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Contratti | 2023 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 12 del 30-1-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-01-30&atto.codiceRedazionale=TX23BHA2266 | NUOVO CIRCONDARIO IMOLESE | Sede: via Boccaccio n. 27 - 40026 Imola (BO) Punti di contatto: Servizio Centrale Unica di Committenza - Tel. +39 0542 603315 Codice Fiscale: 90036770379 Partita IVA: 02958441202 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.12 del 30-1-2023) | Avviso di rettifica e proroga termini bando di gara - Affidamento
appalto relativo ai servizi di ingegneria e architettura per i lavori
di rigenerazione dell'immobile denominato cantine Fabbri - Comune di
Castel Guelfo di Bologna - CIG 9583350E96
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE. Nuovo Circondario
Imolese-Servizio Centrale Unica di Committenza, via Boccaccio 27,
40026 Imola (BO) - Codice NUTS ITH55 - Contatti Dott. Michele Neri
Tel. +39 0542603315 - Pec cuc@pec.nuovocircondarioimolese.it -
http://www.nuovocircondarioimolese.it.
SEZIONE II OGGETTO: affidamento dell'appalto relativo ai servizi di
ingegneria ed architettura. Incarico professionale progetto
esecutivo, direzione lavori, coordinamento della sicurezza e
prestazioni accessorie per i lavori di rigenerazione con
riqualificazione architettonica e funzionale dell'immobile denominato
ex-cantine fabbri - comune di Castel Guelfo di Bologna. CIG:
9583350E96. CUP D45E20006010004
Bando di gara pubblicato sulla GURI V serie speciale n.4 del
11/01/2023
SEZIONE VII MODIFICHE: proroga dei termini di presentazione delle
offerte dal 26/01/2023 ore 12:00 al giorno 06/02/2023 ore 10:00.
Modalità di apertura delle offerte: proroga dalle ore 9:00 del
27/01/2023 alle ore 10:30 del 06/02/2023 in seduta pubblica virtuale
mediante Piattaforma SATER. Determina n. 13 del 25/01/2023
Il responsabile del servizio C.U.C.
dott. Michele Neri
TX23BHA2266 |
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Serie Generale | 2005 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 292 del 16-12-2005 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2005-12-16&atto.codiceRedazionale=05A11795&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Modificazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio della specialita' medicinale per uso umano «Erremox» (GU Serie Generale n.292 del 16-12-2005) | Estratto determinazione A.I.C./N n. 662 del 2 dicembre 2005
La titolarità delle autorizzazioni all'immissione in commercio
del sotto elencato medicinale fino ad ora registrato a nome della
società Errekappa Euroterapici S.pa. (codice fiscale 09674060158)
con sede legale e domicilio fiscale in via Ciro Menotti, 1/A, 20129 -
Milano.
Medicinale: ERREMOX.
Confezioni:
A.I.C. n. 028964029 - flacone 100 ml polvere uso orale 5%
(sospesa);
A.I.C. n. 028964031 - 12 capsule 500 mg (sospesa);
A.I.C. n. 028964043 - 12 compresse 1 g.
È ora trasferita alla societa': Laboratori Alter S.r.l. (codice
fiscale 04483510964) con sede legale e domicilio fiscale in via
Egadi, 7, 20144 Milano.
I lotti del medicinale prodotti a nome del vecchio titolare
possono essere dispensati al pubblico fino alla data di scadenza
indicata in etichetta.
La presente determinazione ha effetto dal giorno successivo a
quello della data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana. |
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Contratti | 2021 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 128 del 5-11-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-11-05&atto.codiceRedazionale=TX21BHA25774 | TERNA S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.128 del 5-11-2021) | Avviso di rettifica bando di gara - Settori speciali - Servizi -
Direttiva 2014/25/UE
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE/ENTE AGGIUDICATORE: I.1)
Denominazione e indirizzi: Terna SpA - Viale Egidio Galbani 70 -
00156 Roma - Italia - Telefono: +39 0683138111 - E-mail:
annapia.desimone@terna.it Codice NUTS: IT. Indirizzo Internet:
indirizzo principale: https://portaleacquisti.terna.it
SEZIONE II: OGGETTO II.1) Entità dell'appalto; II.1.1)
Denominazione: Gara 36457 - Servizi per il Noleggio a Lungo Termine
di Veicoli della flotta operativa CIG: 890149413B (Supplemento alla
Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, 2021/S 182-474621 - Gazzetta
Ufficiale Italiana V serie Speciale del 24.09.2021, n. 111). II.1.2)
Codice CPV principale: 60140000 - Servizi di trasporto non regolare
di passeggeri. II.1.3) Tipo di appalto: Servizi. II.1.4) Breve
descrizione: Servizi di Noleggio a Lungo Termine di Veicoli della
flotta operativa di Terna.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI. VI.5) Data di spedizione del
presente avviso: 27/10/2021. VI.6) Riferimento dell'avviso originale:
Numero dell'avviso nella GU S: 2021/S 182-474621.
SEZIONE VII: MODIFICHE VII.1) Informazioni da correggere o
aggiungere: VII.1.2) Testo da correggere nell'avviso originale Numero
della sezione: IV 2.2
Anzichè
Data: 04/11/2021 Ora locale: 16:00
leggi:
Data: 10/11/2021 Ora locale: 12:00
Il responsabile del procedimento in fase di affidamento
Mauro Scuttari
TX21BHA25774 |
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Serie Generale | 2011 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 11 del 15-1-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-15&atto.codiceRedazionale=11A00184&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | COMUNICATO | Avvio del procedimento per lo scioglimento di n. 54 societa' cooperative aventi sede nella regione Campania. (11A00184) (GU Serie Generale n.11 del 15-01-2011) | La scrivente amministrazione, in relazione agli atti di propria
competenza, comunica ai sensi e per gli effetti dell'art. 7 della
legge n. 241/1990, che è avviato il procedimento per lo scioglimento
d'ufficio senza nomina di liquidatore delle società cooperative
sotto elencate, in quanto, dagli accertamenti effettuati, le stesse
risultano trovarsi nelle condizioni previste dall'art.
2545-septiesdecies del codice civile.
I soggetti legittimati di cui al citato art. 7 della legge n.
241/1990, potranno chiedere informazioni o far pervenire memorie e
documenti entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del
presente avviso, ai seguenti numeri: fax 06/47055020 - tel.
06/47055073 o all'indirizzo: Ministero dello sviluppo economico,
Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione, direzione
generale delle PMI e gli enti cooperativi, divisione IV, Viale
Boston, 25 - 00144 Roma.
Responsabile del procedimento è la dr.ssa Silvia Trento.
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Contratti | 2020 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 16 del 10-2-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-02-10&atto.codiceRedazionale=TX20BGA3076 | CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DEI COMUNI DI ROSETO CAPO SPULICO, ORIOLO, CANNA E MONTEGIORDANO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.16 del 10-2-2020) | Esito di gara - CIG 7836478239
SEZIONE I: ENTE APPALTANTE: Centrale Unica di Committenza dei
Comuni di Roseto Capo Spulico, Oriolo, Canna, Montegiordano (CS).
SEZIONE II: OGGETTO: Servizi di progettazione, relazione geologica,
direzione lavori e coordinamento della sicurezza, relativamente a:
Intervento di mitigazione del dissesto idrogeologico - Cod. Rendis
18IR599/G1 del Comune di Oriolo.
SEZIONE V: AGGIUDICATARIO: RTP Ing. Antonino Romeo (Capogruppo) con
sede in Via Turchia - Rende (CS). Importo: € 149.645,70 Iva esclusa.
SEZIONE VI. INFORMAZIONI: Atti di gara su www.comune.oriolo.cs.it.
Invio alla G.U.U.E.: 06/02/2020.
Il responsabile del procedimento
geom. Luigi Formichella
TX20BGA3076 |
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Contratti | 2019 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 148 del 18-12-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-12-18&atto.codiceRedazionale=TX19BHA29345 | DEVAL S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.148 del 18-12-2019) | Avviso di proroga termini bando di gara
Bando di gara per l'appalto dei servizi assicurativi di DEVAL
S.p.A. a s.u. con decorrenza dalle ore 24.00 del 31/03/2020 alle ore
24.00 del 31/03/2023 (con opzione per il triennio 2023/2026), (CIG
Lotto 1: 8093587F44 e Lotto 2: 8093623CFA), pubblicato in GURI V
Serie Speciale n. 135 del 18.11.2019.
A seguito di modifiche al bando di gara il termine di presentazione
delle offerte viene prorogato dal 18/12/2019 al 15/01/2020 ore 12,00
e l'apertura delle offerte dal 19/12/2019 al 16/01/2020 alle ore
10,00. Documentazione integrale disponibile su
https://acquistitelematici.cvaspa.it/
Un procuratore
Paolo Micca
TX19BHA29345 |
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Concorsi | 2001 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 58 del 24-7-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-07-24&atto.codiceRedazionale=001E6511 | SECONDA UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI | CONCORSO | Modifica della commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore universitario, presso la facolta' di scienze matematiche, fisiche e naturali, settore scientifico-disciplinare E11A - Genetica. (GU n.58 del 24-07-2001) | IL RETTORE
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 3 luglio 1998, n. 210;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 19 ottobre 1998,
n. 390 in particolare l'art. 3;
Visto il decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito, con
modificazioni, nella legge 21 giugno 1995, n. 236;
Visto il decreto-legge 17 giugno 1999, n. 178, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 141 del 18 giugno 1999, convertito in legge
30 luglio 1999, n. 256;
Visto il decreto rettorale n. 3544 del 28 settembre 2000, il cui
avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del
13 ottobre 2000 con il quale è stata indetta, tra le altre, la
procedura di valutazione comparativa per la copertura di un posto di
ricercatore universitario presso la facoltà di scienze matematiche,
fisiche e naturali - settore scientifico-disciplinare E11A -
Genetica;
Visto il decreto rettorale n. 1207 del 9 marzo 2001, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale - 4a serie speciale - n. 26 del 30 marzo
2001 con il quale è stata nominata la commissione giudicatrice della
suindicata valutazione comparativa;
Visto il decreto rettorale n. 2724 del 1o giugno 2001 con il
quale si accolgono le dimissioni del prof. Mario Carfagna, membro
designato dal consiglio di facoltà, da componente la commissione
giudicatrice citata;
Vista la delibera con la quale il consiglio della facoltà di
scienze matematiche, fisiche e naturali nell'adunanza del 19 giugno
2001 ha designato, in sostituzione del prof. Mario Carfagna, il prof.
Luigi Lania;
Decreta:
A parziale modifica del decreto rettorale n. 1207 del 9 marzo
2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 26 del 30 marzo 2001,
citato nelle premesse, la commissione giudicatrice della procedura di
valutazione comparativa per la copertura di un posto di ricercatore
universitario, presso la facoltà di scienze, matematiche, fisiche e
naturali, settore scientifico-disciplinare E11A - Genetica, viene
così costituita:
membro designato: Luigi Lania, professore ordinario,
Università degli studi di Napoli "Federico II", facoltà di scienze
matematiche, fisiche e naturali.
Componenti eletti:
Luciano Gaudio, professore associato, Università degli studi
di Napoli "Federico II", facoltà di scienze matematiche, fisiche e
naturali;
Serafina Massari, ricercatore confermato, Università degli
studi di Bari, facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali.
La commissione sceglie nel proprio seno il presidente ed il
segretario.
Le eventuali cause di incompatibilità e le modifiche dello stato
giuridico intervenute successivamente alla nomina non incidono sulla
qualità di componente delle commissioni giudicatrici.
Il presente decreto verrà inviato, per la pubblicazione, alla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Caserta, 5 luglio 2001
Il rettore: Grella |
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Serie Generale | 1998 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | REGIONE LOMBARDIA | Serie Generale n. 252 del 28-10-1998 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1998-10-28&atto.codiceRedazionale=098A9280&elenco30giorni=false | REGIONE LOMBARDIA | DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 24 luglio 1998 | Stralcio di un'area ubicata nel comune di Campodolcino dall'ambito territoriale n. 3, individuato con deliberazione della giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985, per la ristrutturazione di un edificio da parte della parrocchia Santa Maria Assunta. (Deliberazione n. VI/37580). (GU Serie Generale n.252 del 28-10-1998) | LA GIUNTA REGIONALE
Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla tutela delle bellezze
naturali ed il relativo regolamento di esecuzione approvato con regio
decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
Visto l'art. 82 del decreto del Presidente della Repubblica 24
luglio 1977, n. 616, con cui sono state delegate alle regioni a
statuto ordinario le funzioni amministrative in materia di protezione
delle bellezze naturali;
Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431, in particolare l'art. 1-ter;
Visto l'art. 3 della legge regionale 27 maggio 1985, n. 57, così
come modificato dall'art. 18 della legge regionale 9 giugno 1997, n.
18;
Vista la deliberazione della giunta regionale n. IV/3859 del 10
dicembre 1985 avente per oggetto: "Individuazione delle aree di
particolare interesse ambientale a norma della legge 8 agosto 1985,
n. 431";
Considerato che, attraverso la suddetta deliberazione n. IV/3859
del 10 dicembre 1985 sono stati perimetrati ambiti territoriali, nel
quadro delle procedure di predisposizione dei piani paesistici di cui
all'art. 1-bis della legge 8 agosto 1985, n. 431, entro i quali
ricadono le aree, assoggettate a vincolo paesaggistico, in base a
specifico e motivato provvedimento amministrativo ex lege 29 giugno
1939, n. 1497, ovvero "ope legis" in forza degli elenchi di cui
all'art. 1, primo comma, legge 8 agosto 1985, n. 431, nelle quali
aree trova applicazione il vincolo di inedificabilità ed
immodificabilità dello stato dei luoghi previsto dall'art. 1-ter
della legge 8 agosto 1985, n. 431, fino all'approvazione dei piani
paesistici;
Vista la deliberazione della giunta regionale n. IV/31898 del 26
aprile 1988, avente per oggetto "Criteri e procedure per il rilascio
dell'autorizzazione ex art. 7, legge 29 giugno 1939, n. 1497, per la
realizzazione di opere insistenti su aree di particolare interesse
ambientale individuate dalla regione a norma della legge 8 agosto
1985, n. 431, con deliberazione n. IV/3859 del 10 dicembre 1985";
Vista la deliberazione della giunta regionale n. 22971 del 27
maggio 1992, con la quale si ravvisa l'esigenza di estendere i
criteri e le procedure per il rilascio di autorizzazioni ex art. 7
della legge 29 giugno 1939, n. 1497, fissati con la sopracitata
deliberazione della giunta regionale n. 31898/88, anche ad opere di
riconosciuta rilevanza economicosociale;
Rilevato che la giunta regionale con deliberazione n. VI/30195 del
25 luglio 1997, ha adottato il progetto di piano territoriale
paesistico regionale ai sensi dell'art. 3 della legge regionale 27
maggio 1985, n. 57, così come modificato dall'art. 18 della legge
regionale 9 giugno 1997, n. 18;
Vista la deliberazione della giunta regionale n. VI/32935 del 5
dicembre 1997, avente per oggetto "Approvazione di rettifiche,
integrazioni e correzioni di errori materiali agli elaborati del
progetto di piano territoriale paesistico regionale adottato con
D.G.R.L. n. VI/30195 del 25 luglio 1997";
Rilevato che, in base alla citata D.G.R.L. n. 3859/85 il vincolo
temporaneo di immodificabilità di cui all'art. 1-ter della legge n.
431/1985 opera sino all'entrata in vigore del piano territoriale
paesistico regionale e non sino alla data della sua adozione, e che,
pertanto, allo stato attuale, il vincolo stesso opera ancora;
Considerato, comunque, che l'adozione del P.T.P.R., pur non facendo
venir meno il regime di cui all'art. 1-ter della legge n. 431/1985,
rende pur sempre necessario verificare la compatibilità dello
stralcio con il piano adottato, in quanto lo stralcio, come indicato
nella D.G.R.L. n. 31898/88, costituisce una sorta di anticipazione
del piano paesistico stesso;
Atteso, dunque, che la giunta regionale, in presenza di una
improrogabile necessità di realizzare opere di particolare rilevanza
pubblica, ovvero economicosociale, in aree per le quali, seppur
sottoposte alle succitate misure di salvaguardia, non sussiste
un'esigenza assoluta di immodificabilità, può predisporre un
provvedimento di stralcio delle aree interessate dal perimetro
individuato dalla delibera n. 3859/85, nel quale siano considerati
tutti quegli elementi di carattere sia ambientale che urbanistico ed
economicosociale, tali da assicurare una valutazione del patrimonio
paesisticoambientale conforme all'adottato piano territoriale
paesistico;
Preso atto che il dirigente del servizio proponente riferisce:
che in data 12 giugno 1998 è pervenuta l'istanza del comune di
Campodolcino (Sondrio), di richiesta di stralcio delle aree ai sensi
dell'art. 1-ter della legge n. 431/1985 da parte della parrocchia
Santa Maria Assunta, per la ristrutturazione edificio;
che dalle risultanze dell'istruttoria, svota dal funzionario
competente, così come risulta dalla relazione agli atti del
servizio, si evince che non sussistono esigenze assolute di
immodificabilità tali da giustificare la permanenza del vincolo di
cui all'art. 1-ter della legge 8 agosto 1985, n. 431;
Preso atto inoltre che il dirigente del servizio proponente ritiene
che vada riconosciuta la necessità di realizzare l'opera di cui
trattasi, in considerazione dell'esigenza di soddisfare i suddetti
interessi pubblici e sociali ad essa sottesi, i quali rivestono una
rilevanza ed urgenza tali che la giunta regionale non può esimersi
dal prenderli in esame, in ragione dei problemi gestionali correlati
al particolare regime di salvaguardia cui l'area in questione risulta
assoggettata;
Vagliate e fatte proprie le valutazioni e considerazioni e ritenuto
opportuno, quindi, stralciare l'area interessata dall'opera in
oggetto, dall'ambito territoriale n. 3, individuato e perimetrato con
deliberazione di giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985;
Dato atto che la presente deliberazione non è soggetta a controllo
ai sensi dell'art. 17, comma 32, della legge n. 127 del 15 maggio
1997;
Tutto ciò premesso;
Con voti unanimi espressi nelle forme di legge;
Delibera:
1) di stralciare, per le motivazioni di cui in premessa, l'area
ubicata in comune di Campodolcino (Sondrio), foglio n. 33 mappale n.
957, dall'ambito territoriale n. 3 individuato con deliberazione di
giunta regionale n. IV/3859 del 10 dicembre 1985, per la
ristrutturazione edificio;
2) di ridefinire, in conseguenza dello stralcio disposto al
precedente punto n. 1), l'ambito territoriale n. 3, individuato con
la predetta deliberazione n. IV/3859 del 10 dicembre 1985;
3) di pubblicare la presente deliberazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana, ai sensi dell'art. 12 del regolamento 3
giugno 1940, n. 1357, e nel bollettino ufficiale della regione
Lombardia, come previsto dall'art. 1, primo comma, legge regionale 27
maggio 1985, n. 57, così come modificato dalla legge regionale 12
settembre 1986, n. 54.
Milano, 24 luglio 1998
Il segretario: Sala |
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Concorsi | 2015 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI TRIESTE | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 80 del 16-10-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-10-16&atto.codiceRedazionale=15E04704 | UNIVERSITA' DI TRIESTE | CONCORSO (scad. 16 novembre 2015) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per l'assunzione di una unita' di personale a tempo indeterminato di categoria EP, posizione economica EP1, full-time, dell'area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati, per l'affidamento dell'incarico di responsabile di settore presso l'Amministrazione centrale. (GU n.80 del 16-10-2015) | Il direttore generale dell'Università degli studi di Trieste
rende noto che è indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami,
per l'assunzione di un'unità di personale a tempo indeterminato di
categoria EP, posizione economica EP1, full-time, dell'area tecnica,
tecnico-scientifica ed elaborazione dati, per l'affidamento
dell'incarico di responsabile di settore presso l'Amministrazione
centrale dell'Università degli studi di Trieste.
Il bando integrale e il modello della domanda sono visionabili
sull'albo ufficiale dell'Ateneo, link www.units.it/ateneo/albo/, sul
sito Internet dell'Università degli Studi di Trieste, www.units.it,
link "Concorsi, gare e consulenze" e presso l'Ufficio gestione del
personale tecnico-amministrativo (piazzale Europa n. 1 - Trieste)
La domanda di ammissione alla selezione dovrà essere prodotta
con le modalità indicate nell'art. 3 del bando, entro il termine
perentorio di trenta giorni, che decorre dal giorno successivo di
pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale. |
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Concorsi | 2002 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI PADOVA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 103 del 31-12-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-12-31&atto.codiceRedazionale=02E10007 | UNIVERSITA' DI PADOVA | CONCORSO (scad. 30 gennaio 2003) | Avviso relativo alla indizione della valutazione comparativa a quattro posti di professore di prima fascia (GU n.103 del 31-12-2002) | Con decreto rettorale n. 3395 del 10 dicembre 2002 è stata
indetta la valutazione comparativa a quattro posti di professore di
prima fascia presso l'Università degli studi di Padova, per le
facoltà con i rispettivi settori scientifico-disciplinari sotto
indicati:
presso la facoltà di ingegneria:
un posto - S.S.D. FIS/03 - Fisica della materia;
presso la facoltà di medicina e chirurgia:
un posto - S.S.D. MED/12 - Gastroenterologia;
presso la facoltà di scienze politiche:
un posto - S.S.D. IUS/01 - Diritto privato;
presso la facoltà di scienze della formazione:
un posto - S.S.D. M-PED/03 - Didattica e pedagogia speciale.
Dal giorno successivo a quello della pubblicazione del presente
avviso nella Gazzetta Ufficiale, decorre il termine di trenta giorni
per la presentazione delle domande.
Il decreto rettorale di indizione è disponibile nel sito:
http://www.unipd.it / organizzazione / personale d / concorso /
concorsieselezioni.htm alla voce personale docenti". |
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Serie Generale | 2011 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA | Serie Generale n. 6 del 10-1-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-01-10&atto.codiceRedazionale=11A00089&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA | DECRETO 17 dicembre 2010 | Modifica del decreto 28 dicembre 2000 di ammissione di progetti autonomi al finanziamento del Fondo speciale per la ricerca applicata. (Prot. n. 928/Ric). (11A00089) (GU Serie Generale n.6 del 10-01-2011) | IL DIRETTORE GENERALE
per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca
Visto il decreto-legge 16 maggio 2008, n. 85 recante: «Disposizioni
urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione
dell'art. 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244»,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 114 del 16 maggio 2008,
convertito, con modificazioni, nella legge 14 luglio 2008, n. 121
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 164 del 15 luglio 2008;
Vista la legge 17 febbraio 1982, n. 46, «Interventi per i settori
dell'economia di rilevanza nazionale» che, all'art. 7, prevede che la
preselezione dei progetti presentati e la proposta di ammissione
degli stessi agli interventi del fondo predetto siano affidate al
Comitato tecnico scientifico composto secondo le modalità ivi
specificate;
Vista la legge 5 agosto 1988, n. 346, concernente il finanziamento
dei progetti di ricerca applicata di costo superiore a 10 miliardi di
lire;
Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive
modifiche e integrazioni;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20;
Visto il decreto legislativo del 27 luglio 1999, n. 297: «Riordino
della disciplina e snellimento delle procedure per il sostegno della
ricerca scientifica e tecnologica, per la diffusione delle
tecnologie, per la mobilità dei ricercatori», e in particolare gli
articoli 5 e 7 che prevedono l'istituzione di un Comitato, per gli
adempimenti ivi previsti, e l'istituzione del Fondo agevolazioni alla
ricerca;
Visto il decreto ministeriale 8 agosto 1997, recante: «Nuove
modalità procedurali per la concessione delle agevolazioni previste
dagli interventi a valere sul Fondo speciale per la ricerca
applicata»;
Viste le domande presentate ai sensi dell'art. 4 e 11 del decreto
ministeriale 8 agosto 1997, n. 954, e i relativi esiti istruttori;
Tenuto conto delle proposte formulate dal Comitato nella riunione
del 5 luglio 2000, ed in particolare per il progetto n. 2228
presentato dalla Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA), per il
quale il suddetto Comitato ha espresso parere favorevole ai fini
dell'ammissione alle agevolazioni;
Visto il decreto direttoriale n. 777 del 28 novembre 2000, così
come dalla proposta formulata dal Comitato nella riunione del 5
luglio 2000;
Vista la nota dell'istituto convenzionato in data 10 giugno 2010
pervenuta in data 14 luglio 2010 prot. n. 5415, con la quale ha
comunicato variazioni contrattuali avanzate dal soggetto richiedente
rispetto a quanto decretato;
Tenuto conto delle proposte formulate dal Comitato nella riunione
del 22 settembre 2010, di cui al resoconto sommario;
Ritenuta la necessità di procedere alla relativa modifica dei
decreti dirigenziali n. 777 del 28 novembre 2000;
Decreta:
Articolo unico
1) Al seguente progetto di ricerca applicata, già ammesso al
finanziamento, sono apportate le seguenti modifiche:
2228 Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA) - Milano.
«Sistema Globale di Comunicazione per rete privata di utente -
(SAE Globe)».
Rispetto a quanto decretato in data: 28 novembre 2000;
Variazione della titolarità in capo alla Selta SpA - Milano
(c.f. 08359330159) a seguito della fusione per incorporazione della
Seltatel SpA (già Selta Telematica SpA).
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 17 dicembre 2010
Il direttore generale: Agostini |
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Contratti | 2007 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 121 del 17-10-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-17&atto.codiceRedazionale=S-9796 | Met.Ro. - S.p.a. | Roma, via Tiburtina n. 770 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.121 del 17-10-2007) | Bando di gara n. 47/2007 - Servizio triennale di riprofilatura
(molatura) delle rotaie di alcuni tratti delle metropolitane di Roma,
linee "A" e "B", e delle ferrovie regionali Roma - Viterbo e Roma -
Lido di Ostia - Settori speciali.
Parte di provvedimento in formato grafico
S-9796 (A pagamento). |
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Serie Generale | 2002 | LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI | Serie Generale n. 147 del 25-6-2002 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2002-06-25&atto.codiceRedazionale=002G0151&elenco30giorni=false | note: Entrata in vigore del decreto: 10/7/2002 | DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 29 aprile 2002, n. 123 | Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429, in materia di modalita' di pagamento delle pensioni e degli assegni congeneri a carico del bilancio dello Stato. (GU Serie Generale n.147 del 25-06-2002) | IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visto l'articolo 1, comma 2, lettera c), della legge 7 agosto 1985,
n. 428;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n.
429, ed in particolare l'articolo 45;
Visto l'articolo 14, commi 1 e 5, del decreto del Presidente della
Repubblica 20 aprile 1994, n. 367;
Udito il parere della Corte dei conti, espresso a sezioni riunite
il 20 settembre 2001;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione
consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 10 gennaio 2002;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
riunione dell'11 aprile 2002;
Sulla proposta del Ministro dell'economia e delle finanze;
E m a n a
il seguente regolamento:
Art. 1.
1. L'erogazione delle pensioni e degli assegni congeneri, nonchè
degli assegni vitalizi, a carico del bilancio dello Stato è disposta
dal Centro nazionale di elaborazione e servizi del sistema
informativo del Ministero dell'economia e delle finanze con ordini
collettivi di pagamento tratti sui competenti capitoli di spesa, da
estinguersi mediante:
a) commutazione in "bonifici domiciliati" per il pagamento in
contanti presso gli istituti di credito e gli uffici postali;
b) accreditamento ai conti correnti bancario o postale ovvero nel
libretto di risparmio postale intestati ai beneficiari, mediante
bonifici. Con la modalità di cui alla lettera b) viene effettuato
anche il versamento delle ritenute extraerariali gravanti sugli
emolumenti anzidetti.
2. Gli ordini collettivi di pagamento sono inviati mensilmente alla
Banca d'Italia corredati di supporti informatici recanti i seguenti
elementi: le generalità, codice fiscale dei titolari di rate di
pensioni e di assegni, il numero di iscrizione delle relative partite
di spesa, le somme spettanti e il mese di esigibilità, il codice
del-l'ufficio pagatore, ovvero i dati identificativi dei conti
correnti bancario o postale o del libretto di risparmio postale. Per
il pagamento mediante bonifici domiciliati, qualora al beneficiario
sia stato nominato un rappresentante legale ovvero lo stesso abbia
nominato un procuratore, oltre al nominativo dell'intestatario è
indicato anche quello del rappresentante legale o del procuratore,
preceduto rispettivamente dalla locuzione "rappresentato da" o
"procuratore".
3. Gli ordini collettivi, di cui al comma 2, possono essere anche
emessi in forma dematerializzata e trasmessi alla Banca d'Italia per
via telematica.
4. La Banca d'Italia, verificata la congruità degli ordini
collettivi con le risultanze dei supporti informatici a corredo, dà
corso alle operazioni di estinzione degli ordini stessi e di invio
dei bonifici ai sistemi bancario e postale.
5.Con successivo decreto del Ministro dell'economia e delle finanze
le modalità di estinzione dei titoli di spesa previste dal comma 1,
lettere a) e b), possono essere estese anche al pagamento degli
stipendi e altri assegni fissi e continuativi.
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Nota redazionale
Il testo del presente articolo è già integrato con le correzioni
apportate dall'avviso di rettifica pubblicato in G.U. 4/7/2002, n.
155 durante il periodo di "vacatio legis".
È possibile visualizzare il testo originario accedendo alla
versione pdf della relativa Gazzetta di pubblicazione.
Art. 2.
1. Le rate di pensione e di assegni pagabili in contanti, compresi
nei supporti informatici di cui al comma 2 dell'art. 1, possono
essere riscossi entro il secondo mese successivo a quello di
esigibilità.
2. Per le rate non riscosse entro il termine di cui al precedente
comma 1, gli uffici pagatori restituiscono alla Banca d'Italia i
relativi importi mediante singoli "storni di bonifico". Tali importi
saranno quindi versati cumulativamente al capo X, capitolo 2368 dello
stato di previsione dell'entrata a cura della stessa Banca d'Italia,
la quale trasmetterà la relativa quietanza al Centro di elaborazione
del sistema informativo del Ministero dell'economia e delle finanze,
comunicando per via telematica tutte le informazioni presenti nei
singoli bonifici originari. Il sistema informativo ne darà
comunicazione alle competenti direzioni provinciali dei servizi vari
per i conseguenti adempimenti.
Art. 3.
1. La Banca d'Italia invia alla Corte dei conti e al Ministero
dell'economia e delle finanze, per via telematica, la rendicontazione
mensile dei titoli di spesa estinti.
Art. 4.
1. Il pagamento per contanti ovvero l'accreditamento nei circuiti
bancario o postale delle rate, anche arretrate, di pensioni e di
assegni viene effettuato, per qualsiasi importo, a partire dal giorno
5 di ogni mese.
2. Qualora la data prefissata cada in giorno non lavorativo, il
pagamento è anticipato al giorno lavorativo immediatamente
precedente.
Art. 5.
1. Il pagamento in contanti delle rate di pensione e degli assegni
viene effettuato dagli uffici pagatori, previo accertamento della
identità personale dei titolari, mediante esibizione del certificato
di iscrizione (libretto) ovvero, in mancanza, della credenziale
rilasciata dalla competente direzione provinciale dei servizi vari.
2. Il rappresentante legale o il procuratore, le cui generalità
risultino nel flusso informatico di cui al comma 2 dell'articolo 1
del presente decreto, debbono esibire, oltre al proprio documento
personale di riconoscimento, anche i documenti intestati al
rappresentato di cui al comma 1.
3. Nei casi di erogazione in via continuativa a favore dei soggetti
creditori di ritenute gravanti sui trattamenti pensionistici, il
pagamento viene effettuato previa identificazione personale e
contestuale esibizione di apposita certificazione rilasciata dalla
competente direzione provinciale dei servizi vari attestante il
diritto degli esibitori alle somme in riscossione.
4. Nel caso di pagamento a più eredi del rateo rimasto insoluto a
seguito del decesso del titolare di pensione o di assegno, nel flusso
informatico vanno riportati gli estremi della comunicazione della
direzione provinciale dei servizi vari recante le generalità
complete di tutti gli aventi diritto. Detta comunicazione va esibita
all'atto della riscossione all'ufficio pagatore che la allegherà
alla quietanza di cui all'articolo 6 del presente decreto. Resta
ferma la disposizione di cui all'articolo 8, comma 5, del decreto del
Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429.
Art. 6.
1. Il pagamento in contanti è documentato da quietanza apposta su
apposito modulo, predisposto dagli uffici pagatori sulla base delle
specifiche fornite dal Ministero dell'economia e delle finanze. Il
modulo andrà sottoscritto per quietanza dal titolare della pensione
o dell'assegno, ovvero dal suo rappresentante legale o volontario.
2. I moduli quietanzati comprovanti i pagamenti eseguiti sono
conservati dagli uffici pagatori per un periodo di cinque anni
unitamente ai rispettivi bonifici domiciliati e tenuti a disposizione
per i controlli di legge.
Art. 7.
1. Il titolare di pensione o di assegno, impossibilitato a recarsi
all'ufficio pagatore, può delegare altra persona a riscuotere la
rata mensile, mediante apposita scrittura privata a firma autenticata
in via amministrativa, da presentare direttamente all'ufficio stesso.
2. Qualora il predetto titolare rilasci mandato in via continuativa
ai sensi dell'articolo 199 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, la competente direzione
provinciale dei servizi vari può rilasciarne una o più copie
autentiche per la riscossione delle rate mensili venute a scadenza
prima dell'acquisizione in banca dati delle generalità del
mandatario, mediante diretta esibizione all'ufficio pagatore da parte
del mandatario stesso.
3. La delega e le copie autentiche di cui ai precedenti commi, da
esibire unitamente al documento del mandante, saranno acquisite
dall'ufficio pagatore e allegate al modulo quietanzato di cui
all'articolo 6.
Art. 8.
1. È soppressa la modalità di pagamento delle pensioni e degli
assegni a carico del bilancio dello Stato, mediante gli assegni di
c/c postale di serie speciale previsti dagli articoli 1 e 2 del
decreto del Presidente della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429.
2. I titoli della specie non riscossi alla data di entrata in
vigore del presente decreto sono pagabili presso gli uffici postali
di localizzazione entro la data di scadenza di validità sugli stessi
riportata. Trascorso tale termine, dovranno essere restituiti alle
direzioni provinciali dei servizi vari emittenti, per la riammissione
a pagamento delle somme rappresentate, con le modalità di cui
all'articolo 1 del presente decreto. Si osservano le disposizioni di
cui all'articolo 25 del citato decreto del Presidente della
Repubblica n. 429 del 1986.
3. I conti correnti postali infruttiferi di cui all'articolo 1,
comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica n. 429 del 1986
verranno chiusi dopo la resa e la regolarizzazione dell'ultima
contabilità di cui all'articolo 26 dello stesso decreto
presidenziale.
4. In sostituzione dei tagliandi annessi agli assegni di c/c
postale, ai titolari di pensioni e degli assegni di cui all'articolo
1, nel mese di gennaio di ciascun anno, ovvero nel mese in cui verrà
attribuito l'aumento per perequazione automatica, verrà inviato un
prospetto analitico delle competenze spettanti, da valere fino al
mese di dicembre dello stesso anno . L'invio del prospetto sarà
ripetuto nel corso dell'anno, qualora intervengano variazioni di
carattere generale o individuale e comunque nei casi di pagamenti una
tantum.
Art. 9.
1. Sono abrogati i seguenti articoli del decreto del Presidente
della Repubblica 8 luglio 1986, n. 429: 1; 2; 3; 4, comma 6; 7; 8,
commi 1, 2, 3 e 4; 9; 10; 12; 15; 16; 17; 18; 19; 20, ad eccezione
dei commi 4 e 8; 21, ad eccezione dei commi 1 e 6; 24.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Dato a Roma, addì 29 aprile 2002
CIAMPI
Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri
Tremonti, Ministro dell'economia e
delle finanze
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Registrato alla Corte dei conti il 28 maggio 2002
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri economico-finanziari,
registro n. 3 Economia e finanze, foglio n. 164 |
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Parte Seconda | 2014 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Nomina presentatore | Parte Seconda n. 39 del 1-4-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-04-01&atto.codiceRedazionale=TC14ABE3839 | TRIBUNALE DI BARI | (GU Parte Seconda n.39 del 1-4-2014) | Nomina di presentatore di titoli
Con decreto del 4 febbraio 2014 il presidente del Tribunale di Bari
ha nominato autorizzandolo a svolgere le funzioni di presentatore di
titoli per il notaio Eugenio Sorvillo il sig. Giuseppe Iacobellis
nato a Gioia del Colle il 2 novembre 1957 con residenza e domicilio
fiscale quivi in via L. da Vinci n. 9w.
Notaio
Eugenio Sorvillo
TC14ABE3839 |
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Contratti | 2021 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 105 del 10-9-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-09-10&atto.codiceRedazionale=TX21BGA20995 | CONSIP S.P.A. | Sede legale: via Isonzo 19/E - 00198 Roma (RM), Italia R.E.A.: Roma 878404 Registro delle imprese: Roma 878407 Codice Fiscale: 05359681003 Partita IVA: 05359681003 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.105 del 10-9-2021) | Esito di gara - Proceduta aperta per l'affidamento di un accordo
quadro per ciascuno dei 2 Lotti avente ad oggetto la fornitura di
valvole aortiche impiantabili per via trans-catetere (TAVI) per le
Pubbliche Amministrazioni - ID 2247
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1) Denominazione e
indirizzi Denominazione ufficiale: Consip S.p.A. a socio unico
Indirizzo postale: Via Isonzo, 19/E, Roma 00198, Italia Codice Nuts:
ITE43 Tel.: 06/854491 Fax: 06/85449288 Persona di contatto: Direzione
Sourcing Sanità, Beni e Servizi - Dott. Guido Gastaldon in qualità
di Responsabile del Procedimento Indirizzi internet: indirizzo
principale: www.consip.it, www.acquistinretepa.it, www.mef.gov.it;
indirizzo del profilo di committente: www.consip.it I.2) Appalto
congiunto: L'appalto è aggiudicato da una centrale di committenza
I.4) Tipo di amministrazione aggiudicatrice: Organismo di diritto
pubblico I.5) Principali settori di attivita': Servizi generali delle
amministrazioni pubbliche
SEZIONE II: OGGETTO II.1) Entità dell'appalto II.1.1)
Denominazione: gara a proceduta aperta per l'affidamento di un
Accordo Quadro per ciascuno dei 2 Lotti avente ad oggetto la
fornitura di valvole aortiche impiantabili per via trans-catetere
(TAVI) per le Pubbliche Amministrazioni ID Sigef 2247; Lotto 1: CIG
8653578678; Lotto 2: CIG 8653589F89; II.1.2) Codice CPV principale:
33182220-7 II.1.3) Tipo di appalto: Forniture II.1.4) Breve
descrizione: La procedura è finalizzata alla stipula di un Accordo
Quadro, per ogni Lotto, ai sensi dell'art. 54, comma 4, lett. a), del
d. lgs. n. 50/2016, per la fornitura di valvole aortiche impiantabili
per via trans-catetere (TAVI) per le Pubbliche Amministrazioni: Lotto
1 TAVI auto-espandibili; Lotto 2 TAVI non auto-espandibili. Per
maggiori dettagli, si rinvia alla documentazione di gara.
II.1.6) Informazioni relative ai lotti Questo appalto è suddiviso
in lotti: SI. II.1.7) Valore totale stimato: valore, IVA esclusa:
186.270.000,00 Valuta: Euro
Lotto n.1: Valore, IVA esclusa: 105.210.000,00 Valuta: Euro
Lotto n.2: Valore, IVA esclusa: 81.060.000,00 Valuta: Euro
II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione:
Lotto n.1 : TAVI auto-espandibili
Lotto n.2 : TAVI non auto-espandibili
II.2.3) Luogo di esecuzione: Codice NUTS: IT. Territorio nazionale,
come previsto nel bando e negli atti di gara; II.2.4) Descrizione
dell'appalto: vedi precedente punto II.1.4); II.2.5) Criteri di
aggiudicazione: Criterio di qualita': tutti i criteri di valutazione
delle offerte tecniche sono indicati nel Capitolato d'Oneri -
Ponderazione 70; Prezzo: Ponderazione 30; II.2.11) Informazioni
relative alle opzioni: Opzioni: SI, come previsto nel bando e negli
atti di gara. II.2.13) Informazioni relative ai fondi dell'Unione
europea: L'appalto è connesso ad un progetto e/o programma
finanziato da fondi dell'Unione europea: NO
SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1) Descrizione IV.1.1) Tipo di procedura:
Procedura aperta IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli
appalti pubblici (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli
appalti pubblici: SI;
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO
Lotto n. 1 Denominazione: TAVI auto-espandibili
Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: SI
AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto
di appalto: 02/08/2021 V.2.2) Informazioni sulle offerte Numero di
offerte pervenute: 4 Numero di offerte ricevute da PMI: 0 Numero di
offerte ricevute da offerenti provenienti da altri Stati membri
dell'UE: 1 Numero di offerte ricevute dagli offerenti provenienti da
Stati non membri dell'UE: 0 Numero di offerte pervenute per via
elettronica: 4 L'appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento di
operatori economici: NO
V.2.3) Nome e indirizzo del contraente Denominazione ufficiale:
Medtronic Italia S.p.A. Indirizzo postale: Via Varesina, 162 Citta':
Milano (MI) Codice NUTS: IT Codice postale: 20156 Paese: Italia
E-mail (pec): medtronicitalia.gare@legalmail.it Il contraente è una
PMI: NO Denominazione ufficiale: Abbott Medical Italia S.r.l.
Indirizzo postale: Viale Thomas Alva Edison, 110 Citta': Sesto San
Giovanni (MI) Codice NUTS: IT Codice postale: 20099 Paese: Italia
E-mail (pec): sjmitalia@pec.sjm.it Il contraente è una PMI: No
Denominazione ufficiale: Boston Scientific S.p.A. Indirizzo postale:
Viale E. Forlanini, 23 Citta': Milano (Mi) Codice NUTS: IT Codice
postale: 20134 Paese: Italia E-mail (pec):
bostonscientific.tender@legalmail.it Il contraente è una PMI: NO
Denominazione ufficiale: BIOSENSORS B.V. Indirizzo postale:
Arnoudstraat 8 Citta': DZ Hillegom Codice NUTS: NL Codice postale:
2182 Paese: Paesi Bassi E-mail (pec): ufficiogare.biosensors@pec.it
Il contraente è una PMI: NO V.2.4) Informazione sul valore del
contratto d'appalto/lotto (IVA esclusa) Valore totale inizialmente
stimato del contratto d'appalto/lotto: Euro 105.210.000,00 Valore
totale del contratto d'appalto/del lotto: Euro 97.004.250,00;
Lotto n. 2 Denominazione: TAVI non auto-espandibili
Un contratto d'appalto/lotto è stato aggiudicato: SI
AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione del contratto
di appalto: 02/08/2021 V.2.2) Informazioni sulle offerte Numero di
offerte pervenute: 1 Numero di offerte ricevute da PMI: 0 Numero di
offerte ricevute da offerenti provenienti da altri Stati membri
dell'UE: 0 Numero di offerte ricevute dagli offerenti provenienti da
Stati non membri dell'UE: 0 Numero di offerte pervenute per via
elettronica: 1 L'appalto è stato aggiudicato a un raggruppamento di
operatori economici: NO
V.2.3) Nome e indirizzo del contraente Denominazione ufficiale:
Edwards Lifesciences Italia S.r.l. Indirizzo postale: Via Giovanni
Spadolini, 5, Centro Leoni Edificio A Citta': Milano (Mi) Codice
NUTS: IT Codice postale: 20141 Paese: Italia E-mail (pec):
edwardsgare@postecert.it Il contraente è una PMI: NO V.2.4)
Informazione sul valore del contratto d'appalto/lotto (IVA esclusa)
Valore totale inizialmente stimato del contratto d'appalto/lotto:
Euro 81.060.000,00 Valore totale del contratto d'appalto/del lotto:
Euro 48.510.000,00;
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.3) Informazioni complementari: La
presente procedura si è svolta attraverso un sistema telematico
conforme al D.Lgs. n. 50/2016 e al D.Lgs. n. 82/2005; il bando di
gara è stato pubblicato su GUUE n. S 055 del 19/03/2021 e sulla
G.U.R.I. n. 033 del 22/03/2021. Procedure di ricorso VI.4.1)
Organismo responsabile delle procedure di ricorso Denominazione
ufficiale: Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma,
Via Flaminia, 189 00196 Roma, Tel. 06 328721 VI.4.3) Procedure di
ricorso: Informazioni dettagliate sui termini di presentazione dei
ricorsi: Avverso il presente Bando è proponibile ricorso avanti il
T.A.R. Lazio - Roma entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla
GURI.
VI.4) Data di spedizione del presente avviso: 03/09/2021
L'amministratore delegato
ing. Cristiano Cannarsa
TX21BGA20995 |
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Concorsi | 2000 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI PISA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 98 del 19-12-2000 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-12-19&atto.codiceRedazionale=00E11795 | UNIVERSITA' DI PISA | AVVISO | Sostituzione di un componente della commissione giudicatrice per il reclutamento di un posto di professore ordinario per il settore scientifico-disciplinare P01A, presso la facolta' di scienze politiche. (GU n.98 del 19-12-2000) | IL RETTORE
Vista la legge 6 luglio 1998, n. 210, che trasferisce alle
Università le competenze ad espletare le procedure per il
reclutamento di professori ordinari, associati e ricercatori;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000,
n. 117, recante norme sulle modalità di espletamento delle procedure
per il reclutamento di professori universitari di ruolo e ricercatori
ed in particolare l'art. 7;
Visti i bandi delle procedure di valutazione comparativa;
Viste le delibere con le quali i consigli di facoltà, in
applicazione della previsione di cui all'art. 3 del decreto del
Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, hanno provveduto a
designare i "membri interni" quali componenti delle commissioni
giudicatrici delle procedure di valutazione comparativa per il
reclutamento di professori ordinari, associati e ricercatori;
Visto il decreto rettorale n. 01-1220 del 18 settembre 2000, con
il quale sono state indette le procedure elettorali per le elezioni
delle commissioni giudicatrici per il reclutamento dei ricercatori e
dei professori universitari (II tornata 2000) e le procedure
elettorali delle elezioni suppletive per l'integrazione delle
commissioni della I tornata 2000;
Visto il risultato delle operazioni di voto per le elezioni dei
componenti le commissioni giudicatrici;
Visto il decreto rettorale n. 01-1678, del 15 novembre 2000, con
cui tra l'altro è stata nominata la commissione per il reclutamento
di un posto di professore ordinario per il settore
scientifico-disciplinare P0lA presso la facoltà di scienze
politiche;
Preso atto che il prof. Luigi Pasinetti, eletto nella commissione
in parola, ha rassegnato in data 27 novembre le dimissioni per
gravosi impegni accademici;
Ravvisata pertanto la necessità di procedere alla sua
sostituzione;
Considerato che il prossimo docente eleggibile è il prof.
Becattini Giacomo ordinario del settore P0lA dell'Università di
Firenze;
Decreta:
Art. 1.
Il prof. Luigi Pasinetti è sostituito dal prof. Becattini
Giacomo ordinario del settore P0lA dell'Università di Firenze.
Art. 2.
Facoltà di scienze politiche - Settore P01A
La nuova commissione per il reclutamento di un posto di
professore ordinario per il settore scientifico disciplinare P0lA
presso la facoltà di scienze politiche è cosi composta:
componente designato: Casarosa Carlo, ordinario Università di
Pisa;
componente eletto: De Vecchi Nicolò, ordinario Università di
Pavia;
componente eletto: Fineschi Andrea, ordinario Università di
Firenze;
componente eletto: Montesano Aldo, ordinario Università
Bocconi di Milano;
componente eletto: Becattini Giacomo, ordinario Università di
Firenze.
Art. 3.
Ai sensi dell'art. 5 dei bandi di valutazione comparativa, i
candidati, entro trenta giorni dalla pubblicazione del presente
decreto nella Gazzetta Ufficiale, sono tenuti ad inviare al magnifico
rettore dell'Università di Pisa, lungarno Pacinotti, 44 - Pisa tutti
i titoli contenuti nell'elenco di cui all'art. 4 lettera B degli
stessi bandi e, tra le pubblicazioni presenti nel relativo elenco,
quelle che i candidati ritengono più significative ed utili ai fini
della valutazione comparativa.
Sui plichi contenenti i titoli e le pubblicazioni devono essere
indicati chiaramente: il codice del bando, la sigla ed il nome del
settore scientifico-disciplinare, la qualifica per la quale si
intende concorrere, il numero dei posti, nonchè nome, cognome e
recapito scelto ai fini delle valutazioni comparative.
Ai sensi dell'art. 7 degli stessi bandi i componenti designati
dalle facoltà, entro lo stesso termine di cui al, comma 1, sono
tenuti ad effettuare la prima convocazione della commissione
giudicatrice che si terrà comunque decorso il termine di trenta
giorni di cui sopra nel corso della quale provvedono a:
1) eleggere il presidente e il segretario verbalizzante;
2) stabilire i criteri e le modalità di valutazione dei
candidati.
Art. 4.
Ai sensi del, comma 16, dell'art. 3 del decreto del Presidente
della Repubblica n. 117/2000, dalla data di pubblicazione nella
Gazzetta Ufficiale del presente decreto rettorale di nomina delle
commissioni giudicatrici decorrono i trenta giorni previsti
dall'articolo 9 del decreto-legge 21 aprile 1995, n. 120, convertito,
con modificazioni, dalla legge 21 giugno 1995, n. 236, per la
presentazione al rettore, da parte dei candidati, di eventuali
istanze di ricusazione dei commissari. Decorso tale termine e,
comunque, dopo l'insediamento della commissione non sono ammesse
istanze di ricusazione dei commissari.
Art. 5.
Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - 4a
serie speciale "Concorsi ed esami" - e reso disponibile sul sito web
di Ateneo.
Pisa, 5 dicembre 2000
Il rettore: Modica |
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Parte Seconda | 2019 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 25 del 28-2-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-02-28&atto.codiceRedazionale=TX19ABA2038 | TRIBUNALE DI RAGUSA | (GU Parte Seconda n.25 del 28-2-2019) | Notifica per pubblici proclami - Avviso di rettifica
Si rettifica l'avviso pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - Parte
II n. 17 anno 160 del 09.02.19 - Codice redazionale TX19ABA1337
secondo quanto segue: "Tanto premesso le attrici citano il Sig.
Bertuccio Angelo nato a Chiaramonte Gulfi il 01.01.1900, ovvero i
suoi eredi avanti il Tribunale di Ragusa "anzichè "Tanto premesso il
Sig. Soldan cita Busanello Anonietta Maria, Busanello Clara, Bertino
Angelo nato a Chiaramonte Gulfi il 01.01.1900, ovvero i suoi eredi
citano avanti il Tribunale di Ragusa,"; e che la data corretta
dell'udienza di citazione è "30.06.19" anzichè "30.06.2018".
avv. Adele Leggio
TX19ABA2038 |
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Contratti | 2012 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 21 del 20-2-2012 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2012-02-20&atto.codiceRedazionale=T12BHA3142 | REGIONE TOSCANA Estav Nord Ovest | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.21 del 20-2-2012) | Avviso di rettifica
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Estav Nord Ovest - Via Cocchi 9
56121 Pisa- Cinzia Martelli - tel. 039(0)508662616 - fax
039(0)508662630 e-mail: c.martelli@estav-nordovest.toscana.it
Denominazione conferita all'appalto: procedura aperta ai sensi
dell'art.124 del DLgs 163/2006, per l'affidamento delle attività di
sviluppo di un software e dei relativi servizi strumentali per la
realizzazione e la messa in esercizio del sistema denominato 'Si-GRC'
per la Gestione del Rischio Clinico di Regione Toscana.
CIG: 3818153786
Informazioni complementari: con determina n° 131 del 15/2/2012 è
stata disposta rettifica del disciplinare di gara. La documentazione
sostitutiva è direttamente reperibile sul sito:
www.estav-nordovest.toscana.it - sez.bandi di gara - menu beni e
servizi informatici - gara sw rischio clinico.
Il direttore dipartimento acquisizione beni e servizi
dott. Paolo Gennaro Torrico
T12BHA3142 |
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Concorsi | 2001 | UNITA' SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | REGIONE LOMBARDIA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 2 del 5-1-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-01-05&atto.codiceRedazionale=00E12345 | REGIONE LOMBARDIA | CONCORSO (scad. 4 febbraio 2001) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di operatore professionale sanitario - tecnico sanitario di radiologia medica - cat. C, presso l'azienda sanitaria locale di Pavia. (GU n.2 del 05-01-2001) | È indetto concorso pubblico, per titoli ed esami, ad un posto di
operatore professionale sanitario - tecnico sanitario di radiologia
medica - cat. C, presso l'azienda sanitaria locale di Pavia.
Il bando è pubblicato per esteso nel B.U.R.L. n. 50 del 13
dicembre 2000.
Il termine utile per la presentazione delle domande, redatte su
carta libera e corredate del documenti prescritti e della ricevuta di
versamento di L. 30.000 da versarsi su vaglia postale o su bollettino
di c/c postale n. 10474278 intestato all'A.S.L. - Viale Indipendenza
n. 3, scade al trentesimo giorno successivo a quello della data di
pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica.
Per chiarimenti e informazioni in merito al presente bando, gli
aspiranti potranno rivolgersi al dipartimento personale dell'A.S.L.
di Pavia - Sede di Vigevano - Tel. 0381/333524-582, ogni giorno non
festivo escluso il sabato. |
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Serie Generale | 1997 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | REGIONE PUGLIA | Serie Generale n. 54 del 6-3-1997 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1997-03-06&atto.codiceRedazionale=097A1698&elenco30giorni=false | REGIONE PUGLIA | COMUNICATO | Approvazione della variante e piano particolareggiato del comune di Bitonto (GU Serie Generale n.54 del 06-03-1997) | La giunta della regione Puglia con atto n. 6812 del 17 dicembre
1996, esecutivo a norma di legge, ha approvato, per le motivazioni e
condizioni esposte nella stessa deliberazione la variante e piano
particolareggiato dell'intera frazione di Palombaio - Piano servizi,
del comune di Bitonto. |
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Serie Generale | 2013 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 106 del 8-5-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-05-08&atto.codiceRedazionale=13A03914&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | COMUNICATO | Rinnovo dell'abilitazione all'effettuazione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti di messa a terra di impiati elettrici rilasciata alla ditta T & A S.r.l., in Ravenna. (13A03914) (GU Serie Generale n.106 del 08-05-2013) | Con decreto del direttore generale per il mercato, la
concorrenza, il consumatore, per la vigilanza e la normativa tecnica,
emanato ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica del 22
ottobre 2001, n. 462, è rinnovata per ulteriori cinque anni
l'abilitazione, al sottonotato organismo:
T & A Srl, Via Murri 29_- Ravenna.
