type
stringclasses 6
values | year
stringclasses 37
values | rubrica
stringclasses 46
values | emettitore
stringlengths 0
307
| intestazione
stringlengths 31
63
| url
stringlengths 147
178
| title
stringlengths 0
725
| note
stringlengths 0
994
| subtitle
stringlengths 0
1.2k
| subsubtitle
stringlengths 35
91.1k
| text
stringlengths 0
27.9M
|
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Parte Seconda | 2022 | Altri annunzi | Concessioni di derivazione di acque pubbliche | Parte Seconda n. 64 del 4-6-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-06-04&atto.codiceRedazionale=TX22ADF6511 | PROVINCIA DI VITERBO | (GU Parte Seconda n.64 del 4-6-2022) | Richiesta di concessione di piccola derivazione d'acqua pluriennale
La Ditta Falesiedi Barbara in data 07/06/2019 ha chiesto la
concessione di l/s 5 di acqua da pozzo in comune di Montalto di
Castro località Strada delle Quercette, al foglio 26 part 205 per
uso irriguo.
Il dirigente
avv. Francesca Manili
TX22ADF6511 |
||
Contratti | 2014 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 94 del 20-8-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-08-20&atto.codiceRedazionale=T14BFF14480 | COMUNE DI CASTELVETRO PIACENTINO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.94 del 20-8-2014) | Avviso di gara per estratto - CIG 58340011ED
SEZIONE I: Il Comune di Castelvetro Piacentino, Piazza Emilio
Biazzi n.1 29010 Castelvetro Piacentino (PC), Tel 0523-257611, fax
0523-824734, mail lpubblici@comune.castelvetro.pc.it,
SEZIONE II: indice procedura ristretta ex artt. 3 c.38, 54, 55, 81
e 83 del D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., per la fornitura di uno scuolabus.
Importo a base d'asta euro 87.500,00.
SEZIONE IV: L'appalto sarà aggiudicato all'offerta economicamente
più vantaggiosa con i criteri di cui al bando integrale disponibile
presso gli uffici comunali o sul sito www.comune.castelvetro.pc.it -
La richiesta di
partecipazione alla gara dovrà pervenire al Comune - Ufficio
Protocollo, all'indirizzo di cui sopra, entro le ore 12,00 del 17
settembre 2014.
Il responsabile del servizio tecnico manutentivo
geom. Vittorio Galvani
T14BFF14480 |
||
Concorsi | 2016 | AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO SANITARIA N. 21 DI LEGNAGO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 82 del 14-10-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-10-14&atto.codiceRedazionale=16E05250 | AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO SANITARIA N. 21 DI LEGNAGO | CONCORSO (scad. 14 novembre 2016) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di dirigente medico di Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza. (GU n.82 del 14-10-2016) | È indetto il concorso pubblico, per titoli ed esami, per la
copertura di un posto di dirigente medico di Medicina e chirurgia
d'accettazione e d'urgenza.
Il termine per la presentazione delle domande, redatte su carta
semplice e corredate dei documenti prescritti, scade il trentesimo
giorno successivo alla data di pubblicazione del presente avviso
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica.
Il testo integrale del succitato concorso è stato pubblicato nel
Bollettino Ufficiale della Regione Veneto n. 92 del 23 settembre 2016
ed è inoltre disponibile presso la Sezione gestione giuridica e
previdenziale del Servizio risorse umane dell'Azienda ULSS n. 21 di
Legnago (Verona) - Via Gianella, 1 - tel. 0442 622564/622316/622402,
oppure sul sito www.aulsslegnago.it |
|
Serie Generale | 2000 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SANITA' | Serie Generale n. 91 del 18-4-2000 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-04-18&atto.codiceRedazionale=000A4069&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SANITA' | DECRETO 3 aprile 2000 | Sospensione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialita' medicinale per uso umano "Ciproxin". (GU Serie Generale n.91 del 18-04-2000) | IL DIRIGENTE
dell'ufficio V
del Dipartimento per la valutazione
dei medicinali e la farmacovigilanza
Visto il decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44, art. 1,
lettera h), che sostituisce l'art. 19 del decreto legislativo
29 maggio 1991, n. 178;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive
integrazioni e modificazioni;
Visto il decreto ministeriale del 27 dicembre 1996, n. 704;
Visto il decreto con il quale questa amministrazione ha autorizzato
l'immissione in commercio della specialità medicinale indicata nella
parte dispositiva del presente decreto;
Vista la comunicazione del 25 febbraio 2000, della ditta Bayer
S.p.a.;
Decreta:
L'autorizzazione all'immissione in commercio della sottoelencata
specialità medicinale di cui è titolare la ditta Bayer S.p.a. è
sospesa ai sensi dell'art. 19 del decreto legislativo 29 maggio 1991,
n. 178, così come sostituito dall'art. 1, lettera h), secondo comma,
del decreto legislativo 18 febbraio 1997, n. 44.
Specialità medicinale: CIPROXIN.
Confezione: 1 flacone infusione IV 100 mg/50 ml.
A.I.C. n. 026664033.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana e notificato in via amministrativa alla ditta
interessata.
Roma, 3 aprile 2000
Il dirigente: Guarino |
|
Serie Generale | 2004 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | Serie Generale n. 222 del 21-9-2004 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-09-21&atto.codiceRedazionale=04A09131&elenco30giorni=false | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | DECRETO 6 settembre 2004 | Scioglimento della societa' cooperativa «Kaleidoscoop Societa' cooperativa a r.l.», in Bologna. (GU Serie Generale n.222 del 21-09-2004) | IL DIRETTORE PROVINCIALE DEL LAVORO
di Bologna
Visto l'art. 2545-septiesdecies del codice civile come introdotto
dall'art. 8 del decreto legislativo n. 6 del 17 gennaio 2003;
Visto l'art. 11 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello
Stato n. 1577 del 14 dicembre 1947, e successive modificazioni ed
integrazioni;
Vista la legge 17 luglio 1975, n. 400, art. 2;
Visto il decreto legislativo 3 luglio 1999, n. 300;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica n. 175/2000;
Vista la convenzione sottoscritta in data 30 novembre 2001 dal
Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed il Ministero delle
attività produttive;
Visto il decreto legislativo n. 220 del 2 agosto 2002;
Visto il decreto del direttore generale della cooperazione del
6 marzo 1996 che decentra alle direzioni provinciali del lavoro -
servizio politiche del lavoro l'adozione del provvedimento di
scioglimento senza nomina di commissario liquidatore delle società
cooperative di cui siano stati accertati i presupposti indicati
nell'art. 2544 del codice civile, primo comma, ora novellato dal
1° gennaio 2004 dall'art. 2545-septiesdecies del codice civile;
Vista la relazione ispettiva del 16 agosto 2000 nella quale
l'ispettore ha proposto lo scioglimento d'ufficio senza nomina di
liquidatore della società cooperativa «Kaleidoscoop Società
cooperativa a r.l.», con sede in Bologna;
Decreta
lo scioglimento senza far luogo a nomina del commissario liquidatore
ai sensi e per gli effetti dell'art. 2545-septiesdecies del codice
civile come modificato dal decreto legislativo n. 6/2003, della
società cooperativa «Kaleidoscoop Società cooperativa a r.l.», con
sede in Bologna, costituita con rogito notaio dott. Stame Federico in
data 3 novembre 1989, tribunale di Bologna, BUSC n. 4028/244388.
Il presente decreto verrà trasmesso al Ministero della giustizia,
Ufficio pubblicazioni leggi e decreti, per la conseguente
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Bologna, 6 settembre 2004
Il direttore provinciale: Casale |
|
Serie Generale | 2003 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 241 del 16-10-2003 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-10-16&atto.codiceRedazionale=03A11223&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio di alcune confezioni della specialita' medicinale per uso umano «Eptadone». (GU Serie Generale n.241 del 16-10-2003) | Estratto provvedimento di modifica di A.I.C. n. 492
del 18 settembre 2003
Specialità medicinale: EPTADONE.
Societa': L. Molteni e C. dei f.lli Alitti società di esercizio
S.p.a. strada statale n. 67 Tosco-Romagnola - 50018 frazione
Granatieri - Scandicci (Firenze).
Confezioni:
IM 5 fiale 1 ml 10 mg - A.I.C. n. 006105011;
1 flaconcino OS 20 mg 20 ml - A.I.C. n. 006105023;
1 flaconcino OS 10 mg 20 ml - A.I.C. n. 006105035;
1 flaconcino OS 5 mg 20 ml - A.I.C. n. 006105047;
flaconcino OS 40 mg/40 ml - A.I.C. n. 006105050;
flaconcino OS 80 mg/80 ml - A.I.C. n. 006105062.
Oggetto provvedimento di modifica: richiesta prolungamento
smaltimento scorte.
I lotti delle confezioni della specialità medicinale «Eptadone»,
IM 5 fiale 1 ml 10 mg - A.I.C. n. 006105011; «Eptadone», 1 flaconcino
OS 20 mg 20 ml - A.I.C. n. 006105023, «Eptadone», 1 flaconcino OS 10
mg 20 ml - A.I.C. n. 006105035; «Eptadone», 1 flaconcino OS 5 mg 20
ml - A.I.C. n. 006105047; «Eptadone», flaconcino OS 40 mg/40 ml -
A.I.C. n. 006105050; «Eptadone», flaconcino OS 80 mg/80 ml - A.I.C.
n. 006105062, prodotti anteriormente al 15 maggio 2003, data di
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del
decreto n. 142 del 18 aprile 2003 di cambio di titolarità, possono
essere dispensati al pubblico per ulteriori centottanta giorni
dall'11 novembre 2003.
Il presente provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana. |
|
Concorsi | 2021 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 64 del 13-8-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-08-13&atto.codiceRedazionale=21E08655 | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | NOMINA | Nomina della commissione giudicatrice della procedura di selezione, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ricercatore a tempo determinato della durata di tre anni eventualmente prorogabile per ulteriori due e pieno, settore concorsuale 02/B1. (GU n.64 del 13-08-2021) | IL DIRETTORE
del dipartimento di fisica
Vista la legge 30 dicembre 2010, n. 240, in particolare l'art.
24, comma 3, che disciplina la chiamata dei professori di I e II
fascia e ricercatori e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto ministeriale 29 luglio 2011, n. 336, riguardante
la determinazione dei settori concorsuali, raggruppati in
macrosettori concorsuali, di cui all'art. 15 della legge n. 240/2010
e successive modifiche ed integrazioni;
Visto lo statuto dell'Università emanato con d.r. n. 3689 del 29
ottobre 2012;
Visto il decreto ministeriale 25 maggio 2011, n. 243, riguardante
criteri e parametri per la valutazione preliminare dei candidati di
procedure pubbliche di selezione dei destinatari dei contratti, di
cui all'art. 24, legge 30 dicembre 2010, n. 240;
Visto il regolamento per il reclutamento di ricercatori con
contratto a tempo determinato in vigore emanato con d.r. n. 2578/2017
dell'11 ottobre 2017;
Vista la copertura finanziaria con i fondi QU-BOSS-ERC
Horizon-2020;
Vista la delibera del consiglio di Dipartimento del 21 gennaio
2021;
Vista la delibera del collegio dei revisori del 3 marzo 2021;
Vista la delibera del consiglio di amministrazione n. 129/21 del
29 aprile 2021;
Visto il d.d. n. 148/2021, prot. n. 1348 del 28 maggio 2021, con
il quale è stata indetta la procedura selettiva per un posto di
ricercatore a tempo determinato (tipologia A), con il seguente
programma di ricerca: Boson Sampling con Fotonica Integrata - Boson
Sampling with Integrated Photonics, per il settore scientifico
disciplinare FIS/01, settore concorsuale 02/B1, pubblicato, per
estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª
Serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 42 del 28 maggio 2021;
Responsabile scientifico: prof. Fabio Sciarrino, presso il
Dipartimento di fisica dell'Università degli studi di Roma «La
Sapienza»;
Vista la nomina della commissione giudicatrice effettuata nel
consiglio di Dipartimento del 15 luglio 2021 e approvata
all'unanimità;
Decreta
che la commissione giudicatrice relativa al reclutamento di un
ricercatore con contratto a tempo determinato (tipologia A) è così
composta:
membri effettivi:
Fabio Sciarrino, PO - Sapienza Università di Roma;
Giuseppe Vallone, PA - Università di Padova;
Chiara Macchiavello, PO - Università di Pavia;
membri supplenti:
Paolo Mataloni, PO - Sapienza Università di Roma;
Giovanni Di Giuseppe, PA - Università di Camerino;
Paola Gallo, PO - Università di Roma Tre.
Dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del presente
decreto decorre il termine di trenta giorni per la presentazione al
rettore, da parte dei candidati, di eventuali istanze di ricusazione
dei commissari. Decorso tale termine e, comunque, dopo l'insediamento
della commissione, non sono ammesse istanze di ricusazione dei
commissari.
Le eventuali cause di incompatibilità e le modifiche dello stato
giuridico intervenute successivamente alla nomina non incidono sulla
qualità di componente della commissione giudicatrice.
L'originale del presente decreto sarà acquisito alla raccolta
interna del Dipartimento e sarà pubblicato sul sito web di Sapienza.
Roma, 19 luglio 2021
Il direttore: Mataloni |
|
Parte Seconda | 2023 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 36 del 25-3-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-03-25&atto.codiceRedazionale=TX23AAA2773 | BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CANOSA-LOCONIA S.C. | Iscritta all'Albo delle banche e aderente al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari con capogruppo Iccrea Banca S.p.A., che ne esercita la direzione e il coordinamento. Aderente al Fondo di Garanzia dei Depositanti e al Fondo di Garanzia degli obbligazionisti del Credito Cooperativo Sede legale: via B. Spaventa, n. 4 - 76012 Canosa di P. (BT) Registro delle imprese: Bari 1791 R.E.A.: Bari 122591 Codice Fiscale: 00387040728 Partita IVA: 15240741007 | (GU Parte Seconda n.36 del 25-3-2023) | Convocazione di assemblea ordinaria
L'assemblea ordinaria dei Soci della Banca di Credito Cooperativo
di Canosa Loconia è indetta in prima convocazione per il 15/04/2023,
alle ore 10,00, nei locali della sede legale, sita in Canosa di
Puglia, via B. Spaventa n. 4, e - occorrendo - in seconda
convocazione per il 16/04/2023, alle ore 9,30, presso Lo Smeraldo
ricevimenti, Via Corsica, 84 - 76012 - Canosa di Puglia (BT), per
discutere e deliberare sul seguente ordine del giorno:
1. bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022: deliberazioni
inerenti e conseguenti;
2. destinazione del risultato dell'esercizio 2022;
3. determinazione, ai sensi dell'art. 30 dello Statuto sociale,
dell'ammontare massimo delle posizioni di rischio che possono essere
assunte nei confronti dei soci, dei clienti e degli esponenti
aziendali;
4. informativa sull'attuazione delle politiche di remunerazione
durante il decorso esercizio. Approvazione delle "Politiche in
materia di remunerazione e incentivazione", comprensive dei criteri
per la determinazione dei compensi in caso di conclusione anticipata
del rapporto di lavoro o cessazione anticipata della carica;
5. polizza assicurativa per responsabilità civile e infortuni
professionali (ed extra-professionali) degli esponenti aziendali:
deliberazioni;
6. nomina di un componente effettivo e ove necessario di un
componente supplente del Collegio sindacale, in sostituzione di un
esponente cessato dalla carica, ai sensi dell'art. 2401 cod. civ. per
gli esercizi 2023 - 2024;
7. informativa in merito all'integrazione degli onorari per i
servizi di revisione di natura obbligatoria forniti da EY SpA per lo
svolgimento delle attività accentrate presso la Capogruppo Iccrea
Banca.
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE ALL'ASSEMBLEA
A differenza degli ultimi tre anni, l'assemblea dei soci della
Banca, chiamata all'approvazione del bilancio riferito all'esercizio
sociale 2022, ritorna a collocarsi in un contesto di ordinarietà e
quindi "in presenza", a seguito della cessazione del c.d. periodo di
emergenza Covid 19.
Pertanto, in coerenza con le disposizioni civilistiche, dello
Statuto e del Regolamento assembleare ed elettorale adottato, sarà
possibile partecipare all'assemblea personalmente o anche per il
tramite di un socio delegato ai sensi di Statuto.
LEGITTIMAZIONE DEI SOCI AD ESERCITARE I DIRITTI ASSEMBLEARI
Ai sensi dell'art. 25 dello Statuto sociale, possono intervenire
all'Assemblea e hanno diritto di esercitare il diritto di voto tutti
i Soci che, alla data di svolgimento della stessa, risultino iscritti
nel relativo libro almeno novanta giorni prima di quello fissato per
lo svolgimento dell'Assemblea stessa.
Il socio può farsi rappresentare da altro socio persona fisica che
non sia amministratore, sindaco o dipendente della Società, mediante
delega scritta contenente il nome del rappresentante e nella quale la
firma del delegante sia autenticata dal Presidente della Società,
nonchè dal Consigliere di amministrazione Giuseppe Iannuzzi o dal
Direttore Generale. Per l'autentica delle deleghe, ai sensi dell'art.
25 dello Statuto, il socio potrà recarsi presso gli uffici della
Banca nei giorni lavorativi dalle ore 9 alle ore 17.
DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONI
Si rammenta che la Banca ha adottato un Regolamento assembleare ed
elettorale; esso è liberamente consultabile dai soci presso la sede
sociale e sul sito internet della Banca www.bcccanosa.it.
Si rende noto che i documenti, il cui deposito presso la sede
sociale è obbligatorio, sono disponibili presso la Sede sociale
(Segreteria Organi Societari) e pubblicati sul sito internet della
Banca (www.bcccanosa.it Area riservata ai soci, sezione Documenti
assembleari - Assemblea ordinaria 2023), ove ciascun Socio, accedendo
mediante le proprie credenziali personali, può consultarli o
stamparli.
Per ogni eventuale necessità di informazioni i Soci possono
rivolgersi alla Direzione Generale (Segreteria Organi Societari),
chiamando il numero 0883-619600.
NOMINA DELLE CARICHE SOCIALI
Per le modalità e i termini delle candidature per la nomina delle
cariche sociali si rinvia alle previsioni del Regolamento assembleare
ed elettorale.
Canosa di Puglia, lì 15/03/2023
p. Il consiglio di amministrazione - Il Presidente
dott. Antonio Sabino Sabatino
TX23AAA2773 |
|
Parte Seconda | 2007 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 149 del 27-12-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-12-27&atto.codiceRedazionale=C-0725274 | DEPOSITO FRANCO DI SANREMO - S.r.l. | Sede legale in Sanremo (IM), corso Nazario Sauro n. 36 Capitale sociale Euro 60.000,00 Iscritta nel R.E.A. della C.C.I.A.A. di Imperia al n. 3806 Iscritta nel registro delle imprese di Imperia, codice fiscale e partita I.V.A. n. 00248130080 | (GU Parte Seconda n.149 del 27-12-2007) | Convocazione di assemblea
I signori soci sono convocati in assemblea ordinaria in prima
convocazione il 24 gennaio 2008 alle ore 15 in Sanremo (IM), corso
Nazario Sauro n. 36, ed occorrendo in seconda convocazione per il
giorno 25 gennaio 2008 stesso luogo ed ora, per deliberare sul
seguente
Ordine del giorno:
1. Bilancio chiuso al 30 settembre 2007, nota integrativa e
relazione sulla gestione;
2. Provvedimenti relativi, compensi amministratore.
Sanremo, 17 dicembre 2007
L'amministratore unico:
Fernando Amerio
C-0725274 (A pagamento). |
|
Contratti | 2014 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 19 del 17-2-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-02-17&atto.codiceRedazionale=T14BFM2467 | GELSIA AMBIENTE S.R.L. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.19 del 17-2-2014) | Bando di gara
I.1) Gelsia Ambiente Srl, via Caravaggio 26/a, Desio (MB) Italia -
Tel. 03622251; fax 0362482900; infoambiente@gelsia.it; www.gelsia.it;
il responsabile del procedimento: Ing. Antonio Capozza.
II.1.5) Manutenzione straordinaria e ordinaria degli allestimenti
speciali applicati sugli automezzi destinati ai servizi di igiene
urbana. Anno 2014. CIG 56077773F9. II.2.1) Importo totale presunto a
base di gara: Euro 200.000,00 iva esclusa; II.3) Durata: 12 mesi con
opzione di rinnovo per altri 12 mesi.
III.2.1) Indicazioni riguardanti la situazione propria del
prestatore, nonchè informazioni e formalità necessarie per la
valutazione dei requisiti minimi di carattere economico e tecnico che
questi deve possedere - Situazione giuridica - prove richieste Come
previsto dal Disciplinare di gara.
IV.1.1) Procedura: Aperta. IV.2.1) Aggiudicazione: Al miglior
prezzo. IV.3.4) Termine ricezione offerte: 31.03.14 ore 12.00.
IV.3.7) vincolo offerte: 180 gg dalla data dalla scadenza fissata per
la ricezione delle offerte. IV.3.8) Apertura offerte: 01.04.2014 ore
16.00;
VI.3) Per quanto non indicato si rinvia alla documentazione
integrale di gara reperibile su: www.gelsia.it.
Il direttore generale
ing. Antonio Capozza
T14BFM2467 |
||
Concorsi | 2004 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI URBINO «CARLO BO» | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 38 del 14-5-2004 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-05-14&atto.codiceRedazionale=04E02399 | UNIVERSITA' DI URBINO «CARLO BO» | NOMINA | Nomina delle commissioni giudicatrici delle valutazioni comparative per l'immissione nel ruolo dei professori universitari, fascia degli ordinari. (GU n.38 del 14-05-2004) | Veduto lo statuto della Università degli studi di Urbino «Carlo
Bo» emanato con decreto rettorale n. 628/99 del 20 luglio 1999,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 agosto 1999, n. 180 e
successive modificazioni ed integrazioni;
Veduto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980,
n. 382 contenente le norme delegate per il riordinamento della
docenza universitaria, relativa fascia di formazione nonchè
sperimentazione organizzativa e didattica;
Veduta la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Veduto l'art. 1, comma 1, della legge 3 luglio 1998, n. 210 che
trasferisce alle università le competenze ad espletare le procedure
per la copertura dei posti vacanti e la nomina in ruolo di professori
ordinari, associati e ricercatori e reca norme per il reclutamento di
tale personale;
Veduto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000,
n. 117 recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica
19 ottobre 1998, n. 390 concernente le modalità di espletamento
delle predette procedure per il reclutamento dei professori
universitari di ruolo e dei ricercatori;
Veduto il decreto ministeriale 4 ottobre 2000 e successive
modificazioni concernente la rideterminazione dei settori
scientifico-disciplinari;
Veduto il decreto rettorale n. 1303/2003 in data 27 settembre
2003 in ordine del quale sono state bandite le procedure di
valutazione comparativa a complessivi due posti di professore
universitario di ruolo, fascia degli ordinari, presso la facoltà di
economia - avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 79 del
10 ottobre 2003;
Veduto l'art. 3 del sopracitato decreto del Presidente della
Repubblica n. 117/2000 concernente la costituzione delle commissioni
giudicatrici delle valutazioni comparative suddette;
Vedute le delibere del consiglio della facoltà di economia in
data 12 novembre 2003 con le quali sono stati designati i professori
ordinari quali componenti le commissioni stesse;
Veduto il risultato delle operazioni di voto della IV sessione di
voto dell'anno 2003 per l'individuazione dei componenti elettivi;
Decreta:
Art. 1.
