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23
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---|---|---|
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.4.2021   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 137/14</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/657 DELLA COMMISSIONE
del 21 aprile 2021
recante iscrizione di un nome nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Caşcaval de Săveni» (IGP)]
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 3, lettera a),
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell’articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012, la domanda di registrazione del nome «Caşcaval de Săveni» come indicazione di origine protetta (IGP) presentata dalla Romania è stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</span> <a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 30 marzo 2020 la Commissione ha ricevuto dalla Bulgaria la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata. Il 2 aprile 2020 la Commissione ha trasmesso alla Romania la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata ricevute dalla Bulgaria.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato l’opposizione inviata dalla Bulgaria e l’ha giudicata ricevibile. Il termine «кашкавал», trascritto nella dichiarazione della Bulgaria come «kashkaval» o «kaschaval», è omonimo del termine «caşcaval», che fa parte del nome composto «Caşcaval de Săveni». Il termine «кашкавал» è il nome utilizzato in Bulgaria per prodotti lattiero-caseari di base ottenuti e commercializzati in Bulgaria su scala commerciale. Nella dichiarazione di opposizione si sosteneva che la registrazione del nome proposto danneggerebbe l’esistenza del nome «кашкавал» o di marchi in cui compare il termine «кашкавал» e l’esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato bulgaro da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione della domanda di registrazione del nome «Caşcaval de Săveni».</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con lettera del 28 maggio 2020 la Commissione ha invitato le parti interessate ad avviare idonee consultazioni al fine di pervenire a un accordo in conformità alle rispettive procedure interne.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Romania e Bulgaria hanno raggiunto un accordo che è stato notificato dalla Romania alla Commissione il 28 agosto 2020, ossia entro il termine previsto.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Romania e la Bulgaria hanno concluso che l’iscrizione del nome «Caşcaval de Săveni» nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette non debba pregiudicare future richieste della Bulgaria di registrare un nome composto comprendente il termine «кашкавал» nel quadro dei regimi di qualità dell’UE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nella misura in cui è conforme alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1151/2012 e alla normativa dell’UE, occorre tener conto del contenuto dell’accordo concluso tra la Romania e la Bulgaria.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L’8 aprile 2020 la Commissione ha ricevuto dalla Grecia la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata. Il 16 aprile 2020 la Commissione ha trasmesso detta notifica di opposizione alla Romania.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato l’opposizione inviata dalla Grecia e l’ha giudicata ricevibile. Nell’opposizione si sosteneva che la registrazione del nome proposto danneggerebbe l’esistenza di un nome omonimo o parzialmente identico o di un marchio o l’esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato greco da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione della domanda di registrazione del nome «Caşcaval de Săveni».</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Con lettera del 2 giugno 2020 la Commissione ha invitato le parti interessate ad avviare idonee consultazioni al fine di pervenire a un accordo in conformità alle rispettive procedure interne.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il 28 agosto 2020 la Romania ha presentato, a norma dell’articolo 51, paragrafo 3, ultimo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012, una richiesta di proroga del termine per le consultazioni con la Grecia nell’ambito della procedura di opposizione relativa alla domanda summenzionata, che è stata accolta dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Romania e Grecia hanno raggiunto un accordo che è stato notificato dalla Romania alla Commissione il 27 novembre 2020, ossia entro il termine prorogato.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Romania e Grecia hanno convenuto che la protezione del nome «Caşcaval de Săveni» non debba includere il nome semplice «caşcaval» bensì unicamente il nome composto «Caşcaval de Săveni» nella sua interezza. Hanno concluso inoltre che il regolamento che iscrive la denominazione «Caşcaval de Săveni» nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette debba prevedere la possibilità di continuare a utilizzare il termine «caşcaval».</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Nella misura in cui è conforme alle disposizioni del regolamento (UE) n. 1151/2012 e alla normativa dell’UE, occorre tener conto del contenuto dell’accordo concluso tra la Romania e la Grecia.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Il nome «Caşcaval de Săveni» (IGP) dovrebbe essere protetto nella sua interezza, mentre il termine «caşcaval» potrà continuare a essere utilizzato nelle etichette e nelle presentazioni all’interno del territorio dell’Unione, a condizione che siano rispettati i principi e le norme applicabili nel suo ordinamento giuridico,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Il nome «Caşcaval de Săveni» (IGP) è registrato.
Il nome di cui al primo comma identifica un prodotto della classe 1.3 Formaggi dell’allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione ( 3 ) .
Articolo 2
Il termine «caşcaval» può continuare a essere utilizzato nell’etichettatura o nelle presentazioni all’interno del territorio dell’Unione, a condizione che siano rispettati i principi e le norme applicabili nel suo ordinamento giuridico.
Articolo 3
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 21 aprile 2021
Per la Commissione
La presidente
Ursula VON DER LEYEN
<note>
( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 .
( 2 ) GU C 15 del 16.1.2020, pag. 5 .
( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 179 del 19.6.2014, pag. 36 ).
</note> | ITA | 32021R0657 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.9.2016   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 246/137</p></td></tr></tbody></table>
DECISIONE (UE) 2016/1472 DEL PARLAMENTO EUROPEO
del 28 aprile 2016
sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2014, sezione V — Corte dei conti
IL PARLAMENTO EUROPEO,
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2014<a> (<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti i conti consolidati annuali dell’Unione europea relativi all’esercizio 2014 (COM(2015)0377 – C8-0203/2015)<a> (<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la relazione annuale della Corte dei conti sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio finanziario 2014, corredata delle risposte delle istituzioni<a> (<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la dichiarazione<a> (<span>4</span>)</a> attestante l’affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l’esercizio 2014, a norma dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti l’articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002<a> (<span>5</span>)</a> del Consiglio, in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti l’articolo 94 e l’allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0107/2016),</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>concede il discarico al Segretario generale della Corte dei conti per l’esecuzione del bilancio della Corte dei conti per l’esercizio 2014;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante alla Corte dei conti, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l’azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</span> (serie L).</p></td></tr></tbody></table>
Il presidente
Martin SCHULZ
Il segretario generale
Klaus WELLE
<note>
( 1 ) GU L 51 del 20.2.2014 .
( 2 ) GU C 377 del 13.11.2015, pag. 1 .
( 3 ) GU C 373 del 5.11.2015, pag. 1 .
( 4 ) GU C 377 del 13.11.2015, pag. 146 .
( 5 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 .
</note> | ITA | 32016B1472 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.11.2016   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 443/32</p></td></tr></tbody></table>
Stato delle entrate e delle spese dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2016 — Bilancio rettificativo n. 1 ( 1 )
(2016/C 443/10)
ENTRATE
<table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>9 2</p></td><td><p>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>40 981 475</p></td><td><p>389 855</p></td><td><p>41 371 330</p></td></tr><tr><td><p>9 9</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>1 614 670</p></td><td><p>14 000</p></td><td><p>1 628 670</p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>Titolo 9 — Totale</span></p></td><td><p><span>42 596 145</span></p></td><td><p><span>403 855</span></p></td><td><p><span>43 000 000</span></p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>42 596 145</span></p></td><td><p><span>403 855</span></p></td><td><p><span>43 000 000</span></p></td></tr></tbody></table>
SPESE
<table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>RETRIBUZIONI, INDENNITÀ E CANONI</p></td><td><p>29 866 145</p></td><td><p>1 052 155</p></td><td><p>30 918 300</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SPESE PER SVILUPPO PROFESSIONALE E SPESE SOCIALI</p></td><td><p>1 789 000</p></td><td><p>–44 600</p></td><td><p>1 744 400</p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>Titolo 1 — Totale</span></p></td><td><p><span>31 655 145</span></p></td><td><p><span>1 007 555</span></p></td><td><p><span>32 662 700</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>SPESE PER INFRASTRUTTURE E SPESE DI FUNZIONAMENTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>SPESE PER GLI IMMOBILI</p></td><td><p>4 734 000</p></td><td><p>– 264 000</p></td><td><p>4 470 000</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (TIC)</p></td><td><p>2 441 500</p></td><td><p>– 273 500</p></td><td><p>2 168 000</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE DI FUNZIONAMENTO CORRENTE</p></td><td><p>224 500</p></td><td><p>800</p></td><td><p>225 300</p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>Titolo 2 — Totale</span></p></td><td><p><span>7 400 000</span></p></td><td><p><span>– 536 700</span></p></td><td><p><span>6 863 300</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE PER IL SOSTEGNO AL PROGRAMMA</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>SPESE PER LA GESTIONE DEL PROGRAMMA</p></td><td><p>3 541 000</p></td><td><p>–67 000</p></td><td><p>3 474 000</p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>Titolo 3 — Totale</span></p></td><td><p><span>3 541 000</span></p></td><td><p><span>–67 000</span></p></td><td><p><span>3 474 000</span></p></td></tr><tr><td><p> </p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>42 596 145</span></p></td><td><p><span>403 855</span></p></td><td><p><span>43 000 000</span></p></td></tr></tbody></table>
<note>
( 1 ) Il bilancio dettagliato è disponibile sul sito web dell’ERCEA http://erc.europa.eu/
</note> | ITA | 32016B1129(10) |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>30.6.2022   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 173/50</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2022/1036 DELLA COMMISSIONE
del 29 giugno 2022
