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<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>31.7.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 203/5</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1314 DELLA COMMISSIONE del 29 luglio 2015 che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95 per quanto riguarda la fissazione dei prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 183, lettera b), visto il regolamento (UE) n. 510/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CE) n. 1216/2009 e (CE) n. 614/2009 del Consiglio ( 2 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 6, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione<a>&#160;(<span>3</span>)</a> ha stabilito le modalit&#224; d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e ha fissato i prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonch&#233; per l'ovoalbumina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il controllo regolare dei dati sui quali &#232; basata la determinazione dei prezzi rappresentativi per i prodotti dei settori delle carni di pollame e delle uova nonch&#233; per l'ovoalbumina evidenzia la necessit&#224; di modificare i prezzi rappresentativi per le importazioni di alcuni prodotti, tenendo conto delle variazioni dei prezzi secondo l'origine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Occorre pertanto modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 1484/95.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Data la necessit&#224; di garantire che questa misura si applichi il pi&#249; rapidamente possibile dopo la messa a disposizione dei dati aggiornati, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore il giorno della sua pubblicazione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 1484/95 è sostituito dal testo riportato nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 29 luglio 2015 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 150 del 20.5.2014, pag. 1 . ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione, del 28 giugno 1995, che stabilisce le modalità d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e fissa i prezzi rappresentativi nei settori delle uova e del pollame nonché per l'ovoalbumina e che abroga il regolamento n. 163/67/CEE ( GU L 145 del 29.6.1995, pag. 47 ). ALLEGATO «ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Designazione delle merci</p></td><td><p>Prezzo rappresentativo</p><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td><td><p>Cauzione di cui all'articolo&#160;3</p><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td><td><p>Origine<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;12&#160;10</p></td><td><p>Carcasse di polli presentazione&#160;70 %, congelate</p></td><td><p>136,8</p></td><td><p>0</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;12&#160;90</p></td><td><p>Carcasse di polli presentazione&#160;65 %, congelate</p></td><td><p>145,5</p></td><td><p>0</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>188,0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>BR</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;14&#160;10</p></td><td><p>Pezzi disossati di galli o di galline, congelati</p></td><td><p>286,1</p></td><td><p>4</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>214,7</p></td><td><p>26</p></td><td><p>BR</p></td></tr><tr><td><p>350,7</p></td><td><p>0</p></td><td><p>CL</p></td></tr><tr><td><p>301,0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>TH</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;27&#160;10</p></td><td><p>Pezzi disossati di tacchini, congelati</p></td><td><p>343,4</p></td><td><p>0</p></td><td><p>BR</p></td></tr><tr><td><p>413,7</p></td><td><p>0</p></td><td><p>CL</p></td></tr><tr><td><p>0408&#160;91&#160;80</p></td><td><p>Uova sgusciate essiccate</p></td><td><p>384,3</p></td><td><p>0</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>1602&#160;32&#160;11</p></td><td><p>Preparazioni non cotte di galli o di galline</p></td><td><p>278,9</p></td><td><p>2</p></td><td><p>BR</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice “ZZ” sta per “altre origini”.» </note>
ITA
32015R1314
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.12.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 311/27</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1917 DELLA COMMISSIONE del 6 dicembre 2018 concernente il mancato rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva flurtamone, in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, e la modifica del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive 79/117/CEE e 91/414/CEE del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 20, paragrafo 1, e l'articolo 78, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2003/84/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha iscritto la sostanza attiva flurtamone nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le sostanze attive iscritte nell'allegato I della direttiva 91/414/CEE sono considerate approvate a norma del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 e sono elencate nell'allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'approvazione della sostanza attiva flurtamone indicata nell'allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011, scade il 31&#160;ottobre 2019.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Una domanda di rinnovo dell'approvazione del flurtamone &#232; stata presentata in conformit&#224; all'articolo 1 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> entro i termini previsti in tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il richiedente ha presentato i fascicoli supplementari richiesti a norma dell'articolo 6 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012. La domanda &#232; stata ritenuta completa dallo Stato membro relatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Lo Stato membro relatore ha elaborato in consultazione con lo Stato membro correlatore un rapporto di valutazione per il rinnovo e il 29&#160;maggio 2015 lo ha presentato all'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l'Autorit&#224;&#187;) e alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L'Autorit&#224; ha trasmesso il rapporto di valutazione per il rinnovo al richiedente e agli Stati membri al fine di raccoglierne le osservazioni, che ha successivamente inoltrato alla Commissione. L'Autorit&#224; ha inoltre reso accessibile al pubblico il fascicolo sintetico supplementare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 10&#160;agosto 2017 l'Autorit&#224; ha comunicato alla Commissione le sue conclusioni&#160;<a>(<span>6</span>)</a> sulla possibilit&#224; che il flurtamone soddisfi i criteri di approvazione di cui all'articolo 4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>L'Autorit&#224; ha constatato specifici problemi. In particolare ha concluso che non &#232; possibile escludere il potenziale mutageno del flurtamone sulla base delle informazioni disponibili e che non &#232; stato possibile fissare valori di riferimento definitivi basati su considerazioni sanitarie. Di conseguenza l'Autorit&#224; ha concluso che non &#232; stato possibile eseguire la valutazione dei rischi per i consumatori e dei rischi non alimentari. L'Autorit&#224; ha inoltre concluso che la valutazione complessiva del rischio per i consumatori dovuto all'esposizione al metabolita acido trifluoroacetico, prevedibile nelle acque sotterranee in tutti gli scenari pertinenti e come residuo nei vegetali, non ha potuto essere ultimata a causa di una serie di carenze nel fascicolo.&#160;L'Autorit&#224; ha infine concluso che non &#232; stato possibile completare la valutazione delle propriet&#224; di interferente endocrino sulla base degli studi disponibili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato il richiedente a presentare osservazioni sulle conclusioni dell'Autorit&#224;. In conformit&#224; all'articolo 14, paragrafo 1, terzo comma, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012, la Commissione ha invitato inoltre il richiedente a presentare osservazioni in merito al progetto di relazione sul rinnovo.&#160;Il richiedente ha presentato le sue osservazioni, che sono state oggetto di un attento esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Nonostante le argomentazioni addotte dal richiedente non &#232; stato tuttavia possibile dissipare i motivi di preoccupazione legati alla sostanza attiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Di conseguenza, per quanto riguarda uno o pi&#249; impieghi rappresentativi di almeno un prodotto fitosanitario, non &#232; stato accertato se i criteri di approvazione di cui all'articolo 4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 siano soddisfatti. &#200; pertanto opportuno non rinnovare l'approvazione della sostanza attiva flurtamone in conformit&#224; all'articolo 20, paragrafo 1, lettera b), di detto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza l'allegato del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; opportuno concedere agli Stati membri un periodo di tempo sufficiente per revocare le autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti flurtamone.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Qualora gli Stati membri concedano un periodo di tolleranza, in conformit&#224; all'articolo 46 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, per i prodotti fitosanitari contenenti flurtamone, tale periodo dovrebbe scadere entro il 27&#160;marzo 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) 2018/1262 della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a> ha prorogato fino al 31&#160;ottobre 2019 la scadenza dell'autorizzazione del flurtamone, al fine di consentire il completamento della procedura di rinnovo prima della scadenza dell'approvazione di tale sostanza. Tuttavia, dato che una decisione sul rinnovo &#232; presa prima di tale data di scadenza prorogata, il presente regolamento dovrebbe applicarsi quanto prima.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il presente regolamento non preclude la presentazione di un'ulteriore domanda di approvazione del flurtamone a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Mancato rinnovo dell'approvazione della sostanza attiva L'approvazione della sostanza attiva flurtamone non è rinnovata. Articolo 2 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 Nell'allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è soppressa la riga 64 relativa al flurtamone. Articolo 3 Misure transitorie Gli Stati membri revocano le autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva flurtamone entro il 27 giugno 2019. Articolo 4 Periodo di tolleranza L'eventuale periodo di tolleranza concesso dagli Stati membri a norma dell'articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009 è il più breve possibile e scade entro il 27 marzo 2020. Articolo 5 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 6 dicembre 2018 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2003/84/CE della Commissione, del 25 settembre 2003, che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio con l'iscrizione delle sostanze attive flurtamone, flufenacet, iodosulfuron, dimethenamid-p, picoxystrobin, fostiazate e siltiofam ( GU L 247 del 30.9.2003, pag. 20 ). ( 3 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all'immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione, del 25 maggio 2011, recante disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'elenco delle sostanze attive approvate ( GU L 153 dell'11.6.2011, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, che stabilisce le norme necessarie per l'attuazione della procedura di rinnovo dell'approvazione delle sostanze attive a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari ( GU L 252 del 19.9.2012, pag. 26 ). ( 6 ) EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), 2017. Conclusion on the updated peer review of the pesticide risk assessment of the active substance flurtamone (Conclusioni sulla revisione inter pares aggiornata della valutazione del rischio della sostanza attiva flurtamone come antiparassitario). EFSA Journal 2017;15(8):4976, 25 pagg. https://doi.org/10.2903/j.efsa.2017.4976. ( 7 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1262 della Commissione, del 20 settembre 2018, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 per quanto riguarda la proroga dei periodi di approvazione delle sostanze attive 1-metilciclopropene, beta-ciflutrin, clorotalonil, clorotoluron, clomazone, cipermetrina, daminozide, deltametrina, dimethenamid-p, diuron, fludioxonil, flufenacet, flurtamone, fostiazato, indoxacarb, MCPA, MCPB, prosulfocarb, tiofanato metile e tribenuron ( GU L 238 del 21.9.2018, pag. 62 ). </note>
ITA
32018R1917
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.6.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 219/11</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 16 giugno 2016 che modifica l’allegato dell’accordo monetario tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino (2016/C 219/05) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto l’accordo monetario del 27 marzo 2012 tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino, in particolare l’articolo 8, paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 8 dell&#8217;accordo monetario tra l&#8217;Unione europea e la Repubblica di San Marino (&#171;l&#8217;accordo monetario&#187;) la Repubblica di San Marino &#232; tenuta ad applicare gli atti giuridici e le norme dell&#8217;Unione relativi alle disposizioni sulle banconote e monete in euro, alla legislazione in materia bancaria e finanziaria, alla prevenzione del riciclaggio di denaro, della frode e della falsificazione di mezzi di pagamento in contante e diversi dal contante, alle medaglie e gettoni, nonch&#233; all&#8217;obbligo di comunicazione di dati statistici. Gli atti giuridici e le norme in questione sono elencati nell&#8217;allegato dell&#8217;accordo monetario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione deve modificare ogni anno o pi&#249; spesso, se lo ritiene opportuno, l&#8217;allegato dell&#8217;accordo monetario per tener conto dei nuovi pertinenti atti giuridici e norme dell&#8217;UE e delle modifiche apportate a quelli vigenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>All&#8217;allegato devono essere aggiunti i nuovi atti giuridici e le nuove norme pertinenti dell&#8217;Unione e le modifiche apportate ai testi vigenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L&#8217;allegato dell&#8217;accordo monetario dovrebbe quindi essere opportunamente modificato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L’allegato dell’accordo monetario tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino è sostituito dal testo che figura nell’allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 16 giugno 2016 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ALLEGATO <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Disposizioni giuridiche da attuare</p></td><td><p>Termine di attuazione</p></td></tr><tr><td><p><span>Prevenzione del riciclaggio di denaro</span></p></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Decisione quadro 2005/212/GAI del Consiglio, del 24 febbraio 2005, relativa alla confisca di beni, strumenti e proventi di reato (<a>GU L 68 del 15.3.2005, pag. 49</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativa alla prevenzione dell&#8217;uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attivit&#224; criminose e di finanziamento del terrorismo (<a>GU L 309 del 25.11.2005, pag. 15</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da</span>:</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Direttiva 2007/64/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, recante modifica delle direttive 97/7/CE, 2002/65/CE, 2005/60/CE e 2006/48/CE, che abroga la direttiva 97/5/CE (<a>GU L 319 del 5.12.2007, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Direttiva 2008/20/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell&#8217;11 marzo 2008, che modifica la direttiva 2005/60/CE relativa alla prevenzione dell&#8217;uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attivit&#224; criminose e di finanziamento del terrorismo, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione (<a>GU L 76 del 19.3.2008, pag. 46</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Direttiva 2009/110/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, concernente l&#8217;avvio, l&#8217;esercizio e la vigilanza prudenziale dell&#8217;attivit&#224; degli istituti di moneta elettronica, che modifica le direttive 2005/60/CE e 2006/48/CE e che abroga la direttiva 2000/46/CE (<a>GU L 267 del 10.10.2009, pag. 7</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>7</p></td><td><p>Decisione 2000/642/GAI del Consiglio, del 17 ottobre 2000, concernente le modalit&#224; di cooperazione tra le unit&#224; di informazione finanziaria degli Stati membri per quanto riguarda lo scambio di informazioni (<a>GU L 271 del 24.10.2000, pag. 4</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>8</p></td><td><p>Decisione quadro 2001/500/GAI del Consiglio, del 26 giugno 2001, concernente il riciclaggio di denaro, l&#8217;individuazione, il rintracciamento, il congelamento o sequestro e la confisca degli strumenti e dei proventi di reato (<a>GU L 182 del 5.7.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1889/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2005, relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nella Comunit&#224; o in uscita dalla stessa (<a>GU L 309 del 25.11.2005, pag. 9</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>10</p></td><td><p>Direttiva 2006/70/CE della Commissione, del 1<span>o</span> agosto 2006, recante misure di esecuzione della direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda la definizione di persone politicamente esposte e i criteri tecnici per le procedure semplificate di adeguata verifica della clientela e per l&#8217;esenzione nel caso di un&#8217;attivit&#224; finanziaria esercitata in modo occasionale o su scala molto limitata (<a>GU L 214 del 4.8.2006, pag. 29</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>11</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1781/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 novembre 2006, riguardante i dati informativi relativi all&#8217;ordinante che accompagnano i trasferimenti di fondi (<a>GU L 345 dell&#8217;8.12.2006, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>12</p></td><td><p>Decisione 2007/845/GAI del Consiglio, del 6 dicembre 2007, concernente la cooperazione tra gli uffici degli Stati membri per il recupero dei beni nel settore del reperimento e dell&#8217;identificazione dei proventi di reato o altri beni connessi (<a>GU L 332 del 18.12.2007, pag. 103</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>13</p></td><td><p>Direttiva 2014/42/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi da reato nell&#8217;Unione europea (<a>GU L 127 del 29.4.2014, pag. 39</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> novembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>14</p></td><td><p>Regolamento (UE) 2015/847 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) n. 1781/2006 (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>15</p></td><td><p>Direttiva 2015/849/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell&#8217;uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p><span>Prevenzione della frode e della falsificazione</span></p></td></tr><tr><td><p>16</p></td><td><p>Decisione quadro 2001/413/GAI del Consiglio, del 28 maggio 2001, relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti (<a>GU L 149 del 2.6.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>17</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1338/2001 del Consiglio, del 28 giugno 2001, che definisce talune misure necessarie alla protezione dell&#8217;euro contro la falsificazione (<a>GU L 181 del 4.7.2001, pag. 6</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>18</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 44/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, recante modifica del regolamento (CE) n. 1338/2001, che definisce talune misure necessarie alla protezione dell&#8217;euro contro la falsificazione (<a>GU L 17 del 22.1.2009, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>19</p></td><td><p>Decisione 2001/887/GAI del Consiglio, del 6 dicembre 2001, relativa alla protezione dell&#8217;euro dalla falsificazione (<a>GU L 329 del 14.12.2001, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>20</p></td><td><p>Decisione 2003/861/CE del Consiglio, dell&#8217;8 dicembre 2003, relativa all&#8217;analisi e alla cooperazione in materia di falsificazione delle monete in euro (<a>GU L 325 del 12.12.2003, pag. 44</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>21</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 2182/2004 del Consiglio, del 6 dicembre 2004, relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro (<a>GU L 373 del 21.12.2004, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>22</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 46/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, che modifica il regolamento (CE) n. 2182/2004 relativo a medaglie e gettoni simili alle monete metalliche in euro (<a>GU L 17 del 22.1.2009, pag. 5</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>23</p></td><td><p>Direttiva 2014/62/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sulla protezione mediante il diritto penale dell&#8217;euro e di altre monete contro la falsificazione e che sostituisce la decisione quadro 2000/383/GAI del Consiglio (<a>GU L 151 del 21.5.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> luglio 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p><span>Disposizioni sulle banconote e monete in euro</span></p></td></tr><tr><td><p>24</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 2532/98 del Consiglio, del 23 novembre 1998, sul potere della Banca centrale europea di irrogare sanzioni (<a>GU L 318 del 27.11.1998, pag. 4</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>25</p></td><td><p>Conclusioni del Consiglio del 23 novembre 1998 e del 5 novembre 2002 sulle monete da collezione in euro</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>26</p></td><td><p>Conclusioni del Consiglio del 10 maggio 1999 sul sistema di gestione della qualit&#224; per le monete in euro</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>27</p></td><td><p>Comunicazione 2001/C-318/03 della Commissione, del 22 ottobre 2001, concernente la tutela dei diritti d&#8217;autore relativi ai disegni della faccia comune delle monete in euro [C(2001) 600 def.] (<a>GU C 318 del 13.11.2001, pag. 3</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>28</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2003/5 della Banca centrale europea, del 20 marzo 2003, relativo all&#8217;applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro (<a>GU L 78 del 25.3.2003, pag. 20</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>29</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2013/11 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2013, che modifica l&#8217;indirizzo BCE/2003/5 relativo all&#8217;applicazione dei provvedimenti diretti a contrastare le riproduzioni irregolari di banconote in euro e alla sostituzione e al ritiro di banconote in euro (<a>GU L 118 del 30.4.2013, pag. 43</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2013<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>30</p></td><td><p>Raccomandazione 2009/23/CE della Commissione, del 19 dicembre 2008, su orientamenti comuni per l&#8217;emissione di monete in euro destinate alla circolazione e loro relativa faccia nazionale [C(2008) 8625] (<a>GU L 9 del 14.1.2009, pag. 52</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>31</p></td><td><p>Decisione BCE/2010/14 della Banca centrale europea, del 16 settembre 2010, relativa al controllo dell&#8217;autenticit&#224; e idoneit&#224; delle banconote in euro e al loro ricircolo (<a>GU L 267 del 9.10.2010, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>32</p></td><td><p>Decisione BCE/2012/19 della Banca centrale europea, del 7 settembre 2012, recante modifica alla decisione BCE/2010/14 relativa al controllo dell&#8217;autenticit&#224; e idoneit&#224; delle banconote in euro e al loro ricircolo (2012/507/UE) (<a>GU L 253 del 20.9.2012, pag. 19</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2013<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>33</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1210/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 2010, relativo all&#8217;autenticazione delle monete in euro e al trattamento delle monete non adatte alla circolazione (<a>GU L 339 del 22.12.2010, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2013</p></td></tr><tr><td><p>34</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1214/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sul trasporto transfrontaliero professionale su strada di contante in euro tra gli Stati membri dell&#8217;area dell&#8217;euro (<a>GU L 316 del 29.11.2011, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2014<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>35</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 651/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sull&#8217;emissione di monete in euro (<a>GU L 201 del 27.7.2012, pag. 135</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2013<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>36</p></td><td><p>Decisione BCE/2013/10 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2013, relativa a tagli, specifiche, riproduzioni, sostituzione e ritiro delle banconote in euro (BCE/2013/10) (<a>GU L 118 del 30.4.2013, pag. 37</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2013<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>37</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 729/2014 del Consiglio, del 24 giugno 2014, riguardante i valori unitari e le specificazioni tecniche delle monete metalliche in euro destinate alla circolazione (rifusione) (<a>GU L 194 del 2.7.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2013</p></td></tr><tr><td><p><span>Normativa in materia bancaria e finanziaria</span></p></td></tr><tr><td><p>38</p></td><td><p>Direttiva 86/635/CEE del Consiglio, dell&#8217;8 dicembre 1986, relativa ai conti annuali ed ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari (<a>GU L 372 del 31.12.1986, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>39</p></td><td><p>Direttiva 2001/65/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2001, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE e 86/635/CEE per quanto riguarda le regole di valutazione per i conti annuali e consolidati di taluni tipi di societ&#224; nonch&#233; di banche e di altre istituzioni finanziarie (<a>GU L 283 del 27.10.2001, pag. 28</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>40</p></td><td><p>Direttiva 2003/51/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2003, che modifica le direttive 78/660/CEE, 83/349/CEE, 86/635/CEE e 91/674/CEE relative ai conti annuali e ai conti consolidati di taluni tipi di societ&#224;, delle banche e altri istituti finanziari e delle imprese di assicurazione (<a>GU L 178 del 17.7.2003, pag. 16</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>41</p></td><td><p>Direttiva 2006/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, che modifica le direttive del Consiglio 78/660/CEE, relativa ai conti annuali di taluni tipi di societ&#224;, 83/349/CEE, relativa ai conti consolidati, 86/635/CEE, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle banche e degli altri istituti finanziari, e 91/674/CEE, relativa ai conti annuali e ai conti consolidati delle imprese di assicurazione (<a>GU L 224 del 16.8.2006, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>42</p></td><td><p>Direttiva 89/117/CEE del Consiglio, del 13 febbraio 1989, relativa agli obblighi in materia di pubblicit&#224; dei documenti contabili delle succursali, stabilite in uno Stato membro, di enti creditizi ed istituti finanziari con sede sociale fuori di tale Stato membro (<a>GU L 44 del 16.2.1989, pag. 40</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>43</p></td><td><p>Direttiva 97/9/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 marzo 1997, relativa ai sistemi di indennizzo degli investitori (<a>GU L 84 del 26.3.1997, pag. 22</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>44</p></td><td><p>Raccomandazione 97/489/CE della Commissione, del 30 luglio 1997, relativa alle operazioni mediante strumenti di pagamento elettronici, con particolare riferimento alle relazioni tra gli emittenti ed i titolari di tali strumenti (<a>GU L 208 del 2.8.1997, pag. 52</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>45</p></td><td><p>Direttiva 98/26/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 1998, concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli (<a>GU L 166 dell&#8217;11.6.1998, pag. 45</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>46</p></td><td><p>Direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti (<a>GU L 146 del 10.6.2009, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>47</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>48</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 201 del 27.7.2012, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>49</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 909/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 luglio 2014, relativo al miglioramento del regolamento titoli nell&#8217;Unione europea e ai depositari centrali di titoli e recante modifica delle direttive 98/26/CE e 2014/65/UE e del regolamento (UE) n. 236/2012 (<a>GU L 257 del 28.8.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>50</p></td><td><p>Direttiva 2001/24/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 aprile 2001, in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi (<a>GU L 125 del 5.5.2001, pag. 15</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>51</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>52</p></td><td><p>Direttiva 2002/47/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 giugno 2002, relativa ai contratti di garanzia finanziaria (<a>GU L 168 del 27.6.2002, pag. 43</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>53</p></td><td><p>Direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e la direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria per quanto riguarda i sistemi connessi e i crediti (<a>GU L 146 del 10.6.2009, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>54</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>55</p></td><td><p>Direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2002, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario e che modifica le direttive 73/239/CEE, 79/267/CEE, 92/49/CEE, 92/96/CEE, 93/6/CEE e 93/22/CEE del Consiglio e le direttive 98/78/CE e 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 35 dell&#8217;11.2.2003, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>56</p></td><td><p>Direttiva 2005/1/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2005, che modifica le direttive 73/239/CEE, 85/611/CEE, 91/675/CEE, 92/49/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e le direttive 94/19/CE, 98/78/CE, 2000/12/CE, 2001/34/CE, 2002/83/CE e 2002/87/CE al fine di istituire una nuova struttura organizzativa per i comitati del settore dei servizi finanziari (<a>GU L 79 del 24.3.2005, pag. 9</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>57</p></td><td><p>Direttiva 2008/25/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell&#8217;11 marzo 2008, che modifica la direttiva 2002/87/CE, relativa alla vigilanza supplementare sugli enti creditizi, sulle imprese di assicurazione e sulle imprese di investimento appartenenti ad un conglomerato finanziario, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione (<a>GU L 81 del 20.3.2008, pag. 40</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>58</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>59</p></td><td><p>Direttiva 2011/89/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, che modifica le direttive 98/78/CE, 2002/87/CE, 2006/48/CE e 2009/138/CE per quanto concerne la vigilanza supplementare sulle imprese finanziarie appartenenti a un conglomerato finanziario (<a>GU L 326 dell&#8217;8.12.2011, pag. 113</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>60</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>61</p></td><td><p>Direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari, che modifica le direttive 85/611/CEE e 93/6/CEE del Consiglio e la direttiva 2000/12/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 93/22/CEE del Consiglio (<a>GU L 145 del 30.4.2004, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>62</p></td><td><p>Direttiva 2006/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2006, che modifica la direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari per quanto riguarda talune scadenze (<a>GU L 114 del 27.4.2006, pag. 60</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>63</p></td><td><p>Direttiva 2007/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 settembre 2007, che modifica la direttiva 92/49/CEE del Consiglio e le direttive 2002/83/CE, 2004/39/CE, 2005/68/CE e 2006/48/CE per quanto riguarda le regole procedurali e i criteri per la valutazione prudenziale di acquisizioni e incrementi di partecipazioni nel settore finanziario (<a>GU L 247 del 21.9.2007, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>64</p></td><td><p>Direttiva 2008/10/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell&#8217;11 marzo 2008, che modifica la direttiva 2004/39/CE relativa ai mercati degli strumenti finanziari, per quanto riguarda le competenze di esecuzione conferite alla Commissione (<a>GU L 76 del 19.3.2008, pag. 33</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>65</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>66</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1287/2006 della Commissione, del 10 agosto 2006, recante modalit&#224; di esecuzione della direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda gli obblighi in materia di registrazioni per le imprese di investimento, la comunicazione delle operazioni, la trasparenza del mercato, l&#8217;ammissione degli strumenti finanziari alla negoziazione e le definizioni di taluni termini ai fini di tale direttiva (<a>GU L 241 del 2.9.2006, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>67</p></td><td><p>Direttiva 2006/73/CE della Commissione, del 10 agosto 2006, recante modalit&#224; di esecuzione della direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti di organizzazione e le condizioni di esercizio dell&#8217;attivit&#224; delle imprese di investimento e le definizioni di taluni termini ai fini di tale direttiva (<a>GU L 241 del 2.9.2006, pag. 26</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>68</p></td><td><p>Direttiva 2007/64/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, recante modifica delle direttive 97/7/CE, 2002/65/CE, 2005/60/CE e 2006/48/CE, che abroga la direttiva 97/5/CE (<a>GU L 319 del 5.12.2007, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>69</p></td><td><p>Direttiva 2009/111/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, che modifica le direttive 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2007/64/CE per quanto riguarda gli enti creditizi collegati a organismi centrali, taluni elementi dei fondi propri, i grandi fidi, i meccanismi di vigilanza e la gestione delle crisi (<a>GU L 302 del 17.11.2009, pag. 97</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>70</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (Testo rilevante ai fini del SEE) (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>71</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 924/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo ai pagamenti transfrontalieri nella Comunit&#224; e che abroga il regolamento (CE) n. 2560/2001 (<a>GU L 266 del 9.10.2009, pag. 11</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>72</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009 (<a>GU L 94 del 30.3.2012, pag. 22</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>73</p></td><td><p>Direttiva 2009/110/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, concernente l&#8217;avvio, l&#8217;esercizio e la vigilanza prudenziale dell&#8217;attivit&#224; degli istituti di moneta elettronica, che modifica le direttive 2005/60/CE e 2006/48/CE e che abroga la direttiva 2000/46/CE (<a>GU L 267 del 10.10.2009, pag. 7</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>74</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338</a>).</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>75</p></td><td><p>Regolamento (CE) n. 1096/2010 del Consiglio, del 17 novembre 2010, che conferisce alla Banca centrale europea compiti specifici riguardanti il funzionamento del Comitato europeo per il rischio sistemico (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 162</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>76</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1092/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativo alla vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario nell&#8217;Unione europea e che istituisce il Comitato europeo per il rischio sistemico (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>77</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1093/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/78/CE della Commissione (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 12</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>78</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1022/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, recante modifica del regolamento (UE) n. 1093/2010, che istituisce l&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), per quanto riguarda l&#8217;attribuzione di compiti specifici alla Banca centrale europea ai sensi del regolamento del Consiglio (UE) n. 1024/2013 (<a>GU L 287 del 29.10.2013, pag. 5</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>79</p></td><td><p>Direttiva 2014/17/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 febbraio 2014, in merito ai contratti di credito ai consumatori relativi a beni immobili residenziali e recante modifica delle direttive 2008/48/CE e 2013/36/UE e del regolamento (UE) n. 1093/2010 (<a>GU L 60 del 28.2.2014, pag. 34</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>80</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>81</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, che istituisce l&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati), modifica la decisione n. 716/2009/CE e abroga la decisione 2009/77/CE della Commissione (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 84</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>82</p></td><td><p>Direttiva 2011/61/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell&#8217;8 giugno 2011, sui gestori di fondi di investimento alternativi, che modifica le direttive 2003/41/CE e 2009/65/CE e i regolamenti (CE) n. 1060/2009 e (UE) n. 1095/2010 (<a>GU L 174 dell&#8217;1.7.2011, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>83</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 258/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, che istituisce un programma dell&#8217;Unione per il sostegno di attivit&#224; specifiche nel campo dell&#8217;informativa finanziaria e della revisione contabile per il periodo 2014-2020 e che abroga la decisione n. 716/2009/CE (<a>GU L 105 dell&#8217;8.4.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>84</p></td><td><p>Direttiva 2014/51/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica le direttive 2003/71/CE e 2009/138/CE e i regolamenti (CE) n. 1060/2009, (UE) n. 1094/2010 e (UE) n. 1095/2010 per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 153 del 22.5.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>85</p></td><td><p>Direttiva 2010/78/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, recante modifica delle direttive 98/26/CE, 2002/87/CE, 2003/6/CE, 2003/41/CE, 2003/71/CE, 2004/39/CE, 2004/109/CE, 2005/60/CE, 2006/48/CE, 2006/49/CE e 2009/65/CE per quanto riguarda i poteri dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; bancaria europea), dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali) e dell&#8217;Autorit&#224; europea di vigilanza (Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (<a>GU L 331 del 15.12.2010, pag. 120</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>86</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338</a>).</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>87</p></td><td><p>Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 349</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>88</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2012, che stabilisce i requisiti tecnici e commerciali per i bonifici e gli addebiti diretti in euro e che modifica il regolamento (CE) n. 924/2009 (<a>GU L 94 del 30.3.2012, pag. 22</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> aprile 2018<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>89</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 248/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 260/2012 per quanto riguarda la migrazione ai bonifici e agli addebiti diretti a livello di Unione (<a>GU L 84 del 20.3.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>90</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 201 del 27.7.2012, pag. 1</a>)</p></td><td><p>30 settembre 2019<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>91</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>92</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1002/2013 della Commissione, del 12 luglio 2013, che modifica il Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda l&#8217;elenco degli enti esonerati (<a>GU L 279 del 19.10.2013, pag. 2</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>93</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>94</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 600/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 84</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>95</p></td><td><p>Direttiva (UE) 2015/849 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2015, relativa alla prevenzione dell&#8217;uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo, che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la direttiva 2005/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e la direttiva 2006/70/CE della Commissione (<a>GU L 141 del 5.6.2015, pag. 73</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>96</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1247/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato e la frequenza delle segnalazioni sulle negoziazioni ai repertori di dati sulle negoziazioni ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag. 20</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>97</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1248/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato della domanda di registrazione come repertorio di dati sulle negoziazioni ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag. 30</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>98</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1249/2012 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato dei dati che le controparti centrali sono tenute a conservare ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 352 del 21.12.2012, pag. 32</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>99</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 148/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per precisare le informazioni minime da segnalare al repertorio di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>100</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 149/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione su accordi di compensazione indiretti, obbligo di compensazione, registro pubblico, accesso alla sede di negoziazione, controparti non finanziarie, tecniche di attenuazione dei rischi per i contratti derivati OTC non compensati mediante controparte centrale (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 11</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>101</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 150/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano i dettagli della domanda di registrazione come repertorio di dati sulle negoziazioni (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 25</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>102</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 151/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano le informazioni da pubblicare e mettere a disposizione in tali repertori e gli standard operativi richiesti per aggregare e comparare i dati tra i repertori e accedervi (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 33</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>103</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 152/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti patrimoniali delle controparti centrali (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>104</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 153/2013 della Commissione, del 19 dicembre 2012, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai requisiti per le controparti centrali (<a>GU L 52 del 23.2.2013, pag. 41</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>105</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 876/2013 della Commissione, del 28 maggio 2013, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui collegi per le controparti centrali (<a>GU L 244 del 13.9.2013, pag. 19</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>106</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1003/2013 della Commissione, del 12 luglio 2013, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le commissioni imposte ai repertori di dati sulle negoziazioni dall&#8217;Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati (<a>GU L 279 del 19.10.2013, pag. 4</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>107</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 285/2014 della Commissione, del 13 febbraio 2014, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai contratti aventi un effetto diretto, rilevante e prevedibile nell&#8217;Unione e alla prevenzione dell&#8217;elusione delle norme e degli obblighi (<a>GU L 85 del 21.3.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>108</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 667/2014 della Commissione, del 13 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme procedurali relative all&#8217;imposizione di sanzioni ai repertori di dati sulle negoziazioni da parte dell&#8217;Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati, comprese norme sui diritti di difesa e disposizioni temporali (<a>GU L 179 del 19.6.2014, pag. 31</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>109</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 484/2014 della Commissione, del 12 maggio 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il capitale ipotetico di una controparte centrale conformemente al regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 138 del 13.5.2014, pag. 57</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>110</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/880 della Commissione, del 4 giugno 2015, sulla proroga dei periodi transitori relativi ai requisiti di fondi propri per le esposizioni verso controparti centrali di cui ai regolamenti (UE) n. 575/2013 e (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 143 del 9.6.2015, pag. 7</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>111</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>112</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/62 della Commissione, del 10 ottobre 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il coefficiente di leva finanziaria (<a>GU L 11 del 17.1.2015, pag. 37</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>113</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1423/2013 della Commissione, del 20 dicembre 2013, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda l&#8217;informativa sui requisiti di fondi propri degli enti ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 355 del 31.12.2013, pag. 60</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>114</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 183/2014 della Commissione, del 20 dicembre 2013, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione che specificano le modalit&#224; di calcolo delle rettifiche di valore su crediti specifiche e generiche (<a>GU L 57 del 27.2.2014, pag. 3</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>115</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 della Commissione, del 7 gennaio 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 74 del 14.3.2014, pag. 8</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>116</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/488 della Commissione, del 4 settembre 2014, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 per quanto riguarda i requisiti di fondi propri basati sulle spese fisse generali per le imprese (<a>GU L 78 del 24.3.2015, pag. 1</a>)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>117</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/850 della Commissione, del 30 gennaio 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 135 del 2.6.2015, pag. 1</a>)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>118</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/923 della Commissione, dell&#8217;11 marzo 2015, che modifica il regolamento delegato (UE) n. 241/2014 che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sui requisiti di fondi propri per gli enti (<a>GU L 150 del 17.6.2015, pag. 1</a>)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>119</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 342/2014 della Commissione, del 21 gennaio 2014, che integra la direttiva 2002/87/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per l&#8217;applicazione dei metodi di calcolo dei requisiti di adeguatezza patrimoniale per i conglomerati finanziari (<a>GU L 100 del 3.4.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>120</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 523/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione intese a determinare cosa costituisce la stretta corrispondenza tra il valore delle obbligazioni garantite dell&#8217;ente e il valore delle sue attivit&#224; (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 4</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>121</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 525/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla definizione del termine &#171;mercato&#187; (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 15</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>122</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 526/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per determinare la variabile proxy del differenziale e il numero limitato di portafogli minori per il rischio di aggiustamento della valutazione del credito (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 17</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>123</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 528/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per i rischi delle opzioni diversi dal rischio delta nel metodo standardizzato per il rischio di mercato (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 29</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>124</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 529/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione in materia di valutazione della rilevanza delle estensioni e delle modifiche al metodo basato sui rating interni e al metodo avanzato di misurazione (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 36</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>125</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 625/2014 della Commissione, del 13 marzo 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per specificare i requisiti a carico degli enti che agiscono in qualit&#224; di investitori, promotori, prestatori originali e cedenti in relazione alle esposizioni al rischio di credito trasferito (<a>GU L 174 del 13.6.2014, pag. 16</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>126</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione, del 16 aprile 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 191 del 28.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>127</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 602/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per agevolare la convergenza delle prassi di vigilanza per quanto riguarda l&#8217;attuazione dei fattori aggiuntivi di ponderazione del rischio ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 166 del 5.6.2014, pag. 22</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>128</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 945/2014 della Commissione, del 4 settembre 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda gli indici pertinenti adeguatamente diversificati conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 265 del 5.9.2014, pag. 3</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>129</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 1030/2014 della Commissione, del 29 settembre 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda i modelli uniformi e la data per l&#8217;informativa sui valori utilizzati per individuare gli enti a rilevanza sistemica a livello globale conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 284 del 30.9.2014, pag. 14</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>130</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1187/2014 della Commissione, del 2 ottobre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione intese a determinare l&#8217;esposizione complessiva verso un cliente o un gruppo di clienti connessi per quanto concerne le operazioni su attivit&#224; sottostanti (<a>GU L 324 del 7.11.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>131</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/61 della Commissione, del 10 ottobre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il requisito di copertura della liquidit&#224; per gli enti creditizi (<a>GU L 11 del 17.1.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>132</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/79 della Commissione, del 18 dicembre 2014, che modifica, relativamente ad attivit&#224; vincolate, modello unico di punti di dati (DPM) e regole di convalida, il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 14 del 21.1.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>133</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/585 della Commissione, del 18 dicembre 2014, che integra il regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per la specificazione dei periodi con rischio di margine (<a>GU L 98 del 15.4.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>134</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/227 della Commissione, del 9 gennaio 2015, che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 48 del 20.2.2015, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>135</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/233 della Commissione, del 13 febbraio 2015, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le valute nelle quali vi &#232; una definizione estremamente restrittiva di stanziabilit&#224; presso la banca centrale ai sensi del regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 39 del 14.2.2015, pag. 11</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>136</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) 2015/880 della Commissione, del 4 giugno 2015, sulla proroga dei periodi transitori relativi ai requisiti di fondi propri per le esposizioni verso controparti centrali di cui ai regolamenti (UE) n. 575/2013 e (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 143 del 9.6.2015, pag. 7</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> ottobre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>137</p></td><td><p>Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (<a>GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>138</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>139</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 604/2014 della Commissione, del 4 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative ai criteri qualitativi e quantitativi adeguati per identificare le categorie di personale le cui attivit&#224; professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell&#8217;ente (<a>GU L 167 del 6.6.2014, pag. 30</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>140</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 524/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per specificare le informazioni che le autorit&#224; competenti dello Stato membro d&#8217;origine e dello Stato membro ospitante si forniscono reciprocamente (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 6</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>141</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 527/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione relative alla specificazione delle categorie di strumenti che riflettono in modo adeguato la qualit&#224; del credito dell&#8217;ente in modo continuativo e sono adeguati per essere utilizzati ai fini della remunerazione variabile (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 21</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>142</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 530/2014 della Commissione, del 12 marzo 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per definire ulteriormente le esposizioni rilevanti e le soglie per i metodi interni di calcolo del rischio specifico nel portafoglio di negoziazione (<a>GU L 148 del 20.5.2014, pag. 50</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>143</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1152/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione sull&#8217;identificazione della localizzazione geografica delle esposizioni creditizie rilevanti ai fini del calcolo dei coefficienti anticiclici specifici dell&#8217;ente (<a>GU L 309 del 30.10.2014, pag. 5</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>144</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 620/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda lo scambio di informazioni tra le autorit&#224; competenti dello Stato membro d&#8217;origine e dello Stato membro ospitante conformemente alla direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 172 del 12.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>145</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 650/2014 della Commissione, del 4 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda il formato, la struttura, l&#8217;elenco dei contenuti e la data di pubblicazione annuale delle informazioni che le autorit&#224; competenti sono tenute a pubblicare ai sensi della direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 185 del 25.6.2014, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>146</p></td><td><p>Regolamento di esecuzione (UE) n. 710/2014 della Commissione, del 23 giugno 2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le condizioni per l&#8217;applicazione della procedura di adozione della decisione congiunta sui requisiti prudenziali specifici dell&#8217;ente conformemente alla direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 188 del 27.6.2014, pag. 19</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>147</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) n. 1222/2014 della Commissione, dell&#8217;8 ottobre 2014, che integra la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione per precisare la metodologia per l&#8217;individuazione degli enti a rilevanza sistemica a livello globale e per la definizione delle sottocategorie di enti a rilevanza sistemica a livello globale (<a>GU L 330 del 15.11.2014, pag. 27</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2017<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>148</p></td><td><p>Direttiva 2014/49/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (rifusione) (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 149</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>149</p></td><td><p>Direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che istituisce un quadro di risanamento e risoluzione degli enti creditizi e delle imprese di investimento e che modifica la direttiva 82/891/CEE del Consiglio, e le direttive 2001/24/CE, 2002/47/CE, 2004/25/CE, 2005/56/CE, 2007/36/CE, 2011/35/UE, 2012/30/UE e 2013/36/UE e i regolamenti (UE) n. 1093/2010 e (UE) n. 648/2012, del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 190</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>integrata da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>150</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2015/63 della Commissione, del 21 ottobre 2014, che integra la direttiva 2014/59/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i contributi ex ante ai meccanismi di finanziamento della risoluzione (<a>GU L 11 del 17.1.2015, pag. 44</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2018<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>151</p></td><td><p>Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 349</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>152</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 600/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, sui mercati degli strumenti finanziari e che modifica il regolamento (UE) n. 648/2012 (<a>GU L 173 del 12.6.2014, pag. 84</a>)</p></td><td><p>31 dicembre 2020<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p><span>Legislazione sulla raccolta dei dati statistici</span></p></td></tr><tr><td><p>153</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2013/24 della Banca centrale europea, del 25 luglio 2013, relativo agli obblighi di segnalazione statistica della Banca centrale europea nel settore dei conti finanziari trimestrali (<a>GU L 2 del 7.1.2014, pag. 34</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>154</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1071/2013 della Banca centrale europea, del 24 settembre 2013, relativo al bilancio del settore delle istituzioni finanziarie monetarie (rifusione) (BCE/2013/33) (<a>GU L 297 del 7.11.2013, pag. 1</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>155</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1375/2014 della Banca centrale europea, del 10 dicembre 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 1071/2013 relativo al bilancio del settore delle istituzioni finanziarie monetarie (BCE/2013/33) (BCE/2014/51) (<a>GU L 366 del 20.12.2014, pag. 77</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>156</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 1072/2013 della Banca centrale europea, del 24 settembre 2013, relativo alle statistiche sui tassi di interesse applicati dalle istituzioni finanziarie monetarie (rifusione) (BCE/2013/34) (<a>GU L 297 del 7.11.2013, pag. 51</a>)</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>157</p></td><td><p>Regolamento (UE) n. 756/2014 della Banca centrale europea, dell&#8217;8 luglio 2014, che modifica il regolamento (UE) n. 1072/2013 (BCE/2013/34) relativo alle statistiche sui tassi di interesse applicati dalle istituzioni finanziarie monetarie (BCE/2014/30) (<a>GU L 205 del 12.7.2014, pag. 14</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>158</p></td><td><p>Indirizzo BCE/2014/15 della Banca centrale europea, del 4 aprile 2014, relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (rifusione) (<a>GU L 340 del 26.11.2014, pag. 1</a>).</p></td><td><p>1<span>o</span> settembre 2016<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>modificato da:</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>159</p></td><td><p>Indirizzo (UE) 2015/571 della Banca centrale europea, del 6 novembre 2014, che modifica l&#8217;Indirizzo BCE/2014/15 relativo alle statistiche monetarie e finanziarie (BCE/2014/43) (<a>GU L 93 del 9.4.2015, pag. 82</a>)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Il comitato misto del 2013 ha fissato questi termini a norma dell’articolo 8, paragrafo 5, dell’accordo monetario del 27 marzo 2012 tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino. ( 2 ) Il comitato misto del 2014 ha fissato questi termini a norma dell’articolo 8, paragrafo 5, dell’accordo monetario del 27 marzo 2012 tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino. ( 3 ) Il comitato misto del 2015 ha fissato questi termini a norma dell’articolo 8, paragrafo 5, dell’accordo monetario del 27 marzo 2012 tra l’Unione europea e la Repubblica di San Marino. </note>
ITA
32016D0617(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>28.8.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 225/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1472 DELLA COMMISSIONE del 26 agosto 2015 che modifica l'allegato I del regolamento (CE) n. 866/2004 del Consiglio relativo ad un regime ai sensi dell'articolo 2 del protocollo n. 10 dell'atto di adesione LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il protocollo n. 10 su Cipro dell'atto relativo alle condizioni di adesione della Repubblica ceca, della Repubblica di Estonia, della Repubblica di Cipro, della Repubblica di Lettonia, della Repubblica di Lituania, della Ungheria, della Repubblica di Malta, della Repubblica di Polonia, della Repubblica di Slovenia e della Repubblica slovacca e agli adattamenti dei trattati sui quali si fonda l'Unione europea ( 1 ) , visto il regolamento (CE) n. 866/2004 del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ad un regime ai sensi dell'articolo 2 del protocollo n. 10 dell'atto di adesione ( 2 ) , in particolare l'articolo 9, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'allegato I del regolamento (CE) n. 866/2004 contiene un elenco dei punti di attraversamento ai quali persone e merci possono attraversare la linea che separa le zone sulle quali il governo della Repubblica di Cipro esercita un controllo effettivo da quelle sulle quali esso non esercita un controllo effettivo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In seguito a un accordo sull'apertura di nuovi punti di attraversamento a Deryneia e Lefka-Apliki, &#232; necessario modificare l'allegato I.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il governo della Repubblica di Cipro ha accettato detta modifica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La Camera di commercio turco-cipriota &#232; stata consultata in merito alla questione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 866/2004 è sostituito dal seguente: «ALLEGATO I Elenco dei punti di attraversamento di cui all'articolo 2, paragrafo 4 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Agios Dhometios</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Astromeritis &#8212; Zodhia</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Kato Pyrgos &#8212; Karavostasi</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Kato Pyrgos &#8212; Kokkina</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Kokkina &#8212; Pachyammos</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Ledra Palace</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Ledra Street</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lefka-Apliki</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Deryneia&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 agosto 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 236 del 23.9.2003, pag. 955 . ( 2 ) GU L 161 del 30.4.2004, pag. 128 . </note>
ITA
32015R1472
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.3.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 71/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N . 238/2014 DELLA COMMISSIONE dell'11 marzo 2014 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell&#8217;articolo 136, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'11 marzo 2014 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100 kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all'importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>78,5</p></td></tr><tr><td><p>TN</p></td><td><p>86,3</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>92,8</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>85,9</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>182,1</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>157,2</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>169,7</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;91&#160;00</p></td><td><p>EG</p></td><td><p>45,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>45,1</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>39,1</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>100,0</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>69,6</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;10&#160;20</p></td><td><p>EG</p></td><td><p>46,8</p></td></tr><tr><td><p>IL</p></td><td><p>67,4</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>50,0</p></td></tr><tr><td><p>TN</p></td><td><p>53,6</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>61,4</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>55,8</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;50&#160;10</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>68,0</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>68,0</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>CL</p></td><td><p>134,9</p></td></tr><tr><td><p>CN</p></td><td><p>111,8</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>30,8</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>207,8</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>121,3</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;30&#160;90</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>105,1</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>188,7</p></td></tr><tr><td><p>CN</p></td><td><p>68,3</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>158,2</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>132,7</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>99,5</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>125,4</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione ( GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32014R0238
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.9.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 236/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2023/2048 DELLA COMMISSIONE del 4 luglio 2023 che rettifica i regolamenti delegati (UE) n. 626/2011, (UE) 2019/2015, (UE) 2019/2016 e (UE) 2019/2018 per quanto riguarda i requisiti di etichettatura energetica per i condizionatori d’aria, le sorgenti luminose, gli apparecchi di refrigerazione e gli apparecchi di refrigerazione con funzione di vendita diretta (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2017/1369 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2017, che istituisce un quadro per l’etichettatura energetica e che abroga la direttiva 2010/30/UE ( 1 ) , in particolare l’articolo 16, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>I regolamenti delegati (UE) n.&#160;626/2011&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, (UE)&#160;2019/2015&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, (UE)&#160;2019/2016&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e (UE)&#160;2019/2018&#160;<a>(<span>5</span>)</a> della Commissione hanno stabilito disposizioni sull&#8217;etichettatura energetica, rispettivamente, dei condizionatori d&#8217;aria, delle sorgenti luminose, degli apparecchi di refrigerazione e degli apparecchi di refrigerazione con funzione di vendita diretta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La definizione di cui all&#8217;allegato I, punto 47), del regolamento delegato (UE) n.&#160;626/2011 contiene un errore relativo all&#8217;unit&#224; di misura del consumo energetico dei condizionatori d&#8217;aria a doppio condotto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) n.&#160;626/2011 indica erroneamente in diversi punti dell&#8217;allegato III che le informazioni sul consumo orario di energia in kWh per 60 minuti da riportare nell&#8217;etichetta energetica dei condizionatori d&#8217;aria a singolo e doppio condotto devono essere arrotondate per eccesso alla prima cifra intera.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) n.&#160;626/2011 contiene errori in diversi punti dell&#8217;allegato III per quanto riguarda la regola di arrotondamento delle capacit&#224; di riscaldamento e raffreddamento e dei parametri di efficienza energetica SEER, SCOP, EER e COP.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno rettificare l&#8217;allegato VI del regolamento delegato (UE)&#160;2019/2015 per aggiungervi il termine &#171;a tensione di rete&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; opportuno rettificare l&#8217;allegato IX del regolamento delegato (UE)&#160;2019/2015 in quanto l&#8217;intervallo [0-100] dovrebbe riferirsi al solo IRC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;allegato VI del regolamento delegato (UE)&#160;2019/2016 contiene un errore relativo al parametro termodinamico (r<span>c</span>) per il tipo di scomparto &#171;sezione a due stelle&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;allegato IV del regolamento delegato (UE)&#160;2019/2018 contiene un errore in quanto &#232; stato omesso il riferimento alla tabella 4, necessario per esplicitare il fatto che non &#232; ammessa alcuna tolleranza per la temperatura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza i regolamenti delegati (UE) n.&#160;626/2011, (UE)&#160;2019/2015, (UE)&#160;2019/2016 e (UE)&#160;2019/2018,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Rettifiche del regolamento delegato (UE) n. 626/2011 Gli allegati I e III del regolamento delegato (UE) n. 626/2011 sono rettificati conformemente all’allegato 1 del presente regolamento. Articolo 2 Rettifiche del regolamento delegato (UE) 2019/2015 Gli allegati VI e IX del regolamento delegato (UE) 2019/2015 sono rettificati conformemente all’allegato 2 del presente regolamento. Articolo 3 Rettifiche del regolamento delegato (UE) 2019/2016 L’allegato VI del regolamento delegato (UE) 2019/2016 è rettificato conformemente all’allegato 3 del presente regolamento. Articolo 4 Rettifiche del regolamento delegato (UE) 2019/2018 L’allegato IV del regolamento delegato (UE) 2019/2018 è rettificato conformemente all’allegato 4 del presente regolamento. Articolo 5 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il quarto giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 4 luglio 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 198 del 28.7.2017, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) n. 626/2011 della Commissione, del 4 maggio 2011, che integra la direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'etichettatura indicante il consumo d'energia dei condizionatori d'aria ( GU L 178 del 6.7.2011, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento delegato (UE) 2019/2015 della Commissione, dell’11 marzo 2019, che integra il regolamento (UE) 2017/1369 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura energetica delle sorgenti luminose e abroga il regolamento delegato (UE) n. 874/2012 della Commissione ( GU L 315 del 5.12.2019, pag. 68 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2019/2016 della Commissione, dell’11 marzo 2019, che integra il regolamento (UE) 2017/1369 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura energetica degli apparecchi di refrigerazione e abroga il regolamento delegato (UE) n. 1060/2010 della Commissione ( GU L 315 del 5.12.2019, pag. 102 ). ( 5 ) Regolamento delegato (UE) 2019/2018 della Commissione, dell’11 marzo 2019, che integra il regolamento (UE) 2017/1369 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’etichettatura energetica degli apparecchi di refrigerazione con funzione di vendita diretta ( GU L 315del 5.12.2019, pag. 155 ). ALLEGATO 1 Gli allegati I e III del regolamento delegato (UE) 626/2011 della Commissione sono così modificati: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>all'allegato I, nella definizione di cui al punto 47), il termine &#171;kWh/a&#187; &#232; sostituito da &#171;kWh/h&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>all'allegato III, i seguenti punti sono cos&#236; modificati:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.1, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.1, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.1, lettera a), punto VIII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.1, lettera a), punto IX, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 1.5, punto iv), numero 10, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 2.1, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituito da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 2.1, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 2.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 2.5, punto iv), numero 10, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 3.1, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 3.1, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 3.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 3.5, punto iv), numero 9, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.1, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.1, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.2, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.3, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.3, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.3, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.4, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.5, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.5, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.5, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.6, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.1, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.1, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.2, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondati per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondati&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.3, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.3, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.3, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.4, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.5, lettera a), punto V, la parte di frase &#171;arrotondata per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.5, lettera a), punto VI, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.5, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.6, punto iv), numero 11, la parte di frase &#171;arrotondato per eccesso&#187; &#232; sostituita da &#171;arrotondato&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all'allegato III, i seguenti punti sono cos&#236; modificati:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituita da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.3, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituita da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.5, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituita da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.1, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituito da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.3, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituita da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.5, lettera a), punto VII, la parte di frase &#171;alla prima cifra intera&#187; &#232; sostituita da &#171;al primo decimale&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>all'allegato III, i seguenti punti sono cos&#236; modificati:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.2, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.4, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 4.6, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.2, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.4, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>al punto 5.6, punto iv), numero 12, l'elemento &#171;XY&#187; &#232; sostituito da &#171;X,Y&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>all'allegato III, &#232; opportuno modificare le immagini come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.1 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.2 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.3 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.4 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.5 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 4.6 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.1 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.2 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.3 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.4 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.5 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>sostituire l'immagine della sezione 5.6 con l'immagine seguente:</p><p><figure><img/></figure></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2 Gli allegati VI e IX del regolamento delegato (UE) 2019/2015 della Commissione sono così modificati: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>all'allegato VI, il termine &#171;sorgenti luminose LED e OLED&#187; &#232; sostituito dal termine &#171;sorgenti luminose LED e OLED a tensione di rete&#187; nei punti seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>punto 1, lettera e), punto 11);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>punto 1, lettera e), punto 12);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>all'allegato IX, tabella 9, il riferimento &#171;IRC e R9<span>[0-100]</span>&#187; &#232; sostituito da &#171;IRC&#160;[<span>0</span>-<span>100</span>] e R9&#187;.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 3 L'allegato VI del regolamento delegato (UE) 2019/2016 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>al punto 1, tabella 7, il parametro termodinamico (r<span>c</span>) &#171;2,10&#187; per il tipo di scomparto &#171;sezione a due stelle&#187; &#232; sostituito da &#171;1,80&#187;.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 4 L'allegato IV del regolamento delegato (UE) 2019/2018 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>all'allegato IV, punto 2, lettera b), il testo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;&#8212;</p></td><td><p><span>E<span>daily</span></span> &#232; il consumo di energia dell'apparecchio di refrigerazione con funzione di vendita diretta nell'arco di 24 ore, espresso in&#160;kWh/24 h e arrotondato al terzo decimale.&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#232; sostituito da</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;&#8212;</p></td><td><p><span>E<span>daily</span></span> &#232; il consumo di energia dell'apparecchio di refrigerazione con funzione di vendita diretta nell'arco di 24 ore, espresso in&#160;kWh/24 h e arrotondato al terzo decimale, misurato secondo le condizioni di temperatura della tabella 4 per la classe di temperatura pertinente.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32023R2048
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.12.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 323/27</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/2291 DELLA COMMISSIONE del 7 dicembre 2015 che modifica la decisione 2013/722/UE per quanto riguarda l'importo massimo del contributo finanziario dell'Unione per il programma di eradicazione della rabbia in Lettonia nel 2014 [notificata con il numero C(2015) 8607] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la decisione 2009/470/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009, relativa a talune spese nel settore veterinario ( 1 ) , in particolare l'articolo 27, paragrafo 5, visto il regolamento (UE) n. 652/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che fissa le disposizioni per la gestione delle spese relative alla filiera alimentare, alla salute e al benessere degli animali, alla sanità delle piante e al materiale riproduttivo vegetale, che modifica le direttive 98/56/CE, 2000/29/CE e 2008/90/CE del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 178/2002, (CE) n. 882/2004 e (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, la direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, nonché il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che abroga le decisioni 66/399/CEE, 76/894/CEE e 2009/470/CE del Consiglio ( 2 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 3, l'articolo 13, paragrafo 5, e l'articolo 45, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'articolo 11, paragrafo 3, della decisione di esecuzione 2013/722/UE della Commissione<a>&#160;(<span>3</span>)</a> approva il programma pluriennale di eradicazione della rabbia presentato dalla Lettonia per il periodo dal 1<span>o</span> gennaio 2014 al 31 dicembre 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 11, paragrafo 6, lettera c), punto vi), della decisione di esecuzione 2013/722/UE, l'importo massimo del contributo finanziario dell'Unione per il programma di eradicazione della rabbia presentato dalla Lettonia nel 2014 &#232; stato inizialmente fissato a 1&#160;225&#160;000 EUR. A norma dell'articolo 11, paragrafo 7, lettera c) punto ii), di tale decisione, l'importo massimo del contributo per la parte di programma da attuare nella zona cuscinetto della Bielorussia &#232; stato fissato a 475&#160;000 EUR.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A seguito di una valutazione, da parte della Commissione, di relazioni tecniche e finanziarie intermedie presentate dagli Stati membri a norma dell'articolo 27, paragrafo 7, della decisione 2009/470/CE per quanto riguarda le spese sostenute per il finanziamento dei programmi di eradicazione nell'anno 2014, la decisione di esecuzione 2014/925/UE della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a> ha modificato gli importi massimi per tali programmi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'articolo 5, paragrafo 17, della decisione di esecuzione 2014/925/UE ha modificato l'articolo 11, paragrafo 6, lettera c), punto vi), della decisione di esecuzione 2013/722/UE, fissando l'importo massimo del contributo finanziario dell'Unione per il programma di eradicazione della rabbia presentato dalla Lettonia nel 2014 a 400&#160;000 EUR. L'articolo 5, paragrafo 18, della decisione di esecuzione 2014/925/UE della Commissione ha modificato l'articolo 11, paragrafo 7, lettera c), punto ii), della decisione di esecuzione 2013/722/UE, fissando anche l'importo massimo del contributo finanziario dell'Unione per la parte del suddetto programma da attuare nella zona cuscinetto della Bielorussia a 400&#160;000 EUR.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L'importo massimo del contributo finanziario dell'Unione fissato di recente per il programma di eradicazione della rabbia in Lettonia nel 2014 &#232; errato. In particolare, in conformit&#224; all'articolo 11, paragrafo 6, lettera c), punto vi), e all'articolo 11, paragrafo 7, lettera c), punto ii) della decisione di esecuzione 2013/722/UE come modificata, qualora la parte di programma da attuare nella zona cuscinetto della Bielorussia venisse eseguita correttamente e l'importo di 400&#160;000 EUR venisse utilizzato, nessun altro contributo finanziario dell'Unione sarebbe disponibile per la parte di programma da attuare in Lettonia. Ci&#242; non &#232; coerente con la strategia globale di eradicazione della rabbia dall'Unione europea, che si basa sull'eliminazione della malattia dagli Stati membri e sulla creazione di zone cuscinetto lungo i confini esterni dell'Unione per impedire le reintroduzioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Occorre pertanto modificare di conseguenza la decisione di esecuzione 2013/722/UE, tenendo debitamente conto della relazione tecnica e finanziaria intermedia presentata dalla Lettonia per quanto riguarda l'attuazione del programma di eradicazione della rabbia nell'anno 2014.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 All'articolo 11, paragrafo 6, della decisione di esecuzione 2013/722/UE, il punto vi) della lettera c) è sostituito dal seguente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;vi)</p></td><td><p>800&#160;000 EUR per la Lettonia&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 7 dicembre 2015 Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 155 del 18.6.2009, pag. 30 . ( 2 ) GU L 189 del 27.6.2014, pag. 1 . ( 3 ) Decisione di esecuzione 2013/722/UE della Commissione, del 29 novembre 2013, recante approvazione dei programmi annuali e pluriennali di eradicazione, lotta e sorveglianza di talune malattie animali e zoonosi presentati dagli Stati membri per il 2014 e gli anni successivi, nonché del contributo finanziario dell'Unione a detti programmi ( GU L 328 del 7.12.2013, pag. 101 ). ( 4 ) Decisione di esecuzione 2014/925/UE della Commissione, del 16 dicembre 2014, che approva alcuni programmi modificati di eradicazione, lotta e sorveglianza di malattie animali e di zoonosi per il 2014 e che modifica la decisione di esecuzione 2013/722/UE per quanto riguarda il contributo finanziario dell'Unione ad alcuni programmi approvati con tale decisione ( GU L 363 del 18.12.2014, pag. 173 ). </note>
ITA
32015D2291
