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<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.4.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 137/14</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/657 DELLA COMMISSIONE del 21 aprile 2021 recante iscrizione di un nome nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Caşcaval de Săveni» (IGP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 3, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;50, paragrafo 2, lettera&#160;a), del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la domanda di registrazione del nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; come indicazione di origine protetta (IGP) presentata dalla Romania &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 30&#160;marzo 2020 la Commissione ha ricevuto dalla Bulgaria la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata. Il 2&#160;aprile 2020 la Commissione ha trasmesso alla Romania la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata ricevute dalla Bulgaria.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato l&#8217;opposizione inviata dalla Bulgaria e l&#8217;ha giudicata ricevibile. Il termine &#171;&#1082;&#1072;&#1096;&#1082;&#1072;&#1074;&#1072;&#1083;&#187;, trascritto nella dichiarazione della Bulgaria come &#171;kashkaval&#187; o &#171;kaschaval&#187;, &#232; omonimo del termine &#171;ca&#351;caval&#187;, che fa parte del nome composto &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187;. Il termine &#171;&#1082;&#1072;&#1096;&#1082;&#1072;&#1074;&#1072;&#1083;&#187; &#232; il nome utilizzato in Bulgaria per prodotti lattiero-caseari di base ottenuti e commercializzati in Bulgaria su scala commerciale. Nella dichiarazione di opposizione si sosteneva che la registrazione del nome proposto danneggerebbe l&#8217;esistenza del nome &#171;&#1082;&#1072;&#1096;&#1082;&#1072;&#1074;&#1072;&#1083;&#187; o di marchi in cui compare il termine &#171;&#1082;&#1072;&#1096;&#1082;&#1072;&#1074;&#1072;&#1083;&#187; e l&#8217;esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato bulgaro da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione della domanda di registrazione del nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con lettera del 28&#160;maggio 2020 la Commissione ha invitato le parti interessate ad avviare idonee consultazioni al fine di pervenire a un accordo in conformit&#224; alle rispettive procedure interne.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Romania e Bulgaria hanno raggiunto un accordo che &#232; stato notificato dalla Romania alla Commissione il 28&#160;agosto 2020, ossia entro il termine previsto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Romania e la Bulgaria hanno concluso che l&#8217;iscrizione del nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette non debba pregiudicare future richieste della Bulgaria di registrare un nome composto comprendente il termine &#171;&#1082;&#1072;&#1096;&#1082;&#1072;&#1074;&#1072;&#1083;&#187; nel quadro dei regimi di qualit&#224; dell&#8217;UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nella misura in cui &#232; conforme alle disposizioni del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012 e alla normativa dell&#8217;UE, occorre tener conto del contenuto dell&#8217;accordo concluso tra la Romania e la Bulgaria.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;8&#160;aprile 2020 la Commissione ha ricevuto dalla Grecia la notifica di opposizione e la dichiarazione di opposizione motivata. Il 16&#160;aprile 2020 la Commissione ha trasmesso detta notifica di opposizione alla Romania.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato l&#8217;opposizione inviata dalla Grecia e l&#8217;ha giudicata ricevibile. Nell&#8217;opposizione si sosteneva che la registrazione del nome proposto danneggerebbe l&#8217;esistenza di un nome omonimo o parzialmente identico o di un marchio o l&#8217;esistenza di prodotti che si trovano legalmente sul mercato greco da almeno cinque anni prima della data di pubblicazione della domanda di registrazione del nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Con lettera del 2&#160;giugno&#160;2020 la Commissione ha invitato le parti interessate ad avviare idonee consultazioni al fine di pervenire a un accordo in conformit&#224; alle rispettive procedure interne.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il 28&#160;agosto 2020 la Romania ha presentato, a norma dell&#8217;articolo&#160;51, paragrafo 3, ultimo comma, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, una richiesta di proroga del termine per le consultazioni con la Grecia nell&#8217;ambito della procedura di opposizione relativa alla domanda summenzionata, che &#232; stata accolta dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Romania e Grecia hanno raggiunto un accordo che &#232; stato notificato dalla Romania alla Commissione il 27&#160;novembre 2020, ossia entro il termine prorogato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Romania e Grecia hanno convenuto che la protezione del nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; non debba includere il nome semplice &#171;ca&#351;caval&#187; bens&#236; unicamente il nome composto &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; nella sua interezza. Hanno concluso inoltre che il regolamento che iscrive la denominazione &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette debba prevedere la possibilit&#224; di continuare a utilizzare il termine &#171;ca&#351;caval&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Nella misura in cui &#232; conforme alle disposizioni del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012 e alla normativa dell&#8217;UE, occorre tener conto del contenuto dell&#8217;accordo concluso tra la Romania e la Grecia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Il nome &#171;Ca&#351;caval de S&#259;veni&#187; (IGP) dovrebbe essere protetto nella sua interezza, mentre il termine &#171;ca&#351;caval&#187; potr&#224; continuare a essere utilizzato nelle etichette e nelle presentazioni all&#8217;interno del territorio dell&#8217;Unione, a condizione che siano rispettati i principi e le norme applicabili nel suo ordinamento giuridico,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il nome «Caşcaval de Săveni» (IGP) è registrato. Il nome di cui al primo comma identifica un prodotto della classe 1.3 Formaggi dell’allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione ( 3 ) . Articolo 2 Il termine «caşcaval» può continuare a essere utilizzato nell’etichettatura o nelle presentazioni all’interno del territorio dell’Unione, a condizione che siano rispettati i principi e le norme applicabili nel suo ordinamento giuridico. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 21 aprile 2021 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) GU C 15 del 16.1.2020, pag. 5 . ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 179 del 19.6.2014, pag. 36 ). </note>
ITA
32021R0657
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.9.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 246/137</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2016/1472 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 28 aprile 2016 sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2014, sezione V — Corte dei conti IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell&#8217;Unione europea per l&#8217;esercizio 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti consolidati annuali dell&#8217;Unione europea relativi all&#8217;esercizio 2014 (COM(2015)0377 &#8211; C8-0203/2015)<a>&#160;(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale della Corte dei conti sull&#8217;esecuzione del bilancio per l&#8217;esercizio finanziario 2014, corredata delle risposte delle istituzioni<a>&#160;(<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione<a>&#160;(<span>4</span>)</a> attestante l&#8217;affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l&#8217;esercizio 2014, a norma dell&#8217;articolo 287 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l&#8217;articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell&#8217;Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002<a>&#160;(<span>5</span>)</a> del Consiglio, in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l&#8217;articolo 94 e l&#8217;allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0107/2016),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>concede il discarico al Segretario generale della Corte dei conti per l&#8217;esecuzione del bilancio della Corte dei conti per l&#8217;esercizio 2014;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante alla Corte dei conti, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, al Mediatore europeo, al Garante europeo della protezione dei dati e al Servizio europeo per l&#8217;azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span> (serie L).</p></td></tr></tbody></table> Il presidente Martin SCHULZ Il segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU L 51 del 20.2.2014 . ( 2 ) GU C 377 del 13.11.2015, pag. 1 . ( 3 ) GU C 373 del 5.11.2015, pag. 1 . ( 4 ) GU C 377 del 13.11.2015, pag. 146 . ( 5 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . </note>
ITA
32016B1472
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.11.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 443/32</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l'esercizio 2016 — Bilancio rettificativo n. 1 ( 1 ) (2016/C 443/10) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>9 2</p></td><td><p>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>40&#160;981&#160;475</p></td><td><p>389&#160;855</p></td><td><p>41&#160;371&#160;330</p></td></tr><tr><td><p>9 9</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>1&#160;614&#160;670</p></td><td><p>14&#160;000</p></td><td><p>1&#160;628&#160;670</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>42&#160;596&#160;145</span></p></td><td><p><span>403&#160;855</span></p></td><td><p><span>43&#160;000&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>42&#160;596&#160;145</span></p></td><td><p><span>403&#160;855</span></p></td><td><p><span>43&#160;000&#160;000</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>RETRIBUZIONI, INDENNIT&#192; E CANONI</p></td><td><p>29&#160;866&#160;145</p></td><td><p>1&#160;052&#160;155</p></td><td><p>30&#160;918&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SPESE PER SVILUPPO PROFESSIONALE E SPESE SOCIALI</p></td><td><p>1&#160;789&#160;000</p></td><td><p>&#8211;44&#160;600</p></td><td><p>1&#160;744&#160;400</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>31&#160;655&#160;145</span></p></td><td><p><span>1&#160;007&#160;555</span></p></td><td><p><span>32&#160;662&#160;700</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>SPESE PER INFRASTRUTTURE E SPESE DI FUNZIONAMENTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>SPESE PER GLI IMMOBILI</p></td><td><p>4&#160;734&#160;000</p></td><td><p>&#8211;&#160;264&#160;000</p></td><td><p>4&#160;470&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL&#8217;INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (TIC)</p></td><td><p>2&#160;441&#160;500</p></td><td><p>&#8211;&#160;273&#160;500</p></td><td><p>2&#160;168&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE DI FUNZIONAMENTO CORRENTE</p></td><td><p>224&#160;500</p></td><td><p>800</p></td><td><p>225&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>7&#160;400&#160;000</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;536&#160;700</span></p></td><td><p><span>6&#160;863&#160;300</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE PER IL SOSTEGNO AL PROGRAMMA</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>SPESE PER LA GESTIONE DEL PROGRAMMA</p></td><td><p>3&#160;541&#160;000</p></td><td><p>&#8211;67&#160;000</p></td><td><p>3&#160;474&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>3&#160;541&#160;000</span></p></td><td><p><span>&#8211;67&#160;000</span></p></td><td><p><span>3&#160;474&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>42&#160;596&#160;145</span></p></td><td><p><span>403&#160;855</span></p></td><td><p><span>43&#160;000&#160;000</span></p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Il bilancio dettagliato è disponibile sul sito web dell’ERCEA http://erc.europa.eu/ </note>
ITA
32016B1129(10)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>30.6.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 173/50</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2022/1036 DELLA COMMISSIONE del 29 giugno 2022 che modifica il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la proroga del periodo di riferimento (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) 2020/1429 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 ottobre 2020, che istituisce misure per un mercato ferroviario sostenibile in considerazione dell'epidemia di COVID-19 ( 1 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La pandemia di COVID-19 ha determinato una notevole diminuzione del trasporto ferroviario per effetto del forte calo della domanda e delle misure dirette adottate dagli Stati membri per contenere la pandemia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Tali circostanze non rientrano nel controllo delle imprese ferroviarie, che si sono costantemente trovate ad affrontare notevoli problemi di liquidit&#224; e gravi perdite e, in alcuni casi, sono a rischio di insolvenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Per contrastare gli effetti economici avversi della pandemia di COVID-19 e sostenere le imprese ferroviarie, il regolamento (UE) 2020/1429 permette agli Stati membri di autorizzare i gestori dell'infrastruttura a ridurre i canoni di accesso all'infrastruttura ferroviaria, a rinunciarvi o a rinviarli. Tale possibilit&#224; era stata accordata per un periodo di riferimento limitato, prorogato da ultimo dal regolamento (UE) 2022/312 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> fino al 30&#160;giugno&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le limitazioni alla mobilit&#224; imposte durante il periodo della pandemia hanno inciso in maniera significativa sull'utilizzo dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri. Anche i servizi di trasporto ferroviario di merci sono stati colpiti, ma in misura pi&#249; limitata. Sulla base dei dati forniti dai gestori dell'infrastruttura ferroviaria dell'Unione, la pandemia ha colpito pi&#249; duramente il segmento dei servizi di trasporto passeggeri. Il pi&#249; colpito &#232; stato il segmento dei servizi commerciali di trasporto passeggeri, la cui offerta in tutti gli Stati membri si &#232; ridotta in misura considerevole e non &#232; ancora tornata ai livelli del 2019.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Si &#232; assistito a una ripresa del numero di treni merci circolanti sulla rete, che ha fatto registrare solo un calo dello&#160;0,1&#160;% nel 2021 rispetto al 2019. Il numero di treni passeggeri operanti in adempimento di obblighi di servizio pubblico (OSP) in circolazione sulla rete ferroviaria nel 2021 &#232; stato superiore del&#160;2&#160;% rispetto al 2019, mentre nel 2020 era calato del&#160;5,1&#160;% rispetto al 2019; tuttavia, se si considera che nel 2020 e nel 2021 il numero di passeggeri &#232; stato meno di due terzi di quello del 2019, l'impatto ridotto della pandemia e la successiva ripresa sono con ogni probabilit&#224; da attribuire al continuo sostegno finanziario da parte delle autorit&#224; competenti nel quadro del contratti OSP. Infatti nel 2021 il numero di treni passeggeri destinati a servizi commerciali era ancora inferiore del&#160;18,2&#160;% rispetto a quello del 2019; nel 2020 era calato del&#160;22,9&#160;% rispetto al 2019, per cui non vi &#232; alcuna indicazione di una ripresa significativa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Tendenze analoghe si possono osservare esprimendo il traffico in treni-km. I treni-km percorsi da treni merci circolanti sulla rete hanno mostrato segni di ripresa, facendo registrare solo un calo dello&#160;0,5&#160;% nel 2021 rispetto al 2019. Nel 2021 i servizi OSP di trasporto passeggeri espressi in treni-km hanno superato dell'1,1&#160;% i livelli registrati nel 2019. Invece nel 2021 i servizi commerciali di trasporto passeggeri espressi in treni-km hanno registrato livelli inferiori del&#160;18,7&#160;% rispetto al 2019, in leggero miglioramento rispetto al&#160;2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Emerge quindi con chiarezza una persistente riduzione del livello di traffico ferroviario derivante dall'impatto della pandemia di COVID-19 sul segmento passeggeri, che nel 2018 rappresentava circa l'80&#160;% di tutto il traffico espresso in treni-km.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I dati dell'Organizzazione mondiale della sanit&#224; indicano che il numero di casi di COVID-19 registrati quotidianamente in Europa &#232; aumentato in modo netto all'inizio del 2022 fino a livelli mai raggiunti prima nel corso della pandemia. Il numero di casi segnalati quotidianamente rimane inoltre molto elevato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>&#200; probabile che la pandemia abbia un impatto negativo persistente sul traffico ferroviario e che la difficile situazione finanziaria delle imprese ferroviarie persista fino alla fine del&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; pertanto necessario prorogare il periodo di riferimento di cui all'articolo&#160;1 del regolamento (UE) 2020/1429 fino 31&#160;dicembre&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Se il Parlamento europeo e il Consiglio dovessero sottoporre a scrutinio il presente regolamento per tutta la durata del termine entro il quale possono sollevare obiezioni a norma dell'articolo&#160;6, paragrafo&#160;6, del regolamento (UE) 2020/1429, il presente regolamento entrerebbe in vigore soltanto dopo la fine del periodo di riferimento attualmente previsto dall'articolo&#160;1 del regolamento (UE) 2020/1429. Al fine di evitare l'incertezza giuridica, il presente regolamento dovrebbe essere adottato secondo la procedura d'urgenza di cui all'articolo&#160;7 del regolamento (UE) 2020/1429 ed entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'articolo 1 del regolamento (UE) 2020/1429 è sostituito dal seguente: «Articolo 1 Il presente regolamento stabilisce norme temporanee sull'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria di cui al capo IV della direttiva 2012/34/UE. Esso si applica all'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria adibita a servizi ferroviari nazionali e internazionali disciplinato da tale direttiva durante il periodo compreso tra il 1 o marzo 2020 e il 31 dicembre 2022 (“periodo di riferimento”).». Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 29 giugno 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 333 del 12.10.2020, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (UE) 2022/312 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 febbraio 2022, che modifica il regolamento (UE) 2020/1429 per quanto riguarda la durata del periodo di riferimento per l'applicazione delle norme temporanee relative all'imposizione dei canoni per l'utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria ( GU L 55 del 28.2.2022, pag. 1 ). </note>
ITA
32022R1036
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 58/11</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/377 DELLA COMMISSIONE del 3 marzo 2017 relativo alla non approvazione della sostanza attiva Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 conformemente al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 80, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1107/2009 la direttiva 91/414/CEE del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a> si applica, per quanto riguarda la procedura e le condizioni di approvazione, alle sostanze attive per le quali &#232; stata adottata una decisione conformemente all'articolo 6, paragrafo 3, della medesima direttiva prima del 14 giugno 2011. Per la<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 le condizioni di cui all'articolo 80, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 1107/2009 sono soddisfatte tramite la decisione 2002/305/CE della Commissione<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 6, paragrafo 2, della direttiva 91/414/CEE, in data 6 marzo 2001 i Paesi Bassi (di seguito &#171;lo Stato membro relatore&#187;) hanno ricevuto dalla societ&#224; Maasmond-Westland una domanda volta ad ottenere l'iscrizione della sostanza attiva<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE. La decisione 2002/305/CE ha confermato la completezza del fascicolo, ritenendolo in linea di massima conforme ai requisiti concernenti i dati e le informazioni di cui agli allegati II e III della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli effetti di tale sostanza attiva sulla salute umana e animale e sull'ambiente sono stati valutati per gli impieghi proposti dal richiedente in conformit&#224; alle disposizioni dell'articolo 6, paragrafi 2 e 4, della direttiva 91/414/CEE. In data 11 marzo 2004 lo Stato membro relatore designato ha presentato un progetto di relazione di valutazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 4 giugno 2012 la societ&#224; Artechno SA ha rilevato la responsabilit&#224; della societ&#224; Maasmond-Westland e pertanto a norma dell'articolo 11, paragrafo 6, del regolamento (UE) n. 188/2011 della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a> sono state chieste al richiedente informazioni supplementari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il progetto di relazione di valutazione &#232; stato riesaminato dagli Stati membri e dall'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (in seguito &#171;l'Autorit&#224;&#187;); quest'ultima, in data 22 settembre 2015, ha presentato alla Commissione le sue conclusioni sulla valutazione del rischio di impiego della sostanza attiva<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874<a>&#160;(<span>5</span>)</a> come antiparassitario. L'Autorit&#224; ha individuato diverse lacune nei dati. In particolare, non &#232; stato possibile formulare conclusioni sulla valutazione del rischio per la salute umana e per gli organismi acquatici derivante dall'uso di<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>In base alle informazioni disponibili non &#232; stato quindi possibile giungere alla conclusione che la<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 soddisfa i criteri per l'iscrizione nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato il richiedente a presentare osservazioni sulle conclusioni dell'Autorit&#224;. La Commissione ha inoltre invitato il richiedente a presentare osservazioni sul progetto di relazione di riesame conformemente all'articolo 9 del regolamento (UE) n. 188/2011. Il richiedente ha presentato le sue osservazioni che sono state oggetto di un attento esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Nonostante le argomentazioni presentate dal richiedente non &#232; stato tuttavia possibile sciogliere le riserve di cui al considerando 5. Le valutazioni effettuate in base alle informazioni fornite non consentono quindi di giungere alla conclusione che, nelle condizioni di uso proposte, i prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 sono generalmente conformi ai requisiti di cui all'articolo 5, paragrafo 1, lettere a) e b), della direttiva 91/414/CEE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 non dovrebbe pertanto essere approvata a norma dell'articolo 13, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 8, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 91/414/CEE, agli Stati membri &#232; stata concessa la possibilit&#224; di accordare, per un periodo iniziale di tre anni, autorizzazioni provvisorie per i prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Le autorizzazioni gi&#224; rilasciate dovrebbero pertanto essere revocate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>&#200; opportuno concedere agli Stati membri tempo sufficiente per revocare le autorizzazioni all'impiego di prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Laddove gli Stati membri concedano un periodo di tolleranza a norma dell'articolo 46 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, nel caso di prodotti fitosanitari contenenti<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 tale periodo dovrebbe terminare al pi&#249; tardi il 24&#160;giugno 2018.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il presente regolamento non pregiudica la presentazione di un'ulteriore domanda relativa alla<span>Pseudozyma flocculosa</span> ceppo ATCC 64874 a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Non approvazione della sostanza attiva La sostanza attiva Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 non è approvata. Articolo 2 Misure transitorie Gli Stati membri revocano le autorizzazioni già rilasciate per i prodotti fitosanitari contenenti Pseudozyma flocculosa ceppo ATCC 64874 quale sostanza attiva entro e non oltre il 24 giugno 2017. Articolo 3 Periodo di tolleranza L'eventuale periodo di tolleranza concesso dagli Stati membri a norma dell'articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009 è il più breve possibile e termina al più tardi il 24 giugno 2018. Articolo 4 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 marzo 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 3 ) Decisione 2002/305/CE della Commissione, del 19 aprile 2002, che riconosce in linea di massima la completezza del fascicolo presentato per un esame particolareggiato in vista della possibile iscrizione del clothianidin e della Pseudozyma flocculosa nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 104 del 20.4.2002, pag. 42 ). ( 4 ) Regolamento (UE) n. 188/2011 della Commissione, del 25 febbraio 2011, recante disposizioni di attuazione della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per quanto concerne la procedura per la valutazione delle sostanze attive che non erano ancora sul mercato due anni dopo la data della notifica di detta direttiva ( GU L 53 del 26.2.2011, pag. 51 ). ( 5 ) The EFSA Journal 2015; 13(9):4250 [32 pagg.]. Disponibile online all'indirizzo: www.efsa.europa.eu/it. </note>
ITA
32017R0377
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 241/116</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/2092 DELLA COMMISSIONE del 28 settembre 2023 che fissa i prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione per i melassi nel settore dello zucchero applicabili a decorrere dal 1 o ottobre 2023 LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare gli articoli 183 e 193 bis , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma del regolamento (CE) n.&#160;951/2006 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, in relazione alla qualit&#224; tipo definita all'articolo&#160;27 di detto regolamento, per "prezzo rappresentativo" dei melassi si intende il prezzo cif all'importazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel determinare i prezzi rappresentativi occorre tenere conto di tutte le informazioni di cui all'articolo&#160;29 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006, tranne nei casi previsti all'articolo&#160;30 di detto regolamento, e per la determinazione di tali prezzi pu&#242; essere eventualmente seguito il metodo di cui all'articolo&#160;33 del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Ai fini dell'adeguamento dei prezzi che non si riferiscono alla qualit&#224; tipo &#232; necessario, in funzione della qualit&#224; del melasso offerta, maggiorare o diminuire i prezzi a norma dell'articolo&#160;32 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A norma dell'articolo&#160;40 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006, se il prezzo rappresentativo dei melassi di cui all'articolo&#160;34, paragrafo&#160;2, maggiorato del dazio all'importazione applicabile ai melassi di canna del codice NC 1703&#160;10&#160;00 o ai melassi di barbabietola del codice NC&#160;1703&#160;90&#160;00, supera, per il prodotto in questione, 8,21&#160;EUR/100 kg, i dazi all'importazione sono sospesi e sostituiti dall'importo pari alla differenza constatata dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>In caso di sospensione dei dazi all'importazione a norma dell'articolo&#160;40 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006, occorre fissare importi specifici per tali dazi contemporaneamente ai prezzi rappresentativi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Qualora esista una differenza tra il prezzo limite per il prodotto considerato e il prezzo rappresentativo, occorre fissare dazi addizionali all'importazione a norma dell'articolo&#160;39 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>I prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione dei melassi dei codici NC&#160;1703&#160;10&#160;00 e 1703&#160;90&#160;00 dovrebbero essere stabiliti in conformit&#224; agli articoli&#160;34 e&#160;40 del regolamento (CE) n.&#160;951/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno abrogare il regolamento di esecuzione (UE)&#160;2022/1675&#160;<a>(<span>3</span>)</a> della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Data la necessit&#224; di garantire che questa misura si applichi il pi&#249; rapidamente possibile dopo la messa a disposizione dei dati aggiornati, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore il secondo giorno successivo alla pubblicazione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali applicabili all'importazione per i melassi dei codici NC 1703 10 00 e 1703 90 00 sono indicati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il regolamento di esecuzione (UE) 2022/1675 è abrogato. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il secondo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 28 settembre 2023 Per la Commissione a nome della presidente Wolfgang BURTSCHER Direttore generale Direzione generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 951/2006 della Commissione, del 30 giugno 2006, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 318/2006 del Consiglio per quanto riguarda gli scambi di prodotti del settore dello zucchero con i paesi terzi ( GU L 178 dell'1.7.2006, pag. 24 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1675 della Commissione, del 29 settembre 2022, che fissa i prezzi rappresentativi, gli importi dei dazi all'importazione e gli importi dei dazi addizionali all'importazione per i melassi nel settore dello zucchero applicabili a decorrere dal 1° ottobre 2022 ( GU L 252 del 30.9.2022, pag. 14 ). ALLEGATO PREZZI RAPPRESENTATIVI, IMPORTI DEI DAZI ALL'IMPORTAZIONE E IMPORTI DEI DAZI ADDIZIONALI ALL'IMPORTAZIONE PER I MELASSI NEL SETTORE DELLO ZUCCHERO APPLICABILI A DECORRERE DAL 1° OTTOBRE 2023 <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(in EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Importo del prezzo rappresentativo per 100&#160;kg netti di prodotto</p></td><td><p>Importo del dazio per 100&#160;kg netti di prodotto<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Importo del dazio addizionale per 100&#160;kg netti di prodotto</p></td></tr><tr><td><p>1703&#160;10&#160;00<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>23,22</p></td><td><p>0</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>1703&#160;90&#160;00<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>19,57</p></td><td><p>0</p></td><td><p>-</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Questo importo sostituisce, in conformità all'articolo 40 del regolamento (CE) n. 951/2006, l'aliquota del dazio della tariffa doganale comune fissata per tali prodotti. ( 2 ) Importo fissato per la qualità tipo definita all'articolo 27 del regolamento (CE) n. 951/2006. </note>
ITA
32023R2092
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.11.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 307/9</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2015/2172 DELLA COMMISSIONE del 24 novembre 2015 che modifica la direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio riguardo alle soglie applicabili per le procedure di aggiudicazione degli appalti (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2014/23/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Con decisione 94/800/CE<a>&#160;(<span>2</span>)</a> il Consiglio ha concluso l'accordo sugli appalti pubblici (&#171;l'accordo&#187;)<a>&#160;(<span>3</span>)</a>. &#200; opportuno che l'accordo sia applicato a qualsiasi appalto pubblico con un valore che raggiunge o supera gli importi (&#171;soglie&#187;) fissati nell'accordo stesso ed espressi in diritti speciali di prelievo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Uno degli obiettivi della direttiva 2014/23/UE &#232; permettere agli enti aggiudicatori e alle autorit&#224; aggiudicatrici che applicano tale direttiva di adempiere contemporaneamente agli obblighi definiti nell'accordo. Per conseguire detto obiettivo le soglie previste dalla summenzionata direttiva per gli appalti pubblici, contemplate anche nell'accordo, dovrebbero essere allineate al fine di garantire che corrispondano ai controvalori in euro, arrotondati al migliaio pi&#249; vicino, delle soglie fissate nell'accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Per motivi di coerenza &#232; opportuno allineare anche le soglie della direttiva 2014/23/UE che non sono contemplate nell'accordo. La direttiva 2014/23/UE dovrebbe pertanto essere modificata di conseguenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Poich&#233; il calcolo delle soglie rivedute va effettuato sulla base di un valore medio dell'euro per un determinato periodo che termina il 31 agosto e le soglie rivedute devono essere pubblicate nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span> all'inizio del mese di novembre, all'atto dell'adozione del presente regolamento dovrebbe essere applicata la procedura d'urgenza,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 All'articolo 8, paragrafo 1, della direttiva 2014/23/UE, l'importo «5 186 000 EUR» è sostituito da «5 225 000 EUR». Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il 1 o gennaio 2016. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 24 novembre 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 94 del 28.3.2014, pag. 1 . ( 2 ) Decisione 94/800/CE del Consiglio, del 22 dicembre 1994, relativa alla conclusione a nome della Comunità europea, per le materie di sua competenza, degli accordi dei negoziati multilaterali dell'Uruguay Round (1986-1994) ( GU L 336 del 23.12.1994, pag. 1 ). ( 3 ) L'accordo è un accordo plurilaterale nel quadro dell'Organizzazione mondiale del commercio e il suo scopo è la reciproca apertura dei mercati degli appalti tra le parti in causa. </note>
ITA
32015R2172
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.9.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 296/1</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/1260 DEL CONSIGLIO del 4 settembre 2020 che modifica la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 che autorizza la Romania ad applicare una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( 1 ) , in particolare l’articolo 395, paragrafo 1, primo comma, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Conformemente all&#8217;articolo 287, della direttiva 2006/112/CE, la Romania &#232; in grado di applicare una franchigia dall&#8217;imposta sul valore aggiunto (IVA) ai soggetti passivi il cui volume d&#8217;affari annuo &#232; al massimo uguale al controvalore in moneta nazionale di 35&#160;000 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione all&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione 2012/181/UE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> la Romania &#232; stata autorizzata a introdurre una misura speciale di deroga all&#8217;articolo 287 della direttiva 2006/112/CE (&#171;la misura di deroga&#187;), al fine di esentare dall&#8217;IVA i soggetti passivi il cui volume d&#8217;affari annuo non superava il controvalore in moneta nazionale di 65&#160;000 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione all&#8217;Unione. La misura di deroga ha cessato di produrre effetti il 31 dicembre 2014.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione 2014/931/UE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, la Romania &#232; stata autorizzata a continuare ad applicare la misura di deroga fino al 31 dicembre 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, la Romania &#232; stata autorizzata ad applicare una misura speciale di deroga all&#8217;articolo 287 della direttiva 2006/112/CE, al fine di esentare dall&#8217;IVA i soggetti passivi il cui volume d&#8217;affari annuo non supera il controvalore in moneta nazionale di 88&#160;500 EUR al tasso di conversione del giorno della sua adesione. La misura di deroga era stata autorizzata fino al 31 dicembre 2020, o fino all&#8217;entrata in vigore di una direttiva di modifica delle disposizioni degli articoli da 281 a 294 della direttiva 2006/112/CE, se questa data &#232; anteriore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 18 febbraio 2020 il Consiglio ha adottato la direttiva (UE) 2020/285&#160;<a>(<span>5</span>)</a> che modifica gli articoli da 281 a 294 della direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese. La predetta direttiva consente agli Stati membri di esentare i soggetti passivi il cui volume d&#8217;affari annuo nello Stato membro non supera la soglia di 85&#160;000 EUR o il controvalore in moneta nazionale dello Stato membro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Con lettera protocollata dalla Commissione il 14 gennaio 2020 la Romania ha chiesto l&#8217;autorizzazione a prorogare la misura di deroga dopo il 31 dicembre 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 395, paragrafo 2, secondo comma, della direttiva 2006/112/CE, con lettera del 18 febbraio 2020 la Commissione ha trasmesso la richiesta presentata dalla Romania agli altri Stati membri. Con lettera del 19 febbraio 2020 la Commissione ha comunicato alla Romania di disporre di tutte le informazioni necessarie per l&#8217;esame della domanda.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Dalle informazioni fornite dalla Romania emerge che i motivi della domanda di deroga restano in gran parte immutati. La misura di deroga &#232; una misura di semplificazione che riduce gli obblighi in materia di IVA per numerose piccole imprese. Essa inoltre riduce l&#8217;onere delle autorit&#224; fiscali, che non dovranno pi&#249; controllare la riscossione di un volume ridotto di entrate da un numero maggiore di piccole imprese. Il mantenimento dell&#8217;attuale soglia di esenzione sembra essere un modo efficace per risparmiare risorse amministrative e ridurre l&#8217;evasione fiscale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La misura di deroga &#232; e rester&#224; facoltativa per i soggetti passivi. I soggetti passivi hanno sempre la possibilit&#224; di scegliere il regime IVA normale ai sensi dell&#8217;articolo 290 della direttiva 2006/112/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Secondo le informazioni fornite dalla Romania, la misura di deroga avr&#224; solo un&#8217;incidenza trascurabile sull&#8217;importo complessivo del gettito nazionale riscosso allo stadio del consumo finale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La misura di deroga non incider&#224; sulle risorse proprie dell&#8217;Unione provenienti dall&#8217;IVA in quanto la Romania effettuer&#224; il calcolo della compensazione in conformit&#224; alle disposizioni dell&#8217;articolo 6 del regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Tenuto conto dell&#8217;incidenza potenzialmente positiva della misura di deroga sulla riduzione degli oneri amministrativi e dei costi di conformit&#224; per le piccole imprese e per le autorit&#224; fiscali nonch&#233; dell&#8217;assenza di ripercussioni rilevanti per il gettito IVA totale riscosso, &#232; opportuno autorizzare la Romania a prorogare la misura di deroga.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; opportuno che l&#8217;autorizzazione ad applicare la misura di deroga sia limitata nel tempo. &#200; opportuno che il limite temporale sia sufficiente per consentire di valutare l&#8217;efficacia e l&#8217;adeguatezza della soglia. Inoltre, ai sensi dell&#8217;articolo 3, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2020/285, gli Stati membri devono adottare e pubblicare, entro il 31 dicembre 2024, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative per conformarsi all&#8217;articolo 1 di tale direttiva nonch&#233; applicare tali disposizioni a decorrere dal 1<span>o</span> gennaio 2025. &#200; pertanto opportuno autorizzare la Romania ad applicare la misura di deroga fino al 31 dicembre 2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione (UE) 2017/1855,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 All’articolo 2 della decisione di esecuzione (UE) 2017/1855, il secondo comma è sostituito dal seguente: «La presente decisione si applica dal 1 o gennaio 2018 fino al 31 dicembre 2024.». Articolo 2 Gli effetti della presente decisione decorrono dal giorno della notificazione. Articolo 3 La Romania è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 4 settembre 2020 Per il Consiglio Il presidente M. ROTH <note> ( 1 ) GU L 347 dell’11.12.2006, pag. 1 . ( 2 ) Decisione di esecuzione 2012/181/EU del Consiglio, del 26 marzo 2012, che autorizza la Romania a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 92 del 30.3.2012, pag. 26 ). ( 3 ) Decisione di esecuzione 2014/931/UE del Consiglio, del 16 dicembre 2014, che proroga l’applicazione della decisione di esecuzione 2012/181/UE, che autorizza la Romania a introdurre una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 365 del 19.12.2014, pag. 145 ). ( 4 ) Decisione di esecuzione (UE) 2017/1855 del Consiglio, del 10 ottobre 2017, che autorizza la Romania ad applicare una misura speciale di deroga all’articolo 287 della direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 265 del 14.10.2017, pag. 19 ). ( 5 ) Direttiva (UE) 2020/285 del Consiglio, del 18 febbraio 2020, che modifica la direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese e il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto riguarda la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni allo scopo di verificare la corretta applicazione del regime speciale per le piccole imprese ( GU L 62 del 2.3.2020, pag. 13 ). ( 6 ) Regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dell’imposta sul valore aggiunto ( GU L 155 del 7.6.1989, pag. 9 ). </note>
ITA
32020D1260
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.12.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 325/11</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE, Euratom) 2022/2496 DEL CONSIGLIO del 15 dicembre 2022 recante modifica del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 312, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 106 bis , vista la proposta della Commissione europea, vista l’approvazione del Parlamento europeo ( 1 ) , previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, deliberando secondo una procedura legislativa speciale, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A seguito della guerra di aggressione non provocata e ingiustificata da parte della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina, l&#8217;Unione sostiene l&#8217;Ucraina con una serie di misure finanziarie. Il sostegno &#232; stato fornito su base ad hoc per un periodo di tempo limitato e ha richiesto una dotazione significativa a carico del bilancio dell&#8217;Unione e garanzie degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;Ucraina necessiter&#224; di un&#8217;assistenza continua per sostenere il funzionamento dello Stato. Insieme ad altri partner internazionali l&#8217;Unione dovrebbe contribuire a far fronte a necessit&#224; di finanziamento urgenti dell&#8217;Ucraina. A tal fine l&#8217;Unione ha istituito un nuovo strumento a norma del regolamento (UE)&#160;2022/2463 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. A norma di tale strumento, una parte significativa dell&#8217;assistenza finanziaria prevista sar&#224; fornita sotto forma di prestiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nel contesto di accresciuta instabilit&#224; esterna, &#232; opportuno prevedere una soluzione di finanziamento strutturata per gli anni 2023 e&#160;2024, al fine di garantire un sostegno finanziario continuo all&#8217;Ucraina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno consentire all&#8217;Unione di fornire le risorse di bilancio necessarie in modo sostenibile e corretto. A tal fine &#232; auspicabile estendere il meccanismo esistente sotto forma di garanzia del bilancio dell&#8217;Unione per coprire l&#8217;assistenza finanziaria messa a disposizione dell&#8217;Ucraina negli anni 2023 e&#160;2024. Tale meccanismo dovrebbe consentire di attivare fino al 100&#160;% degli importi della passivit&#224; finanziaria necessari per onorare gli obblighi di rimborso dell&#8217;Unione nell&#8217;ambito di operazioni di assunzione ed erogazione di prestiti nel caso in cui l&#8217;Unione non riceva dall&#8217;Ucraina il pagamento dovuto a tempo debito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Dovrebbe essere possibile attivare gli stanziamenti necessari nel bilancio dell&#8217;Unione al di sopra dei massimali del quadro finanziario pluriennale per gli Stati membri, come pure per l&#8217;assistenza finanziaria all&#8217;Ucraina disponibile per gli anni 2023 e&#160;2024. Tale possibilit&#224; non dovrebbe pregiudicare l&#8217;obbligo di rispettare il massimale delle risorse proprie di cui all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 1, della decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>In linea di principio, salvo l&#8217;emergere di ulteriori eccezionali sviluppi, tale garanzia del bilancio dell&#8217;Unione dovrebbe coprire l&#8217;assistenza finanziaria all&#8217;Ucraina nel breve termine per un importo massimo di 18&#160;000&#160;000&#160;000&#160;EUR, come specificato nel regolamento (UE) 2022/2463, e l&#8217;uso dell&#8217;assistenza macrofinanziaria nel 2024 dovrebbe essere limitata a esborsi nel primo trimestre di tale anno come specificato in tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe applicarsi solo ai programmi riguardanti l&#8217;assistenza finanziaria all&#8217;Ucraina disponibile per gli anni 2023 e&#160;2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Considerata l&#8217;urgenza dovuta alle circostanze eccezionali causate dalla guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina, si ritiene opportuno invocare l&#8217;eccezione al periodo di otto settimane prevista all&#8217;articolo&#160;4 del protocollo n.&#160;1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nell&#8217;Unione europea, allegato al trattato sull&#8217;Unione europea, al trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea e al trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Alla luce della situazione in Ucraina, il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore con urgenza il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 All’articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 è aggiunto il comma seguente: «Se è necessario attivare una garanzia per l’assistenza finanziaria all’Ucraina disponibile per gli anni 2023 e 2024 e autorizzata conformemente all’articolo 220, paragrafo 1, del regolamento finanziario, l’importo necessario viene attivato al di sopra dei massimali fissati nel QFP.». Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 15 dicembre 2022 Per il Consiglio Il presidente M. BEK <note> ( 1 ) Approvazione del 24 novembre 2022 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale). ( 2 ) Regolamento (UE) 2022/2463 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, che istituisce uno strumento per fornire sostegno all’Ucraina nel 2023 (assistenza macrofinanziaria +) ( GU L 322 del 16.12.2022, pag. 1 ). ( 3 ) Decisione (UE, Euratom) 2020/2053 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, relativa al sistema delle risorse proprie dell’Unione europea e che abroga la decisione 2014/335/UE, Euratom ( GU L 424 del 15.12.2020, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio, del 17 dicembre 2020, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 ( GU L 433I del 22.12.2020, pag. 11 ). </note>
ITA
32022R2496
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.6.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>CI 219/1</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 7 giugno 2021 che abroga la decisione 2009/17/CE (2021/C 219 I/01) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione 2009/17/CE della Commissione&#160;<a>(<span>1</span>)</a> ha istituito un comitato di esperti sul distacco dei lavoratori (&#171;il comitato&#187;) al fine di sostenere e assistere gli Stati membri nell&#8217;adempimento degli obblighi derivati dalla direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel 2019 il regolamento (UE) 2019/1149 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> ha istituito l&#8217;Autorit&#224; europea del lavoro (&#171;l&#8217;Autorit&#224;&#187;) allo scopo di assistere gli Stati membri e la Commissione nell&#8217;effettiva applicazione ed esecuzione del diritto dell&#8217;Unione in materia di mobilit&#224; dei lavoratori sul territorio dell&#8217;Unione e dei sistemi di sicurezza sociale all&#8217;interno dell&#8217;Unione, compreso il distacco dei lavoratori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (UE) 2019/1149, l&#8217;Autorit&#224; sostiene gli Stati membri e la Commissione nel migliorare l&#8217;accesso alle informazioni, sostiene il rispetto delle norme e la cooperazione tra gli Stati membri nell&#8217;applicazione e nell&#8217;attuazione coerente, efficiente ed efficace del diritto dell&#8217;Unione in materia di mobilit&#224; dei lavoratori sul territorio dell&#8217;Unione, coordina i sistemi di sicurezza sociale all&#8217;interno dell&#8217;Unione, fa opera di mediazione e facilita soluzioni in caso di controversie.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I compiti dell&#8217;Autorit&#224; di cui all&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (UE) 2019/1149 comprendono parte dei compiti precedentemente svolti dal comitato, tra cui lo scambio di informazioni sulla cooperazione amministrativa e l&#8217;assistenza in materia di applicazione, conformemente all&#8217;articolo&#160;2 della decisione 2009/17/CE della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno abrogare la decisione 2009/17/CE,</p></td></tr></tbody></table> DECIDE: Articolo 1 La decisione 2009/17/CE è abrogata. Articolo 2 La presente decisione si applica a decorrere dal 26 maggio 2021. Fatto a Bruxelles, il 7 giugno 2021 Per la Commissione Nicolas SCHMIT Membro della Commissione <note> ( 1 ) 2009/17/CE: decisione della Commissione, del 19 dicembre 2008, che istituisce un comitato di esperti sul distacco dei lavoratori ( GU L 8 del 13.1.2009, pag. 26 ). ( 2 ) Direttiva 96/71/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 1996, relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi ( GU L 18 del 21.1.1997, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (UE) 2019/1149 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, che istituisce l’Autorità europea del lavoro, che modifica i regolamenti (CE) n. 883/2004, (UE) n. 492/2011, e (UE) 2016/589 e che abroga la decisione (UE) 2016/344 ( GU L 186 dell'11.7.2019, pag. 21 ). </note>
ITA
32021D0609(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.6.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 182/20</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 684/2014 DELLA COMMISSIONE del 20 giugno 2014 relativo all'autorizzazione della cantaxantina come additivo per mangimi per galline da riproduzione (titolare dell'autorizzazione: DSM Nutritional Products Ltd) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all'alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1831/2003 disciplina l'autorizzazione degli additivi destinati all'alimentazione animale e definisce i motivi e le procedure per il rilascio di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1831/2003 &#232; stata presentata una domanda di autorizzazione della cantaxantina. Tale domanda era corredata delle informazioni e dei documenti prescritti dall'articolo 7, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La domanda concerne l'autorizzazione di un preparato di cantaxantina come additivo per mangimi destinati a galline da riproduzione, da classificare nella categoria degli &#171;additivi zootecnici&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l'Autorit&#224;&#187;) ha concluso, nel suo parere del 12 dicembre 2012<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, che nelle condizioni di impiego proposte la cantaxantina non ha effetti dannosi per la salute animale e umana o l'ambiente, e che potrebbe avere un'azione stabilizzante sulla funzione riproduttiva delle galline da riproduzione. L'Autorit&#224; ritiene che non siano necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo alla commercializzazione. Essa ha esaminato anche la relazione sul metodo di analisi dell'additivo per mangimi negli alimenti per animali presentata dal laboratorio di riferimento istituito dal regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La valutazione del preparato di cantaxantina dimostra che le condizioni di autorizzazione di cui all'articolo 5 del regolamento (CE) n. 1831/2003 sono rispettare. Pertanto &#232; opportuno autorizzare l'impiego di tale preparato come specificato nell'allegato del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del Comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Autorizzazione Il preparato di cui all'allegato, appartenente alla categoria «additivi zootecnici» e al gruppo funzionale «altri additivi zootecnici», è autorizzato come additivo nell'alimentazione animale alle condizioni stabilite in detto allegato. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 20 giugno 2014 Per la Commissione Il presidente José Manuel BARROSO ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 . ( 2 ) The EFSA Journal 2013; 11(1):3047. ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell'additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell'autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo analitico</p></td><td><p>Specie animale o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td><td><p>Limiti massimi per i residui negli alimenti di origine animale interessati</p></td></tr><tr><td><p>mg di principio attivo/kg di mangime completo con un tenore d'umidit&#224; del 12 %</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria: additivi zootecnici. gruppo funzionale: altri additivi zootecnici (stabilizzazione della funzione riproduttiva).</span></p></td></tr><tr><td><p>4d161&#160;g</p></td><td><p>DSM Nutritional Products Ltd. rappresentato da DSM Nutritional Products Sp. Z.o.o.</p></td><td><p>Cantaxantina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Preparato contenente un minimo di:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>10 % di cantaxantina;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8804;&#160;2,2 % di etossichina;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>diclorometano: &#8804;&#160;10&#160;mg/kg di additivo.</p></td></tr></tbody></table><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>cantaxantina</p><p>C<span>40</span>H<span>52</span>O<span>2</span></p><p>Numero CAS: 514-78-3</p><p>Tenore: minimo 96 %</p><p>Prodotto mediante sintesi chimica</p><p><span>Metodo di analisi</span><a>&#160;(<span>1</span>)</a></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Per la determinazione della cantaxantina nell'additivo per mangimi: spettrofotometria (426 nm)</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Per la determinazione della cantaxantina nelle premiscele e nei mangimi: Cromatografia liquida ad alta prestazione in fase normale associata a rilevazione VIS (NP-HPLC-VIS, 466 nm)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Galline da riproduzione</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>6</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela indicare le condizioni di conservazione e la stabilit&#224; nel trattamento a caldo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>La miscela delle varie fonti di cantaxantina non deve superare i 6&#160;mg di cantaxantina per kg di mangime completo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>La miscela di questo preparato con cantaxantina e altri carotenoidi &#232; ammessa a condizione che non superi la concentrazione di 80&#160;mg/kg nel mangime completo</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Per motivi di sicurezza: durante la manipolazione utilizzare dispositivi di protezione dell'apparato respiratorio, occhiali e guanti di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>10 luglio 2024</p></td><td><p>15&#160;mg di cantaxantina/kg di fegato (tessuto umido) e 2,5&#160;mg di cantaxantina/kg di pelle/grasso (tessuto umido)</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento dell'Unione europea per gli additivi per mangimi: www.irmm.jrc.be/eurl-feed-additives </note>
ITA
32014R0684
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 417/373</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2020/1965 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 13 maggio 2020 sul discarico per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca (ERCEA) per l’esercizio 2018 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell&#8217;Unione europea per l&#8217;esercizio 2018&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali consolidati dell&#8217;Unione europea relativi all&#8217;esercizio 2018 [COM(2019)&#160;316 &#8212; C9-0050/2019]&#160;<a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi dell&#8217;Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all&#8217;esercizio 2018&#160;<a>(<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l&#8217;esercizio 2017 [COM(2019)&#160;334],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2018 presentata all&#8217;autorit&#224; competente per il discarico [COM(2019)&#160;350] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2019)&#160;300],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell&#8217;Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca relativi all&#8217;esercizio 2018, corredata della risposta dell&#8217;Agenzia&#160;<a>(<span>4</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l&#8217;affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, presentata dalla Corte dei conti per l&#8217;esercizio 2018 a norma dell&#8217;articolo 287 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 18 febbraio 2020 sul discarico da dare alla Commissione per l&#8217;esecuzione del bilancio per l&#8217;esercizio 2018 (05762/2020 &#8212; C9-0019/2020),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l&#8217;articolo 106&#160;<span>bis</span> del trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell&#8217;Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell&#8217;Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, in particolare gli articoli 69, 260, 261 e 262,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, in particolare l&#8217;articolo 14, paragrafo 3,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 1653/2004 della Commissione, del 21 settembre 2004, recante il regolamento finanziario tipo delle agenzie esecutive in applicazione del regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate di alcuni compiti relativi alla gestione di programmi comunitari&#160;<a>(<span>9</span>)</a>, in particolare l&#8217;articolo 66, primo e secondo comma,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la decisione di esecuzione 2013/779/UE della Commissione, del 17 dicembre 2013, che istituisce l&#8217;Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca e abroga la decisione 2008/37/CE&#160;<a>(<span>10</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l&#8217;articolo 99 e l&#8217;allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo, della commissione per l&#8217;occupazione e gli affari sociali, della commissione per l&#8217;ambiente, la sanit&#224; pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per l&#8217;agricoltura e lo sviluppo rurale, della commissione per la cultura e l&#8217;istruzione, della commissione per le libert&#224; civili, la giustizia e gli affari interni e della commissione per i diritti della donna e l&#8217;uguaglianza di genere,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0069/2020),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>A.</p></td><td><p>considerando che, in base all&#8217;articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull&#8217;Unione europea, la Commissione d&#224; esecuzione al bilancio e gestisce i programmi e che, in applicazione dell&#8217;articolo 317 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea, d&#224; esecuzione al bilancio in cooperazione con gli Stati membri, sotto la propria responsabilit&#224;, in conformit&#224; del principio della buona gestione finanziaria;</p></td></tr></tbody></table> 1. concede il discarico al direttore dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca per l’esecuzione del bilancio dell’Agenzia esecutiva per l’esercizio 2018; 2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione III — Commissione e agenzie esecutive; 3. incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione, la decisione sul discarico per l’esecuzione del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2018, sezione III — Commissione e la risoluzione che costituisce parte integrante di tali decisioni al direttore dell’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (serie L). Il presidente David Maria SASSOLI Il segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU L 57 del 28.2.2018, pag. 1 . ( 2 ) GU C 327 del 30.9.2019, pag. 1 . ( 3 ) GU C 376 del 6.11.2019, pag. 30 . ( 4 ) GU C 417 dell’11.12.2019, pag. 1 . ( 5 ) GU C 417 dell’11.12.2019, pag. 34 . ( 6 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 7 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 8 ) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1 . ( 9 ) GU L 297 del 22.9.2004, pag. 6 . ( 10 ) GU L 346 del 20.12.2013, pag. 58 . </note>
ITA
32020B1965
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.12.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 354/32</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2016/2339 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 14 dicembre 2016 recante modifica del regolamento (UE) n. 952/2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione, per quanto riguarda le merci che sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione per via marittima o aerea IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Al fine di facilitare i flussi di scambi, l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a> esclude l'applicazione di determinate disposizioni di tale regolamento alle merci che sono temporaneamente uscite dal territorio doganale dell'Unione circolando tra due porti o aeroporti dell'Unione senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione. Le disposizioni in questione disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata, l'obbligo di notificare l'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile, le norme che disciplinano l'obbligo di trasportare le merci in determinati luoghi e di presentarle alle dogane nel luogo in cui sono scaricate o trasbordate ela custodia temporanea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Quale conseguenza di tale esclusione, non vi &#232; alcuna base giuridica per richiedere che le merci che vengono scaricate o trasbordate siano presentate nel luogo in cui esse sono reintrodotte nel territorio doganale dell'Unione dopo esserne uscite temporaneamente. In mancanza di tale presentazione pu&#242; risultare pi&#249; difficile per le autorit&#224; doganali assicurare la vigilanza di tali merci, e vi &#232; il rischio che i dazi all'importazione e gli altri oneri non siano correttamente riscossi e che le misure di carattere non fiscale, come i controlli veterinari e fitosanitari, non siano correttamente applicate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe pertanto essere modificato per tenere conto delle situazioni specifiche delle merci unionali e di quelle non unionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Per assicurare una vigilanza doganale efficace delle merci non unionali, dovrebbero continuare ad applicarsi alle merci non unionali le disposizioni che disciplinano l'obbligo di trasportare le merci in determinati luoghi, di presentarle alle autorit&#224; doganali al momento dello scarico o del trasbordo, e di attendere l'autorizzazione prima di scaricare o trasbordare le merci nonch&#233; le disposizioni che disciplinano la custodia temporanea. Pertanto l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe prevedere che, per quanto riguarda le merci non unionali, siano escluse solo le norme che disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata e l'obbligo di notifica dell'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Per assicurare una vigilanza efficace delle merci unionali, l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 dovrebbe distinguere tra la situazione di merci unionali la cui posizione deve essere dimostrata in conformit&#224; dell'articolo 153, paragrafo 2, di tale regolamento e le merci unionali che hanno mantenuto la propria posizione in virt&#249; dell'articolo 155, paragrafo 2, di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per quanto riguarda le merci unionali la cui posizione deve essere dimostrata ai sensi dell'articolo 153, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 952/2013, dovrebbe essere esclusa solo l'applicazione delle norme che disciplinano l'obbligo di presentare la dichiarazione sommaria di entrata e l'obbligo di notifica dell'arrivo di una nave marittima o di un aeromobile, al fine di consentire un'adeguata vigilanza doganale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Inoltre le norme di cui all'articolo 139 del regolamento (UE) n. 952/2013 che disciplinano l'obbligo di presentare le merci in dogana al momento dello scarico o del trasbordo e le norme di cui all'articolo 140 di tale regolamento che disciplinano l'obbligo ai sensi dell'articolo 140 di tale regolamento di attendere l'autorizzazione prima di scaricare o trasbordare le merci non dovrebbero allo stesso modo applicarsi alle merci dell'Unione che hanno mantenuto la propria posizione in virt&#249; dell'articolo 155, paragrafo 2, dello stesso regolamento, in considerazione del fatto che, anche se le merci sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione, la loro pozione non si &#232; modificata e non deve essere dimostrata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I riferimenti dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 all'articolo 135, paragrafo 1, e all'articolo 137 di tale regolamento dovrebbero essere soppressi al fine di obbligare la persona che fa entrare le merci nel territorio doganale dell'Unione a trasportarle nel luogo designato dalle autorit&#224; doganali, consentendo loro di verificare, ove necessario, se si tratti di merci unionali o non unionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il riferimento dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 all'articolo 141 di tale regolamento dovrebbe essere soppresso in modo da chiarire che l'articolo 141, paragrafo 1, di tale regolamento, che esclude l'applicazione di talune disposizioni alle merci che circolano in regime di transito, si applica anche quando le merci sono reintrodotte nel territorio doganale dell'Unione dopo esserne uscite temporaneamente per via marittima o aerea in linea diretta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Allo stesso modo il riferimento dell'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 agli articoli da 144 a 149 di tale regolamento per quanto concerne la custodia temporanea dovrebbe essere soppresso. Mentre le norme stabilite in tali articoli non si applicano alle merci dell'Unione, esse dovrebbero applicarsi a merci non unionali. A tale proposito, &#232; opportuno modificare di conseguenza l'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe entrare in vigore quanto prima in modo da assicurare senza ulteriore ritardo un'efficace vigilanza delle merci,</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'articolo 136 del regolamento (UE) n. 952/2013 è sostituito dal seguente: «Articolo 136 Merci che sono uscite temporaneamente dal territorio doganale dell'Unione per via marittima o aerea 1. Gli articoli da 127 a 130 e l'articolo 133 non si applicano nei casi in cui le merci non unionali siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione. 2. Gli articoli da 127 a 130 e l'articolo 133 non si applicano nei casi in cui le merci unionali la cui posizione doganale di merci unionali deve essere dimostrata a norma dell'articolo 153, paragrafo 2, siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione. 3. Gli articoli da 127 a 130 e gli articoli 133, 139 e 140 non si applicano nei casi in cui le merci unionali che circolano senza che muti la loro posizione doganale a norma dell'articolo 155, paragrafo 2, siano introdotte nel territorio doganale dell'Unione dopo essere uscite temporaneamente da tale territorio per via marittima o aerea essendo state trasportate in linea diretta, senza scalo fuori dal territorio doganale dell'Unione.». Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Strasburgo, il 14 dicembre 2016 Per il Parlamento europeo Il presidente M. SCHULZ Per il Consiglio Il presidente I. KORČOK <note> ( 1 ) Posizione del Parlamento europeo del 1 o dicembre 2016 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio dell'8 dicembre 2016. ( 2 ) Regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione ( GU L 269 del 10.10.2013, pag. 1 ). </note>
ITA
32016R2339
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.7.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 198/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 735/2014 DELLA COMMISSIONE del 4 luglio 2014 recante la duecentosedicesima modifica del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alla rete Al-Qaeda LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, del 27 maggio 2002, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alla rete Al-Qaeda ( 1 ) , in particolare l'articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e l'articolo 7 bis , paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'allegato I del regolamento (CE) n.&#160;881/2002 figura l'elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche a norma del regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 26 giugno 2014 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni&#160;Unite (CSNU) ha deciso di aggiungere una persona fisica e un'entit&#224; al suo elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Occorre pertanto aggiornare opportunamente l'allegato I del regolamento (CE) n.&#160;881/2002.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il presente regolamento deve entrare in vigore immediatamente per garantire l'efficacia delle misure ivi contemplate,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 4 luglio 2014 Per la Commissione A nome del presidente Capo del Servizio degli strumenti di politica estera ( 1 ) GU L 139 del 29.5.2002, pag. 9 . ALLEGATO L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La voce seguente &#232; aggiunta all'elenco &#171;Persone fisiche&#187;:</p><p>&#171;Shekau Mohammed<span>Abubakar</span> (alias (a) Abubakar Shekau; (b) Abu Mohammed Abubakar bin Mohammed; (c) Abu Muhammed Abubakar bi Mohammed; (d)&#160;Shekau; (e) Shehu; (f) Shayku; (g) Imam Darul Tauhid; (h) Imam Darul Tawheed). Titolo: imam. Funzione: leader di Jama'atu Ahlis Sunna Lidda'Awati Wal-Jihad (Boko Haram). Data di nascita: 1969. Luogo di nascita: villaggio di Shekau, Stato di Yobe, Nigeria. Nazionalit&#224;: nigeriana. Indirizzo: Nigeria. Altre informazioni: (a) descrizione fisica: colore degli occhi: neri; colore dei capelli: neri; (b)&#160;foto disponibile per l'inserimento nella Special Notice INTERPOL-Consiglio di&#160;sicurezza dell'ONU. Data di designazione di cui all'articolo&#160;2&#160;bis, paragrafo 4, lettera&#160;b): 26.6.2014.&#187;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La voce seguente &#232; aggiunta all'elenco &#171;Persone giuridiche, gruppi ed entit&#224;&#187;:</p><p>&#171;Ansarul Muslimina Fi Biladis Sudan (alias: (a) Ansaru; (b) Ansarul Muslimina fi Biladis Sudan; (c) Jama'atu Ansaril Muslimina fi Biladis Sudan (JAMBS); (d)&#160;Jama'atu Ansarul Muslimina fi Biladis-Sudan (JAMBS); (e) Jamma'atu Ansarul Muslimina fi Biladis-Sudan (JAMBS); (f) Vanguards for the Protection of Muslims in Black Africa; (g) Vanguard for the Protection of Muslims in Black Africa). Indirizzo: Nigeria. Altre informazioni: (a) gruppo creato nel 2012; (b) opera in Nigeria. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 26.6.2014.&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32014R0735
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.12.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 316/57</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/2081 DELLA COMMISSIONE del 28 novembre 2019 che rinnova l’autorizzazione all’immissione in commercio di prodotti contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata (ACS-BNØØ8-2) risultato della commercializzazione di tale colza nei paesi terzi fino al 2005, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2019) 7480] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati ( 1 ) , in particolare l’articolo 11, paragrafo 3, e l’articolo 23, paragrafo 3, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione 2009/184/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha autorizzato l&#8217;immissione in commercio di alimenti e mangimi contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata (di seguito &#171;colza T45&#187;). L&#8217;ambito di applicazione di tale autorizzazione riguardava anche l&#8217;immissione in commercio di prodotti, diversi da alimenti e mangimi, contenenti colza T45 per gli stessi usi di tutti gli altri tipi di colza ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il richiedente ha indicato nelle sue domande e nelle comunicazioni alla Commissione che la commercializzazione dei semi di colza T45 &#232; stata interrotta dopo la stagione di semina 2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;unico scopo di tali domande era quindi coprire la presenza di colza T45 che risulta dalla coltivazione nei paesi terzi negli anni passati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>In ottemperanza alle prescrizioni in materia di monitoraggio stabilite dalla decisione 2009/184/CE, il richiedente ha mostrato che tracce minime di colza T45 sono tuttora presenti nella colza importata nell&#8217;Unione a partire da paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 9 gennaio 2018 il titolare dell&#8217;autorizzazione, Bayer CropScience AG, ha quindi presentato alla Commissione, conformemente agli articoli 11 e 23 del regolamento (CE) n. 1829/2003, una domanda di rinnovo di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il richiedente ha riconfermato nella sua domanda che scopo della stessa era coprire la presenza di colza T45 negli alimenti e nei mangimi che risulta dalla sua coltivazione nei paesi terzi fino al 2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il 14 febbraio 2019 l&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l&#8217;Autorit&#224;&#187;) ha espresso un parere favorevole complessivo&#160;<a>(<span>3</span>)</a> sulla colza T45 conformemente agli articoli 6 e 18 del regolamento (CE) n. 1829/2003. Essa ha concluso che la domanda di rinnovo non conteneva prove di nuovi pericoli, modifiche dell&#8217;esposizione o incertezze scientifiche tali da modificare le conclusioni della valutazione iniziale del rischio relativa alla colza T45 adottata dall&#8217;Autorit&#224; nel 2008&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Nel suo parere del 14 febbraio 2019 l&#8217;Autorit&#224; ha preso in considerazione tutte le questioni e le preoccupazioni sollevate dagli Stati membri nell&#8217;ambito della consultazione delle autorit&#224; nazionali competenti, come previsto all&#8217;articolo 6, paragrafo 4, e all&#8217;articolo 18, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; &#232; inoltre pervenuta alla conclusione che il piano di monitoraggio degli effetti ambientali presentato da Bayer CropScience AG, consistente in un piano generale di sorveglianza, &#232; conforme agli usi cui i prodotti sono destinati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Tenendo conto di tali conclusioni, &#232; opportuno rinnovare l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio di alimenti e mangimi contenenti o derivati da colza T45 e di prodotti, diversi da alimenti e mangimi, contenenti colza T45 per gli stessi usi di tutti gli altri tipi di colza ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>In base al parere dell&#8217;Autorit&#224;, per i prodotti oggetto della presente decisione non risultano necessari requisiti specifici in materia di etichettatura. A norma dell&#8217;articolo 12, paragrafo 2, e dell&#8217;articolo 24, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 e dell&#8217;articolo 4, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, le disposizioni generali di tracciabilit&#224; ed etichettatura non si applicano alla presenza accidentale o tecnicamente inevitabile di alimenti o mangimi geneticamente modificati in proporzione non superiore allo 0,9 %.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Allo scopo di continuare a monitorare l&#8217;eliminazione graduale della colza T45, &#232; opportuno continuare a segnalare regolarmente la sua presenza nei prodotti importati come previsto dalla decisione 2009/184/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Con lettera del 1<span>o</span> agosto 2018 Bayer CropScience AG ha richiesto alla Commissione di trasferire i propri diritti e i propri obblighi relativi a tutte le autorizzazioni e a tutte le domande pendenti di prodotti geneticamente modificati a BASF Agricultural Solutions Seed US LLC. Con lettera del 19 ottobre 2018 BASF Agricultural Solutions US LLC ha confermato tale trasferimento e ha autorizzato BASF SE ad agire come suo rappresentante nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il 17 maggio 2019 il richiedente ha chiesto alla Commissione di limitare l&#8217;ambito di applicazione della decisione di rinnovo per consentire la presenza di colza T45 negli alimenti e nei mangimi in proporzione non superiore allo 0,9 %. A seguito di tale richiesta l&#8217;ambito di applicazione della presente decisione &#232; limitato a una presenza massima di colza T45 negli alimenti e nei mangimi pari allo 0,9 %.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Alla colza T45 &#232; stato assegnato un identificatore unico conformemente al regolamento (CE) n. 65/2004 della Commissione&#160;<a>(<span>6</span>)</a> nel contesto dell&#8217;autorizzazione iniziale rilasciata dalla decisione 2009/184/CE. &#200; opportuno continuare a utilizzare tale identificatore unico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il titolare dell&#8217;autorizzazione dovrebbe presentare relazioni annuali sull&#8217;attuazione e sui risultati delle attivit&#224; previste dal piano di monitoraggio. Tali risultati dovrebbero essere presentati conformemente ai requisiti stabiliti dalla decisione 2009/770/CE della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il parere dell&#8217;Autorit&#224; non giustifica l&#8217;imposizione di condizioni specifiche o di restrizioni all&#8217;immissione in commercio, all&#8217;uso e alla manipolazione, compresi i requisiti relativi al monitoraggio successivo all&#8217;immissione in commercio per quanto riguarda il consumo degli alimenti e dei mangimi contenenti o derivati da colza T45 geneticamente modificata o per la tutela di particolari ecosistemi/ambienti e/o aree geografiche, secondo quanto disposto dall&#8217;articolo 6, paragrafo 5, lettera e), e dall&#8217;articolo 18, paragrafo 5, lettera e), del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Tutte le informazioni pertinenti relative all&#8217;autorizzazione dei prodotti dovrebbero essere iscritte nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati di cui all&#8217;articolo 28, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1829/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>La presente decisione va notificata attraverso il centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza (<span>Biosafety Clearing House</span>) alle parti del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della Convenzione sulla diversit&#224; biologica, in conformit&#224; all&#8217;articolo 9, paragrafo 1, e all&#8217;articolo 15, paragrafo 2, lettera c), del regolamento (CE) n. 1946/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Il comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi non ha espresso alcun parere entro il termine fissato dal suo presidente. Il presente atto di esecuzione &#232; stato ritenuto necessario e il presidente lo ha sottoposto al comitato di appello per una nuova delibera. Il comitato di appello non ha espresso alcun parere,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Organismo geneticamente modificato e identificatore unico Alla colza T45 geneticamente modificata ( Brassica napus L ), come specificata all’allegato, lettera b), della presente decisione, è assegnato l’identificatore unico ACS-BNØØ8-2 conformemente al regolamento (CE) n. 65/2004. Articolo 2 Rinnovo dell’autorizzazione 1. Obiettivo della presente decisione è rinnovare un’autorizzazione che copra, per i prodotti di cui al paragrafo 2, la presenza di colza ACS-BNØØ8-2 che deriva direttamente o indirettamente dalla commercializzazione, fino al 2005, di semi di colza ACS-BNØØ8-2 nei paesi terzi. 2. L’autorizzazione all’immissione in commercio dei seguenti prodotti è rinnovata conformemente alle condizioni stabilite nella presente decisione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>alimenti e ingredienti alimentari contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>mangimi contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>prodotti contenenti colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2 per usi diversi da quelli indicati alle lettere a) e b), ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Livello massimo La presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 nei prodotti definiti all’articolo 2 è autorizzata in proporzione non superiore allo 0,9 %. Articolo 4 Metodo di rilevamento Per il rilevamento della colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 si applica il metodo indicato alla lettera c) dell’allegato. Articolo 5 Piano di monitoraggio degli effetti ambientali 1. Il titolare dell’autorizzazione provvede affinché sia avviato e attuato il piano di monitoraggio degli effetti ambientali di cui alla lettera g) dell’allegato. 2. Il titolare dell’autorizzazione presenta alla Commissione relazioni annuali sull’attuazione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio in base al formulario riportato nella decisione 2009/770/CE. Articolo 6 Controllo dell’eliminazione graduale 1. Il titolare dell’autorizzazione provvede affinché le partite di colza importate nell’Unione da paesi terzi in cui sono stati commercializzati semi di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 fino al 2005 siano opportunamente sottoposte a campionamento e ad esami per individuare la presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2. 2. Il metodo utilizzato per il campionamento della colza ACS-BNØØ8-2 è internazionalmente riconosciuto. I test sono effettuati in un laboratorio accreditato e conformemente al metodo di rilevamento convalidato di cui all’allegato. 3. Il titolare dell’autorizzazione presenta alla Commissione, oltre alle relazioni di cui all’articolo 5, paragrafo 2, relazioni annuali sulle attività di monitoraggio della presenza di colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2. Articolo 7 Registro comunitario Le informazioni indicate nell’allegato della presente decisione sono inserite nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati di cui all’articolo 28, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1829/2003. Articolo 8 Titolare dell’autorizzazione Il titolare dell’autorizzazione è BASF Agricultural Solutions Seed US LLC, Stati Uniti, rappresentata nell’Unione da BASF SE, Germania. Articolo 9 Validità La presente decisione si applica per un periodo di dieci anni a decorrere dalla data di notifica. Articolo 10 Destinatario BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, D-67063 Ludwigshafen, Germania, è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 28 novembre 2019 Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 1 . ( 2 ) Decisione 2009/184/CE della Commissione, del 10 marzo 2009, che autorizza l’immissione in commercio di prodotti che contengono colza T45 o che sono prodotti a partire da colza T45 geneticamente modificata (ACS-BNØØ8-2) risultato della commercializzazione di tale colza nei paesi terzi fino al 2005, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 68 del 13.3.2009, pag. 28 ). ( 3 ) Gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sugli OGM, 2019. Scientific Opinion on the assessment of genetically modified oilseed rape T45 for renewal of authorisation under Regulation (EC) No 1829/2003 [Parere scientifico sulla valutazione della colza T45 geneticamente modificata ai fini del rinnovo dell’autorizzazione a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003] (domanda EFSA-GMO-RX-012). EFSA Journal 2019; 17(2):5597. ( 4 ) Opinion of the Scientific Panel on Genetically Modified Organisms on an application (Reference EFSA-GMO-UK-2005-25) for the placing on the market of glufosinate-tolerant oilseed rape T45 for food and feed uses, import and processing and renewal of the authorisation of oilseed rape T45 as existing products, both under Regulation (EC) 1829/2003 from Bayer CropScience . [Parere del gruppo di esperti scientifici sugli organismi geneticamente modificati relativo a una domanda (riferimento EFSA-GMO-UK-2005-25) di immissione in commercio di colza T45 geneticamente modificata tollerante al glufosinato, destinata all’alimentazione umana e animale, all’importazione e alla lavorazione, nonché al rinnovo dell’autorizzazione della colza T45 quale prodotto esistente, a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003]. The EFSA Journal (2008) 635, pagg. 1-22. ( 5 ) Regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, concernente la tracciabilità e l’etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE ( GU L 268 del 18.10.2003, pag. 24 ). ( 6 ) Regolamento (CE) n. 65/2004 della Commissione, del 14 gennaio 2004, che stabilisce un sistema per la determinazione e l’assegnazione di identificatori unici per gli organismi geneticamente modificati ( GU L 10 del 16.1.2004, pag. 5 ). ( 7 ) Decisione 2009/770/CE della Commissione, del 13 ottobre 2009, che istituisce formulari standard per la comunicazione dei risultati del monitoraggio dell’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati, come prodotti o all’interno di prodotti, ai fini della loro immissione sul mercato, ai sensi della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 275 del 21.10.2009, pag. 9 ). ( 8 ) Regolamento (CE) n. 1946/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2003, sui movimenti transfrontalieri degli organismi geneticamente modificati ( GU L 287 del 5.11.2003, pag. 1 ). ALLEGATO a) Richiedente e titolare dell’autorizzazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome</p></td><td><p>:</p></td><td><p>BASF Agricultural Solutions Seed US LLC</p></td></tr><tr><td><p>Indirizzo</p></td><td><p>:</p></td><td><p>100 Park Avenue, Florham Park, New Jersey 07932, Stati Uniti d&#8217;America</p></td></tr></tbody></table> Rappresentata da BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, D-67063 Ludwigshafen, Germania. b) Designazione e specifica dei prodotti <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>alimenti e ingredienti alimentari contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>mangimi contenenti o derivati da colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>prodotti contenenti colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2 per tutti gli usi diversi da quelli indicati ai punti 1) e 2), ad eccezione della coltivazione.</p></td></tr></tbody></table> La colza geneticamente modificata ACS-BNØØ8-2 esprime il gene pat , che conferisce tolleranza agli erbicidi a base di glufosinato-ammonio. c) Metodo di rilevamento <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Metodo evento-specifico basato su PCR quantitativa in tempo reale per il rilevamento della colza geneticamente modificata ACS-BN&#216;&#216;8-2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>convalidato dal laboratorio di riferimento dell&#8217;UE istituito con regolamento (CE) n. 1829/2003 pubblicato all&#8217;indirizzo http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/StatusOfDossiers.aspx;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>materiale di riferimento: AOCS 0208-A accessibile tramite la<span>American Oil Chemists Society</span> all&#8217;indirizzo https://www.aocs.org/crm.</p></td></tr></tbody></table> d) Identificatore unico ACS-BNØØ8-2 e) Informazioni richieste a norma dell’allegato II del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza della Convenzione sulla diversità biologica [Centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza ( Biosafety Clearing-House ), numero di registro: pubblicato alla notifica nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati ]. f) Condizioni o restrizioni per l’immissione in commercio, l’utilizzo o la manipolazione dei prodotti Non applicabile. g) Piano di monitoraggio degli effetti ambientali Piano di monitoraggio degli effetti ambientali conformemente all’allegato VII della direttiva 2001/18/CE ( 1 ) . [Link: piano pubblicato nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati ] h) Requisiti relativi al monitoraggio successivo all’immissione in commercio in merito all’uso degli alimenti destinati al consumo umano Non applicabile. Nota: in futuro potrà essere necessario modificare i link ai documenti pertinenti. Tali modifiche saranno rese pubbliche mediante aggiornamento del registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati. <note> ( 1 ) Direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati e che abroga la direttiva 90/220/CEE del Consiglio ( GU L 106 del 17.4.2001, pag. 1 ). </note>
ITA
32019D2081
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.12.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 334/6</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/2214 DELLA COMMISSIONE dell'8 dicembre 2016 che modifica il regolamento (CE) n. 474/2006 per quanto riguarda l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 2111/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2005, relativo all'istituzione di un elenco comunitario di vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno della Comunità e alle informazioni da fornire ai passeggeri del trasporto aereo sull'identità del vettore aereo effettivo e che abroga l'articolo 9 della direttiva 2004/36/CE ( 1 ) , in particolare l'articolo 4, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 474/2006 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> ha istituito l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione, di cui al capo II del regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In conformit&#224; all'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 2111/2005, alcuni Stati membri e l'Agenzia europea per la sicurezza aerea (&#171;AESA&#187;) hanno comunicato alla Commissione informazioni che sono utili nel contesto dell'aggiornamento di tale elenco. Informazioni utili sono state comunicate anche da paesi terzi e organizzazioni internazionali. In base a tali informazioni l'elenco dovrebbe essere aggiornato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Commissione ha informato tutti i vettori aerei interessati, direttamente o tramite le autorit&#224; responsabili della loro supervisione regolamentare, riguardo ai fatti e alle considerazioni essenziali che costituirebbero la base per la decisione di imporre loro un divieto operativo all'interno dell'Unione o di modificare le condizioni di un divieto operativo imposto a un vettore aereo figurante nell'elenco.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La Commissione ha dato ai vettori aerei interessati la possibilit&#224; di consultare i documenti forniti dagli Stati membri, di trasmettere osservazioni scritte e di essere sentiti dalla Commissione e dal comitato istituito dal regolamento (CEE) n. 3922/1991 del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a> (&#171;comitato per la sicurezza aerea&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La Commissione ha aggiornato il comitato per la sicurezza aerea in merito alle consultazioni congiunte in corso, nel quadro del regolamento (CE) n. 2111/2005 e del regolamento (CE) n. 473/2006 della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, con le autorit&#224; competenti e i vettori aerei di Afghanistan, Benin, India, Indonesia, Iran, Kazakhstan, Libia, Mozambico, Repubblica del Kirghizistan e Thailandia. Essa ha inoltre fornito al comitato per la sicurezza aerea informazioni riguardo alla situazione della sicurezza aerea in Camerun, Filippine, Iraq, Libano, Nepal, Repubblica democratica del Congo, Repubblica dominicana e Sudan e alle consultazioni tecniche con la Federazione russa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L'AESA ha presentato alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea i risultati delle analisi delle relazioni di audit effettuate dall'Organizzazione per l'aviazione civile internazionale (&#171;ICAO&#187;) nel quadro del suo Universal Safety Oversight Audit Programme. In questo contesto gli Stati membri sono stati invitati a dare la priorit&#224; alle ispezioni di rampa dei vettori aerei autorizzati da Stati riguardo ai quali l'ICAO ha rilevato criticit&#224; significative in materia di sicurezza (<span>Significant Safety Concerns</span> &#8212; &#171;SSC&#187;) o per i quali l'AESA ha concluso che esistono notevoli carenze nel sistema di sorveglianza della sicurezza. Oltre alle consultazioni avviate dalla Commissione a norma del regolamento (CE) n. 2111/2005, la priorit&#224; attribuita alle ispezioni di rampa consentir&#224; di ottenere ulteriori informazioni sulle prestazioni in termini di sicurezza dei vettori aerei autorizzati in tali Stati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L'AESA ha inoltre informato la Commissione e il comitato per la sicurezza aerea in merito ai risultati delle analisi delle ispezioni di rampa effettuate nel quadro del programma di valutazione sulla sicurezza degli aeromobili stranieri (&#171;SAFA&#187;) in conformit&#224; al regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione<a>&#160;(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L'AESA ha inoltre informato la Commissione e il comitato per la sicurezza aerea in merito ai progetti di assistenza tecnica attuati negli Stati interessati da misure o da controlli a norma del regolamento (CE) n.&#160;2111/2005. Essa ha fornito informazioni sui piani e sulle richieste di ulteriore assistenza tecnica e di cooperazione per migliorare la capacit&#224; amministrativa e tecnica delle autorit&#224; dell'aviazione civile, al fine di contribuire a correggere situazioni di non conformit&#224; alle norme internazionali dell'aviazione civile applicabili. Gli Stati membri sono stati invitati a rispondere a queste richieste su base bilaterale, in coordinamento con la Commissione e l'AESA. A tale proposito la Commissione ha sottolineato l'utilit&#224; di informare la comunit&#224; internazionale del trasporto aereo, in particolare attraverso la banca dati della rete di cooperazione e assistenza in materia di sicurezza (<span>Safety Collaborative Assistance Network</span> &#8212; &#171;SCAN&#187;) dell'ICAO, sull'assistenza tecnica prestata dall'Unione e dai suoi Stati membri per migliorare la sicurezza aerea a livello mondiale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Eurocontrol ha aggiornato la Commissione e il comitato per la sicurezza aerea sulla situazione della funzione di allarme SAFA e sulle attuali statistiche relative ai messaggi di allerta per i vettori aerei soggetti a un divieto operativo.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei dell'Unione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>In seguito all'analisi, effettuata dall'AESA, delle informazioni risultanti da ispezioni di rampa su aeromobili di vettori aerei dell'Unione o da ispezioni in materia di standardizzazione effettuate dall'AESA, nonch&#233; da ispezioni e audit specifici effettuati dalle autorit&#224; aeronautiche nazionali, vari Stati membri hanno adottato determinate misure esecutive e ne hanno informato la Commissione e il comitato per la sicurezza aerea. La Grecia ha informato la Commissione e il comitato per la sicurezza aerea in merito alle misure adottate nei confronti del vettore aereo<span>Olympus Airways.</span></p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Gli Stati membri hanno ribadito di essere pronti a intervenire secondo le necessit&#224; qualora informazioni pertinenti in materia di sicurezza dovessero indicare che sussistono rischi imminenti per la sicurezza dovuti alla non conformit&#224; dei vettori aerei dell'Unione alle pertinenti norme di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei dell'Afghanistan <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Con lettera del 10 gennaio 2016 l'autorit&#224; per l'aviazione civile della Repubblica islamica di Afghanistan (&#171;ACAA&#187;) ha fornito alla Commissione informazioni sui progressi compiuti nell'attuazione della legge sull'aviazione dell'Afghanistan, sulle norme dell'Afghanistan sull'aviazione civile, sull'organizzazione dell'ACAA, comprese la dotazione di personale e la formazione degli ispettori, sulla procedura di certificazione dei vettori aerei, sui risultati delle attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza condotte su vettori aerei certificati in Afghanistan per gli anni 2014 e 2015, sugli eventi rilevanti per la sicurezza riferiti e sulle indagini in materia di incidenti condotte su incidenti recenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Tali informazioni dimostrano che in Afghanistan &#232; stato istituito un sistema di base di sorveglianza della sicurezza, ma che &#232; necessario sviluppare ulteriormente l'effettiva attuazione di tutte le norme internazionali in materia di sicurezza dell'aviazione civile. Le informazioni fornite dall'ACAA sulle attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza sono superficiali. Sebbene l'ACAA abbia dimostrato che nel corso degli audit e delle ispezioni formula rilievi e osservazioni, non sono stati tuttavia addotti elementi di prova attestanti la risoluzione di tali rilievi, in particolare un'analisi delle loro cause profonde e un seguito adeguato da parte dei vettori aerei.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>L'ACAA ha indicato che il vettore aereo<span>Pamir Airlines</span> non &#232; pi&#249; titolare di un certificato di operatore aereo e che i vettori aerei che effettuano un servizio di trasporto passeggeri<span>Afghan JET International Airlines</span> (AOC 008) ed<span>East Horizon Airlines</span> (AOC 1013) sono stati certificati dall'ACAA. L'ACAA non ha fornito elementi di prova attestanti che la sorveglianza della sicurezza dei due suddetti vettori aerei sia effettuata in conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per cancellare il vettore aereo<span>Pamir Airlines</span> dall'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006 e per inserire i vettori aerei<span>Afghan JET International Airlines</span> ed<span>East Horizon Airlines</span> nell'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei del Benin <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Con lettera del 20 luglio 2016 l'Agence Nationale de l'Aviation Civile del Benin (&#171;ANAC Benin&#187;) ha informato la Commissione che i certificati di operatore aereo dei vettori aerei<span>Aero Benin</span>,<span>Benin Golf Air</span>,<span>Cotair</span>,<span>Royal Air Limited, Trans Air Benin, Alafia JET</span>,<span>Benin Littoral Airways</span> e<span>Africa Airways</span> sono stati revocati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Con lettera del 18 novembre 2016 l'ANAC Benin ha informato la Commissione che, in seguito all'ultimo aggiornamento fornito alla Commissione, &#232; stato certificato un nuovo vettore aereo, segnatamente<span>Air Taxi Benin</span> (AOC n. BEN 004 ATB-5). L'ANAC Benin non ha tuttavia fornito elementi di prova attestanti che la sorveglianza della sicurezza del suddetto vettore aereo sia effettuata in conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per inserire<span>Air Taxi Benin</span> nell'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006 e per cancellare<span>Aero Benin</span>,<span>Benin Golf Air</span>,<span>Cotair</span>,<span>Royal Air Limited</span>,<span>Trans Air Benin</span>,<span>Alafia JET</span>,<span>Benin Littoral Airways</span> e<span>Africa Airways</span> dal medesimo allegato.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei dell'India <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>L'8 novembre 2016 si sono svolte consultazioni tecniche tra la Commissione, l'AESA, uno Stato membro, rappresentanti della direzione generale dell'aviazione civile dell'India (&#171;DGCA indiana&#187;) e il vettore aereo<span>Air India</span>, certificato in India. Tali consultazioni si sono svolte nell'ambito del precedente accordo con la DGCA indiana, a norma dell'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 473/2006, di tenere regolari consultazioni tecniche con la Commissione per esaminare gli obblighi della DGCA indiana di certificazione e sorveglianza dei vettori aerei da essa certificati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Nel corso di tali consultazioni la DGCA indiana ha presentato informazioni, tra cui un'analisi effettuata dalla sua unit&#224; per le ispezioni di rampa, in merito alle prestazioni dei vettori aerei indiani (tra cui<span>Air India</span>) nell'ambito del programma SAFA. In particolare la DGCA indiana ha fornito informazioni dettagliate sulla sua interazione con<span>Air India</span> e con altri vettori aerei certificati in India nel quadro dei suoi obblighi di certificazione e di sorveglianza. A tale proposito la DGCA indiana ha presentato una panoramica delle attivit&#224; di sorveglianza, che comprendeva una sintesi dei dati per il 2015 e il 2016. La DGCA indiana ha inoltre fornito un aggiornamento sul suo programma di potenziamento della gestione di banche dati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p><span>Air India</span> ha fornito informazioni aggiornate in merito al suo programma di gestione SAFA, tra cui figuravano informazioni specifiche sulla gestione delle informazioni relative alle tendenze ricorrenti osservate nell'ambito del programma SAFA. Riguardo al suo sistema di gestione della sicurezza e della qualit&#224;<span>Air India</span> ha riferito in merito alle sue riunioni interne e alla sua struttura organizzativa, alle modalit&#224; di diffusione di informazioni in materia di sicurezza del volo e al suo impegno con le parti interessate interne ed esterne.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Nel corso di tali consultazioni la Commissione ha ribadito alla DGCA indiana una serie di elementi relativi agli obblighi di certificazione e di sorveglianza della DGCA indiana. In particolare, pur tenendo conto della trasparenza con cui la DGCA indiana ha presentato alla Commissione informazioni relative alla sicurezza, &#232; ancora necessario che la DGCA indiana adotti un approccio proattivo nell'ottica di un ulteriore sviluppo delle sue procedure interne in materia di certificazione e di sorveglianza, che comprendano il monitoraggio e il controllo della sorveglianza della sicurezza nonch&#233; il seguito da dare ai rilievi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Per quanto riguarda<span>Air India</span>, bench&#233; tale vettore aereo sia stato in grado di fornire in modo trasparente dati dettagliati, la Commissione ha ribadito che i miglioramenti sostenibili nell'ambito del programma SAFA devono rimanere un tema prioritario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>La Commissione prende atto delle informazioni fornite dalla DGCA indiana e da<span>Air India</span>. In base a tutte le informazioni attualmente disponibili, comprese le informazioni dettagliate fornite dalla DGCA indiana e da<span>Air India</span> durante la riunione di consultazione tecnica dell'8 novembre 2016, nonch&#233; in base alla concessione da parte dell'AESA, a norma del regolamento (UE) n. 452/2014 della Commissione<a>&#160;(<span>6</span>)</a>, di autorizzazioni di operatori di paesi terzi (<span>Third Country Operators</span> &#8212; &#171;TCO&#187;) a diversi vettori aerei certificati in India, tra cui<span>Air India</span>, si ritiene che per il momento non vi siano motivi per imporre un divieto operativo o restrizioni operative ai vettori aerei certificati in India.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni stabiliti nell'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che per il momento non vi siano motivi per modificare l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione includendovi vettori aerei dell'India.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>La Commissione intende proseguire le sue consultazioni ufficiali con la DGCA indiana a norma delle disposizioni di cui all'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 473/2006, in particolare al fine di discutere su base continuativa le misure di sicurezza attuate sia dalla DGCA indiana sia dai vettori aerei certificati in India, compreso<span>Air India</span>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; alle pertinenti norme di sicurezza, dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa da effettuare su vettori aerei indiani, a norma del regolamento (UE) n. 965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Qualora informazioni pertinenti in materia di sicurezza dovessero indicare che sussistono rischi imminenti per la sicurezza dovuti alla non conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali, la Commissione pu&#242; vedersi costretta ad adottare ulteriori misure in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei dell'Indonesia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Le consultazioni con la direzione generale dell'aviazione civile dell'Indonesia (&#171;DGCA Indonesia&#187;) proseguono con l'obiettivo di controllare i progressi compiuti dalla DGCA Indonesia nel garantire che il sistema di sorveglianza della sicurezza aerea in Indonesia venga adeguato alle norme di sicurezza internazionali. In tale contesto, con lettera del 15 novembre 2016 la DGCA Indonesia ha fornito alla Commissione ulteriori informazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>In tale lettera figuravano anche informazioni sulla decisione adottata il 15 agosto 2016 dall'amministrazione federale dell'aviazione degli Stati Uniti (&#171;FAA&#187;) di portare lo status di conformit&#224; dell'Indonesia alla categoria 1 della valutazione della sicurezza aerea internazionale dell'FAA. La DGCA Indonesia attende per il 2017 una missione di convalida coordinata dell'ICAO, intesa a verificare i progressi compiuti. Dalla valutazione delle informazioni fornite dalla DGCA Indonesia, condotta dalla Commissione, emerge che il livello di attuazione effettiva delle norme di sicurezza internazionali &#232; ancora modesto e che la DGCA Indonesia deve continuare ad adoperarsi per attuare azioni correttive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Con la suddetta lettera la DGCA Indonesia ha inoltre informato la Commissione che, dall'ultimo aggiornamento fornito, sono stati certificati quattro nuovi vettori aerei, segnatamente: AOC n. 135-037, rilasciato a<span>Tri M.G. Intra Asia Airlines</span> l'11 novembre 2015; AOC n. 135-054, rilasciato ad<span>AMA</span> il 29 dicembre 2015; AOC n. 135-057, rilasciato a<span>Indo Star Aviation</span> il 29 giugno 2016; AOC n. 135-058, rilasciato a<span>Spirit Aviation Sentosa</span> il 7 marzo 2016. La DGCA Indonesia non ha tuttavia fornito elementi di prova attestanti che la sorveglianza della sicurezza dei suddetti vettori aerei sia effettuata in conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per inserire i vettori aerei<span>Tri M.G. Intra Asia Airlines</span>,<span>AMA</span>,<span>Indo Star Aviation</span> e<span>Spirit Aviation Sentosa</span> nell'allegato A del regolamento (CE) n 474/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; alle norme di sicurezza pertinenti dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa da effettuare sui vettori aerei certificati in Indonesia, a norma del regolamento (UE) n. 965/2012.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei dell'Iran <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>L'AESA ha scritto all'organizzazione dell'aviazione civile della Repubblica islamica dell'Iran (&#171;CAO-IRI&#187;) in cinque diverse occasioni, tra l'8 ottobre 2014 e il 16 dicembre 2015, in merito alle criticit&#224; in materia di sicurezza relative ai risultati delle ispezioni di rampa del vettore aereo<span>Iran Aseman Airlines</span> nell'ambito del programma SAFA. Dai dati SAFA emergono elementi di prova attestanti un elevato numero di rilievi ricorrenti che incidono sulle prestazioni di<span>Iran Aseman Airlines</span> in termini di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Il 15 ottobre 2014<span>Iran Aseman Airlines</span> ha presentato all'AESA una domanda di autorizzazione TCO. L'AESA ha valutato tale domanda in conformit&#224; alle prescrizioni del regolamento (UE) n. 452/2014 della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Nell'effettuare la valutazione di sicurezza per l'autorizzazione TCO di<span>Iran Aseman Airlines</span> l'AESA ha espresso serie preoccupazioni riguardo all'incapacit&#224; di<span>Iran Aseman Airlines</span> di dimostrare la conformit&#224; alle prescrizioni applicabile. L'AESA ha perci&#242; concluso che un'ulteriore valutazione non avrebbe condotto al rilascio di un'autorizzazione TCO a<span>Iran Aseman Airlines</span> e che tale compagnia non era conforme alle prescrizioni applicabili del regolamento (UE) n. 452/2014 della Commissione. Il 3 agosto 2016 l'AESA ha pertanto respinto la domanda di autorizzazione TCO per motivi di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>L'8 novembre 2016 la Commissione ha chiesto informazioni alla CAO-IRI in merito alle misure adottate in seguito al rigetto della domanda di autorizzazione TCO di<span>Iran Aseman Airlines</span>. Dato che le criticit&#224; in materia di sicurezza non erano state risolte, il 22 novembre 2016 la CAO-IRI e<span>Iran Aseman Airlines</span> hanno avuto l'opportunit&#224; di essere sentiti dalla Commissione e dal comitato per la sicurezza aerea in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>In tale occasione la CAO-IRI ha fornito alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea informazioni sugli sviluppi che hanno interessato la sua organizzazione, sull'attuazione di nuove norme, sulle attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza e sulle azioni di esecuzione adottate in relazione ai rilievi formulati nei confronti dei vettori aerei iraniani in generale e di<span>Iran Aseman Airlines</span> nello specifico. La CAO-IRI ha inoltre fornito informazioni sulle attivit&#224; di promozione della sicurezza da essa intraprese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p><span>Iran Aseman Airlines</span> ha fornito alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea informazioni sulle azioni correttive avviate in seguito alla valutazione di sicurezza TCO, nonch&#233; informazioni sulle azioni correttive adottate nei settori della formazione e delle qualifiche dell'equipaggio, dei limiti dei tempi di volo e di servizio, del controllo dell'aeronavigabilit&#224; e della manutenzione, del sistema di sicurezza e di gestione della qualit&#224;, della formazione del personale e della risoluzione dei rilievi formulati nell'ambito del programma SAFA. Le informazioni fornite non erano tuttavia suffragate da elementi di prova sufficientemente dettagliati attestanti miglioramenti in questi settori, per quanto riguarda in particolare la gestione dell'aeronavigabilit&#224; da parte di<span>Iran Aseman Airlines</span> e il funzionamento del suo sistema di sicurezza e di gestione della qualit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>Le informazioni attualmente disponibili, basate sui risultati delle ispezioni effettuate nell'ambito del programma SAFA e sulla valutazione di sicurezza TCO, assieme alle informazioni presentate da<span>Iran Aseman Airlines</span>, indicano che vi sono elementi di prova verificati di serie carenze in materia di sicurezza da parte di<span>Iran Aseman Airlines</span> e che tale vettore aereo non &#232; in grado di affrontare tali carenze in materia di sicurezza, come dimostrato, tra l'altro, dal piano d'azione correttivo inadeguato e insufficiente da esso presentato in risposta ai rilievi individuati durante la valutazione di sicurezza TCO.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per inserire il vettore aereo<span>Iran Aseman Airlines</span> nell'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; alle norme di sicurezza pertinenti dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa da effettuare sui vettori aerei certificati in Iran, a norma del regolamento (UE) n.&#160;965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>Qualora informazioni pertinenti in materia di sicurezza dovessero indicare che sussistono rischi imminenti per la sicurezza dovuti alla non conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali, la Commissione pu&#242; vedersi costretta ad adottare ulteriori misure in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei del Kazakhstan <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>Dal luglio 2009 tutti i vettori aerei certificati in Kazakhstan, tranne<span>Air Astana</span>, sono soggetti a un divieto operativo totale, soprattutto a causa dell'incapacit&#224; del comitato per l'aviazione civile del Kazakhstan (&#171;CAC&#187;), autorit&#224; responsabile della sorveglianza della sicurezza dei vettori aerei certificati in Kazakhstan, di attuare e far applicare le pertinenti norme di sicurezza internazionali.<span>Air Astana</span> &#232; stato cancellato dall'allegato B del regolamento (CE) n. 474/2006 nel dicembre 2015 ed &#232; attualmente autorizzato a operare nell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>Nell'aprile 2016 in Kazakhstan &#232; stata condotta una missione di convalida coordinata dell'ICAO, che ha consentito all'ICAO di stabilire che l'effettiva attuazione delle norme di sicurezza internazionali &#232; migliorata passando al 74 %; il 20 aprile 2016 l'ICAO ha potuto cancellare la menzione relativa a criticit&#224; significative in materia di sicurezza ancora presente sulla certificazione dei vettori aerei.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>Dal 19 al 23 settembre 2016 &#232; stata condotta in Kazakhstan una visita di valutazione in loco da parte dell'Unione, cui hanno partecipato esperti della Commissione, dell'AESA e degli Stati membri. Nel corso di questa visita il CAC ha potuto dimostrare i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni. Il CAC si &#232; concentrato sull'attuazione delle norme ICAO e sulle pratiche raccomandate. Il CAC segue un approccio tradizionale alla sicurezza aerea, basato sulla conformit&#224;, e ha recentemente iniziato ad attuare tecniche moderne di gestione della sicurezza aerea che comprendono un programma nazionale di sicurezza. Il paese si &#232; inoltre impegnato per assumere e formare un numero supplementare di ispettori incaricati della sorveglianza del settore dell'aviazione in Kazakhstan. Anche il team esecutivo del CAC ha un elevato livello di esperienza e il personale &#232; nel complesso informato. Il sistema di sorveglianza della sicurezza del CAC si basa sul controllo della conformit&#224; alle norme applicabili in Kazakhstan, sebbene segua un approccio piuttosto rigido basato su liste di controllo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(47)</p></td><td><p>Gli elementi di prova indicano che l'attuazione complessiva dei compiti affidati al CAC sono conformi alle norme dell'ICAO, che il CAC dispone di un piano di audit e di sorveglianza per effettuare la sorveglianza della sicurezza nei confronti dei vettori aerei certificati in Kazakhstan, che attua tale piano di audit e di sorveglianza e che effettua ispezioni di rampa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(48)</p></td><td><p>Durante la visita di valutazione in loco da parte dell'Unione sono stati visitati due vettori aerei a titolo di campione pertinente dei vettori aerei certificati in Kazakhstan. Detto campione comprendeva i due maggiori vettori aerei che, nel momento in cui &#232; stata effettuata la visita, figuravano ancora nell'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006. La visita era intesa a verificare in che misura questi fossero conformi alle norme di sicurezza internazionali. In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005, la visita era inoltre intesa a valutare la volont&#224; e la capacit&#224; di ciascuno di detti vettori aerei di affrontare le carenze in materia di sicurezza. Attraverso le visite a tali vettori aerei si &#232; giunti principalmente alla conclusione che non vi &#232; stata mancanza di volont&#224; n&#233; incapacit&#224; di rimediare alle carenze in materia di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(49)</p></td><td><p>Il 23 novembre 2016 il CAC ha presentato alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea le misure adottate in Kazakhstan per migliorare la sicurezza aerea. Le principali misure consistono nella modifica della sua normativa in materia di aviazione civile e delle relative norme di accompagnamento, nei miglioramenti apportati alla struttura e al personale del CAC, nell'aumento del numero di ispettori, nell'aggiornamento del sistema di gestione della qualificazione e della formazione degli ispettori, compresa la loro ulteriore formazione iniziale, periodica e sul lavoro. Il CAC ha inoltre spiegato di avere elaborato ulteriori procedure e liste di controllo, di avere redatto il programma di sorveglianza della sicurezza, di avere effettuato attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza e di avere attuato un meccanismo per la risoluzione delle criticit&#224; in materia di sicurezza. I miglioramenti apportati al sistema di sorveglianza della sicurezza sono stati illustrati attraverso le misure di esecuzione adottate dal CAC nel 2015 e nel 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(50)</p></td><td><p>Nella sua presentazione il CAC ha fornito una sintesi del suo piano d'azione correttivo in relazione alle osservazioni formulate durante la visita di valutazione in loco da parte dell'Unione. Le azioni correttive presentate comprendevano un aggiornamento di diverse procedure e liste di controllo al fine di migliorare le attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza, l'attuazione di una banca dati elettronica a sostegno del processo di sorveglianza, l'introduzione di un sistema volontario di segnalazione degli incidenti, l'elaborazione di un nuovo programma di formazione per il 2017 e ulteriori attivit&#224; di formazione volte ad addestrare un numero maggiore di ispettori a condurre ispezioni di rampa per le merci pericolose.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(51)</p></td><td><p>Il 23 novembre 2016, a titolo di campione pertinente, il vettore aereo<span>Aircompany SCAT</span> ha illustrato alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea i suoi sviluppi, compresi la storia, la rete, la flotta, le prospettive e i programmi di tale vettore aereo per il futuro.<span>Aircompany SCAT</span> ha inoltre presentato informazioni sulla sua organizzazione in materia di manutenzione e formazione e ha fornito informazioni dettagliate specifiche sul suo sistema di gestione della sicurezza nonch&#233; sulle ispezioni e sugli audit cui &#232; stato sottoposto.<span>Aircompany SCAT</span> ha mostrato di essere registrato al programma di audit della sicurezza operativa (<span>Operational Safety Audit Program</span> &#8212; &#171;IOSA&#187;) dell'Associazione internazionale del trasporto aereo (&#171;IATA&#187;) e che l'impresa addetta alla manutenzione dispone di un certificato di approvazione dell'impresa di manutenzione dell'AESA.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(52)</p></td><td><p>In base a tutte le informazioni disponibili, compresi i risultati della visita di valutazione in loco da parte dell'Unione e le informazioni fornite durante l'audizione del 23 novembre 2016, si ritiene che il CAC abbia ottenuto miglioramenti duraturi e costanti nel tempo. &#200; inoltre riconosciuto che il CAC si &#232; dimostrato disponibile a collaborare con la Commissione su base continuativa e ha esplicitamente ammesso di dover proseguire il suo impegno per sviluppare ulteriormente i suoi obblighi di sorveglianza e per risolvere le criticit&#224; in materia di sicurezza. Si ritiene che il CAC abbia la capacit&#224; di ottemperare alle sue responsabilit&#224; di sorveglianza nei confronti dei vettori aerei certificati in Kazakhstan. Durante l'audizione il CAC si &#232; impegnato ad avviare con la Commissione un dialogo costante in materia di sicurezza, anche con ulteriori riunioni, se e quando reputato necessario dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(53)</p></td><td><p>Le informazioni da fornite il 23 novembre 2016 da<span>Aircompany SCAT</span>, il vettore aereo certificato in Kazakhstan che era stato invitato all'audizione a titolo di campione pertinente, sono considerate soddisfacenti. Tale vettore aereo ha in particolare fornito informazioni dettagliate specifiche in relazione al sistema di gestione della sicurezza da esso istituito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(54)</p></td><td><p>In base ai risultati della visita in loco da parte dell'Unione in Kazakhstan, che comprendeva le visite al CAC e ai due vettori aerei, e sulla scorta della presentazione del CAC e del vettore aereo<span>Aircompany SCAT</span>, vi sono sufficienti elementi di prova della conformit&#224; del CAC e dei vettori aerei certificati in Kazakhstan alle pertinenti norme di sicurezza internazionali e alle pratiche raccomandate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(55)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco dell'Unione dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per cancellare tutti i vettori aerei certificati nella Repubblica del Kazakhstan dall'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(56)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; di tutti i vettori aerei certificati in Kazakhstan alle pertinenti norme di sicurezza, dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa a norma del regolamento (UE) n. 965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(57)</p></td><td><p>Qualora informazioni pertinenti in materia di sicurezza dovessero indicare che sussistono rischi imminenti per la sicurezza dovuti alla non conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali, la Commissione pu&#242; vedersi costretta ad adottare ulteriori misure in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei della Repubblica del Kirghizistan <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(58)</p></td><td><p>Dal 25 gennaio al 5 febbraio 2016 &#232; stato effettuato un audit nel quadro del programma ispettivo universale di monitoraggio della sicurezza dell'ICAO sul sistema dell'aviazione civile del Kirghizistan. In base ai risultati dell'audit l'ICAO ha individuato una criticit&#224; significativa in materia di sicurezza nel settore della formazione e della certificazione del personale in relazione al rilascio di licenze e abilitazioni di pilota nella Repubblica del Kirghizistan. Il 30 giugno 2016 l'ICAO ha annunciato che la Repubblica del Kirghizistan aveva attuato azioni correttive e che la criticit&#224; significativa in materia di sicurezza relativa alla certificazione del personale era stata risolta. La criticit&#224; significativa in materia di sicurezza relativa alla procedura di certificazione per il rilascio di certificati di operatore aereo, individuata dall'ICAO il 16 luglio 2015, tuttavia non &#232; stata ancora risolta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(59)</p></td><td><p>L'8 luglio 2016 si sono svolte consultazioni tra la Commissione e rappresentanti dell'agenzia dell'aviazione civile della Repubblica del Kirghizistan. Nel corso di tali consultazioni tali rappresentanti hanno affermato che la Repubblica del Kirghizistan intendeva collaborare con la Commissione e fornire aggiornamenti tecnici sui progressi compiuti per quanto riguarda i suoi obblighi internazionali in materia di sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(60)</p></td><td><p>In base alle limitate informazioni fornite dall'agenzia dell'aviazione civile della Repubblica del Kirghizistan risulta che, per quanto l'impegno dimostrato dalla Repubblica del Kirghizistan a collaborare con la Commissione sia encomiabile, i progressi compiuti per migliorare l'attuazione delle norme di sicurezza internazionali in relazione agli obblighi di certificazione e di sorveglianza dell'agenzia dell'aviazione civile del Kirghizistan sono attualmente insufficienti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(61)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che per il momento non vi siano motivi per modificare l'elenco dell'Unione dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione per quanto riguarda i vettori aerei della Repubblica del Kirghizistan.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei della Libia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(62)</p></td><td><p>Il 27 luglio 2016 si sono svolte consultazioni tecniche tra la Commissione e l'autorit&#224; libica per l'aviazione civile (&#171;LYCAA&#187;) relativamente, in particolare, all'attuale divieto operativo imposto a tutti i vettori aerei libici a norma del regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(63)</p></td><td><p>Nel corso di tali consultazioni la LYCAA ha fornito informazioni dettagliate sui suoi piani di sviluppo per quanto riguarda i suoi obblighi di certificazione e di sorveglianza nei confronti dei vettori aerei libici. La LYCAA ha riferito che, nei limiti di un contesto operativo complesso, &#232; impegnata ad adempiere ai suoi obblighi internazionali in materia di sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(64)</p></td><td><p>La Commissione accoglie con favore gli sforzi compiuti dalla dirigenza della LYCAA e il fatto che la LYCAA si sia impegnata a collaborare con la Commissione in modo da poter fornire aggiornamenti sulla situazione dei suoi obblighi di certificazione e di sorveglianza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(65)</p></td><td><p>La Commissione osserva tuttavia che la complessit&#224; del contesto operativo in Libia e le conseguenze di tale situazione sulla capacit&#224; della LYCAA di ottemperare ai suoi obblighi di sorveglianza in materia di sicurezza resta un problema chiave, in quanto impedisce il contenimento dei rischi per la sicurezza aerea che hanno portato alla decisione di inserire tutti i vettori aerei certificati in Libia nell'elenco dell'Unione. In base a tutte le informazioni disponibili si ritiene che la Libia non sia attualmente in grado di adempiere ai propri obblighi in materia di sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(66)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che per il momento non vi siano motivi per modificare l'elenco dell'Unione dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione per quanto riguarda i vettori aerei della Libia.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei del Mozambico <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(67)</p></td><td><p>Nell'ultimo periodo la Commissione e l'AESA hanno continuato a fornire assistenza tecnica alle autorit&#224; competenti del Mozambico. Il 10 novembre 2016 l'autorit&#224; competente per l'aviazione civile del Mozambico, l'<span>Instituto de Avia&#231;&#227;o Civil de Mo&#231;ambique</span> (&#171;IACM&#187;), ha informato la Commissione di aver recentemente adottato un numero considerevole di azioni volte a migliorare le proprie norme, le proprie infrastrutture e la propria organizzazione nonch&#233; le capacit&#224; di sorveglianza nel campo dei parametri di volo e degli aeroporti. L'IACM ha inoltre confermato di aver assunto personale e di aver impartito una formazione periodica in tutti i settori tecnici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(68)</p></td><td><p>La capacit&#224; dell'IACM di sorvegliare le attivit&#224; dell'aviazione civile in Mozambico al momento non &#232; tuttavia ancora pienamente conforme alle norme di sicurezza internazionali. Non esistono quindi elementi di prova sufficienti a giustificare una decisione di modifica del divieto operativo per tutti i vettori aerei certificati in Mozambico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(69)</p></td><td><p>Anche se i miglioramenti non sono sufficienti per determinare una modifica dell'attuale divieto, la situazione &#232; abbastanza promettente da giustificare un'ulteriore visita di valutazione in loco da parte dell'Unione nei prossimi mesi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(70)</p></td><td><p>In base all'elenco trasmesso dall'IACM il 16 novembre 2016, in Mozambico sono stati certificati due nuovi vettori aerei, segnatamente<span>Archipelago Charters Lda</span> (AOC MOZ-25), che gestisce elicotteri per l'aviazione commerciale, e<span>Solenta Aviation Mozambique SA</span> (AOC MOZ-23), che gestisce aerei nel settore dell'aviazione commerciale. L'IACM ha inoltre informato la Commissione che il certificato di operatore aereo del vettore aereo<span>SAM</span> &#8212;<span>Solenta Aviation Mozambique SA</span> (AOC MOZ-10), che gestisce aerei nel settore dell'aviazione commerciale, &#232; stato revocato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(71)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che l'elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione debba essere modificato per inserire i vettori aerei<span>Archipelago Charters Lda</span> e<span>Solenta Aviation Mozambique SA</span> nell'allegato A del regolamento (CE) n. 474/2006 e per cancellare il vettore aereo<span>SAM</span> &#8212;<span>Solenta Aviation Mozambique SA</span> dal medesimo allegato.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei della Federazione russa <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(72)</p></td><td><p>Ultimamente la Commissione, l'AESA e le autorit&#224; competenti degli Stati membri hanno continuato a seguire da vicino le prestazioni in termini di sicurezza dei vettori aerei certificati nella Federazione russa e operanti nell'Unione, anche attribuendo la priorit&#224; alle ispezioni di rampa da effettuare su alcuni vettori aerei russi in conformit&#224; al regolamento (UE) n. 965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(73)</p></td><td><p>Il 28 ottobre 2016 la Commissione, assistita dall'AESA, ha incontrato rappresentanti dell'agenzia federale russa per il trasporto aereo (&#171;FATA&#187;). Lo scopo della riunione era rivedere le prestazioni dei vettori aerei russi in termini di sicurezza in base alle relazioni delle ispezioni di rampa effettuate nell'ambito del programma SAFA per il periodo compreso tra il 18 ottobre 2015 e il 17 ottobre 2016 e di individuare i casi che meritano un'attenzione particolare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(74)</p></td><td><p>Durante la riunione la Commissione ha esaminato pi&#249; in dettaglio i risultati SAFA di sei vettori aerei certificati nella Federazione russa. La FATA ha informato la Commissione di avere adottato azioni di esecuzione nei confronti di uno di detti vettori aerei, imponendogli il divieto di effettuare voli verso l'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(75)</p></td><td><p>In base alle informazioni disponibili &#232; stato concluso che non era necessaria un'audizione delle autorit&#224; dell'aviazione russa o dei vettori aerei certificati nella Federazione russa dinnanzi alla Commissione e al comitato per la sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(76)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che per il momento non vi siano motivi per modificare l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione per includervi i vettori aerei della Federazione russa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(77)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; dei vettori aerei della Federazione russa alle norme di sicurezza internazionali, dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa in conformit&#224; al regolamento (UE) n.&#160;965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(78)</p></td><td><p>Qualora tali ispezioni dovessero indicare l'esistenza di un rischio imminente per la sicurezza, dovuto alla non conformit&#224; alle pertinenti norme di sicurezza, la Commissione pu&#242; vedersi costretta ad adottare misure nei confronti dei vettori aerei della Federazione russa in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> Vettori aerei della Thailandia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(79)</p></td><td><p>Il 13 settembre 2016 si &#232; tenuta una riunione tecnica tra la Commissione, l'AESA e l'autorit&#224; per l'aviazione civile della Thailandia (&#171;CAAT&#187;). Nel corso di tale riunione la CAAT ha aggiornato la Commissione fornendo informazioni sull'attuazione del piano d'azione correttivo da essa elaborato per risolvere i rilievi constatati e la criticit&#224; significativa in materia di sicurezza individuati dall'ICAO dopo il suo audit del gennaio 2015. In particolare, la CAAT ha fornito informazioni sui miglioramenti attuati dal maggio 2016 in relazione al suo regime di finanziamento, allo sviluppo della sua organizzazione, compreso il numero di ispettori disponibili, ai dirigenti di nuova nomina, all'introduzione di un sistema di gestione delle informazioni, al miglioramento della legislazione primaria in materia di aviazione, all'aggiornamento delle norme operative e dei manuali interni, alla formazione degli ispettori e al rilancio delle attivit&#224; di sorveglianza della sicurezza in Thailandia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(80)</p></td><td><p>La CAAT sta lavorando sulla ricertificazione dei vettori aerei certificati in Thailandia attraverso l'approccio strutturato in cinque fasi. Questo progetto ha avuto inizio il 12 settembre e, per i 25 vettori aerei che operano a livello internazionale, dovrebbe essere completato nel settembre 2017. Secondo la CAAT il numero di ispettori e il sostegno da parte dei fornitori di assistenza tecnica sono sufficienti a condurre il progetto. In proposito &#232; importante osservare che la CAAT non accetta ancora le domande di certificati di operatore aereo presentate da nuovi vettori aerei, mentre i vettori aerei esistenti sono soggetti a limitazioni in relazione all'aumento delle loro attivit&#224;. Ci&#242; contribuisce a gestire il carico di lavoro del progetto di certificazione e garantisce che non siano introdotti nuovi rischi per la sicurezza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(81)</p></td><td><p>In base alle informazioni presentate nel corso della riunione &#232; risultato evidente che, bench&#233; la CAAT ne avesse indicato la priorit&#224;, la sorveglianza quotidiana delle attivit&#224; di trasporto aereo denota un ritardo. Le attivit&#224; ispettive riguardano principalmente l'aeronavigabilit&#224;, non le operazioni di volo. Secondo la CAAT la sorveglianza quotidiana delle attivit&#224; di trasporto aereo migliorer&#224; gradualmente nel momento in cui verranno assunti e formati nuovi ispettori e il sistema di monitoraggio automatizzato sar&#224; pienamente operativo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(82)</p></td><td><p>Il 14 novembre 2016 la CAAT ha fornito ulteriori informazioni sui progressi compiuti nell'attuazione delle azioni correttive e dati sulle recenti attivit&#224; di sorveglianza. Questa informazione dimostra che la CAAT effettua ispezioni operative e formula rilievi, e che i vettori aerei dispongono di un processo per rispondere a tali rilievi e attuare azioni correttive, che a loro volta sono accettate dalla CAAT.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(83)</p></td><td><p>Il governo thailandese e la CAAT dimostrano un chiaro impegno volto a migliorare il sistema di sorveglianza della sicurezza in Thailandia e la CAAT ha fornito elementi di prova dei notevoli progressi compiuti negli ultimi sei mesi. Le informazioni in materia di sicurezza disponibili riguardo ai vettori aerei certificati in Thailandia non giustificano inoltre una decisione di istituire un divieto o restrizioni operativi. Al fine di monitorare attentamente la situazione, le consultazioni con le autorit&#224; della Thailandia dovranno continuare in conformit&#224; all'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 473/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(84)</p></td><td><p>In conformit&#224; ai criteri comuni di cui all'allegato del regolamento (CE) n. 2111/2005 si ritiene pertanto che per il momento non vi siano motivi per modificare l'elenco dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno dell'Unione per quanto riguarda i vettori aerei della Thailandia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(85)</p></td><td><p>Gli Stati membri devono continuare a verificare l'effettiva conformit&#224; alle norme di sicurezza pertinenti dando la priorit&#224; alle ispezioni di rampa da effettuare sui vettori aerei certificati in Thailandia, a norma del regolamento (UE) n. 965/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(86)</p></td><td><p>Qualora informazioni pertinenti in materia di sicurezza dovessero indicare che sussistono rischi imminenti per la sicurezza dovuti alla non conformit&#224; alle norme di sicurezza internazionali, la Commissione pu&#242; vedersi costretta ad adottare ulteriori misure in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 2111/2005.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(87)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 474/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(88)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per la sicurezza aerea,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il regolamento (CE) n. 474/2006 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l'allegato A &#232; sostituito dal testo dell'allegato I del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l'allegato B &#232; sostituito dal testo dell'allegato II del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'8 dicembre 2016 Per la Commissione, a nome del presidente Violeta BULC Membro della Commissione ( 1 ) GU L 344 del 27.12.2005, pag. 15 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 474/2006 della Commissione, del 22 marzo 2006, che istituisce un elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno della Comunità ai sensi del Capo II del regolamento (CE) n. 2111/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 84 del 23.3.2006, pag. 14 ). ( 3 ) Regolamento (CEE) n. 3922/1991 del Consiglio, del 16 dicembre 1991, concernente l'armonizzazione di requisiti tecnici e di procedure amministrative nel settore dell'aviazione civile ( GU L 373 del 31.12.1991, pag. 4 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 473/2006 della Commissione, del 22 marzo 2006, che stabilisce le norme di attuazione relative all'elenco comunitario dei vettori aerei soggetti a un divieto operativo all'interno della Comunità ai sensi del Capo II del regolamento (CE) n. 2111/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 84 del 23.3.2006, pag. 8 ). ( 5 ) Regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione, del 5 ottobre 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e le procedure amministrative per quanto riguarda le operazioni di volo ai sensi del regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 296 del 25.10.2012, pag. 1 ). ( 6 ) Regolamento (UE) n. 452/2014 della Commissione, del 29 aprile 2014, che stabilisce i requisiti tecnici e le procedure amministrative concernenti le operazioni di volo ai sensi del regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 133 del 6.5.2014, pag. 12 ). ALLEGATO I «ALLEGATO A ELENCO DEI VETTORI AEREI SOGGETTI A DIVIETO OPERATIVO NELL'UNIONE, CON ECCEZIONI ( 1 ) <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Denominazione legale del vettore aereo come indicato nel suo AOC (compresa la denominazione commerciale, se diversa)</p></td><td><p>Numero del certificato di operatore aereo (Air Operator Certificate &#8212; &#171;AOC&#187;) o della licenza di esercizio</p></td><td><p>Codice ICAO di designazione della compagnia aerea</p></td><td><p>Stato dell'operatore</p></td></tr><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>(2)</p></td><td><p>(3)</p></td><td><p>(4)</p></td></tr><tr><td><p><span>BLUE WING AIRLINES</span></p></td><td><p>SRBWA-01/2002</p></td><td><p>BWI</p></td><td><p>Suriname</p></td></tr><tr><td><p><span>IRAN ASEMAN AIRLINES</span></p></td><td><p>FS-102</p></td><td><p>IRC</p></td><td><p>Repubblica islamica dell'Iran</p></td></tr><tr><td><p><span>IRAQI AIRWAYS</span></p></td><td><p>001</p></td><td><p>IAW</p></td><td><p>Iraq</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; dell'Afghanistan responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica islamica di Afghanistan</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AFGHAN JET INTERNATIONAL AIRLINES</span></p></td><td><p>AOC 008</p></td><td><p>AJA</p></td><td><p>Repubblica islamica di Afghanistan</p></td></tr><tr><td><p><span>ARIANA AFGHAN AIRLINES</span></p></td><td><p>AOC 009</p></td><td><p>AFG</p></td><td><p>Repubblica islamica di Afghanistan</p></td></tr><tr><td><p><span>EAST HORIZON AIRLINES</span></p></td><td><p>AOC 1013</p></td><td><p>EHN</p></td><td><p>Repubblica islamica di Afghanistan</p></td></tr><tr><td><p><span>KAM AIR</span></p></td><td><p>AOC 001</p></td><td><p>KMF</p></td><td><p>Repubblica islamica di Afghanistan</p></td></tr><tr><td><p><span>SAFI AIRWAYS</span></p></td><td><p>AOC 181</p></td><td><p>SFW</p></td><td><p>Repubblica islamica di Afghanistan</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; dell'Angola responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, ad eccezione di<span>TAAG Angola Airlines</span>, inserito nell'allegato B, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica d'Angola</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AEROJET</span></p></td><td><p>AO 008-01/11</p></td><td><p>TEJ</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR GICANGO</span></p></td><td><p>009</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR JET</span></p></td><td><p>AO 006-01/11-MBC</p></td><td><p>MBC</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR NAVE</span></p></td><td><p>017</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR26</span></p></td><td><p>AO 003-01/11-DCD</p></td><td><p>DCD</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>ANGOLA AIR SERVICES</span></p></td><td><p>006</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>DIEXIM</span></p></td><td><p>007</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>FLY540</span></p></td><td><p>AO 004-01 FLYA</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>GIRA GLOBO</span></p></td><td><p>008</p></td><td><p>GGL</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>HELIANG</span></p></td><td><p>010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>HELIMALONGO</span></p></td><td><p>AO 005-01/11</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>MAVEWA</span></p></td><td><p>016</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>SONAIR</span></p></td><td><p>AO 002-01/10-SOR</p></td><td><p>SOR</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; del Benin responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Benin</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR TAXI BENIN</span></p></td><td><p>BEN 004 ATB-5</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Benin</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Repubblica del Congo responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Congo</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AERO SERVICE</span></p></td><td><p>RAC06-002</p></td><td><p>RSR</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>CANADIAN AIRWAYS CONGO</span></p></td><td><p>RAC06-012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>EMERAUDE</span></p></td><td><p>RAC06-008</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>EQUAFLIGHT SERVICES</span></p></td><td><p>RAC 06-003</p></td><td><p>EKA</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>EQUAJET</span></p></td><td><p>RAC06-007</p></td><td><p>EKJ</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>EQUATORIAL CONGO AIRLINES SA.</span></p></td><td><p>RAC 06-014</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>MISTRAL AVIATION</span></p></td><td><p>RAC06-011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr><td><p><span>TRANS AIR CONGO</span></p></td><td><p>RAC 06-001</p></td><td><p>TSG</p></td><td><p>Repubblica del Congo</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Repubblica democratica del Congo (RDC) responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica democratica del Congo (RDC)</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR FAST CONGO</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0112/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR KASAI</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0053/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR KATANGA</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0056/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR TROPIQUES</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/00625/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>BLUE AIRLINES</span></p></td><td><p>106/CAB/MIN/TVC/2012</p></td><td><p>BUL</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>BLUE SKY</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0028/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>BUSY BEE CONGO</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0064/2010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>COMPAGNIE AFRICAINE D'AVIATION (CAA)</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0050/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>CONGO AIRWAYS</span></p></td><td><p>019/CAB/MIN/TVC/2015</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>DAKOTA SPRL</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/071/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>DOREN AIR CONGO</span></p></td><td><p>102/CAB/MIN/TVC/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>GOMAIR</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/011/2010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>KIN AVIA</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0059/2010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>KORONGO AIRLINES</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/001/2011</p></td><td><p>KGO</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>MALU AVIATION</span></p></td><td><p>098/CAB/MIN/TVC/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>MANGO AIRLINES</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/009/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>SERVE AIR</span></p></td><td><p>004/CAB/MIN/TVC/2015</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>SERVICES AIR</span></p></td><td><p>103/CAB/MIN/TVC/2012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>SWALA AVIATION</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0084/2010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>TRANSAIR CARGO SERVICES</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/073/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr><td><p><span>WILL AIRLIFT</span></p></td><td><p>409/CAB/MIN/TVC/0247/2011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica democratica del Congo (RDC)</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; di Gibuti responsabili della sorveglianza delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Gibuti</span></p></td></tr><tr><td><p><span>DAALLO AIRLINES</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>DAO</p></td><td><p>Gibuti</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Guinea equatoriale responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Guinea equatoriale</span></p></td></tr><tr><td><p><span>CEIBA INTERCONTINENTAL</span></p></td><td><p>2011/0001/MTTCT/DGAC/SOPS</p></td><td><p>CEL</p></td><td><p>Guinea equatoriale</p></td></tr><tr><td><p><span>Cronos AIRLINES</span></p></td><td><p>2011/0004/MTTCT/DGAC/SOPS</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Guinea equatoriale</p></td></tr><tr><td><p><span>PUNTO AZUL</span></p></td><td><p>2012/0006/MTTCT/DGAC/SOPS</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Guinea equatoriale</p></td></tr><tr><td><p><span>TANGO AIRWAYS</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Guinea equatoriale</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; dell'Eritrea responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Eritrea</span></p></td></tr><tr><td><p><span>ERITREAN AIRLINES</span></p></td><td><p>AOC N. 004</p></td><td><p>ERT</p></td><td><p>Eritrea</p></td></tr><tr><td><p><span>NASAIR ERITREA</span></p></td><td><p>AOC N. 005</p></td><td><p>NAS</p></td><td><p>Eritrea</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Repubblica gabonese responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, ad eccezione di<span>Afrijet</span> e<span>SN2AG</span>, inseriti nell'allegato B, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica gabonese</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AFRIC AVIATION</span></p></td><td><p>010/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>EKG</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>ALLEGIANCE AIR TOURIST</span></p></td><td><p>007/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>LGE</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>NATIONALE REGIONALE TRANSPORT (N.R.T)</span></p></td><td><p>008/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>NRG</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>SKY GABON</span></p></td><td><p>009/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>SKG</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>SOLENTA AVIATION GABON</span></p></td><td><p>006/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>SVG</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>TROPICAL AIR-GABON</span></p></td><td><p>011/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; dell'Indonesia responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, ad eccezione di<span>Garuda Indonesia</span>,<span>Airfast Indonesia</span>,<span>Ekspres Transportasi Antarbenua,</span><span>Indonesia Air Asia</span>,<span>Citilink</span> e<span>Lion Air e Batik Air,</span> compresi i seguenti</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica di Indonesia</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR BORN INDONESIA</span></p></td><td><p>135-055</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR PACIFIC UTAMA</span></p></td><td><p>135-020</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ALDA TRANS PAPUA</span></p></td><td><p>135-056</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ALFA TRANS DIRGANTARA</span></p></td><td><p>135-012</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>AMA</span></p></td><td><p>135-054</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ANGKASA SUPER SERVICE</span></p></td><td><p>135-050</p></td><td><p>LBZ</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ASI PUDJIASTUTI</span></p></td><td><p>135-028</p></td><td><p>SQS</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>AVIASTAR MANDIRI</span></p></td><td><p>135-029</p></td><td><p>VIT</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>DABI AIR NUSANTARA</span></p></td><td><p>135-030</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>DERAYA AIR TAXI</span></p></td><td><p>135-013</p></td><td><p>DRY</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>DERAZONA AIR SERVICE</span></p></td><td><p>135-010</p></td><td><p>DRZ</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>EASTINDO</span></p></td><td><p>135-038</p></td><td><p>ESD</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ELANG LINTAS INDONESIA</span></p></td><td><p>135-052</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ELANG NUSANTARA AIR</span></p></td><td><p>135-053</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ENGGANG AIR SERVICE</span></p></td><td><p>135-045</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>ERSA EASTERN AVIATION</span></p></td><td><p>135-047</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>GATARI AIR SERVICE</span></p></td><td><p>135-018</p></td><td><p>GHS</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>HEVILIFT AVIATION</span></p></td><td><p>135-042</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>INDONESIA AIR ASIA EXTRA</span></p></td><td><p>121-054</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>INDONESIA AIR TRANSPORT</span></p></td><td><p>121-034</p></td><td><p>IDA</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>INDO STAR AVIATION</span></p></td><td><p>135-057</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>INTAN ANGKASA AIR SERVICE</span></p></td><td><p>135-019</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>JAYAWIJAYA DIRGANTARA</span></p></td><td><p>121-044</p></td><td><p>JWD</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>JOHNLIN AIR TRANSPORT</span></p></td><td><p>135-043</p></td><td><p>JLB</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>KAL STAR AVIATION</span></p></td><td><p>121-037</p></td><td><p>KLS</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>KARTIKA AIRLINES</span></p></td><td><p>121-003</p></td><td><p>KAE</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>KOMALA INDONESIA</span></p></td><td><p>135-051</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>KURA-KURA AVIATION</span></p></td><td><p>135-016</p></td><td><p>KUR</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>MARTA BUANA ABADI</span></p></td><td><p>135-049</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>MATTHEW AIR NUSANTARA</span></p></td><td><p>135-048</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>MIMIKA AIR</span></p></td><td><p>135-007</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>MY INDO AIRLINES</span></p></td><td><p>121-042</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>NAM AIR</span></p></td><td><p>121-058</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>NATIONAL UTILITY HELICOPTER</span></p></td><td><p>135-011</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>NUSANTARA AIR CHARTER</span></p></td><td><p>121-022</p></td><td><p>SJK</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>PEGASUS AIR SERVICES</span></p></td><td><p>135-036</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>PELITA AIR SERVICE</span></p></td><td><p>121-008</p></td><td><p>PAS</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>PENERBANGAN ANGKASA SEMESTA</span></p></td><td><p>135-026</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>PURA WISATA BARUNA</span></p></td><td><p>135-025</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>RIAU AIRLINES</span></p></td><td><p>121-016</p></td><td><p>RIU</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>SAYAP GARUDA INDAH</span></p></td><td><p>135-004</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>SMAC</span></p></td><td><p>135-015</p></td><td><p>SMC</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>SPIRIT AVIATION SENTOSA</span></p></td><td><p>135-058</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>SRIWIJAYA AIR</span></p></td><td><p>121-035</p></td><td><p>SJY</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>SURYA AIR</span></p></td><td><p>135-046</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRANSNUSA AVIATION MANDIRI</span></p></td><td><p>121-048</p></td><td><p>TNU</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRANSWISATA PRIMA AVIATION</span></p></td><td><p>135-021</p></td><td><p>TWT</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRAVEL EXPRESS AVIATION SERVICE</span></p></td><td><p>121-038</p></td><td><p>XAR</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRAVIRA UTAMA</span></p></td><td><p>135-009</p></td><td><p>TVV</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRI MG-INTRA ASIA AIRLINES</span></p></td><td><p>121-018</p></td><td><p>TMG</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRI MG-INTRA ASIA AIRLINES</span></p></td><td><p>135-037</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>TRIGANA AIR SERVICE</span></p></td><td><p>121-006</p></td><td><p>TGN</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>UNINDO</span></p></td><td><p>135-040</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>WESTSTAR AVIATION INDONESIA</span></p></td><td><p>135-059</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr><td><p><span>WING ABADI AIRLINES</span></p></td><td><p>121-012</p></td><td><p>WON</p></td><td><p>Repubblica di Indonesia</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Repubblica del Kirghizistan responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Kirghizistan</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR BISHKEK (ex EASTOK AVIA)</span></p></td><td><p>15</p></td><td><p>EAA</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR MANAS</span></p></td><td><p>17</p></td><td><p>MBB</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>AVIA TRAFFIC COMPANY</span></p></td><td><p>23</p></td><td><p>AVJ</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>CENTRAL ASIAN AVIATION SERVICES (CAAS)</span></p></td><td><p>13</p></td><td><p>CBK</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>HELI SKY</span></p></td><td><p>47</p></td><td><p>HAC</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR KYRGYZSTAN</span></p></td><td><p>03</p></td><td><p>LYN</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>MANAS AIRWAYS</span></p></td><td><p>42</p></td><td><p>BAM</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>S GROUP INTERNATIONAL (ex S GROUP AVIATION)</span></p></td><td><p>45</p></td><td><p>IND</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>SKY BISHKEK</span></p></td><td><p>43</p></td><td><p>BIS</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>SKY KG AIRLINES</span></p></td><td><p>41</p></td><td><p>KGK</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>SKY WAY AIR</span></p></td><td><p>39</p></td><td><p>SAB</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>TEZ JET</span></p></td><td><p>46</p></td><td><p>TEZ</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>VALOR AIR</span></p></td><td><p>07</p></td><td><p>VAC</p></td><td><p>Repubblica del Kirghizistan</p></td></tr><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Liberia responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Liberia</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Libia responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Libia</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AFRIQIYAH AIRWAYS</span></p></td><td><p>007/01</p></td><td><p>AAW</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR LIBYA</span></p></td><td><p>004/01</p></td><td><p>TLR</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>BURAQ AIR</span></p></td><td><p>002/01</p></td><td><p>BRQ</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>GHADAMES AIR TRANSPORT</span></p></td><td><p>012/05</p></td><td><p>GHT</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>GLOBAL AVIATION AND SERVICES</span></p></td><td><p>008/05</p></td><td><p>GAK</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>LIBYAN AIRLINES</span></p></td><td><p>001/01</p></td><td><p>LAA</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr><td><p><span>PETRO AIR</span></p></td><td><p>025/08</p></td><td><p>PEO</p></td><td><p>Libia</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; della Repubblica del Mozambico responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Mozambico</span></p></td></tr><tr><td><p><span>ARCHIPELAGO CHARTERS LDA</span></p></td><td><p>MOZ-25</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>AMBASSADOR LDA</span></p></td><td><p>MOZ-21</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>CFM &#8212; TRABALHOS E TRANSPORTES A&#201;REOS LDA</span></p></td><td><p>MOZ-07</p></td><td><p>TTA</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>CHC HELIC&#211;PTEROS LDA</span></p></td><td><p>MOZ-22</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>COA &#8212; COASTAL AVIATION</span></p></td><td><p>MOZ-15</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>CPY &#8212; CROPSPRAYERS</span></p></td><td><p>MOZ-06</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>CRA &#8212; CR AVIATION LDA</span></p></td><td><p>MOZ-14</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>ETA &#8212; EMPRESA DE TRANSPORTES A&#201;REOS LDA</span></p></td><td><p>MOZ-04</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>EVERETT AVIATION LDA</span></p></td><td><p>MOZ-18</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>HCP &#8212; HELIC&#211;PTEROS CAPITAL LDA</span></p></td><td><p>MOZ-11</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>INAER AVIATION MOZAMBIQUE LDA</span></p></td><td><p>MOZ-19</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>INTER AIRWAYS LDA</span></p></td><td><p>MOZ-24</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>LAM &#8212; LINHAS A&#201;REAS DE MO&#199;AMBIQUE SA.</span></p></td><td><p>MOZ-01</p></td><td><p>LAM</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>MAKOND, LDA</span></p></td><td><p>MOZ-20</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>MEX &#8212; MO&#199;AMBIQUE EXPRESSO, SARL MEX</span></p></td><td><p>MOZ-02</p></td><td><p>MXE</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>OHI &#8212; OMNI HELIC&#211;PTEROS INTERNATIONAL LDA</span></p></td><td><p>MOZ-17</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>SAF &#8212; SAFARI AIR LDA</span></p></td><td><p>MOZ-12</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr><td><p><span>SOLENTA AVIATION MOZAMBIQUE SA</span></p></td><td><p>MOZ-23</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Mozambico</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; del Nepal responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Nepal</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR DYNASTY HELI. S.</span></p></td><td><p>035/2001</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR KASTHAMANDAP</span></p></td><td><p>051/2009</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>BUDDHA AIR</span></p></td><td><p>014/1996</p></td><td><p>BHA</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>FISHTAIL AIR</span></p></td><td><p>017/2001</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>GOMA AIR</span></p></td><td><p>064/2010</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>HIMALAYA AIRLINES</span></p></td><td><p>084/2015</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>MAKALU AIR</span></p></td><td><p>057&#160;A/2009</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>MANANG AIR PVT LTD</span></p></td><td><p>082/2014</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>MOUNTAIN HELICOPTERS</span></p></td><td><p>055/2009</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>MUKTINATH AIRLINES</span></p></td><td><p>081/2013</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>NEPAL AIRLINES CORPORATION</span></p></td><td><p>003/2000</p></td><td><p>RNA</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>SAURYA AIRLINES</span></p></td><td><p>083/2014</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>SHREE AIRLINES</span></p></td><td><p>030/2002</p></td><td><p>SHA</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>SIMRIK AIR</span></p></td><td><p>034/2000</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>SIMRIK AIRLINES</span></p></td><td><p>052/2009</p></td><td><p>RMK</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>SITA AIR</span></p></td><td><p>033/2000</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>TARA AIR</span></p></td><td><p>053/2009</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr><td><p><span>YETI AIRLINES DOMESTIC</span></p></td><td><p>037/2004</p></td><td><p>NYT</p></td><td><p>Repubblica del Nepal</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; di Sao Tom&#233; e Principe responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Sao Tom&#233; e Principe</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AFRIC&#192;S CONNECTION</span></p></td><td><p>10/AOC/2008</p></td><td><p>ACH</p></td><td><p>Sao Tom&#233; e Principe</p></td></tr><tr><td><p><span>STP AIRWAYS</span></p></td><td><p>03/AOC/2006</p></td><td><p>STP</p></td><td><p>Sao Tom&#233; e Principe</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme della Sierra Leone, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Sierra Leone</span></p></td></tr><tr><td><p><span>AIR RUM, LTD</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>RUM</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>DESTINY AIR SERVICES, LTD</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>DTY</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>HEAVYLIFT CARGO</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>ORANGE AIR SIERRA LEONE LTD</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>ORJ</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>PARAMOUNT AIRLINES, LTD</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>PRR</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>SEVEN FOUR EIGHT AIR SERVICES LTD</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>SVT</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr><td><p><span>TEEBAH AIRWAYS</span></p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Sierra Leone</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Tutti i vettori aerei certificati dalle autorit&#224; del Sudan responsabili della sorveglianza dell'applicazione delle norme, compresi i seguenti:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Repubblica del Sudan</span></p></td></tr><tr><td><p><span>ALFA AIRLINES</span></p></td><td><p>54</p></td><td><p>AAJ</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>BADR AIRLINES</span></p></td><td><p>35</p></td><td><p>BDR</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>BLUE BIRD AVIATION</span></p></td><td><p>11</p></td><td><p>BLB</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>ELDINDER AVIATION</span></p></td><td><p>8</p></td><td><p>DND</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>GREEN FLAG AVIATION</span></p></td><td><p>17</p></td><td><p>Sconosciuto</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>HELEJETIC AIR</span></p></td><td><p>57</p></td><td><p>HJT</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>KATA AIR TRANSPORT</span></p></td><td><p>9</p></td><td><p>KTV</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>KUSH AVIATION</span></p></td><td><p>60</p></td><td><p>KUH</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>NOVA AIRWAYS</span></p></td><td><p>46</p></td><td><p>NOV</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>SUDAN AIRWAYS</span></p></td><td><p>1</p></td><td><p>SUD</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>SUN AIR COMPANY</span></p></td><td><p>51</p></td><td><p>SNR</p></td><td><p>Repubblica del Sudan</p></td></tr><tr><td><p><span>TARCO AIR</span></p></td><td><p>56</p></td><td><p>TRQ</p></td><td><p>Repubblica del Sudan&#187;</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) I vettori aerei elencati nell'allegato A possono essere autorizzati a esercitare i diritti di traffico se utilizzano aeromobili presi a noleggio con equipaggio (wet-leased) da un vettore aereo non soggetto a divieto operativo, a condizione che siano rispettate tutte le pertinenti norme di sicurezza. ALLEGATO II «ALLEGATO B ELENCO DEI VETTORI AEREI SOGGETTI A RESTRIZIONI OPERATIVE NEL TERRITORIO DELL'UNIONE ( 1 ) <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Denominazione legale del vettore aereo come indicato nel suo AOC (compresa la denominazione commerciale, se diversa)</p></td><td><p>Numero del certificato di operatore aereo (Air Operator Certificate &#8212; &#171;AOC&#187;)</p></td><td><p>Codice ICAO di designazione della compagnia aerea</p></td><td><p>Stato dell'operatore</p></td><td><p>Tipo di aeromobile soggetto a restrizioni</p></td><td><p>Sigla/e di immatricolazione ed eventualmente numero/i di serie che identifica/no la fabbricazione dell'aeromobile soggetto a restrizioni</p></td><td><p>Stato di immatricolazione</p></td></tr><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>(2)</p></td><td><p>(3)</p></td><td><p>(4)</p></td><td><p>(5)</p></td><td><p>(6)</p></td><td><p>(7)</p></td></tr><tr><td><p><span>TAAG ANGOLA AIRLINES</span></p></td><td><p>001</p></td><td><p>DTA</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: aeromobili del tipo Boeing B737-700, aeromobili del tipo Boeing B777-200, aeromobili del tipo Boeing B777-300 e aeromobili del tipo Boeing B777-300ER.</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: aeromobili appartenenti alla flotta dei Boeing B737-700, come indicato nell'AOC; aeromobili appartenenti alla flotta dei Boeing B737-200, come indicato nell'AOC; aeromobili appartenenti alla flotta dei Boeing B777-300, come indicato nell'AOC, e aeromobili appartenenti alla flotta dei Boeing B777-300ER, come indicato nell'AOC.</p></td><td><p>Repubblica d'Angola</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR SERVICE COMORES</span></p></td><td><p>06-819/TA-15/DGACM</p></td><td><p>KMD</p></td><td><p>Comore</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: LET 410 UVP.</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: D6-CAM (851336).</p></td><td><p>Comore</p></td></tr><tr><td><p><span>AFRIJET BUSINESS SERVICE</span><a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>002/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>ABS</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: 2 aeromobili del tipo Falcon 50, 2 aeromobili del tipo Falcon 900.</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: TR-LGV; TR-LGY; TR-AFJ; TR-AFR.</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td></tr><tr><td><p><span>NOUVELLE AIR AFFAIRES GABON (SN2AG)</span></p></td><td><p>003/MTAC/ANAC-G/DSA</p></td><td><p>NVS</p></td><td><p>Repubblica gabonese</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: 1 aeromobile del tipo Challenger CL-601, 1 aeromobile del tipo HS-125-800.</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: TR-AAG, ZS-AFG.</p></td><td><p>Repubblica gabonese; Repubblica del Sud Africa</p></td></tr><tr><td><p><span>IRAN AIR</span></p></td><td><p>FS100</p></td><td><p>IRA</p></td><td><p>Repubblica islamica dell'Iran</p></td><td><p>Tutti gli aeromobili del tipo Fokker F100 e del tipo Boeing B747.</p></td><td><p>Aeromobili del tipo Fokker F100, come indicato nell'AOC; aeromobili del tipo Boeing B747, come indicato nell'AOC.</p></td><td><p>Repubblica islamica dell'Iran</p></td></tr><tr><td><p><span>AIR KORYO</span></p></td><td><p>GAC-AOC/KOR-01</p></td><td><p>KOR</p></td><td><p>Repubblica popolare democratica di Corea</p></td><td><p>L'intera flotta, tranne: 2 aeromobili del tipo TU-204.</p></td><td><p>L'intera flotta,&#160;tranne: P-632,&#160;P-633.</p></td><td><p>Repubblica popolare democratica di Corea</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) I vettori aerei elencati nell'allegato B possono essere autorizzati a esercitare i diritti di traffico se utilizzano aeromobili presi a noleggio con equipaggio (wet-leased) da un vettore aereo non soggetto a divieto operativo, a condizione che siano rispettate tutte le pertinenti norme di sicurezza. ( 2 ) Afrijet è autorizzato a utilizzare solo l'aeromobile specifico indicato per il suo attuale livello di operazioni nell'Unione.» </note>
ITA
32016R2214
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.5.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 202/5</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DEL CONSIGLIO del 16 maggio 2022 che adotta la posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 3 dell’Unione europea per l’esercizio 2022 (2022/C 202/02) IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 314, in combinato disposto con il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 106 bis, visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 ( 1 ) , in particolare l’articolo 44, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il bilancio dell&#8217;Unione per l&#8217;esercizio&#160;2022 &#232; stato adottato definitivamente il 24&#160;novembre&#160;2021&#160;<a>(<span>2</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il 22&#160;aprile&#160;2022 la Commissione ha presentato una proposta contenente il progetto di bilancio rettificativo n.&#160;3 del bilancio generale per l&#8217;esercizio&#160;2022;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il Consiglio deve procedere senza ritardo all&#8217;adozione della sua posizione sul progetto di bilancio rettificativo n.&#160;3 del bilancio generale per il 2022, il che consentirebbe di contribuire al finanziamento, negli Stati membri, dei costi di prima accoglienza e registrazione delle persone in fuga dall&#8217;Ucraina a seguito dell&#8217;aggressione russa nei confronti dell&#8217;Ucraina. &#200; pertanto giustificato disporre un&#8217;eccezione al periodo di otto settimane di cui all&#8217;articolo&#160;4 del protocollo n.&#160;1 sul ruolo dei parlamenti nazionali nell&#8217;Unione europea, allegato al trattato sull&#8217;Unione europea, al trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea e al trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo unico La posizione del Consiglio sul progetto di bilancio rettificativo n. 3 dell’Unione europea per l’esercizio 2022 è stata adottata il 16 maggio 2022. Il testo integrale può essere consultato o scaricato visitando il sito web del Consiglio: https://www.consilium.europa.eu/. Fatto a Bruxelles, il 16 maggio 2022. Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES <note> ( 1 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 2 ) GU L 45 del 24.2.2022, pag. 1 . </note>
ITA
32022D0519(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.6.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 156/25</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2017/1088 DELLA COMMISSIONE del 24 marzo 2017 sugli aiuti di Stato SA. 35484 (2013/C) [ex SA. 35484 (2012/NN)] relativi a talune sottomisure sulla ricerca finanziate ai sensi della legge sul latte e sulle materie grasse [notificata con il numero C(2017) 1863] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 108, paragrafo 2, primo comma, dopo aver invitato le parti interessate a presentare osservazioni conformemente a detto articolo ( 1 ) e viste le osservazioni trasmesse, considerando quanto segue: 1. PROCEDIMENTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Con lettere del 28 novembre 2011 e del 27&#160;febbraio 2012, la Commissione europea ha chiesto alla Germania di fornire ulteriori informazioni in merito alla relazione annuale del 2010 sugli aiuti di Stato nel settore agricolo che la Germania aveva presentato ai sensi dell'articolo&#160;26 del regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>. Le autorit&#224; tedesche hanno risposto alle domande della Commissione con lettere del 16&#160;gennaio 2012 e del 27&#160;aprile 2012. Dalle risposte fornite &#232; emerso che la Germania aveva concesso aiuti finanziari al settore lattiero-caseario tedesco a norma della legge sul latte e sulle materie grasse del&#160;1952 (Gesetz &#252;ber den Verkehr mit Milch, Milcherzeugnissen und Fetten, in appresso la &#171;MFG&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Con lettera del 2 ottobre 2012, la Commissione ha comunicato alla Germania che le misure in questione erano state registrate come aiuti non notificati con il numero SA.35484 (2012/NN). La Germania ha trasmesso ulteriori informazioni con lettere del 16 novembre 2012, 7, 8, 11, 13, 14, 15 e 19 febbraio, 21 marzo, 8 aprile, 28&#160;maggio, 10 e 25 giugno e 2 luglio 2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Con lettera del 17 luglio 2013<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, la Commissione ha comunicato alla Germania la propria decisione di avviare il procedimento ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) (in appresso la &#171;decisione di avvio del procedimento&#187;) rispetto a talune sottomisure attuate in conformit&#224; della MFG. Nella medesima lettera la Commissione ha concluso che ulteriori sottomisure sono compatibili con il mercato interno per il periodo tra il 28 novembre 2001 e il 31 dicembre 2006 o per il periodo a decorrere dal 1<span>o</span> gennaio 2007 o per entrambi i periodi, oppure che ulteriori sottomisure non rappresentano aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE o non rientrano nel campo di applicazione delle norme sugli aiuti di Stato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Per quanto attiene alle sottomisure oggetto della presente decisione, ossia le sottomisure relative alla ricerca citate nella decisione di avvio del procedimento come sottomisure BY2, BY11, BY12 e BY13 (in appresso le &#171;sottomisure&#187;), la Commissione ha affermato che esse sembrano possedere tutte le caratteristiche degli aiuti di Stato e che i costi ammissibili corrispondono ai costi ammissibili consentiti ai sensi delle norme applicabili sugli aiuti di Stato (cfr. considerando 203 e 209 della decisione di avvio del procedimento).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La Commissione tuttavia non ha ricevuto informazioni sufficienti dalla Germania in merito all'intensit&#224; dell'aiuto, in particolare rispetto alla corrispondenza dell'intensit&#224; dell'aiuto alle aliquote consentite ai sensi delle norme applicabili sugli aiuti di Stato (cfr. considerando&#160;204, 205, 210 e&#160;211 della decisione di avvio del procedimento) e pertanto ha espresso dubbi circa la compatibilit&#224; delle sottomisure con il mercato interno (cfr. considerando&#160;206 e&#160;212 della decisione di avvio del procedimento). La Commissione ha chiesto pertanto alla Germania di presentare le proprie osservazioni e di fornire tutte le informazioni potenzialmente utili ai fini della valutazione degli aiuti per il periodo a decorrere dal 28&#160;novembre 2001 (cfr. considerando&#160;276 della decisione di avvio del procedimento).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Con lettera del 20 settembre 2013 le autorit&#224; tedesche hanno presentato osservazioni sulla decisione di avvio del procedimento. Con lettere del 22 settembre 2016 e del 25 ottobre 2016 il ministro bavarese dell'Agricoltura ha fornito ulteriori spiegazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La decisione di avvio del procedimento &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>4</span>)</a>. La Commissione ha invitato le parti interessate a presentare le proprie osservazioni entro un mese. Alla Commissione non sono pervenute osservazioni specifiche delle parti interessate in merito alle sottomisure.</p></td></tr></tbody></table> 2. DESCRIZIONE DELLE SOTTOMISURE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>La MFG &#232; una legge federale della Germania entrata in vigore nel 1952. Si tratta di una legge quadro avente validit&#224; a tempo indeterminato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L'articolo 22, paragrafo 1, della MFG autorizza gli Stati federati della Germania (in appresso i &#171;Land&#187;) a imporre alle aziende lattiero-casearie un prelievo sul latte commisurato alle quantit&#224; di latte conferite.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>L'articolo 22, paragrafo 2, della MFG prevede che i fondi provenienti dal prelievo sul latte possano essere utilizzati solo per:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la promozione e la salvaguardia della qualit&#224; in base a determinate disposizioni attuative;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il miglioramento delle condizioni igieniche nelle fasi di raccolta, conferimento, trattamento, trasformazione e commercializzazione del latte e dei prodotti lattiero-caseari;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la registrazione delle quantit&#224; di latte prodotte;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la consulenza alle aziende su questioni relative al settore lattiero-caseario e la formazione permanente dei giovani dipendenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la pubblicit&#224; mirata a incrementare il consumo di latte e dei prodotti lattiero-caseari;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>l'esecuzione dei compiti affidati in base alla MFG.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>L'articolo 22, paragrafo 2a, della MFG prevede che, in deroga a quanto prescritto dal paragrafo 2, i proventi del prelievo sul latte possano essere utilizzati anche per:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la riduzione dei costi strutturali di raccolta pi&#249; elevati per la consegna di latte e panna (crema) dal produttore all'azienda lattiero-casearia;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la riduzione dei costi di trasporto pi&#249; elevati per la consegna del latte tra aziende lattiero-casearie, qualora sia necessaria per garantire l'approvvigionamento di latte destinato al consumo nel territorio di vendita delle aziende lattiero-casearie destinatarie;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la promozione della qualit&#224; nella commercializzazione centralizzata di prodotti lattiero-caseari.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>In Baviera la riscossione e l'uso dei prelievi sul latte sono disciplinati dal regolamento bavarese sul prelievo sul latte (Bayerische Milchumlageverordnung).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>In Baviera tale prelievo &#232; stato destinato a finanziare le sottomisure relative alla ricerca di cui al considerando 4, ossia:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>BY 2 &#8212; &#171;Die Erh&#246;hung des Milchproteingehaltes durch Management und Z&#252;chtung: Eine Perspektive f&#252;r Milcherzeuger, Verbraucher und Industrie&#187; (Incremento del contenuto proteico del latte attraverso la gestione e i meccanismi riproduttivi: Una prospettiva per i consumatori, gli allevatori e l'industria del settore lattiero-caseario);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>BY 11 &#8212; &#171;F&#246;rderung der Anpassung von Untersuchungsmethoden zur Bearbeitung spezifischer Fragestellungen sowie der Methodenentwicklung in Kooperation mit Forschungseinrichtungen und der Nutzbarmachung und des Transfers wissenschaftlicher Erkenntnisse f&#252;r die bayerische Milchwirtschaft&#187; (Promozione dell'adeguamento dei metodi di indagine per l'elaborazione di tematiche specifiche, dello sviluppo di metodologie in collaborazione con gli istituti di ricerca e del trasferimento delle conoscenze scientifiche per il settore lattiero-caseario bavarese);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>BY 12 &#8212; Entwicklung einer anti-listeriellen, fr&#252;hen Oberfl&#228;chenreifungskultur f&#252;r geschmierte K&#228;se (Sviluppo di una sostanza per la maturazione con attivit&#224; anti-listeria per il formaggio);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>BY 13 &#8212; &#171;&#220;berwachung von antimikrobiellen R&#252;ckst&#228;nden der Milch &#8212; Etablierung des neuen Biosensor-Systems MCR3 f&#252;r Routineuntersuchungen in der Praxis&#187; (Monitoraggio dei residui di antibiotici nel latte &#8212; istituzione del nuovo sistema biosensorio MCR3 per l'attuazione dei controlli di routine).</p></td></tr></tbody></table><p>Quest'ultima sottomisura &#232; stata finanziata anche dal bilancio statale bavarese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>La base giuridica specifica per l'attuazione delle sottomisure includeva anche:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le regole di bilancio della Baviera (Bayerische Haushaltsordnung), in particolare gli articoli 23 e 44 nonch&#233; le disposizioni amministrative pertinenti (Verwaltungsvorschriften);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il piano di bilancio biennale del ministero per l'Agricoltura bavarese, incluso il capitolo dedicato alle spese del &#171;Fondo speciale per il latte e la materia grassa&#187; (Sonderverm&#246;gen Milch und Fett);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>gli atti giuridici amministrativi del ministero bavarese per l'Agricoltura recanti l'autorizzazione dei progetti di ricerca e delle relative spese (Ausgabeerm&#228;chtigung).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Le decisioni in merito al tipo di progetti di ricerca da attuare e finanziare con il prelievo sul latte erano state approvate con una procedura speciale, che prevedeva vari livelli decisionali. Il consiglio dell'Associazione statale del settore lattiero-caseario bavarese (Vorstand der Landesvereinigung der bayerischen Milchwirtschaft) redige un elenco di progetti selezionati e lo sottopone alla votazione dell'assemblea generale (Mitgliederversammlung) dell'associazione, che vota anche sul bilancio previsto per ciascun progetto. In base a tale voto e al piano di bilancio biennale del ministero bavarese dell'Agricoltura il ministero emette degli atti giuridici amministrativi con cui autorizza le spese connesse ai progetti di ricerca selezionati (Ausgabeerm&#228;chtigung). Ciascun progetto &#232; oggetto di una decisione distinta.</p></td></tr></tbody></table> 3. OSSERVAZIONI DELLA GERMANIA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>La Germania ha fornito le seguenti informazioni in merito alle condizioni di compatibilit&#224; richieste nella decisione di avvio del procedimento:</p></td></tr></tbody></table> BY 2 — «Die Erhöhung des Milchproteingehaltes durch Management und Züchtung: Eine Perspektive für Milcherzeuger, Verbraucher und Industrie» (Incremento del contenuto proteico del latte attraverso la gestione e i meccanismi riproduttivi: Una prospettiva per i consumatori, gli allevatori e l'industria del settore lattiero-caseario): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il progetto &#232; stato realizzato tra il 2008 e il 2012. Il beneficiario era la Technische Universit&#228;t di Monaco.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Il bilancio complessivo del progetto era di 600&#160;000 EUR. Le risorse avevano la seguente composizione:</p><p><span>Tabella 1</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Fonte</p></td><td><p>EUR all'anno</p></td><td><p>EUR totali</p></td><td><p>% del totale</p></td></tr><tr><td><p>Risorse proprie del beneficiario</p></td><td><p>20&#160;000</p></td><td><p>100&#160;000</p></td><td><p>16,67</p></td></tr><tr><td><p>Gruppo imprenditoriale Theo M&#252;ller</p></td><td><p>75&#160;000</p></td><td><p>350&#160;000</p></td><td><p>58,33</p></td></tr><tr><td><p>Prelievo sul latte (MFG)</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>150&#160;000</p></td><td><p>25</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>L'importo derivante dal prelievo sul latte era di 150&#160;000 EUR e rappresentava il 25 % del bilancio complessivo del progetto di ricerca.</p></td></tr></tbody></table> BY 11 — «Förderung der Anpassung von Untersuchungsmethoden zur Bearbeitung spezifischer Fragestellungen sowie der Methodenentwicklung in Kooperation mit Forschungseinrichtungen und der Nutzbarmachung und des Transfers wissenschaftlicher Erkenntnisse für die bayerische Milchwirtschaft» (Promozione dell'adeguamento dei metodi di indagine per l'elaborazione di tematiche specifiche, dello sviluppo di metodologie in collaborazione con gli istituti di ricerca e del trasferimento delle conoscenze scientifiche per il settore lattiero-caseario bavarese): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Obiettivo del progetto era la modernizzazione dei metodi di analisi del latte e dei questionari esistenti con riferimento alle domande specifiche inerenti al latte. I risultati del progetto di ricerca erano destinati alla fruizione da parte delle imprese bavaresi del settore lattiero per la produzione del latte e la trasformazione dei prodotti lattiero-caseari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Il progetto &#232; stato realizzato tra il 2002 e il 2011. Gli aiuti sono stati concessi con cadenza annuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Il bilancio del progetto e l'importo degli aiuti sono i seguenti:</p><p><span>Tabella 2</span></p><p><span>Periodo 2002-2006</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Anno</p></td><td><p>2002</p></td><td><p>2003</p></td><td><p>2004</p></td><td><p>2005</p></td><td><p>2006</p></td></tr><tr><td><p>Bilancio del progetto (EUR)</p></td><td><p>332&#160;505,30</p></td><td><p>416&#160;945,14</p></td><td><p>616&#160;483,19</p></td><td><p>812&#160;433,90</p></td><td><p>587&#160;072,90</p></td></tr><tr><td><p>Importo degli aiuti (EUR)</p></td><td><p>222&#160;261,52</p></td><td><p>288&#160;240,39</p></td><td><p>423&#160;429,64</p></td><td><p>564&#160;887,80</p></td><td><p>391&#160;124,32</p></td></tr><tr><td><p>Intensit&#224; degli aiuti (%)</p></td><td><p>66,84</p></td><td><p>69,13</p></td><td><p>68,68</p></td><td><p>69,53</p></td><td><p>66,62</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 3</span></p><p><span>Periodo 2007-2012</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Anno</p></td><td><p>2007</p></td><td><p>2008</p></td><td><p>2009</p></td><td><p>2010</p></td><td><p>2011</p></td><td><p>2012</p></td></tr><tr><td><p>Bilancio del progetto (EUR)</p></td><td><p>378&#160;169,60</p></td><td><p>324&#160;134,53</p></td><td><p>376&#160;916,07</p></td><td><p>369&#160;009,52</p></td><td><p>409&#160;803,32</p></td><td><p>343&#160;753,57</p></td></tr><tr><td><p>Importo degli aiuti (EUR)</p></td><td><p>273&#160;898,60</p></td><td><p>240&#160;292,53</p></td><td><p>274&#160;014,01</p></td><td><p>268&#160;866,52</p></td><td><p>301&#160;076,32</p></td><td><p>257&#160;259,72</p></td></tr><tr><td><p>Intensit&#224; degli aiuti (%)</p></td><td><p>72,43</p></td><td><p>74,13</p></td><td><p>72,70</p></td><td><p>72,86</p></td><td><p>73,47</p></td><td><p>74,84</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Il beneficiario era Milchwirtschaftlicher Verein Allg&#228;u-Schwaben e. V., una media impresa<a>&#160;(<span>5</span>)</a> (in appresso &#171;PMI&#187;). I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione di vari eventi nazionali e internazionali e pubblicati in numerose riviste scientifiche nazionali e internazionali<a>&#160;(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> BY 12 — Entwicklung einer anti-listeriellen, frühen Oberflächenreifungskultur für geschmierte Käse (Sviluppo di una sostanza per la maturazione con attività anti-listeria per il formaggio): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Con lettera del 20 settembre 2013 la Germania ha spiegato di aver inizialmente fornito una descrizione errata del progetto, che era stata impiegata ai fini della decisione di avvio del procedimento. Il progetto in questione era stato infatti confuso con un altro, dal titolo simile, realizzato esclusivamente con finanziamenti privati. La Germania ha fornito le seguenti nuove informazioni sul progetto finanziato con il prelievo sul latte:</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Obiettivo del progetto era la ricerca di interconnessioni tra il batterio listeria monocytogenes e il batterio rosso lubrificante per la maturazione. Il progetto era funzionale alla ricerca microbica di base. &#200; stato cos&#236; dimostrato un potenziale inibitorio eccezionale di alcuni ceppi di Pichia norvegensis nei confronti del listeria monocytogenes, un risultato che non era mai stato oggetto di una descrizione scientifica. La scoperta non poteva trovare applicazione immediata nella produzione dei formaggi, poich&#233; necessitava di ulteriori chiarimenti circa la natura molecolare profonda del principio inibitorio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>Il progetto &#232; stato realizzato tra il 2006 e il 2008. Il bilancio del progetto, finanziato interamente con il prelievo sul latte, era di 30&#160;000 EUR.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>Il beneficiario era la Technische Universit&#228;t di Monaco, un ente pubblico per l'istruzione superiore senza scopo di lucro.</p></td></tr></tbody></table> BY 13 — «Überwachung von antimikrobiellen Rückständen der Milch — Etablierung des neuen Biosensor-Systems MCR3 für Routineuntersuchungen in der Praxis» (Monitoraggio dei residui di antibiotici nel latte — istituzione del nuovo sistema biosensorio MCR3 per l'attuazione dei controlli di routine): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Il progetto &#232; stato realizzato tra il 2010 e il 2011. I costi ammissibili ammontavano a 73&#160;234,58 EUR; l'aiuto &#232; stato concesso nel 2010 e aveva una duplice provenienza: il prelievo sul latte e il bilancio dello Stato bavarese (Cluster Ern&#228;hrung), ciascuno con un importo di 26&#160;500 EUR. L'intensit&#224; dell'aiuto era pertanto del 72,4 %.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Il beneficiario era Milchpr&#252;fring Bayern e. V., una PMI<a>&#160;(<span>7</span>)</a>. I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione di vari eventi nazionali e internazionali e pubblicati in numerose riviste scientifiche nazionali e internazionali<a>&#160;(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> 4. VALUTAZIONE DELL'ESISTENZA DI AIUTI DI STATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>Nella decisione di avvio del procedimento la Commissione ha espresso il parere che le sottomisure sembrano possedere tutte le caratteristiche degli aiuti di Stato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza.</p></td></tr></tbody></table> 4.1. Aiuti concessi dallo Stato ovvero mediante risorse statali <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>Le risorse destinate agli aiuti derivavano principalmente dal prelievo sul latte. Nel caso della sottomisura BY 13 i fondi provenivano anche dal bilancio statale bavarese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Le dotazioni finanziarie provenienti dal bilancio statale bavarese sono risorse statali; quelle derivanti dal prelievo statale sono anch'esse considerate risorse statali ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE per i motivi descritti di seguito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Secondo la giurisprudenza costante non &#232; ragionevole distinguere tra i casi in cui gli aiuti siano concessi direttamente dallo Stato e quelli in cui gli aiuti vengano concessi da un soggetto pubblico o privato, designato o istituito a tal fine dallo Stato. Per qualificarsi come aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, del TFUE, i vantaggi devono essere innanzitutto concessi direttamente o indirettamente mediante risorse statali e secondariamente devono essere imputabili allo Stato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>In considerazione delle misure sopra descritte, si evince che la riscossione del prelievo sul latte &#232; dettata da una legge federale, la MFG, in combinato disposto con il regolamento bavarese sul prelievo sul latte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Pi&#249; specificamente, l'articolo 22, paragrafo 1, prima frase, della MFG prevede che i governi dei Land, previa consultazione con le associazioni nazionali o gli organismi professionali, possano riscuotere il prelievo insieme con le aziende lattiero-casearie e i centri di raccolta del latte e della crema di latte, al fine di favorire il settore lattiero-caseario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>Ai sensi dell'articolo 22, paragrafo 1, seconda frase, della MFG, i governi dei Land su richiesta delle associazioni nazionali o degli organismi professionali possono riscuotere congiuntamente prelievi per un importo fino a 0,2&#160;centesimi per kg di latte conferito. Ai fini del prelievo &#232; pertanto evidente che la sovranit&#224; spetta ai governi dei Land.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>La base giuridica per la riscossione di un prelievo sul latte in Baviera &#232; costituita dal regolamento bavarese sul prelievo sul latte, che ne disciplina i dettagli e ne determina l'importo. La riscossione del prelievo sul latte &#232; regolamentata pertanto dal governo bavarese, ossia dallo Stato. Tale conclusione non &#232; inficiata dal fatto che tale regolamento sia stato emesso previa consultazione con la rispettiva associazione nazionale del settore lattiero-caseario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p>Nel presente caso, il prelievo &#232; applicato nei confronti di aziende private lattiero-casearie e i relativi proventi confluiscono nel bilancio bavarese prima di essere destinati al finanziamento delle sottomisure relative alla ricerca, pertanto si reputa che il procedimento sia sotto il controllo pubblico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>La Commissione conclude che le misure finanziate con il fondo del prelievo sul latte ricevano risorse statali e siano pertanto imputabili allo Stato.</p></td></tr></tbody></table> 4.2. Imprese/Vantaggio selettivo <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>I beneficiari erano i seguenti: Technische Universit&#228;t di Monaco (sottomisure BY 2 e BY 12), Milchwirtschaftlicher Verein Allg&#228;u-Schwaben e. V. (sottomisura BY 11) e Milchpr&#252;fring Bayern e. V. (sottomisura BY&#160;13).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>La Technische Universit&#228;t di Monaco &#232; un ente pubblico per la ricerca. Ai fini della sottomisura BY 2 deve essere considerato un'impresa in quanto ha svolto un'attivit&#224; economica, ossia ha eseguito contratti di ricerca in ambito agricolo al fine di ottenere risultati pratici che potessero essere applicati dagli allevatori e dai produttori del settore lattiero-caseario. La natura economica di tale attivit&#224; &#232; ulteriormente comprovata dalla partecipazione di imprese private (gruppo Theo M&#252;ller, cfr. considerando 18) al finanziamento del progetto di ricerca. Si pu&#242; concludere pertanto che l'ente di ricerca abbia eseguito un contratto di ricerca e abbia fornito i risultati ottenuti a imprese commerciali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>Nel caso della sottomisura BY 12 la Technische Universit&#228;t di Monaco non deve invece essere considerata un'impresa in quanto ha svolto un'attivit&#224; priva di finalit&#224; commerciali, dedicandosi a una ricerca indipendente per l'acquisizione di conoscenze di base in ambito microbico. Come indicato nel considerando 24, la Germania ha presentato nuove informazioni in merito a tale sottomisura che non erano state valutate ai fini della decisione di avvio del procedimento. In base a tali informazioni il progetto di ricerca di cui alla sottomisura BY 12 fa riferimento a una ricerca indipendente, ossia una ricerca di base in ambito microbico che non presenta una diretta applicazione pratica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>Milchwirtschaftlicher Verein Allg&#228;u-Schwaben e. V. (sottomisura BY 11) e Milchpr&#252;fring Bayern e. V. (sottomisura BY&#160;13) sono organizzazioni dei rappresentanti dell'industria e dei produttori del settore lattiero bavarese con una natura giuridica privata che erogano servizi e svolgono attivit&#224; economiche differenti in base a un contatto di interesse per produttori di latte, imprese di trasformazione e altri operatori economici bavaresi del settore lattiero-caseario. Con riferimento alle sottomisure BY 11 e BY 13, hanno eseguito contratti di ricerca in ambito agricolo al fine di ottenere risultati pratici che potessero essere applicati dagli allevatori e dai produttori del settore lattiero-caseario. La Germania le classifica come PMI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>I tre beneficiari selezionati, in qualit&#224; di imprese, hanno goduto di un vantaggio selettivo poich&#233; i costi del progetto, che rientrano nella loro attivit&#224; economica e che di regola devono essere iscritti nel bilancio dell'impresa, sono stati coperti con risorse derivanti dal bilancio statale e dal prelievo sul latte.</p></td></tr></tbody></table> 4.3. Distorsione della concorrenza e incidenza sugli scambi <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>Secondo una giurisprudenza costante della Corte di giustizia, il rafforzamento della posizione competitiva di un'impresa a seguito della concessione di un aiuto di Stato causa generalmente una distorsione della concorrenza nei confronti delle imprese concorrenti che non beneficiano dell'aiuto<a>&#160;(<span>9</span>)</a>. Un aiuto concesso a un'impresa operante in un mercato aperto al commercio intra-UE pu&#242; incidere sugli scambi tra gli Stati membri<a>&#160;(<span>10</span>)</a>. Nel periodo 2001-2012 il commercio di prodotti agricoli all'interno dell'Unione ha raggiunto proporzioni considerevoli. Ad esempio, le importazioni e le esportazioni di prodotti classificati nella voce 0401 della nomenclatura combinata (latte e crema di latte, non concentrati e senza aggiunta di zuccheri o di altri dolcificanti)<a>&#160;(<span>11</span>)</a> nel 2011 ammontavano rispettivamente a 1&#160;200 milioni di EUR e a 957 milioni di EUR<a>&#160;(<span>12</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(47)</p></td><td><p>Le sottomisure valutate nella presente decisione sono intese a sostenere le attivit&#224; industriali dei contratti di ricerca nel settore agricolo, con particolare riferimento al settore lattiero-caseario. In considerazione degli ingenti scambi di prodotti lattiero-caseari si pu&#242; perci&#242; presumere che le sottomisure in questione abbiano l'effetto di falsare la concorrenza o minaccino di falsarla e che possano pregiudicare il commercio tra gli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> 4.4. Conclusione sull'esistenza dell'aiuto <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(48)</p></td><td><p>Si pu&#242; pertanto concludere che le sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 sono da considerarsi aiuti di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1 del TFUE, mentre la sottomisura BY 12 non pu&#242; essere considerata un aiuto di Stato poich&#233; il beneficiario non ha svolto un'attivit&#224; economica.</p></td></tr></tbody></table> 5. VALUTAZIONE DELLA LEGITTIMITÀ DEGLI AIUTI <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(49)</p></td><td><p>Ai sensi dell'articolo 108, paragrafo 3, del TFUE gli Stati membri sono tenuti a comunicare alla Commissione i progetti diretti a istituire aiuti e non possono dare esecuzione a tali misure prima di aver ottenuto l'autorizzazione della Commissione circa la compatibilit&#224; del provvedimento (obbligo di sospensione). La Germania non ha notificato alla Commissione le sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 prima dell'esecuzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(50)</p></td><td><p>Le sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 sono nuovi aiuti nell'accezione di cui all'articolo 1, lettera c) del regolamento (UE) 2015/1589. Esse non soddisfano alcun criterio relativo agli aiuti esistenti. In particolare, non si tratta di un aiuto esistente a norma dell'articolo 1, lettera b), punto i) del regolamento (UE) 2015/1589 poich&#233; &#232; stata data esecuzione all'aiuto dopo l'entrata in vigore del TFUE (nel caso della sottomisura BY 2 nel 2008, nel caso della sottomisura BY 11 nel 2002 e nel caso della sottomisura BY 13 nel 2010), e il periodo di prescrizione di dieci anni non si &#232; ancora concluso (la prescrizione era stata sospesa il 28&#160;novembre 2011, cfr. considerando&#160;152 della decisione di avvio del procedimento).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(51)</p></td><td><p>Poich&#233; non sono stati notificati alla Commissione prima dell'esecuzione, i nuovi aiuti in questione sono da considerarsi illegittimi.</p></td></tr></tbody></table> 6. VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ DELLE SOTTOMISURE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(52)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE, gli aiuti destinati ad agevolare lo sviluppo di talune attivit&#224; o di talune regioni economiche possono essere considerati come compatibili con il mercato interno, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(53)</p></td><td><p>In base alla comunicazione della Commissione relativa alla determinazione delle norme applicabili alla valutazione degli aiuti di Stato illegalmente concessi<a>&#160;(<span>13</span>)</a> gli aiuti di Stato illegali, ossia gli aiuti la cui esecuzione sia avvenuta in violazione dell'articolo 108, paragrafo 3, del TFUE, devono essere valutati conformemente alle norme vigenti al momento della concessione dell'aiuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(54)</p></td><td><p>Per gli aiuti alla ricerca sono stati adottati orientamenti specifici. Gli aiuti concessi tra il 28 novembre 2001 e il 31 dicembre 2006 devono essere valutati in base alla disciplina comunitaria per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo<a>&#160;(<span>14</span>)</a> (in appresso: &#171;orientamenti comunitari 1996&#187;). Gli aiuti concessi dopo il 1<span>o</span> gennaio 2007 devono essere valutati in base alla disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione<a>&#160;(<span>15</span>)</a> (in appresso: &#171;orientamenti comunitari 2007-2013&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(55)</p></td><td><p>Le sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 possono essere considerate ricerca industriale secondo la definizione di cui al secondo trattino dell'Allegato I agli orientamenti comunitari 1996 e al punto 2.2, lettera f), degli orientamenti comunitari 2007-2013 poich&#233; tali sottomisure erano finalizzate a notevoli miglioramenti e all'acquisizione di conoscenze relative ai prodotti e ai processi produttivi nell'ambito lattiero-caseario, con risvolti pratici per il settore. I risultati di tali progetti di ricerca erano direttamente applicabili dalle imprese del settore lattiero-caseario nei rispettivi cicli produttivi, con l'intento di realizzare prodotti di maggiore qualit&#224;. I progetti di ricerca connessi alla sottomisura BY 2, per esempio, erano legati a un incremento del contenuto proteico del latte e il progetto prevedeva il coinvolgimento diretto di imprese private; il progetto di ricerca connesso alla sottomisura BY 11 era legato a una moderna analisi della qualit&#224; del latte e quello correlato alla sottomisura BY 13 riguardava l'istituzione del nuovo sistema biosensorio per l'attuazione dei controlli di routine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(56)</p></td><td><p>La compatibilit&#224; dei costi ammissibili &#232; gi&#224; stata valutata positivamente nell'ambito della decisione di avvio del procedimento (cfr. considerando 203 e 209 di tale decisione). Resta pertanto da valutare l'intensit&#224; dell'aiuto (cfr. considerando 204, 205, 210 e 211 della decisione di avvio del procedimento 5).</p></td></tr></tbody></table> Sottomisura BY 2 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(57)</p></td><td><p>La sottomisura BY 2 deve essere valutata in base agli orientamenti comunitari 2007-2013 in quanto l'aiuto &#232; stato concesso per il periodo 2008-2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(58)</p></td><td><p>Ai sensi del punto 5.1.2, lettera b), degli orientamenti comunitari 2007-2013, l'intensit&#224; di aiuto per la ricerca industriale non pu&#242; superare il 50 %. L'intensit&#224; di aiuto per la sottomisura BY 2 era del 25 % (cfr. considerando&#160;19 della presente decisione) e pertanto rientra nel limite previsto dalla legge.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(59)</p></td><td><p>Si pu&#242; concludere quindi che la sottomisura BY 2 &#232; compatibile con il mercato interno, poich&#233; rispetta l'intensit&#224; di aiuto di cui al punto 5.1.2, lettera b), degli orientamenti comunitari 2007-2013.</p></td></tr></tbody></table> Sottomisura BY 11 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(60)</p></td><td><p>Poich&#233; la sottomisura BY 11 &#232; stata concessa nel periodo compreso tra il 2002 e il 2011, tale aiuto deve essere valutato in base a entrambi gli orientamenti: gli orientamenti comunitari 1996 per il periodo di attuazione compreso tra il 28 novembre 2001 e il 31 dicembre 2006 e gli orientamenti comunitari 2007-2013 per il periodo di attuazione compreso tra il 1<span>o</span> gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(61)</p></td><td><p>Nel periodo di attuazione compreso tra il 28 novembre 2001 e il 31 dicembre 2006 l'intensit&#224; di aiuto massima consentita per la ricerca industriale era del 50 % (punto 5.3 degli orientamenti comunitari 1996). Una maggiorazione di 10 punti percentuali era ammessa quando l'aiuto era destinato a PMI (punto 5.10.1 degli orientamenti comunitari 1996). Un'ulteriore maggiorazione di 10 punti percentuali era consentita nel caso di un'ampia diffusione e pubblicazione dei risultati del progetto (punto 5.10.4, lettera c), degli orientamenti comunitari 1996). Gli aiuti concessi nell'ambito della sottomisura BY 11 sono conformi a tali regole sull'intensit&#224; degli aiuti poich&#233; l'aiuto &#232; stato concesso a PMI, i risultati erano stati pubblicati e presentati in occasione di vari eventi scientifici nazionali e internazionali e l'aiuto era inferiore al 70 % dei costi ammissibili (cfr. il considerando 22 e la tabella 2 della presente decisione).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(62)</p></td><td><p>Nel periodo di attuazione compreso tra il 1<span>o</span>&#160;gennaio 2007 e il 31&#160;dicembre 2011 l'intensit&#224; di aiuto massima consentita per la ricerca industriale era del&#160;50 (punto&#160;5.1.2, lettera&#160;b), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Una maggiorazione di 10&#160;punti percentuali era ammessa quando l'aiuto era destinato a PMI (punto&#160;5.1.3, lettera&#160;a), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Un'ulteriore maggiorazione di 15&#160;punti percentuali fino a un'intensit&#224; massima dell'80 % era consentita nel caso di un'ampia diffusione e pubblicazione dei risultati del progetto (punto&#160;5.1.3, lettera&#160;b), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Gli aiuti erogati nell'ambito della sottomisura BY 11 sono conformi a tali regole sull'intensit&#224; degli aiuti poich&#233; l'aiuto &#232; stato concesso a PMI, i risultati erano stati pubblicati e presentati in occasione di vari eventi scientifici nazionali e internazionali e l'aiuto era inferiore al 75 % dei costi ammissibili (cfr. considerando&#160;(21) e la tabella&#160;3 della presente decisione).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(63)</p></td><td><p>Il beneficiario, Milchwirtschaftlicher Verein Allg&#228;u-Schwaben e. V, &#232; da considerarsi una PMI in quanto presenta un numero di dipendenti e un fatturato annuo inferiori alle soglie previste dalla raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese<a>&#160;(<span>16</span>)</a> (cfr. considerando (23)]. L'elenco delle pubblicazioni e degli eventi scientifici nazionali e internazionali di cui al medesimo considerando riporta circa 38 conferenze e 29 pubblicazioni.</p></td></tr></tbody></table> Sottomisura BY 13 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(64)</p></td><td><p>La sottomisura BY 13 deve essere valutata in base agli orientamenti comunitari 2007-2013 in quanto l'aiuto &#232; stato concesso nel 2010.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(65)</p></td><td><p>L'intensit&#224; di aiuto massima consentita per la ricerca industriale era del 50 % (punto 5.1.2, lettera b), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Una maggiorazione di 10 punti percentuali era ammessa quando l'aiuto era destinato a PMI (punto 5.1.3, lettera a), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Un'ulteriore maggiorazione di 15 punti percentuali fino a un'intensit&#224; massima dell'80 % era consentita nel caso di un'ampia diffusione e pubblicazione dei risultati del progetto (punto 5.1.3, lettera b), degli orientamenti comunitari 2007-2013). Gli aiuti erogati nell'ambito della sottomisura BY 13 sono conformi a tali regole sull'intensit&#224; degli aiuti poich&#233; l'aiuto &#232; stato concesso a PMI, i risultati erano stati pubblicati e presentati in occasione di vari eventi scientifici nazionali e internazionali e l'aiuto era inferiore al 75 % dei costi ammissibili (cfr. considerando&#160;(26) e&#160;(27) della presente decisione).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(66)</p></td><td><p>Il beneficiario, Milchpr&#252;fring Bayern e. V, &#232; da considerarsi una PMI in quanto presenta un numero di dipendenti e un fatturato annuo inferiori alle soglie previste dalla raccomandazione della Commissione del 6 maggio 2003 relativa alla definizione delle microimprese, piccole e medie imprese<a>&#160;(<span>17</span>)</a> (cfr. considerando&#160;29). L'elenco delle pubblicazioni e degli eventi scientifici nazionali e internazionali di cui al medesimo considerando riporta circa 12&#160;conferenze e 12&#160;pubblicazioni.</p></td></tr></tbody></table> Conclusione sulla compatibilità delle sottomisure di aiuto <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(67)</p></td><td><p>Si pu&#242; concludere che le sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 sono compatibili con il mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La sottomisura BY 12 non costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 1, TFUE. Articolo 2 Gli aiuti di Stato illegalmente concessi dalla Germania per il periodo compreso tra il 28 novembre 2001 e il 31 dicembre 2012 nell'ambito delle sottomisure BY 2, BY 11 e BY 13 in violazione dell'articolo 108, paragrafo 3, del TFUE sono compatibili con il mercato interno a norma dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE. Articolo 3 La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 24 marzo 2017 Per la Commissione Phil HOGAN Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU C 7 del 10.1.2014, pag. 8 . ( 2 ) Regolamento (UE) 2015/1589 del Consiglio, del 13 luglio 2015, recante modalità di applicazione dell'articolo 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ( GU L 248 del 24.9.2015, pag. 9 ). ( 3 ) C(2013) 4457 final, rettificata dalla lettera del 16 dicembre 2013 [C(2013) 9021 final]. ( 4 ) Cfr. il riferimento di cui alla nota 1. ( 5 ) In base alle informazioni presentate dalla Germania nel 2011 il beneficiario si è avvalso di 154 dipendenti e ha riportato un fatturato annuo di 9,05 milioni di EUR. ( 6 ) L'elenco delle pubblicazioni presentato dal ministero bavarese per l'Agricoltura è stato protocollato dalla Commissione con il rif. Ares(2016)503557 — 22 settembre 2016. ( 7 ) In base alle informazioni presentate dalla Germania nel 2011, il beneficiario si è avvalso di 158 dipendenti e ha riportato un fatturato di 14,6 milioni di EUR. ( 8 ) L'elenco delle pubblicazioni presentato dal ministero bavarese per l'Agricoltura è stato protocollato dalla Commissione con il rif. Ares(2016)503557 — 22 settembre 2016. ( 9 ) Sentenza del 17 settembre 1980, Philip Morris Holland BV/Commissione, 730/79, ECLI:EU:C:1980:209, punti 11-12. ( 10 ) Cfr. in particolare la sentenza del 13 luglio 1988, Repubblica Francese/Commissione, 102/87, ECLI:EU:C:1988:391. ( 11 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 927/2012 della Commissione, del 9 ottobre 2012, che modifica l'allegato I del regolamento (CEE) n. 2658/87 relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( GU L 304 del 31.10.2012, pag. 1 ). ( 12 ) Fonte: EUROSTAT. ( 13 ) Comunicazione della Commissione relativa alla determinazione delle norme applicabili alla valutazione degli aiuti di Stato illegalmente concessi ( GU C 119 del 22.5.2002, pag. 22 ). ( 14 ) Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo ( GU C 45 del 17.2.1996, pag. 5 ). ( 15 ) Disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione ( GU C 323 del 30.12.2006, pag. 1 ). ( 16 ) GU L 124 del 20.5.2003, pag. 36 . ( 17 ) GU L 124 del 20.5.2003, pag. 36 . </note>
ITA
32017D1088
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.2.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>LI 54/6</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2018/283 DEL CONSIGLIO del 26 febbraio 2018 che modifica la decisione (PESC) 2016/1693 concernente misure restrittive nei confronti dell'ISIL (Dàesh) e di Al Qaeda e di persone, gruppi, imprese ed entità a essi associati IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29, vista la decisione (PESC) 2016/1693 del Consiglio, del 20 settembre 2016, concernente misure restrittive nei confronti dell'ISIL (Dàesh) e di Al Qaeda e di persone, gruppi, imprese ed entità a essi associati e che abroga la posizione comune 2002/402/PESC ( 1 ) , vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 20&#160;settembre 2016 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2016/1693.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Alla luce della continua minaccia rappresentata dall'ISIL (D&#224;esh) e da Al Qaeda e da persone, gruppi, imprese ed entit&#224; a essi associati, &#232; opportuno aggiungere una persona all'elenco delle persone, dei gruppi, delle imprese e delle entit&#224; di cui all'allegato della decisione (PESC) 2016/1693.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno modificare di conseguenza la decisione (PESC) 2016/1693,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'allegato della decisione (PESC) 2016/1693 è modificato come indicato nell'allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 26 febbraio 2018 Per il Consiglio Il presidente F. MOGHERINI ( 1 ) GU L 255 del 21.9.2016, pag. 25 . ALLEGATO La persona seguente è aggiunta all'elenco di cui all'allegato della decisione (PESC) 2016/1693: «A. Persone <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Fabien CLAIN (alias Omar); data di nascita: 30&#160;gennaio 1978; luogo di nascita: Tolosa (Francia); cittadinanza: francese; passaporto n. 06AP104665 rilasciato il 16.1.2006 (scaduto); carta d'identit&#224; nazionale n. 150161100206 rilasciata l'8.1.2015 (valida fino al&#160;7.1.2030).&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32018D0283
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.11.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 396/61</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2021/1941 DEL CONSIGLIO del 9 novembre 2021 relativa ai contributi finanziari che le parti del Fondo europeo di sviluppo devono versare per finanziare tale fondo, compresi il massimale per il 2023, l’importo annuo per il 2022, l’importo della prima quota per il 2022 e una previsione indicativa e non vincolante degli importi annui dei contributi previsti per gli anni 2024 e 2025 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto l’accordo interno tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell’Unione europea, riuniti in sede di Consiglio, relativo al finanziamento degli aiuti dell’Unione europea forniti nell’ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell’accordo di partenariato ACP-UE e all’assegnazione di assistenza finanziaria ai paesi e territori d’oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell’UE ( 1 ) , in particolare l’articolo 7, paragrafo 2, in combinato disposto con l’articolo 14, paragrafo 3, visto il regolamento (UE) 2018/1877 del Consiglio, del 26 novembre 2018, recante il regolamento finanziario per l’11° Fondo europeo di sviluppo e che abroga il regolamento (UE) 2015/323 ( 2 ) , in particolare l’articolo 19, paragrafo 2, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Conformemente alla procedura di cui agli articoli da 19 a&#160;22 del regolamento (UE) 2018/1877, la Commissione doveva presentare entro il 15&#160;ottobre 2021 una proposta che specifica il massimale dell&#8217;importo annuo del contributo per il 2023, l&#8217;importo annuo del contributo per il 2022, l&#8217;importo della prima quota del contributo per il 2022 e una previsione indicativa e non vincolante degli importi annui dei contributi previsti per gli anni 2024 e&#160;2025.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;46 del regolamento (UE) 2018/1877, la Banca europea per gli investimenti (BEI) comunica alla Commissione le previsioni aggiornate degli impegni e dei pagamenti per gli strumenti da essa gestiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;20, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1877, le richieste di contributi utilizzano innanzitutto gli importi stabiliti per i precedenti fondi europei di sviluppo (FES). &#200; pertanto opportuno presentare una richiesta di fondi a norma del regolamento (UE) 2018/1877 per la Commissione e per la BEI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;152 dell&#8217;accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall&#8217;Unione europea e dalla Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica&#160;<a>(<span>3</span>)</a> (&#171;accordo di recesso&#187;), il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (&#171;Regno Unito&#187;) deve rimanere parte del FES fino alla chiusura dell&#8217;11&#176; FES e di tutti i FES non ancora chiusi. A norma dell&#8217;articolo&#160;153 dell&#8217;accordo di recesso, tuttavia, la quota del Regno Unito dei fondi disimpegnati da progetti a titolo dell&#8217;11&#176; FES, se tali fondi sono stati disimpegnati dopo il 31&#160;dicembre 2020, o di FES precedenti non deve essere riutilizzata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La decisione (UE) 2020/1708 del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a> fissa il massimale dell&#8217;importo annuo dei contributi che le parti del FES devono versare per il 2022 a 2&#160;500&#160;000&#160;000 EUR per la Commissione e a 300&#160;000&#160;000 EUR per la BEI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Al fine di consentire la tempestiva applicazione delle misure di cui alla presente decisione, &#232; opportuno che quest&#8217;ultima entri in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Il massimale dell’importo annuo dei contributi che le parti del FES devono versare per il 2023 è fissato a 2 100 000 000 EUR. Esso è ripartito in 1 800 000 000 EUR per la Commissione e 300 000 000 EUR per la BEI. Articolo 2 L’importo annuo dei contributi che le parti del FES devono versare per il 2022 è fissato a 2 800 000 000 EUR. Esso è ripartito in 2 500 000 000 EUR per la Commissione e 300 000 000 EUR per la BEI. Articolo 3 I contributi individuali al FES sono versati alla Commissione europea e alla BEI dalle parti del FES a titolo di prima quota per il 2022, conformemente all’allegato. Articolo 4 Un importo di 43 000 000 EUR di fondi non impegnati o disimpegnati relativi a progetti dell’8° e del 9° FES è rimborsato mediante una riduzione del pagamento a titolo della prima quota per il 2022 di cui all’articolo 3. Articolo 5 La previsione indicativa e non vincolante dell’importo annuo dei contributi per il 2024 è fissata a 1 500 000 000 EUR per la Commissione e a 300 000 000 EUR per la BEI; la previsione per il 2025 è fissata a 900 000 000 EUR per la Commissione e a 9 000 000 EUR per la BEI. Articolo 6 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 9 novembre 2021 Per il Consiglio Il presidente A. ŠIRCELJ ( 1 ) GU L 210 del 6.8.2013, pag. 1 . ( 2 ) GU L 307 del 3.12.2018, pag. 1 . ( 3 ) GU L 29 del 31.1.2020, pag. 7 . ( 4 ) Decisione (UE) 2020/1708 del Consiglio, del 13 novembre 2020, relativa ai contributi finanziari che gli Stati membri devono versare per finanziare il Fondo europeo di sviluppo, compresi il massimale per il 2022, l’importo annuo per il 2021, la prima frazione per il 2021 e una previsione indicativa non vincolante degli importi annui dei contributi per gli anni 2023 e 2024 ( GU L 385 del 17.11.2020, pag. 13 ). ALLEGATO Prima quota dei contributi al FES per il 2022 (EUR) <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>STATI MEMBRI E REGNO UNITO</p></td><td><p>Ripartizione 11<span>o</span> FES %</p></td><td><p>Prima quota 2022 (in EUR)</p></td><td><p>Totale</p></td></tr><tr><td><p>BEI</p><p>11<span>o</span>FES</p></td><td><p>Commissione</p><p>11<span>o</span> FES</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td><td><p>3,24927</p></td><td><p>3&#160;249&#160;270,00</p></td><td><p>35&#160;741&#160;970,00</p></td><td><p>38&#160;991&#160;240,00</p></td></tr><tr><td><p>BULGARIA</p></td><td><p>0,21853</p></td><td><p>218&#160;530,00</p></td><td><p>2&#160;403&#160;830,00</p></td><td><p>2&#160;622&#160;360,00</p></td></tr><tr><td><p>CECHIA</p></td><td><p>0,79745</p></td><td><p>797&#160;450,00</p></td><td><p>8&#160;771&#160;950,00</p></td><td><p>9&#160;569&#160;400,00</p></td></tr><tr><td><p>DANIMARCA</p></td><td><p>1,98045</p></td><td><p>1&#160;980&#160;450,00</p></td><td><p>21&#160;784&#160;950,00</p></td><td><p>23&#160;765&#160;400,00</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td><td><p>20,57980</p></td><td><p>20&#160;579&#160;800,00</p></td><td><p>226&#160;377&#160;800,00</p></td><td><p>246&#160;957&#160;600,00</p></td></tr><tr><td><p>ESTONIA</p></td><td><p>0,08635</p></td><td><p>86&#160;350,00</p></td><td><p>949&#160;850,00</p></td><td><p>1&#160;036&#160;200,00</p></td></tr><tr><td><p>IRLANDA</p></td><td><p>0,94006</p></td><td><p>940&#160;060,00</p></td><td><p>10&#160;340&#160;660,00</p></td><td><p>11&#160;280&#160;720,00</p></td></tr><tr><td><p>GRECIA</p></td><td><p>1,50735</p></td><td><p>1&#160;507&#160;350,00</p></td><td><p>16&#160;580&#160;850,00</p></td><td><p>18&#160;088&#160;200,00</p></td></tr><tr><td><p>SPAGNA</p></td><td><p>7,93248</p></td><td><p>7&#160;932&#160;480,00</p></td><td><p>87&#160;257&#160;280,00</p></td><td><p>95&#160;189&#160;760,00</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td><td><p>17,81269</p></td><td><p>17&#160;812&#160;690,00</p></td><td><p>195&#160;939&#160;590,00</p></td><td><p>213&#160;752&#160;280,00</p></td></tr><tr><td><p>CROAZIA</p></td><td><p>0,22518</p></td><td><p>225&#160;180,00</p></td><td><p>2&#160;476&#160;980,00</p></td><td><p>2&#160;702&#160;160,00</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td><td><p>12,53009</p></td><td><p>12&#160;530&#160;090,00</p></td><td><p>137&#160;830&#160;990,00</p></td><td><p>150&#160;361&#160;080,00</p></td></tr><tr><td><p>CIPRO</p></td><td><p>0,11162</p></td><td><p>111&#160;620,00</p></td><td><p>1&#160;227&#160;820,00</p></td><td><p>1&#160;339&#160;440,00</p></td></tr><tr><td><p>LETTONIA</p></td><td><p>0,11612</p></td><td><p>116&#160;120,00</p></td><td><p>1&#160;277&#160;320,00</p></td><td><p>1&#160;393&#160;440,00</p></td></tr><tr><td><p>LITUANIA</p></td><td><p>0,18077</p></td><td><p>180&#160;770,00</p></td><td><p>1&#160;988&#160;470,00</p></td><td><p>2&#160;169&#160;240,00</p></td></tr><tr><td><p>LUSSEMBURGO</p></td><td><p>0,25509</p></td><td><p>255&#160;090,00</p></td><td><p>2&#160;805&#160;990,00</p></td><td><p>3&#160;061&#160;080,00</p></td></tr><tr><td><p>UNGHERIA</p></td><td><p>0,61456</p></td><td><p>614&#160;560,00</p></td><td><p>6&#160;760&#160;160,00</p></td><td><p>7&#160;374&#160;720,00</p></td></tr><tr><td><p>MALTA</p></td><td><p>0,03801</p></td><td><p>38&#160;010,00</p></td><td><p>418&#160;110,00</p></td><td><p>456&#160;120,00</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td><td><p>4,77678</p></td><td><p>4&#160;776&#160;780,00</p></td><td><p>52&#160;544&#160;580,00</p></td><td><p>57&#160;321&#160;360,00</p></td></tr><tr><td><p>AUSTRIA</p></td><td><p>2,39757</p></td><td><p>2&#160;397&#160;570,00</p></td><td><p>26&#160;373&#160;270,00</p></td><td><p>28&#160;770&#160;840,00</p></td></tr><tr><td><p>POLONIA</p></td><td><p>2,00734</p></td><td><p>2&#160;007&#160;340,00</p></td><td><p>22&#160;080&#160;740,00</p></td><td><p>24&#160;088&#160;080,00</p></td></tr><tr><td><p>PORTOGALLO</p></td><td><p>1,19679</p></td><td><p>1&#160;196&#160;790,00</p></td><td><p>13&#160;164&#160;690,00</p></td><td><p>14&#160;361&#160;480,00</p></td></tr><tr><td><p>ROMANIA</p></td><td><p>0,71815</p></td><td><p>718&#160;150,00</p></td><td><p>7&#160;899&#160;650,00</p></td><td><p>8&#160;617&#160;800,00</p></td></tr><tr><td><p>SLOVENIA</p></td><td><p>0,22452</p></td><td><p>224&#160;520,00</p></td><td><p>2&#160;469&#160;720,00</p></td><td><p>2&#160;694&#160;240,00</p></td></tr><tr><td><p>SLOVACCHIA</p></td><td><p>0,37616</p></td><td><p>376&#160;160,00</p></td><td><p>4&#160;137&#160;760,00</p></td><td><p>4&#160;513&#160;920,00</p></td></tr><tr><td><p>FINLANDIA</p></td><td><p>1,50909</p></td><td><p>1&#160;509&#160;090,00</p></td><td><p>16&#160;599&#160;990,00</p></td><td><p>18&#160;109&#160;080,00</p></td></tr><tr><td><p>SVEZIA</p></td><td><p>2,93911</p></td><td><p>2&#160;939&#160;110,00</p></td><td><p>32&#160;330&#160;210,00</p></td><td><p>35&#160;269&#160;320,00</p></td></tr><tr><td><p>REGNO UNITO</p></td><td><p>14,67862</p></td><td><p>14&#160;678&#160;620,00</p></td><td><p>161&#160;464&#160;820,00</p></td><td><p>176&#160;143&#160;440,00</p></td></tr><tr><td><p>TOTALE UE-27 E REGNO UNITO</p></td><td><p>100,00</p></td><td><p>100&#160;000&#160;000,00</p></td><td><p>1&#160;100&#160;000&#160;000,00</p></td><td><p>1&#160;200&#160;000&#160;000,00</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021D1941