L'abilitazione ha una validità quinquennale dalla data del 12
aprile 2013. |
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Parte Seconda | 2007 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 20 del 17-2-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-02-17&atto.codiceRedazionale=C-3082 | TRIBUNALE DI BRINDISI Sezione Distaccata di Francavilla Fontana | (GU Parte Seconda n.20 del 17-2-2007) | Atto di citazione
Iaia Teresa, nata a Francavilla Fontana il 2 settembre 1930,
Nacci Carmine, nato a Bari l'11 febbraio 1960, Nacci Frida, nata a
Bari il 16 agosto 1966, Iaia Alfredo, nato a Francavilla Fontana l'11
marzo 1958, Iaia Paolo Antonio, nato a Francavilla Fontana il 16
febbraio 1968, Iaia Maurizio Rosario, nato a Francavilla Fontana il
1. febbraio 1952, Iaia Diletta, nata a Rimini il 4 maggio 1977, Iaia
Michele, nato a Rimini il 30 giugno 1982, Iaia Clarissa, nata a
Rimini il 15 aprile 1988, rappresentati e difesi dall'avv. Alfredo
Iaia (procuratore di se stesso) per procura a margine del presente
atto ed elettivamente domiciliati presso il suo studio legale sito in
Francavilla Fontana alla via Immacolata n. 44, espongono quanto
segue: (Omissis) Cita gli eredi della signora di Summa Anna,
attualmente non identificabili, o, comunque, chiunque dovesse
stimarsi legittimato, per qualunque titolo, a succederle, a comparire
innanzi al Tribunale Brindisi, sezione distaccata di Francavilla
Fontana (BR) per l'udienza che si terrà il giorno 27 maggio 2007,
ore di rito, con invito a costituirsi nei modi e nei termini di legge
ex art. 166 C.P.C. e con avvertenza che costituendosi oltre tale
termine, si incorrerà nelle decadenze di cui all'art. 167 C.P.C. e
non comparendo si procederà in loro contumacia, per ivi sentire
accogliere le seguenti conclusioni: dichiarare che, ai sensi e per
gli effetti dell'art. 1146 del Codice civile e degli artt. 1158 e
segg. del Codice civile, gli odierni attori sono divenuti proprietari
assoluti del suolo e dei fabbricati siti in Francavilla Fontana cui
si accede dalla via Filippo D'Angiò n. 6, in catasto al foglio 214
part.lla 3843; ordinare alla Conservatoria dei Registri Immobiliari
di Brindisi la relativa trascrizione e all'U.T.E. di eseguire la
voltura di accatastamento senza alcuna responsabilità; (Omissis)
Francaviila Fontana 23 gennaio 2007.
Avv. Alfredo Iaia.
C-3082 (A pagamento). |
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Contratti | 2020 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 151 del 28-12-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-28&atto.codiceRedazionale=TX20BFF28196 | COMUNE DI SERIATE | Sede: piazza Alebardi, 1 - 24068 Seriate (BG), Italia Punti di contatto: Tel. 035304248 - Pec: comune.seriate@pec.it Partita IVA: P.IVA: 00384000162 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.151 del 28-12-2020) | Bando di gara
Affido delle forniture e servizi per le biblioteche afferenti alla
Rete Bibliotecaria Bergamasca, suddivise nei seguenti lotti: Lotto 1:
Fornitura documentaria con annessi catalogazione, accodamento e
inventariazione dei documenti acquistati e servizi aggiuntivi - CIG
8568452E43, Lotto 2: Trasporto e smistamento documentario e di
piccole attrezzature - CIG 8568454FE9. Importi a base d'asta: Lotto
1: € 4.095.850,00; Lotto 2: € 696.300,00. Durata: 33 mesi, con
facoltà di ripetizione del servizio ex art. 63, co 5, del D.Lgs.
50/2016. CPV 92511000 Servizi di biblioteche
Condizioni di partecipazione: si rinvia alla documentazione di
gara.
Procedura: aperta. Criterio di aggiudicazione: OEPV. Termine
ricezione offerte: 08/02/2021 ore 9:00.
Gara telematica SINTEL. Bando e documentazione completa di gara:
http://www.comune.seriate.bg.it/servizi/bandi/bandi_fase01.aspx.
Il R.U.P.
Stefano Rinaldi
TX20BFF28196 |
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Concorsi | 2007 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' «PARTHENOPE» DI NAPOLI | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 30 del 13-4-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-04-13&atto.codiceRedazionale=07E02376 | UNIVERSITA' «PARTHENOPE» DI NAPOLI | CONCORSO (scad. 13 maggio 2007) | Procedura di valutazione comparativa ad un posto di ricercatore universitario per il settore scientifico-disciplinare MAT/08 - Analisi numerica. (GU n.30 del 13-04-2007) | (Codice di identificazione del bando R/07/2007).
Questa Università ha indetto, ai sensi della legge 3 luglio
1998, n. 210, e secondo le norme del regolamento emanato con decreto
del Presidente della Repubblica 23 marzo 2000, n. 117, una procedura
concorsuale di valutazione comparativa per il reclutamento di un
ricercatore universitario per le esigenze della facoltà di scienze e
tecnologie per il seguente settore scientifico-disciplinare:
Facoltà di scienze e tecnologie Settore scientifico-disciplinare
MAT/08 - Analisi numerica, un posto
Le domande di partecipazione alla predetta procedura, con i
relativi allegati, dovranno essere prodotte in carta libera e spedite
entro trenta giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Responsabile della predetta procedura concorsuale è il dott. A.
Pelosi - funzionario amministrativo c/o Ufficio personale docente:
(Tel. 081/5475188-5189-5192), e-mail: andrea.pelosi@uniparthenope.it
Il testo integrale del bando, corredato dal modello di domanda,
è disponibile sul sito Internet di questa Università all'indirizzo
www.uniparthenope.it nonchè reperibile presso l'Ufficio personale
docente via Amm. Acton, 38 - 80133 Napoli (Tel. 081/5475192 -
Fax 081/5521485). |
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Concorsi | 2022 | ENTI DI RICERCA | CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI CERAMICI DI FAENZA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 70 del 2-9-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-09-02&atto.codiceRedazionale=22E10814 | CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE - ISTITUTO DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI CERAMICI DI FAENZA | CONCORSO (scad. 17 settembre 2022) | Conferimento, per titoli ed eventuale colloquio, di una borsa di studio della durata di un anno rinnovabile. (GU n.70 del 02-09-2022) | È indetta selezione, per titoli, ed eventualmente integrata da
colloquio, per il conferimento di una borsa di studio per laureati
per ricerche inerenti Materials chemistry and engineering, ceramics
da usufruirsi presso l'Istituto di scienza e tecnologia dei materiali
ceramici ISTEC di Faenza nell'ambito del progetto Advanced nano - and
microstructured ceramic materials, improvement of optical and
thermo-mechanical mechanical properties by chemical synthesis and
process control.
La borsa di studio avrà durata di un anno rinnovabile fino a
tre.
Il relativo bando CALL FOR APPLICATIONS No. ISTEC FA BS 01-22 è
pubblicato sul sito istituzionale del Consiglio nazionale delle
ricerche http://www.urp.cnr.it/ (sezione Lavoro e Formazione) e nel
sistema di selezioni on-line CNR https://selezionionline.cnr.it/
Le domande di partecipazione devono essere compilate e presentate
esclusivamente via internet, utilizzando un'applicazione informatica
disponibile nell'area concorsi del sito CNR all'indirizzo
https://selezionionline.cnr.it/ all'indirizzo indicato nel bando
stesso, entro quindici giorni a decorrere dalla data di pubblicazione
del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - secondo quanto
previsto dall'art. 4 del bando stesso.
Copia integrale del bando è disponibile sul sito internet del
CNR http://www.urp.cnr.it/ (link lavoro e formazione). |
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Contratti | 2014 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 101 del 5-9-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-09-05&atto.codiceRedazionale=TX14BGA724 | REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.101 del 5-9-2014) | Avviso di appalto aggiudicato
SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE I.1 DENOMINAZIONE
INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: Regione Toscana - Giunta Regionale -
Settore Sistemi Informativi in materia di personale - Via di Novoli,
26 50127 FIRENZE ITALIA All'attenzione di dr. Gianluca Pelacani tel.
055.4383892 Posta elettronica: gare.or@regione.toscana.it fax
055.4385005 Indirizzo generale amm.ne aggiudicatrice
http://www.regione.toscana.it Indirizzo di profilo del committente:
http://www.regione.toscana.it/profilocommittente I.2 TIPO DI
AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Autorità regionale o locale I.3
PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITÀ Servizi generali delle
amministrazioni pubbliche I.4 CONCESSIONE DI UN APPALTO A NOME DI
ALTRE AMMINISTRAZIONI AGGIUDICATRICI L'amministrazione aggiudicatrice
acquista per conto di altre amministrazioni aggiudicatrici: no
SEZIONE II OGGETTO DELL'APPALTO II. 1 DESCRIZIONE II.1.1
DENOMINAZIONE CONFERITA ALL'APPALTO: Migrazione ed integrazione del
sistema informativo integrato delle Risorse Umane della Regione
Toscana (SIRT-HR). CIG 5552706DEF.
II.1.2 TIPO DI APPALTO E LUOGO DI CONSEGNA O DI ESECUZIONE Servizi
Categoria 07 Luogo principale di prestazione dei servizi: Firenze
II.1.4 BREVE DESCRIZIONE DELL'APPALTO: Migrazione ed integrazione del
sistema informativo integrato delle Risorse Umane della Regione
Toscana (SIRT-HR). II. 1.5 VOCABOLARIO COMUNE PER GLI APPALTI (CPV)
72212900 II 1.6) INFORMAZIONI RELATIVE ALL'ACCORDO SUGLI APPALTI
PUBBLICI (AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti
pubblici (AAP) si II.2.1) Valore finale totale degli appalti.
249450,00. Euro Iva esclusa.
SEZIONE IV: PROCEDURA IV.1.1 TIPO DI PROCEDURA: Aggiudicazione di
un appalto senza la previa pubblicazione di un bando nella Gazzetta
Ufficiale dell'Unione europea. Motivazione della decisione di
aggiudicare l'appalto senza la previa pubblicazione di un bando di
gara nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE)
Direttiva2004/18/CE 1) Motivazione della scelta della procedura
negoziata senza la previa pubblicazione di un bando di gara nella
Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea, conformemente alla Direttiva
2004/18/CE lavori/forniture/servizi complementari sono ordinati
conformemente alle rigorose condizioni fissate dalla direttiva. IV.2
CRITERI DI AGGIUDICAZIONE IV.2.2 INFORMAZIONE SULL'ASTA ELETTRONICA
Ricorso ad un'asta elettronica no
IV.3 INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO IV.3.2 PUBBLICAZIONI
PRECEDENTI RELATIVI ALLO STESSO APPALTO no
SEZIONE V AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: V.1 DATA DELLA DECISIONE DI
AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO 06/03/2014 V.3 NOME E RECAPITO
DELL'OPERATORE ECONOMICO IN FAVORE DEL QUALE È STATA ADOTTATA LA
DECISIONE DI AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: Engineering Ingegneria
Informatica SpA Roma (Italia) V.4 INFORMAZIONE SUL VALORE
DELL'APPALTO Euro 249450,00 escluso IVA V.5 INFORMAZIONE SUI
SUBAPPALTI È possibile che l'appalto venga subappaltato: sì
Indicare il valore o la percentuale dell'appalto subappaltabile a
terzi 30%
SEZIONE VI: ALTRE VI.2 INFORMAZIONI COMPLEMENTARI: Decreto
dirigenziale n. 812 del 19/02/2014, certificato il 06/03/2014 VI.3
PROCEDURE DI RICORSO VI.3.1 Organismo responsabile delle procedure di
ricorso Tribunale Amministrativo Regionale - Firenze Italia VI.3.2
Presentazione di ricorsi informazioni precise sui termini di
presentazione dei ricorsi 30 giorni decorrenti dalla pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana o dalla ricezione
delle comunicazioni di cui all'art. 79 D.Lgs. 163/2006
VI.4 DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO 02/09/2014
Il dirigente responsabile del contratto
dott. Gianluca Pelacani
TX14BGA724 |
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Serie Generale | 2013 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA | Serie Generale n. 214 del 12-9-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-12&atto.codiceRedazionale=13A07258&elenco30giorni=false | COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA | DELIBERA 19 luglio 2013 | Art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 - Programma triennale 2013-2015 dell'Ente Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi - Verifica di compatibilita' con i documenti programmatori vigenti. (Delibera n. 45/2013). (13A07258) (GU Serie Generale n.214 del 12-09-2013) | IL COMITATO INTERMINISTERIALE
PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Vista la legge 6 dicembre 1991, n. 394 e s.m.i., intitolata "Legge
quadro sulle aree protette" che, all'art. 9, attribuisce al Ministero
dell'ambiente la vigilanza sugli Enti parco e prevede che ai
Presidenti di detti Enti competa la rappresentanza legale degli
stessi;
Visto l'art. 128 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,
che pone a carico dei soggetti indicati all'art. 2, comma 2, dello
stesso decreto legislativo, con esclusione degli Enti e
Amministrazioni locali e loro associazioni e consorzi, l'obbligo di
trasmettere a questo Comitato i programmi triennali dei lavori di
singolo importo superiore a 100.000 euro e gli aggiornamenti annuali
per la verifica della loro compatibilità con i documenti
programmatori vigenti;
Visto il decreto del Ministro dell'ambiente 20 aprile 1990, recante
la perimetrazione provvisoria e le misure provvisorie di salvaguardia
del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi;
Visti i decreti del Presidente della Repubblica 12 luglio 1993 e 9
gennaio 2008, concernenti, rispettivamente l'istituzione, con
perimetrazione definitiva, dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti
bellunesi e la nuova perimetrazione dello stesso Parco;
Visto il decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti
11 novembre 2011, recante "procedura e schemi-tipo per la redazione e
la pubblicazione del programma triennale, dei suoi aggiornamenti
annuali e dell'elenco annuale dei lavori pubblici e per la redazione
e la pubblicazione del programma annuale per l'acquisizione di beni e
servizi ai sensi dell'articolo 128 del decreto legislativo 12 aprile
2006, n. 163 e successive modificazioni e degli articoli 13 e 271 del
decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207";
Viste le delibere con le quali questo Comitato ha espresso parere
di compatibilità dei programmi triennali delibera dell'Ente parco
nazionale delle Dolomiti bellunesi con i documenti programmatori
vigenti alla data di riferimento dei Programmi stessi e vista, in
particolare, la delibera 23 marzo 2012, n. 55 (G.U. n. 110/2012), con
la quale questo Comitato ha espresso parere di compatibilità del
Programnia triennale 2012-2014 del predetto Ente parco;
Viste le note 16 dicembre 2012, n. 20120004526, e 10 maggio 2013,
n. 20130001917, con le quali il Presidente dell'Ente parco nazionale
delle Dolomiti bellunesi, ai sensi dell'art. 128, comma 12, del
citato decreto legislativo n. 163/2006, ha, rispettivamente,
trasmesso e integrato il Programma dei lavori per il triennio
20132015;
Viste le note 7 giugno 2013, n. 20130002399, e 16 luglio 2013, n.
20130003051, con le quali, rispettivamente, l'Ente parco nazionale
delle Dolomiti bellunesi ha fornito chiarimenti in merito al
Programma sopra citato e ha trasmesso la relazione sullo stato di
attuazione del precedente Programma triennale 2012-2014;
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi del vigente
regolamento di questo Comitato (articolo 3 della delibera 13 maggio
2010, n. 58);
Vista la nota 19 luglio 2013, n. 3059, predisposta congiuntamente
dal Dipartimento per la programmazione economica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri e dal Ministero dell'economia e delle finanze
e posta a base dell'odierna seduta del Comitato, contenente le
valutazioni e le prescrizioni da riportare nella presente delibera;
Considerato che i documenti programmatori di riferimento per la
verifica di compatibilità prevista dal richiamato art. 128 del
decreto legislativo n. 163/2006 sono da individuare nei documenti di
finanza pubblica, nelle disposizioni per la formazione del bilancio
annuale e pluriennale dello Stato e nelle leggi pluriennali di spesa,
nonchè negli eventuali programmi comunitari e nazionali concernenti
lo specifico comparto;
Considerato che la citata delibera n. 55/2012 ha tra l'altro
invitato il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare a trasmettere una relazione che sintetizzi la distribuzione
territoriale e per tipologia degli interventi inseriti nel complesso
dei piani triennali di tutti gli Enti Parco relativi al triennio
2013-2015, e i relativi contenuti finanziari, al fine di consentire a
questo Comitato di disporre di un quadro programmatico generale di
riferimento;
Su proposta del Presidente dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti
bellunesi;
Prende atto
- che il Programma triennale 2013-2015, approvato con deliberazione
del Consiglio direttivo dell'Ente parco 5 dicembre 2012, n. 18, è
corredato da una relazione che dà conto dell'attuazione della
programmazione 2012-2014 e della riproposizione, nell'attuale
Programma, di alcuni interventi;
- che il citato Programma 2013-2015 prevede la realizzazione di 4
interventi che, secondo le tipologie di opere di cui al succitato
decreto 11 novembre 2011 del Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, sono costituiti da un intervento di "recupero", una "nuova
costruzione", una "ristrutturazione" e un "restauro";
- che il costo complessivo dei predetti interventi ammonta a 2,755
milioni di euro ed è imputato per 2,702 milioni di euro a valere su
"stanziamenti di bilancio" dell'Ente e per 0,053 milioni di euro a
valere sulle somme di cui alla voce "altro" del quadro delle risorse
disponibili;
- che, in particolare, il suddetto costo complessivo di 2,755
milioni di euro è finanziato per 0,476 milioni di euro a carico
delle risorse disponibili nell'anno 2013,
per 1,423 milioni di euro a carico delle risorse previste per
l'anno 2014 e per 0,856 milioni di euro a carico delle risorse
previste per l'anno 2015;
- che l'elenco annuale 2013 comprende tutti i citati 4 interventi,
il cui avvio di realizzazione è previsto nell'anno 2013 e la cui
fine dei lavori è prevista fra il quarto trimestre dell'anno 2013 e
il quarto trimestre dell'anno 2015;
- che il Programma in esame non prevede forme di coinvolgimento di
capitali privati;
Esprime
parere favorevole in merito alla compatibilità del Programma
triennale 2013-2015 dell'Ente parco nazionale delle Dolomiti
bellunesi con i documenti programmatori vigenti, fermo restando che
il Programma stesso troverà attuazione nei limiti delle effettive
disponibilità;
Invita
l'Ente parco nazionale delle Dolomiti bellunesi, in occasione della
trasmissione del prossimo Programma relativo al triennio 2014-2016, a
corredare il suddetto Programma 2014-2016 di una relazione sullo
stato di attuazione del Programma esaminato nella seduta odierna,
segnalando gli scostamenti verificatisi rispetto alle previsioni e le
cause di detti scostamenti, nonchè ad esplicitare i motivi delle
eventuali scelte programmatorie relative agli anni 2014 e 2015
diverse da quelle riportate nel Programma ora in esame;
Raccomanda
al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare
di trasmettere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica
economica, entro il 31 dicembre 2013, una relazione che sintetizzi la
distribuzione territoriale e per tipologia degli interventi inseriti
nel complesso dei piani triennali di tutti gli Enti Parco relativi al
triennio 2014-2016, e i relativi contenuti finanziari, al fine di
consentire a questo Comitato di disporre di un quadro programmatico
generale di riferimento.
Roma, 19 luglio 2013
Il Presidente: Letta
Il segretario: Girlanda |
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Contratti | 2011 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 113 del 26-9-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-09-26&atto.codiceRedazionale=T11BGA19391 | CITTA' DI BUSTO ARSIZIO (VA) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.113 del 26-9-2011) | Avviso di appalto aggiudicato servizio vigilanza agli ingressi del
palazzo di giustizia di Busto Arsizio CIG: 1792485569
I.1) Amm.ne Aggiudicatrice: comune di Busto Arsizio, Via F.lli
d'Italia n.12 - 21052 Busto Arsizio (VA)
IV.1.1) Procedura: aperta art.3 co.37 e artt.54 e 55 D.Lgs.163/06 e
s.m.i.; IV.2.1) aggiudicazione: prezzo più basso, ai sensi artt. 81
e 82 D.Lgs.163/06 e s.m.i.; IV.3.2) Data pubblicazione bando: dal
18/04/11 al 08/06/11;
V.1) Data aggiudicazione appalto: 03/08/11 V.2) N. offerte
ricevute: 6; V.3) Aggiudicatario: ALL SYSTEM S.p.A., strada Trossi n.
38 13871 Verrone (BI); 7) Importo aggiudicazione: l'importo orario di
aggiudicazione ammonta a E.17,64 oltre I.V.A. per una spesa triennale
compl.va di E.774.000,00 oltre I.V.A.
VI.3.1) Organo competente procedure di ricorso: Tribunale
Amministrativo Regionale Lombardia, Via F. Corridoni 39 20122 Milano
VI.4) Data invio GUCE 20/09/11
Il dirigente del settore
dott. Claudio Vegetti
T11BGA19391 |
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Contratti | 2016 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 46 del 22-4-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-22&atto.codiceRedazionale=TX16BFF4497 | CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DEI COMUNI DI CASARANO-GALATONE-GALLIPOLI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.46 del 22-4-2016) | Bando di gara - CIG 6656846B17
SEZIONE I: DENOMINAZIONE: C.U.C. dei Comuni di
Casarano-Galatone-Gallipoli, Uff. Decentrato e Centro di Costo Comune
di Gallipoli, Servizio competente Gestione Economica e Finanziaria,
Via Pavia 73014 Gallipoli.
SEZIONE II: OGGETTO: Servizio di supporto all'ufficio tributi per
attività propedeutiche e complementari alla riscossione, ossia per
supporto nell'attività di accertamento e recupero delle entrate
tributarie locali ICI anno 2011 (attività residuale) - IMU (anni
2012 e 2013) - TARSU (anni 2011 e 2012) - TARES (anno 2013). Valore
stimato: Euro 272.753,20 + IVA. Aggio posto a base di gara 20%.
Durata: n. 3 anni d'imposta.
SEZIONE III: CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE: su
www.comune.gallipoli.le.it.
SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta. Criteri: Offerta economicamente più
vantaggiosa. Termine ricevimento offerte: 16.06.16 ore 12.00. Vincolo
offerta: 180 gg.
SEZIONE VI: INFO: Ricorso: TAR Puglia - Lecce. Invio alla GUCE:
15.04.16.
Il R.U.P.
dott.ssa Milva Marra
TX16BFF4497 |
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Concorsi | 2008 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI TERAMO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 80 del 14-10-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-10-14&atto.codiceRedazionale=08E09567 | UNIVERSITA' DI TERAMO | AVVISO | Accertamento della regolarita' degli atti della procedura di valutazione comparativa peri il reclutamento di un ricercatore universitario nel settore scientifico-disciplinare AGR/15 - Scienze e tecnologie alimentari, presso la facolta' di agraria. (GU n.80 del 14-10-2008) | Si comunica che, in data 30 settembre 2008 stato pubblicato,
mediante affissione all'Albo del Rettorato, il decreto rettorale n.
464 del 30 settembre 2008, con il quale è stata accertata la
regolarità degli atti della procedura di valutazione comparativa per
il reclutamento di un ricercatore universitario nel settore
scientifico-disciplinare AGR/15 - Scienze e tecnologie alimentari,
presso la Facoltà di agraria bandita con decreto rettorale n. 59 del
21 febbraio 2008, il cui avviso è stato pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale - 4ª serie speciale - n. 17 del 29 febbraio 2008. |
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Contratti | 2020 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 115 del 2-10-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-10-02&atto.codiceRedazionale=TX20BHA20658 | COMUNE DI GENOVA Stazione Unica Appaltante | Sede: via Garibaldi, 9 - 16124 Genova (GE), Italia Codice Fiscale: 00856930102 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.115 del 2-10-2020) | Avviso di proroga termini bando di gara - Concessione di servizi
SEZIONE I AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Genova -
Stazione Unica Appaltante, Via Garibaldi 9 16124 Genova - tel.
0105572778 pec: acquisticomge@postecert.it
SEZIONE II OGGETTO DELL'APPALTO: concessione di servizi di
prestazione energetica, riqualificazione, gestione e manutenzione
energetica in regime di prestazione energetica garantita
dell'edificio denominato "Matitone"; CPV 71314200; CIG 8380515BBF;
bando inviato alla G.U.U.E. il 2/09/2020 pubblicato con il n. 2020/S
173-419145 del 7/09/2020 e sulla G.U.R.I Serie V speciale n. 105 del
4/09/2020 con termine di presentazione delle offerte il 2/11/2020 ore
12:00 e prima seduta il giorno 4/11/2020 ore 9,30. Si comunica che
per le motivazioni espresse nella determinazione dirigenziale della
Direzione Ambiente n. 2020-151.5.0.-15 è stata disposta la
riapertura della procedura.
Il nuovo termine perentorio, a pena di esclusione, per la ricezione
delle offerte viene fissato nel giorno 18/11/2020 entro le ore 12,00;
la procedura si terrà in seduta pubblica il 20/11/2020 alle ore
10,00.
SEZIONE III INFORMAZIONI COMPLEMENTARI: i documenti di gara sono
disponibili per l'accesso gratuito, illimitato, diretto e le offerte
vanno inviate a: https://appalti.comune.genova.it/PortaleAppalti; il
presente avviso è conforme all'avviso inviato alla G.U.U.E. il
25/09/2020.
Il dirigente
dott.ssa Angela Ilaria Gaggero
TX20BHA20658 |
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Concorsi | 2008 | DIARI | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 35 del 6-5-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-05-06&atto.codiceRedazionale=08E03681 | UNIVERSITA' «LA SAPIENZA» DI ROMA | RINVIO | Rinvio delle prove d'esame del concorso pubblico, per titoli ed esami, per il conferimento di un posto di categoria D, posizione economica D1, dell'area tecnica, tecnico scientifica ed elaborazione dati, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per le esigenze del centro di medicina occupazionale e del laboratorio chimico per la sicurezza CMO/1D. (GU n.35 del 06-05-2008) | Il diario relativo alle prove d'esame del concorso pubblico, per
titoli ed esami per il conferimento di un posto di categoria D,
posizione economica D1, dell'area tecnica, tecnico scientifica ed
elaborazione dati, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, per
le esigenze del centro di medicina occupazionale e del laboratorio
chimico per la sicurezza, di cui all'avviso pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 21 del 14 marzo 2008, bandito dall'Università degli
studi di Roma «La Sapienza» è stato rinviato e verrà pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana 4ª Serie speciale
concorsi e sul sito www.uniroma1.it/amm-personale link personale
tecnico-amministrativo il giorno 6 giugno 2008.
Tale avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti nei
confronti dei candidati e pertanto non verrà data altra
comunicazione. |
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Contratti | 2010 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 69 del 18-6-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-06-18&atto.codiceRedazionale=T10BFM12333 | ASEC TRADE | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.69 del 18-6-2010) | Bando di gara - CIG 0484709A82
È indetta gara aperta da esperirsi con il sistema di
aggiudicazione di cui art.82 D.Lgs.163/06 e smi per l'affidamento del
"Servizio call center e centralino". Importo compl.vo inclusi oneri
sicurezza E. 127.200,00 + IVA. Presentazione offerte: entro le h 9,00
del 22/07/10. Celebrazione gara: 22/07/10 h 10,00. Resp.le proc.to
Ing. G. Pirrone. Il bando integrale è pubblicato all'albo di questa
Società, all'Albo Pretorio del Comune di Catania e sul sito
internet.
F.To Il Presidente
Ing. Roberto Sanfilippo
T10BFM12333 |
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Serie Generale | 2007 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE | Serie Generale n. 238 del 12-10-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-12&atto.codiceRedazionale=07A08428&elenco30giorni=false | MINISTERO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE | DECRETO 21 settembre 2007 | Sostituzione di un componente supplente nella commissione provinciale C.I.G. industria della provincia di Venezia. (GU Serie Generale n.238 del 12-10-2007) | IL DIRETTORE REGIONALE DEL LAVORO
di Venezia
Visto l'art. 8 della legge n. 164/1975 che prevede l'istituzione
della commissione provinciale C.I.G. industria;
Visti i propri decreti n. 1796/663 dell'11 febbraio 2004, con il
quale è stata costituita la commissione provinciale C.I.G. industria
della provincia di Venezia, e n. 1998 del 10 maggio 2005, con il
quale è stato nominato componente supplente, in rappresentanza
dell'Unindustria di Venezia, il dott. Mauro Bulsei;
Preso atto delle note del 18 settembre 2007, con la quale
l'Unindustria di Venezia comunica la sostituzione del componente
supplente dott. Mauro Bulsei con il dott. Enzo Pozzobon, e del
14 settembre 2007, con la quale il dott. Mauro Bulsei rassegna le
proprie dimissioni;
Decreta:
Il dott. Enzo Pozzobon è nominato componente supplente nella
commissione provinciale C.I.G. industria della provincia di Venezia,
in rappresentanza dell'Unindustria, in sostituzione del dott. Mauro
Bulsei.
Venezia, 21 settembre 2007
Il direttore regionale: Orlandi |
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Serie Generale | 2018 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 201 del 30-8-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-08-30&atto.codiceRedazionale=18A05653&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | COMUNICATO | Rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale omeopatico «FM Cantharis Complex» (18A05653) (GU Serie Generale n.201 del 30-08-2018) | Estratto determina AAM/AIC n. 109/2018 del 30 luglio 2018
1. È rinnovata l'autorizzazione all'immissione in commercio per
il seguente medicinale omeopatico descritto in dettaglio
nell'allegata tabella, composta da pagine 1, che costituisce parte
integrante della presente determinazione, alle condizioni e con le
specificazioni ivi indicate: FM*CANTHARIS COMPLEX.
2. Il titolare dell'autorizzazione dell'immissione in commercio
è Omeopiacenza S.r.l., con sede legale e domicilio fiscale in via G.
Natta n. 28 - 29010 Pontenure (Piacenza).
Stampati
1. Le confezioni dei medicinali di cui all'art. 1 della presente
determinazione devono essere poste in commercio con le etichette e,
ove richiesto, con il foglio illustrativo, conformi ai testi allegati
alla presente determinazione e che costituiscono parte integrante
della stessa.
2. Resta fermo l'obbligo in capo al titolare del rinnovo
dell'autorizzazione all'immissione in commercio di integrare le
etichette e il foglio illustrativo con le sole informazioni relative
alla descrizione delle confezioni ed ai numeri di A.I.C. dei
medicinali omeopatici oggetto di rinnovo con la presente
determinazione.
3. In ottemperanza all'art. 80, commi 1 e 3, del decreto
legislativo 24 aprile 2006, n. 219, e successive modificazioni le
indicazioni di cui agli articoli 73, 77 e 79 del medesimo decreto
legislativo devono essere redatte in lingua italiana e, limitatamente
ai medicinali in commercio nella Provincia di Bolzano, anche in
lingua tedesca. Il titolare del rinnovo dell'autorizzazione che
intende avvalersi dell'uso complementare di lingue estere, deve darne
preventiva comunicazione all'AIFA e tenere a disposizione la
traduzione giurata dei testi in lingua estera.
4. In caso di inosservanza delle predette disposizioni si
applicano le sanzioni di cui all'art. 82 del suddetto decreto
legislativo.
Smaltimento scorte
I lotti dei medicinali già prodotti e rilasciati
antecedentemente alla data di entrata in vigore della presente
determinazione possono essere mantenuti in commercio fino alla data
di scadenza indicata in etichetta.
Misure di farmacovigilanza
1. Per i medicinali omeopatici non è richiesta la presentazione
dei rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza (PSUR).
2. Il titolare del rinnovo dell'autorizzazione all'immissione in
commercio è tenuto comunque a valutare regolarmente la sicurezza dei
medicinali omeopatici e segnalare eventuali nuove informazioni che
possano influire su tale profilo.
Decorrenza di efficacia della determinazione dal giorno
successivo a quello della sua pubblicazione, per estratto, nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Allegato
Parte di provvedimento in formato grafico |
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Corte Costituzionale | 2023 | SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 31 del 2-8-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-08-02&atto.codiceRedazionale=T-230173 | N. 173 SENTENZA 4 - 27 luglio 2023 | Giudizio su conflitto di attribuzione tra Enti. Energia - Concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico - Individuazione, da parte della Regione Veneto, delle concessioni soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti - Ricorso per conflitto di attribuzione tra enti promosso dalla Provincia autonoma di Trento - Lamentata menomazione di specifiche attribuzioni riconosciutele dallo statuto speciale, violazione del principio di leale collaborazione nonche' della competenza legislativa e amministrativa nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia - Richiesta alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spetta alla Regione Veneto individuare tali concessioni e, per l'effetto, di annullare la delibera - Inammissibilita' del conflitto avente ad oggetto la concessione denominata "Collicello". Energia - Concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico - Individuazione, da parte della Regione Veneto, delle concessioni soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti - Ricorso per conflitto di attribuzione tra enti promosso dalla Provincia autonoma di Trento - Lamentata menomazione di specifiche attribuzioni riconosciutele dallo statuto speciale, violazione del principio di leale collaborazione nonche' della competenza legislativa e amministrativa nella materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia - Richiesta alla Corte Costituzionale di dichiarare che non spetta alla Regione Veneto individuare tali concessioni e, per l'effetto, di annullare la delibera - Dichiarazione di spettanza alla Regione Veneto di individuare tra le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita, da sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti, le concessioni denominate "Val Schener-Moline", "Bussolengo-Chievo" e "Saviner". - Deliberazione della Giunta della Regione Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del 27/09/2022), Allegato B. - Costituzione, artt. 117, terzo comma, e 118; principio di leale collaborazione; statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, art. 13. (T-230173) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.31 del 2-8-2023) | LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente:Silvana SCIARRA;
Giudici :Daria de PRETIS, Nicolò ZANON, Franco MODUGNO, Augusto
Antonio BARBERA, Giulio PROSPERETTI, Giovanni AMOROSO, Francesco
VIGANÒ, Luca ANTONINI, Stefano PETITTI, Angelo BUSCEMA, Emanuela
NAVARRETTA, Maria Rosaria SAN GIORGIO, Filippo PATRONI GRIFFI,
Marco D'ALBERTI,
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti sorto a
seguito della delibera della Giunta della Regione Veneto 29 novembre
2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di
fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge
regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni
idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del
27/09/2022), promosso dalla Provincia autonoma di Trento con ricorso
notificato il 13 febbraio 2023, depositato in cancelleria il 14
febbraio 2023, iscritto al n. 1 del registro conflitti tra enti 2023
e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 10, prima
serie speciale, dell'anno 2023.
Visto l'atto di costituzione della Regione Veneto;
udito nell'udienza pubblica del 4 luglio 2023 il Giudice relatore
Augusto Antonio Barbera;
uditi gli avvocati Sabrina Azzolini per la Provincia autonoma di
Trento, Giacomo Quarneti e Marcello Cecchetti per la Regione Veneto;
deliberato nella camera di consiglio del 4 luglio 2023.
Ritenuto in fatto
1.- Con ricorso depositato il 14 febbraio 2023 (reg. confl. enti
n. 1 del 2023), la Provincia autonoma di Trento ha promosso conflitto
di attribuzione nei confronti della Regione Veneto in relazione
all'Allegato B alla delibera della Giunta della Regione Veneto 29
novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di obbligo di
fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge
regionale 3 luglio 2020 n. 27 "Disposizioni in materia di concessioni
idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico". DGR 100/CR del
27/09/2022), nella parte in cui include, nell'«elenco delle grandi
derivazioni idroelettriche in atto soggette alla fornitura di energia
elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020», la
concessione Eusebio Energia srl 07/BR/GD, denominata "Collicello",
nonchè nella parte in cui include, nell'«elenco delle grandi
derivazioni idroelettriche soggette alla fornitura di energia
elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020, "da
sottoporre a specifici accordi con le altre regioni o province
autonome"», la concessione ENEL Produzione spa G/0022, denominata
"Saviner", la concessione Primiero Energia spa GDI14BR, denominata
"Val Schener-Moline", e la concessione Hydro Dolomiti Energia srl
D/0012, denominata "Bussolengo-Chievo".
La Provincia autonoma ricorrente chiede a questa Corte di
dichiarare che non spettava alla Giunta della Regione Veneto
stabilire che l'art. 1 della legge della Regione Veneto 3 luglio
2020, n. 27 (Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di
derivazioni a scopo idroelettrico) si applica alle concessioni di
grandi derivazioni a scopo idroelettrico denominate "Val
Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", nonchè individuare, senza
previa intesa con la Provincia autonoma di Trento, tra le concessioni
di grandi derivazioni a scopo idroelettrico alle quali si applica
l'art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, le concessioni
denominate "Collicello", "Saviner", "Val Schener-Moline" e
"Bussolengo-Chievo".
Conseguentemente, chiede l'annullamento «del primo elenco
dell'Allegato B della deliberazione della Giunta della Regione Veneto
29 novembre 2022, n. 1499, nella parte in cui prevede che è soggetta
alla fornitura gratuita di energia elettrica ai sensi della legge
della Regione Veneto n. 27 del 2020 la concessione Eusebio Energia
s.r.l. 07/BR/GD, denominata "Collicello"», nonchè del «secondo
elenco dell'Allegato B della deliberazione della Giunta della Regione
Veneto 29 novembre 2022, n. 1499, nella parte in cui prevede che sono
soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della
legge della Regione Veneto n. 27 del 2020, da sottoporre a specifici
accordi, la concessione in favore di ENEL Produzione s.p.a. G/0022
denominata "Saviner", la concessione in favore di Primiero Energia
s.p.a. GDI14BR, denominata "Val Schener-Moline", la concessione in
favore di Hydro Dolomiti Energia s.r.l. D0012 denominata
"Bussolengo-Chievo"».
1.1.- La Provincia autonoma di Trento osserva in premessa:
- che l'art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020 reca
l'esercizio, da parte della stessa Regione, della possibilità,
riconosciuta alle regioni dall'art. 12, comma 1-quinquies, del
decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79 (Attuazione della direttiva
96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia
elettrica), di introdurre l'obbligo, per i concessionari di grandi
derivazioni idroelettriche, di fornire annualmente e gratuitamente
alle stesse regioni una quota di energia, da destinare, almeno per il
cinquanta per cento, ai territori provinciali interessati dalle
derivazioni;
- che l'art. 2 della stessa legge regionale rimette alla Giunta
regionale la definizione, mediante delibera da adottare annualmente,
dei profili attuativi di tale obbligo, che comprendono, per le grandi
derivazioni a scopo idroelettrico che interessino anche il territorio
di Regioni o Province autonome confinanti, le «modalità di
coordinamento con le stesse in relazione alla fornitura dell'energia
gratuita» (comma 1, lettera e);
- che, in tal senso, la Giunta della Regione Veneto ha adottato
la delibera n. 1499 del 2022, declinando i criteri attuativi della
citata legge regionale; tale delibera riporta, nell'Allegato B, un
elenco delle grandi derivazioni idroelettriche soggette alla
fornitura di energia elettrica gratuita e uno delle grandi
derivazioni per le quali la regolamentazione della fornitura gratuita
è «da sottoporre a specifici accordi con le altre Regioni o province
autonome»;
- che nel primo elenco è indicata, fra le altre, la concessione
denominata "Collicello", mentre nel secondo elenco sono indicate
anche le concessioni denominate "Saviner", "Val Schener-Moline" e
"Bussolengo-Chievo".
1.2.- La ricorrente osserva quindi che le citate derivazioni
interessano sia il proprio territorio, sia il territorio della
Regione Veneto e sono state oggetto di due intese concluse fra detti
enti in esecuzione della sentenza di questa Corte n. 133 del 2005,
per l'esercizio delle relative funzioni amministrative.
Una prima intesa, sottoscritta nel novembre 2005, ha disciplinato
i rapporti tra la Provincia autonoma di Trento e la Regione Veneto
per l'esercizio delle funzioni relative alle concessioni "Val
Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", attribuendo alla Provincia
autonoma la competenza a condurre i procedimenti istruttori, con il
coinvolgimento della Regione Veneto, nonchè ad assumere il
provvedimento conclusivo del procedimento.
Una seconda intesa, sottoscritta nell'ottobre 2013, ha riguardato
tutte le restanti concessioni che interessano i territori dei due
enti, non disciplinate dalla precedente intesa, fornendo la relativa
definizione e indicando i criteri per l'individuazione dell'ente
competente a svolgere l'istruttoria e ad assumere il provvedimento
conclusivo.
1.3.- Posti tali rilievi in fatto, la Provincia autonoma di
Trento articola due motivi di ricorso.
1.4.- Il primo motivo ha ad oggetto le concessioni "Val
Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", oggetto dell'intesa del 2005.
La Provincia autonoma di Trento premette, al riguardo, che l'art.
12 del d.lgs. n. 79 del 1999, come modificato dal decreto-legge 14
dicembre 2018, n. 135 (Disposizioni urgenti in materia di sostegno e
semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione),
convertito, con modificazioni, nella legge 11 febbraio 2019, n. 12,
riconosce alle regioni, al comma 1-quinquies, la possibilità di
prevedere una quota di energia elettrica gratuita a carico del
concessionario, disponendo altresì, al comma 1-ter, lettera p), che
siano disciplinate «le specifiche modalità procedimentali da seguire
in caso di grandi derivazioni idroelettriche che interessano il
territorio di due o più regioni, in termini di gestione delle
derivazioni, vincoli amministrativi e ripartizione dei canoni, da
definire d'intesa tra le regioni interessate»; lo stesso articolo,
tuttavia, al successivo comma 1-octies fa salve le competenze delle
regioni a statuto speciale e delle province autonome «ai sensi dei
rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione».
Su tali basi, la ricorrente assume che il legislatore statale
abbia inteso riconoscere la quota di energia gratuita alla sola
regione alla quale compete l'adozione del provvedimento di
concessione ma anche salvaguardare il previgente obbligo dei
concessionari di grandi derivazioni di versare integralmente detta
quota alle province autonome.
In tal senso, pertanto, richiama l'art. 13 del d.P.R. 31 agosto
1972, n. 670 (Approvazione del testo unico delle leggi costituzionali
concernenti lo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige), che
attribuisce alle province autonome la competenza a disciplinare «le
modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni per grandi
derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico» (comma 1) e prevede a
carico dei concessionari «l'obbligo di fornire annualmente e
gratuitamente alle province autonome di Trento e di Bolzano, per
servizi pubblici e categorie di utenti da determinare con legge
provinciale, 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di
concessione, da consegnare alle province medesime con modalità
definite dalle stesse» (comma 3), sostenendo che la clausola di
salvaguardia contenuta nell'art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79
del 1999 impedisca che, per le concessioni soggette alla sua
competenza amministrativa, l'attribuzione del diritto alla fornitura
gratuita di una quota di energia elettrica sia limitata dalla
possibilità, riconosciuta alle regioni, di prevedere un obbligo
analogo a carico dei loro concessionari.
Nè, ad avviso della Provincia autonoma, potrebbe sostenersi la
vigenza di una diversa disciplina per il caso di concessioni che
interessano i territori di entrambi gli enti; al riguardo, infatti,
l'art. 12, comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79 del 1999 prevede
l'obbligo di intesa per le sole concessioni che interessano regioni
confinanti, senza menzionare le province autonome, e in ogni caso
prescrive l'intesa con riferimento alla determinazione del canone,
senza menzionare la fornitura gratuita di energia elettrica.
La ricorrente osserva, inoltre, che l'intesa del 2005 le
attribuiva espressamente la competenza a regolare il rapporto
giuridico con il concessionario per le due derivazioni in questione,
«secondo le disposizioni vigenti nel proprio ordinamento», senza
null'altro specificare in riferimento al suo diritto alla quota
gratuita di energia, come attribuitole dal richiamato art. 13 dello
statuto speciale.
Infine, la Provincia autonoma di Trento assume che
l'introduzione, da parte della Regione Veneto, dell'obbligo di
fornitura gratuita a carico dei due concessionari interferisce con
l'esercizio della sua competenza legislativa e amministrativa nella
materia «produzione, trasporto e distribuzione nazionale
dell'energia», con conseguente violazione degli artt. 117, terzo
comma, e 118 della Costituzione.
1.5.- Con il secondo motivo di ricorso la Provincia autonoma di
Trento lamenta la violazione, da parte della Regione Veneto, delle
due intese, intervenute in relazione a tutte le concessioni per
grandi derivazioni d'acqua, e del principio di leale collaborazione.
Assume in tal senso che l'intesa del 2005, relativa alle
concessioni "Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", le attribuiva
la competenza ad assumere gli atti amministrativi relativi alla
concessione (sia pure con il coinvolgimento della Regione nella fase
istruttoria), e prevedeva che la disciplina relativa a procedimenti e
atti amministrativi ivi non menzionati andasse definita d'intesa fra
i due enti; dal che deduce la propria competenza anche a regolare il
profilo del rapporto inerente alla cessione gratuita di una quota di
energia o, quantomeno, la necessità di una previa intesa per
l'individuazione dell'ente competente a disporre l'inserimento delle
due concessioni nel secondo elenco di cui all'Allegato B alla
delibera della Giunta della reg. Veneto n. 1499 del 2022.
Osserva poi, quanto alle restanti concessioni, che l'intesa del
2013 prevedeva che gli enti avrebbero dovuto effettuare una
ricognizione delle concessioni, provvedendo ad individuare l'ente
competente ad assumere gli atti amministrativi, ovvero a disporre che
gli stessi fossero adottati d'intesa, sulla base dei criteri ivi
meglio specificati.
Pertanto, con riferimento alla concessione "Saviner", inserita
dalla Regione Veneto nell'elenco di quelle che interessano i
territori di entrambi gli enti, sostiene che ciò avrebbe imposto il
preventivo ricorso ad intesa; con riferimento, invece, alla
concessione Collicello, che la Regione Veneto aveva ritenuto di
propria esclusiva pertinenza, osserva che essa presenta
caratteristiche tecniche che interessano il solo territorio trentino,
come confermato dal fatto che il concessionario stava già
provvedendo a fornirle gratuitamente una quota gratuita di energia,
essendo intervenuta sentenza definitiva, resa dal Tribunale superiore
delle acque pubbliche il 15 aprile 1992, n. 39, che accertava tale
diritto come di sua esclusiva spettanza.
La ricorrente rileva conclusivamente, e in ogni caso, che il
principio della previa intesa nella regolazione delle concessioni di
grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico che interessano il
territorio di più regioni risulta stabilito dall'art. 89, comma 2,
del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (Conferimento di
funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli
enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n.
59) e deriva dal principio di leale collaborazione ex art. 120 Cost.
2.- La Regione Veneto si è costituita in giudizio chiedendo che
il ricorso sia dichiarato inammissibile o, in subordine, non fondato.
2.1.- In relazione al primo motivo, la Regione Veneto ha eccepito
che esso non appare rivolto alla difesa di una competenza
costituzionalmente garantita, ma alla mera rivendicazione di un
diritto a contenuto economico, essendo volto a contestare la
spettanza della fornitura gratuita di energia elettrica da parte dei
concessionari di grandi derivazioni.
2.2.- Nel merito, la Regione resistente ha poi dedotto la non
fondatezza della censura, osservando che l'art. 12, comma
1-quinquies, del d.lgs. n. 79 del 1999 stabilisce a carico del
concessionario l'obbligo di versamento del canone da calcolare «al
netto dell'energia fornita alla regione ai sensi del presente comma»;
la fornitura di una quota gratuita sarebbe, pertanto, una componente
«in natura» del canone concessorio, come tale soggetta alla
previsione di cui al comma 1-ter, lettera p), dello stesso articolo,
che rimette ad un'intesa la determinazione del canone concernente gli
impianti che interessano il territorio di più enti.
La sussistenza della clausola di salvaguardia indicata dalla
stessa ricorrente varrebbe poi, secondo la Regione, a significare
senza incertezze l'applicabilità della norma anche alle province
autonome.
In ogni caso - ha ulteriormente evidenziato - la disposizione
statutaria invocata dalla Provincia autonoma riconosce a quest'ultima
il diritto di ottenere la quota gratuita di energia solo per le
concessioni di grandi derivazioni d'acqua che si trovano nel suo
territorio, e non anche per quelli che interessano i territori di
più enti, in ordine ai quali dovrebbe semmai calcolarsi l'ammontare
della quota gratuita in misura proporzionata alla parte di interesse
provinciale.
Infine, ha rilevato che l'intesa del 2005 non prevedeva alcunchè
in relazione all'attribuzione della quota gratuita solo perchè il
relativo diritto della Regione, all'epoca, non era ancora stato
sancito dalla legge statale.
2.3.- Quanto al secondo motivo, la Regione Veneto ritiene il
ricorso inammissibile per carenza di tono costituzionale, osservando
che, con la lamentata violazione delle intese intervenute, la
Provincia autonoma non individuava alcuna lesione alle proprie
attribuzioni costituzionali, limitandosi ad articolare doglianze che
avrebbero dovuto essere proposte dinanzi al giudice comune.
2.4.- In ogni caso, la Regione ha dedotto la non fondatezza del
motivo.
Quanto alla concessione "Collicello", ha evidenziato che l'intesa
del 2013 individuava le concessioni che interessavano entrambi gli
enti come quelle «con prelievo da corso d'acqua superficiale, da
sorgente o pozzo» in presenza di specifici requisiti inerenti
all'allocazione dell'impianto che, tuttavia, difettavano nella
specie; nè, al fine di ritenere sussistente un'attribuzione della
Provincia, poteva rilevare la sentenza del Tribunale superiore delle
acque pubbliche richiamata nel ricorso, in quanto relativa
all'accertamento di una circostanza - l'esatta allocazione del punto
di «massimo rigurgito» - rilevante nei soli rapporti fra le Province
autonome di Trento e di Bolzano, e dunque priva di efficacia nei
confronti delle regioni confinanti.
Quanto, poi, alle restanti concessioni, ha rilevato che, proprio
in conformità alle intese intervenute, esse erano state inserite nel
secondo elenco di cui all'Allegato B, ovvero fra le derivazioni per
le quali si prevedeva espressamente di ricercare specifici accordi
con gli enti confinanti interessati dal passaggio delle acque, senza
individuazione di alcun quantitativo di energia da fornire
gratuitamente, e quindi senza la produzione di effetti diretti in
danno della ricorrente.
3.- In ultimo, l'associazione Elettricità Futura - Unione delle
imprese elettriche italiane ha depositato un'opinione scritta
quale amicus curiae di segno adesivo alla tesi della Provincia
autonoma.
L'opinione è stata ammessa con decreto presidenziale del 12
maggio 2023.
4.- In prossimità dell'udienza pubblica le parti hanno
depositato memorie insistendo sulle rispettive conclusioni.
Considerato in diritto
1.- La Provincia autonoma di Trento ha promosso conflitto di
attribuzione contro la Regione Veneto, chiedendo che questa Corte
dichiari che non spettava a quest'ultima stabilire che l'art. 1 della
legge reg. Veneto n. 27 del 2020 si applica alle concessioni di
grandi derivazioni a scopo idroelettrico Primiero Energia spa
GDI14BR, denominata "Val Schener-Moline", e Hydro Dolomiti Energia
srl D/0012, denominata "Bussolengo-Chievo", nonchè individuare,
senza previa intesa con la Provincia stessa, tra le concessioni di
grandi derivazioni a scopo idroelettrico alle quali si applica il
medesimo art. 1 della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, le
concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico Eusebio
Energia srl 07/BR/GD, denominata "Collicello", ed ENEL Produzione spa
G/0022, denominata "Saviner", oltre alle già menzionate "Val
Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo".
La ricorrente ha pertanto chiesto l'annullamento della delibera
della Giunta della Regione Veneto n. 1499 del 2022, nella parte in
cui include le predette concessioni, rispettivamente, la prima
nell'«[e]lenco delle grandi derivazioni idroelettriche in atto
soggette alla fornitura di energia elettrica gratuita ai sensi della
legge regionale n. 27 del 2020» e le restanti nell'«[e]lenco delle
grandi derivazioni idroelettriche soggette alla fornitura di energia
elettrica gratuita ai sensi della legge regionale n. 27 del 2020, da
sottoporre a specifici accordi con le altre Regioni o province
autonome».
2.- Prima di analizzare i motivi di ricorso è opportuno
inquadrare il contesto normativo nel quale si colloca la delibera
impugnata.
2.1.- La disciplina delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche, per i profili del rapporto concessorio interessati
dal presente conflitto, viene da tempo ricondotta dalla
giurisprudenza di questa Corte alla materia «produzione, trasporto e
distribuzione nazionale dell'energia», di competenza legislativa
concorrente (sentenze n. 155 del 2020, n. 158 del 2016 e n. 85 del
2014).
L'ambito delle rispettive competenze è stato delineato dal
legislatore statale con il d.lgs. n. 79 del 1999, il cui art. 12, nel
testo modificato dall'art. 11-quater del d.l. n. 135 del 2018, come
convertito, prevede, al comma 1-ter, che «[n]el rispetto
dell'ordinamento dell'Unione europea e degli accordi internazionali,
nonchè dei principi fondamentali dell'ordinamento statale e delle
disposizioni di cui al presente articolo, le regioni disciplinano con
legge [...] le modalità e le procedure di assegnazione delle
concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico».
2.2.- La norma prosegue tracciando, ai commi successivi, il
contenuto della legge regionale; in particolare, il comma 1-quinquies
prevede che «[n]elle concessioni di grandi derivazioni a scopo
idroelettrico, le regioni possono disporre con legge l'obbligo per i
concessionari di fornire annualmente e gratuitamente alle stesse
regioni 220 kWh per ogni kW di potenza nominale media di concessione,
per almeno il 50 per cento destinata a servizi pubblici e categorie
di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni».
Lo stesso art. 12, al comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79
del 1999, inoltre, prende in esame anche la disciplina delle «grandi
derivazioni idroelettriche che interessano il territorio di due o
più regioni», prevedendo che a tale riguardo la legge regionale
stabilisca «le specifiche modalità procedimentali da seguire [...]
in termini di gestione delle derivazioni, vincoli amministrativi e
ripartizione dei canoni, da definire d'intesa tra le regioni
interessate».
2.3.- Dando attuazione a tali previsioni, la Regione Veneto ha
approvato la menzionata legge reg. Veneto n. 27 del 2020, stabilendo
che i concessionari di grandi derivazioni a scopo idroelettrico siano
«tenuti, a decorrere dall'anno 2021, a fornire alla Regione
annualmente e gratuitamente energia elettrica, nella misura di 220
chilowattora (kWh) per ogni chilowatt (kW) di potenza nominale media
di concessione» (art. 1, comma 2), ovvero a corrispondere, su
indicazione della Giunta regionale, il controvalore in moneta, anche
integrale, dell'energia da fornire gratuitamente (art. 3).
La stessa legge regionale ha poi demandato a un'apposita delibera
della Giunta regionale di stabilire le concrete modalità di
adempimento a tale obbligo da parte dei concessionari, nonchè, «nel
caso di grandi derivazioni a scopo idroelettrico che interessano
anche il territorio di Regioni o Province autonome confinanti, le
modalità di coordinamento con le stesse in relazione alla fornitura
dell'energia gratuita» (art. 2, comma 1, lettera e).
2.4.- La delibera impugnata si colloca pertanto in tale contesto.
Essa contiene, in allegato, due elenchi di concessioni di grandi
derivazioni.
Il primo riporta le concessioni che ricadono interamente sul
territorio regionale, come tali assoggettate all'obbligo di fornitura
gratuita di energia elettrica nelle percentuali specificate; esso
comprende la concessione denominata "Collicello".