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.9.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 293/1</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO del 18 giugno 2014 relativa all’orientamento sulla fissazione dei coefficienti anticiclici (ESRB/2014/1) 2014/C 293/01 IL CONSIGLIO GENERALE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO, Vista la direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE ( 1 ) e in particolare l’articolo 135, Visto il regolamento (UE) n. 1092/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativo alla vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario nell’Unione europea e che istituisce il Comitato europeo per il rischio sistemico ( 2 ) e in particolare l’articolo 3, paragrafo 2, lettere b), d) e f) e gli articoli 16 e 18, Vista la Decisione CERS/2011/1 del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 20 gennaio 2011, che adotta il regolamento interno del Comitato europeo per il rischio sistemico ( 3 ) , e in particolare l’articolo 15, paragrafo 3, lettera e) e gli articoli 18 e 20, Considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;amplificazione prociclica degli shock finanziari nell&#8217;economia reale tramite il sistema bancario e i mercati finanziari ha costituito uno degli elementi maggiormente destabilizzanti della crisi finanziaria globale. Una crisi economica dopo un periodo di crescita eccessiva del credito pu&#242; determinare ingenti perdite nel settore bancario e innescare un circolo vizioso. In tale situazione le iniziative assunte dagli enti creditizi per rafforzare i propri bilanci possono limitare l&#8217;erogazione del credito all&#8217;economia reale, esacerbando la crisi economica e indebolendo ulteriormente i loro bilanci. Questa amplificazione prociclica degli shock sottolinea l&#8217;importanza di accumulare riserve supplementari di capitale nel settore bancario in periodi di rischio crescente di stress a livello sistemico. Tale riserva supplementare di capitali aiuter&#224; il settore bancario ad assorbire perdite inattese pur continuando ad erogare credito all&#8217;economia reale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Sono state adottate misure per accrescere la resilienza delle banche alle dinamiche procicliche. Nel dicembre 2010 il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (CBVB) ha pubblicato una serie di misure per rafforzare la regolamentazione del settore bancario. Una di esse, sulle quali il CBVB ha fornito orientamento alle autorit&#224; nazionali, attiene alle riserva di capitale anticiclica. L&#8217;orientamento del CBVB &#232; stato attuato dall&#8217;Unione europea mediante la direttiva 2013/36/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La disciplina della riserva di capitale anticiclica ai sensi della direttiva 2013/36/UE &#232; ispirata al principio di &#171;discrezionalit&#224; guidata&#187;. In base a tale principio le autorit&#224; investite del compito di stabilire il coefficiente di riserva combinano un approccio di tipo prescrittivo con l&#8217;esercizio di poteri discrezionali Di conseguenza, mentre &#232; loro imposto di pubblicare trimestralmente un indicatore di riferimento da utilizzare come parametro di riferimento, esse sono incoraggiate a effettuare le proprie valutazioni nella determinazione del coefficiente di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Alle autorit&#224; nazionali designate e alla Banca centrale europea (BCE) (per gli Stati membri partecipanti nel Meccanismo di vigilanza unico) &#232; attribuito il compito di stabilire i coefficienti di riserva di capitale anticiclica. La direttiva 2013/36/UE impone a ciascuno Stato membro di indicare un&#8217;autorit&#224; pubblica o un organismo pubblico responsabile della fissazione del coefficiente di riserva di capitale anticiclica per quello Stato membro. Inoltre, il regolamento (UE) n. 1024/2013 del Consiglio, del 15 ottobre 2013, che attribuisce alla Banca centrale europea compiti specifici in merito alle politiche in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi<a>&#160;(<span>4</span>)</a> attribuisce alla BCE specifici compiti in materia di vigilanza. In particolare, ove lo ritenga necessario, la BCE pu&#242; imporre requisiti pi&#249; elevati in materia di riserva di capitale anticiclica rispetto a quelli applicati dalle autorit&#224; nazionali designate. Esclusivamente a tale scopo, la BCE &#232; considerata, secondo il caso, l&#8217;autorit&#224; designata munita di tutti i poteri e gli obblighi attribuiti alle autorit&#224; designate ai sensi del pertinente diritto dell&#8217;Unione. Tuttavia, il compito di pubblicare i coefficienti di riserva anticiclica sarebbe tipicamente di competenza delle autorit&#224; nazionali designate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La direttiva 2013/36/UE dispone che il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) pu&#242; fornire, mediante raccomandazioni, opportuno orientamento alle autorit&#224; designate nella fissazione dei coefficienti di riserva anticiclica. In particolare il CERS pu&#242; dare il proprio parere sui principi che orientano le autorit&#224; designate nell&#8217;effettuare le loro valutazioni in merito alla fissazione di appropriati coefficienti di riserva e fornire orientamento sulla misura e sul calcolo dello scostamento credito/PIL e il calcolo dell&#8217;indicatore di riferimento. Inoltre il CERS pu&#242; fornire orientamento sulle variabili che indicano un&#8217;accumulazione di rischi sistemici associati a periodi di eccessiva crescita del credito nel sistema finanziario e sulle variabili che indicano che la riserva di capitale dovrebbe essere detenuta, ridotta o completamente soppressa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La riserva di capitale anticiclica &#232; concepita per controbilanciare la prociclicit&#224; del sistema finanziario. Il capitale dovrebbe essere accumulato quando si ritiene che il rischio ciclico sistemico sia in aumento, mediante la creazione di riserve di capitale che accrescano la resilienza del settore bancario durante i periodi di stress nei quali le perdite si materializzano. Ci&#242; contribuir&#224; a mantenere l&#8217;offerta di credito e attenuare il rallentamento del ciclo finanziario. La riserva di capitale anticiclica pu&#242; altres&#236; contribuire a contenere un&#8217;eccessiva crescita del credito durante la ripresa del ciclo finanziario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;indicatore di riferimento per la riserva non &#232; concepito per dare luogo a una fissazione automatica della riserva o vincolare l&#8217;autorit&#224; designata. L&#8217;analisi condotta dal CBVB evidenzia che, mentre lo scostamento credito/PIL costituisce un utile punto di partenza per orientare le decisione sui coefficienti di riserva di capitale anticiclica, la sua performance si differenza nel tempo e da paese a paese. Data l&#8217;eterogeneit&#224; e il naturale dinamismo dei sistemi finanziari, le specificit&#224; delle economie nazionali e le differenze sostanziali riscontrate nella disponibilit&#224; dei dati nell&#8217;Unione europea, le autorit&#224; designate nel valutare il rischio sistemico dovrebbero prendere in considerazione una serie di informazioni e stabilire di conseguenza il coefficiente di riserva. Tali informazioni dovrebbero comprendere indicatori aggiuntivi che segnalano un&#8217;accumulazione di rischi sistemici associati a periodi di eccessiva crescita del credito, indicatori del grado di intermediazione finanziaria dell&#8217;economia come il rapporto credito/PIL e informazioni qualitative. Le informazioni quantitative e qualitative utilizzate per tale valutazione, compreso l&#8217;indicatore di riferimento per la riserva e gli indicatori aggiuntivi, costituiscono la base per motivare e giustificare le decisioni sui coefficienti di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;analisi condotta dal CBVB evidenzia che lo scostamento credito/PIL e altri indicatori possono talvolta fornire informazioni fuorvianti. Le autorit&#224; designate dovrebbero esserne consapevoli nell&#8217;effettuare le proprie valutazioni relative al livello di credito sostenibile nell&#8217;economia e all&#8217;appropriato coefficiente di riserva anticiclica. Pertanto, le autorit&#224; designate dovrebbero periodicamente verificare nuovamente la performance degli indicatori ai quali attribuiscono maggior rilievo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Quando i rischi si materializzano, la pronta soppressione della riserva di capitale anticiclica pu&#242; aiutare gli enti creditizi ad assorbire le perdite pur continuando a erogare credito all&#8217;economia reale e a soddisfare i requisiti patrimoniali di vigilanza. Tale uso anticiclico della riserva pu&#242; attenuare il comportamento prociclico degli enti creditizi che possono altrimenti limitare l&#8217;erogazione del credito all&#8217;economia reale. La riserva di capitale anticiclica pu&#242; essere soppressa con maggiore gradualit&#224; quando il rallentamento del ciclo finanziario non coincide con la materializzazione di rischi e le minacce alla resilienza degli enti creditizi poste dall&#8217;eccessiva crescita del credito risultano attenuate. Le decisioni relative all&#8217;uso di riserve di capitale derivanti dal rilascio della riserva rientrano nella discrezionalit&#224; delle autorit&#224; designate o di quelle competenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; importante che l&#8217;autorit&#224; che stabilisce il coefficiente di riserva anticiclica disponga di una buona strategia di comunicazione. Ci&#242; contribuisce a gestire le aspettative del pubblico, gioca un ruolo importante nel coordinamento tra le autorit&#224; designate ed &#232; essenziale per la credibilit&#224;, la responsabilit&#224; e l&#8217;efficacia della politica macro-prudenziale. La direttiva 2013/36/UE impone alle autorit&#224; designate di adottare ogni ragionevole iniziativa per coordinare la tempistica degli annunci relativi ai coefficienti di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La realizzazione di un sistema bancario dotato di maggiore resilienza nell&#8217;Unione implica il riconoscimento da parte delle autorit&#224; designate dei coefficienti di riserva anticiclica stabiliti da altri Stati membri. La direttiva 2013/36/UE istituisce un quadro per il riconoscimento dei coefficienti di riserva di altri Stati membri e il riconoscimento o la fissazione di coefficienti di riserva per paesi terzi. Oltre a meccanismi obbligatori di reciprocit&#224;, le autorit&#224; designate dovrebbero generalmente riconoscere i coefficienti di riserva stabiliti da altri Stati membri. Fatte salve future raccomandazioni del CERS, la presente raccomandazione non concerne le azioni intraprese dalle autorit&#224; designate nell&#8217;ambito dell&#8217;Unione in relazione a coefficienti di riserva di capitale anticiclica per paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La riserva di capitale anticiclica fa parte di un insieme di strumenti macroprudenziali. La Raccomandazione CERS/2013/1 del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 4 aprile 2013, sugli obiettivi intermedi e sugli strumenti di politica macroprudenziale<a>&#160;(<span>5</span>)</a> contiene un elenco esemplificativo di strumenti che gli Stati membri possono porre a disposizione delle autorit&#224; macroprudenziali. In quanto parte della loro strategia di politica macroprudenziale, le autorit&#224; designate dovrebbero considerare quando utilizzare esclusivamente la riserva di capitale anticiclica, quando utilizzare altri strumenti e quando utilizzare la riserva di capitale anticiclica in combinazione con altri strumenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>L&#8217;analisi empirica suggerisce che lo scostamento credito/PIL singolarmente considerato &#232; il miglior indicatore per l&#8217;Unione nel suo insieme di un accumulo di rischi associati al tipo di crisi che la riserva di capitale anticiclica &#232; destinata a mitigare. Lo scostamento credito/PIL si &#232; dimostrato capace di dare un robusto segnale in una serie di ipotesi specifiche di scostamento. Sebbene diversi metodi di calcolo dello scostamento si siano dimostrati dotati di migliore capacit&#224; di segnalazione rispetto al metodo di calcolo suggerito nelle linee guida del CBVB, queste tendono a basarsi su aggregati di credito pi&#249; ristretti e possono pertanto risultare meno robuste a fronte di innovazioni finanziarie. La misurazione e il calcolo dello scostamento credito/PIL e del coefficiente di riserva di riferimento in linea con le linee guida del CBVB accrescer&#224; la comparabilit&#224; nell&#8217;ambito dell&#8217;Unione e al di fuori di essa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>In alcuni Stati membri, dalla misurazione e dal calcolo suggeriti nell&#8217;orientamento del CBVB pu&#242; risultare un scostamento credito/PIL non performante nella segnalazione dell&#8217;accumulazione di rischi che precedono le crisi finanziarie. Le specificit&#224; nazionali come le differenze nella struttura e nel livello di sviluppo del sistema finanziario e nella qualit&#224; e disponibilit&#224; dei dati relativi al credito, implica che per alcuni Stati membri metodi di calcolo dello scostamento credito/PIL diversi da quello suggerito nell&#8217;orientamento del CBVB possono rivelarsi dotati di migliori capacit&#224; di segnalazione. Al fine di tener conto di tali differenze e consentire l&#8217;uso di tali metodologie, le autorit&#224; designate possono, inoltre, misurare e calcolare lo scostamento credito/PIL utilizzando un metodo che rispecchi maggiormente le specificit&#224; del rispettivo Stato membro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>La metodologia indicata nelle linee guida del CBVB per mettere in correlazione lo scostamento credito/PIL con un coefficiente di riserva di riferimento che funga da indicatore di riferimento per la riserva costituisce una metodologia ad hoc. L&#8217;analisi empirica di metodologie alternative, sebbene promettente, non &#232; sufficientemente sviluppata da fornire un orientamento. Gli Stati membri che misurano e calcolano lo scostamento credito/PIL utilizzando un metodo alternativo, oltre alla metodologia pubblicata nelle linee guida del CBVB, dovrebbero sviluppare e pubblicare un coefficiente di riserva di riferimento corrispondente a tale metodo alternativo, in aggiunta al coefficiente di riserva di riferimento specificato nella metodologia del CBVB. Gli Stati membri che misurano e calcolano lo scostamento credito/PIL secondo le linee guida del CBVB possono altres&#236; sviluppare e pubblicare un coefficiente di riserva di riferimento alternativo oltre a quello ricavato utilizzando la metodologia del CBVB.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Dati empirici suggeriscono che altre variabili possono integrare lo scostamento credito/PIL nella segnalazione dell&#8217;accumulazione di rischi sistemici associati a periodi di eccessiva crescita del credito nel sistema finanziario. Tali variabili includono misure di potenziali sopravvalutazioni dei prezzi degli immobili (ad esempio il rapporto tra prezzi degli alloggi a uso residenziale e non residenziale e reddito, i divari tra prezzi e tassi di crescita), misure dell&#8217;andamento del credito (ad esempio la crescita in termini reali del credito totale ovvero del credito bancario, la deviazione dalla tendenza nell&#8217;M3 deflazionato), misure di squilibri esterni (ad esempio il saldo dei conti correnti in rapporto al PIL), le misure del rafforzamento dei bilanci bancari (as es. i coefficienti di leva finanziaria), le misure del debito gravante sul settore privato (ad esempio il rapporto tra servizio del debito e reddito) e le misure relative a potenziali errori nella determinazione del prezzo del rischio (ad esempio la crescita in termini reali dell&#8217;indice azionario). Le autorit&#224; designate dovrebbero tenere conto di tali variabili nell&#8217;effettuare le proprie valutazioni al momento di fissare il coefficiente adeguato per la riserva di capitale anticiclica. La combinazione di tali variabili con lo scostamento credito/PIL all&#8217;interno di un modello multivariato ha si &#232; dimostrata capace di migliorare la performance di segnalazione. Le autorit&#224; designate potrebbero decidere di tener conto anche di tali modelli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Dati empirici suggeriscono che, nella maggioranza degli Stati membri, i prezzi dei mercati finanziari sono dotati delle migliori capacit&#224; di segnalazione nell&#8217;indicazione di una materializzazione dei rischi che giustificano una pronta riduzione o l&#8217;integrale soppressione della riserva di capitale anticiclica. La limitata disponibilit&#224; di serie di dati riferiti a periodi sufficientemente lunghi relativi a tali indicatori basati sul mercato implica che le analisi empiriche della fase di soppressione della riserva risultano meno esaustive di quelle relative alla fase di accumulo. &#200; altres&#236; difficile identificare variabili che indichino la possibilit&#224; di ridurre gradualmente la riserva di capitale anticiclica quando i rischi di eccessiva espansione del credito si attenuano. In linea di principio, le variabili che risultano performanti nella fase di accumulo della riserva di capitale anticiclica possono anche orientare la decisione di mantenere la riserva, ridurla o sopprimerla completamente. Tali variabili, tuttavia, possono fornire informazioni fuorvianti. Ad esempio lo scostamento credito/PIL potrebbe non rispecchiare fedelmente i rischi in casi di eccessiva espansione del credito per un periodo prolungato. Con il progredire della ricerca e dell&#8217;esperienza nella fase di soppressione, sar&#224; necessario ampliare la serie di variabili indicate nella presente raccomandazione con ulteriori adeguati indicatori, via via che essi vengono individuati. &#200; necessario soprattutto che le autorit&#224; designate esercitino un maggiore discernimento nella fase di soppressione della riserva piuttosto che in quella di accumulo. Discernimento che deve essere altres&#236; guidato dalla conoscenza del mercato, da valutazioni in materia di vigilanza e da stress test.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>A condizione che tali dati siano disponibili nello Stato membro in questione, il controllo e la pubblicazione di una serie minima di variabili che segnalano la necessit&#224; di detenere, ridurre o sopprimere completamente la riserva di capitale anticiclica dovrebbero promuovere coerenza e trasparenza da parte delle autorit&#224; designate. Ci&#242; non dovrebbe impedire alle autorit&#224; designate di tenere conto di ulteriori indicatori o informazioni qualitative alla luce delle specificit&#224; dello Stato membro, n&#233; dovrebbe precludere loro di attribuire maggiore rilevanza a talune variabili anzich&#233; ad altre o a informazioni qualitative.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Le raccomandazioni del CERS sono pubblicate dopo che il Consiglio generale ha informato il Consiglio della propria intenzione in tal senso dando al Consiglio una possibilit&#224; replicare,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE: SEZIONE 1 RACCOMANDAZIONI Raccomandazione A - Principi Si raccomanda alle autorità designate di conformarsi ai seguenti principi nella valutazione e nella fissazione di adeguati coefficienti di riserva anticiclica applicabili nei rispettivi Stati membri. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Principio 1. (Obiettivo) Le decisioni relative all&#8217;appropriato coefficiente di riserva anticiclica dovrebbero perseguire l&#8217;obiettivo di proteggere il sistema bancario da perdite potenziali associate all&#8217;accumulazione di rischi sistemici ciclici, supportando l&#8217;offerta sostenibile di credito all&#8217;economia reale in tutto il ciclo finanziario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Principio 2. (Indicatore di riferimento per la riserva) La deviazione del rapporto credito/PIL rispetto alla tendenza a lungo termine (lo scostamento credito/PIL) dovrebbe servire da punto di partenza comune per orientare le decisioni in materia di coefficienti di riserva anticiclica, specialmente nella fase di accumulo. Tuttavia, le autorit&#224; designate, nel valutare il rischio ciclico sistemico e fissare l&#8217;appropriato coefficiente di riserva anticiclica, dovrebbero tenere conto anche di altre informazioni qualitative e quantitative. Tra queste sono comprese le informazioni che rispecchiano le specificit&#224; nazionali. Le autorit&#224; designate dovrebbero spiegare pubblicamente quali informazioni sono state utilizzare e come se ne &#232; tenuto conto nella fissazione del coefficiente di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Principio 3. (Rischio di informazioni fuorvianti) Le autorit&#224; designate dovrebbero valutare le informazioni contenute nello scostamento credito/PIL e le altre variabili rilevanti o i modelli che le combinano, consapevoli che le informazioni che forniscono possono risultare fuorvianti. Le autorit&#224; designate dovrebbero tenere conto di tale valutazione nel formulare un giudizio in merito alla sostenibilit&#224; della crescita del credito allo scopo di fissare l&#8217;adeguato coefficiente di riserva anticiclica. L&#8217;utilit&#224; di tali variabili e modelli dovrebbe essere periodicamente oggetto di verifica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Principio 4. (Soppressione della riserva) Le autorit&#224; designate dovrebbe sopprimere prontamente la riserva di capitale anticiclica quando i rischi si materializzano. Ci&#242; pu&#242; mitigare il comportamento prociclico degli enti creditizi aiutandoli ad assorbire le perdite, pur consentendo loro di continuare a erogare prestiti all&#8217;economia reale e a soddisfare i requisiti di solvibilit&#224;. Quando i rischi non si materializzano, ma si ritiene che siano in attenuazione, una graduale soppressione della riserva pu&#242; risultare la linea di condotta pi&#249; adeguata. Se l&#8217;autorit&#224; designata riduce l&#8217;attuale coefficiente di riserva, essa dovrebbe stabilire un periodo indicativo nel corso del quale non si prevedono incrementi del coefficiente di riserva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Principio 5. (Comunicazione) Le autorit&#224; designate dovrebbero sviluppare una chiara strategia per comunicare le proprie decisioni relative al coefficiente di riserva anticiclica. Nel quadro di di tale strategia, esse dovrebbero predisporre un meccanismo di coordinamento con altre autorit&#224; designate e con il CERS. Esse dovrebbero altres&#236; adottare procedure di comunicazione stabili e trasparenti e aprire canali di comunicazioni ben definiti con i principali soggetti interessati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Principio 6. (Riconoscimento dei coefficienti di riserva) Oltre agli obbligatori accordi di reciprocit&#224; imposti dalla legislazione dell&#8217;Unione, le autorit&#224; designate dovrebbero generalmente riconoscere i coefficienti di riserva anticiclica applicati in altri Stati membri. Le autorit&#224; designate dovrebbero tenere conto delle implicazioni transfrontaliere del mancato riconoscimento di un coefficiente di riserva per l&#8217;esposizione nei confronti di un altro Stato membro eccedenti il livello obbligatorio. In caso di mancato riconoscimento di un coefficiente di riserva fissato dall&#8217;autorit&#224; designata di un altro Stato membro eccedente il livello obbligatorio, le autorit&#224; designate dovrebbero darne comunicazione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>al CERS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>all&#8217;autorit&#224; designata che ha fissato il coefficiente di riserva;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>alla BCE, quando almeno una delle autorit&#224; designate che fissa o non riconosce il coefficiente di riserva &#232; insediata in uno Stato membro che partecipa al Meccanismo di vigilanza unico ai sensi del regolamento (UE) n. 1024/2013.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Principio 7. (Altri strumenti macroprudenziali) La riserva di capitale anticiclica costituisce parte di un insieme di strumenti macroprudenziali a disposizioni delle autorit&#224; dell&#8217;Unione. Nel quadro della loro strategia di politica macroprudenziale, le autorit&#224; designate dovrebbero valutare quando utilizzare esclusivamente la riserva di capitale anticiclica, quando far uso altri strumenti e quando combinare l&#8217;utilizzo della riserva di capitale anticiclica con quello di altri strumenti.</p></td></tr></tbody></table> Raccomandazione B – Orientamento per la misurazione e il calcolo dello scostamento credito/PIL, il calcolo del coefficiente di riserva di riferimento e dell’indicatore di riferimento per la riserva <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Si raccomanda alla autorit&#224; designate di misurare e calcolare trimestralmente lo scostamento standardizzato credito/PIL in conformit&#224; alle linee guida del CBVB come specificato nella parte I della presente raccomandazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Ove le autorit&#224; designate ritengano che misurazioni e calcoli diversi dello scostamento credito/PIL rispecchino pi&#249; fedelmente le specificit&#224; dell&#8217;economia nazionale, si raccomanda loro di effettuare trimestralmente un calcolo supplementare dello scostamento credito/PIL oltre quello effettuato ai sensi del paragrafo 1. Nell&#8217;effettuare il calcolo supplementare dello scostamento credito/PIL, si raccomanda alle autorit&#224; designate di conformarsi alle linee guida di seguito indicate:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il metodo di misurazione e calcolo dovrebbe rispecchiare la deviazione del rapporto credito/PIL rispetto alla tendenza a lungo termine;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la misurazione e il calcolo dovrebbero essere basati su analisi empiriche di dati rilevanti per il relativo Stato membro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>eventuali revisioni del metodo di misurazione e calcolo dello scostamento credito/PIL supplementare dovrebbero basarsi su un riesame approfondito della performance del metodo prescelto nel segnalare l&#8217;accumulazione di rischi associati al tipo di crisi che la riserva di capitale anticiclica punta a mitigare.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Si raccomanda alle autorit&#224; designate di effettuare trimestralmente il calcolo di:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>un coefficiente di riserva di riferimento basato sullo scostamento standardizzato credito/PIL secondo le linee guida del CBVB di cui alla parte II dell&#8217;allegato e, se del caso:</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>un coefficiente di riserva di riferimento basato sullo scostamento standardizzato credito/PIL, calcolato secondo una metodologia diversa da quella indicata nella parte II dell&#8217;allegato, ove utilizzata;<span>ovvero</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>un coefficiente di riserva di riferimento basato sullo scostamento credito/PIL supplementare, calcolato secondo una metodologia diversa da quella indicata nella parte II dell&#8217;allegato, quando sia calcolato uno scostamento credito/PIL supplementare.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Ove, oltre al coefficiente di riserva di riferimento determinato ai sensi del paragrafo 3, lettera a), sia stato calcolato per un determinato trimestre un ulteriore coefficiente di riserva di riferimento determinato ai sensi del paragrafo 3, lettera b) o paragrafo 3, lettera c), ai fini della direttiva 2013/36/UE si raccomanda alle autorit&#224; designate di indicare come indicatore di riferimento per la riserva il coefficiente di riserva riferimento che rispecchia pi&#249; fedelmente le specificit&#224; della rispettiva economia nazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Tra le informazioni che accompagnano l&#8217;annuncio del coefficiente di riserva anticiclica imposte ai sensi dell&#8217;articolo 136, paragrafo 7 della direttiva 2013/36/UE, si raccomanda alle autorit&#224; designate di pubblicare trimestralmente sul loro sito Internet:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>lo scostamento standardizzato credito/PIL e il corrispondente rapporto credito/PIL</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>lo scostamento credito/PIL supplementare e il corrispondente rapporto credito/PIL, ove calcolato, e la motivazione delle deviazioni dalla formula di cui alla parte I dell&#8217;allegato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il coefficiente di riserva di riferimento calcolato conformemente al paragrafo 3, lettera a);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>se del caso, il coefficiente di riserva di riferimento calcolato ai sensi del paragrafo 3, lettera b) o del paragrafo 3, lettera c);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>le fonti dei dati sottostanti e degli altri metadati rilevanti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Tra le informazioni che accompagnano l&#8217;annuncio del coefficiente di riserva anticiclica richieste dall&#8217;articolo 136, paragrafo 7, della direttiva 2013/36/UE, si raccomanda alle autorit&#224; di motivare eventuali deviazioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dalle misurazioni e dai calcoli prescelti per lo scostamento credito/PIL di cui ai paragrafi 1 e 2, inclusi i loro componenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il calcolo del coefficiente di riserva di riferimento prescelto di cui al paragrafo 3;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l&#8217;indicatore di riferimento prescelto come indicato al paragrafo 4.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Raccomandazione C – Orientamento sulle variabili che indicano l’accumulazione di rischi sistemici associati a periodi di eccessiva espansione del credito <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Al fine di formulare la propria valutazione in merito al coefficiente di riserva anticiclica appropriato, si raccomanda alle autorit&#224; competenti di tenere conto, oltre che dello scostamento credito/PIL, di una serie di informazioni quantitative e qualitative che indicano l&#8217;accumulazione di rischi sistemici associati a periodi di eccessiva crescita del credito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Nella valutazione di informazioni quantitative, le autorit&#224; designate dovrebbero monitorare una serie di variabili indicative dell&#8217;accumulazione di rischi sistemici ciclici. Subordinatamente alla disponibilit&#224; di tali variabili negli Stati membri, tale serie dovrebbe includere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>misure relative a potenziali sopravvalutazioni dei prezzi delle propriet&#224; (ad esempio il rapporto prezzo di immobili residenziali e non residenziali/reddito, i divari tra i prezzi e tassi di crescita);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>misure dell&#8217;andamento del credito (ad esempio la crescita in termini reali del credito totale ovvero del credito bancario, la deviazione nella tendenza dell&#8217;M3 deflazionato);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>misure di squilibri esterni (ad esempio il saldo dei conti correnti in rapporto al PIL);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>misure della solidit&#224; dei bilanci bancari (ad esempio i coefficienti di leva finanziaria);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>misure del debito gravante sul settore privato (ad esempio i rapporti servizio del debito/reddito);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>misure di potenziali errori nella determinazione del prezzo del rischio (ad esempio la crescita dei prezzi in termini reali)</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>misure derivate da modelli che combinano lo scostamento credito/PIL e alcune delle misure di cui sopra.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Ove tali variabili siano disponibili e rilevanti negli Stati membri, si raccomanda alle autorit&#224; designate di pubblicare trimestralmente sul loro sito Internet almeno una delle misure indicate al paragrafo 2, lettere a), b), c), d), e) ed f) unitamente all&#8217;annuncio del coefficiente di riserva anticiclica ai sensi dell&#8217;articolo 136, paragrafo 7, della direttiva n. 2013/36/UE.</p></td></tr></tbody></table> Raccomandazione D – Orientamento sulle variabili che indicano che la riserva di capitale dovrebbe essere detenuta, ridotta o completamente soppressa <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Al fine di formulare la propria valutazione riguardo all&#8217;appropriato coefficiente di riserva di capitale anticiclica si raccomanda alle autorit&#224; designate di tenere conto di una serie di informazioni quantitative e qualitative indicanti che la riserva dovrebbe essere detenuta, ridotta o completamente soppressa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Nella valutazione delle informazioni quantitative, le autorit&#224; designate dovrebbero verificare una serie di variabili indicanti se la riserva debba essere detenuta, ridotta o completamente soppressa. Subordinatamente alla disponibilit&#224; di tali variabili negli Stati membri, tale serie dovrebbe includere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>misure di stress sui mercati della raccolta bancaria (ad esempio lo spread LIBOR-OIS [overnight index swap], i premi CDS [credit default swap] bancari);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>misure indicative di stress sistemico generale (ad esempio gli indicatori compositi che misurano lo stress del sistema finanziario nazionale o dell&#8217;Unione europea come l&#8217;indicatore CISS [indicatore composito delle tensioni sistemiche, Composite Indicator of Systemic Stress] della BCE).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Al fine di decidere se detenere, ridurre o sopprimere completamente la riserva, si raccomanda alle autorit&#224; designate di esercitare maggiore discernimento nella verifica delle variabili di cui al paragrafo 2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Ove tali variabili siano disponibili e rilevanti negli Stati membri, si raccomanda alle autorit&#224; designate di pubblicare trimestralmente sul loro sito Internet almeno una delle variabili indicate al paragrafo 2, lettere a) e b) unitamente all&#8217;annuncio del coefficiente di riserva anticiclica ai sensi dell&#8217;articolo 136, paragrafo 7, della direttiva n. 2013/36/UE.</p></td></tr></tbody></table> SEZIONE 2 ATTUAZIONE 1. Interpretazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Ai fini della presente raccomandazione si applicano le seguenti definizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#171;autorit&#224; designata&#187;: autorit&#224; pubblica o organismo pubblico designato da uno Stato membro ai sensi dell&#8217;articolo 136, paragrafo 1, della direttiva 2013/36/UE ovvero la BCE ai sensi dell&#8217;articolo 9, paragrafo 1 del regolamento (UE) n. 1024/2013;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#171;coefficiente di riserva di riferimento&#187;: coefficiente di riserva anticiclica calcolato ai sensi della raccomandazione B(3);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#171;indicatore di riferimento per la riserva&#187;: coefficiente di riserva di riferimento prescelto ai sensi della raccomandazione B(4);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>&#171;scostamento credito/PIL&#187;: deviazione del rapporto credito/PIL dalla tendenza di lungo periodo in un determinato Stato membro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>&#171;scostamento credito/PIL standardizzato&#187;: scostamento credito/PIL misurato e calcolato in conformit&#224; alla raccomandazione B(1);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>&#171;scostamento credito/PIL supplementare&#187;: scostamento credito/PIL misurato e calcolato in conformit&#224; alla raccomandazione B(2);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>&#171;coefficiente anticiclico&#187;: il coefficiente che gli enti devono applicare per il calcolo della riserva di capitale anticiclica specifica dell&#8217;ente e che &#232; fissato conformemente agli articoli 136 e 137 della direttiva 2013/36/UE o da un&#8217;autorit&#224; di un paese terzo interessato, a seconda del caso;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>L&#8217;allegato costituisce parte integrante della presente raccomandazione. Nel caso di conflitto tra il testo principale e l&#8217;allegato, il testo principale prevale.</p></td></tr></tbody></table> 2. Criteri di attuazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Ai destinatari &#232; richiesto di comunicare le azioni intraprese a seguito della presente raccomandazione o di fornire adeguate spiegazioni in caso di inerzia. Le comunicazioni dovrebbero contenere almeno:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>informazioni sul contenuto e sulla tempistica delle azioni intraprese;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>una valutazione della funzionalit&#224; delle azioni intraprese dal punto di vista degli obiettivi della presente raccomandazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>motivazioni dettagliate in relazione all&#8217;eventuale inerzia o scostamento dalla presente raccomandazione, ivi inclusi eventuali ritardi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 3. Tempistica delle azioni da intraprendere <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Ai destinatari &#232; richiesto di comunicare al CERS, al Consiglio e alla Commissione le azioni intraprese in risposta alla presente raccomandazione o di fornire spiegazioni adeguate in caso di inerzia, come precisato nei paragrafi seguenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Entro il 30 giugno 2016 si richiede ai destinatari di inviare al CERS, al Consiglio e alla Commissione una relazione che illustri le misure adottate per conformarsi alla presente raccomandazione. Le misure raccomandate dovrebbero trovare applicazione a partire dalla data nella quale lo Stato membro impone agli enti creditizi nella propria giurisdizione di detenere una specifica riserva di capitale anticiclica ai sensi dell&#8217;articolo 130 della direttiva 2013/36/UE. La relazione dovrebbe includere la descrizione particolareggiata delle misure adottate successivamente a tale data.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Si raccomanda ai destinatari di inviare con cadenza triennale una relazione esplicativa delle misure adottate per conformarsi alla presente raccomandazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Il Consiglio generale decide quando la presente raccomandazione necessit&#224; di essere riesaminata o aggiornata alla luce dell&#8217;esperienza maturata nella fissazione di coefficienti ai sensi della direttiva 2013/36/UE o dell&#8217;evoluzione delle pratiche concordate a livello internazionale.</p></td></tr></tbody></table> 4. Controllo e valutazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il segretariato del CERS:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>presta assistenza ai destinatari anche agevolando il coordinamento nella presentazione delle relazioni, fornendo i relativi modelli e precisando, ove necessario, le modalit&#224; e la tempistica delle azioni da intraprendere;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>verifica le azioni intraprese dai destinatari, anche fornendo loro assistenza su richiesta e comunicando le azioni intraprese al Consiglio generale tramite il Comitato direttivo.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Il Consiglio generale valuta le azioni intraprese e le motivazioni fornite comunicate dai destinatari e, se del caso, stabilisce se la presente raccomandazione non sia stata osservata e i destinatari abbiano omesso di fornire adeguate motivazioni della loro inerzia.</p></td></tr></tbody></table> Fatto a Francoforte sul Meno, il 18 giugno 2014 Il presidente del CERS Mario DRAGHI ( 1 ) GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338 . ( 2 ) GU L 331 del 15.12.2010, pag. 1 . ( 3 ) GU C 58 del 24.2.2011, pag. 4 . ( 4 ) GU L 287 del 29.10.2013, pag. 63 . ( 5 ) GU C 170 del 15.6.2013, pag. 1 . ALLEGATO PARTE I METODOLOGIA PER LA MISURA E IL CALCOLO DELLO SCOSTAMENTO CREDITO/PIL SECONDO LE LINEE GUIDA DEL CBVB Lo scostamento credito/PIL standardizzato, denominato GAP t , è misurato e calcolato come segue: GAP t = RATIO t - TREND t dove: <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>t</span></p></td><td><p>=</p></td><td><p>data di fine periodo, con periodo di durata trimestrale;</p></td></tr><tr><td><p><span>RATIO<span>t</span></span></p></td><td><p>=</p></td><td><p>[<span>CREDITO<span>t</span>/</span>(PIL<span><span>t</span> + PIL<span>t-1</span> + PIL<span>t-2</span> + PIL<span>t-3</span></span>)]<span>&#215; 100 %;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>PIL<span>t</span></span></p></td><td><p>=</p></td><td><p>prodotto interno lordo dello Stato membro dell&#8217;autorit&#224; designata nel trimestre<span>t;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>CREDITO<span>t</span></span></p></td><td><p>=</p></td><td><p>misura, secondo una definizione ampia, del volume di credito erogato al settore privato non finanziario in essere nello Stato membro dell&#8217;autorit&#224; designata alla fine del trimestre<span>t</span>;</p></td></tr><tr><td><p><span>TREND<span>t</span></span></p></td><td><p>=</p></td><td><p>tendenza ricorsiva filtrata con il filtro Hodrick-Prescott del RAPPORTO con parametro di smussamento lambda pari a 400&#160;000<a>&#160;(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> PARTE II METODOLOGIA PER IL CALCOLO DEL COEFFICIENTE DI RISERVA DI RIFERIMENTO SECONDO LE LINEE GUIDA DEL CBVB ( 2 ) Il livello del coefficiente di riserva di riferimento, inteso come una percentuale delle attività ponderate per il rischio, è pari a zero quando lo scostamento credito/PIL è inferiore o pari al limite inferiore. Esso aumenta linearmente con lo scostamento credito/PIL finché il coefficiente di riserva di riferimento raggiunge il suo livello massimo quando lo scostamento credito/PIL raggiunge o supera il limite superiore. In termini formali: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Se GAP<span>t</span><span>&#8804;</span> L, il coefficiente di riserva di riferimento &#232; zero,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>se GAP<span>t</span><span>&#8805; H</span>, il coefficiente di riserva di riferimento &#232; pari al 2,5 %,</p></td></tr></tbody></table> tra L e H il coefficiente di riserva di riferimento è interpolato linearmente ed è pari a (0,3125 × GAP t - 0,625) dove: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>GAP<span>t</span> &#232; lo scostamento credito/PIL definito nell&#8217;allegato, parte I;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>L</span> = 2 punti percentuali corrispondente al limite inferiore;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>H</span> = 10 punti percentuali corrispondente al limite superiore;</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Il filtro Hodrick-Prescot (filtro HP) è uno strumento matematico standard utilizzato in macroeconomia per determinare la tendenza di una variabile nel tempo. Costituisce parte integrante di ogni pacchetto statistico standard. Un filtro HP unilaterale ricorsivo garantisce che solo le informazioni disponibili ad un dato momento siano utilizzare per il calcolo della tendenza. Il parametro di smussamento, in genere denominato lambda nella letteratura tecnica, è fissato a 400 000 per cogliere la tendenza di lungo periodo nell’evoluzione del rapporto credito/PIL. ( 2 ) Mentre i coefficienti di riserva di riferimento aumentano linearmente con il PIL e possono assumere pertanto ogni valore tra 0 e 2,5 %, l’articolo 136, paragrafo 4, della direttiva 2013/36/UE precisa che il coefficiente di riserva stabilito dall’autorità designata sarà calibrato in tranche di 0,25 punti percentuali o multipli di 0,25 punti percentuali. </note>
ITA
32014Y0902(01)
02021R0017 — IT — 13.06.2023 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/17 DELLA COMMISSIONE</p><p>dell&#8217;8 gennaio 2021</p><p>che stabilisce un elenco di variazioni che non richiedono una valutazione conformemente al regolamento (UE) 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 007 del 11.1.2021, pag. 22)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/997 DELLA COMMISSIONE&#160;del 23&#160;maggio 2023</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;136</p></td><td><p>1</p></td><td><p>24.5.2023</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/17 DELLA COMMISSIONE dell’8 gennaio 2021 che stabilisce un elenco di variazioni che non richiedono una valutazione conformemente al regolamento (UE) 2019/6 del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Le variazioni elencate nell’allegato, che soddisfano i requisiti ad esse applicabili ivi stabiliti, non richiedono una valutazione. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 28 gennaio 2022. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. ALLEGATO Variazioni che non richiedono una valutazione <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p><span>Variazione</span></p></td><td><p><span>Requisiti</span></p><p>I requisiti indicati nella riga della sezione principale sono validi per ciascuna relativa sottosezione. Eventuali requisiti supplementari specificati nella sottosezione vanno letti congiuntamente ai requisiti indicati nella sezione principale.</p></td></tr><tr><td><p>Numero</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Condizioni</p></td><td><p>Documenti da fornire</p></td></tr><tr><td><p>A</p></td><td><p><span>Modifiche amministrative</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Modifica del nome, dell&#8217;indirizzo o dei contatti:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;del titolare dell&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio</p></div></td><td><p>Il titolare dell&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio deve rimanere la stessa entit&#224; giuridica.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;di un fabbricante o fornitore della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente o del prodotto intermedio utilizzati nella fabbricazione della sostanza attiva o di un sito di controllo della qualit&#224; (se specificato nel fascicolo) se nel fascicolo approvato non &#232; compreso un certificato di conformit&#224; alla Farmacopea europea (CEP)</p></div></td><td><p>Il sito di fabbricazione o di controllo della qualit&#224; e tutte le operazioni di fabbricazione devono rimanere gli stessi.</p><p>Il fabbricante o fornitore deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;di un titolare di un Master File della sostanza attiva (ASMF)</p></div></td><td><p>Il sito di fabbricazione e tutte le operazioni di fabbricazione devono rimanere gli stessi.</p><p>Il titolare dell&#8217;ASMF deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>&#171;Lettera di accesso&#187; all&#8217;ASMF aggiornata.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;di un fabbricante di un eccipiente (se specificato nel fascicolo)</p></div></td><td><p>Il sito di fabbricazione e tutte le operazioni di fabbricazione devono rimanere gli stessi.</p><p>Il fabbricante deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>e)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;di un fabbricante o importatore del prodotto finito (compresi i siti di rilascio dei lotti o di controllo della qualit&#224;)</p></div></td><td><p>Il sito di fabbricazione e tutte le operazioni di fabbricazione devono rimanere gli stessi.</p><p>Il fabbricante o importatore deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Modifica della denominazione (di fantasia) del medicinale veterinario</p></td><td><p>L&#8217;esame dell&#8217;accettabilit&#224; della nuova denominazione da parte dell&#8217;Agenzia o dell&#8217;autorit&#224; nazionale competente, a seconda dei casi, deve essere terminato e aver dato esito positivo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Modifica della denominazione della sostanza attiva o di un eccipiente</p></td><td><p>La sostanza deve rimanere la stessa.</p><p>Per i medicinali veterinari per le specie destinate alla produzione di alimenti, la voce relativa a tale sostanza nel regolamento (CE) n. 470/2009 deve essere modificata prima dell&#8217;attuazione di questa modifica.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Modifica del codice ATCvet</p></td><td><p>La modifica pu&#242; essere introdotta solo in seguito alla modifica del codice ATCvet nel relativo indice.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>B</p></td><td><p><span>Modifiche della parte del fascicolo relativa alla qualit&#224;</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Modifica del nome, dell&#8217;indirizzo o dei contatti di un fornitore di un componente del confezionamento o di un dispositivo del prodotto finito (se menzionato nel fascicolo)</p></td><td><p>Il fornitore deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito di fabbricazione deve rimanere lo stesso.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Modifica della nomenclatura&#160;<a>(<span>1</span>)</a> del materiale del confezionamento primario del prodotto finito</p></td><td><p>La modifica pu&#242; essere introdotta solo in seguito alla modifica del nome del contenitore nella banca dati dei termini standard sul sito web della Direzione europea della qualit&#224; dei medicinali e cura della salute.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Soppressione di:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un sito di fabbricazione per una sostanza attiva, un prodotto intermedio o un prodotto finito, un sito di confezionamento, un fabbricante responsabile del rilascio dei lotti, un sito in cui si svolge il controllo dei lotti o un fornitore di un materiale di partenza per una sostanza attiva, un reagente o un eccipiente (se menzionato nel fascicolo)</p></div></td><td><p>La soppressione non deve essere dovuta a gravi lacune concernenti la fabbricazione.</p><p>Deve rimanere almeno un sito o un fabbricante, secondo quanto precedentemente autorizzato, che svolge la stessa funzione di quello o di quelli interessati dalla soppressione.</p><p>Deve rimanere almeno un sito o un fabbricante responsabile del rilascio dei lotti nell&#8217;Unione europea o nello Spazio economico europeo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un processo di fabbricazione della sostanza attiva o del prodotto finito, compreso un prodotto intermedio utilizzato nella fabbricazione del prodotto finito se &#232; gi&#224; approvata un&#8217;alternativa</p></div></td><td><p>Il prodotto finito, la sostanza attiva, i prodotti intermedi o i materiali in lavorazione utilizzati nella fabbricazione del prodotto finito devono continuare ad essere conformi alle specifiche approvate.</p><p>La soppressione non deve essere dovuta a gravi lacune concernenti la fabbricazione.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;una prova in corso di fabbricazione della sostanza attiva non significativa (ad esempio la soppressione di una prova in corso di fabbricazione obsoleta)</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve riguardare una prova in corso di fabbricazione critica e non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche della sostanza attiva, del materiale di partenza, del prodotto intermedio o del reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p></td><td><p>Tabella comparativa della prova in corso di fabbricazione precedente e di quella nuova.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un parametro di specifica non significativo (ad esempio soppressione di un parametro obsoleto) relativo a</p><p>&#8212;&#160;</p><div><p>&#8212;&#160;una sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un materiale di partenza;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un prodotto intermedio o un reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva</p></div></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve riguardare un parametro di specifica critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche della sostanza attiva, del materiale di partenza, del prodotto intermedio o del reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle specifiche precedenti e di quelle nuove.</p></td></tr><tr><td><p>e)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;una procedura di prova</p><p>&#8212;&#160;</p><div><p>&#8212;&#160;per la sostanza attiva o un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per il confezionamento primario della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un eccipiente o il prodotto finito;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per il confezionamento primario del prodotto finito</p></div></div></td><td><p>Una procedura di prova alternativa deve gi&#224; essere stata autorizzata dall&#8217;autorit&#224; nazionale competente o dall&#8217;Agenzia, e tale procedura di prova non &#232; stata aggiunta mediante una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 61 del regolamento (UE) 2019/6.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>f)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;uno dei contenitori per il trasporto alla rinfusa o dei contenitori finali autorizzati (compreso il confezionamento di una sostanza attiva) o del confezionamento primario del prodotto finito che non comporta la soppressione completa di un dosaggio o di una forma farmaceutica</p></div></td><td><p>Se opportuno, le presentazioni restanti del prodotto devono essere adatte alle istruzioni di dosaggio e alla durata di trattamento definite nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>g)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un parametro di specifica non significativo (ad esempio soppressione di un parametro obsoleto) nei parametri o nei limiti di specifica del confezionamento primario della sostanza attiva o del prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione del materiale di confezionamento primario n&#233; la conservazione della sostanza attiva o del prodotto finito.</p><p>La modifica non deve riguardare un parametro critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224; o sulla qualit&#224; del confezionamento primario.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle specifiche precedenti e di quelle nuove.</p></td></tr><tr><td><p>h)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un protocollo di gestione delle modifiche (<span>Change Management Protocol</span>, CMP) approvato relativo alla sostanza attiva o al prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica non deve derivare da un evento imprevisto o da un risultato fuori specifica durante l&#8217;attuazione delle modifiche descritte nel protocollo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>i)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;uno o pi&#249; componenti del sistema di aromatizzazione o di colorazione</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza, la sicurezza o l&#8217;efficacia del prodotto finito.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>j)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un contenitore di solvente o diluente dalla confezione</p></div></td><td><p>La forma farmaceutica deve rimanere invariata. Devono esistere mezzi alternativi adeguati per ottenere il solvente o il diluente necessari per un uso sicuro ed efficace.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>k)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;una prova in corso di fabbricazione non significativa (ad esempio la soppressione di una prova obsoleta) durante la fabbricazione del prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve riguardare un parametro critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche del prodotto finito o del materiale di partenza, del prodotto intermedio o del reagente utilizzati nel processo di fabbricazione del prodotto finito.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle prove e dei limiti in corso di fabbricazione precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>l)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;informazioni sulla frequenza delle prove effettuate dal fabbricante del prodotto finito su un eccipiente o una sostanza attiva o sul materiale di confezionamento per il confezionamento primario di una sostanza attiva o del prodotto finito, se menzionate nel fascicolo</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>m)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un parametro di specifica non significativo (ad esempio soppressione di un parametro obsoleto) nei parametri o nei limiti di specifica di un eccipiente</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve riguardare un parametro critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche dell&#8217;eccipiente.</p></td><td><p>Tabella comparativa dei parametri o dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>n)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un parametro di specifica non significativo (ad esempio soppressione di un parametro obsoleto, come odore e sapore, o della prova di identificazione per un materiale colorante o aromatizzante) nei parametri o nei limiti di specifica del prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve riguardare un parametro critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche del prodotto finito.</p></td><td><p>Tabella comparativa dei parametri o dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>o)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un dosatore o un dispositivo di somministrazione</p></div></td><td><p>La modifica non deve avere impatto sulla somministrazione, sull&#8217;uso o sulla sicurezza del prodotto finito.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>p)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un parametro di specifica non significativo (ad esempio soppressione di un parametro obsoleto) relativo a un dosatore o a un dispositivo di somministrazione</p></div></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione. La modifica non deve riguardare un parametro critico o poter incidere sull&#8217;identit&#224; o la qualit&#224; del dosatore o del dispositivo di somministrazione.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle specifiche precedenti e di quelle nuove.</p></td></tr><tr><td><p>q)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;una procedura di prova di un dosatore o di un dispositivo di somministrazione</p></div></td><td><p>Una procedura di prova alternativa deve gi&#224; essere stata approvata dall&#8217;autorit&#224; nazionale competente o dall&#8217;Agenzia.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>r)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;dimensioni della confezione del prodotto finito</p></div></td><td><p>Le dimensioni della confezione rimanenti devono corrispondere alla posologia e alla durata di trattamento approvate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>s)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un fornitore di componenti del confezionamento o di dispositivi (se menzionato nel fascicolo)</p></div></td><td><p>La modifica non deve comprendere la soppressione di componenti del confezionamento o di dispositivi.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>t)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un CEP</p><p>&#8212;&#160;</p><div><p>&#8212;&#160;per una sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un eccipiente</p></div></div></td><td><p>Nel fascicolo deve rimanere almeno un fabbricante per la stessa sostanza.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>u)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;un CEP relativamente all&#8217;encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE)</p><p>&#8212;&#160;</p><div><p>&#8212;&#160;per una sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio di una sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un eccipiente</p></div></div></td><td><p>Nel fascicolo deve rimanere almeno un fabbricante per la stessa sostanza.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>v)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;una forma farmaceutica o un dosaggio&#160;<a>(<span>2</span>)</a></p></div></td><td><p>Le forme o i dosaggi rimanenti devono essere adatti a consentire il dosaggio accurato del prodotto e la durata di trattamento senza dover ricorrere a presentazioni multiple (ed esempio pi&#249; pipette o compresse) o a dosi suddivise non approvate (ad esempio mezze compresse che non sono ancora state autorizzate).</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Modifiche del processo di produzione o della conservazione di una sostanza attiva se il relativo fascicolo approvato (compresi il materiale di partenza, il reagente o il prodotto intermedio) non comprende nessun CEP</p></td><td><p>Per i materiali di partenza e i reagenti, le specifiche (compresi i controlli in corso di fabbricazione e i metodi di analisi di tutti i materiali) devono essere identiche a quelle gi&#224; approvate. Per i prodotti intermedi e le sostanze attive, le specifiche (compresi i controlli in corso di fabbricazione e i metodi di analisi di tutti i materiali), il metodo di preparazione (compresa la dimensione dei lotti) e il procedimento dettagliato di sintesi devono essere identici a quelli gi&#224; approvati.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifica del fabbricante della sostanza attiva (compresi i pertinenti siti di controllo della qualit&#224;)</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza attiva sterile o a una sostanza biologica o immunologica.</p><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza vegetale o a una preparazione vegetale in un medicinale vegetale.</p><p>Il nuovo fabbricante deve fare parte dello stesso gruppo farmaceutico del fabbricante attualmente approvato ed essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche della sostanza attiva, del materiale di partenza, del prodotto intermedio o del reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p></td><td><p>La modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo deve essere effettuata, ove opportuno, per:</p><div><p>&#8212;&#160;i dati relativi alla TSE,</p></div><div><p>&#8212;&#160;i dati relativi ai lotti,</p></div><div><p>&#8212;&#160;la dichiarazione della persona qualificata e</p></div><div><p>&#8212;&#160;la conferma della conformit&#224; alle buone pratiche di fabbricazione (<span>Good Manufacturing Practices</span>, GMP)</p></div></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifiche delle modalit&#224; del controllo della qualit&#224; per la sostanza attiva: sostituzione o aggiunta di un sito in cui si effettuano il controllo dei lotti o le prove della sostanza attiva</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza attiva sterile o a una sostanza biologica o immunologica.</p><p>Il nuovo fabbricante o il nuovo sito deve essere gi&#224; integrato nel sistema informatico dell&#8217;Unione che conserva e fornisce i dati delle organizzazioni.</p><p>Il trasferimento di metodo dal sito precedente a quello nuovo deve essere stato completato con successo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;introduzione di un nuovo sito di micronizzazione per il fabbricante della sostanza attiva (compresi i pertinenti siti di controllo della qualit&#224;)</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza attiva sterile o a una sostanza biologica o immunologica.</p><p>Il nuovo fabbricante o il nuovo sito deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>La modifica non deve provocare un&#8217;alterazione delle propriet&#224; fisico-chimiche.</p><p>La specifica della sostanza attiva relativa alla dimensione delle particelle e il corrispondente metodo analitico devono rimanere gli stessi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per la dichiarazione della persona qualificata e dati comparativi relativi ai lotti del sito precedente e di quello nuovo, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;nuovo sito di conservazione per la banca di cellule madri (<span>Master Cell Bank</span>) o per le banche cellulari di lavorazione (<span>Working Cell Banks</span>) per il fabbricante di un materiale di partenza, di un reagente o di un prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva, o della sostanza attiva stessa.</p></div></td><td><p>Le condizioni di conservazione, il periodo di validit&#224; e le specifiche non possono essere modificati.</p><p>Il nuovo fabbricante o il nuovo sito deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Riduzione del periodo di ripetizione della prova o del periodo di conservazione se il fascicolo approvato non comprende un CEP relativo al periodo di ripetizione della prova.</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, comprese le specifiche e la conferma della stabilit&#224;, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>Adozione di condizioni di conservazione pi&#249; restrittive:</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, comprese le specifiche e la conferma della stabilit&#224;, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;per lo standard di riferimento (se menzionato nel fascicolo)</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;per la sostanza attiva</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>7</p></td><td><p>Modifica di un protocollo di stabilit&#224; approvato di una sostanza attiva (compresi materiale di partenza, reagente o prodotto intermedio)</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche della sostanza attiva.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresi i risultati di adeguati studi di stabilit&#224; in tempo reale.</p></td></tr><tr><td><p>8</p></td><td><p>Attuazione delle modifiche previste in un protocollo di gestione delle modifiche (<span>Change Management Protocol</span>, CMP) approvato per la sostanza attiva</p></td><td><p>La modifica deve essere conforme al CMP approvato e i risultati degli studi effettuati devono indicare che i criteri di accettazione predefiniti specificati nel protocollo sono soddisfatti.</p><p>L&#8217;attuazione della modifica non deve richiedere ulteriori dati giustificativi per il CMP.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Modifica della dimensione del lotto (comprese le classi di dimensione del lotto) della sostanza attiva o del prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva</p></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza attiva sterile o a una sostanza biologica o immunologica.</p><p>La modifica non deve compromettere la riproducibilit&#224; del processo.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p><p>Le modifiche dei metodi di fabbricazione devono essere dovute unicamente al passaggio a dimensioni superiori o inferiori, ad esempio all&#8217;utilizzo di attrezzature di dimensioni diverse. I lotti sottoposti a prova devono avere la dimensione di lotto proposta.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresi i dati relativi ai lotti, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;fino a 10 volte superiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata</p></div></td><td><p>La sostanza attiva e tutti i prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi devono continuare a essere conformi alle specifiche approvate.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;sino a 10 volte inferiore</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;pi&#249; di 10 volte superiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata</p></div></td><td><p>I prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi utilizzati nel processo devono rimanere gli stessi.</p><p>La sostanza attiva e tutti i prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi devono continuare a essere conformi alle specifiche approvate.</p><p>La modifica non deve provocare un&#8217;alterazione del profilo qualitativo e quantitativo delle impurezze, della potenza o delle propriet&#224; fisico-chimiche della sostanza attiva.</p><p>La modifica non deve riguardare la parte riservata di un ASMF.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>10</p></td><td><p>Modifiche delle prove o dei limiti in corso di fabbricazione applicati durante la fabbricazione della sostanza attiva</p></td><td><p>La modifica non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione, ad esempio nuove impurezze non qualificate, modifica dei limiti di impurezza totali.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il nuovo metodo di prova, la convalida e i dati relativi ai lotti, ove opportuno.</p><p>Tabella comparativa delle prove e dei limiti in corso di fabbricazione precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti in corso di fabbricazione</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati. La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di nuove prove e di nuovi limiti in corso di fabbricazione</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p><p>Il nuovo metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>11</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica di una sostanza attiva, di un materiale di partenza, di un prodotto intermedio o di un reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva o del confezionamento primario della sostanza attiva</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione (ad esempio nuove impurezze non qualificate o modifica dei limiti di impurezza totali).</p><p>La modifica non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6) a meno che non sia stata precedentemente valutata e concordata nell&#8217;ambito di una misura di follow-up in una procedura precedente a norma del regolamento (UE) 2019/6.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei parametri e dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica per i medicinali veterinari soggetti al rilascio dei lotti da parte di un&#8217;autorit&#224; ufficiale di controllo (<span>Official Control Authority Batch Release</span>, OCABR)</p></div></td><td><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica di una sostanza attiva, di un materiale di partenza, di un prodotto intermedio o di un reagente utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva</p></div></td><td><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica del confezionamento primario della sostanza attiva</p></div></td><td><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di un nuovo parametro di specifica alla specifica con il corrispondente metodo di prova</p></div></td><td><p>Il nuovo metodo di prova non deve riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p><p>Il nuovo metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p><p>La modifica non deve riguardare un&#8217;impurezza genotossica.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il nuovo metodo e la convalida, e per i dati relativi ai lotti, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>12</p></td><td><p>Modifiche minori:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;a una procedura di prova approvata</p><p>&#8212;&#160;</p><div><p>&#8212;&#160;per la sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per il prodotto finito;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per il confezionamento primario della sostanza attiva o del prodotto finito;</p></div><div><p>&#8212;&#160;di un dosatore o un dispositivo di somministrazione</p></div></div></td><td><p>Il metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica.</p><p>Devono essere stati realizzati adeguati studi di convalida conformemente agli orientamenti applicabili, i cui risultati devono dimostrare che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p><p>Non devono essere effettuate modifiche dei limiti di impurezza totali; non devono essere rilevate nuove impurezze non qualificate.</p><p>Il metodo di analisi deve rimanere lo stesso (ad esempio modifica della lunghezza di una colonna o della temperatura, ma non del tipo di colonna o del metodo).</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo e dati di convalida comparativi, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;a una procedura di prova approvata</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per un eccipiente</p></div></td><td><p>Il metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica.</p><p>Devono essere stati realizzati adeguati studi di convalida conformemente agli orientamenti applicabili, i cui risultati devono dimostrare che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p><p>Non devono essere effettuate modifiche dei limiti di impurezza totali; non devono essere rilevate nuove impurezze non qualificate.</p><p>Il metodo di analisi deve rimanere lo stesso (ad esempio modifica della lunghezza di una colonna o della temperatura, ma non del tipo di colonna o del metodo).</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo e dati comparativi, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;a una procedura di prova approvata per una prova in corso di fabbricazione</p></div><div><p>&#8212;&#160;per la sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;per il prodotto finito;</p></div></td><td><p>Il metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica.</p><p>Devono essere stati realizzati adeguati studi di convalida conformemente agli orientamenti applicabili, i cui risultati devono dimostrare che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p><p>Non devono essere effettuate modifiche dei limiti di impurezza totali; non devono essere rilevate nuove impurezze non qualificate.</p><p>Il metodo di analisi deve rimanere lo stesso (ad esempio modifica della lunghezza di una colonna o della temperatura, ma non del tipo di colonna o del metodo).</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;del processo di fabbricazione di una sostanza attiva</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a una sostanza attiva biologica o immunologica.</p><p>La modifica non deve riguardare la provenienza geografica, il metodo di fabbricazione o la produzione di un medicinale vegetale.</p><p>La modifica pu&#242; riguardare solo una forma farmaceutica orale solida a rilascio immediato o una soluzione orale e non deve provocare un&#8217;alterazione del profilo qualitativo e quantitativo delle impurezze o delle propriet&#224; fisico-chimiche.</p><p>La sostanza attiva e tutti i prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi devono continuare a essere conformi alle specifiche approvate. La modifica non deve riguardare la parte riservata di un ASMF. Le fasi di fabbricazione devono rimanere le stesse.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>e)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;della sintesi o dell&#8217;estrazione di un eccipiente che non figura nella farmacopea (se descritto nel fascicolo) o di un nuovo eccipiente</p></div></td><td><p>Gli eccipienti e tutti i prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori, i solventi o i controlli in corso di fabbricazione devono continuare ad essere conformi alle specifiche approvate (ad esempio il profilo qualitativo e quantitativo delle impurezze). Gli adiuvanti e i conservanti devono essere esclusi dall&#8217;ambito di applicazione di questa voce.</p><p>I metodi di sintesi e le specifiche devono essere identici e non devono esservi modifiche delle propriet&#224; fisico-chimiche.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per i dati relativi ai lotti, i dati comparativi e le specifiche, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>f)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;a un intervallo di limiti in corso di fabbricazione per il prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p><p>La modifica deve riguardare una prova in corso di fabbricazione, che fa anche parte della specifica del prodotto finito al momento del rilascio, e il nuovo intervallo di limiti in corso di fabbricazione deve rientrare nei limiti di rilascio approvati.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei limiti in corso di fabbricazione precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>g)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;a un protocollo di gestione delle modifiche (<span>Change Management Protocol</span>, CMP) approvato per la sostanza attiva che non modifica la strategia definita nel protocollo</p></div></td><td><p>I prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi utilizzati nel processo devono rimanere gli stessi. La sostanza attiva e tutti i prodotti intermedi, i reagenti, i catalizzatori o i solventi devono continuare a essere conformi alle specifiche approvate. Non devono esservi alterazioni del profilo qualitativo e quantitativo delle impurezze o delle propriet&#224; fisico-chimiche. La modifica non deve riguardare la parte riservata di un ASMF.</p><p>Le modifiche devono rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>Nel caso di prodotti biologici, la modifica deve essere possibile solo se non &#232; richiesta la comparabilit&#224;.</p><p>Devono essere escluse le modifiche della provenienza geografica, del metodo di fabbricazione o della produzione di una sostanza vegetale o di una preparazione vegetale di un medicinale vegetale.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;M1</a></p></td></tr><tr><td><p>h)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;alle apparecchiature di produzione (se descritte nel fascicolo), compresi i processi relativi alle apparecchiature.</p></div></td><td><p>La modifica non deve comportare cambiamenti o modifiche del processo di produzione o della qualit&#224; del prodotto.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;B</a></p></td></tr><tr><td><p>13</p></td><td><p>Modifiche di una procedura di prova (compresa la sostituzione o l&#8217;aggiunta) per un reagente utilizzato nel processo di fabbricazione della sostanza attiva o nel confezionamento primario della sostanza attiva:</p></td><td><p>Il nuovo metodo di prova non deve riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per i dati di convalida comparativi, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;per un reagente, non avente effetti significativi sulla qualit&#224; generale della sostanza attiva</p></div></td><td><p>La sostanza attiva non deve essere una sostanza biologica o immunologica. Non devono essere effettuate modifiche dei limiti di impurezza totali; non devono essere rilevate nuove impurezze non qualificate.</p><p>Il metodo di analisi deve rimanere lo stesso (ad esempio modifica della lunghezza di una colonna o della temperatura, ma non del tipo di colonna o del metodo). I risultati degli adeguati studi di convalida, effettuati conformemente agli orientamenti applicabili, mostrano che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;per il confezionamento primario della sostanza attiva</p></div></td><td><p>La sostanza attiva non deve essere una sostanza biologica o immunologica.</p><p>Se la modifica riguarda la sostituzione di un metodo, essa non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6) a meno che non sia stata precedentemente valutata e concordata nel quadro di una misura di follow-up in una procedura precedente a norma del regolamento (UE) 2019/6.</p></td><td><p>Un documento contenente l&#8217;elenco dei risultati comparativi della convalida o, se giustificato, dei risultati comparativi di analisi da cui emerga che la prova precedente e quella nuova sono equivalenti.</p></td></tr><tr><td><p>14</p></td><td><p>Modifica della composizione qualitativa o quantitativa del confezionamento primario per la sostanza attiva</p></td><td><p>Devono essere escluse le formulazioni sterili o liquide o le sostanze attive biologiche o immunologiche.</p><p>Il nuovo materiale di confezionamento deve essere almeno equivalente al materiale approvato per quanto riguarda le sue propriet&#224; pertinenti e non devono verificarsi interazioni tra il contenuto e il materiale di confezionamento. Devono essere stati avviati studi di stabilit&#224; conformemente al protocollo di stabilit&#224; vigente approvato e alle condizioni della Cooperazione internazionale per l&#8217;armonizzazione dei requisiti tecnici per la registrazione di medicinali veterinari (VICH); i pertinenti parametri di stabilit&#224; devono essere stati valutati in almeno due lotti su scala pilota o su scala di produzione e il richiedente deve disporre di dati soddisfacenti sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di almeno tre mesi. Il profilo di stabilit&#224; deve essere simile alla situazione registrata attualmente. Se il nuovo confezionamento &#232; tuttavia pi&#249; resistente del confezionamento esistente, la disponibilit&#224; di dati sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di tre mesi non &#232; pi&#249; richiesta.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa la conferma della stabilit&#224;.</p><p>Se il nuovo confezionamento &#232; pi&#249; resistente del confezionamento precedente, gli studi che sono appena stati avviati devono essere conclusi e i dati devono essere forniti immediatamente dopo alle autorit&#224; competenti.</p></td></tr><tr><td><p>15</p></td><td><p>Aggiunta o modifica di una confezione calendario per una dimensione della confezione gi&#224; registrata nel fascicolo</p></td><td><p>Il materiale di confezionamento primario deve rimanere lo stesso.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>16</p></td><td><p>Modifica o aggiunta di impressioni, rilievi o altre marcature compresa la sostituzione o l&#8217;aggiunta di inchiostri usati per marcare il prodotto finito</p></td><td><p>La modifica non deve avere impatto sulla somministrazione, sull&#8217;uso o sulla sicurezza del prodotto finito.</p><p>Le specifiche relative al rilascio e al periodo di validit&#224; del prodotto finito non devono essere state modificate, tranne che per l&#8217;apparenza.</p><p>L&#8217;inchiostro deve essere conforme alle disposizioni pertinenti della legislazione farmaceutica.</p><p>La modifica non deve riguardare le compresse incise destinate ad essere divise in dosi uguali.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>17</p></td><td><p>Modifica della forma o delle dimensioni della forma farmaceutica di compresse a rilascio immediato, capsule, supposte e pessari</p></td><td><p>Il profilo di dissoluzione del prodotto deve rimanere invariato. Per i medicinali vegetali, per i quali le prove di dissoluzione potrebbero non essere realizzabili, il nuovo tempo di disgregazione del prodotto deve essere paragonabile al precedente.</p><p>Le specifiche relative al rilascio e alla scadenza del prodotto non devono essere state modificate.</p><p>La composizione qualitativa o quantitativa e la massa media devono rimanere invariate.</p><p>La modifica non deve riguardare le compresse incise destinate ad essere divise in dosi uguali.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>18</p></td><td><p>Modifiche della composizione (eccipienti) di un prodotto finito non sterile</p></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza, le caratteristiche fisiche, la sicurezza o l&#8217;efficacia del prodotto finito.</p><p>Devono essere stati avviati studi di stabilit&#224; conformemente al protocollo di stabilit&#224; vigente approvato e alle condizioni della Cooperazione internazionale per l&#8217;armonizzazione dei requisiti tecnici per la registrazione di medicinali veterinari (VICH); i pertinenti parametri di stabilit&#224; devono essere stati valutati in almeno due lotti su scala pilota o su scala di produzione e il richiedente deve disporre di dati soddisfacenti sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di almeno tre mesi. Il profilo di stabilit&#224; deve essere simile alla situazione registrata attualmente.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa la conferma della stabilit&#224;.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aumento o riduzione di uno o pi&#249; componenti del sistema di aromatizzazione o di colorazione</p></div></td><td><p>Le modifiche quantitative non devono essere superiori a +/- 10 % dell&#8217;attuale concentrazione del componente.</p><p>Non devono esservi modifiche delle caratteristiche funzionali della forma farmaceutica (ad esempio tempi di disgregazione, profilo di dissoluzione).</p><p>Le specifiche del prodotto finito devono essere state aggiornate solo per quanto riguarda l&#8217;apparenza, l&#8217;odore o il gusto ed eventualmente la soppressione di una prova di identificazione.</p><p>Per i medicinali veterinari per uso orale, la modifica non deve incidere negativamente sull&#8217;assorbimento da parte delle specie animali bersaglio.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;adattamenti di scarsa rilevanza della composizione quantitativa del prodotto finito per quanto riguarda gli eccipienti</p></div></td><td><p>Le modifiche quantitative non devono essere superiori a +/- 10 % dell&#8217;attuale concentrazione del componente.</p><p>La modifica non deve avere impatto sulle caratteristiche funzionali della forma farmaceutica (ad esempio tempi di disgregazione, profilo di dissoluzione).</p><p>Per le forme farmaceutiche orali solide, il profilo di dissoluzione del prodotto modificato deve essere determinato su almeno due lotti su scala pilota e deve essere paragonabile al precedente. Non devono verificarsi differenze significative per quanto riguarda la comparabilit&#224;. Per i medicinali vegetali, per i quali le prove di dissoluzione potrebbero non essere realizzabili, il tempo di disgregazione del prodotto modificato deve essere paragonabile al precedente.</p><p>La modifica non deve essere la conseguenza di problemi di stabilit&#224; e non deve comportare rischi potenziali per la sicurezza, ad esempio differenziazione tra dosaggi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Un certificato di conformit&#224; alla Farmacopea europea per qualunque nuovo componente di origine animale a rischio TSE oppure, ove applicabile, prove documentali che la fonte specifica di materiale a rischio TSE &#232; stata precedentemente valutata dall&#8217;autorit&#224; competente ed &#232; risultata conforme all&#8217;attuale Nota esplicativa relativa alla riduzione del rischio di trasmissione degli agenti delle encefalopatie spongiformi animali attraverso medicinali per uso umano o veterinario. Per ciascuno di tali materiali devono essere incluse le seguenti informazioni: nome del fabbricante, specie e tessuti da cui il materiale &#232; derivato, paese di origine degli animali di partenza e utilizzo.</p></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta o sostituzione di uno o pi&#249; componenti del sistema di aromatizzazione o di colorazione</p></div></td><td><p>La modifica non deve avere impatto sulle caratteristiche funzionali della forma farmaceutica (ad esempio tempi di disgregazione, profilo di dissoluzione).</p><p>Per i medicinali veterinari per le specie destinate alla produzione di alimenti, la voce relativa a tale sostanza nel regolamento (CE) n. 470/2009 deve essere modificata prima dell&#8217;attuazione di questa modifica.</p><p>Per le forme farmaceutiche orali solide, il profilo di dissoluzione del prodotto modificato deve essere determinato su almeno due lotti su scala pilota e deve essere paragonabile al precedente. Non devono verificarsi differenze significative per quanto riguarda la comparabilit&#224;. Per i medicinali vegetali, per i quali le prove di dissoluzione potrebbero non essere realizzabili, il tempo di disgregazione del prodotto modificato deve essere paragonabile al precedente.</p><p>La modifica non deve essere la conseguenza di problemi di stabilit&#224; e non deve comportare rischi potenziali per la sicurezza (ad esempio differenziazione tra dosaggi).</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Un certificato di conformit&#224; alla Farmacopea europea per qualunque nuovo componente di origine animale a rischio TSE oppure, ove applicabile, prove documentali che la fonte specifica di materiale a rischio TSE &#232; stata precedentemente valutata dall&#8217;autorit&#224; competente ed &#232; risultata conforme all&#8217;attuale Nota esplicativa relativa alla riduzione del rischio di trasmissione degli agenti delle encefalopatie spongiformi animali attraverso medicinali per uso umano o veterinario. Per ciascuno di tali materiali devono essere incluse le seguenti informazioni: nome del fabbricante, specie e tessuti da cui il materiale &#232; derivato, paese di origine degli animali di partenza e utilizzo.</p></td></tr><tr><td><p>19</p></td><td><p>Modifica del peso del rivestimento delle forme farmaceutiche orali o del peso dell&#8217;involucro delle capsule delle forme farmaceutiche orali solide</p></td><td><p>La modifica non deve essere la conseguenza di problemi di stabilit&#224; e non deve comportare rischi potenziali per la sicurezza (ad esempio differenziazione tra dosaggi).</p><p>Per i medicinali veterinari per uso orale, il rivestimento non deve costituire un fattore critico per il meccanismo di rilascio e la modifica non deve avere impatto sull&#8217;assorbimento da parte delle specie animali bersaglio.</p><p>Le specifiche del prodotto finito devono essere aggiornate unicamente per quanto riguarda il peso e le dimensioni, ove applicabile.</p><p>Il profilo di dissoluzione del prodotto modificato deve essere determinato su almeno due lotti su scala pilota e deve essere paragonabile al precedente. Per i medicinali vegetali, per i quali le prove di dissoluzione potrebbero non essere realizzabili, il tempo di disgregazione del prodotto modificato deve essere paragonabile al precedente.</p><p>Devono essere stati avviati studi di stabilit&#224; pertinenti conformemente alle condizioni VICH, i pertinenti parametri di stabilit&#224; devono essere stati valutati in almeno due lotti su scala pilota o su scala di produzione e al momento dell&#8217;attuazione il richiedente deve disporre di dati soddisfacenti sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di almeno tre mesi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa la conferma della stabilit&#224;.</p></td></tr><tr><td><p>20</p></td><td><p>Sostituzione o aggiunta di un sito di confezionamento primario di un prodotto finito non sterile</p></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>Il sito di confezionamento primario deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito deve essere adeguatamente autorizzato a fabbricare la forma farmaceutica o il prodotto in questione e ispezionato con esito soddisfacente.</p><p>Il programma di convalida deve essere disponibile oppure la convalida della fabbricazione presso il nuovo sito deve essere stata effettuata con successo conformemente al protocollo in vigore con almeno tre lotti su scala di produzione, ove opportuno.</p><p>Se il sito di fabbricazione e il sito di confezionamento primario sono diversi, le condizioni di trasporto e di stoccaggio alla rinfusa devono essere precisate e convalidate.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>21</p></td><td><p>Sostituzione o aggiunta di un sito di confezionamento secondario di un prodotto finito</p></td><td><p>Il sito di confezionamento secondario deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito deve essere adeguatamente autorizzato a fabbricare la forma farmaceutica o il prodotto in questione e ispezionato con esito soddisfacente.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>22</p></td><td><p>Modifica dell&#8217;importatore, delle modalit&#224; di controllo dei lotti e del controllo di qualit&#224; (sostituzione o aggiunta di un sito) per un prodotto finito</p></td><td><p>Il sito deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito deve essere adeguatamente autorizzato e ispezionato con esito soddisfacente.</p><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>Il trasferimento di metodo dal sito precedente a quello nuovo deve essere stato completato con successo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>23</p></td><td><p>Sostituzione o aggiunta di un fabbricante di un prodotto finito responsabile dell&#8217;importazione</p></td><td><p>Il sito deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito deve essere adeguatamente autorizzato e ispezionato con esito soddisfacente.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;M1</a></p></td></tr><tr><td><p>24</p></td><td><p>Sostituzione o aggiunta di un fabbricante responsabile del:</p></td><td><p>Il fabbricante o il sito deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p><p>Il sito deve essere adeguatamente autorizzato e ispezionato con esito soddisfacente.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, comprese, se del caso, informazioni rivedute sul prodotto.</p><p>Dichiarazione della persona qualificata.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rilascio dei lotti, compresi il controllo dei lotti o le prove di un prodotto finito sterile o non sterile.</p></div></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>Il trasferimento di metodo dal sito precedente a quello nuovo deve essere stato completato con successo.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rilascio dei lotti, esclusi il controllo dei lotti o le prove di un prodotto finito sterile o non sterile.</p></div></td><td><p>Almeno un sito di controllo dei&#160;lotti/prove rimane all&#8217;interno del SEE o di un paese in cui esiste, tra il paese in questione e l&#8217;UE, un accordo di riconoscimento reciproco (ARR) delle buone pratiche di fabbricazione che sia operativo e il cui campo di applicazione sia opportunamente concepito, e tale paese &#232; in grado di effettuare prove sui prodotti ai fini del rilascio dei lotti all&#8217;interno del SEE.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;B</a></p></td></tr><tr><td><p>25</p></td><td><p>Modifica del materiale di confezionamento di un prodotto non confezionato (bulk) (prodotto intermedio) non in contatto con la formulazione del prodotto non confezionato (bulk) (compresa la sostituzione o l&#8217;aggiunta)</p></td><td><p>Le fasi di fabbricazione devono rimanere le stesse. Il prodotto finito, i prodotti intermedi o i controlli in corso di fabbricazione impiegati nella fabbricazione del prodotto finito devono continuare a essere conformi alle specifiche approvate.</p><p>Il confezionamento secondario non deve avere un ruolo funzionale nella stabilit&#224; del prodotto non confezionato (bulk) o, se lo ha, non deve essere meno protettivo di quello approvato.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>26</p></td><td><p>Modifica della dimensione del lotto (comprese le classi di dimensione del lotto) del prodotto finito:</p></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;. La modifica non deve avere impatto sulla riproducibilit&#224; o sulla consistenza del prodotto.</p><p>Le modifiche del metodo di fabbricazione o dei controlli in corso di fabbricazione devono essere dovute unicamente alla modifica della dimensione del lotto, ad esempio all&#8217;utilizzo di attrezzature di dimensioni diverse. Deve essere disponibile un programma di convalida oppure la convalida della fabbricazione deve essere stata effettuata con successo conformemente al protocollo in vigore con almeno tre lotti della nuova dimensione conformemente agli orientamenti applicabili.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Ove opportuno devono essere forniti i numeri dei lotti, la dimensione del lotto corrispondente, la data di fabbricazione dei lotti (<span>3</span>) utilizzati nello studio di convalida e la data di convalida o il protocollo (programma) di convalida.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;fino a 10 volte superiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata di una forma farmaceutica orale a rilascio immediato o di una forma farmaceutica liquida non sterile</p></div></td><td><p>La dimensione del lotto non pu&#242; essere pi&#249; di 10 volte superiore o inferiore alla dimensione del lotto prevista quando &#232; stata concessa l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;fino a 10 volte superiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata per la forma farmaceutica gas medicinale</p></div></td><td><p>La dimensione del lotto non pu&#242; essere pi&#249; di 10 volte superiore o inferiore alla dimensione del lotto prevista quando &#232; stata concessa l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;fino a 10 volte inferiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata di una forma farmaceutica orale a rilascio immediato o di una forma farmaceutica liquida non sterile</p></div></td><td><p>La dimensione del lotto non pu&#242; essere pi&#249; di 10 volte superiore o inferiore alla dimensione del lotto prevista quando &#232; stata concessa l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;fino a 10 volte inferiore per la forma farmaceutica gas medicinale</p></div></td><td><p>La dimensione del lotto non pu&#242; essere pi&#249; di 10 volte superiore o inferiore alla dimensione del lotto prevista quando &#232; stata concessa l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>e)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;pi&#249; di 10 volte superiore alla dimensione del lotto inizialmente approvata per una forma farmaceutica orale solida a rilascio immediato</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Dati di stabilit&#224; relativi a tre mesi per almeno un lotto pilota alle condizioni VICH.</p></td></tr><tr><td><p>27</p></td><td><p>Modifica delle prove o dei limiti in corso di fabbricazione applicati durante la fabbricazione del prodotto finito:</p></td><td><p>La modifica non deve riguardare un impegno o un evento imprevisto durante la fabbricazione.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche del prodotto finito, dei prodotti intermedi o dei materiali in lavorazione.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle prove o dei limiti in corso di fabbricazione precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti in corso di fabbricazione</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di nuove prove e di nuovi limiti in corso di fabbricazione</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p><p>Il nuovo metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida, i dati relativi ai lotti e i dati comparativi pertinenti.</p></td></tr><tr><td><p>28</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica di un eccipiente</p></td><td><p>La modifica non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6).</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione, ad esempio nuove impurezze non qualificate o modifica dei limiti di impurezza totali.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati. La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di un nuovo parametro di specifica alla specifica con il corrispondente metodo di prova</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p><p>Il nuovo metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p><p>La modifica non deve riguardare un&#8217;impurezza genotossica.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida, i dati relativi ai lotti e i dati comparativi pertinenti.</p></td></tr><tr><td><p>29</p></td><td><p>Modifica della fonte di un eccipiente o di un reagente a rischio TSE da un materiale a rischio TSE a un materiale di origine vegetale o sintetica</p></td><td><p>Le specifiche relative all&#8217;eccipiente, al rilascio del prodotto finito e alla scadenza devono rimanere le stesse.</p><p>La modifica non deve riguardare un eccipiente o un reagente utilizzato nella fabbricazione di una sostanza attiva biologica o immunologica o in un medicinale biologico o immunologico.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Dichiarazione del fabbricante o del titolare dell&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio attestante che il materiale &#232; puramente di origine vegetale o sintetica.</p></td></tr><tr><td><p>30</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica del prodotto finito:</p></td><td><p>La modifica non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6) a meno che la documentazione giustificativa non sia gi&#224; stata valutata e approvata nel contesto di un&#8217;altra procedura a norma del regolamento (UE) 2019/6.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione, ad esempio nuove impurezze non qualificate o modifica dei limiti di impurezza totali.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei parametri e dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica per i prodotti finiti soggetti al rilascio dei lotti da parte di un&#8217;autorit&#224; ufficiale di controllo</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di un nuovo parametro di specifica alla specifica con il corrispondente metodo di prova</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p><p>Il metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p><p>La modifica non deve riguardare le impurit&#224; (anche genotossiche) o la dissoluzione.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida, i dati relativi ai lotti e i dati comparativi pertinenti.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiornamento del fascicolo al fine di conformarsi alle disposizioni di una monografia generale aggiornata della Farmacopea europea per il prodotto finito</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p><p>La modifica non deve riguardare le impurit&#224; (anche genotossiche) o la dissoluzione.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>31</p></td><td><p>L&#8217;uniformit&#224; delle unit&#224; di dose &#232; introdotta in sostituzione del metodo attualmente registrato</p></td><td><p>La modifica deve seguire le modifiche alla norma della Farmacopea europea 2.9.5 Uniformit&#224; di massa o alla norma della Farmacopea europea 2.9.6 Uniformit&#224; di contenuto.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei parametri e dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>32</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica del prodotto finito per descrivere pi&#249; accuratamente l&#8217;apparenza del prodotto</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione o delle prove del prodotto finito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei parametri e dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>33</p></td><td><p>Modifica della procedura di prova del prodotto finito per renderla conforme alla Farmacopea europea:</p></td><td><p>La modifica non deve riguardare i limiti di impurezza totali; non devono essere rilevate nuove impurezze non qualificate.</p><p>Il metodo di analisi deve rimanere lo stesso (ad esempio modifica della lunghezza di una colonna o della temperatura, ma non del tipo di colonna o del metodo).</p><p>Il metodo di prova non deve essere un metodo biologico, immunologico o immunochimico, n&#233; un metodo che utilizza un reagente biologico per una sostanza attiva biologica, a meno che non si tratti di un metodo microbiologico standard menzionato nella farmacopea.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiornamento della procedura di prova per renderla conforme alla monografia generale aggiornata della Farmacopea europea</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiornamento della procedura di prova per rispecchiare la conformit&#224; alla Farmacopea europea ed eliminare il riferimento a un metodo di prova interno obsoleto e alla relativa numerazione</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>34</p></td><td><p>Modifica della composizione qualitativa e quantitativa del confezionamento primario di una forma farmaceutica solida di un prodotto finito</p></td><td><p>Per le forme farmaceutiche solide, la modifica deve riguardare unicamente lo stesso tipo di confezionamento o di contenitore (ad esempio passaggio da un blister a un altro blister).</p><p>Il prodotto finito non deve essere sterile.</p><p>La modifica non deve avere impatto sulla somministrazione, sull&#8217;uso, sulla sicurezza o sulla stabilit&#224; del prodotto finito.</p><p>Devono essere stati avviati studi di stabilit&#224; pertinenti conformemente alle condizioni VICH, i pertinenti parametri di stabilit&#224; devono essere stati valutati in almeno due lotti su scala pilota o su scala di produzione e al momento dell&#8217;attuazione il richiedente deve disporre di dati soddisfacenti sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di almeno tre mesi. Se il nuovo confezionamento &#232; tuttavia pi&#249; resistente del confezionamento esistente, la disponibilit&#224; di dati sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di tre mesi non &#232; pi&#249; richiesta.</p><p>Per quanto riguarda le sue propriet&#224; pertinenti, il nuovo materiale di confezionamento deve essere almeno equivalente al materiale approvato.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa delle specifiche, dei dati di permeabilit&#224; e dei dati di interazione (a seconda dei casi) del confezionamento primario precedente e di quello nuovo.</p></td></tr><tr><td><p>35</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica del confezionamento primario del prodotto finito:</p></td><td><p>Le modifiche non devono essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6) a meno che la documentazione giustificativa non sia gi&#224; stata valutata e approvata nel contesto di un&#8217;altra procedura a norma del regolamento (UE) 2019/6.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione.</p></td><td><p>Tabella comparativa delle specifiche o dei limiti precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di un nuovo parametro di specifica alla specifica con il corrispondente metodo di prova</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida e per i dati relativi ai lotti, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>36</p></td><td><p>Modifica della procedura di prova del confezionamento primario del prodotto finito (compresa la sostituzione o l&#8217;aggiunta)</p></td><td><p>La modifica non deve essere applicabile a un medicinale biologico o immunologico.</p><p>Devono essere stati realizzati adeguati studi di convalida conformemente agli orientamenti applicabili, i cui risultati devono dimostrare che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida e per i dati relativi ai lotti, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>37</p></td><td><p>Modifica della forma o delle dimensioni del contenitore o della chiusura (confezionamento primario) di un prodotto finito non sterile</p></td><td><p>La modifica non deve riguardare un elemento del materiale di confezionamento che incide sulla somministrazione, sull&#8217;uso, sulla sicurezza o sulla stabilit&#224; del prodotto finito.</p><p>La modifica non deve riguardare la composizione qualitativa o quantitativa del contenitore.</p><p>In caso di modifica dello spazio di testa o del rapporto superficie/volume, devono essere stati avviati studi di stabilit&#224; realizzati conformemente agli orientamenti applicabili, i pertinenti parametri di stabilit&#224; devono essere stati valutati in almeno due lotti su scala pilota o su scala di produzione e il richiedente deve disporre di dati sulla stabilit&#224; relativi a un periodo di almeno tre mesi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>38</p></td><td><p>Modifica della dimensione della confezione (numero di unit&#224;, ad esempio compresse, fiale ecc. in una confezione) all&#8217;interno dell&#8217;intervallo di dimensioni della confezione attualmente approvate&#160;<a>(<span>3</span>)</a></p></td><td><p>La nuova dimensione della confezione deve corrispondere alla posologia e alla durata di trattamento approvate nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.</p><p>Il materiale di confezionamento primario deve rimanere lo stesso.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>39</p></td><td><p>Modifica di un qualsiasi elemento del materiale di confezionamento primario che non &#232; in contatto con la formulazione del prodotto finito (ad esempio modifica del colore dei tappi flip-off a causa dell&#8217;impiego di una plastica diversa, del colore degli anelli con codice colore sulle fiale o modifica del copriago)</p></td><td><p>La modifica non deve riguardare un elemento del materiale di confezionamento che incide sulla somministrazione, sull&#8217;uso, sulla sicurezza o sulla stabilit&#224; del prodotto finito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>40</p></td><td><p>Sostituzione o aggiunta di un fornitore di componenti del confezionamento o di dispositivi (se menzionato nel fascicolo)</p></td><td><p>La composizione qualitativa e quantitativa dei componenti del confezionamento o dei dispositivi e le specifiche di progettazione devono rimanere le stesse. La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224; o la purezza dei componenti del confezionamento o dei dispositivi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>41</p></td><td><p>Modifica del periodo di validit&#224; o di un protocollo di stabilit&#224; approvato del prodotto finito</p></td><td><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione n&#233; essere dovuta a problemi di stabilit&#224;.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;riduzione del periodo di validit&#224; del prodotto finito confezionato per la vendita, dopo la prima apertura o dopo la diluizione o la ricostituzione</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifica di un protocollo di stabilit&#224; approvato</p></div></td><td><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, il dosaggio, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche del prodotto finito.</p><p>La modifica non deve riguardare un ampliamento dei criteri di accettazione nei parametri sottoposti a prova, n&#233; una soppressione di parametri di stabilit&#224; o una riduzione della frequenza delle prove.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>42</p></td><td><p>Attuazione pratica di modifiche gi&#224; previste in un protocollo di gestione delle modifiche (<span>Change Management Protocol</span>, CMP) approvato per il prodotto finito</p></td><td><p>La modifica deve essere conforme al CMP approvato e i risultati degli studi effettuati devono indicare che i criteri di accettazione predefiniti specificati nel protocollo sono soddisfatti.</p><p>L&#8217;attuazione della modifica non deve richiedere ulteriori dati giustificativi per il CMP.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>43</p></td><td><p>Modifiche redazionali alla parte 2 del fascicolo se non &#232; possibile includerle in una procedura futura relativa alla parte 2</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Tabella comparativa delle modifiche al fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>44</p></td><td><p>Presentazione di un CEP nuovo o aggiornato da parte di un fabbricante gi&#224; approvato per:</p><div><p>&#8212;&#160;una sostanza attiva non sterile;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio non sterili utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un eccipiente non sterile</p></div></td><td><p>Le specifiche relative al rilascio e alla scadenza del prodotto finito devono rimanere le stesse.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche dell&#8217;eccipiente n&#233; della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente o del prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p><p>Non devono essere richiesti dati supplementari.</p><p>Il processo di fabbricazione della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente, del prodotto intermedio o dell&#8217;eccipiente non deve comprendere l&#8217;impiego di materiale di origine umana o animale.</p><p>Per una sostanza vegetale o una preparazione vegetale il metodo di fabbricazione, la forma fisica, il solvente di estrazione e il rapporto farmaco/estratto (<span>drug extract ratio</span>, DER) devono rimanere gli stessi.</p><p>Il fabbricante deve essere gi&#224; approvato e integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa una copia del CEP e della dichiarazione della persona qualificata aggiornati, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>45</p></td><td><p>Presentazione di un nuovo CEP da parte di un nuovo fabbricante (sostituzione o aggiunta) per:</p><div><p>&#8212;&#160;una sostanza attiva non sterile;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio non sterili utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un eccipiente non sterile</p></div></td><td><p>Le specifiche relative al rilascio e alla scadenza del prodotto finito devono rimanere le stesse.</p><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche dell&#8217;eccipiente n&#233; della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente o del prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p><p>Non devono essere richiesti dati supplementari.</p><p>Il processo di fabbricazione della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente, del prodotto intermedio o dell&#8217;eccipiente non deve comprendere l&#8217;impiego di materiale di origine umana o animale.</p><p>Per una sostanza vegetale o una preparazione vegetale il metodo di fabbricazione, la forma fisica, il solvente di estrazione e il rapporto farmaco/estratto (<span>drug extract ratio</span>, DER) devono rimanere gli stessi.</p><p>Il fabbricante deve essere gi&#224; integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa una copia del CEP e della dichiarazione della persona qualificata aggiornati, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>46</p></td><td><p>Presentazione di un CEP TSE nuovo o aggiornato per:</p><div><p>&#8212;&#160;una sostanza attiva non sterile;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un materiale di partenza, un reagente o un prodotto intermedio non sterili utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva;</p></div><div><p>&#8212;&#160;un eccipiente non sterile</p></div></td><td><p>La modifica non deve poter incidere sull&#8217;identit&#224;, la qualit&#224;, la purezza, la potenza o le caratteristiche fisiche dell&#8217;eccipiente n&#233; della sostanza attiva, del materiale di partenza, del reagente o del prodotto intermedio utilizzati nel processo di fabbricazione della sostanza attiva.