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.7.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 269/1</p></td></tr></tbody></table> Statuto della Infrastruttura di ricerca sulle risorse microbiche – consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca MIRRI-ERIC (2022/C 269/01) Indice <table><col/><col/><tbody><tr><td>PREAMBOLO</td><td>3</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 1</p></td><td>ELEMENTI ESSENZIALI</td><td>3</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;1</p></td><td>Denominazione dell&#8217;ERIC</td><td>3</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;2</p></td><td>Sede legale</td><td>3</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;3</p></td><td>Compiti e attivit&#224; di MIRRI-ERIC</td><td>4</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;4</p></td><td>Durata</td><td>5</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;5</p></td><td>Scioglimento</td><td>5</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;6</p></td><td>Responsabilit&#224; dei membri e degli osservatori</td><td>5</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;7</p></td><td>Politica di accesso</td><td>5</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;8</p></td><td>Politica di valutazione scientifica</td><td>6</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;9</p></td><td>Politica di divulgazione</td><td>6</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;10</p></td><td>Diritti di propriet&#224; intellettuale</td><td>6</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;11</p></td><td>Politica in materia di personale</td><td>7</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;12</p></td><td>Politica in materia di appalti</td><td>7</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 2</p></td><td>MEMBRI E OSSERVATORI</td><td>7</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;13</p></td><td>Condizioni per divenire membro o osservatore</td><td>7</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;14</p></td><td>Diritti e obblighi dei membri</td><td>8</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;15</p></td><td>Diritti e obblighi degli osservatori</td><td>8</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;16</p></td><td>Ritiro di un membro o di un osservatore / destituzione di un membro o di un osservatore</td><td>9</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 3</p></td><td>GOVERNANCE E GESTIONE DI MIRRI-ERIC</td><td>9</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;17</p></td><td>Assemblea dei membri</td><td>9</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;18</p></td><td>Il direttore esecutivo</td><td>11</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;19</p></td><td>Forum dei coordinatori nazionali</td><td>11</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;20</p></td><td>Unit&#224; centrale di coordinamento</td><td>12</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;21</p></td><td>Comitato consultivo</td><td>12</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;22</p></td><td>Comitato etico</td><td>12</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;23</p></td><td>Regolamento interno</td><td>13</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 4</p></td><td>FINANCE</td><td>13</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;24</p></td><td>Risorse di MIRRI-ERIC</td><td>13</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;25</p></td><td>Contributi finanziari</td><td>13</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;26</p></td><td>Principi di bilancio, conti e revisione contabile</td><td>14</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;27</p></td><td>Esenzione fiscale ed esenzione dalle accise</td><td>14</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;28</p></td><td>Presentazione di relazioni alla Commissione europea</td><td>14</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 5</p></td><td>POLITICHE</td><td>15</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;29</p></td><td>Politica in materia di dati della ricerca</td><td>15</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;30</p></td><td>Politica in materia di dati personali</td><td>15</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;31</p></td><td>Politica in materia di etica</td><td>15</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;32</p></td><td>Politica in materia di acquisizione delle risorse</td><td>16</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>CAPO 6</p></td><td>DISPOSIZIONI FINALI</td><td>16</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;33</p></td><td>Definizioni</td><td>16</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;34</p></td><td>Regime linguistico</td><td>17</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;35</p></td><td>Modifiche dello statuto</td><td>17</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Articolo&#160;36</p></td><td>Diritto applicabile, controversie</td><td>17</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Allegato 1</p></td><td>&#8211; Elenco dei membri, degli osservatori e delle loro entit&#224; rappresentative</td><td>18</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Allegato 2</p></td><td>&#8211; Contributi finanziari dei membri e degli osservatori</td><td>19</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Allegato 3</p></td><td>&#8211; Contributi finanziari dei membri che ospitano l&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento</td><td>21</td></tr></tbody></table> PREAMBOLO Il Regno del Belgio, la Repubblica francese, la Repubblica di Lettonia, la Repubblica portoghese, il Regno di Spagna, IN APPRESSO I «MEMBRI», CONSIDERANDO che le risorse genetiche microbiche e i relativi dati sono elementi fondamentali per l’ulteriore sviluppo delle scienze della vita e della biotecnologia; CONSIDERANDO che l’attuale offerta di risorse genetiche microbiche è distribuita in maniera non organica e che nessun paese può offrire una copertura completa della diversità microbica e dei servizi associati; CONSIDERANDO che è necessaria un’organizzazione europea globale delle infrastrutture distribuite nei vari paesi per valorizzare al meglio le capacità attuali, colmare le lacune e rispondere alle esigenze nel settore della biotecnologia; CONSIDERANDO che la tabella di marcia del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI) ha attribuito alla MIRRI il ruolo di infrastruttura europea di ricerca distribuita a sostegno dello studio delle risorse genetiche microbiche; CONSIDERANDO che l’obiettivo di MIRRI-ERIC è istituire, gestire e sviluppare un’infrastruttura paneuropea di ricerca distribuita che offra un accesso agevolato a microrganismi di alta qualità, ai loro derivati e ai dati e servizi associati a sostegno della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione nei settori della microbiologia, delle scienze della vita e della biotecnologia; RICONOSCENDO che MIRRI-ERIC consentirà ai membri di coordinare e mettere in comune un vasto insieme di risorse e servizi a beneficio dello Spazio europeo della ricerca e dell’innovazione e della sua comunità scientifica; CONTRIBUENDO alla definizione del panorama europeo delle infrastrutture di ricerca allo scopo di garantire un funzionamento e una condivisione delle risorse efficienti, sinergici e coordinati, adottando pratiche armonizzate a livello transnazionale orientate all’eccellenza scientifica, a vantaggio della comunità della ricerca in materia di microbiologia, dell’innovazione industriale e della società in generale; CONSIDERANDO che MIRRI-ERIC stimolerà lo sviluppo scientifico e tecnologico nelle regioni europee, promuoverà la competitività nello sviluppo di prodotti e servizi nei diversi settori della biotecnologia e fungerà da catalizzatore per gli investimenti e la creazione di posti di lavoro nei paesi europei; CONSIDERANDO che i membri chiedono alla Commissione europea di istituire MIRRI-ERIC come un consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca (ERIC) dotato di personalità giuridica, ai sensi del regolamento (UE) n. 723/2009 del Consiglio, come successivamente modificato; HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE: CAPO 1 ELEMENTI ESSENZIALI Articolo 1 Denominazione dell’ERIC L’infrastruttura di ricerca è denominata Infrastruttura di ricerca sulle risorse microbiche – consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca, in appresso «MIRRI-ERIC». Articolo 2 Sede legale La sede legale di MIRRI-ERIC si trova nella città di Braga nel territorio della Repubblica portoghese, in appresso «membro che ospita la sede legale». Articolo 3 Compiti e attività di MIRRI - ERIC 1. La missione di MIRRI-ERIC consiste nel servire gli utilizzatori della bioscienza e della bioindustria, agevolando l’accesso a un’ampia gamma di biorisorse e dati di alta qualità con modalità conformi alla legge. Garantendo l’accesso a competenze umane e fornendo una piattaforma collaborativa per la sostenibilità a lungo termine della biodiversità microbica, MIRRI-ERIC incrementerà le conoscenze e promuoverà lo sviluppo professionale. 2. Il compito principale di MIRRI-ERIC è istituire, gestire e sviluppare un’infrastruttura paneuropea di ricerca distribuita di centri di risorse biologiche (mBRC) di dominio microbico al fine di garantire l’accesso a risorse di alta qualità e a servizi correlati, nonché a strutture all’avanguardia. 3. A MIRRI-ERIC è conferita personalità giuridica a decorrere dalla data in cui prende effetto la decisione di esecuzione della Commissione che la istituisce come ERIC. In ciascun paese membro MIRRI-ERIC dispone della più ampia capacità giuridica conformemente al regolamento UE e al diritto nazionale del paese membro. In particolare, può acquisire, possedere e alienare beni mobili e immobili e diritti di proprietà intellettuale, stipulare contratti e stare in giudizio. 4. MIRRI-ERIC assolve la sua funzione principale senza scopo di lucro. MIRRI-ERIC può svolgere attività economiche limitate, a condizione che siano strettamente connesse al suo compito principale e non ne mettano a repentaglio l’esecuzione. ERIC MIRRI destina i proventi di tali attività economiche limitate all’assolvimento della sua missione. 5. ERIC MIRRI svolge le seguenti attività: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>promuove un accesso giuridicamente protetto e conforme alla normativa vigente alle risorse microbiche autentiche e ai dati associati negli mBRC a supporto dell&#8217;approvvigionamento completo di materiale biologico per la comunit&#224; di ricerca;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>costruisce l&#8217;ambiente di lavoro collaborativo (<span>Collaborative Working Environment</span> - CWE) e il sistema di informazione MIRRI (MIRRI-IS) per fornire un punto di accesso unico alle risorse microbiche e ai dati associati, ai servizi microbici di avanguardia, compresi i servizi digitali, e alle piattaforme tecniche e di esperti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>garantisce la complementarit&#224; degli mBRC e l&#8217;interoperabilit&#224; delle loro offerte di dati per il funzionamento del MIRRI-IS;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>istituisce e attua una gestione di qualit&#224; con procedure standard, migliori prassi e strumenti idonei a migliorare la qualit&#224; delle risorse, dei dati associati e dei servizi prestati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>stabilisce relazioni con altre infrastrutture di ricerca europee e con organizzazioni pertinenti per migliorare la caratterizzazione delle risorse genetiche detenute da MIRRI-ERIC e aumentare la quantit&#224; e la qualit&#224; delle informazioni associate all&#8217;infrastruttura di ricerca;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>presta a istituzioni pubbliche e private servizi di abbinamento e collegamento delle azioni di ricerca e avvia attivit&#224; congiunte;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g.</p></td><td><p>fornisce agli utilizzatori esterni l&#8217;accesso a materiali, competenze e impianti scientifici dei partner MIRRI-ERIC, che saranno coordinati per consentire ai ricercatori di svolgere, all&#8217;interno delle strutture, ricerche sulle risorse genetiche microbiche;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h.</p></td><td><p>impartisce istruzione e formazione al personale, agli studenti e agli utilizzatori dei centri mBRC nel settore della microbiologia, ad esempio per quanto riguarda le tecniche di tassonomia, identificazione e conservazione, e delle biotecnologie, ad esempio in bioprospezione, valorizzazione, ottimizzazione e fermentazione dei ceppi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>svolge qualsiasi altra azione connessa necessaria per realizzare la sua missione.</p></td></tr></tbody></table> 6. Le attività di MIRRI-ERIC hanno portata paneuropea e promuovono l’eccellenza della ricerca scientifica e della bioindustria nel settore microbico in Europa, stando continuamente al passo con le richieste del mondo accademico e industriale. In tal modo, MIRRI-ERIC contribuisce a una maggiore utilizzazione e diffusione delle conoscenze e all’ottimizzazione dei risultati delle attività di ricerca degli mBRC in tutta Europa e nel mondo. 7. Le attività di MIRRI-ERIC sono improntate alla trasparenza, alla reattività, alla consapevolezza etica, al rispetto delle norme vigenti, all’apertura, alla parità di trattamento e alla non discriminazione. Articolo 4 Durata MIRRI-ERIC è istituita per un periodo di tempo indeterminato. Può essere sciolta conformemente all’articolo 5 dello statuto. Articolo 5 Scioglimento 1. Lo scioglimento di MIRRI-ERIC avviene per decisione dell’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 8, lettera c), dello statuto e nel rispetto del diritto applicabile quale definito all’articolo 36 dello statuto. 2. L’eventuale decisione di scioglimento è notificata da MIRRI-ERIC alla Commissione europea senza indebito ritardo e in ogni caso entro dieci giorni dalla data dell’adozione. 3. Fatto salvo l’articolo 6 dello statuto, le attività e passività rimanenti dopo l’estinzione dei debiti di MIRRI-ERIC sono ripartite tra i membri proporzionalmente al loro contributo effettivo a MIRRI-ERIC al momento dello scioglimento. 4. MIRRI-ERIC ne dà notifica alla Commissione senza indebito ritardo e in ogni caso entro dieci giorni dalla conclusione della procedura di scioglimento. 5. MIRRI-ERIC cessa di esistere il giorno in cui la Commissione europea pubblica l’avviso corrispondente nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Articolo 6 Responsabilità dei membri e degli osservatori 1. MIRRI-ERIC è responsabile dei propri debiti. 2. I membri e gli osservatori non sono responsabili in solido per i debiti di MIRRI-ERIC. La responsabilità finanziaria per i debiti di MIRRI-ERIC in capo ai membri e agli osservatori è limitata ai rispettivi contributi a MIRRI-ERIC, specificati all’articolo 25 dello statuto. 3. MIRRI-ERIC sottoscrive opportune assicurazioni a copertura dei rischi specifici inerenti alla sua costituzione e al suo funzionamento. Articolo 7 Politica di accesso 1. MIRRI-ERIC mette a disposizione dei ricercatori, delle istituzioni bioindustriali e delle agenzie decentrate dell’UE, quali l’Autorità europea per la sicurezza alimentare o il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, il materiale biologico microbico, i dati associati presenti nelle banche dati, le conoscenze e i servizi associati ai partner MIRRI-ERIC o da essi sviluppati. MIRRI-ERIC garantisce il rispetto delle condizioni per l’uso del materiale microbico biologico stabilito dai fornitori di materiali e dai fornitori di dati che mettono le loro banche dati a disposizione di MIRRI-ERIC. 2. Nessuna disposizione del presente statuto dovrebbe essere intesa come volta a limitare il diritto dei partner di MIRRI-ERIC di decidere se fornire l’accesso a campioni e dati. 3. Il materiale microbico è distribuito esclusivamente a persone in buona fede che operano in un ambiente professionale adatto alla manipolazione di materiale vivo del gruppo di rischio biologico pertinente. Se del caso, si promuoveranno misure rafforzate di biosicurezza. 4. Sono valutate richieste di persone e/o progetti per l’accesso agli impianti scientifici dei partner di MIRRI-ERIC. La procedura di valutazione e i criteri utilizzati saranno stabiliti nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. In ogni caso, il processo di valutazione tiene conto del merito scientifico ed è trasparente, equo e imparziale. 5. L’accesso sarà monitorato e la soddisfazione degli utenti misurata con un meccanismo di feedback nell’ambito della garanzia della qualità per un miglioramento continuo dell’accesso. 6. La politica di accesso sarà stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 8 Politica di valutazione scientifica 1. Ogni cinque anni è effettuata una valutazione scientifica delle attività, dei servizi e delle piattaforme di MIRRI-ERIC. La valutazione è effettuata da un gruppo internazionale di valutatori esterni indipendenti altamente qualificati, che elaborerà la relazione di valutazione e la presenterà all’assemblea dei membri. 2. La politica di valutazione scientifica sarà stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 9 Politica di divulgazione 1. MIRRI-ERIC promuove le proprie attività e il loro utilizzo nella ricerca, nei progetti innovativi e nell’istruzione superiore. 2. La politica di divulgazione descrive i vari gruppi destinatari e MIRRI-ERIC si avvale di diversi canali per raggiungerli, tra cui il sito web, il portale dell’ambiente di lavoro collaborativo, seminari e formazioni, la partecipazione a conferenze e i media sociali. 3. La politica di divulgazione è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 10 Diritti di proprietà intellettuale 1. Nessuna disposizione del presente statuto va intesa come modifica dell’ambito e dell’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale e dell’accordo di ripartizione dei benefici, stabiliti a norma delle leggi, dei regolamenti e degli accordi internazionali pertinenti dei membri. 2. Lo scambio e l’integrazione della proprietà intellettuale tra i membri, le loro entità rappresentative e i partner mediante pertinenti disposizioni contrattuali sono soggetti al regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. 3. I diritti di proprietà intellettuale dei dati, risultati e altre conoscenze prodotti e sviluppati da MIRRI-ERIC nell’ambito delle sue attività appartengono alla/e entità o alla/e persone che li hanno generati. 4. I diritti di proprietà intellettuale generati dagli utenti a seguito dell’accesso alle risorse o agli impianti scientifici di MIRRI-ERIC sono negoziati al fine di garantire un uso corretto da parte sia dell’utente sia di MIRRI-ERIC o del partner interessato, tenendo conto dei rispettivi contributi. 5. MIRRI-ERIC fornisce ai ricercatori orientamenti per garantire che l’attività di ricerca intrapresa con materiale e dati messi a disposizione da MIRRI-ERIC si svolga nel rispetto dei diritti dei proprietari dei dati e della vita privata delle persone. Articolo 11 Politica in materia di personale 1. MIRRI-ERIC è impegnata a favore delle pari opportunità e non discrimina alcuna persona per motivi di razza, origine etnica, genere, credo, disabilità, orientamento sessuale o qualsiasi altro motivo. 2. Le procedure di selezione dei candidati alle posizioni dirigenziali di MIRRI-ERIC sono trasparenti e non discriminatorie e rispettano le pari opportunità. 3. I contratti di lavoro sono conformi alle disposizioni legislative e regolamentari nazionali del paese in cui il personale è impiegato e svolge abitualmente le proprie funzioni. 4. La politica in materia di personale è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 12 Politica in materia di appalti 1. ERIC MIRRI tratta i candidati e gli offerenti degli appalti in modo imparziale e non discriminatorio. La politica in materia di appalti di MIRRI-ERIC rispetta i principi di trasparenza, non discriminazione e concorrenza. 2. La politica in materia di appalti di MIRRI-ERIC è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. CAPO 2 MEMBRI E OSSERVATORI Articolo 13 Condizioni per divenire membro o osservatore 1. A norma dell’articolo 9, paragrafo 1, del regolamento, possono aderire a MIRRI-ERIC in qualità di membri o osservatori gli Stati membri dell’UE, i paesi associati, i paesi terzi diversi dai paesi associati e le organizzazioni intergovernative. 2. I membri, gli osservatori e le loro entità rappresentative sono elencati nell’allegato 1, che è mantenuto aggiornato da MIRRI-ERIC. 3. Qualsiasi paese o organizzazione intergovernativa di cui al paragrafo 1 del presente articolo che desideri aderire a MIRRI-ERIC in qualità di membro o osservatore presenta al presidente dell’assemblea dei membri una richiesta scritta in lingua inglese, in cui descrive in che modo potrebbe contribuire ai compiti e alle attività di MIRRI-ERIC di cui all’articolo 3 dello statuto e in che modo rispetterebbe gli obblighi incombenti ai membri o agli osservatori, definiti rispettivamente agli articoli 14 e 15 dello statuto. La richiesta è esaminata dall’assemblea dei membri, in consultazione con il comitato consultivo. L’ammissione è subordinata a una decisione dell’assemblea dei membri a norma all’articolo 17, paragrafo 7, lettera g), dello statuto. 4. Il presidente dell’assemblea dei membri informa per iscritto il richiedente della decisione (ammissione o rifiuto) adottata dall’assemblea dei membri. Articolo 14 Diritti e obblighi dei membri 1. Fatti salvi i diritti e gli obblighi sanciti da altre disposizioni del presente statuto, ciascun membro: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>nomina fino a tre delegati per l&#8217;assemblea dei membri e indica il delegato che ha diritto di votare a nome del membro;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>istituisce un nodo nazionale e nomina un coordinatore nazionale incaricato di garantire che i partner presenti sul territorio del membro forniscano accesso, nell&#8217;ambito del quadro giuridico ed etico applicabile, alle risorse biologiche microbiche di MIRRI-ERIC e/o ai dati e/o servizi associati in base a una serie di norme e condizioni comuni ulteriormente precisate nella carta dei partner MIRRI-ERIC e approvate dall&#8217;assemblea dei membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>provvede al coordinamento dei partner attraverso il nodo nazionale, che agevoler&#224; l&#8217;accesso alle risorse biologiche e ai dati e servizi associati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>rispetta le norme relative all&#8217;uso del marchio MIRRI-ERIC per le attivit&#224; svolte nel quadro di MIRRI-ERIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>sostiene la missione di MIRRI-ERIC e l&#8217;attuazione del relativo programma di lavoro;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>versa il contributo finanziario annuale specificato all&#8217;articolo&#160;25 dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g.</p></td><td><p>si impegna ad aderire a MIRRI-ERIC per un periodo minimo di cinque anni.</p></td></tr></tbody></table> 2. Fatti salvi i diritti e gli obblighi sanciti da altre disposizioni del presente statuto o dal diritto applicabile e nel rispetto delle modalità e/o delle condizioni stabilite nel regolamento interno o nelle decisioni dell’assemblea dei membri, ciascun membro ha il diritto di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>partecipare alla governance di MIRRI-ERIC, in particolare alle riunioni dell&#8217;assemblea dei membri, con diritto di voto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>proporre ed eleggere i membri degli organi di MIRRI-ERIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>ritirarsi da MIRRI-ERIC conformemente all&#8217;articolo&#160;16 dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>concedere alla propria comunit&#224; di ricerca l&#8217;accesso a MIRRI-ERIC e ai suoi servizi e dati conformemente al regolamento interno;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>consentire alla propria comunit&#224; di ricerca di partecipare all&#8217;adozione delle pertinenti norme e raccomandazioni in materia di buone pratiche di MIRRI-ERIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>partecipare a tutte le attivit&#224; di MIRRI-ERIC.</p></td></tr></tbody></table> 3. Ciascun membro si impegna inizialmente ad aderire a MIRRI-ERIC per un periodo minimo di cinque anni. 4. Dopo i primi cinque anni di adesione, un membro può ritirarsi da MIRRI-ERIC conformemente all’articolo 16 dello statuto. Articolo 15 Diritti e obblighi degli osservatori 1. Ciascun osservatore si adopera per aderire in qualità di membro e versa il contributo finanziario annuale specificato all’articolo 25 dello statuto. 2. Ciascun osservatore ha il diritto di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>partecipare, senza diritto di voto, alle riunioni dell&#8217;assemblea dei membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>partecipare a talune attivit&#224; di MIRRI-ERIC individuate dall&#8217;assemblea dei membri.</p></td></tr></tbody></table> 3. Gli osservatori sono ammessi per un periodo di due anni. Ciascun osservatore può chiedere una sola volta che il suo status di osservatore sia prorogato per ulteriori due anni. 4. Lo status di osservatore viene meno al momento dell’ammissione in qualità di membro conformemente all’articolo 13 dello statuto, al momento del ritiro o della destituzione dell’osservatore conformemente all’articolo 16 dello statuto o al termine del periodo di validità dello status di osservatore conformemente al paragrafo 3. Articolo 16 Ritiro di un membro o di un osservatore / destituzione di un membro o di un osservatore 1. Qualsiasi membro, dopo i primi cinque anni di adesione a MIRRI-ERIC, e qualsiasi osservatore possono ritirarsi da MIRRI-ERIC inviando un preavviso scritto di 12 mesi al presidente dell’assemblea dei membri. La data del ritiro coincide con la fine dell’esercizio finanziario. 2. Qualora il ritiro sia stato comunicato meno di 12 mesi prima della fine dell’esercizio finanziario, esso prenderà effetto a decorrere dalla fine dell’esercizio successivo. 3. Nessun membro o osservatore che cessi di aderire a MIRRI-ERIC ha il diritto di chiedere il rimborso dei contributi da esso versati a MIRRI-ERIC. Tale membro o osservatore resta obbligato a versare tutti i contributi dovuti per il periodo di adesione a MIRRI-ERIC. 4. Un membro che abbia comunicato il proprio ritiro ha diritto di voto solo in merito alle decisioni che incidono sullo stesso membro. 5. L’assemblea dei membri può decidere di destituire un membro inadempiente o un osservatore inadempiente, conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera h), dello statuto, a condizione che il membro inadempiente o l’osservatore inadempiente non abbiano rimediato all’inadempimento entro sei mesi dal ricevimento di una notifica scritta in tal senso trasmessa dal presidente dell’assemblea dei membri. Un membro inadempiente o un osservatore inadempiente che sia stato destituito continua a contribuire alle attività e al bilancio di MIRRI-ERIC fino a quando la destituzione non divenga effettiva. Durante tale periodo, il membro inadempiente non ha diritto di voto in merito alle decisioni che non incidono su di esso. CAPO 3 GOVERNANCE E GESTIONE DI MIRRI-ERIC Articolo 17 Assemblea dei membri 1. L’assemblea dei membri è l’organo decisionale di MIRRI-ERIC. L’assemblea decide in merito alla strategia a lungo termine, alla governance e allo sviluppo di MIRRI-ERIC. Tali decisioni sono attuate dal direttore esecutivo, con l’assistenza del personale dell’unità centrale di coordinamento. 2. L’assemblea dei membri si costituisce in occasione della prima riunione dell’assemblea dei membri successiva all’istituzione di MIRRI-ERIC. 3. L’assemblea dei membri è composta dai delegati dei membri di MIRRI-ERIC. Ciascun membro è rappresentato al massimo da tre delegati nominati dai membri. Ciascun membro di MIRRI-ERIC dispone di un voto indiviso in seno all’assemblea dei membri. 4. Gli osservatori nominano un rappresentante incaricato di presenziare alle riunioni dell’assemblea dei membri in veste di osservatore. 5. Il presidente dell’assemblea dei membri convoca l’assemblea dei membri: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>almeno due volte l&#8217;anno per quanto riguarda le riunioni ordinarie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>in qualsiasi momento, su richiesta del direttore esecutivo e previa comunicazione ai membri, per quanto riguarda le riunioni straordinarie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>in qualsiasi momento, su richiesta di almeno un terzo dei membri, per quanto riguarda le riunioni straordinarie.</p></td></tr></tbody></table> 6. Le riunioni dell’assemblea dei membri raggiungono il quorum e le decisioni della riunione sono vincolanti per MIRRI-ERIC se sono soddisfatte le condizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>due terzi dei membri partecipano alla riunione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>gli Stati membri dell&#8217;Unione europea e i paesi associati detengono congiuntamente la maggioranza dei voti.</p></td></tr></tbody></table> 7. L’assemblea dei membri si adopera per raggiungere il consenso su tutte le decisioni. In mancanza di consenso, l’assemblea dei membri decide a maggioranza dei due terzi dei voti dei membri presenti e votanti in merito alle questioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>nomina, sospensione o destituzione del direttore esecutivo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>istituzione di ulteriori comitati, gruppi di lavoro e altri organi ausiliari, ove ritenuto necessario, e definizione della loro composizione e del loro mandato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>approvazione di qualsiasi modifica delle politiche definite nel presente statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>adozione del programma di lavoro annuale e del bilancio di MIRRI-ERIC, unitamente a un programma di lavoro preliminare e a un bilancio previsionale per l&#8217;esercizio successivo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>approvazione del regolamento interno, comprese le politiche ivi contemplate, e di qualsiasi modifica dello stesso, nel rispetto del presente statuto e del diritto applicabile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>approvazione delle relazioni annuali e della contabilit&#224; di MIRRI-ERIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g.</p></td><td><p>approvazione dell&#8217;ammissione di nuovi membri e osservatori e del rinnovo dello status di osservatore;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h.</p></td><td><p>destituzione di membri e osservatori inadempienti, in relazione alla quale il membro inadempiente si astiene dal voto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>approvazione dei contributi dei membri e degli osservatori diversi dai contributi in denaro in euro, conformemente all&#8217;articolo&#160;25, paragrafi&#160;5 e&#160;6, dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j.</p></td><td><p>approvazione dell&#8217;organico proposto dal direttore esecutivo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k.</p></td><td><p>approvazione della nomina di un revisore finanziario esterno e della durata di tale nomina.</p></td></tr></tbody></table> 8. Le decisioni riguardanti le questioni seguenti richiedono l’unanimità meno 1 dei voti dei membri presenti e votanti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>approvazione di qualsiasi modifica del presente statuto e dei suoi allegati non menzionata al paragrafo&#160;7, tenendo conto del fatto che qualsiasi modifica dello statuto richiede l&#8217;accordo della maggioranza degli Stati membri dell&#8217;UE che aderiscono a MIRRI-ERIC in qualit&#224; di membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>definizione, ogni cinque anni, del bilancio per i cinque esercizi successivi e della conseguente quota annuale a carico dei membri e degli osservatori;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>scioglimento di MIRRI-ERIC.</p></td></tr></tbody></table> 9. L’assemblea dei membri elegge a maggioranza semplice dei voti dei membri presenti e votanti il presidente e al massimo due vicepresidenti dalle delegazioni dei membri. Un vicepresidente sostituisce il presidente in caso di assenza di quest’ultimo e qualora si configuri un conflitto di interessi. Il presidente e i vicepresidenti sono eletti per un mandato della durata massima di due anni. La rielezione è ammessa una sola volta per un secondo mandato della durata massima di due anni. Il presidente continua a far parte della delegazione del membro, ma non può votare a nome di quest’ultimo. 10. Le decisioni dell’assemblea dei membri su questioni diverse da quelle di cui ai paragrafi 7 e 8 sono adottate a maggioranza semplice dei voti dei membri presenti e votanti. 11. Le decisioni dell’assemblea dei membri che incidono direttamente sui diritti e sugli obblighi di taluni osservatori, in particolare in riferimento al paragrafo 7, lettera e), al paragrafo 8, lettera b), e all’articolo 15, paragrafo 2, lettera b), dello statuto, richiedono la previa consultazione degli osservatori in questione. Articolo 18 Il direttore esecutivo 1. L’assemblea dei membri nomina il direttore esecutivo conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera a), dello statuto. Il direttore esecutivo è il rappresentante legale di MIRRI-ERIC. 2. Il direttore esecutivo: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>dirige e amministra MIRRI-ERIC, compresa l&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>nomina e destituisce il personale conformemente alle condizioni stabilite nel regolamento interno e in funzione della tabella dell&#8217;organico approvata dall&#8217;assemblea dei membri conformemente all&#8217;articolo&#160;17, paragrafo 7, lettera j), dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>prepara, in collaborazione con il forum dei coordinatori nazionali, decisioni, programmi e politiche da sottoporre all&#8217;adozione dell&#8217;assemblea dei membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>attua le decisioni, i programmi e le politiche adottati dall&#8217;assemblea dei membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>richiede la convocazione di riunioni straordinarie dell&#8217;assemblea dei membri conformemente all&#8217;articolo&#160;17, paragrafo 5, dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>elabora l&#8217;ordine del giorno e i verbali di tutte le riunioni dell&#8217;assemblea dei membri da sottoporre all&#8217;approvazione di quest&#8217;ultima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g.</p></td><td><p>prepara e presenta la relazione annuale e la contabilit&#224; gi&#224; oggetto di audit da sottoporre all&#8217;approvazione dell&#8217;assemblea dei membri, conformemente all&#8217;articolo&#160;17, paragrafo&#160;7, lettera&#160;f), dello statuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h.</p></td><td><p>prepara e presenta all&#8217;assemblea dei membri proposte riguardanti la strategia di collaborazione con altre infrastrutture di ricerca;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>presenta la proposta avanzata dagli aspiranti nuovi membri o osservatori al fine di formulare raccomandazioni in merito alla loro ammissione a MIRRI-ERIC, conformemente alle disposizioni del regolamento interno;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j.</p></td><td><p>valuta, insieme al comitato consultivo, il nodo nazionale e i partner dei nuovi membri secondo i principi definiti nella carta dei partner; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k.</p></td><td><p>presiede il forum dei coordinatori nazionali.</p></td></tr></tbody></table> 3. L’assemblea dei membri può affidare al direttore esecutivo i compiti supplementari stabiliti nel regolamento interno. 4. Il direttore esecutivo fornisce in particolare all’assemblea dei membri: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>alla fine di ciascun esercizio finanziario, il progetto di programma di lavoro per l&#8217;esercizio successivo, ivi incluso un bilancio comprensivo di tutte le voci di entrata e di spesa previste;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>all&#8217;inizio di ciascun esercizio finanziario, un estratto della contabilit&#224; dell&#8217;esercizio precedente gi&#224; sottoposta a audit, conformemente all&#8217;articolo&#160;17, paragrafo&#160;7, lettera&#160;f), dello statuto.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 19 Forum dei coordinatori nazionali 1. Il forum dei coordinatori nazionali è composto dal direttore esecutivo e dal coordinatore nazionale di ciascun membro. In occasione delle riunioni del forum dei coordinatori nazionali, il coordinatore nazionale può essere accompagnato da un massimo di due esperti ufficialmente nominati dal membro. Il forum dei coordinatori nazionali è presieduto dal direttore esecutivo. Il forum dei coordinatori nazionali elegge tra i suoi membri al massimo due vicepresidenti. 2. Il forum dei coordinatori nazionali è responsabile di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>coadiuvare e affiancare il direttore esecutivo nello sviluppo del progetto di programma di lavoro annuale e del progetto di bilancio, unitamente a un progetto preliminare di programma di lavoro e a un progetto di bilancio per i due esercizi finanziari successivi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>assistere il direttore esecutivo nell&#8217;attuazione del programma di lavoro e nell&#8217;agevolazione di un&#8217;interazione efficiente fra MIRRI-ERIC e i partner.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il forum dei coordinatori nazionali svolge una riunione ordinaria almeno due volte l’anno. Il direttore esecutivo convoca le riunioni del forum dei coordinatori nazionali. Articolo 20 Unità centrale di coordinamento 1. L’unità centrale di coordinamento di MIRRI-ERIC è composta da due sezioni distribuite, la sede legale situata nella città di Braga, nel territorio della Repubblica portoghese, e il polo dell’ambiente di lavoro collaborativo (CWE), che opera nella città di Paterna, nel territorio del Regno di Spagna. 2. La struttura organizzativa, l’ubicazione e l’infrastruttura fisica dell’unità centrale di coordinamento, nonché i contributi in denaro e in natura dei membri che ospitano la sede legale e il polo del CWE sono indicati nell’allegato 3. 3. L’unità centrale di coordinamento assiste il direttore esecutivo: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>nella gestione e nell&#8217;amministrazione generali di MIRRI-ERIC, comprese la gestione finanziaria e la rendicontazione finanziaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>nell&#8217;organizzazione di tutte le riunioni in materia di governance e gestione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>in relazione al punto centrale per la comunicazione con i portatori di interessi, al monitoraggio della domanda del mercato e alla promozione dell&#8217;infrastruttura;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>nell&#8217;organizzazione e nel controllo del sistema di accesso degli utenti e dei servizi comuni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>in relazione ai servizi di supporto in materia di regolamentazione, gestione della qualit&#224;, TIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f.</p></td><td><p>nell&#8217;attuazione del programma di lavoro.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 21 Comitato consultivo 1. Conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera b), dello statuto, è istituito un comitato consultivo indipendente che fornisce consulenza all’assemblea dei membri su qualsiasi questione scientifica e strategica pertinente a MIRRI-ERIC. L’assemblea dei membri decide in merito al mandato del comitato consultivo. 2. Il comitato consultivo è composto da esperti indipendenti che nomineranno un esperto come presidente del comitato consultivo. 3. Il comitato consultivo si riunisce almeno una volta l’anno. Articolo 22 Comitato etico 1. Conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera b), dello statuto, è istituito un comitato etico indipendente che fornisce consulenza all’assemblea dei membri su qualsiasi questione etica pertinente a MIRRI-ERIC. L’assemblea dei membri decide in merito al mandato del comitato etico. 2. Il comitato etico è composto da esperti indipendenti che nomineranno un esperto come presidente del comitato etico. 3. Il comitato etico si riunisce almeno una volta l’anno. Articolo 23 Regolamento interno 1. Il regolamento interno precisa l’organizzazione delle attività tra i membri, gli osservatori, gli organi di governance e gestione e i partner di MIRRI-ERIC, organizza la gestione di MIRRI-ERIC e definisce le modalità di cooperazione tra i membri, gli osservatori, gli organi di governance e i partner. 2. Il regolamento interno, compresi i relativi aggiornamenti, è stabilito dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera e), dello statuto. 3. Le politiche di cui agli articoli da 7 a 12 e agli articoli da 29 a 32 dello statuto saranno parte integrante del regolamento interno. CAPO 4 FINANCE Articolo 24 Risorse di MIRRI-ERIC 1. Il bilancio di MIRRI-ERIC è utilizzato per il funzionamento di MIRRI-ERIC. Il bilancio contempla principalmente i costi del direttore esecutivo, dell’unità centrale di coordinamento e dell’attuazione dei programmi di lavoro. 2. Le risorse di MIRRI-ERIC sono costituite da: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>contributi finanziari annuali dei membri e degli osservatori;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>contributi dei membri che ospitano l&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>sovvenzioni e qualsiasi altro contributo di terzi, comprese donazioni di persone fisiche e giuridiche, previa approvazione dell&#8217;assemblea dei membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d.</p></td><td><p>eventuali proventi conseguiti da MIRRI-ERIC per servizi forniti a terzi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e.</p></td><td><p>contributi volontari dei membri o degli osservatori.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 25 Contributi finanziari 1. Tutti i membri e gli osservatori contribuiscono al bilancio di MIRRI-ERIC. Salvo disposizioni contrarie convenute dall’assemblea dei membri, i contributi sono conferiti in denaro (euro). 2. Il contributo di ciascun membro e di ciascun osservatore è conforme al contributo finanziario calcolato come indicato nell’allegato 2. 3. Il livello dei contributi dei membri e degli osservatori è stabilito per un periodo di cinque esercizi finanziari e approvato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 8, lettera b), dello statuto. 4. In caso di adesione, ritiro o destituzione di membri o osservatori durante un quinquennio in corso, i contributi dei restanti membri e osservatori restano invariati. 5. Se ciò è conforme al programma di lavoro e alle pertinenti norme approvate dall’assemblea dei membri, questi ultimi possono contribuire parzialmente al bilancio comune di MIRRI-ERIC mediante contribuiti in natura. 6. I contributi in natura sono presi in considerazione solo se versati a MIRRI-ERIC sotto forma di contributo effettivo e quantificabile, compreso il personale distaccato, e se approvati dall’assemblea dei membri. L’assemblea dei membri stabilisce, conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera i), dello statuto, un sistema contabile e norme per l’accettazione dei contributi in natura e per il calcolo del relativo valore. Articolo 26 Principi di bilancio, conti e revisione contabile 1. L’esercizio finanziario di MIRRI-ERIC corrisponde all’anno solare. 2. Il bilancio di MIRRI-ERIC è soggetto agli obblighi previsti dal diritto applicabile ai sensi dell’articolo 36 dello statuto per quanto riguarda la preparazione, la presentazione e la pubblicazione dei conti, che sono presentati nel rispetto dei principi di trasparenza. 3. I conti di MIRRI-ERIC, che saranno soggetti a audit annuale da un organismo di revisione contabile riconosciuto, sono corredati di una relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio relativa all’esercizio finanziario precedente. 4. Conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettera f), dello statuto, l’assemblea dei membri approva i conti sottoposti a revisione e la relazione sulla gestione finanziaria e di bilancio relativa all’esercizio precedente entro sei mesi dalla fine dell’esercizio in questione. Articolo 27 Esenzione fiscale ed esenzione dalle accise 1. Le esenzioni dall’IVA a norma dell’articolo 143, paragrafo 1, lettera g), e dell’articolo 151, paragrafo 1, lettera b), della direttiva 2006/112/CE del Consiglio e in conformità agli articoli 50 e 51 del regolamento di esecuzione (UE) n. 282/2011 del Consiglio sono limitate agli acquisti di beni e servizi effettuati da MIRRI-ERIC, ai sensi dell’articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 723/2009 del Consiglio, del 25 giugno 2009, relativo al quadro giuridico comunitario applicabile ad un consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca (ERIC), che sono destinati all’uso ufficiale ed esclusivo di MIRRI-ERIC, purché tali acquisti vengano effettuati unicamente per le attività non economiche di MIRRI-ERIC in linea con le sue attività. 2. Le esenzioni dall’IVA sono limitate agli acquisti il cui valore supera l’importo di 300 EUR. 3. Le esenzioni dalle accise a norma dell’articolo 12 della direttiva 2008/118/CE del Consiglio sono limitate agli acquisti effettuati da MIRRI-ERIC che sono destinati all’uso ufficiale ed esclusivo di MIRRI-ERIC, purché tali acquisti vengano effettuati unicamente per le attività non economiche di MIRRI-ERIC in linea con le sue attività e il loro valore superi l’importo di 300 EUR. 4. Gli acquisti effettuati dai membri del personale non sono coperti dalle esenzioni. Articolo 28 Presentazione di relazioni alla Commissione europea 1. MIRRI-ERIC elabora una relazione annuale che rende conto in particolare degli aspetti scientifici, operativi e finanziari delle sue attività. Tale relazione è approvata dall’assemblea dei membri e trasmessa alla Commissione europea nonché alle autorità pubbliche competenti entro i sei mesi successivi alla fine dell’esercizio finanziario corrispondente. La relazione è resa pubblica. 2. MIRRI-ERIC informa la Commissione europea di qualsiasi circostanza che rischi di comprometterne gravemente l’esistenza, di ostacolarne gravemente l’assolvimento dei compiti o di impedirne il rispetto delle disposizioni del regolamento. 3. Se in qualsiasi momento MIRRI-ERIC non è in grado di saldare i propri debiti, il direttore esecutivo ne informa immediatamente la Commissione europea conformemente all’articolo 17 del regolamento. CAPO 5 POLITICHE Articolo 29 Politica in materia di dati della ricerca 1. MIRRI-ERIC promuoverà i principi della fonte aperta e del libero accesso per quanto riguarda i dati e favorirà il trasferimento delle conoscenze e la divulgazione dei dati e delle informazioni instaurando collegamenti con le pertinenti iniziative europee esistenti in materia di dati biologici e bioinformatica. 2. MIRRI-ERIC adotta una politica volta a promuovere dati di elevata qualità e dati dei beneficiari che forniscano tutte le informazioni pertinenti e i metadati associati in merito alle risorse biologiche. MIRRI-ERIC promuove l’integrazione con le tecnologie omiche e con altri insiemi di dati pertinenti e si armonizza con altre infrastrutture digitali, anche a livello dell’UE. 3. L’uso e la raccolta dei dati di ricerca di MIRRI-ERIC sono disciplinati dal diritto europeo e dalle normative nazionali in materia di dati. L’uso dei dati di MIRRI-ERIC da parte di utilizzatori non soggetti al diritto dell’UE è subordinato alla conclusione di un accordo preliminare tra MIRRI-ERIC e gli utilizzatori in questione. Tale accordo prevede in particolare l’obbligo di non divulgare dati senza il previo consenso di MIRRI-ERIC. 4. La politica in materia di dati è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 30 Politica in materia di dati personali 1. L’uso e la raccolta di dati personali sono disciplinati dal regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio (regolamento generale sulla protezione dei dati). L’utilizzo di dati personali da parte di utilizzatori non soggetti al diritto dell’UE è subordinato alle condizioni di cui al capo V del regolamento generale sulla protezione dei dati. 2. La politica in materia di dati personali è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 31 Politica in materia di etica 1. MIRRI-ERIC promuove l’attuazione dei codici di condotta applicabili in materia di biosicurezza. 2. MIRRI-ERIC aiuta gli mBRC, gli utilizzatori e i nodi nazionali a conformarsi ai vari quadri giuridici che disciplinano l’accesso al materiale biologico, comprese le risorse genetiche, per quanto riguarda la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dal relativo utilizzo. MIRRI-ERIC garantisce un’attuazione efficiente, conforme alle norme e armonizzata del protocollo di Nagoya ( 1 ) . 3. La politica in materia di etica è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. Articolo 32 Politica in materia di acquisizione delle risorse 1. MIRRI-ERIC opera per aumentare la diversità tassonomica, geografica ed ecologica dei ceppi. 2. La politica in materia di acquisizione delle risorse è stabilita nel regolamento interno adottato dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, lettere c) ed e), dello statuto. CAPO 6 DISPOSIZIONI FINALI Articolo 33 Definizioni Ai fini del presente statuto si intende per: «unità centrale di coordinamento» : il segretariato operativo di MIRRI-ERIC ai sensi dell’articolo 20; «CWE» o ambiente di lavoro collaborativo: l’ambiente di lavoro virtuale nel quale gli utenti possono comunicare e accedere alle informazioni; «membro/osservatore inadempiente» : un membro/osservatore che: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#232; inadempiente relativamente al versamento del contributo annuale, se l&#8217;importo arretrato &#232; uguale o superiore all&#8217;importo dei contributi dovuti per l&#8217;esercizio finanziario precedente; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#232; gravemente inadempiente nei confronti degli obblighi che gli fanno capo; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>causa o rischia di causare una grave perturbazione del funzionamento di MIRRI-ERIC;</p></td></tr></tbody></table> «direttore esecutivo» : il rappresentante legale di MIRRI-ERIC; «contributo in natura» : un contributo contabilizzabile fornito sotto forma di beni, materie prime o servizi. «membro» : un soggetto di cui all’articolo 13; «mBRC» : un centro di risorse biologiche di dominio microbico, ossia fornitori di servizi e strutture di conservazione ex situ di microrganismi, cellule vegetali, animali e umane e loro parti replicabili (ad esempio genomi, plasmidi, virus, cDNA) e delle relative informazioni; «MIRRI-IS» o sistema di informazione MIRRI: sistema che sarà realizzato istituendo una banca dati di risorse microbiologiche integrata, di alta qualità, convalidata automaticamente, annotata manualmente, semanticamente ricca e non ridondante, che fornisca tutte le informazioni pertinenti e i dati contestuali (metadati) associati su una particolare risorsa biologica; «nodo nazionale» : un soggetto, dotato di personalità giuridica o facente parte di un istituto dotato di personalità giuridica, che è stato designato da un membro e che coordina le attività dei partner della MIRRI sul territorio del membro e mette tali attività in collegamento con le attività paneuropee di MIRRI-ERIC; «coordinatore nazionale» : la persona che sarà nominata dall’autorità competente di un membro e che fungerà da collegamento operativo tra MIRRI-ERIC e i partner situati sul territorio del membro; «osservatore» : un soggetto di cui all’articolo 13 dello statuto; «partner» : un mBRC, una persona o un’istituzione che fornisce risorse o servizi o che partecipa a progetti congiunti e attività comuni di MIRRI-ERIC e che rispetta la carta dei partner MIRRI-ERIC ( 2 ) ; «carta dei partner» : documento che sancisce i requisiti e gli obblighi dei partner e costituisce un accordo vincolante tra i partner e MIRRI-ERIC, mediante il nodo nazionale; «regolamento» : il regolamento (CE) n. 723/2009 del Consiglio, del 25 giugno 2009, relativo al quadro giuridico comunitario applicabile ad un consorzio per un’infrastruttura europea di ricerca (ERIC), e successive modifiche; «regolamento interno» : le norme adottate dall’assemblea dei membri per attuare specifiche disposizioni dello statuto (ad esempio il funzionamento dell’assemblea dei membri, del forum dei coordinatori nazionali e del comitato consultivo); «programma di lavoro» : la descrizione della strategia, delle attività pianificate e della dotazione di MIRRI-ERIC in termini di personale e di bilancio. Articolo 34 Regime linguistico Fatte salve le disposizioni normative stabilite dal membro che ospita la sede legale, la lingua di lavoro di MIRRI-ERIC è l’inglese. Articolo 35 Modifiche dello statuto 1. Qualsiasi modifica dello statuto è sottoposta, previo accordo dell’assemblea dei membri, all’approvazione della Commissione europea, conformemente al regolamento. 2. Qualsiasi modifica dello statuto ha effetto solo in conformità dell’articolo 11 del regolamento. Articolo 36 Diritto applicabile, controversie 1. MIRRI-ERIC è disciplinato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>dal diritto dell&#8217;Unione europea, in particolare dal<span>regolamento (CE) n.&#160;723/2009 del Consiglio, del 25&#160;giugno&#160;2009, relativo al quadro giuridico comunitario applicabile ad un consorzio per un&#8217;infrastruttura europea di ricerca (ERIC)</span>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>dal diritto dello Stato in cui MIRRI-ERIC ha la sua sede legale per le questioni che non sono disciplinate dagli atti di cui alla lettera a), o che lo sono soltanto parzialmente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>dal presente statuto e dal regolamento interno.</p></td></tr></tbody></table> 2. I membri di MIRRI-ERIC si adoperano nella misura del possibile per risolvere per mezzo della conciliazione amichevole le controversie che possono emergere dall’interpretazione o dall’applicazione del presente statuto. 3. La Corte di giustizia dell’Unione europea è competente a statuire sulle controversie tra i membri riguardo a MIRRI-ERIC, tra i membri di MIRRI-ERIC e in ordine a qualsiasi vertenza in cui l’Unione europea sia parte in causa. 4. Alle vertenze tra MIRRI-ERIC e i terzi si applica la normativa dell’Unione europea in materia di competenza giurisdizionale. Nei casi non disciplinati dalla normativa dell’Unione europea, il diritto del membro che ospita la sede legale determina la giurisdizione competente per la risoluzione di tali controversie. ( 1 ) Il protocollo di Nagoya sull’accesso alle risorse genetiche e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione relativo alla convenzione sulla diversità biologica è entrato in vigore il 12 ottobre 2014. ( 2 ) L’adozione della carta spetta all’assemblea dei membri. ALLEGATO 1 Elenco dei membri, degli osservatori e delle loro entità rappresentative <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Membro</p></td><td><p>Entit&#224; rappresentativa</p></td></tr><tr><td><p>Regno del Belgio</p></td><td><p>Servizio pubblico federale di pianificazione della politica scientifica (BELSPO)</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica francese</p></td><td><p>Ministero francese dell&#8217;Istruzione superiore, della ricerca e dell&#8217;innovazione</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica di Lettonia</p></td><td><p>Ministero dell&#8217;Istruzione e della scienza della Repubblica di Lettonia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica portoghese</p></td><td><p>Fondazione per la scienza e la tecnologia (<span>Funda&#231;&#227;o para a Ci&#234;ncia e Tecnologia, I.P. - FCT</span>)</p></td></tr><tr><td><p>Regno di Spagna</p></td><td><p>Ministero della Scienza e dell&#8217;innovazione</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Osservatore</p></td><td><p>Entit&#224; rappresentativa</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2 Contributi finanziari dei membri e degli osservatori 1. Il presente allegato stabilisce il meccanismo di calcolo dei contributi dei membri e degli osservatori al bilancio comune di MIRRI-ERIC. L’importo complessivo dei contributi dei membri e degli osservatori è definito nel programma di lavoro e nel bilancio annuali. 2. Il contributo di adesione è composto da un contributo fisso di base e da una quota variabile. 3. In relazione al contributo fisso di base sono stabilite tre categorie: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>i membri e gli osservatori il cui PIL &#232; pari o superiore a 1&#160;500&#160;miliardi di EUR versano un contributo fisso di prima categoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>i membri e gli osservatori il cui PIL &#232; superiore a&#160;400&#160;miliardi di EUR e inferiore a 1&#160;500&#160;miliardi di EUR versano un contributo fisso di seconda categoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>i membri e gli osservatori il cui PIL &#232; pari o inferiore a&#160;400&#160;miliardi di EUR versano un contributo fisso di terza categoria.</p></td></tr></tbody></table> 4. Al momento dell’entrata in vigore del presente statuto, il contributo fisso di base è pari a: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>30&#160;000&#160;EUR per i membri di prima categoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>20&#160;000&#160;EUR per i membri di seconda categoria; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>10&#160;000&#160;EUR per i membri di terza categoria.</p></td></tr></tbody></table> 5. Il contributo fisso di base per gli osservatori è pari a: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>9&#160;000&#160;EUR per gli osservatori di prima categoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>6&#160;000&#160;EUR per gli osservatori di seconda categoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>3&#160;000&#160;EUR per gli osservatori di terza categoria.</p></td></tr></tbody></table> 6. L’importo complessivo della quota variabile è ripartito tra i membri in base alla loro percentuale del PIL pro capite totale di tutti i membri applicata al bilancio di MIRRI-ERIC e arrotondata al migliaio più vicino. 7. Il calcolo della quota variabile degli osservatori è basato sul 30 % del rispettivo PIL pro capite. 8. I contributi delle organizzazioni intergovernative sono determinati caso per caso, come stabilito dall’assemblea dei membri conformemente all’articolo 17, paragrafo 7, dello statuto e non sono inferiori al contributo fisso di base dei membri di terza categoria. 9. I contributi finanziari (in EUR) dei membri e dei potenziali membri e osservatori che collaborano attivamente con la MIRRI per i primi cinque anni di attività di MIRRI-ERIC sono indicati nella tabella seguente (sulla base del PIL e del PIL pro capite registrati nel 2017): <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Paese</p></td><td><p>anno&#160;1</p></td><td><p>anno&#160;2</p></td><td><p>anno&#160;3</p></td><td><p>anno&#160;4</p></td><td><p>anno&#160;5</p></td><td><p>TOTALE 5 anni</p></td></tr><tr><td><p>(potenziali) MEMBRI</p></td><td><p>Belgio</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>39&#160;000</p></td><td><p>41&#160;000</p></td><td><p>44&#160;000</p></td><td><p>45&#160;000</p></td><td><p>204&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>43&#160;000</p></td><td><p>48&#160;000</p></td><td><p>49&#160;000</p></td><td><p>52&#160;000</p></td><td><p>53&#160;000</p></td><td><p>245&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>17&#160;000</p></td><td><p>20&#160;000</p></td><td><p>20&#160;000</p></td><td><p>22&#160;000</p></td><td><p>23&#160;000</p></td><td><p>102&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>41&#160;000</p></td><td><p>44&#160;000</p></td><td><p>46&#160;000</p></td><td><p>48&#160;000</p></td><td><p>49&#160;000</p></td><td><p>228&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>15&#160;000</p></td><td><p>16&#160;000</p></td><td><p>17&#160;000</p></td><td><p>18&#160;000</p></td><td><p>18&#160;000</p></td><td><p>84&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>37&#160;000</p></td><td><p>42&#160;000</p></td><td><p>44&#160;000</p></td><td><p>48&#160;000</p></td><td><p>49&#160;000</p></td><td><p>220&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>25&#160;000</p></td><td><p>26&#160;000</p></td><td><p>27&#160;000</p></td><td><p>28&#160;000</p></td><td><p>29&#160;000</p></td><td><p>135&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>148&#160;750</p></td><td><p>151&#160;750</p></td><td><p>151&#160;750</p></td><td><p>153&#160;750</p></td><td><p>154&#160;750</p></td><td><p>760&#160;750</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>34&#160;000</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>36&#160;000</p></td><td><p>37&#160;000</p></td><td><p>177&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Spagna<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>580&#160;338</p></td><td><p>162&#160;087</p></td><td><p>163&#160;088</p></td><td><p>166&#160;087</p></td><td><p>166&#160;650</p></td><td><p>1&#160;238&#160;250</p></td></tr><tr><td><p>(potenziali) OSSERVATORI</p></td><td><p>Romania</p></td><td><p>4&#160;000</p></td><td><p>4&#160;000</p></td><td><p>4&#160;000</p></td><td><p>5&#160;000</p></td><td><p>5&#160;000</p></td><td><p>22&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE</span></p></td><td><p><span>980&#160;088</span></p></td><td><p><span>587&#160;837</span></p></td><td><p><span>597&#160;838</span></p></td><td><p><span>620&#160;837</span></p></td><td><p><span>629&#160;400</span></p></td><td><p><span>3&#160;416&#160;000</span></p></td></tr></tbody></table> 10. Salvo decisione contraria dell’assemblea dei membri, MIRRI-ERIC entrerà in funzione una volta assicurato l’88 % del bilancio totale per i primi cinque anni di attività, considerando come fonti di entrate non solo i contributi finanziari, come stabilito all’articolo 24 dello statuto. 11. Inoltre i contributi in natura versati dai membri e dagli osservatori attraverso i rispettivi nodi nazionali e partner copriranno i costi operativi generali dei nodi nazionali e dei partner e il loro fabbisogno in termini di personale per lo svolgimento delle attività di MIRRI-ERIC. ( 1 ) Gli importi per il Portogallo comprendono il contributo fisso di base (10 000 EUR), che costituisce parte integrante del suo contributo in qualità di paese ospitante della sede legale, e il contributo a quota variabile. ( 2 ) Gli importi per la Spagna comprendono il contributo fisso di base (20 000 EUR), che costituisce parte integrante del suo contributo in qualità di paese ospitante del polo dell'ambiente di lavoro collaborativo (CWE), e il contributo a quota variabile. ALLEGATO 3 Contributi finanziari dei membri che ospitano l’unità centrale di coordinamento Struttura organizzativa dell'unità centrale di coordinamento L’unità centrale di coordinamento di MIRRI-ERIC è composta da due sezioni distribuite, la sede legale situata nella città di Braga, nel territorio della Repubblica portoghese, e il polo dell’ambiente di lavoro collaborativo (CWE), che opererà nella città di Paterna, nel territorio del Regno di Spagna. MIRRI-ERIC sarà gestito in maniera indipendente rispetto alle strutture amministrative esistenti che operano a livello locale e il personale dell’unità centrale di coordinamento sarà indipendente da qualsiasi mBRC. Ubicazione e infrastrutture fisiche La sede legale di MIRRI-ERIC sarà ubicata presso l’Università del Minho, nella città di Braga. L’università ospita oltre 20 000 studenti ed è costituita da numerosi dipartimenti, molti dei quali pertinenti per MIRRI-ERIC. Il Centro di ingegneria biologica (CEB), che funge da punto di contatto con la sede legale di MIRRI-ERIC, ospita la collezione portoghese di colture della Micoteca da Universidade do Minho (MUM), certificata secondo la norma ISO 9001:2015. Le attività del CEB hanno dato origine a oltre 13 imprese spin-off. La scuola di medicina e i dipartimenti di biologia e chimica sono raggiungibili a piedi. Il Laboratorio iberico internazionale di nanotecnologia (INL) si trova nelle vicinanze. Il parco scientifico e tecnologico Avepark si trova nelle vicinanze e offre interfacce pertinenti. Il polo del CWE della MIRRI sarà ospitato presso l’Università di Valencia (UV). L’UV dispone di un servizio di calcolo che presenta applicazioni operative di natura scientifica o educativa. Tirant 2 è il nodo situato a Valencia della rete spagnola di supercalcolo ed è gestito dall’UV. Il noto è dotato dell’infrastruttura necessaria per accogliere server di grandi dimensioni e dispone di risorse umane specializzate per gestirli. Questo ambiente virtuale CWE sarà ospitato presso l’UV, valorizzando le sinergie con la struttura comune di ERIC LifeWatch situata in Spagna per lo sviluppo degli strumenti necessari a conseguire gli obiettivi comuni di entrambe le infrastrutture di ricerca. Spazio per uffici (m 2 e numero di stanze) Braga: 3 uffici e sala riunioni (per un totale di 100 m 2 ) suddivisi come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>ufficio del direttore esecutivo (20&#160;m<span>2</span>);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>ufficio del responsabile delle finanze/dei progetti (20&#160;m<span>2</span>);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>ufficio a spazio aperto per il responsabile dell&#8217;accesso, il segretario e una postazione di lavoro per il responsabile dei sistemi informatici (30 m<span>2</span>);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>sala riunioni (30 m<span>2</span>);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>sala ricreativa (per pause caff&#232;/t&#232;, pranzo).</p></td></tr></tbody></table> Valencia: ufficio del responsabile dei sistemi informatici (18 m 2 ). Tutti i locali sono completamente arredati con mobili moderni, ergonomici e confortevoli. Le moderne scrivanie adatte ai computer sono dotate di opportune scaffalature. Sono disponibili strumenti per la preparazione del caffè, credenze e lavandini. Disponibilità di computer, articoli di cancelleria, supporto informatico, impianto telefonico/di videoconferenza, sale riunioni Ciascun dipendente avrà a disposizione un computer. Sarà fornita una connessione a internet ad alta velocità ed è disponibile un servizio dedicato al supporto informatico. Verranno messi a disposizione tutti i tipi di articoli di cancelleria. Lo spazio per uffici sarà integrato da strutture idonee allo svolgimento di teleconferenze e videoconferenze. Sono disponibili varie sale adatte a conferenze/seminari, con specifiche diverse e adeguatamente attrezzate con strumenti per l’organizzazione di teleconferenze, la trasmissione di video e audio e la proiezione di immagini. Accesso a connessioni informatiche sicure e a banda larga (in entrambe le direzioni) Il personale di MIRRI-ERIC e gli ospiti hanno a disposizione connessioni simmetriche senza fili e in fibra a banda larga con una capacità di 10 Gbps in tutto l’edificio e in tutto il campus. È inoltre disponibile la rete «eduroam», un servizio internazionale di roaming per persone che lavorano nei settori della ricerca e dell'istruzione, che fa parte della rete GÉANT con la possibilità di utilizzare il VPN. La rete di comunicazione avanzata RedIris-Nova, dotata di fibra inattiva, garantisce una gestione di rete illimitata ed efficiente e un accesso alla larghezza di banda conveniente sotto il profilo dei costi. Contributi annuali in denaro e in natura di entrambi i membri che ospitano l'unità centrale di coordinamento <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(in EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Descrizione</p></td><td><p>In natura</p></td><td><p>In denaro</p></td><td><p><span>Totale</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Costi operativi dell&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento per i paesi ospitanti</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>67&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p>Costi fissi dell&#8217;ufficio centrale (spazio per uffici, ecc.)</p></td><td><p>PT/13&#160;750</p><p>ES/3&#160;250</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Costi d&#8217;ufficio variabili (materiali di consumo, comunicazione e sensibilizzazione)</p></td><td><p>PT/10&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Costi d&#8217;ufficio variabili (viaggi, riunioni annuali e riunioni con i portatori di interessi)</p></td><td><p>PT/40&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Costi per il personale dell&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>78&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p>Retribuzioni del personale dell&#8217;ufficio centrale a sostegno dell&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento di MIRRI-ERIC</p></td><td><p>PT/65&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Spese generali per le retribuzioni del personale (20&#160;% in pi&#249; rispetto al contributo del Portogallo)</p></td><td><p>PT/13&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Costi per le infrastrutture dell&#8217;unit&#224; centrale di coordinamento</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>230&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p>Infrastrutture informatiche e servizi elettronici (dalla struttura comune di ERIC LifeWatch situata in Spagna (gestione dei dati &amp; VRE &amp; blockchain))</p></td><td><p>ES/230&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Contributi in denaro</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>24&#160;800</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>PT/10&#160;400</p><p>ES/14&#160;400</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>375&#160;000</span></p></td><td><p><span>24&#160;800</span></p></td><td><p><span>399&#160;800</span></p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022Y0713(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.3.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 89/44</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DEL CONSIGLIO del 3 marzo 2014 che autorizza gli Stati membri a ratificare il trattato sul commercio di armi nell’interesse dell’Unione europea (2014/165/UE) IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 114 e l’articolo 207, paragrafo 3, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 6, lettera a), punto v), vista la proposta della Commissione europea, vista l’approvazione del Parlamento europeo, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;11 marzo 2013 il Consiglio ha autorizzato la Commissione a negoziare nell&#8217;ambito delle Nazioni Unite il trattato sul commercio di armi (&#171;TCA&#187;) relativamente a questioni di competenza esclusiva dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 2 aprile 2013 l&#8217;Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato il testo del TCA. L&#8217;Assemblea generale ha altres&#236; chiesto al segretario generale, in qualit&#224; di depositario del TCA, di aprirlo alla firma il 3 giugno 2013 ed ha invitato tutti gli Stati a prendere in considerazione la possibilit&#224; di firmarlo per poi, in conformit&#224; con le rispettive procedure costituzionali, diventare parti del TCA appena possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;obiettivo del TCA consiste nello stabilire norme internazionali comuni di livello quanto pi&#249; elevato possibile per disciplinare o migliorare la disciplina vigente del commercio internazionale di armi convenzionali, nel prevenire ed eliminare il commercio illecito di armi convenzionali e nell&#8217;impedire il loro dirottamento. Gli Stati membri hanno espresso la loro soddisfazione per l&#8217;esito dei negoziati e la loro volont&#224; di procedere a firmare e ratificare il TCA celermente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Alcune disposizioni del TCA riguardano questioni che sono di competenza esclusiva dell&#8217;Unione poich&#233; rientrano nell&#8217;ambito della politica commerciale comune o incidono sulle norme del mercato interno per quanto riguarda il trasferimento di armi convenzionali e di esplosivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L&#8217;Unione europea non pu&#242; firmare e ratificare il TCA in quanto solo gli Stati possono esserne parti contraenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 27 maggio 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/269/PESC, che autorizza gli Stati membri a firmare il trattato sul commercio di armi nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione europea<a>&#160;(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 2, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea, relativamente alle questioni che rientrano nell&#8217;ambito di competenza esclusiva dell&#8217;Unione, &#232; pertanto opportuno che il Consiglio autorizzi gli Stati membri a ratificare il TCA nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Gli Stati membri sono autorizzati a ratificare il trattato sul commercio di armi nell’interesse dell’Unione, relativamente alle questioni di competenza esclusiva dell’Unione. Articolo 2 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 3 marzo 2014 Per il Consiglio Il presidente I. MICHELAKIS <note> ( 1 ) GU L 155 del 7.6.2013, pag. 9 . </note>
ITA
32014D0165
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 408/6</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/1835 DELLA COMMISSIONE del 3 dicembre 2020 relativa alle norme armonizzate per l’accreditamento e la valutazione della conformità (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, sulla normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e 93/15/CEE del Consiglio nonché le direttive 94/9/CE, 94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE, 2007/23/CE, 2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/CEE del Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 10, paragrafo 6, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>All&#8217;articolo 2, punto 10, del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> l&#8217;accreditamento &#232; definito come un&#8217;attestazione da parte di un organismo nazionale di accreditamento che certifica che un determinato organismo di valutazione della conformit&#224; soddisfa i criteri stabiliti da norme armonizzate e, ove appropriato, ogni altro requisito supplementare, compresi quelli definiti nei rilevanti programmi settoriali, per svolgere una specifica attivit&#224; di valutazione della conformit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Gli atti giuridici dell&#8217;Unione che incorporano le disposizioni di riferimento di cui all&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> prevedono, in alcuni casi, l&#8217;intervento di organismi terzi di valutazione della conformit&#224; per l&#8217;esecuzione delle procedure di valutazione della conformit&#224;. Inoltre tali atti giuridici incorporano l&#8217;articolo R17 dell&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE, che stabilisce le prescrizioni che gli organismi di valutazione della conformit&#224; devono rispettare, e l&#8217;articolo R18 dell&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE, il quale prevede che, qualora dimostri la propria conformit&#224; ai criteri stabiliti nelle pertinenti norme armonizzate o in parti di esse i cui riferimenti sono stati pubblicati nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>, un organismo di valutazione della conformit&#224; &#232; considerato conforme alle prescrizioni di cui a tale atto dell&#8217;Unione nella misura in cui le norme applicabili armonizzate coprano tali prescrizioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Vi sono anche atti giuridici dell&#8217;Unione che non incorporano gli articoli R17 e R18 dell&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE. Tali atti giuridici richiedono tuttavia l&#8217;intervento di organismi terzi di valutazione della conformit&#224; e prevedono l&#8217;accreditamento di tali organismi a norma del regolamento (CE) n. 765/2008 per dimostrarne la competenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con il mandato M/417 del 4 dicembre 2007 la Commissione ha richiesto al Comitato europeo di normazione (CEN), al Comitato europeo di normazione elettrotecnica (Cenelec) e all&#8217;Istituto europeo delle norme di telecomunicazione (ETSI) di concludere i lavori sulle norme armonizzate a sostegno del nuovo quadro legislativo, in particolare per quanto riguarda l&#8217;accreditamento e la valutazione della conformit&#224; o la garanzia della qualit&#224; nonch&#233; i sistemi di certificazione settoriali. In tale mandato la Commissione ha chiesto a dette organizzazioni di individuare tutte le norme internazionali rilevanti per il nuovo quadro legislativo o per determinati sistemi di certificazione settoriali, per adottarli a livello europeo come norme europee. Le norme europee a sostegno del regolamento (CE) n. 765/2008, gli atti giuridici dell&#8217;Unione che incorporano le disposizioni di riferimento di cui all&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE che stabiliscono le prescrizioni per gli organismi di valutazione della conformit&#224; e gli atti giuridici dell&#8217;Unione che, pur non incorporando gli articoli R17 e R18 dell&#8217;allegato I della decisione n. 768/2008/CE, richiedono l&#8217;intervento di un organismo terzo di valutazione della conformit&#224; e prevedono l&#8217;accreditamento di tali organismi a norma del regolamento (CE) n. 765/2008, rientrano pertanto nell&#8217;ambito di applicazione del mandato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>In base alla richiesta del mandato M/417 del 4 dicembre 2007 il CEN e il Cenelec hanno adottato le norme EN ISO 14064-1:2019 &#8212; Gas ad effetto serra &#8212; Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell&#8217;organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione, EN ISO 14064-2:2019 &#8212; Gas ad effetto serra &#8212; Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell&#8217;aumento della loro rimozione EN ISO 14064-3:2019 &#8212; Gas ad effetto serra &#8212; Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra, EN ISO 15195:2019 &#8212; Medicina di laboratorio &#8212; Prescrizioni relative alle competenze dei laboratori di taratura che impiegano procedimenti di misura di riferimento, ed EN ISO/IEC 17029:2019 &#8212; Valutazione della conformit&#224; &#8212; Principi generali e prescrizioni per gli organismi di validazione e verifica, tramite il recepimento delle norme internazionali ISO 14064-1:2018, ISO 14064-2:2019, ISO 14064-3:2019, ISO 15195:2018, e ISO/IEC 17029:2019.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Commissione, insieme al CEN e al Cenelec, ha valutato se le norme EN ISO 14064-1:2019, EN ISO 14064-2:2019, EN ISO 14064-3:2019, EN ISO 15195:2019 ed EN ISO/IEC 17029:2019 elaborate dal CEN soddisfano la richiesta del mandato M/417 del 4 dicembre 2007.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le norme armonizzate EN ISO 14064-1:2019, EN ISO 14064-2:2019 ed EN ISO 14064-3:2019 sono risultate rispettare le prescrizioni di riferimento per quanto riguarda gli organismi di valutazione della conformit&#224; ai fini della quantificazione, del monitoraggio e della comunicazione delle attivit&#224; destinate a produrre gas a effetto serra e dello svolgimento o della gestione delle convalide e delle verifiche delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra come previsto dal regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>La norma armonizzata EN ISO 15195:2019 &#232; risultata rispettare le prescrizioni di riferimento per quanto riguarda gli organismi di valutazione della conformit&#224; che agiscono in qualit&#224; di organismi notificati ai fini delle tarature impiegando procedimenti di misura di riferimento, come previsto dalla direttiva 98/79/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La norma armonizzata EN ISO 17029:2019 &#232; risultata rispettare le prescrizioni di riferimento per quanto riguarda gli organismi di valutazione della conformit&#224; che agiscono in qualit&#224; di verificatori ai fini della validazione e della verifica delle attivit&#224; di valutazione della conformit&#224; come previsto dal regolamento di esecuzione (UE) 2018/2067 della Commissione&#160;<a>(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno pubblicare i riferimenti a tali norme nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Le norme armonizzate EN ISO 14064-1:2019, EN ISO 14064-2:2019, EN ISO 14064-3:2019 ed EN ISO 15195:2019 sono versioni rivedute delle norme EN ISO 14064-1:2012, EN ISO 14064-2:2012, EN ISO 14064-3:2012 ed EN ISO 15195:2003, che sostituiscono, i cui riferimenti sono pubblicati nella serie C della<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>7</span>)</a>. &#200; pertanto necessario ritirare i riferimenti delle norme armonizzate EN ISO 14064-1:2012, EN ISO 14064-2:2012, EN ISO 14064-3:2012 ed EN ISO 15195:2003 dalla<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>. Al fine di concedere agli operatori economici e agli organismi terzi di valutazione della conformit&#224; il tempo necessario per adeguare alle norme armonizzate rivedute i loro metodi di monitoraggio, rendicontazione, misurazione e verifica, &#232; necessario rinviare il ritiro dei riferimenti delle norme armonizzate EN ISO 14064-1:2012, EN ISO 14064-2:2012, EN ISO 14064-3:2012 ed EN ISO 15195:2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La norma armonizzata EN ISO/IEC 17025:2017 &#232; una versione riveduta della norma EN ISO/IEC 17025:2005, che sostituisce. Il riferimento della norma armonizzata EN ISO/IEC 17025:2017 &#232; pubblicato nella serie C della<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>8</span>)</a> con l&#8217;indicazione del 31.12.2020 quale data di cessazione degli effetti della norma sostituita, la EN ISO/IEC 17025:2005. Dato l&#8217;impatto globale della pandemia di coronavirus, per fare s&#236; che tutti gli organismi di accreditamento e gli organismi accreditati siano in grado di svolgere i loro compiti in modo efficiente e affidabile, e in linea con la prassi internazionale, &#232; opportuno concedere una proroga del periodo di transizione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 I riferimenti delle norme armonizzate per l’accreditamento degli organismi di valutazione della conformità elencati nell’allegato II, elaborati a sostegno degli atti giuridici elencati nell’allegato I, sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Articolo 2 I riferimenti delle norme armonizzate elencati nell’allegato III sono ritirati dalla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea a decorrere dalle date stabilite in tale allegato. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 3 dicembre 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 316 del 14.11.2012, pag. 12 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93 ( GU L 218 del 13.8.2008, pag. 30 ). ( 3 ) Decisione n. 768/2008/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, relativa a un quadro comune per la commercializzazione dei prodotti e che abroga la decisione 93/465/CEE ( GU L 218 del 13.8.2008, pag. 82 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE ( GU L 342 del 22.12.2009, pag. 1 ). ( 5 ) Direttiva 98/79/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 1998, relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro ( GU L 331 del 7.12.1998, pag. 1 ). ( 6 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2018/2067 della Commissione, del 19 dicembre 2018, concernente la verifica dei dati e l'accreditamento dei verificatori a norma della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 334 del 31.12.2018, pag. 94 ). ( 7 ) GU C 209 del 15.6.2018, pag. 12 . ( 8 ) GU C 209 del 15.6.2018, pag. 12 . ALLEGATO I 1. Direttiva 98/79/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 1998, relativa ai dispositivi medico-diagnostici in vitro ( GU L 331 del 7.12.1998, pag. 1 ). 2. Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, che pone norme in materia di accreditamento e vigilanza del mercato per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti e che abroga il regolamento (CEE) n. 339/93 ( GU L 218 del 13.8.2008, pag. 30 ). 3. Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull'adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE ( GU L 342 del 22.12.2009, pag. 1 ). 4. Regolamento di esecuzione (UE) 2018/2067 della Commissione, del 19 dicembre 2018, concernente la verifica dei dati e l'accreditamento dei verificatori a norma della direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 334 del 31.12.2018, pag. 94 ). ALLEGATO II <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>N.</p></td><td><p>Riferimento della norma</p></td></tr><tr><td><p>1.</p></td><td><p>EN ISO 14064-1:2019</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione (ISO 14064-1:2018)</p></td></tr><tr><td><p>2.</p></td><td><p>EN ISO 14064-2:2019</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione (ISO 14064-2:2019)</p></td></tr><tr><td><p>3.</p></td><td><p>EN ISO 14064-3:2019</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra (ISO 14064-3:2019)</p></td></tr><tr><td><p>4.</p></td><td><p>EN ISO 15195:2019</p><p>Medicina di laboratorio &#8212; Prescrizioni relative alle competenze dei laboratori di taratura che impiegano procedimenti di misura di riferimento (ISO 15195:2018)</p></td></tr><tr><td><p>5.</p></td><td><p>EN ISO/IEC 17029:2019</p><p>Valutazione della conformit&#224; &#8212; Principi generali e prescrizioni per gli organismi di validazione e verifica (ISO/IEC 17029:2019)</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO III <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>N.</p></td><td><p>Riferimento della norma</p></td><td><p>Data di ritiro</p></td></tr><tr><td><p>1.</p></td><td><p>EN ISO 14064-1:2012</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 1: Specifiche e guida, al livello dell'organizzazione, per la quantificazione e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra e della loro rimozione (ISO 14064-1:2006)</p></td><td><p>1.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>2.</p></td><td><p>EN ISO 14064-2:2012</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 2: Specifiche e guida, al livello di progetto, per la quantificazione, il monitoraggio e la rendicontazione delle emissioni di gas ad effetto serra o dell'aumento della loro rimozione (ISO 14064-2:2006)</p></td><td><p>1.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>3.</p></td><td><p>EN ISO 14064-3:2012</p><p>Gas ad effetto serra &#8212; Parte 3: Specifiche e guida per la validazione e la verifica delle asserzioni relative ai gas ad effetto serra (ISO 14064-3:2006)</p></td><td><p>1.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>4.</p></td><td><p>EN ISO 15195:2003</p><p>Medicina di laboratorio &#8212; Requisiti per i laboratori che eseguono misure di riferimento (ISO 15195:2003)</p></td><td><p>1.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>5.</p></td><td><p>EN ISO/IEC 17025:2005 &#8212; Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura (ISO/IEC 17025:2005)</p><p>EN ISO/IEC 17025:2005/AC:2006</p></td><td><p>1.7.2021</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32020D1835
02012D0243 — IT — 21.12.2020 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE N. 243/2012/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO</p><p>del 14 marzo 2012</p><p>che istituisce un programma pluriennale relativo alla politica in materia di spettro radio</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 081 del 21.3.2012, pag. 7)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DIRETTIVA (UE) 2018/1972 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;dell&#8217;11&#160;dicembre 2018</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;321</p></td><td><p>36</p></td><td><p>17.12.2018</p></td></tr></table> DECISIONE N. 243/2012/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 14 marzo 2012 che istituisce un programma pluriennale relativo alla politica in materia di spettro radio (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Obiettivo e ambito di applicazione 1. La presente decisione istituisce un programma pluriennale relativo alla politica in materia di spettro radio per la pianificazione strategica e l'armonizzazione dell'uso dello spettro radio per garantire il funzionamento del mercato interno nei settori della politica dell'Unione che riguardano l'uso dello spettro radio, come le politiche in materia di comunicazioni elettroniche, di ricerca, di sviluppo tecnologico e spazio, di trasporti, di energia e di audiovisivo. La presente decisione non riguarda la disponibilità sufficiente di spettro radio per altri settori della politica dell'Unione, quali la protezione civile e i soccorsi in caso di catastrofe, e la politica di sicurezza e di difesa comune. 2. La presente decisione non pregiudica il diritto vigente dell'Unione, in particolare le direttive 1999/5/CE, 2002/20/CE e 2002/21/CE e fatto salvo l'articolo 6 della presente decisione, la decisione n. 676/2002/CE nonché le misure adottate a livello nazionale, in osservanza del diritto dell'Unione. 3. La presente decisione non pregiudica le misure adottate a livello nazionale, in piena conformità del diritto dell'Unione, che perseguono obiettivi di interesse generale, in particolare quelle relative alla regolamentazione dei contenuti ed alla politica degli audiovisivi. La presente decisione non pregiudica il diritto degli Stati membri di organizzare e di utilizzare il proprio spettro radio per fini di ordine pubblico, pubblica sicurezza e difesa. Qualora la presente decisione o misure adottate in virtù di essa per le bande di frequenza specificate all'articolo 6 riguardino lo spettro radio utilizzato da uno Stato membro esclusivamente e direttamente a fini di pubblica sicurezza o di difesa, lo Stato membro può continuare, nella misura necessaria, a usare tale banda di frequenza a fini di pubblica sicurezza e di difesa fino a quando i sistemi esistenti nella banda alla data di entrata in vigore della presente decisione o di una misura adottata in virtù di essa, rispettivamente, non siano stati gradualmente aboliti. Tale Stato membro notifica debitamente alla Commissione la propria decisione. Articolo 2 Principi normativi generali 1. Gli Stati membri cooperano tra di loro e con la Commissione in maniera trasparente, per garantire l'applicazione coerente dei seguenti principi normativi generali in tutta l'Unione: a) applicare il sistema di autorizzazione più appropriato e meno oneroso possibile in modo tale da potenziare al massimo la flessibilità e l'efficienza nell'uso dello spettro radio. Tale sistema di autorizzazione è fondato su criteri obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati; b) favorire lo sviluppo del mercato interno promuovendo l'emergere di servizi digitali futuri a livello di Unione ed incoraggiando una concorrenza effettiva; c) promuovere la concorrenza e l'innovazione, tenendo conto della necessità di evitare interferenze dannose e dell'esigenza di assicurare la qualità tecnica del servizio al fine di facilitare la disponibilità di servizi a banda larga e di rispondere efficacemente all'aumento del traffico senza fili di dati; d) definire le condizioni tecniche per l'uso dello spettro radio, tenendo pienamente conto del pertinente diritto dell'Unione, anche relativo alla limitazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici; e) promuovere, ove possibile, i principi di neutralità tecnologica e dei servizi nei diritti d'uso dello spettro radio. 2. Per le comunicazioni elettroniche, oltre ai principi normativi generali definiti nel paragrafo 1 del presente articolo, si applicano i seguenti principi specifici, conformemente agli articoli 8 bis , 9, 9 bis e 9 ter della direttiva 2002/21/CE e alla decisione n. 676/2002/CE: a) applicare i principi di neutralità tecnologica e dei servizi nei diritti d'uso dello spettro radio per le reti e i servizi di comunicazione elettronica e il trasferimento o l'affitto di diritti individuali d'uso delle frequenze radio; b) promuovere l'armonizzazione dell'uso delle frequenze radio in tutta l'Unione, coerentemente con la necessità di garantirne un uso efficace ed efficiente; c) favorire un aumento del traffico di dati senza fili e dei servizi a banda larga, in particolare stimolando la flessibilità, e promuovere l'innovazione, tenendo conto della necessità di evitare le interferenze nocive e garantire la qualità tecnica del servizio. Articolo 3 Obiettivi strategici Per focalizzare le priorità della presente decisione, gli Stati membri e la Commissione cooperano per sostenere e conseguire i seguenti obiettivi strategici: a) incoraggiare la gestione e l'uso efficienti dello spettro radio per soddisfare al meglio la domanda crescente di uso delle frequenze, alla luce dell'importante valore sociale, culturale ed economico dello spettro radio; b) cercare di assegnare tempestivamente uno spettro radio sufficiente ed adeguato per sostenere gli obiettivi strategici dell'Unione e rispondere al meglio alla domanda di traffico di dati senza fili, consentendo in tal modo lo sviluppo di servizi commerciali e pubblici e tenendo conto di importanti obiettivi di interesse generale quali la diversità culturale ed il pluralismo dei media; a tal fine, si dovrebbe compiere ogni sforzo per individuare, sulla base dell'inventario dello spettro radio di cui all'articolo 9, almeno 1 200 MHz di spettro radio disponibile entro il 2015. Tale valore include lo spettro radio già utilizzato; c) colmare il divario digitale e contribuire agli obiettivi dell'agenda digitale europea, favorendo l'accesso alla banda larga con una velocità di almeno 30 Mbps a tutti i cittadini dell'Unione entro il 2020 e consentendo all'Unione di disporre della massima capacità e velocità di banda larga possibili; d) consentire all'Unione di assumere un ruolo guida nel settore dei servizi a banda larga di comunicazione elettronica senza fili, mettendo a disposizione sufficiente spettro radio in bande efficienti sul piano dei costi affinché tali servizi siano ampiamente disponibili; e) garantire opportunità per il settore sia commerciale che pubblico mediante maggiori capacità di banda larga mobile; f) promuovere l'innovazione e gli investimenti rafforzando la flessibilità nell'uso dello spettro radio, mediante un'applicazione coerente in tutta l'Unione dei principi di neutralità tecnologica e dei servizi tra le soluzioni tecnologiche che possono essere adottate e attraverso un'adeguata prevedibilità normativa come previsto, tra l'altro, nel quadro normativo per le comunicazioni elettroniche, mediante l'apertura dello spettro radio armonizzato a nuove tecnologie avanzate e la possibilità di scambio dei diritti d'uso dello spettro radio, creando così opportunità di sviluppo per i futuri servizi digitali a livello di Unione; g) agevolare l'accesso allo spettro radio sfruttando i benefici delle autorizzazioni generali per le comunicazioni elettroniche conformemente all'articolo 5 della direttiva 2002/20/CE; h) incoraggiare l'uso condiviso delle infrastrutture passive, nei casi in cui sia proporzionato e non discriminatorio, come previsto all'articolo 12 della direttiva 2002/21/CE; i) mantenere e sviluppare una concorrenza effettiva, in particolare nei servizi di comunicazione elettronica, cercando di evitare, mediante misure ex ante o correttive ex post, l'accumulo eccessivo di diritto d'uso di frequenze radio da parte di determinate imprese che determini una significativa distorsione della concorrenza; j) ridurre la frammentazione e sfruttare pienamente il potenziale del mercato interno al fine di favorire la crescita economica e le economie di scala a livello di Unione migliorando, ove opportuno, il coordinamento e l'armonizzazione delle condizioni tecniche per l'uso e la disponibilità dello spettro radio; k) evitare le interferenze nocive o i disturbi dovuti ad altri apparecchi radioelettrici e non, tra l'altro agevolando l'elaborazione di norme che contribuiscono all'uso efficiente dello spettro radio e accrescendo l'immunità dei ricevitori alle interferenze, tenendo conto in particolare dell'impatto cumulato dei volumi e della densità crescenti dei dispositivi e delle applicazioni radio; l) favorire l'accessibilità dei nuovi prodotti e delle nuove tecnologie di consumo al fine di garantire che i consumatori sostengano il passaggio alla tecnologia digitale e assicurare l'uso efficace del dividendo digitale; m) ridurre l'impronta di carbonio dell'Unione rafforzando l'efficienza tecnica ed energetica delle reti di comunicazione e delle apparecchiature senza fili. Articolo 4 Miglioramento dell'efficienza e della flessibilità 1. Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, favoriscono, ove opportuno, l'uso collettivo e l'uso condiviso dello spettro radio. Gli Stati membri favoriscono inoltre lo sviluppo di tecnologie esistenti e nuove, ad esempio, nel settore della radio cognitiva, comprese quelle che utilizzano gli «spazi bianchi». 2. Gli Stati membri e la Commissione cooperano per migliorare la flessibilità nell'uso dello spettro radio, per promuovere l'innovazione e gli investimenti, mediante la possibilità di utilizzare nuove tecnologie e mediante il trasferimento o l'affitto di diritti d'uso di spettro radio. 3. Gli Stati membri e la Commissione cooperano per favorire l'elaborazione e l'armonizzazione delle norme relative agli apparati radioelettrici e ai terminali di telecomunicazioni, nonché alle reti e alle apparecchiature elettriche ed elettroniche eventualmente in base a mandati di normalizzazione conferiti dalla Commissione agli organi di normalizzazione pertinenti. Un'attenzione particolare è da riservare alle norme per le apparecchiature destinate alle persone disabili. 4. Gli Stati membri favoriscono le attività di R&S in materia di nuove tecnologie, come le tecnologie cognitive e le banche dati di geolocalizzazione. 5. Gli Stati membri stabiliscono, se del caso, criteri e procedure di selezione per la concessione di diritti d'uso dello spettro radio che promuovono la concorrenza, gli investimenti e l'uso efficace dello spettro radio in quanto bene pubblico, nonché la coesistenza di servizi ed apparecchi nuovi ed esistenti. Gli Stati membri promuovono l'uso efficiente continuo dello spettro radio per le reti, i dispositivi e le applicazioni. 6. Qualora sia necessario per garantire l'uso efficace dei diritti d'uso dello spettro radio ed evitare l'accumulo dello spettro radio, gli Stati membri possono prendere in considerazione l'adozione di misure adeguate, come sanzioni finanziarie, applicazione di commissioni di incentivo o il ritiro dei diritti. Tali misure sono stabilite e applicate in modo trasparente, non discriminatorio e proporzionato. 7. Per i servizi di comunicazione elettronica, gli Stati membri adottano entro il 1 o gennaio 2013 misure di attribuzione e di autorizzazione adeguate per lo sviluppo dei servizi a banda larga, in conformità con la direttiva 2002/20/CE allo scopo di conseguire la massima capacità e velocità di banda larga possibili. 8. Per evitare l'eventuale frammentazione del mercato interno dovuta a criteri e condizioni di selezione divergenti applicabili allo spettro radio armonizzato assegnato ai servizi di comunicazione elettronica e che possono essere oggetto di scambio in tutti gli Stati membri ai sensi dell'articolo 9 ter della direttiva 2002/21/CE, la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri e conformemente al principio di sussidiarietà, agevola l'individuazione e la condivisione delle migliori pratiche sulle condizioni e procedure di autorizzazione ed incoraggia lo scambio di informazioni per tale spettro in modo da aumentare la coerenza in tutta l'Unione, in linea con i principi di neutralità tecnologica e dei servizi. ————— Articolo 6 Spettro radio per comunicazioni a banda larga senza fili 1. Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, adottano tutte le misure necessarie per garantire la disponibilità di spettro radio sufficiente per copertura e capacità all'interno dell'Unione, al fine di consentire all'Unione di disporre della banda larga più veloce al mondo, affinché le applicazioni senza fili e il ruolo guida europeo nei nuovi servizi possano contribuire efficacemente alla crescita economica e alla realizzazione dell'obiettivo dell'accesso ad una velocità della banda larga di almeno 30 Mbps entro il 2020 per tutti cittadini. 2. Al fine di promuovere una più ampia disponibilità dei servizi a banda larga senza fili a vantaggio dei cittadini e dei consumatori dell'Unione, gli Stati membri rendono disponibili le bande designate dalle decisioni 2008/411/CE (3,4-3,8 GHz), 2008/477/CE (2,5-2,69 GHz) e 2009/766/CE (900-1 800 MHz) nei termini e alle condizioni specificati in tali decisioni. Fatta salva la domanda del mercato, gli Stati membri completano il processo di autorizzazione entro il 31 dicembre 2012, senza pregiudicare la disponibilità di servizi esistenti e a condizioni che consentano ai consumatori di accedere facilmente ai servizi a banda larga senza fili. 3. Gli Stati membri favoriscono il costante aggiornamento, da parte dei fornitori di comunicazioni elettroniche, delle loro reti alla tecnologia più recente e più efficiente, al fine di creare i propri dividendi di spettro radio in linea con i principi di neutralità tecnologica e dei servizi. 4. Entro il 1 o gennaio 2013 gli Stati membri completano la procedura di autorizzazione per consentire l'uso della banda 800 MHz per i servizi di comunicazione elettronica. La Commissione concede deroghe specifiche fino al 31 dicembre 2015 per gli Stati membri in cui circostanze nazionali o locali di carattere eccezionale o problemi di coordinamento transfrontaliero delle frequenze renderebbero impossibile la disponibilità della banda, su richiesta debitamente motivata dello Stato membro in questione. Qualora uno Stato membro continui ad avere con uno o più paesi, compresi i paesi candidati o in via di adesione, problemi accertati di coordinamento transfrontaliero delle frequenze tali da impedire la disponibilità della banda da 800 MHz dopo il 31 dicembre 2015, la Commissione concede deroghe eccezionali su base annuale fino al superamento di tali problemi. Gli Stati membri cui sia stata concessa una deroga ai sensi del primo o del secondo comma, garantiscono che l'uso della banda da 800 MHz non impedisca la disponibilità di tale banda per i servizi di comunicazione elettronica diversi dalla radiodiffusione negli Stati membri limitrofi. Il presente paragrafo si applica anche ai problemi di coordinamento dello spettro radio nella Repubblica di Cipro dovuti al fatto che al governo di Cipro è impedito l'esercizio di un effettivo controllo su parte del suo territorio. 5. Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, sottopongono a costante monitoraggio le esigenze in materia di capacità per i servizi di banda larga senza fili. Sulla base dei risultati dell'analisi di cui all'articolo 9, paragrafo 4, la Commissione valuta e riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio, entro il 1 o gennaio 2015, in merito alla necessità di misure intese ad armonizzare ulteriori bande di frequenza. Gli Stati membri possono garantire, ove opportuno e conformemente al diritto dell'Unione, che il costo diretto della migrazione o della riassegnazione dell'uso dello spettro radio sia adeguatamente indennizzato conformemente al diritto nazionale. 6. Ove opportuno, gli Stati membri promuovono, in cooperazione con la Commissione, l'accesso ai servizi a banda larga che utilizzano la banda 800 MHz in zone remote e scarsamente popolate. In questo modo gli Stati membri valutano le modalità e, ove opportuno, adottano misure tecniche e regolamentari per garantire che la liberazione della banda da 800 MHz non incida negativamente sugli utenti dei servizi di realizzazione di programmi e di eventi speciali. 7. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, valuta la giustificazione e la fattibilità di un'estensione dell'assegnazione di spettro radio senza licenza ai sistemi di accesso senza fili, comprese le reti locali in radiofrequenza. 8. Gli Stati membri autorizzano il trasferimento o l'affitto dei diritti d'uso dello spettro radio per le bande armonizzate da 790-862 MHz, 880-915 MHz, 925-960 MHz, 1 710 -1 785 MHz, 1 805 -1 880 MHz, 1 900 -1 980 MHz, 2 010 -2 025 MHz, 2 110 -2 170 MHz, 2,5-2,69 GHz e 3,4-3,8 GHz. 9. Al fine di garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a servizi digitali avanzati, inclusa la banda larga, in particolare in zone periferiche e scarsamente popolate, gli Stati membri e la Commissione possono valutare la disponibilità di una porzione dello spettro radio sufficiente per la fornitura di servizi via satellite a banda larga che permetta l'accesso a Internet. 10. Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, esaminano la possibilità di diffondere la disponibilità e l'uso di picocelle e femtocelle. Essi tengono pienamente conto delle potenzialità di tali stazioni base cellulari e dell'utilizzo condiviso e senza licenza dello spettro radio di fungere da base per le reti a maglie senza fili, che possono svolgere un ruolo fondamentale nel colmare il divario digitale. Articolo 7 Esigenze in materia di spettro radio di altre politiche di comunicazione senza fili Per sostenere l'ulteriore sviluppo dei mezzi audiovisivi innovativi e altri servizi per i cittadini dell'Unione, tenendo conto dei benefici economici e sociali di un mercato unico digitale, gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, si prefiggono di garantire la disponibilità di sufficiente spettro radio per la fornitura satellitare e terrestre di tali servizi, se l'esigenza sia chiaramente giustificata. Articolo 8 Esigenze in materia di spettro radio di altre politiche specifiche dell'Unione 1. Gli Stati membri e la Commissione vigilano sulla disponibilità dello spettro radio e sulla protezione delle frequenze radio necessarie per la sorveglianza dell'atmosfera e della superficie della terra, per consentire lo sviluppo e lo sfruttamento delle applicazioni spaziali e il miglioramento dei sistemi di trasporto, in particolare per il sistema mondiale di navigazione civile via satellite istituito dal programma Galileo ( 1 ), per il programma europeo di monitoraggio della terra (GMES) ( 2 ) e per i sistemi intelligenti di sicurezza e gestione dei trasporti. 2. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, esegue studi sul risparmio di energia nell'uso dello spettro radio al fine di contribuire all'attuazione di una politica a bassa emissione di carbonio, economizzando l'energia nell'uso dello spettro radio, e prende in considerazione la possibilità di mettere a disposizione spettro radio per le tecnologie senza fili che possano aumentare il risparmio di energia e l'efficienza di altre reti di distribuzione quali l'approvvigionamento idrico, comprese le reti intelligenti di distribuzione dell'energia e i sistemi di misurazione intelligenti. 3. La Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, cerca di garantire la messa a disposizione di sufficiente spettro radio, in condizioni armonizzate, per sostenere lo sviluppo di servizi legati alla sicurezza e la libera circolazione dei dispositivi pertinenti, nonché lo sviluppo di soluzioni innovative interoperabili nel settore dell'incolumità e protezione pubblica, della protezione civile e dei soccorsi d'urgenza. 4. Gli Stati membri e la Commissione collaborano con la comunità scientifica e accademica per individuare un certo numero di iniziative di ricerca e di sviluppo e di applicazioni innovative che possono avere un'incidenza socioeconomica rilevante e/o un potenziale per gli investimenti e tengono conto delle esigenze in materia di spettro radio di tali applicazioni e, se necessario, prendono in esame l'assegnazione di sufficiente spettro radio per tali applicazioni in condizioni tecniche armonizzate e con il minore onere amministrativo possibile. 5. Gli Stati membri, in cooperazione con la Commissione, cercano di garantire le bande di frequenza necessarie per la realizzazione di programmi e eventi speciali, conformemente agli obiettivi dell'Unione di migliorare l’integrazione del mercato interno e l’accesso alla cultura. 6. Gli Stati membri e la Commissione cercano di assicurare la disponibilità di spettro per l'identificazione a radiofrequenza (RFID) e le altre tecnologie di comunicazione senza fili legate all'Internet degli oggetti (IoT) e cooperano per favorire l'elaborazione di norme e l'armonizzazione dell’assegnazione dello spettro radio per le comunicazioni IoT negli Stati membri. Articolo 9 Inventario 1. È stabilito un inventario degli usi esistenti dello spettro radio a fini sia commerciali che pubblici. Gli obiettivi dell'inventario sono: a) permettere l'individuazione delle bande di frequenza per le quali l'efficacia degli usi esistenti dello spettro radio potrebbe essere migliorata; b) aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero essere adatte alla riassegnazione e le opportunità di condivisione dello spettro radio al fine di sostenere le politiche dell'Unione stabilite nella presente decisione, al contempo tenendo conto delle esigenze future di spettro radio basandosi, tra l'altro, sulla domanda dei consumatori e degli operatori e della possibilità di soddisfare tali esigenze; c) aiutare ad analizzare i vari tipi di uso dello spettro radio da parte degli utenti del settore pubblico e privato; d) aiutare a individuare le bande di frequenza che potrebbero essere assegnate o riassegnate per garantirne un uso più efficace, promuovere l'innovazione e rafforzare la concorrenza nel mercato interno, studiare nuove modalità di condivisione dello spettro radio, nell'interesse degli utenti del settore pubblico e del settore privato, tenendo conto dei potenziali effetti positivi e negativi dell'assegnazione o ri-assegnazione di tali bande e di bande adiacenti su utenti esistenti. 2. Al fine di garantire un'attuazione uniforme del paragrafo 1 del presente articolo, la Commissione, tenendo nella massima considerazione i punti di vista del gruppo «Politica dello spettro radio», adotta gli atti di esecuzione entro il 1 o luglio 2013 al fine di: a) sviluppare modalità pratiche e formati uniformi per la raccolta e la fornitura di dati da parte degli Stati membri alla Commissione sugli usi esistenti dello spettro radio, a condizione che le norme in materia di riservatezza commerciale di cui all'articolo 8 della decisione n. 676/2002/CE e il diritto degli Stati membri di rifiutare di fornire informazioni riservate siano rispettati, tenendo conto dell'obiettivo di ridurre al minimo gli oneri amministrativi e gli obblighi esistenti imposti agli Stati membri dal diritto dell'Unione, in particolare l'obbligo di fornire informazioni specifiche; b) elaborare una metodologia per l'analisi delle tendenze tecnologiche, delle esigenze future e della domanda di spettro radio nei settori della politica dell'Unione contemplati dalla presente decisione, in particolare per i servizi che potrebbero operare nell'intervallo di frequenza compresa tra 400 MHz e 6 GHz, allo scopo di individuare usi importanti dello spettro radio potenziali o in fase di sviluppo. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura d'esame di cui all'articolo 13, paragrafo 2. 3. Alla Commissione spetta la gestione dell'inventario di cui al paragrafo 1, conformemente agli atti di esecuzione di cui al paragrafo 2. 4. La Commissione effettua l’analisi delle tendenze tecnologiche, delle esigenze future e della domanda di spettro radio conformemente agli atti di esecuzione di cui al paragrafo 2, lettera b). La Commissione sottopone al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sui risultati di tale analisi. Articolo 10 Negoziati internazionali 1. Nei negoziati internazionali riguardanti lo spettro radio si applicano i seguenti principi: a) se l'oggetto dei negoziati internazionali rientra nella competenza dell'Unione, la posizione dell'Unione è stabilita in conformità del diritto dell'Unione; b) se l'oggetto dei negoziati internazionali rientra in parte nella competenza dell'Unione e in parte in quella degli Stati membri, l'Unione e gli Stati membri cercano di stabilire una posizione comune conformemente a quanto prescritto dal principio di leale collaborazione. Ai fini dell'applicazione del primo comma, lettera b), l'Unione e gli Stati membri cooperano conformemente al principio di unità della rappresentanza internazionale dell'Unione e dei suoi Stati membri. 2. L'Unione assiste gli Stati membri che ne fanno richiesta fornendo loro un sostegno giuridico, politico e tecnico per risolvere i problemi inerenti al coordinamento dello spettro radio con i paesi limitrofi dell'Unione, compresi i paesi candidati e in via di adesione, in modo tale che gli Stati membri in questione possano rispettare gli obblighi loro incombenti in base al diritto dell'Unione. Nel fornire tale assistenza, l'Unione si serve di tutti i suoi poteri giuridici e politici per promuovere l'attuazione delle politiche dell'Unione. L'Unione sostiene inoltre gli sforzi dei paesi terzi per attuare una gestione dello spettro radio che sia compatibile con quella dell'Unione, in modo da tutelare gli obiettivi della politica dell'Unione in materia di spettro radio. 3. Quando conducono trattative bilaterali o multilaterali con paesi terzi, gli Stati membri sono vincolati dagli obblighi loro incombenti in base al diritto dell'Unione. Quando firmano o accettano in altro modo eventuali obblighi internazionali nel settore dello spettro radio, gli Stati membri accompagnano alla loro firma o a qualsiasi altro atto di accettazione una dichiarazione congiunta nella quale precisano che attueranno detti accordi o impegni internazionali conformemente agli obblighi loro incombenti in base al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Articolo 11 Cooperazione tra i vari organi 1. La Commissione e gli Stati membri cooperano per consolidare l'attuale assetto istituzionale al fine di promuovere il coordinamento della gestione dello spettro radio a livello di Unione, anche per questioni concernenti direttamente due o più Stati membri, allo scopo di sviluppare il mercato interno e assicurare la piena realizzazione degli obiettivi della politica dell'Unione in materia di spettro radio. 2. La Commissione e gli Stati membri incoraggiano gli organismi di normalizzazione, la CEPT, il centro comune di ricerca della Commissione e tutte le parti competenti a cooperare strettamente sulle questioni tecniche per promuovere un uso efficace dello spettro radio. A tal fine, essi assicurano il mantenimento di un collegamento coerente tra la gestione dello spettro radio e la normalizzazione, in modo da rafforzare il mercato interno. Articolo 12 Consultazione pubblica La Commissione organizza, ove necessario, consultazioni pubbliche destinate a raccogliere i punti di vista di tutte le parti interessate e quelli dell'opinione pubblica sull'uso dello spettro radio nell'Unione. Articolo 13 Procedura di comitato 1. La Commissione è assistita dal comitato per lo spettro radio istituito dalla decisione n. 676/2002/CE. Esso è un comitato ai sensi del regolamento (UE) n. 182/2011. 2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applica l'articolo 5 del regolamento (UE) n. 182/2011. Qualora il comitato non esprima alcun parere, la Commissione non adotta il progetto di atto di esecuzione e si applica l'articolo 5, paragrafo 4, terzo comma, del regolamento (UE) n. 182/2011. Articolo 14 Osservanza degli orientamenti e degli obiettivi strategici Gli Stati membri applicano gli orientamenti e gli obiettivi strategici di cui alla presente decisione entro il 1 o luglio 2015 salvo se altrimenti disposto nella presente decisione. Articolo 15 Relazioni e riesame Entro il 10 aprile 2014, la Commissione riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio sulle attività svolte e le misure adottate a norma della presente decisione. Gli Stati membri forniscono alla Commissione tutte le informazioni necessarie per procedere all'esame dell'applicazione della presente decisione. Entro il 31 dicembre 2015 la Commissione procede all'esame dell'applicazione del presente programma. Articolo 16 Entrata in vigore La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Articolo 17 Destinatari Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. <note> ( 1 ) Regolamento (CE) n. 683/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008, concernente il proseguimento dell’attuazione dei programmi europei di navigazione satellitare (EGNOS e Galileo) (GU L 196 del 24.7.2008, pag. 1). ( 2 ) Regolamento (UE) n. 911/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2010, relativo al programma europeo di monitoraggio della terra (GMES) e alla sua fase iniziale di operatività (2011-2013) (GU L 276 del 20.10.2010, pag. 1). </note>
ITA
02012D0243-20201221
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.12.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 317/24</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/2232 DELLA COMMISSIONE del 2 dicembre 2015 che autorizza un aumento dei limiti di arricchimento del vino prodotto con uve raccolte nel 2015 in tutte le regioni vinicole della Danimarca, dei Paesi Bassi, della Svezia e del Regno Unito LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 91, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'allegato VIII, parte I, sezione A, punto 3, del regolamento (UE) n. 1308/2013 stabilisce che, negli anni caratterizzati da condizioni climatiche eccezionalmente sfavorevoli, gli Stati membri possono chiedere che i limiti dell'aumento del titolo alcolometrico volumico (arricchimento) del vino siano innalzati di una percentuale massima dello 0,5 %.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Danimarca, i Paesi Bassi, la Svezia e il Regno Unito hanno chiesto un aumento dei limiti di arricchimento del vino prodotto con uve raccolte nel 2015 poich&#233;, durante il periodo vegetativo, le condizioni climatiche sono state eccezionalmente sfavorevoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A causa delle condizioni climatiche eccezionalmente sfavorevoli verificatesi nel corso del 2015, i limiti per l'aumento del titolo alcolometrico naturale stabiliti nell'allegato VIII, parte I, sezione A, punto 2, del regolamento (UE) n. 1308/2013 non consentono, in alcune regioni viticole, di produrre vini con un titolo alcolometrico totale adeguato per i quali ci sarebbe normalmente una domanda di mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno autorizzare un aumento dei limiti di arricchimento del vino prodotto con uve da vino raccolte nel 2015 in Danimarca, nei Paesi Bassi, in Svezia e nel Regno Unito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 In deroga all'allegato VIII, parte I, sezione A, punto 3, del regolamento (UE) n. 1308/2013, in tutte le regioni viticole della Danimarca, dei Paesi Bassi, della Svezia e del Regno Unito, l'aumento del titolo alcolometrico volumico naturale delle uve fresche raccolte nel 2015, del mosto di uve, del mosto di uve parzialmente fermentato, del vino nuovo ancora in fermentazione e del vino ottenuto dalle uve raccolte nel 2015, non supera il limite di 3,5 % vol. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 2 dicembre 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . </note>
ITA
32015R2232
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.2.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 39/11</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/210 DELLA COMMISSIONE del 12 febbraio 2018 sull'adozione del programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2018-2020 (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1293/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, sull'istituzione di un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) e che abroga il regolamento (CE) n. 614/2007 ( 1 ) , in particolare l'articolo 24, paragrafo 1, visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 ( 2 ) , in particolare l'articolo 84, paragrafo 2, previa consultazione del comitato per il programma LIFE per l'ambiente e l'azione per il clima, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Per garantire l'attuazione del programma LIFE, &#232; necessario adottare un programma di lavoro pluriennale per il periodo 2018-2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Al fine di definire un quadro per l'attuazione dei due sottoprogrammi LIFE, il programma di lavoro pluriennale per il periodo 2018-2020 dovrebbe specificare l'allocazione indicativa dei fondi tra i settori prioritari e i tipi di finanziamento, i temi dei progetti che attuano le priorit&#224; tematiche di cui all'allegato III del regolamento (UE) n. 1293/2013, la metodologia tecnica per la selezione, i criteri per l'attribuzione delle sovvenzioni e calendari indicativi per gli inviti a presentare proposte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il programma di lavoro pluriennale per il periodo 2018-2020 dovrebbe contenere anche i risultati, gli indicatori e gli obiettivi qualitativi e quantitativi per ciascun settore prioritario e ciascuna tipologia di progetti, conformemente agli indicatori di prestazione e agli obiettivi specifici per ciascun settore prioritario, al fine di agevolare la valutazione dei risultati e dell'impatto del programma.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I due strumenti finanziari innovativi identificati come gli strumenti adatti a finanziare i progetti, ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1293/2013 e collaudati per tutto il programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2014-2017 hanno dimostrato il loro notevole potenziale in termini di mobilitazione di investimenti nel settore della biodiversit&#224;, della mitigazione e dell'adattamento climatico, nell'intento di superare gli ostacoli che attualmente si frappongono alla diffusione dei progetti in questi settori. &#200; quindi opportuno proseguire i due progetti pilota.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Alla luce dell'esperienza acquisita dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e data la copertura geografica della BEI, che consente di raggiungere i beneficiari potenziali in tutto il territorio dell'Unione, l'attuazione dello strumento di finanziamento del capitale naturale e dello strumento per il finanziamento privato dell'efficienza energetica, alimentati con i contributi provenienti dal programma LIFE, dovrebbe rimanere affidata a tale istituzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per garantire un'esecuzione costante del regolamento (UE) n. 1293/2013, &#232; opportuno che la presente decisione si applichi a decorrere dal giorno successivo a quello della fine dell'applicabilit&#224; del programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2014-2017,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Programma di lavoro pluriennale È adottato il programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2018-2020, quale figura nell'allegato. Articolo 2 Contributo dell'Unione al programma di lavoro pluriennale Il contributo massimo al programma di lavoro pluriennale LIFE per il periodo 2018-2020 è fissato a 1 657 063 000 EUR da utilizzarsi per finanziare i relativi sottoprogrammi e settori prioritari come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>un importo totale di 1&#160;243&#160;817&#160;750 EUR &#232; destinato al sottoprogramma Ambiente, suddiviso come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>444&#160;808&#160;200 EUR per il settore prioritario &#171;Ambiente e uso efficiente delle risorse&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>632&#160;556&#160;250 EUR per il settore prioritario &#171;Natura e biodiversit&#224;&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>143&#160;377&#160;300 EUR per il settore prioritario &#171;Governance e informazione in materia ambientale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>3&#160;000&#160;000 EUR per il Corpo europeo di solidariet&#224; &#8211; contributo del sottoprogramma LIFE Ambiente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>20&#160;076&#160;000 EUR per le relative spese di sostegno (compreso l'importo di 2&#160;332&#160;160 EUR del contributo al bilancio dell'agenzia esecutiva dal sottoprogramma Azione per il clima);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>un importo totale di 413&#160;245&#160;250 EUR &#232; destinato al sottoprogramma Azione per il clima, suddiviso come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>230&#160;500&#160;000 EUR per il settore prioritario &#171;Mitigazione dei cambiamenti climatici&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>123&#160;850&#160;000 EUR per il settore prioritario &#171;Adattamento ai cambiamenti climatici&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>47&#160;549&#160;250 EUR per il settore prioritario &#171;Governance e informazione in materia di clima&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>1&#160;500&#160;000 EUR per il Corpo europeo di solidariet&#224; &#8211; contributo del sottoprogramma LIFE Azione per il clima</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>9&#160;846&#160;000 EUR per le relative spese di sostegno.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Strumenti finanziari 1. Lo strumento finanziario indicato di seguito, e descritto nell'allegato, riceve i contributi a norma dell'articolo 17, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1293/2013: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>lo strumento per il finanziamento privato dell'efficienza energetica.</p></td></tr></tbody></table> 2. L'attuazione del contributo allo strumento per il finanziamento privato dell'efficienza energetica e allo strumento di finanziamento del capitale naturale è affidata alla Banca europea per gli investimenti. Articolo 4 La presente decisione si applica a decorrere dal 1 o gennaio 2018. La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 12 febbraio 2018 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 185 . ( 2 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ALLEGATO 1. INTRODUZIONE Secondo l'articolo 3 del regolamento (UE) n. 1293/2013 (di seguito «regolamento LIFE»), il programma LIFE persegue i seguenti obiettivi generali: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>contribuire al passaggio a un'economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, contribuire alla protezione e al miglioramento della qualit&#224; dell'ambiente e all'interruzione e all'inversione del processo di perdita di biodiversit&#224;, compresi il sostegno alla rete Natura 2000 e il contrasto al degrado degli ecosistemi,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>migliorare lo sviluppo, l'attuazione e l'applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell'Unione, e catalizzare e promuovere l'integrazione e la diffusione degli obiettivi ambientali e climatici nelle altre politiche dell'Unione e nelle prassi del settore pubblico e privato, anche attraverso l'aumento della loro capacit&#224;,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostenere maggiormente la governance ambientale e in materia di clima a tutti i livelli, compresa una maggiore partecipazione della societ&#224; civile, delle ONG e degli attori locali, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostenere l'attuazione del settimo programma d'azione per l'ambiente.</p></td></tr></tbody></table> L'attuale secondo programma di lavoro pluriennale LIFE tiene conto dell'esperienza maturata nel periodo 2014-2017 e, in particolare, delle raccomandazioni formulate nell'ambito della valutazione intermedia ( 1 ) , che riguardano principalmente i seguenti aspetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>la semplificazione delle procedure per la presentazione di domande e relazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>la replica dei risultati del progetto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>il miglioramento della strategia di comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> Le misure di semplificazione delle procedure per la presentazione delle domande formano parte integrante del contenuto dell'attuale programma di lavoro pluriennale LIFE (si veda la successiva sezione 5.1.1.1). Alla necessità di prosecuzione, replica e/o trasferimento dei risultati dei progetti è dato maggiore risalto nella fase di aggiudicazione (si veda la successiva sezione 5.1.1.2) e sarà attributo un sostegno maggiore attraverso gli appalti. Per semplificare la presentazione delle relazioni saranno elaborate procedure di gestione di progetto e i beneficiari avranno accesso a una banca dati online che agevolerà la raccolta dei dati relativi agli indicatori chiave di progetto. La strategia di comunicazione sarà migliorata attraverso gli appalti. Tali misure non sono pertanto esaminate in dettaglio nell'attuale programma di lavoro pluriennale LIFE. L'attuale programma di lavoro pluriennale LIFE tiene conto anche dei recenti cambiamenti nella politica dell'UE, come il piano d'azione per l'economia circolare ( 2 ) e il piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia ( 3 ) , e fungerà da ponte verso futuri finanziamenti a favore della «sostenibilità», come delineato nel documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'UE ( 4 ) . Sono stati introdotti i seguenti cambiamenti. Per quanto riguarda il sottoprogramma Ambiente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione del numero dei temi dei progetti (da 87 a 42) e una maggiore attenzione a orientare pi&#249; marcatamente i candidati verso le priorit&#224; strategiche dell'UE, aumentando nel contempo le opportunit&#224; a favore dei progetti in taluni ambiti subordinati come la biodiversit&#224; e l'economia circolare, ma anche progetti con un impatto forte e diretto sulla salute della maggior parte dei cittadini europei,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riorientamento dei temi dei progetti in materia di governance e informazione per concentrarli maggiormente su specifiche questioni relative alla sensibilizzazione e alla governance.</p></td></tr></tbody></table> Per quanto riguarda entrambi i sottoprogrammi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ulteriore rafforzamento dell'orientamento ai risultati attraverso l'introduzione dell'obbligo di produrre effetti misurabili sull'ambiente o sui cambiamenti climatici in tutti i settori prioritari,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>incoraggiamento dell'ulteriore coinvolgimento degli enti privati sottolineando i vantaggi degli approcci di prossimit&#224; al mercato quale strumento per garantire la sostenibilit&#224; dei risultati del progetto; azioni di sostegno che contribuiscano a sviluppare progetti pronti per gli investimenti e sostenibili sotto il profilo economico e ambientale, in grado di mobilitare ulteriori risorse finanziarie private e pubbliche per il progressivo incremento e la replica dei risultati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>semplificazione delle procedure di gestione delle sovvenzioni, in particolare attraverso la sperimentazione di una procedura a due fasi per la presentazione delle domande per i progetti pilota, dimostrativi, di migliori pratiche e di informazione, sensibilizzazione e divulgazione, come suggerito nella valutazione intermedia del programma LIFE.</p></td></tr></tbody></table> La valutazione intermedia del programma LIFE, e il Parlamento europeo (in relazione alla spesa dell'UE) ( 5 ) , hanno confermato la necessità e l'importanza che i progetti producano effetti misurabili concreti. Il programma LIFE include indicatori di prestazione e i programmi di lavoro pluriennali includono indicatori di risultato quantitativi (ossia di realizzazione) e qualitativi in linea con essi. Per poter riferire in merito a tali indicatori a livello di programma, i beneficiari devono prevedere e misurare gli effetti in termini di ambiente e clima, governance e informazione (ossia gli effetti sociali), a livello di progetto in relazione a specifici indicatori di realizzazione e di risultato ( 6 ) . Per garantire che tali effetti siano durevoli, ossia sostenibili nel tempo, devono inoltre istituire meccanismi solidi in grado di garantire che gli effetti dei progetti vadano oltre l'ambito originario del progetto attraverso l'estensione e la replica. Una spiegazione chiara e coerente del modo in cui saranno garantiti la prosecuzione, la replica e/o il trasferimento delle attività e degli effetti dei progetti diviene dunque un criterio di aggiudicazione ancora più determinante nella valutazione delle proposte di progetto. Per loro natura, le soluzioni alle sfide in materia di ambiente e cambiamenti climatici prossime al mercato la cui efficacia è stata dimostrata hanno una probabilità particolarmente elevata di essere proseguite, replicate e/o trasferite. Le strategie che presentano in maniera credibile e coerente una strategia tesa a conseguire la commerciabilità entro la fine del progetto otterranno pertanto un punteggio elevato per quanto riguarda tale criterio. La valutazione intermedia ha condotto un'analisi conformemente all'articolo 25 del regolamento LIFE e ha confermato la capacità del programma LIFE di promuovere sinergie nel quadro del programma stesso. I documenti di riflessione sul futuro delle finanze dell'UE ( 7 ) sottolineano l'importanza della dimensione sociale nelle politiche europee. Il programma LIFE dovrebbe essere in tal modo incentivato a cercare ancora più sinergie tra le dimensioni ambientale, economica e sociale dello sviluppo sostenibile. Pertanto, gli approcci plurifunzionali ben concepiti, che perseguono ad esempio, oltre ai propri obiettivi primari in materia di ambiente o azione per il clima, anche l'integrazione sociale o la crescita economica, otterranno punti supplementari ( 8 ) . A titolo esemplificativo, le attività per la tutela della natura e della biodiversità volte a rafforzare l'economia circolare possono potenzialmente contribuire alla creazione di comunità e all'integrazione sociale. L'economia circolare può stentare a dimostrare la propria sostenibilità economica, e in molti casi è importante tenere conto della dimensione sociale (ad esempio l'integrazione di soggetti svantaggiati nel mercato del lavoro). Il programma LIFE prevede «altri progetti» e «altre attività». Tale flessibilità può essere sfruttata per sperimentare nuovi approcci, nuovi tipi di progetti e servizi per i progetti esistenti e/o i soggetti non interessati dai formati tradizionali di progetto. Ad esempio, il divario tra l'applicazione efficace di soluzioni per l'ambiente e l'azione per il clima nei progetti LIFE e il loro effettivo accesso al mercato potrebbe spesso essere colmato assicurando ai progetti LIFE più promettenti un sostegno specifico per accedere ai mercati e ai potenziali investitori. Potrebbe trattarsi ad esempio di un progetto complementare incentrato sul sostegno all'accesso al mercato, su una formazione specifica per progetto in materia di gestione aziendale e acquisizione di fondi, sul sostegno alla creazione di cluster dell'economia circolare e la collaborazione all'interno degli stessi, oppure premi annuali per i progetti con un valore aggiunto europeo particolarmente elevato. Se il nuovo regolamento finanziario prevedesse maggiore flessibilità in merito all'attribuzione di somme forfettarie per risultati specifici, ciò potrebbe rivelarsi anche utile ai fini della creazione di capacità orientate alla «bancabilità» dei progetti di investimento e all'accesso al mercato. Il programma LIFE è gestito dai servizi della Commissione stessa e dall'agenzia esecutiva alla quale tale compito è delegato in regime di gestione diretta. L'agenzia esecutiva agisce entro i limiti della delega ai sensi della decisione C(2013)9414 della Commissione o di qualsiasi decisione della Commissione che la sostituisca e sotto la supervisione dei servizi della Commissione. La responsabilità generale del programma è della Commissione. È possibile ricorrere a esperti esterni per coadiuvare l'attività dei servizi della Commissione e/o dell'agenzia esecutiva. In applicazione del principio di complementarità con altri programmi di finanziamento europei elencati ai considerando 5, 11 e 13 e all'articolo 8 del regolamento LIFE, l'attuazione del programma di lavoro pluriennale garantirà coerenza e sinergie ed eviterà il più possibile sovrapposizioni con le altre politiche e gli strumenti finanziari dell'Unione, puntando alla complementarità con Orizzonte 2020 ( 9 ) , il programma di ricerca e innovazione dell'Unione per il periodo 2014-2020, e con i relativi programmi di lavoro ( 10 ) . Queste finalità saranno conseguite principalmente applicando i criteri di ammissibilità per i diversi tipi di progetti e gli orientamenti contenuti nelle linee guida per le candidature che accompagnano gli inviti a presentare proposte ( 11 ) , puntando alla complementarità con Orizzonte 2020. Al fine di evitare il doppio finanziamento, saranno effettuati controlli incrociati durante la fase di selezione e verifiche ex post. Sono esclusi dal finanziamento a titolo del programma LIFE i progetti incentrati sulla ricerca o sulla costruzione di grandi infrastrutture, che sono contemplati da altri programmi dell'UE. La struttura del programma di lavoro pluriennale segue l'impostazione di cui all'articolo 24, paragrafo 2, del regolamento LIFE e, se necessario, tratta separatamente soltanto i sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima. Esso copre il periodo compreso tra il 1 o gennaio 2018 e il 31 dicembre 2020. 1.1. Sottoprogramma Ambiente Il sottoprogramma Ambiente comprende i settori prioritari Ambiente e uso efficiente delle risorse, Natura e biodiversità e Governance e informazione in materia ambientale (articoli da 9 a 12 del regolamento LIFE). Ciascun settore prioritario comprende varie priorità tematiche , definite nell'allegato III del regolamento LIFE. Il presente programma di lavoro pluriennale 2018-2020 definisce i temi dei progetti che attuano le priorità tematiche. 1.2. Il sottoprogramma Azione per il clima Il sottoprogramma Azione per il clima comprende i settori prioritari «Mitigazione dei cambiamenti climatici», «Adattamento ai cambiamenti climatici» e «Governance e informazione in materia di clima» (articoli da 13 a 16 del regolamento LIFE). Ciascun settore prioritario comprende vari settori strategici , illustrati nella successiva sezione 4, che sono considerati di particolare interesse in tutto il periodo interessato dal presente programma di lavoro pluriennale. 2. ALLOCAZIONE DEI FONDI TRA I SETTORI PRIORITARI E TRA LE DIVERSE TIPOLOGIE DI FINANZIAMENTO – ARTICOLO 24, PARAGRAFO 2, LETTERA a) Secondo l'articolo 4 del regolamento LIFE, la dotazione finanziaria complessiva per l'attuazione del programma LIFE per il periodo 2014-2020 è pari a 3 456 655 000 EUR, dei quali il 75 % è destinato al sottoprogramma Ambiente (2 592 491 250 EUR) e il 25 % al sottoprogramma Azione per il clima (864 163 750 EUR). Nel periodo 2014-2017 sono stati assegnati 1 349 milioni di EUR al sottoprogramma Ambiente e 446 milioni di EUR al sottoprogramma Azione per il clima. Per il periodo 2018-2020 rimangono disponibili 1 657 milioni di EUR. Il regolamento LIFE fissa anche la percentuale minima delle risorse di bilancio da assegnare ai progetti (81 %, articolo 17, paragrafo 4, del regolamento LIFE) e la percentuale massima delle risorse di bilancio destinate a sovvenzioni per azioni che può essere assegnata a progetti integrati (30 %, articolo 17, paragrafo 5, del regolamento LIFE). L'articolo 4 del regolamento LIFE è attualmente oggetto di riesame per includervi un contributo di 4 500 000 EUR al Corpo europeo di solidarietà per progetti tesi a coinvolgere giovani volontari in tutta l'UE nella tutela ambientale e nell'azione per il clima ( 12 ) . I progetti LIFE saranno finanziati per mezzo di sovvenzioni per azioni o, se del caso, di strumenti finanziari (articolo 17, paragrafo 4, del regolamento LIFE). A norma dell'articolo 24, paragrafo 2, lettera a), del regolamento LIFE, il programma di lavoro pluriennale precisa gli importi da assegnare per settore prioritario e tipologia di finanziamento . Allocazione generale per tipologia di finanziamento per entrambi i sottoprogrammi <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Dotazione finanziaria 2018-2020</p></td><td><p>milioni di EUR</p></td></tr><tr><td><p>Progetti e sovvenzioni di funzionamento</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni per azioni</p></td><td><p>1&#160;263,44</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni di funzionamento</p></td><td><p>36,00</p></td></tr><tr><td><p>Strumenti finanziari</p></td><td><p>75,00</p></td></tr><tr><td><p>Appalti pubblici</p></td><td><p>252,70</p></td></tr><tr><td><p>Spese di sostegno</p></td><td><p>29,92</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>1&#160;657,06</span></p></td></tr></tbody></table> Allocazione generale per settore prioritario 2018-2020 <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Settore prioritario</p></td><td><p>Ambiente e uso efficiente delle risorse</p></td><td><p>Natura e biodiversit&#224;</p></td><td><p>Governance e informazione in materia ambientale</p></td><td><p>Corpo europeo di solidariet&#224;</p></td><td><p>Mitigazione dei cambiamenti climatici</p></td><td><p>Adattamento ai cambiamenti climatici</p></td><td><p>Governance e informazione in materia di clima</p></td></tr><tr><td><p>Totale per settore (milioni di EUR)</p></td><td><p>444,81</p></td><td><p>632,55</p></td><td><p>143,38</p></td><td><p>4,50</p></td><td><p>230,50</p></td><td><p>123,85</p></td><td><p>47,55</p></td></tr><tr><td><p>Sub-totale</p></td><td><p>1&#160;627,14</p></td></tr><tr><td><p>Spese per assistenza (ATA)</p></td><td><p>29,92</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>1&#160;657,06</span></p></td></tr></tbody></table> Le allocazioni per settore prioritario e per tipologia di finanziamento hanno carattere indicativo. Per quanto riguarda le sovvenzioni per azioni, l'allocazione definitiva dipenderà dal numero effettivo di proposte di progetti finanziabili nell'ambito di ciascun settore prioritario. L'allocazione destinata agli strumenti finanziari e la relativa ripartizione possono essere adattate nel corso del programma LIFE alla luce dell'utilizzo effettivo. Conformemente al regolamento finanziario ( 13 ) , fatte salve le soglie stabilite dal regolamento LIFE, le riallocazioni tra i settori prioritari non possono superare il 5 % dell'allocazione complessiva destinata ai settori prioritari interessati. 2.1. Sottoprogramma Ambiente Per la durata di validità del presente programma di lavoro pluriennale, una dotazione finanziaria pari a 1 243,81 milioni di EUR ( 14 ) è destinata al sottoprogramma Ambiente. Una specifica percentuale delle risorse di bilancio destinate ai progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni nell'ambito del sottoprogramma Ambiente è riservata a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità, compresi i progetti preparatori, di informazione e governance e di assistenza tecnica (articolo 9, paragrafo 3, del regolamento LIFE) ( 15 ) . La parte restante della dotazione destinata ai progetti sarà assegnata a progetti nell'ambito dei settori prioritari Ambiente e uso efficiente delle risorse e Governance e informazione in materia ambientale. Allocazione indicativa per tipologia di finanziamento nell'ambito del sottoprogramma Ambiente <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Dotazione finanziaria 2018-2020</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>milioni di EUR</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni per azioni<a>&#160;(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr/><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti di rafforzamento della capacit&#224;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>7,75</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti di assistenza tecnica</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>2,95</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Altre sovvenzioni per azioni</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>992,37</p></td></tr><tr><td><p>Strumento finanziario<a>&#160;(<span>*2</span>)</a></p></td></tr><tr/><tr><td><p>Strumento di finanziamento del capitale naturale</p><p>(Natural Capital Financing Facility - NCFF)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni di funzionamento</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>27,00</p></td></tr><tr><td><p>Appalti pubblici</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>193,67</p></td></tr><tr><td><p>Spese di sostegno<a>&#160;(<span>*3</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>20,07</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>1&#160;243,81</span></p></td></tr></tbody></table> Le allocazioni per settore prioritario e per tipologia di finanziamento hanno carattere indicativo. L'allocazione destinata agli strumenti finanziari e la relativa ripartizione possono essere adattate nel corso del programma LIFE alla luce dell'utilizzo effettivo. Fatte salve le soglie stabilite dal regolamento LIFE, le riallocazioni tra i settori prioritari non possono superare il 5 % dell'allocazione complessiva destinata ai settori prioritari interessati. 2.2. Sottoprogramma Azione per il clima Per il presente programma di lavoro pluriennale la dotazione finanziaria destinata al sottoprogramma Azione per il clima è pari a 413,25 milioni di EUR. L'allocazione per settore prioritario ha carattere indicativo e dipende dal numero effettivo di proposte di sovvenzione per azioni nell'ambito di ciascun settore prioritario e dalla relativa diffusione sul mercato nel quadro dello strumento di finanziamento privato per l'efficienza energetica (esclusivo per tale sottoprogramma) e dello strumento di finanziamento del capitale naturale. Allocazione indicativa per tipologia di finanziamento nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Dotazione finanziaria 2018-2020</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>milioni di EUR</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni per azioni<a>&#160;(<span>*4</span>)</a></p></td></tr><tr/><tr><td><p>Progetti di rafforzamento della capacit&#224;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>3,00</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di assistenza tecnica</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0,78</p></td></tr><tr><td><p>Altre sovvenzioni per azioni</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>256,59</p></td></tr><tr><td><p>Strumenti finanziari<a>&#160;(<span>*5</span>)</a></p></td></tr><tr/><tr><td><p>Finanziamento privato per l'efficienza energetica</p><p>(PF4EE)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>75,0</p></td></tr><tr><td><p>Strumento di finanziamento del capitale naturale</p><p>(NCFF)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni di funzionamento</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>9,00</p></td></tr><tr><td><p>Appalti pubblici</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>59,03</p></td></tr><tr><td><p>Spese di sostegno<a>&#160;(<span>*6</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>9,85</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>413,25</span></p></td></tr></tbody></table> 3. TEMI DEI PROGETTI CHE ATTUANO LE PRIORITÀ TEMATICHE DI CUI ALL'ALLEGATO III PER IL SOTTOPROGRAMMA AMBIENTE (ARTICOLO 24, PARAGRAFO 2, LETTERA b), DEL REGOLAMENTO LIFE) In linea con il considerando 36 e l'articolo 24 del regolamento LIFE, il programma di lavoro pluriennale contiene un elenco non esaustivo dei temi dei progetti che attuano le priorità tematiche, concentrando gli sforzi su priorità e aree di intervento concrete delle politiche ambientali e delle relative politiche in materia di governance e informazione nel quadro del sottoprogramma Ambiente. In linea con il considerando 22 del regolamento LIFE, nella valutazione del valore aggiunto europeo dei progetti nell'ambito del sottoprogramma Ambiente, la Commissione dovrebbe accordare particolare attenzione al loro contributo alle priorità tematiche attuate attraverso i temi dei progetti. Questi ultimi sono dunque uno strumento per premiare i progetti che affrontano aree strategicamente importanti, senza escludere la possibilità di presentare solide proposte in altri settori e di incorporare nuove idee in risposta alle nuove sfide. Una specifica percentuale delle risorse destinate ai progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni sarà riservata a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità ( 16 ) . L'incremento di questa quota rispetto al regolamento LIFE+ limita la dotazione finanziaria disponibile per i progetti relativi ad altre priorità tematiche nell'ambito del sottoprogramma Ambiente ed è quindi un motivo in più per orientare meglio l'utilizzo dei fondi in questi settori. Va ricordato che il finanziamento dei progetti su temi che non figurano nell'elenco non è escluso. I progetti di alta qualità che soddisfano i criteri di ammissibilità e di selezione applicabili possono beneficiare comunque di finanziamenti. L'elenco è definito per l'intera durata del programma pluriennale e assicura pertanto la flessibilità necessaria per raggiungere gli obiettivi del programma LIFE e la stabilità di cui i potenziali candidati hanno bisogno per pianificare, preparare e presentare le proposte. 3.1. Settore prioritario Ambiente e uso efficiente delle risorse Ai sensi dell'articolo 10, lettera a), del regolamento LIFE, l'obiettivo specifico dei temi dei progetti rientranti in questo settore prioritario e nelle relative priorità tematiche di cui all'allegato III del regolamento LIFE è, in particolare, « sviluppare, sperimentare e dimostrare approcci politici o di gestione, buone pratiche e soluzioni , compresi lo sviluppo e la dimostrazione di tecnologie innovative, alle sfide ambientali, adatti ad essere replicati, trasferiti o integrati, anche in relazione al legame tra ambiente e salute, e a sostegno delle politiche e della legislazione in materia di efficienza nell'uso delle risorse, compresa la tabella di marcia per un'Europa efficiente sotto il profilo delle risorse». Gli approcci di gestione innovativi comprendono, in particolare, la sperimentazione congiunta di attori pubblici, privati e della società civile lungo catene del valore che potenzialmente avranno effetti positivi, diretti e misurabili, sull'ambiente. Tutti i progetti in questo settore prioritario sono quindi progetti pilota o dimostrativi ai sensi dell'articolo 18, lettere a) e b), del regolamento LIFE, ma non si incentrano sulla ricerca. Attività limitate di ricerca applicata sono permesse nel quadro delle azioni preparatorie e/o di monitoraggio. Per quanto riguarda i progetti dimostrativi in questo settore prioritario e rientranti in uno dei temi elencati di seguito, sarà data priorità ai progetti che mettono in pratica, sperimentano, valutano e diffondono azioni, metodologie o approcci che sono nuovi o sconosciuti a livello di Unione . L'efficacia del programma LIFE per quanto concerne i suoi obiettivi nell'ambito di tale settore prioritario in relazione ai progetti pilota e dimostrativi, e in particolare il suo contributo alla transizione verso un'economia efficiente sotto il profilo delle risorse e alla protezione e al miglioramento della qualità dell'ambiente, è misurata sulla base dei miglioramenti ambientali attribuibili ai progetti LIFE. Pertanto, tutti i progetti LIFE in tale settore prioritario devono comprendere azioni che comportano effetti diretti e misurabili sull'ambiente durante lo svolgimento del progetto . <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>a)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di acqua, incluso l'ambiente marino</span></span>:<span>attivit&#224; per la realizzazione degli obiettivi specifici in materia di acqua fissati nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e nel settimo programma d'azione per l'ambiente, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>approcci integrati per l'attuazione della direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>17</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per l'attuazione della direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>18</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per l'attuazione del programma di misure della direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>19</span>)</a><span>al fine di raggiungere un buono stato ambientale delle acque marine</span>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iv)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per garantire un uso sicuro ed efficiente delle risorse idriche, migliorando la gestione quantitativa dell'acqua, preservando un elevato livello di qualit&#224; dell'acqua ed evitando l'uso improprio e il deterioramento delle risorse idriche.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Affrontare la gestione della qualità dell'acqua, delle inondazioni e della siccità nell'Unione puntando all'efficienza in termini di costi è un compito difficile. Per rispondere alle sfide e cogliere le opportunità nel settore dell'acqua è necessario un approccio olistico da parte di diversi attori. In linea con l'attuazione della direttiva quadro sulle acque, della direttiva sulle alluvioni e delle priorità del partenariato europeo per l'innovazione relativo all'acqua, i progetti dovrebbero incentrarsi sullo sviluppo e in particolare sulla realizzazione di interventi che aiutino gli Stati membri a passare a una gestione realmente integrata delle risorse idriche, promuovendo, se del caso, gli approcci ecosistemici. Nel contesto delle azioni finalizzate ad attuare la direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, si dovrebbe prestare particolare attenzione alle pressioni e agli impatti emergenti, nonché promuovere miglioramenti nella gestione integrata delle zone costiere e nella pianificazione dello spazio marittimo. Per quanto riguarda l'industria dell'acqua, le tecnologie e i processi utilizzati per garantire l'erogazione dei servizi idrici (produzione di acqua potabile o trattamento delle acque reflue) stanno raggiungendo lo stadio di maturità. In linea con i settori prioritari del partenariato europeo per l'innovazione relativo all'acqua, la sfida cui rispondere è duplice: i) garantire una corretta attuazione, al fine di ottenere risultati efficaci in termini di costi e di uso efficiente delle risorse e conformi sul piano giuridico; ii) garantire la capacità di far fronte ai problemi emergenti in questo ambito. Sarà quindi data priorità ai temi elencati di seguito. Acqua, inondazioni e siccità – allegato III, parte A, lettera a), punti i) e ii) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Attuazione delle azioni di<span>gestione del rischio di inondazioni e/o siccit&#224;</span> applicando almeno uno dei seguenti elementi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni basate sulla natura che consistono in misure di ritenzione delle acque volte ad aumentare l'infiltrazione e lo stoccaggio dell'acqua e a eliminare le sostanze inquinanti mediante processi naturali o &#171;seminaturali&#187;, compresa la rinaturazione della morfologia di fiumi, laghi, estuari e zone costiere e/o la ricreazione dei relativi habitat, anche per quanto riguarda le pianure alluvionali e palustri,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>strumenti e tecniche di prevenzione e protezione a sostegno delle politiche, pianificazione dell'uso del suolo, riduzione del rischio, resilienza post-evento e gestione delle emergenze, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>approcci integrati per la valutazione e la gestione dei rischi che tengano conto della vulnerabilit&#224; sociale e che puntino a una migliore resilienza, assicurando nel contempo l'accettazione sociale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Progetti che affrontano le<span>pressioni idromorfologiche</span> identificate nei piani di gestione dei bacini idrografici e che hanno origine da usi del suolo o dell'acqua, allo scopo di conseguire un buono stato o potenziale delle acque, come stabilito dagli obiettivi della direttiva quadro sulle acque.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Gestione integrata dell'inquinamento da sostanze nutrienti e organiche</span> di origine umana e/o agricola eliminando direttamente l'inquinamento.&#160;Le azioni previste dovrebbero essere identificate a seguito di un'analisi completa dei divari<a>&#160;(<span>20</span>)</a> che definisca le misure necessarie a livello di bacino idrografico per favorire il raggiungimento dei requisiti prescritti dalla direttiva quadro sulle acque e dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, tenendo conto dei risultati conseguiti attraverso le direttive sul trattamento delle acque reflue urbane<a>&#160;(<span>21</span>)</a>, sui nitrati<a>&#160;(<span>22</span>)</a>, sulle acque di balneazione<a>&#160;(<span>23</span>)</a> e sulle acque sotterranee<a>&#160;(<span>24</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><p>Riduzione delle pressioni prodotte dalle<span>sostanze chimiche inquinanti</span> nell'ambiente acquatico diminuendo le emissioni delle sostanze prioritarie e di altre sostanze chimiche identificate come inquinanti specifici del bacino idrografico alla fonte, facendo ricorso a sostituti adeguati<a>&#160;(<span>25</span>)</a> o a tecnologie alternative.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><p>Attuazione di<span>misure di risparmio idrico</span> per ridurre le pressioni quantitative e qualitative sui corpi idrici nei bacini soggetti a stress idrico, come definito nel pertinente piano di gestione dei bacini idrografici.</p></td></tr></tbody></table> Gestione delle zone marittime e costiere — allegato III, parte A, lettera a), punto iii) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Applicazione di strumenti, tecnologie o pratiche tesi a<span>garantire la sostenibilit&#224; delle attivit&#224; umane legate all'ambiente marino</span>, anche riducendo la pressione delle attivit&#224; umane sull'ambiente marino, e che affrontano almeno uno dei seguenti temi estremamente preoccupanti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>inquinamento acustico sottomarino,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>perturbazioni del fondo marino,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>estrazione mineraria in mare profondo,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pesca,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>agricoltura e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>navigazione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Progetti volti a<span>prevenire e ridurre i rifiuti o i contaminanti marini</span> affrontandoli alla fonte sulla terraferma e/o in mare.</p></td></tr></tbody></table> Industria dell'acqua — allegato III, parte A, lettera a), punto iv) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Applicazione di tecnologie per i sistemi di produzione di acqua potabile e di trattamento delle acque reflue urbane, facendo ricorso a<span>processi efficienti in termini di risorse</span> per l'erogazione dei servizi idrici<a>&#160;(<span>26</span>)</a>, procedure e/o processi di controllo in loco per<span>ridurre o eliminare gli scarichi di sostanze inquinanti e/o patogene emergenti</span> negli effluenti di depurazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Applicazione di strumenti volti a garantire l'<span>erogazione di servizi idrici efficienti sotto il profilo delle risorse</span> e conformi alla direttiva sull'acqua potabile e alla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane alla popolazione residente nelle<span>zone rurali</span><a>&#160;(<span>27</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia</span> di soluzioni e/o opzioni di trattamento riguardanti le<span>acque di riciclaggio/depurazione</span> che attuano uno o pi&#249; dei seguenti sistemi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>concetti per l'approvvigionamento idrico (alternativo), il trattamento delle acque reflue, il riutilizzo, il recupero e il riciclaggio delle risorse<a>&#160;(<span>28</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>metodi di controllo alla fonte e tecnologie in loco efficaci in termini di costi per gli scarichi di sostanze inquinanti e patogene emergenti nel sistema di trattamento delle acque reflue,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>poli di innovazione per il trattamento delle acque in regioni attualmente prive di sistemi fognari e impianti di trattamento e igienizzazione adeguati, applicando tecnologie intelligenti e sistemi decentrati, con particolare riguardo per le fonti idriche alternative,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>approcci sistematici per evitare la perdita di acqua, energia e risorse nella produzione industriale e/o nell'infrastruttura relativa all'acqua e alle acque reflue.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>b)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di rifiuti</span></span>:<span>attivit&#224; per la realizzazione degli obiettivi specifici in materia di rifiuti fissati nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e nel settimo programma d'azione per l'ambiente, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>approcci integrati per l'attuazione dei piani e programmi in materia di rifiuti;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per l'attuazione e lo sviluppo della legislazione dell'Unione in materia di rifiuti, accordando particolare attenzione alle prime fasi della gerarchia dei rifiuti dell'Unione (prevenzione, riutilizzo e riciclaggio);</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; in materia di efficienza delle risorse e impatto del ciclo di vita dei prodotti, modelli di consumo e dematerializzazione dell'economia.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Per quanto riguarda i rifiuti, la tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e il settimo programma d'azione per l'ambiente mirano a raggiungere i seguenti obiettivi generali entro il 2020: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ridurre i rifiuti prodotti,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>aumentare al massimo il riciclaggio e il riutilizzo,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>limitare l'incenerimento ai materiali non riciclabili, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>limitare la messa in discarica ai rifiuti non riciclabili e non recuperabili.</p></td></tr></tbody></table> Sarà quindi data priorità ai temi elencati di seguito. Applicazione della legislazione in materia di rifiuti – allegato III, parte A, lettera b), punti i) e ii) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Attuazione di metodi di<span>gestione</span> (raccolta differenziata, selezione e riciclaggio)<span>dei rifiuti</span> nelle regioni ultraperiferiche dell'UE<a>&#160;(<span>29</span>)</a> o sulle isole<a>&#160;(<span>30</span>)</a> con una popolazione residente inferiore a 250&#160;000 abitanti<a>&#160;(<span>31</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Attuazione di<span>soluzioni innovative</span> dedicate a uno dei seguenti aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>raccolta differenziata e riciclaggio di<span>rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche</span> (RAEE)<span>e/o batterie e accumulatori</span> o riciclaggio di RAEE e/o batterie e accumulatori,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>smantellamento e riciclaggio di<span>veicoli fuori uso</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>demolizione selettiva</span> di costruzioni ed edifici con conseguente ottenimento di materiali o prodotti riciclati dal valore aggiunto<a>&#160;(<span>32</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>selezione e riciclaggio dal valore aggiunto della<span>plastica</span><a>&#160;(<span>33</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>raccolta differenziata e riciclo dei<span>biorifiuti</span>, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riciclaggio dei<span>materiali compositi per recuperare materie prime essenziali</span>.</p></td></tr></tbody></table><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>A complemento di tali soluzioni innovative e del progetto LIFE, le altre pertinenti operazioni di gestione dei rifiuti conformi alla gerarchia dei rifiuti andrebbero altres&#236; perseguite durante e dopo il periodo di svolgimento del progetto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Identificazione</span><a>&#160;(<span>34</span>)</a><span>e separazione delle sostanze pericolose contenute nei rifiuti</span> per consentire un riciclaggio con valore aggiunto<a>&#160;(<span>35</span>)</a> dei rifiuti trattati e uno smaltimento sicuro delle sostanze pericolose nel quadro del progetto.</p></td></tr></tbody></table> Rifiuti ed efficienza nell'uso delle risorse – allegato III, parte A, lettera b), punto iii) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Attuazione di<span>nuovi modelli e/o approcci imprenditoriali e/o di consumo per sostenere l'efficienza nell'uso delle risorse</span>, nei settori industriali prioritari definiti nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse<a>&#160;(<span>36</span>)</a> e nel piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare<a>&#160;(<span>37</span>)</a>, concentrandosi sulla durabilit&#224;, il riutilizzo, la riparazione e il riciclaggio dei prodotti e su processi alternativi alla vendita di prodotti. Gi&#224; durante lo svolgimento del progetto l'attuazione di nuovi modelli e approcci imprenditoriali dovrebbe:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dare luogo a una riduzione dell'impiego di risorse (ossia l'uso dei materiali, il consumo energetico e/o idrico, in funzione dei principali effetti), e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>favorire la trasformazione nelle piccole e medie imprese (PMI)<a>&#160;(<span>38</span>)</a> e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>integrare la dimensione sociale nel modello imprenditoriale.</p></td></tr></tbody></table><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>I processi alternativi comprendono, a titolo non esaustivo, la condivisione o la locazione, la rifabbricazione, la simbiosi industriale, l'ottimizzazione delle filiere alimentari, del trasporto e della mobilit&#224;, edifici e costruzioni/demolizioni sostenibili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>c)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche relative all'efficienza nell'uso delle risorse, compresi il suolo e le foreste, e all'economia verde e circolare</span></span>:<span>attivit&#224; per l'attuazione della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e del settimo programma d'azione per l'ambiente che non sono comprese da altre priorit&#224; tematiche di cui al presente allegato, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per la simbiosi industriale e il trasferimento delle conoscenze e sviluppo di nuovi modelli per il passaggio a un'economia circolare e verde;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; nel quadro della strategia tematica in materia di suolo (comunicazione della Commissione del 22&#160;settembre 2006 intitolata &#171;Strategia tematica per la protezione del suolo&#187;) con particolare attenzione alla mitigazione e alla compensazione dell'impermeabilizzazione del suolo nonch&#233; a un migliore uso del medesimo;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; per sistemi di monitoraggio e informazione forestale e per la prevenzione degli incendi boschivi.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> I progetti rientranti nelle priorità tematiche relative all'efficienza nell'uso delle risorse, compresi il suolo e le foreste, e all'economia verde e circolare si incentreranno sull'attuazione della tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse, del piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare ( 39 ) , della strategia tematica per la protezione del suolo ( 40 ) e della strategia forestale dell'Unione europea del 2013 ( 41 ) . Per quanto riguarda la simbiosi industriale, il trasferimento delle conoscenze e il passaggio a un'economia verde e circolare, si dovrebbe prestare particolare attenzione alle buone prestazioni ambientali e all'efficienza in termini di economia circolare e di impiego delle risorse da parte delle imprese, della politica dei consumatori, dei nuovi modelli imprenditoriali e di consumo e delle catene del valore. Il sostegno pubblico all'economia circolare sinora è stato sbilanciato a favore del «riciclaggio», mentre i progetti a favore del riutilizzo, della riparazione e della rifabbricazione sono sottorappresentati ( 42 ) . Se attuata lungo le catene del valore (locali), l'economia circolare ha un grande potenziale in termini di creazione di effetti sociali positivi, ad esempio per quanto concerne l'integrazione nel mercato del lavoro delle persone svantaggiate e la formalizzazione delle attività nell'economia sommersa. I progetti relativi all'economia circolare sono invitati a prendere in considerazione tali aspetti insieme agli impatti ambientali diretti e misurabili. Tali catene del valore affronteranno gli ambiti prioritari, promuovendo così anche l'attuazione della futura strategia dell'UE per la plastica nell'economia circolare ( 43 ) . Per quanto riguarda la protezione del suolo, è necessario migliorare la gestione del suolo e, in particolare, limitarne e attenuarne l'impermeabilizzazione. I dati relativi al suolo raccolti nel progetto dovrebbero essere forniti alle pertinenti banche dati regionali, nazionali e/o dell'UE. I progetti riguardanti le foreste dovrebbero contribuire al monitoraggio delle foreste stesse fornendo qualsiasi dato pertinente generato ai sistemi europei presenti e futuri di informazione sulle foreste. D'altro canto, è necessario individuare approcci alla silvicoltura che siano prossimi alla natura ed efficienti sotto il profilo dei costi o approcci alternativi simili per quanto riguarda i boschi piantati coetanei o caratterizzati da una sola specie, al fine di stimolare la biodiversità e la resilienza. In particolare, occorre adoperarsi per prevenire lo scoppio di incendi boschivi, ridurre al minimo le condizioni che ne favoriscono l'avanzamento e accrescere la resilienza complessiva delle foreste, specialmente nelle aree protette come i siti Natura 2000, che comprendono una parte consistente delle foreste e rappresentano l'asse portante dell'azione dell'UE per la tutela della natura. Sarà quindi data priorità ai temi elencati di seguito. Efficienza nell'impiego delle risorse, economia verde e circolare - allegato III, parte A, lettera c), punto i) Attuazione del concetto di economia circolare occupandosi di almeno uno dei settori prioritari del piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare ( 44 ) e garantendo l'impiego di risorse secondarie, materiali di scarto e/o rifiuti di alta qualità all'interno di una o più catene del valore. Già durante lo svolgimento del progetto l'attuazione dell'economia circolare dovrebbe: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>favorire la trasformazione nelle piccole e medie imprese (PMI), e/o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>integrare la dimensione sociale in una o pi&#249; catene del valore.</p></td></tr></tbody></table> Suolo — allegato III, parte A, lettera c), punto ii) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Attuazione di azioni in linea con gli orientamenti sull'impermeabilizzazione del suolo<a>&#160;(<span>45</span>)</a> con un'efficienza migliorata rispetto alle soluzioni di mercato, al fine di realizzare uno<span>sviluppo territoriale a livello regionale o nazionale senza ulteriore consumo di suolo o impermeabilizzazione del suolo</span>. Tali azioni prevedono almeno uno dei seguenti elementi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>azioni di limitazione e/o altre azioni di risanamento incentrate sui siti contaminati,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>mitigazione dell'impermeabilizzazione del suolo, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>compensazione per l'impermeabilizzazione del suolo.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Attuazione di<span>pratiche di gestione del suolo sostenibili e integrate</span> in linea con gli orientamenti volontari per la gestione sostenibile del suolo<a>&#160;(<span>46</span>)</a> attraverso reti o organizzazioni regionali, nazionali o transnazionali.</p></td></tr></tbody></table> Foreste — allegato III, parte A, lettera c), punto iii) Oltre ai dati degli indicatori relativi agli habitat e agli ecosistemi delle foreste e ai loro servizi, i progetti LIFE riguardanti le foreste dovrebbero fornire anche dati sugli indicatori pertinenti di cui ai criteri 1, 2, 4 e 5 degli indicatori pan-europei aggiornati per la gestione sostenibile delle foreste ( 47 ) . <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Applicazione efficace ed efficiente di strumenti, metodologie, tecniche, tecnologie e attrezzature per attuare<span>metodi di gestione forestale prossimi alla natura e alternative simili nel settore della silvicoltura</span><a>&#160;(<span>48</span>)</a><span>ad una gestione forestale pi&#249; intensiva</span><a>&#160;(<span>49</span>)</a> e/o metodi di gestione basati su<span>boschi piantati coetanei o caratterizzati da una sola specie</span>, con un'<span>efficienza sotto il profilo dei costi</span> paragonabile a quella delle operazioni su grande o media scala utilizzate in un contesto equivalente di gestione forestale pi&#249; intensiva e/o gestione di boschi coetanei e monospecie<a>&#160;(<span>50</span>)</a>.</p><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>La &#171;gestione forestale prossima alla natura&#187; (a volte chiamata anche &#171;silvicoltura ecologicamente sostenibile&#187; o &#171;silvicoltura a copertura continua&#187;) &#232; caratterizzata da pratiche volte a imitare i processi naturali e che puntano a combinare lo sfruttamento economico delle foreste e la conservazione della natura. Ne risultano foreste attivamente gestite, ma a pi&#249; livelli e ricche di specie, relativamente simili alle foreste naturali. Questo concetto include la gestione attiva delle foreste con raccolta di legname e pertanto non va confuso con approcci tesi esplicitamente a preservare i processi naturali, ad esempio nelle zone naturali protette. Le pratiche utilizzate generalmente possono variare leggermente da un paese all'altro, ma comportano solitamente i seguenti elementi: uso di specie arboree native o adattate al sito, rigenerazione naturale, impiego limitato di macchinari, inclusione di misure di conservazione della natura, esclusione dell'uso di fertilizzante o pesticidi, lunghi periodi di rotazione e raccolta a singolo fusto o a gruppo<a>&#160;(<span>51</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Sperimentazione e attuazione di metodi<a>&#160;(<span>52</span>)</a> intesi a<span>convertire le foreste esistenti ad alto rischio di incendio</span> in boschi pi&#249; resilienti con minor rischio di accumulo di combustibili e di diffusione degli incendi, basanti su pratiche di gestione delle foreste e del terreno che favoriscono le foreste di latifoglie o miste semi-naturali, escludono lo sfruttamento eccessivo dei relativi corpi idrici e/o garantiscono un uso sostenibile del suolo riducendo il rischio e/o l'intensit&#224; degli incendi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>d)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di ambiente e salute, compresi le sostanze chimiche e il rumore</span></span>:<span>attivit&#224; di sostegno per l'attuazione degli obiettivi specifici in materia di ambiente e salute fissati dal settimo programma d'azione per l'ambiente, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno per l'attuazione del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>53</span>)</a><span>(REACH) e del regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>54</span>)</a><span>(regolamento sui biocidi) al fine di garantire un uso pi&#249; sicuro, pi&#249; sostenibile o pi&#249; economico delle sostanze chimiche (compresi i nanomateriali)</span>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno per facilitare l'attuazione della direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>55</span>)</a><span>(direttiva sul rumore) al fine di raggiungere livelli di rumore che non comportino effetti negativi rilevanti o rischi per la salute umana;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno per evitare incidenti gravi, in particolare facilitando l'attuazione della direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>56</span>)</a><span>(direttiva Seveso III).</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Per quanto riguarda l'ambiente e la salute, si dovrebbero esplorare nuovi metodi per ridurre gli effetti delle sostanze chimiche, del rumore e degli incidenti industriali sull'ambiente e sulla salute umana. Sarà quindi data priorità ai seguenti temi dei progetti. Sostanze chimiche — allegato III, parte A, lettera d), punto i) Riduzione dell'impatto sull'ambiente o sulla salute umana di almeno uno dei seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>sostanze identificate come pericolose per la salute umana o l'ambiente a norma del regolamento relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele</span><a>&#160;(<span>57</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>effetti combinati degli agenti chimici</span>, compresi i<span>disgregatori endocrini</span>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>nanomateriali</span>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>prodotti biocidi e/o pesticidi</span>.</p></td></tr></tbody></table> Tale obiettivo è raggiunto attraverso una o più delle seguenti misure: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un uso pi&#249; sicuro e sostenibile,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la riduzione al minimo dell'esposizione ad agenti chimici tossici nei prodotti o nell'ambiente, e/o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la sostituzione con sostanze pi&#249; sicure o con soluzioni non chimiche.</p></td></tr></tbody></table> Rumore – allegato III, parte A, lettera d), punto ii) In questo ambito sarà data priorità ai progetti nelle aree urbane, al fine di migliorare la situazione per il numero maggiore possibile di persone. Riduzione del rumore prodotto dal traffico stradale nelle aree urbane densamente popolate mediante l'uso di rivestimenti e/o pneumatici a basso indice di rumorosità con un costo del ciclo di vita analogo a quello dei rivestimenti e/o degli pneumatici ordinari, garantendo tuttavia una notevole riduzione del rumore. Incidenti industriali – allegato III, parte A, lettera d), punto iii) Agevolazione dell'attuazione della direttiva Seveso III (direttiva 2012/18/UE) sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, tramite la realizzazione di strumenti metodologici particolarmente efficienti sotto il profilo dei costi per la mappatura dei rischi ambientali e per la salute umana e per far fronte agli effetti domino . I progetti prevedono l'applicazione dimostrativa di tali strumenti da parte di diversi responsabili e attuano misure di prevenzione o riduzione dei rischi sulla base degli stessi. <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>e)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di qualit&#224; dell'aria ed emissioni, compreso l'ambiente urbano</span></span>:<span>attivit&#224; di sostegno per la realizzazione degli obiettivi specifici in materia di aria ed emissioni fissati nella tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse e nel settimo programma d'azione per l'ambiente, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>approcci integrati per l'attuazione della legislazione sulla qualit&#224; dell'aria;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno per facilitare il rispetto delle norme dell'Unione in materia di qualit&#224; dell'aria e relative emissioni atmosferiche, compresa la direttiva 2001/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>58</span>)</a><span>(direttiva sui limiti nazionali di emissione);</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno per una migliore attuazione della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio</span><a>&#160;(<span>59</span>)</a><span>(direttiva sulle emissioni industriali), con particolare attenzione al miglioramento del processo di definire e attuare le migliori tecniche disponibili, garantendo la facilit&#224; dell'accesso del pubblico alle informazioni e rafforzando il contributo della direttiva sulle emissioni industriali all'innovazione.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> La priorità tematica «qualità dell'aria ed emissioni, compreso l'ambiente urbano» si incentra sull'attuazione della legislazione in materia di qualità dell'aria e di un approccio globale in risposta ai problemi presenti nell'ambiente urbano. L'inquinamento dell'aria è tuttora il problema di salute più grave collegato all'ambiente in Europa, con un tasso di mortalità più di dieci volte superiore a quello degli incidenti stradali, ed esercita anche un effetto significativo sugli ecosistemi (ad esempio il 70 % dei siti Natura 2000 dell'Unione è colpito da eutrofizzazione a causa dell'inquinamento atmosferico). Questo problema andrebbe affrontato conformemente alla futura strategia dell'Unione in materia di qualità dell'aria per il periodo fino al 2030. I progetti dovrebbero fare riferimento al particolato o all'NO 2 , e non alla CO 2 . Se l'obiettivo primario consiste nella riduzione della CO 2 , il progetto dovrebbe essere presentato nel quadro del sottoprogramma Azione per il clima. La direttiva sulle emissioni industriali è uno strumento fondamentale per la prevenzione e la riduzione dell'inquinamento da grandi fonti puntuali. L'esperienza acquisita con l'attuazione della direttiva (e della precedente direttiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell'inquinamento) ha permesso di individuare ulteriori esigenze in termini di informazione pubblica e introduzione di tecniche emergenti. Sarà quindi data priorità ai temi elencati di seguito. Legislazione in materia di qualità dell'aria e direttiva sui limiti nazionali di emissione – allegato III, parte A, lettera e), punti i) e ii) Salvo diversa ed esplicita indicazione, i progetti relativi alla qualità dell'aria in generale dovrebbero concentrarsi sulle aree urbane in modo da comprendere il numero maggiore possibile di persone. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p><span>Miglioramento della qualit&#224; dell'aria e riduzione delle emissioni di particolato</span> in aree caratterizzate da un elevato uso di combustibili solidi come la biomassa, il carbone e la torba per il riscaldamento domestico.&#160;Tali progetti attuano una o pi&#249; delle seguenti soluzioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni tecniche<a>&#160;(<span>60</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni di gestione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni normative e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni basate sugli incentivi<a>&#160;(<span>61</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p><span>Mobilit&#224; sostenibile per il trasporto su strada</span> con riguardo alle emissioni di inquinanti atmosferici, la cui riduzione &#232; essenziale per il rispetto delle norme sulla qualit&#224; dell'aria, concentrandosi su uno o pi&#249; dei seguenti aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>guida pi&#249; pulita in condizioni reali,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>veicoli su due o tre ruote pi&#249; puliti o elettrici e/o analisi e attuazione delle relative esigenze infrastrutturali su una scala di prova,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso di veicoli elettrici o a bassissime emissioni<a>&#160;(<span>62</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso di combustibili alternativi,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>programmi innovativi di messa a norma retroattiva dei veicoli<a>&#160;(<span>63</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>tecnologie alternative per il gruppo propulsore<a>&#160;(<span>64</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistemi di accesso alla circolazione a impatto elevato, come le zone a basse emissioni e i regimi di pedaggio stradale attraverso etichette e/o criteri di accesso avanzati, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso di piattaforme logistiche innovative<a>&#160;(<span>65</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Mobilit&#224; sostenibile nei settori del trasporto aereo e delle macchine mobili non stradali</span> per ridurre le emissioni, in particolare quelle prodotte dalle macchine mobili non stradali esistenti non (ancora) contemplate dal regolamento (UE) 2016/1628 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>66</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><p><span>Riduzione delle emissioni di ammoniaca, metano e particolato di origine agricola</span> a sostegno dell'applicazione del codice aggiornato di buone pratiche dell'UNECE per la riduzione delle emissioni di origine agricola<a>&#160;(<span>67</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> Direttiva sulle emissioni industriali — allegato III, parte A, lettera e), punto iii) Applicazione di tecniche di prevenzione e abbattimento dell'inquinamento citate dalla direttiva relativa alle emissioni industriali come tecniche emergenti. Ambiente urbano — allegato III, parte A, lettera e) Attuazione di politiche urbane integrate e approcci normativi a favore di una pianificazione e progettazione sostenibili e/o a sostegno di soluzioni tecniche innovative per migliorare almeno uno dei seguenti aspetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto pubblico e mobilit&#224; urbani,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soluzioni<a>&#160;(<span>68</span>)</a> riguardanti l'uso efficiente dell'energia o delle risorse oppure relative a energie rinnovabili o materiali a emissioni zero o a basse emissioni<a>&#160;(<span>69</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>produzione alimentare locale, e/o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>condizione degli ecosistemi urbani e dei relativi servizi<a>&#160;(<span>70</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> 3.2. Settore prioritario Natura e biodiversità Ai sensi dell'articolo 11, lettera a), del regolamento LIFE, l'obiettivo specifico dei temi dei progetti rientranti in questo settore prioritario e nelle relative priorità tematiche di cui all'allegato III del regolamento LIFE è «contribuire allo sviluppo e all'attuazione della politica e della legislazione dell'Unione in materia di natura e di biodiversità, compresa la strategia dell'Unione per la biodiversità fino al 2020, la direttiva 92/43/CEE del Consiglio ( 71 ) e la direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 72 ) , attraverso l'applicazione, lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci, buone pratiche e soluzioni». Il programma LIFE è stato uno strumento chiave a sostegno dell'attuazione delle direttive Uccelli e Habitat negli ultimi 25 anni e si è dimostrato funzionale, e in alcuni casi essenziale, per garantire la creazione della rete Natura 2000. Il controllo dell'adeguatezza delle direttive sulla tutela della natura ( 73 ) e il piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia ( 74 ) sottolineano la necessità di incrementare i finanziamenti a favore di tale settore prioritario, come prevede il regolamento delegato che modifica l'articolo 9, paragrafo 4, del regolamento LIFE. Il programma LIFE continuerà a concentrare sulla rete Natura 2000 le risorse finanziarie destinate al settore prioritario Natura e biodiversità, al fine di garantire il pieno rispetto degli impegni di cui all'obiettivo 1 della strategia per la biodiversità e promuovere nel contempo i progetti che affrontano gli obiettivi 2, 3, 4 e 5 della strategia per la biodiversità fino al 2020. I progetti LIFE in materia di natura e quelli in materia di biodiversità sono concepiti per integrarsi a vicenda e, ove opportuno, integrare altre priorità tematiche relative alla natura e alla biodiversità; ad esempio quando un progetto riguarda Natura 2000, dovrebbe affrontare anche la questione delle specie esotiche invasive, se del caso. Pertanto, per evitare incoerenze, i principi che si applicano nell'ambito di una delle priorità tematiche si applicano anche nell'ambito della priorità tematica complementare. Se i progetti che attuano gli obiettivi 2, 3, 4 e/o 5 della strategia per la biodiversità fino al 2020 vengono eseguiti (anche in parte) nei siti Natura 2000, le misure proposte devono essere conformi agli obiettivi di conservazione del sito, al suo piano di gestione o agli strumenti equivalenti e/o all'atto di designazione della zona speciale di conservazione. Inoltre i progetti LIFE riguardanti le foreste dovrebbero fornire anche dati sugli indicatori pertinenti di cui ai criteri 1, 2, 4 e 5 degli indicatori pan-europei aggiornati per la gestione sostenibile delle foreste ( 75 ) . <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>a)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di natura</span></span>:<span>attivit&#224; per l'attuazione delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; volte a migliorare lo stato di conservazione degli habitat e delle specie, compresi gli habitat e le specie marini e le specie di uccelli, di interesse per l'Unione;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; di sostegno dei seminari biogeografici della rete Natura 2000;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>iii)</span></p></td><td><p><span>approcci integrati per l'attuazione dei quadri di azioni prioritarie.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> È data priorità ai seguenti temi dei progetti che contribuiscono a realizzare l'obiettivo 1 della strategia sulla biodiversità fino al 2020 ai fini della piena attuazione delle direttive Uccelli e Habitat. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Miglioramento dello stato di conservazione dei tipi di habitat o delle specie di interesse comunitario<a>&#160;(<span>76</span>)</a> a norma delle direttive Uccelli e Habitat dell'UE, in relazione ai<span>siti Natura 2000 proposti o designati per tali tipi di habitat o specie</span><a>&#160;(<span>77</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Progetti volti a migliorare lo stato di conservazione dei tipi di habitat o delle specie di interesse comunitario, purch&#233; il loro<span>stato non sia &#171;soddisfacente/sicuro e non in declino&#187;</span> o<span>&#171;non noto&#187;</span>, secondo le valutazioni generali pi&#249; recenti fornite dagli Stati membri al livello geografico pertinente, ai sensi dell'articolo 17 della direttiva Habitat, o le valutazioni pi&#249; recenti condotte ai sensi dell'articolo 12 della direttiva Uccelli e le valutazioni degli uccelli a livello di Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Attuazione della<span>componente marina</span> delle direttive Habitat e Uccelli e le relative disposizioni di cui al descrittore 1 della direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, nei casi in cui tali progetti siano incentrati su una o pi&#249; delle azioni seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>completare e perfezionare gli inventari nazionali per l'istituzione della rete di siti Natura 2000 in alto mare,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ripristino e gestione dei siti marini della rete Natura 2000, compresa la preparazione e l'attuazione di piani di gestione dei siti,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>interventi che affrontano i conflitti legati a specie, habitat o siti tra la conservazione dell'ambiente marino e le esigenze dei pescatori o di altri &#171;utilizzatori del mare&#187;, nonch&#233; interventi che associano misure di conservazione all'uso sostenibile dei siti Natura 2000, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>approcci dimostrativi o innovativi per la valutazione o il monitoraggio dell'impatto esercitato dalle attivit&#224; umane sulle specie e sugli habitat marini critici e la loro applicazione quale strumento per orientare le misure di conservazione concrete.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>b)</p></td><td><p><span><span>Priorit&#224; tematiche in materia di biodiversit&#224;</span></span>:<span>attivit&#224; per l'attuazione della strategia dell'Unione sulla biodiversit&#224; fino al 2020, in particolare</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>i)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; volte a contribuire al conseguimento dell'obiettivo 2;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>ii)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; volte a contribuire al conseguimento degli obiettivi 3, 4 e 5.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> I seguenti progetti si incentrano sulla realizzazione degli obiettivi 2, 3, 4 e 5 della strategia sulla biodiversità fino al 2020, nella misura in cui si rivolgono primariamente agli obiettivi generali e specifici di cui agli articoli 3 e 11 del regolamento LIFE e possono pertanto essere finanziati a titolo del programma LIFE. Sarà data priorità ai temi dei progetti descritti di seguito. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Sviluppo e attuazione dei<span>piani e delle azioni a favore delle infrastrutture verdi</span><a>&#160;(<span>78</span>)</a> che<span>migliorano le condizioni degli ecosistemi e dei servizi che forniscono</span><a>&#160;(<span>79</span>)</a> e/o la<span>connettivit&#224;</span> tra i siti Natura 2000 e/o altre aree protette.</p><p>Sviluppo e applicazione di<span>metodi e/o tecniche ampiamente replicabili relativi alle infrastrutture verdi</span> in grado di mitigare efficacemente gli impatti negativi delle<span>infrastrutture dell'energia o dei trasporti</span> sulla biodiversit&#224; attraverso il rafforzamento della connettivit&#224;. Tali tecniche e/o metodi dovrebbero essere<span>pi&#249; efficienti sotto il profilo dei costi rispetto alle soluzioni qualitativamente equivalenti</span> gi&#224; proposte sul mercato e, se del caso, portare a soluzioni condivise gratuitamente o all'elaborazione di norme tecniche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Sviluppo e applicazione di strumenti volti a<span>integrare la biodiversit&#224; nelle decisioni finanziarie e imprenditoriali</span>, in modo da garantire, attraverso la conservazione e il ripristino della biodiversit&#224; conseguiti durante il progetto,<span>che non vi sia alcuna perdita netta di biodiversit&#224; e/o che la redditivit&#224; dei servizi ecosistemici sia rafforzata</span><a>&#160;(<span>80</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Attenzione per le<span>specie o gli habitat a rischio</span> che<span>non figurano negli allegati della direttiva Habitat</span>, ma il cui stato &#232; considerato<span>&#171;a rischio&#187; o peggio</span> nelle liste rosse europee sulle specie<a>&#160;(<span>81</span>)</a> o gli habitat<a>&#160;(<span>82</span>)</a> o nella lista rossa della IUCN<a>&#160;(<span>83</span>)</a> per quanto riguarda le specie non comprese nelle liste rosse europee.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Lotta alle<span>specie esotiche invasive</span><a>&#160;(<span>84</span>)</a> attraverso la sperimentazione e l'attuazione delle tre fasi seguenti su una scala territoriale adeguata nell'ambito di un quadro circostanziato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impedire l'introduzione di specie esotiche invasive, in particolare affrontando il problema dei vettori prioritari di introduzione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>istituire un sistema di individuazione ed eradicazione rapida, e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>eradicare, controllare o contenere le specie esotiche invasive individuate.</p></td></tr></tbody></table><p>I progetti dovrebbero essere concepiti in modo da migliorare i quadri tecnici, amministrativi e/o giuridici esistenti o introdurne di nuovi al livello pertinente, segnatamente, ma non esclusivamente, in relazione alle specie incluse nell'elenco delle specie esotiche invasive dell'Unione in applicazione dell'articolo 4, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>85</span>)</a>.</p><p><span>Nota esplicativa:</span> laddove una fase sia gi&#224; stata affrontata indipendentemente dal progetto o non sia possibile affrontarla nell'ambito dello stesso, le azioni del progetto devono essere quantomeno situate chiaramente in un quadro pi&#249; ampio che metta in relazione tutte le tre fasi.</p></td></tr></tbody></table> 3.3. Settore prioritario Governance e informazione in materia ambientale Ai sensi dell'articolo 12, lettera a), del regolamento LIFE, l'obiettivo specifico dei temi dei progetti rientranti in questo settore prioritario e nelle relative priorità tematiche di cui all'allegato III del regolamento LIFE è «promuovere la sensibilizzazione in materia ambientale, anche per ottenere il sostegno del pubblico e delle parti interessate all'elaborazione delle politiche ambientali dell'Unione, e promuovere la conoscenza in materia di sviluppo sostenibile e nuovi modelli di consumo sostenibile». <table><col/><tbody><tr><td><p><span>Regolamento LIFE, allegato III</span></p><p><span><span>Settore prioritario Governance e informazione in materia ambientale:</span></span></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>a)</span></p></td><td><p><span>campagne di informazione, comunicazione e sensibilizzazione in linea con le priorit&#224; del settimo programma d'azione per l'ambiente;</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>b)</span></p></td><td><p><span>attivit&#224; a sostegno di un processo di controllo efficace e misure di promozione della conformit&#224; in relazione alla legislazione ambientale dell'Unione, nonch&#233; attivit&#224; a sostegno di sistemi e strumenti di informazione relativi all'attuazione della legislazione ambientale dell'Unione.</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Campagne di informazione, comunicazione e sensibilizzazione – allegato III, parte C, lettera a) Nella valutazione del valore aggiunto europeo dei progetti proposti si terrà conto della portata geografica delle campagne di informazione, comunicazione e sensibilizzazione. Sensibilizzazione del pubblico di riferimento riguardo a problemi ambientali, politiche, strumenti e/o normative dell'UE in materia di ambiente , allo scopo di cambiarne la percezione e promuovere l'adozione di pratiche e comportamenti rispettosi dell'ambiente e/o l'impegno diretto dei cittadini. I candidati devono fornire prove sostanziali del fatto che un cambiamento dei livelli di consapevolezza ( 86 ) nel settore o nei settori affrontati dal progetto è un fattore essenziale a sostegno della corretta attuazione e/o del futuro sviluppo delle politiche, degli strumenti e/o delle normative dell'UE in materia di ambiente. Le attività di sensibilizzazione dovrebbero prevedere la copertura più ampia possibile in relazione alla specifica questione trattata ( 87 ) . I problemi ambientali, le politiche, gli strumenti e/o le normative dell'UE in materia di ambiente dovrebbero essere direttamente correlati a uno o più dei temi elencati fra le tre priorità seguenti ( 88 ) : <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Crescita verde:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>consumo sostenibile, con un'attenzione particolare alla prevenzione dei rifiuti, in particolare i rifiuti plastici, alimentari e marini,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>transizione verso l'economia circolare, in particolare attuazione di modelli imprenditoriali sostenibili e di una produzione, prodotti e servizi sostenibili<a>&#160;(<span>89</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Creazione di collegamenti con i cittadini:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Natura 2000 e i benefici tratti dall'attuazione della legislazione europea in materia di ambiente, in linea con il piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia<a>&#160;(<span>90</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>specie esotiche invasive,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso sicuro delle sostanze chimiche,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>benefici della natura, comprese le infrastrutture verdi e i relativi servizi ecosistemici.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Realizzare gli obiettivi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>qualit&#224; dell'aria nelle aree urbane e i suoi effetti sulla salute, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>benefici dell'attuazione della normativa sulle acque.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Attività a sostegno di un processo di controllo efficace e misure di promozione della conformità — allegato III, parte C, lettera b) Sistemi di informazione, qualità della pubblica amministrazione e approcci volontari <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p><span>Miglioramento dei sistemi di informazione in materia ambientale</span> gestiti dalle autorit&#224; pubbliche per<span>la raccolta, il trattamento, la memorizzazione e la condivisione in formato elettronico di informazioni ambientali</span>, sviluppando e mettendo a disposizione nuovi sistemi o migliorando quelli esistenti, ove presenti. I progetti dovrebbero migliorare l'attuazione della politica ambientale dell'Unione ed essere conforme agli obblighi dell'UE in materia di informazione.</p><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>I miglioramenti possono consistere nella riduzione dell'onere amministrativo, nel miglioramento della condivisione di informazioni con le autorit&#224; e tra le stesse, nell'ottimizzazione degli usi finali delle informazioni ambientali, compresa la presentazione di relazioni, e nel miglioramento dei servizi destinati agli utenti finali, compreso il pubblico.</p><p>Per quanto riguarda i dati di monitoraggio relativi alle sostanze chimiche, i progetti dovrebbero migliorare la disponibilit&#224; e l'accessibilit&#224; di tali dati ai fini delle procedure normative attraverso il ricorso alla piattaforma di informazione per il monitoraggio delle sostanze chimiche (IPCHEM), collegando e correlando i dati di monitoraggio ai dati sulla salute umana e ambientale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p><span>Miglioramento della capacit&#224; e della qualit&#224; dell'amministrazione pubblica in relazione a piani, programmi, analisi, esami e valutazioni e/o ad autorizzazioni, deroghe e altre decisioni su specifiche attivit&#224;</span>, anche in partenariato con enti privati, ove opportuno, nell'ottica di ridurre l'onere amministrativo, ottimizzando nel contempo i risultati ambientali e integrando, se del caso, la conservazione della natura.</p><p>Occorre affrontare uno o pi&#249; dei seguenti aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Piani, programmi, analisi, esami e valutazioni</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani relativi alla qualit&#224; dell'aria</span><a>&#160;(<span>91</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico</span><a>&#160;(<span>92</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani di gestione dei bacini idrografici</span><a>&#160;(<span>93</span>)</a> e programmi di misure, analisi ed esami correlati,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani relativi allo spazio marittimo</span> e programmi di misure correlati, nonch&#233; strategie marine, nell'ottica di garantire sinergie con Natura 2000 e i piani di gestione dei bacini idrografici,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani di gestione del rischio di alluvioni</span><a>&#160;(<span>94</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani d'azione sui nitrati</span><a>&#160;(<span>95</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani di gestione dei rifiuti</span><a>&#160;(<span>96</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>pianti di gestione di Natura 2000</span><a>&#160;(<span>97</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani di gestione delle foreste previsti dal regolamento sullo sviluppo rurale</span>, al fine di migliorare la biodiversit&#224; delle foreste,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>piani di utilizzazione del suolo e altri piani che richiedono una valutazione ambientale strategica</span><a>&#160;(<span>98</span>)</a>, per tenere meglio conto degli ecosistemi<a>&#160;(<span>99</span>)</a> e dei relativi servizi<a>&#160;(<span>100</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>valutazione dei servizi ecosistemici e attivit&#224; connesse</span><a>&#160;(<span>101</span>)</a>, e/o</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Decisioni relative</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>alle emissioni degli impianti industriali</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>alla gestione dei rifiuti</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>all'inquinamento idrico e al prelievo d'acqua</span><a>&#160;(<span>102</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>alla tutela della natura</span><a>&#160;(<span>103</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>Per i piani o programmi o le altre misure, il miglioramento della capacit&#224; e della qualit&#224; dell'amministrazione pubblica potrebbe riguardare uno o pi&#249; dei seguenti aspetti: coinvolgere e sostenere le parti interessate, consultare il pubblico, ottimizzare il contenuto dei documenti, monitorare l'attuazione e la conformit&#224; con la misura in questione, condividere le migliori pratiche, impiegare metodologie efficaci per la preparazione, revisione e valutazione ambientale delle misure in causa. Il miglioramento della capacit&#224; di monitoraggio ad esempio grazie a tecniche di monitoraggio ampiamente diffuse di monitoraggio in tempo reale, attuate coerentemente in molteplici localit&#224;, aumenta le opportunit&#224; e accresce la base di informazioni non solo per le valutazioni dei piani, ma anche per la creazione di nuovi piani dinamici.</p><p>Per quanto riguarda i piani di gestione di Natura 2000 e le relative decisioni in materia di tutela della natura, &#232; opportuno tenere conto delle raccomandazioni formulate durante i seminari biogeografici di Natura 2000. In merito alle decisioni relative alla tutela della natura, queste riguardano i requisiti di autorizzazione di cui all'articolo 6, paragrafi 3 e 4, della direttiva Habitat e le norme di tutela delle specie di cui agli articoli 12 e 16 della direttiva Habitat e agli articoli 5 e 9 della direttiva Uccelli.</p><p>La valutazione comprende la misurazione e la modellizzazione, nonch&#233; la creazione e/o il miglioramento degli inventari delle emissioni.</p><p>Le decisioni sono quelle prese dalle autorit&#224; competenti allo scopo di rispettare le pertinenti normative dell'UE in materia di ambiente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Sviluppo, promozione, attuazione e/o armonizzazione di uno o pi&#249; dei seguenti approcci volontari e relativa utilizzazione</span> da parte degli enti al fine di ridurre l'impatto sull'ambiente delle loro attivit&#224;, dei loro prodotti e dei loro servizi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>verifica da parte di terzi</span> dell'efficacia delle tecnologie innovative una volta che sono pronte per il mercato, come ad esempio la verifica delle tecnologie ambientali (Environmental Technology Verification, ETV)<a>&#160;(<span>104</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>regole di categoria relative all'impronta ambientale dei prodotti (product environmental footprint category rules, PEFCR) e/o regole settoriali relative all'impronta ambientale delle organizzazioni (organisation environmental footprint sectoral rules, OEFSR)</span> definite a livello europeo per i prodotti e i settori non ancora contemplati dalle PEFCR/OEFSR vigenti e relative banche dati di alta qualit&#224;, sulla base della<span>metodologia europea per la misurazione dell'impronta ecologica</span><a>&#160;(<span>105</span>)</a> e dei pi&#249; recenti orientamenti disponibili<a>&#160;(<span>106</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>azioni, servizi, reti e nuovi modelli imprenditoriali</span> finalizzati a promuovere l'uso di prodotti rifabbricati, riparati, rimessi a nuovo e/o riutilizzati anche in relazione alla durabilit&#224; e all'obsolescenza programmata del prodotto, e/o per promuovere l'uso di marchi di qualit&#224; ecologica riconosciuti quale il<span>marchio di qualit&#224; ecologica dell'UE</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>capitolati d'appalto e/o strumenti di monitoraggio della diffusione</span> comuni per le autorit&#224; pubbliche con esigenze di acquisto analoghe, al fine di promuovere la diffusione di<span>appalti pubblici verdi e circolari</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>collegamento degli incentivi normativi, finanziari o di immagine alle prestazioni ambientali utilizzando il sistema<span>EMAS</span>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>valutazione della<span>prestazione ambientale degli edifici</span> utilizzando il quadro in materia di edilizia con indicatori chiave<a>&#160;(<span>107</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Garanzia della conformità ambientale e accesso alla giustizia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p><span>Sostegno alla garanzia della conformit&#224; ambientale</span> sviluppando e attuando strategie transfrontaliere, nazionali o regionali basate sui rischi, o attuando quelle esistenti, per<span>promuovere, controllare e far rispettare la conformit&#224;</span> attraverso l'uso di una combinazione di diritto amministrativo, diritto penale e responsabilit&#224; ambientale in relazione a uno o pi&#249; dei seguenti aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>reati e illeciti relativi ai rifiuti,</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>traffico illegale di specie selvatiche,</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>reati e illeciti relativi alle specie selvatiche e alla natura, compreso il disboscamento illegale,</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>inquinamento idrico diffuso e/o localizzato e/o l'estrazione illegale di acqua,</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>fonti localizzate e diffuse di inquinamento atmosferico.</span></p></td></tr></tbody></table><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>Per &#171;basata sui rischi&#187; si intende una valutazione, in primo luogo, della probabilit&#224; con cui talune categorie di persone commetteranno illeciti e, in secondo luogo, della gravit&#224; dell'impatto atteso sull'ambiente e sulla salute umana. Maggiore &#232; la probabilit&#224; di infrazione e maggiore l'impatto atteso, pi&#249; &#232; urgente la necessit&#224; di intervenire. La scelta dell'intervento dovrebbe riflettere la natura dei rischi ed essere tesa a mitigarli nella misura del possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p><span>Sostegno alla garanzia della conformit&#224; ambientale</span> istituendo nuove<span>reti</span> transfrontaliere, nazionali o regionali di<span>professionisti o esperti</span> della garanzia della conformit&#224; ambientale, o rafforzando quelle esistenti, ove presenti, e/o creando nuove<span>qualifiche professionali e misure di formazione</span><a>&#160;(<span>108</span>)</a>, o migliorando quelle esistenti, ove presenti, allo scopo di migliorare la conformit&#224; agli strumenti ambientali vincolanti dell'UE attraverso la promozione, il controllo e l'applicazione della conformit&#224;, servendosi di una combinazione di diritto amministrativo, diritto penale e responsabilit&#224; ambientale.</p><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>I professionisti della garanzia della conformit&#224; ambientale comprendono quanti lavorano per autorit&#224; e organismi con responsabilit&#224; di garanzia della conformit&#224;, come ad esempio le autorit&#224; locali, regionali, di polizia e doganali, le agenzie e gli ispettorati ambientali, gli organismi pubblici supremi di audit e la magistratura. Sono inoltre compresi le organizzazioni non governative, gli accademici e i ricercatori specializzati in uno o pi&#249; aspetti della garanzia della conformit&#224;. Per quanto riguarda le qualifiche professionali e le misure di formazione, i progetti dovrebbero garantire le credenziali accademiche e massimizzare il potenziale delle tecnologie dell'informazione attraverso strumenti quali webinar e corsi online aperti e di massa per consentire all'apprendimento a distanza di raggiungere quanti pi&#249; professionisti nel modo pi&#249; economicamente efficiente possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><p><span>Sviluppo e utilizzo di azioni e strumenti innovativi per promuovere, monitorare e far rispettare la conformit&#224;</span> attraverso la messa a punto di azioni e strumenti nuovi, o il potenziamento di quelli esistenti, ove presenti, appartenenti a una o pi&#249; delle seguenti categorie:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>sistemi e tecniche di promozione della conformit&#224;</span> basati sui rischi,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>sistemi e tecniche</span> basati sui rischi<span>per un efficace monitoraggio della conformit&#224;</span> agli strumenti vincolanti dell'UE in materia di ambiente e per comprovare e analizzare i problemi di conformit&#224; su cui basare con affidabilit&#224; azioni di follow-up,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>sistemi e tecniche</span> basati sui rischi<span>per garantire un seguito e un'applicazione efficaci</span> che rispondano alla non conformit&#224; agli strumenti vincolanti dell'UE in materia di ambiente o alle relative responsabilit&#224; e che contemplino il ricorso al diritto amministrativo, al diritto penale e alla responsabilit&#224; ambientale.</p></td></tr></tbody></table><p><span>Nota esplicativa</span></p><p>I sistemi e le tecniche basati sui rischi hanno l'obiettivo di comprendere in che misura i proprietari terrieri, le industrie, le PMI, le imprese di servizi pubblici o altri soggetti (&#171;parti responsabili&#187;) ottemperano ai loro obblighi nel quadro degli strumenti vincolanti dell'UE in materia ambientale e quali saranno gli effetti della mancata conformit&#224; sull'ambiente e sulla salute umana. Sulla base delle informazioni cos&#236; ottenute, tali sistemi e tecniche puntano a incoraggiare la conformit&#224; e disincentivare la non conformit&#224; attraverso la promozione, il monitoraggio e l'applicazione.</p><p>I sistemi e le tecniche di promozione possono implicare l'uso di orientamenti, servizi di consulenza, campagne di sensibilizzazione, accordi di partenariato o sistemi di automonitoraggio per aiutare i soggetti incaricati a conformarsi. I sistemi e le tecniche di monitoraggio potrebbero comprendere ispezioni in loco, sorveglianza (anche mediante l'impiego di satelliti e droni), controlli a campione, raccolta di informazioni, analisi industriale, indagini di polizia, analisi dei dati e audit ambientali. Le tecniche di follow-up e di applicazione possono avere una copertura analoga.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><p><span>Miglioramento della gestione delle denunce e delle segnalazioni ambientali del pubblico da parte delle autorit&#224; pubbliche</span>, ove opportuno anche in cooperazione con enti privati, attraverso lo sviluppo e la messa a punto di nuovi<span>sistemi e tecniche di gestione delle denunce e delle segnalazioni</span> del pubblico, o il potenziamento di quelli esistenti, se presenti, allo scopo di ottimizzare l'affidabilit&#224; delle informazioni fornite, agevolare l'interazione tra le autorit&#224; e il pubblico, ridurre al minimo l'onere amministrativo e contribuire all'efficace attuazione degli strumenti vincolanti dell'UE in materia ambientale.