che modifica il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la proroga del periodo di riferimento
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato ferroviario sostenibile in considerazione dell'epidemia di COVID-19 ( 1 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La pandemia di COVID-19 ha determinato una notevole diminuzione del trasporto ferroviario per effetto del forte calo della domanda e delle misure dirette adottate dagli Stati membri per contenere la pandemia.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Tali circostanze non rientrano nel controllo delle imprese ferroviarie, che si sono costantemente trovate ad affrontare notevoli problemi di liquidità e gravi perdite e, in alcuni casi, sono a rischio di insolvenza.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Per contrastare gli effetti economici avversi della pandemia di COVID-19 e sostenere le imprese ferroviarie, il regolamento (UE) 2020/1429 permette agli Stati membri di autorizzare i gestori dell'infrastruttura a ridurre i canoni di accesso all'infrastruttura ferroviaria, a rinunciarvi o a rinviarli. Tale possibilità era stata accordata per un periodo di riferimento limitato, prorogato da ultimo dal regolamento (UE) 2022/312 del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>2</span>)</a> fino al 30 giugno 2022.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le limitazioni alla mobilità imposte durante il periodo della pandemia hanno inciso in maniera significativa sull'utilizzo dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri. Anche i servizi di trasporto ferroviario di merci sono stati colpiti, ma in misura più limitata. Sulla base dei dati forniti dai gestori dell'infrastruttura ferroviaria dell'Unione, la pandemia ha colpito più duramente il segmento dei servizi di trasporto passeggeri. Il più colpito è stato il segmento dei servizi commerciali di trasporto passeggeri, la cui offerta in tutti gli Stati membri si è ridotta in misura considerevole e non è ancora tornata ai livelli del 2019.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Si è assistito a una ripresa del numero di treni merci circolanti sulla rete, che ha fatto registrare solo un calo dello 0,1 % nel 2021 rispetto al 2019. Il numero di treni passeggeri operanti in adempimento di obblighi di servizio pubblico (OSP) in circolazione sulla rete ferroviaria nel 2021 è stato superiore del 2 % rispetto al 2019, mentre nel 2020 era calato del 5,1 % rispetto al 2019; tuttavia, se si considera che nel 2020 e nel 2021 il numero di passeggeri è stato meno di due terzi di quello del 2019, l'impatto ridotto della pandemia e la successiva ripresa sono con ogni probabilità da attribuire al continuo sostegno finanziario da parte delle autorità competenti nel quadro del contratti OSP. Infatti nel 2021 il numero di treni passeggeri destinati a servizi commerciali era ancora inferiore del 18,2 % rispetto a quello del 2019; nel 2020 era calato del 22,9 % rispetto al 2019, per cui non vi è alcuna indicazione di una ripresa significativa.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Tendenze analoghe si possono osservare esprimendo il traffico in treni-km. I treni-km percorsi da treni merci circolanti sulla rete hanno mostrato segni di ripresa, facendo registrare solo un calo dello 0,5 % nel 2021 rispetto al 2019. Nel 2021 i servizi OSP di trasporto passeggeri espressi in treni-km hanno superato dell'1,1 % i livelli registrati nel 2019. Invece nel 2021 i servizi commerciali di trasporto passeggeri espressi in treni-km hanno registrato livelli inferiori del 18,7 % rispetto al 2019, in leggero miglioramento rispetto al 2020.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Emerge quindi con chiarezza una persistente riduzione del livello di traffico ferroviario derivante dall'impatto della pandemia di COVID-19 sul segmento passeggeri, che nel 2018 rappresentava circa l'80 % di tutto il traffico espresso in treni-km.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I dati dell'Organizzazione mondiale della sanità indicano che il numero di casi di COVID-19 registrati quotidianamente in Europa è aumentato in modo netto all'inizio del 2022 fino a livelli mai raggiunti prima nel corso della pandemia. Il numero di casi segnalati quotidianamente rimane inoltre molto elevato.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>È probabile che la pandemia abbia un impatto negativo persistente sul traffico ferroviario e che la difficile situazione finanziaria delle imprese ferroviarie persista fino alla fine del 2022.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>È pertanto necessario prorogare il periodo di riferimento di cui all'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429 fino 31 dicembre 2022.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Se il Parlamento europeo e il Consiglio dovessero sottoporre a scrutinio il presente regolamento per tutta la durata del termine entro il quale possono sollevare obiezioni a norma dell'articolo 6, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2020/1429, il presente regolamento entrerebbe in vigore soltanto dopo la fine del periodo di riferimento attualmente previsto dall'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429. Al fine di evitare l'incertezza giuridica, il presente regolamento dovrebbe essere adottato secondo la procedura d'urgenza di cui all'articolo 7 del regolamento (UE) 2020/1429 ed entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429 è sostituito dal seguente:
«Articolo 1
Il presente regolamento stabilisce norme temporanee sull'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria di cui al capo IV della direttiva 2012/34/UE. Esso si applica all'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria adibita a servizi ferroviari nazionali e internazionali disciplinato da tale direttiva durante il periodo compreso tra il 1 o marzo 2020 e il 31 dicembre 2022 (“periodo di riferimento”).».
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 29 giugno 2022
Per la Commissione
La presidente
Ursula VON DER LEYEN
<note>
( 1 ) GU L 333 del 12.10.2020, pag. 1 .
( 2 ) Regolamento (UE) 2022/312 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 febbraio 2022, che modifica il regolamento (UE) 2020/1429 per quanto riguarda la durata del periodo di riferimento per l'applicazione delle norme temporanee relative all'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria ( GU L 55 del 28.2.2022, pag. 1 ).
</note> | ITA | 32022R1036 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.3.2017   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 58/11</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/377 DELLA COMMISSIONE
del 3 marzo 2017
relativo alla non approvazione della sostanza attiva Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 conformemente al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 2,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 80, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1107/2009 la direttiva 91/414/CEE del Consiglio<a> (<span>2</span>)</a> si applica, per quanto riguarda la procedura e le condizioni di approvazione, alle sostanze attive per le quali è stata adottata una decisione conformemente all'articolo 6, paragrafo 3, della medesima direttiva prima del 14 giugno 2011. Per la<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 le condizioni di cui all'articolo 80, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1107/2009 sono soddisfatte tramite la decisione 2002/305/CE della Commissione<a> (<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 91/414/CEE, in data 6 marzo 2001 i Paesi Bassi (di seguito «lo Stato membro relatore») hanno ricevuto dalla società Maasmond-Westland una domanda volta ad ottenere l'iscrizione della sostanza attiva<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE. La decisione 2002/305/CE ha confermato la completezza del fascicolo, ritenendolo in linea di massima conforme ai requisiti concernenti i dati e le informazioni di cui agli allegati II e III della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli effetti di tale sostanza attiva sulla salute umana e animale e sull'ambiente sono stati valutati per gli impieghi proposti dal richiedente in conformità alle disposizioni dell'articolo 6, paragrafi 2 e 4, della direttiva 91/414/CEE. In data 11 marzo 2004 lo Stato membro relatore designato ha presentato un progetto di relazione di valutazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 4 giugno 2012 la società Artechno SA ha rilevato la responsabilità della società Maasmond-Westland e pertanto a norma dell'articolo 11, paragrafo 6, del regolamento (UE) n. 188/2011 della Commissione<a> (<span>4</span>)</a> sono state chieste al richiedente informazioni supplementari.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il progetto di relazione di valutazione è stato riesaminato dagli Stati membri e dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (in seguito «l'Autorità»); quest'ultima, in data 22 settembre 2015, ha presentato alla Commissione le sue conclusioni sulla valutazione del rischio di impiego della sostanza attiva<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874<a> (<span>5</span>)</a> come antiparassitario. L'Autorità ha individuato diverse lacune nei dati. In particolare, non è stato possibile formulare conclusioni sulla valutazione del rischio per la salute umana e per gli organismi acquatici derivante dall'uso di<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>In base alle informazioni disponibili non è stato quindi possibile giungere alla conclusione che la<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 soddisfa i criteri per l'iscrizione nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato il richiedente a presentare osservazioni sulle conclusioni dell'Autorità. La Commissione ha inoltre invitato il richiedente a presentare osservazioni sul progetto di relazione di riesame conformemente all'articolo 9 del regolamento (UE) n. 188/2011. Il richiedente ha presentato le sue osservazioni che sono state oggetto di un attento esame.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Nonostante le argomentazioni presentate dal richiedente non è stato tuttavia possibile sciogliere le riserve di cui al considerando 5. Le valutazioni effettuate in base alle informazioni fornite non consentono quindi di giungere alla conclusione che, nelle condizioni di uso proposte, i prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 sono generalmente conformi ai requisiti di cui all'articolo 5, paragrafo 1, lettere a) e b), della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 non dovrebbe pertanto essere approvata a norma dell'articolo 13, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 8, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 91/414/CEE, agli Stati membri è stata concessa la possibilità di accordare, per un periodo iniziale di tre anni, autorizzazioni provvisorie per i prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Le autorizzazioni già rilasciate dovrebbero pertanto essere revocate.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>È opportuno concedere agli Stati membri tempo sufficiente per revocare le autorizzazioni all'impiego di prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Laddove gli Stati membri concedano un periodo di tolleranza a norma dell'articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009, nel caso di prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 tale periodo dovrebbe terminare al più tardi il 24 giugno 2018.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il presente regolamento non pregiudica la presentazione di un'ulteriore domanda relativa alla<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Non approvazione della sostanza attiva
La sostanza attiva Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 non è approvata.