Sono costituite le commissioni giudicatrici delle valutazioni
comparative per l'immissione nel ruolo dei professori universitari,
fascia degli ordinari, per la sottoindicata facoltà e settori
scientifico-disciplinari:
Facoltà di economia
Settore scientifico-disciplinare SECS-P /06 - Economia applicata
Membro designato dalla facolta': prof. Giancarlo Polidori,
ordinario presso la facoltà di economia della Università degli
studi di Urbino «Carlo Bo»;
professori ordinari;
prof. Ada Becchi, facoltà di pianificazione del territorio
dell'Università IUAV di Venezia;
prof. Valeriano Balloni, facoltà di economia dell'Università
Politecnica delle Marche - Ancona;
prof. Paolo Mariti, facoltà di scienze politiche
dell'Università degli studi di Pisa;
prof. Franco Malerba, facoltà di economia dell'Università
Bocconi di Milano.
Settore scientifico-disciplinare SECS-P/08 Economia e gestione delle
imprese
Membro designato dalla facolta': prof. Giancarlo Ferrero,
ordinario presso la facoltà di economia dell'Università degli studi
di Urbino «Carlo Bo»;
professori ordinari:
prof. Mario Scicutella, facoltà di economia della Università
degli studi di Bari;
prof. Ivano Paci, facoltà di economia della Università degli
studi di Firenze;
prof. Marisa Mimosa Amoroso, facoltà di economia della
Università degli studi «La Sapienza» di Roma;
prof. Gianni Cozzi, facoltà di economia della Università
degli studi di Genova.
Art. 2.
Dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta
Ufficiale decorrono i trenta giorni previsti dall'art. 9 del decreto
legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito con modificazioni dalla
legge 21 giugno 1995, n. 236, per la presentazione al rettore, da
parte dei candidati, di eventuali istanze di ricusazione dei
commissari. Decorso tale termine e comunque dopo l'insediamento della
commissione non sono ammesse istanze di ricusazione dei commissari.
Urbino, 28 aprile 2004
Il rettore: Bogliolo |
|
Serie Generale | 1993 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO | Serie Generale n. 134 del 10-6-1993 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1993-06-10&atto.codiceRedazionale=093G0251&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO | note: Entrata in vigore del decreto: 25/6/93 | DECRETO 23 dicembre 1992, n. 578 | Regolamento recante criteri di erogazione di contributi all'Ente nazionale italiano diunificazione e al Comitato elettrotecnico italiano in relazione ai versamenti INAIL di cui all'art. 8 della legge 5 marzo 1990, n. 46. (GU Serie Generale n.134 del 10-06-1993) | IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA
DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO
DI CONCERTO CON
IL MINISTRO DEL TESORO
Vista la legge 5 marzo 1990, n. 46, concernente le norme per la
sicurezza degli impianti;
Visto in particolare l'art. 8 della legge 5 marzo 1990, n. 46 il
quale destina il 3% del contributo di cui alla legge 12 aprile 1982,
n. 597 all'attività di normazione tecnica svolta dall'UNI, Ente
nazionale italiano di unificazione e dal CEI, Comitato elettrotecnico
italiano;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica, 6 dicembre 1991,
n. 447, recante il regolamento di attuazione della legge 5 marzo
1990, n. 46, che all'art. 6 stabilisce che l'erogazione delle somme,
di cui all'art. 8 della legge, deve avvenire secondo criteri da
determinarsi con regolamento del Ministro dell'industria, del
commercio e dell'artigianato, di concerto con il Ministro del tesoro;
Ritenuto che il contributo di cui all'art. 8 della legge 5 marzo
1990, n. 46, debba essere determinato anche in relazione
all'attività di predisposizione di normative tecniche svolte dagli
enti federati all'UNI (Ente nazionale italiano di unificazione);
Visto l'art. 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Udito il parere del Consiglio di Stato espresso nell'adunanza
generale del 17 dicembre 1992;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, a
norma dell'art. 17, comma 3, della citata legge n. 400/1988,
concernente il presente regolamento relativo a: "Criteri di
erogazione di contributi all'Ente nazionale italiano di unificazione
- UNI e al Comitato elettrotecnico italiano - CEI in relazione ai
versamenti INAIL di cui all'art. 8 della legge 5 marzo 1990, n. 46";
A D O T T A
il seguente regolamento:
Art. 1.
1. L'attività di normazione di cui all'art. 7 della legge 5 marzo
1990, n. 46, è svolta dall'UNI (Ente nazionale italiano di
unificazione) e dal CEI (Comitato elettrotecnico italiano) secondo
programmi annuali da presentare entro il 31 dicembre dell'anno
precedente e approvati dal Ministero dell'industria, del commercio e
dell'artigianato, entro trenta giorni dalla data di arrivo.
2. I programmi sono articolati nei seguenti capitoli e devono
proporre i relativi preventivi di spesa: a) capitolo norme da
pubblicare; b) capitolo studi prenormativi e progetti di norme; c)
capitolo relativo a programmi di studi per la certificazione ai fini
del miglioramento qualitativo della sicurezza. Altri capitoli
aggiuntivi saranno consentiti nel rispetto del campo di applicazione
della legge.
3. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
può procedere con cadenza semestrale alla revisione dei preventivi
di spesa di cui al precedente comma 2.
Art. 2.
1. L'UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) ed il CEI
(Comitato elettrotecnico italiano) potranno, in ciascun esercizio,
ottenere una contribuzione complessiva non superiore alla quota loro
spettante sulle disponibilità di cui all'art. 8 della legge 5 marzo
1990, n. 46, costituente il versamento dell'INAIL. Tale contributo
sarà ripartito sulla base del seguente computo:
a) per l'UNI sarà determinato in base al conto economico relativo
all'anno precedente a quello di erogazione, con una maggiorazione del
10% in ragione degli enti allo stesso federati, diviso la somma
totale dei conti economici dell'UNI maggiorato del 10% e del CEI;
b) per il CEI sarà determinato in base al conto economico
relativo all'anno precedente a quello di erogazione diviso la somma
totale dei conti economici dell'UNI maggiorato del 10% e del CEI.
2. Per la realizzazione dei programmi di cui all'art. 6, comma 1,
del decreto del Presidente della Repubblica 6 dicembre 1991, n. 447,
predisposti sulla base di indicazioni, del Ministero dell'industria,
del commercio e dell'artigianato, sarà destinata una somma massima
pari al 20% della ripartizione assegnata a ciascun ente in base ai
criteri di cui al comma precedente.
Art. 3.
1. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato,
sulla base della relazione semestrale sui lavori svolti, prevista
dall'art. 6 del decreto del Presidente della Repubblica 6 dicembre
1991, n. 447, verificata la rispondenza dell'attività svolta al
programma approvato, entro 30 giorni dal ricevimento della relazione
stessa, provvede all'erogazione del contributo di cui all'art. 8,
comma 1, della legge 5 marzo 1990, n. 46. Detta erogazione può
coprire i costi rendicontati nella relazione semestrale nella misura
massima del 70% e nel rispetto dei limiti fissati dall'art. 2, comma
1, salvo che per i programmi di cui all'art. 2, comma 2, del presente
regolamento, per i quali il contributo copre integralmente i costi
sostenuti.
2. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
può richiedere in ogni momento chiarimenti sull'andamento dei
programmi e, a fronte di accertare inadempienze, predisporre i
conseguenti provvedimenti sanzionatori.
3. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato,
richiede all'UNI ed al CEI la trasmissione dei documenti contabili
per la verifica dei costi di cui all'art. 3, comma 1.
Art. 4.
1. Considerato che il decreto di attuazione del presente
regolamento viene emanato in coincidenza con la chiusura
dell'esercizio finanziario, il contributo relativo all'anno 1992,
previsto dall'art. 8 della legge 5 marzo 1990, n. 46, determinato
secondo i criteri di ripartizione di cui al precedente art. 2 è
concesso anche in deroga a quanto disposto dal precedente art. 3,
comma 1, purchè finalizzato per l'attività derivante dalla
diffusione agevolata della normativa di cui all'art. 7 della legge 5
marzo 1990, n. 46.
2. Il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato
riceve dagli enti normatori UNI e CEI, entro novanta giorni
dall'erogazione del contributo, una relazione illustrativa della
suddetta attività di diffusione, al fine di consentire la verifica
di rispondenza dell'attività stessa alle finalità per le quali il
contributo viene erogato.
3. In caso di mancata ottemperanza agli adempimenti di cui al comma
2, il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato non
provvede all'erogazione del contributo, secondo le procedure di cui
all'art. 3, comma 1, previsto per il 1993.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Roma, 23 dicembre 1992
Il Ministro dell'industria
del commercio e dell'artigianato
GUARINO
Il Ministro del tesoro
BARUCCI
Visto, il Guardasigilli: CONSO
Registrato alla Corte dei conti l'11 maggio 1993
Registro n. 5 Industria, foglio n. 371 |
Serie Generale | 2003 | DECRETI PRESIDENZIALI | Serie Generale n. 90 del 17-4-2003 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-04-17&atto.codiceRedazionale=03A05064&elenco30giorni=false | DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 aprile 2003 | Dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio del comune di Castelsardo, in provincia di Sassari, colpito da gravissimo dissesto idrogeologico. (GU Serie Generale n.90 del 17-04-2003) | IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto l'art. 5, comma 1, della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
Visto l'art. 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
Visto il decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con
modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
Considerato l'eccezionale dissesto idrogeologico che interessa il
comune di Castelsardo, a causa di fattori legati alle caratteristiche
litologiche dei terreni, al loro assetto strutturale e morfologico;
Considerato che a seguito degli eventi alluvionali degli ultimi
mesi, caratterizzati da precipitazioni di eccezionale intensità, si
è avviato un processo di dissesto idrogeologico in forte
progressione, che costituisce grave pericolo per la pubblica
incolumità;
Ritenuto che la natura degli eventi e l'entità dei danni è tale
da richiedere l'adozione di provvedimenti straordinari ed urgenti al
fine di consentire il ripristino delle normali condizioni di vita;
Viste le note dell'Assessorato dei lavori pubblici, Servizio del
Genio civile, della regione Sardegna, in data 13 febbraio 2003 e 18
marzo 2003, con le quali si comunica che, stante la conformazione
geologica del territorio di Castelsardo nelle aree a rischio, in
relazione al tessuto urbano, permangono, aggravandosi, le condizioni
di pericolo per la pubblica e privata incolumità;
Vista la relazione inviata, in data 27 marzo 2003, dal comune di
Castelsardo, con la quale è stata rappresentata la necessità di
intervenire, con la massima urgenza, per la messa in sicurezza sia
dei costoni rocciosi che delle aree litorali instabili, nonchè delle
aree golenali a forte rischio di erosione ed esondazione;
Ritenuto, pertanto, che nella fattispecie ricorrono i presupposti
dell'art. 5, comma 1, della citata legge 24 febbraio 1992, n. 225,
per la dichiarazione dello stato di emergenza;
Acquisita l'intesa con la regione Sardegna;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella
riunione dell'11 aprile 2003;
Decreta:
Ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, comma 1, della legge 24
febbraio 1992, n. 225, è dichiarato fino al 31 marzo 2004, lo stato
di emergenza nel territorio del comune di Castelsardo, in provincia
di Sassari.
Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
Roma, 11 aprile 2003
Il Presidente: Berlusconi |
|||
Serie Generale | 2011 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | AUTORITA' PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE | Serie Generale n. 171 del 25-7-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-07-25&atto.codiceRedazionale=11A09850&elenco30giorni=false | AUTORITA' PER LA VIGILANZA SUI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI, SERVIZI E FORNITURE | DETERMINAZIONE 7 luglio 2011 | Linee guida sulla tracciabilita' dei flussi finanziari ai sensi dell'articolo 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136. (Determinazione n. 4). (11A09850) (GU Serie Generale n.171 del 25-07-2011) | Premessa
Il 7 settembre 2010 è entrato in vigore il «Piano straordinario
contro le mafie», varato con legge n. 136 del 13 agosto 2010, che
prevede importanti misure di contrasto alla criminalità organizzata
e nuovi strumenti per prevenire infiltrazioni criminali.
Lo strumento della tracciabilità è disciplinato principalmente
dall'art. 3 e dall'art. 6 della legge n. 136 che hanno già subito
una importante modifica ad opera del decreto-legge n. 187 del 12
novembre 2010, in materia di sicurezza pubblica, convertito con legge
n. 217 del 2010 (in G.U. del 18 dicembre 2010). In particolare, con
tali provvedimenti normativi sono state apportate modifiche al
predetto art. 3 della legge n. 136/2010, mentre l'art. 6 del decreto
n. 187/2010, come modificato dalla relativa legge di conversione, ha,
da un lato, introdotto la disciplina transitoria sulla tracciabilità
dei pagamenti per i contratti di appalto in corso al 7 settembre 2010
e, dall'altro, chiarito, con interpretazione autentica, alcune
importanti espressioni contenute nel testo dell'art. 3.
L'Autorità ha adottato, in materia, due atti di determinazione,
rispettivamente n. 8 del 18 novembre 2010, recante «Prime indicazioni
sulla tracciabilità finanziaria ex art. 3, legge 13 agosto 2010, n.
136 come modificata dal D.L. 12 novembre 2010, n. 187», e n. 10 del
22 dicembre 2010, recante «Ulteriori indicazioni sulla tracciabilità
dei flussi finanziari». La prima adottata all'indomani della
pubblicazione sulla G.U. del d.l. n. 187/2010; la seconda, adottata a
seguito dell'entrata in vigore della legge n. 217/2010, di
conversione del d.l. 187/2010.
A far data dal 2 maggio 2011 è entrato, inoltre, in funzione un
sistema semplificato per l'acquisizione del CIG per talune
fattispecie.
Alla luce dell'esperienza acquisita nel primo periodo di
applicazione della legge, l'Autorità ritiene necessario emanare una
nuova determinazione che riordini quanto affermato nei precedenti
atti e fornisca nuove linee interpretative ed applicative anche in
relazione ad alcune specifiche fattispecie.
Pertanto, la presente determinazione è da considerarsi sostitutiva
delle due precedenti determinazioni n. 8 e n. 10 del 2010.
Sulla base di quanto sopra considerato,
IL CONSIGLIO
approva le linee guida sulla tracciabilità dei flussi finanziari ai
sensi dell'art. 3 della legge 13 agosto 2010, n. 136.
Roma, 7 luglio 2011
Il presidente relatore: Brienza
Depositato presso la Segreteria del Consiglio in data: 8 luglio 2011
Il segretario: Esposito
Indice
1. Le finalità della legge n. 136/2010.
2. Entrata in vigore e regime transitorio.
2.1 Contratti sottoscritti dopo il 7 settembre 2010.
2.2 Contratti sottoscritti prima del 7 settembre 2010.
2.3 L'adeguamento automatico.
3. Ambito di applicazione.
3.1 Soggetti tenuti all'osservanza degli obblighi di
tracciabilità.
3.2 La filiera delle imprese.
3.2.1 Esemplificazioni di filiera rilevante per i contratti di
servizi e forniture.
3.3 Concessionari di finanziamenti pubblici anche europei.
3.4 I flussi finanziari soggetti a tracciabilità.
3.5 Concessioni di lavori e servizi.
3.6 Tracciabilità tra soggetti pubblici.
3.7 Contratti con operatori non stabiliti in Italia.
3.8 Contratti nei settori speciali.
3.9 Contratti di servizi esclusi di cui al Titolo II, parte I, del
Codice.
3.10 Contratti ex articolo 25 del Codice.
3.11 Contratti di sponsorizzazione ex articolo 26 del Codice.
3.12 Incarichi di collaborazione.
3.13 Amministrazione diretta e cottimo fiduciario.
3.14 Ipotesi peculiari.
Raggruppamenti temporanei di imprese, consorzi ed imprese riunite.
Cash pooling.
Compensazione e datio in solutum ex articolo 53, comma 6 del
Codice.
4. Fattispecie specifiche.
4.1 Servizi bancari e finanziari.
4.2 Servizio di tesoreria degli enti locali.
4.3 Servizi legali.
4.4 Servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto.
4.5 Servizi sanitari.
4.6 Erogazioni e liberalità a favore di soggetti indigenti.
4.7 Servizi di ingegneria ed architettura.
4.8 Contratti stipulati dalle agenzie di viaggio.
4.9 Cessione dei crediti.
4.10 Contratti nel settore assicurativo.
4.11 Contratti di associazione.
4.12 Contratti dell'autorità giudiziaria.
4.13 Risarcimenti ed indennizzi.
4.14 Cauzioni.
5. Modalità di attuazione della tracciabilità.
5.1 Utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati.
5.2 Reintegro dei conti correnti dedicati.
5.3 Utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili.
6. Richiesta ed indicazione del CIG e del CUP.
6.1 Il codice CUP.
6.2 Il codice CIG.
6.3 Casi di semplificazione del CIG.
6.4 Il CIG negli accordi quadro.
6.5 Il CIG nelle gare divise in più lotti.
6.6 Acquisti destinati a più commesse.
7. La tracciabilità attenuata.
7.1 Pagamenti ex art. 3, comma 2.
7.2 Pagamenti ex art. 3, comma 3.
7.3 Utilizzo di carte carburante.
7.4 Pagamenti delle utenze della pubblica amministrazione.
8. Il fondo economale.
9. Comunicazioni.
1. Le finalità della legge n. 136/2010.
È necessario preliminarmente svolgere alcune riflessioni di
carattere generale sulle finalità della legge n. 136/2010, al fine
di cogliere la reale portata delle disposizioni sulla tracciabilità
e, soprattutto, di delineare una linea guida interpretativa generale,
che consenta di inquadrare le specifiche fattispecie che possono
presentarsi nell'esperienza concreta, mediante un approccio di tipo
sistematico.
Ciò allo scopo di individuare la chiave di lettura che permetta di
sciogliere eventuali dubbi interpretativi, affinchè gli enti
affidanti e gli operatori economici possano identificare, caso per
caso, le corrette regole applicative da seguire, atteso che la
valutazione in ordine all'assoggettabilità alla tracciabilità delle
singole fattispecie rimane di loro esclusiva competenza.
A tale scopo, è opportuno rammentare che le disposizioni sulla
tracciabilità dei flussi finanziari sono dettate da una legge
contenente misure di contrasto alla criminalità organizzata,
denominata «piano straordinario contro le mafie», legge che è stata
approvata all'unanimità dal Parlamento.
Si tratta, quindi, di uno degli strumenti che l'ordinamento
appronta nel dichiarato intento di arginare la penetrazione economica
delle organizzazioni mafiose nell'attività di esecuzione delle
commesse pubbliche; la finalità specifica è quella di rendere
trasparenti le operazioni finanziarie relative all'utilizzo del
corrispettivo dei contratti pubblici, in modo da consentire un
controllo a posteriori sui flussi finanziari provenienti dalle
amministrazioni pubbliche ed intercettare eventuali usi degli stessi
da parte di imprese malavitose.
La legge n. 136/2010 costituisce, pertanto, la sintesi di un
approccio innovativo alle strategie di contrasto dei tentativi di
penetrazione mafiosa nell'economia legale, di cui le disposizioni
sulla tracciabilità rappresentano solo un tassello, anche se
fondamentale.
Con l'obiettivo di prevenire le infiltrazioni mafiose negli appalti
pubblici, la norma prevede, infatti, che tutti i movimenti finanziari
connessi a contratti di appalto (e relativi subappalti e
subcontratti) debbano essere effettuati secondo modalità, stabilite
nella medesima norma, che ne garantiscano la piena tracciabilità.
Obiettivo finale dell'impianto normativo è principalmente quello
di anticipare, il più a monte possibile, la soglia di prevenzione,
creando meccanismi che consentano di intercettare i fenomeni di
intrusione criminale nella contrattualistica pubblica, attraverso una
rete di monitoraggio idonea a coinvolgere e responsabilizzare le
componenti sane del sistema, nonchè in grado di far emergere
indicatori di anomalie e di distorsioni della libera concorrenza e
del mercato, in relazione ai quali avviare mirate attività di
contrasto.
Il percorso di prevenzione disegnato dal legislatore con la legge
n. 136/2010 organizza e mette a regime esperienze e prassi
consolidate, sia pure calibrate su specifici interventi o settori di
attivita': l'art. 3 della legge n. 136/2010 generalizza una forma di
controllo dei contratti pubblici, quella della tracciabilità
finanziaria, che non costituisce un inedito nel nostro panorama
legislativo. Essa, infatti, trova un precedente immediato nelle
previsioni che, in sede correttiva, sono state inserite nel decreto
legislativo 12 aprile 2006, n.163, ossia nel Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture (d'ora in avanti
denominato Codice). In effetti, con il secondo decreto correttivo
(decreto legislativo 31 luglio 2007, n. 113) è stato modificato
l'art. 176 del Codice, dedicato all'affidamento a contraente
generale, stabilendo che il contenuto degli accordi per la sicurezza
antimafia delle infrastrutture e degli insediamenti produttivi di
carattere strategico deve conformarsi alle decisioni del CIPE, le
quali, a loro volta, vengono adottate sulla base delle linee-guida
indicate dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle
grandi opere, organismo istituito ai sensi dell'art. 15, comma 5, del
decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, in seguito «confluito»
nell'art. 180 del Codice. Inoltre, le prescrizioni del CIPE, oltre ad
essere vincolanti per l'intera filiera degli esecutori dell'opera
pubblica (precisa la norma che l'impresa aggiudicataria è tenuta a
trasferire i propri obblighi antimafia agli altri operatori economici
che, a qualunque titolo, partecipano alla realizzazione dei lavori),
possono prevedere misure per il controllo dei flussi finanziari,
inclusi quelli concernenti le risorse totalmente o parzialmente a
carico dei promotori ai sensi dell'art. 175 del Codice (project
financing) e quelli derivanti da qualunque altra modalità di finanza
di progetto. Più oltre, la norma puntualizza che lo schema di
articolazione del monitoraggio finanziario è definito sempre dal
CIPE, che può indicare, a questo scopo, anche soglie inferiori ai
limiti previsti dalla normativa in materia di prevenzione del
riciclaggio.