</p><p><span>Nota esplicativa:</span></p><p>I sistemi e le tecniche di gestione delle denunce e delle segnalazioni possono includere i sistemi elettronici di gestione delle denunce, gli sportelli di assistenza telefonica, gli osservatori dei cittadini e altre piattaforme scientifiche dei cittadini. Le piattaforme scientifiche dei cittadini possono, tra l'altro, consentire alle autorit&#224; nazionali, regionali e locali competenti di coinvolgere i cittadini nel monitoraggio dello stato dell'ambiente e in altre forme di sorveglianza, generando nel contempo anche dati pi&#249; armonizzati e fruibili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><p><span>Promozione dell'accesso alla giustizia nelle questioni ambientali e/o mediazione</span> tra il pubblico, le ONG, gli avvocati, la magistratura, le amministrazioni pubbliche o altre parti interessate, nell'ottica di migliorare la conoscenza, la comprensione e l'applicazione di tali strumenti per la gestione delle controversie in materia ambientale, con una particolare attenzione a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>salvaguardare<span>la salute e il benessere</span> delle persone attraverso gli obblighi imposti dagli strumenti dell'UE in materia di aria, acqua e rifiuti interessati dalle priorit&#224; tematiche del programma LIFE,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>tutelare la natura, la biodiversit&#224;</span> e<span>la qualit&#224; delle acque</span> attraverso gli strumenti in materia di natura, biodiversit&#224; e acqua interessati dalle priorit&#224; tematiche del programma LIFE,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>applicare efficacemente la<span>direttiva sulla responsabilit&#224; ambientale</span><a>&#160;(<span>109</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table><p>I progetti dovrebbero basarsi sui moduli e sulle conoscenze tecniche nel settore della formazione in materia di diritto ambientale sviluppati dalla Commissione<a>&#160;(<span>110</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> 4. COLLEGAMENTO DEGLI OBIETTIVI GENERALI ALLE SOVVENZIONI PER AZIONI NELL'AMBITO DEL SOTTOPROGRAMMA AZIONE PER IL CLIMA Conformemente agli obiettivi generali del regolamento LIFE, e al fine di garantire il valore aggiunto europeo richiesto, l'attuazione delle sovvenzioni per azioni sarà collegata ai settori prioritari menzionati all'articolo 13 del regolamento LIFE, ossia mitigazione dei cambiamenti climatici, adattamento ai cambiamenti climatici e governance e informazione in materia di clima, e agli obiettivi specifici di cui agli articoli 14, 15 e 16 del regolamento LIFE. Non sono previsti priorità tematiche e temi dei progetti per le sovvenzioni per azioni concesse nel quadro del sottoprogramma Azione per il clima; tuttavia gli ambiti strategici pertinenti per il sottoprogramma sono elencati di seguito e gli inviti annuali a presentare proposte contengono altresì ambiti di lavoro più dettagliati in relazione a quelli illustrati in appresso. Il programma LIFE contribuirà alla trasformazione dell'Unione in una società a basse emissioni carbonio e resiliente sotto il profilo climatico, sostenendo l'attuazione della politica dell'UE in materia di clima e preparando l'Unione alle sfide riguardanti l'azione per il clima dei prossimi anni e decenni. In tale contesto, le priorità consistono nell'attuare gli obiettivi del quadro 2030 per il clima e l'energia e della tabella di marcia 2050 nonché l'accordo di Parigi e la politica di adattamento. Le tecnologie emergenti in materia di mitigazione dei cambiamenti climatici saranno agevolate attraverso progetti di migliori pratiche, dimostrativi e pilota al fine di assegnare loro ulteriori fondi ove opportuno. La politica climatica dell'Unione sarà saldamente legata alle migliori pratiche e iniziative locali e ad esempi dimostrativi di strategie migliori e inedite per realizzare la transizione verso una società a basse emissioni di carbonio e resiliente sotto il profilo climatico. Per ottenere i risultati previsti occorrerà esaminare anche le tecnologie/soluzioni a basse emissioni di carbonio esistenti per quanto riguarda gli ostacoli non tecnologici che ne impediscono la penetrazione del mercato. Inoltre il programma LIFE sosterrà l'attuazione della strategia dell'Unione di adattamento ai cambiamenti climatici per contribuire a migliorare la resilienza dell'Europa ( 111 ) . Per quanto riguarda la mitigazione dei cambiamenti climatici, i progetti dovrebbero dimostrare a livello nazionale, regionale o subregionale l'attuazione di strategie a basse emissioni di carbonio o di piani di gestione del territorio. Sono comprese l'integrazione in tutti i settori di misure in materia di riduzione delle emissioni e di uso efficiente delle risorse e la promozione di strumenti volti a incoraggiare modifiche del comportamento. Sarà inoltre fornito sostegno allo sviluppo di nuovi approcci (regioni e città modello), ove opportuno attraverso il Patto globale dei sindaci per il clima e l'energia ( 112 ) , per produrre, consumare e governare con un impatto orientato al cambiamento. Per quanto concerne il settore prioritario dell'adattamento ai cambiamenti climatici, l'attuazione delle strategie di adattamento dovrebbe essere sostenuta concentrandosi su una serie di ambiti chiave che presentano un valore aggiunto europeo, compresi i progetti a livello regionale e transfrontaliero, nonché mediante azioni di adattamento basate sugli ecosistemi, se del caso. I progetti avranno un potenziale dimostrativo e di trasferibilità e dovrebbero permettere la promozione di soluzioni di adattamento innovative, in particolare mobilitando il settore privato e, se del caso, ricorrendo al Patto globale dei sindaci. I progetti dovrebbero altresì promuovere sinergie tra le politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione degli stessi, nonché tra le politiche di riduzione del rischio di catastrofi. La politica climatica attuale e futura dell'Unione potrebbe essere sostenuta da applicazioni nei seguenti settori relativi all'azione per il clima: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Mitigazione dei cambiamenti climatici</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Sforzi da parte degli Stati membri e delle autorit&#224; regionali/locali per ridurre le emissioni di gas a effetto serra nei settori non contemplati dal sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (EU Emissions Trading System &#8211; EU ETS, di cui alla direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>113</span>)</a>) e dalla decisione sulla condivisione dello sforzo (decisione n. 406/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>114</span>)</a>): trasporti e carburanti, agricoltura, edilizia (ad esempio efficienza energetica negli edifici), uso del suolo, cambiamento della destinazione dei suoli e silvicoltura,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sviluppo e attuazione della contabilizzazione dei gas a effetto serra e mitigazione dei cambiamenti climatici nel settore dell'uso del suolo,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sviluppo di pratiche di gestione del territorio che incidano sulle emissioni e sugli assorbimenti delle emissioni, come ad esempio misure complementari a quelle sostenute nel quadro dei fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE), regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>115</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>azioni che rafforzano il funzionamento del sistema di scambio di quote di emissione e che incidono sulla produzione industriale ad alta intensit&#224; di energia e di gas a effetto serra,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>gas fluorurato e sostanze dannose per l'ozono, in particolare progetti che contribuiscono all'attuazione del protocollo di Montreal e del relativo emendamento di Kigali, nonch&#233; del regolamento dell'UE sui gas fluorurati a effetto serra, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitoraggio e rendicontazione dei gas a effetto serra da parte delle autorit&#224;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>Adattamento ai cambiamenti climatici</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pianificazione dell'adattamento urbano e dell'uso del suolo che limiti gli effetti dei cambiamenti climatici,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>resilienza delle infrastrutture, compresa la realizzazione di infrastrutture blu-verdi e di approcci all'adattamento basati sugli ecosistemi,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>gestione sostenibile delle acque in aree tendenti alla siccit&#224;, gestione delle alluvioni e delle coste,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>resilienza dei settori dell'agricoltura, della silvicoltura e del turismo, anche sulle isole e nelle aree montane, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostegno alle regioni ultraperiferiche dell'UE: preparazione a eventi meteorologici estremi, in particolare nelle aree costiere.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>Governance e informazione in materia di clima</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>elaborazione e attuazione di strategie nazionali in materia di clima ed energia per il 2030 e/o di strategie per la met&#224; del secolo,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>incentivi al cambiamento di comportamento, integrazione delle misure di riduzione delle emissioni e di utilizzazione efficiente delle risorse in tutti i settori,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>valutazione del funzionamento dell'EU ETS da parte delle autorit&#224;,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>creazione di capacit&#224;, sensibilizzazione degli utenti finali e della catena di distribuzione delle attrezzature per i gas fluorurati,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitoraggio, analisi e valutazione ex post della politica in materia di clima, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>migliori pratiche e attivit&#224; di sensibilizzazione riguardanti le esigenze di adattamento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 5. METODOLOGIA TECNICA DELLA PROCEDURA DI SELEZIONE DEI PROGETTI E CRITERI DI SELEZIONE E AGGIUDICAZIONE DELLE SOVVENZIONI (ARTICOLO 24, PARAGRAFO 2, LETTERA d), DEL REGOLAMENTO LIFE) La metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti e, per le sovvenzioni, i principali criteri specifici di ammissibilità ( 116 ) e di aggiudicazione ai sensi degli articoli 2 e 19 del regolamento LIFE sono descritti in appresso. La metodologia e i criteri sono essenzialmente identici per le stesse tipologie di progetti nell'ambito di entrambi i sottoprogrammi e si farà quindi riferimento esplicito a uno dei sottoprogrammi soltanto nei casi in cui vi siano differenze. Per tutti i tipi di sovvenzioni, la complementarità e l'uso ottimale dei finanziamenti dell'Unione, compreso il finanziamento di attività complementari a titolo di altri strumenti finanziari dell'Unione, come previsto all'articolo 8 del regolamento LIFE, saranno valutati e presi in considerazione nell'ambito del criterio di aggiudicazione «valore aggiunto europeo: sinergie». Al fine di evitare sovrapposizioni indesiderate, i candidati dovranno spiegare il motivo per cui hanno scelto di presentare domanda di finanziamento a titolo del programma LIFE anziché di altri fondi dell'Unione nel caso in cui anche questi ultimi possano finanziare interventi o progetti analoghi. I progetti nell'ambito di un settore prioritario non dovrebbero pregiudicare gli obiettivi ambientali o climatici di un altro settore prioritario, a meno che questo effetto non sia chiaramente spiegato e motivato nella proposta e, se del caso, le possibili alternative e misure di mitigazione e adattamento siano state opportunamente pianificate. Ulteriori informazioni saranno fornite nelle linee guida per le candidature e la valutazione, pubblicate unitamente ai relativi inviti a presentare proposte. Nel quadro dell'attuale programma di lavoro pluriennale e del regolamento LIFE, la selezione dei progetti può essere soggetta ad adattamenti e razionalizzazioni in ciascun invito annuale a presentare proposte. 5.1. Sovvenzioni per azioni Le proposte dei candidati che rientrano in una situazione di esclusione o che non soddisfano i criteri di ammissibilità generali di cui all'articolo 131 del regolamento finanziario saranno rigettate. Le proposte devono inoltre soddisfare i requisiti di ammissibilità (per esempio, per alcuni progetti, la domanda può essere presentata soltanto in formato digitale) e i criteri di ammissibilità (per esempio conformità agli orientamenti sull'ammissibilità delle entità israeliane e relative attività nei territori occupati da Israele da giugno 1967 alle sovvenzioni, ai premi e agli strumenti finanziari dell'UE a partire dal 2014 ( 117 ) ) applicabili a tutte le sovvenzioni per azioni a titolo del programma LIFE, che saranno espressamente indicati anche nelle relative linee guida per le candidature. I criteri di ammissibilità applicabili a ciascuna tipologia di progetti sono indicati in appresso sotto il relativo titolo. I criteri che si applicano indistintamente a tutte le tipologie di progetti sono indicati al punto 5.1.1 (Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettere a), b), c) e h), del regolamento LIFE). Ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento LIFE, le persone giuridiche aventi sede al di fuori dell'Unione possono partecipare ai progetti di cui all'articolo 18 del regolamento LIFE, a condizione che il beneficiario incaricato del coordinamento del progetto abbia sede nell'Unione e che l'attività da svolgere al di fuori dell'Unione risponda ai requisiti di cui all'articolo 6, paragrafo 1, del regolamento LIFE. Pertanto tali attività devono essere necessarie per raggiungere gli obiettivi ambientali e climatici dell'Unione e per garantire l'efficacia degli interventi effettuati nei territori degli Stati membri ai quali si applica il trattato. Ai sensi dell'articolo 7 del regolamento LIFE, nel corso dell'attuazione del programma LIFE è possibile la cooperazione con le organizzazioni internazionali competenti e con i rispettivi organi e istituzioni, al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE. Inoltre le proposte saranno selezionate soltanto se, sulla base dei documenti giustificativi specifici relativi alle prestazioni del candidato negli anni precedenti, possono dimostrare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la capacit&#224; operativa &#8212; il candidato deve possedere le competenze e le qualifiche professionali necessarie per completare il progetto, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la capacit&#224; finanziaria &#8212; il candidato deve disporre di fonti di finanziamento stabili e sufficienti a sostenere l'attivit&#224; per l'intera durata del progetto e partecipare al relativo finanziamento.</p></td></tr></tbody></table> L'articolo 131 del regolamento finanziario si applica alla selezione degli enti pubblici e delle organizzazioni internazionali per quanto attiene alla loro capacità finanziaria. 5.1.1. Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettere a), b), c) e h), del regolamento LIFE La selezione dei progetti pilota, dimostrativi, di buone pratiche e d'informazione, sensibilizzazione e divulgazione ai sensi dell'articolo 18, lettere a), b), c) e h), del regolamento LIFE si basa sulla stessa metodologia tecnica e si basa su criteri di ammissibilità e di aggiudicazione analoghi, descritti in appresso. 5.1.1.1. Metodologia tecnica della presentazione del progetto e della procedura di selezione Alla luce della proposta avanzata nella valutazione intermedia e dell'esperienza positiva maturata con i metodi a due fasi in altri programmi dell'UE, l'attuale programma di lavoro pluriennale LIFE introduce un metodo a due fasi per i settori prioritari in cui i potenziali candidati con idee caratterizzate da un elevato valore aggiunto europeo e senza alcuna esperienza nel programma LIFE sembrano essere stati scoraggiati dal livello di dettaglio necessario per la valutazione di una proposta di progetto dettagliata, date le ridotte probabilità di successo. Nel metodo a due fasi, solo ai candidati con proposte con un'elevata probabilità di essere selezionate sarà richiesto di presentare una proposta dettagliata (si veda la sezione 5.1.1.2, lettera b)]. Pertanto, nel quadro dell'attuale programma LIFE sono previste due procedure: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un metodo a due fasi basato su una descrizione di massima, seguito da una proposta dettagliata,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un metodo in una sola fase basato unicamente su una proposta dettagliata.</p></td></tr></tbody></table> La scelta tra i due metodi sarà compiuta dall'agenzia esecutiva in accordo con la Commissione (direzioni generali dell'Ambiente e per l'Azione per il clima) alla luce dei vincoli organizzativi e operativi di ciascun invito a presentare proposte. Per l'invito 2018, il metodo a due fasi sarà adottato per il sottoprogramma Ambiente. Sulla base del riscontro ricevuto dai beneficiari, il metodo potrebbe essere esteso al sottoprogramma Azione per il clima nei prossimi anni. La valutazione delle proposte dettagliate nella procedura a singola fase è descritto nelle sezioni 5.1.1.2 e 5.1.1.3. Il metodo a due fasi sarà organizzato come segue: a) Metodo a due fasi Fase 1 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Invito a presentare proposte</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Presentazione di una descrizione di massima</p><p>Il candidato presenta una descrizione di massima di non pi&#249; di 10 pagine, che include i seguenti elementi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>moduli amministrativi riguardanti i beneficiari partecipanti al progetto,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>una descrizione del contenuto del progetto, compresa la tematica ambientale principale, il partenariato previsto, le limitazioni che potrebbero insorgere e il piano di emergenza per affrontarle, nonch&#233; la strategia scelta per garantire la sostenibilit&#224; dei risultati del progetto oltre la durata dello stesso, e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il bilancio per il progetto al livello delle voci di spesa.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione della descrizione di massima e inserimento in graduatoria</p><p><span>Criteri di ammissibilit&#224; della descrizione di massima</span></p><p>Sulla base della descrizione di massima l'agenzia esecutiva individua le proposte che soddisfano i criteri di ammissibilit&#224; (si veda la sezione 5.1.1.2, lettera a)].</p><p><span>Criteri di aggiudicazione della descrizione di massima</span></p><p>Le proposte saranno inserite in una graduatoria per merito, il che significa che sar&#224; attribuito un punteggio sulla base dei criteri di aggiudicazione &#171;Qualit&#224; complessiva della proposta&#187; e &#171;Valore aggiunto europeo complessivo&#187;.</p><p>Le proposte che non raggiungeranno la soglia minima in uno o entrambi i criteri saranno escluse.</p><p>In caso di proposte con lo stesso punteggio nel criterio di aggiudicazione &#171;Qualit&#224; complessiva della proposta&#187;, la priorit&#224; sar&#224; data a quelle con il punteggio pi&#249; alto nel criterio &#171;Valore aggiunto europeo complessivo&#187;. In caso di proposte con lo stesso punteggio in entrambi i criteri, il posizionamento in graduatoria sar&#224; deciso dalla commissione esaminatrice.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elenco dei progetti ammessi</p><p>L'elenco esteso dei progetti per i quali si invita a presentare una proposta dettagliata includer&#224; le proposte nelle posizioni pi&#249; alte della graduatoria per le quali la somma dei contributi dell'UE richiesti &#232; pari a 2-2,5 volte la dotazione disponibile. L'agenzia esecutiva stabilir&#224; il fattore sulla base della posizione in graduatoria, tenendo conto della dimensione delle proposte e dell'esperienza maturata in relazione al metodo a due fasi. L'elenco esteso includer&#224; sottoelenchi per ciascun settore prioritario.&#160;Nel caso in cui le domande nel quadro di un settore prioritario non fossero sufficientemente numerose, gli elenchi corrispondenti agli altri settori prioritari potrebbero essere ampliati.</p></td></tr></tbody></table> Fase 2 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Presentazione della proposta dettagliata:</p><p>I candidati le cui descrizioni di massima sono state classificate come proposte che possono essere prese in considerazione per il finanziamento sono invitati a presentare una proposta dettagliata. &#200; consentita una flessibilit&#224; limitata tra la descrizione di massima e la proposta dettagliata per quanto riguarda le azioni, il partenariato e il bilancio.&#160;Tuttavia, la flessibilit&#224; non pu&#242; comportare un cambiamento della natura della proposta illustrata nella descrizione di massima. Il bilancio pu&#242; divergere da quello presentato nella descrizione di massima di una percentuale non superiore al 10&#160;%.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione delle proposte dettagliate e inserimento in graduatoria</p><p>Le proposte saranno valutate e inserite in graduatoria sulla base dei criteri di ammissibilit&#224; e di aggiudicazione di cui alla sezione 5.1.1.2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elaborazione dell'elenco finale di progetti da finanziare e dell'elenco di riserva</p><p>Al termine di un riesame, i progetti soddisfacenti sono proposti per il finanziamento, entro i limiti della dotazione disponibile. Un elenco di riserva conterr&#224; i progetti in testa alla graduatoria che non possono essere finanziati per motivi di disponibilit&#224; finanziaria. L'elenco di riserva comprender&#224; un ulteriore 20&#160;% della dotazione disponibile per il programma LIFE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firma della convenzione di sovvenzione Criteri di ammissibilit&#224; e di aggiudicazione</p></td></tr></tbody></table> b) Metodo a singola fase <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Invito a presentare proposte</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Presentazione della proposta dettagliata</p><p>I candidati presentano una proposta dettagliata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione delle proposte dettagliate e inserimento in graduatoria</p><p>Le proposte saranno valutate sulla base dei criteri di ammissibilit&#224; e di aggiudicazione e inserite in graduatoria come illustrato nella sezione 5.1.1.2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elaborazione dell'elenco finale di progetti da finanziare e dell'elenco di riserva</p><p>Dopo un riesame, i progetti soddisfacenti sono proposti per il finanziamento, entro i limiti della dotazione disponibile. Un elenco di riserva conterr&#224; i progetti in testa alla graduatoria che non possono essere finanziati per motivi di disponibilit&#224; finanziaria. L'elenco di riserva comprender&#224; un ulteriore 20&#160;% della dotazione disponibile per il programma LIFE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firma della convenzione di sovvenzione</p></td></tr></tbody></table> 5.1.1.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione I criteri di ammissibilità a) saranno applicati alla descrizione di massima, nel caso del metodo a due fasi, e alle proposte dettagliate, nel caso del metodo a singola fase. I criteri di ammissibilità b) saranno applicati secondo le modalità descritte nella precedente sezione 5.1.1.1. a) Criteri di ammissibilità Né una descrizione di massima né una proposta dettagliata di progetto ai sensi dell'articolo 18, lettere a), b), c) o h), del regolamento LIFE saranno ammesse alla valutazione del merito se non dimostrano che il progetto: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>contribuisce al raggiungimento di uno o pi&#249; degli<span>obiettivi generali</span> di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE e degli<span>obiettivi specifici</span> applicabili di cui agli articoli 10, 11, 12, 14, 15 e 16 del regolamento LIFE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>rientra nell'<span>ambito del settore prioritario</span> del sottoprogramma LIFE di cui agli articoli 9 e 13 del regolamento LIFE in relazione al quale la proposta di progetto &#232; stata presentata, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>corrisponde a uno dei<span>tipi di progetto</span> descritti in appresso, di cui all'articolo 2, lettere a), b), c) e h), del regolamento LIFE:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>i &#171;<span>progetti pilota</span>&#187; applicano una tecnica o un metodo che non &#232; stato applicato o sperimentato prima, o altrove, offrono potenziali vantaggi ambientali o climatici rispetto alle migliori pratiche attuali e possono essere applicati successivamente su scala pi&#249; ampia in situazioni analoghe;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>i &#171;<span>progetti dimostrativi</span>&#187; mettono in pratica, sperimentano, valutano e diffondono azioni, metodologie o approcci che sono nuovi o sconosciuti nel contesto specifico del progetto, come ad esempio sul piano geografico, ecologico o socioeconomico, e potrebbero essere applicati altrove in circostanze analoghe;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>i &#171;<span>progetti di buone pratiche</span>&#187; applicano tecniche, metodi e approcci adeguati, efficaci sotto il profilo economico e all'avanguardia, tenendo conto del contesto specifico del progetto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>i &#171;<span>progetti di informazione, sensibilizzazione e divulgazione</span>&#187; sono volti a sostenere la comunicazione, la divulgazione di informazioni e la sensibilizzazione nell'ambito del sottoprogramma Ambiente o Azione per il clima.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>I progetti pilota e dimostrativi nel quadro del settore prioritario</span><span><span>Ambiente e uso efficiente delle risorse</span></span> e<span>i progetti pilota, dimostrativi e di migliori pratiche nel quadro dei settori prioritari</span><span><span>Mitigazione dei cambiamenti climatici</span></span><span>e</span><span><span>Adattamento ai cambiamenti climatici</span></span> devono prevedere azioni che conducano a effetti diretti misurabili sulla questione o le questioni ambientali e/o climatiche interessate.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>I progetti pilota, dimostrativi e di buone pratiche nel settore</span><span><span>Natura e biodiversit&#224;</span></span> devono destinare almeno il 25&#160;% del bilancio ammissibile a interventi di conservazione concreti (eccezioni limitate saranno possibili in caso di esigenze strategiche specifiche e saranno indicate chiaramente nelle linee guida per le candidature). Gli interventi di conservazione concreti sono quelli che hanno effetti diretti sostanziali e misurabili sulla questione o le questioni ambientali e climatiche interessate, che in questo caso comportano il miglioramento dello stato di conservazione o della condizione ecologica delle specie, degli habitat, degli ecosistemi o dei servizi ecosistemici interessati o che ne rallentano/arrestano/invertono il declino (per maggiori dettagli si vedano le linee guida per le candidature).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>I progetti pilota, dimostrativi, di migliori pratiche o di informazione, sensibilizzazione e divulgazione nel quadro dei settori prioritari</span><span><span>Governance e informazione in materia ambientale o in materia di clima</span></span> devono prevedere azioni che conducano a effetti diretti o indiretti sostanziali e misurabili sulla questione o le questioni ambientali o climatiche interessate, determinando effetti diretti sostanziali e misurabili sulla questione o le questioni interessate riguardanti la governance, l'informazione e/o la sensibilizzazione e la divulgazione in materia ambientale e/o in materia di clima.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Tali effetti sull'ambiente, sul clima e/o sulla relativa governance e informazione dovrebbero già essere misurabili e misurati o modellizzati sulla base delle misurazioni effettuate durante lo svolgimento del progetto. Onde evitare sovrapposizioni con altri programmi dell'UE ( 118 ) , i progetti incentrati sulla ricerca ( 119 ) o dedicati alla costruzione di grandi infrastrutture non rientrano nell'ambito di applicazione del programma LIFE e pertanto non sono ammissibili . I progetti LIFE non servono a finanziare misure di compensazione derivanti da obblighi stabiliti dal diritto nazionale o dell'UE. b) Criteri di aggiudicazione I criteri di aggiudicazione si applicano a tutti settori prioritari, se non diversamente specificato. I progetti sono in competizione tra loro solo all'interno dello stesso settore prioritario. Criteri di aggiudicazione particolari per descrizioni di massima Tutte le descrizioni di massima nella fase 1 del metodo a due fasi devono ottenere un punteggio minimo ammissibile nei seguenti criteri di aggiudicazione, al fine di poter essere considerati per l'inserimento in graduatoria. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p><span>Qualit&#224; globale della proposta</span>: questo criterio si incentra sulla chiarezza delle proposte (compresa la descrizione del contesto precedente all'attuazione), sulla sua fattibilit&#224; e sul rapporto indicativo costi/benefici.<span>Massimo 20 punti (punteggio minimo ammissibile: 5 punti)</span></p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p><span>Valore aggiunto europeo complessivo</span>: questo criterio si incentra sul contributo del progetto alle priorit&#224; del programma LIFE, sul suo impatto atteso e sulla sostenibilit&#224; dei risultati del progetto.&#160;<span>Massimo 30 punti (punteggio minimo ammissibile: 10 punti)</span></p></td></tr></tbody></table> Criteri di aggiudicazione per proposte dettagliate Sia nel metodo a due fasi che nel metodo a singola fase, le proposte dettagliate saranno valutate e sarà attribuito loro un punteggio sulla base del merito, in funzione dei seguenti criteri di aggiudicazione e applicando il seguente sistema di punteggio. — Coerenza e qualità tecnica Per coerenza tecnica si intende che le azioni proposte nel progetto dovrebbero consistere in misure opportune e realizzabili per il conseguimento delle realizzazioni e degli esiti previsti dal progetto stesso. Le azioni o le realizzazioni e i risultati previsti non dovrebbero contrastare con alcuno degli obiettivi perseguiti dal programma LIFE. Per qualità tecnica si intende che le azioni del progetto dovrebbero puntare a massimizzare la loro efficacia ed efficienza in relazione alle realizzazioni e ai risultati perseguiti. Le azioni del progetto dovrebbero essere ben pianificate e descritte con chiarezza. — Coerenza e qualità finanziaria I contributi finanziari dei beneficiari e dei cofinanziatori, il bilancio proposto e la sua coerenza con le azioni proposte e con le norme applicabili nonché l'efficacia sotto il profilo dei costi e il rapporto costi/benefici dell'approccio proposto saranno valutati alla luce del presente criterio per quanto riguarda i risultati attesi delle azioni considerate sufficientemente coerenti dal punto di vista tecnico e di una qualità tecnica accettabile. Il bilancio deve essere trasparente, ossia le voci di spesa dovrebbero essere descritte in maniera soddisfacente. — Valore aggiunto europeo: entità e qualità del contributo agli obiettivi specifici dei settori prioritari dei due sottoprogrammi LIFE Saranno valutati la portata del contributo atteso da ciascun progetto, a condizione che questo sia ritenuto sufficientemente coerente sotto il profilo tecnico e finanziario e di qualità accettabile, alla realizzazione di uno o più obiettivi specifici dei settori prioritari dei due sottoprogrammi LIFE, definiti agli articoli 10, 11 e 12 del regolamento LIFE (per il sottoprogramma Ambiente) e agli articoli 14, 15 e 16 (per il sottoprogramma Azione per il clima), e la qualità di tale contributo. La valutazione sulla base di tale criterio concerne, in particolare, la portata e la qualità del contributo agli obiettivi specifici interessati (impatto) e l'entità degli effetti ambientali e/o climatici attesi dovuti alle azioni del progetto alla conclusione di quest'ultimo, rispetto alla situazione così come valutata o misurata all'inizio del progetto stesso. Terrà inoltre conto della pertinenza del contesto territoriale, sociale e politico ( 120 ) , che ci si attende vengano influenzati dalle azioni previste dal progetto. Gli effetti attesi dovrebbero essere descritti tenendo a mente gli indicatori e le unità di misura applicabili a livello di progetto, in merito ai quali sarà necessario riferire servendosi della banca dati appositamente creata per gli indicatori chiave a livello di progetto LIFE ( 121 ) . Così, ad esempio, le proposte riguardanti il settore prioritario Natura e biodiversità del programma LIFE saranno valutate sulla base degli effetti attesi sulle strutture e funzioni degli habitat, sullo stato delle specie e/o sullo stato ecologico degli ecosistemi e la condizione dei relativi servizi. Tale valutazione tiene conto unicamente delle azioni ritenute realizzabili sulla base della valutazione della coerenza tecnica e finanziaria. — Valore aggiunto europeo: sostenibilità (potenziale di prosecuzione, replica e trasferimento) La sostenibilità dei risultati del progetto a medio e lungo termine è la capacità di mantenerli dopo la realizzazione del progetto stesso, che sia mediante la prosecuzione, la replica o il trasferimento. Per prosecuzione si intende l'uso continuativo, dopo la fine del progetto, delle soluzioni attuate nell'ambito del progetto stesso da parte dei soli soggetti coinvolti nel progetto, ma eventualmente con una maggiore diffusione geografica. La mera prosecuzione e il mantenimento dei risultati del progetto saranno sufficienti ad ottenere un punteggio minimo ammissibile, mentre l'ulteriore diffusione geografica sarà valutata sulla base della portata attesa, che la rende paragonabile alla replica o al trasferimento. Per replica si intende che le soluzioni applicate nell'ambito del progetto vengono riutilizzate nello stesso modo e per gli stessi scopi da parte di altri soggetti/settori durante o dopo il progetto. Per trasferimento si intende che le soluzioni applicate nell'ambito del progetto vengono utilizzate in modo differente o per un diverso scopo riguardante l'ambiente, l'azione per il clima o la relativa governance e informazione da parte degli stessi o di altri soggetti/settori durante o dopo il progetto. Nelle loro proposte i candidati devono dimostrare che le soluzioni (tecniche, metodi, metodologie, approcci e/o azioni o attività a sostegno della comunicazione, della divulgazione delle informazioni e della sensibilizzazione) volte a ottenere effetti positivi diretti e/o indiretti in relazione agli obiettivi collegati del regolamento LIFE hanno le potenzialità per essere proseguite, replicate e/o trasferite. Affinché la prosecuzione, la replica e/o il trasferimento siano efficaci, occorre prevedere una strategia volta a moltiplicare l'impatto delle soluzioni del progetto e a sollecitarne una più vasta diffusione, raggiungendo un'entità cruciale durante il progetto e/o in una prospettiva a breve e medio termine dopo la fine del progetto LIFE. Ciò va oltre il trasferimento delle conoscenze e la creazione di reti e comporta l'attuazione delle soluzioni sviluppate e/o applicate nell'ambito del progetto successivamente allo svolgimento del progetto stesso, altrove o per un fine diverso. I candidati devono fornire una descrizione chiara e credibile della strategia e delle misure previste per garantire quanto precede, spiegando in particolare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il modo in cui ci si pu&#242; attendere che le soluzioni vengano mantenute a livello di progetto dopo la conclusione dello stesso, compresi i relativi effetti sociali ed economici a lungo termine che ne risulterebbero,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la portata della necessit&#224; o dell'utilit&#224; del sostegno pubblico, sotto forma, tra l'altro, di prestiti a titolo di strumenti finanziari innovativi, per ampliare, replicare o trasferire le soluzioni, nonch&#233;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>in particolare per i progetti che coinvolgono soggetti commerciali e attori lungo le catene del valore, la misura in cui ci si attende di conseguire o mantenere la &#171;maturit&#224; finanziaria&#187; (&#171;prontezza agli investimenti&#187;/&#171;bancabilit&#224;&#187;) di tali soluzioni durante lo svolgimento del progetto.</p></td></tr></tbody></table> — Valore aggiunto europeo: sinergie e transnazionalità — Sinergie (compresa la plurifunzionalità, l'integrazione/complementarità, gli appalti pubblici verdi, i marchi di qualità ecologica e la diffusione dei risultati delle attività di ricerca finanziate dall'UE) È possibile conseguire sinergie attraverso approcci polifunzionali e l'integrazione o la complementarità con altre politiche e meccanismi di finanziamento dell'UE. Le proposte riceveranno punti bonus per le sinergie, in funzione della loro portata e della loro qualità. Un meccanismo di realizzazione plurifunzionale implica che la proposta è tesa non solo a conseguire i principali obiettivi ambientali e/o climatici specifici del progetto, ma, nel contempo, a raggiungere altri scopi (ad esempio il miglioramento della gestione dei rifiuti e dell'integrazione sociale). Anche le strategie tese al conseguimento della sostenibilità sociale ed economica congiuntamente alla dimensione ecologica e/o climatica della sostenibilità sono incluse in tale concetto (ad esempio, nell'economia circolare, lungo la catena del valore diversi attori realizzano il prolungamento dei cicli di vita del prodotto e al tempo stesso integrano i disoccupati di lungo periodo nel mercato del lavoro). Le proposte di progetto che, pur concentrandosi su una specifica questione ambientale o climatica, migliorano l' integrazione di tali obiettivi ambientali o climatici specifici in altri settori strategici e/o raggiungono la complementarità con essi, creando quindi sinergie con gli obiettivi di altre politiche dell'Unione, saranno valutate positivamente. Possono essere attribuiti sino a otto punti aggiuntivi per meccanismi plurifunzionali, l'integrazione, la complementarità o una combinazione di qualsiasi di questi elementi. È possibile conseguire sinergie anche attraverso gli appalti pubblici verdi e l'uso del sistema dei marchi di qualità ecologica per quanto riguarda l'integrazione degli obiettivi di produzione e fornitura di servizi verdi nonché la diffusione dei risultati di ricerca conseguiti nel quadro di Orizzonte 2020 o dei programmi che lo hanno preceduto. Pertanto, l'impegno a servirsi degli appalti pubblici verdi ( 122 ) e/o la preferenza di prodotti e/o servizi inseriti nei sistemi ufficialmente riconosciuti dei marchi di qualità ecologica , come il marchio di qualità ecologica dell'UE ( 123 ) , attraverso un meccanismo di realizzazione chiaramente definito fruttano ciascuno un punto supplementare. Anche l'utilizzo dei risultati dei progetti di ricerca e innovazione in materia di ambiente e clima finanziati da Orizzonte 2020 o dai programmi quadro precedenti comporterà un punto supplementare, se esistono elementi sufficienti a dimostrare il valore aggiunto dell'utilizzo di tali risultati per il progetto. — Transnazionalità Le proposte saranno favorite se la cooperazione transnazionale tra gli Stati membri è essenziale per garantire il conseguimento degli obiettivi del progetto. Sulla base di questo criterio, possono essere attribuiti fino a quattro punti supplementari a una proposta, se esistono elementi sufficienti a dimostrare il valore aggiunto dell'approccio transnazionale ( 124 ) . — Criteri specifici e sistema di attribuzione del punteggio per i progetti nell'ambito del sottoprogramma Ambiente I criteri specifici e il sistema di attribuzione del punteggio per il sottoprogramma Ambiente tengono conto del fatto che le priorità tematiche (allegato III del regolamento LIFE) e dunque i relativi temi dei progetti (precedente punto 3) sono definiti soltanto per questo sottoprogramma. — Valore aggiunto europeo: contributo ai temi dei progetti Le proposte LIFE che rientrano chiaramente nei temi dei progetti che attuano le priorità tematiche di cui all'allegato III per il sottoprogramma Ambiente, così come sono definiti nel programma di lavoro pluriennale, otterranno punti supplementari per questo criterio. Le proposte di progetto nel quadro del settore prioritario Ambiente e uso efficiente delle risorse riceveranno 5 punti se si conformano pienamente a uno dei temi di progetto elencati nella sezione 3 di tale settore prioritario. Se, inoltre, la soluzione o le soluzioni (ossia le tecniche, i metodi, le azioni, le metodologie e gli approcci ai sensi dell'articolo 2 del regolamento LIFE) alla questione ambientale interessata sono nuovi o sconosciuti nell'Unione europea, il progetto riceverà altri 5 punti. Le proposte di progetto nel quadro del settore prioritario Natura e biodiversità e del settore prioritario Governance e informazione in materia ambientale riceveranno 10 punti se si conformano pienamente a uno dei temi di progetto di tale settore prioritario. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Criteri di aggiudicazione</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*7</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica e finanziaria</p></td></tr><tr/><tr><td><p>1</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>Valore aggiunto europeo:</p></td></tr><tr/><tr><td><p>3</p></td><td><p>Entit&#224; e qualit&#224; del contributo agli obiettivi specifici dei settori prioritari del sottoprogramma Ambiente</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Sostenibilit&#224; (prosecuzione, replica e trasferimento)</p></td><td><p>8</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Punteggio (minimo) totale</p></td><td><p>50<a>&#160;(<span>*7</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Bonus</p></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Contributo ai temi dei progetti</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>0 o 5 o 10</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Sinergie (compresa la plurifunzionalit&#224; e l'integrazione/complementarit&#224; (massimo 8 punti), gli appalti pubblici verdi (massimo 1 punto), i marchi di qualit&#224; ecologica (massimo 1 punto) e la diffusione dei risultati delle attivit&#224; di ricerca finanziate dall'UE (massimo 1 punto)]</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Transnazionalit&#224; (massimo 4 punti)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Punteggio massimo</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> — Criteri e sistema di attribuzione del punteggio specifici per i progetti nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima I criteri specifici e il sistema per l'attribuzione del punteggio nel quadro del sottoprogramma Azione per il clima riflettono la necessità di concentrarsi sui settori prioritari e sui settori strategici del programma stesso, illustrati nella sezione 4. Inoltre, gli inviti annuali a presentare proposte conterranno ambiti di lavoro più dettagliati in relazione ai settori strategici, al fine di riflettere le nuove sfide e i nuovi sviluppi nelle politiche in materia di clima. — Valore aggiunto europeo: pertinenza delle proposte rispetto ai settori strategici del sottoprogramma Azione per il clima e agli ambiti di lavoro dettagliati negli inviti annuali a presentare proposte Le proposte che riguardano gli ambiti strategici del sottoprogramma Azione per il clima e gli ambiti di lavoro dettagliati negli inviti annuali a presentare proposte possono ricevere punti supplementari (come stabilito nella sezione 5 della tabella seguente) nel quadro del presente criterio. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Criteri di aggiudicazione</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*8</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica e finanziaria</p></td></tr><tr/><tr><td><p>1</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria</p><p>(compreso il rapporto costi/benefici)</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>Valore aggiunto europeo</p></td></tr><tr/><tr><td><p>3</p></td><td><p>Portata e livello di qualit&#224; del contributo ai settori strategici del sottoprogramma Azione per il clima e ai relativi obiettivi specifici di cui agli articoli 14, 15 e 16 del regolamento LIFE</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Sostenibilit&#224; (prosecuzione, replica e trasferimento)</p></td><td><p>8</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Punteggio (minimo) totale</p></td><td><p>50<a>&#160;(<span>*8</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Bonus</p><p>Valore aggiunto europeo: contributo all'attuazione dell'accordo di Parigi</p></td></tr><tr/><tr><td><p>5</p></td><td><p>Contributo ai settori strategici del sottoprogramma Azione per il clima illustrati alla sezione 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>0 o 5</p></td></tr><tr><td><p>Contributo agli ambiti di lavoro dettagliati delineati negli inviti annuali a presentare proposte a titolo del sottoprogramma Azione per il clima del programma LIFE</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>0 o 5</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Sinergie (compresa la plurifunzionalit&#224; e l'integrazione/complementarit&#224; (massimo 8 punti), gli appalti pubblici verdi (massimo 1 punto), i marchi di qualit&#224; ecologica (massimo 1&#160;punto) e la diffusione dei risultati delle attivit&#224; di ricerca finanziate dall'UE (massimo 1 punto)]</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Transnazionalit&#224; (massimo 4 punti)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Punteggio massimo</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> 5.1.2. Progetti integrati ai sensi dell'articolo 2, lettera d), e dell'articolo 18, lettera d), del regolamento LIFE A norma dell'articolo 2, lettera d) del regolamento LIFE, i «progetti integrati» sono progetti finalizzati ad attuare su una vasta scala territoriale, in particolare regionale, multi-regionale, nazionale o transnazionale, piani o strategie ambientali o climatici previsti dalla legislazione dell'Unione in materia ambientale o climatica, sviluppati sulla base di altri atti dell'Unione o elaborati dalle autorità degli Stati membri principalmente nei settori della natura, inclusa, tra l'altro, la gestione della rete Natura 2000, dell'acqua, dei rifiuti, dell'aria nonché della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'adattamento ai medesimi, garantendo nel contempo la partecipazione delle parti interessate e promuovendo il coordinamento e la mobilitazione di almeno un'altra fonte di finanziamento dell'Unione, nazionale o privata pertinente. Il processo di presentazione e di selezione dei progetti integrati si basa su una procedura articolata in due fasi, come previsto dal regolamento LIFE. Ciò dovrebbe facilitare il lavoro dei potenziali candidati e garantire che ricevano la migliore assistenza possibile dall'agenzia esecutiva durante l'intera procedura. Quest'ultima è strutturata in modo da accompagnare il progressivo sviluppo e perfezionamento di ogni proposta. Entro i limiti consentiti dalle disposizioni del regolamento LIFE in materia di allocazione tematica e distribuzione geografica, in tutte le fasi del processo di valutazione sarà rigorosamente applicato il principio di parità di trattamento di tutte le proposte. 5.1.2.1. Metodologia tecnica della presentazione del progetto e della procedura di selezione Fase 1 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Invito a presentare proposte</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Presentazione di una descrizione di massima</p><p>Il candidato presenta una breve descrizione di massima in cui sono illustrati il contenuto del progetto, il programma o la strategia che si propone di attuare e un piano finanziario per l'attuazione generale del programma o della strategia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione della descrizione di massima e fase di chiarimento</p><p>Sulla base della descrizione di massima, l'agenzia esecutiva individua le proposte che soddisfano i criteri di ammissibilit&#224; e compila un elenco.&#160;I candidati che hanno presentato proposte conformi a tali criteri sono invitati a partecipare a una fase di chiarimento, durante la quale possono presentare per iscritto quesiti relativi alla preparazione di una proposta dettagliata a cui riceveranno risposta. Al termine di questa fase, l'agenzia esecutiva pubblica i quesiti e le risposte in forma anonima, al fine di fornire pari assistenza a tutti i candidati per la preparazione della proposta dettagliata. Se del caso, l'agenzia esecutiva integra i quesiti e le risposte con orientamenti relativi alle difficolt&#224; tipicamente incontrate dai candidati, evidenziatesi nelle descrizioni di massima.</p></td></tr></tbody></table> Fase 2 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Presentazione della proposta dettagliata:</p><p>I candidati che hanno presentato descrizioni di massima ammissibili sono invitati a presentare una proposta dettagliata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione della proposta dettagliata</p><p>Dopo un'approfondita valutazione, l'agenzia esecutiva redige un &#171;elenco preliminare esteso&#187; di proposte che possono essere prese in considerazione per il finanziamento.&#160;La graduatoria si basa sul merito, ossia sul punteggio ricevuto, e, nell'ambito del sottoprogramma Ambiente, &#232; conforme alla regola secondo cui una specifica percentuale delle risorse destinate alle sovvenzioni per azioni &#232; riservata alla conservazione della natura e della biodiversit&#224;, nonch&#233; ai criteri relativi alla distribuzione geografica di cui all'articolo 19, paragrafo 4, del regolamento LIFE. La Commissione verifica inoltre la capacit&#224; finanziaria e tecnica dei candidati di realizzare il progetto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elaborazione dell'elenco finale di progetti da finanziare e dell'elenco di riserva</p><p>Dopo un riesame, i progetti soddisfacenti sono proposti per il finanziamento, entro i limiti della dotazione disponibile. Un elenco di riserva conterr&#224; i progetti in testa alla graduatoria che non possono essere finanziati per motivi di disponibilit&#224; finanziaria. L'elenco di riserva comprender&#224; un ulteriore 20&#160;% della dotazione disponibile per il programma LIFE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firma della convenzione di sovvenzione</p></td></tr></tbody></table> La procedura in due fasi è applicabile per l'intera durata del programma di lavoro pluriennale, ma la Commissione potrà adattare il processo descritto in base all'esperienza acquisita. Nel redigere la graduatoria dei progetti integrati, l'agenzia esecutiva garantirà l'equilibrio geografico assegnando, a titolo indicativo, almeno tre progetti integrati a ciascuno Stato membro, al fine di assicurare il rispetto dell'articolo 19, paragrafo 4, del regolamento LIFE nell'arco dell'intero periodo di finanziamento 2014-2020. 5.1.2.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione I criteri di ammissibilità descritti di seguito si applicano sia alla descrizione di massima sia alla proposta dettagliata. a) Criteri di ammissibilità Una proposta è rigettata se non è conforme a uno o più dei criteri seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>V<span>asta copertura territoriale</span>: il piano o la strategia dell'Unione interessata sar&#224; attuata su una vasta scala territoriale, in particolare regionale, multi-regionale, nazionale o transnazionale. Per i progetti integrati riguardanti la gestione della qualit&#224; dell'aria e i progetti integrati nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima pu&#242; essere ammesso anche un approccio basato sulla partecipazione di diverse citt&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>M<span>obilitazione di altre fonti di finanziamento</span>: a complemento del progetto integrato stesso e del cofinanziamento specifico previsto dal regolamento LIFE (articolo 20, paragrafo 1, lettere a) e c)], per l'attuazione del piano o della strategia dell'Unione interessata sar&#224; mobilitata almeno un'altra fonte di finanziamento dell'Unione, nazionale o privata pertinente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>P<span>artecipazione delle parti interessate</span>: i principali soggetti interessati parteciperanno all'attuazione del piano o della strategia dell'Unione interessata.</p><p>i)&#160;&#160;&#160;Criterio di ammissibilit&#224; specifico per i progetti nell'ambito del sottoprogramma Ambiente</p><p>Un progetto integrato non &#232; ammissibile se non mira ad attuare uno dei piani o delle strategie ambientali sotto elencati, previsti dalla legislazione specifica dell'Unione in materia ambientale, sviluppati sulla base di altri atti dell'Unione o elaborati dalle autorit&#224; degli Stati membri:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>quadri di azioni prioritarie di cui all'articolo 8 della direttiva Habitat che possono includere azioni finalizzate alle infrastrutture verdi che contribuiscono alla coerenza della rete Natura 2000 in un contesto transfrontaliero;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>piani di gestione dei rifiuti ai sensi dell'articolo 28 della direttiva quadro sui rifiuti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>piani di gestione dei bacini idrografici ai sensi dell'allegato VII della direttiva quadro sulle acque; oppure</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>piani per la qualit&#224; dell'aria istituiti a norma della direttiva sulla qualit&#224; dell'aria o programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico previsti dalla direttiva relativa ai limiti nazionali di emissione.</p></td></tr></tbody></table><p>ii)&#160;&#160;&#160;Criterio di ammissibilit&#224; specifico per i progetti nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima</p><p>Il progetto integrato deve mirare ad attuare uno dei piani o delle strategie climatiche sotto elencati, previsti dalla legislazione specifica dell'Unione in materia di clima, sviluppati sulla base di altri atti dell'Unione o elaborati dalle autorit&#224; degli Stati membri, in uno dei settori seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>strategia di adattamento o piano d'azione specifico a livello nazionale, regionale o locale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>piano d'azione urbano o a livello di comunit&#224; che apra la via alla la transizione verso una societ&#224; a basse emissioni di carbonio e/o resiliente ai cambiamenti climatici;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>strategia di mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra o tabella di marcia verso un'economia a basse emissioni di carbonio specifiche a livello nazionale, regionale o settoriale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> b) Criteri di aggiudicazione I criteri di aggiudicazione descritti di seguito si applicano solo alla proposta dettagliata. Tutte le proposte che soddisfano i criteri di ammissibilità (e di selezione) sono oggetto di una valutazione approfondita della qualità nella fase di aggiudicazione. Alle proposte ammesse a questa fase è assegnato un punteggio sulla base dei criteri seguenti. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Criteri di aggiudicazione</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*9</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>Valore aggiunto europeo</p></td></tr><tr/><tr><td><p>Criteri di ammissione/rigetto</p></td></tr><tr/><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Entit&#224; e qualit&#224; del contributo agli obiettivi</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Sostenibilit&#224; (prosecuzione, replica e/o trasferimento)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>8</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>Bonus:</p></td></tr><tr/><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Entit&#224; e qualit&#224; della mobilitazione di altri fondi, in particolare i fondi dell'Unione</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Sinergie (compresa la plurifunzionalit&#224; e l'integrazione/complementarit&#224; (massimo 8 punti), gli appalti pubblici verdi (massimo 1 punto), i marchi di qualit&#224; ecologica (massimo 1 punto) e la diffusione dei risultati delle attivit&#224; di ricerca finanziate dall'UE (massimo 1 punto)]</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Transnazionalit&#224; (massimo 4 punti)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p><span>Punteggio totale</span></p></td><td><p>50<a>&#160;(<span>*9</span>)</a></p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> I criteri di aggiudicazione descritti di seguito sono specifici o contengono elementi specifici per i progetti integrati. — Valore aggiunto europeo: entità e qualità del contributo agli obiettivi Sarà valutato il contributo apportato da ciascuna proposta alla realizzazione di uno o più degli obiettivi generali e specifici del programma LIFE di cui agli articoli 3, 10, 11 e 12 (LIFE-Ambiente) e agli articoli 3, 14, 15 e 16 (LIFE-Azione per il clima) del nuovo regolamento LIFE. Saranno verificati i seguenti aspetti specifici, in funzione del settore prioritario in cui il progetto rientra: — Criteri specifici per i progetti nell'ambito del sottoprogramma Ambiente <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti integrati riguardanti l'attuazione di quadri di azioni prioritarie per NATURA 2000</p><p>Dovr&#224; essere descritto il valore aggiunto europeo in termini di contributo del progetto al conseguimento dell'obiettivo 1 della strategia dell'UE sulla biodiversit&#224; e degli obiettivi generali delle direttive Habitat e Uccelli, con particolare riguardo per il contributo al miglioramento dello stato di conservazione delle specie e dei tipi di habitat di interesse comunitario (direttiva Habitat) e/o dello stato delle specie di uccelli (direttiva Uccelli), in particolare nell'ottica di integrare, ove opportuno, le infrastrutture verdi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti integrati che attuano piani di gestione dei bacini idrografici</p><p>Dovr&#224; essere descritto il valore aggiunto europeo in termini di contributo al conseguimento degli obiettivi della direttiva quadro sulle acque. Gli interventi proposti dovrebbero affrontare le pressioni significative che alterano la capacit&#224; ambientale di ritenzione dell'acqua e prevedere misure a basso impatto (per esempio infrastrutture verdi) per il disinquinamento.&#160;Tali pressioni dovrebbero essere state individuate nelle valutazioni effettuate dagli Stati membri in preparazione dei piani di attuazione della legislazione e delle politiche pertinenti dell'Unione (per esempio direttiva quadro sulle acque, direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, direttiva sull'acqua potabile, direttiva sulle acque di balneazione, direttiva sulle alluvioni e/o piani per la siccit&#224;).</p><p>I progetti dovrebbero incentrarsi sulla pianificazione e l'istituzione su vasta scala (per esempio a livello di sub-bacino o bacino idrografico) di misure (ad esempio soluzioni basate sulla natura) volte ad aumentare la ritenzione dell'acqua nelle aree urbane e rurali, migliorare l'infiltrazione, accrescere la capacit&#224; di stoccaggio idrico ed eliminare le sostanze inquinanti mediante processi naturali o &#171;seminaturali&#187;. Dovrebbero creare sinergie per realizzare interventi che pongano rimedio alle pressioni idromorfologiche esistenti e migliorino la biodiversit&#224; e il valore ricreativo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti integrati riguardanti l'attuazione di piani di gestione dei rifiuti</p><p>Il progetto integrato mira a sostenere l'attuazione dei piani di gestione dei rifiuti di cui all'articolo 28 della direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE) e/o dei programmi di prevenzione dei rifiuti di cui all'articolo 29 di detta direttiva.</p><p>Il valore aggiunto europeo del progetto sar&#224; valutato in base al suo contributo all'attuazione della gerarchia dei rifiuti (articolo 4 della direttiva quadro sui rifiuti), al conseguimento degli obiettivi in materia di riciclaggio di cui all'articolo 11 di detta direttiva e degli altri obiettivi previsti dalla legislazione dell'Unione in materia di rifiuti, nonch&#233; in base all'attuazione delle misure necessarie per sostenere tali obiettivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>Progetti integrati riguardanti l'attuazione di piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria</span> o l'attuazione dei programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico</p><p>Il progetto integrato mira a sostenere l'attuazione e il monitoraggio dei piani per la qualit&#224; dell'aria locali e regionali di cui alla direttiva 2008/50/CE. Se si basano su piani locali per la qualit&#224; dell'aria, i progetti dovrebbero prevedere il coordinamento e la cooperazione tra almeno cinque citt&#224; che si avvalgono di tali piani; se si basano su piani regionali per la qualit&#224; dell'aria, i progetti dovrebbero prevedere il coordinamento e la cooperazione tra le amministrazioni locali e l'amministrazione regionale. Saranno favoriti i progetti su ampia scala e/o i progetti che garantiscono la coerenza con i programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico previsti dalla direttiva (UE) 2016/2284.</p><p>&#200; possibile creare anche progetti volti primariamente ad attuare i programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico previsti dalla direttiva (UE) 2016/2284. Il progetto &#232; concepito per sostenere lo sviluppo, l'attuazione e il monitoraggio di suddetti programmi conformemente all'articolo 6 della direttiva (UE) 2016/2284.</p><p>Il valore aggiunto di un progetto integrato relativo ai programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico sar&#224; valutato sulla base: a) della portata dell'impatto atteso delle fonti di emissione nazionali sulla qualit&#224; dell'aria nei territori dello Stato membro in questione e degli Stati membri limitrofi utilizzando, ove opportuno, dati e metodologie sviluppate dal programma europeo di sorveglianza e valutazione (European Monitoring and Evaluation Programme, EMEP) nell'ambito del protocollo della Convenzione sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza riguardante il finanziamento a lungo termine del programma concertato di sorveglianza continua e di valutazione del trasporto a lunga distanza di sostanze inquinanti atmosferiche in Europa; b) dell'attenzione rivolta dal programma nazionale di controllo dell'inquinamento atmosferico alla necessit&#224; di ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici per conseguire gli obiettivi di qualit&#224; dell'aria nei rispettivi territori e, se del caso, negli Stati membri limitrofi; c) della priorit&#224; conferita alle misure di riduzione delle emissioni di nerofumo nel quadro delle azioni volte a onorare i rispettivi impegni nazionali di riduzione del particolato fine; d) della coerenza con altri piani e programmi pertinenti istituti in virt&#249; degli obblighi stabiliti a norma del diritto nazionale o dell'Unione, in particolare i piani per la qualit&#224; dell'aria previsti dalla direttiva 2008/50/CE.</p></td></tr></tbody></table> — Criteri specifici per i progetti nell'ambito dell'Azione per il clima <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti integrati riguardanti l'attuazione di strategie, piani e tabelle di marcia per la mitigazione dei cambiamenti climatici</p><p>Questo tipo di progetto integrato sostiene l'attuazione di strategie o piani di mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra o di tabelle di marcia verso un'economia a basse emissioni di carbonio in specifici comuni o regioni (per esempio come annunciato nel Patto globale dei sindaci), settori industriali o agricoli (analizzando l'uso del suolo su scala regionale in un contesto sociale ed economico) o altri settori economici, mediante l'introduzione di approcci basati su tecnologie e servizi in maniera sostenibile e innovativa. Il contributo del progetto integrato all'attuazione e allo sviluppo della politica e della legislazione dell'Unione sulla mitigazione dei cambiamenti climatici potrebbe includere l'EU ETS, la decisione sulla condivisione dello sforzo per settori non contemplati dall'EU ETS, la direttiva sulle fonti energetiche rinnovabili o il regolamento sui gas fluorurati a effetto serra. Il progetto pu&#242; essere integrato con i necessari investimenti in infrastrutture o con lo sviluppo e la diffusione di tecnologie e servizi innovativi nelle citt&#224;, regioni e/o comunit&#224; locali sostenuti da altri programmi di finanziamento pertinenti dell'Unione, specificati anch'essi nella strategia/piano/tabella di marcia. Il valore aggiunto europeo del progetto integrato sar&#224; valutato in base al suo contributo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, al livello di integrazione nelle diverse politiche, alla partecipazione diretta di una grande variet&#224; di soggetti interessati e alla misura in cui il progetto costituisce un elemento operativo della strategia/piano/tabella di marcia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti integrati riguardanti l'attuazione di strategie, piani e tabelle di marcia per l'adattamento ai cambiamenti climatici</p><p>Questo tipo di progetto integrato &#232; concepito per attuare strategie o piani di adattamento ai cambiamenti climatici che affrontano punti deboli specifici (ad esempio zone costiere, aree a rischio siccit&#224; o alluvioni) o settori vulnerabili (ad esempio il settore idrico, l'agricoltura/silvicoltura, la sanit&#224; pubblica), utilizzando approcci basati sugli ecosistemi ove opportuno.&#160;Le sinergie con altre politiche ambientali e climatiche dovrebbero essere un tema centrale dei progetti di adattamento; ad esempio si dovrebbero promuovere, ove opportuno, sinergie tra le politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, riduzione del rischio di catastrofi, biodiversit&#224; e acque. Sar&#224; esaminato anche il valore aggiunto europeo in termini di contributo del progetto integrato al conseguimento degli obiettivi di resilienza ai cambiamenti climatici, livello di integrazione nei diversi settori e partecipazione di una grande variet&#224; di soggetti interessati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Progetti riguardanti l'attuazione dei piani urbani per l'azione per il clima</p><p>Questo tipo di progetto integrato &#232; concepito per attuare piani d'azione urbani a favore della transizione verso una societ&#224; a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, come ad esempio nel quadro del Patto globale dei sindaci per il clima e l'energia. Sono pertinenti i contributi al miglioramento della governance, alla sensibilizzazione e alla creazione di capacit&#224; nonch&#233; all'integrazione delle azioni volte a contrastare i cambiamenti climatici in diversi settori strategici. Sono incoraggiati i progetti su ampia scala che interessano diverse citt&#224;.</p></td></tr></tbody></table> — Valore aggiunto europeo: entità e qualità della mobilitazione di altri fondi, in particolare i fondi dell'Unione la qualità del coordinamento con altri meccanismi di finanziamento e il livello di mobilitazione di altri fondi complementari al programma LIFE (oltre al minimo necessario per l'ammissibilità), nonché il grado di probabilità di una loro effettiva mobilitazione e il collegamento funzionale dei fondi al piano da attuare determinano se un progetto integrato ottiene punti supplementari per questo criterio. I progetti integrati che hanno buone probabilità di mobilitare fondi dell'Unione con un collegamento funzionale al piano da attuare e che prevedono un meccanismo di coordinamento soddisfacente otterranno un punteggio più elevato. — Valore aggiunto europeo: sinergie (compresa la plurifunzionalità, la complementarità, l'integrazione, gli appalti pubblici verdi, i marchi di qualità ecologica, la diffusione) Le proposte di progetti integrati devono prevedere meccanismi di realizzazione plurifunzionali di qualità particolarmente elevata (volti, per esempio, al conseguimento di benefici ambientali e climatici e al rafforzamento delle capacità), che permettano di ottenere risultati in altri settori strategici ( 125 ) . Dovrebbero inoltre rafforzare la complementarità con tali politiche e integrare al loro interno gli obiettivi in materia di ambiente e azione per il clima. Per quanto riguarda i progetti «tradizionali», l'impegno a servirsi degli appalti pubblici verdi ( 126 ) e/o la preferenza di prodotti e/o servizi inseriti nei sistemi riconosciuti dei marchi di qualità ecologica, come il marchio di qualità ecologica dell'UE ( 127 ) , attraverso un chiaro meccanismo di realizzazione meritano ciascuno un punto supplementare. Anche l'utilizzo dei risultati dei progetti di ricerca e innovazione in materia di ambiente e di clima finanziati da Orizzonte 2020 o dai programmi quadro precedenti comporterà un punto supplementare, se esistono elementi sufficienti a dimostrare il valore aggiunto dell'utilizzo di tali risultati per il progetto. 5.1.3. Progetti di assistenza tecnica ai sensi dell'articolo 18, lettera e), del regolamento LIFE I progetti di assistenza tecnica forniscono, mediante sovvenzioni per azioni, un sostegno finanziario per aiutare i candidati a elaborare progetti integrati. Un importo massimo pari all'1 % della dotazione finanziaria annuale destinata ai progetti integrati può essere messo a disposizione dei progetti di assistenza tecnica. Il contributo massimo dell'Unione per ciascun progetto di assistenza tecnica è fissato a 100 000 EUR. 5.1.3.1. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti La metodologia tecnica di selezione dei progetti di assistenza tecnica è identica per entrambi i sottoprogrammi. Sarà applicata una procedura rapida. La procedura di selezione dei progetti è organizzata come segue. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione delle proposte</p><p>L'agenzia esecutiva verifica la conformit&#224; di ciascuna proposta ai criteri di ammissibilit&#224; e di selezione e la valuta in base ai criteri di aggiudicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elaborazione dell'elenco finale di progetti da finanziare e dell'elenco di riserva</p><p>Dopo un riesame, i progetti soddisfacenti sono proposti per il finanziamento, entro i limiti della dotazione disponibile. Un elenco di riserva conterr&#224; i progetti in testa alla graduatoria che non possono essere finanziati per motivi di disponibilit&#224; finanziaria. L'elenco di riserva comprender&#224; un ulteriore 20&#160;% della dotazione disponibile per il programma LIFE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firma della convenzione di sovvenzione</p></td></tr></tbody></table> 5.1.3.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione Saranno applicati i criteri di ammissibilità e di aggiudicazione descritti di seguito. a) Criteri di ammissibilità Una proposta di progetto di assistenza tecnica è ammessa alla valutazione in base ai criteri di aggiudicazione soltanto se: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il progetto proposto riguarda l'elaborazione di una futura proposta di progetto integrato;</p></td></tr></tbody></table> b) Criteri di aggiudicazione Tutte le proposte che soddisfano i criteri di ammissibilità sono oggetto di un'approfondita valutazione e ottengono un punteggio sulla base dei criteri e del sistema di attribuzione seguenti. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Criteri di aggiudicazione</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*10</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>30</p></td><td><p>60</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>20</p></td><td><p>40</p></td></tr><tr><td><p><span>Punteggio totale</span></p></td><td><p><span>55</span></p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> — Coerenza e qualità tecnica Saranno valutate la chiarezza, la coerenza e la flessibilità della proposta alla luce degli obiettivi del progetto e dei risultati attesi. Si terrà conto della natura e dell'ambito di applicazione del futuro progetto integrato. — Coerenza e qualità finanziaria Saranno valutati il bilancio proposto e la sua compatibilità con gli interventi proposti e con le norme applicabili, nonché l'efficacia dell'approccio proposto sotto il profilo dei costi. Sarà altresì valutata la validità economica della proposta. 5.1.4. Progetti di rafforzamento delle capacità ai sensi dell'articolo 18, lettera f), del regolamento LIFE I progetti di rafforzamento delle capacità forniscono un sostegno finanziario alle attività necessarie per rafforzare la capacità degli Stati membri, compresi i punti di contatto LIFE nazionali o regionali, al fine di permettere agli Stati membri di partecipare in maniera più efficace al programma LIFE. Gli interventi possono comprendere, fra l'altro: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>l'assunzione di nuovo personale e la formazione per i punti di contatto nazionali o regionali LIFE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>l'agevolazione degli scambi di esperienze e migliori pratiche e la promozione della divulgazione e dell'uso dei risultati dei progetti nel quadro del programma LIFE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>approcci basati sulla &#171;formazione dei formatori&#187;,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>programmi di scambio e di distacco tra le autorit&#224; pubbliche degli Stati membri, in particolare attivit&#224; di scambio del personale pi&#249; competente.</p></td></tr></tbody></table> Gli interventi che rientrano nel piano di rafforzamento delle capacità possono includere l'appalto di esperti per colmare lacune specifiche relative a capacità tecniche e procedurali, ma non possono includere l'appalto di esperti la cui funzione primaria è l'elaborazione di proposte ai fini della loro presentazione nell'ambito degli inviti annuali a presentare proposte. 5.1.4.1. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti I candidati che presentano progetti di rafforzamento delle capacità seguono una procedura di aggiudicazione rapida. Considerato che, ai sensi dell'articolo 19, paragrafo 8, i progetti di rafforzamento delle capacità possono essere assegnati solo a un numero prestabilito di Stati membri e soltanto un progetto per ciascuno Stato membro può essere finanziato, non vi è concorrenza fra le domande ricevute. Le domande possono quindi essere presentate a ciclo continuo a partire dalla data di pubblicazione dell'invito a presentare proposte del 2018 per la concessione di sovvenzioni per azioni LIFE, che comprenderà il pacchetto per le candidature dei progetti di rafforzamento delle capacità. Per essere prese in considerazione per il periodo di finanziamento 2018-2020, le domande devono essere presentate entro la fine del primo trimestre 2019. Le domande saranno valutate per accertare il rispetto dei criteri di ammissibilità e delle soglie per l'aggiudicazione descritti di seguito. La convenzione di sovvenzione sarà firmata alla conclusione positiva della procedura di valutazione e revisione. 5.1.4.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione Saranno applicati i criteri di ammissibilità e di aggiudicazione descritti di seguito. a) Criteri di ammissibilità La domanda deve soddisfare i seguenti criteri di ammissibilità: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il candidato &#232; uno<span>Stato membro</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il cui PIL pro capite nel 2012 non era superiore al 105&#160;% della media dell'Unione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il cui livello medio di assorbimento dell'allocazione nazionale indicativa per gli anni 2014, 2015 e 2016 di cui all'articolo 19, paragrafo 5, del regolamento LIFE &#232; inferiore al 70&#160;%,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il cui livello medio di assorbimento dell'allocazione nazionale indicativa per gli anni 2014, 2015 e 2016 &#232; aumentato rispetto al livello medio di assorbimento per gli anni 2010, 2011 e 2012,</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>se a uno Stato membro &#232; stato attribuito un progetto di rafforzamento delle capacit&#224; nell'ambito del programma di lavoro pluriennale 2014-2017, il progetto deve essere completato prima della data di inizio del secondo progetto di rafforzamento delle capacit&#224;,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la domanda contiene un<span>piano di rafforzamento delle capacit&#224;</span>, nel quale lo Stato membro<span>si impegna a</span>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>mantenere le risorse dedicate al programma LIFE, compreso il personale, a livelli non inferiori a quelli del 2012 per la durata del presente programma di lavoro pluriennale,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>mantenere, per la durata del programma di lavoro pluriennale 2018-2020, le risorse, compresi i livelli di personale, assegnate al progetto precedente di rafforzamento delle capacit&#224;, se allo Stato membro era stato attribuito un progetto di rafforzamento delle capacit&#224; nell'ambito del programma di lavoro pluriennale 2014-2017.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> b) Criteri di aggiudicazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>La coerenza e la qualit&#224; tecnica</span> nei progetti di rafforzamento delle capacit&#224; si riferiscono agli interventi proposti al fine di sviluppare la capacit&#224; degli Stati membri di presentare domande che vengano poi accolte per il finanziamento di progetti nell'ambito dei sottoprogrammi Ambiente e Azione per il clima.</p><p>Tutte le proposte che soddisfano i criteri di ammissibilit&#224; sono oggetto di un'approfondita valutazione e ottengono un punteggio sulla base dei criteri e del sistema di attribuzione seguenti.</p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Criteri di aggiudicazione</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*11</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica</p></td><td><p>15</p></td><td><p>30</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>Completezza dell'approccio rispetto alle carenze individuate che hanno determinato la scarsa partecipazione dello Stato membro agli inviti a presentare proposte del programma LIFE 2014-2016</p></td><td><p>15</p></td><td><p>30</p></td></tr><tr><td><p>Presentazione del miglioramento atteso della capacit&#224; di promuovere l'integrazione, la complementarit&#224;, le sinergie e la replicabilit&#224; del programma LIFE nelle politiche, nelle attivit&#224; economiche e in altri programmi</p></td><td><p>10</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p><span>Punteggio totale</span></p></td><td><p><span>55</span></p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 5.1.5. Progetti preparatori ai sensi dell'articolo 18, lettera g), del regolamento LIFE I progetti preparatori rispondono alle esigenze specifiche connesse allo sviluppo e all'attuazione delle politiche e della legislazione dell'Unione in materia di ambiente o clima. 5.1.5.1. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti Una volta l'anno la Commissione compila un inventario delle esigenze specifiche connesse allo sviluppo e all'attuazione delle politiche e della legislazione dell'Unione in materia di ambiente o clima alle quali occorre rispondere durante gli anni successivi e individua quelle che possono essere affrontate mediante i progetti preparatori. Prima della pubblicazione dell'invito annuale a presentare proposte, gli Stati membri ricevono un elenco preliminare delle esigenze specifiche che possono essere affrontate mediante progetti preparatori e sono invitati a formulare osservazioni. Sulla base delle osservazioni ricevute, viene adottato l'elenco definitivo. La Commissione definisce criteri specifici di selezione e di aggiudicazione dei progetti così individuati, la durata dei progetti e la dotazione finanziaria indicativa da assegnare a ciascun progetto. La procedura di selezione dei progetti è organizzata come segue. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Valutazione delle proposte</p><p>La Commissione verifica la conformit&#224; di ciascuna proposta ai criteri di ammissibilit&#224; e di selezione e la valuta in base ai criteri di aggiudicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Elaborazione dell'elenco finale di progetti da finanziare e dell'elenco di riserva</p><p>Dopo un riesame, i progetti soddisfacenti sono proposti per il finanziamento, entro i limiti della dotazione disponibile. Se necessario, pu&#242; essere redatto un elenco di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firma della convenzione di sovvenzione Criteri di ammissibilit&#224; e di aggiudicazione</p></td></tr></tbody></table> 5.1.5.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione Saranno applicati i criteri di ammissibilità e di aggiudicazione descritti di seguito. a) Criteri di ammissibilità I criteri di ammissibilità e di selezione specifici sono definiti in ciascun invito a presentare proposte. Tali criteri si basano sulle esigenze specifiche cui rispondere mediante i progetti preparatori definiti dalla Commissione in cooperazione con gli Stati membri. b) Criteri di aggiudicazione I progetti preparatori saranno aggiudicati alla persona giuridica o alle persone giuridiche le cui proposte superano il punteggio minimo richiesto e ottengono il punteggio più elevato per i criteri seguenti. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Criteri</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*12</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica della proposta rispetto alle esigenze specifiche cui risponde</p></td><td><p>22</p></td><td><p>45</p></td></tr><tr><td><p>Completezza dell'approccio rispetto alle esigenze specifiche cui risponde</p></td><td><p>15</p></td><td><p>30</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td><td><p>12</p></td><td><p>25</p></td></tr><tr><td><p><span>Punteggio totale</span></p></td><td><p><span>55</span></p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> 5.1.6. Progetti necessari al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE Altri progetti (pilota, dimostrativi o diversi) possono essere finanziati a norma dell'articolo 190 delle modalità di applicazione del regolamento finanziario oppure pubblicando un invito specifico a presentare proposte, sulla base dei criteri descritti di seguito. Ad esempio, le sovvenzioni che riguardano progetti complessi che realizzano un'economia circolare lungo le catene del valore o per simbiosi industriale possono essere finanziate a seguito di uno specifico invito a presentare proposte a titolo della dotazione destinata alle sovvenzioni per azioni in materia di ambiente e uso efficiente delle risorse ( 128 ) o a sostegno di progetti economicamente sostenibili preliminari o complementari ai finanziamenti NCFF. Potrebbe inoltre essere fornito sostegno alla presentazione di proposte di progetto con una maturità sufficiente per attrarre capitali di investimento pubblici e privati. Potrebbe essere fornito sostegno, in particolare, a proposte di investimento innovative, uniche nel loro genere o non abituali in uno qualsiasi dei settori prioritari previsti dal regolamento LIFE. 5.1.6.1. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti La Commissione, se individua la necessità di un progetto specifico ad hoc al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE, può pubblicare un invito a presentare proposte. 5.1.6.2. Criteri di ammissibilità e di aggiudicazione a) Criteri di ammissibilità Gli altri progetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>contribuiscono al raggiungimento di</span> uno o pi&#249; degli<span>obiettivi generali</span> di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE<span>e</span> degli obiettivi<span>specifici applicabili</span> di cui agli articoli da 10 a 12 e da 14 a 16 del regolamento LIFE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>rientrano nell'ambito del settore prioritario</span> del sottoprogramma LIFE di cui agli articoli 9 e 13 del regolamento LIFE per il quale &#232; presentata la proposta di progetto.&#160;Sono inclusi i progetti riguardanti azioni complesse che realizzano un'economia circolare lungo le catene del valore o per simbiosi industriale. Uno specifico invito a presentare proposte riguardanti progetti di assistenza tecnica in preparazione all'economia circolare sar&#224; pubblicato a titolo della dotazione destinata alle sovvenzioni per azioni a favore dell'ambiente e dell'uso efficiente delle risorse, con una dotazione massima di un milione di EUR l'anno.</p></td></tr></tbody></table> b) Criteri di aggiudicazione Gli altri progetti saranno aggiudicati alla persona giuridica o alle persone giuridiche le cui proposte superano il punteggio minimo richiesto e ottengono il punteggio più elevato per i criteri seguenti. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Criteri</p></td><td><p>Punteggio minimo<a>&#160;(<span>*13</span>)</a></p></td><td><p>Punteggio massimo</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; tecnica della proposta rispetto alle esigenze specifiche cui risponde</p></td><td><p>30</p></td><td><p>50</p></td></tr><tr><td><p>Coerenza e qualit&#224; finanziaria (compreso il rapporto costi/benefici)</p></td><td><p>20</p></td><td><p>30</p></td></tr><tr><td><p>Completezza dell'approccio rispetto alle esigenze specifiche cui risponde</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><p>Sinergie (si vedano i progetti tradizionali)</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><p><span>Punteggio totale</span></p></td><td><p><span>55</span></p></td><td><p><span>100</span></p></td></tr></tbody></table> 5.2. Sovvenzioni di funzionamento L'articolo 21 del regolamento LIFE prevede un sostegno a favore di determinate spese operative e amministrative di organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale per l'Unione, che sono attive principalmente nel settore dell'ambiente o dell'azione per il clima e sono coinvolte nello sviluppo, nell'attuazione e nell'applicazione delle politiche e della legislazione dell'Unione. Il sistema di accordi quadro di partenariato biennali per le sovvenzioni di funzionamento, istituto nell'ambito del programma di lavoro pluriennale 2014-2017, sarà mantenuto per preservare l'equilibrio tra la necessità di certezza e stabilità per i beneficiari e un certo livello di concorrenza tra gli enti senza scopo di lucro. In tale contesto sarà organizzato nel 2018 un invito ristretto a presentare proposte, che sarà rivolto solo alle ONG selezionate per la sottoscrizione di un accordo quadro di partenariato in occasione del relativo invito a presentare proposte del 2017 (identificativo dell'invito: LIFE-NGO-FPA-EASME-2017). Nel 2019 sarà pubblicato un nuovo invito a presentare proposte per accordi quadro di partenariato, teso a selezionare le ONG beneficiarie di una sovvenzione di funzionamento a copertura dei loro esercizi 2020 e 2021. Sarà seguito da due inviti ristretti a presentare proposte al fine di siglare accordi di sovvenzione specifici con i partner dell'accordo quadro di partenariato. In casi eccezionali e debitamente giustificati, possono essere assegnate sovvenzioni di funzionamento senza invito a presentare proposte, ai sensi dell'articolo 190 del regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione ( 129 ) , in particolare nei casi in cui le caratteristiche del beneficiario non permettano alternative o il beneficiario figuri come tale in una base giuridica. La Commissione verifica la conformità delle proposte ai criteri di ammissibilità e di selezione e, se le proposte soddisfano tali criteri, ne valuta la rilevanza e la qualità generale rispetto ai criteri di aggiudicazione. I punti sono attribuiti in base a tali criteri ed è richiesto un livello di qualità minimo. La decisione finale di aggiudicazione è adottata in base ai risultati del processo di valutazione. 5.2.1. Criteri di selezione per le sovvenzioni di funzionamento I criteri di selezione riguardano la capacità finanziaria e operativa del candidato di completare il programma di lavoro proposto. I candidati saranno selezionati soltanto se, sulla base dei documenti giustificativi specifici relativi alle loro prestazioni nei due anni precedenti, possono dimostrare di possedere: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>la capacit&#224; operativa</span> &#8211; il candidato deve possedere le competenze e le qualifiche professionali richieste per completare il programma di lavoro proposto, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p><span>la capacit&#224; finanziaria</span> &#8211; il candidato deve disporre di fonti di finanziamento stabili e sufficienti a sostenere la propria attivit&#224; durante tutto l'anno per il quale &#232; concessa la sovvenzione e a partecipare al suo finanziamento.</p></td></tr></tbody></table> In circostanze eccezionali, segnatamente nel caso di una nuova rete creata da organizzazioni veterane, l'agenzia esecutiva può concedere una deroga all'obbligo di fornire documenti giustificativi relativi ai due anni precedenti. 5.2.2. Criteri di aggiudicazione per le sovvenzioni di funzionamento 5.2.2.1. Sovvenzioni di funzionamento/Accordi quadro di partenariato per le organizzazioni non governative (ONG) L'articolo 12, lettera d), e l'articolo 16, lettera d), del regolamento LIFE indicano tra gli obiettivi specifici nei rispettivi settori prioritari «Governance e informazione» quello di promuovere una migliore governance ambientale e climatica allargando la partecipazione dei soggetti interessati, comprese le ONG, alle consultazioni sulle politiche e alla loro attuazione. Per la selezione dei beneficiari degli accordi quadro di partenariato saranno applicati i seguenti criteri di aggiudicazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>rilevanza strategica: rilevanza del piano strategico dell'ONG ai fini delle politiche dell'Unione in materia di ambiente e azione per il clima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>elaborazione delle politiche dell'UE: contributo dell'ONG all'elaborazione, allo sviluppo e all'aggiornamento delle politiche dell'Unione in materia di ambiente e/o azione per il clima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>attuazione delle politiche dell'UE: contributo dell'ONG all'attuazione e all'applicazione delle politiche dell'Unione in materia di ambiente e/o azione per il clima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>funzione di sensore: rilevanza al fine di rispondere alle problematiche nuove ed emergenti in materia di ambiente e di clima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>sviluppo organizzativo: potenziale di sviluppo per diventare un portatore di interesse pi&#249; efficiente nel processo di elaborazione delle politiche dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> Le organizzazioni selezionate come partner saranno invitate a presentare il rispettivo programma di lavoro annuale, che sarà esaminato ai fini della concessione di una sovvenzione di funzionamento annuale specifica. Per la concessione di sovvenzioni di funzionamento annuali specifiche nell'ambito degli accordi quadro di partenariato, saranno applicati i criteri seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>conformit&#224; del programma di lavoro agli obiettivi e alla natura delle attivit&#224; indicate nell'accordo quadro di partenariato,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>coerenza e qualit&#224; tecnica e finanziaria del programma di lavoro,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>coerenza tra il programma di lavoro e il bilancio proposti, compreso l'uso efficiente delle risorse.</p></td></tr></tbody></table> 5.2.2.2. Altre sovvenzioni di funzionamento Per la concessione di altre sovvenzioni di funzionamento, compresa la firma di accordi quadro di partenariato, a organizzazioni senza scopo di lucro che perseguono finalità di interesse generale per l'Unione oppure un obiettivo che si iscrive nel quadro della politica in materia di ambiente e azione per il clima e la sostiene, saranno applicati i seguenti criteri di aggiudicazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>rilevanza del programma di lavoro rispetto agli obiettivi del regolamento LIFE e, se del caso, alle priorit&#224; tematiche e ai temi dei progetti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>fattibilit&#224; e coerenza interna del programma di lavoro;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>efficacia delle attivit&#224; proposte sotto il profilo dei costi.</p></td></tr></tbody></table> 5.3. Strumenti finanziari Sono previsti finanziamenti, ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 4, del regolamento LIFE, ai due strumenti finanziari pilota descritti di seguito, al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 3 del regolamento LIFE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>strumento di finanziamento del capitale naturale (Natural Capital Financing Facility, NCFF) &#8211; uno strumento finanziario utilizzato nell'ambito di entrambi i sottoprogrammi, al fine di sperimentare e dimostrare approcci innovativi in materia di finanziamento di progetti che promuovono la conservazione del capitale naturale nei settori prioritari Natura e biodiversit&#224; e Adattamento ai cambiamenti climatici,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>strumento di finanziamento privato per l'efficienza energetica (Private Financing for Energy Efficiency instrument, PF4EE) &#8211; uno strumento finanziario pilota nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima. Come dimostrato durante il periodo 2014-2017, lo strumento PF4EE fornisce un approccio nuovo ed efficace in risposta alla scarsa disponibilit&#224; di finanziamenti commerciali adeguati e accessibili per gli investimenti nell'efficienza energetica previsti dalle priorit&#224; nazionali.</p></td></tr></tbody></table> La conformità alle disposizioni sugli strumenti finanziari di cui al regolamento finanziario, in particolare gli articoli 139 e 140, è assicurata come descritto nei paragrafi seguenti. Gli strumenti finanziari a sostegno dei progetti possono assumere le forme descritte al titolo VIII del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012, sono attuati a norma di detto titolo e possono essere combinati l'uno con l'altro e con sovvenzioni finanziate dal bilancio dell'Unione. Secondo l'articolo 140, paragrafo 6, i rimborsi annuali, compresi i rimborsi di capitale, le garanzie rilasciate e i rimborsi del capitale dei prestiti, costituiscono entrate con destinazione specifica interna e sono utilizzati per lo stesso strumento finanziario per un periodo non superiore al periodo di impegno degli stanziamenti più due anni. La valutazione intermedia ha avuto luogo dopo meno di due anni di efficace attuazione dei due strumenti finanziari ed è stato possibile trarre solo conclusioni preliminari per gli strumenti stessi, in quanto rappresentano una nuova modalità di finanziamento a titolo del programma LIFE. Tali conclusioni sono state tenute in considerazione per l'attuazione dei due strumenti finanziari negli anni 2018-2020. In particolare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per quanto riguarda lo strumento NCFF, ci si adopera al fine di migliorare l'assistenza da fornire ai potenziali beneficiari affinch&#233; effettuino i propri esami di sostenibilit&#224; tenendo conto che i fondi assegnati durante il primo programma di lavoro pluriennale sono sufficienti per la durata del programma di lavoro pluriennale 2018-2020,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per quanto riguarda lo strumento PF4EE, si &#232; deciso di proseguire con la fase pilota e di incrementare i fondi disponibili di 75 milioni di EUR, tenuto conto dell'elevata domanda registrata. La Commissione presenta al Comitato LIFE almeno una relazione all'anno, ma possono essere convocate riunioni ad-hoc in caso di necessit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> 5.3.1. Strumento di finanziamento del capitale naturale (Natural Capital Financing Facility, NCFF) 5.3.1.1. Contributo agli obiettivi del programma LIFE Lo strumento finanziario contribuisce al conseguimento degli obiettivi del programma LIFE, in particolare nel settore prioritario Natura e biodiversità, nell'ambito del sottoprogramma Ambiente, e nel settore prioritario Adattamento ai cambiamenti climatici, nell'ambito del sottoprogramma Azione per il clima, finanziando i costi di investimento iniziali e di esercizio di progetti pilota che generano entrate o riducono i costi e promuovono la conservazione, il ripristino, la gestione e la valorizzazione del capitale naturale a beneficio della biodiversità e dell'adattamento ai cambiamenti climatici, comprese le soluzioni ecosistemiche alle sfide connesse al territorio, al suolo, alle foreste, all'agricoltura, all'acqua e ai rifiuti. Lo strumento NCFF, lanciato nel 2015, è un nuovo strumento strategico per progetti pilota innovativi. Come descritto nel programma di lavoro pluriennale 2014-2017, offre la possibilità di migliorare l'efficacia del programma LIFE sotto il profilo dei costi, grazie all'effetto leva e alla complementarità, e contribuisce a rafforzare le capacità a lungo termine in un'attività finanziaria commerciale innovativa e sostenibile. Lo strumento NCFF integra e sostiene gli obiettivi strategici degli Stati membri nel settore della biodiversità e dell'adattamento ai cambiamenti climatici. Più precisamente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per quanto riguarda la natura e la biodiversit&#224;, lo strumento NCFF contribuisce all'attuazione della politica e della legislazione dell'Unione in materia di biodiversit&#224;, comprese la strategia dell'Unione sulla biodiversit&#224; fino al 2020, le direttive 2009/147/CE e 92/43/CEE, in particolare attraverso l'applicazione, lo sviluppo e la sperimentazione di progetti e la dimostrazione della loro validit&#224;. Sostiene altres&#236; l'ulteriore sviluppo, l'attuazione e la gestione della rete Natura 2000, istituita dall'articolo 3 della direttiva 92/43/CEE, e ne accresce la resilienza tramite la protezione e il ripristino degli ecosistemi anche all'esterno della rete. Tuttavia, alcuni tipi di progetti possono non essere applicabili nelle aree Natura 2000<a>&#160;(<span>130</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per quanto riguarda l'adattamento ai cambiamenti climatici, lo strumento NCFF contribuisce all'attuazione della politica e della legislazione dell'Unione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici, in particolare attraverso lo sviluppo, la sperimentazione e la dimostrazione di approcci ecosistemici. Contribuisce altres&#236; allo sviluppo e alla dimostrazione di tecnologie, sistemi, metodi e strumenti di adattamento innovativi, idonei a essere replicati, trasferiti o integrati.</p></td></tr></tbody></table> 5.3.1.2. Situazione dello strumento NCFF Lo strumento NCFF è attuato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) in virtù di un accordo di delega concluso con la Commissione. Durante la fase pilota, che è iniziata nel quadro del programma di lavoro pluriennale LIFE 2014-2017 e che proseguirà fino al 2020, lo strumento NCFF dovrebbe eseguire tra 9 e 12 operazioni. I fondi assegnati allo strumento NCFF nel periodo 2014-2017 dovrebbero essere sufficienti per l'intera durata del programma LIFE. La Commissione ha concordato con la BEI una proroga del periodo di attuazione fino alla fine del 2021. Nel febbraio 2017 un'operazione è arrivata al termine dei negoziati ed è stata conclusa e un'altra dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno. La Banca europea per gli investimenti continua a costituire una riserva di operazioni ammissibili. 5.3.1.3. Struttura dello strumento finanziario L'attuazione dello strumento finanziario è affidata alla Banca europea per gli investimenti (BEI) in regime di gestione indiretta. Lo strumento NCFF combina finanziamenti diretti e indiretti dei progetti attraverso il debito, il capitale proprio e una finestra di garanzia. È previsto uno strumento tecnico per garantire che i progetti raggiungano uno stadio di maturità sufficiente per essere finanziati. La Commissione europea ha erogato 50 milioni di EUR per il meccanismo di condivisione del rischio e 10 milioni di EUR per lo strumento di assistenza tecnica. Sulla base di ciò, la BEI investirà fino a 125 milioni di EUR attraverso prestiti, garanzie di prestito e partecipazioni azionarie. I prestiti possono essere forniti sia direttamente ai beneficiari finali, allo scopo di finanziare investimenti e spese operative, sia indirettamente, attraverso intermediari che finanziano poi un portafoglio di prestiti. Agli intermediari possono essere fornite garanzie di prestito. Le partecipazioni azionarie possono essere utilizzate per investimenti in fondi gestiti da intermediari. Tali possibilità possono essere combinate con sovvenzioni per azioni nel quadro delle priorità tematiche o con il sostegno di altre fonti. Lo strumento comprende un meccanismo di condivisione del rischio con la BEI, in quanto i progetti finanziati dallo strumento NCFF sono progetti nei quali la BEI di norma non investe, o perché sono troppo modesti o perché il rischio elevato percepito che comportano non è compatibile con il rating AAA della banca. Per ovviare a questo problema, lo strumento comprende un meccanismo di condivisione del rischio in virtù del quale i fondi dell'Unione forniscono una garanzia alla BEI per le prime perdite in caso di fallimento del progetto. I fondi disponibili nel quadro del programma di lavoro pluriennale 2014-2017 rimarranno a disposizione per il periodo di finanziamento 2018-2020. Il meccanismo di attuazione esatto è stato definito in un accordo di delega tra la Commissione e la BEI firmato il 18 dicembre 2014, che definisce anche i criteri precisi di esclusione/selezione dei progetti, assicurando l'integrazione delle corrette priorità nel processo di selezione e una copertura settoriale e geografica sufficiente. Il presente programma di lavoro pluriennale estende i fondi forniti a titolo del programma di lavoro pluriennale 2014-2017 al programma di lavoro pluriennale 2018-2020. Al termine di tale periodo di operatività della fase pilota, lo strumento rimarrà operativo con una struttura più leggera per gestire il portafoglio e ricevere i rimborsi per le operazioni. La gestione dello strumento finanziario è affidata alla BEI. Un comitato direttivo esamina periodicamente i progressi compiuti nell'attuazione dello strumento finanziario. Il comitato direttivo è composto da membri nominati congiuntamente dalla Commissione, comprese la DG ENV, la DG CLIMA e la DG ECFIN, e dalla BEI ed è assistito da un segretariato fornito dalla BEI. Il monitoraggio degli strumenti finanziari è svolto conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario (articolo 140) e del regolamento delegato (articolo 225), come successivamente interpretate nell'accordo quadro finanziario e amministrativo con la BEI e nel relativo accordo di delega. La BEI è responsabile del monitoraggio dell'attuazione delle attività nel quadro dello strumento finanziario e dell'elaborazione di relazioni periodiche finanziarie e sulle prestazioni, secondo un formato, un contenuto e una periodicità da definire in modo da prevedere relazioni periodiche e ad-hoc, visite in loco e audit. Per le relazioni presentate alla BEI dagli istituti finanziari saranno utilizzati indicatori di prestazione. 5.3.1.4. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti I progetti rientrano in quattro categorie generali: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pagamento dei servizi ecosistemici: progetti che comportano pagamenti per i flussi di benefici derivanti dal capitale naturale, solitamente un'operazione bilaterale su scala intenzionalmente ridotta con un acquirente e un venditore di un servizio ecosistemico ben identificati. Si basano sul principio de &#171;il beneficiario paga&#187;, secondo il quale i pagamenti sono effettuati per garantire servizi ecosistemici fondamentali,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>infrastruttura verde: si tratta di una rete di aree naturali e seminaturali, pianificata strategicamente, con altre caratteristiche ambientali concepite e gestite in modo da ottenere una vasta serie di servizi ecosistemici. Comprende gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altre caratteristiche fisiche nelle aree terrestri (comprese le zone costiere) e marine. Sulla terraferma l'infrastruttura verde &#232; presente negli insediamenti rurali e urbani. I progetti relativi all'infrastruttura verde possono generare entrate o realizzare risparmi di costi in base all'offerta di prodotti e servizi, comprese la gestione delle acque, la qualit&#224; dell'aria, le foreste, le attivit&#224; ricreative, il controllo di inondazioni/erosioni/incendi, l'impollinazione e la maggiore resilienza alle conseguenze dei cambiamenti climatici,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>compensazioni della biodiversit&#224;: si tratta di interventi di conservazione finalizzati a compensare i danni residuali e inevitabili arrecati alla biodiversit&#224; dai progetti di sviluppo.&#160;Si basano sul principio del &#171;chi inquina paga&#187;, secondo il quale le compensazioni sono effettuate per motivi di conformit&#224; o per attenuare i rischi per l'immagine. I progetti volti a compensare i danni arrecati ai siti Natura 2000, secondo l'articolo 6, paragrafo 4, della direttiva Habitat, non sono ammessi a beneficiare di finanziamenti a titolo dello strumento NCFF,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>investimenti innovativi a favore della biodiversit&#224; e dell'adattamento ai cambiamenti climatici: sono progetti riguardanti l'offerta di prodotti e servizi, principalmente da parte delle PMI, che mirano a proteggere la biodiversit&#224; o ad accrescere la resilienza delle comunit&#224; e di altri settori economici.</p></td></tr></tbody></table> Lo scopo è individuare e finanziare progetti con una copertura geografica e settoriale sufficientemente ampia, sperimentando al tempo stesso vari meccanismi finanziari al fine di garantirne la replicabilità in tutta l'Unione durante la fase operativa. Le norme in materia di ammissibilità dei progetti e la politica di investimento dello strumento (fissare limiti massimi per i settori e la copertura geografica, criteri minimi da soddisfare e principi da rispettare, come la gerarchia della mitigazione ( 131 ) ) sono state definite nell'accordo di delega. I criteri di ammissibilità saranno in linea con gli obiettivi in materia di natura e biodiversità e di adattamento ai cambiamenti climatici enunciati nel regolamento LIFE, tenendo anche conto delle priorità strategiche degli Stati membri nel settore della protezione della biodiversità e dell'adattamento ai cambiamenti climatici. I progetti di gestione del capitale naturale ammissibili dovranno essere giustificati da una valutazione economica basata su una classica analisi dei costi-benefici – da cui risulti che il costo netto attuale del progetto per la sua intera durata è inferiore al valore netto attuale dei benefici attesi, comprese le esternalità. Oltre ai normali criteri imposti dalla BEI per tutte le operazioni, saranno applicati criteri supplementari che definiscono il tipo di progetti e di settori coperti. Come minimo, i beneficiari finali dello strumento finanziario devono essere persone giuridiche e/o fisiche che investono in progetti di gestione del capitale naturale in grado di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dimostrare di esercitare un impatto positivo sulla condizione e sulla resilienza dell'ecosistema e sulla fornitura dei servizi ecosistemici mediante una valutazione mirata dell'impatto ambientale,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>apre la via a nuovi modelli aziendali per la gestione del capitale naturale, tra le tipologie suindicate, cio&#232; l'infrastruttura verde, il pagamento dei servizi ecosistemici, le compensazioni della biodiversit&#224; o le attivit&#224; o imprese innovative a favore della biodiversit&#224; o dell'adattamento ai cambiamenti climatici,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>soddisfare uno dei criteri seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>promuovere la conservazione, il ripristino, la gestione e il miglioramento degli ecosistemi, anche tramite soluzioni ecosistemiche applicate ai settori del territorio, del suolo, delle foreste, dell'agricoltura, dell'acquacoltura, dell'acqua e dei rifiuti,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>promuovere approcci ecosistemici che consentano alle imprese e alle comunit&#224; di affrontare i rischi identificati e associati agli impatti attuali e previsti dei cambiamenti climatici, anche tramite progetti riguardanti l'infrastruttura verde urbana, rurale e costiera.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Per essere ammissibili, i progetti devono essere realizzati almeno in uno Stato membro dell'Unione. Se i progetti sono finanziati indirettamente tramite contributi ai fondi gestiti da istituti finanziari intermediari, questi ultimi sono selezionati in base alla domanda e in conformità ai principi di sana gestione finanziaria, trasparenza e non discriminazione e se soddisfano, tra l'altro, i seguenti requisiti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>essere un istituto finanziario del settore privato o basato sul mercato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>impegnarsi a distribuire lo strumento finanziario e dimostrare la capacit&#224; operativa di effettuare tale distribuzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>dimostrare la capacit&#224; di raggiungere i beneficiari finali cui si rivolgono le politiche dell'Unione o degli Stati membri in materia di biodiversit&#224; o di adattamento ai cambiamenti climatici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>assumere gli obblighi e possedere i requisiti associati alla distribuzione dello strumento finanziario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>conformarsi alle norme pertinenti e alla legislazione applicabile in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e di lotta al terrorismo e alla frode fiscale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>fornire le informazioni richieste dalla Corte dei conti europea per consentire lo svolgimento dei suoi compiti; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>essere ammesso a beneficiare di prestiti della BEI in conformit&#224; della sua politica creditizia.</p></td></tr></tbody></table> 5.3.2. Strumento di finanziamento privato per l'efficienza energetica (Private Finance for Energy Efficiency instruments, PF4EE) 5.3.2.1. Contributo agli obiettivi del programma LIFE Lo strumento PF4EE contribuisce al conseguimento degli obiettivi generali del regolamento LIFE di cui all'articolo 3, specificati nell'ambito del settore prioritario Adattamento ai cambiamenti climatici. In particolare, lo strumento PF4EE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fa fronte a un'importante questione della politica climatica, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 e 2030 intesi a garantire risparmi energetici e la conseguente riduzione delle emissioni,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fornisce il livello necessario di sperimentazione e dimostrazione di un nuovo strumento strategico, con un grande potenziale di creazione di valore aggiunto europeo,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>integra e sostiene le responsabilit&#224; degli Stati membri nel quadro dei piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>offre la possibilit&#224; di migliorare l'efficacia del programma LIFE sotto il profilo dei costi, grazie all'effetto leva e alla complementarit&#224;,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>crea capacit&#224; a lungo termine in un'attivit&#224; finanziaria commerciale sostenibile, garantendo cos&#236; un sostegno continuativo a lungo termine allo sviluppo sostenibile,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostiene la solidariet&#224; e la condivisione degli oneri, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>offre la possibilit&#224; di integrare l'iniziativa nei programmi degli Stati membri (tramite i piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica e potenzialmente altri programmi e iniziative).</p></td></tr></tbody></table> 5.3.2.2. Situazione attuale e ampliamento del PF4EE Nel 2014 ci si attendeva che lo strumento finanziasse investimenti fino a 540 milioni di EUR. Tuttavia, a seguito delle operazioni sottoscritte nel 2015 e nel 2016 e alla luce della riserva attuale, la BEI prevede attualmente di realizzare nuovi investimenti per un oltre un miliardo di EUR entro la fine del 2017 (600-650 milioni di EUR dalla BEI e almeno 500 milioni di EUR dagli intermediari finanziari), riguardanti 9-10 Stati membri. I sei accordi firmati entro la fine del 2016 sono i seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Komercni Banka, Repubblica ceca: prestiti nel settore dell'efficienza energetica per un valore di 75 milioni di EUR, a favore di imprese e impianti di illuminazione per edifici e siti industriali,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Banco Santander, Spagna: prestiti nel settore dell'efficienza energetica per un valore di 50 milioni di EUR, a favore di alberghi e altre strutture turistiche,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Credit Cooperatif, Francia: prestiti nel settore dell'efficienza energetica per un valore di 75 milioni di EUR, a favore di piccole e medie imprese e della ristrutturazione edilizia,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>BELFIUS, Belgio: prestiti mirati nel settore dell'efficienza energetica per un valore di 75 milioni di EUR, a favore di piccole e medie imprese,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Banco BPI, Portogallo: prestiti mirati per un valore di 50 milioni di EUR a favore delle imprese,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>BPER, Italia: prestiti nel settore dell'efficienza energetica per un valore di 50 milioni di EUR, a favore del settore privato.</p></td></tr></tbody></table> Nel 2017 potrebbero essere sottoscritti ulteriori accordi in Croazia, nel Regno Unito, in Grecia e a Cipro. Se finora gli investimenti sul campo sono stati finanziati solo nella Repubblica ceca e in Francia, il forte interesse da parte delle banche e l'innalzamento dell'obiettivo di investimento della BEI evidenziano la domanda di mercato sottesa e dunque le potenzialità di ampliamento dello strumento. Di fatto, lo strumento PF4EE contribuisce a creare un nuovo prodotto finanziario sul mercato finalizzato all'efficienza energetica e, di conseguenza, contribuisce direttamente alla decarbonizzazione dell'economia dell'UE, conformemente agli obiettivi della COP21. Alla fine del 2016, i prestiti della BEI impegnati ed erogati ammontavano rispettivamente a 375 milioni di EUR e 35 milioni di EUR. L'effetto leva medio dello strumento alla fine del 2016 era pari a 9,8 (calcolato come contributo della BEI e della Commissione europea). Durante il periodo 2014-2017, il contributo dell'UE destinato allo strumento PF4EE è ammontato a 80 milioni di EUR. Durante il periodo 2018-2020 sono previsti altri 75 milioni di EUR per la prosecuzione della fase pilota, di cui 10 milioni di EUR devono essere riservati allo strumento di sostegno specialistico che fornisce assistenza tecnica agli intermediari finanziari. 5.3.2.3. Struttura dello strumento finanziario L'attuazione dello strumento PF4EE è affidata alla Banca europea per gli investimenti (BEI) in regime di gestione indiretta. Lo strumento PF4EE persegue due obiettivi fondamentali: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>rendere il prestito a favore dell'efficienza energetica un'attivit&#224; pi&#249; sostenibile nelle istituzioni finanziarie europee, incentivando le banche commerciali private e altri istituti finanziari (congiuntamente, &#171;intermediari finanziari&#187;) a rivolgersi al settore dell'efficienza energetica come segmento di mercato distinto,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>accrescere la disponibilit&#224; di finanziamento del debito per i progetti che sostengono le priorit&#224; degli Stati membri in materia di efficienza energetica, definite nei piani d'azione nazionali per l'efficienza energetica.</p></td></tr></tbody></table> Lo strumento PF4EE prevede: i) un meccanismo di partecipazione al rischio (strumento di condivisione del rischio) e ii) l'assistenza di esperti per gli intermediari finanziari (strumento di sostegno specialistico), associati a iii) finanziamenti a lungo termine della BEI (prestiti della BEI per l'efficienza energetica). <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lo strumento PF4EE prevede uno strumento finanziario di condivisione del rischio, con meccanismi di funzionamento analoghi a una garanzia limitata, finalizzato a ripartire il rischio tra la Commissione (in veste di finanziatore) e gli intermediari finanziari (in veste di prestatori).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lo strumento di condivisione del rischio &#232; concepito per ridurre il rischio di credito cui si espongono gli intermediari finanziari quando erogano prestiti in favore del settore dell'efficienza energetica e per incoraggiarne la partecipazione. L'impatto dipende dalle condizioni di mercato e dalle caratteristiche specifiche dei progetti. Lo strumento intensifica l'attivit&#224; di prestito e migliora l'accesso ai finanziamenti e/o le condizioni di finanziamento per i beneficiari finali, tra cui eventualmente prezzi pi&#249; bassi, scadenze pi&#249; lunghe, garanzie meno onerose e altre agevolazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Per mobilitare il contributo del programma LIFE, i prestiti della BEI sono offerti agli intermediari finanziari a tassi competitivi per l'assunzione di prestiti. I tassi preferenziali saranno trasferiti ai beneficiari finali per incoraggiare la diffusione dello strumento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Si prevede che anche i beneficiari contribuiscano ai costi del progetto, aumentando cos&#236; l'effetto leva calcolato sui costi dell'investimento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Se un intermediario finanziario partecipante registra perdite nel portafoglio prestiti (portafoglio prestiti per l'efficienza energetica), tali perdite saranno in parte coperte dallo strumento di condivisione del rischio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>I finanziamenti a titolo del programma LIFE saranno usati per fornire il contributo finanziario richiesto per lo strumento di condivisione del rischio e lo strumento di sostegno specialistico, nonch&#233; per le spese amministrative e i costi diretti sostenuti dalla BEI per l'istituzione e la gestione dello strumento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Un importo massimo in contanti (garanzia collaterale) &#232; assegnato a ciascun intermediario finanziario per compensare le perdite nel portafoglio prestiti per l'efficienza energetica. Tale importo sar&#224; calcolato sulla base di una percentuale specifica dell'intero portafoglio prestiti per l'efficienza energetica interessato, in funzione del profilo di rischio dei beneficiari finali interessati. Qualora l'intermediario finanziario non raggiungesse la dimensione del portafoglio stabilita, la percentuale sar&#224; applicata alla dimensione raggiunta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>I beneficiari finali dello strumento PF4EE comprendono PMI e imprese di maggiori dimensioni a media capitalizzazione e persone private, ma possono includere anche piccoli comuni o altri enti pubblici che effettuano piccoli investimenti nell'efficienza energetica, in grado di utilizzare i risparmi energetici per rimborsare i prestiti iniziali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L'obiettivo dello strumento PF4EE durante il periodo 2014-2017 era di sottoscrivere 10 accordi (prestiti per l'efficienza energetica della BEI e strumenti di condivisione del rischio/sostegno specialistico). Entro la fine del 2016, ne erano gi&#224; stati sottoscritti sei (si veda la sezione 5.3.2.2).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Nel periodo 2018-2020 potrebbero essere sottoscritti 10 accordi supplementari, portando potenzialmente il numero totale di accordi firmati a 20 entro fine del 2020.</p></td></tr></tbody></table> Il contributo dell'UE per il periodo 2018-2020 destinato allo strumento PF4EE sarà pari a 75 milioni di EUR, di cui 10 milioni da riservare allo strumento di strumento di sostegno specialistico. Inoltre la BEI sarà autorizzata a sottoscrivere più di un accordo per Stato membro. Gli intermediari finanziari continueranno a essere selezionati in base alla domanda e in conformità ai principi di sana gestione finanziaria, trasparenza, non discriminazione e se soddisfano, tra l'altro, i seguenti requisiti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>essere un istituto finanziario del settore privato o operare sul mercato in maniera paragonabile a un istituto finanziario del settore privato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>impegnarsi a distribuire lo strumento PF4EE e dimostrare la capacit&#224; operativa di effettuare tale distribuzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>dimostrare la capacit&#224; di raggiungere i beneficiari finali interessati dalla priorit&#224; pertinente del piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica e/o dal regime di sostegno a favore dell'efficienza energetica e/o dalle direttive europee in materia di efficienza energetica nello Stato membro interessato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>assumere gli obblighi e possedere i requisiti associati alla distribuzione dello strumento PF4EE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>conformarsi alle norme pertinenti e alla legislazione applicabile in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e di lotta al terrorismo e alla frode fiscale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>fornire le informazioni richieste dalla Corte dei conti europea per consentire lo svolgimento dei suoi compiti; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>essere una controparte ammissibile della BEI in conformit&#224; delle sue linee guida e politiche interne ed essere compatibile con le condizioni di distribuzione geografica previste dallo strumento PF4EE.</p></td></tr></tbody></table> Nel periodo di validità del programma si cercherà di garantire un'ampia distribuzione geografica dello strumento finanziario offrendo incentivi alla BEI per incoraggiare la partecipazione di intermediari finanziari di tutti gli Stati membri. Tuttavia, i vincoli geografici della fase pilota saranno rimossi e la BEI sarà autorizzata a sottoscrivere più di un accordo per Stato membro, in funzione delle esigenze di mercato. In funzione dell'interesse manifestato dagli intermediari finanziari, la BEI potrà dare priorità agli intermediari che intendono operare negli Stati membri che presentano le maggiori necessità di investimenti (distanza dall'obiettivo). Lo strumento di condivisione del rischio incentiverà gli intermediari finanziari a operare negli Stati membri dove i rischi sono più elevati, per esempio a causa dell'insufficiente sviluppo dell'uso dei prestiti per l'efficienza energetica, o nei quali si ritiene probabile che la capacità di assumere prestiti sia particolarmente bassa. L'esperienza maturata nel periodo 2014-2017 indica che l'assistenza tecnica agli intermediari finanziari è essenziale per massimizzare la loro capacità di orientare gli investimenti in materia di efficienza energetica. Di conseguenza, la dotazione massima dello strumento di sostegno specialistico sarà innalzata dai 3,2 milioni di EUR del periodo 2014-2017 (ossia il 4 % del contributo dell'UE destinato allo strumento PF4EE durante la prima parte della fase pilota) a 10 milioni di EUR nel periodo 2018-2020. Lo strumento PF4EE dovrà rimanere operativo per tutto il periodo durante il quale i prestiti sottostanti coperti dallo strumento di condivisione del rischio rimangono in essere. La durata massima ammessa nel quadro dello strumento di condivisione del rischio sarà di vent'anni. Lo strumento PF4EE sarà pertanto operativo per un massimo di vent'anni dopo il termine del periodo di attuazione (2045). L'allocazione dei fondi sarà valida fino al completamento dell'ultima operazione nel quadro del programma. La gestione dello strumento finanziario è affidata alla BEI. Un comitato direttivo esamina periodicamente i progressi compiuti nell'attuazione dello strumento finanziario. Il comitato direttivo è composto da membri nominati congiuntamente dalla Commissione, compresi i servizi competenti della Commissione come la DG CLIMA, la DG ECFIN e la DG ENER, e dalla BEI ed è assistito da un segretariato fornito dalla BEI. È stato istituito un meccanismo di monitoraggio e di rendicontazione e le informazioni saranno condivise con il comitato LIFE. Il monitoraggio degli strumenti finanziari sarà conforme alle disposizioni del regolamento finanziario (articolo 140) e del regolamento delegato (articolo 225), come successivamente interpretate nell'accordo quadro finanziario e amministrativo con la BEI e nel relativo accordo di delega. La BEI sarà responsabile del monitoraggio dell'attuazione delle attività nel quadro dello strumento finanziario e dell'elaborazione di relazioni periodiche finanziarie e sulle prestazioni, secondo un formato, un contenuto e una periodicità da definire in modo da prevedere relazioni periodiche e ad-hoc, visite in loco e audit. Per le relazioni presentate alla BEI dagli istituti finanziari saranno utilizzati indicatori di prestazione dell'efficienza energetica. 5.3.2.4. Metodologia tecnica della procedura di selezione dei progetti Tra i beneficiari rientrano le persone private, le associazioni di proprietari di abitazioni, le PMI, le imprese e/o le istituzioni/enti pubblici che effettuano investimenti nell'efficienza energetica in linea con il piano d'azione nazionale di ciascuno Stato membro. L'entità dei prestiti per l'efficienza energetica erogati ai beneficiari varia da 10 000 EUR, cifra che può essere ridotta per consentire investimenti modesti nel settore residenziale, a 5 milioni di EUR e, in casi eccezionali, fino a 15 milioni di EUR. Gli Stati membri sono in grado di influenzare i progetti in cantiere e quindi, indirettamente, la selezione dei progetti tramite le priorità fissate nel piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica. I beneficiari sono le persone giuridiche e/o fisiche che: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>effettuano un investimento in misure di efficienza energetica nel contesto di un regime di sostegno di uno Stato membro e/o in linea con le priorit&#224; di un piano d'azione nazionale per l'efficienza energetica e/o con le direttive europee in materia di efficienza energetica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ottengono un prestito per l'efficienza energetica concesso da un intermediario finanziario partecipante.</p></td></tr></tbody></table> Inoltre, gli investimenti finanziati nel settore dell'efficienza energetica dovranno aver superato un'analisi economica che incorpora i costi delle esternalità legate alle emissioni di carbonio, in modo che il costo netto attuale del progetto per la sua intera durata sia inferiore al valore netto attuale del risparmio energetico realizzato. 5.4. Altre attività I finanziamenti, ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 1, del regolamento LIFE, potrebbero essere utilizzati per finanziare qualsiasi altro intervento necessario al fine di conseguire gli obiettivi generali di cui all'articolo 3. Tali interventi saranno gestiti conformemente al regolamento finanziario e al regolamento LIFE. Le risorse da assegnare a tali interventi, indipendentemente dalla forma giuridica, non rientreranno nel calcolo delle risorse minime da assegnare ai progetti ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 4, del regolamento LIFE. Tali interventi potrebbero consistere in: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>premi per progetti selezionati tra i progetti LIFE+ e i progetti LIFE &#171;tradizionali&#187; che hanno ricevuto il secondo pagamento a titolo di prefinanziamento e sono considerati particolarmente promettenti per quanto riguarda il loro contributo agli obiettivi specifici dei settori prioritari del sottoprogramma Ambiente o Azione per il clima del programma LIFE e alla loro prosecuzione, replica e/o trasferimento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sovvenzioni per azioni dei progetti LIFE+ e dei progetti LIFE &#171;tradizionali&#187; che hanno ricevuto il secondo pagamento a titolo di prefinanziamento e sono considerati particolarmente promettenti per quanto riguarda il loro contributo agli obiettivi specifici dei settori prioritari del sottoprogramma Ambiente o Azione per il clima del programma LIFE e alla commerciabilit&#224; e bancabilit&#224; delle soluzioni attuate nei progetti. Tali sovvenzioni erogherebbero somme forfettarie per azioni di sostegno ritenute necessarie per conseguire la commerciabilit&#224; e/o la bancabilit&#224; entro la fine del progetto LIFE o LIFE+ sulla base di un'analisi del divario fornita dai candidati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>formazione imprenditoriale per azioni dei progetti LIFE+ e dei progetti LIFE &#171;tradizionali&#187; che hanno ricevuto il secondo pagamento a titolo di prefinanziamento e sono considerati particolarmente promettenti per quanto riguarda il loro contributo agli obiettivi specifici dei settori prioritari del sottoprogramma Ambiente o Azione per il clima del programma LIFE e alla commerciabilit&#224; e bancabilit&#224; delle soluzioni attuate nei progetti,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>formazione per le reti e i raggruppamenti di attivit&#224; destinata a piccole e medie imprese.</p></td></tr></tbody></table> 6. CALENDARI INDICATIVI PER GLI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE (ARTICOLO 24, PARAGRAFO 2, LETTERA e), DEL REGOLAMENTO LIFE) 6.1. Calendario indicativo per le sovvenzioni <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tipologie di progetti</p></td><td><p>Sotto-programma</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr><td><p>Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettere a), b), c), e h), del regolamento LIFE</p></td><td><p>AMBIENTE</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>CLIMA</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>Progetti integrati (articolo 18, lettera d), del regolamento LIFE)</p></td><td><p>AMBIENTE</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>CLIMA</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di assistenza tecnica (articolo 18, lettera e), del regolamento LIFE)</p></td><td><p>AMBIENTE</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>CLIMA</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di rafforzamento delle capacit&#224; (articolo 18, lettera f), del regolamento LIFE)</p></td><td><p>AMBIENTE e CLIMA insieme</p></td><td><p>1<span>o</span> trimestre 2018</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Progetti preparatori (articolo&#160;18, lettera g), del regolamento LIFE)</p></td><td><p>AMBIENTE</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre</p></td></tr><tr><td><p>Sovvenzioni di funzionamento (SF) (articolo 21 del regolamento LIFE)</p></td><td><p>AMBIENTE e CLIMA insieme</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre invito congiunto a presentare proposte di SF per l'esercizio finanziario 2019</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre accordi quadro di partenariato e SF per l'esercizio finanziario 2020</p></td><td><p>2<span>o</span> trimestre SF per l'esercizio finanziario 2021</p></td></tr></tbody></table> 6.2. Calendario indicativo per gli strumenti finanziari <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Strumento finanziario</p></td><td><p>Sotto-programma</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr><td><p>NCFF</p></td><td><p>AMBIENTE</p></td><td><p>Su base continuativa</p></td></tr><tr><td><p>CLIMA</p></td><td><p>Su base continuativa</p></td></tr><tr><td><p>PF4EE</p></td><td><p>CLIMA</p></td><td><p>Su base continuativa</p></td></tr></tbody></table> 7. RISULTATI, INDICATORI E OBIETTIVI QUALITATIVI E QUANTITATIVI PER CIASCUN SETTORE PRIORITARIO E CIASCUNA TIPOLOGIA DI PROGETTI (ARTICOLO 24, PARAGRAFO 2, LETTERA c), DEL REGOLAMENTO LIFE Conformemente agli indicatori di prestazione (articolo 3, paragrafo 3, del regolamento LIFE) e agli obiettivi specifici del settore prioritario interessato, sono stabiliti risultati, indicatori e obiettivi qualitativi e quantitativi per ciascun settore prioritario e ciascuna tipologia di progetti (articolo 24, paragrafo 2, lettera c), del regolamento LIFE). Restringendo l'ambito di applicazione dei progetti integrati all'attuazione di strategie, piani e tabelle di marcia specifici previsti dalla legislazione dell'Unione in materia di natura, acqua, rifiuti, aria, mitigazione dei cambiamenti climatici e adattamento agli stessi, è possibile concentrarsi sui risultati attesi e gli obiettivi da raggiungere mediante tali progetti. Nell'ambito del sottoprogramma Ambiente, le priorità tematiche di cui all'allegato III del regolamento LIFE e i temi dei progetti di cui alla parte 3 del presente programma di lavoro pluriennale orientano meglio i progetti finanziati e rendono più tangibile l'impatto sullo stato dell'ambiente. Sulla base della valutazione dell'impatto stimato del programma LIFE sono stati definiti alcuni risultati e obiettivi generali attesi, tenendo conto della funzione catalizzatrice del programma e, per quanto riguarda quelli legati allo sviluppo e all'attuazione, considerando l'importanza della replicabilità dei progetti ammessi al finanziamento (articolo 3, paragrafo 3, lettera b), del regolamento LIFE). Tuttavia, il numero e la portata dei progetti ammessi al finanziamento nell'ambito di un settore prioritario dipendono principalmente dal numero di domande ammissibili presentate, quelle cioè che soddisfano i criteri di selezione e di aggiudicazione, nonché da fattori tecnici e socioeconomici che esulano dal controllo della Commissione. Alla luce di queste considerazioni, e al fine di accrescere la misurabilità del contributo del programma LIFE agli obiettivi del settimo programma d'azione per l'ambiente (articolo 3, paragrafo 1, lettera d), del regolamento LIFE), ove possibile i risultati attesi sono stati definiti anche in termini di risultati previsti a livello di progetto. I beneficiari dovranno definire lo scenario di riferimento all'avvio del progetto e il risultato finale rispetto agli obiettivi perseguiti. A tale scopo, è stata istituita la banca dati degli indicatori chiave di progetto del programma LIFE, cui avranno accesso i beneficiari entro la fine del 2017 (gli indicatori sono stati testati con successo in un prototipo di banca dati nel 2015, nel contesto della valutazione intermedia del programma LIFE ( 132 ) ). Gli obiettivi ambientali/climatici che ogni progetto deve raggiungere dovrebbero realizzare o superare le finalità, gli obiettivi o i limiti di emissione fissati dalla legislazione e dalle politiche dell'Unione in materia. Il programma LIFE è un catalizzatore, pertanto la prosecuzione, la replica e/o il trasferimento delle azioni e dei risultati dei progetti sono fondamentali per garantire che il programma serva effettivamente a ottenere risultati positivi per l'ambiente e il clima. Tutti i progetti proposti mirano alla prosecuzione, alla replica e/o al trasferimento nel rispettivo settore relativo all'ambiente o ai cambiamenti climatici, ma sulla base dell'esperienza maturata nel quadro dei programmi precedenti è prevedibile che solo l'80 % dei progetti pilota e dimostrativi sia replicabile, perché sussiste il rischio che le tecniche e le metodologie da collaudare e dimostrare non producano i risultati attesi. Inoltre, al di là di questi impedimenti tecnici, considerate le possibili difficoltà di ordine economico e amministrativo, non ci si può attendere che tutti i progetti saranno condotti a buon fine. Va osservato che pochi progetti nel quadro del programma LIFE 2014-2020 saranno conclusi entro il 2020, dato che la durata media dei progetti LIFE oscilla tra 3 e 6 anni, in funzione del settore prioritario. Pertanto, nel caso dei progetti in corso, più che di obiettivi si tratta di tappe. Tali tappe sono l'espressione di un'organizzazione tale per cui i progetti sono in grado di raggiungere gli obiettivi previsti entro il termine di svolgimento del progetto, che molto probabilmente sarà successivo al 2020. Al fine di evitare duplicazioni, nell'ambito di ciascun settore prioritario, le tipologie di progetti ai sensi degli articoli 2 e 18 del regolamento LIFE previste per perseguire i relativi obiettivi sono raggruppate insieme, se possibile. Le tipologie di progetti indipendenti dal settore prioritario, come i progetti di rafforzamento delle capacità, sono elencate separatamente. Nelle tabelle riportate di seguito, gli indicatori sono inclusi nella descrizione dei risultati e degli obiettivi e non sono quindi menzionati come voce distinta. 7.1. Sottoprogramma Ambiente Per il sottoprogramma per l'ambiente sono presi in considerazione gli obiettivi generali di cui all'articolo 3, paragrafo 1, gli obiettivi specifici stabiliti per ciascun settore prioritario agli articoli 10, 11 e 12 e gli indicatori di prestazione di cui all'articolo 3, paragrafo 3, del regolamento LIFE. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Ambiente e uso efficiente delle risorse</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettere a) e b), del regolamento LIFE</span></p></td></tr><tr><td><p>Priorit&#224; tematiche</p></td><td><p>Risultati quantitativi<a>&#160;(<span>133</span>)</a></p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>ACQUA (compreso l'ambiente marino)</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati riguardanti corpi idrici (interni/di transizione/costieri) in cattivo stato ecologico.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso un buono stato ecologico a livello di progetto.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di corpi idrici con stato ecologico carente oggetto di progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Corpi idrici (interni/di transizione/costieri) compresi nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a migliorarne lo stato ecologico.</p></td><td><p>100<a>&#160;(<span>134</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>RIFIUTI</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati volti a conseguire gli obiettivi giuridici dell'UE in materia di rifiuti e l'applicazione della gerarchia dei rifiuti (gestione adeguata dei rifiuti).</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso una gestione adeguata dei rifiuti.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di altri comuni o regioni a livello di Unione con una gestione inadeguata dei rifiuti oggetto di progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Comuni o regioni compresi nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a raggiungere una gestione adeguata dei rifiuti.</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>EFFICIENZA NELL'USO DELLE RISORSE (compresi il suolo, le foreste e l'economia verde e circolare)</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati che attuano gli obiettivi delle politiche e della legislazione dell'Unione in materia di<span>efficienza nell'uso delle risorse</span> (esclusi il suolo e le foreste).</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso l'attuazione di aspetti dell'economia verde e circolare.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di altre imprese a livello europeo interessate dai progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Altre imprese comprese nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati ad attuare l'economia verde o circolare.</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><p>N. di progetti in corso o completati che attuano gli obiettivi della politica dell'Unione in materia di protezione del<span>suolo</span>.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso il mantenimento o il miglioramento delle funzioni del suolo.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>Ettari di terreno a livello di Unione interessati dai progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Terreni compresi nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a mantenere o migliorare le funzioni del suolo.</p></td><td><p>2&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>N. di progetti in corso o completati che promuovono l'attuazione della strategia<span>forestale</span> dell'Unione europea.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso l'attuazione della strategia forestale dell'Unione europea.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a fornire dati indicativi che possano servire al centro dati europeo sulle foreste (European Forest Data Centre, EFDAC).</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>AMBIENTE e SALUTE (compresi le sostanze chimiche e il rumore)</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati che attuano la politica dell'Unione in materia di<span>sostanze chimiche</span>, compresi i progetti che promuovono la sostituzione delle sostanze e la riduzione al minimo dell'esposizione.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso il raggiungimento o il superamento dell'obiettivo pertinente dell'Unione in materia di sostanze chimiche a livello di progetto.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di persone a livello di Unione interessate dai progetti in corso o completati volti a ridurre le sostanze chimiche.</p></td><td><p>Persone comprese nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a ridurre gli effetti nocivi delle sostanze chimiche sulla salute e sull'ambiente, comprese le stime degli effetti a lungo termine.</p></td><td><p>50&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>N. di progetti finanziati in corso o completati che mirano alla<span>riduzione del rumore</span>.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso il raggiungimento o il superamento dell'obiettivo pertinente dell'Unione in materia di riduzione del rumore a livello di progetto.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso la riduzione dell'esposizione al rumore di almeno 3 dB.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di persone a livello di Unione interessate dai progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Persone che beneficiano dei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili destinati a ridurre i livelli di rumore di almeno 3 dB. Qualit&#224; dell'ARIA ed emissioni (compreso l'ambiente urbano)</p></td><td><p>10&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Qualit&#224; dell'ARIA ed emissioni (compreso l'ambiente urbano)</p></td><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria e i programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico.</p></td><td><p>Percentuale di PI destinati ad attuare piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria conformi ed efficienti nelle regioni interessate, in conformit&#224; dell'articolo 23 della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualit&#224; dell'aria ambiente e per un'aria pi&#249; pulita in Europa, o a istituire programmi nazionali di controllo dell'inquinamento atmosferico conformi ed efficienti negli Stati membri, in conformit&#224; dell'articolo 6 della direttiva (UE) 2016/2284 relativa ai limiti nazionali di emissione.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di persone interessate dai progetti in corso o completati in materia di qualit&#224; dell'aria.</p></td><td><p>Persone comprese nei progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso il raggiungimento o il superamento dell'obiettivo pertinente dell'Unione in materia di qualit&#224; dell'aria.</p></td><td><p>1 milione</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Natura e biodiversit&#224;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettera a), b) e c) del regolamento LIFE</span></p></td></tr><tr><td><p>Priorit&#224; tematiche</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>NATURA</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati riguardanti habitat o specie con uno stato di conservazione non favorevole/non sicuro.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati destinati a migliorare lo stato di conservazione ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di habitat interessati dai progetti in corso o completati con uno stato di conservazione non favorevole/non sicuro.</p></td><td><p>Percentuale di habitat o specie o siti Natura 2000 interessati dai progetti in corso o completati che stanno compiendo progressi verso uno stato di conservazione migliore.</p></td><td><p>10 % degli habitat interessati</p></td></tr><tr><td><p>N. di specie interessate dai progetti in corso o completati con uno stato di conservazione non favorevole/non sicuro.</p></td><td><p>10 % delle specie interessate</p></td></tr><tr><td><p>N. di siti Natura 2000/ha di siti Natura 2000 interessati dai progetti in corso o completati.</p></td><td><p>10 % dei siti Natura 2000/ha di siti Natura 2000 interessati</p></td></tr><tr><td><p>BIODIVERSIT&#192;</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati riguardanti l'attuazione degli obiettivi 2, 3, 4 e 5 della strategia sulla biodiversit&#224; fino al 2020.</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili per migliorare o ripristinare gli ecosistemi interessati.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di tipi di ecosistemi e ha di superfici di ecosistemi interessati dai progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Percentuale di tipi o superfici di ecosistemi interessati dai progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e stanno compiendo progressi verso il miglioramento o il ripristino.</p></td><td><p>10 % dei tipi di ecosistemi interessati</p></td></tr><tr><td><p>10 % delle superfici di ecosistemi interessate</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Progetti integrati (PI) ai sensi dell'articolo 18, lettera d), del regolamento LIFE</span></p></td></tr><tr><td><p>Priorit&#224; tematiche</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>ACQUA (compreso l'ambiente marino)</p></td><td><p>N. di distretti idrografici a livello di Unione interessati dai PI in corso o completati.</p></td><td><p>Percentuale di distretti idrografici compresi nei PI relativi all'acqua.</p></td><td><p>3 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani di gestione dei bacini idrografici.</p></td><td><p>Percentuale di PI destinati ad attuare piani di gestione dei bacini idrografici conformi ed efficienti nel distretto idrografico interessato, in conformit&#224; della direttiva quadro sulle acque.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani di gestione dei bacini idrografici.</p></td><td><p>Percentuale di PI che mobilitano finanziamenti complementari di importo superiore al valore totale dei loro bilanci.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>RIFIUTI</p></td><td><p>N. di regioni a livello di Unione comprese nei PI in corso o completati relativi ai rifiuti.</p></td><td><p>Percentuale di regioni comprese nei PI relativi ai rifiuti.</p></td><td><p>2 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani di gestione dei rifiuti e/o di programmi di prevenzione dei rifiuti.</p></td><td><p>Percentuale di PI destinati a fornire piani di gestione dei rifiuti e/o programmi di prevenzione dei rifiuti conformi ed efficienti nella regione interessata, in conformit&#224; degli articoli 28 e 29 della direttiva quadro sui rifiuti (2008/98/CE).</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani di gestione dei rifiuti e/o di programmi di prevenzione dei rifiuti.</p></td><td><p>Percentuale di PI che mobilitano finanziamenti complementari di importo superiore al valore totale dei loro bilanci.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>Qualit&#224; dell'ARIA ed emissioni (compreso l'ambiente urbano)</p></td><td><p>N. di persone nelle regioni interessate dai PI in corso o completati in materia di aria a livello di Unione.</p></td><td><p>Percentuale della popolazione totale dell'Unione nelle regioni comprese nei PI relativi alla qualit&#224; dell'aria.</p></td><td><p>3 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria.</p></td><td><p>Percentuale di PI destinati ad attuare piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria conformi ed efficienti nelle regioni interessate, in conformit&#224; dell'articolo 23 della direttiva 2008/50/CE.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione di piani e programmi per la qualit&#224; dell'aria.</p></td><td><p>Percentuale di PI che mobilitano finanziamenti complementari di importo superiore al valore totale dei loro bilanci.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>NATURA</p></td><td><p>N. di siti Natura 2000 interessati da PI in corso o completati.</p></td><td><p>Percentuale di siti Natura 2000 compresi nei PI relativi alla natura.</p></td><td><p>4 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione dei quadri di azioni prioritarie.</p></td><td><p>Percentuale di PI destinati ad attuare i quadri di azioni prioritarie per garantire una gestione adeguata dei siti Natura 2000.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di PI in corso o completati riguardanti l'attuazione dei quadri di azioni prioritarie.</p></td><td><p>Percentuale di PI che mobilitano finanziamenti complementari di importo superiore al valore totale dei loro bilanci.</p></td><td><p>100 %</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Informazione e governance</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettera h), del regolamento LIFE</span></p></td></tr><tr><td><p>Priorit&#224; tematiche</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE</p></td><td><p>N. di progetti in corso o completati volti a sensibilizzare i cittadini, le imprese, le autorit&#224; locali, le organizzazioni non governative registrate (ONG) e altre organizzazioni della societ&#224; civile (parti interessate e cittadini).</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che realizzano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi al fine di comprendere pi&#249; di due altre aree oltre a quella prevista dal progetto e pi&#249; di una lingua.</p></td><td><p>80 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di parti interessate e cittadini cui sono rivolti i progetti in corso o completati, che non sono a conoscenza degli obiettivi ambientali riguardo ai quali sar&#224; condotta la campagna di sensibilizzazione.</p></td><td><p>Percentuale di incremento delle parti interessate e dei cittadini, cui sono rivolti i progetti di sensibilizzazione che attuano interventi replicabili o trasferibili, che vengono a conoscenza degli obiettivi ambientali perseguiti da tali progetti, stimati in indagini ex ante ed ex post (condotte da progetti LIFE o da altri enti).</p></td><td><p>25 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di parti interessate e cittadini cui sono rivolti i progetti in corso o completati.</p></td><td><p>Partecipazione attiva delle parti interessate e dei cittadini alle attivit&#224; di sensibilizzazione proposte dai progetti che attuano interventi replicabili o trasferibili (per esempio partecipazione a indagini, volontariato, partecipazione a visite guidate, informazioni scaricate via Internet, presentazione di quesiti).</p></td><td><p>&gt; 500&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>GARANZIA DELL'APPLICAZIONE</p></td><td><p>N. di progetti che mirano a migliorare la conformit&#224; e la garanzia dell'applicazione della legislazione ambientale dell'Unione</p></td><td><p>Percentuale di progetti in corso o completati che attuano interventi replicabili o trasferibili e compiono progressi verso il miglioramento della conformit&#224; o della garanzia dell'applicazione.</p></td><td><p>10 %</p></td></tr><tr><td><p>ONG</p></td><td><p>N. di interventi da parte di ONG che beneficiano di sovvenzioni di funzionamento per consultazioni sulla politica ambientale dell'Unione.</p></td><td><p>Percentuale di incremento degli interventi a sostegno della politica dell'Unione.</p></td><td><p>12 %</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Altri progetti</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Progetti ai sensi dell'articolo 18, lettere e) e f), del regolamento LIFE</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di assistenza tecnica</p></td><td><p>N. di progetti di assistenza tecnica in corso o completati.</p></td><td><p>Progetti di assistenza tecnica in corso o completati riguardanti la preparazione di progetti integrati.</p></td><td><p>10 preparano progetti integrati relativi alla natura, 5 progetti integrati relativi a rifiuti, acqua o aria</p></td></tr><tr><td><p>N. di progetti di assistenza tecnica in corso o completati.</p></td><td><p>Percentuale di progetti di assistenza tecnica in corso o completati che sfociano in progetti integrati LIFE di migliore qualit&#224;.</p></td><td><p>90 %</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di rafforzamento della capacit&#224;</p></td><td><p>N. di progetti dedicati al rafforzamento delle capacit&#224;.</p></td><td><p>Percentuale di progetti di rafforzamento della capacit&#224; che compiono progressi verso un maggiore utilizzo negli Stati membri interessati.</p></td><td><p>90 %</p></td></tr><tr><td><p>N. di domande di sovvenzioni per azioni accolte provenienti da Stati membri con progetti di rafforzamento delle capacit&#224; in corso.</p></td><td><p>Maggiore percentuale relativa di domande accolte provenienti da Stati membri con progetti di rafforzamento di capacit&#224; in corso o completati rispetto all'utilizzo tra il 2010 e il 2012 (in termini percentuali).</p></td><td><p>5 %</p></td></tr></tbody></table> 7.2. Sottoprogramma Azione per il clima <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Mitigazione</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>Progetti integrati</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>Area coperta e n. di cittadini raggiunti dalle strategie o dai piani d'azione attuati per l'adattamento ai cambiamenti climatici.</p><p>N. e volume dei progetti complementari finanziati da altri fondi dell'Unione.</p></td><td><p>Incremento del n. di Stati membri/regioni che applicano approcci integrati con il sostegno di un PI o replicando i risultati di un PI.</p><p>Incremento del n. di misure complementari nei progetti integrati finanziati da altri fondi dell'Unione.</p><p>Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (in tonnellate) mediante tecnologie, sistemi e strumenti nuovi e/o altri approcci basati sulle migliori pratiche sviluppati e utilizzati a seguito di esempi LIFE.</p></td><td><p>7 Stati membri applicano approcci integrati con il sostegno di un PI o replicando i risultati di un PI.</p><p>I finanziamenti complementari mobilitati tramite i PI sono superiori al valore totale dei bilanci di tali PI.</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di assistenza tecnica</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>Percentuale di progetti di assistenza tecnica sfociati in un progetto integrato LIFE.</p></td><td><p>Incremento del numero e miglioramento della qualit&#224; dei PI collegati ai progetti di assistenza tecnica.</p></td><td><p>Il 100 % dei progetti &#232; sfociato in un PI LIFE.</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di rafforzamento della capacit&#224;</p></td><td><p>N. di progetti.</p></td><td><p>Incremento della percentuale relativa di domande accolte, provenienti da Stati membri ammissibili per i progetti di rafforzamento delle capacit&#224;.</p></td><td><p>7 Stati membri hanno almeno un progetto di mitigazione finanziato a titolo di LIFE-Azione per il clima.</p></td></tr><tr><td><p>Altri progetti</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>N. di progetti finanziati che promuovono tecnologie, sistemi e strumenti innovativi e/o altre soluzioni basate sulle migliori pratiche per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.</p></td><td><p>Incremento del n. di tecnologie, sistemi e strumenti innovativi e/o altre soluzioni basate sulle migliori pratiche per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.</p><p>Incremento della percentuale di approcci aggiornati o nuovi, sviluppati tramite il programma LIFE, che sono usati o migliorati sistematicamente dai settori pubblico e privato.</p><p>Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (in tonnellate) mediante tecnologie, sistemi e strumenti nuovi e/o altri approcci basati sulle migliori pratiche sviluppati e utilizzati a seguito di esempi LIFE.</p></td><td><p>L'80 % dei progetti avviati ha introdotto tecnologie, sistemi e strumenti innovativi e duraturi e/o soluzioni basate sulle migliori pratiche per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.</p></td></tr><tr><td><p>Adattamento</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>Progetti integrati</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>Area coperta e n. di cittadini raggiunti dalle strategie o dai piani d'azione o da altri piani per l'adattamento ai cambiamenti climatici attuati su vasta scala territoriale tramite il programma LIFE.</p><p>N. di progetti di adattamento transregionali o transfrontalieri.</p><p>Numero e volume dei progetti complementari finanziati da altri fondi dell'Unione o da fondi diversi.</p></td><td><p>Impatto positivo sulla resilienza ai cambiamenti climatici in una regione e in settori economici esercitato dagli interventi finanziati dal programma LIFE e da altri progetti complementari.</p><p>Incremento del n. di Stati membri/regioni che applicano approcci integrati con il sostegno di un progetto integrato o replicando i risultati di un PI.</p><p>Incremento del n. di misure complementari finanziate da altri fondi dell'Unione.</p><p>Impatto positivo dei progetti LIFE sulla resilienza ai cambiamenti climatici di zone particolarmente vulnerabili individuate nella strategia dell'Unione per l'adattamento ai cambiamenti climatici.</p></td><td><p>7 Stati membri applicano approcci integrati con il sostegno di un PI o replicando i risultati di un PI.</p><p>I finanziamenti complementari mobilitati tramite i PI sono superiori al valore totale dei bilanci di tali PI.</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di assistenza tecnica</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>Percentuale di progetti di assistenza tecnica sfociati in un progetto integrato LIFE.</p></td><td><p>Incremento del n. e miglioramento della qualit&#224; dei progetti integrati legati ai progetti di assistenza tecnica.</p></td><td><p>Il 100 % dei progetti &#232; sfociato in progetto integrato LIFE.</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di rafforzamento della capacit&#224;</p></td><td><p>N. di progetti.</p></td><td><p>Incremento della percentuale relativa di domande accolte, provenienti da Stati membri ammissibili per i progetti di rafforzamento delle capacit&#224;.</p></td><td><p>7 Stati membri hanno almeno un progetto di adattamento finanziato a titolo del programma LIFE.</p></td></tr><tr><td><p>Altri progetti</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>N. di progetti finanziati che promuovono tecnologie, sistemi e strumenti innovativi e/o altre soluzioni basate sulle migliori pratiche per accrescere la resilienza ai cambiamenti climatici.</p><p>N. di valutazioni della vulnerabilit&#224;, strategie di adattamento ai cambiamenti climatici o piani d'azione sviluppati mediante il programma LIFE.</p><p>N. di progetti di adattamento transregionali o transfrontalieri.</p></td><td><p>Aumento attribuibile della resilienza ai cambiamenti climatici, ripartito per settore, dovuto alla dimostrazione di nuove tecnologie, sistemi, strumenti e/o altri approcci basati sulle migliori pratiche sviluppati e utilizzati a seguito di esempi LIFE.</p><p>Impatto positivo dei progetti LIFE sulla resilienza ai cambiamenti climatici di zone particolarmente vulnerabili individuate per il finanziamento a titolo del programma LIFE nella strategia dell'Unione per l'adattamento ai cambiamenti climatici.</p></td><td><p>L'80 % dei progetti avviati ha introdotto tecnologie, sistemi e strumenti innovativi e/o soluzioni basate sulle migliori pratiche che accrescono la resilienza ai cambiamenti climatici.</p></td></tr><tr><td><p>Governance</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Risultati quantitativi</p></td><td><p>Risultati qualitativi</p></td><td><p>Obiettivi/Tappe 2020</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di informazione, sensibilizzazione e divulgazione</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>N. di cittadini, imprese, autorit&#224; locali, organizzazioni non governative (ONG) registrate e altre organizzazioni della societ&#224; civile raggiunte.</p><p>Diffusione geografica e area coperta.</p></td><td><p>Maggiore conoscenza dei cambiamenti climatici causati dall'uomo e delle relative soluzioni, secondo le rilevazioni dei sondaggi dell'Eurobarometro.</p><p>Maggiore partecipazione alle consultazioni delle parti interessate o alle discussioni riguardanti la politica e la legislazione in materia di clima.</p></td><td><p>Aumento del 25 % della partecipazione delle parti interessate e dei cittadini alle attivit&#224; di sensibilizzazione.</p><p>Aumento del 10 % dei cittadini interessati dai progetti LIFE che considerano i cambiamenti climatici causati dall'uomo un problema molto grave.</p></td></tr><tr><td><p>Progetti di buone pratiche e altri progetti</p></td><td><p>N. di progetti.</p><p>N. di pratiche consolidate attribuibili ai progetti che utilizzano indicatori o strumenti sviluppati e sperimentati a seguito di esempi LIFE.</p><p>N. di approcci strategici o proposte legislative basati sui risultati dei progetti.</p></td><td><p>Incremento del n. di migliori pratiche utilizzate da famiglie, imprese e autorit&#224; o incorporate nei programmi o piani di azione nazionali/regionali.</p><p>Riduzione del numero di casi di violazione della legislazione dell'Unione attribuibile agli interventi LIFE.</p></td><td><p>Il 25 % delle pratiche o degli approcci dei progetti &#232; incorporato nei programmi o piani d'azione nazionali/regionali.</p><p>L'80 % dei progetti LIFE riguardanti la governance in materia di clima hanno prodotto un miglioramento di tale governance.</p></td></tr></tbody></table> Risultati, indicatori e obiettivi specifici per gli strumenti finanziari Indicatori comuni a tutti gli strumenti finanziari I risultati, gli indicatori e gli obiettivi per gli strumenti finanziari saranno stabiliti d'accordo con l'entità di attuazione. Come minimo, comprenderanno: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di accordi (prestiti, garanzie ecc.) con gli intermediari finanziari (n),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>volume dei finanziamenti messi a disposizione dagli strumenti finanziari (milioni di EUR),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>volume dei finanziamenti privati mobilitati dagli strumenti finanziari (milioni di EUR),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di beneficiari finali (n),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di Stati membri in cui i progetti sono stati finanziati dagli strumenti finanziari (n).</p></td></tr></tbody></table> Indicatori specifici per lo strumento NCFF: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>finanziamenti messi a disposizione da istituzioni finanziarie intermedie nel quadro dello strumento finanziario in conseguenza dei progetti finanziati (milioni di EUR),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>finanziamenti messi a disposizione delle aree Natura 2000 in conseguenza dei progetti finanziati (milioni di EUR),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto sulla resilienza ai cambiamenti climatici (esposizione ai cambiamenti climatici e sensibilit&#224; ai relativi effetti) delle regioni e dei settori economici, in particolare nelle zone vulnerabili individuate come prioritarie per i finanziamenti a titolo del programma LIFE nella strategia dell'Unione per l'adattamento ai cambiamenti climatici in conseguenza dei progetti finanziati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto sulle condizioni degli ecosistemi in conseguenza dei progetti finanziati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>creazione di posti di lavoro: numero di posti creati in conseguenza dei progetti finanziati (numero di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno).</p></td></tr></tbody></table> Indicatori specifici per lo strumento PF4EE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>finanziamenti privati mobilitati (milioni di EUR) in conseguenza dei prestiti PF4EE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>risparmi energetici realizzati (GWh) in conseguenza dei prestiti PF4EE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione delle emissioni di carbonio (tonnellate di CO<span>2</span>) in conseguenza dei prestiti PF4EE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>creazione di posti di lavoro: numero di posti creati in conseguenza dei prestiti PF4EE (numero di posti di lavoro equivalenti a tempo pieno).</p></td></tr></tbody></table> Risultati attesi specifici per lo strumento NCFF Durante la fase pilota, lo strumento NCFF dovrebbe eseguire 9-12 operazioni (comprese le operazioni indirette). I singoli investimenti rimarranno al di sotto di 10-15 milioni di EUR. L'effetto leva stimato del valore dello strumento per la realizzazione del programma LIFE è compreso tra 2,2 e 3,2 volte. Tenendo conto di un possibile contributo ai costi dei progetti da parte dei beneficiari finali dell'ordine del 25 %, l'effetto leva dell'investimento totale per la realizzazione del programma LIFE potrà essere compreso tra 2,8 e 4,2 volte. L'investimento totale in progetti di gestione del capitale naturale durante la sola fase pilota potrebbe raggiungere la cifra di 420 milioni di EUR. Durante la successiva fase operativa, l'effetto leva atteso potrebbe aumentare a 6 volte, soprattutto se altri investitori aderiranno allo strumento e se saranno effettuati nuovi investimenti tramite intermediari e fondi. Risultati specifici attesi per lo strumento PF4EE Nell'ambito dello strumento PF4EE dovrebbero essere sottoscritti fino a 10 accordi di finanziamento (prestiti per l'efficienza energetica della BEI e strumenti di condivisione del rischio/sostegno specialistico) con intermediari finanziari durante il periodo 2014-2017 (ossia durante la fase pilota) e altri 10 nel periodo 2018-2020. Un accordo di finanziamento può comprendere l'attuazione dello strumento in più di uno Stato membro e un intermediario finanziario può firmare più di un accordo di finanziamento. All'avvio dello strumento PF4EE era previsto un sostegno complessivo agli investimenti fino a 540 milioni di EUR circa. Tuttavia, dopo i 6 accordi sottoscritti nel 2015 e nel 2016 e alla luce della riserva attuale, la BEI si è attualmente posta l'obiettivo di realizzare nuovi investimenti nel settore dell'efficienza energetica per un valore superiore a un miliardo di EUR durante la fase 2014-2017. Per quanto riguarda il periodo 2018-2020, saranno realizzati nuovi investimenti nel settore dell'efficienza energetica per un ulteriore importo di un miliardo di EUR, grazie alla firma di 10 accordi supplementari nel quadro dello strumento PF4EE dopo il 2017. Ciò porterebbe gli investimenti complessivi generati dallo strumento PF4EE a 2 miliardi di EUR durante il periodo 2014-2020. Quando è stato concepito lo strumento PF4EE, l'effetto leva stimato del valore del portafoglio prestiti per la realizzazione del programma LIFE era sei volte maggiore per la fase pilota. Tenendo conto di un possibile contributo ai costi dei progetti da parte dei beneficiari finali dell'ordine del 25 %, ci si attendeva che l'effetto leva dell'investimento totale per la realizzazione del programma LIFE potesse essere fino a 8 volte maggiore entro la fine del 2017. Tale obiettivo minimo riguardante l'effetto leva si applicherà anche al periodo 2018-2020. <note> ( 1 ) Si veda la relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni che accompagna la valutazione intermedia del programma LIFE, COM(2017) 642, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2017:642:FIN. ( 2 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare», http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52015DC0614. ( 3 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Un piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia», http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/fitness_check/action_plan/index_en.htm. ( 4 ) https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/reflection-paper-eu-finances_it.pdf ( 5 ) Decisione del Parlamento europeo del 27 aprile 2017 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2015, sezione III – Commissione (2016/2151(DEC)], paragrafo 8, http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=TA&language=IT&reference=P8-TA-2017-0143. ( 6 ) Si tratta dei cosiddetti indicatori chiave di progetto del programma LIFE; si veda anche la successiva sezione 7. ( 7 ) https://ec.europa.eu/commission/publications/reflection-paper-future-eu-finances_it. ( 8 ) Recenti studi confermano che per ottenere investimenti sostenibili sono necessari politiche intelligenti e incentivi tesi a creare un maggior coinvolgimento in seno alla società in generale e in tutti i settori, in particolare a livello delle comunità locali e in collaborazione con i cittadini e le piccole e medie imprese, in quanto questi sono sempre più coinvolti attraverso iniziative della comunità promosse dalla diffusione delle tecnologie digitali, o in quanto «prosumatori» (i quali possono, ad esempio, produrre, immagazzinare e persino vendere la propria energia elettrica piuttosto che semplicemente acquistarla); cfr. Centro europeo di strategia politica, Note strategiche dell'EPSC, numero 25, 8 giugno 2017, pag. 14. ( 9 ) Regolamento (UE) n. 1290/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che stabilisce le norme in materia di partecipazione e diffusione nell'ambito del programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) – Orizzonte 2020 e che abroga il regolamento (CE) n. 1906/2006 ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 81 ). ( 10 ) L'ultimo programma di lavoro di Orizzonte 2020 copre il periodo 2018-2020. Orizzonte 2020 è incentrato su tre priorità: generare una scienza di eccellenza finalizzata a rafforzare l'eccellenza scientifica dell'Unione a livello mondiale, promuovere la leadership industriale mirata a sostenere l'attività economica, comprese le microimprese, le piccole e medie imprese (PMI) e l'innovazione, e affrontare le sfide per la società, per rispondere direttamente alle sfide individuate nella strategia Europa 2020 mediante il sostegno alle attività che coprono l'intero spettro dalla ricerca al mercato. Nell'ambito di Orizzonte 2020 la ricerca e l'innovazione relative all'ambiente e all'azione per il clima sono intraprese attraverso diverse azioni e occasioni di collaborazione, in particolare nell'ambito della «Sfida per la società – Azione per il clima, ambiente, efficienza delle risorse e materie prime» e la «Sfida per la società – Sicurezza alimentare, agricoltura e silvicoltura sostenibili, ricerca marina, marittima e sulle acque interne e bioeconomia». In questo contesto, la ricerca e l'innovazione in materia di ambiente mirano a conseguire un'economia e una società efficienti sotto il profilo delle risorse e dell'acqua e resilienti ai cambiamenti climatici. ( 11 ) Le linee guida per le candidature per ciascun invito a presentare proposte sono reperibili su sito web del programma LIFE: http://ec.europa.eu/environment/life/funding/life.htm ( 12 ) Per maggiori informazioni sul testo della proposta di regolamento sul Corpo europeo di solidarietà e sullo stato di avanzamento della relativa procedura legislativa si veda: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/HIS/?uri=COM%3A2017%3A262%3AFIN. ( 13 ) Regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012. ( 14 ) Per ragioni di bilancio, tale importo comprende 2,33 milioni di EUR quale contributo al bilancio dell'agenzia esecutiva a titolo del sottoprogramma Azione per il clima. ( 15 ) Regolamento delegato della Commissione (UE) 2018/93, del 16 novembre 2017, sull'aumento della percentuale delle risorse di bilancio destinate a progetti finanziati a titolo di sovvenzioni nell'ambito del sottoprogramma Ambiente riservato a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 1293/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sull'istituzione di un programma per l'ambiente e l'azione per il clima (LIFE) e che abroga il regolamento (CE) n. 614/2007 ( GU L 17 del 23.1.2018, pag. 5 ) (in appresso: il regolamento delegato sull'aumento della percentuale per la natura e la biodiversità). ( *1 ) A norma dell'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento LIFE, il 30 % delle risorse di bilancio destinate a progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni è assegnato a progetti integrati. In funzione dell'effettivo numero di proposte di progetti integrati, le risorse non utilizzate verranno impiegate per altri progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni. ( *2 ) Il livello massimo delle spese di gestione associate all'attuazione degli strumenti finanziari non può essere superiore al 7 % della dotazione finanziaria globale per gli strumenti finanziari. ( *3 ) Compreso il contributo complessivo del programma LIFE al bilancio dell'agenzia esecutiva di 14,58 milioni di EUR, con l'importo di 2,33 milioni di EUR del contributo a titolo del sottoprogramma Azione per il clima. ( *4 ) A norma dell'articolo 17, paragrafo 5, del regolamento LIFE, il 30 % delle risorse di bilancio destinate a progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni è assegnato a progetti integrati. In funzione dell'effettivo numero di proposte di progetti integrati, le risorse non utilizzate verranno impiegate per altri progetti finanziati a titolo di sovvenzioni per azioni. ( *5 ) Il livello massimo delle spese di gestione associate all'attuazione degli strumenti finanziari non può essere superiore al 7 % della dotazione finanziaria globale per gli strumenti finanziari. ( *6 ) L'importo di 2,33 milioni di EUR del contributo al bilancio dell'agenzia esecutiva a titolo del sottoprogramma Azione per il clima è incluso nel contributo complessivo del programma LIFE. ( 16 ) Come modificato dal regolamento delegato sull'aumento della percentuale per la natura e la biodiversità. ( 17 ) Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque ( GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1 ). ( 18 ) Direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni ( GU L 288 del 6.11.2007, pag. 27 ). ( 19 ) Direttiva 2008/56/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 giugno 2008, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria nel campo della politica per l'ambiente marino (direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino) ( GU L 164 del 25.6.2008, pag. 19 ). ( 20 ) Un'analisi del divario tra l'attuale stato dei corpi idrici e la riduzione delle pressioni necessaria a conseguire l'obiettivo del buono stato ecologico che discende dall'articolo 11, paragrafo 1, della direttiva quadro sulle acque, secondo cui gli Stati membri devono preparare programmi di misure che tengano conto «dei risultati delle analisi prescritte dall'articolo 5» (analisi delle pressioni e degli impatti), «allo scopo di realizzare gli obiettivi di cui all'articolo 4» (buono stato). L'articolo 11, paragrafo 8, precisa inoltre che i programmi di misure devono essere riesaminati ogni sei anni. Per maggiori informazioni si vedano le linee guida per la presentazione di relazioni della direttiva quadro sulle acque 2016, http://cdr.eionet.europa.eu/help/WFD/WFD_521_2016/Guidance/WFD_ReportingGuidance.pdf in particolare il capitolo 10.1.8.2, pag. 245 (descrizione di quello che gli Stati membri devono riferire in termini di indicatori del divario per ciascun tipo significativo di pressione o sostanza chimica) e le sezioni 10.1.4 e 10.1.5. ( 21 ) Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane ( GU L 135 del 30.5.1991, pag. 40 ). ( 22 ) Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole ( GU L 375 del 31.12.1991, pag. 1 ). ( 23 ) Direttiva 2006/7/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 febbraio 2006, relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/160/CEE ( GU L 64 del 4.3.2006, pag. 37 ). ( 24 ) Direttiva 2006/118/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento ( GU L 372 del 27.12.2006, pag. 19 ). ( 25 ) I «sostituti adeguati» sono altre sostanze chimiche che producono gli stessi effetti desiderati con un impatto ambientale ridotto. ( 26 ) Ad esempio puntando a ridurre il consumo energetico per il trattamento e la gestione delle acque e le perdite idriche. ( 27 ) La popolazione residente nelle zone rurali è la popolazione che vive fuori dalle aree urbane. Le aree urbane sono identificate attraverso il seguente metodo: 1) una soglia di densità demografica (300 abitanti per km 2 ) applicata a maglie territoriali di 1 km 2 ; 2) una soglia di dimensione minima (5 000 abitanti) applicata a maglie territoriali raggruppate al di sopra della soglia di densità. Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Urban-rural_typology ( 28 ) Ad esempio nutrienti (P, K, N) e composti organici. ( 29 ) Guadalupa, Riunione, Mayotte, Guyana francese e Martinica, Saint-Martin (Francia); Madera, Isole Azzorre (Portogallo); Isole Canarie (Spagna), cfr. http://ec.europa.eu/regional_policy/it/policy/themes/outermost-regions/. ( 30 ) Le isole sono definite come territori aventi una superficie minima di 1 km 2 , una distanza minima tra l'isola e la terraferma di 1 km, una popolazione residente superiore ai 50 abitanti e nessun collegamento permanente (ponte, galleria, diga) tra l'isola e la terraferma. Per la definizione si veda il documento «Regional focus» n o 01/2011 dal titolo «Regional typologies: a compilation» (Tipologie regionali: una raccolta); politica regionale dell'Unione europea; http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/focus/2011_01_typologies.pdf. ( 31 ) In base agli ultimi dati diffusi dalle autorità competenti in materia. ( 32 ) Valore aggiunto significa riciclare in prodotti di qualità elevata, ossia non riciclare in aggregati. Per tale concetto si veda la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti», COM(2014) 398 final del 2 luglio 2014, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A52014DC0398. ( 33 ) Compresi gli imballaggi in plastica. ( 34 ) Compresa la caratterizzazione. ( 35 ) Valore aggiunto significa riciclare in prodotti di qualità elevata, ossia non riciclare in aggregati. Per tale concetto si veda la comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Verso un'economia circolare: programma per un'Europa a zero rifiuti», COM(2014) 398 final del 2 luglio 2014, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A52014DC0398. ( 36 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Tabella di marcia verso un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse», COM(2011) 571 final del 20 settembre 2011, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2011:0571:FIN. ( 37 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare», COM(2015) 614 final del 2 dicembre 2015, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52015DC0614. ( 38 ) Per la definizione di PMI si veda: http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=URISERV%3An26026. ( 39 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare», COM(2015) 614 final del 2 dicembre 2015, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52015DC0614. ( 40 ) Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Strategia tematica per la protezione del suolo», COM(2006) 231 final, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52006DC0231&from=EN ( 41 ) https://ec.europa.eu/agriculture/forest/strategy_it. ( 42 ) Si veda la relazione n. 6/2017 dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) «Circular by design – products in the circular economy» (Circolare per progettazione – prodotti nell'economia circolare), pag. 23: il 5 % di tutti i progetti di ricerca e sviluppo dell'UE nella progettazione dei prodotti si occupa di progettazione ecologica, l'1 % di rifabbricazione, il 2 % di riparazione, mentre l'8 % di riciclaggio. ( 43 ) http://www.europarl.europa.eu/legislative-train/theme-new-boost-for-jobs-growth-and-investment/file-strategy-on-plastics-in-the-circular-economy. ( 44 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «L'anello mancante - Piano d'azione dell'Unione europea per l'economia circolare», COM(2015) 614 final del 2 dicembre 2015, http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52015DC0614. I settori prioritari sono i seguenti: plastica, materie prime essenziali, rifiuti alimentari, biomassa e bioprodotti, rifiuti di costruzione e demolizione. ( 45 ) Documento di lavoro dei servizi della Commissione «Guidelines on best practice to limit, mitigate or compensate soil sealing» (Orientamenti sulle migliori pratiche per limitare, mitigare o compensare l'impermeabilizzazione del suolo), SWD(2012) 101 final del 12 aprile 2012, http://ec.europa.eu/environment/soil/pdf/soil_sealing_guidelines_en.pdf. ( 46 ) Adottati dal Consiglio della FAO il 5 dicembre 2016 e approvati dall'UE e dagli Stati membri, http://www.fao.org/3/a-bl813e.pdf. ( 47 ) Dichiarazione ministeriale di Madrid del 22 ottobre 2015, adottata in occasione della riunione del gruppo di esperti sulle foreste in Europa, 30 giugno – 2 luglio 2015, Madrid, Spagna, http://foresteurope.org/wp-content/uploads/2016/11/III.-ELM_7MC_2_2015_MinisterialDeclaration_adopted-2.pdf#page=5. ( 48 ) Ad esempio le operazioni silvicole su scala ridotta. ( 49 ) Philipp S. Duncker, Susana M. Barreiro, Geerten M. Hengeveld, Torgny Lind, William L. Mason, Slawomir Ambrozy e Heinrich Spiecker, Classification of Forest Management Approaches: a new conceptual framework and its applicability to European forestry (Classificazione degli approcci di gestione forestale: un nuovo quadro concettuale e la sua applicabilità alla silvicoltura europea), Ecology and Society 17(4): 51. http://dx.doi.org/10.5751/ES-05262-170451, pag. 50: Diversi approcci di gestione forestale o sistemi silvicolturali possono essere organizzati lungo un gradiente di intensità della gestione, in funzione degli specifici metodi e pratiche selvicolturali utilizzati (selezione delle specie, preparazione del sito, semina, coltura, sfoltimento, raccolto finale, uso di agenti chimici ecc.). Le scelte di tali metodi e pratiche si ripercuoteranno sulle strutture e funzioni ecosistemiche forestali, compresa la loro biodiversità e altri criteri di sostenibilità. La gestione forestale «intensiva» generalmente attribuisce priorità agli aspetti economici e, in particolare, agli obiettivi di produzione della biomassa, mentre le questioni ecologiche e gli altri servizi e funzioni ecosistemici hanno un ruolo relativamente meno rilevante. Le metodologie e le operazioni tipiche di questo approccio prevedono periodi brevi di rotazione, boschi coetanei, la possibilità di servirsi di specie arboree non autoctone, l'uso di agenti chimici, il taglio raso come metodo di raccolto finale, l'uso intensivo delle macchine e la coltivazione del suolo, o la fertilizzazione e la calcitazione. ( 50 ) Ad esempio nuovi macchinari per la rimozione parziale degli alberi che affrontino la variabilità su scala ridotta nella struttura boschiva, prevenzione dei danni al suolo, nuovi modelli di inventario e sistemi informatici per la pianificazione e la gestione forestale, tecnologie di telesorveglianza per prevenire il disboscamento illegale, tecnologie per segheria specializzate ecc. ( 51 ) Da Duncker, P. S., S. M. Barreiro, G. M. Hengeveld, T. Lind, W. L. Mason, S. Ambrozy, e H. Spiecker. 2012. Classification of forest management approaches: a new conceptual framework and its applicability to European forestry (Classificazione degli approcci di gestione forestale: un nuovo quadro concettuale e la sua applicabilità alla silvicoltura europea). Ecology and Society 17(4): 51. ( 52 ) I metodi e gli approcci varieranno in funzione, ad esempio, della dimensione dell'azienda forestale, del tipo di proprietà, della tipologia di foresta e della regione biogeografica ecc. ( 53 ) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE ( GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1 ). ( 54 ) Regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi ( GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1 ). ( 55 ) Direttiva 2002/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 giugno 2002, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale ( GU L 189 del 18.7.2002, pag. 12 ). ( 56 ) Direttiva 2012/18/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sul controllo del pericolo di incidenti rilevanti connessi con sostanze pericolose, recante modifica e successiva abrogazione della direttiva 96/82/CE del Consiglio ( GU L 197 del 24.7.2012, pag. 1 ). ( 57 ) Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 ( GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1 ), così come modificato per adeguarlo agli ultimi sviluppi tecnici e scientifici: https://echa.europa.eu/regulations/clp/legislation. ( 58 ) Direttiva 2001/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2001 relativa ai limiti nazionali di emissione di alcuni inquinanti atmosferici ( GU L 309 del 27.11.2001, pag. 22 ). ( 59 ) Direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) ( GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17 ). ( 60 ) Ad esempio pretrattamento del combustibile, tecnologie a bassissima emissione di polveri, tecnologie di combustione e controllo pulite e a elevata efficienza, combinazioni con energie rinnovabili prive di emissioni, accumulo di calore. ( 61 ) Va osservato che il pagamento diretto di incentivi a terzi non è ammissibile nel quadro del programma LIFE, a norma dell'articolo II.11 del modello di convenzione di sovvenzione LIFE. ( 62 ) Veicoli a bassissime emissioni ai sensi del programma di lavoro di Orizzonte 2020, http://ec.europa.eu/research/participants/data/ref/h2020/wp/2016_2017/main/h2020-wp1617-transport_en.pdf. Tale categoria può comprendere i veicoli destinati al servizio pubblico. ( 63 ) I prodotti previsti possono essere le automobili e i veicoli a motore a due e tre ruote. ( 64 ) Ad esempio elettromobilità e mobilità basata sull'idrogeno. ( 65 ) Ad esempio per la consegna dei prodotti nel tratto finale. ( 66 ) Regolamento (UE) 2016/1628 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2016, relativo alle prescrizioni in materia di limiti di emissione di inquinanti gassosi e particolato inquinante e di omologazione per i motori a combustione interna destinati alle macchine mobili non stradali, e che modifica i regolamenti (UE) n. 1024/2012 e (UE) n. 167/2013 e modifica e abroga la direttiva 97/68/CE ( GU L 252 del 16.9.2016, pag. 53 ). Ad esempio trasporto sulle vie navigabili, cantieri e infrastrutture portuali. Ciò può includere il passaggio a un altro carburante (compresa l'energia elettrica), l'uso di carburanti a basse emissioni (ad esempio carburanti per il trasporto aereo che producono emissioni a basso numero di particelle) e l'ammodernamento con tecnologie tese a ridurre le emissioni. Le misure possono essere integrate attuando politiche urbane, approcci normativi e una pianificazione in materia. Le misure dovrebbero determinare una riduzione misurabile delle emissioni di inquinanti atmosferici come il particolato e l'NO 2 . ( 67 ) http://www.unece.org/index.php?id=41358 ( 68 ) Ivi comprese soluzioni che integrano le attività nel quadro del Patto dei sindaci. ( 69 ) Energie rinnovabili a emissioni zero o a basse emissioni: il progetto dovrebbe fare riferimento al particolato o all'NO 2 , non alla CO 2 . Se l'obiettivo primario consiste nella riduzione della CO 2 , il progetto dovrebbe essere presentato nel quadro del sottoprogramma Azione per il clima. ( 70 ) http://ec.europa.eu/environment/nature/knowledge/ecosystem_assessment/pdf/102.pdf ( 71 ) Direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche ( GU L 206 del 22.7.1992, pag. 7 ). ( 72 ) Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici ( GU L 20 del 26.1.2010, pag. 7 ). ( 73 ) Documento di lavoro dei servizi della Commissione SWD(2016) 472 final, del 16 dicembre 2016, sul controllo dell'adeguatezza della legislazione dell'UE in materia di protezione della natura (direttive Uccelli e Habitat), della direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli selvatici e della direttiva 92/43/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (di seguito «controllo dell'adeguatezza delle direttive Uccelli e Habitat»). ( 74 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Un piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia», COM(2017) 198 final del 27 aprile 2017. ( 75 ) Dichiarazione ministeriale di Madrid del 22 ottobre 2015, adottata dalla Conferenza europea ad alto livello sulle foreste, 30 giugno – 2 luglio 2015, Madrid, Spagna, http://foresteurope.org/wp-content/uploads/2016/11/III.-ELM_7MC_2_2015_MinisterialDeclaration_adopted-2.pdf#page=5 ( 76 ) In questo contesto, con l'espressione «interesse comunitario» si intende «interesse per l'Unione». ( 77 ) Il quadro d'azione prioritaria pertinente e i piani d'azione relativi agli habitat e/o alle specie sono strumenti di attuazione per tale tema dei progetti. ( 78 ) Infrastrutture verdi: si tratta di una rete di aree naturali e seminaturali, pianificata strategicamente, con altre caratteristiche ambientali concepite e gestite in modo da ottenere una vasta serie di servizi ecosistemici. Comprende gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altre caratteristiche fisiche nelle aree terrestri (comprese le zone costiere) e marine. Sulla terraferma l'infrastruttura verde è presente negli insediamenti rurali e urbani. Cfr. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX:52013DC0249. ( 79 ) http://ec.europa.eu/environment/nature/knowledge/ecosystem_assessment/pdf/MAESWorkingPaper2013.pdf ( 80 ) A titolo di esempio è possibile consultare la piattaforma sulle imprese e la biodiversità http://ec.europa.eu/environment/biodiversity/business/resources/index_en.htm. ( 81 ) http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/redlist/index_en.htm. ( 82 ) http://ec.europa.eu/environment/nature/knowledge/redlist_en.htm. ( 83 ) http://www.iucnredlist.org/. ( 84 ) Regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2014, recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive ( GU L 317 del 4.11.2014, pag. 35 ); tale aspetto è previsto anche nell'obiettivo 5 della strategia per la biodiversità e contribuisce al conseguimento del livello di protezione stabilito dal descrittore 2 «specie non indigene» di cui all'allegato I, punto 2, della direttiva 2008/56/CE. ( 85 ) L'elenco è aggiornato regolarmente; si veda ad esempio il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1141 della Commissione, del 13 luglio 2016, che adotta un elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale in applicazione del regolamento (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 189 del 14.7.2016, pag. 4 ). ( 86 ) Il livello di consapevolezza è definito in questo contesto come la porzione del pubblico destinatario che è a conoscenza dell'idea/termine/prodotto/concetto/sfida ambientale/ecc. che è oggetto dell'attività del progetto LIFE proposto. Si veda anche la distinzione operata nel quadro degli indicatori chiave di progetto del programma LIFE (http://ec.europa.eu/environment/life/toolkit/pmtools/life2014_2020/documents/160215_LIFEproject_level_outcome_indicators.pdf) tra il «raggiungimento», definito come l'azione di fornire efficacemente informazioni specifiche sul progetto al pubblico destinatario (pubblico generale o gruppi di parti interessate) rappresentato dai suoi singoli membri (è possibile dedurre da taluni modelli comportamentali che gli individui sono stati «raggiunti»), e la «sensibilizzazione», definita come l'azione di accrescere efficacemente la comprensione e la conoscenza dell'ambito su cui si concentra il progetto all'interno del pubblico destinatario (pubblico generale o gruppi di parti interessate) rappresentato dai suoi singoli membri, quale base per un cambiamento comportamentale. ( 87 ) In linea di principio, tali proposte dovrebbero pertanto essere indirizzate, ad esempio, a uno o più Stati membri o all'intera UE, a un intero settore di mercato, a una grande area metropolitana, a una specie in tutta la sua vastità, a una regione biogeografica o a tutte le regioni che affrontano una questione simile. ( 88 ) Estratto dal piano strategico 2016-2020 della DG Ambiente: https://ec.europa.eu/info/publications/strategic-plan-2016-2020-environment_it. ( 89 ) Compresa l'edilizia sostenibile. ( 90 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Un piano d'azione per la natura, i cittadini e l'economia», COM(2017) 198 final del 27 aprile 2017, http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/fitness_check/action_plan/index_it.htm. ( 91 ) Come previsto, ad esempio, dalla direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa ( GU L 152, dell'11.6.2008, pag. 1 ). ( 92 ) Direttiva (UE) 2016/2284 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2016, concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici che modifica la direttiva 2003/35/CE ed abroga la direttiva 2001/81/CE ( GU L 344 del 17.12.2016, pag. 1 ). ( 93 ) Direttiva 2000/60/CE, cfr. articoli 5, 11 e 13. ( 94 ) Direttiva 2007/60/CE. ( 95 ) Direttiva 91/676/CEE. ( 96 ) Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive ( GU L 312 del 22.11.2008, pag. 3 ). ( 97 ) Direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE. ( 98 ) Direttiva 2001/42/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 giugno 2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente ( GU L 197 del 21.7.2001, pag. 30 ). ( 99 ) Compresi gli ecosistemi del suolo. ( 100 ) Mappatura della biodiversità, stima e/o valutazione degli ecosistemi e/o dei relativi servizi in linea con la prima relazione sulla mappatura e la valutazione degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici (Mapping and Assessment of Ecosystems and their Services, MAES): http://ec.europa.eu/environment/nature/knowledge/ecosystem_assessment/pdf/MAESWorkingPaper2013.pdf. ( 101 ) Strategia dell'Unione europea in materia di biodiversità, azione 5. ( 102 ) Compresa l'analisi necessaria a formulare politiche efficaci di tariffazione dell'acqua. ( 103 ) A norma delle direttive 92/43/CEE e 2009/147/CE. ( 104 ) https://ec.europa.eu/environment/ecoap/etv_it ( 105 ) Raccomandazione della Commissione 2013/179/UE, del 9 aprile 2013, relativa all'uso di metodologie comuni per misurare e comunicare le prestazioni ambientali nel corso del ciclo di vita dei prodotti e delle organizzazioni ( GU L 124 del 4.5.2013, pag. 1 ). ( 106 ) https://webgate.ec.europa.eu/fpfis/wikis/display/EUENVFP/Documents+of+common+interest ( 107 ) http://susproc.jrc.ec.europa.eu/Efficient_Buildings/; Indicatori chiave: http://susproc.jrc.ec.europa.eu/Efficient_Buildings/documents.html. ( 108 ) I progetti dovrebbero garantire le credenziali accademiche delle qualifiche e delle misure di formazione e massimizzare il potenziale delle tecnologie dell'informazione attraverso strumenti quali webinar e corsi online aperti e di massa per consentire all'apprendimento a distanza di raggiungere quanti più professionisti nel modo più economicamente efficiente possibile. ( 109 ) Direttiva 2004/35/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale ( GU L 143 del 30.4.2004, pag. 56 ). ( 110 ) http://ec.europa.eu/environment/legal/law/training_package.htm ( 111 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni: Strategia dell'UE di adattamento ai cambiamenti climatici (COM/2013/ 216 final). ( 112 ) http://www.covenantofmayors.eu ( 113 ) Direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio ( GU L 275 del 25.10.2003, pag. 32 ). ( 114 ) Decisione n. 406/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, concernente gli sforzi degli Stati membri per ridurre le emissioni dei gas a effetto serra al fine di adempiere agli impegni della Comunità in materia di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2020 ( GU L 140 del 5.6.2009, pag. 136 ). ( 115 ) Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320 ). ( 116 ) Il termine «selezione» di cui all'articolo 24, paragrafo 2, lettera d), del regolamento LIFE comprende anche il significato del termine «ammissibilità» di cui all'articolo 19 del regolamento LIFE e all'articolo 131 del regolamento finanziario. ( 117 ) GU C 205 del 19.7.2013, pag. 9 . ( 118 ) Considerando 11 del regolamento LIFE. ( 119 ) Per quanto riguarda le proposte incentrate sulla ricerca, è possibile verificare se sono conformi ai pertinenti inviti a presentare proposte di Orizzonte 2020: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/index.html. ( 120 ) Il contesto specifico pertinente per il progetto, definito sulla base del suo contesto generale (regione biogeografica, portata territoriale definita attraverso la classificazione NUTS delle unità territoriali a fini statistici, corpi idrici, servizi ecosistemici e connessi, siti Natura 2000) e le impostazioni specifiche rilevanti per il progetto in termini di lunghezza e/o dimensione dell'area su cui verranno attuate le azioni e numero di esseri da influenzare in relazione alla tematica principale del progetto riguardante l'ambiente, l'azione per il clima o la relativa governance e informazione. ( 121 ) Una versione dimostrativa è disponibile sul sito web del programma LIFE: http://ec.europa.eu/environment/life/toolkit/pmtools/index.htm. ( 122 ) Per gli appalti pubblici verdi si veda http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm, e in particolare http://ec.europa.eu/environment/gpp/buying_handbook_en.htm e http://ec.europa.eu/environment/gpp/eu_gpp_criteria_en.htm. ( 123 ) http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/eu-ecolabel-products-and-services.html. ( 124 ) Il significato di «transnazionale» conformemente al regolamento LIFE riguarda unicamente la cooperazione tra gli Stati membri e la cooperazione tra Stati membri e paesi terzi che partecipano al programma LIFE a norma dell'articolo 5 del regolamento LIFE. Le attività al di fuori dell'Unione o in paesi e territori d'oltremare, benché possibili a norma dell'articolo 6 del regolamento LIFE, non comporteranno punti supplementari nell'ambito del presente criterio di aggiudicazione. ( *7 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 50 punti. ( *8 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 50 punti. ( *9 ) Una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere pari almeno a 50* punti. ( 125 ) In particolare l'ambiente marino, conformemente agli obiettivi della direttiva 2008/56/CE. ( 126 ) Per gli appalti pubblici verdi si veda http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm, e in particolare http://ec.europa.eu/environment/gpp/buying_handbook_en.htm e http://ec.europa.eu/environment/gpp/eu_gpp_criteria_en.htm ( 127 ) http://ec.europa.eu/environment/ecolabel/eu-ecolabel-products-and-services.html. ( *10 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 55 punti. ( *11 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 55 punti. ( *12 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 55 punti. ( 128 ) Gli studi dimostrano che diverse fonti metterebbero immediatamente a disposizione capitali per gli «investimenti verdi», ma che non vi sono ancora sufficienti proposte ben preparate («economicamente sostenibili»). Si intende colmare tale lacuna attraverso uno specifico invito a presentare proposte rivolto agli sviluppatori di progetti (potenzialmente) sostenibili sotto il profilo economico, che hanno le potenzialità per esercitare un impatto significativo sull'ambiente e sull'azione per il clima, necessario per conseguire gli obiettivi generali delineati all'articolo 3 del regolamento LIFE. ( *13 ) Per superare la fase di valutazione, una proposta di progetto deve ottenere almeno il punteggio minimo per ciascun criterio di aggiudicazione e la somma dei punti relativi ai criteri per i quali è fissato un punteggio minimo deve essere almeno pari a 55 punti. ( 129 ) Regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione ) GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1 ). ( 130 ) Benché i progetti volti a compensare i danni arrecati ai siti Natura 2000, secondo l'articolo 6, paragrafo 4, della direttiva Habitat, non siano ammessi a beneficiare di finanziamenti a titolo dello strumento NCFF, le misure compensative per danni in altri luoghi possono essere attuate nei siti di Natura 2000 o secondo altre modalità che contribuiscono alla coerenza della rete e che sono ammissibili a titolo dello strumento NCFF; ( 131 ) La gerarchia della mitigazione comprende: 1) evitare o prevenire le ripercussioni negative sull'ambiente in generale e sulla biodiversità in particolare; 2) ridurre al minimo e risanare gli effetti prodotti in loco dallo sviluppo, se gli impatti non possono essere evitati; 3) misure compensative adottate come ultima risorsa (in loco o no) per gli impatti residuali negativi. ( 132 ) http://ec.europa.eu/environment/life/toolkit/pmtools/life2014_2020/monitoring.htm. ( 133 ) A causa dell'approccio ascendente e della grande varietà di sfide ambientali e connesse ai cambiamenti climatici affrontate dal programma LIFE e dei fondi limitati a disposizione per affrontarle, nonostante l'introduzione delle priorità tematiche e dei temi dei progetti, la diffusione dei progetti in settori specifici è incerta e non si possono quindi definire obiettivi quantitativi ex ante per la maggior parte dei settori prioritari e degli obiettivi perseguiti, fatta eccezione per le priorità tematiche relative alla natura. ( 134 ) Si prevede che tra il 2015 e il 2017 si osserverà un miglioramento dello stato ecologico di 6 900 corpi idrici nell'Unione, l'1,4 % dei quali (100) grazie a un contributo del programma LIFE. </note>
ITA
32018D0210
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.2.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 64/1</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2021/322 DEL CONSIGLIO del 18 febbraio 2021 relativa alla nomina di un supplente del Comitato delle regioni IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 300, paragrafo 3, e l’articolo 305, vista la decisione (UE) 2019/852 del Consiglio, del 21 maggio 2019, che determina la composizione del Comitato delle regioni ( 1 ) , vista la proposta presentata dal governo polacco, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;300, paragrafo 3, del trattato prevede che il Comitato delle regioni sia composto da rappresentanti delle collettivit&#224; regionali e locali che sono titolari di un mandato elettorale nell&#8217;ambito di una collettivit&#224; regionale o locale, o politicamente responsabili dinanzi a un&#8217;assemblea eletta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;305 del trattato prevede che i membri del Comitato delle regioni nonch&#233; un numero uguale di supplenti siano nominati dal Consiglio per un periodo di cinque anni conformemente alle proposte presentate da ciascuno Stato membro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Dato che il mandato dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni &#232; terminato il 25&#160;gennaio 2020, &#232; opportuno procedere alla nomina di nuovi membri e supplenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 10&#160;dicembre 2019 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2019/2157&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, conformemente alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina, per il periodo dal 26&#160;gennaio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, i membri e i supplenti proposti dai governi ceco, danese, estone, cipriota, lettone, lussemburghese, neerlandese, austriaco, rumeno, sloveno, slovacco e svedese. La decisione (UE) 2019/2157 nomina altres&#236;, per lo stesso periodo, tre membri proposti dal governo belga, 21 membri e&#160;20 supplenti proposti dal governo tedesco, otto membri e otto supplenti proposti dal governo irlandese, 16 membri e&#160;16 supplenti proposti dal governo spagnolo, 10 membri e&#160;14 supplenti proposti dal governo italiano, quattro membri e quattro supplenti proposti dal governo maltese e otto membri e otto supplenti proposti dal governo finlandese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 20&#160;gennaio 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/102&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, conformemente alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina per il periodo dal 26&#160;gennaio 2020 al 25&#160;gennaio 2025 i membri e i supplenti proposti dai governi greco, francese, croato, lituano, ungherese e portoghese, nonch&#233; quattro membri e quattro supplenti proposti dal governo belga, un membro proposto dal governo bulgaro, un membro e un supplente proposti dal governo irlandese, un membro e un supplente proposti dal governo spagnolo, 14 membri e&#160;10 supplenti proposti dal governo italiano e&#160;21 membri e&#160;20 supplenti proposti dal governo polacco.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 3&#160;febbraio 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/144&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, conformemente alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina, per il periodo dal 26&#160;gennaio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, quattro membri e quattro supplenti proposti dal governo spagnolo, nonch&#233; un membro e un supplente proposti dal governo finlandese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il 26&#160;marzo 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/511&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, conformemente alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina, per il periodo dal 26&#160;gennaio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, cinque membri e otto supplenti proposti dal governo belga, un supplente proposto dal governo tedesco e un membro proposto dal governo maltese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;8&#160;giugno&#160;2020, in seguito al recesso del Regno Unito dall&#8217;Unione, divenuto giuridicamente efficace il 1<span>o</span>&#160;febbraio 2020, il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/766&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, conformemente alla decisione (UE) 2019/852 e alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina, per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;febbraio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, un ulteriore membro e un ulteriore supplente proposti dal governo estone, un ulteriore membro e un ulteriore supplente proposti dal governo cipriota e un ulteriore membro e un ulteriore supplente proposti dal governo lussemburghese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il 30&#160;luglio 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2020/1153&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, conformemente alle proposte presentate dagli Stati membri. Tale decisione nomina, per il periodo dal 26&#160;gennaio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, 11 membri e&#160;12 supplenti proposti dal governo bulgaro, tre membri e tre supplenti proposti dal governo tedesco e un supplente proposto dal governo maltese. Tale decisione inoltre nomina, per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;febbraio 2020 al 25&#160;gennaio 2025, un supplente proposto dal governo cipriota e un supplente proposto dal governo lussemburghese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il 17&#160;dicembre 2020 il governo polacco ha proposto il proprio candidato per il rimanente seggio di supplente. Tale supplente dovrebbe essere nominato per la restante durata del mandato, vale a dire fino al 25&#160;gennaio 2025,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La persona seguente è nominata quale supplente al Comitato delle regioni per la restante durata del mandato, vale a dire fino al 25 gennaio 2025: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>POLSKA</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>sig. Adam BANASZAK</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Member of a Regional Assembly:<span>Sejmik Wojew&#243;dztwa Kujawsko - Pomorskiego</span>.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 18 febbraio 2021 Per il Consiglio Il presidente A. P. ZACARIAS <note> ( 1 ) GU L 139 del 27.5.2019, pag. 13 . ( 2 ) Decisione (UE) 2019/2157 del Consiglio, del 10 dicembre 2019, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni per il periodo dal 26 gennaio 2020 al 25 gennaio 2025 ( GU L 327 del 17.12.2019, pag. 78 ). ( 3 ) Decisione (UE) 2020/102 del Consiglio, del 20 gennaio 2020, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni per il periodo dal 26 gennaio 2020 al 25 gennaio 2025 ( GU L 20 del 24.1.2020, pag. 2 ). ( 4 ) Decisione (UE) 2020/144 del Consiglio, del 3 febbraio 2020, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni per il periodo dal 26 gennaio 2020 al 25 gennaio 2025 ( GU L 32 del 4.2.2020, pag. 16 ). ( 5 ) Decisione (UE) 2020/511 del Consiglio, del 26 marzo 2020, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni per il periodo dal 26 gennaio 2020 al 25 gennaio 2025 ( GU L 113 dell’8.4.2020, pag. 18 ). ( 6 ) Decisione (UE) 2020/766 del Consiglio, dell’8 giugno 2020, relativa alla nomina dei membri e dei supplenti del Comitato delle regioni per il periodo dal 1 o febbraio 2020 al 25 gennaio 2025 ( GU L 187 del 12.6.2020, pag. 3 ). ( 7 ) Decisione (UE) 2020/1153 del Consiglio, del 30 luglio 2020, relativa alla nomina di membri e di supplenti del Comitato delle regioni ( GU L 256, del 5.8.2020, pag. 12 ). </note>
ITA
32021D0322
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.1.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 9/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/30 DELLA COMMISSIONE del 14 gennaio 2020 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 per quanto riguarda le norme dettagliate per lo scambio elettronico diretto di informazioni adottate in applicazione delle norme della politica comune della pesca LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un regime di controllo unionale per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 847/96, (CE) n. 2371/2002, (CE) n. 811/2004, (CE) n. 768/2005, (CE) n. 2115/2005, (CE) n. 2166/2005, (CE) n. 388/2006, (CE) n. 509/2007, (CE) n. 676/2007, (CE) n. 1098/2007, (CE) n. 1300/2008, (CE) n. 1342/2008 e che abroga i regolamenti (CEE) n. 2847/93, (CE) n. 1627/94 e (CE) n. 1966/2006 ( 1 ) , in particolare gli articoli 71, 76 e 111, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Le norme che disciplinano lo scambio di dati in formato elettronico tra gli Stati membri e tra gli Stati membri e la Commissione o l&#8217;organismo da essa designato sono state stabilite nel regolamento (CE) n. 1224/2009 (&#171;il regolamento sul controllo&#187;). Gli articoli 71, 76 e 83 di tale regolamento riguardano specificamente lo scambio di rapporti di ispezione e di sorveglianza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione ha elaborato un nuovo formato per la trasmissione dei dati sui rapporti di ispezione e di sorveglianza che &#232; opportuno utilizzare per tutti i futuri scambi di dati elettronici di cui agli articoli 71, 76 e 83 del regolamento sul controllo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il titolo IX, capo I<span>bis</span>, del regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce le norme che disciplinano lo scambio di dati tra gli Stati membri e tra gli Stati membri e la Commissione o l&#8217;organismo da essa designato. Tali norme devono essere modificate per tenere conto del nuovo formato elaborato dalla Commissione per i dati di ispezione e di sorveglianza nonch&#233; delle nuove tecnologie e delle norme internazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Poich&#233; il regolamento (CE) n. 1006/2008 del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> &#232; stato abrogato dal regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, &#232; opportuno che i riferimenti al suddetto regolamento contenuti nel titolo IX, capo I<span>bis</span>, del regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 siano soppressi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per la pesca e l&#8217;acquacoltura,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 Il regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>l&#8217;articolo 146<span>bis</span> &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo 146 bis</p><p>Il presente capo stabilisce norme dettagliate per lo scambio di dati di cui agli articoli 111 e 116 del regolamento sul controllo, per lo scambio di dati sui rapporti di ispezione di sorveglianza di cui agli articoli 71, 76 e 83 del regolamento sul controllo, come pure per la notifica dei dati sulle catture di cui all&#8217;articolo 33, paragrafi 2 e 4, del regolamento sul controllo.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 146<span>decies</span>, il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Gli Stati membri di bandiera utilizzano l&#8217;XSD basato sulla norma UN/CEFACT P1000-12 come formato per trasmettere alla Commissione i dati aggregati sulle catture di cui all&#8217;articolo 33, paragrafi 2 e 4, del regolamento sul controllo.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 146<span>decies</span>, il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;I quantitativi indicati nelle relazioni di cattura si basano sui quantitativi sbarcati. Se le catture non sono ancora sbarcate, deve essere inviata una stima della relazione di cattura con l&#8217;indicazione &#8220;conservate a bordo&#8221;. Entro il 15<span>o</span> giorno del mese successivo allo sbarco deve essere inviata una rettifica indicante il peso esatto e il luogo dello sbarco.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 146<span>undecies</span>, il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Le modifiche ai formati XML e ai documenti di attuazione da utilizzare per tutti gli scambi di dati elettronici tra gli Stati membri e gli Stati membri e la Commissione o l&#8217;organismo da essa designato, comprese le modifiche derivanti dagli articoli 146<span>septies</span>, 146<span>octies</span>, 146<span>nonies</span> e 146<span>duodecies</span>, sono stabilite dalla Commissione di concerto con gli Stati membri.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>&#232; aggiunto il seguente articolo 146<span>duodecies</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 146 duodecies</p><p>Scambio di dati relativi a ispezione e sorveglianza</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Il formato da utilizzare per lo scambio di dati sui rapporti di ispezione e di sorveglianza, di cui agli articoli 71, 76 e 83 del regolamento sul controllo, tra gli Stati membri e tra gli Stati membri e la Commissione o l&#8217;organismo da essa designato, &#232; l&#8217;XSD dell&#8217;ambito &#8220;Ispezione e sorveglianza&#8221; basato sulla norma UN/CEFACT P1000-8.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;A decorrere da una data stabilita di concerto con gli Stati membri a norma dell&#8217;articolo 146<span>undecies</span>, paragrafo 2, i sistemi degli Stati membri devono essere in grado di inviare messaggi di ispezione e di sorveglianza e di rispondere alle richieste di dati di ispezione e di sorveglianza in conformit&#224; all&#8217;XSD dell&#8217;ambito &#8220;Ispezione e sorveglianza&#8221; basato sulla norma UN/CEFACT P1000-8.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>nell&#8217;allegato XII, dopo la riga &#171;P1000 &#8211; 7; Ambito posizione della nave&#187;, &#232; inserita la seguente riga:</p></td></tr></tbody></table> «P1000 – 8; Ambito ispezione e sorveglianza». Articolo 2 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 14 gennaio 2020 Per la Commissione La president Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 343 del 22.12.2009, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 della Commissione, dell’8 aprile 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca ( GU L 112 del 30.4.2011, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1006/2008 del Consiglio, del 29 settembre 2008, relativo alle autorizzazioni delle attività di pesca dei pescherecci comunitari al di fuori delle acque comunitarie e all’accesso delle navi di paesi terzi alle acque comunitarie, che modifica i regolamenti (CEE) n. 2847/93 e (CE) n. 1627/94 e abroga il regolamento (CE) n. 3317/94 ( GU L 286 del 29.10.2008, pag. 33 ). ( 4 ) Regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, relativo alla gestione sostenibile delle flotte da pesca esterne e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1006/2008 del Consiglio ( GU L 347 del 28.12.2017, pag. 81 ). </note>
ITA
32020R0030