Articolo 2
Misure transitorie
Gli Stati membri revocano le autorizzazioni già rilasciate per i prodotti fitosanitari contenenti Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 quale sostanza attiva entro e non oltre il 24 giugno 2017.
Articolo 3
Periodo di tolleranza
L'eventuale periodo di tolleranza concesso dagli Stati membri a norma dell'articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009 è il più breve possibile e termina al più tardi il 24 giugno 2018.
Articolo 4
Entrata in vigore
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 3 marzo 2017
Per la Commissione
Il presidente
Jean-Claude JUNCKER
<note>
( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 .
( 2 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ).
( 3 ) Decisione 2002/305/CE della Commissione, del 19 aprile 2002, che riconosce in linea di massima la completezza del fascicolo presentato per un esame particolareggiato in vista della possibile iscrizione del clothianidin e della Pseudozyma flocculosa nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 104 del 20.4.2002, pag. 42 ).
( 4 ) Regolamento (UE) n. 188/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011, recante disposizioni di attuazione della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per quanto concerne la procedura per la valutazione delle sostanze attive che non erano ancora sul mercato due anni dopo la data della notifica di detta direttiva ( GU L 53 del 26.2.2011, pag. 51 ).
( 5 ) The EFSA Journal 2015; 13(9):4250 [32 pagg.]. Disponibile online all'indirizzo: www.efsa.europa.eu/it.
</note> | ITA | 32017R0377 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2023   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 241/116</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/2092 DELLA COMMISSIONE
del 28 settembre 2023
che fissa i prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione per i melassi nel settore dello zucchero applicabili a decorrere dal 1 o ottobre 2023
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare gli articoli 183 e 193 bis ,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma del regolamento (CE) n. 951/2006 della Commissione <a>(<span>2</span>)</a>, in relazione alla qualità tipo definita all'articolo 27 di detto regolamento, per "prezzo rappresentativo" dei melassi si intende il prezzo cif all'importazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel determinare i prezzi rappresentativi occorre tenere conto di tutte le informazioni di cui all'articolo 29 del regolamento (CE) n. 951/2006, tranne nei casi previsti all'articolo 30 di detto regolamento, e per la determinazione di tali prezzi può essere eventualmente seguito il metodo di cui all'articolo 33 del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Ai fini dell'adeguamento dei prezzi che non si riferiscono alla qualità tipo è necessario, in funzione della qualità del melasso offerta, maggiorare o diminuire i prezzi a norma dell'articolo 32 del regolamento (CE) n. 951/2006.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 40 del regolamento (CE) n. 951/2006, se il prezzo rappresentativo dei melassi di cui all'articolo 34, paragrafo 2, maggiorato del dazio all'importazione applicabile ai melassi di canna del codice NC 1703 10 00 o ai melassi di barbabietola del codice NC 1703 90 00, supera, per il prodotto in questione, 8,21 EUR/100 kg, i dazi all'importazione sono sospesi e sostituiti dall'importo pari alla differenza constatata dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>In caso di sospensione dei dazi all'importazione a norma dell'articolo 40 del regolamento (CE) n. 951/2006, occorre fissare importi specifici per tali dazi contemporaneamente ai prezzi rappresentativi.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Qualora esista una differenza tra il prezzo limite per il prodotto considerato e il prezzo rappresentativo, occorre fissare dazi addizionali all'importazione a norma dell'articolo 39 del regolamento (CE) n. 951/2006.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>I prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione dei melassi dei codici NC 1703 10 00 e 1703 90 00 dovrebbero essere stabiliti in conformità agli articoli 34 e 40 del regolamento (CE) n. 951/2006.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>È pertanto opportuno abrogare il regolamento di esecuzione (UE) 2022/1675 <a>(<span>3</span>)</a> della Commissione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Data la necessità di garantire che questa misura si applichi il più rapidamente possibile dopo la messa a disposizione dei dati aggiornati, è opportuno che il presente regolamento entri in vigore il secondo giorno successivo alla pubblicazione,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
I prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali applicabili all'importazione per i melassi dei codici NC 1703 10 00 e 1703 90 00 sono indicati nell'allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il regolamento di esecuzione (UE) 2022/1675 è abrogato.
Articolo 3
Il presente regolamento entra in vigore il secondo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 28 settembre 2023
Per la Commissione
a nome della presidente
Wolfgang BURTSCHER
Direttore generale
Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale
( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 .
( 2 ) Regolamento (CE) n. 951/2006 della Commissione, del 30 giugno 2006, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 318/2006 del Consiglio per quanto riguarda gli scambi di prodotti del settore dello zucchero con i paesi terzi ( GU L 178 dell'1.7.2006, pag. 24 ).
( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1675 della Commissione, del 29 settembre 2022, che fissa i prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione per i melassi nel settore dello zucchero applicabili a decorrere dal 1° ottobre 2022 ( GU L 252 del 30.9.2022, pag. 14 ).
ALLEGATO
PREZZI RAPPRESENTATIVI, IMPORTI DEI DAZI ALL'IMPORTAZIONE E IMPORTI DEI DAZI ADDIZIONALI ALL'IMPORTAZIONE PER I MELASSI NEL SETTORE DELLO ZUCCHERO APPLICABILI A DECORRERE DAL 1° OTTOBRE 2023
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(in EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Importo del prezzo rappresentativo per 100 kg netti di prodotto</p></td><td><p>Importo del dazio per 100 kg netti di prodotto<a> (<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Importo del dazio addizionale per 100 kg netti di prodotto</p></td></tr><tr><td><p>1703 10 00<a> (<span>2</span>)</a></p></td><td><p>23,22</p></td><td><p>0</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>1703 90 00<a> (<span>2</span>)</a></p></td><td><p>19,57</p></td><td><p>0</p></td><td><p>-</p></td></tr></tbody></table>
<note>
( 1 ) Questo importo sostituisce, in conformità all'articolo 40 del regolamento (CE) n. 951/2006, l'aliquota del dazio della tariffa doganale comune fissata per tali prodotti.
( 2 ) Importo fissato per la qualità tipo definita all'articolo 27 del regolamento (CE) n. 951/2006.
</note> | ITA | 32023R2092 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.11.2015   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 307/9</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2015/2172 DELLA COMMISSIONE
del 24 novembre 2015
che modifica la direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio riguardo alle soglie applicabili per le procedure di aggiudicazione degli appalti
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
vista la direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione ( 1 ) , in particolare l'articolo 9,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Con decisione 94/800/CE<a> (<span>2</span>)</a> il Consiglio ha concluso l'accordo sugli appalti pubblici («l'accordo»)<a> (<span>3</span>)</a>. È opportuno che l'accordo sia applicato a qualsiasi appalto pubblico con un valore che raggiunge o supera gli importi («soglie») fissati nell'accordo stesso ed espressi in diritti speciali di prelievo.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Uno degli obiettivi della direttiva 2014/23/UE è permettere agli enti aggiudicatori e alle autorità aggiudicatrici che applicano tale direttiva di adempiere contemporaneamente agli obblighi definiti nell'accordo. Per conseguire detto obiettivo le soglie previste dalla summenzionata direttiva per gli appalti pubblici, contemplate anche nell'accordo, dovrebbero essere allineate al fine di garantire che corrispondano ai controvalori in euro, arrotondati al migliaio più vicino, delle soglie fissate nell'accordo.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Per motivi di coerenza è opportuno allineare anche le soglie della direttiva 2014/23/UE che non sono contemplate nell'accordo. La direttiva 2014/23/UE dovrebbe pertanto essere modificata di conseguenza.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Poiché il calcolo delle soglie rivedute va effettuato sulla base di un valore medio dell'euro per un determinato periodo che termina il 31 agosto e le soglie rivedute devono essere pubblicate nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span> all'inizio del mese di novembre, all'atto dell'adozione del presente regolamento dovrebbe essere applicata la procedura d'urgenza,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
All'articolo 8, paragrafo 1, della direttiva 2014/23/UE, l'importo «5 186 000 EUR» è sostituito da «5 225 000 EUR».
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il 1 o gennaio 2016.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 24 novembre 2015
Per la Commissione
Il presidente
Jean-Claude JUNCKER
<note>
( 1 ) GU L 94 del 28.3.2014, pag. 1 .
( 2 ) Decisione 94/800/CE del Consiglio, del 22 dicembre 1994, relativa alla conclusione a nome della Comunità europea, per le materie di sua competenza, degli accordi dei negoziati multilaterali dell'Uruguay Round (1986-1994) ( GU L 336 del 23.12.1994, pag. 1 ).
( 3 ) L'accordo è un accordo plurilaterale nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio e il suo scopo è la reciproca apertura dei mercati degli appalti tra le parti in causa.