</p><p>La modifica non deve incidere sul rischio di contaminazione da agenti estranei (ad esempio nessuna modifica del paese di origine).</p><p>Il fabbricante deve essere gi&#224; approvato e integrato nei sistemi informatici dell&#8217;Unione che conservano e forniscono i dati delle organizzazioni.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresa una copia del CEP, della dichiarazione della persona qualificata e delle informazioni relative alla TSE aggiornati, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>47</p></td><td><p>Modifica al fine di conformarsi alla Farmacopea europea o alla farmacopea nazionale di uno Stato membro:</p></td><td><p>La modifica deve essere effettuata esclusivamente per conformarsi pienamente alla farmacopea. Dopo la modifica, tutte le prove nelle specifiche devono corrispondere alla norma della farmacopea, fatte salve eventuali prove supplementari.</p><p>Non deve essere richiesta una convalida supplementare in caso di aggiunta o di modifica di un metodo di farmacopea.</p><p>Per una sostanza vegetale o una preparazione vegetale il metodo di fabbricazione, la forma fisica, il solvente di estrazione e il rapporto farmaco/estratto (<span>drug extract ratio</span>, DER) devono rimanere gli stessi.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p><p>Tabella comparativa delle specifiche precedenti e di quelle nuove, se opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifica delle specifiche di una sostanza attiva, di un eccipiente o di un materiale di partenza di una sostanza attiva che non figuravano nella Farmacopea europea al fine di conformarsi pienamente alla Farmacopea europea o alla farmacopea nazionale di uno Stato membro</p></div></td><td><p>Le specifiche supplementari alla farmacopea devono rimanere invariate per le propriet&#224; specifiche del prodotto (ad esempio dimensioni delle particelle, forma polimorfica, biodosaggi o aggregati).</p><p>La modifica non deve interessare cambiamenti significativi del profilo qualitativo e quantitativo delle impurezze, a meno che non siano rafforzate le specifiche.</p></td><td><p>Dati relativi ai lotti e dati che dimostrino l&#8217;adeguatezza della monografia per il controllo della sostanza.</p></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifica al fine di conformarsi ad un aggiornamento della pertinente monografia della Farmacopea europea o della farmacopea nazionale di uno Stato membro</p></div></td><td><p>Le specifiche supplementari alla farmacopea devono rimanere invariate per le propriet&#224; specifiche del prodotto (ad esempio dimensioni delle particelle, forma polimorfica, biodosaggi o aggregati).</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;modifica delle specifiche nel passaggio dalla farmacopea nazionale di uno Stato membro alla Farmacopea europea</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, compresi dati relativi ai lotti e dati che dimostrino l&#8217;adeguatezza della monografia per il controllo della sostanza.</p></td></tr><tr><td><p>d)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;per rispecchiare la conformit&#224; alla Farmacopea europea eliminando il riferimento al metodo di prova interno e alla relativa numerazione</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>48</p></td><td><p>Aggiunta o sostituzione di un dosatore o di un dispositivo di somministrazione che non costituisce parte integrante del confezionamento primario</p></td><td><p>La modifica non deve avere impatto sulla somministrazione, sull&#8217;uso, sulla sicurezza o sulla stabilit&#224; del prodotto finito.</p><p>La modifica deve essere applicabile solo a un dispositivo recante la marcatura CE.</p><p>Il nuovo dosatore o dispositivo di somministrazione deve rilasciare precisamente la dose richiesta per il prodotto interessato conformemente alla posologia approvata e i risultati degli studi pertinenti devono essere disponibili.</p><p>Il nuovo dispositivo deve essere compatibile con il medicinale veterinario.</p><p>La modifica non deve dar luogo a cambiamenti sostanziali delle informazioni sul prodotto.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>49</p></td><td><p>Modifica dei parametri o dei limiti di specifica di un dosatore o di un dispositivo di somministrazione:</p></td><td><p>La modifica non deve essere la conseguenza di un impegno, assunto in occasione di valutazioni precedenti, di rivedere i limiti di specifica (ad esempio assunto nel corso della procedura di domanda di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio o di una procedura di variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6) a meno che non sia stata precedentemente valutata e concordata nell&#8217;ambito di una misura di follow-up in una procedura precedente a norma del regolamento (UE) 2019/6.</p><p>La modifica non deve essere il risultato di eventi imprevisti sopraggiunti nel corso della fabbricazione.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p><p>Tabella comparativa dei parametri e dei limiti di specifica precedenti e di quelli nuovi.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;rafforzamento dei limiti di specifica</p></div></td><td><p>La modifica deve rientrare nell&#8217;intervallo dei limiti attualmente approvati.</p><p>La procedura di prova deve rimanere la stessa o le modifiche di tale procedura devono essere minime.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;aggiunta di un nuovo parametro di specifica alla specifica con il corrispondente metodo di prova</p></div></td><td><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida e per i dati relativi ai lotti.</p></td></tr><tr><td><p>50</p></td><td><p>Modifica della procedura di prova (compresa la sostituzione o l&#8217;aggiunta) di un dosatore o di un dispositivo di somministrazione</p></td><td><p>Devono essere stati realizzati adeguati studi di convalida conformemente agli orientamenti applicabili, i cui risultati devono dimostrare che la procedura di prova aggiornata &#232; almeno equivalente a quella precedente.</p><p>I nuovi metodi di prova non devono riguardare una tecnica non standard inedita o una tecnica standard utilizzata in modo inedito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo per il metodo e la convalida e per i dati relativi ai lotti.</p></td></tr><tr><td><p>51</p></td><td><p>Aggiornamento del fascicolo sulla qualit&#224; per attuare i risultati di una procedura di deferimento nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione conformemente all&#8217;articolo 83 del regolamento (UE) 2019/6:</p></td><td><p>Questa modifica deve essere applicabile solo se non sono necessari dati nuovi o aggiuntivi per una valutazione.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;il prodotto finito rientra nel campo d&#8217;applicazione definito per la procedura</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;il prodotto finito non rientra nel campo d&#8217;applicazione definito per la procedura ma le modifiche attuano i risultati della procedura</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>C</p></td><td><p><span>Modifiche della parte del fascicolo relativa alla sicurezza, all&#8217;efficacia e alla farmacovigilanza</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Modifiche del nome, dell&#8217;indirizzo o dei contatti di una persona qualificata per la farmacovigilanza</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Modifiche del riassunto delle caratteristiche del prodotto, dell&#8217;etichettatura o del foglietto illustrativo per attuare i risultati di una procedura di deferimento nell&#8217;interesse dell&#8217;Unione conformemente all&#8217;articolo 83 del regolamento (UE) 2019/6</p></td><td><p>Il medicinale veterinario deve rientrare nel campo d&#8217;applicazione definito per il deferimento.</p><p>Questa modifica deve essere applicabile solo se non sono necessari dati nuovi o aggiuntivi per una valutazione.</p><p>La proposta di riassunto delle caratteristiche del prodotto, di etichettatura e di foglietto illustrativo deve essere identica, per le sezioni pertinenti, a quella allegata alla decisione della Commissione relativa alla procedura di deferimento per il medicinale di riferimento.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Modifiche del riassunto delle caratteristiche del prodotto, dell&#8217;etichettatura o del foglietto illustrativo di un medicinale generico o ibrido in seguito a una valutazione delle stesse modifiche per il medicinale di riferimento</p></td><td><p>Questa modifica deve essere applicabile solo se non sono necessari dati nuovi o aggiuntivi per una valutazione.</p><p>Le modifiche proposte del riassunto delle caratteristiche del prodotto, dell&#8217;etichettatura e del foglietto illustrativo devono essere identiche alle modifiche approvate per il medicinale di riferimento.</p><p>Il medicinale di riferimento deve essere approvato nello Stato membro interessato.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Modifiche del riassunto delle caratteristiche del prodotto, dell&#8217;etichettatura o del foglietto illustrativo per attuare i risultati di una procedura o una raccomandazione dell&#8217;autorit&#224; competente o dell&#8217;Agenzia relativa alle misure di gestione del rischio in farmacovigilanza per i medicinali veterinari</p></td><td><p>Questa modifica deve essere applicabile solo se non sono necessari dati nuovi o aggiuntivi per una valutazione.</p><p>Le modifiche proposte del riassunto delle caratteristiche del prodotto, dell&#8217;etichettatura e del foglietto illustrativo devono essere formulate in modo identico alla formulazione approvata dall&#8217;autorit&#224; competente o dall&#8217;Agenzia.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Modifica dell&#8217;ubicazione del fascicolo di riferimento del sistema di farmacovigilanza</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>Introduzione di una sintesi del fascicolo di riferimento del sistema di farmacovigilanza o modifiche della sintesi del fascicolo di riferimento del sistema di farmacovigilanza non gi&#224; contemplate altrove nel presente allegato</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>Sintesi del fascicolo di riferimento del sistema di farmacovigilanza conformemente all&#8217;articolo 8, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (UE) 2019/6.</p></td></tr><tr><td><p>7</p></td><td><p>Introduzione di obblighi e condizioni relativi ad un&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio, o modifiche ad essi apportate, compreso il piano di gestione del rischio</p></td><td><p>La formulazione deve limitarsi a quanto approvato dall&#8217;autorit&#224; competente o dall&#8217;Agenzia.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>8</p></td><td><p>Attuazione di modifiche del riassunto delle caratteristiche del prodotto non gi&#224; contemplate altrove nel presente allegato</p></td><td><p>Questa modifica deve essere applicabile solo se non sono necessari dati nuovi o aggiuntivi per una valutazione. Le modifiche non devono avere impatto sulla qualit&#224;, la sicurezza o l&#8217;efficacia del prodotto.</p><p>Le modifiche devono essere minori e coerenti con le informazioni attualmente incluse nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Modifiche redazionali del riassunto delle caratteristiche del prodotto, del foglietto illustrativo o dell&#8217;etichettatura se non &#232; possibile includerle in una procedura futura</p></td><td><p>Le modifiche non devono avere impatto sulla qualit&#224;, la sicurezza o l&#8217;efficacia del medicinale.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>10</p></td><td><p>Modifiche dell&#8217;etichettatura o del foglietto illustrativo che non devono essere collegate al riassunto delle caratteristiche del prodotto:</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>a)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;informazioni amministrative relative al rappresentante del titolare</p></div></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>b)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;altre modifiche</p></div></td><td><p>Le modifiche devono essere minori e coerenti con le informazioni incluse nel riassunto delle caratteristiche del prodotto.</p><p>Le modifiche non devono includere l&#8217;introduzione di nuovi siti di rilascio dei lotti.</p><p>Le modifiche non devono essere di natura promozionale n&#233; avere un impatto negativo sulla leggibilit&#224; delle informazioni sul prodotto.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>c)</p></td><td><div><p>&#8212;&#160;inserimento di codici di tracciabilit&#224; nella o sulla scatola del prodotto</p></div></td><td><p>L&#8217;aggiunta non deve avere un impatto negativo sulla leggibilit&#224; delle informazioni sul prodotto.</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>D</p></td><td><p><span>Modifiche alla parte del fascicolo relativa al master file dell&#8217;antigene del vaccino (<span>Vaccine Antigen Master File</span>, VAMF)</span></p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>&#160;</p><div/></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Modifiche del nome, dell&#8217;indirizzo o dei contatti del titolare del certificato VAMF per i prodotti biologici</p></td><td><p>Il titolare dell&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio deve rimanere la stessa entit&#224; giuridica.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo, ove opportuno.</p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Inserimento di un VAMF gi&#224; certificato nel fascicolo di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio di un medicinale veterinario (VAMF - seconda fase della procedura)</p></td><td><p>Le modifiche non devono avere impatto sulle propriet&#224; del prodotto finito.</p></td><td><p>Modifica delle sezioni pertinenti del fascicolo.</p></td></tr><tr><td><div><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a><p>Secondo i termini standard della Direzione europea della qualit&#224; dei medicinali e cura della salute, il sistema dei nomi e dei termini pubblicati da tale Direzione per le domande di autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></div><div><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a><p>Nel caso in cui una determinata forma farmaceutica o un determinato dosaggio abbiano ricevuto un&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio separata da quella rilasciata per altre forme farmaceutiche o altri dosaggi dello stesso prodotto, la soppressione dei primi non costituir&#224; una variazione, bens&#236; una revoca dell&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione in commercio.</p></div><div><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a><p>Nel caso in cui una determinata dimensione della confezione abbia ricevuto una singola autorizzazione all&#8217;immissione in commercio, separata da quella rilasciata per altre dimensioni della confezione dello stesso prodotto, la modifica della prima non costituir&#224; una variazione conformemente all&#8217;articolo 61, bens&#236; una variazione conformemente all&#8217;articolo 62 del regolamento (UE) 2019/6.</p></div><div><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a><p>Non &#232; necessario notificare alle autorit&#224; competenti l&#8217;aggiornamento di una monografia della Farmacopea europea o della farmacopea nazionale di uno Stato membro qualora venga fatto riferimento alla &#171;versione attuale&#187; nel fascicolo di un medicinale autorizzato. Si ricorda ai richiedenti che la conformit&#224; alla monografia aggiornata deve essere raggiunta entro sei mesi. Nel caso in cui la conformit&#224; non sia raggiunta entro sei mesi dalla data di pubblicazione, si applica la presente variazione.</p></div></td></tr></tbody></table>
ITA
02021R0017-20230613
02019R1382 — IT — 18.11.2020 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1382 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 2&#160;settembre 2019</p><p><a>che modifica alcuni regolamenti che istituiscono misure antidumping o antisovvenzioni su determinati prodotti di acciaio soggetti a misure di salvaguardia</a></p><p>(GU L 227 del 3.9.2019, pag. 1)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1713 DELLA COMMISSIONE&#160;del 16 novembre 2020</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;384</p></td><td><p>6</p></td><td><p>17.11.2020</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/1382 DELLA COMMISSIONE del 2 settembre 2019 che modifica alcuni regolamenti che istituiscono misure antidumping o antisovvenzioni su determinati prodotti di acciaio soggetti a misure di salvaguardia Articolo 1 1. Qualora il dazio tariffario oltre contingente di cui all'articolo 1, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2019/159 diventi applicabile alle categorie di prodotti di cui all'allegato 1 del regolamento (UE) 2019/159 e superi l'equivalente livello ad valorem dei dazi antidumping/antisovvenzioni di cui all'allegato 2 del presente regolamento, è riscosso soltanto il dazio tariffario oltre contingente di cui all'articolo 1, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2019/159. 2. Durante il periodo di applicazione del paragrafo 1, la riscossione dei dazi istituiti a norma dei regolamenti di cui all'allegato 1.B del presente regolamento è sospesa. 3. Qualora il dazio tariffario oltre contingente di cui all'articolo 1, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2019/159 diventi applicabile alle categorie di prodotti di cui all'allegato 1 del regolamento (UE) 2019/159 e sia fissato a un livello inferiore all'equivalente livello ad valorem dei dazi antidumping/antisovvenzioni di cui all'allegato 2 del presente regolamento, il dazio tariffario oltre contingente di cui all'articolo 1, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2019/159 è riscosso in aggiunta alla differenza tra tale dazio e il valore più elevato dell'equivalente livello ad valorem dei dazi antidumping/antisovvenzioni di cui all'allegato 2. 4. La parte dell'importo dei dazi antidumping/antisovvenzioni non riscossi a norma del paragrafo 2 è sospesa. 5. Le sospensioni di cui ai paragrafi 2 e 4 sono limitate nel tempo al periodo di applicazione del dazio tariffario oltre contingente di cui all'articolo 1, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2019/159. Articolo 2 Le misure adottate a norma del presente regolamento si applicano a decorrere dalla sua data di entrata in vigore e non hanno effetto retroattivo. Le misure adottate a norma del presente regolamento non consentono il rimborso dei dazi riscossi prima della sua data di entrata in vigore. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. ALLEGATO 1.A Elenco delle categorie di prodotti soggette a misure di salvaguardia definitive <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di prodotto</p></td><td><p>Categoria di prodotto</p></td><td><p>Codici NC</p></td></tr><tr><td><p>1</p></td><td><p>Fogli e nastri laminati a caldo di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7208&#160;10&#160;00 , 7208&#160;25&#160;00 , 7208&#160;26&#160;00 , 7208&#160;27&#160;00 , 7208&#160;36&#160;00 , 7208&#160;37&#160;00 , 7208&#160;38&#160;00 , 7208&#160;39&#160;00 , 7208&#160;40&#160;00 , 7208&#160;52&#160;10 , 7208&#160;52&#160;99 , 7208&#160;53&#160;10 , 7208&#160;53&#160;90 , 7208&#160;54&#160;00 , 7211&#160;13&#160;00 , 7211&#160;14&#160;00 , 7211&#160;19&#160;00 , 7212&#160;60&#160;00 , 7225&#160;19&#160;10 , 7225&#160;30&#160;10 , 7225&#160;30&#160;30 , 7225&#160;30&#160;90 , 7225&#160;40&#160;15 , 7225&#160;40&#160;90 , 7226&#160;19&#160;10 , 7226&#160;91&#160;20 , 7226&#160;91&#160;91 , 7226&#160;91&#160;99</p></td></tr><tr><td><p>2</p></td><td><p>Fogli laminati a freddo di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7209&#160;15&#160;00 , 7209&#160;16&#160;90 , 7209&#160;17&#160;90 , 7209&#160;18&#160;91 , 7209&#160;25&#160;00 , 7209&#160;26&#160;90 , 7209&#160;27&#160;90 , 7209&#160;28&#160;90 , 7209&#160;90&#160;20 , 7209&#160;90&#160;80 , 7211&#160;23&#160;20 , 7211&#160;23&#160;30 , 7211&#160;23&#160;80 , 7211&#160;29&#160;00 , 7211&#160;90&#160;20 , 7211&#160;90&#160;80 , 7225&#160;50&#160;20 , 7225&#160;50&#160;80 , 7226&#160;20&#160;00 , 7226&#160;92&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>3</p></td><td><p>Lamiere magnetiche (escluse le lamiere magnetiche a grani orientati GOES)</p></td><td><p>7209&#160;16&#160;10 , 7209&#160;17&#160;10 , 7209&#160;18&#160;10 , 7209&#160;26&#160;10 , 7209&#160;27&#160;10 , 7209&#160;28&#160;10 , 7225&#160;19&#160;90 , 7226&#160;19&#160;80</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>Fogli rivestiti di metallo</p></td><td><p>7210&#160;20&#160;00 , 7210&#160;30&#160;00 , 7210&#160;41&#160;00 , 7210&#160;49&#160;00 , 7210&#160;61&#160;00 , 7210&#160;69&#160;00 , 7210&#160;90&#160;80 , 7212&#160;20&#160;00 , 7212&#160;30&#160;00 , 7212&#160;50&#160;20 , 7212&#160;50&#160;30 , 7212&#160;50&#160;40 , 7212&#160;50&#160;61 , 7212&#160;50&#160;69 , 7212&#160;50&#160;90 , 7225&#160;91&#160;00 , 7225&#160;92&#160;00 , 7225&#160;99&#160;00 , 7226&#160;99&#160;10 , 7226&#160;99&#160;30 , 7226&#160;99&#160;70</p></td></tr><tr><td><p>5</p></td><td><p>Fogli a rivestimento organico</p></td><td><p>7210&#160;70&#160;80 , 7212&#160;40&#160;80</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>Prodotti stagnati</p></td><td><p>7209&#160;18&#160;99 , 7210&#160;11&#160;00 , 7210&#160;12&#160;20 , 7210&#160;12&#160;80 , 7210&#160;50&#160;00 , 7210&#160;70&#160;10 , 7210&#160;90&#160;40 , 7212&#160;10&#160;10 , 7212&#160;10&#160;90 , 7212&#160;40&#160;20</p></td></tr><tr><td><p>7</p></td><td><p>Lamiere quarto di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7208&#160;51&#160;20 , 7208&#160;51&#160;91 , 7208&#160;51&#160;98 , 7208&#160;52&#160;91 , 7208&#160;90&#160;20 , 7208&#160;90&#160;80 , 7210&#160;90&#160;30 , 7225&#160;40&#160;12 , 7225&#160;40&#160;40 , 7225&#160;40&#160;60</p></td></tr><tr><td><p>8</p></td><td><p>Fogli e nastri laminati a caldo di acciai inossidabili</p></td><td><p>7219&#160;11&#160;00 , 7219&#160;12&#160;10 , 7219&#160;12&#160;90 , 7219&#160;13&#160;10 , 7219&#160;13&#160;90 , 7219&#160;14&#160;10 , 7219&#160;14&#160;90 , 7219&#160;22&#160;10 , 7219&#160;22&#160;90 , 7219&#160;23&#160;00 , 7219&#160;24&#160;00 , 7220&#160;11&#160;00 , 7220&#160;12&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>9</p></td><td><p>Fogli e nastri laminati a freddo di acciai inossidabili</p></td><td><p>7219&#160;31&#160;00 , 7219&#160;32&#160;10 , 7219&#160;32&#160;90 , 7219&#160;33&#160;10 , 7219&#160;33&#160;90 , 7219&#160;34&#160;10 , 7219&#160;34&#160;90 , 7219&#160;35&#160;10 , 7219&#160;35&#160;90 , 7219&#160;90&#160;20 , 7219&#160;90&#160;80 , 7220&#160;20&#160;21 , 7220&#160;20&#160;29 , 7220&#160;20&#160;41 , 7220&#160;20&#160;49 , 7220&#160;20&#160;81 , 7220&#160;20&#160;89 , 7220&#160;90&#160;20 , 7220&#160;90&#160;80</p></td></tr><tr><td><p>10</p></td><td><p>Lamiere quarto laminate a caldo di acciai inossidabili</p></td><td><p>7219&#160;21&#160;10 , 7219&#160;21&#160;90</p></td></tr><tr><td><p>12</p></td><td><p>Profilati leggeri e laminati mercantili di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7214&#160;30&#160;00 , 7214&#160;91&#160;10 , 7214&#160;91&#160;90 , 7214&#160;99&#160;31 , 7214&#160;99&#160;39 , 7214&#160;99&#160;50 , 7214&#160;99&#160;71 , 7214&#160;99&#160;79 , 7214&#160;99&#160;95 , 7215&#160;90&#160;00 , 7216&#160;10&#160;00 , 7216&#160;21&#160;00 , 7216&#160;22&#160;00 , 7216&#160;40&#160;10 , 7216&#160;40&#160;90 , 7216&#160;50&#160;10 , 7216&#160;50&#160;91 , 7216&#160;50&#160;99 , 7216&#160;99&#160;00 , 7228&#160;10&#160;20 , 7228&#160;20&#160;10 , 7228&#160;20&#160;91 , 7228&#160;30&#160;20 , 7228&#160;30&#160;41 , 7228&#160;30&#160;49 , 7228&#160;30&#160;61 , 7228&#160;30&#160;69 , 7228&#160;30&#160;70 , 7228&#160;30&#160;89 , 7228&#160;60&#160;20 , 7228&#160;60&#160;80 , 7228&#160;70&#160;10 , 7228&#160;70&#160;90 , 7228&#160;80&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>13</p></td><td><p>Barre di rinforzo</p></td><td><p>7214&#160;20&#160;00 , 7214&#160;99&#160;10</p></td></tr><tr><td><p>14</p></td><td><p>Profilati leggeri e barre di acciai inossidabili</p></td><td><p>7222&#160;11&#160;11 , 7222&#160;11&#160;19 , 7222&#160;11&#160;81 , 7222&#160;11&#160;89 , 7222&#160;19&#160;10 , 7222&#160;19&#160;90 , 7222&#160;20&#160;11 , 7222&#160;20&#160;19 , 7222&#160;20&#160;21 , 7222&#160;20&#160;29 , 7222&#160;20&#160;31 , 7222&#160;20&#160;39 , 7222&#160;20&#160;81 , 7222&#160;20&#160;89 , 7222&#160;30&#160;51 , 7222&#160;30&#160;91 , 7222&#160;30&#160;97 , 7222&#160;40&#160;10 , 7222&#160;40&#160;50 , 7222&#160;40&#160;90</p></td></tr><tr><td><p>15</p></td><td><p>Vergelle di acciai inossidabili</p></td><td><p>7221&#160;00&#160;10 , 7221&#160;00&#160;90</p></td></tr><tr><td><p>16</p></td><td><p>Vergelle di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7213&#160;10&#160;00 , 7213&#160;20&#160;00 , 7213&#160;91&#160;10 , 7213&#160;91&#160;20 , 7213&#160;91&#160;41 , 7213&#160;91&#160;49 , 7213&#160;91&#160;70 , 7213&#160;91&#160;90 , 7213&#160;99&#160;10 , 7213&#160;99&#160;90 , 7227&#160;10&#160;00 , 7227&#160;20&#160;00 , 7227&#160;90&#160;10 , 7227&#160;90&#160;50 , 7227&#160;90&#160;95</p></td></tr><tr><td><p>17</p></td><td><p>Profilati di ferro o di acciai non legati</p></td><td><p>7216&#160;31&#160;10 , 7216&#160;31&#160;90 , 7216&#160;32&#160;11 , 7216&#160;32&#160;19 , 7216&#160;32&#160;91 , 7216&#160;32&#160;99 , 7216&#160;33&#160;10 , 7216&#160;33&#160;90</p></td></tr><tr><td><p>18</p></td><td><p>Palancole</p></td><td><p>7301&#160;10&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>19</p></td><td><p>Materiale ferroviario</p></td><td><p>7302&#160;10&#160;22 , 7302&#160;10&#160;28 , 7302&#160;10&#160;40 , 7302&#160;10&#160;50 , 7302&#160;40&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>20</p></td><td><p>Tubi gas</p></td><td><p>7306&#160;30&#160;41 , 7306&#160;30&#160;49 , 7306&#160;30&#160;72 , 7306&#160;30&#160;77</p></td></tr><tr><td><p>21</p></td><td><p>Profilati cavi</p></td><td><p>7306&#160;61&#160;10 , 7306&#160;61&#160;92 , 7306&#160;61&#160;99</p></td></tr><tr><td><p>22</p></td><td><p>Tubi di acciai inossidabili senza saldatura</p></td><td><p>7304&#160;11&#160;00 , 7304&#160;22&#160;00 , 7304&#160;24&#160;00 , 7304&#160;41&#160;00 , 7304&#160;49&#160;10 , 7304&#160;49&#160;93 , 7304&#160;49&#160;95 , 7304&#160;49&#160;99</p></td></tr><tr><td><p>24</p></td><td><p>Altri tubi senza saldatura</p></td><td><p>7304&#160;19&#160;10 , 7304&#160;19&#160;30 , 7304&#160;19&#160;90 , 7304&#160;23&#160;00 , 7304&#160;29&#160;10 , 7304&#160;29&#160;30 , 7304&#160;29&#160;90 , 7304&#160;31&#160;20 , 7304&#160;31&#160;80 , 7304&#160;39&#160;10 , 7304&#160;39&#160;52 , 7304&#160;39&#160;58 , 7304&#160;39&#160;92 , 7304&#160;39&#160;93 , 7304&#160;39&#160;98 , 7304&#160;51&#160;81 , 7304&#160;51&#160;89 , 7304&#160;59&#160;10 , 7304&#160;59&#160;92 , 7304&#160;59&#160;93 , 7304&#160;59&#160;99 , 7304&#160;90&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>25</p></td><td><p>Grandi tubi saldati</p></td><td><p>7305&#160;11&#160;00 , 7305&#160;12&#160;00 , 7305&#160;19&#160;00 , 7305&#160;20&#160;00 , 7305&#160;31&#160;00 , 7305&#160;39&#160;00 , 7305&#160;90&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>26</p></td><td><p>Altri tubi saldati</p></td><td><p>7306&#160;11&#160;10 , 7306&#160;11&#160;90 , 7306&#160;19&#160;10 , 7306&#160;19&#160;90 , 7306&#160;21&#160;00 , 7306&#160;29&#160;00 , 7306&#160;30&#160;11 , 7306&#160;30&#160;19 , 7306&#160;30&#160;80 , 7306&#160;40&#160;20 , 7306&#160;40&#160;80 , 7306&#160;50&#160;20 , 7306&#160;50&#160;80 , 7306&#160;69&#160;10 , 7306&#160;69&#160;90 , 7306&#160;90&#160;00</p></td></tr><tr><td><p>27</p></td><td><p>Barre finite a freddo di acciai non legati e di altri acciai legati</p></td><td><p>7215&#160;10&#160;00 , 7215&#160;50&#160;11 , 7215&#160;50&#160;19 , 7215&#160;50&#160;80 , 7228&#160;10&#160;90 , 7228&#160;20&#160;99 , 7228&#160;50&#160;20 , 7228&#160;50&#160;40 , 7228&#160;50&#160;61 , 7228&#160;50&#160;69 , 7228&#160;50&#160;80</p></td></tr><tr><td><p>28</p></td><td><p>Fili di acciai non legati</p></td><td><p>7217&#160;10&#160;10 , 7217&#160;10&#160;31 , 7217&#160;10&#160;39 , 7217&#160;10&#160;50 , 7217&#160;10&#160;90 , 7217&#160;20&#160;10 , 7217&#160;20&#160;30 , 7217&#160;20&#160;50 , 7217&#160;20&#160;90 , 7217&#160;30&#160;41 , 7217&#160;30&#160;49 , 7217&#160;30&#160;50 , 7217&#160;30&#160;90 , 7217&#160;90&#160;20 , 7217&#160;90&#160;50 , 7217&#160;90&#160;90</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 1.B Elenco dei regolamenti che istituiscono misure antidumping e antisovvenzioni sui prodotti soggetti alle misure di salvaguardia 1) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1795 DELLA COMMISSIONE, del 5 ottobre 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di taluni prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari del Brasile, dell'Iran, della Russia e dell'Ucraina e che chiude l'inchiesta riguardante le importazioni di taluni prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Serbia (GU L 258 del 6.10.2017, pag. 24); 2) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/969 DELLA COMMISSIONE, dell'8 giugno 2017, che istituisce dazi compensativi definitivi sulle importazioni di determinati prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2017/649 della Commissione che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese (GU L 146 del 9.6.2017, pag. 17); 3) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1328 DELLA COMMISSIONE, del 29 luglio 2016, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva del dazio provvisorio istituito sulle importazioni di alcuni prodotti piatti di acciaio laminati a freddo originari della Repubblica popolare cinese e della Federazione russa (GU L 210 del 4.8.2016, pag. 1); 4) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/186 DELLA COMMISSIONE, del 7 febbraio 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva del dazio provvisorio istituito sulle importazioni di alcuni acciai anticorrosione originari della Repubblica popolare cinese (GU L 34 dell'8.2.2018, pag. 16); 5) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/687 DELLA COMMISSIONE, del 2 maggio 2019, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati prodotti d'acciaio a rivestimento organico originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 116 del 3.5.2019, pag. 5); 6) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/688 DELLA COMMISSIONE, del 2 maggio 2019, che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di determinati prodotti d'acciaio a rivestimento organico originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2016/1037 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 116 del 3.5.2019, pag. 39); 7) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/336 DELLA COMMISSIONE, del 27 febbraio 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva dei dazi provvisori istituiti sulle importazioni di alcuni tipi di lamiera pesante di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese (GU L 50 del 28.2.2017, pag. 18); 8) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1429 DELLA COMMISSIONE, del 26 agosto 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo originari della Repubblica popolare cinese e di Taiwan (GU L 224 del 27.8.2015, pag. 10); 9) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1246 DELLA COMMISSIONE, del 28 luglio 2016, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di barre per cemento armato in acciaio ad alta resistenza originarie della Repubblica popolare cinese (GU L 204 del 29.7.2016, pag. 70); 10) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1019 DELLA COMMISSIONE, del 16 giugno 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva dei dazi provvisori istituiti sulle importazioni di determinati barre e tondi per cemento armato originari della Repubblica di Bielorussia (GU L 155 del 17.6.2017, pag. 6); 11) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1141 DELLA COMMISSIONE, del 27 giugno 2017, che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di talune barre di acciaio inossidabile originarie dell'India a seguito di un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2016/1037 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 165 del 28.6.2017, pag. 2); 12) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1846 DELLA COMMISSIONE, del 14 ottobre 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di vergelle originarie della Repubblica popolare cinese, in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio (GU L 268 del 15.10.2015, pag. 9); 13) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/110 DELLA COMMISSIONE, del 26 gennaio 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di taluni tubi saldati, di ferro o di acciaio non legato, originari della Bielorussia, della Repubblica popolare cinese e della Russia e chiude il procedimento relativo alle importazioni di taluni tubi saldati, di ferro o di acciaio non legato, originari dell'Ucraina, a seguito di un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento del Consiglio (CE) n. 1225/2009 (GU L 20 del 27.1.2015, pag. 6); 14) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/330 DELLA COMMISSIONE, del 5 marzo 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tipi di tubi e condotte senza saldature in acciaio inossidabile, originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 63 del 6.3.2018, pag. 15); 15) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1469 DELLA COMMISSIONE, del 1 o ottobre 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tubi senza saldature, di ferro o di acciaio, originari della Russia e dell'Ucraina in seguito al riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 246 del 2.10.2018, pag. 20); 16) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/804 DELLA COMMISSIONE, dell'11 maggio 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati tubi senza saldatura, di ferro (esclusa la ghisa) o di acciaio (escluso l'acciaio inossidabile), di sezione circolare, con un diametro esterno superiore a 406,4 mm, originari della Repubblica popolare cinese (GU L 121 del 12.5.2017, pag. 3); 17) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2019/251 DELLA COMMISSIONE, del 12 febbraio 2019, relativo ai dazi antidumping definitivi istituiti sulle importazioni da parte di Hubei Xinyegang Steel Co. Ltd e recante modifica del regolamento di esecuzione (UE) 2015/2272 che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati tubi senza saldatura, di ferro o di acciaio, originari della Repubblica popolare cinese (GU L 42 del 13.2.2019, pag. 25); e 18) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/865 DELLA COMMISSIONE, del 4 giugno 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tipi di fili e trefoli di acciai non legati per cemento armato precompresso e postcompresso originari della Repubblica popolare cinese facendo seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 (GU L 139 del 5.6.2015, pag. 12); e 19) REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1408 DELLA COMMISSIONE, del 6 ottobre 2020, che istituisce un dazio antidumping definitivo e riscuote definitivamente il dazio provvisorio istituito sulle importazioni di determinati fogli e rotoli (coils), di acciai inossidabili, laminati a caldo, originari dell’Indonesia, della Repubblica popolare cinese e di Taiwan (GU L 325 del 7.10.2020, pag. 26). ALLEGATO 2 Aliquote dei dazi antidumping e/o compensativi applicabili allorché sullo stesso prodotto è dovuto un dazio di salvaguardia ALLEGATO 2.1 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/1795 della Commissione, del 5 ottobre 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di taluni prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari del Brasile, dell'Iran, della Russia e dell'Ucraina e che chiude l'inchiesta riguardante le importazioni di taluni prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Serbia (GU L 258 del 6.10.2017, pag. 24). <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Aliquota del dazio definitivo &#8211; in EUR per tonnellata netta</p></td><td><p>Equivalente in dazio ad valorem dell'aliquota del dazio</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia &#8211; in EUR per tonnellata netta</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>ArcelorMittal Brasil SA.</p></td><td><p>C210</p></td><td><p>54,5</p></td><td><p>16,3 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>Aperam Inox Am&#233;rica do Sul SA.</p></td><td><p>C211</p></td><td><p>54,5</p></td><td><p>16,3 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>Companhia Sider&#250;rgica Nacional</p></td><td><p>C212</p></td><td><p>53,4</p></td><td><p>15,70 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>Usinas Sider&#250;rgicas de Minas Gerais SA (USIMINAS)</p></td><td><p>C213</p></td><td><p>63</p></td><td><p>17,50 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>Gerdau A&#231;ominas SA.</p></td><td><p>C214</p></td><td><p>55,8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Brasile</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224; brasiliane</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>63</p></td><td><p>17,50 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Iran</p></td><td><p>Mobarakeh Steel Company</p></td><td><p>C215</p></td><td><p>57,5</p></td><td><p>17,90 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Iran</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224; iraniane</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>57,5</p></td><td><p>17,90 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Novolipetsk Steel</p></td><td><p>C216</p></td><td><p>53,3</p></td><td><p>15 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Public Joint Stock Company Magnitogorsk Iron Steel Works (PJSC MMK)</p></td><td><p>C217</p></td><td><p>96,5</p></td><td><p>33 %</p></td><td><p>23,39</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>PAO Severstal</p></td><td><p>C218</p></td><td><p>17,6</p></td><td><p>5,30 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224; russe</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>96,5</p></td><td><p>33 %</p></td><td><p>23,39</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>Metinvest Group</p></td><td><p>C219</p></td><td><p>60,5</p></td><td><p>19,40 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224; ucraine</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>60,5</p></td><td><p>19,40 %</p></td><td><p>0,00</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.2 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/969 della Commissione, dell'8 giugno 2017, che istituisce dazi compensativi definitivi sulle importazioni di determinati prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2017/649 della Commissione che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati prodotti piatti laminati a caldo, di ferro, di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese (GU L 146 del 9.6.2017, pag. 17). <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio compensativo definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio compensativo in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Bengang Steel Plates Co., Ltd.</p></td><td><p>C157</p></td><td><p>28,10 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>3,10 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Handan Iron &amp; Steel Group Han-Bao Co., Ltd.</p></td><td><p>C158</p></td><td><p>7,80 %</p></td><td><p>10,30 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hesteel Co., Ltd. Tangshan Branch</p></td><td><p>C159</p></td><td><p>7,80 %</p></td><td><p>10,30 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hesteel Co., Ltd. Chengde Branch</p></td><td><p>C160</p></td><td><p>7,80 %</p></td><td><p>10,30 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Hongchang Plate Co., Ltd</p></td><td><p>C161</p></td><td><p>4,60 %</p></td><td><p>31,30 %</p></td><td><p>4,60 %</p></td><td><p>6,30 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang GTA Plate Co., Ltd</p></td><td><p>C162</p></td><td><p>4,60 %</p></td><td><p>31,30 %</p></td><td><p>4,60 %</p></td><td><p>6,30 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shougang Jingtang United Iron and Steel Co. Ltd</p></td><td><p>C164</p></td><td><p>31,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>6,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Beijing Shougang Co. Ltd., Qian'an Iron &amp; Steel branch</p></td><td><p>C208</p></td><td><p>31,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>6,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Angang Steel Company Limited</p></td><td><p>C150</p></td><td><p>17,10 %</p></td><td><p>10,80 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co., Ltd.</p></td><td><p>C151</p></td><td><p>35,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>10,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Xingcheng Special Steel Works Co., Ltd.</p></td><td><p>C147</p></td><td><p>35,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>10,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanxi Taigang Stainless Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C163</p></td><td><p>35,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>10,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Maanshan Iron &amp; Steel Co., Ltd</p></td><td><p>C165</p></td><td><p>17,10 %</p></td><td><p>10,80 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Rizhao Steel Wire Co., Ltd.</p></td><td><p>C166</p></td><td><p>17,10 %</p></td><td><p>10,80 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Rizhao Baohua New Material Co.,</p></td><td><p>C167</p></td><td><p>17,10 %</p></td><td><p>10,80 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tangshan Yanshan Iron and Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C168</p></td><td><p>35,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>10,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuhan Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C156</p></td><td><p>17,10 %</p></td><td><p>10,80 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>35,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>10,90 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.3 Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1328 della Commissione, del 29 luglio 2016, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva del dazio provvisorio istituito sulle importazioni di alcuni prodotti piatti di acciaio laminati a freddo originari della Repubblica popolare cinese e della Federazione russa (GU L 210 del 4.8.2016, pag. 1). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Angang Steel Company Limited, Anshan</p></td><td><p>C097</p></td><td><p>19,70 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Angang Tiantie Cold Rolled Sheets Co. Ltd., Tianjin</p></td><td><p>C098</p></td><td><p>19,70 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hebei Iron and Steel Co., Ltd., Shijiazhuang</p></td><td><p>C103</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Handan Iron &amp; Steel Group Han-Bao Co., Ltd., Handan</p></td><td><p>C104</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baoshan Iron &amp; Steel Co., Ltd., Shanghai</p></td><td><p>C105</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Meishan Iron &amp; Steel Co., Ltd., Nanjing</p></td><td><p>C106</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>BX Steel POSCO Cold Rolled Sheet Co., Ltd., Benxi</p></td><td><p>C107</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Bengang Steel Plates Co., Ltd, Benxi</p></td><td><p>C108</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>WISCO International Economic &amp; Trading Co. Ltd., Wuhan</p></td><td><p>C109</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Maanshan Iron &amp; Steel Co., Ltd., Maanshan</p></td><td><p>C110</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Rolling-one Steel Co., Ltd., Tianjin</p></td><td><p>C111</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Yangtze River Cold Rolled Sheet Co., Ltd., Zhangjiagang</p></td><td><p>C112</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co., Ltd., Baotou City</p></td><td><p>C113</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>22,10 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Magnitogorsk Iron &amp; Steel Works OJSC, Magnitogorsk</p></td><td><p>C099</p></td><td><p>18,70 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>PAO Severstal, Cherepovets</p></td><td><p>C100</p></td><td><p>34 %</p></td><td><p>9,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>36,10 %</p></td><td><p>11,10 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.4 Regolamento di esecuzione (UE) 2018/186 della Commissione, del 7 febbraio 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva del dazio provvisorio istituito sulle importazioni di alcuni acciai anticorrosione originari della Repubblica popolare cinese (GU L 34 dell'8.2.2018, pag. 16) <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hesteel Co., Ltd Handan Branch</p></td><td><p>C227</p></td><td><p>27,8 %</p></td><td><p>2,80 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Handan Iron &amp; Steel Group Han-Bao Co., Ltd</p></td><td><p>C158</p></td><td><p>27,8 %</p></td><td><p>2,80 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hesteel Co., Ltd Tangshan Branch</p></td><td><p>C159</p></td><td><p>27,8 %</p></td><td><p>2,80 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tangshan Iron &amp; Steel Group High Strength Automotive Strip Co., Ltd</p></td><td><p>C228</p></td><td><p>27,8 %</p></td><td><p>2,80 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Beijing Shougang Cold Rolling Co., Ltd</p></td><td><p>C229</p></td><td><p>17,2 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shougang Jingtang United Iron and Steel Co., Ltd</p></td><td><p>C164</p></td><td><p>17,2 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Shagang Dongshin Galvanized Steel Sheet Co., Ltd</p></td><td><p>C230</p></td><td><p>27,9 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Yangtze River Cold Rolled Sheet Co., Ltd</p></td><td><p>C112</p></td><td><p>27,9 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Maanshan Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C312</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Angang Steel Company Limited</p></td><td><p>C313</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>TKAS Auto Steel Company Ltd.</p></td><td><p>C314</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>JiangYin ZongCheng Steel CO., Ltd.</p></td><td><p>C315</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Bengang Steel Plates Co., Ltd.</p></td><td><p>C316</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>BX STEEL POSCO Cold Rolled Sheet Co., Ltd.</p></td><td><p>C317</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuhan Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C318</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Kerui Steel Plate Co., Ltd.</p></td><td><p>C319</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co. Ltd.</p></td><td><p>C320</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hunan Valin Liangang Steel Sheet Co., Ltd.</p></td><td><p>C321</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Huifu Color Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C322</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Fujian Kaijing Greentech Material Co., Ltd.</p></td><td><p>C323</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baoshan Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C324</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baosteel Zhanjiang Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C325</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Yieh Phui (China) Technomaterial Co.</p></td><td><p>C326</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Rizhao Baohua New Materials Co., Ltd.</p></td><td><p>C327</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Gangzheng Steel Sheet Science and Technology Co., Ltd.</p></td><td><p>C328</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>1,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>27,9 %</p></td><td><p>2,90 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.5 Regolamento di esecuzione (UE) 2019/687 della Commissione, del 2 maggio 2019, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati prodotti d'acciaio a rivestimento organico originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 116 del 3.5.2019, pag. 5–38). Regolamento di esecuzione (UE) 2019/688 della Commissione, del 2 maggio 2019, che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di determinati prodotti d'acciaio a rivestimento organico originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2016/1037 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 116 del 3.5.2019, pag. 39). <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio compensativo definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio compensativo in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Union Steel China</p></td><td><p>B311</p></td><td><p>13,7 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Panhua Steel Strip Co., Ltd, Chongqing Wanda Steel Strip Co., Ltd, e Zhangjiagang Free Trade Zone Jiaxinda International Trade Co., Ltd</p></td><td><p>B312</p></td><td><p>29,7 %</p></td><td><p>26,1 %</p></td><td><p>29,7 %</p></td><td><p>1,1 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Huadong Light Steel Building Material Co. Ltd e Hangzhou P.R.P.T. Metal Material Company Ltd</p></td><td><p>B313</p></td><td><p>23,8 %</p></td><td><p>5,9 %</p></td><td><p>4,7 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Angang Steel Company Limited</p></td><td><p>B314</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Anyang Iron Steel Co. Ltd</p></td><td><p>B315</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baoshan Iron &amp; Steel Co. Ltd</p></td><td><p>B316</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baoutou City Jialong Metal Works Co. Ltd.</p></td><td><p>B317</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Changshu Everbright Material Technology Co. Ltd.</p></td><td><p>B318</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Changzhou Changsong Metal Composite Material Co.Ltd.</p></td><td><p>B319</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Cibao Modern Steel Sheet Jiangsu Co Ltd.</p></td><td><p>B320</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co.Ltd.</p></td><td><p>B321</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Ninesky Technology Co.Ltd.</p></td><td><p>B322</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Zhongjiang Prepainted Steel Mfg Co.Ltd.</p></td><td><p>B323</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jigang Group Co., Ltd.</p></td><td><p>B324</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Maanshan Iron&amp;Steel Company Limited</p></td><td><p>B325</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Qingdao Hangang Color Coated Sheet Co. Ltd.</p></td><td><p>B326</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Guanzhou Co. Ltd.</p></td><td><p>B327</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shenzen Sino Master Steel Sheet Co.Ltd.</p></td><td><p>B328</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tangshan Iron e Steel Group Co.Ltd.</p></td><td><p>B329</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Xinyu Color Plate Co.Ltd.</p></td><td><p>B330</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuhan Iron And Steel Company Limited</p></td><td><p>B331</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuxi Zhongcai New Materials Co.Ltd.</p></td><td><p>B332</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Xinyu Iron And Steel Co.Ltd.</p></td><td><p>B333</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>1,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Tiannu Color Steel Co. Ltd.</p></td><td><p>B334</p></td><td><p>26,8 %</p></td><td><p>16,2 %</p></td><td><p>18,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>B999</p></td><td><p>44,7 %</p></td><td><p>13,6 %</p></td><td><p>33,3 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.6 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/336 della Commissione, del 27 febbraio 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva dei dazi provvisori istituiti sulle importazioni di alcuni tipi di lamiera pesante di acciai non legati o di altri acciai legati originari della Repubblica popolare cinese (GU L 50 del 28.2.2017, pag. 18). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Nanjing Iron and Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C143</p></td><td><p>73,1 %</p></td><td><p>48,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Minmetals Yingkou Medium Plate Co., Ltd</p></td><td><p>C144</p></td><td><p>65,1 %</p></td><td><p>40,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuyang Iron and Steel Co., Ltd and Wuyang New Heavy &amp; Wide Steel Plate Co., Ltd</p></td><td><p>C145</p></td><td><p>73,7 %</p></td><td><p>48,70 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Angang Steel Company Limited</p></td><td><p>C150</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co., Ltd.</p></td><td><p>C151</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Shajing Heavy Plate Co., Ltd.</p></td><td><p>C146</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Tiangong Tools Company Limited</p></td><td><p>C155</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Xingcheng Special Steel Works Co., Ltd.</p></td><td><p>C147</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Laiwu Steel Yinshan Section Co., Ltd.</p></td><td><p>C154</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Nanyang Hanye Special Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C152</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Qinhuangdao Shouqin Metal Materials Co., Ltd.</p></td><td><p>C153</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Iron &amp; Steel Co., Ltd., Jinan Company</p></td><td><p>C149</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuhan Iron and Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C156</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Xinyu Iron &amp; Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C148</p></td><td><p>70,6 %</p></td><td><p>45,60 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>73,7 %</p></td><td><p>48,70 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.7 Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1429 della Commissione, del 26 agosto 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo originari della Repubblica popolare cinese e di Taiwan (GU L 224 del 27.8.2015, pag. 10). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanxi Taigang Stainless Steel Co., Ltd., Taiyuan City</p></td><td><p>C024</p></td><td><p>24,4 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin TISCO &amp; TPCO Stainless Steel Co Ltd., Tianjin City</p></td><td><p>C025</p></td><td><p>24,4 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Lianzhong Stainless Steel Corporation, Guangzhou</p></td><td><p>C026</p></td><td><p>24,6 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Ningbo Qi Yi Precision Metals Co., Ltd., Ningbo</p></td><td><p>C027</p></td><td><p>24,6 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Lianfa Precision Steel Corporation, Tianjin</p></td><td><p>C028</p></td><td><p>24,6 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Pohang Stainless Steel Co., Ltd., Zhangjiagang City</p></td><td><p>C029</p></td><td><p>24,6 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>25,3 %</p></td><td><p>0,3 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Chia Far Industrial Factory Co., Ltd., Taipei City</p></td><td><p>C030</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>6,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.8 Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1246 della Commissione, del 28 luglio 2016, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di barre per cemento armato in acciaio ad alta resistenza originarie della Repubblica popolare cinese (GU L 204 del 29.7.2016, pag. 70). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Xicheng Steel Co., Ltd., Jiangyin</p></td><td><p>C060</p></td><td><p>18,4 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Ruihe Metal Products Co., Ltd.,Jiangyin</p></td><td><p>C061</p></td><td><p>18,4 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Yonggang Group Co., Ltd., Zhangjiagang</p></td><td><p>C062</p></td><td><p>22,5 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Lianfeng Industrial Co., Ltd., Zhangjiagang</p></td><td><p>C063</p></td><td><p>22,5 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Hongchang High Wires Co., Ltd., Zhangjiagang</p></td><td><p>C064</p></td><td><p>22,5 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Shatai Steel Co., Ltd., Zhangjiagang</p></td><td><p>C065</p></td><td><p>22,5 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>22,5 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.9 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/1019 della Commissione, del 16 giugno 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo e dispone la riscossione definitiva dei dazi provvisori istituiti sulle importazioni di determinati barre e tondi per cemento armato originari della Repubblica di Bielorussia (GU L 155 del 17.6.2017, pag. 6). <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Bielorussia</p></td><td><p>Tutte le societ&#224;</p></td><td><p>10,60 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.10 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/1141 della Commissione, del 27 giugno 2017, che istituisce un dazio compensativo definitivo sulle importazioni di talune barre di acciaio inossidabile originarie dell'India a seguito di un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 18 del regolamento (UE) 2016/1037 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 165 del 28.6.2017, pag. 2). <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Citt&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio compensativo definitivo originario</p></td><td><p>Dazio compensativo in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Chandan Steel Ltd., Mumbai</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>B002</p></td><td><p>3,4 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Venus Wire Industries Pvt. Ltd, Mumbai; Precision Metals, Mumbai; Hindustan Inox Ltd., Mumbai; Sieves Manufacturer India Pvt. Ltd., Mumbai</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>B003</p></td><td><p>3,3 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Viraj Profiles Limited, Palghar, Maharashtra e Mumbai, Maharashtra</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>B004</p></td><td><p>0,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Ambica Steel Ltd.</p></td><td><p>New Delhi</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Bhansali Bright Bars Pvt. Ltd.</p></td><td><p>Navi-Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Chase Bright Steel Ltd.</p></td><td><p>Navi-Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>D.H. Exports Pvt. Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Facor Steels Ltd.</p></td><td><p>Nagpur</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Global Smelters Ltd.</p></td><td><p>Kanpur</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Indian Steel Works Ltd.</p></td><td><p>Navi-Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Jyoti Steel Industries Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Laxcon Steels Ltd.</p></td><td><p>Ahmedabad</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Meltroll Engineering Pvt. Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Mukand Ltd.</p></td><td><p>Thane</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Nevatia Steel &amp; Alloys Pvt. Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Panchmahal Steel Ltd.</p></td><td><p>Kalol</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Raajratna Metal Industries Ltd.</p></td><td><p>Ahmedabad</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Rimjhim Ispat Ltd.</p></td><td><p>Kanpur</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Sindia Steels Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>SKM Steels Ltd.</p></td><td><p>Mumbai</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Parekh Bright Bars Pvt. Ltd.</p></td><td><p>Thane</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Shah Alloys Ltd.</p></td><td><p>Gandhinagar</p></td><td><p>B005</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>India</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>B999</p></td><td><p>4,0 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.11 Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1846 della Commissione, del 14 ottobre 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di vergelle originarie della Repubblica popolare cinese, in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 del Consiglio (GU L 268 del 15.10.2015, pag. 9). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Valin Group</p></td><td><p>A930</p></td><td><p>7,9 %</p></td><td><p>0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>A999</p></td><td><p>24,0 %</p></td><td><p>0 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.12 Regolamento di esecuzione (UE) 2015/110 della Commissione, del 26 gennaio 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di taluni tubi saldati, di ferro o di acciaio non legato, originari della Bielorussia, della Repubblica popolare cinese e della Russia e chiude il procedimento relativo alle importazioni di taluni tubi saldati, di ferro o di acciaio non legato, originari dell'Ucraina, a seguito di un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento del Consiglio (CE) n. 1225/2009 (GU L 20 del 27.1.2015, pag. 6). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le societ&#224;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>90,60 %</p></td><td><p>65,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Gruppo TMK (societ&#224; per azioni aperta Seversky Pipe Plant e societ&#224; per azioni Taganrog Metallurgical Works)</p></td><td><p>A892</p></td><td><p>16,80 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Gruppo OMK (societ&#224; per azioni aperta Vyksa Steel Works e societ&#224; per azioni Almetjvesk Pipe Plant)</p></td><td><p>A893</p></td><td><p>10,10 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>A999</p></td><td><p>20,50 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Bielorussia</p></td><td><p>Tutte le societ&#224;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>38,10 %</p></td><td><p>13,1 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.13 Regolamento di esecuzione (UE) 2018/330 della Commissione, del 5 marzo 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tipi di tubi e condotte senza saldature in acciaio inossidabile, originari della Repubblica popolare cinese in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 63 del 6.3.2018, pag. 15). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Changshu Walsin Specialty Steel, Co. Ltd, Haiyu</p></td><td><p>B120</p></td><td><p>71,9 %</p></td><td><p>46,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Jinchang Stainless Steel Tube Manufacturing, Co. Ltd, Situan</p></td><td><p>B118</p></td><td><p>48,3 %</p></td><td><p>23,3 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wenzhou Jiangnan Steel Pipe Manufacuring, Co. Ltd, Yongzhong</p></td><td><p>B119</p></td><td><p>48,6 %</p></td><td><p>23,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Baofeng Steel Group, Co. Ltd., Lishui,</p></td><td><p>B 236</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Changzhou City Lianyi Special Stainless Steel Tube, Co. Ltd., Changzhou,</p></td><td><p>B 237</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Huadi Steel Group, Co. Ltd., Wenzhou,</p></td><td><p>B 238</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Huzhou Fengtai Stainless Steel Pipes, Co. Ltd., Huzhou,</p></td><td><p>B 239</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Huzhou Gaolin Stainless Steel Tube Manufacture, Co. Ltd., Huzhou,</p></td><td><p>B 240</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Huzhou Zhongli Stainless Steel Pipe, Co. Ltd., Huzhou,</p></td><td><p>B 241</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Wujin Stainless Steel Pipe Group, Co. Ltd., Beijing,</p></td><td><p>B 242</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Huachang Stainless Steel Pipe, Co. Ltd., Jiangyin</p></td><td><p>B 243</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Lixue Group, Co. Ltd., Ruian,</p></td><td><p>B 244</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Crystal Palace Pipe, Co. Ltd., Shanghai,</p></td><td><p>B 245</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Baoluo Stainless Steel Tube, Co. Ltd., Shanghai,</p></td><td><p>B 246</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Shangshang Stainless Steel Pipe, Co. Ltd., Shanghai,</p></td><td><p>B 247</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Tianbao Stainless Steel, Co. Ltd., Shanghai,</p></td><td><p>B 248</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanghai Tianyang Steel Tube, Co. Ltd., Shanghai,</p></td><td><p>B 249</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wenzhou Xindeda Stainless Steel Material, Co. Ltd., Wenzhou,</p></td><td><p>B 250</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wenzhou Baorui Steel, Co. Ltd., Wenzhou,</p></td><td><p>B 251</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Conform Stainless Steel Tube, Co. Ltd., Jixing,</p></td><td><p>B 252</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Easter Steel Pipe, Co. Ltd., Jiaxing,</p></td><td><p>B 253</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Five - Star Steel Tube Manufacturing, Co. Ltd., Wenzhou,</p></td><td><p>B 254</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Guobang Steel, Co. Ltd., Lishui,</p></td><td><p>B 255</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Hengyuan Steel, Co. Ltd., Lishui,</p></td><td><p>B 256</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Jiashang Stainless Steel, Co. Ltd., Jiaxing City,</p></td><td><p>B 257</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Jinxin Stainless Steel Manufacture, Co. Ltd., Xiping Town,</p></td><td><p>B 258</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Jiuli Hi-Tech Metals, Co. Ltd., Huzhou,</p></td><td><p>B 259</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Kanglong Steel, Co. Ltd., Lishui,</p></td><td><p>B 260</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Qiangli Stainless Steel Manufacture, Co. Ltd., Xiping Town,</p></td><td><p>B 261</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Tianbao Industrial, Co. Ltd., Wenzhou,</p></td><td><p>B 262</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Tsingshan Steel Pipe, Co. Ltd., Lishui,</p></td><td><p>B 263</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Yida Special Steel, Co. Ltd., Xiping Town.</p></td><td><p>B 264</p></td><td><p>56,9 %</p></td><td><p>31,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>B999</p></td><td><p>71,9 %</p></td><td><p>46,9 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.14 Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1469 della Commissione, del 1 o ottobre 2018, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tubi senza saldature, di ferro o di acciaio, originari della Russia e dell'Ucraina in seguito al riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio (GU L 246 del 2.10.2018, pag. 20). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Joint Stock Company Chelyabinsk Tube Rolling Plant e Joint Stock Company Pervouralsky Novotrubny Works</p></td><td><p>A741</p></td><td><p>24,1 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>OAO Volzhsky Pipe Plant, OAO Taganrog Metallurgical Works,</p><p>OAO Sinarsky Pipe</p><p>Plant e OAO Seversky Tube Works</p></td><td><p>A859</p></td><td><p>28,7 %</p></td><td><p>3,7 %</p></td></tr><tr><td><p>Russia</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>A999</p></td><td><p>35,8 %</p></td><td><p>10,8 %</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>OJSC Dnepropetrovsk Tube Works</p></td><td><p>A742</p></td><td><p>12,3 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>LLC Interpipe Niko Tube e OJSC Interpipe Nizhnedneprovsky</p><p>Tube Rolling Plant (Interpipe NTRP)</p></td><td><p>A743</p></td><td><p>13,8 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>CJSC Nikopol Steel Pipe Plant Yutist</p></td><td><p>A744</p></td><td><p>25,7 %</p></td><td><p>0,7 %</p></td></tr><tr><td><p>Ucraina</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>A999</p></td><td><p>25,7 %</p></td><td><p>0,7 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.15 Regolamento di esecuzione (UE) 2017/804 della Commissione, dell'11 maggio 2017, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati tubi senza saldatura, di ferro (esclusa la ghisa) o di acciaio (escluso l'acciaio inossidabile), di sezione circolare, con un diametro esterno superiore a 406,4 mm, originari della Repubblica popolare cinese (GU L 121 del 12.5.2017, pag. 3). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Yangzhou Chengde Steel Pipe Co., Ltd.</p></td><td><p>C171</p></td><td><p>29,2 %</p></td><td><p>4,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hubei Xinyegang Special Tube Co., Ltd.</p></td><td><p>C172</p></td><td><p>54,9 %</p></td><td><p>29,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Yangzhou Lontrin Steel Tube Co., Ltd.</p></td><td><p>C173</p></td><td><p>39,9 %</p></td><td><p>14,9 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hengyang Valin MPM Co., Ltd.</p></td><td><p>C174</p></td><td><p>48,2 %</p></td><td><p>23,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhejiang Gross Seamless Steel Tube Co., Ltd.</p></td><td><p>C204</p></td><td><p>41,4 %</p></td><td><p>16,4 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Pipe Manufacturing Co., Ltd.</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Luxing Steel Pipe Co., Ltd.</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Inner Mongolia Baotou Steel Union Co., Ltd</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuxi SP. Steel Tube Manufacturing Co., Ltd</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Tubes China Co., Ltd.</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>TianJin TianGang Special Petroleum Pipe Manufacture Co., Ltd</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Zhongzheng Steel Pipe Manufacturing Co., Ltd.</p></td><td><p>C998</p></td><td><p>45,6 %</p></td><td><p>20,6 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutti gli altri produttori</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>54,9 %</p></td><td><p>29,9 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.16 Regolamento di esecuzione (UE) 2019/251 della Commissione, del 12 febbraio 2019, relativo ai dazi antidumping definitivi istituiti sulle importazioni da parte di Hubei Xinyegang Steel Co. Ltd e recante modifica del regolamento di esecuzione (UE) 2015/2272 che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di determinati tubi senza saldatura, di ferro o di acciaio, originari della Repubblica popolare cinese (GU L 42 del 13.2.2019, pag. 25). <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Citt&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shandong Luxing Steel Pipe Co, Ltd., Qingzhou, RPC</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>A949</p></td><td><p>17,7 %</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hebei Hongling Seamless Steel Pipes Manufacturing Co., Ltd</p></td><td><p>Handan</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hengyang Valin MPM Co., Ltd</p></td><td><p>Hengyang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Hengyang Valin Steel Tube Co., Ltd</p></td><td><p>Hengyang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangsu Huacheng Industry Group Co., Ltd</p></td><td><p>Zhangjiagang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin City Seamless Steel Tube Factory</p></td><td><p>Jiangyin</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Jiangyin Metal Tube Making Factory</p></td><td><p>Jiangyin</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Pangang Group Chengdu Iron &amp; Steel Co., Ltd</p></td><td><p>Chengdu</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shenyang Xinda Co., Ltd</p></td><td><p>Shenyang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Suzhou Seamless Steel Tube Works</p></td><td><p>Suzhou</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin Pipe (Group) Corporation (TPCO)</p></td><td><p>Tianjin</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuxi Dexin Steel Tube Co., Ltd</p></td><td><p>Wuxi</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuxi Dongwu Pipe Industry Co., Ltd</p></td><td><p>Wuxi</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Wuxi Seamless Oil Pipe Co., Ltd</p></td><td><p>Wuxi</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang City Yiyang Pipe Producing Co., Ltd</p></td><td><p>Zhangjiagang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhangjiagang Yichen Steel Tube Co., Ltd</p></td><td><p>Zhangjiagang</p></td><td><p>A950</p></td><td><p>27,2 %</p></td><td><p>2,2 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>&#160;</p><div/></td><td><p>A999</p></td><td><p>39,2 %</p></td><td><p>14,2 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.17 Regolamento di esecuzione (UE) 2015/865 della Commissione, del 4 giugno 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di alcuni tipi di fili e trefoli di acciai non legati per cemento armato precompresso e postcompresso originari della Repubblica popolare cinese facendo seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell'articolo 11, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1225/2009 (GU L 139 del 5.6.2015, pag. 12). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Kiswire Qingdao, Ltd, Qingdao</p></td><td><p>A899</p></td><td><p>0,00 %</p></td><td><p>0,00 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Ossen Innovation Materials Co. Joint Stock Company Ltd, Maanshan, e Ossen Jiujiang Steel Wire Cable Co. Ltd, Jiujiang</p></td><td><p>A952</p></td><td><p>31,10 %</p></td><td><p>6,10 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>A999</p></td><td><p>46,20 %</p></td><td><p>21,20 %</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO 2.18 Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1408 della Commissione, del 6 ottobre 2020, che istituisce un dazio antidumping definitivo e riscuote definitivamente il dazio provvisorio istituito sulle importazioni di determinati fogli e rotoli (coils), di acciai inossidabili, laminati a caldo, originari dell’Indonesia, della Repubblica popolare cinese e di Taiwan (GU L 325 del 7.10.2020, pag. 26). <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Paese</p></td><td><p>Societ&#224;</p></td><td><p>Codice aggiuntivo TARIC</p></td><td><p>Dazio antidumping definitivo originario</p></td><td><p>Dazio antidumping in caso di applicazione della misura di salvaguardia</p></td></tr><tr><td><p>Indonesia</p></td><td><p>PT Indonesia Guang Ching Nickel and Stainless Steel Industry</p></td><td><p>C541</p></td><td><p>17,3</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Indonesia</p></td><td><p>PT Indonesia Tsingshan Stainless Steel</p></td><td><p>C547</p></td><td><p>17,3</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Indonesia</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>17,3</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Shanxi Taigang Stainless Steel Co., Ltd</p></td><td><p>C163</p></td><td><p>19,0</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Taiyuan Taigang Daming Metal Products</p></td><td><p>C542</p></td><td><p>19,0</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tisco Guangdong Stainless Steel Service Center Co., Ltd</p></td><td><p>C543</p></td><td><p>19,0</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tianjin TISCO &amp; TPCO Stainless Steel Co. Ltd.</p></td><td><p>C025</p></td><td><p>19,0</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Fujian Fuxin Special Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C544</p></td><td><p>14,6</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Zhenshi Group Eastern Special Steel Co., Ltd.</p></td><td><p>C558</p></td><td><p>9,2</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Xiangshui Defeng Metals Co., Ltd</p></td><td><p>C545</p></td><td><p>17,5</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Fujian Dingxin Technology Co., Ltd.</p></td><td><p>C546</p></td><td><p>17,5</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica popolare cinese</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>19,0</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Yieh United Steel Co.</p></td><td><p>C032</p></td><td><p>4,1</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Tang Eng Iron Works Co. Ltd.</p></td><td><p>C031</p></td><td><p>4,1</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Walsin Lihwa Co.</p></td><td><p>C548</p></td><td><p>7,5</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr><tr><td><p>Taiwan</p></td><td><p>Tutte le altre societ&#224;</p></td><td><p>C999</p></td><td><p>7,5</p></td><td><p>0,0 %</p></td></tr></tbody></table>
ITA
02019R1382-20201118
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2023/2577</p></td><td><p>15.11.2023</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2023/2577 DEL CONSIGLIO del 9 novembre 2023 relativa alla firma, a nome dell’Unione, dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea e il Regno di Norvegia che modifica l’accordo tra l’Unione europea e il Regno di Norvegia ai sensi dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994 in merito alla modifica delle concessioni per tutti i contingenti tariffari inclusi nell’elenco CLXXV dell’UE a seguito del recesso del Regno Unito dall’Unione europea IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 5, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 17&#160;dicembre 2020 l&#8217;Unione europea (&#171;Unione&#187;) ha firmato l&#8217;accordo in forma di scambio di lettere tra l&#8217;Unione europea e il Regno di Norvegia ai sensi dell&#8217;articolo XXVIII dell&#8217;accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994 in merito alla modifica delle concessioni per tutti i contingenti tariffari inclusi nell&#8217;elenco CLXXV dell&#8217;UE a seguito del recesso del Regno Unito dall&#8217;Unione europea (&#171;accordo del 17&#160;dicembre 2020&#187;)&#160;<a>(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Se l&#8217;esito dei negoziati con altri membri dell&#8217;Organizzazione mondiale del commercio (&#171;OMC&#187;) titolari di diritti a norma dell&#8217;articolo XXVIII del GATT 1994 modifica le quote concordate nell&#8217;ambito dei loro negoziati bilaterali, l&#8217;Unione &#232; tenuta a informare il Regno di Norvegia (&#171;Norvegia&#187;) al riguardo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A seguito dei negoziati con altri membri dell&#8217;OMC, l&#8217;Unione ha convenuto di modificare le quote di tre contingenti tariffari per i quali la Norvegia dispone di diritti di negoziazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L&#8217;Unione ha informato la Norvegia di tali modifiche e la discussione si &#232; conclusa positivamente il 29&#160;giugno&#160;2023 con la siglatura dell&#8217;accordo in forma di scambio di lettere tra l&#8217;Unione europea e il Regno di Norvegia che modifica l&#8217;accordo tra l&#8217;Unione europea e il Regno di Norvegia ai sensi dell&#8217;articolo XXVIII dell&#8217;accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994 in merito alla modifica delle concessioni per tutti i contingenti tariffari inclusi nell&#8217;elenco CLXXV dell&#8217;UE a seguito del recesso del Regno Unito dall&#8217;Unione europea (&#171;accordo&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L&#8217;accordo ha l&#8217;obiettivo di modificare l&#8217;accordo del 17&#160;dicembre 2020 per quanto riguarda il volume di tre contingenti tariffari e di stabilire la suddivisione dei contingenti tariffari inclusi nell&#8217;elenco CLXXV dell&#8217;UE del GATT 1994 a seguito del recesso del Regno Unito dall&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; opportuno che l&#8217;accordo sia firmato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 È autorizzata, a nome dell’Unione, la firma dell’accordo in forma di scambio di lettere tra l’Unione europea il Regno di Norvegia che modifica l’accordo tra l’Unione europea e il Regno di Norvegia ai sensi dell’articolo XXVIII dell’accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT) 1994 in merito alla modifica delle concessioni per tutti i contingenti tariffari inclusi nell’elenco CLXXV dell’UE a seguito del recesso del Regno Unito dall’Unione europea («accordo»), con riserva della sua conclusione ( 2 ) . Articolo 2 Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la o le persone abilitate a firmare l’accordo a nome dell’Unione. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno della sua adozione. Fatto a Bruxelles, il 9 novembre 2023 Per il Consiglio Il presidente N. CALVIÑO SANTAMARÍA ( 1 ) GU L 181 del 21.5.2021, pag. 3 . ( 2 ) Il testo dell’accordo sarà pubblicato unitamente alla decisione relativa alla sua conclusione. ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2023/2577/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32023D2577
2009L0071 — IT — 14.08.2014 — 001.001 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DIRETTIVA 2009/71/EURATOM DEL CONSIGLIO</p><p>del 25 giugno 2009</p><p><a>che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari</a></p><p>(GU L 172, 2.7.2009, p.18)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;No</p></td><td><p>page</p></td><td><p>date</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>Direttiva 2014/87/Euratom del Consiglio&#160;dell'8 luglio 2014</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;219</p></td><td><p>42</p></td><td><p>25.7.2014</p></td></tr></table> DIRETTIVA 2009/71/EURATOM DEL CONSIGLIO del 25 giugno 2009 che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell’energia atomica, in particolare gli articoli 31 e 32, vista la proposta della Commissione, elaborata previo parere di un gruppo di personalità designate dal comitato scientifico e tecnico fra gli esperti scientifici degli Stati membri, e previa consultazione del Comitato economico e sociale europeo ( 1 ), visto il parere del Parlamento europeo ( 2 ), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Ai sensi dell&#8217;articolo 2, lettera b), del trattato, devono essere stabilite norme di sicurezza uniformi per la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 30 del trattato prevede l&#8217;adozione nella Comunit&#224; di norme fondamentali relative alla protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La direttiva 96/29/Euratom del Consiglio, del 13 maggio 1996, che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti&#160;(<a><span>3</span></a>), fissa le norme fondamentali in materia di sicurezza. Le disposizioni di tale direttiva sono state integrate da una normativa pi&#249; specifica.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Come riconosciuto dalla Corte di giustizia delle Comunit&#224; europee (&#171;Corte di giustizia&#187;) nella sua giurisprudenza&#160;(<a><span>4</span></a>), la Comunit&#224; possiede competenze, ripartite con gli Stati membri, in settori regolati dalla convenzione sulla sicurezza nucleare&#160;(<a><span>5</span></a>).</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Come riconosciuto dalla Corte di giustizia nella sua giurisprudenza, le disposizioni del capo 3 del trattato, relative alla protezione sanitaria, formano un complesso coerente che attribuisce alla Commissione competenze piuttosto estese per la protezione della popolazione e dell&#8217;ambiente contro i rischi di contaminazione nucleare.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Come riconosciuto dalla Corte di giustizia nella sua giurisprudenza, il compito di stabilire norme di sicurezza uniformi per la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori, imposto alla Comunit&#224; dall&#8217;articolo 2, lettera b), del trattato, non significa che, una volta che tali norme siano state stabilite, uno Stato membro non possa prevedere misure di protezione pi&#249; stringenti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La decisione 87/600/Euratom del Consiglio, del 14 dicembre 1987, concernente le modalit&#224; comunitarie di uno scambio rapido d&#8217;informazioni in caso di emergenza radioattiva&#160;(<a><span>6</span></a>), ha istituito un quadro per la notifica e la trasmissione di informazioni che gli Stati membri devono utilizzare per proteggere la popolazione in caso di emergenza radiologica. La direttiva 89/618/Euratom del Consiglio, del 27 novembre 1989, concernente l&#8217;informazione della popolazione sui provvedimenti di protezione sanitaria applicabili e sul comportamento da adottare in caso di emergenza radioattiva&#160;(<a><span>7</span></a>), impone agli Stati membri l&#8217;obbligo di informare la popolazione in caso di emergenza radiologica.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>La responsabilit&#224; nazionale degli Stati membri per quanto concerne la sicurezza nucleare degli impianti nucleari costituisce il principio fondamentale, sancito dalla convenzione sulla sicurezza nucleare, in base al quale la comunit&#224; internazionale ha elaborato la regolamentazione in materia di sicurezza nucleare. La presente direttiva dovrebbe rafforzare il detto principio della responsabilit&#224; nazionale e quello della responsabilit&#224; primaria per la sicurezza nucleare di un impianto nucleare, che spetta al titolare della licenza sotto il controllo della sua autorit&#224; di regolamentazione nazionale competente, e dovrebbe potenziare il ruolo e l&#8217;indipendenza delle autorit&#224; di regolamentazione competenti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Ogni Stato membro pu&#242; stabilire il proprio mix energetico in base alle politiche nazionali in materia.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Nel definire il quadro nazionale appropriato ai sensi della presente direttiva si terr&#224; conto delle specificit&#224; nazionali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Gli Stati membri hanno gi&#224; attuato misure che consentono loro di raggiungere un elevato livello di sicurezza nucleare nella Comunit&#224;.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Bench&#233; la presente direttiva riguardi principalmente la sicurezza nucleare degli impianti nucleari, &#232; importante altres&#236; garantire la gestione sicura del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, anche nelle strutture per lo stoccaggio e lo smaltimento.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Gli Stati membri dovrebbero valutare, ove appropriato, i pertinenti principi fondamentali di sicurezza definiti dall&#8217;Agenzia internazionale dell&#8217;energia atomica&#160;(<a><span>8</span></a>), che dovrebbero costituire un quadro di prassi cui gli Stati membri dovrebbero attenersi nell&#8217;attuazione della presente direttiva.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; utile basarsi sul processo grazie al quale le autorit&#224; nazionali in materia di sicurezza degli Stati membri che possiedono impianti nucleari nel loro territorio hanno collaborato nell&#8217;ambito della WENRA (Western European Nuclear Regulators&#8217; Association) e hanno definito vari livelli di sicurezza di riferimento per i reattori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>A seguito dell&#8217;invito del Consiglio di istituire un gruppo ad alto livello in ambito UE, contenuto nelle conclusioni dell&#8217;8 maggio 2007 relative alla sicurezza nucleare e alla gestione sicura del combustibile nucleare irraggiato e dei rifiuti radioattivi, la decisione 2007/530/Euratom della Commissione, del 17 luglio 2007, relativa all&#8217;istituzione del gruppo europeo ad alto livello sulla sicurezza nucleare e la sicurezza della gestione dei residui&#160;(<a><span>9</span></a>), ha istituito il gruppo dei regolatori europei in materia di sicurezza nucleare (ENSREG), al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi della Comunit&#224; in materia di sicurezza nucleare.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>&#200; opportuno definire una struttura unica per le relazioni che gli Stati membri devono presentare alla Commissione sull&#8217;applicazione della presente direttiva. Data la vasta esperienza dei suoi membri, l&#8217;ENSREG potrebbe apportare un valido contributo in tal senso, favorendo cos&#236; la consultazione e la cooperazione delle autorit&#224; di regolamentazione nazionali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Come indicato nel verbale del 20 novembre 2008, l&#8217;ENSREG ha adottato, nella quinta riunione del 15 ottobre 2008, dieci principi cui attenersi per la stesura di una direttiva sulla sicurezza nucleare.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Progressi in materia di tecnologia nucleare, insegnamenti tratti dall&#8217;esperienza operativa e dalle ricerche sulla sicurezza, nonch&#233; miglioramenti dei quadri normativi potrebbero contribuire a migliorare ulteriormente la sicurezza. Conformemente all&#8217;impegno assunto di mantenere e migliorare la sicurezza, gli Stati membri dovrebbero tener conto di tali fattori nell&#8217;ampliare i loro programmi di energia nucleare o nel decidere di usare l&#8217;energia nucleare per la prima volta.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Una solida cultura della sicurezza all&#8217;interno degli impianti nucleari costituisce uno dei principi fondamentali della gestione della sicurezza necessari ai fini di un esercizio sicuro.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Il mantenimento e l&#8217;ulteriore sviluppo dell&#8217;esperienza e delle competenze in materia di sicurezza nucleare dovrebbero basarsi tra l&#8217;altro su un processo di apprendimento dall&#8217;esperienza operativa precedente nonch&#233; di ricorso agli sviluppi in metodologia e scienza, a seconda dei casi.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>In passato, taluni Stati membri hanno effettuato autovalutazioni in stretto collegamento con le valutazioni inter pares internazionali svolte sotto l&#8217;egida dell&#8217;AIEA come missioni del gruppo internazionale per la revisione normativa o del servizio di esame regolatorio integrato. Tali autovalutazioni sono state effettuate dagli Stati membri e tali missioni sono state invitate su base volontaria, in uno spirito di apertura e trasparenza. Le autovalutazioni e le correlate valutazioni inter pares delle infrastrutture legislative, regolatorie e organizzative dovrebbero mirare a rafforzare e potenziare il quadro nazionale degli Stati membri, ferme restando le competenze di questi ad assicurare la sicurezza nucleare degli impianti nucleari presenti nel loro territorio. Le autovalutazioni seguite dalle valutazioni inter pares internazionali non sono n&#233; ispezioni n&#233; controlli, bens&#236; meccanismi di apprendimento reciproco che accettano approcci diversi all&#8217;organizzazione e alle prassi di una autorit&#224; di regolamentazione competente e tengono nel contempo presenti gli aspetti regolamentari, tecnici e politici di uno Stato membro che concorrono a un sistema solido di sicurezza nucleare. Le valutazioni inter pares internazionali dovrebbero essere considerate un&#8217;occasione per scambiarsi esperienze professionali e condividere insegnamenti tratti e buone prassi, in uno spirito di apertura e di cooperazione basato sui consigli dei pari piuttosto che su controlli o giudizi. Riconoscendo che sono necessarie flessibilit&#224; e pertinenza per quanto riguarda i diversi sistemi esistenti negli Stati membri, uno Stato membro dovrebbe essere libero di decidere i segmenti del suo sistema da assoggettare alla valutazione specifica inter pares convocata, al fine di migliorare costantemente la sicurezza nucleare.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Conformemente al punto 34 dell&#8217;accordo interistituzionale &#171;Legiferare meglio&#187;&#160;(<a><span>10</span></a>), gli Stati membri sono incoraggiati a redigere e a rendere pubblici, nell&#8217;interesse proprio e della Comunit&#224;, prospetti indicanti, per quanto possibile, la concordanza tra la presente direttiva e i provvedimenti di recepimento,</p></td></tr></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: CAPO 1 OBIETTIVI, AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI Articolo 1 Obiettivi La presente direttiva ha i seguenti obiettivi: a) stabilire un quadro comunitario al fine di mantenere e promuovere il continuo miglioramento della sicurezza nucleare e della relativa regolamentazione; b) assicurare che gli Stati membri adottino adeguati provvedimenti in ambito nazionale per un elevato livello di sicurezza nucleare al fine di proteggere i lavoratori e la popolazione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti degli impianti nucleari. Articolo 2 Ambito di applicazione 1. La presente direttiva si applica a qualsiasi impianto nucleare civile soggetto a licenza. 2. La presente direttiva non osta a che gli Stati membri adottino misure di sicurezza più rigorose nel settore da essa contemplato, in conformità del diritto comunitario. 3. La presente direttiva integra le norme fondamentali di cui all'articolo 30 del trattato per quanto attiene alla sicurezza nucleare degli impianti nucleari e fa salva la legislazione comunitaria in vigore per la protezione della salute della popolazione e dei lavoratori dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti, in particolare la direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio ( 11 ). Articolo 3 Definizioni Ai fini della presente direttiva si intende per: 1) «impianto nucleare»: a) una centrale nucleare, un impianto di arricchimento, un impianto di fabbricazione di combustibile nucleare, un impianto di riprocessamento, un reattore di ricerca, una struttura per lo stoccaggio del combustibile irraggiato; e b) strutture per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi ubicate nello stesso sito e direttamente connesse agli impianti nucleari di cui alla lettera a); 2) «sicurezza nucleare» il conseguimento di adeguate condizioni di esercizio, la prevenzione di incidenti e l’attenuazione delle loro conseguenze, al fine di assicurare la protezione dei lavoratori e della popolazione dai pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti degli impianti nucleari; 3) «autorità di regolamentazione competente» l’autorità o il sistema di autorità designati in uno Stato membro nel campo della regolamentazione della sicurezza nucleare degli impianti nucleari di cui all’articolo 5; 4) «licenza» qualsiasi documento avente valore legale rilasciato sotto la giurisdizione di uno Stato membro per conferire la responsabilità in materia di localizzazione, progettazione, costruzione, messa in funzione ed esercizio o disattivazione di un impianto nucleare; 5) «titolare della licenza» la persona fisica o giuridica avente la responsabilità generale di un impianto nucleare come specificato in una licenza; 6) «incidente» qualsiasi avvenimento non intenzionale le cui conseguenze o potenziali conseguenze sono significative dal punto di vista della radioprotezione o della sicurezza nucleare; 7) «inconveniente» qualsiasi avvenimento non intenzionale le cui conseguenze o potenziali conseguenze non sono trascurabili dal punto di vista della radioprotezione o della sicurezza nucleare; 8) «funzionamento anomalo» qualsiasi processo operativo che si scosta dal funzionamento normale atteso almeno una volta durante il ciclo di vita di una struttura ma che, in considerazione di adeguate disposizioni progettuali, non provoca danni significativi a elementi importanti per la sicurezza o determina condizioni incidentali; 9) «base di progetto» l'insieme delle condizioni e degli eventi presi esplicitamente in considerazione nella progettazione, comprese le modernizzazioni, di un impianto nucleare secondo criteri stabiliti, di modo che l'impianto sia in grado di resistervi senza superare i limiti autorizzati dal corretto funzionamento dei sistemi di sicurezza; 10) «incidente di riferimento di progetto» le condizioni incidentali prese in considerazione nella progettazione di un impianto nucleare secondo criteri progettuali stabiliti, al verificarsi delle quali i danni al combustibile, ove applicabile, e il rilascio di materie radioattive sono mantenuti entro i limiti autorizzati; 11) «gravi condizioni» condizioni più gravi rispetto a quelle collegate agli incidenti di riferimento di progetto, tali condizioni possono essere causate da guasti multipli, quali la completa perdita di tutti gli elementi di protezione di un sistema di sicurezza, o da un avvenimento estremamente improbabile. CAPO 2 OBBLIGHI SEZIONE 1 OBBLIGHI GENERALI Articolo 4 Quadro legislativo, regolamentare e organizzativo 1. Gli Stati membri istituiscono e mantengono un quadro legislativo, normativo e organizzativo nazionale («quadro nazionale») per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari. Il quadro nazionale prevede in particolare: a) la ripartizione delle responsabilità e il coordinamento tra gli organismi statali competenti; b) requisiti nazionali di sicurezza nucleare, riguardanti tutte le fasi del ciclo di vita degli impianti nucleari. c) un sistema di concessione di licenze e di divieto di esercizio degli impianti nucleari senza licenza; d) un sistema di controlli normativi della sicurezza nucleare eseguiti dall'autorità di regolamentazione competente; e) azioni di garanzia dell'esecuzione efficaci e proporzionate, comprese, se del caso, azioni correttive o la sospensione dell'esercizio e la modifica o revoca di una licenza. La determinazione delle modalità di adozione dei requisiti nazionali di sicurezza nucleare di cui alla lettera b) e dei relativi strumenti di applicazione restano di competenza degli Stati membri. 2. Gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale sia conservato e migliorato, se del caso, tenendo conto dell’esperienza operativa, delle conoscenze acquisite con le analisi di sicurezza degli impianti nucleari in funzionamento, dello sviluppo della tecnologia e dei risultati delle ricerche di sicurezza, ove disponibili e pertinenti. Articolo 5 Autorità di regolamentazione competente 1. Gli Stati membri istituiscono e forniscono i mezzi a un’autorità di regolamentazione competente in materia di sicurezza nucleare degli impianti nucleari. 2. Gli Stati membri assicurano l'effettiva indipendenza dell'autorità di regolamentazione competente da qualsiasi influenza indebita nei processi decisionali regolatori. A tal fine, gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale disponga che l'autorità di regolamentazione competente: a) sia funzionalmente separata da ogni altro organismo o organizzazione coinvolto nella promozione o nell'utilizzazione dell'energia nucleare e non solleciti né accetti, nell'esercizio delle sue funzioni di regolamentazione, istruzioni da alcun altro organismo o organizzazione; b) adotti le sue decisioni in materia di regolamentazione nel rispetto di requisiti solidi e trasparenti legati alla sicurezza nucleare; c) riceva stanziamenti di bilancio adeguati che consentano l'espletamento delle sue funzioni di regolamentazione definite dal quadro nazionale e sia responsabile per l'esecuzione della dotazione finanziaria assegnata; d) impieghi un numero adeguato di personale in possesso delle qualifiche, dell'esperienza e della competenza necessarie per adempiere ai propri obblighi. Può impiegare risorse e competenze scientifiche e tecniche esterne a sostegno delle sue funzioni di regolamentazione; e) definisca procedure per la prevenzione e la risoluzione di eventuali conflitti di interessi; f) fornisca informazioni relative alla sicurezza nucleare senza autorizzazione di qualsiasi organismo o organizzazione, purché ciò non pregiudichi altri interessi superiori, quali la sicurezza, riconosciuti dalla legislazione o da strumenti internazionali in materia. 3. Gli Stati membri provvedono affinché l'autorità di regolamentazione competente sia dotata delle competenze giuridiche necessarie per adempiere ai suoi obblighi in relazione al quadro nazionale di cui all'articolo 4, paragrafo 1. A tal fine, gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale incarichi le autorità di regolamentazione competenti dei principali compiti regolamentari indicati qui di seguito: a) proporre, definire o partecipare alla definizione di requisiti nazionali di sicurezza nucleare; b) richiedere che il titolare della licenza si conformi, dandone prova, ai requisiti nazionali di sicurezza nucleare e ai termini della pertinente licenza; c) verificare tale conformità mediante valutazioni e ispezioni regolamentari; d) proporre o attuare azioni di garanzia dell'esecuzione efficaci e proporzionali. Articolo 6 Titolari delle licenze Gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale disponga che: a) la responsabilità primaria per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari resti in capo ai titolari delle licenze. Tale responsabilità non può essere delegata e comprende la responsabilità per le attività degli appaltatori e dei subappaltatori le cui attività potrebbero incidere sulla sicurezza nucleare di un impianto nucleare; b) ai fini della procedura autorizzativa, il richiedente sia tenuto a presentare una dimostrazione di sicurezza nucleare, la cui portata e livello di dettaglio sono proporzionate all'entità e alla natura dei pericoli inerenti all'impianto nucleare e al suo sito; c) i titolari delle licenze siano tenuti a valutare e verificare periodicamente nonché a migliorare costantemente, nella misura ragionevolmente possibile, la sicurezza nucleare dei loro impianti nucleari in modo sistematico e verificabile. Ciò comprende la verifica che sono stati presi provvedimenti ai fini della prevenzione degli incidenti e dell'attenuazione delle loro conseguenze, compresa la verifica dell'applicazione di disposizioni di «difesa in profondità»; d) i titolari delle licenze istituiscano e attuino sistemi di gestione che attribuiscono la dovuta priorità alla sicurezza nucleare; e) i titolari delle licenze stabiliscano procedure e misure di emergenza sul sito adeguate, compresi orientamenti per la gestione degli incidenti gravi o provvedimenti equivalenti, ai fini di un'efficace risposta agli incidenti volta a prevenire o attenuare le loro conseguenze. In particolare, esse: i) sono coerenti con le altre procedure operative e sono esercitate periodicamente per verificarne la fattibilità; ii) si occupano di incidenti e incidenti gravi che potrebbero verificarsi in tutte le modalità operative e di quelli che coinvolgono o colpiscono contemporaneamente diverse unità; iii) stabiliscono misure per ricevere assistenza esterna; iv) sono riesaminate e aggiornate periodicamente tenendo conto delle esperienze acquisite dalle esercitazioni e degli insegnamenti tratti dagli incidenti; f) i titolari delle licenze prevedono e mantengono adeguate risorse finanziarie e umane in possesso delle qualifiche e delle competenze adeguate e necessarie per adempiere ai loro obblighi attinenti alla sicurezza nucleare di un impianto nucleare. I titolari delle licenze garantiscono inoltre che gli appaltatori e i subappaltatori, di cui sono responsabili e le cui attività potrebbero incidere sulla sicurezza nucleare di un impianto nucleare, dispongano delle necessarie risorse umane in possesso delle qualifiche e delle competenze adeguate per adempiere ai loro obblighi. Articolo 7 Competenze e capacità in materia di sicurezza nucleare Gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale imponga a tutte le parti di prendere misure concernenti l'istruzione e la formazione del personale che ha responsabilità in materia di sicurezza nucleare degli impianti nucleari al fine di acquisire, mantenere e sviluppare competenze e capacità in materia di sicurezza nucleare e di preparazione alle emergenze sul sito. Articolo 8 Trasparenza 1. Gli Stati membri assicurano che le necessarie informazioni sulla sicurezza nucleare degli impianti nucleari e sulla normativa in materia siano rese disponibili ai lavoratori e alla popolazione, prestando particolare attenzione alle autorità locali, alla popolazione e alle parti interessate nelle vicinanze di un impianto nucleare. Tale obbligo implica che l'autorità di regolamentazione competente e i titolari delle licenze sono tenuti, nei rispettivi settori di competenza, a fornire nel quadro della loro politica di comunicazione: a) informazioni sulle normali condizioni di esercizio degli impianti nucleari ai lavoratori e alla popolazione; e b) informazioni tempestive in caso di inconvenienti e incidenti ai lavoratori e alla popolazione e alle autorità di regolamentazione competenti degli altri Stati membri nelle vicinanze di un impianto nucleare. 2. Le informazioni sono rese accessibili al pubblico conformemente alla legislazione e agli strumenti internazionali in materia, purché ciò non pregiudichi altri interessi superiori, quali la sicurezza, riconosciuti dalla legislazione o da strumenti internazionali in materia. 3. Fatto salvo l'articolo 5, paragrafo 2, gli Stati membri assicurano che l'autorità di regolamentazione competente si impegni, ove del caso, in attività di cooperazione sulla sicurezza nucleare degli impianti nucleari con le autorità di regolamentazione competenti degli altri Stati membri nelle vicinanze di un impianto nucleare tramite, tra l'altro, lo scambio e/o la condivisione di informazioni. 4. Gli Stati membri provvedono affinché la popolazione abbia adeguate opportunità di partecipare effettivamente ai processi decisionali concernenti la concessione di licenze per gli impianti nucleari, in base alla legislazione e agli strumenti internazionali in materia. SEZIONE 2 OBBLIGHI SPECIFICI Articolo 8 bis Obiettivo di sicurezza nucleare degli impianti nucleari 1. Gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale in materia di sicurezza nucleare imponga che gli impianti nucleari siano progettati, ubicati, costruiti, messi in esercizio, utilizzati e disattivati con l'obiettivo di prevenire incidenti e, qualora si verifichino, di attenuarne le conseguenze e di evitare: a) rilasci radioattivi iniziali che richiederebbero misure di emergenza all'esterno del sito, ma in cui il tempo necessario alla loro attuazione è insufficiente; b) grandi rilasci radioattivi che richiederebbero misure di protezione che potrebbero non essere limitate nello spazio o nel tempo. 2. Gli Stati membri garantiscono che il quadro nazionale richieda che l'obiettivo definito al paragrafo 1: a) si applichi agli impianti nucleari per cui è rilasciata per la prima volta un'autorizzazione a costruire dopo il 14 agosto 2014; b) sia impiegato come riferimento per la tempestiva attuazione di miglioramenti di sicurezza ragionevolmente possibili agli impianti nucleari esistenti, anche nel quadro delle revisioni periodiche della sicurezza di cui all'articolo 8 quater , lettera b). Articolo 8 ter Conseguimento dell'obiettivo di sicurezza nucleare degli impianti nucleari 1. Al fine di conseguire l'obiettivo di sicurezza nucleare di cui all'articolo 8 bis , gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale imponga che l'eventuale applicazione della difesa in profondità sia volta ad assicurare: a) la riduzione al minimo dell'impatto dei rischi esterni estremi di origine naturale o umana non intenzionale; b) la prevenzione del funzionamento anomalo e dei guasti; c) il controllo del funzionamento anomalo e l'individuazione dei guasti; d) il controllo degli incidenti nell'ambito del riferimento di progetto; e) il controllo delle condizioni gravi, incluse la prevenzione della progressione degli incidenti e l'attenuazione delle conseguenze degli incidenti gravi; f) la predisposizione di strutture organizzative a norma dell'articolo 8 quinquies , paragrafo 1. 2. Al fine di conseguire l'obiettivo di sicurezza nucleare di cui all'articolo 8 bis , gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale imponga che l'autorità di regolamentazione competente e il titolare della licenza adottino misure intese a promuovere e rafforzare un'efficace cultura della sicurezza nucleare. Tali misure comprendono in particolare: a) sistemi di gestione che attribuiscano la dovuta priorità alla sicurezza nucleare e promuovano, a tutti i livelli del personale e dei dirigenti, le capacità di mettere in discussione l'efficace realizzazione dei principi e delle pratiche di sicurezza pertinenti e di segnalare prontamente problemi di sicurezza, a norma dell'articolo 6, lettera d); b) misure fornite dal titolare della licenza per registrare, valutare e documentare eventi nel continuato esercizio che si rivelino significativi per la sicurezza interna ed esterna; c) l'obbligo per il titolare della licenza di segnalare all'autorità di regolamentazione competente eventi che possono incidere sulla sicurezza nucleare; e d) misure concernenti l'istruzione e la formazione, a norma dell'articolo 7. Articolo 8 quater Valutazione iniziale e revisioni periodiche della sicurezza Gli Stati membri provvedono affinché il quadro nazionale disponga che: a) la concessione di una licenza per costruire un impianto nucleare o gestire un impianto nucleare sia basata su un'adeguata valutazione specifica per il sito e per l'impianto, comprensiva di una dimostrazione della sicurezza nucleare rispetto ai requisiti nazionali di sicurezza nucleare sulla base dell'obiettivo di cui all'articolo 8 bis ; b) il titolare della licenza sotto il controllo normativo dell'autorità di regolamentazione competente rivaluti sistematicamente e periodicamente, almeno ogni dieci anni, la sicurezza dell'impianto nucleare come previsto dall'articolo 6, lettera c). Tale rivalutazione della sicurezza è intesa ad assicurare il rispetto dell'attuale riferimento di progetto e individua ulteriori miglioramenti in materia di sicurezza tenendo conto dei problemi dovuti all'invecchiamento, del continuato esercizio, dei più recenti risultati della ricerca e dell'evoluzione delle norme internazionali, facendo riferimento all'obiettivo definito all'articolo 8 bis . Articolo 8 quinquies Preparazione e risposta alle emergenze sul sito 1. Fatte salve le disposizioni della direttiva 2013/59/Euratom, gli Stati membri provvedono affinché sia definita la struttura organizzativa nel quadro nazionale per la preparazione e la risposta alle emergenze sul sito caratterizzata da una chiara ripartizione delle responsabilità e dal coordinamento tra il titolare della licenza, le autorità e gli organismi competenti, tenendo conto di tutte le fasi di una situazione di emergenza. 2. Gli Stati membri provvedono affinché vi siano coerenza e continuità tra le misure per la preparazione e la risposta alle emergenze sul sito prescritte dal quadro nazionale e altre misure per la preparazione e la risposta alle emergenze prescritte dalla direttiva 2013/59/Euratom. CAPO 2 bis REVISIONI TRA PARI E RELAZIONI Articolo 8 sexies Revisioni tra pari 1. Gli Stati membri dispongono, almeno una volta ogni dieci anni, autovalutazioni periodiche del loro quadro nazionale e delle loro autorità di regolamentazione competenti e sollecitano una revisione internazionale tra pari dei pertinenti segmenti del loro quadro nazionale e delle loro autorità di regolamentazione competenti al fine di migliorare continuamente la sicurezza nucleare. I risultati di tali revisioni tra pari, ove disponibili, sono trasmessi agli Stati membri e alla Commissione. 2. Gli Stati membri provvedono affinché, su base coordinata: a) sia effettuata una valutazione nazionale, basata su uno specifico tema correlato alla sicurezza nucleare dei pertinenti impianti nucleari presenti nel loro territorio; b) tutti gli altri Stati membri e la Commissione in qualità di osservatore siano invitati a partecipare alla una revisione tra pari della valutazione nazionale di cui alla lettera a); c) siano adottate appropriate misure per dar seguito alle pertinenti risultanze del processo di revisione tra pari; d) siano pubblicate le pertinenti relazioni riguardanti il summenzionato processo e i suoi principali risultati, quando questi siano disponibili. 3. Gli Stati membri provvedono affinché siano predisposte misure per consentire che la prima revisione tematica tra pari sia avviata nel 2017 e le seguenti revisioni tematiche tra pari siano effettuate successivamente almeno ogni sei anni. 4. In caso di incidente all'origine di situazioni che richiedono misure di emergenza all'esterno del sito o misure di protezione della popolazione, lo Stato membro interessato provvede affinché una revisione internazionale tra pari sia organizzata senza indebito ritardo. Articolo 9 Relazioni 1. Gli Stati membri presentano alla Commissione una relazione sull'attuazione della presente direttiva per la prima volta entro il 22 luglio 2014, e successivamente entro il 22 luglio 2020. 2. In base alle relazioni degli Stati membri, la Commissione presenta al Consiglio e al Parlamento europeo una relazione sui progressi realizzati nell’attuazione della presente direttiva. ————— CAPO 3 DISPOSIZIONI FINALI Articolo 10 Attuazione 1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 22 luglio 2011. Essi ne informano immediatamente la Commissione. Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di un siffatto riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità di tale riferimento sono decise dagli Stati membri. 1 bis . Gli obblighi di recepimento e attuazione degli articoli 6, 8 bis , 8 ter , 8 quater e 8 quinquies non si applicano agli Stati membri privi di impianti nucleari, a meno che questi Stati non decidano di sviluppare una qualsiasi attività collegata ad impianti nucleari soggetti a licenza nella loro giurisdizione. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle principali disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva, nonché ogni loro successiva modificazione ed integrazione. Articolo 11 Entrata in vigore La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Articolo 12 Destinatari Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. <note> ( 1 ) Parere del 10 giugno 2009 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale). ( 2 ) Parere del Parlamento europeo del 22 aprile 2009 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale). ( 3 ) GU L 159 del 29.6.1996, pag. 1. ( 4 ) Cause C-187/87 (Racc. 1988, pag. 5013), C-376/90 (Racc. 1992, pag. I-6153) e C-29/99 (Racc. 2002, pag. I-11221). ( 5 ) GU L 318 dell’11.12.1999, pag. 21. ( 6 ) GU L 371 del 30.12.1987, pag. 76. ( 7 ) GU L 357 del 7.12.1989, pag. 31. ( 8 ) Principi fondamentali di sicurezza dell’AIEA: Fundamental safety principles, IAEA Safety Standard Series No SF-1 (2006). ( 9 ) GU L 195 del 27.7.2007, pag. 44. ( 10 ) GU C 321 del 31.12.2003, pag. 1. ( 11 ) Direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio, del 5 dicembre 2013, che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, e che abroga le direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom, 97/43/Euratom e 2003/122/Euratom (GU L 13 del 17.1.2014, pag. 1). </note>