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.8.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 261/62</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO dell'11 luglio 2017 sul programma nazionale di riforma 2017 della Lituania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2017 della Lituania (2017/C 261/14) Il CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche ( 1 ) , in particolare l’articolo 5, paragrafo 2, vista la raccomandazione della Commissione europea, viste le risoluzioni del Parlamento europeo, viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per l’occupazione, visto il parere del comitato economico e finanziario, visto il parere del comitato per la protezione sociale, visto il parere del comitato di politica economica, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 16&#160;novembre 2016 la Commissione ha adottato l&#8217;analisi annuale della crescita, segnando l&#8217;inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2017. Il Consiglio europeo del 9 e 10&#160;marzo 2017&#160;ha approvato le priorit&#224; indicate nell&#8217;analisi annuale della crescita. Il 16&#160;novembre 2016 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n.&#160;1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Lituania non &#232; stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha anche adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che &#232; stata approvata dal Consiglio europeo del 9 e 10&#160;marzo 2017. Il 21&#160;marzo 2017 il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro (&#171;raccomandazione per la zona euro&#187;)<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In quanto Stato membro la cui moneta &#232; l&#8217;euro e considerate le strette correlazioni fra le economie nell&#8217;Unione economica e monetaria, la Lituania dovrebbe assicurare l&#8217;attuazione piena e tempestiva della raccomandazione per la zona euro, come riflessa nella raccomandazione di cui al punto 2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 22&#160;febbraio 2017 &#232; stata pubblicata la relazione per paese 2017 relativa alla Lituania. Nella relazione sono stati valutati i progressi compiuti dalla Lituania nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 12&#160;luglio 2016, il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La Lituania ha presentato il programma nazionale di riforma 2017 il 27&#160;aprile 2017 e il programma di stabilit&#224; 2017 il 28&#160;aprile 2017. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle relative correlazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La programmazione dei fondi strutturali e d&#8217;investimento europei (fondi SIE) per il periodo 2014-2020&#160;ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. Come previsto dall&#8217;articolo&#160;23 del regolamento (UE) n.&#160;1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, ove necessario per sostenere l&#8217;attuazione delle pertinenti raccomandazioni del Consiglio, la Commissione pu&#242; chiedere allo Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilit&#224; negli orientamenti sull&#8217;applicazione delle misure per collegare l&#8217;efficacia dei fondi SIE a una sana gestione economica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Lituania &#232; attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilit&#224; e crescita. Nel suo programma di stabilit&#224; 2017 il governo prevede un miglioramento del saldo nominale che passa da un disavanzo dello 0,4&#160;% del PIL nel 2017 a un avanzo dell&#8217;1,3&#160;% del PIL nel 2020. L&#8217;obiettivo di bilancio a medio termine (un disavanzo dell&#8217;1&#160;% del PIL in termini strutturali) dovrebbe essere raggiunto con un margine per l&#8217;intero periodo di programmazione. Il percorso di aggiustamento approvato comprende la riforma sistemica delle pensioni a partire dal 2016 e ulteriori importanti riforme strutturali del mercato del lavoro e delle pensioni nel 2017. Secondo il programma di stabilit&#224; 2017, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe scendere dal 40,2&#160;% del PIL nel 2016 al 33,8&#160;% nel 2020. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio &#232; plausibile. Al tempo stesso, le misure necessarie al conseguimento degli obiettivi fissati in termini di avanzo a partire dal 2018 non sono state illustrate in modo sufficientemente dettagliato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nel suo programma di stabilit&#224; 2017 la Lituania ha chiesto di potersi avvalere della deviazione temporanea dello 0,5&#160;% del PIL nell&#8217;ambito del braccio preventivo ai sensi della &#171;Posizione comune sulla flessibilit&#224; nel patto di stabilit&#224; e crescita&#187; approvata dal Consiglio Ecofin nel febbraio 2016 in considerazione della prevista attuazione di importanti riforme strutturali con un impatto positivo sulla sostenibilit&#224; a lungo termine delle finanze pubbliche. Si tratta, in particolare, di aumentare la sostenibilit&#224; del sistema pensionistico attraverso un rafforzamento dell&#8217;indicizzazione e il graduale aumento degli anni di contribuzione. Tuttavia le riforme non sono arrivate a stabilire un collegamento automatico tra l&#8217;et&#224; pensionabile e la speranza di vita. Inoltre, le riforme ammodernano le relazioni di lavoro introducendo nuovi tipi di contratti di lavoro, termini di preavviso pi&#249; brevi, una diminuzione delle indennit&#224; di licenziamento e orari di lavoro pi&#249; flessibili. Le riforme rafforzano altres&#236; la copertura e l&#8217;adeguatezza dei sussidi di disoccupazione e delle prestazioni di previdenza sociale, ampliano la portata delle politiche attive del mercato del lavoro e riducono il livello di occupazione illegale e privo di copertura assicurativa. Le autorit&#224; ritengono che le riforme stiano avendo effetti positivi sulla sostenibilit&#224; delle finanze pubbliche, generando una riduzione della spesa media annua per le pensioni fino al 3,8&#160;% del PIL a lungo termine, mentre la parte della riforma relativa al mercato del lavoro potrebbe far aumentare in misura fino al 10&#160;% il numero medio annuo degli occupati, un&#8217;ipotesi globalmente plausibile. Pertanto, se attuata integralmente e tempestivamente, questa riforma avr&#224; un impatto positivo sulla sostenibilit&#224; delle finanze pubbliche. Su tale base, si pu&#242; attualmente considerare che la Lituania rispetti le condizioni per beneficiare della deviazione temporanea richiesta nel 2017, a condizione che dia adeguata attuazione alle riforme concordate, che saranno monitorate nell&#8217;ambito del semestre europeo. Tuttavia, tenuto conto della necessit&#224; di garantire che continui ad essere rispettato il parametro di riferimento minimo (ossia un disavanzo strutturale dell&#8217;1,5&#160;% del PIL) e della tolleranza precedentemente concessa a titolo della clausola relativa alla riforma sistemica delle pensioni (0,1&#160;% del PIL), la Lituania pu&#242; attualmente essere considerata ammessa a beneficiare di un&#8217;ulteriore deviazione temporanea pari allo 0,4&#160;% del PIL nel 2017, il che &#232; leggermente al di sotto della percentuale richiesta dello 0,5&#160;% del PIL.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 12&#160;luglio 2016 il Consiglio ha raccomandato alla Lituania di garantire, per il 2017, che la deviazione dall&#8217;obiettivo di bilancio a medio termine sia limitata alla tolleranza connessa alla riforma sistemica delle pensioni<a>&#160;(<span>5</span>)</a>. Tenendo conto delle tolleranze connesse alla riforma delle pensioni accordate per il 2016 e della deviazione temporanea legata all&#8217;attuazione delle riforme strutturali accordata per il 2017, verrebbe autorizzato un deterioramento del saldo strutturale dell&#8217;1,3&#160;% del PIL nel 2017. Sulla base delle previsioni di primavera 2017 della Commissione, la Lituania dovrebbe soddisfare tale requisito nel 2017. Nel 2018 la Lituania dovrebbe raggiungere il suo obiettivo a medio termine, tenuto conto delle tolleranze connesse all&#8217;attuazione della riforma sistemica delle pensioni accordate per il 2016 e di quelle connesse alla riforma strutturale accordate per il 2017, poich&#233; le deviazioni temporanee vengono riportate di anno in anno su un periodo di tre anni. Sulla base delle previsioni di primavera 2017 della Commissione, ci&#242; &#232; in linea con un tasso di crescita nominale massima della spesa primaria netta<a>&#160;(<span>6</span>)</a> del 6,4&#160;% nel 2018, il che corrisponde a un deterioramento del saldo strutturale di -&#160;0,6&#160;% del PIL. Nell&#8217;ipotesi di politiche invariate, la Lituania dovrebbe soddisfare tale requisito nel 2018. Globalmente, il Consiglio ritiene che la Lituania dovrebbe rispettare le disposizioni del patto di stabilit&#224; e crescita nel 2017 e nel 2018.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>In seguito all&#8217;ultimo aumento del salario minimo non imponibile, l&#8217;onere fiscale gravante sui lavoratori a basso reddito &#232; diminuito considerevolmente negli ultimi anni ed &#232; ormai prossimo alla media dell&#8217;Unione. Al tempo stesso, gli aumenti compensativi delle imposte sono stati limitati e, di conseguenza, il gettito fiscale in percentuale del PIL rimane tra i pi&#249; bassi dell&#8217;Unione, il che limita la capacit&#224; della Lituania di porre mano alle sue problematiche sociali. Il gettito fiscale basso &#232; dovuto alla quota relativamente importante dell&#8217;economia sommersa e all&#8217;importo relativamente modesto delle entrate derivanti dalla tassazione ambientale e patrimoniale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Sebbene negli ultimi anni abbia compiuto progressi per migliorare la riscossione dell&#8217;IVA, la Lituania presenta un divario dell&#8217;IVA tra i pi&#249; elevati dell&#8217;Unione. Il fenomeno della dichiarazione di retribuzioni inferiori si somma al problema del basso tasso di riscossione delle imposte. Un miglioramento dell&#8217;adempimento fiscale permetterebbe di aumentare le entrate di bilancio e di migliorare l&#8217;equit&#224; del sistema fiscale e l&#8217;efficienza dell&#8217;economia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>L&#8217;aumento del tasso di dipendenza degli anziani &#232; destinato ad intensificarsi e, secondo le attuali norme in materia di pensioni, la spesa per le pensioni in percentuale del PIL dovrebbe aumentare all&#8217;incirca del 50&#160;% entro la fine degli anni 2030. &#200; fondamentale creare un nesso tra prestazioni pensionistiche e speranza di vita per allentare la pressione che la spesa pensionistica eserciter&#224; sulle finanze pubbliche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La Lituania ha rinviato l&#8217;entrata in vigore del suo nuovo codice del lavoro e di altri testi legislativi relativi al suo nuovo modello sociale, cosa che le permette di garantire un buon equilibrio tra flessibilit&#224; e sicurezza nelle relazioni di lavoro. L&#8217;elevata percentuale di persone a rischio di povert&#224; o di esclusione sociale, unitamente alle crescenti disparit&#224; di reddito, restano per la Lituania problemi gravi da affrontare. Il rapporto tra i redditi del 20&#160;% dei nuclei familiari pi&#249; ricchi e del 20&#160;% dei nuclei familiari pi&#249; poveri &#232; aumentato, passando da 5,3 nel 2012 a 7,5 nel 2015 ed &#232; il secondo pi&#249; elevato dell&#8217;Unione. Questa situazione ha effetti nefasti per la crescita economica, la stabilit&#224; macroeconomica e lo sviluppo di una societ&#224; inclusiva. Attualmente, la rete di protezione sociale non affronta efficacemente questo problema a causa del basso livello di spesa per la protezione sociale. Inoltre, lo scarto tra le disparit&#224; di reddito al lordo e al netto d&#8217;imposta e dei trasferimenti sociali &#232; tra i pi&#249; bassi dell&#8217;Unione. Tuttavia, il governo ha posto la lotta alla povert&#224; e all&#8217;esclusione sociale tra le priorit&#224; del suo programma. La normativa concernente il nuovo modello sociale punta a migliorare l&#8217;adeguatezza e la copertura delle indennit&#224; di disoccupazione; sono inoltre in corso discussioni sul miglioramento dell&#8217;adeguatezza dell&#8217;assistenza sociale. Tali importanti decisioni devono ancora essere adottate e attuate. Per affrontare il problema della povert&#224; tra gli anziani, nel 2016 la Lituania ha aggiunto alla sua legislazione in materia di pensioni un meccanismo di indicizzazione che pu&#242; essere usato per migliorare l&#8217;adeguatezza delle pensioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; importante che la Lituania affronti le sue carenze in termini di competenze e gli effetti negativi della contrazione della popolazione in et&#224; lavorativa. La quota di alunni con competenze di base insufficienti rimane elevata. Nonostante gli elevati tassi d&#8217;istruzione terziaria, l&#8217;istruzione superiore &#232; intaccata dagli standard qualitativi mediocri e dagli incentivi finanziari che favoriscono il sovradimensionamento e l&#8217;inefficienza anzich&#233; il rendimento. Dovrebbero essere proseguiti gli sforzi per assicurare un&#8217;elevata qualit&#224; dell&#8217;insegnamento a tutti i livelli di istruzione (anche mediante una riforma delle carriere e delle condizioni di lavoro). Ci&#242; &#232; essenziale per far fronte allo scarso rendimento scolastico degli alunni e alle carenze sul piano educativo e per garantire la qualit&#224; nell&#8217;istruzione superiore (anche mediante l&#8217;introduzione di finanziamenti basati sui risultati e il consolidamento degli istituti di istruzione superiore). In Lituania il persistere di esigui tassi di partecipazione all&#8217;istruzione degli adulti ostacola l&#8217;efficacia delle riforme del mercato del lavoro e l&#8217;emergere di una forza lavoro meglio qualificata. La Lituania ha concentrato i suoi sforzi sull&#8217;aumento dell&#8217;offerta e sulla pertinenza delle opportunit&#224; di apprendimento messe a disposizione dallo Stato, senza che ci&#242; abbia prodotto sinora risultati tangibili. Per ottenere un aumento dei tassi di partecipazione alla formazione degli adulti, la Lituania deve anche incoraggiare i singoli a intraprendere una formazione e incentivare i datori di lavoro a offrire opportunit&#224; di apprendimento ai loro dipendenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il tasso di disoccupazione tra le persone con qualifiche basse e medie &#232; tuttora al di sopra della media dell&#8217;Unione. Le persone con disabilit&#224; hanno un elevato tasso di povert&#224;, in parte a causa della loro insufficiente integrazione nel mercato del lavoro. Attualmente, le politiche attive del mercato del lavoro contribuiscono solo marginalmente ad aiutare le persone a reinserirsi nel mercato del lavoro in Lituania. La Lituania pu&#242; fare ancora molto per rendere il mercato del lavoro pi&#249; inclusivo, anche offrendo maggiori misure di sostegno alle persone con disabilit&#224;. Ci&#242; comporta, ad esempio, aumentare l&#8217;occupazione assistita, potenziare il programma di riabilitazione professionale e stanziare maggiori risorse a tal fine. La legge sull&#8217;occupazione recentemente adottata potrebbe migliorare l&#8217;offerta di misure nel quadro delle politiche attive del mercato del lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Negli ultimi anni la Lituania ha compiuto progressi nel miglioramento del dialogo sociale. Le parti sociali vengono coinvolte attivamente nei dibattiti sul nuovo codice del lavoro e sul nuovo modello sociale, e il governo ha messo in atto il piano d&#8217;azione per il rafforzamento del dialogo sociale. Esso punta a sviluppare le capacit&#224; delle parti sociali, promuovere la contrattazione collettiva e migliorare il dialogo sociale a tutti i livelli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>In Lituania le condizioni sanitarie continuano a incidere in maniera molto negativa sulla manodopera potenzialmente disponibile e sulla produttivit&#224; del lavoro. Sebbene siano in atto sforzi per far convergere i pazienti verso tipi di cure sanitarie con un miglior rapporto costi-benefici, l&#8217;efficacia del sistema sanitario continua ad essere minata da un elevato ricorso ai ricoveri ospedalieri e dal basso livello di spesa per la prevenzione e la sanit&#224; pubblica. Le prestazioni non rimborsabili sono estremamente elevate, in particolare per i medicinali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Gli sviluppi demografici sfavorevoli si tradurranno in una dipendenza sempre maggiore della crescita dalla produttivit&#224; del lavoro. Nel periodo 2000-2015 la Lituania aveva uno dei tassi di crescita della produttivit&#224; del lavoro pi&#249; elevati tra gli Stati membri, ma ultimamente i tassi di crescita hanno subito un rallentamento. Gli investimenti pubblici della Lituania risentono di una pianificazione scadente e di un collegamento carente con gli obiettivi strategici del paese. L&#8217;intensit&#224; di R&amp;S nel settore pubblico &#232; salita a un valore leggermente superiore alla media dell&#8217;Unione nel 2015, mentre l&#8217;intensit&#224; di R&amp;S delle imprese arranca. Gli orientamenti relativi alla riforma della politica in materia di scienza e innovazione della Lituania, adottati nel 2016, puntano a risolvere le persistenti difficolt&#224; nel campo della ricerca e dell&#8217;innovazione. A tal fine indicano la necessit&#224; di procedere ad una riforma dei finanziamenti di R&amp;S istituzionali, al consolidamento degli istituti di ricerca e di istruzione superiore e dei parchi scientifici e tecnologici e al miglioramento del coordinamento, del monitoraggio e della valutazione. La Lituania ha compiuto alcuni progressi nel sostenere mezzi di finanziamento alternativi. Essa ha contribuito a creare una serie di fondi di capitale di rischio e di strumenti di capitale di avviamento. Inoltre, il parlamento ha recentemente approvato una legge sul finanziamento collettivo (crowdfunding).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Negli ultimi anni il numero di casi di corruzione portati dinanzi ai tribunali &#232; aumentato costantemente, il che dimostra che la Lituania ha intensificato i suoi sforzi per combattere la corruzione. Tuttavia, in alcuni settori importanti come l&#8217;assistenza sanitaria e gli appalti pubblici le disposizioni per contrastare la corruzione su piccola e grande scala non vengono sempre attuate nella pratica. Il settore sanitario risente della prassi frequente dei pagamenti informali ai medici. Non vi &#232; sufficiente trasparenza negli appalti pubblici, in particolare a livello comunale. Inoltre, la debolezza delle disposizioni riguardanti coloro che denunciano irregolarit&#224; scoraggia le segnalazioni relative a potenziali irregolarit&#224; nei settori pubblico e privato. Il governo ha posto la lotta alla corruzione nel settore sanitario in cima al suo programma contro la corruzione. Inoltre, per ridurre i rischi di corruzione e i conflitti d&#8217;interesse negli appalti di modesto valore, il governo ha obbligato le amministrazioni aggiudicatrici a pubblicare informazioni online sulle gare indette, sugli aggiudicatari e sugli appalti aggiudicati. Tuttavia, &#232; necessaria una vigilanza costante per garantire l&#8217;attuazione di queste politiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Nell&#8217;ambito del semestre europeo 2017, la Commissione ha effettuato un&#8217;analisi completa della politica economica della Lituania, che ha pubblicato nella relazione per paese 2017. Ha altres&#236; valutato il programma di stabilit&#224; 2017, il programma nazionale di riforma 2017, nonch&#233; il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Lituania negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilit&#224; della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Lituania, ma anche della loro conformit&#224; alle norme e agli orientamenti dell&#8217;Unione, alla luce della necessit&#224; di rafforzare la governance economica dell&#8217;Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell&#8217;Unione per le future decisioni nazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Alla luce della valutazione di cui sopra, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilit&#224; 2017 e il suo parere<a>&#160;(<span>7</span>)</a> trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA che la Lituania adotti provvedimenti nel 2017 e nel 2018 al fine di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>proseguire la sua politica di bilancio conformemente ai requisiti del braccio preventivo del patto di stabilit&#224; e crescita, vale a dire continuando a rispettare il suo obiettivo di bilancio a medio termine nel 2018, tenuto conto delle tolleranze concesse in relazione alla riforma sistemica delle pensioni e alle riforme strutturali per le quali &#232; concessa una deviazione temporanea; migliorare il rispetto della normativa tributaria e ampliare la base imponibile con fonti meno dannose per la crescita; intervenire per risolvere le sfide in materia di sostenibilit&#224; di bilancio a medio termine in relazione alle pensioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>ovviare alle carenze di competenze attraverso efficaci misure nel quadro delle politiche attive del mercato del lavoro e l&#8217;apprendimento degli adulti e migliorare i risultati dell&#8217;istruzione premiando la qualit&#224; nell&#8217;insegnamento e nell&#8217;istruzione superiore; migliorare le prestazioni del sistema sanitario potenziando le cure ambulatoriali, la prevenzione delle malattie e l&#8217;accessibilit&#224; economica delle cure; migliorare l&#8217;adeguatezza della rete di sicurezza sociale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>adottare misure volte a rafforzare la produttivit&#224; migliorando l&#8217;efficienza degli investimenti pubblici e rafforzando il collegamento tra questi ultimi e gli obiettivi strategici del paese.</p></td></tr></tbody></table> Fatto a Bruxelles, l'11 luglio 2017 Per il Consiglio Il presidente T. TÕNISTE <note> ( 1 ) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici ( GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25 ). ( 3 ) GU C 92 del 24.3.2017, pag. 1 . ( 4 ) Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320 ). ( 5 ) La Lituania è autorizzata a deviare dal suo obiettivo di bilancio a medio termine nel 2017 e nel 2018 grazie alla tolleranza accordata per il 2016 a titolo della clausola connessa alla riforma sistemica delle pensioni, poiché le deviazioni temporanee vengono riportate di anno in anno su un periodo di tre anni. ( 6 ) La spesa pubblica netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell’Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell’Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. Gli investimenti fissi lordi finanziati a livello nazionale sono spalmati su un periodo di 4 anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate o gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa. ( 7 ) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97. </note>
ITA
32017H0809(14)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 252/204</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2017/1657 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 27 aprile 2017 sul discarico per l'esecuzione del bilancio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esercizio 2015 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie relativi all'esercizio 2015, corredata delle risposte del Centro<a>&#160;(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l'affidabilit&#224; dei conti<a>&#160;(<span>2</span>)</a> nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2015, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 21 febbraio 2017 sul discarico da dare al Centro sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2015 (05873/2017 &#8212; C8-0061/2017),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, in particolare l'articolo 208,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 851/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, con il quale si crea un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, in particolare l'articolo 23,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>5</span>)</a>, in particolare l'articolo 108,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per l'ambiente, la sanit&#224; pubblica e la sicurezza alimentare (A8-0082/2017),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>concede il discarico al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie per l'esecuzione del bilancio del Centro per l'esercizio 2015;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>incarica il suo presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span> (serie L).</p></td></tr></tbody></table> Il presidente Antonio TAJANI Il segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU C 449 dell'1.12.2016, pag. 77 . ( 2 ) Cfr. nota a piè di pagina 1. ( 3 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 4 ) GU L 142 del 30.4.2004, pag. 1 . ( 5 ) GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42 . </note>
ITA
32017B1657
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.9.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 249/252</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/1497 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 26 marzo 2019 sul discarico per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia europea per le ferrovie (ora Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie) (ERA) per l'esercizio 2017 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie relativi all'esercizio 2017,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie relativi all'esercizio 2017, corredata della risposta dell'Agenzia&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l'affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni&#160;<a>(<span>2</span>)</a> presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2017, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 12&#160;febbraio 2019 sul discarico da dare all'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2017 (05825/2019 &#8211; C-0083/2019),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l'articolo 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25&#160;ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in particolare l'articolo 208,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18&#160;luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, in particolare l'articolo 70,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 881/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29&#160;aprile 2004, che istituisce un'Agenzia ferroviaria europea (Regolamento sull'agenzia)&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in particolare l'articolo 39,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE) 2016/796 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11&#160;maggio 2016, che istituisce un'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie e che abroga il regolamento (CE) n. 881/2004&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, in particolare l'articolo 65,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30&#160;settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all'articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, in particolare l'articolo 108,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per i trasporti e il turismo (A8-0158/2019),</p></td></tr></tbody></table> 1. concede il discarico al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie per l'esecuzione del bilancio dell'Agenzia per l'esercizio 2017; 2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso; 3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante al direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per le ferrovie, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L). Il Presidente Antonio TAJANI Il Segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU C 434 del 30.11.2018, pag. 83 . ( 2 ) GU C 434 del 30.11.2018, pag. 83 . ( 3 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 4 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 5 ) GU L 164 del 30.4.2004, pag. 1 . ( 6 ) GU L 138 del 26.5.2016, pag. 1 . ( 7 ) GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42 . </note>
ITA
32019B1497
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.11.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 305/32</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2016/1983 DELLA COMMISSIONE del 26 maggio 2014 relativa alla misura SA.33063 (2012/C) (ex 2012/NN) riguardante Trentino NGN s.r.l. in seguito al ritiro dell'Italia dal progetto [notificata con il numero C(2014) 3159] (Il testo in lingua italiana è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 108, paragrafo 2, primo comma, visto l'accordo sullo spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a), dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni conformemente a detti articoli ( 1 ) , considerando quanto segue: 1. PROCEDIMENTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 24 maggio 2011 la Commissione ha ricevuto una denuncia da parte dei tre principali operatori di telecomunicazione alternativi attivi in Italia (Wind, Fastweb e Vodafone). Con argomentazioni dettagliate, essi hanno sostenuto che il progetto avviato dalla provincia autonoma di Trento (PAT o la Provincia) per la realizzazione di un'infrastruttura NGA in tutto il territorio della Provincia di fatto si configurava come aiuti di Stato a Telecom Italia (TI), concesso in violazione delle regole di concorrenza di cui agli orientamenti sulle reti a banda larga<a>&#160;(<span>2</span>)</a>. In particolare, i denuncianti hanno sostenuto di non essere stati adeguatamente informati n&#233; consultati dalla PAT in merito ai progetti e agli obiettivi della Provincia, che il beneficiario era stato gi&#224; scelto e che l'infrastruttura selezionata, una volta installata, avrebbe impedito l'effettivo gioco della concorrenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In seguito a una richiesta di informazioni inviata il 22&#160;giugno 2011, le autorit&#224; italiane hanno risposto il 20&#160;luglio 2011, sostenendo che la loro intenzione era di rispettare il principio dell'investitore in economia di mercato (MEIP), che il loro intervento non costituiva un aiuto di Stato e che, di conseguenza, non era necessario che soddisfacesse le condizioni di compatibilit&#224; degli orientamenti sulle reti a banda larga. Il 4&#160;novembre 2011, dopo avere eliminato le informazioni riservate, la risposta delle autorit&#224; italiane &#232; stata trasmessa ai denuncianti, i quali hanno presentato ulteriori osservazioni e documenti in data 29&#160;novembre e&#160;7 e&#160;16&#160;dicembre 2011. Tra gennaio e maggio&#160;2012, le autorit&#224; italiane hanno trasmesso numerose informazioni particolareggiate. Tra febbraio e maggio 2012 anche i denuncianti hanno fornito ulteriori informazioni. Durante tale periodo, con ciascuna delle parti coinvolte sono state organizzate varie riunioni e teleconferenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Con decisione del 25 luglio 2012 (la &#171;decisione di avvio&#187;), la Commissione ha informato l'Italia di avere avviato, in relazione al progetto, il procedimento di indagine formale di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato. Dopo avere eliminato le informazioni riservate, la decisione di avvio del procedimento &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>3</span>)</a> e gli interessati sono stati invitati a presentare le loro osservazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con lettere del 22 e del 23 novembre 2012, la Commissione ha ricevuto dall'Italia osservazioni sulla decisione di avvio del procedimento. Inoltre, la Commissione ha ricevuto le osservazioni delle parti interessate: dai rappresentanti di Telecom Italia il 3 dicembre 2012 e dai rappresentanti di Wind, Fastweb e Vodafone il 7 dicembre 2012. Con lettera del 29 gennaio 2013, la Commissione ha inviato le suddette osservazioni, una volta eliminate le informazioni riservate, alle autorit&#224; italiane, le quali hanno trasmesso i loro commenti alle osservazioni dei terzi interessati il 5 marzo 2013. Tra marzo e dicembre 2013 hanno avuto luogo intense discussioni e si sono svolti nutriti scambi con tutte le parti interessate (le autorit&#224; italiane, Telecom Italia, Wind, Fastweb e Vodafone) e varie riunioni e conferenze sono state organizzate con ciascuna di esse.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Con lettera del 31 gennaio 2014, le autorit&#224; italiane hanno informato la Commissione dell'intenzione della PAT di ritirarsi dal progetto. Il 14 e il 20 marzo 2014, le autorit&#224; italiane hanno fornito informazioni supplementari in merito all'effettivo ritiro della PAT dall'impresa comune Trentino NGN, in particolare in merito alla vendita a TI delle azioni della PAT effettuata il 28 febbraio 2014.</p></td></tr></tbody></table> 2. DESCRIZIONE DELLA MISURA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Nel settembre 2010, la PAT ha elaborato una strategia volta a realizzare il proprio obiettivo di connettere il 100 % del proprio territorio grazie ad una rete di fibre ottiche a banda ultralarga entro il 2018. La strategia prevedeva due tipi di azione nel territorio provinciale, una per le zone a media redditivit&#224;<a>&#160;(<span>4</span>)</a> e una per le zone a bassa redditivit&#224;, mentre le zone ad alta redditivit&#224; rimanevano escluse. Per le zone a media redditivit&#224;, la PAT intendeva costituire una nuova impresa denominata Trentino NGN e aprirla alla partecipazione di partner privati. Per le zone a bassa redditivit&#224;, la PAT intendeva costituire un aiuto di Stato ad hoc, che sarebbe stato elaborato e notificato in un secondo tempo, probabilmente sotto la supervisione dell'impresa pubblica della PAT Trentino Network - diversa da Trentino NGN - che era all'epoca responsabile di altri interventi che rientravano nella strategia generale della PAT in materia di banda larga.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nei mesi successivi, vi sono stati contatti tra la PAT e vari operatori privati e l'8 febbraio 2011, la PAT ha firmato un protocollo d'intesa con TI per la creazione dell'impresa comune Trentino NGN (Trentino NGN) ai fini della realizzazione di un'infrastruttura FTTH nelle zone a media redditivit&#224;. In base a tale accordo iniziale, la PAT si &#232; impegnata a conferire un contributo in denaro fino a un massimo di 60 milioni di EUR al capitale di Trentino NGN, mentre TI avrebbe partecipato soltanto con contributi in natura, tra cui: 1) la sua infrastruttura passiva (cavidotti e palificazioni) da subito e 2) l'interruzione della rete in rame esistente dopo l'avvio della rete FTTH. Nello stesso anno, altri due azionisti privati minori hanno aderito al memorandum d'intesa - la holding finanziaria Finanziaria Trentina e un piccolo fornitore di servizi Internet, McLink - contribuendo ciascuno con apporti finanziari di minore entit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>A dicembre 2011, il piano aziendale era pronto, mentre su richiesta dalla PAT Analysys Mason aveva preparato una relazione di due diligence. Contemporaneamente, sono stati stabiliti definitivamente i rispettivi diritti e obblighi degli azionisti e sono stati definiti in modo pi&#249; preciso i contributi in natura a Trentino NGN da parte di TI. In seguito ad alcuni confronti con la Commissione e al completamento di una relazione di esperti sul progetto da parte di Analysys Mason, sono state apportate altre modifiche agli accordi tra gli azionisti. Nel marzo 2012, Reconta Ernst &amp; Young ha preparato la relazione degli esperti sul primo contributo in natura di TI, in base alla quale sono state introdotte nuove modifiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La PAT ha creato da sola la societ&#224; Trentino NGN, con apporto di capitale minimo di importo inferiore a 100&#160;000 EUR. La societ&#224; avrebbe dovuto raggiungere l'assetto definitivo mediante aumento del capitale azionario, da attuarsi dopo la conclusione degli accordi con gli azionisti privati. Secondo i piani, il capitale azionario di Trentino NGN avrebbe dovuto essere aumentato nel modo seguente: la PAT avrebbe contribuito con un conferimento di 50 milioni di EUR, corrispondente ad una quota del 52,2 %, Finanziaria Trentina con un conferimento di 5 milioni di EUR (quota del 5,2 %), McLink con un conferimento di 1,5 milioni di EUR (quota dell'1,56 %)<a>&#160;(<span>5</span>)</a> mentre TI avrebbe messo a disposizione in tutto il territorio della Provincia, tramite diritti reali d'uso esclusivo (IRU,<span>indefeasible rights of use</span>), la sua infrastruttura passiva (cavidotti e palificazioni), che sarebbe stata utilizzata per la costruzione della nuova rete (primo contributo). Inizialmente, il primo contributo di TI era stato stimato a 39,8 milioni di EUR, ma poich&#233; la relazione di Ernst &amp; Young sul valore di tale contributo ha indicato un importo leggermente inferiore, pari a 39,3 milioni di EUR, l'accordo &#232; stato aggiornato in tal senso (stima finale: 39,448 milioni di EUR).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il 18 maggio 2012, l'impresa comune Trentino NGN &#232; stata costituita e tutte le parti hanno proceduto ai primi conferimenti. La PAT ha versato soltanto una parte del contributo in denaro previsto, cio&#232; 14,845 milioni di EUR invece di 50 milioni di EUR. Analogamente, Finanziaria Trentina ha conferito soltanto 1,250 su 5 milioni di EUR e McLink 0,375 milioni di EUR rispetto ai 1,5 milioni di EUR previsti. TI ha concesso gli IRU relativi alla sua infrastruttura passiva, corrispondenti a 39,448 milioni di EUR. La struttura azionaria risultante era la seguente: PAT 52,16 %; Telecom Italia 41,07 %; MC-link 1,56 %; Finanziaria Trentina 5,21 %. Nel periodo 18 maggio 2012 &#8211; 28 febbraio 2014, la situazione dell'azionariato di Trentino NGN &#232; stata la seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Azionista</p></td><td><p>Quota del capitale (%)</p></td><td><p>Capitale sottoscritto (EUR)</p></td><td><p>Capitale versato (EUR)</p></td></tr><tr><td><p>PAT</p></td><td><p>52,16</p></td><td><p>50&#160;095&#160;000</p></td><td><p>14&#160;845&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Telecom Italia</p></td><td><p>41,07</p></td><td><p>39&#160;448&#160;000</p></td><td><p>39&#160;448&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>McLink</p></td><td><p>1,56</p></td><td><p>1&#160;500 .000</p></td><td><p>375&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Finanziaria Trentina</p></td><td><p>5,21</p></td><td><p>5&#160;000&#160;000</p></td><td><p>1&#160;250&#160;000</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>100,00</span></p></td><td><p><span>96&#160;043&#160;000</span></p></td><td><p><span>55&#160;918&#160;000</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Conformemente all'accordo tra gli azionisti, era previsto che alla fine del 3<span>o</span> anno dal primo conferimento o a partire dall'attivazione di almeno il 16 % dei nuovi collegamenti, TI e PAT potessero decidere di procedere al &#171;secondo contributo&#187; di TI, vale a dire il trasferimento a Trentino NGN di: 1) la propriet&#224; (rispetto agli IRU, gi&#224; attribuiti) dell'infrastruttura passiva esistente nelle zone a media redditivit&#224; individuate da Trentino NGN e 2) la propriet&#224; della rete in rame, che avrebbe dovuto essere interrotta per completare la migrazione di tutti i clienti verso la nuova rete a fibre ottiche. Il valore del contributo era stato inizialmente stimato a 520 EUR per linea in rame attiva, sia per quanto riguardava le linee di TI al dettaglio che le linee destinate agli operatori aventi accesso disaggregato alla rete locale. A tale valore sono stati aggiunti 2 milioni di EUR a titolo della conversione in propriet&#224; degli IRU relativi a cavidotti e palificazioni (cio&#232; il primo contributo). In questa seconda fase, grazie al secondo conferimento, TI avrebbe ottenuto la quota di maggioranza e il controllo di Trentino NGN, se necessario procedendo a un ulteriore conferimento di capitale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Infine, in base all'accordo tra gli azionisti, dopo 3 anni o dopo aver raggiunto l'obiettivo di attivare e connettere il 43 % delle linee, TI avrebbe avuto il diritto di esercitare un'opzione di acquisto nei confronti della PAT e di McLink per acquisire le loro partecipazioni in Trentino NGN. In contropartita della concessione di tale diritto a TI, e<span>qualora</span> tale diritto fosse stato esercitato, TI avrebbe pagato 6,5 milioni di EUR alla PAT in due soluzioni, una prima met&#224; entro un anno e la seconda entro due anni. Il prezzo di acquisto delle azioni sarebbe stato pari al valore del conferimento maggiorato di un 7,75 % annuo, al netto dei dividendi distribuiti<a>&#160;(<span>6</span>)</a>. Gli altri due azionisti, McLink e Finanziaria Trentina avrebbero potuto esercitare un'opzione di vendita, grazie alla quale avrebbero potuto decidere di vendere a TI la loro partecipazione in Trentino NGN a un prezzo corrispondente al valore dei rispettivi conferimenti maggiorati rispettivamente del 5,5 % e del 7 % all'anno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Inoltre, mediante specifici accordi tra azionisti, TI era stata nominata fornitore di Trentino NGN per la costruzione, la gestione e il funzionamento della rete. Il tipo di rete da sviluppare era la cosiddetta rete punto-multipunto e non erano previsti n&#233; accessi disaggregati n&#233; obblighi di accesso. L'architettura prescelta prevedeva soltanto la realizzazione di tre reti GPON parallele<a>&#160;(<span>7</span>)</a>, due dei quali sarebbero state disponibili per eventuali concessioni ad altri operatori.</p></td></tr></tbody></table> 3. AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>La Commissione ha avviato il procedimento di indagine formale poich&#233; nutriva seri dubbi circa il fatto che la misura potesse essere considerata conforme al principio dell'investitore in economia di mercato e al fine di verificare se, qualora fosse emerso che essa conteneva elementi di aiuto di Stato, essa potesse essere ritenuta compatibile con il mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Nella decisione di avvio, la Commissione ha espresso la propria preoccupazione per il fatto che vari aspetti dell'intervento della PAT nel progetto Trentino NGN sollevavano dubbi relativamente al rispetto del principio dell'investitore in economia di mercato e alla presunta equivalenza (<span>pari passu</span>) tra l'intervento della PAT e quelli dei partner privati. Tali dubbi riguardavano, tra l'altro:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il calendario del progetto (dubbi che la PAT avesse agito sin dall'inizio come un investitore operante in un'economia di mercato, animato non da obiettivi di politica pubblica, ma da considerazioni economiche e di redditivit&#224;; la Commissione aveva l'impressione che la PAT avesse concepito il progetto mossa da motivi di interesse pubblico e che avesse poi elaborato il progetto dell'impresa comune con l'operatore storico TI, cercando di rendere il progetto compatibile con il MEIP soltanto ex post, introducendo modifiche, tra l'altro, in seguito a confronti con la Commissione, e mantenendo tuttavia inalterata la struttura dell'iniziativa);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la partecipazione di soggetti privati (partecipazioni trascurabili di McLink e Finanziaria Trentina e partecipazione significativa di TI, ma dilazionata nel tempo);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>concomitanza degli investimenti (intervento immediato della PAT, partecipazione di TI dilazionata nel tempo e subordinata a determinati eventi/processi decisionali);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>equivalenza di termini e condizioni (dubbi sul fatto che le condizioni alle quali la PAT avrebbe investito nell'impresa comune fossero le stesse di quelle dei partner privati, e pi&#249; precisamente di TI; la Commissione ha riscontrato numerose discrepanze riguardanti: i tempi e le condizionalit&#224; dei contributi di TI, la possibilit&#224; per TI di acquisire le azioni della PAT e di ottenere il pieno controllo di Trentino NGN attraverso l'opzione di acquisto);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dubbi relativi al primo contributo di TI<a>&#160;(<span>8</span>)</a> (dubbi circa il valore del primo conferimento di TI, che sembrava essere stato calcolato sulla base di relazioni, ipotesi, previsioni e analisi finanziarie presentate dalle parti che non sono state sottoposte a verifica da parte di esperti esterni; dubbi relativi al fatto che un investitore privato avrebbe accettato che l'accesso a un bene soggetto a regolamentazione, che avrebbe potuto essere ottenuto tramite contratto a tariffe regolamentate, desse diritto ad una significativa partecipazione al patrimonio netto dell'impresa comune; dubbi che un investitore operante in un'economia di mercato avrebbe accettato come partecipazione al patrimonio netto la locazione di un'infrastruttura che sarebbe poi diventata di propriet&#224;, tramite acquisto; dubbi che un investitore operante in un'economia di mercato avrebbe acquistato infrastrutture non necessarie, considerato che l'oggetto degli IRU era l'accesso ai cavidotti e alle palificazioni di TI di tutto il territorio provinciale e non soltanto delle zone in cui Trentino NGN avrebbe sviluppato la propria rete);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dubbi relativi al secondo conferimento di TI<a>&#160;(<span>9</span>)</a> (dubbi relativi alla valutazione futura del secondo conferimento di TI, all'epoca basata su una metodologia concordata senza consultare esperti; dubbi che la valutazione preliminare della conversione degli IRU in propriet&#224; fosse conforme alle condizioni di mercato, in particolare che si fossero evitate sovrapposizioni tra la valutazione del primo contributo (locazione) e il secondo contributo (propriet&#224;), considerato che i diritti conferiti avevano sostanzialmente lo stesso oggetto; dubbi sull'appropriatezza della metodologia di valutazione del trasferimento della propriet&#224; a tutte le componenti della rete in rame<a>&#160;(<span>10</span>)</a>, considerati gli elevati costi di manutenzione di quest'ultima, il fatto che essa sarebbe stata interrotta una volta divenuta operativa le rete in fibre ottiche e l'esistenza di possibili alternative alla metodologia proposta).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dubbi concernenti il piano aziendale e i rischi delle parti (dubbi derivanti dalle significative differenze tra i rischi sostenuti dall'autorit&#224; pubblica e dagli investitori privati, dalla diversa natura e dai diversi tempi dei conferimenti dalle parti e delle differenze a livello di diritti e obblighi - ad un primo esame, rischi e costi-opportunit&#224; ridotti per TI, rischi ridotti per le attivit&#224; esistenti, in quanto TI avrebbe mantenuto il controllo della rete in rame, anche dopo averla conferita all'impresa comune - poich&#233; avrebbe simultaneamente acquisito un certo livello di controllo sull'impresa comune - e acquisizione del controllo integrale e internalizzazione dei profitti attraverso l'esercizio dell'opzione di acquisto se l'impresa comune si fosse rivelata redditizia, mentre la condotta della PAT sembrava piuttosto essere quella di un investitore finanziario che investisse in un progetto di miglioramento di infrastrutture, aspettandosi nella migliore delle ipotesi un rendimento del 7,75 % e 6,5 milioni di EUR se fosse stata esercitata l'opzione di vendita<a>&#160;(<span>11</span>)</a>; dubbi che i calcoli del piano aziendale fossero accurati, in considerazione delle ipotesi troppo ottimistiche relative alla domanda da parte degli utilizzatori finali e ai ricavi provenienti degli operatori alternativi che avrebbero attivato tutte le linee GPON disponibili<a>&#160;(<span>12</span>)</a>; altri rischi: TI avrebbe potuto decidere di posticipare l'interruzione della linea in rame, non essendoci alcuna disposizione contrattuale che prevedesse obblighi in tal senso, con conseguente ritardo nel raggiungimento del punto di pareggio per Trentino NGN; incertezza relativa alle risorse finanziarie complessive necessarie per completare la realizzazione della rete, quantificate in 150 milioni di EUR);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altre preoccupazioni (dubbi sulla scelta di TI senza gara d'appalto e sulla sua remunerazione in quanto fornitore di servizi a Trentino NGN; dubbi sulla doppia posizione di TI, che avrebbe partecipato sia come azionista che come fornitore).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 4. LA DECISIONE DELLA PAT DI RITIRARSI DAL PROGETTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il 31 gennaio 2014, le autorit&#224; italiane hanno informato la Commissione che la PAT aveva deciso di ritirarsi dal progetto Trentino NGN e di non portarlo avanti, in accordo con tutte le altre parti, cio&#232; TI, MC-link e Finanziaria Trentina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il 14 marzo 2014, le autorit&#224; italiane hanno informato la Commissione che la PAT aveva ceduto a TI la sua partecipazione in Trentino NGN, a fronte di un corrispettivo di 15&#160;852&#160;435 EUR, corrispondente al valore del contributo parziale in denaro della PAT a Trentino NGN, pari a 14,845 milioni di EUR, maggiorato di un interesse composto del 3,75 %. Secondo le autorit&#224; italiane, Trentino NGN &#232; attualmente controllato da TI mentre Finanziaria Trentina e McLink continuano a esserne gli azionisti di minoranza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le autorit&#224; italiane hanno chiarito che, sebbene Trentino NGN fosse stata costituita il 18 maggio 2012, con conferimenti parziali al suo capitale, il 20 agosto 2012 (dopo la decisione di avvio del procedimento della Commissione) la PAT e le altre parti di Trentino NGN hanno modificato l'accordo tra azionisti, e tutte le attivit&#224; di Trentino NGN sono state sospese in attesa della conclusione dell'indagine formale avviata dalla Commissione. Pertanto, il pagamento integrale dei contributi in denaro &#232; stato sospeso (sono stati effettuati soltanto pagamenti parziali) per tutte le parti interessate. Anche le fasi successive previste dall'accordo tra azionisti sono state sospese. Trentino NGN non ha mai iniziato a installare la rete FTTH prevista (n&#233; altri tipi di rete).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Le attivit&#224; di Trentino NGN si sono limitate esclusivamente alla fornitura a terzi dell'accesso all'infrastruttura coperta dagli IRU, come previsto dagli obblighi regolamentari. In relazione a quest'ultimo aspetto, le autorit&#224; italiane hanno chiarito che, poich&#233; TI &#232; rimasta soggetta a obblighi regolamentari di accesso verso gli altri operatori (OLO), dopo che nel maggio 2012 TI ha trasferito a Trentino NGN gli IRU relativi all'infrastruttura passiva, alcuni operatori hanno chiesto l'accesso a tale infrastruttura passiva, accesso che &#232; stato concesso. Di conseguenza, TI ha effettuato diversi versamenti a Trentino NGN come corrispettivo per l'acquisto da parte di Trentino NGN dell'accesso all'infrastruttura passiva per soddisfare le richieste di accesso da parte degli OLO. L'importo di tali pagamenti &#232; inferiore ai 15&#160;000 EUR e costituisce la totalit&#224; delle entrate realizzate da Trentino NGN dalla data della sua costituzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Le autorit&#224; italiane hanno anche indicato che la PAT non ha pagato e non pagher&#224; alcuna penale a causa del ritiro dal progetto Trentino NGN. L'accordo degli azionisti del 16 dicembre 2011 e le successive modifiche contengono disposizioni relative alla risoluzione che consentono alla PAT di uscire dalla societ&#224; Trentino NGN senza incorrere in sanzioni, anche nel caso in cui il progetto non fosse stato realizzato nemmeno in parte.</p></td></tr></tbody></table> 5. VALUTAZIONE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Anche se in Italia sono state adottate alcune misure preparatorie per attuare il progetto Trentino NGN, segnatamente attraverso i vari accordi e atti che hanno portato alla costituzione dell'impresa comune e il suddetto versamento parziale del contributo in denaro della PAT (insieme con i contributi parziali in denaro delle altre parti interessate e il contributo in natura di TI), il progetto non ha superato tale fase.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Per quanto riguarda il pagamento parziale effettuato dalla PAT a favore del capitale di Trentino NGN, le autorit&#224; italiane hanno chiarito che Trentino NGN ha depositato tutti gli importi ricevuti come contributi in denaro da parte dei suoi azionisti (cio&#232; i contributi finanziari di PAT, MC-link e Finanziaria Trentina, al netto di costi, imposte e tasse) su un conto bancario con un tasso d'interesse del 2,71 % nel 2012, dell'1,509 % fino al 1<span>o</span>&#160;febbraio 2013 e dell'1,524 % dopo il 1<span>o</span> febbraio 2013. I pagamenti parziali (compresi quelli della PAT) sono rimasti inattivi sul conto bancario di Trentino NGN. Secondo le autorit&#224; italiane, il 28&#160;febbraio 2014, la PAT ha recuperato il suo parziale contributo in denaro, maggiorato di un interesse composto del 3,75 %. Le autorit&#224; italiane hanno chiarito che l'interesse composto del 3,75 % &#232; il risultato di una soluzione negoziata tra le parti e che rappresenta una percentuale pi&#249; o meno doppia del rendimento dei buoni del tesoro italiani a 2-3&#160;anni, simile al rendimento dei buoni a 10 anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Il pagamento parziale del contributo in denaro effettuato dalla PAT a favore di Trentino NGN comporta un trasferimento di risorse statali. Tuttavia, sulla base delle informazioni disponibili, dal momento che la realizzazione del progetto Trentino NGN &#232; stata sospesa a partire dal 20 agosto 2012 e che il 28 febbraio 2014 la PAT si &#232; effettivamente ritirata dal progetto e ha interamente recuperato il suo contributo iniziale, interessi ragionevoli inclusi, la Commissione pu&#242; concludere che il pagamento parziale in oggetto non ha prodotto un vantaggio economico per Trentino NGN o i suoi azionisti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Per quanto riguarda le minime attivit&#224; svolte da Trentino NGN, cio&#232; le operazioni relative alla vendita degli IRU (cfr. considerando 19), va osservato che tali attivit&#224; sono state realizzate al fine di rispettare gli obblighi regolamentari cui TI &#232; rimasta soggetta e non sembrano avere generato vantaggi economici per Trentino NGN o per i suoi azionisti, TI inclusa. In tali circostanze, dette transazioni non sono tali da rimettere in discussione la valutazione che precede.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Alla luce di tali circostanze la Commissione conclude che il progetto non &#232; stato attuato e che pertanto, a seguito del ritiro della PAT dal progetto Trentino NGN, il presente procedimento d'indagine &#232; diventato privo di oggetto.</p></td></tr></tbody></table> 6. CONCLUSIONI <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>Alla luce di quanto precede, la Commissione ha deciso di chiudere il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato, poich&#233; il presente procedimento &#232; divenuto privo di oggetto a seguito del ritiro delle autorit&#224; italiane (PAT) dal progetto Trentino NGN.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 A seguito del ritiro delle autorità italiane dal progetto Trentino NGN, il presente procedimento è diventato privo di oggetto. La Commissione ha pertanto deciso di chiudere il procedimento di cui all'articolo 108, paragrafo 2, del trattato. Articolo 2 L'Italia è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, 26 maggio 2014 Per la Commissione Joaquín ALMUNIA Vicepresidente <note> ( 1 ) GU C 323 del 24.10.2012, pag. 6 . ( 2 ) Comunicazione della Commissione — Orientamenti comunitari relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga ( GU C 235 del 30.9.2009, pag. 7 ), rivisti nel 2013: Orientamenti dell'Unione europea per l'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga ( GU C 25 del 26.1.2013, pag. 1 ). ( 3 ) Cfr. nota a piè di pagina 1. ( 4 ) Le zone di intervento individuate erano i comuni in cui i costi dell'installazione fibre-to-home (FTTH) delle infrastrutture sarebbero rimasti pari a circa 1 000 EUR per famiglia, cioè 42 comuni e 150 000 famiglie, corrispondenti al 60 % della popolazione della provincia. ( 5 ) La decisione di avvio del procedimento indicava che McLink avrebbe conferito 1 milione di EUR, corrispondenti a una quota dell'1,6 %; tuttavia, nel corso del procedimento d'indagine, le autorità italiane hanno chiarito che l'importo corretto era di 1,5 milioni di EUR, pari ad una quota dell'1,56 %. ( 6 ) Tali cifre risultano dalla terza modifica dell'accordo degli azionisti, firmata l'11 maggio 2012. Gli accordi originari prevedevano un conferimento di 4,7 milioni di EUR e un tasso annuo del 7,5 %. ( 7 ) Un tipo di tecnologia che consente la fornitura di servizi Internet punto - multipunto. Gli operatori del settore interessati a fornire servizi avrebbero dovuto attivare l'intera rete, mediante la tecnologia GPON. ( 8 ) Il primo contributo consiste nel trasferimento degli IRU. ( 9 ) Il secondo contributo si articola in due parti: 1) la conversione degli IRU (l'oggetto del primo contributo) in proprietà, per quanto riguarda lo spazio all'interno dei cavidotti di TI solo nelle zone a media redditività della Provincia (vale a dire, le aree di attività di Trentino NGN) e 2) il trasferimento della proprietà di tutte le componenti della rete in rame, con la prospettiva di interrompere tale rete dopo la migrazione di tutti i clienti verso la nuova rete a fibre ottiche. ( 10 ) All'epoca, il metodo utilizzato per determinare tale valore era basato sul valore medio teorico di sostituzione di rete, ricavato dal modello BU-LRIC utilizzato dall'AGCOM per determinare i canoni di accesso disaggregato alla rete locale, valore inteso come valore medio su tutto il territorio nazionale e non calcolato specificamente per il territorio provinciale. ( 11 ) Nei calcoli iniziali della PAT, il rendimento massimo del capitale netto era stato fissato al 10,5 %. ( 12 ) Il progetto prevedeva la realizzazione di 3 reti GPON parallele, due delle quali in esubero rispetto alle esigenze di Trentino NGN e destinate in teoria alla locazione da parte di operatori alternativi. </note>
ITA
32016D1983
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.7.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 185/50</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/1184 DELLA COMMISSIONE del 3 luglio 2019 sulla proposta di iniziativa dei cittadini dal titolo «Grow Scientific progress: crops matter!» («Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!») [notificata con il numero C(2019) 4975] (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 211/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, riguardante l'iniziativa dei cittadini ( 1 ) , in particolare l'articolo 4, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'oggetto della proposta di iniziativa dei cittadini dal titolo &#171;Grow Scientific progress: crops matter!&#187; (&#171;Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!&#187;) &#232; il seguente: &#171;La direttiva 2001/18/CE non &#232; pi&#249; aggiornata: noi, come studenti delle scienze della vita, riteniamo importante rivedere l'attuale meccanismo di esenzione previsto dalla direttiva, per tenere conto delle nuove tecniche di selezione vegetale.&#187;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Gli obiettivi della proposta d'iniziativa dei cittadini sono i seguenti: &#171;In particolare, chiediamo maggiore chiarezza giuridica e definizioni pi&#249; approfondite. Il nostro obiettivo &#232; facilitare la procedura di autorizzazione per i prodotti ottenuti attraverso le nuove tecniche di selezione vegetale e dotati esclusivamente di caratteristiche esistenti in natura. L'obiettivo &#232; migliorare il progresso scientifico nell'Unione europea, tutelando nel contempo la salute umana e animale e l'ambiente&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il trattato sull'Unione europea (TUE) rafforza la cittadinanza dell'Unione e potenzia ulteriormente il funzionamento democratico dell'Unione affermando, tra l'altro, che ogni cittadino ha il diritto di partecipare alla vita democratica dell'Unione mediante l'iniziativa dei cittadini europei.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A tal fine le procedure e le condizioni necessarie per l'iniziativa dei cittadini dovrebbero essere chiare, semplici, di facile applicazione e proporzionate alla natura dell'iniziativa dei cittadini, in modo da incoraggiarne la partecipazione e rendere l'Unione pi&#249; accessibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Ai fini dell'applicazione dei trattati pu&#242; essere adottato un atto legislativo dell'Unione per ravvicinare le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri che hanno per oggetto l'instaurazione e il funzionamento del mercato interno, sulla base dell'articolo 114 del trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per questi motivi, in conformit&#224; all'articolo 4, paragrafo 2, lettera b), del richiamato regolamento, la proposta d'iniziativa dei cittadini non esula manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto legislativo dell'Unione ai fini dell'applicazione dei trattati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Inoltre l'istituzione del comitato di cittadini e la designazione delle persone di contatto sono avvenute a norma dell'articolo 3, paragrafo 2, del regolamento e la proposta d'iniziativa dei cittadini non &#232; presentata in modo manifestamente ingiurioso, non ha un contenuto futile o vessatorio, n&#233; &#232; manifestamente contraria ai valori dell'Unione quali stabiliti nell'articolo 2 del TUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno registrare la proposta di iniziativa dei cittadini dal titolo &#171;Grow Scientific progress: crops matter!&#187; (&#171;Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!&#187;)</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La proposta di iniziativa dei cittadini dal titolo «Grow Scientific progress: crops matter!» («Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!») è registrata. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il 25 luglio 2019. Articolo 3 Sono destinatari della presente decisionegli organizzatori (i membri del comitato dei cittadini) della proposta d'iniziativa dei cittadini dal titolo «Grow scientific progress: crops matter!» («Incentivare il progresso scientifico: le colture sono importanti!»), rappresentati dalla signora Lavinia SCUDIERO e dalla signora Martina HELMLINGER in veste di persone di contatto. Fatto a Bruxelles, il 3 luglio 2019 Per la Commissione Frans TIMMERMANS Primo vicepresidente <note> ( 1 ) GU L 65 dell'11.3.2011, pag. 1 . </note>
ITA
32019D1184
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.2.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 31/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2019/157 DELLA COMMISSIONE del 6 novembre 2018 che modifica l'allegato II del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 relativo al programma di lavoro per l'esame sistematico di tutti i principi attivi esistenti contenuti nei biocidi di cui al regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi ( 1 ) , in particolare l'articolo 89, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'allegato II del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, come modificato dal regolamento delegato (UE) 2017/698 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, &#232; riportato un elenco delle combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto incluse nel programma di riesame dei principi attivi esistenti contenuti nei biocidi il 3&#160;febbraio 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le identit&#224; di alcuni principi attivi elencati nell'allegato II che possono essere generati in situ sono state ridefinite in conformit&#224; all'articolo 13 del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014, al fine di indicare in modo pi&#249; preciso i principi attivi e i loro precursori che attualmente rientrano nel programma di lavoro per l'esame sistematico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Qualsiasi persona interessata poteva notificare una combinazione di un principio attivo e dei suoi precursori non ancora coperti dalla nuova identit&#224;. Le combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto notificate a norma dell'articolo 14, paragrafo 1, lettera b), e ritenute conformi dall'Agenzia europea per le sostanze chimiche (&#171;l'Agenzia&#187;) all'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 dovrebbero essere incluse nell'allegato II di tale regolamento in conformit&#224; al suo articolo 18.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>In seguito alle dichiarazioni ricevute a norma dell'articolo 16, paragrafo 4, del regolamento delegato (UE) n. 1064/2014, l'Agenzia ha pubblicato un invito in base al quale qualsiasi persona interessata poteva notificare i principi attivi del tipo di prodotto 19 che avevano beneficiato della deroga per gli alimenti destinati al consumo umano e animale prevista all'articolo 6 del regolamento (CE) n. 1451/2007&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Le combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto notificate a norma dell'articolo 16, paragrafo 5, e ritenute conformi dall'Agenzia all'articolo 17, paragrafo 2, del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 dovrebbero essere incluse nell'allegato II di tale regolamento in conformit&#224; al suo articolo 18.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno indicare gli Stati membri le cui autorit&#224; competenti saranno le autorit&#224; di valutazione competenti per le combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto da aggiungere all'allegato II del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto per le quali &#232; stata presa una decisione di approvazione o non approvazione dopo il 3&#160;febbraio 2017 non dovrebbero pi&#249; essere incluse nell'allegato II del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Per tenere conto dello stato attuale e per motivi di certezza del diritto &#232; opportuno stabilire un elenco delle combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto incluse nel programma di riesame dei principi attivi esistenti contenuti nei biocidi alla data di adozione del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 dovrebbe pertanto essere modificato di conseguenza,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato II del regolamento (UE) n. 1062/2014 è sostituito dall'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 6 novembre 2018 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 della Commissione, del 4 agosto 2014, relativo al programma di lavoro per l'esame sistematico di tutti i principi attivi esistenti contenuti nei biocidi di cui al regolamento (UE) n. 528/2012 ( GU L 294 del 10.10.2014, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento delegato (UE) 2017/698 della Commissione, del 3 febbraio 2017, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 relativo al programma di lavoro per l'esame sistematico di tutti i principi attivi contenuti nei biocidi di cui al regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi ( GU L 103 del 19.4.2017, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1451/2007 della Commissione, del 4 dicembre 2007, concernente la seconda fase del programma di lavoro decennale di cui all'articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'immissione sul mercato dei biocidi ( GU L 325 dell'11.12.2007, pag. 3 ). ALLEGATO «ALLEGATO II COMBINAZIONI DI PRINCIPIO ATTIVO/TIPO DI PRODOTTO INCLUSE NEL PROGRAMMA DI RIESAME IL 6 NOVEMBRE 2018 Combinazioni di principio attivo/tipo di prodotto sostenute il 6 novembre 2018, esclusi i nanomateriali diversi da quelli espressamente menzionati alle voci 1017 e 1023 ed esclusa la generazione in situ del principio attivo, fuorché quando espressamente menzionata con un riferimento ai precursori sostenuti <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero della voce</p></td><td><p>Denominazione della sostanza</p></td><td><p>Stato membro relatore</p></td><td><p>Numero CE</p></td><td><p>Numero CAS</p></td><td><p>1</p></td><td><p>2</p></td><td><p>3</p></td><td><p>4</p></td><td><p>5</p></td><td><p>6</p></td><td><p>7</p></td><td><p>8</p></td><td><p>9</p></td><td><p>10</p></td><td><p>11</p></td><td><p>12</p></td><td><p>13</p></td><td><p>17</p></td><td><p>18</p></td><td><p>19</p></td><td><p>21</p></td><td><p>22</p></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Formaldeide</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>200-001-8</p></td><td><p>50-00-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Bronopol</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>200-143-0</p></td><td><p>52-51-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>36</p></td><td><p>Etanolo</p></td><td><p>EL</p></td><td><p>200-578-6</p></td><td><p>64-17-5</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>37</p></td><td><p>Acido formico</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>200-579-1</p></td><td><p>64-18-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1025</p></td><td><p>Acido performico generato da acido formico e perossido di idrogeno</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>43</p></td><td><p>Acido salicilico</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>200-712-3</p></td><td><p>69-72-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>52</p></td><td><p>Ossido di etilene</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>200-849-9</p></td><td><p>75-21-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>69</p></td><td><p>Acido glicolico</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>201-180-5</p></td><td><p>79-14-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1026</p></td><td><p>Acido peracetico generato da tetraacetiletilenediammina (TAED) e perossido di idrogeno</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1027</p></td><td><p>Acido peracetico generato da acetato di 1,3- diacetilossipropano-2-il e perossido di idrogeno</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1028</p></td><td><p>Acido peracetico generato da tetraacetiletilenediammina (TAED) e perborato di sodio monoidrato</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1029</p></td><td><p>Acido peracetico generato mediante peridrolisi di N-acetilcaprolactam da perossido di idrogeno in condizioni alcaline</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>71</p></td><td><p>Acido L-(+)-lattico</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>201-196-2</p></td><td><p>79-33-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>79</p></td><td><p>(2R,6aS,12aS)-1,2,6,6a,12,12a-esaidro-2-isopropenil-8,9-dimetossicromeno[3,4-b]furo[2,3-h]cromen-6-one (Rotenone)</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>201-501-9</p></td><td><p>83-79-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>85</p></td><td><p>Simclosene</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>201-782-8</p></td><td><p>87-90-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>92</p></td><td><p>Bifenil-2-olo</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>201-993-5</p></td><td><p>90-43-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>113</p></td><td><p>3-fenil-propen-2-ale (Cinnamaldeide)</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>203-213-9</p></td><td><p>104-55-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>117</p></td><td><p>Geraniolo</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>203-377-1</p></td><td><p>106-24-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>122</p></td><td><p>Gliossale</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>203-474-9</p></td><td><p>107-22-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>133</p></td><td><p>Acido esa-2,4-dienoico (Acido sorbico)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>203-768-7</p></td><td><p>110-44-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>154</p></td><td><p>Clorofene</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>204-385-8</p></td><td><p>120-32-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>171</p></td><td><p>2-fenossietanolo</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>204-589-7</p></td><td><p>122-99-6</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1072</p></td><td><p>Diossido di carbonio</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>204-696-9</p></td><td><p>124-38-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>179</p></td><td><p>Diossido di carbonio generato da propano, butano o una miscela dei due mediante combustione</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>180</p></td><td><p>Dimetilarsinato di sodio (Cacodilato di sodio)</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>204-708-2</p></td><td><p>124-65-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>185</p></td><td><p>Tosilclorammide sodica (Clorammina T)</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>204-854-7</p></td><td><p>127-65-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>187</p></td><td><p>Dimetilditiocarbammato di potassio</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>204-875-1</p></td><td><p>128-03-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>188</p></td><td><p>Dimetilditiocarbammato di sodio</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>204-876-7</p></td><td><p>128-04-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>195</p></td><td><p>2-bifenilato di sodio</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>205-055-6</p></td><td><p>132-27-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>206</p></td><td><p>Tiram</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>205-286-2</p></td><td><p>137-26-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>210</p></td><td><p>Metam-sodio</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>205-293-0</p></td><td><p>137-42-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>227</p></td><td><p>2-tiazol-4-il-1H-benzimidazolo (Tiabendazolo)</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>205-725-8</p></td><td><p>148-79-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>235</p></td><td><p>Diuron</p></td><td><p>DK</p></td><td><p>206-354-4</p></td><td><p>330-54-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>239</p></td><td><p>Cianammide</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>206-992-3</p></td><td><p>420-04-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>253</p></td><td><p>Tetraidro-3,5-dimetil-1,3,5-tiadiazina-2-tione (Dazomet)</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>208-576-7</p></td><td><p>533-74-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>283</p></td><td><p>Terbutrina</p></td><td><p>SK</p></td><td><p>212-950-5</p></td><td><p>886-50-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>292</p></td><td><p>(1R-trans)-2,2-dimetil-3-(2-metilprop-1-enil)ciclopropancarbossilato di (1,3,4,5,6,7-esaidro-1,3-diosso-2H-isoindol-2-il)metile (d-Tetrametrina)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>214-619-0</p></td><td><p>1166-46-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>321</p></td><td><p>Monolinuron</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>217-129-5</p></td><td><p>1746-81-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>330</p></td><td><p>N-(3-amminopropil)-N-dodecilpropan-1,3-diammina (Diammina)</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>219-145-8</p></td><td><p>2372-82-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>336</p></td><td><p>2,2&#8242;-ditiobis[N-metilbenzammide] (DBTMA)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>219-768-5</p></td><td><p>2527-58-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>339</p></td><td><p>1,2-benzisotiazol-3(2H)-one (BIT)</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>220-120-9</p></td><td><p>2634-33-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>341</p></td><td><p>2-metil-2H-isotiazol-3-one (MIT)</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>220-239-6</p></td><td><p>2682-20-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>346</p></td><td><p>Dicloroisocianurato di sodio, diidrato</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>220-767-7</p></td><td><p>51580-86-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>345</p></td><td><p>Troclosene sodico</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>220-767-7</p></td><td><p>2893-78-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>348</p></td><td><p>Etilsolfato di mecetronio (MES)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>221-106-5</p></td><td><p>3006-10-8</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>359</p></td><td><p>Formaldeide rilasciata da (Etilendiossi)dimetanolo [prodotti di reazione di glicole etilenico con paraformaldeide (EGForm)]</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>222-720-6</p></td><td><p>3586-55-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>365</p></td><td><p>1-ossido di piridina-2-tiolo, sale di sodio (Piritione di sodio)</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>223-296-5</p></td><td><p>3811-73-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>368</p></td><td><p>3-cloroallilocloruro di metenamina (CTAC)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>223-805-0</p></td><td><p>4080-31-3</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>377</p></td><td><p>2,2&#8242;,2&#8243;-(esaidro-1,3,5-triazina-1,3,5-triil)trietanolo (HHT)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>225-208-0</p></td><td><p>4719-04-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>382</p></td><td><p>Tetraidro-1,3,4,6-tetrachis(idrossimetil)imidazo[4,5-d]imidazol-2,5(1H,3H)-dione (TMAD)</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>226-408-0</p></td><td><p>5395-50-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>392</p></td><td><p>Ditiocianato di metilene</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>228-652-3</p></td><td><p>6317-18-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>393</p></td><td><p>1,3-bis(idrossimetil)-5,5-dimetilimidazolidin-2,4-dione (DMDMH)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>229-222-8</p></td><td><p>6440-58-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>397</p></td><td><p>Cloruro di didecildimetilammonio (DDAC)</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>230-525-2</p></td><td><p>7173-51-5</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>401</p></td><td><p>Argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>231-131-3</p></td><td><p>7440-22-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1023</p></td><td><p>Argento, come nanomateriale</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>231-131-3</p></td><td><p>7440-22-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>405</p></td><td><p>Diossido di zolfo, generato da zolfo mediante combustione</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>424</p></td><td><p>Bromo attivo generato da bromuro di sodio e ipoclorito di sodio</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1030</p></td><td><p>Bromo attivo generato da bromuro di sodio e ipoclorito di calcio</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1031</p></td><td><p>Bromo attivo generato da bromuro di sodio e cloro</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1032</p></td><td><p>Bromo attivo generato da bromuro di sodio mediante elettrolisi</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1033</p></td><td><p>Bromo attivo generato da acido ipobromoso e urea e bromourea</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1034</p></td><td><p>Bromo attivo generato da sodio ipobromito e N-bromosolfammato e acido solfammico</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1035</p></td><td><p>Bromo attivo generato da ozono e bromuro di acqua naturale e bromuro di sodio</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>434</p></td><td><p>Tetrametrina</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>231-711-6</p></td><td><p>7696-12-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>439</p></td><td><p>Perossido di idrogeno</p></td><td><p>FI</p></td><td><p>231-765-0</p></td><td><p>7722-84-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1036</p></td><td><p>Perossido di idrogeno rilasciato da percarbonato di sodio</p></td><td><p>FI</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>444</p></td><td><p>7a-etildiidro-1H,3H,5H-ossazolo[3,4-c]ossazolo (EDHO)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>231-810-4</p></td><td><p>7747-35-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>450</p></td><td><p>Nitrato di argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>231-853-9</p></td><td><p>7761-88-8</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>453</p></td><td><p>Perossodisolfato di disodio</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>231-892-1</p></td><td><p>7775-27-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>432</p></td><td><p>Cloro attivo rilasciato da ipoclorito di sodio</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>455</p></td><td><p>Cloro attivo rilasciato da ipoclorito di calcio</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>457</p></td><td><p>Cloro attivo rilasciato da cloro</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>458</p></td><td><p>Monoclorammina generata da solfato di ammonio e una fonte di cloro</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1016</p></td><td><p>Cloruro di argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>232-033-3</p></td><td><p>7783-90-6</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>473</p></td><td><p>Piretrine e piretroidi</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>232-319-8</p></td><td><p>8003-34-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>491</p></td><td><p>Diossido di cloro</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>233-162-8</p></td><td><p>10049-04-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1037</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio mediante elettrolisi</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1038</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio mediante acidificazione</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1039</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio mediante ossidazione</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1040</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorato di sodio e perossido di idrogeno in presenza di un acido forte</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1041</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da cloruro di sodio mediante elettrolisi</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1042</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio e bisolfato di sodio e acido cloridrico</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1043</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio e bisolfato di sodio</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1044</p></td><td><p>Diossido di cloro generato da clorito di sodio e persolfato di sodio</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>494</p></td><td><p>2,2-dibromo-2-cianoacetammide (DNBPA)</p></td><td><p>DK</p></td><td><p>233-539-7</p></td><td><p>10222-01-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>501</p></td><td><p>Carbendazim</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>234-232-0</p></td><td><p>10605-21-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1022</p></td><td><p>Pentaidrossido di cloruro di dialluminio</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>234-933-1</p></td><td><p>12042-91-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>515</p></td><td><p>Clorammina attivata con bromuro generata dai precursori bromuro di ammonio e ipoclorito di sodio</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>522</p></td><td><p>Zinco piritione</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>236-671-3</p></td><td><p>13463-41-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>524</p></td><td><p>Monocloridrato di dodecilguanidina</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>237-030-0</p></td><td><p>13590-97-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>529</p></td><td><p>Bromo attivo generato da cloruro di bromo</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>531</p></td><td><p>(Benzilossi)metanolo</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>238-588-8</p></td><td><p>14548-60-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>550</p></td><td><p>Acido D-gluconico, composto con N,N&#8242;-bis(4-clorofenil)-3,12-diimmino-2,4,11,13-tetraazatetradecanediamidino (2:1) (CHDG)</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>242-354-0</p></td><td><p>18472-51-0</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>554</p></td><td><p>p-[(diiodometil)solfonil]toluene</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>243-468-3</p></td><td><p>20018-09-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>559</p></td><td><p>Tiocianato di (benzotiazol-2-iltio)metile (TCMTB)</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>244-445-0</p></td><td><p>21564-17-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>562</p></td><td><p>2,2-dimetil-3-(2-metilprop-1-enil)ciclopropancarbossilato di 2-metil-4-osso-3-(prop-2-inil)ciclopent-2-en-1-ile (Pralletrina)</p></td><td><p>EL</p></td><td><p>245-387-9</p></td><td><p>23031-36-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>563</p></td><td><p>(E,E)-esa-2,4-dienoato di potassio (Sorbato di potassio)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>246-376-1</p></td><td><p>24634-61-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>566</p></td><td><p>Prodotti di reazione di paraformaldeide e 2-idrossipropilammina (rapporto 1:1) (HPT)</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>571</p></td><td><p>2-ottil-2H-isotiazol-3-one (OIT)</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>247-761-7</p></td><td><p>26530-20-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>577</p></td><td><p>Cloruro di dimetilottadecil[3-(trimetossisilil)propil]ammonio</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>248-595-8</p></td><td><p>27668-52-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>588</p></td><td><p>Bromocloro-5,5-dimetilimidazolidina-2,4-dione (BCDMH)</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>251-171-5</p></td><td><p>32718-18-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>590</p></td><td><p>3-(4-isopropilfenil)-1,1-dimetilurea (Isoproturon)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>251-835-4</p></td><td><p>34123-59-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>597</p></td><td><p>1-[2-(allilossi)-2-(2,4-diclorofenil)etil]-1H-imidazolo (Imazalil)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>252-615-0</p></td><td><p>35554-44-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>599</p></td><td><p>Tiofosfato di S-[(6-cloro-2-ossoossazolo[4,5-b]piridin-3(2H)-il)metile] e O,O-dimetile (Azametifos)</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>252-626-0</p></td><td><p>35575-96-3</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>608</p></td><td><p>Cloruro di dimetiltetradecil[3-(trimetossisilil)propil]ammonio</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>255-451-8</p></td><td><p>41591-87-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1045</p></td><td><p><span>Olio di Eucalyptus citriodora, idrato, ciclizzato</span></p></td><td><p>UK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1245629-80-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1046</p></td><td><p>Olio di<span>Cymbopogon winterianus</span>, frazionato, idrato, ciclizzato</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1047</p></td><td><p>Olio di<span>Eucalyptus citriodora</span> e citronellale, idrato, ciclizzato</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>609</p></td><td><p>2-idrossi-&#945;,&#945;,4-trimetilcicloesanemetanolo</p></td><td><p>UK</p></td><td><p>255-953-7</p></td><td><p>42822-86-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>619</p></td><td><p>Butilcarbammato di 3-iodo-2-propinile (IPBC)</p></td><td><p>DK</p></td><td><p>259-627-5</p></td><td><p>55406-53-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>620</p></td><td><p>Solfato di tetrachis(idrossimetil)fosfonio (2:1) (THPS)</p></td><td><p>MT</p></td><td><p>259-709-0</p></td><td><p>55566-30-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>648</p></td><td><p>4,5-dicloro-2-ottilisotiazol-3(2H)one [4,5-dicloro-2-ottil-2H-isotiazol-3-one (DCOIT)]</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>264-843-8</p></td><td><p>64359-81-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>656</p></td><td><p>Prodotti di reazione di paraformaldeide e 2-idrossipropilammina (rapporto 3:2) (MBO)</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>667</p></td><td><p>Cloruro di alchil (C<span>12-18</span>) dimetilbenzilammonio [ADBAC (C<span>12-18</span>)]</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>269-919-4</p></td><td><p>68391-01-5</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>671</p></td><td><p>Cloruro di alchil (C<span>12-16</span>) dimetilbenzilammonio [ADBAC/BKC (C<span>12-</span>C<span>16</span>)]</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>270-325-2</p></td><td><p>68424-85-1</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>673</p></td><td><p>Cloruro di didecildimetilammonio [DDAC (C<span>8-10</span>)]</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>270-331-5</p></td><td><p>68424-95-3</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>690</p></td><td><p>Composti di ammonio quaternario, benzil-C<span>12-18</span>-alchildimetil, sali con 1,1-diossido di 1,2-benzisotiazol-3(2H)-one (1:1) (ADBAS)</p></td><td><p>MT</p></td><td><p>273-545-7</p></td><td><p>68989-01-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>691</p></td><td><p>N-(idrossimetil)glicinato di sodio</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>274-357-8</p></td><td><p>70161-44-3</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>692</p></td><td><p>Ammine, C<span>10-16</span>-alchildimetil, N-ossidi</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>274-687-2</p></td><td><p>70592-80-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>693</p></td><td><p>Bis(perossimonosolfato)bis(solfato) di pentapotassio (KPMS)</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>274-778-7</p></td><td><p>70693-62-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>939</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di sodio mediante elettrolisi</p></td><td><p>SK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1048</p></td><td><p>Cloro attivo rilasciato da acido ipocloroso</p></td><td><p>SK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1049</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di sodio e bis(perossimonosolfato)bis(solfato) di pentapotassio</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1050</p></td><td><p>Cloro attivo generato da acqua di mare (cloruro di sodio) mediante elettrolisi</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1051</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di magnesio esaidrato e cloruro di potassio mediante elettrolisi</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1052</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di magnesio esaidrato mediante elettrolisi</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1053</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di potassio mediante elettrolisi</p></td><td><p>DK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1054</p></td><td><p>Cloro attivo generato da sodio N-clorosolfammato</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1055</p></td><td><p>Cloro attivo generato da cloruro di sodio e bis(perossimonosolfato)bis(solfato) di pentapotassio e acido solfammico</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1056</p></td><td><p>Cloro attivo generato da acido cloridrico mediante elettrolisi</p></td><td><p>SI</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>701</p></td><td><p>Bis[monoperossiftalato(2-)-O1,OO1]magnesato(2-) di diidrogeno (MMPP)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>279-013-0</p></td><td><p>84665-66-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1024</p></td><td><p>Estratto di margosa ottenuto dall'olio spremuto a freddo di semi di Azadirachta indica mediante biossido di carbonio supercritico</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>724</p></td><td><p>Cloruro di alchil (C<span>12</span>-C<span>14</span>) dimetilbenzilammonio [ADBAC (C<span>12</span>-C<span>14</span>)]</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>287-089-1</p></td><td><p>85409-22-9</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>725</p></td><td><p>Cloruro di alchil (C<span>12</span>-C<span>14</span>) dimetil(etilbenzil)ammonio [ADEBAC (C<span>12</span>-C<span>14</span>)]</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>287-090-7</p></td><td><p>85409-23-0</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td></tr><tr><td><p>731</p></td><td><p><span>Chrysanthemum cinerariaefolium</span>, estratto</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>289-699-3</p></td><td><p>89997-63-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1057</p></td><td><p><span>Estratto di Chrysanthemum cinerariaefolium ottenuto da fiori aperti e maturi di Tanacetum cinerariifolium mediante solvente idrocarburico</span></p></td><td><p>ES</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1058</p></td><td><p><span>Estratto di Chrysanthemum cinerariaefolium ottenuto da fiori aperti e maturi di Tanacetum cinerariifolium mediante biossido di carbonio supercritico</span></p></td><td><p>ES</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>744</p></td><td><p>Lavanda,<span>Lavandula hybrida</span>, estratto/olio di lavanda</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>294-470-6</p></td><td><p>91722-69-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>779</p></td><td><p>Prodotti di reazione di: acido glutammico e N-(C<span>12</span>-C<span>14</span>-alchil)propilendiammina (Glucopratamina)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>403-950-8</p></td><td><p>164907-72-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>785</p></td><td><p>Acido 6-(ftalimmido)perossiesanoico (PAP)</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>410-850-8</p></td><td><p>128275-31-0</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>791</p></td><td><p>2-butil-benzo[d]-isotiazol-3-one (BBIT)</p></td><td><p>CZ</p></td><td><p>420-590-7</p></td><td><p>4299-07-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>792</p></td><td><p>Diossido di cloro generato dal complesso decaossido di tetracloro (TCDO) mediante acidificazione</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>811</p></td><td><p>Fosfato di argento sodio idrogeno zirconio</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>422-570-3</p></td><td><p>265647-11-8</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>794</p></td><td><p>2-(2-idrossietil)piperidin-1-carbossilato di sec-butile (Icaridina)</p></td><td><p>DK</p></td><td><p>423-210-8</p></td><td><p>119515-38-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>797</p></td><td><p>Cloruro di cis-1-(3-cloroallil)-3,5,7-triaza-1-azoniaadamantano (cis CTAC)</p></td><td><p>PL</p></td><td><p>426-020-3</p></td><td><p>51229-78-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>813</p></td><td><p>Acido perossiottanoico</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>33734-57-5</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1014</p></td><td><p>Zeolite di argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>152</p></td><td><p>Prodotti di reazione di 5,5-dimetilidantoina, 5-etil- 5-metilidantoina con bromo e cloro (DCDMH)</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>459</p></td><td><p>Massa di reazione di biossido di titanio e cloruro di argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>777</p></td><td><p>Prodotti di reazione di 5,5-dimetilidantoina, 5-etil-5-metilidantoina con cloro (DCEMH)</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>810</p></td><td><p>Vetro di fosfato di argento</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>308069-39-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>824</p></td><td><p>Zeolite di argento e di zinco</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>130328-20-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1013</p></td><td><p>Zeolite di argento e di rame</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>130328-19-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1017</p></td><td><p>Argento assorbito su biossido di silicio (come nanomateriale sotto forma di aggregato stabile con particelle primarie in scala nanometrica)</p></td><td><p>SE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>854</p></td><td><p>(RS)-3-allil-2-metil-4-oxociclopent-2-enil-(1R,3R;1R,3S)-2,2-dimetil-3-(2-metilprop-1-enil)ciclopropancarbossilato (miscela di 4 isomeri 1R trans, 1R: 1R trans, 1S: 1R cis, 1R: 1R cis, 1S 4:4:1:1) (d-Alletrina)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>Prodotto fitosanitario</p></td><td><p>231937-89-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>855</p></td><td><p>(RS)-3-allil-2-metil-4-ossociclopent-2-enil-(1R,3R)-2,2-dimetil-3-(2-metilprop-1enil)-ciclopropancarbossilato (miscela di 2 isomeri 1R trans: 1R/S solo 1:3) (Esbiotrina)</p></td><td><p>DE</p></td><td><p>Prodotto fitosanitario</p></td><td><p>260359-57-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>843</p></td><td><p>4-bromo-2-(4-clorofenil)-1-etossimetil-5-trifluorometilpirrol-3-carbonitrile (Clorfenapir)</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>Prodotto fitosanitario</p></td><td><p>122453-73-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>859</p></td><td><p>Polimero di N-metilammina (EINECS 204-697-4) con (clorometil)ossirano (EINECS 203-439-8)/Cloruro di ammonio quaternario polimerico (Polimero PQ)</p></td><td><p>HU</p></td><td><p>Polimero</p></td><td><p>25988-97-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>868</p></td><td><p>Cloridrato di poliesametilene biguanide con un peso molecolare medio numerico (Mn) di 1415 e una polidispersit&#224; media (PDI) di 4,7 [PHMB(1415;4,7)]</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>Polimero</p></td><td><p>32289-58-0 e 1802181-67-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>869</p></td><td><p>Poli(ossi-1,2-etanedil), alfa-[2-didecilmetilammonio)etil]-omega-idrossi-, propionato (sale) (Bardap 26)</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Polimero</p></td><td><p>94667-33-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>872</p></td><td><p>Borato di N-dicecil-N-dipolietossiammonio/borato di didecilpoliossetilammonio (Betaina polimerica)</p></td><td><p>EL</p></td><td><p>Polimero</p></td><td><p>214710-34-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1059</p></td><td><p>Capsicum oleoresin</p><p><span>Estratti e loro derivati fisicamente modificati. &#200; un prodotto che pu&#242; contenere acidi resinici e i loro esteri, terpeni e i prodotti di ossidazione o polimerizzazione di questi terpeni (Capsicum frutescens, Solanaceae</span>)</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>8023-77-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1060</p></td><td><p>Capsicum annuum, estratto</p><p><span>Estratti e loro derivati fisicamente modificati quali tinture, concrete, assolute, oli essenziali, oleoresine, terpeni, frazioni prive di terpeni, distillati, residui ecc., ottenuti da Capsicum annuum, Solanaceae</span></p></td><td><p>BE</p></td><td><p>283-403-6</p></td><td><p>84625-29-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1061</p></td><td><p>Massa di reazione di (6E)-N-(4-idrossi-3-metossi-2-metilfenil)-8-metilnon-6-enamide e N- (4-idrossi-3-metossi-2-metilfenil)-8-metilnonanammide</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1062</p></td><td><p>D-fruttosio</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>200-333-3</p></td><td><p>57-48-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1063</p></td><td><p>Miele</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>8028-66-8</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1064</p></td><td><p>Malto, estratto</p><p><span>Estratti e loro derivati fisicamente modificati quali tinture, concrete, assolute, oli essenziali, oleoresine, terpeni, frazioni prive di terpeni, distillati, residui ecc., ottenuti da Hordeum, Gramineae</span></p></td><td><p>AT</p></td><td><p>232-310-9</p></td><td><p>8002-48-0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1065</p></td><td><p>Aceto</p><p>(qualit&#224; alimentare contenente al massimo il 10 % di acido acetico)</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>8028-52-2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1066</p></td><td><p>Formaggi</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1067</p></td><td><p>Uova in polvere</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1068</p></td><td><p><span>Saccharomyces cerevisiae</span></p></td><td><p>NL</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>68876-77-7</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1069</p></td><td><p>Succo di mela concentrato</p></td><td><p>NL</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>Non disponibile</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1070</p></td><td><p>Arancio dolce, estratto</p><p><span>Estratti e loro derivati fisicamente modificati quali tinture, concrete, assolute, oli essenziali, oleoresine, terpeni, frazioni prive di terpini, distillati, residui ecc., ottenuti da Citrus sinensis, Rutaceae</span></p></td><td><p>CH</p></td><td><p>232-433-8</p></td><td><p>8028-48-6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1071</p></td><td><p>Aglio, estratto</p><p><span>Estratti e loro derivati fisicamente modificati quali tinture, concrete, assolute, oli essenziali, oleoresine, terpeni, frazioni prive di terpini, distillati, residui ecc., ottenuti da Allium sativum, Liliaceae</span></p></td><td><p>AT</p></td><td><p>232-371-1</p></td><td><p>8008-99-9</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>x</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> »
ITA
32019R0157
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.7.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 304/18</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 18 giugno 2021 che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2021 della Germania (2021/C 304/05) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche ( 1 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 2, vista la raccomandazione della Commissione europea, viste le risoluzioni del Parlamento europeo, previa consultazione del comitato economico e finanziario, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 20&#160;marzo 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione sull'attivazione della clausola di salvaguardia generale del patto di stabilit&#224; e crescita. La clausola di salvaguardia generale di cui all'articolo&#160;5, paragrafo&#160;1, all'articolo&#160;6, paragrafo&#160;3, all'articolo&#160;9, paragrafo&#160;1, e all'articolo&#160;10, paragrafo&#160;3, del regolamento (CE) n.&#160;1466/97 e all'articolo&#160;3, paragrafo&#160;5, e all'articolo&#160;5, paragrafo&#160;2, del regolamento (CE) n.&#160;1467/97 del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> facilita il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. In tale comunicazione la Commissione ha considerato che, tenuto conto della prevista grave recessione economica dovuta alla pandemia di COVID-19, fossero soddisfatte le condizioni per attivare la clausola di salvaguardia generale. Il 23&#160;marzo 2020 i ministri delle Finanze degli Stati membri hanno concordato con la valutazione della Commissione. La clausola di salvaguardia generale ha permesso agli Stati membri la flessibilit&#224; di bilancio per far fronte alla crisi COVID-19. Essa ha facilitato il coordinamento delle politiche di bilancio in tempi di grave recessione economica. La sua attivazione consente una deviazione temporanea dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di bilancio a medio termine di ciascuno Stato membro, a condizione che la sostenibilit&#224; di bilancio a medio termine non ne risulti compromessa. Il 17&#160;settembre 2020, nella comunicazione sulla strategia annuale per la crescita sostenibile&#160;2021, la Commissione ha annunciato che la clausola di salvaguardia generale sarebbe rimasta attiva nel 2021.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 20&#160;luglio 2020 il Consiglio ha adottato una raccomandazione&#160;<a>(<span>3</span>)</a> (&#171;raccomandazione del Consiglio del 20&#160;luglio 2020&#187;). Ha raccomandato alla Germania di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia di COVID-19 e sostenere l'economia e la successiva ripresa. Ha inoltre raccomandato alla Germania, quando le condizioni economiche lo consentano, di perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio a medio termine prudenti e ad assicurare la sostenibilit&#224; del debito, migliorando nel contempo gli investimenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nella sua raccomandazione del 2021 sulla politica economica della zona euro il Consiglio raccomanda che le politiche di bilancio continuino a sostenere la ripresa in tutti gli Stati membri della zona euro durante tutto il 2021 e che le misure siano tempestive, adattate alle circostanze specifiche di ciascun paese, temporanee e mirate. Quando le condizioni epidemiologiche ed economiche lo consentiranno, le misure di emergenza dovrebbero essere gradualmente eliminate, contrastando al contempo l'impatto della crisi a livello sociale e sul mercato del lavoro. Gli Stati membri dovrebbero perseguire politiche di bilancio volte a conseguire posizioni di bilancio prudenti a medio termine e ad assicurare la sostenibilit&#224; del debito, incrementando allo stesso tempo gli investimenti. Gli Stati membri dovrebbero attuare riforme che rafforzino la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilit&#224; dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 18&#160;novembre 2020 la Commissione ha adottato i pareri sui documenti programmatici di bilancio 2021 degli Stati membri della zona euro, basati su una valutazione qualitativa delle misure di bilancio. Secondo la Commissione il documento programmatico di bilancio della Germania era complessivamente in linea con le raccomandazioni di politica di bilancio fissate dal Consiglio il 20&#160;luglio 2020 e la maggior parte delle misure incluse nel documento programmatico di bilancio sosteneva l'attivit&#224; economica in un contesto di notevole incertezza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Next Generation EU, in particolare il dispositivo per la ripresa e la resilienza, garantir&#224; una ripresa sostenibile, inclusiva ed equa. Il regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a> che ha istituito il dispositivo per la ripresa e la resilienza &#232; entrato in vigore il 19&#160;febbraio 2021. Il dispositivo per la ripresa e la resilienza fornir&#224; sostegno finanziario per l'attuazione delle riforme e degli investimenti, con uno stimolo di bilancio finanziato dall'Unione. Contribuir&#224; alla ripresa economica e all'attuazione di investimenti e riforme sostenibili e propizi per la crescita, in particolare per promuovere la transizione verde e digitale, e rafforzer&#224; la resilienza e la crescita potenziale delle economie degli Stati membri. Aiuter&#224; quindi anche le finanze pubbliche a tornare su posizioni pi&#249; favorevoli a breve termine, contribuir&#224; al rafforzamento delle finanze pubbliche sostenibili e alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nel medio e lungo periodo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 3&#160;marzo 2021 la Commissione ha adottato una comunicazione che d&#224; orientamenti politici per agevolare il coordinamento delle politiche di bilancio e la preparazione dei programmi di stabilit&#224; e convergenza degli Stati membri. In considerazione dei bilanci nazionali e del dispositivo per la ripresa e la resilienza, l'orientamento generale della politica di bilancio dovrebbe continuare a sostenere la ripresa nel 2021 e nel 2022. Allo stesso tempo, data la prospettiva di una graduale normalizzazione dell'attivit&#224; economica nella seconda met&#224; del 2021, le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero differenziarsi ulteriormente nel 2022. Le politiche di bilancio degli Stati membri dovrebbero tenere conto dello stato della ripresa, della sostenibilit&#224; di bilancio e della necessit&#224; di ridurre le divergenze economiche, sociali e territoriali. Data la necessit&#224; di favorire una ripresa sostenibile per l'Unione, gli Stati membri che presentano bassi rischi per la sostenibilit&#224; dovrebbero orientare il bilancio verso il mantenimento di una politica di bilancio a sostegno della ripresa nel 2022, tenendo conto dell'impatto del dispositivo per la ripresa e la resilienza. Gli Stati membri con livelli di debito elevati dovrebbero perseguire politiche di bilancio prudenti, preservando allo stesso tempo gli investimenti finanziati a livello nazionale e utilizzando le sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare nuovi progetti di investimento di elevata qualit&#224; e riforme strutturali. Per il periodo successivo al 2022 le politiche di bilancio dovrebbero continuare a tenere conto della solidit&#224; della ripresa, del grado di incertezza economica e delle considerazioni relative alla sostenibilit&#224; di bilancio. Il riorientamento delle politiche di bilancio verso posizioni di bilancio prudenti a medio termine, anche attraverso l'eliminazione graduale delle misure di sostegno a tempo debito, contribuir&#224; a garantire la sostenibilit&#224; di bilancio a medio termine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nella comunicazione del 3&#160;marzo 2021, la Commissione ha inoltre ritenuto che la decisione sulla disattivazione o sul mantenimento della clausola di salvaguardia generale dovrebbe essere presa nel quadro di una valutazione globale dello stato dell'economia, prendendo come criterio quantitativo principale il livello di attivit&#224; economica nell'Unione o nella zona euro rispetto ai livelli precedenti la crisi (fine 2019). Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, il 2&#160;giugno 2021 la Commissione ha considerato soddisfatte le condizioni per mantenere la clausola di salvaguardia generale nel 2022 e per disattivarla a partire dal 2023. Dopo la disattivazione della clausola di salvaguardia generale si continuer&#224; a tenere debito conto della situazione specifica di ciascun paese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 27&#160;aprile 2021&#160;la Germania ha presentato il suo programma di stabilit&#224; 2021, in linea con l'articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1466/97.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Nel 2020, sulla base dei dati convalidati da Eurostat, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche della Germania &#232; stato pari al 4,2&#160;% del prodotto interno lordo (PIL) mentre il debito pubblico &#232; salito al 69,8&#160;% del PIL. La variazione annuale del saldo primario &#232; stata pari al -5,9&#160;% del PIL, comprese misure discrezionali di bilancio pari al -&#160;3&#189;&#160;% del PIL a sostegno dell'economia e il funzionamento degli stabilizzatori automatici. La Germania ha inoltre fornito alle imprese e alle famiglie un sostegno alla liquidit&#224; stimato al 25&#160;% del PIL (ad esempio sotto forma di garanzie e differimenti delle imposte che non hanno un impatto diretto e immediato sul bilancio); la Commissione stima che l'utilizzo effettivo delle garanzie pubbliche nel&#160;2020 sia stato equivalente a circa l'1&#189;&#160;% del PIL.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il 2&#160;giugno 2021 la Commissione ha pubblicato una relazione a norma dell'articolo&#160;126, paragrafo&#160;3, del trattato. Tale relazione esamina la situazione di bilancio della Germania, poich&#233; nel 2020 il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 3&#160;% del PIL stabilito dal trattato e il debito delle amministrazioni pubbliche superava il valore di riferimento del 60&#160;% del PIL previsto dal trattato, senza ridursi con un ritmo adeguato. La relazione conclude che il criterio del disavanzo non era soddisfatto al pari del criterio del debito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Lo scenario macroeconomico su cui si fondano le proiezioni di bilancio &#232; realistico per il&#160;2021 e prudente per il&#160;2022. Il programma di stabilit&#224; 2021 prevede una crescita del PIL reale del 3,0&#160;% nel 2021 e del 2,6&#160;% nel 2022, mentre le previsioni di primavera 2021 della Commissione annunciano una crescita rispettivamente del 3,4&#160;% e del 4,1&#160;%. Questa differenza deriva dall'aspettativa, da parte delle autorit&#224;, di una ripresa dei consumi privati pi&#249; rapida del previsto, ma di una crescita meno vigorosa delle esportazioni nel 2021. Per il 2022 le previsioni di primavera 2021 della Commissione si fondano su una ripresa pi&#249; lenta, ma importante, dei consumi. Secondo le previsioni del programma di stabilit&#224; 2021 si verificher&#224; un ritorno ai livelli di produzione precedenti la crisi nel corso del 2022, mentre la ripresa dell'occupazione e dei consumi privati richieder&#224; tempi un po' pi&#249; lunghi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Nel suo programma di stabilit&#224; 2021 il governo pianifica un aumento del disavanzo delle amministrazioni pubbliche, che passerebbe dal 4,2&#160;% del PIL nel 2020 al 9&#160;% del PIL nel 2021, e un ulteriore incremento del rapporto debito/PIL al 74&#189;&#160;% nel 2021. Secondo il programma di stabilit&#224; 2021, nel 2021 la variazione del saldo primario rispetto ai livelli precedenti la crisi (2019) sar&#224; pari al -10,6&#160;% del PIL, per effetto di misure discrezionali di bilancio pari al 6&#188;&#160;% del PIL a sostegno dell'economia e del funzionamento degli stabilizzatori automatici. Nelle previsioni di primavera 2021 la Commissione prospetta un minore impatto sul bilancio delle misure volte a combattere la pandemia di COVID-19 e a sostenere l'economia, con un disavanzo inferiore rispetto a quello previsto nel programma di stabilit&#224; 2021, pari al 7,5&#160;% del PIL nel 2021, e un rapporto debito/PIL del 73,1&#160;%.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>In risposta alla pandemia di COVID-19 e alla recessione economica da essa derivante, la Germania ha adottato misure di bilancio per rafforzare la capacit&#224; del suo sistema sanitario, contenere la pandemia di COVID-19 e sostenere le persone e i settori particolarmente colpiti. Questa vigorosa risposta politica ha attenuato la contrazione del PIL, riducendo, di conseguenza, l'aumento del disavanzo e del debito pubblico. Le misure di bilancio dovrebbero massimizzare il sostegno alla ripresa senza pregiudicare la futura traiettoria di bilancio. Le misure dovrebbero pertanto evitare di creare un onere permanente sulle finanze pubbliche. Qualora introducano misure permanenti, gli Stati membri dovrebbero finanziarle adeguatamente in modo da garantire la neutralit&#224; di bilancio a medio termine. Le misure adottate dalla Germania nel 2020 e nel 2021 sono in linea con la raccomandazione del Consiglio del 20&#160;luglio 2020. Alcune misure discrezionali adottate dal governo nel periodo 2020-2021 non sembrano temporanee o accompagnate da misure di compensazione. Al di l&#224; dell'orizzonte delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, l'impatto cumulativo rimanente di tali misure non temporanee &#232; stimato preliminarmente a circa l'1&#160;% del PIL nel 2023. Tali misure non temporanee comprendono anche investimenti pari a<span>1</span>/<span>10</span>&#160;% circa del PIL, che presumibilmente sosterranno la crescita potenziale a medio termine e quindi la sostenibilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il programma di stabilit&#224; 2021 ipotizza investimenti e riforme finanziati da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza pari allo 0,03&#160;% del PIL nel&#160;2020, allo 0,3&#160;% nel 2021, allo 0,1&#160;% nel 2022, allo 0,1&#160;% nel 2023, allo 0,1&#160;% nel 2024, allo 0,1&#160;% nel 2025 e allo 0,04&#160;% nel 2026. Le previsioni di primavera&#160;2021 della Commissione includono tali sovvenzioni nelle proiezioni di bilancio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Gli indicatori dell'aggiustamento di bilancio stabiliti nel regolamento (CE) n.&#160;1466/97 devono essere considerati nel contesto delle attuali circostanze. In primo luogo, una notevole incertezza circonda le stime del divario tra prodotto effettivo e potenziale. In secondo luogo, &#232; necessario che la politica di bilancio sia pronta ad adattarsi rapidamente all'evoluzione della pandemia di COVID-19, passando dagli aiuti di emergenza a misure pi&#249; mirate una volta diminuiti i rischi per la salute. In terzo luogo, il contesto attuale &#232; caratterizzato da una significativa risposta sul piano delle politiche a sostegno dell'attivit&#224; economica. In presenza di consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza), gli indicatori stabiliti non danno un quadro completo dello stimolo che le politiche di bilancio imprimono all'economia. Alla luce di quanto precede, il saldo strutturale non sembra pertanto un indicatore adeguato nelle circostanze attuali. Dal canto suo anche il parametro di riferimento per la spesa deve essere adattato&#160;<a>(<span>5</span>)</a> e integrato da informazioni supplementari al fine di valutare appieno l'orientamento della politica di bilancio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Analogamente all'approccio adottato per la valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2021, sono state escluse dalla spesa aggregata le misure temporanee di emergenza. Tali misure temporanee di emergenza connesse alla crisi sostengono i sistemi sanitari e compensano i lavoratori e le imprese per la perdita di reddito dovuta a chiusure e interruzioni della catena di approvvigionamento; esse saranno revocate dalle autorit&#224; pubbliche una volta che la situazione dell'economia e della sanit&#224; pubblica sar&#224; tornata alla normalit&#224;. Per valutare l'orientamento generale della politica di bilancio nella congiuntura attuale, &#232; opportuno che i consistenti trasferimenti dal bilancio dell'Unione (come quelli dal dispositivo per la ripresa e la resilienza) siano inclusi nella spesa aggregata pertinente. La misura dell'orientamento generale della politica di bilancio &#232; quindi data dalla variazione della spesa primaria (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate ed escluse le misure temporanee di emergenza connesse alla crisi), compresa la spesa finanziata da sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione. Oltre all'orientamento generale della politica di bilancio, l'analisi mira anche a valutare se la politica di bilancio nazionale sia prudente e la sua composizione favorevole a una ripresa sostenibile in linea con la transizione verde e digitale. Per questo motivo &#232; dedicata particolare attenzione all'evoluzione della spesa primaria corrente e degli investimenti finanziati a livello nazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Nel programma di stabilit&#224; 2021 la Germania pianifica di ridurre il disavanzo delle amministrazioni pubbliche al 3&#160;% del PIL nel&#160;2022, principalmente a causa della cessazione delle misure di sostegno temporanee adottate nel 2020 e nel 2021. Si prevede che il rapporto debito pubblico/PIL diminuisca al 74&#160;% nel 2022. Tali proiezioni sono in linea con le previsioni di primavera 2021 della Commissione. Sulla base delle previsioni di primavera 2021 della Commissione, e sulla base della metodologia specifica che rispecchia le sfide summenzionate, l'orientamento generale della politica di bilancio come definito in precedenza, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata nel 2022 degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, &#232; stimato al +0,5&#160;% del PIL&#160;<a>(<span>6</span>)</a>. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione diminuir&#224; di 0,1 punti percentuali di PIL. Secondo le proiezioni gli investimenti finanziati a livello nazionale forniranno un contributo espansivo di 0,2 punti percentuali di PIL&#160;<a>(<span>7</span>)</a>. Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porter&#224; un contributo restrittivo di 0,3 punti percentuali di PIL.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>La qualit&#224; delle misure di bilancio degli Stati membri riveste particolare importanza. Le riforme strutturali di bilancio volte a migliorare la composizione dei bilanci nazionali possono sostenere la crescita potenziale, creare un indispensabile margine di bilancio e contribuire a garantire la sostenibilit&#224; di bilancio nel lungo periodo, anche nella prospettiva dei cambiamenti climatici e delle sfide sanitarie. Sul versante delle entrate la crisi COVID-19 ha accresciuto l'importanza delle riforme volte a conseguire sistemi di entrate pubbliche pi&#249; efficienti e pi&#249; equi. Sul versante della spesa &#232; diventato ancora pi&#249; cruciale innalzare il livello e la qualit&#224; degli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, in modo coerente a servire gli obiettivi di rafforzamento del potenziale di crescita, della resilienza economica e sociale e della duplice transizione verde e digitale. I piani nazionali per la ripresa e la resilienza consentiranno di migliorare la composizione dei bilanci nazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Secondo i piani di bilancio a medio termine del programma di stabilit&#224; 2021, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche diminuir&#224; passando dall'1&#189;&#160;% nel 2023 a &#189;&#160;% del PIL nel&#160;2024, per raggiungere il pareggio di bilancio dello 0&#160;% del PIL nel 2025. Sulla base del programma di stabilit&#224;&#160;2021, l'orientamento generale della politica di bilancio, che comprende anche l'impatto sulla domanda aggregata degli investimenti finanziati sia dal bilancio nazionale che dal bilancio dell'Unione, in particolare dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, &#232; stimato in media al +0,9&#160;% del PIL nel 2023 e nel 2024. Secondo le proiezioni il contributo positivo della spesa finanziata dalle sovvenzioni del dispositivo per la ripresa e la resilienza e altri fondi dell'Unione rimarr&#224; invariato. Si prevede che gli investimenti finanziati a livello nazionale daranno un contributo neutro&#160;<a>(<span>8</span>)</a>. Si prevede che la spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale (al netto delle misure discrezionali sul lato delle entrate) porter&#224; un contributo restrittivo di 0,7 punti percentuali di PIL. L'attuale stima della crescita potenziale nominale media su 10 anni &#232; pari al 2&#190;&#160;%&#160;<a>(<span>9</span>)</a>. Tale stima non comprende per&#242; l'impatto delle riforme inserite nel piano per la ripresa e la resilienza, che potrebbero pertanto dare impulso alla crescita potenziale della Germania.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Il rapporto debito pubblico/PIL diminuir&#224; stando alle previsioni dal 73&#188;&#160;% del PIL nel 2023 al&#160;72&#160;% nel 2024. Alla luce dell'ultima analisi della sostenibilit&#224; del debito, si ritiene che la Germania si trover&#224; ad affrontare rischi bassi per la sostenibilit&#224; di bilancio nel medio periodo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>In considerazione dell'attuale grado di incertezza ancora eccezionalmente elevato, gli orientamenti in materia di politica di bilancio dovrebbero rimanere principalmente qualitativi. Nel 2022, se il grado di incertezza si sar&#224; ridotto per allora in misura sufficiente, dovrebbero essere predisposti orientamenti di natura quantitativa pi&#249; precisi per gli anni successivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Il Consiglio ha valutato il programma di stabilit&#224; 2021 e il seguito dato dalla Germania alla raccomandazione del Consiglio del 20&#160;luglio 2020,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA ALLA GERMANIA DI: 1. mantenere nel 2022 un orientamento di bilancio a sostegno della ripresa, segnatamente l'impulso impresso dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, e preservare gli investimenti finanziati a livello nazionale; 2. quando le condizioni economiche lo consentano, perseguire una politica di bilancio volta a conseguire posizioni di bilancio prudenti e sostenibilità a medio termine; incrementare nel contempo gli investimenti per stimolare il potenziale di crescita; 3. prestare particolare attenzione alla composizione delle finanze pubbliche, tanto sul lato delle entrate quanto su quello della spesa, e alla qualità delle misure di bilancio, al fine di garantire una ripresa sostenibile e inclusiva; dare priorità agli investimenti sostenibili e propizi per la crescita, sostenendo in particolare investimenti a favore della transizione verde e digitale; privilegiare le riforme strutturali di bilancio che contribuiranno al finanziamento delle priorità delle politiche pubbliche e alla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche, anche, se del caso, rafforzando la copertura, l'adeguatezza e la sostenibilità dei sistemi sanitari e di protezione sociale per tutti. Fatto a Lussemburgo, il 18 giugno 2021 Per il Consiglio Il presidente J. LEÃO <note> ( 1 ) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi ( GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6 ). ( 3 ) Raccomandazione del Consiglio, del 20 luglio 2020, sul programma nazionale di riforma 2020 della Germania e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 della Germania ( GU C 282 del 26.8.2020, pag. 27 ). ( 4 ) Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza ( GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17 ). ( 5 ) In particolare, la distribuzione su quattro anni degli investimenti su cui si basa il parametro di riferimento per la spesa non consente di valutare adeguatamente il sostegno di bilancio alla ripresa fornito dagli investimenti finanziati a livello nazionale. ( 6 ) Un segno negativo dell'indicatore corrisponde a un eccesso di crescita della spesa primaria rispetto alla crescita economica a medio termine, il che indica una politica di bilancio espansiva. ( 7 ) Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,2 punti percentuali di PIL. ( 8 ) Secondo le proiezioni l'altra spesa in conto capitale finanziata a livello nazionale darà un contributo restrittivo di 0,1 punti percentuali di PIL. ( 9 ) Stima della Commissione in conformità della metodologia concordata. </note>
ITA
32021H0729(05)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>28.3.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 86/97</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/527 DELLA COMMISSIONE del 27 marzo 2019 che modifica l'allegato dell'accordo monetario tra l'Unione europea e il Principato di Andorra LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto l'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra ( 1 ) , in particolare l'articolo 8, paragrafo 4, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 8 dell'accordo monetario tra l'Unione europea e il Principato di Andorra (di seguito &#171;accordo monetario&#187;) il Principato di Andorra &#232; tenuto ad attuare gli atti dell'Unione in materia di banconote e monete in euro, di legislazione bancaria e finanziaria, di prevenzione del riciclaggio di denaro, della frode e della falsificazione di mezzi di pagamento in contante e diversi dal contante, di medaglie e gettoni e di obblighi di comunicazione di dati statistici. Gli atti in questione sono elencati nell'allegato dell'accordo monetario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione deve modificare ogni anno l'allegato per prendere in considerazione i nuovi atti giuridici e le nuove norme pertinenti dell'Unione europea e le modifiche introdotte nei testi vigenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli atti giuridici e le norme dell'Unione non pi&#249; pertinenti dovrebbero essere depennati dall'allegato, in cui devono invece essere aggiunti i nuovi atti giuridici e le nuove norme pertinenti dell'Unione e le modifiche introdotte nei testi vigenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'allegato dell'accordo monetario dovrebbe pertanto essere modificato di conseguenza,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'allegato dell'accordo monetario tra l'Unione europea e il Principato di Andorra è sostituito dall'allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 27 marzo 2019 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU C 369 del 17.12.2011, pag. 1 . ALLEGATO «ALLEGATO <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>DISPOSIZIONI GIURIDICHE DA ATTUARE</p></td><td><p>TERMINE DI ATTUAZIONE</p></td></tr><tr><td>&#160;</td><td><p><span>Prevenzione del riciclaggio di denaro</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>1</p></td><td><p>Decisione Quadro 2005/212/GAI del Consiglio, del 24 febbraio 2005, relativa alla confisca di beni, strumenti e proventi di reato (<a>GU L 68 del 15.3.2005, pag. 49</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2015<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Decisione 2000/642/GAI del Consiglio, del 17 ottobre 2000, concernente le modalit&#224; di cooperazione tra le unit&#224; di informazione finanziaria degli Stati membri per quanto riguarda lo scambio di informazioni (<a>GU L 271 del 24.10.2000, pag. 4</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Decisione quadro 2001/500/GAI del Consiglio, del 26 giugno 2001, concernente il riciclaggio di denaro, l'individuazione, il rintracciamento, il congelamento o sequestro e la confisca degli strumenti e dei proventi di reato (<a>GU L 182 del 5.7.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1889/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nella Comunit&#224; o in uscita dalla stessa (<a>GU&#160;L&#160;309 del 25.11.2005, pag. 9</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Decisione 2007/845/GAI del Consiglio, del 6 dicembre 2007, concernente la cooperazione tra gli uffici degli Stati membri per il recupero dei beni nel settore del reperimento e dell'identificazione dei proventi di reato o altri beni connessi (<a>GU&#160;L&#160;332 del 18.12.2007, pag. 103</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>Direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell'Unione europea (<a>GU L 127 del 29.4.2014, pag. 39</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> novembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>7</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2015/847 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) n. 1781/2006 (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>8</p></td><td><p>Direttiva 2015/849/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2018/843 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, che modifica la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE (<a>GU L 156 del 19.6.2018, pag.&#160;43</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>10</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2016/1675 della Commissione, del 14 luglio 2016, che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio individuando i paesi terzi ad alto rischio con carenze strategiche (<a>GU L 254 del 20.9.2016, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> dicembre 2017<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>11</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2018/105 della Commissione, del 27 ottobre 2017, che modifica il regolamento delegato (UE) 2016/1675 per quanto riguarda l'aggiunta dell'Etiopia all'elenco dei paesi terzi ad alto rischio nella tabella di cui al punto I dell'allegato (<a>GU L 19 del 24.1.2018, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2019<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>12</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2018/212 della Commissione, del 13 dicembre 2017, recante modifica del regolamento delegato (UE) 2016/1675 che integra la direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda l'aggiunta di Sri Lanka, Trinidad e Tobago e Tunisia alla tabella di cui al punto I dell'allegato (<a>GU L 41 del 14.2.2018, pag. 4</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2019<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td>&#160;</td><td><p><span>Prevenzione della frode e della falsificazione</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>13</p></td><td><p>Decisione quadro 2001/413/GAI del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (<a>GU L 149 del 2.6.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>14</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1338/2001 del Consiglio, del 28 giugno 2001, che definisce talune misure necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione (<a>GU L 181 del 4.7.2001, pag.&#160;6</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>15</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 44/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, recante modifica del regolamento (CE) n. 1338/2001, che definisce talune misure necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione (<a>GU L 17 del 22.1.2009, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>16</p></td><td><p>Decisione 2001/887/GAI del Consiglio, del 6 dicembre 2001, relativa alla protezione dell'euro dalla falsificazione (<a>GU&#160;L&#160;329 del 14.12.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>17</p></td><td><p>Decisione 2003/861/CE del Consiglio, dell'8 dicembre 2003, relativa all'analisi e alla cooperazione in materia di falsificazione delle monete in euro (<a>GU L 325 del 12.12.2003, pag. 44</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>18</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio, del 6 dicembre 2004, relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro (<a>GU L 373 del 21.12.2004, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>19</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 46/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 2182/2004 relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro (<a>GU&#160;L&#160;17 del 22.1.2009, pag. 5</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>20</p></td><td><p>Direttiva 2014/62/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sulla protezione mediante il diritto penale dell'euro e di altre monete contro la falsificazione e che sostituisce la decisione quadro 2000/383/GAI del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;151 del 21.5.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 giugno 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td>&#160;</td><td><p><span>Disposizioni sulle banconote e monete in euro</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>21</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 2532/98 del Consiglio, del 23 novembre 1998, sul potere della Banca centrale europea di irrogare sanzioni (<a>GU L 318 del 27.11.1998, pag. 4</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>22</p></td><td><p>Conclusioni del Consiglio del 10 maggio 1999 sul sistema di gestione della qualit&#224; per le monete in euro</p></td><td><p>31 marzo 2013</p></td></tr><tr><td><p>23</p></td><td><p>Comunicazione 2001/C 318/03 della Commissione, del 22 ottobre 2001, concernente la tutela dei diritti d'autore relativi ai disegni della faccia comune delle monete in euro [COM(2001) 600 definitivo] (<a>GU&#160;C&#160;318 del 13.11.2001, pag. 3</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2013</p></td></tr><tr><td><p>24</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2003/5 della Banca centrale europea, del 20 marzo 2003, relativo all'applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro (<a>GU L 78 del 25.3.2003, pag.&#160;20</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>25</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2013/11 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2013, che modifica l'indirizzo BCE/2003/5 relativo all'applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro (<a>GU L 118 del 30.4.2013, pag. 43</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>26</p></td><td><p>Raccomandazione 2009/23/CE della Commissione, del 19 dicembre 2008, su orientamenti comuni per l'emissione di monete in euro destinate alla circolazione e loro relativa faccia nazionale [C(2008) 8625] (<a>GU L 9 del 14.1.2009, pag. 52</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2013</p></td></tr><tr><td><p>27</p></td><td><p>Decisione BCE/2010/14 della Banca centrale europea, del 16 settembre 2010, relativa al controllo dell'autenticit&#224; e idoneit&#224; delle banconote in euro e al loro ricircolo (<a>GU L&#160;267 del 9.10.2010, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>28</p></td><td><p>Decisione BCE/2012/19 della Banca centrale europea, del 7 settembre 2012, che modifica la Decisione BCE/2010/14 relativa al controllo dell'autenticit&#224; e idoneit&#224; delle banconote in euro e al loro ricircolo (<a>GU L 253 del 20.9.2012, pag. 19</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>29</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2010, relativo all'autenticazione delle monete in euro e al trattamento delle monete non adatte alla circolazione (<a>GU L&#160;339 del 22.12.2010, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2013</p></td></tr><tr><td><p>30</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1214/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sul trasporto transfrontaliero professionale su strada di contante in euro tra gli Stati membri dell'area dell'euro (<a>GU L 316 del 29.11.2011, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2015<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>31</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 651/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sull'emissione di monete in euro (<a>GU&#160;L 201 del 27.7.2012, pag. 135</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>32</p></td><td><p>Decisione BCE/2013/10 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2013, relativa a tagli, specifiche, riproduzione, sostituzione e ritiro delle banconote in euro (<a>GU L 118 del 30.4.2013, pag. 37</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>33</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 729/2014 del Consiglio, del 24 giugno 2014, riguardante i valori unitari e le specificazioni tecniche delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione (rifusione) (<a>GU L 194 del 2.7.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2014<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td>&#160;</td><td><p><span>Legislazione in materia bancaria e finanziaria</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>34</p></td><td><p>Direttiva 86/635/CEE del Consiglio, dell'8 dicembre 1986, relativa ai conti annuali ed ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari (<a>GU L 372 del 31.12.1986, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>35</p></td><td><p>Direttiva 2001/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE e 86/635/CEE per quanto riguarda le regole di valutazione per i conti annuali e consolidati di taluni tipi di societ&#224; nonch&#233; di banche e di altre istituzioni finanziarie (<a>GU&#160;L&#160;283 del 27.10.2001, pag.&#160;28</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>36</p></td><td><p>Direttiva 2003/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2003, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE, 86/635/CEE e 91/674/CEE relative ai conti annuali e ai conti consolidati di taluni tipi di societ&#224;, delle banche e altri istituti finanziari e delle imprese di assicurazione (<a>GU&#160;L&#160;178 del 17.7.2003, pag. 16</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>37</p></td><td><p>Direttiva 2006/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, che modifica le direttive del Consiglio 78/660/CEE, relativa ai conti annuali di taluni tipi di societ&#224;, 83/349/CEE, relativa ai conti consolidati, 86/635/CEE, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari, e 91/674/CEE, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione (<a>GU L 224 del 16.8.2006, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>38</p></td><td><p>Direttiva 89/117/CEE del Consiglio, del 13 febbraio 1989, relativa agli obblighi in materia di pubblicit&#224; dei documenti contabili delle succursali, stabilite in uno Stato membro, di enti creditizi ed istituti finanziari con sede sociale fuori di tale Stato membro (<a>GU L 44 del 16.2.1989, pag. 40</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>39</p></td><td><p>Direttiva 97/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 marzo 1997, relativa ai sistemi di indennizzo degli investitori (<a>GU&#160;L&#160;84 del 26.3.1997, pag. 22</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>40</p></td><td><p>Direttiva 98/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 1998, concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli (<a>GU&#160;L&#160;166 dell'11.6.1998, pag. 45</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>41</p></td><td><p>Direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti (<a>GU L 146 del 10.6.2009, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>42</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>43</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU&#160;L&#160;201 del 27.7.2012, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>44</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 909/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli e recante modifica delle direttive 98/26/CE e 2014/65/UE e del regolamento (UE) n. 236/2012 (<a>GU&#160;L&#160;257 del 28.8.2014, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018, tranne che per l'articolo 3, paragrafo 1: 1<span>o</span> febbraio 2023 e 1<span>o</span> febbraio 2025<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>45</p></td><td><p>Direttiva 2001/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 aprile 2001, in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi (<a>GU L 125 del 5.5.2001, pag. 15</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>46</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>47</p></td><td><p>Direttiva 2002/47/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 giugno 2002, relativa ai contratti di garanzia finanziaria (<a>GU&#160;L&#160;168 del 27.6.2002, pag. 43</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>48</p></td><td><p>Direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti (<a>GU L 146 del 10.6.2009, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>49</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>50</p></td><td><p>Direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario e che modifica le direttive 73/239/CEE, 79/267/CEE, 92/49/CEE, 92/96/CEE, 93/6/CEE e 93/22/CEE del Consiglio e le direttive 98/78/CE e 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 35 dell'11.2.2003, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>51</p></td><td><p>Direttiva 2005/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2005, che modifica le direttive 73/239/CEE, 85/611/CEE, 91/675/CEE, 92/49/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e le direttive 94/19/CE, 98/78/CE, 2000/12/CE, 2001/34/CE, 2002/83/CE e 2002/87/CE al fine di istituire una nuova struttura organizzativa per i comitati del settore dei servizi finanziari (<a>GU L 79 del 24.3.2005, pag. 9</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>52</p></td><td><p>Direttiva 2008/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2008, che modifica la direttiva 2002/87/CE, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione (<a>GU L 81 del 20.3.2008, pag. 40</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>53</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>54</p></td><td><p>Direttiva 2011/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, che modifica le direttive 98/78/CE, 2002/87/CE, 2006/48/CE e 2009/138/CE per quanto concerne la vigilanza supplementare sulle imprese finanziarie appartenenti a un conglomerato finanziario (<a>GU L 326 dell'8.12.2011, pag. 113</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>55</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull'accesso all'attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag.&#160;338</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>56</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/2303 della Commissione, del 28 luglio 2015, che integra la direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che precisano le definizioni e coordinano la vigilanza supplementare in tema di concentrazione dei rischi e operazioni infragruppo (<a>GU L 326 dell'11.12.2015, pag. 34</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>57</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 924/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo ai pagamenti transfrontalieri nella Comunit&#224; e che abroga il regolamento (CE) n. 2560/2001 (<a>GU L 266 del 9.10.2009, pag. 11</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>58</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009 (<a>GU L 94 del 30.3.2012, pag. 22</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>59</p></td><td><p>Direttiva 2009/110/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, concernente l'avvio, l'esercizio e la vigilanza prudenziale dell'attivit&#224; degli istituti di moneta elettronica, che modifica le direttive 2005/60/CE e 2006/48/CE e che abroga la direttiva 2000/46/CE (<a>GU L 267 del 10.10.2009, pag. 7</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>60</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull'accesso all'attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag.&#160;338</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>61</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2015/2366 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che modifica le direttive 2002/65/CE, 2009/110/CE e 2013/36/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010, e abroga la direttiva 2007/64/CE (<a>GU L 337 del 23.12.2015, pag. 35</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>62</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/78/CE della Commissione (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 12</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>63</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1022/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, recante modifica del regolamento (UE) n. 1093/2010, che istituisce l'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), per quanto riguarda l'attribuzione di compiti specifici alla Banca centrale europea ai sensi del regolamento del Consiglio (UE) n. 1024/2013 (<a>GU&#160;L&#160;287 del 29.10.2013, pag.&#160;5</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>64</p></td><td><p>Direttiva 2014/17/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 febbraio 2014, in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2013/36/UE e del regolamento (UE) n. 1093/2010 (<a>GU L 60 del 28.2.2014, pag. 34</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>65</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>66</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014, che fissa norme e una procedura uniformi per la risoluzione degli enti creditizi e di talune imprese di investimento nel quadro del meccanismo di risoluzione unico e del Fondo di risoluzione unico e che modifica il regolamento (UE) n. 1093/2010 (<a>GU L 225 del 30.7.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>67</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2015/2366 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che modifica le direttive 2002/65/CE, 2009/110/CE e 2013/36/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010, e abroga la direttiva 2007/64/CE (<a>GU L 337 del 23.12.2015, pag. 35</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>68</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/77/CE della Commissione (<a>GU&#160;L&#160;331 del 15.12.2010, pag. 84</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>69</p></td><td><p>Direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2011, sui gestori di fondi di investimento alternativi, che modifica le direttive 2003/41/CE e 2009/65/CE e i regolamenti (CE) n. 1060/2009 e (UE) n. 1095/2010 (<a>GU L 174 dell'1.7.2011, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>70</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 258/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, che istituisce un programma dell'Unione per il sostegno di attivit&#224; specifiche nel campo dell'informativa finanziaria e della revisione contabile per il periodo 2014-2020 e che abroga la decisione n. 716/2009/CE (<a>GU L 105 dell'8.4.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>71</p></td><td><p>Direttiva 2014/51/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica le direttive 2003/71/CE e 2009/138/CE e i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 1094/2010 e (UE) n. 1095/2010 per quanto riguarda i poteri dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell'Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 153 del 22.5.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>72</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU&#160;L 201 del 27.7.2012, pag. 1</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>73</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU&#160;L&#160;176 del 27.6.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>74</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1002/2013 della Commissione, del 12 luglio 2013, che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda l'elenco degli enti esonerati (<a>GU&#160;L&#160;279 del 19.10.2013, pag. 2</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>75</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>76</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 600/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU&#160;L&#160;173 del 12.6.2014, pag. 84</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>77</p></td><td><p>Direttiva 2015/849/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell'uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>78</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/1515 della Commissione, del 5 giugno 2015, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la proroga del periodo transitorio per gli schemi pensionistici (<a>GU&#160;L&#160;239 del 15.9.2015, pag. 63</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>79</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2015/2365 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, sulla trasparenza delle operazioni di finanziamento tramite titoli e del riutilizzo e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 337 del 23.12.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>80</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1247/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato e la frequenza delle segnalazioni sulle negoziazioni ai repertori di dati sulle negoziazioni ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag.&#160;20</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>81</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1248/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato della domanda di registrazione come repertorio di dati sulle negoziazioni ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag. 30</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>82</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1249/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato dei dati che le controparti centrali sono tenute a conservare ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag. 32</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>83</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 148/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per precisare le informazioni minime da segnalare al repertorio di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>84</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 149/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione su accordi di compensazione indiretti, obbligo di compensazione, registro pubblico, accesso alla sede di negoziazione, controparti non finanziarie, tecniche di attenuazione dei rischi per i contratti derivati OTC non compensati mediante controparte centrale (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 11</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>85</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 150/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano i dettagli della domanda di registrazione come repertorio di dati sulle negoziazioni (<a>GU&#160;L&#160;52 del 23.2.2013, pag.&#160;25</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>86</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 151/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano le informazioni da pubblicare e mettere a disposizione in tali repertori e gli standard operativi richiesti per aggregare e comparare i dati tra i repertori e accedervi (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 33</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>87</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 152/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti patrimoniali delle controparti centrali (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>88</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 153/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai requisiti per le controparti centrali (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 41</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>89</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 876/2013 della Commissione, del 28 maggio 2013, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui collegi per le controparti centrali (<a>GU L 244 del 13.9.2013, pag. 19</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>90</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 285/2014 della Commissione, del 13 febbraio 2014, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai contratti aventi un effetto diretto, rilevante e prevedibile nell'Unione e alla prevenzione dell'elusione delle norme e degli obblighi (<a>GU L 352 del 21.3.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>91</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 484/2014 della Commissione, del 12 maggio 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il capitale ipotetico di una controparte centrale conformemente al regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;138 del 13.5.2014, pag.&#160;57</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>92</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/2205 della Commissione, del 6 agosto 2015, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sull'obbligo di compensazione (<a>GU&#160;L&#160;314 dell'1.12.2015, pag. 13</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>93</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2016/592 della Commissione, del 1<span>o</span> marzo 2016, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sull'obbligo di compensazione (<a>GU&#160;L&#160;103 del 19.4.2016, pag. 5</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>94</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU&#160;L&#160;176 del 27.6.2013, pag. 1</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>95</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/62 della Commissione, del 10 ottobre 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria (<a>GU L 11 del 17.1.2015, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>96</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2017/2395 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri e per il trattamento delle grandi esposizioni di talune esposizioni del settore pubblico denominate nella valuta nazionale di uno Stato membro (<a>GU L 345 del 27.12.2017, pag. 27</a>)</p></td><td><p>30 giugno 2019<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>97</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2017/2401 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (<a>GU L 347 del 28.12.2017, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2020<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>98</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1423/2013 della Commissione, del 20 dicembre 2013, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l'informativa sui requisiti di fondi propri degli enti ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;355 del 31.12.2013, pag.&#160;60</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>99</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 183/2014 della Commissione, del 20 dicembre 2013, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano le modalit&#224; di calcolo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e generiche (<a>GU&#160;L&#160;57 del 27.2.2014, pag.&#160;3</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>100</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione, del 7 gennaio 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU&#160;L&#160;74 del 14.3.2014, pag.&#160;8</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>101</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/488 della Commissione, del 4 settembre 2014, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 per quanto riguarda i requisiti di fondi propri basati sulle spese fisse generali per le imprese (<a>GU L 78 del 24.3.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>102</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/850 della Commissione, del 30 gennaio 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 135 del 2.6.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>103</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/923 della Commissione, dell'11 marzo 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 150 del 17.6.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>104</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 342/2014 della Commissione, del 21 gennaio 2014, che integra la direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per l'applicazione dei metodi di calcolo dei requisiti di adeguatezza patrimoniale per i conglomerati finanziari (<a>GU L 100 del 3.4.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>105</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 523/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione intese a determinare cosa costituisce la stretta corrispondenza tra il valore delle obbligazioni garantite dell'ente e il valore delle sue attivit&#224; (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag.&#160;4</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>106</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 525/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla definizione del termine &#8220;mercato&#8221; (<a>GU&#160;L&#160;148 del 20.5.2014, pag.&#160;15</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>107</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 526/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per determinare la variabile proxy del differenziale e il numero limitato di portafogli minori per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (<a>GU&#160;L&#160;148 del 20.5.2014, pag.&#160;17</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>108</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 528/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per i rischi delle opzioni diversi dal rischio delta nel metodo standardizzato per il rischio di mercato (<a>GU&#160;L&#160;148 del 20.5.2014, pag.&#160;29</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>109</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 529/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione in materia di valutazione della rilevanza delle estensioni e delle modifiche al metodo basato sui rating interni e al metodo avanzato di misurazione (<a>GU&#160;L&#160;148 del 20.5.2014, pag.&#160;36</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>110</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/942 della Commissione, del 4 marzo 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 529/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione in materia di valutazione del carattere sostanziale delle estensioni e delle modifiche ai metodi interni per il calcolo dei requisiti di fondi propri per il rischio di mercato (<a>GU&#160;L&#160;154 del 19.6.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>111</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 625/2014 della Commissione, del 13 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per specificare i requisiti a carico degli enti che agiscono in qualit&#224; di investitori, promotori, prestatori originali e cedenti in relazione alle esposizioni al rischio di credito trasferito (<a>GU L 174 del 13.6.2014, pag. 16</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>112</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione, del 16 aprile 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 191 del 28.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>113</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 602/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per agevolare la convergenza delle prassi di vigilanza per quanto riguarda l'attuazione dei fattori aggiuntivi di ponderazione del rischio ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 166 del 5.6.2014, pag. 22</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>114</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 945/2014 della Commissione, del 4 settembre 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda gli indici pertinenti adeguatamente diversificati conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;265 del 5.9.2014, pag.&#160;3</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>115</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1030/2014 della Commissione, del 29 settembre 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda i modelli uniformi e la data per l'informativa sui valori utilizzati per individuare gli enti a rilevanza sistemica a livello globale conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 284 del 30.9.2014, pag.&#160;14</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>116</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1187/2014 della Commissione, del 2 ottobre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione intese a determinare l'esposizione complessiva verso un cliente o un gruppo di clienti connessi per quanto concerne le operazioni su attivit&#224; sottostanti (<a>GU L 324 del 7.11.2014, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a><span>(3)</span></p></td></tr><tr><td><p>117</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/61 della Commissione, del 10 ottobre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il requisito di copertura della liquidit&#224; per gli enti creditizi (<a>GU&#160;L&#160;11 del 17.1.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>118</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/79 della Commissione, del 18 dicembre 2014, che modifica, relativamente ad attivit&#224; vincolate, modello unico di punti di dati (DPM) e regole di convalida, il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;14 del 21.1.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>119</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/585 della Commissione, del 18 dicembre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per la specificazione dei periodi con rischio di margine (<a>GU&#160;L&#160;98 del 15.4.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>120</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/227 della Commissione, del 9 gennaio 2015, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;48 del 20.2.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>121</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/233 della Commissione, del 13 febbraio 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le valute nelle quali vi &#232; una definizione estremamente restrittiva di stanziabilit&#224; presso la banca centrale ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;39 del 14.2.2015, pag.&#160;11</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>122</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/923 della Commissione, dell'11 marzo 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 150 del 17.6.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>123</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/1555 della Commissione, del 28 maggio 2015, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione attinenti alla pubblicazione di informazioni in relazione alla conformit&#224; degli enti all'obbligo di detenere una riserva di capitale anticiclica a norma dell'articolo 440 (<a>GU&#160;L&#160;244 del 19.9.2015, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>124</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 2015/1556 della Commissione, dell'11 giugno 2015, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per il trattamento transitorio delle esposizioni in strumenti di capitale secondo il metodo IRB (<a>GU L 244 del 19.9.2015, pag.&#160;9</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>125</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/1798 della Commissione, del 2 luglio 2015, recante rettifica del regolamento delegato (UE) n. 625/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per specificare i requisiti a carico degli enti che agiscono in qualit&#224; di investitori, promotori, prestatori originali e cedenti in relazione alle esposizioni al rischio di credito trasferito (<a>GU L 263 dell'8.10.2015, pag. 12</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>126</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1278 della Commissione, del 9 luglio 2015, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza per quanto riguarda istruzioni, modelli e definizioni (<a>GU L 205 del 31.7.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>127</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/100 della Commissione, del 16 ottobre 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione che specificano la procedura di adozione della decisione congiunta per quanto riguarda la domanda per l'ottenimento di determinate autorizzazioni prudenziali conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;21 del 28.1.2016, pag. 45</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>128</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2016/101 della Commissione, del 26 ottobre 2015, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per la valutazione prudente a norma dell'articolo 105, paragrafo 14 (<a>GU L 21 del 28.1.2016, pag. 54</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>129</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2197 della Commissione, del 27 novembre 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le valute strettamente correlate conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 313 del 28.11.2015, pag. 30</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>130</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2344 della Commissione, del 15 dicembre 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le valute che presentano limitazioni alla disponibilit&#224; di attivit&#224; liquide conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 330 del 16.12.2015, pag. 26</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>131</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/322 della Commissione, del 10 febbraio 2016, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza relativamente al requisito di copertura della liquidit&#224; (<a>GU L 64 del 10.3.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>132</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/200 della Commissione, del 15 febbraio 2016, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l'informativa sul coefficiente di leva finanziaria degli enti ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 39 del 16.2.2016, pag. 5</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>133</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/313 della Commissione, dal 1<span>o</span> marzo 2016, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 per quanto riguarda le ulteriori metriche di controllo per le segnalazioni sulla liquidit&#224; (<a>GU L 60 del 5.3.2016, pag. 5</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>134</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/428 della Commissione, del 23 marzo 2016, recante modifica del regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, relativamente alla segnalazione del coefficiente di leva finanziaria (<a>GU L 83 del 31.3.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>135</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull'accesso all'attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag.&#160;338</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>136</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>137</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 604/2014 della Commissione, del 4 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai criteri qualitativi e quantitativi adeguati per identificare le categorie di personale le cui attivit&#224; professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell'ente (<a>GU L 167 del 6.6.2014, pag. 30</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>138</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 524/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per specificare le informazioni che le autorit&#224; competenti dello Stato membro d'origine e dello Stato membro ospitante si forniscono reciprocamente (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 6</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>139</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 527/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione delle categorie di strumenti che riflettono in modo adeguato la qualit&#224; del credito dell'ente in modo continuativo e sono adeguati per essere utilizzati ai fini della remunerazione variabile (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag.&#160;21</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>140</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 530/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per definire ulteriormente le esposizioni rilevanti e le soglie per i metodi interni di calcolo del rischio specifico nel portafoglio di negoziazione (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 50</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>141</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1152/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sull'identificazione della localizzazione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo dei coefficienti anticiclici specifici dell'ente (<a>GU&#160;L&#160;309 del 30.10.2014, pag. 5</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>142</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 620/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda lo scambio di informazioni tra le autorit&#224; competenti dello Stato membro d'origine e dello Stato membro ospitante conformemente alla direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 172 del 12.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>143</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 650/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato, la struttura, l'elenco dei contenuti e la data di pubblicazione annuale delle informazioni che le autorit&#224; competenti sono tenute a pubblicare ai sensi della direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 185 del 25.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>144</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 710/2014 della Commissione, del 23 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le condizioni per l'applicazione della procedura di adozione della decisione congiunta sui requisiti prudenziali specifici dell'ente conformemente alla direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU&#160;L&#160;188 del 27.6.2014, pag.&#160;19</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>145</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1222/2014 della Commissione, dell'8 ottobre 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per precisare la metodologia per l'individuazione degli enti a rilevanza sistemica a livello globale e per la definizione delle sottocategorie di enti a rilevanza sistemica a livello globale (<a>GU L 330 del 15.11.2014, pag. 27</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>146</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2016/98 della Commissione, del 16 ottobre 2015, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano le condizioni generali del funzionamento dei collegi delle autorit&#224; di vigilanza (<a>GU&#160;L&#160;21 del 28.1.2016, pag. 2</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>147</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2016/99 della Commissione, del 16 ottobre 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione per determinare il funzionamento operativo dei collegi delle autorit&#224; di vigilanza ai sensi della direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 21 del 28.1.2016, pag. 21</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>148</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativo agli abusi di mercato (regolamento sugli abusi di mercato) e che abroga la direttiva 2003/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e le direttive 2003/124/CE, 2003/125/CE e 2004/72/CE della Commissione (<a>GU&#160;L 173 del 12.6.2014, pag. 1</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>149</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE e del regolamento (UE) n. 596/2014 (<a>GU L 171 del 29.6.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> marzo 2020<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>150</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2016/1033 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 giugno 2016, che modifica il regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari, il regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato e il regolamento (UE) n. 909/2014 relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli (<a>GU&#160;L&#160;175 del 30.6.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>151</p></td><td><p>Direttiva di esecuzione (UE) 2015/2392 della Commissione, del 17 dicembre 2015, relativa al regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e concernente la segnalazione alle autorit&#224; competenti di violazioni effettive o potenziali del suddetto regolamento (<a>GU L 332 del 18.12.2015, pag. 126</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>152</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2016/522 della Commissione, del 17 dicembre 2015, che integra il regolamento (UE) n. 596/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'esenzione di taluni organismi pubblici e delle banche centrali di paesi terzi, gli indicatori di manipolazioni del mercato, le soglie di comunicazione, l'autorit&#224; competente per le notifiche dei ritardi, il permesso di negoziare durante periodi di chiusura e i tipi di operazioni effettuate da persone che esercitano funzioni di amministrazione, di controllo o di direzione soggette a notifica (<a>GU L 88 del 5.4.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>153</p></td><td><p>Direttiva 2014/57/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa alle sanzioni penali in caso di abusi di mercato (direttiva abusi di mercato) (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag.&#160;179</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>154</p></td><td><p>Direttiva 2014/49/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (rifusione) (<a>GU&#160;L&#160;173 del 12.6.2014, pag.&#160;149</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>155</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>31 marzo 2018<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>156</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2017/2399 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2014/59/UE per quanto riguarda il trattamento dei titoli di debito chirografario nella gerarchia dei crediti in caso di insolvenza (<a>GU&#160;L&#160;345 del 27.12.2017, pag. 96</a>)</p></td><td><p>31 ottobre 2019<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>integrata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>157</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/63 della Commissione, del 21 ottobre 2014, che integra la direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i contributi ex ante ai meccanismi di finanziamento della risoluzione (<a>GU&#160;L&#160;11 del 17.1.2015, pag. 44</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2018<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>158</p></td><td><p>Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE (<a>GU&#160;L&#160;173 del 12.6.2014, pag. 349</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificata da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>159</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 909/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli e recante modifica delle direttive 98/26/CE e 2014/65/UE e del regolamento (UE) n. 236/2012 (<a>GU&#160;L&#160;257 del 28.8.2014, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>160</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2016/1034 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 giugno 2016, che modifica la direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (<a>GU&#160;L&#160;175 del 30.6.2016, pag. 8</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2021<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>161</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 600/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU&#160;L&#160;173 del 12.6.2014, pag. 84</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>162</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2016/1033 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 giugno 2016, che modifica il regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari, il regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato e il regolamento (UE) n. 909/2014 relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli (<a>GU L 175 del 30.6.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>163</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 909/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli e recante modifica delle direttive 98/26/CE e 2014/65/UE e del regolamento (UE) n. 236/2012 (<a>GU&#160;L&#160;257 del 28.8.2014, pag.&#160;1</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>164</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2016/1033 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 giugno 2016, che modifica il regolamento (UE) n. 600/2014 sui mercati degli strumenti finanziari, il regolamento (UE) n. 596/2014 relativo agli abusi di mercato e il regolamento (UE) n. 909/2014 relativo al miglioramento del regolamento titoli nell'Unione europea e ai depositari centrali di titoli (<a>GU L 175 del 30.6.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>165</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2015/2365 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, sulla trasparenza delle operazioni di finanziamento tramite titoli e del riutilizzo e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 337 del 23.12.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>166</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2015/2366 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che modifica le direttive 2002/65/CE, 2009/110/CE e 2013/36/UE e il regolamento (UE) n. 1093/2010, e abroga la direttiva 2007/64/CE (<a>GU L 337 del 23.12.2015, pag. 35</a>) e le relative pertinenti misure di livello 2</p></td><td><p>30 settembre 2018<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>167</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2016/1011 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, sugli indici usati come indici di riferimento negli strumenti finanziari e nei contratti finanziari o per misurare la performance di fondi di investimento e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2014/17/UE e del regolamento (UE) n. 596/2014 (<a>GU L 171 del 29.6.2016, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> marzo 2020<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr><tr><td>&#160;</td><td><p><span>Legislazione sulla raccolta dei dati statistici</span><a>&#160;(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr/><tr><td><p>168</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2013/24 della Banca centrale europea, del 25 luglio 2013, relativo agli obblighi di segnalazione statistica della Banca centrale europea nel settore dei conti finanziari trimestrali (<a>GU L 2 del 7.1.2014, pag. 34</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>169</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2016/66 della Banca centrale europea, del 26 novembre 2015, che modifica l'Indirizzo BCE/2013/24 relativo agli obblighi di segnalazione statistica della Banca centrale europea nel settore dei conti finanziari trimestrali (BCE/2015/40) (<a>GU L 14 del 21.1.2016, pag. 36</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>170</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1071/2013 della Banca centrale europea, del 24 settembre 2013, relativo al bilancio del settore delle istituzioni finanziarie monetarie (rifusione) (BCE/2013/33) (<a>GU&#160;L&#160;297 del 7.11.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>171</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1375/2014 della Banca centrale europea, del 10 dicembre 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 1071/2013 relativo al bilancio del settore delle istituzioni finanziarie monetarie (BCE/2013/33) (BCE/2014/51) (<a>GU L 366 del 20.12.2014, pag.&#160;77</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>172</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1072/2013 della Banca centrale europea, del 24 settembre 2013, relativo alle statistiche sui tassi di interesse applicati dalle istituzioni finanziarie monetarie (rifusione) (BCE/2013/34) (<a>GU L 297 del 7.11.2013, pag. 51</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>173</p></td><td><p>Regolamento n. 756/2014 della Banca centrale europea, dell'8 luglio 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 1072/2013 (BCE/2013/34) relativo alle statistiche sui tassi di interesse applicati dalle istituzioni finanziarie monetarie (BCE/2014/30) (<a>GU&#160;L 205 del 12.7.2014, pag. 14</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>174</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2014/15 della Banca centrale europea, del 4 aprile 2014, relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (rifusione) (<a>GU L 340 del 26.11.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>modificato da:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>175</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2015/571 della Banca centrale europea, del 6 novembre 2014, che modifica l'Indirizzo BCE/2014/15 relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (BCE/2014/43) (<a>GU L 93 del 9.4.2015, pag. 82</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>176</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2016/450 della Banca centrale europea, del 4 dicembre 2015, che modifica l'Indirizzo BCE/2014/15 relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (BCE/2015/44) (<a>GU&#160;L&#160;86 dell'1.4.2016, pag. 42</a>)</p></td><td><p>31 marzo 2017<a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>177</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2017/148 della Banca centrale europea, del 16 dicembre 2016, che modifica l'Indirizzo BCE/2014/15 relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (BCE/2016/45) (<a>GU L 26 del 31.1.2017, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> dicembre 2017<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>178</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2018/877 della Banca centrale europea, del 1<span>o</span> giugno 2018, che modifica l'indirizzo BCE/2014/15 relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (BCE/2018/17) (<a>GU&#160;L&#160;154 del 18.6.2018, pag. 22</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2019<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> » ( *1 ) Come stabilito dal modello per la presentazione semplificata dei dati statistici. <note> ( 1 ) Termine fissato dal comitato misto del 2013 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. ( 2 ) Termine fissato dal comitato misto del 2014 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. ( 3 ) Termine fissato dal comitato misto del 2015 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. ( 4 ) Termine fissato dal comitato misto del 2016 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. ( 5 ) Termine fissato dal comitato misto del 2017 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. ( 6 ) Termine fissato dal comitato misto del 2018 a norma dell'articolo 8, paragrafo 4, dell'accordo monetario del 30 giugno 2011 tra l'Unione europea e il Principato di Andorra. </note>
ITA
32019D0527
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.5.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 125/13</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/760 DELLA COMMISSIONE del 13 maggio 2019 che autorizza l'immissione sul mercato della biomassa di lievito Yarrowia lipolytica quale nuovo alimento a norma del regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativo ai nuovi alimenti e che modifica il regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga il regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1852/2001 della Commissione ( 1 ) , in particolare l'articolo 12, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2015/2283 dispone che solo i nuovi alimenti autorizzati e inseriti nell'elenco dell'Unione possono essere immessi sul mercato dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 8 del regolamento (UE) 2015/2283 &#232; stato adottato il regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> che istituisce l'elenco dell'Unione dei nuovi alimenti autorizzati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 12 del regolamento (UE) 2015/2283 la Commissione presenta una proposta di atto di esecuzione che autorizza l'immissione sul mercato dell'Unione di un nuovo alimento e aggiorna l'elenco dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 10&#160;aprile 2017 la societ&#224; Skotan SA (&#171;il richiedente&#187;) ha presentato all'autorit&#224; competente della Polonia, a norma dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, una domanda di immissione sul mercato dell'Unione della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span>, quale nuovo ingrediente alimentare ai sensi dell'articolo 1, paragrafo 2, lettera d), del suddetto regolamento.&#160;La domanda riguardava l'uso della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> negli integratori alimentari. I livelli massimi di uso proposti dal richiedente sono pari a 3&#160;g al giorno per i bambini di et&#224; compresa tra i 3 e i 9 anni e 6&#160;g al giorno a partire dai 10 anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 15&#160;novembre 2017 l'autorit&#224; competente della Polonia ha presentato una relazione di valutazione iniziale. In tale relazione essa &#232; giunta alla conclusione che la biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> soddisfa i criteri per i nuovi prodotti alimentari stabiliti all'articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 258/97.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 35, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2015/2283, qualsiasi domanda di immissione sul mercato dell'Unione di un nuovo alimento, presentata a uno Stato membro a norma dell'articolo 4 del regolamento (CE) n. 258/97 e per la quale non &#232; stata presa alcuna decisione definitiva entro il 1<span>o</span> gennaio 2018, &#232; considerata una domanda a norma del regolamento (UE) 2015/2283.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La domanda di immissione sul mercato dell'Unione della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> quale nuovo alimento &#232; stata presentata a uno Stato membro in conformit&#224; all'articolo 4 del regolamento (CE) n. 258/97, ma soddisfa anche i requisiti stabiliti nel regolamento (UE) 2015/2283.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2015/2283, il 22&#160;giugno 2018 la Commissione ha consultato l'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l'Autorit&#224;&#187;) chiedendole di formulare un parere scientifico basato su una valutazione della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> quale nuovo alimento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il 17&#160;gennaio 2019 l'Autorit&#224; ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> quale nuovo alimento a norma del regolamento (UE) 2015/2283&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Tale parere &#232; in linea con i requisiti di cui all'articolo 11 del regolamento (UE) 2015/2283.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il parere dell'Autorit&#224; presenta motivazioni sufficienti per stabilire che la biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span>, negli usi e ai livelli d'uso proposti, ove utilizzata come ingrediente in integratori alimentari, &#232; conforme all'articolo 12, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2015/2283.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a> stabilisce requisiti relativi agli integratori alimentari. L'uso della biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> dovrebbe essere autorizzato ferme restando le disposizioni di tale direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 1. La biomassa di lievito Yarrowia lipolytica , come specificato nell'allegato del presente regolamento, è inserita nell'elenco dell'Unione dei nuovi alimenti autorizzati istituito dal regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470. 2. La voce figurante nell'elenco dell'Unione di cui al paragrafo 1 comprende le condizioni d'uso e i requisiti in materia di etichettatura indicati nell'allegato del presente regolamento. 3. L'autorizzazione di cui al presente articolo lascia impregiudicate le disposizioni della direttiva 2002/46/CE. Articolo 2 L'allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 13 maggio 2019 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 327 dell'11.12.2015, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 della Commissione, del 20 dicembre 2017, che istituisce l'elenco dell'Unione dei nuovi alimenti a norma del regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai nuovi alimenti ( GU L 351 del 30.12.2017, pag. 72 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 258/97 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 gennaio 1997, sui nuovi prodotti e i nuovi ingredienti alimentari ( GU L 43 del 14.2.1997, pag. 1 ). ( 4 ) Scientific Opinion on the safety of Yarrowia lipolytica yeast biomass as a novel food pursuant to Regulation (EU) 2015/2283 , EFSA Journal 2019; 17(2):5594. ( 5 ) Direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 giugno 2002, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli integratori alimentari ( GU L 183 del 12.7.2002, pag. 51 ). ALLEGATO L'allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2017/2470 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>nella tabella 1 (Nuovi alimenti autorizzati) &#232; inserita, in ordine alfabetico, la seguente voce:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;Nuovo alimento autorizzato</p></td><td><p>Condizioni alle quali il nuovo alimento pu&#242; essere utilizzato</p></td><td><p>Requisiti specifici aggiuntivi in materia di etichettatura</p></td><td><p>Altri requisiti</p></td></tr><tr><td><p>Biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span></p></td><td><p>Categoria dell'alimento specificato</p></td><td><p>Livelli massimi</p></td><td><p>La denominazione del nuovo alimento figurante sull'etichetta dei prodotti alimentari che lo contengono &#232; &#8220;biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> uccisa col calore&#8221;.&#187;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Integratori alimentari quali definiti nella direttiva 2002/46/CE, tranne gli integratori alimentari destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia</p></td><td><p>6 g/giorno per i bambini a partire dai 10 anni, gli adolescenti e la popolazione adulta in generale</p><p>3 g/giorno per i bambini di et&#224; compresa tra 3 e 9 anni</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>nella tabella 2 (Specifiche) &#232; inserita, in ordine alfabetico, la seguente voce:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;Nuovo alimento autorizzato</p></td><td><p>Specifiche</p></td></tr><tr><td><p>Biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span></p></td><td><p><span>Descrizione/definizione</span></p><p>Il nuovo alimento &#232; la biomassa di lievito<span>Yarrowia lipolytica</span> essiccata e uccisa col calore.</p><p><span>Caratteristiche/composizione</span></p><p>Proteine : 45-55 g/100 g</p><p>Fibre alimentari: 24-30 g/100 g</p><p>Zuccheri: &lt; 1,0 g/100 g</p><p>Grassi: 7-10 g/100 g</p><p>Ceneri totali: &#8804; 12 %</p><p>Tenore di acqua: &#8804; 5 %</p><p>Tenore di materia secca: &#8805; 95 %</p><p><span>Criteri microbiologici</span></p><p>Conta dei microrganismi aerobi totali: &#8804; 5x10<span>3</span> CFU/g</p><p>Conteggio dei lieviti e delle muffe: &#8804; 10<span>2</span> CFU/g</p><p>Cellule vitali di<span>Yarrowia lipolytica</span><a>&#160;(<span>1</span>)</a>: &lt; 10 CFU/g (limite di rilevazione)</p><p>Coliformi: &#8804; 10 CFU/g</p><p><span>Salmonella</span> spp.: assenza in 25 g</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Da sottoporre a prova subito dopo la fase di trattamento termico. Devono essere predisposte misure per prevenire la contaminazione crociata con cellule vitali di Yarrowia lipolytica durante l'imballaggio e/o la conservazione del nuovo alimento.» </note>
ITA
32019R0760
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.5.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 138/110</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE DELLA COMMISSIONE del 12 maggio 2014 che chiude il procedimento antidumping relativo alle importazioni di agglomerati lapidei originari della Repubblica popolare cinese (2014/272/UE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio, del 30 novembre 2009, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri della Comunità europea ( 1 ) («il regolamento di base»), in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: A. PROCEDURA APERTURA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nel giugno 2013 la Commissione europea (&#171;la Commissione&#187;) ha avviato un procedimento antidumping relativo alle importazioni nell'Unione di agglomerati lapidei originari della Repubblica popolare cinese e ha pubblicato un avviso di apertura nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il procedimento &#232; stato avviato a seguito di una denuncia presentata il 14 maggio 2013 da A.St.A Europe (&#171;il denunziante&#187;) per conto di produttori dell'Unione che rappresentano oltre il 25 % della produzione totale di agglomerati lapidei dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La denuncia conteneva elementi di prova prima facie del dumping praticato per questo prodotto e del conseguente notevole pregiudizio, sufficienti per giustificare l'apertura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La Commissione ha informato dell'apertura del procedimento il denunziante, altri produttori noti dell'Unione, l'associazione dei produttori dell'Unione, i produttori esportatori noti della Repubblica popolare cinese (&#171;RPC&#187;), i rappresentanti della RPC, gli importatori noti, i produttori noti di materie prime e di attrezzature per la produzione di agglomerati lapidei dell'Unione, gli utilizzatori noti, l'associazione dei produttori di materie prime e le associazioni di utilizzatori e di consumatori ed ha inviato questionari. Le parti interessate hanno avuto la possibilit&#224; di esprimere le loro osservazioni per iscritto e di chiedere un'audizione entro il termine fissato nell'avviso di apertura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il denunziante, gli altri produttori dell'Unione, i produttori esportatori della RPC, gli importatori e gli utilizzatori hanno comunicato le loro osservazioni. &#200; stata concessa un'audizione a tutte le parti interessate che ne hanno fatto richiesta e che hanno dimostrato di avere particolari motivi per essere sentite.</p></td></tr></tbody></table> B. RITIRO DELLA DENUNCIA E CHIUSURA DEL PROCEDIMENTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>In data 18 febbraio 2014 il denunziante ha formalmente ritirato la denuncia mediante lettera indirizzata alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento di base un procedimento pu&#242; essere chiuso in caso di ritiro della denuncia, a meno che la chiusura sia contraria all'interesse dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Dall'inchiesta non sono emerse considerazioni indicanti che tale chiusura sarebbe contraria all'interesse dell'Unione. La Commissione ritiene pertanto che il presente procedimento debba essere chiuso. Le parti interessate sono state informate e hanno avuto modo di presentare le loro osservazioni. Non sono tuttavia pervenute osservazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione conclude pertanto che il procedimento antidumping relativo alle importazioni nell'Unione di agglomerati lapidei originari della RPC debba essere chiuso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>La presente decisione &#232; conforme al parere del comitato di cui all'articolo 15, paragrafo 1, del regolamento di base,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Il procedimento antidumping relativo alle importazioni nell'Unione di tegole ed altri oggetti di superficie piana, blocchi e lastre di pietra artificiale legati da resine o un agglomerato di pietre e/o vetro e/o specchio legati da resine originari della Repubblica popolare cinese e attualmente classificati ai codici NC ex 6810 11 90, ex 6810 19 00, ex 6810 91 00, ex 6810 99 00, ex 7016 10 00, ex 7016 90 40, ex 7016 90 70 ed ex 7020 00 80 è chiuso. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 12 maggio 2014 Per la Commissione Il presidente José Manuel BARROSO <note> ( 1 ) GU L 343 del 22.12.2009, pag. 51 . ( 2 ) GU C 183 del 28.6.2013, pag. 21 . </note>
ITA
32014D0272
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.9.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 313/30</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/1452 DELLA COMMISSIONE del 3 settembre 2021 che rinnova l'approvazione della sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio come sostanza a basso rischio, in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, e che modifica l'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l'articolo 20, paragrafo 1, in combinato disposto con l'articolo 22, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 1&#176;&#160;settembre 2009 la direttiva 2008/127/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha iscritto la sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le sostanze attive iscritte nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE sono considerate approvate a norma del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 e sono elencate nell'allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'approvazione della sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio indicata nell'allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011, scade il 31&#160;agosto 2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le domande di rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio sono state presentate in conformit&#224; all'articolo&#160;1 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> entro i termini previsti in tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>I richiedenti hanno presentato i fascicoli supplementari richiesti a norma dell'articolo&#160;6 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012. La domanda &#232; stata ritenuta completa dallo Stato membro relatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Lo Stato membro relatore ha elaborato in consultazione con lo Stato membro correlatore un progetto di rapporto valutativo per il rinnovo e il 19&#160;dicembre 2019 lo ha presentato all'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare ("l'Autorit&#224;") e alla Commissione. L'Autorit&#224; ha inoltre reso accessibile al pubblico il fascicolo supplementare sintetico e ha avviato una consultazione pubblica sul progetto di rapporto valutativo per il rinnovo. L'Autorit&#224; ha inoltre trasmesso il progetto di rapporto valutativo per il rinnovo ai richiedenti e agli Stati membri al fine di raccoglierne le osservazioni, che ha successivamente inoltrato alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il 20&#160;aprile 2021 l'Autorit&#224; ha comunicato alla Commissione le sue conclusioni&#160;<a>(<span>6</span>)</a> sulla possibilit&#224; che l'idrogenocarbonato di potassio soddisfi i criteri di approvazione di cui all'articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 5 e il 6&#160;luglio 2021 la Commissione ha presentato una relazione sul rinnovo e un progetto di regolamento relativi all'idrogenocarbonato di potassio al comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato i richiedenti a presentare osservazioni sulle conclusioni dell'Autorit&#224; e, in conformit&#224; all'articolo&#160;14, paragrafo 1, terzo comma, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012, sulla relazione sul rinnovo. I richiedenti hanno presentato le loro osservazioni, che sono state oggetto di un attento esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Per quanto riguarda uno o pi&#249; impieghi rappresentativi di almeno un prodotto fitosanitario contenente la sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio &#232; stato accertato che i criteri di approvazione di cui all'articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 sono soddisfatti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La valutazione dei rischi per il rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio si basa su un numero limitato di impieghi rappresentativi, che tuttavia non limitano gli impieghi per i quali i prodotti fitosanitari contenenti idrogenocarbonato di potassio possono essere autorizzati. &#200; pertanto opportuno non mantenere la restrizione all'uso come fungicida o insetticida.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La Commissione ritiene inoltre che l'idrogenocarbonato di potassio sia una sostanza attiva a basso rischio a norma dell'articolo&#160;22 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009. L'idrogenocarbonato di potassio non &#232; una sostanza potenzialmente pericolosa e soddisfa le condizioni di cui all'allegato II, punto 5.1, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009. &#200; pertanto opportuno rinnovare l'approvazione dell'idrogenocarbonato di potassio come sostanza a basso rischio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) 2021/745 della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a> ha prorogato il periodo di approvazione dell'idrogenocarbonato di potassio fino al 31&#160;agosto 2022, al fine di consentire il completamento della procedura di rinnovo prima della scadenza di tale periodo di approvazione. Tuttavia, dato che &#232; stata presa una decisione sul rinnovo prima della scadenza del periodo di approvazione prorogato, il presente regolamento dovrebbe iniziare ad applicarsi anteriormente a tale data.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva È rinnovata l'approvazione della sostanza attiva idrogenocarbonato di potassio, quale specificata nell'allegato I, come sostanza a basso rischio. Articolo 2 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 L'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è modificato conformemente all'allegato II del presente regolamento. Articolo 3 Entrata in vigore e data di applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1 o novembre 2021. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 settembre 2021 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2008/127/CE della Commissione, del 18 dicembre 2008, recante modifica della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per includervi alcune sostanze attive ( GU L 344 del 20.12.2008, pag. 89 ). ( 3 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione, del 25 maggio 2011, recante disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'elenco delle sostanze attive approvate ( GU L 153 dell'11.6.2011, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, che stabilisce le norme necessarie per l'attuazione della procedura di rinnovo dell'approvazione delle sostanze attive a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari ( GU L 252 del 19.9.2012, pag. 26 ). ( 6 ) Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance potassium hydrogen carbonate : EFSA Journal 2021; 10.2903/j.efsa.2021.6593. Disponibile online all'indirizzo: www.efsa.europa.eu. ( 7 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2021/745 della Commissione, del 6 maggio 2021, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per quanto riguarda la proroga dei periodi di approvazione delle sostanze attive solfato di alluminio e ammonio, silicato di alluminio, beflubutamid, benthiavalicarb, bifenazato, boscalid, carbonato di calcio, captan, biossido di carbonio, cimoxanil, dimetomorf, etefon, estratto di melaleuca alternifolia , famoxadone, residui di distillazione dei grassi, acidi grassi da C7 a C20, flumiossazina, fluoxastrobin, flurocloridone, folpet, formetanato, acido gibberellico, gibberelline, heptamaloxyloglucan, proteine idrolizzate, solfato di ferro, metazaclor, metribuzin, milbemectin, Paecilomyces lilacinus ceppo 251, phenmedipham, fosmet, pirimifosmetile, oli vegetali/olio di colza, idrogenocarbonato di potassio, propamocarb, prothioconazole, sabbia di quarzo, olio di pesce, repellenti olfattivi di origine animale o vegetale/grasso di pecora, s-metolachlor, feromoni di lepidotteri a catena lineare, tebuconazolo e urea ( GU L 160 del 7.5.2021, pag. 89 ). ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Nome comune, numeri d'identificazione</span></p></td><td><p><span>Denominazione IUPAC</span></p></td><td><p><span>Purezza</span><a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p><span>Data di approvazione</span></p></td><td><p><span>Scadenza dell'approvazione</span></p></td><td><p><span>Disposizioni specifiche</span></p></td></tr><tr><td><p>Idrogenocarbonato di potassio</p><p>N.&#160;CAS 298-14-6</p><p>N.&#160;CIPAC 853</p></td><td><p>idrogenocarbonato di potassio</p></td><td><p>990&#160;g/kg</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2021</p></td><td><p>31&#160;ottobre 2036</p></td><td><p>Per l'attuazione dei principi uniformi di cui all'articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tenere conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa all'idrogenocarbonato di potassio, in particolare delle relative appendici I e II.</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Ulteriori dettagli sull'identità e sulle specifiche della sostanza attiva sono contenuti nella relazione sul rinnovo. ALLEGATO II L'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>nella parte A la voce 244 relativa all'idrogenocarbonato di potassio &#232; soppressa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>nella parte D &#232; aggiunta la voce seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Numero</span></p></td><td><p><span>Nome comune, numeri d'identificazione</span></p></td><td><p><span>Denominazione IUPAC</span></p></td><td><p><span>Purezza</span></p></td><td><p><span>Data di approvazione</span></p></td><td><p><span>Scadenza dell'approvazione</span></p></td><td><p><span>Disposizioni specifiche</span></p></td></tr><tr><td><p>"<span>32</span></p></td><td><p>Idrogenocarbonato di potassio</p><p>Numero CAS</p><p>298-14-6</p><p>N.&#160;CIPAC 853</p></td><td><p>Denominazione IUPAC: idrogenocarbonato di potassio</p></td><td><p>990&#160;g/kg</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2021</p></td><td><p>31&#160;ottobre 2036</p></td><td><p>Per l'attuazione dei principi uniformi di cui all'articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tenere conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa all'idrogenocarbonato di potassio, in particolare delle relative appendici I e II.".</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32021R1452
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.3.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 120/213</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia per l’esercizio 2018 — Bilancio rettificativo n. 2 (2019/C 120/44) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2018</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 2</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>SOVVENZIONE DELL&#8217;UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>SOVVENZIONE DELL&#8217;UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>336&#160;818&#160;365</p></td><td><p>&#8211;23&#160;931&#160;649</p></td><td><p>312&#160;886&#160;716</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>336&#160;818&#160;365</span></p></td><td><p><span>&#8211;23&#160;931&#160;649</span></p></td><td><p><span>312&#160;886&#160;716</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTI DI PAESI TERZI (COMPRESI I PAESI EFTA E I PAESI CANDIDATI)</span></p></td></tr><tr><td><p>3 0</p></td><td><p>CONTRIBUTI DEGLI STATI MEMBRI DELL&#8217;ASSOCIAZIONE EUROPEA DI LIBERO SCAMBIO</p></td><td><p>7&#160;817&#160;071,41</p></td><td><p>&#8211;&#160;526&#160;811,41</p></td><td><p>7&#160;290&#160;260</p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>CONTRIBUTI DI PAESI TERZI</p></td><td><p>25&#160;000&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>25&#160;000&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>32&#160;817&#160;071,41</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;526&#160;811,41</span></p></td><td><p><span>32&#160;290&#160;260</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>ALTRI CONTRIBUTI</span></p></td></tr><tr><td><p>4 1</p></td><td><p>CONTRIBUTI DELLO STATO MEMBRO OSPITANTE</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>5</span></p></td><td><p><span>ENTRATE PROVENIENTI DAL FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO DELL&#8217;ISTITUZIONE</span></p></td></tr><tr><td><p>5 2</p></td><td><p>PROVENTI DEI FONDI INVESTITI O PRESTATI, INTERESSI BANCARI E ALTRI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>5 7</p></td><td><p>ALTRI CONTRIBUTI E RESTITUZIONI CONNESSI AL FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO DELLE ISTITUZIONI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>780,66</p></td><td><p>780,66</p></td></tr><tr><td><p>5 9</p></td><td><p>ALTRE ENTRATE PROVENIENTI DALLA GESTIONE AMMINISTRATIVA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>20&#160;558,11</p></td><td><p>20&#160;558,11</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 5 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>21&#160;338,77</span></p></td><td><p><span>21&#160;338,77</span></p></td></tr><tr><td><p><span>6</span></p></td><td><p><span>ECCEDENZA, SALDI</span></p></td></tr><tr><td><p>6 0</p></td><td><p>ECCEDENZA, SALDI</p></td><td><p>4&#160;211&#160;409,52</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>4&#160;211&#160;409,52</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 6 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>4&#160;211&#160;409,52</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>4&#160;211&#160;409,52</span></p></td></tr><tr><td><p><span>7</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTI E RESTITUZIONI CONNESSI ALLE ATTIVIT&#192; OPERATIVE DELL&#8217;ISTITUZIONE</span></p></td></tr><tr><td><p>7 0</p></td><td><p>RIMBORSO DI SOVVENZIONI ALLE COMUNIT&#192; DELLA CONOSCENZA E DELL&#8217;INNOVAZIONE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>95&#160;744,05</p></td><td><p>95&#160;744,05</p></td></tr><tr><td><p>7 1</p></td><td><p>RIMBORSO DI IMPORTI PAGATI CONNESSI ALLE ATTIVIT&#192; OPERATIVE DELL&#8217;ISTITUZIONE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 7 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>95&#160;744,05</span></p></td><td><p><span>95&#160;744,05</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>STANZIAMENTI ANNULLATI</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>STANZIAMENTI ANNULLATI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>373&#160;846&#160;845,93</span></p></td><td><p><span>&#8211;24&#160;341&#160;377,59</span></p></td><td><p><span>349&#160;505&#160;468,34</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2018</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 2</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>PERSONALE IN SERVIZIO</p></td><td><p>4&#160;648&#160;000</p></td><td><p>4&#160;648&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>4&#160;648&#160;000</p></td><td><p>4&#160;648&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SPESE DI ASSUNZIONE</p></td><td><p>36&#160;000</p></td><td><p>36&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>36&#160;000</p></td><td><p>36&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 3</p></td><td><p>MISSIONI</p></td><td><p>260&#160;000</p></td><td><p>260&#160;000</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>35&#160;000</p></td><td><p>295&#160;000</p></td><td><p>295&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 4</p></td><td><p>INFRASTRUTTURE DI CARATTERE MEDICO-SOCIALE</p></td><td><p>133&#160;600</p></td><td><p>133&#160;600</p></td><td><p>&#8211;20&#160;300</p></td><td><p>&#8211;20&#160;300</p></td><td><p>113&#160;300</p></td><td><p>113&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>1 5</p></td><td><p>FORMAZIONE</p></td><td><p>85&#160;000</p></td><td><p>85&#160;000</p></td><td><p>5&#160;000</p></td><td><p>5&#160;000</p></td><td><p>90&#160;000</p></td><td><p>90&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 6</p></td><td><p>PERSONALE ESTERNO E SOSTEGNO LINGUISTICO</p></td><td><p>724&#160;000</p></td><td><p>724&#160;000</p></td><td><p>80&#160;300</p></td><td><p>80&#160;300</p></td><td><p>804&#160;300</p></td><td><p>804&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>1 7</p></td><td><p>RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>3&#160;900</p></td><td><p>3&#160;900</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>3&#160;900</p></td><td><p>3&#160;900</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>5&#160;890&#160;500</span></p></td><td><p><span>5&#160;890&#160;500</span></p></td><td><p><span>100&#160;000</span></p></td><td><p><span>100&#160;000</span></p></td><td><p><span>5&#160;990&#160;500</span></p></td><td><p><span>5&#160;990&#160;500</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>INFRASTRUTTURE E SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>IMMOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>255&#160;200</p></td><td><p>255&#160;200</p></td><td><p>&#8211;16&#160;300</p></td><td><p>&#8211;16&#160;300</p></td><td><p>238&#160;900</p></td><td><p>238&#160;900</p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL&#8217;INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE</p></td><td><p>458&#160;100</p></td><td><p>458&#160;100</p></td><td><p>&#8211;31&#160;400</p></td><td><p>&#8211;31&#160;400</p></td><td><p>426&#160;700</p></td><td><p>426&#160;700</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>39&#160;800</p></td><td><p>39&#160;800</p></td><td><p>&#8211;7&#160;350</p></td><td><p>&#8211;7&#160;350</p></td><td><p>32&#160;450</p></td><td><p>32&#160;450</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>SPESE AMMINISTRATIVE CORRENTI</p></td><td><p>640&#160;350</p></td><td><p>640&#160;350</p></td><td><p>&#8211;&#160;219&#160;000</p></td><td><p>&#8211;&#160;219&#160;000</p></td><td><p>421&#160;350</p></td><td><p>421&#160;350</p></td></tr><tr><td><p>2 4</p></td><td><p>PUBBLICAZIONI, INFORMAZIONI, STUDI E SONDAGGI</p></td><td><p>4&#160;000</p></td><td><p>4&#160;000</p></td><td><p>&#8211;2&#160;000</p></td><td><p>&#8211;2&#160;000</p></td><td><p>2&#160;000</p></td><td><p>2&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 5</p></td><td><p>SPESE PER RIUNIONI</p></td><td><p>350&#160;980</p></td><td><p>350&#160;980</p></td><td><p>&#8211;97&#160;980</p></td><td><p>&#8211;97&#160;980</p></td><td><p>253&#160;000</p></td><td><p>253&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>1&#160;748&#160;430</span></p></td><td><p><span>1&#160;748&#160;430</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;374&#160;030</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;374&#160;030</span></p></td><td><p><span>1&#160;374&#160;400</span></p></td><td><p><span>1&#160;374&#160;400</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 0</p></td><td><p>SOVVENZIONI</p></td><td><p>416&#160;007&#160;945,29</p></td><td><p>358&#160;993&#160;201,51</p></td><td><p>1&#160;196&#160;662,82</p></td><td><p>&#8211;23&#160;677&#160;647,59</p></td><td><p>417&#160;204&#160;608,11</p></td><td><p>335&#160;315&#160;553,92</p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>COMUNIT&#192; DELLA CONOSCENZA E DELL&#8217;INNOVAZIONE</p></td><td><p>2&#160;861&#160;903</p></td><td><p>2&#160;899&#160;760</p></td><td><p>232&#160;300</p></td><td><p>&#8211;&#160;114&#160;500</p></td><td><p>3&#160;094&#160;203</p></td><td><p>2&#160;785&#160;260</p></td></tr><tr><td><p>3 2</p></td><td><p>IMPATTO DELL'EIT</p></td><td><p>2&#160;318&#160;000</p></td><td><p>2&#160;436&#160;160</p></td><td><p>&#8211;&#160;970&#160;000</p></td><td><p>&#8211;&#160;184&#160;200</p></td><td><p>1&#160;348&#160;000</p></td><td><p>2&#160;251&#160;960</p></td></tr><tr><td><p>3 3</p></td><td><p>CAPITOLO&#160;3 3&#160;SEMPLIFICAZIONE, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE</p></td><td><p>139&#160;550</p></td><td><p>261&#160;000</p></td><td><p>&#8211;67&#160;550</p></td><td><p>&#8211;91&#160;000</p></td><td><p>72&#160;000</p></td><td><p>170&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>421&#160;327&#160;398,29</span></p></td><td><p><span>364&#160;590&#160;121,51</span></p></td><td><p><span>391&#160;412,82</span></p></td><td><p><span>&#8211;24&#160;067&#160;347,59</span></p></td><td><p><span>421&#160;718&#160;811,11</span></p></td><td><p><span>340&#160;522&#160;773,92</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>STANZIAMENTI ANNULLATI</span></p></td></tr><tr><td><p>4 0</p></td><td><p>STANZIAMENTI ANNULLATI NON UTILIZZATI NELL'ANNO N</p></td><td><p>28&#160;973&#160;320,43</p></td><td><p>1&#160;617&#160;794,42</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>28&#160;973&#160;320,43</p></td><td><p>1&#160;617&#160;794,42</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>28&#160;973&#160;320,43</span></p></td><td><p><span>1&#160;617&#160;794,42</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>28&#160;973&#160;320,43</span></p></td><td><p><span>1&#160;617&#160;794,42</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>457&#160;939&#160;648,72</span></p></td><td><p><span>373&#160;846&#160;845,93</span></p></td><td><p><span>117&#160;382,82</span></p></td><td><p><span>&#8211;24&#160;341&#160;377,59</span></p></td><td><p><span>458&#160;057&#160;031,54</span></p></td><td><p><span>349&#160;505&#160;468,34</span></p></td></tr></tbody></table>
ITA
32019B0329(44)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.2.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 43/25</p></td></tr></tbody></table> DIRETTIVA DELEGATA (UE) 2022/274 DELLA COMMISSIONE del 13 dicembre 2021 che modifica, adeguandolo al progresso scientifico e tecnico, l'allegato III della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'esenzione relativa all'uso del mercurio in lampade fluorescenti a catodo freddo e lampade fluorescenti con elettrodo esterno per usi speciali (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2011, sulla restrizione dell'uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche ( 1 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 1, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2011/65/UE impone agli Stati membri di garantire che le apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato non contengano le sostanze pericolose elencate nell'allegato II della direttiva stessa. Questa restrizione non riguarda determinate applicazioni oggetto di esenzione di cui all'allegato III della direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche cui si applica la direttiva 2011/65/UE sono elencate nell'allegato I della direttiva stessa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il mercurio &#232; una sostanza soggetta a restrizioni inclusa nell'elenco di cui all'allegato II della direttiva 2011/65/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con decisione 2010/571/UE&#160;<a>(<span>2</span>)</a> la Commissione ha concesso, tra le altre cose<span>,</span> un'esenzione per l'uso del mercurio in lampade fluorescenti a catodo freddo e lampade fluorescenti con elettrodo esterno (CCFL e EEFL) per usi speciali (di seguito "l'esenzione"), elencata attualmente come esenzione alle voci 3 a), 3 b) e&#160;3 c) di cui all'allegato III della direttiva 2011/65/UE. L'esenzione doveva scadere il 21&#160;luglio 2016, conformemente all'articolo&#160;5, paragrafo 2, secondo comma, lettera a), di tale direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L'esenzione riguarda un gruppo eterogeneo di lampade caratterizzate da forme, tecnologie, applicazioni e usi diversi. Il mercurio &#232; utilizzato nel tubo di scarica, che essenziale per convertire l'energia elettrica in luce.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 15&#160;gennaio 2015, ossia entro il termine stabilito all'articolo&#160;5, paragrafo 5, della direttiva 2011/65/UE, la Commissione ha ricevuto una domanda di rinnovo dell'esenzione (di seguito "la domanda di rinnovo"), alla quale &#232; seguita un'ulteriore domanda di rinnovo da parte degli stessi richiedenti nel gennaio 2020. Conformemente all'articolo&#160;5, paragrafo 5, della direttiva 2011/65/UE, l'esenzione resta valida fino all'adozione di una decisione sulla domanda di rinnovo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Dalla valutazione della domanda di rinnovo, che ha tenuto conto della disponibilit&#224; di sostituti e dell'impatto socioeconomico della sostituzione, &#232; emerso che attualmente la sostituzione o l'eliminazione del mercurio nelle applicazioni interessate &#232; tecnicamente impraticabile. La valutazione ha evidenziato tuttavia che i sostituti privi di mercurio a diodo a emissione luminosa (LED) sono disponibili e sono utilizzati come sorgenti luminose nelle nuove apparecchiature emergenti sul mercato. Nell'ambito della valutazione sono stati consultati dei portatori di interessi a norma dell'articolo&#160;5, paragrafo 7, della direttiva 2011/65/UE. Le osservazioni pervenute nel corso di dette consultazioni sono state pubblicate su un apposito sito web.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L'esenzione &#232; coerente con il regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> e pertanto non indebolisce la protezione dell'ambiente e della salute da esso offerta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Anche se in numerose applicazioni le lampade fluorescenti a catodo freddo e le lampade fluorescenti con elettrodo esterno (CCFL e EEFL) sono state rimpiazzate da sostituti privi di mercurio, alcune applicazioni richiedono ancora le CCFL e EEFL per funzionare e per evitare di produrre anticipatamente rifiuti elettrici ed elettronici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno concedere il rinnovo dell'esenzione per tre anni conformemente all'articolo&#160;5, paragrafo 2, primo comma, della direttiva 2011/65/UE unicamente per le lampade usate nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato prima dell'adozione di tale direttiva. Conformemente all'articolo&#160;5, paragrafo 2, primo comma, della direttiva 2011/65/UE, &#232; improbabile che la durata dell'esenzione abbia ripercussioni negative sull'innovazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la direttiva 2011/65/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: Articolo 1 L'allegato III della direttiva 2011/65/UE è modificato conformemente all'allegato della presente direttiva. Articolo 2 1. Gli Stati membri adottano e pubblicano, entro il 30 settembre 2022, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva. Essi comunicano immediatamente alla Commissione il testo di tali disposizioni. Essi applicano tali disposizioni a decorrere dal 1 o ottobre 2022. Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di tale riferimento all'atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono stabilite dagli Stati membri. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni principali di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. Articolo 3 La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Articolo 4 Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. Fatto a Bruxelles, il 13 dicembre 2021 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 174 dell'1.7.2011, pag. 88 . ( 2 ) Decisione 2010/571/UE della Commissione, del 24 settembre 2010, che modifica, adeguandolo al progresso scientifico e tecnico, l'allegato della direttiva 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le esenzioni relative alle applicazioni contenenti piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati o eteri di difenile polibromurato ( GU L 251 del 25.9.2010, pag. 28 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l'autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un'agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE ( GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1 ). ALLEGATO Nell'allegato III della direttiva 2011/65/UE, le voci 3, 3 a), 3 b) e 3 c) sono sostituite dalle seguenti: <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Esenzione</p></td><td><p>Ambito e date di applicazione</p></td></tr><tr><td><p>&#171;3</p></td><td><p>Mercurio in lampade fluorescenti a catodo freddo e lampade fluorescenti con elettrodo esterno (CCFL e EEFL) per usi speciali utilizzate in AEE immesse sul mercato anteriormente al 24&#160;febbraio 2022 e fino ad un massimo di (per lampada):</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>3 a)</p></td><td><p>Lampade corte (&#8804;&#160;500&#160;mm): 3,5&#160;mg</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2025</p></td></tr><tr><td><p>3 b)</p></td><td><p>Lampade medie (&gt;&#160;500&#160;mm e &#8804;&#160;1&#160;500 &#160;mm): 5&#160;mg</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2025</p></td></tr><tr><td><p>3 c)</p></td><td><p>Lampade lunghe (&gt;1&#160;500 &#160;mm): 13&#160;mg</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2025&#187;.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022L0274
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.10.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 257/12</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1757 DELLA COMMISSIONE del 28 settembre 2015 che approva il folpet come principio attivo destinato a essere utilizzato nei biocidi del tipo di prodotto 6 (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi ( 1 ) , in particolare l'articolo 90, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 13 luglio 2009 l'Italia ha ricevuto una domanda a norma dell'articolo 11, paragrafo 1, della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, ai fini dell'iscrizione della sostanza attiva folpet nell'allegato I per l'uso nel tipo di prodotto 6 (preservanti per i prodotti durante lo stoccaggio), come definito nell'allegato V di detta direttiva, che corrisponde al tipo di prodotto 6 quale definito all'allegato V del regolamento (UE) n. 528/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel giugno del 2011 l'Italia ha presentato alla Commissione la relazione di valutazione e le raccomandazioni pertinenti conformemente all'articolo 11, paragrafo 2, della direttiva 98/8/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il parere dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche &#232; stato formulato il 17 giugno 2014&#160;dal comitato sui biocidi tenendo conto delle conclusioni della competente autorit&#224; di valutazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Da tale parere risulta che i biocidi utilizzati per il tipo di prodotto 6 e contenenti folpet possono soddisfare i requisiti di cui all'articolo 5 della direttiva 98/8/CE, subordinatamente al rispetto di talune condizioni d'uso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno approvare il folpet destinato a essere utilizzato nei biocidi del tipo di prodotto 6, subordinatamente al rispetto delle condizioni specifiche di cui all'allegato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Considerato che il folpet soddisfa i criteri relativi alla classificazione come sensibilizzante della pelle di categoria 1 in quanto definito all'allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, gli articoli trattati con folpet o contenenti tale prodotto dovrebbero essere opportunamente etichettati all'atto dell'immissione sul mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente sui biocidi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il folpet è approvato come principio attivo destinato a essere utilizzato nei biocidi del tipo di prodotto 6, fatte salve le specifiche e le condizioni di cui all'allegato. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 28 settembre 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 1998, relativa all'immissione sul mercato dei biocidi ( GU L 123 del 24.4.1998, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all'etichettatura e all'imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 ( GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1 ). ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome comune</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p><p>Numeri di identificazione</p></td><td><p>Grado minimo di purezza del principio attivo<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell'approvazione</p></td><td><p>Tipo di prodotto</p></td><td><p>Condizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p>Folpet</p></td><td><p>Denominazione IUPAC:</p><p>N-(triclorometiltio) ftalimmide</p><p>N. CE: 205-088-6</p><p>N. CAS: 133-07-3</p></td><td><p>940&#160;g/kg</p></td><td><p>1<span>o</span> gennaio 2016</p></td><td><p>31 dicembre 2025</p></td><td><p>6</p></td><td><p>La valutazione del prodotto deve prestare particolare attenzione alle esposizioni, ai rischi e all'efficacia attribuiti agli eventuali usi contemplati dalla domanda di autorizzazione ma non presi in considerazione nella valutazione del rischio, a livello unionale, del principio attivo.</p><p>Le autorizzazioni relative ai biocidi sono soggette alle seguenti condizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>per gli utilizzatori industriali sono stabilite procedure operative sicure e misure organizzative idonee. Qualora l'esposizione non possa essere ridotta a livelli accettabili con altri mezzi, i prodotti sono usati indossando gli opportuni dispositivi di protezione individuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>considerati i rischi per il comparto suolo, le etichette e, se disponibili, le schede di dati di sicurezza dei prodotti autorizzati indicano che &#232; necessario adottare misure atte a proteggere il suolo durante l'applicazione all'esterno delle miscele preservate, per prevenire le perdite e minimizzare le emissioni nell'ambiente, a meno che non venga dimostrato che i rischi possono essere ridotti a livelli accettabili con altri mezzi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>considerati i rischi per il comparto suolo, i prodotti non possono essere autorizzati per la preservazione di miscele destinate a essere applicate all'esterno mediante polverizzazione, a meno che non venga dimostrato che i rischi possono essere ridotti a livelli accettabili.</p></td></tr></tbody></table><p>L'immissione sul mercato degli articoli trattati &#232; subordinata alla condizione seguente:</p><p>il responsabile dell'immissione sul mercato di un articolo trattato con folpet o contenente tale prodotto garantisce che l'etichetta apposta su detto articolo trattato comunichi le informazioni elencate all'articolo 58, paragrafo 3, secondo comma, del regolamento (UE) n. 528/2012.</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) La purezza indicata in questa colonna è il grado minimo di purezza del principio attivo utilizzato per la valutazione a norma dell'articolo 11 della direttiva 98/8/CE. Il principio attivo nel prodotto immesso sul mercato può essere di pari o diversa purezza se ne è stata provata l'equivalenza tecnica con il principio attivo valutato. </note>
ITA
32015R1757
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.2.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 34/30</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/221 DELLA COMMISSIONE dell'8 febbraio 2017 recante duecentocinquantanovesima modifica del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Dà'esh) e di Al-Qaeda LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, del 27 maggio 2002, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Dà'esh) e di Al-Qaeda ( 1 ) , in particolare l'articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e l'articolo 7 bis, paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 figura l'elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche a norma del regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 3 febbraio 2017 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di depennare una persona fisica dall'elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei capitali e delle risorse economiche. Occorre pertanto modificare opportunamente l'allegato I del regolamento (CE) n.&#160;881/2002,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'8 febbraio 2017 Per la Commissione, a nome del presidente Capo facente funzioni del Servizio degli strumenti di politica estera ( 1 ) GU L 139 del 29.5.2002, pag. 9 . ALLEGATO Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 la voce seguente è cancellata dall'elenco «Persone fisiche»: «Gulbuddin Hekmatyar (alias (a) Gulabudin Hekmatyar, (b) Golboddin Hikmetyar, (c) Gulbuddin Khekmatiyar, (d) Gulbuddin Hekmatiar, (e) Gulbuddin Hekhmartyar, (f) Gulbudin Hekmetyar). Data di nascita: 1.8.1949. Luogo di nascita: provincia di Kunduz, Afghanistan. Nazionalità: afgana. Altre informazioni: (a) appartiene alla tribù Kharoti; (b) si ritiene che nel gennaio 2011 si trovasse nella zona di frontiera tra Afghanistan e Pakistan; (c) il nome del padre è Ghulam Qader. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis , paragrafo 4, lettera b): 20.2.2003.»