</note> | ITA | 32015R2172 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.9.2020   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 296/1</p></td></tr></tbody></table>
DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/1260 DEL CONSIGLIO
del 4 settembre 2020
che modifica la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 che autorizza la Romania ad applicare una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
vista la direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( 1 ) , in particolare l’articolo 395, paragrafo 1, primo comma,
vista la proposta della Commissione europea,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Conformemente all’articolo 287, della direttiva 2006/112/CE, la Romania è in grado di applicare una franchigia dall’imposta sul valore aggiunto (IVA) ai soggetti passivi il cui volume d’affari annuo è al massimo uguale al controvalore in moneta nazionale di 35 000 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione all’Unione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione 2012/181/UE del Consiglio <a>(<span>2</span>)</a> la Romania è stata autorizzata a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE («la misura di deroga»), al fine di esentare dall’IVA i soggetti passivi il cui volume d’affari annuo non superava il controvalore in moneta nazionale di 65 000 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione all’Unione. La misura di deroga ha cessato di produrre effetti il 31 dicembre 2014.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione 2014/931/UE del Consiglio <a>(<span>3</span>)</a>, la Romania è stata autorizzata a continuare ad applicare la misura di deroga fino al 31 dicembre 2017.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 del Consiglio <a>(<span>4</span>)</a>, la Romania è stata autorizzata ad applicare una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE, al fine di esentare dall’IVA i soggetti passivi il cui volume d’affari annuo non supera il controvalore in moneta nazionale di 88 500 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione. La misura di deroga era stata autorizzata fino al 31 dicembre 2020, o fino all’entrata in vigore di una direttiva di modifica delle disposizioni degli articoli da 281 a 294 della direttiva 2006/112/CE, se questa data è anteriore.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 18 febbraio 2020 il Consiglio ha adottato la direttiva (UE) 2020/285 <a>(<span>5</span>)</a> che modifica gli articoli da 281 a 294 della direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese. La predetta direttiva consente agli Stati membri di esentare i soggetti passivi il cui volume d’affari annuo nello Stato membro non supera la soglia di 85 000 EUR o il controvalore in moneta nazionale dello Stato membro.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Con lettera protocollata dalla Commissione il 14 gennaio 2020 la Romania ha chiesto l’autorizzazione a prorogare la misura di deroga dopo il 31 dicembre 2020.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>A norma dell’articolo 395, paragrafo 2, secondo comma, della direttiva 2006/112/CE, con lettera del 18 febbraio 2020 la Commissione ha trasmesso la richiesta presentata dalla Romania agli altri Stati membri. Con lettera del 19 febbraio 2020 la Commissione ha comunicato alla Romania di disporre di tutte le informazioni necessarie per l’esame della domanda.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Dalle informazioni fornite dalla Romania emerge che i motivi della domanda di deroga restano in gran parte immutati. La misura di deroga è una misura di semplificazione che riduce gli obblighi in materia di IVA per numerose piccole imprese. Essa inoltre riduce l’onere delle autorità fiscali, che non dovranno più controllare la riscossione di un volume ridotto di entrate da un numero maggiore di piccole imprese. Il mantenimento dell’attuale soglia di esenzione sembra essere un modo efficace per risparmiare risorse amministrative e ridurre l’evasione fiscale.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La misura di deroga è e resterà facoltativa per i soggetti passivi. I soggetti passivi hanno sempre la possibilità di scegliere il regime IVA normale ai sensi dell’articolo 290 della direttiva 2006/112/CE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Secondo le informazioni fornite dalla Romania, la misura di deroga avrà solo un’incidenza trascurabile sull’importo complessivo del gettito nazionale riscosso allo stadio del consumo finale.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La misura di deroga non inciderà sulle risorse proprie dell’Unione provenienti dall’IVA in quanto la Romania effettuerà il calcolo della compensazione in conformità alle disposizioni dell’articolo 6 del regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio <a>(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Tenuto conto dell’incidenza potenzialmente positiva della misura di deroga sulla riduzione degli oneri amministrativi e dei costi di conformità per le piccole imprese e per le autorità fiscali nonché dell’assenza di ripercussioni rilevanti per il gettito IVA totale riscosso, è opportuno autorizzare la Romania a prorogare la misura di deroga.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>È opportuno che l’autorizzazione ad applicare la misura di deroga sia limitata nel tempo. È opportuno che il limite temporale sia sufficiente per consentire di valutare l’efficacia e l’adeguatezza della soglia. Inoltre, ai sensi dell’articolo 3, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2020/285, gli Stati membri devono adottare e pubblicare, entro il 31 dicembre 2024, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per conformarsi all’articolo 1 di tale direttiva nonché applicare tali disposizioni a decorrere dal 1<span>o</span> gennaio 2025. È pertanto opportuno autorizzare la Romania ad applicare la misura di deroga fino al 31 dicembre 2024.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>È pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
All’articolo 2 della decisione di esecuzione (UE) 2017/1855, il secondo comma è sostituito dal seguente:
«La presente decisione si applica dal 1 o gennaio 2018 fino al 31 dicembre 2024.».
Articolo 2
Gli effetti della presente decisione decorrono dal giorno della notificazione.
Articolo 3
La Romania è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 4 settembre 2020
Per il Consiglio
Il presidente
M. ROTH
<note>
( 1 ) GU L 347 dell’11.12.2006, pag. 1 .
( 2 ) Decisione di esecuzione 2012/181/EU del Consiglio, del 26 marzo 2012, che autorizza la Romania a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 92 del 30.3.2012, pag. 26 ).
( 3 ) Decisione di esecuzione 2014/931/UE del Consiglio, del 16 dicembre 2014, che proroga l’applicazione della decisione di esecuzione 2012/181/UE, che autorizza la Romania a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 365 del 19.12.2014, pag. 145 ).
( 4 ) Decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 del Consiglio, del 10 ottobre 2017, che autorizza la Romania ad applicare una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 265 del 14.10.2017, pag. 19 ).
( 5 ) Direttiva (UE) 2020/285 del Consiglio, del 18 febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese e il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto riguarda la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni allo scopo di verificare la corretta applicazione del regime speciale per le piccole imprese ( GU L 62 del 2.3.2020, pag. 13 ).
( 6 ) Regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dell’imposta sul valore aggiunto ( GU L 155 del 7.6.1989, pag. 9 ).
</note> | ITA | 32020D1260 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.12.2022   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 325/11</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO (UE, Euratom) 2022/2496 DEL CONSIGLIO
del 15 dicembre 2022
recante modifica del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027
IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 312,
visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 106 bis ,
vista la proposta della Commissione europea,
vista l’approvazione del Parlamento europeo ( 1 ) ,
previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,
deliberando secondo una procedura legislativa speciale,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A seguito della guerra di aggressione non provocata e ingiustificata da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina, l’Unione sostiene l’Ucraina con una serie di misure finanziarie. Il sostegno è stato fornito su base ad hoc per un periodo di tempo limitato e ha richiesto una dotazione significativa a carico del bilancio dell’Unione e garanzie degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L’Ucraina necessiterà di un’assistenza continua per sostenere il funzionamento dello Stato. Insieme ad altri partner internazionali l’Unione dovrebbe contribuire a far fronte a necessità di finanziamento urgenti dell’Ucraina. A tal fine l’Unione ha istituito un nuovo strumento a norma del regolamento (UE) 2022/2463 del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>2</span>)</a>. A norma di tale strumento, una parte significativa dell’assistenza finanziaria prevista sarà fornita sotto forma di prestiti.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nel contesto di accresciuta instabilità esterna, è opportuno prevedere una soluzione di finanziamento strutturata per gli anni 2023 e 2024, al fine di garantire un sostegno finanziario continuo all’Ucraina.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>È pertanto opportuno consentire all’Unione di fornire le risorse di bilancio necessarie in modo sostenibile e corretto. A tal fine è auspicabile estendere il meccanismo esistente sotto forma di garanzia del bilancio dell’Unione per coprire l’assistenza finanziaria messa a disposizione dell’Ucraina negli anni 2023 e 2024. Tale meccanismo dovrebbe consentire di attivare fino al 100 % degli importi della passività finanziaria necessari per onorare gli obblighi di rimborso dell’Unione nell’ambito di operazioni di assunzione ed erogazione di prestiti nel caso in cui l’Unione non riceva dall’Ucraina il pagamento dovuto a tempo debito.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Dovrebbe essere possibile attivare gli stanziamenti necessari nel bilancio dell’Unione al di sopra dei massimali del quadro finanziario pluriennale per gli Stati membri, come pure per l’assistenza finanziaria all’Ucraina disponibile per gli anni 2023 e 2024. Tale possibilità non dovrebbe pregiudicare l’obbligo di rispettare il massimale delle risorse proprie di cui all’articolo 3, paragrafo 1, della decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio <a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>In linea di principio, salvo l’emergere di ulteriori eccezionali sviluppi, tale garanzia del bilancio dell’Unione dovrebbe coprire l’assistenza finanziaria all’Ucraina nel breve termine per un importo massimo di 18 000 000 000 EUR, come specificato nel regolamento (UE) 2022/2463, e l’uso dell’assistenza macrofinanziaria nel 2024 dovrebbe essere limitata a esborsi nel primo trimestre di tale anno come specificato in tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe applicarsi solo ai programmi riguardanti l’assistenza finanziaria all’Ucraina disponibile per gli anni 2023 e 2024.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>È pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio <a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Considerata l’urgenza dovuta alle circostanze eccezionali causate dalla guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell’Ucraina, si ritiene opportuno invocare l’eccezione al periodo di otto settimane prevista all’articolo 4 del protocollo n. 1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nell’Unione europea, allegato al trattato sull’Unione europea, al trattato sul funzionamento dell’Unione europea e al trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Alla luce della situazione in Ucraina, il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
All’articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 è aggiunto il comma seguente:
«Se è necessario attivare una garanzia per l’assistenza finanziaria all’Ucraina disponibile per gli anni 2023 e 2024 e autorizzata conformemente all’articolo 220, paragrafo 1, del regolamento finanziario, l’importo necessario viene attivato al di sopra dei massimali fissati nel QFP.».