ITA
02009L0071-20140814
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.4.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 105/22</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2016/619 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 13 aprile 2016 relativa alla mobilitazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (EGF/2016/000 TA 2016 — Assistenza tecnica su iniziativa della Commissione) IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1309/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (2014-2020) e che abroga il regolamento (CE) n. 1927/2006 ( 1 ) , in particolare l'articolo 11, paragrafo 2, visto l'accordo interistituzionale del 2 dicembre 2013 tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria ( 2 ) , in particolare il punto 13, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) mira a fornire un sostegno ai lavoratori in esubero e ai lavoratori autonomi la cui attivit&#224; &#232; cessata in conseguenza di trasformazioni rilevanti della struttura del commercio mondiale dovute alla globalizzazione, a causa del persistere della crisi economica e finanziaria mondiale o a causa di una nuova crisi economica e finanziaria mondiale, e ad assisterli nel reinserimento nel mercato del lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il FEG non supera un importo annuo massimo di 150 milioni di EUR (a prezzi 2011), come disposto all'articolo&#160;12 del regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n. 1309/2013 stabilisce che lo 0,5 % dell'importo annuo massimo del FEG pu&#242; essere utilizzato annualmente per l'assistenza tecnica su iniziativa della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; dunque opportuno procedere alla mobilitazione del FEG per concedere un importo pari a 380&#160;000 EUR al fine di fornire assistenza tecnica su iniziativa della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Nel quadro del bilancio generale dell'Unione europea stabilito per l'esercizio 2016, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è mobilitato per fornire l'importo di 380 000 EUR in stanziamenti d'impegno e di pagamento. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Strasburgo, il 13 aprile 2016 Per il Parlamento europeo Il presidente M. SCHULZ Per il Consiglio Il presidente J.A. HENNIS-PLASSCHAERT <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 855 . ( 2 ) GU C 373 del 20.12.2013, pag. 1 . ( 3 ) Regolamento (UE, Euratom) n. 1311/2013 del Consiglio, del 2 dicembre 2013, che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 884 ). </note>
ITA
32016D0619
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.7.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 200/35</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/1269 DELLA COMMISSIONE del 26 luglio 2019 che modifica la decisione di esecuzione 2014/287/UE della Commissione che stabilisce criteri per l'istituzione e la valutazione delle reti di riferimento europee e dei loro membri e per agevolare lo scambio di informazioni e competenze in relazione all'istituzione e alla valutazione di tali reti (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera ( 1 ) , in particolare l'articolo 12, paragrafo 4, lettere b) e c), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La decisione di esecuzione 2014/287/UE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce criteri per l'istituzione e la valutazione delle reti di riferimento europee e dei loro membri e per agevolare lo scambio di informazioni e competenze in relazione all'istituzione e alla valutazione di tali reti. L'articolo 6 di tale decisione invitava gli Stati membri a costituire un comitato di Stati membri al fine di decidere in merito all'approvazione delle proposte di reti, ai loro membri e al loro scioglimento.&#160;Gli Stati membri hanno costituito il comitato di Stati membri, che successivamente ha approvato 23 reti di riferimento europee (<span>European Reference Network</span> - ERN) nel dicembre 2016 e una nel febbraio 2017. Tutte le reti hanno avviato le attivit&#224; nel 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Per aumentare l'efficienza delle reti di riferimento europee, il comitato di Stati membri dovrebbe diventare la sede per lo scambio di informazioni e competenze al fine di indirizzare lo sviluppo delle ERN, offrire orientamento alle reti e agli Stati membri e fornire consulenza alla Commissione su questioni relative all'istituzione delle reti. Per promuovere lo scambio di esperienze e facilitare un processo coerente con altri scambi transfrontalieri di dati sanitari, il comitato dovrebbe prevedere una stretta cooperazione con la rete di assistenza sanitaria online al fine di sviluppare, ove possibile, approcci, strutture di dati e orientamenti comuni che agevolino l'accesso trasparente a diversi servizi e razionalizzino le norme per i prestatori di assistenza sanitaria. Il comitato dovrebbe inoltre promuovere la discussione con altre sedi pertinenti dell'UE (come il gruppo direttivo per la promozione della salute, la prevenzione delle malattie e la gestione delle malattie non trasmissibili) in settori di interesse comune.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'attuale esperienza delle 24 ERN esistenti ha dimostrato che, per garantire un efficace funzionamento di ciascuna rete, i membri di tale rete dovrebbero cooperare strettamente nello svolgimento dei rispettivi compiti, come lo scambio di dati sanitari riguardanti le diagnosi e le terapie dei pazienti in modo efficiente e sicuro, contribuendo alle attivit&#224; di ricerca scientifica e all'elaborazione di orientamenti medici. Per cooperare strettamente &#232; necessario che vi siano una fiducia reciproca tra i membri di ciascuna rete e un reciproco riconoscimento soprattutto delle loro competenze e conoscenze, della qualit&#224; delle loro prestazioni cliniche e delle loro specifiche risorse umane, strutturali e strumentali, come previsto all'allegato II, punto 2, della decisione delegata 2014/286/UE della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La fiducia e il riconoscimento reciproci tra pari sono importanti anche quando i prestatori di assistenza sanitaria desiderano aderire a una rete esistente, in quanto garantiscono i giusti presupposti per la futura cooperazione all'interno della rete. &#200; pertanto opportuno che una domanda di adesione sia accompagnata da un parere favorevole del consiglio della rete a cui il prestatore di assistenza sanitaria desidera aderire, a seguito di una valutazione tra pari effettuata dalla rete sulla base dei criteri e delle condizioni di cui all'allegato II, punto 2, della decisione delegata 2014/286/UE, quando tale domanda &#232; valutata da un organismo di valutazione indipendente designato dalla Commissione. Per consentire al prestatore di assistenza sanitaria di esprimere la propria opinione sul parere del consiglio della rete, il prestatore di assistenza sanitaria dovrebbe essere autorizzato a presentare osservazioni sul progetto di parere entro un periodo di un mese dalla data del ricevimento di tale parere.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire scadenze ragionevoli per il consiglio della rete per quanto riguarda il progetto di parere e il parere definitivo.&#160;Il termine per il parere definitivo dovrebbe pertanto essere fissato in linea di principio a quattro mesi. Tuttavia, nel caso in cui il prestatore di assistenza sanitaria presenti osservazioni sul progetto di parere del consiglio della rete, il termine di quattro mesi per la trasmissione del parere definitivo dovrebbe essere prorogato di un mese per consentire al consiglio della rete di tenere conto delle osservazioni ricevute. Ai fini della certezza del diritto, se il consiglio della rete non invia il progetto di parere o non trasmette il parere definitivo entro i termini stabiliti, il parere definitivo dovrebbe essere considerato favorevole.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Se una domanda di adesione riceve un parere sfavorevole dal consiglio della rete a cui il prestatore di assistenza sanitaria desidera aderire, pur avendo ricevuto l'approvazione sotto forma di dichiarazione scritta da parte dello Stato membro di stabilimento del prestatore di assistenza sanitaria, lo Stato membro di stabilimento dovrebbe avere la possibilit&#224; di chiedere al comitato di Stati membri di decidere, in base ai criteri e alle condizioni di cui all'allegato II, punto 2, della decisione delegata 2014/286/UE, se la domanda possa essere comunque presentata alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Per sostenere i professionisti del settore sanitario nelle diverse ERN affinch&#233; possano collaborare a distanza nella diagnosi e nelle terapie di pazienti affetti da malattie o condizioni di salute complesse, rare o a bassa prevalenza, oltre i confini nazionali e per facilitare la ricerca scientifica su tali malattie o condizioni di salute, la Commissione ha sviluppato un sistema di gestione dei dati clinici dei pazienti per le ERN (<span>Clinical Patient Management System</span>, &#171;CPMS&#187;) allo scopo di agevolare l'istituzione e il funzionamento delle ERN, come previsto all'articolo 12, paragrafo 4, lettera c), della direttiva 2011/24/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il CPMS dovrebbe fornire un'infrastruttura comune ai professionisti del settore sanitario per poter collaborare all'interno delle ERN nella diagnosi e nelle terapie di pazienti affetti da malattie o condizioni di salute complesse, rare o a bassa prevalenza. Dovrebbe fornire i mezzi per consentire lo scambio di informazioni e competenze su tali malattie all'interno delle ERN nel modo pi&#249; efficace possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il CPMS dovrebbe pertanto consistere in un'infrastruttura informatica sicura che fornisca un'interfaccia comune in cui i prestatori di assistenza sanitaria membri delle ERN, i partner affiliati&#160;<a>(<span>4</span>)</a> o gli utenti ospiti (i &#171;prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS&#187;) possano scambiare informazioni all'interno delle reti in merito ai pazienti interessati, in modo che questi possano accedere pi&#249; facilmente a un'assistenza sanitaria sicura e di elevata qualit&#224; e per promuovere una cooperazione efficace nel campo dell'assistenza sanitaria tra gli Stati membri facilitando lo scambio di informazioni pertinenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Al fine di garantire il rispetto delle norme in materia di protezione dei dati e assicurare l'uso di un ambiente efficace e sicuro per lo scambio elettronico di dati personali di pazienti tra prestatori di assistenza sanitaria all'interno delle ERN ai fini di cui all'articolo 12, paragrafo 2, della direttiva 2011/24/UE, tale scambio dovrebbe avvenire solo sulla base del consenso esplicito dei pazienti e solo tramite il CPMS.&#160;I prestatori di assistenza sanitaria sono tenuti a garantire la sicurezza dei dati che trattano al di fuori del CPMS allo scopo di inserirli nel CPMS, nonch&#233; dei dati che non sono inseriti nel CPMS ma che sono da loro trattati in relazione al CPMS (ad esempio i moduli di consenso) o dei dati che scaricano dal CPMS e che trattano al di fuori di tale sistema.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il CPMS tratta dati sensibili relativi a pazienti affetti da malattie complesse, rare o a bassa prevalenza. Tali dati sono trattati unicamente allo scopo di facilitare la diagnosi e le terapie dei pazienti, di essere inseriti in archivi e altre banche dati di malattie complesse, rare e a bassa prevalenza, utilizzati per finalit&#224; di ricerca scientifica, cliniche o di elaborazione delle politiche sanitarie, e di contattare potenziali partecipanti per iniziative di ricerca scientifica. I prestatori di assistenza sanitaria all'interno delle ERN dovrebbero essere in grado di trattare dati di pazienti nel CPMS dopo aver ottenuto il consenso specifico, informato e libero dei pazienti in relazione a tre possibili utilizzi dei loro dati (valutazione medica del fascicolo a fini di consulenza su diagnosi e terapie, inserimento dei dati in archivi di malattie rare o altre banche dati di malattie complesse, rare e a bassa prevalenza, e possibilit&#224; per i pazienti di essere contattati per partecipare a un'iniziativa di ricerca scientifica). Il consenso dovrebbe essere ottenuto separatamente per ciascuna di queste tre finalit&#224;. La presente decisione dovrebbe stabilire le finalit&#224; e le garanzie del trattamento di tali dati nel CPMS.&#160;In particolare, la Commissione dovrebbe prevedere le caratteristiche generali del CPMS in relazione a ciascuna rete, fornire e mantenere l'infrastruttura informatica sicura a tal fine necessaria e garantirne il funzionamento tecnico e la sicurezza. In linea con il principio della minimizzazione dei dati, la Commissione dovrebbe trattare solamente i dati personali strettamente necessari per garantire la gestione del CPMS in relazione a ciascuna rete e pertanto non dovrebbe avere accesso a dati sanitari di pazienti scambiati nelle reti di riferimento europee, a meno che ci&#242; non sia strettamente necessario per adempiere ai propri obblighi di contitolare del trattamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>&#200; opportuno che la presente decisione di esecuzione si applichi solamente al trattamento di dati personali effettuato nel CPMS, in particolare ai dati di contatto e ai dati sanitari, all'interno delle ERN.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>L'articolo 26 del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a> e l'articolo 28 del regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> prevedono l'obbligo per i contitolari del trattamento dei dati personali di determinare in modo trasparente le rispettive responsabilit&#224; in merito all'osservanza degli obblighi derivanti da detti regolamenti. Essi prevedono inoltre la possibilit&#224; che tali responsabilit&#224; siano determinate dal diritto dell'Unione o dello Stato membro cui i titolari del trattamento sono soggetti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione 2014/287/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Il Garante europeo della protezione dei dati &#232; stato consultato a norma dell'articolo 42, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1725 e ha espresso un parere il 13&#160;settembre 2018.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell'articolo 16 della direttiva 2011/24/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La decisione di esecuzione 2014/287/UE è così modificata: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo 1&#160;<span>bis</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 1&#160;bis</p><p>Definizioni</p><p>Ai fini della presente decisione di esecuzione si applicano le seguenti definizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#8220;coordinatore delle reti di riferimento europee&#8221;, la persona designata coordinatore della rete dal membro di una rete di riferimento europea scelto quale membro coordinatore come indicato al considerando 3 e all'articolo 4 della decisione delegata 2014/286/UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#8220;consiglio della rete&#8221;, un organismo responsabile della gestione della rete, composto da rappresentanti di ciascun membro della rete come indicato al considerando 3 e all'allegato I, punto 1, lettera b), punto ii), della decisione delegata 2014/286/UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#8220;partner affiliato&#8221;, (centro nazionale associato, centro nazionale di collaborazione e centro nazionale di coordinamento), come indicato al considerando 14 e all'allegato I, punto 7, lettera c), della decisione delegata 2014/286/UE e nella dichiarazione del comitato di Stati membri del 10&#160;ottobre 2017;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>&#8220;utente ospite&#8221;, un prestatore di assistenza sanitaria che non &#232; un membro o un partner affiliato e che ha il diritto, in seguito all'approvazione del coordinatore della rete di riferimento europea competente, per un periodo di tempo limitato, di iscrivere i pazienti nel CPMS e di partecipare al gruppo di lavoro relativo a tale paziente o di partecipare a un gruppo di lavoro specifico in qualit&#224; di esperto.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>all'articolo 8 sono aggiunti i seguenti paragrafi 4, 5 e 6:</p><div><p>&#171;4.&#160;&#160;&#160;Se la Commissione conclude che le prescrizioni di cui ai paragrafi 2 e 3 del presente articolo sono soddisfatte, il consiglio della rete a cui il prestatore di assistenza sanitaria desidera aderire emette un parere in merito alla domanda di adesione a seguito di una valutazione tra pari effettuata dalla rete sulla base dei criteri e delle condizioni di cui all'allegato II, punto 2, della decisione delegata 2014/286/UE.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Prima di emettere il parere di cui al paragrafo 4 ed entro tre mesi dal momento in cui la Commissione ha confermato che sono soddisfatte le prescrizioni di cui all'articolo 8, paragrafi 2 e 3, il consiglio della rete trasmette un progetto di parere al prestatore di assistenza sanitaria che ha presentato la domanda, che pu&#242; inviare osservazioni alla rete entro un mese dal ricevimento del progetto di parere. Nel caso in cui il consiglio della rete non riceva osservazioni in merito a tale progetto, esso formula un parere definitivo sulla domanda di adesione entro quattro mesi dal momento in cui la Commissione ha confermato che sono soddisfatte le prescrizioni di cui all'articolo 8, paragrafi 2 e 3.</p><p>Nel caso in cui il consiglio della rete riceva osservazioni, il termine per la formulazione del parere definitivo &#232; prorogato a cinque mesi dal momento in cui la Commissione ha confermato che sono soddisfatte le prescrizioni di cui all'articolo 8, paragrafi 2 e 3. Al ricevimento di osservazioni il consiglio della rete modifica il proprio parere spiegando se le osservazioni giustifichino una modifica della sua valutazione. Se il consiglio della rete non invia il progetto di parere o non emette il parere definitivo entro i termini sopra stabiliti, il parere definitivo si considera favorevole.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;In caso di parere sfavorevole del consiglio della rete, su richiesta dello Stato membro di stabilimento il comitato degli Stati membri pu&#242; emettere un parere favorevole dopo aver riesaminato la domanda sulla base dei criteri e delle condizioni di cui all'allegato II, punto 2, della decisione delegata 2014/286/UE. Tale parere favorevole correda la domanda.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>all'articolo 9, il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Se &#232; emesso un parere favorevole in conformit&#224; all'articolo 8, paragrafi 5 o 6, la Commissione nomina un organismo che valuta la domanda di adesione che tale parere correda.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>al capo IV &#232; inserito il seguente articolo 15&#160;<span>bis</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 15&#160;bis</p><p>Scambio di informazioni e competenze tra gli Stati membri</p><p>Gli Stati membri sono invitati a scambiare informazioni e competenze all'interno del comitato di Stati membri al fine di indirizzare lo sviluppo delle reti di riferimento europee (<span>European Reference Network</span> - ERN), offrire orientamento alle reti e agli Stati membri e fornire consulenza alla Commissione su questioni relative all'istituzione delle reti.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo 16&#160;<span>bis</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 16&#160;bis</p><p>Il sistema di gestione dei dati clinici dei pazienti</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;&#200; istituito un sistema di gestione dei dati clinici dei pazienti (<span>Clinical Patient Management System</span>, &#171;CPMS&#187;) per lo scambio elettronico di dati personali di pazienti tra prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere a tale sistema all'interno delle ERN.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Il CPMS consiste in uno strumento informatico sicuro, fornito dalla Commissione per la condivisione e l'archiviazione di dati di pazienti e per la comunicazione in tempo reale e tempestiva su casi relativi a pazienti all'interno delle ERN.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Il sistema comprende, tra l'altro, un visualizzatore di immagini mediche, strumenti per la comunicazione dei dati e serie di dati personalizzati, e integra adeguate garanzie in materia di protezione dei dati conformemente all'allegato I.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo 16&#160;<span>ter</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 16&#160;ter</p><p>Dati personali trattati nel CPMS</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;I dati personali di pazienti che consistono in nome, genere, data e luogo di nascita, e altri dati personali necessari ai fini della diagnosi e delle terapie, sono scambiati e trattati all'interno delle ERN esclusivamente tramite il CPMS.&#160;Il trattamento &#232; limitato alle finalit&#224; di facilitare la collaborazione sulla valutazione medica del fascicolo di un paziente ai fini della diagnosi e delle terapie, di inserire i dati in archivi e in altre banche dati di malattie complesse, rare e a bassa prevalenza, utilizzati per finalit&#224; di ricerca scientifica, cliniche o elaborazione delle politiche sanitarie e di contattare potenziali partecipanti per iniziative di ricerca scientifica. Tale trattamento si basa su un consenso ottenuto conformemente all'allegato IV.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;La Commissione &#232; considerata titolare del trattamento di dati personali relativi alla gestione dei diritti di accesso e tratta tali dati sulla base del consenso esplicito dei soggetti identificati dai prestatori di assistenza sanitaria come utenti e autorizzati dalla pertinente ERN nella misura necessaria a garantire che:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>siano concessi diritti di accesso a tali soggetti,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tali soggetti possano esercitare i loro diritti e adempiere ai loro obblighi, e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>possa adempiere ai propri obblighi di titolare del trattamento.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;La Commissione non accede a dati personali di pazienti, a meno che ci&#242; non sia strettamente necessario per adempiere ai propri obblighi di contitolare del trattamento.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Soltanto le persone autorizzate dalle ERN e appartenenti alle categorie del personale e degli altri soggetti affiliati ai prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS possono accedere a dati personali di pazienti nel CPMS.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Nel CPMS il nome del paziente e il luogo e la data esatta di nascita sono cifrati e pseudonimizzati. Gli altri dati personali necessari per la diagnosi e le terapie sono pseudonimizzati. Gli utenti del CPMS di altri prestatori di assistenza sanitaria hanno a disposizione solo i dati pseudonimizzati per le discussioni a livello di gruppi e la valutazione dei fascicoli dei pazienti.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;La Commissione garantisce la sicurezza del trasferimento e dell'archiviazione dei dati personali.</p></div><div><p>7.&#160;&#160;&#160;I prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS sopprimono i dati non pi&#249; necessari. I dati personali dei pazienti sono conservati solo per il tempo necessario ai fini dell'assistenza ai pazienti, della diagnosi delle malattie o per garantire l'assistenza ai familiari di pazienti all'interno di una rete di riferimento europea. Al pi&#249; tardi ogni quindici anni ciascun prestatore di assistenza sanitaria autorizzato ad accedere al CPMS riesamina la necessit&#224; di conservare dati di pazienti di cui &#232; il titolare del trattamento.</p></div><div><p>8.&#160;&#160;&#160;L'efficacia delle misure tecniche e organizzative volte a garantire la sicurezza del trattamento di dati personali nel CPMS &#232; regolarmente verificata, esaminata e valutata dalla Commissione e dai prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo 16&#160;<span>quater</span>:</p><div><p>&#171;Articolo 16&#160;quater</p><p>Contitolarit&#224; del trattamento di dati personali di pazienti trattati tramite il CPMS</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Ciascuno dei prestatori di assistenza sanitaria che tratta dati di pazienti nel CPMS e la Commissione sono contitolari del trattamento di tali dati nel CPMS.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Ai fini del paragrafo 1, le responsabilit&#224; sono ripartite tra i contitolari del trattamento in conformit&#224; all'allegato&#160;III.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Ciascuno dei contitolari del trattamento si conforma alla pertinente legislazione dell'Unione e nazionale cui &#232; soggetto il rispettivo titolare del trattamento.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#232; aggiunto l'allegato III, il cui testo figura nell'allegato I della presente decisione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>&#232; aggiunto l'allegato IV, il cui testo figura nell'allegato II della presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 26 luglio 2019 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 88 del 4.4.2011, pag. 45 . ( 2 ) Decisione di esecuzione 2014/287/UE della Commissione, del 10 marzo 2014, che stabilisce criteri per l'istituzione e la valutazione delle reti di riferimento europee e dei loro membri e per agevolare lo scambio di informazioni e competenze in relazione all'istituzione e alla valutazione di tali reti ( GU L 147 del 17.5.2014, pag. 79 ). ( 3 ) Decisione delegata 2014/286/UE della Commissione, del 10 marzo 2014, relativa ai criteri e alle condizioni che devono soddisfare le reti di riferimento europee e i prestatori di assistenza sanitaria che desiderano aderire a una rete di riferimento europea ( GU L 147 del 17.5.2014, pag. 71 ). ( 4 ) Come indicato al considerando 14 e all'allegato I, punto 7, lettera c), della decisione delegata 2014/286/UE e nella dichiarazione del comitato di Stati membri del 10 ottobre 2017, disponibile all'indirizzo https://ec.europa.eu/health/sites/health/files/ern/docs/boms_affiliated_partners_en.pdf. ( 5 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). ( 6 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE ( GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39 ). ALLEGATO I «ALLEGATO III RIPARTIZIONE DELLE RESPONSABILITÀ TRA I CONTITOLARI DEL TRATTAMENTO <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>La Commissione ha le seguenti responsabilit&#224;:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>provvedere all'istituzione, al funzionamento e alla gestione del CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>fornire, ove necessario, ai prestatori di assistenza sanitaria i mezzi tecnici per consentire ai pazienti di esercitare i loro diritti tramite il CPMS in conformit&#224; al regolamento (UE) n. 2018/1725 e rispondere e provvedere alle richieste degli interessati quando previsto dalla legislazione applicabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>assicurare che il CPMS rispetti le prescrizioni applicabili ai sistemi di comunicazione e informazione della Commissione&#160;<a>(<span>1</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>definire e predisporre i mezzi tecnici per consentire ai pazienti di esercitare i loro diritti in conformit&#224; al regolamento (UE) 2018/1725;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>comunicare ai prestatori di assistenza sanitaria eventuali violazioni dei dati personali all'interno del CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>esportare serie di dati personali dal CPMS in caso di cambiamento di responsabile del trattamento dei dati personali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>individuare le categorie di personale e gli altri soggetti cui pu&#242; essere concesso l'accesso al CPMS, affiliati ai prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>viii)</p></td><td><p>garantire che il nome del paziente e il suo luogo di nascita (a meno che ci&#242; sia necessario per la diagnosi e il trattamento) e la data esatta di nascita siano criptati e pseudonimizzati, e che altri dati personali necessari per la diagnosi e le terapie siano pseudonimizzati nel CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ix)</p></td><td><p>prevedere adeguate garanzie per preservare la sicurezza e la riservatezza dei dati personali di pazienti trattati tramite il CPMS.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Ciascun prestatore di assistenza sanitaria autorizzato ad accedere al CPMS ha le seguenti responsabilit&#224;:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>selezionare i pazienti i cui dati personali sono trattati tramite il CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>raccogliere e conservare uno o pi&#249; consensi espliciti, informati, espressi liberamente e specifici dei pazienti i cui dati sono trattati tramite il CPMS in conformit&#224; alle prescrizioni minime obbligatorie per il modulo di consenso di cui all'allegato IV;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>fungere da punto di contatto per i propri pazienti, anche nel momento in cui esercitano i loro diritti, rispondendo alle richieste dei pazienti o dei loro rappresentanti e garantendo che i pazienti i cui dati sono trattati attraverso il CPMS siano messi in condizione di esercitare i propri diritti in conformit&#224; alla legislazione in materia di protezione dei dati, utilizzando, se necessario, i mezzi tecnici forniti dalla Commissione conformemente al punto 1, ii);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>riesaminare, almeno ogni quindici anni, la necessit&#224; di trattare dati personali specifici di pazienti tramite il CPMS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>garantire la sicurezza e la riservatezza di qualsiasi trattamento di dati personali di pazienti al di fuori del CPMS effettuato dal prestatore di assistenza sanitaria, qualora tali dati siano trattati a fini del trattamento di dati personali di pazienti tramite il CPMS o in relazione a tale trattamento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>comunicare alla Commissione, alle competenti autorit&#224; di controllo e, ove prescritto, ai pazienti, eventuali violazioni dei dati personali trattati tramite il CPMS in conformit&#224; agli articoli 33 e 34 del regolamento (UE) 2016/679 o se richiesto dalla Commissione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>identificare, in conformit&#224; ai criteri di accesso di cui al punto 1, vii), del presente allegato, il personale e gli altri soggetti a loro affiliati, cui sar&#224; concesso l'accesso a dati personali di pazienti all'interno del CPMS e comunicarlo alla Commissione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>viii)</p></td><td><p>garantire che il proprio personale e gli altri soggetti a loro affiliati che hanno accesso a dati personali di pazienti all'interno del CPMS siano adeguatamente formati per garantire che svolgano i loro compiti nel rispetto delle norme applicabili alla protezione dei dati personali e siano vincolati al segreto professionale ai sensi dell'articolo 9, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2016/679.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> » ( 1 ) Decisione (UE, Euratom) 2017/46 della Commissione, del 10 gennaio 2017, sulla sicurezza dei sistemi di comunicazione e informazione della Commissione europea ( GU L 6 dell'11.1.2017, pag. 40 ) e decisione della Commissione del 13 dicembre 2017 che stabilisce le modalità di applicazione degli articoli 3, 5, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 14 e 15 della decisione (UE, Euratom) 2017/46 sulla sicurezza dei sistemi di comunicazione e informazione della Commissione europea [C(2017) 8841 final]. ALLEGATO II «ALLEGATO IV Prescrizioni minime obbligatorie per il modulo di consenso da fornire a cura dei prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>Il modulo di consenso descrive la base giuridica e la legittimit&#224; del trattamento, del concetto e della finalit&#224; delle reti di riferimento europee (<span>European Reference Network</span> -ERN) istituite dalla direttiva 2011/24/UE concernente l'applicazione dei diritti dei pazienti relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera. Informa in merito alle specifiche operazioni di trattamento e ai rispettivi diritti dell'interessato in conformit&#224; alla normativa applicabile in materia di protezione dei dati. Spiega che le reti sono costituite da membri che sono prestatori di assistenza sanitaria altamente specializzati, allo scopo di consentire ai professionisti del settore sanitario di collaborare per aiutare pazienti con malattie o condizioni di salute complesse, rare o a bassa prevalenza, che necessitano di cure sanitarie altamente specializzate.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Il modulo di consenso chiede al paziente il consenso esplicito alla condivisione dei suoi dati personali con una o pi&#249; ERN, unicamente per permettergli di disporre di migliori diagnosi e terapie e di un'assistenza sanitaria di qualit&#224;. A tal fine esso spiega che:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se il consenso viene dato, i dati personali del paziente saranno trattati da prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS nel rispetto delle seguenti condizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il nome del paziente e il luogo e la data esatta di nascita non faranno parte dei dati condivisi; i dati identificativi del paziente saranno sostituiti da un identificativo univoco che non consente l'identificazione del paziente a soggetti diversi dal prestatore di assistenza sanitaria (pseudonimizzazione);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>saranno condivisi solo i dati pertinenti ai fini della diagnosi e delle terapie, come ad esempio la zona di nascita, la zona di residenza, il genere, l'anno e il mese di nascita, le immagini mediche, le relazioni di laboratorio e i dati di campioni biologici; &#232; possibile che siano condivise anche la corrispondenza e i referti di altri professionisti del settore sanitario che hanno assistito il paziente in precedenza;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>i dati del paziente saranno condivisi tramite il sistema di gestione dei dati clinici dei pazienti (<span>Clinical Patient Management System</span>, CPMS), un sistema informativo elettronico sicuro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>avranno accesso ai dati del paziente solo i professionisti del settore sanitario e gli altri soggetti affiliati a tali prestatori di assistenza sanitaria vincolati al segreto professionale che hanno facolt&#224; di accedere ai dati di pazienti nelle reti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>i professionisti del settore sanitario e gli altri soggetti affiliati a tali prestatori di assistenza sanitaria che hanno facolt&#224; di accedere ai dati di pazienti possono effettuare ricerche nel CPMS e generare rapporti al fine di individuare casi simili relativi a pazienti;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se il consenso non viene dato, ci&#242; non influir&#224; in alcun modo sull'assistenza del paziente da parte del rispettivo prestatore di assistenza sanitaria.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span>Il modulo di consenso pu&#242; anche chiedere il consenso aggiuntivo del paziente all'inserimento dei suoi dati in archivi o in altre banche dati di malattie complesse, rare e a bassa prevalenza, utilizzate per attivit&#224; scientifiche, cliniche o per l'elaborazione di politiche. Se il consenso viene chiesto per questa finalit&#224;, il modulo di consenso descrive il concetto e la finalit&#224; degli archivi o delle banche dati di malattie rare e spiega che:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se il consenso viene dato, i dati personali del paziente saranno trattati da prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS nel rispetto delle seguenti condizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>saranno condivisi solo i dati pertinenti relativi alla condizione medica del paziente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>i professionisti del settore sanitario e gli altri soggetti affiliati a tali prestatori di assistenza sanitaria che hanno facolt&#224; di accedere ai dati di pazienti possono effettuare ricerche nel CPMS e generare rapporti al fine di individuare casi simili relativi a pazienti;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se il consenso non viene dato, ci&#242; non influir&#224; in alcun modo sull'assistenza del paziente da parte del rispettivo prestatore di assistenza sanitaria, n&#233; sulla fornitura, da parte della rete, di consulenza su diagnosi e terapie su richiesta del paziente.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span>Il modulo di consenso pu&#242; anche chiedere il consenso supplementare del paziente a essere contattato da un membro della rete che ritiene che il paziente possa essere idoneo per un'iniziativa di ricerca scientifica, uno specifico progetto di ricerca scientifica o parti di un progetto di ricerca scientifica. Se il consenso viene chiesto a tale scopo, il modulo di consenso spiega che il consenso dato in tale fase, a essere contattato a fini di ricerca scientifica, non implica la concessione del consenso all'utilizzo dei dati del paziente per una specifica iniziativa di ricerca scientifica, n&#233; significa che il paziente sar&#224; in ogni caso contattato in relazione a un progetto di ricerca scientifica specifico o che il paziente parteciper&#224; a tale progetto; inoltre:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se il consenso viene dato, i dati personali del paziente saranno trattati da prestatori di assistenza sanitaria autorizzati ad accedere al CPMS nel rispetto delle seguenti condizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>i professionisti del settore sanitario e gli altri soggetti affiliati a tali prestatori di assistenza sanitaria che hanno facolt&#224; di accedere ai dati di pazienti possono effettuare ricerche nel CPMS e generare rapporti al fine di individuare pazienti idonei per la ricerca scientifica;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>se la malattia o la condizione del paziente &#232; ritenuta pertinente per un progetto di ricerca scientifica specifico, il paziente pu&#242; essere contattato per lo specifico progetto di ricerca scientifica al fine di ottenere il suo consenso all'utilizzo dei suoi dati per tale progetto di ricerca scientifica;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se il consenso non viene dato, ci&#242; non influir&#224; in alcun modo sull'assistenza del paziente da parte del rispettivo prestatore di assistenza sanitaria, n&#233; sulla fornitura, da parte della rete, di consulenza su diagnosi e terapie su richiesta del paziente.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span>Il modulo di consenso illustra i diritti del paziente per quanto riguarda i suoi rispettivi consensi alla condivisione dei dati personali e in particolare comunica l'informazione che il paziente:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>ha il diritto di dare o negare il o i consensi senza che ci&#242; incida sulle terapie che gli sono prestate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>pu&#242; revocare in qualsiasi momento il consenso dato in precedenza;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>ha il diritto di sapere quali dati sono condivisi in una rete, di accedere ai dati conservati che lo riguardano e di chiedere la rettifica di eventuali errori;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>pu&#242; chiedere il blocco o la cancellazione dei suoi dati personali e il diritto alla portabilit&#224; dei dati.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>6.</p></td><td><span>Il modulo di consenso informa il paziente che il prestatore di assistenza sanitaria conserver&#224; i dati personali solo per il tempo necessario alle finalit&#224; per le quali il paziente ha dato il proprio consenso, sottoponendo a revisione la necessit&#224; di conservare i dati personali specifici del paziente nel CPMS almeno ogni quindici anni.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>7.</p></td><td><span>Il modulo di consenso informa il paziente in merito all'identit&#224; e ai dati di contatto dei titolari del trattamento, specificando chiaramente che il punto di contatto per esercitare i diritti del paziente &#232; il prestatore di assistenza sanitaria autorizzato ad accedere al CPMS, in merito ai dati di contatto dei responsabili della protezione dei dati e, se applicabile, in merito ai mezzi di ricorso disponibili relativi alla protezione dei dati, e fornisce i dati di contatto dell'autorit&#224; nazionale competente per la protezione dei dati.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>8.</p></td><td><span>Il modulo di consenso registra separatamente il singolo consenso per ciascuna delle tre diverse forme di condivisione dei dati in modo specifico, esplicito e privo di ambiguit&#224;:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il consenso deve essere dimostrato attraverso un'azione positiva inequivocabile, ad esempio mediante l'uso di una casella di spunta e una firma sul modulo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sono incluse entrambe le opzioni (dare o negare il consenso).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> »
ITA
32019D1269
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 78/65</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2017/547 DELLA COMMISSIONE del 21 marzo 2017 relativa all'organizzazione di un esperimento temporaneo a norma della direttiva 2002/56/CE del Consiglio per quanto riguarda i tuberi di patata da semina ottenuti da seme botanico di patata [notificata con il numero C(2017) 1736] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2002/56/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa alla commercializzazione dei tuberi-seme di patate ( 1 ) , in particolare l'articolo 19, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nuovi sviluppi in materia di selezione delle patate promettono di ridurre considerevolmente la durata dei programmi di sviluppo, consentire l'accesso a un maggior numero di variazioni genetiche e consentire lo sviluppo di nuove variet&#224; con combinazioni di caratteristiche utili.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Gli attuali metodi di produzione di tuberi-seme di patata si basano sulla moltiplicazione vegetativa dei tuberi di patata per pi&#249; generazioni. Gli sviluppi di cui al considerando 1 comprendono tuttavia la moltiplicazione delle patate mediante seme, il cosiddetto seme botanico. Le pratiche di moltiplicazione a partire da seme botanico di patata promettono di ridurre notevolmente il tempo necessario per produrre un numero sufficiente di tuberi-seme di patata per gli utilizzatori finali, riducendo nel contempo il rischio di accumulo di malattie.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; i tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata attualmente non soddisfano l'obbligo di essere stati prodotti secondo i metodi di selezione di cui all'articolo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2002/56/CE, &#232; necessario raccogliere informazioni sulla produzione e la commercializzazione di tali tuberi da semina per capire quali norme di qualit&#224; e controlli sono necessari per garantire la qualit&#224; e lo stato sanitario di detti tuberi da semina e per determinare in quale fase o a quali condizioni essi possono accedere al sistema di certificazione. &#200; pertanto opportuno organizzare un esperimento temporaneo a norma della direttiva 2002/56/CE per quanto riguarda i tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata sotto la supervisione delle autorit&#224; competenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Lo stato sanitario, l'identit&#224; e la qualit&#224; dei tuberi da semina in questione dipendono dalla garanzia della qualit&#224;, dell'identit&#224; e dello stato sanitario delle fasi iniziali e intermedie innovative del processo di produzione. Si dovrebbero pertanto raccogliere e comunicare informazioni sullo stato sanitario, sull'identit&#224; e sulla qualit&#224; del seme botanico di patata e delle plantule ottenute da tale seme per garantire che i tuberi da semina siano conformi alle prescrizioni per i tuberi-seme di base o i tuberi-seme certificati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le conoscenze relative al mantenimento dello stato sanitario e di identit&#224; e purezza varietali sufficienti lungo tutto il processo di produzione dei tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata sono scarse. Si dovrebbero pertanto raccogliere e comunicare le informazioni pertinenti. Dopo un certo numero di anni le informazioni raccolte riguardo all'identit&#224; e alla purezza varietali del materiale utilizzato per l'esperimento potrebbero dover essere riesaminate per individuare eventuali problemi che possono influenzare l'identificazione e la qualit&#224; di tale materiale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Gli Stati membri che partecipano all'esperimento dovrebbero permettere la commercializzazione dei tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata. In considerazione del processo di produzione innovativo, i produttori dovrebbero essere esentati da certe prescrizioni previste dalla direttiva 2002/56/CE, in particolare per quanto riguarda il calibro minimo dei tuberi da semina da commercializzare, l'aspetto varietale, il numero massimo di generazioni in campo e la presenza di difetti esterni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Oltre alle condizioni generali stabilite dalla direttiva 2002/56/CE, &#232; opportuno stabilire condizioni specifiche per la commercializzazione dei tuberi da semina oggetto dell'esperimento. Tali condizioni dovrebbero garantire la raccolta di informazioni sufficienti per la valutazione dell'esperimento. &#200; pertanto necessario stabilire norme su registrazione, tracciabilit&#224;, etichettatura, prove di resa e comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Vista la natura sperimentale della misura prevista dalla presente decisione, la quantit&#224; di tuberi-seme di patata da certificare dovrebbe essere limitata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Per consentire agli Stati membri di verificare che non venga superata la quantit&#224; massima, i produttori che intendono produrre tuberi da semina o plantule nell'ambito dell'esperimento dovrebbero essere tenuti a dichiarare le quantit&#224; che intendono produrre o piantare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Al fine di ottenere una panoramica dello stato di avanzamento dell'esperimento, ogni anno gli Stati membri partecipanti dovrebbero presentare alla Commissione e agli altri Stati membri una relazione contenente i quantitativi commercializzati. Alla fine dell'esperimento dovrebbero presentare una relazione finale contenente, in particolare, i risultati dei controlli dei campi e delle partite e le informazioni sullo stato sanitario, sull'identit&#224; e sulla qualit&#224; del seme botanico di patata e delle plantule ottenute da tale seme.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Al fine di consentire ai produttori e ai fornitori di produrre e commercializzare una quantit&#224; sufficiente di tuberi da semina nell'ambito dell'esperimento e alle autorit&#224; competenti di controllare tale materiale e raccogliere informazioni sufficienti e comparabili per la stesura della relazione finale, l'esperimento dovrebbe avere una durata di sette anni, ossia la durata massima prevista all'articolo 19 della direttiva 2002/56/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Oggetto 1. Un esperimento temporaneo è organizzato a livello dell'Unione allo scopo di valutare se la produzione, a determinate condizioni, di tuberi da semina ottenuti da plantule provenienti da seme botanico di patata possa costituire un'alternativa migliore alla produzione di tuberi-seme di patata e, di conseguenza, essere considerata un metodo di selezione per la conservazione della varietà e dello stato sanitario di cui all'articolo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2002/56/CE. 2. Scopo dell'esperimento è valutare i seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se la produzione di tuberi da semina di cui al paragrafo 1 possa essere considerata un &#171;metodo di selezione&#187; ai sensi dell'articolo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2002/56/CE e se il seme botanico di patata possa essere considerato come seme di una fase anteriore a quella dei tuberi-seme di base ai sensi dell'articolo 2, lettera c), punto i), di tale direttiva;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se i tuberi da semina di cui al paragrafo 1 aventi dimensioni inferiori al calibro minimo di cui all'articolo 10, paragrafo 1, della direttiva 2002/56/CE siano accettabili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>se sia accettabile un diverso numero di generazioni di tuberi-seme di base e di tuberi-seme certificati rispetto al numero massimo di cui all'allegato I, punto 7, della direttiva 2002/56/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>se i tuberi da semina di cui al paragrafo 1 aventi una percentuale superiore di difetti esterni rispetto alla percentuale massima di cui all'allegato II, punto 3, della direttiva 2002/56/CE siano accettabili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>se i tuberi da semina di cui al paragrafo 1 mantengano identit&#224; e purezza varietali sufficienti dopo diversi cicli di moltiplicazione vegetativa, e se per tali tuberi da semina siano accettabili limiti diversi rispetto alle percentuali massime fissate per i tuberi-seme di patata di base al punto 1, lettera b), e per i tuberi-seme di patata certificati al punto 2, lettera b), dell'allegato I della direttiva 2002/56/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>se le malattie trasmesse per seme si ripercuotano sulla qualit&#224; dei tuberi da semina di cui al paragrafo 1 e, in caso affermativo, se debbano essere stabilite prescrizioni specifiche in relazione a tali malattie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>se sia necessario introdurre prescrizioni specifiche per quanto riguarda la tracciabilit&#224;, l'identit&#224;, la qualit&#224; e lo stato sanitario durante la produzione di seme botanico di patata e di plantule ottenute da seme botanico di patata al fine di garantire la qualit&#224;, l'identificazione e lo stato sanitario dei tuberi da semina di cui al paragrafo 1; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>quale sia il percorso produttivo pi&#249; appropriato per ottenere tuberi-seme di patata certificati da seme botanico di patata nelle condizioni agroclimatiche prevalenti nell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Definizioni Ai fini della presente decisione si intende per: a) «seme botanico di patata» : il seme di patata in senso botanico prodotto nell'Unione; b) «plantule sperimentali» : plantule ottenute nell'Unione da seme botanico di patata e destinate alla produzione di altre patate; c) «tuberi da semina sperimentali» : i tuberi di patate ottenuti nell'Unione da plantule sperimentali; d) «materiale sperimentale» : seme botanico di patata, plantule sperimentali e tuberi da semina sperimentali. Articolo 3 Partecipazione degli Stati membri 1. Tutti gli Stati membri possono partecipare all'esperimento. 2. Gli Stati membri che decidono di partecipare all'esperimento (di seguito «gli Stati membri partecipanti») informano la Commissione e gli altri Stati membri della propria partecipazione. 3. Uno Stato membro partecipante può recedere in qualsiasi momento dalla partecipazione informando la Commissione e gli altri Stati membri. Articolo 4 Certificazione ufficiale e deroghe alla direttiva 2002/56/CE Fino al 31 dicembre 2023 ed entro il limite quantitativo di cui all'articolo 5 gli Stati membri partecipanti possono certificare ufficialmente i tuberi da semina sperimentali come «tuberi-seme di patata di base» o «tuberi-seme di patata certificati», in conformità delle pertinenti disposizioni della direttiva 2002/56/CE se tali tuberi da semina sono conformi agli articoli 6 e 7 della presente decisione e sono stati selezionati, prodotti o conservati da persone registrate conformemente all'articolo 8 della presente decisione, a condizione che tali tuberi da semina sperimentali appartengano a una varietà che soddisfa una delle seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#232; inserita nel catalogo comune delle variet&#224; delle specie di piante agricole a norma dell'articolo 17 della direttiva 2002/53/CE del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#232; stata ammessa in un altro Stato membro a norma dell'articolo 3 della direttiva 2002/53/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#232; stata presentata una domanda valida per l'ammissione di tale variet&#224; a norma dell'articolo 3 della direttiva 2002/53/CE.</p></td></tr></tbody></table> Ai fini del primo comma, i tuberi da semina sperimentali sono considerati prodotti secondo metodi di selezione per la conservazione della varietà e dello stato sanitario di cui all'articolo 2, lettera b), punto i), della direttiva 2002/56/CE e sono considerati prodotti a partire da seme di una fase anteriore a quella dei tuberi-seme di base di cui all'articolo 2, lettera c), punto i), di tale direttiva. L'allegato I, punto 1, lettera b), e punto 2, lettera b), e l'allegato II, punto 3, della direttiva 2002/56/CE non si applicano. L'articolo 10 della direttiva 2002/56/CE non si applica ai tuberi raccolti da plantule sperimentali. Articolo 5 Limite quantitativo La certificazione a norma dell'articolo 4 per ogni Stato membro partecipante in ciascun anno è limitata a una quantità di tuberi da semina sperimentali inferiore o uguale allo 0,3 % dei tuberi-seme di patata prodotti o a un massimo di 10 ettari di tuberi-seme di patata piantati in tale anno nello Stato membro partecipante in questione. Entro il 30 aprile di ogni anno ciascun produttore dichiara al servizio di certificazione la superficie dell'area in cui quell'anno intende produrre tuberi da semina sperimentali. Articolo 6 Prescrizioni su qualità, identità e stato sanitario per plantule sperimentali e seme botanico di patata I tuberi da semina sperimentali sono ottenuti da plantule sperimentali che soddisfano le prescrizioni di cui all'allegato I, sezione A, ottenute da seme botanico di patata derivato da incrocio sessuale di linee parentali da inincrocio e che soddisfano le prescrizioni di cui all'allegato I, sezione B. Articolo 7 Numero massimo di generazioni In deroga all'allegato I, punto 7, primo e secondo comma, della direttiva 2002/56/CE, il numero massimo di generazioni complessive di tuberi-seme di patata di base e tuberi-seme di patata certificati ottenuti da seme botanico di patata è quattro. I tuberi raccolti da plantule sperimentali sono la prima generazione. Articolo 8 Registrazione dei selezionatori, dei produttori e dei responsabili della conservazione delle varietà di patate moltiplicate mediante seme botanico di patata 1. Ciascuno Stato membro partecipante tiene e aggiorna un registro pubblico delle persone fisiche o giuridiche che producono e commercializzano materiale sperimentale. 2. Le persone di cui al paragrafo 1 presentano al servizio di certificazione una domanda di iscrizione nel registro. La domanda include tutti i seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nome, indirizzo e dati di recapito;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>denominazione della variet&#224; in questione.</p></td></tr></tbody></table> Il registro contiene tali elementi per ciascuna persona. Articolo 9 Etichettatura Oltre alle informazioni richieste conformemente alla direttiva 2002/56/CE, gli imballaggi o i recipienti di tuberi da semina sperimentali commercializzati come tuberi-seme di patata di base o tuberi-seme di patata certificati recano un'etichetta ufficiale che comprende l'indicazione di cui all'allegato II, sezione A. I recipienti di plantule sperimentali sono accompagnati da un documento rilasciato dal fornitore che comprende le informazioni di cui all'allegato II, sezione B. Gli imballaggi di seme botanico di patata recano un'etichetta del fornitore con le informazioni di cui all'allegato II, sezione C. L'etichetta ufficiale, il documento di accompagnamento del recipiente di plantule sperimentali e l'etichetta del fornitore sono redatti in almeno una delle lingue ufficiali dell'Unione. Articolo 10 Tracciabilità Gli Stati membri partecipanti garantiscono la tracciabilità del materiale sperimentale. Un fornitore che trasferisce materiale sperimentale a un altro fornitore tiene un registro che gli consente di indicare, per ogni partita di materiale sperimentale, il fornitore a cui è stato trasferito. Un fornitore cui è stato trasferito materiale sperimentale tiene un registro che gli consente di indicare, per ogni partita di materiale sperimentale, il fornitore che lo ha trasferito. I fornitori conservano le registrazioni di cui al presente articolo fino al 31 marzo 2024. Articolo 11 Controlli ufficiali I servizi di certificazione degli Stati membri partecipanti effettuano controlli ufficiali riguardanti la produzione e la commercializzazione del materiale sperimentale. Fatto salvo l'articolo 23 della direttiva 2002/56/CE, tali controlli ufficiali riguardano almeno: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la verifica delle dichiarazioni delle quantit&#224; destinate a essere prodotte e le comunicazioni delle quantit&#224; commercializzate;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la purezza specifica, il contenuto di altre specie e il tasso di germinazione del seme botanico di patata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l'ottemperanza del produttore e di chiunque commercializzi materiale sperimentale alle prescrizioni stabilite nella presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> I controlli relativi al primo comma, lettera b), sono eseguiti almeno una volta all'anno. Essi comprendono l'ispezione dei locali delle persone interessate e dei campi e delle serre utilizzati per la produzione di seme botanico di patata e plantule sperimentali. Articolo 12 Obblighi di notifica e comunicazione 1. Entro il 28 febbraio di ogni anno i fornitori notificano all'organismo ufficiale responsabile nello Stato membro partecipante le quantità di materiale sperimentale commercializzato nel corso dell'anno precedente. Gli Stati membri partecipanti tengono un registro delle quantità di materiale sperimentale commercializzato. Le informazioni sono fornite al servizio di certificazione, su sua richiesta. 2. Ciascuno Stato membro partecipante, per ogni anno, presenta alla Commissione e agli altri Stati membri, entro il 31 marzo dell'anno successivo, una relazione annuale contenente le informazioni di cui all'allegato III, se tali informazioni sono disponibili. Tale relazione contiene sempre informazioni sulle quantità di materiale sperimentale commercializzato e, se noto, lo Stato membro al quale il materiale sperimentale è stato destinato. La relazione può comprendere altre informazioni ritenute pertinenti dallo Stato membro partecipante. 3. Entro il 31 marzo 2024 ciascuno Stato membro partecipante presenta alla Commissione e agli altri Stati membri una relazione finale contenente le informazioni di cui all'allegato III. Tale relazione comprende una valutazione delle condizioni dell'esperimento e dell'interesse a organizzare un ulteriore esperimento, se del caso. La relazione può comprendere altre informazioni ritenute pertinenti dallo Stato membro partecipante in considerazione della finalità dell'esperimento. 4. Gli Stati membri partecipanti che cessano la loro partecipazione entro il 31 dicembre 2023 presentano la relazione finale entro il 31 marzo dell'anno successivo alla cessazione della partecipazione. Articolo 13 Destinatari Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 21 marzo 2017 Per la Commissione Vytenis ANDRIUKAITIS Membro della Commissione ( 1 ) GU L 193 del 20.7.2002, pag. 60 . ( 2 ) Direttiva 2002/53/CE del Consiglio, del 13 giugno 2002, relativa al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole ( GU L 193 del 20.7.2002, pag. 1 ). ALLEGATO I PRESCRIZIONI DI CUI ALL'ARTICOLO 6 SEZIONE A Prescrizioni che le plantule sperimentali devono soddisfare <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Le plantule sono praticamente esenti da organismi nocivi o da malattie che possano incidere sulla qualit&#224;, o dai segni e sintomi di tali organismi nocivi e malattie che ne riducano l'utilit&#224; e, in particolare, dai seguenti organismi nocivi:<span>Rhizoctonia solani</span> K&#252;hn,<span>Phytophtera infestans</span> (Mont.) de Bary,<span>Alternaria solani</span> Sorauer,<span>Alternaria alternata</span> (Fr.) Keissl.,<span>Verticillium dahlia</span> Kleb.,<span>Verticillium albo-atrum</span> Reinke &amp; Berthold, virus dell'accartocciamento delle foglie di patata, virus A della patata, virus M della patata, virus S della patata, virus X della patata e virus Y della patata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Le plantule sono indenni da sintomi di gamba nera.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Le plantule presentano identit&#224; e purezza varietali sufficienti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Le plantule sono praticamente esenti da difetti che inficiano la qualit&#224; e l'utilit&#224; del materiale di moltiplicazione.</p></td></tr></tbody></table> SEZIONE B Prescrizioni che il seme botanico di patata deve soddisfare <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il seme presenta identit&#224; e purezza varietali sufficienti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>La presenza di malattie e organismi nocivi che riducono l'utilit&#224; del seme &#232; la minima possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>La purezza specifica, il contenuto di altre specie di piante e il tasso di germinazione del seme sono tali da garantirne la qualit&#224; e l'utilit&#224; come materiale sperimentale.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II PRESCRIZIONI IN MATERIA DI ETICHETTATURA DI CUI ALL'ARTICOLO 9 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>A.</p></td><td><p>Indicazione di cui all'articolo 9, primo comma, &#171;Tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata, esperimento temporaneo secondo le norme e gli standard dell'UE&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>B.</p></td><td><p>Informazioni di cui all'articolo 9, secondo comma:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>indicazione &#171;Esperimento temporaneo secondo le norme e gli standard dell'UE&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>nome dell'organismo ufficiale responsabile e rispettivo Stato membro, o loro sigla;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>numero di registrazione o di autorizzazione del fornitore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>nome del produttore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>numero di riferimento della partita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>specie, indicata almeno con la denominazione botanica;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>variet&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>quantit&#224; (numero di plantule);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><p>Stato membro di produzione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><p>indicazione &#171;Plantule ottenute da seme botanico di patata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.</p></td><td><p>trattamento, ove applicabile.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>C.</p></td><td><p>Informazioni di cui all'articolo 9, terzo comma:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>indicazione &#171;Esperimento temporaneo secondo le norme e gli standard dell'UE&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>nome dell'organismo ufficiale responsabile e rispettivo Stato membro, o loro sigla;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>nome e indirizzo, o codice di registrazione nel registro pubblico, del fornitore responsabile dell'apposizione dell'etichetta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>numero di riferimento della partita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>specie, indicata almeno con la denominazione botanica;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>variet&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Stato membro di produzione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>indicazione &#171;Seme botanico di patata&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><p>peso netto o lordo dichiarato o numero dichiarato di semi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><p>in caso di indicazione del peso e di utilizzo di antiparassitari granulari, di sostanze di rivestimento o di altri additivi solidi, indicazione della natura dell'additivo e del rapporto approssimativo fra il peso dei semi puri e il peso totale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> ALLEGATO III INFORMAZIONI CHE DEVONO FIGURARE NELLA RELAZIONE DI CUI ALL'ARTICOLO 12 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Numero di persone registrate a norma dell'articolo 8, paragrafo 1;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>quantit&#224; di seme botanico di patata, plantule sperimentali e tuberi da semina sperimentali commercializzati, e, se del caso, Stato membro cui sono stati destinati il seme botanico di patata, le plantule sperimentali o i tuberi da semina sperimentali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>risultati dei controlli sul seme botanico di patata per quanto riguarda la purezza specifica, il contenuto di altre specie e il tasso di germinazione; metodi di analisi e tolleranze utilizzati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>informazioni che aiutino a stabilire la dimensione adatta della partita e dei campioni per il seme botanico di patata, compresa la descrizione dei metodi di campionamento del seme e le tolleranze utilizzati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>risultati dei controlli delle plantule sperimentali per quanto riguarda l'identit&#224; e la purezza varietali; metodi e tolleranze utilizzati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>risultati dei controlli per quanto riguarda l'identit&#224; e la purezza varietali dei tuberi; tuberi deformi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>risultati delle sperimentazioni comparative nazionali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>valutazione da parte degli utilizzatori dello stato sanitario e della qualit&#224; dei tuberi-seme di patata ottenuti da seme botanico di patata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><p>analisi costi-benefici che consenta di determinare se la produzione di tuberi da semina ottenuti da seme botanico di patata sia o meno un'alternativa migliore alla produzione di tuberi-seme di patata.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32017D0547
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.7.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 209/12</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 767/2014 DELLA COMMISSIONE dell'11 luglio 2014 relativo alla classificazione di talune merci nella nomenclatura combinata LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, paragrafo 1, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Al fine di garantire l'applicazione uniforme della nomenclatura combinata allegata al regolamento (CEE) n.&#160;2658/87, &#232; necessario adottare disposizioni relative alla classificazione delle merci di cui in allegato al presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il regolamento (CEE) n. 2658/87&#160;ha fissato le regole generali relative all'interpretazione della nomenclatura combinata. Tali regole si applicano inoltre a qualsiasi nomenclatura che la riprenda, totalmente o in parte, o che aggiunga eventuali suddivisioni e che sia stabilita da specifiche disposizioni dell'Unione per l'applicazione di misure tariffarie o di altra natura nell'ambito degli scambi di merci.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>In applicazione di tali regole generali, le merci descritte nella colonna 1 della tabella figurante nell'allegato del presente regolamento devono essere classificate nel corrispondente codice NC indicato nella colonna 2, in virt&#249; delle motivazioni indicate nella colonna 3.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno disporre che le informazioni tariffarie vincolanti rilasciate per le merci interessate dal presente regolamento che non sono conformi al regolamento stesso possano continuare a essere invocate dal titolare per un determinato periodo, in conformit&#224; alle disposizioni dell'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (CEE) n.&#160;2913/92 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>. Tale periodo deve essere fissato a tre mesi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del codice doganale,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Le merci descritte nella colonna 1 della tabella figurante in allegato sono classificate nella nomenclatura combinata nel codice NC indicato nella colonna 2 di detta tabella. Articolo 2 Le informazioni tariffarie vincolanti che non sono conformi al presente regolamento possono continuare a essere invocate per un periodo di tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, in conformità alle disposizioni dell'articolo 12, paragrafo 6, del regolamento (CEE) n. 2913/92. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'11 luglio 2014 Per la Commissione, a nome del presidente Algirdas ŠEMETA Membro della Commissione ( 1 ) GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992, che istituisce un codice doganale comunitario ( GU L 302 del 19.10.1992, pag. 1 ). ALLEGATO <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Descrizione delle merci</p></td><td><p>Classificazione</p><p>(Codice NC)</p></td><td><p>Motivazione</p></td></tr><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>(2)</p></td><td><p>(3)</p></td></tr><tr><td><p>Un prodotto costituito da un blocco di tagliatelle (noodle) secche precotte (65&#160;g circa), una bustina di condimento (3,4&#160;g circa), una bustina di olio alimentare (2&#160;g circa) e una bustina di ortaggi o legumi secchi (0,8&#160;g circa).</p><p>Il prodotto &#232; presentato come un assortimento (i cui elementi sono condizionati insieme) per la vendita al minuto ai fini della preparazione di un piatto a base di tagliatelle (noodle).</p><p>Secondo le istruzioni stampate sull'imballaggio, prima del consumo deve essere aggiunta acqua bollente.</p></td><td><p>1902&#160;30&#160;10</p></td><td><p>La classificazione &#232; determinata a norma delle regole generali per l'interpretazione della nomenclatura combinata 1, 3 b) e 6 nonch&#233; dal testo dei codici NC 1902, 1902&#160;30 e&#160;1902&#160;30&#160;10.</p><p>Il prodotto &#232; un assortimento per la vendita al minuto ai sensi della regola generale 3 b). Il carattere essenziale del prodotto &#232; dato dalle tagliatelle (noodle), poich&#233; queste ne costituiscono la proporzione maggiore. La classificazione del prodotto alla voce 2104 come zuppe, minestre o brodi e preparazioni per zuppe, minestre o brodi &#232; pertanto esclusa.</p><p>Il prodotto deve essere classificato alla voce 1902 come paste alimentari, anche cotte o farcite oppure altrimenti preparate.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32014R0767
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.10.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 263/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1915 DELLA COMMISSIONE del 3 ottobre 2022 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di un nome iscritto nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Murazzano» (DOP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;53, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda dell&#8217;Italia relativa all&#8217;approvazione di una modifica del disciplinare della denominazione di origine protetta &#171;Murazzano&#187;, registrata in virt&#249; del regolamento (CE) n.&#160;1107/96 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Trattandosi di una modifica non minore ai sensi dell&#8217;articolo&#160;53, paragrafo 2, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in applicazione dell&#8217;articolo&#160;50, paragrafo 2, lettera a), del suddetto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;51 del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea relativa al nome «Murazzano» (DOP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 ottobre 2022 Per la Commissione a nome della presidente Janusz WOJCIECHOWSKI Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione, del 12 giugno 1996, relativo alla registrazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine nel quadro della procedura di cui all’articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio ( GU L 148 del 21.6.1996, pag. 1 ). ( 3 ) GU C 229 del 14.6.2022, pag. 18 . </note>
ITA
32022R1915
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.10.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 249/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1476 DELLA COMMISSIONE del 3 ottobre 2018 che modifica il regolamento (CE) n. 1210/2003 del Consiglio relativo a talune specifiche restrizioni alle relazioni economiche e finanziarie con l'Iraq LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1210/2003 del Consiglio, del 7 luglio 2003, relativo a talune specifiche restrizioni alle relazioni economiche e finanziarie con l'Iraq e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 2465/1996 ( 1 ) , in particolare l'articolo 11, lettera b), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L'allegato III del regolamento (CE) n. 1210/2003 elenca gli enti pubblici, le entit&#224; giuridiche, le agenzie, le persone fisiche e giuridiche, gli organismi e le entit&#224; dell'ex governo iracheno a cui si applica, a norma di detto regolamento, il congelamento dei fondi e delle risorse economiche situati fuori dell'Iraq il 22&#160;maggio 2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 28&#160;settembre 2018 il comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso di cancellare una voce dall'elenco delle persone o delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei fondi e delle risorse economiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Occorre pertanto modificare opportunamente l'allegato III del regolamento (CE) n.&#160;1210/2003,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato III del regolamento (CE) n. 1210/2003 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 ottobre 2018 Per la Commissione, a nome del presidente Capo del Servizio degli strumenti di politica estera ( 1 ) GU L 169 dell'8.7.2003, pag. 6 . ALLEGATO La voce seguente dell'allegato III del regolamento (CE) n. 1210/2003 del Consiglio è soppressa: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;128.</p></td><td><span>STATE ENTERPRISE FOR AUTOMOTIVE INDUSTRY (alias STATE ENTERPRISE FOR AUTOMOTIVE INDUSTRIES). Indirizzo: P.O. Box 138, Iskandariya-Babylon, Iraq.&#187;</span></td></tr></tbody></table>
ITA
32018R1476
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.4.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>LI 109/13</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/845 DEL CONSIGLIO del 24 aprile 2023 che attua il regolamento (UE) 2016/1686 che impone misure restrittive supplementari contro l’ISIL (Da'esh) e Al Qaeda e le persone fisiche e giuridiche, le entità o gli organismi a essi associati IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/1686 del Consiglio, del 20 settembre 2016, che impone misure restrittive supplementari contro l’ISIL (Da'esh) e Al Qaeda e le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi a essi associati ( 1 ) , in particolare l’articolo 4, paragrafo 1, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 20&#160;settembre 2016 il Consiglio ha adottato il regolamento (UE)&#160;2016/1686.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In considerazione della costante minaccia rappresentata dall&#8217;ISIL (Da'esh) e da Al Qaeda e da persone fisiche e giuridiche, entit&#224; o organismi a essi associati, &#232; opportuno aggiungere due persone e un gruppo all&#8217;elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entit&#224; e degli organismi che figura nell&#8217;allegato I del regolamento (UE)&#160;2016/1686.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE)&#160;2016/1686,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L’allegato I del regolamento (UE) 2016/1686 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Lussemburgo, il 24 aprile 2023 Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES ( 1 ) GU L 255 del 21.9.2016, pag. 1 . ALLEGATO L’allegato I del regolamento (UE) 2016/1686 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>nella rubrica &#171;A. Persone fisiche di cui all&#8217;articolo&#160;3&#187; sono aggiunte le voci seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;15.</p></td><td><p>Abu Yasir HASSAN (alias Sheikh Hassan, Ahmed Mahmoud Hassan, Yaseer Hassan, Abu Qasim); data di nascita: 1981, 1982 o 1983; luogo di nascita: Regione di Pwani, Tanzania; sesso: maschile; cittadinanza: tanzaniana.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.</p></td><td><p>Bonomade Machude OMAR (alias Ibn Omar, Abu Sulayfa Muhammad, Abu Sorraca, Abu Surakha, Abu Suraqa Suraqa Filho, Omar Saide, Sheikh Omar); data di nascita: 15&#160;giugno&#160;1988; luogo di nascita: distretto di Palma, provincia di Cabo Delgado, Mozambico; sesso: maschile; cittadinanza: mozambicana.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>nella rubrica &#171;B. Persone giuridiche, entit&#224; e organismi di cui all&#8217;articolo&#160;3&#187; &#232; aggiunta la voce seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;5.</p></td><td><p>ISIS-Mozambique (alias Islamic State of Iraq and Syria - Mozambique, Islamic State - Mozambique, ISIL-M, Ansar Al-Sunna, Al-Shabaab, Al-Shabaab in Mozambique, Mozambique Wilaya of the Islamic State, Ahlu Sunna wa Jamaah (ASwJ), Ahl al-Sunna wa al-Jamaa, Ahlu al-Sunnah wal-Jamaah, Ahlu Sunnah Wajamo, Swahili Sunna).&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32023R0845