ITA
32017R0221
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.5.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 185/1</p></td></tr></tbody></table> Dichiarazione sul regolamento (UE) 2021/695 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 aprile 2021, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione Orizzonte Europa e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n. 1290/2013 e (UE) n. 1291/2013 ( 1 ) (2021/C 185/01) Dichiarazione politica comune sul riutilizzo dei fondi disimpegnati nell’ambito di Orizzonte Europa Nella dichiarazione comune sul riutilizzo dei fondi disimpegnati nell’ambito del programma di ricerca ( 2 ) , il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno convenuto di ricostituire a beneficio del programma di ricerca, nel periodo 2021-2027, stanziamenti d’impegno fino a un importo massimo di 0,5 miliardi di EUR (a prezzi 2018), corrispondente ai disimpegni risultanti dall’inesecuzione totale o parziale di progetti appartenenti al programma quadro «Orizzonte Europa» o al programma precedente «Orizzonte 2020» ( 3 ) , come previsto all’articolo 15, paragrafo 3, del regolamento finanziario. Fatti salvi i poteri dell’autorità di bilancio e i poteri della Commissione di dare esecuzione al bilancio, il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione convengono che la ripartizione indicativa di tale importo sarà la seguente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>300&#160;000&#160;000 EUR a prezzi costanti 2018 per il polo tematico &#171;Digitale, industria e spazio&#187;, in particolare per la ricerca quantistica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>100&#160;000&#160;000 EUR a prezzi costanti 2018 per il polo tematico &#171;Clima, energia e mobilit&#224;&#187;, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>100&#160;000&#160;000 EUR a prezzi costanti 2018 per il polo tematico &#171;Cultura, creativit&#224; e societ&#224; inclusiva&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Dichiarazione della Commissione sul considerando 47 La Commissione intende dare esecuzione al bilancio dell'Acceleratore del CEI in modo da garantire che il sostegno sotto forma di sole sovvenzioni fornito alle PMI, comprese le start-up, corrisponda a quello previsto nell'ambito del bilancio dello strumento per le PMI del programma Orizzonte 2020, conformemente ai termini stabiliti all'articolo 48, paragrafo 1, e al considerando 47 del regolamento che istituisce Orizzonte Europa. Dichiarazione della Commissione sull'articolo 6 Su richiesta, la Commissione intende procedere ad uno scambio di opinioni con la commissione competente del Parlamento europeo su: i) l'elenco dei candidati a potenziali partenariati, sulla base degli articoli 185 e 187 del TFUE, che saranno oggetto di valutazioni d'impatto (iniziali); ii) l'elenco delle possibili missioni individuate dai comitati di missione; iii) i risultati del piano strategico prima della sua adozione formale, e iv) presenterà e condividerà documenti relativi ai programmi di lavoro. Dichiarazione della Commissione sull'etica/ricerca sulle cellule staminali — Articolo 19 Per il programma quadro Orizzonte Europa, la Commissione europea propone di mantenere lo stesso quadro di riferimento etico del Settimo programma quadro per decidere in merito al finanziamento della ricerca sulle cellule staminali embrionali umane. La Commissione europea propone di mantenere questo quadro etico in quanto, in base all'esperienza maturata, ha consentito di sviluppare un approccio responsabile in un settore scientifico molto promettente e ha dimostrato di funzionare adeguatamente nell'ambito di un programma di ricerca al quale partecipano ricercatori di molti paesi in cui vigono normative alquanto diverse. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>La decisione in merito al programma quadro Orizzonte Europa esclude esplicitamente tre ambiti di ricerca dal finanziamento dell'Unione:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le attivit&#224; di ricerca finalizzate alla clonazione umana a fini riproduttivi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le attivit&#224; di ricerca volte a modificare il patrimonio genetico degli esseri umani che potrebbero rendere ereditarie tali alterazioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le attivit&#224; di ricerca volte a creare embrioni umani soltanto a fini di ricerca o per l'approvvigionamento di cellule staminali, anche mediante il trasferimento di nuclei di cellule somatiche.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Non &#232; fornito alcun finanziamento alle attivit&#224; di ricerca vietate in tutti gli Stati membri. Non &#232; fornito alcun finanziamento in uno Stato membro a un'attivit&#224; di ricerca che sia ivi proibita.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span>La decisione concernente Orizzonte Europa e le disposizioni per il quadro etico che disciplinano il finanziamento dell'Unione della ricerca sulle cellule staminali embrionali umane non comportano in nessun modo un giudizio di valore sul quadro normativo o etico che disciplina tali ricerche negli Stati membri.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span>Negli inviti a presentare proposte, la Commissione europea non richiede esplicitamente l'utilizzo di cellule staminali embrionali umane. La decisione di utilizzare cellule staminali umane, adulte o embrionali, spetta ai ricercatori in funzione degli obiettivi che intendono conseguire. Nella pratica, la parte pi&#249; cospicua dei fondi dell'Unione per la ricerca sulle cellule staminali &#232; destinata all'utilizzo di cellule staminali adulte e non vi &#232; motivo che la situazione cambi sostanzialmente nell'ambito di Orizzonte Europa.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span>Ciascun progetto che preveda l'utilizzazione di cellule staminali embrionali umane deve superare una valutazione scientifica nell'ambito della quale esperti scientifici indipendenti del settore esaminano la necessit&#224; di utilizzare questo tipo di cellule staminali per conseguire gli obiettivi scientifici perseguiti.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>6.</p></td><td><span>Le proposte che superano la valutazione scientifica sono poi sottoposte a un rigoroso esame etico organizzato dalla Commissione europea. In tale esame etico si tiene conto dei principi contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e nelle pertinenti convenzioni internazionali come la Convenzione del Consiglio d'Europa sui diritti umani e la biomedicina, firmata a Oviedo il 4&#160;aprile 1997, e i suoi protocolli aggiuntivi e la Dichiarazione universale sul genoma umano e i diritti umani adottata dall'UNESCO. L'esame etico &#232; utile anche per accertare che le proposte rispettino le norme dei paesi in cui saranno effettuate le ricerche in questione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>7.</p></td><td><span>In determinati casi l'esame etico pu&#242; essere effettuato nel corso del progetto.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>8.</p></td><td><span>Tutti i progetti che comportano l'utilizzo di cellule staminali embrionali umane devono ottenere l'approvazione dei comitati etici nazionali o locali responsabili, prima dell'avvio dei lavori. Tutte le norme e le procedure nazionali devono essere rispettate, anche in materia di consenso genitoriale, assenza di incentivi finanziari, ecc. Si controller&#224; anche se il progetto contiene riferimenti a misure in materia di licenze e controllo che devono essere adottate dalle autorit&#224; competenti dello Stato membro in cui si svolge la ricerca.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>9.</p></td><td><span>Le proposte che superano la valutazione scientifica, gli esami etici nazionali o locali e l'esame etico europeo saranno sottoposte, caso per caso, all'approvazione degli Stati membri che si riuniscono sotto forma di comitato operante a norma della procedura d'esame. I progetti che comportano l'utilizzo di cellule staminali embrionali umane e che non ottengono l'approvazione degli Stati membri non beneficeranno di finanziamenti.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>10.</p></td><td><span>La Commissione europea continuer&#224; a operare per rendere ampiamente accessibili a tutti i ricercatori i risultati della ricerca sulle cellule staminali finanziata dall'Unione, a vantaggio dei pazienti di tutti i paesi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>11.</p></td><td><span>La Commissione europea sosterr&#224; le azioni e le iniziative che contribuiscono al coordinamento e alla razionalizzazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali umane secondo un approccio etico responsabile. In particolare la Commissione continuer&#224; a dare il proprio sostegno a favore di un registro europeo delle linee cellulari staminali embrionali umane. Il sostegno a favore di tale registro consentir&#224; di monitorare le cellule staminali embrionali umane esistenti in Europa e di ottimizzarne l'utilizzo da parte dei ricercatori, contribuendo al contempo a evitare inutili derivazioni di nuove linee cellulari staminali.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>12.</p></td><td><span>La Commissione europea manterr&#224; le pratiche attuali e non presenter&#224; al comitato operante a norma della procedura d'esame proposte di progetti comprendenti attivit&#224; di ricerca che prevedono la distruzione di embrioni umani, anche se finalizzata alla produzione di cellule staminali. Il mancato finanziamento di questa fase della ricerca non impedir&#224; all'Unione di finanziare fasi successive che comportano l'uso di cellule staminali embrionali umane.</span></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) GU L 170 del 12.5.2021, pag. 1 . ( 2 ) GU C 444 I del 22.12.2020, pag. 3 . ( 3 ) Regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) — Orizzonte 2020 e abroga la decisione n. 1982/2006/CE ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 104 ). </note>
ITA
32021C0512(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.7.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 195/18</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/1251 DEL CONSIGLIO del 15 luglio 2019 sulla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di consiglio internazionale dello zucchero con riguardo alla proroga dell'accordo internazionale sullo zucchero del 1992 IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 207, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo internazionale sullo zucchero del 1992&#160;<a>(<span>1</span>)</a> (&#171;accordo&#187;) &#232; stato concluso con decisione 92/580/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ed &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;gennaio 1993. &#200; stato concluso per un periodo di tre anni fino al 31&#160;dicembre 1995 e, da allora, &#232; stato regolarmente prorogato per periodi successivi di due anni. Prorogato da ultimo con decisione del consiglio internazionale dello zucchero nel dicembre 2017, l'accordo resta in vigore fino al 31&#160;dicembre 2019.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 45, paragrafo 2, dell'accordo, il consiglio internazionale dello zucchero pu&#242; prorogare l'accordo per periodi successivi non superiori a due anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nel corso della sua 55 seduta, che si terr&#224; il 19&#160;luglio 2019, il consiglio internazionale dello zucchero decider&#224; in merito alla proroga dell'accordo fino al&#160;31&#160;dicembre 2021.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nel corso della 55<span>a</span> seduta, prima di adottare la decisione sulla proroga dell'accordo, il consiglio internazionale dello zucchero voter&#224; inoltre una proposta, presentata dall'Unione, di modifica dell'accordo per quanto riguarda le norme sul contributo finanziario all'Organizzazione internazionale dello zucchero.&#160;Tale proposta &#232; il risultato dei negoziati condotti dalla Commissione in linea con un'autorizzazione del Consiglio ad avviare negoziati, a nome dell'Unione, e segnatamente con la decisione (UE) 2017/2242 del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L'eventuale reiezione della proposta di modifica dell'accordo sarebbe in contrasto con gli obiettivi dell'Unione di modernizzare l'accordo e metterebbe cos&#236; in discussione i vantaggi connessi ad una proroga dell'accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di consiglio internazionale dello zucchero con riguardo alla proroga dell'accordo.&#160;Tale proroga &#232; nell'interesse dell'Unione, qualora fosse raggiunto un accordo anche sulla sua modifica,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di consiglio internazionale dello zucchero è quella di votare a favore della proroga dell'accordo internazionale sullo zucchero del 1992 per un ulteriore periodo massimo di due anni, fino al 31 dicembre 2021. Tuttavia, a meno che il consiglio internazionale dello zucchero non approvi la proposta dell'Unione di modificare l'accordo per quanto riguarda le norme sul contributo finanziario all'Organizzazione internazionale dello zucchero, la Commissione si opporrà all'adozione di una decisione per consensus in merito alla proroga dell'accordo internazionale sullo zucchero del 1992 e si asterrà da qualsiasi votazione successiva su tale questione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, il 15 luglio 2019 Per il Consiglio Il presidente J. LEPPÄ <note> ( 1 ) GU L 379 del 23.12.1992, pag. 16 . ( 2 ) Decisione 92/580/CEE del Consiglio, del 13 novembre 1992, relativa alla firma e alla conclusione dell'accordo internazionale sullo zucchero del 1992 ( GU L 379 del 23.12.1992, pag. 15 ). ( 3 ) Decisione (UE) 2017/2242 del Consiglio, del 30 novembre 2017, che autorizza l'avvio di negoziati per modificare l'accordo internazionale sullo zucchero del 1992 ( GU L 322 del 7.12.2017, pag. 29 ). </note>
ITA
32019D1251
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.9.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 243/14</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2016/1637 DEL COMITATO POLITICO E DI SICUREZZA del 6 settembre 2016 relativa all'avvio del contributo dell'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA) all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche (EUNAVFOR MED/4/2016) IL COMITATO POLITICO E DI SICUREZZA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 38, vista la decisione (PESC) 2015/778 del Consiglio, del 18 maggio 2015, relativa a un'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA) ( 1 ) , in particolare l'articolo 2 ter e l'articolo 6, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione (PESC) 2016/993 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, che ha modificato la decisione (PESC) 2015/778, ha inserito l'articolo 2&#160;<span>ter</span> in detta decisione per aggiungere a EUNAVFOR MED operazione SOPHIA un compito di sostegno che consiste nel contribuire alla condivisione di informazioni e all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma del paragrafo 2 di detto articolo 2&#160;<span>ter</span> della decisione (PESC) 2015/778, qualora il comitato politico e di sicurezza determini che le pertinenti condizioni sono soddisfatte, EUNAVFOR MED operazione SOPHIA inizia, nella convenuta zona di operazione, a contribuire all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche mediante ispezioni sulle imbarcazioni dirette in Libia o provenienti da tale paese laddove vi siano fondati motivi di ritenere che tali imbarcazioni trasportino armi o materiale connesso da o verso la Libia, direttamente o indirettamente, in violazione dell'embargo sulle armi nei confronti della Libia, nonch&#233; attraverso gli interventi opportuni per sequestrare e smaltire tali prodotti, anche al fine di deviare tali imbarcazioni e i loro equipaggi verso un porto adatto al fine di facilitare tale smaltimento, con il consenso dello Stato di approdo e in conformit&#224; delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui l'UNSCR 2292 (2016).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il comandante dell'operazione dell'UE ha assicurato al comitato politico e di sicurezza che le condizioni necessarie per avviare tale compito di sostegno sono state soddisfatte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>EUNAVFOR MED operazione SOPHIA dovrebbe essere pertanto autorizzata a iniziare, nella convenuta zona di operazione, a contribuire all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche come previsto da detto articolo 2&#160;<span>ter</span> della decisione (PESC) 2015/778.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 5 del protocollo n. 22 sulla posizione della Danimarca, allegato al trattato sull'Unione europea e al trattato sul funzionamento dell'Unione europea, la Danimarca non partecipa all'elaborazione e all'attuazione di decisioni e azioni dell'Unione che hanno implicazioni nel settore della difesa,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 EUNAVFOR MED operazione SOPHIA inizia, nella convenuta zona di operazione, a contribuire all'attuazione dell'embargo delle Nazioni Unite sulle armi in alto mare al largo delle coste libiche come previsto dall'articolo 2 ter della decisione (PESC) 2015/778. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, il 6 settembre 2016 Per il comitato politico e di sicurezza Il president W. STEVENS <note> ( 1 ) GU L 122 del 19.5.2015, pag. 31 . ( 2 ) Decisione (PESC) 2016/993 del Consiglio, del 20 giugno 2016, che modifica la decisione (PESC) 2015/778, relativa a un'operazione militare dell'Unione europea nel Mediterraneo centromeridionale (EUNAVFOR MED operazione SOPHIA) ( GU L 162 del 21.6.2016, pag. 18 .) </note>
ITA
32016D1637
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.1.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 22/12</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/157 DELLA COMMISSIONE del 23 gennaio 2023 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 per quanto riguarda il riferimento al certificato e all’autocertificazione dei piccoli produttori indipendenti di bevande alcoliche nel documento amministrativo elettronico semplificato LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la direttiva 92/83/CEE del Consiglio, del 19 ottobre 1992, relativa all’armonizzazione delle strutture delle accise sull’alcole e sulle bevande alcoliche ( 1 ) , in particolare l’articolo 23 bis , paragrafo 4, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;23&#160;<span>bis</span>, paragrafi&#160;1 e&#160;2, della direttiva 92/83/CEE, gli Stati membri forniscono, su richiesta, un certificato annuale ai piccoli produttori indipendenti stabiliti nel loro territorio e consentono loro di utilizzare un&#8217;autocertificazione per confermare la loro produzione annuale totale e il rispetto dei criteri stabiliti nella suddetta direttiva. Il regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> specifica le informazioni da includere nel documento amministrativo e nel documento di accompagnamento semplificato che devono fare riferimento al certificato o all&#8217;autocertificazione di cui sopra per la circolazione di merci a norma del capo IV o V della direttiva 2008/118/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La direttiva 2008/118/CE &#232; stata sostituita dalla direttiva (UE) 2020/262&#160;<a>(<span>4</span>)</a> con effetto dal 13&#160;febbraio 2023. Il sistema informatizzato (il &#171;sistema informatizzato&#187;) di cui all&#8217;articolo&#160;1 della decisione (UE) 2020/263 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a> &#232; applicato per controllare i movimenti dei prodotti sottoposti ad accisa in regime di sospensione dall&#8217;accisa di cui all&#8217;articolo&#160;3, punto 6), della direttiva (UE) 2020/262. La direttiva (UE) 2020/262 estende l&#8217;uso del sistema informatizzato al controllo dei prodotti sottoposti ad accisa immessi in consumo nel territorio di uno Stato membro e poi trasportati verso il territorio di un altro Stato membro per esservi consegnati per scopi commerciali, come previsto al capo V, sezione 2, della direttiva (UE) 2020/262. Fino al 13&#160;febbraio 2023 si applica il regolamento (CEE) n.&#160;3649/92 della Commissione&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, in base al quale tali movimenti avvengono sotto la scorta di un documento in formato cartaceo, il documento di accompagnamento semplificato. Con effetto da tale data, il regolamento (CEE) n.&#160;3649/92 &#232; abrogato dal regolamento delegato (UE) 2022/1636 della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, e tali movimenti devono avvenire sotto la scorta di un documento amministrativo elettronico semplificato che lo speditore presenta servendosi del sistema informatizzato. A decorrere da tale data, per motivi di chiarezza i riferimenti alla direttiva 2008/118/CE contenuti nel regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 dovrebbero essere sostituiti da riferimenti alla direttiva (UE) 2020/262 e i riferimenti al documento di accompagnamento semplificato dovrebbero essere soppressi nel regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La struttura e il contenuto dei documenti amministrativi elettronici scambiati con il sistema informatizzato sono stabiliti nel regolamento (CE) n.&#160;684/2009 della Commissione&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, che &#232; sostituito dal regolamento delegato (UE) 2022/1636 con effetto dal 13&#160;febbraio 2023. Pertanto, per motivi di chiarezza, i riferimenti al regolamento (CE) n.&#160;684/2009 contenuti nel regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 dovrebbero essere sostituiti da riferimenti al regolamento delegato (UE) 2022/1636.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Poich&#233; l&#8217;ampliamento dell&#8217;uso del sistema informatizzato stabilito nella direttiva (UE) 2020/262 deve applicarsi a decorrere dal 13&#160;febbraio 2023, l&#8217;applicazione del presente regolamento dovrebbe essere rinviata a tale data.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato delle accise,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;2 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il titolo &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;2</p><p>&#8220;Riferimento al certificato nei documenti amministrativi per la circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa&#8221;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la parte introduttiva &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>&#8220;Ai fini del riferimento al certificato nei documenti amministrativi di cui agli articoli 20, 26, 36 e&#160;38 della direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio<a>&#160;(<span>*1</span>)</a>, le informazioni da includere nei documenti suddetti come indicato all&#8217;allegato I, tabella 1, del regolamento delegato (UE) 2022/1636 della Commissione<a>&#160;(<span>*2</span>)</a> sono le seguenti:</p><p><a>(<span>*1</span>)</a>&#160;&#160;Direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio, del 19&#160;dicembre 2019, che stabilisce il regime generale delle accise (rifusione) (<a>GU&#160;L&#160;58 del 27.2.2020, pag.&#160;4</a>)."</p><p><a>(<span>*2</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento delegato (UE) 2022/1636 della Commissione, del 5&#160;luglio 2022, che integra la direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio stabilendo la struttura e il contenuto dei documenti scambiati nell&#8217;ambito della circolazione di prodotti sottoposti ad accisa e stabilendo una soglia per le perdite dovute alla natura dei prodotti (<a>GU&#160;L&#160;247 del 23.9.2022, pag.&#160;2</a>).&#8221;;"</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;3 &#232; soppresso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;5 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il titolo &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;5</p><p>&#8220;Requisiti per la compilazione dei documenti amministrativi in caso di autocertificazione per la circolazione dei prodotti sottoposti ad accisa&#8221;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>al paragrafo 1, la parte introduttiva &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>&#8220;1. Nei documenti amministrativi di cui agli articoli 20, 26, 36 e&#160;38 della direttiva (UE) 2020/262, lo stato dei piccoli produttori indipendenti &#232; dichiarato nella casella 17&#160;l, come indicato nell&#8217;allegato I, tabella 1, del regolamento delegato (UE) 2022/1636, con la dicitura seguente: &#8216;<span>Si certifica che il prodotto descritto &#232; stato fabbricato da&#8217;</span> seguito, se del caso, da una delle diciture seguenti:&#8221;&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#8220;3.&#160;&#160;&#160;La produzione annuale di bevande alcoliche dei piccoli produttori indipendenti &#232; dichiarata nella casella 17n del documento amministrativo di cui all&#8217;allegato I, tabella 1, del regolamento delegato (UE) n.&#160;2022/1636. La quantit&#224; &#232; indicata in ettolitri, tranne nel caso dell&#8217;alcole etilico, che &#232; indicato in ettolitri di alcole puro.&#8221;&#8221;</p></div>;</td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;6 &#232; soppresso.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 13 febbraio 2023. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 23 gennaio 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 316 del 31.10.1992, pag. 21 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2021/2266 della Commissione, del 17 dicembre 2021, recante modalità di applicazione della direttiva 92/83/CEE del Consiglio per quanto riguarda la certificazione e l’autocertificazione dei piccoli produttori indipendenti di bevande alcoliche ai fini delle accise ( GU L 455 del 20.12.2021, pag. 26 ). ( 3 ) Direttiva 2008/118/CE del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativa al regime generale delle accise e che abroga la direttiva 92/12/CEE ( GU L 9 del 14.1.2009, pag. 12 ). ( 4 ) Direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio, del 19 dicembre 2019, che stabilisce il regime generale delle accise ( GU L 58 del 27.2.2020, pag. 4 ). ( 5 ) Decisione (UE) 2020/263 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 gennaio 2020, relativa all’informatizzazione dei movimenti e dei controlli dei prodotti soggetti ad accisa ( GU L 58 del 27.2.2020, pag. 43 ). ( 6 ) Regolamento (CEE) n. 3649/92 della Commissione, del 17 dicembre 1992, sul documento di accompagnamento semplificato per la circolazione intracomunitaria dei prodotti soggetti ad accisa e immessi in consumo nello Stato membro di partenza ( GU L 369 del 18.12.1992, pag. 17 ). ( 7 ) Regolamento delegato (UE) 2022/1636 della Commissione, del 5 luglio 2022, che integra la direttiva (UE) 2020/262 del Consiglio stabilendo la struttura e il contenuto dei documenti scambiati nell’ambito della circolazione di prodotti sottoposti ad accisa e stabilendo una soglia per le perdite dovute alla natura dei prodotti ( GU L 247 del 23.9.2022, pag. 2 ). ( 8 ) Regolamento (CE) n. 684/2009 della Commissione, del 24 luglio 2009, recante modalità di attuazione della direttiva 2008/118/CE del Consiglio per quanto riguarda le procedure informatizzate relative alla circolazione di prodotti sottoposti ad accisa in sospensione dall’accisa ( GU L 197 del 29.7.2009, pag. 24 ). </note>
ITA
32023R0157
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.1.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 23/16</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/53 DELLA COMMISSIONE del 22 gennaio 2021 che modifica il regolamento (CE) n. 1210/2003 del Consiglio relativo a talune specifiche restrizioni alle relazioni economiche e finanziarie con l'Iraq LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1210/2003 del Consiglio, del 7 luglio 2003, relativo a talune specifiche restrizioni alle relazioni economiche e finanziarie con l'Iraq e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 2465/1996 ( 1 ) , in particolare l'articolo 11, lettera b), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'allegato IV del regolamento (CE) n. 1210/2003 elenca le persone fisiche e giuridiche, gli organismi o le entit&#224; associati al regime dell'ex presidente Saddam Hussein a cui si applica il congelamento dei fondi e delle risorse economiche e il divieto di mettere a disposizione fondi o risorse economiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 18 gennaio 2021 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di depennare due persone dall'elenco delle persone e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei fondi e delle risorse economiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza l'allegato IV del regolamento (CE) n. 1210/2003,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato IV del regolamento (CE) n. 1210/2003 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 22 gennaio 2021 Per la Commissione A nome della presidente Direttore generale Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei capitali ( 1 ) GU L 169 dell'8.7.2003, pag. 6 . ALLEGATO Nell'allegato IV del regolamento (CE) n. 1210/2003 sono soppresse le seguenti voci: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;31.</p></td><td><p>NOME: Zuhair Talib Abd-al-Sattar Al-Naqib. DATA E LUOGO DI NASCITA: 1948 circa. CITTADINANZA: irachena. FONTE: RISOLUZIONE 1483 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU: Direttore dei Servizi segreti militari&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;33.</p></td><td><p>NOME: Amir Rashid Muhammad Al-Ubaidi. DATA DI NASCITA/LUOGO DI NASCITA: 1939, Bagdad. CITTADINANZA: Irachena. FONTE: RISOLUZIONE 1483 DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU: Ministro del petrolio (1996-2003); Capo dell'Organizzazione per l'industrializzazione militare, inizio anni '90&#187;.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021R0053
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.12.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 311/37</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE, Euratom) 2019/1963 DELLA COMMISSIONE del 17 ottobre 2019 che stabilisce le norme di attuazione in materia di sicurezza industriale per quanto riguarda i contratti di appalto classificati LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 249, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 106, vista la decisione (UE, Euratom) 2015/443 della Commissione, del 13 marzo 2015, sulla sicurezza nella Commissione ( 1 ) , vista la decisione (UE, Euratom) 2015/444 della Commissione, del 13 marzo 2015, sulle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE ( 2 ) , vista la decisione (UE, Euratom) 2017/46 della Commissione, del 10 gennaio 2017, sulla sicurezza dei sistemi di comunicazione e informazione della Commissione europea ( 3 ) , previa consultazione del gruppo di esperti in materia di sicurezza della Commissione a norma dell’articolo 41, paragrafo 5, della decisione (UE, Euratom) 2015/444, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Gli articoli 41, 42, 47 e 48 della decisione (UE, Euratom) 2015/444 prevedono che siano stabilite disposizioni pi&#249; dettagliate a integrazione e supporto del capo 6 della medesima decisione mediante norme di attuazione in materia di sicurezza industriale per disciplinare aspetti quali la procedura di appalto, la conclusione di contratti classificati, il nulla osta di sicurezza delle imprese, il nulla osta di sicurezza del personale, le visite e la trasmissione e il trasporto delle informazioni classificate UE (ICUE).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La decisione (UE, Euratom) 2015/444 stabilisce che l&#8217;attuazione dei contratti classificati avvenga in stretta collaborazione con l&#8217;autorit&#224; di sicurezza nazionale, l&#8217;autorit&#224; di sicurezza designata o qualsiasi altra autorit&#224; competente degli Stati membri interessati. Gli Stati membri hanno convenuto di provvedere affinch&#233; qualsiasi soggetto sotto la loro giurisdizione che pu&#242; ottenere o produrre informazioni classificate provenienti dalla Commissione sia in possesso di un nulla osta di sicurezza adeguato e sia in grado di assicurare la protezione di sicurezza del livello adeguato, equivalente a quella accordata dalle norme di sicurezza del Consiglio dell&#8217;Unione europea per proteggere le informazioni classificate UE che recano un contrassegno di classifica corrispondente, secondo quanto previsto dall&#8217;accordo tra gli Stati membri dell&#8217;Unione europea, riuniti in sede di Consiglio, sulla protezione delle informazioni classificate scambiate nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione europea (2011/C 202/05)&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il Consiglio, la Commissione e l&#8217;Alta rappresentante dell&#8217;Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno convenuto di garantire la massima coerenza nell&#8217;applicazione delle norme di sicurezza relative alla protezione delle ICUE tenendo conto allo stesso tempo delle loro specifiche esigenze istituzionali e organizzative, conformemente alle dichiarazioni allegate al verbale della sessione del Consiglio in cui &#232; stata adottata la decisione 2013/488/UE del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a> sulle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le norme di attuazione della Commissione in materia di sicurezza industriale per quanto riguarda i contratti classificati dovrebbero pertanto garantire anche la massima coerenza e tenere conto degli orientamenti sulla sicurezza industriale approvati dal comitato per la sicurezza del Consiglio il 13 dicembre 2016 e degli articoli 7 e 22 della direttiva 2009/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 4 maggio 2016 la Commissione ha adottato una decisione&#160;<a>(<span>7</span>)</a> che abilita il membro della Commissione responsabile per le questioni di sicurezza ad adottare, a nome della Commissione e sotto la sua responsabilit&#224;, le norme di attuazione a norma dell&#8217;articolo 60 della decisione (UE, Euratom) 2015/444,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: CAPO 1 DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Oggetto e ambito di applicazione 1. La presente decisione stabilisce le norme di attuazione in materia di sicurezza industriale per quanto riguarda i contratti di appalto classificati a supporto dell’attuazione della decisione (UE, Euratom) 2015/444, in particolare il capo 6 della medesima. 2. La presente decisione stabilisce requisiti specifici per garantire la protezione delle informazioni classificate UE (ICUE) da parte degli operatori economici nella fase precontrattuale, lungo tutto il ciclo di vita dei contratti classificati conclusi dalla Commissione europea e per i subcontratti conclusi da contraenti della Commissione. 3. La presente decisione riguarda le informazioni classificate ai seguenti livelli: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>RESTREINT UE/EU RESTRICTED;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>SECRET UE/EU SECRET.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Responsabilità in seno alla Commissione 1. Nell’ambito delle responsabilità descritte nel regolamento finanziario ( 8 ) , ciascun ordinatore dell’autorità contraente della Commissione garantisce che il contratto classificato faccia riferimento alle norme minime di sicurezza industriale di cui al capo 6 della decisione (UE, Euratom) 2015/444 e alle presenti norme di attuazione e, se del caso, al bando di gara o all’invito a presentare offerte, e che tali norme minime siano rispettate nel corso dell’attuazione. 2. A tal fine, in tutte le fasi, l’ordinatore interessato chiede il parere dell’autorità di sicurezza della Commissione sulle questioni riguardanti gli elementi di sicurezza del contratto, programma o progetto classificato e informa il responsabile locale della sicurezza in merito ai contratti conclusi. La decisione sul livello di classifica di determinate materie spetta all’autorità contraente ed è presa tenendo in debito conto la guida alle classifiche di sicurezza. 3. Nel rispetto dei requisiti delle presenti norme di attuazione, l’autorità di sicurezza della Commissione collabora strettamente con le autorità di sicurezza nazionali (NSA) e le autorità di sicurezza designate (DSA) degli Stati membri interessati, in particolare per quanto riguarda il nulla osta di sicurezza delle imprese (FCS) e il nulla osta di sicurezza del personale (PSC), la procedura relativa alle visite e i programmi di trasporto. CAPO 2 GESTIONE DELLE GARE D’APPALTO PER I CONTRATTI CLASSIFICATI Articolo 3 Principi di base 1. I contratti classificati sono aggiudicati esclusivamente a operatori economici registrati in uno Stato membro o a operatori economici registrati in un paese terzo o istituiti da un’organizzazione internazionale, purché il paese terzo o l’organizzazione internazionale abbiano concluso un accordo sulla sicurezza delle informazioni con l’Unione europea o un accordo amministrativo con la Commissione ( 9 ) . 2. Prima di pubblicare l’invito a presentare offerte per un contratto classificato, l’autorità contraente determina la classifica di sicurezza delle informazioni che potrebbero essere fornite agli offerenti. L’autorità contraente determina anche la classifica di sicurezza massima delle informazioni generate durante l’esecuzione del contratto, del programma o del progetto, o almeno il volume e il tipo delle informazioni che si prevede di produrre o trattare e stabilisce la necessità di un sistema di comunicazione e informazione (CIS) classificato. 3. L’autorità contraente provvede affinché i bandi di gara relativi a contratti classificati forniscano informazioni sugli obblighi specifici di sicurezza connessi alle informazioni classificate. L’allegato I contiene il modello delle informazioni da includere nel bando di gara. 4. L’autorità contraente provvede affinché le informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED, CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET siano comunicate agli offerenti solo dopo che questi ultimi abbiano firmato l’impegno alla non divulgazione, che li obbliga a trattare e proteggere le ICUE a norma della decisione (UE, Euratom) 2015/444 e delle relative norme di attuazione. 5. Tutti i contraenti tenuti a trattare o conservare informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET nelle loro strutture, nel corso dell’esecuzione del contratto classificato stesso o nella fase precontrattuale, devono essere in possesso dell’FSC al livello richiesto. Di seguito sono indicate le tre situazioni che possono presentarsi nella fase di gara relativa ad un contratto classificato che comporta ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nessun accesso alle ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET nella fase di gara:</p><p>se il bando di gara o l&#8217;invito a presentare offerte riguarda un contratto che comporter&#224; ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET, ma l&#8217;offerente non sar&#224; tenuto a trattare dette informazioni nella fase di gara, il mancato possesso da parte dell&#8217;offerente dell&#8217;FSC al livello richiesto non determina l&#8217;esclusione dalla procedura di presentazione dell&#8217;offerta;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>accesso alle ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET nei locali dell&#8217;autorit&#224; contraente nella fase di gara:</p><p>l&#8217;accesso &#232; consentito al personale dell&#8217;offerente che sia in possesso del PSC al livello richiesto e che abbia necessit&#224; di conoscere. Prima di concedere l&#8217;accesso, l&#8217;autorit&#224; contraente verifica presso l&#8217;NSA/DSA competente, tramite l&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione, se in questa fase l&#8217;FSC &#232; richiesto anche a norma delle disposizioni legislative e regolamentari nazionali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>trattamento o conservazione delle ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET nei locali dell&#8217;offerente nella fase di gara:</p><p>se il bando di gara o l&#8217;invito a presentare offerte impone agli offerenti di trattare o conservare le ICUE nei loro locali, l&#8217;offerente deve essere in possesso dell&#8217;FSC al livello richiesto. In questi casi l&#8217;autorit&#224; contraente ottiene, tramite l&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione, l&#8217;assicurazione dell&#8217;NSA/DSA competente che all&#8217;offerente &#232; stato rilasciato l&#8217;FSC adeguato. L&#8217;accesso &#232; consentito al personale dell&#8217;offerente che sia in possesso del PSC al livello richiesto e che abbia necessit&#224; di conoscere.</p></td></tr></tbody></table> 6. Di norma, non è richiesto l’FSC per l’accesso alle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED, né nella fase di gara né in quella di esecuzione del contratto. Quando gli Stati membri prescrivono l’FSC per contratti o subcontratti di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED a norma di disposizioni legislative e regolamentari nazionali, come indicato nell’allegato IV, le prescrizioni nazionali non possono imporre obblighi supplementari agli altri Stati membri né impedire agli offerenti, contraenti o subcontraenti di Stati membri che non prevedono dette prescrizioni in materia di FSC l’accesso a informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED derivanti da contratti/subcontratti connessi o la partecipazione alla relativa gara. Questi contratti sono eseguiti negli Stati membri conformemente alle rispettive disposizioni legislative e regolamentari nazionali. 7. Quando per l’esecuzione di un contratto classificato è richiesto l’FSC, l’autorità contraente, tramite l’autorità di sicurezza della Commissione, presenta richiesta all’NSA/DSA del contraente utilizzando il modulo di informazione sul nulla osta di sicurezza delle imprese (FSCIS). L’allegato III, appendice D, riporta un modello di FSCIS ( 10 ) . Il contratto classificato non può essere aggiudicato fino a quando l’NSA/DSA non ha confermato l’FSC del contraente. Se possibile, la risposta all’FSCIS è fornita entro dieci giorni lavorativi dalla data della richiesta. Articolo 4 Subcontratti dei contratti classificati 1. Le condizioni alle quali il contraente aggiudicatario di un contratto classificato della Commissione può concludere subcontratti sono definite nell’invito a presentare offerte e nella documentazione contrattuale. Se il contratto classificato consente il subcontratto per alcune delle sue parti, il subcontratto è subordinato al consenso preliminare scritto dell’autorità contraente. Prima di dare l’assenso, l’autorità contraente consulta l’autorità di sicurezza della Commissione. 2. I contratti classificati sono concessi in subcontratto esclusivamente a operatori economici registrati in uno Stato membro o a operatori economici registrati in un paese terzo o istituiti da un’organizzazione internazionale, purché il paese terzo o l’organizzazione internazionale abbiano concluso un accordo sulla sicurezza delle informazioni con l’UE o un accordo amministrativo con la Commissione ( 11 ) . CAPO 3 AGGIUDICAZIONE DI CONTRATTI CLASSIFICATI DELLA COMMISSIONE Articolo 5 Principi di base 1. In sede di aggiudicazione di un contratto classificato, l’autorità contraente, assieme all’autorità di sicurezza della Commissione, garantisce che gli obblighi del contraente in materia di protezione delle ICUE fornite al contraente o generate nel corso dell’esecuzione del contratto siano parte integrante del contratto. I requisiti di sicurezza specifici del contratto assumono la forma di una lettera sugli aspetti di sicurezza (SAL). Nell’allegato III è riportato un modello di SAL. 2. Prima della firma del contratto classificato, l’autorità contraente prepara, previa consultazione dell’autorità di sicurezza della Commissione, una guida alle classifiche di sicurezza (SCG), in cui sono descritti i compiti da svolgere e le informazioni generate nell’esecuzione del contratto, o, se del caso, a livello di programma o di progetto. La SCG è inclusa nella SAL. 3. I requisiti di sicurezza specifici del programma o del progetto assumono la forma di istruzioni di sicurezza del programma/progetto (PSI). Le PSI possono essere redatte sulla base delle disposizioni del modello di SAL di cui all’allegato III. Le PSI sono elaborate dal servizio della Commissione responsabile della gestione del programma o del progetto, in stretta collaborazione con l’autorità di sicurezza della Commissione, e presentate per parere al gruppo di esperti in materia di sicurezza della Commissione. Se un contratto rientra in un programma o in un progetto dotato delle proprie PSI, la SAL del contratto è redatta in forma semplificata e rinvia alle disposizioni in materia di sicurezza contenute nelle PSI del programma o progetto. 4. L’autorità contraente è considerata l’originatore delle informazioni classificate create e trattate ai fini dell’esecuzione del contratto. 5. L’autorità contraente, tramite l’autorità di sicurezza della Commissione, notifica alle NSA/DSA di tutti i contraenti e subcontraenti la conclusione di contratti o subcontratti classificati e la loro eventuale proroga o estinzione anticipata. Nell’allegato IV è riportato l’elenco delle prescrizioni per paese. 6. I contratti che comportano informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED includono una clausola di sicurezza che rende vincolanti per il contraente le disposizioni di cui all’allegato III, appendice E. Tali contratti includono la SAL, che stabilisce, come minimo, i requisiti per il trattamento delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED, compresi gli aspetti relativi alla garanzia di sicurezza delle informazioni e i requisiti specifici che il contraente delegato dall’autorità contraente deve rispettare per l’accreditamento del CIS del contraente che tratta informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED. 7. Quando agli offerenti o ai potenziali contraenti sono fornite informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED, i requisiti minimi di cui al paragrafo 6 sono inclusi nelle offerte o nel pertinente impegno alla non divulgazione concluso nella fase di gara. 8. Ove previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari degli Stati membri, le NSA/DSA garantiscono che i contraenti o i subcontraenti sotto la loro giurisdizione rispettino le disposizioni di sicurezza applicabili per la protezione delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED e svolgono visite di verifica presso le strutture del contraente situate sul loro territorio. Se l’NSA/DSA non è soggetta a tale obbligo, l’autorità contraente garantisce che il contraente attui le disposizioni di sicurezza richieste di cui all’allegato III. Articolo 6 Accesso alle ICUE da parte del personale dei contraenti e dei subcontraenti 1. Il servizio della Commissione, in qualità di autorità contraente, assicura che i contratti classificati contengano disposizioni secondo le quali il personale del contraente o del subcontraente che per l’esecuzione del contratto o del subcontratto classificato debba avere accesso alle ICUE può beneficiare di tale accesso soltanto se: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#232; stato stabilito che ha necessit&#224; di conoscere;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per le informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET, l&#8217;NSA/DSA o altra autorit&#224; di sicurezza competente gli ha rilasciato il PSC di livello appropriato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#232; stato istruito sulle norme di sicurezza applicabili per la protezione delle ICUE e ha riconosciuto le proprie responsabilit&#224; in materia di protezione di tali informazioni.</p></td></tr></tbody></table> 2. Se il contraente o il subcontraente intendono assumere un cittadino di un paese non UE in una posizione che richiede l’accesso a ICUE classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET, spetta al contraente o al subcontraente avviare la procedura per il rilascio del nulla osta di sicurezza per detta persona a norma delle disposizioni legislative e regolamentari nazionali applicabili nel luogo in cui deve essere concesso l’accesso alle ICUE. CAPO 4 VISITE IN RELAZIONE A CONTRATTI CLASSIFICATI Articolo 7 Principi di base 1. Se la Commissione, i contraenti o i subcontraenti richiedono l’accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET nei reciproci locali per l’esecuzione del contratto classificato, le visite sono organizzate di concerto con le NSA/DSA o altre autorità di sicurezza competenti interessate. 2. Le visite di cui al paragrafo 1 sono soggette alle seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la visita deve avere uno scopo ufficiale inerente ad un contratto classificato aggiudicato dalla Commissione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per accedere alle ICUE fornite o generate nell&#8217;esecuzione di un contratto classificato aggiudicato dalla Commissione i visitatori devono essere in possesso del PSC al livello richiesto e avere la necessit&#224; di conoscere.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 8 Richiesta di visita 1. Le visite dei contraenti presso le strutture di altri contraenti, o presso i locali della Commissione, che comportano l’accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET sono organizzate secondo la seguente procedura: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il responsabile della sicurezza della struttura che invia il visitatore deve compilare tutte le parti pertinenti del modulo per la richiesta di visita (RFV) e presentare la richiesta all&#8217;NSA/DSA della struttura. Nell&#8217;allegato III, appendice C, &#232; riportato un modello del modulo RFV;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;NSA/DSA della struttura che invia il visitatore deve confermare il PSC del visitatore prima di inoltrare l&#8217;RFV all&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante (o all&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione se la visita viene effettuata nei locali della Commissione);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il responsabile della sicurezza della struttura che invia il visitatore deve poi acquisire dalla propria NSA/DSA la risposta dell&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante (o dell&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione) di approvazione o di rigetto dell&#8217;RFV;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l&#8217;RFV &#232; considerata approvata se non vengono sollevate obiezioni fino ai cinque giorni lavorativi precedenti la data della visita.</p></td></tr></tbody></table> 2. Le visite effettuate da funzionari della Commissione presso le strutture del contraente che comportano l’accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET sono organizzate secondo la seguente procedura: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il visitatore deve compilare tutte le parti pertinenti del modulo RFV e inoltrarlo all&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione conferma il PSC del visitatore prima di presentare l&#8217;RFV all&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione acquisisce dall&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante la risposta di approvazione o di rigetto dell&#8217;RFV;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l&#8217;RFV &#232; considerata approvata se non vengono sollevate obiezioni fino ai cinque giorni lavorativi precedenti la data della visita.</p></td></tr></tbody></table> 3. L’RFV può riguardare una singola visita o visite ricorrenti. In caso di visite ricorrenti, l’RFV può essere valida per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data di inizio richiesta. 4. La durata di validità dell’RFV non può superare la durata di validità del PSC del visitatore. 5. Di norma, l’RFV deve essere presentata all’autorità di sicurezza competente della struttura ospitante almeno 15 giorni lavorativi prima della data della visita. Articolo 9 Procedure di visita 1. Prima di consentire ai visitatori di accedere alle ICUE, l’ufficio di sicurezza della struttura ospitante deve espletare tutte le procedure e rispettare tutte le norme in materia di sicurezza delle visite stabilite dalla propria NSA/DSA. 2. I visitatori devono dimostrare la propria identità all’arrivo presso la struttura ospitante presentando una carta d’identità o un passaporto validi. I dati identificativi devono corrispondere alle informazioni fornite nell’RFV. 3. La struttura ospitante provvede alla tenuta dei registri di tutti i visitatori, contenenti nome e cognome, organizzazione che rappresentano, data di scadenza del PSC, data della visita e nome e cognome delle persone visitate. I registri sono conservati per un periodo di almeno cinque anni, o per un periodo di durata superiore se previsto dalle norme e dai regolamenti nazionali del paese in cui è situata la struttura ospitante. Articolo 10 Visite organizzate direttamente 1. Nel quadro di progetti specifici, le pertinenti NSA/DSA e l’autorità di sicurezza della Commissione possono concordare una procedura in base alla quale le visite per un determinato contratto classificato possono essere organizzate direttamente tra il responsabile della sicurezza del visitatore e il responsabile della sicurezza della struttura da visitare. Il modello di modulo da utilizzare a tal fine figura nell’allegato III, appendice C. Questa procedura eccezionale è definita nelle PSI o in altri accordi specifici. In questi casi non si applicano le procedure di cui all’articolo 8 e all’articolo 9, paragrafo 1. 2. Le visite che comportano l’accesso a informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED sono organizzate direttamente tra l’entità che invia e l’entità che riceve i visitatori senza dover seguire le procedure di cui all’articolo 8 e all’articolo 9, paragrafo 1. CAPO 5 TRASMISSIONE E TRASPORTO DI ICUE NEL QUADRO DELL’ESECUZIONE DEI CONTRATTI CLASSIFICATI Articolo 11 Principi di base L’autorità contraente garantisce che tutte le decisioni relative al trasferimento e al trasporto di ICUE siano conformi alla decisione (UE, Euratom) 2015/444 e alle relative norme di attuazione, nonché alle condizioni del contratto classificato, compreso il consenso dell’originatore. Articolo 12 Trattamento elettronico 1. Il trattamento e la trasmissione elettronici delle ICUE sono effettuati conformemente ai capi 5 e 6 della decisione (UE, Euratom) 2015/444 e alle relative norme di attuazione. I sistemi di comunicazione e informazione di proprietà del contraente utilizzati per trattare le ICUE per l’esecuzione del contratto (di seguito «CIS del contraente») sono soggetti all’accreditamento da parte dell’autorità di accreditamento in materia di sicurezza (SAA) responsabile. Ogni trasmissione elettronica di ICUE è protetta mediante prodotti crittografici approvati conformemente all’articolo 36, paragrafo 4, della decisione (UE, Euratom) 2015/444. Le misure TEMPEST sono attuate conformemente all’articolo 36, paragrafo 6, della medesima decisione. 2. L’accreditamento di sicurezza del CIS del contraente che tratta ICUE di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED e di tutte le relative interconnessioni può essere delegato al responsabile della sicurezza del contraente se consentito dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali. In caso di delega, il contraente è responsabile dell’attuazione dei requisiti minimi di sicurezza descritti nella SAL per il trattamento di informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED nel suo CIS. Tuttavia, le NSA/DSA e le SAA competenti restano responsabili della protezione delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED trattate dal contraente e conservano il diritto di ispezionare le misure di sicurezza adottate dai contraenti. Inoltre, il contraente fornisce all’autorità contraente e, se richiesto dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali, alla SAA nazionale competente una dichiarazione di conformità in cui si certifica che il CIS del contraente e le relative interconnessioni sono stati accreditati per il trattamento di ICUE di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED ( 12 ) . Articolo 13 Trasporto mediante corrieri commerciali Il trasporto di ICUE mediante corrieri commerciali rispetta le pertinenti disposizioni delle decisioni della Commissione sulle norme di attuazione relative al trattamento delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED e delle informazioni CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL. Articolo 14 Trasporto a mano 1. Il trasporto a mano di informazioni classificate è soggetto a rigorosi requisiti di sicurezza. 2. All’interno dell’UE le informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED possono essere trasportate a mano dal personale del contraente, purché siano rispettate le seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la busta o l&#8217;imballaggio utilizzati devono essere opachi e non recare alcuna indicazione della classificazione del contenuto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il latore deve portare sempre con s&#233; le informazioni classificate;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la busta o l&#8217;imballaggio non devono essere aperti durante il trasporto.</p></td></tr></tbody></table> 3. Per le informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET, il trasporto a mano effettuato dal personale del contraente all’interno di uno Stato membro dell’UE è precedentemente organizzato tra l’entità mittente e l’entità ricevente. L’autorità o la struttura mittente comunicano all’autorità o alla struttura ricevente i dettagli della spedizione, compresi il riferimento, la classifica, l’orario previsto di arrivo e il nome del corriere. Il trasporto a mano è consentito, purché siano soddisfatte le seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le informazioni classificate devono essere trasportate in doppia busta o doppio imballaggio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la busta o l&#8217;imballaggio esterni devono essere protetti e non riportano indicazioni della classificazione del contenuto, mentre la busta interna deve recare il livello di classifica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il latore deve portare sempre con s&#233; le ICUE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la busta o l&#8217;imballaggio non devono essere aperti durante il trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la busta o l&#8217;imballaggio devono essere trasportati in una valigetta chiudibile a chiave o in un contenitore analogo approvato di dimensioni e peso tali da consentire al latore di portarla sempre con s&#233; senza doverla consegnare come bagaglio al seguito;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>il corriere deve essere in possesso di un certificato di corriere rilasciato dalla competente autorit&#224; di sicurezza che lo autorizza a trasportare la spedizione classificata indicata.</p></td></tr></tbody></table> 4. Per il trasporto a mano effettuato dal personale del contraente di informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET da uno Stato membro dell’UE ad un altro, si applicano le seguenti disposizioni aggiuntive: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il corriere &#232; responsabile della custodia in condizioni di sicurezza del materiale classificato che trasporta, fino alla consegna al destinatario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>in caso di violazione della sicurezza, l&#8217;NSA/DSA del mittente pu&#242; chiedere che le autorit&#224; del paese in cui si &#232; verificata la violazione effettuino un&#8217;indagine, ne riferiscano l&#8217;esito e avviino, se del caso, azioni legali o di altro tipo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il corriere deve essere stato istruito su tutti gli obblighi in materia di sicurezza da rispettare durante il trasporto e deve aver firmato un apposito impegno;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>le istruzioni per il corriere sono allegate al certificato di corriere;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>il corriere ha ricevuto la descrizione della spedizione e dell&#8217;itinerario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>i documenti sono restituiti all&#8217;NSA/DSA che li ha emessi al termine del viaggio/dei viaggi o sono tenuti a disposizione dal destinatario a fini di controllo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>le autorit&#224; doganali, le autorit&#224; competenti in materia di immigrazione o la polizia di frontiera che chiedono di esaminare e ispezionare la spedizione sono autorizzate ad aprire e prendere visione di una parte sufficiente che consenta loro di accertare che non contenga materiale diverso da quello dichiarato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>le autorit&#224; doganali devono essere sollecitate a rispettare l&#8217;autorit&#224; ufficiale dei documenti di spedizione e dei documenti di autorizzazione trasportati dal corriere.</p></td></tr></tbody></table> L’eventuale apertura della spedizione da parte delle autorità doganali deve avvenire lontano dagli sguardi di persone non autorizzate e, se possibile, in presenza del corriere. Il corriere esige che la spedizione sia reimballata e chiede alle autorità che effettuano l’ispezione di sigillarla nuovamente e di confermare per iscritto che è stata da esse aperta. 5. Il trasporto a mano effettuato dal personale del contraente di informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED, CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET verso un paese terzo o un’organizzazione internazionale è soggetto alle disposizioni dell’accordo sulla sicurezza delle informazioni o dell’accordo amministrativo concluso tra, rispettivamente, l’Unione europea o la Commissione e il paese terzo o l’organizzazione internazionale in questione. CAPO 6 PIANI DI CONTINUITÀ OPERATIVA Articolo 15 Piani di emergenza e misure di recupero Il servizio della Commissione, in qualità di autorità contraente, garantisce che il contratto classificato imponga al contraente di predisporre piani di emergenza (BCP) per proteggere le ICUE trattate nell’esecuzione del contratto classificato in situazioni di emergenza, e di mettere in atto misure di prevenzione e recupero nel contesto di piani di continuità operativa per ridurre al minimo l’impatto degli incidenti in relazione al trattamento e alla conservazione delle ICUE. Il contraente informa l’autorità contraente del suo BCP. Articolo 16 Entrata in vigore La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 17 ottobre 2019 Per la Commissione A nome del presidente Günther OETTINGER Membro della Commissione ( 1 ) GU L 72 del 17.3.2015, pag. 41 . ( 2 ) GU L 72 dell’17.3.2015, pag. 53 . ( 3 ) GU L 6 dell’11.1.2017, pag. 40 . ( 4 ) GU C 202 dell’8.7.2011, pag. 13 . ( 5 ) Decisione 2013/488/UE del Consiglio, del 23 settembre 2013, sulle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE ( GU L 274 del 15.10.2013, pag. 1 ). ( 6 ) Direttiva 2009/81/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa al coordinamento delle procedure per l’aggiudicazione di taluni appalti di lavori, di forniture e di servizi nei settori della difesa e della sicurezza da parte delle amministrazioni aggiudicatrici/degli enti aggiudicatori ( GU L 216 del 20.8.2009, pag. 76 ). ( 7 ) Decisione della Commissione, del 4 maggio 2016, relativa alla delega di poteri in materia di sicurezza [C(2016) 2797 final]. ( 8 ) Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 ( GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 ). ( 9 ) Sul sito web della Commissione è disponibile l’elenco degli accordi conclusi dall’UE e degli accordi amministrativi conclusi dalla Commissione europea, in base ai quali le informazioni classificate UE possono essere scambiate con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. ( 10 ) Altri modelli utilizzati possono presentare differenze di forma rispetto al modello fornito nelle presenti norme di attuazione. ( 11 ) Sul sito web della Commissione è disponibile l’elenco degli accordi conclusi dall’UE e degli accordi amministrativi conclusi dalla Commissione europea, in base ai quali le informazioni classificate UE possono essere scambiate con i paesi terzi e le organizzazioni internazionali. ( 12 ) I requisiti minimi per i sistemi di comunicazione e informazione che trattano ICUE a livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED sono stabiliti nell’allegato III, appendice E. ALLEGATO I INFORMAZIONI STANDARD DA INCLUDERE NEI BANDI DI GARA DEGLI APPALTI (da adattare al bando di gara utilizzato) Per i contratti che comportano informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET Altre condizioni particolari ( se applicabile ) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>L&#8217;esecuzione del contratto &#232; soggetta a condizioni particolari</p></td><td><p><img/></p> s&#236;</td><td><p><img/></p> no</td></tr></tbody></table> ( in caso affermativo ) Descrizione delle condizioni particolari: Il contratto comporterà l’accesso a, il trattamento e/o la conservazione di informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET, soggette alle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE di cui alla decisione (UE, Euratom) 2015/444, e alle relative norme di attuazione ( 1 ) . Saranno richiesti il nulla osta di sicurezza delle imprese, nonché il nulla osta di sicurezza del personale per il personale del contraente che tratterà le informazioni classificate. Nel contratto saranno previsti obblighi speciali in materia di sicurezza (lettera sugli aspetti di sicurezza, allegata al contratto). Il subappalto sarà subordinato al previo accordo scritto dell’amministrazione aggiudicatrice e al rispetto di tutte le norme di sicurezza da parte del subcontraente e del suo personale. Per i contratti che comportano informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED Altre condizioni particolari ( se applicabile ) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>L&#8217;esecuzione del contratto &#232; soggetta a condizioni particolari</p></td><td><p><img/></p> s&#236;</td><td><p><img/></p> no</td></tr></tbody></table> ( in caso affermativo ) Descrizione delle condizioni particolari: Il contratto comporta l’accesso a, il trattamento e/o la conservazione di informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED, soggette alle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE di cui alla decisione (UE, Euratom) 2015/444 della, e alle relative norme di attuazione ( 2 ) . Nel contratto saranno previsti obblighi speciali in materia di sicurezza (lettera sugli aspetti di sicurezza, allegata al contratto). Il subappalto sarà subordinato al previo accordo scritto dell’amministrazione aggiudicatrice e al rispetto di tutte le norme di sicurezza da parte del subcontraente e del suo personale. ( 1 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ( 2 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ALLEGATO II CLAUSOLE STANDARD DEI CONTRATTI DI APPALTO (da adattare al contratto utilizzato) ARTICOLO XX OBBLIGHI RELATIVI ALLA SICUREZZA XX.1 Informazioni classificate UE Se l’attuazione del contratto comporta l’uso o la creazione di informazioni classificate UE, fino alla loro declassificazione tali informazioni devono essere trattate conformemente alla lettera sugli aspetti di sicurezza (SAL) e alla relativa guida alle classifiche di sicurezza (SCG) di cui all’allegato 1, e alla decisione (UE, Euratom) 2015/444 e relative norme di attuazione ( 1 ) . I deliverable contenenti informazioni classificate devono essere presentati conformemente a procedure speciali convenute con l’amministrazione aggiudicatrice. Le azioni relative alle prestazioni che comportano informazioni classificate non possono essere subappaltate senza previa autorizzazione espressa scritta dell’amministrazione aggiudicatrice. Le informazioni classificate UE non possono essere comunicate a terzi (compresi i subappaltatori) senza previa autorizzazione espressa scritta dell’amministrazione aggiudicatrice. ( 1 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ALLEGATO III [Allegato IV (del contratto quadro)] LETTERA SUGLI ASPETTI DI SICUREZZA (SAL) [Modello] Appendice A REQUISITI DI SICUREZZA Nella lettera sugli aspetti di sicurezza (SAL) l’amministrazione aggiudicatrice deve includere i requisiti di sicurezza che si indicano di seguito. Alcune clausole (indicate tra parentesi quadre) potrebbero non essere applicabili al contratto. L’elenco delle clausole non è esaustivo. Ulteriori clausole possono essere aggiunte in funzione della natura del contratto classificato. CONDIZIONI GENERALI [ N.B.: applicabili a tutti i contratti classificati ] <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>La presente lettera sugli aspetti di sicurezza (SAL) &#232; parte integrante del contratto [o del subappalto] classificato e descrive i requisiti di sicurezza specifici del contratto. L&#8217;inosservanza di detti requisiti pu&#242; costituire motivo sufficiente di risoluzione del contratto.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>I contraenti sono soggetti a tutti gli obblighi previsti dalla decisione (UE, Euratom) 2015/444 e dalle relative norme di attuazione&#160;<a>(<span>1</span>)</a>.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span>Le informazioni classificate generate durante l&#8217;esecuzione del contratto devono essere contrassegnate come informazioni classificate UE (ICUE) al livello di classifica di sicurezza stabilito nella guida alle classifiche di sicurezza (SCG) di cui all&#8217;appendice B della presente lettera. Lo scostamento dal livello di classifica di sicurezza stabilito dalla SCG &#232; consentito solo previa autorizzazione scritta dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span>I diritti dell&#8217;originatore delle ICUE create e trattate per l&#8217;esecuzione del contratto classificato sono esercitati dalla Commissione in qualit&#224; di amministrazione aggiudicatrice.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span>Senza il consenso scritto dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice, il contraente o il subappaltatore non possono fare uso delle informazioni o dei materiali forniti dall&#8217;amministrazione aggiudicatrice o prodotti per suo conto per fini diversi da quelli del contratto.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>6.</p></td><td><span>Il contraente deve indagare su tutte le violazioni della sicurezza relative alle ICUE e riferirne all&#8217;amministrazione aggiudicatrice appena possibile. Il contraente o il subappaltatore devono riferire immediatamente alla propria autorit&#224; di sicurezza nazionale (NSA) responsabile o all&#8217;autorit&#224; di sicurezza designata (DSA) e, se le disposizioni legislative e regolamentari nazionali lo permettono, all&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione tutti i casi in cui &#232; noto, o vi &#232; motivo di sospettare, che le ICUE fornite o generate nel quadro del contratto sono state smarrite o sono state comunicate a persone non autorizzate.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>7.</p></td><td><span>Al termine del contratto il contraente o il subappaltatore devono restituire il prima possibile all&#8217;amministrazione aggiudicatrice tutte le ICUE in loro possesso. Ove possibile, il contraente o il subappaltatore possono distruggere le ICUE anzich&#233; restituirle. A tal fine, devono attenersi alle disposizioni legislative e regolamentari del paese in cui ha sede il contraente, previo accordo dell&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione, e conformemente alle istruzioni di quest&#8217;ultima. Le ICUE devono essere distrutte in modo tale da non poter essere ricostruite n&#233; totalmente n&#233; parzialmente.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>8.</p></td><td><span>Se il contraente o il subappaltatore sono autorizzati a conservare le ICUE dopo la risoluzione o la conclusione del contratto, le ICUE devono continuare ad essere protette conformemente alla decisione (UE, Euratom) 2015/444 (di seguito &#171;decisione 2015/444&#187;) e alle relative norme di attuazione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>9.</p></td><td><span>Il trattamento, l&#8217;elaborazione e la trasmissione elettronici delle ICUE avvengono nel rispetto delle disposizioni dei capi 5 e 6 della decisione 2015/444. Queste prevedono, tra l&#8217;altro, l&#8217;obbligo di sottoporre ad accreditamento i sistemi di comunicazione e informazione di propriet&#224; del contraente e utilizzati per il trattamento delle ICUE ai fini del contratto (di seguito &#171;il CIS del contraente&#187;)&#160;<a>(<span>3</span>)</a>; l&#8217;obbligo di proteggere la trasmissione elettronica delle ICUE mediante prodotti crittografici approvati a norma dell&#8217;articolo 36, paragrafo 4, della decisione 2015/444 e l&#8217;obbligo di attuare misure TEMPEST a norma dell&#8217;articolo 36, paragrafo 6, della decisione 2015/444.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>10.</p></td><td><span>Il contraente o il subappaltatore si dotano di piani di emergenza dell&#8217;impresa (BCP) per proteggere le ICUE trattate nell&#8217;esecuzione del contratto classificato in situazioni di emergenza e mettono in atto misure di prevenzione e recupero per ridurre al minimo l&#8217;impatto degli incidenti in relazione al trattamento e alla conservazione delle ICUE. Il contraente o il subappaltatore devono comunicare il loro BCP all&#8217;amministrazione aggiudicatrice.</span></td></tr></tbody></table> CONTRATTI CHE RICHIEDONO L’ACCESSO A INFORMAZIONI CLASSIFICATE RESTREINT UE/EU RESTRICTED <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>11.</p></td><td><span>Ai fini della conformit&#224; al contratto non &#232; richiesto il nulla osta di sicurezza del personale (PSC). Tuttavia, le informazioni o i materiali classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED devono essere accessibili solo al personale del contraente che ha bisogno di dette informazioni per eseguire il contratto (principio della necessit&#224; di conoscere), che &#232; stato istruito dal responsabile della sicurezza del contraente sulle sue responsabilit&#224; e sulle conseguenze di compromissioni o violazioni della sicurezza di dette informazioni e che ha riconosciuto per iscritto le conseguenze della mancata protezione delle ICUE.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>12.</p></td><td><span>Senza il consenso scritto dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice il contraente o il subappaltatore non possono concedere l&#8217;accesso alle informazioni o al materiale classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED a entit&#224; o persone diverse dal proprio personale che ha necessit&#224; di conoscere.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>13.</p></td><td><span>Il contraente o il subappaltatore devono mantenere i contrassegni di classifica di sicurezza delle informazioni classificate generate o fornite durante l&#8217;attuazione del contratto e non devono declassificarle senza il consenso scritto dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>14.</p></td><td><span>Le informazioni o i materiali classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED, quando non sono utilizzati, devono essere conservati in mobili da ufficio chiusi a chiave. Durante il trasporto i documenti devono essere contenuti in una busta opaca. Il latore deve sempre portare con s&#233; i documenti, che non possono essere aperti durante il trasporto.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>15.</p></td><td><span>Il contraente o il subappaltatore possono trasmettere alla Commissione i documenti classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED tramite corriere commerciale, servizio postale, trasporto a mano o mediante mezzi elettronici. A tal fine il contraente o il subappaltatore devono attenersi alle istruzioni di sicurezza del programma (o progetto) (PSI) impartite dalla Commissione e/o alle norme di attuazione della Commissione in materia di sicurezza industriale per quanto riguarda i contratti di appalto classificati&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>16.</p></td><td><span>Quando non sono pi&#249; necessari, i documenti classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED devono essere distrutti in modo tale da non poter essere ricostruiti n&#233; totalmente n&#233; parzialmente.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>17.</p></td><td><span>L&#8217;accreditamento di sicurezza del CIS del contraente che tratta le ICUE a livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED e di tutte le relative interconnessioni pu&#242; essere delegato al responsabile della sicurezza del contraente se consentito dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali. Nei casi in cui l&#8217;accreditamento viene delegato, le NSA/DSA/SAA restano responsabili della protezione delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED trattate dal contraente e conservano il diritto di ispezionare le misure di sicurezza che quest&#8217;ultimo ha adottato. Inoltre, il contraente fornisce all&#8217;amministrazione aggiudicatrice e, se richiesto dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali, alla SAA nazionale competente, una dichiarazione di conformit&#224; in cui si certifica che il CIS del contraente e le relative interconnessioni sono stati accreditati per il trattamento di ICUE di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED.</span></td></tr></tbody></table> TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI CLASSIFICATE RESTREINT UE/EU RESTRICTED NEI SISTEMI DI COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE (CIS) <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>18.</p></td><td><span>I requisiti minimi per i CIS che trattano informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED sono stabiliti nell&#8217;appendice E della presente SAL.</span></td></tr></tbody></table> CONDIZIONI ALLE QUALI IL CONTRAENTE PUÒ SUBAPPALTARE <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>19.</p></td><td><span>Prima di subappaltare una parte di un contratto classificato, il contraente deve ottenere l&#8217;autorizzazione del servizio della Commissione interessato in quanto amministrazione aggiudicatrice.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>20.</p></td><td><span>Nessun subappalto pu&#242; essere attribuito ad una societ&#224; registrata in uno Stato non membro dell&#8217;UE o ad un&#8217;entit&#224; appartenente ad un&#8217;organizzazione internazionale se tale Stato o organizzazione non hanno concluso un accordo sulla sicurezza delle informazioni con l&#8217;UE o un accordo amministrativo con la Commissione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>21.</p></td><td><span>Se il contraente ha concluso un subappalto, le disposizioni in materia di sicurezza del contratto si applicano<span>mutatis mutandis</span> al(ai) subappaltatore(i) e al relativo personale. In questi casi, spetta al contraente garantire che tutti i subappaltatori applichino a loro volta le predette disposizioni ai propri contratti di subappalto. Per garantire un adeguato controllo della sicurezza, le NSA/DSA del contraente e del subappaltatore sono informate della conclusione di tutti i subappalti connessi classificati CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET. Se del caso, alle NSA/DSA del contraente e del subappaltatore &#232; trasmessa copia delle disposizioni di sicurezza specifiche per i subappalti. Le NSA/DSA che richiedono la notifica delle disposizioni di sicurezza dei contratti classificati RESTREINT UE/EU RESTRICTED sono elencate nell&#8217;allegato delle norme di attuazione della Commissione in materia di sicurezza industriale per quanto riguarda i contratti di appalto classificati&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>22.</p></td><td><span>Il contraente non pu&#242; comunicare le ICUE al subappaltatore senza la previa approvazione scritta dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice. Se le ICUE devono essere inviate frequentemente o abitualmente ai subappaltatori, l&#8217;amministrazione aggiudicatrice pu&#242; concedere l&#8217;approvazione per un determinato periodo di tempo (per esempio 12 mesi) o per la durata del subappalto.</span></td></tr></tbody></table> VISITE Se per le visite riguardanti informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET deve essere applicata la procedura RFV standard, l’amministrazione aggiudicatrice deve includere le clausole 23, 24 e 25 e sopprimere la clausola 26. Se le visite che comportano informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET sono organizzate direttamente tra la struttura che invia e la struttura che riceve i visitatori, l’amministrazione aggiudicatrice deve sopprimere le clausole 24 e 25 e includere unicamente la clausola 26. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>23.</p></td><td><span>Le visite che comportano l&#8217;accesso o il potenziale accesso a informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED sono organizzate direttamente tra la struttura che invia e la struttura che riceve i visitatori senza dover seguire la procedura di cui alle successive clausole da 24 a 26.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>[24.</p></td><td><span>Le visite che comportano l&#8217;accesso o il potenziale accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET sono soggette alla seguente procedura:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il responsabile della sicurezza della struttura che invia il visitatore compila tutte le parti pertinenti del modulo RFV (appendice C) e presenta la richiesta all&#8217;NSA/DSA della struttura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;NSA/DSA della struttura che invia il visitatore deve confermare il PSC del visitatore prima di presentare l&#8217;RFV all&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante (o all&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione se la visita avviene nei locali della Commissione);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il responsabile della sicurezza della struttura che invia il visitatore deve poi acquisire dalla propria NSA/DSA la risposta dell&#8217;NSA/DSA della struttura ospitante (o dell&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione) di approvazione o di rigetto dell&#8217;RFV;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l&#8217;RFV &#232; considerata approvata se non vengono sollevate obiezioni fino ai cinque giorni lavorativi precedenti la data della visita.]</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>[25.</p></td><td><span>Prima di concedere ai visitatori l&#8217;accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET, la struttura ospitante deve aver ottenuto l&#8217;autorizzazione dalla propria NSA/DSA.]</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>[26.</p></td><td><span>Le visite che comportano l&#8217;accesso o il potenziale accesso a informazioni classificate CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL o SECRET UE/EU SECRET sono organizzate direttamente tra la struttura che invia e la struttura che riceve i visitatori (un esempio di modulo utilizzabile a questo scopo figura nell&#8217;appendice C).]</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>27.</p></td><td><span>I visitatori devono dimostrare la propria identit&#224; all&#8217;arrivo presso la struttura ospitante presentando una carta d&#8217;identit&#224; o un passaporto validi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>28.</p></td><td><span>La struttura ospitante provvede alla tenuta dei registri di tutti i visitatori, in cui devono essere iscritti nome e cognome dei visitatori, organizzazione che rappresentano, data di scadenza del PSC (se applicabile), data della visita e nome e cognome della persona o delle persone visitate. Fatte salve le norme europee in materia di protezione dei dati, tali registri devono essere conservati per un periodo non inferiore a cinque anni o conformemente alle norme e ai regolamenti nazionali, a seconda dei casi.</span></td></tr></tbody></table> VISITE DI VALUTAZIONE <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>29.</p></td><td><span>L&#8217;autorit&#224; di sicurezza della Commissione pu&#242;, in collaborazione con la pertinente NSA/DSA, effettuare visite presso le strutture dei contraenti o subappaltatori per verificare il rispetto dei requisiti di sicurezza per il trattamento delle ICUE.</span></td></tr></tbody></table> GUIDA ALLE CLASSIFICHE DI SICUREZZA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>30.</p></td><td><span>La guida alle classifiche di sicurezza (SCG) contiene l&#8217;elenco di tutti gli elementi del contratto classificati o da classificare nel corso dell&#8217;esecuzione del contratto, le relative norme e le specifiche dei livelli delle classifiche di sicurezza applicabili. L&#8217;SCG &#232; parte integrante del presente contratto e figura nell&#8217;appendice B del presente allegato.</span></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ( 2 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ( 3 ) La parte che chiede l’accreditamento dovrà presentare all’amministrazione aggiudicatrice una dichiarazione di conformità, tramite l’autorità di sicurezza della Commissione e in coordinamento con l’autorità nazionale di accreditamento in materia di sicurezza (SAA). ( 4 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. ( 5 ) Il riferimento dovrà essere inserito dall’amministrazione aggiudicatrice dopo l’adozione delle norme di attuazione. Appendice B GUIDA ALLE CLASSIFICHE DI SICUREZZA [testo specifico da adattare in funzione dell’oggetto del contratto] Appendice C REQUEST FOR VISIT (MODEL) Istruzioni dettagliate per la compilazione della richiesta di visita (La richiesta deve essere presentata unicamente in inglese) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>HEADING</span></p></td><td><p>Barrare le caselle per il tipo di visita e il tipo di informazione e indicare il numero di siti da visitare e il numero di visitatori.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><span>ADMINISTRATIVE DATA</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Da compilare a cura dell&#8217;NSA/DSA richiedente.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><span>REQUESTING ORGANISATION OR INDUSTRIAL FACILITY</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il nome completo e l&#8217;indirizzo postale.</p><p>Indicare la citt&#224;, lo Stato e il codice postale, a seconda dei casi.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><span>ORGANISATION OR INDUSTRIAL FACILITY TO BE VISITED</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il nome completo e l&#8217;indirizzo postale. Indicare la citt&#224;, lo Stato, il codice postale, il numero di telex o di fax (se del caso), il numero di telefono e l&#8217;e-mail. Indicare il nome, il numero di telefono/fax e l&#8217;e-mail del principale punto di contatto o della persona con cui &#232; stato fissato l&#8217;appuntamento per la visita.</p><p>Nota bene:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#232; importante indicare il codice postale corretto, perch&#233; una societ&#224; pu&#242; avere diverse strutture;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>se la richiesta &#232; presentata a mano, si pu&#242; utilizzare l&#8217;allegato 1 quando occorre visitare due o pi&#249; strutture in relazione allo stesso oggetto. Quando si utilizza un allegato, al punto 3 occorre inserire: &#171;SEE ANNEX 1, NUMBER OF FAC: &#8230;&#187; (indicando il numero di strutture).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><span>DATES OF VISIT</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare la data o il periodo effettivi (da data a data) della visita nel formato &#171;giorno &#8212; mese &#8212; anno&#187;. Se del caso, indicare tra parentesi una data o un periodo alternativi.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><span>TYPE OF INITIATIVE</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Specificare se la visita &#232; stata promossa dall&#8217;organizzazione o dalla struttura richiedente o se &#232; effettuata su invito della struttura da visitare.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><span>THE VISIT RELATES TO:</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il nome completo del progetto, del contratto o dell&#8217;invito a presentare offerte utilizzando solo abbreviazioni comunemente usate.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><span>SUBJECT TO BE DISCUSSED/JUSTIFICATION</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Breve descrizione dei motivi della visita. Non utilizzare abbreviazioni non spiegate.</p><p>Nota bene:</p><p>in caso di visite ricorrenti, in questa voce iniziare la frase con le parole &#171;Recurring visits&#187; (ad esempio &#171;Recurring visits to discuss_____&#187;)</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.</p></td><td><span>ANTICIPATED LEVEL OF CLASSIFIED INFORMATION TO BE INVOLVED</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare SECRET UE/EU SECRET (S-UE/EU-S)</p><p>o</p><p>CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL (C-UE/EU-C), a seconda dei casi.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.</p></td><td><span>PARTICULARS OF VISITOR</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Nota bene: quando alla visita partecipano pi&#249; di due visitatori, utilizzare l&#8217;allegato 2.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.</p></td><td><span>THE SECURITY OFFICER OF THE REQUESTING ENTITY</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>In questa voce indicare il nome e il cognome, il numero di telefono, il numero di fax e l&#8217;indirizzo e-mail del responsabile della sicurezza della struttura richiedente.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.</p></td><td><span>CERTIFICATION OF SECURITY CLEARANCE</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Campo da compilare a cura dell&#8217;autorit&#224; di certificazione.</p><p>Note per l&#8217;autorit&#224; di certificazione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>indicare il nome, l&#8217;indirizzo, il numero di telefono e di fax e l&#8217;e-mail (possono essere prestampati);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>apporre firma e timbro (se del caso).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.</p></td><td><span>REQUESTING SECURITY AUTHORITY</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Campo da compilare a cura dell&#8217;NSA/DSA.</p><p>Nota per l&#8217;NSA/DSA:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>indicare il nome, l&#8217;indirizzo, il numero di telefono e di fax e l&#8217;e-mail (possono essere prestampati);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>apporre firma e timbro (se del caso).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Tutti i campi devono essere compilati e il modulo deve essere trasmesso mediante i canali di comunicazione tra amministrazioni ( 1 ) . <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>REQUEST FOR VISIT</span></p><p>(MODEL)</p><p>To: _______________________________________</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><span>TYPE OF VISIT REQUEST</span></td></tr></tbody></table></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><span>TYPE OF INFORMATION</span></td></tr></tbody></table></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><span>SUMMARY</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#9744; Single</p><p>&#9744; Recurring</p><p>&#9744; Emergency</p><p>&#9744; Amendment</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#9744; Dates</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#9744; Visitors</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#9744; Facility</p></td></tr></tbody></table><p>For an amendment, insert the NSA/DSA original RFV Reference No_____________</p></td><td><p>&#9744; C-UE/EU-C</p><p>&#9744; S-UE/EU-S</p></td><td><p>No of sites: _______</p><p>No of visitors: _____</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><span>ADMINISTRATIVE DATA:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Requester:</p><p>To:</p></td><td><p>NSA/DSA RFV Reference No________________</p><p>Date<span>(dd/mm/yyyy)</span>: _____/_____/_____</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><span>REQUESTING ORGANISATION OR INDUSTRIAL FACILITY:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>NAME:</p><p>POSTAL ADDRESS:</p><p>E-MAIL ADDRESS:</p><p>FAX NO:</p></td><td><p>TELEPHONE NO:</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><span>ORGANISATION(S) OR INDUSTRIAL FACILITY(IES) TO BE VISITED</span><span>(Annex 1 to be completed)</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p><span>DATE OF VISIT</span><span>(dd/mm/yyyy)</span>: FROM _____/_____/_____ TO _____/_____/_____</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><span>TYPE OF INITIATIVE:</span></td></tr></tbody></table><p>&#9744; Initiated by requesting organisation or facility</p><p>&#9744; By invitation of the facility to be visited</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><span>THE VISIT RELATES TO CONTRACT:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><p><span>SUBJECT TO BE DISCUSSED/REASONS/PURPOSE</span><span>(Include details of host entity and any other relevant information. Abbreviations should be avoided)</span>:</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.</p></td><td><span>ANTICIPATED HIGHEST CLASSIFICATION LEVEL OF INFORMATION/MATERIAL OR SITE ACCESS TO BE INVOLVED:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.</p></td><td><span>PARTICULARS OF VISITOR(S)</span><span>(Annex 2 to be completed)</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.</p></td><td><span>THE SECURITY OFFICER OF THE REQUESTING ORGANISATION OR INDUSTRIAL FACILITY:</span></td></tr></tbody></table><p>NAME:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>E-MAIL ADDRESS:</p><p>SIGNATURE:</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.</p></td><td><span>CERTIFICATION OF SECURITY CLEARANCE LEVEL:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>NAME:</p><p>ADDRESS:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>E-MAIL ADDRESS:</p></td><td><p><img/></p></td></tr><tr><td><p>SIGNATURE:</p></td><td><p>DATE<span>(dd/mm/yyyy)</span>: _____/_____/_____</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.</p></td><td><span>REQUESTING NATIONAL SECURITY AUTHORITY/DESIGNATED SECURITY AUTHORITY:</span></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>NAME:</p><p>ADDRESS:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>E-MAIL ADDRESS:</p></td><td><p><img/></p></td></tr><tr><td><p>SIGNATURE:</p></td><td><p>DATE<span>(dd/mm/yyyy)</span>: _____/_____/_____</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.</p></td><td><p><span>REMARKS</span><span>(Mandatory justification required in the case of an emergency visit)</span>:</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <Spazio riservato all’inserimento del riferimento alla legislazione applicabile in materia di dati personali e del link alle informazioni obbligatorie da fornire all’interessato, ad esempio le modalità di applicazione dell’articolo 13 del regolamento generale sulla protezione dei dati ( 2 ) .> ( 1 ) Se è stato concordato che le visite che comportano l’accesso o il potenziale accesso a ICUE di livello CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET possono essere organizzate direttamente, il modulo compilato può essere presentato direttamente al responsabile della sicurezza della struttura da visitare. ( 2 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). ANNEX 1 to RFV FORM <table><col/><tbody><tr><td><p><span>ORGANISATION(S) OR INDUSTRIAL FACILITY(IES) TO BE VISITED</span></p></td></tr><tr><td><p>1.</p><p>NAME:</p><p>ADDRESS:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>FAX NO:</p><p>NAME OF POINT OF CONTACT:</p><p>E-MAIL:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>NAME OF SECURITY OFFICER OR</p><p>SECONDARY POINT OF CONTACT:</p><p>E-MAIL:</p><p>TELEPHONE NO:</p></td></tr><tr><td><p>2.</p><p>NAME:</p><p>ADDRESS:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>FAX NO:</p><p>NAME OF POINT OF CONTACT:</p><p>E-MAIL:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p>NAME OF SECURITY OFFICER OR</p><p>SECONDARY POINT OF CONTACT:</p><p>E-MAIL:</p><p>TELEPHONE NO:</p><p><span>(Continue as required)</span></p></td></tr></tbody></table> <Spazio riservato all’inserimento del riferimento alla legislazione applicabile in materia di dati personali e del link alle informazioni obbligatorie da fornire all’interessato, ad esempio le modalità di applicazione dell’articolo 13 del regolamento generale sulla protezione dei dati ( 1 ) .> ( 1 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). ANNEX 2 to RFV FORM <table><col/><tbody><tr><td><p><span>PARTICULARS OF VISITOR(S)</span></p></td></tr><tr><td><p>1.</p><p>SURNAME:</p><p>FIRST NAMES<span>(as per passport)</span>:</p><p>DATE OF BIRTH<span>(dd/mm/yyyy)</span>: ____/____/____</p><p>PLACE OF BIRTH:</p><p>NATIONALITY:</p><p>SECURITY CLEARANCE LEVEL:</p><p>PP/ID NUMBER:</p><p>POSITION:</p><p>COMPANY/ORGANISATION:</p></td></tr><tr><td><p>2.</p><p>SURNAME:</p><p>FIRST NAMES<span>(as per passport)</span>:</p><p>DATE OF BIRTH<span>(dd/mm/yyyy)</span>: ____/____/____</p><p>PLACE OF BIRTH:</p><p>NATIONALITY:</p><p>SECURITY CLEARANCE LEVEL:</p><p>PP/ID NUMBER:</p><p>POSITION:</p><p>COMPANY/ORGANISATION:</p><p><span>(Continue as required)</span></p></td></tr></tbody></table> <Spazio riservato all’inserimento del riferimento alla legislazione applicabile in materia di dati personali e del link alle informazioni obbligatorie da fornire all’interessato, ad esempio le modalità di applicazione dell’articolo 13 del regolamento generale sulla protezione dei dati ( 1 ) .> ( 1 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). Appendice D MODULO DI INFORMAZIONE SUL NULLA OSTA DI SICUREZZA DELLE IMPRESE (FSCIS) (MODELLO) 1. Introduzione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.1.</p></td><td><span>Il modulo allegato &#232; un modello di modulo di informazione sul nulla osta di sicurezza delle imprese (FSCIS) per lo scambio rapido di informazioni tra l&#8217;autorit&#224; di sicurezza nazionale (NSA) o l&#8217;autorit&#224; di sicurezza designata (DSA), altre autorit&#224; di sicurezza nazionali competenti e la Commissione (in qualit&#224; di amministrazione aggiudicatrice) sul nulla osta di sicurezza delle imprese (FSC) di una struttura partecipante a gare di appalto, contratti o subappalti classificati.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.2.</p></td><td><span>L&#8217;FSCIS &#232; valido solo se timbrato dall&#8217;NSA/DSA competente o da altra autorit&#224; competente.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.3.</p></td><td><span>L&#8217;FSCIS &#232; composto di due sezioni, una relativa alla richiesta e l&#8217;altra relativa alla risposta, e pu&#242; essere utilizzato per le summenzionate finalit&#224; o per altri scopi per i quali &#232; richiesto l&#8217;FSC di una specifica struttura. Il motivo della richiesta deve essere indicato dall&#8217;NSA/DSA richiedente nel campo 7 della sezione relativa alla richiesta.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.4.</p></td><td><span>Le informazioni contenute nell&#8217;FSCIS non sono di norma classificate; pertanto, l&#8217;invio dell&#8217;FSCIS tra NSA/DSA/Commissione andrebbe di preferenza effettuato mediante mezzi elettronici.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.5.</p></td><td><span>Le NSA/DSA dovrebbero compiere ogni sforzo per rispondere alla richiesta di FSCIS entro dieci giorni lavorativi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.6.</p></td><td><span>In caso di trasferimento di informazioni classificate o di aggiudicazione di un contratto in relazione a tale assicurazione, l&#8217;NSA/DSA emittente deve essere informata.</span></td></tr></tbody></table> Procedure e istruzioni per l’uso del modulo di informazione sul nulla osta di sicurezza delle imprese (FSCIS) Le presenti istruzioni dettagliate sono rivolte all’NSA/DSA o all’amministrazione aggiudicatrice della Commissione che compila l’FSCIS. La richiesta dovrebbe preferibilmente essere dattiloscritta in stampatello. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>INTESTAZIONE</span></p></td><td><p>Il richiedente inserisce il nome completo dell&#8217;NSA/DSA e del paese.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><span>TIPO DI RICHIESTA</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>L&#8217;amministrazione aggiudicatrice richiedente barra la casella corrispondente al tipo di richiesta FSCIS. Indicare il livello di nulla osta di sicurezza oggetto della richiesta. Utilizzare le seguenti abbreviazioni:</p><p>SECRET UE/EU SECRET = S-UE/EU-S</p><p>CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL = C-UE/EU-C</p><p>CIS = sistemi di comunicazione e informazione per il trattamento delle informazioni classificate</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><span>INFORMAZIONI SUL RICHIEDENTE</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>I campi da 1 a 6 non necessitano di spiegazione.</p><p>Nel campo 4 utilizzare il codice paese standard a due lettere. Il campo 5 &#232; facoltativo.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><span>MOTIVO DELLA RICHIESTA</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il motivo specifico della richiesta, fornire i riferimenti del progetto, il numero del contratto o dell&#8217;invito a presentare offerte. Specificare il fabbisogno di capacit&#224; di stoccaggio, il livello di classifica del CIS ecc.</p><p>Indicare ogni data di termine/scadenza/aggiudicazione che pu&#242; influire sulla finalizzazione dell&#8217;FSC.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><span>NSA/DSA RICHIEDENTE</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il nome del richiedente effettivo (per conto dell&#8217;NSA/DSA) e la data della richiesta in formato numerico (gg/mm/aaaa).</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><span>SEZIONE RELATIVA ALLA RISPOSTA</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Campi 1-5: selezionare i campi appropriati.</p><p>Campo 2: se l&#8217;FSC &#232; in lavorazione, si raccomanda di fornire al richiedente un&#8217;indicazione dei tempi di trattazione necessari (se noti).</p><p>Campo 6:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>sebbene la convalida vari da un paese all&#8217;altro o persino da una struttura all&#8217;altra, si raccomanda di indicare la data di scadenza dell&#8217;FSC;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se la data di scadenza dell&#8217;assicurazione in relazione all&#8217;FSC &#232; indeterminata, sbarrare questo campo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>conformemente alle norme e ai regolamenti nazionali rispettivi spetta al richiedente ovvero al contraente o al subappaltatore presentare domanda di rinnovo dell&#8217;FSC.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><span>OSSERVAZIONI</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Campo utilizzabile per inserire ulteriori informazioni relative all&#8217;FSC, alla struttura o alle voci precedenti.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><span>NSA/DSA EMITTENTE</span></td></tr></tbody></table></td><td><p>Indicare il nome dell&#8217;autorit&#224; che ha fornito le informazioni (per conto dell&#8217;NSA/DSA) e la data della risposta in formato numerico (gg/mm/aaaa).</p></td></tr></tbody></table> MODULO DI INFORMAZIONE SUL NULLA OSTA DI SICUREZZA DELLE IMPRESE (FSCIS) (MODELLO) Tutti i campi devono essere compilati e il modulo deve essere trasmesso mediante i canali di comunicazione tra amministrazioni o tra amministrazioni e organizzazioni internazionali. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>RICHIESTA DI ASSICURAZIONE IN RELAZIONE AL NULLA OSTA DI SICUREZZA DELLE IMPRESE</span></p><p>A: ____________________________________</p><p><span>(Nome del paese dell&#8217;NSA/DSA)</span></p></td></tr><tr><td><p>Completare le caselle di risposta, a seconda del caso:</p><p>[ ] Fornire un&#8217;assicurazione in relazione all&#8217;FSC di livello: [ ] S-UE/EU-S [ ] C-UE/EU-C</p><p>della struttura indicata in basso</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>[ ] anche per quanto riguarda la protezione di informazioni/materiali classificati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>[ ] anche per quanto riguarda i sistemi di comunicazione e informazione (CIS) per il trattamento delle informazioni classificate</p></td></tr></tbody></table><p>[ ] Avviare, direttamente o su richiesta di un contraente o subappaltatore, la procedura per il rilascio dell&#8217;FSC fino al livello di &#8230; incluso, con il livello di protezione &#8230; e il livello del CIS &#8230;, se la struttura non dispone attualmente di detti livelli di capacit&#224;.</p><p>Confermare l&#8217;esattezza dei dati sulla struttura indicata in basso e fornire rettifiche/aggiunte se necessario.</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Nome completo della struttura:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Rettifiche/aggiunte:</p></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Indirizzo completo della struttura:</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Indirizzo postale (se diverso da 2)</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Codice postale/citt&#224;/Stato</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Nome del responsabile della sicurezza</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Telefono/fax/e-mail del responsabile della sicurezza</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>La presente richiesta &#232; presentata per i seguenti motivi: (fornire i dati della fase precontrattuale (di selezione delle proposte), del contratto o del subappalto, del programma/progetto ecc.)</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#8230;</p></td></tr><tr><td><p>NSA/DSA/amministrazione aggiudicatrice della Commissione richiedente: Nome: &#8230; Data:<span>(gg/mm/aaaa)</span> &#8230;</p></td></tr><tr><td><p><span>Risposta (entro 10 giorni lavorativi)</span></p></td></tr><tr><td><p>Si certifica quanto segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>[ ] La summenzionata struttura &#232; in possesso di un FSC fino al livello [ ] S-UE/EU-S incluso</p><p>[ ] C-UE/EU-C incluso.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>La summenzionata struttura &#232; in grado di proteggere le informazioni/i materiali classificati:</p><p>[ ] s&#236;, livello: &#8230; [ ] no.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>La summenzionata struttura dispone di un CIS accreditato/autorizzato:</p><p>[ ] s&#236;, livello: &#8230; [ ] no.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>[ ] In relazione alla predetta richiesta, &#232; stata avviata la procedura di rilascio dell&#8217;FSC. Sarete informati del rilascio o del diniego dell&#8217;FSC.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>[ ] La summenzionata struttura non &#232; in possesso di FSC.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>La presente assicurazione in relazione all&#8217;FSC scade il: &#8230; (<span>gg/mm/aaaa</span>), o come altrimenti raccomandato dall&#8217;NSA/DSA. Sarete informati in caso di invalidamento anticipato o di modifica delle informazioni riportate in alto.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Osservazioni:</p><p>&#8230;</p><p>NSA/DSA emittente Nome: &#8230; Data (gg/mm/aaaa) &#8230;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <Spazio riservato all’inserimento del riferimento alla legislazione applicabile in materia di dati personali e del link alle informazioni obbligatorie da fornire all’interessato, ad esempio le modalità di applicazione dell’articolo 13 del regolamento generale sulla protezione dei dati ( 1 ) .> ( 1 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). Appendice E Requisiti minimi per la protezione delle ICUE in formato elettronico di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED trattate nel CIS del contraente Aspetti generali <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>Il contraente deve assicurare che la protezione delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED sia conforme ai requisiti minimi di sicurezza previsti dalla presente clausola di sicurezza e a ogni altro ulteriore requisito raccomandato dall&#8217;amministrazione aggiudicatrice o, se del caso, dall&#8217;autorit&#224; nazionale di sicurezza (NSA) o dall&#8217;autorit&#224; di sicurezza designata (DSA).</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Spetta al contraente attuare i requisiti di sicurezza indicati nel presente documento.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span>Ai fini del presente documento, per sistema di comunicazione e informazione (CIS) si intendono tutte le apparecchiature utilizzate per trattare, conservare e trasmettere le ICUE, tra cui terminali, stampanti, fotocopiatrici, fax, server, sistemi di gestione della rete, unit&#224; di controllo della rete, unit&#224; di controllo delle comunicazioni, laptop, notebook, tablet, smartphone e supporti di memoria removibili, come chiavette USB, CD, carte SD ecc.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span>Le apparecchiature speciali, quali i prodotti crittografici, devono essere protette conformemente a specifiche procedure operative di sicurezza (SecOP) dedicate.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span>I contraenti devono istituire una struttura responsabile della gestione della sicurezza del CIS che tratta informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED e nominare un responsabile della sicurezza della struttura stessa.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>6.</p></td><td><span>Per la conservazione o l&#8217;elaborazione delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED non &#232; consentito l&#8217;uso di soluzioni informatiche (hardware, software o servizi) di propriet&#224; privata del personale del contraente.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>7.</p></td><td><span>L&#8217;accreditamento del CIS del contraente che tratta informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED deve essere approvato dall&#8217;autorit&#224; di accreditamento in materia di sicurezza (SAA) dello Stato membro interessato, oppure delegato al responsabile della sicurezza del contraente secondo quanto consentito dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>8.</p></td><td><span>Solo le informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED cifrate utilizzando prodotti crittografici approvati possono essere trattate, conservate o trasmesse (via cavo o senza fili) come qualsiasi altra informazione non classificata nel quadro del contratto. I predetti prodotti crittografici devono essere approvati dall&#8217;UE o da uno Stato membro.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>9.</p></td><td><span>Le strutture esterne coinvolte nelle attivit&#224; di manutenzione/riparazione devono essere contrattualmente obbligate a rispettare le disposizioni applicabili in materia di trattamento delle informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED specificate nel presente documento.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>10.</p></td><td><span>Su richiesta dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice o dell&#8217;NSA/DSA/SAA competente, il contraente deve fornire elementi a comprova del rispetto della clausola di sicurezza del contratto. Qualora, per verificare la conformit&#224; ai predetti requisiti, siano richiesti anche l&#8217;audit e l&#8217;ispezione dei processi e delle strutture del contraente, quest&#8217;ultimo consente ai rappresentanti dell&#8217;amministrazione aggiudicatrice, dell&#8217;NSA/DSA/SAA o dell&#8217;autorit&#224; di sicurezza competente dell&#8217;UE di effettuare l&#8217;audit e l&#8217;ispezione.</span></td></tr></tbody></table> Sicurezza materiale <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>11.</p></td><td><span>Le zone in cui i CIS sono usati per visualizzare, conservare, elaborare o trasmettere informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED o le zone che ospitano i server, i sistemi di gestione della rete, le unit&#224; di controllo della rete e le unit&#224; di controllo delle comunicazioni di tali CIS dovrebbero essere costituite come zone separate e controllate con un adeguato sistema di controllo dell&#8217;accesso. L&#8217;accesso a queste zone separate e controllate dovrebbe essere riservato alle persone fisiche in possesso di specifica autorizzazione. Fatta salva la clausola 8, le apparecchiature di cui alla clausola 3 devono essere custodite in zone separate e controllate.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>12.</p></td><td><span>Devono essere attuati meccanismi e/o procedure di sicurezza per disciplinare l&#8217;introduzione o la connessione di supporti informatici removibili (quali USB, memorie di massa o CD-RW) a componenti del CIS.</span></td></tr></tbody></table> Accesso al CIS <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>13.</p></td><td><span>L&#8217;accesso al CIS del contraente che tratta ICUE &#232; consentito sulla base dell&#8217;applicazione rigorosa del principio della necessit&#224; di conoscere e dell&#8217;autorizzazione del personale.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>14.</p></td><td><span>Tutti i CIS devono disporre di elenchi aggiornati degli utilizzatori autorizzati. Tutti gli utilizzatori devono essere autenticati all&#8217;inizio di ogni sessione di elaborazione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>15.</p></td><td><span>Le parole di accesso, previste dalla maggior parte delle misure di sicurezza per l&#8217;identificazione e l&#8217;autenticazione, devono essere formate da almeno nove caratteri, tra cui caratteri numerici, caratteri &#171;speciali&#187; (se consentito dal sistema) e caratteri alfabetici. Le parole di accesso devono essere modificate almeno ogni 180 giorni. Devono essere modificate il prima possibile se sono state compromesse o comunicate a persone non autorizzate, o se vi sono sospetti di compromissione o comunicazione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>16.</p></td><td><span>Tutti i CIS devono disporre di controlli sull&#8217;accesso interno per impedire a utilizzatori non autorizzati di accedere a informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED o di modificarle, o di modificare il sistema e i controlli di sicurezza. L&#8217;utilizzatore viene automaticamente disconnesso dal CIS se il suo terminale rimane inattivo per un tempo predefinito, oppure il CIS deve attivare un salvaschermo protetto da parola di accesso dopo 15 minuti di inattivit&#224;.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>17.</p></td><td><span>A ogni utilizzatore del CIS viene attribuito un conto utilizzatore e un identificativo personale. I conti utilizzatori devono essere automaticamente bloccati almeno dopo cinque tentativi di accesso errati.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>18.</p></td><td><span>Tutti gli utilizzatori del CIS devono essere istruiti sulle proprie responsabilit&#224; e sulle procedure da seguire per proteggere le informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED nel CIS. Le responsabilit&#224; e le procedure da seguire devono essere documentate e accettate per iscritto dagli utilizzatori.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>19.</p></td><td><span>Agli utilizzatori e agli amministratori sono messe a disposizione le SecOP, le quali devono contenere la descrizione dei ruoli in materia di sicurezza e il relativo elenco di compiti, istruzioni e piani.</span></td></tr></tbody></table> Registrazione, audit e risposta agli incidenti <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>20.</p></td><td><span>Ogni accesso al CIS deve essere registrato.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>21.</p></td><td><span>Devono essere registrati i seguenti eventi:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>tutti i tentativi di connessione, sia riusciti che non riusciti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la disconnessione (anche per sessione scaduta, se del caso);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la creazione, cancellazione o modifica dei diritti e dei privilegi di accesso;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la creazione, cancellazione o modifica di parole di accesso.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>22.</p></td><td><span>Per tutti gli eventi sopraelencati devono essere comunicate almeno le seguenti informazioni:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>tipo di evento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>identificativo dell&#8217;utilizzatore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>data e ora;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>identificativo del dispositivo.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>23.</p></td><td><span>Le registrazioni dovrebbero essere di ausilio al responsabile della sicurezza nell&#8217;esame dei potenziali incidenti di sicurezza. Possono inoltre essere utilizzate a supporto delle indagini giudiziarie in caso di incidente di sicurezza. Tutte le registrazioni relative alla sicurezza dovrebbero essere verificate periodicamente per individuare potenziali incidenti di sicurezza. Le registrazioni devono essere protette da cancellazioni o modifiche non autorizzate.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>24.</p></td><td><span>Il contraente deve disporre di una strategia di risposta consolidata per far fronte agli incidenti di sicurezza. Gli utilizzatori e gli amministratori devono essere istruiti su come rispondere agli incidenti, su come segnalarli e su cosa fare in caso di emergenza.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>25.</p></td><td><span>La compromissione o sospetta compromissione di informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED devono essere segnalate all&#8217;amministrazione aggiudicatrice. La segnalazione deve contenere la descrizione delle informazioni in questione e la descrizione delle circostanze della compromissione o della sospetta compromissione. Tutti gli utilizzatori del CIS devono essere istruiti su come segnalare gli incidenti di sicurezza reali o presunti al responsabile della sicurezza.</span></td></tr></tbody></table> Reti e interconnessioni <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>26.</p></td><td><span>L&#8217;interconnessione del CIS del contraente che tratta informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED con un CIS non accreditato accresce in misura significativa le minacce per la sicurezza sia del CIS che delle informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED trattate da tale CIS. Ci&#242; riguarda in particolare Internet e gli altri CIS pubblici o privati, quali gli altri CIS di propriet&#224; del contraente o del subappaltatore. In tal caso il contraente deve effettuare una valutazione del rischio per individuare le prescrizioni di sicurezza supplementari da applicare nel quadro del processo di accreditamento di sicurezza. Il contraente fornisce all&#8217;amministrazione aggiudicatrice e, se previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali, alla SAA competente una dichiarazione di conformit&#224; in cui si certifica che il CIS del contraente e le relative interconnessioni sono stati accreditati per il trattamento di ICUE di livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>27.</p></td><td><span>&#200; vietato l&#8217;accesso a distanza ai servizi LAN da altri sistemi (ad esempio, l&#8217;accesso a distanza alle e-mail e il supporto a distanza del sistema), a meno che specifiche misure di sicurezza siano predisposte e approvate dall&#8217;amministrazione aggiudicatrice e, se previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali, dalla SAA competente.</span></td></tr></tbody></table> Gestione della configurazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>28.</p></td><td><span>Deve essere disponibile, e soggetta a periodica manutenzione, la configurazione dettagliata dell&#8217;hardware e del software, secondo quanto indicato nella documentazione di accreditamento/approvazione (compresi i diagrammi di sistema e di rete).</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>29.</p></td><td><span>Il responsabile della sicurezza del contraente deve effettuare controlli sulla configurazione dell&#8217;hardware e del software per accertare che non sia stato introdotto hardware o software non autorizzato.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>30.</p></td><td><span>Le modifiche della configurazione del CIS del contraente devono essere valutate dal punto di vista delle implicazioni per la sicurezza e devono essere approvate dal responsabile della sicurezza e, se previsto dalle disposizioni legislative e regolamentari nazionali, dalla SAA.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>31.</p></td><td><span>Almeno una volta a trimestre il sistema deve essere ispezionato alla ricerca di eventuali vulnerabilit&#224; sotto il profilo della sicurezza. Deve essere installato e tenuto aggiornato il software per l&#8217;individuazione di malware. Se possibile, detto software dovrebbe essere riconosciuto a livello nazionale o internazionale, o essere uno standard ampiamente accettato nel settore.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>32.</p></td><td><span>Il contraente deve elaborare un piano di continuit&#224; operativa. Devono essere stabilite procedure di back-up che disciplinino i seguenti aspetti:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>frequenza dei backup;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>requisiti in materia di conservazione in loco (contenitori ignifughi) o all&#8217;esterno del sito;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>controllo dell&#8217;accesso autorizzato alle copie di back-up.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Sanitizzazione e distruzione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>33.</p></td><td><span>Per i CIS o per supporti informatici che in un qualsiasi momento hanno contenuto informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED deve essere eseguita la seguente sanitizzazione sull&#8217;intero sistema o sui supporti informatici prima del loro smaltimento:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la memoria flash (ad esempio, chiavette USB, carte SD, dischi a stato solido, dischi rigidi ibridi) deve essere sovrascritta almeno tre volte e poi verificata, per garantire che il contenuto originario non possa essere recuperato, o cancellata con un software di cancellazione approvato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i supporti magnetici (ad esempio, dischi rigidi) devono essere sovrascritti o smagnetizzati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>i supporti ottici (ad esempio, CD e DVD) devono essere triturati o disintegrati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>per ogni altro supporto, l&#8217;amministrazione aggiudicatrice o, se del caso, l&#8217;NSA/DSA/SAA, dovrebbe essere consultata in merito ai requisiti di sicurezza da rispettare.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>34.</p></td><td><span>Le informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED devono essere sanitizzate su qualsiasi supporto informatico prima che i supporti siano consegnati a soggetti non autorizzati ad accedere a informazioni classificate RESTREINT UE/EU RESTRICTED (ad esempio per la manutenzione).</span></td></tr></tbody></table> ALLEGATO IV Nulla osta di sicurezza dell’impresa e nulla osta di sicurezza del personale per i contraenti di contratti che comportano informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED e NSA/DSA che richiedono la notifica di contratti classificati a livello RESTREINT UE/EU RESTRICTED ( 1 ) <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>FSC</p></td><td><p>Notifica all&#8217;NSA/DSA del contratto o del subappalto che comporta informazioni R-UE/EU-R</p></td><td><p>PSC</p></td></tr><tr><td><p>S&#204;</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>S&#204;</p></td><td><p>NO</p></td><td><p>S&#204;</p></td><td><p>NO</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Cechia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Lussemburgo</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Malta</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>X</p><p>(solo per i contratti nel settore della difesa)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p><p>(solo per i contratti nel settore della difesa)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>X</p><p>(solo per i contratti nel settore della difesa)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p><p>(solo per i contratti nel settore della difesa)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p><p>(solo per i contratti nel settore della difesa)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>X</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Le prescrizioni nazionali in materia di FSC/PSC e di notifica di contratti che comportano informazioni RESTREINT UE/EU RESTRICTED non devono imporre obblighi supplementari agli altri Stati membri o ai contraenti sotto la loro giurisdizione. NB: la notifica dei contratti che comportano informazioni CONFIDENTIEL UE/EU CONFIDENTIAL e SECRET UE/EU SECRET è obbligatoria. ALLEGATO V ELENCO DEI SERVIZI DELLE AUTORITÀ DI SICUREZZA NAZIONALI/DELLE AUTORITÀ DI SICUREZZA DESIGNATE RESPONSABILI DELLA GESTIONE DELLE PROCEDURE RELATIVE ALLA SICUREZZA INDUSTRIALE BELGIO <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>FPS Foreign Affairs</p></td></tr><tr><td><p>Rue des Petits Carmes 15</p></td></tr><tr><td><p>1000 Brussels</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +32 25014542 (Segretariato)</p></td></tr><tr><td><p>Fax +32 25014596</p></td></tr><tr><td><p>Email: nvo-ans@diplobel.fed.be</p></td></tr></tbody></table> BULGARIA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>State Commission on Information Security - National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>4 Kozloduy Street</p></td></tr><tr><td><p>1202 Sofia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +359 29835775</p></td></tr><tr><td><p>Fax +359 29873750</p></td></tr><tr><td><p>Email: dksi@government.bg</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Defence Information Service at the Ministry of Defence (security service)</p></td></tr><tr><td><p>3 Dyakon Ignatiy Street</p></td></tr><tr><td><p>1092 Sofia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +359 29227002</p></td></tr><tr><td><p>Fax +359 29885211</p></td></tr><tr><td><p>Email: office@iksbg.org</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>State Intelligence Agency (security service)</p></td></tr><tr><td><p>12 Hajdushka Polyana Street</p></td></tr><tr><td><p>1612 Sofia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +359 29813221</p></td></tr><tr><td><p>Fax +359 29862706</p></td></tr><tr><td><p>Email: office@dar.bg</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>State Agency for Technical Operations (security service)</p></td></tr><tr><td><p>29 Shesti Septemvri Street</p></td></tr><tr><td><p>1000 Sofia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +359 29824971</p></td></tr><tr><td><p>Fax +359 29461339</p></td></tr><tr><td><p>Email: dato@dato.bg</p></td></tr></tbody></table></span><p><span>(Le predette autorit&#224; competenti effettuano gli accertamenti per il rilascio dell'FSC alle persone giuridiche che presentano offerte per la conclusione di un contratto classificato, e del PSC alle persone fisiche che danno attuazione ad un contratto classificato per le esigenze delle autorit&#224; stesse).</span></p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>State Agency National Security (security service)</p></td></tr><tr><td><p>45 Cherni Vrah Blvd.</p></td></tr><tr><td><p>1407 Sofia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +359 28147109</p></td></tr><tr><td><p>Fax +359 29632188, +359 28147441</p></td></tr><tr><td><p>Email: dans@dans.bg</p></td></tr></tbody></table></span><p><span>(Il predetto servizio di sicurezza effettua gli accertamenti per il rilascio dell'FSC e del PSC a tutte le altre persone giuridiche e fisiche del paese che presentano offerte per la conclusione di un contratto classificato o danno attuazione ad un contratto classificato).</span></p></td></tr></tbody></table> CECHIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Industrial Security Department</p></td></tr><tr><td><p>PO BOX 49</p></td></tr><tr><td><p>150 06 Praha 56</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +420 257283129</p></td></tr><tr><td><p>Email: sbr@nbu.cz</p></td></tr></tbody></table> DANIMARCA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Politiets Efterretningstjeneste</p></td></tr><tr><td><p>(Danish Security Intelligence Service)</p></td></tr><tr><td><p>Klausdalsbrovej 1</p></td></tr><tr><td><p>2860 S&#248;borg</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +45 33148888</p></td></tr><tr><td><p>Fax +45 33430190</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Forsvarets Efterretningstjeneste</p></td></tr><tr><td><p>(Danish Defence Intelligence Service)</p></td></tr><tr><td><p>Kastellet 30</p></td></tr><tr><td><p>2100 Copenhagen &#216;</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +45 33325566</p></td></tr><tr><td><p>Fax +45 33931320</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> GERMANIA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Per le questioni relative alla politica di sicurezza industriale, gli FSC, i programmi di trasporto (tranne materiale crittografico/CCI):</p></td></tr><tr><td><p>Federal Ministry of Economic Affairs and Energy</p></td></tr><tr><td><p>Industrial Security Division - ZB3</p></td></tr><tr><td><p>Villemombler Str. 76</p></td></tr><tr><td><p>53123 Bonn</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +49 228996154028</p></td></tr><tr><td><p>Fax +49 228996152676</p></td></tr><tr><td><p>Email: dsagermany-zb3@bmwi.bund.de (e-mail dell'ufficio)</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Per le richieste di visita standard da/presso imprese tedesche:</p></td></tr><tr><td><p>Federal Ministry of Economic Affairs and Energy</p></td></tr><tr><td><p>Industrial Security Division &#8211; ZB2</p></td></tr><tr><td><p>Villemombler Str. 76</p></td></tr><tr><td><p>53123 Bonn</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +49 228996152401</p></td></tr><tr><td><p>Fax +49 228996152603</p></td></tr><tr><td><p>Email: zb2-international@bmwi.bund.de (e-mail dell'ufficio)</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Programmi di trasporto di materiale crittografico:</p></td></tr><tr><td><p>Federal Office for Information Security (BSI)</p></td></tr><tr><td><p>National Distribution Agency/NDA-EU DEU</p></td></tr><tr><td><p>Mainzer Str. 84</p></td></tr><tr><td><p>53179 Bonn</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +49 2289995826052</p></td></tr><tr><td><p>Fax +49 228991095826052</p></td></tr><tr><td><p>Email: NDAEU@bsi.bund.de</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> ESTONIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority Department</p></td></tr><tr><td><p>Estonian Foreign Intelligence Service</p></td></tr><tr><td><p>Rahum&#228;e tee 4B</p></td></tr><tr><td><p>11316 Tallinn</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +372 6939211</p></td></tr><tr><td><p>Fax +372 6935001</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa@fis.gov.ee</p></td></tr></tbody></table> IRLANDA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority Ireland</p></td></tr><tr><td><p>Department of Foreign Affairs and Trade</p></td></tr><tr><td><p>76-78 Harcourt Street</p></td></tr><tr><td><p>Dublin 2</p></td></tr><tr><td><p>D02 DX45</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +353 14082724</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa@dfa.ie</p></td></tr></tbody></table> GRECIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Hellenic National Defence General Staff</p></td></tr><tr><td><p>&#200; Division (Security INTEL, CI BRANCH)</p></td></tr><tr><td><p>E3 Directorate</p></td></tr><tr><td><p>Industrial Security Office</p></td></tr><tr><td><p>227-231 Mesogeion Avenue</p></td></tr><tr><td><p>15561 Holargos, Athens</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +30 2106572022, +30 2106572178</p></td></tr><tr><td><p>Fax +30 2106527612</p></td></tr><tr><td><p>Email: daa.industrial@hndgs.mil.gr</p></td></tr></tbody></table> SPAGNA <table><col/><tbody><tr><td><p>Autoridad Nacional de Seguridad</p></td></tr><tr><td><p>Oficina Nacional de Seguridad</p></td></tr><tr><td><p>Calle Argentona 30</p></td></tr><tr><td><p>28023 Madrid</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +34 913725000</p></td></tr><tr><td><p>Fax +34 913725808</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa-sp@areatec.com</p></td></tr><tr><td><p>Per le questioni riguardanti i nulla osta di sicurezza del personale: asip@areatec.com</p></td></tr><tr><td><p>Per i programmi di trasporto e le visite internazionali: sp-ivtco@areatec.com</p></td></tr></tbody></table> FRANCIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority (NSA) (per le politiche e l'attuazione in settori diversi da quello della difesa)</p></td></tr><tr><td><p>Secr&#233;tariat g&#233;n&#233;ral de la d&#233;fense et de la s&#233;curit&#233; nationale</p></td></tr><tr><td><p>Sous-direction Protection du secret (SGDSN/PSD)</p></td></tr><tr><td><p>51 boulevard de la Tour-Maubourg</p></td></tr><tr><td><p>75700 Paris 07 SP</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +33 171758193</p></td></tr><tr><td><p>Fax +33 171758200</p></td></tr><tr><td><p>Email: ANSFrance@sgdsn.gouv.fr</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p>Designated Security Authority (per l'attuazione nel settore della difesa)</p></td></tr><tr><td><p>Direction G&#233;n&#233;rale de l'Armement</p></td></tr><tr><td><p>Service de la S&#233;curit&#233; de D&#233;fense et des syst&#232;mes d'Information (DGA/SSDI)</p></td></tr><tr><td><p>60 boulevard du g&#233;n&#233;ral Martial Valin</p></td></tr><tr><td><p>CS 21623</p></td></tr><tr><td><p>75509 Paris Cedex 15</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +33 988670421</p></td></tr><tr><td><p>Email: per moduli e RFV in uscita: dga-ssdi.ai.fct@intradef.gouv.fr</p></td></tr><tr><td><p>per RFV in entrata: dga-ssdi.visit.fct@intradef.gouv.fr</p></td></tr></tbody></table> CROAZIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Office of the National Security Council</p></td></tr><tr><td><p>Croatian NSA</p></td></tr><tr><td><p>Jurjevska 34</p></td></tr><tr><td><p>10000 Zagreb</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +385 14681222</p></td></tr><tr><td><p>Fax +385 14686049</p></td></tr><tr><td><p>Email: NSACroatia@uvns.hr</p></td></tr></tbody></table> ITALIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Presidenza del Consiglio dei ministri</p></td></tr><tr><td><p>D.I.S. - U.C.Se.</p></td></tr><tr><td><p>Via di Santa Susanna 15</p></td></tr><tr><td><p>00187 Roma</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +39 0661174266</p></td></tr><tr><td><p>Fax +39 064885273</p></td></tr></tbody></table> CIPRO <table><col/><tbody><tr><td><p>&#933;&#928;&#927;&#933;&#929;&#915;&#917;&#921;&#927; &#913;&#924;&#933;&#925;&#913;&#931;</p></td></tr><tr><td><p>&#917;&#952;&#957;&#953;&#954;&#942; &#913;&#961;&#967;&#942; &#913;&#963;&#966;&#940;&#955;&#949;&#953;&#945;&#962; (&#917;&#913;&#913;)</p></td></tr><tr><td><p>&#923;&#949;&#969;&#966;&#972;&#961;&#959;&#962; &#931;&#964;&#961;&#959;&#946;&#972;&#955;&#959;&#965;, 172-174</p></td></tr><tr><td><p>&#931;&#964;&#961;&#972;&#946;&#959;&#955;&#959;&#962;, 2048, &#923;&#949;&#965;&#954;&#969;&#963;&#943;&#945;</p></td></tr><tr><td><p>&#932;&#951;&#955;&#941;&#966;&#969;&#957;&#945;: +357 22807569, +357 22807764</p></td></tr><tr><td><p>&#932;&#951;&#955;&#949;&#959;&#956;&#959;&#953;&#972;&#964;&#965;&#960;&#959;: +357 22302351</p></td></tr><tr><td><p>Email: cynsa@mod.gov.cy</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><tbody><tr><td><p>Ministry of Defence</p></td></tr><tr><td><p>National Security Authority (NSA)</p></td></tr><tr><td><p>172-174, Strovolos Avenue</p></td></tr><tr><td><p>2048 Strovolos, Nicosia</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +357 22807569, +357 22807764</p></td></tr><tr><td><p>Fax +357 22302351</p></td></tr><tr><td><p>Email: cynsa@mod.gov.cy</p></td></tr></tbody></table> LETTONIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Constitution Protection Bureau of the Republic of Latvia</p></td></tr><tr><td><p>P.O. Box 286</p></td></tr><tr><td><p>Riga LV-1001</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +371 67025418, +371 67025463</p></td></tr><tr><td><p>Fax +371 67025454</p></td></tr><tr><td><p>Email: ndi@sab.gov.lt, ndi@zd.gov.lv</p></td></tr></tbody></table> LITUANIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Lietuvos Respublikos paslap&#269;i&#371; apsaugos koordinavimo komisija</p></td></tr><tr><td><p>(The Commission for Secrets Protection Coordination of the Republic of Lithuania)</p></td></tr><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Gedimino 40/1</p></td></tr><tr><td><p>LT-01110 Vilnius</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +370 70666703, +370 70666701</p></td></tr><tr><td><p>Fax +370 70666700</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa@vsd.lt</p></td></tr></tbody></table> LUSSEMBURGO <table><col/><tbody><tr><td><p>Autorit&#233; Nationale de S&#233;curit&#233;</p></td></tr><tr><td><p>207, route d'Esch</p></td></tr><tr><td><p>L-1471 Luxembourg</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +352 24782210</p></td></tr><tr><td><p>Email: ans@me.etat.lu</p></td></tr></tbody></table> UNGHERIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority of Hungary</p></td></tr><tr><td><p>H-1399 Budapest P.O. Box 710/50</p></td></tr><tr><td><p>H-1024 Budapest, Szil&#225;gyi Erzs&#233;bet fasor 11/B</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +36 13911862</p></td></tr><tr><td><p>Fax +36 13911889</p></td></tr><tr><td><p>Email: nbf@nbf.hu</p></td></tr></tbody></table> MALTA <table><col/><tbody><tr><td><p>Director of Standardisation</p></td></tr><tr><td><p>Designated Security Authority for Industrial Security</p></td></tr><tr><td><p>Standards &amp; Metrology Institute</p></td></tr><tr><td><p>Malta Competition and Consumer Affairs Authority</p></td></tr><tr><td><p>Mizzi House</p></td></tr><tr><td><p>National Road</p></td></tr><tr><td><p>Blata I-Bajda HMR9010</p></td></tr><tr><td><p>Tel.: +356 23952000</p></td></tr><tr><td><p>Fax +356 21242406</p></td></tr><tr><td><p>Email: certification@mccaa.org.mt</p></td></tr></tbody></table> PAESI BASSI <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Ministry of the Interior and Kingdom Relations</p></td></tr><tr><td><p>PO Box 20010</p></td></tr><tr><td><p>2500 EA The Hague</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +31 703204400</p></td></tr><tr><td><p>Fax +31 703200733</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa-nl-industry@minbzk.nl</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Ministry of Defence</p></td></tr><tr><td><p>Industrial Security Department</p></td></tr><tr><td><p>PO Box 20701</p></td></tr><tr><td><p>2500 ES The Hague</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +31 704419407</p></td></tr><tr><td><p>Fax +31 703459189</p></td></tr><tr><td><p>Email: indussec@mindef.nl</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> AUSTRIA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>Federal Chancellery of Austria</p></td></tr><tr><td><p>Department I/12, Office for Information Security</p></td></tr><tr><td><p>Ballhausplatz 2</p></td></tr><tr><td><p>1014 Vienna</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +43 153115202594</p></td></tr><tr><td><p>Email: isk@bka.gv.at</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>DSA in the military sphere:</p></td></tr><tr><td><p>BMLVS/Abwehramt</p></td></tr><tr><td><p>Postfach 2000</p></td></tr><tr><td><p>1030 Vienna</p></td></tr><tr><td><p>Email: abwa@bmlvs.gv.at</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> POLONIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Internal Security Agency</p></td></tr><tr><td><p>Department for the Protection of Classified Information</p></td></tr><tr><td><p>Rakowiecka 2 A</p></td></tr><tr><td><p>00-993 Warsaw</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +48 225857944</p></td></tr><tr><td><p>Fax +48 225857443</p></td></tr><tr><td><p>Email: nsa@abw.gov.pl</p></td></tr></tbody></table> PORTOGALLO <table><col/><tbody><tr><td><p>Gabinete Nacional de Seguran&#231;a</p></td></tr><tr><td><p>Servi&#231;o de Seguran&#231;a Industrial</p></td></tr><tr><td><p>Rua da Junqueira n<span>o</span> 69</p></td></tr><tr><td><p>1300-342 Lisbon</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +351 213031710</p></td></tr><tr><td><p>Fax +351 213031711</p></td></tr><tr><td><p>Email: sind@gns.gov.pt, franco@gns.gov.pt</p></td></tr></tbody></table> ROMANIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Oficiul Registrului Na&#539;ional al Informa&#539;iilor Secrete de Stat - ORNISS</p></td></tr><tr><td><p>Romanian NSA - ORNISS - National Registry Office for Classified Information</p></td></tr><tr><td><p>4th Mures Street</p></td></tr><tr><td><p>012275 Bucharest</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +40 212075115</p></td></tr><tr><td><p>Fax +40 212245830</p></td></tr><tr><td><p>Email: relatii.publice@orniss.ro, nsa.romania@nsa.ro</p></td></tr></tbody></table> SLOVENIA <table><col/><tbody><tr><td><p>Urad Vlade RS za varovanje tajnih podatkov</p></td></tr><tr><td><p>Gregor&#269;i&#269;eva 27</p></td></tr><tr><td><p>1000 Ljubljana</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +386 14781390</p></td></tr><tr><td><p>Fax +386 14781399</p></td></tr><tr><td><p>Email: gp.uvtp@gov.si</p></td></tr></tbody></table> SLOVACCHIA <table><col/><tbody><tr><td><p>N&#225;rodn&#253; bezpe&#269;nostn&#253; &#250;rad</p></td></tr><tr><td><p>(National Security Authority)</p></td></tr><tr><td><p>Security Clearance Department</p></td></tr><tr><td><p>Budat&#237;nska 30</p></td></tr><tr><td><p>851 06 Bratislava</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +421 268691111</p></td></tr><tr><td><p>Fax +421 268691700</p></td></tr><tr><td><p>Email: podatelna@nbu.gov.sk</p></td></tr></tbody></table> FINLANDIA <table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Ministry for Foreign Affairs</p></td></tr><tr><td><p>P.O. Box 453</p></td></tr><tr><td><p>FI-00023 Government</p></td></tr><tr><td><p>Email: NSA@formin.fi</p></td></tr></tbody></table> SVEZIA <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Utrikesdepartementet (Ministry for Foreign Affairs)</p></td></tr><tr><td><p>UD S&#196;K/NSA</p></td></tr><tr><td><p>SE-103 39 Stockholm</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +46 84051000</p></td></tr><tr><td><p>Fax +46 87231176</p></td></tr><tr><td><p>Email: ud-nsa@gov.se</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span><table><col/><tbody><tr><td><p>DSA</p></td></tr><tr><td><p>F&#246;rsvarets Materielverk (Swedish Defence Materiel Administration)</p></td></tr><tr><td><p>FMV S&#228;kerhetsskydd</p></td></tr><tr><td><p>SE-115 88 Stockholm</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +46 87824000</p></td></tr><tr><td><p>Fax +46 87826900</p></td></tr><tr><td><p>Email: security@fmv.se</p></td></tr></tbody></table></span></td></tr></tbody></table> REGNO UNITO <table><col/><tbody><tr><td><p>UK National Security Authority</p></td></tr><tr><td><p>Room 335, 3rd Floor</p></td></tr><tr><td><p>70 Whitehall</p></td></tr><tr><td><p>London</p></td></tr><tr><td><p>SW1 A 2AS</p></td></tr><tr><td><p>Tel. +44 2072765497, +44 2072765645</p></td></tr><tr><td><p>Email: UK-NSA@cabinet-office.x.gsi.gov.uk</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32019D1963
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.7.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 187/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1149 DELLA COMMISSIONE del 1 o luglio 2015 recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Ekstra djevičansko maslinovo ulje Cres (DOP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l'articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012, la domanda di registrazione della denominazione &#171;Ekstra djevi&#269;ansko maslinovo ulje Cres&#187; presentata dalla Croazia &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo&#160;51 del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la denominazione &#171;Ekstra djevi&#269;ansko maslinovo ulje Cres&#187; deve essere registrata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 La denominazione «Ekstra djevičansko maslinovo ulje Cres» (DOP) è registrata. La denominazione di cui al primo comma identifica un prodotto della classe 1.5. Oli e grassi (burro, margarina, olio ecc.) dell'allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione ( 3 ) . Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 1 o luglio 2015 Per la Commissione, a nome del presidente Phil HOGAN Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) GU C 59 del 19.2.2015, pag. 10 . ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 179 del 19.6.2014, pag. 36 ). </note>
ITA
32015R1149
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 84/112</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell’Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese per l’esercizio 2016 — Bilancio rettificativo n. 3 (2017/C 84/23) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 3</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>SOVVENZIONE DELLA COMMISSIONE</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>SOVVENZIONE DELLA COMMISSIONE</p></td><td><p>35&#160;848&#160;913</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>35&#160;848&#160;913</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>ENTRATE VARIE</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2016</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 3</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>RETRIBUZIONI, INDENNIT&#192; E SPESE</p></td><td><p>26&#160;235&#160;673</p></td><td><p>90&#160;814</p></td><td><p>26&#160;326&#160;487</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SVILUPPO PROFESSIONALE E SPESE SOCIALI</p></td><td><p>1&#160;527&#160;415</p></td><td><p>72&#160;000</p></td><td><p>1&#160;599&#160;415</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>27&#160;763&#160;088</span></p></td><td><p><span>162&#160;814</span></p></td><td><p><span>27&#160;925&#160;902</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>INFRASTRUTTURE E SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>SPESE PER GLI IMMOBILI</p></td><td><p>1&#160;773&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;773&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>SPESE IN TIC</p></td><td><p>1&#160;636&#160;000</p></td><td><p>151&#160;000</p></td><td><p>1&#160;787&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE DI FUNZIONAMENTO CORRENTE</p></td><td><p>351&#160;500</p></td><td><p>&#8211;&#160;125&#160;500</p></td><td><p>226&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>3&#160;760&#160;500</span></p></td><td><p><span>25&#160;500</span></p></td><td><p><span>3&#160;786&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE PER IL SOSTEGNO AL PROGRAMMA</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>SPESE PER LA GESTIONE DEL PROGRAMMA</p></td><td><p>4&#160;325&#160;325</p></td><td><p>&#8211;&#160;188&#160;314</p></td><td><p>4&#160;137&#160;011</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>4&#160;325&#160;325</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;188&#160;314</span></p></td><td><p><span>4&#160;137&#160;011</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>35&#160;848&#160;913</span></p></td></tr></tbody></table>
ITA
32017B0317(23)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.5.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 136/11</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/999 DELLA COMMISSIONE del 23 maggio 2023 che rinnova l’approvazione della sostanza attiva Bacillus thuringiensis sottospecie israelensis ceppo AM65-52, in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l’articolo 20, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva&#160;2008/113/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha inserito un riferimento all&#8217;approvazione della sostanza attiva<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 nell&#8217;allegato I della direttiva&#160;91/414/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Conformemente all&#8217;articolo&#160;78, paragrafo 3, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, le sostanze attive figuranti nell&#8217;allegato I della direttiva&#160;91/414/CEE sono considerate approvate a norma del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 e sono elencate nell&#8217;allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;approvazione della sostanza attiva<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 indicata nell&#8217;allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011, scade il 15&#160;agosto 2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 27&#160;aprile 2016 una domanda di rinnovo dell&#8217;approvazione della sostanza attiva<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 &#232; stata presentata alla Svezia, lo Stato membro relatore, e alla Spagna, lo Stato membro correlatore, in conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;1 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> entro i termini previsti in tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il richiedente ha anche presentato i fascicoli supplementari richiesti a norma dell&#8217;articolo&#160;6 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012 allo Stato membro relatore, allo Stato membro correlatore, alla Commissione e all&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;Autorit&#224;&#187;). La domanda &#232; stata ritenuta ammissibile dallo Stato membro relatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Lo Stato membro relatore ha elaborato in consultazione con lo Stato membro correlatore un progetto di rapporto valutativo per il rinnovo e il 27&#160;luglio 2018 lo ha presentato all&#8217;Autorit&#224; e alla Commissione. In tale progetto di rapporto valutativo per il rinnovo, lo Stato membro relatore ha proposto di rinnovare l&#8217;approvazione del<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; ha trasmesso il progetto di rapporto valutativo per il rinnovo al richiedente e agli Stati membri al fine di raccoglierne le osservazioni, ha avviato una consultazione pubblica al riguardo e ha successivamente inoltrato alla Commissione le osservazioni raccolte. L&#8217;Autorit&#224; ha inoltre reso accessibile al pubblico il fascicolo supplementare sintetico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 12&#160;novembre 2020 l&#8217;Autorit&#224; ha comunicato alla Commissione le sue conclusioni&#160;<a>(<span>6</span>)</a> sulla possibilit&#224; che la sostanza attiva<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 soddisfi i criteri di approvazione di cui all&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ha presentato al comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi una relazione sul rinnovo relativa al<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 e un progetto del presente regolamento, rispettivamente il 19&#160;maggio 2021 e il 25&#160;gennaio 2023.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato il richiedente a presentare osservazioni sulle conclusioni dell&#8217;Autorit&#224; e, in conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo 1, terzo comma, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, sulla relazione sul rinnovo. Il richiedente ha presentato le sue osservazioni, che sono state sottoposte a un attento esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Per quanto riguarda uno o pi&#249; impieghi rappresentativi di almeno un prodotto fitosanitario contenente la sostanza attiva<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 &#232; stato accertato che i criteri di approvazione stabiliti all&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 sono soddisfatti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno rinnovare l&#8217;approvazione del<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>In conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo 1, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, in combinato disposto con l&#8217;articolo&#160;6 di tale regolamento, &#232; tuttavia necessario aggiungere alcune condizioni in caso di domande di autorizzazione per gli usi nelle colture commestibili. In particolare &#232; pertanto opportuno, nel contesto di un approccio precauzionale per la sicurezza alimentare dei consumatori, prevedere che gli Stati membri, nel valutare le domande di autorizzazione di prodotti contenenti il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 per gli usi nelle colture commestibili, siano tenuti a stabilire un periodo di tempo minimo tra l&#8217;applicazione di tali prodotti e la raccolta delle colture commestibili per il consumo allo stato fresco.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; inoltre opportuno prevedere che gli Stati membri, nel valutare le domande di autorizzazione di prodotti fitosanitari contenenti il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52, siano tenuti a prestare particolare attenzione alla protezione degli operatori e dei lavoratori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE)&#160;2023/689 della Commissione&#160;<a>(<span>8</span>)</a> ha prorogato il periodo di approvazione del<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52 fino al 15&#160;agosto 2024, al fine di consentire il completamento della procedura di rinnovo prima della scadenza del periodo di approvazione di tale sostanza attiva. Tuttavia, dato che &#232; stata presa una decisione sul rinnovo prima della data di scadenza prorogata, il presente regolamento dovrebbe applicarsi anteriormente a tale data.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva L’approvazione della sostanza attiva Bacillus thuringiensis sottospecie israelensis ceppo AM65-52, di cui all’allegato I, è rinnovata alle condizioni in esso stabilite. Articolo 2 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è modificato conformemente all’allegato II del presente regolamento. Articolo 3 Entrata in vigore e applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1 o luglio 2023. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 23 maggio 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2008/113/CE della Commissione, dell’8 dicembre 2008, recante modifica della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per includervi alcuni microorganismi come sostanze attive ( GU L 330 del 9.12.2008, pag. 6 ). ( 3 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione, del 25 maggio 2011, recante disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’elenco delle sostanze attive approvate ( GU L 153 dell’11.6.2011, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, che stabilisce le norme necessarie per l’attuazione della procedura di rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari ( GU L 252 del 19.9.2012, pag. 26 ). ( 6 ) EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) Conclusioni sulla revisione inter pares della valutazione dei rischi della sostanza attiva B. thuringiensis sottospecie israelensis ceppo AM65-52 come antiparassitario. EFSA Journal , 2020, DOI: 10.2903/j.efsa.2020.6317. ( 7 ) Sostituito dal regolamento (UE) 2020/1740, continua comunque ad applicarsi alla procedura di rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive: 1) il cui periodo di approvazione termina prima del 27 marzo 2024; 2) per le quali un regolamento, adottato in conformità all’articolo 17 del regolamento (CE) n. 1107/2009 il 27 marzo 2021 o successivamente, proroga il periodo di approvazione al 27 marzo 2024 o a data successiva. ( 8 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2023/689 della Commissione, del 20 marzo 2023, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per quanto riguarda la proroga dei periodi di approvazione delle sostanze attive Bacillus subtilis (Cohn 1872) ceppo QST 713, Bacillus thuringiensis sottospecie aizawai ceppi ABTS-1857 e GC-91, Bacillus thuringiensis sottospecie israeliensis (sierotipo H-14) ceppo AM65-52, Bacillus thuringiensis sottospecie kurstaki ceppi ABTS351, PB 54, SA 11, SA 12 e EG 2348, Beauveria bassiana ceppi ATCC 74040 e GHA, clodinafop, Cydia pomonella Granulovirus (CpGV), ciprodinil, diclorprop-P, fenpirossimato, fosetil, malathion, mepanipyrim, metconazolo, metrafenone, pirimicarb, piridaben, pirimetanil, rimsulfuron, spinosad, Trichoderma asperellum (precedentemente T. harzianum ) ceppi ICC012, T25 e TV1, Trichoderma atroviride (precedentemente T. harzianum ) ceppo T11, Trichoderma gamsii (precedentemente T. viride ) ceppo ICC080, Trichoderma harzianum ceppi T-22 e ITEM 908, triclopir, trinexapac, triticonazolo e ziram ( GU L 91 del 29.3.2023, pag. 1 ). ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome comune, numeri di identificazione</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p></td><td><p>Purezza<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell&#8217;approvazione</p></td><td><p>Disposizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p><span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52</p><p>Raccolta delle colture N. ATCC 1276</p></td><td><p>Non applicabile</p></td><td><p>Impurezze non rilevanti</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;luglio 2023</p></td><td><p>30&#160;giugno&#160;2038</p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 occorre tenere conto delle conclusioni contenute nella relazione sul rinnovo per il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52, in particolare delle relative appendici I e II.</p><p>Nell&#8217;ambito di questa valutazione generale gli Stati membri prestano particolare attenzione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla protezione di operatori e lavoratori, tenendo conto che i microrganismi sono considerati di per s&#233; potenziali sensibilizzanti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla garanzia, fornita dal produttore, del rigoroso mantenimento delle condizioni ambientali e dell&#8217;analisi del controllo di qualit&#224; durante il processo di fabbricazione, al fine di garantire il rispetto dei limiti relativi alla contaminazione microbiologica di cui al documento di lavoro&#160;SANCO/12116/2012<a>&#160;(<span>2</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla protezione degli impollinatori selvatici e degli organismi acquatici (ad esempio gli invertebrati acquatici appartenenti in particolare all&#8217;ordine dei Ditteri) in caso di utilizzo in campo aperto. Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, specifiche misure di attenuazione dei rischi.</p></td></tr></tbody></table><p>Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere misure di attenuazione dei rischi quali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>adeguati dispositivi di protezione individuale per gli operatori che utilizzano prodotti contenenti<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nel caso di un&#8217;autorizzazione per gli usi nelle colture commestibili deve essere previsto un periodo di tempo minimo di tre giorni tra l&#8217;applicazione dei prodotti fitosanitari contenenti il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> AM65-52 e la raccolta delle colture commestibili per il consumo allo stato fresco, a meno che i dati disponibili relativi alla misura o alla stima dei residui non indichino che i livelli del<span>Bacillus thuringiensis</span>sottospecie israelensis AM65-52 sono inferiori a&#160;10<span>5</span> CFU/g al momento della raccolta.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Ulteriori dettagli sull’identità e sulle specifiche della sostanza attiva sono contenuti nella relazione sul rinnovo. ( 2 ) pesticides_ppp_app-proc_guide_phys-chem-ana_microbial-contaminant-limits.pdf (europa.eu). ALLEGATO II L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>nella parte A, la voce 194 relativa al<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> AM65-52 &#232; soppressa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>nella parte B &#232; aggiunta la voce seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero</p></td><td><p>Nome comune, numeri di identificazione</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p></td><td><p>Purezza<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell&#8217;approvazione</p></td><td><p>Disposizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p>&#171;161</p></td><td><p><span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52</p><p>Raccolta delle colture N. ATCC 1276</p></td><td><p>Non applicabile</p></td><td><p>Impurezze non rilevanti</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;luglio 2023</p></td><td><p>30&#160;giugno&#160;2038</p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 occorre tenere conto delle conclusioni contenute nella relazione sul rinnovo per il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52, in particolare delle relative appendici I e II.</p><p>Nell&#8217;ambito di questa valutazione generale gli Stati membri prestano particolare attenzione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla protezione di operatori e lavoratori, tenendo conto che i microrganismi sono considerati di per s&#233; potenziali sensibilizzanti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla garanzia, fornita dal produttore, del rigoroso mantenimento delle condizioni ambientali e dell&#8217;analisi del controllo di qualit&#224; durante il processo di fabbricazione, al fine di garantire il rispetto dei limiti relativi alla contaminazione microbiologica di cui al documento di lavoro&#160;SANCO/12116/2012<a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>alla protezione degli impollinatori selvatici e degli organismi acquatici (ad esempio gli invertebrati acquatici appartenenti in particolare all&#8217;ordine dei Ditteri) in caso di utilizzo in campo aperto. Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, specifiche misure di attenuazione dei rischi.</p></td></tr></tbody></table><p>Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere misure di attenuazione dei rischi quali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>adeguati dispositivi di protezione individuale per gli operatori che utilizzano prodotti contenenti<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> ceppo AM65-52;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nel caso di un&#8217;autorizzazione per gli usi nelle colture commestibili deve essere previsto un periodo di tempo minimo di tre giorni tra l&#8217;applicazione dei prodotti fitosanitari contenenti il<span>Bacillus thuringiensis</span> sottospecie<span>israelensis</span> AM65-52 e la raccolta delle colture commestibili per il consumo allo stato fresco, a meno che i dati disponibili relativi alla misura o alla stima dei residui non indichino che i livelli del<span>Bacillus thuringiensis</span>sottospecie<span>israelensis</span> AM65-52 sono inferiori a&#160;10<span>5</span> CFU/g al momento della raccolta.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Ulteriori dettagli sull’identità e sulle specifiche della sostanza attiva sono contenuti nella relazione sul rinnovo. ( 2 ) pesticides_ppp_app-proc_guide_phys-chem-ana_microbial-contaminant-limits.pdf (europa.eu). </note>
ITA
32023R0999
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.2.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 53/17</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2023/386 DEL CONSIGLIO del 20 febbraio 2023 relativa all’avvio della missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA) e che modifica la decisione (PESC) 2023/162 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 42, paragrafo 4, e l’articolo 43, paragrafo 2, vista la decisione (PESC) 2023/162 del Consiglio, del 23 gennaio 2023, relativa a una missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA) ( 1 ) , vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 23&#160;gennaio 2023 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC)&#160;2023/162.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 14&#160;febbraio 2023 il comitato politico e di sicurezza ha convenuto sull&#8217;opportunit&#224; di approvare il piano operativo (OPLAN) per la missione dell&#8217;Unione europea in Armenia (EUMA).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A seguito della raccomandazione del comandante dell&#8217;operazione civile e avendo raggiunto la capacit&#224; operativa iniziale, l&#8217;EUMA dovrebbe essere avviata il 20&#160;febbraio 2023. La missione deve proseguire fino al 19&#160;febbraio&#160;2025.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La decisione (PESC)&#160;2023/162 ha previsto un importo di riferimento finanziario destinato a coprire le spese connesse all&#8217;EUMA durante i primi quattro mesi successivi all&#8217;entrata in vigore di tale decisione. &#200; opportuno che l&#8217;importo di riferimento sia rivisto per coprire il periodo fino al 19&#160;febbraio&#160;2025.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno modificare di conseguenza la decisione (PESC)&#160;2023/162.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;EUMA sar&#224; condotta nel contesto di una situazione che potrebbe deteriorarsi e compromettere il raggiungimento degli obiettivi dell&#8217;azione esterna dell&#8217;Unione enunciati nell&#8217;articolo&#160;21 del trattato sull&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Il piano operativo (OPLAN) per la missione dell’Unione europea in Armenia (EUMA) è approvato. Articolo 2 L’EUMA è avviata il 20 febbraio 2023. Articolo 3 Il comandante dell’operazione civile dell’EUMA è autorizzato, con effetto immediato, a dare avvio all’esecuzione della missione. Articolo 4 All’articolo 13 della decisione (PESC) 2023/162, il paragrafo 1 è sostituito dal seguente: «1. L’importo di riferimento finanziario destinato a coprire le spese connesse all’EUMA per il periodo dal 23 gennaio 2023 al 19 febbraio 2025 è pari a 30 751 150,36 EUR. L’importo di riferimento finanziario per eventuali periodi successivi è deciso dal Consiglio.». Articolo 5 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 20 febbraio 2023 Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES <note> ( 1 ) GU L 22 del 24.1.2023, pag. 29 . </note>
ITA
32023D0386
02002R1030 — IT — 21.11.2017 — 002.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO (CE) N. 1030/2002 DEL CONSIGLIO</p><p>del 13 giugno 2002</p><p><a>che istituisce un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi</a></p><p>(GU L 157 dell'15.6.2002, pag. 1)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO (CE) N. 380/2008 DEL CONSIGLIO&#160;del 18 aprile 2008</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;115</p></td><td><p>1</p></td><td><p>29.4.2008</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M2</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO (UE) 2017/1954 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;del 25 ottobre 2017</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;286</p></td><td><p>9</p></td><td><p>1.11.2017</p></td></tr></table> REGOLAMENTO (CE) N. 1030/2002 DEL CONSIGLIO del 13 giugno 2002 che istituisce un modello uniforme per i permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi Articolo 1 1. I permessi di soggiorno rilasciati dagli Stati membri a cittadini di paesi terzi hanno un modello uniforme e comprendono uno spazio riservato alle informazioni indicate nell'allegato. I permessi di soggiorno per cittadini di paesi terzi sono rilasciati come documenti separati nel formato ID 1 o ID 2. Ciascuno Stato membro può aggiungere nello spazio del modello uniforme riservato a tal fine informazioni importanti riguardanti la natura del permesso e lo status giuridico della persona interessata, comprese le informazioni su un eventuale permesso di lavoro della stessa. 2. Ai fini del presente regolamento, si intende per: a) «permesso di soggiorno», un'autorizzazione rilasciata dalle autorità di uno Stato membro che consente ad un cittadino di un paese terzo di soggiornare legalmente sul proprio territorio, fatta eccezione per: i) visti; ii) permessi rilasciati in attesa dell’esame di una domanda d’asilo, una domanda di permesso di soggiorno o una domanda di proroga dello stesso; ii bis ) permessi rilasciati in circostanze eccezionali per la proroga del soggiorno autorizzato di durata massima di un mese; iii) autorizzazioni rilasciate per soggiorni di durata inferiore ai sei mesi da Stati membri che non applicano le disposizioni dell'articolo 21 della convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen del 14 giugno 1985 tra i governi degli Stati dell'Unione economica Benelux, della Repubblica federale di Germania e della Repubblica francese relativo all'eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni ( 1 ); b) «cittadino di un paese terzo», una persona che non è cittadino dell'Unione ai sensi dell'articolo 17, paragrafo 1, del trattato. Articolo 2 1. Ulteriori prescrizioni tecniche relative al modello uniforme per i permessi di soggiorno sono adottate secondo la procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 2, con riferimento a: a) elementi e requisiti di sicurezza complementari, comprese più efficaci norme di prevenzione contro il rischio di contraffazione e di falsificazione; b) procedimenti e modalità tecniche da osservare per compilare il modello uniforme di permesso di soggiorno; c) altre modalità da osservare per compilare il modello uniforme di permesso di soggiorno; d) prescrizioni tecniche relative al supporto di memorizzazione degli elementi biometrici e alla loro sicurezza, compresa la prevenzione dell’accesso non autorizzato; e) requisiti di qualità e norme comuni relative all’immagine del volto e alle immagini delle impronte digitali; f) un elenco completo degli elementi di sicurezza nazionali complementari che gli Stati membri potrebbero aggiungere a norma della lettera h) dell’allegato. 2. I colori del permesso di soggiorno di modello uniforme possono essere modificati secondo la procedura di cui all'articolo 7, paragrafo 2. Articolo 3 Secondo la procedura di cui all’articolo 7, paragrafo 2, è possibile decidere che le prescrizioni di cui all’articolo 2 sono segrete e non pubblicabili. In tal caso, esse sono comunicate esclusivamente agli organismi designati dagli Stati membri per la stampa e alle persone debitamente autorizzate da uno Stato membro o dalla Commissione. Ciascuno Stato membro designa un unico organismo responsabile della stampa del permesso di soggiorno di modello uniforme. Esso comunica il nome di tale organismo alla Commissione e agli altri Stati membri. Due o più Stati membri possono designare uno stesso organismo. Ogni Stato membro conserva la facoltà di cambiare l'organismo da esso designato. Esso ne informa la Commissione e gli altri Stati membri. Articolo 4 Fatte salve norme in materia di protezione dei dati, le persone cui è stato rilasciato il permesso di soggiorno hanno il diritto di verificare i dati personali ivi riportati e, se del caso, di farli rettificare o sopprimere. Il permesso di soggiorno o il supporto di memorizzazione dei permessi di soggiorno di cui all’articolo 4 bis non contiene informazioni predisposte per la lettura ottica diverse da quelle previste nel presente regolamento o nel relativo allegato, o da quelle indicate nel corrispondente documento di viaggio dallo Stato di rilascio conformemente alla legislazione nazionale. Gli Stati membri possono inoltre memorizzare dati per servizi telematici come l’amministrazione in linea e il commercio elettronico, nonché ulteriori disposizioni sul permesso di soggiorno in un microprocessore di cui al punto 16 dell’allegato. Tuttavia, tutti i dati nazionali devono essere ovviamente distinti dai dati biometrici di cui all’articolo 4 bis . Ai fini del presente regolamento, gli elementi biometrici contenuti nei permessi di soggiorno possono essere usati solo al fine di verificare: a) l’autenticità del documento; b) l’identità del titolare attraverso elementi comparativi direttamente disponibili quando la legislazione nazionale richiede la presentazione del permesso di soggiorno. Articolo 4 bis Il modello uniforme per i permessi di soggiorno comprende un supporto di memorizzazione contenente l’immagine del volto e le immagini delle due impronte digitali del titolare, entrambe in formato interoperativo. I dati sono protetti e il supporto di memorizzazione è dotato di capacità sufficiente per garantire l’integrità, l’autenticità e la riservatezza dei dati. Articolo 4 ter Ai fini del presente regolamento, gli Stati membri rilevano identificatori biometrici comprendenti l’immagine del volto e due impronte digitali di cittadini di paesi terzi. La procedura è stabilita conformemente alla prassi nazionale dello Stato membro interessato e nel rispetto delle norme di garanzia previste dalla convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Vengono rilevati i seguenti identificatori biometrici: — una fotografia, fornita dal richiedente o scattata al momento della domanda, e — due impronte digitali prese a dita «piatte», rilevate digitalmente. Le prescrizioni tecniche del rilevamento di identificatori biometrici sono fissate secondo la procedura di cui all’articolo 7, paragrafo 2, e le norme ICAO, e le prescrizioni tecniche per i passaporti rilasciati dagli Stati membri ai loro cittadini, a norma del regolamento (CE) n. 2252/2004 del Consiglio, del 13 dicembre 2004, relativo alle norme sulle caratteristiche di sicurezza e sugli elementi biometrici dei passaporti e dei documenti di viaggio rilasciati dagli Stati membri ( 2 ). Il rilevamento delle impronte digitali è obbligatorio a partire dall’età di sei anni. Le persone per cui il rilevamento delle impronte digitali è fisicamente impossibile sono esentate dall’obbligo di rilevamento. Articolo 5 Il presente regolamento non si applica ai cittadini di paesi terzi che siano: — familiari di cittadini dell'Unione che esercitano il loro diritto alla libera circolazione, — cittadini degli Stati membri dell'Associazione europea di libero scambio, parti dell'accordo sullo Spazio economico europeo e loro familiari che esercitano il diritto alla libera circolazione in virtù del suddetto accordo, — cittadini di paesi terzi esenti dall'obbligo del visto e autorizzati a soggiornare in uno Stato membro per un periodo inferiore a tre mesi. Articolo 5 bis Quando gli Stati membri utilizzano il modello uniforme per scopi diversi da quelli contemplati nel presente regolamento, devono essere adottate opportune misure per assicurare che sia esclusa qualsiasi possibilità di confusione con il permesso di soggiorno di cui all’articolo 1 e che lo scopo sia indicato con chiarezza sulla carta. Articolo 6 Le misure necessarie per l'attuazione del presente regolamento sono adottate secondo la procedura di regolamentazione di cui all'articolo 7, paragrafo 2. Articolo 7 1. La Commissione è assistita dal comitato di cui all'articolo 6, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1683/95. 2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applicano gli articoli 5 e 7 della decisione 1999/468/CE. Il periodo di cui all'articolo 5, paragrafo 6, della decisione 1999/468/CE è fissato a due mesi. 3. Il comitato adotta il proprio regolamento interno. Articolo 8 Il presente regolamento lascia impregiudicata la competenza degli Stati membri in materia di riconoscimento di Stati e di entità territoriali, nonché di passaporti, documenti d'identità o di viaggio rilasciati dalle autorità degli stessi. Articolo 9 Gli Stati membri rilasciano permessi di soggiorno di modello uniforme di cui all'articolo 1 al più tardi un anno dopo l'adozione degli elementi e dei requisiti di sicurezza complementari di cui all'articolo 2, paragrafo 1, lettera a). A decorrere da tale data il presente regolamento sostituisce, negli Stati membri interessati, l'azione comune 97/11/GAI. La memorizzazione dell’immagine del volto come principale identificatore biometrico è attuata entro due anni e la memorizzazione delle immagini delle due impronte digitali è attuata entro tre anni dall’adozione delle relative specifiche tecniche di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettere d) ed e). Tuttavia, l’attuazione del presente regolamento lascia impregiudicata la validità dei permessi di soggiorno già rilasciati, salvo decisione contraria dello Stato membro interessato. Per un periodo transitorio di due anni dall’adozione delle specifiche tecniche per l’immagine del volto di cui al terzo comma del presente articolo, il permesso di soggiorno può continuare ad essere rilasciato sotto forma di autoadesivo. L'introduzione del modello uniforme per i permessi di soggiorno non pregiudica tuttavia la validità delle autorizzazioni già rilasciate tramite altri modelli, a meno che lo Stato membro interessato non disponga altrimenti. Articolo 10 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile negli Stati membri in base al trattato che istituisce la Comunità europea. ALLEGATO FRONTE E RETRO DELLA CARTA a) Descrizione Il permesso di soggiorno, comprendente identificatori biometrici, è prodotto come documento separato nel formato ID 1. Utilizza le prescrizioni tecniche stabilite nel documento ICAO sui documenti di viaggio a lettura ottica (documento 9303, settima edizione, del 2015). Esso comprende quanto segue ( 3 ): Fronte della carta 1. Il codice paese di tre lettere dello Stato membro di rilascio stabilito dal documento ICAO 9303 sui documenti di viaggio a lettura ottica, integrato nella stampa di fondo. 2. Il simbolo ICAO per un documento di viaggio a lettura ottica con un microprocessore senza contatto (e-MRTD), con colorazione otticamente variabile. A seconda dell'angolo di osservazione, esso appare in colori diversi. 3.1. La denominazione del documento (Permesso di soggiorno) appare nella lingua o nelle lingue dello Stato membro di rilascio. 3.2. La ripetizione della denominazione del documento nel campo 3.1, in almeno un'altra lingua ufficiale (al massimo due) delle istituzioni dell'Unione, al fine di facilitare il riconoscimento della carta come permesso di soggiorno per i cittadini di paesi terzi. 4.1. Il numero del documento. 4.2. La ripetizione del numero del documento (con speciali elementi di sicurezza). 5. Il numero di accesso alla carta (Card Access Number — CAN). Le intestazioni delle voci da 6 a 12 appaiono nella lingua o nelle lingue dello Stato membro di rilascio. Lo Stato membro di rilascio può aggiungere un'altra lingua ufficiale delle istituzioni dell'Unione, nella stessa riga, fino a un massimo di due lingue. 6. Nome: cognome (o cognomi) e nome (o nomi), in quest'ordine ( 4 ). 7. Sesso. 8. Cittadinanza. 9. Data di nascita. 10. Tipo di permesso: il tipo specifico di permesso di soggiorno rilasciato dallo Stato membro al cittadino di un paese terzo. Per i familiari di un cittadino dell'Unione europea che non ha esercitato il diritto alla libera circolazione, il permesso di soggiorno deve contenere la voce «familiare». Per gli aventi diritto ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, della direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 5 ) gli Stati membri possono inserire la dicitura «avente diritto ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, della direttiva 2004/38/CE». 11. La data di scadenza del documento ( 6 ). 12. Annotazioni: gli Stati membri possono inserire dettagli e osservazioni per uso nazionale, ove necessari in base alle loro disposizioni nazionali applicabili ai cittadini di paesi terzi, comprese le osservazioni relative all'eventuale permesso di lavoro o alla validità illimitata del permesso di soggiorno ( 7 ). 13. Una fotografia di identità è integrata in modo sicuro nel corpo della carta ed è protetta da un elemento diffrattivo otticamente variabile dell'immagine (diffractive optically variable image device — DOVID). 14. Firma del titolare. 15. DOVID di protezione della fotografia. Retro della carta 16. Annotazioni: gli Stati membri possono inserire dettagli e osservazioni per uso nazionale, ove necessari in base alle disposizioni nazionali applicabili ai cittadini di paesi terzi, comprese le osservazioni relative all'eventuale permesso di lavoro ( 8 ), seguiti da due voci obbligatorie: 16.1. Data di rilascio, luogo di rilascio/autorità di rilascio: la data e il luogo di rilascio del permesso di soggiorno. Se del caso, il luogo di rilascio può essere sostituito da un riferimento all'autorità di rilascio. 16.2. Luogo di nascita. Le voci 16.1 e 16.2 possono essere seguite da voci facoltative ( 9 ), quali «Indirizzo del titolare». 16.3. Campo facoltativo per le informazioni relative alla fabbricazione della carta, quali il nome del produttore, il numero della versione ecc. 17. Zona a lettura ottica (machine readable zone). La zona a lettura ottica è conforme alle pertinenti norme dell'ICAO di cui al documento ICAO 9303 sui documenti di viaggio a lettura ottica. 18. Il testo stampato contiene l'emblema dello Stato membro per distinguere i permessi di soggiorno e garantire certezza quanto all'origine nazionale. 19. La zona a lettura ottica contiene un testo stampato sulla stampa di fondo che identifica lo Stato membro di rilascio. Il presente testo non deve danneggiare le caratteristiche tecniche della zona a lettura ottica. Elementi di sicurezza nazionali visibili [fatte salve le prescrizioni tecniche stabilite ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, lettera f), del presente regolamento]: 20. Come supporto di memorizzazione è utilizzato un microprocessore RF, conformemente all'articolo 4 bis del presente regolamento. Gli Stati membri possono inoltre incorporare nel permesso di soggiorno un'interfaccia duale o un microprocessore a contatto separato per uso nazionale. Tali microprocessori a contatto sono inseriti sul retro della carta, sono conformi alle norme ISO e non interferiscono in nessun modo con il microprocessore RF. 21. Finestra trasparente facoltativa. 22. Bordo trasparente facoltativo. b) Colore, procedimento di stampa Gli Stati membri stabiliscono il colore e il procedimento di stampa in conformità del modello uniforme definito nel presente allegato e delle ulteriori prescrizioni tecniche che devono essere definite a norma dell'articolo 2 del presente regolamento. c) Materiali La carta è costituita interamente di policarbonato o di polimero sintetico equivalente (e ha una durata di almeno 10 anni). d) Tecniche di stampa Sono impiegate le seguenti tecniche di stampa: — stampa di fondo offset ad elevata sicurezza, — stampa fluorescente agli UV, — stampa a iride. La grafica di sicurezza del fronte della carta deve essere distinguibile rispetto al retro. e) Numerazione Il numero del documento appare in più di una posizione sul documento (esclusa la zona a lettura ottica). f) Protezione contro la copiatura Sul fronte del permesso di soggiorno è usato un DOVID perfezionato che garantisce una qualità d'identificazione e un livello di sicurezza non inferiori a quelli del dispositivo utilizzato nell'attuale modello uniforme per i visti, con grafica ed elementi all'avanguardia compreso un elemento diffrattivo potenziato per la verifica ottica avanzata. g) Tecniche di personalizzazione Per assicurare un'adeguata protezione dei dati del permesso di soggiorno contro tentativi di contraffazione e di falsificazione, i dati personali, compresi la fotografia e la firma del titolare nonché gli altri dati essenziali sono integrati nel materiale stesso del documento. Tale personalizzazione è effettuata utilizzando la tecnica di incisione laser o altra tecnologia sicura equivalente. <table><col/><col/><tr><td><p>h)</p></td><td><p>Gli Stati membri possono aggiungere anche ulteriori elementi di sicurezza nazionali a condizione che questi ultimi siano inclusi nell'elenco stilato ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 1, lettera f), del presente regolamento, che siano conformi all'aspetto armonizzato dei modelli di cui sopra e che non sia ridotta l'efficacia degli elementi di sicurezza uniformi.</p></td></tr></table> <note> ( 1 ) GU L 239 del 22.9.2000, pag. 19. ( 2 ) GU L 385 del 29.12.2004, pag. 1.; ( 3 ) Le voci che devono essere stampate sono specificate nelle prescrizioni tecniche da adottare ai sensi dell'articolo 6 del presente regolamento. ( 4 ) È previsto un unico campo per i cognomi e i nomi. I cognomi sono in maiuscolo; i nomi sono in minuscolo ma con l'iniziale maiuscola. Non sono consentiti separatori tra cognomi e nomi. Tuttavia, il carattere «,» è consentito come separatore tra il primo e il secondo cognome o nome (ad esempio: TOLEDO, BURGOS Ana, Maria). Se necessario, il primo e il secondo cognome possono essere combinati nella stessa riga, così come i cognomi e nomi, per risparmiare spazio. ( 5 ) Direttiva 2004/38/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri, che modifica il regolamento (CEE) n. 1612/68 ed abroga le direttive 64/221/CEE, 68/360/CEE, 72/194/CEE, 73/148/CEE, 75/34/CEE, 75/35/CEE, 90/364/CEE, 90/365/CEE e 93/96/CEE (GU L 158 del 30.4.2004, pag. 77). ( 6 ) Questa voce è compilata soltanto in un formato della data (gg/mm/aaaa) e non inserendo parole quali «temporaneo» o «illimitato», poiché la data di scadenza è relativa al documento fisico e non al diritto di residenza. ( 7 ) Ulteriori annotazioni possono essere riportate altresì nel campo 16 («Annotazioni») sul retro della carta. ( 8 ) Tutto lo spazio disponibile sul retro della carta (tranne la zona a lettura ottica) è riservato al campo «Annotazioni». Contiene le annotazioni effettive, seguite da campi obbligatori (data di rilascio, luogo di rilascio/autorità di rilascio, luogo di nascita) e dai campi facoltativi necessari a ciascuno Stato membro. ( 9 ) Le voci facoltative devono essere precedute da sotto-intestazioni. </note>
ITA
02002R1030-20171121
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.3.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 79/27</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2022/391 DEL CONSIGLIO del 3 marzo 2022 relativa alla posizione da adottare, a nome dell’Unione europea, alla sessantacinquesima sessione della commissione Stupefacenti sull’inclusione di sostanze nelle tabelle della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo del 1972, e della Convenzione sulle sostanze psicotrope del 1971 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 83, paragrafo 1, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo del 1972 (&#171;Convenzione sugli stupefacenti&#187;) &#232; entrata in vigore l&#8217;8&#160;agosto 1975.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;3 della Convenzione sugli stupefacenti, la commissione Stupefacenti pu&#242; decidere di aggiungere sostanze alle tabelle di tale Convenzione. Pu&#242; apportare modifiche alle tabelle solo conformemente alle raccomandazioni dell&#8217;Organizzazione mondiale della sanit&#224; (OMS), ma pu&#242; anche decidere di non apportare le modifiche raccomandate dall&#8217;OMS.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971 (&#171;Convenzione sulle sostanze psicotrope&#187;) &#232; entrata in vigore il 16&#160;agosto 1976.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;2 della Convenzione sulle sostanze psicotrope, la commissione Stupefacenti pu&#242; decidere di aggiungere sostanze alle tabelle di tale Convenzione o di eliminarle, sulla base delle raccomandazioni dell&#8217;OMS. Dispone di ampi poteri discrezionali nel prendere in considerazione fattori economici, sociali, giuridici, amministrativi e di altro tipo, ma non pu&#242; agire in modo arbitrario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le modifiche delle tabelle della Convenzione sugli stupefacenti e della Convenzione sulle sostanze psicotrope hanno ripercussioni dirette sull&#8217;ambito di applicazione del diritto dell&#8217;Unione in materia di controllo degli stupefacenti. La decisione quadro 2004/757/GAI del Consiglio&#160;<a>(<span>1</span>)</a> si applica alle sostanze elencate nelle tabelle di tali Convenzioni. Di conseguenza, qualsiasi modifica delle tabelle di tali Convenzioni &#232; incorporata direttamente nelle norme comuni dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La commissione Stupefacenti, alla sessantacinquesima sessione prevista dal 14 al 18&#160;marzo 2022 a Vienna, decider&#224; sull&#8217;aggiunta di tre nuove sostanze alle tabelle della Convenzione sugli stupefacenti e della Convenzione sulle sostanze psicotrope.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Unione europea non &#232; parte della Convenzione sugli stupefacenti n&#233; della Convenzione sulle sostanze psicotrope. Ha lo status di osservatore senza diritto di voto in seno alla commissione Stupefacenti, in cui, alla sessantacinquesima sessione, siedono dodici Stati membri con diritto di voto&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. &#200; necessario che il Consiglio autorizzi tali Stati membri ad esprimere la posizione dell&#8217;Unione relativamente all&#8217;inclusione di sostanze nelle tabelle a norma di tali Convenzioni, poich&#233; tali decisioni sull&#8217;aggiunta di nuove sostanze alle rispettive tabelle rientrano nell&#8217;ambito di competenza dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;OMS ha raccomandato di aggiungere due nuove sostanze alla tabella I della Convenzione sugli stupefacenti e una nuova sostanza alla tabella II della Convenzione sulle sostanze psicotrope.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Tutte le sostanze esaminate dal comitato di esperti dell&#8217;OMS per la farmacodipendenza (&#171;comitato di esperti&#187;), e di cui l&#8217;OMS raccomanda l&#8217;inclusione nelle tabelle, sono monitorate dall&#8217;Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze quali nuove sostanze psicoattive ai sensi del regolamento (CE) n.&#160;1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Secondo la valutazione da parte del comitato di esperti, la brorfina (denominazione chimica: 1-[1-[1-(4-bromofenil)etil]-4-piperidinil]-1,3-diidro-2<span>H</span>-benzimidazol-2-one) &#232; un oppioide sintetico simile ad altri oppioidi sintetici quali morfina e fentanyl. La brorfina pu&#242; essere convertita in bezitramide, un oppiaceo elencato nella tabella I della Convenzione sugli stupefacenti. La brorfina non ha alcun uso terapeutico n&#233; ha ricevuto un&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio come medicinale. Sussistono prove sufficienti del fatto che la brorfina sia o possa verosimilmente essere oggetto di abuso e che possa costituire un problema di salute pubblica e sociale, il che ne giustifica l&#8217;assoggettamento al controllo internazionale. L&#8217;OMS raccomanda pertanto che la brorfina sia inclusa nella tabella I della Convenzione sugli stupefacenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La brorfina &#232; stata individuata in quattro Stati membri ed &#232; controllata in almeno tre Stati membri. &#200; stata associata a un caso di intossicazione non mortale ed &#232; attualmente oggetto di monitoraggio intensivo da parte dell&#8217;Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>L&#8217;Unione dovrebbe pertanto adottare una posizione favorevole all&#8217;aggiunta della brorfina alla tabella I della Convenzione sugli stupefacenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Secondo la valutazione del comitato di esperti, il metonitazene (denominazione chimica:<span>N,N</span>-dietil-2-(2-(4-metossibenzil)-5-nitro-1<span>H</span>-benzo[d]imidazol-1-il)etan-1-ammina) &#232; un oppioide sintetico strutturalmente simile all&#8217;isotonitazene e all&#8217;etonitazene, entrambi elencati nella tabella I della Convenzione sugli stupefacenti. Il metonitazene &#232; stato studiato in modelli preclinici per i suoi effetti analgesici, ma non ne risulta alcun uso terapeutico. Sussistono prove sufficienti del fatto che il metonitazene sia o possa verosimilmente essere oggetto di abuso e che possa costituire un problema di salute pubblica e sociale, il che ne giustifica l&#8217;assoggettamento al controllo internazionale. L&#8217;OMS raccomanda pertanto che il metonitazene sia incluso nella tabella I della Convenzione sugli stupefacenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il metonitazene &#232; stato individuato in tre Stati membri ed &#232; controllato in almeno tre Stati membri. &#200; stato associato a un decesso ed &#232; attualmente oggetto di monitoraggio intensivo da parte dell&#8217;Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>L&#8217;Unione dovrebbe pertanto adottare una posizione favorevole all&#8217;aggiunta del metonitazene alla tabella I della Convenzione sugli stupefacenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Secondo la valutazione del comitato di esperti, l&#8217;eutilone (denominazione chimica: 1-(1,3-benzodiossol-5-il)-2-(etilamino)butan-1-one) &#232; un catinone sintetico che presenta analogie farmacologiche e a livello di struttura chimica con anfetamine e catinoni gi&#224; oggetto di controllo internazionale. I catinoni correlati, come il metilone e l&#8217;<span>N</span>-etilnorpentilone, sono elencati nella tabella II della convenzione sulle sostanze psicotrope. L&#8217;eutilone non ha alcun uso terapeutico noto n&#233; ha ricevuto un&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio come medicinale. Sussistono prove sufficienti del fatto che l&#8217;eutilone sia o possa verosimilmente essere oggetto di abuso e che possa costituire un problema di salute pubblica e sociale, il che ne giustifica l&#8217;assoggettamento al controllo internazionale. L&#8217;OMS raccomanda pertanto che l&#8217;eutilone sia incluso nella tabella II della Convenzione sulle sostanze psicotrope.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>L&#8217;eutilone &#232; stato individuato in&#160;20 Stati membri ed &#232; controllato in almeno due Stati membri. &#200; stato associato a un caso di intossicazione non mortale ed &#232; stato individuato in tre campioni biologici associati a eventi avversi gravi. L&#8217;eutilone &#232; attualmente sottoposto a monitoraggio intensivo da parte dell&#8217;Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>L&#8217;Unione dovrebbe pertanto adottare una posizione favorevole all&#8217;aggiunta dell&#8217;eutilone alla tabella II della Convenzione sulle sostanze psicotrope.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell&#8217;Unione in seno alla commissione Stupefacenti, in quanto le decisioni relative all&#8217;inclusione delle tre sostanze nelle tabelle incideranno direttamente sul contenuto del diritto dell&#8217;Unione, in particolare sulla decisione quadro 2004/757/GAI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>La posizione dell&#8217;Unione deve essere espressa di concerto dagli Stati membri che fanno parte della commissione Stupefacenti, nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>La Danimarca &#232; vincolata dalla decisione quadro 2004/757/GAI e pertanto partecipa all&#8217;adozione e all&#8217;applicazione della presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>L&#8217;Irlanda &#232; vincolata dalla decisione quadro 2004/757/GAI e pertanto partecipa all&#8217;adozione e all&#8217;applicazione della presente decisione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare a nome dell’Unione dagli Stati membri alla sessantacinquesima sessione della commissione Stupefacenti che si terrà dal 14 al 18 marzo 2022, durante la quale tale organismo sarà chiamato ad adottare decisioni sull’aggiunta di sostanze alle tabelle della Convenzione unica delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo del 1972, e della Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971, è quella figurante nell’allegato della presente decisione. Articolo 2 La posizione di cui all’articolo 1 è espressa dagli Stati membri che fanno parte della commissione Stupefacenti, agendo di concerto nell’interesse dell’Unione. Articolo 3 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione conformemente ai trattati. Fatto a Bruxelles, il 3 marzo 2022 Per il Consiglio Il presidente G. DARMANIN ( 1 ) Decisione quadro 2004/757/GAI del Consiglio, del 25 ottobre 2004, riguardante la fissazione di norme minime relative agli elementi costitutivi dei reati e alle sanzioni applicabili in materia di traffico illecito di stupefacenti ( GU L 335 dell’11.11.2004, pag. 8 ). ( 2 ) Austria, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1920/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, relativo all’istituzione di un Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ( GU L 376 del 27.12.2006, pag. 1 ). ALLEGATO Posizione da adottare da parte degli Stati membri che fanno parte della commissione Stupefacenti, agendo di concerto nell’interesse dell’Unione, nel corso della sessantacinquesima sessione della commissione Stupefacenti, dal 14 al 18 marzo 2022 sull’inclusione di sostanze nelle tabelle: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la sostanza brorfina deve essere inserita nella tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo del 1972;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la sostanza metonitazene deve essere inserita nella tabella I della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, modificata dal Protocollo del 1972;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>la sostanza eutilone deve essere inserita nella tabella II della Convenzione sulle sostanze psicotrope del 1971.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022D0391
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.10.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 348/16</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2020/1517 DEL CONSIGLIO del 19 ottobre 2020 relativa alla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di consiglio dell’Organizzazione per la conservazione del salmone dell’Atlantico settentrionale istituito dalla convenzione per la conservazione del salmone nell’Atlantico settentrionale in relazione alla richiesta di adesione a tale convenzione presentata dal Regno Unito e che abroga la decisione (UE) 2019/937 IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 43, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La convenzione per la conservazione del salmone nell&#8217;Atlantico settentrionale&#160;<a>(<span>1</span>)</a> ("convenzione NASCO") &#232; stata approvata con decisione 82/886/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ed &#232; entrata in vigore il 1<span>o</span> ottobre 1983.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La convenzione NASCO si applica attualmente al Regno Unito in virt&#249; del fatto che l&#8217;Unione ne &#232; parte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 17, paragrafo 3, della convenzione NASCO, la convenzione &#232; aperta all&#8217;adesione, previa approvazione del consiglio dell&#8217;Organizzazione per la conservazione del salmone dell&#8217;Atlantico settentrionale istituita dalla convenzione NASCO, di qualsiasi Stato che eserciti giurisdizione in materia di pesca nell&#8217;Oceano Atlantico settentrionale o che sia uno Stato di origine per gli stock di salmone.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 27 maggio 2019 il Consiglio ha adottato la decisione (UE) 2019/937&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. La decisione era favorevole alla domanda di adesione del Regno Unito alla convenzione NASCO, ma l&#8217;approvazione della domanda di adesione doveva essere concessa a decorrere dalla data in cui il diritto dell&#8217;Unione avesse cessato di applicarsi al Regno Unito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 129, paragrafo 4, dell&#8217;accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall&#8217;Unione europea e dalla Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, durante il periodo di transizione il Regno Unito pu&#242; negoziare, firmare e ratificare gli accordi internazionali cui ha aderito a proprio nome negli ambiti di competenza esclusiva dell&#8217;Unione, purch&#233; tali accordi non entrino in vigore n&#233; si applichino durante il periodo di transizione, salvo autorizzazione dell&#8217;Unione. La decisione (UE) 2020/135 del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a> stabilisce le condizioni e la procedura che presiedono a dette autorizzazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Con lettera del 3 aprile 2020 il Regno Unito ha notificato alla Commissione l&#8217;intenzione di acconsentire autonomamente a essere vincolato dalla convenzione NASCO durante il periodo di transizione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La decisione di esecuzione (UE) 2020/1305 del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> autorizza il Regno Unito ad acconsentire autonomamente a essere vincolato dalla convenzione NASCO, essendo soddisfatte le condizioni di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, della decisione (UE) 2020/135.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 66 della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS)&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, gli Stati, nei cui fiumi hanno origine i banchi anadromi, ne sono i principali interessati e responsabili. Lo Stato d&#8217;origine dei banchi anadromi deve assicurarne la conservazione attraverso l&#8217;emanazione di misure atte a regolamentarne la pesca nelle acque situate entro i limiti esterni della zona economica esclusiva. Qualora i banchi anadromi migrino entro o attraverso le acque interne ai limiti esterni della zona economica esclusiva di uno Stato diverso dallo Stato di origine, tale Stato &#232; tenuto a cooperare con lo Stato d&#8217;origine alla conservazione e alla gestione di tali banchi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Al fine di impedire attivit&#224; di pesca non sostenibili, &#232; nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione che il Regno Unito cooperi alla gestione degli stock di salmone nel pieno rispetto delle disposizioni dell&#8217;UNCLOS e dell&#8217;accordo ai fini dell&#8217;applicazione delle disposizioni della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 10 dicembre 1982 relative alla conservazione e alla gestione degli stock ittici transzonali e degli stock ittici altamente migratori&#160;<a>(<span>8</span>)</a> del 4 agosto 1995 o di qualunque altro accordo internazionale o norma di diritto internazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Come disposto dall&#8217;articolo 66 dell&#8217;UNCLOS, lo Stato d&#8217;origine dei banchi anadromi e gli altri Stati che praticano la pesca di tali banchi devono stipulare accordi per l&#8217;attuazione di tale articolo. Tale cooperazione pu&#242; essere istituita nell&#8217;ambito di organizzazioni regionali di gestione della pesca.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>L&#8217;adesione alla convenzione NASCO permetter&#224; al Regno Unito di cooperare per quanto riguarda le misure di gestione e conservazione necessarie, tenendo debitamente conto dei diritti, degli interessi e degli obblighi di altri paesi e dell&#8217;Unione, e di garantire che l&#8217;esercizio delle attivit&#224; di pesca si traduca in uno sfruttamento sostenibile degli stock di salmone interessati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>L&#8217;adesione alla convenzione NASCO prima della scadenza del periodo di transizione consentirebbe al Regno Unito di dare piena efficacia agli obblighi derivanti dall&#8217;UNCLOS in relazione alle misure di conservazione e di gestione in vigore a decorrere dalla fine del periodo di transizione e quando il diritto dell&#8217;Unione cesser&#224; di applicarsi al Regno Unito. &#200; pertanto nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione approvare la richiesta di adesione alla convenzione NASCO presentata dal Regno Unito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>A fini di chiarezza e certezza del diritto &#232; opportuno abrogare la decisione (UE) 2019/937,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 1. La posizione da adottare a nome dell’Unione in sede di consiglio dell’Organizzazione per la conservazione del salmone dell’Atlantico settentrionale ("consiglio della NASCO"), istituito dalla convenzione per la conservazione del salmone nell’Atlantico settentrionale ("convenzione NASCO"), è quella di approvare la richiesta di adesione del Regno Unito alla convenzione NASCO. 2. La Commissione è autorizzata a votare nel consiglio della NASCO sull’adesione del Regno Unito alla convenzione NASCO e sulla qualità di membro del Regno Unito della Commissione per la Groenlandia occidentale e della Commissione per l’Atlantico nord-orientale. Articolo 2 La decisione (UE) 2019/937 è abrogata. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Lussemburgo, il 19 ottobre 2020 Per il Consiglio La presidente J. KLOECKNER <note> ( 1 ) GU L 378 del 31.12.1982, pag. 25 . ( 2 ) Decisione 82/886/CEE del Consiglio, del 13 dicembre 1982, relativa alla conclusione della convenzione per la conservazione del salmone nell’Atlantico settentrionale ( GU L 378 del 31.12.1982, pag. 24 ). ( 3 ) Decisione (UE) 2019/937 del Consiglio, del 27 maggio 2019, relativa alla posizione da adottare a nome dell’Unione europea nell’ambito della convenzione per la conservazione del salmone nell’Atlantico settentrionale in relazione alla richiesta di adesione a tale convenzione presentata dal Regno Unito ( GU L 149 del 7.6.2019, pag. 61 ). ( 4 ) GU L 29 del 31.1.2020, pag. 7 . ( 5 ) Decisione (UE) 2020/135 del Consiglio, del 30 gennaio 2020, relativa alla conclusione dell’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica ( GU L 29 del 31.1.2020, pag. 1 ). ( 6 ) Decisione di esecuzione (UE) 2020/1305 del Consiglio, del 18 settembre 2020, relativa all’autorizzazione del Regno Unito ad acconsentire autonomamente a essere vincolato da taluni accordi internazionali che divengano applicabili durante il periodo di transizione nel settore della politica comune della pesca dell’Unione ( GU L 305 del 21.9.2020, pag. 27 ). ( 7 ) GU L 179 del 23.6.1998, pag. 3 . ( 8 ) GU L 189 del 3.7.1998, pag. 17 . </note>