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 15 dicembre 2022
Per il Consiglio
Il presidente
M. BEK
<note>
( 1 ) Approvazione del 24 novembre 2022 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale).
( 2 ) Regolamento (UE) 2022/2463 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, che istituisce uno strumento per fornire sostegno all’Ucraina nel 2023 (assistenza macrofinanziaria +) ( GU L 322 del 16.12.2022, pag. 1 ).
( 3 ) Decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea e che abroga la decisione 2014/335/UE, Euratom ( GU L 424 del 15.12.2020, pag. 1 ).
( 4 ) Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio, del 17 dicembre 2020, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 ( GU L 433I del 22.12.2020, pag. 11 ).
</note> | ITA | 32022R2496 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.6.2021   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>CI 219/1</p></td></tr></tbody></table>
DECISIONE DELLA COMMISSIONE
del 7 giugno 2021
che abroga la decisione 2009/17/CE
(2021/C 219 I/01)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione 2009/17/CE della Commissione <a>(<span>1</span>)</a> ha istituito un comitato di esperti sul distacco dei lavoratori («il comitato») al fine di sostenere e assistere gli Stati membri nell’adempimento degli obblighi derivati dalla direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel 2019 il regolamento (UE) 2019/1149 del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>3</span>)</a> ha istituito l’Autorità europea del lavoro («l’Autorità») allo scopo di assistere gli Stati membri e la Commissione nell’effettiva applicazione ed esecuzione del diritto dell’Unione in materia di mobilità dei lavoratori sul territorio dell’Unione e dei sistemi di sicurezza sociale all’interno dell’Unione, compreso il distacco dei lavoratori.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell’articolo 4 del regolamento (UE) 2019/1149, l’Autorità sostiene gli Stati membri e la Commissione nel migliorare l’accesso alle informazioni, sostiene il rispetto delle norme e la cooperazione tra gli Stati membri nell’applicazione e nell’attuazione coerente, efficiente ed efficace del diritto dell’Unione in materia di mobilità dei lavoratori sul territorio dell’Unione, coordina i sistemi di sicurezza sociale all’interno dell’Unione, fa opera di mediazione e facilita soluzioni in caso di controversie.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I compiti dell’Autorità di cui all’articolo 4 del regolamento (UE) 2019/1149 comprendono parte dei compiti precedentemente svolti dal comitato, tra cui lo scambio di informazioni sulla cooperazione amministrativa e l’assistenza in materia di applicazione, conformemente all’articolo 2 della decisione 2009/17/CE della Commissione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>È pertanto opportuno abrogare la decisione 2009/17/CE,</p></td></tr></tbody></table>
DECIDE:
Articolo 1
La decisione 2009/17/CE è abrogata.
Articolo 2
La presente decisione si applica a decorrere dal 26 maggio 2021.
Fatto a Bruxelles, il 7 giugno 2021
Per la Commissione
Nicolas SCHMIT
Membro della Commissione
<note>
( 1 ) 2009/17/CE: decisione della Commissione, del 19 dicembre 2008, che istituisce un comitato di esperti sul distacco dei lavoratori ( GU L 8 del 13.1.2009, pag. 26 ).
( 2 ) Direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi ( GU L 18 del 21.1.1997, pag. 1 ).
( 3 ) Regolamento (UE) 2019/1149 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che istituisce l’Autorità europea del lavoro, che modifica i regolamenti (CE) n. 883/2004, (UE) n. 492/2011, e (UE) 2016/589 e che abroga la decisione (UE) 2016/344 ( GU L 186 dell'11.7.2019, pag. 21 ).
</note> | ITA | 32021D0609(01) |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.6.2014   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 182/20</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 684/2014 DELLA COMMISSIONE
del 20 giugno 2014
relativo all'autorizzazione della cantaxantina come additivo per mangimi per galline da riproduzione (titolare dell'autorizzazione: DSM Nutritional Products Ltd)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all'alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1831/2003 disciplina l'autorizzazione degli additivi destinati all'alimentazione animale e definisce i motivi e le procedure per il rilascio di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1831/2003 è stata presentata una domanda di autorizzazione della cantaxantina. Tale domanda era corredata delle informazioni e dei documenti prescritti dall'articolo 7, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La domanda concerne l'autorizzazione di un preparato di cantaxantina come additivo per mangimi destinati a galline da riproduzione, da classificare nella categoria degli «additivi zootecnici».</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'Autorità europea per la sicurezza alimentare («l'Autorità») ha concluso, nel suo parere del 12 dicembre 2012<a> (<span>2</span>)</a>, che nelle condizioni di impiego proposte la cantaxantina non ha effetti dannosi per la salute animale e umana o l'ambiente, e che potrebbe avere un'azione stabilizzante sulla funzione riproduttiva delle galline da riproduzione. L'Autorità ritiene che non siano necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo alla commercializzazione. Essa ha esaminato anche la relazione sul metodo di analisi dell'additivo per mangimi negli alimenti per animali presentata dal laboratorio di riferimento istituito dal regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La valutazione del preparato di cantaxantina dimostra che le condizioni di autorizzazione di cui all'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1831/2003 sono rispettare. Pertanto è opportuno autorizzare l'impiego di tale preparato come specificato nell'allegato del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
Autorizzazione
Il preparato di cui all'allegato, appartenente alla categoria «additivi zootecnici» e al gruppo funzionale «altri additivi zootecnici», è autorizzato come additivo nell'alimentazione animale alle condizioni stabilite in detto allegato.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 20 giugno 2014
Per la Commissione
Il presidente
José Manuel BARROSO
( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 .
( 2 ) The EFSA Journal 2013; 11(1):3047.
ALLEGATO
<table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell'additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell'autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo analitico</p></td><td><p>Specie animale o categoria di animali</p></td><td><p>Età massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td><td><p>Limiti massimi per i residui negli alimenti di origine animale interessati</p></td></tr><tr><td><p>mg di principio attivo/kg di mangime completo con un tenore d'umidità del 12 %</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria: additivi zootecnici. gruppo funzionale: altri additivi zootecnici (stabilizzazione della funzione riproduttiva).</span></p></td></tr><tr><td><p>4d161 g</p></td><td><p>DSM Nutritional Products Ltd. rappresentato da DSM Nutritional Products Sp. Z.o.o.</p></td><td><p>Cantaxantina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Preparato contenente un minimo di:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p> </p></td><td><p>10 % di cantaxantina;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p> </p></td><td><p>≤ 2,2 % di etossichina;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p> </p></td><td><p>diclorometano: ≤ 10 mg/kg di additivo.</p></td></tr></tbody></table><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>cantaxantina</p><p>C<span>40</span>H<span>52</span>O<span>2</span></p><p>Numero CAS: 514-78-3</p><p>Tenore: minimo 96 %</p><p>Prodotto mediante sintesi chimica</p><p><span>Metodo di analisi</span><a> (<span>1</span>)</a></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>Per la determinazione della cantaxantina nell'additivo per mangimi: spettrofotometria (426 nm)</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>Per la determinazione della cantaxantina nelle premiscele e nei mangimi: Cromatografia liquida ad alta prestazione in fase normale associata a rilevazione VIS (NP-HPLC-VIS, 466 nm)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Galline da riproduzione</p></td><td><p>—</p></td><td><p>6</p></td><td><p>6</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela indicare le condizioni di conservazione e la stabilità nel trattamento a caldo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>La miscela delle varie fonti di cantaxantina non deve superare i 6 mg di cantaxantina per kg di mangime completo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>La miscela di questo preparato con cantaxantina e altri carotenoidi è ammessa a condizione che non superi la concentrazione di 80 mg/kg nel mangime completo</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Per motivi di sicurezza: durante la manipolazione utilizzare dispositivi di protezione dell'apparato respiratorio, occhiali e guanti di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>10 luglio 2024</p></td><td><p>15 mg di cantaxantina/kg di fegato (tessuto umido) e 2,5 mg di cantaxantina/kg di pelle/grasso (tessuto umido)</p></td></tr></tbody></table>
<note>
( 1 ) Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento dell'Unione europea per gli additivi per mangimi: www.irmm.jrc.be/eurl-feed-additives
</note> | ITA | 32014R0684 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2020   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 417/373</p></td></tr></tbody></table>
DECISIONE (UE) 2020/1965 DEL PARLAMENTO EUROPEO
del 13 maggio 2020
sul discarico per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA) per l’esercizio 2018
IL PARLAMENTO EUROPEO,
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018 <a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti i conti annuali consolidati dell’Unione europea relativi all’esercizio 2018 [COM(2019) 316 — C9-0050/2019] <a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all’esercizio 2018 <a>(<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l’esercizio 2017 [COM(2019) 334],</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2018 presentata all’autorità competente per il discarico [COM(2019) 350] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2019) 300],</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all’esercizio 2018, corredata della risposta dell’Agenzia <a>(<span>4</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l’affidabilità dei conti nonché la legittimità e la regolarità delle relative operazioni <a>(<span>5</span>)</a>, presentata dalla Corte dei conti per l’esercizio 2018 a norma dell’articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 18 febbraio 2020 sul discarico da dare alla Commissione per l’esecuzione del bilancio per l’esercizio 2018 (05762/2020 — C9-0019/2020),</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto l’articolo 106 <span>bis</span> del trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio <a>(<span>6</span>)</a>, in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 <a>(<span>7</span>)</a>, in particolare gli articoli 69, 260, 261 e 262,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari <a>(<span>8</span>)</a>, in particolare l’articolo 14, paragrafo 3,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari <a>(<span>9</span>)</a>, in particolare l’articolo 66, primo e secondo comma,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la decisione di esecuzione 2013/779/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca e abroga la decisione 2008/37/CE <a>(<span>10</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti l’articolo 99 e l’allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>visti i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo, della commissione per l’occupazione e gli affari sociali, della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, della commissione per la cultura e l’istruzione, della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e della commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere,</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>—</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0069/2020),</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>A.</p></td><td><p>considerando che, in base all’articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull’Unione europea, la Commissione dà esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell’articolo 317 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, dà esecuzione al bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilità, in conformità del principio della buona gestione finanziaria;</p></td></tr></tbody></table>
1. concede il discarico al direttore dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia esecutiva per l’esercizio 2018;
2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione III — Commissione e agenzie esecutive;
3. incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (serie L).