Inoltre la tracciabilità ha trovato applicazione per specifici
interventi quali la ricostruzione in Abruzzo e la realizzazione
dell'Expo 2015, con espresse disposizioni di legge, ed i relativi
provvedimenti attuativi. Una funzione di indirizzo è stata svolta,
nello specifico campo delle grandi opere e degli interventi relativi
ad Abruzzo ed Expo 2015, dall'apposito Comitato di coordinamento
istituito presso il Ministero dell'interno, di cui all'articolo 180
del Codice dei Contratti. Le linee guida emanate dal CASGO
costituiscono un puntuale parametro interpretativo della normativa
sulla tracciabilità.
Sono, poi, distinte le procedure di tracciabilità finanziaria a
fini antimafia dai protocolli di monitoraggio finanziario, che
riguardano le spese per investimenti pubblici o le contribuzioni a
carico di fondi di sostegno allo sviluppo. Si veda in tal senso, da
ultimo, la legge 18 giugno 2009, n. 69 recante «Disposizioni per lo
sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonchè in
materia di processo civile», il cui art. 14 recita: «Per prevenire
l'indebito utilizzo delle risorse stanziate nell'ambito della
programmazione unitaria della politica regionale per il periodo
2007-2013, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di
concerto con i Ministri interessati, sono definite le modalità e le
procedure necessarie a garantire l'effettiva tracciabilità dei
flussi finanziari relativi all'utilizzo, da parte dei soggetti
beneficiari delle agevolazioni, delle risorse pubbliche e private
impiegate per la realizzazione degli interventi oggetto di
finanziamento a valere sui Fondi strutturali comunitari e sul fondo
per le aree sottoutilizzate, di cui all'articolo 61 della legge 27
dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni. Le amministrazioni
pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, sono tenute,
nell'utilizzo delle risorse dei predetti Fondi loro assegnate, ad
applicare le modalità e le procedure definite dal decreto di cui al
periodo precedente».
In linea generale, la ratio delle norme dettate dalla legge n.
136/2010 è, quindi, quella di prevenire infiltrazioni malavitose e
di contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la
criminalità organizzata, operano in modo irregolare ed
anticoncorrenziale. A tal fine, tra l'altro, la legge prevede che i
flussi finanziari, provenienti da soggetti tenuti all'osservanza del
Codice e diretti ad operatori economici aggiudicatari di un contratto
di appalto di lavori, servizi o forniture, debbano essere tracciati,
in modo tale che ogni incasso e pagamento possa essere controllato ex
post. Dunque, la legge non si occupa dell'efficienza della spesa
pubblica, ma si preoccupa di stabilire un meccanismo che consenta
agli investigatori di seguire il flusso finanziario proveniente da un
contratto di appalto, al fine di identificare il soggetto che
percepisce il denaro pubblico, con la finalità di evitare, mediante
un meccanismo di trasparenza, che finisca nelle mani delle mafie.
L'informazione tracciante opera con le stesse proprietà di un
codice identificativo e deve, pertanto, essere funzionale
all'attività ricostruttiva dei flussi; inoltre, occorre garantire
che non sia dispersa l'informazione finanziaria identificativa del
contratto o del finanziamento pubblico a cui è correlata ogni
singola movimentazione di denaro soggetta a tracciabilità.
I pilastri fondamentali dell'art. 3 della legge n. 136/2010 sono:
a) l'utilizzo di conti correnti dedicati per l'incasso ed i
pagamenti di movimentazioni finanziarie derivanti da contratto di
appalto;
b) il divieto di utilizzo del contante per incassi e pagamenti di
cui al punto a) e di movimentazioni in contante sui conti dedicati;
c) l'obbligo di utilizzo di strumenti tracciabili per i
pagamenti.
Resta ferma, infine, l'applicazione delle ulteriori disposizioni
dettate in materia di contrasto alla criminalità organizzata, ove
prevedano controlli più stringenti rispetto alle misure di cui alla
legge n. 136/2010.
2. Entrata in vigore e regime transitorio.
2.1 Contratti sottoscritti dopo il 7 settembre 2010.
La legge n. 136/2010 non prevedeva espressamente una disciplina
transitoria, circostanza che aveva dato adito ad interpretazioni
divergenti.
Il profilo trova oggi un'esplicita disciplina all'art. 6, comma 1,
del d.l. n. 187/2010, il quale dispone che «l'articolo 3 della legge
13 agosto 2010 n. 136 si interpreta nel senso che le disposizioni ivi
contenute si applicano ai contratti indicati dallo stesso articolo 3
sottoscritti successivamente alla data di entrata in vigore della
legge e ai contratti di subappalto e ai subcontratti da essi
derivanti».
Di conseguenza, devono, in primo luogo, ritenersi soggetti agli
obblighi di tracciabilità i contratti sottoscritti dopo la data del
7 settembre 2010 e più in particolare:
a) i contratti sottoscritti dopo l'entrata in vigore della legge,
relativi a bandi pubblicati dopo la data del 7 settembre 2010;
b) i contratti sottoscritti dopo l'entrata in vigore della legge,
ancorchè relativi a bandi pubblicati in data antecedente al 7
settembre 2010;
c) i subappalti ed i subcontratti derivanti dai contratti
elencati.
Tali contratti devono recare, sin dalla sottoscrizione, la clausola
relativa agli obblighi di tracciabilità, pena la nullità degli
stessi, come espressamente disposto dall'art. 3, comma 8, della legge
n. 136/2010. Naturalmente, ciò che rileva è la data della stipula
del contratto (ex art. 11, comma 13 del Codice) e non
l'aggiudicazione definitiva, nè tanto meno quella provvisoria (ex
art. 11, commi 4 e segg. del Codice).
Ogni nuovo rapporto contrattuale, quindi, è sottoposto
all'applicazione dell'art. 3, dal momento che, in occasione della
stipulazione dei contratti, sarà possibile inserire anche le
clausole sulla tracciabilità.
Pertanto, sono soggetti agli obblighi di tracciabilità i contratti
aventi ad oggetto i lavori o servizi complementari, per quanto
collegati ad un contratto stipulato antecedentemente (cfr. art. 57,
comma 5, lett. a) del Codice), nonchè i nuovi contratti, originati
dalle circostanze indicate dall'art. 140 del Codice (fallimento
dell'appaltatore, risoluzione per grave inadempimento) oppure,
ancora, aventi ad oggetto varianti in corso d'opera che superino il
quinto dell'importo complessivo dell'appalto (art. 132 del Codice ed
artt. 161 e 311 del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207), in quanto tutte
fattispecie ascrivibili ad un nuovo contratto.
2.2 Contratti sottoscritti prima del 7 settembre 2010.
Per i contratti sottoscritti in data antecedente al 7 settembre
2010 è stata introdotta una norma transitoria ad hoc,
successivamente modificata in sede di conversione del d.l. n.
187/2010. Nella versione originaria, l'art. 6, comma 2, del d.l. n.
187/2010 prevedeva l'adeguamento di tali contratti (e dei contratti
di subappalto ed i subcontratti da essi derivanti), entro centottanta
giorni dalla data di entrata in vigore della legge n. 136/2010 e,
pertanto, entro la data del 7 marzo 2011. Sulla base del quadro
normativo risultante dalle modifiche apportate dalla legge di
conversione al decreto legge n. 187/2010 (legge n. 217/2010), il
periodo transitorio, entro cui le parti interessate devono adeguare i
contratti sottoscritti prima della data del 7 settembre 2010 alle
prescrizioni sulla tracciabilità dei flussi finanziari, è stato
prorogato alla data del 17 giugno 2011 (centottanta giorni dalla data
di entrata in vigore della legge n. 217/2010).
Spirato tale termine, ogni contratto sarà sottoposto alle
disposizioni sulla tracciabilità dei flussi finanziari senza
possibilità di ulteriori deroghe o proroghe.
2.3 L'adeguamento automatico.
Il comma 2 dell'art. 6 prevede che, ai sensi dell'art. 1374 del
codice civile, i contratti sottoscritti prima del 7 settembre 2010,
qualora non abbiano esaurito i propri effetti alla data di scadenza
del periodo transitorio, «si intendono automaticamente integrati con
le clausole di tracciabilità previste dai commi 8 e 9 del citato
articolo 3 della legge n. 136 del 2010 e successive modificazioni».
L'art. 1374 c.c. stabilisce che il contratto obbliga le parti non
solo a quanto è nel medesimo espresso, ma anche a tutte le
conseguenze che ne derivano secondo la legge, o, in mancanza, secondo
gli usi e l'equità.
Con specifico riguardo agli obblighi di tracciabilità, in
conseguenza di tale previsione, qualora alla scadenza del periodo
transitorio le parti non abbiano provveduto ad adeguare i contratti
su base volontaria, detti contratti devono considerarsi
automaticamente integrati senza necessità di sottoscrivere atti
negoziali supplementari e/o integrativi.
Il meccanismo di integrazione automatica, valido sia per i
contratti principali che per i contratti a valle (subappalti o
subcontratti), è, quindi, idoneo ad evitare la grave conseguenza
della nullità assoluta dei contratti sprovvisti delle clausole della
tracciabilità alla scadenza del periodo transitorio, sancita dal
comma 8 dell'art. 6 della legge n. 136/2010, consentendo, altresì,
di abbattere gli elevati costi connessi alla stipula di eventuali
atti aggiuntivi.
L'integrazione automatica dei contratti semplifica, inoltre, gli
oneri di controllo posti in capo alle stazioni appaltanti dal comma 9
dell'art. 3 della legge n. 136/2010, per i contratti antecedenti alla
data del 7 settembre 2010 ed in corso di esecuzione alla scadenza del
periodo transitorio, dal momento che anch'essi, come osservato,
devono intendersi automaticamente emendati in senso conforme ai nuovi
obblighi di tracciabilità.
Al riguardo, è opportuno che le stazioni appaltanti, per i
contratti in corso di esecuzione alla scadenza del periodo
transitorio, inviino agli operatori economici una comunicazione con
la quale si evidenzia l'avvenuta integrazione automatica del
contratto principale e dei contratti da esso derivati. In detta
comunicazione, le stazioni appaltanti provvedono, inoltre, a
comunicare il CIG (e l'eventuale CUP) del contratto, laddove non
precedentemente previsto.
3. Ambito di applicazione.
3.1 Soggetti tenuti all'osservanza degli obblighi di tracciabilità.
In linea generale, in considerazione del fatto che la normativa in
esame ha finalità antimafia e che la normativa antimafia trova
applicazione generalizzata ai contratti pubblici, sono senz'altro
tenuti all'osservanza degli obblighi di tracciabilità tutti i
soggetti sottoposti all'applicazione del Codice; di conseguenza
l'articolo 3 della legge n.136 si applica alle «stazioni appaltanti»,
definite all'art. 3, comma 33, del Codice come «le amministrazioni
aggiudicatrici e gli altri soggetti di cui all'articolo 32» ed agli
enti aggiudicatori di cui all'art. 207 del Codice, ivi incluse le
imprese pubbliche. Si rammenta che le amministrazioni aggiudicatrici,
a loro volta, sono individuate dal comma 25 del richiamato articolo,
che menziona «le amministrazioni dello Stato; gli enti pubblici
territoriali; gli altri enti pubblici non economici; gli organismi di
diritto pubblico; le associazioni, unioni, consorzi, comunque
denominati, costituiti da detti soggetti».
3.2 La filiera delle imprese.
Il comma 1 dell'art. 3 della legge n. 136/2010 afferma: «Gli
appaltatori, i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle
imprese nonchè i concessionari di finanziamenti pubblici anche
europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle
forniture pubblici devono utilizzare uno o più conti correnti
bancari o postali (...)».
Nel definire la nozione di «filiera» è necessario tener presente
la ratio ispiratrice delle norme in questione, ravvisabile, come
visto, nella finalità di prevenire infiltrazioni malavitose, di
contrastare le imprese che, per la loro contiguità con la
criminalità organizzata, operano in modo anticoncorrenziale e di
facilitare l'attività di investigazione, permettendo un più agevole
controllo ex post degli incassi e dei pagamenti connessi alle
commesse pubbliche.
Si comprende, allora, come il concetto di filiera delle imprese
abbia assunto un ruolo chiave nell'interpretazione degli obblighi
scaturenti dall'art. 3 della legge n. 136/2010.
A riguardo si osserva che il decreto legge n. 187/2010, all'art. 6,
comma 3, ha indicato i confini perimetrali della nozione, facendovi
rientrare i subappalti di cui all'art. 118 del Codice, nonchè i
subcontratti stipulati per l'esecuzione, anche non esclusiva, del
contratto. L'art. 6, comma 3, del d.l. n. 187/2010 chiarisce che
l'espressione «filiera delle imprese» si intende riferita «ai
subappalti come definiti dall'articolo 118, comma 11 del decreto
legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nonchè ai subcontratti stipulati
per l'esecuzione, anche non esclusiva, del contratto». Pertanto, la
dizione «contratti di subappalto» include i subappalti e i
subcontratti «assimilati» ai subappalti ai sensi dell'art. 118, comma
11, prima parte, del Codice; la dizione «subcontratti» designa,
invece, l'insieme più ampio dei contratti derivati dall'appalto,
ancorchè non qualificabili come subappalti. Pertanto, la
tracciabilità si applica anche ai subcontratti che non prevedono
apporto di manodopera e/o non superano i limiti quantitativi indicati
nell'art. 118, comma 11, del Codice.
In argomento, si rammenta che il d.P.R. 2 agosto 2010, n. 150,
recante il regolamento in materia di rilascio delle informazioni
antimafia a seguito di accesso nei cantieri, all'art. 1, precisa che
le imprese interessate all'esecuzione dei lavori pubblici sono «tutti
i soggetti che intervengono a qualunque titolo nel ciclo di
realizzazione dell'opera, anche con noli e forniture di beni e
prestazioni di servizi, ivi compresi quelli di natura intellettuale,
qualunque sia l'importo dei relativi contratti o dei subcontratti».
Ciò risulta anche coerente con la finalità di interesse pubblico
che impone all'appaltatore l'obbligo di comunicare alla stazione
appaltante il nominativo del subcontraente, l'importo e l'oggetto del
contratto per i subcontratti stipulati per l'esecuzione del contratto
principale, a prescindere dalla loro riconducibilità alla
definizione di subappalto ai sensi dell'art. 118, comma 11, del
Codice (cfr., in tal senso, TAR Lazio, Roma, sez. I, 12 novembre
2008, n. 10059). D'altra parte, l'autorizzazione della stazione
appaltante, disciplinata al citato art. 118, comma 8, è richiesta
anche per i subcontratti di importo inferiore al 2% dell'importo
della prestazione affidata o di importo inferiore a 100.000 euro
(come chiarito dall'Autorità nella determinazione n. 6 del 27
febbraio 2003), proprio in ragione del potere di controllo, con
finalità di ordine pubblico, inteso a prevenire il rischio di
infiltrazioni criminali nelle commesse pubbliche, con conseguente
carattere pubblicistico della valutazione riservata alla pubblica
amministrazione (Consiglio di Stato, sez. IV, 24 marzo 2010, n.
1713).
A titolo esemplificativo, per gli appalti di lavori pubblici,
possono essere ricompresi: noli a caldo, noli a freddo, forniture di
ferro, forniture di calcestruzzo/cemento, forniture di inerti,
trasporti, scavo e movimento terra, smaltimento terra e rifiuti,
guardiania, progettazione, mensa di cantiere, pulizie di cantiere
(cfr., al riguardo, le Linee guida antimafia di cui all'art. 16,
comma 4, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, recante »Interventi
urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici
verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e
ulteriori interventi urgenti di protezione civile»).
Ai fini dell'assoggettabilità agli obblighi di tracciabilità, non
assumono rilevanza nè la forma giuridica (ad esempio, società
pubblica o privata, organismi di diritto pubblico, imprenditori
individuali, professionisti) nè il tipo di attività svolta dagli
operatori economici. È possibile, peraltro, che il primo operatore
economico della filiera possa rivestire, al contempo, la qualifica di
stazione appaltante, tenuta all'espletamento di procedure di gara per
l'individuazione dei propri subcontraenti. In tal caso, ovviamente,
oltre al tracciamento dei flussi a monte, sarà il medesimo operatore
economico ad agire, a fini di tracciabilità, come stazione
appaltante, assumendo in questa veste i conseguenti obblighi
comportamentali, quali l'acquisizione del CIG.
In merito all'estensione della filiera, risulta chiaro, l'intento
del legislatore di ampliare quanto più possibile il perimetro della
tracciabilità dei flussi finanziari collegati a commesse pubbliche;
tuttavia, occorre ricercare un criterio di ragionevolezza che
permetta di definire la nozione di filiera rilevante, evitando di
includervi fattispecie contrattuali lontane dall'appalto principale.
In altri termini, se è pacifica l'inclusione dell'appaltatore e del
subappaltatore nella filiera, molti dubbi, come testimonia il numero
elevatissimo di quesiti in argomento sottoposti all'attenzione
dell'Autorità, suscita la figura del subcontraente, espressamente
indicata dall'art. 3 della legge n. 136/2010.
Il criterio a cui ricorrere è, anche in tal caso, quello della
stretta dipendenza funzionale della prestazione oggetto del
subcontratto rispetto a quella dell'appalto principale, da applicare
in relazione alle concrete modalità del ciclo di esecuzione
dell'appalto, vale a dire della capacità delle parti dell'appalto di
selezionare ex ante le sole attività necessarie in via immediata per
realizzare il servizio o la fornitura pubblici. Di conseguenza, ciò
che rileva non è tanto il grado dell'affidamento o del
sub-affidamento, ma la sua tipologia (subappalto o subcontratto
necessario a qualsiasi titolo per l'esecuzione del contratto
principale), a prescindere dalla posizione che il subcontraente
occupa nella catena dell'organizzazione imprenditoriale.
Si deve trattare, dunque, di subcontratti che presentano un filo di
derivazione dal contratto principale, nel senso di essere attinenti
all'oggetto di tale contratto. Andrebbero escluse, pertanto, quelle
tipologie di attività collaterali, in cui viene a scemare il nesso
di collegamento con il contratto principale. Nesso che, invece,
permane anche quando il contratto derivato non presenti un
asservimento esclusivo rispetto a quello principale.
Quanto sinora esposto, per gli appalti di fornitura, induce a
ritenere che l'ultimo rapporto contrattuale rilevante ai fini della
tracciabilità dovrebbe essere quello relativo alla realizzazione del
bene oggetto della fornitura principale, con esclusione dalla filiera
rilevante di tutte le sub-forniture destinate a realizzare il
prodotto finito: si tratta di subforniture di componentistica o di
materie prime necessarie per lo svolgimento dell'attività principale
dell'operatore economico - assemblaggio o produzione del prodotto
finale - indipendentemente dal successivo utilizzo o destinazione (ad
un soggetto pubblico o privato) dello stesso prodotto finale.
Questa regola generale dovrebbe, però, tenere conto dei casi
particolari nei quali l'oggetto della prestazione del subcontratto
torna ad assumere diretta e specifica rilevanza ai fini
dell'esecuzione della prestazione principale dell'appalto. Ciò
avviene, ad esempio, nel caso in cui i beni o i servizi oggetto del
subcontratto presentino caratteristiche di unicità o specificità
tali da risultare essenziali ai fini della realizzazione del
prodotto/servizio destinato alla pubblica amministrazione. In questi
casi, infatti, anche la fornitura della materia prima può ritenersi
funzionalmente collegata all'esecuzione dell'appalto e, quindi,
inclusa nella filiera rilevante.
Non sono, invece, sottoposti alla normativa di cui all'art. 3 della
legge n. 136/2010 i contratti finalizzati all'acquisto di beni che
confluiscono nelle scorte di magazzino dell'operatore economico,
qualora i medesimi contratti precedano l'affidamento della commessa
pubblica e prescindano da quest'ultima. In tale caso, infatti, viene
meno l'elemento della dipendenza funzionale della prestazione
dall'appalto e, quindi, non sussistono i presupposti per l'inclusione
del rapporto contrattuale nella filiera rilevante. Chiaramente, il
ricorso ad acquisti destinati a magazzino non deve tradursi in uno
strumento di elusione della tracciabilità.
3.2.1 Esemplificazioni di filiera rilevante per i contratti di
servizi e forniture.
A differenza del settore dei lavori pubblici, per il quale una
esemplificazione della filiera rilevante è rinvenibile nella
normativa di settore citata e nelle Linee Guida per l'Abruzzo, nel
settore dei servizi e delle forniture occorre fare riferimento ai
criteri generali evidenziati nel paragrafo precedente, effettuando
una valutazione in relazione al ciclo dello specifico appalto.
Si riporta, a mero titolo esemplificativo, una casistica di
possibili ipotesi di filiera rilevante in relazione ad alcune
tipologie di contratti. Si tratta solo di ipotesi generali che,
quindi, non hanno alcuna pretesa di esaustivita': le prestazioni dei
singoli contratti devono, comunque, essere valutate dalle stazioni
appaltanti e dagli operatori economici nel rispetto, imprescindibile,
dell'obiettivo della norma di prevenire le infiltrazioni criminali
nei diversi settori economici.
1) Appalto di un ente locale avente ad oggetto la fornitura di
libri, destinati, ad esempio, ad una biblioteca pubblica.
L'appalto viene aggiudicato ad un'impresa distributrice (grossista)
che stipula subcontratti con le imprese editoriali per la provvista
dei volumi. Poichè i beni (libri) oggetto della fornitura principale
non sono direttamente realizzati e stampati dal grossista, bensì
dall'impresa editrice, il subcontratto tra questi ultimi soggetti
può essere considerato come funzionalmente collegato all'esecuzione
del contratto di appalto e, quindi, è soggetto alla disciplina della
tracciabilità.
Al contrario, gli obblighi di tracciabilità non dovranno
applicarsi ai rapporti contrattuali conclusi dall'impresa editoriale
con i propri fornitori, relativi, ad esempio, all'acquisto di partite
di carta o di altri materiali, macchinari e servizi necessari per la
stampa dei libri, tanto nel caso in cui l'impresa editrice sia essa
stessa affidataria dell'appalto, quanto nel caso, sopra illustrato,
in cui fornisca i beni all'impresa di distribuzione esecutrice del
contratto di appalto con la pubblica amministrazione.
2) Appalto consistente nella fornitura standard di personal
computer o di strumentazioni elettroniche in favore di una pubblica
amministrazione.