Il secondo elenco contiene, invece, le concessioni che ricadono
anche sul territorio di altre regioni o province autonome, per le
quali si rende così necessario, come riportato, «sottoporre a
specifici accordi» la regolamentazione della fornitura gratuita; tale
elenco comprende le restanti concessioni.
3.- Poste tali coordinate, si può procedere all'esame del primo
motivo di ricorso, con il quale la Provincia autonoma di Trento
sostiene che non spettava alla Regione Veneto inserire in detto
secondo elenco le concessioni denominate "Val Schener-Moline" e
"Bussolengo-Chievo".
3.1.- La Regione ha eccepito l'inammissibilità della censura,
sostenendo che essa non appare rivolta alla difesa di una competenza
costituzionale della ricorrente, quanto piuttosto alla mera
rivendicazione di un diritto a contenuto economico.
Tale eccezione è non fondata. Questa Corte, con giurisprudenza
consolidata, ha ritenuto che il tono costituzionale del conflitto
sussiste quando il ricorrente lamenti una lesione delle proprie
attribuzioni costituzionali (ex plurimis, sentenze n. 90 del 2022, n.
22 del 2020 e n. 28 del 2018), per effetto di un atto o di un
comportamento significante, dotato di efficacia e rilevanza esterna e
diretto a esprimere, in modo chiaro e inequivoco, la pretesa di
esercitare una data competenza (ordinanza n. 175 del 2020), in modo
tale da determinare la menomazione della sfera di attribuzione
costituzionale del ricorrente (sentenza n. 259 del 2019).
Tali requisiti sussistono nel caso di specie. La Provincia
autonoma di Trento, infatti, si assume titolare del diritto
all'assegnazione della quota gratuita di energia da parte del
concessionario di grandi derivazioni in forza di quanto previsto
dall'art. 13 dello statuto reg. Trentino-Alto Adige; rileva, in
particolare, che tale disposizione statutaria le attribuisce la
competenza legislativa concernente «le modalità e le procedure di
assegnazione delle concessioni per grandi derivazioni d'acqua a scopo
idroelettrico».
Pertanto, la ricorrente sostiene che la delibera impugnata
avrebbe comportato la menomazione di specifiche attribuzioni
costituzionali riconosciutele dallo statuto speciale, delle quali
quindi - a suo avviso - il diritto alla fornitura di una quota
gratuita di energia costituirebbe una mera conseguenza. Da qui
deriva, sotto tale profilo, l'ammissibilità del conflitto.
3.2.- Ciò posto, sebbene ammissibile, nel merito la censura non
è fondata nei termini che seguono.
Secondo la Provincia autonoma di Trento, il citato art. 13 dello
statuto speciale attribuirebbe ad essa la competenza a disciplinare
in via esclusiva il rapporto concessorio inerente alle derivazioni
"Val Schener-Moline" e "Bussolengo-Chievo", nonostante il fatto che
le stesse insistano anche sul territorio della Regione Veneto. Ciò
pure in forza del richiamo che ad esso opera la legge statale;
infatti l'art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79 del 1999, nel
determinare i principi cui deve attenersi la legislazione regionale,
fa salve le competenze delle province autonome «ai sensi dei
rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione».
Questa impostazione, tuttavia, contraddice la natura stessa delle
fonti statutarie, anche speciali, quanto all'ambito di applicazione
delle relative disposizioni.
È infatti coessenziale alla titolarità delle attribuzioni
costituzionali la limitazione territoriale di tale ambito, in forza
delle «forme e condizioni particolari di autonomia» delle quali detti
enti dispongono, secondo gli statuti speciali di cui all'art. 116,
primo comma, Cost.
Nè può essere condiviso quanto affermato dalla ricorrente
secondo cui l'invocata efficacia extraterritoriale delle proprie
attribuzioni statutarie sarebbe prevista dalla norma statale di
principio, attraverso la "clausola di salvaguardia" di cui al
richiamato art. 12, comma 1-octies, del d.lgs. n. 79 del 1999. A
prescindere, infatti, da ogni considerazione circa la correttezza di
una tale interpretazione del dato normativo, l'assunto condurrebbe
all'aberrante risultato di consentire che la legge ordinaria possa
estendere o derogare l'applicazione di una fonte sovraordinata.
3.3.- I rilievi appena svolti non mutano neppure considerando
l'argomento della Provincia autonoma di Trento in base al quale
l'intesa conclusa con la Regione Veneto nel 2005, che regola la
competenza a disciplinare le due concessioni di grandi derivazioni in
oggetto, non contiene specifiche previsioni relative alla fornitura
di una quota gratuita di energia elettrica.
Si tratta infatti, e a tacer d'altro, di un profilo del rapporto
concessorio che all'epoca non poteva essere oggetto di disciplina
specifica, non essendo ancora intervenuta la normativa statale di
principio che lo prevede, adottata con la modifica del menzionato
d.lgs. n. 79 del 1999 ad opera del citato d.l. n. 135 del 2018, come
convertito.
A tale ultimo riguardo, peraltro, è opportuno osservare che
l'art. 12, comma 1-ter, lettera p), del d.lgs. n. 79 del 1999, nel
prescrivere la definizione a mezzo d'intesa della disciplina del
procedimento, menziona espressamente le sole «ripartizion[i] dei
canoni».
L'intesa, tuttavia, avrebbe potuto riguardare anche la fornitura
di una quota gratuita di energia. Infatti lo stesso articolo prevede,
al comma 1-quinquies, che il canone di concessione sia calcolato al
netto dell'energia fornita gratuitamente al concedente, con ciò
evidentemente connotando tale ultima fornitura come componente del
canone stesso. Del resto, questa Corte ha già rilevato che, in tema
di grandi derivazioni d'acqua, il canone e la fornitura gratuita sono
soggetti alla normativa statale di principio in quanto sussiste la
necessità di una loro uniforme e adeguata regolazione «anche al fine
di garantire la continuità e la produttività nello sfruttamento
della risorsa idrica», in ragione del fatto che entrambi consentono
«vantaggi immediati per le popolazioni locali» (sentenza n. 117 del
2022).
4.- Il secondo motivo di ricorso è inammissibile nella parte
inerente alla concessione denominata "Collicello".
4.1.- Sotto tale profilo, infatti, la censura è carente di tono
costituzionale, rivestendo il carattere di una mera vindicatio rei e
non di una vindicatio potestatis.
Con richiamo a quanto più sopra esposto, questa Corte osserva
che le controversie relative alla titolarità di un bene e la
interpretazione della normativa - di rango legislativo o
costituzionale - che ad essa si riferisce «restano di competenza dei
giudici comuni se non pongono in questione la delimitazione delle
attribuzioni costituzionali degli enti in conflitto» (sentenze n. 319
del 2011 e n. 213 del 2001).
Nel caso di specie, la Provincia autonoma di Trento si duole
esclusivamente del fatto che la Regione Veneto, con la delibera
impugnata, abbia inserito la concessione in questione nell'elenco di
quelle di sua esclusiva competenza, assumendo, invece, che si
tratterebbe di derivazione che interessa i territori di entrambi gli
enti.
Questa Corte osserva che la censura si fonda esclusivamente su
argomenti caratteristici di un giudizio petitorio, soffermandosi
sugli specifici aspetti tecnici dell'impianto di grande derivazione,
che vengono indicati come elementi decisivi per accertarne
l'illegittimo inserimento nella delibera adottata dalla Giunta
regionale. La ricorrente, peraltro, riporta la documentazione
relativa al nutrito contenzioso che ha avuto luogo fra le parti e
invoca, in guisa di giudicato, una pronunzia del Tribunale superiore
delle acque pubbliche che, a suo dire, farebbe stato circa l'esatto
posizionamento geografico della derivazione.
In un tale quadro argomentativo, non rileva il fatto che la
Provincia autonoma di Trento lamenti anche la lesione delle proprie
attribuzioni statutarie e del principio di leale collaborazione;
infatti, la pretesa resta circoscritta all'individuazione dell'ente
al quale spetti la derivazione per ragioni esclusivamente
territoriali.
Rispetto a tali ragioni, la Provincia autonoma non evidenzia
alcun nesso di strumentalità con le proprie attribuzioni
costituzionali.
In proposito, è decisivo il richiamo alla giurisprudenza di
questa Corte, secondo la quale, ai fini dell'ammissibilità del
conflitto, il ricorso deve prospettare l'illegittimo uso di un potere
dell'ente resistente dal quale derivino conseguenze tali da alterare
il riparto costituzionale delle rispettive competenze (così, ex
multis, sentenza n. 108 del 2021). Laddove, come nel caso di specie,
ciò non accada, la controversia resta di competenza del solo giudice
comune.
4.2.- Per quanto concerne le restanti concessioni, la Provincia
autonoma di Trento sostiene che l'inserimento delle stesse, da parte
della Regione Veneto, nel secondo elenco allegato alla delibera
impugnata, si porrebbe in contrasto con le due intese già raggiunte,
nelle quali, pur in mancanza di una specifica regolamentazione della
fornitura gratuita di energia, era individuato l'ente competente a
governare il procedimento concessorio e comunque violerebbe il
principio di leale collaborazione di cui all'art. 120 Cost.,
interferendo sulla competenza legislativa e amministrativa di cui
agli artt. 13 e 16 del d.P.R. n. 670 del 1972.
Contrariamente a quanto eccepito dalla Regione Veneto, nei
termini formulati la censura supera il vaglio di ammissibilità.
Infatti, il mancato ricorso, da parte della Regione, alle intese
precedentemente raggiunte sulla materia delle concessioni per grandi
derivazioni d'acqua che interessano entrambi i territori e che sono
oggetto di competenza ripartita fra i due enti giustifica in linea
astratta il ricorso al giudice costituzionale sulla prospettata
violazione del principio di leale collaborazione, in forza della
conseguente alterazione delle rispettive attribuzioni costituzionali.
Ciò premesso, nel merito la censura non è fondata.
Come si è già osservato, infatti, e come la ricorrente
Provincia autonoma di Trento riconosce, tra le materie regolate dalle
citate intese, non era compresa la fornitura gratuita di una quota di
energia da parte del concessionario di una grande derivazione d'acqua
posta su territori confinanti, che è stata oggetto di specifica
regolamentazione, da parte del legislatore statale, soltanto in epoca
successiva.
Pertanto, la previsione, da parte della Regione Veneto, di
«sottoporre a specifici accordi» con gli enti confinanti le concrete
modalità attuative di tale fornitura, in relazione ai tre impianti
oggetto delle pregresse intese con la Provincia autonoma di Trento,
non interferisce con tali intese, il cui ambito applicativo interessa
profili diversi del rapporto concessorio.
per questi motivi
LA CORTE COSTITUZIONALE
1) dichiara inammissibile il conflitto di attribuzione promosso
dalla Provincia autonoma di Trento nei confronti della Regione
Veneto, con il ricorso indicato in epigrafe, in relazione al primo
elenco dell'Allegato B alla delibera della Giunta della Regione
Veneto 29 novembre 2022, n. 1499 (Prime determinazioni in materia di
obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione
della legge regionale 3 luglio 2020, n. 27 "Disposizioni in materia
di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico".
DRG 100/CR del 27/09/2022), nella parte in cui prevede che è
soggetta alla fornitura di energia elettrica gratuita, ai sensi della
legge della Regione Veneto 3 luglio 2020, n. 27 (Disposizioni in
materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo
idroelettrico), la concessione in favore di Eusebio Energia srl
07/BR/GD denominata "Collicello";
2) dichiara che spettava alla Regione Veneto individuare, tra le
concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico di cui al
secondo elenco dell'Allegato B alla delibera della Giunta reg. Veneto
n. 1499 del 2022, soggette alla fornitura di energia elettrica
gratuita ai sensi della legge reg. Veneto n. 27 del 2020, da
sottoporre a specifici accordi con gli enti confinanti, la
concessione in favore di Primiero Energia spa GDI14BR denominata "Val
Schener-Moline", la concessione in favore di Hydro Dolomiti Energie
srl D/0012 denominata "Bussolengo-Chievo" e la concessione in favore
di ENEL Produzione spa G/0022 denominata "Saviner".
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale,
Palazzo della Consulta, il 4 luglio 2023.
F.to:
Silvana SCIARRA, Presidente
Augusto Antonio BARBERA, Redattore
Roberto MILANA, Direttore della Cancelleria
Depositata in Cancelleria il 27 luglio 2023
Il Direttore della Cancelleria
F.to: Roberto MILANA |
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Contratti | 2009 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 48 del 24-4-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-04-24&atto.codiceRedazionale=T-09BFM4729 | Consorzio Provinciale della Brianza Milanese per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.48 del 24-4-2009) | BANDO DI GARA D'APPALTO DI SERVIZI
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: I.1) denominazione e
punti di contatto: Consorzio Provinciale della Brianza Milanese per lo
Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani - Via Verdi, 94 - 20038 Seregno
(MI). Punti di contatto: all'att.ne di: Direttore del Consorzio Sig.
Massimo Bonfà - Tel. 0362/235958 Fax: 0362/235164 - Indirizzo
internet: www.brianzarifiuti.com E-mail: info@brianzarifiuti.com
Ulteriori informazioni, Capitolato d'oneri, documentazione
complementare ed indirizzo a cui le offerte e le domande di
partecipazione vanno inviate: i punti di contatto suindicati. SEZIONE
II: OGGETTO DELL'APPALTO: II.1.1) Descrizione II.1.1) Denominazione
conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: affidamento
in appalto del sevizio di selezione del sacco multimateriale
"leggero" (imballaggi in plastica misti ad imballaggi in acciaio ed
alluminio - lattine) di alcuni Comuni gestiti dal Consorzio. Codice
CIG 387307. II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, di
consegna: servizi, cat. 16. Luogo principale di esecuzione: impianto
di selezione indicato in offerta. Trasporto al luogo di esecuzione
effettuato a cura dei Comuni conferenti. II.1.3) l'avviso riguarda: un
appalto pubblico. II.1.5) breve descrizione dell'appalto: selezione
del sacco multimateriale "leggero" secondo i criteri contenuti nel
disciplinare di gara e nel Capitolato Speciale d'Appalto. II.1.6) CPV:
90513200. II.1.7) l'appalto rientra nel campo di applicazione
dell'aap? Sì. II.1.8) divisione in lotti: no. II.1.9) ammissibilità
di varianti: no. II.2.1) quantitativo o entità totale: quantitativo
presunto, non vincolante, di ton.4.000/anno. Importo a base di gara
Euro. 25,00/ton.(IVA esclusa), costo comprensivo di selezione, costo
figurativo di smaltimento del 15% delle frazioni estranee e del
trasporto oltre i 50 km., al netto di eventuale riconoscimento oneri
di trasporto. II.3) durata dell'appalto o termine di esecuzione
periodo in mese/i: dal 01/07/2009 al 31/12/2010. SEZIONE III:
INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO, FINANZIARIO E TECNICO
- condizioni relative all'appalto: cauzioni e garanzie richieste:
trattandosi di importi contenuti cauzione provvisoria non richiesta.
Cauzione definitiva: 10% dell'importo contrattuale. Principali
modalità di finanziamento e di pagamento e/o riferimenti alle
disposizioni applicabili in materia: il pagamento della fattura
avverrà a 60 gg. d.f.fine mese. Forma giuridica che dovrà assumere
il raggruppamento di imprenditori, di fornitori o di prestatori di
servizi aggiudicatario dell'appalto: sono ammessi i soggetti indicati
all'art. 34 e seguenti del D.Lgs. n. 163/2006 e in possesso dei
requisiti di ordine generale di cui all'art. 38 del medesimo Decreto.
III.2) Condizioni di partecipazione (capacità economica e finanziaria
e capacità tecnica): come da disciplinare di gara. Condizioni
relative all'appalto di servizi: la prestazione del servizio è
riservata ad una particolare professione? Il servizio potrà essere
svolto solo da imprese autorizzate a norma delle vigenti disposizioni
legislative e regolamentari in materia. III.3.2) le persone giuridiche
saranno tenute a comunicare i nominativi e qualifiche professionali
del personale incaricato della prestazione: sì. SEZIONE IV:
PROCEDURA. IV.1) tipo di procedura: aperta. IV.2) Criteri di
aggiudicazione: prezzo più basso. IV.3.4) termine per il ricevimento
delle offerte: 05/06/09 ore 9,30. IV.3.6) lingua utilizzabile per la
presentazione delle offerte: italiano. IV.3.7) periodo minimo durante
il quale l'offerente è vincolato dalla propria offerta: 180 gg.
IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte: data 05/06/2009 alle ore
10,00 c/o la sede del Consorzio Prov.le B.za M.se, Via Verdi, 94,
Seregno (MI). Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte:
partecipazione pubblica. SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI VI.3)
Informazioni complementari: criteri di aggiudicazione:
l'aggiudicazione verrà effettuata secondo il criterio del prezzo più
basso come meglio specificato sul disciplinare di gara. Copia dei
documenti acquisibile gratuitamente in Consorzio oppure scaricabile
dal sito internet: www.brianzarifiuti.com bandi di gara. VI.5) data di
spedizione del presente avviso (GUCE) 14/4/09.
Responsabile del Procedimento: Direttore del Consorzio
Massimo Bonfà
T-09BFM4729 (A pagamento). |
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Concorsi | 2000 | ENTI LOCALI | COMUNE DI VILLAFRANCA PIEMONTE | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 9 del 1-2-2000 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-02-01&atto.codiceRedazionale=00E10223 | COMUNE DI VILLAFRANCA PIEMONTE | CONCORSO (scad. 2 marzo 2000) | Concorso ad un posto di istruttore amministrativo con riserva al personale interno, categoria economica C1 (GU n.9 del 01-02-2000) | È indetto concorso ad un posto di istruttore amministrativo (con
riserva al persoanle interno), categoria economica C1.
Titolo di studio: diploma di scuola media superiore.
Le prove scritte si svolgeranno presso la scuola media di
Villafranca Piemonte i giorni 14 marzo 2000 e 15 marzo 2000, alle ore
14,30.
La prova orale si svolgerà il giorno 21 marzo 2000 alle ore
8,30.
Termine presentazione domande: trenta giorni dalla pubblicazione
del presnete avviso nella Gazzetta Ufficiale.
Per informazioni rivolgersi alla segreteria comunale di
Villafranca Piemonte (Torino) - Tel. 011/9807107-9800902.
Villafranca Piemonte, 22 gennaio 2000
Il segretario comunale: Matina |
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Parte Seconda | 2015 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 40 del 7-4-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-07&atto.codiceRedazionale=TC15ABA4887 | TRIBUNALE DI MODENA | (GU Parte Seconda n.40 del 7-4-2015) | Atto di citazione per usucapione
Atto di citazione per usucapione promosso da: Guigli Domenico, nato
Montefiorino il 28/7/49, cf GGL-DNC-49L28-F503O, Mazzotti Alda, nata
a Frassinoro il 7/9/52, cf MZZ-LDA-52P47-D783C, coniugi entrambi
residenti in Palagano, fraz. Boccassuolo, v. Casa Guiglia; Guigli
Francesco, nato a Modena il 27/4/74, cf GGL-FNC-74D27-F257B e Guigli
Deborah, nata a Modena il 12/6/73, cf GGLDRH-73H52-F257S, coniugi
entrambi residenti in Palagano, fraz. Boccassuolo, v. Sassorosso 32;
Bettuzzi Samuela, nata a Sassuolo il 14/11/76, cf BTT-SML-76S54-
I462B, e Pignattari Christian, nato a Modena il 5/4/72, cf
PGN-CRS-72D05-F257Y, coniugi entrambi residenti in Palagano, fraz.
Boccassuolo, v. Sassorosso 16; Liani Roberto, nato a Roma 1/4/69, cf
LNI-RRT-69D01-H501B, residente in Roma v. Anapo 49; Liani Laura, nata
a Roma il 24/10/73, cf LNI-LRA-73R64-H501O, residente in Roma, v. di
Valle Melaina 5 tutti elettivamente domiciliati in Pavullo n/F, v.
Giardini sud 4, presso lo studio e la persona dell'Avv. Giovanni
Cantergiani c.f. CNTGNN58H24G393T che li rappresenta e difende in
virtù di delega a margine in calce all'atto di citazione il quale
dichiara di voler ricevere gli avvisi e le comunicazioni di
cancelleria al numero di fax 0536/325517 e/o all'indirizzo di Posta
Elettronica Certificata giovanni.cantergiani@ordineavvmodena.it,
contro Bertogli Raimonda, Bononi Gilia, Digani Agostino, Digani
Aurelio, Digani Edda, Digani Maria Edda, Digani Onelio, Guigli Dario,
Guigli Ottavio, Guigli Pietro, Lazzarini Aurelia, Lazzarini Caterina,
Lazzarini Giulio, Lazzarini Giuseppe, Lazzarini Paolino, Lazzarini
Romanino, Guigli Adolfo, Guigli Argenta, Guigli Battista, Guigli
Caterina, Guigli Diana, Guigli Domenico Antonio, Guiglia Erio, Guigli
Eurosia, Guigli Floris, Guigli Luisa, Guigli Terzo, Guigli Tomaso,
Guigli Elide, Bertogli Ermando, Mingucci Angelo, Mingucci Giovanni.
Oggetto della domanda usucapione - sui seguenti beni nel Comune di
Palagano loc. Casa Guiglia catasto terreni in detto comune al fg. 68
part. n. 189 per quanto riguarda Guigli Domenico e Mazzotti Alda;
beni nel Comune di Palagano La Piana, Le Grotte e Campo, al fg. 68
part. n. 280, 281, 282, 311, 321, 345, 348 e 353, fg. 69 part. n. 21
e 5, nonchè in Riolunato al fg. 4 part. n. 54, fg. 7 part. n. 14,
15, 16 e 17, per quanto riguarda Guigli Francesco e Guigli Deborah;
beni nel Comune di Palagano al fg. 65 part. n. 224 e 225 per quanto
riguarda Bettuzzi Samuela, Pignattari Christian; beni nel Comune di
Palagano, fraz. Boccassuolo al fg. 60 part. n. 273 per quanto
riguarda Liani Roberto e Liani Laura. Udienza di comparizione
6/7/2015 ore 9,00 con invito a costituirsi in giudizio 20 giorni
prima dell'udienza, ex art. 166 c.p.c., pena le decadenze ex artt.
167 e 38 c.p.c., in difetto di costituzione si procederà in loro
contumacia. Autorizzazione notifica pubblici proclami Presidente
Tribunale.
Modena, 17 marzo 2015
Avv. Giovanni Cantergiani
TC15ABA4887 |
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Contratti | 2023 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 140 del 4-12-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-12-04&atto.codiceRedazionale=TX23BGA33141 | CONSIP S.P.A. | Sede legale: via Isonzo, 19/E - 00198 Roma (RM), Italia R.E.A.: Roma 878404 Registro delle imprese: Roma 878407 Codice Fiscale: 05359681003 Partita IVA: 05359681003 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.140 del 4-12-2023) | Esito di gara - Procedura aperta ai sensi del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i.
per l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo
2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la
manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo
della Fiscalità - ID 2620
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) Denominazione e indirizzi Denominazione ufficiale: Consip
S.p.A. a socio unico Indirizzo postale: Via Isonzo, 19/E, Roma 00198,
Italia Codice Nuts: IT Tel.: 06/854491 Fax: 06/85449288 Persona di
contatto: Dott.ssa Katia Petrocelli in qualità di Responsabile del
Procedimento Indirizzi internet: indirizzo principale: www.consip.it;
www.acquistinretepa.it; www.mef.gov.it; indirizzo del profilo di
committente: www.consip.it I.2) Appalto congiunto: L'appalto è
aggiudicato da una centrale di committenza I.4) Tipo di
amministrazione aggiudicatrice: Organismo
di diritto pubblico I.5) Principali settori di attivita': Servizi
generali delle amministrazioni pubbliche
SEZIONE II: OGGETTO
II.1) Entità dell'appalto II.1.1) Denominazione: Gara a procedura
aperta ai sensi del d.lgs. 50/2016 e s.m.i. per l'acquisizione del
servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra
l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo
sviluppo e la conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità ID
Sigef 2620 CIG 96943048BB II.1.2) Codice CPV principale: 72221000-0;
Codice CPV supplementare N.A. II.1.3) Tipo di appalto: Servizi
II.1.4) Breve descrizione: La procedura è finalizzata
all'acquisizione di servizi di benchmarking sui prezzi dei servizi
dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la
Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la conduzione del Sistema
Informativo della Fiscalità. II.1.6) Informazioni relative ai lotti
Questo appalto è suddiviso in lotti: NO. II.1.7) Valore totale
stimato: valore, IVA esclusa: Valuta: Euro, Valore, IVA esclusa:
1.650.000,00; II.2) Descrizione II.2.1) Denominazione: Gara per
l'acquisizione del servizio di benchmarking dell'Atto Regolativo
2023-2027 fra l'Amministrazione Finanziaria e la Sogei per la
manutenzione, lo sviluppo e la
conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità.: Luogo di
esecuzione: Codice NUTS: IT Luogo principale di esecuzione: quando
non eseguiti da remoto presso le sedi del Fornitore, i servizi
saranno erogati presso la sede dell'Amministrazione Finanziaria sita
in Roma come meglio specificato nella documentazione di gara. II.2.4)
Descrizione dell'appalto: vedi precedente punto II.1.4); II.2.5)
Criteri di aggiudicazione: miglior rapporto qualità prezzo; II.2.11)
Informazioni relative alle opzioni: Opzioni: Sì, si veda il
paragrafo 4.2 "Opzioni e rinnovi" del Disciplinare di gara II.2.13)
Informazioni relative ai fondi dell'Unione europea: L'appalto è
connesso ad un progetto e/o programma finanziato da fondi dell'Unione
europea: NO
SEZIONE IV: PROCEDURA
IV.1) Descrizione IV.1.1) Tipo di procedura: Procedura aperta
IV.1.8) Informazioni relative all'accordo sugli appalti pubblici
(AAP) L'appalto è disciplinato dall'accordo sugli appalti pubblici:
SI;
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE DI APPALTO:
Lotto n. 1 Denominazione: Gara per l'acquisizione del servizio di
benchmarking dell'Atto Regolativo 2023-2027 fra l'Amministrazione
Finanziaria e la Sogei per la manutenzione, lo sviluppo e la
conduzione del Sistema Informativo della Fiscalità.; è stato
aggiudicato: SI AGGIUDICAZIONE DI APPALTO V.2.1) Data di conclusione
del contratto di appalto: 26/10/2023 V.2.2) Informazioni sulle
offerte Numero di offerte pervenute: 3; Numero di offerte ricevute da
PMI: 0; Numero di offerte ricevute da offerenti provenienti da altri
Stati membri dell'UE: 0; Numero di offerte ricevute dagli offerenti
provenienti da Stati non membri dell'UE: 0; Numero di offerte
pervenute per via elettronica: 3; L'appalto è stato aggiudicato a un
raggruppamento di operatori economici: NO V.2.3) Nome e indirizzo del
contraente Denominazione ufficiale: Deloitte Consulting s.r.l. S.B..
Indirizzo postale: Via Tortona 25 Citta': Milano Codice NUTS: IT
Codice postale: 20144 Paese: Italia E-mail (pec):
dconsulting@deloitte.legalmail.it; Il contraente è una PMI: NO
V.2.4) Informazione sul valore del contratto d'appalto/lotto (IVA
esclusa) Valore totale
inizialmente stimato del contratto d'appalto/lotto Euro
1.650.000,00, Valore totale del contratto d'appalto: Euro 893.100,00;
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.3) Informazioni complementari: La presente procedura si è
svolta attraverso un sistema telematico conforme al D.Lgs. n. 50/2016
e al D.Lgs. n. 82/2005; il bando di gara è stato pubblicato su
G.U.U.E. n. S-057 del 21/03/2023 e sulla G.U.R.I. n. 35 del
24/03/2023. Procedure di ricorso VI.4.1) Organismo responsabile delle
procedure di ricorso Denominazione ufficiale: Tribunale
Amministrativo Regionale per il Lazio - Roma, Via Flaminia, 189 00196
Roma, Tel. 06 328721 VI.4.3) Procedure di ricorso: Informazioni
dettagliate sui termini di presentazione dei ricorsi: Avverso il
presente Avviso è proponibile ricorso avanti il T.A.R. Lazio - Roma
entro 30 giorni dalla data
di pubblicazione sulla GURI. IV.4) Data di spedizione del presente
avviso: 27/11/2023
L'amministratore delegato
dott. Marco Maria Luchino Mizzau
TX23BGA33141 |
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Parte Seconda | 2009 | Annunzi commerciali | Altri annunzi commerciali | Parte Seconda n. 63 del 4-6-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-06-04&atto.codiceRedazionale=T-09AAB2786 | Europe Arab Bank plc - Milan Branch | Iscritta al'Albo Banche al n. 5644 Codice ABI 03006.4 Sede Legale: 13-15 Moorgate, London EC2R6AD Iscritta nel Registro delle Imprese in Inghilterra e Galles al N. 5575857 Capitale deliberato €500.000.000 e £50.000 Capitale versato €499.925.540 e £50.000 Registro delle imprese: Milano n. 0913941100 Codice Fiscale e/o Partita IVA: n. 0913941100 | (GU Parte Seconda n.63 del 4-6-2009) | Avviso Informativo
Europe Arab Bank plc comunica il trasferimento della propria
succursale italiana da Roma, via Bellini 24 a Milano, Corso Giacomo
Matteotti 1/A, divenuto effettivo in data 1 giugno 2009 con chiusura
dell'ufficio di Roma e apertura dell'ufficio di Milano.
Si comunica inoltre che nella medesima data la denominazione della
succursale è modificata da "Europe Arab Bank plc - Rome Branch" a
"Europe Arab Bank plc - Milan Branch".
I Rappresentanti Preposti
Muhammad Agha, Giovanni D'Ancona, Nunzio Azzia
T-09AAB2786 |
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Serie Generale | 2018 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE | Serie Generale n. 259 del 7-11-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-07&atto.codiceRedazionale=18A07137&elenco30giorni=false | PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE | DECRETO 12 ottobre 2018 | Erogazione della somma di € 70.584.989,38 - capitolo 703 - a favore delle regioni in attuazione dell'ordinanza del Capo Dipartimento della protezione civile del 12 luglio 2018, n. 532, recante: «Attuazione dell'articolo 11 del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77.» - Esercizio finanziario 2018 - annualita' 2016. (18A07137) (GU Serie Generale n.259 del 07-11-2018) | IL CAPO DEL DIPARTIMENTO
della protezione civile
Vista la legge del 23 agosto 1988, n. 400, recante: «Disciplina
dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del
Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto legislativo del 30 luglio 1999, n. 303, recante:
«Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri a norma
dell'art. 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59» e successive modifiche
ed integrazioni;
Vista la legge 16 marzo 2017, n. 30, recante: «Delega al Governo
per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema
nazionale della protezione civile»;
Visto il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1, recante: «Codice
della protezione civile»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22
novembre 2010, recante: «Disciplina dell'autonomia finanziaria e
contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1°
ottobre 2012, recante: «Ordinamento delle strutture generali della
Presidenza del Consiglio dei ministri»;
Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri in data 10 agosto 2016, registrato alla Corte
dei conti il 6 settembre 2016, al n. 2511, con il quale sono state
individuate le attribuzioni delle strutture organizzative in cui si
articola il Dipartimento della protezione civile;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16
luglio 2018, visto e annotato al n. 2275/2018 il 27 luglio 2018
dall'Ufficio del bilancio e per il riscontro di regolarità
amministrativo-contabile della Presidenza del Consiglio dei ministri
e registrato alla Corte dei conti al n. 1606 il 2 agosto 2018, con il
quale al dott. Angelo Borrelli è stato conferito l'incarico di Capo
del Dipartimento della protezione civile ai sensi degli articoli 18 e
28 della legge 23 agosto 1998, n. 400 nonchè dell'art. 19 del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 a far data dal 16 luglio
2018 e fino al verificarsi della fattispecie di cui all'art. 18,
comma 3, della citata legge 23 agosto 1998, n. 400, fatto salvo
quanto previsto dall'art. 3 del decreto del Presidente della
Repubblica 3 luglio 1997, n. 520;
Visto il decreto del Segretario generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri 26 luglio 2018 visto e annotato al n.
2278/2018 il 27 luglio 2018 dall'Ufficio del bilancio e per il
riscontro di regolarità amministrativo-contabile, con il quale al
dott. Angelo Borrelli, Capo del Dipartimento della protezione civile,
a decorrere dal 16 luglio 2018, sono state assegnate in gestione,
unitamente ai poteri di spesa, le risorse finanziarie esistenti sui
capitoli iscritti nel C.D.R. 13 - Protezione Civile - del bilancio di
previsione della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'anno
2018 e per i corrispondenti capitoli per gli esercizi finanziari
successivi, salvo revoca espressa, nonchè i maggiori stanziamenti
che saranno determinati nel corso degli esercizi finanziari medesimi;
Vista la legge del 7 agosto 1990, n. 241, recante: «Nuove norme in
materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai
documenti amministrativi»;
Visto il decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33, recante:
«Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità,
trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche
amministrazioni»;
Visto il decreto legislativo dell'8 aprile 2013, n. 39, recante:
«Disposizioni in materia di inconferibilità ed incompatibilità di
incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti
privati in controllo pubblico a norma dell'art. 1, commi 49 e 50,
della legge 6 novembre 2012, n. 190»;
Visto il regio decreto del 18 novembre 1923, n. 2440, recante:
«Disposizioni sul patrimonio e sulla contabilità generale dello
Stato»;
Visto il regio decreto del 23 maggio 1924, n. 827, recante:
«Regolamento per l'amministrazione del patrimonio e per la
contabilità generale dello Stato»;
Vista la legge del 3 aprile 1997, n. 94, recante: «Modifiche alla
legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni e
integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in
materia di bilancio»;
Vista la legge del 31 dicembre 2009, n. 196 di contabilità e
finanza pubblica;
Visto il decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito con
modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77 e, in particolare,
l'art. 11, con il quale viene istituito il «Fondo per la prevenzione
del rischio sismico»;
Visto l'art. 2, comma 109, della legge 23 dicembre 2009, n. 191,
che ha previsto la soppressione delle erogazioni di contributi a
carico del bilancio dello Stato per le province autonome di Trento e
Bolzano;
Vista l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile
12 luglio 2018, n. 532 che ha disciplinato i contributi per gli
interventi di prevenzione del rischio sismico, previsti dal citato
art. 11 del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, convertito, con
modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, e, in particolare,
l'art. 1 comma 3 che rimanda l'individuazione delle procedure, della
modulistica e gli strumenti informatici necessari alla gestione degli
interventi previsti nella citata ordinanza, all'adozione di decreti
del Capo del Dipartimento;
Vista la tabella n. 1, di cui al decreto del Capo del Dipartimento
della protezione civile 10 agosto 2018, n. 3264, (visto e annotato il
23 agosto 2018 al n. 29480, alla Corte dei conti), relativo
all'attuazione dell'art. 11 del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39,
convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77;
Visto i decreti del 29 dicembre 2016, rispettivamente Rep. n. 4118
e n. 4119, con i quali è stata impegnata la somma di € 44.000.000,00
a favore delle Regioni relativamente all'annualità 2016 dei fondi di
cui all' art. 11 del DL 39/2009;
Visto l'art. 16, comma 2, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento
della protezione civile 12 luglio 2018, n. 532, il quale prevede che
le risorse non ancora impegnate di cui agli articoli 16, comma 1,
lettera c) inerenti le azioni di cui all'art. 2, comma 1, lettera d)
delle ordinanze n. 3907 e n. 4007 per complessivi euro 1.078.815,61 e
delle ordinanze n. 52/2013, n. 171/2014, n. 293/2015 e n. 344/2016,
per complessivi euro 28.900.000,00, siano utilizzate ai fini
dell'art. 2, comma 1, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della
protezione civile 12 luglio 2018, n. 532, di cui € 26.584.989,38 ad
impegno contemporaneo;
Vista la nota del 27 settembre 2018 prot. n. SCS/0054710, con la
quale l'Ufficio III - Rischio sismico e vulcanico di questo
Dipartimento ha rilasciato il nulla osta al trasferimento dei
relativi fondi alle Regioni per l'annualità 2016;
Ravvisata la necessità di procedere all'erogazione alle Regioni
dei fondi disponibili per l'annualità 2016 ai sensi del predetto
art. 11 del decreto-legge n. 39/2009;
Considerato che sono stati assolti gli obblighi di pubblicità,
sulla rete internet, nei modi e nelle forme previste dall'art. 26
del decreto legislativo del 14 marzo 2013, n. 33;
Ritenuto di dover erogare per l'annualità 2016 la somma di €
70.584.989,38, che graverà sul cap. 703 iscritto nell'ambito del
centro di responsabilità n. 13 «Protezione Civile» del bilancio
autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio
finanziario 2018, che presenta la necessaria disponibilità;
Decreta:
La liquidazione e il pagamento, della somma complessiva di €
70.584.989,38
(settantamilionicinquecentoottantaquattromilanovecentoottantanove/38)
a favore delle Regioni assegnatarie di cui al decreto del Capo del
Dipartimento della protezione civile rep. n. 3264 del 10 agosto 2018,
secondo la tabella di ripartizione che costituisce parte integrante
del presente provvedimento.
I mandati di pagamento graveranno sul cap. 703 del Centro di
responsabilità n. 13 della «Protezione Civile» del bilancio autonomo
della Presidenza del Consiglio dei ministri per l'esercizio
finanziario 2018, di cui € 44.000.000,00, su impegno rispettivamente
Rep. n. 4118 e n. 4119 del 29 dicembre 2016, ed € 26.584.989,38 ad
impegno contemporaneo.
I relativi ordinativi saranno resi esigibili mediante
accreditamento sui rispettivi conti di tesoreria intestati alle
Regioni stesse.
Roma, 12 ottobre 2018
Il Capo del Dipartimento: Borrelli
Allegato
Tabella 1: Ripartizione del Fondo
per la prevenzione del rischio sismico annualità 2016
====================================================================
|Regioni | n° | Finanziamento| Finanziamento | Totale |
| | comuni | (€) lettera | (€) lettera | Finanziamento |
| | (*) | a) | b) + c) | (€) lettera |
| | | | | a) + b) + c) |
+==========+========+==============+===============+===============+
|ABRUZZO | 276 |€ 576.616,50|€ 4.536.444,94|€ 5.113.061,44|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|BASILICATA| 117 |€ 355.340,82|€ 2.795.591,26|€ 3.150.932,08|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|CALABRIA | 398 |€ 1.137.386,81|€ 8.948.222,34|€ 10.085.609,15|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|CAMPANIA | 425 |€ 1.103.957,12|€ 8.685.219,24|€ 9.789.176,36|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|EMILIA- | | | | |
| ROMAGNA | 272 |€ 492.640,80|€ 3.875.778,59|€ 4.368.419,39|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|FRIULI-V. | | | | |
| GIULIA | 200 |€ 281.366,21|€ 2.213.606,98|€ 2.494.973,19|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|LAZIO | 299 |€ 492.103,82|€ 3.871.553,91|€ 4.363.657,73|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|LIGURIA | 110 |€ 85.142,65|€ 669.847,19|€ 754.989,84|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|LOMBARDIA | 202 |€ 91.664,80|€ 721.159,25|€ 812.824,05|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|MARCHE | 229 |€ 369.533,35|€ 2.907.248,95|€ 3.276.782,30|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|MOLISE | 134 |€ 407.243,73|€ 3.203.929,76|€ 3.611.173,49|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|PIEMONTE | 141 |€ 63.833,92|€ 502.203,93|€ 566.037,85|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|PUGLIA | 84 |€ 354.717,76|€ 2.790.689,43|€ 3.145.407,19|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|SICILIA | 282 |€ 1.116.600,64|€ 8.784.690,20|€ 9.901.290,84|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|TOSCANA | 235 |€ 329.266,01|€ 2.590.451,61|€ 2.919.717,62|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|UMBRIA | 92 |€ 378.752,09|€ 2.979.775,97|€ 3.358.528,06|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
|VENETO | 330 |€ 323.930,84|€ 2.548.477,96|€ 2.872.408,80|
+----------+--------+--------------+---------------+---------------+
| | | | | |
|TOTALE | 3826 |€ 7.960.097,87|€ 62.624.891,51|€ 70.584.989,38|
| | | | | |
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(*) i comuni sono riportati nell'allegato 7 dell'ordinanza del Capo
del Dipartimento della Protezione Civile 12 luglio 2018, n. 532. |
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Parte Seconda | 2007 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 58 del 19-5-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-05-19&atto.codiceRedazionale=S-5208 | SOCIETA' PER AZIONI TRIBUTARIA SICILIANA S.A.TRIS | (in liquidazione) Sede in Palermo, piazza Vittorio Veneto n. 3 Capitale sociale Euro 1.965.600,00 Registro imprese n. 9878 Tribunale di Palermo - R.E.A. n. 51729 Partita I.V.A. n. 00162650824 | (GU Parte Seconda n.58 del 19-5-2007) | Convocazione assemblea straordinaria
L'assemblea straordinaria degli azionisti è convocata presso lo
studio notarile del dott. Ignazio Margotta, sito in Palermo, via
Riccardo Wagner n. 4 per il 4 giugno 2007 alle ore 11, in prima
convocazione e occorrendo in seconda convocazione per il 5 giugno 2007
stessa ora e luogo, per deliberare sul seguente
Ordine del giorno:
Dimissioni liquidatore;
Nomina nuovo liquidatore;
Rinnovo cariche Collegio sindacale.
Possono partecipare all'assemblea gli azionisti iscritti nel libro
soci almeno cinque giorni prima di quello fissato per all'assemblea.
Il liquidatore:
avv. Rosario Calì
S-5208 (A pagamento). |
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Contratti | 2021 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 112 del 27-9-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-09-27&atto.codiceRedazionale=TX21BFM22209 | IN.VA. S.P.A. Centrale Unica di Committenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta | Sede legale: loc. L'Île Blonde n. 5, 11020 Brissogne (AO), Italia | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.112 del 27-9-2021) | Bando di gara - CIG 8897215615
SEZIONE I) AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: IN.VA. S.p.A.
Documenta-zione disponibile all'indirizzo internet:
https://inva.i-faber.com.Ente per il quale l'amministrazione
aggiudicatrice acquista: Regione Autonoma Val-le d'Aosta -
Dipartimento Innovazione e Agenda Digitale, Indirizzo: Loc. L'Île
Blon-de, 5 - 11020 Brissogne (AO); Telefono: +39 0165 275076; Fax:
+39 0165 275050; PEC: innovazione_ravda@pec.regione.vda.it; Indirizzo
internet: http://www.regione.vda.it
SEZIONE II) OGGETTO DELL'APPALTO: Procedura aperta per
l'affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle postazioni
di radiotelecomunicazione di proprietà o in disponibilità
dell'amministrazione regionale - CPV: 50332000-1 - Co-dice NUTS:
ITC20. Entità totale appalto: Euro 526.652,50 IVA esclusa, di cui
Euro 0,00 IVA esclusa, per oneri della sicurezza non soggetti a
ribasso.
SEZIONE IV) PROCEDURA: telematica aperta. Criterio aggiudicazione:
minor prezzo. Ricevimento offerte: 25/10/2021 ore 12:00. Apertura
offerte: 26/10/2021 ore 09:30 presso la sede di IN.VA. S.p.A.
SEZIONE VI) ALTRE INFORMAZIONI: RUP: Raffaele ROCCO; Responsabile
Sub procedimento: Enrico ZANELLA. Procedure di ricorso: T.A.R. Valle
d'Aosta - Via Cesare Battisti,1 - Aosta 11100 (IT). Data di
spedizione dell'avviso GUUE: 20/09/2021
Il direttore generale
dott. Enrico Zanella
TX21BFM22209 |
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Serie Generale | 2010 | DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA' | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | Serie Generale n. 283 del 3-12-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-12-03&atto.codiceRedazionale=10A14171&elenco30giorni=false | AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO | DETERMINAZIONE 18 novembre 2010 | Regime di rimborsabilita' e prezzo di vendita del medicinale «Docetaxel Teva» (docetaxel) autorizzata con procedura centralizzata europea. (10A14171) (GU Serie Generale n.283 del 03-12-2010) | Regime di rimborsabilità e prezzo di vendita della specialità
medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) - autorizzata con procedura
centralizzata europea dalla Commissione europea con la decisione del
26 gennaio 2010 ed inserita nel registro comunitario dei medicinali
con i numeri:
EU/1/09/611/001 20 mg - concentrato e solvente per soluzione per
infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml
- solvente: flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino
EU/1/09/611/002 80 mg - concentrato e solvente per soluzione per
infusione - uso endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml
- solvente: flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1flaconcino.
Titolare A.I.C.: Teva Pharma B.V.
IL DIRETTORE GENERALE
Visti gli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n.
300;
Visto l'art. 48 del decreto legge 30 settembre 2003, n. 269,
convertito nella legge 24 novembre 2003, n. 326, che istituisce
l'Agenzia italiana del farmaco;
Visto il decreto del Ministro della salute di concerto con i
Ministri della funzione pubblica e dell'economia e finanze in data 20
settembre 2004, n. 245 recante norme sull'organizzazione ed il
funzionamento dell'Agenzia italiana del farmaco, a norma del comma 13
dell'art. 48 sopra citato;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Vista la legge 15 luglio 2002, n.145;
Visto il decreto del Ministro del lavoro, della salute e delle
politiche sociali del 16 agosto 2008, registrato dall'Ufficio
centrale del bilancio al Registro visti semplici, foglio n. 803 in
data 16 luglio 2008, con cui il prof. Guido Rasi è stato nominato
Direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco;
Vista la legge 24 dicembre 1993, n. 537, concernente «Interventi
correttivi di finanza pubblica» con particolare riferimento all'art.
8;
Visto l'art. 85, comma 20 della legge 23 dicembre 2000, n. 388;
Visto l'art. 1, comma 41, della legge 23 dicembre 1996, n. 662;
Vista la legge 14 dicembre 2000, n.376, recante «Disciplina della
tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il
doping»;
Visto l'art. 48, comma 33, legge 24 novembre 2003, n. 326, che
dispone la negoziazione del prezzo per i prodotti rimborsati dal
S.S.N. tra Agenzia e titolari di autorizzazioni;
Visto il decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 95, concernente
l'attuazione della direttiva 2000/38/CE e l'introduzione di un elenco
di farmaci da sottoporre a monitoraggio intensivo;
Visto il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 142 del 21
giugno 2006, concernente l'attuazione della Direttiva 2001/83/CE (e
successive direttive di modifica) relativa ad un codice comunitario
concernenti i medicinali per uso umano nonchè della direttiva
2003/94/CE;
Vista la delibera CIPE del 1° febbraio 2001;
Visto il Regolamento n. 726/2004/CE;
Vista la determinazione 29 ottobre 2004 «Note AIFA 2004 (Revisione
delle note CUF)», pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta
Ufficiale n. 259 del 4 novembre 2004 e successive modificazioni;
Vista la determinazione AIFA del 3 luglio 2006 pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 156 del 7 luglio 2006;
Vista la determinazione AIFA del 27 settembre 2006 pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 227, del 29 settembre 2006
concernente «Manovra per il governo della spesa farmaceutica
convenzionata e non convenzionata»;
Vista la domanda con la quale la ditta ha chiesto la
classificazione, ai fini della rimborsabilità;
Visto il parere della commissione consultiva tecnico - scientifica
nella seduta del 27 luglio 2010;
Visto il parere del comitato prezzi e rimborso nella seduta del 14
settembre 2010;
Vista la deliberazione n. 24 del 21 settembre 2010 del Consiglio di
amministrazione dell'AIFA adottata su proposta del Direttore
generale;
Considerato che per la corretta gestione delle varie fasi della
distribuzione, alla specialità medicinale debba venir attribuito un
numero di identificazione nazionale;
Determina:
Art. 1
Descrizione del medicinale e attribuzione n. AIC
Alla specialità medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) nelle
confezioni indicate vengono attribuiti i seguenti numeri di
identificazione nazionale.
Confezioni:
20 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso
endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml - solvente:
flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino;
A.I.C. n. 039718010/E (in base 10) 15W33U(in base 32).
80 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso
endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml - solvente:
flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino;
A.I.C. n. 039718022/E (in base 10) 15W346 (in base 32).
Indicazioni terapeutiche.
Tumore della Mammella.
Docetaxel Teva in associazione con doxorubicina e ciclofosfamide è
indicato per il trattamento adiuvante di pazienti con tumore della
mammella operabile linfonodo positivo.
Docetaxel Teva in associazione con doxorubicina è indicato per il
trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato
o metastatico che non hanno ricevuto una precedente terapia
citotossica per questa patologia.
Docetaxel Teva in monoterapia è indicato per il trattamento di
pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico,
dopo fallimento di una terapia citotossica. La precedente
chemioterapia dovrebbe aver compreso una antraciclina o un agente
alchilante.
Docetaxel Teva in associazione con trastuzumab è indicato per il
trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico, con
iperespressione di HER2 e che non hanno ricevuto in precedenza una
terapia chemioterapica per malattia metastatica.
Docetaxel Teva in associazione con capecitabina è indicato per il
trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato
o metastatico dopo fallimento di una chemioterapia citotossica.
La precedente chemioterapia dovrebbe aver compreso una
antraciclina.
Tumore non a piccole cellule del polmone.
Docetaxel Teva è indicato per il trattamento di pazienti con
tumore non a piccole cellule del polmone localmente avanzato o
metastatico, dopo fallimento di un precedente trattamento
chemioterapico.
Docetaxel Teva in associazione con cisplatino è indicato per il
trattamento di pazienti con tumore non a piccole cellule del polmone
non operabile, localmente avanzato o metastatico che non hanno
ricevuto precedenti chemioterapie per questa condizione.
Carcinoma prostatico.
Docetaxel Teva in associazione con prednisone o prednisolone è
indicato nella terapia dei pazienti con carcinoma della prostata
metastatico ormono-refrattario.
Adenocarcinoma gastrico.
Docetaxel Teva in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è
indicato per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico
metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione
gastroesofagea, che non hanno in precedenza ricevuto chemioterapia
per la malattia metastatica.
Tumore della testa e del collo.
Docetaxel Teva in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è
indicato per il trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a
cellule squamose localmente avanzato della testa e del collo.
Art. 2
Classificazione ai fini della rimborsabilità
La specialità medicinale Docetaxel Teva (docetaxel) è
classificata come segue:
Confezione:
20 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso
endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 0,72 ml - solvente:
flaconcino (vetro) 1,28 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino;
A.I.C. n. 039718010/E (in base 10) 15W33U(in base 32).
Classe di rimborsabilita': «H».
Prezzo ex factory (IVA esclusa); € 56,64.
Prezzo al pubblico (IVA inclusa); € 93,48.
Confezione:
80 mg - concentrato e solvente per soluzione per infusione - uso
endovenoso - concentrato: flaconcino (vetro) 2,88 ml - solvente:
flaconcino (vetro) 5,12 ml - 1 flaconcino + 1 flaconcino;
A.I.C. n. 039718022/E (in base 10) 15W346 (in base 32).
Classe di rimborsabilita': «H».
Prezzo ex factory (IVA esclusa); € 211,49.
Prezzo al pubblico (IVA inclusa); € 349,04.
Validità del contratto: 24 mesi.
Art. 3
Classificazione ai fini della fornitura
La classificazione ai fini della fornitura del medicinale Docetaxel
Teva (docetaxel) è la seguente: medicinali soggetti a prescrizione
medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente
ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile (OSP).
Art. 4
Tutela brevettuale
Il titolare dell'AIC del farmaco generico è esclusivo responsabile
del pieno rispetto dei diritti di proprietà industriale relativi al
medicinale di riferimento e delle vigenti disposizioni normative in
materia brevettuale.
Art. 5
Disposizioni finali
La presente determinazione ha effetto dal giorno successivo alla
sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana,
e sarà notificata alla società titolare dell'autorizzazione
all'immissione in commercio.
Roma, 18 novembre 2010
Il direttore generale: Rasi |
|
Serie Generale | 2003 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | BANCA D'ITALIA | Serie Generale n. 127 del 4-6-2003 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2003-06-04&atto.codiceRedazionale=03A06814&elenco30giorni=false | BANCA D'ITALIA | COMUNICATO | Sostituzione del Commissario liquidatore della Banca di Credito Cooperativo di Tivoli e Valle dell'Aniene - Societa' Cooperativa per azioni a responsabilita' limitata, in Tivoli. (GU Serie Generale n.127 del 04-06-2003) | La Banca d'Italia, con provvedimento del 5 maggio 2003, ha
nominato il sig. avv. Raffaello Carinci Commissario liquidatore, in
sostituzione del prof. avv. Giorgio Marasà dimissionario, della
Banca di Credito Cooperativo di Tivoli e Valle dell'Aniene - Società
Cooperativa per azioni a responsabilità limitata, con sede nel
Comune di Tivoli (Roma), posta in liquidazione coatta amministrativa
con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze in data
6 marzo 2003. |
|
Concorsi | 2022 | DIARI | MINISTERO DELL'INTERNO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 86 del 28-10-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-10-28&atto.codiceRedazionale=22E13669 | MINISTERO DELL'INTERNO | DIARIO | Rinvio del diario delle prove scritte del concorso pubblico, per esami, a ventisette posti per l'accesso alla qualifica di vice direttore logistico-gestionale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, con talune riserve. (GU n.86 del 28-10-2022) | Si comunica che nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» - n. 89 dell'11
novembre 2022, nonchè sul sito del Dipartimento dei Vigili del
fuoco, del soccorso pubblico e della Difesa civile
http://www.vigilfuoco.it verrà data notizia dello svolgimento delle
prove scritte del concorso pubblico, per esami, a ventisette posti
nella qualifica di vice direttore logistico gestionale del Corpo
nazionale dei vigili del fuoco, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» -
n. 42 del 27 maggio 2022.
Si fa presente che sul sito internet www.vigilfuoco.it è
pubblicato l'elenco dei candidati ammessi alla prova scritta.
Tale pubblicazione ha valore di notifica a tutti gli effetti e
nei confronti di tutti i candidati. |
|
Contratti | 2009 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 114 del 28-9-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-09-28&atto.codiceRedazionale=T-09BFK15640 | AZIENDA OSPEDALIERA SANT'ANNA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.114 del 28-9-2009) | BANDO DI GARA
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO
Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna
Indirizzo postale: Via Napoleona 60 Citta': Como Codice postale:
22100 Paese: Italia
Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica
Telefono: 031 5855204
All'attenzione di: Angelo Cammarata - Responsabile del procedimento
Posta elettronica: angelo.cammarata@hsacomo.org Fax: 031 5855711
Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org
Ulteriori informazioni sono disponibili presso: X I punti di
contatto sopra indicati
Il capitolato d'oneri e la documentazione complementare (inclusi i
documenti per il dialogo competitivo e per il sistema dinamico di
acquisizione) sono disponibili presso: X I punti di contatto sopra
indicati
Le offerte o le domande di partecipazione vanno inviate a: X I
punti di contatto sopra indicati
I.2) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE E PRINCIPALI SETTORI DI
ATTIVITÀ
Ministero o qualsiasi altra autorità nazionale o federale, inclusi
uffici a livello locale o regionale
X Autorità regionale o locale
Servizi generali delle amministrazioni pubbliche X Salute
L'amministrazione aggiudicatrice acquista per conto di altre
amministrazioni aggiudicatrice NO X
SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO
II.1) DESCRIZIONE
II.1.1) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione
aggiudicatrice: fornitura biennale di pacemaker e relativi
elettrocateteri, defibrillatori automatici e relativi elettrocateteri
- 20 lotti.