Il presidente
David Maria SASSOLI
Il segretario generale
Klaus WELLE
<note>
( 1 ) GU L 57 del 28.2.2018, pag. 1 .
( 2 ) GU C 327 del 30.9.2019, pag. 1 .
( 3 ) GU C 376 del 6.11.2019, pag. 30 .
( 4 ) GU C 417 dell’11.12.2019, pag. 1 .
( 5 ) GU C 417 dell’11.12.2019, pag. 34 .
( 6 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 .
( 7 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 .
( 8 ) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1 .
( 9 ) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6 .
( 10 ) GU L 346 del 20.12.2013, pag. 58 .
</note> | ITA | 32020B1965 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.12.2016   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 354/32</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO (UE) 2016/2339 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 14 dicembre 2016
recante modifica del regolamento (UE) n. 952/2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione, per quanto riguarda le merci che sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione per via marittima o aerea
IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207,
vista la proposta della Commissione europea,
previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali,
deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 1 ) ,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Al fine di facilitare i flussi di scambi, l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a> (<span>2</span>)</a> esclude l'applicazione di determinate disposizioni di tale regolamento alle merci che sono temporaneamente uscite dal territorio doganale dell'Unione circolando tra due porti o aeroporti dell'Unione senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione. Le disposizioni in questione disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata, l'obbligo di notificare l'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile, le norme che disciplinano l'obbligo di trasportare le merci in determinati luoghi e di presentarle alle dogane nel luogo in cui sono scaricate o trasbordate ela custodia temporanea.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Quale conseguenza di tale esclusione, non vi è alcuna base giuridica per richiedere che le merci che vengono scaricate o trasbordate siano presentate nel luogo in cui esse sono reintrodotte nel territorio doganale dell'Unione dopo esserne uscite temporaneamente. In mancanza di tale presentazione può risultare più difficile per le autorità doganali assicurare la vigilanza di tali merci, e vi è il rischio che i dazi all'importazione e gli altri oneri non siano correttamente riscossi e che le misure di carattere non fiscale, come i controlli veterinari e fitosanitari, non siano correttamente applicate.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe pertanto essere modificato per tenere conto delle situazioni specifiche delle merci unionali e di quelle non unionali.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Per assicurare una vigilanza doganale efficace delle merci non unionali, dovrebbero continuare ad applicarsi alle merci non unionali le disposizioni che disciplinano l'obbligo di trasportare le merci in determinati luoghi, di presentarle alle autorità doganali al momento dello scarico o del trasbordo, e di attendere l'autorizzazione prima di scaricare o trasbordare le merci nonché le disposizioni che disciplinano la custodia temporanea. Pertanto l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe prevedere che, per quanto riguarda le merci non unionali, siano escluse solo le norme che disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata e l'obbligo di notifica dell'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Per assicurare una vigilanza efficace delle merci unionali, l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe distinguere tra la situazione di merci unionali la cui posizione deve essere dimostrata in conformità dell'articolo 153, paragrafo 2, di tale regolamento e le merci unionali che hanno mantenuto la propria posizione in virtù dell'articolo 155, paragrafo 2, di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per quanto riguarda le merci unionali la cui posizione deve essere dimostrata ai sensi dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 952/2013, dovrebbe essere esclusa solo l'applicazione delle norme che disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata e l'obbligo di notifica dell'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile, al fine di consentire un'adeguata vigilanza doganale.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Inoltre le norme di cui all'articolo 139 del regolamento (UE) n. 952/2013 che disciplinano l'obbligo di presentare le merci in dogana al momento dello scarico o del trasbordo e le norme di cui all'articolo 140 di tale regolamento che disciplinano l'obbligo ai sensi dell'articolo 140 di tale regolamento di attendere l'autorizzazione prima di scaricare o trasbordare le merci non dovrebbero allo stesso modo applicarsi alle merci dell'Unione che hanno mantenuto la propria posizione in virtù dell'articolo 155, paragrafo 2, dello stesso regolamento, in considerazione del fatto che, anche se le merci sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione, la loro pozione non si è modificata e non deve essere dimostrata.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I riferimenti dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 all'articolo 135, paragrafo 1, e all'articolo 137 di tale regolamento dovrebbero essere soppressi al fine di obbligare la persona che fa entrare le merci nel territorio doganale dell'Unione a trasportarle nel luogo designato dalle autorità doganali, consentendo loro di verificare, ove necessario, se si tratti di merci unionali o non unionali.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il riferimento dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 all'articolo 141 di tale regolamento dovrebbe essere soppresso in modo da chiarire che l'articolo 141, paragrafo 1, di tale regolamento, che esclude l'applicazione di talune disposizioni alle merci che circolano in regime di transito, si applica anche quando le merci sono reintrodotte nel territorio doganale dell'Unione dopo esserne uscite temporaneamente per via marittima o aerea in linea diretta.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Allo stesso modo il riferimento dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 agli articoli da 144 a 149 di tale regolamento per quanto concerne la custodia temporanea dovrebbe essere soppresso. Mentre le norme stabilite in tali articoli non si applicano alle merci dell'Unione, esse dovrebbero applicarsi a merci non unionali. A tale proposito, è opportuno modificare di conseguenza l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore quanto prima in modo da assicurare senza ulteriore ritardo un'efficace vigilanza delle merci,</p></td></tr></tbody></table>
HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 è sostituito dal seguente:
«Articolo 136
Merci che sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione per via marittima o aerea
1. Gli articoli da 127 a 130 e l'articolo 133 non si applicano nei casi in cui le merci non unionali siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione.
2. Gli articoli da 127 a 130 e l'articolo 133 non si applicano nei casi in cui le merci unionali la cui posizione doganale di merci unionali deve essere dimostrata a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione.
3. Gli articoli da 127 a 130 e gli articoli 133, 139 e 140 non si applicano nei casi in cui le merci unionali che circolano senza che muti la loro posizione doganale a norma dell'articolo 155, paragrafo 2, siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione.».
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Strasburgo, il 14 dicembre 2016
Per il Parlamento europeo
Il presidente
M. SCHULZ
Per il Consiglio
Il presidente
I. KORČOK
<note>
( 1 ) Posizione del Parlamento europeo del 1 o dicembre 2016 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio dell'8 dicembre 2016.
( 2 ) Regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione ( GU L 269 del 10.10.2013, pag. 1 ).
</note> | ITA | 32016R2339 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.7.2014   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 198/1</p></td></tr></tbody></table>
REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 735/2014 DELLA COMMISSIONE
del 4 luglio 2014
recante la duecentosedicesima modifica del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alla rete Al-Qaeda
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, del 27 maggio 2002, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alla rete Al-Qaeda ( 1 ) , in particolare l'articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e l'articolo 7 bis , paragrafo 1,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 figura l'elenco delle persone, dei gruppi e delle entità a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche a norma del regolamento.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 26 giugno 2014 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (CSNU) ha deciso di aggiungere una persona fisica e un'entità al suo elenco delle persone, dei gruppi e delle entità a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Occorre pertanto aggiornare opportunamente l'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il presente regolamento deve entrare in vigore immediatamente per garantire l'efficacia delle misure ivi contemplate,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Articolo 1
L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento.