L'appaltatore è il diretto produttore del personal computer o
degli strumenti elettronici oggetto della fornitura, ma acquista da
terzi fornitori la componentistica necessaria per l'assemblaggio. In
questo caso, si ritiene possano essere esclusi dalla filiera
rilevante i fornitori della componentistica, la cui prestazione non
è, infatti, funzionalmente collegata all'esecuzione della fornitura
principale.
3) Appalto per la fornitura di automobili in favore dell'ente.
L'aggiudicatario dell'appalto è un concessionario di autoveicoli
di serie che provvede all'approvvigionamento degli stessi
rivolgendosi alla società produttrice (casa madre). Poichè le
automobili costituiscono l'oggetto della fornitura principale, la
prestazione della casa produttrice risulta essenziale rispetto al
ciclo esecutivo dell'appalto: pertanto, il contratto tra il
concessionario e la società casa madre è rilevante ai sensi della
normativa sulla tracciabilità, mentre non lo sono gli ulteriori
contratti stipulati dalla casa produttrice con i fornitori della
componentistica necessaria per la costruzione delle autovetture.
4) Appalto della ASL per la fornitura di attrezzature sanitarie
destinate alle strutture ospedaliere.
L'impresa appaltatrice che fornisce le apparecchiature opera come
grossista e si approvvigiona presso una terza impresa che produce le
strumentazioni. Per realizzare il prodotto finito, quest'ultima
impresa acquista la componentistica dai propri fornitori. In tal
caso, l'ultimo contratto rilevante ai sensi dell'art. 3, legge n.
136/2010, è quello che coinvolge l'impresa che realizza le
attrezzature sanitarie richieste dal committente pubblico, a
prescindere dal livello della filiera nel quale tale contratto si
colloca (vale a dire, che ci sia o meno l'intermediazione di
un'impresa distributrice).
5) Appalto di forniture di medicinali affidato da una ASL.
L'appaltatore può essere un distributore di medicinali o
un'impresa farmaceutica: nel primo caso, l'appaltatore è un'impresa
distributrice - grossista - che, a sua volta, acquista i medicinali
da un'impresa farmaceutica, la quale stipula ulteriori subcontratti
con i produttori dei principi attivi e della materia prima necessari
per la composizione dei medicinali. In tal caso, l'appaltatore non
realizza direttamente il prodotto finito oggetto della fornitura
pubblica richiesta, ma provvede soltanto alla sua distribuzione. Per
queste ragioni, l'impresa farmaceutica che realizza i medicinali è
da includere nella filiera rilevante, mentre ne è escluso il
produttore di principi attivi o il fornitore della materia prima, la
cui prestazione non presenta un collegamento funzionale con la
fornitura di medicinali oggetto dell'appalto; nel secondo caso,
l'appaltatore è l'impresa farmaceutica che produce direttamente i
medicinali richiesti dalla ASL. Anche in questa ipotesi, sulla base
delle precedenti considerazioni, i subcontratti stipulati per la
provvista dei principi attivi o della materia prima necessaria al
confezionamento dei medicinali non rientrano nella filiera rilevante
dello specifico appalto, in quanto riguardano l'attività ordinaria
dell'impresa farmaceutica.
6) Appalto consistente nel servizio di mensa in favore di un ente
pubblico.
La prestazione dell'appaltatore consiste anche nella fornitura di
bevande e prodotti alimentari per il cui approvvigionamento
l'appaltatore si rivolge a propri fornitori. Il fornitore di bevande
(ad es., bottiglie di acqua), a sua volta, stipula subcontratti con
il produttore dei contenitori di plastica e degli altri materiali
necessari per confezionare il prodotto. A riguardo, mentre la
fornitura di bottiglie di acqua è funzionalmente collegata
all'esecuzione della prestazione principale (servizio di mensa) ed
è, quindi, inclusa nell'ambito applicativo della legge n. 136/2010,
la fornitura dei contenitori e degli altri materiali non presenta la
stessa caratteristica; pertanto, i relativi subcontratti non
rientrano nella filiera rilevante. Allo stesso modo, per la provvista
di prodotti alimentari, ad esempio derivati dal latte, l'appaltatore
si rivolge all'impresa distributrice dei prodotti che sono stati, a
loro volta, acquistati presso un'impresa casearia. L'impresa casearia
si rifornisce del latte presso i diretti produttori. Rispetto al
servizio di mensa, l'ultimo rapporto rilevante ai fini della
disciplina della tracciabilità è il contratto tra l'impresa
distributrice e quella casearia.
7) Appalto dell'ente pubblico locale per il servizio di trasporto
degli studenti di un istituto scolastico pubblico.
L'impresa affidataria stipula un contratto di noleggio del mezzo di
trasporto (scuolabus) con un'impresa che, a sua volta, si rivolge a
terzi (ad es., concessionaria di automezzi) per l'acquisto dello
stesso. In questa ipotesi, l'esecuzione del contratto di appalto
consiste nell'attività di trasferimento degli studenti resa
dall'impresa trasportatrice ed il noleggio del mezzo dedicato a
quello specifico servizio assume significatività ai fini
dell'individuazione della filiera rilevante. Al contrario, è
estraneo alla filiera il contratto di acquisto del mezzo.
3.3 Concessionari di finanziamenti pubblici anche europei.
Dubbi interpretativi sono sorti riguardo il significato
dell'espressione «concessionari di finanziamenti pubblici anche
europei a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle
forniture pubblici», contenuta nell'art. 3, comma 1, della legge n.
136/2010. Il problema concerne l'applicazione della tracciabilità ai
finanziamenti o agevolazioni erogati da un soggetto pubblico -
comunitario, nazionale o regionale - a sostegno dell'attività
d'impresa (ad esempio, i contributi erogati alle imprese a fondo
perduto ovvero i finanziamenti agevolati ad imprese ex legge 19
dicembre 1992, n. 488).
Sul punto, anche sulla base dell'avviso espresso dal Ministero
dell'Interno e dall'Avvocatura Generale dello Stato, si ritiene
quanto segue.
Nelle ipotesi elencate, si rilevano certamente elementi che
connotano la corresponsione di risorse come finanziamenti pubblici:
il che sembrerebbe indurre all'applicazione della disciplina sulla
tracciabilità dei flussi finanziari. Tuttavia, tali casi non
risultano immediatamente riconducibili alla prestazione di forniture,
servizi o lavori pubblici strettamente intesi; quest'ultima
circostanza, depone, pertanto, nel senso dell'esclusione delle
predette fattispecie dall'ambito di applicazione della disciplina
sulla tracciabilità dei flussi finanziari, atteso che l'art. 3 della
legge n. 136/2010 richiede espressamente, ai fini dell'individuazione
dell'ambito soggettivo di applicazione, che i soggetti siano «a
qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle forniture
pubblici», ovvero richiede una correlazione con l'esecuzione di
appalti di lavori, servizi e forniture. La natura eccezionale delle
disposizioni dettate dall'art. 3 esclude, inoltre, che possa farsi
luogo ad una interpretazione estensiva delle norme. Va da sè che i
soggetti beneficiari di finanziamenti saranno invece assoggettati
alla disciplina di cui all'articolo 3 della legge n. 136/2010 qualora
siano «a qualsiasi titolo interessati ai lavori, ai servizi e alle
forniture pubblici».
Ad ogni buon conto, si consideri che una distinta disciplina è
prevista, in materia, dalla legge 18 giugno 2009, n. 69 (recante
«Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la
competitività nonchè in materia di processo civile»), il cui art.
14 rinvia ad un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze la
definizione delle modalità necessarie per garantire l'effettiva
tracciabilità dei flussi finanziari relativi all'utilizzo di risorse
pubbliche e private, impiegate per la realizzazione di interventi
oggetto di finanziamento a valere sui fondi strutturali comunitari e
sul fondo per le aree sottoutilizzate.
Da quanto osservato, emerge che nella dizione «concessionari di
finanziamenti pubblici» prevista dall'articolo 3 della legge n.
136/2010, devono ritenersi inclusi (e, quindi, sottoposti agli
obblighi di tracciabilita') i soggetti, anche privati, destinatari di
finanziamenti pubblici che stipulano appalti pubblici per la
realizzazione dell'oggetto del finanziamento, indipendentemente
dall'importo.
3.4 I flussi finanziari soggetti a tracciabilità.
Dall'ampia dizione impiegata dall'art. 3, comma 1, discende che la
tracciabilità dei flussi finanziari trova applicazione, tra l'altro,
ai flussi finanziari derivanti dai seguenti contratti:
1) contratti di appalto di lavori, servizi e forniture, anche
quelli esclusi in tutto o in parte dall'ambito di applicazione del
Codice, di cui al Titolo II, Parte I dello stesso, ivi compreso
l'affidamento a contraente generale;
2) concessioni di lavori e servizi;
3) contratti di partenariato pubblico privato, ivi compresi i
contratti di locazione finanziaria;
4) contratti di subappalto, subfornitura e subcontratti;
5) contratti in economia, ivi compresi gli affidamenti diretti.
Nel codice civile, all'art. 1655, il contratto di appalto è
definito come «il contratto col quale una parte assume, con
organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio,
il compimento di un'opera o di un servizio verso un corrispettivo in
danaro».
Nel Codice, all'art. 3, comma 6, accogliendo la nozione di
derivazione comunitaria, l'appalto pubblico è definito come il
contratto a titolo oneroso, stipulato per iscritto tra una stazione
appaltante o un ente aggiudicatore ed uno o più operatori economici,
avente per oggetto l'esecuzione di lavori, la fornitura di prodotti,
la prestazione di servizi come definiti dal Codice stesso.
Di conseguenza, le norme sulla tracciabilità dei flussi finanziari
si applicano in tutti i casi in cui sia stipulato un contratto
d'appalto pubblico tra operatore economico e committente pubblico,
indipendentemente dall'esperimento o meno di una gara per
l'affidamento dell'opera o del servizio ed a prescindere dal valore,
che può essere anche modico.
Ugualmente, la disposizione si applica ai concessionari di lavori
pubblici e di servizi, dal momento che la normativa comunitaria ed il
Codice definiscono la concessione quale «contratto a titolo oneroso,
concluso in forma scritta, (...) che presenta le stesse
caratteristiche di un appalto pubblico di lavori (o di servizi) (...)
ad eccezione del fatto che il corrispettivo (...) consiste unicamente
nel diritto di gestire l'opera (o i servizi) o in tale diritto
accompagnato da un prezzo».
Pertanto, la normativa sulla tracciabilità si applica ai flussi
finanziari derivanti dai contratti di appalto e di concessione posti
in essere dalle stazioni appaltanti ai sensi dell'articolo 32 del
Codice (lavori, servizi e forniture ivi previsti), dagli enti
aggiudicatori ai sensi dell'articolo 207 e dai soggetti aggiudicatori
ai sensi dell'articolo 3, commi 31 e 32 del Codice.
Da ciò consegue che la tracciabilità trova, altresì,
applicazione ai lavori pubblici da realizzarsi da parte dei soggetti
privati, titolari di permesso di costruire, che assumono in via
diretta l'esecuzione delle opere di urbanizzazione a scomputo totale
o parziale del contributo previsto per il rilascio del permesso, ai
sensi dell'art. 16, comma 2, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, e
dell'art. 28, comma 5 della legge 17 agosto 1942, n. 1150.
Occorre precisare che l'applicazione della legge n. 136/2010 ai
contratti di appalto ed a quelli di concessione, di cui agli articoli
30, nonchè 142 e 253, comma 25, del Codice, prescinde
dall'esperimento di una gara per l'affidamento degli stessi; in altri
termini si ribadisce che non rileva nè l'importo del contratto nè
la procedura di affidamento utilizzata.
3.5 Concessioni di lavori e servizi.
Le disposizioni di cui alla legge n. 136/2010 si applicano anche ai
contratti di concessione aventi ad oggetto l'acquisizione di lavori e
servizi, posti in essere dalle stazioni appaltanti, dagli enti
aggiudicatori e dai soggetti aggiudicatori sottoposti al Codice, ove
la concessione è definita quale «contratto a titolo oneroso,
concluso in forma scritta, (...) che presenta le stesse
caratteristiche di un appalto pubblico di lavori (o di servizi) (...)
ad eccezione del fatto che il corrispettivo (...) consiste unicamente
nel diritto di gestire l'opera (o i servizi) o in tale diritto
accompagnato da un prezzo (...)» (cfr. art. 3, commi 11 e 12).
A riguardo, alcuni operatori economici hanno sollevato dubbi sulla
possibilità di dare concreta attuazione agli obblighi prescritti
dalla normativa, sul presupposto che, in determinati contratti di
concessione, non vi siano pagamenti effettuati dall'ente pubblico
concedente in favore del soggetto privato concessionario.
Anche in tale ipotesi, si evidenzia che la legge fa riferimento
all'esigenza di tracciare i flussi finanziari generati dalle commesse
pubbliche. Occorre, infatti, tener presente che le concessioni, di
norma, sono costruite con operazioni economiche complesse in cui i
costi possono non essere sostenuti direttamente e/o integralmente
dall'ente pubblico, ma dalla collettività che usufruisce di un
determinato lavoro o servizio (si pensi, ad esempio, al trasporto
pubblico locale); ciò non di meno è necessario applicare la
tracciabilità ai pagamenti diretti agli operatori economici facenti
parte della filiera rilevante (ossia il complesso di attività
necessarie, secondo i criteri sopra evidenziati, per lo svolgimento
della prestazione). E ciò a prescindere dalla procedura utilizzata.
Si precisa che gli utenti dei servizi svolti dal concessionario non
possono considerarsi parte della filiera e che, pertanto, è
ammissibile il versamento sul conto corrente postale intestato alla
tesoreria dell'ente concedente da parte dei cittadini/utenti al fine
del pagamento di tasse, tributi o tariffe.
È poi opportuno rammentare che, per le concessioni di lavori
pubblici, la tracciabilità si applica anche agli affidamenti di
lavori alle imprese collegate ai sensi dell'art. 149 del Codice.
Sempre con riguardo alle concessioni di lavori pubblici, resta fermo
che la tracciabilità si applica, oltre che agli appalti di sola
esecuzione dei lavori, anche agli appalti di lavori ad oggetto misto,
come gli appalti integrati o, comunque, previsti dall'articolo 53,
comma 2, lett. b) e c) del Codice.
Quanto precede, ovviamente, non incide sugli obblighi di
tracciabilità a cui sia eventualmente tenuto il concessionario che
rivesta la qualifica di amministrazione aggiudicatrice ai sensi del
Codice (ad esempio perchè organismo di diritto pubblico) e che sia,
quindi, tenuto ad esperire procedure di gara per l'acquisto di
lavori, servizi e forniture.
La tracciabilità si applica, quindi. anche agli affidamenti dei
servizi pubblici locali di rilevanza economica, pur se il recente
pronunciamento referendario ha abrogato la disciplina dettata
dall'art. 23-bis del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, con
conseguente abrogazione anche del relativo regolamento di attuazione
(d.P.R. 7 settembre 2010, n. 168). Come già rilevato, infatti, la
disciplina della tracciabilità si applica agli appalti ed alle
concessioni di lavori e servizi indipendentemente dalla procedura di
affidamento adottata (si vedano anche, al riguardo, l'articolo 32,
comma 1, lett. c) e comma 3 del Codice). È opportuno precisare che,
anche in tal caso, può verificarsi che il concessionario sia, a sua
volta, una amministrazione aggiudicatrice, sottoposta agli obblighi
di tracciabilità derivanti da tale qualifica soggettiva.
3.6 Tracciabilità tra soggetti pubblici.
È escluso dall'ambito di applicazione della tracciabilità il
trasferimento di fondi da parte delle amministrazioni dello Stato in
favore di soggetti pubblici (anche in forma societaria) per la
copertura di costi relativi alle attività espletate in funzione del
ruolo istituzionale da essi ricoperto ex lege, anche perchè tale
trasferimento di fondi è, comunque, tracciato.
Devono ritenersi, parimenti, escluse dall'ambito di applicazione
della legge n. 136/2010 le movimentazioni di danaro derivanti da
prestazioni eseguite in favore di pubbliche amministrazioni da
soggetti, giuridicamente distinti dalle stesse, ma sottoposti ad un
controllo analogo a quello che le medesime esercitano sulle proprie
strutture (cd. affidamenti in house); ciò in quanto, come affermato
da un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, in tale caso
assume rilievo la modalità organizzativa dell'ente pubblico,
risultando non integrati gli elementi costitutivi del contratto
d'appalto per difetto del requisito della terzietà.
Resta ferma l'osservanza della normativa sulla tracciabilità per
la società in house quando la stessa affida appalti a terzi,
rivestendo in tal caso la qualifica di stazione appaltante.
Sono, altresì, esclusi gli appalti di cui al secondo comma
dell'art. 19 del Codice e, cioè, gli «appalti pubblici di servizi
aggiudicati da un'amministrazione aggiudicatrice o da un ente
aggiudicatore ad un'altra amministrazione aggiudicatrice o ad
un'associazione o consorzio di amministrazioni aggiudicatrici, in
base ad un diritto esclusivo di cui esse beneficiano in virtù di
disposizioni legislative, regolamentari o amministrative pubblicate,
purchè tali disposizioni siano compatibili con il trattato». Si
ritiene, al riguardo, che, in considerazione della ratio della legge
n. 136/2010, detti appalti non siano soggetti agli obblighi di
tracciabilità in quanto contenuti in un perimetro pubblico, ben
delimitato da disposizioni legislative, regolamentari o
amministrative, tali da rendere ex se tracciati i rapporti, anche di
natura finanziaria, intercorrenti tra le amministrazioni
aggiudicatrici (per un esempio di soggetti rientranti in tale
previsione normativa, si veda la sentenza del TAR Toscana n.
1042/2010).
A titolo esemplificativo, rientrano nell'ipotesi in esame i
contratti aventi ad oggetto i servizi forniti dalla Banca d'Italia di
cui all'art. 19, comma 1, lett. d), ultima parte (ad esempio, il
servizio di tesoreria per conto dello Stato).
Soggiace, invece, agli obblighi di tracciabilità la procedura di
selezione del socio privato di una società mista con contestuale
affidamento dei compiti operativi al socio stesso (cd. socio
operativo): conseguentemente, per tale fattispecie, è necessario
richiedere il CIG all'Autorità.
Parimenti, sono soggetti agli obblighi di tracciabilità i
contratti aggiudicati da un'amministrazione aggiudicatrice o da un
ente aggiudicatore ad un'altra amministrazione aggiudicatrice o ad
un'associazione o consorzio di amministrazioni aggiudicatrici, in
condizioni di concorrenza con operatori di mercato.
3.7 Contratti con operatori non stabiliti in Italia.
Una questione particolarmente delicata concerne l'applicazione
della tracciabilità ai contratti sottoscritti tra pubbliche
amministrazioni italiane ed operatori economici non stabiliti
all'interno dei confini nazionali.
Anche su tale aspetto è stato espresso un parere da parte del
Ministero dell'Interno e dell'Avvocatura Generale dello Stato.
Al riguardo, si ritiene che attesa la ratio dell'art. 3 e la
sanzione di nullità connessa al suo mancato rispetto, gli obblighi
di tracciabilità abbiano natura imperativa e le relative
disposizioni siano norme di applicazione necessaria, anche alla luce
delle ordinarie regole di diritto internazionale privato.
Peraltro, sul piano sanzionatorio, in assenza di specifici accordi
con gli Stati esteri di provenienza del soggetto esecutore, il
principio di territorialità sembra escludere la possibilità che
l'operatore economico straniero non stabilito in Italia possa, di
fatto, essere assoggettato alle sanzioni stabilite dall'art. 6 della
legge n. 136/2010. Eventuali inadempimenti potranno, in sostanza,
valere solo sul piano contrattuale.
Occorre anche considerare che, per tali contratti, la eventuale
filiera rilevante può realizzarsi in territorio non italiano. Ad
esempio, nel caso di acquisto, da parte di stazioni appaltanti, di
forniture o servizi infungibili, da un operatore economico non
stabilito sul territorio nazionale, si può verificare, nella
pratica, che il solo operatore economico in grado di eseguire la
prestazione opponga un rifiuto all'accettazione integrale delle
clausole di tracciabilità (in ipotesi adducendo una normativa
interna incompatibile), soprattutto per quanto concerne gli obblighi
a valle. In tali casi, sarà onere dell'amministrazione sia motivare
in ordine alla sussistenza di un unico possibile contraente sia
conservare idonea documentazione che comprovi che la stessa si è
diligentemente attivata richiedendo l'applicazione della
tracciabilità e ferma restando la necessità di rispettare tutti gli
obblighi che prescindono dal consenso dell'operatore economico
privato (ad esempio, richiesta del CIG). A titolo esemplificativo,
può citarsi il caso dei servizi consistenti nella predisposizione e
concessione di utenze per la consultazione, tramite rete, della
versione elettronica di riviste scientifiche. Qualora, in ipotesi,
l'editore straniero rifiuti di inserire nei contratti a valle la
clausola di tracciabilità, la stazione appaltante procederà
comunque all'acquisto del bene o del servizio, motivando in ordine
alla unicità del prestatore ed in ordine alla stretta necessità di
acquisire quella determinata prestazione (si pensi al caso di una
università dinnanzi all'acquisto «necessitato» di prestigiose
riviste straniere, ovvero all'acquisto di un macchinario
«salvavita»).
Diversamente, non sono soggetti a tracciabilità i contratti
stipulati da un operatore economico italiano con una stazione
appaltante estera.
3.8 Contratti nei settori speciali.
Sono soggetti agli obblighi di tracciabilità i flussi finanziari
derivanti dai contratti stipulati dalle imprese pubbliche nell'ambito
dei settori «speciali» individuati dalla direttiva 2004/17/CE e dal
Codice, parte III, mentre sono da ritenersi esclusi i contratti di
diritto privato stipulati dalle imprese pubbliche al di fuori di tali
attività. L'esclusione appare estendibile anche ai contratti che si
riferiscono ad attività sottratte successivamente, in base ad una
decisione della Commissione europea, al campo di applicazione della
direttiva 2004/17/CE e del Codice in quanto «direttamente esposti
alla concorrenza» (art. 30 della direttiva 2004/17/CE e art. 219 del
Codice). Recentemente, ad esempio, tale è il caso dei contratti
destinati all'attività di generazione di energia elettrica per la
«Zona Nord» di cui alla Decisione della Commissione 2010/403/UE del
14 luglio 2010 recepita con decreto 5 agosto 2010 della Presidenza
del Consiglio dei Ministri - Dipartimento politiche comunitarie.
Al fine di evitare elusioni della normativa sulla tracciabilità,
quest'ultima trova altresì applicazione ai flussi finanziari
relativi a contratti di appalto affidati direttamente da un ente
aggiudicatore ai sensi dell'art. 218 del Codice.
3.9 Contratti di servizi esclusi di cui al Titolo II, parte I, del
Codice.