II.1.2) Tipo di appalto e luogo di esecuzione, luogo di consegna o
di prestazione dei servizi
B) FORNITURE X ACQUISTO X
Luogo principale di esecuzione:
- Ospedale di Como - Codice NUTS: IT 202
II.1.3) L'avviso riguarda UN APPALTO PUBBLICO X
II.1.5) Breve descrizione dell'appalto o degli acquisti: fornitura
biennale di pacemaker e relativi elettrocateteri, defibrillatori
automatici e relativi elettrocateteri - 20 lotti
II.1.8) DIVISIONE IN LOTTI SÌ X
UNO O PIÙ LOTTI SÌ X
II.1.9) AMMISSIBILITÀ DI VARIANTI NO X
II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO
Se noto, valore stimato, IVA esclusa (indicare solo in cifre
2.792.000,00= al netto dell'IVA Moneta: EURO
OPZIONI (eventuali) NO X
II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE
Periodo in mesi: 24 o giorni (dall'aggiudicazione dell'appalto)
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO
III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste (se del caso)
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o
riferimenti alle disposizioni applicabili in materia:
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di
imprenditori, di fornitori o di prestatori di servizi aggiudicatario
dell'appalto (se del caso)
Per offerte da parte di RTC o consorzi si vedano le prescrizioni
nel capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo internet
di cui al p. I.1.
III.1.4) Altre condizioni particolari cui è soggetta la
realizzazione dell'appalto NO X
III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE
III.2.1) Situazione personale degli operatori, inclusi i requisiti
relativi all'iscrizione nell'albo professionale o nel registro
commerciale
Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai
requisiti:
Situazione giuridica: vedere capitolato d'oneri integrale
disponibile all'indirizzo internet di cui al p. I.1
III.2.2) Capacità economica e finanziaria
Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai
requisiti:
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
Livelli minimi di capacità eventualmente richiesti (se del caso)
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
III.2.3) Capacità tecnica
Informazioni e formalità necessarie per valutare la conformità ai
requisiti:
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
Livelli minimi di capacità eventualmente richiesti (se del caso)
Vedere capitolato d'oneri integrale disponibile all'indirizzo
internet di cui al p. I.1
SEZIONE IV: PROCEDURA
IV.1.1) Tipo di procedura Aperta X
IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE
IV.2.1) Offerta economicamente più vantaggiosa in base ai X
X criteri indicati nel capitolato d'oneri, nell'invito a presentare
offerte o a negoziare oppure nelle specifiche
IV.2.2) Ricorso ad un'asta elettronica NO X
IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO
IV.3.2) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto NO X
IV.3.3) Condizioni per ottenere il capitolato d'oneri e la
documentazione complementare ( ad eccezione del sistema dinamico di
acquisizione) oppure il documento descrittivo nel caso di dialogo
competitivo)
Documenti a pagamento NO X
Condizioni e modalità di pagamento: le informazioni e i
chiarimenti possono essere richiesti al Responsabile del Procedimento
agli indirizzi e punti di contatto sopra evidenziati non oltre 8
giorni dal termine di scadenza per la presentazione delle offerte .
IV.3.4) Termine per il ricevimento delle offerte o delle domande di
partecipazione 24 novembre 2009 (gg/mm/aaaa) Ora: 12, 00
IV.3.6) IV.3.6) Lingue utilizzabili per la presentazione delle
offerte/domande di partecipazione: Italiano
IV.3.7) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato
alla propria offerta ( procedure aperte) periodo in mesi: 6 o giorni:
(dal termine ultimo per il ricevimento delle offerte)
IV.3.8) Modalità di apertura delle offerte:
Data: 30/11/2009 Ora: 10.00.
Luogo: Azienda Ospedaliera Sant'Anna - via Napoleona, 60 - 22100
Como
Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte (se del
caso): soggetti debitamente delegati da parte delle imprese/società
concorrenti
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.1) TRATTASI DI UN APPALTO PERIODICO (se del caso) NO X
VI.2) APPALTO CONNESSO AD UN PROGETTO E/O PROGRAMMA FINANZIATO DAI
FONDI COMUNITARI NO X
VI.3) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (se del caso)
Tutte le informazioni relative alle modalità di svolgimento della
procedura, alla consistenza tecnica ed economica del contratto sono
indicate nel capitolato d'oneri. Il presente bando ed il capitolato
d'oneri sono pubblicati sul sito internet dell'Azienda Ospedaliera
Sant'Anna www.hsacomo.org dove saranno inoltre pubblicate le
eventuali precisazioni o integrazioni in merito alla gara.N
VI.5) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO: 24.09. 2009
ALLEGATO A
ALTRI INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO
I) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI SONO DISPONIBILI
ULTERIORI INFORMAZIONI
Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna
Indirizzo postale: Via Napoleona 60
Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia
Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica
All'attenzione di: Angelo Cammarata - responsabile del procedimento
Telefono: 031 5855204
Posta elettronica: angelo.cammarata@hsacomo.org Fax: 031 5855711
Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org
II) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI SONO DISPONIBILI
IL CAPITOLATO D'ONERI E LA DOCUMENTAZIONE COMPLEMENTARE (INCLUSI I
DOCUMENTI PER IL DIALOGO COMPETITIVO E PER IL SISTEMA DINAMICO DI
ACQUISIZIONE
Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna
Indirizzo postale: Via Napoleona 60
Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia
Punti di contatto: u.o. Approvvigionamenti e Logistica
Telefono: 031 5855204
All'attenzione di: Angelo Cammarata - Responsabile del procedimento
Posta elettronica: angelo.cammarata@hsacomo.org Fax: 031 5855711
Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org
III) INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO PRESSO I QUALI INVIARE LE
OFFERTE/DOMANDE DI PARTECIPAZIONE
Denominazione ufficiale: Azienda Ospedaliera Sant'Anna
Indirizzo postale: Via Napoleona 60
Citta': Como Codice postale: 22100 Paese: Italia
Punti di contatto: U.O. Approvvigionamenti e Logistica
Telefono: 031 5855204
All'attenzione di: Angelo Cammarata - responsabile del procedimento
Posta elettronica: angelo.cammarata@hsacomo.org Fax: 031 5855711
Indirizzo Internet (URL): www.hsacomo.org
Il Responsabile del Procedimento
Dott. Angelo Cammarata
T-09BFK15640 |
||
Contratti | 2008 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 95 del 18-8-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-08-18&atto.codiceRedazionale=C-0814871 | COMUNE DI CARDANO AL CAMPO (Provincia di Varese) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.95 del 18-8-2008) | Avviso pubblico indicativo di Project Financing
per la realizzazione di Centro Natatorio Comunale
Parte di provvedimento in formato grafico
C-0814871 (A pagamento). |
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Regioni | 2000 | REGIONE LAZIO | 3a Serie Speciale - Regioni n. 51 del 23-12-2000 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2000-12-23&atto.codiceRedazionale=000R0522 | REGIONE LAZIO | LEGGE REGIONALE 21 gennaio 2000, n. 9 | Modifica alla legge regionale 5 ottobre 1998, n. 44. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.51 del 23-12-2000) | (Pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Lazio n. 5 del 19
febbraio 2000)
IL CONSIGLIO REGIONALE
Ha approvato
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1.
1. All'art. 3, comma 5, le parole "il 31 ottobre 1999 ed entro il
30 novembre 1999" sono sostituite dalle seguenti: "il 15
febbraio 2000 ed entro il 15 marzo 2000".
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino
ufficiale della Regione.
È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla
osservare come legge della Regione Lazio.
Roma, 21 gennaio 2000
BADALONI
Il visto del commissario del Governo è stato apposto il 13
gennaio 2000. |
||
Parte Seconda | 2015 | Altri annunzi | Espropri | Parte Seconda n. 83 del 21-7-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-07-21&atto.codiceRedazionale=T15ADC10092 | PROVINCIA DI CHIETI Il dirigente del settore 6 Servizio espropri | (GU Parte Seconda n.83 del 21-7-2015) | Ordinanza di pagamento diretto n. 7 del 19 giugno 2015
Oggetto: lavori di costruzione metanodotto Potenziamento
Derivazione per Vasto DN 250 (10") DP 64 bar ed opere connesse.
Liquidazione Indennità di asservimento.
VISTA la legge 7.8.1990, n. 241 e successive modifiche e
integrazioni, recante disposizioni sulla procedura di semplificazione
dei procedimenti amministrativi;
VISTO il D.P.R. 8.6.2001, n. 327 e s.m.i., "Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione
per pubblica utilita'", in seguito denominato "Testo Unico";
VISTO la Disposizione n° 3 del 09 febbraio 2012 rilasciata dalla
Scrivente Amministrazione con la quale è stato approvato il progetto
definitivo, dichiarata la pubblica utilità urgente ed indifferibile,
accertata la conformità urbanistica ed apposto il vincolo
preordinato all'esproprio/asservimento per il metanodotto
"Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") P 64 bar ed opere
connesse", richiamata la nota prot. n° 6950 del 09.02.2012 con la
quale questa Amministrazione trasmetteva copia della succitata
Disposizione n° 3 a tutti gli enti coinvolti ed in particolar modo si
invitavano i comuni interessati di San Salvo e Cupello a darne
pubblicità mediante l'affissione all'albo pretorio per venti giorni
consecutivi;
VISTA la nota informativa Snam Rete Gas S.p.A. prot. REINV/INIPU/
306/92 RIC del 14.06.2012 trasmessa alle ditte proprietarie dei
terreni interessati a mezzo Raccomandata A.R. così come previsto
dall'art.17 del DPR 327/2001;
VISTA l'istanza in data 19.07.2012, corredata dalla necessaria
documentazione, con la quale la società Snam Rete Gas S.p.A. ha
chiesto a questa Amministrazione, ai sensi dell'art. 22 del Testo
Unico, l'asservimento e l'occupazione degli immobili di proprietà
privata siti in agro di Cupello (CH) occorrenti per la realizzazione
del metanodotto "Potenziamento Derivazione per Vasto DN 250 (10") DP
64 bar e opere connesse";
VISTO il Decreto di Asservimento Coattivo n° 7 del 30 luglio 2012,
emesso da questa Amministrazione, con il quale si dispone a favore
della Snam Rete Gas S.p.A. l'asservimento e l'occupazione temporanea
di strisce di terreni in comune di Cupello provincia di Chieti,
interessate dal tracciato del metanodotto "Potenziamento Derivazione
per Vasto DN 250 (10") DP 64 bar e opere connesse";
VISTA la nota, REINV/INIPU/06/RIC del 09.01.2013, con la quale si
notificava il Decreto di Asservimento Coattivo n° 7 del 30.07.2012
con l'offerta delle indennità e si invitavano le ditte a presenziare
al sopralluogo sulla particella interessata dai lavori;
TENUTO conto che decorsi inutilmente trenta giorni dalla
notificazione della nota sopra richiamata, si intende non concordata
la determinazione dell'indennità di asservimento ed occupazione
temporanea;
TENUTO conto che i sigg. Cirulli Nicola nato a Schiavi d'Abruzzo il
25/05/1929 e Cirulli Massimo nato a Ortona li11/11/1963 proprietari
delle particelle 42, 28 e 19 del foglio di mappa 27 del comune di
Cupello hanno dichiarato, con nota prot. 8897 del 04/03/2013, la non
accettazione delle indennità proposte ed hanno richiesto a questa
Amministrazione, ai sensi dell'art. 21 del Testo Unico ed ai fini
della determinazione definitiva dell'indennità, di provvedere a
nominare la terna peritale;
VISTA l'Ordinanza di deposito n. 23 del 16/07/2013 con la quale
questa Autorità Espropriante ha disposto che la Snam Rete Gas S.p.A.
provveda, ai sensi dell'art. 20, comma 14 del Testo Unico, a
depositare, presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze
Ragioneria Territoriale dello Stato di Chieti, le somme delle
indennità di asservimento ed occupazione temporanea e danni dovute
alla ditta Cirulli Nicola e Cirulli Massimo per complessivi Euro.
10.523,00;
VISTA la Determina Dirigenziale n. 291 del 21/03/2014 con la quale
questa autorità espropriante ha nominato i tecnici che compongono la
terna peritale geom. Claudio Bottone in rappresentanza dell'Autorità
Espropriante, geom. Filippo Menna nominato dal Tribunale di Vasto,
geom. Donato Ranni, nominato dai sigg. Cirulli Nicola e Cirulli
Massimo;
VISTA la Relazione Tecnica rimessa dalla Terna Peritale in data
06/10/2014, prot. 34610, con la quale determina a maggioranza
l'indennità definitiva delle aree asservite sopra richiamate in
Euro. 3,50/mq omnicomprensive di ogni e qualsiasi indennizzo
(asservimento, occupazione temporanea e danni);
VISTA la nota 10136 di prot. del 26/03/2015 con la quale si
notificava alla ditta Cirulli che i valori da attribuire agli
immobili asserviti in agro del Comune di Cupello di proprietà del
sig. Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 e Cirulli
Massimo nato ad Ortona il 11/11/1963 sono così determinati:
a) per i terreni in catasto individuati al foglio di mappa 4 con le
p.lle 42, 28 e 19 per complessivi mq. 7.886,00 ricadente in zona
"agricola", la terna peritale si è espressa a maggioranza per un
valore di Euro. 3,50 al mq. e quindi per una indennità complessiva
di asservimento, occupazione temporanea e danni pari ad Euro.
27.601,00;
VISTA la comunicazione di accettazione pervenuta in data
09/04/2015, prot. 11714, con la quale la ditta Cirulli Nicola e
Cirulli Massimo ha manifestato la propria volontà e dichiarato
irrevocabilmente di accettare, ognuno per la propria quota,
l'indennità di Euro. 27.601,00;
VISTI i documenti che giustificano la proprietà dell'immobile
asservito e occupato, nonchè la liberatoria nei confronti della Snam
Rete Gas e di questa Amministrazione da chiunque posa vantare diritti
o pretese di qualsiasi genere sulle indennità accettate in relazione
alla propria quota;
VISTA la nota, REINV/INIPU/217/Sav del 21.04.2015, con la quale la
Snam Rete Gas S.p.A. comunica che non proporrà ricorso avverso la
stila delle indennità di che trattasi chiedendo espressamente di
liquidare quanto dovuto esclusivamente a favore dei titolari del
provvedimento di asservimento sigg. Cirulli Nicola n. a Schiavi di
Abruzzo il 25/05/1929 e Cirulli Massimo nato ad Ortona il 11/11/1963
e non ad altri soggetti giuridici (Aziende Agricole Cirulli Srl);
RITENUTO, per quanto sopra, di esprimere parere favorevole in
ordine alla regolarità tecnica ed amministrativa, nonchè alla
legittimità del presente provvedimento;
Dispone
1) Che la Snam Rete Gas S.p.A. provveda, ai sensi dell'art. 22 del
Testo Unico, a liquidare e pagare l'indennità di asservimento,
occupazione temporanea e danni per le particelle 42, 28 e 19 del
foglio di mappa 27 del comune di Cupello per complessivi Euro.
17.078,00 così come segue:
- quanto ad Euro. 12.808,50 a favore di Cirulli Nicola n. a Schiavi
di Abruzzo il 25/05/1929 (CRLNCL29E25I526B) da liquidare sul c/c
postale ad esso intestato con codice IBAN -
IT40E0760115500000015409667;
- quanto ad Euro. 4.269,50 a favore di Cirulli Massimo nato ad
Ortona il 11/11/1963 (CRLMSM63S11G141Z) da liquidare sul c/c postale
intestato a Cirulli Nicola n. a Schiavi di Abruzzo il 25/05/1929 con
codice IBAN - IT40E0760115500000015409667.
2) Che la SNAM Rete Gas S.p.A. provveda ad inoltrare al servizio
espropri di questa Provincia attestato di bonifico delle indennità
sopra richiamate quale quietanza delle somme corrisposte.
3) Che l'ulteriore indennità depositata di Euro. 10.523,00 venga
svincolata con provvedimento d'ufficio predisposto dal Servizio
Espropri da inoltrare al Ministero dell'Economia e delle Finanze
Ragioneria Territoriale dello Stato di Chieti.
Il dirigente de settore responsabile del procedimento
ing. Carlo Cristini
T15ADC10092 |
||
Parte Seconda | 2011 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 81 del 16-7-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-07-16&atto.codiceRedazionale=TS11ADD10581 | BAYER - S.P.A. | (GU Parte Seconda n.81 del 16-7-2011) | Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di una specialità medicinale per uso umano. Modifiche apportate ai
sensi del regolamento CE n. 1234/2008.
Titolare: Bayer S.p.a., con sede e domicilio legale in viale
Certosa n. 130, 20156 (Milano), codice fiscale e partita I.V.A. n.
05849130157.
Specialità medicinale: SARIDON.
Confezioni:
5 compresse A.I.C. n. 004336083;
10 compresse A.I.C. n. 004336044;
5 compresse A.I.C. n. 004336107.
Modifica apportata ai sensi del regolamento CE n. 1234/2008.
Pratica n. N1A/2011/1099.
IA B.II.b.3 eliminazione del sovradosaggio della caffeina.
I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta.
Un procuratore dirigente:
dott. Salvatore Lenzo
TS11ADD10581 |
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Contratti | 2011 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 1-8-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-01&atto.codiceRedazionale=T11BGA15955 | AZIENDA USL DI FERRARA DIPARTIMENTO ATTIVITA' TECNICO-PATRIMONIALI E TECNOLOGICHE | Sede Legale: Via Cassoli, 30 - 44100 Ferrara | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 1-8-2011) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati
1) STAZIONE APPALTANTE: Azienda USL di Ferrara - Dipartimento
Attività Tecnico-Patrimoniali e Tecnologiche - Via Cassoli, 30 -
44100 Ferrara
Tel. 0532/235801 - 805, fax: 0532/235803
Indirizzo internet: www.ausl.fe.it.
2) PROCEDURA DI GARA: Procedura ristretta ai sensi degli artt. 3,
38° comma, 54 e 55 del D.Lgs. 163/06 e s.m.
3) OGGETTO DELL'APPALTO: Progettazione esecutiva ed esecuzione dei
lavori di ristrutturazione dei Reparti di Cardiologia e Terapia
Intensiva dell'Ospedale SS. Annunziata di Cento (FE) - Intervento H34
dell'Accordo di Programma 2009 - Programma investimenti ex art. 20 L.
67/88 - IV Fase - I° Stralcio - Delibera Assemblea Legislativa n.
185/08 - Codice CUP E33B08000230003.
4) IMPORTO COMPLESSIVO DELL'APPALTO (compresi oneri di sicurezza e
spese per la progettazione esecutiva): Euro 1.514.272,76 (IVA
esclusa)
5) DATA DI AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: Atto del Direttore Generale
n. 196 del 13/06/2011.
6) CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: offerta economicamente più
vantaggiosa ai sensi degli artt. 81 e 83 del D.Lgs. 163/06 e.s.m.i..
7) NUMERO DI OFFERTE RICEVUTE: 6
8) NOME E INDIRIZZO DELL'AGGIUDICATARIO: R.T.I.: COOP.COSTRUZIONI
Soc.Coop. (Capogruppo) di Bologna - CIAB Soc.Coop. idrici e affini
(Mandante) di Bologna.
9) PREZZO CONTRATTUALE: Euro 1.292.911,56 + IVA - Offerta
economicamente più vantaggiosa con punti 100 su 100.
10) SUBAPPALTO: Nei limiti e con le modalità di cui all'art. 118
del D.Lgs. 163/06.
11) NOME DELL'ORGANO COMPETENTE PER LE PROCEDURE DI RICORSO: contro
il provvedimento di affidamento dell'appalto è ammesso ricorso
presso l'autorità giudiziaria amministrativa.
Ferrara, lì 27/07/2011
Il direttore del dipartimento attività tecnico-patrimoniali e
tecnologiche
ing. Livio Alberani
T11BGA15955 |
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Contratti | 2019 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 27 del 4-3-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-03-04&atto.codiceRedazionale=TX19BGA4386 | ACI LIVORNO SERVICE S.U.R.L. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.27 del 4-3-2019) | Esito gara n. 7239087
SEZIONE I. ENTE AGGIUDICATORE: Aci Livorno Service Surl - Via G.
Verdi, 32 - 57126 Livorno tel 0586/898435 e mail:
b.boscaglia@acilivorno.it indirizzo internet: www.acilivorno.it -
Sezione Aci Livorno Service / Società trasparente.
SEZIONE II. OGGETTO: Gara Europea Appalto di fornitura franco
destino di carburanti per autotrazione. Importo a base d'asta: euro
€. 6.993.516,85 IVA, accise escluse I costi della sicurezza derivanti
dai rischi di natura interferenziale sono pari ad €. 0,00 CPV:
09132100 - 09134100 - 09133000 NUTS: ITI16.
SEZIONE IV. PROCEDURA: aperta aggiudicata con il criterio del
prezzo più basso.
SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: data aggiudicazione
14/01/2019. Lotto 1 CIG 767610061B Importo a base d'asta €
5.276.263,19 al netto di IVA ed ACCISE offerte ricevute 3; impresa
aggiudicatrice Sirtam Spa, con sede in Via E. Fermi, 93 - Pistoia
(P.I.01494470477) Valore finale dell'appalto: ribasso offerto pari
all'8 % (ottopercento) sul differenziale - rispetto alle quotazioni
Platt's - benzina premium unleaded 10 ppm, gasolio ulsd 10 ppm -
posto a base d'asta per ogni litro di carburante oggetto della
fornitura. Lotto 2 CIG 767611527D appalto non aggiudicato. Lotto 3
CIG 7676131FAD appalto non aggiudicato.
SEZIONE VI. ALTRE INFORMAZIONI: Organismo responsabile delle
procedure di ricorso: Tribunale Amministrativo Regionale della
Toscana - Via Ricasoli, 40, 50122 Firenze. Pubblicazione Bando di
Gara GURI: n. 130 del 07.11.2018. Pubblicazione Avviso Rettifica e
proroga termini GURI: n.139 del 21.11.2018. Responsabile del
Procedimento: Dott. Luca Francesco Baldi.
L'amministratore unico
Marco Fiorillo
TX19BGA4386 |
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Contratti | 2021 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 138 del 29-11-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-11-29&atto.codiceRedazionale=TX21BGA27763 | PROVINCIA DI MANTOVA Servizio Gestione e Manutenzione strade provinciali | Sede legale: via Principe Amedeo n. 32, 46100 Mantova (MN), Italia Codice Fiscale: 8001070202 Partita IVA: 00314000209 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.138 del 29-11-2021) | Avviso di appalto aggiudicato
SEZIONE I. AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Provincia di Mantova -
Servizio Gestione e Manutenzione strade provinciali - Regolazione
della circolazione stradale - Via P. Amedeo n. 30/32 - 46100 MANTOVA
- Tel. 0376/204306 Fax 0376/204388 - www.provincia.mantova.it - Pec
provinciadimantova@legalmail.it.
SEZIONE II. OGGETTO DELL'APPALTO: "Ponte in barche di Torre
d'Oglio: Interventi strutturali per migliorarne l'efficienza di
funzionamento", CUP G47H17001340005 CIG 8866883F50
SEZIONE IV. PROCEDURA: negoziata, ai sensi dell'art. 1 c. 2 lett.
b) del D.L. n. 76/2020, convertito con L. n. 120/2020 e
successivamente modificato con D.L. n. 77/2021, convertito con L. n.
108/2021.
SEZIONE V. AGGIUDICAZIONE DELL'APPALTO: determinazione dirigenziale
n. 899 del 09/11/2021, efficace dall'11/11/2021. Operatori economici
invitati: n. 5, ammessi: n. 3. Aggiudicataria FLUMAR S.R.L. con sede
a Boretto (RE), con il ribasso del 2,030% per l'importo complessivo
di € 506.703,70 (IVA esclusa). Criterio di aggiudicazione: minor
prezzo.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI: Procedure di ricorso: TAR
Lombardia, Sez. Brescia, Via C. Zima 3 - 25121 Brescia - termine per
ricorsi: 30 giorni. RUP: Ing. Barbara Bresciani.
Il dirigente
Ing.Antonio Covino
TX21BGA27763 |
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Contratti | 2007 | BANDI DI GARA | BANDI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 114 del 1-10-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-10-01&atto.codiceRedazionale=C-19168 | SERVIZIO SANITARIO DELLA TOSCANA E.S.T.A.V. - Ente Servizi Tecnici Amministrativi Area Vasta SUD-EST | Siena, strada delle Scotte n. 14 www.estav-sudest.it | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.114 del 1-10-2007) | Bando di gara a procedura ristretta per la fornitura in acquisto di
un tomografo RMN per l'Azienda USL 8 di Arezzo
Parte di provvedimento in formato grafico
C-19168 (A pagamento). |
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Contratti | 2018 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 18 del 12-2-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-02-12&atto.codiceRedazionale=TX18BGA2825 | COMUNE DI BARI Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori Pubblici | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.18 del 12-2-2018) | Avviso di aggiudicazione bando di gara
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: I.1) Comune di Bari -
Ripartizione Stazione Unica Appaltante, Contratti e Gestione Lavori
Pubblici - Via Garruba, 51 - 70122 BARI (Italia) tel. 080/577500/06,
www.comune.bari.it.
SEZIONE II: OGGETTO: L17015 Accordo quadro - Lavori di manutenzione
ordinaria a tutela della pubblica incolumità e reperibilità, per
interventi di emergenza delle strade e marciapiedi della Città di
Bari - Lotto n.4 - Municipio 4. CIG 7312879AA6.
SEZIONE IV: PROCEDURA: aperta da aggiudicare con il criterio del
prezzo più basso. Bando di gara pubblicato su GURI V Serie Speciale
n. 149 del 29.12.2017
SEZIONE V: AGGIUDICAZIONE: Data aggiudicazione: 07.02.2018. Offerte
ricevute in termini 79. Operatore economico individuato per la
conclusione dell'accorso quadro: Tecnostrade s.r.l. Via N. Ruffo, 46
Bari P.I. 04764780724 con il ribasso d'asta del 30,723%. Prezzo di
aggiudicazione: nei limiti del plafond massimo di spesa
corrispondente all'I.B.A. di € 574.000,00 oltre € 11.500,00 per oneri
della sicurezza.
Il dirigente
avv. Pierina Nardulli
TX18BGA2825 |
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Concorsi | 2023 | AZIENDE SANITARIE LOCALI ED ALTRE ISTITUZIONI SANITARIE | AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 5 POLESANA DI ROVIGO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 23 del 24-3-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-03-24&atto.codiceRedazionale=23E03690 | AZIENDA UNITA' LOCALE SOCIO-SANITARIA N. 5 POLESANA DI ROVIGO | CONCORSO (scad. 23 aprile 2023) | Conferimento dell'incarico di direttore di unita' operativa complessa ostetricia e ginecologia di Rovigo e Trecenta. (GU n.23 del 24-03-2023) | È indetto presso l'Azienda ULSS 5 Polesana avviso pubblico per
l'attribuzione dell'incarico di direttore di unità operativa
complessa ostetricia e ginecologia di Rovigo e Trecenta.
Il termine per la presentazione della domanda, corredata dai
documenti prescritti, scade il trentesimo giorno successivo alla data
di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».
Il testo integrale del bando con l'indicazione dei requisiti e le
modalità di partecipazione al concorso, è pubblicato nel Bollettino
Ufficiale della Regione Veneto n. 34 del 10 marzo 2023 ed è inserito
nel sito aziendale - sezione concorsi e avvisi: www.aulss5.veneto.it
Per ulteriori informazioni rivolgersi alla UOC gestione risorse
umane - ufficio Concorsi - dell'Azienda ULSS 5 Polesana, viale Tre
Martiri n. 89; tel. 0425/393963-393966. |
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Parte Seconda | 2010 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 90 del 31-7-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-07-31&atto.codiceRedazionale=C101974 | TRIBUNALE CIVILE DI LANUSEI | (GU Parte Seconda n.90 del 31-7-2010) | Atto di citazione
Maria Luisa Floris, nata il 14 novembre 1960 a Tertenia, Carmina
Floris, nata il 28 marzo 1968 a Tertenia, Anna Lisa Floris, nata il
28 dicembre 1971 a Tertenia citano Biolchini Giovanni Battista,
res.te in Tertenia, via I Maggio n. 3, Biolchini Antonio, res.te in
Tertenia, via I Maggio n. 3, Biolchini Pietro Paolo, res.te in
Tertenia, località Marosini, Biolchini Giacinto, res.te in Tertenia,
via Tuberi n. 17, Biolchini Emilio, res.te in Quartu Sant'Elena, via
Nenni n. 136, Biolchini Maria Raffaela, res.te in Tertenia, via Roma,
Biolchini Dino, res.te in Tertenia, via Roma, Biolchini Luisella,
res.te in Tertenia, via Roma, Biolchini Annetta, res.te in Tertenia,
via Doria n. 8; Meloni Salvatore, res.te in Cagliari, alla via Dante
n. 215; Meloni Maria Paola, res.te in Capoterra, alla via Cagliari n.
105; Meloni Annalisa, res.te in Capoterra, alla via Cagliari n. 105;
Biolchini Anna Elena, res.te in Tertenia, alla via Gramsci; Biolchini
Dino Costantino, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 21; Biolchini
Agnese, res.te in Dorgali, al viale Fermi n. 122; Biolchini Elsa,
res.te in Laconi, via Moro n. 1; Biolchini Dario, res.te in Tertenia,
alla via Doria n. 23; Biolchini Elvio, res.te in Tertenia, alla via
Doria n. 25; Biolchini Ettore, res.te in Tertenia, alla via Doria n.
25; Biolchini Luciana, res.te in Tertenia, alla via Gramsci;
Biolchini Mario, res.te in Quartucciu, via Arbus n. 5; Biolchini
Marisa, res.te in Bologna, strada Maggiore, 71; Biolchini Ottavio,
res.te in Tertenia, alla via Roma; Biolchini Vanda Tina, res.te in
Tertenia, alla via Roma; Floris Marilena, e/o suoi eredi legittimi;
Loi Salvatore, e/o suoi eredi legittimi; Melis Maria, res.te in
Tertenia, alla via Gennargentu n. 25; Melis Piero, e/o suoi eredi
legittimi; Lai Enrico, res.te in Tertenia, al vico III Roma n. 12;
Lai Battistina, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 282; Lai
Annetta, res.te in Tertenia, alla via Roma n. 282; Lai Santino,
res.te in Tertenia, alla via Tesonis n. 15; Lai Assunta, res.te in
Tertenia alla via Mazzini n. 37; personalmente e/o i loro eredi
legittimi, individuati ai sensi degli artt. 565 e ss. del Codice
civile, a comparire nanti il Tribunale di Lanusei per l'udienza del
20 gennaio 2011, con invito a costituirsi almeno venti giorni prima
di detta udienza nelle forme di cui all'art. 166 C.P.C., con
l'avvertimento che in difetto o in caso di costituzione fuori termine
si verificheranno rispettivamente la dichiarazione di contumacia o le
decadenze di cui agli artt. 38 e 167 C.P.C., per ivi sentire
riconosciuto l'acquisto della proprietà per intervenuta usucapione
del terreno ubicato in Comune di Tertenia, censito al foglio 29,
mappali 93, 201, 202, 204, 255, 257, 258, 260 e 261. La presente
pubblicazione è stata disposta dal presidente del Tribunale di
Lanusei con provvedimento del 16 luglio 2010.
Tortolì, 19 luglio 2010
Avv. Mauro Pretti
C101974 |
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Contratti | 2020 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 90 del 5-8-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-08-05&atto.codiceRedazionale=TX20BGA17155 | SOCIETA' AUTOSTRADA LIGURE TOSCANA P.A. - S.A.L.T. P.A. Tronco Ligure Toscano | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.90 del 5-8-2020) | Avviso di aggiudicazione di appalto
Stazione appaltante: Società Autostrada Ligure Toscana p.a. -
S.A.L.T. p.a. Tronco Ligure Toscano - Via Don E. Tazzoli 9 Lido di
Camaiore LU 55041 ITALIA - Telefono: +39 05849091 - Posta
elettronica: salt@salt.it - Posta elettronica certificata:
salt@legalmail.it - Fax: +39 0584909300 - Profilo di committente
(URL): http://www.salt.it
Oggetto dell'appalto: PA/12/19 Accordo quadro per lavori di
adeguamento ai sensi delle NTC 2018 dei viadotti Burlamacca e
Malaventre CIG 7979017D1D - CUP I27H18002430005 - Luogo principale di
esecuzione: Autostrada A12 Sestri Levante - Livorno, Comune di
Viareggio, Provincia di Lucca e Comune di San Giuliano Terme,
Provincia di Pisa, Regione Toscana - Importo complessivo dell'appalto
a base di gara: Euro 2.106.355,22 oltre all'IVA, di cui Euro
108.927,90 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso d'asta -
Categorie lavorazioni: OG3 (prevalente), OS11 (scorporabile), OS23
(scorporabile) - Procedura di aggiudicazione: aperta ai sensi
dell'art. 60 del DLgs n. 50/2016 e s.m.i - Criterio di
aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa, ai sensi
dell'art. 95, comma 2, del DLgs n. 50/2016 e s.m.i. -
Numero offerte pervenute: 2 - Operatore Economico aggiudicatario:
MGA SRL MANUTENZIONI GENERALI AUTOSTRADE - Ribasso percentuale
offerto: 15,65% - Punteggio complessivo: 85,311 - Importo
aggiudicazione appalto: Euro 1.793.757,84 - Data stipula contratto:
22/07/2020.
Autorità competente in merito ad eventuali ricorsi: Tribunale
Amministrativo Regionale (T.A.R.) per la Toscana (50100 Firenze - Via
Ricasoli 40).
Il presente avviso è altresì pubblicato sul sito della stazione
appaltante http://www.salt.it/ligure-toscano/esiti-di-gara/.
Il facente funzioni responsabile del procedimento
ing. Andrea Minuto
TX20BGA17155 |
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Contratti | 2009 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 86 del 24-7-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-07-24&atto.codiceRedazionale=T-09BGA11360 | COMUNE DI MONZA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.86 del 24-7-2009) | AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI
I.1) Comune di Monza, Ufficio Progettazione Edilizia Pubblica,
p.zza Trento e Trieste, 20052 Monza, Tel.0392372456 fax 0392372565,
www.comune.monza.mi.it. II.1.1) Lavori di realizzazione centro civico
viale Libertà, CUP B79H08000080005. II.1.2) Lavori - Esecuzione.
Luogo: viale Libertà - Monza. IV.1.1) Procedura: Aperta. IV.2.1)
Aggiudicazione: Prezzo più basso. IV.3.1) Dossier: Prot. n.24094/09.
V.1) AGGIUDICAZIONE: 14/07/09. V.2) OFFERTE RICEVUTE: 9. V.3)
AGGIUDICATARIO: Seli Manutenzioni Generali srl, Impresa Capogruppo,
via Donizetti 46, 20052 Monza (MB); MIT srl, Impresa mandante, via
Calatafimi 25, 10042 Nichelino. V.4) Valore iniziale Euro
1.767.847,37 + IVA (compresi oneri per la sicurezza). Valore finale
Euro 1.021.388,10 + IVA (compresi oneri per la sicurezza). V.5)
Subappalto: si. VI.4) 20.07.09.
Il Dirigente
Dr.ssa Ileana Musicò
T-09BGA11360 |
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Parte Seconda | 2013 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 72 del 20-6-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-20&atto.codiceRedazionale=T13ADD8473 | SOFAR S.P.A. | Sede legale: Trezzano Rosa (MI), via Firenze n. 40 Codice Fiscale e/o Partita IVA: 03428610152 | (GU Parte Seconda n.72 del 20-6-2013) | Modifiche secondarie di autorizzazione all'immissione in commercio di
specialità medicinali per uso umano. Modifiche apportate ai sensi
D.Lgs. 274/2007
Titolare: SOFAR SpA
1) Specialità medicinali, confezioni e n. AIC:
PENTACOL 500 mg supposte, 20 supposte n. AIC 026925154
SPASMODIL 60 mg supposte, 6 supposte n. AIC: 028580049
Modifica apportata ai sensi del Reg. CE 1234/2008 del 24/11/2008 e
s.m.i.:
Grouping di Variazioni di tipo IB-A.5.z: Modifica di titolarità
dell'officina di produzione del prodotto finito da Lamp S.Prospero a
Lamp San Prospero SpA: Codice Pratica: N1B/2013/691.
2) Specialità medicinale: GOLADIN n. AIC. 032873010
Confezione: "0,25 mg pastiglie" 24 pastiglie
Modifica apportata ai sensi del Reg. CE 1234/2008 del 24/11/2008 e
s.m.i.:
Variazione di tipo IB - B.II.d.1.g: "Modifica dei parametri di
specifica del prodotto finito a rilascio e per il periodo di
validita': aggiunta del parametro di specifica impurezze di
degradazione note, non note e totali per questioni di qualita'"-
Codice Pratica: N1B/2013/560.
I lotti già prodotti sono mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza indicata in etichetta ai sensi dell'art.37 D.Lgs. 219/2006 e
s.m.i. Decorrenza delle modifiche:dal giorno successivo alla data di
pubblicazione in G.U.
Un amministratore delegato
dott.ssa Carla Labruzzo
T13ADD8473 |
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Contratti | 2018 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 135 del 19-11-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-11-19&atto.codiceRedazionale=TX18BGA24519 | COMUNE DI LESINA Stazione Unica Appaltante Laghi Comuni di Lesina, Serracapriola e Chieuti | Sede amministrativa: piazza Aldo Moro n. 1 - 71010 Lesina (FG), Italia Codice Fiscale: 00357670710 Partita IVA: 00357670710 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.135 del 19-11-2018) | Avviso di aggiudicazione relativo alla gara svolta con procedura
negoziata senza bando per l'affidamento dei lavori di adeguamento
sismico della scuola dell'infanzia in Via Bellini, nel Comune di
Lesina - CIG 7576859DD5 - CUP I15E15000000001
Importo totale dei lavori iva esclusa: € 614.859,22.
Importo oneri di sicurezza: € 27.845,04.
Importo a base d'appalto: € 587.014,18.
Data di aggiudicazione definitiva: 02/10/2018.
Criterio di aggiudicazione: prezzo più basso.
Aggiudicatario: BASSO S.r.l. - partita IVA 01801200765 - con sede a
Melfi (PZ) in via Santa Croce n. 49 con il ribasso del 29,89% e
importo complessivo pari a € 439.400,68 oltre iva come per legge.
L'avviso completo è disponibile sul profilo del committente
all'indirizzo www.comunelesina.it seguendo il percorso
Amministrazione Trasparente/Bandi di Gara e Contratti/Bandi di Gara
in Corso, cartella "Indagine di mercato affidamento lavori di
adeguamento/miglioramento edifici scolastici comunali".
Il responsabile del procedimento
Paola Stornelli
TX18BGA24519 |
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Contratti | 2009 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 129 del 2-11-2009 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2009-11-02&atto.codiceRedazionale=TC-09BGA18300 | AUTORITA' PORTUALE DI GIOIA TAURO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.129 del 2-11-2009) | Esito di gara - C.I.G. n. 0266296A66
Ai sensi dell'art. 65 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163 si dà notizia che è stata esperita una gara mediante procedura
aperta in data 26 giugno 2009, ai fini dell'aggiudicazione
dell'appalto avente ad oggetto: «l'affidamento della progettazione
definitiva e del coordinamento della sicurezza in fase di
progettazione dell'intervento di approfondimento e consolidamento dei
fondali del canale portuale, adeguamento strutturale degli elementi
della banchina di levante tratto d del porto di Gioia Tauro e
realizzazione della terza via di corsa».
L'importo presunto per le prestazioni oggetto di affidamento, è
stimato in € 460.000,00 (quattrocentosessantamila/00) secondo la
seguente articolazione:
opere da progettare in categoria If: € 30.000,00 (trentamila/00);
opere da progettare in categoria Ig: € 220.000,00
(duecentoventimila/00);
opere da progettare in categoria VIIc: € 25.000,00
(venticinquemila/00);
coordinamento della sicurezza in fase di progettazione: €
80.000,00 (ottantamila/00); Sommano gli onorari: € 355.000,00
(trecentocinquantacinquemila/00).
Rimborso spese: € 105.000,00 (centocinquemila/00); l'appalto è
stato aggiudicato in data 26 giugno 2009 sulla base del criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa di cui al punto IV.2 del
bando di gara e secondo le norme e con le modalità previste e dal
disciplinare di gara.
Il totale delle offerte ricevute è stato di numero 5 (cinque), da
parte dei seguenti offerenti:
1. Raggruppamento Temporaneo di Professionisti: Acale Studio
Associato, Cipra S.r.l. - Seacon S.r.l. - Ing. Giuseppe Scarpelli -
Associazione Professionale «Logika» - Ing. Claudio Giordani - via
Tommasi n. 28 - 60124 Ancona;
2. Protecno S.r.l., via Risorgimento n. 9 - 35027 Noventa
Padovana (PD);
3. Vams Ingegneria - Ing. S. Acquista, via Nizza n. 154 - 00198
Roma;
4. R.T.I.: Solidus S.r.l. - Cooprogetti Soc. Cooperativa - Ing.
Pasquale Melito - Ing. Giovanni Suraci, via Tronto n. 21 - Roma;
5. Costituendo R.T.I.: 3TI Progetti Italia - Ingegneria Integrata
S.p.a. - Interprogetti S.r.l. - G.T.S. Studio Associato Geologia
Tinti Sciuto, via del Fornetto n. 85 - 00149 Roma.
Aggiudicataria della gara è risultata: Raggruppamento Temporaneo
di Professionisti: Acale Studio Associato - Cipra S.r.l. - Seacon
S.r.l. - Ing. Giuseppe Scarpelli - Associazione Professionale
«Logika» - Ing. Claudio Giordani, via Tommasi n. 28 - 60124 Ancona
con un importo offerto pari a € 181.700 ed un tempo di realizzazione
offerto di 40 giorni.
Responsabile Unico del Procedimento: ing. Saverio Spatafora.
Il presidente:
dott. ing. Giovanni Grimaldi
TC-09BGA18300 |
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Contratti | 2011 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 113 del 26-9-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-09-26&atto.codiceRedazionale=T11BFK19472 | ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI "FONDAZIONE G. PASCALE" | Sede Legale: Via Mariano Semmola - 80131 Napoli CF 00911350635 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.113 del 26-9-2011) | Bando di gara
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE
I.1) DENOMINAZIONE E INDIRIZZO UFFICIALE DELL'AMMINISTRAZIONE
AGGIUDICATRICE
ISTITUTO NAZIONALE PER LO STUDIO E LA CURA DEI TUMORI "FONDAZIONE
G. PASCALE"
VIA MARIANO SEMMOLA - 80131 NAPOLI
SERVIZIO RESPONSABILE: S.C. PROGETTAZIONE E MANUTENZIONE EDILE
TELEFONO: +390815903139 -131
TELEFAX: +390815462043
POSTA ELETTRONICA: r.samarelli@istitutotumori.na.it
INDIRIZZO INTERNET: www.istitutotumori.na.it
I.2) INDIRIZZO PRESSO IL QUALE È POSSIBILE OTTENERE ULTERIORI
INFORMAZIONI
COME AL PUNTO I.1
I.3) INDIRIZZO PRESSO IL QUALE È POSSIBILE OTTENERE LA
DOCUMENTAZIONE
COME AL PUNTO I.1
I.4) INDIRIZZO AL QUALE INVIARE LE OFFERTE/LE DOMANDE DI
PARTECIPAZIONE
COME AL PUNTO I.1
I.5) TIPO DI AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE *
Organismo di diritto pubblico
SEZIONE II: OGGETTO DELL'APPALTO
II.1) DESCRIZIONE
II.1.1) Tipo di appalto di lavori :SI
II.1.2) Tipo di appalto di forniture :
II.1.3) Tipo di appalto di servizi
II.1.4) Si tratta di un accordo quadro? * NO
II.1.5) Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione
aggiudicatrice *
LAVORI EDILI ED IMPIANTISTICI DI ADEGUAMENTO LABORATORIO
RADIOFARMACI E FORNITURA IN OPERA ATTREZZATURE AD ALTO CONTENUTO
TECNOLOGICO - CIG 3262618D88
II.1.6) Descrizione/oggetto dell'appalto
LAVORI EDILI ED IMPIANTISTICI DI ADEGUAMENTO LABORATORIO
RADIOFARMACI E FORNITURA IN OPERA ATTREZZATURE AD ALTO CONTENUTO
TECNOLOGICO - CIG 3262618D88
II.1.7) Luogo di consegna dei lavori : VIA MARIANO SEMMOLA - 80131-
NAPOLI ITALIA
II.1.8) Nomenclatura
II.1.8.1) CPV 45262522-6(vocabolario comune per gli appalti) *
II.1.8.2) Altre nomenclature rilevanti (CPA/NACE/CPC)
II.1.9) Divisione in lotti NO
Le offerte possono essere presentate per tutti i lotti
II.1.10) Ammissibilità di varianti : SI
II.2) QUANTITATIVO O ENTITÀ DELL'APPALTO
II.2.1) Quantitativo o entità totale (compresi tutti gli eventuali
lotti e opzioni) quantitativo: come riportato nel capitolato speciale
d'appalto ed allegati pubblicati sul sito www.isititutotumori.na.it;
entità totale: spesa stimata Euro 2.349.815,85 oltre IVA senza
possibilità di offerte pari o in aumento, compreso dei costi della
sicurezza pari a Euro 52.528,34;
II.2.2) Opzioni (eventuali) Descrizione ed indicazione del momento
in cui possono venire esercitate
II.3) DURATA DELL'APPALTO O TERMINE DI ESECUZIONE: 12 MESI.
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO
III.1) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO
III.1.1) Cauzioni e garanzie richieste : Cauzione provvisoria come
disciplinato nel disciplinare di gara ed allegati pubblicati sul sito
www.istitutotumori.na.it
III.1.2) Principali modalità di finanziamento e di pagamento e/o
riferimenti alle disposizioni applicabili in materia
Fondi ordinari di bilancio; il pagamento delle relative fatture è
fissato entro 90 gg. dalla data di ricezione delle stesse.
III.1.3) Forma giuridica che dovrà assumere il raggruppamento di
imprenditori, di fornitori o di prestatori di servizi aggiudicatario
dell'appalto
I raggruppamenti di impresa sono regolati dall'art.34 e ss del
D.lvo 163/2006 e s.m.i.; l'impresa che partecipa ad un raggruppamento
non può concorrere singolarmente o far parte di altri
raggruppamenti.
III.2) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE
III.2.1) Indicazioni riguardanti la situazione propria
dell'imprenditore / del fornitore / del prestatore di servizi,
nonchè informazioni e formalità necessarie per la valutazione dei
requisiti minimi di carattere economico e tecnico che questi deve
possedere : COME RIPORTATO NEL DISCIPLINARE DI GARA sul sito
www.isititutotumori.na.it
III.2.1.1) Situazione giuridica - prove richieste
come riportato nel capitolato speciale d'appalto ed allegati
pubblicati sul sito www.isititutotumori.na.it;
III.2.1.2) Capacità economica e finanziaria - prove richieste
III.2.1.3) Capacità tecnica - tipo di prove richieste
III.3) CONDIZIONI RELATIVE ALL'APPALTO DI SERVIZI
III.3.1) La prestazione del servizio è riservata ad una
particolare professione?
III.3.2 in caso affermativo citare la corrispondente disposizione :
III.3.2) Le persone giuridiche saranno tenute a comunicare i
nominativi e le qualifiche professionali del personale incaricato
della prestazione del servizio?:
SEZIONE IV: PROCEDURE
IV.1) TIPO DI PROCEDURA : APERTA
IV.1.1) Sono già stati scelti candidati? (se pertinente e solo nel
caso di procedure negoziate):
IV.1.2) Giustificazione della scelta della procedura accelerata
IV.1.3) Pubblicazioni precedenti relative allo stesso appalto (se
pertinente)
IV.1.3.1) Avviso indicativo concernente lo stesso appalto (se
pertinente)
IV.1.3.2) Eventuali pubblicazioni precedenti
IV.1.4) Numero di imprese che si prevede di invitare a presentare
un'offerta (se pertinente)
IV.2) CRITERI DI AGGIUDICAZIONE
A) Offerta economicamente più vantaggiosa COME RIPORTATO NEL
DISCIPLINARE DI GARA sul sito www.isititutotumori.na.it
IV.3) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO
IV.3.1) Numero di riferimento attribuito al dossier
dall'amministrazione aggiudicatrice *
IV.3.2) Documenti contrattuali e documenti complementari -
condizioni per ottenerli
Costo 0 (Zero)
La documentazione di gara ed i relativi allegati, interamente
riportati sul sito aziendale www.isititutotumori.na.it, potranno
essere ritirati presso l'Istituto in epigrafe, S.C. Progettazione e
Manutenzione Edile.
IV.3.3) Scadenza fissata per la ricezione delle offerte
21/11/2011 - ore 12,00
IV.3.4) Spedizione degli inviti a presentare offerte ai candidati
prescelti (nel caso delle procedure ristrette o negoziate)
IV.3.5) Lingua/e utilizzabile/i nelle offerte o nelle domande di
partecipazione : IT
IV.3.6) Periodo minimo durante il quale l'offerente è vincolato
dalla propria offerta (nel caso delle procedure aperte)
180 giorni (dalla scadenza fissata per la ricezione delle offerte)
IV.3.7) Modalità di apertura delle offerte: vedere disciplinare di
gara
IV 3.7.1) Persone ammesse ad assistere all'apertura delle offerte
Sono ammessi a presenziare alla gara i legali rappresentanti delle
ditte o persone dagli stessi delegati, muniti di procura e di un
valido documento di riconoscimento.
IV.3.7.2) Data, ora e luogo apertura offerte
data : 12/12/2011 ore 10.00
luogo : presso la Sala Consiglio dell'Amministrazione
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.1) TRATTASI DI BANDO NON OBBLIGATORIO? NO
VI.2) Precisare, all'occorrenza, se il presente appalto ha
carattere periodico e indicare il calendario previsto per la
pubblicazione dei prossimi avvisi : bando con carattere non
periodico.
VI.3) L'APPALTO È CONNESSO AD UN PROGETTO / PROGRAMMA FINANZIATO
DAI FONDI DELL'UE?* : NO
VI.4) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (SE DEL CASO)
La gara per Procedura Aperta viene espletata ai sensi del Decreto
Legislativo 163/2006 e s.m.i. con il criterio di aggiudicazione al
prezzo economicamente più vantaggioso ex art. 83 del citato D.lvo
163/2006..
VI.5) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE BANDO alla CEE 21 settembre
2011
Il direttore generale
dott. Tonino Pedicini
T11BFK19472 |
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Parte Seconda | 2017 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Ammortamenti | Parte Seconda n. 100 del 26-8-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-08-26&atto.codiceRedazionale=TX17ABC8838 | TRIBUNALE DI ROVERETO | (GU Parte Seconda n.100 del 26-8-2017) | Ammortamento cambiario
Il Presidente del Tribunale di Rovereto, con decreto n. 2262/2017
del 14 /08/2017 ha pronunciato l'ammortamento delle cambiali n. 28
ciascuna dell'importo di Euro 3.500,00 , con scadenza rispettivamente
al 30.11.2007 - 31.12.2007 - 31.01.2008 - 28.02.2008 - 31.03.2008 -
30.04.2008 - 31.05.2008 - 30.06.2008 - 31.07.2008 - 31.08.2008 -
30.09.2008 - 31.10.2008 - 30.11.2008 - 31.12.2008 - 31.01.2009 -
28.02.2009 - 31.03.2009 - 30.04.2009 - 31.05.2009 - 30.06.2009 -
31.07.2009 - 31.08.2009 - 30.10.2009 - 31.12.2009 - 31.01.2010 -
30.04.2010 - 31.07.2010 - 30.11.2010 Tutte emesse in data 13.11.2007
dalla Banca Popolare del Trentino da Armellini Paolo, in favore di
Risatti Rafael. Opposizione legale entro 90 giorni.
Arco Li, 21 agosto 2017
avv. Sonia La Via
TX17ABC8838 |
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Serie Generale | 2011 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELL'INTERNO | Serie Generale n. 181 del 5-8-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-05&atto.codiceRedazionale=11A10665&elenco30giorni=false | MINISTERO DELL'INTERNO | DECRETO 13 giugno 2011 | Delega di attribuzioni al Sottosegretario di Stato per l'interno, avv. Sonia Viale. (11A10665) (GU Serie Generale n.181 del 05-08-2011) | IL MINISTRO DELL'INTERNO
Visto l'art. 10 della legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante
riforma dell'organizzazione del Governo;
Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e successive
modificazioni, recante norme generali sull'ordinamento del lavoro
alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2001,
n. 398 e successive modificazioni e integrazioni, recante norme
sull'organizzazione degli Uffici centrali di livello dirigenziale
generale del Ministero dell'interno;
Visto il decreto ministeriale in data 20 maggio 2008 con il quale
sono state attribuite le deleghe ai Sottosegretari Sen. Michelino
Davico, l'On. Alfredo Mantovano e il Sen. Nitto Francesco Palma;
Visto, altresì, il decreto ministeriale in data 23 maggio 2011 con
il quale sono state attribuite le deleghe all'Avv. Sonia Viale nelle
materie relative all'immigrazione e all'asilo di competenza del
Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Dipartimento per le
libertà civili e l'immigrazione, nonchè le materie relative alla
cittadinanza, queste ultime prima attribuite al Sottosegretario di
Stato Sen. Nitto Francesco Palma;
Ritenuto, per esigenze di omogeneità, di attribuire al
Sottosegretario di Stato Avv. Viale anche la delega delle residue
materie di competenza del Dipartimento per le libertà civili e
l'immigrazione, che sono ancora previste nel provvedimento di delega
al Sottosegretario di Stato Sen. Palma,
Decreta:
Art. 1
1. Fatte salve le disposizioni contenute negli articoli 4, 14, 15,
16, 17, 18, 19 e 20 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ad
integrazione del decreto ministeriale in data 23 maggio 2011, sono
delegate al Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale le materie
relative alle confessioni religiose, ai diritti civili, alla tutela e
promozione delle minoranze storiche etnico-linguistiche e alle
problematiche delle comunità minoritarie delle zone di confine, ivi
compresa la minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia, materie
prima attribuite, con il decreto ministeriale 20 maggio 2008 citato
in premessa, al Sottosegretario di Stato Sen. Nitto Francesco Palma.
Art. 2
1. Ad integrazione del citato decreto ministeriale in data 23
maggio 2011, il Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale è delegato
anche alla firma dei provvedimenti di approvazione delle nomine dei
ministri di culto diversi dal cattolico (art. 20 e 21, regio decreto
n. 289/1930) e della designazione dei ministri di culto abilitati
all'assistenza religiosa a detenuti ed internati (art. 55, decreto
del Presidente della Repubblica n. 431/1976).
Art. 3
1. È delegata al Sottosegretario di Stato Avv. Sonia Viale,
relativamente alle materie delegate, la firma delle richieste di
parere al Consiglio di Stato e ad altri Organi istituzionali su
questioni non rivestenti carattere generale o di principio.
Art. 4
1. Resta riservata alla potestà del Ministro, ferme restando le
summenzionate disposizioni del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
165, e successive modificazioni, ogni atto o provvedimento che,
ancorchè rientrante nelle materie sopra specificate, sia dal
Ministro direttamente compiuto o a sè avocato ovvero riguardi
questioni di particolare rilievo.