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.11.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 286/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1709 DELLA COMMISSIONE del 13 novembre 2018 che specifica le caratteristiche tecniche del modulo ad hoc 2020 relativo agli infortuni sul lavoro e ad altri problemi di salute connessi all'attività lavorativa per quanto riguarda l'indagine per campione sulle forze di lavoro di cui al regolamento (CE) n. 577/98 del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 577/98 del Consiglio, del 9 marzo 1998, relativo all'organizzazione di un'indagine per campione sulle forze di lavoro nella Comunità ( 1 ) , in particolare l'articolo 7 bis , paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Come si sottolinea nella comunicazione della Commissione relativa ad un quadro strategico dell'UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, &#232; necessario migliorare la raccolta dei dati statistici sugli infortuni e sulle malattie legati al lavoro, sulle esposizioni professionali e sulla cattiva salute connessa al lavoro.&#160;Una ripetizione del modulo ad hoc sugli infortuni sul lavoro e sui problemi di salute connessi all'attivit&#224; lavorativa, gi&#224; effettuato nel 1999, 2007 e 2013, dovrebbe consentire di integrare i dati trasmessi dagli Stati membri a norma del regolamento (UE) n.&#160;349/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Una ripetizione di questo modulo dovrebbe inoltre fornire informazioni sull'esposizione professionale a fattori di rischio per la salute fisica e il benessere mentale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) 2016/1851 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> specifica e descrive i settori di informazioni specialistiche (&#171;sottomoduli&#187;) che dovrebbero essere compresi nel modulo ad hoc 2020 relativo agli infortuni sul lavoro e ad altri problemi di salute connessi all'attivit&#224; lavorativa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno che la Commissione specifichi le caratteristiche tecniche, i filtri, i codici e i termini di trasmissione dei dati del modulo ad hoc relativo agli infortuni sul lavoro e ad altri problemi di salute connessi all'attivit&#224; lavorativa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del sistema statistico europeo,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Le caratteristiche tecniche del modulo ad hoc 2020 relativo agli infortuni sul lavoro e ad altri problemi di salute connessi all'attività lavorativa, i filtri, i codici da usare e il termine entro il quale i risultati devono essere trasmessi alla Commissione sono indicati nell'allegato. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 13 novembre 2018 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 77 del 14.3.1998, pag. 3 . ( 2 ) COM(2014) 332 final del 6 giugno 2014. ( 3 ) Regolamento (UE) n. 349/2011 della Commissione, dell'11 aprile 2011, recante disposizioni attuative del regolamento (CE) n. 1338/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle statistiche comunitarie in materia di sanità pubblica e di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, per quanto riguarda le statistiche degli infortuni sul lavoro ( GU L 97 del 12.4.2011, pag. 3 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2016/1851 della Commissione, del 14 giugno 2016, che adotta il programma di moduli ad hoc, per gli anni 2019, 2020 e 2021, ai fini dell'indagine per campione sulle forze di lavoro di cui al regolamento (CE) n. 577/98 del Consiglio ( GU L 284 del 20.10.2016, pag. 1 ). ALLEGATO Il presente allegato definisce le caratteristiche tecniche, i filtri e i codici da usare nel modulo ad hoc relativo agli infortuni sul lavoro e ad altri problemi connessi all'attività lavorativa, la cui realizzazione è prevista per il 2020. Esso fissa inoltre i termini per la trasmissione dei dati alla Commissione. Termine per la trasmissione dei risultati alla Commissione : 31 marzo 2021. Filtri e codici da usare per l'invio dei dati : come stabiliti nell'allegato III del regolamento (CE) n. 377/2008 della Commissione ( 1 ) . Colonne riservate a fattori di ponderazione facoltativi, da usare in caso di sottocampionamento o di mancata risposta : le colonne 226-229 contenenti numeri interi e le colonne 230-231 contenenti decimali. 1) Sottomodulo 1 «Infortuni sul lavoro» Filtro: 15 ≤ ETÀ ≤ 74 <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome/Colonna</p></td><td><p>Codice</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Filtro</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>ACCIDNUM</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Numero di infortuni sul lavoro negli ultimi 12 mesi</span></p></td><td><p>(WSTATOR = 1,2)</p></td></tr><tr><td><p>211</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Infortuni sul lavoro risultanti in lesioni che si sono verificati nei 12 mesi precedenti la settimana di riferimento</span></p></td><td><p>o (WSTATOR = 3-5 e EXISTPR = 1</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>Nessuno</p></td><td><p>e YEARPR e</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>Uno</p></td><td><p>MONTHPR non &#232;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>Due o pi&#249;</p></td><td><p>anteriore a 1 anno</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>prima della</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>settimana di riferimento)</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>ACCIDTYP</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Tipo di infortunio sul lavoro</span></p></td><td><p>ACCIDNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>212</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Indipendentemente dal fatto che il pi&#249; recente infortunio sul lavoro sia stato o no un incidente stradale</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>Incidente stradale</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>Incidente diverso dall'incidente stradale</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>ACCIDJOB</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Attivit&#224; lavorativa connessa all'infortunio</span></p></td><td><p>ACCIDNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>213</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Attivit&#224; lavorativa svolta quando si &#232; verificato il pi&#249; recente infortunio sul lavoro risultante in lesioni</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>Principale attivit&#224; lavorativa in corso</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>Seconda attivit&#224; lavorativa in corso</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>Ultima attivit&#224; lavorativa (solo per le persone non occupate)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>Alcune altre attivit&#224; lavorative in corso o precedenti</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>ACCIDBRK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Durata dell'assenza dal lavoro a causa dell'infortunio sul lavoro</span></p></td><td><p>ACCIDNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>214-215</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Numero di giorni di calendario, giorno dell'infortunio escluso, nei 12 mesi precedenti la settimana di riferimento nei quali l'interessato era inabile al lavoro a causa del pi&#249; recente infortunio sul lavoro risultante in lesioni</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>00</p></td><td><p>Ancora inabile al lavoro perch&#233; non si &#232; ripreso dall'infortunio, ma prevede di riprendere il lavoro in futuro</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>01</p></td><td><p>Prevede di non riprendere mai pi&#249; l'attivit&#224; lavorativa a causa dell'infortunio</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>02</p></td><td><p>Meno di un giorno o nessuna assenza</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>03</p></td><td><p>Almeno un giorno ma meno di quattro giorni</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>04</p></td><td><p>Almeno quattro giorni ma meno di due settimane</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>05</p></td><td><p>Almeno due settimane ma meno di un mese</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>06</p></td><td><p>Almeno un mese ma meno di tre mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>07</p></td><td><p>Almeno tre mesi ma meno di sei mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>08</p></td><td><p>Almeno sei mesi ma meno di nove mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>09</p></td><td><p>Tra nove e dodici mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>99</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> 2) Sottomodulo 2 «Problemi di salute connessi all'attività lavorativa» Filtro: 15 ≤ ETÀ ≤ 74 <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome/Colonna</p></td><td><p>Codice</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Filtro</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>HPROBNUM</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Numero di problemi di salute connessi all'attivit&#224; lavorativa negli ultimi 12 mesi</span></p></td><td><p>(WSTATOR = 1,2)</p><p>o</p></td></tr><tr><td><p>216</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Problemi di salute fisici o mentali dell'interessato nei 12 mesi precedenti la settimana di riferimento che sono stati causati o peggiorati dall'attivit&#224; lavorativa, eccetto gli infortuni sul lavoro registrati in precedenza</span></p></td><td><p>(WSTATOR = 3-5 e</p><p>EXISTPR = 1)</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>Nessuno</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>Uno</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>Due o pi&#249;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>HPROBTYP</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Tipo di problema di salute connesso all'attivit&#224; lavorativa</span></p></td><td><p>HPROBNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>217-218</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Tipo del problema di salute pi&#249; grave causato o peggiorato dall'attivit&#224; lavorativa</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>00</p></td><td><p>Problema osseo, articolare o muscolare riguardante soprattutto il collo, le spalle, le braccia o le mani</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>01</p></td><td><p>Problema osseo, articolare o muscolare riguardante soprattutto le anche, le ginocchia, le gambe o i piedi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>02</p></td><td><p>Problema osseo, articolare o muscolare riguardante soprattutto la schiena</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>03</p></td><td><p>Problema respiratorio o polmonare</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>04</p></td><td><p>Problema cutaneo</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>05</p></td><td><p>Problema uditivo</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>06</p></td><td><p>Stress, depressione o ansia</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>07</p></td><td><p>Mal di testa e/o affaticamento oculare</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>08</p></td><td><p>Malattia cardiaca o infarto o altri problemi del sistema circolatorio</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>09</p></td><td><p>Malattia infettiva (da virus, batteri o altro tipo d'infezione)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>10</p></td><td><p>Problemi di stomaco, fegato, reni o digestivi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>11</p></td><td><p>Altro tipo di problema di salute</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>99</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>HPROBLIM</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Problema di salute che limita le attivit&#224; quotidiane</span></p></td><td><p>HPROBNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>219</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Indipendentemente dal fatto che il problema di salute pi&#249; grave causato o peggiorato dall'attivit&#224; lavorativa limiti la capacit&#224; di svolgere attivit&#224; quotidiane sul lavoro o al di fuori del lavoro</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>No</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>S&#236;, in certa misura</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>S&#236;, in modo considerevole</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>HPROBJOB</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Attivit&#224; lavorativa connessa al problema di salute</span></p></td><td><p>HPROBNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>220</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Attivit&#224; lavorativa che ha causato o peggiorato il problema di salute pi&#249; grave</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>Principale attivit&#224; lavorativa in corso</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>Seconda attivit&#224; lavorativa in corso</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>Ultima attivit&#224; lavorativa (solo per le persone non occupate)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>Alcune altre attivit&#224; lavorative in corso o precedenti</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>HPROBBRK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Durata dell'assenza dal lavoro causata dal problema di salute connesso all'attivit&#224; lavorativa</span></p></td><td><p>HPROBNUM = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>221-222</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Numero di giorni di calendario nei 12 mesi precedenti la settimana di riferimento nei quali l'interessato era inabile al lavoro a causa del problema di salute pi&#249; grave causato o peggiorato dall'attivit&#224; lavorativa</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>00</p></td><td><p>Ancora inabile al lavoro perch&#233; non si &#232; ripreso dal problema di salute, ma prevede di riprendere il lavoro in futuro</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>01</p></td><td><p>Prevede di non riprendere mai pi&#249; l'attivit&#224; lavorativa a causa di questo problema di salute</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>02</p></td><td><p>Meno di un giorno o nessuna assenza</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>03</p></td><td><p>Almeno un giorno ma meno di quattro giorni</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>04</p></td><td><p>Almeno quattro giorni ma meno di due settimane</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>05</p></td><td><p>Almeno due settimane ma meno di un mese</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>06</p></td><td><p>Almeno un mese ma meno di tre mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>07</p></td><td><p>Almeno tre mesi ma meno di sei mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>08</p></td><td><p>Almeno sei mesi ma meno di nove mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>09</p></td><td><p>Tra nove e dodici mesi</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>99</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> 3) Sottomodulo 3 «Fattori di rischio per la salute fisica e/o il benessere mentale» <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome/Colonna</p></td><td><p>Codice</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Filtro</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>PHYSRISK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Esposizione a fattori di rischio per la salute fisica</span></p></td><td><p>WSTATOR = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>223-224</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Esposizione sul luogo di lavoro a uno dei seguenti fattori di rischio che possono influire sulla salute fisica. Indicare il fattore considerato pi&#249; rischioso per la salute fisica</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>01</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto le posizioni faticose o dolorose</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>02</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto i movimenti ripetitivi dalla mano o del braccio</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>03</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto la movimentazione di carichi pesanti</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>04</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto il rumore</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>05</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto le forti vibrazioni</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>06</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto i prodotti chimici, la polvere, i fumi o i gas</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>07</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto le attivit&#224; che comportano una forte concentrazione visiva</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>08</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto gli scivolamenti, gli inciampi e le cadute</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>09</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto l'uso di macchine o attrezzi manuali (esclusi i veicoli)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>10</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto l'uso di veicoli (durante il lavoro, escluso il tragitto da e verso il luogo di lavoro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>11</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto un altro fattore di rischio considerevole per la salute fisica</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>00</p></td><td><p>Nessun fattore di rischio considerevole per la salute fisica</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>99</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>MENTRISK</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Esposizione a fattori di rischio per il benessere mentale</span></p></td><td><p>WSTATOR = 1,2</p></td></tr><tr><td><p>225</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Esposizione sul luogo di lavoro a uno dei seguenti fattori di rischio che possono influire sul benessere mentale. Indicare il fattore considerato pi&#249; rischioso per il benessere mentale</span></p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto il forte ritmo o sovraccarico di lavoro</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto la violenze o la minaccia di violenza</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto le molestie o il bullismo</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto la scarsa comunicazione o collaborazione all'interno dell'organizzazione</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto il lavoro con clienti, pazienti, allievi ecc. difficili da trattare</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto l'insicurezza del posto di lavoro</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto la mancanza di autonomia o la mancanza di controllo sul ritmo di lavoro o sui procedimenti di lavoro</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>S&#236;, soprattutto un altro fattore di rischio considerevole per il benessere mentale</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>0</p></td><td><p>No, nessun fattore di rischio considerevole per il benessere mentale</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>Non pertinente (non compreso nel filtro)</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nulla</p></td><td><p>Nessuna risposta/Non so</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Regolamento (CE) n. 377/2008 della Commissione, del 25 aprile 2008, che attua il regolamento (CE) n. 577/98 del Consiglio relativo all'organizzazione di un'indagine per campione sulle forze di lavoro nella Comunità per quanto riguarda le codifiche da utilizzare per la trasmissione dei dati a partire dal 2009, l'impiego di un sottocampione per la rilevazione di dati su variabili strutturali e la definizione dei trimestri di riferimento ( GU L 114 del 26.4.2008, pag. 57 ). </note>
ITA
32018R1709
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.9.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 245/14</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1629 DELLA COMMISSIONE del 21 settembre 2022 che stabilisce misure per il contenimento del Ceratocystis platani (J.M. Walter) Engelbr. & T.C. Harr. all’interno di determinate aree delimitate LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 652/2014 e (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga le direttive 69/464/CEE, 74/647/CEE, 93/85/CEE, 98/57/CE, 2000/29/CE, 2006/91/CE e 2007/33/CE del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 28, paragrafo 1, lettere d) ed e), e paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce, nell&#8217;allegato&#160;II, parte&#160;B, l&#8217;elenco degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l&#8217;Unione di cui &#232; nota la presenza nel territorio dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il<span>Ceratocystis platani</span> (J.M. Walter) Engelbr. &amp; T.C. Harr. (&#171;organismo nocivo specificato&#187;) figura in tale elenco in quanto ne &#232; nota la presenza in alcune parti del territorio dell&#8217;Unione, dove ha un impatto significativo sulle piante di<span>Platanus</span>&#160;L. (&#171;piante specificate&#187;) e sul legno di<span>Platanus</span>&#160;L. (&#171;legno specificato&#187;), che sono i principali ospiti di tale organismo nocivo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Le indagini effettuate a norma dell&#8217;articolo&#160;19 del regolamento (UE) 2016/2031 mostrano che l&#8217;eradicazione dell&#8217;organismo nocivo specificato in determinate aree delimitate non &#232; pi&#249; possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno stabilire misure per il contenimento dell&#8217;organismo nocivo specificato all&#8217;interno di tali aree delimitate, costituite da zone infette e zone cuscinetto. Tali misure dovrebbero essere in linea con gli elementi di prova scientifici e tecnici disponibili per quanto riguarda le piante specificate e il legno specificato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le autorit&#224; competenti dovrebbero sensibilizzare l&#8217;opinione pubblica per garantire che il pubblico in generale e gli operatori professionali interessati dalle misure di contenimento nelle aree delimitate siano a conoscenza delle misure applicate e della delimitazione di queste aree a tal fine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Se tuttavia l&#8217;organismo nocivo specificato &#232; rilevato in una zona cuscinetto attorno a una zona infetta soggetta a misure di contenimento dell&#8217;organismo nocivo specificato, tale nuova rilevazione dovrebbe portare alla definizione, da parte dell&#8217;autorit&#224; competente, di una nuova area delimitata in cui sia perseguita l&#8217;eradicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; opportuno effettuare indagini annuali per rilevare l&#8217;eventuale presenza dell&#8217;organismo nocivo specificato, come stabilito all&#8217;articolo&#160;22 del regolamento (UE) 2016/2031 e al regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, al fine di garantire l&#8217;individuazione precoce dell&#8217;organismo nocivo specificato nelle zone del territorio dell&#8217;Unione in cui non &#232; nota la sua presenza. Tali indagini dovrebbero basarsi sulla scheda di sorveglianza fitosanitaria per l&#8217;organismo nocivo specificato pubblicata dall&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare, in quanto questa tiene conto dei pi&#249; recenti sviluppi scientifici e tecnici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento stabilisce misure per il contenimento del Ceratocystis platani (J.M. Walter) Engelbr. & T.C. Harr. all’interno di aree delimitate in cui non ne è possibile l’eradicazione. Articolo 2 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#171;organismo nocivo specificato&#187;:<span>Ceratocystis platani</span> (J.M. Walter) Engelbr. &amp; T.C. Harr.;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#171;piante specificate&#187;: piante del genere<span>Platanus</span>&#160;L., escluse le sementi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>&#171;legno specificato&#187;: legno del genere<span>Platanus</span> L.;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>&#171;area delimitata per il contenimento&#187;: un&#8217;area elencata nell&#8217;allegato&#160;I, in cui l&#8217;organismo nocivo specificato non pu&#242; essere eradicato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>&#171;scheda di sorveglianza fitosanitaria&#187;: la scheda di sorveglianza fitosanitaria per<span>Ceratocystis platani</span>&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, pubblicata dall&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Definizione di aree delimitate per il contenimento Le autorità competenti definiscono le aree delimitate per il contenimento dell’organismo nocivo specificato, costituite da una zona infetta e da una zona cuscinetto con un raggio di almeno 1 km attorno alla zona infetta. Articolo 4 Misure all’interno delle aree delimitate per il contenimento 1. Nelle zone infette le autorità competenti garantiscono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la rimozione delle piante specificate e del legno specificato infetti dall&#8217;organismo nocivo specificato prima del periodo vegetativo successivo, applicando misure appropriate per prevenire la diffusione dell&#8217;organismo nocivo specificato attraverso ceppi, segatura, parti di legno e detriti nel suolo nel luogo di abbattimento e provvedono alla loro distruzione presso adeguati impianti di trattamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il divieto di spostare fuori dalla zona infetta il legno specificato derivante dalla rimozione delle piante specificate infette dall&#8217;organismo nocivo specificato, tranne nei casi in cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>all&#8217;interno della zona infetta non esista un impianto di trattamento adeguato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>il trattamento sia effettuato nel pi&#249; vicino impianto di trattamento al di fuori della zona infetta in grado di effettuare tale trattamento; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>il trasporto avvenga sotto la supervisione ufficiale delle autorit&#224; competenti e all&#8217;interno di veicoli chiusi, che garantiscono che il legno specificato non possa fuoriuscire e che l&#8217;organismo nocivo specificato non possa diffondersi;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il divieto di impianto delle piante specificate nelle rispettive zone infette, ad eccezione delle piante notoriamente resistenti all&#8217;organismo nocivo specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>il divieto di rimuovere e trasportare suolo da una zona infetta ad altre zone, tranne qualora sia stato applicato in precedenza un trattamento adeguato per garantire l&#8217;assenza dell&#8217;organismo nocivo specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la pulizia e la disinfezione degli utensili per la potatura e dei macchinari prima e dopo il contatto con le piante specificate o con il relativo suolo; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>in caso di potatura delle piante specificate, il trattamento delle ferite da potatura con adeguati trattamenti preventivi.</p></td></tr></tbody></table> 2. Nelle zone cuscinetto le autorità competenti garantiscono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il divieto di impianto delle piante specificate nella zona cuscinetto, ad eccezione di quelle notoriamente resistenti all&#8217;organismo nocivo specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la pulizia e la disinfezione degli utensili per la potatura e dei macchinari prima e dopo il contatto con le piante specificate o il relativo suolo o con il legno specificato; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>in caso di potatura delle piante specificate, il trattamento delle ferite da potatura con adeguati trattamenti preventivi.</p></td></tr></tbody></table> 3. Qualora nella zona cuscinetto sia stata ufficialmente confermata la presenza dell’organismo nocivo specificato, si applicano gli articoli 17 e 18 del regolamento (UE) 2016/2031. 4. All’interno delle aree delimitate per il contenimento le autorità competenti sensibilizzano l’opinione pubblica in merito alla minaccia rappresentata dall’organismo nocivo specificato e alle misure adottate per prevenirne l’ulteriore diffusione al di fuori di tali aree. Le autorità competenti informano il pubblico in generale e gli operatori professionali interessati della delimitazione dell’area delimitata per il contenimento. Articolo 5 Indagini 1. Le autorità competenti effettuano le indagini di cui ai paragrafi 2 e 3, tenendo conto delle informazioni indicate nella scheda di sorveglianza fitosanitaria. 2. Esse effettuano indagini annuali basate sul rischio per rilevare l’eventuale presenza dell’organismo nocivo specificato nelle zone del territorio dell’Unione in cui non è nota la sua presenza ma dove l’organismo nocivo specificato potrebbe insediarsi. 3. Nelle zone cuscinetto delle aree delimitate per il contenimento esse effettuano le indagini annuali di cui all’articolo 19, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/2031 per rilevare l’eventuale presenza dell’organismo nocivo specificato. Tali indagini comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>esami visivi delle piante specificate per rilevare l&#8217;organismo nocivo specificato; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>campionamenti e prove in caso di sospetta presenza dell&#8217;organismo nocivo specificato.</p></td></tr></tbody></table> Tali indagini sono più intensive di quelle di cui al paragrafo 2 e comportano un maggior numero di esami visivi e, se del caso, di campionamenti e prove. Articolo 6 Comunicazione Entro il 30 aprile di ogni anno gli Stati membri trasmettono alla Commissione e agli altri Stati membri i risultati delle indagini effettuate nell’anno civile precedente a norma: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dell&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 2, del presente regolamento, utilizzando uno dei modelli di cui all&#8217;allegato&#160;I del regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>dell&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 3, del presente regolamento, utilizzando uno dei modelli di cui all&#8217;allegato&#160;II del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 7 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 21 settembre 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 317 del 23.11.2016, pag. 4 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 della Commissione, del 28 novembre 2019, che stabilisce condizioni uniformi per l’attuazione del regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante e che abroga il regolamento (CE) n. 690/2008 della Commissione e modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2018/2019 della Commissione ( GU L 319 del 10.12.2019, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231 della Commissione, del 27 agosto 2020, relativo al formato e alle istruzioni per le relazioni annuali sui risultati delle indagini nonché al formato dei programmi d’indagini pluriennali e alle modalità pratiche di cui rispettivamente agli articoli 22 e 23 del regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 280 del 28.8.2020, pag. 1 ). ( 4 ) Scheda di sorveglianza fitosanitaria per Ceratocystis platani (solo in EN), pubblicazione di supporto dell’EFSA 2021:EN-6822, doi:10.2903/sp.efsa.2021.EN-6822. Disponibile online all’indirizzo: https://arcg.is/15CyXW ALLEGATO I Elenco delle aree delimitate per il contenimento di cui all’articolo 2 Francia <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero/nome dell&#8217;area delimitata (AD)</p></td><td><p>Zona dell&#8217;AD</p></td><td><p>Regione</p></td><td><p>Comuni o altre delimitazioni amministrative/geografiche</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Canal du Midi e Canal de la Robine</p></td></tr></tbody></table></td><td><p><span>Zona infetta</span></p></td><td><p>Aude (11)</p></td><td><p><span>100&#160;m su ciascun lato del canale nei seguenti comuni:</span> Alzonne; Argeliers; Argens-Minervois; Azille; Blomac; Bram; Carcassonne; Castelnaudary; Caux-et-Sauzens; Ginestas; Homps; La Redorte; Lasbordes; Marseillette; Mirepeisset; Montr&#233;al; Moussan; Narbonne; Ouveillan; Paraza; Pexiora; Pezens; Puich&#233;ric; Roubia; Saint-Martin-Lalande; Saint-Nazaire-d&#8217;Aude; Sainte-Eulalie; Sall&#232;le d&#8217;Aude; Tr&#232;bes; Ventenac-en-Minervois; Villalier; Villedubert; Villemoustaussou; Villepinte; Villes&#232;quelande</p></td></tr><tr><td><p>H&#233;rault (34)</p></td><td><p><span>100&#160;m su ciascun lato del canale nei seguenti comuni:</span> Agde; B&#233;ziers; Capestang; Cers; Colombiers; Cruzy; Nissan-lez-Ens&#233;rune; Olonzac; Poilhes; Portiragnes; Quarante; Vias; Villeneuve-les-B&#233;ziers</p></td></tr><tr><td><p><span>Zona cuscinetto</span></p></td><td><p>Aude (11)</p></td><td><p><span>1&#160;km attorno alla zona infetta nei seguenti comuni:</span> Alzonne; Argeliers; Argens-Minervois; Arzens; Azille; Badens; Bages; Baraigne; Barbaira; Berriac; Blomac; Bouilhonnac; Bram; Canet; Capendu; Carcassonne; Castelnau d&#8217;Aude; Castelnaudary; Caux-et-Sauzens; Conques sur Orbiel; Cuxac d&#8217;Aude; Floure; Fonties d&#8217;Aude; Ginestas; Gruissan; Homps; La Redorte; Labastide-d-Anjou; Lasbordes; L&#233;zignan Corbi&#232;res; Marseillette; Mas-saintes-Puelles; Mirepeisset; Mireval Lauragais; Montferrand; Montr&#233;al; Moussan; Narbonne; Ouveillan; Paraza; Pennautier; Pexiora; Peyriac de Mer; Pezens; Port-la-Nouvelle; Puich&#233;ric; Raissac d&#8217;Aude; Roquecourbe Minervois; Roubia; Rustiques; Saint-Couat d&#8217;Aude; Sainte-Eulalie; Sainte-Vali&#232;re; Saint-Marcel sur Aude; Saint-Martin-Lalande; Saint-Nazaire-d&#8217;Aude; Sall&#232;le d&#8217;Aude; Sigean; Tourouzelle; Tr&#232;bes; Ventenac Cabard&#232;s; Ventenac-en-Minervois; Villalier; Villedubert; Villemoustaussou; Villepinte; Villes&#232;quelande</p></td></tr><tr><td><p>H&#233;rault (34)</p></td><td><p><span>1&#160;km attorno alla zona infetta nei seguenti comuni:</span> Agde; B&#233;ziers; Capestang; Cers; Colombiers; Cruzy; Marseillan; Montady; Montels; Montouliers; Nissan-lez-Ens&#233;rune; Olonzac; Poilhes; Portiragnes; Quarante; Sauvian; S&#233;rignan; Vias; Villeneuve-les-B&#233;ziers</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Adour e affluenti</p></td></tr></tbody></table></td><td><p><span>Zona infetta</span></p></td><td><p>Hautes-Pyr&#233;n&#233;es (65)</p></td><td><p>Andrest; Ansost; Artagnan; Aureilhan; Aurensan; Auri&#233;bat; Barbachen; Bazet; Bazillac; Bord&#232;res-sur-l&#8217;&#201;chez; Bours; Caixon; Camal&#232;s; Escondeaux; Estirac; Gayan; Gensac; Horgues; Lafitole; Lagarde; Laloub&#232;re; Larreule; Liac; Marsac; Maubourguet; Monfaucon; Nouilhan; Odos; Oursbelille; Pujo; Rabastens-de-Bigorre; Saint-L&#233;zer; Sarniguet; Sarriac-Bigorre; Sauveterre; S&#233;galas; S&#233;m&#233;ac; Siarrouy; Sombrun; Soues; Talazac; Tarbes; Tostat; Ugnouas; Vic-en-Bigorre; Villenave-pr&#232;s-Marsac</p></td></tr><tr><td><p>Gers (32)</p></td><td><p>Haget</p></td></tr><tr><td><p><span>Zona cuscinetto</span></p></td><td><p>Hautes-Pyr&#233;n&#233;es (65)</p></td><td><p>Castelnau-Rivi&#232;re-Basse; Caussade-Rivi&#232;re; H&#232;res; Labatut-Rivi&#232;re; Villefranque</p><p><span>1&#160;km attorno alla zona infetta nei seguenti comuni:</span> Barbazan-Debat; Boulin; Buzon; Cast&#233;ra-Lou; Chis; Dours; Ibos; Juillan; Lacassagne; Lahitte-Toupi&#232;res; Lascaz&#232;res; Lescurry; Louey; Mom&#232;res; Mingot; Orleix; Orois; Pintac; Saint-Martin; Salles-Adour; Sanous; Sarrouilles; Tarasteix</p></td></tr><tr><td><p>Gers (32)</p></td><td><p>Armentieux; J&#251;-Belloc; Ladev&#232;ze-Ville; Tieste-Uragnoux</p><p><span>1&#160;km attorno alla zona infetta nei seguenti comuni:</span> Beccas; Betplan; Cazeaux-Villecomtal; Malabat; Marciac; Mont&#233;gut-Arros; Saint-Justin; Sembou&#232;s; Villecomtal-Sur-Arros</p></td></tr><tr><td><p>Pyr&#233;n&#233;es-Atlantique (R&#233;gion Nouvelle-Aquitaine)</p></td><td><p><span>1&#160;km attorno alla zona infetta nei seguenti comuni:</span> Cast&#233;ide-Doat; Labatut; Lamayou; Moncaup; Montaner; Mons&#233;gur</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Vaucluse/Bouches-du-Rh&#244;ne/Var</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Zona infetta</p></td><td><p>Bouches du Rh&#244;ne (13)</p></td><td><p>Aix-en-Provence; Allauch; Arles; Aubagne; Auriol; Barbentane; Berre-l&#8217;Etang; Cabannes; Cadolive; Carry-le-Rouet; Ceyreste; Ch&#226;teaurenard; Cornillon-Confoux; Cuges-les-Pins; Eygali&#232;res; Eygui&#232;res; Eyragues; Fuveau; G&#233;menos; Gignac-la-Nerthe; Grans; Graveson; Gr&#233;asque; Istres; Jouques; La Bouilladisse; La Ciotat; La Destrousse; La Fare-les-Oliviers; La Penne-sur-Huveaune; Lamanon; Lambesc; Le Tholonet; Les Pennes-Mirabeau; Maillane; Mallemort; Marignane; Marseille; Martigues; Mas-Blanc-des-Alpilles; Maussane-les-Alpilles; Meyrargues; Meyreuil; Moll&#233;g&#232;s; Mouri&#232;s; Noves; Orgon; P&#233;lissanne; Peyrolles-en-Provence; Plan-de-Cuques; Plan-d&#8217;Orgon; Port-de-Bouc; Port-Saint-Louis-du-Rh&#244;ne; Puyloubier; Rognonas; Roquevaire; Saint-Andiol; Saint-Chamas; Saint-Etienne-du-Gr&#232;s; Saint-Martin-de-Crau; Saint-R&#233;my-de-Provence; Saint-Victoret; Salon-de-Provence; S&#233;nas; Simiane-Collongue; Tarascon; Trets; Velaux; Venelles; Ventabren; Verqui&#233;res; Vitrolles</p></td></tr><tr><td><p>Var (83)</p></td><td><p>Cogolin; Draguignan; Hy&#232;res; La Garde; La Londe-les-Maures; La Seyne-sur-Mer; Le Beausset; Le Luc; Les Arcs; Pignans; Saint-Cyr-sur-Mer; Saint-Maximin-la-Sainte-Baume; Saint-Tropez; Saint-Zacharie; Toulon</p></td></tr><tr><td><p>Vaucluse (84)</p></td><td><p>Althen-des-Paluds; Apt; Avignon; Beaumes-de-Venise; B&#233;darrides; Bonnieux; Cadenet; Caderousse; Camaret-sur-Aigues; Carpentras; Caumont-sur-Durance; Cavaillon; Ch&#226;teauneuf-de-Gadagne; Ch&#226;teauneuf-du-Pape; Courth&#233;zon; Entraigues-sur-la-Sorgue; Fontaine-se-Vaucluse; Gargas; Gignac; Gigondas; Gordes; Goult; Jonquerettes; Jonqui&#232;res; La Tour-d&#8217;Aigues; Lagnes; Lapalud; Lauris; Le Pontet; Le Thor; L&#8217;Isle-sur-la-Sorgue; Loriol-du-Comtat; Lourmarin; Malauc&#232;ne; Mazan; M&#233;rindol; Mod&#232;ne; Mondragon; Monteux; Mori&#232;res-l&#232;s-Avignon; Opp&#232;de; Orange; Pernes-les-Fontaines; Pertuis; Piolenc; Robion; Saignon; Saint-Didier; Saint-Saturnin-l&#232;s-Apt; Saint-Saturnin-l&#232;s-Avignon; Sarrians; Saumane-de-Vaucluse; Sorgues; Travaillan; Ved&#232;ne; Velleron; Venasque; Villelaure; Violes</p></td></tr><tr><td><p>Zona cuscinetto</p></td><td><p>Bouches du Rh&#244;ne (13)</p></td><td><p>Alleins; Aureille; Aurons; Beaurecueil; Belcod&#232;ne; Bouc-Bel-Air; Boulbon; Cabri&#232;s; Carnoux-en-Provence; Cassis; Charleval; Ch&#226;teauneuf-le-Rouge; Ch&#226;teauneuf-les-Martigues; Coudoux; Eguilles; Ensu&#232;s-la-Redonne; Fontvieille; Fos-sur-Mer; Gardanne; La Barben; La Roque-d&#8217;Anth&#233;ron; Lan&#231;on-Provence; Le Puy-Sainte-R&#233;parade; Le Rove; Les Baux-de-Provence; Mimet; Miramas; Paradou; Peynier; Peypin; Rognac; Rognes; Roquefort-la-B&#233;doule; Rousset; Saint-Antonin-sur-Bayon; Saint-Cannat; Saintes-Maries-de-la-Mer; Saint-Est&#232;ve-Janson; Saint-Marc-Jaumegarde; Saint-Mitre-les-Remparts; Saint-Paul-l&#232;s-Durance; Saint-Pierre-de-M&#233;zoargues; Saint-Savournin; Sausset-les-Pins; Sept&#232;mes-les-Vallons; Vauvenargues; Vern&#232;gues</p></td></tr><tr><td><p>Var (83)</p></td><td><p>Ampus; Bandol; Besse-sur-Issole; Bormes-les-Mimosas; Bras; Brue-Auriac; Cabasse; Carnoules; Carqueiranne; Cavalaire-sur-Mer; Ch&#226;teaudouble; Collobri&#232;res; Evenos; Figani&#232;res; Flassans-sur-Issole; Flayosc; Gassin; Gonfaron; Grimaud; La Cadiere-d&#8217;Azur; La Crau; La Croix-Valmer; La Farl&#232;de; La Mole; La Motte; La Valette-du-Var; Le Cannet-des-Maures; Le Castellet; Le Muy; Le Pradet; Le Revest-les-Eaux; Le Thoronet; Les Mayons; Lorgues; Nans-les-Pins; Olli&#232;res; Ollioules; Pierrefeu-du-Var; Plan-d&#8217;Aups-Sainte-Baume; Pourcieux; Pourri&#232;res; Puget-Ville; Ramatuelle; Rians; Riboux; Rougiers; Sainte-Maxime; Saint-Mandrier-sur-Mer; Sanary-sur-Mer; Seillons-Source-d&#8217;Argens; Signes; Six-Fours-les-Plages; Taradeau; Tourves; Trans-en-Provence; Vidauban</p></td></tr><tr><td><p>Vaucluse (84)</p></td><td><p>Ansouis; Aubignan; Auribeau; Beaumettes; Beaumont-de-Pertuis; Beaumont-du-Ventoux; Bedoin; Blauvac; Boll&#232;ne; Buoux; Cabrieres-d&#8217;Avignon; Cairanne; Caromb; Caseneuve; Castellet; Cheval-Blanc; Crestet; Crillon-le-Brave; Cucuron; Entrechaux; Grambois; Joucas; La Bastidonne; La Motte-d&#8217;Aigues; La Roque-Alric; La Roque-sur-Pernes; Lacoste; Lafare; Lagarde-d&#8217;Apt; Lamotte-du-Rh&#244;ne; Le Barroux; Le Beaucet; Lioux; Malemort-du-Comtat; Maubec; M&#233;nerbes; M&#233;thamis; Mirabeau; Mormoiron; Mornas; Murs; Puget; Puyvert; Rasteau; Roussillon; Rustrel; Sablet; Saint-Christol; Sainte-C&#233;cile-les-Vignes; Saint-Hippolyte-le-Graveyron; Saint-L&#233;ger-du-Ventoux; Saint-Martin-de-Castillon; Saint-Martin-de-la-Brasque; Saint-Pantal&#233;on; Saint-Pierre-de-Vassols; Sannes; Sault; Seguret; S&#233;rignan-du-Comtat; Sivergues; Suzette; Taillades; Uchaux; Vacqueyras; Vaison-la-Romaine; Vaugines; Viens; Villars</p></td></tr><tr><td><p>Alpes-de-Haute-Provence (04)</p></td><td><p>Simiane-la-Rotonde</p></td></tr><tr><td><p>Ard&#232;che (07)</p></td><td><p>Bourg-Saint-And&#233;ol; Saint-Just-d&#8217;Ard&#232;che; Saint-Marcel-d&#8217;Ard&#232;che</p></td></tr><tr><td><p>Dr&#244;me (26)</p></td><td><p>Mollans-sur-Ouv&#232;ze; Pierrelatte; Rochegude; Saint-Paul-Trois-Ch&#226;teaux; Suze-la-Rousse</p></td></tr><tr><td><p>Gard (30)</p></td><td><p>Aramon; Beaucaire; Chusclan; Codolet; Fourques; Laudun-l&#8217;Ardoise; Les Angles; Montfaucon; Pont-Saint-Esprit; Roquemaure; Saint-Alexandre; Saint-Etienne-des-Sorts; Saint-Geni&#232;s-de-Comolas; Saint-Gilles; Sauveterre; Vallabr&#232;gues; V&#233;n&#233;jan; Villeneuve-l&#232;s-Avignon</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II Modelli per la comunicazione dei risultati delle indagini annuali effettuate a norma dell’articolo 6, lettera b) PARTE A 1. Modello per la comunicazione dei risultati delle indagini annuali 2. Istruzioni per compilare il modello Se viene compilato questo modello, non deve essere compilato il modello di cui alla parte B del presente allegato. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Per la colonna 1:</p></td><td><p>indicare il nome dell&#8217;area geografica, il numero di notifica dei focolai o qualsiasi informazione che consenta di identificare l&#8217;area delimitata (AD) interessata e la data della sua definizione.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 2:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD prima dell&#8217;inizio dell&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 3:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD dopo l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 4:</p></td><td><p>indicare l&#8217;approccio: contenimento (C). Si prega di inserire le righe necessarie, in funzione del numero di AD per organismo nocivo e degli approcci adottati per queste aree.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 5:</p></td><td><p>indicare la zona dell&#8217;AD in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine, inserendo le righe necessarie: zona infetta (ZI) o zona cuscinetto (ZC), utilizzando righe separate. Se applicabile, indicare l&#8217;area della ZC in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine (ad esempio gli ultimi 20&#160;km adiacenti alla ZC, attorno ai vivai ecc.) in righe diverse.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 6:</p></td><td><p>indicare il numero e la descrizione dei siti di indagine, scegliendo una delle voci seguenti per la descrizione.</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (zona di produzione): 1.1. campo (a seminativo, a pascolo); 1.2. frutteto/vigneto; 1.3. vivaio; 1.4. foresta.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (altro): 2.1. giardino privato; 2.2. siti pubblici; 2.3. zona di conservazione; 2.4. piante spontanee in zone diverse dalle zone di conservazione; 2.5. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno, zone umide, rete di irrigazione e drenaggio ecc.).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Ambiente chiuso: 3.1. serra; 3.2. sito privato, diverso da una serra; 3.3. sito pubblico, diverso da una serra; 3.4. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 7:</p></td><td><p>indicare quali sono le zone a rischio individuate sulla base della biologia dell&#8217;organismo nocivo o degli organismi nocivi, della presenza di piante ospiti, delle condizioni eco-climatiche e delle localit&#224; a rischio.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 8:</p></td><td><p>indicare le zone a rischio incluse nell&#8217;indagine, tra quelle individuate nella colonna 7.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 9:</p></td><td><p>indicare piante, frutti, sementi, suolo, materiale da imballaggio, legno, macchinari, veicoli, acqua, altro (specificando la fattispecie).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 10:</p></td><td><p>indicare l&#8217;elenco delle specie vegetali/dei generi sottoposti a indagine, utilizzando una riga per ogni specie vegetale/genere.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 11:</p></td><td><p>indicare i mesi dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 12:</p></td><td><p>indicare i dati relativi all&#8217;indagine a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/A&#187; (non applicabile) quando le informazioni di determinate colonne non sono applicabili.</p></td></tr><tr><td><p>Per le colonne 13 e&#160;14:</p></td><td><p>indicare i risultati, se del caso, fornendo le informazioni disponibili nelle colonne corrispondenti. I risultati &#171;indeterminati&#187; si riferiscono ai campioni analizzati che non hanno dato alcun risultato a causa di fattori diversi (ad esempio livello di rilevazione non raggiunto, campione non trattato in quanto non identificato, campione vecchio ecc.).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 15:</p></td><td><p>indicare le notifiche di focolai dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine per le rilevazioni nella ZC. Non &#232; necessario inserire il numero di notifica dei focolai se l&#8217;autorit&#224; competente ha deciso che si tratta di uno dei casi di cui all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo 2, all&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 2, o all&#8217;articolo&#160;16 del regolamento (UE) 2016/2031. In tal caso indicare nella colonna 16 (&#171;Osservazioni&#187;) i motivi per cui tali informazioni non sono fornite.</p></td></tr></tbody></table> PARTE B 1. Modello per la comunicazione dei risultati delle indagini annuali su base statistica 2. Istruzioni per compilare il modello Se viene compilato questo modello, non deve essere compilato il modello di cui alla parte A del presente allegato. Spiegare le ipotesi alla base del piano dell’indagine per organismo nocivo. Riassumere e giustificare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la popolazione bersaglio, l&#8217;unit&#224; epidemiologica e le unit&#224; di ispezione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il metodo di rilevazione e la sensibilit&#224; del metodo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il fattore o i fattori di rischio, indicando i livelli di rischio, i rischi relativi corrispondenti e le proporzioni della popolazione di piante ospiti.</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Per la colonna 1:</p></td><td><p>indicare il nome dell&#8217;area geografica, il numero di notifica dei focolai o qualsiasi informazione che consenta di identificare l&#8217;area delimitata (AD) interessata e la data della sua definizione.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 2:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD prima dell&#8217;inizio dell&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 3:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD dopo l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 4:</p></td><td><p>indicare l&#8217;approccio: contenimento (C). Si prega di inserire le righe necessarie, in funzione del numero di AD per organismo nocivo e degli approcci adottati per queste aree.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 5:</p></td><td><p>indicare la zona dell&#8217;AD in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine, inserendo le righe necessarie: zona infetta (ZI) o zona cuscinetto (ZC), utilizzando righe separate. Se applicabile, indicare l&#8217;area della ZC in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine (ad esempio gli ultimi 20&#160;km adiacenti alla ZC, attorno ai vivai ecc.) in righe diverse.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 6:</p></td><td><p>indicare il numero e la descrizione dei siti di indagine, scegliendo una delle voci seguenti per la descrizione.</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (zona di produzione): 1.1. campo (a seminativo, a pascolo); 1.2. frutteto/vigneto; 1.3. vivaio; 1.4. foresta.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (altro): 2.1. giardino privato; 2.2. siti pubblici; 2.3. zona di conservazione; 2.4. piante spontanee in zone diverse dalle zone di conservazione; 2.5. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno, zone umide, rete di irrigazione e drenaggio ecc.).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Ambiente chiuso: 3.1. serra; 3.2. sito privato, diverso da una serra; 3.3. sito pubblico, diverso da una serra; 3.4. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 7:</p></td><td><p>indicare i mesi dell&#8217;anno in cui sono state effettuate le indagini.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 8:</p></td><td><p>indicare la popolazione bersaglio scelta e fornire di conseguenza l&#8217;elenco delle specie/dei generi ospiti e la superficie interessata. Per &#171;popolazione bersaglio&#187; si intende l&#8217;insieme delle unit&#224; di ispezione. Le sue dimensioni sono generalmente espresse in ettari in caso di superfici agricole, ma potrebbe anche trattarsi di lotti, campi, serre ecc. Giustificare la scelta operata nelle ipotesi di base. Indicare le unit&#224; di ispezione sottoposte a indagine. Per &#171;unit&#224; di ispezione&#187; si intendono le piante, le parti di piante, le merci, i materiali e i vettori di organismi nocivi che sono stati esaminati per rilevare e identificare gli organismi nocivi.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 9:</p></td><td><p>indicare le unit&#224; epidemiologiche sottoposte a indagine, fornendo una descrizione e l&#8217;unit&#224; di misura. Per &#171;unit&#224; epidemiologica&#187; si intende un&#8217;area omogenea in cui, qualora l&#8217;organismo nocivo fosse presente, le interazioni tra l&#8217;organismo nocivo, le piante ospiti, le condizioni e i fattori abiotici e biotici darebbero origine alla stessa epidemiologia. Le unit&#224; epidemiologiche sono una sottodivisione della popolazione bersaglio omogenea in termini di epidemiologia e comprendente almeno una pianta ospite. In alcuni casi l&#8217;intera popolazione ospite di una regione/un&#8217;area/un paese pu&#242; essere definita come un&#8217;unit&#224; epidemiologica. Pu&#242; trattarsi di regioni NUTS (Nomenclatura delle unit&#224; territoriali per la statistica), aree urbane, foreste, roseti, aziende agricole o di un certo numero di ettari. La scelta deve essere giustificata nelle ipotesi di base.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 10:</p></td><td><p>indicare i metodi utilizzati durante l&#8217;indagine, compreso il numero di attivit&#224; svolte in ciascun caso a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/D&#187; (non disponibile) quando le informazioni non sono disponibili per determinate colonne.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 11:</p></td><td><p>fornire una stima dell&#8217;efficacia di campionamento. Per &#171;efficacia di campionamento&#187; si intende la probabilit&#224; di selezionare parti di piante infette a partire da una pianta infetta. Nel caso dei vettori, indica l&#8217;efficacia del metodo nel catturare un vettore positivo quando questo &#232; presente nell&#8217;area sottoposta a indagine. Nel caso del suolo, indica l&#8217;efficacia nel selezionare un campione di suolo contenente l&#8217;organismo nocivo quando questo &#232; presente nell&#8217;area sottoposta a indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 12:</p></td><td><p>per &#171;sensibilit&#224; del metodo&#187; si intende la probabilit&#224; che un metodo rilevi correttamente la presenza di organismi nocivi. La sensibilit&#224; del metodo &#232; definita come la probabilit&#224; che un ospite realmente positivo risulti positivo alle prove. Si ottiene moltiplicando l&#8217;efficacia di campionamento (ossia la probabilit&#224; di selezionare parti di piante infette a partire da una pianta infetta) per la sensibilit&#224; diagnostica (caratterizzata dall&#8217;ispezione visiva e/o dalla prova di laboratorio utilizzata nel processo di identificazione).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 13:</p></td><td><p>indicare i fattori di rischio in righe diverse, utilizzando tutte le righe necessarie. Per ogni fattore di rischio indicare il livello di rischio, il rischio relativo corrispondente e la proporzione della popolazione ospite.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna B:</p></td><td><p>indicare i dati relativi all&#8217;indagine a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/A&#187; (non applicabile) quando le informazioni di determinate colonne non sono applicabili. Le informazioni da indicare in queste colonne sono correlate alle informazioni che figurano nella colonna 10 &#171;Metodi di rilevazione&#187;.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 18:</p></td><td><p>indicare il numero di siti di cattura se diverso dal numero di trappole (colonna 17) (ad esempio quando la stessa trappola &#232; utilizzata in luoghi diversi).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 21:</p></td><td><p>indicare il numero di campioni i cui risultati sono rispettivamente positivi, negativi o indeterminati. I risultati &#171;indeterminati&#187; si riferiscono ai campioni analizzati che non hanno dato alcun risultato a causa di fattori diversi (ad esempio livello di rilevazione non raggiunto, campione non trattato in quanto non identificato, campione vecchio ecc.).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 22:</p></td><td><p>indicare le notifiche di focolai dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine per le rilevazioni nella zona cuscinetto. Non &#232; necessario inserire il numero di notifica dei focolai se l&#8217;autorit&#224; competente ha deciso che si tratta di uno dei casi di cui all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo&#160;2, all&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 2, o all&#8217;articolo&#160;16 del regolamento (UE) 2016/2031. In tal caso si prega di indicare nella colonna 25 (&#171;Osservazioni&#187;) i motivi per cui tali informazioni non sono fornite.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 23:</p></td><td><p>indicare la sensibilit&#224; dell&#8217;indagine, secondo la definizione della norma internazionale per le misure fitosanitarie (ISPM n.&#160;31). Questo valore del livello di confidenza raggiunto per quanto riguarda l&#8217;indennit&#224; dall&#8217;organismo nocivo &#232; calcolato sulla base degli esami effettuati (e/o dei campioni) tenuto conto della sensibilit&#224; del metodo e della prevalenza attesa.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 24:</p></td><td><p>indicare la prevalenza attesa sulla base di una stima, precedente all&#8217;indagine, della probabile prevalenza effettiva dell&#8217;organismo nocivo in campo aperto. La prevalenza attesa &#232; fissata come obiettivo dell&#8217;indagine e corrisponde al compromesso operato dai responsabili della gestione del rischio tra il rischio di presenza dell&#8217;organismo nocivo e le risorse disponibili per l&#8217;indagine. Per un&#8217;indagine a fini di rilevazione &#232; solitamente fissato un valore dell&#8217;1&#160;%.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32022R1629
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.10.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 290/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1044/2014 DELLA COMMISSIONE del 3 ottobre 2014 che fissa, per il 2014, i massimali di bilancio per alcuni regimi di sostegno diretto di cui al regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio, del 19 gennaio 2009, che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto agli agricoltori nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori, e che modifica i regolamenti (CE) n. 1290/2005, (CE) n. 247/2006, (CE) n. 378/2007 e abroga il regolamento n. 1782/2003 ( 1 ) , in particolare l'articolo 51, paragrafo 2, l'articolo 69, paragrafo 3, primo comma, l'articolo 72 ter , paragrafo 2, l'articolo 123, paragrafo 1, l'articolo 125 ter , paragrafo 2, l'articolo 131, paragrafo 4, primo comma e l'articolo 142, lettera c), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Per gli Stati membri che attuano nel 2014 il regime del pagamento unico di cui al titolo III del regolamento (CE) n. 73/2009, &#232; opportuno fissare per il 2014 i massimali di bilancio per ciascuno dei pagamenti di cui agli articoli&#160;52 e 53 dello stesso regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Per gli Stati membri che si avvalgono nel 2014 delle opzioni di cui all'articolo 69, paragrafo 1, o all'articolo 131, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 73/2009, &#232; opportuno fissare per il 2014 i massimali di bilancio per il sostegno specifico di cui al titolo III, capitolo 5, dello stesso regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Per gli Stati membri che si avvalgono nel 2014 delle opzioni di cui all'articolo 72&#160;<span>bis</span>, o 125&#160;<span>bis</span>, del regolamento (CE) n. 73/2009, &#232; opportuno fissare per il 2014 i massimali di bilancio per il pagamento ridistributivo di cui al capitolo 5&#160;<span>bis</span> del titolo III e capitolo 2&#160;<span>bis</span> del titolo V, dello stesso regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L'articolo 69, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 73/2009 limita le risorse disponibili nel 2014 per ciascuna delle misure accoppiate previste all'articolo 68, paragrafo 1, lettera a), punti i), ii), iii) e iv), e all'articolo 68, paragrafo 1, lettere b) ed e), al 6,5 % dei massimali nazionali di cui all'articolo 40 dello stesso regolamento. Per motivi di chiarezza, la Commissione pubblica i massimali che risultano dagli importi comunicati dagli Stati membri per le misure in questione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 69, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (CE) n. 73/2009, gli importi calcolati conformemente all'articolo 69, paragrafo 7, dello stesso regolamento sono stati stabiliti nell'allegato III del regolamento (CE) n. 1120/2009 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a>. Per motivi di chiarezza, &#232; opportuno che la Commissione pubblichi gli importi comunicati dagli Stati membri che essi intendono impiegare nel 2014 conformemente all'articolo 69, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (CE) n. 73/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per motivi di chiarezza, &#232; opportuno pubblicare i massimali di bilancio del regime di pagamento unico per il 2014 che si ottengono detraendo dai massimali indicati nell'allegato VIII al regolamento (CE) n. 73/2009 i massimali fissati per i pagamenti di cui agli articoli 52, 53, 68 e 72&#160;<span>bis</span> dello stesso regolamento. L'importo da dedurre dal suindicato allegato per finanziare il sostegno specifico stabilito all'articolo 68 del regolamento (CE) n.&#160;73/2009 corrisponde alla differenza fra l'importo totale del sostegno specifico comunicato dagli Stati membri e gli importi comunicati per finanziare il sostegno specifico in conformit&#224; dell'articolo 69, paragrafo&#160;6, lettera&#160;a), dello stesso regolamento. Qualora uno Stato membro che attua il regime di pagamento unico decida di concedere il sostegno di cui all'articolo 68, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (CE) n. 73/2009, l'importo comunicato alla Commissione deve essere incluso nel massimale del regime di pagamento unico, poich&#233; detto sostegno assume la forma di un incremento del valore unitario e/o del numero di diritti al pagamento dell'agricoltore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Per gli Stati membri che applicano nel 2014 il regime di pagamento unico per superficie di cui al titolo V, capitolo 2, del regolamento (CE) n. 73/2009, &#232; opportuno fissare le dotazioni finanziarie annuali, in conformit&#224; dell'articolo 123, paragrafo 1, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Per motivi di chiarezza, &#232; opportuno pubblicare gli importi massimi dei fondi messi a disposizione degli Stati membri che applicano nel 2014 il regime del pagamento unico per superficie per la concessione del pagamento distinto per lo zucchero, a norma dell'articolo 126 del regolamento (CE) n. 73/2009, stabiliti sulla base della loro comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Per motivi di chiarezza, &#232; opportuno pubblicare gli importi massimi dei fondi messi a disposizione degli Stati membri che applicano nel 2014 il regime del pagamento unico per superficie per la concessione del pagamento distinto per i prodotti ortofrutticoli, a norma dell'articolo 127 del regolamento (CE) n. 73/2009, stabiliti sulla base della loro comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Per motivi di chiarezza, &#232; opportuno pubblicare gli importi massimi dei fondi messi a disposizione degli Stati membri che applicano nel 2014 il regime del pagamento unico per superficie per la concessione del pagamento distinto per i frutti rossi, a norma dell'articolo 129 del regolamento (CE) n. 73/2009, stabiliti sulla base della loro comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Le misure previste dal presente regolamento sono conformi al parere del comitato di gestione dei pagamenti diretti,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 1. I massimali di bilancio per il 2014 di cui all'articolo 51, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 73/2009 sono quelli indicati nella parte I dell'allegato al presente regolamento. 2. I massimali di bilancio per il 2014 di cui all'articolo 69, paragrafo 3, e all'articolo 131, paragrafo 4, del regolamento (CE) n. 73/2009 sono quelli indicati nella parte II dell'allegato al presente regolamento. 3. I massimali di bilancio per il 2014 per il sostegno stabilito all'articolo 68, paragrafo 1, lettera a), punti i), ii), iii) e iv), e all'articolo 68, paragrafo 1, lettere a), b) ed e) del regolamento (CE) n. 73/2009 sono stabiliti nella parte III dell'allegato al presente regolamento. 4. Gli importi che possono essere impiegati dagli Stati membri, conformemente all'articolo 69, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (CE) n. 73/2009, per coprire il sostegno specifico di cui all'articolo 68, paragrafo 1, dello stesso regolamento, sono stabiliti nella parte IV dell'allegato al presente regolamento. 5. I massimali di bilancio per il 2014 di cui all'articolo 72, lettera b), e all'articolo 125, lettera b), del regolamento (CE) n. 73/2009 sono quelli indicati nella parte V dell'allegato al presente regolamento. 6. I massimali di bilancio per il 2014 per il regime di pagamento unico, di cui al titolo III del regolamento (CE) n. 73/2009, sono stabiliti nella parte VI dell'allegato al presente regolamento. 7. Le dotazioni finanziarie annuali per il 2014 di cui all'articolo 123, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 73/2009 sono quelle indicate nella parte VII dell'allegato al presente regolamento. 8. Gli importi massimi dei fondi messi a disposizione della Repubblica ceca, della Lituania, della Polonia, della Romania, della Slovacchia e dell'Ungheria nel 2014, per la concessione del pagamento distinto per lo zucchero di cui all'articolo 126 del regolamento (CE) n. 73/2009, sono stabiliti nella parte VIII dell'allegato al presente regolamento. 9. Gli importi massimi dei fondi messi a disposizione della Repubblica ceca, della Polonia, della Slovacchia e dell'Ungheria nel 2014, per la concessione del pagamento distinto per i prodotti ortofrutticoli di cui all'articolo 127 del regolamento (CE) n. 73/2009, sono stabiliti nella parte IX dell'allegato al presente regolamento. 10. Gli importi massimi dei fondi messi a disposizione della Bulgaria, dell'Ungheria e della Polonia nel 2014, per la concessione del pagamento distinto per i frutti rossi di cui all'articolo 129 del regolamento (CE) n. 73/2009, sono stabiliti nella parte X dell'allegato al presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 3 ottobre 2014 Per la Commissione Il presidente José Manuel BARROSO ( 1 ) GU L 30 del 31.1.2009, pag. 16 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1120/2009 della Commissione, del 29 ottobre 2009, recante modalità di applicazione del regime di pagamento unico di cui al titolo III del regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio che stabilisce norme comuni relative ai regimi di sostegno diretto nell'ambito della politica agricola comune e istituisce taluni regimi di sostegno a favore degli agricoltori ( GU L 316 del 2.12.2009, pag. 1 ). ALLEGATO I. MASSIMALI DI BILANCIO PER I PAGAMENTI DIRETTI DA EROGARE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 52 E 53 DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>BE</p></td><td><p>ES</p></td><td><p>FR</p></td><td><p>HR</p></td><td><p>AT</p></td><td><p>PT</p></td><td><p>FI</p></td></tr><tr><td><p>Premio per pecora e per capra</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;431</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>20&#160;128</p></td><td><p>550</p></td></tr><tr><td><p>Premio supplementare per pecora e per capra</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>140</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>6&#160;605</p></td><td><p>183</p></td></tr><tr><td><p>Premio per vacca nutrice</p></td><td><p>68&#160;632</p></td><td><p>237&#160;965</p></td><td><p>453&#160;582</p></td><td><p>3&#160;537</p></td><td><p>65&#160;126</p></td><td><p>72&#160;353</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Supplemento al premio per vacca nutrice</p></td><td><p>17&#160;156</p></td><td><p>23&#160;691</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>91</p></td><td><p>8&#160;699</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> II. MASSIMALI DI BILANCIO PER IL SOSTEGNO SPECIFICO DI CUI ALL'ARTICOLO 68, PARAGRAFO 1, O ALL'ARTICOLO 131, PARAGRAFO 1, DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>6&#160;020</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>52&#160;929</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica ceca</p></td><td><p>56&#160;895</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>43&#160;875</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>3&#160;870</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>25&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>100&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>226&#160;622</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>642&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>13&#160;208</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>328&#160;650</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>3&#160;337</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>10&#160;158</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>25&#160;560</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>127&#160;279</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>35&#160;330</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>12&#160;826</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>106&#160;558</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>33&#160;111</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>52&#160;922</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>13&#160;895</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>28&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>52&#160;325</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>3&#160;135</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>29&#160;800</p></td></tr></tbody></table> Importi comunicati dagli Stati membri per la concessione del sostegno di cui all'articolo 68, paragrafo 1, lettera c), inclusi nei massimali del regime di pagamento unico (in migliaia di EUR): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Grecia: 30&#160;000</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Slovenia: 5&#160;587</p></td></tr></tbody></table> III. MASSIMALI DI BILANCIO PER IL SOSTEGNO DI CUI ALL'ARTICOLO 68, PARAGRAFO 1, LETTERA a), PUNTI i), ii), iii) E iv), E ALL'ARTICOLO 68, PARAGRAFO 1, LETTERE b) ED e), DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>3&#160;123</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>52&#160;929</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica ceca</p></td><td><p>56&#160;895</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>14&#160;695</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>3&#160;870</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>25&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>70&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>164&#160;406</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>478&#160;300</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>13&#160;208</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>159&#160;650</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>3&#160;337</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>10&#160;158</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>25&#160;560</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>44&#160;548</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>28&#160;830</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>12&#160;826</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>106&#160;558</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>20&#160;210</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>52&#160;922</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>8&#160;308</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>28&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>52&#160;325</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>3&#160;135</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>29&#160;800</p></td></tr></tbody></table> IV. IMPORTI A DISPOSIZIONE DEGLI STATI MEMBRI CONFORMEMENTE ALL'ARTICOLO 69, PARAGRAFO 6, LETTERA a), DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 PER COPRIRE IL SOSTEGNO SPECIFICO DI CUI ALL'ARTICOLO 68, PARAGRAFO 1, DELLO STESSO REGOLAMENTO Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>6&#160;020</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>23&#160;250</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>23&#160;900</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>50&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>144&#160;390</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>86&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>144&#160;900</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>31&#160;700</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>10&#160;984</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>21&#160;700</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>5&#160;587</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>6&#160;190</p></td></tr></tbody></table> V. MASSIMALI DI BILANCIO PER IL PAGAMENTO RIDISTRIBUTIVO A NORMA DEGLI ARTICOLI 72 TER E 125 TER DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>53&#160;634</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>352&#160;116</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>39&#160;323</p></td></tr></tbody></table> VI. MASSIMALI DI BILANCIO PER IL REGIME DI PAGAMENTO UNICO Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>458&#160;259</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>905&#160;450</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>4&#160;826&#160;062</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>1&#160;215&#160;447</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>2&#160;027&#160;187</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>4&#160;489&#160;758</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>6&#160;348&#160;869</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>145&#160;689</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>3&#160;769&#160;644</p></td></tr><tr><td><p>Lussemburgo</p></td><td><p>33&#160;662</p></td></tr><tr><td><p>Malta</p></td><td><p>5&#160;240</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>789&#160;689</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>626&#160;657</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>438&#160;471</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>136&#160;259</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>476&#160;379</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>693&#160;352</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>3&#160;136&#160;974</p></td></tr></tbody></table> VII. DOTAZIONI FINANZIARIE ANNUALI PER IL REGIME DI PAGAMENTO UNICO PER SUPERFICIE Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>537&#160;400</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica ceca</p></td><td><p>773&#160;751</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>106&#160;148</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>48&#160;007</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>146&#160;121</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>318&#160;083</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>1&#160;099&#160;350</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>3&#160;078&#160;178</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>1&#160;367&#160;527</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>387&#160;136</p></td></tr></tbody></table> VIII. IMPORTO MASSIMO DEI FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DEGLI STATI MEMBRI PER LA CONCESSIONE DEL PAGAMENTO DISTINTO PER LO ZUCCHERO DI CUI ALL'ARTICOLO 126 DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica ceca</p></td><td><p>44&#160;245</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>10&#160;260</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>41&#160;010</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>159&#160;392</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>8&#160;082</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>19&#160;289</p></td></tr></tbody></table> IX. IMPORTO MASSIMO DEI FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DEGLI STATI MEMBRI PER LA CONCESSIONE DEL PAGAMENTO DISTINTO PER GLI ORTOFRUTTICOLI DI CUI ALL'ARTICOLO 127 DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Repubblica ceca</p></td><td><p>414</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>4&#160;756</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>6&#160;715</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>690</p></td></tr></tbody></table> X. IMPORTO MASSIMO DEI FONDI MESSI A DISPOSIZIONE DEGLI STATI MEMBRI PER LA CONCESSIONE DEL PAGAMENTO DISTINTO PER I FRUTTI ROSSI DI CUI ALL'ARTICOLO 129 DEL REGOLAMENTO (CE) N. 73/2009 Anno civile 2014 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>(in migliaia di EUR)</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>226</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>391</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>11&#160;040</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32014R1044
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.8.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 229/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/1407 DELLA COMMISSIONE del 12 agosto 2016 recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Pão de Ló de Ovar (IGP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l'articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n. 1151/2012, la domanda di registrazione della denominazione &#171;P&#227;o de L&#243; de Ovar&#187; presentata dal Portogallo &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012, la denominazione &#171;P&#227;o de L&#243; de Ovar&#187; deve essere registrata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 La denominazione «Pão de Ló de Ovar» (IGP) è registrata. La denominazione di cui al primo comma identifica un prodotto della classe 2.3. Prodotti di panetteria, pasticceria, confetteria o biscotteria dell'allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione ( 3 ) . Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 12 agosto 2016 Per la Commissione, a nome del presidente Violeta BULC Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) GU C 141 del 22.4.2016, pag. 16 . ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 179 del 19.6.2014, pag. 36 ). </note>
ITA
32016R1407
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.7.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 191/35</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1251 DELLA COMMISSIONE del 19 luglio 2022 che rinnova l’approvazione delle sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati) come sostanze attive a basso rischio, e feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi e alcoli), in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, e che modifica l’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l’articolo 20, paragrafo 1, in combinato disposto con l’articolo 22, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2008/127/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha iscritto le sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare nell&#8217;allegato&#160;I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le sostanze attive iscritte nell&#8217;allegato&#160;I della direttiva 91/414/CEE sono considerate approvate a norma del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 e sono elencate nell&#8217;allegato, parte&#160;A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;approvazione delle sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare indicata nell&#8217;allegato, parte&#160;A, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011, scade il 31&#160;agosto&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I&#160;feromoni di lepidotteri a catena lineare sono sostanze naturalmente prodotte da insetti dell&#8217;ordine dei lepidotteri. Essi condividono una definizione strutturale e un meccanismo di azione comuni e possono essere composti da acetati, aldeidi o alcoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le domande di rinnovo dell&#8217;approvazione delle sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare sono state presentate in conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;1 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> entro i termini previsti in tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>I&#160;richiedenti hanno presentato i fascicoli supplementari richiesti a norma dell&#8217;articolo&#160;6 del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012. La domanda &#232; stata ritenuta completa dallo Stato membro relatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Lo Stato membro relatore ha elaborato in consultazione con lo Stato membro correlatore un progetto di rapporto valutativo per il rinnovo e il 3&#160;giugno&#160;2019 lo ha presentato all&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;Autorit&#224;&#187;) e alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; ha reso accessibile al pubblico il fascicolo sintetico supplementare. Essa ha inoltre trasmesso il progetto di rapporto valutativo per il rinnovo ai richiedenti e agli Stati membri al fine di raccoglierne le osservazioni e ha avviato una consultazione pubblica al riguardo. Le osservazioni pervenute sono state inoltrate dall&#8217;Autorit&#224; alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il 19&#160;maggio 2021 l&#8217;Autorit&#224; ha comunicato alla Commissione le sue conclusioni&#160;<a>(<span>6</span>)</a> sulla possibilit&#224; che i feromoni di lepidotteri a catena lineare soddisfino i criteri di approvazione di cui all&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009. Nelle sue conclusioni, l&#8217;Autorit&#224; ha operato una distinzione tra gli acetati, gli aldeidi e gli alcoli all&#8217;interno dei feromoni di lepidotteri a catena lineare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Rispettivamente il 1<span>o</span>&#160;dicembre 2021 e il 30&#160;marzo 2022 la Commissione ha presentato la relazione sul rinnovo e un progetto di regolamento al comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La Commissione ha invitato i richiedenti a presentare osservazioni sulle conclusioni dell&#8217;Autorit&#224; e, in conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo&#160;1, terzo comma, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;844/2012&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, sulla relazione sul rinnovo. I&#160;richiedenti hanno presentato le proprie osservazioni, che sono state oggetto di un attento esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Per quanto riguarda uno o pi&#249; impieghi rappresentativi di almeno un prodotto fitosanitario contenente le sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati, aldeidi o alcoli), la Commissione ritiene che sia stato accertato che i criteri di approvazione di cui all&#8217;articolo&#160;4 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009 sono soddisfatti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>La Commissione ritiene inoltre che i feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati) siano sostanze attive a basso rischio a norma dell&#8217;articolo&#160;22 del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, in quanto non sono sostanze potenzialmente pericolose e soddisfano le condizioni di cui all&#8217;allegato&#160;II, punto&#160;5, di tale regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno rinnovare l&#8217;approvazione dei feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati) come sostanze attive a basso rischio e l&#8217;approvazione dei feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi e alcoli) come sostanze attive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>In conformit&#224; all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo&#160;1, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, in combinato disposto con l&#8217;articolo&#160;6 di tale regolamento e alla luce delle attuali conoscenze scientifiche e tecniche, &#232; tuttavia necessario aggiungere alcune condizioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;540/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe applicarsi a decorrere dal giorno successivo alla data di scadenza dell&#8217;approvazione dei feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati) e dei feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi e alcoli).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva L’approvazione delle sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati), feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi) e feromoni di lepidotteri a catena lineare (alcoli), di cui all’allegato I, è rinnovata alle condizioni in esso stabilite. Articolo 2 Modifiche del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è modificato conformemente all’allegato II del presente regolamento. Articolo 3 Entrata in vigore e data di applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1 o settembre 2022. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 19 luglio 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2008/127/CE della Commissione, del 18 dicembre 2008, recante modifica della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per includervi alcune sostanze attive ( GU L 344 del 20.12.2008, pag. 89 ). ( 3 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione, del 25 maggio 2011, recante disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’elenco delle sostanze attive approvate ( GU L 153 dell’11.6.2011, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, che stabilisce le norme necessarie per l’attuazione della procedura di rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari ( GU L 252 del 19.9.2012, pag. 26 ). ( 6 ) EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), «Conclusioni sulla revisione inter pares della valutazione del rischio come antiparassitari delle sostanze attive feromoni di lepidotteri a catena lineare (SCLPS)», EFSA Journal 2021;19(6):6656, 24 pagg. doi:10.2903/j.efsa.2021,6656. Disponibile online all’indirizzo: http://www.efsa.europa.eu ( 7 ) Sostituito dal regolamento (UE) 2020/1740, continua comunque ad applicarsi alla procedura di rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive: 1) il cui periodo di approvazione scade prima del 27 marzo 2024; 2) per le quali un regolamento, adottato conformemente all’articolo 17 del regolamento (CE) n. 1107/2009 il 27 marzo 2021 o successivamente, proroga il periodo di approvazione al 27 marzo 2024 o a una data successiva. ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Nome comune, numeri di identificazione</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p></td><td><p>Purezza</p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell&#8217;approvazione</p></td><td><p>Disposizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati)</p></td><td><p>Nome comune</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele. Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.</p></td></tr><tr><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi)</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele. Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.</p></td></tr><tr><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (alcoli)</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele. Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>nella parte A, la voce 255 relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare &#232; soppressa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>nella parte B sono aggiunte le voci seguenti:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero</p></td><td><p>Nome comune, numeri di identificazione</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p></td><td><p>Purezza</p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell&#8217;approvazione</p></td><td><p>Disposizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p>&#171;153</p></td><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (aldeidi)</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele.</p><p>Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.&#187;</p></td></tr><tr><td><p>&#171;154</p></td><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (alcoli)</p></td><td><p>Relazione di esame SANTE SANTE/10828/2021</p></td><td><p>Relazione di esame SANTE SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele.</p><p>Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>nella parte D &#232; aggiunta la voce seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero</p></td><td><p>Nome comune, numeri di identificazione</p></td><td><p>Denominazione IUPAC</p></td><td><p>Purezza</p></td><td><p>Data di approvazione</p></td><td><p>Scadenza dell&#8217;approvazione</p></td><td><p>Disposizioni specifiche</p></td></tr><tr><td><p>&#171;38</p></td><td><p>Feromoni di lepidotteri a catena lineare (acetati)</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p>Informazioni dettagliate sono fornite nella relazione di esame SANTE/10828/2021</p></td><td><p><span>1<span>o</span>&#160;settembre 2022</span></p></td><td><p><span>30&#160;agosto 2037</span></p></td><td><p>Per l&#8217;attuazione dei principi uniformi di cui all&#8217;articolo&#160;29, paragrafo 6, del regolamento (CE) n.&#160;1107/2009, si deve tener conto delle conclusioni della relazione sul rinnovo relativa ai feromoni di lepidotteri a catena lineare, in particolare delle relative appendici&#160;I&#160;e&#160;II.</p><p>Quando esaminano le domande di autorizzazione, gli Stati membri prestano particolare attenzione all&#8217;efficacia dei prodotti fitosanitari contenenti le singole sostanze o le relative miscele.</p><p>Le condizioni d&#8217;impiego devono comprendere, se del caso, misure di mitigazione del rischio.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32022R1251
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.1.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 36/31</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO del 14 novembre 2018 su un quadro di coordinamento per la consultazione del Comitato europeo per il rischio sistemico da parte delle autorità di vigilanza in merito a un’estensione del periodo di cui all’articolo 138, paragrafo 4 della direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (solvibilità II) (CERS/2018/7) (2019/C 36/10) IL CONSIGLIO GENERALE DEL COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO, visto il Regolamento (UE) n. 1092/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativo alla vigilanza macroprudenziale del sistema finanziario nell’Unione europea e che istituisce il Comitato europeo per il rischio sistemico ( 1 ) , e in particolare l’articolo 3, paragrafo 2, lettera j) e l’articolo 4, paragrafo 2, vista la Direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (Solvibilità II) ( 2 ) , e in particolare l’articolo 138, paragrafo 4, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 138 della direttiva 2009/138/CE stabilisce le regole e le procedure nel caso di inosservanza o di rischio di inosservanza del requisito patrimoniale di solvibilit&#224; (SCR). In tali casi &#232; necessario seguire procedure specifiche per ripristinare il livello di fondi propri ammissibili per la copertura dell&#8217;SCR o per ridurre il profilo di rischio dell&#8217;impresa di assicurazione o di riassicurazione al fine di garantire l&#8217;osservanza dell&#8217;SCR entro un determinato periodo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Ai sensi dell&#8217;articolo 138, paragrafo 4, della direttiva 2009/138/CE, qualora l&#8217;Autorit&#224; europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) dichiari l&#8217;esistenza di una situazione eccezionalmente avversa avente ripercussioni su imprese di assicurazione e di riassicurazione che rappresentano una quota significativa del mercato o delle aree di attivit&#224; interessate, l&#8217;autorit&#224; di vigilanza pu&#242; estendere il periodo di autorit&#224; per le imprese interessate per un periodo massimo di sette anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Ai sensi dell&#8217;articolo 138, paragrafo 4, della direttiva 2009/138/CE l&#8217;autorit&#224; di vigilanza interessata pu&#242; consultare il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) in merito all&#8217;estensione del periodo di risanamento per le imprese colpite da una situazione eccezionalmente avversa dichiarata dall&#8217;EIOPA. Un&#8217;autorit&#224; di vigilanza pu&#242; decidere in merito alla necessit&#224; e all&#8217;esatto contenuto della richiesta di consultazione del CERS in merito all&#8217;estensione del periodo di risanamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il CERS ha il compito di esercitare la vigilanza macroprudenziale nell&#8217;Unione. A tale riguardo, il CERS mira a contribuire alla prevenzione e alla riduzione dei rischi sistemici per la stabilit&#224; finanziaria dell&#8217;Unione, compresi i rischi che hanno origine al di fuori di essa. Pertanto in base al suo mandato, il contributo del CERS dovrebbe concentrarsi sugli aspetti e sugli effetti macroprudenziali dell&#8217;estensione o della mancata estensione del periodo di risanamento per le imprese interessate. Per quanto possibile, il CERS valuta l&#8217;impatto sui mercati finanziari, sulle altre imprese di assicurazione e di riassicurazione e sull&#8217;economia reale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Al fine di agevolare il processo di consultazione in merito all&#8217;estensione di un periodo di risanamento, &#232; necessario instaurare un quadro di coordinamento nell&#8217;ambito del CESR. Tale quadro di coordinamento pu&#242; beneficiare del gi&#224; esistente quadro di coordinamento ai sensi della decisione CERS/2015/4 del Comitato europeo per il rischio sistemico&#160;<a>(<span>3</span>)</a> relativo alla notifica delle misure nazionali di politica macroprudenziale da parte delle autorit&#224; competenti e alla emanazione di pareri e raccomandazioni da parte del CERS che &#232; stato sperimentato con successo in diverse occasioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Infine, nell&#8217;effettuare la propria valutazione, il CERS &#232; tenuto a coinvolgere il necessario livello di competenza in materia di assicurazione e riassicurazione e garantire la stretta cooperazione tra CERS e EIOPA,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Oggetto e ambito di applicazione La presente decisione istituisce un quadro procedurale comune per la consultazione del CERS da parte di un’autorità richiedente in merito all’estensione del periodo di risanamento di cui all’articolo 138, paragrafo 4 della direttiva 2009/138/CE. Articolo 2 Definizioni Ai fini della presente decisione si applicano le seguenti definizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>per &#171;gruppo di valutazione&#187; si intende il gruppo di esperti del CERS con il compito di effettuare una valutazione e redigere una risposta alla richiesta di consultazione, che &#232; una sottostruttura del comitato tecnico consultivo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>per &#171;Darwin&#187; si intende il sistema interno di gestione della documentazione del CERS;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>per &#171;giorno lavorativo della BCE&#187; si intende un giorno che non sia un sabato, una domenica n&#233; un giorno festivo della BCE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>per &#171;impresa di assicurazione&#187;, si intende un&#8217;impresa di assicurazione secondo la definizione di cui all&#8217;articolo 13 della direttiva 2009/138/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>per &#171;periodo di risanamento&#187; si intende, nei confronti di un&#8217;impresa interessata, il periodo di cui all&#8217;articolo 138, paragrafo 4, della direttiva 2009/138/CE entro il quale tale impresa deve ripristinare il livello di fondi propri ammissibili per la copertura del requisito patrimoniale di solvibilit&#224; o ridurre il suo profilo di rischio al fine di garantire il rispetto del requisito patrimoniale di solvibilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>per &#171;impresa di riassicurazione&#187; si intende un&#8217;impresa di riassicurazione secondo la definizione di cui all&#8217;articolo 13 della direttiva 2009/138/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>per &#171;richiesta di consultazione&#187; si intende una consultazione indirizzata al CERS da parte di un&#8217;autorit&#224; di vigilanza ai sensi dell&#8217;articolo 138, paragrafo 4, della direttiva 2009/138/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>per &#171;autorit&#224; richiedente&#187; si intende un&#8217;autorit&#224; di vigilanza che presenta una richiesta di consultazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>per &#171;autorit&#224; di vigilanza&#187; si intende un&#8217;autorit&#224; di vigilanza definita all&#8217;articolo 13 della direttiva 2009/138/UE.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Procedura per la predisposizione e approvazione di una risposta a una richiesta di consultazione 1. Una volta ricevuta una richiesta di consultazione ai sensi dell’articolo 138, paragrafo 4, della direttiva 2009/138/CE, il segretariato del CERS ne dà immediatamente notifica ai membri del consiglio generale, del comitato direttivo e del gruppo di valutazione mediante Darwin. 2. Entro 10 giorni lavorativi della BCE successivi alla richiesta di consultazione, il gruppo di valutazione predispone un progetto di risposta alla richiesta di consultazione che il segretariato del CERS sottopone all’esame del comitato direttivo mediante procedura scritta. 3. Entro il termine di cui al paragrafo precedente, ciascun membro del consiglio generale, entro i primi due giorni lavorativi della BCE successivi alla notifica al consiglio generale, può comunicare la volontà della rispettiva autorità di partecipare al gruppo di valutazione, in qualità di osservatore, ove questa non sia già rappresentata. 4. Il comitato direttivo può formulare osservazioni sul progetto di risposta entro due giorni lavorativi della BCE successivi alla presentazione della stessa da parte del segretariato del CERS. Le osservazioni sostanziali formulate dal comitato direttivo saranno valutate dal gruppo di valutazione e possono riflettersi nel progetto di risposta sottoposto all’esame del consiglio generale. 5. Entro quattro giorni lavorativi della BCE successivi alla data di presentazione del progetto di risposta al comitato direttivo, il segretariato del CERS sottopone il progetto di risposta al consiglio generale per le sue osservazioni. Entro quattro giorni lavorativi della BCE successivi alla data di presentazione del progetto di risposta al consiglio generale, i membri di tale organo possono formulare osservazioni prima della decisione del Consiglio generale. In mancanza di osservazioni sostanziali, il progetto di risposta alla richiesta di consultazione si ritiene approvata. 6. Qualora il consiglio generale abbia formulato osservazioni sostanziali sul progetto di risposta, il gruppo di valutazione considera se sia opportuno rivedere il progetto di risposta alla luce di tali osservazioni. Entro quattro giorni lavorativi della BCE decorrenti dalla ricezione delle osservazioni del consiglio generale, il gruppo di valutazione presenta al consiglio generale il progetto finale di risposta tramite il segretariato del CERS. 7. Sulla base del progetto finale di risposta elaborato dal gruppo di valutazione, il Consiglio generale adotta una decisione sulla sua approvazione. Salvo che sia stata convocata una riunione del Consiglio generale a norma del regolamento interno del CERS ( 4 ) , la decisione del Consiglio generale è adottata mediante procedura scritta entro due giorni lavorativi della BCE successivi alla presentazione del progetto finale di risposta da parte del gruppo di valutazione. 8. La tempistica della procedura per la risposta alla richiesta di consultazione può essere ridotta in circostanze eccezionali su richiesta dell’autorità richiedente o qualora il consiglio generale lo ritenga necessario. 9. In conformità agli articoli 5, paragrafo 2 bis , e 13, paragrafo 7, del regolamento interno del CERS, può richiedersi ai rappresentanti di Islanda, Norvegia e Liechtenstein nel CERS di non partecipare alle riunioni ove sia discusso il progetto di risposta, salvo che la richiesta di consultazione sia stata presentata dall’autorità di vigilanza del rispettivo paese. Articolo 4 Informazioni che l’autorità richiedente deve fornire 1. Una richiesta di consultazione contiene tutte le informazioni necessarie sulle quali sarà fondata la risposta fornita dal CERS e specifica gli eventuali obblighi di riservatezza applicabili alla trasmissione di tali informazioni. 2. Un’autorità richiedente fornisce al CERS le informazioni che illustrano le ragioni economiche a supporto della richiesta di estensione del periodo di risanamento e le previste implicazioni economiche complessive della mancata estensione del periodo di risanamento. 3. Le informazioni sulle ragioni economiche a supporto dell’estensione del periodo di risanamento comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dati sull&#8217;attuale situazione finanziaria e le interconnessioni di ogni impresa di assicurazione o di riassicurazione interessata, comprese le loro esposizioni per investimenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>informazioni supplementari in merito a voci, quali la struttura del mercato delle assicurazioni, le caratteristiche principali delle imprese concorrenti e la distribuzione delle perdite a seguito dell&#8217;evento avverso; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>proiezioni finanziarie che illustrano il potenziale risanamento di ciascuna impresa di assicurazione o di riassicurazione interessata in presenza di una serie di scenari diversi.</p></td></tr></tbody></table> 4. Le informazioni sulle previste implicazioni economiche complessive della mancata estensione del periodo di risanamento comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>l&#8217;impatto negativo sui mercati finanziari della strategia di ogni impresa di assicurazione o di riassicurazione interessata per ridurre il proprio profilo di rischio, compresi eventuali effetti secondari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;impatto negativo sull&#8217;economia reale causato, per esempio, tra l&#8217;altro, da una temporanea interruzione dei servizi di assicurazione come risultato della possibile mancanza di sostituibilit&#224; o dagli eventuali effetti negativi sulla fiducia dei consumatori.</p></td></tr></tbody></table> 5. L’allegato alla decisione indica in dettaglio l’insieme di informazioni minime che devono essere fornite dall’autorità richiedente. 6. In deroga ai paragrafi 4 e 5 di cui sopra, il CERS può richiedere all’autorità richiedente di fornire ulteriori informazioni se lo ritiene necessario. 7. Salvo che le informazioni fornite siano già di dominio pubblico, le informazioni ricevute dal CERS sono considerate e trattate come riservate, ai sensi dell’articolo 8, paragrafo 3, del regolamento (UE) 1092/2010, e l’accesso a tali informazioni sarà limitato alle persone e alle autorità che hanno necessità di averne conoscenza durante l’esercizio delle loro funzioni o nell’esecuzione dei loro compiti. 8. Il segretariato del CERS predispone una struttura dedicata in Darwin per lo scambio di informazioni con l’autorità richiedente. Articolo 5 Gruppo di valutazione 1. Il gruppo di valutazione effettua una valutazione e redige una risposta alla richiesta di consultazione. 2. La composizione del gruppo di valutazione è la stessa del gruppo di valutazione costituito ai sensi della decisione CERS/2015/4 nominato dal consiglio generale con le seguenti differenze: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Il rappresentante dell&#8217;Autorit&#224; bancaria europea (ABE) &#232; sostituito dal rappresentante dell&#8217;EIOPA che sar&#224; nominato dal consiglio generale; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ciascuna autorit&#224; rappresentata nel gruppo di valutazione pu&#242; indicare un esperto in materia di assicurazioni in qualit&#224; di osservatore nel gruppo di valutazione.</p></td></tr></tbody></table> 3. Per evitare conflitti d’interesse nella preparazione di una risposta a una richiesta di consultazione, lo status di membro o di osservatore del gruppo di valutazione cessa temporaneamente, senza sostituzione, per i rappresentanti di un’autorità di vigilanza che sia l’autorità richiedente. 4. Il gruppo di valutazione si adopera per raggiungere il consenso unanime dei propri membri, ma quando le circostanze lo richiedono, il gruppo di valutazione può fornire un parere di maggioranza e uno di minoranza nel progetto di risposta presentato al Consiglio generale Articolo 6 Riservatezza della risposta a una richiesta di consultazione La risposta del CERS a una richiesta di consultazione non è pubblica ed è fornita unicamente all’autorità richiedente. Articolo 7 Entrata in vigore La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Francoforte sul Meno, il 14 novembre 2018 Francesco MAZZAFERRO Capo del segretariato del CERS per conto del Consiglio generale del CERS ( 1 ) GU L 331 del 15.12.2010, pag. 1 . ( 2 ) GU L 335 del 17.12.2009, pag. 1 . ( 3 ) Decisione del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 16 dicembre 2015, su un quadro di coordinamento relativo alla notifica delle misure nazionali di politica macroprudenziale da parte delle autorità competenti e alla emanazione di pareri e raccomandazioni da parte del CERS e che modifica la decisione CERS/2014/2 (CERS/2015/4)( GU C 97, 12.3.2016, pag. 28 ). ( 4 ) Decisione del Comitato europeo per il rischio sistemico, del 20 gennaio 2011, che adotta il regolamento interno del Comitato europeo per il rischio sistemico (CESR/2011/1) ( GU C 58 del 24.2.2011, pag. 4 ). ALLEGATO Informazioni che devono essere fornite dall’autorità richiedente I. Informazioni relative all’autorità richiedente <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Nome dell&#8217;autorit&#224; di vigilanza</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Stato membro</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Firmatario della richiesta (nome, posizione e recapiti)</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Persona di contatto (nome, posizione e recapiti)</p></td></tr></tbody></table> II. Contenuto esatto della richiesta — ambito della richiesta di consultazione III. Informazioni relative a ciascuna impresa ricompresa nell’ambito della richiesta III.1 Informazioni di base Per ciascuna delle imprese interessate (definizioni secondo il pertinente modello di solvibilità II S01.02.01 o S01.02.04, se del caso): <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Nome dell&#8217;impresa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Codice identificativo dell&#8217;impresa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Tipo di impresa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Paese di autorizzazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Metodo di calcolo dei requisiti patrimoniali di solvibilit&#224; (SCR) (del gruppo);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Uso di parametri specifici dell&#8217;impresa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Fondi separati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Aggiustamento di congruit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Aggiustamento per volatilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Misura transitoria sui tassi di interesse privi di rischio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Misura transitoria sulle riserve tecniche.</p></td></tr></tbody></table> III.2 Informazioni finanziarie Una sintesi della più recente situazione finanziaria pertinente di ciascuna impresa interessata, compresa la struttura di attività, passività, fondi propri (con o senza misure di garanzia a lungo termine) e SCR. III.3 Informazioni sulla posizione di ciascuna impresa interessata nel mercato nazionale delle assicurazioni Per ciascuna delle imprese interessate: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Informazioni sulla quota di mercato nazionale di tale impresa comprese le attivit&#224; non vita (in termini di premi contabilizzati lordi) totali e per area di attivit&#224;, le attivit&#224; vita (in termini di riserve tecniche lorde) totali e per area di attivit&#224;, l&#8217;entit&#224; del bilancio (in termini di attivit&#224; totali);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Informazioni sul numero delle imprese attive nel mercato nazionale per tali aree di attivit&#224; (vita e non vita) nelle quali opera l&#8217;impresa interessata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Informazioni sulla quota cumulativa di mercato delle 3 - 5 - 10 migliori imprese di assicurazione per tali aree di attivit&#224; nelle quali opera l&#8217;impresa interessata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima della distribuzione delle perdite tra le imprese interessate che operano nel mercato nazionale dell&#8217;assicurazione a seguito dell&#8217;evento o degli eventi che hanno condotto alla dichiarazione di una situazione eccezionalmente avversa da parte dell&#8217;EIOPA.</p></td></tr></tbody></table> IV. Informazioni a supporto dell’estensione del periodo di risanamento di ciascuna impresa interessata Per ciascuna delle imprese interessate: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Proiezioni finanziarie che illustrano il risanamento della violazione dell&#8217;SCR in presenza di una serie di scenari economici diversi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una descrizione delle ipotesi e una stima dell&#8217;impatto delle misure di risanamento comprese in tali proiezioni finanziarie. Ci&#242; potrebbe includere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima della (prevista) riduzione del profilo di rischio del portafoglio di attivit&#224; (compreso il suo possibile impatto sui mercati finanziari);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima dell&#8217;ammontare che l&#8217;impresa prevede di ricapitalizzare e in che forma (p.e. sotto forma di capitale azionario, di debito);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima dell&#8217;ammontare della riassicurazione prevista e/o di altre tecniche di attenuazione del rischio da introdurre;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima dell&#8217;ammontare delle riserve tecniche e dei premi dei portafogli assicurativi che si prevede di vendere e/o porre in liquidazione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> V. Informazioni sulle previste implicazioni economiche della mancata estensione del periodo di risanamento di ciascuna impresa interessata Per ciascuna delle imprese interessate: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una valutazione dell&#8217;impatto negativo sull&#8217;economia reale e/o sui mercati finanziari qualora il periodo di risanamento non sia esteso. Ci&#242; include:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima del grado di possibile interruzione dei servizi di assicurazione qualora il periodo di risanamento non sia esteso, basata su, ad esempio, un&#8217;analisi del numero delle imprese che gi&#224; forniscono prodotti/servizi simili, una stima della velocit&#224; con la quale ci sia attende che gli assicurati cambino compagnia di assicurazione, una descrizione degli ostacoli all&#8217;ingresso nel mercato per possibili nuovi concorrenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima degli effetti di una possibile interruzione dei servizi di assicurazione sull&#8217;economia reale, come per esempio, tra l&#8217;altro, una descrizione delle attivit&#224; dell&#8217;economia reale che potrebbero essere interrotte in caso di perdita della copertura assicurativa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una descrizione dei possibili effetti negativi sulla fiducia dei consumatori causati dalla mancata estensione del periodo di risanamento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Una stima dell&#8217;impatto sui mercati finanziari (compresi gli effetti secondari) causati dalla mancata estensione del periodo di risanamento e della conseguente liquidazione dell&#8217;impresa.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Tutte le informazioni di tipo quantitativo di cui sopra dovrebbero essere fornite sulla base dei dati più aggiornati disponibili e sotto forma di foglio Excel.