La normativa sulla tracciabilità trova applicazione anche con
riguardo ai contratti esclusi di cui al Titolo II, parte I, del
Codice, purchè gli stessi siano riconducibili alla fattispecie
dell'appalto. Ad esempio, sono da ritenersi sottoposti alla
disciplina sulla tracciabilità gli appalti previsti dagli articoli
16 (contratti relativi alla produzione e al commercio di armi,
munizioni e materiale bellico), 17 (contratti segretati o che esigono
particolari misure di sicurezza) e 18 (contratti aggiudicati in base
a norme internazionali).
Parimenti, devono ritenersi sottoposti alla disciplina sulla
tracciabilità gli appalti di servizi non prioritari compresi
nell'allegato II B a cui, come è noto, si applicano, solo alcune
disposizioni del Codice. A titolo esemplificativo, si osserva che
l'acquisto da parte di una stazione appaltante di corsi di formazione
per il proprio personale configura un appalto di servizi, rientrante
nell'allegato II B, categoria 24 e, pertanto, comporta l'assolvimento
degli oneri relativi alla tracciabilità. Il rapporto tra l'operatore
economico che organizza i corsi formativi ed i docenti esterni
coinvolti, a seguito di contratti d'opera per prestazioni
occasionali, invece, è assimilabile all'ipotesi prevista dall'art.
3, comma 2 della legge n. 136/2010: ne discende che i trasferimenti
di denaro conseguenti possono essere esentati dall'indicazione del
CIG e del CUP, ferma restando l'osservanza delle altre disposizioni.
Si precisa che la mera partecipazione di un dipendente di una
stazione appaltante ad un seminario o ad un convegno non integra la
fattispecie di appalto di servizi di formazione.
Alcune puntualizzazioni si rendono necessarie con riguardo all'art.
19, comma 1 del Codice. Quest'ultimo contempla una molteplicità di
figure contrattuali eterogenee, non tutte qualificabili come
contratti d'appalto. A titolo esemplificativo, gli obblighi di
tracciabilità non si estendono ai contratti di lavoro conclusi dalle
stazioni appaltanti con i propri dipendenti (art. 19, comma 1, lett.
e) ed alle figure agli stessi assimilabili (ad esempio, la
somministrazione di lavoro con le pubbliche amministrazioni,
disciplinata dagli articoli 20 e ss. del decreto legislativo del 10
settembre 2003, n. 276, così come il lavoro temporaneo ai sensi
della legge 24 giugno 1997, n. 196), fermo restando che, come in
seguito specificato, sono soggetti a tracciabilità i contratti tra
stazione appaltante ed agenzie di lavoro. Parimenti esclusi dal
perimetro di applicazione della tracciabilità sono i contratti
aventi ad oggetto l'acquisto o la locazione di terreni, fabbricati
esistenti o altri beni immobili o riguardanti diritti su tali beni
(art. 19, comma 1, lett. a), nonchè concernenti i servizi di
arbitrato e conciliazione (art. 19, comma 1, lett. c). Sono invece
soggetti alla tracciabilità i contratti pubblici di cui all'art. 19,
comma 1 che sono appalti di servizi, quali i servizi finanziari
menzionati alla lettera a), secondo periodo, ed i contratti di
servizi di ricerca e sviluppo di cui alla lettera f).
3.10 Contratti ex articolo 25 del Codice.
Sono esclusi dall'obbligo di richiesta del CIG e dalla
tracciabilità gli appalti aggiudicati ai sensi dell'art. 25 del
Codice e, in particolare:
a) gli appalti per l'acquisto di acqua, se aggiudicati da
amministrazioni aggiudicatrici o enti aggiudicatori che esercitano le
attività di cui all'art. 209, comma 1 (acqua);
b) gli appalti per la fornitura di energia o di combustibili
destinati alla produzione di energia, se aggiudicati da
amministrazioni aggiudicatrici o enti aggiudicatori che esercitano
un'attività di cui ai commi 1 e 3 dell'art. 208 (gas, energia
termica ed elettricita') e all'art. 212 (prospezione ed estrazione di
petrolio, gas, carbone e altri combustibili solidi).
3.11 Contratti di sponsorizzazione ex articolo 26 del Codice.
La sponsorizzazione, secondo l'opinione prevalente, è quel
contratto con cui un soggetto, c.d. sponsee o sponsorizzato, assume,
normalmente verso corrispettivo, l'obbligo di associare a proprie
attività il nome o il segno distintivo di altro soggetto, detto
sponsor o sponsorizzatore. Lo sponsee offre, nella sostanza, una
forma di pubblicità indiretta allo sponsor. La sponsorizzazione deve
essere qualificata come contratto atipico. In ragione del fatto che
la pubblica amministrazione assuma la veste di sponsor o di soggetto
sponsorizzato si distingue tra contratto di sponsorizzazione attiva o
passiva. Nella sponsorizzazione passiva, a cui fa riferimento l'art.
26 del Codice, la pubblica amministrazione è il soggetto
sponsorizzato. Tale contratto non è catalogabile tra i contratti
passivi, ma tra quelli attivi in quanto si traduce in un vantaggio
economico e patrimoniale per l'ente che acquisisce risorse: pertanto,
non è soggetto alla disciplina comunitaria e nazionale sugli appalti
pubblici (salvo il rispetto di quanto prescritto dal citato art. 26),
nè agli obblighi di tracciabilità.
3.12 Incarichi di collaborazione.
Non sono soggetti agli obblighi di tracciabilità gli incarichi di
collaborazione ex art. 7, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo
2001, n. 165 («Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche»). Data la contiguità
delle fattispecie contrattuali in esame ed al fine di evitare
elusioni della normativa, si raccomanda alle stazioni appaltanti di
porre particolare attenzione nell'operare la distinzione tra
contratto di lavoro autonomo - la cui disciplina si rinviene nel
citato decreto n. 165/2001 - e il contratto di appalto di servizi -
disciplinato dal Codice e soggetto alle regole di tracciabilità.
È opportuno puntualizzare che i servizi di collocamento e
reperimento di personale, contemplati nell'allegato II B categoria 22
del Codice (la cui disciplina si rinviene nell'art. 20 del Codice),
sono soggetti agli obblighi di tracciabilità, con riferimento al
rapporto tra le stazioni appaltanti ed i soggetti incaricati del
collocamento e del reperimento del personale stesso.
3.13 Amministrazione diretta e cottimo fiduciario.
Gli obblighi di tracciabilità non si applicano allo svolgimento di
prestazioni di lavori, servizi e forniture tramite amministrazione
diretta, ai sensi dell'art. 125, comma 3 del Codice. È opportuno a
riguardo specificare, però, che le acquisizioni di beni e servizi
effettuate dal responsabile del procedimento per realizzare la
fattispecie in economia sono soggette agli obblighi di cui all'art. 3
della legge n. 136/2010 qualora siano qualificabili come appalti.
Diversamente sono soggetti agli obblighi di tracciabilità gli
acquisti in economia mediante procedura di cottimo fiduciario, ivi
compresi gli affidamenti diretti di cui all'articolo 125, comma 8
ultimo periodo e comma 11, ultimo periodo.
3.14 Ipotesi peculiari.
Raggruppamenti temporanei di imprese, consorzi ed imprese riunite.
Ciascun componente del raggruppamento temporaneo di imprese,
disciplinato dall'art. 37 del Codice, è tenuto ad osservare, in
proprio e nei rapporti con eventuali subcontraenti, gli obblighi
derivanti dalla legge n. 136/2010, anche al fine di non interrompere
la concatenazione di flussi tracciati tra stazione appaltante e
singoli subcontraenti. Pertanto, la mandataria è tenuta a rispettare
nei pagamenti effettuati verso le mandanti le clausole di
tracciabilità che devono, altresì, essere inserite nel contratto di
mandato.
Le medesime considerazioni valgono in relazione ai consorzi
ordinari di concorrenti di cui all'art. 34, comma 1, lett. e) del
Codice.
Sono, inoltre, sottoposti a tracciabilità anche i flussi
finanziari nell'ambito delle società tra imprese riunite a valle
dell'aggiudicazione ex art. 93 del d.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 ed i
propri contraenti, nonchè tra la società e le imprese del
raggruppamento.
Nel caso di consorzi stabili, qualora il consorzio esegua
direttamente i lavori, lo stesso dovrà osservare gli obblighi di
tracciabilità nei rapporti con la stazione appaltante e con i
subcontraenti. Nella diversa ipotesi in cui il consorzio indichi le
imprese esecutrici, queste ultime devono avere un conto dedicato sul
quale il consorzio, a seguito del pagamento da parte della stazione
appaltante sul conto dedicato dello stesso, effettua a sua volta il
pagamento.
Cash pooling.
I flussi finanziari tra soggetti facenti parte della stessa filiera
possono riguardare anche imprese appartenenti ad un medesimo gruppo.
In alcuni casi, per il regolamento delle transazioni e la gestione
della liquidità all'interno di un gruppo sono utilizzati sistemi di
tesoreria accentrata (cash pooling), che prevedono l'effettuazione
degli incassi e dei pagamenti sui conti di ciascuna società del
gruppo con azzeramento e trasferimento dei saldi con periodicità
convenuta sui conti di un «ente tesoriere». Con riferimento a tali
ipotesi si segnala quanto segue:
con riguardo agli incassi e pagamenti effettuati a valere sui
conti delle singole società nei confronti di soggetti esterni al
gruppo, l'obbligo di tracciabilità dei flussi finanziari attraverso
l'inserimento del CIG/CUP e l'utilizzo di conti bancari/postali
dedicati deve essere pienamente assicurato;
nel caso di movimentazioni tra le stesse società del gruppo,
può essere utilizzato il sistema del cash pooling qualora la
società capogruppo si assuma espressamente la responsabilità della
corretta ricostruibilità delle singole operazioni finanziarie
effettuate per ciascun affidamento. Nel caso in cui la società del
gruppo sia una stazione appaltante, è comunque necessario acquisire
il CIG anche per gli affidamenti infragruppo al fine di assicurarne
la puntuale ricostruibilità (cfr. Comunicato del Presidente
dell'Autorità del 2 maggio 2011).
Le informazioni che consentono la ricostruibilità delle singole
operazioni effettuate devono essere conservate per 10 anni e devono
essere esibite a richiesta degli organismi deputati ai controlli.
Si ribadisce, inoltre, che la società affidataria appartenente al
gruppo, qualora affidi a terzi lo svolgimento di parte della
prestazione, deve assicurare la piena tracciabilità di ciascuna
movimentazione finanziaria mediante l'apposizione del CIG.
Compensazione e datio in solutum ex articolo 53, comma 6 del
Codice.
Non è in contrasto con gli obblighi di tracciabilità la
compensazione di reciproci crediti tra i soggetti della filiera (ad
esempio, appaltatore e subcontraente). Ai sensi dell'art. 1241 c.c.,
quando due persone sono obbligate l'una verso l'altra, i due debiti
si estinguono per le quantità corrispondenti, secondo la disciplina
prevista dal codice civile.
È opportuno puntualizzare che l'eventuale compensazione non può
in alcun modo interrompere la filiera degli operatori, nè esonerare
dai restanti obblighi inerenti la tracciabilità dei flussi
finanziari. A titolo esemplificativo, qualora la compensazione operi
tra appaltatore e subappaltatore, quest'ultimo sarà comunque tenuto
ad osservare le regole della tracciabilità negli eventuali rapporti
a valle; inoltre, tutti i relativi contratti dovranno essere muniti
della clausola di tracciabilità e dovranno essere altresì osservate
stringenti misure di rendicontazione atte a comprovare la avvenuta
compensazione.
Considerazioni non dissimili valgono nell'ipotesi di datio in
solutum ai sensi dell'art. 53, comma 6, del Codice. Tale disposizione
consente che il bando di gara preveda, in sostituzione totale o
parziale delle somme di denaro costituenti il corrispettivo del
contratto, il trasferimento all'affidatario della proprietà di beni
immobili appartenenti all'amministrazione aggiudicatrice, già
indicati nel programma di cui all'art. 128 del Codice per i lavori, o
nell'avviso di preinformazione per i servizi e le forniture, e che
non assolvono più a funzioni di interesse pubblico. In tali casi, è
opportuno che il CIG venga comunque indicato nei relativi atti di
compravendita. Rimangono, inoltre, fermi i restanti obblighi di
tracciabilità.
4. Fattispecie specifiche.
4.1 Servizi bancari e finanziari.
Devono ritenersi soggetti agli obblighi di tracciabilità gli
appalti di servizi bancari e finanziari, sottoscritti tra
intermediari finanziari abilitati e stazioni appaltanti. L'inclusione
deriva dalla contemporanea sussistenza del presupposto oggettivo
(qualificazione alla stregua di contratti di appalto) e del
presupposto soggettivo (per la natura dei contraenti) previsti
dall'art. 3, comma 1, della legge n. 136/2010. L'istituto bancario
assume, a tutti gli effetti, la veste di appaltatore della filiera,
con conseguente soggezione agli obblighi previsti dalla normativa
sulla tracciabilità.
Tuttavia, alcune puntualizzazioni si rendono necessarie con
riguardo ai contratti di mutuo che implicano normalmente un rapporto
esclusivo e bilaterale tra stazione appaltante ed intermediario,
ampiamente ricostruibile ex post: stante tale peculiarità, si
ritiene ammissibile assoggettare il rimborso delle rate di mutuo al
regime di tracciabilità attenuata; ciò comporta l'utilizzabilità
del RID, a patto che il CIG venga indicato nella
autorizzazione/delega all'accredito in conto.
Per i contratti di mutuo stipulati antecedentemente all'entrata in
vigore della legge n. 136/2010, l'obbligo di tracciabilità, in caso
di utilizzo del RID, può ritenersi assolto mediante l'abbinamento al
conto dedicato del codice dell'azienda creditrice.
4.2 Servizio di tesoreria degli enti locali.
Il servizio di tesoreria consiste nel complesso di operazioni
legate alla gestione finanziaria dell'ente locale e finalizzate, in
particolare, alla riscossione delle entrate, al pagamento delle
spese, alla custodia di titoli e valori ed agli adempimenti connessi
previsti dalla legge, dallo statuto, dai regolamenti dell'ente o da
norme pattizie (art. 209 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.
267 «Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali»,
TUEL).
Secondo l'art. 210 del TUEL, l'affidamento del servizio deve essere
effettuato mediante procedure ad evidenza pubblica stabilite nel
regolamento di contabilità di ciascun ente, con modalità che
rispettino i principi della concorrenza. A prescindere
dall'inquadramento come appalto o concessione (per una recente
ricostruzione come concessione di servizi, si veda Consiglio di
Stato, sez. V, 6 giugno 2011, n. 3377 e la sentenza della Cassazione,
sezioni unite, n. 8113/2009), a motivo della qualificazione del
tesoriere come organo funzionalmente incardinato nell'organizzazione
dell'ente locale, in qualità di agente pagatore (Corte dei conti
Lombardia n. 244/2007), e, quindi, della tesoreria come un servizio
bancario a connotazione pubblicistica, si ritiene che gli obblighi di
tracciabilità possano considerarsi assolti con l'acquisizione del
CIG al momento dell'avvio della procedura di affidamento.
Ulteriori puntualizzazioni si rendono necessarie con riguardo
all'ordinazione di pagamento impartita dagli enti locali al
tesoriere. Ai sensi dell'art. 185 del TUEL, l'ordinazione consiste
nella disposizione impartita, mediante il mandato di pagamento, al
tesoriere dell'ente locale di provvedere al pagamento delle spese. Il
mandato di pagamento è sottoscritto dal dipendente dell'ente
individuato dal regolamento di contabilità nel rispetto delle leggi
vigenti e contiene almeno gli elementi indicati dal citato art. 185,
comma 2. Tra questi, è prevista l'indicazione della causale e degli
estremi dell'atto esecutivo che legittima l'erogazione della spesa:
in caso di pagamenti assoggettati agli obblighi di tracciabilità, la
causale del pagamento dovrà riportare il codice CIG e, ove
necessario, il codice CUP. Si rammenta che il mandato di pagamento,
ai sensi del comma 3 dell'art. 185, è controllato, per quanto
attiene alla sussistenza dell'impegno e della liquidazione, dal
servizio finanziario, che provvede altresì alle operazioni di
contabilizzazione e di trasmissione al tesoriere.
4.3 Servizi legali.
Devono ritenersi sottoposti alla disciplina sulla tracciabilità
gli appalti di servizi non prioritari compresi nell'allegato II B;
tra i servizi indicati nel citato allegato figurano quelli legali
che, quindi, rientrano nel perimetro delle disposizioni in esame.
Si evidenzia la stretta contiguità tra le figure dell'appalto di
servizi e del contratto di prestazione d'opera intellettuale di cui
agli articoli 2230 c.c. e seguenti: pertanto la stazione appaltante
assume l'onere della corretta qualificazione giuridica della
fattispecie.
A riguardo, si ritiene che il patrocinio legale, cioè il contratto
volto a soddisfare il solo e circoscritto bisogno di difesa
giudiziale del cliente, sia inquadrabile nell'ambito della
prestazione d'opera intellettuale, in base alla considerazione per
cui il servizio legale, per essere oggetto di appalto, richieda
qualcosa in più, «un quid pluris per prestazione o modalità
organizzativa» (cfr. Corte dei Conti, sezione regionale di controllo
per la Basilicata, deliberazione n. 19/2009/PAR).
4.4 Servizio sostitutivo di mensa mediante buoni pasto.
Gli obblighi di tracciabilità trovano applicazione agli appalti
aventi ad oggetto il servizio sostitutivo di mensa mediante buoni
pasto: le stazioni appaltanti sono, quindi, tenute a richiedere il
CIG al momento dell'indizione della procedura di gara per la
selezione della società emettitrice e riportare tale CIG nei
pagamenti effettuati a favore di quest'ultima (mediante l'uso di
strumenti di pagamento tracciabili). I contratti sottoscritti devono,
inoltre, essere muniti della clausola di tracciabilità. Ciò
chiarito, attese le peculiarità che caratterizzano il servizio in
esame, si rendono necessarie alcune specificazioni con riguardo alla
filiera a valle delle società emettitrici e, cioè, con riferimento
agli obblighi di tracciabilità in capo agli esercenti convenzionati.
Al fine di non gravare la rete di esercenti di oneri sproporzionati,
il CIG potrà essere riprodotto sul frontespizio del buono pasto in
modo da rendere evidente la connessione tra il contratto principale
ed il flusso finanziario da esso generato; non sarà quindi
necessario inserire i singoli CIG nelle fatture, anche se gli incassi
sono riferibili a più commesse. Inoltre non sono soggetti agli
obblighi di tracciabilità gli acquisti di beni e servizi effettuati
a monte dagli esercenti per la fornitura del servizio sostitutivo di
mensa, dal momento che detti acquisti rientrano nell'ambito della
normale operatività dei ristoratori e prescindono dall'eventuale
spendita del buono pasto, presso i relativi esercizi commerciali, da
parte di dipendenti pubblici.
4.5 Servizi sanitari.
Un altro tema oggetto di numerosi quesiti riguarda le prestazioni
socio sanitarie e di ricovero, di specialistica ambulatoriale e
diagnostica strumentale erogate dai soggetti privati in regime di
accreditamento ai sensi della normativa nazionale e regionale in
materia, sul quale è stato acquisito il parere del Ministero
dell'Interno e della Avvocatura Generale dello Stato.
Anche sulla base di tali avvisi, si ritiene che, attesa la
formulazione letterale dell'art. 3, comma 1, della legge n. 136/2010,
tali prestazioni non possono ritenersi soggetti agli obblighi di
tracciabilità. La peculiarità della disciplina di settore non
consente, infatti, di ricondurre agevolmente tali fattispecie
nell'ambito del contratto d'appalto, pur se è necessario prendere
atto di un orientamento giurisprudenziale non sempre conforme e
concorde.
Di conseguenza, non si ritiene applicabile la normativa sulla
tracciabilità alle prestazioni sanitarie indirette, quali, ad
esempio, i rapporti derivanti dall'erogazione di prestazioni di
assistenza protesica agli invalidi civili e di guerra, nonchè ai
minori di anni diciotto, nè la fornitura diretta di farmaci al
cittadino da parte di farmacie convenzionate.
Resta fermo che le prestazioni in esame devono essere tracciate
qualora siano erogate mediante appalti o concessioni soggetti
all'art. 3 della legge n. 136/2010.
4.6 Erogazioni e liberalità a favore di soggetti indigenti.
Per assenza dei presupposti soggettivi ed oggettivi di applicazione
dell'art. 3 della legge n. 136/2010, la tracciabilità non si applica
all'erogazione diretta, a titolo individuale, di contributi da parte
della pubblica amministrazione a soggetti indigenti o, comunque, a
persone in condizioni di bisogno economico e fragilità personale e
sociale ovvero, ancora, erogati per la realizzazione di progetti
educativi.
Deve, peraltro, tenersi distinto, da tale ipotesi, l'appalto
eventualmente aggiudicato ad operatori economici per la gestione del
processo di erogazione e rendicontazione dei contributi ovvero
l'appalto o la concessione aggiudicati per l'erogazione delle
prestazioni, a prescindere dal nomen juris attribuito alla
fattispecie.
A titolo esemplificativo, è pienamente soggetto agli obblighi di
tracciabilità l'affidamento del servizio di realizzazione,
erogazione, monitoraggio e rendicontazione di voucher sociali.
Parimenti, sono sottoposti a tracciabilità gli appalti affidati, ex
art. 5 della legge 8 novembre 1991, n. 381, alle cooperative che
svolgono le attività di cui all'art. 1, comma 1, lettera b), della
medesima legge (attività finalizzate all'inserimento lavorativo di
persone svantaggiate).
4.7 Servizi di ingegneria ed architettura.
Con riferimento al settore dei servizi di ingegneria e
architettura, le norme sulla tracciabilità si applicano a tutti i
soggetti di cui all'art. 90, comma 1, lettere d), e), f), f-bis), g)
e h) del Codice e, quindi, anche ai professionisti ed agli studi
professionali, che concorrono all'aggiudicazione degli appalti aventi
ad oggetto i predetti servizi. Ciò, sia perchè lo scopo della norma
è quello di tracciare tutti i flussi di denaro pubblico (senza
ovviamente escludere persone fisiche) sia perchè la nozione di
impresa non può che essere quella prevista dalla normativa
comunitaria sotto il profilo della figura dell'operatore economico
(persona fisica o giuridica) sia, ancora, perchè è lo stesso
Trattato europeo a non consentire discriminazioni fra persone fisiche
e giuridiche operanti nello stesso ambito.