Articolo 2
Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea .
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 4 luglio 2014
Per la Commissione
A nome del presidente
Capo del Servizio degli strumenti di politica estera
( 1 ) GU L 139 del 29.5.2002, pag. 9 .
ALLEGATO
L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è così modificato:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La voce seguente è aggiunta all'elenco «Persone fisiche»:</p><p>«Shekau Mohammed<span>Abubakar</span> (alias (a) Abubakar Shekau; (b) Abu Mohammed Abubakar bin Mohammed; (c) Abu Muhammed Abubakar bi Mohammed; (d) Shekau; (e) Shehu; (f) Shayku; (g) Imam Darul Tauhid; (h) Imam Darul Tawheed). Titolo: imam. Funzione: leader di Jama'atu Ahlis Sunna Lidda'Awati Wal-Jihad (Boko Haram). Data di nascita: 1969. Luogo di nascita: villaggio di Shekau, Stato di Yobe, Nigeria. Nazionalità: nigeriana. Indirizzo: Nigeria. Altre informazioni: (a) descrizione fisica: colore degli occhi: neri; colore dei capelli: neri; (b) foto disponibile per l'inserimento nella Special Notice INTERPOL-Consiglio di sicurezza dell'ONU. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 26.6.2014.»</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La voce seguente è aggiunta all'elenco «Persone giuridiche, gruppi ed entità»:</p><p>«Ansarul Muslimina Fi Biladis Sudan (alias: (a) Ansaru; (b) Ansarul Muslimina fi Biladis Sudan; (c) Jama'atu Ansaril Muslimina fi Biladis Sudan (JAMBS); (d) Jama'atu Ansarul Muslimina fi Biladis-Sudan (JAMBS); (e) Jamma'atu Ansarul Muslimina fi Biladis-Sudan (JAMBS); (f) Vanguards for the Protection of Muslims in Black Africa; (g) Vanguard for the Protection of Muslims in Black Africa). Indirizzo: Nigeria. Altre informazioni: (a) gruppo creato nel 2012; (b) opera in Nigeria. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 26.6.2014.»</p></td></tr></tbody></table> | ITA | 32014R0735 |
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.12.2019   </p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell’Unione europea</p></td><td><p>L 316/57</p></td></tr></tbody></table>
DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/2081 DELLA COMMISSIONE
del 28 novembre 2019
che rinnova l’autorizzazione all’immissione in commercio di prodotti contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata (ACS-BNØØ8-2) risultato della commercializzazione di tale colza nei paesi terzi fino al 2005, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio
[notificata con il numero C(2019) 7480]
(Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede)
(Testo rilevante ai fini del SEE)
LA COMMISSIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea,
visto il regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati ( 1 ) , in particolare l’articolo 11, paragrafo 3, e l’articolo 23, paragrafo 3,
considerando quanto segue:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione 2009/184/CE della Commissione <a>(<span>2</span>)</a> ha autorizzato l’immissione in commercio di alimenti e mangimi contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata (di seguito «colza T45»). L’ambito di applicazione di tale autorizzazione riguardava anche l’immissione in commercio di prodotti, diversi da alimenti e mangimi, contenenti colza T45 per gli stessi usi di tutti gli altri tipi di colza ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il richiedente ha indicato nelle sue domande e nelle comunicazioni alla Commissione che la commercializzazione dei semi di colza T45 è stata interrotta dopo la stagione di semina 2005.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L’unico scopo di tali domande era quindi coprire la presenza di colza T45 che risulta dalla coltivazione nei paesi terzi negli anni passati.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>In ottemperanza alle prescrizioni in materia di monitoraggio stabilite dalla decisione 2009/184/CE, il richiedente ha mostrato che tracce minime di colza T45 sono tuttora presenti nella colza importata nell’Unione a partire da paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 9 gennaio 2018 il titolare dell’autorizzazione, Bayer CropScience AG, ha quindi presentato alla Commissione, conformemente agli articoli 11 e 23 del regolamento (CE) n. 1829/2003, una domanda di rinnovo di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il richiedente ha riconfermato nella sua domanda che scopo della stessa era coprire la presenza di colza T45 negli alimenti e nei mangimi che risulta dalla sua coltivazione nei paesi terzi fino al 2005.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il 14 febbraio 2019 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare («l’Autorità») ha espresso un parere favorevole complessivo <a>(<span>3</span>)</a> sulla colza T45 conformemente agli articoli 6 e 18 del regolamento (CE) n. 1829/2003. Essa ha concluso che la domanda di rinnovo non conteneva prove di nuovi pericoli, modifiche dell’esposizione o incertezze scientifiche tali da modificare le conclusioni della valutazione iniziale del rischio relativa alla colza T45 adottata dall’Autorità nel 2008 <a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Nel suo parere del 14 febbraio 2019 l’Autorità ha preso in considerazione tutte le questioni e le preoccupazioni sollevate dagli Stati membri nell’ambito della consultazione delle autorità nazionali competenti, come previsto all’articolo 6, paragrafo 4, e all’articolo 18, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L’Autorità è inoltre pervenuta alla conclusione che il piano di monitoraggio degli effetti ambientali presentato da Bayer CropScience AG, consistente in un piano generale di sorveglianza, è conforme agli usi cui i prodotti sono destinati.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Tenendo conto di tali conclusioni, è opportuno rinnovare l’autorizzazione all’immissione in commercio di alimenti e mangimi contenenti o derivati da colza T45 e di prodotti, diversi da alimenti e mangimi, contenenti colza T45 per gli stessi usi di tutti gli altri tipi di colza ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>In base al parere dell’Autorità, per i prodotti oggetto della presente decisione non risultano necessari requisiti specifici in materia di etichettatura. A norma dell’articolo 12, paragrafo 2, e dell’articolo 24, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 e dell’articolo 4, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>5</span>)</a>, le disposizioni generali di tracciabilità ed etichettatura non si applicano alla presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di alimenti o mangimi geneticamente modificati in proporzione non superiore allo 0,9 %.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Allo scopo di continuare a monitorare l’eliminazione graduale della colza T45, è opportuno continuare a segnalare regolarmente la sua presenza nei prodotti importati come previsto dalla decisione 2009/184/CE.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Con lettera del 1<span>o</span> agosto 2018 Bayer CropScience AG ha richiesto alla Commissione di trasferire i propri diritti e i propri obblighi relativi a tutte le autorizzazioni e a tutte le domande pendenti di prodotti geneticamente modificati a BASF Agricultural Solutions Seed US LLC. Con lettera del 19 ottobre 2018 BASF Agricultural Solutions US LLC ha confermato tale trasferimento e ha autorizzato BASF SE ad agire come suo rappresentante nell’Unione.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il 17 maggio 2019 il richiedente ha chiesto alla Commissione di limitare l’ambito di applicazione della decisione di rinnovo per consentire la presenza di colza T45 negli alimenti e nei mangimi in proporzione non superiore allo 0,9 %. A seguito di tale richiesta l’ambito di applicazione della presente decisione è limitato a una presenza massima di colza T45 negli alimenti e nei mangimi pari allo 0,9 %.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Alla colza T45 è stato assegnato un identificatore unico conformemente al regolamento (CE) n. 65/2004 della Commissione <a>(<span>6</span>)</a> nel contesto dell’autorizzazione iniziale rilasciata dalla decisione 2009/184/CE. È opportuno continuare a utilizzare tale identificatore unico.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il titolare dell’autorizzazione dovrebbe presentare relazioni annuali sull’attuazione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio. Tali risultati dovrebbero essere presentati conformemente ai requisiti stabiliti dalla decisione 2009/770/CE della Commissione <a>(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il parere dell’Autorità non giustifica l’imposizione di condizioni specifiche o di restrizioni all’immissione in commercio, all’uso e alla manipolazione, compresi i requisiti relativi al monitoraggio successivo all’immissione in commercio per quanto riguarda il consumo degli alimenti e dei mangimi contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata o per la tutela di particolari ecosistemi/ambienti e/o aree geografiche, secondo quanto disposto dall’articolo 6, paragrafo 5, lettera e), e dall’articolo 18, paragrafo 5, lettera e), del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Tutte le informazioni pertinenti relative all’autorizzazione dei prodotti dovrebbero essere iscritte nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati di cui all’articolo 28, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>La presente decisione va notificata attraverso il centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza (<span>Biosafety Clearing House</span>) alle parti del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della Convenzione sulla diversità biologica, in conformità all’articolo 9, paragrafo 1, e all’articolo 15, paragrafo 2, lettera c), del regolamento (CE) n. 1946/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio <a>(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Il comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi non ha espresso alcun parere entro il termine fissato dal suo presidente. Il presente atto di esecuzione è stato ritenuto necessario e il presidente lo ha sottoposto al comitato di appello per una nuova delibera. Il comitato di appello non ha espresso alcun parere,</p></td></tr></tbody></table>
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Articolo 1
Organismo geneticamente modificato e identificatore unico
Alla colza T45 geneticamente modificata ( Brassica napus L ), come specificata all’allegato, lettera b), della presente decisione, è assegnato l’identificatore unico ACS-BNØØ8-2 conformemente al regolamento (CE) n. 65/2004.