ITA
32020D1517
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.10.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 272/21</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2022/1980 DELLA COMMISSIONE del 19 ottobre 2022 recante modifica della decisione di esecuzione (UE) 2021/626 della Commissione che istituisce il portale InvestEU e ne definisce le specifiche tecniche (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) 2015/1017 ( 1 ) , in particolare l'articolo 26, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione di esecuzione (UE) 2021/626 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> che istituisce il portale InvestEU dovrebbe essere modificata al fine di consentire la pubblicazione di progetti degli Stati dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) nel portale InvestEU.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La decisione di esecuzione (UE) 2021/626 dovrebbe inoltre essere modificata per precisare lo stato dei progetti che possono essere pubblicati sul portale InvestEU,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'articolo 2 della decisione di esecuzione (UE) 2021/626 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la lettera e) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;e)</p></td><td><p>il progetto &#232; situato nell'Unione, in uno Stato dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) o in un paese o territorio d'oltremare collegato a uno Stato membro conformemente all'allegato II del trattato. Nel caso di un progetto transfrontaliero, la parte principale dell'attuazione del progetto ha luogo nell'Unione, negli Stati EFTA o in un paese o territorio d'oltremare collegato a uno Stato membro conformemente all'allegato II del trattato;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la lettera g) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;g)</p></td><td><p>l'attuazione del progetto &#232; gi&#224; iniziata o si prevede abbia inizio entro tre anni dalla data di inserimento nel portale InvestEU;&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 19 ottobre 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 107 del 26.3.2021, pag. 30 . ( 2 ) Decisione di esecuzione (UE) 2021/626 della Commissione del 14 aprile 2021 che istituisce il portale Invest EU e ne definisce le specifiche tecniche ( GU L 131 del 16.4.2021, pag. 183 ). </note>
ITA
32022D1980
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.12.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 343/1</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2017/2414 DEL CONSIGLIO del 25 settembre 2017 relativa alla conclusione, a nome dell'Unione, dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica delle Filippine, dall'altra IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare gli articoli 207 e 209, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 6, lettera a), vista la proposta della Commissione europea, vista l'approvazione del Parlamento europeo ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Conformemente alla decisione 2012/272/UE del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, l'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica delle Filippine, dall'altra (&#171;accordo&#187;), &#232; stato firmato l'11 luglio 2012, con riserva della sua conclusione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#200; opportuno che l'accordo sia approvato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica delle Filippine, dall'altra, è approvato a nome dell'Unione. Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione. Articolo 2 L'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza presiede il comitato misto di cui all'articolo 48 dell'accordo. L'Unione o, a seconda dei casi, l'Unione e gli Stati membri, sono rappresentati nel comitato misto in funzione della questione trattata. Articolo 3 Il presidente del Consiglio provvede, a nome dell'Unione, alla notifica di cui all'articolo 57, paragrafo 1, dell'accordo. ( 3 ) Articolo 4 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, il 25 settembre 2017 Per il Consiglio Il presidente M. MAASIKAS <note> ( 1 ) Approvazione dell'8 giugno 2016 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale). ( 2 ) Decisione 2012/272/UE del Consiglio, del 14 maggio 2012, relativa alla firma, a nome dell'Unione, dell'accordo quadro di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica delle Filippine, dall'altra ( GU L 134 del 24.5.2012, pag. 3 ). ( 3 ) La data di entrata in vigore dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio. </note>
ITA
32017D2414
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 416/24</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/2036 DELLA COMMISSIONE del 9 dicembre 2020 che modifica il regolamento (UE) n. 965/2012 per quanto riguarda i requisiti relativi alla competenza dell’equipaggio di condotta e ai metodi di addestramento, nonché il rinvio delle date di applicazione di determinate misure nel contesto della pandemia di COVID-19 LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2018, recante norme comuni nel settore dell’aviazione civile, che istituisce un’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e che modifica i regolamenti (CE) n. 2111/2005, (CE) n. 1008/2008, (UE) n. 996/2010, (UE) n. 376/2014 e le direttive 2014/30/UE e 2014/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, e abroga i regolamenti (CE) n. 552/2004 e (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CEE) n. 3922/91 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 31, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce i requisiti che gli operatori di aeromobili devono soddisfare per quanto riguarda l&#8217;addestramento operativo e i controlli periodici dei loro piloti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il piano europeo per la sicurezza aerea adottato dall&#8217;Agenzia dell&#8217;Unione europea per la sicurezza aerea (&#171;l&#8217;Agenzia&#187;) a norma dell&#8217;articolo 6 del regolamento (UE) 2018/1139 ha individuato, tra gli elementi di fondamentale importanza, il fatto che il personale aeronautico disponga di competenze adeguate e che i metodi di addestramento debbano essere adattati per garantire che il personale sia in grado di gestire le nuove tecnologie emergenti e la crescente complessit&#224; del sistema aeronautico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nel 2013 l&#8217;Organizzazione per l&#8217;aviazione civile internazionale (ICAO) ha pubblicato il<span>Manual of evidence-based training</span> (&#171;Manuale di addestramento basato su evidenze&#187;, doc. 9995 AN/497), che contiene un quadro delle competenze necessarie (&#171;competenze fondamentali&#187;) per operare in modo sicuro, efficace ed efficiente in un ambiente di trasporto aereo commerciale nonch&#233; le corrispondenti descrizioni e i relativi indicatori comportamentali per valutare tali competenze. Le competenze dell&#8217;addestramento basato su evidenze (&#171;EBT&#187;) comprendono quelle che, nell&#8217;addestramento dei piloti, erano note in precedenza come conoscenze, abilit&#224; e attitudini (<span>knowledge, skills and attitudes</span> - &#171;KSA&#187;) tecniche e non tecniche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Obiettivo dell&#8217;EBT &#232; migliorare la sicurezza e rafforzare le competenze degli equipaggi di condotta affinch&#233; operino gli aeromobili in sicurezza in tutti i regimi di volo e siano in grado di individuare e gestire situazioni impreviste. Il concetto di EBT &#232; stato ideato per ottimizzare l&#8217;apprendimento e limitare le formalit&#224; di controllo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare il regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione per allinearlo al documento 9995 dell&#8217;ICAO<span>Manual of evidence-based training</span>, al fine di introdurre requisiti in materia di addestramento, controlli e valutazione del programma EBT e consentire alle autorit&#224; di approvare l&#8217;EBT di riferimento che sostituisce i controlli precedenti, vale a dire il controllo di professionalit&#224; dell&#8217;operatore (<span>Operator Proficiency Check</span> &#8212; OPC) e il controllo di professionalit&#224; finalizzato al mantenimento dell&#8217;abilitazione (<span>Licence Proficiency Check</span> &#8212; LPC). Ci&#242; consentir&#224; un approccio unico all&#8217;addestramento periodico presso l&#8217;operatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La pandemia di COVID-19 ha ostacolato gravemente la capacit&#224; degli Stati membri e dell&#8217;industria aeronautica di prepararsi all&#8217;applicazione di una serie di regolamenti di esecuzione recentemente adottati nel settore della sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione prescrive che, a partire dal 1<span>o</span> gennaio 2021, siano installati e usati fonoregistratori in cabina di pilotaggio (CVR con capacit&#224; di registrazione di 25 ore). Al fine di evitare di imporre un onere finanziario sproporzionato agli operatori e ai costruttori dei velivoli la cui consegna agli operatori era prevista prima del 1<span>o</span> gennaio 2021, salvo poi venire sospesa a seguito della pandemia di COVID-19, &#232; opportuno rinviare l&#8217;applicazione di tale requisito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;Agenzia ha verificato che &#232; possibile rinviare l&#8217;applicazione del requisito di cui al considerando 7 per un periodo limitato senza effetti negativi sulla sicurezza aerea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L&#8217;Agenzia ha elaborato un progetto di norme di attuazione e lo ha presentato unitamente al parere n. 08/2019&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in conformit&#224; dell&#8217;articolo 75, paragrafo 2, lettere b) e c), e dell&#8217;articolo 76, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1139.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato istituito conformemente all&#8217;articolo 127 del regolamento (UE) 2018/1139,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento (UE) n. 965/2012 Gli allegati I, II e III del regolamento (UE) n. 965/2012 sono modificati conformemente all’allegato del presente regolamento. Articolo 2 Data di entrata in vigore e di applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 9 dicembre 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 212 del 22.8.2018, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione, del 5 ottobre 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e le procedure amministrative per quanto riguarda le operazioni di volo ai sensi del regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 296 del 25.10.2012, pag. 1 ). ( 3 ) https://www.easa.europa.eu/document-library/opinions ALLEGATO Gli allegati I, II e III del regolamento (UE) n. 965/2012 della Commissione sono così modificati: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l'allegato I &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>sono inserite le seguenti definizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>"23 bis)</p></td><td><p>"competenza", una dimensione delle prestazioni umane utilizzata per prevedere in modo affidabile le prestazioni positive nello svolgimento di un lavoro e che si manifesta ed &#232; osservata attraverso comportamenti che mobilitano le conoscenze, abilit&#224; e attitudini pertinenti all'esecuzione di attivit&#224; o compiti in determinate condizioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23 ter)</p></td><td><p>"addestramento basato sulle competenze", programmi di valutazione e addestramento caratterizzati da un orientamento alle prestazioni, dall'importanza attribuita agli standard di prestazione e alla loro misurazione e dallo sviluppo di un addestramento conforme agli standard di prestazione specificati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23 quater)</p></td><td><p>"quadro delle competenze", un insieme completo di competenze individuate che vengono sviluppate e sottoposte a un addestramento e una valutazione nell'ambito del programma di addestramento basato su evidenze fornito dall'operatore utilizzando scenari pertinenti alle operazioni, e che &#232; sufficientemente ampio da preparare il pilota alle minacce e agli errori sia previsti che imprevisti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>42 quinquies)</p></td><td><p>"modulo EBT", una combinazione di sessioni su un dispositivo qualificato di addestramento al volo simulato, che rientra nella valutazione e nell'addestramento periodici svolti nell'arco di tre anni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 bis)</p></td><td><p>"iscrizione", l'azione amministrativa eseguita dall'operatore in seguito alla quale un pilota partecipa al programma EBT dell'operatore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 ter)</p></td><td><p>"pilota iscritto", un pilota che partecipa al programma di addestramento periodico EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 quater)</p></td><td><p>"equivalenza degli avvicinamenti", tutti gli avvicinamenti che richiedono un impegno supplementare a un equipaggio esperto, indipendentemente dal fatto che tali avvicinamenti siano utilizzati o meno nei moduli EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 quinquies)</p></td><td><p>"equivalenza dei malfunzionamenti", tutti i malfunzionamenti che richiedono un impegno significativo a un equipaggio esperto, indipendentemente dal fatto che tali malfunzionamenti siano utilizzati o meno nei moduli EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 sexies)</p></td><td><p>"fase di valutazione", una delle fasi di un modulo EBT che consiste in uno scenario di volo orientato all'attivit&#224; di linea, rappresentativo dell'ambiente dell'operatore e durante il quale sono presentati uno o pi&#249; eventi allo scopo di valutare elementi essenziali del quadro di competenze definito;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>47 septies)</p></td><td><p>"addestramento basato su evidenze (EBT)", la valutazione e l'addestramento basati su dati operativi e caratterizzati dallo sviluppo e dalla valutazione delle capacit&#224; complessive di un pilota attraverso una serie di competenze (quadro delle competenze), anzich&#233; dalla misurazione delle prestazioni durante singoli eventi o manovre;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>69 ter)</p></td><td><p>"istruzione dal posto di pilotaggio", una tecnica utilizzata nella fase di addestramento alle manovre o nella fase basata su scenari, con cui l'istruttore pu&#242;:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>fornire semplici istruzioni a un pilota, o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>effettuare esercizi predeterminati, agendo dal posto di pilotaggio in qualit&#224; di pilota ai comandi (<span>pilot flying</span> - PF) o pilota non ai comandi (<span>pilot monitoring</span> - PM) per:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>dimostrare tecniche, e/o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>provocare l'intervento dell'altro pilota o spingerlo a interagire;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>69 quater)</p></td><td><p>"concordanza degli istruttori", la coerenza o la stabilit&#224; dei punteggi attribuiti dai diversi istruttori EBT, che consiste nell'assegnare uno o pi&#249; punti al livello di omogeneit&#224; o di consenso che caratterizza le valutazioni formulate dagli istruttori (valutatori);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>72 bis)</p></td><td><p>"scenario di volo orientato all'attivit&#224; di linea", la valutazione e l'addestramento che comportano la simulazione realistica, integrale e in tempo reale di scenari rappresentativi delle operazioni di linea;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>76 ter)</p></td><td><p>"fase di addestramento alle manovre", fase di un modulo EBT durante la quale, in funzione della generazione dell'aeromobile, gli equipaggi hanno il tempo di fare pratica e migliorare le loro prestazioni in esercitazioni basate prevalentemente su abilit&#224; psicomotorie eseguendo una traiettoria di volo prescritta o realizzando un evento prescritto fino al raggiungimento di un risultato predeterminato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>76 quater)</p></td><td><p>"programma misto EBT", un programma di addestramento e controlli periodici dell'operatore, conformemente alla norma ORO.FC.230, di cui una parte &#232; dedicata all'applicazione dell'EBT ma che non sostituisce i controlli di professionalit&#224; di cui all'allegato I (Parte FCL), appendice 9, del regolamento (UE) n. 1178/2011;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>98 bis)</p></td><td><p>"competente", persona che ha dimostrato di possedere le conoscenze, abilit&#224; e attitudini necessarie allo svolgimento di compiti definiti conformemente agli standard prescritti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>105 ter)</p></td><td><p>"fase di addestramento basata su scenari", fase di un modulo EBT incentrata sullo sviluppo di competenze, durante la quale il pilota &#232; addestrato a mitigare i rischi pi&#249; critici individuati per quella generazione di aeromobili. Dovrebbe includere la gestione delle minacce e degli errori specifici di un operatore in un ambiente orientato all'attivit&#224; di linea e in tempo reale;";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>l'allegato II (Parte ARO) &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#232; inserita la seguente norma ARO.OPS.226:</p><p>"ARO.OPS.226 Approvazione e sorveglianza dei programmi di addestramento basati su evidenze</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>Se un'autorit&#224; competente concede un'approvazione per i programmi EBT, gli ispettori devono ricevere una qualificazione e un addestramento in merito ai principi, all'applicazione, alle procedure di approvazione e alla sorveglianza continua dell'EBT.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>L'autorit&#224; competente deve valutare e supervisionare il programma EBT, unitamente ai processi che sostengono l'attuazione del programma EBT e la sua efficacia.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(c)</p></td><td><p>Al ricevimento di una domanda per l'approvazione di un programma EBT, l'autorit&#224; competente deve:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>garantire la risoluzione dei rilievi di livello 1 nei settori che sosterranno l'applicazione del programma EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>valutare la capacit&#224; dell'operatore di sostenere l'attuazione del programma EBT. Occorre considerare almeno i seguenti elementi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>la maturit&#224; e la capacit&#224; del sistema di gestione dell'operatore nei settori che sosterranno l'applicazione del programma EBT, in particolare l'addestramento dell'equipaggio di condotta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>l'idoneit&#224; del programma EBT dell'operatore, che deve corrispondere alle dimensioni dell'operatore e alla natura e complessit&#224; delle sue attivit&#224;, tenendo conto dei pericoli e dei rischi associati inerenti a tali attivit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>l'adeguatezza del sistema dell'operatore per la conservazione della documentazione, in particolare di quella relativa all'addestramento, ai controlli e alle qualificazioni dell'equipaggio di condotta; si vedano nello specifico la norma ORO.GEN.220 e la norma ORO.MLR.115, lettere c) e d);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iv)</p></td><td><p>l'idoneit&#224; del sistema di classificazione dell'operatore a valutare le competenze del pilota;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(v)</p></td><td><p>la competenza e l'esperienza degli istruttori e di altro personale partecipante al programma EBT nell'utilizzo dei processi e delle procedure che sostengono l'attuazione del programma EBT; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(vi)</p></td><td><p>il piano di attuazione dell'EBT posto in essere dall'operatore e una valutazione dei rischi per la sicurezza a sostegno del programma EBT al fine di illustrare le modalit&#224; con cui &#232; possibile ottenere un livello di sicurezza equivalente a quello del programma di addestramento in atto.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(d)</p></td><td><p>L'autorit&#224; competente deve rilasciare l'approvazione di un programma EBT quando la valutazione conclude che &#232; assicurata almeno la conformit&#224; alle norme ORO.FC.146, ORO.FC.231 e ORO.FC.232.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(e)</p></td><td><p>Fatta salva la norma ARO.GEN.120, lettere d) ed e), l'autorit&#224; competente deve informare l'Agenzia nel momento in cui avvia la valutazione di metodi alternativi di rispondenza connessi all'EBT.";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>l'allegato III (Parte ORO) &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>la norma ORO.FC.145 &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>"ORO.FC.145 Addestramento, controlli e valutazione</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>Tutte le attivit&#224; di addestramento, controllo e valutazione prescritte dal presente capo devono essere condotte conformemente ai programmi di addestramento e di studio stabiliti dall'operatore nel manuale delle operazioni.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>Al fine di stabilire i programmi di addestramento e di studio, l'operatore deve includere gli elementi pertinenti definiti nella parte obbligatoria dei dati di idoneit&#224; operativa stabiliti in conformit&#224; al regolamento (UE) n. 748/2012.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(c)</p></td><td><p>Nel caso di operazioni CAT, i programmi relativi all'addestramento e ai controlli, inclusi i programmi di studio e l'utilizzo di dispositivi di addestramento al volo simulato (FSTD) individuali, devono essere approvati dall'autorit&#224; competente.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(d)</p></td><td><p>Gli FSTD devono replicare per quanto possibile l'aeromobile utilizzato dall'operatore. Le differenze tra l'FSTD e l'aeromobile devono essere descritte e prese in considerazione tramite un briefing o addestramento, a seconda dei casi.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(e)</p></td><td><p>L'operatore deve istituire un sistema per monitorare opportunamente le modifiche dell'FSTD e permettere che tali modifiche non influenzino l'adeguatezza dei programmi di addestramento.";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>&#232; inserita la seguente norma ORO.FC.146:</p><p>"ORO.FC.146 Personale incaricato dell'addestramento, dei controlli e della valutazione</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>Tutte le attivit&#224; di addestramento, controllo e valutazione prescritte dal presente capo devono essere condotte da personale debitamente qualificato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>Nel caso dell'addestramento e dei controlli di volo e di simulazione di volo, il personale incaricato dell'addestramento e dei controlli deve essere qualificato in conformit&#224; all'allegato I (Parte FCL) del regolamento (UE) n. 1178/2011.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(c)</p></td><td><p>Per un programma EBT, il personale addetto alla valutazione e alla formazione deve:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>essere titolare di un certificato di istruttore o di esaminatore di cui all'allegato I (Parte FCL);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>completare il programma di standardizzazione degli istruttori EBT attuato dall'operatore. Esso deve comprendere un programma di standardizzazione iniziale e un programma di standardizzazione periodica.</p><p>Il completamento del programma di standardizzazione iniziale attuato dall'operatore abiliter&#224; l'istruttore ad effettuare una valutazione pratica dell'EBT.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(d)</p></td><td><p>In deroga alla lettera b), la valutazione di competenza nelle attivit&#224; di linea deve essere effettuata da un comandante debitamente qualificato, nominato dall'operatore e che abbia completato un programma di standardizzazione nei concetti dell'EBT e nella valutazione delle competenze (valutatore delle attivit&#224; di linea).";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(c)</p></td><td><p>&#232; inserita la seguente norma ORO.FC.231:</p><p>"ORO.FC.231 Addestramento basato su evidenze</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>PROGRAMMA EBT</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'operatore pu&#242; sostituire i requisiti della norma ORO.FC.230 istituendo, attuando e mantenendo un programma EBT adeguato, approvato dall'autorit&#224; competente.</p><p>L'operatore deve dimostrare la propria capacit&#224; di sostenere l'attuazione del programma EBT (compreso un piano di attuazione) e di effettuare una valutazione dei rischi per la sicurezza che illustri le modalit&#224; con cui si ottiene un livello equivalente di sicurezza.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il programma EBT deve:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>corrispondere alle dimensioni dell'operatore e alla natura e complessit&#224; delle sue attivit&#224;, tenendo conto dei pericoli e dei rischi associati inerenti a tali attivit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>garantire la competenza dei piloti mediante la valutazione e lo sviluppo delle competenze dei piloti necessarie per un esercizio sicuro, efficace ed efficiente degli aeromobili;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>garantire che a ciascun pilota siano presentate le materie di valutazione e addestramento ricavate conformemente alla norma ORO.FC.232;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iv)</p></td><td><p>includere almeno sei moduli EBT distribuiti nell'arco di un programma triennale; ogni modulo EBT deve consistere in una fase di valutazione e una di addestramento. Il periodo di validit&#224; di un modulo EBT &#232; di 12 mesi.</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(A)</p></td><td><p>La fase di valutazione comprende uno o pi&#249; scenari di volo orientati all'attivit&#224; di linea per valutare tutte le competenze e individuare le esigenze di addestramento individuali.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(B)</p></td><td><p>La fase di addestramento comprende:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>la fase di addestramento alle manovre, comprendente l'addestramento finalizzato al raggiungimento della competenza in determinate manovre definite;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>la fase di addestramento basata su scenari, comprendente uno o pi&#249; scenari di volo orientati all'attivit&#224; di linea per sviluppare le competenze e rispondere ad esigenze di formazione individuali.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><p>La fase di addestramento deve essere condotta tempestivamente dopo la fase di valutazione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'operatore deve garantire che ciascun pilota iscritto al programma EBT completi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>almeno due moduli EBT entro il periodo di validit&#224; dell'abilitazione per tipo, ad un intervallo non inferiore a tre mesi l'uno dall'altro. Il modulo EBT &#232; completato quando:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(A)</p></td><td><p>il contenuto del programma EBT &#232; completato per quel modulo EBT (al pilota sono state presentate le materie di valutazione e addestramento); e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(B)</p></td><td><p>&#232; stato dimostrato un livello accettabile di prestazioni in tutte le competenze osservate;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>una o pi&#249; valutazioni di competenza nelle attivit&#224; di linea; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>l'addestramento a terra.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'operatore deve stabilire un programma di standardizzazione e di garanzia della concordanza degli istruttori EBT per garantire che gli istruttori partecipanti all'EBT siano debitamente qualificati per svolgere i loro compiti.</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>Tutti gli istruttori devono rispettare tale programma.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>L'operatore deve avvalersi di metodi e parametri di misurazione appropriati per valutare la concordanza.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>L'operatore deve dimostrare l'esistenza di una concordanza sufficiente tra gli istruttori.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il programma EBT pu&#242; includere procedure di emergenza in caso di circostanze impreviste che potrebbero incidere sull'esecuzione dei moduli EBT. L'operatore deve dimostrare la necessit&#224; di tali procedure. Le procedure devono garantire che un pilota non continui le operazioni di linea se le prestazioni osservate erano inferiori al livello minimo accettabile. Queste possono includere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>un diverso intervallo tra i moduli EBT e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>un diverso ordine delle fasi di un modulo EBT.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>QUADRO DELLE COMPETENZE</p><p>L'operatore deve utilizzare un quadro delle competenze per tutti gli aspetti della valutazione e dell'addestramento nell'ambito di un programma EBT. Il quadro delle competenze deve:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>essere completo, accurato e utilizzabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>includere comportamenti osservabili necessari ad effettuare operazioni sicure, efficaci ed efficienti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>includere un insieme definito di competenze, le descrizioni di queste ultime e i comportamenti osservabili associati.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>PRESTAZIONI DEL SISTEMA DI ADDESTRAMENTO</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Le prestazioni del sistema EBT devono essere misurate e valutate mediante un processo di feedback al fine di:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>convalidare e perfezionare il programma EBT dell'operatore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>assicurare che il programma EBT dell'operatore sviluppi le competenze dei piloti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il processo di feedback deve essere incluso nel sistema di gestione dell'operatore.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'operatore deve elaborare procedure che disciplinano la protezione dei dati EBT.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>SISTEMA DI CLASSIFICAZIONE</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'operatore deve utilizzare un sistema di classificazione per valutare le competenze dei piloti. Il sistema di classificazione deve garantire:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>un livello di dettaglio sufficiente a consentire misurazioni accurate e utili delle prestazioni individuali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>un criterio di prestazione e una scala per ciascuna competenza, con un punto sulla scala che determina il livello minimo accettabile da raggiungere per lo svolgimento delle operazioni di linea. L'operatore deve elaborare procedure atte ad affrontare eventuali prestazioni insufficienti dei piloti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>l'integrit&#224; dei dati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iv)</p></td><td><p>la sicurezza dei dati.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L'operatore deve verificare a intervalli regolari l'accuratezza del sistema di classificazione rispetto a un sistema basato su criteri di riferimento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>DISPOSITIVI DI ADDESTRAMENTO ADEGUATI E VOLUME DELLE ORE NECESSARIE AL COMPLETAMENTO DEL PROGRAMMA EBT DELL'OPERATORE</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Ciascun modulo EBT deve essere condotto in un FSTD con un livello di qualificazione adeguato a garantire la corretta esecuzione delle materie di valutazione e addestramento.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>L'operatore deve mettere a disposizione un volume di ore sufficiente nel dispositivo di addestramento adeguato affinch&#233; il pilota completi il programma EBT dell'operatore. I criteri per determinare il volume del programma EBT sono i seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>il volume corrisponde alle dimensioni e alla complessit&#224; del programma EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>il volume &#232; sufficiente al completamento del programma EBT;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>il volume garantisce un programma EBT efficace tenendo conto delle raccomandazioni fornite dall'ICAO, dall'Agenzia e dall'autorit&#224; competente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iv)</p></td><td><p>il volume corrisponde alla tecnologia dei dispositivi di addestramento utilizzati.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>EQUIVALENZA DEI MALFUNZIONAMENTI</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Ogni pilota deve ricevere una valutazione e un addestramento nella gestione dei malfunzionamenti del sistema dell'aeromobile.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>I malfunzionamenti del sistema dell'aeromobile che richiedono un impegno significativo a un equipaggio esperto devono essere organizzati con riferimento alle seguenti caratteristiche:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>immediatezza,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>complessit&#224;,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iii)</p></td><td><p>deterioramento del controllo dell'aeromobile,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(iv)</p></td><td><p>interruzione del funzionamento della strumentazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(v)</p></td><td><p>gestione delle conseguenze.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Ogni pilota deve essere esposto ad almeno un malfunzionamento per ciascuna caratteristica alla frequenza determinata dalla tabella delle materie di valutazione e addestramento.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La competenza dimostrata nella gestione di un malfunzionamento &#232; considerata equivalente alla competenza dimostrata nella gestione di altri malfunzionamenti aventi le stesse caratteristiche.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>EQUIVALENZA DEGLI AVVICINAMENTI PERTINENTI ALLE OPERAZIONI</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'operatore deve garantire che ciascun pilota riceva un addestramento regolare sulla conduzione dei tipi di avvicinamento e dei metodi di avvicinamento pertinenti alle operazioni.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Tale addestramento deve comprendere avvicinamenti che richiedono un impegno supplementare a un equipaggio esperto.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Tale addestramento deve comprendere gli avvicinamenti che richiedono un'approvazione specifica conformemente all'allegato V (Parte SPA) del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>VALUTAZIONE DI COMPETENZA NELLE ATTIVIT&#192; DI LINEA</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Ogni pilota deve effettuare periodicamente una valutazione di competenza nelle attivit&#224; di linea su un aeromobile per dimostrare la conduzione sicura, efficace ed efficiente delle normali operazioni di linea descritte nel manuale delle operazioni.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Il periodo di validit&#224; di una valutazione di competenza nelle attivit&#224; di linea &#232; di 12 mesi.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>L'operatore autorizzato per l'EBT pu&#242;, con l'approvazione dell'autorit&#224; competente, prorogare la validit&#224; della valutazione di competenza nelle attivit&#224; di linea a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>2 anni, subordinata a una valutazione del rischio; oppure</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>3 anni, subordinata a un processo di feedback per il monitoraggio delle operazioni di linea che individui le minacce per le operazioni, riduca al minimo i rischi di tali minacce e attui misure volte a gestire l'errore umano nelle operazioni.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>Per completare con successo la valutazione di competenza nelle attivit&#224; di linea, il pilota deve dimostrare un livello accettabile di prestazioni in tutte le competenze osservate.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>ADDESTRAMENTO A TERRA</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Ogni 12 mesi di calendario, ogni pilota deve sottoporsi a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(i)</p></td><td><p>un addestramento tecnico a terra;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(ii)</p></td><td><p>una valutazione e un addestramento relativi all'ubicazione e all'utilizzo di tutti gli equipaggiamenti di emergenza e di sicurezza trasportati a bordo dell'aeromobile.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>L'operatore pu&#242;, con l'approvazione dell'autorit&#224; competente e previa valutazione del rischio, prorogare a 24 mesi il periodo di valutazione e addestramento relativi all'ubicazione e all'utilizzo di tutti gli equipaggiamenti di emergenza e di sicurezza trasportati a bordo dell'aeromobile.";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(d)</p></td><td><p>&#232; inserita la seguente norma ORO.FC.232:</p><p>"ORO.FC.232 Materie di valutazione e addestramento del programma EBT</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(a)</p></td><td><p>L'operatore deve garantire che a ciascun pilota siano presentate le materie di valutazione e addestramento.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(b)</p></td><td><p>Le materie di valutazione e addestramento devono essere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>ricavate dai dati operativi e di sicurezza utilizzati per individuare gli ambiti da migliorare e nei quali definire le priorit&#224; dell'addestramento dei piloti, in modo tale da orientare l'elaborazione di programmi EBT adeguati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>distribuite nell'arco di tre anni a intervalli definiti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>pertinenti al tipo o alla variante di aeromobile su cui opera il pilota.";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(e)</p></td><td><p>nella norma ORO.FC.235, la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>"ORO.FC.235 Qualificazione dei piloti che possono operare in entrambi i posti di pilotaggio</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>I comandanti che, in base ai loro compiti, devono operare da entrambi i posti di pilotaggio e svolgere quindi i compiti di copilota o i comandanti che devono impartire un addestramento o svolgere compiti di controllo devono completare un addestramento aggiuntivo e sostenere il relativo controllo, come specificato nel manuale delle operazioni. I controlli possono essere effettuati insieme ai controlli di professionalit&#224; dell'operatore di cui alla norma ORO.FC.230, lettera b), o al programma EBT di cui alla norma ORO.FC.231.";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>l'allegato IV (Parte CAT) &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>alla norma CAT.IDE.A.185, lettera c), il paragrafo 1) &#232; sostituito dal seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>"nelle ultime 25 ore nel caso di velivoli aventi una MCTOM superiore a 27&#160;000 kg e il cui certificato di aeronavigabilit&#224; individuale sia stato rilasciato per la prima volta a partire dal 1&#176; gennaio 2022; oppure";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>l'allegato VI (Parte NCC) &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>alla norma NCC.IDE.A.160, lettera b), il paragrafo 1) &#232; sostituito dal seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>"nelle ultime 25 ore nel caso di velivoli aventi una MCTOM superiore a 27&#160;000 kg e il cui certificato di aeronavigabilit&#224; individuale sia stato rilasciato per la prima volta a partire dal 1&#176; gennaio 2022; oppure";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>l'allegato VIII (Parte SPO) &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>alla norma SPO.IDE.A.140, lettera b), il paragrafo 1) &#232; sostituito dal seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>"1)</p></td><td><p>nelle ultime 25 ore nel caso di velivoli aventi una MCTOM superiore a 27&#160;000 kg e il cui certificato di aeronavigabilit&#224; individuale sia stato rilasciato per la prima volta a partire dal 1&#176; gennaio 2022; oppure";</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32020R2036
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.3.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 79/52</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/592 DELLA COMMISSIONE del 16 marzo 2023 recante modifica del regolamento di esecuzione (UE) 2019/244 che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di biodiesel originario dell’Argentina LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/1037 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2016, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di sovvenzioni provenienti da paesi non membri dell’Unione europea ( 1 ) , in particolare l’articolo 24, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Le importazioni di biodiesel originario dell&#8217;Argentina sono soggette a dazi compensativi definitivi istituiti dal regolamento di esecuzione (UE)&#160;2019/244 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> (&#171;inchiesta iniziale&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 23&#160;maggio 2022 la societ&#224; Oleaginosa Moreno Hermanos S.A.C.I.F.I. y A (&#171;richiedente&#187;), un produttore esportatore argentino, codice addizionale TARIC&#160;<a>(<span>3</span>)</a> C497, soggetta a un&#8217;aliquota individuale del dazio compensativo del 25,0&#160;%, ha informato la Commissione di aver modificato il proprio nome in Viterra Argentina SA.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Secondo la societ&#224; in questione la modifica del nome non pregiudica il suo diritto di beneficiare dell&#8217;aliquota individuale del dazio compensativo ad essa applicata sotto il nome precedente e ha chiesto alla Commissione una conferma in tal senso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L&#8217;Associazione europea dei produttori di biodiesel (European Biodiesel Board, &#171;EBB&#187;) non ha condiviso quanto sostenuto dal richiedente, affermando che quest&#8217;ultimo ha subito una modifica strutturale pi&#249; complessa che incide sul suo diritto di continuare a beneficiare del livello della misura stabilito nell&#8217;inchiesta iniziale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Dopo aver raccolto informazioni ed esaminato gli elementi di prova forniti dal richiedente, la Commissione ha ritenuto che la modifica del nome sia stata debitamente registrata presso le autorit&#224; competenti e non abbia dato luogo a nuovi rapporti con altri gruppi di societ&#224; che non sono stati esaminati dalla Commissione stessa nell&#8217;inchiesta iniziale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Gli elementi di prova contenuti nel fascicolo hanno confermato l&#8217;affermazione del richiedente secondo cui la modifica del nome &#232; stata approvata dal Registro pubblico di commercio argentino il 3&#160;maggio 2022 e dall&#8217;Amministrazione federale delle entrate pubbliche il 1<span>o</span>&#160;luglio 2022. La Commissione ha pertanto concluso che la modifica del nome non pregiudica le risultanze del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2019/244, in particolare l&#8217;aliquota del dazio compensativo applicabile alla societ&#224; in questione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Sulla base di quanto precede, la modifica del nome dovrebbe prendere effetto a decorrere dalla data in cui la societ&#224; ha iniziato a operare ufficialmente con il nuovo nome, vale a dire il 1<span>o</span>&#160;luglio 2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Nelle sue osservazioni sulla divulgazione delle informazioni l&#8217;industria dell&#8217;Unione (EBB) ha ribadito le argomentazioni inizialmente presentate in merito alla richiesta di modifica del nome. Essa ha asserito che la modifica del nome celava un cambiamento strutturale pi&#249; complesso e che il richiedente ha aumentato le sue attivit&#224; relative al biodiesel mediante diverse acquisizioni, ha cambiato amministratore delegato, &#232; diventato leader nel settore agricolo in Argentina ed &#232; in qualche modo collegato a un altro produttore esportatore che era fallito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Si ricorda che tutti i produttori esportatori argentini sono soggetti a un impegno sui prezzi in base al quale devono rispettare un prezzo minimo all&#8217;importazione, e che il volume delle loro esportazioni di biodiesel nell&#8217;Unione non deve superare una determinata soglia, che viene riveduta ogni anno per l&#8217;intero paese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato le asserzioni di cui sopra e ha osservato che l&#8217;industria non ha fornito elementi di prova sufficienti a corroborare le proprie affermazioni. La Commissione non ha trovato elementi di prova indicanti un impatto delle attivit&#224; del richiedente sul settore agricolo n&#233; dell&#8217;asserito aumento della capacit&#224; produttiva sulle misure attualmente in vigore. La semplice modifica del nome non consentir&#224; al richiedente di esportare nell&#8217;Unione un volume maggiore o di vendere a un prezzo inferiore al prezzo minimo fissato periodicamente dalla Commissione e non pu&#242; pertanto incidere sulle misure attualmente in vigore o pregiudicarle. Le affermazioni dell&#8217;industria dell&#8217;Unione non hanno potuto essere prese in considerazione e sono state pertanto respinte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Alla luce delle considerazioni di cui ai considerando precedenti, la Commissione ha ritenuto opportuno modificare il regolamento di esecuzione (UE)&#160;2019/244 affinch&#233; rispecchi la modifica del nome della societ&#224; cui &#232; stato precedentemente attribuito il codice addizionale TARIC C497.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato istituito dall&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 1, del regolamento (UE)&#160;2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 1. L’articolo 1 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/244 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;Oleaginosa Moreno Hermanos S.A.C.I.F.I. y A</p></td><td><p>25,0&#160;%</p></td><td><p>C497&#187;</p></td></tr></tbody></table> è sostituito da <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;Viterra Argentina SA.</p></td><td><p>25,0&#160;%</p></td><td><p>C497&#187;.</p></td></tr></tbody></table> 2. Il codice addizionale TARIC C497 precedentemente attribuito a Oleaginosa Moreno Hermanos S.A.C.I.F.I. y A si applica a Viterra Argentina SA a decorrere dal 1 o luglio 2022. Si procede al rimborso o allo sgravio in conformità alla normativa doganale applicabile di qualsiasi dazio definitivo pagato sulle importazioni di prodotti fabbricati da Viterra Argentina SA in eccesso rispetto al dazio compensativo stabilito all’articolo 1 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/244 per quanto riguarda Oleaginosa Moreno Hermanos S.A.C.I.F.I. y A. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 16 marzo 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 176 del 30.6.2016, pag. 55 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2019/244 della Commissione, dell’11 febbraio 2019, che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di biodiesel originario dell’Argentina ( GU L 40 del 12.2.2019, pag. 1 ). ( 3 ) Tariffa integrata dell’Unione europea. ( 4 ) Regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'8 giugno 2016, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell'Unione europea ( GU L 176 del 30.6.2016, pag. 21 ). </note>
ITA
32023R0592
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>18.2.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 41/10</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/225 DELLA COMMISSIONE del 17 febbraio 2016 che fissa il volume massimo del prodotto per Stato membro e il periodo di presentazione delle domande di aiuto eccezionale all'ammasso privato per i quantitativi rimanenti non utilizzati di taluni formaggi di cui al regolamento delegato (UE) 2015/1852 LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , visto il regolamento delegato (UE) 2015/1852 della Commissione, del 15 ottobre 2015, che istituisce un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all'ammasso privato per taluni formaggi e fissa anticipatamente l'importo dell'aiuto ( 2 ) , in particolare l'articolo 15, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>il regolamento delegato (UE) 2015/1852&#160;ha istituito un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all'ammasso privato per taluni formaggi e ha fissato anticipatamente l'importo dell'aiuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L'articolo 4, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2015/1852 fissa al 15 gennaio 2016 il termine ultimo per la presentazione delle domande di aiuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Irlanda, Francia, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia e Regno Unito hanno notificato alla Commissione l'intenzione di continuare ad avvalersi del regime di aiuto all'ammasso privato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Dopo il 15 gennaio 2016 &#232; rimasto inutilizzato un quantitativo di 68&#160;123 tonnellate. &#200; pertanto opportuno mettere tale quantitativo a disposizione degli Stati membri che hanno notificato l'intenzione di avvalersi ulteriormente del regime di aiuto all'ammasso privato e stabilirne la ripartizione per Stato membro, tenendo conto dei quantitativi richiesti dagli Stati membri fino al 15 gennaio 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; necessario fissare un nuovo periodo di presentazione delle domande di aiuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le norme stabilite nel regolamento delegato (UE) 2015/1852 per l'attuazione del regime di aiuto all'ammasso privato per taluni formaggi dovrebbero essere applicate,<span>mutatis mutandis</span>, per l'attuazione del regime previsto dal presente regolamento,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto Il volume massimo per Stato membro del prodotto soggetto al regime eccezionale e temporaneo di aiuto all'ammasso privato per i rimanenti quantitativi non utilizzati di formaggi, di cui al regolamento delegato (UE) 2015/1852, è fissato nell'allegato del presente regolamento. Le norme stabilite nel regolamento delegato (UE) 2015/1852 per l'attuazione del regime dovrebbero essere applicate, mutatis mutandis , ai quantitativi fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Domande di aiuto Le domande di aiuto possono essere presentate a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 settembre 2016. Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 17 febbraio 2016 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 271 del 16.10.2015, pag. 15 . ALLEGATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>Quantitativi massimi</p><p>(in tonnellate)</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>4&#160;127</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>6&#160;340</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>27&#160;025</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>2&#160;616</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>16&#160;526</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>694</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>2&#160;126</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>8&#160;669</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>68&#160;123</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32016R0225
02015D0685 — IT — 24.09.2019 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/685 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 24 aprile 2015</p><p>che autorizza l'immissione sul mercato di cotone geneticamente modificato MON 15985 (MON-15985-7) e che rinnova l'autorizzazione per prodotti esistenti ottenuti da cotone geneticamente modificato MON 15985 (MON-15985-7) ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio</p><p><span><span>[notificata con il numero C(2015) 2755]</span></span></p><p>(I testi in lingua francese e neerlandese sono i soli facenti fede)</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 112 dell'30.4.2015, pag. 11)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/1579 DELLA COMMISSIONE&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 18&#160;settembre 2019</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;244</p></td><td><p>8</p></td><td><p>24.9.2019</p></td></tr></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/685 DELLA COMMISSIONE del 24 aprile 2015 che autorizza l'immissione sul mercato di cotone geneticamente modificato MON 15985 (MON-15985-7) e che rinnova l'autorizzazione per prodotti esistenti ottenuti da cotone geneticamente modificato MON 15985 (MON-15985-7) ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2015) 2755] (I testi in lingua francese e neerlandese sono i soli facenti fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Organismo geneticamente modificato e identificatore unico Al cotone geneticamente modificato ( Gossypium hirsutum L. e Gossypium barbadense L.) MON 15985, di cui all'allegato, lettera b), della presente decisione, è attribuito l'identificatore unico MON-15985-7, ai sensi del regolamento (CE) n. 65/2004. Articolo 2 Autorizzazione Ai fini dell'applicazione dell'articolo 4, paragrafo 2, e dell'articolo 16, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 sono autorizzati i seguenti prodotti alle condizioni stabilite dalla presente decisione: a) alimenti e ingredienti alimentari contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti od ottenuti; b) mangimi contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti od ottenuti; c) cotone MON-15985-7 in prodotti che lo contengano o che siano da esso costituiti, per tutti gli usi diversi da quelli indicati alle lettere a) e b), ad eccezione della coltivazione. Articolo 3 Etichettatura 1. Ai fini dell'applicazione dei requisiti di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003 il «nome dell'organismo» è «cotone». 2. Sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti, ad eccezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a), e nei documenti che li accompagnano compare la dicitura «non destinato alla coltivazione». Articolo 4 Monitoraggio degli effetti ambientali 1. Il titolare dell'autorizzazione garantisce l'adozione e l'attuazione del piano di monitoraggio degli effetti ambientali di cui alla lettera h) dell'allegato. 2. Il titolare dell'autorizzazione presenta alla Commissione relazioni annuali sull'esecuzione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio ai sensi della decisione 2009/770/CE. Articolo 5 Registro comunitario Le informazioni di cui all'allegato della presente decisione sono iscritte nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati ai sensi dell'articolo 28 del regolamento (CE) n. 1829/2003. Articolo 6 Titolare dell'autorizzazione Il titolare dell'autorizzazione è Bayer Agriculture BVBA, Belgio, in rappresentanza di Monsanto Company, Stati Uniti d'America. Articolo 7 Validità La presente decisione si applica per un periodo di dieci anni a decorrere dalla data di notifica. Articolo 8 Destinatario Bayer Agriculture BVBA, Scheldelaan 460, 2040 Anversa, Belgio, è destinataria della presente decisione. ALLEGATO a) Richiedente e titolare dell'autorizzazione <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Nome</p></td><td><p>:</p></td><td><p>Bayer Agriculture BVBA</p></td></tr></table> <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Indirizzo</p></td><td><p>:</p></td><td><p>Scheldelaan 460, 2040 Anversa, Belgio</p></td></tr></table> Per conto di Monsanto Company — 800 N. Lindbergh Boulevard — St. Louis, Missouri 63167 — Stati Uniti d'America. b) Designazione e specifiche dei prodotti 1) Alimenti e ingredienti alimentari contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti od ottenuti; 2) mangimi contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti od ottenuti; 3) prodotti contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti, per qualsiasi uso diverso da quello di cui ai punti 1) e 2), ad eccezione della coltivazione. Il cotone geneticamente modificato MON-15985-7 quale descritto nella domanda esprime le proteine Cry2Ab2 e Cry1Ac, che conferiscono protezione contro determinati parassiti dell'ordine dei lepidotteri, e la proteina PAT, che funge da marcatore di selezione. Sono stati inoltre usati come marcatori di selezione nel processo di modificazione genetica un gene npt II, che conferisce resistenza alla kanamicina e alla neomicina, e il gene aad A che conferisce resistenza alla streptomicina e alla spectinomicina. c) Etichettatura 1) Ai fini delle prescrizioni di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003 il «nome dell'organismo» è «cotone»; 2) sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone MON-15985-7 o da esso costituiti, e nei documenti che li accompagnano, ad eccezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a), compare la dicitura «non destinato alla coltivazione». d) Metodo di rilevamento 1) Per la quantificazione di MON-15985-7 si usa il metodo evento-specifico basato sulla PCR in tempo reale; 2) validato su DNA genomico, estratto da sementi, dal laboratorio UE di riferimento, istituito ai sensi del regolamento (CE) n. 1829/2003, pubblicato all'indirizzo http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/statusofdossiers.aspx; 3) materiale di riferimento: AOCS 0804-D e AOCS 0804-A sono accessibili all'indirizzo http://www.aocs.org/tech/crm dell' American Oil Chemists Society . e) Identificatore unico MON-15985-7 f) Informazioni richieste ai sensi dell'allegato II del protocollo di Cartagena sulla prevenzione dei rischi biotecnologici della Convenzione sulla diversità biologica Centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza (Biosafety Clearing-House), numero di registrazione: cfr. [ da completare all'atto della notifica ]. g) Condizioni o restrizioni all'immissione sul mercato, all'uso o al trattamento dei prodotti Non richieste. h) Piano di monitoraggio degli effetti ambientali Piano di monitoraggio degli effetti ambientali conforme all'allegato VII della direttiva 2001/18/CE. [Link: piano pubblicato su Internet ] i) Prescrizioni post immissione sul mercato relative al monitoraggio dell'uso degli alimenti destinati al consumo umano Non richieste. Nota: in futuro, potrà essere necessario modificare i link verso i documenti pertinenti. Tali modifiche saranno comunicate al pubblico mediante l'aggiornamento del registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.
ITA
02015D0685-20190924
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.3.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 81/13</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/649 DELLA COMMISSIONE del 20 marzo 2023 relativo all’autorizzazione della L-arginina prodotta da Corynebacterium glutamicum CGMCC 20516 come additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all’alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l’articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n.&#160;1831/2003 disciplina l&#8217;autorizzazione degli additivi destinati all&#8217;alimentazione animale e definisce i motivi e le procedure per il rilascio di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Una domanda di autorizzazione della L-arginina prodotta da<span>Corynebacterium glutamicum</span> CGMCC 20516 &#232; stata presentata a norma dell&#8217;articolo&#160;7 del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003. La domanda era corredata delle informazioni dettagliate e dei documenti prescritti all&#8217;articolo&#160;7, paragrafo 3, del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La domanda riguarda l&#8217;autorizzazione della L-arginina prodotta da<span>Corynebacterium glutamicum</span> CGMCC 20516 come additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali, da classificare nella categoria &#171;additivi nutrizionali&#187;, gruppo funzionale &#171;aminoacidi, loro sali e analoghi&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nel parere del 29&#160;giugno&#160;2022&#160;<a>(<span>2</span>)</a> l&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;Autorit&#224;&#187;) ha concluso che, alle condizioni d&#8217;uso proposte, la L-arginina prodotta da<span>Corynebacterium glutamicum</span> CGMCC 20516 non ha un&#8217;incidenza negativa sulla sicurezza dei consumatori, sull&#8217;ambiente o sulla salute degli animali quando &#232; usata in quantit&#224; adeguate come integratore dietetico in funzione dei bisogni nutrizionali delle specie bersaglio e quando sono evitati squilibri nutrizionali causati dalla somministrazione simultanea di L-arginina nell&#8217;acqua di abbeveraggio e nei mangimi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; ha inoltre concluso che &#232; possibile l&#8217;esposizione degli utilizzatori per inalazione. Il richiedente ha fornito la scheda di dati di sicurezza prescritta dal regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> che dimostra che l&#8217;additivo pu&#242; causare irritazione oculare e cutanea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; ha inoltre concluso che l&#8217;additivo pu&#242; essere efficace in tutte le specie animali. L&#8217;Autorit&#224; non ritiene necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo all&#8217;immissione sul mercato. Essa ha verificato anche la relazione sul metodo di analisi dell&#8217;additivo per mangimi negli alimenti per animali presentata dal laboratorio di riferimento istituito dal regolamento (CE) n.&#160;1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La valutazione della L-arginina prodotta da<span>Corynebacterium glutamicum</span> CGMCC 20516 dimostra che sono soddisfatte le condizioni di autorizzazione stabilite all&#8217;articolo&#160;5 del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003. &#200; pertanto opportuno autorizzare l&#8217;utilizzo di tale sostanza. La Commissione ritiene che debbano essere adottate misure di protezione adeguate al fine di evitare effetti nocivi per la salute umana, in particolare per quanto concerne gli utilizzatori dell&#8217;additivo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 La sostanza specificata nell’allegato, appartenente alla categoria «additivi nutrizionali» e al gruppo funzionale «aminoacidi, loro sali e analoghi», è autorizzata come additivo nell’alimentazione animale alle condizioni indicate in tale allegato. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 20 marzo 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 . ( 2 ) EFSA Journal 2022; 20(7):7427. ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE ( GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1 ). ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell&#8217;additivo</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo di analisi</p></td><td><p>Specie o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>mg di&#160;additivo/kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12&#160;%</p></td></tr><tr><td><p>3c365</p></td><td><p>L-arginina</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo</span></p><p>&#8805;&#160;98,5&#160;% di L-arginina (sulla sostanza secca) e &#8804;&#160;1&#160;% di acqua</p><p>Forma solida</p></td><td><p>Tutte le specie</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>L&#8217;additivo pu&#242; essere somministrato nell&#8217;acqua di abbeveraggio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Nelle istruzioni per l&#8217;uso dell&#8217;additivo e della premiscela indicare le condizioni di conservazione, la stabilit&#224; al trattamento termico e la stabilit&#224; nell&#8217;acqua di abbeveraggio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>L&#8217;etichetta dell&#8217;additivo e della premiscela deve recare la seguente indicazione: &#171;In caso di supplementazione con L-arginina, in particolare nell&#8217;acqua di abbeveraggio, &#232; opportuno tenere conto di tutti gli aminoacidi essenziali e di quelli condizionatamente essenziali al fine di evitare squilibri.&#187;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere ridotti a un livello accettabile mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele devono essere utilizzati con adeguati dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione delle vie respiratorie, della pelle e degli occhi.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>11.4.2033</p></td></tr><tr><td><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-arginina (acido (S)-2-amino-5-guanidino-pentanoico) ottenuto da<span>Corynebacterium glutamicum</span> CGMCC 20516</p><p>Formula chimica: C<span>6</span>H<span>14</span>N<span>4</span>O<span>2</span></p><p>Numero CAS: 74-79-3</p></td></tr><tr><td><p><span>Metodo di analisi</span><a>&#160;(<span>1</span>)</a></p><p>Per l&#8217;identificazione della L-arginina nell&#8217;additivo per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Food Chemical Codex, &#171;L-arginine monograph&#187;.</p><p>Per la determinazione dell&#8217;arginina nell&#8217;additivo per mangimi e nell&#8217;acqua:</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rivelazione ottica (IEC-VIS).</p><p>Per la determinazione dell&#8217;arginina nelle premiscele e nei mangimi completi:</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rivelazione ottica (IEC-VIS) &#8211; regolamento (CE) n.&#160;152/2009 della Commissione (allegato III, parte F).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Informazioni dettagliate sui metodi analitici sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: https://joint-research-centre.ec.europa.eu/eurl-fa-eurl-feed-additives/eurl-fa-authorisation/eurl-fa-evaluation-reports_en. </note>
ITA
32023R0649
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.9.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 301/48</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 9 luglio 2019 sul programma nazionale di riforma 2019 della Spagna e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2019 della Spagna (2019/C 301/09) Il CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 121, paragrafo 2, e l’articolo 148, paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche ( 1 ) , in particolare l’articolo 5, paragrafo 2, visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici ( 2 ) , in particolare l’articolo 6, paragrafo 1, vista la raccomandazione della Commissione europea, viste le risoluzioni del Parlamento europeo, viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per l’occupazione, visto il parere del comitato economico e finanziario, visto il parere del comitato per la protezione sociale, visto il parere del comitato di politica economica, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 21 novembre 2018 la Commissione ha adottato l&#8217;analisi annuale della crescita, segnando l&#8217;inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2019. Essa ha tenuto debitamente conto del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato dal Parlamento europeo, dal Consiglio e dalla Commissione il 17 novembre 2017. Il Consiglio europeo del 21 marzo 2019&#160;ha approvato le priorit&#224; indicate nell&#8217;analisi annuale della crescita. Il 21 novembre 2018 la Commissione ha anche adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Spagna &#232; stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito. Lo stesso giorno la Commissione ha altres&#236; adottato una raccomandazione di raccomandazione del Consiglio sulla politica economica della zona euro, che &#232; stata approvata dal Consiglio europeo del 21 marzo 2019. Il 9 aprile 2019 il Consiglio ha adottato la raccomandazione sulla politica economica della zona euro&#160;<a>(<span>3</span>)</a> (&#171;raccomandazione del 2019 per la zona euro&#187;), che formula cinque raccomandazioni per la zona euro (&#171;raccomandazioni per la zona euro&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In quanto Stato membro la cui moneta &#232; l&#8217;euro e considerate le strette correlazioni fra le economie nell&#8217;Unione economica e monetaria, la Spagna dovrebbe assicurare l&#8217;attuazione piena e tempestiva della raccomandazione del 2019 per la zona euro, come riflessa nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4. In particolare, le misure volte a migliorare la produttivit&#224; contribuiranno ad attuare la prima raccomandazione per la zona euro per quanto riguarda il miglioramento della produttivit&#224; per il riequilibrio della zona euro; l&#8217;impiego delle entrate straordinarie per ridurre il debito pubblico e una politica economica pi&#249; mirata per quanto riguarda gli investimenti nei settori specificati contribuiranno ad attuare la seconda raccomandazione per la zona euro per quanto riguarda la ricostituzione delle riserve e al sostegno agli investimenti; le misure volte a migliorare le competenze e l&#8217;occupabilit&#224; contribuiranno ad attuare la terza raccomandazione per la zona euro per quanto riguarda il funzionamento del mercato del lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 27 febbraio 2019 &#232; stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Spagna 2019, nella quale sono valutati i progressi compiuti dal paese nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 13 luglio 2018&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, il seguito dato alle raccomandazioni specifiche per paese adottate negli anni precedenti e i progressi verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altres&#236; l&#8217;esame approfondito a norma dell&#8217;articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011, i cui risultati sono stati pubblicati il 27 febbraio 2019. L&#8217;analisi ha portato la Commissione a concludere che la Spagna presenta squilibri macroeconomici. Gli ingenti stock di debito estero e interno, sia pubblico che privato, e l&#8217;elevata disoccupazione in un contesto di scarsa crescita della produttivit&#224; continuano a costituire vulnerabilit&#224; di rilevanza transfrontaliera. La riduzione del debito del settore privato progredisce, ma rimangono consistenti esigenze di riduzione dell&#8217;indebitamento. Nonostante la perdurante e robusta crescita del prodotto interno lordo (PIL), il debito pubblico in percentuale del PIL rimane elevato. Pur continuando a diminuire rapidamente, il tasso di disoccupazione rimane molto elevato e il notevole grado di segmentazione del mercato del lavoro tra contratti a tempo determinato e indeterminato impedisce una crescita pi&#249; rapida della produttivit&#224; del lavoro. Dopo un forte impulso di riforma tra il 2012 e il 2015, il contesto politico in evoluzione dell&#8217;ultimo anno ha contribuito a un altro anno di progressi limitati nell&#8217;attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese degli anni precedenti. L&#8217;attuale situazione economica favorevole offre l&#8217;opportunit&#224; di affrontare le riforme ancora necessarie per rendere l&#8217;economia spagnola pi&#249; resiliente e favorire l&#8217;aumento della produttivit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 30 aprile 2019 la Spagna ha presentato il programma nazionale di riforma 2019 e il programma di stabilit&#224; 2019. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il programma di stabilit&#224; 2019 riferisce in merito alle azioni intraprese per attuare gli strumenti preventivi e correttivi previsti dalla legge di stabilit&#224; spagnola. Non prevede tuttavia piani per rendere automatica l&#8217;applicazione di tali strumenti e per rivedere la regola di spesa della legge di stabilit&#224; onde rafforzarne il contributo al risanamento di bilancio, in particolare durante i periodi di ripresa economica. Nel settore degli appalti pubblici, per migliorare l&#8217;efficienza della spesa pubblica e contribuire a prevenire le irregolarit&#224;, sar&#224; fondamentale l&#8217;attuazione ambiziosa della legge sui contratti del settore pubblico adottata nel 2017. In particolare, &#232; importante che la nuova struttura di governance, ovvero l&#8217;Ufficio indipendente di regolamentazione e vigilanza, possa svolgere efficacemente i suoi compiti e che la strategia nazionale globale in materia di appalti pubblici sia adottata in tempi rapidi, con la partecipazione attiva delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori a livello nazionale, regionale e locale. Infine, nel 2019 &#232; prevista una serie di revisioni della spesa; l&#8217;attuazione delle raccomandazioni che ne scaturiranno dovrebbe contribuire ad aumentare l&#8217;efficienza della spesa pubblica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La programmazione dei fondi strutturali e d&#8217;investimento europei (fondi SIE) per il periodo 2014-2020&#160;ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. Come previsto dall&#8217;articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, ove necessario per sostenere l&#8217;attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione pu&#242; chiedere allo Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo accordo di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilit&#224; negli orientamenti sull&#8217;applicazione delle misure per collegare l&#8217;efficacia dei fondi SIE a una sana governance economica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>A seguito della correzione tempestiva e duratura del disavanzo eccessivo e della decisione (UE) 2019/1001 del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi, la Spagna &#232; nel braccio preventivo del patto di stabilit&#224; e crescita ed &#232; soggetta alla regola transitoria del debito. In questo contesto sono previsti un aumento del saldo delle amministrazioni pubbliche da &#8211;&#160;2,5&#160;% del PIL nel 2018 a &#8211;&#160;2,0&#160;% del PIL nel 2019 e un bilancio in pareggio nel 2022. In base al saldo strutturale ricalcolato&#160;<a>(<span>7</span>)</a> l&#8217;obiettivo di bilancio a medio termine di una posizione di bilancio in pareggio in termini strutturali non sar&#224; raggiunto nel periodo di riferimento del programma di stabilit&#224; 2019. Secondo il programma di stabilit&#224; 2019, il rapporto debito pubblico/PIL scender&#224; dal 97,1&#160;% nel 2018 al 95,8&#160;% nel 2019, arrivando all&#8217;88,7&#160;% nel 2022. Lo scenario macroeconomico su cui si fondano tali proiezioni di bilancio &#232; plausibile. I rischi per il conseguimento degli obiettivi di bilancio fissati nel programma di stabilit&#224; 2019 riguardano principalmente il lato delle entrate, dove vi &#232; grande incertezza sui rendimenti e sulle possibilit&#224; di adottare numerose tra le misure in materia di entrate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 13 luglio 2018 il Consiglio ha raccomandato alla Spagna di assicurare che il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta&#160;<a>(<span>8</span>)</a> non superi lo 0,6&#160;% nel 2019, corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,65&#160;% del PIL. Stando alle previsioni di primavera 2019 della Commissione, nel 2019 vi &#232; il rischio di una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento raccomandato verso l&#8217;obiettivo di bilancio a medio termine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>In considerazione del rapporto debito pubblico/PIL del paese, che supera il valore di riferimento del 60&#160;% stabilito dal trattato, e del previsto divario positivo tra prodotto effettivo e prodotto potenziale del 2,0&#160;% del PIL, in linea con l&#8217;aggiustamento strutturale annuo dell&#8217;1,0&#160;% del PIL imposto dalla matrice di aggiustamento concordata nell&#8217;ambito del patto di stabilit&#224; e crescita, la spesa pubblica primaria netta nominale non crescer&#224; nel 2020. Nel contempo vi sono segnali di una sottostima della capacit&#224; inutilizzata dell&#8217;economia, con un tasso di inflazione previsto ancora al di sotto del 2&#160;% nel 2019 e nel 2020 e un persistente ristagno nel mercato del lavoro (elevato tasso di disoccupazione e percentuale molto alta di lavoro a tempo parziale non volontario, lavoratori temporanei e povert&#224; lavorativa). Inoltre, lo strumento di plausibilit&#224; indica altres&#236; che esiste un grado elevato di incertezza riguardo alle stime del divario tra prodotto effettivo e prodotto potenziale basate sulla metodologia comune. Su questa base appare appropriato un aggiustamento strutturale annuo dello 0,65&#160;% del PIL, corrispondente a un tasso di crescita massimo della spesa pubblica primaria netta dello 0,9&#160;%. Stando alle previsioni di primavera 2019 della Commissione, a politiche invariate vi &#232; un rischio di deviazione significativa dall&#8217;aggiustamento di bilancio richiesto nel 2020. Inoltre, nelle previsioni la Spagna non rispetter&#224; i requisiti della regola transitoria del debito nel 2019 e nel 2020. Nel complesso, il Consiglio &#232; del parere che a partire dal 2019 la Spagna debba adottare i necessari provvedimenti per conformarsi alle disposizioni del patto di stabilit&#224; e crescita. Sarebbe importante impiegare eventuali entrate straordinarie per ridurre ulteriormente il rapporto debito pubblico/PIL.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>La crescita dell&#8217;occupazione rimane sostenuta in Spagna. Pur continuando a scendere, il tasso di disoccupazione resta ben al di sopra della media dell&#8217;Unione, soprattutto per i giovani e le persone scarsamente qualificate. I divari di genere in termini di occupazione e durata delle carriere lavorative restano ampi. Ci&#242; costituisce un potenziale inespresso, alla luce anche del rapido invecchiamento della popolazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Seppur in graduale diminuzione, il ricorso ancora ampio ai contratti a tempo determinato, anche nei settori meno soggetti alle attivit&#224; stagionali o cicliche, &#232; tra i pi&#249; alti d&#8217;Europa e potrebbe frenare il potenziale di crescita e la coesione sociale della Spagna. A risentirne maggiormente sono i giovani, le persone scarsamente qualificate e i cittadini di paesi terzi, che spesso godono di minori diritti in termini di prestazioni sociali e sono pi&#249; a rischio di povert&#224;. I contratti a tempo determinato sono spesso di durata molto breve e non motivano lavoratori e datori di lavoro a investire nella formazione, il che a sua volta ostacola la crescita della produttivit&#224;. Il passaggio da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato rimane difficoltoso, e gli ostacoli alla mobilit&#224; del lavoro riducono le opportunit&#224; per le persone in cerca di occupazione, impedendo una ripartizione efficiente del lavoro nel paese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La Spagna ha rafforzato il sostegno ai disoccupati di lunga durata, che nel 2018 rappresentavano ancora il 6,4&#160;% della popolazione attiva. Le iniziative adottate di recente puntano a migliorare l&#8217;occupabilit&#224; dei giovani attraverso servizi di consulenza e orientamento professionale, ma i servizi pubblici per l&#8217;impiego gestiscono ancora una quota ridotta di opportunit&#224; di lavoro e sono necessari ulteriori sforzi per migliorare il ricorso a tali servizi nella ricerca di lavoro e nel collocamento. In particolare, in alcune regioni le interazioni con i datori di lavoro sono scarse e gli strumenti di profilazione per migliorare la corrispondenza tra le esigenze di chi cerca lavoro e quelle dei datori di lavoro sono ancora agli albori. I partenariati tra i servizi pubblici per l&#8217;impiego e i servizi sociali progrediscono, ma in alcune regioni la cooperazione &#232; ancora limitata. Potenziando gli investimenti in servizi pubblici per l&#8217;impiego moderni e sostenendo la mobilit&#224; dei lavoratori si potrebbe contribuire a migliorare l&#8217;occupabilit&#224; e l&#8217;adattabilit&#224; dei lavoratori, oltre ad agevolare le transizioni nel mercato del lavoro, migliorando cos&#236; la produttivit&#224; e la crescita inclusiva a lungo termine del paese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Gli sforzi volti a rafforzare gli ispettorati del lavoro per combattere l&#8217;abuso dei contratti temporanei stanno dando frutti e la quota di contratti a tempo indeterminato nella crescita dell&#8217;occupazione netta nuove assunzioni &#232; in aumento. Tuttavia i datori di lavoro continuano a fare ampio ricorso ai contratti a breve termine. L&#8217;esperienza passata dimostra che i numerosi incentivi per sostenere la creazione di posti di lavoro risultano ancora piuttosto inefficaci nel promuovere un&#8217;occupazione di qualit&#224;. La Spagna ha avviato una nuova valutazione al fine di semplificare il sistema, ma i risultati non sono ancora disponibili. I concorsi di assunzione per ridurre la quota di contratti a tempo determinato nel settore pubblico a tutti i livelli di governo devono essere velocizzati per raggiungere l&#8217;obiettivo dell&#8217;8&#160;% entro il termine dei concorsi di assunzione del 2020. L&#8217;istituzione di tavole rotonde tripartite rappresenta un passo in avanti verso un maggiore coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle politiche, ma occorrono consultazioni pi&#249; approfondite e tempestive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Sebbene in calo, la proporzione di persone a rischio di povert&#224; e di esclusione sociale e la disparit&#224; di reddito rimangono al di sopra della media dell&#8217;Unione. I tassi di povert&#224; lavorativa sono elevati tra i lavoratori a tempo determinato, scarsamente qualificati o nati al di fuori dell&#8217;UE. La percentuale di povert&#224; infantile, sebbene in diminuzione, resta molto elevata. Gli effetti dei trasferimenti sociali diversi dalle pensioni sulla riduzione della povert&#224; sono tra i pi&#249; bassi dell&#8217;Unione, in particolare per i bambini. In Spagna la spesa sociale in percentuale del PIL per le famiglie con figli &#232; tra le pi&#249; basse dell&#8217;Unione ed &#232; scarsamente mirata, nonostante la recente introduzione di un lieve aumento degli assegni familiari basati sul reddito. Nonostante i segnali positivi, vi sono ancora notevoli lacune nella copertura delle persone con una dipendenza grave e moderata. L&#8217;assistenza nazionale in materia di disoccupazione resta frammentata, con una molteplicit&#224; di sistemi rivolti a differenti gruppi di persone in cerca di lavoro. Le recenti misure adottate per migliorare la copertura e la protezione dell&#8217;assistenza al reddito per i disoccupati anziani di lunga durata (di et&#224; pari o superiore a 52 anni) possono, al tempo stesso, indebolire gli incentivi a lavorare all&#8217;interno di questo gruppo specifico. Nel frattempo i regimi di reddito minimo a livello regionale presentano ampie disparit&#224; in termini di condizioni di accesso, copertura e adeguatezza nelle diverse regioni e la loro limitata portabilit&#224; tra le regioni riduce gli incentivi alla mobilit&#224; del lavoro. Di conseguenza, numerose persone bisognose non ricevono aiuto. Il lancio del sistema della carta sociale universale aumenter&#224; la trasparenza delle prestazioni sociali e permetter&#224; quindi di rendere le misure pi&#249; mirate. Se da un lato la ripresa economica continua a ridurre la povert&#224;, la situazione richiede investimenti nelle politiche di inclusione sociale e nelle infrastrutture sociali (come l&#8217;edilizia sociale) per conseguire una crescita inclusiva. Inoltre, la Spagna deve far fronte a specifiche sfide in termini di coesione territoriale, come il forte spopolamento e invecchiamento demografico che si registrano in alcune zone rurali. Le misure che promuovono l&#8217;imprenditorialit&#224;, la digitalizzazione e l&#8217;economia sociale possono contribuire a rispondere a tali sfide nell&#8217;ambito delle strategie di sviluppo territoriale integrato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Durante la crisi il sistema pensionistico spagnolo ha svolto un ruolo importante nel mantenere il tenore di vita degli anziani, che sono quindi esposti a un minor rischio di povert&#224;. Le proiezioni delle relazioni 2018 sull&#8217;invecchiamento demografico e sull&#8217;adeguatezza delle pensioni indicano che le riforme del 2011 e del 2013 hanno contribuito a garantire la sostenibilit&#224; e una relativa adeguatezza delle pensioni nel lungo periodo. Tuttavia, il fatto di continuare ad agganciare gli aumenti della pensione all&#8217;inflazione (come deciso nel 2018 e 2019) e il rinvio del fattore della sostenibilit&#224; dovrebbero essere compensati da misure atte a garantire la sostenibilit&#224; del sistema pensionistico a medio e lungo termine. Occorrerebbe inoltre intervenire per affrontare la sfida principale dell&#8217;adeguatezza del reddito dei futuri pensionati e della durata e completezza delle loro carriere lavorative in un contesto caratterizzato da un elevato tasso di disoccupazione e da un ampio ricorso ai contratti a tempo determinato e al lavoro a tempo parziale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>I risultati della Spagna nel campo dell&#8217;innovazione e l&#8217;aumento della produttivit&#224; sono ostacolati dagli scarsi investimenti nelle attivit&#224; di ricerca e sviluppo e dalla mancata corrispondenza tra domanda e offerta di competenze. Il livello di spesa per la ricerca e lo sviluppo nel settore imprenditoriale in Spagna &#232; pari solo alla met&#224; della media dell&#8217;Unione, in particolare per le grandi imprese, con notevoli disparit&#224; regionali. Tale divario &#232; allargato dal tasso di esecuzione del bilancio pubblico per la ricerca e lo sviluppo, che &#232; basso e in calo, in particolare per quanto riguarda i crediti. La carenza di competenze e il disallineamento tra domanda e offerta di competenze costituiscono un altro ostacolo importante allo sviluppo e all&#8217;utilizzo di tecnologie avanzate, in particolare da parte delle piccole e medie imprese. In molte regioni spagnole l&#8217;occupazione nei settori ad alta tecnologia e nei servizi ad alta intensit&#224; di conoscenza &#232; ben al di sotto della media dell&#8217;Unione. Sebbene siano in fase di sviluppo strategie di innovazione regionale per la specializzazione intelligente e la governance della politica nazionale in materia di ricerca e innovazione stia diventando pi&#249; efficiente, il coordinamento nazionale-regionale nella concezione, nell&#8217;attuazione e nella valutazione delle politiche resta debole. Per migliorare i risultati della Spagna in materia di innovazione sono necessari investimenti significativi per promuovere l&#8217;imprenditorialit&#224; e le nuove imprese, aiutandole a crescere, nonch&#233; per promuovere la competitivit&#224; di tutte le imprese e il loro adattamento, anche attraverso la digitalizzazione, ad attivit&#224; a pi&#249; alto valore aggiunto al fine di potenziarne la presenza sui mercati internazionali. Inoltre occorrono una maggiore attenzione ai partenariati pubblico-privato, alla cooperazione fra universit&#224; e imprese e al trasferimento di tecnologie, in particolare a favore delle piccole e medie imprese, una governance rafforzata della politica in materia di ricerca e innovazione a tutti i livelli di governo e un maggiore allineamento tra le infrastrutture e i progetti di ricerca e sviluppo e le strategie di innovazione regionali e nazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Sebbene in miglioramento, il tasso di abbandono scolastico rimane molto elevato in Spagna, con notevoli disparit&#224; regionali. Vi sono margini per migliorare i risultati scolastici, che variano notevolmente da una regione all&#8217;altra. Entrambi i fattori incidono negativamente sul potenziale a lungo termine di crescita della produttivit&#224;. Gli sforzi per riformare il sistema scolastico si sono arenati. Le imprese lamentano difficolt&#224; a reperire le competenze necessarie per tenere il passo dell&#8217;innovazione, in particolare per quanto riguarda gli specialisti delle tecnologie dell&#8217;informazione e della comunicazione. La Spagna ha approvato misure volte a migliorare il sistema duale di istruzione e formazione professionale, che potrebbe essere determinante per fornire le competenze e le qualifiche necessarie per assorbire l&#8217;innovazione, ma il numero di adesioni a tali sistemi rimane modesto. Sebbene in Spagna il tasso di istruzione terziaria sia al di sopra della media dell&#8217;Unione, i diplomati dell&#8217;istruzione terziaria faticano a trovare posti di lavoro corrispondenti al loro livello di studi. Per favorire l&#8217;accesso dei giovani laureati al mercato del lavoro &#232; necessario valorizzare il capitale umano a tutti i livelli di istruzione e formazione, compresa l&#8217;istruzione superiore e la formazione professionale, e instaurare una maggiore cooperazione tra mondo dell&#8217;istruzione e imprese per ridurre gli squilibri esistenti tra domanda e offerta di competenze. Ci&#242; permetterebbe anche di mettere a disposizione delle imprese le competenze e le qualifiche necessarie per migliorare la loro capacit&#224; di innovazione e sfruttare appieno il potenziale di crescita offerto dalla digitalizzazione. La riqualificazione dei lavoratori in termini di competenze digitali consentirebbe inoltre alle imprese spagnole di restare competitive nel contesto di un&#8217;economia sempre pi&#249; digitalizzata. Tutte queste misure contribuirebbero a ridurre le disparit&#224; regionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>La restrittivit&#224; e la frammentazione del quadro normativo in Spagna impediscono alle imprese di beneficiare di economie di scala e frenano la produttivit&#224;. La legge sull&#8217;unit&#224; del mercato rimane uno strumento importante per affrontare tali problemi. Un&#8217;applicazione pi&#249; incisiva di tale legge e l&#8217;eliminazione delle restrizioni identificate sui servizi, in particolare per alcuni servizi professionali come gli ingegneri civili, gli architetti e i servizi legali, permetterebbero di migliorare le opportunit&#224; di crescita e la concorrenza. Come per altri settori in cui le regioni sono determinanti per la corretta attuazione delle riforme, un coordinamento pi&#249; forte e continuativo tra le autorit&#224; nazionali e regionali potrebbe aumentare l&#8217;efficacia delle politiche in questo settore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>I collegamenti incompleti per il trasporto merci per ferrovia e l&#8217;integrazione limitata con i mercati dell&#8217;energia elettrica e del gas dell&#8217;Unione impediscono alla Spagna di beneficiare appieno del mercato unico dell&#8217;Unione. Per questo motivo la Spagna deve investire maggiormente nelle interconnessioni elettriche con il resto dell&#8217;Unione per raggiungere l&#8217;obiettivo di almeno il 10&#160;% della sua capacit&#224; di produzione di energia elettrica installata entro il 2020. Inoltre sono necessari investimenti per consentire un maggiore utilizzo del trasporto merci per ferrovia, compresi i collegamenti transfrontalieri con la Francia e il Portogallo e i collegamenti con i porti e gli snodi logistici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Per conseguire un modello di sviluppo pi&#249; sostenibile permangono notevoli carenze di investimenti anche nel settore della gestione delle risorse naturali. La riduzione del consumo energetico negli edifici, lo sviluppo di reti intelligenti e lo stoccaggio di energia elettrica da fonti rinnovabili contribuirebbero a una migliore gestione della domanda. Ulteriori sforzi dovrebbero essere fatti per promuovere i trasporti sostenibili e l&#8217;economia circolare. Alcune zone della Spagna sono tra le pi&#249; esposte d&#8217;Europa ai cambiamenti climatici; in esse le risorse idriche esistenti sono sottoposte a pressioni e richiedono ulteriori investimenti infrastrutturali per migliorare la gestione delle risorse idriche, come il trattamento delle acque reflue, la riparazione delle perdite nelle reti e l&#8217;approvvigionamento idrico. Nonostante i progressi costanti compiuti negli ultimi anni, la Spagna deve ancora soddisfare determinati requisiti della legislazione dell&#8217;Unione in materia di acque. Progressi nel conseguire questi obiettivi porterebbero vantaggi alla Spagna in termini ambientali, economici e sociali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Per tutte le carenze di investimenti identificate si dovrebbe tenere conto delle disparit&#224; regionali specifiche in termini di fabbisogno di investimenti. Le disparit&#224; territoriali in termini di PIL pro capite sono contenute, ma rimangono pi&#249; ampie rispetto a prima della crisi, principalmente a causa dell&#8217;impatto asimmetrico della perdita di posti di lavoro nelle diverse regioni. Attualmente le disparit&#224; regionali maggiori riguardano gli indicatori dei risultati sociali e del lavoro, in cui la maggior parte delle regioni spagnole &#232; sotto la media dell&#8217;Unione. Altri indicatori socioeconomici presentano ampie disparit&#224; territoriali, come l&#8217;innovazione, l&#8217;imprenditorialit&#224; e la competitivit&#224;. La politica economica in materia di investimenti dovrebbe tenere debitamente conto delle disparit&#224; regionali in termini di fabbisogno di investimenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>La programmazione dei fondi dell&#8217;Unione per il periodo 2021-2027 potrebbe contribuire a colmare alcune delle lacune individuate nelle raccomandazioni, in particolare nei settori di cui all&#8217;allegato D della relazione per paese del 2019, consentendo alla Spagna di impiegare al meglio tali fondi per i settori individuati, tenendo conto delle disparit&#224; regionali e della situazione particolare della regione ultraperiferica delle Isole Canarie. Rafforzare la capacit&#224; amministrativa del paese per la gestione di questi fondi &#232; un fattore importante per il successo dell&#8217;investimento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Nell&#8217;ambito del semestre europeo 2019 la Commissione ha effettuato un&#8217;analisi completa della politica economica della Spagna, che ha pubblicato nella relazione per paese 2019. Ha altres&#236; valutato il programma di stabilit&#224; 2019, il programma nazionale di riforma 2019 e il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Spagna negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilit&#224; della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Spagna, ma anche della loro conformit&#224; alle norme e agli orientamenti dell&#8217;Unione, data la necessit&#224; di rafforzare la governance economica dell&#8217;Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello dell&#8217;Unione per le future decisioni nazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di stabilit&#224; 2019 e il suo parere&#160;<a>(<span>9</span>)</a> trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Alla luce dell&#8217;esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma 2019 e il programma di stabilit&#224; 2019. Le sue raccomandazioni a norma dell&#8217;articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4. Tali raccomandazioni contribuiscono anche all&#8217;attuazione della raccomandazione del 2019 per la zona euro, in particolare la prima, la seconda e la terza raccomandazione per la zona euro. Le politiche di bilancio cui si fa riferimento nella raccomandazione 1 contribuiscono tra l&#8217;altro a correggere gli squilibri legati all&#8217;elevato debito pubblico,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA che la Spagna adotti provvedimenti nel 2019 e nel 2020 al fine di: 1. assicurare che nel 2020 il tasso di crescita nominale della spesa pubblica primaria netta non superi lo 0,9 %, corrispondente a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,65 % del PIL; adottare misure volte a rafforzare il quadro di bilancio e degli appalti pubblici a tutti i livelli di governo; preservare la sostenibilità del sistema pensionistico; utilizzare le entrate straordinarie per accelerare la riduzione del rapporto debito pubblico/PIL; 2. fare in modo che l’occupazione e i servizi sociali abbiano la capacità di fornire un sostegno effettivo; favorire le transizioni verso i contratti a tempo indeterminato, anche semplificando il sistema di incentivi all’assunzione; migliorare il sostegno alle famiglie, ridurre la frammentazione del regime nazionale di assistenza ai disoccupati e colmare le lacune nei regimi regionali di reddito minimo; ridurre l’abbandono scolastico e migliorare i risultati scolastici, tenendo conto delle disparità regionali; intensificare la cooperazione tra mondo dell’istruzione e imprese per migliorare l’offerta di competenze e qualifiche pertinenti per il mercato del lavoro, in particolare per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione; 3. concentrare la politica economica in materia di investimenti sulla necessità di promuovere l’innovazione e l’efficienza delle risorse e dell’energia elettrica, ammodernare l’infrastruttura ferroviaria per il trasporto di merci e potenziare le interconnessioni energetiche con il resto dell’Unione, tenendo conto delle disparità regionali; migliorare l’efficacia delle politiche a sostegno della ricerca e dell’innovazione; 4. proseguire l’attuazione della legge sull’unità del mercato provvedendo affinché, a tutti i livelli di governo, le norme che disciplinano l’accesso alle attività economiche e il loro esercizio, in particolare per i servizi, siano conformi ai principi sanciti in tale legge e migliorando la cooperazione tra le amministrazioni. Fatto a Bruxelles, il 9 luglio 2019 Per il Consiglio Il presidente M. LINTILÄ <note> ( 1 ) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1 . ( 2 ) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25 . ( 3 ) GU C 136 del 12.4.2019, pag. 1 . ( 4 ) GU C 320 del 10.9.2018, pag. 33 . ( 5 ) Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320 ). ( 6 ) Decisione (UE) 2019/1001 del Consiglio, del 14 giugno 2019, che abroga la decisione 2009/417/CE sull’esistenza di un disavanzo eccessivo in Spagna ( GU L 163 del 20.6.2019, pag. 59 ). ( 7 ) Saldo corretto per il ciclo al netto delle misure una tantum e temporanee, ricalcolato dalla Commissione utilizzando la metodologia concordata. ( 8 ) La spesa pubblica primaria netta si compone della spesa pubblica totale al netto della spesa per interessi, della spesa relativa a programmi dell’Unione interamente coperta da entrate provenienti da fondi dell’Unione e delle modifiche non discrezionali nella spesa per le indennità di disoccupazione. La formazione lorda di capitale fisso finanziata a livello nazionale è spalmata su un periodo di quattro anni. Rientrano nel calcolo le misure discrezionali in materia di entrate o gli aumenti delle entrate obbligatori per legge, mentre sono escluse le misure una tantum sia per quanto riguarda le entrate che per quanto riguarda la spesa. ( 9 ) A norma dell’articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97. </note>
ITA
32019H0905(09)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.4.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 112/43</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2023/863 DELLA COMMISSIONE del 26 aprile 2023 che stabilisce le quantità corrispondenti al 20 % dell’eccedenza complessiva di determinati Stati membri nel periodo dal 2013 al 2020 a norma del regolamento (UE) 2018/842 del Parlamento europeo e del Consiglio LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2018/842 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo alle riduzioni annuali vincolanti delle emissioni di gas serra a carico degli Stati membri nel periodo 2021-2030 come contributo all’azione per il clima per onorare gli impegni assunti a norma dell’accordo di Parigi e recante modifica del regolamento (UE) n. 525/2013 ( 1 ) , in particolare l’articolo 11, paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE)&#160;2018/842 fissa gli obiettivi nazionali e dell&#8217;Unione di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 e prevede la costituzione di una riserva di sicurezza corrispondente a un massimo di 105 milioni di tonnellate di CO<span>2</span> equivalente, a condizione che sia raggiunto l&#8217;obiettivo generale di riduzione delle emissioni dell&#8217;Unione. La riserva di sicurezza sar&#224; disponibile, in determinate circostanze, per gli Stati membri il cui prodotto interno lordo (PIL) pro capite nel 2013 &#232; stato inferiore alla media dell&#8217;Unione e le cui emissioni cumulative di gas a effetto serra dal 2013 al 2020 nei settori disciplinati dal regolamento di cui sopra sono state inferiori alle loro assegnazioni annuali di emissioni cumulative per gli stessi anni. In una prima fase di distribuzione della riserva di sicurezza, la quantit&#224; di assegnazioni che ciascuno Stato membro ammissibile pu&#242; ricevere non supera il 20&#160;% della sua eccedenza nel periodo 2013-2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma del regolamento (UE)&#160;2018/842, dopo il completamento della revisione di cui all&#8217;articolo&#160;19 del regolamento (UE) n.&#160;525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, la Commissione pubblica, per ciascuno Stato membro che soddisfa le due condizioni di cui all&#8217;articolo&#160;11, paragrafo 2, lettere a) e b), del regolamento (UE)&#160;2018/842, le quantit&#224; corrispondenti al 20&#160;% dell&#8217;eccedenza complessiva nel periodo dal 2013 al 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Commissione ha completato la revisione di cui all&#8217;articolo&#160;19 del regolamento (UE) n.&#160;525/2013 e ha stabilito gli inventari delle emissioni di gas a effetto serra degli Stati membri per il 2020 nella decisione di esecuzione (UE)&#160;2022/1953 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Secondo i dati pubblicati da Eurostat nell&#8217;aprile 2016&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, nel 2013 Bulgaria, Cechia, Estonia, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Slovacchia avevano un PIL inferiore alla media dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>I valori delle emissioni di gas a effetto serra e delle assegnazioni di emissioni di gas a effetto serra degli Stati membri per ogni anno del periodo dal 2013 al 2020 sono disponibili nel catalogo delle operazioni dell&#8217;Unione europea istituito a norma dell&#8217;articolo&#160;20 della direttiva&#160;2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell&#8217;Unione&#160;<a>(<span>5</span>)</a>. Ad eccezione di Malta, le emissioni cumulative di gas a effetto serra di ciascuno dei suddetti Stati membri negli anni dal 2013 al 2020, nei settori disciplinati dal regolamento (UE)&#160;2018/842, erano inferiori alle rispettive assegnazioni annuali cumulative di emissioni per gli anni in questione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Poich&#233; la Bulgaria, la Cechia, l&#8217;Estonia, la Grecia, la Spagna, la Croazia, l&#8217;Italia, Cipro, la Lettonia, la Lituania, l&#8217;Ungheria, la Polonia, il Portogallo, la Romania, la Slovenia e la Slovacchia soddisfano le due condizioni di cui all&#8217;articolo&#160;11, paragrafo 2, lettere a) e b), del regolamento (UE)&#160;2018/842, per ciascuno di tali Stati membri &#232; opportuno pubblicare le quantit&#224; corrispondenti al 20&#160;% dell&#8217;eccedenza complessiva per tale periodo,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Le quantità corrispondenti al 20 % dell’eccedenza complessiva degli Stati membri che soddisfano le condizioni di cui all’articolo 11, paragrafo 2, lettere a) e b), del regolamento (UE) 2018/842 nel periodo dal 2013 al 2020 sono stabilite nell’allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 156 del 19.6.2018, pag. 26 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 525/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo a un meccanismo di monitoraggio e comunicazione delle emissioni di gas a effetto serra e di comunicazione di altre informazioni in materia di cambiamenti climatici a livello nazionale e dell’Unione europea e che abroga la decisione n. 280/2004/CE ( GU L 165 del 18.6.2013, pag. 13 ). ( 3 ) Decisione di esecuzione (UE) 2022/1953 della Commissione, del 7 ottobre 2022, relativa alle emissioni di gas a effetto serra disciplinate dalla decisione n. 406/2009/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per ciascuno Stato membro per l’anno 2020 ( GU L 269 del 17.10.2022, pag. 17 ). ( 4 ) SWD(2016) 247 final, pag. 143. ( 5 ) Direttiva 2003/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 ottobre 2003, che istituisce un sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra nell’Unione e che modifica la direttiva 96/61/CE del Consiglio ( GU L 275 del 25.10.2003, pag. 32 ). ALLEGATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stati membri che soddisfano le condizioni di cui all&#8217;articolo&#160;11, paragrafo 2, lettere a) e b), del regolamento (UE)&#160;2018/842</p></td><td><p>Quantit&#224;, espresse in tonnellate di CO<span>2</span> equivalente, corrispondenti al 20&#160;% dell&#8217;eccedenza complessiva dello Stato membro nel periodo dal 2013 al 2020</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>2&#160;736&#160;643</p></td></tr><tr><td><p>Cechia</p></td><td><p>6&#160;757&#160;788</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>114&#160;088</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>23&#160;884&#160;476</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>35&#160;041&#160;457</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>5&#160;755&#160;207</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>47&#160;793&#160;694</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>1&#160;390&#160;308</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>1&#160;133&#160;264</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>668&#160;397</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>15&#160;708&#160;173</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>109&#160;092</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>14&#160;484&#160;447</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>12&#160;582&#160;725</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>2&#160;532&#160;246</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>7&#160;649&#160;775</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32023D0863
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2023/2841</p></td><td><p>18.12.2023</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE, Euratom) 2023/2841 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 dicembre 2023 che stabilisce misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nelle istituzioni, negli organi e negli organismi dell'Unione IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 298, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, in particolare l'articolo 106 bis, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'era digitale, le tecnologie dell'informazione e della comunicazione sono fondamentali per un'amministrazione europea aperta, efficace ed indipendente. L'evoluzione della tecnologia e la maggiore complessit&#224; e interconnessione dei sistemi digitali amplificano i rischi per la cibersicurezza, rendendo i soggetti dell'Unione pi&#249; vulnerabili alle minacce e agli incidenti informatici, il che rappresenta un pericolo per la loro continuit&#224; operativa e per la loro capacit&#224; di protezione dei dati. Se il maggior ricorso ai servizi cloud, l'uso generalizzato delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), l'elevato livello di digitalizzazione, il lavoro a distanza e l'evoluzione delle tecnologie e della connettivit&#224; sono caratteristiche fondamentali di tutte le attivit&#224; dei soggetti dell'Unione, la resilienza digitale non &#232; ancora sufficientemente integrata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il panorama delle minacce informatiche che pesano sui soggetti dell'Unione &#232; in costante divenire. Gli autori delle minacce impiegano tattiche, tecniche e procedure in continua evoluzione, mentre i moventi pi&#249; usuali per questi attacchi cambiano di poco: dal furto di importanti informazioni riservate al profitto finanziario, alla manipolazione dell'opinione pubblica o all'indebolimento delle infrastrutture digitali. Il ritmo di perpetrazione degli attacchi informatici da parte degli autori delle minacce continua a intensificarsi, con campagne sempre pi&#249; sofisticate e automatizzate che prendono di mira le superfici di attacco esposte, che continuano ad ampliarsi, sfruttando rapidamente le vulnerabilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli ambienti TIC dei soggetti dell'Unione sono interdipendenti, utilizzano flussi di dati integrati e sono caratterizzati da una stretta collaborazione fra i loro utenti. Tale interconnessione significa che qualsiasi perturbazione, anche se inizialmente limitata a un solo soggetto dell'Unione, pu&#242; avere effetti a cascata pi&#249; ampi, con potenziali ripercussioni negative di ampia portata e di lunga durata su altri soggetti dell'Unione. Inoltre, alcuni ambienti TIC dei soggetti dell'Unione sono connessi con gli ambienti TIC degli Stati membri, e un incidente in un soggetto dell'Unione pu&#242; rappresentare un rischio per la cibersicurezza degli ambienti TIC degli Stati membri e viceversa. La condivisione di informazioni specifiche su un incidente pu&#242; facilitare il rilevamento di minacce informatiche o incidenti analoghi che interessano gli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I soggetti dell'Unione sono obiettivi interessanti, che si trovano ad affrontare sia autori di minacce molto esperti e dotati di risorse adeguate, sia altri tipi di minacce. Al tempo stesso, fra tali soggetti il livello e la maturit&#224; della ciberresilienza e la capacit&#224; di individuare e contrastare attivit&#224; informatiche dolose variano in modo significativo. Ai fini del loro funzionamento, &#232; quindi necessario che i soggetti dell'Unione raggiungano un livello comune elevato di cibersicurezza attraverso l'attuazione di misure di gestione dei rischi di cibersicurezza commisurate ai rischi per la cibersicurezza individuati, lo scambio di informazioni e la collaborazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La direttiva (EU)&#160;2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> &#232; volta a migliorare ulteriormente le ciberresilienza e la capacit&#224; di risposta agli incidenti di soggetti pubblici e privati, delle autorit&#224; e degli organi competenti cos&#236; come dell'Unione nel suo complesso. &#200; pertanto necessario che i soggetti dell'Unione agiscano in tal senso prevedendo norme che siano coerenti con la direttiva (UE)&#160;2022/2555 e rispecchino il suo livello di ambizione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per raggiungere un livello comune elevato di cibersicurezza, &#232; necessario che ogni soggetto dell'Unione istituisca un quadro interno di gestione, governance e controllo dei rischi per la cibersicurezza (&#171;quadro&#187;), che garantisca una gestione efficace e prudente di tutti i rischi per la cibersicurezza e tenga conto della continuit&#224; operativa e della gestione delle crisi. Il quadro dovrebbe stabilire politiche in materia di cibersicurezza, comprensive di obiettivi e priorit&#224;, per la sicurezza dei sistemi informativi e di rete che costituiscono la totalit&#224; dell'ambiente TIC non riservato. Il quadro dovrebbe basarsi su un approccio multirischio che miri a proteggere i sistemi informativi e di rete e il loro ambiente fisico da eventi quali furti, incendi, inondazioni, problemi di telecomunicazione o interruzioni di corrente, o da qualsiasi accesso fisico non autorizzato nonch&#233; dai danni alle informazioni detenute dai soggetti dell'Unione e ai loro impianti di trattamento delle informazioni e dalle interferenze con tali informazioni o impianti che possano compromettere la disponibilit&#224;, l'autenticit&#224;, l'integrit&#224; o la riservatezza dei dati conservati, trasmessi, trattati o accessibili tramite i sistemi informativi e di rete.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Per gestire i rischi per la cibersicurezza individuati nell'ambito del quadro, ciascun soggetto dell'Unione dovrebbe adottare misure tecniche, operative e organizzative adeguate e proporzionate. Tali misure dovrebbero riguardare i settori e le misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza previsti dal presente regolamento per rafforzare la cibersicurezza di ciascun soggetto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Le risorse e i rischi per la cibersicurezza individuati nel quadro nonch&#233; le conclusioni tratte dalle valutazioni di maturit&#224; periodiche della cibersicurezza dovrebbero essere rispecchiate in un piano di cibersicurezza stabilito da ciascun soggetto dell'Unione. Il piano di cibersicurezza dovrebbe includere le misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza adottate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Poich&#233; garantire la cibersicurezza &#232; un processo continuo, l'adeguatezza e l'efficacia delle misure adottate a norma del presente regolamento dovrebbero essere riviste periodicamente alla luce dell'evoluzione dei rischi per la cibersicurezza, delle risorse e della maturit&#224; in materia di cibersicurezza dei soggetti dell'Unione. Il quadro dovrebbe essere riesaminato periodicamente e almeno ogni quattro anni, mentre il piano di cibersicurezza dovrebbe essere rivisto ogni due anni o pi&#249; spesso, se necessario, a seguito delle valutazioni della maturit&#224; in materia di cibersicurezza o di ciascun riesame sostanziale del quadro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Le misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza messe in atto dai soggetti dell'Unione dovrebbero prevedere politiche volte, ove possibile, a rendere trasparente il codice sorgente, tenendo conto delle garanzie per i diritti di terzi o dei soggetti dell'Unione. Tali politiche dovrebbero essere proporzionate al rischio per la cibersicurezza e sono intese a facilitare l'analisi delle minacce informatiche, senza creare obblighi di comunicazione o diritti di accesso al codice di terzi oltre i termini contrattuali applicabili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Gli strumenti e le applicazioni di cibersicurezza open source possono contribuire a un livello pi&#249; elevato di apertura. Gli standard aperti facilitano l'interoperabilit&#224; tra gli strumenti di sicurezza, a vantaggio della sicurezza dei portatori di interessi. Gli strumenti e le applicazioni open source in materia di cibersicurezza possono mobilitare la pi&#249; ampia comunit&#224; di sviluppatori, consentendo la diversificazione dei fornitori. Una fonte aperta pu&#242; portare a un processo di verifica pi&#249; trasparente degli strumenti connessi alla cibersicurezza e a un processo di individuazione delle vulnerabilit&#224; guidato dalla comunit&#224;. I soggetti dell'Unione dovrebbero pertanto poter promuovere l'utilizzo di software open source e standard aperti, perseguendo politiche relative all'uso di dati aperti e open source come parte della sicurezza attraverso la trasparenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le differenze esistenti fra i soggetti dell'Unione richiedono flessibilit&#224; nell'attuazione del presente regolamento. Le misure per un livello comune elevato di cibersicurezza previste dal presente regolamento non dovrebbero comportare alcun obbligo che interferisca direttamente con l'esercizio delle missioni dei soggetti dell'Unione o che ne intacchi l'autonomia istituzionale. Tali soggetti dovrebbero pertanto istituire i propri quadri e dovrebbero adottare le proprie misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza e i propri piani di cibersicurezza. Nell'attuare tali misure si dovrebbe tenere debitamente conto delle sinergie esistenti tra i soggetti dell'Unione, ai fini di una corretta gestione delle risorse e dell'ottimizzazione dei costi. &#200; inoltre opportuno tenere debitamente conto del fatto che le misure non incidono negativamente sull'efficienza dello scambio di informazioni e della cooperazione tra i soggetti dell'Unione e tra i soggetti dell'Unione e le controparti degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Al fine di ottimizzare l'uso delle risorse, il presente regolamento dovrebbe prevedere la possibilit&#224; che due o pi&#249; soggetti dell'Unione con strutture simili cooperino nell'esecuzione delle valutazioni della maturit&#224; in materia di cibersicurezza per i loro rispettivi soggetti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Per evitare di imporre un onere finanziario e amministrativo sproporzionato ai soggetti dell'Unione, gli obblighi di gestione dei rischi per la cibersicurezza dovrebbero essere proporzionati al rischio per la cibersicurezza corso dal sistema informativo e di rete interessato, tenendo conto delle misure pi&#249; avanzate nel settore. Ogni soggetto dell'Unione dovrebbe mirare a stanziare un'adeguata percentuale del suo bilancio relativo alle TIC per migliorare il livello di cibersicurezza. A lungo termine dovrebbe essere perseguito un obiettivo indicativo dell'ordine di almeno il&#160;10 %. La valutazione della maturit&#224; in materia di cibersicurezza dovrebbe determinare se la spesa per la cibersicurezza del soggetto dell'Unione sia proporzionata ai rischi per la cibersicurezza cui quest'ultimo &#232; esposto. Fatte salve le norme relative al bilancio annuale dell'Unione a norma dei trattati, nella proposta per il primo bilancio annuale da adottare dopo l'entrata in vigore del presente regolamento la Commissione dovrebbe tenere conto degli obblighi derivanti dal presente regolamento nel valutare il fabbisogno di bilancio e di personale dei soggetti dell'Unione risultante dai loro stati di previsione delle spese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Un livello comune elevato di cibersicurezza richiede che tale aspetto sia soggetto alla sorveglianza del livello di dirigenza pi&#249; elevato di ogni soggetto dell'Unione. Il livello di dirigenza pi&#249; elevato del soggetto dell'Unione dovrebbe essere responsabile dell'attuazione del presente regolamento, anche per quanto riguarda l'istituzione del quadro, l'adozione delle misure di gestione dei rischi di cibersicurezza e l'approvazione del piano di cibersicurezza. Occuparsi della cultura della cibersicurezza, ossia della pratica quotidiana della cibersicurezza, &#232; parte integrante del quadro e delle corrispondenti misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza in tutti i soggetti dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>La sicurezza dei sistemi informativi e di rete che trattano informazioni classificate UE (ICUE) &#232; essenziale. I soggetti dell'Unione che trattano ICUE sono tenuti ad applicare i quadri normativi completi in vigore per la protezione di tali informazioni, compresi specifici meccanismi di governance, politiche e procedure di gestione dei rischi. &#200; necessario che i sistemi informativi e di rete che trattano ICUE rispettino norme di sicurezza pi&#249; rigorose rispetto ai sistemi d'informazione e di rete non classificati. Pertanto, i sistemi informativi e di rete che trattano ICUE sono pi&#249; resilienti alle minacce e agli incidenti informatici. Di conseguenza, pur riconoscendo la necessit&#224; di un quadro comune al riguardo, il presente regolamento non dovrebbe applicarsi ai sistemi informativi e di rete che trattano ICUE. Tuttavia, se esplicitamente richiesto da un soggetto dell'Unione, la squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'UE (CERT-UE) dovrebbe poter fornire assistenza a tale soggetto dell'Unione in relazione a incidenti in ambienti TIC classificati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>I soggetti dell'Unione dovrebbero valutare i rischi per la cibersicurezza legati alle relazioni con i fornitori e i prestatori di servizi, compresi i prestatori di servizi di conservazione ed elaborazione dei dati o di servizi di sicurezza gestiti, e dovrebbero adottare misure adeguate per affrontarli. Le misure di cibersicurezza dovrebbero essere ulteriormente specificate in indirizzi o raccomandazioni emanati dal CERT-UE. Nel definire le misure e gli indirizzi dovrebbero essere presi in debita considerazione lo stato delle conoscenze e, se del caso, le pertinenti norme europee e internazionali nonch&#233; le normative e politiche rilevanti dell'Unione, comprese le valutazioni dei rischi per la cibersicurezza e le raccomandazioni emanate dal gruppo di cooperazione istituito a norma dell'articolo&#160;14 della direttiva (UE)&#160;2022/2555, come la valutazione dei rischi della cibersicurezza delle reti 5G coordinata a livello dell'UE e il pacchetto di strumenti dell'UE per la cibersicurezza del 5G. Tenuto conto del panorama delle minacce e dell'importanza di consolidare la ciberresilienza per i soggetti dell'Unione, potrebbe essere inoltre richiesta la certificazione di prodotti, servizi e processi TIC nell'ambito di specifici sistemi europei di certificazione della cibersicurezza adottati conformemente all'articolo&#160;49 del regolamento (UE)&#160;2019/881 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Nel maggio 2011 i segretari generali delle istituzioni e degli organi dell'Unione hanno deciso di istituire un gruppo per la preconfigurazione del CERT-UE, posto sotto la supervisione di un comitato direttivo interistituzionale. Nel luglio 2012 i segretari generali hanno confermato le modalit&#224; pratiche e convenuto di mantenere il CERT-UE quale entit&#224; permanente per continuare a contribuire a migliorare il livello generale di sicurezza informatica delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'Unione come esempio di cooperazione interistituzionale visibile in materia di cibersicurezza. Nel settembre 2012 il CERT-UE &#232; stato istituito come task force della Commissione con un mandato interistituzionale. Nel dicembre&#160;2017 le istituzioni e gli organi dell'Unione hanno concluso un accordo interistituzionale sull'organizzazione e il funzionamento del CERT-UE&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Il presente regolamento dovrebbe fornire una serie completa di norme sull'organizzazione, il funzionamento e l'operativit&#224; del CERT-UE. Le disposizioni del presente regolamento prevalgono sulle disposizioni dell'accordo interistituzionale sull'organizzazione e il funzionamento del CERT-UE concluso nel dicembre&#160;2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Il CERT-UE dovrebbe essere rinominato servizio per la cibersicurezza delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione, ma dovrebbe mantenere il nome abbreviato CERT-UE a fini di riconoscibilit&#224; del nome.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Oltre a conferire maggiori compiti e un ruolo pi&#249; ampio al CERT-UE, il presente regolamento istituisce il comitato interistituzionale per la cibersicurezza (<span>Interinstitutional Cybersecurity Board</span> &#8211; IICB) al fine di contribuire all'instaurarsi di un livello comune elevato di cibersicurezza tra i soggetti dell'Unione. L'IICB dovrebbe svolgere un ruolo esclusivo nel vigilare e sostenere l&#8217;attuazione del presente regolamento da parte dei soggetti dell&#8217;Unione e nel vigilare sull&#8217;attuazione delle priorit&#224; e degli obiettivi generali da parte del CERT-UE nonch&#233; nel fornire a tale centro di una direzione strategica. L&#8217;IICB dovrebbe pertanto garantire la rappresentanza delle istituzioni dell&#8217;Unione e includere rappresentanti degli organi e degli organismi dell&#8217;Unione attraverso la rete delle agenzie dell&#8217;Unione europea (<span>EU Agencies Network</span> &#8211; EUAN). L&#8217;organizzazione e il funzionamento dell&#8217;IICB dovrebbero essere ulteriormente disciplinati da un regolamento interno, che pu&#242; comprendere un&#8217;ulteriore precisazione delle riunioni periodiche dell&#8217;IICB, compresi raduni annuali a livello politico in cui i rappresentanti del livello di dirigenza pi&#249; elevato di ciascun membro dell&#8217;IICB consentirebbero all&#8217;IICB di tenere discussioni strategiche e gli fornirebbero orientamenti strategici. Inoltre, l&#8217;IICB dovrebbe poter istituire un comitato esecutivo incaricato di assisterlo nei suoi lavori e di delegargli alcuni dei suoi compiti e poteri, in particolare in termini di compiti che richiedono competenze specifiche dei suoi membri, ad esempio l&#8217;approvazione del catalogo dei servizi e dei successivi aggiornamenti, le modalit&#224; degli accordi sul livello dei servizi, le valutazioni dei documenti e delle relazioni presentati dai soggetti dell&#8217;Unione all&#8217;IICB a norma del presente regolamento o i compiti relativi alla preparazione delle decisioni sulle misure di conformit&#224; emanate dall&#8217;IICB e al controllo della loro attuazione. L&#8217;IICB dovrebbe stabilire il regolamento interno del comitato esecutivo, compresi i suoi compiti e i suoi poteri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>L&#8217;IICB mira a sostenere i soggetti dell&#8217;Unione nell&#8217;incrementare le rispettive posizioni di cibersicurezza mediante l&#8217;attuazione del presente regolamento. Al fine di sostenere i soggetti dell&#8217;Unione, l&#8217;IICB dovrebbe fornire orientamenti al direttore del CERT-UE, adottare una strategia pluriennale per innalzare il livello di cibersicurezza nei soggetti dell&#8217;Unione, stabilire la metodologia e altri aspetti delle valutazioni inter pares volontarie e facilitare l&#8217;istituzione di un gruppo informale di responsabili locali della cibersicurezza, con il sostegno dell&#8217;Agenzia dell&#8217;Unione europea per la cibersicurezza (ENISA), al fine di scambiare migliori pratiche e informazioni in relazione all&#8217;attuazione del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Al fine di conseguire un livello elevato di cibersicurezza in tutti i soggetti dell&#8217;Unione, gli interessi degli organi e degli organismi dell&#8217;Unione che gestiscono il proprio ambiente TIC dovrebbero essere rappresentati nell&#8217;IICB da tre rappresentanti designati dall&#8217;EUAN. La sicurezza del trattamento dei dati personali, e quindi anche la loro cibersicurezza, &#232; un elemento fondamentale della protezione dei dati. Alla luce delle sinergie tra la protezione dei dati e la cibersicurezza, il garante europeo della protezione dei dati dovrebbe essere rappresentato in seno all&#8217;IICB in qualit&#224; di soggetto dell&#8217;Unione assoggettato al presente regolamento, con competenze specifiche nel settore della protezione dei dati, compresa la sicurezza delle reti di comunicazione elettronica. Data l&#8217;importanza dell&#8217;innovazione e della competitivit&#224; nella cibersicurezza, il Centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla cibersicurezza dovrebbe essere rappresentato in seno all&#8217;IICB. In considerazione del ruolo dell&#8217;ENISA quale centro di competenze in materia di cibersicurezza e del sostegno fornito dall&#8217;ENISA, e in considerazione dell&#8217;importanza della cibersicurezza delle infrastrutture e dei servizi spaziali dell&#8217;Unione, l&#8217;ENISA e l&#8217;Agenzia dell&#8217;Unione europea per il programma spaziale dovrebbero essere rappresentate in seno all&#8217;IICB. Alla luce del ruolo assegnato al CERT-UE a norma del presente regolamento, il direttore del CERT-UE dovrebbe essere invitato dal presidente dell&#8217;IICB a tutte le riunioni dell&#8217;IICB, tranne quando l&#8217;IICB discute di questioni direttamente connesse al direttore del CERT-UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>L&#8217;IICB dovrebbe controllare l&#8217;osservanza del presente regolamento come pure l&#8217;attuazione degli indirizzi e delle raccomandazioni nonch&#233; degli inviti a intervenire. L&#8217;IICB dovrebbe essere coadiuvato sulle questioni tecniche da gruppi di consulenza tecnica composti come da esso ritenuto utile. I gruppi di consulenza tecnica dovrebbero lavorare in stretta collaborazione con il CERT-UE, con i soggetti dell'Unione e con altri portatori di interessi a seconda delle necessit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Qualora constati che un soggetto dell'Unione non ha attuato efficacemente il presente regolamento o gli indirizzi, le raccomandazioni o gli inviti a intervenire emanati in base ad esso, l'IICB, ferme restando le procedure interne del soggetto dell'Unione interessato, dovrebbe poter procedere con le misure di conformit&#224;. L'IICB dovrebbe applicare le misure di conformit&#224; progressivamente, vale a dire che dovrebbe innanzitutto adottare la misura meno severa, vale a dire un parere motivato, e solo se necessario adottare misure sempre pi&#249; severe, culminando nella misura pi&#249; grave, vale a dire una raccomandazione di sospensione temporanea dei flussi di dati verso il soggetto dell'Unione interessato. Tale raccomandazione dovrebbe essere applicata solo in casi eccezionali di violazioni ripetute nel tempo, deliberate, ripetute o gravi del presente regolamento da parte del soggetto dell'Unione interessato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Il parere motivato rappresenta la misura di conformit&#224; meno severa per colmare le lacune osservate nell'attuazione del presente regolamento. L'IICB dovrebbe essere in grado di dare seguito a un parere motivato con orientamenti che aiutino il soggetto dell'Unione a garantire che il suo quadro, le sue misure di gestione dei rischi di cibersicurezza, il suo piano di cibersicurezza e le sue segnalazioni siano conformi al presente regolamento e successivamente emanando un avvertimento per affrontare le carenze individuate del soggetto dell'Unione entro un periodo specificato. Se le carenze individuate nell'avvertimento non sono state affrontate in misura sufficiente, l'IICB dovrebbe essere in grado di emanare una notifica motivata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>L'IICB dovrebbe essere in grado di raccomandare lo svolgimento di un audit di un soggetto dell'Unione. A tal fine, il soggetto dell'Unione dovrebbe poter utilizzare la propria funzione di audit interno. L'IICB dovrebbe inoltre essere in grado di richiedere lo svolgimento di un audit a cura di un servizio di audit di terzi, compreso un prestatore di servizi del settore privato concordato di comune accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>In casi eccezionali di inosservanza a lungo termine, deliberata, ripetuta o grave del presente regolamento da parte di un soggetto dell'Unione, l'IICB dovrebbe essere in grado di raccomandare a tutti gli Stati membri e ai soggetti dell'Unione, come misura di ultima istanza, una sospensione temporanea dei flussi di dati verso il soggetto dell'Unione fino alla cessazione dell&#8217;inosservanza da parte del soggetto interessato. Tale raccomandazione dovrebbe essere comunicata tramite canali di comunicazione adeguati e sicuri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Per garantire la corretta attuazione del presente regolamento, qualora ritenga che una violazione persistente del presente regolamento da parte di un soggetto dell'Unione sia direttamente imputabile ad azioni od omissioni di un membro del personale, anche al livello di dirigenza pi&#249; elevato, l'IICB dovrebbe chiedere al soggetto dell'Unione interessato di adottare misure adeguate, compresa la richiesta di prendere in considerazione l'adozione di misure di natura disciplinare, conformemente alle norme e alle procedure previste dallo statuto dei funzionari dell'Unione europea e dal regime applicabile agli altri agenti dell'Unione, stabilito dal regolamento (CEE, Euratom, CECA) n.&#160;259/68&#160;<a>(<span>5</span>)</a> del Consiglio (&#171;statuto dei funzionari&#187;), nonch&#233; a qualsiasi altra norma e procedura applicabile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Il CERT-UE dovrebbe contribuire alla sicurezza dell'ambiente TIC di tutti i soggetti dell'Unione. Nel valutare se fornire consulenza o contributi tecnici su importanti questioni strategiche su richiesta di un soggetto dell'Unione, il CERT-UE dovrebbe garantire che ci&#242; non ostacoli l'adempimento degli altri compiti che gli sono attribuiti a norma del presente regolamento. Il CERT-UE dovrebbe fungere, per i soggetti dell'Unione, da equivalente del coordinatore designato ai fini della divulgazione coordinata delle vulnerabilit&#224; di cui all'articolo&#160;12, paragrafo&#160;1, della direttiva (UE)&#160;2022/2555.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>Il CERT-UE dovrebbe sostenere l'attuazione delle misure per un livello comune elevato di cibersicurezza proponendo all'IICB indirizzi e raccomandazioni ed emanando inviti a intervenire. Tali indirizzi e raccomandazioni dovrebbero essere approvati dall'IICB. Ove necessario, il CERT-UE dovrebbe emanare inviti a intervenire che descrivano le misure di sicurezza urgenti che i soggetti dell'Unione sono esortati ad adottare entro un termine stabilito. L'IICB dovrebbe chiedere al CERT-UE di emanare, ritirare o modificare una proposta di indirizzi o raccomandazioni o un invito a intervenire.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Il CERT-UE dovrebbe inoltre svolgere il ruolo ad esso assegnato nella direttiva (UE)&#160;2022/2555 per quanto riguarda la cooperazione e lo scambio di informazioni con la rete dei gruppi di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente (<span>the computer security incident response teams</span> &#8211; CSIRT) istituita a norma dell'articolo&#160;15 di tale direttiva. Inoltre, in linea con la raccomandazione (EU)&#160;2017/1584 della Commissione&#160;<a>(<span>6</span>)</a> il CERT-UE dovrebbe cooperare e coordinare una risposta con i portatori di interessi. Per contribuire a un livello comune elevato di cibersicurezza nell'Unione, il CERT-UE dovrebbe condividere con gli omologhi degli Stati membri informazioni specifiche sugli incidenti. Il CERT-UE dovrebbe inoltre collaborare con altri omologhi pubblici e privati, anche in seno all'Organizzazione del trattato del Nord Atlantico, previa approvazione da parte dell'IICB.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>Nel sostenere la cibersicurezza operativa, il CERT-UE dovrebbe avvalersi delle competenze disponibili dell'ENISA attraverso la cooperazione strutturata di cui al regolamento (UE)&#160;2019/881. Se del caso, dovrebbero essere conclusi appositi accordi tra le due entit&#224; per definire l'attuazione pratica di tale cooperazione ed evitare la duplicazione delle attivit&#224;. Il CERT-UE dovrebbe cooperare con l'ENISA per quanto riguarda l'analisi delle minacce e dovrebbe condividere periodicamente con l'ENISA la sua relazione sul panorama delle minacce.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Il CERT-UE dovrebbe essere in grado di cooperare e scambiare informazioni con le pertinenti comunit&#224; della cibersicurezza nell'Unione e nei suoi Stati membri per promuovere la cooperazione operativa e consentire alle reti esistenti di realizzare appieno il loro potenziale di protezione dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Poich&#233; i servizi e i compiti del CERT-UE sono svolti nell'interesse dei soggetti dell'Unione, ogni soggetto dell'Unione che sostenga spese per le TIC dovrebbe contribuire con una quota equa a tali servizi e compiti. Tali contributi non pregiudicano l'autonomia di bilancio dei soggetti dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Molti attacchi informatici fanno parte di campagne pi&#249; ampie rivolte contro gruppi di soggetti dell'Unione o comunit&#224; di interesse che comprendono i soggetti dell'Unione. Per consentire l'adozione di misure proattive di rilevamento, risposta agli incidenti o attenuazione e di ripresa dopo eventuali incidenti, i soggetti dell'Unione dovrebbero poter notificare al CERT-UE gli incidenti, le minacce informatiche, le vulnerabilit&#224; e i quasi incidenti e condividere adeguati dettagli tecnici che consentano di rilevare o attenuare e di rispondere a incidenti, minacce informatiche, vulnerabilit&#224; e quasi incidenti analoghi in altri soggetti dell'Unione. Seguendo lo stesso approccio della direttiva (UE)&#160;2022/2555, i soggetti dell'Unione dovrebbero essere tenuti a presentare un preallarme al CERT-UE entro 24 ore dal momento in cui vengono a conoscenza di un incidente significativo. Un tale scambio di informazioni dovrebbe consentire al CERT-UE di diffondere le informazioni agli altri soggetti dell'Unione come pure agli omologhi rilevanti, per aiutare a proteggere gli ambienti TIC dei soggetti dell'Unione e quelli degli omologhi dei soggetti dell'Unione contro incidenti analoghi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Il presente regolamento stabilisce un approccio in pi&#249; fasi alla segnalazione degli incidenti significativi al fine di trovare il giusto equilibrio tra, da un lato, una segnalazione rapida che contribuisca ad attenuare la potenziale diffusione di incidenti significativi e consenta ai soggetti dell'Unione di chiedere assistenza e, dall'altro, una segnalazione approfondita che tragga insegnamenti preziosi dai singoli incidenti e migliori nel tempo la ciberresilienza dei singoli soggetti dell'Unione e contribuisca ad aumentare la loro posizione di cibersicurezza complessiva. A tale proposito, il presente regolamento dovrebbe includere la segnalazione di incidenti che, sulla base di una valutazione iniziale condotta dal soggetto dell'Unione interessato, potrebbero causare gravi perturbazioni operative per il funzionamento del soggetto dell'Unione interessato o perdite finanziarie per il soggetto dell'Unione interessato o interessare altre persone fisiche o giuridiche causando considerevoli danni materiali o immateriali. Detta valutazione iniziale dovrebbe tenere conto, tra l'altro, dei sistemi informativi e di rete interessati, in particolare della loro importanza per il funzionamento del soggetto dell'Unione, della gravit&#224; e delle caratteristiche tecniche di una minaccia informatica e delle eventuali vulnerabilit&#224; sottostanti che vengono sfruttate, nonch&#233; dell'esperienza del soggetto dell'Unione in caso di incidenti simili. Indicatori quali la misura in cui il funzionamento del soggetto dell'Unione &#232; interessato, la durata di un incidente o il numero di persone fisiche o giuridiche interessate potrebbero svolgere un ruolo importante nel determinare se la perturbazione operativa sia grave o meno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>Poich&#233; l'infrastruttura e i sistemi informativi e di rete del pertinente soggetto dell'Unione e dello Stato membro in cui &#232; situato tale soggetto dell'Unione sono interconnessi, &#232; fondamentale che detto Stato membro sia informato senza indebito ritardo di un incidente significativo all'interno di tale soggetto dell'Unione. A tal fine, il soggetto dell'Unione interessato dovrebbe informare gli omologhi pertinenti dello Stato membro, designati o istituiti a norma degli articoli 8 e&#160;10 della direttiva (UE)&#160;2022/2555, del verificarsi di un incidente significativo in merito al quale effettua una segnalazione al CERT-UE. Quando viene a conoscenza di un incidente significativo all'interno di uno Stato membro, il CERT-UE ne dovrebbe informare gli omologhi pertinenti in quello Stato membro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>&#200; opportuno attuare un meccanismo per garantire l'efficacia dello scambio di informazioni, del coordinamento e della cooperazione dei soggetti dell'Unione in caso di incidenti gravi, compresa una chiara individuazione dei ruoli e delle responsabilit&#224; dei soggetti dell'Unione coinvolti. Il rappresentante della Commissione in seno all&#8217;IICB dovrebbe, subordinatamente al piano di gestione delle crisi informatiche, fungere da punto di contatto per facilitare la condivisione da parte dell'IICB delle pertinenti informazioni riguardanti gli incidenti gravi con la rete europea delle organizzazioni di collegamento per le crisi informatiche (<span>European cyber crisis liaison organisation network</span> &#8211; EU-CyCLONe), quale contributo alla condivisione della conoscenza situazionale. Il ruolo del rappresentante della Commissione in seno all'IICB quale punto di contatto non dovrebbe pregiudicare il ruolo separato e distinto della Commissione nell'ambito di EU-CyCLONe a norma dell'articolo&#160;16, paragrafo&#160;2, della direttiva (UE)&#160;2022/2555.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p>Il regolamento (UE)&#160;2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a> si applica a qualunque trattamento dei dati personali a norma del presente regolamento. Il trattamento dei dati personali potrebbe riguardare le misure adottate nell'ambito della gestione dei rischi di cibersicurezza, della gestione della vulnerabilit&#224; e degli incidenti, della condivisione di informazioni sugli incidenti, delle minacce informatiche e delle vulnerabilit&#224;, nonch&#233; del coordinamento e della cooperazione in materia di risposta agli incidenti. Tali misure potrebbero richiedere il trattamento di determinate categorie di dati personali, quali gli indirizzi IP, i localizzatori uniformi di risorse (URL), i nomi di dominio, gli indirizzi di posta elettronica, i ruoli organizzativi dell'interessato, le marcature temporali, gli oggetti delle e-mail o i nomi dei file. Tutte le misure adottate a norma del presente regolamento dovrebbero essere conformi al quadro in materia di protezione dei dati e tutela della vita privata. I soggetti dell'Unione, il CERT-UE e, se del caso, l'IICB dovrebbero adottare tutte le pertinenti misure tecniche e organizzative di salvaguardia per garantire tale conformit&#224; in modo responsabile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>Il presente regolamento stabilisce la base giuridica per il trattamento dei dati personali da parte dei soggetti dell'Unione, del CERT-UE e, se del caso, dell'IICB, ai fini dello svolgimento dei loro compiti e dell'adempimento dei loro obblighi a norma del presente regolamento, conformemente all'articolo&#160;5, paragrafo&#160;1, lettera b), del regolamento (UE)&#160;2018/1725. Il CERT-UE pu&#242; agire in qualit&#224; di responsabile del trattamento o titolare del trattamento a seconda dei compiti svolti a norma del regolamento (UE)&#160;2018/1725.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>In alcuni casi, per adempiere ai loro obblighi previsti dal presente regolamento di garantire un livello elevato di cibersicurezza, in particolare nel contesto della gestione delle vulnerabilit&#224; e degli incidenti, pu&#242; essere necessario che i soggetti dell'Unione e il CERT-UE trattino categorie particolari di dati personali di cui all'articolo&#160;10, paragrafo&#160;1, del regolamento (UE)&#160;2018/1725. Il presente regolamento stabilisce la base giuridica per il trattamento di categorie particolari di dati personali da parte dei soggetti dell'Unione e del CERT-UE conformemente all'articolo&#160;10, paragrafo&#160;2, lettera g), del regolamento (UE)&#160;2018/1725. Il trattamento di categorie particolari di dati personali a norma del presente regolamento dovrebbe essere rigorosamente proporzionato all'obiettivo perseguito. Fatte salve le condizioni di cui all'articolo&#160;10, paragrafo&#160;2, lettera g), di tale regolamento, i soggetti dell'Unione e il CERT-UE dovrebbero essere in grado di trattare tali dati solo nella misura necessaria e ove esplicitamente previsto dal presente regolamento. Nel trattare categorie particolari di dati personali, i soggetti dell'Unione e il CERT-UE dovrebbero rispettare l'essenza del diritto alla protezione dei dati e prevedere misure adeguate e specifiche per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi degli interessati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>A norma dell'articolo&#160;33 del regolamento (UE)&#160;2018/1725, i soggetti dell'Unione e il CERT-UE, tenendo conto dello stato delle conoscenze e dei costi di attuazione, nonch&#233; della natura, dell'oggetto, del contesto e delle finalit&#224; del trattamento, come anche dei rischi di varia probabilit&#224; e gravit&#224; per i diritti e le libert&#224; delle persone fisiche, dovrebbero mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate per garantire un adeguato livello di sicurezza dei dati personali, tra cui la concessione di diritti di accesso limitati in base al principio della necessit&#224; di conoscere, l'applicazione dei principi della traccia di audit, l'adozione della catena di custodia, la conservazione dei dati a riposo in un ambiente controllato e verificabile, procedure operative standardizzate e misure di tutela della vita privata quali la pseudonimizzazione o la cifratura. Tali misure non dovrebbero essere attuate in modo tale da compromettere le finalit&#224; di gestione degli incidenti e l'integrit&#224; delle prove. Qualora un soggetto dell'Unione o il CERT-UE trasferisca dati personali relativi a un incidente, comprese categorie particolari di dati personali, a una controparte o a un partner ai fini del presente regolamento, tali trasferimenti dovrebbero essere conformi al regolamento (UE)&#160;2018/1725. In caso di trasferimento a terzi di categorie particolari di dati personali, i soggetti dell'Unione e il CERT-UE dovrebbero garantire che il terzo applichi misure di protezione dei dati personali di livello equivalente a quello previsto dal regolamento (UE)&#160;2018/1725.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>I dati personali trattati ai fini del presente regolamento dovrebbero essere conservati solo per il periodo di tempo necessario, conformemente al regolamento (UE)&#160;2018/1725. I soggetti dell'Unione e, se del caso, il CERT-UE che agisce in qualit&#224; di titolare del trattamento dovrebbero fissare periodi di conservazione limitati a quanto necessario per conseguire le finalit&#224; specificate. Per quanto riguarda, in particolare, i dati personali raccolti per il trattamento degli incidenti, i soggetti dell'Unione e il CERT-UE dovrebbero distinguere tra i dati personali raccolti per individuare una minaccia informatica nei loro ambienti TIC al fine di prevenire un incidente e i dati personali raccolti ai fini della mitigazione, della risposta e del recupero in caso di incidente. Per l'individuazione di una minaccia informatica, &#232; importante tenere conto del periodo di tempo durante il quale il responsabile di una minaccia pu&#242; passare inosservato all'interno di un sistema. Ai fini della mitigazione, della risposta e del recupero in caso di incidente, &#232; importante valutare se i dati personali siano necessari per rintracciare e gestire un incidente ricorrente o un incidente di natura analoga per il quale possa essere dimostrata una correlazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>Il trattamento delle informazioni da parte dei soggetti dell'Unione e del CERT-UE dovrebbe essere conforme alle norme applicabili sulla sicurezza delle informazioni. L'inclusione della sicurezza delle risorse umane come misura di gestione dei rischi di cibersicurezza dovrebbe essere anch'essa conforme alle norme applicabili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>Ai fini della condivisione delle informazioni, sono utilizzati contrassegni visibili per indicare che i destinatari delle informazioni devono applicare limiti di condivisione sulla base, in particolare, di accordi di non divulgazione o di accordi di non divulgazione informali quali il protocollo TLP (<span>Traffic Light Protocol</span>) o altre indicazioni chiare da parte della fonte. Il&#160;protocollo TLP deve essere inteso come strumento per fornire informazioni su eventuali limitazioni per quanto riguarda l'ulteriore diffusione delle informazioni. &#200; utilizzato in quasi tutti i CSIRT e in alcuni centri di analisi e condivisione delle informazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe essere oggetto di una valutazione periodica alla luce dei futuri negoziati dei quadri finanziari pluriennali, in modo da consentire l'adozione di ulteriori decisioni in relazione al funzionamento e al ruolo istituzionale del CERT-UE, inclusa la possibile istituzione del CERT-UE come organismo dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(47)</p></td><td><p>L'IICB, coadiuvato dal CERT-UE, dovrebbe esaminare e valutare l'attuazione del presente regolamento e riferire le proprie conclusioni alla Commissione. Su tale base la Commissione dovrebbe riferire al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. La relativa relazione, con il contributo dell'IICB, dovrebbe valutare l'opportunit&#224; di includere i sistemi informativi e di rete che trattano ICUE nell'ambito di applicazione del presente regolamento, in particolare in assenza di norme in materia di sicurezza delle informazioni comuni ai soggetti dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(48)</p></td><td><p>In ottemperanza al principio di proporzionalit&#224;, per realizzare l'obiettivo fondamentale del raggiungimento di un livello comune elevato di cibersicurezza nei soggetti dell'Unione, &#232; necessario e opportuno istituire norme sulla cibersicurezza per i soggetti dell'Unione. Il presente regolamento si limita a quanto &#232; necessario per conseguire tale obiettivo, in conformit&#224; dell'articolo&#160;5, paragrafo 4, del trattato sull'Unione europea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(49)</p></td><td><p>Il presente regolamento riflette il fatto che i soggetti dell'Unione differiscono per dimensioni e capacit&#224;, anche in termini di risorse finanziarie e umane.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(50)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo&#160;42, paragrafo 1, del regolamento (UE)&#160;2018/1725, il Garante europeo della protezione dei dati &#232; stato consultato e ha formulato il suo parere il 17&#160;maggio 2022&#160;<a>(<span>8</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento stabilisce misure volte a conseguire un livello comune elevato di cibersicurezza nei soggetti dell'Unione con riferimento: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>alla definizione da parte di ciascun soggetto dell'Unione di un quadro interno di gestione, di governance e di controllo dei rischi per la cibersicurezza a norma dell'articolo&#160;6;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>alla gestione e alla segnalazione dei rischi per la cibersicurezza e alla condivisione delle informazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>all'organizzazione, al funzionamento e all'operativit&#224; del comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo&#160;10, nonch&#233; all'organizzazione, al funzionamento e all'operativit&#224; del servizio per la cibersicurezza delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione (CERT-UE);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>al controllo dell'attuazione del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Ambito di applicazione 1. Il presente regolamento si applica ai soggetti dell'Unione, al comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10 e al CERT-UE. 2. Il presente regolamento si applica fatta salva l'autonomia istituzionale prevista dai trattati. 3. Ad eccezione dell'articolo 13, paragrafo 8, il presente regolamento non si applica ai sistemi informativi e di rete che trattano informazioni classificate UE (ICUE). Articolo 3 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#171;soggetti dell'Unione&#187;: le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione istituiti dal trattato sull'Unione europea, dal trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), dal trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell'energia atomica, oppure a norme degli stessi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#171;sistema informativo e di rete&#187;: un sistema informativo e di rete quale definito all'articolo&#160;6, punto 1), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>&#171;sicurezza dei sistemi informativi e di rete&#187;: la sicurezza dei sistemi informativi e di rete quale definita all'articolo&#160;6, punto 2), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>&#171;cibersicurezza&#187;: la cibersicurezza quale definita all'articolo&#160;2, punto 1), del regolamento (UE)&#160;2019/881;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>&#171;livello di dirigenza pi&#249; elevato&#187;: un dirigente, un organo di gestione o un organo di coordinamento e sorveglianza responsabile del funzionamento di un soggetto dell'Unione, al livello amministrativo pi&#249; alto, con il mandato di adottare o autorizzare decisioni in linea con i sistemi di governance ad alto livello di tale soggetto dell'Unione, ferme restando le responsabilit&#224; formali degli altri livelli di dirigenza rispetto all'osservanza delle norme e alla gestione dei rischi di cibersicurezza nei rispettivi settori di competenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>&#171;quasi incidente&#187;: un quasi incidente quale definito all'articolo&#160;6, punto 5), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>&#171;incidente&#187;: un incidente quale definito all'articolo&#160;6, punto 6), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>&#171;incidente grave&#187;: un incidente che causa un livello di perturbazione superiore alla capacit&#224; di un soggetto dell'Unione e del CERT-UE di rispondervi o che ha un impatto significativo su almeno due soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>&#171;incidente di cibersicurezza su vasta scala&#187;: un incidente di cibersicurezza su vasta scala quale definito all'articolo&#160;6, punto 7), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10)</p></td><td><p>&#171;gestione degli incidenti&#187;: la gestione degli incidenti quale definita all'articolo&#160;6, punto 8), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11)</p></td><td><p>&#171;minaccia informatica&#187;: una minaccia informatica quale definita all'articolo&#160;2, punto 8), del regolamento (UE)&#160;2019/881;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>&#171;minaccia informatica significativa&#187;: una minaccia informatica significativa quale definita all'articolo&#160;6, punto&#160;11), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13)</p></td><td><p>&#171;vulnerabilit&#224;&#187;: una vulnerabilit&#224; quale definita all'articolo&#160;6, punto 15), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14)</p></td><td><p>&#171;rischio per la cibersicurezza&#187;: un rischio quale definito all'articolo&#160;6, punto 9), della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15)</p></td><td><p>&#171;servizio di cloud computing&#187;: un servizio di cloud computing quale definito all'articolo&#160;6, punto 30), della direttiva (UE)&#160;2022/2555.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 4 Trattamento dei dati personali 1. Il trattamento dei dati personali a norma del presente regolamento da parte del CERT-UE, del comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10 e dei soggetti dell'Unione è effettuato in conformità del regolamento (UE) 2018/1725. 2. Nello svolgimento dei compiti o nell'adempimento degli obblighi previsti dal presente regolamento, il CERT-UE, il comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10 e i soggetti dell'Unione trattano e scambiano i dati personali solo nella misura necessaria e al solo scopo di svolgere tali compiti o adempiere a tali obblighi. 3. Il trattamento di categorie particolari di dati personali di cui all'articolo 10, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1725 è considerato necessario per motivi di interesse pubblico rilevante a norma dell'articolo 10, paragrafo 2, lettera g), di tale regolamento. Tali dati possono essere trattati solo nella misura necessaria per l'attuazione delle misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza di cui agli articoli 6 e 8, per la fornitura di servizi da parte del CERT-UE a norma dell'articolo 13, per la condivisione di informazioni specifiche su un incidente a norma dell'articolo 17, paragrafo 3, e dell'articolo 18, paragrafo 3, per la condivisione di informazioni a norma dell'articolo 20, per gli obblighi di segnalazione a norma dell'articolo 21, per il coordinamento della risposta e la cooperazione in caso di incidenti a norma dell'articolo 22 e per la gestione degli incidenti gravi a norma dell'articolo 23 del presente regolamento. I soggetti dell'Unione e il CERT-UE, quando agiscono in qualità di titolari del trattamento, applicano misure tecniche per prevenire il trattamento di categorie particolari di dati personali per scopi diversi e prevedono misure adeguate e specifiche per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi degli interessati. CAPO II MISURE PER UN LIVELLO COMUNE ELEVATO DI CIBERSICUREZZA Articolo 5 Attuazione delle misure 1. Entro l'8 settembre 2024, il comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell’articolo 10, previa consultazione dell’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA) e dopo aver ricevuto orientamenti dal CERT-UE, emana indirizzi destinati ai soggetti dell’Unione per effettuare un riesame iniziale della cibersicurezza e istituire un quadro interno di gestione, di governance e di controllo dei rischi per la cibersicurezza a norma dell'articolo 6, svolgere valutazioni di maturità della cibersicurezza a norma dell'articolo 7, adottare misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza a norma dell'articolo 8 e adottare il piano di cibersicurezza a norma dell'articolo 9. 2. Nell'attuazione degli articoli da 6 a 9, i soggetti dell'Unione tengono conto degli indirizzi di cui al paragrafo 1 del presente articolo, nonché degli indirizzi e delle raccomandazioni pertinenti adottati a norma degli articoli 11 e 14. Articolo 6 Quadro di gestione, di governance e di controllo dei rischi 1. Entro l'8 aprile 2025, ogni soggetto dell'Unione, dopo aver effettuato un riesame iniziale della cibersicurezza, come un audit, istituisce un quadro interno di gestione, di governance e di controllo dei rischi per la cibersicurezza («quadro»). L'istituzione del quadro è soggetta alla vigilanza del livello di dirigenza più elevato del soggetto dell'Unione ed è sotto la sua responsabilità. 2. Il quadro interessa la totalità dell'ambiente TIC non riservato del soggetto dell'Unione interessato, compresi ogni ambiente TIC e la rete di tecnologie operative in loco, le risorse e i servizi esternalizzati in ambienti di cloud computing od ospitati da terzi, i dispositivi mobili, le reti interne, le reti professionali non connesse a Internet e qualsiasi dispositivo connesso a tali ambienti («ambiente TIC»). Il quadro è basato su un approccio multirischio. 3. Il quadro garantisce un livello elevato di cibersicurezza e stabilisce le politiche interne in materia di cibersicurezza, comprensive di obiettivi e priorità, per la sicurezza delle reti e dei sistemi informativi, nonché i ruoli e le responsabilità del personale del soggetto dell'Unione incaricato di garantire l'efficace attuazione del presente regolamento. Il quadro comprende anche meccanismi per misurare l'efficacia dell'attuazione. 4. Il quadro è riesaminato periodicamente in considerazione dell'evoluzione dei rischi per la cibersicurezza e almeno ogni quattro anni. Se del caso e a seguito di una richiesta del comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10, il quadro di un soggetto dell'Unione può essere aggiornato sulla base degli orientamenti del CERT-UE sugli incidenti identificati o sulle eventuali lacune osservate nell'attuazione del presente regolamento. 5. Il livello di dirigenza più elevato di ciascun soggetto dell'Unione è responsabile dell'attuazione del presente regolamento e vigila sul rispetto degli obblighi relativi al quadro da parte della propria organizzazione. 6. Se del caso e fatta salva la sua responsabilità per l'attuazione del presente regolamento, il livello di dirigenza più elevato di ciascun soggetto dell'Unione può delegare obblighi specifici a norma del presente regolamento ad alti funzionari ai sensi dell'articolo 29, paragrafo 2, dello statuto dei funzionari o ad altri funzionari di livello equivalente, in seno al soggetto dell'Unione interessato. Indipendentemente da tale delega, il livello di gestione più elevato può essere ritenuto responsabile delle violazioni del presente regolamento da parte del soggetto dell'Unione interessato. 7. Ogni soggetto dell'Unione dispone di meccanismi efficaci per garantire che un'adeguata percentuale della dotazione di bilancio destinata alle TIC sia spesa per la cibersicurezza. Nel fissare tale percentuale è tenuto debitamente conto del quadro. 8. Ogni soggetto dell'Unione nomina un responsabile locale per la cibersicurezza o una funzione equivalente come punto di contatto unico per tutti gli aspetti della cibersicurezza. Il responsabile locale per la cibersicurezza agevola l'attuazione del presente regolamento e riferisce direttamente al livello di dirigenza più elevato a cadenza periodica in merito allo stato di attuazione. Fermo restando che il responsabile locale per la cibersicurezza è il punto di contatto unico in ciascun soggetto dell'Unione, un soggetto dell'Unione può delegare determinati compiti del responsabile locale per la cibersicurezza in relazione all'attuazione del presente regolamento al CERT-UE sulla base di un accordo sul livello dei servizi concluso tra tale soggetto dell'Unione e il CERT-UE, oppure tali compiti possono essere condivisi tra vari soggetti dell'Unione. In caso di delega di tali compiti al CERT-UE, il comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10 decide se la fornitura di tale servizio fa parte dei servizi di base del CERT-UE, tenendo conto delle risorse umane e finanziarie del soggetto dell'Unione interessato. Ciascun soggetto dell'Unione notifica senza indebito ritardo al CERT-UE il responsabile locale per la cibersicurezza nominato e le eventuali modifiche successive. Il CERT-UE istituisce un elenco dei responsabili locali per la cibersicurezza nominati e lo mantiene aggiornato. 9. Gli alti funzionari di cui all'articolo 29, paragrafo 2, dello statuto dei funzionari o gli altri funzionari di livello equivalente di ciascun soggetto dell'Unione, così come tutti i membri pertinenti del personale incaricato dell'attuazione delle misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza e dell’adempimento degli obblighi stabiliti dal presente regolamento, seguono periodicamente attività di formazione specifiche al fine di acquisire conoscenze e competenze sufficienti per comprendere e valutare i rischi per la cibersicurezza, le pratiche di gestione degli stessi e il loro impatto sulle attività del soggetto dell'Unione. Articolo 7 Valutazioni di maturità della cibersicurezza 1. Entro l'8 luglio 2025 e successivamente almeno ogni due anni, ciascun soggetto dell'Unione svolge una valutazione di maturità della cibersicurezza che comprende tutti gli elementi del proprio ambiente TIC. 2. Le valutazioni di maturità della cibersicurezza sono svolte, se del caso, con l'assistenza di terzi specializzati. 3. I soggetti dell'Unione con strutture simili possono cooperare nello svolgimento delle valutazioni di maturità della cibersicurezza per i rispettivi soggetti. 4. Sulla base di una richiesta del comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10 e con il consenso esplicito del soggetto dell'Unione interessato, i risultati di una valutazione di maturità della cibersicurezza possono essere discussi in seno a tale comitato o all'interno del gruppo informale di responsabili locali per la cibersicurezza al fine di trarre insegnamenti dalle esperienze e condividere le migliori pratiche. Articolo 8 Misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza 1. Senza indebito ritardo e comunque entro l'8 settembre 2025, ogni soggetto dell'Unione adotta misure tecniche, operative e organizzative adeguate e proporzionate, sotto la vigilanza del livello di dirigenza più elevato, per gestire i rischi per la cibersicurezza individuati nell'ambito del quadro e per prevenire o ridurre al minimo l'impatto degli incidenti. Tenendo conto dello stato delle conoscenze e, se del caso, delle pertinenti norme europee e internazionali, tali misure garantiscono un livello di sicurezza dei sistemi informativi e di rete in tutto l'ambiente TIC commisurato ai rischi posti per la cibersicurezza. Nel valutare la proporzionalità di tali misure, è tenuto debitamente conto del grado di esposizione del soggetto dell'Unione ai rischi per la cibersicurezza, delle sue dimensioni, della probabilità che si verifichino incidenti e della loro gravità, compreso il loro impatto sociale, economico e interistituzionale. 2. Nell'attuazione delle misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza, i soggetti dell'Unione trattano almeno gli ambiti seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la politica in materia di cibersicurezza, comprese le misure necessarie per conseguire gli obiettivi e le priorit&#224; di cui all'articolo&#160;6 e al paragrafo 3 del presente articolo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le politiche di analisi dei rischi per la cibersicurezza e di sicurezza dei sistemi informativi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>gli obiettivi strategici relativi all'uso dei servizi di cloud computing;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>un audit sulla cibersicurezza, se del caso, che pu&#242; includere una valutazione dei rischi per la cibersicurezza, della vulnerabilit&#224; e delle minacce informatiche, e i test di penetrazione effettuati periodicamente da un fornitore privato affidabile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>l'attuazione delle raccomandazioni risultanti dagli audit sulla cibersicurezza di cui alla lettera d) mediante aggiornamenti delle politiche e della cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>l'organizzazione della cibersicurezza, compresa la definizione di ruoli e responsabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>la gestione delle risorse, compresi l'inventario delle risorse TIC e la cartografia della rete TIC;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>la sicurezza delle risorse umane e il controllo degli accessi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la sicurezza delle operazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>la sicurezza delle comunicazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>l'acquisizione, lo sviluppo e la manutenzione dei sistemi, comprese le politiche in materia di gestione e divulgazione delle vulnerabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>se possibile, le politiche in materia di trasparenza del codice sorgente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>m)</p></td><td><p>la sicurezza della catena di approvvigionamento, compresi gli aspetti relativi alla sicurezza riguardanti i rapporti tra ciascun soggetto dell'Unione e i suoi fornitori diretti o prestatori di servizi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>la gestione degli incidenti e la cooperazione con il CERT-UE, ad esempio mantenendo il controllo della sicurezza e le pratiche di registrazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>o)</p></td><td><p>la gestione della continuit&#224; operativa, come la gestione del backup e il ripristino in caso di disastro, e la gestione delle crisi; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>p)</p></td><td><p>la promozione e lo sviluppo di programmi di educazione, competenze, sensibilizzazione, esercizio e formazione in materia di cibersicurezza.</p></td></tr></tbody></table> Ai fini del primo comma, lettera m), i soggetti dell'Unione tengono conto delle vulnerabilità specifiche di ciascun fornitore diretto e prestatore di servizi e della qualità complessiva dei prodotti e delle pratiche di cibersicurezza dei loro fornitori e prestatori di servizi, comprese le loro procedure di sviluppo sicuro. 3. I soggetti dell'Unione adottano almeno le seguenti misure specifiche di gestione dei rischi per la cibersicurezza: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>disposizioni tecniche per consentire e sostenere il telelavoro;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>provvedimenti concreti per compiere progressi verso i principi fiducia zero;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l'uso dell'autenticazione a pi&#249; fattori come norma in tutti i sistemi informativi e di rete;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l'uso della crittografia e della cifratura, in particolare della cifratura end-to-end, e della firma elettronica sicura;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>se del caso, comunicazioni vocali, video e testuali sicure e sistemi di comunicazione di emergenza sicuri all'interno del soggetto dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>misure proattive per l'identificazione e la rimozione di software maligni e spyware;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>l'introduzione di una catena di approvvigionamento del software sicura, attraverso criteri di sviluppo e valutazione sicuri del software;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>l'istituzione e l'adozione di programmi di formazione sulla cibersicurezza commisurati ai compiti prescritti e alle capacit&#224; attese, per il livello di dirigenza pi&#249; elevato e per i membri del personale del soggetto dell'Unione incaricati di garantire l'efficace attuazione del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la regolare formazione del personale in materia di cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>se del caso, la partecipazione nelle analisi dei rischi di interconnettivit&#224; tra i soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>il rafforzamento delle norme relative agli appalti, per facilitare il conseguimento di un livello comune elevato di cibersicurezza attraverso:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>l'eliminazione degli ostacoli contrattuali che limitano la condivisione delle informazioni sugli incidenti, le vulnerabilit&#224; e le minacce informatiche fra i prestatori di servizi TIC e il CERT-UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>gli obblighi contrattuali di segnalare gli incidenti, le vulnerabilit&#224; e le minacce informatiche, cos&#236; come di avere predisposti adeguati meccanismi di risposta e controllo in caso di incidenti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 9 Piani di cibersicurezza 1. A seguito della conclusione della valutazione di maturità della cibersicurezza svolta a norma dell'articolo 7 e considerando le risorse e i rischi per la cibersicurezza individuati nell'ambito del quadro e le misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza adottate a norma dell'articolo 8, il livello di dirigenza più elevato di ogni soggetto dell'Unione approva, senza indebito ritardo e comunque entro l'8 gennaio 2026, un piano di cibersicurezza. Il piano di cibersicurezza è volto ad aumentare la cibersicurezza complessiva del soggetto dell'Unione e contribuisce così al rafforzamento di un livello comune elevato di cibersicurezza all'interno dei soggetti dell'Unione. Il piano di cibersicurezza comprende come minimo le misure di gestione dei rischi per la cibersicurezza adottate in conformità dell'articolo 8. Il piano di cibersicurezza è rivisto ogni due anni o più spesso, se necessario, a seguito delle valutazioni di maturità della cibersicurezza svolte a norma dell'articolo 7 o di un riesame sostanziale del quadro. 2. Il piano di cibersicurezza comprende il piano di gestione delle crisi informatiche del soggetto dell'Unione per gli incidenti gravi. 3. Il soggetto dell'Unione trasmette il piano di cibersicurezza completo al comitato interistituzionale per la cibersicurezza istituito a norma dell'articolo 10. CAPO III COMITATO INTERISTITUZIONALE PER LA CIBERSICUREZZA Articolo 10 Comitato interistituzionale per la cibersicurezza 1. È istituito un comitato interistituzionale per la cibersicurezza (IICB). 2. L'IICB ha il compito di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>controllare e sostenere l'attuazione del presente regolamento da parte dei soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>vigilare sull'attuazione delle priorit&#224; e degli obiettivi generali da parte del CERT-UE e imprimere a tale centro una direzione strategica.</p></td></tr></tbody></table> 3. L'IICB è composto da: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>un rappresentante designato da ciascuno dei seguenti soggetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il Parlamento europeo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>il Consiglio europeo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>il Consiglio dell'Unione europea;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>la Commissione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>la Corte di giustizia dell'Unione europea;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>la Banca centrale europea;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>la Corte dei conti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>viii)</p></td><td><p>il Servizio europeo per l'azione esterna;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ix)</p></td><td><p>il Comitato economico e sociale europeo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>x)</p></td><td><p>il Comitato europeo delle regioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xi)</p></td><td><p>la Banca europea per gli investimenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xii)</p></td><td><p>il Centro europeo di competenza per la cibersicurezza nell'ambito industriale, tecnologico e della ricerca;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xiii)</p></td><td><p>l'ENISA;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xiv)</p></td><td><p>il Garante europeo della protezione dei dati (GEPD);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xv)</p></td><td><p>l'Agenzia dell'Unione europea per il programma spaziale;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tre rappresentanti designati dalla rete delle agenzie dell'Unione (EUAN) su proposta del suo comitato consultivo TIC per difendere gli interessi degli organi e degli organismi dell'Unione che gestiscono il proprio ambiente TIC diversi da quelli di cui alla lettera a).</p></td></tr></tbody></table> I soggetti dell'Unione rappresentati nell'IICB mirano a conseguire l'equilibrio di genere tra i rappresentanti designati. 4. I membri dell'IICB possono farsi assistere da un supplente. Altri rappresentanti dei soggetti dell'Unione di cui al paragrafo 3 o di altri soggetti dell'Unione possono essere invitati dal presidente ad assistere alle riunioni dell'IICB senza avere diritto di voto. 5. Il direttore del CERT-UE e i presidenti del gruppo di cooperazione, della rete di CSIRT e della rete EU-CyCLONe, istituiti, rispettivamente, a norma degli articoli 14, 15 e 16 della direttiva (UE) 2022/2555, o i loro supplenti possono partecipare alle riunioni dell'IICB in qualità di osservatori. In casi eccezionali l'IICB può decidere diversamente, conformemente al proprio regolamento interno. 6. L'IICB adotta il proprio regolamento interno. 7. L'IICB designa un presidente, conformemente al proprio regolamento interno, tra i suoi membri per un periodo di tre anni. Il supplente del presidente diventa membro a pieno titolo dell'IICB per la stessa durata. 8. L'IICB si riunisce almeno tre volte all'anno su iniziativa del presidente, su richiesta del CERT-UE o su richiesta di uno dei membri. 9. Ciascun membro dell'IICB dispone di un voto. Le decisioni dell'IICB sono adottate a maggioranza semplice, salvo ove il presente regolamento disponga diversamente. Il presidente dell'IICB non dispone di un voto, tranne in caso di parità di voti, nel qual caso può esprimere il voto decisivo. 10. L'IICB può deliberare mediante una procedura scritta semplificata avviata conformemente al proprio regolamento interno. In base a tale procedura la pertinente decisione è considerata approvata entro il termine fissato dal presidente, salvo obiezioni da parte di uno dei membri. 11. Le funzioni di segretariato dell'IICB sono espletate dalla Commissione e il segretariato rende conto al presidente dell'IICB. 12. I rappresentanti nominati dall'EUAN trasmettono le decisioni dell'IICB ai membri dell'EUAN. Ogni membro dell'EUAN ha la facoltà di sottoporre a tali rappresentanti o al presidente dell'IICB ogni questione che ritenga debba essere portata all'attenzione di tale comitato. 13. L'IICB può istituire un comitato esecutivo che lo assista nel suo lavoro e può delegare a tale comitato alcuni dei suoi compiti e poteri. L'IICB stabilisce il regolamento interno del comitato esecutivo, compresi i suoi compiti e i suoi poteri, e il mandato dei suoi membri. 14. Entro l'8 gennaio 2025 e successivamente a cadenza annuale, l'IICB presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione che illustra i progressi compiuti nell'attuazione del presente regolamento e precisa, in particolare, la portata della cooperazione del CERT-UE con i suoi omologhi degli Stati membri in ciascuno Stato membro. La relazione costituisce un contributo alla relazione biennale sullo stato della cibersicurezza nell'Unione adottata a norma dell'articolo 18 della direttiva (UE) 2022/2555. Articolo 11 Compiti dell'IICB Nell'esercizio delle sue responsabilità l'IICB, in particolare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>fornisce orientamenti al direttore del CERT-UE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>controlla e vigila efficacemente sull'attuazione del presente regolamento e sostiene i soggetti dell'Unione nel rafforzamento della loro cibersicurezza, anche, se del caso, richiedendo relazioni ad hoc ai soggetti dell'Unione e al CERT-UE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>previa discussione strategica, adotta una strategia pluriennale per innalzare il livello di cibersicurezza nei soggetti dell'Unione, valuta tale strategia periodicamente e comunque ogni cinque anni e, ove necessario, la modifica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>stabilisce la metodologia e gli aspetti organizzativi per lo svolgimento di riesami inter pares volontari da parte di soggetti dell'Unione, al fine di trarre insegnamenti dalle esperienze condivise, rafforzare la fiducia reciproca, conseguire un livello comune elevato di cibersicurezza e migliorare le capacit&#224; di cibersicurezza dei soggetti dell'Unione, garantendo che tali riesami inter pares siano condotti da esperti di cibersicurezza designati da un soggetto dell'Unione diverso da quello sottoposto al riesame e che la metodologia si basi sull'articolo&#160;19 della direttiva (UE)&#160;2022/2555 e sia, se del caso, adattata ai soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>approva, sulla base di una proposta del direttore del CERT-UE, il programma di lavoro annuale del CERT-UE e ne controlla l'attuazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>approva, sulla base di una proposta del direttore del CERT-UE, il catalogo dei servizi offerti dal CERT-UE e ogni suo aggiornamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>approva, sulla base di una proposta del direttore del CERT-UE, la pianificazione finanziaria annuale delle entrate e delle spese, anche in materia di personale, per le attivit&#224; del CERT-UE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>approva, sulla base di una proposta del direttore del CERT-UE, le modalit&#224; degli accordi sul livello dei servizi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>esamina e approva la relazione annuale elaborata dal direttore del CERT-UE riguardante le attivit&#224; del CERT-UE, nonch&#233; la gestione dei fondi da parte di quest'ultimo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>approva e controlla gli indicatori essenziali di prestazione per il CERT-UE stabiliti sulla base di una proposta del direttore del CERT-UE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>approva gli accordi di cooperazione, gli accordi sul livello dei servizi o i contratti tra il CERT-UE e altri soggetti ai sensi dell'articolo&#160;18;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>adotta indirizzi e raccomandazioni sulla base di una proposta del CERT-UE conformemente all'articolo&#160;14 e d&#224; istruzione al CERT-UE di emanare, ritirare o modificare una proposta relativa a indirizzi o raccomandazioni, o un invito a intervenire;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>m)</p></td><td><p>istituisce gruppi di consulenza tecnica con compiti specifici per assistere l'IICB nel suo operato, approva il loro mandato e ne designa i rispettivi presidenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>riceve e valuta i documenti e le relazioni presentati dai soggetti dell'Unione a norma del presente regolamento, come le valutazioni di maturit&#224; della cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>o)</p></td><td><p>facilita l'istituzione di un gruppo informale di responsabili locali della cibersicurezza dei soggetti dell'Unione, con il sostegno dell'ENISA, allo scopo di scambiare migliori pratiche e informazioni in relazione all'attuazione del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>p)</p></td><td><p>tenendo conto delle informazioni sui rischi di cibersicurezza individuati e degli insegnamenti tratti dal CERT-UE, controlla l'adeguatezza degli accordi di interconnettivit&#224; tra gli ambienti TIC dei soggetti dell'Unione e fornisce consulenza su eventuali miglioramenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>q)</p></td><td><p>istituisce un piano di gestione delle crisi informatiche al fine di sostenere, a livello operativo, la gestione coordinata degli incidenti gravi che colpiscono i soggetti dell'Unione e al fine di contribuire allo scambio regolare di informazioni pertinenti, in particolare per quanto riguarda l'impatto e l'entit&#224; degli incidenti gravi e i possibili modi per attenuarne gli effetti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>r)</p></td><td><p>coordina l'adozione dei piani individuali di gestione delle crisi informatiche dei soggetti dell'Unione di cui all'articolo&#160;9, paragrafo&#160;2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>s)</p></td><td><p>adotta raccomandazioni relative alla sicurezza delle catene di approvvigionamento di cui all'articolo&#160;8, paragrafo 2, primo comma, lettera m), tenendo conto dei risultati delle valutazioni coordinate a livello dell'Unione dei rischi di sicurezza delle catene di approvvigionamento critiche di cui all'articolo&#160;22 della direttiva (UE)&#160;2022/2555 per sostenere i soggetti dell'Unione nell'adozione di misure di gestione dei rischi di cibersicurezza efficaci e proporzionate.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 12 Osservanza delle disposizioni 1. L'IICB, a norma dell'articolo 10, paragrafo 2, e dell'articolo 11, controlla efficacemente che i soggetti dell'Unione attuino il presente regolamento e gli indirizzi, le raccomandazioni e gli inviti a intervenire da loro adottati. L'IICB può chiedere ai soggetti dell'Unione le informazioni o la documentazione necessarie a tal fine. Ai fini dell'adozione di misure di osservanza ai sensi del presente articolo, il soggetto dell'Unione interessato, se è direttamente rappresentato nell’IICB, ’non ha diritto di voto. 2. Qualora constati che un soggetto dell'Unione non ha attuato efficacemente il presente regolamento o gli indirizzi, le raccomandazioni o gli inviti a intervenire emanati in base ad esso, ferme restando le procedure interne del soggetto dell'Unione interessato e dopo aver dato a quest'ultimo l'opportunità di presentare le proprie opinioni, l'IICB può: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>comunicare al soggetto dell'Unione interessato un parere motivato sulle carenze osservate nell'attuazione del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>previa consultazione del CERT-UE, fornire indirizzi al soggetto dell'Unione interessato affinch&#233; il suo quadro, le sue misure di gestione del rischio di cibersicurezza, il suo piano di cibersicurezza e le sue relazioni si conformino al presente regolamento entro un termine specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>emanare un avvertimento per rimediare alle carenze individuate entro un termine specificato, comprese raccomandazioni per modificare le misure adottate dal soggetto dell'Unione interessato ai sensi del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>inviare una notifica motivata al soggetto dell'Unione interessato nel caso in cui entro il termine specificato non sia stato posto sufficiente rimedio alle carenze individuate in un avvertimento emanato a norma della lettera c);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>emanare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>una raccomandazione per l'esecuzione di un audit; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>una richiesta relativa allo svolgimento di un audit a cura di un servizio di audit di terzi;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>se del caso, informare la Corte dei conti, nell'ambito del suo mandato, della presunta inosservanza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>emanare una raccomandazione affinch&#233; tutti gli Stati membri e i soggetti dell'Unione attuino una sospensione temporanea dei flussi di dati verso il soggetto dell'Unione interessato.</p></td></tr></tbody></table> Ai fini del primo comma, lettera c), i destinatari dell'avvertimento sono adeguatamente circoscritti, se necessario in considerazione di un rischio per la cibersicurezza. Gli avvertimenti e le raccomandazioni emanati ai sensi del primo comma sono indirizzati al livello di dirigenza più elevato del soggetto dell'Unione interessato. 3. Qualora l'IICB abbia adottato misure a norma del paragrafo 2, primo comma, lettere da a) a g), il soggetto dell'Unione interessato fornisce dettagli delle misure e azioni adottate per ovviare alle presunte carenze individuate dall'IICB. Il soggetto dell'Unione presenta tali dettagli entro un periodo di tempo ragionevole da concordare con l'IICB. 4. Qualora l'IICB ritenga che vi sia una violazione persistente del presente regolamento da parte di un soggetto dell'Unione derivante direttamente da azioni o omissioni di un funzionario o altro agente dell'Unione, anche al livello di dirigenza più elevato, l'IICB chiede al soggetto dell'Unione interessato di adottare misure appropriate, anche chiedendo di prendere in considerazione l'adozione di misure di natura disciplinare, conformemente alle norme e alle procedure stabilite nello statuto del personale e a qualsiasi altra norma e procedura applicabile. A tal fine, l'IICB trasferisce le informazioni necessarie al soggetto dell'Unione interessato. 5. Qualora i soggetti dell'Unione comunichino di non essere in grado di rispettare le scadenze di cui all'articolo 6, paragrafo 1, e all'articolo 8, paragrafo 1, l'IICB può, in casi debitamente motivati e tenendo conto delle dimensioni del soggetto dell'Unione, autorizzarne la proroga. CAPO IV CERT-UE Articolo 13 Missione e compiti del CERT-UE 1. La missione del CERT-UE consiste nel contribuire alla sicurezza dell'ambiente TIC non riservato dei soggetti dell'Unione fornendo loro consulenza in materia di cibersicurezza, aiutandoli a prevenire, rilevare, affrontare e attenuare gli incidenti e a rispondervi e riprendersi dagli stessi, e fungendo per tali soggetti da piattaforma per lo scambio di informazioni sulla cibersicurezza e il coordinamento della risposta in caso di incidenti. 2. Il CERT-UE raccoglie, gestisce, analizza e condivide informazioni con i soggetti dell'Unione sulle minacce informatiche, le vulnerabilità e gli incidenti riguardanti le infrastrutture TIC non riservate. Coordina le risposte agli incidenti a livello interistituzionale e a livello di soggetti dell'Unione, anche assicurando o coordinando la prestazione di assistenza operativa specializzata. 3. Il CERT-UE svolge i seguenti compiti per assistere i soggetti dell'Unione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>li assiste nell'attuazione del presente regolamento e contribuisce al coordinamento della sua attuazione tramite le misure elencate all'articolo&#160;14, paragrafo 1, o tramite relazioni ad hoc richieste dall'IICB;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>offre servizi CSIRT standard per i soggetti dell'Unione attraverso un pacchetto di servizi di cibersicurezza descritti nel proprio catalogo dei servizi (&#171;servizi di base&#187;);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>mantiene una rete di omologhi e partner a sostegno dei propri servizi, come indicato agli articoli 17 e&#160;18;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>richiama l'attenzione dell'IICB su ogni problema relativo all'attuazione del presente regolamento e all'attuazione degli indirizzi, delle raccomandazioni e degli inviti a intervenire;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sulla base delle informazioni di cui al paragrafo 2, contribuisce alla consapevolezza situazionale informatica dell'Unione in stretta cooperazione con l'ENISA;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>coordina la gestione degli incidenti gravi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>funge, per i soggetti dell'Unione, da equivalente del coordinatore designato ai fini della divulgazione coordinata delle vulnerabilit&#224; di cui all'articolo&#160;12, paragrafo&#160;1, della direttiva (UE)&#160;2022/2555;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>fornisce, su richiesta di un soggetto dell'Unione, la scansione proattiva e non invasiva dei sistemi informativi e di rete accessibili al pubblico di tale soggetto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> Le informazioni di cui al primo comma, lettera e), sono condivise con l'IICB, la rete CSIRT e il Centro UE di situazione e di intelligence (INTCEN), ove applicabile e appropriato, e sono soggette ad adeguate condizioni di riservatezza. 4. Il CERT-UE può cooperare, conformemente all'articolo 17 o 18, a seconda dei casi, con le pertinenti comunità di cibersicurezza all'interno dell'Unione e dei suoi Stati membri, anche nei settori seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>preparazione, coordinamento in caso di incidente, scambio di informazioni e risposta alle crisi a livello tecnico relativamente a casi collegati ai soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>cooperazione operativa per quanto riguarda la rete CSIRT, anche per l'assistenza reciproca;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>intelligence relativa alle minacce informatiche, compresa la consapevolezza situazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>ogni tematica che richieda le competenze tecniche in materia di cibersicurezza del CERT-UE.</p></td></tr></tbody></table> 5. Nell'ambito delle sue competenze il CERT-UE avvia una cooperazione strutturata con l'ENISA in materia di sviluppo di capacità, cooperazione operativa e analisi strategiche a lungo termine delle minacce informatiche ai sensi del regolamento (UE) 2019/881. Il CERT-UE può cooperare e scambiare informazioni con il Centro per la lotta alla criminalità informatica di Europol. 6. Il CERT-UE può prestare i seguenti servizi non descritti nel suo catalogo dei servizi («servizi addebitabili»): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>servizi a sostegno della cibersicurezza dell'ambiente TIC dei soggetti dell'Unione, diversi da quelli di cui al paragrafo 3, forniti in base ad accordi sul livello dei servizi e compatibilmente con le risorse disponibili, in particolare il controllo della rete ad ampio spettro, compreso il controllo di prima linea 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, per le minacce informatiche di gravit&#224; elevata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>servizi a sostegno di operazioni o progetti di cibersicurezza dei soggetti dell'Unione, diversi da quelli volti a proteggere il loro ambiente TIC, forniti in base ad accordi scritti e previa approvazione dell'IICB;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>su richiesta, una scansione proattiva dei sistemi informativi e di rete del soggetto dell'Unione interessato per individuare le vulnerabilit&#224; con un potenziale impatto significativo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>servizi a sostegno della sicurezza dell'ambiente TIC di organizzazioni diverse dai soggetti dell'Unione e che cooperano strettamente con tali soggetti, ad esempio perch&#233; investite di compiti o responsabilit&#224; ai sensi del diritto dell'Unione, forniti in base ad accordi scritti e previa approvazione dell'IICB.</p></td></tr></tbody></table> Per quanto riguarda il primo comma, lettera d), in via eccezionale il CERT-UE può stipulare accordi sul livello dei servizi con soggetti diversi da quelli dell'Unione, previa approvazione dell'IICB. 7. Il CERT-UE organizza esercitazioni di cibersicurezza e può parteciparvi o raccomandare la partecipazione alle esercitazioni esistenti, se del caso in stretta cooperazione con l'ENISA, per verificare il livello di cibersicurezza dei soggetti dell'Unione. 8. Il CERT-UE può fornire assistenza ai soggetti dell'Unione in caso di incidenti in reti e sistemi informativi che trattano ICUE se i soggetti dell'Unione interessati lo richiedono esplicitamente in conformità delle rispettive procedure. La fornitura di assistenza da parte del CERT-UE ai sensi del presente paragrafo non pregiudica le norme applicabili in materia di protezione delle informazioni classificate. 9. Il CERT-UE informa i soggetti dell'Unione delle sue procedure e dei suoi processi di gestione degli incidenti. 10. Il CERT-UE fornisce, con un elevato livello di riservatezza e affidabilità, attraverso meccanismi di cooperazione e linee gerarchiche appropriati, informazioni pertinenti e anonimizzate sugli incidenti gravi e sul modo in cui sono stati gestiti. Tali informazioni sono inserite nella relazione di cui all’articolo 10, paragrafo 14. 11. Il CERT-UE, in collaborazione con il GEPD, sostiene i soggetti dell'Unione interessati nei casi di incidenti che comportano violazioni di dati personali, senza pregiudicare la competenza e i compiti del GEPD in quanto autorità di controllo ai sensi del regolamento (UE) 2018/1725. 12. Su esplicita richiesta dei dipartimenti politici dei soggetti dell'Unione, il CERT-UE può fornire consulenza tecnica o contributi tecnici su importanti questioni strategiche. Articolo 14 Indirizzi, raccomandazioni e inviti a intervenire 1. Il CERT-UE contribuisce all'attuazione del presente regolamento emanando: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>inviti a intervenire che descrivono le misure di sicurezza urgenti che i soggetti dell'Unione sono esortati ad adottare entro un termine stabilito;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>proposte all'IICB per indirizzi destinati a tutti i soggetti dell'Unione o a una parte di essi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>proposte all'IICB per raccomandazioni destinate a singoli soggetti dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> Per quanto riguarda il primo comma, lettera a), il soggetto dell'Unione interessato, senza indebito ritardo dopo aver ricevuto l'invito a intervenire, informa il CERT-UE su come ha applicato le misure di sicurezza urgenti. 2. Gli indirizzi e le raccomandazioni possono contenere: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>metodologie comuni e un modello per valutare la maturit&#224; della cibersicurezza dei soggetti dell'Unione, comprese le scale o gli indicatori essenziali di prestazione corrispondenti, destinati a servire da riferimento a sostegno del miglioramento continuo della cibersicurezza in tutti i soggetti dell'Unione e a facilitare l'assegnazione di priorit&#224; ai settori e alle misure di cibersicurezza tenendo conto della posizione di cibersicurezza dei soggetti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>modalit&#224; o miglioramenti riguardanti la gestione dei rischi per la cibersicurezza e le misure di gestione dei rischi di cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>modalit&#224; relative alle valutazioni di maturit&#224; della cibersicurezza e ai piani di cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>se del caso, disposizioni sull'utilizzo di una tecnologia, architettura, pratiche open source e relative migliori pratiche comuni allo scopo di conseguire interoperabilit&#224; e norme comuni, compreso un approccio coordinato alla sicurezza della catena di approvvigionamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>se del caso, informazioni per agevolare l'uso di strumenti per appalti comuni volti all'acquisto presso fornitori terzi di pertinenti servizi e prodotti di cibersicurezza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>accordi di condivisione delle informazioni a norma dell'articolo&#160;20.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 15 Direttore del CERT-UE 1. Dopo aver ottenuto l'approvazione da una maggioranza di due terzi dei membri dell'IICB, la Commissione nomina il direttore del CERT-UE. L'IICB è consultato in tutte le fasi della procedura di nomina, in particolare per quanto riguarda la redazione degli avvisi di posto vacante, l'esame delle candidature e la designazione delle commissioni giudicatrici in relazione a tale incarico. La procedura di selezione, compreso l'elenco ristretto definitivo di candidati tra i quali deve essere nominato il direttore del CERT-UE, garantisce un'equa rappresentanza di ciascun genere, tenendo conto delle domande presentate. 2. Il direttore del CERT-UE è responsabile del buon funzionamento del CERT-UE e agisce nei limiti delle sue attribuzioni e sotto la direzione dell'IICB. Il direttore del CERT-UE riferisce regolarmente al presidente dell'IICB e presenta relazioni ad hoc all'IICB, se questo lo richiede. 3. Il direttore del CERT-UE assiste l'ordinatore delegato competente nell'elaborazione della relazione annuale di attività contenente informazioni finanziarie e di gestione, compresi i risultati dei controlli, redatta a norma dell'articolo 74, paragrafo 9, del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 9 ) , e riferisce periodicamente all'ordinatore delegato in merito all'attuazione di misure per le quali sono stati subdelegati poteri al direttore del CERT-UE. 4. Il direttore del CERT-UE elabora annualmente una pianificazione finanziaria delle entrate e delle spese amministrative per le sue attività, una proposta di programma di lavoro annuale, una proposta di catalogo dei servizi per il CERT-UE, proposte di revisione del catalogo dei servizi, proposte di modalità riguardanti gli accordi sul livello dei servizi e proposte di indicatori essenziali di prestazione per il CERT-UE, che devono essere approvate dall'IICB conformemente all'articolo 11. In sede di revisione dell'elenco dei servizi contenuti nel catalogo dei servizi offerti dal CERT-UE, il direttore del CERT-UE tiene conto delle risorse assegnate al CERT-UE. 5. Il direttore del CERT-UE presenta a cadenza almeno annuale all'IICB e al presidente dell'IICB relazioni riguardanti le attività e le prestazioni del CERT-UE durante il periodo di riferimento, inclusi l'esecuzione del bilancio, gli accordi sul livello dei servizi e gli accordi scritti conclusi, la cooperazione con omologhi e partner e le missioni effettuate dal personale, comprese le relazioni di cui all'articolo 11. Tali relazioni comprendono un programma di lavoro per il periodo successivo, la pianificazione finanziaria delle entrate e delle spese, anche relative al personale, gli aggiornamenti previsti del catalogo dei servizi offerti dal CERT-UE e una valutazione dell'impatto previsto di tali aggiornamenti relativamente alle risorse finanziarie e umane. Articolo 16 Questioni finanziarie e relative al personale 1. Il CERT-UE è integrato nella struttura amministrativa di una direzione generale della Commissione al fine di beneficiare delle strutture di sostegno amministrativo, finanziario e contabile della Commissione, mantenendo nel contempo il suo status di prestatore di servizi interistituzionale autonomo per tutti i soggetti dell'Unione. La Commissione informa l'IICB in merito alla collocazione amministrativa del CERT-UE e a eventuali cambiamenti al riguardo. La Commissione riesamina le disposizioni amministrative relative al CERT-UE periodicamente e in ogni caso prima della definizione di un quadro finanziario pluriennale a norma dell'articolo 312 TFUE, al fine di consentire l'adozione di misure adeguate. Il riesame include la possibilità di istituire il CERT-UE come organismo dell'Unione. 2. Per l'applicazione delle procedure amministrative e finanziarie, il direttore del CERT-UE agisce sotto l'autorità della Commissione e sotto la supervisione dell'IICB. 3. I compiti e le attività del CERT-UE, compresi i servizi da esso prestati ai sensi dell'articolo 13, paragrafi 3, 4, 5 e 7, e dell'articolo 14, paragrafo 1, ai soggetti dell'Unione rientranti nella rubrica del quadro finanziario pluriennale relativa alla pubblica amministrazione europea, sono finanziati tramite una linea distinta del bilancio della Commissione. I posti riservati al CERT-UE sono specificati in una nota a piè di pagina della tabella dell'organico della Commissione. 4. I soggetti dell'Unione diversi da quelli di cui al paragrafo 3 del presente articolo forniscono un contributo finanziario annuale al CERT-UE per coprire i servizi da esso prestati ai sensi dello stesso paragrafo. I contributi sono basati su orientamenti dati dall'IICB e concordati tra ciascun soggetto dell'Unione e il CERT-UE in accordi sul livello dei servizi. I contributi rappresentano una quota equa e proporzionata dei costi totali dei servizi forniti. Essi sono assegnati alla linea di bilancio distinta di cui al paragrafo 3 del presente articolo, come entrate con destinazione specifica interna ai sensi dell'articolo 21, paragrafo 3, lettera c), del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046. 5. I costi dei servizi di cui all'articolo 13, paragrafo 6, sono a carico dei soggetti dell'Unione che ricevono i servizi del CERT-UE. Le entrate sono destinate alle linee di bilancio che sostengono i costi. Articolo 17 Cooperazione tra il CERT-UE e gli omologhi degli Stati membri 1. Il CERT-UE coopera e scambia informazioni con omologhi degli Stati membri senza indebito ritardo, in particolare con gli CSIRT designati o istituiti a norma dell'articolo 10 della direttiva (UE) 2022/2555 o, se del caso, con le autorità competenti e i punti di contatto unici designati o istituiti a norma dell'articolo 8 di tale direttiva, riguardo a incidenti, minacce informatiche, vulnerabilità, quasi incidenti, possibili contromisure e migliori pratiche e su tutte le questioni pertinenti per migliorare la protezione degli ambienti TIC dei soggetti dell'Unione, anche mediante la rete CSIRT istituita a norma dell'articolo 15 della direttiva (UE) 2022/2555. Il CERT-UE sostiene la Commissione in seno all'EU-CyCLONe istituito a norma dell'articolo 16 della direttiva (UE) 2022/2555 in merito alla gestione coordinata degli incidenti e delle crisi di cibersicurezza su vasta scala. 2. Quando viene a conoscenza di un incidente significativo che si verifica nel territorio di uno Stato membro, il CERT-UE informa senza indugio gli omologhi pertinenti di quello Stato membro, in conformità del paragrafo 1. 3. A condizione che i dati personali siano protetti conformemente al diritto dell'Unione applicabile in materia di protezione dei dati, il CERT-UE scambia senza indebito ritardo informazioni pertinenti specifiche su un incidente con gli omologhi degli Stati membri per facilitare il rilevamento di minacce informatiche o incidenti analoghi o per contribuire all'analisi di un incidente, senza l'autorizzazione del soggetto dell'Unione interessato. Il CERT-UE scambia informazioni specifiche su un incidente che rivelino l’identità del bersaglio dell’incidente di cibersicurezza solo in uno dei casi seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il soggetto dell'Unione interessato vi acconsente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il soggetto dell'Unione interessato non vi acconsente come stabilito alla lettera a), ma la diffusione dell'identit&#224; del soggetto dell'Unione interessato aumenterebbe la probabilit&#224; di evitare o attenuare incidenti altrove;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il soggetto dell'Unione interessato ha gi&#224; reso pubblico il proprio coinvolgimento.</p></td></tr></tbody></table> Le decisioni di scambiare informazioni specifiche su un incidente che rivelino l'identità del bersaglio a norma del primo comma, lettera b), sono avallate dal direttore del CERT-UE. Prima di emettere tale decisione, il CERT-UE contatta per iscritto il soggetto dell'Unione interessato, spiegando chiaramente in che modo la divulgazione della sua identità contribuirebbe a evitare o attenuare incidenti altrove. Il direttore del CERT-UE fornisce la spiegazione e chiede esplicitamente al soggetto dell'Unione di dichiarare se acconsente entro un termine stabilito. Il direttore del CERT-UE informa inoltre il soggetto dell'Unione che, alla luce della spiegazione fornita, si riserva il diritto di divulgare le informazioni anche in assenza di consenso. Il soggetto dell'Unione interessato è informato prima che le informazioni siano divulgate. Articolo 18 Cooperazione tra il CERT-UE ed altri omologhi 1. Il CERT-UE può cooperare con omologhi nell'Unione diversi da quelli di cui all'articolo 17 che siano soggetti ai requisiti dell'Unione in materia di cibersicurezza, compresi omologhi di settori specifici, riguardo a strumenti e metodi, quali tecniche, tattiche, procedure e migliori pratiche, nonché minacce informatiche e vulnerabilità. Per procedere a qualsiasi cooperazione con tali omologhi, il CERT-UE chiede l'approvazione preventiva dell'IICB caso per caso. Se il CERT-UE istituisce una cooperazione con tali omologhi, ne informa gli omologhi degli Stati membri pertinenti di cui all'articolo 17, paragrafo 1, nello Stato membro in cui è situato l’omologo. Ove applicabile e opportuno, tale cooperazione e le relative condizioni, anche per quanto riguarda la cibersicurezza, la protezione dei dati e il trattamento delle informazioni, sono stabilite in specifici accordi di riservatezza, quali contratti o accordi amministrativi. Gli accordi di riservatezza non sono subordinati all’approvazione preventiva dell’IICB, ma il suo presidente ne è informato. In caso di necessità urgente e imminente di scambiare informazioni sulla cibersicurezza nell’interesse dei soggetti dell’Unione o di un’altra parte, il CERT-UE può farlo con un soggetto le cui competenze, capacità e conoscenze specifiche sono legittimamente necessarie per rispondere a tale necessità urgente e imminente, anche se il CERT-UE non dispone di un accordo di riservatezza con tale soggetto. In tali casi il CERT-UE informa immediatamente il presidente dell’IICB e riferisce all’IICB mediante relazioni o riunioni periodiche. 2. Il CERT-UE può cooperare con partner, quali i soggetti commerciali, compresi i soggetti di settori specifici, le organizzazioni internazionali, gli enti nazionali non dell’Unione o i singoli esperti, al fine di raccogliere informazioni su minacce informatiche generali e specifiche, quasi incidenti, vulnerabilità e possibili contromisure. Per procedere a una più ampia cooperazione con tali partner, il CERT-UE chiede l'approvazione preventiva dell'IICB caso per caso. 3. Con il consenso del soggetto dell'Unione interessato da un incidente e a condizione che esista un accordo o un contratto di non divulgazione con l’omologo o il partner interessato, il CERT-UE può fornire informazioni in merito all'incidente specifico agli omologhi o ai partner di cui ai paragrafi 1 e 2 unicamente al fine di contribuire alla sua analisi. CAPO V COOPERAZIONE E OBBLIGHI DI SEGNALAZIONE Articolo 19 Trattamento delle informazioni 1. I soggetti dell'Unione e il CERT-UE rispettano l'obbligo del segreto professionale ai sensi dell'articolo 339 TFUE o di equivalenti quadri normativi applicabili. 2. Alle richieste di accesso del pubblico ai documenti detenuti dal CERT-UE si applica il regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 10 ) , compreso l'obbligo, previsto da tale regolamento, di consultare altri soggetti dell'Unione o, se del caso, altri Stati membri, qualora la domanda riguardi loro documenti. 3. Il trattamento delle informazioni da parte dei soggetti dell'Unione e del CERT-UE si conforma alle norme applicabili sulla sicurezza delle informazioni. Articolo 20 Accordi di condivisione delle informazioni sulla cibersicurezza 1. Su base volontaria, i soggetti dell'Unione possono notificare e fornire informazioni al CERT-UE sugli incidenti, le minacce informatiche, i quasi incidenti e le vulnerabilità che li interessano. Il CERT-UE garantisce la disponibilità di mezzi di comunicazione efficaci, con un livello elevato di tracciabilità, riservatezza e affidabilità, per agevolare la condivisione delle informazioni con i soggetti dell'Unione. Nel trattare le notifiche, il CERT-UE può dare la priorità al trattamento delle notifiche obbligatorie rispetto alle notifiche volontarie. Fatto salvo l'articolo 12, la notifica volontaria non deve avere l'effetto di imporre al soggetto dell'Unione che la effettua alcun obbligo aggiuntivo cui non sarebbe stato sottoposto se non avesse trasmesso la notifica. 2. Per svolgere la missione e i compiti conferitigli a norma dell'articolo 13, il CERT-UE può chiedere ai soggetti dell'Unione di fornirgli informazioni tratte dai loro rispettivi inventari dei sistemi TIC, comprese le informazioni relative alle minacce informatiche, ai quasi incidenti, alle vulnerabilità, agli indicatori di compromissione, agli allarmi di cibersicurezza e alle raccomandazioni riguardanti la configurazione degli strumenti di cibersicurezza al fine di rilevare gli incidenti. Il soggetto dell'Unione cui è rivolta tale domanda trasmette senza indebito ritardo le informazioni richieste e ogni loro successivo aggiornamento. 3. Il CERT-UE può scambiare con i soggetti dell'Unione informazioni specifiche su un incidente che rivelino l'identità del soggetto dell'Unione interessato dall’incidente, a condizione che quest’ultimo vi acconsenta. Ove rifiuti il consenso, il soggetto dell'Unione fornisce al CERT-UE i motivi a sostegno di tale decisione. 4. I soggetti dell'Unione condividono con il Parlamento europeo e il Consiglio, su richiesta, informazioni relative al completamento dei piani di cibersicurezza. 5. L'IICB o il CERT-UE, a seconda dei casi, condividono con il Parlamento europeo e il Consiglio, su richiesta, indirizzi, raccomandazioni e inviti ad agire. 6. Gli obblighi di condivisione stabiliti nel presente articolo non comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le ICUE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le informazioni la cui ulteriore distribuzione &#232; stata esclusa mediante un contrassegno visibile, a meno che la loro condivisione con il CERT-UE non sia stata esplicitamente consentita.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 21 Obblighi di segnalazione 1. Un incidente è considerato significativo se: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>ha causato o &#232; in grado di causare una grave perturbazione operativa per il funzionamento del soggetto dell'Unione interessato o perdite finanziarie per lo stesso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ha interessato o &#232; in grado di interessare altre persone fisiche o giuridiche causando considerevoli danni materiali o immateriali.</p></td></tr></tbody></table> 2. I soggetti dell'Unione presentano al CERT-UE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>senza indebito ritardo, e comunque entro 24 ore da quando sono venuti a conoscenza dell'incidente significativo, un preallarme che, se opportuno, indichi se l'incidente significativo &#232; sospettato di essere il risultato di atti illegittimi o malevoli o pu&#242; avere un impatto transfrontaliero o che interessi diversi soggetti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>senza indebito ritardo, e comunque entro 72&#160;ore da quando sono venuti a conoscenza dell'incidente significativo, una notifica di incidente che, se opportuno, aggiorni le informazioni di cui alla lettera&#160;a) e indichi una valutazione iniziale dell'incidente significativo, comprensiva della sua gravit&#224; e del suo impatto, nonch&#233;, ove disponibili, gli indicatori di compromissione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>su richiesta del CERT-UE, una relazione intermedia sui pertinenti aggiornamenti della situazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>una relazione finale entro un mese dalla trasmissione della notifica di incidente di cui alla lettera&#160;b), che comprenda:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>una descrizione dettagliata dell'incidente, comprensiva della sua gravit&#224; e del suo impatto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>il tipo di minaccia o la causa di fondo che ha probabilmente innescato l'incidente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>le misure di attenuazione adottate e in corso;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>se del caso, l'impatto transfrontaliero o su diversi soggetti dell'incidente;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>in caso di incidente in corso al momento della trasmissione della relazione finale di cui alla lettera&#160;d), una relazione sui progressi in quel momento e una relazione finale entro un mese dalla gestione dell'incidente.</p></td></tr></tbody></table> 3. Un soggetto dell'Unione informa gli omologhi pertinenti degli Stati membri di cui all'articolo 17, paragrafo 1, nello Stato membro in cui ha sede del fatto che si è verificato un incidente significativo, senza indebito ritardo e in ogni caso entro 24 ore dal momento in cui ne è venuto a conoscenza. 4. I soggetti dell'Unione notificano, tra l'altro, eventuali informazioni che consentano al CERT-UE di determinare l'impatto su diversi soggetti, l'impatto sullo Stato membro ospitante o l'impatto transfrontaliero a seguito di un incidente significativo. Fatto salvo l'articolo 12, la sola notifica non espone il soggetto dell'Unione a una maggiore responsabilità. 5. Se del caso, i soggetti dell'Unione comunicano, senza indebito ritardo, agli utenti dei sistemi informativi e di rete interessati, o di altre componenti dell'ambiente TIC, che sono potenzialmente interessati da un incidente significativo o una minaccia informatica significativa e, se del caso, che devono adottare misure di attenuazione, qualsiasi misura o azione correttiva che possano adottare in risposta a tale incidente o minaccia. Se del caso, i soggetti dell'Unione informano tali utenti della minaccia informatica significativa stessa. 6. Qualora un incidente significativo o una minaccia informatica significativa interessi un sistema informativo e di rete o una componente dell'ambiente TIC di un soggetto dell'Unione intenzionalmente connesso con l'ambiente TIC di un altro soggetto dell'Unione, il CERT-UE emette una segnalazione di cibersicurezza. 7. I soggetti dell'Unione, su richiesta del CERT-UE, forniscono senza indebito ritardo al CERT-UE le informazioni digitali generate dall'uso dei dispositivi elettronici coinvolti nei loro rispettivi incidenti. Il CERT-UE può fornire ulteriori dettagli sui tipi di informazioni di cui ha bisogno ai fini della consapevolezza situazionale e della risposta agli incidenti. 8. Il CERT-UE trasmette ogni tre mesi all'IICB, all'ENISA, all'EU INTCEN e alla rete CSIRT una relazione di sintesi che comprende dati anonimizzati e aggregati su incidenti significativi, incidenti, minacce informatiche, quasi incidenti e vulnerabilità a norma dell'articolo 20 e sugli incidenti significativi notificati conformemente al paragrafo 2 del presente articolo. La relazione di sintesi costituisce un contributo alla relazione biennale sullo stato della cibersicurezza nell’Unione adottata a norma dell'articolo 18 della direttiva (UE) 2022/2555. 9. Entro l'8 luglio 2024, l'IICB emana indirizzi o raccomandazioni che precisano ulteriormente le modalità, il formato e il contenuto della segnalazione a norma del presente articolo. Nell'elaborare tali indirizzi o raccomandazioni, l'IICB tiene conto degli atti di esecuzione adottati a norma dell'articolo 23, paragrafo 11, della direttiva (UE) 2022/2555, che specificano il tipo di informazioni, il formato e la procedura di notifica. Il CERT-UE diffonde gli adeguati dettagli tecnici che consentano l'adozione di misure proattive di rilevamento, risposta agli incidenti o attenuazione da parte dei soggetti dell'Unione. 10. Gli obblighi di segnalazione stabiliti nel presente articolo non comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le ICUE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le informazioni la cui ulteriore distribuzione &#232; stata esclusa mediante un contrassegno visibile, a meno che la loro condivisione con il CERT-UE non sia stata esplicitamente consentita.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 22 Coordinamento della risposta in caso di incidenti e cooperazione 1. Fungendo da piattaforma per lo scambio di informazioni in materia di cibersicurezza e coordinamento della risposta in caso di incidenti, il CERT-UE facilita la circolazione delle informazioni riguardo agli incidenti, alle minacce informatiche, alle vulnerabilità e ai quasi incidenti tra: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i soggetti dell'Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>gli omologhi di cui agli articoli 17 e&#160;18.</p></td></tr></tbody></table> 2. Il CERT-UE, se del caso in stretta cooperazione con l'ENISA, facilita il coordinamento fra i soggetti dell'Unione in materia di risposta agli incidenti, anche tramite: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il contributo a una comunicazione esterna coerente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il sostegno reciproco, come la condivisione di informazioni pertinenti per i soggetti dell'Unione o la fornitura di assistenza, se del caso direttamente in loco;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l'uso ottimale delle risorse operative;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>il coordinamento con altri meccanismi di risposta alle crisi a livello dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il CERT-UE, in stretta cooperazione con l'ENISA, sostiene i soggetti dell'Unione per quanto riguarda la consapevolezza situazionale degli incidenti, delle minacce informatiche, delle vulnerabilità e dei quasi incidenti, nonché la condivisione dei pertinenti sviluppi nel settore della cibersicurezza. 4. Entro l'8 gennaio 2025, l'IICB, sulla base di una proposta del CERT-UE, adotta indirizzi o raccomandazioni sul coordinamento della risposta in caso di incidenti e sulla cooperazione in caso di incidenti significativi. In caso di sospetta natura penale di un incidente, il CERT-UE fornisce consulenza su come segnalare l'incidente alle autorità di contrasto senza indebito ritardo. 5. A seguito di una richiesta specifica di uno Stato membro e con l'approvazione dei soggetti dell'Unione interessati, il CERT-UE può rivolgersi a esperti dell'elenco di cui all'articolo 23, paragrafo 4, per contribuire alla risposta a un incidente grave che ha un impatto in tale Stato membro o a un incidente di cibersicurezza su vasta scala conformemente all'articolo 15, paragrafo 3, lettera g), della direttiva (UE) 2022/2555. Le norme specifiche sull'accesso e il ricorso agli esperti tecnici dei soggetti dell'Unione sono approvate dall'IICB su proposta del CERT-UE. Articolo 23 Gestione degli incidenti gravi 1. Al fine di sostenere a livello operativo la gestione coordinata degli incidenti gravi che interessano i soggetti dell'Unione e per contribuire allo scambio periodico di informazioni pertinenti tra i soggetti dell'Unione e con gli Stati membri, l'IICB istituisce, a norma dell'articolo 11, lettera q), un piano di gestione delle crisi informatiche basato sulle attività di cui all'articolo 22, paragrafo 2, in stretta cooperazione con il CERT-UE e l'ENISA. Il piano di gestione delle crisi informatiche comprende almeno gli elementi seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>disposizioni relative al coordinamento e al flusso di informazioni tra i soggetti dell'Unione per la gestione degli incidenti gravi a livello operativo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>procedure operative standard comuni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>una tassonomia comune della gravit&#224; degli incidenti gravi e dei punti di innesco delle crisi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>esercitazioni periodiche;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>canali di comunicazione sicuri da utilizzare.</p></td></tr></tbody></table> 2. Fatto salvo il piano di gestione delle crisi informatiche istituito a norma del paragrafo 1 del presente articolo e fatto salvo l'articolo 16, paragrafo 2, primo comma, della direttiva (UE) 2022/2555, il rappresentante della Commissione nell'IICB è il punto di contatto per la condivisione delle informazioni pertinenti in relazione agli incidenti gravi con EU-CyCLONe. 3. Il CERT-UE coordina, fra i soggetti dell'Unione, la gestione degli incidenti gravi. Tiene un inventario delle competenze tecniche disponibili che risulterebbero necessarie per la risposta agli incidenti in caso di incidenti gravi e assiste l'IICB nel coordinare i piani di gestione delle crisi informatiche dei soggetti dell'Unione per gli incidenti gravi di cui all'articolo 9, paragrafo 2. 4. I soggetti dell'Unione contribuiscono all'inventario delle competenze tecniche fornendo un elenco annualmente aggiornato di esperti disponibili al loro interno, che specifichi le loro capacità tecniche. CAPO VI DISPOSIZIONI FINALI Articolo 24 Riassegnazione di bilancio iniziale Al fine di garantire il corretto e stabile funzionamento del CERT-UE, la Commissione può proporre la riassegnazione di personale e risorse finanziarie al proprio bilancio da utilizzare nelle operazioni del CERT-UE. La riassegnazione è effettiva contestualmente al primo bilancio annuale dell'Unione adottato dopo l'entrata in vigore del presente regolamento. Articolo 25 Riesame 1. Entro l'8 gennaio 2025 e successivamente con frequenza annuale, l'IICB, coadiuvato dal CERT-UE, riferisce alla Commissione in merito all'attuazione del presente regolamento. L'IICB può rivolgere raccomandazioni alla Commissione per il riesame del presente regolamento. 2. Entro l'8 gennaio 2027 e successivamente ogni due anni, la Commissione valuta e riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio in merito all'attuazione del presente regolamento e all'esperienza acquisita a livello strategico e operativo. La relazione di cui al primo comma del presente paragrafo include il riesame di cui all'articolo 16, paragrafo 1, sulla possibilità di istituire il CERT-UE come ufficio dell'Unione. 3. Entro l'8 gennaio 2029, la Commissione valuta il funzionamento del presente regolamento e presenta una relazione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. La Commissione valuta inoltre l'opportunità di includere nell'ambito di applicazione del presente regolamento le reti e i sistemi informativi che trattano ICUE, tenendo conto di altri atti legislativi dell'Unione applicabili a tali sistemi. La relazione, se necessario, è corredata di una proposta legislativa. Articolo 26 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Strasburgo, il 13 dicembre 2023 Per il Parlamento europeo La presidente R. METSOLA Per il Consiglio Il presidente P. NAVARRO RÍOS ( 1 ) Posizione del Parlamento europeo del 21 novembre 2023 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio dell'8 dicembre 2023. ( 2 ) Direttiva (EU) 2022/2555 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 dicembre 2022, relativa a misure per un livello comune elevato di cibersicurezza nell'Unione, recante modifica del regolamento (UE) n. 910/2014 e della direttiva (UE) 2018/1972 e che abroga la direttiva (UE) 2016/1148 (direttiva NIS 2) ( GU L 333 del 27.12.2022, pag. 80 ). ( 3 ) Regolamento (UE) 2019/881 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, relativo all'ENISA, l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza, e alla certificazione della cibersicurezza per le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e che abroga il regolamento (UE) n. 526/2013 («regolamento sulla cibersicurezza») ( GU L 151 del 7.6.2019, pag. 15 ). ( 4 ) Accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio europeo, il Consiglio dell'Unione europea, la Commissione europea, la Corte di giustizia dell'Unione europea, la Banca centrale europea, la Corte dei conti europea, il Servizio europeo per l'azione esterna, il Comitato economico e sociale europeo, il Comitato europeo delle regioni e la Banca europea per gli investimenti sull'organizzazione e il funzionamento della squadra di pronto intervento informatico delle istituzioni, degli organi e delle agenzie dell'Unione (CERT-UE) ( GU C 12 del 13.1.2018, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento (CEE, Euratom, CECA) n. 259/68 del Consiglio, del 29 febbraio 1968, che definisce lo statuto dei funzionari delle Comunità europee nonché il regime applicabile agli altri agenti di tali Comunità, ed istituisce speciali misure applicabili temporaneamente ai funzionari della Commissione ( GU L 56 del 4.3.1968, pag. 1 ). ( 6 ) Raccomandazione (UE) 2017/1584 della Commissione, del 13 settembre 2017, relativa alla risposta coordinata agli incidenti e alle crisi di cibersicurezza su vasta scala ( GU L 239 del 19.9.2017, pag. 36 ). ( 7 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE ( GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39 ). ( 8 ) GU C 258 del 5.7.2022, pag. 10 . ( 9 ) Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 ( GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 ). ( 10 ) Regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2001, relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione ( GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43 ). ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2023/2841/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32023R2841