4.8 Contratti stipulati dalle agenzie di viaggio.
I contratti stipulati dalle stazioni appaltanti con le agenzie di
viaggio aventi ad oggetto la prestazione dei servizi offerti dalle
stesse agenzie sono sottoposti agli obblighi di tracciabilità,
mentre sono esclusi i fornitori dei servizi di trasporto, ricettivi e
di ristorazione acquistati dalle agenzie per conto delle stazioni
appaltanti. Ugualmente, le agenzie di viaggio, quando rendono i loro
servizi in favore di imprese appaltatrici, non rientrano nel concetto
di «filiera»; tuttavia, i servizi svolti dalle stesse sono da
ritenersi compresi nel comma 3 dell'articolo 3 della legge n.
136/2010 e, quindi, soggetti al regime di tracciabilità attenuata.
4.9 Cessione dei crediti.
I cessionari dei crediti da corrispettivo di appalto, concessione,
concorsi di progettazione ed incarico di progettazione sono tenuti ad
indicare il CIG (e, ove necessario, il CUP) e ad effettuare i
pagamenti all'operatore economico cedente mediante strumenti che
consentono la piena tracciabilità, sui conti correnti dedicati.
Tuttavia, nel caso di cessione, da parte di uno stesso appaltatore,
di una pluralità di crediti a loro volta riconducibili a diversi
contratti di appalto con più stazioni appaltanti, si ritiene
possibile consentire al factor di effettuare le relative
anticipazioni verso l'appaltatore cedente mediante un unico bonifico,
a patto che siano rispettate le seguenti condizioni:
1) I CIG/CUP relativi a tutti i contratti di appalto da cui
derivano i crediti ceduti devono essere correttamente indicati nel
contratto di cessione.
2) Il factor deve indicare nello strumento di pagamento il
CIG/CUP relativo al contratto di cessione che presenta il valore
nominale più elevato, purchè il cessionario sia comunque in grado
di collegare ciascun credito ceduto al relativo CIG/CUP; quanto
precede vale anche per erogazione effettuate a fronte di incassi
ricevuti.
3) Il conto corrente su cui il factor effettua il pagamento deve
essere lo stesso conto indicato dal cedente alla stazione appaltante
quale conto dedicato e tale circostanza deve risultare
dall'articolato del contratto di cessione notificato/comunicato alla
stessa stazione appaltante. In caso contrario, il cedente dovrà
effettuare tanti atti di cessione quanti sono i conti correnti
dedicati che intende utilizzare in funzione di quanto a suo tempo
comunicato alle stazioni appaltanti.
4) Il cedente deve indicare, per ciascuna fattura ceduta, il
relativo CIG/CUP.
5) Il factor deve conservare la documentazione contabile
comprovante a quali contratti di appalto si riferiscono i singoli
crediti ceduti.
6) Al fine di evitare una interruzione nella ricostruibilità del
flusso finanziario relativo alla filiera, l'appaltatore, una volta
ricevuto il pagamento da parte del factor, deve applicare
integralmente gli obblighi di tracciabilità, indicando tutti i
singoli CIG/CUP.
Resta fermo che, qualora le condizioni elencate non possano essere
integralmente rispettate, il factor torna ad essere obbligato ad
effettuare le anticipazioni al cedente mediante singoli bonifici,
ciascuno con indicazione del CIG relativo allo specifico contratto a
cui si riferiscono i crediti ceduti.
Inoltre, deve osservarsi che la normativa sulla tracciabilità si
applica anche ai movimenti finanziari relativi ai crediti ceduti,
quindi tra stazione appaltante e cessionario, il quale deve
conseguentemente utilizzare un conto corrente dedicato.
Per quanto attiene ad eventuali cessioni di crediti futuri e/o non
ancora sorti, la tracciabilità deve essere, comunque, assicurata,
anche se in tale caso non è ovviamente possibile indicare il CIG/CUP
nell'anticipo effettuato all'operatore economico, fermo restando
l'onere di conservare idonea documentazione e di applicare
integralmente la normativa sulla tracciabilità una volta stipulato
il contratto di appalto cui si riferiscono i crediti ceduti.
4.10 Contratti nel settore assicurativo.
Per quanto attiene alla prassi dei pagamenti nel mercato
assicurativo tra le imprese di assicurazione, i broker e le pubbliche
amministrazioni loro clienti, si può ritenere che sia consentito al
broker d'incassare i premi per il tramite del proprio conto corrente
separato di cui all'art. 117 del Codice delle assicurazioni (decreto
legislativo 7 settembre 2005, n. 209), identificato e comunicato
quale conto «dedicato» ai sensi della legge n. 136/2010, senza
richiedere l'accensione di un altro conto dedicato in via esclusiva
ai pagamenti che interessano le stazioni appaltanti. L'art. 117,
comma 3-bis, del Codice delle assicurazioni prevede, altresì, in
alternativa all'accensione del conto separato, una fideiussione
bancaria: in tal caso, il broker deve avere un conto bancario o
postale nel quale transitano tutti i pagamenti effettuati dalla
pubblica amministrazione, muniti del relativo CIG, secondo quando
indicato in via generale.
Non si ritengono soggetti agli obblighi di tracciabilità i
contratti di riassicurazione con i quali le imprese di assicurazione
coprono i rischi assunti nello svolgimento della propria attività di
impresa, in quanto non rientranti nella filiera rilevante.
4.11 Contratti di associazione.
La normativa sulla tracciabilità non trova applicazione al
pagamento di quote associative effettuato dalle stazioni appaltanti,
atteso che le suddette quote non configurano un contratto d'appalto.
4.12 Contratti dell'autorità giudiziaria.
Gli obblighi di tracciabilità non trovano applicazione agli
incarichi conferiti dalla autorità giudiziaria strettamente
collegati ed indispensabili per la conduzione delle proprie attività
processuali o investigative. A titolo esemplificativo, si tratta
degli incarichi affidati ad personam, secondo criteri discrezionali e
fiduciari, sulla base delle esigenze processuali, agli ausiliari del
magistrato quali periti, esperti, interpreti, traduttori, nonchè
difensori di persone ammesse al patrocinio gratuito con oneri a
carico dell'erario e custodi, nominati dal magistrato o
dall'ufficiale giudiziario; ovvero, ancora, possono rientrare in tale
ambito le spese di giustizia relative ad intercettazioni telefoniche,
servizi di videoripresa, rilevamento a distanza, attivazione di ponti
radio e a tutte le consimili attività, qualora si tratti di
prestazioni obbligatorie in quanto funzionali ad attività di
indagine ai sensi dell'art. 96 del decreto legislativo n. 259/2003.
Tali incarichi, attribuiti da un'autorità dotata di poteri
autoritativi e potestativi, sono incompatibili con la matrice
negoziale dell'appalto pubblico, trovando la propria fonte legale
nelle norme del codice di procedura penale e nelle relative
disposizioni collegate. L'autorità giudiziaria non seleziona un
contraente sulla base di un mero parametro economico, ma nomina i
soggetti ritenuti idonei al perseguimento delle finalità processuali
o investigative e tali soggetti non percepiscono un corrispettivo,
bensì un onorario o il mero rimborso delle spese sostenute; in
taluni casi, inoltre, lo svolgimento delle prestazioni richieste è
obbligatorio ex lege. Le suddette prestazioni, a carattere
obbligatorio, sono da ritenersi riconducibili ai contratti d'opera e
sono, dunque, sottratte alla disciplina della tracciabilità.
Fermo restando quanto precede, le regole della tracciabilità
tornano ad essere pienamente applicabili in tutti i casi in cui possa
configurarsi un rapporto negoziale qualificabile come contratto di
appalto, ai sensi del Codice; ciò vale, ad esempio, nel caso di
accordi-quadro stipulati con fornitori di servizi di alta tecnologia
o per il noleggio degli apparati di intercettazione, che
costituiscono una cornice contrattuale stabile nel tempo e non
limitata alla specifica attività processuale o investigativa.
4.13 Risarcimenti ed indennizzi.
I risarcimenti eventualmente corrisposti dalle imprese
assicuratrici appaltatrici ai soggetti danneggiati dalle stazioni
appaltanti assicurate sono esclusi dagli obblighi di tracciabilità,
stante la loro natura di indennizzo a favore di soggetti terzi,
estranei al rapporto contrattuale tra appaltante ed appaltatore. Tali
soggetti terzi, infatti, non possono in alcun modo essere equiparati
agli appaltatori, subappaltatori e subcontraenti della filiera delle
imprese.
Le medesime considerazioni valgono per le indennità, gli
indennizzi ed i risarcimenti dei danni corrisposti a seguito di
procedure espropriative, poste in essere da stazioni appaltanti o da
enti aggiudicatori: anche in tal caso, difetta il requisito
soggettivo richiesto dal comma 1 dell'art. 3 della legge n. 136/2010,
dal momento che i soggetti espropriati non possono annoverarsi tra
quelli facenti parte della filiera delle imprese.
Detti indennizzi, pertanto, potranno essere corrisposti con
qualsiasi mezzo di pagamento, senza indicazione del CIG e senza
necessità di accensione di un conto corrente dedicato, fermi
restando i limiti legali all'uso del contante e le disposizioni
relative al CUP, ove applicabili.
4.14 Cauzioni.
Ai sensi del comma 3 dell'art. 3 della legge n. 136/2010, possono
essere eseguiti con strumenti diversi dal bonifico, purchè idonei ad
assicurare la piena tracciabilità, i pagamenti per fideiussioni
stipulate dagli operatori economici in relazione alla commessa (ad
esempio, la cauzione definitiva). Per tali pagamenti, inoltre, non
deve essere indicato il CIG/CUP. Resta fermo l'onere di conservare
idonea documentazione probatoria.
5. Modalità di attuazione della tracciabilità.
Gli obblighi di tracciabilità si articolano essenzialmente in tre
adempimenti:
a. utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati alle
commesse pubbliche, anche in via non esclusiva;
b. effettuazione dei movimenti finanziari relativi alle medesime
commesse pubbliche esclusivamente con lo strumento del bonifico
bancario o postale ovvero con altri strumenti di pagamento idonei a
consentire la piena tracciabilità delle operazioni;
c. indicazione negli strumenti di pagamento relativi ad ogni
transazione del codice identificativo di gara (CIG) e, ove
obbligatorio ai sensi dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3,
del codice unico di progetto (CUP).
5.1 Utilizzo di conti correnti bancari o postali dedicati.
I pagamenti effettuati dalla stazione appaltante a favore
dell'appaltatore e quelli effettuati dall'appaltatore nei confronti
dei subcontraenti e da questi ad altri operatori economici devono
transitare su conto corrente dedicato, bancario o postale; su tale
conto devono essere effettuate sia le operazioni in entrata che
quelle in uscita (pagamenti ed incassi). Devono ritenersi assimilati
ai conti correnti (bancari o postali) i conti di pagamento accesi
presso i prestatori di servizi di pagamento autorizzati di cui
all'art. 114 sexies del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385
(Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia); si fa
riferimento in particolare ai conti di pagamento che possono essere
accesi presso istituti di pagamento e, con il prossimo recepimento
della direttiva CE 110/2009, presso istituti di moneta elettronica.
Inoltre, si ritiene che gli istituti bancari possano ricevere
pagamenti dalle pubbliche amministrazioni su conti interni purchè
muniti di IBAN ed a condizione che i pagamenti medesimi siano in ogni
caso disposti con l'indicazione del CIG. Nel caso di successivo
pagamento, disposto a valere sul medesimo appalto a favore di altro
soggetto della filiera, la banca - fermo restando l'obbligo di
utilizzare lo stesso CIG con il quale è stato disposto il pagamento
sul conto interno - potrà utilizzare un diverso conto dedicato
garantendo, comunque, in ogni momento, la ricostruibilità dei
flussi.
Il conto corrente può essere dedicato anche in via non esclusiva
e, pertanto, esso può essere utilizzato promiscuamente per più
commesse, purchè, secondo quanto disposto dall'art. 6 comma 4 del
d.l. n. 187/2010, per ciascuna commessa sia effettuata la
comunicazione di cui al comma 7 dell'art. 3 della legge n. 136/2010.
Inoltre, sui medesimi conti possono essere effettuati movimenti
finanziari anche estranei alle commesse pubbliche comunicate.
Pertanto, i conti correnti dedicati alle commesse pubbliche possono
essere adoperati contestualmente anche per operazioni che non
riguardano, in via diretta, il contratto cui essi sono stati
dedicati. Ad esempio, un'impresa che opera anche nell'edilizia
privata può utilizzare il conto corrente dedicato ad un appalto
pubblico per effettuare operazioni legate alla costruzione di un
edificio privato. In altri termini, non tutte le operazioni che si
effettuano sul conto dedicato devono essere riferibili ad una
determinata commessa pubblica, ma tutte le operazioni relative a
questa commessa devono transitare su un conto dedicato.
È, altresì, ammesso dedicare più conti alla medesima commessa,
così come dedicare un unico conto a più commesse. Gli operatori
economici, inoltre, possono indicare come conto corrente dedicato
anche un conto già esistente, conformandosi tuttavia alle condizioni
normativamente previste.
Considerato che un fornitore può avere una molteplicità di
contratti stipulati con la medesima stazione appaltante, è
ammissibile che lo stesso comunichi il conto corrente dedicato una
sola volta, valevole per tutti i rapporti contrattuali. Con tale
comunicazione l'appaltatore deve segnalare che, per tutti i rapporti
giuridici che verranno instaurati con la medesima stazione appaltante
(presenti e futuri), si avvarrà - fatte salve le eventuali modifiche
successive - di uno o più conti correnti dedicati (indicandone
puntualmente gli estremi identificativi) senza necessità di
formulare apposite comunicazioni per ciascuna commessa. Tale forma di
comunicazione può essere effettuata sia per le eventuali commesse
precedenti al 7 settembre 2010 che per le commesse successive.
5.2 Reintegro dei conti correnti dedicati.
In base al comma 4 dell'art. 3, come modificato dall'art. 7 del
d.l. n. 187/2010, «ove per il pagamento di spese estranee ai lavori,
ai servizi e alle forniture di cui al comma 1 sia necessario il
ricorso a somme provenienti da conti correnti dedicati di cui al
medesimo comma 1, questi ultimi possono essere successivamente
reintegrati mediante bonifico bancario o postale, ovvero con altri
strumenti di pagamento idonei a consentire la piena tracciabilità
delle operazioni ». La previsione deve essere letta in connessione
con la facoltà, sancita dal comma 2, di impiegare il conto corrente
dedicato anche per pagamenti non riferibili in via esclusiva alla
realizzazione degli interventi per i quali è stato rilasciato il
CIG.
In detta evenienza, qualora l'operatore economico intenda
reintegrare i fondi del conto dedicato, lo potrà fare solo mediante
bonifico bancario o postale o con altri strumenti idonei a garantire
la tracciabilità, nei termini già esposti.
5.3 Utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili.
L'art. 3, comma 1, della legge n. 136/2010 prevede che i movimenti
finanziari relativi agli appalti pubblici siano effettuati
esclusivamente tramite lo strumento del bonifico bancario o postale
ovvero con altri strumenti purchè idonei ad assicurare la piena
tracciabilità delle operazioni.
Si tratta dei pagamenti relativi alla filiera di appaltatore,
subappaltatore, fornitore, per i quali occorre quindi garantire che
il codice CIG/CUP sia inseribile negli ordini di pagamento e possa
essere gestito dalle procedure interne e interbancarie relative allo
strumento di pagamento utilizzato. Non deve, quindi, venire dispersa
l'informazione finanziaria identificativa del contratto o del
finanziamento pubblico a cui è correlata ogni singola movimentazione
di denaro soggetta a tracciabilità; il che implica la necessità che
l'intermediario finanziario sia in grado di registrare e conservare
nel proprio sistema tale informazione onde renderla accessibile ed
esibirla a richiesta degli organismi deputati ai controlli. Ai sensi
dell'art. 2220 c.c. gli intermediari devono conservare la
documentazione per 10 anni.
Il requisito della piena tracciabilità sussiste, in primo luogo,
per i trasferimenti di fondi effettuati tramite bonifico bancario o
postale: le relative procedure di pagamento contemplano infatti la
possibilità di inserire CIG/CUP nella disposizione di pagamento. Al
bonifico bancario o postale devono intendersi assimilati altri
servizi di trasferimento di fondi aventi le caratteristiche del
bonifico gestiti da prestatori di pagamento diversi dalle banche e
dalle Poste (istituti di pagamento e, in prospettiva, istituti di
moneta elettronica; v. sopra par. 5.1). Tra gli altri strumenti
idonei ad assicurare la tracciabilità si possono annoverare, ad
esempio, le c.d. Ri.Ba. (Ricevute Bancarie Elettroniche),
prevalentemente usate tra imprese per la riscossione di crediti
commerciali. Date le caratteristiche dello strumento, sussiste,
peraltro, in questo caso un vincolo relativo alla circostanza che il
CUP e il CIG devono essere inseriti fin dall'inizio dal beneficiario
invece che dal pagatore: la procedura ha avvio, infatti, con la
richiesta da parte del creditore, prosegue con un avviso al debitore
e si chiude con l'eventuale pagamento che può essere abbinato alle
informazioni di flusso originariamente impostate dal creditore.
Diversa e articolata appare la situazione che connota i servizi di
addebito diretto, riconducibili ai due distinti servizi del RID
(Rapporti Interbancari Diretti), sviluppato dalla comunità bancaria
italiana, e quello paneuropeo del SEPA direct debit sviluppato dallo
European Payment Council, che in prospettiva sostituirà i prodotti
in uso nei diversi paesi europei partecipanti alla SEPA (è in corso
di approvazione un regolamento comunitario che introdurrà l'obbligo
di dimettere gli schemi di bonifico e addebito nazionali per migrare
ai corrispondenti prodotti SEPA). Il RIDcostituisce il principale
servizio di addebito preautorizzato offerto in Italia; esso consente
di effettuare l'incasso di crediti derivanti da obbligazioni
contrattuali che prevedono pagamenti di tipo ripetitivo e con
scadenza predeterminata e presuppone una preautorizzazione
all'addebito in conto da parte del debitore. Il servizio RID - sulla
base della sua configurazione attuale - non consente di rispettare il
requisito della piena tracciabilità, atteso che la procedura
sottostante non è in grado di gestire informazioni o causali
specifiche relative alla singola disposizione di pagamento (esso può
risultare invece compatibile con la «tracciabilità attenuata»; v.
infra par. 7). Diverso è il caso del SEPA Direct Debit, i cui flussi
informativi prevedono un campo libero facoltativo nel quale
potrebbero essere ospitati i codici in parola, consentendo quindi di
rispettare il requisito della piena tracciabilità.
È ammissibile il pagamento di tasse, tributi o tariffe mediante
versamento su conto corrente postale.
6. Richiesta ed indicazione del CIG e del CUP.
L'art. 3, comma 5, della legge n. 136/2010, nel testo riformulato
dal decreto legge n. 187/2010, art. 7, comma 4, stabilisce, tra le
modalità di attuazione della disciplina sulla tracciabilità dei
flussi finanziari, l'obbligo di indicare negli strumenti di pagamento
relativi ad ogni transazione, effettuata dalla stazione appaltante e
dagli altri soggetti tenuti al rispetto di tale obbligo, il codice
identificativo di gara (CIG), attribuito dall'Autorità su richiesta
della stazione appaltante e, qualora sia obbligatorio ai sensi
dell'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, il codice unico di
progetto (CUP). Nel seguito si forniscono alcune indicazioni
sull'acquisizione del codice CIG al momento dell'emanazione della
presente determinazione: è, peraltro, onere delle stazioni
appaltanti verificare sul sito dell'Autorità la presenza di
eventuali aggiornamenti relativi al funzionamento del sistema SIMOG,
nonchè le istruzioni operative (i chiarimenti sulla compilazione
delle maschere per l'ottenimento del CIG vanno richiesti al contact
center dell'Autorita').
6.1 Il codice CUP.
L'assegnazione del CUP da parte del Comitato Interministeriale per
la programmazione economica-CIPE, presso la Presidenza del Consiglio
dei Ministri, è volta ad assicurare la funzionalità della rete di
monitoraggio degli investimenti pubblici, con riferimento ad ogni
nuovo progetto di investimento pubblico. Si evidenzia che «in linea
di massima, un progetto s'identifica in un complesso di attività
realizzative e/o di strumenti di sostegno economico afferenti un
medesimo quadro economico di spesa, oggetto della decisione di
finanziamento pubblico. (...) Saranno comunque registrate al sistema
CUP tutte le tipologie progettuali ammissibili al cofinanziamento dei
fondi strutturali o ricomprese negli strumenti di programmazione
negoziata» (delibera CIPE 27 dicembre 2002, n. 143; cfr. anche
delibera 29 settembre 2004, n. 24).
Le condizioni imprescindibili che rendono obbligatoria la richiesta
del CUP sostanzialmente sono:
la presenza di un decisore pubblico;
la previsione di un finanziamento, anche non prevalente, diretto
o indiretto, tramite risorse pubbliche;
la presenza di un obiettivo di sviluppo economico e sociale
comune alle azioni e/o agli strumenti di sostegno predetti;
la previsione di un termine entro il quale debba essere raggiunto
l'obiettivo.
Nel caso in cui ad un finanziamento pubblico di progetto siano
ricollegabili più appalti, gli strumenti di pagamento riporteranno
l'indicazione del CIG relativo al singolo contratto d'appalto ed il
medesimo CUP attribuito al progetto.
6.2 Il codice CIG.
La richiesta e la conseguente assegnazione del CIG, prima
dell'emanazione della legge n. 136/2010, rispondevano alla diversa
esigenza di vigilare sulla regolarità delle procedure di affidamento
dei contratti pubblici sottoposti alla vigilanza dell'Autorità. Il
CIG è ora divenuto anche lo strumento, insieme al CUP, su cui è
imperniato il sistema della tracciabilità dei flussi di pagamento;
tale nuova funzione ha comportato l'estensione dell'utilizzo del CIG
a tutte le fattispecie contrattuali contemplate nel Codice,
indipendentemente dall'importo dell'appalto e dalla procedura di
scelta del contraente adottata.
Nell'ambito della disciplina dettata agli articoli 3 e 6 della
legge n. 136/2010, avuto riguardo alla ratio della norma, volta a
tracciare gli incassi provenienti dai contratti di appalto ed i
pagamenti che, a fronte di tali incassi, sono effettuati dagli
appaltatori verso i soggetti della filiera, l'indicazione dei codici
CIG e CUP assume la finalità di rendere l'informazione «tracciante».
Il riferimento ad un determinato CIG (ed eventualmente CUP) consente
di ricondurre il pagamento per prestazioni comprese in subcontratti
rientranti nella filiera al contratto stipulato dalla stazione
appaltante con l'appaltatore.