ITA
32019Y0129(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.11.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 416/53</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese del Comitato di risoluzione unico per l’esercizio 2018 — Bilancio rettificativo n. 1 (2018/C 416/13) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2018</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO</span></p></td></tr><tr><td><p>1 0</p></td><td><p>CONTRIBUTO DAGLI ISTITUTI DI CREDITO</p></td><td><p>104&#160;136&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>104&#160;136&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>104&#160;136&#160;000</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>104&#160;136&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTO DELL'UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>CONTRIBUTO DELL'UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>ENTRATE VARIE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 0</p></td><td><p>ENTRATE VARIE</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</span></p></td></tr><tr><td><p>4 0</p></td><td><p>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</p></td><td><p>6&#160;805&#160;602&#160;338</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>6&#160;805&#160;602&#160;338</p></td></tr><tr><td><p>4 9</p></td><td><p>RISULTATO DI BILANCIO</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>6&#160;805&#160;602&#160;338</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>6&#160;805&#160;602&#160;338</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>RISERVA</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>RISERVA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>30&#160;371&#160;897,59</p></td><td><p>30&#160;371&#160;897,59</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>6&#160;909&#160;738&#160;338</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td><td><p><span>6&#160;940&#160;110&#160;235,59</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Stanziamenti 2018</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n. 1</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>PERSONALE IN SERVIZIO</p></td><td><p>38&#160;094&#160;150</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>37&#160;289&#160;912</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>SPESE VARIE PER L'ASSUNZIONE E IL TRASFERIMENTO DI PERSONALE</p></td><td><p>1&#160;804&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;804&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 3</p></td><td><p>MISSIONI E TRASFERTE</p></td><td><p>40&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>40&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 4</p></td><td><p>INFRASTRUTTURE DI CARATTERE MEDICO-SOCIALE E ASSISTENZA SOCIALE</p></td><td><p>1&#160;060&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;060&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 5</p></td><td><p>FORMAZIONE</p></td><td><p>557&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>632&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 6</p></td><td><p>PRESTAZIONI ESTERNE</p></td><td><p>1&#160;405&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;755&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1 7</p></td><td><p>SPESE PER RICEVIMENTI E DI RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>15&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>15&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>42&#160;975&#160;150</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>42&#160;595&#160;912</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>IMMOBILI, MATERIALE E SPESE VARIE DI FUNZIONAMENTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>AFFITTO DI IMMOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>5&#160;282&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>5&#160;282&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL&#8217;INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE</p></td><td><p>5&#160;446&#160;850</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>5&#160;209&#160;250</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>868&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>868&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>SPESE DI FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO CORRENTE</p></td><td><p>674&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>1&#160;484&#160;946</p></td></tr><tr><td><p>2 4</p></td><td><p>SPESE POSTALI E DI TELECOMUNICAZIONI</p></td><td><p>510&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>315&#160;892</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>12&#160;780&#160;850</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>13&#160;160&#160;088</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; DEL COMITATO DI RISOLUZIONE UNICO</p></td><td><p>21&#160;805&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>21&#160;805&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>3 2</p></td><td><p>CONTINGENZE DEL COMITATO DI RISOLUZIONE UNICO</p></td><td><p>26&#160;575&#160;000</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>26&#160;575&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>48&#160;380&#160;000</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>48&#160;380&#160;000</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>FONDO DI RISOLUZIONE UNICO</span></p></td></tr><tr><td><p>4 0</p></td><td><p>UTILIZZAZIONE DEL FONDO NELL'AMBITO DEI PROGRAMMI DI RISOLUZIONE</p></td><td><p>6&#160;805&#160;602&#160;388</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>6&#160;805&#160;602&#160;388</p></td></tr><tr><td><p>4 9</p></td><td><p>ALTRE SPESE OPERATIVE</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>6&#160;805&#160;602&#160;388</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>6&#160;805&#160;602&#160;388</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>PAREGGIO DEI CONTI MEDIANTE RICORSO ALLE RISERVE</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>PAREGGIO DEI CONTI MEDIANTE RICORSO ALLE RISERVE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>30&#160;371&#160;897,59</p></td><td><p>30&#160;371&#160;897,59</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>6&#160;909&#160;738&#160;388</span></p></td><td><p><span>30&#160;371&#160;897,59</span></p></td><td><p><span>6&#160;940&#160;110&#160;285,59</span></p></td></tr></tbody></table> Tabella dell'organico <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Gruppo di funzioni e grado</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2017</p></td><td><p>2016</p></td></tr><tr><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AD 16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td></tr><tr><td><p>AD 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AD 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>AD 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>35</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>20</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>AD 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>67</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>70</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>62</p></td></tr><tr><td><p>AD 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>50</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>32</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td></tr><tr><td><p>AD 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>60</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>90</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>80</p></td></tr><tr><td><p>AD 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>30</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>40</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td></tr><tr><td><p>Totale AD</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>278</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>278</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>200</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AST 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td></tr><tr><td><p>AST 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td></tr><tr><td><p>AST 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>17</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>32</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>28</p></td></tr><tr><td><p>AST 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td></tr><tr><td><p>AST 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale AST</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>48</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>52</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>40</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST/SC6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/ASC1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>9</p></td></tr><tr><td><p>Totale AST/SC</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>24</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>20</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>350</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>350</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>255</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale generale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>350</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>350</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>255</span></p></td></tr></tbody></table> Stima del numero di agenti contrattuali (espressa in equivalenti a tempo pieno) e di esperti nazionali distaccati <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Posti da agente contrattuale</p></td><td><p>2016</p></td><td><p>2017</p></td><td><p>2018</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>GF IV</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF III</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF II</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>GF I</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale FG</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Posti da esperto nazionale distaccato</p></td><td><p>25</p></td><td><p>25</p></td><td><p>35</p></td></tr><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>25</span></p></td><td><p><span>25</span></p></td><td><p><span>35</span></p></td></tr></tbody></table>
ITA
32018B1115(13)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.2.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 32/68</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2023/232 DELLA COMMISSIONE del 25 luglio 2022 relativa all'aiuto di Stato SA.55208 (2020/C) (ex 2022/NN) attuato dalla Cechia a favore delle Poste ceche [notificata con il numero C(2022) 5136] (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 108, paragrafo 2, primo comma, visto l'accordo sullo Spazio economico europeo, in particolare l'articolo 62, paragrafo 1, lettera a), dopo aver invitato gli interessati a presentare osservazioni a norma delle suddette disposizioni e viste le osservazioni trasmesse, considerando quanto segue: 1. PROCEDIMENTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 18&#160;gennaio&#160;2018 le autorit&#224; ceche hanno preventivamente notificato una compensazione a favore delle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio postale universale nel periodo 2018-2022. L'8&#160;marzo 2019, a seguito di discussioni antecedenti la notificazione, in particolare sulla metodologia del costo evitato netto, le autorit&#224; ceche hanno ritirato la pre-notifica in questione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 20&#160;agosto 2019 le autorit&#224; ceche hanno nuovamente notificato preventivamente una compensazione a favore delle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel periodo 2018-2022 (&#171;la misura&#187;). Rispetto alla pre-notifica del&#160;18&#160;gennaio 2018, la misura &#232; stata modificata in particolare per quanto concerne il calcolo del costo evitato netto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L'8 e il 22&#160;novembre 2019 la Commissione ha ricevuto due denunce formali da parte di due concorrenti delle Poste ceche (&#268;esk&#225; po&#353;ta), ossia Z&#225;silkovna&#160;s.r.o. (&#171;Z&#225;silkovna&#187;) e Prvn&#237; Novinov&#225; Spole&#269;nost&#160;a.s. (&#171;PNS&#187;, ex &#171;Mediaservis&#187;). Tali denunce sono state registrate rispettivamente con i numeri SA.55686 (2019/FC) e SA.55497 (2019/FC)&#160;<a>(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Tali denunce sono state trasmesse alle autorit&#224; ceche il 4&#160;dicembre 2019. Le autorit&#224; ceche hanno risposto con lettera datata 31&#160;gennaio&#160;2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 28&#160;gennaio&#160;2020 le autorit&#224; ceche hanno notificato una compensazione da concedere alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel periodo 2018-2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 12&#160;marzo&#160;2020 la Commissione ha richiesto informazioni supplementari alle autorit&#224; ceche, le quali hanno risposto con lettera del 24&#160;aprile 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Con decisione del 23&#160;giugno&#160;2020, la Commissione ha comunicato alla Cechia la propria decisione di avviare il procedimento di cui all'articolo&#160;108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (&#171;TFUE&#187;) in relazione agli aiuti&#160;<a>(<span>2</span>)</a> (&#171;la decisione di avvio&#187;). La Commissione ha chiesto alle autorit&#224; ceche di presentare le loro osservazioni e di fornire tutte le informazioni utili alla valutazione dell'aiuto, invitando inoltre tutti gli interessati a presentare le loro osservazioni sull'aiuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Alla Commissione sono pervenute osservazioni in merito alla decisione di avvio dalle autorit&#224; ceche e dalle Poste ceche con lettera del 24&#160;luglio&#160;2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ha ricevuto osservazioni da Z&#225;silkovna in merito alla decisione di avvio con lettera del 2&#160;ottobre 2020 e da PNS con lettera del 3&#160;ottobre&#160;2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il 9&#160;novembre 2020 la Commissione ha trasmesso alle autorit&#224; ceche le osservazioni ricevute da terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Con lettera del 3&#160;febbraio&#160;2021, le autorit&#224; ceche hanno presentato le loro osservazioni in merito alle osservazioni formulate da terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Il 9&#160;luglio 2021 i servizi della Commissione hanno inviato una lettera a Z&#225;silkovna e PNS per informarle che i casi SA.55686 (2019/FC) e SA.55497 (2019/FC) sarebbero stati chiusi e che il procedimento di indagine formale sarebbe stato trattato congiuntamente con il numero SA.55208 (2020/C). Di conseguenza tali parti sono state informate del fatto che le osservazioni e le informazioni fornite con le denunce nel contesto dei casi SA.55686 (2019/FC) e SA.55497 (2019/FC) sarebbero state esaminate nel contesto del procedimento di indagine formale SA.55208&#160;(2020/C).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il 12&#160;novembre 2021 la Commissione ha chiesto alle autorit&#224; ceche informazioni supplementari. Le autorit&#224; ceche hanno risposto con lettera datata 10&#160;dicembre&#160;2021.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il 2&#160;dicembre 2021 Z&#225;silkovna ha inviato ulteriori osservazioni alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Il 17&#160;febbraio 2022 e il 29&#160;marzo 2022 la Commissione ha chiesto chiarimenti sulle informazioni presentate dalle autorit&#224; ceche con lettera del 10&#160;dicembre 2021. Le autorit&#224; ceche hanno risposto rispettivamente con lettere del 16&#160;marzo 2022 e del 1<span>o</span>&#160;aprile 2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>La Cechia ha convenuto in via eccezionale di rinunciare ai diritti conferiti ai sensi dell'articolo&#160;342 TFUE, in combinato disposto con l'articolo&#160;3 del regolamento n.&#160;1/1958&#160;<a>(<span>3</span>)</a> e di acconsentire all'adozione e alla notifica in inglese della presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> 2. DESCRIZIONE DETTAGLIATA DELLA MISURA/DELL'AIUTO 2.1. Il beneficiario: Poste ceche (Česká pošta) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>L'unico beneficiario della misura sono le Poste ceche, ossia il principale operatore postale nella Cechia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le Poste ceche sono interamente di propriet&#224; dello Stato e sono state fondate nel&#160;1993 dal ministero dell'Economia della Cechia, in conformit&#224; con la legge sulle imprese di propriet&#224; dello Stato&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Il suo status a livello giuridico e di propriet&#224; &#232; disciplinato dalla legge sulle imprese di propriet&#224; dello Stato&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Oltre ai servizi postali, le Poste ceche forniscono anche una serie di altri servizi, quali i servizi finanziari (servizi bancari, servizi di gestione del contante e servizi connessi al pagamento delle pensioni).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Nonostante la liberalizzazione del mercato postale ceco avvenuta il 1<span>o</span>&#160;gennaio&#160;2013, la concorrenza nel mercato della corrispondenza postale non si &#232; sviluppata in modo significativo. I&#160;principali concorrenti delle Poste ceche nel mercato della corrispondenza postale sono PNS e &#268;esk&#225; distribu&#269;n&#237; e, nel mercato della consegna di pacchi, PPL (Professional Parcel Logistic) CZ (PPL), Direct Parcel Distribution CZ (DPD), General Logistics Systems Repubblica ceca (GLS) e Z&#225;silkovna.</p></td></tr></tbody></table> 2.2. L'obbligo di servizio universale affidato alle Poste ceche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Con decisione del 12&#160;dicembre 2017 dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione dei servizi postali, l'Ufficio ceco delle telecomunicazioni (&#171;CTU&#187;)&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, le Poste ceche sono state incaricate dello svolgimento dell'obbligo di servizio universale dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>L'ambito dell'obbligo di servizio universale affidato alle Poste ceche &#232; stabilito dalla legislazione nazionale, in particolare dall'articolo&#160;3, primo comma, della legge sui servizi postali&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, e comprende:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la consegna di invii postali fino a due chilogrammi (nel territorio nazionale e all'estero);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la consegna di pacchi postali fino a dieci chilogrammi (nel territorio nazionale e all'estero);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la consegna di invii postali raccomandati fino a due chilogrammi (nel territorio nazionale e all'estero);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la consegna di invii assicurati fino a dieci chilogrammi (nel territorio nazionale e all'estero);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>i vaglia postali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>la consegna gratuita di invii postali fino a sette chilogrammi per persone non vedenti e ipovedenti (nel territorio nazionale e all'estero);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>la consegna di invii postali dall'estero nell'ambito dei servizi di cui alle lettere da&#160;a) a&#160;d) e alla lettera&#160;f);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>la consegna di pacchi postali fino a&#160;20 chilogrammi dall'estero;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la consegna di &#171;sacchi M&#187; fino a&#160;30&#160;chilogrammi (solo verso l'estero e dall'estero); questo servizio consiste nella consegna di sacchi speciali contenenti giornali, periodici, libri e documentazione stampata analoga, indirizzata al medesimo destinatario e al medesimo indirizzo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>servizio di risposta commerciale internazionale: un servizio che consente di riscuotere in anticipo dal mittente il costo dell'affrancatura per una lettera di risposta inviata verso un altro paese; non si tratta di un servizio postale indipendente perch&#233; include solo un metodo diverso di pagamento del prezzo per gli invii postali fino a due chilogrammi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>buoni risposta internazionali: un metodo diverso di pagamento dell'affrancatura per gli invii postali. Il buono pu&#242; essere scambiato con francobolli che rappresentano l'affrancatura minima per una lettera di posta aerea prioritaria fino a&#160;20&#160;grammi inviata a un altro Stato membro dell'Unione postale universale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>In quanto fornitore del servizio universale, le Poste ceche sono tenute a garantire l'accessibilit&#224; a tutti i servizi postali universali a prezzi accessibili, in tutto il territorio della Cechia e almeno una volta al giorno per ogni giorno lavorativo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>La base giuridica per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale &#232; la seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>legge n.&#160;29/2000 racc. sui servizi postali e che modifica talune leggi (&#171;legge sui servizi postali&#187;);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>decisione del CTU del 12&#160;dicembre 2017&#160;<a>(<span>8</span>)</a> che affida l'incarico di svolgimento dell'obbligo di servizio universale alle Poste ceche, dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre&#160;2022;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>decreto del governo n.&#160;178/2015 racc. sulla determinazione del numero minimo di posti di lavoro per la fornitura di servizi universali&#160;<a>(<span>9</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>decreto n.&#160;464/2012 racc., sulla determinazione delle specifiche dei singoli servizi universali e dei requisiti di qualit&#224; di base per la loro fornitura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>decreto n.&#160;465/2012 racc., sul metodo di gestione della contabilit&#224; separata per i costi e le entrate del titolare della licenza postale; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>decreto n.&#160;466/2012 racc., sul metodo utilizzato dal CTU per il calcolo dei costi netti dell'adempimento dell'obbligo di fornire servizi universali.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2.3. Sistema di informazione «Data boxes» (DBIS) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Le Poste ceche sono altres&#236; incaricate della fornitura del sistema informativo &#171;Data boxes&#187; (caselle elettroniche di dati) (&#171;DBIS&#187;) nel periodo 2018-2022. Il 2&#160;febbraio 2018 la Commissione ha adottato una decisione&#160;<a>(<span>10</span>)</a> che conclude che la compensazione per l'importo di 2,3&#160;miliardi di CZK (85,1&#160;milioni di EUR) da concedere alle Poste ceche per la fornitura del DBIS nel periodo 2018-2022 costituisce un aiuto di Stato compatibile con il mercato interno ai sensi della disciplina SIEG del 2012&#160;<a>(<span>11</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>DBIS &#232; un canale elettronico per la comunicazione interna in seno alla pubblica amministrazione e per la comunicazione protetta tra la pubblica amministrazione e i cittadini e le imprese, che, in alcuni casi, sostituisce servizi postali convenzionali quali la posta raccomandata.</p></td></tr></tbody></table> 2.4. La misura notificata e il meccanismo di compensazione per l'obbligo di servizio universale 2.4.1. Portata della notifica e importo della compensazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>La misura notificata riguarda il finanziamento pubblico per l'adempimento da parte delle Poste ceche dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche (cfr. considerando&#160;22), nel periodo 2018-2022, da concedere ai sensi della legge sui servizi postali. Ai sensi dell'articolo&#160;34e, terzo comma, della legge sui servizi postali, il CTU non pu&#242; trasferire fondi per saldare costi netti preliminari o costi netti che rappresentano un onere finanziario indebito fino a quando la Commissione non abbia adottato una decisione in merito alla compatibilit&#224; della compensazione con il mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>La compensazione da concedere alle Poste ceche dipender&#224; dai costi netti dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, verificati dal CTU, ed &#232; limitata a un importo massimo di 1&#160;500&#160;milioni di CZK [55,5 milioni di EUR&#160;<a>(<span>12</span>)</a>] l'anno (cfr. considerando&#160;33).</p></td></tr></tbody></table> 2.4.2. Procedura per stabilire l'importo da concedere come compensazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Ai sensi dell'articolo&#160;34c della legge sui servizi postali, il livello della compensazione per l'obbligo di servizio universale per ogni anno non &#232; fissato in anticipo, ma viene calcolato e versato ogni anno in tre fasi.</p></td></tr></tbody></table> Fase 1: rimborso dei costi netti provvisori nell'anno t (pari al 50 % dei costi netti nell'anno t–1) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>Per i costi netti provvisori sostenuti in un determinato anno, le Poste ceche possono presentare una richiesta di rimborso al CTU dal 1<span>o</span>&#160;luglio al 31 dicembre di quell'anno (anno&#160;t), in conformit&#224; con l'articolo&#160;34c della legge sui servizi postali. In tali casi, il CTU emetter&#224; una decisione che stabilisce i costi netti provvisori pari al&#160;50&#160;% dei costi netti calcolati (utilizzando il metodo descritto nella seguente sezione&#160;8.2.8) per l'anno precedente (anno t&#8211;1) per il quale l'importo &#232; stato verificato. Entro 30&#160;giorni dalla data in cui la decisione diventa definitiva, la Cechia rimborser&#224; alle Poste ceche l'importo relativo ai costi netti provvisori tramite il CTU.</p></td></tr></tbody></table> Fase 2: rimborso nell'anno t+1 dei restanti costi netti sostenuti nell'anno t <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Per i costi netti effettivi sostenuti in un determinato anno, le Poste ceche possono presentare una richiesta di rimborso al CTU entro il 31 agosto dell'anno seguente (anno t+1), in conformit&#224; con l'articolo&#160;34d della legge sui servizi postali. Il CTU eseguir&#224; la verifica del costo netto calcolato dalle Poste ceche utilizzando la metodologia del costo evitato netto. Mediante una decisione, il CTU stabilir&#224; i costi netti corrispondenti all'importo dei costi netti verificati in conformit&#224; con l'articolo&#160;34b della legge sui servizi postali. Per il rimborso dei costi netti, il CTU dedurr&#224; i costi netti provvisori gi&#224; rimborsati alle Poste ceche. Se i costi netti provvisori corrisposti sono superiori ai costi netti sostenuti in un determinato anno, le Poste ceche rimborseranno la differenza allo Stato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>Il CTU verifica l'origine e l'importo dei costi netti nel modo specificato all'articolo&#160;34b della legge sui servizi postali. Se a seguito di tale verifica emerge che il calcolo dei costi netti &#232; corretto, le Poste ceche avranno legalmente diritto al rimborso dei costi netti.</p></td></tr></tbody></table> Fase 3: il rimborso non può superare l'importo di 1 500 milioni di CZK per ogni anno <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Il CTU verifica il costo netto dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, in conformit&#224; con l'articolo&#160;34b della legge sui servizi postali. Il costo netto viene rimborsato fino all'importo massimo di 1&#160;500 milioni di CZK per ogni anno, in conformit&#224; con l'articolo&#160;34d della legge sui servizi postali, in base all'analisi dell'onere indebito dell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> 3. DENUNCE 3.1. Denuncia di Zásilkovna <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna, un concorrente delle Poste ceche attivo nel mercato delle consegne di pacchi, sostiene che le Poste ceche hanno beneficiato di aiuti illegali &#171;almeno&#187; a partire dal 2013. La denuncia presentata da Z&#225;silkovna &#232; riepilogata di seguito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna ritiene che l'atto di incarico non sia conforme alla disciplina SIEG, dato che il metodo per la determinazione dell'importo della compensazione per le Poste ceche non &#232; n&#233; obiettivo n&#233; trasparente. Z&#225;silkovna sostiene che n&#233; le autorit&#224; ceche n&#233; le Poste ceche hanno spiegato o pubblicato alcun dettaglio sul calcolo dei costi netti sulla base del quale &#232; stato stabilito l'importo della compensazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna ritiene inoltre che le Poste ceche abbiano ricevuto risorse finanziarie eccessive come compensazione per l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, dal 2013 al 2017, e che ci&#242; sar&#224; &#171;a maggior ragione&#187; il caso per il periodo&#160;2018-2022. A&#160;tale proposito, Z&#225;silkovna sottolinea che il limite annuale dell'onere indebito per il periodo 2018-2022 &#232; triplicato, raggiungendo i 1&#160;500&#160;milioni di&#160;CZK, rispetto all'importo accettato nella decisione della Commissione relativa alla compensazione per l'obbligo di servizio universale per il periodo 2013-2017 (la &#171;decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale&#187;)&#160;<a>(<span>13</span>)</a>. Z&#225;silkovna ritiene che le Poste ceche utilizzino tale compensazione in eccesso per sovvenzionare in modo incrociato i propri servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale, in particolare sul mercato della consegna di pacchi&#160;<a>(<span>14</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>In particolare Z&#225;silkovna ritiene che le Poste ceche ricevano una compensazione eccessiva perch&#233; attribuiscono l'intero costo della loro rete di consegna e trasporto all'obbligo di servizio universale e quindi non imputino correttamente una quota di tali costi al loro servizio &#171;Bal&#237;kovna&#187; (la consegna di pacchi presso punti di prelievo diversi dagli uffici postali) e sovvenzionino quindi in modo incrociato tale servizio utilizzando la propria presunta compensazione eccessiva per l'obbligo di servizio universale. Secondo Z&#225;silkovna, il servizio Bal&#237;kovna viene offerto &#171;sostanzialmente sotto costo&#187;. Z&#225;silkovna sembra ritenere che le Poste ceche abbiano imputato in modo errato i costi quanto meno dal&#160;2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna corrobora la propria argomentazione sui prezzi di Bal&#237;kovna facendo riferimento ai propri prezzi e a quelli di altri concorrenti privati per la consegna di pacchi presso punti di prelievo (che sono tutti presumibilmente pi&#249; elevati). Inoltre Z&#225;silkovna rileva che i prezzi delle consegne di pacchi delle Poste ceche a uffici postali, un servizio che secondo Z&#225;silkovna &#232; molto simile al servizio Bal&#237;kovna perch&#233; entrambi hanno un livello elevato di costi comuni e lo stesso livello di efficienza del processo, sono tra due e tre volte pi&#249; elevati.</p></td></tr></tbody></table> 3.2. Denuncia di PNS <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p>PNS sostiene che le Poste ceche saranno sovracompensate per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. PNS asserisce che lo scenario controfattuale del costo evitato netto non &#232; credibile, dato che la riduzione del numero di uffici postali inciderebbe in maniera notevole sulle entrate generate dalle Poste ceche in relazione ai servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale. PNS afferma che lo scenario controfattuale comporterebbe la perdita di tutte le entrate generate attraverso servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale, pari a&#160;4,25&#160;miliardi di CZK (157,3&#160;milioni di EUR) l'anno, che presumibilmente non sono contabilizzati adeguatamente nel contesto dei calcoli effettuati dalle autorit&#224; ceche e dalle Poste ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>PNS sostiene inoltre che le Poste ceche hanno erroneamente classificato alcuni servizi come servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale e cos&#236; facendo hanno ridotto artificiosamente le entrate generate dall'obbligo di servizio universale. Secondo PNS, ci&#242; porta a un costo netto artificiosamente pi&#249; elevato da compensare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>A tale proposito PNS rileva altres&#236; che la legge sui servizi postali &#232; stata modificata al fine di aumentare significativamente i limiti per la compensazione dei costi netti portandoli a 1&#160;500&#160;milioni di CZK (55,5&#160;milioni di EUR) l'anno, dai 500 milioni di CZK (18,5&#160;milioni di EUR) l'anno originari. PNS&#160;sottolinea che, nella decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale, le autorit&#224; ceche avevano stimato che il costo netto dell'obbligo di servizio universale ammontava al massimo a&#160;984&#160;milioni di CZK (36,4&#160;milioni di EUR) l'anno, un valore significativamente inferiore rispetto a quello del massimale aumentato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>PNS ritiene inoltre che le Poste ceche abbiano violato gli obblighi di trasparenza di cui alla direttiva 97/67/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>15</span>)</a>, e in particolare l'allegato&#160;I, parte&#160;C, primo comma, e l'articolo&#160;7, paragrafo&#160;5, pubblicando soltanto l'importo della compensazione e non i calcoli del costo evitato netto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>PNS sostiene che il calcolo dei costi netti delle Poste ceche non sia in linea con l'allegato&#160;I, parte&#160;B, quinto comma, della direttiva 97/67/CE. Quest'ultimo prevede che &#171; [i]l calcolo si basa sui costi imputabili ai seguenti fattori: [...] elementi del servizio che possono essere forniti solo in perdita o a costi diversi dalle normali condizioni commerciali&#187;. PNS ritiene altres&#236; che le Poste ceche violino l'articolo&#160;33 della legge sui servizi postali, che le obbliga a offrire servizi nell'ambito del servizio universale a prezzi correlati ai costi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>PNS asserisce che le Poste ceche offrono sconti &#171;immensi&#187;, fino al 60&#160;% ai grandi mittenti, una circostanza questa che determina prezzi &#171;straordinariamente&#187; bassi, inferiori ai costi. Secondo PNS, ci&#242; &#232; il risultato della politica di fissazione dei prezzi specifica delle Poste ceche, che non dovrebbe essere interpretata come estranea alle normali condizioni commerciali, ai sensi della direttiva 97/67/CE; in altri termini, l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, non obbliga le Poste ceche ad applicare prezzi inferiori ai costi. Il calcolo della compensazione delle Poste ceche non pu&#242; quindi prendere in considerazione perdite derivanti da tale pratica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>Al fine di sostenere tale argomentazione PNS ha fornito un altro esempio e ha rilevato che i prezzi per i servizi postali ibridi&#160;<a>(<span>16</span>)</a> sono aumentati di quasi il 20&#160;% nel 2019, il che, secondo PNS, significa che il nuovo prezzo &#232; troppo elevato e supera un margine di profitto ragionevole o il prezzo precedente, inferiore, non era correlato ai costi in quanto sarebbe stato troppo basso per coprire i costi.</p></td></tr></tbody></table> 4. MOTIVAZIONI DELL'AVVIO DEL PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>Il 23&#160;giugno&#160;2020 la Commissione ha avviato il procedimento di indagine formale in relazione alla compensazione per l'obbligo di servizio universale a favore delle Poste ceche per il periodo 2018-2022 in ragione dei dubbi da essa nutriti circa la compatibilit&#224; con il mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(47)</p></td><td><p>Nella decisione di avvio, la Commissione ha espresso per la prima volta i propri dubbi in merito all'ambito dell'obbligo di servizio universale cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. In effetti, l'obbligo di servizio universale oggetto dell'incarico affidato alle Poste ceche, come descritto nel considerando&#160;22, &#232; pi&#249; ampio dei servizi di cui all'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE. In particolare, la Commissione ha rilevato che l'obbligo di servizio universale comprende i vaglia postali, che non sono elencati in tale articolo e sono menzionati nella direttiva 2008/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>17</span>)</a> come servizi supplementari o complementari. La Commissione ha ritenuto altres&#236; che il pubblico non fosse stato specificamente consultato in merito all'inclusione dei vaglia postali nell'ambito dell'obbligo di servizio universale per il periodo notificato. Di conseguenza ha concluso che vi erano dubbi circa il fatto che l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalla Cechia nella legge sui servizi postali, potesse qualificarsi come un effettivo servizio di interesse economico generale (o quanto meno che i vaglia postali potessero qualificarsi come tali).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(48)</p></td><td><p>In secondo luogo, e in relazione ai dubbi sull'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, la Commissione ha espresso dubbi altres&#236; in merito al rispetto delle norme dell'Unione in materia di appalti pubblici per quanto concerne l'aggiudicazione diretta dell'obbligo di servizio universale. In effetti la designazione di un fornitore del servizio universale ai sensi dell'articolo&#160;4, paragrafo 2, della direttiva 97/67/CE, &#232; possibile se l'ambito delle attivit&#224; svolte da tale fornitore pu&#242; essere considerato un servizio universale, cos&#236; come definito all'articolo&#160;3 di tale direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(49)</p></td><td><p>In terzo luogo, la Commissione ha espresso dubbi nella decisione di avvio in merito all'importo della compensazione da concedere alle Poste ceche. A tale proposito la Commissione ha espresso dubbi in merito alla plausibilit&#224; della progettazione dello scenario controfattuale delle Poste ceche. In particolare la Commissione nutriva dubbi circa il fatto che, nel contesto dello scenario controfattuale, le Poste ceche avrebbero chiuso pi&#249; di 1&#160;000 uffici che avevano gestito volontariamente fino alla fine del 2015. La Commissione ha osservato che la semplice entrata in vigore di un decreto attuativo nel 2016 che evitava la chiusura di determinati uffici postali non renda, di per s&#233;, il funzionamento di tali uffici un onere e che le Poste ceche avrebbero potuto chiuderli in qualsiasi momento prima dell'entrata in vigore del decreto attuativo, ma hanno scelto di non procedere in tal senso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(50)</p></td><td><p>Inoltre la Commissione ha espresso dubbi in merito alla quantificazione dell'impatto delle modifiche proposte dalle Poste ceche alla loro infrastruttura postale e alla frequenza di consegna nello scenario controfattuale. Per quanto concerne la quantificazione dell'effetto della domanda nello scenario controfattuale derivante dalla riduzione dell'infrastruttura&#160;<a>(<span>18</span>)</a>, le autorit&#224; ceche hanno condotto un indagine dalla quale &#232; emerso, tra l'altro, che il 29&#160;% dei partecipanti smetterebbe di utilizzare le Poste ceche per i servizi finanziari in caso di chiusura dell'ufficio postale al quale si rivolgono attualmente; inoltre anche i servizi postali ne risentirebbero in modo marcato dato che il 20&#160;% dei partecipanti all'indagine smetterebbe di utilizzare le Poste ceche per l'invio di lettere raccomandate. Anche se le risposte relative alla domanda ottenute dalle indagini non dovrebbero necessariamente portare a una corrispondente diminuzione della domanda, secondo le autorit&#224; ceche, nello scenario controfattuale, le entrate derivanti dai servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale diminuirebbero soltanto del 4&#160;%, mentre la domanda di lettere raccomandate diminuirebbe soltanto dell'1,1&#160;%. In considerazione di quanto sopra, la Commissione ha espresso dubbi in merito alla corretta quantificazione degli effetti sulla domanda determinati dalle chiusure degli uffici postali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(51)</p></td><td><p>Per quanto concerne la quantificazione dell'effetto sulla domanda nello scenario controfattuale derivante dalla riduzione della frequenza di consegna&#160;<a>(<span>19</span>)</a>, le autorit&#224; ceche hanno condotto un'altra indagine, chiedendo a un campione di 1&#160;002 cittadini che avevano utilizzato le Poste ceche per l'invio di lettere negli ultimi sei mesi, se ritenevano &#171;accettabile&#187; che le lettere inviate venissero consegnate entro due giorni lavorativi, anzich&#233; il giorno successivo. Secondo tale indagine, il [70-95]&#160;% dei partecipanti lo considera accettabile, il [2,5-15]&#160;% lo considera inaccettabile e un altro [2,5-15]&#160;% non lo considera n&#233; accettabile n&#233; inaccettabile. Secondo le autorit&#224; ceche, a seguito della riduzione della frequenza di consegna, i volumi delle lettere non raccomandate diminuirebbero del [5-15]&#160;% nello scenario controfattuale. Considerando quanto sopra, la Commissione ha espresso dubbi, innanzitutto, in merito al fatto che tale indagine consentisse di trarre conclusioni definitive in merito agli effetti precisi sulla domanda della riduzione della frequenza di consegna, dato che il fatto che un rispondente trovi accettabile o meno una modifica delle frequenze di consegna delle Poste ceche non chiarisce necessariamente il modo in cui la domanda ne sarebbe influenzata. In secondo luogo, la Commissione ha espresso dubbi circa il fatto che le autorit&#224; ceche avessero quantificato correttamente tale domanda, data la discrepanza tra i risultati dell'indagine e la riduzione dei volumi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(52)</p></td><td><p>Infine, per quanto concerne il costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale, la Commissione ha espresso dubbi in merito al fatto che le autorit&#224; ceche abbiano tenuto correttamente conto del costo netto della fornitura del DBIS. In effetti, nel calcolare il costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale &#232; necessario evitare qualsiasi doppia contabilizzazione del costo evitato netto calcolato per il DBIS per il quale le Poste ceche hanno ricevuto l'incarico per il medesimo periodo (&#171;la decisione DBIS&#187;)&#160;<a>(<span>20</span>)</a>. Nel caso di specie, le autorit&#224; ceche hanno calcolato che il costo evitato netto (obbligo di servizio universale+DBIS) &#232; pari a&#160;15,2 miliardi di CZK (562,6&#160;milioni di EUR) nel periodo 2018-2022. Il costo evitato netto (DBIS) &#232; pari a&#160;5,2&#160;miliardi di CZK (192,5 milioni di EUR) per il medesimo periodo&#160;<a>(<span>21</span>)</a>. Ci&#242; si traduce in un costo evitato netto (obbligo di servizio universale) ammontante a&#160;10,0&#160;miliardi di CZK (370,1&#160;milioni di EUR). Le autorit&#224; ceche concludono tuttavia che il costo evitato netto (obbligo di servizio universale) &#232; pari a&#160;12,3&#160;miliardi di&#160;CZK (455,3 milioni di EUR), corrispondente a una media di 2,5&#160;miliardi di CZK (92,5&#160;milioni di EUR) l'anno. Di conseguenza le autorit&#224; ceche sembrerebbero aver commesso un errore metodologico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(53)</p></td><td><p>In considerazione di quanto precede la Commissione ha concluso che nutriva dubbi circa la stima del costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale per il periodo 2018-2022. La Commissione ha osservato che, nonostante il massimale di 7,5&#160;miliardi di CZK (277,6 milioni di EUR), sebbene il costo evitato netto fosse stato stimato ammontare a&#160;12,3 miliardi di CZK, le incertezze sul costo evitato netto erano troppo significative per escludere che il costo evitato netto potesse potenzialmente essere ancora pi&#249; basso rispetto al massimale di compensazione previsto e che le Poste ceche potessero essere potenzialmente sovracompensate per l'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(54)</p></td><td><p>In quarto luogo, la Commissione ha espresso dubbi circa l'incentivo all'efficienza. In effetti l'importo massimo della compensazione a favore delle Poste ceche per il periodo 2018-2022 &#232; stabilito nella legge sui servizi postali e tale importo &#232; fissato sul periodo di durata dell'incarico. Nella misura in cui il massimale di compensazione delle Poste ceche &#232; inferiore al costo evitato netto, la Commissione riterrebbe tale approccio accettabile per garantire l'esistenza di un incentivo all'efficienza. Tuttavia, tenendo conto delle incertezze di cui al considerando&#160;53, la Commissione ha espresso dubbi altres&#236; in merito all'eventuale rispetto da parte dell'obbligo di servizio universale delle prescrizioni in materia di incentivi all'efficienza di cui al punto&#160;39 della disciplina SIEG del 2012&#160;<a>(<span>22</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(55)</p></td><td><p>In quinto luogo, la Commissione ha espresso dubbi circa il soddisfacimento degli obblighi di trasparenza di cui al punto&#160;60 della disciplina SIEG del 2012. In effetti la Commissione ha ritenuto che la consultazione pubblica di cui al considerando&#160;47, qualora fosse stata necessaria, avrebbe dovuto essere pubblicata.</p></td></tr></tbody></table> 5. OSSERVAZIONI DEGLI INTERESSATI 5.1. Zásilkovna <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(56)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna condivide i dubbi che la Commissione ha sollevato nella decisione di avvio e ha presentato ulteriori osservazioni rispetto alla compatibilit&#224; della misura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(57)</p></td><td><p>In particolare Z&#225;silkovna ritiene che l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, o quanto meno i servizi di consegna di pacchi, possano essere svolti da operatori privati come avviene ad esempio in Germania, nei Paesi Bassi e in Svezia su base commerciale senza alcun aiuto di Stato. A tal fine sostiene che le condizioni attuali di mercato non corrispondono a un fallimento del mercato per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale su base commerciale e quindi che l'obbligo di servizio universale non pu&#242; essere considerato un effettivo servizio di interesse economico generale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(58)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna spiega che la sua rete per la consegna di pacchi postali soddisfa il requisito di disporre di almeno 3&#160;200 uffici postali, come stabilito nel decreto del governo n.&#160;178/2015&#160;racc. L'impresa spiega inoltre che la sua rete postale soddisfa tutti i criteri di qualit&#224; di base per garantire una disponibilit&#224; sufficiente e la grande maggioranza dei criteri per garantire una densit&#224; sufficiente. La rete postale di Z&#225;silkovna potrebbe soddisfare molto rapidamente anche i criteri rimanenti per qualificarsi come una rete postale a livello nazionale, qualifica richiesta per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale come stabilito nel decreto n.&#160;464/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(59)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna afferma che i periodi di ammortamento per gli attivi necessari per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, ai fini del periodo di durata dell'incarico sono infondati, in quanto non &#232; chiaro: quali degli attivi di cui alla tabella 1 della decisione di avvio siano destinati a essere finanziati dalla compensazione per l'obbligo di servizio universale; quando siano stati acquistati o quando se ne preveda l'acquisto; o se il loro periodo di ammortamento sia scaduto. Tale elenco non risulta corroborato in alcun modo per quanto concerne la necessit&#224; degli attivi per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale. Secondo Z&#225;silkovna, un tale elenco &#232; assolutamente non trasparente e non pu&#242; essere utilizzato come prova.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(60)</p></td><td><p>Secondo Z&#225;silkovna, la compensazione per l'obbligo di servizio universale non &#232; in linea con gli obblighi di trasparenza finanziaria di cui alla disciplina SIEG. A detta di Z&#225;silkovna, le Poste ceche hanno gi&#224; incluso formalmente parte della compensazione nella relazione annuale 2019 prima dell'approvazione da parte della Commissione e del pagamento della compensazione stessa. Inoltre Z&#225;silkovna asserisce che le Poste ceche sovvenzionano volontariamente i prezzi inferiori ai costi per i loro servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale utilizzando i servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale, aumentano le proprie perdite e le imputano ad attivit&#224; relative all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(61)</p></td><td><p>Z&#225;silkovna sostiene altres&#236; che le autorit&#224; ceche hanno violato le norme in materia di appalti pubblici di cui all'articolo&#160;4, paragrafo 2, della direttiva 97/67/CE, poich&#233; i criteri pertinenti sono stati definiti dall'autorit&#224; di regolamentazione (ossia CTU) in modo discriminatorio, in quanto sono stati creati su misura per le Poste ceche. Tale impresa sostiene che: i)&#160;i vaglia postali sono stati intenzionalmente inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, conferendo, in questo modo, un vantaggio alle Poste ceche, che erano l'unico operatore postale che poteva offrire tali servizi (disponendo delle necessarie infrastrutture, reti e strutture logistiche speciali, ecc.); e ii)&#160;i criteri/punti di valutazione sono stati fissati in modo tale da consentire alle Poste ceche di ottenere la maggior parte dei punti per l'aggiudicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(62)</p></td><td><p>Secondo Z&#225;silkovna l'importo notificato del costo evitato netto determina una sovracompensazione dell'obbligo di servizio universale, come definito dalle autorit&#224; ceche, in ragione di diversi motivi quali i seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le Poste ceche non sono un'impresa gestita in modo efficiente, in quanto non spiegano n&#233; giustificano con precisione tutti i costi che sono presumibilmente necessari per adempiere gli obblighi relativi all'obbligo di servizio universale nello scenario fattuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le Poste ceche non sottraggono dal costo evitato netto finale le perdite che conseguono volontariamente fornendo i propri servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale a prezzi inferiori ai costi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la chiusura del 67,1&#160;% degli uffici postali e la conversione del 14,4&#160;% in punti postali, nello scenario controfattuale, sono assolutamente irrealistiche e sono state definite precisamente per giustificare una compensazione per l'obbligo di servizio universale preselezionata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la riduzione della frequenza di consegna (da 5&#160;giorni a settimana a&#160;5&#160;giorni ogni due settimane) assunta nello scenario controfattuale corrisponde alla situazione reale per la consegna di lettere gi&#224; dal 2020, anno in cui le Poste ceche hanno introdotto la consegna a due velocit&#224; che presumibilmente le stesse non considerano nel contesto del loro scenario controfattuale quando stimano i rispettivi risparmi sui costi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la riduzione della frequenza di consegna ridurrebbe ulteriormente la redditivit&#224; delle Poste ceche nello scenario controfattuale e il costo evitato netto; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>la metodologia per il calcolo del costo netto dell'obbligo di servizio universale non si basa sulla metodologia di attribuzione dei costi, che presumibilmente sarebbe in genere pi&#249; adatta, eviterebbe la sovvenzione incrociata e condividerebbe in maniera proporzionale i costi comuni tra servizi di interesse economico generale (SIEG) e altre attivit&#224; commerciali.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(63)</p></td><td><p>Infine Z&#225;silkovna ritiene che la sovvenzione incrociata di attivit&#224; puramente non legate all'obbligo di servizio universale di cui al considerando&#160;60 costituisca una questione autonoma di aiuti di Stato che la Commissione dovrebbe valutare separatamente. Secondo Z&#225;silkovna le Poste ceche hanno sovvenzionato in modo incrociato i prezzi sottocosto per le loro attivit&#224; non relative all'obbligo di servizio universale. Inoltre le Poste ceche sono in grado di fornire tali servizi a prezzi inferiori ai costi non condividendo in maniera corretta i costi per l'infrastruttura e il funzionamento della rete tra le attivit&#224; relative all'obbligo di servizio universale e quelle non relative a tale obbligo.</p></td></tr></tbody></table> 5.2. PNS (ex Mediaservis) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(64)</p></td><td><p>PNS ritiene che l'incarico relativo all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, non sia in linea con il punto&#160;13 della disciplina SIEG&#160;2012 ai sensi del quale gli Stati membri non possono attribuire obblighi specifici di servizio pubblico a servizi che vengono gi&#224; forniti o che possono essere forniti in modo soddisfacente da imprese operanti in normali condizioni di mercato. A tale proposito, PNS sostiene che ci sono diversi concorrenti, inclusa essa stessa, che non sono soltanto pronti e disposti ad adempiere l'obbligo di servizio universale in Cechia, ma che in realt&#224; stanno gi&#224; svolgendo servizi che sono intercambiabili con i servizi che rientrano nell'ambito dell'obbligo di servizio universale in tutta la Cechia, una circostanza questa che potrebbe garantire l'adempimento di tale obbligo nella stessa misura e con la stessa qualit&#224; delle Poste ceche nonch&#233; a fronte di una compensazione molto pi&#249; bassa dei costi netti, se non persino a fronte di alcuna compensazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(65)</p></td><td><p>Secondo PNS, i vaglia postali vanno oltre la definizione di obbligo di servizio universale di cui all'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE. Tale disposizione della legge sui servizi postali rappresenta quindi una contraddizione diretta con la direttiva 97/67/CE. PNS asserisce inoltre che l'inclusione dei vaglia postali nell'obbligo di servizio universale non ha alcun senso da un punto di vista economico dato che i servizi relativi ai vaglia postali potrebbero essere facilmente forniti da banche nonch&#233; da altri istituti professionali di moneta senza costi aggiuntivi e sicuramente in modo pi&#249; economico delle Poste ceche. Per quanto concerne il costo evitato netto dei vaglia postali, PNS ritiene che debba essere escluso dall'obbligo di servizio universale, il che comporta una riduzione di almeno&#160;200&#160;milioni di CZK (circa 8&#160;milioni di EUR) l'anno&#160;<a>(<span>23</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(66)</p></td><td><p>PNS ritiene inoltre che l'incarico affidato alle Poste ceche in relazione all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, mediante aggiudicazione diretta violi le norme in materia di appalti. A tale proposito, PNS sostiene che la gara d'appalto per l'obbligo di servizio universale era stata discriminatoria nei confronti degli operatori diversi dalle Poste ceche. Secondo PNS, i vaglia postali sono stati intenzionalmente inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, conferendo in questo modo un vantaggio alle Poste ceche, l'unico operatore postale capace di offrire tali servizi (disponendo delle necessarie infrastrutture, reti, strutture logistiche speciali, ecc.); e inoltre i criteri/punti di valutazione sono stati fissati in modo tale da consentire alle Poste ceche di ottenere la maggior parte dei punti di aggiudicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(67)</p></td><td><p>Secondo PNS la mera entrata in vigore di un decreto attuativo nel 2016 che evitava la chiusura di determinati uffici postali non rende, di per s&#233;, tali uffici postali un onere: le Poste ceche avrebbero potuto chiuderli in qualsiasi momento prima dell'entrata in vigore del decreto attuativo, ma hanno scelto di non procedere in tal senso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(68)</p></td><td><p>Secondo PNS, la compensazione per l'obbligo di servizio universale si basa su uno scenario controfattuale irrealistico per quanto riguarda gli uffici postali chiusi, che non rispecchia il comportamento normale o orientato al mercato di un normale operatore del mercato, mentre il numero di uffici postali chiusi &#232; scelto intenzionalmente per sostenere la nuova compensazione del costo netto fissata a partire dal 2018, affinch&#233; sia superiore a quella precedente per il periodo 2013-2017. La chiusura degli uffici postali va contro la tendenza del mercato, dato che i principali concorrenti delle Poste ceche, come PNS e Z&#225;silkovna, gestiscono ciascuno oltre 3&#160;000 uffici postali senza essere soggetti ad obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(69)</p></td><td><p>Secondo PNS, il costo evitato netto per l'obbligo di servizio universale &#232; artificioso ed &#232; stato calcolato in modo errato, senza tener conto di quanto segue: i)&#160;una&#160;corretta quantificazione del costo netto della gestione degli uffici da chiudere nello scenario controfattuale; ii)&#160;i&#160;risparmi generati dal nuovo regime delle Poste ceche che prevede consegne meno frequenti; e iii)&#160;le&#160;perdite volontarie associate ai servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale delle Poste ceche che devono essere detratte dall'importo del costo evitato netto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(70)</p></td><td><p>PNS afferma inoltre che le Poste ceche non separano correttamente la propria contabilit&#224; e imputano erroneamente i costi concernenti servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale ai servizi che invece rientrano in tale obbligo, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, e richiedono quindi la compensazione di tali costi netti, aumentati in modo artificioso, associati all'obbligo di servizio universale sovvenzionando allo stesso tempo in modo incrociato le perdite registrate per i servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale. PNS asserisce che l'autorit&#224; di regolamentazione (CTU) conclude regolarmente che le Poste ceche rispettano le prescrizioni della legge nazionale in materia di contabilit&#224; separata, ma in realt&#224; non indaga se le procedure di imputazione siano effettivamente corrette. Secondo PNS, il revisore conferma soltanto che le Poste ceche hanno inserito correttamente i numeri nelle tabelle preparate, ma n&#233; il CTU n&#233; un revisore esegue alcuna valutazione effettiva della metodologia adottata per la contabilit&#224; separata da quando il CTU ha adottato tale metodologia della contabilit&#224; separata pi&#249; di 7 anni fa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(71)</p></td><td><p>Inoltre PNS sottolinea che diversi fatti suggeriscono che le Poste ceche non adempiono il loro obbligo di servizio universale in modo efficiente come un'impresa gestita in modo efficiente. Ad esempio, un'organizzazione senza scopo di lucro, Hl&#237;da&#269; St&#225;tu (&#171;controllore dello Stato&#187;), la cui missione &#232; fornire chiarezza e trasparenza sul funzionamento del governo ceco e su qualsiasi gestione delle finanze pubbliche, colloca le Poste ceche al secondo posto in una lista nera delle entit&#224; presumibilmente meno trasparenti, una circostanza questa che indica che il rischio di corruzione &#232; estremamente elevato. PNS ritiene altres&#236; che le finanze delle Poste ceche vengano spese in modo irragionevole, inefficiente e senza un fine specifico. Tutte le spese di questo tipo devono di conseguenza essere eliminate dal calcolo del costo evitato netto, dato che tali costi sono irrilevanti tanto per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale quanto per la fornitura di servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale, poich&#233; sono spesi inutilmente&#160;<a>(<span>24</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(72)</p></td><td><p>Infine PNS porta all'attenzione della Commissione il contratto concluso tra le Poste ceche e l'Ufficio statistico ceco (&#268;esk&#253; statistick&#253; &#250;&#345;ad) in merito al censimento del 2021, che &#232; stato aggiudicato alle Poste ceche senza alcuna gara d'appalto pubblica, nonostante il fatto che tale contratto valga 876&#160;859&#160;000 CZK (circa 33&#160;milioni di EUR). PNS esorta la Commissione a valutare attentamente tale contratto aggiudicato alle Poste ceche, poich&#233; la remunerazione riconosciuta a queste ultime ai sensi di tale contratto potrebbe effettivamente costituire un aiuto di Stato non notificato a favore delle Poste ceche, in violazione dell'articolo&#160;108, paragrafo&#160;3,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> 5.3. Poste ceche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(73)</p></td><td><p>Le Poste ceche ritengono che l'inclusione dei vaglia postali nell'obbligo di servizio universale sia stata oggetto di una consultazione pubblica e, anche qualora la Commissione non considerasse la consultazione che si &#232; svolta come una &#171;consultazione pubblica adeguata&#187;, le Poste ceche ritengono che rappresenti &#171;[un altro] strumento adeguato&#187; tramite il quale &#232; stato verificato che l'inclusione dei vaglia postali nell'obbligo di servizio universale era necessaria in considerazione degli interessi degli utenti. Le Poste ceche ritengono che il pubblico sia stato consultato in merito all'obbligo di servizio universale in generale, compresi i vaglia postali, attraverso i seguenti strumenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il CTU ha condotto un riesame destinato a verificare se la qualit&#224; dei servizi universali (di base) corrispondesse alle esigenze del pubblico e se il CTU dovesse imporre nuovamente l'obbligo di fornire i singoli servizi universali e se i servizi universali sarebbero stati forniti o meno anche in assenza di tali obblighi pertinenti, secondo modalit&#224; paragonabili alle prescrizioni per i servizi universali. Nel contesto di tale revisione, sono stati contattati diversi soggetti&#160;<a>(<span>25</span>)</a> ed &#232; stata commissionata anche un'indagine sotto forma di un sondaggio di opinione pubblica;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il CTU ha successivamente consultato il pubblico nel 2016 in merito alla sua intenzione di imporre un obbligo di fornitura del servizio universale (compreso in relazione ai vaglia postali) per un periodo di cinque anni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>nel 2016, l'ambito dell'obbligo di servizio universale &#232; stato quindi oggetto di un riesame che ha affrontato specificamente l'inclusione del servizio dei vaglia postali nell'ambito del servizio universale, qualificandolo espressamente come servizio pubblico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>oltre al riesame del 2016, anche il processo di attuazione dell'emendamento della legge sui servizi postali che comprende i vaglia postali ha avuto la natura di una consultazione pubblica, nel contesto della quale si sono svolte numerose consultazioni, sono stati organizzati gruppi di lavoro e si sono tenute negoziazioni bilaterali con i soggetti interessati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>il dibattito sul progetto di legge concernente la legge sui servizi postali durante il processo legislativo in seno al parlamento nazionale &#232; aperto al pubblico, dato che quest'ultimo pu&#242; prendere parte al seminario e dispone quindi di un'altra opportunit&#224; per ottenere ulteriori informazioni e altres&#236; presentare i propri suggerimenti in merito al progetto di legge&#160;<a>(<span>26</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(74)</p></td><td><p>Secondo le Poste ceche, il servizio relativo ai vaglia postali incide positivamente sull'importo dei costi netti dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche (ossia, riduce l'importo di tali costi). Il&#160;servizio relativo ai vaglia postali copre quindi i propri costi e contribuisce a coprire i costi di altre componenti dell'obbligo di servizio universale. La fornitura del servizio relativo ai vaglia postali da parte delle Poste ceche non richiede quindi alcun versamento a partire da fondi pubblici. Di conseguenza non &#232; necessario che le condizioni della disciplina SIEG (compreso l'obbligo di tenere una consultazione pubblica) siano soddisfatte per quanto concerne tale servizio, dato che le Poste ceche non ricevono aiuti di Stato per detto servizio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(75)</p></td><td><p>Le Poste ceche non concordano con l'argomentazione della Commissione secondo cui l'imposizione di un servizio supplementare o complementare ai sensi del considerando&#160;30 della direttiva 2008/6/CE esclude l'aggiudicazione diretta ai sensi dell'articolo&#160;4, paragrafo&#160;2, della direttiva 97/67/CE essendo stato adeguatamente verificato che esisteva un interesse pubblico nel garantire che l'obbligo di fornire servizi relativi ai vaglia postali fosse imposto al fornitore di servizi universali ed essendo stato verificato allo stesso tempo, attraverso la procedura ai sensi della legge sui servizi postali, che le Poste ceche erano l'unico soggetto in grado di adempiere l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(76)</p></td><td><p>Per quanto concerne i dubbi che la Commissione ha espresso in merito allo scenario controfattuale (considerando&#160;107 della decisione di avvio), le Poste ceche hanno sostenuto che, sebbene non vi fosse alcun obbligo formale di mantenere un certo numero (pi&#249; elevato) di uffici postali fino al 2016, sulla base delle informazioni disponibili e della discussione politica dell'epoca, non vi erano dubbi circa il fatto che l'opzione teorica di ridurre il numero degli uffici postali a 2&#160;100 era solo temporanea, dato che le Poste ceche sarebbero state tenute per legge a riaprire qualsiasi ufficio postale che fosse stato eventualmente chiuso. Tale procedura sarebbe assolutamente irrazionale in termini economici. Inoltre le Poste ceche sostengono che da tale circostanza non sia possibile dedurre nulla in relazione allo scenario controfattuale, che modella una situazione nella quale le Poste ceche non sarebbero vincolate dall'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, e la chiusura di taluni uffici postali non sarebbe quindi solo temporanea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(77)</p></td><td><p>Le Poste ceche asseriscono che i dubbi della Commissione che riguardano la quantificazione dell'effetto sulla domanda derivante dalla chiusura degli uffici postali nello scenario controfattuale sono infondati in quanto:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la perdita percentuale di entrate applicata per tutti gli uffici postali da chiudere nello scenario controfattuale era la stessa registrata per gli uffici postali da chiudere nello scenario controfattuale su cui si &#232; basata la decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale&#160;<a>(<span>27</span>)</a>; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nel complesso, la riduzione percentuale della domanda &#232; inferiore, date le entrate molto pi&#249; elevate realizzate negli uffici postali e nei depositi da mantenere in servizio.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(78)</p></td><td><p>Le Poste ceche affermano inoltre che i dubbi della Commissione riguardo alla quantificazione dell'effetto sulla domanda derivante dalla riduzione della frequenza di consegna nello scenario controfattuale sono infondati per due motivi. Innanzitutto, dal punto di vista dei clienti, si tratta soltanto di una riduzione della probabilit&#224; che la loro spedizione venga consegnata il giorno successivo, laddove, come nella grande maggioranza dei casi, i clienti non noterebbero il cambiamento nelle modalit&#224; di consegna fatto salvo il caso in cui venissero esplicitamente avvisati. In secondo luogo, lo scenario controfattuale presuppone che nessun altro prodotto sostitutivo adeguato&#160;<a>(<span>28</span>)</a> venga offerto per spedizioni postali con un tempo di consegna garantito, circostanza che potrebbe generare corrispondenti perdite di entrate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(79)</p></td><td><p>Le Poste ceche ritengono di non essere affatto compensate per i costi totali dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, e di essere quindi costantemente motivate ad aumentare l'efficienza dei servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(80)</p></td><td><p>Infine, le Poste ceche asseriscono che anche il punto&#160;60 della disciplina SIEG relativo agli obblighi di trasparenza sarebbe rispettato. A&#160;tal fine le Poste ceche sostengono che: i)&#160;i risultati del riesame del 2016 condotto dal CTU&#160;<a>(<span>29</span>)</a> e della consultazione pubblica organizzata dalla medesima autorit&#224; nel 2016 sono stati pubblicati sul sito web del CTU&#160;<a>(<span>30</span>)</a>; ii)&#160;i risultati delle consultazioni pubbliche effettuate durante la preparazione e l'attuazione dell'emendamento della legge sui servizi postali nel 2011 e&#160;2012 sono pubblicati, nel contesto della relazione sull'emendamento&#160;<a>(<span>31</span>)</a>, nella libreria eKLEP a disposizione del pubblico&#160;<a>(<span>32</span>)</a> e sul sito web della Camera dei deputati; e iii)&#160;sono disponibili i risultati delle singole fasi del processo legislativo, unitamente ai registri stenografici di ciascuna delle sessioni della Camera dei deputati e del Senato nel corso delle quali &#232; stato discusso il progetto di emendamento della legge sui servizi postali&#160;<a>(<span>33</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> 6. OSSERVAZIONI DELLA CECHIA 6.1. Osservazioni della Cechia sulla decisione di avvio <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(81)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche ritengono che il servizio relativo ai vaglia postali si qualifichi come un servizio di interesse economico generale e debba quindi essere incluso nell'ambito dell'obbligo di servizio universale. Innanzitutto, ritengono che non vi siano servizi analoghi ai vaglia postali forniti su base commerciale&#160;<a>(<span>34</span>)</a>. In secondo luogo, i vaglia postali hanno natura di servizio pubblico erogato per soddisfare le esigenze del pubblico (in particolare, gruppi vulnerabili della popolazione). In terzo luogo, l'ambito di applicazione dell'obbligo di servizio universale &#232; stato oggetto di discussioni e consultazioni con il pubblico in generale e con gli interessati durante la preparazione dell'emendamento della legge sui servizi postali nel 2012. Infine l'intenzione di imporre l'obbligo di servizio universale, compresi i vaglia postali, per il periodo 2018-2022 si basava sulle conclusioni tratte da un riesame approfondito della qualit&#224; e delle modalit&#224; di adempimento dell'obbligo di servizio universale e la sua disponibilit&#224; generale nel territorio della Cechia, condotto dall'autorit&#224; di regolamentazione, CTU. Tale riesame ha portato alla conclusione che n&#233; i servizi postali n&#233; i servizi relativi ai vaglia postali inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale potevano essere forniti dal mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(82)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche spiegano che l'obbligo di fornire e organizzare il servizio universale &#232; imposto ai sensi dell'articolo&#160;22 della legge sui servizi postali sulla base di una procedura di gara. Secondo loro, le condizioni di tale procedura di gara sono state stabilite in modo tale da consentire la partecipazione a qualsiasi parte interessata a fornire il servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, nonch&#233; il rispetto degli obblighi applicabili in materia di trasparenza, parit&#224; di trattamento e non discriminazione. Prima dell'annuncio della procedura di gara, il CTU era stato informato in modo informale che diversi operatori sarebbero stati interessati a parteciparvi; tuttavia, alla fine, soltanto un candidato si &#232; registrato per partecipare alla procedura di gara, ossia le Poste ceche. A&#160;causa del mancato rispetto di una delle condizioni per la partecipazione alla procedura di gara, la candidatura di tale soggetto &#232; stata respinta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(83)</p></td><td><p>Al fine di garantire l'adempimento continuo all'obbligo di servizio universale in linea con i requisiti di qualit&#224; applicabili in tutto il territorio della Cechia, le autorit&#224; ceche hanno imposto l'obbligo di servizio universale alle Poste ceche in quanto tale soggetto soddisfaceva meglio i criteri di valutazione. In tal modo, le autorit&#224; ceche hanno applicato la procedura di cui all'articolo&#160;22, nono comma, della legge sui servizi postali, la quale prevede che il CTU possa imporre, in virt&#249; di una decisione di concedere una licenza postale, l'obbligo di fornire e organizzare i servizi universali stabiliti nell'avviso della procedura di gara all'operatore che soddisfa al meglio i criteri di valutazione. Per questo motivo, il CTU ha avviato d'ufficio un procedimento amministrativo con le Poste ceche in merito alla concessione di una licenza postale per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre 2022, poich&#233; le Poste ceche soddisfacevano al meglio i criteri stabiliti nell'avviso della procedura di gara. Alla luce di quanto indicato ai considerando 81 e&#160;82, secondo le autorit&#224; ceche, nel contesto del processo di imposizione dell'obbligo di adempiere all'obbligo di servizio universale, sono state rispettate tutte le condizioni applicabili in materia di trasparenza, proporzionalit&#224;, parit&#224; di trattamento e non discriminazione derivanti dalla direttiva 97/67/EC e dalle norme in materia di appalti pubblici, rispettando quindi anche le prescrizioni di cui al punto 19 della disciplina SIEG.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(84)</p></td><td><p>Per quanto concerne la plausibilit&#224; dello scenario controfattuale, le autorit&#224; ceche chiariscono che, in tale scenario, il ricevimento e la consegna di lettere e pacchi via posta raccomandata sarebbero offerti non soltanto presso gli uffici postali ma anche presso i punti postali unitamente alla consegna di pacchi espressi che attualmente non rientra nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche (ad esempio i servizi Bal&#237;k Do ruky, Bal&#237;k Na po&#353;tu, Bal&#237;k Do bal&#237;kovny) e nel contesto della rete Bal&#237;kovna (ossia una rete di punti di prelievo che offrono un solo servizio denominato &#171;Parcel to a Parcel Pick-up Outlet&#187; in inglese e &#171;Bal&#237;k do Bal&#237;kovny&#187; in ceco) aggiungendo filiali di terzi e quindi creando una rete esterna di punti di prelievo gestiti in modo analogo a quello utilizzato dai concorrenti sul mercato ceco dei pacchi. Le Poste ceche offriranno quindi servizi postali presso i punti postali e nel contesto della rete Bal&#237;kovna, ma non offriranno servizi commerciali non postali (ad esempio servizi bancari, vendita di biglietti della lotteria) presso tali punti vendita. Infine le autorit&#224; ceche spiegano che ci&#242; che gli altri fornitori considerano come &#171;uffici postali&#187; nelle proprie reti di filiali, sono meri punti vendita (ad esempio chioschi edicola) e punti di prelievo (punti assistenza di terzi che operano su commissione) che non possono essere considerati equivalenti agli uffici postali ai sensi della legge sui servizi postali in quanto non soddisfano le prescrizioni pertinenti per offrire l'intera gamma di servizi afferenti all'obbligo di servizio universale. Gli uffici postali delle Poste ceche offrono pi&#249; servizi e sono quindi pi&#249; costosi rispetto ai punti di vendita e ai punti di prelievo dei concorrenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(85)</p></td><td><p>Secondo le autorit&#224; ceche, l'obbligo di garantire la disponibilit&#224; dei servizi universali presso almeno 3&#160;200 uffici postali era gi&#224; imposto prima della designazione del fornitore di servizi universali per il periodo notificato (2018-2022). Tale obbligo si applicherebbe a qualsiasi fornitore di servizi universali designato in Cechia. Per questo motivo, le autorit&#224; ceche considerano irrilevante, ai fini della valutazione della plausibilit&#224; dello scenario controfattuale per quanto concerne la chiusura degli uffici postali, il numero di uffici postali presso i quali le Poste ceche offrivano i loro servizi nel periodo 2013-2015. Tuttavia le autorit&#224; ceche spiegano che aveva senso economicamente per le Poste ceche mantenere volontariamente 1&#160;118 uffici postali (non obbligatori) in perdita per il periodo 2013-2015, dal momento che era noto in anticipo in quel momento che tali uffici sarebbero stati riaperti nel 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(86)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche spiegano altres&#236; che, sulla base dei dati finanziari, le perdite di entrate stimate dovute alla chiusura degli uffici postali nello scenario controfattuale sarebbero limitate poich&#233; gli uffici chiusi generano soltanto una piccola frazione ([15-35]&#160;%) delle entrate totali generate dall'intera rete postale mentre alcune delle entrate degli uffici postali da chiudere sarebbero trasferite ai punti postali. La perdita di entrate &#232; dedotta non soltanto dai risultati di un'indagine pertinente, ma anche da altri dati, quali la distanza dall'ufficio postale pi&#249; vicino e la disponibilit&#224; di un servizio analogo sul mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(87)</p></td><td><p>Per quanto concerne i dubbi espressi dalla Commissione sull'uso dei risultati dell'indagine per la quantificazione dell'effetto sulla domanda del ridimensionamento della rete di uffici postali nello scenario controfattuale, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che hanno tenuto conto dei risultati dell'indagine&#160;<a>(<span>35</span>)</a> che indicano che il 23&#160;% dei partecipanti smetterebbe di utilizzare le Poste ceche per i servizi finanziari non rientrati nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, qualora l'ufficio postale che stanno utilizzando attualmente dovesse essere chiuso. Tale percentuale di perdita di domanda &#232; stata applicata soltanto alle entrate derivanti dai servizi finanziari realizzate solo negli uffici postali chiusi nello scenario controfattuale (non a tutte le entrate derivanti dai servizi finanziari realizzate presso tutti gli uffici postali messi a disposizione dalle Poste ceche). Tuttavia, i servizi finanziari sono soltanto un'attivit&#224; commerciale marginale delle Poste ceche, dato che le entrate derivanti dai servizi finanziari rappresentano meno del [5-20]&#160;% del reddito totale delle Poste ceche. Di conseguenza anche la rispettiva perdita di domanda nello scenario controfattuale sarebbe marginale. La perdita di domanda relativa alle lettere raccomandate &#232; stata calcolata allo stesso modo. Poich&#233; approssimativamente soltanto il [20-45]&#160;% delle lettere raccomandate viene inviato da clienti a partire da uffici postali, a questo proposito si prevede una perdita di domanda piuttosto limitata nello scenario controfattuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(88)</p></td><td><p>Per quanto concerne la quantificazione della domanda restante, migrata dagli uffici chiusi a quelli rimanenti nello scenario controfattuale, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che non presumevano che tale domanda sarebbe stata la stessa, in percentuale, per tutti gli uffici chiusi e per tutti i tipi di servizi postali (ossia indipendentemente dalla vicinanza all'ufficio postale rimanente e alla presenza di concorrenza). In particolare la percentuale della perdita di entrate derivante dalla consegna di lettere dipende dalla distanza che i clienti devono percorrere per raggiungere l'ufficio postale pi&#249; vicino (ad esempio per lettere ordinarie: fino a&#160;3&#160;km, [0,5-2]&#160;%; fino a&#160;5 km, [1-3]&#160;%; fino a&#160;10&#160;km, [2-6]&#160;%; e oltre 10&#160;km, [3-8]&#160;%). &#200; stato applicato un approccio diverso per i pacchi, in relazione ai quali le autorit&#224; ceche hanno utilizzato una percentuale diversa (ossia il [30-55]&#160;%) della perdita di domanda indipendentemente dalla distanza tra l'ufficio chiuso e l'ufficio postale aperto pi&#249; vicino. Tale approccio si &#232; basato sul fatto che il mercato dei pacchi &#232; altamente competitivo in Cechia e che i servizi dei concorrenti sono disponibili in tutto il paese. Di conseguenza, le autorit&#224; ceche non hanno preso in considerazione impatti differenti sulla domanda a seconda della distanza dall'ufficio postale pi&#249; vicino. Secondo dette autorit&#224;, il trasferimento della domanda restante ai tre uffici postali pi&#249; vicini simula in modo pi&#249; approssimativo l'effettivo spostamento dei clienti negli uffici postali rimanenti, in base alla probabilit&#224; di spostamento dei clienti. Infine le autorit&#224; ceche hanno spiegato di aver condotto un sondaggio mirato al fine di quantificare ile ipotesi utilizzate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(89)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'impatto del ridimensionamento della rete di uffici postali nello scenario controfattuale sul funzionamento generale delle Poste ceche, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che le Poste ceche effettuano una raccolta da casette postali, uno smistamento e una consegna in modo indipendente dagli uffici postali. Di conseguenza una riduzione del numero di uffici postali non causerebbe un aumento dei costi di smistamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(90)</p></td><td><p>Contrariamente ai dubbi espressi dalla Commissione al considerando&#160;114 della decisione di avvio, le autorit&#224; ceche sostengono che l'effetto sulla domanda derivante dalla riduzione della frequenza di consegna &#232; stato quantificato correttamente da quando il CTU ha preso in considerazione l'offerta di servizi di sostituzione che potrebbero aver influito sulla variazione della domanda, unitamente all'indagine sul mercato menzionata al considerando&#160;113 della decisione di avvio (&#171;l'indagine di mercato&#187;). Le autorit&#224; ceche spiegano che le Poste ceche hanno modificato la frequenza di consegna nel febbraio del 2020 e offrono &#171;spedizioni economiche&#187; con consegna G+n&#160;<a>(<span>36</span>)</a> e &#171;spedizioni prioritarie&#187; con consegna G+1&#160;<a>(<span>37</span>)</a>. Le spedizioni economiche sono&#160;7&#160;CZK pi&#249; economiche rispetto alle spedizioni prioritarie (tale differenza si applica tanto alle lettere ordinarie quanto a quelle raccomandate). I&#160;dati&#160;<a>(<span>38</span>)</a> corrispondenti a un periodo limitato da febbraio a maggio del 2020 sembrano indicare che l'effetto sulla domanda derivante dalla riduzione della frequenza di consegna sarebbe piuttosto limitato nello scenario controfattuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(91)</p></td><td><p>Inoltre le autorit&#224; ceche hanno spiegato di aver stimato la plausibile capacit&#224; aggiuntiva richiesta per consentire alle Poste ceche di continuare a operare nello scenario controfattuale. Innanzitutto, hanno stimato la capacit&#224; necessaria per il trasferimento da ogni ufficio postale chiuso, quindi hanno trasformato il volume deviato (in ore di lavoro) nei restanti uffici postali e infine hanno sottoposto a prova la nuova capacit&#224; di restanti uffici postali. Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che la capacit&#224; eccessiva presso gli uffici postali commerciali&#160;<a>(<span>39</span>)</a> fa riferimento all'obbligo di servizio universale dato che la domanda di servizi &#232; stabilita in tutti gli uffici postali obbligatori e pertanto tali uffici postali non sono completamente utilizzati e redditizi (la domanda di servizi postali non aumenta in maniera proporzionale al numero di uffici postali, ossia la presenza di pi&#249; uffici postali non determina necessariamente entrate maggiori). Il basso carico di lavoro presso tali uffici postali commerciali &#232; causato altres&#236; dai picchi di attivit&#224; e dai tempi morti durante gli orari di apertura. Le Poste ceche modificano in modo flessibile il numero di sportelli aperti per adattarsi a picchi di attivit&#224; e tempi morti, ma esiste una limitazione a tale adattamento dovuta agli orari di lavoro dei dipendenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(92)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'opinione della Commissione di cui al considerando&#160;115 della decisione di avvio secondo cui le autorit&#224; ceche potrebbero aver commesso un errore metodologico nel calcolo nel costo evitato netto, le autorit&#224; ceche presumono che si tratti di un malinteso e ribadiscono la loro opinione secondo cui esse hanno considerato correttamente il costo evitato netto del DBIS nel calcolo del costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale. Secondo loro, non si sono discostate in maniera sostanziale dai principi di calcolo utilizzati per il periodo 2013-2017, ma hanno semplicemente ridefinito lo scenario controfattuale per rispecchiare la situazione attuale presente sul mercato ceco della posta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(93)</p></td><td><p>Per quanto concerne i dubbi della Commissione circa il soddisfacimento della prescrizione di cui al punto 39 della disciplina SIEG, le autorit&#224; ceche sostengono che la definizione di un importo ammissibile massimo per coprire i costi netti sia uno strumento comune per garantire l'efficienza del fornitore del servizio universale, che &#232; quindi motivato a ridurre i costi e migliorare l'organizzazione del lavoro con l'obiettivo di ridurre i costi che non saranno compensati. Le autorit&#224; ceche ritengono inoltre che il controllo della qualit&#224;&#160;<a>(<span>40</span>)</a> dell'obbligo di servizio universale da parte del CTU possa essere considerato un altro strumento disponibile per escludere la sovracompensazione e garantire un adempimento efficiente dell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(94)</p></td><td><p>Infine le autorit&#224; ceche sostengono che l'ambito dell'obbligo di servizio universale soddisfa gli obblighi di trasparenza stabiliti nella disciplina SIEG del 2012, dato che tale obbligo &#232; stato imposto previo il rispetto di una consultazione adeguata, come illustrato al considerando&#160;81, compresa la pubblicazione dei risultati dei risultati della consultazione.</p></td></tr></tbody></table> 6.2. Osservazioni della Cechia in merito alle osservazioni di terzi 6.2.1. Osservazioni della Cechia in merito alle osservazioni di Zásilkovna <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(95)</p></td><td><p>La Cechia considera non fondata la linea di argomentazioni mediante la quale Z&#225;silkovna utilizza dati attuali sulla situazione del mercato per valutare le conclusioni tratte dal CTU per quanto concerne la necessit&#224; di imporre gli obblighi di servizio universale al momento del completamento del riesame del 2016, dato che la situazione sul mercato nel 2020 differisce dalla situazione in base alla quale &#232; stato imposto l'obbligo di servizio universale. La decisione di imporre un obbligo di servizio universale si basa sull'esito del riesame effettuato nel 2016. Nel valutare la regolarit&#224; dell'approccio adottato dalla Cechia nel prendere una decisione in merito alla necessit&#224; di imporre tali obblighi, &#232; necessario valutare la situazione nel momento in cui tale decisione &#232; stata presa, non la situazione odierna.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(96)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna secondo cui l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, non dovrebbe essere considerato un effettivo servizio di interesse economico generale dato che pu&#242; essere svolto da operatori privati su base commerciale senza ricorrere ad aiuti, la Cechia sostiene di avere, al momento dell'imposizione dell'obbligo, proceduto in conformit&#224; con le prescrizioni della legge sui servizi postali, che recepisce la direttiva 97/67/CE. Tale procedura ha confermato che i servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale rimangono un'esigenza pubblica oggettiva il cui adempimento dovrebbe essere imposto come obbligo. L'intenzione di imporre l'obbligo di fornire il servizio relativo ai vaglia postali &#232; stata inclusa nella consultazione pubblica facente parte del riesame ed &#232; stata anche presentata in occasione di un seminario con le parti interessate organizzato il 5&#160;gennaio 2017. Tuttavia Z&#225;silkovna non ha esercitato il proprio diritto di formulare osservazioni e non ha sollevato obiezioni riguardo a tale intenzione nel contesto della consultazione pubblica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(97)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna secondo cui i periodi di ammortamento degli attivi per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, ai fini del periodo di durata dell'incarico sono infondati, la Cechia sostiene che il periodo previsto per l'ammortamento degli attivi delle Poste ceche era stato sottoposto alla Commissione ai fini della notifica dell'aiuto di Stato per il periodo 2018-2022. Tale stima &#232; in linea con la durata di vita prevista per gli attivi riportata nella parte finanziaria della relazione annuale delle Poste ceche, che &#232; verificata da un revisore dei conti, mentre il parere di revisione costituisce parte della relazione annuale. Il CTU ritiene necessari gli attivi elencati per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale e considera ragionevoli i loro periodi di ammortamento ipotizzati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(98)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna sulla presunta violazione delle norme in materia di trasparenza finanziaria per le imprese pubbliche, la Cechia sostiene che la contabilizzazione di attivi e passivi stimati sia in linea con le norme contabili applicabili in Cechia e osserva che la contabilit&#224; delle Poste ceche &#232; stata oggetto di verifica da parte di un organo competente (revisore dei conti indipendente). Secondo la Cechia, il fatto che parte della compensazione per l'obbligo di servizio universale sia stata registrata nei conti del 2019 non d&#224; origine a un sospetto di violazione della trasparenza delle relazioni finanziarie tra gli Stati membri e le imprese pubbliche, ma suggerisce piuttosto che Z&#225;silkovna ha frainteso le informazioni riportate nella relazione annuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(99)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;61 secondo cui le norme in materia di appalti pubblici sarebbero state violate, la Cechia sostiene che: i)&#160;la procedura di gara &#232; stata annullata per ragioni legittime oggettive e secondo quanto previsto dalla legge, poich&#233; nessuno dei partecipanti soddisfaceva i criteri di ammissibilit&#224; per partecipare alla gara; ii)&#160;Z&#225;silkovna non ha in ogni caso dichiarato il proprio interesse a partecipare alla procedura di gara; iii)&#160;prima della presentazione delle offerte, il CTU ha consentito a tutti i potenziali candidati di porre domande in merito alle condizioni di gara e all'ambito di applicazione, al fine di garantire la massima trasparenza e di consentire a tutti di ottenere tutte le informazioni necessarie per preparare le loro offerte; e iv)&#160;il CTU ha iniziato a valutare le offerte dopo la scadenza del termine, in linea con la pratica usuale. La procedura di gara &#232; stata progettata in modo tale da consentire a diversi candidati di partecipare, anche nel caso in cui non forniscano il portafoglio completo di servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, e consentiva altres&#236; l'aggiudicazione a fornitori diversi di servizi universali di una serie di licenze di obbligo di servizio universale per servizi diversi relativi all'obbligo di servizio universale. Di conseguenza non era necessario che un unico operatore garantisse la fornitura di tutti i servizi universali richiesti. In considerazione di quanto sopra, secondo la Cechia, la procedura di gara non &#232; stata discriminatoria ma, al contrario, &#232; stata redatta in modo tale da consentire a qualsiasi operatore che forniva servizi postali di candidarsi per essere designato come fornitore di servizi universali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(100)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna secondo cui lo scenario controfattuale non &#232; realistico ed &#232; stato redatto soltanto al fine di creare un motivo sufficiente per giustificare i costi netti di 10 miliardi di CZK per il periodo 2018-2022, la Cechia asserisce che: i)&#160;la metodologia del costo evitato netto utilizzata per il calcolo dei costi netti non &#232; a discrezione del titolare della licenza postale, ma &#232; prevista dalla legge sui servizi postali; ii)&#160;i prezzi dei servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale delle Poste ceche sono considerati allo stesso livello tanto negli scenari fattuali quanto in quelli controfattuali e l'obbligo di orientamento ai costi non si applica a tali prezzi, contrariamente a quanto avviene per i prezzi dei servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale; iii)&#160;il rimborso dei costi netti &#232; limitato dalla perdita economica rispetto all'obbligo di servizio universale registrata nella contabilit&#224; separata di costi ed entrate; iv)&#160;sebbene per il calcolo dei costi netti nel contesto dello scenario fattuale siano stati utilizzati soltanto 2&#160;108 uffici postali obbligatori prima dell'emissione del decreto del governo n.