Articolo 2
Rinnovo dell’autorizzazione
1. Obiettivo della presente decisione è rinnovare un’autorizzazione che copra, per i prodotti di cui al paragrafo 2, la presenza di colza ACS-BNØØ8-2 che deriva direttamente o indirettamente dalla commercializzazione, fino al 2005, di semi di colza ACS-BNØØ8-2 nei paesi terzi.
2. L’autorizzazione all’immissione in commercio dei seguenti prodotti è rinnovata conformemente alle condizioni stabilite nella presente decisione:
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>alimenti e ingredienti alimentari contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>mangimi contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>prodotti contenenti colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 per usi diversi da quelli indicati alle lettere a) e b), ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table>
Articolo 3
Livello massimo
La presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 nei prodotti definiti all’articolo 2 è autorizzata in proporzione non superiore allo 0,9 %.
Articolo 4
Metodo di rilevamento
Per il rilevamento della colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 si applica il metodo indicato alla lettera c) dell’allegato.
Articolo 5
Piano di monitoraggio degli effetti ambientali
1. Il titolare dell’autorizzazione provvede affinché sia avviato e attuato il piano di monitoraggio degli effetti ambientali di cui alla lettera g) dell’allegato.
2. Il titolare dell’autorizzazione presenta alla Commissione relazioni annuali sull’attuazione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio in base al formulario riportato nella decisione 2009/770/CE.
Articolo 6
Controllo dell’eliminazione graduale
1. Il titolare dell’autorizzazione provvede affinché le partite di colza importate nell’Unione da paesi terzi in cui sono stati commercializzati semi di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 fino al 2005 siano opportunamente sottoposte a campionamento e ad esami per individuare la presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2.
2. Il metodo utilizzato per il campionamento della colza ACS-BNØØ8-2 è internazionalmente riconosciuto. I test sono effettuati in un laboratorio accreditato e conformemente al metodo di rilevamento convalidato di cui all’allegato.
3. Il titolare dell’autorizzazione presenta alla Commissione, oltre alle relazioni di cui all’articolo 5, paragrafo 2, relazioni annuali sulle attività di monitoraggio della presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2.
Articolo 7
Registro comunitario
Le informazioni indicate nell’allegato della presente decisione sono inserite nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati di cui all’articolo 28, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1829/2003.
Articolo 8
Titolare dell’autorizzazione
Il titolare dell’autorizzazione è BASF Agricultural Solutions Seed US LLC, Stati Uniti, rappresentata nell’Unione da BASF SE, Germania.
Articolo 9
Validità
La presente decisione si applica per un periodo di dieci anni a decorrere dalla data di notifica.
Articolo 10
Destinatario
BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, D-67063 Ludwigshafen, Germania, è destinataria della presente decisione.
Fatto a Bruxelles, il 28 novembre 2019
Per la Commissione
Vytenis ANDRIUKAITIS
Membro della Commissione
( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 1 .
( 2 ) Decisione 2009/184/CE della Commissione, del 10 marzo 2009, che autorizza l’immissione in commercio di prodotti che contengono colza T45 o che sono prodotti a partire da colza T45 geneticamente modificata (ACS-BNØØ8-2) risultato della commercializzazione di tale colza nei paesi terzi fino al 2005, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 68 del 13.3.2009, pag. 28 ).
( 3 ) Gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sugli OGM, 2019. Scientific Opinion on the assessment of genetically modified oilseed rape T45 for renewal of authorisation under Regulation (EC) No 1829/2003 [Parere scientifico sulla valutazione della colza T45 geneticamente modificata ai fini del rinnovo dell’autorizzazione a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003] (domanda EFSA-GMO-RX-012). EFSA Journal 2019; 17(2):5597.
( 4 ) Opinion of the Scientific Panel on Genetically Modified Organisms on an application (Reference EFSA-GMO-UK-2005-25) for the placing on the market of glufosinate-tolerant oilseed rape T45 for food and feed uses, import and processing and renewal of the authorisation of oilseed rape T45 as existing products, both under Regulation (EC) 1829/2003 from Bayer CropScience . [Parere del gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente modificati relativo a una domanda (riferimento EFSA-GMO-UK-2005-25) di immissione in commercio di colza T45 geneticamente modificata tollerante al glufosinato, destinata all’alimentazione umana e animale, all’importazione e alla lavorazione, nonché al rinnovo dell’autorizzazione della colza T45 quale prodotto esistente, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003]. The EFSA Journal (2008) 635, pagg. 1-22.
( 5 ) Regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, concernente la tracciabilità e l’etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE ( GU L 268 del 18.10.2003, pag. 24 ).
( 6 ) Regolamento (CE) n. 65/2004 della Commissione, del 14 gennaio 2004, che stabilisce un sistema per la determinazione e l’assegnazione di identificatori unici per gli organismi geneticamente modificati ( GU L 10 del 16.1.2004, pag. 5 ).
( 7 ) Decisione 2009/770/CE della Commissione, del 13 ottobre 2009, che istituisce formulari standard per la comunicazione dei risultati del monitoraggio dell’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, come prodotti o all’interno di prodotti, ai fini della loro immissione sul mercato, ai sensi della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 275 del 21.10.2009, pag. 9 ).
( 8 ) Regolamento (CE) n. 1946/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2003, sui movimenti transfrontalieri degli organismi geneticamente modificati ( GU L 287 del 5.11.2003, pag. 1 ).
ALLEGATO
a) Richiedente e titolare dell’autorizzazione
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome</p></td><td><p>:</p></td><td><p>BASF Agricultural Solutions Seed US LLC</p></td></tr><tr><td><p>Indirizzo</p></td><td><p>:</p></td><td><p>100 Park Avenue, Florham Park, New Jersey 07932, Stati Uniti d’America</p></td></tr></tbody></table>
Rappresentata da BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, D-67063 Ludwigshafen, Germania.
b) Designazione e specifica dei prodotti
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>alimenti e ingredienti alimentari contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>mangimi contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>prodotti contenenti colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 per tutti gli usi diversi da quelli indicati ai punti 1) e 2), ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table>
La colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 esprime il gene pat , che conferisce tolleranza agli erbicidi a base di glufosinato-ammonio.
c) Metodo di rilevamento
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Metodo evento-specifico basato su PCR quantitativa in tempo reale per il rilevamento della colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>convalidato dal laboratorio di riferimento dell’UE istituito con regolamento (CE) n. 1829/2003 pubblicato all’indirizzo http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/StatusOfDossiers.aspx;</p></td></tr></tbody></table>
<table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>materiale di riferimento: AOCS 0208-A accessibile tramite la<span>American Oil Chemists Society</span> all’indirizzo https://www.aocs.org/crm.</p></td></tr></tbody></table>
d) Identificatore unico
ACS-BNØØ8-2
e) Informazioni richieste a norma dell’allegato II del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della Convenzione sulla diversità biologica
[Centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza ( Biosafety Clearing-House ), numero di registro: pubblicato alla notifica nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati ].
f) Condizioni o restrizioni per l’immissione in commercio, l’utilizzo o la manipolazione dei prodotti
Non applicabile.
g) Piano di monitoraggio degli effetti ambientali
Piano di monitoraggio degli effetti ambientali conformemente all’allegato VII della direttiva 2001/18/CE ( 1 ) .
[Link: piano pubblicato nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati ]
h) Requisiti relativi al monitoraggio successivo all’immissione in commercio in merito all’uso degli alimenti destinati al consumo umano
Non applicabile.
Nota: in futuro potrà essere necessario modificare i link ai documenti pertinenti. Tali modifiche saranno rese pubbliche mediante aggiornamento del registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.
<note>
( 1 ) Direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/CEE del Consiglio ( GU L 106 del 17.4.2001, pag. 1 ).
</note> | ITA | 32019D2081 |
Dataset Card for the Chat-EUR-Lex dataset
Dataset Description
- Homepage: Chat-EUR-Lex project Homepage
- Repository: Chat-EUR-Lex project Homepage
- Point of Contact: Aptus Research Team
The Chat-EUR-Lex dataset comprises a selection of legal acts in English and Italian sourced from EUR-Lex, covering the period from January 1, 2014, to December 31, 2023. Specifically, it includes all historical texts preserved in Celex 3 that remain unaltered over time, along with the most recent consolidated versions in Celex 0 for acts that have undergone amendments. Corrigenda are omitted from this dataset. Additionally, all the EUR-Lex entries that are not provided with XML or HTML data are excluded from the selection.
Chat-EUR-Lex dataset is originated in the context of the Chat-EUR-Lex project. The Chat-EUR-Lex project is funded by the European Union within the framework of the NGI Search project under grant agreement No 101069364. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or European Commission.
Chat-EUR-Lex project is realized by the Institute of Legal Informatics and Judicial Systems (IGSG-CNR) and the Aptus.AI startup.
Languages
All documents are written either in Engish or Italian. Specifically, the dataset consists of 19,063 English documents and 18,165 Italian documents.
Dataset Structure
Data Instances
Example of dataset instance:
text | language | celex |
---|---|---|
02018R0338 — IT — 21.08.2019 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento[...] | ITA | 02018R0338-20190821 |
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