Pertanto, il versamento del contributo all'Autorità è dovuto
dalle stazioni appaltanti, dagli enti aggiudicatori e dagli operatori
economici secondo le modalità e l'entità stabilite nelle delibere
annualmente emanate ai sensi dell'art. 1, commi 65 e 67, della legge
23 dicembre 2005, n. 266. Da ultimo, con deliberazione del 3 novembre
2010, tenuto anche conto della normativa sulla tracciabilità dei
flussi finanziari, è stato ribadito l'obbligo a carico del
responsabile del procedimento di registrarsi presso il Sistema
Informativo di Monitoraggio delle Gare (SIMOG), che attribuisce un
«numero di gara» ad ogni nuova procedura di affidamento, determinando
l'importo dell'eventuale contribuzione in relazione al valore
presunto del contratto; successivamente il responsabile del
procedimento provvede all'inserimento dei lotti (o dell'unico lotto)
che compongono la procedura a ciascuno dei quali il Sistema assegna
un CIG, fissando altresì l'importo dell'eventuale contribuzione a
carico degli operatori economici. Sono esclusi dall'obbligo di
richiesta del CIG gli appalti aventi ad oggetto l'acquisto di acqua,
la fornitura di energia elettrica o gas naturale, di cui all'art. 25
del decreto legislativo n. 163/2006.
La stazione appaltante è tenuta a riportare i CIG nell'avviso
pubblico, nella lettera di invito o nella richiesta di offerte
comunque denominata.
Il CIG deve, pertanto, essere richiesto dal responsabile del
procedimento in un momento antecedente all'indizione della procedura
di gara. Nel caso di acquisti di beni e servizi effettuati senza lo
svolgimento di una gara o la richiesta di offerta, come ad esempio
per mezzo del Mercato elettronico della p.a. (MEPA), ai sensi
dell'art. 11 del d.P.R. 4 aprile 2002, n. 101, il CIG va inserito
nell'ordinativo di pagamento. Analogamente, qualora la stazione
appaltante sia esclusa dall'obbligo di contribuzione in favore
dell'Autorità o nei casi in cui il contratto sia eseguito in via
d'urgenza, il CIG è richiesto, al più tardi, nell'ordinativo di
pagamento.
È opportuno puntualizzare che il CIG deve essere richiesto anche
con riferimento ai contratti stipulati tra il 7 settembre 2010 e il
12 novembre 2010, benchè in tale lasso temporale fosse prescritta
l'indicazione nei pagamenti del solo CUP. La richiesta del CIG, in
tal caso, deve essere avanzata tempestivamente ora per allora.
Da ultimo, si precisa che la normativa non impone agli operatori
della filiera l'indicazione del CIG nell'ambito delle fatture emesse
per l'esecuzione del contratto o del subcontratto.
6.3 Casi di semplificazione del CIG.
Dal 2 maggio 2011, l'Autorità ha reso disponibili alcune
semplificazioni nella procedura di rilascio del CIG, al fine di
agevolare gli adempimenti della stazione appaltante con riguardo
soprattutto agli appalti di modesto valore economico (cfr. comunicato
del Presidente del 2 maggio 2011). In particolare, per i contratti di
lavori di importo inferiore a 40.000 euro ed i contratti di servizi e
forniture di importo inferiore a 20.000 euro, affidati ai sensi
dell'art. 125 del decreto legislativo n. 163/2006 o con procedura
negoziata senza previa pubblicazione del bando, per i contratti di
cui agli articoli 16, 17 e 18 del Codice, di qualunque importo,
nonchè per gli altri contratti esclusi del tutto o in parte
dall'ambito di applicazione del Codice di importo inferiore o uguale
a 150.000 euro e per i contratti affidati direttamente dagli enti
aggiudicatori o dai concessionari di lavori pubblici ad imprese
collegate, ai sensi degli articoli 218 e 149 del Codice, la stazione
appaltante può acquisire il CIG introducendo un numero ridotto di
informazioni oppure richiedere fino a due carnet di CIG. Ogni carnet,
la cui durata è di 90 giorni dal rilascio, contiene 50 codici GIG
che possono essere immediatamente utilizzati. I dati relativi a
ciascun CIG devono essere inviati all'Autorità non oltre 30 giorni
dalla data di scadenza del carnet.
6.4 Il CIG negli accordi quadro.
Per quanto concerne gli acquisti effettuati sulla base di accordi
quadro, a cui le pubbliche amministrazioni possono aderire mediante
l'emissione di ordinativi di fornitura, la centrale di committenza
richiede l'attribuzione di un CIG in relazione alla procedura ad
evidenza pubblica che deve essere svolta per la conclusione
dell'accordo. I singoli contratti stipulati dalle amministrazioni che
aderiscono all'accordo con gli operatori economici selezionati dalla
centrale di committenza devono essere identificati con un nuovo CIG
(«CIG derivato»), che dovrà essere riportato nei pagamenti relativi
allo specifico contratto.
Qualora il soggetto (amministrazione) che stipula l'accordo quadro
coincida con quello che è parte negli appalti a valle dell'accordo,
i flussi finanziari relativi alle singole prestazioni faranno
riferimento al medesimo CIG relativo all'accordo.
6.5 Il CIG nelle gare divise in più lotti.
Nel caso di una gara che comprenda una molteplicità di lotti, come
avviene ad esempio nelle procedure svolte dalle ASL o da centrali di
committenza per l'acquisto di prodotti farmaceutici e sanitari, la
stazione appaltante richiede un CIG per ciascun lotto. Il sistema
SIMOG consente al RUP, a valle dell'aggiudicazione di diversi lotti
ad un medesimo operatore economico (con il quale la stazione
appaltante stipulerà un contratto unico), di eleggere a «CIG master»
uno dei CIG relativi ai singoli lotti. Il CIG master può essere
utilizzato per i pagamenti relativi a tutti i lotti, ferma restando
la necessità di riportare nel contratto l'elenco completo di tutti i
codici CIG relativi ai lotti affidati.
6.6 Acquisti destinati a più commesse.
Nel caso in cui per una prestazione/fornitura oggetto di un
subcontratto si faccia ricorso alle risorse finanziarie provenienti
da diversi contratti di appalto, occorre, di regola, effettuare
distinti pagamenti per ogni commessa, ovvero - se compatibile con il
tracciato bancario - indicare nel bonifico (unico) tutti i relativi
CIG, fermo restando l'onere di conservare idonea documentazione
contabile.
In via residuale, nel caso di impossibilità a seguire le modalità
indicate, una terza possibilità è quella prevista nelle Linee guida
del CASGO, le quali consentono di indicare un solo CIG (quello
relativo al flusso prevalente), a patto che tutti i restanti CIG
vengano riportati nella relativa fattura.
7. La tracciabilità attenuata.
I commi 2 e 3 dell'articolo 3 della legge n. 136/2010 disciplinano
alcuni peculiari movimenti finanziari posti in essere dagli operatori
economici facenti parte della filiera.
Tali pagamenti, sulla base dell'interpretazione dell'Autorità,
sono soggetti ad una sistema di tracciabilità «attenuta», in quanto
possono essere effettuati senza l'indicazione del CIG e del CUP, nei
limiti di seguito indicati.
7.1 Pagamenti ex art. 3, comma 2.
L'art. 3, comma 2, prevede che devono transitare sui conti correnti
dedicati le movimentazioni verso conti non dedicati, quali:
stipendi (emolumenti a dirigenti e impiegati);
manodopera (emolumenti a operai);
spese generali (cancelleria, fotocopie, abbonamenti e
pubblicità, canoni per utenze e affitto);
provvista di immobilizzazioni tecniche;
consulenze legali, amministrative, tributarie e tecniche.
Si deve provvedere a tali pagamenti attraverso un conto corrente
dedicato, anche in via non esclusiva, ad uno o più contratti
pubblici. Il pagamento deve essere effettuato e registrato per il
totale dovuto ai soggetti indicati, anche se non riferibile in via
esclusiva ad uno specifico contratto. Ad esempio, se una determinata
attrezzatura viene utilizzata con riferimento a più commesse, il
relativo pagamento risulterà registrato per l'intero con esclusivo
riferimento ad una delle commesse in questione, mentre non sarà
considerato per le altre. Allo stesso modo, i pagamenti a favore dei
dipendenti saranno effettuati sul conto dedicato relativo ad una
singola specifica commessa, anche se i dipendenti prestano la loro
opera in relazione ad una pluralità di contratti.
Con riferimento tali pagamenti si ritiene che non vada indicato il
CIG/CUP.
I pagamenti di cui al comma 2 dell'art. 3 devono essere eseguiti
tramite conto corrente dedicato, anche con «strumenti diversi dal
bonifico bancario o postale purchè idonei a garantire la piena
tracciabilità delle operazioni per l'intero importo dovuto», essendo
escluso il ricorso al contante per ogni tipo di operazione e per
qualunque importo.
Oltre agli strumenti del bonifico bancario e postale (e assimilati)
e delle RiBa. di cui al paragrafo 5.3, è possibile avvalersi dei
servizi di addebito diretto (RID e SEPA direct debit) e delle carte
di pagamento purchè emesse a valere su un conto dedicato. È
consentito anche l'utilizzo di assegni bancari e postali purchè
ricorrano tutte le seguenti condizioni: a) i soggetti ivi previsti
non siano in grado di accettare pagamenti a valere su un conto
corrente (o conto di pagamento); b) il conto su cui vengono tratti i
titoli sia un conto dedicato; c) i predetti titoli vengano emessi
muniti della clausola di non trasferibilità (non è necessario che
sugli stessi venga riportato il CUP e il CIG).
7.2 Pagamenti ex art. 3, comma 3.
Ai sensi del comma 3 dell'art. 3 della legge n. 136/2010 possono
essere eseguiti con strumenti diversi dal bonifico i pagamenti per:
imposte e tasse;
contributi INPS, INAIL, Cassa Edile;
assicurazioni e fideiussioni stipulate in relazione alla
commessa;
gestori e fornitori di pubblici servizi (per energia elettrica,
telefonia, ecc.).
Tali pagamenti devono essere obbligatoriamente documentati e,
comunque, effettuati con modalità idonee a consentire la piena
tracciabilità delle transazioni finanziarie (cfr. art. 6, comma 5,
del d.l. n. 187/ 2010), senza l'indicazione del CIG/CUP. Possono
essere pertanto effettuati mediante addebiti diretti (RID o SEPA
direct debit) su carte di pagamento, purchè emesse a valere su un
conto dedicato.
7.3 Utilizzo di carte carburante.
L'utilizzo di carte di pagamento con spendibilità limitata
all'acquisto di una gamma circoscritta di beni o servizi - come le
c.d. «carte carburante» - può essere consentito in regime di
tracciabilità attenuata, a patto che il CIG sia univocamente
collegato al conto dedicato al funzionamento delle carte; le
transazioni effettuate da ciascuna delle carte emesse devono essere
ricondotte al suddetto CIG.
7.4 Pagamenti delle utenze della pubblica amministrazione.
Tenendo conto di quanto previsto dal comma 3 dell'art. 3 della
legge n. 136/2010 per i pagamenti effettuati dagli operatori privati
in favore di gestori e fornitori di pubblici servizi a rete, si
ritiene che anche i pagamenti relativi alle utenze delle pubbliche
amministrazioni (quali, a titolo esemplificativo, luce, gas e
telefono) possano essere effettuati, analogamente alle modalità
indicate nei contratti di mutuo, avvalendosi del RID senza indicare i
codici CIG nel singolo pagamento (ma soltanto nella delega a monte).
8. Il fondo economale.
Per le spese effettuate dai cassieri delle stazioni appaltanti,
mediante il fondo economale, deve ritenersi consentito l'utilizzo di
contanti, nel rispetto della normativa vigente; rientrano in tale
novero, a titolo esemplificativo, le spese relative ai pagamenti di
valori bollati, imposte ed altri diritti erariali, spese postali,
biglietti di mezzi di trasporto, giornali e pubblicazioni.
Si tratta, in sostanza, delle spese che ciascuna amministrazione
disciplina in via generale con un provvedimento interno: ad esempio,
il testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali
(decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) stabilisce che il
regolamento di contabilità di ciascun ente preveda l'istituzione di
un servizio di economato «per la gestione di cassa delle spese di
ufficio di non rilevante ammontare» (articoli 152 e 153, TUEL). Il
regolamento contiene un'elencazione esemplificativa degli acquisti di
beni e servizi che rientrano nelle spese minute e di non rilevante
entità, necessarie per sopperire con immediatezza ed urgenza ad
esigenze funzionali dell'ente (non compatibili con gli indugi della
contrattazione e l'emanazione di un provvedimento di approvazione),
entro un limite di importo fissato, anch'esso, nel medesimo
regolamento; la gestione di tali spese, superando il rigido
formalismo delle procedure codificate, avviene secondo modalità
semplificate sia per quanto riguarda il pagamento (per pronta cassa),
contestuale all'acquisto indifferibile del bene o servizio, sia per
quanto concerne la documentazione giustificativa della spesa.
Le spese ammissibili devono essere, quindi, tipizzate
dall'amministrazione mediante l'introduzione di un elenco dettagliato
all'interno di un proprio regolamento di contabilità ed
amministrazione. Non deve trattarsi di spese effettuate a fronte di
contratti d'appalto e, pertanto, la corretta qualificazione della
singola operazione, da effettuarsi a seconda delle specificità del
caso concreto ed alla luce degli ordinari criteri interpretativi,
rientra nella responsabilità della stazione appaltante procedente.
A titolo esemplificativo, si può rammentare quanto stabilito dal
d.P.R. 4 settembre 2002 n. 254, concernente le gestioni dei
consegnatari e dei cassieri delle amministrazioni dello Stato, il
quale contempla le disposizioni che il regolamento di ciascun ente
deve specificare riguardo la gestione delle spese di modesta entità,
contenute entro importi certi e prefissati. Tale regolamento, in
particolare, prevede che il cassiere provveda, su richiesta dei
competenti uffici, al pagamento delle spese contrattuali e dei
sussidi urgenti, nonchè delle minute spese di ufficio, nei limiti
delle risorse finanziarie. Anche in questo caso, pertanto, le spese
ammissibili devono essere tipizzate dall'amministrazione mediante
l'introduzione di un regolamento interno, nel rispetto dei propri
limiti di spesa ed all'infuori dei contratti di appalto.
9. Comunicazioni.
È stabilito (art. 3, comma 7, come modificato) che i soggetti
tenuti al rispetto degli obblighi di tracciabilità comunichino alla
stazione appaltante:
gli estremi identificativi dei conti correnti bancari o postali
dedicati, con l'indicazione dell'opera/servizio/fornitura alla quale
sono dedicati;
le generalità e il codice fiscale delle persone delegate ad
operare sugli stessi;
ogni modifica relativa ai dati trasmessi.
La comunicazione deve essere effettuata entro sette giorni
dall'accensione del conto corrente ovvero, nel caso di conti correnti
già esistenti, «dalla loro prima utilizzazione in operazioni
finanziarie relative ad una commessa pubblica» (cfr. art. 3, comma 7
come modificato dall'art. 7, comma 1, lett. a), n. 6 del d.l. n.
187/2010). Si deve, peraltro, ritenere che il termine «utilizzazione»
sia stato impiegato nel senso di «destinazione» del conto alla
funzione di conto corrente dedicato, dal momento che, sino ad
avvenuta comunicazione alla stazione appaltante, non è ipotizzabile
l'utilizzo del conto stesso per i pagamenti relativi alla commessa
pubblica.
Per tutti i rapporti giuridici in atto o che verranno instaurati
con la medesima stazione appaltante (presenti e futuri),
l'appaltatore/contraente si può avvalere di uno o più conti
correnti dedicati, senza la necessità di comunicazioni aggiuntive
per ogni commessa pubblica.
In caso di persone giuridiche, la comunicazione de qua deve essere
sottoscritta da un legale rappresentante ovvero da un soggetto munito
di apposita procura. L'omessa, tardiva o incompleta comunicazione
degli elementi informativi di cui all'art. 3, comma 7, comporta, a
carico del soggetto inadempiente, l'applicazione di una sanzione
amministrativa pecuniaria da 500 a 3.000 euro (art. 6, comma 4, della
legge n. 136/2010).
Al fine di permettere alle stazioni appaltanti di assolvere
all'obbligo di verifica delle clausole contrattuali, sancito dal
comma 9 dell'art. 3, i soggetti tenuti al rispetto delle regole di
tracciabilità, tramite un legale rappresentante o soggetto munito di
apposita procura, devono inviare alla stazione appaltante copia di
tutti i contratti sottoscritti con i subappaltatori ed i
subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo
interessate ai lavori, ai servizi e alle forniture. La comunicazione
può anche avvenire per estratto mediante l'invio della singola
clausola di tracciabilità ed idonea evidenza dell'avvenuta
sottoscrizione; si ritiene altresì ammissibile assolvere all'onere
di comunicazione mediante l'invio di dichiarazioni sostitutive
sottoscritte, secondo le formalità di legge, con le quali le parti
danno atto, dettagliandoli, dell'avvenuta assunzione degli obblighi
di tracciabilità. Resta, tuttavia, fermo che le stazioni appaltanti
ed i soggetti della filiera devono comunque effettuare idonei
controlli a campione sulle dichiarazione rese. |
|
Serie Generale | 2007 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 264 del 13-11-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-11-13&atto.codiceRedazionale=07A09617&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | DECRETO 11 ottobre 2007 | Determinazione di taluni prezzi da assumere come base d'asta per le forniture al Servizio sanitario nazionale, ai sensi dell'articolo 1, comma 796, lettera v) della legge 27 dicembre 2006, n. 296. (GU Serie Generale n.264 del 13-11-2007) | IL MINISTRO DELLA SALUTE
di concerto con
IL MINISTRO DELL'ECONOMIA
E DELLE FINANZE
Visto l'art. 1, comma 796, lettera v) della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, il quale prevede, fra l'altro, che, con decreto del Ministro
della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle
finanze, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano,
siano determinati i prezzi dei dispositivi individuati ai sensi della
medesima lettera, da assumere, con decorrenza dal 1° maggio 2007,
come base d'asta per le forniture del Servizio sanitario nazionale;
Visto il decreto del Ministro della salute del 23 gennaio 2007,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2007, con il
quale sono stati determinati i criteri per la trasmissione, da parte
delle aziende che producono o commercializzano in Italia dispositivi
medici, delle informazioni relative ai prezzi unitari per le
forniture effettuate alle aziende sanitarie nel biennio 2005-2006;
Visto il comunicato della Direzione generale dei farmaci e dei
dispositivi medici del Ministero della salute in data 23 gennaio
2007, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 24 del 30 gennaio 2007
relativo all'individuazione di tipologie di dispositivi medici ai
sensi dell'art. 1, comma 796, lettera v) della legge 27 dicembre
2006, n. 296 e conseguenti adempimenti delle regioni;
Visti i dati pervenuti da parte delle aziende che producono o
commercializzano in Italia dispositivi medici e dalle regioni e
province autonome, anche per il tramite dell'Agenzia per i servizi
sanitari regionali;
Visti i verbali delle riunioni della Commissione unica sui
dispositivi medici nel corso delle quali sono stati valutati i dati
predetti e, sulla base di tale verifica, ritenuti opportuni ed
avviati approfondimenti e verifiche, anche attraverso il confronto
con le strutture regionali deputate agli acquisti di dispositivi
medici;
Considerata l'opportunità di procedere alla definizione dei prezzi
di una parte dei tipi di dispositivi medici elencati nell'allegato al
decreto del Ministro della salute 23 gennaio 2007, nelle more della
conclusione degli approfondimenti relativi alle restanti tipologie;
Ritenuta l'opportunità di tener conto delle realtà locali in
grado di ottenere, per l'efficienza delle strutture di acquisto,
prezzi inferiori a quelli medi nazionali;
Raggiunta, nella seduta del 20 settembre 2007 l'intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano;
Decreta:
Art. 1.
1. Relativamente ai tipi di dispositivi medici elencati
nell'allegato al presente decreto, i prezzi da assumere come base
d'asta per le forniture del Servizio sanitario nazionale, ai sensi
dell'art. 1, comma 796, lettera v) della legge 7 dicembre 2006, n.
296, sono stabiliti nella misura indicata nello stesso allegato in
corrispondenza di ciascuna voce.
2. Le strutture acquirenti che abbiano ottenuto, nel corso del
biennio 2005-2006, forniture di dispositivi medici mediante gare con
base d'asta inferiore al prezzo indicato nell'allegato al presente
decreto adottano, come base d'asta per le nuove gare, a parità di
condizioni, un prezzo non superiore a quello precedentemente
indicato.
3. Le stazioni appaltanti sono tenute, prima di aggiudicare le gare
per la fornitura di dispositivi medici bandite nel periodo
intercorrente tra il 1° maggio 2007 e la data di entrata in vigore
del presente decreto, a verificare la convenienza economica
dell'aggiudicazione, confrontando il prezzo di aggiudicazione con il
prezzo di riferimento stabilito con il presente decreto.
4. Con successivi decreti sono stabiliti i prezzi da assumere come
base d'asta per le forniture del Servizio sanitario nazionale,
relativamente agli ulteriori tipi di dispositivi medici elencati
nell'allegato al decreto del Ministro della salute 23 gennaio 2007 ed
eventuali modificazioni ed integrazioni.
5. Il presente decreto, che sarà trasmesso alla Corte dei conti
per la registrazione, entra in vigore il giorno successivo a quello
della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana.
Roma, 11 ottobre 2007
Il Ministro della salute
Turco
Il Ministro dell'economia
e delle finanze
Padoa Schioppa
Registrato alla Corte dei conti il 29 ottobre 2007
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla
persona e dei beni culturali, registro n. 6, foglio n. 357
Allegato 1
(art. 1, comma 1)
----> Vedere allegato da pag. 22 a pag. 30 <---- |
|
Contratti | 2020 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 4 del 13-1-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-01-13&atto.codiceRedazionale=TX20BFF557 | COMUNE DI URI | Sede: via Sassari n. 99 - Uri (SS) Punti di contatto: Ufficio tecnico comunale - Tel. 079/4187058-079/4187059 - E-mail: ufftec@comune.uri.ss.it Codice Fiscale: 92081820901 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.4 del 13-1-2020) | Bando di gara - Affidamento di lavori
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
denominazione: Comune di Uri,
indirizzo: via Sassari, n. 99, 07040 Uri
punti di contatto: tel. 0794187058-9 - Email:
ufftec@comune.uri.ss.it
SEZIONE II: OGGETTO APPALTO.
tipo di appalto: gara con procedura aperta telematica per
l'affidamento degli interventi di efficientamento energetico negli
edifici pubblici e di realizzazione di micro reti nella scuola
primaria. PO FESR 2014-2020, Azioni 4.1.1 e 4.3.1.
luogo di esecuzione: via Capitano Satta - Uri
vocabolario comune per gli appalti: n. gara 7624188 - CIG
8131992C14
quantitativo o entità dell'appalto: importo a base d'asta €
734.931,00 (IVA esclusa), oltre € 28.507,60 per oneri per la
sicurezza non soggetti a ribasso. durata dell'appalto: 150 giorni
continuativi decorrenti dalla data di consegna lavori.