&#160;178/2015, dal 2016 l'obbligo &#232; stato esteso a 3&#160;200 uffici postali; e v)&#160;lo scenario controfattuale &#232; plausibile ed &#232; quantificato correttamente (cfr. considerando da&#160;82 a&#160;89) e le Poste ceche operano in linea con le tendenze del mercato. La Cechia ritiene che il tetto di compensazione esistente costituisca un incentivo efficace ai fini del conseguimento dell'efficienza sotto il profilo dei costi, mentre ritiene che, per i motivi di cui sopra, l'argomentazione secondo cui lo scenario controfattuale sarebbe stato modificato per corrispondere al limite aumentato sia ingiustificata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(101)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna secondo cui le Poste ceche avrebbero sovrastimato il costo evitato netto non tenendo conto debitamente nello scenario controfattuale del lancio della consegna economica G+n, la Cechia sostiene che tale aspetto &#232; stato in realt&#224; preso in considerazione, come dimostra la documentazione dettagliata presentata alla Commissione il 18&#160;gennaio&#160;2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(102)</p></td><td><p>Infine, la Cechia contesta le argomentazioni di Z&#225;silkovna secondo cui le Poste ceche sovvenzionano in modo incrociato attivit&#224; puramente commerciali avendo costituito 781&#160;punti di prelievo<span>Bal&#237;kovna</span> e successivamente reindirizzando i pacchi e le rispettive entrate da uffici postali meno redditizi a tali 781&#160;punti di prelievo al fine di gonfiare artificiosamente il costo evitato netto e, di conseguenza, di sovracompensare le Poste ceche. La Cechia sostiene che ci&#242; non sia vero dato che: i)&#160;le Poste ceche devono cercare modalit&#224; per razionalizzare le operazioni e rendere i servizi pi&#249; attraenti per i clienti; e ii)&#160;il calcolo del costo evitato netto tiene conto in modo corretto dei costi netti del servizio Bal&#237;kovna, tanto negli scenari fattuali quanto in quelli controfattuali, e di conseguenza tale servizio non comporta una sovracompensazione. Pertanto, non vi &#232; alcuna sovvenzione incrociata dei servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> 6.2.2. Osservazioni della Cechia in merito alle osservazioni di PNS <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(103)</p></td><td><p>Analogamente al punto di vista espresso dalla Cechia al considerando&#160;95 rispetto alle osservazioni di Z&#225;silkovna, la Cechia ritiene del tutto infondata la linea di argomentazioni nel contesto della quale PNS utilizza i dati attuali sulla situazione del mercato per valutare le conclusioni tratte dal CTU per quanto concerne la necessit&#224; di imporre l'obbligo al termine del riesame del 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(104)</p></td><td><p>Analogamente al punto di vista della Cechia presentato al considerando 96 in merito all'eventualit&#224; che l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, possa essere adempiuto da operatori privati su base commerciale senza ricorrere ad alcun aiuto, la Cechia sostiene di aver proceduto, al momento dell'imposizione dell'obbligo, in conformit&#224; con le prescrizioni di cui alla legge sui servizi postali, che recepisce la direttiva 97/67/CE. Nell'ambito della consultazione pubblica condotta dal CTU nel contesto del riesame del 2016, PNS (ossia Mediaservis s.r.o. all'epoca) ha affermato che l'imposizione dell'obbligo di servizio universale era ancora necessaria dato che il mercato non poteva fornire tali servizi. La Cechia aggiunge che, durante il riesame del 2016, non sono stati individuati altri operatori in grado di garantire, su base commerciale, l'adempimento dei servizi postali in maniera coerente con l'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(105)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di PNS secondo la quale il servizio relativo ai vaglia postali pu&#242; essere svolto da istituti finanziari nello stesso modo, ma in maniera pi&#249; economica rispetto alle Poste ceche e quindi dovrebbe essere escluso dall'ambito dell'obbligo di servizio universale, la Cechia sostiene che il riesame del 2016, nel contesto del quale PNS non si &#232; opposta all'inclusione dei vaglia postali nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, ha concluso che: i)&#160;il servizio relativo ai vaglia postali costituisce un'esigenza pubblica oggettiva; ii)&#160;nessun altro servizio disponibile sul mercato potrebbe sostituire un vaglia postali; e iii)&#160;era necessario includere tale servizio nell'ambito dell'obbligo di servizio universale. Inoltre la Cechia spiega che, sulla base delle informazioni ottenute da registrazioni separate di costi ed entrate, il servizio relativo ai vaglia postali non era in perdita nel 2018 o nel 2019 (la redditivit&#224; in entrambi gli anni ha superato il [5-25]&#160;%) e per la fornitura di tale servizio non sono stati sostenuti costi netti aggiuntivi, come sostenuto anche dalle Poste ceche nella loro lettera alla Commissione del 21&#160;luglio 2020 (punto&#160;18).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(106)</p></td><td><p>Analogamente al punto di vista della Cechia illustrato al considerando&#160;99 sull'eventualit&#224; che le norme in materia di appalti pubblici siano state violate in considerazione del fatto che, presumibilmente, i criteri per la partecipazione a una gara per la selezione di un titolare della licenza postale erano stati progettati in modo discriminatorio, la Cechia ritiene che la procedura di gara non sia stata discriminatoria ma al contrario, fosse progettata in modo tale da consentire a qualsiasi operatore che fornisce servizi postali di candidarsi per essere designato fornitore di servizi universali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(107)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di PNS secondo la quale le Poste ceche sono sovracompensate dato che il numero di uffici postali che queste ultime non avrebbero gestito in caso di mancata imposizione di alcun obbligo, era stato intenzionalmente modificato per comportare un costo evitato netto pi&#249; elevato, in relazione all'aumento del limite di compensazione dal 2018, la Cechia, secondo le sue spiegazioni di cui al considerando 100, asserisce che: i)&#160;la modifica del numero di uffici postali da chiudere nello scenario controfattuale deriva dalla modifica dell'obbligo di gestire un numero pi&#249; elevato di uffici postali; ii)&#160;la chiusura degli uffici postali &#232; stata quantificata correttamente nello scenario controfattuale; e iii)&#160;la gestione complessiva e lo sviluppo della rete delle Poste ceche &#232; in linea con le tendenze del mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(108)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di PNS secondo la quale la consegna a due velocit&#224; delle Poste ceche (prioritaria G+1 ed economica G+n) introdotta nel febbraio&#160;2020 violerebbe l'obbligo di garantire la consegna postale ogni giorno lavorativo, la Cechia sostiene che: i)&#160;le Poste ceche continuano a essere tenute a garantire la consegna a qualsiasi indirizzo ogni giorno di lavoro se i clienti lo richiedono; ii)&#160;i clienti esprimono tale richiesta pagando per la consegna postale prioritaria e l'invio postale viene consegnato nel contesto del regime G+1; e iii)&#160;la modifica dei servizi offerti da Poste ceche sotto forma di due velocit&#224; di consegna e il derivante risparmio sui costi sono stati debitamente presi in considerazione al momento della definizione di una stima dei costi netti ai fini della presente notifica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(109)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di PNS secondo la quale le Poste ceche stanno abusando della compensazione dell'obbligo di servizio universale per finanziare in modo incrociato i servizi che forniscono al di fuori dell'ambito dell'obbligo di servizio universale e offrono servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale a prezzi estremamente bassi, la Cechia sostiene che l'esempio di confronto dei prezzi tra due servizi, &#171;invio postale comune economico&#187; rispetto a &#171;invio postale diretto&#187;, presentato da PNS al fine di illustrare tale asserzione non &#232; appropriato. Mentre il servizio di &#171;invio postale comune&#187; (<span>oby&#269;ejn&#233; psan&#237;</span>) &#232; disponibile per chiunque e pu&#242; essere effettuato presso qualsiasi ufficio postale delle Poste ceche oppure imbucandolo in una cassetta postale e non esiste un volume minimo di singoli invii postali&#160;<a>(<span>41</span>)</a>, il servizio di &#171;invio postale diretto&#187; (<span>obchodn&#237; psan&#237;</span>) &#232; destinato a invii massivi che prevedono un volume minimo di un determinato invio postale di&#160;500 pezzi aventi dimensioni identiche e pu&#242; essere effettuato soltanto sulla base di un contratto stipulato con le Poste ceche e soltanto da uffici postali selezionati, mentre gli invii postali devono essere preparati anticipatamente (separati e raggruppati) in base alle prescrizioni stabilite in anticipo nel contratto. Inoltre tali invii postali possono contenere soltanto giornali, riviste, libri, brochure, cataloghi, volantini o materiali stampati di natura esclusivamente promozionale, informazioni destinate ai membri della clientela e di club fedelt&#224;, nonch&#233; comunicazioni destinate a raccogliere fondi o altre risorse per attivit&#224; svolte nell'interesse pubblico da organizzazioni o persone fisiche. La differenza tra i prezzi dei due servizi rispecchia le suddette differenze in termini di qualit&#224; e risorse dell'azienda utilizzate per la fornitura di ciascun servizio. Inoltre la Cechia ricorda la sentenza del Tribunale nella causa<span>Prvn&#237; novinov&#225; spole&#269;nost</span>&#160;<a>(<span>42</span>)</a> nella quale conclude che la disciplina SIEG non impedisce in alcun modo a un fornitore di servizi universali di essere in grado di assegnare liberamente la compensazione corrisposta a tale scopo ad altri servizi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(110)</p></td><td><p>La Cechia respinge le argomentazioni di PNS secondo le quali: i)&#160;i costi dei servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale sono erroneamente imputati all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, al fine di creare l'impressione che l'adempimento dell'obbligo di servizio universale rappresenti un onere finanziario significativo per le Poste ceche; ii)&#160;le norme che disciplinano l'attribuzione dei costi e delle entrate al fine della tenuta di conti separati sono interamente a discrezione del titolare della licenza postale; e iii)&#160;il CTU non esamina in alcun modo se le norme (i criteri) di attribuzione siano effettivamente corrette. La Cechia sostiene che i titolari di licenze postali in Cechia sono tenuti a presentare le loro norme di attribuzione al CTU per l'approvazione ai sensi dell'articolo&#160;33a, quarto comma, della legge sui servizi postali, che stabilisce altres&#236; la competenza del CTU per l'esame e l'approvazione di tali norme. Le norme di attribuzione approvate comprendono una descrizione dettagliata del principio che disciplina l'attribuzione dei costi e delle entrate dalla contabilit&#224; finanziaria al livello di dettaglio necessario per le registrazioni separate di costi ed entrate come imposto ai titolari di licenze postali dalla legge sui servizi postali e in linea con il decreto n.&#160;465/2012 che d&#224; esecuzione a tale atto. In considerazione di quanto sopra, secondo la Cechia, i conti delle Poste ceche sono adeguatamente separati tra obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, e servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(111)</p></td><td><p>Infine, per quanto concerne le asserzioni di PNS illustrate al considerando&#160;71 secondo le quali le Poste ceche spendono &#171;in modo irragionevole, inefficiente e senza un fine specifico&#187; nel contesto di &#171;contratti, transazioni e circostanze discutibili&#187;, la Cechia sostiene che se le spese delle Poste ceche sono efficaci ed efficienti e monitorate dal loro fondatore, ossia il ministero degli Interni, mentre in parallelo le Poste ceche hanno messo in atto un proprio programma di conformit&#224; aziendale interna contro la corruzione e altre forme di condotta illecita&#160;<a>(<span>43</span>)</a>. Le autorit&#224; ceche asseriscono altres&#236; che qualora, nonostante tutte le misure messe in atto, sussistano dubbi di pratiche sleali nell'aggiudicazione di uno specifico contratto, la questione viene affrontata dalle autorit&#224; competenti quali il tribunale municipale di Praga.</p></td></tr></tbody></table> 7. VALUTAZIONE DELLA MISURA 7.1. Esistenza di aiuti <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(112)</p></td><td><p>Ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, TFUE &#171;sono incompatibili con il mercato interno, nella misura in cui incidano sugli scambi tra Stati membri, gli aiuti concessi dagli Stati, ovvero mediante risorse statali, sotto qualsiasi forma che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(113)</p></td><td><p>Ne consegue che, affinch&#233; una misura possa qualificarsi come aiuto di Stato ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, TFUE, occorre che siano soddisfatte le seguenti quattro condizioni cumulative: i)&#160;la misura deve essere imputabile allo Stato membro e finanziata mediante risorse statali; ii)&#160;deve conferire un vantaggio economico a imprese; iii)&#160;il vantaggio deve essere selettivo; e iv)&#160;la misura deve falsare o minacciare di falsare la concorrenza e incidere sugli scambi tra Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> 7.2. Aiuto imputabile allo Stato ed esistenza di risorse statali <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(114)</p></td><td><p>Per potersi qualificare come aiuto di Stato, una misura deve essere imputabile allo Stato ed essere concessa direttamente o indirettamente tramite risorse dello Stato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(115)</p></td><td><p>La compensazione per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, &#232; corrisposta dalla Cechia a partire dal proprio bilancio ed &#232; amministrata dal CTU. Il CTU stabilisce l'importo della compensazione a seguito della procedura prevista dalla legge sui servizi postali (cfr. sezione&#160;8.2.2).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(116)</p></td><td><p>Di conseguenza, la compensazione concessa alle Poste ceche per l'adempimento del loro obbligo di servizio universale &#232; imputabile allo Stato ed &#232; concessa attraverso risorse statali.</p></td></tr></tbody></table> 7.3. Aiuto concesso a un'impresa <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(117)</p></td><td><p>La concessione di fondi pubblici a un'entit&#224; pu&#242; essere qualificata come aiuto di Stato soltanto se tale entit&#224; &#232; un'impresa ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, TFUE. La Corte di giustizia dell'Unione europea (la &#171;Corte di giustizia&#187;) ha costantemente definito le imprese come entit&#224; che esercitano un'attivit&#224; economica&#160;<a>(<span>44</span>)</a>. La qualifica di un'entit&#224; come impresa dipende quindi dalla natura della sua attivit&#224;, a prescindere dallo status giuridico e dalle modalit&#224; di finanziamento&#160;<a>(<span>45</span>)</a>. Di norma, un'attivit&#224; va in genere considerata economica se consiste nell'offrire beni e servizi sul mercato&#160;<a>(<span>46</span>)</a>. Un'entit&#224; che svolge attivit&#224; di natura sia economica che non economica &#232; considerata un'impresa solo per quanto riguarda le prime&#160;<a>(<span>47</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(118)</p></td><td><p>Nel caso di specie, le Poste ceche offrono servizi postali dietro remunerazione sul mercato ceco dei servizi postali e in concorrenza con altri fornitori. Offrire servizi postali su tale mercato equivale quindi ad un'attivit&#224; economica. Lo Stato compensa le Poste ceche per la fornitura di taluni servizi (l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche) e compensa pertanto un'attivit&#224; economica. Di conseguenza, per quanto concerne le attivit&#224; finanziate dalle misure in questione, le Poste ceche si qualificano come impresa.</p></td></tr></tbody></table> 7.4. Vantaggio <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(119)</p></td><td><p>Un vantaggio ai fini dell'articolo&#160;107, paragrafo 1, TFUE &#232; un vantaggio economico che un'impresa non avrebbe ottenuto in condizioni normali di mercato, ossia in assenza di un intervento dello Stato&#160;<a>(<span>48</span>)</a>. A tale fine &#232; pertinente soltanto l'effetto della misura sull'impresa e non la causa o l'obiettivo dell'intervento dello Stato&#160;<a>(<span>49</span>)</a>. Ogni volta che la situazione finanziaria di un'impresa risulta migliorata a seguito di un intervento dello Stato, si &#232; in presenza di un vantaggio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(120)</p></td><td><p>La compensazione per l'obbligo di servizio universale &#232; concepita in modo tale da coprire la totalit&#224; o una parte del costo netto sostenuto dalle Poste ceche nell'adempimento di tale obbligo, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. In assenza di intervento statale, le Poste ceche dovrebbero sostenere tali costi autonomamente. La misura in esame esonera quindi le Poste ceche da alcuni dei costi delle sue attivit&#224; economiche e ne migliora la situazione finanziaria. Di conseguenza, e fatta salva la questione circa l'eventualit&#224; che la misura sia conforme o meno alle condizioni fissate dalla Corte di giustizia nella sua sentenza Altmark&#160;<a>(<span>50</span>)</a> (C-280/00), la misura in esame conferisce prima facie un vantaggio alle Poste ceche.</p></td></tr></tbody></table> Conformità rispetto ai criteri Altmark <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(121)</p></td><td><p>La compensazione degli obblighi di servizio pubblico concessa a un'impresa che soddisfa i quattro criteri stabiliti nella sentenza Altmark non &#232; considerata concedere un vantaggio economico e non costituisce pertanto un aiuto di Stato. Tali quattro criteri, che sono cumulativi, sono i seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>l'impresa beneficiaria deve essere effettivamente incaricata dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico e tali obblighi devono essere definiti chiaramente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i parametri sulla base dei quali viene calcolata la compensazione devono essere previamente definiti in modo obiettivo e trasparente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la compensazione non pu&#242; eccedere quanto necessario per coprire interamente o in parte i costi originati dall'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, tenendo conto dei relativi introiti agli stessi nonch&#233; di un margine di utile ragionevole.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>quando la scelta dell'impresa da incaricare dell'adempimento di obblighi di servizio pubblico, in un caso specifico, non venga effettuata nell'ambito di una procedura di appalto pubblico che consenta di selezionare il candidato in grado di fornire tali servizi al costo minore per la collettivit&#224;, il livello della necessaria compensazione deve essere determinato sulla base di un'analisi dei costi che un'impresa media, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata, operante nel medesimo settore, avrebbe dovuto sopportare per adempiere tali obblighi, tenendo conto degli introiti nonch&#233; di un margine di utile ragionevole per l'adempimento di detti obblighi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(122)</p></td><td><p>Per quanto riguarda la compensazione concessa alle Poste ceche durante il periodo in esame, le autorit&#224; ceche riconoscono che il quarto criterio Altmark non &#232; soddisfatto. La Commissione ritiene inoltre che il quarto criterio Altmark non sia soddisfatto poich&#233;, in assenza di una procedura di appalto pubblico che consenta di selezionare il candidato in grado di fornire il servizio al costo minore per la collettivit&#224;&#160;<a>(<span>51</span>)</a>, le autorit&#224; ceche non hanno dimostrato che il livello della compensazione &#232; stato determinato sulla base di un'analisi dei costi di un'impresa gestita in modo efficiente, operante nel medesimo settore, tenendo conto degli introiti e di un margine di utile ragionevole.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(123)</p></td><td><p>In ragione della natura cumulativa dei quattro criteri Altmark, laddove uno di tali criteri non sia soddisfatto, la compensazione sar&#224; considerata costituire un vantaggio ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo 1, TFUE. Poich&#233; almeno uno dei quattro criteri Altmark non &#232; soddisfatto nel caso di specie, la Commissione conclude che la compensazione per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale conferisce un vantaggio alle Poste&#160;ceche.</p></td></tr></tbody></table> 7.5. Selettività <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(124)</p></td><td><p>L'articolo&#160;107, paragrafo 1, TFUE, stabilisce che, per essere considerata un aiuto di Stato, una misura deve favorire &#171;talune imprese o talune produzioni&#187;. La Commissione rileva che la compensazione per l'obbligo di servizio universale sar&#224; concessa soltanto alle Poste ceche. Dato che il presente caso riguarda una misura di aiuto individuale, l'individuazione del vantaggio economico (cfr. considerando da&#160;119 a&#160;123) &#232; sufficiente per presumere la selettivit&#224; della misura&#160;<a>(<span>52</span>)</a>. In ogni caso, non risulta che altre imprese del medesimo settore o di altri settori in una situazione fattuale e giuridica analoga beneficino del medesimo vantaggio. La misura &#232; pertanto selettiva ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> 7.6. Effetto sugli scambi e distorsione della concorrenza <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(125)</p></td><td><p>Le sovvenzioni pubbliche alle imprese costituiscono aiuti di Stato ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, TFUE qualora &#171;falsino o minaccino di falsare la concorrenza&#187; e nella misura in cui &#171;incidano sugli scambi tra Stati membri&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(126)</p></td><td><p>Per quanto concerne il principio della distorsione della concorrenza, una misura concessa da uno Stato &#232; considerata idonea a falsare o a minacciare di falsare la concorrenza, quando &#232; tale da migliorare la posizione concorrenziale del beneficiario rispetto ad altre imprese con le quali compete&#160;<a>(<span>53</span>)</a>. A tutti i fini pratici, si presume una distorsione della concorrenza quando lo Stato concede un vantaggio finanziario a un'impresa in un settore liberalizzato nel quale esiste, o potrebbe esserci, concorrenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(127)</p></td><td><p>Per quanto riguarda l'effetto sugli scambi, la giurisprudenza della Corte ha stabilito che qualsiasi concessione di aiuti a un'impresa che esercita le sue attivit&#224; nel mercato interno pu&#242; essere suscettibile di incidere sugli scambi tra Stati membri&#160;<a>(<span>54</span>)</a>. Nel settore delle norme in materia di aiuti di Stato, un tale effetto sugli scambi non &#232; escluso a priori dal carattere locale o regionale del servizio fornito. Sebbene non vi siano soglie o percentuali rigorose al di sotto delle quali si possa ritenere che gli scambi tra gli Stati membri non siano soggetti a ripercussioni, la portata limitata dell'attivit&#224; economica, che pu&#242; essere dimostrata da un fatturato molto basso, rende la presenza di un effetto sugli scambi meno probabile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(128)</p></td><td><p>Per quanto concerne il presente caso, la Commissione osserva che le Poste ceche operano nel mercato ceco dei servizi postali, che &#232; stato liberalizzato dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2013. Di conseguenza, le Poste ceche operano in concorrenza con altri fornitori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(129)</p></td><td><p>Taluni concorrenti delle Poste ceche, in particolare i concorrenti che forniscono servizi di consegna di pacchi, fanno parte di gruppi internazionali che operano anche in altri Stati membri (ad esempio&#160;DPD).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(130)</p></td><td><p>Pertanto, esistono scambi tra Stati membri nel settore postale e la compensazione degli obblighi di servizio pubblico concessa alle Poste ceche rafforza la posizione di queste ultime nei confronti di altre imprese postali concorrenti nel contesto degli scambi all'interno dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(131)</p></td><td><p>La Commissione conclude che la compensazione concessa alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, &#232; suscettibile di incidere sugli scambi e di falsare la concorrenza.</p></td></tr></tbody></table> 7.7. Conclusioni <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(132)</p></td><td><p>Sulla base di quanto precede, la Commissione conclude che la compensazione concessa alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale nel periodo 2018-2022 soddisfa i criteri di cui all'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, TFUE e, pertanto, la misura costituisce un aiuto di Stato ai sensi di tale disposizione.</p></td></tr></tbody></table> 7.8. Legalità delle misure di aiuto notificate alla Commissione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(133)</p></td><td><p>Conformemente agli articoli 34c e&#160;34d della legge sui servizi postali, le Poste ceche hanno il diritto di ricevere una compensazione annua pari ai costi netti (soggetti a un massimale di 1,5 miliardi di CZK se i costi netti sono superiori a&#160;1,5 miliardi di CZK) dopo che il CTU ha verificato i costi netti delle Poste ceche. In effetti l'articolo&#160;34c, terzo comma, della legge sui servizi postali prevede che &#171;lo Stato, tramite l'[OTC], rimborsi al titolare della licenza postale i costi netti provvisori&#160;[&#8230;]&#187;. Inoltre l'articolo&#160;34d, quarto comma, della legge sui servizi postali prevede che &#171;lo Stato paghi, tramite l'[OTC], un importo pari alla differenza tra [i costi netti provvisori e i costi netti definitivi che rappresentano un onere indebito] al titolare della licenza postale&#160;[&#8230;]&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(134)</p></td><td><p>A seguito della verifica da parte del CTU dei costi netti delle Poste ceche, queste ultime hanno gi&#224; registrato nei propri conti la compensazione annua per gli anni 2018-2022, anche se tale compensazione non era ancora stata corrisposta&#160;<a>(<span>55</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(135)</p></td><td><p>Di conseguenza la Commissione ritiene che la compensazione per l'obbligo di servizio universale costituisca un aiuto illegale ai sensi dell'articolo&#160;1, lettera&#160;f), del regolamento di procedura.</p></td></tr></tbody></table> 8. VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ 8.1. Compatibilità ai sensi dell'articolo 106, paragrafo 2, TFUE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(136)</p></td><td><p>Nella misura in cui la compensazione per l'obbligo di servizio universale a favore delle Poste ceche costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo 1, TFUE, &#232; necessario valutarne la compatibilit&#224; con il mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(137)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche ritengono che la compensazione per l'obbligo di servizio universale costituisca una compensazione per la fornitura di SIEG. Di conseguenza la compatibilit&#224; di tale compensazione con il mercato interno deve essere valutata sulla base dell'articolo&#160;106, paragrafo&#160;2,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(138)</p></td><td><p>L'articolo&#160;106, paragrafo&#160;2, TFUE prevede quanto segue: &#171;[l]e imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale o aventi carattere di monopolio fiscale sono sottoposte alle norme dei trattati, e in particolare alle regole di concorrenza, nei limiti in cui l'applicazione di tali norme non osti all'adempimento, in linea di diritto e di fatto, della specifica missione loro affidata. Lo sviluppo degli scambi non deve essere compromesso in misura contraria agli interessi dell'Unione&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(139)</p></td><td><p>Conformemente a tale disposizione, la Commissione pu&#242; dichiarare la compensazione per i SIEG compatibile con il mercato interno, a condizione che siano soddisfatte determinate condizioni. La Commissione ha stabilito le condizioni in base alle quali applica l'articolo&#160;106, paragrafo 2, TFUE nella decisione SIEG del 2012&#160;<a>(<span>56</span>)</a> e nella disciplina SIEG del&#160;2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(140)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno notificato una compensazione fino a un importo annuo massimo di 1&#160;500 milioni di CZK (55,5 milioni di EUR). Qualora la compensazione da concedere alle Poste ceche sia superiore a&#160;15 milioni di EUR in relazione a un singolo anno, tale compensazione non rientra nell'ambito di applicazione della decisione SIEG del 2012, come stabilito dall'articolo&#160;2 di quest'ultima.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(141)</p></td><td><p>Un aiuto di Stato che non rientra nell'ambito di applicazione della decisione SIEG del&#160;2012 pu&#242; essere dichiarato compatibile con l'articolo&#160;106, paragrafo 2, TFUE, se &#232; necessario per la gestione dei servizi di interesse economico generale in questione e non incide sullo sviluppo degli scambi in misura contraria all'interesse dell'Unione&#160;<a>(<span>57</span>)</a>. A&#160;questo proposito, la disciplina SIEG del 2012 stabilisce gli orientamenti per valutare la compatibilit&#224; della compensazione per servizi di interesse economico generale.</p></td></tr></tbody></table> 8.2. Conformità rispetto alla disciplina SIEG del 2012 <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(142)</p></td><td><p>Al fine di valutare la compatibilit&#224; della compensazione per l'obbligo di servizio universale concessa alle Poste ceche, la disciplina SIEG del 2012 descrive le condizioni pertinenti che devono essere soddisfatte. Tali condizioni sono elencate di seguito.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.1. Effettivo servizio di interesse economico generale di cui all'articolo 106 TFUE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(143)</p></td><td><p>Come indicato al punto 46 della comunicazione SIEG della Commissione&#160;<a>(<span>58</span>)</a>, gli Stati membri dispongono di un ampio margine di discrezionalit&#224; per quanto concerne la natura dei servizi che potrebbero essere classificati come SIEG. La competenza della Commissione si limita a verificare che il margine di discrezionalit&#224; sia applicato senza errore manifesto per quanto concerne la definizione del SIEG nonch&#233; a valutare l'eventuale aiuto di Stato connesso alla compensazione. Il punto&#160;56 della disciplina SIEG del 2012 conferma l'ampio margine di discrezionalit&#224; degli Stati membri nel contesto della definizione dei servizi di interesse economico generale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(144)</p></td><td><p>Al fine di dimostrare che la compensazione viene concessa per un effettivo servizio di interesse economico generale &#171;&#232; opportuno che gli Stati membri dimostrino [nel concedere una compensazione ai sensi della disciplina SIEG&#160;<a>(<span>59</span>)</a>] di aver tenuto in debita considerazione le esigenze di servizio pubblico cui &#232; offerto sostegno mediante una consultazione pubblica o altri strumenti adeguati per tener conto degli interessi di utenti e fornitori&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(145)</p></td><td><p>L'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito all'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE, &#232; riconosciuto come un effettivo servizio di interesse economico generale&#160;<a>(<span>60</span>)</a>. Di conseguenza gli Stati membri non sono tenuti a dimostrare, mediante una consultazione pubblica o altri strumenti adeguati, di aver tenuto conto delle esigenze di servizio pubblico nell'affidare a un fornitore l'incarico di adempiere l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito in tale articolo&#160;3.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(146)</p></td><td><p>Tuttavia l'obbligo di servizio universale oggetto dell'incarico affidato alle Poste ceche, come descritto nel considerando&#160;22, &#232; pi&#249; ampio dei servizi di cui all'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE. In particolare, l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, comprende i servizi postali (&#171;SIEG postale&#187;), cos&#236; come definiti in tale disposizione, e i servizi relativi ai vaglia postali, che non sono elencati in tale disposizione e sono richiamati dalla direttiva 2008/6/CE come servizi supplementari o complementari che possono essere messi a disposizione a livello nazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(147)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che, dato che i servizi relativi ai vaglia postali sono redditizi, la loro inclusione nell'ambito dell'obbligo di servizio universale non aumenta il costo netto, ma al contrario ha un effetto positivo sull'importo dei costi netti dell'obbligo di servizio universale (ne riduce l'importo). Le autorit&#224; ceche hanno spiegato inoltre che i servizi relativi ai vaglia postali non rappresentano un diritto esclusivo. Si tratta di servizi necessari per soddisfare le esigenze del pubblico e delle autorit&#224; in relazione a determinati pagamenti. Dal punto di vista della legge sui servizi postali, i servizi relativi ai vaglia postali rientrano nell'obbligo di servizio universale, ma l'obbligo di fornire servizi relativi ai vaglia postali pu&#242; essere imposto separatamente o congiuntamente ad altri servizi postali di base.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(148)</p></td><td><p>La Commissione ritiene che i servizi relativi ai vaglia postali non siano inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito all'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE. Tuttavia, conformemente al considerando&#160;30 della direttiva 2008/6/CE, gli Stati membri possono decidere di rendere accessibili al pubblico, nel territorio nazionale, servizi supplementari o complementari, come i vaglia postali, ad eccezione di quelli connessi agli obblighi del servizio universale di cui alla direttiva 97/67/CE. Gli Stati membri possono imporre l'obbligo di fornire tali servizi al fornitore di servizi universali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(149)</p></td><td><p>La Commissione osserva che nel 2016, nel contesto di un riesame periodico quinquennale, il CTU ha preso la decisione di classificare i servizi postali e i servizi relativi ai vaglia postali, inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, come effettivi servizi di interesse economico generale considerando le condizioni di mercato esistenti all'epoca, ossia nel&#160;2016. Inoltre, nel contesto del riesame del 2016, n&#233; Z&#225;silkovna n&#233; PNS si sono opposte alla sussistenza dell'esigenza pubblica di tali servizi postali e servizi relativi ai vaglia postali. Tali soggetti non si sono nemmeno opposti alla decisione del CTU di imporre l'adempimento di tali SIEG sulla base di un fallimento del mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(150)</p></td><td><p>Per quanto concerne le argomentazioni di Z&#225;silkovna di cui ai considerando 57 e&#160;58, nonch&#233; le argomentazioni di PNS di cui ai considerando 64 e&#160;65, secondo le quali, sulla base delle attuali condizioni di mercato, non esiste alcun fallimento del mercato tanto per i servizi postali quanto per quelli relativi ai vaglia postali, la Commissione osserva che le autorit&#224; ceche dispongono di discrezionalit&#224; nell'organizzare e nel garantire l'adempimento dei SIEG. A tale fine, le autorit&#224; ceche hanno istituito un riesame periodico quinquennale dei servizi postali e dei servizi relativi ai vaglia postali, sulla base del quale valutano le esigenze del pubblico unitamente alle condizioni di mercato al momento del riesame. Il riesame che ha valutato la necessit&#224; di imporre l'obbligo per entrambi i servizi per il corrente periodo 2018-2022 &#232; stato effettuato nel 2016 e ha concluso che vi era un fallimento del mercato per entrambi i servizi, quelli postali e quelli relativi ai vaglia postali. Nel riesame del 2021 relativo al periodo 2023-2027 sono state prese in considerazione le attuali condizioni di mercato esistenti sul mercato nonch&#233; i possibili sviluppi futuri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(151)</p></td><td><p>Come indicato nei considerando da 4 a&#160;8 della direttiva 2008/6/CE, i servizi postali universali definiti sulla base dell'articolo&#160;3 della direttiva 97/67/CE sono riconosciuti come un effettivo servizio di interesse economico generale&#160;<a>(<span>61</span>)</a>. Dato che i servizi postali inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, oggetto dell'incarico affidato alle Poste ceche corrispondono alle prescrizioni di cui alla direttiva 97/67/CE, la Commissione ritiene che la Cechia non sia tenuta a dimostrare di aver tenuto conto delle esigenze di servizio pubblico mediante una consultazione pubblica o altri strumenti adeguati. Di conseguenza la Commissione ritiene che il punto&#160;14 della disciplina SIEG sia rispettato per quanto concerne tali servizi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(152)</p></td><td><p>Per quanto concerne i servizi relativi ai vaglia postali, la Commissione ritiene che la Cechia abbia dimostrato di aver preso in considerazione le esigenze di servizio pubblico mediante una consultazione pubblica o altri strumenti adeguati, come illustrato ai considerando 73, 81, 95, 96 e da&#160;103 a&#160;105. Sulla base delle informazioni fornite nel corso del procedimento di indagine, la Commissione ritiene che il servizio relativo ai vaglia postali fornito dalle Poste ceche costituisca un effettivo servizio di interesse economico generale (&#171;SIEG relativo ai vaglia postali&#187;). In particolare le autorit&#224; ceche hanno spiegato che servizi analoghi disponibili sul mercato non soddisfacevano le prescrizioni in termini di fornitura, ambito di applicazione territoriale o prezzo accessibile. Alla luce di quanto sopra esposto, la Commissione ritiene che il requisito di cui al punto&#160;14 della disciplina SIEG del 2012 sia stato soddisfatto per quanto concerne i vaglia postali.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.2. Necessità di un atto di incarico che specifichi gli obblighi di servizio pubblico e le modalità di calcolo della compensazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(153)</p></td><td><p>Come indicato al punto 15 della disciplina SIEG del 2012, la fornitura di un servizio di interesse economico generale, ai sensi dell'articolo&#160;106&#160;TFUE, deve essere attribuita all'impresa in questione mediante uno o pi&#249; atti ufficiali. Come richiesto dal punto&#160;16 della disciplina SIEG del 2012, tali atti di incarico devono indicare, in particolare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>l'oggetto e la durata degli obblighi di servizio pubblico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l'impresa e, se del caso, il territorio interessati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la natura dei diritti esclusivi accordati all'impresa da parte dell'autorit&#224; che conferisce l'incarico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la descrizione del meccanismo di compensazione e i parametri per il calcolo, il controllo e la revisione della compensazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>le modalit&#224; per evitare sovracompensazioni e per il loro eventuale recupero.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(154)</p></td><td><p>Le Poste ceche sono state designate come fornitore di servizi universali dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre 2022 mediante una decisione del CTU (cfr.&#160;considerando&#160;21). L'incarico conferito alle Poste ceche specifica l'oggetto dell'obbligo di servizio pubblico e il territorio interessato (cfr. considerando da&#160;22 a&#160;23). Il meccanismo di compensazione e la metodologia utilizzata per calcolare la compensazione sono stabiliti nella legge sui servizi postali, come descritto nella sezione&#160;2.4.2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(155)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno confermato che non esistono diritti esclusivi per quanto riguarda i servizi postali oggetto dell'incarico alle Poste ceche in linea con l'articolo&#160;7, paragrafo 1, della direttiva 97/67/CE. Per quanto concerne le modalit&#224; per evitare sovracompensazioni e per il loro eventuale recupero, il meccanismo di compensazione garantisce che quest'ultima sia calcolata e riesaminata ex post, evitando che le Poste ceche ricevano sovracompensazioni (cfr. sezione&#160;8.2.10).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(156)</p></td><td><p>Per quanto concerne le argomentazioni delle denuncianti di cui ai considerando&#160;35 e&#160;42 secondo le quali le Poste ceche avrebbero violato gli obblighi di trasparenza stabiliti nella disciplina SIEG e nella direttiva 97/67/CE non pubblicando i<span>calcoli</span> del costo evitato netto, la Commissione osserva che gli obblighi di trasparenza di cui al punto&#160;60 della disciplina SIEG riguardano: i)&#160;i<span>risultati</span> della consultazione pubblica o degli altri strumenti adeguati; ii)&#160;l'<span>oggetto</span> e la durata degli obblighi di servizio pubblico; iii)&#160;l'<span>impresa</span> e, se del caso, il<span>territorio</span> interessati; e iv)&#160;gli<span>importi</span> di aiuto concessi all'impresa su base annua. L'articolo&#160;7, paragrafo 5, della direttiva 97/67/CE stabilisce che, qualora uno Stato membro decida di introdurre un<span>meccanismo</span> per compensare il fornitore o i fornitori di servizi universali utilizzando fondi pubblici, tale<span>decisione</span> dovrebbe basarsi su criteri oggettivi e verificabili e venire<span>resa pubblica</span>. Pertanto, n&#233; la disciplina SIEG n&#233; la direttiva 97/96/CE richiedono che i<span>calcoli</span> del costo evitato netto siano messi a disposizione del pubblico. Come gi&#224; spiegato al considerando&#160;155, il meccanismo e i parametri utilizzati per il calcolo della compensazione sono stabiliti nella legge sui servizi postali e sono pertanto a disposizione del pubblico. La Commissione ritiene pertanto che tali argomentazioni delle denuncianti siano infondate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(157)</p></td><td><p>La Commissione osserva inoltre che l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, oggetto dell'incarico affidato alle Poste ceche &#232; costituito da due SIEG: quello postale, ai sensi della direttiva 97/67/CE, e quello relativo ai vaglia postali. L'atto di incarico comprende l'oggetto e la durata degli obblighi di servizio pubblico; l'impresa e, se del caso, il territorio interessati; e gli importi di aiuto concessi all'impresa su base annua per entrambi i SIEG. La Commissione ritiene che il fatto che entrambi i SIEG siano affidati mediante il medesimo atto di incarico non violi gli obblighi di trasparenza di cui alla disciplina SIEG nonch&#233; quelli di cui alla direttiva&#160;97/67/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(158)</p></td><td><p>In conclusione, la Commissione ritiene che l'incarico conferito alle Poste ceche per il periodo 2018-2022 sia in linea con le prescrizioni della disciplina SIEG del 2012.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.3. Durata del periodo di incarico <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(159)</p></td><td><p>Conformemente alla sezione&#160;2.4 della disciplina SIEG del 2012, &#171;la durata del periodo di incarico deve essere giustificata con riferimento a criteri oggettivi quali la necessit&#224; di ammortizzare attivit&#224; fisse non trasferibili. In linea di principio, la durata del periodo di incarico non deve superare il tempo necessario per l'ammortamento dell'attivit&#224; pi&#249; significativa necessaria per fornire il SIEG&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(160)</p></td><td><p>Le Poste ceche sono state designate dal CTU come fornitore di servizi universali per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre 2022, ossia per un periodo di 5 anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(161)</p></td><td><p>Secondo le autorit&#224; ceche, il periodo di incarico &#232; stato determinato conformemente all'articolo&#160;4, paragrafo&#160;2, della direttiva 97/67/CE, il quale prevede che la durata della designazione copra un periodo sufficiente ad assicurare la redditivit&#224; degli investimenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(162)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che la durata quinquennale dell'incarico conferito alle Poste ceche possa essere giustificata con riferimento al periodo di ammortamento previsto degli attivi pi&#249; significativi necessari per adempiere l'obbligo di servizio universale. Gli investimenti effettuati dalle Poste ceche in termini di immobilizzazioni al fine di garantire l'adempimento dell'obbligo di servizio universale presentano periodi di ammortamento contabile che variano notevolmente (cfr. tabella&#160;4). Le autorit&#224; ceche hanno spiegato altres&#236; che in Cechia ogni impresa deve creare un piano di ammortamento ai sensi dell'articolo&#160;28, sesto comma, della legge sulla contabilit&#224; (legge n.&#160;563/1991&#160;racc.). La legge sulla contabilit&#224; non stabilisce un periodo di ammortamento preciso per ogni tipo di attivo; tuttavia, il periodo di ammortamento dovrebbe corrispondere al periodo di utilizzo, dato che i dati contabili devono presentare un'immagine attendibile della realt&#224;. Anche il periodo di ammortamento &#232; verificato da un revisore finanziario. Le imprese pubblicano il piano di ammortamento nei loro bilanci d'esercizio e il piano dovrebbe essere aggiornato con cadenza annuale. La fonte dei dati utilizzata per definire il periodo di ammortamento previsto &#232; stato il bilancio d'esercizio delle Poste ceche. In ogni caso, la durata del periodo di incarico &#232; stabilita al momento dell'avvio del procedimento per il rilascio della licenza postale, ossia prima che la licenza postale sia concessa a un determinato fornitore di servizi postali. Il periodo di 5 anni &#232; il periodo usuale stabilito dalle autorit&#224; ceche nell'ambito delle loro procedure per organizzare e garantire la fornitura dei SIEG, tenendo conto dello sviluppo del mercato e delle esigenze della societ&#224;. Infine le autorit&#224; ceche sostengono altres&#236; che la durata dell'incarico &#232; coerente con la prassi esistente in altri Stati membri&#160;<a>(<span>62</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(163)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;59 secondo cui i periodi di ammortamento ai fini della determinazione del periodo di durata dell'incarico sono infondati, poich&#233; non &#232; chiaro quali degli attivi di cui alla tabella&#160;1 della decisione di avvio siano destinati a essere finanziati dalla compensazione per l'obbligo di servizio universale o quando tali attivi sono stati acquistati o quando si intende acquistarli o se il loro periodo di ammortamento sia scaduto, la Commissione rileva che la durata dell'incarico &#232; prestabilita, nel contesto delle procedure che la Cechia ha posto in essere per organizzare e garantire l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, e preventivamente fissata nel contesto della gara iniziale per la selezione del fornitore di servizi postali, ossia prima che si conoscesse il titolare della licenza postale. Inoltre, non &#232; realistico che l'autorit&#224; che conferisce l'incarico conosca in anticipo la durata del periodo di ammortamento di tutti gli attivi di tutti i potenziali fornitori di servizi postali che eventualmente parteciperanno alla gara al fine di determinare la durata dell'incarico. Il periodo di ammortamento degli attivi &#232; preso come riferimento soltanto ai fini della determinazione del periodo di durata dell'incarico. I costi di ammortamento non sono considerati nel costo evitato netto dato che non rappresentano costi effettivi, ma soltanto spese non monetarie utilizzate per fini fiscali. Secondo la giurisprudenza&#160;<a>(<span>63</span>)</a>, le Poste ceche sono libere di utilizzare la compensazione per l'obbligo di servizio universale per qualsiasi finalit&#224;. Tuttavia, i costi di investimento, quali i costi di acquisto di attivi relativi al cambiamento di funzionamento delle Poste ceche dallo scenario fattuale allo scenario controfattuale, non sono considerati nei calcoli del costo evitato netto e pertanto non incidono in alcun modo sulla compensazione per l'obbligo di servizio universale.</p><p><span>Tabella&#160;4</span></p><p><span>Periodo di ammortamento per gli attivi delle Poste&#160;ceche (necessari per l'adempimento dell'obbligo di servizio&#160;universale)</span></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Gruppo di attivi</p></td><td><p>Periodo di ammortamento (anni)</p></td></tr><tr><td><p>Fabbricati</p></td><td><p>30 -45</p></td></tr><tr><td><p>Veicoli</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>Trasporto ferroviario</p></td><td><p>15</p></td></tr><tr><td><p>Tecnologie dell'informazione&#160;&#8212; centrali</p></td><td><p>4 -6</p></td></tr><tr><td><p>Tecnologie dell'informazione&#160;&#8212; vendita al dettaglio</p></td><td><p>3 -6</p></td></tr><tr><td><p>Macchine per ufficio</p></td><td><p>4 -6</p></td></tr><tr><td><p>Macchine da magazzino</p></td><td><p>4 -6</p></td></tr><tr><td><p>Macchine da sportello</p></td><td><p>3 -8</p></td></tr><tr><td><p>Mobilio</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>Accessori di edifici</p></td><td><p>6 -12</p></td></tr><tr><td><p>Tecnologia di movimentazione</p></td><td><p>5 -12</p></td></tr><tr><td><p>Cassaforti e altre propriet&#224; associate alla sicurezza</p></td><td><p>5 -20</p></td></tr><tr><td><p>Selezionatrici</p></td><td><p>10</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(164)</p></td><td><p>Conformemente alla sezione 2.4 della disciplina SIEG del 2012, la durata del periodo di incarico deve essere giustificata con riferimento a criteri oggettivi e, in linea di principio, non deve superare il tempo necessario per l'ammortamento dell'attivo pi&#249; significativo necessario per fornire il servizio di interesse economico generale. La Commissione ritiene che un incarico relativo a un obbligo di servizio universale per un periodo di 5 anni sia giustificato con riferimento al periodo di ammortamento degli attivi pi&#249; significativi necessari per fornire entrambi i SIEG inclusi nell'obbligo di servizio universale. In effetti dalla tabella&#160;4 emerge che il periodo di ammortamento della maggior parte degli attivi delle Poste ceche necessari per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale supera i cinque anni. Inoltre, la durata del periodo di incarico &#232; prestabilita tenendo conto dei periodi di ammortamento utilizzati di norma per tali attivi, indipendentemente dalla selezione del fornitore del servizio universale. Di conseguenza la Commissione ritiene che le autorit&#224; ceche abbiano giustificato in maniera sufficiente la durata dell'incarico.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.4. Rispetto della direttiva 2006/111/CE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(165)</p></td><td><p>Secondo il punto 18 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[u]n aiuto verr&#224; considerato compatibile con il mercato interno a norma dell'articolo&#160;106, paragrafo 2, [TFUE] soltanto se l'impresa rispetta, ove applicabile, la direttiva 2006/111/CE [della Commissione] relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie tra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche e alla trasparenza finanziaria all'interno di talune imprese&#187;&#160;<a>(<span>64</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(166)</p></td><td><p>Inoltre il punto&#160;44 della disciplina SIEG del 2012 recita: &#171;[q]ualora un'impresa svolga sia attivit&#224; che rientrano nell'ambito del SIEG, sia attivit&#224; che ne esulano, dalla contabilit&#224; interna devono risultare distintamente i costi e le entrate derivanti dal SIEG e quelli degli altri servizi, conformemente ai principi di cui al punto&#160;31&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(167)</p></td><td><p>La legge sui servizi postali prevede, all'articolo&#160;33a, che il titolare della licenza postale debba tenere conti separati per i costi e le entrate associati alla fornitura dei singoli servizi inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale per il quale &#232; designato (il SIEG postale e quello relativo ai vaglia postali) e quelli associati alla fornitura di altri servizi. Essa prevede inoltre che il metodo per la separazione dei conti sia stabilito in un decreto attuativo e che i conti separati debbano essere sottoposti annualmente a revisione da parte di un revisore dei conti indipendente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(168)</p></td><td><p>Il decreto attuativo&#160;<a>(<span>65</span>)</a> &#232; stato adottato dal CTU e dispone, al suo articolo&#160;1, che i costi diretti devono essere imputati al servizio ad essi direttamente connesso, mentre i costi indiretti o comuni devono essere imputati sulla base di un nesso di causalit&#224; rispetto ai processi, alle attivit&#224; o ai servizi interessati. Come stabilito dall'articolo&#160;33a della legge sui servizi postali, le norme specifiche per la ripartizione dei costi comuni, cos&#236; come proposte dalle Poste ceche, devono essere approvate dal&#160;CTU.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(169)</p></td><td><p>In particolare, il sistema di contabilit&#224; separata e il metodo di attribuzione dei costi adottati dalle Poste ceche si basano sul metodo della determinazione dei costi per attivit&#224;. In una prima fase, i costi vengono attribuiti ai centri di costo, ad esempio un ufficio postale, un deposito, un centro di smistamento&#160;ecc. I&#160;costi sono attribuiti ai centri di costo per ogni attivit&#224; che pu&#242; essere registrata separatamente. Il sistema contabile delle Poste ceche presenta attualmente circa 5&#160;740 centri di costo. Le voci di costo che non sono imputate a centri di costo operativi (ad esempio IVA, spese generali) sono attribuite secondo norme pre-approvate a seguito di un calcolo a livello di centri di costo operativi. La ripartizione di tali costi &#232; proporzionale all'attribuzione dei costi diretti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(170)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che la contabilit&#224; separata &#232; soggetta a revisione da parte di una societ&#224; professionale indipendente. Il revisore deve verificare che il titolare della licenza postale abbia utilizzato le norme approvate nella prassi contabile e che i risultati annuali della separazione contabile siano corretti. Inoltre la Cechia ha presentato le relazioni del revisore dei conti indipendente per gli anni 2018, 2019 e&#160;2020 che certificano che la contabilit&#224; interna delle Poste ceche &#232; in linea con la direttiva 97/67/CE, il diritto nazionale e le norme approvate dal CTU ed &#232; quindi idonea a quantificare i costi netti dell'obbligo di servizio universale ad esse affidato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(171)</p></td><td><p>PNS asserisce al considerando&#160;70 che le Poste ceche non separano correttamente i loro conti ed imputano erroneamente i costi relativi ai servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale ai servizi relativi a tale obbligo, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, sovvenzionando cos&#236; in modo incrociato le perdite dei servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale. PNS afferma inoltre che il CTU e il revisore non esaminano in modo efficace se la separazione dei conti &#232; stata eseguita correttamente o se i criteri di attribuzione sono sostanzialmente corretti. A&#160;questo proposito, la Commissione ritiene che le autorit&#224; ceche abbiano dimostrato che il sistema contabile e di attribuzione dei costi delle Poste ceche consente un'attribuzione dei costi e delle entrate tra le attivit&#224; con un livello sufficiente di adeguatezza. Come hanno indicato le autorit&#224; ceche, i costi sono ripartiti in base al principio di proporzionalit&#224;, tenendo conto dell'utilizzo di singoli elementi della rete postale. Inoltre, come spiegato al considerando 171, nel certificare che la contabilit&#224; interna delle Poste ceche nel periodo 2018-2020 &#232; conforme alla direttiva 97/67/CE, al diritto nazionale e alle norme approvate dal CTU, il revisore dei conti indipendente verifica la contabilit&#224; separata e i criteri di attribuzione dei costi e, di conseguenza, certifica l'idoneit&#224; di tale contabilit&#224; ai fini della quantificazione dei costi netti dei SIEG (postale e relativo ai vaglia postali) affidati alle Poste ceche. Infine la Commissione ricorda il considerando&#160;139 della decisione di avvio, che chiarisce che la presunta errata ripartizione dei costi &#232; una questione contabile e non comporterebbe il trasferimento di alcuna risorsa statale e pertanto non costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(172)</p></td><td><p>Analogamente, per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui ai considerando 37, 38, 60 e&#160;63 secondo cui le Poste ceche sovvenzionano volontariamente i prezzi sottocosto dei loro servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale, quali Bal&#237;kovna, e imputano alle attivit&#224; connesse all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, i costi e le perdite delle attivit&#224; non relative all'obbligo di servizio universale, la Commissione ritiene, analogamente alla sua conclusione di cui al considerando 172, che le autorit&#224; ceche abbiano dimostrato in maniera sufficiente che la contabilit&#224; delle Poste ceche &#232; gestita in modo separato conformemente alle prescrizioni di cui alla direttiva 97/67/CE e pertanto si esclude la sovvenzione incrociata, mediante una errata imputazione dei costi, tanto del SIEG postale quanto di quello relativo ai vaglia postali. In ogni caso, le sovvenzioni incrociate non possono essere considerate una questione a s&#233; stante in quanto possono verificarsi soltanto in caso di sovracompensazione causata da un'errata attribuzione dei costi o da un'inadeguata quantificazione dello scenario controfattuale. Entrambi questi fenomeni non si verificano nella presente misura, come spiegato di seguito al considerando&#160;206.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(173)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;60, secondo cui la compensazione per l'obbligo di servizio universale non &#232; in linea con gli obblighi in materia di trasparenza finanziaria stabiliti dalla disciplina SIEG del&#160;2012, poich&#233; le Poste ceche hanno gi&#224; formalmente incluso parte della compensazione nella relazione annuale del 2019, la Commissione rileva che il fatto che tale voce sia stata contabilizzata non &#232; di per s&#233; riconducibile ad una violazione dei citati obblighi di trasparenza finanziaria in materia di contabilit&#224; separata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(174)</p></td><td><p>La Commissione rileva che il sistema contabile delle Poste ceche &#232; il medesimo di cui al precedente periodo di incarico. La questione relativa al sistema contabile &#232; stata sollevata anche da PNS nel ricorso contro la decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale nella causa T-316/18&#160;<a>(<span>66</span>)</a>, nel contesto della quale il Tribunale ha concluso che la Commissione ha condotto un'analisi approfondita del sistema contabile, in particolare della sua affidabilit&#224;, e, pertanto, la Commissione non ha commesso un errore manifesto di valutazione al riguardo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(175)</p></td><td><p>Di conseguenza la Commissione conclude che la separazione contabile tra attivit&#224; non relative e relative ai SIEG, cos&#236; come attuate, &#232; appropriata. Ne consegue che le Poste ceche rispettano la direttiva 2006/111/CE e il punto&#160;44 della disciplina SIEG del 2012.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.5. Rispetto delle norme dell'Unione sull'aggiudicazione degli appalti <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(176)</p></td><td><p>Conformemente al punto&#160;19 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[u]n aiuto verr&#224; considerato compatibile con il mercato interno a norma dell'articolo&#160;106, paragrafo 2, [TFUE] soltanto se l'autorit&#224; responsabile, al momento di incaricare l'impresa in questione della fornitura del servizio, ha rispettato o si impegna a rispettare le norme dell'Unione applicabili in materia di appalti pubblici. Questo comprende eventuali condizioni relative a trasparenza, parit&#224; di trattamento e non discriminazione sancite direttamente dal [TFUE] e, se del caso, dal diritto derivato dell'Unione. Si ritiene che gli aiuti che non rispettano tali norme e condizioni compromettano lo sviluppo degli scambi in misura contraria agli interessi dell'Unione, a norma dell'articolo&#160;106, paragrafo&#160;2,&#160;[TFUE]&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(177)</p></td><td><p>La legge sui servizi postali prevede che il fornitore del servizio universale sia designato mediante una procedura di selezione. A norma dell'articolo&#160;22 della legge sui servizi postali il CTU ha condotto la procedura di selezione per il titolare della licenza postale per il periodo 2018-2022. Il CTU non ha selezionato alcun fornitore nel contesto di tale procedura in ragione del mancato rispetto delle condizioni di partecipazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(178)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che, a seguito della conclusione della procedura di selezione infruttuosa, esse hanno avviato d'ufficio una procedura amministrativa per imporre alle Poste ceche l'obbligo di fornire i servizi universali, come previsto dall'articolo&#160;22, nono comma, della legge sui servizi postali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(179)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando 61 e quella di PNS di cui al considerando 65, secondo cui le autorit&#224; ceche avrebbero violato le norme in materia di appalti pubblici di cui all'articolo&#160;4, paragrafo 2, della direttiva 97/67/CE, includendo intenzionalmente il servizio relativo ai vaglia postali nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, nel fissare i criteri di valutazione/aggiudicazione della procedura di gara a favore delle Poste ceche, la Commissione rileva che, come hanno spiegato le autorit&#224; ceche, la procedura di gara&#160;<a>(<span>67</span>)</a> &#232; stata concepita in modo tale da consentire la partecipazione di numerosi candidati, anche se non erano in grado di fornire l'intero portafoglio di servizi, e che tale procedura consentiva altres&#236; l'aggiudicazione di diverse licenze postali per singoli servizi. Vi era quindi la possibilit&#224; di designare fornitori diversi per la fornitura di servizi diversi inclusi nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, in linea con l'articolo&#160;4, paragrafo&#160;2, della direttiva 97/67/CE. Un candidato aveva altres&#236; la possibilit&#224; di presentare un'offerta per singoli servizi postali rientranti nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalla legge, esclusi i servizi relativi ai vaglia postali. Inoltre il CTU ha consentito a tutti i potenziali candidati di porre domande in merito alle condizioni di gara e all'ambito di applicazione, al fine di garantire la massima trasparenza e di consentire a tutti di ottenere tutte le informazioni necessarie per preparare le loro offerte. A tale proposito Z&#225;silkovna non ha dichiarato il proprio interesse a partecipare alla procedura di gara. Secondo la Commissione, la procedura di gara non &#232; stata discriminatoria ma, al contrario, &#232; stata concepita in modo tale da consentire a qualsiasi fornitore di servizi postali di essere designato come fornitore di servizi universali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(180)</p></td><td><p>La Commissione ritiene che soltanto nel caso in cui gli Stati membri decidano di organizzare una procedura di gara per la selezione del fornitore del servizio universale si applicherebbero le norme in materia di appalti pubblici e che, pertanto, in tal caso la compatibilit&#224; del finanziamento dell'obbligo di servizio universale con il mercato interno dipenderebbe dal fatto che tali norme siano state effettivamente rispettate. Nel caso di specie, a seguito di una procedura di gara infruttuosa, le autorit&#224; ceche hanno infine optato per la designazione diretta dell'operatore storico come fornitore del servizio universale, come consentito dall'articolo&#160;7, paragrafo&#160;2, della direttiva 97/67/CE. In tal modo, le autorit&#224; ceche hanno applicato la procedura di cui all'articolo&#160;22, nono comma, della legge sui servizi postali, la quale prevede che il CTU possa imporre, in virt&#249; di una decisione di concedere una licenza postale, l'obbligo di fornire e organizzare i servizi universali stabiliti nell'avviso della procedura di gara all'operatore che soddisfa al meglio i criteri di valutazione. Per questo motivo, il CTU ha avviato d'ufficio un procedimento amministrativo con le Poste ceche in merito alla concessione di una licenza postale per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;gennaio 2018 al 31&#160;dicembre 2022, poich&#233; le Poste ceche soddisfacevano al meglio i criteri stabiliti nell'avviso della procedura di gara. Ne consegue che l'assegnazione diretta dell'incarico alle Poste ceche in veste di fornitore del servizio universale in relazione al SIEG postale &#232; in linea con il punto 19 della disciplina SIEG del 2012. Il fatto che le autorit&#224; ceche abbiano incluso il SIEG relativo ai vaglia postali nell'ambito dell'obbligo di servizio universale, non inficia la legalit&#224; dell'assegnazione diretta dell'incarico per il SIEG postale, in quanto le autorit&#224; ceche hanno svolto una procedura di gara che non ha avuto esito positivo e soltanto successivamente hanno deciso di designare le Poste ceche come fornitore del servizio universale, trattandosi del fornitore che soddisfaceva i requisiti per la fornitura di tutti i servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. In ogni caso, la Commissione osserva che le autorit&#224; ceche possono utilizzare la procedura negoziata senza previa pubblicazione qualora nel contesto di una procedura di gara non sia stata presentata alcuna offerta o alcuna offerta appropriata, n&#233; alcuna domanda di partecipazione o alcuna domanda di partecipazione appropriata ai sensi dell'articolo&#160;32, paragrafo&#160;2, lettera&#160;a), della direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>68</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(181)</p></td><td><p>Per quanto riguarda l'aggiudicazione diretta del SIEG relativo ai vaglia postali, la Commissione ritiene che le autorit&#224; ceche abbiano esaminato le reti esistenti di istituti postali e finanziari (cfr. considerando&#160;81) e abbiano concluso che non esisteva nessun altro operatore sul mercato che fornisse servizi relativi ai vaglia postali su base commerciale in tutto il territorio della Cechia, secondo le modalit&#224; richieste per un servizio universale, rispettando cos&#236; le specifiche tecniche stabilite nel contesto della procedura di gara. I&#160;SIEG relativi ai vaglia postali sono cos&#236; specifici per loro natura e modalit&#224; di fornitura che al momento del riesame dell'obbligo di servizio universale non esisteva alcun sostituto che fornisse tale servizio su base commerciale. Per fornire il SIEG relativo ai vaglia postali, un operatore deve disporre di una rete di distribuzione fitta e considerevole, nonch&#233; di un sistema di consegne giornaliere, combinate con elevate garanzie di sicurezza. Gli altri operatori non possedevano tali capacit&#224;, necessarie per fornire il SIEG relativo ai vaglia postali in linea con le condizioni stabilite dallo Stato ceco. Inoltre nessun altro operatore sarebbe stato in grado di sviluppare tali capacit&#224; prima del periodo 2018-2022. Soltanto la rete delle Poste ceche possedeva una densit&#224;, dimensioni e una qualit&#224; tali da poter conseguire gli obiettivi del SIEG relativo ai vaglia postali. Sebbene non si possa escludere che i concorrenti svilupperanno tale rete in futuro, le Poste ceche costituiscono l'unico fornitore in grado di offrire il SIEG relativo ai vaglia postali in modo affidabile nel periodo 2018-2022. Questo &#232; il motivo per cui la Commissione riconosce che le Poste ceche detengono una rete logistica e di filiali unica in termini di densit&#224;, dimensioni e operazioni di consegna giornaliere, una circostanza questa che le rende l'unico fornitore possibile per il SIEG relativo ai vaglia postali durante il periodo in questione. Su questa base, la Commissione ritiene che l'aggiudicazione diretta del SIEG relativo ai vaglia postali possa essere coperta dall'esenzione per il fornitore unico ed essere affidata mediante una procedura negoziata senza previa pubblicazione ai sensi dell'articolo&#160;32, paragrafo&#160;2, lettera&#160;b), della direttiva 2014/24/UE&#160;<a>(<span>69</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.6. Assenza di discriminazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(182)</p></td><td><p>Secondo il punto&#160;20 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[n]el caso in cui un'autorit&#224; attribuisca l'incarico della fornitura del medesimo SIEG a pi&#249; imprese, &#232; opportuno che la compensazione sia calcolata in base allo stesso metodo per ciascuna impresa&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(183)</p></td><td><p>Poich&#233; entrambi i SIEG sono assegnati soltanto alle Poste ceche, la Commissione ritiene che la condizione di cui al punto 20 della disciplina SIEG del 2012 non sia applicabile.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.7. Importo della compensazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(184)</p></td><td><p>Secondo il punto&#160;21 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[l]'importo della compensazione non deve eccedere quanto necessario per coprire i costi netti determinati dall'adempimento degli obblighi di servizio pubblico, compreso un margine di utile ragionevole&#187;. A questo proposito, il punto 24 della disciplina SIEG del 2012 stabilisce che &#171;[i]l costo netto necessario - o che si prevede sar&#224; necessario - per l'adempimento degli obblighi di servizio pubblico deve essere calcolato utilizzando la metodologia del costo evitato netto, laddove questo sia richiesto dalla legislazione nazionale o dell'Unione e negli altri casi in cui sia possibile&#187;.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.8. Calcolo del costo netto: metodologia del costo evitato netto <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(185)</p></td><td><p>Ai sensi del punto 25 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[i]n base alla metodologia del costo evitato netto, il costo netto necessario - o che si prevede sia necessario - per ottemperare agli obblighi di servizio pubblico &#232; calcolato come la differenza tra il costo netto per il fornitore del servizio soggetto ad un obbligo di servizio pubblico e il costo netto o utile del medesimo fornitore in assenza di tale obbligo&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(186)</p></td><td><p>Il decreto attuativo n.&#160;466/2012 stabilisce la procedura utilizzata dal CTU per calcolare il costo netto per la fornitura dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalla legge sui servizi postali, da parte delle Poste ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(187)</p></td><td><p>La metodologia del costo evitato netto utilizzata dalle autorit&#224; ceche si basa su quattro elementi principali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la definizione dello scenario fattuale e di quello controfattuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il calcolo dell'impatto che lo scenario controfattuale avrebbe su costi e sulle entrate delle Poste ceche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il calcolo dei vantaggi immateriali per le Poste ceche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>il calcolo del costo netto totale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(188)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;62, lettera&#160;f), secondo cui la metodologia di attribuzione dei costi &#232; pi&#249; adatta per il calcolo del costo evitato netto, la Commissione rileva che, secondo il punto 27 della disciplina SIEG, la Commissione stessa ritiene che &#171;la metodologia del costo evitato netto sia il modo pi&#249; accurato per stabilire il costo dell'adempimento di un obbligo di servizio pubblico&#187;. Allo stesso tempo, l'allegato&#160;I della direttiva 97/67/CE utilizza anche la metodologia del costo evitato netto per determinare il costo netto per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale.</p></td></tr></tbody></table> I. Lo scenario fattuale e quello controfattuale Scenario fattuale <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(189)</p></td><td><p>Nello scenario fattuale, vengono presi in considerazione i costi e le entrate effettivi delle Poste ceche per i diversi elementi e tutte le attivit&#224; per gli anni 2018-2020. Per il 2021 e il 2022 &#232; stata utilizzata una stima dei costi e delle entrate delle Poste ceche. L'utilizzo di dati effettivi per il periodo 2018-2020 e di dati stimati per il 2021 e il&#160;2022 &#232; considerato ragionevole e preciso dato che i dati effettivi sono disponibili per il periodo 2018-2020. Tali dati iniziali sono considerati appropriati e atti a escludere sovracompensazioni dato che derivano dal sistema contabile delle Poste ceche che, come spiegato al considerando&#160;176, &#232; conforme alla direttiva 2006/111/CE e al punto 44 della disciplina SIEG del&#160;2012.</p></td></tr></tbody></table> Scenario controfattuale Fase 1: individuazione degli aspetti dell'obbligo di servizio universale e del DBIS che l'impresa non gestirebbe in normali condizioni di mercato <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(190)</p></td><td><p>Lo scenario controfattuale prende in considerazione il comportamento delle Poste ceche nel caso in cui non fossero loro affidati n&#233; l'obbligo di servizio universale (SIEG postale e relativo ai vaglia postali) n&#233; il DBIS. Le Poste ceche hanno considerato le possibilit&#224; di ottimizzazione aziendale e hanno apportato modifiche allo scenario controfattuale, rispetto allo scenario fattuale, in relazione ai seguenti quattro aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i servizi DBIS;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>gli uffici postali; la condizione della densit&#224; della rete di uffici postali (numero di uffici);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la frequenza di consegna: l'obbligo di consegna capillare sul territorio nazionale con una frequenza di 5 giorni lavorativi settimanali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>i processi ausiliari: altri compiti amministrativi assegnati soltanto al fornitore dell'obbligo di servizio universale (cfr. punto&#160;196).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(191)</p></td><td><p>Per quanto concerne i quattro aspetti summenzionati, le autorit&#224; ceche affermano che le Poste ceche: i)&#160;cesserebbero la fornitura di servizi DBIS, ii)&#160;chiuderebbero un certo numero di uffici postali e, inoltre, ne convertirebbero alcuni in punti postali&#160;<a>(<span>70</span>)</a>; iii)&#160;ridurrebbero la frequenza di consegna di alcuni invii postali; e iv)&#160;smetterebbero di svolgere o svolgerebbero in misura minore alcune attivit&#224; amministrative relative alle prescrizioni concernenti l'obbligo di servizio universale. I&#160;quattro aspetti dello scenario controfattuale sono presentati ulteriormente in appresso.</p></td></tr></tbody></table> 1. Cessazione del servizio DBIS <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(192)</p></td><td><p>L'introduzione del DBIS ha modificato la forma di consegna di taluni invii postali, principalmente lettere ordinarie e raccomandate (invii &#171;cannibalizzati&#187;), i quali sono passati dalla forma fisica a quella elettronica, per tutti i tipi di utenti che comunicano con la pubblica amministrazione. Nello scenario controfattuale, nel contesto del quale le Poste ceche smetterebbe di fornire servizi DBIS, gli invii postali cannibalizzati verrebbero consegnati nel modo tradizionale, ossia quello fisico. Da un lato, le entrate e i costi delle Poste ceche diminuirebbero in relazione alle entrate e ai costi associati ai servizi DBIS e, dall'altro, le entrate e i costi delle Poste ceche aumenterebbero in ragione del recupero degli invii postali cannibalizzati da consegnare fisicamente. Il numero di invii postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale tenendo conto dei dati sugli invii cannibalizzati come stimato al considerando 152 della decisione DBIS &#232; presentato nella tabella&#160;5:</p><p><span>Tabella&#160;5</span></p><p><span>Numero di invii postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale, considerando gli invii cannibalizzati dalle caselle postali elettroniche di dati&#160;(DBIS) come stimato nella decisione&#160;DBIS</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di invii postali (in migliaia)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td><td><p>2021</p></td><td><p>2022</p></td></tr><tr><td><p>Scenario fattuale (A)</p></td><td><p>posta ordinaria</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>posta raccomandata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Cannibalizzati (B)</p></td><td><p>posta ordinaria</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>posta raccomandata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Scenario controfattuale (C=A+B)</p></td><td><p>posta ordinaria</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>posta raccomandata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Chiusura di una serie di uffici postali e conversione di alcuni di essi in punti postali <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(193)</p></td><td><p>Per il periodo 2018-2022, le Poste ceche considerano che 3&#160;210 uffici postali facciano parte della rete di uffici postali nello scenario fattuale. Tale dato comprende 3&#160;200 uffici postali obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale e&#160;10 gestiti volontariamente situati in localit&#224; turistiche speciali (ad esempio in montagna o presso musei all'aperto), che consentono ai turisti di inviare lettere o cartoline utilizzando francobolli speciali. In assenza dell'obbligo di servizio universale, le poste ceche gestirebbero una rete meno fitta, mantenendo soltanto gli uffici postali redditizi, tenendo conto del fatto che il titolare della licenza postale &#232; un fornitore di servizi postali di livello nazionale e distribuisce le proprie sedi in modo tale da garantire la disponibilit&#224; dei propri servizi in tutto il paese. Sulla base del proprio sistema contabile interno, le Poste ceche ripartiscono le entrate e i costi tra gli uffici postali al fine di stabilire la redditivit&#224; di ciascun ufficio. Le Poste ceche hanno analizzato tali informazioni in associazione a una serie di criteri operativi e di accessibilit&#224; al fine di decidere se mantenere o meno un ufficio postale nello scenario controfattuale. Sulla base dell'analisi effettuata dalle Poste ceche, nello scenario controfattuale, la sua rete sarebbe composta da 583 uffici postali rispetto a quelli obbligatori che le Poste ceche gestiscono nel contesto dell'obbligo di servizio universale, 10 uffici postali in aggiunta a quelli obbligatori e&#160;462 punti postali. Considerato che, nello scenario controfattuale, verrebbe chiuso circa l'80&#160;% degli uffici postali, la distanza massima tra la maggior parte (circa l'89&#160;%) degli uffici postali commerciali e i punti postali, anche se sarebbe pi&#249; lunga rispetto a quella dello scenario fattuale, sarebbe comunque inferiore a&#160;10&#160;km. Secondo le Poste ceche, in tal caso la disponibilit&#224; di tutti i servizi offerti presso gli uffici postali (compresi i servizi postali e i servizi relativi ai vaglia postali) subirebbe una riduzione sostanziale. Il numero degli uffici obbligatori da mantenere nello scenario controfattuale &#232; considerato costante nel corso della durata del periodo di incarico e rappresenta la decisione ex&#160;ante previsionale per l'ottimizzazione aziendale. La tabella&#160;6 illustra la rete degli uffici postali (numero di uffici) nel contesto dello scenario fattuale e in quello dello scenario controfattuale.</p><p><span>Tabella 6</span></p><p><span>Numero di uffici postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Anno</p></td><td><p>uffici nello scenario fattuale</p></td><td><p>uffici da chiudere nello scenario controfattuale</p></td><td><p>uffici nello scenario controfattuale</p></td></tr><tr><td><p>Totale (uffici postali obbligatori +non obbligatori)</p></td><td><p>obbligatori</p></td><td><p>non obbligatori</p></td><td><p>restanti rispetto agli uffici postali obbligatori</p></td><td><p>restanti rispetto agli uffici postali non obbligatori</p></td><td><p>uffici che saranno convertiti in punti postali</p></td><td><p>numero totale di uffici</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>a=b+c</p></td><td><p>b</p></td><td><p>c</p></td><td><p>d=a-h</p></td><td><p>e</p></td><td><p>f</p></td><td><p>g</p></td><td><p>h=e+f+g</p></td></tr><tr><td><p>2018</p></td><td><p>3&#160;231</p></td><td><p>3&#160;200</p></td><td><p>31</p></td><td><p>2&#160;155</p></td><td><p>583</p></td><td><p>31</p></td><td><p>462</p></td><td><p>1&#160;076</p></td></tr><tr><td><p>2019</p></td><td><p>3&#160;232</p></td><td><p>3&#160;200</p></td><td><p>32</p></td><td><p>2&#160;155</p></td><td><p>583</p></td><td><p>32</p></td><td><p>462</p></td><td><p>1&#160;077</p></td></tr><tr><td><p>2020</p></td><td><p>3&#160;237</p></td><td><p>3&#160;200</p></td><td><p>37</p></td><td><p>2&#160;149</p></td><td><p>583</p></td><td><p>37</p></td><td><p>468</p></td><td><p>1&#160;088</p></td></tr><tr><td><p>2021</p></td><td><p>3&#160;237</p></td><td><p>3&#160;200</p></td><td><p>37</p></td><td><p>2&#160;149</p></td><td><p>583</p></td><td><p>37</p></td><td><p>468</p></td><td><p>1&#160;088</p></td></tr><tr><td><p>2022</p></td><td><p>3&#160;237</p></td><td><p>3&#160;200</p></td><td><p>37</p></td><td><p>2&#160;149</p></td><td><p>583</p></td><td><p>37</p></td><td><p>468</p></td><td><p>1&#160;088</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 3. Minore frequenza di consegna di invii postali specifici <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(194)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che una minore frequenza di consegna delle lettere significherebbe passare da cinque giorni la settimana a cinque giorni ogni due settimane. Il mercato della consegna dei pacchi &#232; sufficientemente competitivo e pertanto la frequenza di consegna dei pacchi non verrebbe ridotta. Le autorit&#224; ceche hanno inoltre spiegato che, nel periodo 2018-2022, si prevedevano cambiamenti nella consegna delle lettere. Nello scenario fattuale, nel 2020 &#232; stato introdotto un nuovo regime di consegna. La consegna G+1&#160;<a>(<span>71</span>)</a> esistente verr&#224; estesa con la consegna G+n e si presume un trasferimento della maggior parte della domanda alla consegna G+n, dato che i clienti preferiscono risparmiare sui costi di consegna piuttosto che sulla velocit&#224; di consegna. Nello scenario controfattuale, l'offerta consiste nella consegna G+n. La frequenza e il numero di lettere consegnate presso le singole sedi (ossia le famiglie) sono stati oggetto di esame da parte delle Poste ceche, nel contesto di un esercizio di monitoraggio a livello nazionale. La tabella&#160;7a e la tabella&#160;7b mostrano la manodopera necessaria in equivalenti a tempo pieno (ETP), nonch&#233; il numero di veicoli necessari nello scenario fattuale e in quello controfattuale per una consegna di cinque giorni su due settimane.</p><p><span>Tabella 7a</span></p><p><span>Rete di consegna nel 2018</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2018</p></td><td><p>ETP</p></td><td><p>numero di veicoli</p></td><td><p>trasporto (in km)</p></td></tr><tr><td><p>Scenario fattuale (G+1)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Scenario controfattuale (G+n)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Differenza</p></td><td><p>[2&#160;000 -2&#160;500 ]</p></td><td><p>[750 -900 ]</p></td><td><p>[10&#160;000&#160;000 -15&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella 7b</span></p><p><span>Rete di consegna nel 2019</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2019</p></td><td><p>ETP</p></td><td><p>numero di veicoli</p></td><td><p>trasporto (in km)</p></td></tr><tr><td><p>Scenario fattuale (G+1)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Scenario controfattuale (G+n)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Differenza</p></td><td><p>[2&#160;000 -2&#160;500 ]</p></td><td><p>[750 -900 ]</p></td><td><p>[11&#160;000&#160;000 -16&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella 7c</span></p><p><span>Rete di consegna nel 2020, nel 2021 e nel 2022</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2020, 2021, 2022</p></td><td><p>ETP</p></td><td><p>numero di veicoli</p></td><td><p>trasporto (in km)</p></td></tr><tr><td><p>Scenario fattuale (G+n, G+1)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Scenario controfattuale (G+n)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Differenza</p></td><td><p>[350 -500 ]</p></td><td><p>[700 -850 ]</p></td><td><p>[11&#160;000&#160;000 -16&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 4. Riduzione delle attività amministrative <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(195)</p></td><td><p>Le Poste ceche smetterebbero altres&#236; di svolgere alcune attivit&#224; amministrative relative all'adempimento dell'obbligo di servizio universale. Le attivit&#224; amministrative relative all'adempimento dell'obbligo di servizio universale che le Poste ceche interromperebbero nello scenario controfattuale sono le seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto e rendicontazione all'autorit&#224; di regolamentazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>registrazioni dettagliate e separate di costi ed entrate, calcolo del costo netto dell'obbligo di servizio universale e comunicazione all'autorit&#224; di regolamentazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>verifica contabile delle registrazioni separate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>acquisto di documenti di origine per il calcolo del costo netto dell'obbligo di servizio universale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>gestione del dipartimento delle tecnologie postali competente per lo sviluppo dei requisiti qualitativi dell'obbligo di servizio universale in norme operative, il monitoraggio della qualit&#224; dei servizi e l'organizzazione delle misure correttive.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Plausibilità e quantificazione dello scenario controfattuale <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(196)</p></td><td><p>Per quanto concerne la plausibilit&#224; di uno scenario controfattuale nel contesto del quale la rete degli uffici postali sarebbe notevolmente ridotta, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che le Poste ceche gestiscono diversi tipi di istituti postali, da uffici postali di piccole dimensioni che gestiscono un unico sportello presso piccoli comuni fino a uffici postali di grandi dimensioni con numerosi sportelli situati nelle grandi citt&#224;. Il numero di clienti serviti da uno specifico ufficio postale dipende dalle sue dimensioni. Il numero pi&#249; elevato di clienti &#232; servito da uffici postali di grandi e medie dimensioni situati in zone densamente popolate. Tali uffici postali sono per lo pi&#249; mantenuti nello scenario controfattuale. Di contro, gli uffici postali di piccole dimensioni che servono un numero minore di clienti non verrebbero mantenuti nello scenario controfattuale. Secondo le autorit&#224; ceche, l'ipotesi semplificata secondo cui la chiusura dell'81,5&#160;% degli uffici postali (di norma pi&#249; piccoli e in perdita) comporter&#224; un trasferimento dell'81,5&#160;% della domanda verso gli altri uffici postali non &#232; corretta e non corrisponde alla situazione esistente in Cechia. I&#160;dati finanziari mostrano che i&#160;583 uffici postali mantenuti nello scenario controfattuale generano il [50-75]&#160;% delle entrate (domanda) rispetto al totale delle entrate generate presso gli uffici postali nel 2018. Il totale dei 2&#160;155 uffici postali da chiudere genera soltanto il [15-35]&#160;% delle entrate nel 2018 e le percentuali sono analoghe negli altri anni. Una parte delle entrate generate dagli uffici postali da chiudere viene trasferita ai punti postali, dato che &#232; presso questi punti che viene spostata la domanda di lettere e pacchi tramite posta raccomandata da parte dei clienti. Le Poste ceche perderanno la restante parte della domanda dato che alcuni dei clienti smetterebbero di utilizzare i suoi servizi, compresi i vaglia postali. Per quanto concerne i vaglia postali, andrebbe perso il [30-55]&#160;% delle entrate generate presso gli uffici chiusi. Infine l'impatto complessivo sulla domanda &#232; stato stimato non soltanto sulla base dei risultati di un'indagine, ma anche di altri dati, quali la distanza dall'ufficio postale pi&#249; vicino e la disponibilit&#224; di un servizio analogo sul mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(197)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'effetto sulla domanda della riduzione della frequenza di consegna, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che il CTU ha tenuto conto di diverse circostanze che potrebbero incidere sulla variazione della domanda, e non soltanto dell'indagine di mercato (cfr. considerando 90). Ad esempio la misura in cui sono disponibili servizi sostitutivi alla consegna di lettere &#232; stato un altro aspetto importante. Mentre la consegna di pacchi espressi &#232; offerta da diversi fornitori in Cechia, la consegna garantita di lettere secondo un modello G+1 &#232; offerta soltanto dai servizi di corriere. Si prevede che i singoli clienti in generale non passeranno ai servizi di corriere o alla comunicazione elettronica per ottenere la consegna G+1. Piuttosto passerebbero al servizio di consegna G+n. I&#160;singoli clienti possono utilizzare i servizi di corriere o la comunicazione elettronica, ma il motivo che li spinge a utilizzare tali servizi anzich&#233; inviare lettere sar&#224; probabilmente diverso e non correlato a una modifica nella frequenza di consegna da G+1 a G+n, dato che anche una spedizione consegnata secondo il modello G+1 non pu&#242; competere con la comunicazione elettronica in termini di velocit&#224; e prezzo; inoltre, i servizi di corriere sono molto pi&#249; costosi. Le Poste ceche hanno modificato la frequenza di consegna nel febbraio del 2020 e offrono &#171;spedizioni economiche&#187; con consegna G+n e &#171;spedizioni prioritarie&#187; con consegna G+1. Le&#160;spedizioni economiche sono&#160;7&#160;CZK pi&#249; economiche rispetto alle spedizioni prioritarie (tale differenza si applica tanto alle lettere ordinarie quanto a quelle raccomandate). Secondo i dati delle Poste ceche relativi al rapporto tra spedizioni economiche e prioritarie per il periodo da febbraio a maggio del 2020, presentati nella tabella 7, la maggior parte dei clienti preferisce prezzi pi&#249; bassi a una consegna pi&#249; rapida, ma pi&#249; costosa (circa il [93-96]&#160;% dei clienti sceglie il modello economico per le lettere ordinarie e circa il [82-87]&#160;% per le raccomandate), un dato che corrisponde ai risultati dell'indagine.