2. Il presente decreto sarà inviato alla Corte dei Conti per la
registrazione.
Roma, 13 giugno 2011
Il Ministro: Maroni
Registrato alla Corte dei conti il 13 luglio 2011
Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 15, foglio n. 171 |
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Serie Generale | 2001 | LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI | MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI | Serie Generale n. 268 del 17-11-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-11-17&atto.codiceRedazionale=001G0464&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI | note: Entrata in vigore del decreto: 2/12/2001 | DECRETO 24 ottobre 2001, n. 407 | Regolamento per la definizione dei criteri e delle modalita' di attribuzione dei contributi a favore delle emittenti televisive locali ai sensi dell'articolo 23, comma 2 della legge 5 marzo 2001, n. 57. (GU Serie Generale n.268 del 17-11-2001) | IL MINISTRO DELLE COMUNICAZIONI
di concerto con
IL MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Vista la legge 6 agosto 1990, n. 223;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, ed in particolare l'articolo
12, che prevede la determinazione dei criteri e delle modalità per
la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili
finanziari;
Visto il decreto-legge 27 agosto 1993, n. 323, convertito, con
modificazioni, dalla legge 27 ottobre 1993, n. 422;
Visto il decreto-legge 23 ottobre 1996, n. 545, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996, n. 650;
Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249;
Vista la legge 30 aprile 1998, n. 122;
Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni 30 ottobre 1998, n. 68, recante il "Piano nazionale di
assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva";
Visto il decreto interministeriale 10 settembre 1998, n. 381,
concernente il regolamento recante norme per la determinazione dei
tetti di radiofrequenze compatibili con la salute umana;
Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni 1 dicembre 1998, n. 78, recante il "Regolamento per il
rilascio delle concessioni per la radiodiffusione televisiva privata
su frequenze terrestri";
Visto il decreto-legge 30 gennaio 1999, n. 15, convertito, con
modificazioni, dalla legge 29 marzo 1999, n. 78, recante
"Disposizioni urgenti per lo sviluppo equilibrato dell'emittenza
televisiva e per evitare la costituzione o il mantenimento di
posizioni dominanti nel settore radiotelevisivo";
Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni 14 luglio 1999, n. 105, con la quale è stata approvata
l'integrazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze
per la radiodiffusione televisiva;
Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, recante
"Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'articolo 11
della legge 15 marzo 1997, n. 59";
Visto il decreto-legge 18 novembre 1999, n. 433, convertito, con
modificazioni, dalla legge 14 gennaio 2000, n. 5, recante
"Disposizioni urgenti in materia di esercizio dell'attività
radiotelevisiva locale e di termini relativi al rilascio delle
concessioni per la radiodiffusione televisiva privata su frequenze
terrestri in ambito locale";
Vista la deliberazione dell'Autorità per le garanzie nelle
comunicazioni 23 febbraio 2000, n. 95, con la quale è stata
approvata l'ulteriore integrazione del piano nazionale di
assegnazione delle frequenze per la radiodiffusione televisiva;
Visto il decreto del Ministro delle comunicazioni 28 febbraio 2000,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 marzo 2000 supplemento
ordinario n. 65, con cui è stato approvato il piano nazionale di
ripartizione delle frequenze;
Visto il decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con
modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, recante
"Disposizioni urgenti per il differimento di termini in materia di
trasmissioni radiotelevisive analogiche e digitali, nonchè per il
risanamento di impianti radiotelevisivi";
Vista la legge 5 marzo 2001, n. 57, recante disposizioni in materia
di apertura e regolazione dei mercati ed, in particolare, l'articolo
23;
Visto il decreto-legge 12 giugno 2001, n. 217, recante
"Modificazioni al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonchè
alla legge 23 agosto 1988, n. 400, in materia di organizzazione del
Governo", convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2001,
n. 317;
Ritenuto di dover dare attuazione alle disposizioni contenute nel
predetto articolo 23 della predetta legge 5 marzo 2001, n. 57;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Udito il parere del Consiglio di Stato, reso nell'adunanza della
sezione consultiva per gli atti normativi del 24 settembre 2001;
Vista la comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
dell'8 ottobre 2001;
Adotta
il seguente regolamento:
Art. 1.
Beneficiari e ripartizione delle somme stanziate
1. Possono beneficiare del contributo previsto dall'articolo 23,
comma 1, della legge 5 marzo 2001, n. 57, di seguito denominata "la
legge", i soggetti titolari di emittenti televisive locali
legittimamente operanti alla data del 1 settembre 1999.
2. Le somme stanziate dall'articolo 23, comma 3, della legge, nel
limite di lire 165,3 miliardi per l'anno 2000, di lire 84,8 miliardi
per l'anno 2001 e di lire 101,7 miliardi per l'anno 2002, sono
attribuite agli aventi titolo quale contributo alle spese sostenute
per l'adeguamento degli impianti al piano nazionale di assegnazione
delle frequenze televisive adottato dall'Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni e per l'ammodernamento degli impianti medesimi,
nel rispetto della normativa in materia di inquinamento
elettromagnetico.
3. Il contributo per le spese sostenute per l'adeguamento degli
impianti al piano nazionale di assegnazione delle frequenze
televisive è attribuito nei casi previsti dall'articolo 2, comma 1,
del decreto-legge 23 gennaio 2001, n. 5, convertito, con
modificazioni, dalla legge 20 marzo 2001, n. 66, per il trasferimento
degli impianti televisivi.
4. Il contributo per l'ammodernamento degli impianti è attribuito
per le seguenti categorie di interventi:
a) azioni di risanamento degli impianti di cui all'articolo 2,
comma 2, del citato decreto-legge n. 5 del 2001, convertito, con
modificazioni, dalla legge n. 66 del 2001;
b) sostituzione degli impianti o degli elementi costituenti gli
impianti stessi per ponti di trasferimento per liberazione delle
bande di frequenze attribuite al servizio UMTS - IMT 2000;
c) sostituzione degli impianti o degli elementi costituenti gli
impianti stessi per ponti di trasferimento e per diffusione per
l'adeguamento al vigente piano nazionale di ripartizione delle
frequenze;
d) sostituzione in tecnica digitale degli impianti o degli
elementi costituenti gli impianti stessi per la radiodiffusione
televisiva su frequenze terrestri.
5. I contributi previsti dai commi 2, 3 e 4 sono erogati agli
aventi titolo, in misura non superiore al 40 per cento delle spese
sostenute debitamente documentate. La percentuale è fissata in
misura uguale per tutti i richiedenti. Nel caso in cui il totale
delle richieste superi l'ammontare complessivo delle somme
annualmente stanziate, la percentuale stessa è ridotta nella misura
necessaria a rispettare il limite di stanziamento.
Art. 2.
Domanda di ammissione al contributo
1. Le emittenti televisive locali indicate dall'articolo 1, comma
1, del presente decreto, che intendono beneficiare del contributo
previsto dall'articolo 23 della legge, devono inviare al Ministero
delle comunicazioni - Direzione generale concessioni e autorizzazioni
- Divisione 7 - Viale America, 201 - 00144 Roma, apposita domanda a
mezzo raccomandata postale ovvero per fax, entro il 28 febbraio
dell'anno successivo a quello per il quale è presentata la domanda.
Per l'ottenimento del contributo previsto per l'anno 2000, la domanda
va inviata entro il 31 dicembre 2001.
2. La domanda deve contenere, a pena di esclusione dall'erogazione
del contributo:
a) l'indicazione degli elementi atti ad individuare l'emittente
richiedente, ivi compreso il numero di partita IVA e il codice
fiscale del titolare dell'emittente;
b) la dichiarazione che il richiedente è titolare di emittente
legittimamente operante alla data del 1 settembre 1999;
c) la descrizione degli interventi effettuati sugli impianti che
compongono la rete di diffusione dell'emittente con l'indicazione
delle spese sostenute, dettagliatamente documentate a mezzo di
originale delle fatture e indicazione degli estremi dei pagamenti
effettuati. Nel caso di spese sostenute per più categorie, va
indicato anche il totale delle spese complessivamente sostenute;
d) la sottoscrizione effettuata nei modi stabiliti dall'articolo
38 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in
materia di documentazione amministrativa, emanato con decreto del
Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
Art. 3.
Erogazione e revoca del contributo
1. Il contributo è erogato, per ciascuno degli anni 2001 e 2002, a
ciascuna emittente avente titolo, entro il 30 aprile di ciascun anno
per il quale è stata presentata domanda. Il contributo relativo
all'anno 2000 è erogato entro il 28 febbraio 2002.
2. Qualora risulti che la concessione del contributo è stata
determinata da dichiarazioni mendaci o false attestazioni anche
documentali contenute nella domanda o nella documentazione alla
stessa allegata, il contributo è revocato.
3. La revoca del contributo comporta l'obbligo, a carico del
soggetto beneficiario, di riversare all'erario, entro i termini
fissati nel provvedimento stesso, l'intero ammontare percepito,
rivalutato secondo gli indici ufficiali ISTAT di inflazione in
rapporto ai "prezzi al consumo per le famiglie di operai e di
impiegati", oltre agli interessi corrispettivi al tasso legale.
4. Ove l'obbligato non ottemperi al versamento entro i termini
fissati, il recupero coattivo dei contributi e degli accessori al
contributo stesso, rivalutazione ed interessi, viene disposto
mediante iscrizione a ruolo.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inviato
alla Corte dei conti per la registrazione ed inserito nella Raccolta
ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto
obbligo a chiunque di osservarlo e farlo osservare.
Roma, 24 ottobre 2001
Il Ministro delle comunicazioni Gasparri
Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti
Visto, il Guardasigilli: Castelli
Registrato alla Corte dei conti il 13 novembre 2001
Ufficio di controllo sui Ministeri delle attività produttive,
registro n. 6 Comunicazioni, foglio n. 372 |
Corte Costituzionale | 1988 | SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 5 del 3-2-1988 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-02-03&atto.codiceRedazionale=088C0086 | N. 74 ORDINANZA 14 - 21 gennaio 1988 | Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Sfratto (procedimento per la convalida) - Convalida di sfratto - Opposizione tardiva - Esclusione - Manifesta inammissibilita'. (Cod. proc. civ., art. 668, secondo comma). (Cost., art. 24, primo comma) (088C0086) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.5 del 3-2-1988) | LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente: dott. Francesco SAJA;
Giudici: prof. Giovanni CONSO, prof. Ettore GALLO, dott. Aldo
CORASANITI, prof. Giuseppe BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof.
Renato DELL'ANDRO, prof. Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof.
Francesco Paolo CASAVOLA, prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo
CAIANIELLO, avv. Mauro FERRI, prof. Luigi MENGONI, prof. Enzo CHELI;
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nel giudizio di legittimità costituzionale dell'art. 668, secondo
comma, del codice di procedura civile, promosso con ordinanza emessa
il 15 maggio 1985 dal Tribunale di Catania - sezione promiscua,
iscritta al n. 582 del registro ordinanze 1985 e pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 8, prima serie speciale,
dell'anno 1986;
Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei
ministri;
Udito nella Camera di consiglio del 10 dicembre 1987 il Giudice
relatore Francesco Paolo Casavola;
Ritenuto che il Tribunale di Catania, con ordinanza emessa il 15
maggio 1985, ha sollevato, in riferimento all'art. 24, primo comma,
della Costituzione, questione di legittimità costituzionale
dell'art. 668, secondo comma, del codice di procedura civile, nella
parte in cui esclude l'ammissibilità dell'opposizione tardiva a
convalida di sfratto decorsi dieci giorni dall'inizio
dell'esecuzione;
che è intervenuta in giudizio l'Avvocatura dello Stato, in
rappresentanza del Presidente del Consiglio dei ministri, chiedendo
che la questione venga dichiarata non rilevante o comunque non
fondata;
Considerato che il giudice a quo non ha menomamente motivato circa
la rilevanza della proposta questione;
che, in ordinanza di rimessione, non risulta neppure svolta la
prescritta delibazione in ordine alla non manifesta infondatezza
rispetto alla norma costituzionale che si assume violata;
che, pertanto, il giudizio di legittimità costituzionale non
può essere ammesso;
Visti gli artt. 26, secondo comma, della legge 11 marzo 1953, n.
87, e 9 delle Norme integrative per i giudizi davanti alla Corte
costituzionale;
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
Dichiara manifestamente inammissibile la questione di legittimità
costituzionale dell'art. 668, secondo comma, del codice di procedura
civile, sollevata dal Tribunale di Catania, in riferimento all'art.
24, primo comma, della Costituzione, con l'ordinanza di cui in
epigrafe.
Così deciso in Roma, in camera di consiglio, nella sede della
Corte costituzionale, Palazzo della Consulta, il 14 gennaio 1988.
Il Presidente: SAJA
Il redattore: CASAVOLA
Il cancelliere: MINELLI
Depositata in cancelleria il 21 gennaio 1988.
Il direttore della cancelleria: MINELLI
88C0086 |
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Contratti | 2010 | AVVISI E BANDI DI GARA | ENTI DEL SETTORE SANITARIO | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 125 del 27-10-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-10-27&atto.codiceRedazionale=T10BFK22712 | AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.125 del 27-10-2010) | BANDO DI GARA
I.1) Azienda Regionale Emergenza Urgenza, Via A. Campanini 6, 20124
Milano IT Tel.02.67129001 Fax 67129002
direzione.generale@areu.lombardia.it www.areu.lombardia.it. II.1.1)
Con riferimento a ciascun lotto, l'appalto ha per oggetto la stipula
di un contratto per la fornitura del servizio di elisoccorso per le
aree di Milano, Bergamo e Brescia, come meglio descritto negli atti
di gara. II.1.2) Servizi, 3. II.1.3) appalto pubblico. II.1.6) CPV
principale 60443000. II.1.8) NO. II.1.9) SI. II.2.1) Lotto 1
E.26.154.380,00, Lotto 2 E.16.503.193,00, Lotto 3 E.17.632.153,00.
II.2.2) NO. II.3) mesi 84. III.2.1) a) iscrizione per attività
inerenti il presente servizio nel Registro delle imprese o in uno dei
registri professionali o commerciali dello Stato di residenza se si
tratta di uno Stato dell'UE, in conformità con quanto previsto
art.39, D.Lgs.163/06; b) non sussistenza dei motivi di esclusione di
cui art.38, D.Lgs.163/06. III.2.2) a) aver realizzato, compl.vamente
negli ultimi 3 esercizi, un fatturato globale, IVA escl., almeno pari
a Lotto 1: 13.078.000,00 E., Lotto 2: 8.252.000,00 E., Lotto 3:
8.817.000,00 E.; b) allegare dichiarazioni bancarie in originale di
almeno 2 istituti bancari o intermediari autorizzati ai sensi
D.Lgs.385/93. III.2.3) a) aver realizzato, compl.vamente negli ultimi
3 esercizi, un fatturato specifico per il servizio di elisoccorso,
IVA escl., almeno pari a Lotto 1: 5.605.000,00 E., Lotto 2:
3.537.000,00 E., Lotto 3: 3.779.000,00 E.; b) essere in possesso
della certificazione OPV 18 A; c) essere in possesso della
certificazione Regolamento HEMS; d) aver eseguito, nel triennio
2007-2008-2009 forniture nel settore oggetto di gara (servizio di
elisoccorso); e) di essere in possesso del certificato di operatore
aeronautico (COA) secondo le norme indicate nel discip. di gara; f)
di essere in possesso del certificato di operatore di lavoro aereo;
g) di essere in possesso del certificato di approvazione CAMO emesso
in accordo alla normativa indicata nel disciplinare di gara; h) di
essere in possesso del certificato di approvazione EASA Part. 145,
Lista delle operazioni autorizzate (LOA)come meglio specificato nel
discip. di gara.. IV.1.1) Aperta. IV.2.1) Offerta piu vantaggiosa.
IV.2.2) NO. IV.3.4) 24/11/10 h 12. IV.3.6) IT. IV.3.7) 240. IV.3.8)
25/11/10 h 9:30. VI.3) 1) La durata del contratto di cui al
precedente II.3, potrà essere prorogata, fino ad ulteriori 12
(dodici) mesi; in tal caso l'importo stimato per l'ottavo anno sarà
di Lotto 1: 29.890.720,00 E., Lotto 2: 18.860.792,00 E., Lotto 3:
20.151.032,00 E.. 2) I CUP (Codice unico di progetto) relativi ai
singoli lotti sono i seguenti: Lotto 1 F49E10000490002, Lotto 2
F19E10000860002, Lotto 3 F89E10003020002; 3) La documentazione
ufficiale di gara è in formato cartaceo, ritirabile c/o la sede
dell'AREU all'indirizzo di cui al p.to I.1 nei giorni feriali,
escluso sabato, dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30;è
altresì disponibile una versione della documentazione in formato
elettronico, presente e scaricabile dal sito all'indirizzo di cui al
p.to I.1. In caso di discordanza tra la versione in formato
elettronico e la versione in formato cartaceo prevarrà e quindi,
avrà validità per quanto contenuto, la versione in formato cartaceo
in quanto rappresenta la documentazione ufficiale di gara; 4)
Specifiche prescrizioni riguardanti la fornitura del servizio nonchè
i servizi connessi, modalità di presentazione e gli elementi di
valutazione delle offerte, importi massimi contrattuali e basi d'asta
di ciascun lotto non superabili in sede di offerta pena l'esclusione
dalla gara, subappalto, ulteriori cause di esclusione e altre info di
gara sono contenute nel presente bando di gara, discip. di gara,
cap.to speciale e documentazione allegata; 5) Non è ammessa la
partecipazione di concorrenti che si trovino tra loro in una delle
situazioni di controllo di cui art.2359 c.c., se la situazione di
controllo comporti che le offerte sono imputabili ad un unico centro
decisionale. Saranno, altresì, esclusi dalla gara i concorrenti per
i quali si accerti che le relative offerte sono imputabili ad un
unico centro decisionale, sulla base di univoci elementi; 6) Non sono
ammesse offerte parziali e/o condizionate; 7) I concorrenti, con la
presentazione delle offerte, consentono il trattamento dei propri
dati, anche personali, ai sensi D.Lgs.196/03 smi, per le esigenze
concorsuali e contrattuali; 8) Info e chiarimenti sugli atti di gara
possono essere richiesti esclusivamente a mezzo fax/e-mail entro e
non oltre il termine del 10.11.10 (12:00). I chiarimenti agli atti di
gara verranno pubblicati in formato elettronico sul sito
istituzionale; 9) Ai sensi art.79, c.5-quinquies, D.Lgs.163/06, i
concorrenti sono tenuti ad indicare, in sede di presentazione
dell'offerta, secondo le modalità indicate nel discip. di gara, il
domicilio eletto per le comunicazioni, comprensivo del numero di fax
ed, eventualmente, dell'indirizzo di posta elettronica per l'invio
delle suddette comunicazioni; 10) Il contratto che verrà stipulato
con l'aggiudicatario non prevede la clausola compromissoria; 11) È
designato quale resp.le del procedimento per la presente procedura il
dott. Danilo D'Agliano; 12) GUUE GU/S S203 del 19/10/10 rif.
309866-2010-IT; 13) A causa di disservizi tecnici imputabili
all'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,
servizi e forniture, questa Amministrazione provvederà a
formalizzare i Codice Identificativo Gara (CIG) relativi a ciascun
lotto mediante comunicazione sul proprio sito istituzionale. S.C.
Gestione degli Approvvigionamenti tel.02/67129061
approvvigionamenti@areu.lombardia.it. VI.5) GUCE:
Il Direttore Generale
Dr. Alberto Zoli
T10BFK22712 |
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Serie Generale | 2016 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DELLA SALUTE | Serie Generale n. 272 del 21-11-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-11-21&atto.codiceRedazionale=16A08121&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLA SALUTE | COMUNICATO | Autorizzazione all'immissione in commercio del medicinale per uso veterinario ad azione immunologica «Canigen DHPPi , liofilizzato e solvente per sospensione iniettabile per cani» (16A08121) (GU Serie Generale n.272 del 21-11-2016) | Decreto n. 166 del 24 ottobre 2016
Procedura decentrata n. FR/V/0297/001/DC.
Medicinale veterinario ad azione immunologica CANIGEN DHPPi,
liofilizzato e solvente per sospensione iniettabile per cani.
Titolare A.I.C.:
la società Virbac 1ere avenue - 2065 m - L.I.D. - 06516 Carros
Francia;
Produttore responsabile rilascio lotti:
lo stabilimento della ditta titolare dell'A.I.C. Virbac 1ere
avenue - 2065 m - L.I.D. - 06516 Carros Francia;
Confezioni autorizzate e numeri di A.I.C.:
scatola da 1 flacone di liofilizzato ed 1 flacone di solvente -
A.I.C. n. 104939018;
scatola da 5 flaconi di liofilizzato e 5 flaconi di solvente -
A.I.C. n. 104939020;
scatola da 10 flaconi di liofilizzato e 10 flaconi di solvente -
A.I.C. n. 104939032;
scatola da 25 flaconi di liofilizzato e 25 flaconi di solvente -
A.I.C. n. 104939044;
scatola da 50 flaconi di liofilizzato e 50 flaconi di solvente -
A.I.C. n. 104939057;
scatola da 100 flaconi di liofilizzato e 100 flaconi di solvente
- A.I.C. n. 104939069.
Composizione:
ogni dose da 1 ml contiene:
Liofilizzato:
Principio attivo:
Parte di provvedimento in formato grafico
*dose infettante 50% della coltura cellulare
Eccipienti: così come indicato nella tecnica farmaceutica
acquisita agli atti;
Solvente
Eccipienti: così come indicato nella tecnica farmaceutica
acquisita agli atti;
Specie di destinazione:
Cani;
Indicazioni terapeutiche:
Per l'immunizzazione attiva di cani da 8 settimane di eta':
per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica
causata dal virus del Cimurro;
per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica
causata dall'Adenovirus tipo 1;
per la prevenzione della mortalità e sintomatologia clinica e
riduzione della escrezione virale causata dal parvovirus del cane in
studi di challenge effettuati con il ceppo CPV-2b;
per la prevenzione della sintomatologia clinica e riduzione della
escrezione virale causata dal parvovirus del cane in studi di
challenge effettuati con il ceppo CPV-2c;
riduzione della sintomatologia respiratoria e della escrezione
virale causata dal virus della parainfluenza del cane e
dall'adenovirus tipo 2 del cane.
Inizio dell'immunita':
L'inizio della immunità è stato dimostrato:
dalla 3 settimana dopo la vaccinazione di base per CDV, CAV2 e
CPV;
dalla 4 settimana dopo la vaccinazione di base per CPiV e CAV-1.
Durata dell'immunità
La durata dell'immunità è di un anno dopo la vaccinazione di
base per tutti i componenti. Per CPV e CAV-1, la durata
dell'immunità è stata dimostrata dai dati sierologici. Per CPV, è
stato dimostrato che un anno dopo la vaccinazione con CPV-2 e CPV-2c
gli anticorpi sono ancora presenti. Nella durata degli studi di
immunità non vi era alcuna differenza significativa tra i cani
vaccinati e di controllo nella escrezione virale per CPiV o CAV-2.
Validita':
del medicinale veterinario confezionato per la vendita: 18 mesi;
dopo ricostituzione: utilizzare immediatamente dopo la
ricostituzione;
Tempi di attesa:
non pertinente;
Regime di dispensazione:
da vendersi soltanto dietro presentazione di ricetta medico
veterinaria in copia unica ripetibile.
Decorrenza di efficacia del decreto:
efficacia immediata. |
|
Concorsi | 2001 | ENTI LOCALI | COMUNE DI GERMIGNAGA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 14 del 16-2-2001 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2001-02-16&atto.codiceRedazionale=01E10450 | COMUNE DI GERMIGNAGA | CONCORSO (scad. 18 marzo 2001) | Concorso pubblico, per esami, per la copertura di un posto di collaboratore tecnico (floricoltore addetto ai prodotti chimici), cat. B3. (GU n.14 del 16-02-2001) | È indetto concorso pubblico, per esami, per la copertura di un
posto di collaboratore tecnico (floricoltore addetto ai prodotti
chimici), cat. B3.
Titolo di studio richiesto: diploma di scuola secondaria di
secondo grado e diploma di qualifica professionale di floricoltore
(in alternativa al diploma di qualifica professionale può essere
presentato documento rilasciato dal datore di lavoro per esperienza
acquisita come floricoltore/giardiniere per almeno una stagione)
nonchè autorizzazione abilitante all'acquisto dei presidi sanitari
per floricoltura rilasciata dalla competente autorità ai sensi del
decreto del Presidente della Repubblica n. 1255/1968, art. 23.
Scadenza per la presentazione delle domande: entro trenta giorni,
dalla data di pubblicazione, del presente avviso nella Gazzetta
Ufficiale.
Il calendario delle prove sarà comunicato direttamente ai
partecipanti.
La copia del bando di concorso può essere richiesta all'ufficio
personale - telefono 0332/531337.
Germignaga, 2 febbraio 2001
Il responsabile del servizio: Pezzoni |
|
Parte Seconda | 2016 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Notifiche per pubblici proclami | Parte Seconda n. 65 del 31-5-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-05-31&atto.codiceRedazionale=TU16ABA4881 | TRIBUNALE DI LOCRI | (GU Parte Seconda n.65 del 31-5-2016) | Ricorso per riconoscimento di proprietà per intervenuta usucapione
mediante notifica per pubblici proclami - R.G. n. 464/16
Per la sig.ra Nobile Maria Teresa codice fiscale NBLMTR34S69B098S,
elettivamente domiciliata in Locri via Erasippe n. 6 presso lo studio
dell'avv. Andrea Romeo. Premesso che l'istante ha il possesso - uti
domina - pieno, pubblico, pacifico ed ininterrotto, da oltre
vent'anni dei seguenti immobili siti in Bovalino (RC) e riportati in
Catasto terreni al foglio 4 part.lle nn.: 205 e 206 intestate ai
sig.ri Granato Antonio, Granato Nestore, Zappavigna Bruno fu
Ferdinando, Zappavigna Caterina fu Ferdinando, Zappavigna Caterina fu
Ferdinando mar. Capogreco, Zappavigna Maria fu Ferdinando mar.
Sgambellone; 207 intestata ai sig.ri Granato Antonio, Granato
Nestore, Zappavigna Giuseppa fu Francesco mar. Candela, Zappavigna
Rosaria mar. Lentini, Zappavigna Teresa fu Francesco mar. Argirò;
208 intestata ai sig.ri Granato Antonio, Granato Nestore, Macrì
Giuseppe, Nobile Concetta fu Giuseppe mar. Spanò. Chiede che il
Tribunale adito voglia dichiarare con decreto che la sig.ra Nobile
Maria Teresa è unica proprietaria per maturata usucapione speciale
degli immobili di cui sopra. Il presente ricorso è stato notificato
agli intestatari catastali e/o ai loro eredi nonchè affisso all'Albo
del Tribunale di Locri ed a quello del Comune di Bovalino,
rispettivamente in data 13 maggio 2016 e 17 maggio 2016. Chiunque
abbia interesse può proporre opposizione nel termine di 90 giorni
dalla notifica o in mancanza dalla scadenza del termine di
affissione.
avv. Andrea Romeo
TU16ABA4881 |
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Concorsi | 2006 | ENTI PUBBLICI STATALI | ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 91 del 28-11-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-11-28&atto.codiceRedazionale=06E08248 | ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO | CONCORSO (scad. 13 dicembre 2006) | Avviso di selezione per il conferimento di due incarichi (GU n.91 del 28-11-2006) | L'I.S.P.E.S.L. -- Istituto superiore per la prevenzione e la
sicurezza del lavoro per la realizzazione del progetto finalizzato
«Valutazione dello stato dell'ambiente dell'area denominata Conca
Ternana» -- art. 12-bis, comma 6, d.lgs.vo n. 229/1999, intende
conferire due incarichi.
U.O. 3 -- un incarico con laurea in ingegneria (laurea specialistica
o vecchio ordinamento).
Durata: 13 mesi, o comunque fino al 14 novembre 2007, salvo
proroga del progetto.
Luogo della prestazione: dipartimento territoriale di Terni.
Somma lorda stanziata: euro 28.530,76 (comprensivo degli oneri a
carico del committente).
Conoscenze specifiche: conoscenza dei principali settori della
produzione industriale; conoscenza degli sviluppi di ricerca ed
applicativi riguardanti materiali e processi tecnologici in settori
produttivi specifici, preferibilmente con conoscenza diretta o
attività effettuata nell'area industriale della Conca Terzana.
Oggetto della prestazione: raccolta ed analisi dei dati e degli
approfondimenti tecnico-scientifici disponibili sullo sviluppo delle
attività industriali che interessano il territorio della Conca
Ternana, in relazione ai settori di intervento dell'Istituto.
U.O. 4 -- un incarico con laurea in ingegneria, geologia, scienze
ambientali, scienze forestali e ambientali, con preparazione
specifica in campo territoriale-ambientale (laurea specialistica o
vecchio ordinamento).
Durata: 13 mesi, o comunque fino al 14 novembre 2007, salvo
proroga del progetto.
Luogo della prestazione: centro ricerche Ispesl -- Dipartimento
insediamenti produttivi ed interazione con l'ambiente, via Fontana
Candida 1 - Monteporzio Catone.
Somma lorda stanziata: euro 28.530,76 (comprensivo degli oneri a
carico del committente).
Conoscenze specifiche: costituiscono titolo preferenziale la
conoscenza dei principali sistemi di proiezione cartografica;
l'esperienza di utilizzo di software GIS per l'analisi ambientale; la
costruzione di semplici database.
Oggetto della prestazione: progettazione e realizzazione di
database e sistemi informativi territoriali per l'analisi ambientale
di un sito industriale, calcolo e mappatura di indici ambientali,
elaborazione di immagini telerilevate.
Le domande di partecipazione alla suddetta selezione, redatte in
carta semplice, obbligatoriamente secondo lo schema (allegato 1)
dell'avviso, disponibile sul sito internet all'indirizzo
www.ispesl.it, indirizzate all'Istituto superiore per la prevenzione
e la sicurezza del lavoro, unità funzionale I, A.P., via Urbana, 167
- 00184 Roma, dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro il
termine perentorio di quindici giorni successivi alla data di
pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale - 4ª serie
speciale «concorsi ed esami».
Le domande di partecipazione potranno essere inviate a mezzo del
servizio postale con raccomandata con avviso di ricevimento, ovvero
tramite corriere autorizzato con avviso di ricevimento.
Per ulteriori informazioni rivolgersi al n. 06/44280274. |
|
Parte Seconda | 2015 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Piani di riparto e deposito bilanci finali di liquidazione | Parte Seconda n. 39 del 4-4-2015 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2015-04-04&atto.codiceRedazionale=TC15ABS4685 | LA LEICINESE SOCIETA' COOPERATIVA A R.L. | (GU Parte Seconda n.39 del 4-4-2015) | Bilancio finale di liquidazione
Il commissario liquidatore della LCA La Leinicese a r.l. d.m.
91/2012, con provvedimento dell'Organo di Vigilanza, veniva
autorizzato alla pubblicazione del bilancio finale di liquidazione al
29 dicembre 2014 e del conto della gestione che a norma dell'art. 213
L.F. sono stati depositati presso il Tribunale di Torino in data 8
gennaio 2015.
Il commissario liquidatore
Antonio Di Paola
TC15ABS4685 |
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Regioni | 1993 | REGIONE LAZIO | 3a Serie Speciale - Regioni n. 39 del 2-10-1993 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/regioni/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1993-10-02&atto.codiceRedazionale=093R0571 | REGIONE LAZIO | LEGGE REGIONALE 19 gennaio 1993, n. 2 | Consolidamento, risanamento igienico-sanitario e riacquisizione della titolarita' dell'abitato storico del comune di Calcata. (GU 3a Serie Speciale - Regioni n.39 del 02-10-1993) | IL CONSIGLIO REGIONALE
HA APPROVATO
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
PROMULGA
la seguente legge:
Art. 1.
Consolidamento e sistemazione idrogeologico-sanitaria del centro
storico
1. Ferme restando le agevolazioni ed i benefici riconosciuti dal
titolo IV della legge 9 luglio 1908, n. 445, a favore della comunità
trasferita nel nuovo abitato di Calcata a seguito del suo
inserimento, con regio decreto 27 giugno 1935, n. 1615, nella tabella
"E" allegata alla predetta legge n. 445 del 1908, l'originario centro
abitato di Calcata viene ammesso a consolidamento con relativa
sistemazione idrogeologico-sanitaria ed inserito quindi nella tabella
"D" della stessa legge.
Art. 2.
Dichiarazione di pubblica utilità
1. Le opere di consolidamento di cui all'articolo 1 nonchè quelle
volte al recupero della funzionalità del sistema infrastrutturale
del centro storico del comune di Calcata sono dichiarate di pubblica
utilità.
2. Tra le predette opere non sono compresi lavori di riparazione
di fabbricati privati.
Art. 3.
Procedure
1. Il settore regionale decentrato opere e lavori pubblici di
Viterbo, sentito l'ufficio geologico regionale, predispone, entro sei
mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, d'intesa
con il comune di Calcata, un progetto esecutivo eventualmente
suddiviso in lotti annuali, per le opere di cui all'articolo 1.
2. Il progetto è approvato dal comune di Calcata, il quale
provvede alla sua realizzazione, sotto il controllo tecnico del
settore regionale decentrato opere e lavori pubblici di Viterbo e
dell'assessorato ai lavori pubblici della Regione, dopo
l'approvazione della seconda sezione del Comitato tecnico consultivo
regionale (CTCR).
Art. 4.
Mantenimento titolarità - Acquisto di area
1. I proprietari degli immobili situati nell'abitato storico del
comune di Calcata, già obbligati a provvedere alla demolizione degli
stessi ai sensi dell'articolo 72 della legge n. 445 del 1908,
mantengono la titolarità degli immobili in quanto non più soggetti
a demolizione ai sensi della presente legge, a condizione che
provvedano al versamento della somma di cui al comma 2.
2. Per effetto di quanto previsto dal comma 1, i soggetti che, ai
sensi della legge n. 445 del 1908, abbiano beneficiato
dell'assegnazione gratuita di un'area di cento metri quadrati ove
erigere la nuova abitazione, hanno facoltà, qualora intendano
mantenere la titolarità degli immobili di cui al citato comma, di
provvedere, entro il termine di centottanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge, al versamento della somma
corrispondente al prezzo attuale di costo del terreno assegnato
gratuitamente.
3. La determinazione del prezzo di cui al comma 2 è effettuata
dal competente ufficio tecnico erariale - U.T.E. Il versamento della
relativa somma deve avvenire mediante conto corrente postale n.
00785014 intestato alla Tesoreria della Regione Lazio, via della
Pisana n. 1301, indicando la causale del versamento.
Art. 5.
Norme finanziarie
1. Per l'attuazione delle finalità di cui all'articolo 2, è
autorizzata, per l'anno 1992, la spesa di L. 1 miliardo che viene
iscritta nel capitolo n. 11710 di nuova istituzione nello stato di
previsione della spesa del bilancio 1992 e con la seguente
denominazione: "Spese per i lavori di consolidamento e recupero
dell'abitato storico di Calcata" alla cui copertura si provvede
mediante riduzione di pari importo del capitolo n. 29822, lettera n).
2. Per gli anni successivi si provvederà alla copertura
finanziaria con leggi di approvazione del bilancio dei rispettivi
anni sulla base degli importi previsti dal progetto esecutivo di cui
all'articolo 3.
Art. 6.
Dichiarazione d'urgenza
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'articolo
127 della Costituzione e dell'articolo 31 dello statuto regionale ed
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
nel Bollettino ufficiale della Regione.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino
ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di
osservarla e di farla osservare come legge della regione Lazio.
Roma, 19 gennaio 1993
PASETTO
Il visto del Commissario del Governo è stato apposto per decorso
del termine di legge, ai sensi dell'art. 11 della legge 10 febbraio
1953, n. 62 e dell'articolo 31 dello statuto della regione Lazio. |
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Concorsi | 2019 | ALTRI ENTI | AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA UMBERTO I DI PORDENONE | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 80 del 8-10-2019 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2019-10-08&atto.codiceRedazionale=19E12174 | AZIENDA PUBBLICA DI SERVIZI ALLA PERSONA UMBERTO I DI PORDENONE | CONCORSO (scad. 7 novembre 2019) | Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura di un posto di assistente amministrativo contabile (GU n.80 del 08-10-2019) | Il direttore generale dell'ASP Umberto I di Pordenone rende noto
che, in esecuzione della propria determinazione n. 299 del 4
settembre 2019, è indetto pubblico concorso per titoli ed esami per
la copertura di un posto di assistente amministrativo contabile,
categoria C, posizione economica C1 - C.C.N.L. funzioni locali.
Titolo di studio richiesto: diploma di scuola media superiore.
Prove d'esame: la prima prova scritta su diverse materie
attinenti la conoscenza delle tecniche proprie del posto messo a
concorso e la relativa capacità professionale, la seconda prova a
contenuto teorico-pratico e la terza prova orale.
Il calendario dell'eventuale preselezione e delle prove d'esame,
luogo, data e orari, verrà successivamente comunicato mediante
pubblicazione all'albo pretorio dell'ente e sul sito aziendale:
aspumbertoprimo.it almeno quindici giorni prima delle date fissate
per le prove stesse. Non saranno effettuate comunicazioni in altra
forma.
Termine presentazione domande: trenta giorni dalla data di
pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana - 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami».
Per informazioni rivolgersi all'ufficio risorse umane dell'ASP
Umberto I di Pordenone (PN) - tel. 0434 41221. Bando e domanda di
partecipazione sono disponibili sul sito: aspumbertoprimo.it |
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Contratti | 2008 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 80 del 11-7-2008 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2008-07-11&atto.codiceRedazionale=S-085044 | CITTA' DI PORTICI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.80 del 11-7-2008) | Procedura aperta per l'affidamento dei
servizi assistenza cittadini diversamente abili - C.I.G. 0183707FCB
Parte di provvedimento in formato grafico
S-085044 (A pagamento). |
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Serie Generale | 2022 | DECRETI PRESIDENZIALI | Serie Generale n. 30 del 5-2-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-02-05&atto.codiceRedazionale=22A00877&elenco30giorni=false | DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16 novembre 2021 | Riparto del Fondo per il sostegno delle attivita' economiche particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica, tra le regioni e le province autonome per un totale di 10 milioni di euro. (22A00877) (GU Serie Generale n.30 del 05-02-2022) | IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Visto il decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41 recante «Misure urgenti
in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di
lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da
COVID-19»;
Visto, in particolare, l'art. 26 che ha istituito nello stato di
previsione del Ministero dell'economia e delle finanze un Fondo con
una dotazione iniziale di 220 milioni di euro per l'anno 2021 da
ripartire tra le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano
da destinare al sostegno delle categorie economiche particolarmente
colpite dall'emergenza da COVID-19, ivi incluse le imprese esercenti
attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici,
le imprese esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus
coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218, e le imprese
operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati, prevedendo
che una quota del Fondo, non inferiore a 20 milioni di euro, sia
destinata a sostenere le imprese esercenti trasporto turistico di
persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003,
n. 218;
Visto l'art. 8, comma 2, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73
recante «Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le
imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali»
che ha previsto che «il Fondo di cui all'art. 26 del decreto-legge 22
marzo 2021, n. 41, è incrementato di 120 milioni di euro per l'anno
2021, di cui 20 milioni di euro destinati ad interventi in favore dei
parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici»;
Visto l'art. 7, comma 6-quinquies, del decreto-legge 25 maggio
2021, n. 73 che ha previsto che «L'autorizzazione di spesa di cui
all'art. 26, comma 1, terzo periodo, del decreto-legge 22 marzo 2021,
n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n.
69, è incrementata di 10 milioni di euro per l'anno 2021», per cui
è incrementata di 10 milioni di euro per l'anno 2021 la quota del
Fondo destinata a sostenere le imprese esercenti trasporto turistico
di persone mediante autobus coperti ai sensi della legge 11 agosto
2003, n. 218;
Considerato che il Fondo di cui al citato art. 26 ha una dotazione
complessivamente pari a 350 milioni di euro per l'anno 2021;
Considerato che lo stesso art. 26 prevede che il predetto Fondo
deve essere ripartito sulla base della proposta formulata dalle
regioni in sede di auto-coordinamento, con decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri su proposta del Ministro dell'economia e delle
finanze, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30
giugno 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 18
settembre 2021, con il quale è stata ripartita una quota del Fondo
pari a 340 milioni di euro per l'anno 2021;
Considerata la necessità di emanare un ulteriore decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro
dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di
Trento e di Bolzano, con cui ripartire la quota di 10 milioni di euro
per l'anno 2021 di cui all'art. 7, comma 6-quinquies, del
decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73;
Vista la nota n. 6775/C2FIN del 23 settembre 2021 con cui la
Conferenza delle regioni e delle province autonome ha proposto il
riparto delle risorse per l'anno 2021 di cui al citato art. 7, comma
6-quinquies;
Vista l'intesa in Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella
seduta del 21 ottobre 2021;
Su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze;
Decreta:
Articolo unico
Riparto dell'ulteriore quota del Fondo per il sostegno delle
attività economiche particolarmente colpite dall'emergenza
epidemiologica
1. Il «Fondo per il sostegno delle attività economiche
particolarmente colpite dall'emergenza epidemiologica» di cui
all'art. 26 del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, per una quota
pari a 10 milioni di euro per l'anno 2021, ai sensi dell'art. 7,
comma 6-quinquies, del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, è
ripartito tra le regioni e le province autonome secondo gli importi
di cui alla tabella 1 che costituisce parte integrante del presente
provvedimento. Tali risorse sono destinate al sostegno delle imprese
esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus coperti ai
sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218.
2. Il presente decreto sarà inviato agli organi di controllo in
base alle vigenti norme e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 16 novembre 2021
Il Presidente
del Consiglio dei ministri
Draghi
Il Ministro dell'economia
e delle finanze
Franco
Registrato alla Corte dei conti il 17 dicembre 2021
Ufficio di controllo sugli atti della Presidenza del Consiglio, del
Ministero della giustizia e del Ministero degli affari esteri, reg.
n. 2990
Tabella 1
(Importi in euro)
=============================================================
|Riparto risorse di cui all'art. 7, comma 6-quinquies, del |
|decreto-legge n. 73/2021: incremento del «Fondo per il |
|sostegno delle attività economiche colpite dall'emergenza |
|epidemiologica» di cui all'articolo 26 del decreto-legge |
|n. 41/2021- Quota destinata a sostenere le imprese |
|esercenti trasporto turistico di persone mediante autobus |
|coperti ai sensi della legge 11 agosto 2003, n. 218. |
================================+============================
|Abruzzo | 268.819,21|
+-------------------------------+---------------------------+
|Basilicata | 212.379,21|
+-------------------------------+---------------------------+
|Calabria | 379.149,21|
+-------------------------------+---------------------------+
|Campania | 895.886,58|
+-------------------------------+---------------------------+
|Emilia-Romagna | 723.059,21|
+-------------------------------+---------------------------+
|Lazio | 994.781,84|
+-------------------------------+---------------------------+
|Liguria | 263.567,11|
+-------------------------------+---------------------------+
|Lombardia | 1.486.014,74|
+-------------------------------+---------------------------+
|Marche | 296.001,32|
+-------------------------------+---------------------------+
|Molise | 81.362,89|
+-------------------------------+---------------------------+
|Piemonte | 699.312,89|
+-------------------------------+---------------------------+
|Puglia | 692.978,16|
+-------------------------------+---------------------------+
|Toscana | 664.471,84|
+-------------------------------+---------------------------+
|Umbria | 166.774,47|
+-------------------------------+---------------------------+
|Veneto | 675.441,32|
+-------------------------------+---------------------------+
|Prov. aut. Bolzano | 134.500,00|
+-------------------------------+---------------------------+
|Friuli Venezia Giulia | 237.500,00|
+-------------------------------+---------------------------+
|Sardegna | 258.000,00|
+-------------------------------+---------------------------+
|Sicilia | 723.000,00|
+-------------------------------+---------------------------+
|Prov. aut. Trento | 119.500,00|
+-------------------------------+---------------------------+
|Valle d'Aosta | 27.500,00|
+-------------------------------+---------------------------+
| Totale | 10.000.000,00|
+-------------------------------+---------------------------+ |
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Concorsi | 2014 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' DI PISA | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 3 del 10-1-2014 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2014-01-10&atto.codiceRedazionale=14E00117 | UNIVERSITA' DI PISA | CONCORSO (scad. 10 febbraio 2014) | Procedura di selezione per un posto di ricercatore a tempo determinato ai sensi dell'articolo 24, comma 3, lett. a) della legge 240/2010. (GU n.3 del 10-01-2014) | È indetta, con decreto rettorale n. 45553 del 30 dicembre 2013,
la procedura di selezione per un posto di ricercatore a tempo
determinato, come di seguito indicato:
Dipartimento di informatica, un posto di ricercatore di tipo
«A», regime di tempo pieno: Settore concorsuale 01/B1 Informatica,
settore scientifico-disciplinare INF/01 - Informatica.
«Studio di fenomeni di mobilità umana e di interazioni sociali,
anche in riferimento a dati personali multidimensionali e relative
problematiche di salvaguardia della privacy».
Il termine per la presentazione o trasmissione delle relative
domande di partecipazione scade il trentesimo giorno successivo a
quello della data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana.
Le domande, redatte in carta semplice, devono essere presentate o
trasmesse all'Università di Pisa - (Sezione Protocollo Ufficio
Affari Generali) Lungarno Pacinotti 43/44 - 56126 Pisa (PI). Il testo
integrale del bando, con allegato il fac-simile della domanda, di cui
al presente avviso è consultabile sul sito dell'Università di Pisa
(http://www.unipi.it/ateneo/bandi/ricercat/ricercator/index.htm),
nonchè su quelli del Ministero dell'istruzione, dell'università e
della ricerca e dell'Unione europea. |
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Serie Generale | 2010 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | Serie Generale n. 41 del 19-2-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-02-19&atto.codiceRedazionale=10A01913&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI | DECRETO 2 febbraio 2010 | Modifica del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata «Trebbiano d'Abruzzo». (10A01913) (GU Serie Generale n.41 del 19-02-2010) | IL CAPO DIPARTIMENTO
delle politiche di sviluppo economico e rurale
Visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, così come
modificato con il regolamento (CE) n. 491/2009 del Consiglio, recante
organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche
per taluni prodotti agricoli, nel cui ambito è stato inserito il
regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio, relativo
all'organizzazione comune del mercato vitivinicolo (OCM vino), che
contempla, a decorrere dal 1° agosto 2009, il nuovo sistema
comunitario per la protezione delle denominazioni di origine, delle
indicazioni geografiche e delle menzioni tradizionali di taluni
prodotti vitivinicoli, in particolare gli articoli 38 e 49 relativi
alla nuova procedura per il conferimento della protezione comunitaria
e per la modifica dei disciplinari delle denominazioni di origine e
delle indicazioni geografiche dei prodotti in questione;
Visto il regolamento (CE) n. 607/09 della Commissione, recante
modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del
Consiglio per quanto riguarda le denominazioni di origine protette e
le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizionali,
l'etichettatura e la presentazione di determinati prodotti
vitivinicoli, ed in particolare l'art. 73, ai sensi del quale, in via
transitoria e con scadenza al 31 dicembre 2011, per l'esame delle
domande, relative al conferimento della protezione ed alla modifica
dei disciplinari dei vini a denominazione di origine e ad indicazione
geografica, presentate allo Stato membro entro il 1° agosto 2009, si
applica la procedura prevista dalla preesistente normativa nazionale
e comunitaria in materia;
Vista la legge 10 febbraio 1992, n. 164, recante nuova disciplina
delle denominazioni di origine dei vini;
Visti i decreti di attuazione, finora emanati, della predetta
legge;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n.
348, con il quale è stato emanato il regolamento recante la
disciplina del procedimento di riconoscimento di denominazione di
origine dei vini;
Vista la legge 27 marzo 2001, n. 122, recante disposizioni
modificative e integrative alla normativa che disciplina il settore
agricolo e forestale;
Visto il decreto Ministero delle politiche agricole e forestali 27
marzo 2001 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale - serie generale - n.
84 del 10 aprile 2001, concernente modalità per l'aggiornamento per
lo schedario vitivinicolo nazionale e per l'iscrizione delle
superfici vitate negli albi dei vigneti Docg e Doc e negli elenchi
delle vigne Igt e norme aggiuntive;
Visto il decreto ministeriale del 4 agosto 2008 concernente la
modificazione al decreto ministeriale 7 luglio 1997 recante
disposizioni sui recipienti in cui sono confezionati i vini a
denominazione di origine;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 28 giugno 1972
e successive modificazioni, con il quale è stata riconosciuta la
denominazione di origine controllata dei vini «Trebbiano d'Abruzzo»
ed è stato approvato il relativo disciplinare di produzione;
Vista la richiesta presentata dal Consorzio tutela vini d'Abruzzo
intesa ad ottenere la modifica dell'art. 8 del sopra citato
disciplinare, al fine di consentire il confezionamento dei vini a
denominazione di origine controllata «Trebbiano d'Abruzzo», in
contenitori alternativi al vetro conformemente alle disposizioni
previste dal citato decreto ministeriale 4 agosto 2008;
Visto il parere favorevole della regione Abruzzo sulla citata
domanda;
Visto il parere favorevole espresso nella riunione del 27 e 28
ottobre 2009 dal Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione
delle Denominazioni di Origine e delle indicazioni geografiche
tipiche dei vini sulla citata domanda;
Ritenuto pertanto necessario procedere alla modifica dell'art. 8
del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine
controllata «Trebbiano d'Abruzzo», in conformità al parere espresso
dal citato Comitato;
Decreta:
Articolo unico
1. L'art. 8 del disciplinare di produzione della DOC «Trebbiano
d'Abruzzo» è integrato con l'aggiunta del seguente comma:
«Per il confezionamento del vino "Trebbiano d'Abruzzo" possono
essere usati anche contenitori alternativi al vetro costituiti da un
otre in materiale plastico pluristrato di polietilene e poliestere
racchiuso in un involucro di cartone o di altro materiale rigido non
inferiore a due litri.».
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
Roma, 2 febbraio 2010
Il capo Dipartimento: Nezzo |
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Serie Generale | 2007 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 193 del 21-8-2007 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2007-08-21&atto.codiceRedazionale=07A07503&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | DECRETO 18 luglio 2007 | Sostituzione del commissario liquidatore della societa' cooperativa «Mercato coperto S.C. a r.l.», in Sulmona. (GU Serie Generale n.193 del 21-08-2007) | IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Visto il decreto ministeriale 3 novembre 2005 con il quale la
Società cooperativa «Mercato coperto S.C. a r.l.» con sede in
Sulmona è stata sciolta ex art. 2545-septiesdecies del codice civile
e la dott.ssa Di Marco Maria ne è stata nominata commissario
liquidatore;
Visto il decreto ministeriale 28 aprile 2006 con il quale l'avv.
Pasanisi Giovanni è nominato commissario liquidatore in sostituzione
della dott.ssa Di Marco Maria dimissionaria;
Visto il decreto ministeriale 8 gennaio 2007 con il quale la
dott.ssa Torrelli Emanuela è nominata commissario liquidatore in
sostituzione dell'avv. Pasanisi Giovanni dimissionario;
Vista la nota ricevuta in data 19 febbraio 2007 con la quale la
dott.ssa Torrelli Emanuela rinuncia al mandato;
Ravvisata pertanto la necessità di provvedere alla sua
sostituzione nell'incarico di commissario liquidatore;
Decreta:
Art. 1.
Il dott. Alessandro Di Marco, nato a Loreto Aprutino (Pescara) il
28 gennaio 1958 e con studio in Pescara Corso Vittorio Emanuele II n.
161, è nominato commissario liquidatore della Società cooperativa
«Mercato coperto S.C. a r.l.» con sede in Sulmona, già sciolta ex
art. 2545-septiesdecies del codice civile, con precedente decreto
ministeriale 3 novembre 2005, in sostituzione della dott.ssa Torrelli
Emanuela, dimissionaria.
Art. 2.
Al commissario liquidatore spetta il trattamento economico previsto
dal decreto ministeriale 23 febbraio 2001.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana.
Contro il presente provvedimento è possibile proporre ricorso
amministrativo al Tribunale amministrativo regionale ovvero
straordinario al Presidente della Repubblica nei termini e
presupposti di legge.
Roma, 18 luglio 2007
Il Ministro: Bersani |
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Contratti | 2011 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 30 del 11-3-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-03-11&atto.codiceRedazionale=T11BGA4795 | ISTITUTO DI SERVIZI PER IL MERCATO AGRICOLO ALIMENTARE | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.30 del 11-3-2011) | AVVISO DI AGGIUDICAZIONE - CIG 0507067CE9
I.1) Denominazione, indirizzi e punti di contatto: Ismea, Via
Cornelio Celso 6, 00161, Tel. 06/85568230, Dott. Egidio Sardo,
gare@ismea.it, Fax 06/85568219, www.ismea.it. II.1.1) Denominazione
appalto: Procedura ristretta per l'affidamento del servizio di
organizzazione di eventi (convegni e workshop) nella città di Roma.
II.1.2) Tipo di appalto: Servizi Categoria n.13. II.1.5) Descrizione:
Organizzazione e coordinamento di circa venti eventi da realizzare
nella città di Roma. II.1.6) CPV 79950000. IV.1.1) Procedura aperta.
IV.2.1) Aggiudicazione: Criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa. Qualità dell'offerta: 60 Offerta economica: 40. IV.3.2)
GU: 2010/S 151-233285 del 6/08/2010. V.1) AGGIUDICAZIONE: 31 gennaio
2011. V.2) OFFERTE RICEVUTE: 26. V.3) AGGIUDICATARIO: DGE System Srl
- Corso del Popolo, 89 - Terni V.4) Valore iniziale dell'appalto:
Euro 120.000,00 oltre Iva Valore finale dell'appalto: Euro 45.000,00
oltre Iva. VI.3.1) TAR LAZIO, Via Flaminia 189, Roma. VI.3.2)
PRESENTAZIONE RICORSO: 30 gg. dalla data della comunicazione di
aggiudicazione. VI.4) DATA SPEDIZIONE ALLA GUCE: 17/02/2011.
Il Direttore Generale
Dott. Egidio Sardo
T11BGA4795 |
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Contratti | 2021 | AVVISI E BANDI DI GARA | ALTRE FIGURE SOGGETTIVE PUBBLICHE E PRIVATE | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 66 del 11-6-2021 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2021-06-11&atto.codiceRedazionale=TX21BFM13659 | ENEL S.P.A. | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.66 del 11-6-2021) | Sistema di qualificazione - Settori speciali
Il presente avviso è un bando di gara: Si
SEZIONE I: ENTE AGGIUDICATORE
I.1) DENOMINAZIONE, INDIRIZZI E PUNTI DI CONTATTO: Denominazione
Ufficiale: ENEL S.p.A. Indirizzo postale: Viale Regina Margherita,
137. Citta': Roma. Codice postale: 00198 Paese: Italia. Telefono: +39
06/ 8305.5500.
Punti di contatto: All'attenzione di: ENEL Global Services S.r.l -
Global Procurement Governance and Suppliers Management - Suppliers
Qualification and Vendor Rating.