SEZIONE III: INFORMAZIONE DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO.
cauzioni e garanzie richieste: cauzione provvisoria pari a: €
15.268,77. condizioni di partecipazione: possono presentare offerta i
soggetti indicati all'art. 45 del D. Lgs. n. 50/2016 che abbiano i
requisiti precisati nel bando-disciplinare di gara integrale
reperibile sul sito internet: http://www.comune.uri.ss.it/, sezione
"amministrazione trasparente - bandi di gara e contratti" e sul sito
https://www.sardegnacat.it.
SEZIONE IV: PROCEDURA.
criteri di aggiudicazione: Procedura aperta (art. 60 D.Lgs
50/2016), svolta mediante la piattaforma di negoziazione sardegnaCAT
(artt. 40 e 58, D.Lgs 50/2016). Aggiudicazione con il criterio del
minor prezzo ai sensi dell'articolo 36, comma 9-bis, del D. Lgs n.
50/2016. Ai sensi dell'art. 97, comma 8, del D. Lgs. n. 50/2016
informazioni di carattere amministrativo: si procederà
all'esclusione automatica delle offerte che presentino una
percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia,
individuata mediante i criteri di calcolo di cui ai commi 2 e 2 bis
del cit. art. 97, come riformulati dal D.L. n. 32/2019 convertito con
Legge n. 55/2019.
termine per il ricevimento delle offerte: ore 12.00 del giorno
29/01/2020.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI.
gli elaborati progettuali, e la documentazione di gara sono
disponibili sul sito internet: http://www.comune.uri.ss.it/, sezione
"amministrazione trasparente - bandi di gara e contratti" e sul sito
https://www.sardegnacat.it.. RUP geom. Lucia Cannas Aghedu.
Il responsabile del servizio tecnico
geom. Antonio Simula
TX20BFF557 |
|
Serie Generale | 2013 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE | Serie Generale n. 12 del 15-1-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-01-15&atto.codiceRedazionale=13A00311&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE | COMUNICATO | Esclusione dall'assoggettamento alla procedura di V.I.A. del progetto per la realizzazione di una banchina e di un piazzale di sosta nel porto di Mazara del Vallo presentato da Cantiere Navale «Il Carpentiere» poi sostituito dalla Societa' ME.CA.NAV. Cantiere Navale del Mediterraneo. (13A00311) (GU Serie Generale n.12 del 15-01-2013) | Con determinazione direttoriale n. DVA-2012-31297 del 21 dicembre
2012 si determina:
1. L'esclusione dall'assoggettamento alla procedura di V.I.A.
del progetto «per la realizzazione di una banchina e di un piazzale
di sosta nel porto di Mazara del Vallo (TP)» presentato da Cantiere
Navale "Il Carpentiere" poi sostituito dalla Società ME.CA.NAV.
Cantiere Navale del Mediterraneo.
2. Il presente provvedimento è reso disponibile, unitamente al
parere della Commissione per le valutazioni dell'impatto ambientale
sul sito Web del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del
Territorio e del Mare.
3. Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso al Tar
entro 60 giorni e al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla
pubblicazione dell'avviso in Gazzetta Ufficiale. |
|
Contratti | 2016 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 143 del 9-12-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-12-09&atto.codiceRedazionale=TX16BFK16952 | IPAB "LA CASA" CENTRO ASSISTENZA SERVIZI PER ANZIANI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.143 del 9-12-2016) | Bando di gara - CIG 68922386B8
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: LA CASA CENTRO ASSISTENZA SERVIZI
PER ANZIANI Via Baratto 39 - 36015 SCHIO (VI) - Tel. 0445.599811 Fax
0445.599898 e-mail acquistilacasaschio@pec.it.
OGGETTO: Servizio di Barbiere dal 01.03.2017 al 28.02.2020 presso
RR.SS.AA Montecchio Precalcino (VI). Importo complessivo E 120.000,00
+ IVA + E 500,00 per oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso,
comprensivo eventuale proroga di due mesi. Durata appalto: 36 mesi.
Condizioni di partecipazione: si rinvia alla documentazione di gara
su: www.lacasaschio.it.
PROCEDURA: Aperta. Criteri di aggiudicazione: Al prezzo più basso.
Termine ricevimento offerte: 10.01.2017 h. 12.00. Vincolo offerta:
180 giorni. Apertura offerte: 11.01.2017 h. 10.00.
Il responsabile del procedimento - direttore segretario
dott. Paolo Rossi
TX16BFK16952 |
||
Corte Costituzionale | 1991 | SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 26 del 3-7-1991 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1991-07-03&atto.codiceRedazionale=091C0840 | N. 304 ORDINANZA 17 - 26 giugno 1991 | Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Processo penale - Nuovo codice - Norme di attuazione - Arresto - Convalida - Fissazione dell'udienza - Avviso - Inutile formalita' per il caso di rimessione in liberta' - Applicazione di misure coercitive - Denegata facolta' al p.m. - Erroneo presupposto interpretativo - Richiamo alla sentenza n. 515/1990 della Corte - Manifesta infondatezza. (D.Lgs. 28 luglio 1989, n. 271, art. 121, secondo comma). (Cost., artt. 97 e 111, secondo comma). (091C0840) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.26 del 3-7-1991) | LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente: prof. Ettore GALLO;
Giudici: dott. Aldo CORASANITI, dott. Francesco GRECO, prof. Gabriele
PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo CASAVOLA,
prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo CAIANIELLO, avv. Mauro
FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI, dott. Renato
GRANATA, prof. Giuliano VASSALLI;
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 121, secondo
comma, del testo delle norme di attuazione, di coordinamento e
transitorie del codice di procedura penale (testo approvato con
decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271), promosso con ordinanza
emessa il 26 novembre 1990 dal Giudice per le indagini preliminari
presso il Tribunale di Ancona nel procedimento penale a carico di
Malatesta Domenico, iscritta al n. 150 del registro ordinanze 1991 e
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 11, prima
serie speciale, dell'anno 1991;
Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei
ministri;
Udito nella camera di consiglio del 5 giugno 1991 il Giudice
relatore Mauro Ferri;
Ritenuto che, provvedendo in ordine alla richiesta del pubblico
ministero di convalida dell'arresto di Malatesta Domenico, del quale
lo stesso p.m. aveva già disposto l'immediata liberazione - ai sensi
dell'art. 121, primo comma, del testo delle norme di attuazione, di
coordinamento e transitorie del codice di procedura penale (testo
approvato con decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 271) -, il
giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ancona ha
sollevato questione di legittimità costituzionale dell'art. 121,
secondo comma, del citato testo (secondo cui "nel caso di liberazione
prevista nel comma 1, il giudice nel fissare l'udienza di convalida,
ne dà avviso, senza ritardo, anche alla persona liberata") in
riferimento agli artt. 97 e 101, secondo comma, della Costituzione;
che il giudice remittente, premesso che la norma censurata è di
carattere strumentale rispetto alla disciplina di cui agli artt. da
389 a 391 del codice di procedura penale - secondo cui l'udienza di
convalida deve svolgersi soltanto qualora il pubblico ministero non
debba ordinare la immediata liberazione dell'arrestato o del fermato
- osserva che la norma stessa evidenzierebbe una mancanza di
coordinamento con tale disciplina e una sostanziale superfluità, in
quanto, essendo il soggetto già stato rimesso in libertà, la
convalida si riduce ad una mera ed inutile formalità, a meno che non
si ritenga - ma il codice, prosegue il giudice a quo, dovrebbe
prevederlo esplicitamente - che all'esito dell'udienza di convalida
il pubblico ministero, a seguito dell'interrogatorio reso dall' ex
arrestato, possa modificare le proprie richieste e chiedere al
giudice l'applicazione di misure cautelari;
che, in conclusione, il remittente solleva questione di
legittimità costituzionale del citato art. 121, secondo comma,
"nella parte in cui non statuisce per esplicito la possibilità per
il pubblico ministero di richiedere, in sede di udienza di convalida,
nei confronti di persona sottoposta alle indagini preliminari
arrestata o fermata già scarcerata dalla stessa a.g.o. requirente ex
art. 121, primo comma, disp. att. stesso codice, all'esito
dell'interrogatorio eventualmente reso dal prevenuto in detta sede o
comunque all'esito di ulteriori indagini preliminari eventualmente
svolte dal pubblico ministero nelle more fra detta scarcerazione o
l'udienza di convalida, misure cautelari coercitive ex art. 291 nuovo
codice di procedura penale"; ciò per violazione dell'art. 97 della
Costituzione, "divenendo a tal punto l'udienza di convalida mero
passaggio obbligato e formale dall'esito scontato e precostituito",
nonchè dell'art. 101, secondo comma, della Costituzione,
"assoggettandosi il giudice non più alla legge ma alla volontà
delle parti", in quanto "a tal punto da detta anomala udienza di
convalida.. .. .. può soltanto scaturire o una mancata convalida o
una convalida meramente formale, inibendosi al pubblico ministero
ogni nuova richiesta all'esito dell'udienza";
che è intervenuto in giudizio il Presidente del Consiglio dei
ministri, concludendo per l'inammissibilità (non risultando in alcun
modo che nella fattispecie il pubblico ministero abbia richiesto o
avesse intenzione di richiedere l'applicazione di misure cautelari),
o, in subordine, per l'infondatezza della questione;
Considerato che l'eccezione di inammissibilità per irrilevanza,
sollevata dall'Avvocatura dello Stato, non può essere accolta, in
quanto il giudice a quo, con la proposta questione, intende censurare
in radice la previsione dell'udienza di convalida nel caso in cui
l'arrestato (o il fermato) sia già stato rimesso in libertà, ove
non sia poi riconosciuta al pubblico ministero la facoltà di
richiedere in detta udienza l'applicazione di misure coercitive;
che, nel merito, - e prescindendo dal rilievo che il remittente,
nel lamentare l'assenza di una norma "esplicita", dà l'impressione
di poter giungere in via ermeneutica al risultato auspicato -, la
questione si fonda, comunque, su un presupposto chiaramente erroneo,
dato che nessuna disposizione preclude al pubblico ministero, che
abbia ordinato l'immediata liberazione dell'arrestato (o del fermato)
ritenendo "di non dovere richiedere l'applicazione di misure
coercitive", di presentare poi al giudice una richiesta in tal senso,
in conseguenza del venir meno delle ragioni di opportunità che lo
avevano in precedenza indotto a disporre la liberazione (a seguito,
ad esempio, di ulteriori indagini svolte nelle more, tanto più che,
nella ipotesi in esame, secondo la giurisprudenza della Corte di
cassazione, non si applicano i termini perentori di cui all'art. 390
del codice di procedura penale);
che, peraltro, non può non rilevarsi che nei casi -
indubbiamente più frequenti - in cui il pubblico ministero non
richieda misure coercitive, l'udienza di convalida non può comunque
considerarsi una "inutile formalita'", come sostiene il remittente,
in quanto, pur non essendo imposta dall'art. 13, terzo comma, della
Costituzione (avendo il soggetto già riacquistato la liberta'), la
sua previsione risponde comunque all'interesse del cittadino
all'accertamento giudiziale della legittimità del provvedimento
restrittivo adottato nei suoi confronti dall'autorità di pubblica
sicurezza, tanto più che nel caso di cui alla norma impugnata la
liberazione è stata determinata non da vizi procedurali, bensì da
una valutazione di opportunità da parte del pubblico ministero (cfr.
sentenza n. 515 del 1990);
che, in conclusione, la questione va dichiarata manifestamente
infondata sotto ogni profilo;
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n.
87, e 9, secondo comma, delle norme integrative per i giudizi davanti
alla Corte costituzionale;
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
Dichiara la manifesta infondatezza della questione di legittimità
costituzionale dell'art. 121, secondo comma, del testo delle norme di
attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura
penale (testo approvato con decreto legislativo 28 luglio 1989, n.
271), sollevata, in riferimento agli artt. 97 e 101, secondo comma,
della Costituzione, dal giudice per le indagini preliminari presso il
Tribunale di Ancona con l'ordinanza in epigrafe.
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale,
Palazzo della Consulta, 17 giugno 1991.
Il Presidente: GALLO
Il redattore: FERRI
Il cancelliere: MINELLI
Depositata in cancelleria il 26 giugno 1991.
Il direttore della cancelleria: MINELLI
91C0840 |
|||
Contratti | 2011 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 19 del 14-2-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-02-14&atto.codiceRedazionale=T11BFK2811 | AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI MARCHE NORD DI PESARO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.19 del 14-2-2011) | BANDO DI GARA - Forniture
1) Amministrazione aggiudicatrice: Azienda Ospedaliera "Ospedali
Riuniti Marche Nord" Viale Trieste 391 Pesaro 61121 Italia UOC
Approvvigionamenti beni e servizi e attività economali tel.
0721/366343-41, fax 0721/366336; 3) procedura aperta; 4) acquisto; 5)
luogo di consegna dei prodotti: Pesaro; 6b) oggetto del contratto:
fornitura, in lotti distinti, di materiale in TNT (cappellini
chirurgici, mascherine, camici, ecc.) e DPI (mascherine facciali
filtranti FFP2 FFP3) per la descrizione, la quantità e eventuali
opzioni per ulteriori commesse si rinvia alla documentazione di gara.
L'importo complessivo a base d'asta è di Euro 143.000,00 Iva esclusa
(calcolato sulle quantità massime, per l'importo a base d'asta dei
singoli lotti si rinvia alla scheda fabbisogno); i costi per la
sicurezza sono pari a zero; 7) suddivisione in lotti; 11) la
documentazione di gara potrà essere scaricata gratuitamente dai siti
internet www.fareonline.it, www.ospedalesansalvatore.it, o ritirata a
mano presso la UOC Approvvigionamenti beni e servizi e attività
economali di questa Azienda; 12)le offerte e la campionatura
presentate secondo le modalità descritte nel disciplinare di gara
che forma parte integrante e sostanziale del bando di gara, dovranno
pervenire, ad esclusivo rischio e spese della ditta partecipante,
entro e non oltre le ore 11:00 del giorno 07/03/2011 al Protocollo
della U.O.C. Approvvigionamenti beni e servizi e attività economati
dell'Azienda Osp. "Ospedali Riuniti Marche Nord", Viale Trieste 391
(piano terra) - 61121 Pesaro (Italia) (orario: dal lun. al ven. dalle
08:30 alle 13:30). Offerte e campionatura pervenute oltre il
succitato termine verranno escluse; 13) apertura delle offerte: ore
11:30 del giorno 07/03/2011 presso la U.O.C Approvvigionamenti beni e
servizi e attività economali di questa Azienda; persone ammesse ad
assistere all'apertura delle offerte: si rinvia al disciplinare di
gara; 14) cauzioni e garanzie richieste: si rinvia al disciplinare di
gara; 16) sono ammessi raggruppamenti temporanei di concorrenti ai
sensi dell'art.37 del D.Lgs.163/06 e smi; 21) l'offerente è
vincolato alla propria offerta per 180 giorni dal termine ultimo per
il ricevimento delle offerte; 23) l'aggiudicazione avverrà per
singolo lotto intero non frazionabile in favore dell'offerta
economica più bassa. Si procederà all'aggiudicazione anche in caso
di una sola offerta valida previa verifica di conformità tecnica dei
prodotti offerti ai requisiti richiesti e alle esigenze dei servizi
utilizzatori. Eventuali richieste di chiarimenti inerenti la
documentazione di gara dovranno pervenire a mezzo fax al
n°0721/366336 alla UOC approvvigionamenti beni e servizi e attività
economali di questa Azienda entro le ore 10.00 del giorno 25/02/2011.
Non verranno prese in considerazione richieste di chiarimenti
pervenute oltre tale termine. Entro il giorno 01/03/2011 verrà
pubblicato sui siti internet www.fareonline.it e
www.ospedalesansalvatore.it l'elenco delle richieste di chiarimenti
pervenute e relative risposte. Questa Azienda si riserva la facoltà
di non aggiudicare alcuni prodotti, qualora i prezzi offerti non
siano congrui, inoltre si riserva la facoltà di adottare ogni e
qualsiasi provvedimento di sospensione, annullamento, revoca,
abrogazione, aggiudicazione parziale, dandone comunicazione alle
ditte concorrenti, che potrà essere posto in essere a suo
insindacabile giudizio senza che i concorrenti medesimi possano
accampare alcuna pretesa o diritto al riguardo. È vietata ogni
alterazione della documentazione di gara pubblicata sui siti internet
www.fareonline.it, www.ospedalesansalvatore.it. Per eventuali
controversie faranno fede i documenti approvati con determina n°
29/DG del 08/02/2011. Eventuali modifiche, rettifiche e/o
precisazioni inerenti la documentazione di gara verranno pubblicate
nei succitati siti Internet. Il numero di gara è 1047371. CIG:
0995334F95, 099536050D, 099539304A, 099543421F, 0995446C03,
09954596BF, 09954764C7, 09954932CF, 09955165C9, 0995535577,
09955501D9, 099557025A, 0995593554, 09956081B6, 0995619AC7,
0995634729, 09956482B8, 0995663F15, 0995672685, 09956948AC,
0995706295, 099571492D, 0995731735. Per quanto non previsto dal
presente bando si rinvia al disciplinare di gara e relativi allegati,
al capitolato speciale e relativi allegati, al capitolato generale,
alle norme del codice civile, nonchè a tutta la normativa vigente in
materia. 24)Per qualsiasi informazione rivolgersi alla UOC
Approvvigionamenti beni e servizi e attività economali, tel.
0721/366343, fax 0721/366336. Il RUP è il Dott. Antonio Draisci.
Pesaro,09/02/2011
Il Direttore Della Uoc Approvvigionamenti Beni E Servizi E Attività
Economali
Dr. Antonio Draisci
T11BFK2811 |
||
Concorsi | 2019 | ALTRI ENTI | COLLEGIO INTERPROVINCIALE DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI DI LUCCA, PISA, PISTOIA, LIVORNO E MASSA CARRARA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 19 del 8-3-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-03-08&atto.codiceRedazionale=19E02450 | COLLEGIO INTERPROVINCIALE DEI PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI DI LUCCA, PISA, PISTOIA, LIVORNO E MASSA CARRARA | CONCORSO (scad. 7 aprile 2019) | Concorso pubblico, per titoli e colloquio, per la copertura di un posto di ausiliare amministrativo, area A, a tempo indeterminato e part-time dodici ore settimanali. (GU n.19 del 08-03-2019) | Il Collegio interprovinciale dei periti agrari e periti agrari
laureati di Lucca, Pisa, Pistoia, Livorno e Massa Carrara bandisce un
concorso pubblico, per titoli e colloquio, per la copertura di un
posto di area A, posizione economica A3 del CCNL enti pubblici non
economici, profilo ausiliare amministrativo.
La scadenza è fissata entro e non oltre il termine perentorio di
trenta giorni a decorrere dalla data di pubblicazione del presente
avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana - 4ª Serie
speciale «Concorsi ed esami».
Il bando integrale è consultabile sul sito istituzionale
www.peritiagrariinterpro.it → Amministrazione Trasparente → Bandi di
Concorso. |
|
Serie Generale | 2009 | SUPPLEMENTI ORDINARI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 137 del 16-6-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-06-16&atto.codiceRedazionale=09A06383&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Revoca della sospensione dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso umano «Myrialen» (09A06383) (GU Serie Generale n.137 del 16-06-2009 - Suppl. Ordinario n. 92) | ----> Vedere a pag. 77 <---- |
|
Serie Generale | 2014 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE | Serie Generale n. 32 del 8-2-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-02-08&atto.codiceRedazionale=14A00718&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE | COMUNICATO | Passaggio dal demanio al patrimonio dello Stato di un immobile nel comune di Vobarno (14A00718) (GU Serie Generale n.32 del 08-02-2014) | Con decreto 11 novembre 2013 n. 4637, del Ministero dell'ambiente
e della tutela del territorio e del mare di concerto con l'Agenzia
del demanio, registrato alla Corte dei conti in data 9 gennaio 2014,
reg. n. 1, foglio n. 109, è stato disposto il passaggio dal demanio
al patrimonio dello Stato di un tratto di ex alveo del Rio Ripe nel
comune di Vobarno (BS), distinto nel N.C.T. del Comune medesimo al
foglio 9 particella 10058. |
Gazzetta Ufficiale 👩🏻⚖️⚖️🏛️📜🇮🇹
La Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, quale fonte ufficiale di conoscenza delle norme in vigore in Italia e strumento di diffusione, informazione e ufficializzazione di testi legislativi, atti pubblici e privati, è edita dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e pubblicata in collaborazione con il Ministero della Giustizia, il quale provvede alla direzione e redazione della stessa. L'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. promuove la più ampia fruibilità della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in formato digitale. Si segnala che l'unico testo definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale a mezzo stampa, che prevale in caso di discordanza. La riproduzione dei testi forniti nel formato elettronico è consentita purché venga menzionata la fonte, il carattere non autentico e gratuito.
TL;DR
A dataset containing Italian legislative texts, public and private acts.
Sezioni
- Parte Prima - Serie Generale
In questa pubblicazione trovano posto tutti gli atti normativi ed amministrativi emanati dalle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato.
- Corte Costituzionale (1ª Serie Speciale)
Questa serie di G.U. riporta le Decisioni della "Corte Costituzionale" (Sentenze e Ordinanze) nonché gli Atti di promovimento rimessi al giudizio della Corte (Ricorsi, Ordinanze).
- Regioni (3ª Serie Speciale)
In questa pubblicazione trovano posto tutti gli atti normativi e amministrativi di interesse nazionale emanati dalle singole Regioni.
- Concorsi (4ª Serie Speciale)
Con questa pubblicazione viene data pubblicità ai concorsi, banditi dalle Amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, ed a tutti gli avvisi funzionali all’espletamento degli stessi.
- Contratti pubblici (5ª Serie Speciale)
Questa pubblicazione, istituita nel 2007, ha lo scopo di dare pubblicità ai procedimenti di gara della pubblica amministrazione.
Cite this dataset
@online{gazzetta,
author = {Federici, Edoardo and Ferraretto, Mattia and Landro, Nicola},
title = {{Gazzetta Ufficiale}: A Dataset of Legislative Texts, Public and Private Acts},
year = {2024},
url = {https://huggingface.co/datasets/mii-llm/gazzetta-ufficiale},
}
- Downloads last month
- 186