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 242/223</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2023/1855 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 10 maggio 2023 sulla chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) per l'esercizio 2021 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) relativi all'esercizio 2021,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2021, corredata delle risposte delle agenzie&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> attestante l'affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2021, a norma dell'articolo&#160;287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 28&#160;febbraio 2023, sul discarico da dare al Centro per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2021&#160;(06248/2023 &#8212; C9-0077/2023),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l'articolo&#160;319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom)&#160;2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18&#160;luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n.&#160;1296/2013, (UE) n.&#160;1301/2013, (UE)&#160;n.&#160;1303/2013, (UE) n.&#160;1304/2013, (UE) n.&#160;1309/2013, (UE) n.&#160;1316/2013, (UE)&#160;n.&#160;223/2014, (UE) n.&#160;283/2014 e la decisione n.&#160;541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n.&#160;966/2012&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;70,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE)&#160;2019/128 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16&#160;gennaio 2019, che istituisce un Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) e che abroga il regolamento (CEE) n.&#160;337/75 del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;15,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento delegato (UE)&#160;2019/715 della Commissione, del 18&#160;dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virt&#249; del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo&#160;70 del regolamento (UE, Euratom)&#160;2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;105,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo&#160;100 e l'allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il parere della commissione per l'occupazione e gli affari sociali,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0125/2023),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><span>approva la chiusura dei conti del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) relativi all'esercizio 2021;</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><span>incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore esecutivo del Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span> (serie&#160;L).</span></td></tr></tbody></table> La presidente Roberta METSOLA Il segretario generale Alessandro CHIOCCHETTI <note> ( 1 ) GU C 412 del 27.10.2022, pag. 12 . ( 2 ) GU C 399 del 17.10.2022, pag. 240 . ( 3 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 4 ) GU L 30 del 31.1.2019, pag. 90 . ( 5 ) GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1 . </note>
ITA
32023B1855
02015D0699 — IT — 12.07.2019 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/699 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 24 aprile 2015</p><p>che autorizza l'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone geneticamente modificato T304-40 (BCS-GH&#216;&#216;4-7) in virt&#249; del regolamento (CE) n.&#160;1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio</p><p><span><span>[notificata con il numero C(2015) 2782]</span></span></p><p>(Il testo in lingua tedesca &#232; il solo facente fede)</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 112 dell'30.4.2015, pag. 77)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/1195 DELLA COMMISSIONE&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 10&#160;luglio 2019</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;187</p></td><td><p>43</p></td><td><p>12.7.2019</p></td></tr></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/699 DELLA COMMISSIONE del 24 aprile 2015 che autorizza l'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone geneticamente modificato T304-40 (BCS-GHØØ4-7) in virtù del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2015) 2782] (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Organismo geneticamente modificato e identificatore unico Al cotone ( Gossypium hirsutum ) geneticamente modificato T304-40, di cui alla lettera b) dell'allegato della presente decisione, è assegnato l'identificatore unico BCS-GHØØ4-7 conformemente alle disposizioni del regolamento (CE) n. 65/2004. Articolo 2 Autorizzazione Ai fini dell'applicazione dell'articolo 4, paragrafo 2, e dell'articolo 16, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003, sono autorizzati i seguenti prodotti alle condizioni stabilite nella presente decisione: a) alimenti e ingredienti alimentari contenenti, costituiti o prodotti a partire da cotone BCS-GHØØ4-7; b) mangimi contenenti, costituiti o prodotti a partire da cotone BCS-GHØØ4-7; c) prodotti, diversi da a) e b), contenenti cotone BCS-GHØØ4-7 o da esso costituiti, per tutti gli usi, ad eccezione della coltivazione. Articolo 3 Etichettatura 1. Ai fini delle prescrizioni in materia di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003, nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003, il «nome dell'organismo» è «cotone». 2. La dicitura «non destinato alla coltivazione» deve figurare sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone BCS-GHØØ4-7 o da esso costituiti e nei documenti che li accompagnano, ad accezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a). Articolo 4 Monitoraggio degli effetti ambientali 1. Il titolare dell'autorizzazione garantisce l'adozione e l'attuazione del piano di monitoraggio degli effetti ambientali di cui alla lettera h) dell'allegato. 2. Il titolare dell'autorizzazione presenta alla Commissione relazioni annuali sull'attuazione e sugli esiti delle attività previste dal piano di monitoraggio, a norma della decisione 2009/770/CE. Articolo 5 Registro comunitario A norma dell'articolo 28 del regolamento (CE) n. 1829/2003 le informazioni di cui all'allegato della presente decisione sono inserite nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati. Articolo 6 Titolare dell'autorizzazione Il titolare dell'autorizzazione è BASF Agricultural Solutions Seed US LLC, Stati Uniti, rappresentata dalla BASF SE, Germania . Articolo 7 Validità La presente decisione si applica per dieci anni a decorrere dalla data della notifica. Articolo 8 Destinatario La società BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, 67063 Ludwigshafen , Germania, è destinataria della presente decisione. ALLEGATO a) Richiedente e titolare dell'autorizzazione <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Nome</p></td><td><p>:</p></td><td><p>BASF Agricultural Solutions Seed US LLC</p></td></tr></table> <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Indirizzo</p></td><td><p>:</p></td><td><p>100 Park Avenue, Florham Park, New Jersey 07932, Stati Uniti</p></td></tr></table> Rappresentata dalla BASF SE, Carl-Bosch-Str. 38, 67063 Ludwigshafen, Germania. b) Designazione e specifiche dei prodotti 1) alimenti e ingredienti alimentari contenenti, costituiti o prodotti a partire da cotone BCS-GHØØ4-7; 2) mangimi contenenti, costituiti o prodotti a partire da cotone BCS-GHØØ4-7; 3) prodotti, diversi da 1) e 2), contenenti cotone BCS-GHØØ4-7 o da esso costituiti, per tutti gli usi, ad eccezione della coltivazione. Come descritto nella domanda, il cotone geneticamente modificato T304-40 esprime la proteina Cry1Ab, che conferisce protezione da alcuni lepidotteri, e la proteina PAT, che conferisce tolleranza agli erbicidi a base di glufosinato ammonio. c) Etichettatura 1) ai fini delle prescrizioni specifiche in materia di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003, il «nome dell'organismo» è «cotone»; 2) la dicitura «non destinato alla coltivazione» deve figurare sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone T304-40 o da esso costituiti e nei documenti che li accompagnano, ad accezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a). d) Metodo di rilevamento — metodo evento-specifico basato sulla PCR in tempo reale, per la quantificazione del cotone T304-40; — metodo convalidato dal laboratorio UE di riferimento istituito a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003, pubblicato su http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/statusofdossiers.aspx — Materiale di riferimento: ERM-BF429, disponibile tramite il Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, l'Istituto dei materiali e misure di riferimento (IRMM) all'indirizzo http://www.irmm.jrc.be/html/reference_materials_catalogue/index.htm. e) Identificatore unico BCS-GHØØ4-7 f) Informazioni richieste a norma dell'allegato II del protocollo di Cartagena sulla biosicurezza allegato della convenzione sulla diversità biologica centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza ( Biosafety Clearing-House ), identificativo del record: cfr. [ da completare alla notifica ]. g) Condizioni o restrizioni relative all'immissione in commercio, all'uso o alla manipolazione dei prodotti non pertinente. h) Piano di monitoraggio piano di monitoraggio degli effetti ambientali conforme all'allegato VII della direttiva 2001/18/CE. [Link: piano pubblicato su Internet ] i) Requisiti relativi al monitoraggio successivo all'immissione in commercio sull'uso degli alimenti destinati al consumo umano non pertinente. Nota: in futuro può rendersi necessaria la modifica dei link ai documenti pertinenti. Tali modifiche saranno comunicate al pubblico mediante l'aggiornamento del registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.
ITA
02015D0699-20190712
2015D0087 — IT — 13.05.2016 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/87 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 21 gennaio 2015</p><p><a>che accetta gli impegni offerti in relazione al procedimento antidumping riguardante le importazioni di acido citrico originario della Repubblica popolare cinese</a></p><p>(GU L 015 dell'22.1.2015, pag. 75)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/704 DELLA COMMISSIONE&#160;dell'11 maggio 2016</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;122</p></td><td><p>19</p></td><td><p>12.5.2016</p></td></tr></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/87 DELLA COMMISSIONE del 21 gennaio 2015 che accetta gli impegni offerti in relazione al procedimento antidumping riguardante le importazioni di acido citrico originario della Repubblica popolare cinese Articolo 1 Sono accettati gli impegni offerti dai produttori esportatori di seguito indicati insieme alla Camera di commercio cinese degli importatori ed esportatori di metalli, minerali e prodotti chimici con riguardo al procedimento antidumping relativo alle importazioni di acido citrico originario della Repubblica popolare cinese. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice addizionale TARIC</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>COFCO Biochemical (Anhui) Co., Ltd. &#8212; N<span>o</span> 1 COFCO Avenue, Bengbu City 233010, Anhui Province</p></td><td><p>A874</p></td></tr><tr><td><p>Prodotto da RZBC Co., Ltd. &#8212; N<span>o</span> 9 Xinghai West Road, Rizhao City, Shandong Province, e venduto dalla societ&#224; di vendita collegata RZBC Imp. &amp; Exp. Co., Ltd &#8212; N<span>o</span> 66, Lvzhou South Road, Rizhao City, Shandong Province</p></td><td><p>A926</p></td></tr><tr><td><p>Prodotto da RZBC (Juxian) Co. &#8212; N<span>o</span> 209 Laiyang Road (West Side of North Chengyang Road), Juxian Economic Development Zone, Rizhao City, Shandong Province, e venduto dalla societ&#224; di vendita collegata RZBC Imp. &amp; Exp. Co., Ltd &#8212; N<span>o</span> 66, Lvzhou South Road, Rizhao City, Shandong Province</p></td><td><p>A927</p></td></tr><tr><td><p>Jiangsu Guoxin Union Energy Co., Ltd &#8212; N<span>o</span> 1, Redian Road, Yixing Economic Development Zone, Jiangsu Province</p></td><td><p>A879</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La decisione 2008/899/CE è abrogata. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . <note> ( 1 ) GU L 343 del 22.12.2009, pag. 51. ( 2 ) GU C 351 del 30.11.2013, pag. 27. ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2015/82 della Commissione, del 21 gennaio 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di acido citrico originario della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 e a riesami intermedi parziali a norma dell'articolo 11, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1225/2009 (Cfr. pagina 8 della presente Gazzetta ufficiale). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1193/2008 del Consiglio, del 1 o dicembre 2008, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva dei dazi provvisori istituiti sulle importazioni di acido citrico originarie della Repubblica popolare cinese (GU L 323 del 3.12.2008, pag. 1). ( 5 ) Decisione 2008/899/CE della Commissione, del 2 dicembre 2008, che accetta gli impegni offerti in relazione al procedimento antidumping riguardante le importazioni di acido citrico originario della Repubblica popolare cinese (GU L 323 del 3.12.2008, pag. 62). </note>
ITA
02015D0087-20160513
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.4.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 112/6</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2022/586 DELLA COMMISSIONE dell’8 aprile 2022 che modifica l’allegato XIV del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’Agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE ( 1 ) , in particolare gli articoli 58 e 131, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La sostanza piombo tetraetile risponde ai criteri di classificazione come tossica per la riproduzione (categoria 1&#160;A) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> e soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera c), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La sostanza alcol 4,4&#8217;-bis(dimetilammino)-4&#187;-(metilammino)tritilico (con &#8805;&#160;0,1&#160;% di chetone di Michler (n. CE 202-027-5) o base di Michler (n. CE 202-959-2)] risponde ai criteri di classificazione come cancerogena (categoria 1B) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 e soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera a), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>I prodotti di reazione di 1,3,4-tiadiazolidina-2,5-ditione, formaldeide e&#160;4-eptilfenolo, ramificato e lineare (RP-HP) (con 4-eptilfenolo, ramificato e lineare in conc. &#8805;&#160;0,1&#160;% p/p) sono sostanze aventi propriet&#224; di interferenza con il sistema endocrino per le quali &#232; scientificamente comprovata la probabilit&#224; di effetti gravi per l&#8217;ambiente. Essi danno adito ad un livello di preoccupazione equivalente a quella suscitata dalle altre sostanze di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettere da a) a e), del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 e soddisfano pertanto i criteri di inclusione nell&#8217;allegato XIV del suddetto regolamento di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera f), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La sostanza 10-etil-4,4-diottil-7-osso-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile (DOTE) risponde ai criteri di classificazione come tossica per la riproduzione (categoria 1B) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 e soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera c), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La massa di reazione di 10-etil-4,4-diottil-7-osso-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile e&#160;10-etil-4-[[2-[(2-etilesil)ossi]-2-ossoetil]tio]-7-osso-4-ottil-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile (massa di reazione di DOTE e MOTE) &#232; una sostanza che risponde ai criteri di classificazione come tossica per la riproduzione (categoria 1B) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 e soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera c), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Tutte le sostanze summenzionate sono state identificate come rispondenti ai criteri di cui all&#8217;articolo&#160;57 del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 e incluse nell&#8217;elenco di sostanze candidate all&#8217;eventuale inclusione nell&#8217;allegato XIV di tale regolamento. Inoltre l&#8217;Agenzia europea per le sostanze chimiche (&#171;l&#8217;Agenzia&#187;), nella sua raccomandazione del 1<span>o</span>&#160;ottobre 2019&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, le ha indicate come sostanze prioritarie da includere in tale allegato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Agenzia ha condotto una consultazione pubblica sul suo progetto di raccomandazione nella quale le parti interessate sono state invitate a presentare osservazioni. La Commissione ha inoltre chiesto e ricevuto osservazioni dalle parti interessate in merito ai possibili effetti economici, sociali, sanitari e ambientali (costi e benefici) dell&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 delle sostanze proposte dall&#8217;Agenzia nel suo progetto di raccomandazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno includere le sostanze summenzionate nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) 1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Per ciascuna delle sostanze incluse nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 a norma del presente regolamento &#232; opportuno fissare una data a partire dalla quale l&#8217;immissione sul mercato e l&#8217;uso della sostanza devono essere vietati salvo qualora sia rilasciata un&#8217;autorizzazione come prescritto all&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 1, lettera c), punto i), del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006, tenendo conto della capacit&#224; dell&#8217;Agenzia di gestire le domande di autorizzazione. Per ciascuna di tali sostanze non sussistono motivi per i quali la data di cui all&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 1, lettera c), punto ii), del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 dovrebbe precedere di oltre 18 mesi la data di cui all&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 1, lettera c), punto i), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 1, lettera e), in combinato disposto con l&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 2, del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 prevede che eventuali usi o categorie di usi possano essere esentati nei casi in cui la normativa specifica dell&#8217;Unione impone prescrizioni minime per l&#8217;uso della sostanza, connesse alla protezione della salute umana o alla tutela dell&#8217;ambiente, che garantiscono un adeguato controllo dei rischi. Alla luce delle informazioni disponibili non &#232; opportuno stabilire esenzioni fondate su tali disposizioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Nell&#8217;ambito della consultazione pubblica condotta dall&#8217;Agenzia sul suo progetto di raccomandazione non sono state presentate osservazioni specifiche in merito a possibili esenzioni per attivit&#224; di ricerca e sviluppo orientate ai prodotti e ai processi. Sulla base delle informazioni disponibili non &#232; pertanto opportuno stabilire tali esenzioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Poich&#233; le informazioni disponibili sugli usi delle sostanze incluse nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 a norma del presente regolamento sono limitate, in questa fase non &#232; opportuno fissare i periodi di revisione di cui all&#8217;articolo&#160;58, paragrafo 1, lettera d), di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Le sostanze 2-metossietanolo (EGME) e&#160;2-etossietanolo (EGEE) rispondono ai criteri di classificazione come tossiche per la riproduzione (categoria 1B) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 e soddisfano pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera c), di tale regolamento. L&#8217;immissione sul mercato e l&#8217;uso di entrambe le sostanze in quanto tali, come costituenti di altre sostanze o in miscele per la vendita al pubblico sono soggetti a restrizioni conformemente all&#8217;allegato XVII del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006. Per quanto riguarda la protezione dei lavoratori, per tali sostanze la direttiva 2009/161/UE della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> ha stabilito valori limite indicativi di esposizione professionale a livello dell&#8217;Unione, come previsto dalla direttiva 98/24/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>. Poich&#233; tali valori non sono obbligatori, l&#8217;attuazione della suddetta direttiva da parte degli Stati membri pu&#242; variare. La Commissione sta valutando quale potrebbe essere l&#8217;approccio normativo pi&#249; appropriato per quanto concerne tali sostanze. &#200; pertanto opportuno rinviarne l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Le sostanze anidride cicloesan-1,2-dicarbossilica [1], anidride cis-cicloesan-1,2-dicarbossilica [2], anidride trans-cicloesan-1,2-dicarbossilica [3] (HHPA) e anidride esaidrometilftalica [1], anidride esaidro-4-metilftalica [2], anidride esaidro-1-metilftalica [3], anidride esaidro-3-metilftalica [4] (MHHPA) rispondono ai criteri di classificazione come sensibilizzanti delle vie respiratorie (categoria 1) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008. L&#8217;Agenzia ha concluso che &#232; scientificamente comprovata la probabilit&#224; di effetti gravi per la salute umana che danno adito ad un livello di preoccupazione equivalente a quella suscitata dalle altre sostanze di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettere da a) a e), del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 e che tali sostanze soddisfano pertanto i criteri di inclusione nell&#8217;allegato XIV del suddetto regolamento di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera f), di tale regolamento. Secondo le informazioni disponibili, tali sostanze sono utilizzate presso siti industriali in cui la preoccupazione principale riguarda l&#8217;esposizione dei lavoratori e non vi sono usi professionali o di consumo. Per quanto concerne la protezione dei lavoratori, per tali sostanze non vi sono valori limite indicativi di esposizione professionale stabiliti a livello dell&#8217;Unione conformemente alla direttiva 98/24/CE e pu&#242; essere difficile stabilire un livello sicuro di esposizione per un sensibilizzante delle vie respiratorie. La Commissione sta valutando quale potrebbe essere l&#8217;approccio normativo pi&#249; appropriato per quanto concerne tali sostanze. &#200; pertanto opportuno rinviare l&#8217;inclusione di tali sostanze nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>La sostanza 1,6,7,8,9,14,15,16,17,17,18,18-dodecacloropentaciclo[12.2.1.16,9.02,13.05,10]ottadeca-7,15-diene (&#171;Dechlorane Plus&#187;&#8482;) (comprendente qualsiasi singolo isomero anti e sin o qualsiasi loro combinazione) &#232; una sostanza molto persistente e molto bioaccumulabile conformemente ai criteri di cui all&#8217;allegato XIII del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 e soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV di tale regolamento di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera e), del medesimo. Per limitare gli usi di tale sostanza &#232; stato predisposto un fascicolo conforme all&#8217;allegato XV. Sono state inoltre adottate misure per l&#8217;inclusione di tale sostanza nella convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti&#160;<a>(<span>6</span>)</a>. A partire dal momento in cui una sostanza &#232; soggetta alla convenzione, la fabbricazione, l&#8217;immissione in commercio e l&#8217;uso della stessa devono essere vietati, eliminati gradualmente il prima possibile o limitati a livello dell&#8217;Unione dal regolamento (UE) 2019/1021 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a>. Le sostanze per le quali sono stati vietati tutti gli usi a norma di altre normative dell&#8217;Unione non possono essere elencate nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006. Al fine di garantire un approccio normativo coerente, i risultati di tali iniziative dovrebbero essere presi in considerazione prima di prendere una decisione sull&#8217;inclusione della sostanza &#171;Dechlorane Plus&#187;&#8482; nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006. &#200; pertanto opportuno rinviare l&#8217;inclusione di tale sostanza nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>I sette composti del piombo diossobis(stearato)tripiombo; acidi grassi, C16-18, sali di piombo; diossofosfonato di tripiombo; acido solforoso, sale di piombo, dibasico; [ftalato(2-)]diossotripiombo; diidrossibis(carbonato) di tripiombo e piombo solfato ossido rispondono ai criteri di classificazione come tossici per la riproduzione (categoria 1&#160;A) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008 e soddisfano pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettera c), di tale regolamento. Tali sostanze sono presenti soprattutto nel cloruro di polivinile (PVC) riciclato e non possono essere eliminate con la tecnologia attuale. La Commissione sta lavorando a un regolamento volto a vietare l&#8217;uso del piombo e dei suoi composti negli articoli in PVC e a limitare l&#8217;immissione sul mercato di articoli in PVC contenenti pi&#249; dello 0,1&#160;% di piombo, con alcune deroghe. Inoltre il valore limite di esposizione professionale obbligatorio e il valore limite biologico obbligatorio attualmente fissati dall&#8217;Unione per i composti del piombo a norma della direttiva 98/24/CE sono in fase di revisione. Pertanto, in vista delle discussioni in corso sulla restrizione dell&#8217;uso del piombo e dei suoi composti nonch&#233; della possibile adozione di misure pi&#249; rigorose sul luogo di lavoro, &#232; opportuno rinviare una decisione sull&#8217;inclusione di tali sostanze nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>La sostanza 4,4&#8217;-isopropilidendifenolo (bisfenolo A, BPA) risponde ai criteri di classificazione come tossica per la riproduzione (categoria 1B) conformemente al regolamento (CE) n.&#160;1272/2008. Essa ha inoltre propriet&#224; di interferenza con il sistema endocrino per le quali &#232; scientificamente comprovata la probabilit&#224; di effetti gravi per la salute umana e per l&#8217;ambiente. Tale sostanza d&#224; adito ad un livello di preoccupazione equivalente a quella suscitata dalle altre sostanze di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettere da a) a e), del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006. Essa soddisfa pertanto i criteri per l&#8217;inclusione nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 di cui all&#8217;articolo&#160;57, lettere c) e f), di tale regolamento. &#200; in fase di predisposizione un fascicolo conforme all&#8217;allegato XV per limitare l&#8217;uso del bisfenolo A e dei bisfenoli strutturalmente affini che destano preoccupazioni analoghe per l&#8217;ambiente. Tale restrizione riguarda gli usi del bisfenolo A che rientrerebbero nel regime di autorizzazione. &#200; pertanto opportuno rinviare l&#8217;inclusione di tale sostanza nell&#8217;allegato XIV del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006. &#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (CE) n.&#160;1907/2006.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato istituito dall&#8217;articolo&#160;133 del regolamento (CE) n.&#160;1907/2006,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L’allegato XIV del regolamento (CE) n. 1907/2006 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l’8 aprile 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele che modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e che reca modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006 ( GU L 353 del 31.12.2008, pag. 1 ). ( 3 ) https://echa.europa.eu/documents/10162/13640/9th_axiv_recommendation_October2019_en.pdf/d4d55dea-cc36-8f57-0d9f-33b8e64c4f07. ( 4 ) Direttiva 2009/161/UE della Commissione, del 17 dicembre 2009, che definisce un terzo elenco di valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica la direttiva 2000/39/CE della Commissione ( GU L 338 del 19.12.2009, pag. 87 ). ( 5 ) Direttiva 98/24/CE del Consiglio, del 7 aprile 1998, sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro (quattordicesima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE) ( GU L 131 del 5.5.1998, pag. 11 ). ( 6 ) GU L 209 del 31.7.2006, pag. 3 . ( 7 ) Regolamento (UE) 2019/1021 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativo agli inquinanti organici persistenti ( GU L 169 del 25.6.2019, pag. 45 ). ALLEGATO Nella tabella dell’allegato XIV del regolamento (CE) n. 1907/2006 sono aggiunte le voci seguenti: <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>N.</p><p>voce</p></td><td><p>Sostanza</p></td><td><p>Propriet&#224; intrinseche di cui all&#8217;articolo&#160;57</p></td><td><p>Disposizioni transitorie</p></td><td><p>Usi o categorie di usi esentati dall&#8217;obbligo di autorizzazione</p></td><td><p>Termini di riesame</p></td></tr><tr><td><p>Data entro cui devono pervenire le domande<span>(1)</span></p></td><td><p>Data di scadenza<span>(2)</span></p></td></tr><tr><td><p>&#171;55.</p></td><td><p>Piombo tetraetile</p><p>N. CE:201-075-4</p><p>N. CAS:78-00-2</p></td><td><p>Tossico per la riproduzione (categoria 1&#160;A)</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2023</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;maggio 2025</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>56.</p></td><td><p>Alcol 4,4&#8217;-bis(dimetilammino)-4&#187;-(metilammino)tritilico (con &#8805;&#160;0,1&#160;% di chetone di Michler (n. CE 202-027-5) o base di Michler (n. CE 202-959-2)]</p><p>N. CE:209-218-2</p><p>N. CAS:561-41-1</p></td><td><p>Cancerogeno (categoria 1B)</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2023</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;maggio 2025</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>57.</p></td><td><p>Prodotti di reazione di 1,3,4-tiadiazolidina-2,5-ditione, formaldeide e&#160;4-eptilfenolo, ramificato e lineare (RP-HP) (con 4-eptilfenolo, ramificato e lineare in conc. &#8805;&#160;0,1&#160;% p/p)</p><p>N. CE:-</p><p>N. CAS:-</p></td><td><p>Propriet&#224; di interferenza con il sistema endocrino (articolo&#160;57, lettera f) - ambiente)</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2023</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;maggio 2025</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>58.</p></td><td><p>10-etil-4,4-diottil-7-osso-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile (DOTE)</p><p>N. CE:239-622-4</p><p>N. CAS:15571-58-1</p></td><td><p>Tossico per la riproduzione (categoria 1B)</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2023</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;maggio 2025</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td></tr><tr><td><p>59.</p></td><td><p>Massa di reazione di 10-etil-4,4-diottil-7-osso-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile e&#160;10-etil-4-[[2-[(2-etilesil)ossi]-2-ossoetil]tio]-7-osso-4-ottil-8-ossa-3,5-ditia-4-stannatetradecanoato di 2-etilesile (massa di reazione di DOTE e MOTE)</p><p>N. CE:-</p><p>N. CAS:-</p></td><td><p>Tossico per la riproduzione (categoria 1B)</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;novembre 2023</p></td><td><p>1<span>o</span>&#160;maggio 2025</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-"</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022R0586
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.4.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 90/59</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2018/541 DELLA COMMISSIONE del 20 dicembre 2017 recante modifica del regolamento delegato (UE) 2017/2358 e del regolamento delegato (UE) 2017/2359 per quanto riguarda le loro date di applicazione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva (UE) 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 gennaio 2016, sulla distribuzione assicurativa ( 1 ) , in particolare l'articolo 25, paragrafo 2, l'articolo 28, paragrafo 4, l'articolo 29, paragrafi 4 e 5, e l'articolo 30, paragrafo 6, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva (UE) 2016/97 armonizza le disposizioni nazionali in materia di distribuzione assicurativa e riassicurativa e conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati per precisare ulteriormente criteri e dettagli pratici per quanto riguarda le norme di comportamento applicabili alla distribuzione di prodotti di investimento assicurativi e per quanto riguarda i requisiti in materia di governo e controllo del prodotto per le imprese di assicurazione e i distributori di prodotti assicurativi. Il 21&#160;settembre 2017, sulla base di tali poteri, la Commissione ha adottato il regolamento delegato (UE) 2017/2358<a>&#160;(<span>2</span>)</a> e il regolamento delegato (UE) 2017/2359<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Per consentire alle autorit&#224; competenti e agli operatori del settore assicurativo di adeguarsi meglio ai requisiti previsti dai due regolamenti delegati di cui al primo considerando, la data di applicazione di tali regolamenti delegati dovrebbe essere in linea con la data in cui gli Stati membri devono applicare le misure necessarie per conformarsi alla direttiva (UE) 2016/97, come stabilito all'articolo 42, paragrafo 1, di detta direttiva,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento delegato (UE) 2017/2358 All'articolo 13 del regolamento delegato (UE) 2017/2358, il secondo comma è sostituito dal seguente: «Esso si applica a decorrere dalla data in cui gli Stati membri devono applicare le misure di cui all'articolo 42, paragrafo 1, primo comma, della direttiva (UE) 2016/97.». Articolo 2 Modifiche del regolamento delegato (UE) 2017/2359 All'articolo 20 del regolamento delegato (UE) 2017/2359, il secondo comma è sostituito dal seguente: «Esso si applica a decorrere dalla data in cui gli Stati membri devono applicare le misure di cui all'articolo 42, paragrafo 1, primo comma, della direttiva (UE) 2016/97.». Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 20 dicembre 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 26 del 2.2.2016, pag. 19 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) 2017/2358 della Commissione, del 21 settembre 2017, che integra la direttiva (UE) 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti in materia di governo e controllo del prodotto per le imprese di assicurazione e i distributori di prodotti assicurativi ( GU L 341 del 20.12.2017, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento delegato (UE) 2017/2359 della Commissione, del 21 settembre 2017, che integra la direttiva (UE) 2016/97 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli obblighi di informazione e le norme di comportamento applicabili alla distribuzione di prodotti di investimento assicurativi ( GU L 341 del 20.12.2017, pag. 8 ). </note>
ITA
32018R0541
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.7.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 190/131</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2022/1240 DEL CONSIGLIO del 18 luglio 2022 che modifica la decisione (PESC) 2020/489, che nomina il rappresentante speciale dell’Unione europea per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 33 e l’articolo 31, paragrafo 2, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 2&#160;aprile 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/489&#160;<a>(<span>1</span>)</a>, con cui ha nominato il sig. Miroslav LAJ&#268;&#193;K rappresentante speciale dell&#8217;Unione europea (RSUE) per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali. Il mandato dell&#8217;RSUE &#232; stato prorogato dalla decisione (PESC) 2021/470 del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> e scade il 31&#160;agosto 2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#200; opportuno prorogare di altri 24 mesi il mandato dell&#8217;RSUE e stabilire un nuovo importo di riferimento finanziario per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;settembre 2022 al 31&#160;agosto 2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;RSUE espleter&#224; il mandato nell&#8217;ambito di una situazione che potrebbe deteriorarsi e compromettere il raggiungimento degli obiettivi dell&#8217;azione esterna dell&#8217;Unione enunciati nell&#8217;articolo&#160;21 del trattato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La decisione (PESC) 2020/489 è così modificata: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;1 &#232; sostituito del seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;1</p><p>Rappresentante speciale dell&#8217;Unione europea</p><p>Il mandato del sig. Miroslav LAJ&#268;&#193;K quale rappresentante speciale dell&#8217;Unione europea (RSUE) per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali &#232; prorogato fino al 31&#160;agosto 2024. Il Consiglio pu&#242; decidere che il mandato dell&#8217;RSUE termini in anticipo, sulla base di una valutazione del comitato politico e di sicurezza (CPS) e di una proposta dell&#8217;alto rappresentante dell&#8217;Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (AR).&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 1, &#232; aggiunto il comma seguente:</p><p>&#171;L&#8217;importo di riferimento finanziario destinato a coprire le spese connesse con il mandato dell&#8217;RSUE nel periodo dal 1<span>o</span>&#160;settembre 2022 al 31&#160;agosto 2024 &#232; pari a 3&#160;970&#160;000&#160;EUR.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;13, la seconda frase &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>&#171;L&#8217;RSUE presenta al Consiglio, all&#8217;AR e alla Commissione relazioni periodiche sui progressi compiuti e un&#8217;esauriente relazione finale sull&#8217;esecuzione del mandato entro il 31&#160;maggio 2024.&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 18 luglio 2022 Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES <note> ( 1 ) Decisione (PESC) 2020/489 del Consiglio, del 2 aprile 2020, che nomina il rappresentante speciale dell’Unione europea per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali ( GU L 105 del 3.4.2020, pag. 3 ). ( 2 ) Decisione (PESC) 2021/470 del Consiglio, del 18 marzo 2021, che modifica la decisione (PESC) 2020/489 che nomina il rappresentante speciale dell’Unione europea per il dialogo Belgrado-Pristina e le altre questioni regionali dei Balcani occidentali ( GU L 96 del 19.3.2021, pag. 13 ). </note>
ITA
32022D1240
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.12.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 313/34</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/2028 DELLA COMMISSIONE del 29 novembre 2019 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 per quanto riguarda le tabelle di corrispondenza tra le valutazioni del rischio di credito delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e le classi di merito di credito di cui al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ( 1 ) , in particolare l’articolo 136, paragrafo 1, terzo comma, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> specifica nell&#8217;allegato III a quali classi di merito di credito di cui alla parte tre, titolo II, capo 2, sezione 2, del regolamento (UE) n. 575/2013 sono associate le pertinenti valutazioni del merito di credito emesse da un&#8217;agenzia esterna di valutazione del merito di credito (ECAI) (corrispondenza).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A seguito delle ultime modifiche apportate dal regolamento di esecuzione (UE) 2018/634 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a> all&#8217;allegato III del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, sono cambiati i fattori quantitativi e qualitativi su cui si basano le valutazioni del merito di credito riguardanti alcune corrispondenze di cui all&#8217;allegato III del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799. Inoltre, alcune ECAI hanno esteso le loro valutazioni del merito di credito a nuovi segmenti di mercato, il che comporta nuove scale di rating e nuovi tipi di rating. &#200; pertanto necessario aggiornare le corrispondenze delle ECAI interessate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Dopo l&#8217;adozione del regolamento di esecuzione (UE) 2018/634 &#232; stata registrata un&#8217;altra agenzia di rating del credito in conformit&#224; al regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Poich&#233; l&#8217;articolo 136, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 575/2013 impone di specificare per tutte le ECAI l&#8217;attribuzione delle valutazioni alle classi di merito di credito, &#232; necessario stabilire la corrispondenza per l&#8217;ECAI di nuova registrazione. Le valutazioni del merito di credito applicate dall&#8217;ECAI di nuova registrazione si basano sulla stessa metodologia applicata dalla sua impresa madre, ECAI di un paese terzo per la quale era gi&#224; stata stabilita la corrispondenza nell&#8217;allegato III del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799. &#200; pertanto opportuno, nel caso specifico, che la corrispondenza per l&#8217;ECAI di nuova registrazione rifletta la corrispondenza stabilita per l&#8217;ECAI del paese terzo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il presente regolamento si basa sui progetti di norme tecniche di attuazione presentati alla Commissione congiuntamente dall&#8217;Autorit&#224; bancaria europea, dall&#8217;Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati e dall&#8217;Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (le &#171;autorit&#224; europee di vigilanza&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le autorit&#224; europee di vigilanza hanno svolto consultazioni pubbliche aperte sul progetto di norme tecniche di attuazione, ne hanno analizzato i potenziali costi e benefici e hanno richiesto il parere del gruppo delle parti interessate nel settore bancario istituito dall&#8217;articolo 37 del regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, il parere del gruppo delle parti interessate nel settore degli strumenti finanziari e dei mercati istituito in conformit&#224; all&#8217;articolo 37 del regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> e il parere del gruppo delle parti interessate nel settore dell&#8217;assicurazione e della riassicurazione istituito in conformit&#224; all&#8217;articolo 37 del regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifica del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 L’allegato III del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 è sostituito dal testo che figura in allegato al presente regolamento. Articolo 2 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 29 novembre 2019 Per la Commissione Il president Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 176 del 27.6.2013, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 della Commissione, del 7 ottobre 2016, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l’associazione tra le valutazioni del merito di credito delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e le classi di merito di credito per il rischio di credito in conformità all’articolo 136, paragrafi 1 e 3, del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 275 del 12.10.2016, pag. 3 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2018/634 della Commissione, del 24 aprile 2018, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799 per quanto riguarda le tabelle di corrispondenza tra le valutazioni del rischio di credito delle agenzie esterne di valutazione del merito di credito e le classi di merito di credito di cui al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 105 del 25.4.2018, pag. 14 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo alle agenzie di rating del credito ( GU L 302 del 17.11.2009, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l’Autorità europea di vigilanza (Autorità bancaria europea), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/78/CE della Commissione ( GU L 331 del 15.12.2010, pag. 12 ). ( 6 ) Regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l’Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/77/CE della Commissione ( GU L 331 del 15.12.2010, pag. 84 ). ( 7 ) Regolamento (UE) n. 1094/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l’Autorità europea di vigilanza (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/79/CE della Commissione ( GU L 331 del 15.12.2010, pag. 48 ). ALLEGATO ALLEGATO III Tabelle di corrispondenza ai fini dell’articolo 16 <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Classe di merito di credito</p></td><td><p>1</p></td><td><p>2</p></td><td><p>3</p></td><td><p>4</p></td><td><p>5</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p><span>ACRA Europe, a.s. (ex European Rating Agency, a.s.)</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine globale</p></td><td><p>S1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>S2</p></td><td><p>S3, S4, NS</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>AM Best Europe Rating Services</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>aaa, aa+, aa, aa-</p></td><td><p>a+, a, a-</p></td><td><p>bbb+, bbb, bbb-</p></td><td><p>bb+, bb, bb-</p></td><td><p>b+, b, b-</p></td><td><p>ccc+, ccc, ccc-, cc, c, d, e, f, s</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a lungo termine</p></td><td><p>aaa, aa+, aa, aa-</p></td><td><p>a+, a, a-</p></td><td><p>bbb+, bbb, bbb-</p></td><td><p>bb+, bb, bb-</p></td><td><p>b+, b, b-</p></td><td><p>ccc+, ccc, ccc-, cc, c, d, s</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria</p></td><td><p>A++, A+</p></td><td><p>A, A-</p></td><td><p>B++, B+</p></td><td><p>B, B-</p></td><td><p>C++, C+</p></td><td><p>C, C-, D, E, F, S</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a breve termine</p></td><td><p>AMB-1+</p></td><td><p>AMB-1-</p></td><td><p>AMB-2,</p><p>AMB-3</p></td><td><p>AMB- 4, d, e, f, s</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a breve termine</p></td><td><p>AMB-1+</p></td><td><p>AMB-1-</p></td><td><p>AMB-2,</p><p>AMB-3</p></td><td><p>AMB- 4, d, s</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>ARC Ratings SA.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a medio e lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a medio e lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a breve termine</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a breve termine</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>ASSEKURATA Assekuranz Rating-Agentur GmbH</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC/C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per corporate a breve termine</p></td><td><p>A++</p></td><td><p>A</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Axesor Risk Management SL</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D, E</p></td></tr><tr><td><p><span>Banca di Francia (Banque de France)</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emittenti a lungo termine globale</p></td><td><p>3++</p></td><td><p>3+, 3</p></td><td><p>4+</p></td><td><p>4, 5+</p></td><td><p>5, 6</p></td><td><p>7, 8, 9, P</p></td></tr><tr><td><p><span>BCRA &#8212; Credit Rating Agency AD</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine globale</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine imprese di assicurazione pensionistica</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine imprese di assicurazione pensionistica</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine fondi pensione</p></td><td><p>AAA pf, AA pf</p></td><td><p>A pf</p></td><td><p>BBB pf</p></td><td><p>BB pf</p></td><td><p>B pf</p></td><td><p>C pf</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine fondi di garanzia</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine fondi di garanzia</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Capital Intelligence Ratings Ltd</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a lungo termine internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>C, RS, SD, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a lungo termine internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria degli assicuratori a lungo termine internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>C, RS, SD, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a breve termine internazionale</p></td><td><p>A1+</p></td><td><p>A1</p></td><td><p>A2, A3</p></td><td><p>B, C, RS, SD, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a breve termine internazionale</p></td><td><p>A1+</p></td><td><p>A1</p></td><td><p>A2, A3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria degli assicuratori a breve termine internazionale</p></td><td><p>A1+</p></td><td><p>A1</p></td><td><p>A2, A3</p></td><td><p>B, C, RS, SD, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Cerved Rating Agency SpA</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine corporate</p></td><td><p>A1.1, A1.2, A1.3</p></td><td><p>A2.1, A2.2, A3.1</p></td><td><p>B1.1, B1.2</p></td><td><p>B2.1, B2.2</p></td><td><p>C1.1</p></td><td><p>C1.2, C2.1</p></td></tr><tr><td><p><span>Creditreform Rating AG</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B, C, SD, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine</p></td><td><p>L1</p></td><td><p>L2</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>L3, NEL, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>CRIF Ratings S.r.l.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D1S, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, DS</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a breve termine</p></td><td><p>IG-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>IG-2</p></td><td><p>SIG-1, SIG-2, SIG-3, SIG-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a breve termine</p></td><td><p>IG-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>IG-2</p></td><td><p>SIG-1, SIG-2, SIG-3, SIG-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Dagong Europe Credit Rating S.r.l.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il breve termine</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>DBRS Ratings</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per obbligazioni a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per commercial paper e debito a breve termine</p></td><td><p>R-1 H, R-1 M</p></td><td><p>R-1 L</p></td><td><p>R-2, R-3</p></td><td><p>R-4, R-5, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, R</p></td></tr><tr><td><p><span>Egan-Jones Ratings Co.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il breve termine</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2</p></td><td><p>A-3, B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Euler Hermes Rating GmbH</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, SD, D</p></td></tr><tr><td><p><span>EuroRating Sp. z o.o.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p><span>Fitch Ratings</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante il default degli emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, RD, D</p></td></tr><tr><td><p>Obbligazioni di Corporate Finance &#8212; Scala di rating per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria degli assicuratori a lungo termine internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per le controparti dei derivati</p></td><td><p>AAA dcr, AA dcr</p></td><td><p>A dcr</p></td><td><p>BBB dcr</p></td><td><p>BB dcr</p></td><td><p>B dcr</p></td><td><p>CCC dcr, CC dcr, C dcr</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine</p></td><td><p>F1+</p></td><td><p>F1</p></td><td><p>F2, F3</p></td><td><p>B, C, RD, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating IFS per il breve termine</p></td><td><p>F1+</p></td><td><p>F1</p></td><td><p>F2, F3</p></td><td><p>B, C</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>GBB-Rating Gesellschaft f&#252;r Bonit&#228;tsbeurteilung GmbH</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>A, BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p><span>HR Ratings de M&#233;xico, SA de C.V.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>HR AAA(G)/HR AA(G)</p></td><td><p>HR A(G)</p></td><td><p>HR BBB(G)</p></td><td><p>HR BB(G)</p></td><td><p>HR B(G)</p></td><td><p>HR C(G)/HR D(G)</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine globale</p></td><td><p>HR+1(G)/HR1(G)</p></td><td><p>HR2(G)</p></td><td><p>HR3(G)</p></td><td><p>HR4(G), HR5(G), HR D(G)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>ICAP Group SA.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>AA, A</p></td><td><p>BB, B</p></td><td><p>C, D</p></td><td><p>E, F</p></td><td><p>G, H</p></td></tr><tr><td><p><span>INC Rating Sp. z o.o.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p><span>Japan Credit Rating Agency Ltd</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, LD, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emissioni a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per emittenti a breve termine</p></td><td><p>J-1+</p></td><td><p>J-1</p></td><td><p>J-2</p></td><td><p>J-3, NJ, LD, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emissioni a breve termine</p></td><td><p>J-1+</p></td><td><p>J-1</p></td><td><p>J-2</p></td><td><p>J-3, NJ, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span><span>Kroll Bond Rating Agency</span></span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il breve termine</p></td><td><p>K1+</p></td><td><p>K1</p></td><td><p>K2, K3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Kroll Bond Rating Agency Europe</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per il breve termine</p></td><td><p>K1+</p></td><td><p>K1</p></td><td><p>K2, K3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>modeFinance S.r.l.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>A1, A2</p></td><td><p>A3</p></td><td><p>B1</p></td><td><p>B2</p></td><td><p>B3</p></td><td><p>C1, C2, C3, D</p></td></tr><tr><td><p><span>Moody&#8217;s Investors Service</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>Aaa, Aa</p></td><td><p>A</p></td><td><p>Baa</p></td><td><p>Ba</p></td><td><p>B</p></td><td><p>Caa, Ca, C</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine globale</p></td><td><p>P-1</p></td><td><p>P-2</p></td><td><p>P-3</p></td><td><p>NP</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>QIVALIO SAS (ex Spread Research)</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine globale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine globale</p></td><td><p>SR0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>SR1, SR2</p></td><td><p>SR3, SR4, SR5, SRD</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>Rating-Agentur Expert RA GmbH</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D, E</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating dell&#8217;affidabilit&#224; internazionale</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D, E</p></td></tr><tr><td><p><span>Scope Ratings GmbH</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC,C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating per il breve termine</p></td><td><p>S-1+</p></td><td><p>S-1</p></td><td><p>S-2</p></td><td><p>S-3, S-4</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>S&amp;P Global Ratings Europe Limited</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emittenti a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, R, SD/D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emissioni a lungo termine</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la solidit&#224; finanziaria degli assicuratori</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, SD/D, R</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating riguardante la valutazione mid market</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>MM1</p></td><td><p>MM2</p></td><td><p>MM3, MM4</p></td><td><p>MM5, MM6</p></td><td><p>MM7, MM8, MMD</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emittenti a breve termine</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, R, SD/D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di rating del credito per emissioni a breve termine</p></td><td><p>A-1+</p></td><td><p>A-1</p></td><td><p>A-2, A-3</p></td><td><p>B, C, D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p><span>The Economist Intelligence Unit Ltd</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Scala di fasce di rating per sovrani</p></td><td><p>AAA, AA</p></td><td><p>A</p></td><td><p>BBB</p></td><td><p>BB</p></td><td><p>B</p></td><td><p>CCC, CC, C, D</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32019R2028
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 314/38</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2018/1938 DEL CONSIGLIO del 18 settembre 2018 relativa alla posizione da adottare, a nome dell'Unione europea, in sede di Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione a favore della proroga del piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 217, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunit&#224; europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra&#160;<a>(<span>1</span>)</a>, (&#171;accordo&#187;) &#232; stato firmato il 26&#160;febbraio 1996 ed &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;marzo 2000&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 80 dell'accordo, il Consiglio di associazione, istituito dall'accordo, ha il potere di prendere decisioni e pu&#242; altres&#236; formulare raccomandazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il Consiglio di associazione ha adottato il 16&#160;dicembre 2013 una raccomandazione relativa all'attuazione di un piano d'azione UE- Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017)&#160;<a>(<span>3</span>)</a> (&#171;piano d'azione&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Per assicurare la continuit&#224; tra il piano d'azione e le future priorit&#224; del partenariato, &#232; opportuno che il Consiglio d'associazione adotti, mediante scambio di lettere, una raccomandazione a favore della proroga dell'attuale piano d'azione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di Consiglio di associazione relativamente all'adozione di una raccomandazione a favore della proroga del piano d'azione, in quanto la raccomandazione ha effetti giuridici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La proroga del piano d'azione costituir&#224; la base delle relazioni UE-Marocco per l'anno in corso e consentir&#224; di condurre le discussioni per definire le linee e le nuove priorit&#224; del partenariato UE-Marocco per gli anni a venire,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare, a nome dell'Unione europea, nel Consiglio di associazione creato dall'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra, in merito all'adozione di una raccomandazione a favore della proroga di un anno a partire della scadenza del piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) si basa sul progetto di raccomandazione accluso alla presente decisione. Articolo 2 La Commissione e l'alto rappresentante sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 18 settembre 2018 Per il Consiglio Il presidente G. BLÜMEL ( 1 ) GU L 70 del 18.3.2000, pag. 2 . ( 2 ) Decisione 2000/204/CE, CECA del Consiglio e della Commissione, del 26 gennaio 2000, relativa alla conclusione dell'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra ( GU L 70 del 18.3.2000, pag. 1 ). ( 3 ) Raccomandazione n. 1/2013 del Consiglio di associazione UE-Marocco, del 16 dicembre 2013, sull'esecuzione del piano d'azione UE-Marocco nel quadro della PEV per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) ( GU L 352 del 24.12.2013, pag. 78 ). PROGETTO RACCOMANDAZIONE N. 1/2018 DEL CONSIGLIO DI ASSOCIAZIONE UE-MAROCCO del … a favore della proroga di un anno del piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) IL CONSIGLIO DI ASSOCIAZIONE UE-MAROCCO, visto l'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunità europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo euromediterraneo che istituisce un'associazione tra le Comunit&#224; europee e i loro Stati membri, da una parte, e il Regno del Marocco, dall'altra (&#171;accordo&#187;) &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;marzo 2000.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 80 dell'accordo euromediterraneo, il Consiglio di associazione pu&#242; formulare le raccomandazioni che considera adeguate per conseguire gli obiettivi dell'accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 90 dell'accordo, le parti adottano qualsiasi misura generale o particolare necessaria per l'adempimento degli obblighi che incombono loro ai sensi dell'accordo e si adoperano per la realizzazione degli obiettivi da esso fissati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'articolo 10 del regolamento interno del Consiglio di associazione prevede la possibilit&#224; di adottare raccomandazioni, tra una sessione e l'altra, mediante procedura scritta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La proroga del piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017) costituir&#224; la base delle relazioni UE-Marocco nell'anno in corso e permetter&#224; di avviare i negoziati per definire le linee e le nuove priorit&#224; del partenariato UE-Marocco per gli anni a venire,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA: Articolo unico Il Consiglio di associazione, deliberando mediante procedura scritta, raccomanda di prorogare di un anno il piano d'azione UE-Marocco per l'attuazione dello status avanzato (2013-2017). Fatto a …, il …2018. Per il Consiglio di associazione UE-Marocco Il presidente <note> ( 1 ) GU L 70 del 18.3.2000, pag. 2 . </note>
ITA
32018D1938
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.6.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 162/98</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1015 DELLA COMMISSIONE del 26 giugno 2015 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato&#160;XVI, parte&#160;A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell'articolo&#160;136, paragrafo&#160;1, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 giugno 2015 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all'importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>AL</p></td><td><p>32,3</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>145,0</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>33,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>70,4</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>MK</p></td><td><p>20,6</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>111,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>65,9</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>110,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>110,1</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;50&#160;10</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>113,0</p></td></tr><tr><td><p>BO</p></td><td><p>143,4</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>107,1</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>102,0</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>145,3</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>122,2</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>163,3</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>100,0</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>131,7</p></td></tr><tr><td><p>NZ</p></td><td><p>142,4</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>184,1</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>118,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>140,1</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;10&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>270,4</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>270,4</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;29&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>344,4</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>581,4</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>462,9</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32015R1015
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>28.11.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 307/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1964 DELLA COMMISSIONE del 26 novembre 2019 relativo all’autorizzazione di L-lisina base, liquida, monocloridrato di L-lisina, liquido, monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, e solfato di L-lisina come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all’alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l’articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1831/2003 disciplina l&#8217;autorizzazione degli additivi destinati all&#8217;alimentazione animale e definisce i motivi e le procedure per il rilascio di tale autorizzazione. L&#8217;articolo 10, paragrafo 2, di detto regolamento prevede la rivalutazione degli additivi autorizzati a norma della direttiva 82/471/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il concentrato liquido di L-lisina (base), il concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, il monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, e il solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con<span>Corynebacterium glutamicum</span> sono stati autorizzati per un periodo illimitato ai sensi della direttiva 82/471/CEE dalla direttiva 88/485/CEE della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Tali additivi per mangimi sono stati iscritti successivamente nel registro degli additivi per mangimi come prodotti esistenti, in conformit&#224; all&#8217;articolo 10, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 10, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1831/2003, in combinato disposto con l&#8217;articolo 7, sono state presentate domande di rivalutazione del concentrato liquido di L-lisina (base), del concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, del monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, e del solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con<span>Corynebacterium glutamicum</span> come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali. Sono state presentate anche domande di autorizzazione del concentrato liquido di L-lisina (base), del concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, del monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro e del solfato di L-lisina per tutte le specie animali in conformit&#224; all&#8217;articolo 7 del regolamento (CE) n. 1831/2003. Le domande erano corredate delle informazioni dettagliate e dei documenti prescritti all&#8217;articolo 7, paragrafo 3, dello stesso regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le domande riguardano l&#8217;autorizzazione del concentrato liquido di L-lisina (base), del concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, del monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro e del solfato di L-lisina come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali, da classificare nella categoria &#171;additivi nutrizionali&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Nei pareri dell&#8217;11 settembre 2013&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, del 28 ottobre 2014&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, del 10 marzo 2015&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, del 16 giugno 2015&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, del 2 dicembre 2015&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, del 19 aprile 2016&#160;<a>(<span>9</span>)</a>, del 28 novembre 2018&#160;<a>(<span>10</span>)</a><span>,</span>&#160;<a>(<span>11</span>)</a> e del 3 aprile 2019&#160;<a>(<span>12</span>)</a> l&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l&#8217;Autorit&#224;&#187;) ha concluso che, alle condizioni d&#8217;uso proposte, il concentrato liquido di L-lisina (base) prodotto da<span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941,<span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355,<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 11117P,<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50547,<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50775 e<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227, il concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina prodotto da<span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941 e<span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355, il monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, prodotto da<span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941,<span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355,<span>Escherichia coli</span> CGMCC 3705,<span>Escherichia coli</span> CGMCC 7.57,<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50547,<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50775,<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 11117P e<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227 e il solfato di L-lisina prodotto da<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227 e<span>Corynebacterium glutamicum</span> DSM 24990 non hanno un&#8217;incidenza negativa sulla salute degli animali, sulla sicurezza dei consumatori o sull&#8217;ambiente. La sicurezza degli additivi prodotti da microrganismi geneticamente modificati, in particolare da<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50547, &#232; subordinata alla condizione che il processo di fabbricazione sia eseguito garantendo che nessun DNA ricombinante del ceppo produttore sia presente nel prodotto finale. L&#8217;Autorit&#224; ha inoltre affermato che le quattro forme di L-lisina dovrebbero essere considerate pericolose per gli utilizzatori degli additivi, in particolare in caso di inalazione. Alcune di queste forme sono da considerarsi leggermente irritanti per gli occhi o corrosive per la pelle e gli occhi. La Commissione ritiene pertanto che debbano essere adottate misure di protezione adeguate al fine di evitare effetti nocivi per la salute umana, in particolare per quanto concerne gli utilizzatori degli additivi. L&#8217;Autorit&#224; ha inoltre concluso che gli additivi sono un&#8217;efficace fonte dell&#8217;aminoacido L-lisina per tutte le specie animali e che, affinch&#233; siano ugualmente efficaci per le specie ruminanti e quelle non ruminanti, gli additivi dovrebbero essere protetti dalla degradazione nel rumine. L&#8217;Autorit&#224; non ritiene necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo all&#8217;immissione sul mercato. Essa ha inoltre verificato la relazione sul metodo di analisi dell&#8217;additivo per mangimi negli alimenti e nell&#8217;acqua per animali presentata dal laboratorio di riferimento istituito dall&#8217;articolo 21 del regolamento (CE) n. 1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>I nomi &#171;concentrato liquido di L-lisina (base)&#187; e &#171;concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina&#187; dovrebbero essere modificati in &#171;L-lisina base, liquida&#187; e &#171;monocloridrato di L-lisina, liquido&#187; in quanto il tenore minimo di L-lisina di tali additivi &#232; pari rispettivamente solo al 50 % e al 22 %.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La valutazione del concentrato liquido di L-lisina (base), del concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, del monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro e del solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con<span>Corynebacterium glutamicum</span> o<span>Escherichia coli</span> spp come indicato al considerando 5 dimostra che sono soddisfatte le condizioni di autorizzazione stabilite all&#8217;articolo 5 del regolamento (CE) n. 1831/2003. &#200; quindi opportuno autorizzare l&#8217;impiego di tali sostanze come specificato nell&#8217;allegato del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Dato che non vi sono motivi di sicurezza che richiedano l&#8217;applicazione immediata delle modifiche delle condizioni di autorizzazione per il concentrato liquido di L-lisina (base), il concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, il monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro e il solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con<span>Corynebacterium glutamicum</span>, &#232; opportuno concedere un periodo transitorio per consentire alle parti interessate di prepararsi a ottemperare alle nuove prescrizioni derivanti dall&#8217;autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Autorizzazione Le sostanze specificate nell’allegato, appartenenti alla categoria «additivi nutrizionali» e al gruppo funzionale «amminoacidi, loro sali e analoghi» sono autorizzate come additivi nell’alimentazione animale alle condizioni indicate in tale allegato. Articolo 2 Misure transitorie 1. Il concentrato liquido di L-lisina (base), il concentrato liquido di monocloridrato di L-lisina, il monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, e il solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con Corynebacterium glutamicum autorizzati dalla direttiva 88/485/CEE della Commissione e le premiscele contenenti tali sostanze possono essere immessi sul mercato fino al 18 giugno 2020 in conformità alle norme applicabili prima del 18 dicembre 2019 e possono essere utilizzati fino a esaurimento delle scorte esistenti. 2. Le materie prime per mangimi e i mangimi composti contenenti le sostanze di cui al paragrafo 1, prodotti ed etichettati prima del 18 dicembre 2020 in conformità alle norme applicabili prima del 18 dicembre 2019, possono essere immessi sul mercato e utilizzati fino a esaurimento delle scorte esistenti se destinati ad animali da produzione alimentare. 3. Le materie prime per mangimi e i mangimi composti contenenti le sostanze di cui al paragrafo 1, prodotti ed etichettati prima del 18 dicembre 2021 in conformità alle norme applicabili prima del 18 dicembre 2019, possono essere immessi sul mercato e utilizzati fino a esaurimento delle scorte esistenti se destinati ad animali non da produzione alimentare. Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 novembre 2019 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 . ( 2 ) Direttiva 82/471/CEE del Consiglio, del 30 giugno 1982, relativa a taluni prodotti impiegati nell’alimentazione degli animali ( GU L 213 del 21.7.1982, pag. 8 ). ( 3 ) Direttiva 88/485/CEE della Commissione, del 26 luglio 1988, che modifica l’allegato della direttiva 82/471/CEE del Consiglio, relativa a taluni prodotti impiegati nell’alimentazione degli animali ( GU L 239 del 30.8.1988, pag. 36 ). ( 4 ) EFSA Journal (2013); 11(10):3365. ( 5 ) EFSA Journal 2014; 12 (11): 3895. ( 6 ) EFSA Journal 2015;13(3):4052. ( 7 ) EFSA Journal 2015;13(7):4156. ( 8 ) EFSA Journal 2016;14(3):4346. ( 9 ) EFSA Journal 2016;14(5):4471. ( 10 ) EFSA Journal 2019;17(1):5532. ( 11 ) EFSA Journal 2019;17(1):5537. ( 12 ) EFSA Journal 2019;17(5):5697. ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell&#8217;additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell&#8217;autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo di analisi</p></td><td><p>Specie o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>mg di additivo/kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria degli additivi nutrizionali. gruppo funzionale: amminoacidi, loro sali e analoghi.</span></p></td></tr><tr><td><p>3c320</p></td><td><p>-</p></td><td><p>L-lisina base, liquida</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo:</span></p><p>Soluzione acquosa di L-lisina con un tenore minimo di L-lisina del 50 %</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva:</span></p><p>L-lisina prodotta mediante fermentazione con<span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941 o</p><p><span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 11117P o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50547 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50775 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227.</p><p>Formula chimica: NH<span>2</span>-(CH<span>2</span>)<span>4</span>-CH(NH<span>2</span>)-COOH</p><p>Numero CAS: 56-87-1</p><p><span><span>Metodi di analisi</span> (<span>1</span>):</span></p><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;additivo per mangimi e nelle premiscele contenenti oltre il 10 % di lisina:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS/FLD) &#8212; EN ISO 17180.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina in premiscele, mangimi composti e materie prime per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS), regolamento (CE) n. 152/2009 della Commissione (allegato III, parte F).</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;acqua:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione ottica (IEC-VIS/FLD); o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Tutte le specie</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il tenore di lisina &#232; indicato sull&#8217;etichetta dell&#8217;additivo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>La L-lisina base, liquida, pu&#242; essere immessa sul mercato e utilizzata come additivo costituito da un preparato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi di inalazione e di contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell&#8217;apparato respiratorio, della cute e degli occhi.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>L&#8217;additivo pu&#242; essere usato anche nell&#8217;acqua di abbeveraggio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Indicazioni da riportare sull&#8217;etichettatura dell&#8217;additivo e delle premiscele: &#171;In caso di supplementazione con L-lisina, in particolare nell&#8217;acqua di abbeveraggio, &#232; opportuno tenere conto di tutti gli amminoacidi essenziali e di quelli essenziali in presenza di determinate condizioni al fine di evitare squilibri.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>18.12.2029</p></td></tr><tr><td><p>3c321</p></td><td><p>-</p></td><td><p>Monocloridrato di L-lisina, liquido</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo:</span></p><p>Soluzione acquosa di monocloridrato di L-lisina con un tenore minimo di L-lisina del 22 % e un tenore massimo di umidit&#224; del 66 % (tenore minimo di L-lisina del 58 % nella sostanza secca).</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva:</span></p><p>Monocloridrato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con</p><p><span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941 o<span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355.</p><p>Formula chimica: NH<span>2</span>-(CH<span>2</span>)<span>4</span>-CH(NH<span>2</span>)-COOH</p><p>Numero CAS: 657-27-2</p><p><span><span>Metodi di analisi</span> (<span>1</span>):</span></p><p>Per l&#8217;identificazione del monocloridrato di L-lisina nell&#8217;additivo per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Food Chemical Codex &#171;Monografia del monocloridrato di L-lisina&#187;.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;additivo per mangimi e nelle premiscele contenenti oltre il 10 % di lisina:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS/FLD) &#8212; EN ISO 17180.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina in premiscele, mangimi composti e materie prime per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS), regolamento (CE) n. 152/2009 della Commissione (allegato III, parte F).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Tutte le specie</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il tenore di lisina &#232; indicato sull&#8217;etichetta dell&#8217;additivo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Il monocloridrato di L-lisina, liquido, pu&#242; essere immesso sul mercato e utilizzato come additivo costituito da un preparato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi di inalazione e di contatto oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, comprendenti una protezione dell&#8217;apparato respiratorio e degli occhi.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Indicazioni da riportare sull&#8217;etichettatura dell&#8217;additivo e delle premiscele: &#171;In caso di supplementazione con L-lisina &#232; opportuno tenere conto di tutti gli amminoacidi essenziali e di quelli essenziali in presenza di determinate condizioni al fine di evitare squilibri.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>18.12.2029</p></td></tr><tr><td><p>3c322</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo:</span></p><p>Polvere di monocloridrato di L-lisina con un tenore minimo di L-lisina del 78 % e un tenore massimo di umidit&#224; dell&#8217;1,5 %</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva:</span></p><p>Monocloridrato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con</p><p><span>Escherichia coli</span> FERM BP-10941 o<span>Escherichia coli</span> FERM BP-11355 o<span>Escherichia coli</span> CGMCC 3705 o<span>Escherichia coli</span> CGMCC 7.57 o<span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50547 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> NRRL B-50775 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 11117P o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227.</p><p>Formula chimica: NH<span>2</span>-(CH<span>2</span>)<span>4</span>-CH(NH<span>2</span>)-COOH</p><p>Numero CAS: 657-27-2</p><p><span><span>Metodi di analisi</span> (<span>1</span>):</span></p><p>Per l&#8217;identificazione del monocloridrato di L-lisina nell&#8217;additivo per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Food Chemical Codex &#171;Monografia del monocloridrato di L-lisina&#187;.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;additivo per mangimi e nelle premiscele contenenti oltre il 10 % di lisina:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS/FLD) &#8212; EN ISO 17180.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina in premiscele, mangimi composti e materie prime per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS), regolamento (CE) n. 152/2009 della Commissione (allegato III, parte F).</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;acqua:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione ottica (IEC-VIS/FLD); o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Tutte le specie</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il tenore di lisina &#232; indicato sull&#8217;etichetta dell&#8217;additivo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Il monocloridrato di L-lisina, tecnicamente puro, pu&#242; essere immesso sul mercato e utilizzato come additivo costituito da un preparato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Il tenore di endotossina dell&#8217;additivo e il suo potenziale di polverizzazione devono garantire un&#8217;esposizione massima all&#8217;endotossina di 1600 UI endotossine/m<span>3</span> di aria (<span>2</span>).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi di inalazione cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell&#8217;apparato respiratorio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>L&#8217;additivo pu&#242; essere usato anche nell&#8217;acqua di abbeveraggio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Indicazioni da riportare sull&#8217;etichettatura dell&#8217;additivo e delle premiscele: &#171;In caso di supplementazione con L-lisina, in particolare nell&#8217;acqua di abbeveraggio, &#232; opportuno tenere conto di tutti gli amminoacidi essenziali e di quelli essenziali in presenza di determinate condizioni al fine di evitare squilibri.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>18.12.2029</p></td></tr><tr><td><p>3c324</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Solfato di L-lisina</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo:</span></p><p>Granulato con un tenore minimo di L-lisina del 52 % e un tenore massimo di solfato del 24 %</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva:</span></p><p>Solfato di L-lisina prodotto mediante fermentazione con<span>Corynebacterium glutamicum</span> KCCM 10227 o</p><p><span>Corynebacterium glutamicum</span> DSM 24990.</p><p>Formula chimica: C<span>12</span>H<span>28</span>N<span>4</span>O<span>4</span>&#8226;H<span>2</span>SO<span>4</span>/[NH<span>2</span>-(CH<span>2</span>)<span>4</span>-CH(NH<span>2</span>)-COOH]<span>2</span>SO<span>4</span></p><p>Numero CAS: 60343-69-3</p><p><span><span>Metodi di analisi</span> (<span>1</span>):</span></p><p>Per la quantificazione della lisina nell&#8217;additivo per mangimi e nelle premiscele contenenti oltre il 10 % di lisina:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC-VIS/FLD) &#8212; EN ISO 17180.</p></td></tr></tbody></table><p>Per l&#8217;identificazione del solfato nell&#8217;additivo per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Farmacopea europea, monografia 20301.</p></td></tr></tbody></table><p>Per la quantificazione della lisina in premiscele, mangimi composti e materie prime per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica (IEC/VIS) &#8212; regolamento (CE) n. 152/2009 della Commissione.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Tutte le specie</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>10&#160;000</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il tenore di L-lisina &#232; indicato sull&#8217;etichetta dell&#8217;additivo.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Il solfato di L-lisina pu&#242; essere immesso sul mercato e utilizzato come additivo costituito da un preparato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi di inalazione cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Laddove i rischi non possano essere eliminati o ridotti a un livello minimo mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele vanno utilizzati indossando dispositivi di protezione individuale, compresi quelli di protezione dell&#8217;apparato respiratorio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Indicazioni da riportare sull&#8217;etichettatura dell&#8217;additivo e delle premiscele: &#171;In caso di supplementazione con L-lisina &#232; opportuno tenere conto di tutti gli amminoacidi essenziali e di quelli essenziali in presenza di determinate condizioni al fine di evitare squilibri.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>18.12.2029</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: https://ec.europa.eu/jrc/en/eurl/feed-additives/evaluation-reports. ( 2 ) Esposizione calcolata in base al livello di endotossina e al potenziale di polverizzazione dell’additivo secondo il metodo utilizzato dall’EFSA (EFSA Journal 2018;16(10):5458); metodo di analisi: Farmacopea europea 2.6.14. (endotossine batteriche). </note>
ITA
32019R1964
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.7.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 185/42</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/1180 DEL CONSIGLIO dell'8 luglio 2019 relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di Comitato misto SEE riguardo a una modifica del protocollo 31 dell'accordo SEE sulla cooperazione in settori specifici al di fuori delle quattro libertà (Linea di bilancio 12 02 01 — Attuazione e sviluppo del mercato unico dei servizi finanziari) (Testo rilevante ai fini del SEE) Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 114, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, visto il regolamento (CE) n. 2894/94 del Consiglio, del 28 novembre 1994, relativo ad alcune modalità di applicazione dell'accordo sullo Spazio economico europeo ( 1 ) , in particolare l'articolo 1, paragrafo 3, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo sullo Spazio economico europeo&#160;<a>(<span>2</span>)</a> (&#171;accordo SEE&#187;) &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;gennaio 1994.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 98 dell'accordo SEE, il Comitato misto SEE pu&#242; decidere di modificarne, tra l'altro, il protocollo 31.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il protocollo 31 dell'accordo SEE contiene disposizioni sulla cooperazione in settori specifici al di fuori delle quattro libert&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno proseguire la cooperazione tra le Parti contraenti dell'accordo SEE per quanto riguarda le azioni dell'Unione finanziate dal bilancio generale dell'Unione europea relative all'attuazione e allo sviluppo del mercato unico dei servizi finanziari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare il protocollo 31 dell'accordo SEE per far s&#236; che tale cooperazione estesa possa iniziare il 1<span>o</span> gennaio 2019.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La posizione dell'Unione in sede di Comitato misto SEE dovrebbe pertanto basarsi sul progetto di decisione accluso,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare a nome dell'Unione in sede di Comitato misto SEE riguardo alla proposta di modifica del protocollo 31 dell'accordo SEE sulla cooperazione in settori specifici al di fuori delle quattro libertà si basa sul progetto di decisione del Comitato misto SEE accluso alla presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, l'8 luglio 2019 Per il Consiglio La presidente A.-K. PEKONEN ( 1 ) GU L 305 del 30.11.1994, pag. 6 . ( 2 ) GU L 1 del 3.1.1994, pag. 3 . PROGETTO DI DECISIONE DEL COMITATO MISTO SEE N. …/2019 del che modifica il protocollo 31 dell'accordo SEE sulla cooperazione in settori specifici al di fuori delle quattro libertà IL COMITATO MISTO SEE, visto l'accordo sullo Spazio economico europeo («accordo SEE»), in particolare gli articoli 86 e 98, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>&#200; opportuno proseguire la cooperazione tra le Parti contraenti dell'accordo SEE per quanto riguarda le azioni dell'Unione finanziate dal bilancio generale dell'Unione europea relative all'attuazione e allo sviluppo del mercato unico dei servizi finanziari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare il protocollo 31 dell'accordo SEE per far s&#236; che tale cooperazione estesa possa iniziare il 1<span>o</span> gennaio 2019,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 All'articolo 7, paragrafo 11, del protocollo 31 dell'accordo SEE, i termini «e 2018» sono sostituiti da «, 2018 e 2019». Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo all'ultima notifica a norma dell'articolo 103, paragrafo 1, dell'accordo SEE ( *1 ) . Essa si applica a decorrere dal 1 o gennaio 2019. Articolo 3 La presente decisione è pubblicata nella sezione SEE e nel supplemento SEE della Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il Per il Comitato misto SEE Il presidente I segretari del Comitato misto SEE <note> ( *1 ) [Non è stata comunicata l'esistenza di obblighi costituzionali.] [Comunicata l'esistenza di obblighi costituzionali.]. </note>
ITA
32019D1180
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.9.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 296/9</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze per l'esercizio 2020 — Bilancio rettificativo n. 1 (2020/C 296/02) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2020</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>SOVVENZIONE DELL'UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>16&#160;288&#160;600</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>16&#160;288&#160;600</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SOVVENZIONE STRAORDINARIA DELL'UNIONE EUROPEA PER PROGETTI SPECIFICI</p></td><td><p>1&#160;007&#160;367</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;007&#160;367</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>17&#160;295&#160;967</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>17&#160;295&#160;967</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>ALTRE SOVVENZIONI</span></p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>PARTECIPAZIONE DELLA NORVEGIA</p></td><td><p>439&#160;095</p></td><td><p>1&#160;744</p></td><td><p>440&#160;839</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>STRATEGIA DI PREADESIONE</p></td><td><p>291&#160;644</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>291&#160;644</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>ENTRATE ASCRIVIBILI ALLA VENDITA DELLA SEDE ATTUALE DELL'EMCDDA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>730&#160;739</span></p></td><td><p><span>1&#160;744</span></p></td><td><p><span>732&#160;483</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>ENTRATE PER SERVIZI FORNITI A TITOLO ONEROSO</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>ENTRATE PER SERVIZI FORNITI A TITOLO ONEROSO</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>ALTRE ENTRATE</span></p></td></tr><tr><td><p>4 1</p></td><td><p>ENTRATA CON DESTINAZIONE SPECIFICA INTERNA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>16&#160;000</p></td><td><p>16&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>4 2</p></td><td><p>INTERESSI GENERATI DA FONDI VERSATI ALL&#8217;EMCDDA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>4 3</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>16&#160;000</span></p></td><td><p><span>16&#160;000</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>18&#160;026&#160;706</span></p></td><td><p><span>17&#160;744</span></p></td><td><p><span>18&#160;044&#160;450</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2020</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>SPESE CONCERNENTI IL PERSONALE IN SERVIZIO PRESSO L'OSSERVATORIO</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>PERSONALE IN SERVIZIO</p></td><td><p>11&#160;470&#160;017 ,&#8212;</p></td><td><p>&#8211;34&#160;000 ,&#8212;</p></td><td><p>11&#160;436&#160;017</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>PENSIONI E INDENNIT&#192; UNA TANTUM</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>11&#160;470&#160;017 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>&#8211;34&#160;000 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>11&#160;436&#160;017</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>SPESE PER ATTIVIT&#192; DI SUPPORTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; DI SUPPORTO AMMINISTRATIVO E LOGISTICO</p></td><td><p>1&#160;802&#160;490 ,&#8212;</p></td><td><p>168&#160;856 ,&#8212;</p></td><td><p>1&#160;971&#160;346</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>1&#160;802&#160;490 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>168&#160;856 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>1&#160;971&#160;346</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE PER ATTIVIT&#192; OPERATIVE E PROGETTI</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; DI DIVULGAZIONE E COMUNICAZIONE</p></td><td><p>3&#160;746&#160;832</p></td><td><p>&#8211;&#160;117&#160;112</p></td><td><p>3&#160;629&#160;720</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>3&#160;746&#160;832</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;117&#160;112</span></p></td><td><p><span>3&#160;629&#160;720</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>SPESE PER L'ATTUAZIONE DI PROGETTI SPECIFICI FINANZIATI MEDIANTE SPECIFICHE SOVVENZIONI COMUNITARIE</span></p></td></tr><tr><td><p>4 1</p></td><td><p>PROGETTI</p></td><td><p>1&#160;007&#160;367</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;007&#160;367</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>1&#160;007&#160;367</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>1&#160;007&#160;367</span></p></td></tr><tr><td><p><span>5</span></p></td><td><p><span>RISERVA</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 5 &#8212; Totale</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>18&#160;026&#160;706 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>17&#160;744 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>18&#160;044&#160;450</span></p></td></tr></tbody></table> Tabella dell’organico <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Gruppo di funzioni e grado</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr><td><p>31.12.2019</p></td><td><p>Posti autorizzati</p></td><td><p>Posti autorizzati</p></td></tr><tr><td><p>Permanenti</p></td><td><p>Temporanei</p></td><td><p>Permanenti</p></td><td><p>Temporanei</p></td><td><p>Permanenti</p></td><td><p>Temporanei</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AD 16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AD 14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AD 13</p></td><td><p>1</p></td><td><p>3</p></td><td><p>1</p></td><td><p>3</p></td><td><p>1</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AD 12</p></td><td><p>3</p></td><td><p>5</p></td><td><p>4</p></td><td><p>10</p></td><td><p>3</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>AD 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>1</p></td><td><p>11</p></td><td><p>1</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><p>AD 10</p></td><td><p>1</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td><td><p>1</p></td><td><p>11</p></td></tr><tr><td><p>AD 9</p></td><td><p>1</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td></tr><tr><td><p>AD 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AD 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AD 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale AD</p></td><td><p>6</p></td><td><p>42</p></td><td><p>6</p></td><td><p>45</p></td><td><p>6</p></td><td><p>45</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>1</p></td><td><p>1</p></td><td><p>1</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AST 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td></tr><tr><td><p>AST 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>1</p></td><td><p>7</p></td><td><p>1</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AST 8</p></td><td><p>1</p></td><td><p>2</p></td><td><p>2</p></td><td><p>7</p></td><td><p>2</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AST 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>-</p></td><td><p>4</p></td><td><p>-</p></td><td><p>5</p></td></tr><tr><td><p>AST 6</p></td><td><p>1</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AST 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 3</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale AST</p></td><td><p>3</p></td><td><p>21</p></td><td><p>4</p></td><td><p>21</p></td><td><p>4</p></td><td><p>21</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>9</p></td><td><p>63</p></td><td><p>10</p></td><td><p>66</p></td><td><p>10</p></td><td><p>66</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Totale generale</span></p></td><td><p>72</p></td><td><p>76</p></td><td><p>76</p></td></tr></tbody></table> Stima del numero di agenti contrattuali (espressa in equivalenti a tempo pieno) ed esperti nazionali distaccati <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Posti da agente contrattuale</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>FG IV</p></td><td><p>8</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>FG III</p></td><td><p>9</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>FG II</p></td><td><p>14</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>FG I</p></td><td><p>3</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>Totale FG</p></td><td><p>34</p></td><td><p>36</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>Posti da esperto nazionale distaccato</p></td><td><p>1</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>35</p></td><td><p>37</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32020B0907(02)
02018R0249 — IT — 15.03.2018 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/249 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 15&#160;febbraio 2018</p><p>relativo all'autorizzazione delle sostanze taurina, beta-alanina, L-alanina, L-arginina, acido L-aspartico, L-istidina, D,L-isoleucina, L-leucina, L-fenilalanina, L-prolina, D,L-serina, L-tirosina, L-metionina, L-valina, L-cisteina, glicina, glutammato monosodico e acido L-glutamico come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali e della sostanza L-cisteina cloridrato monoidrato per tutte le specie ad eccezione di gatti e cani</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 053 dell'23.2.2018, pag. 134)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1567 DELLA COMMISSIONE&#160;del 18&#160;ottobre 2018</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;262</p></td><td><p>31</p></td><td><p>19.10.2018</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/249 DELLA COMMISSIONE del 15 febbraio 2018 relativo all'autorizzazione delle sostanze taurina, beta-alanina, L-alanina, L-arginina, acido L-aspartico, L-istidina, D,L-isoleucina, L-leucina, L-fenilalanina, L-prolina, D,L-serina, L-tirosina, L-metionina, L-valina, L-cisteina, glicina, glutammato monosodico e acido L-glutamico come additivi per mangimi destinati a tutte le specie animali e della sostanza L-cisteina cloridrato monoidrato per tutte le specie ad eccezione di gatti e cani (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Autorizzazione Le sostanze specificate nell'allegato, appartenenti alla categoria «additivi organolettici» e al gruppo funzionale «sostanze aromatizzanti», sono autorizzate come additivi per mangimi nell'alimentazione animale alle condizioni indicate in tale allegato. Articolo 2 Misure transitorie 1. Le sostanze taurina, beta-alanina, L-alanina, L-arginina, acido L-aspartico, L-istidina, D,L-isoleucina, L-leucina, L-fenilalanina, L-prolina, D,L-serina, L-tirosina, L-metionina, L-valina, L-cisteina, L-cisteina cloridrato monoidrato, glicina, glutammato monosodico e acido L-glutamico, appartenenti alla categoria «additivi organolettici» e al gruppo funzionale «sostanze aromatizzanti», e le premiscele contenenti tali sostanze, che sono prodotte ed etichettate prima del 15 dicembre 2018 in conformità alle norme applicabili prima del 15 marzo 2018, possono continuare ad essere immesse sul mercato e utilizzate fino a esaurimento delle scorte esistenti. 2. Le materie prime per mangimi e i mangimi composti contenenti le sostanze di cui al paragrafo 1, che sono prodotti ed etichettati prima del 15 settembre 2019 in conformità alle norme applicabili prima del 15 marzo 2018, possono continuare a essere immessi sul mercato e utilizzati fino a esaurimento delle scorte esistenti se destinati ad animali da produzione alimentare. 3. Le materie prime per mangimi e i mangimi composti contenenti le sostanze di cui al paragrafo 1, che sono prodotti ed etichettati prima del 15 settembre 2020 in conformità alle norme applicabili prima del 15 marzo 2018, possono continuare a essere immessi sul mercato e utilizzati fino a esaurimento delle scorte esistenti se destinati ad animali non da produzione alimentare. Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell'additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell'autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo di analisi</p></td><td><p>Specie o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>Mg di sostanza attiva/kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria: additivi organolettici. Gruppo funzionale: sostanze aromatizzanti.</span></p></td></tr><tr><td><p>2b16056</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Taurina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Taurina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Taurina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>2</span>H<span>7</span>O<span>3</span>NS</p><p>Numero CAS: 107-35-7</p><p>Numero FLAVIS: 16.056</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della taurina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della taurina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico&#160;con derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17001</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Beta-alanina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Beta-alanina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Beta-alanina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 97 %</p><p>Formula chimica: C<span>3</span>H<span>7</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 107-95-9</p><p>Numero FLAVIS: 17.001</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della beta-alanina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della beta-alanina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17002</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Alanina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Alanina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Alanina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98,5 %</p><p>Formula chimica: C<span>3</span>H<span>7</span>NO<span>2</span></p><p>Numero CAS: 56-41-7</p><p>Numero FLAVIS: 17.002</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-alanina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-alanina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17003</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Arginina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Arginina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Arginina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>6</span>H<span>14</span>O<span>2</span>N<span>4</span></p><p>Numero CAS: 74-79-3</p><p>Numero FLAVIS: 17.003</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-arginina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-arginina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17005</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Acido L-aspartico</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Acido L-aspartico</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Acido L-aspartico</p><p>Prodotto mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>4</span>H<span>7</span>O<span>4</span>N</p><p>Numero CAS: 56-84-8</p><p>Numero FLAVIS: 17.005</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione dell'acido L-aspartico nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione dell'acido L-aspartico nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17008</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Istidina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Istidina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Istidina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>6</span>H<span>9</span>O<span>2</span>N<span>3</span></p><p>Numero CAS: 71-00-1</p><p>Numero FLAVIS: 17.008</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-istidina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-istidina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17010</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>D,L-Isoleucina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>D,L-Isoleucina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>D,L-Isoleucina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>6</span>H<span>13</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 443-79-8</p><p>Numero FLAVIS: 17.010</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della D,L-isoleucina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della D,L-isoleucina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17012</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Leucina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Leucina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Leucina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>6</span>H<span>13</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 61-90-5</p><p>Numero FLAVIS: 17.012</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-leucina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-leucina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17018</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Fenilalanina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Fenilalanina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Fenilalanina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>9</span>H<span>11</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 63-91-2</p><p>Numero FLAVIS: 17.018</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-fenilalanina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-fenilalanina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17019</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Prolina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Prolina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Prolina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>5</span>H<span>9</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 147-85-3</p><p>Numero FLAVIS: 17.019</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-prolina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-prolina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17020</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>D,L-Serina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>D,L-Serina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>D,L-Serina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 95 %</p><p>Formula chimica: C<span>3</span>H<span>7</span>NO<span>3</span></p><p>Numero CAS: 302-84-1</p><p>Numero FLAVIS: 17.020</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della D,L-serina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della D,L-serina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17022</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Tirosina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Tirosina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Tirosina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>9</span>H<span>11</span>O<span>3</span>N</p><p>Numero CAS: 60-18-4</p><p>Numero FLAVIS: 17.022</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-tirosina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-tirosina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17027</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Metionina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Metionina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Metionina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98,5 %</p><p>Formula chimica: C<span>5</span>H<span>11</span>NO<span>2</span>S</p><p>Numero CAS: 63-68-3</p><p>Numero FLAVIS: 17.027</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-metionina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-metionina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17028</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Valina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Valina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Valina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98,5 %</p><p>Formula chimica: C<span>5</span>H<span>11</span>NO<span>2</span></p><p>Numero CAS: 72-18-4</p><p>Numero FLAVIS: 17.028</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-valina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-valina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17033</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-Cisteina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-Cisteina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-Cisteina</p><p><span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi di proteine animali o vegetali<span>&#160;&#9668;</span></p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>3</span>H<span>7</span>O<span>2</span>NS</p><p>Numero CAS: 52-90-4</p><p>Numero FLAVIS: 17.033</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-cisteina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della L-cisteina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n. 152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b920</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>L-cisteina cloridrato monoidrato</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>L-cisteina cloridrato monoidrato</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>L-cisteina cloridrato monoidrato</p><p><span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi di proteine animali o vegetali<span>&#160;&#9668;</span></p><p>Purezza: saggio min. del 98,5 %</p><p>Formula chimica: C<span>3</span>H<span>8</span>ClNO<span>2</span>S &#903; H<span>2</span>O</p><p>Numero CAS: 7048-04-6</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione della L-cisteina cloridrato monoidrato nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo&#160;1).</p><p>Per la determinazione della L-cisteina cloridrato monoidrato nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con&#160;derivatizzazione&#160;post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali ad eccezione di gatti e cani</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg per tutte le specie ad eccezione dei gatti e dei cani&#187;.</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera: 25 mg/kg per tutte le specie ad eccezione dei gatti e dei cani.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b17034</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Glicina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Glicina</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Glicina</p><p>Prodotta mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>2</span>H<span>5</span>O<span>2</span>N</p><p>Numero CAS: 56-40-6</p><p>Numero FLAVIS: 17.034</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'individuazione della glicina nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione della glicina nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n.&#160;152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p> 1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.<br/> 2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.<span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;<br/> 3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione: &#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12&#160;%:</p><div><p>&#8212;&#160;20 g/kg per gatti e cani,</p></div><div><p>&#8212;&#160;25&#160;mg/kg per altre specie e categorie.&#187;</p></div><span>&#160;&#9668;</span><br/> 4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.<span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;<br/> 5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12&#160;% supera:<div><p>&#8212;&#160;20 g/kg per gatti e cani,</p></div><div><p>&#8212;&#160;25&#160;mg/kg per altre specie e categorie.</p></div><span>&#160;&#9668;</span><br/> 6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.<br/> 7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b621</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Glutammato monosodico</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Glutammato monosodico</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Glutammato monosodico</p><p>Prodotto mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 99 %</p><p>Formula chimica: C<span>5</span>H<span>8</span> NaNO<span>4</span> &#903; H<span>2</span>O</p><p>Numero CAS: 142-47-2</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'individuazione del glutammato monosodico nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione del glutammato monosodico nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n. 152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p>2b620</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Acido L-glutamico</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo</span></p><p>Acido L-glutamico</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Acido L-glutamico</p><p>Prodotto mediante sintesi chimica o idrolisi proteica</p><p>Purezza: saggio min. del 98 %</p><p>Formula chimica: C<span>5</span>H<span>9</span>O<span>4</span>N</p><p>Numero CAS: 56-86-0</p><p><span>Metodo di analisi</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p><p>Per l'identificazione dell'acido L-glutamico nelle premiscele di aromi: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina (Ph. Eur. 6.6-2.2.56-Metodo 1).</p><p>Per la determinazione dell'acido L-glutamico nelle premiscele: cromatografia a scambio ionico con derivatizzazione post-colonna con ninidrina e rilevazione fotometrica sulla base del regolamento (CE) n. 152/2009 (allegato III, parte F).</p></td><td><p>Tutte le specie animali</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;L'additivo &#232; incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p><p>2.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e delle premiscele sono indicate le condizioni di conservazione e di stabilit&#224;.</p><p>3.&#160;&#160;L'etichetta dell'additivo reca la seguente indicazione:</p><p>&#171;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %: 25 mg/kg.&#187;</p><p>4.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichetta della premiscela se il livello d'uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento dei livelli di cui al punto 3.</p><p>5.&#160;&#160;Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull'etichettatura delle materie prime per mangimi e dei mangimi composti se il tenore della sostanza attiva nel mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 % supera 25 mg/kg.</p><p>6.&#160;&#160;Per gli additivi prodotti mediante idrolisi di proteine animali, le specie animali sono indicate sull'etichetta dell'additivo e delle premiscele.</p><p>7.&#160;&#160;Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare rischi di inalazione e contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell'additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l'additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione dell'apparato respiratorio, guanti e occhiali di sicurezza.</p></td><td><p>15.3.2028</p></td></tr><tr><td><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: https://ec.europa.eu/jrc/en/eurl/feed-additives/evaluation-reports</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Regolamento (CE) n. 152/2009 della Commissione, del 27 gennaio 2009, che fissa i metodi di campionamento e d'analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per gli animali (GU L 54 del 26.2.2009, pag. 1).</p></td></tr></tbody></table>
ITA
02018R0249-20180315
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.3.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 62/13</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) N . 202/2014 DELLA COMMISSIONE del 3 marzo 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 10/2011 riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE ( 1 ) , in particolare l’articolo 5, paragrafo 1, l’articolo 11, paragrafo 3, e l’articolo 12, paragrafo 6, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> stabilisce un elenco dell&#8217;Unione di sostanze autorizzate che possono essere usate nella fabbricazione di materiali e oggetti di materia plastica (&#171;elenco dell&#8217;Unione di sostanze autorizzate&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 24 luglio 2012 l&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare ha pubblicato valutazioni scientifiche favorevoli riguardanti due altre sostanze, ossia la 2-fenil-3,3-bis(4-idrossifenil)ftalimmidina<a>&#160;(<span>3</span>)</a> e l&#8217;1,3-bis(isocianatometil)benzene<a>&#160;(<span>4</span>)</a>. Tali sostanze vanno quindi aggiunte all&#8217;elenco dell&#8217;Unione di sostanze autorizzate destinate a venire a contatto con gli alimenti (MCA) e iscritte con i numeri 872 e 988.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Dalla valutazione scientifica della sostanza MCA n. 988 si evince che la migrazione del suo prodotto di idrolisi, l&#8217;1,3-benzedimetanammina, va controllata. L&#8217;1,3-benzendimetanammina &#232; gi&#224; una sostanza MCA autorizzata, iscritta con il numero 421. Poich&#233; la migrazione delle sostanze MCA n. 421 e 988 viene controllata in base alla migrazione della sostanza MCA n. 421, &#232; opportuno introdurre una restrizione di gruppo che le comprenda entrambe. Occorre pertanto emendare di conseguenza l&#8217;autorizzazione relativa alla sostanza MCA n. 421 e introdurre la restrizione di gruppo nell&#8217;allegato I, tabella 2, del regolamento (UE) n. 10/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La sostanza MCA n. 340 (dicianodiammide) &#232; autorizzata come additivo nelle materie plastiche nell&#8217;allegato I, tabella 1, del regolamento (UE) n. 10/2011 senza un limite di migrazione specifica. Il parere pubblicato nella 33a serie del comitato scientifico dell&#8217;alimentazione umana<a>&#160;(<span>5</span>)</a> ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (TDI) pari a 1&#160;mg/kg di peso corporeo, che corrisponde a un limite di migrazione specifica (LMS) di 60&#160;mg/kg di cibo. Tale limite coincide con il limite generico di migrazione specifica stabilito dall&#8217;articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 10/2011. Dato per&#242; che l&#8217;LMS di 60&#160;mg/kg deriva da una soglia tossicologica quale la TDI, &#232; opportuno menzionare esplicitamente l&#8217;LMS nell&#8217;allegato I del regolamento n. 10/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Per limitare gli oneri amministrativi gravanti sugli operatori, &#232; opportuno che i materiali e gli oggetti in materia plastica immessi legalmente sul mercato in conformit&#224; alle prescrizioni del regolamento (UE) n. 10/2011 che non sono conformi al presente regolamento possano continuare ad essere commercializzati fino al 24 marzo 2015. &#200; opportuno che rimangano sul mercato sino ad esaurimento delle scorte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; quindi opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 10/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure previste dal presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per la catena alimentare e la salute degli animali,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L’allegato I del regolamento (UE) n. 10/2011 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento. Articolo 2 I materiali e gli oggetti in materia plastica immessi legalmente sul mercato prima del 24 marzo 2014 che non sono conformi al presente regolamento possono essere commercializzati fino al 24 marzo 2015. Tali materiali e oggetti in materia plastica possono rimanere sul mercato dopo tale data sino a esaurimento delle scorte. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 marzo 2014 Per la Commissione Il presidente José Manuel BARROSO ( 1 ) GU L 338 del 13.11.2004, pag. 4 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione, del 14 gennaio 2011, riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari ( GU L 12 del 15.1.2011, pag. 1 ). ( 3 ) EFSA Journal 2012; 10(7):2825. ( 4 ) EFSA Journal 2012; 10(7):2824. ( 5 ) Reports of the Scientific Committee for Food, 33 rd series (Relazioni del comitato scientifico dell’alimentazione umana, 33a serie), pag. 31, Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, Lussemburgo, 1995, ISBN 92-826-9275-2. ALLEGATO L’allegato I del regolamento (UE) n. 10/2011 è modificato come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la tabella 1 &#232; cos&#236; modificata:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la voce relativa alla sostanza MCA n. 340 (dicianodiammide) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;340</p></td><td><p>47440</p></td><td><p>0000461-58-5</p></td><td><p>Dicianodiammide</p></td><td><p>s&#236;</p></td><td><p>no</p></td><td><p>no</p></td><td><p>60&#187;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la voce relativa alla sostanza MCA n. 421 (1,3-benzendimetanammina) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;421</p></td><td><p>13000</p></td><td><p>0001477-55-0</p></td><td><p>1,3-benzendimetanammina</p></td><td><p>no</p></td><td><p>s&#236;</p></td><td><p>no</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>(34)&#187;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>viene inserita la voce seguente nel rispetto della numerazione:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;872</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0006607-41-6</p></td><td><p>2-fenil-3,3-bis(4-idrossifenil)ftalimmidina</p></td><td><p>no</p></td><td><p>s&#236;</p></td><td><p>no</p></td><td><p>0,05</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Da usare solo come comonomero nei copolimeri da policarbonati.</p></td><td><p>(20)&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>viene aggiunta la seguente voce:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;988</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>3634-83-1</p></td><td><p>1,3-bis(isocianatometil)benzene</p></td><td><p>no</p></td><td><p>s&#236;</p></td><td><p>no</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>(34)</p></td><td><p>L&#8217;LMS (T) si applica alla migrazione del suo prodotto di idrolisi 1,3-benzendimetanammina.</p><p>Da usare solo come comonomero nella fabbricazione di un rivestimento destinato allo strato interno di una pellicola polimerica di poli(etilentereftalato) a strati multipli.&#187;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>nella tabella 2 &#232; aggiunta la seguente voce:</p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;34</p></td><td><p>421</p><p>988</p></td><td><p>0,05</p></td><td><p>espresso come 1,3-benzendimetanammina&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>nella tabella 3 &#232; aggiunta la seguente voce:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;(20)</p></td><td><p>La sostanza contiene anilina come impurit&#224;; &#232; necessaria la verifica della conformit&#224; alla restrizione imposta in relazione alle ammine aromatiche primarie nell&#8217;allegato II, punto 2.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32014R0202
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.11.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 307/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/2177 DELLA COMMISSIONE del 22 novembre 2017 relativo all'accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2012/34/UE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno spazio ferroviario europeo unico ( 1 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 9, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Le norme di base della direttiva 2012/34/UE riguardanti l'accesso agli impianti di servizio e la fruizione dei servizi prestati in tali impianti, quali le disposizioni in materia di diritti d'accesso, le norme procedurali fondamentali circa il trattamento delle richieste e le prescrizioni sulla pubblicazione di informazioni, si applicano a tutti gli impianti di servizio. La direttiva 2012/34/UE stabilisce inoltre norme differenti per i vari tipi di servizi prestati negli impianti di servizio. Anche tali distinzioni dovrebbero essere rispecchiate nel presente regolamento.</p><p>Tenuto conto delle finalit&#224; e dell'ambito di applicazione della direttiva 2012/34/UE, le disposizioni sull'accesso ai servizi prestati negli impianti di servizio dovrebbero riguardare solo i servizi connessi alla prestazione di servizi di trasporto ferroviario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Al fine di evitare oneri eccessivi per gli operatori degli impianti di servizio di importanza marginale, appare opportuno prevedere la possibilit&#224; per gli organismi di regolamentazione di esentare gli operatori degli impianti di servizio da tutte o da alcune delle disposizioni del presente regolamento, ad eccezione di talune disposizioni riguardanti l'obbligo di pubblicare una descrizione dell'impianto di servizio, nel caso in cui l'organismo di regolamentazione ritenga che l'impianto non rivesta importanza strategica per il funzionamento del mercato. L'organismo di regolamentazione dovrebbe anche essere autorizzato a concedere tali esenzioni nel caso in cui il pertinente mercato degli impianti di servizio sia caratterizzato dalla presenza di molteplici operatori che offrono servizi comparabili in concorrenza tra loro o nel caso in cui un organismo di regolamentazione ritenga che alcune disposizioni specifiche del presente regolamento potrebbero incidere negativamente sul funzionamento del mercato degli impianti di servizio. Ci&#242; potrebbe avvenire ad esempio nel caso di un'impresa ferroviaria che presta servizi a un'altra impresa ferroviaria al fine di assistere quest'ultima in localit&#224; remote nell'ambito di una collaborazione che si rende necessaria a causa dei costi economici che essa dovrebbe altrimenti sostenere.</p><p>Gli organismi di regolamentazione dovrebbero valutare le domande di esenzione singolarmente, caso per caso. Nel caso in cui, a seguito di un reclamo in merito all'accesso all'impianto di servizio o al servizio ferroviario in questione, giudichi che le circostanze sono mutate in misura tale che un'esenzione concessa in precedenza ha un'incidenza negativa sul mercato dei servizi di trasporto ferroviario, l'organismo di regolamentazione dovrebbe riesaminare un'esenzione e potrebbe revocarla.</p><p>Gli organismi di regolamentazione dovrebbero garantire l'applicazione coerente delle esenzioni in tutti gli Stati membri; dovrebbero elaborare principi comuni per l'applicazione delle disposizioni in materia di esenzioni entro la data di applicazione dell'articolo 2. Conformemente all'articolo 57, paragrafo 8, della direttiva 2012/34/UE, se necessario, la Commissione pu&#242; adottare misure che stabiliscono tali principi.</p><p>Gli operatori degli impianti di servizio che sono stati esentati dall'applicazione delle disposizioni del presente regolamento restano soggetti a tutte le altre norme in materia di accesso agli impianti di servizio e di fruizione dei servizi ferroviari di cui alla direttiva 2012/34/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2017/352 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a> istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti. Il presente regolamento, il quale definisce in dettaglio la procedura e i criteri che devono essere seguiti dagli operatori degli impianti di servizio e dai richiedenti, dovrebbe applicarsi anche alle infrastrutture portuali marittime e di navigazione interna collegate ad attivit&#224; ferroviarie.</p><p>La direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a> definisce gli obblighi dei soggetti responsabili della manutenzione. Il presente regolamento dovrebbe far salve le disposizioni di tale direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La trasparenza sulle condizioni di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari e alle informazioni sui canoni costituisce il presupposto per consentire a tutti i richiedenti di accedere agli impianti di servizio e ai servizi prestati in tali impianti in maniera non discriminatoria. Le riduzioni occulte che sono negoziate individualmente con ciascun richiedente senza seguire gli stessi principi metterebbero a repentaglio il principio dell'accesso non discriminatorio agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari. Le informazioni sui principi dei regimi di riduzione contenute nella descrizione dell'impianto di servizio dovrebbero tuttavia tener conto delle esigenze di riservatezza commerciale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La direttiva 2012/34/UE impone agli operatori degli impianti di servizio di garantire l'accesso a condizioni non discriminatorie agli impianti di servizio e ai servizi prestati in tali impianti. La direttiva si applica sia nel caso di servizi prestati in proprio sia nel caso di servizi prestati da un operatore di un impianto di servizio. Se necessario per correggere distorsioni di mercato o sviluppi indesiderati nel mercato, l'organismo di regolamentazione dovrebbe essere in grado di chiedere che l'operatore di un impianto di servizio apra l'impianto per la prestazione in proprio, a condizione che ci&#242; sia giuridicamente e tecnicamente fattibile e non comprometta la sicurezza delle operazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Se per accedere a un impianto di servizio &#232; necessario passare attraverso una diramazione o un raccordo privati, l'operatore dell'impianto di servizio dovrebbe fornire informazioni in merito alla diramazione e al raccordo privati. Tali informazioni dovrebbero consentire al richiedente di sapere chi contattare per chiedere l'accesso a questa diramazione a norma dell'articolo 10 della direttiva 2012/34/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>I gestori dell'infrastruttura dovrebbero facilitare la raccolta di informazioni sugli impianti di servizio e ridurre gli oneri amministrativi gravanti sugli operatori degli impianti di servizio fornendo un modello in un sito facilmente accessibile come il loro portale web. Tale modello dovrebbe essere elaborato dal settore ferroviario e dagli organismi di regolamentazione, di concerto con gli operatori degli impianti di servizio. Gli operatori degli impianti di servizio sono tenuti a fornire tutte le informazioni pertinenti ai gestori dell'infrastruttura conformemente all'articolo 31, paragrafo 10, e all'allegato IV, punto 6, della direttiva 2012/34/UE. Il gestore dell'infrastruttura principale, al quale deve essere fornita la descrizione dell'impianto di servizio nel caso in cui il gestore dell'infrastruttura alla cui rete &#232; collegato l'impianto in questione sia esentato dall'obbligo di pubblicare il prospetto informativo della rete, dovrebbe essere quello determinato dallo Stato membro ai fini della partecipazione alla rete di cui all'articolo 7&#160;<span>septies</span> della direttiva 2012/34/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Entit&#224; differenti possono essere incaricate di decidere in merito alle condizioni di accesso a un impianto di servizio, di assegnare capacit&#224; nell'impianto di servizio e di prestare servizi ferroviari nell'impianto. In questi casi, tutte le entit&#224; interessate devono essere considerate operatori di un impianto di servizio ai sensi della direttiva 2012/34/UE. Ognuna di esse inoltre dovrebbe soddisfare le prescrizioni del presente regolamento per la parte di cui &#232; responsabile. Se un impianto &#232; di propriet&#224;, &#232; amministrato ed &#232; gestito da pi&#249; entit&#224;, solo quelle effettivamente tenute a fornire le informazioni e a decidere sulle richieste di accesso all'impianto di servizio e di fruizione dei servizi ferroviari dovrebbero essere considerate operatori dell'impianto di servizio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Secondo la prassi attuale, in molti casi chiedono accesso agli impianti di servizio richiedenti quali caricatori e spedizionieri. L'impresa ferroviaria designata dal richiedente tuttavia spesso non intrattiene una relazione contrattuale con l'operatore dell'impianto di servizio. &#200; pertanto opportuno chiarire che non solo le imprese ferroviarie ma anche altri richiedenti dovrebbero avere il diritto di chiedere l'accesso agli impianti di servizio allecondizioni specificate nel presente regolamento, nel caso in cui il diritto nazionale preveda tale possibilit&#224;. Gli operatori di tali impianti di servizio dovrebbero essere vincolati dal presente regolamento, a prescindere dal fatto che intrattengano una relazione contrattuale con un'impresa ferroviaria o con un altro richiedente autorizzato a richiedere capacit&#224; negli impianti di servizio conformemente al diritto nazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Le tracce ferroviarie e la capacit&#224; negli impianti di servizio sono spesso assegnate da entit&#224; differenti. &#200; importante quindi che tali entit&#224; comunichino tra loro al fine di garantire la coerenza delle tracce ferroviarie previste e delle fasce orarie programmate negli impianti di servizio in modo da assicurare la circolazione efficiente e agevole dei treni. Lo stesso dovrebbe avvenire in quelle situazioni in cui un richiedente chiede servizi ferroviari in un impianto che sono prestati da fornitori differenti. Per i servizi non direttamente correlati alla capacit&#224; di infrastruttura, tale collaborazione non sarebbe necessaria.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Lo scambio di dati tra entit&#224; che ordinano servizi di trasporto, le imprese ferroviarie e gli scali in materia di tracciamento e rintracciamento e orario stimato di arrivo e di partenza dovrebbe contribuire a migliorare la qualit&#224; dei servizi e il rapporto costi-benefici nella catena logistica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>L'obbligo di rendere disponibili in tempo reale informazioni indicative sulla capacit&#224; disponibile dell'impianto di servizio su un portale Internet comune potrebbe essere soddisfatto fornendo informazioni dirette a precisare se l'impianto &#232; pieno, ha una capacit&#224; residua limitata o ha una capacit&#224; residua sufficiente a soddisfare qualsiasi tipo di richiesta. Per servizi come quelli di manutenzione, per cui un veicolo deve essere escluso dal servizio per un lungo periodo, dette informazioni potrebbero non essere necessarie. La capacit&#224; operativa massima potrebbe essere inferiore a quella teorica massima. Ci&#242; &#232; dovuto al fatto che potrebbe rendersi necessario un adeguato tempo aggiuntivo per consentire servizi affidabili in situazioni quali l'arrivo in ritardo di un treno nell'impianto o in caso di disfunzioni operative. L'indicazione della capacit&#224; dovrebbe fare riferimento alla capacit&#224; operativa disponibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Gli operatori degli impianti di servizio non dovrebbero obbligare i richiedenti ad acquistare i servizi offerti in un impianto di cui questi ultimi non hanno bisogno. Tale principio non dovrebbe tuttavia comportare per il richiedente la possibilit&#224; di obbligare l'operatore di un impianto ad accettare la prestazione in proprio presso l'operatore se quest'ultimo offre il servizio in questione in modo conforme alla direttiva 2012/34/UE e al presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Se riceve una richiesta che contrasta con un'altra richiesta o una capacit&#224; gi&#224; assegnata, l'operatore dell'impianto di servizio deve in primo luogo verificare se sia possibile soddisfare la nuova richiesta proponendo una fascia oraria differente, modificando quella assegnata nel caso in cui il richiedente interessato sia d'accordo, oppure adottando misure che consentano di accrescere la capacit&#224; dell'impianto. L'operatore non dovrebbe essere obbligato ad adottare misure come la modifica degli orari di apertura o misure che richiedano investimenti per accrescere la capacit&#224; dell'impianto. Tuttavia, qualora un richiedente garantisca la copertura dei costi di investimento o dei costi operativi supplementari, l'operatore di un impianto di servizio dovrebbe prendere in considerazione tale opzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Nel caso in cui la procedura di coordinamento non abbia consentito di conciliare richieste confliggenti, l'operatore di un impianto di servizio pu&#242; applicare criteri di priorit&#224; per decidere tra richieste confliggenti. Tali criteri dovrebbero essere trasparenti e non discriminatori ed essere pubblicati nella descrizione dell'impianto di servizio, che &#232; oggetto di riesame da parte dell'organismo di regolamentazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>La nozione di alternativa valida comprende diversi elementi, tra cui in particolare<span>le caratteristiche fisiche e tecniche</span>, quali l'ubicazione di un impianto, l'accesso via strada, per ferrovia, per via navigabile o per mezzo di trasporti pubblici, lo scartamento del binario, la sua lunghezza e la sua elettrificazione,<span>le caratteristiche operative</span>, quali gli orari di apertura, la capacit&#224; all'interno e in prossimit&#224; dell'impianto, i requisiti di formazione dei conducenti, la portata e il tipo di servizi offerti,<span>l'attrattiva e la competitivit&#224; dei servizi di trasporto</span>, quali il percorso, i collegamenti ad altri modi di trasporto e i tempi del trasporto, e<span>aspetti economici</span> quali l'incidenza sui costi operativi e la redditivit&#224; dei servizi previsti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>La creazione di un impianto di servizio richiede investimenti significativi e il carattere di rete del sistema ferroviario implica che vi sono limitazioni circa il luogo in cui gli impianti possono essere costruiti; di conseguenza, molti impianti di servizio non possono essere facilmente riprodotti. Nel caso in cui le richieste di accesso a un impianto non abbiano potuto essere soddisfatte in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento e l'impianto sia prossimo alla congestione, gli organismi di regolamentazione dovrebbero essere in grado di esigere che gli operatori degli impianti di servizio mettano in atto misure per ottimizzare l'utilizzo dell'impianto. L'operatore dell'impianto di servizio dovrebbe individuare misure adeguate a consentire il conseguimento di tale obiettivo. Tra queste potrebbero figurare, ad esempio, sanzioni pecuniarie a carico dei richiedenti che non si avvalgono dei diritti di accesso assegnati o la richiesta ai richiedenti di rinunciare ai diritti di accesso a un impianto di servizio o a servizi ferroviari se essi hanno ripetutamente e deliberatamente omesso di avvalersi di tali diritti o hanno causato turbative all'esercizio degli impianti di servizio o a danno di un altro richiedente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Al fine di assicurare il miglior utilizzo possibile degli impianti esistenti, l'esercizio degli impianti che non sono utilizzati da almeno due anni dovrebbe essere offerto pubblicamente in locazione o in leasing quando un'impresa ferroviaria manifesta interesse per l'utilizzo di tale impianto sulla base di esigenze comprovate. Qualsiasi soggetto economico interessato a gestire tale impianto dovrebbe poter partecipare alle procedure di appalto e presentare un'offerta per aggiudicarsi l'esercizio dell'impianto. Una procedura di appalto non deve tuttavia essere avviata se &#232; in corso un processo formale diretto a revocare la destinazione del sito a fini ferroviari e l'impianto &#232; in fase di ristrutturazione per scopi diversi dall'uso come impianto di servizio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Il presente regolamento stabilisce una serie di nuove norme per gli operatori degli impianti di servizio. Tali operatori hanno bisogno di tempo per adattare le attuali procedure interne in modo da garantire la piena osservanza di tutte le prescrizioni del presente regolamento. Il presente regolamento dovrebbe pertanto essere applicato soltanto a decorrere dal 1<span>o</span> giugno 2019. Ci&#242; significa che la descrizione dell'impianto di servizio richiesta ai sensi dell'articolo 4 o una connessione alle pertinenti informazioni dovranno essere preparate e incluse per la prima volta nel prospetto informativo della rete per l'orario di servizio che inizia nel dicembre 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per lo spazio ferroviario unico europeo,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento definisce in dettaglio la procedura e i criteri da seguire per accedere ai servizi che sono prestati negli impianti di servizio di cui all'allegato II, punti 2, 3 e 4, della direttiva 2012/34/UE. Nei casi in cui si riferiscono ai richiedenti, le disposizioni del presente regolamento si intendono riferite alle imprese ferroviarie. Qualora la legislazione nazionale autorizzi richiedenti diversi dalle imprese ferroviarie a chiedere l'accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari, le pertinenti disposizioni del presente regolamento si applicano anche a tali richiedenti a norma del diritto nazionale. Articolo 2 Esenzioni 1. Gli operatori degli impianti di servizio di cui al paragrafo 2 possono chiedere di essere esentati dall'applicazione di tutte o di alcune delle disposizioni del presente regolamento, ad eccezione dell'articolo 4, paragrafo 2, lettere da a) a d) e lettera m), e dell'articolo 5. Gli operatori degli impianti di servizio destinati ad essere utilizzati esclusivamente da operatori delle ferrovie storiche a fini di uso proprio possono chiedere di essere esentati dall'applicazione di tutte le disposizioni del presente regolamento. Tali richieste sono presentate all'organismo di regolamentazione e devono essere debitamente giustificate. 2. Gli organismi di regolamentazione possono decidere di esentare gli operatori degli impianti di servizio che gestiscono i seguenti impianti di servizio o prestano i seguenti servizi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impianti di servizio o servizi che non rivestono importanza strategica per il funzionamento del mercato dei servizi di trasporto ferroviario, in particolare per quanto concerne il livello di utilizzo dell'impianto, il tipo e il volume di traffico potenzialmente interessato e il tipo di servizi offerti nell'impianto,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impianti di servizio che sono gestiti o servizi che sono prestati in un contesto di mercato concorrenziale caratterizzato dalla presenza di molteplici concorrenti che offrono servizi comparabili,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impianti di servizio o servizi qualora l'applicazione del presente regolamento potrebbe incidere negativamente sul funzionamento del mercato degli impianti di servizio.</p></td></tr></tbody></table> 3. Gli organismi di regolamentazione pubblicano sul proprio sito web le decisioni di concessione di un'esenzione di cui al paragrafo 2 entro due settimane dall'adozione di tali decisioni. 4. Se i criteri per la concessione di un'esenzione di cui al paragrafo 2 non sono più soddisfatti, l'organismo di regolamentazione revoca l'esenzione. 5. Gli organismi di regolamentazione elaborano e pubblicano i principi comuni per l'adozione di decisioni ai fini dell'applicazione dei criteri di cui al paragrafo 2. Articolo 3 Definizioni Ai fini del presente regolamento si intende per: 1) «servizio di base» : un servizio prestato in uno degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE; 2) «servizio ferroviario» : un servizio di base, complementare o ausiliario di cui all'allegato II, punti 2, 3 e 4, della direttiva 2012/34/UE; 3) «descrizione dell'impianto di servizio» : un documento che definisce in dettaglio le informazioni necessarie per accedere agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari; 4) «capacità di un impianto di servizio» : le potenzialità di utilizzare un impianto di servizio e di prestare un servizio per un dato periodo di tempo, tenendo conto del tempo necessario per accedere all'impianto di servizio e per lasciarlo; 5) «procedura di coordinamento» : una procedura con la quale l'operatore di un impianto di servizio e i richiedenti cercano di risolvere situazioni in cui le esigenze di accedere a un impianto di servizio o a servizi ferroviari riguardano la medesima capacità di un impianto di servizio e sono in conflitto; 6) «impianti di servizio collegati» : gli impianti di servizio che sono adiacenti l'uno all'altro e richiedono il passaggio di uno per raggiungere l'altro; 7) «ente controllante» : un ente o un'impresa che esercita direttamente o indirettamente il controllo su un operatore di un impianto di servizio e che è anche attivo e detiene una posizione dominante sui mercati dei servizi di trasporto ferroviario nazionali per i quali l'impianto è utilizzato o esercita direttamente o indirettamente il controllo su un operatore di un impianto di servizio e un'impresa ferroviaria che detengono una siffatta posizione; 8) «prestazione in proprio di servizi» : una situazione in cui un'impresa ferroviaria presta essa stessa un servizio ferroviario sul sito di un operatore dell'impianto di servizio, a condizione che l'accesso all'impianto e l'utilizzo dello stesso da parte dell'impresa ferroviaria per la prestazione in proprio di servizi siano giuridicamente e tecnicamente fattibili e non compromettano la sicurezza delle operazioni e che l'operatore dell'impianto di servizio in questione offra tale possibilità; 9) «riconversione» : un processo formale attraverso il quale lo scopo dell'impianto di servizio è modificato in un uso diverso da quello della prestazione di servizi ferroviari; 10) «richiesta ad hoc» : una richiesta di accesso a un impianto di servizio o a un servizio ferroviario che si ricollega a una richiesta ad hoc concernente una singola traccia ferroviaria di cui all'articolo 48, paragrafo 1, della direttiva 2012/34/UE; 11) «richiesta tardiva» : una richiesta di accesso a un impianto di servizio o a un servizio ferroviario presentata dopo la scadenza del termine per la presentazione delle richieste stabilito dall'operatore dell'impianto in questione. Articolo 4 Descrizione dell'impianto di servizio 1. Gli operatori degli impianti di servizio elaborano una descrizione di questi per gli impianti di servizio e i servizi di cui sono responsabili. 2. La descrizione dell'impianto di servizio comprende come minimo le seguenti informazioni, nella misura in cui ciò sia prescritto dal presente regolamento: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>l'elenco di tutti gli impianti in cui sono prestati servizi ferroviari, ivi comprese informazioni sulla loro ubicazione e sugli orari di apertura;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i principali dati di contatto dell'operatore dell'impianto di servizio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>una descrizione delle caratteristiche tecniche dell'impianto di servizio, quali raccordi o binari di manovra e smistamento, attrezzature tecniche per le operazioni di carico e scarico, per il lavaggio, per la manutenzione, e capacit&#224; di deposito disponibile; informazioni riguardanti le diramazioni o i raccordi privati che non fanno parte dell'infrastruttura ferroviaria, ma sono necessari per ottenere l'accesso agli impianti di servizio indispensabili per la prestazione di servizi di trasporto ferroviario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>una descrizione di tutti i servizi ferroviari che sono prestati nell'impianto e della loro natura (di base, complementari o ausiliari);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la possibilit&#224; di prestare in proprio servizi ferroviari e le relative condizioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>informazioni sulle procedure per richiedere l'accesso all'impianto di servizio o a servizi prestati nell'impianto o a entrambi, ivi compresi i termini per la presentazione delle richieste e i limiti di tempo per il trattamento di tali richieste;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>nel caso di impianti di servizio gestiti da pi&#249; di un operatore o di servizi ferroviari prestati da pi&#249; di un operatore, l'indicazione se devono essere presentate richieste distinte di accesso agli impianti e di detti servizi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>informazioni circa il contenuto minimo e il formato di una richiesta di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari, o un modello per tale richiesta;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>almeno nel caso di impianti di servizio e di servizi ferroviari rispettivamente gestiti o prestati dagli operatori sotto il controllo diretto o indiretto di un ente controllante, condizioni generali standard e contratti tipo di accesso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>se del caso, informazioni sulle condizioni di utilizzo dei sistemi informatici dell'operatore, se i richiedenti sono tenuti a utilizzare tali sistemi, e norme relative alla tutela dei dati commerciali e sensibili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>una descrizione della procedura di coordinamento e delle misure di regolamentazione di cui all'articolo 10 e dei criteri di priorit&#224; di cui all'articolo 11;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>informazioni sulle variazioni delle caratteristiche tecniche e sulle restrizioni temporanee di capacit&#224; dell'impianto di servizio che potrebbero avere un'incidenza rilevante sull'esercizio dell'impianto di servizio, compresi i lavori previsti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>m)</p></td><td><p>informazioni sui canoni per ottenere l'accesso agli impianti di servizio e sui canoni per la fruizione di ciascun servizio ferroviario in essi prestato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>informazioni sui principi dei regimi delle riduzioni offerte ai richiedenti, nel rispetto delle esigenze di riservatezza commerciale.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 5 Pubblicazione della descrizione dell'impianto di servizio 1. Gli operatori degli impianti di servizio mettono gratuitamente a disposizione del pubblico la descrizione dell'impianto di servizio, in uno dei seguenti modi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>pubblicandola sul loro portale web o su un portale Internet comune e fornendo ai gestori dell'infrastruttura un link da inserire nel prospetto informativo della rete;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>fornendo ai gestori dell'infrastruttura le pertinenti informazioni pronte per la pubblicazione, da inserire nel prospetto informativo della rete.</p></td></tr></tbody></table> Se il gestore dell'infrastruttura alla cui rete è collegato l'impianto è esentato dall'obbligo di pubblicare un prospetto informativo della rete conformemente all'articolo 2, paragrafo 3 o 4, della direttiva 2012/34/UE, l'operatore di un impianto di servizio fornisce al gestore dell'infrastruttura principale il pertinente link o le pertinenti informazioni pronte per la pubblicazione. 2. I gestori dell'infrastruttura specificano nel prospetto informativo della rete o sul loro portale web il termine entro cui fornire informazioni o il link da pubblicare nel prospetto informativo della rete in vista della pubblicazione di questa entro la data di cui all'articolo 27, paragrafo 4, della direttiva 2012/34/UE. I gestori dell'infrastruttura forniscono un modello comune, messo a punto dal settore ferroviario in collaborazione con gli organi di regolamentazione entro il 30 giugno 2018, che gli operatori degli impianti di servizio possono utilizzare per presentare le informazioni. Se necessario il modello è oggetto di riesame ed è aggiornato. 3. Gli operatori degli impianti di servizio aggiornano, se necessario, la descrizione dell'impianto di servizio. Essi informano in tempo utile i richiedenti che hanno già chiesto l'accesso o che si sono abbonati a uno o più servizi nell'impianto di servizio circa eventuali modifiche di rilievo della descrizione dell'impianto. 4. Nel caso di impianti di servizio gestiti da più di un operatore o di servizi prestati nell'impianto da più di un fornitore, tali operatori o fornitori si coordinano tra loro al fine: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>di mettere a disposizione in un'unica sede le loro descrizioni dell'impianto di servizio; oppure</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>di indicare nelle rispettive descrizioni dell'impianto di servizio tutti gli operatori dell'impianto di servizio cui spetta la responsabilit&#224; di decidere sulle richieste di accesso all'impianto o ai servizi ferroviari prestati nello stesso impianto di servizio.</p></td></tr></tbody></table> Se tale coordinamento non ha successo, l'organismo di regolamentazione può adottare una decisione per designare uno degli operatori dell'impianto di servizio a ottemperare all'obbligo di cui al primo comma. Tutti i pertinenti costi sono suddivisi tra tutti gli operatori dell'impianto di servizio in questione. 5. L'obbligo di cui al paragrafo 1 e all'articolo 4 è soddisfatto in modo proporzionato alle dimensioni, alle caratteristiche tecniche e all'importanza dell'impianto di servizio in questione. Articolo 6 Informazioni supplementari 1. L'organismo di regolamentazione può esigere che gli operatori degli impianti di servizio giustifichino il motivo per cui designano un servizio ferroviario come servizio di base, complementare o ausiliario. 2. Su richiesta di un richiedente gli operatori degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, lettere da a) a g), della direttiva 2012/34/UE forniscono informazioni indicative sulla capacità disponibile di un impianto di servizio. 3. Ove tecnicamente possibile con uno sforzo economico ragionevole, gli operatori degli impianti di servizio rendono disponibili in tempo reale le informazioni di cui al paragrafo 2 del presente articolo e le informazioni di cui all'articolo 4, paragrafo 2, lettera l), servendosi di un portale Internet comune. Articolo 7 Collaborazione in merito all'assegnazione della capacità dell'impianto di servizio e al suo utilizzo 1. I richiedenti presentano le richieste di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari nel rispetto delle scadenze fissate dagli operatori degli impianti di servizio. Se del caso, nel determinare tali scadenze al fine di evitare incongruenze, gli operatori degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE tengono in debita considerazione il calendario e i criteri di priorità per la programmazione stabiliti dai gestori dell'infrastruttura. 2. Gli operatori degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE e i gestori dell'infrastruttura collaborano nell'intento di garantire, se necessario, la coerenza dell'assegnazione della capacità di infrastruttura e negli impianti di servizio. L'obbligo di collaborazione vale anche per gli operatori di impianti di servizio collegati. I richiedenti interessati possono partecipare a tale collaborazione su richiesta. I richiedenti possono inoltre chiedere la partecipazione alla collaborazione di entità competenti a concedere l'accesso a diramazioni o raccordi privati necessari per ottenere accesso agli impianti di servizio che sono indispensabili per la prestazione di servizi di trasporto ferroviario. Se un richiedente chiede la prestazione dei servizi complementari o ausiliari di cui all'allegato II, punti 3 e 4, della direttiva 2012/34/UE offerti nell'impianto da uno o più operatori dell'impianto di servizio diversi da quello responsabile per la concessione dell'accesso all'impianto, il richiedente può chiedere la partecipazione alla collaborazione di tutti gli operatori degli impianti di servizio che prestano tali servizi. Fintanto che non è completata la programmazione da parte del gestore dell'infrastruttura, le richieste di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari non sono respinte con la giustificazione che la traccia ferroviaria richiesta non è ancora stata assegnata. Gli operatori degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE e i gestori dell'infrastruttura interessati devono tuttavia assicurare la coerenza delle rispettive decisioni. 3. Se del caso, gli operatori degli impianti di servizio, i gestori dell'infrastruttura e i richiedenti collaborano per garantire una efficiente circolazione dei treni da e verso gli impianti di servizio. Nel caso di treni che utilizzano scali merci, compresi quelli nei porti marittimi o di navigazione interna, tale collaborazione comprende lo scambio di informazioni in materia di tracciamento e rintracciamento dei treni e, se disponibile, di orario stimato di arrivo e di partenza in caso di ritardi e anomalie. 4. Su richiesta dell'organismo di regolamentazione, gli operatori degli impianti di servizio dimostrano per iscritto di aver soddisfatto negli ultimi tre anni gli obblighi in materia di collaborazione ai sensi del presente articolo. Articolo 8 Richieste di accesso agli impianti di servizio e di fruizione di servizi ferroviari 1. Le richieste di accesso agli impianti di servizio e di fruizione di servizi ferroviari possono essere presentate da richiedenti. 2. I richiedenti specificano nelle rispettive richieste l'impianto di servizio o i servizi ferroviari, o entrambi, per i quali hanno chiesto l'accesso. Gli operatori degli impianti di servizio non condizionano l'accesso all'impianto o la prestazione di un servizio ferroviario all'obbligo di acquistare altri servizi che non sono collegati al servizio richiesto. 3. L'operatore di un impianto di servizio conferma senza indugio la ricezione di una richiesta. Se la richiesta non contiene tutte le informazioni previste conformemente alla descrizione dell'impianto di servizio e necessarie per prendere una decisione, l'operatore dell'impianto di servizio in questione ne informa il richiedente e fissa un termine ragionevole per la presentazione delle informazioni mancanti. Nel caso in cui dette informazioni non siano presentate entro tale termine, la richiesta può essere respinta. Articolo 9 Risposta alle richieste 1. Dopo aver ricevuto tutte le informazioni necessarie, l'operatore di un impianto di servizio dà risposta alle richieste di accesso agli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE e di prestazione di servizi in tali impianti entro i limiti di tempo ragionevoli stabiliti dall'organismo di regolamentazione conformemente all'articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2012/34/UE. Scadenze diverse possono essere fissate per impianti di servizio e/o servizi di tipo differente. 2. Se l'operatore di un impianto di servizio ha dato risposta con un'offerta di accesso all'impianto di servizio, tale offerta rimane valida per un periodo di tempo ragionevole da lui specificato che tiene conto delle esigenze operative del richiedente. 3. Gli organismi di regolamentazione fissano i termini per dare risposta alle richieste presentate dai richiedenti come stabilito all'articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2012/34/UE anteriormente alla pubblicazione del primo prospetto informativo della rete, fatte salve le disposizioni del presente regolamento di esecuzione al fine di garantire il rispetto dell'articolo 27, paragrafo 4, della direttiva 2012/34/UE. 4. Per le richieste ad hoc concernenti l'accesso agli impianti di servizio e ai servizi di cui all'allegato II, punto 2, lettere da a) a d) e da f) a i), all'atto di stabilire i limiti di tempo conformemente all'articolo 13, paragrafo 4, della direttiva 2012/34/UE, gli organismi di regolamentazione tengono conto dei termini temporali di cui all'articolo 48, paragrafo 1, della direttiva 2012/34/UE. Nei casi in cui gli organismi di regolamentazione non hanno definito i limiti di tempo per tali richieste ad hoc, l'operatore di un impianto di servizio dà risposta alla richiesta entro i termini temporali di cui all'articolo 48, paragrafo 1, della direttiva. Se l'operatore di un impianto di servizio ha definito una scadenza annuale per la presentazione delle richieste di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari di cui all'allegato II, punto 2, lettere da a) a d) e da f) a i), i limiti di tempo per dare risposta alle richieste tardive definiti dall'organismo di regolamentazione tengono conto dei termini temporali applicati dai gestori dell'infrastruttura per il trattamento di tali richieste. Per gli impianti di servizio e i servizi ferroviari di cui all'allegato II, punto 2, lettera e), il limite di tempo inizia non appena è stata valutata la compatibilità tecnica del materiale rotabile con tali impianti e le attrezzature, e il richiedente ne è stato informato. 5. Gli operatori degli impianti di servizio che prestano i servizi complementari o ausiliari di cui all'allegato II, punti 3 e 4, della direttiva 2012/34/UE danno risposta alle richieste di tali servizi entro il limite di tempo fissato dall'organismo di regolamentazione o, se tale termine non è stato fissato, entro un limite di tempo ragionevole. Nel caso in cui un richiedente presenti richieste ad hoc di vari servizi ferroviari prestati in un unico impianto di servizio precisando che è utile solo la loro assegnazione simultanea, tutti gli operatori dell'impianto di servizio in questione, compresi coloro che prestano i servizi complementari o ausiliari di cui all'allegato II, punti 3 e 4, danno risposta a tali richieste entro il limite di tempo ragionevole di cui al paragrafo 4. Per i servizi ferroviari di cui all'allegato II, punto 4, lettera e), il limite di tempo inizia non appena è stata valutata la compatibilità tecnica del materiale rotabile con gli impianti e le attrezzature, e il richiedente ne è stato informato. 6. Con l'accordo del richiedente interessato, i limiti di tempo di cui ai paragrafi 3, 4 e 5 possono essere prorogati. 7. I diritti di accesso all'infrastruttura ferroviaria e ai servizi ferroviari non sono trasferiti ad altri richiedenti. 8. Se non intende avvalersi di un diritto di accesso a un impianto di servizio o a un servizio ferroviario concesso dall'operatore dell'impianto di servizio, un richiedente ne informa senza indugio l'operatore interessato. Articolo 10 Procedura di coordinamento 1. Se riceve una richiesta di accesso all'impianto di servizio o di prestazione di un servizio che è in conflitto con un'altra richiesta o riguarda la capacità di un impianto di servizio già assegnata, l'operatore di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE si adopera, attraverso la discussione e il coordinamento con i richiedenti in questione, per conciliare al massimo tutte le richieste. Tale coordinamento coinvolge anche coloro che prestano i servizi complementari o ausiliari di cui all'allegato II, punti 3 e 4, della direttiva 2012/34/UE nel caso in cui tali servizi siano offerti nell'impianto e richiesti da un richiedente. Qualsiasi modifica dei diritti di accesso già concessi è subordinata all'accordo del richiedente in questione. 2. Gli operatori degli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE non respingono le richieste di accesso al loro impianto di servizio e di prestazione di un servizio, né indicano al richiedente alternative valide, quando la capacità che soddisfa le esigenze del richiedente è disponibile nel loro impianto di servizio o si prevede che essa divenga disponibile durante o in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento. 3. Gli operatori degli impianti di servizio prendono in considerazione diverse opzioni che consentano loro di soddisfare richieste confliggenti di accesso all'impianto di servizio o di prestazione di servizi nell'impianto di servizio. Tali opzioni, ove necessario, includono misure volte a massimizzare la capacità disponibile nell'impianto, nella misura in cui non rendono necessari ulteriori investimenti in termini di risorse o impianti. Tali misure possono comprendere: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la proposta di orari alternativi,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la modifica degli orari di apertura o dei turni, ove possibile,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la concessione dell'accesso all'impianto per la prestazione in proprio di servizi.</p></td></tr></tbody></table> 4. I richiedenti e gli operatori degli impianti di servizio possono chiedere congiuntamente all'organismo di regolamentazione di partecipare in qualità di osservatore alla procedura di coordinamento. 5. Nei casi in cui una richiesta di accesso a un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE non ha potuto essere soddisfatta in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento e l'impianto di servizio è prossimo alla congestione, l'organismo di regolamentazione può chiedere all'operatore dell'impianto di servizio di adottare misure volte a soddisfare ulteriori richieste di accesso al suo impianto. Tali misure sono trasparenti e non discriminatorie. Articolo 11 Criteri di priorità Gli operatori dell'impianto di servizio possono stabilire criteri di priorità per l'assegnazione di capacità nel caso di richieste confliggenti di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari, quando tali richieste non possono essere soddisfatte in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento. Tali criteri di priorità sono non discriminatori e sono basati su criteri oggettivi e pubblicati nella descrizione dell'impianto di servizio conformemente all'articolo 4, paragrafo 2, lettera k). Essi tengono in considerazione l'obiettivo dell'impianto, le finalità e la natura dei servizi di trasporto ferroviario in questione e l'obiettivo di garantire un utilizzo efficiente della capacità disponibile. I criteri di priorità possono tenere conto anche dei seguenti aspetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>contratti esistenti,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>l'intenzione e l'abilit&#224; di utilizzare la capacit&#224; richiesta, compresi l'eventuale mancato utilizzo in precedenza, in tutto o in parte, della capacit&#224; assegnata e i motivi di tale mancato utilizzo,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>tracce ferroviarie gi&#224; assegnate in relazione ai servizi richiesti,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>criteri di priorit&#224; per l'assegnazione delle tracce ferroviarie,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>presentazione tempestiva delle richieste.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 12 Alternative valide 1. Nei casi in cui una richiesta di accesso agli impianti di servizio e ai servizi ferroviari non può essere soddisfatta in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento, l'operatore di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE informa senza indugio il richiedente in questione e, su sua richiesta, l'organismo di regolamentazione. Gli Stati membri possono stabilire che l'organismo di regolamentazione sia informato anche in assenza di una siffatta richiesta. 2. Nel caso in cui una richiesta non possa essere soddisfatta, l'operatore di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE e il richiedente valutano congiuntamente se esistano alternative valide che consentano di effettuare il servizio di trasporto merci o passeggeri in questione sullo stesso percorso, o su percorsi alternativi, a condizioni economicamente accettabili. Il richiedente non è tenuto a rivelare la sua strategia commerciale. 3. Ai fini del paragrafo 2 l'operatore dell'impianto di servizio indica possibili alternative, anche, se del caso, in altri Stati membri, sulla base di altre descrizioni dell'impianto di servizio, di informazioni pubblicate su un portale Internet comune conformemente all'articolo 5 e di informazioni fornite dal richiedente. Nel proporre possibili alternative, sono presi in considerazione almeno i seguenti criteri nella misura in cui possono essere valutati dall'operatore dell'impianto di servizio: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostituibilit&#224; delle caratteristiche operative dell'impianto di servizio alternativo,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostituibilit&#224; delle caratteristiche fisiche e tecniche dell'impianto di servizio alternativo,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>evidente impatto sull'attrattiva e sulla competitivit&#224; del servizio di trasporto ferroviario previsto dal richiedente,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>costo addizionale stimato per il richiedente.</p></td></tr></tbody></table> L'operatore di un impianto di servizio rispetta la riservatezza commerciale delle informazioni fornite dal richiedente. 4. Nel caso in cui le informazioni sulla capacità dell'alternativa proposta non siano pubblicamente disponibili, il richiedente procede alla loro verifica. Il richiedente valuta se l'utilizzo dell'alternativa proposta gli consentirebbe l'esercizio del previsto servizio di trasporto a condizioni economicamente accettabili. Egli informa l'operatore dell'impianto di servizio dell'esito della sua valutazione entro un termine concordato congiuntamente. 5. Il richiedente può chiedere all'operatore di un impianto di servizio di non indicare alternative valide e di non procedere alla valutazione congiunta. Articolo 13 Rifiuto di accesso 1. Se l'operatore di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE e il richiedente concludono che non esiste alcuna alternativa valida e se non è possibile soddisfare la richiesta di accesso all'impianto o di prestazione di un servizio nell'impianto in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento, l'operatore di un impianto di servizio può respingere la richiesta. Se l'operatore dell'impianto di servizio e il richiedente non riescono ad accordarsi su una alternativa valida, l'operatore dell'impianto di servizio può respingere la richiesta indicando le alternative che ritiene valide. Il richiedente può presentare un reclamo all'organismo di regolamentazione a norma dell'articolo 13, paragrafo 5, della direttiva 2012/34/UE. 2. Se l'operatore dell'impianto di servizio e il richiedente hanno individuato congiuntamente alternative valide, l'operatore dell'impianto di servizio può respingere la richiesta. 3. Gli operatori di un impianto di servizio di cui all'articolo 13, paragrafo 3, della direttiva 2012/34/UE comunicano per iscritto al richiedente il motivo per cui la richiesta non ha potuto essere soddisfatta in seguito all'applicazione della procedura di coordinamento e il motivo per cui, sulla base delle informazioni disponibili, essi ritengono che qualsiasi proposta alternativa soddisfi le esigenze del richiedente e sia valida. 4. Un operatore di un impianto di servizio che respinge una richiesta è tenuto a illustrare all'organismo di regolamentazione e al richiedente, su loro richiesta, i motivi del rigetto, compresi le alternative esaminate e l'esito della procedura di coordinamento. 5. Nei casi di cui all'articolo 12, paragrafo 5, l'operatore di un impianto di servizio può respingere la richiesta senza ottemperare alle prescrizioni di cui ai paragrafi 3 e 4 del presente articolo. 6. Nel caso in cui più volte il richiedente non abbia pagato i diritti di accesso già concessi e utilizzati, l'operatore di un impianto di servizio può chiedere garanzie finanziarie a tutela delle sue legittime aspettative circa i futuri introiti e l'utilizzo dell'impianto. Le informazioni su tali garanzie sono pubblicate nella descrizione dell'impianto di servizio. Articolo 14 Reclami Nel caso in cui il richiedente presenti un reclamo all'organismo di regolamentazione a norma dell'articolo 13, paragrafo 5, della direttiva 2012/34/UE, detto organismo di regolamentazione, nel valutare l'impatto di qualsiasi decisione possa adottare per concedere una parte adeguata della capacità al richiedente, prende in considerazione almeno i seguenti elementi, se pertinenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>obblighi contrattuali e sostenibilit&#224; dei modelli di business degli altri utenti dell'impianto di servizio interessato,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>volume totale della capacit&#224; dell'impianto di servizio gi&#224; assegnata ad altri utenti interessati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>investimenti realizzati nell'impianto da parte di altri utenti interessati,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>disponibilit&#224; di alternative valide per soddisfare le esigenze degli altri utenti interessati, ivi comprese le alternative in altri Stati membri nel caso di servizi ferroviari internazionali,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostenibilit&#224; del modello di business dell'operatore dell'impianto di servizio,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>diritti di accesso alle infrastrutture di collegamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 15 Impianti non utilizzati 1. Gli impianti di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE che non sono utilizzati da almeno due anni consecutivi sono oggetto di manifestazione di interesse e locazione o leasing. Informazioni sugli impianti non utilizzati sono pubblicate conformemente all'articolo 5. 2. Il periodo di due anni di cui al paragrafo 1 inizia a decorrere dal giorno successivo al giorno in cui un servizio ferroviario è stato prestato per l'ultima volta nell'impianto di servizio in questione. 3. Un richiedente interessato a utilizzare un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE che non è utilizzato da almeno due anni consecutivi manifesta il proprio interesse per iscritto all'operatore dell'impianto in questione e informa il relativo organismo di regolamentazione. In detta manifestazione di interesse sono comprovate le esigenze dell'impresa ferroviaria in questione. L'operatore dell'impianto di servizio può decidere di riprendere l'attività in modo tale da soddisfare le comprovate esigenze dell'impresa ferroviaria. 4. Se il proprietario di un impianto di servizio non gestisce detto impianto, l'operatore dell'impianto informa il proprietario della manifestazione di interesse entro 10 giorni dal suo ricevimento. Il proprietario dell'impianto rende pubblico che l'impianto è, in tutto o in parte, disponibile per la locazione o il leasing a meno che l'operatore dell'impianto di servizio abbia deciso di riprendere l'attività dopo la manifestazione d'interesse. 5. Prima che si proceda a tale pubblicazione, il proprietario dell'impianto di servizio può autorizzare l'operatore dell'impianto di servizio a presentare le sue osservazioni in merito a tale pubblicazione entro quattro settimane. L'operatore può opporsi a tale pubblicazione presentando i documenti attestanti che è in corso un processo di riconversione, avviato prima della manifestazione di interesse. 6. L'organismo di regolamentazione è informato del processo di riconversione dal proprietario e può chiedere all'operatore documenti al fine di valutarne la plausibilità. Se la valutazione non è soddisfacente, l'organismo di regolamentazione richiede la pubblicazione dell'esercizio, in tutto o in parte, dell'impianto in locazione o in leasing. 7. Fatte salve le norme applicabili in materia di appalti pubblici, il proprietario di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE pubblica sul suo portale web un avviso in merito alla locazione o al leasing dell'impianto di servizio in questione e ne informa l'organismo di regolamentazione e il gestore dell'infrastruttura alla cui rete è collegato l'impianto. La pubblicazione comprende tutte le informazioni necessarie a permettere alle imprese interessate di presentare un'offerta per aggiudicarsi l'esercizio, in tutto o in parte, dell'impianto. Queste informazioni comprendono in particolare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i dettagli della procedura di selezione, che deve essere trasparente e non discriminatoria e tenere conto dell'obiettivo di garantire un effettivo utilizzo ottimale della capacit&#224; dell'impianto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i criteri di selezione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le principali caratteristiche delle attrezzature tecniche dell'impianto di servizio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l'indirizzo e il termine ultimo per la presentazione delle offerte che deve essere successivo di almeno 30 giorni alla data di pubblicazione dell'avviso.</p></td></tr></tbody></table> 8. Il gestore dell'infrastruttura in questione pubblica inoltre sul suo portale web le informazioni di cui al paragrafo 7. 9. Fatte salve le norme applicabili in materia di appalti pubblici, il proprietario di un impianto di servizio di cui all'allegato II, punto 2, della direttiva 2012/34/UE seleziona l'aggiudicatario e presenta senza indugio un'offerta ragionevole. 10. Gli Stati membri possono applicare le procedure previste per il controllo normativo delle attività di disattivazione degli impianti di servizio. In questo caso l'organismo di regolamentazione può concedere esenzioni dall'applicazione delle disposizioni del presente articolo. Articolo 16 Riesame Entro il 1 o giugno 2024, la Commissione valuta l'applicazione del presente regolamento e, in base all'esito di tale valutazione, procede, se necessario, al suo riesame. Articolo 17 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1 o giugno 2019. Tuttavia, l'articolo 2 si applica a decorrere dal 1 o gennaio 2019. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 22 novembre 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 32 . ( 2 ) Regolamento (UE) 2017/352 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 febbraio 2017, che istituisce un quadro normativo per la fornitura di servizi portuali e norme comuni in materia di trasparenza finanziaria dei porti ( GU L 57 del 3.3.2017, pag. 1 ). ( 3 ) Direttiva (UE) 2016/798 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, sulla sicurezza delle ferrovie ( GU L 138 del 26.5.2016, pag. 102 ). </note>
ITA
32017R2177
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.11.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 290/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1876 DELLA COMMISSIONE del 4 novembre 2019 relativo all’approvazione di modifiche del disciplinare di una denominazione di origine protetta o di una indicazione geografica protetta [«Roma» (DOP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 99, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato la domanda di approvazione di modifiche del disciplinare della denominazione di origine protetta &#171;Roma&#187;, trasmessa dall&#8217;Italia a norma dell&#8217;articolo 105 del regolamento (UE) n. 1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione ha pubblicato la domanda di approvazione delle modifiche del disciplinare nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>, conformemente all&#8217;articolo 97, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 1308/2013&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Alla Commissione non &#232; pervenuta nessuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell&#8217;articolo 98 del regolamento (UE) n. 1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le modifiche del disciplinare dovrebbero quindi essere approvate a norma dell&#8217;articolo 99 del regolamento (UE) n. 1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per l&#8217;organizzazione comune dei mercati agricoli,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Sono approvate le modifiche del disciplinare pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea relative al nome «Roma» (DOP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 4 novembre 2019 Per la Commissione A nome del presidente Phil HOGAN Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU C 233 dell’11.7.2019, pag. 8 . </note>
ITA
32019R1876