Posta elettronica: qualificazione@enel.com. Fax: +39 06 6444.5108.
Indirizzo Internet (URL): https://globalprocurement.enel.com
Ulteriori informazioni sono disponibili presso: I punti di contatto
sopra indicati.
Ulteriore documentazione è disponibile presso: I punti di contatto
sopra indicati.
Le domande di partecipazione o le candidature vanno inviate a: I
punti di contatto sopra indicati.
I.2) PRINCIPALI SETTORI DI ATTIVITÀ DELL'ENTE AGGIUDICATORE:
Elettricità.
SEZIONE II: OGGETTO DEL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE
II.1) DENOMINAZIONE CONFERITA AL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE
DALL'ENTE AGGIUDICATORE:
Pannelli e dispositivi di protezione e controllo (codice gruppo
merce FERP03).
II.2) TIPO DI APPALTO: Forniture.
II.3) DESCRIZIONE DEI LAVORI, DEI SERVIZI O DELLE FORNITURE DA
APPALTARE MEDIANTE IL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE: Scopo del sistema di
qualificazione è di costituire un elenco di Imprese idonee alla
fornitura di «Pannelli e dispositivi di protezione e controllo».
Ulteriori dettagli relativi a tale Gruppo Merceologico sono descritti
nel documento Requisiti Tecnici di base reperibile sul Portale Global
Procurement Enel.
II.4) CPV (vocabolario comune per gli appalti):32210000.
II.5) GLI APPALTI COPERTI DAL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE RIENTRANO
NEL CAMPO DI APPLICAZIONE DELL'ACCORDO SUGLI APPALTI PUBBLICI (AAP):
No.
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO
III.1) CONDIZIONI DI PARTECIPAZIONE:
III.1.1) Qualificazione per il sistema. Condizioni che gli
operatori economici devono soddisfare per la qualificazione: La
richiesta di qualificazione dovrà essere inoltrata ad ENEL Global
Services S.r.l - Global Procurement Governance and Suppliers
Management - Suppliers Qualification and Vendor Rating, tramite il
sito Internet https://globalprocurement.enel.com. Su tale sito sarà
possibile ottenere informazioni sul sistema di qualificazione,
compilare e trasmettere per via elettronica i documenti necessari per
l'avvio del procedimento di qualificazione. L'ottenimento della
qualificazione è subordinato al possesso dei requisiti, indicati sul
Portale Acquisti Enel (https://globalprocurement.enel.com) di natura
legale, tecnico-professionali,economico-finanziari; comunque tutti
gli eventuali riferimenti alle disposizioni D.lgs 163/2006 presenti
nella documentazione di qualificazione, ivi compresa quella tecnica,
devono intendersi riferiti alle corrispondenti norme del D.lgs
50/2016.
Metodi di verifica di ciascuna condizione: i criteri di valutazione
adottati da Enel per la verifica circa la sussistenza dei requisiti
tecnico-professionali ed economico-finanziari, nonchè di ordine
generale e di natura legale sono disponibili sul Portale Acquisti
Enel (https://globalprocurement.enel.com). Enel, qualora ritenuto
necessario, si riserva il diritto di richiedere informazioni
supplementari al fine di accertare il pieno possesso dei requisiti
tecnici, economico-finanziari e di natura legale, dichiarati
dall'impresa, singola o associata.
III.1.2) Appalti riservati: no
SEZIONE IV: PROCEDURE:
IV.2) INFORMAZIONI DI CARATTERE AMMINISTRATIVO
IV.2.2) Durata del sistema di qualificazione: durata indeterminata.
IV.2.3) Rinnovo del sistema di qualificazione: La qualificazione
ottenuta dall'impresa, singola o associata, ha durata quinquennale,
con decorrenza dalla data indicata con la comunicazione del
provvedimento di qualificazione. La qualificazione potrà essere
rinnovata per un ulteriore quinquennio a condizione che l'impresa,
singola o associata abbia inoltrato apposita istanza di rinnovo prima
della scadenza del quinquennio di durata della qualificazione stessa.
L'istanza di rinnovo dovrà essere presentata utilizzando il sito
Internet https://globalprocurement.enel.com. Resta fermo che, in
mancanza di presentazione dell'istanza di rinnovo nei termini,
condizioni e modalità suindicate, la qualificazione dell'impresa si
intenderà definitivamente cessata, con ogni conseguente effetto di
legge. È fatta salva, in tal caso, la facoltà per l'impresa di
presentare una nuova istanza di qualificazione, che verrà esaminata
secondo le condizioni, modalità e termini prescritti nelle norme del
D.Lgs. 50/2016.
SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI
VI.1) UNO O PIÙ APPALTI COPERTI DAL SISTEMA DI QUALIFICAZIONE SONO
CONNESSI AD UN PROGETTO E/O PROGRAMMA FINANZIATO DAI FONDI
COMUNITARI: No.
VI.2) INFORMAZIONI COMPLEMENTARI (se del caso):
Il presente avviso annulla e sostituisce il precedente avviso n.
2006/S 78-082372 del 22.4.2006.
VI.3) PROCEDURE DI RICORSO
VI.3.1) Organismo responsabile delle procedure di ricorso:
Tribunale Amministrativo Regionale.
VI.3.2) Presentazione di ricorso: Informazioni precise sui termini
di presentazione del ricorso: 60 gg. dalla pubblicazione del presente
bando.
VI.4) DATA DI SPEDIZIONE DEL PRESENTE AVVISO ALLA GUCE: 27/05/2021.
Il procuratore
Gallo Dario
TX21BFM13659 |
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Serie Generale | 2004 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI | Serie Generale n. 18 del 23-1-2004 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2004-01-23&atto.codiceRedazionale=04A00340&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI | DECRETO 9 gennaio 2004 | Proroga dell'autorizzazione rilasciata all'organismo di controllo denominato «Cermet - Certificazione e ricerca per la qualita' - Soc. cons. a r.l. », ad effettuare i controlli sulla denominazione di origine protetta «Aceto balsamico tradizionale di Modena». (GU Serie Generale n.18 del 23-01-2004) | IL DIRETTORE GENERALE
per la qualità dei prodotti agroalimentari
e la tutela del consumatore
Visto il regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio del 14 luglio
1992, relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle
denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari e in
particolare l'art. 10, concernente i controlli;
Visto il regolamento della Commissione (CE) n. 813/2000 del
17 aprile 2000, con il quale l'Unione europea ha provveduto alla
registrazione, fra le altre, della denominazione di origine protetta
«Aceto Balsamico tradizionale di Modena» nel quadro della procedura
di cui all'art. 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio;
Visto l'art. 53 della legge 24 aprile 1998, n. 128, come sostituito
dall'art. 14 della legge 21 dicembre 1999, n. 526, il quale contiene
apposite disposizioni concernenti i controlli e la vigilanza sulle
denominazioni protette dei prodotti agricoli e alimentari;
Visto il decreto 15 gennaio 2001, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana n. 21 del 26 gennaio 2001, con il
quale l'organismo di controllo «CERMET - Certificazione e ricerca per
la qualità - Soc. cons. a r. 1.», con sede in Cadriano di Granarolo
(Bologna), via Cadriano n. 23, è stato autorizzato ad effettuare i
controlli sulla denominazione di origine protetta «Aceto balsamico
tradizionale di Modena»;
Considerato che la predetta autorizzazione ha validità triennale
decorrente dal 26 gennaio 2001, data di pubblicazione nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana del decreto di autorizzazione in
precedenza citato;
Considerata la necessità di garantire l'efficienza del sistema di
controllo concernente la denominazione di origine «Aceto balsamico
tradizionale di Modena»;
Ritenuto di dover provvedere alla concessione di una proroga della
scadenza dell'autorizzazione per un periodo di tempo fissato in
centoventi giorni, a decorrere dalla data di scadenza della stessa,
alle medesime condizioni stabilite nella predetta autorizzazione;
Decreta:
Art. 1.
L'autorizzazione rilasciata all'organismo privato di controllo
«CERMET - Certificazione e ricerca per la qualità - Soc. cons. a
r.l.», con sede in Cadriano di Granarolo (Bologna), via Cadriano n.
23, con decreto 15 gennaio 2001, ad effettuare i controlli sulla
denominazione di origine protetta «Aceto balsamico tradizionale di
Modena», registrata con il regolamento della Commissione (CE) n.
813/2000 del 17 aprile 2000, è prorogata di centoventi giorni a far
data dal 25 gennaio 2004.
Art. 2.
Nell'ambito del periodo di validità della proroga di cui
all'articolo precedente l'organismo di controllo è obbligato al
rispetto delle prescrizioni impartite con il decreto 15 gennaio 2001.
Roma, 9 gennaio 2004
Il direttore generale: Abate |
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Parte Seconda | 2017 | Annunzi giudiziari e della Pubblica amministrazione | Eredita' | Parte Seconda n. 65 del 3-6-2017 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2017-06-03&atto.codiceRedazionale=TX17ABH6026 | TRIBUNALE DI NAPOLI | (GU Parte Seconda n.65 del 3-6-2017) | Nomina curatore eredità giacente
Il Giudice della VIII sezione civile con provvedimento del
08/02/2017 nomina l'avv. Fabrizio Raimondi, con studio in Napoli, via
Nazionale n. 33 curatore dell'eredità giacente di Marcoccio Maria,
nata a Napoli il 01/04/1924, deceduta in Napoli il 1° giugno 2016
avv. Fabrizio Raimondi
TX17ABH6026 |
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Contratti | 2010 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 62 del 31-5-2010 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2010-05-31&atto.codiceRedazionale=TC10BGA10693 | PROVINCIA DI AREZZO | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.62 del 31-5-2010) | Avviso relativo agli appalti aggiudicati - Servizi
Parte di provvedimento in formato grafico
TC10BGA10693 |
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Contratti | 2023 | AVVISI ESITI DI GARA | AVVISI ESITI DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 122 del 20-10-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-10-20&atto.codiceRedazionale=TX23BGA29229 | CITTA' METROPOLITANA DI BARI Servizio Stazione Unica Appaltante | Sede: via Postiglione n. 44 - 70126 Bari Punti di contatto: Servizio Stazione Unica Appaltante - Tel. 080/5412473-861 - Pec: stazioneappaltante.cittametropolitana.bari@pec.rupar.puglia.it Codice Fiscale: 80000110728 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.122 del 20-10-2023) | Esito di gara - CIG 99014853E8
Ente aggiudicatore: Città Metropolitana di Bari - Servizio
Stazione Unica Appaltante -
Ente Committente: Comune di Molfetta (Ba).
Oggetto: PNRR MISSIONE 5 - COMPONENTE 2 - INVESTIMENTO 2.3.
Riqualificazione e rifunzionalizzazione di parco di Levante e via Don
Minzoni - CUP: C57H21000260005 - Parco di Levante (lotto 1) - Importo
a base di gara al netto dell'IVA: € 634.466,72 di cui € 5.425,72 per
oneri sicurezza non soggetti a ribasso.
Procedura negoziata senza bando, art. 63 del D.Lgs. n.50 del 2016,
ai sensi dell'art.1, comma 2, lettera b) della legge 120/2020 -
Criterio di aggiudicazione: minor prezzo ex art. 36 comma 9-bis D.
Lgs. 50/2016.
Operatori invitati a presentare offerta: n.10 in elenco nel
provvedimento n.5052 al link:
https://cittametropolitanabari.maggiolicloud.it/PortaleAppalti/it/ppg
are_bandi_scaduti_lista.wp?actionPath=/ExtStr2/do/FrontEnd/Bandi/view
.action&currentFrame=7&codice=G00961&_csrf=HX31YWBN2M9TH5Z8FNILOHDBW5
K7KL9B - Offerte presentate: n.7; ammesse: n.6; escluse n. 1;
anomale: n.3.
Aggiudicazione: determinazione dirigenziale n. 5052 del 20/09/2023
- Aggiudicatario: GLARCH s.r.l. (P. IVA 07587320727) - Gravina in
Puglia (BA). Ribasso 23,06% - Importo di aggiudicazione € 483.984,15
oltre € 5.425,72 per oneri della sicurezza, per un importo
complessivo di € 489.409,87 oltre IVA.
Organismo responsabile delle procedure di ricorso: T.A.R. Puglia,
Piazza Massari, 6 70122 Bari.
Il dirigente
avv. Nunzia Positano
TX23BGA29229 |
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Parte Seconda | 2016 | Annunzi commerciali | Convocazioni di assemblea | Parte Seconda n. 42 del 7-4-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-07&atto.codiceRedazionale=TV16AAA2403 | STABILIMENTI BALNEARI RIUNITI PANCALDI ACQUAVIVA S.P.A. | Sede sociale: Livorno (LI), Italia Capitale sociale: Euro 206.080,00 int. vers. Registro delle imprese: Livorno n. 00131990491 Codice Fiscale: 00131990491 | (GU Parte Seconda n.42 del 7-4-2016) | Convocazione assemblea generale ordinaria
Gli azionisti sono convocati in assemblea generale ordinaria a
Livorno - piazza Benamozegh n. 17, presso lo Studio Costella per il
giorno 29 aprile 2016 alle ore 18,00 per deliberare sul seguente;
Ordine del giorno:
1. Bilancio al 31 dicembre 2015; deliberazioni inerenti e
conseguenti.
2. Determinazione compenso al consiglio di amministrazione.
3. Nomina di un consigliere di amministrazione.
Occorrendo la seconda convocazione sarà tenuta il giorno 9 maggio
2016 stessa ora e luogo.
Livorno, 24 marzo 2016
Il presidente
dott. Carlo Emanuele Costella
TV16AAA2403 |
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Parte Seconda | 2022 | Altri annunzi | Consigli notarili | Parte Seconda n. 88 del 30-7-2022 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2022-07-30&atto.codiceRedazionale=TX22ADN8780 | CONSIGLIO NOTARILE DISTRETTUALE DI PERUGIA | (GU Parte Seconda n.88 del 30-7-2022) | Trasferimento del notaio Patrizio Riccelli
Il Presidente del Consiglio Notarile di Perugia rende noto che il
Dottor Patrizio Riccelli è stato trasferito dalla sede di Marsciano
(Distretto Notarile di Perugia) a quella di Roma (Distretti Notarili
riuniti di Roma, Velletri e Civitavecchia), con D. D. 25 maggio 2022
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.125 del 30 maggio 2022 - serie
generale, cessando ogni sua attività in questo Distretto il 22
luglio 2022.
Perugia, 26 luglio 2022
Il presidente del Consiglio Notarile di Perugia
notaio Andrea Sartore
TX22ADN8780 (Gratuito) |
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Contratti | 2016 | AVVISI E BANDI DI GARA | COMUNI, ENTI LOCALI E CONSORZI DI COMUNI | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 39 del 6-4-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-04-06&atto.codiceRedazionale=TX16BFF3080 | COMUNE DI RUFINA (FI) | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.39 del 6-4-2016) | Estratto bando di gara
SEZIONE I: AMMINISTRAZIONE AGGIUDICATRICE: Comune di Rufina - Via
Piave n. 5 - 50068, Rufina (FI) - P.IVA 01305620484, R.U.P.: P.E..
Gino Becherini 0558396559
Responsabile di Gara: Giuseppe Bistondi tel 055.8360336. Gestore
Sistema Telematico: i-Faber S.p.A. Tel. 02/86838415
infopleiade@i-faber.com
SEZIONE II: OGGETTO: Lavori di realizzazione nuovo manto in erba
sintetica artificiale del campo di calcio a undici dello stadio
comunale di Rufina (Fi) - CIG 6630153F53 CUP H37B15000420004
Durata dell'appalto: 80 giorni dalla data di consegna dei lavori.
Importo complessivo: € 638.722,20 oltre IVA e oltre oneri di
sicurezza pari ad € 5.374,03 oltre IVA.
SEZIONE III: INFORMAZIONI DI CARATTERE GIURIDICO, ECONOMICO,
FINANZIARIO E TECNICO III.1) Condizioni relative all'appalto: si
vedano gli atti di gara disponibili all'indirizzo su
https://start.e.toscana.it/valdarnoevaldisieve
SEZIONE IV: PROCEDURA: Aperta; Criterio di aggiudicazione: Offerta
economicamente più vantaggiosa. Termine ricevimento offerte:
04/05/2016 ore 10:00:00. Vincolo offerta: 180 gg. dal termine per la
presentazione. Apertura offerte: 05/05/2016 ore 9:00:00 c/o Centro
Unico Appalti (C.U.A.) dell'Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve,
Via Tanzini n. 27, Pontassieve (FI). SEZIONE VI: ALTRE INFORMAZIONI:
la procedura di gara si svolgerà in modalità telematica su
https://start.e.toscana.it/valdarnoevaldisieve. L'appalto è
disciplinato dal bando di gara, dal disciplinare di gara e dalle
"Norme tecniche di funzionamento del Sistema START per l'Unione di
Comuni Valdarno e Valdisieve. Presentazione di ricorso: T.A.R.
Firenze.
Il responsabile del procedimento
Giuseppe Bistondi
TX16BFF3080 |
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Contratti | 2013 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 109 del 16-9-2013 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-09-16&atto.codiceRedazionale=T13BHA15519 | CONSORZIO PER L'AREA DI SVILUPPO INDUSTRIALE DI BRINDISI | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.109 del 16-9-2013) | Avviso di proroga termini
Si comunica che, a seguito di ordinanza presidenziale n. 10 del 13
settembre
2013, relativa al bando di gara per "Affidamento del servizio del
vettoriamento del gas metano e delle attività gestionali ad esso
collegate nelle infrastrutture presenti nell' agglomerato industriale
di Brindisi" CIG 5279812EAE " il cui avviso è stato pubblicato sulla
GURI n. 93 del 09/08/2013, il termine ricezione offerte è prorogato
al 29.10.2013 ore 12:00 e la data apertura offerte al 31.10.2013 ore
10:00. Ulteriori sopralluoghi agli impianti sono stati stabiliti
nelle date del 26/9/2013 e 08/10/2013, alle ore 10:00, con raduno
presso la sede consortile. Resta invariato il resto.
Il responsabile del procedimento
ing. Pietro Palma
T13BHA15519 |
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Corte Costituzionale | 1988 | SENTENZE ED ORDINANZE DELLA CORTE | 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n. 15 del 13-4-1988 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/corte_costituzionale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1988-04-13&atto.codiceRedazionale=088C0495 | N. 369 SENTENZA 23 - 31 marzo 1988 | Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Natura di amnistia impropria - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 35, 38, 39 e 44). (Cost., artt. 3, 25, primo comma, 79 e 101, secondo comma). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Condannati con sentenza definitiva richiedenti concessione in sanatoria Estinzione dell'esecuzione della pena - Omessa previsione Inammissibilita'. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, primo e terzo comma, e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Condannati con sentenza definitiva richiedenti concessione in sanatoria Estinzione dell'esecuzione della pena - Omessa previsione - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, primo comma, e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reato di lottizzazione abusiva negoziale - Esclusione - Inammissibilita'. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 34 35, 38 e 44). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Soggetti legittimati a presentare domanda di oblazione - Concorrenti nel reato Esclusione - Non fondatezza. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 38, quinto comma). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reati edilizi Estinzione a favore di titolari di concessione di sanatoria rilasciata prima dell'entrata in vigore della legge n. 47 del 1985 - Omessa previsione - Non fondatezza nei sensi di cui in motivazione. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 31, 34 e 38). (Cost., art. 3). Edilizia e urbanistica - Condono edilizio - Reati edilizi Estinzione - Esclusione in caso di demolizione dell'opera edilizia - Non fondatezza nei sensi di cui in motivazione. (Legge 28 febbraio 1985, n. 47, artt. 35, 38 e 43; d.-l. 23 aprile 1985, n. 146, art. 8-équater). (Cost., art. 3) (088C0495) (GU 1a Serie Speciale - Corte Costituzionale n.15 del 13-4-1988) | LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
Presidente: dott. Francesco SAJA;
Giudici: prof. Giovanni CONSO, dott. Aldo CORASANITI, prof. Giuseppe
BORZELLINO, dott. Francesco GRECO, prof. Renato DELL'ANDRO, prof.
Gabriele PESCATORE, avv. Ugo SPAGNOLI, prof. Francesco Paolo
CASAVOLA, prof. Antonio BALDASSARRE, prof. Vincenzo CAIANIELLO, prof.
Luigi MENGONI, avv. Mauro FERRI, prof. Enzo CHELI;
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nei giudizi di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 35,
38, 39, 43 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia
di controllo dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero
e sanatoria delle opere edilizie) e 8 quater del D.L. 23 aprile 1985,
n. 146 (Proroga di taluni termini di cui alla legge 28 febbraio 1985,
n. 47, concernente norme in materia di controllo dell'attività
urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria delle opere
abusive) promossi con ordinanze emesse il 18 marzo 1985 dal Pretore
di Pietrasanta, il 17 maggio e il 20 marzo 1985 dal Pretore di Palmi,
il 15 maggio 1985 dal Pretore di Malè (n. 2 ordinanze), il 2 luglio
1985 dal Tribunale di Lucera, il 14 ottobre 1985 dal Pretore di Roma,
il 17 aprile 1986 dal Pretore di Bagnara Calabra, il 10 aprile 1986
dal Tribunale di Spoleto, il 28 ottobre 1986 dal Pretore di Bergamo,
l'8 ottobre 1986 dal Pretore di Vittoria e il 30 ottobre 1986 dal
Pretore di Trentola, rispettivamente iscritte ai nn. 329, 565, 567,
585, 586, 694 e 888 del registro ordinanze 1985 e ai nn. 433, 519,
824, 842 e 843 del registro ordinanze 1986 e pubblicate nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 155 bis dell'anno 1985, nn. 8,
11, 23, 44 e 47/1 s.s. dell'anno 1986 e nn. 5, 9 e 8/1 s.s.
dell'anno 1987.
Visti gli atti di intervento del Presidente del Consiglio dei
ministri;
udito nell'udienza pubblica del 27 ottobre 1987 il Giudice relatore
Renato Dell'Andro;
udito l'Avvocato dello Stato Antonio Tallarida per il Presidente
del Consiglio dei ministri.
Ritenuto in fatto
1. - Con ordinanza del 18 marzo 1985 (Reg. ord. n. 329/85) il
Pretore di Pietrasanta ha sollevato questione di legittimità
costituzionale, in riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 79 e
101, secondo comma, Cost., degli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della
legge 28 febbraio 1985, n. 47 (Norme in materia di controllo
dell'attività urbanistico-edilizia, sanzioni, recupero e sanatoria
delle opere edilizie) nella parte in cui, sotto la forma d'oblazione,
mascherano una vera e propria amnistia generalizzata a qualsiasi tipo
di reato edilizio commesso entro il 1 ottobre 1983, senza alcuna
discriminazione tra abuso solo formale e sostanziale e tra opere
sanabili e non nonchè nella misura in cui escludono un qualsiasi
controllo del giudice penale sulla sanabilità dell'abuso ai fini
della sospensione del giudizio e dell'estinzione del reato.
Il Pretore rileva che, ai sensi degli artt. 44 e 35 legge n. 47/85,
tutti i procedimenti penali per abusi edilizi commessi anteriormente
al 1 ottobre 1983 sono automaticamente sospesi dall'entrata in
vigore della legge sino alla scadenza del termine di cui all'art. 35.
La sanatoria edilizia di cui agli artt. 31 ss. ha però un carattere
anomalo, trattandosi in realtà di vera e propria amnistia
condizionata, che avrebbe dovuto essere emanata dal Capo dello Stato
su legge di delegazione delle Camere e non già di oblazione
extraprocessuale o di conciliazione amministrativa.
Ed invero, essa è innanzitutto completamente diversa da quella
prevista come istituto generale per il futuro dalla stessa legge
all'art. 13, in quanto quest'ultima consegue solo nel caso in cui
l'opera non contrasti con gli strumenti urbanistici e riguarda quindi
gli abusi edilizi solo formali, mentre, per l'abusivismo pregresso,
la sanatoria è generalizzata a tutti gli abusi formali e
sostanziali, indipendentemente dalla conformità agli strumenti
urbanistici.
La sanatoria di cui all'art. 31, inoltre, non ha natura reale,
ossia non riguarda l'opera abusiva, ma unicamente la posizione
soggettiva dell'interessato che presenti la domanda d'oblazione e che
paghi la somma determinata dal comune, mentre l'azione penale
prosegue contro il coautore dell'illecito che non acceda al
meccanismo della sanatoria. Ciò dimostra che la c.d. sanatoria non
determina automaticamente il rientro nella legalità dell'opera
abusiva, non è cioè una vera e propria sanatoria del tipo più
generale previsto dall'art. 13, ma opera soltanto come causa
soggettiva d'estinzione del reato al pari dell'amnistia, che
presuppone l'accettazione dell'imputato.
L'art. 39, poi, laddove dispone che "l'effettuazione
dell'oblazione, qualora le opere non possano conseguire la sanatoria,
estingue i reati contravvenzionali", conferma in modo inequivoco che
l'oblazione non produce di per sè la sanatoria amministrativa
dell'abuso edilizio, che può restare tale e soggetto alle sanzioni
amministrative. Essa non ha, dunque, il compito di regolarizzare
amministrativamente l'abusivismo bensì il ben diverso fine
d'eliminare il carattere penale dell'illecito edilizio, producendo in
pratica gli effetti estintivi propri dell'amnistia, anche se
mascherata sotto forma di oblazione amministrativa. Il che è
altresì dimostrato dal fatto che l'oblazione estingue il reato
edilizio anche nei casi in cui siano state già applicate in via
definitiva le sanzioni amministrative pecuniarie (art. 43).
Caratteri dell'amnistia impropria si riscontrano ancora nell'art.
38, secondo cui l'oblazione opera anche nel caso che vi sia stata
sentenza definitiva di condanna per il reato edilizio; in tal caso,
peraltro, cessano anche gli effetti penali della condanna,
dell'oblazione viene fatta menzione nel casellario giudiziale e della
condanna che si tiene conto ai fini dell'applicazione della recidiva
e della sospensione condizionale della pena.
Altri dubbi di legittimità costituzionale, prosegue il giudice a
quo, derivano dalla superficialità della procedura amministrativa
che conduce alla sanatoria. L'art. 35 si limita infatti a richiedere
che la domanda sia corredata da una descrizione più o meno sommaria
delle opere e da una dichiarazione con allegata documentazione.
L'interessato può poi proseguire i lavori abusivi dopo il versamento
della prima rata dell'oblazione, decorsi 30 giorni dalla notifica al
Comune del proprio intendimento. Orbene, la mancanza d'un qualsiasi
controllo pubblico sulla veridicità di quanto dichiarato o
documentato dall'interessato fa seriamente dubitare della serietà ed
efficacia della procedura. D'altra parte, affidare alla sola
discrezionalità del privato e della P.A. l'accertamento
dell'illecito edilizio e la declaratoria della sua estinzione appare
in contrasto coi principi costituzionali del giudice precostituito
per legge (art. 25, primo comma, Cost.) e della stessa indipendenza
del giudice ordinario (art. 101, secondo comma, Cost.). Dovrebbe,
infatti, pur sempre rientrare nel potere-dovere del giudice penale di
accertamento del fatto costituente reato, il sindacato su
quell'attività del privato e della P.A. che può condurre prima alla
sospensione del procedimento penale e dopo all'estinzione del reato.
Tale mancato controllo è poi tanto più grave in quanto, ai sensi
dell'art. 39, il costruttore abusivo che non possa ottenere la
sanatoria può ugualmente conseguire l'impunità penale solo che
presenti una qualsiasi domanda di sanatoria versando l'acconto
previsto.
L'automaticità della sospensione del procedimento penale e
dell'estinzione del reato edilizio, collegate ad una mera attività
dell'imputato svincolata da qualsiasi possibilità di controllo o di
serio riscontro probatorio, determina poi la violazione del principio
di uguaglianza (art. 3 Cost.) e di quello del giudice naturale
precostituito per legge (art. 25, primo comma, Cost.).
D'altra parte, ai sensi dell'art. 35, il Comune è tenuto a
ricevere l'istanza di sanatoria, dovendo attenersi a quanto
dichiarato dall'interessato; solo successivamente, accertata
l'impossibilità di sanatoria, potrà rigettare la domanda. Neppure
il Comune ha, quindi, facoltà di sindacare fin dall'inizio la
fondatezza e la serietà della domanda di sanatoria e dell'acconto,
peraltro versato direttamente allo Stato. In definitiva, il congegno
è tale da consentire al privato di conseguire una completa amnistia
pur senza adempiere agli oneri posti dalla legge e da consentire
inoltre, attraverso il meccanismo del silenzio-accoglimento dopo due
anni dalla domanda, che conseguano la sanatoria senza alcun controllo
anche opere che la legge stessa dichiara non sanabili (art. 35,
dodicesimo comma).
Altra grave disparità di trattamento è poi prevista dall'art. 39
laddove consente anche ai titolari di opere non sanabili ex art. 33
d'ottenere l'estinzione del reato edilizio, qualora paghino
l'oblazione mentre i titolari di opere sanabili, per ottenere la
sanatoria e l'estinzione del reato edilizio, devono non solo pagare
l'oblazione ma altresì versare al Comune il contributo di
concessione di cui agli artt. 3 e 5 della legge 28 gennaio 1977, n.
10.
2.1. - Analoga questione è stata sollevata, con due ordinanze del
15 maggio 1985 (Reg. ord. n. 585/85 e 586/85) dal Pretore di Malè,
il quale denuncia, in riferimento agli artt. 25, primo comma, 101,
secondo comma, e 79 Cost., gli artt. 31, 35 e 38 della legge 28
febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui è qualificata oblazione
un'amnistia senza il rispetto dell'iter costituzionale per
l'emanazione, con ciò cagionando vizi di sostanza; e nella parte in
cui si esclude il sindacato del giudice penale per gli effetti
conseguenti sul procedimento penale determinandone la sua
sottoposizione alla P.A.
Il Pretore osserva che la sanatoria de qua costituisce, sotto le
sembianze formali dell'oblazione, una vera e propria amnistia. In
primo luogo, infatti, essa fa riferimento a qualsiasi tipo d'abuso,
imponendo, per accedere al beneficio, il rispetto del doppio termine
delle domande di sanatoria (art. 35) con riferimento ad opere
ultimate entro il 1 ottobre 1983 (art. 31). Orbene, non v'è
nell'ordinamento alcun tipo d'oblazione svincolato dal grado e dallo
stato del procedimento sanzionatorio, dato che per sua natura
l'oblazione adempie alla funzione d'evitare lungaggini e pendenze,
favorendo un'anticipata definizione dei fatti illeciti. L'imposizione
d'un termine di presentazione delle domande, correlato alle fasi
processuali o procedimentali, è quindi un elemento fisiologico
dell'istituto mentre la sanatoria in questione opera
indipendentemente dal grado di pendenza, anche per reati già
sottoposti a giudizio o definiti con sentenza irrevocabile.
Altri dati rivelatori della natura d'amnistia sono ravvisabili nel
carattere individuale della sanatoria, che riguarda solo chi adempie
alle prescrizioni imposte nonchè nel fatto che l'abuso edilizio non
sanabile resta tale anche se l'autore abbia conseguito l'estinzione
del reato: è quindi evidente che la finalità della sanatoria non è
quella di recuperare le opere abusive realizzate in passato bensì
unicamente quella di rinunciare indiscriminatamente a perseguire gli
autori degli illeciti e d'eliminare il carattere penale, come una
vera e propria amnistia.
Le norme impugnate - prosegue il Pretore - sono poi illegittime
anche perchè il giudizio penale è prima paralizzato e poi caducato
senza che il giudice naturale precostituito per legge (art. 25 Cost.)
abbia la possibilità di sindacare il rapporto privato-P.A.
funzionalizzato alla sanatoria. Questa esigenza d'esame del giudice
è ancora più pressante considerando la carenza di rigorose
prescrizioni cui ancorare l'accoglibilità della domanda d'oblazione.
Anzi, l'eventuale negligenza della P.A., nel pronunciarsi sulla
domanda entro 24 mesi, produce l'accoglimento della stessa, così
determinando, in violazione dell'art. 101, secondo comma, Cost., la
sottoposizione del giudice penale alle deficienze ed omissioni della
P.A.
2.2. - Nei giudizi è intervenuto il Presidente del Consiglio dei
ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili
o, comunque, infondate.
Preliminarmente l'Avvocatura dello Stato dubita della rilevanza
delle questioni, non risultando che gli imputati abbiano fatto
richiesta di condono ma solo di sospensione del procedimento. Nel
merito osserva che l'amnistia estingue il reato per virtù propria
escludendo, per un certo tempo, taluni fatti dal novero dei reati
mentre l'oblazione estingue il reato mediante il pagamento d'una
somma di denaro. L'effetto estintivo si ricollega, così, per
l'amnistia, al decreto delegato e, per l'oblazione al pagamento.
Anche quando è condizionata al pagamento d'una somma di denaro
l'amnistia opera sempre per virtù propria mentre la condizione si
limita a sospendere l'efficacia della legge delegata. L'effetto
estintivo, verificatasi la condizione, si ricollega causalmente alla
legge, non alla condizione. Inoltre, senza la volontà
dell'interessato l'oblazione non può avere effetto mentre l'amnistia
opera anche contro la volontà dell'imputato.
Nella legge in esame, quindi, si riscontra lo schema tipico
dell'oblazione e non quello dell'amnistia ed anzi si tratta d'uno dei
tanti casi d'oblazione extraprocessuale, meglio qualificata come
conciliazione amministrativa, regolata dalla singola legge che la
prevede. Non ha rilievo poi che la sanatoria operi solo come causa
soggettiva d'estinzione del reato: infatti, l'amnistia opera anche
quando non vi sia stata accettazione, allorchè nel prosieguo del
giudizio l'imputato sia riconosciuto colpevole mentre l'oblazione in
esame opera solo in presenza dell'istanza dell'interessato.
Nè a favore della natura d'amnistia può valere il fatto (art. 38,
quinto comma) che dell'estinzione del reato per oblazione possono
fruire anche soggetti diversi dal proprietario del bene, senza che
ciò comporti la sanatoria dell'abuso o il fatto (art. 39) che
l'estinzione dei reati può conseguire anche quando la sanatoria
dell'abuso non sia possibile. La legge, infatti, ha inteso consentire
sia la sanatoria amministrativa degli abusi e sia l'estinzione dei
reati ad essi connessi, anche indipendentemente, in taluni casi,
dalla loro sanatoria. I due istituti della sanatoria e dell'oblazione
estintiva del reato restano peraltro distinti, senza che fra loro
corra in astratto alcuna correlazione necessaria, sicchè ben può
ammettersi che la sanatoria sia inibita pur in presenza
dell'oblazione estintiva del reato.
Nè, infine, può valere il richiamo all'art. 38, terzo comma, il
quale va inteso nel senso che l'oblazione effettuata dopo la sentenza
definitiva di condanna, lungi dal comportare al contrario che per
l'amnistia impropria - l'estinzione del reato e la cessazione
d'esecuzione della condanna, si limita ad esplicare effetti solo per
il futuro, sicchè di essa, annotata al casellario giudiziale, non si
terrà conto ai fini della recidiva e della sospensione condizionale
della pena.
Quanto poi al preteso contrasto con gli artt. 25 e 101, secondo
comma, Cost., l'Avvocatura nega che l'attività oblatoria del privato
sia sottratta a qualsiasi controllo giurisdizionale o amministrativo.
La domanda di sanatoria deve infatti essere presentata corredata
dalla prova dell'eseguito versamento dell'oblazione nella misura
dovuta; il Sindaco determina poi in via definitiva l'importo
dell'oblazione, rilasciando, previa esibizione della ricevuta di
versamento delle somme ancora dovute, il titolo in sanatoria, donde
la piena possibilità di controllo amministrativo, non preclusa
neppure dal c.d. silenzio-assenso di cui all'art. 35, dodicesimo
comma, il quale non solo non opera per i casi d'insanabilità di cui
all'art. 33 ma lascia fermo il disposto dell'art. 40, primo comma,
che inibisce, di fatto, d'avvalersi d'istanze infedeli. Sul piano
giurisdizionale, poi, non solo ogni controversia è devoluta ai
T.A.R. ma anche il controllo sulla corretta applicazione
dell'oblazione non è sottratto al giudice penale, il quale, ai fini
della sentenza di non doversi procedere per estinzione del reato, è
pur sempre tenuto a svolgere in via incidentale un accertamento sulla
sussistenza dei requisiti del fatto estintivo.
Nè infine sussiste disparità di trattamento tra titolari d'opere
non sanabili e titolari d'opere sanabili, trattandosi di posizioni
diverse. Questi ultimi, invero, se sono tenuti a versare gli oneri
accessori, mantengono però la disponibilità del bene mentre i
primi, pur potendo usufruire dell'estinzione del reato, vedono il
bene abusivo assoggettato alle sanzioni di cui al capo 1 della
legge.
3.1. - Con due ordinanze del 20 marzo (Reg. ord. n. 567/85) e del
17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/85) il Pretore di Palmi, nel corso
di due procedimenti d'esecuzione penale, ha sollevato questione di
legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli
artt. 38 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in
cui, nel caso sia già intervenuta sentenza definitiva di condanna,
non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena nei confronti
dei soggetti che possono godere della sanatoria e l'estinzione della
pena, ove siano integrati i presupposti della sanatoria.
Il Pretore premette che il condono edilizio in questione non
costituisce nè un'amnistia nè un'oblazione processuale bensì una
nuova ipotesi d'oblazione amministrativa con conseguente presa d'atto
in sede giurisdizionale d'una causa estintiva venuta in essere nella
sede amministrativa. Data tale qualificazione, non possono trovare
applicazione gli artt. 593 e 596 c.p.p., che si riferiscono
esclusivamente all'amnistia e all'indulto e che, regolando situazioni
eccezionali, non sono estensibili in via analogica. D'altra parte,
dagli artt. 38, terzo comma, e 44 emerge che l'oblazione lascia
sopravvivere, a differenza dell'amnistia impropria, la pena
principale.
Orbene è contraddittorio che la sanatoria in questione, la quale
ha gli stessi effetti (estinzione del reato) dell'amnistia propria,
ove intervenga dopo la sentenza definitiva, abbia, senza alcuna
ragione, da un lato effetti più favorevoli dell'amnistia impropria
(elimina gli effetti penali della condanna) e dall'altro lasci
sopravvivere l'effetto principale della condanna (esecuzione della
pena) che è invece eliminato dall'amnistia impropria. I detti artt.
38, terzo comma, e 44, quindi, nella parte in cui non prevedono la
sospensione dell'esecuzione della pena nei confronti dei soggetti che
possono godere della sanatoria - il primo - e l'estinzione della
pena, ove siano integrati i presupposti della sanatoria - il secondo
- appaiono in contrasto col principio d'uguaglianza, perchè
irragionevolmente trattano più sfavorevolmente, sotto il profilo
dell'esecuzione della pena principale, i beneficiari o possibili
beneficiari dell'oblazione rispetto ai beneficiari dell'amnistia
impropria.
È inoltre illogico che la sanatoria, intervenendo dopo la sentenza
definitiva, elimini gli effetti marginali della condanna e lasci
sopravvivere quello principale dell'esecuzione della pena, attesa,
altresì, la ratio di favore nei confronti delle costruzioni abusive
pregresse cui è improntata la legge. Il dato estrinseco e formale
del passaggio in giudicato della sentenza, quindi, nel caso
dell'amnistia non impedisce l'estinzione della pena, mentre
l'impedisce nel caso di condono edilizio, con evidente disparità di
trattamento.
La questione, afferma poi il Pretore, è rilevante per le
conseguenze che la sua decisione potrà nei casi di specie avere
sull'esecuzione della pena, trattandosi di reato che, da un punto di
vista temporale, potrebbe beneficiare del condono edilizio.
3.2. - Nei giudizi è intervenuto il Presidente del Consiglio dei
ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili
o, comunque, infondate.
Preliminarmente l'Avvocatura eccepisce l'irrilevanza delle
questioni, non risultando al giudice a quo l'attuosa intenzione dei
condannati d'avvalersi del condono edilizio.
Nel merito osserva che la disparità di trattamento non può
dedursi nè con riguardo ai procedimenti definiti con sentenza
passata in giudicato rispetto a quelli in itinere (che integrano
ovviamente realtà giuridiche ed ontologiche non comparabili) nè con
riguardo ai due istituti dell'amnistia impropria e dell'oblazione ex
lege 47 del 1985 (che lo stesso Pretore esattamente differenzia).
D'altronde la disciplina differenziale dettata, non che limitarsi a
discriminare irragionevolmente i condannati de quibus rispetto ai
soggetti fruenti d'una ipotetica amnistia impropria, bilancia,
invece, equilibratamente vantaggi e svantaggi in una situazione
peculiare in cui rilievo penale e amministrativo presentano singolari
e delicate interferenze. L'asserito maggior pregiudizio per il
condannato è in effetti compensato non solo dal fatto che, annotata
l'oblazione nel casellario giudiziale, della condanna non si terrà
conto ai fini della recidiva e della sospensione condizionale (mentre
in tal senso non opera l'amnistia) ma anche dal fatto che, salve
eccezioni, l'oblazione de qua comporta anche la sanatoria dell'opera
abusiva, pur posta in essere nello svolgimento d'attività criminosa.
4.1. - Analoga questione di legittimità costituzionale degli artt.
38, primo comma e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 - nella
parte in cui non prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena
a favore dei richiedenti la concessione in sanatoria già condannati
con sentenza definitiva prima dell'entrata in vigore della legge n.
47/85, i quali, trovandosi nelle condizioni previste dall'art. 31,
abbiano presentato la domanda entro il prescritto termine e versato
le somme di cui al primo comma dell'art. 35 - è stata sollevata dal
Pretore di Vittoria con ordinanza dell'8 ottobre 1986 (Reg. ord. n.
842/86).
Nel merito il Pretore svolge considerazioni simili a quelle
contenute nelle ordinanze del Pretore di Palmi, sottolineando in
particolare l'irrazionale disparità di trattamento in danno di chi
sia stato condannato con sentenza definitiva prima dell'entrata in
vigore della legge n. 47/85 (il quale non può conseguire
l'estinzione del reato) rispetto a chi abbia costruito nello stesso
periodo, violando le medesime disposizioni, senza però essere stato
condannato con sentenza definitiva per ragioni a lui estranee.
4.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri,
chiedendo il rigetto della questione con considerazioni identiche a
quelle svolte relativamente alla questione sollevata dal Pretore di
Palmi.
5.1. - Diversa questione è stata sollevata, con ordinanza del 17
aprile 1986 (Reg. ord. n. 433/86) dal Pretore di Bagnara Calabra, il
quale ha denunciato, in riferimento all'art. 3 Cost., l'art. 38,
primo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47, "nella parte in cui
non prevede la sospensione dell'esecuzione della pena a favore dei
richiedenti la sanatoria già condannati con sentenza definitiva in
data antecedente all'entrata in vigore della legge n. 47/85, i quali,
trovandosi nelle condizioni previste dall'art. 31 della legge, hanno
presentato la domanda entro il termine perentorio di legge,
accompagnata dall'attestazione del versamento delle somme di cui al
primo comma dell'art. 35".
Il Pretore, dopo aver premesso che nella specie la condannata aveva
versato le prime due rate nella misura prevista dall'art. 35, primo
comma, legge n. 47/85, osserva che alla sanatoria in questione si
riconnettono effetti estintivi non solo del reato ma anche
dell'esecuzione della condanna, nel caso di sentenza passata in
giudicato, più ampi di quelli prodotti dall'amnistia impropria. Tali
effetti, però, per il raccordo del terzo al secondo comma dell'art.
38, possono conseguire soltanto in caso d'oblazione interamente
corrisposta e non di versamento della sola somma prevista dal primo
comma dell'art. 35, tenuto conto che non sarebbe logico riconnettere
l'estinzione dei reati edilizi ad un pagamento completo ovvero
parziale dell'oblazione a seconda che il procedimento penale sia o
meno definito. Senonchè la corresponsione parziale delle somme di
cui all'art. 35, primo comma, non può comportare nemmeno una
sospensione dell'esecuzione della pena analogamente a quanto previsto
dall'art. 38, primo comma, per il procedimento penale e per quello
relativo alle sanzioni amministrative. Dall'interpretazione sia
letterale dell'art. 38, primo comma, sia sistematica dello stesso in
relazione all'art. 44, primo comma, emerge infatti che la sospensione
riguarda solo l'esecuzione amministrativa e non quella penale.
Da ciò però deriva un diverso trattamento tra coloro che hanno
presentato nei termini domanda di sanatoria e versato la somma di cui
all'art. 35, primo comma, ed hanno un procedimento penale in corso, i
quali possono usufruire della sospensione del procedimento stesso e
coloro che hanno adempiuto alla medesima procedura e hanno riportato
una condanna definitiva, ma non ancora eseguita, i quali non possono
giovarsi della sospensione dell'esecuzione della pena e sono ad essa
assoggettati, nonostante l'intera corresponsione dell'oblazione
comporti anche per loro l'estinzione del reato e dell'esecuzione
della condanna. Tale diverso trattamento, oltrechè incongruo
logicamente (conducendo una medesima fattispecie giuridica a due
effetti opposti a seconda dei soggetti cui viene applicata) è anche
ingiustificato, dato che la sanatoria è riconnessa a fattori
estrinseci ed indipendenti dalla volontà dei richiedenti.
5.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei
ministri, chiedendo che la questione sia dichiarata infondata e
svolgendo considerazioni identiche a quelle svolte nel giudizio
relativo alla questione sollevata dal Pretore di Palmi.
6.1. - Il Tribunale di Lucera, con ordinanza del 2 luglio 1985
(Reg. ord. n. 694/85) e il Pretore di Trentola, con ordinanza del 30
ottobre 1986 (Reg. ord. n. 843/86) hanno sollevato questione di
legittimità costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli
artt. 31, 34, 35, 38 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella
parte in cui non è prevista l'applicazione dei benefici ivi
contemplati anche per chi è imputato del reato di lottizzazione
abusiva c.d. negoziale.
Osservano i giudici a quibus che, ai sensi degli artt. 35, settimo
comma, e 38, secondo comma, legge n. 47/85, è estinguibile il reato
di lottizzazione abusiva previsto dall'art. 17 della legge 28 gennaio
1977, n. 10, come modificato dall'art. 20 legge n. 47/85, soltanto
nell'ipotesi di lottizzazione abusiva realizzata con esecuzione
d'opere e non anche nel caso di c.d. lottizzazione abusiva negoziale,
caratterizzata dal solo frazionamento e vendita dei lotti. Orbene, la
mancata previsione dell'estinzione per quest'ultimo reato, che (non
comportando una compromissione di fatto della programmazione
territoriale) costituisce in ogni caso un quid minus rispetto alla
più grave ipotesi di lottizzazione abusiva con opere, appare in
contrasto col principio d'eguaglianza, in quanto condotte ugualmente
lesive dello stesso bene penalmente protetto risultano disciplinate
differentemente.
Il Pretore di Trentola sottolinea inoltre che la lottizzazione
abusiva c.d. negoziale non solo non è stata in alcun modo prevista
dalla legge n. 47/85 ma che per essa non si potrebbe comunque
determinare la somma da versare a titolo d'oblazione, dato che la
tabella fa riferimento ad "opere", ad "interventi" o a "modalità
d'esecuzione" che presuppongono pur sempre che un manufatto sia stato
realizzato.
6.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei
ministri, chiedendo che le questioni siano dichiarate inammissibili
o, comunque, infondate.
Preliminarmente l'Avvocatura dello Stato eccepisce la mancanza
d'una esauriente motivazione della rilevanza, in quanto l'art. 18
legge n. 47/85 ha dato una nuova definizione della lottizzazione
abusiva c.d. negoziale, sicchè non può escludersi che, nella
specie, possa trovare applicazione il principio della legge penale
successiva più favorevole.
Nel merito osserva che l'art. 35, settimo comma, legge n. 47/85
sembra avere non il significato d'escludere dall'estinzione la
lottizzazione abusiva c.d. negoziale, bensì quello d'imporre una
condizione ulteriore, nei casi di lottizzazione abusiva con opere,
per l'ottenimento della concessione edilizia in sanatoria; condizione
che non ha ragion d'essere nel caso del solo negozio, in cui ciò che
è destinata ad essere sanata è unicamente un'attività
preparatoria, ritenuta dalla legge di per se stessa punibile. Per
contro, l'art. 38, secondo comma, ha una portata talmente ampia che
non può distinguersi tra tipo e tipo di reato oblabile e quindi
estinguibile. Indubbiamente, per la lottizzazione negoziale sorgono
difficoltà applicative in carenza delle opere abusive cui
commisurare l'ammontare dell'oblazione. Peraltro, non dovrebbe essere
vietato il ricorso all'analogia (che qui sarebbe in bonam partem)
dell'ipotesi di lottizzazione con opera con quella con sola
previsione d'opere da eseguire, ipotizzandosi, solo a questo fine,
l'avvenuta realizzazione delle progettate opere o costruzioni.
In ogni caso, se fosse esatta l'interpretazione dei giudici a
quibus, essa non violerebbe il principio di ragionevolezza, in quanto
la discriminazione troverebbe razionale giustificazione nel fatto che
scopo della legge n. 47/85 non è quello di pervenire a un condono
penale bensì quello d'un recupero urbanistico-edilizio, anche ai
fini di chiarezza catastale e fiscale. Il che giustificherebbe il
riferimento esclusivo alle "opere" da sanare e il nessun interesse
per quelle fattispecie criminose realizzatesi senza modificazione
esterna della realtà urbanistico-edilizia.
7.1. - Con ordinanza emessa il 14 ottobre 1985 (Reg. ord. n.
888/85) in un procedimento penale a carico di alcuni sindaci ed
assessori comunali, imputati, oltre che per il delitto di cui
all'art. 328 c.p., anche di reati edilizi per concorso morale con gli
autori materiali delle costruzioni abusive e per aver omesso di far
demolire o acquisire al comune 544 opere abusive, il Pretore di Roma
ha sollevato, in riferimento all'art. 3 Cost., questione di
legittimità costituzionale dell'art. 38, quinto comma, della legge
28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non comprende tra i
soggetti legittimati a presentare la domanda d'oblazione tutti i
concorrenti nel reato di cui all'art. 17 della legge 28 gennaio 1977,
n. 10, e in particolare i soggetti diversi da quelli indicati
nell'art. 6 della legge n. 47.
Osserva il Pretore che la causa estintiva dei reati edilizi,
prevista dall'art. 38 cit., va qualificata come oblazione
extraprocessuale, alla quale sono però ammessi solo i soggetti
indicati nell'art. 6 della legge ed il cui effetto estintivo, essendo
personale la causa, giova solo in favore di costoro e non degli
eventuali concorrenti nei reati edilizi, esclusi dall'oblazione.
Orbene, l'esclusione dalla facoltà d'oblazione di soggetti che pur
hanno reso gli illeciti realizzabili, integra un'irragionevole
disparità di trattamento, soprattutto considerando che fruiscono
della causa estintiva gli autori principali dell'attività
antigiuridica mentre ne rimangono esclusi soggetti il cui apporto,
ancorchè necessario, è stato in sostanza secondario e quindi di
minore danno rispetto all'interesse tutelato.
7.2. - Nel giudizio è intervenuto il Presidente del Consiglio dei
ministri, eccependo l'inammissibilità o, comunque, l'infondatezza
della questione.
Osserva preliminarmente l'Avvocatura che la questione è nella
specie irrilevante in quanto, attesa la particolare qualifica degli
imputati, sembra che il reato di cui all'art. 17, lett. b) della
legge 28 gennaio 1977, n. 10, sia per essi assorbito dal più grave
delitto di cui all'art. 328 c.p., pur esso contestato.
In ogni caso, qualora fosse ipotizzabile un concorso degli
amministratori comunali nel reato edilizio de quo, un trattamento
differenziato non sarebbe irrazionale, attesa la maggiore gravità
dei reati commessi con abuso di potere o violazione dei doveri
inerenti alla pubblica funzione.
8.1. - Con ordinanza del 10 aprile 1986 (Reg. ord. n. 519/86) il
Tribunale di Spoleto ha sollevato questione di legittimità
costituzionale, in riferimento all'art. 3 Cost., degli artt. 31, 34 e
38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non
prevedono la possibilità d'estinguere il reato mediante oblazione da
parte di titolari di concessione in sanatoria d'opere edilizie
abusive rilasciata prima dell'entrata in vigore della legge stessa.
Osserva il Tribunale che nella specie la concessione in sanatoria
è già stata rilasciata al responsabile dell'abuso prima
dell'entrata in vigore della legge n. 47/85, anche se tale
concessione non estingueva il reato edilizio. L'imputato, quindi,
dovrebbe soggiacere alle sanzioni penali per l'abuso commesso, senza
potersi avvalere del procedimento di cui agli artt. 31, 34 e 38 legge
n. 47/85. D'altra parte, nemmeno potrebbe applicarsi in via analogica
l'art. 22 legge cit., sia perchè il rilascio della concessione in
sanatoria con la conseguente estinzione dei reati edilizi è
subordinato al pagamento dell'oblazione ed agli altri adempimenti
necessari sia perchè tale normativa si applica solo per gli abusi
successivi all'entrata in vigore della legge.
Sussiste pertanto un'irrazionale disparità di trattamento degli
imputati che, avendo ottenuto la concessione in sanatoria prima
dell'entrata in vigore della legge, non possono ottenere l'estinzione
del reato, rispetto a coloro che, pur essendo sottoposti a
procedimenti sanzionatori sia amministrativi sia penali per reati
edilizi, possono sanare la propria posizione.
8.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri,
chiedendo che la questione sia dichiarata infondata. Osserva infatti
l'Avvocatura che l'art. 22, terzo comma, legge n. 47/85 appare
applicabile nella specie ai sensi dell'art. 2, terzo comma, c.p. In
ogni caso sarebbe applicabile l'art. 39 legge cit., il quale prevede
che l'effettuazione dell'oblazione, qualora le opere non possano
conseguire la sanatoria, estingue i reati contravvenzionali. La
disposizione sembra infatti estensibile a tutte le ipotesi in cui,
per qualsiasi motivo d'ordine logico, la sanatoria di cui agli artt.
31 ss. non possa comunque essere accordata per l'esistenza di fatti
preclusivi, fra i quali rientra pure quello di specie.
9.1. - Con ordinanza del 28 ottobre 1986 (Reg. Ord. n. 824/86) il
Pretore di Bergamo ha sollevato, in riferimento all'art. 3 Cost.,
questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38 e 43
della legge 28 febbraio 1985, n. 47, nella parte in cui non prevedono
la possibilità per coloro che abbiano demolito le opere abusive o
contro i quali siano state attivate procedure di demolizione,
d'oblare il reato, nonchè dell'art. 8 quater del D.L. 23 aprile
1985, n. 146, nella parte in cui fissa un termine per la mancata
perseguibilità in sede penale dei reati relativi ad opere demolite.
Osserva il Pretore che la domanda di sanatoria ex artt. 31 ss.
presuppone la persistenza dell'opera abusiva, essendo appunto
finalizzata a legittimarne a posteriori la conservazione. Ciò emerge
chiaramente, ad esempio, dagli artt. 34, 35, 37 e dall'art. 43,
secondo cui l'esistenza di provvedimenti sanzionatori non ancora
eseguiti ovvero ancora impugnabili o nei cui confronti pende
impugnazione, non impedisce il conseguimento della sanatoria.