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.7.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 204/11</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1245 DELLA COMMISSIONE del 28 luglio 2016 che definisce una tavola di concordanza preliminare tra i codici della nomenclatura combinata, di cui al regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, e le voci dei rifiuti elencate negli allegati III, IV e V del regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle spedizioni di rifiuti (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativo alle spedizioni di rifiuti ( 1 ) , in particolare l'articolo 50, paragrafo 4 sexies , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La tavola di concordanza preliminare dovrebbe riguardare i codici stabiliti per i rifiuti a norma della convenzione di Basilea del 22 marzo 1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e della decisione&#160;C(2001)107/Final del Consiglio dell'OCSE relativa alla revisione della decisione C(92)39/Final sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti destinati ad operazioni di recupero. Questi codici sono elencati negli allegati&#160;III e&#160;IV e nelle parti 1 e 3 dell'allegato&#160;V del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006. I codici dei rifiuti di cui all'allegato&#160;III&#160;B e alla parte&#160;2 dell'allegato&#160;V del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006 non dovrebbero essere ripresi nella tavola di concordanza preliminare poich&#233; sono applicabili soprattutto alle spedizioni all'interno dell'Unione europea in cui le autorit&#224; doganali non sono solitamente coinvolte. Eventuali correlazioni per ciascuna delle voci dei rifiuti di cui all'allegato&#160;III&#160;A del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006 possono essere desunte utilizzando le correlazioni tra i codici dei rifiuti di cui all'allegato&#160;III del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006. Non &#232; stabilita nessuna correlazione con le voci dei rifiuti di cui all'allegato&#160;IV A del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006 in quanto tale allegato &#232; vuoto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A causa delle differenze esistenti tra i prodotti contrassegnati con i codici della nomenclatura combinata di cui al regolamento (CEE) n. 2658/87<a>&#160;(<span>2</span>)</a> del Consiglio (&#171;codici NC&#187;), e le voci dei rifiuti elencate negli allegati III, IV e V del regolamento (CE) n. 1013/2006 (&#171;codici dei rifiuti&#187;), non &#232; sempre possibile ottenere una chiara e completa corrispondenza tra loro. Laddove si verificano queste differenze, occorre verificare la concordanza tra i codici sulla base di una approssimazione al fine di conseguire la migliore corrispondenza possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Le parti interessate sono state consultate sulla base di uno studio commissionato dalla Commissione per valutare la natura delle merci coperte rispettivamente dai codici NC e dai codici dei rifiuti; nel gennaio 2015 il progetto di tavola di concordanza elaborato sulla base dello studio e della consultazione dei portatori di interesse &#232; stato approvato dalla sezione della nomenclatura tariffaria e statistica del comitato del codice doganale. Occorre pertanto adottare la tavola di concordanza preliminare sulla base di tale progetto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato istituito dall'articolo 39 della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Nell'allegato del presente regolamento è riportata una tavola di concordanza preliminare tra i codici della nomenclatura combinata («codici NC») di cui al regolamento (CEE) n. 2658/87 e le voci dei rifiuti elencate negli allegati III, IV e V del regolamento (CE) n. 1013/2006. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 28 luglio 2016 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 190 del 12.7.2006, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1 ). ( 3 ) Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive ( GU L 312 del 22.11.2008, pag. 3 ). ALLEGATO Tavola di concordanza tra i codici della nomenclatura combinata di cui al regolamento (cee) n. 2658/87 e le voci dei rifiuti elencate negli allegati iii, iv e v del regolamento (ce) n. 1013/2006 Note introduttive <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>La tavola di concordanza tra codici della nomenclatura combinata (&#171;codici NC&#187;) e voci dei rifiuti elencate negli allegati&#160;III, IV e&#160;V del regolamento (CE) n.&#160;1013/2006 (&#171;codici di identificazione dei rifiuti&#187;) &#232; presentata in due modi diversi nelle tabelle&#160;A e&#160;B.</p><p>Nella tabella A, nella colonna 1 sono elencati, in ordine alfanumerico ascendente, i codici di identificazione dei rifiuti correlati con i codici NC elencati nella colonna 2.</p><p>Nella tabella B, nella colonna 3 sono elencati, in ordine numerico ascendente, i codici NC correlati con i codici di identificazione dei rifiuti elencati nella colonna 4.</p><p>I codici di identificazione dei rifiuti della colonna 1 e i codici NC della colonna 3 compaiono un'unica volta nelle rispettive colonne.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>I codici di identificazione dei rifiuti selezionati, per la correlazione, dagli allegati del regolamento (CE) n. 1013/2006 sono i codici che sono stati stabiliti mediante accordi internazionali, in particolare nell'ambito della convenzione di Basilea o dall'OCSE. Per ragioni di semplicit&#224;, questa tavola di concordanza non tiene conto del fatto che alcuni codici di identificazione dei rifiuti stabiliti mediante accordi internazionali comportano trattini o sottotrattini (ad esempio, B3010).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Nella tabella A, alcuni codici di identificazione dei rifiuti sono correlati con pi&#249; codici NC e nella tabella B, alcuni codici NC sono correlati con pi&#249; codici di identificazione dei rifiuti. Al fine di stabilire quale dei vari codici &#232; applicabile, occorre tenere conto delle descrizioni dei codici nei rispettivi regolamenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tabella A</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Tabella B</p></td></tr><tr><td><p>Colonna 1</p></td><td><p>Colonna 2</p></td><td><p>Colonna 3</p></td><td><p>Colonna 4</p></td></tr><tr><td><p>Codice di identificazione dei rifiuti<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>codice NC<a>&#160;(<span>2</span>)</a><a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td><td><p>Codice NC<a>&#160;(<span>2</span>)</a><a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td><td><p>Codice di identificazione dei rifiuti<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>A1010</p></td><td><p>ex&#160;2620&#160;60&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0501&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2843&#160;90&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0502&#160;10&#160;00</p></td><td><p>A3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2853&#160;00&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>GN010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0502&#160;90&#160;00</p></td><td><p>A3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;91&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;92&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>GN010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;99&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0505&#160;10&#160;10</p></td><td><p>GN030</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7802&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0505&#160;10&#160;90</p></td><td><p>GN030</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8107&#160;30&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0505&#160;90&#160;00</p></td><td><p>GN030</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8110&#160;20&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0506&#160;10&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8112&#160;13&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0506&#160;90&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8112&#160;52&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0511&#160;91&#160;10</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>A1020</p></td><td><p>ex&#160;2620&#160;29&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0511&#160;99&#160;10</p></td><td><p>A3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;91&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;95</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;0511&#160;99&#160;85</p></td><td><p>A3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2621&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B3110</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;20&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>GN020</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1213&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;91&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1404&#160;90&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;92&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;15</p></td><td><p>B3065</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;99&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1515&#160;11&#160;00</p></td><td><p>A4040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7802&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1515&#160;19&#160;10</p></td><td><p>A4040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8107&#160;30&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1518&#160;00</p></td><td><p>A4040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8110&#160;20&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1522&#160;00&#160;10</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8112&#160;13&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1522&#160;00&#160;31</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>A1030</p></td><td><p>ex&#160;2620&#160;60&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1522&#160;00&#160;39</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2621&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1522&#160;00&#160;91</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2843&#160;90&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1522&#160;00&#160;99</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2853&#160;00&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;1802&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;20&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2301&#160;10&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2301&#160;20&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2302</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;8112&#160;52&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2303</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>A1040</p></td><td><p>ex&#160;3825&#160;20&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2304&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;50&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2305&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;61&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2306</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2307&#160;00&#160;11</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2307&#160;00&#160;19</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>A1050</p></td><td><p>ex&#160;2620&#160;19&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2308&#160;00&#160;11</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;29&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2308&#160;00&#160;19</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;30&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2308&#160;00&#160;40</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;40&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2308&#160;00&#160;90</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;60&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;31</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;91&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;33</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;35</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;20</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;39</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;40</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;41</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;60</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;43</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;99&#160;95</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;49</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;51</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;53</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>A1060</p></td><td><p>ex&#160;3825&#160;50&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;59</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>A1070</p></td><td><p>ex&#160;2601</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;70</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2602&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2309&#160;90&#160;96</p></td><td><p>B3070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2603&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2401&#160;30&#160;00</p></td><td><p>B3060</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2604&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2501&#160;00&#160;31</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2605&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B2040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2606&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2501&#160;00&#160;51</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2607&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B2040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2608&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2501&#160;00&#160;99</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2609&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B2040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2610&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2502&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2611&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2503&#160;00&#160;10</p></td><td><p>B2040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2612</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2503&#160;00&#160;90</p></td><td><p>B2040</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2613</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2504&#160;10&#160;00</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2614&#160;00&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2504&#160;90&#160;00</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2615</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2505&#160;10&#160;00</p></td><td><p>AB070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2616</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2505&#160;90&#160;00</p></td><td><p>AB070</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2617</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2506&#160;10&#160;00</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;2620&#160;19&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2506&#160;20&#160;00</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;69&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2507&#160;00&#160;20</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2507&#160;00&#160;80</p></td><td><p>B2010</p></td></tr><tr><td><p>A1080</p></td><td><p>ex&#160;2601</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;2508&#1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></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8702&#160;10&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7110&#160;11&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8702&#160;90&#160;19</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7110&#160;19&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8702&#160;90&#160;39</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7110&#160;19&#160;80</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8702&#160;90&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;92&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;10&#160;11</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7112&#160;99&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;10&#160;18</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7115&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;21&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7115&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;22&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GE020</p></td><td><p>ex&#160;7001&#160;00&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;23&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7019&#160;11&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;24&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7019&#160;19&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;31&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7019&#160;19&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;32&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;7019&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;33&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GF010</p></td><td><p>ex&#160;2530&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;90&#160;10</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;6804&#160;22&#160;30</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8703&#160;90&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;69</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;10&#160;10</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GG030</p></td><td><p>ex&#160;2621&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;10&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GG040</p></td><td><p>ex&#160;2621&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;21&#160;39</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GH013</p></td><td><p>ex&#160;3904&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;21&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3904&#160;21&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;22&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3904&#160;22&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;23&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3904&#160;30&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;31&#160;39</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3904&#160;40&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;31&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;3915&#160;30&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;32&#160;99</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GN010</p></td><td><p>ex&#160;0502&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8704&#160;90&#160;00</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;0502&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8705</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GN020</p></td><td><p>ex&#160;0511&#160;99&#160;85</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8709&#160;11&#160;10</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>GN030</p></td><td><p>ex&#160;0505&#160;10&#160;10</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8709&#160;11&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;0505&#160;10&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8709&#160;19&#160;10</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;0505&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8709&#160;19&#160;90</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>RB020</p></td><td><p>ex&#160;3825&#160;90&#160;90</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8710&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;6806&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8711</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;6806&#160;90&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8713&#160;90&#160;00</p></td><td><p>B1250</p></td></tr><tr><td><p>Y46</p></td><td><p>ex&#160;3825&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;8908&#160;00&#160;00</p></td><td><p>GC030</p></td></tr><tr><td><p>Y47</p></td><td><p>ex&#160;2621&#160;10&#160;00</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>ex&#160;9705&#160;00&#160;00</p></td><td><p>B1250</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Gli allegati III, IV e V del regolamento (CE) n. 1013/2006 contengono la descrizione dei codici di identificazione dei rifiuti. ( 2 ) Il regolamento di esecuzione (UE) 2015/1754 della Commissione, del 6 ottobre 2015, che modifica l'allegato I del regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( GU L 285 del 30.10.2015, pag. 1 ) contiene la descrizione dei codici NC. ( 3 ) La sigla «ex» che precede alcuni codici NC significa che solo una parte del codice NC è interessata. Questi codici NC possono anche riguardare beni diversi dai rifiuti contemplati dal rispettivo codice di identificazione dei rifiuti. </note>
ITA
32016R1245
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.5.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 117/1</p></td></tr></tbody></table> DIRETTIVA (UE) 2019/692 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 aprile 2019 che modifica la direttiva 2009/73/CE relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale (Testo rilevante ai fini del SEE) IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 194, paragrafo 2, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo ( 1 ) , visto il parere del Comitato delle regioni ( 2 ) , deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 3 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il mercato interno del gas naturale, la cui realizzazione in tutta l'Unione &#232; progressivamente in atto dal 1999, ha lo scopo di offrire a tutti i clienti finali dell'Unione, privati o imprese, una reale libert&#224; di scelta, creare nuove opportunit&#224; commerciali, condizioni di concorrenza eque, prezzi competitivi, segnali di investimenti efficienti e pi&#249; elevati livelli di servizio, contribuendo anche alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla sostenibilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le direttive 2003/55/CE&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e 2009/73/CE&#160;<a>(<span>5</span>)</a> del Parlamento europeo e del Consiglio hanno contribuito in modo significativo alla realizzazione del mercato interno del gas naturale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La presente direttiva &#232; intesa ad affrontare gli ostacoli al completamento del mercato interno del gas naturale derivanti dalla non applicazione delle norme del mercato dell'Unione ai gasdotti di trasporto da e verso i paesi terzi. Le modifiche introdotte dalla presente direttiva mirano ad assicurare che le norme applicabili ai gasdotti di trasporto che collegano due o pi&#249; Stati membri siano applicabili all'interno dell'Unione anche ai gasdotti di trasporto che collegano l'Unione con i paesi terzi. In tal modo sar&#224; assicurata la coerenza del quadro giuridico all'interno dell'Unione evitando nel contempo di distorcere la concorrenza nel mercato interno dell'energia dell'Unione e di avere ripercussioni negative sulla sicurezza dell'approvvigionamento.&#160;Sar&#224; inoltre migliorata la trasparenza e la certezza del diritto per gli operatori del mercato, in particolare gli investitori nelle infrastrutture del gas e gli utenti del sistema, quanto alle norme applicabili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Per tener conto dell'assenza di norme specifiche dell'Unione applicabili ai gasdotti di trasporto da e verso i paesi terzi prima della data di entrata in vigore della presente direttiva, gli Stati membri dovrebbero poter concedere deroghe a talune disposizioni della direttiva 2009/73/CE ai gasdotti di trasporto che sono completati prima della data di entrata in vigore della presente direttiva. La data di applicazione dei modelli di separazione diversi dalla separazione proprietaria dovrebbe essere adeguata per i gasdotti di trasporto da e verso i paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>I gasdotti che collegano un impianto di produzione di petrolio o gas di un paese terzo a un impianto di trattamento o a un terminale costiero di approdo all'interno di uno Stato membro dovrebbero essere considerati reti di gasdotti a monte. I gasdotti che collegano un impianto di produzione di petrolio o gas di uno Stato membro a un impianto di trattamento o a un terminale costiero di approdo all'interno di un paese terzo non dovrebbero essere considerati reti di gasdotti a monte ai fini della presente direttiva, data l'improbabilit&#224; che siffatti gasdotti abbiano un impatto significativo sul mercato interno dell'energia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>I gestori dei sistemi di trasporto dovrebbero avere la facolt&#224; di concludere accordi tecnici con i gestori dei sistemi di trasporto o altre entit&#224; di paesi terzi su questioni relative all'esercizio e all'interconnessione dei sistemi di trasporto, purch&#233; il contenuto di siffatti accordi sia compatibile con il diritto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; opportuno che rimangano in vigore gli accordi tecnici relativi all'esercizio delle linee di trasporto conclusi tra gestori dei sistemi di trasporto o altre entit&#224;, purch&#233; siano conformi al diritto dell'Unione e alle pertinenti decisioni dell'autorit&#224; nazionale di regolazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Quando siffatti accordi tecnici sono in vigore, la presente direttiva non richiede la conclusione di un accordo internazionale tra uno Stato membro e un paese terzo o di un accordo tra l'Unione e un paese terzo relativamente all'esercizio del gasdotto di trasporto interessato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L'applicabilit&#224; della direttiva 2009/73/CE ai gasdotti di trasporto da e verso i paesi terzi &#232; circoscritta al territorio degli Stati membri. Per quanto riguarda i gasdotti di trasporto offshore, la direttiva 2009/73/CE dovrebbe applicarsi nelle acque territoriali dello Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di interconnessione con la rete degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Dovrebbe essere possibile per gli accordi esistenti relativi all'esercizio delle linee di trasporto conclusi tra uno Stato membro e un paese terzo rimanere in vigore, conformemente alla presente direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Riguardo agli accordi o alle parti di accordi conclusi con paesi terzi che possono incidere su norme comuni dell'Unione, &#232; opportuno stabilire una procedura coerente e trasparente con la quale autorizzare uno Stato membro, su sua richiesta, a modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere con un paese terzo un accordo relativo all'esercizio di un gasdotto di trasporto o una rete di gasdotti a monte tra lo Stato membro e un paese terzo.&#160;La procedura non dovrebbe ritardare l'attuazione della presente direttiva, dovrebbe lasciare impregiudicata la ripartizione della competenza tra l'Unione e gli Stati membri e dovrebbe applicarsi agli accordi nuovi ed esistenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Qualora risulti che la materia disciplinata da un accordo rientra in parte nella competenza dell'Unione e in parte in quella di uno Stato membro, &#232; essenziale assicurare una stretta cooperazione tra tale Stato membro e le istituzioni dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2015/703 della Commissione&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, il regolamento (UE) 2017/459 della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, la decisione 2012/490/UE della Commissione&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, nonch&#233; i capi III, V, VI e IX, e l'articolo 28 del regolamento (UE) 2017/460 della Commissione&#160;<a>(<span>9</span>)</a> si applicano ai punti di ingresso da paesi terzi e ai punti di uscita verso paesi terzi, fatte salve le pertinenti decisioni della competente autorit&#224; di regolazione, mentre il regolamento (UE) n. 312/2014 della Commissione&#160;<a>(<span>10</span>)</a> si applica esclusivamente alle zone di bilanciamento all'interno delle frontiere dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; opportuno attribuire alla Commissione competenze di esecuzione al fine di adottare decisioni che autorizzino o rifiutino di autorizzare uno Stato membro a modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo con un paese terzo.&#160;&#200; opportuno che tali competenze siano esercitate conformemente al regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>11</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Poich&#233; l'obiettivo della presente direttiva, vale a dire assicurare la coerenza del quadro giuridico all'interno dell'Unione evitando nel contempo di distorcere la concorrenza nel mercato interno dell'energia dell'Unione, non pu&#242; essere conseguito in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo della sua portata e dei suoi effetti, pu&#242; essere conseguito meglio a livello di Unione, quest'ultima pu&#242; intervenire in base al principio di sussidiariet&#224; sancito dall'articolo 5 del trattato sull'Unione europea. La presente direttiva si limita a quanto &#232; necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalit&#224; enunciato nello stesso articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Conformemente alla dichiarazione politica comune del 28&#160;settembre 2011 degli Stati membri e della Commissione sui documenti esplicativi&#160;<a>(<span>12</span>)</a>, gli Stati membri si sono impegnati ad accompagnare, in casi giustificati, la notifica delle loro misure di recepimento con uno o pi&#249; documenti che chiariscano il rapporto tra gli elementi costitutivi di una direttiva e le parti corrispondenti degli strumenti nazionali di recepimento.&#160;Per quanto riguarda la presente direttiva, il legislatore ritiene che la trasmissione di tali documenti sia giustificata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la direttiva 2009/73/CE,</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: Articolo 1 Modifiche della direttiva 2009/73/CE La direttiva 2009/73/CE è così modificata: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>all'articolo 2, il punto 17 &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;17)&#160;&#160;&#160;<span>&#8220;interconnettore&#8221;</span>: un gasdotto di trasporto che attraversa o si estende oltre una frontiera tra Stati membri allo scopo di collegare i sistemi nazionali di trasporto di tali Stati membri o un gasdotto di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo fino al territorio degli Stati membri o alle acque territoriali di tale Stato membro;&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l'articolo 9 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>al paragrafo 8, il primo comma &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;8.&#160;&#160;&#160;Ove al 3&#160;settembre 2009 il sistema di trasporto apparteneva a un'impresa verticalmente integrata, uno Stato membro pu&#242; decidere di non applicare il paragrafo 1. Per quanto concerne la parte del sistema di trasporto che collega uno Stato membro con un paese terzo tra il confine dello Stato membro in questione e il primo punto di connessione con la rete di tale Stato membro, ove al 23&#160;maggio 2019 il sistema di trasporto appartiene a un'impresa verticalmente integrata, uno Stato membro pu&#242; decidere di non applicare il paragrafo 1.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 9 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;9.&#160;&#160;&#160;Se al 3&#160;settembre 2009 il sistema di trasporto apparteneva a un'impresa verticalmente integrata ed esiste un dispositivo che assicura una pi&#249; effettiva indipendenza del gestore del sistema di trasporto rispetto alle disposizioni del capo IV, lo Stato membro pu&#242; decidere di non applicare il paragrafo 1 del presente articolo.</p><p>Per quanto concerne la parte del sistema di trasporto che collega uno Stato membro con un paese terzo, tra il confine dello Stato membro in questione e il primo punto di connessione con la rete di tale Stato membro, se al 23&#160;maggio 2019 il sistema di trasporto appartiene a un'impresa verticalmente integrata ed esiste un dispositivo che assicura una pi&#249; effettiva indipendenza del gestore del sistema di trasporto rispetto alle disposizioni del capo IV, detto Stato membro pu&#242; decidere di non applicare il paragrafo 1 del presente articolo.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all'articolo 14, il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Se al 3&#160;settembre 2009 il sistema di trasporto apparteneva a un'impresa verticalmente integrata, uno Stato membro pu&#242; decidere di non applicare l'articolo 9, paragrafo 1, e designare un gestore di sistemi indipendente su proposta del proprietario del sistema di trasporto.</p><p>Per quanto concerne la parte del sistema di trasporto che collega uno Stato membro con un paese terzo, tra il confine dello Stato membro in questione e il primo punto di connessione con la rete di tale Stato membro, se al 23&#160;maggio 2019 il sistema di trasporto appartiene a un'impresa verticalmente integrata, detto Stato membro pu&#242; decidere di non applicare l'articolo 9, paragrafo 1, e designare un gestore di sistemi indipendente su proposta del proprietario del sistema di trasporto.</p><p>La designazione di un gestore di sistemi indipendente &#232; soggetta all'approvazione della Commissione.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>all'articolo 34, il paragrafo 4 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;4.&#160;&#160;&#160;In caso di controversie transfrontaliere si applicano le disposizioni sulla risoluzione delle controversie relative allo Stato membro che ha giurisdizione sulla rete di gasdotti a monte che nega l'accesso.&#160;Se, nelle controversie transfrontaliere, la rete interessata fa capo a pi&#249; di uno Stato membro, gli Stati membri interessati si consultano tra loro al fine di garantire che le disposizioni della presente direttiva siano coerentemente applicate. Se la rete di gasdotti a monte ha origine in un paese terzo e si collega ad almeno uno Stato membro, gli Stati membri interessati si consultano tra loro e lo Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di ingresso verso la rete degli Stati membri consulta il paese terzo interessato in cui ha origine la rete di gasdotti a monte al fine di garantire, per quanto concerne la rete interessata, che la presente direttiva sia coerentemente applicata nel territorio degli Stati membri.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>l'articolo 36 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>al paragrafo 1, la lettera e) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;e)</p></td><td><span>la deroga non deve danneggiare la concorrenza nei mercati pertinenti che saranno probabilmente influenzati dall'investimento, l'efficace funzionamento del mercato interno del gas naturale, l'efficiente funzionamento dei sistemi regolati interessati nonch&#233; la sicurezza dell'approvvigionamento di gas naturale nell'Unione.&#187;;</span></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;L'autorit&#224; di regolazione di cui al capo VIII pu&#242;, caso per caso, decidere sulla deroga di cui ai paragrafi 1 e 2.</p><p>Prima dell'adozione della decisione sulla deroga, l'autorit&#224; nazionale di regolazione o, se del caso, un'altra autorit&#224; competente di detto Stato membro consulta:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le autorit&#224; nazionali di regolazione degli Stati membri i cui mercati saranno probabilmente influenzati dalla nuova infrastruttura; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le autorit&#224; pertinenti dei paesi terzi se l'infrastruttura di cui trattasi &#232; collegata alla rete dell'Unione sotto la giurisdizione di uno Stato membro e ha origine o fine in uno o pi&#249; paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table><p>Se le autorit&#224; dei paesi terzi consultate non rispondono alla consultazione entro un periodo di tempo ragionevole o entro un termine stabilito non superiore a tre mesi, l'autorit&#224; nazionale di regolazione interessata pu&#242; adottare la decisione necessaria.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>al paragrafo 4, il secondo comma &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;Qualora tutte le autorit&#224; di regolazione interessate siano d'accordo sulla richiesta di deroga entro sei mesi dalla data in cui la richiesta &#232; stata ricevuta dall'ultima delle autorit&#224; di regolazione, informano l'Agenzia di tale decisione. Se l'infrastruttura interessata &#232; un gasdotto di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo prima dell'adozione della decisione sulla deroga, l'autorit&#224; nazionale di regolazione o, se del caso, un'altra autorit&#224; competente dello Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di interconnessione con la rete degli Stati membri possono consultare la pertinente autorit&#224; di detto paese terzo al fine di garantire, per quanto concerne l'infrastruttura interessata, che la presente direttiva sia coerentemente applicata nel territorio e, se del caso, nelle acque territoriali di detto Stato membro.&#160;Se l'autorit&#224; del paese terzo consultata non risponde alla consultazione entro un periodo di tempo ragionevole o entro un termine stabilito non superiore a tre mesi, l'autorit&#224; nazionale di regolazione interessata pu&#242; adottare la decisione necessaria.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>all'articolo 41, paragrafo 1, la lettera c) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;c)</p></td><td><span>cooperare, relativamente alle questioni transfrontaliere, con l'autorit&#224; di regolazione o autorit&#224; degli Stati membri interessati e con l'Agenzia. Relativamente all'infrastruttura da e verso un paese terzo, l'autorit&#224; di regolazione dello Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di interconnessione con la rete degli Stati membri pu&#242; cooperare con le pertinenti autorit&#224; del paese terzo, dopo aver consultato le autorit&#224; di regolazione degli altri Stati membri interessati, al fine di garantire, per quanto concerne l'infrastruttura, che la presente direttiva sia coerentemente applicata nel territorio degli Stati membri;&#187;;</span></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>all'articolo 42 &#232; aggiunto il paragrafo seguente:</p><div><p>&#171;6.&#160;&#160;&#160;Le autorit&#224; di regolazione o, se del caso, altre autorit&#224; competenti possono consultare le pertinenti autorit&#224; dei paesi terzi e cooperare con esse relativamente all'esercizio dell'infrastruttura del gas da e verso i paesi terzi al fine di garantire, per quanto concerne l'infrastruttura interessata, che la presente direttiva sia coerentemente applicata nel territorio e nelle acque territoriali di uno Stato membro.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>&#232; inserito l'articolo seguente:</p><div><p>&#171;Articolo 48&#160;bis</p><p>Accordi tecnici relativi all'esercizio delle linee di trasporto</p><p>La presente direttiva lascia impregiudicata per i gestori dei sistemi di trasporto o altri operatori economici la facolt&#224; di mantenere in vigore o concludere accordi tecnici su questioni relative all'esercizio delle linee di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo, nella misura in cui detti accordi sono compatibili con il diritto dell'Unione e con le pertinenti decisioni delle autorit&#224; nazionali di regolazione degli Stati membri interessati. Tali accordi sono notificati alle autorit&#224; di regolazione degli Stati membri interessati.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>sono inseriti gli articoli seguenti:</p><div><p>&#171;Articolo 49&#160;bis</p><p>Deroghe in relazione alle linee di trasporto da e verso paesi terzi</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Per quanto riguarda i gasdotti di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo completate prima del 23&#160;maggio 2019, lo Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di connessione di tale gasdotto di trasporto con la rete di uno Stato membro pu&#242; decidere di derogare agli articoli 9, 10, 11 e 32 e all'articolo 41, paragrafi 6, 8 e 10, per le sezioni del gasdotto di trasporto situati sul suo territorio e nelle sue acque territoriali, per motivi oggettivi quali consentire il recupero dell'investimento effettuato o per motivi legati alla sicurezza dell'approvvigionamento, a patto che la deroga non abbia ripercussioni negative sulla concorrenza, sull'efficace funzionamento del mercato interno del gas naturale o sulla sicurezza dell'approvvigionamento nell'Unione.</p><p>La deroga &#232; limitata nel tempo fino a un massimo di 20 anni sulla base di una motivazione oggettiva, &#232; rinnovabile in casi giustificati e pu&#242; essere subordinata a condizioni che contribuiscano alla realizzazione delle condizioni summenzionate.</p><p>Tali deroghe non si applicano ai gasdotti di trasporto tra uno Stato membro e un paese terzo che ha l'obbligo di recepire la presente direttiva e che abbia attuato efficacemente la presente direttiva in virt&#249; di un accordo concluso con l'Unione.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Se il gasdotto di trasporto interessato &#232; situato nel territorio di pi&#249; di uno Stato membro, lo Stato membro nel cui territorio &#232; situato il primo punto di connessione con la rete degli Stati membri decide se concedere una deroga a detto gasdotto di trasporto dopo avere consultato tutti gli Stati membri interessati.</p><p>Su richiesta degli Stati membri interessati, la Commissione pu&#242; decidere di agire da osservatrice nella consultazione tra lo Stato membro nel cui territorio &#232; situato il primo punto di connessione e il paese terzo per quanto riguarda l'applicazione coerente della presente direttiva nel territorio e nelle acque territoriali dello Stato membro in cui &#232; situato il primo punto di interconnessione, inclusa la concessione di deroghe per tali linee di trasporto.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Le decisioni a norma dei paragrafi 1 e 2 sono adottate entro il 24&#160;maggio 2020. Gli Stati membri notificano siffatte decisioni alla Commissione e le rendono pubbliche.</p></div></div><div><p>Articolo 49&#160;ter</p><p>Procedura di abilitazione</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Fatti salvi gli altri obblighi derivanti dal diritto dell'Unione e la ripartizione della competenza tra l'Unione e gli Stati membri, gli accordi esistenti relativi all'esercizio di un gasdotto di trasporto o una rete di gasdotti a monte conclusi tra uno Stato membro e un paese terzo possono essere mantenuti in vigore fino all'entrata in vigore di un successivo accordo tra l'Unione e lo stesso paese terzo o fino all'applicazione della procedura di cui ai paragrafi da 2 a 15 del presente articolo.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Fatta salva la ripartizione della competenza tra l'Unione e gli Stati membri, qualora uno Stato membro intenda avviare negoziati con un paese terzo per modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo relativo all'esercizio di un gasdotto di trasporto con un paese terzo su questioni che rientrano, in tutto o in parte, nell'ambito di applicazione della presente direttiva, notifica la sua intenzione per iscritto alla Commissione.</p><p>Tale notifica include la documentazione pertinente e indicazioni sulle disposizioni che saranno oggetto dei negoziati o da rinegoziare, sugli obiettivi dei negoziati nonch&#233; qualsiasi altra informazione pertinente, ed &#232; trasmessa alla Commissione almeno cinque mesi prima dell'inizio previsto dei negoziati.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;In seguito alla notifica a norma del paragrafo 2, la Commissione autorizza lo Stato membro interessato ad avviare negoziati formali con un paese terzo per la parte che potrebbe incidere su norme comuni dell'Unione a meno che non reputi che l'avvio di tali negoziati:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>presenterebbe incompatibilit&#224; con il diritto dell'Unione diverse dalle incompatibilit&#224; derivanti dalla ripartizione della competenza tra l'Unione e gli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>pregiudicherebbe il funzionamento del mercato interno del gas naturale, la concorrenza o la sicurezza dell'approvvigionamento in uno Stato membro o nell'Unione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>comprometterebbe gli obiettivi dei negoziati in corso su accordi intergovernativi condotti dall'Unione con un paese terzo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sarebbe discriminatorio.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Durante la valutazione di cui al paragrafo 3, la Commissione considera se l'accordo previsto riguarda un gasdotto di trasporto o un gasdotto a monte che contribuisce alla diversificazione dell'approvvigionamento e dei fornitori di gas naturale mediante nuove fonti di gas naturale.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Entro 90 giorni dal ricevimento della notifica di cui al paragrafo 2 la Commissione adotta una decisione con cui autorizza o rifiuta di autorizzare uno Stato membro ad avviare negoziati per modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo con un paese terzo.&#160;Se sono necessarie informazioni supplementari per adottare una decisione, il termine di 90 giorni decorre dalla data di ricevimento di tali informazioni supplementari.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;Qualora la Commissione adotti una decisione con cui rifiuta di autorizzare uno Stato membro ad avviare negoziati per modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo con un paese terzo, ne informa di conseguenza lo Stato membro interessato e ne fornisce i motivi.</p></div><div><p>7.&#160;&#160;&#160;Le decisioni con cui autorizzare o rifiutare di autorizzare uno Stato membro ad avviare negoziati per modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo con un paese terzo sono adottate, mediante atti di esecuzione, secondo la procedura di cui all'articolo 51, paragrafo 2.</p></div><div><p>8.&#160;&#160;&#160;La Commissione pu&#242; fornire orientamenti e chiedere l'inserimento di clausole particolari nell'accordo previsto al fine di garantire la compatibilit&#224; con il diritto dell'Unione, conformemente alla decisione (UE) 2017/684 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>*1</span>)</a>.</p></div><div><p>9.&#160;&#160;&#160;La Commissione &#232; tenuta al corrente, nel corso delle diverse fasi dei negoziati, dell'andamento e dei risultati di tali negoziati finalizzati a modificare, prorogare, adattare, rinnovare o concludere un accordo e pu&#242; chiedere di partecipare a detti negoziati tra lo Stato membro e il paese terzo, conformemente alla decisione (UE) 2017/684.</p></div><div><p>10.&#160;&#160;&#160;La Commissione comunica al Parlamento europeo e a Consiglio le decisioni adottate a norma del paragrafo 5.</p></div><div><p>11.&#160;&#160;&#160;Prima di firmare un accordo con un paese terzo, lo Stato membro interessato notifica alla Commissione i risultati dei negoziati e le trasmette il testo dell'accordo negoziato.</p></div><div><p>12.&#160;&#160;&#160;Ricevuta la notifica a norma del paragrafo 11, la Commissione valuta l'accordo negoziato a norma del paragrafo 3. Se la Commissione ritiene che i negoziati abbiano prodotto un accordo che &#232; conforme al paragrafo 3, autorizza lo Stato membro a firmare e a concludere l'accordo.</p></div><div><p>13.&#160;&#160;&#160;Entro 90 giorni dal ricevimento della notifica di cui al paragrafo 11, la Commissione adotta una decisione con cui autorizza o rifiuta di autorizzare uno Stato membro a firmare e concludere l'accordo con un paese terzo.&#160;Se sono necessarie informazioni supplementari per adottare una decisione, il termine di 90 giorni decorre dalla data di ricevimento di tali informazioni supplementari.</p></div><div><p>14.&#160;&#160;&#160;Qualora la Commissione adotti una decisione a norma del paragrafo 13 con cui autorizza uno Stato membro a firmare e a concludere l'accordo con un paese terzo, lo Stato membro interessato notifica alla Commissione la conclusione e l'entrata in vigore dell'accordo, nonch&#233; ogni successiva modifica allo status di tale accordo.</p></div><div><p>15.&#160;&#160;&#160;Qualora la Commissione adotti una decisione con cui rifiuta di autorizzare uno Stato membro a firmare e a concludere l'accordo con un paese terzo a norma del paragrafo 13, ne informa di conseguenza lo Stato membro interessato e ne fornisce i motivi.</p></div></div><p><a>(<span>*1</span>)</a>&#160;&#160;Decisione (UE) 2017/684 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5&#160;aprile 2017, che istituisce un meccanismo per lo scambio di informazioni riguardo ad accordi intergovernativi e a strumenti non vincolanti fra Stati membri e paesi terzi nel settore dell'energia, e che abroga la decisione n. 994/2012/UE (<a>GU&#160;L&#160;99 del 12.4.2017, pag.&#160;1</a>).&#187;."</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Recepimento 1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 24 febbraio 2020, fatte salve eventuali deroghe a norma dell'articolo 49 bis della direttiva 2009/73/CE. Essi comunicano immediatamente alla Commissione il testo di tali disposizioni. Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di tale riferimento all'atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono stabilite dagli Stati membri. In deroga al primo comma, gli Stati membri senza sbocco sul mare che non hanno confini geografici con paesi terzi né linee di trasporto con tali paesi non sono tenuti a mettere in vigore le misure necessarie per conformarsi alla presente direttiva. In deroga al primo comma, Cipro e Malta, in conseguenza della loro situazione geografica, non sono tenuti a mettere in vigore le misure necessarie per conformarsi alla presente direttiva fintanto che non disporranno di infrastrutture che li colleghino ai paesi terzi, incluse le reti di gasdotti a monte. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni principali di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. Articolo 3 Entrata in vigore La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Articolo 4 Destinatari Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. Fatto a Strasburgo, il 17 aprile 2019 Per il Parlamento europeo Il presidente A. TAJANI Per il Consiglio Il president G. CIAMBA <note> ( 1 ) GU C 262 del 25.7.2018, pag. 64 . ( 2 ) GU C 361 del 5.10.2018, pag. 72 . ( 3 ) Posizione del Parlamento europeo del 4 aprile 2019 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 15 aprile 2019. ( 4 ) Direttiva 2003/55/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2003, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale ( GU L 176 del 15.7.2003, pag. 57 ). ( 5 ) Direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE ( GU L 211 del 14.8.2009, pag. 94 ). ( 6 ) Regolamento (UE) 2015/703 della Commissione, del 30 aprile 2015, che istituisce un codice di rete in materia di norme di interoperabilità e di scambio dei dati ( GU L 113 dell'1.5.2015, pag. 13 ). ( 7 ) Regolamento (UE) 2017/459 della Commissione, del 16 marzo 2017, che istituisce un codice di rete relativo ai meccanismi di allocazione di capacità nei sistemi di trasporto del gas e che abroga il regolamento (UE) n. 984/2013 ( GU L 72 del 17.3.2017, pag. 1 ). ( 8 ) Decisione 2012/490/UE della Commissione, del 24 agosto 2012, che modifica l'allegato I del regolamento (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle condizioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale ( GU L 231 del 28.8.2012, pag. 16 ). ( 9 ) Regolamento (UE) 2017/460 della Commissione, del 16 marzo 2017, che istituisce un codice di rete relativo a strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas ( GU L 72 del 17.3.2017, pag. 29 ). ( 10 ) Regolamento (UE) n. 312/2014 della Commissione, del 26 marzo 2014, che istituisce un codice di rete relativo al bilanciamento del gas nelle reti di trasporto ( GU L 91 del 27.3.2014, pag. 15 ). ( 11 ) Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell'esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione ( GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13 ). ( 12 ) GU C 369 del 17.12.2011, pag. 14 . </note>
ITA
32019L0692
02020R1217 — IT — 01.01.2024 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1217 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 25 agosto 2020</p><p><a>relativo a una deroga al regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 per quanto riguarda l&#8217;introduzione nell&#8217;Unione di piante nanizzate naturalmente o artificialmente, da impianto, di<span>Chamaecyparis</span> Spach,<span>Juniperus</span> L. e alcune specie di<span>Pinus</span> L., originarie del Giappone, e che abroga la decisione 2002/887/CE</a></p><p>(GU L 277 del 26.8.2020, pag. 6)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2024/292 DELLA COMMISSIONE &#160;del 18&#160;gennaio 2024</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>19.1.2024</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1217 DELLA COMMISSIONE del 25 agosto 2020 relativo a una deroga al regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 per quanto riguarda l’introduzione nell’Unione di piante nanizzate naturalmente o artificialmente, da impianto, di Chamaecyparis Spach, Juniperus L. e alcune specie di Pinus L., originarie del Giappone, e che abroga la decisione 2002/887/CE Articolo 1 Definizione Ai fini del presente regolamento, per «piante specificate» si intendono le piante nanizzate naturalmente o artificialmente, da impianto, delle seguenti specie: — Chamaecyparis sp. Spach, — Juniperus sp. L., — Pinus parviflora Sieb. & Zucc. ( Pinus pentaphylla Mayr), — Pinus thunbergii Parl., — Pinus parviflora Sieb. & Zucc., innestata su un portainnesto di un’altra specie di Pinus , originaria del Giappone, e — Pinus thunbergii Parl., innestata su un portainnesto di un’altra specie di Pinus , originaria del Giappone. Articolo 2 Deroga al divieto di introdurre nell’Unione le piante specificate In deroga all’articolo 7 e all’allegato VI, punto 1, del regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072, le piante specificate possono essere introdotte nell’Unione se soddisfano le condizioni stabilite nell’allegato del presente regolamento. Articolo 3 Periodi di applicazione della deroga La deroga di cui all’articolo 2 si applica alle piante specificate importate nell’Unione nei seguenti periodi: a) Chamaecyparis : dal 1 o ottobre 2020 al 31 dicembre 2024; b) Juniperus : dal 1 o novembre al 31 marzo di ogni anno fino al 31 dicembre 2024; c) Pinus L.: dal 1 o ottobre 2020 al 31 dicembre 2024. Articolo 4 Abrogazione della decisione 2002/887/CE La decisione 2002/887/CE è abrogata. Articolo 5 Entrata in vigore e applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. ALLEGATO Condizioni per l’introduzione nell’unione delle piante specificate in conformità all’articolo 2 1. Qualora le piante specificate appartengano alla specie Pinus parviflora Sieb. & Zucc. o Pinus thunbergii Parl. innestata su un portainnesto di un’altra specie di Pinus , il portainnesto non deve presentare germogli. 2. Il numero complessivo di piante specificate importate non deve superare i quantitativi stabiliti per ciascun anno e notificati alla Commissione e agli altri Stati membri dallo Stato membro importatore, tenendo conto delle strutture di confinamento o delle stazioni di quarantena disponibili. 3. Prima dell’esportazione nell’Unione, le piante specificate devono essere state coltivate, tenute e curate per almeno due anni consecutivi in vivai ufficialmente registrati e soggetti a un regime di lotta dell’organizzazione nazionale per la protezione delle piante («NPPO») del Giappone. Gli elenchi annuali dei vivai ufficialmente registrati devono essere messi a disposizione della Commissione entro il 31 ottobre di ogni anno. In detti elenchi deve figurare il numero di piante coltivate in ciascun vivaio, nella misura in cui esse siano ritenute adatte all’introduzione nell’Unione a norma del presente regolamento. 4. Nel caso delle piante di Juniperus , le piante dei generi Chaenomeles Lindl., Crataegus L., Cydonia Mill., Juniperus L., Malus Mill., Photinia Ldl. e Pyrus L., coltivate nei vivai di piante nanizzate naturalmente o artificialmente di cui al punto 3 e nelle loro immediate vicinanze nei due anni precedenti l’importazione, devono essere state sottoposte a ispezione ufficiale almeno sei volte all’anno a intervalli opportuni per accertare la presenza di organismi nocivi rilevanti. Nel caso delle piante di Chamaecyparis e Pinus , le piante dei generi Chamaecyparis Spach e Pinus L. coltivate nei suddetti vivai di piante nanizzate naturalmente o artificialmente e nelle loro immediate vicinanze devono essere state sottoposte a ispezione ufficiale almeno sei volte all’anno a intervalli opportuni per accertare la presenza di organismi nocivi rilevanti. Gli organismi nocivi rilevanti sono: a) per le piante di Juniperus : i) Aschistonyx eppoi Inouye; ii) Gymnosporangium asiaticum Miyabe ex Yamada e G. yamadae Miyabe ex Yamada; iii) Oligonychus perditus Pritchard et Baker; iv) Popillia japonica Newman; v) qualsiasi altro organismo nocivo da quarantena o organismo nocivo soggetto alle misure di cui all’articolo 30 del regolamento (UE) 2016/2031 di cui non è nota la presenza nell’Unione; b) per le piante di Chamaecyparis : i) Popillia japonica Newman; ii) Urocerus japonicus (F. Sm.); iii) qualsiasi altro organismo nocivo da quarantena o organismo nocivo soggetto alle misure di cui all’articolo 30 del regolamento (UE) 2016/2031 di cui non è nota la presenza nell’Unione; c) per le piante di Pinus parviflora Sieb. & Zucc. ( Pinus pentaphylla Mayr): i) Bursaphelenchus xylophilus (Steiner e Bührer) Nickle et al.; ii) Coleosporium paederiae Dietel ex Hirats. f.; iii) Crisicoccus pini (Kuwana); iv) Cronartium kurilense (Dietel) Y. Ono; v) Cronartium quercuum (Berk.) Miyabe ex Shirai; vi) Dendrolimus sibiricus Chetverikov; vii) Dendrolimus spectabilis (Butler); viii) Dendrolimus superans Butler; ix) Monochamus spp. (popolazioni non europee); x) Pissodes nitidus Roelofs; xi) Popillia japonica Newman; xii) Pseudocercospora pini-densiflorae (Hori & Nambu) Deighton; xiii) Thecodiplosis japonensis Uchida & Inouye; xiv) Urocerus japonicus (F. Sm.); xv) qualsiasi altro organismo nocivo da quarantena o organismo nocivo soggetto alle misure di cui all’articolo 30 del regolamento (UE) 2016/2031 di cui non è nota la presenza nell’Unione; d) per le piante di Pinus thunbergii Parl.: i) Bursaphelenchus xylophilus (Steiner e Bührer) Nickle et al.; ii) Coleosporium asterum (Dietel) Sydow & P.Sydow; iii) Coleosporium phellodendri Komarov; iv) Crisicoccus pini (Kuwana); v) Cronartium orientale Kaneko; vi) Dendrolimus sibiricus Chetverikov; vii) Dendrolimus spectabilis (Butler); viii) Dendrolimus superans Butler; ix) Dothistroma septosporum (Dorogin) Morelet; x) Fusarium circinatum Nirenberg & O’Donnell; xi) Monochamus spp. (popolazioni non europee); xii) Pissodes nitidus Roelofs; xiii) Popillia japonica Newman; xiv) Pseudocercospora pini‐densiflorae (Hori & Nambu) Deighton; xv) Sirex nitobei Mats.; xvi) Thecodiplosis japonensis Uchida & Inouye; xvii) Urocerus japonicus (F. Sm.); xviii) qualsiasi altro organismo nocivo da quarantena o organismo nocivo soggetto alle misure di cui all’articolo 30 del regolamento (UE) 2016/2031 di cui non è nota la presenza nell’Unione. 5. In seguito alle suddette ispezioni le piante specificate devono essere risultate indenni dagli organismi nocivi rilevanti elencati al punto 4, lettere da a) a d). Le piante infestate devono essere rimosse dall’NPPO o dagli organismi nazionali competenti o da operatori professionali sotto la supervisione ufficiale dell’NPPO del Giappone. Le restanti piante specificate devono essere efficacemente trattate e devono essere tenute per un periodo di tempo adeguato e ispezionate per accertarne l’indennità da tali organismi nocivi. L’eventuale presenza degli organismi nocivi rilevanti specificati al punto 4, accertata nel corso delle ispezioni effettuate in conformità al punto 4, deve essere ufficialmente registrata e i registri devono essere messi a disposizione della Commissione, ove questa ne faccia richiesta. L’accertamento della presenza di uno qualsiasi degli organismi nocivi rilevanti implica per il vivaio la perdita dello status di vivaio ufficialmente registrato. La Commissione ne deve essere informata immediatamente. Il tal caso la registrazione può essere rinnovata non prima dell’anno successivo. 6. Le piante specificate destinate all’esportazione nell’Unione, almeno durante il periodo di due anni consecutivi di cui al punto 3, devono: a) essere state poste in vasi collocati su scaffalature distanti almeno 50 cm da terra o su un pavimento in cemento, impenetrabile per i nematodi, in buono stato di manutenzione e privo di residui; e b) essere risultate indenni, in seguito alle ispezioni di cui al punto 4, dagli organismi nocivi rilevanti; e c) qualora appartengano al genere Pinus L. e nel caso degli innesti su un portainnesto di una specie di Pinus diversa da Pinus parviflora Sieb. & Zucc. o Pinus thunbergii Parl., avere un portainnesto ottenuto da fonti ufficialmente riconosciute come sane; e d) essere contrassegnate con un marchio o un codice di tracciabilità, esclusivo per ciascuna pianta e notificato all’NPPO del Giappone, che consenta di identificare il vivaio ufficialmente registrato e l’anno di invasatura. 7. Le piante specificate sono tracciabili dal momento della loro uscita dal vivaio fino al momento del carico per l’esportazione, mediante piombatura dei veicoli adibiti al trasporto o altri metodi appropriati. 8. Le piante specificate e il substrato colturale aderente o associato alle piante («il materiale») devono essere accompagnati da un certificato fitosanitario rilasciato dall’NPPO del Giappone che ne attesti la conformità alle prescrizioni di cui ai punti da 1 a 7 del presente allegato e all’allegato VII, punto 30, del regolamento (UE) 2019/2072. Sul certificato devono figurare: a) il nome o i nomi del vivaio o dei vivai ufficialmente registrati; b) i marchi o i codici di tracciabilità di cui al punto 6, lettera d), nella misura in cui consentono di identificare il vivaio registrato e l’anno di invasatura; c) l’indicazione dell’ultimo trattamento applicato prima della spedizione; d) alla rubrica «Dichiarazione supplementare», la dicitura «La presente partita è conforme alle condizioni stabilite dal regolamento di esecuzione (UE) 2020/1217 della Commissione». 9. L’operatore responsabile della partita deve compilare e inserire nel sistema IMSOC la parte pertinente del documento sanitario comune di entrata (DSCE), indicando almeno le seguenti informazioni relative a ciascuna partita di piante specificate: a) il tipo di materiale; b) il quantitativo di materiale; c) la data dichiarata di importazione; d) il luogo ufficialmente riconosciuto nel quale le piante specificate saranno tenute durante il blocco successivo all’ingresso di cui al punto 10. Prima dell’introduzione gli Stati membri devono informare ufficialmente gli importatori delle condizioni di cui ai punti da 1 a 12. 10. Prima di essere immesso in commercio il materiale deve essere sottoposto a blocco ufficiale successivo all’ingresso in una struttura di confinamento o in una stazione di quarantena: a) nel caso delle piante di Pinus e Chamaecyparis , per un periodo non inferiore a tre mesi di ripresa vegetativa; e b) nel caso delle piante di Juniperus , per il periodo compreso tra il 1 o aprile e il 30 giugno di ogni anno. Durante tale periodo di blocco successivo all’ingresso il materiale deve inoltre risultare indenne dagli organismi nocivi rilevanti di cui al punto 4. L’autorità competente o gli operatori professionali devono prestare particolare attenzione affinché ciascuna pianta conservi il marchio o il codice di tracciabilità di cui al punto 6, lettera d). 11. I lotti contenenti materiale che, durante il periodo di blocco successivo all’ingresso di cui al punto 10, non è risultato indenne dagli organismi nocivi rilevanti devono essere immediatamente distrutti dall’autorità competente o dall’operatore professionale sotto la supervisione ufficiale dell’autorità competente. 12. Gli Stati membri devono notificare alla Commissione e agli altri Stati membri eventuali contaminazioni da parte degli organismi nocivi rilevanti confermate durante il periodo di blocco successivo all’ingresso di cui al punto 10. In tal caso il vivaio interessato in Giappone perde lo status di vivaio ufficialmente registrato. La Commissione ne informa senza indugio il Giappone.
ITA
02020R1217-20240101
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2023/2156</p></td><td><p>18.10.2023</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/2156 DELLA COMMISSIONE del 17 ottobre 2023 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2015/1375 per quanto riguarda alcuni obblighi di comunicazione per gli Stati membri che applicano la deroga dagli esami effettuati nei mattatoi atti a individuare la presenza di Trichine nelle carni e nelle carcasse di suini domestici (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2017/625 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 marzo 2017, relativo ai controlli ufficiali e alle altre attività ufficiali effettuati per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali, sulla sanità delle piante nonché sui prodotti fitosanitari, recante modifica dei regolamenti (CE) n. 999/2001, (CE) n. 396/2005, (CE) n. 1069/2009, (CE) n. 1107/2009, (UE) n. 1151/2012, (UE) n. 652/2014, (UE) 2016/429 e (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, dei regolamenti (CE) n. 1/2005 e (CE) n. 1099/2009 del Consiglio e delle direttive 98/58/CE, 1999/74/CE, 2007/43/CE, 2008/119/CE e 2008/120/CE del Consiglio, e che abroga i regolamenti (CE) n. 854/2004 e (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 89/608/CEE, 89/662/CEE, 90/425/CEE, 91/496/CEE, 96/23/CE, 96/93/CE e 97/78/CE del Consiglio e la decisione 92/438/CEE del Consiglio (regolamento sui controlli ufficiali) ( 1 ) , in particolare l’articolo 18, paragrafo 8, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Gli obblighi di comunicazione rivestono un ruolo fondamentale nel garantire un monitoraggio adeguato e una corretta applicazione della legislazione. &#200; tuttavia importante razionalizzare tali obblighi per far s&#236; che soddisfino l&#8217;obiettivo previsto e per limitare gli oneri amministrativi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le<span>Trichine</span> sono parassiti che possono essere presenti nelle carni di specie sensibili, come i suini, e che provocano malattie di origine alimentare negli esseri umani in caso di consumo di carni infette. Il regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di<span>Trichine</span> nelle carni, tra cui le norme di cui all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 1, di tale regolamento relative al campionamento delle carcasse di suini domestici nei mattatoi nell&#8217;ambito degli esami post mortem, al fine di effettuare un esame atto a individuare la presenza di tale malattia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 3, del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375 prevede inoltre una deroga in base alla quale le carcasse e le carni di suini domestici possono essere esentate dall&#8217;esame atto a individuare la presenza di<span>Trichine</span> nel caso in cui i suini domestici provengano da un&#8217;azienda o da un comparto ufficialmente riconosciuti per l&#8217;applicazione di condizioni di stabulazione controllata conformemente all&#8217;allegato IV, capitolo I, di tale regolamento di esecuzione (&#171;deroga&#187;). La deroga &#232; soggetta a determinate condizioni, tra cui la presentazione alla Commissione, da parte dello Stato membro che applica la deroga, di una relazione annuale conformemente all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 4, del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375, contenente le informazioni di cui all&#8217;allegato IV, capitolo II del medesimo regolamento (&#171;relazione annuale&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Conformemente all&#8217;articolo&#160;9, paragrafo 1, della direttiva&#160;2003/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, tutti gli Stati membri devono inoltre trasmettere alla Commissione una relazione sulle tendenze e le fonti delle zoonosi, degli agenti zoonotici e della resistenza agli antimicrobici, contenente i dati raccolti ai sensi dell&#8217;articolo&#160;4 di tale direttiva nel corso dell&#8217;anno precedente, compresi i risultati degli esami atti a individuare la presenza di<span>Trichine</span>. Le stesse informazioni specifiche relative agli esami atti a individuare la presenza di<span>Trichine</span> sono stabilite nell&#8217;allegato IV, capitolo II, del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375 quali informazioni che devono essere comunicate dagli Stati membri che applicano la deroga ai fini del medesimo regolamento e della direttiva&#160;2003/99/CE. Di conseguenza le informazioni che devono essere contenute nella relazione annuale sono uguali ai dati che devono essere trasmessi da tutti gli Stati membri conformemente all&#8217;articolo&#160;9, paragrafo 1, della direttiva&#160;2003/99/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La relazione annuale &#232; pertanto onerosa e superflua, poich&#233; comporta la presentazione degli stessi dati che devono essere trasmessi conformemente all&#8217;articolo&#160;9, paragrafo 1, della direttiva&#160;2003/99/CE. A tale riguardo, l&#8217;obbligo di presentare la relazione annuale alla Commissione conformemente all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 4, del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375 dovrebbe essere soppresso senza che ci&#242; incida sui principali obiettivi strategici di tale regolamento di esecuzione. L&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 4, del regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375 dovrebbe pertanto essere modificato di conseguenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE)&#160;2015/1375.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 All’articolo 3 del regolamento di esecuzione (UE) 2015/1375, il paragrafo 4 è sostituito dal seguente: «4. Nel caso in cui uno Stato membro applichi la deroga di cui al paragrafo 3 del presente articolo, esso ne informa la Commissione e gli altri Stati membri nell’ambito del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi. La Commissione pubblica sul suo sito web l’elenco degli Stati membri che applicano tale deroga. Nel caso in cui uno Stato membro non presenti, conformemente all’articolo 9, paragrafo 1, secondo comma, della direttiva 2003/99/CE, i dati relativi agli esami atti a individuare la presenza di Trichine di cui all’allegato IV, capitolo II, del presente regolamento, la deroga di cui al paragrafo 3 del presente articolo cessa di essere applicata allo Stato membro in questione.». Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 17 ottobre 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 95 del 7.4.2017, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1375 della Commissione, del 10 agosto 2015, che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni ( GU L 212 dell’11.8.2015, pag. 7 ). ( 3 ) Direttiva 2003/99/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 novembre 2003, sulle misure di sorveglianza delle zoonosi e degli agenti zoonotici, recante modifica della decisione 90/424/CEE del Consiglio e che abroga la direttiva 92/117/CEE del Consiglio ( GU L 325 del 12.12.2003, pag. 31 ). ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_impl/2023/2156/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32023R2156
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.12.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 350/4</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1298/2014 DELLA COMMISSIONE del 5 dicembre 2014 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell'articolo 136, paragrafo&#160;1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 5 dicembre 2014 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all'importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>AL</p></td><td><p>54,4</p></td></tr><tr><td><p>IL</p></td><td><p>114,8</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>87,8</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>94,2</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>87,8</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>AL</p></td><td><p>53,8</p></td></tr><tr><td><p>JO</p></td><td><p>258,6</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>164,1</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>137,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>153,6</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>73,2</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>132,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>103,1</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;10&#160;20</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>35,3</p></td></tr><tr><td><p>SZ</p></td><td><p>34,3</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>47,9</p></td></tr><tr><td><p>UY</p></td><td><p>32,9</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>54,8</p></td></tr><tr><td><p>ZW</p></td><td><p>33,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>39,7</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;20&#160;10</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>73,2</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>73,2</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;20&#160;30, 0805&#160;20&#160;50, 0805&#160;20&#160;70, 0805&#160;20&#160;90</p></td><td><p>IL</p></td><td><p>113,8</p></td></tr><tr><td><p>JM</p></td><td><p>168,3</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>75,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>119,3</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;50&#160;10</p></td><td><p>AL</p></td><td><p>64,4</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>74,5</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>69,5</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>BA</p></td><td><p>32,4</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>54,6</p></td></tr><tr><td><p>CA</p></td><td><p>135,6</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>76,1</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>38,0</p></td></tr><tr><td><p>NZ</p></td><td><p>96,9</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>93,0</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>99,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>78,3</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;30&#160;90</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>174,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>174,9</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32014R1298
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.12.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 485/26</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese del Comitato di risoluzione unico per l’esercizio finanziario 2021 — Bilancio rettificativo n. 1 (2021/C 485/05) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2021</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n.&#160;1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO</span></p></td></tr><tr><td><p>1 0</p></td><td><p>CONTRIBUTO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO</p></td><td><p>119&#160;000&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>119&#160;000&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>119&#160;000&#160;000</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>119&#160;000&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTO DELL'UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>CONTRIBUTO DELL'UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>0</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>0</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>ENTRATE VARIE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 0</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</span></p></td></tr><tr><td><p>4 0</p></td><td><p>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</p></td><td><p>9&#160;574&#160;339&#160;325</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>9&#160;574&#160;339&#160;325</p></td></tr><tr><td><p>4 9</p></td><td><p>RISULTATO DI BILANCIO</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>9&#160;574&#160;339&#160;325</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>9&#160;574&#160;339&#160;325</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>RISERVA</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>RISERVA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>45&#160;387&#160;679,98</p></td><td><p>45&#160;387&#160;679,98</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>9&#160;693&#160;339&#160;325</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td><td><p><span>9&#160;738&#160;727&#160;004,98</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2021</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n.&#160;1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>PERSONALE IN SERVIZIO</p></td><td><p>51&#160;746&#160;000</p></td><td><p>&#8211;&#160;500&#160;000</p></td><td><p>51&#160;246&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SPESE VARIE PER L'ASSUNZIONE E IL TRASFERIMENTO DI PERSONALE</p></td><td><p>1&#160;150&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;150&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 3</p></td><td><p>MISSIONI E TRASFERTE</p></td><td><p>20&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>20&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 4</p></td><td><p>INFRASTRUTTURE DI CARATTERE MEDICO-SOCIALE E ASSISTENZA SOCIALE</p></td><td><p>1&#160;675&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;675&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 5</p></td><td><p>FORMAZIONE</p></td><td><p>625&#160;500</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>625&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>1 6</p></td><td><p>Prestazioni esterne</p></td><td><p>1&#160;562&#160;500</p></td><td><p>500&#160;000</p></td><td><p>2&#160;062&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>1 7</p></td><td><p>SPESE PER RICEVIMENTI E DI RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>1&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>56&#160;780&#160;000</span></p></td><td><p><span>0</span></p></td><td><p><span>56&#160;780&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>IMMOBILI, MATERIALE E SPESE VARIE DI FUNZIONAMENTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>AFFITTO DI IMMOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>7&#160;648&#160;500</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>7&#160;648&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL&#8217;INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE</p></td><td><p>5&#160;400&#160;000 ,&#8212;</p></td><td><p>43&#160;913,95</p></td><td><p>5&#160;443&#160;913,95</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>1&#160;383&#160;500</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;383&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>SPESE DI FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO CORRENTE</p></td><td><p>1&#160;360&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;360&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 4</p></td><td><p>SPESE POSTALI E DI TELECOMUNICAZIONI</p></td><td><p>858&#160;000 ,&#8212;</p></td><td><p>&#8211;43&#160;913,95</p></td><td><p>814&#160;086,05</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>16&#160;650&#160;000 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>0 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>16&#160;650&#160;000 ,&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>Attivit&#224; del comitato di risoluzione unico</p></td><td><p>15&#160;520&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>15&#160;520&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>3 2</p></td><td><p>CONTINGENZE DEL COMITATO DI RISOLUZIONE UNICO</p></td><td><p>30&#160;050&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>30&#160;050&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>45&#160;570&#160;000</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>45&#160;570&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</span></p></td></tr><tr><td><p>4 0</p></td><td><p>UTILIZZAZIONE DEL FONDO NELL'AMBITO DEI PROGRAMMI DI RISOLUZIONE</p></td><td><p>9&#160;574&#160;339&#160;325</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>9&#160;574&#160;339&#160;325</p></td></tr><tr><td><p>4 9</p></td><td><p>ALTRE SPESE OPERATIVE</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>9&#160;574&#160;339&#160;325</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>9&#160;574&#160;339&#160;325</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>PAREGGIO DEI CONTI MEDIANTE RICORSO ALLE RISERVE</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>PAREGGIO DEI CONTI MEDIANTE RICORSO ALLE RISERVE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>45&#160;387&#160;679,98</p></td><td><p>45&#160;387&#160;679,98</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>9&#160;693&#160;339&#160;325 ,&#8212;</span></p></td><td><p><span>45&#160;387&#160;679,98</span></p></td><td><p><span>9&#160;738&#160;727&#160;004,98</span></p></td></tr></tbody></table> Tabella dell'organico <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Categoria e grado</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>2021</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td><td><p>Effettivamente coperti al 31&#160;dicembre 2019</p></td><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td></tr><tr><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AD 16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AD 12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>AD 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td></tr><tr><td><p>AD 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>17</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>17</p></td></tr><tr><td><p>AD 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>55</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>21</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>55</p></td></tr><tr><td><p>AD 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>75</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>52</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>65</p></td></tr><tr><td><p>AD 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>70</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>47</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>65</p></td></tr><tr><td><p>AD 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>80</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>77</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>66</p></td></tr><tr><td><p>AD 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>45</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>67</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>29</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AD</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>370</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>283</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>325</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AST 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td></tr><tr><td><p>AST 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>28</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>24</p></td></tr><tr><td><p>AST 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>24</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td></tr><tr><td><p>AST 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AST 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>51</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>44</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>51</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST/SC 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>19</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST/SC</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>29</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>23</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>24</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>450</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>350</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>400</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Totale Generale</span></p></td><td><p><span>450</span></p></td><td><p><span>350</span></p></td><td><p><span>400</span></p></td></tr></tbody></table> Stima del numero di agenti contrattuali (espressa in equivalenti a tempo pieno) e di esperti nazionali distaccati <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Posti da agente contrattuale</p></td><td><p>2021</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>GF IV</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF III</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF II</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF I</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale FG</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>Posti da esperto nazionale distaccato</p></td><td><p>35</p></td><td><p>35</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>35</p></td><td><p>35</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021B1202(05)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.4.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>LI 115/3</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2021/560 DEL CONSIGLIO del 6 aprile 2021 che attua la decisione 2010/231/PESC concernente misure restrittive nei confronti della Somalia IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 31, paragrafo 2, vista la decisione 2010/231/PESC del Consiglio, del 26 aprile 2010, concernente misure restrittive nei confronti della Somalia e che abroga la posizione comune 2009/138/PESC ( 1 ) , in particolare l’articolo 7, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 26&#160;aprile&#160;2010 il Consiglio ha adottato la decisione&#160;2010/231/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 26&#160;febbraio&#160;2021 il comitato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni&#160;Unite&#160;(UNSC) istituito a norma della risoluzione 751&#160;(1992) dell&#8217;UNSC ha approvato l&#8217;aggiunta di tre persone all&#8217;elenco delle persone ed entit&#224; soggette a misure restrittive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza l&#8217;allegato&#160;I della decisione&#160;2010/231/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L’allegato I della decisione 2010/231/PESC è modificato come indicato nell’allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Fatto a Bruxelles, il 6 aprile 2021 Per il Consiglio Il presidente A. P. ZACARIAS ( 1 ) GU L 105 del 27.4.2010, pag. 17 . ALLEGATO Le persone elencate in appresso sono aggiunte all'elenco che figura nell'allegato I della decisione 2010/231/PESC: I. Persone <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;18.</p></td><td><span><span>Abukar Ali Adan (alias: a) Abukar Ali Aden; b) Ibrahim Afghan; c) Sheikh Abukar)</span></span><p><span>Designazione</span>: vicecapo di Al-Shabaab</p><p><span>Data di nascita</span>: a) 1972; b) 1971; c) 1973</p><p><span>Data della designazione ONU</span>: 26&#160;febbraio 2021</p><p><span>Altre informazioni</span>:</p><p>inserito nell'elenco a norma del punto&#160;8, lettera&#160;a), della risoluzione 1844/2008 in quanto tra le persone che sono impegnate in o sostengono atti che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilit&#224; della Somalia, compresi atti che minacciano l'accordo di Gibuti del 18&#160;agosto&#160;2008 o il processo politico, o che minacciano con la forza le istituzioni federali di transizione o l'AMISOM. Abukar Ali Adan &#232; altres&#236; associato ad affiliati di AlQaeda, ad AlQaeda nella Penisola arabica (AQAP &#8211; QDe.129) e AlQaeda nel Maghreb islamico (AQIM &#8211; QDe.014).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.</p></td><td><span><span>Maalim Ayman (alias: a) Ma'alim Ayman; b) Mo'alim Ayman; c) Nuh Ibrahim Abdi; d) Ayman Kabo; e) Abdiaziz Dubow Ali)</span></span><p><span>Designazione</span>: fondatore e leader di Jaysh Ayman, un'unit&#224; di Al-Shabaab che conduce attacchi e operazioni in Kenya e Somalia</p><p><span>Data di nascita</span>: a) 1973; b) 1983</p><p><span>Luogo di nascita</span>: Kenya</p><p><span>Indirizzo:</span> a) confine tra Kenya e Somalia; b) Badamadow, regione del basso Giuba, Somalia</p><p><span>Data della designazione ONU</span>: 26&#160;febbraio 2021</p><p><span>Altre informazioni:</span></p><p>inserito nell'elenco a norma del punto&#160;8, lettera&#160;a), della risoluzione 1844/2008 in quanto tra le persone che sono impegnate in o sostengono atti che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilit&#224; della Somalia, compresi atti che minacciano l'accordo di Gibuti del 18&#160;agosto&#160;2008 o il processo politico, o che minacciano con la forza le istituzioni federali di transizione o l'AMISOM. Maalim Ayman ha contribuito ai preparativi per l'attacco del 5&#160;gennaio&#160;2020 a Camp Simba nella contea di Lamu, Kenya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.</p></td><td><span><span>Mahad Karate (alias: a) Mahad Mohamed Ali Karate; b) Mahad Warsame Qalley Karate; c) Abdirahim Mohamed Warsame)</span></span><p><span>Data di nascita</span>: tra il 1957 e il 1962</p><p><span>Luogo di nascita</span>: Xararadheere, Somalia</p><p><span>Indirizzo:</span> Somalia</p><p><span>Data della designazione ONU</span>: 26&#160;febbraio 2021</p><p><span>Altre informazioni:</span></p><p>inserito nell'elenco a norma del punto&#160;8, lettera&#160;a), della risoluzione 1844/2008 in quanto tra le persone che sono impegnate in o sostengono atti che minacciano la pace, la sicurezza o la stabilit&#224; della Somalia, compresi atti che minacciano l'accordo di Gibuti del 18&#160;agosto&#160;2008 o il processo politico, o che minacciano con la forza le istituzioni federali di transizione o l'AMISOM. Mahad Karate ha svolto un ruolo chiave nell'Amniyat, ala di Al-Shabaab responsabile del recente attacco al campus universitario di Garissa in Kenya, che ha causato quasi 150 morti. L'Amniyat &#232; l'ala di intelligence di Al-Shabaab, che svolge un ruolo fondamentale nell'esecuzione di attentati suicidi e assassinii in Somalia, Kenya e in altri paesi della regione e fornisce logistica e sostegno alle attivit&#224; terroristiche di Al-Shabaab.&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021D0560
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.11.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 298/5</p></td></tr></tbody></table> DIRETTIVA (UE) 2019/1922 DELLA COMMISSIONE del 18 novembre 2019 che modifica l’allegato II, parte III, punto 13, della direttiva 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla sicurezza dei giocattoli, al fine di adeguarlo agli sviluppi tecnici e scientifici, per quanto riguarda l’alluminio (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la direttiva 2009/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, sulla sicurezza dei giocattoli ( 1 ) , in particolare l’articolo 46, paragrafo 1, lettera b), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2009/48 stabilisce limiti di migrazione per l&#8217;alluminio proveniente dai giocattoli o dai loro componenti. Attualmente i limiti per l&#8217;alluminio sono pari a 5&#160;625 mg/kg per il materiale per giocattoli secco, fragile, in polvere o flessibile, a 1&#160;406 mg/kg per il materiale per giocattoli liquido o colloso e a 70&#160;000 mg/kg per il materiale rimovibile dal giocattolo mediante raschiatura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il comitato scientifico dei rischi sanitari, ambientali ed emergenti (CSRSAE) ha esaminato i dati disponibili sulla tossicit&#224; dell&#8217;alluminio, tenendo conto dei diversi livelli di assunzione tollerabile per l&#8217;alluminio stabiliti dall&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare nel 2008&#160;<a>(<span>2</span>)</a> e dal comitato misto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari nel 2011&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Nel suo parere definitivo sull&#8217;assunzione tollerabile di alluminio ai fini dell&#8217;adeguamento dei limiti di migrazione dell&#8217;alluminio nei giocattoli (<span>Final opinion on tolerable intake of aluminium with regard to adapting the migration limits for aluminium in toys</span>), adottato il 28 settembre 2017, il CSRSAE ritiene che una dose giornaliera tollerabile (<span>tolerable daily intake</span>,TDI) pari a 0,3 mg/kg di peso corporeo al giorno costituisca una base adeguata per la revisione dei limiti di migrazione per l&#8217;alluminio proveniente dai giocattoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Dato che i bambini sono esposti all&#8217;alluminio anche attraverso fonti diverse dai giocattoli, nel calcolare i limiti solo una determinata percentuale della TDI dovrebbe essere attribuita all&#8217;esposizione derivante dai giocattoli. Nel parere del 2004&#160;<a>(<span>4</span>)</a> il comitato scientifico della tossicit&#224;, dell&#8217;ecotossicit&#224; e dell&#8217;ambiente ha raccomandato di non consentire che provenga dai giocattoli oltre il 10 % della dose giornaliera di alluminio. Nel 2010 tale percentuale &#232; stata confermata nei pareri del comitato scientifico dei rischi sanitari ed ambientali sul rischio derivante dalle sostanze organiche CMR nei giocattoli (<span>Risk from organic CMR substances in toys</span>)&#160;<a>(<span>5</span>)</a> e sulla valutazione dei limiti di migrazione degli elementi chimici nei giocattoli (<span>Evaluation of the migration limits for chemical elements in toys</span>)&#160;<a>(<span>6</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il CSRSAE ha applicato il 10 % della TDI, moltiplicato per il peso medio di un bambino di et&#224; inferiore ai tre anni (stimato a 7,5 kg) e diviso per la quantit&#224; giornaliera di materiale per giocattoli ingerita. Tale quantit&#224;, secondo le stime, &#232; pari a 100 mg/giorno per il materiale per giocattoli secco, fragile, in polvere o flessibile, a 400 mg/giorno per il materiale per giocattoli liquido o colloso e a 8 mg/giorno per il materiale rimovibile dal giocattolo mediante raschiatura. Sulla base di tale calcolo il CSRSAE ha proposto limiti di migrazione riveduti per l&#8217;alluminio proveniente dai giocattoli pari a 2&#160;250 mg/kg per il materiale per giocattoli secco, fragile, in polvere o flessibile, a 560 mg/kg per il materiale per giocattoli liquido o colloso e a 28&#160;130 mg/kg per il materiale rimovibile dal giocattolo mediante raschiatura (&#171;i limiti di migrazione proposti&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il rispetto dei limiti di migrazione proposti pu&#242; essere verificato col metodo di prova di cui alla norma europea EN 71-3:2013+A3:2018, il cui riferimento &#232; stato pubblicato nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>7</span>)</a>. I limiti di migrazione proposti possono essere facilmente applicati, poich&#233; sono parecchie migliaia di volte pi&#249; elevati della concentrazione minima che pu&#242; essere quantificata in modo affidabile con il metodo di prova indicato nella norma&#160;<a>(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Commissione ha istituito il gruppo di esperti sulla sicurezza dei giocattoli&#160;<a>(<span>9</span>)</a>, incaricato di assisterla nella preparazione di proposte legislative e iniziative politiche nel settore della sicurezza dei giocattoli. Per questioni inerenti alle sostanze chimiche che possono essere utilizzate nei giocattoli, il gruppo di esperti sulla sicurezza dei giocattoli si avvale della consulenza del suo sottogruppo &#171;prodotti chimici&#187; (gruppo di lavoro sui prodotti chimici nei giocattoli).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nel corso della riunione del 26 settembre 2017, il sottogruppo &#171;prodotti chimici&#187; ha ritenuto che i limiti di migrazione proposti dal CSRSAE fossero adeguati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I dati della sorveglianza del mercato relativi all&#8217;alluminio nei giocattoli&#160;<a>(<span>10</span>)</a><span>,</span>&#160;<a>(<span>11</span>)</a><span>,</span>&#160;<a>(<span>12</span>)</a><span>,</span>&#160;<a>(<span>13</span>)</a> provenienti da circa 5&#160;800 prove, hanno dimostrato che i limiti di migrazione proposti sono quasi sempre rispettati. I dati dei fabbricanti di strumenti di scrittura relativi a circa 250 campioni&#160;<a>(<span>14</span>)</a> hanno indicato che una parte sostanziale dei materiali di scrittura &#232; gi&#224; conforme a tali limiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Alla riunione del 19 dicembre 2017 il gruppo di esperti sulla sicurezza dei giocattoli ha deciso che i limiti di migrazione per l&#8217;alluminio dovessero essere modificati come proposto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Alla luce delle prove scientifiche disponibili, del parere del CSRSAE, dei dati forniti dagli Stati membri e dai fabbricanti di materiali per la scrittura e delle raccomandazioni del gruppo di esperti sulla sicurezza dei giocattoli e del suo sottogruppo &#171;prodotti chimici&#187;, &#232; necessario adattare gli attuali limiti di migrazione per l&#8217;alluminio proveniente dai giocattoli o dai loro componenti agli sviluppi scientifici e tecnici, sostituendoli con i limiti di migrazione proposti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la direttiva 2009/48/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente direttiva sono conformi al parere del comitato per la sicurezza dei giocattoli,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: Articolo 1 Nell’allegato II, parte III, punto 13, della direttiva 2009/48/CE, la voce corrispondente all’alluminio è sostituita dalla seguente: <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Elemento</p></td><td><p>mg/kg</p><p>di materiale per giocattoli secco, fragile, in polvere o flessibile</p></td><td><p>mg/kg</p><p>di materiale per giocattoli liquido o colloso</p></td><td><p>mg/kg</p><p>di materiale rimovibile dal giocattolo mediante raschiatura</p></td></tr><tr><td><p>&#171;Alluminio</p></td><td><p>2&#160;250</p></td><td><p>560</p></td><td><p>28&#160;130 &#187;</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 1. Gli Stati membri adottano e pubblicano, entro il 19 maggio 2021, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva. Essi ne informano immediatamente la Commissione. Essi applicano tali disposizioni a decorrere dal 20 maggio 2021. Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di tale riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono stabilite dagli Stati membri. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni principali di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. Articolo 3 La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Articolo 4 Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. Fatto a Bruxelles, il 18 novembre 2019 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 170 del 30.6.2009, pag. 1 . ( 2 ) Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Sicurezza dell’alluminio proveniente dall’alimentazione - Parere scientifico del gruppo di esperti scientifici sugli additivi alimentari, gli aromatizzanti, i coadiuvanti tecnologici e i materiali a contatto con gli alimenti (AFC) [ Safety of aluminium from dietary intake - Scientific Opinion of the Panel on Food Additives, Flavourings, Processing Aids and Food Contact Materials (AFC) ]. Parere adottato il 22 maggio 2008. The EFSA Journal (2008) 754, pagg. 1-34. http://www.efsa.europa.eu/sites/default/files/scientific_output/files/main_documents/754.pdf ( 3 ) OMS (2011) Relazione tecnica 966 — Valutazione di alcuni additivi e contaminanti alimentari ( Evaluation of certain food additives and contaminants ). 74 a relazione del comitato misto FAO/OMS di esperti sugli additivi alimentari. Pag. 16. http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/44788/1/WHO_TRS_966_eng.pdf ( 4 ) Comitato scientifico della tossicità, dell’ecotossicità e dell’ambiente (CSTEE), parere relativo alla valutazione della biodisponibilità di taluni elementi nei giocattoli ( Assessment of the bioavailability of certain elements in toys ), adottato il 22 giugno 2004. http://ec.europa.eu/health/archive/ph_risk/committees/sct/documents/out235_en.pdf ( 5 ) Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali (CSRSA), parere relativo al rischio derivante dalle sostanze organiche CMR nei giocattoli ( Risk from organic CMR substances in toys ), adottato il 18 maggio 2010. ( 6 ) Comitato scientifico dei rischi sanitari e ambientali (CSRSA), parere relativo alla valutazione dei limiti di migrazione per gli elementi chimici nei giocattoli ( Evaluation of the migration limits for chemical elements in toys ), adottato il 1 o luglio 2010. ( 7 ) GU C 282 del 10.8.2018, pag. 1 . ( 8 ) Cfr. tabella E.5 della norma EN 71-3:2013+A3:2018. ( 9 ) Cfr. registro dei gruppi di esperti della Commissione, gruppo di esperti sulla sicurezza dei giocattoli (E01360). http://ec.europa.eu/transparency/regexpert/index.cfm?do=groupDetail.groupDetail&groupID=1360 ( 10 ) Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit, Geverfd Houten speelgoed 2016. (Autorità per gli alimenti e i prodotti dei Paesi Bassi, Giocattoli di legno verniciato 2016). https://www.inspectieresultaten.nvwa.nl/productonderzoek/geverfd-houten-speelgoed-0 <note> ( 11 ) Laboratorio doganale della Finlandia, dati della sorveglianza del mercato in Finlandia relativi all’alluminio. Presentazione al sottogruppo «prodotti chimici» (EXP)/WG/2017/039 nel seguito della riunione del 26 settembre 2017. ( 12 ) Risultati della vigilanza del mercato in Francia. Presentazione al sottogruppo «prodotti chimici» nel seguito della riunione del 26 settembre 2017. ( 13 ) Risultati della vigilanza del mercato in Austria. Presentazione al sottogruppo «prodotti chimici» nel seguito della riunione del 26 settembre 2017. ( 14 ) Dati forniti dall’Associazione europea dei fabbricanti di strumenti di scrittura (EWIMA). Presentazione al sottogruppo «prodotti chimici» nel seguito della riunione del 26 settembre 2017. </note>
ITA
32019L1922
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.8.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 222/25</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2017/1507 DELLA COMMISSIONE del 28 agosto 2017 che modifica la decisione 2005/37/CE che istituisce il centro tecnico-scientifico europeo (CTSE) e prevede il coordinamento delle azioni tecniche al fine di proteggere le monete in euro contro la falsificazione LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la decisione 2003/861/CE del Consiglio, dell'8 dicembre 2003, relativa all'analisi e alla cooperazione in materia di falsificazione delle monete in euro ( 1 ) , e in particolare l'articolo 1 della medesima, vista la decisione 2003/862/CE del Consiglio, dell'8 dicembre 2003, che estende agli Stati membri che non hanno adottato l'euro quale moneta unica gli effetti della decisione 2003/861/CE relativa all'analisi e alla cooperazione in materia di falsificazione delle monete in euro ( 2 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il centro tecnico-scientifico europeo (CTSE) assicura il coordinamento delle azioni tecniche delle autorit&#224; nazionali competenti volte a proteggere le monete in euro contro la falsificazione. Il CTSE &#232; stato istituito con decisione 2005/37/CE della Commissione<a>&#160;(<span>3</span>)</a> nell'ambito della Commissione stessa e fa capo all'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nel 2014 la Commissione ha deciso di riorganizzare i propri servizi e di trasferire dall'OLAF alla direzione generale per gli affari economici e finanziari (DG ECFIN) le mansioni relative alla preparazione delle iniziative legislative e regolamentari della Commissione finalizzate alla protezione dell'euro contro la falsificazione e al sostegno in tale settore attraverso la formazione e l'assistenza tecnica. La decisione 1999/352/CE, CECA, Euratom della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a> &#232; stata modificata per tener conto di tale cambiamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Dopo l'adozione della decisione 2005/37/CE sono stati adottati ulteriori atti giuridici che assegnano compiti al CTSE. Pertanto il CTSE assolve obblighi previsti dal regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>5</span>)</a>, dal regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio<a>&#160;(<span>6</span>)</a> e dal regolamento (CE) n. 2183/2004 del Consiglio<a>&#160;(<span>7</span>)</a>, e contribuisce al conseguimento degli obiettivi del programma &#171;Pericle 2020&#187; a norma del regolamento (UE) n. 331/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>8</span>)</a> e del regolamento (UE) 2015/768 del Consiglio<a>&#160;(<span>9</span>)</a>. Tali compiti dovrebbero essere aggiunti a quelli espressamente indicati nella decisione 2005/37/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto necessario modificare di conseguenza la decisione 2005/37/CE della Commissione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Modifiche La decisione 2005/37/CE è modificata come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l'articolo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;Articolo 1</p><p>1.&#160;&#160;&#160;&#200; istituito il centro tecnico-scientifico europeo (CTSE) nell'ambito della DG ECFIN a Bruxelles.</p><p>2.&#160;&#160;&#160;Ai fini dell'applicazione della presente decisione il direttore generale della DG ECFIN ha il potere di prendere le misure necessarie e di concludere con autorit&#224; di paesi terzi e soggetti privati accordi amministrativi che consentano al CTSE di espletare i suoi compiti. Tali accordi amministrativi possono riguardare, in particolare, la comunicazione e lo scambio di informazioni tecniche.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l'articolo 2 &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;Articolo 2</p><p>Il CTSE svolge i seguenti compiti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>analizza e classifica tutti i nuovi tipi di monete in euro false, conformemente all'articolo 5, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 1338/2001;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>contribuisce al conseguimento degli obiettivi del programma &#8220;Pericle 2020&#8221; a norma del regolamento (UE) n. 331/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>*1</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>svolge i compiti di cui agli articoli 4, 5, 7 e 12 del regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>*2</span>)</a> e agli articoli 2, 4, 5 e 6 del regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio<a>&#160;(<span>*3</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>presta assistenza ai Centri nazionali di analisi delle monete (CNAC) e alle autorit&#224; di polizia e collabora con le autorit&#224; competenti al fine di analizzare le monete in euro false e di rafforzare la protezione.</p></td></tr></tbody></table><p><a>(<span>*1</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento (UE) n. 331/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2014, che istituisce un programma di azione in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria (programma &#8220;Pericle 2020&#8221;) e che abroga le decisioni del Consiglio 2001/923/CE, 2001/924/CE, 2006/75/CE, 2006/76/CE, 2006/849/CE e 2006/850/CE (<a>GU L 103 del 5.4.2014, pag. 1</a>)."</p><p><a>(<span>*2</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2010, relativo all'autenticazione delle monete in euro e al trattamento delle monete non adatte alla circolazione (<a>GU L 339 del 22.12.2010, pag. 1</a>)."</p><p><a>(<span>*3</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio, del 6 dicembre 2004, relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro (<a>GU L 373 del 21.12.2004, pag. 1</a>)&#187;;"</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all'articolo 3, ultima frase, l'espressione &#171;L'OLAF&#187; &#232; sostituita dall'espressione &#171;La DG ECFIN&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Entrata in vigore La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 28 agosto 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 325 del 12.12.2003, pag. 44 . ( 2 ) GU L 325 del 12.12.2003, pag. 45 . ( 3 ) Decisione 2005/37/CE della Commissione, del 29 ottobre 2004, che istituisce il centro tecnico-scientifico europeo (CTSE) e prevede il coordinamento delle azioni tecniche al fine di proteggere le monete in euro contro la falsificazione ( GU L 19 del 21.1.2005, pag. 73 ). ( 4 ) Decisione 1999/352/CE, CECA, Euratom della Commissione, del 28 aprile 1999, che istituisce l'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) ( GU L 136 del 31.5.1999, pag. 20 ). ( 5 ) Regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2010, relativo all'autenticazione delle monete in euro e al trattamento delle monete non adatte alla circolazione ( GU L 339 del 22.12.2010, pag. 1 ). ( 6 ) Regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio, del 6 dicembre 2004, relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro ( GU L 373 del 21.12.2004, pag. 1 ). ( 7 ) Regolamento (CE) n. 2183/2004 del Consiglio, del 6 dicembre 2004, che estende agli Stati membri non partecipanti l'applicazione del regolamento (CE) n. 2182/2004 relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro ( GU L 373 del 21.12.2004, pag. 7 ). ( 8 ) Regolamento (UE) n. 331/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 marzo 2014, che istituisce un programma di azione in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria (programma «Pericle 2020») e che abroga le decisioni del Consiglio 2001/923/CE, 2001/924/CE, 2006/75/CE, 2006/76/CE, 2006/849/CE e 2006/850/CE ( GU L 103 del 5.4.2014, pag. 1 ). ( 9 ) Regolamento (UE) n. 2015/768 del Consiglio, dell'11 maggio 2015, che estende agli Stati membri non partecipanti l'applicazione del regolamento (UE) n. 331/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma di azione in materia di scambi, assistenza e formazione per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria (programma «Pericle 2020») ( GU L 121 del 14.5.2015, pag. 1 ). </note>
ITA
32017D1507
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.2.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 35/32</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/222 DEL CONSIGLIO del 20 dicembre 2018 relativa alla posizione da adottare a nome dell'Unione europea in sede di comitato misto istituito dall'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorità palestinese (AP) della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra, in merito alla proroga del piano d'azione UE-AP IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 217, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea e dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunit&#224; europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorit&#224; palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra&#160;<a>(<span>1</span>)</a> (&#171;accordo interinale di associazione&#187;), &#232; stato firmato il 24&#160;febbraio 1997 ed &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;luglio 1997.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le parti convengono che l'attuale piano d'azione per l'UE e l'Autorit&#224; palestinese (piano d'azione UE-AP) continua a rispecchiare il partenariato privilegiato tra l'UE e l'AP e a sostenere l'attuazione dell'accordo interinale di associazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 63 dell'accordo interinale di associazione, il comitato misto &#232; abilitato a prendere decisioni e pu&#242; formulare opportune raccomandazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il comitato misto deve adottare la raccomandazione riguardante la proroga di tre anni del piano d'azione UE-AP mediante procedura scritta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire la posizione che da adottare a nome dell'Unione in sede di comitato misto poich&#233; la raccomandazione avr&#224; effetti giuridici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La proroga di tre anni del piano d'azione UE AP offrir&#224; alle parti la piena facolt&#224; di portare avanti la loro cooperazione nei prossimi anni, anche attraverso la possibile negoziazione di priorit&#224; di partenariato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare, a nome dell'Unione europea, in sede di comitato misto istituito dall'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra, in merito alla proroga del piano d'azione UE-AP deve basarsi sul progetto di raccomandazione del comitato misto accluso alla presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, il 20 dicembre 2018 Per il Consiglio La presidente E. KÖSTINGER ( 1 ) GU L 187 del 16.7.1997, pag. 3 . PROGETTO RACCOMANDAZIONE N. … DEL COMITATO MISTO UE-OLP del … che approva la proroga del piano d'azione UE-AP IL COMITATO MISTO UE-OLP, visto l'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunità europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorità palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'accordo euromediterraneo interinale di associazione sugli scambi e la cooperazione tra la Comunit&#224; europea, da una parte, e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) a beneficio dell'Autorit&#224; palestinese della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dall'altra (&#171;accordo interinale di associazione&#187;), &#232; stato firmato il 24&#160;febbraio 1997 ed &#232; entrato in vigore il 1<span>o</span>&#160;luglio 1997.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 63 dell'accordo interinale di associazione, il comitato misto &#232; abilitato a prendere decisioni e pu&#242; formulare opportune raccomandazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'articolo 10 del regolamento interno del comitato misto prevede che sia possibile prendere decisioni mediante procedura scritta tra una sessione e l'altra se le le parti ne convengono.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La proroga di tre anni del piano d'azione UE-AP offrir&#224; alle parti la possibilit&#224; di portare avanti la loro cooperazione nei prossimi anni, anche attraverso la possibile negoziazione di priorit&#224; di partenariato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE: Articolo 1 Il comitato misto, agendo mediante procedura scritta, raccomanda la proroga di tre anni del piano d'azione UE-AP a decorrere dalla data di adozione della proroga stessa. Articolo 2 Gli effetti della presente raccomandazione decorrono dal giorno dell'adozione. Fatto a …, Per il comitato misto UE-OLP Il presidente <note> ( 1 ) GU L 187 del 16.7.1997, pag. 3 . </note>
ITA
32019D0222
02016D1073 — IT — 15.04.2021 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1073 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 1<span>o</span> luglio 2016</p><p>relativa all'equivalenza dei mercati designati per contratti negli Stati Uniti d'America in conformit&#224; del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 178 del 2.7.2016, pag. 24)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2021/583 DELLA COMMISSIONE&#160;del 9&#160;aprile 2021</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;124</p></td><td><p>116</p></td><td><p>12.4.2021</p></td></tr></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2016/1073 DELLA COMMISSIONE del 1 o luglio 2016 relativa all'equivalenza dei mercati designati per contratti negli Stati Uniti d'America in conformità del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Ai fini dell'articolo 2, punto 7, del regolamento (UE) n. 648/2012, le borse di commercio designate dalla Commodity Futures Trading Commission come mercati per contratti negli Stati Uniti d'America che figurano nell'allegato sono equivalenti ai mercati regolamentati di cui all'articolo 4, paragrafo 1, punto 14, della direttiva 2004/39/CE. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . ALLEGATO Mercati designati per contratti negli Stati Uniti d’America di cui all’articolo 1: a) Bitnomial Exchange, LLC b) Cantor Futures Exchange, L.P. c) Cboe Futures Exchange, LLC d) Chicago Board of Trade (Board of Trade of the City of Chicago, Inc.) e) Chicago Mercantile Exchange, Inc. f) Commodity Exchange, Inc. g) ELX Futures, L.P. h) Eris Exchange, LLC i) ICE Futures U.S., Inc. j) KalshiEX, LLC k) LedgerX, LLC l) LMX Labs, LLC m) Minneapolis Grain Exchange, Inc. n) New York Mercantile Exchange, Inc. o) Nodal Exchange, LLC p) North American Derivatives Exchange, Inc. q) OneChicago LLC r) Small Exchange, Inc s) TrueEX LLC
ITA
02016D1073-20210415
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.10.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 268/10</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1938 DELLA COMMISSIONE del 7 ottobre 2022 relativo all’approvazione di modifiche del disciplinare di una denominazione di origine protetta o di una indicazione geografica protetta [«Sicilia» (DOP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 99, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato la domanda di approvazione di modifiche del disciplinare della denominazione di origine protetta &#171;Sicilia&#187;, trasmessa dall&#8217;Italia a norma dell&#8217;articolo&#160;105 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione ha pubblicato la domanda di approvazione delle modifiche del disciplinare nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, conformemente all&#8217;articolo&#160;97, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Alla Commissione non &#232; pervenuta alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;98 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le modifiche del disciplinare dovrebbero quindi essere approvate a norma dell&#8217;articolo&#160;99 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per l&#8217;organizzazione comune dei mercati agricoli,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Sono approvate le modifiche del disciplinare pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea relative al nome «Sicilia» (DOP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 7 ottobre 2022 Per la Commissione a nome della presidente Janusz WOJCIECHOWSKI Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU C 150 del 5.4.2022, pag. 57 . </note>
ITA
32022R1938
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.7.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 227/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1027 DELLA COMMISSIONE del 14 luglio 2020 che modifica i regolamenti di esecuzione (UE) n. 771/2014, (UE) n. 1242/2014 e (UE) n. 1243/2014 per quanto riguarda l’attuazione e il monitoraggio di misure specifiche per attenuare l’impatto della pandemia di Covid-19 nel settore della pesca e dell’acquacoltura LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca ( 1 ) , in particolare l’articolo 18, paragrafo 3, l’articolo 72, paragrafo 3, l’articolo 97, paragrafo 2, e l’articolo 107, paragrafo 3, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2020/560 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha modificato il regolamento (UE) n. 508/2014 per introdurre misure specifiche volte ad attenuare l&#8217;impatto della pandemia di Covid-19 nel settore della pesca e dell&#8217;acquacoltura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Al fine di consentire l&#8217;attuazione del regolamento (UE) 2020/560, il modello per i programmi operativi nell&#8217;ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e la struttura dei piani di compensazione per gli operatori nelle regioni ultraperiferiche di cui al regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a> dovrebbero essere adeguati tenendo conto dei requisiti delle nuove misure.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;attuazione del regolamento (UE) 2020/560 richiede inoltre adeguamenti delle specifiche tecniche e delle norme per la presentazione dei dati cumulativi sugli interventi e delle informazioni che gli Stati membri sono tenuti a fornire a norma dei regolamenti di esecuzione (UE) n. 1242/2014&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e (UE) n. 1243/2014&#160;<a>(<span>5</span>)</a> della Commissione. Tali adeguamenti dovrebbero consentire un monitoraggio e una comunicazione affidabili degli interventi connessi all&#8217;attenuazione della pandemia di Covid-19. A norma dell&#8217;articolo 97, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) n. 508/2014, la scadenza annuale per comunicare i dati cumulativi sugli interventi &#232; il 31 marzo. Ci&#242; significa che gli Stati membri dovrebbero trasmettere tali informazioni nel formato modificato entro il 2021 al fine di assicurare una comunicazione coerente e armonizzata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza i regolamenti di esecuzione (UE) n. 771/2014, (UE) n. 1242/2014 e (UE) n. 1243/2014 della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Al fine di consentire la tempestiva applicazione delle misure previste dal presente regolamento, data l&#8217;urgenza di fornire il necessario sostegno, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore il giorno successivo alla pubblicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 Il regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l&#8217;allegato I, sezione 4.5, &#232; sostituito dal testo di cui all&#8217;allegato I del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>l&#8217;allegato I, sezione 8.2, &#232; sostituito dal testo di cui all&#8217;allegato I del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>l&#8217;allegato II &#232; modificato conformemente all&#8217;allegato I del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 1242/2014 Il regolamento di esecuzione (UE) n. 1242/2014 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l&#8217;allegato I &#232; modificato conformemente all&#8217;allegato II del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>nell&#8217;allegato V, la riga I.9 della tabella 1 &#232; sostituita dal testo che figura nell&#8217;allegato II del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 1243/2014 Il regolamento di esecuzione (UE) n. 1243/2014 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l&#8217;allegato I &#232; modificato conformemente all&#8217;allegato III del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>nell&#8217;allegato II, la riga I.9 &#232; sostituita dal testo che figura nell&#8217;allegato III del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 4 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 14 luglio 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) Regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e che abroga i regolamenti (CE) n. 2328/2003, (CE) n. 861/2006, (CE) n. 1198/2006 e (CE) n. 791/2007 del Consiglio e il regolamento (UE) n. 1255/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 149 del 20.5.2014, pag. 1 ). ( 2 ) Regolamento (UE) 2020/560 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2020, che modifica i regolamenti (UE) n. 508/2014 e (UE) n. 1379/2013 per quanto riguarda misure specifiche per attenuare l’impatto dell’epidemia di COVID-19 nel settore della pesca e dell’acquacoltura ( GU L 130 del 24.4.2020, pag. 11 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 della Commissione, del 14 luglio 2014, recante disposizioni a norma del regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda il modello per i programmi operativi, la struttura dei piani intesi a compensare i costi supplementari che ricadono sugli operatori nelle attività di pesca, allevamento, trasformazione e commercializzazione di determinati prodotti della pesca e dell’acquacoltura originari delle regioni ultraperiferiche, il modello per la trasmissione dei dati finanziari, il contenuto delle relazioni di valutazione ex ante e i requisiti minimi per il piano di valutazione da presentare nell’ambito del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca ( GU L 209 del 16.7.2014, pag. 20 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 1242/2014 della Commissione, del 20 novembre 2014, recante disposizioni a norma del regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda la presentazione dei dati cumulativi pertinenti sugli interventi ( GU L 334 del 21.11.2014, pag. 11 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 1243/2014 della Commissione, del 20 novembre 2014, recante disposizioni a norma del regolamento (UE) n. 508/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per quanto riguarda le informazioni che devono essere trasmesse dagli Stati membri, i dati necessari e le sinergie tra potenziali fonti di dati ( GU L 334 del 21.11.2014, pag. 39 ). ALLEGATO I 1. L’allegato I del regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la sezione 4.5 &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;4.5.</p></td><td><p><span>Descrizione del metodo di calcolo delle indennit&#224; compensative secondo criteri pertinenti identificati per ciascuna delle attivit&#224; esercitate a norma dell&#8217;articolo 40, paragrafo 1, degli articoli 53, 54, 55, 67 e dell&#8217;articolo 69, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 508/2014</span></p><table><col/><tbody><tr><td><p><span>&lt;4.5 type="S" maxlength="4500" input="M"&gt;</span>&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la sezione 8.2 &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;8.2.</p></td><td><p><span>Contributo del FEAMP e tasso di cofinanziamento per le priorit&#224; dell&#8217;Unione, l&#8217;assistenza tecnica e altre forme di sostegno (in EUR)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Sostegno totale</p></td><td><p>Dotazione principale (finanziamento totale meno riserva di efficacia dell&#8217;attuazione)</p></td><td><p>Riserva di efficacia dell&#8217;attuazione</p></td><td><p>Importo della riserva di efficacia dell&#8217;attuazione in percentuale del sostegno dell&#8217;Unione</p></td></tr><tr><td><p>Priorit&#224; dell&#8217;Unione</p></td><td><p>Misura(e) nell&#8217;ambito della priorit&#224; dell&#8217;Unione</p></td><td><p>Contributo del FEAMP</p><p>(compresa la riserva di efficacia dell&#8217;attuazione)</p></td><td><p>Contropartita nazionale</p><p>(compresa la riserva di efficacia dell&#8217;attuazione)</p></td><td><p>Tasso di cofinanziamento del FEAMP</p></td><td><p>Sostegno del FEAMP</p></td><td><p>Contropartita nazionale</p></td><td><p>Riserva di efficacia dell&#8217;attuazione del FEAMP</p></td><td><p>Contropartita nazionale<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>b</p></td><td><p>c = a/(a + b) &#215; 100</p></td><td><p>d = a &#8211; f</p></td><td><p>e = b &#8211; g</p></td><td><p>f</p></td><td><p>g = b &#215; (f/a)</p></td><td><p>h = f/a &#215; 100</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Promuovere una pesca sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Articolo 33, paragrafo 1, lettere a), b) e c), articolo 34 e articolo 41, paragrafo 2</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>50 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Articolo 33, paragrafo 1, lettera d), e articolo 44, paragrafo 4<span>bis</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Dotazione finanziaria per la parte restante della priorit&#224; dell&#8217;Unione n. 1</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Favorire un&#8217;acquacoltura sostenibile sotto il profilo ambientale, efficiente in termini di risorse, innovativa, competitiva e basata sulle conoscenze</p></td></tr></tbody></table></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Favorire l&#8217;attuazione della PCP</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Miglioramento e apporto di conoscenze scientifiche, raccolta e gestione di dati<span>(articolo 13, paragrafo 3, del FEAMP)</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>80 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Sostegno al monitoraggio, al controllo e all&#8217;esecuzione, rafforzamento della capacit&#224; istituzionale e promozione di un&#8217;amministrazione pubblica efficiente senza aumentare gli oneri amministrativi (articolo 76, paragrafo 2, lettere da a) a d), e da f) a l)]<span>(articolo 13, paragrafo 2, del FEAMP)</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>90 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Sostegno al monitoraggio, al controllo e all&#8217;esecuzione, rafforzamento della capacit&#224; istituzionale e promozione di un&#8217;amministrazione pubblica efficiente senza aumentare gli oneri amministrativi (articolo 76, paragrafo 2, lettera e)]<span>(articolo 13, paragrafo 2, del FEAMP)</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>70 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Aumentare l&#8217;occupazione e la coesione territoriale</p></td></tr></tbody></table></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 85 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Favorire la commercializzazione e la trasformazione</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Aiuti al magazzinaggio (articolo 67)</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>100 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Compensazione alle regioni ultraperiferiche (articolo 70)<span>(articolo 13, paragrafo 4, del FEAMP)</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>100 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Dotazione finanziaria per la parte restante della priorit&#224; dell&#8217;Unione n. 5</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Favorire l&#8217;attuazione della politica marittima integrata</p></td></tr></tbody></table></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Assistenza tecnica</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;M&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>max. 75 %,</p><p>min. 20 %</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Totale [calcolato automaticamente]:</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>N.A.</p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p><span>&lt; 8.2 type=&#8220;N&#8221; input=&#8220;G&#8221;&gt;</span></p></td><td><p>N.A.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Nell’allegato II del regolamento di esecuzione (UE) n. 771/2014 è inserita la seguente sezione 5 bis : <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;5 bis</p></td><td><p><span>Descrizione dei metodi di calcolo e di attuazione delle misure di compensazione delle perdite economiche conseguenti alla pandemia di Covid-19 di cui all&#8217;articolo 70, paragrafo 1, secondo comma, del regolamento (UE) n. 508/2014</span></p><table><col/><tbody><tr><td><p><span>&lt;4.5 type="S" maxlength="3500" input="M"&gt;</span>&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> ( 1 ) La contropartita nazionale è suddivisa in proporzione tra la dotazione principale e la riserva di efficacia dell’attuazione. » ALLEGATO II 1. Nell’allegato I del regolamento di esecuzione (UE) n. 1242/2014 della Commissione, nella prima colonna «Campo» è inserito il seguente campo 25: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;<span>25</span></p></td><td><p><span>Attenuazione della pandemia di Covid-19</span>&#187;</p></td></tr></tbody></table> 2. Nell’allegato V del regolamento di esecuzione (UE) n. 1242/2014, tabella 1, la riga I.9 è sostituita dalla seguente: <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;I.9</p></td><td><p>Articolo 33 e articolo 44, paragrafo 4<span>bis</span></p><p>Arresto temporaneo delle attivit&#224; di pesca</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Numero di pescatori interessati</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>1</p></td><td><p>Numerico</p></td><td><p>S&#236;, se l&#8217;intervento verte sulla pesca marittima&#187;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Numero di giorni di inattivit&#224;</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>2</p></td><td><p>Numerico</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO III 1. Nell’allegato I del regolamento di esecuzione (UE) n. 1243/2014 è inserita la seguente parte F: «PARTE F Attenuazione della pandemia di Covid-19 <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Campo</p></td><td><p>Contenuto del campo</p></td><td><p>Osservazioni</p></td><td><p>Dati necessari e sinergie</p></td></tr><tr><td><p>25</p></td><td><p>Attenuazione della pandemia di Covid-19</p></td><td><p>Attenuazione della pandemia di Covid-19</p><p>Codice 0 = non connesso alla Covid-19</p><p>Codice 1 = connesso alla Covid-19</p></td><td><p>Specifico FEAMP&#187;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Nell&#8217;allegato II del regolamento di esecuzione (UE) n. 1243/2014, la riga I.9 &#232; sostituita dalla seguente:</span><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;I.9</p></td><td><p>Articolo 33 e articolo 44, paragrafo 4<span>bis</span></p><p>Arresto temporaneo delle attivit&#224; di pesca</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Numero di pescatori interessati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Numero di giorni di inattivit&#224;&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32020R1027
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.12.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 345/65</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2016/2315 DEL CONSIGLIO del 19 dicembre 2016 che modifica la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29, vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 31 luglio 2014 il Consiglio ha adottato la decisione 2014/512/PESC<a>&#160;(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 19 marzo 2015 il Consiglio europeo ha convenuto di adottare le necessarie misure per stabilire un legame chiaro tra la durata delle misure restrittive e la piena attuazione degli accordi di Minsk, tenendo presente che l'attuazione completa &#232; stata prevista per il 31 dicembre 2015.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 1<span>o</span> luglio 2016 il Consiglio ha prorogato la decisione 2014/512/PESC fino al 31 gennaio 2017 al fine di consentire di valutare ulteriormente l'attuazione degli accordi di Minsk.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Dopo aver valutato l'attuazione degli accordi di Minsk, la decisione 2014/512/PESC dovrebbe essere prorogata di altri sei mesi al fine di consentire al Consiglio di valutarne ulteriormente l'attuazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2014/512/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 All'articolo 9, paragrafo 1, della decisione 2014/512/PESC, il primo comma è sostituito dal seguente: «1. La presente decisione si applica fino al 31 luglio 2017.» Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 19 dicembre 2016 Per il Consiglio Il president M. LAJČÁK <note> ( 1 ) Decisione 2014/512/PESC del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina ( GU L 229 del 31.7.2014, pag. 13 ). </note>
ITA
32016D2315
02013R0877 — IT — 22.07.2020 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 877/2013 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 27 giugno 2013</p><p><a>che integra il regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro</a></p><p>(GU L 244 del 13.9.2013, pag. 23)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2020/1069 DELLA COMMISSIONE&#160;del 19 giugno 2020</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;234</p></td><td><p>8</p></td><td><p>21.7.2020</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) N. 877/2013 DELLA COMMISSIONE del 27 giugno 2013 che integra il regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento stabilisce le specifiche relative ai contenuti delle relazioni che gli Stati membri la cui moneta è l’euro sono tenuti a presentare a norma dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013. Articolo 2 Struttura e contenuto delle relazioni 1. Le relazioni di cui all’articolo 1 si articolano secondo la struttura seguente: — saldo effettivo, andamento del debito e documenti programmatici di bilancio aggiornati delle amministrazioni pubbliche e relativi sottosettori per il periodo interessato dalla correzione, — descrizione e quantificazione della strategia di bilancio in termini nominali e strutturali (componente ciclica del saldo al netto delle misure una tantum e temporanee) volta a correggere il disavanzo eccessivo entro il termine fissato dal Consiglio, alla luce dell’ultima raccomandazione o decisione di intimazione del Consiglio a norma dell’articolo 126, paragrafo 7, o dell’articolo 126, paragrafo 9, TFUE, con informazioni dettagliate sulle misure di bilancio programmate o già adottate per conseguire i suddetti obiettivi, e relativo impatto sul bilancio. 2. Le relazioni comprendono le tabelle riportate nell’allegato del presente regolamento. Articolo 2 bis Struttura e contenuto delle relazioni degli Stati membri sottoposti a sorveglianza rafforzata a norma dell’articolo 2, paragrafi 3 e 4, del regolamento (UE) n. 472/2013 per aver utilizzato il sostegno per la gestione della crisi pandemica del meccanismo europeo di stabilità 1. Se uno Stato membro è sottoposto a sorveglianza rafforzata unicamente per aver utilizzato il sostegno per la gestione della crisi pandemica del meccanismo europeo di stabilità, gli obblighi d’informazione nel corso dell’esercizio a norma dell’articolo 10 del regolamento (UE) n. 473/2013 riguardano l’uso dei fondi del sostegno per la gestione della crisi pandemica a copertura dei costi diretti e indiretti di assistenza sanitaria, cura e prevenzione dovuti alla crisi della Covid-19. 2. Le relazioni comprendono la tabella riportata nell’allegato II. Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile negli Stati membri conformemente a trattati. ALLEGATO I Tabelle da inserire nelle relazioni da trasmettere a norma dell’articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013 sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro NB: Nelle tabelle di seguito l’anno t corrisponde all’anno in cui è trasmessa la relazione. Le informazioni di cui alle voci indicate in grassetto sono obbligatorie. Occorre applicare il quadro concettuale convenuto nell’ambito della direttiva 2011/85/UE del Consiglio ( 1 ). Tabella 1a Esecuzione trimestrale del bilancio nel corso dell’esercizio in base alla contabilità di cassa ( ) per le amministrazioni pubbliche e i relativi sottosettori ( ) <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Milioni di EUR</p></td><td><p>Anno t&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Q1</p></td><td><p>Q2</p></td><td><p>Q3</p></td><td><p>Q4</p></td></tr><tr><td><p><span>Bilancio complessivo per sottosettore (6-7)</span></p></td></tr><tr><td><p>1.&#160;&#160;<span>Amministrazioni pubbliche</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.&#160;&#160;<span>Amministrazioni centrali</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3.&#160;&#160;<span>Amministrazioni di Stati federati</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4.&#160;&#160;<span>Amministrazioni locali</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5.&#160;&#160;<span>Enti di previdenza e assistenza sociale</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Per sottosettore</span> (indicare quale)</p></td></tr><tr><td><p>6.&#160;&#160;<span>Totale delle entrate/introiti</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>di cui (elenco indicativo):</p></td></tr><tr><td><p>Imposte, di cui:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Imposte dirette</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Imposte indirette, di cui:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>IVA</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Contributi sociali</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Vendite</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Altre entrate correnti</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Entrate in conto capitale</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Introiti da operazioni su strumenti finanziari</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>7.&#160;&#160;<span>Totale delle spese/uscite</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>di cui (elenco indicativo):</p></td></tr><tr><td><p>Acquisti di beni e servizi</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Redditi da lavoro dipendente</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Interessi</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Contributi</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Prestazioni sociali</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Altre spese correnti</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Trasferimenti in conto capitale</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Investimenti di capitale</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Uscite per operazioni su strumenti finanziari</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>L&#8217;informazione &#232; obbligatoria fino al trimestre in corso compreso. Se i dati del trimestre in corso non sono disponibili, fornire gli ultimi dati mensili disponibili, con l&#8217;indicazione del mese. Per il saldo complessivo delle amministrazioni pubbliche, fornire i dati fino all&#8217;ultimo trimestre disponibile (ossia q-1). Occorre applicare la consueta politica di garanzia di qualit&#224; e di revisione.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Si possono fornire dati equivalenti di conti pubblici se non sono disponibili quelli in base alla contabilit&#224; di cassa; precisare il principio contabile adottato per tutti i dati forniti in questa tabella.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Corrispondenti alle informazioni da fornire a norma dell&#8217;articolo 3, paragrafo 2, della direttiva 2011/85/UE.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 1b Esecuzione trimestrale del bilancio nel corso dell’esercizio e prospettive secondo le norme SEC, non destagionalizzate ( ) , per le amministrazioni pubbliche e i relativi sottosettori <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Milioni di EUR</p></td><td><p>Codice SEC</p></td><td><p>Anno t&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Q1</p></td><td><p>Q2</p></td><td><p>Q3</p></td><td><p>Q4</p></td></tr><tr><td><p><span>Accreditamento netto (+)/indebitamento netto (&#8211;)</span></p></td></tr><tr><td><p>1.&#160;&#160;<span>Amministrazioni pubbliche</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>S.13</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.&#160;&#160;<span>Amministrazioni centrali</span></p></td><td><p>S.1311</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3.&#160;&#160;<span>Amministrazioni di Stati federati</span></p></td><td><p>S.1312</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4.&#160;&#160;<span>Amministrazioni locali</span></p></td><td><p>S.1313</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5.&#160;&#160;<span>Enti di previdenza e assistenza sociale</span></p></td><td><p>S.1314</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Per le amministrazioni pubbliche</span> (facoltativo per i sottosettori)</p></td></tr><tr><td><p>6.&#160;&#160;<span>Totale delle entrate</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>TR</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>di cui:</p></td></tr><tr><td><p>Imposte sulla produzione e sulle importazioni</p></td><td><p>D.2</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.</p></td><td><p>D.5</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Imposte in conto capitale</p></td><td><p>D.91</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Contributi sociali</p></td><td><p>D.61</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Redditi da capitale</p></td><td><p>D.4</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Altro&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>7.&#160;&#160;<span>Totale delle entrate</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>TE</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>di cui:</p></td></tr><tr><td><p>Redditi da lavoro dipendente</p></td><td><p>D.1</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Consumi intermedi</p></td><td><p>P.2</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Prestazioni sociali</p></td><td><p>D.62, D.632&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Spesa per interessi</p></td><td><p>D.41</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Contributi</p></td><td><p>D.3</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Investimenti fissi lordi&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>P.51</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Trasferimenti in conto capitale</p></td><td><p>D.9</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>Altro&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>8.&#160;&#160;<span>Debito lordo</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>I dati si estendono fino alla fine dell&#8217;anno t in corso; le prospettive trimestrali non sono obbligatorie e sono comunicate come stime (eventualmente soggette a revisione) a fini d&#8217;informazione e monitoraggio.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Per le amministrazioni pubbliche, le voci con nota &#171;(<span>a</span>)&#187; devono essere fornite in via supplementare in termini depurati dei valori stagionali; se non pu&#242; essere fornita dalle autorit&#224; nazionali, la destagionalizzazione sar&#224; effettuata da Eurostat di concerto con lo Stato membro interessato.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>P.11 + P.12 + P.131 + D.39rec + D.7rec + D.9rec (diverso da D.91rec).</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Su base SEC95: D6311_D63121_D63131pay; in SEC2010 D632pay.</p><p><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a>D.29pay + D.4pay (diverso da D.41pay) + D.5pay + D.7pay + P.52 + P.53 + K.2 + D.8.</p><p><a>(<span>5</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Definito nel regolamento (CE) n. 479/2009 del Consiglio (GU L 145 del 10.6.2009, pag.1).</p></td></tr></tbody></table> Tabella 1c Obiettivi di bilancio annuali secondo le norme SEC per le amministrazioni pubbliche e i relativi sottosettori <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Codice SEC</p></td><td><p>Anno t &#8211; 1</p></td><td><p>Anno t</p></td><td><p>Anno t + &#8230;&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p><span>Accreditamento netto (+)/indebitamento netto (&#8211;) per sottosettore (% PIL)</span></p></td></tr><tr><td><p>1.&#160;&#160;<span>Amministrazioni pubbliche</span></p></td><td><p>S.13</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.&#160;&#160;<span>Amministrazioni centrali</span></p></td><td><p>S.1311</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3.&#160;&#160;<span>Amministrazioni di Stati federati</span></p></td><td><p>S.1312</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4.&#160;&#160;<span>Amministrazioni locali</span></p></td><td><p>S.1313</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5.&#160;&#160;<span>Enti di previdenza e assistenza sociale</span></p></td><td><p>S.1314</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Amministrazioni pubbliche (S.13) (% PIL)</span></p></td></tr><tr><td><p>6.&#160;&#160;<span>Totale delle entrate</span></p></td><td><p>TR</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>7.&#160;&#160;<span>Totale delle spese</span></p></td><td><p>TE</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>8.&#160;&#160;<span>Spese per interessi</span></p></td><td><p>D.41</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>9.&#160;&#160;<span>Saldo primario</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>10.&#160;&#160;<span>Misure una tantum e altre misure temporanee</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>tasso di variazione</p></td><td><p>tasso di variazione</p></td><td><p>tasso di variazione</p></td></tr><tr><td><p>11.&#160;&#160;<span>Crescita del PIL reale</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>12.&#160;&#160;<span>Crescita del PIL potenziale</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>contributi:</p></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;lavoro,</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;capitale,</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;produttivit&#224; totale dei fattori.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>% PIL potenziale</p></td><td><p>% PIL potenziale</p></td><td><p>% PIL potenziale</p></td></tr><tr><td><p>13.&#160;&#160;<span>Divario tra produzione effettiva e potenziale</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>14.&#160;&#160;<span>Componente ciclica di bilancio</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>15.&#160;&#160;<span>Saldo corretto per il ciclo (1 &#8211; 14)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>14.&#160;&#160;<span>Saldo primario corretto per il ciclo (13 + 6)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>15.&#160;&#160;<span>Saldo strutturale (13 &#8211; 10)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Su richiesta della Commissione di attivare gli obblighi d&#8217;informazione di cui all&#8217;articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013, la trasmissione d&#8217;informazioni inizia dall&#8217;anno di apertura della procedura per disavanzo eccessivo a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 6, TFUE e si estende finch&#233; &#232; programmata la correzione del disavanzo eccessivo, secondo il termine stabilito nella raccomandazione del Consiglio a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 7, TFUE o della decisione d&#8217;intimazione a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 9, TFUE.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Il saldo primario &#232; calcolato come (B.9, punto 8) pi&#249; (D.41, punto 9).</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Il segno pi&#249; indica misure volte a ridurre il disavanzo.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 2 Obiettivi di spesa e di entrate delle amministrazioni pubbliche (S.13) secondo le norme SEC <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>% PIL</p></td><td><p>Codice SEC</p></td><td><p>Anno t &#8211; 1</p></td><td><p>Anno t</p></td><td><p>Anno t + 1</p></td><td><p>Anno t + &#8230;&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>1.&#160;&#160;<span>Obiettivo del totale delle entrate</span></p><p>(= tabella 1c.6)</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>di cui</span></p></td></tr><tr><td><p>1.1.&#160;&#160;<span>Imposte sulla produzione e sulle importazioni</span></p></td><td><p>D.2</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1.2.&#160;&#160;<span>Imposte correnti sul reddito, sul patrimonio ecc.</span></p></td><td><p>D.5</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1.3.&#160;&#160;<span>Imposte in conto capitale</span></p></td><td><p>D.91</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1.4.&#160;&#160;<span>Contributi sociali</span></p></td><td><p>D.61</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1.5.&#160;&#160;<span>Redditi da capitale</span></p></td><td><p>D.4</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1.6.&#160;&#160;<span>Altro</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>p.m.: Oneri fiscali</span></p><p>(D.2 + D.5 + D.61 + D.91-D.995)&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.&#160;&#160;<span>Obiettivo del totale delle entrate</span></p><p>(= tabella 1c.7)</p></td><td><p>TE&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>di cui</span></p></td></tr><tr><td><p>2.1.&#160;&#160;<span>Redditi da lavoro dipendente</span></p></td><td><p>D.1</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.2.&#160;&#160;<span>Consumi intermedi</span></p></td><td><p>P.2</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.3.&#160;&#160;<span>Prestazioni sociali</span></p></td><td><p>D.62, D.6311, D.63121, D.63131&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>di cui:</span></p><p><span>Prestazioni di disoccupazione</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.4.&#160;&#160;<span>Spese per interessi</span></p></td><td><p>D.41</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.5.&#160;&#160;<span>Contributi</span></p></td><td><p>D.3</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.6.&#160;&#160;<span>Investimenti fissi lordi</span></p></td><td><p>P.51</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.7.&#160;&#160;<span>Trasferimenti in conto capitale</span></p></td><td><p>D.9</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.8.&#160;&#160;<span>Altro</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Su richiesta della Commissione di attivare gli obblighi d&#8217;informazione di cui all&#8217;articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013, la trasmissione d&#8217;informazioni inizia dall&#8217;anno di apertura della procedura per disavanzo eccessivo a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 6, TFUE e si estende finch&#233; &#232; programmata la correzione del disavanzo eccessivo, secondo il termine stabilito nella raccomandazione del Consiglio a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 7, TFUE o della decisione d&#8217;intimazione a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 9, TFUE.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>P.11 + P.12 + P.131 + D.39rec + D.7rec + D.9rec (diverso da D.91rec).</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Compresi quelli riscossi dall&#8217;UE e compreso un aggiustamento per imposte e contributi sociali di improbabile riscossione (D.995), se opportuno.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a><img/></p><p><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Comprende le prestazioni in denaro (D.621 e D.624) e le prestazioni in natura (D.631) connesse alle prestazioni di disoccupazione.</p><p><a>(<span>5</span>)&#160;&#160;&#160;</a>D.29 + D.4 (diverso da D.41) + D.5 + D.7 + P.52 + P.53 + K.2 + D.8.</p><p><a>(<span>6</span>)&#160;&#160;&#160;</a>In SEC2010: D.62, D.632.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 3a Misure di bilancio adottate e previste dalle amministrazioni pubbliche e relativi sottosettori, sul fronte delle spese e delle entrate, per conseguire gli obiettivi presentati nella tabella 2 <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Impatto di bilancio previsto delle misure adottate e previste&#160;<a>(<span/>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Elenco delle misure</p></td><td><p>Descrizione dettagliata&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>Obiettivo (spese/entrate)</p><p>Codice SEC</p></td><td><p>Principio contabile&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>Status dell&#8217;adozione</p></td><td><p>Impatto aggiuntivo di bilancio (milioni di EUR) sull&#8217;anno</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>T &#8211; 1</p></td><td><p>t</p></td><td><p>t + 1</p></td><td><p>t + 2</p></td><td><p>T +&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>TOTALE</p></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Anno in cui &#232; programmata la correzione del disavanzo eccessivo, secondo il termine stabilito nella raccomandazione del Consiglio a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 7, TFUE o della decisione d&#8217;intimazione a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 9, TFUE.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Occorre trasmettere solo misure sufficientemente dettagliate e annunciate su basi affidabili.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Compresa l&#8217;informazione sul sottosettore destinatario della misura.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Se non altrimenti specificato, l&#8217;impatto delle misure sar&#224; trasmesso secondo il principio di competenza, ma se questo non fosse possibile, dovrebbe essere indicato espressamente che l&#8217;informazione si basa sul principio di cassa. L&#8217;impatto deve essere registrato in termini di impatto aggiuntivo &#8212; in contrapposizione alla registrazione in termini di livelli &#8212; rispetto alla proiezione di base dell&#8217;anno precedente. Le misure permanenti semplici dovrebbero essere registrate con un effetto di +/&#8211; X nell&#8217;anno o negli anni in cui sono introdotte e zero negli altri casi (l&#8217;impatto globale sul livello delle entrate o delle spese non deve neutralizzarsi). Se l&#8217;impatto della misura varia nel tempo, occorre riportare nella tabella solo l&#8217;impatto aggiuntivo. Per natura, le misure una tantum dovrebbero essere sempre registrate con un effetto di +/&#8211; X nell&#8217;anno del primo impatto di bilancio e di &#8211;/+ X nell&#8217;anno successivo, vale a dire che in due anni consecutivi l&#8217;impatto globale sul livello delle entrate o delle spese deve essere pari a zero.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 3b Relazioni trimestrali nel corso dell’esercizio sull’impatto di bilancio delle misure presentate nella tabella 3a <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Elenco delle misure&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>Relazioni nel corso dell&#8217;esercizio sulle misure che hanno un effetto sull&#8217;anno t (scegliere una delle alternative di seguito)&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>Impatto di bilancio annuale previsto per l&#8217;anno t</p><p>(milioni di EUR)</p><p>(= tabella 3a)</p></td></tr><tr><td><p>Impatto di bilancio rilevato su base trimestrale (milioni di EUR)&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>Impatto di bilancio cumulativo rilevato dall&#8217;inizio dell&#8217;anno (milioni di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Q1</p></td><td><p>Q2</p></td><td><p>Q3</p></td><td><p>Q4</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>TOTALE</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Selezionare la misure riportate nella tabella 3a che hanno un impatto di bilancio nell&#8217;anno t.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>&#200; d&#8217;obbligo la compilazione secondo una delle due alternative: dati trimestrali (stime eventualmente soggette a revisione) almeno fino al trimestre corrente e/o somma dell&#8217;impatto di bilancio osservato fino alla data corrente.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Per ciascun trimestre indicare se i dati riportati corrispondono a quelli rilevati; l&#8217;informazione &#232; obbligatoria fino al trimestre corrente compreso.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 4 Evoluzione del debito delle amministrazioni pubbliche (S.13) e prospettive <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Anno t &#8211; 1</p></td><td><p>Anno t</p></td><td><p>Anno t + &#8230;&#160;<a>(<span>*1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Codice SEC</p></td><td><p>% PIL</p></td><td><p>% PIL</p></td><td><p>% PIL</p></td></tr><tr><td><p>1.&#160;&#160;<span>Debito lordo</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p><p>(= tabella 1b.8 per le amministrazioni pubbliche)</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2.&#160;&#160;<span>Variazione dell&#8217;indice di indebitamento lordo</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Contributi alla variazione dell&#8217;indice di indebitamento lordo</span></p></td></tr><tr><td><p>3.&#160;&#160;<span>Saldo primario</span></p><p>(= tabella 1c.9)</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4.&#160;&#160;<span>Spese per interessi</span></p><p>(= tabella 1c.8)</p></td><td><p>D.41</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5.&#160;&#160;<span>Aggiustamento stock/flussi</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>di cui:</span></p></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;differenze tra cassa e competenza&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;accumulazione netta di attivit&#224; finanziarie&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>di cui:</span></p></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;proventi da privatizzazione</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#8212;&#160;&#160;valutazione e altro&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>p.m.: Tasso d&#8217;interesse implicito sul debito</span>&#160;<a>(<span/>)</a><span>(%)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Altre variabili rilevanti</span></p></td></tr><tr><td><p>6.&#160;&#160;<span>Attivit&#224; finanziarie liquide</span>&#160;<a>(<span/>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>7.&#160;&#160;<span>Debito finanziario netto</span><br/><img/></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>8.&#160;&#160;<span>Ammortamento del debito (obbligazioni attuali) dalla fine dell&#8217;anno precedente</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>9.&#160;&#160;<span>Percentuale del debito denominata in valuta estera (%)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>10.&#160;&#160;<span>Scadenza media (anni)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>11.&#160;&#160;<span>Crescita del PIL reale (%)</span></p><p>(= tabella 1c. linea 11)</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>*1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Su richiesta della Commissione di attivare gli obblighi d&#8217;informazione di cui all&#8217;articolo 10, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 473/2013, la trasmissione d&#8217;informazioni inizia dall&#8217;anno di apertura della procedura per disavanzo eccessivo a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 6, TFUE e si estende finch&#233; &#232; programmata la correzione del disavanzo eccessivo, secondo il termine stabilito nella raccomandazione del Consiglio a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 7, TFUE o della decisione d&#8217;intimazione a norma dell&#8217;articolo 126, paragrafo 9, TFUE.</p><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Definito nel regolamento (CE) n. 479/2009.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Le differenze riguardanti le spese per interessi, altre spese e entrate potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL &#232; superiore al valore di riferimento.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Le attivit&#224; liquide (valuta), i titoli di Stato, le attivit&#224; su paesi terzi, le imprese statali e la differenza tra attivit&#224; quotate e non quotate potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL &#232; superiore al valore di riferimento.</p><p><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Le variazioni dovute a movimenti dei tassi d&#8217;interesse e a operazioni sul mercato secondario potrebbero essere distinte se rilevanti o se il rapporto debito/PIL &#232; superiore al valore di riferimento.</p><p><a>(<span>5</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Espresso dalle spese per interessi divise per il livello di debito dell&#8217;anno precedente.</p><p><a>(<span>6</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Le attivit&#224; liquide sono definite come AF.1, AF.2, AF.3 (consolidate per la pubblica amministrazione, ossia al netto delle posizioni finanziarie tra gli enti pubblici), AF.511, AF.52 (solo se quotate in borsa).</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II Tabella da trasmettere a cadenza trimestrale Costi connessi alla pandemia di Covid-19 <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p><span>Anno 2020</span></p></td><td><p><span>Anno 2021</span>&#160;<a>(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>In milioni di EUR</span></p><p><span>Serie temporale dei dati effettivi all&#8217;inizio del trimestre oggetto della relazione</span></p></td><td><p><span>T1</span></p></td><td><p><span>T2</span></p></td><td><p><span>T3</span></p></td><td><p><span>T4</span></p></td><td><p><span>T1</span></p></td><td><p><span>T2</span></p></td><td><p><span>T3</span></p></td><td><p><span>T4</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Costi di assistenza sanitaria, cura e prevenzione direttamente legati alla pandemia di Covid-19</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Voce]</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Altre voci, se pertinente]&#160;<a>(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Parte della spesa sanitaria pubblica complessiva che si stima sia stata sostenuta, direttamente o indirettamente, per far fronte all&#8217;impatto della Covid-19 sul sistema sanitario</span>&#160;<a>(<span>3</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Voce]</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Altre voci, se pertinente]&#160;<a>(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><span>Altri costi indiretti di assistenza sanitaria, cura e prevenzione dovuti alla crisi della Covid-19</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Voce]</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>[Altre voci, se pertinente]&#160;<a>(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>L&#8217;ultimo anno del periodo di disponibilit&#224; o (se precedente) di un eventuale esborso del sostegno per la gestione della crisi pandemica &#232; anche l&#8217;ultimo anno oggetto di relazioni, a meno che lo Stato membro non abbia ancora utilizzato tutti i fondi.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Voci e sottovoci, a seconda delle necessit&#224;, corredate di spiegazioni pertinenti per consentire alla Commissione di effettuare una valutazione significativa.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>Questo pu&#242; comprendere, fra l&#8217;altro, la spesa relativa a ospedali, cure e riabilitazione, assistenza ambulatoriale e riabilitazione, diagnosi, prodotti farmaceutici, prevenzione sanitaria, amministrazioni sanitarie e assistenza sanitaria a lungo termine.</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 41. </note>
ITA
02013R0877-20200722
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.5.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 139/10</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2023/1028 DELLA COMMISSIONE del 20 marzo 2023 che modifica il regolamento (UE) n. 748/2012 per quanto riguarda la definizione di aeromobile complesso a motore e rettifica tale regolamento LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2018, recante norme comuni nel settore dell’aviazione civile, che istituisce un’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e che modifica i regolamenti (CE) n. 2111/2005, (CE) n. 1008/2008, (UE) n. 996/2010, (UE) n. 376/2014 e le direttive 2014/30/UE e 2014/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, e abroga i regolamenti (CE) n. 552/2004 e (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CEE) n. 3922/91 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 19, paragrafo 1, e l’articolo 62, paragrafo 13, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n.&#160;748/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce i requisiti per la certificazione di aeronavigabilit&#224; e ambientale dei prodotti, delle parti e delle pertinenze degli aeromobili civili, come motori, eliche e parti da installarvi, ai fini del regolamento (UE)&#160;2018/1139.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;140, paragrafo 2, del regolamento (UE)&#160;2018/1139, le norme di attuazione adottate sulla base del regolamento (CE) n.&#160;216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> devono essere adeguate alle disposizioni del regolamento (UE)&#160;2018/1139 entro il 12&#160;settembre 2023. &#200; pertanto opportuno modificare il regolamento (UE) n.&#160;748/2012 per introdurre la definizione di &#171;aeromobile complesso a motore&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE)&#160;2022/1358 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> ha modificato l&#8217;articolo&#160;3 del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 per aggiornare i riferimenti all&#8217;allegato I del medesimo. Con l&#8217;articolo&#160;1, punto 5, del regolamento delegato (UE)&#160;2022/1358 si &#232; inavvertitamente sostituito l&#8217;articolo&#160;3, paragrafi&#160;3 e&#160;4, del regolamento (UE) n.&#160;748/2012. Si sarebbero in effetti dovuti sostituire i paragrafi&#160;2 e&#160;3 di tale articolo. &#200; ora opportuno sostituire l&#8217;intero articolo&#160;3 del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 per evitare confusione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con l&#8217;articolo&#160;1, punto 6, del regolamento delegato (UE)&#160;2022/1358 si &#232; inavvertitamente sostituito l&#8217;articolo&#160;8, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.&#160;748/2012. Di fatto l&#8217;articolo&#160;8, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 &#232; ritenuto importante per il corretto funzionamento del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 e sarebbe stato opportuno mantenerlo. &#200; pertanto opportuno reintrodurre l&#8217;articolo&#160;8, paragrafo 3, originario come nuovo paragrafo 6.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Con l&#8217;articolo&#160;1, punto 8, del regolamento delegato (UE)&#160;2022/1358 si &#232; inavvertitamente sostituito l&#8217;articolo&#160;9, paragrafi&#160;2 e&#160;3, del regolamento (UE) n.&#160;748/2012. Di fatto tali disposizioni sono ritenute importanti per il corretto funzionamento del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 e sarebbe stato opportuno mantenerle. &#200; ora opportuno sostituire l&#8217;intero articolo&#160;9 del regolamento (UE) n.&#160;748/2012 per evitare confusione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n.&#160;748/2012 dovrebbe pertanto essere modificato e rettificato di conseguenza,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 All’articolo 1, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 748/2012 è aggiunta la lettera h bis ) seguente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;h&#160;bis)</p></td><td><p>&#8220;aeromobile complesso a motore&#8221;:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>un aeroplano:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>con una massa massima certificata al decollo superiore a 5&#160;700&#160;kg; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>certificato per una configurazione massima di posti passeggeri superiore a diciannove; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>certificato per operare con equipaggio minimo di almeno due piloti; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dotato di uno o pi&#249; motori a turbogetto o pi&#249; di un motore a turboelica; o</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>un elicottero certificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per una massa massima al decollo superiore a 3&#160;175&#160;kg; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per una configurazione massima di posti passeggeri superiore a nove; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per operare con equipaggio minimo di almeno due piloti; o</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>un aeromobile a rotore basculante.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Il regolamento (UE) n. 748/2012 è così rettificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;3</p><p>Mantenimento della validit&#224; dei certificati di omologazione del tipo e dei relativi certificati di aeronavigabilit&#224;</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Per quanto concerne i prodotti in possesso di un certificato di omologazione o di un documento che autorizza il rilascio di un certificato di aeronavigabilit&#224; emessi prima del 28&#160;settembre 2003 da uno Stato membro, si applicano le seguenti disposizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il prodotto si considera dotato di un certificato di omologazione rilasciato conformemente al presente regolamento quando:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la sua base di omologazione era costituita:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>dalla base dell&#8217;omologazione JAA, per i prodotti omologati con le procedure JAA, secondo quanto definito nelle rispettive schede di navigabilit&#224; JAA, oppure</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>per gli altri prodotti, dalla base di omologazione conforme a quanto definito nella scheda di navigabilit&#224; del certificato di omologazione dello Stato di progettazione, quando lo Stato di progettazione era:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uno Stato membro, a meno che l&#8217;Agenzia, prendendo in considerazione in particolare modo le specifiche di certificazione utilizzate e l&#8217;esperienza di servizio, determini che tale base di omologazione non fornisca un livello di sicurezza equivalente a quello richiesto dal regolamento (UE) n.&#160;2018/1139 e dal presente regolamento, oppure</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uno Stato con cui uno Stato membro aveva concluso un accordo bilaterale di aeronavigabilit&#224;, o un accordo simile in virt&#249; del quale tali prodotti sono stati omologati in base alle specifiche di certificazione dello Stato di progettazione, a meno che l&#8217;Agenzia non determini che tali specifiche di certificazione o l&#8217;esperienza di servizio o il sistema di sicurezza di tale Stato di progettazione non forniscano un livello di sicurezza equivalente a quello richiesto dal regolamento (UE) n.&#160;2018/1139 e dal presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><p>L&#8217;Agenzia effettuer&#224; una prima valutazione delle implicazioni delle disposizioni di cui al secondo trattino al fine di fornire un parere alla Commissione, compresi eventuali emendamenti al presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>i requisiti di protezione ambientale erano quelli elencati nell&#8217;allegato 16 della Convenzione di Chicago, applicabili al prodotto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>le direttive di aeronavigabilit&#224; applicabili erano quelle dello Stato di progettazione;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il progetto di un singolo aeromobile, presente nel registro di uno Stato membro prima del 28&#160;settembre 2003, si ritiene approvato in conformit&#224; del presente regolamento, quando:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il progetto del tipo di base era un certificato di omologazione di cui alla lettera a);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>tutte le modifiche del progetto del tipo di base che non rientravano nella responsabilit&#224; del titolare del certificato di omologazione erano state approvate; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>erano rispettate le direttive di aeronavigabilit&#224; emesse o adottate dallo Stato membro di registrazione prima del 28&#160;settembre 2003, compresa qualsiasi variazione alle direttive di aeronavigabilit&#224; dello Stato di progettazione approvata dallo Stato membro di registrazione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Con riferimento ai prodotti per i quali era in corso un processo di omologazione da parte delle JAA o di uno Stato membro al 28&#160;settembre 2003, si procede come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>qualora un prodotto sia in corso di omologazione da parte di diversi Stati membri, si usa come riferimento il progetto pi&#249; avanzato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>non si applica il punto 21.A.15, lettere a), b) e c), dell&#8217;allegato I (parte 21);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>in deroga al punto 21.B.80 dell&#8217;allegato I (parte 21), le premesse di omologazione sono quelle stabilite dalle JAA o, eventualmente, dallo Stato membro alla data di richiesta dell&#8217;approvazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>le verifiche di conformit&#224; effettuate secondo le procedure JAA o di uno Stato membro si considerano effettuate dall&#8217;Agenzia ai fini della conformit&#224; al punto 21.A.20, lettere a) e d), dell&#8217;allegato I (parte 21).</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Con riferimento ai prodotti dotati di certificato di omologazione nazionale, o equivalente, per i quali il processo di approvazione di una modifica condotto da uno Stato membro non era ancora concluso nel momento in cui il certificato di omologazione doveva essere approvato conformemente al presente regolamento, si procede come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>qualora un processo di approvazione sia portato avanti da diversi Stati membri, il progetto pi&#249; avanzato &#232; utilizzato come riferimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>non si applica il punto 21.A.93 dell&#8217;allegato I (parte 21);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le premesse di omologazione applicabili sono quelle stabilite dalle JAA o, eventualmente, dallo Stato membro alla data della domanda di approvazione della modifica;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>le verifiche della conformit&#224; effettuate secondo le procedure JAA o di uno Stato membro si considerano effettuate dall&#8217;Agenzia ai fini della conformit&#224; al punto 21.B.107 dell&#8217;allegato I (parte 21).</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Con riferimento ai prodotti dotati di certificato di omologazione nazionale, o equivalente, e per i quali il processo di approvazione di un progetto di riparazioni di grande entit&#224; condotto da uno Stato membro non risultasse compiuto all&#8217;epoca in cui il certificato di omologazione doveva essere determinato in conformit&#224; al presente regolamento, le verifiche di conformit&#224; effettuate sulla base delle procedure JAA o di uno Stato membro si considerano effettuate dall&#8217;Agenzia ai fini della conformit&#224; al punto 21.A.433, lettera a), dell&#8217;allegato I (parte 21).</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Un certificato di aeronavigabilit&#224; rilasciato da uno Stato membro, attestante la conformit&#224; a un certificato di omologazione di cui al paragrafo 1, si considera conforme al presente regolamento.&#187;</p></div></div>;</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;8 &#232; aggiunto il paragrafo 6 seguente:</p><div><p>&#171;6.&#160;&#160;&#160;Le approvazioni DOA rilasciate o riconosciute da uno Stato membro in conformit&#224; alle procedure e alle prescrizioni JAA e valide prima del 28&#160;settembre 2003 si considerano conformi al presente regolamento.&#187;</p></div>;</td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;9 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;9</p><p>Imprese di produzione</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Un&#8217;impresa responsabile della fabbricazione di prodotti, parti e pertinenze &#232; tenuta a dimostrare la propria idoneit&#224;, in conformit&#224; alle disposizioni di cui all&#8217;allegato I (parte 21). Tale dimostrazione di idoneit&#224; non &#232; richiesta per le parti o pertinenze che sono fabbricate da un&#8217;impresa e la cui installazione, in conformit&#224; alle disposizioni dell&#8217;allegato I (parte 21), &#232; consentita in un prodotto omologato senza la necessit&#224; di essere accompagnata da un certificato di ammissione in servizio/autorizzazione (modulo 1 AESA).</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;In deroga al paragrafo 1, il fabbricante, la cui principale sede di attivit&#224; &#232; ubicata in uno Stato non appartenente all&#8217;Unione, pu&#242; dimostrare la propria idoneit&#224; con il possesso di un certificato per il prodotto, la parte o la pertinenza a cui si fa riferimento, emesso da quello Stato, a condizione che:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>lo Stato sia lo Stato di fabbricazione; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;Agenzia abbia stabilito che il sistema di tale Stato prevede lo stesso livello indipendente di controllo della conformit&#224; previsto dal presente regolamento, attraverso un sistema equivalente per l&#8217;approvazione delle imprese, oppure attraverso un intervento diretto dell&#8217;autorit&#224; competente di tale Stato.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Le approvazioni dell&#8217;impresa di produzione rilasciate o riconosciute da uno Stato membro in conformit&#224; alle procedure e alle prescrizioni JAA e valide prima del 28&#160;settembre 2003 si considerano conformi al presente regolamento.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;In deroga al paragrafo 1, l&#8217;impresa di produzione pu&#242; richiedere all&#8217;autorit&#224; competente deroghe ai requisiti per la protezione dell&#8217;ambiente di cui all&#8217;articolo&#160;9, paragrafo 2, primo comma, del regolamento (UE)&#160;2018/1139.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;In deroga al punto 21.B.225, lettera d), punti 1) e&#160;2), dell&#8217;allegato I (parte 21), un&#8217;impresa di produzione titolare di un certificato di approvazione valido rilasciato in conformit&#224; all&#8217;allegato I (parte 21) pu&#242;, fino al 7&#160;marzo 2025, correggere eventuali non conformit&#224; in relazione ai requisiti dell&#8217;allegato I introdotti dal regolamento delegato (UE)&#160;2022/201 della Commissione<a>&#160;(<span>*1</span>)</a>.</p><p>Se dopo il 7&#160;marzo 2025 l&#8217;impresa non ha posto fine a tali non conformit&#224;, il certificato di approvazione &#232; revocato, limitato o sospeso, in tutto o in parte.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;In deroga al punto 21.A.125C, lettera a), punto 1), dell&#8217;allegato I (parte 21), un&#8217;impresa che fabbrica prodotti, parti o pertinenze senza certificato di approvazione e che &#232; titolare di un&#8217;autorizzazione a procedere valida rilasciata in data 7&#160;marzo 2023 o precedente in conformit&#224; all&#8217;allegato I (parte 21) non &#232; tenuta a conformarsi ai requisiti pertinenti dell&#8217;allegato I introdotti dal regolamento delegato (UE)&#160;2022/201.</p></div><div><p>7.&#160;&#160;&#160;In deroga al paragrafo 1 del presente articolo, una persona fisica o giuridica la cui sede principale di attivit&#224; &#232; ubicata in uno Stato membro e che &#232; responsabile della fabbricazione di prodotti e delle relative parti e pertinenze conformemente all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 2, pu&#242;, in alternativa, dimostrare la propria idoneit&#224; conformemente all&#8217;allegato Ib (parte 21 Light).</p></div><div><p>8.&#160;&#160;&#160;La dimostrazione di idoneit&#224; ai sensi dei paragrafi&#160;1 o 2 non &#232; richiesta se l&#8217;impresa di produzione o la persona fisica o giuridica partecipa alle seguenti attivit&#224; di fabbricazione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la fabbricazione di parti o pertinenze che possono essere installate in un prodotto omologato, conformemente all&#8217;allegato I (parte 21), senza la necessit&#224; di essere accompagnate da un certificato di ammissione in servizio (ossia il modulo 1 AESA);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la fabbricazione di parti che possono essere installate in un aeromobile che &#232; stato oggetto di una dichiarazione di conformit&#224; del progetto, conformemente all&#8217;allegato Ib (parte 21 Light), senza la necessit&#224; di essere accompagnate da un certificato di ammissione in servizio (ossia il modulo 1 AESA);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la fabbricazione di un aeromobile che &#232; stato oggetto di una dichiarazione di conformit&#224; del progetto di cui all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 3, e di parti che possono essere installate su tale aeromobile. In tal caso, le attivit&#224; di fabbricazione sono condotte conformemente alla sezione A, capitolo R, dell&#8217;allegato Ib (parte 21 Light) da un&#8217;impresa di produzione o da una persona fisica o giuridica la cui sede principale di attivit&#224; &#232; ubicata in uno Stato membro.</p></td></tr></tbody></table></div></div><p><a>(<span>*1</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento delegato (UE)&#160;2022/201 della Commissione, del 10&#160;dicembre 2021, che modifica il regolamento (UE) n.&#160;748/2012 per quanto riguarda i sistemi di gestione e i sistemi di segnalazione delle non conformit&#224; che devono essere istituiti dalle imprese di progettazione e di produzione, nonch&#233; le procedure applicate dall&#8217;Agenzia, e rettifica tale regolamento (<a>GU&#160;L&#160;33 del 15.2.2022, pag.&#160;7</a>).&#187;."</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 25 agosto 2023. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 20 marzo 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 212 del 22.8.2018, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 748/2012 della Commissione, del 3 agosto 2012, che stabilisce le regole di attuazione per la certificazione di aeronavigabilità e ambientale di aeromobili e relativi prodotti, parti e pertinenze, nonché per la certificazione delle imprese di progettazione e di produzione ( GU L 224 del 21.8.2012, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, recante regole comuni nel settore dell’aviazione civile e che istituisce un’Agenzia europea per la sicurezza aerea, e che abroga la direttiva 91/670/CEE del Consiglio, il regolamento (CE) n. 1592/2002 e la direttiva 2004/36/CE ( GU L 79 del 19.3.2008, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2022/1358 della Commissione, del 2 giugno 2022, che modifica il regolamento (UE) n. 748/2012 per quanto riguarda l’attuazione di requisiti più proporzionati per gli aeromobili utilizzati per l’aviazione sportiva e da diporto ( GU L 205 del 5.8.2022, pag. 7 ). </note>
ITA
32023R1028
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.5.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 125/6</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/710 DELLA COMMISSIONE del 12 maggio 2016 che modifica il regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «carbonato di rame» (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 470/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che stabilisce procedure comunitarie per la determinazione di limiti di residui di sostanze farmacologicamente attive negli alimenti di origine animale, abroga il regolamento (CEE) n. 2377/90 del Consiglio e modifica la direttiva 2001/82/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 14, in combinato disposto con l'articolo 17, visto il parere dell'Agenzia europea per i medicinali formulato dal comitato per i medicinali veterinari, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 17 del regolamento (CE) n. 470/2009, il limite massimo di residui (&#171;LMR&#187;) per le sostanze farmacologicamente attive destinate all'utilizzo nell'Unione in medicinali veterinari da somministrare ad animali da produzione alimentare o in biocidi impiegati nel settore zootecnico &#232; determinato in un regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La tabella 1 dell'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> contiene le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda gli LMR negli alimenti di origine animale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il carbonato di rame ancora non figura in detta tabella.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'Agenzia europea per i medicinali (nel seguito l'&#171;EMA&#187;) ha ricevuto una domanda per la determinazione degli LMR per il carbonato di rame in tutte le specie da produzione alimentare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Sulla scorta del parere del comitato per i medicinali veterinari l'EMA ha stabilito che, ai fini della tutela della salute umana, non &#232; necessario determinare LMR per il carbonato di rame in tutte le specie da produzione alimentare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 5 del regolamento (CE) n. 470/2009, l'EMA &#232; tenuta a prendere in considerazione la possibilit&#224; di applicare gli LMR fissati per una sostanza farmacologicamente attiva in un particolare prodotto alimentare ad un altro prodotto alimentare ottenuto dalla stessa specie o gli LMR fissati per una sostanza farmacologicamente attiva in una o pi&#249; specie ad altre specie.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Poich&#233; l'EMA ha stabilito che non &#232; necessario determinare LMR per il carbonato di rame in tutte le specie da produzione alimentare, l'articolo 5 del regolamento (CE) n. 470/2009 non si applica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) n. 37/2010.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per i medicinali veterinari,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 12 maggio 2016 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 152 del 16.6.2009, pag. 11 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 37/2010 della Commissione, del 22 dicembre 2009, concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale ( GU L 15 del 20.1.2010, pag. 1 ). ALLEGATO Nella tabella 1 dell'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 è inserita in ordine alfabetico una voce relativa alla seguente sostanza: <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanze farmacologicamente attive</p></td><td><p>Residuo marcatore</p></td><td><p>Specie animale</p></td><td><p>LMR</p></td><td><p>Tessuti campione</p></td><td><p>Altre disposizioni (conformemente all'articolo 14, paragrafo 7, del regolamento (CE) n. 470/2009)</p></td><td><p>Classificazione terapeutica</p></td></tr><tr><td><p>&#171;Carbonato di rame</p></td><td><p>NON PERTINENTE</p></td><td><p>Tutte le specie da produzione alimentare</p></td><td><p>LMR non richiesto</p></td><td><p>NON PERTINENTE</p></td><td><p>NESSUNA</p></td><td><p>Tubo digerente e metabolismo/integratore minerale&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32016R0710
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.2.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 43/68</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2022/288 DELLA COMMISSIONE del 22 febbraio 2022 che modifica la decisione di esecuzione (UE) 2019/570 per quanto riguarda le risorse di rescEU per l’accoglienza e la modifica dei requisiti di qualità delle risorse per squadre mediche di emergenza di tipo 3 [notificata con il numero C(2022) 963] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la decisione n. 1313/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, su un meccanismo unionale di protezione civile ( 1 ) , in particolare l’articolo 32, paragrafo 1, lettera g), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione n.&#160;1313/2013/UE stabilisce il quadro giuridico di rescEU. Il meccanismo rescEU &#232; una riserva di risorse a livello dell&#8217;Unione il cui scopo &#232; fornire assistenza in situazioni particolarmente pressanti in cui l&#8217;insieme delle risorse esistenti a livello nazionale e quelle impegnate dagli Stati membri nel pool europeo di protezione civile non sono in grado di garantire una risposta efficace alle catastrofi naturali e provocate dall&#8217;uomo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 2, della decisione n.&#160;1313/2013/UE, la determinazione delle risorse di rescEU tiene conto dei rischi individuati ed emergenti, dell&#8217;insieme delle risorse e delle carenze a livello dell&#8217;Unione. Sono quattro i settori su cui dovrebbe concentrarsi in particolare rescEU, vale a dire: la lotta aerea agli incendi boschivi, gli incidenti di tipo chimico, biologico, radiologico e nucleare (CBRN), la risposta sanitaria d&#8217;emergenza, e i trasporti e la logistica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La decisione di esecuzione (UE) 2019/570 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce la composizione iniziale di rescEU in termini di mezzi e requisiti di qualit&#224;. La riserva rescEU comprende finora mezzi aerei per combattere gli incendi boschivi, risorse per l&#8217;evacuazione medica con mezzi aerei, risorse per squadre mediche di emergenza, risorse per la costituzione di scorte di materiale medico e/o di dispositivi di protezione individuale (&#171;risorse per la costituzione di scorte di materiale medico&#187;), mezzi di decontaminazione chimica, biologica, radiologica e nucleare (CBRN) e costituzione di scorte di mezzi CBRN.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Da un&#8217;analisi dei rischi individuati ed emergenti, delle risorse e delle carenze a livello dell&#8217;Unione risulta che servono capacit&#224; di accoglienza temporanea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Negli ultimi anni in diverse operazioni del meccanismo unionale di protezione civile (&#171;meccanismo unionale&#187;) si &#232; imposta la necessit&#224; di affrontare le carenze qualitative e quantitative delle capacit&#224; di accoglienza, confermatasi con lo studio del 2019<span>Evaluation Study of Definitions, Gaps and COST of Response Capacities for the Union Civil Protection Mechanism</span>&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Ha confermato tale carenza di capacit&#224; di accoglienza anche l&#8217;esperienza operativa acquisita con i terremoti che hanno colpito la Croazia a marzo e a dicembre 2020, nonostante le rapide operazioni di risposta avviate nell&#8217;ambito del meccanismo unionale a cui hanno partecipato diversi Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Lo scopo principale delle capacit&#224; di accoglienza temporanea di rescEU, se utilizzate durante un&#8217;operazione di risposta nell&#8217;ambito del meccanismo unionale, &#232; provvedere all&#8217;accoglienza temporanea della popolazione colpita, che comprenda spazi per gli alloggi, i servizi igienico-sanitari, i servizi medici di base e le attivit&#224; sociali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le risorse di rescEU per l&#8217;accoglienza temporanea dovrebbero consistere in una riserva fisica di risorse di alta qualit&#224; per la risposta rapida o in una riserva virtuale di risorse adattabili, da poter utilizzare in una fase successiva se le operazioni di risposta nell&#8217;ambito del meccanismo unionale lo richiedono, o in una combinazione di entrambe.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 4, della decisione n.&#160;1313/2013/UE &#232; necessario stabilire requisiti di qualit&#224; delle risorse di risposta che fanno parte di rescEU di concerto con gli Stati membri. I requisiti minimi per le capacit&#224; di accoglienza temporanea dovrebbero basarsi sugli standard di accoglienza di cui al capitolo<span>Shelter and Settlement</span> del manuale Sphere&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>&#200; opportuno istituire capacit&#224; di accoglienza temporanea per rispondere a rischi poco probabili dall&#8217;impatto molto elevato, conformemente alle categorie di cui all&#8217;articolo&#160;3&#160;<span>quinquies</span> della decisione di esecuzione (UE) 2019/570 e previa consultazione degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Al fine di fornire l&#8217;assistenza finanziaria dell&#8217;Unione per lo sviluppo di queste capacit&#224; di accoglienza temporanea, conformemente all&#8217;articolo&#160;21, paragrafo 3, della decisione n.&#160;1313/2013/UE, i costi ammissibili dovrebbero essere stabiliti tenendo conto delle categorie di cui all&#8217;allegato I bis di tale decisione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Recentemente l&#8217;iniziativa globale EMT (<span>Emergency Medical Team</span>) dell&#8217;Organizzazione mondiale della sanit&#224; (OMS) ha rivisto le norme&#160;<a>(<span>5</span>)</a> relative alle risorse per squadre mediche di emergenza di tipo 3 (trattamento dei pazienti trasferiti). I requisiti di qualit&#224; relativi a questo tipo di squadre mediche di emergenza nell&#8217;ambito di rescEU dovrebbero quindi essere modificati di conseguenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le riflessioni sugli insegnamenti tratti dalla crisi COVID-19 hanno ulteriormente evidenziato la necessit&#224; di maggiore flessibilit&#224; e modularit&#224; delle risorse di rescEU per le squadre mediche di emergenza. rescEU dovrebbe pertanto includere le risorse delle squadre mediche di emergenza di tipo 2 (chirurgia di emergenza in ambito ospedaliero) integrate da servizi di cure specialistiche, in linea con le norme dell&#8217;iniziativa globale EMT dell&#8217;OMS.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Pertanto &#232; opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione (UE) 2019/570.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Le misure previste dalla presente decisione sono conformi al parere del comitato di cui all&#8217;articolo&#160;33, paragrafo 1, della decisione n.&#160;1313/2013/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La decisione di esecuzione (UE) 2019/570 è così modificata: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;1&#160;<span>bis</span> &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il punto 2 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;(2)&#160;&#160;&#160;&#8220;squadre mediche di emergenza di tipo 3 (trattamento dei pazienti trasferiti)&#8221;, squadre di emergenza pronte a essere mobilitate, formate da personale medico e altro personale chiave, addestrate e attrezzate per il trattamento di pazienti vittime di catastrofi, in grado di fornire assistenza ospedaliera e chirurgica complessa, comprese terapie intensive.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#232; aggiunto il seguente punto 3:</p><div><p>&#171;3)&#160;&#160;&#160;&#8220;riserva virtuale per l&#8217;accoglienza&#8221;, uno o pi&#249; accordi con fornitori selezionati, da attivare su richiesta per la consegna di determinate quantit&#224; di risorse specifiche in un intervallo di tempo prestabilito.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;2 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il paragrafo 1 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il quinto trattino &#232; sostituito dal seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;</p></td><td><p>- mezzi nel settore degli incidenti chimici, biologici, radiologici e nucleari,&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>&#232; aggiunto il seguente sesto trattino:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;</p></td><td><p>- capacit&#224; di accoglienza.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 2 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la lettera e) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;e)</p></td><td><p>squadre mediche di emergenza di tipo 2 (chirurgia di emergenza in ambito ospedaliero) e/o squadre mediche di emergenza di tipo 3 (trattamento dei pazienti trasferiti)&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la lettera h) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;h)</p></td><td><p>costituzione di scorte di mezzi chimici biologici, radiologici e nucleari (CBRN);&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>&#232; aggiunta la seguente lettera i):</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;i)</p></td><td><p>capacit&#224; di accoglienza temporanea.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;3&#160;<span>bis</span> &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;3&#160;bis</p><p>Costi ammissibili nell&#8217;ambito di rescEU per i mezzi aerei per l&#8217;evacuazione medica, le risorse per squadre mediche di emergenza di tipo 2 e di tipo 3, la costituzione di scorte di materiale medico, i mezzi di decontaminazione CBRN, la costituzione di scorte di mezzi CBRN e le capacit&#224; di accoglienza temporanea</p><p>Nel calcolo dei costi totali ammissibili per le risorse di rescEU si tiene conto di tutte le categorie di costi di cui all&#8217;allegato I bis della decisione n.&#160;1313/2013/UE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;3&#160;<span>sexies</span>, i paragrafi&#160;3 e&#160;4 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Sono istituiti i mezzi e le risorse di rescEU di cui all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 2, lettere da c) a i), allo scopo di gestire i rischi poco probabili dall&#8217;impatto molto elevato.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;In caso di mobilitazione di mezzi e risorse di rescEU di cui all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 2, lettere da c) a i), nell&#8217;ambito del meccanismo unionale, l&#8217;assistenza finanziaria dell&#8217;Unione copre il 100&#160;% dei costi operativi, conformemente all&#8217;articolo&#160;23, paragrafo 4&#160;<span>ter</span>, della decisione n.&#160;1313/2013/UE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>l&#8217;allegato &#232; modificato conformemente all&#8217;allegato della presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 22 febbraio 2022 Per la Commissione Janez LENARČIČ Membro della Commissione ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 924 . ( 2 ) Decisione di esecuzione (UE) 2019/570 della Commissione, dell’8 aprile 2019, recante modalità d’esecuzione della decisione n. 1313/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i mezzi di rescEU e che modifica la decisione di esecuzione 2014/762/UE della Commissione ( GU L 99 del 10.4.2019, pag. 41 ). ( 3 ) https://ec.europa.eu/echo/system/files/2020-01/capacities_study_final_report_public.pdf. ( 4 ) cfr. Sphere Handbook: Humanitarian Charter and Minimum Standards in Humanitarian Response , quarta edizione, Ginevra, Svizzera, 2018. ( 5 ) cfr. « Classification and minimum standards for emergency medical teams », Organizzazione mondiale della sanità, 2021. ALLEGATO L’allegato della decisione di esecuzione (UE) 2019/570 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>la sezione 5 &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;5.</p></td><td><p><span>Risorse per squadre mediche di emergenza di tipo 2 (chirurgia di emergenza in ambito ospedaliero) e/o per squadre mediche di emergenza di tipo 3 (trattamento dei pazienti trasferiti)</span></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Compiti</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Fornire assistenza di tipo 2 (chirurgia di emergenza in ambito ospedaliero) e/o di tipo 3 (trattamento dei pazienti trasferiti), come descritto nell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fornire cure specialistiche o svolgere mansioni di sostegno, se necessario anche mediante squadre specializzate, come descritto nell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Risorse</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Capacit&#224; minima di fornire cure mediche conformemente alle norme dell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS, se disponibili;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>servizi diurni e notturni (se necessario con assistenza 24/7).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Componenti principali</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Conformemente alle norme dell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical team</span> dell&#8217;OMS, se disponibili.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Autosufficienza</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>La squadra deve garantire l&#8217;autosufficienza per tutta la durata della mobilitazione, conformemente alle norme dell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS. si applica l&#8217;articolo&#160;12 della decisione di esecuzione 2014/762/UE.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Mobilitazione</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Disponibilit&#224; alla partenza entro massimo 48-72 ore dall&#8217;accettazione dell&#8217;offerta e operativit&#224; sul posto conformemente alle norme dell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>capacit&#224; operativa conformemente alle norme dell&#8217;iniziativa globale<span>Emergency Medical Team</span> dell&#8217;OMS.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#232; aggiunta la seguente sezione 9:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;9.</p></td><td><p><span>Capacit&#224; di accoglienza temporanea</span></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Compiti</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Fornire accoglienza temporanea alle popolazioni colpite, che comprenda spazi per gli alloggi, i servizi igienico-sanitari, i servizi medici di base e le attivit&#224; sociali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fornire personale addetto alla gestione, alla mobilitazione, al montaggio, alla messa in opera e alla manutenzione di unit&#224; di accoglienza, ove necessario. In caso di trasferimento ad autorit&#224; locali o organizzazioni internazionali, addestrarne il personale prima di cedere le capacit&#224; di accoglienza.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Risorse</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Capacit&#224; di accoglienza<a>&#160;(<span>1</span>)</a> composte da strutture in grado di accogliere - se usate simultaneamente - un minimo di 5&#160;000 persone;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le capacit&#224; devono constare di una riserva fisica e/o da una riserva virtuale di unit&#224; di accoglienza.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Componenti principali</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Unit&#224; di accoglienza dotate di riscaldamento (per le condizioni invernali), adeguati sistemi di aerazione (per le condizioni estive) e materiali di base come letti con sacchi a pelo e/o coperte;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impianti igienico-sanitari;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>infermeria per i servizi medici di base;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>strutture polivalenti per la preparazione e il consumo di alimenti, la distribuzione di acqua potabile e le attivit&#224; sociali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>gruppi elettrogeni e generatori di illuminazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>kit igienici di base;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>appropriate infrastrutture di stoccaggio nell&#8217;Unione<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, logistica e adeguati sistemi di monitoraggio della costituzione delle scorte;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>opportuni accordi che garantiscano il trasporto e la consegna adeguati delle unit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>personale adeguatamente formato e risorse per gestire, mobilitare, montare, mettere in opera e mantenere le strutture fisiche nell&#8217;area colpita.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Autosufficienza</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Le risorse devono garantire l&#8217;autosufficienza durante le prime 96 ore di mobilitazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>si applica l&#8217;articolo&#160;12 della decisione di esecuzione 2014/762/UE.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Mobilitazione</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Disponibilit&#224; alla partenza della riserva fisica entro massimo 24 ore dall&#8217;accettazione dell&#8217;offerta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la durata della missione e, se del caso, l&#8217;inizio del processo di trasferimento devono essere concordati con il paese colpito.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Le capacità di accoglienza devono rispettare i requisiti minimi del capitolo Shelter and Settlement del manuale Sphere Handbook: Humanitarian Charter and Minimum Standards in Humanitarian Response . Occorre tenere conto delle esigenze delle persone vulnerabili. ( 2 ) Ai fini della logistica delle infrastrutture di stoccaggio, «nell’Unione» comprende i territori degli Stati membri e degli Stati partecipanti al meccanismo unionale di protezione civile. </note>
ITA
32022D0288