Argomentando a contrario si deduce che l'esistenza della demolizione
preclude la presentazione della domanda di condono.
La conseguenza è allora l'assoggettamento alle sanzioni penali
anche nel caso che le opere abusive, demolite d'ufficio, siano state
ultimate entro il 1 ottobre 1983. Senonchè tale esclusione della
possibilità di effettuare l'oblazione e conseguire l'estinzione del
reato è ingiustificata, discriminatoria e contrastante col principio
d'eguaglianza, venendo sostanzialmente a premiare coloro che, a causa
dell'inerzia delle amministrazioni comunali, hanno conservato l'opera
abusiva, nei confronti di coloro che se la sono vista demolire. E
tale disparità di trattamento è ancora più evidente quando, come
nella specie, la demolizione è stata effettuata in pendenza dei
termini per presentare la domanda di sanatoria, i quali sono stati
ulteriormente prorogati al 31 dicembre 1986.
Le medesime considerazioni possono riferirsi anche all'ipotesi in
cui la demolizione sia stata effettuata dopo il 7 luglio 1985, data
d'entrata in vigore della legge 21 giugno 1985, n. 289, che ha
convertito il D.L. 23 aprile 1985, n. 146, il cui art. 8 quater
sancisce la non perseguibilità in qualunque sede di coloro che
abbiano demolito od eliminato le opere abusive entro il termine
d'entrata in vigore della legge di conversione suddetta. Non si
comprende, infatti, il motivo della fissazione di tale data, la cui
non coincidenza con i termini stabiliti per la presentazione della
domanda di condono lascia "scoperto" un arco di tempo, intercorrente
appunto tra il 7 luglio 1985 ed il 13 dicembre 1986, in cui la
rimozione delle opere abusive non assume alcuna rilevanza ai fini
della responsabilità penale. Ne consegue che chi ha realizzato le
opere entro il 1 ottobre 1983 e le ha poi spontaneamente rimosse
dopo il 7 luglio 1985 ma pur sempre prima della scadenza dei termini
per chiedere il condono, dovrà essere assoggettato alle sanzioni
penali.
9.2. - È intervenuto il Presidente del Consiglio dei ministri,
chiedendo il rigetto della questione. Osserva l'Avvocatura che le
norme impugnate vanno interpretate nel senso che, anche per le opere
demolite, d'ufficio o spontaneamente, sia possibile oblare il reato
con la conseguente estinzione dell'azione penale. Lo scopo prefissosi
dal legislatore emerge infatti dagli artt. 39 e 43, ove si
configurano ipotesi in cui, sia per costruzioni non suscettibili di
sanatoria sia per quelle suscettibili di sanatoria, l'opera è
demolita e ciò nonostante, a oblazione pagata, il reato è estinto.
10. - Tutte le suddette ordinanze di rimessione sono state
regolarmente notificate, comunicate e pubblicate nella Gazzetta
Ufficiale.
Considerato in diritto
1. - Le questioni sollevate dalle ordinanze in epigrafe sono
identiche od analoghe e possono, pertanto, essere decise con unica
sentenza.
2. - La prima questione sottoposta all'esame della Corte attiene
alla natura giuridica del c.d. "condono edilizio" di cui alla legge
28 febbraio 1985, n. 47. Risultano, infatti, impugnati dal Pretore di
Pietrasanta (con l'ordinanza emessa il 18 marzo 1985, Reg. ord.
329/85) gli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 e dal Pretore di Malè (con le
ordinanze nn. 585 e 586 del 1985, emesse entrambe il 15 maggio 1985)
gli artt. 31, 35 e 38 della sopra citata legge, assumendosi anzitutto
che le predette norme configurino un provvedimento, non emesso con le
garanzie di cui all'art. 79 Cost., d'amnistia "mascherato". I giudici
a quibus escludono che il condono edilizio integri un'ipotesi
d'oblazione, come sostenuto dall'Avvocatura dello Stato; questa
Corte, pertanto, è necessitata a prendere posizione, nei limiti,
s'intende, di questa sede, anzitutto sulle figure dell'amnistia e
dell'oblazione (al fine di stabilire se le norme impugnate integrino
l'una o l'altra figura) e, nel caso l'indagine risulti negativa (nel
senso che le predette norme non s'inquadrino nelle citate figure
giuridiche) a delineare la natura "atipica" (anche questa tesi è
sostenuta da altre ordinanze di rimessione citate in epigrafe) del
"condono edilizio" qui in discussione.
Va, intanto, ricordato che il Pretore di Pietrasanta,
nell'impugnare le citate norme, fa riferimento agli artt. 3, 25,
primo comma, 79 e 101, secondo comma, Cost. mentre il Pretore di
Malè, nell'impugnare le norme innanzi indicate, agli artt. 25, primo
comma, 101, secondo comma e 79 Cost.
Vanno, anzitutto, respinte le eccezioni, sollevate dall'Avvocatura
dello Stato, d'inammissibilità, per difetto di rilevanza, delle
preindicate ordinanze del Pretore di Malè. Dalle stesse ordinanze
risulta, infatti, che gli imputati hanno chiesto la sospensione dei
procedimenti penali a loro carico, ai sensi del combinato disposto
degli artt. 44 e 35 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, per i reati
ascritti, consumati anteriormente al 1 ottobre 1983: quest'ultima
data costituisce, infatti, ex art. 31 della citata legge, limite
temporale per fruire della normativa richiamata. La richiesta di
sospensione dei procedimenti penali, di cui alla legge n. 47 del 28
febbraio 1985, attesta, in maniera inequivocabile, la volontà degli
imputati di valersi dell'intera procedura di sanatoria e di fruire
del "condono edilizio" previsto dalla stessa legge. Non è, pertanto,
inibito al Pretore di Malè sollevare, già in sede di richiesta di
sospensione dei procedimenti a quibus, questioni di costituzionalità
relative a vari articoli della legge in esame che già erano
divenuti, con la richiesta sospensione dei procedimenti, rilevanti
nella specie.
Il dibattito sulla natura giuridica del c.d. "condono edilizio" di
cui alle norme impugnate si è sviluppato, durante i lavori
preparatori della legge in discussione e successivamente
all'emanazione della stessa legge, partendo da tre distinte
posizioni: per la prima, il condono edilizio in esame costituirebbe
forma (per i più anomala) d'amnistia condizionata (così la
definiscono, infatti, le ordinanze di rimessione dei Pretori di
Pietrasanta e Male'); per la seconda, lo stesso condono costituirebbe
forma particolare d'oblazione extraprocessuale; per la terza, infine,
rilevata la difficoltà d'inquadrare le norme impugnate in una delle
due figure, rilevato altresì il vizio concettualistico e
l'"apriorismo logico" di volere a tutti i costi inquadrare in una
delle due citate figure il condono edilizio in esame, il medesimo
integrerebbe un provvedimento di clemenza atipico.
Qui va, anzitutto, rilevato che è davvero "arduo" tentare
d'inquadrare (utilizzando la terminologia dei sostenitori delle prime
due tesi innanzi indicate) un'anomala ipotesi d'amnistia condizionata
ed una particolare forma d'oblazione extraprocessuale negli istituti
generali, rispettivamente, dell'amnistia e dell'oblazione, quando non
v'è ancora certezza o, comunque, sufficiente chiarezza in ordine ai
predetti istituti.
Dottrina e giurisprudenza, infatti, pur avendo a lungo ed
approfonditamente discusso intorno al concetto (di genere) causa
d'estinzione del reato (entro questo concetto il codice penale
inserisce sia l'amnistia sia l'oblazione) non hanno dedicato complete
indagini su tutte le particolari cause d'estinzione, non
sottolineando a dovere che il codice penale riconduce al concetto "di
genere" le più svariate figure (dall'amnistia alla morte del reo,
alla prescrizione ecc.) sulla base d'una sola nota effettuale, quella
d'estinguere il reato. Il necessario dibattito sul significato di
questa formula (com'è noto, una novità del vigente codice penale)
non esclude l'esame del diverso fondamento, dei diversissimi modi di
funzionamento delle singole cause d'estinzione: anzi, da questo esame
può, invero, pervenire nuova luce proprio intorno al concetto
generale di causa d'estinzione del reato.
Le necessità della "pratica" (il dover offrire risposte alle
ordinanze in esame) richiamano l'attenzione su due specifiche,
particolari cause d'estinzione (l'amnistia e l'oblazione) e in
generale sul "condono edilizio" di cui alla legge n. 47 del 1985,
moderna ed ormai diffusa forma di "clemenza", che mostra, fra
l'altro, come anche l'estinzione del reato di cui all'art. 38,
secondo comma, della precitata legge è da tener distinta, dati i
diversi presupposti, dall'estinzione del reato di cui all'art. 13
della stessa legge.
3. - Il condono edilizio di cui alle norme impugnate non integra
gli estremi dell'istituto dell'amnistia.
L'amnistia (come l'indulto) è, invero, una particolarissima causa
d'estinzione.
Intanto, in ordine ad essa, una legge (il codice penale) prevede
il decreto d'amnistia (ed indulto) come estintivo (si vedrà subito
"di che") senza far riferimento ad alcuna fattispecie concretamente
estintiva. Dal fondamento dell'amnistia (misura di clemenza
generalizzata) deriva un suo specifico modo di funzionare, una
particolare struttura che la diversifica dalle altre cause
d'estinzione. Mentre, in generale, le altre cause (ma si dovrebbero,
poi, distinguere, una per una le "altre" cause) operano, producono
l'estinzione attraverso la mediazione d'un fatto, d'una fattispecie
concreta, l'amnistia produce, direttamente, l'effetto estintivo senza
mediazione fattuale alcuna. Il codice penale, per le altre cause
d'estinzione, di cui agli artt. 150 e segg., indica specificamente i
fatti, le fattispecie, poste in essere le quali, in concreto si
produce l'effetto estintivo (i fatti ad es. della morte del reo, del
decorso del tempo ecc.); per l'amnistia, invece, fa discendere (a
parte l'amnistia c.d. "condizionata", alla quale si accennerà fra
breve) l'effetto estintivo direttamente, senza mediazioni di sorta,
dal decreto d'amnistia, quasi unanimemente riconosciuto di natura
legislativa.
Carattere peculiare dell'amnistia è, infatti, anzitutto quella
d'incidere sulla "punibilita'" determinata da alcune norme penali
incriminatrici. Si badi: della "punibilita'" che è già effetto
della norma e che, pertanto, ben può essere "estinta" prima ancora
che siano accertati i fatti di reato dai quali "potrebbe conseguire"
l'effettiva punibilità del reo.
Dall'esame delle relazioni tra la disposizione, di parte generale,
di cui all'art. 151 c.p. e le disposizioni incriminatrici di parte
speciale s'evince che il legislatore ordinario, nel determinare,
nelle singole disposizioni incriminatrici, la punibilità (principale
ed accessoria, l'applicabilità delle misure di sicurezza e
l'eventuale responsabilità per le obbligazioni civili per l'ammenda)
dei soggetti realizzatori di alcune fattispecie tipiche, prevede
anche l'eventualità che la stessa punibilità venga estinta da un
(futuro) decreto d'amnistia (ed indulto). L'art. 151 c.p. viene,
pertanto, ad integrare le singole disposizioni incriminatrici: alcune
situazioni effettuali, di punibilità, previste da queste ultime
disposizioni, vengono così a cadere sotto l'eventuale ambito
d'influenza della disposizione integratrice di cui all'art. 151 c.p.,
rimanendo soggette all'eventualità dell'estinzione ad opera d'un
futuro decreto d'amnistia.
Nessuno può fondatamente ritenere d'identificare il decreto
d'amnistia, sol perchè incide su alcuni effetti predisposti da norme
incriminatrici, impedendo ai medesimi di permanere in relazione ad
alcuni fatti coperti dal beneficio, con la norma abrogatrice. Non si
può tacere, tuttavia, che il decreto d'amnistia estingue (peraltro
soltanto in relazione a fatti tipici relativi ad un tempo
circoscritto) direttamente, senza mediazioni fattuali, alcuni effetti
determinati da norme incriminatrici precedenti.
Gli effetti estintivi del decreto d'amnistia si diversificano da
quelli prodotti dalla legge abrogatrice non tanto perchè
quest'ultima riguarda normalmente il futuro quanto per il rilievo che
la legge abolitiva d'incriminazioni estingue tutti gli effetti
determinati dalla legge incriminatrice: l'amnistia incide, invece,
soltanto sulla punibilità, principale ed "accessoria",
sull'applicabilità delle misure di sicurezza, e sulle obbligazioni
civili per l'ammenda relative ai fatti tipici, commessi in un
circoscritto periodo di tempo, anteriore alla proposta di
delegazione. Gli effetti penali ("e non") determinati dalla legge
incriminatrice permangono, invece, tutti, intatti, in relazione a
tutti i fatti, precedenti e successivi, non rientranti nel periodo
beneficiato.
Incidendo sul "dover essere" della pena (determinato da alcune
norme incriminatrici, per l'ipotesi che si verifichino alcuni fatti
tipicamente indicati) ossia sulla punibilità (astratta) dei fatti
commessi nel periodo di tempo previsto dal relativo decreto,
l'amnistia "propria" opera, sul piano processuale (a parte l'amnistia
c.d. condizionata) anzitutto quale fattispecie costitutiva
dell'obbligo di dichiarare di non doversi procedere, salve ovviamente
le ipotesi di cui all'art. 152 c.p.p. Gli effetti estintivi derivano
dal decreto d'amnistia e non dalla volontà dell'interessato. Ed ogni
"ulteriore" efficacia, sostanziale o processuale del predetto
decreto, discende, quale ulteriore conseguenza, dalla prima, diretta
incidenza del decreto stesso su alcuni effetti determinati dalle
norme incriminatrici.
Ed è per questa incidenza che l'amnistia (impropria) opera anche
dopo la condanna, estinguendo, con le pene accessorie, l'esecuzione
della pena.
Le ordinanze dei Pretori di Pietrasanta e Malè assumono che,
attraverso le disposizioni impugnate, sarebbe stata concessa
un'amnistia sottoposta alla condizione del pagamento d'una somma a
titolo d'oblazione.
Or è ben vero che l'amnistia può essere sottoposta a condizioni
o ad obblighi, secondo la lettera dell'art. 151, quarto comma, c.p.
e, pertanto, anche al pagamento d'una somma di danaro: ma non di
"condizioni" in senso proprio si tratta. La condizione (sospensiva)
infatti, presuppone sempre (essa è, appunto, elemento futuro)
precedenti elementi c.d. essenziali, la produzione, da parte dei
quali, di concreti effetti giuridici è appunto condizionata e,
pertanto, paralizzata dal mancato avveramento della medesima: la
condizione, così, completa e conclude una serie precedente di altri
elementi (c.d. essenziali). Per l'amnistia "propria" tutto ciò non
avviene, non può strutturalmente avvenire: anche quando il decreto
d'amnistia prevede il pagamento d'una somma di danaro come c.d.
condizione (sospensiva) dell'effetto estintivo, tal pagamento non si
trasforma mai in "condizione" in senso tecnico, perchè mancano i
precedenti elementi c.d. essenziali. Tant'è vero che, nell'amnistia
propria, non è data neppure la possibilità di previsione di
condizioni risolutive in senso proprio: queste ultime presuppongono,
infatti, già prodotti (in concreto, si badi) da precedenti c.d.
elementi essenziali della fattispecie, effetti giuridici, che vengono
a risolversi poi, ex tunc, attraverso l'avveramento della condizione
risolutiva. Ma ciò non può verificarsi, relativamente all'amnistia,
appunto per la mancanza d'una completa fattispecie che, per le
"altre" cause d'estinzione, di regola, media la produzione
dell'effetto giuridico estintivo. La ragione della regola ora
indicata sta nel rilievo che il decreto d'amnistia, pur condizionato,
determina sempre, autonomamente, l'effetto estintivo: e per tal
motivo non può attribuire ad alcuna fattispecie la virtù
concretamente mediatrice dell'effetto stesso. Anche se l'unica
ragione della concessione del beneficio penale, di cui alle
disposizioni impugnate, fosse il pagamento (oblazione) d'una somma di
danaro da parte dell'autore del reato (fra l'altro le disposizioni
impugnate richiedono il predetto pagamento anche a soggetti diversi
dall'autore del reato) a parte i limiti "esterni" di
costituzionalità delle disposizioni stesse, tutto si sarebbe potuto
ravvisare nelle predette disposizioni meno che la concessione d'una
classica amnistia.
Il discorso si pone diversamente per l'amnistia "impropria"; ma le
disposizioni impugnate non possono certamente, come si chiarirà fra
breve, essere interpretate come concessione d'amnistia "impropria"
(ove questa fosse configurabile anche in mancanza di concessione
d'amnistia "propria").
L'amnistia "propria" può, dunque, ben esser sottoposta a positivi
obblighi (non, dunque, a "condizioni" in senso tecnico) la mancata
esecuzione dei quali non paralizza, tuttavia, alcuna virtù
effettuale di (precedenti temporalmente) elementi essenziali e la cui
esecuzione elimina l'ostacolo che, per volontà dello stesso decreto,
paralizza l'effetto estintivo. Questa diretta produzione dell'effetto
estintivo, da parte del decreto d'amnistia, è ben sottolineata
dall'Avvocatura dello Stato.
Le disposizioni impugnate dai Pretori di Pietrasanta e Malè,
prevedono, invece, una complessa e varia fattispecie produttiva di
effetti estintivi, che rende del tutto inavvicinabili le stesse
disposizioni a quelle concessive della classica amnistia ("propria"
od "impropria"). L'equivoco nasce, forse, dall'aver la dottrina
troppo insistito sul rilievo per il quale è l'oblazione ad
estinguere il reato. Per vero, non è l'oblazione, isolatamente, che
ha tal virtù; dagli artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della legge in esame
(gli articoli, appunto, impugnati dalle ordinanze innanzi richiamate)
è prevista una complessa fattispecie estintiva, che si compone, per
sintetizzare, anzitutto della domanda di sanatoria e del pagamento
della (prima) rata di cui al primo comma dell'art. 35 (e questi
elementi, per il disposto di cui al primo comma dell'art. 38, già
producono effetti preliminari, la sospensione del processo penale e
di quello per le sanzioni amministrative) dell'intero procedimento
amministrativo, non giurisdizionale, per la sanatoria ed, infine, del
pagamento integrale dell'oblazione. Tal pagamento è, soltanto,
l'ultimo elemento della precitata complessa fattispecie estintiva, la
quale, almeno di regola (salvo, infatti, il caso di opere insanabili)
produce, oltre all'effetto penalmente estintivo, anche l'effetto,
costitutivo, determinato dalla concessione della sanatoria
amministrativa. Una stessa fattispecie viene ad essere, pertanto,
almeno di regola, costitutiva (di effetti amministrativi) ed
estintiva (di effetti penali).
Dalle disposizioni normative impugnate risulta che tutti i
precitati effetti sono unicamente rimessi alla volontà, per quanto
"condizionata" (v. art. 40 e capo I della legge) degli interessati;
questi così divengono, insieme alle competenti autorità
amministrative, fattori determinanti i previsti sviluppi delle
vicende giuridiche sostanziali e processuali. Gli effetti previsti
dalle norme impugnate si producono in concreto non come ulteriori
conseguenze d'una diretta, preliminare estinzione della punibilità
"astratta" di alcune norme incriminatrici di parte speciale, bensì
soltanto a seguito delle manifestazioni di concrete volontà degli
interessati e dell'autorità amministrativa.
D'altra parte, poichè il procedimento penale e quello per le
sanzioni amministrative, ai sensi del primo comma dell'art. 38 della
legge n. 47 del 28 febbraio 1985, vengono sospesi, a seguito della
presentazione della domanda di cui all'art. 31 e dell'attestazione
del versamento della somma di cui al primo comma dell'art. 35 della
stessa legge, non sorge, dalla domanda (di concessione della
sanatoria) e dal precitato pagamento, alcun obbligo, nel giudice,
d'immediata declaratoria di "non doversi procedere": anzi, il
"giudizio" può riprendere ove non si verifichino gli altri
adempimenti, rimessi sempre alla volontà degli interessati.
L'effetto definitivamente impeditivo dell'ulteriore corso del
procedimento penale e quello estintivo dei reati, di cui al secondo
comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985 (lo stesso comma usa la
locuzione "estinguere i reati", come il codice penale negli artt. 150
e segg., sicchè è qui superfluo aggiungere che, ove si ritenga che
l'oblazione in esame costituisca, come "altre" situazioni di
estinzione del reato, causa sopravvenuta di non procedibilità,
l'effetto sostanziale si produrrebbe in conseguenza dell'effetto
processuale) deriva dunque dall'intera "mediatrice" fattispecie sopra
descritta (dal fatto mediatore dell'efficacia estintiva) e non
dall'integrale corresponsione dell'oblazione, determinata, in via
definitiva, dal Sindaco, ai sensi del nono comma dell'art. 35 della
legge in esame, contestualmente al rilascio, di regola, della
concessione od autorizzazione in sanatoria.
Nè il "condono" di cui alle disposizioni impugnate può esser
inquadrato fra le cause d'estinzione della pena: quest'ultima, ai
sensi delle predette disposizioni, non può essere concretamente
irrogata; conseguentemente non può "estinguersi" ciò che non è
sorto, cioè una pena non concretamente inflitta. Anzi, a questo
proposito, va sottolineato che significativo è che le norme
impugnate, mentre consentono l'applicazione del beneficio ivi
previsto durante il procedimento penale, prima della decisione
definitiva di merito (e "singolare" è che, tuttavia, come si è
notato, il giudice non può "chiudere" ipso iure il processo ma deve
attendere il versamento, nel termine stabilito dalla legge,
dell'integrale oblazione che, come si è visto, è, almeno di regola,
determinata contemporaneamente alla concessione od autorizzazione in
sanatoria) dopo la definitiva condanna il "condono" in discussione
opera in maniera quasi opposta all'amnistia impropria: quest'ultima
fa cessare l'esecuzione delle pene principali ed accessorie ma non
incide, di regola, sugli "effetti penali" della condanna mentre il
"condono" in esame non interferisce sull'esecuzione delle predette
pene e, tuttavia, incide su alcuni "effetti penali": ai sensi del
terzo comma dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985, infatti, non si
tien conto della condanna ai fini dell'applicazione della recidiva e
della sospensione condizionale della pena, "fatta menzione della
oblazione nel casellario giudiziale" dell'autore del reato.
V'è anche da escludere che il "condono" di cui agli artt. 31 e
segg. della legge in esame possa esser ricondotto ad una delle
"altre" tipiche, ex art. 150 e segg. c.p., cause d'estinzione del
reato: le particolarità, notevolissime, del predetto condono non
consentono, infatti, d'inquadrarlo ad es. nell'oblazione di cui agli
artt. 162 e 162- bis c.p. A parte ogni discussione su quest'ultima,
non da pochi Autori considerata, essa stessa, una grave anomalia nel
sistema, è ben vero che il "condono" penale in esame opera, a
differenza dell'amnistia, esclusivamente a seguito della
realizzazione della fattispecie estintiva più volte indicata: ma
l'oblazione di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., commisurata (terza
parte o metà del massimo) all'ammenda stabilita dalla legge per la
"contravvenzione" commessa, equivale ad una, per così dire,
anticipata esecuzione della pena pecuniaria. Di tal che, a parte
altri rilievi in ordine alla necessità del pagamento dell'ammenda,
di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., entro ben precisi termini
processuali (prima dell'apertura del dibattimento ovvero prima del
decreto di condanna) ed anche non tenendo presenti le "vecchie" tesi
per le quali la stessa oblazione "trasformerebbe" l'illecito penale
in illecito amministrativo, l'esame del fondamento della causa
d'estinzione di cui agli artt. 162 e 162- bis c.p., approfondita
nella sua specificità, dimostra agevolmente che ben poco essa ha a
che vedere con la causa d'estinzione di cui alle norme impugnate, con
l'uso cioè, da parte del legislatore ordinario, della punibilità,
considerata distinta ed autonoma dal reato, quale mezzo per
"orientare" condotte susseguenti all'illecito sotto il miraggio del
premio dell'estinzione del reato. Le finalità del condono penale in
esame hanno conseguentemente anche ben poco a che vedere con il
generale istituto della conciliazione amministrativa.
4. - Il "condono edilizio", di cui agli artt. 31 e segg. della
legge n. 47 del 1985, non può esser ricondotto ai tradizionali
(forse arcaici) istituti di clemenza o, comunque, estintivi del
reato, perchè possiede una propria, particolare ragion d'essere e
così una propria fisionomia: esso va studiato a sè, singolarmente,
a prescindere da ogni formalistico, inattuale avvicinamento a vecchie
formule o ad antichi istituti.
Il condono penale in esame presuppone, sistematicamente, una netta
distinzione, se non una separazione, tra reato e punibilità. Da
sempre, è vero, le ipotesi delle cause, successive alla commissione
del fatto di reato, d'esclusione della punibilità hanno costituito
oggetto di radicali, profondi quanto irrisolti dubbi. Si trattava,
tuttavia, di dubbi dommatici: non si riusciva a "sistemare" la
punibilità come categoria autonoma, dato il presupposto che la
medesima era necessaria, immediata, diretta conseguenza della
commissione del reato. Vero è che il legislatore moderno,
repentinamente destando la dottrina e la giurisprudenza (non dal
"sonno" ma) da sogni dommatici, non solo dà per scontato che la
"punibilita'" abbia una "consistenza" autonoma, un valore autonomo,
rispetto al reato ma dimostra che la medesima può essere usata per
ottenere dall'autore dell'illecito prestazioni "utili" a fini spesso
estranei alla tutela del bene "offeso" dal reato. Facendo balenare
all'autore dell'illecito, punibile, l'esclusione od attenuazione
della punibilità, il legislatore "orienta", "dirige" la condotta del
reo susseguente al reato al raggiungimento di fini dallo stesso
legislatore "desiderati".
Or qui non s'intende in alcun modo entrare nel merito politico
d'un siffatto orientamento legislativo. A parte quanto si dirà fra
poco sui limiti costituzionali dal potere di clemenza, qui le
precedenti notazioni valgono soltanto a chiarire il fondamento ed il
particolare meccanismo operativo del "condono (penale) edilizio", di
cui alle norme impugnate, al fine di scegliere, quanto più possibile
in maniera consapevole, l'"etichetta" da "imprimere" allo stesso
condono.
Il legislatore del 1985, nel tentativo di porre ordine
nell'intricata, farraginosa materia dell'edilizia, preso atto
dell'illegalità di massa in tale materia verificatasi, ha inteso
"chiudere" un passato illegale: ed ha ritenuto, con valutazioni
insindacabili in questa sede, d'indurre (attraverso la previsione
delle sanzioni di cui agli artt. 40 e del capo I) autori (e non) di
violazioni edilizie a chiedere la concessione in sanatoria relativa
ad opere realizzate abusivamente. La predetta domanda, costituente in
certo modo "autodenuncia", è indubbiamente utile, almeno, data la
precedente illegalità di massa, a fini di chiarezza catastale,
tributaria ecc. Sarebbe contraddittorio, pertanto, "punire" coloro
che hanno proposto la predetta domanda: usando, dunque, della
"punibilita'" in maniera autonoma, svincolata dalle relazioni con il
reato commesso, il legislatore del 1985 dispone l'"estinzione" dei
reati di cui al secondo comma dell'art. 38 della legge in esame, in
conseguenza degli atti e procedimenti di cui alla preindicata
fattispecie estintiva. Finalità economico-finanziarie non sono certo
estranee alle disposizioni in discussione, tenuto conto del
predisposto meccanismo d'estinzione e del fatto che l'oblazione va
corrisposta anche nelle ipotesi in cui le opere non sono sanabili. Ma
tali disposizioni vanno riguardate (si ripete: a parte i "limiti" del
potere di clemenza) nella loro oggettiva tutela di oggettivi valori.
A differenza dell'estinzione di cui all'art. 13, nella quale si
profila una fattispecie estintiva che contiene in sè tutta intera la
fattispecie costitutiva della sanatoria amministrativa ed insieme
l'effetto (concessione della sanatoria) il fondamento sostanziale
dell'estinzione di cui all'art. 38, secondo comma, della legge n. 47
del 1985, va ricercato nella valutazione "positiva" che l'ordinamento
compie dei comportamenti del reo, successivi al reato ("autodenuncia"
attraverso la richiesta di sanatoria, pagamento dell'oblazione ecc.)
che inducono a credere ad un sia pur parziale "ritorno", anche se non
del tutto spontaneo, dell'agente alla "normalita'". Tal fondamento
molto s'avvicina a quello delle comuni cause sopravvenute di non
punibilità (per chi le ammetta e sempre che i casi riportati sotto
quella sigla non siano configurati come speciali cause d'estinzione
del reato). Poichè, tuttavia, non può assumersi che sia
concretamente sorta la punibilità, non risultando essa accertata nè
con sentenza nè, almeno di regola, durante il procedimento penale, e
neppure risultando accertati i presupposti extrapenali del suo
"sorgere", durante il procedimento per l'inflizione delle sanzioni
amministrative (la domanda di sanatoria delle opere abusive, infatti,
sospende entrambi i procedimenti) sembra dubbio poter dichiarare
"estinta", appunto perchè non trattasi di amnistia propria, una
punibilità che ancora non è accertato sia concretamente sorta.
Pertanto, fermo rimanendo il sostanziale fondamento al quale si è
accennato, il condono penale in esame, dal punto di vista del suo
meccanismo operativo, è un'ipotesi di causa d'improcedibilità
sopravvenuta, tenuto conto che il giudice penale, a seguito della
verificazione della fattispecie estintiva di cui agli articoli
impugnati, è tenuto a concludere il processo con sentenza di "non
doversi procedere" per estinzione del reato (formale usuale)
essendogli inibito entrare in valutazioni di merito in ordine alla
fattispecie estintiva e tantomeno concludere il processo con sentenza
di merito.
Può non risultare soddisfacente la formula processuale ma, nel
caso in esame, è l'unica "preferibile", pur dovendosi tener conto di
tutte le precedenti osservazioni sul fondamento sostanziale della
causa d'estinzione qui in discussione. Autorevole dottrina, peraltro,
riconduce tutte le cause d'estinzione del reato (di cui agli artt.
150 e segg.) alla categoria delle cause sopravvenute
d'improcedibilità dell'azione penale: pertanto, perchè non si creda
che, riconducendo al "genere" causa d'estinzione del reato anche la
particolare causa d'estinzione di cui al secondo comma dell'art. 38
della legge in esame, non si operi che un "rinvio", del tutto
formale, al "genere", senza precisazioni in ordine alla "specie", va
qui aggiunto e sottolineato che l'"estinzione" di cui al precitato
art. 38 si differenzia nettamente dalle "altre" cause d'estinzione di
cui agli artt. 150 e segg., ed in particolare dall'amnistia, sulla
cui natura di causa d'estinzione della punibilità derivante dalla
norma penale incriminatrice si è prima insistito. In ogni caso, nel
richiamare quanto innanzi precisato in ordine all'imprescindibile
necessità dello studio delle singole, particolari cause d'estinzione
(non solo di quelle "raggruppate" dal codice penale negli artt. 150 e
segg.) va ancora sottolineato che il ricondurre ai concetti generali,
di natura effettuale, di causa d'estinzione del reato, della pena,
della punibilità (astratta o concreta) od a quelli, anch'essi
generali, di non punibilità sopravvenuta ed anche, di sopravvenuta
non procedibilità ecc., non vale a chiarire nè il fondamento nè il
meccanismo operativo delle singole ipotesi (c.d. estintive) e,
conseguentemente, non vale a chiarire adeguatamente, in ordine alle
diverse cause, le particolarità dello (stesso) effetto (ad esempio
l'oggetto di quest'ultimo, cosa, particolarmente, si "estingua",
l'estensione ai compartecipi dell'effetto stesso, e via dicendo).
L'inconfondibilità, l'atipicità, il meccanismo, davvero inedito,
d'operatività del condono "penale" di cui agli articoli impugnati,
descritto in precedenza, valgono, ben più della sigla "causa
sopravvenuta di non procedibilita'", a chiarire fondamento, struttura
ed effetti del condono stesso.
5. - A questo punto la Corte, essendo stato fatto riferimento
anche all'art. 3 Cost., non può esimersi dal considerare, sia pur
sommariamente, sotto questo profilo, il problema dei vincoli
costituzionali al potere di clemenza, in generale, ed in particolare
al limite dell'uso della punibilità, svincolata dal reato, per
ottenere dall'autore del medesimo comportamenti utili a fini diversi
da quelli relativi alla tutela del bene "offeso" dal reato.
Di recente, il tema è stato prospettato con specifico riferimento
all'amnistia, notoriamente contrastante con i fini di prevenzione
perseguiti in sede penale. Poichè l'amnistia costituisce una deroga
al principio d'efficacia generale della legge penale si è sostenuto
che la medesima debba essere emanata nelle sole ipotesi compatibili
con criteri di ragionevolezza sostanziale.
Or il tema, riferito esclusivamente all'amnistia, non atterrebbe a
questa sede. Ma, ove si facesse riferimento ad un concetto generale
di "misura di clemenza", entro il quale s'inserisca, oltre ai recenti
condoni (previdenziale e tributario) anche quello edilizio, di cui
agli artt. 31 e segg. della legge n. 47 del 1985, il tema stesso
atterrebbe anche a questa sede. Va, infatti, sottolineato che la
predetta legge, pur non potendosi ritenere, nelle disposizioni
impugnate dalle ordinanze in esame, implicante la concessione della
tipica figura dell'amnistia, di cui all'art. 151 c.p., costituisce
senza dubbio "specie" d'una generale nozione di "misura di clemenza".
Ma c'è di più. Lo "Stato sociale", aumentando notevolmente la
sua "incidenza" in vari campi d'attività, ripone fiducia, forse
eccessiva, nella funzione deterrente e d'"orientamento culturale"
della sanzione penale e finisce così con l'aggiungere a divieti
contenutisticamente riferiti alle più svariate materie (appunto
previdenziali, tributarie, ecc.) la sanzione penale. Si produce così
un aumento delle sanzioni penali (a ciò si deve anche il troppo
frequente ricorso, anche dopo l'entrata in vigore della Costituzione,
a misure "clemenziali": almeno nelle intenzioni dei Costituenti
doveva, invece, essere ridotta la frequenza dell'emanazione di
provvedimenti di clemenza); il sistema penale, anzichè essere tutela
di pochi, fondamentali beni, costituzionalmente rilevanti, diviene,
sia pur seguendo i mutamenti della realtà sociale, quasi "soltanto"
od "ulteriormente" sanzionatorio di precetti (non sempre di notevole
importanza) relativi alle più diverse materie. Con la conseguenza
che il legislatore, allorchè intende modificare la disciplina di
queste ultime (ad es., dopo periodi d'illegalità di massa) è quasi
necessitato, nel "cancellare" il passato, ad incidere sulle sanzioni
penali poste a rafforzamento delle sanzioni extrapenali. I vari
"moderni" condoni non integrano, certo, per i loro fini, per i loro
del tutto inediti meccanismi di funzionamento, la tipica,
tradizionale amnistia ma costituiscono alcune delle moderne forme
d'esercizio della generale "potesta'" di clemenza dello Stato. E,
dunque, anche nei confronti dei condoni in discussione va posto il
problema dei limiti costituzionali all'esercizio di tale potestà.
Tutte le volte in cui si rompe il nesso costante tra reato e
punibilità e quest'ultima viene utilizzata per fini estranei a
quelli relativi alla difesa dei beni tutelati attraverso
l'incriminazione penale, tale uso, nell'incidere negativamente sul
principio di uguaglianza ex art. 3 Cost., deve trovare la sua
"giustificazione" nel quadro costituzionale che determina il
fondamento ed i limiti dell'intervento punitivo dello Stato.
La "non punibilita'" o la "non procedibilita'", dovuta a
situazioni successive al commesso reato (il condono penale, di cui
alle disposizioni impugnate dall' ordinanza del Pretore di
Pietrasanta, è stato qui, appunto, ritenuto causa personale,
sopravvenuta, di "non procedibilita'") deve comunque essere valutata
in funzione delle finalità "proprie" della pena: ove l'estinzione
della punibilità irrazionalmente contrastasse con tali finalità,
ove risultasse variante arbitraria, tale, come è stato esattamente
sottolineato, da svilire il senso stesso della comminatoria edittale
e della punizione, non potrebbe considerarsi costituzionalmente
legittima.
Per le predette ragioni questa Corte, con sentenza n. 36 del 19
febbraio 1986, pur ribadendo di non poter entrare nel merito della
valutazione politica in base alla quale era stata emanata una misura
di clemenza (si trattava, in quella sede, d'amnistia) ribadito ancora
una volta il carattere eccezionale dell'amnistia e la necessità di
contenere, nei più ristretti limiti, l'esercizio della relativa
potestà, sottolineava che detti limiti vanno ancor più richiamati
quando l'effetto estintivo debba spiegarsi nei confronti di reati
che, direttamente od indirettamente, violano precetti,
costituzionalmente sanciti, posti a tutela di fondamentali esigenze
della comunità.
Le predette considerazioni vanno ripetute e ribadite anche nei
confronti dei moderni condoni, e, in particolare, del "condono
penale" di cui agli artt. 31 e segg. della legge n. 47 del 1985. La
"non punibilita'" e la "non procedibilita'", di cui ai moderni
condoni penali, specie quando "cancellano" reati lesivi di beni
fondamentali della comunità, va usata negli stretti limiti
consentiti dal sistema costituzionale; quest'ultimo precisa (ed in
maniera non generica) fondamento, finalità e limiti dell'intervento
punitivo dello Stato. Contraddire, vanificare, sia pur
temporaneamente, le "ragioni prime" della "punibilita'", attraverso
l'esercizio arbitrario della "non punibilita'", equivale non soltanto
a violare l'art. 3 Cost. ma ad alterare, con il principio
dell'obbligatorietà della pena, l'intero "volto" del sistema
costituzionale in materia penale.
6. - Alla verifica del rispetto, da parte delle norme impugnate,
dei vincoli "esterni" posti dalla Costituzione al potere di clemenza
si è accennato in precedenza. Il legislatore, con la legge citata,
ha inteso chiudere un passato d'illegalità di massa, alla quale
aveva anche contribuito la non sempre perfetta efficienza delle
competenti autorità amministrative ed ha mirato a porre "sicure"
basi normative per la repressione futura di fatti che violano
fondamentali esigenze sottese al governo del territorio, come la
sicurezza dell'esercizio dell'iniziativa economica privata, il suo
coordinamento a fini sociali (art. 41, secondo e terzo comma, Cost.)
la funzione sociale della proprietà (art. 42, secondo comma, Cost.)
la tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico (art.
9, secondo comma, Cost.) ecc. E questi beni, secondo la
discrezionale, ed incensurabile in questa sede, valutazione del
legislatore del 1985, non potevano esser validamente difesi per il
futuro se non attraverso la "cancellazione" del notevole, ingombrante
"carico pendente" relativo alle passate illegalità di massa.
D'altra parte, se è vero che, per le disposizioni impugnate,
l'effettiva concessione della sanatoria amministrativa non è
antecedente necessario dell'estinzione dei reati di cui all'art. 38,
secondo comma, della legge n. 47 del 1985, è anche vero che il
procedimento penale viene sospeso, ai sensi del primo comma dello
stesso articolo, in base alla sola domanda di autorizzazione o
concessione in sanatoria e l'importo definitivo dell'oblazione viene
determinato dal Sindaco nel momento stesso in cui concede la
sanatoria. Pertanto (tranne le ipotesi di opere abusive insanabili)
l'estinzione dei reati in discussione, pur non essendo subordinata
(come invece avviene per l'art. 22, terzo comma, della legge in
esame) al rilascio della concessione in sanatoria, diviene, tuttavia,
operativa, di regola, contemporaneamente al rilascio della citata
concessione; uno stesso versamento normalmente integra l'ultimo
elemento d'una fattispecie che è insieme costitutiva in ordine
all'effetto - concessione della sanatoria ed estintiva in ordine ai
reati in esame. Sicchè, contemporaneamente, di regola, mentre il
Sindaco dichiara non più "attuale" la sanzione amministrativa, il
giudice dichiara non più "attuale" la sanzione penale. Il che
(tenuto conto della normale "costruzione" dei predetti reati sulla
base della sola illiceità extrapenale) se non vale a subordinare la
"non punibilita'" dei reati stessi alla "cancellazione"
dell'illiceità extrapenale, vale almeno a spiegare le ragioni
sostanziali per le quali il legislatore ritiene "non (piu') punibili"
i reati in discussione.
7. - Le precedenti considerazioni rendono incondividibili anche le
altre, specifiche osservazioni proposte dalle citate ordinanze dei
Pretori di Pietrasanta e Malè.
In questa sede è sufficiente aver escluso che il condono penale
edilizio, di cui agli impugnati articoli della legge n. 47 del 1985,
costituisca amnistia: fra l'altro il condono penale in esame viene
definito, da alcune ordinanze di rimessione, "anomala amnistia" senza
chiarire perchè, malgrado le "anomalie", il predetto condono
costituisca, comunque, pur sempre, amnistia; nè i rilievi per i
quali lo stesso condono non è da inquadrarsi nell'istituto
dell'oblazione o della conciliazione amministrativa valgono a
dimostrare la natura di amnistia del medesimo.
L'osservazione secondo la quale la legge in esame, negli articoli
impugnati, non distingue tra abusi solo "formali" ed abusi
"sostanziali" contrastanti con gli strumenti urbanistici (come,
invece, fa all'art. 13 della legge) va disattesa ricordando che il
legislatore, appunto allo scopo di riordinare, per il futuro,
l'intera materia, ricorre, per il passato da definitivamente
"superare", alla procedura di cui agli artt. 31 e segg. Va, dunque,
tenuto nettamente distinto, nella legge in esame, ciò che attiene al
futuro, nel quale, appunto, il legislatore, nel riordinare la
materia, non ammette in alcun modo sanatorie per le opere
contrastanti con gli strumenti urbanistici, da ciò che riguarda il
passato; le sanatorie relative ad opere realizzate entro il 1
ottobre 1983 vengono concesse al fine di chiudere definitivamente un
tempo di abuso di massa (anche per violazioni non comprese nelle
"future" sanatorie). Le prime sanatorie non sono, peraltro,
irragionevolmente estese a tutte le violazioni edilizie realizzate
entro il predetto termine, come testimoniano gli artt. 33 e 39 della
legge.
Nè maggior pregio ha il rilievo secondo il quale, poichè gli
effetti estintivi dell'oblazione de qua sono disposti esclusivamente
in favore di colui che versa la somma di danaro appunto a titolo
d'oblazione e non di eventuali compartecipi della stessa "violazione
edilizia" (che non mettano in moto la procedura di sanatoria di cui
agli articoli impugnati) la sanatoria in discussione non
costituirebbe una "vera e propria" sanatoria, del tipo previsto
dall'art. 13 della legge in esame, non determinando essa
automaticamente il rientro nella legalità delle opere abusive.
Va, intanto, ancora una volta ribadito che le disposizioni della
legge n. 47 del 1985 relative al futuro (es. art. 13) e quelle della
stessa legge relative al passato (es. sanatoria per gli abusi
verificatisi entro il 1 ottobre 1983) vanno tra loro qui confrontate
soltanto ai fini della rilevazione di eventuali illegittimità
costituzionali e non per sottolinearne le diversita': queste,
infatti, sono "scontate", essendo le prime disposizioni determinate
dall'esigenza di riordinare definitivamente l'intera materia e le
seconde dalla necessità di chiudere (appunto per consentire un
altrimenti impossibile riordino della materia) un passato (relativo
all'assetto urbanistico del territorio) che la pubblica
amministrazione non era stata sempre in grado di controllare. Ma, di
più, anche per rispondere all'altra obiezione, secondo la quale,
poichè, ex art. 39 della legge n. 47 del 1985, è prevista
l'estinzione dei reati contravvenzionali anche quando l'abuso
edilizio è insanabile (e ciò "maschererebbe" la concessione, con le
norme impugnate, d'un vero e proprio provvedimento d'amnistia) va qui
ancora una volta sottolineato che, per quanto riguarda il passato, la
legge in esame intende per un verso, sotto il profilo amministrativo,
consentire le sanatorie (fin dove possibili) degli abusi commessi
entro la data del 1 ottobre 1983 e per altro verso, sotto il profil+ô
penale, consentire l'estinzione dei reati contravvenzionali
realizzati in occasione di tali abusi; tentando, in ogni caso, anche
attraverso uno stimolo all'autodenuncia delle illegittime costruzioni
e delle connesse violazioni penali, la regolarizzazione (fin dove
possibile) dell'assetto del territorio. Ove il legislatore, per le
opere non suscettive di sanatoria, non consentisse l'estinzione,
autonoma, dei reati connessi alla costruzione delle stesse opere, non
stimolerebbe, convenientemente, la denuncia delle opere abusive non
amministrativamente sanabili. D'altra parte, una volta "stimolate" le
private "denunce" (anche a mezzo delle minacciate sanzioni di cui
all'art. 40 della legge in esame) non può il legislatore lasciare
"intatte" le sanzioni penali connesse alle irregolarità delle opere
"non sanabili", così... "premiando" le "autodenunce" di queste
ultime.
8. - Nè dalle disposizioni impugnate risultano violati gli artt.
3, 25, primo comma, e 101, secondo comma, Cost.
Controlli e riscontri probatori sono ampiamente ammessi, in sede
amministrativa, dall'art. 35 della legge n. 47 del 1985. La domanda,
di cui allo stesso articolo, deve essere corredata di ampia
documentazione probatoria nonchè dalla prova dell'eseguito
versamento dell'oblazione, nella misura intera stabilita in base
all'apposita tabella o di un terzo della medesima. Sicchè, ai
competenti organi comunali è dato verificare, immediatamente, la
veridicità della domanda e della documentazione allegata. Nè va
dimenticato che, ai sensi del tredicesimo comma dell'art. 35 della
legge in esame, è escluso che del silenzio-assenso
dell'amministrazione possano giovarsi le opere "non sanabili" ex art.
33.
Sul piano giurisdizionale, mentre va fatto rinvio all'undicesimo
comma dell'art. 35 della legge in esame (che demanda ai Tribunali
amministrativi regionali, che possono disporre anche dei mezzi di
prova previsti dall'art. 16 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, le
controversie relative all'oblazione) va sottolineato che il giudice
penale, al fine della pronuncia della sentenza di non doversi
procedere, è tenuto a svolgere, in via incidentale, adeguati
accertamenti in ordine ai requisiti del fatto estintivo.
La declaratoria d'estinzione del reato, va ancora ribadito,
discende dalla realizzazione dell'intera fattispecie estintiva, il
cui ultimo elemento è il pagamento della (intera) oblazione di cui
al secondo comma dell'art. 38: è questa, e non gli accertamenti di
merito dell'autorità amministrativa relativi alla sanatoria delle
opere abusive, che conclude la fattispecie estintiva del reato:
sicchè, nè il cittadino viene sottratto al suo giudice naturale nè
il giudice penale viene vincolato alle decisioni di merito assunte,
in ordine alla sanatoria delle opere abusive, dall'autorità
amministrativa. Tant'è vero che quest'ultima ben può rifiutare la
sanatoria dell'opera abusiva (appunto non sanabile) ma il giudice
penale ugualmente deve, svolti gli opportuni accertamenti in ordine
al pagamento dell'intero ammontare dell'oblazione, pronunciare
sentenza di non doversi procedere per avvenuta oblazione. L'ipotesi,
poi, d'affidare al giudice penale tutti gli accertamenti relativi
alla sanatoria "amministrativa" condurrebbe a consentire, al giudice
penale, la sottrazione di competenze (governo del territorio)
costituzionalmente attribuite ad altri poteri dello Stato.
Inconsistente è, infine, il rilievo per il quale le norme
impugnate violerebbero l'art. 3 Cost.: lederebbe il principio
d'uguaglianza il fatto che, mentre, ai sensi dell'art. 39, per le
opere che non possono conseguire la sanatoria, il solo pagamento
dell'oblazione è sufficiente ad estinguere i reati di cui all'art.
38, per le opere sanabili, al fine d'ottenere la sanatoria e
l'estinzione degli stessi reati, oltre al pagamento dell'oblazione,
sono dovuti anche gli oneri di concessione. È appena il caso di
rilevare che le ora indicate "posizioni" non sono affatto comparabili
giacchè il titolare dell'opera sanabile, attraverso il pagamento
degli oneri di concessione, ottiene la piena disponibilità del bene
(oltre a godere, a seguito del pagamento dell'oblazione,
dell'estinzione del reato edilizio) mentre il titolare dell'opera
insanabile, pur fruendo del beneficio dell'estinzione del reato, non
può sottrarre il bene abusivamente realizzato alle conseguenze a lui
sfavorevoli previste dal capo I della stessa legge.
9. - Le ordinanze emesse dal Pretore di Palmi il 20 marzo 1985
(Reg. ord. n. 567/85) ed il 17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/85)
l'ordinanza del Pretore di Bagnara Calabra del 17 aprile 1986 (Reg.
ord. 433/86) (quest'ultima sotto un diverso profilo e partendo da un
diverso presupposto) e quella del Pretore di Vittoria dell'8 ottobre
1986 (Reg. ord. 842/86) sollevano, in riferimento all'art. 3 Cost.,
eccezioni di legittimità costituzionale degli artt. 38, primo e
terzo comma e 44 della legge n. 47 del 1985, nella parte in cui non
prevedono la sospensione dell'esecuzione della pena a favore dei
richiedenti la concessione in sanatoria, già condannati con sentenza
definitiva in data antecedente all'entrata in vigore della legge n.
47 del 1985, i quali, trovandosi nelle condizioni previste dall'art.
31 della stessa legge, presentino domanda di sanatoria, entro il
termine perentorio di legge, accompagnata dall'attestazione del
versamento delle somme di cui al primo comma dell'art. 35.
Le due citate ordinanze del Pretore di Palmi vanno dichiarate
inammissibili in quanto, non risultando la volontà del condannato
d'avvalersi del condono edilizio di cui alla legge n. 47 del 1985,
manca ogni motivazione sulla rilevanza, nel procedimento a quo, della
sollevata questione di legittimità costituzionale.
La questione sollevata dalla ricordata ordinanza del Pretore di
Vittoria, esaminata nel merito, va dichiarata non fondata.
Corretta appare l'interpretazione che il Pretore dà dei primi
commi dell'art. 38, anche con riferimento all'art. 44 della legge in
discussione, in ordine all'esclusione degli effetti estintivi
dell'esecuzione della pena, comminata a seguito di condanna
definitiva pronunciata prima dell'entrata in vigore della legge in
esame. Nulla, in proposito, esplicitamente la stessa legge dichiara:
e non si può, certo, ricavare una misura eccezionale d'estinzione
della pena da una "implicita" volontà legislativa. Vero è che non
solo mancano, nella legge in discussione, disposizioni dalle quali si
possa, sia pur implicitamente, desumere una volontà di comprendere
negli effetti estintivi, connessi all'oblazione di cui al secondo
comma dell'art. 38, anche l'esecuzione della pena ma esistono,
invece, chiarissimi segni dai quali risulta la prova contraria. La
formulazione letterale del terzo comma dell'art. 38,
l'interpretazione logica di tutto intero lo stesso articolo nonchè
il confronto con l'art. 44, sono, in proposito, elementi d'indubbio
rilievo. Intanto l'amnistia fa cessare l'esecuzione della pena
(quando, s'intende, interviene a condanna definitiva pronunciata) in
quanto estingue, come si è notato innanzi, in radice, la punibilità
principale (accessoria ecc.) nascente dalle norme penali
incriminatrici, che prevedono i fatti coperti dal beneficio: esclusa,
dal decreto d'amnistia, l'ulteriore permanenza (sempre e solo,
ovviamente, in relazione ai fatti coperti dal beneficio) della
"possibilità giuridica" d'applicare la pena, nelle ipotesi in cui il
predetto decreto interviene durante il procedimento, non si può
ulteriormente "procedere" mentre, nelle ipotesi nelle quali lo stesso
decreto interviene a condanna definitiva pronunciata, l'effetto
estintivo non può non investire l'esecuzione delle pene principali,
accessorie ecc.
Il legislatore del 1985 non ha scelto, per la concessione del
condono edilizio, lo si è ribadito più volte, la strada
dell'amnistia: coerentemente ed in ossequio ai principi generali, ha
"bloccato" gli effetti estintivi del condono "dinanzi" alla sentenza
definitiva di condanna. Il legislatore ordinario avrebbe anche potuto
diversamente disporre; ma (a parte il rilievo per il quale, in tal
caso, avrebbe avvicinato il condono all'amnistia, con le inevitabili
conseguenze in ordine al processo di formazione del provvedimento di
clemenza) avrebbe dovuto esplicitamente dichiararlo: e ciò non ha
fatto.
In conclusione, non può ritenersi "irrazionale" il non aver
previsto, a favore dei richiedenti la concessione in sanatoria già
condannati con sentenza definitiva, l'estinzione dell'esecuzione
della pena.
D'altro canto, situazioni diverse sono, certamente, quelle nelle
quali si trovano da una parte i soggetti imputati, durante il
procedimento penale e dall'altra i soggetti condannati, a seguito di
sentenza definitiva: le predette situazioni ben possono, pertanto,
esser diversamente disciplinate dalla legge.
Va, da ultimo, ricordato che il disposto di cui al terzo comma
dell'art. 38 della legge n. 47 del 1985 (per il quale, annotato nel
casellario giudiziale del condannato con sentenza definitiva il
versamento dell'oblazione, della condanna non si tien conto ai fini
dell'applicazione della recidiva e della sospensione condizionale
della pena) è dovuto ad una considerazione attinente alla condotta
sopravvenuta del condannato (che nulla ha a che vedere con
l'esecuzione della pena principale ecc.); lo stesso condannato,
avendo chiesto la sanatoria dell'opera abusiva ed avendo corrisposto
l'oblazione, rende, fra l'altro, possibile il raggiungimento dei fini
di chiarezza catastale, fiscale ecc., anche in vista dei quali è
stata emanata la legge n. 47 del 1985. In tal modo vengono, fra
l'altro, equilibrati svantaggi e vantaggi delle due diverse, ed
incomparabili, situazioni dei soggetti (richiedenti la concessione in
sanatoria, in regola col pagamento dell'oblazione) "non ancora"
condannati e già condannati: questi ultimi non ottengono la
cessazione dell'esecuzione della pena ma godono dei benefici di cui
al terzo comma dell'art. 38 della legge in esame e possono ottenere
la sanatoria dell'opera posta in essere nello svolgimento di
attività penalmente illecita.
Quanto rilevato in ordine alla non incidenza del condono
sull'esecuzione della pena, inflitta con sentenza definitiva, vale a
far ritenere non fondata anche la questione sollevata dal Pretore di
Bagnara Calabra basata, appunto, sull'erroneo presupposto
dell'estinzione, a seguito di condono, dell'esecuzione della pena.
10. - Il Tribunale di Lucera con ordinanza del 2 luglio 1985 (Reg.
ord. n. 694/85) e il Pretore di Trentola con ordinanza del 30 ottobre
1986 (Reg. ord. n. 843/86) impugnano gli artt. 31, 34, 35, 38 e 44
della legge n. 47 del 1985, in riferimento all'art. 3 Cost., nella
parte in cui prevedono che il reato di lottizzazione abusiva, di cui
all'art. 17 della legge 28 gennaio 1977, n. 10, come modificato
dall'art. 20 della legge n. 47 del 1985, sia estinguibile soltanto
nell'ipotesi di realizzazione di opere e non anche nel caso di c.d.
lottizzazione abusiva negoziale, caratterizzata dal solo
frazionamento e vendita di lotti, che pure rappresenta, nel
significato criminoso, un quid minus rispetto all'ipotesi di
lottizzazione abusiva con opere e che viola lo stesso bene tutelato
attraverso l'incriminazione di quest'ultima.
Va preliminarmente rilevato che l'art. 18, primo comma, della
legge n. 47 del 1985 offre una nuova determinazione tipica della
lottizzazione abusiva, alla stregua della quale la lottizzazione c.d.
negoziale postula l'esistenza di alcune condizioni oggettive che
vanno al di là della pura e semplice vendita od atto equiparato: i
lotti, previsti negli atti negoziali, per le loro caratteristiche,
quali la dimensione in relazione alla natura del terreno ed alla sua
destinazione secondo gli strumenti urbanistici, il numero,
l'ubicazione o l'eventuale previsione di opere di urbanizzazione ed
in rapporto ad elementi riferiti agli acquirenti, devono denunciare
in modo non equivoco la destinazione a scopo edificatorio.
Tenuto conto di questa nuova disciplina legislativa, i rimettenti
avrebbero dovuto, almeno sommariamente, indicare gli elementi delle
fattispecie concrete, al fine di stabilire se esse integrino anche i
requisiti oggettivi tipici indicati nell'art. 18, primo comma, della
legge in esame.
Nulla, in proposito, dichiarando le ordinanze di rimessione, non
è, allo stato, possibile stabilire se ai casi di specie sia oppur no
applicabile la nuova disciplina normativa "più favorevole al reo":
soltanto nel caso d'impossibilità d'applicazione, alla specie, della
nuova disciplina, le sollevate questioni diverrebbero, infatti,
rilevanti.
Mancando idonea motivazione sulla rilevanza, le dette questioni
vanno dichiarate inammissibili.
11. - Attenta considerazione merita l'ordinanza emessa il 14
ottobre 1985 dal Pretore di Roma (Reg. ord. n. 888/85) con la quale
viene proposta questione di legittimità costituzionale dell'art. 38,
quinto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47 nella parte in cui
non comprende tra i soggetti legittimati a presentare domanda
d'oblazione i concorrenti nel reato di cui all'art. 17 della legge 28
gennaio 1977, n. 10: e ciò in riferimento all'art. 3 Cost.
Va, intanto, osservato che durante i lavori preparatori della legge
n. 47 del 1985 era stata prevista, oltre all'estinzione dei reati di
cui dall'art. 17 della legge n. 10 del 1977, anche quella dei c.d.
reati connessi: e fra questi veniva individuato quello d'omissione di
atti d'ufficio ( ex art. 328 c.p.) anche contestato agli imputati nel
procedimento a quo. Nel testo definitivo della legge in esame
l'estensione del beneficio non compare: deve ritenersi, pertanto, che
non possano beneficiare dell'estinzione, di cui alle disposizioni
impugnate, gli amministratori-pubblici ufficiali (sindaci, assessori
ecc.) imputati del delitto di cui all'art. 328 c.p.
Resta da stabilire se gli stessi amministratori debbano
rispondere, come qualsiasi altro concorrente, anche dei reati di cui
all'art. 17 lettera b), della legge 28 gennaio 1977, n. 10. Il
Pretore di Roma, infatti, lamenta che nella legge n. 47 del 1985 sia
stata esclusa la facoltà di oblazione ai concorrenti nei reati
edilizi oblabili da parte dei soggetti di cui agli artt. 38, quinto e
sesto comma, della stessa legge.
Va, a questo proposito, rilevato che la legge in esame, all'art.
31 terzo comma, prevede che alla richiesta di sanatoria ed agli
adempimenti relativi può provvedere (anche) ogni "soggetto
interessato al conseguimento della sanatoria" in discussione. Da ciò
discende che, qualora i concorrenti (diversi da quelli espressamente
abilitati dalle disposizioni impugnate a chiedere l'autorizzazione o
concessione in sanatoria) nei reati edilizi risultino, nell'indagine
processuale (che compete, pertanto, al giudice a quo) interessati al
rilascio della predetta sanatoria, ben possono richiederla e
conseguentemente porre in essere le condizioni idonee ad estinguere i
reati edilizi.
Il legislatore del 1985 non prevede, invece, che possa estendersi
il beneficio "penale" anche a coloro che non solo non siano
soggettivamente "qualificati", nella commissione dei reati edilizi
"propri", ma non abbiano neppure interesse al rilascio della
sanatoria in discussione. Non va, peraltro, dimenticato, a questo
proposito, che scopo precipuo della legge n. 47 del 1985 non è
quello di concedere "clemenze" ma di stimolare le "denunce" degli
illeciti edilizi, soprattutto ai fini d'una completa conoscenza
dell'assetto edilizio del territorio e del riordino del medesimo.
Al giudice a quo resta, dunque, affidata l'indagine tesa a
chiarire se i pubblici ufficiali imputati abbiano o meno interesse ad
ottenere la sanatoria prevista dalle disposizioni impugnate, ai sensi
dell'art. 31, terzo comma, della legge in discussione.
Tutto quanto sopra osservato vale ove lo stesso giudice a quo non
ritenga, per il principio di sussidiarietà, che il reato edilizio di
cui all'art. 17 lettera b) del 28 gennaio 1977, n. 10 venga assorbito
dal delitto di cui all'art. 328 c.p.
La questione di costituzionalità, sollevata dal Pretore di Roma
con la precitata ordinanza, va, pertanto, dichiarata non fondata.
12. - Con ordinanza emessa il 10 aprile 1986 (Reg. ord. n. 519/86)
il Tribunale di Spoleto solleva questione di legittimità
costituzionale degli artt. 31, 34, 38 della legge n. 47 del 1985,
nella parte in cui non prevedono l'estinzione dei reati edilizi
(mediante oblazione) a favore dei titolari di concessione di
sanatoria di opere edilizie rilasciata prima dell'entrata in vigore
della legge n. 47 del 1985.
Va, a questo proposito, corretta l'interpretazione che il giudice
a quo offre degli articoli impugnati. È ben vero, infatti, che la
legge n. 47 del 1985 tende a "sanare" le opere abusivamente
realizzate ma è anche vero che all'art. 39, la stessa legge prevede
che l'oblazione, qualora le opere non possano conseguire la
sanatoria, estingue, comunque, i reati contravvenzionali in
discussione. Or è certamente vero che il citato art. 39 si riferisce
"intenzionalmente" alle ipotesi d'insanabilità delle opere abusive
(cfr. artt. 32, 33 della stessa legge n. 47). Tuttavia, avendo il
precitato art. 39 inserito nella legge il principio per il quale, pur
nell'impossibilità attuale della concessione della sanatoria
amministrativa, i reati indicati dall'art. 38 possono ugualmente
estinguersi, a tal principio ci si può riferire anche per l'ipotesi
di cui al procedimento a quo, nella quale a fortiori la sanatoria è
stata già concessa prima dell'entrata in vigore della legge n. 47
del 1985. E l'interpretazione qui proposta è senz'altro da
preferirsi giacchè, fra l'altro, rende il dettato desunto dalle
norme impugnate conforme a Costituzione.
La questione sollevata dal Tribunale di Spoleto con la citata
ordinanza va dichiarata, pertanto, non fondata ai sensi di cui in
motivazione.
13. - Con ordinanza emessa il 28 ottobre 1986 (Reg. ord. n.
824/86) dal Pretore di Bergamo viene proposta, in riferimento
all'art. 3 Cost., questione di legittimità costituzionale degli
artt. 35, 38, 43 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e dell'art.
8-quater D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotta dalla legge di
conversione 21 giugno 1985, n. 298. Il Pretore di Bergamo, premesso
che la domanda in sanatoria ai sensi dell'art. 31 della legge 28
febbraio 1985, n. 47 presuppone la persistenza dell'opera abusiva,
essendo la stessa legge finalizzata a legittimare "a posteriori" la
conservazione delle opere illegittimamente realizzate, ritiene che la
demolizione dell'opera abusiva precluda al responsabile dell'abuso
edilizio di presentare domanda di sanatoria e, pertanto, di
beneficiare della declaratoria d'estinzione del reato edilizio. E
ciò, a parere del giudice a quo, non soltanto è in contrasto con il
principio di "eguaglianza" di cui all'art. 3 Cost. ma sostanzialmente
premia coloro che, a causa dell'inerzia delle amministrazioni
comunali, conservano l'opera abusiva, a danno di coloro che se la son
vista demolire: tanto più quando la demolizione sia stata effettuata
in pendenza dei termini per la presentazione della domanda di
sanatoria e cioè entro il 31 dicembre 1986.
Questa interpretazione delle norme impugnate non può essere
condivisa. Indubbiamente, l'ammontare dell'oblazione è correlato al
tipo ed epoca della costruzione abusiva; la concessione della
sanatoria ed il contributo di concessione attengono alla costruzione
realizzata e, di regola, ancora esistente: ciò, peraltro, non
esclude che possa estinguersi il reato edilizio anche a demolizione
avvenuta.
Va tenuto presente che, per il disposto dell'art. 8-quater del
D.L. 23 aprile 1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21
giugno 1985, n. 298, coloro che hanno demolito le opere abusive prima
del 6 luglio 1985 non sono perseguibili nè penalmente nè
amministrativamente: e non sembra rilevante, in relazione
all'articolo da ultimo citato, la distinzione tra demolizione
spontanea e demolizione avvenuta per ordine della competente
autorità. Or, tuttavia, soltanto nell'ipotesi che l'opera abusiva
sia stata costruita entro il 1 ottobre 1983 e demolita dopo il 6
luglio 1985 può sussistere interesse a richiedere, almeno ai fini
dell'estinzione dei reati edilizi, la sanatoria di cui all'art. 31
della legge n. 47 del 1985. E ciò, a seguito dell'interpretazione
innanzi offerta (preferibile, almeno in quanto conforme a
Costituzione, a quella offerta dal Pretore di Bergamo) deve ritenersi
consentito.
Poichè, ove l'opera abusiva (non importa se realizzata prima o
dopo il 1 ottobre 1983) sia stata demolita prima del 6 luglio 1985,
vigendo il disposto dell'art. 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n.
146, non è davvero ipotizzabile un interesse a richiedere la
sanatoria, ex art. 31 della legge n. 47 del 1985, di un'opera
demolita (essendo esclusa ogni perseguibilità penale e non penale)
restano "scoperte" le situazioni nelle quali le opere, realizzate
dopo il 1 ottobre 1983, siano state demolite dopo il 6 luglio 1985;
in queste situazioni, infatti, essendo le costruzioni realizzate dopo
il 1 ottobre 1983, non è applicabile l'art. 31 della legge n. 47
del 1985 ed essendo state le stesse demolite dopo il 6 luglio 1985,
non è invocabile l'art. 8-quater del D.L. 23 aprile 1985, n. 146. A
parere della Corte, a queste ultime situazioni, esistendone tutti gli
altri presupposti, è applicabile il capo I della legge n. 47 del
1985.
La questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38 e
43 della legge 28 febbraio 1985, n. 47, sollevata dal Pretore di
Bergamo con la precitata ordinanza va, pertanto, dichiarata non
fondata ai sensi di cui in motivazione: e del pari non fondata, nei
sensi di cui in motivazione, va dichiarata la questione di
legittimità costituzionale dell'articolo 8-quater del D.L. 23 aprile
1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21 giugno 1985 n.
298, sollevata dal Pretore di Bergamo con la stessa ordinanza,
giacchè, per le opere demolite dopo il 6 luglio 1985, valgono le
disposizioni della legge n. 47 del 1985.
PER QUESTI MOTIVI
LA CORTE COSTITUZIONALE
Riuniti i giudizi:
dichiara inammissibili le questioni di legittimità
costituzionale degli artt. 38, primo e terzo comma e 44 della legge
28 febbraio 1985, n. 47 sollevate, in riferimento all'art. 3 Cost.,
dal Pretore di Palmi con ordinanze emesse il 20 marzo 1985 (Reg. ord.
n. 567/1985) ed il 17 maggio 1985 (Reg. ord. n. 565/1985);
dichiara inammissibile la questione di legittimità
costituzionale degli artt. 31, 34, 35, 38 e 44 della legge 28
febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal
Tribunale di Lucera con ordinanza emessa il 2 luglio 1985 (Reg. ord.
694/1985) e dal Pretore di Trentola con ordinanza emessa il 30
ottobre 1986 (Reg. ord. n. 843/1986);
dichiara non fondata, ai sensi di cui in motivazione, la
questione di legittimità costituzionale degli artt. 31, 34, 38 della
legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevata, in riferimento all'art. 3
Cost., dal Tribunale di Spoleto con ordinanza emessa il 10 aprile
1986 (Reg. ord. n. 519/1986);
dichiara non fondata, ai sensi di cui in motivazione, la
questione di legittimità costituzionale degli artt. 35, 38, 43,
della legge 28 febbraio 1985, n. 47 e 8-quater del D.L. 23 aprile
1985, n. 146, introdotto dalla legge di conversione 21 giugno 1985,
n. 298 sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost. dal Pretore di
Bergamo con ordinanza emessa il 28 ottobre 1986 (Reg. ord. n.
824/1986);
dichiara non fondate le questioni di costituzionalità degli
artt. 31, 35, 38, 39 e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47
sollevate, in riferimento agli artt. 3, 25, primo comma, 79, 101,
secondo comma, Cost., dal Pretore di Pietrasanta con ordinanza emessa
il 18 marzo 1985 (Reg. ord. n. 329/1985);
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale
dell'art. 38, primo comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47
sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Pretore di Bagnara
Calabra con ordinanza emessa il 17 aprile 1986 (Reg. ord. n.
433/1986);
dichiara non fondate le questioni di legittimità costituzionale
degli artt. 31, 35, 38 della legge 28 febbraio 1985, n. 47 sollevate,
in riferimento agli artt. 25, primo comma, 101, secondo comma, e 79
Cost., dal Pretore di Malè con ordinanze emesse il 15 maggio 1985
(Reg. ord. n. 585/1985 e 586/1985);
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale
dell'art. 38, primo comma e 44 della legge 28 febbraio 1985, n. 47
sollevata, in riferimento all'art. 3, primo comma, Cost., dal Pretore
di Vittoria con ordinanza emessa l'8 ottobre 1986 (Reg. ord. n.
842/1986);
dichiara non fondata la questione di legittimità costituzionale
dell'art. 38, quinto comma, della legge 28 febbraio 1985, n. 47
sollevata, in riferimento all'art. 3 Cost., dal Pretore di Roma con
ordinanza emessa il 14 ottobre 1985 (Reg. ord. n. 888/1985).
Così deciso in Roma, nella sede della Corte costituzionale,
Palazzo della Consulta, il 23 marzo 1988.
Il Presidente: SAJA
Il redattore: DELL'ANDRO
Il cancelliere: MINELLI
Depositata in cancelleria il 31 marzo 1988.
Il direttore della cancelleria: MINELLI
88C0495 |
|||
Contratti | 2016 | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | AVVISI DI ANNULLAMENTO, DIFFERIMENTO E RETTIFICA RELATIVI A BANDI E PROCEDURE DI GARA | 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n. 78 del 8-7-2016 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/contratti/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-07-08&atto.codiceRedazionale=TX16BHA8150 | AZIENDA USL DI BOLOGNA Regione Emilia Romagna | Sede: via Castiglione, 29 - 40124 Bologna Punti di contatto: Telefono 051/6584811 - Fax 051/6584923 | (GU 5a Serie Speciale - Contratti Pubblici n.78 del 8-7-2016) | Avviso di rettifica
L'Azienda USL di Bologna, in relazione al bando relativo alla
procedura aperta: affidamento del servizio di ritiro, trasporto e
smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti dall'Azienda
Ospedaliero-Universitaria di Bologna, dall' Istituto Ortopedico
Rizzoli di Bologna, dall'Azienda USL di Bologna e dall'AOSP di
Ferrara, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale U.E. S. n.102 del
28/05/2016 e sulla Gazzetta Ufficiale Repubblica Italiana V Serie
Speciale n. 61 del 30/05/2016, comunica le seguenti rettifiche:
modifica all'allegato n.2 della documentazione di gara - tabella da
compilare per l'offerta economica; riapertura del termine per la
presentazione delle offerte dalle ore 12.00 del 04/07/2016 alle ore
12.00 del 15/07/2016. Comunicata alla Gazzetta Ufficiale U.E. in data
05/07/2016.
Si rende noto che le informazioni relative alle rettifiche di cui
sopra saranno inserite sul sito www.ausl.bologna.it
Il direttore del servizio acquisti metropolitano
dott.ssa Rosanna Campa
TX16BHA8150 |
|
Parte Seconda | 2023 | Altri annunzi | Specialita' medicinali, presidi sanitari e medico chirurgici | Parte Seconda n. 87 del 25-7-2023 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2023-07-25&atto.codiceRedazionale=TX23ADD7665 | GRÜNENTHAL ITALIA S.R.L. | Sede: via Vittor Pisani, 16 - 20124 Milano | (GU Parte Seconda n.87 del 25-7-2023) | Modifiche secondarie di un'autorizzazione all'immissione in commercio
di specialità medicinale per uso umano. Modifiche apportate ai sensi
del Regolamento CE n. 1234/2008 e s.m.i.
Codice pratica: C1A/2023/1388
N° di Procedura Europea: NL/H/1848/001/IA/040
Medicinale: VIMOVO 500 mg/20 mg compresse a rilascio modificato
(AIC 040611)
Titolare AIC: Grünenthal Italia S.r.l.
Tipologia variazione: Grouping tipo IAin n.C.I.3.a
Modifica Apportata: Aggiornamento del Riassunto delle
Caratteristiche del Prodotto e del Foglio Illustrativo con l'aggiunta
di informazioni relative alla nefrite tubulo interstiziale acuta in
accordo alle raccomandazioni del PSUSA/00001270/202204
(EMA/CMDh/21283/2023).
In applicazione della determina AIFA del 25 agosto 2011, relativa
all'attuazione del comma 1-bis, art.35 del D.Lgs. 24 aprile 2006
n.219, è autorizzata la modifica richiesta con impatto sugli
stampati (paragrafi 4.4 e 4.8 del Riassunto delle Caratteristiche del
Prodotto e corrispondenti paragrafi del Foglio Illustrativo),
relativamente alle confezioni sopra elencate, e la responsabilità si
ritiene affidata all'Azienda titolare dell'AIC. A partire dalla data
di pubblicazione in GURI della variazione, il Titolare
dell'Autorizzazione all'immissione in commercio deve apportare le
modifiche autorizzate al Riassunto delle Caratteristiche del
Prodotto; entro e non oltre i sei mesi dalla medesima data, le
modifiche devono essere apportate anche al Foglio Illustrativo.
Sia i lotti già prodotti alla data di pubblicazione della
variazione nella GURI, che i lotti prodotti entro sei mesi dalla
stessa data di pubblicazione, che non riportino le modifiche
autorizzate, possono essere mantenuti in commercio fino alla data di
scadenza del medicinale indicata in etichetta. A decorrere dal
termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione nella GURI della
variazione, i farmacisti sono tenuti a consegnare il Foglio
Illustrativo aggiornato agli utenti, che scelgono la modalità di
ritiro in formato cartaceo o analogico o mediante l'utilizzo di
metodi digitali alternativi. Il titolare AIC rende accessibile al
farmacista il Foglio Illustrativo aggiornato entro il medesimo
termine. In ottemperanza all'art. 80 commi 1 e 3 del D.Lgs. 24 aprile
2006, n. 219 e s.m.i. il foglio illustrativo deve essere redatto in
lingua italiana e, limitatamente ai medicinali in commercio nella
provincia di Bolzano, anche in lingua tedesca.
Il Titolare dell'AIC che intende avvalersi dell'uso complementare
di lingue estere, deve darne preventiva comunicazione all'AIFA e
tenere a disposizione la traduzione giurata dei testi in lingua
tedesca e/o in altra lingua estera.
In caso di inosservanza delle disposizioni sull'etichettatura e sul
foglio illustrativo si applicano le sanzioni di cui all'art. 82 del
suddetto D.Lgs.
Un procuratore
dott.ssa Isabella Masserini
TX23ADD7665 |
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Parte Seconda | 2020 | Annunzi commerciali | Altri annunzi commerciali | Parte Seconda n. 146 del 15-12-2020 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/parte_seconda/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-12-15&atto.codiceRedazionale=TX20AAB12226 | POP NPLS 2020 S.R.L. | Societa' a responsabilita' limitata costituita ai sensi dell'articolo 3 della Legge 130/99 Iscritta al n. 35758.2 nell'elenco delle societa' veicolo tenuto dalla Banca d'Italia ai sensi del Provvedimento della Banca d'Italia del 7 giugno 2017 Sede legale: via Piemonte, 38 - 00187 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 i.v. Registro delle imprese: Roma 14859551005 Codice Fiscale: 14859551005 | (GU Parte Seconda n.146 del 15-12-2020) | Avviso di cessione di crediti pro soluto ai sensi della Legge n. 130
del 30 aprile 1999 (la "Legge sulla Cartolarizzazione") ed
informativa ai debitori ceduti sul trattamento dei dati personali, ai
sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento UE n. 679/2016 del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 (il "GDPR")
POP NPLs 2020 S.r.l. (la "Societa'") comunica che in data 3
dicembre 2020 ha concluso con Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A.
("BPS") un contratto di cessione di crediti pecuniari (i "Crediti
BPS") ai sensi e per gli effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della
Legge sulla Cartolarizzazione (il "Contratto di Cessione BPS").
La Società comunica inoltre che in data 4 dicembre 2020 ha
concluso con Banca di Cividale S.c.p.A. ("Civibank"), Banca Popolare
del Cassinate S.c.p.A. ("BPC"), Banca di Credito Popolare S.c.p.A.
("BCP"), Banca di Piacenza Soc. Coop. per Azioni ("BDP"), Banca
Popolare del Frusinate S.c.p.A. ("BPFR"), Banca Popolare di Puglia e
Basilicata S.c.p.A. ("BPPB"), Banca Agricola Popolare di Ragusa
S.c.p.A. ("BAP Ragusa"), Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ("BDA"),
La Cassa di Ravenna S.p.A. ("LCR"), Banca del Sud S.p.A. ("BDS"),
Solution Bank S.p.A. ("SB"), Biverbanca S.p.A. ("Biverbanca") e Banca
di Imola S.p.A. ("BDI"), tredici contratti di cessione di crediti
pecuniari (collettivamente, i "Crediti Ulteriori") ai sensi e per gli
effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della Legge sulla Cartolarizzazione
(i "Contratti di Cessione Ulteriori").
La Società comunica altresì che in data 7 dicembre 2020 ha
concluso con Banca Popolare di Fondi S.c. ("BDFO" e insieme a BDP,
BPFR, BPPB, BAP Ragusa, BCP, BDA, BDC, BDS, LCR, BPC, SB, BDI,
Biverbanca e BPS, le "Banche Cedenti" e ciascuna una "Banca Cedente")
un contratto di cessione di crediti pecuniari (i "Crediti BDFO" e
insieme ai Crediti BPS e ai Crediti Ulteriori, i "Crediti") ai sensi
e per gli effetti degli articoli 1, 4 e 7.1 della Legge sulla
Cartolarizzazione (il "Contratto di Cessione BDFO" e insieme al
Contratto di Cessione BPS e ai Contratti di Cessione Ulteriori, i
"Contratti di Cessione" e ciascuno un "Contratto di Cessione").
In virtù dei Contratti di Cessione, la Società ha acquistato pro
soluto dalle Banche Cedenti, tutti i crediti pecuniari (derivanti,
tra le altre cose, da finanziamenti ipotecari e/o chirografari) che
siano stati individuati nel documento di identificazione dei crediti
allegato in ciascun Contratto di Cessione che siano vantati verso
debitori classificati a sofferenza.
In particolare, i Crediti derivano da finanziamenti (incluse
aperture di credito) sorti nel periodo tra 1960 e 2019. In
particolare, è stata oggetto di cessione la posizione debitoria dei
debitori ceduti esistente verso la relativa Banca Cedente alle ore
00:01 del 1° gennaio 2020 (la "Data di Individuazione dei Crediti").
Ai sensi dell'articolo 7.1, comma 6, della Legge sulla
Cartolarizzazione, la Società, anche per conto delle Banche Cedenti,
renderà disponibili nella seguente pagina web:
https://www.creditofondiario.eu/normative/verifica-cessioni/ fino
alla relativa estinzione, i dati indicativi dei Crediti. Inoltre, i
debitori ceduti potranno richiedere conferma dell'avvenuta cessione
mediante invio di richiesta scritta al seguente indirizzo PEC:
popnpls2020@legalmail.it.
Unitamente ai Crediti sono stati altresì trasferiti alla Società
ai sensi dell'articolo 1263 del codice civile i diritti accessori ai
Crediti (ivi inclusi diritti, azioni, eccezioni o facoltà relativi
agli stessi, tra i quali i diritti derivanti da qualsiasi polizza
assicurativa sottoscritta in relazione ai Crediti) e tutte le
garanzie specifiche ed i privilegi che assistono e garantiscono i
Crediti od altrimenti ad essi inerenti, senza bisogno di alcuna
ulteriore formalità o annotazione, come previsto dall'articolo 7.1,
comma 6, della Legge sulla Cartolarizzazione. Fermo restando quanto
sopra, la Società comunica che le seguenti garanzie non sono state
oggetto di cessione per specifico apporto tra le parti: (A) le
garanzie (i) n. 501480 che assiste il Credito vantato verso il
debitore ceduto da BPS contraddistinto da NDG 1626490, (ii) n.
461006, 475089 e 488323 che assistono il Credito vantato verso il
debitore ceduto da BPS contraddistinto da NDG 1066789, (iii) n.
604190 che assiste il Credito vantato verso il debitore ceduto da BPS
contraddistinto da NDG 1691631 e (B) talune fideiussioni a favore dei
debitori ceduti da LCR contraddistinti dagli NDG 2526401, 889476 e
102649.
La Società ha conferito incarico a Credito Fondiario S.p.A. con
sede legale in Roma, Via Piemonte n. 38, codice fiscale e numero di
iscrizione nel Registro delle Imprese di Roma 00395320583, partita
IVA numero 15430061000, REA numero RM-30897, capogruppo del "Gruppo
Bancario Credito Fondiario", iscritta al n. 8006 dell'albo delle
banche, Codice ABI Banca e Codice ABI Gruppo Bancario 10312.7,
aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ("Credito
Fondiario" o il "Master Servicer" o uno "Special Servicer"),
affinchè, in nome e per conto della Società, proceda, in qualità
di soggetto incaricato della riscossione dei Crediti,
all'amministrazione, gestione, incasso e recupero delle somme dovute
in relazione ai Crediti.
Credito Fondiario in qualità di Special Servicer procederà al
recupero delle somme dovute in relazione a tutti i Crediti ceduti da
La Cassa di Ravenna S.p.A. e Banca di Imola S.p.A. e delle garanzie e
dei privilegi che li assistono e garantiscono.In aggiunta, Fire
S.p.A. (con sede legale in Messina, Via Antonio Bonsignore 1,
iscritta presso il Registro delle Imprese di Messina, codice fiscale
e partita IVA 01787570835) ("Fire" o uno "Special Servicer" e
unitamente a Credito Fondiario, gli "Special Servicers") procederà,
in qualità di Special Servicer, al recupero delle somme dovute in
relazione a tutti i Crediti ceduti da Banca Popolare del Cassinate
S.c.p.A., Banca Popolare di Fondi S.c., Banca Popolare del Frusinate
S.c.p.A. e Banca Agricola Popolare di Ragusa S.c.p.A. Infine, sulla
base di un criterio di ripartizione basato sul valore contabile del
Credito alla Data di Individuazione dei Crediti, Credito Fondiario e
Fire in qualità di Special Servicers procederanno al recupero dei
Crediti ceduti da Banca di Cividale S.c.p.A., Banca di Credito
Popolare S.c.p.A., Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A., Banca di
Piacenza Soc. Coop. per Azioni, Banca Popolare di Puglia e Basilicata
S.c.p.A., Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., Solution Bank S.p.A.,
Banca del Sud S.p.A e Biverbanca S.p.A. A seguito della cessione
tutte le somme dovute alle Banche Cedenti in relazione ai rispettivi
Crediti dovranno essere versate alla Società nelle forme nelle quali
il pagamento di tali somme era consentito per contratto o in forza di
legge anteriormente alla suddetta cessione, fino a comunicazione di
diverse indicazioni che potranno essere comunicate ai debitori ceduti
ed ai garanti. A seguito della cessione, inoltre, la Società è
divenuta esclusiva titolare dei Crediti e, di conseguenza, ai sensi
del GDPR, titolare autonomo del trattamento dei dati personali (ivi
inclusi, a titolo esemplificativo, quelli anagrafici, patrimoniali e
reddituali) contenuti nei documenti e nelle evidenze informatiche
connesse ai Crediti, relativi ai debitori ceduti ed ai rispettivi
eventuali garanti, successori ed aventi causa (i "Dati"), e con la
presente informativa intende fornire ai debitori ceduti e ai relativi
garanti alcune informazioni riguardanti l'utilizzo dei Dati.I Dati
sono stati raccolti presso terzi e continueranno ad essere trattati
con le stesse modalità e per le stesse finalità per le quali i
medesimi sono stati raccolti dalle Banche Cedenti al momento della
stipulazione dei contratti da cui originano i Crediti. I Dati saranno
trattati dalla Società e, in qualità di responsabili del
trattamento, dal Master Servicer e dagli Special Servicers,
rispettivamente, per conto della Società al fine di: (a) gestire,
amministrare, incassare e recuperare i Crediti, (b) espletare gli
altri adempimenti previsti dalla normativa italiana in materia di
antiriciclaggio e le segnalazioni richieste ai sensi della vigilanza
prudenziale, della Legge sulla Cartolarizzazione, delle istruzioni di
vigilanza e di ogni altra normativa applicabile (anche inviando alle
autorità competenti ogni comunicazione o segnalazione di volta in
volta richiesta dalle leggi, regolamenti ed istruzioni applicabili
alla Società o ai Crediti). Il trattamento dei Dati avviene mediante
strumenti manuali, informatici e telematici, con logiche strettamente
correlate alle suddette finalità e, comunque, in modo tale da
garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi Dati.
I Dati saranno conservati: (i) su archivi cartacei e informatici
della Società, del Master Servicer e/o degli Special Servicers (in
qualità di responsabili del trattamento) e di altre società terze
che saranno nominate quali responsabili esterni del trattamento; (ii)
per il tempo necessario a garantire il soddisfacimento dei crediti
ceduti e l'adempimento degli obblighi di legge e regolamentari
dettati in materia di conservazione documentale. I server e i
supporti informatici sui quali sono archiviati i Dati sono ubicati in
Italia e all'interno dell'Unione Europea per il tempo necessario a
garantire il soddisfacimento dei crediti ceduti e l'adempimento degli
obblighi di legge. Si precisa che i Dati potranno essere inoltre
comunicati solo ed esclusivamente a soggetti la cui attività sia
strettamente collegata o strumentale alle indicate finalità del
trattamento tra i quali, in particolare: (i) i soggetti incaricati
dei servizi di cassa e di pagamento, per l'espletamento dei servizi
stessi, (ii) i revisori contabili e agli altri consulenti legali,
fiscali e amministrativi della Società, per la consulenza da essi
prestata; (iii) le autorità di vigilanza, fiscali, e di borsa
laddove applicabili, in ottemperanza ad obblighi di legge; (iv) il/i
soggetto/i incaricato/i di tutelare gli interessi dei portatori dei
titoli che verranno emessi dalla Società per finanziare l'acquisto
dei Crediti nel contesto di un'operazione di cartolarizzazione posta
in essere ai sensi della Legge sulla Cartolarizzazione (la
"Cartolarizzazione"); e (v) i soggetti incaricati del recupero dei
crediti. I dirigenti, gli amministratori, i sindaci, i dipendenti,
gli agenti e i collaboratori autonomi della Società e degli altri
soggetti sopra indicati potranno venire a conoscenza dei Dati, in
qualità di soggetti autorizzati al trattamento ai sensi
dell'articolo 4 n. 10 del GDPR. Si informa che la base giuridica su
cui si fonda il trattamento dei Dati da parte della Società e/o dei
soggetti a cui questa comunica i Dati è identificata nell'esistenza
di un obbligo di legge ovvero nella circostanza che il trattamento è
strettamente funzionale all'esecuzione del rapporto contrattuale di
cui sono parte i debitori ceduti (pertanto non è necessario
acquisire alcun consenso ulteriore da parte della Società per
effettuare il sopra citato trattamento). Si precisa inoltre che non
verranno trattati dati personali di cui all'articolo 9 del GDPR (ad
esempio dati relativi allo stato di salute, alle convinzioni
religiose, filosofiche o di altro genere, alle opinioni politiche ed
alle adesioni a sindacati) e che i Dati non saranno trasferiti verso
paesi non appartenenti all'Unione Europea.
Si informa, infine, che gli articoli da 15 a 21 del GDPR
attribuiscono agli interessati specifici diritti. In particolare,
ciascun interessato può (a) ottenere dal responsabile o da titolare
autonomo del trattamento la conferma dell'esistenza di dati personali
che lo riguardano e la loro comunicazione in forma intellegibile, (b)
ottenere l'indicazione dell'origine dei Dati, le finalità e le
modalità del trattamento e la logica applicata in caso di
trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici, (c)
chiedere di conoscere gli estremi identificativi del titolare e dei
responsabili, (d) chiedere conferma dei soggetti o delle categorie di
soggetti ai quali i Dati eventualmente possono essere comunicati o
che potranno venirne a conoscenza, di responsabili o soggetti
autorizzati, (e) ottenere l'aggiornamento, la rettifica e, qualora vi
sia interesse, l'integrazione dei Dati, (f) ottenere la
cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei
Dati trattati in violazione di legge (compresi quelli di cui non è
necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i
dati sono stati raccolti o successivamente trattati), (g) chiedere
l'attestazione che le operazioni di cui ai paragrafi (e) ed (f) che
precedono sono state portate a conoscenza (anche per quanto riguarda
il loro contenuto) di coloro ai quali i Dati sono stati comunicati o
diffusi (salvo quando tale adempimento si rivela impossibile o
comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto
al diritto tutelato), nonchè (h) richiedere la limitazione di
trattamento ove non tutti i dati personali fossero necessari per il
perseguimento delle finalità sopra esposte. Ciascun interessato ha
inoltre diritto di opporsi, in tutto o in parte per motivi legittimi,
al trattamento dei Dati che lo riguardano, ancorchè pertinenti allo
scopo della raccolta. I debitori ceduti e gli eventuali loro garanti,
successori o aventi causa e altri interessati, potranno rivolgersi
per ogni ulteriore informazione e per esercitare i diritti previsti
dagli articoli da 15 a 21 del GDPR, nel corso delle ore di apertura
di ogni giorno lavorativo bancario, a POP NPLs 2020 S.r.l., sede
legale in Via Piemonte, 38 00187 Roma - pec: popnpls2020@legalmail.it
Resta, per quanto di competenza, la possibilità di rivolgersi alle
Banche Cedenti. È fatto, in ogni caso, salvo il diritto di proporre
reclamo all'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Gli obblighi di comunicazione alla clientela ai fini della Sezione
IV (Comunicazioni alla Clientela) della normativa sulla "Trasparenza
delle Operazioni e dei Servizi Bancari e Finanziari" saranno
adempiuti dagli Special Servicers in qualità di soggetti
responsabili di tali obblighi di comunicazione.
Roma, 10 dicembre 2020
POP NPLs 2020 S.r.l. - L'amministratore unico
Fabio Fortini
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Serie Generale | 2011 | DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | Serie Generale n. 180 del 4-8-2011 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2011-08-04&atto.codiceRedazionale=11A10288&elenco30giorni=false | MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO | DECRETO 18 luglio 2011 | Riconoscimento, alla sig.ra Concas Teresa, delle qualifiche professionali estere abilitanti all'esercizio in Italia dell'attivita' di acconciatore. (11A10288) (GU Serie Generale n.180 del 04-08-2011) | IL DIRETTORE GENERALE
per il mercato, la concorrenza, il consumatore,
la vigilanza e la normativa tecnica
Visto il decreto legislativo 9 novembre 2007, n. 206, recante
"Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento
delle qualifiche professionali, nonchè della direttiva 2006/100/CE
che adegua determinate direttive sulla libera circolazione delle
persone a seguito dell'adesione di Bulgaria e Romania" e in
particolare l'art. 5 commi 2 e 3 lettera c);
Vista la domanda presentata da Concas Teresa, cittadina italiana,
diretta ad ottenere il riconoscimento della qualifica professionale
denominata "NVQ 3" rilasciata dall'ente britannico Habia ai fini
dell'esercizio dell'attività di acconciatore;
Visto il parere emesso dalla Conferenza di servizi di cui all'art.
16 del decreto legislativo n. 206/2007 in data 28 ottobre 2009;
Visto il decreto direttoriale del 10/12/2009 con il quale,
conformemente al parere sopra citato, il riconoscimento veniva
subordinato all'effettuazione di una misura compensativa di tipo
orizzontale;
Viste le comunicazioni effettuate dal Coordinatore nazionale
britannico per le qualifiche professionali e il conseguente parere
emesso dalla Conferenza di servizi in data 23 febbraio 2011 sulla non
conformità dei titoli NVQ 3 rilasciati dall'Ente britannico Habia;
Vista la richiesta di riesame presentata dall'interessata in data 4
aprile 2011 corredata da titoli di qualifica denominati "VTCT level 3
NVQ in Hairdressing", (codice 100/3231/9) e "VTCT level 3 NVQ in
Barbering" (codice 100/3233/2), rilasciati in data 28 marzo 2011
dall'ente britannico VTCT con sede a Eastleigh (UK);
Accertata presso il Punto di Contatto Britannico (ECCTIS) la
competenza dell'Ente britannico VTCT al rilascio dei predetti titoli
e, previo esame di esemplari degli stessi, avuta la conferma della
loro regolarità, nonchè i chiarimenti forniti dal citato
Coordinatore Nazionale Britannico in merito alle procedure di
rilascio degli stessi;
Considerato che gli NVQ level 3 costituiscono titoli di formazione
regolamentata ai sensi dell'allegato III della Direttiva 2005/36/CE
come richiamato dall'art. 21 comma 3 del decreto legislativo n.
206/2007;
Ritenuto che nell'ambito della professione di acconciatore di cui
alla legge 17 agosto 2005, n. 174, recante "Disciplina dell'attività
di acconciatore" rientrino le attività riferite ad entrambi i titoli
di formazione sopra citati;
Visto che la Conferenza di servizi nella riunione del giorno 19
maggio 2011 ha ritenuto i titoli NVQ 3 citati, rilasciati da VTCT
idonei ed attinenti all'esercizio dell'attività di acconciatore di
cui alla predetta legge n. 174/2005, senza necessità di applicare
alcuna misura compensativa;
Visto che la stessa ha ritenuto che anche nel caso specifico
dell'interessata, il riconoscimento dei titoli - identici a quelli
dei casi precedentemente trattati - avvenisse senza necessità di
applicare alcuna misura compensativa;
Sentito il conforme parere della Confartigianato e della CNA -
Benessere espresso nella citata seduta del 19 maggio 2011;
Ritenendo di poter procedere nell'esercizio dei poteri di
autotutela ai sensi dell'art. 21-quinquies della l. 241/1990
Decreta:
Art. 1
1. È revocato il decreto direttoriale del 10 dicembre 2009;
Art. 2
1. A Concas Teresa, nata a Cagliari (CA) in data 5 ottobre 1988,
sono riconosciute le qualifiche professionali di cui in premessa,
quale titolo valido per lo svolgimento in Italia dell'attività di
acconciatore, ai sensi della citata legge n. n. 174/2005 e s.m.i.,
senza l'applicazione di alcuna misura compensativa in virtù della
specificità e completezza della formazione professionale
documentata.
2. Il presente decreto è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica Italiana ai sensi dell'art. 16, comma 6 del decreto
legislativo 9 novembre 2007, n. 206.
Roma, 18 luglio 2011
Il direttore generale: Vecchio |
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Serie Generale | 1994 | LEGGI, DECRETI E ORDINANZE PRESIDENZIALI | Serie Generale n. 35 del 12-2-1994 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=1994-02-12&atto.codiceRedazionale=094A0989&elenco30giorni=false | ORDINANZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 febbraio 1994 | Interventi per fronteggiare la situazione di emergenza determinatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella regione Campania. (GU Serie Generale n.35 del 12-02-1994) | IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Vista la nota 19 gennaio 1994, n. 65409/CG, con la quale il
commissario del Governo nella regione Campania ha riferito - anche a
seguito di analoghe relazioni dei prefetti delle province interessate
- sulla grave situazione di emergenza ambientale venutasi a creare
nella regione per l'impossibilità di smaltimento dei rifiuti solidi
urbani;
Considerato che il presidente della giunta regionale, con proprie
note in data 10 novembre 1993, anche a seguito di pregresse
relazioni, ha invocato l'adozione di provvedimenti straordinari ed
urgenti ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225, atti a
fronteggiare con tempestività ed efficacia la situazione di grave
rischio igienico-sanitario ed ambientale venutasi a determinare a
seguito della chiusura o saturazione delle discariche esistenti sul
territorio campano;
Considerato che, nella seduta dell'11 febbraio 1994, il Consiglio
dei Ministri ha esaminato, su relazione del Ministro per il
coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali,
d'intesa con il Ministro dell'ambiente, la grave situazione di
pericolo determinatasi nel territorio, ha deliberato lo stato di
emergenza dall'11 febbraio 1994 al 30 aprile 1994, ha ravvisato la
necessità di immediati interventi da attuarsi mediante la nomina di
apposito commissario delegato, ha approvato lo schema della presente
ordinanza, ha autorizzato il Presidente del Consiglio dei Ministri ad
intervenire ai sensi dell'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n.
225;
Avvalendosi dei poteri conferitigli ed in deroga ad ogni contraria
norma;
Dispone:
Art. 1.
1. Il commissario del Governo della regione Campania - prefetto di
Napoli, è delegato ad attivare, d'intesa con il Ministro
dell'ambiente e sentite le amministrazioni locali interessate, gli
interventi necessari per fronteggiare la situazione di emergenza
verificatasi nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani
nella regione Campania.
2. Con le medesime modalità procedimentali il commissario
individuerà ed attuerà gli interventi di primaria urgenza, che
dovranno essere realizzati entro il 30 marzo 1994.
Art. 2.
1. Il commissario delegato provvederà all'espletamento
dell'incarico, con la collaborazione dei prefetti delle province
interessate e con facoltà di avvalersi di sub commissari scelti tra
dirigenti di amministrazioni pubbliche; potrà avvalersi altresì
delle autorità e degli uffici competenti in materia, adottando, ove
necessario, anche provvedimenti in deroga alle seguenti norme, nel
rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico:
legge 8 giugno 1990, n. 142;
decreto legislativo 24 luglio 1992, n. 358, in materia di appalto
di pubbliche forniture;
legge della regione Campania 10 febbraio 1993, n. 10;
legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 6;
decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915;
deliberazione 27 luglio 1984 del Comitato interministeriale di cui
all'art. 5 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915/1982, e
successive modificazioni;
decreto-legge 31 agosto 1987, n. 361, convertito nella legge 29
ottobre 1987, n. 441;
decreto-legge 9 settembre 1988, n. 397, convertito nella legge 9
novembre 1988, n. 475;
legge 29 giugno 1939, n. 1497;
decreto-legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito nella legge 8
agosto 1985, n. 431, e loro modificazioni e integrazioni.
2. Ai fini di cui in premessa il commissario delegato potra':
ordinare ai sindaci di porre in essere attività di raccolta
differenziata per ridurre i quantitativi di rifiuti solidi urbani che
ora vanno allo smaltimento;
ordinare ai consorzi obbligatori per il recupero degli imballaggi
per liquidi in vetro, in plastica e metallo di raccogliere e avviare
a recupero i contenitori medesimi;
prorogare i termini di efficacia di provvedimenti amministrativi
regionali;
disporre ulteriori conferimenti anche con ampliamento di volumi e
superfici mediante provvedimenti di occupazione d'urgenza e
requisizione temporanea di aree presso impianti già autorizzati;
identificare, anche sulla base degli elaborati predisposti dalla
regione, nuovi impianti da attivarsi nella fase di emergenza;
disporre l'esecuzione di nuovi impianti, nonchè l'integrazione e
il completamento di impianti pubblici esistenti o in costruzione
approvando progetti, provvedendo a occupazioni d'urgenza ed espropri,
eseguendo opere, anche in deroga alle disposizioni sugli appalti,
autorizzandone l'esercizio e affidandone la titolarità ad enti
pubblici;
disporre, per gli impianti esistenti a carico dei quali intenda
procedere nei modi di cui sopra, la messa in sicurezza e la bonifica
a carico dei soggetti titolari con eventuale esecuzione diretta pre-
via messa in mora, e in tal caso con l'esercizio della rivalsa nei
confronti dei titolari medesimi;
avvalersi di personale delle amministrazioni centrali e locali ed
in particolare dei tecnici già dipendenti dall'Agenzia per il
Mezzogiorno e dei tecnici della commissione tecnico scientifica per
la valutazione dei progetti di salvaguardia ambientale del Ministero
dell'ambiente.
Art. 3.
Alla realizzazione degli interventi di cui ai precedenti articoli,
il cui onere dovrà essere contenuto nella misura massima di lire 8
miliardi, si provvederà ai sensi dell'art. 19, comma 3, della legge
24 febbraio 1992, n. 225. Alla copertura del predetto onere si
provvede mediante utilizzo delle disponibilità in conto residui
iscritte al cap. 7705 dello stato di previsione del Ministero
dell'ambiente per l'anno 1994, che sono versate all'entrata del
bilancio dello Stato per essere riassegnate sul pertinente capitolo
dello stato di previsione della Presidenza del Consiglio dei
Ministri, intendendosi corrispondentemente ridotta l'autorizzazione
di spesa di cui all'art. 7 della legge 28 agosto 1989, n. 305, e
successive modificazioni ed integrazioni. Il Ministro del tesoro è
autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti
variazioni di bilancio.
Il Dipartimento della protezione civile è autorizzato, nelle more
della predetta integrazione, ad erogare anticipazioni a fronte di
eventuali poste di pagamento maturate.
La presente ordinanza sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana e, per il tramite del commissario del
Governo della regione Campania, comunicata ai sindaci interessati, ai
sensi del comma 6 dell'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
Roma, 11 febbraio 1994
Il Presidente: CIAMPI |
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Serie Generale | 2006 | ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | Serie Generale n. 121 del 26-5-2006 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2006-05-26&atto.codiceRedazionale=06A04975&elenco30giorni=false | MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI | COMUNICATO | Provvedimenti di approvazione del programma di cassa integrazione guadagni straordinaria (GU Serie Generale n.121 del 26-05-2006) | Con decreto n. 38486 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Ag Industrie S.r.l., con sede in Torino, unità di Nichelino
(Torino), per il periodo dal 27 febbraio 2006 al 26 febbraio 2007.
Con decreto n. 38487 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Caffaro S.r.l., con sede in Milano, unità di Colleferro
(Roma), per il periodo dal 16 gennaio 2006 al 15 gennaio 2007.
Con decreto n. 38488 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Calzaturificio Garlaschese S.r.l., con sede in Garlasco
(Pavia), unità di Garlasco (Pavia), per il periodo dal 1° ottobre
2005 al 28 novembre 2005.
Con decreto n. 38489 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Calzificio Tognoni Enrico S.r.l., con sede in Caronno
Pertusella (Varese), unità di Caronno Pertusella (Varese) e Saronno
(Varese), per il periodo dal 13 gennaio 2006 al 12 gennaio 2007.
Con decreto n. 38490 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Eko S.p.a., con sede in Susegana (Treviso), unità di Santa
Lucia di Piave (Treviso), Susegana (via Condotti Bandini 9) -
(Treviso), Susegana (via Condotti Bandini 11) - (Treviso), per il
periodo dal 26 settembre 2005 al 25 settembre 2006.
Con decreto n. 38491 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Framec S.p.a., con sede in San Giorgio Monferrato (Alessandria)
unità di Occimiano (Alessandria) e San Giorgio Monferrato
(Alessandria), per il periodo dal 30 gennaio 2006 al 29 gennaio 2008.
Con decreto n. 38492 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione
aziendale della Gepin Datitalia S.p.a., con sede in Roma, unità di
Napoli, Palermo, Roma, per il periodo dal 1° ottobre 2005 al 30
settembre 2006.
Con decreto n. 38493 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della I.R.A. Costruzioni Generali S.r.l., con sede in Roma, unità di
Balestrate (Palermo), Cagliari, Enna, Catania, Fragagnano (Taranto),
Licata (Agrigento), Motta Sant'Anastasia (Catania), Orgosolo (Nuoro),
Patti (Messina), Piazza Armerina (Enna), Riposto (Catania), Taranto,
Trapani e Terme Vigliatore (Messina), per il periodo dal 17 novembre
2005 al 16 novembre 2006.
Con decreto n. 38494 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione
aziendale della Ilva S.p.a., con sede in Milano, unità di Genova,
per il periodo dall'8 agosto 2005 al 7 agosto 2007.
Con decreto n. 38495 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Ing. Nino Ferrari S.r.l., con sede in Roma, unità di Bologna,
Catania, Gioia Tauro (Reggio Calabria), La Spezia, Messina, Modena,
Parma e Roma, per il periodo dal 17 novembre 2005 all'11 novembre
2006.
Con decreto n. 38496 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Juwel S.p.a., con sede in Lainate (Milano), unità di Lainate
(Milano), per il periodo dal 2 gennaio 2006 al 31 dicembre 2006.
Con decreto n. 38497 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Manifattura F.lli Suppa S.p.a., con sede in Cerreto Castello
(Biella), unità di Cerreto Castello (Biella), per il periodo dal
6 marzo 2006 al 5 marzo 2007.
Con decreto n. 38498 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Meccano Aeronautica S.p.a., con sede in Napoli, unità di
Cisterna di Latina (Latina), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al
31 dicembre 2006.
Con decreto n. 38499 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Model Master S.p.a., con sede in Moncalieri (Torino), unità di
Moncalieri (Torino), per il periodo dal 24 ottobre 2005 al 23 ottobre
2006.
Con decreto n. 38500 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Sinterama (gia Larix) Societa per azioni, con sede in
Sandigliano (Biella), unità di Vercelli, per il periodo dal
17 febbraio 2006 al 16 febbraio 2007.
Con decreto n. 38501 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della SGL Carbon S.p.a., con sede in Milano, unità di Ascoli Piceno,
per il periodo dal 9 gennaio 2006 all'8 gennaio 2007.
Con decreto n. 38502 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Oleotronica S.p.a., con sede in Taranto, unità di Taranto, per
il periodo dal 10 novembre 2005 al 9 novembre 2006.
Con decreto n. 38503 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Onama c/o Fiat Auto Mirafiori S.p.a., con sede in Milano,
unità di Torino, per il periodo dal 10 maggio 2004 al 19 giugno
2004.
Con decreto n. 38504 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Onama c/o Fiat S.p.a., con sede in Milano, unità di Termini
Imerese (Palermo), per il periodo dal 21 marzo 2005 al 1° ottobre
2005.
Con decreto n. 38505 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria ai sensi della legge
19 luglio 1994, n. 451, della Pulintec Servizi c/o Pininfarina
S.r.l., con sede in Collegno (Torino), unità di Bairo (Torino),
Grugliasco (Torino) e San Giorgio Canavese (Torino), per il periodo
dal 20 settembre 2005 al 19 settembre 2006.
Con decreto n. 38506 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Standardtela S.p.a., con sede in Milano, unità di Galliate
(Novara) e Sant'Angelo le Fratte (Potenza), per il periodo dal
1° gennaio 2006 al 31 dicembre 2006.
Con decreto n. 38507 del 26 aprile 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Tiffani Group S.r.l., con sede in Castel Sant'Elia (Viterbo),
unità di Castel Sant'Elia (Viterbo), per il periodo dal 1° gennaio
2006 al 31 dicembre 2006.
Con decreto n. 38536 del 3 maggio 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Matec S.p.a., con sede in Scandicci (Firenze), unità di
Scandicci (Firenze), per il periodo dal 1° gennaio 2006 al
31 dicembre 2006.
Con decreto n. 38537 del 3 maggio 2006 è approvato il programma
di cassa integrazione guadagni straordinaria per crisi aziendale
della Sorgenti San Paolo S.p.a., con sede in Roma, unità di Apecchio
(Pesaro-Urbino), Marino (Roma), Ne (Genova) e Roma, per il periodo
dal 10 dicembre 2005 al 9 dicembre 2006. |
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Concorsi | 2018 | UNIVERSITA' ED ALTRI ISTITUTI DI ISTRUZIONE | UNIVERSITA' VITA-SALUTE SAN RAFFAELE DI MILANO | 4a Serie Speciale - Concorsi ed Esami
n. 31 del 17-4-2018 | https://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-04-17&atto.codiceRedazionale=18E03491 | UNIVERSITA' VITA-SALUTE SAN RAFFAELE DI MILANO | CONCORSO (scad. 17 maggio 2018) | Procedura di selezione per la copertura di un posto di professore di seconda fascia, settore concorsuale 05/D1 - Fisiologia. (GU n.31 del 17-04-2018) | Si comunica che l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano
ha bandito con decreto rettorale n. 5519 del 26 marzo 2018, una
procedura selettiva per la copertura di un posto di professore
universitario di ruolo di seconda fascia, da coprire mediante
chiamata ai sensi dell'art. 18, comma 1, della legge n. 240/2010,
come di seguito specificato:
Facoltà di medicina e chirurgia:
macrosettore 05/D - Fisiologia
(in lingua inglese: Group of academic recruitment fields:
05/D - Physiology)
settore concorsuale: 05/D1 - Fisiologia
(in lingua inglese: Academic recruitment field 05/D1 -
Physiology)
profilo: settore scientifico-disciplinare BIO/09 - Fisiologia
(in lingua inglese: profile: Academic discipline BIO/09 -
Physiology)
n. 1 posto
La domanda di partecipazione alla procedura di selezione, nonchè
i titoli posseduti, i documenti e le pubblicazioni ritenute utili per
la procedura, possono essere presentati per via telematica,
utilizzando l'applicazione informatica dedicata, alla seguente pagina
del sito dell'universita': http://www.unisr.it oppure alla pagina
della piattaforma Pica: https://pica.cineca.it/unisr/
La procedura di compilazione e invio telematico della domanda
dovrà essere completata entro e non oltre trenta giorni successivi a
quello di pubblicazione dell'avviso del bando nella Gazzetta
Ufficiale. Qualora il termine di scadenza indicato cada in giorno
festivo, la scadenza è posticipata al primo giorno lavorativo
successivo.
In caso di comprovata impossibilità, l'amministrazione si
riserva di accettare la domanda di ammissione e la relativa
documentazione richiesta nel bando anche in formato cartaceo, sempre
nel rispetto dei termini e delle condizioni previste dal bando.
Il testo integrale del bando con l'indicazione dei requisiti e
delle modalità di partecipazione alla sopraindicata procedura
selettiva è pubblicato sul sito dell'Ateneo http://www.unisr.it |