</p><p><span>Tabella 8</span></p><p><span>Rapporto tra spedizioni prioritarie ed economiche (tutti i clienti)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Prodotto</p></td><td><p>Modello di servizio</p></td><td><p>Febbraio 2020</p></td><td><p>Marzo 2020</p></td><td><p>Aprile 2020</p></td><td><p>Maggio 2020</p></td></tr><tr><td><p>Lettere ordinarie</p></td><td><p>Priorit&#224;</p></td><td><p>[5 -7 ]&#160;%</p></td><td><p>[5 -7 ]&#160;%</p></td><td><p>[3,5 -6,5 ]&#160;%</p></td><td><p>[3,5 -6,5 ]&#160;%</p></td></tr><tr><td><p>Economia</p></td><td><p>[93 -95 ]&#160;%</p></td><td><p>[93 -95 ]&#160;%</p></td><td><p>[93,5 -96,5 ]&#160;%</p></td><td><p>[93,5 -96,5 ]&#160;%</p></td></tr><tr><td><p>Lettere raccomandate</p></td><td><p>Priorit&#224;</p></td><td><p>[13 -18 ]&#160;%</p></td><td><p>[13 -18 ]&#160;%</p></td><td><p>[13 -18 ]&#160;%</p></td><td><p>[13 -18 ]&#160;%</p></td></tr><tr><td><p>Economia</p></td><td><p>[82 -87 ]&#160;%</p></td><td><p>[82 -87 ]&#160;%</p></td><td><p>[82 -87 ]&#160;%</p></td><td><p>[82 -87 ]&#160;%</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(198)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di PNS di cui al considerando 67, secondo la quale le Poste ceche hanno deciso di gestire volontariamente una serie di uffici postali fino al 2016, la Commissione osserva che la decisione delle Poste ceche di gestire volontariamente una serie di uffici nel periodo 2013-2015 non porta necessariamente a concludere che le Poste ceche avrebbero dovuto optare per il medesimo approccio nel periodo 2018-2020. Inoltre, come spiegato dalle autorit&#224; ceche al considerando&#160;85, la decisione delle Poste ceche di mantenere temporaneamente tali uffici postali aveva un senso dal punto di vista economico in considerazione dell'imminente decisione politica di aumentare il numero di uffici obbligatori a 3&#160;200. La Commissione rileva altres&#236; che, in linea di principio, gli Stati membri non sono tenuti a utilizzare lo stesso scenario controfattuale in ogni notifica di compensazione per l'obbligo di servizio universale, ma hanno la facolt&#224; di adattarlo in base agli sviluppi del mercato. Tali sviluppi del mercato si rispecchiano realisticamente nei costi e nelle entrate di ciascun ufficio postale, dato che tali aspetti sono stati considerati nell'analisi volta a stabilire quali uffici sarebbero da chiudere e quali dovrebbero rimanere aperti nello scenario controfattuale. In ogni caso, il fattore decisivo &#232; tuttavia l'eventualit&#224; che lo scenario controfattuale selezionato sia stato quantificato correttamente, in modo realistico, come spiegato ai considerando 205 e&#160;206.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(199)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;62 e quella di PNS di cui ai considerando 71 e&#160;72, secondo le quali le Poste ceche non sono un'impresa gestita in modo efficiente in quanto non spiegano n&#233; giustificano con precisione la necessit&#224; di tutti i costi richiesti per l'adempimento dell'obbligo in modo efficiente, la Commissione rileva che la spesa delle Poste ceche &#232; monitorata dal ministero dell'Interno, mentre parallelamente le Poste ceche hanno messo in atto un proprio programma interno di conformit&#224; aziendale contro la corruzione e altre forme di condotta illecita. La Commissione rileva altres&#236; che, nonostante tutte le misure in essere, qualora sussistano dubbi circa l'aggiudicazione di un particolare contratto, tale questione viene portata all'attenzione delle autorit&#224; competenti quali il tribunale municipale di Praga. Di conseguenza la Commissione ritiene che Z&#225;silkovna non abbia dimostrato che le Poste ceche non sono un'impresa gestita in modo efficiente. Inoltre la Commissione ribadisce la conclusione di cui al considerando 175 secondo cui la separazione contabile tra le attivit&#224; non relative ai SIEG e quelle relative ai SIEG cos&#236; come attuata &#232; conforme alla direttiva 2006/111/CE e al punto 44 della disciplina SIEG del 2012. Il calcolo del costo evitato netto tiene pertanto conto effettivamente soltanto dei costi necessari che le Poste ceche devono sostenere per adempiere l'obbligo in questione. Inoltre la metodologia del costo netto non tiene conto soltanto dei costi che un'impresa media, gestita in modo efficiente e adeguatamente dotata, operante nel medesimo settore dovrebbe sostenere, in quanto ci&#242; implicherebbe che la misura in questione non apporterebbe alcun vantaggio all'impresa in questione (sarebbe quindi soddisfatto anche il quarto criterio Altmark&#160;&#8212; cfr. considerando&#160;120 e&#160;121). Infine la Commissione osserva che l'attribuzione diretta del censimento del 2021 alle Poste ceche, di cui al considerando&#160;72, non rientra nell'ambito di applicazione della presente decisione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(200)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di al considerando 62 e quella di PNS di cui ai considerando 44, 45 e&#160;69, secondo le quali le Poste ceche non sottraggono dal costo evitato netto finale le perdite che hanno volontariamente sostenuto fornendo i loro servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale a prezzi inferiori ai costi, la Commissione osserva che, in linea di principio, possono essere concessi sconti anche per i servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale. All'articolo&#160;12 la direttiva 97/67/CE prevede che i prezzi dovrebbero essere correlati ai costi. Tuttavia i prodotti che non rientrano nell'ambito del servizio universale non sono oggetto dell'obbligo di correlare i prezzi ai costi e le Poste ceche sono libere di determinarne i prezzi in base alla domanda e all'offerta. In ogni caso, oltre alle argomentazioni delle denuncianti relative ai prodotti non relativi all'obbligo di servizio universale, la Commissione ha valutato i prezzi scontati anche dei prodotti soggetti ad obbligo di servizio universale e ha constatato che, sulla base delle informazioni fornite dalle autorit&#224; ceche, i prezzi volontariamente scontati dei prodotti soggetti all'obbligo di servizio universale sono pi&#249; elevati rispetto ai rispettivi costi variabili medi e, di conseguenza, non incidono in alcun modo sul costo evitato netto. Infine, la Commissione rileva che l'attribuzione dei costi, fissi o variabili, ai vari prodotti non &#232; correlata al prezzo di ciascun prodotto, scontato o meno. Poich&#233; i costi di ciascun prodotto sono orientati al consumo di risorse e non al prezzo, la metodologia di attribuzione dei costi e i rispettivi criteri di attribuzione sono gli aspetti determinanti ai fini dell'attribuzione dei costi a ciascun prodotto. Tuttavia, come spiegato ai considerando da 169 a&#160;172, la Commissione ha riscontrato che la metodologia di ripartizione dei costi e i rispettivi criteri di ripartizione sono conformi alla direttiva 97/67/CE, al diritto nazionale e alle norme approvate dal CTU, come certificato da un revisore dei conti indipendente per il periodo 2018-2020. La Commissione conclude pertanto che le Poste ceche non imputano indebitamente i costi dei prodotti non soggetti ad obbligo di servizio universale ai costi dei prodotti soggetti a tale obbligo al fine di aumentare il costo evitato netto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(201)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;62 e quelle di PNS di cui al considerando 69, secondo le quali la massiccia riduzione degli uffici postali &#232; del tutto irrealistica e contraria alle tendenze del mercato e non &#232; stata adeguatamente quantificata, la Commissione ribadisce le sue osservazioni di cui al considerando 197 secondo le quali nello scenario controfattuale l'effetto stimato sulla domanda non soltanto dell'attivit&#224; relativa all'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, ma anche dell'attivit&#224; non relativa a tale obbligo, &#232; attendibile. Inoltre, in risposta al rapido sviluppo del segmento dei punti di prelievo (il segmento cresce di anno in anno del 70&#160;%-100&#160;% e attualmente rappresenta circa il 20&#160;% della distribuzione di merci da negozi online), le Poste ceche hanno introdotto un prodotto analogo a basso costo denominato<span>Bal&#237;k Do bal&#237;kovny</span> (in inglese &#171;Package Delivery to Package Pick-Up Outlet&#187;, ossia consegna di pacchi presso punti di prelievo), una circostanza questa che dimostra che la conversione degli uffici postali in punti postali &#232; in linea con l'andamento del mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(202)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;66 e l'argomentazione di PNS di cui al considerando&#160;72, secondo le quali la riduzione della frequenza di consegna &#232; la situazione effettiva delle Poste ceche che non &#232; stata presa in considerazione nella quantificazione del rispettivo effetto sulla domanda, la Commissione rileva che, anche in presenza del nuovo sistema di consegna a due velocit&#224;, le Poste ceche continuano a essere tenute a effettuare le consegne ogni giorno, se tale servizio &#232; richiesto e pagato dai clienti. Nello scenario controfattuale, tali consegne non avranno pi&#249; luogo. In ogni caso, le autorit&#224; ceche hanno distinto, nei calcoli del costo evitato netto, i periodi precedenti e successivi all'introduzione della consegna a due velocit&#224;, mentre la quantificazione del rispettivo effetto sulla domanda si &#232; basata su un'adeguata indagine di mercato ed &#232; stata corroborata da osservazioni recenti riguardanti le tendenze riguardanti la clientela.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(203)</p></td><td><p>Per quanto concerne l'argomentazione di Z&#225;silkovna di cui al considerando&#160;36, secondo la quale le Poste ceche sarebbero state sovracompensate per l'obbligo di servizio universale dal 2013 al 2017 e avrebbero utilizzato tale compensazione eccessiva per sovvenzionare le loro attivit&#224; commerciali, la Commissione rileva che la compensazione per l'obbligo di servizio universale dal 2013 al 2017 &#232; stata approvata con la decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale che &#232; stata confermata dal Tribunale nella causa T-316/18&#160;<a>(<span>72</span>)</a>. Dato che tale decisione non &#232; stata impugnata, le conclusioni della Commissione contenute in tale decisione sono valide e definitive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(204)</p></td><td><p>La Commissione rileva che, nel corso del procedimento di indagine formale, la Cechia ha riesaminato i calcoli del costo evitato netto notificato prendendo in considerazione ipotesi pi&#249; prudenti nello scenario controfattuale (ossia abbassando il costo evitato netto). In particolare, la Cechia ha ipotizzato: i)&#160;un maggior potenziamento della capacit&#224; dei restanti uffici postali commerciali di evadere la domanda dirottata dagli uffici chiusi; e ii)&#160;perdite maggiori di fatturato dovute ad un'interpretazione pi&#249; conservativa dei risultati delle indagini di mercato. La Cechia ha inoltre tenuto conto nello scenario fattuale, ove disponibili, dei dati effettivi, anzich&#233; dei dati previsti, un approccio questo che ha reso i calcoli del costo evitato netto pi&#249; realistici; ha dimostrato, utilizzando delle stime, che le Poste ceche realizzerebbero ulteriori risparmi sui costi nelle loro operazioni di ritiro/consegna, senza tuttavia considerare tali risparmi nei calcoli del costo evitato netto; ha dimostrato che i prezzi volontariamente scontati dei prodotti oggetto di obbligo di servizio universale offerti ai clienti di grandi dimensioni continuano ad essere superiori ai rispettivi costi variabili medi e, quindi, non incidono in alcun modo indebitamente sul costo evitato netto; e ha tenuto correttamente conto del costo evitato netto del DBIS, aggiornato con i dati effettivi, nel calcolo del costo evitato netto di tale obbligo di servizio universale. Di conseguenza, la Cechia ha ridotto il costo evitato netto totale notificato per il periodo 2018-2022 da 12&#160;300&#160;433&#160;665 CZK a 9&#160;996&#160;852&#160;907 CZK, apportando una rettifica pari al &#8211;&#160;18,73&#160;%, come illustrato in dettaglio per ciascun anno nella tabella&#160;9.</p><p><span>Tabella 9</span></p><p><span>Costo evitato netto notificato rispetto al costo evitato netto rettificato</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi in CZK</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td><td><p>2021</p></td><td><p>2022</p></td><td><p>Totale</p><p>2018-2022</p></td></tr><tr><td><p><span>Costo evitato netto notificato</span></p></td><td><p>2&#160;694&#160;652&#160;078</p></td><td><p>2&#160;967&#160;587&#160;686</p></td><td><p>2&#160;100&#160;283&#160;382</p></td><td><p>2&#160;230&#160;483&#160;704</p></td><td><p>2&#160;307&#160;426&#160;815</p></td><td><p>12&#160;300&#160;433&#160;665</p></td></tr><tr><td><p><span>Costo evitato netto rettificato</span></p></td><td><p>2&#160;402&#160;212&#160;803</p></td><td><p>2&#160;498&#160;215&#160;225</p></td><td><p>1&#160;631&#160;363&#160;967</p></td><td><p>1&#160;723&#160;251&#160;833</p></td><td><p>1&#160;741&#160;809&#160;079</p></td><td><p>9&#160;996&#160;852&#160;907</p></td></tr><tr><td><p><span>% di rettifica</span></p></td><td><p><span>&#8211;10,85 &#160;%</span></p></td><td><p><span>&#8211;15,82 &#160;%</span></p></td><td><p><span>&#8211;22,33 &#160;%</span></p></td><td><p><span>&#8211;22,74 &#160;%</span></p></td><td><p><span>&#8211;24,51 &#160;%</span></p></td><td><p><span>&#8211;18,73 &#160;%</span></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(205)</p></td><td><p>Alla luce di quanto sopra, la Commissione ritiene che lo scenario controfattuale descritto sia credibile e basato su presupposti razionali che rispecchiano lo sforzo delle Poste ceche volto ad ottimizzare la loro attivit&#224; risparmiando sui costi e aumentando le entrate, mentre l'effetto sulla domanda di servizi delle Poste ceche &#232; stato stimato correttamente, contrariamente a quanto affermato dalle denuncianti ai considerando 62, lettera&#160;c) e&#160;68. Inoltre la Commissione ritiene che le spiegazioni fornite dalle Poste ceche, come illustrato ai considerando da 73 a&#160;80, e dalle autorit&#224; ceche, come illustrato ai considerando da 81 a&#160;93 e da 197 a&#160;198, siano ragionevoli e sufficienti a dissipare i dubbi espressi dalla Commissione nella decisione di avvio. In condizioni di mercato, &#232; comprensibile che le Poste ceche chiuderebbero gli uffici postali in perdita e manterrebbero quelli redditizi. La Commissione ritiene non significativo un raffronto tra la rete postale nello scenario controfattuale e quella delle denuncianti dato che i cosiddetti &#171;uffici postali&#187; delle denuncianti sono principalmente punti vendita (ad esempio chioschi edicola) e punti di prelievo (ossia locali di terzi che operano su commissione) che non possono essere equiparati agli uffici postali ai sensi della legge sui servizi postali. Tali punti vendita non soddisfano le prescrizioni pertinenti previste dalla legislazione nazionale e non possono offrire l'intera gamma di servizi oggetto dell'obbligo di servizio universale. Analogamente, &#232; altres&#236; logico che la frequenza delle consegne cambi per adattarsi alle condizioni del mercato e alla necessit&#224; di ridurre le perdite. Sebbene una minore frequenza di consegna e una riduzione della rete di uffici postali inciderebbero negativamente sulla domanda, le autorit&#224; ceche ne tengono conto nella progettazione dello scenario controfattuale.</p></td></tr></tbody></table> II. Calcolo dell'impatto dello scenario controfattuale su costi ed entrate delle Poste ceche Fase 1: individuazione dell'impatto su costi ed entrate derivante dalla chiusura di alcuni uffici postali e dalla cessazione dei servizi DBIS nello scenario controfattuale <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(206)</p></td><td><p>Occorre accertare l'ammontare dei costi e delle entrate che corrispondono alle attivit&#224; e agli elementi di rete eliminati. La fonte di tali informazioni &#232; la contabilit&#224; interna delle Poste ceche, ossia registrazioni contabili separate di costi ed entrate, in particolare dei costi e delle entrate riconosciuti nei singoli pool di costi (centri di costo). Viene utilizzato il metodo della determinazione dei costi per attivit&#224;. Se l'attivit&#224; in questione non fosse svolta, o se un determinato elemento della rete non fosse pi&#249; gestito, i costi associati sarebbero risparmiati. I&#160;costi connessi al funzionamento dei singoli uffici postali sono iscritti in centri di costo distinti. Ciascun ufficio postale tiene registrazioni individuali nella propria contabilit&#224; di tutti i costi per il funzionamento dell'edificio e delle sue apparecchiature nonch&#233; per la manutenzione e le riparazioni, oltre a tutti i costi del personale per il personale di sportello e altri costi diretti associati alla fornitura di determinati servizi (ad esempio, l'uso di etichette, buoni, diritti per l'accesso a banche dati esterne&#160;ecc.). Le entrate per i servizi postali e non postali resi dagli uffici postali sono iscritti anch'essi nella contabilit&#224; dei singoli uffici postali. Inoltre le entrate generate da un ufficio postale sono registrate nella contabilit&#224; del suo pool di costi (integralmente), indipendentemente dal fatto che tali entrate coprano anche i costi di altre parti della catena postale (ad esempio, smistamento, trasporto e consegna). Le entrate dei servizi postali sono suddivise in tali parti della catena postale per poter confrontare il costo degli uffici postali con la parte rilevante delle entrate generate da tali uffici. Il fine &#232; valutare se un determinato ufficio postale sia redditizio o meno, una circostanza questa che &#232; importante per stabilire se tale ufficio postale debba essere mantenuto o meno nello scenario controfattuale (alternativo).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(207)</p></td><td><p>Le tabelle da 10 a&#160;14 mettono a confronto il costo degli uffici postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale e individuano i costi evitati grazie alla riduzione proposta nello scenario controfattuale per il periodo 2018-2022.</p><p><span>Tabella&#160;10</span></p><p><span>Confronto del costo di tutti gli uffici&#160;postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale (anno&#160;2018)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costo degli uffici postali (2018), in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Uffici obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale, di cui:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Uffici postali da chiudere</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b1)</p></td><td><p>Restanti uffici postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b2)</p></td><td><p>Uffici postali convertiti in punti postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Uffici postali non obbligatori</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>1&#160;971&#160;954&#160;710</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;11</span></p><p><span>Confronto del costo di tutti gli uffici&#160;postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale (anno&#160;2019)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costo degli uffici postali (2019), in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Uffici obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale, di cui:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Uffici postali da chiudere</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b1)</p></td><td><p>Restanti uffici postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b2)</p></td><td><p>Uffici postali convertiti in punti postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Uffici postali non obbligatori</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;068&#160;972&#160;772</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;12</span></p><p><span>Confronto del costo di tutti gli uffici postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale (anno&#160;2020)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costo degli uffici postali (2020), in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Uffici obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale, di cui:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Uffici postali da chiudere</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b1)</p></td><td><p>Restanti uffici postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b2)</p></td><td><p>Uffici postali convertiti in punti postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Uffici postali non obbligatori</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;087&#160;416&#160;256</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;13</span></p><p><span>Confronto del costo di tutti gli uffici postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale (anno&#160;2021)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costo degli uffici postali (2021), in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Uffici obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale, di cui:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Uffici postali da chiudere</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b1)</p></td><td><p>Restanti uffici postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b2)</p></td><td><p>Uffici postali convertiti in punti postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Uffici postali non obbligatori</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;092&#160;609&#160;307</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;14</span></p><p><span>Confronto del costo di tutti gli uffici postali nello scenario fattuale e in quello controfattuale (anno&#160;2022)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costo degli uffici postali (2022), in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Uffici obbligatori nel contesto dell'obbligo di servizio universale, di cui:</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Uffici postali da chiudere</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b1)</p></td><td><p>Restanti uffici postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b2)</p></td><td><p>Uffici postali convertiti in punti postali</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Uffici postali non obbligatori</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;102&#160;282&#160;619</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(208)</p></td><td><p>Tuttavia non ci si pu&#242; aspettare che nello scenario controfattuale tutti i risparmi sui costi stimati derivanti dalla chiusura proposta di taluni uffici postali e dalla cessazione dei servizi DBIS possano essere realizzati integralmente. Quando un ufficio postale viene chiuso o se il servizio DBIS non viene pi&#249; fornito, la domanda dei servizi forniti da quell'ufficio non scompare del tutto e gli invii postali cannibalizzati da DBIS continuerebbero ad essere consegnati per posta tradizionale (ossia in formato cartaceo) nello scenario controfattuale. Tale variazione della domanda incide tanto sui costi quanto sulle entrate e deve pertanto essere presa in considerazione nello scenario controfattuale. Al fine di modellizzare il modo in cui la domanda cambierebbe, le autorit&#224; ceche hanno spiegato di aver utilizzato le indagini di mercato e l'analisi presentata nella decisione DBIS (cfr.&#160;considerando&#160;193). Secondo le indagini condotte, alcuni clienti sceglierebbero di continuare a utilizzare i servizi delle Poste ceche dopo la chiusura del loro ufficio postale e soddisferebbero la loro domanda di servizi presso un ufficio postale diverso. Tuttavia una parte della domanda andrebbe inevitabilmente persa, dato che alcuni clienti passerebbero ad altri concorrenti e alcuni clienti sceglierebbero di ridurre la loro domanda. Di conseguenza le Poste ceche perderebbero entrate sia a livello SIEG che non SIEG. La quantificazione della riduzione prevista delle entrate dovuta alla variazione della domanda conseguente alla chiusura degli uffici postali &#232; riportata di seguito nella tabella&#160;15.</p><p><span>Tabella 15</span></p><p><span>Riduzione delle entrate (2018-2022)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Anno</p></td><td><p>Entrate&#160;&#8212; scenario fattuale</p></td><td><p>Entrate&#160;&#8212; scenario controfattuale</p></td><td><p>Riduzione delle entrate (impatto dell'obbligo di servizio universale)</p></td><td><p>Aumento delle entrate (impatto di DBIS)</p></td><td><p>Differenza in termini di entrate</p></td></tr><tr><td><p>2018 (2&#160;135 &#160;uffici postali chiusi + 462 punti&#160;postali)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>509&#160;492&#160;440</p></td></tr><tr><td><p>2019 (2&#160;155 &#160;uffici postali chiusi + 462 punti&#160;postali)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>567&#160;578&#160;636</p></td></tr><tr><td><p>2020 (2&#160;149 &#160;uffici postali chiusi + 462 punti&#160;postali)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>825&#160;285&#160;436</p></td></tr><tr><td><p>2021 (2&#160;149 &#160;uffici postali chiusi + 468 punti&#160;postali)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>667&#160;351&#160;242</p></td></tr><tr><td><p>2022 (2&#160;149 &#160;uffici postali chiusi + 468 punti&#160;postali)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>769&#160;075&#160;085</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(209)</p></td><td><p>La Cechia ha chiarito che tutti i costi associati alla fornitura del servizio DBIS (nello scenario fattuale) non verrebbero sostenuti nello scenario controfattuale. Il&#160;DBIS &#232; operativamente e tecnologicamente separato dalle attivit&#224; nella rete postale tradizionale e nessun processo &#232; condiviso tra il DBIS e il processo postale e di altro tipo attuato presso gli uffici postali, nella rete di trasporto o presso i punti di consegna, quindi i costi diretti evitati del DBIS possono essere individuati in modo accurato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(210)</p></td><td><p>Oltre all'analisi dell'impatto sulle entrate, il fatto che i clienti soddisfino la loro domanda di servizi postali e non postali presso un ufficio postale diverso implica che presso quest'ultimo ufficio debba essere disponibile una capacit&#224; sufficiente. Nel caso in cui sia necessaria capacit&#224; aggiuntiva, tale circostanza aumenta i costi delle risorse umane e delle apparecchiature per tale ufficio postale. I&#160;costi per la creazione di capacit&#224; sufficiente (aggiuntiva) presso gli uffici postali che restano aperti sono quindi una voce che riduce i costi risparmiati dalla chiusura degli altri uffici postali (ossia una diminuzione degli importi stimati risparmiabili nelle tabelle da&#160;10 a&#160;14). Il&#160;calcolo di tale capacit&#224; aggiuntiva si basa sul volume di servizi che ci si aspetterebbe di trasferire dagli uffici postali chiusi. Il&#160;volume &#232; tradotto in ore lavorative in base alle norme sull'orario di lavoro per le attivit&#224; e quindi ulteriormente tradotto in costi (aggiuntivi). Nella tabella&#160;16 sono riportati i costi legati alla necessit&#224; di aumentare la capacit&#224; dei rimanenti uffici postali e l'impatto sui costi evitati.</p><p><span>Tabella&#160;16</span></p><p><span>Riduzione dei costi sulla rete degli uffici postali dopo aver tenuto conto dell'incremento di capacit&#224; (2018-2022)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi in CZK</p></td><td><p>Risparmio sui costi 2018</p></td><td><p>Risparmio sui costi 2019</p></td><td><p>Risparmio sui costi 2020</p></td><td><p>Risparmio sui costi 2021</p></td><td><p>Risparmio sui costi 2022</p></td></tr><tr><td><p>Costi evitati dalla chiusura degli uffici postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo per l'aumento della capacit&#224; degli uffici postali rimanenti*</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo per l'aumento della capacit&#224; degli uffici postali rimanenti che forniscono il servizio DBIS**</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Risparmi finali sui costi derivanti dalla chiusura degli uffici postali</p></td><td><p>1&#160;665&#160;731&#160;514</p></td><td><p>1&#160;678&#160;453&#160;114</p></td><td><p>1&#160;704&#160;858&#160;692</p></td><td><p>1&#160;756&#160;093&#160;539</p></td><td><p>1&#160;753&#160;203&#160;324</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Fase 2: individuazione dell'impatto su costi ed entrate derivante dalla riduzione della frequenza di consegna di lettere nello scenario controfattuale <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(211)</p></td><td><p>Le Poste ceche, con l'aiuto di un consulente esterno, hanno condotto un'analisi della quantit&#224; e della frequenza delle lettere consegnate in tutto il paese. L'analisi si &#232; basata sulla frequenza delle visite presso i recapiti dei clienti nei singoli distretti postali cos&#236; come sulla struttura delle spedizioni recapitate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(212)</p></td><td><p>Le Poste ceche non hanno intenzione di modificare la consegna dei pacchi, dato che il mercato della consegna dei pacchi &#232; sufficientemente competitivo. Di conseguenza la frequenza di consegna dei pacchi non &#232; soggetta a modifiche nello scenario controfattuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(213)</p></td><td><p>Per il 2018-2019, lo scenario fattuale comprende la consegna G+1 e lo scenario controfattuale comprende la consegna G+n per lettere ordinarie e raccomandate. Una minore frequenza di consegna nello scenario controfattuale comporta risparmi in relazione a veicoli e manodopera (ossia in relazione al numero di corrieri postali). Il risparmio sui costi viene dedotto da un'analisi dei costi registrati nella contabilit&#224; in pool di costi e in sistemi operativi specializzati (ad esempio, sistema di misurazione della produttivit&#224; delle consegne). I costi si dividono in due tipologie: costi fissi associati alla consegna postale e costi variabili relativi alla gestione delle lettere (ad esempio, inserimento delle lettere nelle cassette delle lettere, consegna delle raccomandate, registrazione delle consegne&#160;&#8212; firme dei destinatari). I costi per lo svolgimento di un giro possono essere considerati i costi che si risparmiano se l'addetto alle consegne postali non esce a effettuare tale giro (si risparmiano i costi relativi ai veicoli, al carburante e al personale). I&#160;costi dell'effettiva consegna (recapito) delle spedizioni ai destinatari sono parzialmente risparmiati, a seconda della precisa riduzione della domanda di servizi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(214)</p></td><td><p>Nel periodo 2020-2022, lo scenario fattuale comprende la consegna G+1 e G+n di lettere e lo scenario controfattuale comprende la consegna G+n. Il costo netto di consegna per il periodo 2020-2022 &#232; inferiore perch&#233; considera solo i costi aggiuntivi e le entrate aggiuntive per la consegna G+1 di lettere. Non si prevede che una riduzione della frequenza di consegna riduca la domanda di servizi. Una riduzione della domanda &#232; prevista soltanto come conseguenza della riduzione della rete di uffici postali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(215)</p></td><td><p>Le ipotesi di cui al considerando&#160;215 sono state confermate non soltanto da un'indagine di mercato, ma anche da recenti osservazioni di mercato, come spiegato al considerando 203. Nella misurazione del costo evitato, ogni tipo di risparmio sui costi viene quantificato separatamente. I risparmi sui costi sono dettagliati nelle tabelle da&#160;17 a&#160;21.</p><p><span>Tabella&#160;17</span></p><p><span>Risparmio sui costi dovuto a una riduzione della frequenza di consegna, considerando l'impatto dovuto all'abolizione del DBIS (2018)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costi (CZK) 2018</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati (risparmiati).</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; lettere</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>giri durante le consegne all'interno del distretto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di veicoli necessari</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>spese fisse</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; pacchi</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Costi totali&#160;&#8212; rete di consegna completa</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>964&#160;172&#160;812</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;18</span></p><p><span>Risparmio sui costi dovuto a una riduzione della frequenza di consegna, considerando l'impatto dovuto all'abolizione del DBIS (2019)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costi (CZK) 2019</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati (risparmiati).</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; lettere</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>giri durante le consegne all'interno del distretto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di veicoli necessari</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>spese fisse</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; pacchi</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Costi totali&#160;&#8212; rete di consegna completa</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>984&#160;317&#160;954</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;19</span></p><p><span>Risparmio sui costi dovuto alla riduzione della frequenza di consegna, considerando l'impatto dovuto all'abolizione del DBIS (2020)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costi (CZK) 2020</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati (risparmiati).</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; lettere</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>giri durante le consegne all'interno del distretto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di veicoli necessari</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>spese fisse</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; pacchi</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Costi totali&#160;&#8212; rete di consegna completa</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>30&#160;535&#160;370</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;20</span></p><p><span>Risparmio sui costi dovuto alla riduzione della frequenza di consegna, considerando l'impatto dovuto all'abolizione del DBIS (2021)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costi (CZK) 2021</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati (risparmiati).</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; lettere</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>giri durante le consegne all'interno del distretto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di veicoli necessari</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>spese fisse</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; pacchi</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Costi totali&#160;&#8212; rete di consegna completa</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>155&#160;551&#160;623</p></td></tr></tbody></table><p><span>Tabella&#160;21</span></p><p><span>Risparmio sui costi dovuto alla riduzione della frequenza di consegna, considerando l'impatto dovuto all'abolizione del DBIS (2022)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Costi (CZK) 2022</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati (risparmiati).</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; lettere</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>giri durante le consegne all'interno del distretto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasporto</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>numero di veicoli necessari</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>spese fisse</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Rete di consegna&#160;&#8212; pacchi</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Costi totali&#160;&#8212; rete di consegna completa</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>143&#160;084&#160;135</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Fase 3: individuazione dei costi evitati relativi alla riduzione delle attività amministrative associate alla fornitura di servizi universali <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(216)</p></td><td><p>Nello scenario fattuale, vi sono attivit&#224; amministrative direttamente collegate all'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. Le Poste ceche prevedono di interrompere lo svolgimento di alcune di tali attivit&#224; nello scenario controfattuale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(217)</p></td><td><p>Vi sono altre attivit&#224; amministrative che le Poste ceche svolgerebbero volontariamente nello scenario controfattuale, anche se in misura minore rispetto allo scenario fattuale. Ad esempio, le Poste ceche manterrebbero comunque un sistema di contabilit&#224; dei costi anche se non fosse affidato ad esse l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(218)</p></td><td><p>Le attivit&#224; amministrative pertinenti che le Poste ceche prevedono di interrompere nello scenario controfattuale sono le seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>misurazione dei tempi di trasporto e dei tempi dei flussi di trasporto: le Poste ceche sono tenute a consegnare entro G+1 secondo determinati livelli di qualit&#224;. Le misurazioni dei tempi di trasporto, inclusi tutti i documenti di origine, devono essere fornite all'autorit&#224; di regolamentazione. Le Poste ceche incaricano un'agenzia indipendente per lo svolgimento di tali misurazioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tenuta di registrazioni separate e dettagliate per i costi e le entrate relativi all'obbligo di servizio universale: le Poste ceche sono tenute a tenere registrazioni separate in merito ai costi e alle entrate relativi all'attivit&#224; concernente l'obbligo di servizio universale. Il costo di tale obbligo &#232; calcolato come costo di elaborazione e mantenimento del modello di registrazione separata dei costi e delle entrate, e della relativa rendicontazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>verifica contabile delle registrazioni separate: le Poste ceche sono tenute a fare verificare da un soggetto indipendente le registrazioni separate dei costi e delle entrate. Se non fossero state obbligate a tenere contabilit&#224; separate, le Poste ceche avrebbero mantenuto soltanto la revisione legale dei conti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>documenti di origine per i costi netti dell'obbligo di servizio universale: le Poste ceche necessitano di documenti di origine pertinenti per poter calcolare i costi dell'obbligo di servizio universale. A tale fine le Poste ceche hanno incaricato una societ&#224; indipendente specializzata in calcoli geodetici (collegamento della produzione con mappe e individuazione dei distretti di consegna). L'importo di tali costi annuali &#232; stato incluso nei costi netti dell'obbligo di servizio universale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>dipartimento di regolamentazione: i costi dell'unit&#224; organizzativa che garantisce la comunicazione con l'autorit&#224; di regolamentazione in merito agli obblighi dell'obbligo di servizio universale, compresa l'elaborazione dei suoi incentivi di qualit&#224; relativi all'obbligo di servizio universale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>dipartimento delle tecnologie postali: i costi dell'unit&#224; organizzativa che garantisce i prerequisiti per il rispetto dei parametri qualitativi dell'obbligo di servizio universale riguardanti il funzionamento di Poste ceche (ad esempio, lo sviluppo dei requisiti qualitativi dell'obbligo di servizio universale in norme operative, il monitoraggio della qualit&#224; dei servizi e l'adozione di misure correttive) e il rispetto dell'obbligo di rendicontazione dell'operatore dei servizi postali.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(219)</p></td><td><p>I relativi risparmi sui costi derivanti dalla riduzione di tali attivit&#224; amministrative sono riportati nelle tabelle da&#160;22 a&#160;26.</p><p><span>Tabella 22</span></p><p><span>Risparmio sui costi derivante dalle attivit&#224; amministrative (2018)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi per il 2018 in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Tenuta di conti separati per costi ed entrate</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Revisione della contabilit&#224; separata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Materiali di riferimento per il calcolo del costo netto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione licenze postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione tecnologie postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale evitato derivante dalla riduzione delle attivit&#224; amministrative</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>26&#160;074&#160;775</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 23</span></p><p><span>Risparmio sui costi derivante dalle attivit&#224; amministrative (2019)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi per il 2019 in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Tenuta di conti separati per costi ed entrate</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Revisione della contabilit&#224; separata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Materiali di riferimento per il calcolo del costo netto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione licenze postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione tecnologie postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale evitato derivante dalla riduzione delle attivit&#224; amministrative</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>25&#160;869&#160;244</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 24</span></p><p><span>Risparmio sui costi derivante dalle attivit&#224; amministrative (2020)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi per il 2020 in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Tenuta di conti separati per costi ed entrate</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Revisione della contabilit&#224; separata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Materiali di riferimento per il calcolo del costo netto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione licenze postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione tecnologie postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale evitato derivante dalla riduzione delle attivit&#224; amministrative</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>28&#160;386&#160;061</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 25</span></p><p><span>Risparmio sui costi derivante dalle attivit&#224; amministrative (2021)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi per il 2021 in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Tenuta di conti separati per costi ed entrate</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Revisione della contabilit&#224; separata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Materiali di riferimento per il calcolo del costo netto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione licenze postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione tecnologie postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale evitato derivante dalla riduzione delle attivit&#224; amministrative</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>28&#160;652&#160;075</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 26</span></p><p><span>Risparmio sui costi derivante dalle attivit&#224; amministrative (2022)</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi per il 2022 in CZK</p></td><td><p>Scenario fattuale</p></td><td><p>Scenario controfattuale</p></td><td><p>Costi evitati</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione dei tempi di trasporto e dei flussi di trasporto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Tenuta di conti separati per costi ed entrate</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Revisione della contabilit&#224; separata</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Materiali di riferimento per il calcolo del costo netto</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione licenze postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Divisione tecnologie postali</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Costo totale evitato derivante dalla riduzione delle attivit&#224; amministrative</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>29&#160;222&#160;379</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> III. Individuazione e calcolo dei vantaggi immateriali e di mercato <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(220)</p></td><td><p>I vantaggi immateriali e di mercato sono quei vantaggi goduti da un fornitore, in ragione del suo status di fornitore di servizi universali, che comporta un miglioramento della sua redditivit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(221)</p></td><td><p>I tipici vantaggi immateriali nel settore postale di cui alla letteratura comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>miglioramento del valore del marchio;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>vendita esclusiva di francobolli e articoli filatelici;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>effetto pubblicitario migliorato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>effetti sulla domanda dovuti all'esenzione dall'imposta sul valore aggiunto (IVA);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>economie di scala e portata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>ubiquit&#224; e vantaggi di rete;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>costi di transazione pi&#249; bassi e una migliore acquisizione di clienti grazie all'uniformit&#224; dei prezzi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(222)</p></td><td><p>Di seguito sono presentati i vantaggi immateriali e di mercato relativi allo status di fornitore di servizi universali individuati dalle Poste ceche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(223)</p></td><td><p>Il miglioramento del valore del marchio &#232; inteso come un vantaggio in quanto il fornitore di servizi universali ottiene entrate pi&#249; elevate perch&#233; il marchio &#232; ben noto e le persone credono che garantisca una determinata qualit&#224; del servizio. Tale vantaggio &#232; espresso finanziariamente come importo delle entrate corrispondenti alla percentuale di clienti del titolare della licenza che non utilizzerebbero i suoi servizi postali qualora lo stesso non adempiesse l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. Per il calcolo di tale vantaggio &#232; stata utilizzata una percentuale dello 0,4&#160;%&#160;<a>(<span>73</span>)</a> tenendo conto delle conclusioni tratte nello &#171;Studio sui principi utilizzati per calcolare i costi netti dell'obbligo di servizio universale postale&#187; (solo in&#160;EN)&#160;<a>(<span>74</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(224)</p></td><td><p>Il vantaggio derivante dal diritto esclusivo del fornitore di servizi universali di vendere francobolli e altri buoni &#232; dovuto al fatto che alcuni francobolli e simboli venduti non vengono mai utilizzati (tra gli altri motivi perch&#233; sono collezionati per scopi filatelici). Il valore di tale vantaggio &#232; espresso finanziariamente come somma dei seguenti elementi: i)&#160;la stima del valore dei francobolli e dei buoni venduti e inutilizzati; e ii)&#160;una stima delle entrate derivanti dalla vendita di francobolli, buoni e altri prodotti analoghi per fini filatelici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(225)</p></td><td><p>L'effetto pubblicitario migliorato &#232; il vantaggio che il fornitore di servizi universali ottiene dalla possibilit&#224; di utilizzare parti selezionate dei suoi beni (quali autovetture o edifici) per fini commerciali. Tale vantaggio pu&#242; essere calcolato come il risparmio per il fornitore di servizi universali in relazione ai costi di commercializzazione (ossia il costo che dovrebbe sostenere sul mercato per la commercializzazione del proprio marchio e dei propri prodotti nello stesso luogo), tenendo conto di qualsiasi entrata effettiva ottenuta affittando ad altre imprese spazi pubblicitari presso i propri locali. Ad esempio, per calcolare il valore degli spazi pubblicitari dei propri locali, sono stati utilizzati i listini prezzi di societ&#224; pubblicitarie o dei comuni. Tali prezzi sono stati successivamente adattati alle dimensioni dello spazio pubblicitario presso i locali delle Poste ceche. Su tale base, le autorit&#224; ceche hanno stimato un valore derivante dalla pubblicit&#224; su edifici e dalla pubblicit&#224; sui veicoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(226)</p></td><td><p>La parte riguardante i servizi postali dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, beneficia di un'esenzione dall'imposta sul valore aggiunto (&#171;IVA&#187;). L'esenzione dall'IVA su tali servizi incide sul fornitore nello scenario controfattuale in due modi: i)&#160;nel contesto delle entrate (vantaggi dipendenti dall'elasticit&#224; dei prezzi per categorie diverse di clienti); e ii)&#160;nel contesto dei costi (il fornitore di servizi universali non pu&#242; richiedere l'IVA a monte per i servizi universali).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(227)</p></td><td><p>Entrambe le conseguenze relative all'IVA sono state prese in considerazione nel calcolo di tale vantaggio immateriale e il valore risultante corrisponde alla differenza di tali elementi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(228)</p></td><td><p>L'impatto nel contesto delle entrate &#232; calcolato misurando il modo in cui l'introduzione dell'IVA al 21&#160;% sarebbe percepita dai clienti dei servizi postali. La struttura della clientela in termini di assoggettamento (o meno) all'IVA &#232; essenziale ai fini della determinazione dell'importo del vantaggio relativo all'IVA. I clienti che non possono dedurre l'IVA in una dichiarazione dei redditi (imprese aziendali&#160;&#8212; pagatori non soggetti ad IVA) percepiscono un aumento dei prezzi a seguito dell'introduzione dell'IVA come un aumento assoluto del prezzo, che potrebbe scoraggiarli dal ricorrere ai servizi postali delle Poste ceche. Per i clienti che godono di un regime speciale (organismi statali), ci si potrebbe aspettare una certa riduzione delle entrate; soltanto per le lettere raccomandate l'elasticit&#224; &#232; bassa dato che alcuni tipi di documenti devono essere inviati come spedizioni raccomandate. Il valore del vantaggio relativo all'IVA &#232; stato determinato&#160;<a>(<span>75</span>)</a> al [2-8]&#160;% delle entrate per le lettere raccomandate della pubblica amministrazione. Un aumento del prezzo a seguito dell'applicazione dell'IVA potrebbe essere applicato in larga misura tra i clienti finali (vendita al dettaglio). Il vantaggio relativo all'IVA &#232; stato quantificato come pari al&#160;[4-9]&#160;% delle entrate per i servizi relativi a tali clienti. I clienti che versano l'IVA possono dedurla nelle loro dichiarazioni dei redditi e per questo motivo un aumento del prezzo dell'IVA non incide negativamente su di essi; pertanto, il loro comportamento non viene influenzato da un aumento del prezzo dovuto all'IVA. Di conseguenza l'IVA non costituisce un vantaggio in relazione a tali clienti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(229)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che hanno altres&#236; considerato i potenziali vantaggi immateriali elencati al considerando 215, lettere da&#160;e) a&#160;g), ma che ritengono che non sarebbero pertinenti nel caso delle Poste ceche. Secondo le autorit&#224; ceche, le economie di scala sono considerate nello scenario controfattuale; di conseguenza il calcolo di un vantaggio immateriale di questo tipo porterebbe a una doppia contabilizzazione. Per quanto concerne l'ubiquit&#224; e il vantaggio di rete delle Poste ceche, le autorit&#224; ceche ritengono che tali elementi rappresentino uno svantaggio piuttosto che un vantaggio per il titolare della licenza postale designato, dato che quest'ultimo &#232; tenuto a gestire uffici postali anche in luoghi nei quali la domanda &#232; bassa (insufficiente). Tale svantaggio viene solo leggermente compensato dalla possibilit&#224; di commercializzazione degli uffici postali, che possono offrire un ampio portafoglio di servizi. Inoltre, anche i concorrenti delle Poste ceche offrono servizi di consegna in tutto il paese senza essere tenuti a mantenere una rete cos&#236; densa di uffici postali che deve soddisfare i requisiti minimi in termini di servizi disponibili. Infine, per quanto concerne l'applicazione di prezzi uniformi, le autorit&#224; ceche spiegano che le Poste ceche offrirebbero prezzi uniformi anche nello scenario controfattuale e che pertanto non vi sarebbe alcun vantaggio derivante da tale aspetto. Inoltre anche altri operatori postali offrono prezzi uniformi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(230)</p></td><td><p>La tabella&#160;27 riporta l'importo stimato annuale di vantaggi immateriali per categoria di vantaggi immateriali, unitamente al valore aggregato.</p><p><span>Tabella 27</span></p><p><span>Vantaggi immateriali nel periodo 2018-2022</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Importi in CZK</p></td><td><p>Valore (2018)</p></td><td><p>Valore (2019)</p></td><td><p>Valore (2020)</p></td><td><p>Valore (2021)</p></td><td><p>Valore (2022)</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Miglioramento del valore del marchio</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[47&#160;000&#160;000 -49&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[47&#160;000&#160;000 -49&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[47&#160;000&#160;000 -49&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[46&#160;000&#160;000 -48&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[48&#160;000&#160;000 -50&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>Vendita esclusiva di francobolli e articoli filatelici</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[29&#160;000&#160;000 -31&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[20&#160;000&#160;000 -24&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[25&#160;000&#160;000 &#160;-29&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[24&#160;000&#160;000 -26&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[23&#160;000&#160;000 -25&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>Effetto pubblicitario migliorato</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[5&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[5&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[5&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[5&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[5&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>Vantaggio derivante dall'esenzione dell'IVA</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[1&#160;000&#160;000 -3&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[10&#160;000&#160;000 -15&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[10&#160;000&#160;000 -15&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[500&#160;000 -1&#160;000&#160;000 ]</p></td><td><p>[3&#160;000&#160;000 -6&#160;000&#160;000 ]</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato</p></td><td><p>85&#160;243&#160;182</p></td><td><p>89&#160;520&#160;368</p></td><td><p>90&#160;441&#160;323</p></td><td><p>77&#160;782&#160;080</p></td><td><p>83&#160;283&#160;689</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> IV. Calcolo del costo evitato netto totale sostenuto dalle Poste ceche tanto per il DBIS quanto per l'obbligo di servizio universale <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(231)</p></td><td><p>Le tabelle da 28 a&#160;32 forniscono una panoramica dei vari elementi del calcolo totale dei costi netti di DBIS e dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, come spiegato sopra.</p><p><span>Tabella 28</span></p><p><span>Riepilogo del calcolo del costo evitato netto totale per il DBIS e l'obbligo di servizio universale per il 2018</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Differenza tra scenario fattuale e scenario controfattuale nel 2018 in CZK</p></td><td><p>Costi evitati</p></td><td><p>Entrate (differenza)</p></td><td><p>Costo netto</p></td></tr><tr><td><p>Infrastruttura postale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della chiusura degli uffici postali&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (A)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione della frequenza di consegna&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (B)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione delle attivit&#224; amministrative (c)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altro impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Totale infrastruttura postale (D)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;961&#160;954&#160;995</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato (E)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8211;85&#160;243&#160;182</p></td></tr><tr><td><p>Margine di utile ragionevole (F)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>70&#160;395&#160;489</p></td></tr><tr><td><p>Abolizione del DBIS (G)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>399&#160;895&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS (G+D+E+F)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>3&#160;347&#160;002&#160;803</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 29</span></p><p><span>Riepilogo del calcolo del costo evitato netto totale per il DBIS e l'obbligo di servizio universale per il 2019</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Differenza tra scenario fattuale e scenario controfattuale nel 2019 in CZK</p></td><td><p>Costi evitati</p></td><td><p>Entrate (differenza)</p></td><td><p>Costo netto</p></td></tr><tr><td><p>Infrastruttura postale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della chiusura degli uffici postali&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (A)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione della frequenza di consegna&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (B)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione delle attivit&#224; amministrative (c)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altro impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Totale infrastruttura postale (D)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>3&#160;056&#160;279&#160;020</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato (E)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8211;89&#160;520&#160;368</p></td></tr><tr><td><p>Margine di utile ragionevole (F)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>51&#160;039&#160;074</p></td></tr><tr><td><p>Abolizione del DBIS (G)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>365&#160;740&#160;500</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS (G+D+E+F)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>3&#160;383&#160;538&#160;225</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella&#160;30</span></p><p><span>Riepilogo del calcolo del costo evitato netto totale per il DBIS e l'obbligo di servizio universale per il 2020</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Differenza tra scenario fattuale e scenario controfattuale nel 2020 in CZK</p></td><td><p>Costi evitati</p></td><td><p>Entrate (differenza)</p></td><td><p>Costo netto</p></td></tr><tr><td><p>Infrastruttura postale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della chiusura degli uffici postali&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (A)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione della frequenza di consegna&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (B)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione delle attivit&#224; amministrative (c)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altro impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Totale infrastruttura postale (D)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;364&#160;647&#160;327</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato (E)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8211;90&#160;441&#160;323</p></td></tr><tr><td><p>Margine di utile ragionevole (F)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>54&#160;711&#160;963</p></td></tr><tr><td><p>Abolizione del DBIS (G)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>405&#160;093&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS (G+D+E+F)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;734&#160;010&#160;967</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella&#160;31</span></p><p><span>Riepilogo del calcolo del costo evitato netto totale per il DBIS e l'obbligo di servizio universale per il 2021</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Differenza tra scenario fattuale e scenario controfattuale nel 2021 in CZK</p></td><td><p>Costi evitati</p></td><td><p>Entrate (differenza)</p></td><td><p>Costo netto</p></td></tr><tr><td><p>Infrastruttura postale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della chiusura degli uffici postali&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (A)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione della frequenza di consegna&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (B)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione delle attivit&#224; amministrative (c)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altro impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Totale infrastruttura postale (D)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;388&#160;112&#160;789</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato (E)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8211;77&#160;782&#160;080</p></td></tr><tr><td><p>Margine di utile ragionevole (F)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>87&#160;966&#160;118</p></td></tr><tr><td><p>Abolizione del DBIS (G)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>385&#160;330&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS (G+D+E+F)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;783&#160;626&#160;828</p></td></tr></tbody></table><p><br/></p><p><span>Tabella 32</span></p><p><span>Riepilogo del calcolo del costo evitato netto totale per il DBIS e l'obbligo di servizio universale per il 2022</span></p><table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Differenza tra scenario fattuale e scenario controfattuale nel 2022 in CZK</p></td><td><p>Costi evitati</p></td><td><p>Entrate (differenza)</p></td><td><p>Costo netto</p></td></tr><tr><td><p>Infrastruttura postale</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della chiusura degli uffici postali&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (A)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione della frequenza di consegna&#160;<span>&#8212;</span> compresa la cannibalizzazione (B)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Effetto della riduzione delle attivit&#224; amministrative (c)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>altro impatto del DBIS (aumento delle lettere)*</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td></tr><tr><td><p>Totale infrastruttura postale (D)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;459&#160;402&#160;481</p></td></tr><tr><td><p>Valore totale dei vantaggi immateriali e di mercato (E)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#8211;83&#160;283&#160;689</p></td></tr><tr><td><p>Margine di utile ragionevole (F)</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>85&#160;139&#160;498</p></td></tr><tr><td><p>Abolizione del DBIS (G)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>377&#160;178&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS (G+D+E+F)</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>[&#8230;]</p></td><td><p>2&#160;838&#160;436&#160;290</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(232)</p></td><td><p>La tabella&#160;33 presenta una panoramica del costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale per le Poste ceche, che equivale alla differenza tra il costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale e del DBIS meno il costo evitato netto del DBIS, come ricalcolato sulla base della metodologia approvata con la decisione DBIS ma considerando i dati effettivi nello scenario fattuale per il periodo 2018-2021.</p><p><span>Tabella 33</span></p><p><span>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale delle Poste ceche nel corso del periodo 2018-2022</span></p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Anno</p></td><td><p>2018</p></td><td><p>2019</p></td><td><p>2020</p></td><td><p>2021</p></td><td><p>2022</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale + DBIS (a)</p></td><td><p>3&#160;347&#160;002&#160;803</p></td><td><p>3&#160;383&#160;538&#160;225</p></td><td><p>2&#160;734&#160;010&#160;967</p></td><td><p>2&#160;783&#160;626&#160;828</p></td><td><p>2&#160;838&#160;436&#160;290</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto del DBIS (b)</p></td><td><p>944&#160;790&#160;000</p></td><td><p>885&#160;323&#160;000</p></td><td><p>1&#160;102&#160;647&#160;000</p></td><td><p>1&#160;060&#160;374&#160;995</p></td><td><p>1&#160;096&#160;627&#160;211</p></td></tr><tr><td><p>Costo evitato netto dell'obbligo di servizio universale (c=a-b)</p></td><td><p>2&#160;402&#160;212&#160;803</p></td><td><p>2&#160;498&#160;215&#160;225</p></td><td><p>1&#160;631&#160;363&#160;967</p></td><td><p>1&#160;723&#160;251&#160;833</p></td><td><p>1&#160;741&#160;809&#160;079</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 8.2.8.1. Credibilità della metodologia del costo evitato netto proposta dalle autorità ceche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(233)</p></td><td><p>La Commissione rileva che la metodologia per il calcolo del costo netto delle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio pubblico, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, non si basa sulla metodologia di attribuzione dei costi, che calcola il costo netto necessario per l'adempimento degli obblighi di servizio pubblico come differenza tra i costi e le entrate per un fornitore designato della dell'adempimento dell'obbligo di servizio pubblico, bens&#236; sulla metodologia del costo evitato netto. Secondo la metodologia del costo evitato netto, il costo netto che si prevede sia necessario per adempiere l'obbligo di servizio pubblico, nel caso di specie l'obbligo di servizio universale, viene calcolato come la differenza tra il costo netto del fornitore (Poste ceche) che opera adempiendo l'obbligo di servizio pubblico e il costo netto che il fornitore avrebbe sostenuto qualora non avesse dovuto adempiere tale obbligo. Di conseguenza, indipendentemente dall'esistenza di una politica di fissazione dei prezzi dei servizi postali universali determinata dalla legge sui servizi postali, che &#232; gi&#224; considerata garantire un livello adeguato di profitto, le Poste ceche possono comunque sostenere un costo netto quando adempiono un obbligo di servizio pubblico quale l'obbligo di servizio universale. In effetti, la metodologia del costo evitato netto tiene conto del costo aggiuntivo sostenuto dal fornitore quando adempie l'obbligo di servizio universale rispetto a una situazione ipotetica nella quale il fornitore non deve fornire il servizio pubblico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(234)</p></td><td><p>Pertanto la Commissione conclude che la metodologia del costo evitato netto proposta dalle autorit&#224; ceche &#232; appropriata per determinare i costi netti sostenuti dalle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale. La metodologia del costo evitato netto soddisfa le prescrizioni di cui alla disciplina SIEG del 2012. In particolare lo scenario controfattuale &#232; credibile cos&#236; come la stima del suo impatto finanziario sulle attivit&#224; delle Poste ceche. Inoltre le correzioni dei vantaggi immateriali sono state considerate in modo adeguato.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.8.2. Margine di utile ragionevole <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(235)</p></td><td><p>Il punto&#160;21 della disciplina SIEG del 2012 prevede l'inclusione di un profitto ragionevole nel costo netto della fornitura di un SIEG. Le autorit&#224; ceche hanno aggiunto un margine di utile ragionevole al calcolo del costo evitato netto determinato come differenza del costo del capitale impiegato dalle Poste ceche nel passaggio dallo scenario fattuale a quello controfattuale&#160;<a>(<span>76</span>)</a>. Tale costo del capitale si basava sul costo medio ponderato del capitale (WACC). I valori di WACC tanto per lo scenario fattuale (ossia l'8,22&#160;%) quanto per lo scenario controfattuale (ossia l'8,92&#160;%), per il periodo di incarico 2018-2022, sono stati calcolati nella seconda met&#224; del 2018 dal CTU in collaborazione con dei consulenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(236)</p></td><td><p>Secondo un documento di lavoro dei servizi della Commissione del 2015&#160;<a>(<span>77</span>)</a> il costo del concetto di capitale viene utilizzato come misurazione economica ragionevole della redditivit&#224;. Il WACC viene utilizzato comunemente come costo del concetto di capitale. Indica il tasso di remunerazione che deve essere generato al fine di garantire che gli investitori siano disposti a mantenere il proprio investimento in condizioni di concorrenza. Il WACC associato alla fornitura del servizio universale &#232; appropriato per garantire che tutti i costi pertinenti del fornitore di servizi universali siano presi in considerazione. La Commissione rileva che la metodologia utilizzata, come dettagliato nelle relazioni annuali di verifica del costo evitato netto del CTU, nonch&#233; il valore del WACC tanto nello scenario fattuale quanto in quello controfattuale sono appropriati per stimare il margine di utile ragionevole delle Poste ceche nell'adempiere l'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche. In conclusione la Commissione ritiene che il margine di utile ragionevole preso in considerazione nei calcoli relativi al costo evitato netto sia accettabile.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.8.3. Definizione dell'onere indebito <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(237)</p></td><td><p>Le Poste ceche ricevono una compensazione soltanto per la parte del costo netto dell'obbligo di servizio universale che &#232; considerata un onere indebito per il fornitore. L'articolo&#160;34d della legge sui servizi postali specifica che costi netti superiori a&#160;1&#160;500&#160;milioni di CZK all'anno non sono considerati un onere indebito&#160;<a>(<span>78</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(238)</p></td><td><p>Secondo le autorit&#224; ceche, l'ultimo passo della procedura amministrativa consiste nel confrontare il costo netto dell'obbligo di servizio universale con il limite (massimale) dell'onere indebito stabilito nella legge sui servizi postali. L'importo massimo di compensazione che pu&#242; essere concesso alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale &#232; limitato all'importo stabilito al considerando 238. Ai fini degli aiuti di Stato, ci&#242; che &#232; rilevante &#232; che le Poste ceche non siano sovracompensate (ossia che queste ultime non ricevano una compensazione che supera il risultato del calcolo del costo evitato netto). La determinazione dell'onere indebito e del suo livello &#232; una questione normativa e non incide sulla valutazione della compatibilit&#224; nel contesto della disciplina SIEG.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.9. Incentivi all'efficienza <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(239)</p></td><td><p>Il punto&#160;39 della disciplina SIEG del 2012 recita: &#171;[n]el definire il metodo di compensazione, gli Stati membri devono introdurre incentivi a favore di una prestazione efficiente di SIEG di elevata qualit&#224;, a meno che possano debitamente dimostrare che questo non sia possibile o opportuno&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(240)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno spiegato che sono presenti incentivi all'efficienza nel meccanismo di compensazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(241)</p></td><td><p>L'importo massimo della compensazione &#232; stabilito nella legge sui servizi postali (ossia 1&#160;500 milioni di CZK per ogni anno). Tale importo &#232; fisso e non verr&#224; adeguato per tenere conto dell'inflazione. Nel caso in cui il costo netto dell'obbligo di servizio universale superi l'importo di 1&#160;500 milioni di CZK per ogni anno, le Poste ceche devono coprire tale eccedenza con risorse proprie. Ci&#242; fornisce un incentivo alle Poste ceche per operare in modo efficiente.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.10. Verifica dell'assenza di sovracompensazione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(242)</p></td><td><p>Le autorit&#224; ceche hanno confermato che esiste un meccanismo che permette di evitare le sovracompensazioni: in conformit&#224; con l'articolo&#160;34d della legge sui servizi postali, il titolare della licenza postale pu&#242; presentare una richiesta al CTU per il rimborso dei costi netti che rappresentano un onere finanziario indebito. La richiesta deve essere presentata entro il 31&#160;agosto dell'anno in corso per l'anno precedente (periodo di fatturazione). Il CTU esegue la procedura amministrativa di verifica del costo netto calcolato dalle Poste ceche utilizzando la metodologia del costo evitato netto. Dopo la verifica, il CTU stabilisce se il costo netto rappresenta un onere finanziario indebito conformemente ai limiti stabiliti all'articolo&#160;34d della legge sui servizi postali. Pi&#249; specificamente, il rimborso non pu&#242; superare l'importo di&#160;1&#160;500&#160;milioni di CZK per ogni anno. Inoltre, la Commissione rileva che l'importo massimo della compensazione del servizio pubblico che pu&#242; essere pagato alle Poste ceche per il periodo 2018-2022 &#232; significativamente inferiore al costo netto calcolato per tale periodo. La tabella 43 evidenzia il costo evitato netto stimato dell'obbligo di servizio universale mettendolo a confronto con l'importo massimo di compensazione del servizio pubblico che pu&#242; essere corrisposto alle Poste ceche per il periodo 2018-2022. Su tale base, e dato che il CTU eseguir&#224; controlli ex post per escludere sovracompensazioni, la Commissione conclude che non ci sono rischi che le Poste ceche siano sovracompensate per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale per il periodo 2018-2022.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.11. Condizioni aggiuntive che possono essere necessarie per garantire che lo sviluppo degli scambi non sia compromesso in misura contraria agli interessi dell'Unione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(243)</p></td><td><p>Come spiegato al punto 51 della disciplina SIEG del 2012, &#171;[l]e condizioni previste alle sezioni da 2.1 a&#160;2.8 sono di norma sufficienti per garantire che gli aiuti non falsino la concorrenza in misura contraria agli interessi dell'Unione&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(244)</p></td><td><p>La Commissione ritiene che, nel caso di specie non vi sia alcun motivo per richiedere alla Cechia il rispetto di condizioni o l'assunzione di impegni.</p></td></tr></tbody></table> 8.2.12. Trasparenza <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(245)</p></td><td><p>Il punto&#160;60 della disciplina SIEG del 2012 recita: &#171;[p]er ciascuna compensazione della prestazione di SIEG che rientra nel campo di applicazione della presente comunicazione, lo Stato interessato deve pubblicare le seguenti informazioni, su Internet o in altro modo adeguato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>i risultati della consultazione pubblica o degli altri strumenti adeguati di cui al punto&#160;14;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l'oggetto e la durata degli obblighi di servizio pubblico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>l'impresa e, se del caso, il territorio interessati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>gli importi di aiuto concessi all'impresa su base annua&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(246)</p></td><td><p>Nella loro notifica, le autorit&#224; ceche si sono impegnate a rispettare le prescrizioni di cui al punto 60 della disciplina SIEG per la compensazione nel periodo 2018-2022. In particolare, le autorit&#224; ceche hanno spiegato che:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la consultazione sull'ambito dei servizi SIEG ha avuto luogo nel contesto di un riesame periodico nel contesto del quale il CTU ha valutato la necessit&#224; di imporre l'adempimento dell'obbligo di servizio universale per il periodo 2018-2022. In conformit&#224; con i risultati del riesame periodico e della consultazione pubblica, il CTU ha deciso l'ambito del SIEG per il periodo 2018-2022. I risultati del riesame e della consultazione pubblica sono disponibili sul sito web del CTU&#160;<a>(<span>79</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l'oggetto e la durata degli obblighi di servizio pubblico sono stabiliti dalla decisione del CTU, che deve essere pubblicata sul sito web di quest'ultimo&#160;<a>(<span>80</span>)</a> cos&#236; come nel bollettino postale&#160;<a>(<span>81</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>anche l'impresa cui affidare l'adempimento dell'obbligo di servizio pubblico e l'ambito territoriale di applicazione di tale obbligo sono aspetti specificati nella decisione sulla concessione della licenza postale, come illustrato alla lettera&#160;b);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>l'importo dell'aiuto sar&#224; pubblicato sul sito web del CTU. L'obbligo di pubblicare le informazioni sull'importo dell'aiuto &#232; fissato dall'articolo&#160;37, terzo comma, lettera&#160;e), della legge sui servizi postali. Il CTU pubblica le informazioni sulla corresponsione del costo netto nella relazione annuale&#160;<a>(<span>82</span>)</a>. Il CTU pubblica inoltre a titolo volontariato le informazioni concernenti il costo netto nelle sue relazioni periodiche di monitoraggio&#160;<a>(<span>83</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 8.2.13. Conclusioni <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(247)</p></td><td><p>In considerazione di quanto precede, la Commissione conclude che la compensazione del servizio pubblico concessa alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito nella legge sui servizi postali, nel corso del periodo 2018-2022, costituisce un aiuto di Stato ai sensi dell'articolo&#160;107, paragrafo&#160;1, che &#232; compatibile con il mercato interno sulla base dell'articolo&#160;106, paragrafo&#160;2,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> 9. CONCLUSIONI <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(248)</p></td><td><p>La Commissione rileva che la Cechia ha attuato illegalmente la compensazione a favore delle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio postale universale (&#171;obbligo di servizio universale&#187;), cos&#236; come definito dalle autorit&#224; ceche, nel periodo 2018-2022, in violazione dell'articolo&#160;108, paragrafo&#160;3,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(249)</p></td><td><p>Tuttavia, la Commissione informa la Cechia che, avendo esaminato le informazioni fornite dalle sue autorit&#224; in merito alle misure di cui sopra, la compensazione concessa dallo Stato alle Poste ceche per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, cos&#236; come definito nella legge sui servizi postali, nel periodo 2018-2022, costituisce un aiuto di Stato compatibile con il mercato interno nel contesto della disciplina SIEG del 2012, che stabilisce le condizioni che gli aiuti devono soddisfare da per risultare compatibili ai sensi dell'articolo&#160;106, paragrafo&#160;2,&#160;TFUE.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'aiuto di Stato concesso alle Poste ceche che la Cechia ha attuato per l'adempimento dell'obbligo di servizio universale, così come definito nella legge sui servizi postali, nel periodo 2018-2022, è compatibile con il mercato interno ai sensi dell'articolo 106, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea. Articolo 2 La Repubblica ceca è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 25 luglio 2022 Per la Commissione Margrethe VESTAGER Membro della Commissione <note> ( 1 ) La denuncia è stata presentata inizialmente da Mediaservis. Il 1 o gennaio 2020 Mediaservis si è fusa con PNS. PNS, in quanto successore legale di Mediaservis, è subentrata in tutti i diritti e gli obblighi di Mediaservis. ( 2 ) Aiuti di Stato — Cechia — Aiuto di Stato SA.55208 (2020/C) (ex 2020/N) — Compensazione per l'obbligo di servizio universale a favore delle Poste ceche — Invito a presentare osservazioni a norma dell'articolo 108, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea ( GU C 294 del 4.9.2020, pag. 24 ). ( 3 ) Regolamento n. 1 che stabilisce il regime linguistico della Comunità economica europea ( GU 17 del 6.10.1958, pag. 385/58 ). ( 4 ) Legge n. 111/1990 racc. ( 5 ) Legge n. 77/1997 racc. ( 6 ) Decisione del Consiglio del CTU rif. n. ČTÚ-70580/2017-610/ V. vyř. Cfr.: https://www.ctu.cz/sites/default/files/obsah/stranky/26768/soubory/70580-2017-610-v-pm.pdf. ( 7 ) Legge n. 29/2000 racc. ( 8 ) Decisione del Consiglio del CTU rif. n. ČTÚ-70580/2017-610/ V. vyř. Cfr.: https://www.ctu.cz/sites/default/files/obsah/stranky/26768/soubory/70580-2017-610-v-pm.pdf. ( 9 ) Tale normativa stabilisce che, a partire dal 1 o gennaio 2016, il fornitore del servizio universale è tenuto a fornire i servizi universali attraverso una rete di almeno 3 200 uffici postali. ( 10 ) Decisione della Commissione, del 2 febbraio 2018, nel caso di aiuti di Stato SA.47293 (2017/N) Repubblica ceca — Compensazioni da parte dello Stato concesse a Poste ceche per la fornitura del sistema informativo Data Boxes nel periodo 2018-2022 (2017/N) ( GU C 180 del 25.5.2018, pag. 1 ) (la «decisione DBIS»). ( 11 ) Comunicazione della Commissione — Disciplina dell'Unione europea relativa agli aiuti di Stato concessi sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico ( GU C 8 dell'11.1.2012, pag. 15 ). ( 12 ) Tasso di cambio: 1 CZK = 0,03701 EUR, rilevato per giugno 2020 dal sito: https://ec.europa.eu/info/funding-tenders/procedures-guidelines-tenders/information-contractors-and-beneficiaries/exchange-rate-inforeuro_it. ( 13 ) Decisione della Commissione SA.45281 (2017/N) e nel caso di aiuto di Stato SA.44859 (2016/FC) del 19 febbraio 2018 — Repubblica ceca — Compensazioni da parte dello Stato concesse alle Poste ceche per la fornitura del servizio postale universale nel periodo 2013-2017 ( GU C 158 del 4.5.2018, pag. 2 ), disponibile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?proc_code=3_SA_45281. ( 14 ) Ad esempio il servizio di consegna presso punti di prelievo di recente introduzione nel quadro del nome commerciale «Parcel Delivery to Parcel Pickup Outlet Balíkovna» («Balíkovna»). ( 15 ) Direttiva 97/67/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 15 dicembre 1997, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e il miglioramento della qualità del servizio ( GU L 15 del 21.1.1998, pag. 14 ). ( 16 ) Si tratta di un servizio nel contesto del quale la lettera/il documento viene creato online e inviato digitalmente al fornitore di servizi postali che lo stampa e lo invia per posta il giorno stesso. ( 17 ) Direttiva 2008/6/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 febbraio 2008, che modifica la direttiva 97/67/CE per quanto riguarda il pieno completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari ( GU L 52 del 27.2.2008, pag. 3 ). ( 18 ) Nel contesto della riduzione delle infrastrutture, le Poste ceche propongono di chiudere 2 155 dei loro 3 210 uffici postali (67,1 %) e di convertire ulteriori 462 uffici postali (14,4 %) in cosiddetti «punti postali». I punti postali forniscono tutti i servizi che rientrano nell'obbligo di servizio universale come nello scenario fattuale ad esempio servizi di consegna di corrispondenza postale e di prelievo di pacchi in collaborazione con società private, fatta eccezione per i servizi che non rientrano nell'obbligo di servizio universale. ( 19 ) In assenza dell'obbligo di servizio universale, le Poste ceche dimezzerebbero la frequenza di consegna da cinque giorni alla settimana a cinque giorni ogni due settimane (ossia lunedì, mercoledì, venerdì, martedì, giovedì ecc.). ( 20 ) Decisione della Commissione SA.47293 (2017/N) del 2 febbraio 2018, Repubblica ceca — Compensazioni da parte dello Stato concesse alle Poste ceche per la fornitura del sistema informativo Data Boxes nel periodo 2018-2022 ( GU C 180 del 25.5.2018, pag. 4 ), disponibile all'indirizzo: https://ec.europa.eu/competition/elojade/isef/case_details.cfm?proc_code=3_SA_47293. ( 21 ) Cfr. tabella 15 della decisione DBIS. ( 22 ) Comunicazione della Commissione — Disciplina dell'Unione europea relativa agli aiuti di Stato concessi sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico ( GU C 8 del 11.1.2012, pag. 15 ). ( 23 ) PNS non ha fornito alcun calcolo a tale proposito né il tasso di cambio utilizzato per la conversione dell'importo in euro. ( 24 ) PNS fornisce alcuni esempi di costi inutili: i) un accordo quadro con Profinit UE, s.r.o. per servizi di consulenza; ii) una gara d'appalto in fase di preparazione per la selezione di un fornitore nel settore delle tecnologie dell'informazione; iii) presunte gare d'appalto manipolate condotte dalle Poste ceche per il miglioramento degli interni degli uffici postali e per la modernizzazione delle murature di sostegno negli uffici postali nel periodo 2012-2014; iv) accuse di corruzione nei confronti di dirigenti delle Poste ceche; e v) un contratto non trasparente concluso tra le Poste ceche e la sua controllata Česká pošta Security, s.r.o. ( 25 ) Ad esempio altri fornitori di servizi postali, associazioni professionali, associazioni di consumatori, autorità regionali e autorità governative centrali selezionate. ( 26 ) L'invito al seminario organizzato dalla commissione per gli Affari economici della Camera dei deputati della Cechia il 10 gennaio 2012 intitolato «Emendamento della legge n. 29/2000 sui servizi postali – documento della Camera n. 535» è disponibile all'indirizzo: https://www.psp.cz/sqw/text/text2.sqw?idd=88779. ( 27 ) Cfr. nota 13. ( 28 ) Dato che una spedizione con un tempo di consegna garantito pari a G+1 non può competere con le spedizioni elettroniche in termini di velocità o prezzo, è improbabile che la variazione nel modello di consegna contribuirà in modo significativo all'accelerazione della sostituzione elettronica e quindi a una perdita di entrate. ( 29 ) Consultabile all'indirizzo: https://www.ctu.cz/sites/default/files/obsah/ctu/vyzva-k-uplatneni-pripominek-k-zameru-ulozit-jako-povinnost-poskytovat-zajistovat-jednotlive/obrazky/prezkumpodless37odst.4zakonaopostovnichsluzbach.pdf. ( 30 ) Consultabile all'indirizzo: https://www.ctu.cz/vyzva-k-uplatneni-pripominek-k-zameru-ulozit-jako-povinnost-poskytovat-zajistovat-jednotlive. ( 31 ) Consultabile all'indirizzo: https://www.psp.cz/sqw/text/tiskt.sqw?o=6&ct=535&ct1=0. ( 32 ) Consultabile all'indirizzo: http://apps.odok.cz/veklep. ( 33 ) Consultabile all'indirizzo: https://www.psp.cz/saw/historie.saw?o=6&t=535. ( 34 ) Ai sensi dell'articolo 37, quarto comma, della legge sui servizi postali, il CTU deve riesaminare periodicamente il livello di qualità e le modalità di adempimento dei servizi di base e la loro disponibilità universale in tutta la Cechia in conformità con i requisiti di qualità di base. Il CTU deve altresì riesaminare periodicamente l'obbligo del titolare della licenza postale di fornire e garantire servizi di base. Nel contesto di un riesame, i cui risultati sono pubblicamente disponibili, svoltosi nel 2016, la Cechia ha giustificato in modo più dettagliato la disponibilità sul mercato dei vaglia postali e le modalità per considerare tale servizio un servizio di interesse economico generale. Segnatamente, il riesame conclude che il modo in cui i servizi relativi ai vaglia postali sono forniti da altri fornitori di servizi di pagamento non corrisponde ai requisiti imposti per i servizi di base, poiché la consegna all'indirizzo di ciascuna persona naturale o legale non è garantita, ma la somma di denaro deve essere ritirata presso un luogo specifico; oppure l'ambito di applicazione territoriale dei servizi di pagamento è molto limitato; oppure il prezzo è significativamente più elevato; oppure l'uso di determinati servizi è limitato in qualche modo, ad esempio dall'obbligo di acquistare a un determinato valore. Il riesame è disponibile all'indirizzo: https://www.ctu.cz/vyzva-k-uplatneni-pripominek-k-zameru-ulozit-jako-povinnost-poskytovat-zajistovat-jednotlive. ( 35 ) Da pagina 155 del documento Annex4b_3_survey (Inboox).pdf della notifica. ( 36 ) G+n: consegna in più di un giorno a partire dal giorno dell'invio tramite posta. ( 37 ) G+1: consegna entro un giorno a partire dal giorno dell'invio tramite posta. ( 38 ) La maggior parte dei clienti (dall'85 % al 95 %) sembra preferire prezzi più bassi con consegna G+n piuttosto che prezzi più elevati con consegna G+1, mentre soltanto una piccola percentuale di clienti aziendali è disposta a pagare un prezzo più elevato per una consegna più rapida e considera le consegne G+1 necessarie. ( 39 ) Uffici postali commerciali: gli uffici postali dello scenario fattuale che verrebbero mantenuti (rimarrebbero aperti) nello scenario controfattuale. ( 40 ) Qualora si constati durante la verifica di un periodo contabile specifico che le Poste ceche non hanno soddisfatto gli indicatori qualitativi prescritti per la fornitura dei servizi universali, ciò si rifletterà nel calcolo dei costi netti; ad esempio se le Poste ceche non forniscono temporaneamente alcun servizio universale presso un ufficio postale, tutti i costi attribuibili al periodo di chiusura temporanea di tale ufficio sono esclusi dai costi netti e non verrebbero quindi compensati, anche se i costi netti verificati totali fossero inferiori rispetto al massimale di compensazione. ( 41 ) Per una descrizione dettagliata del criterio, cfr. https://www.ceskaposta.cz/sluzby/psani/cr/obycejne-psani#popis. ( 42 ) Sentenza del Tribunale del 15 ottobre 2020, První novinová společnost/Commissione, T-316/18, ECLI:EU:T:2020:489, punto 202. ( 43 ) https://www.ceskaposta.cz/o-ceske-poste/profil/compliance-v-cp. ( 44 ) Sentenza della Corte di giustizia del 12 settembre 2000, Pavel Pavlov e a./Stichting Pensioenfonds Medische Specialisten, cause riunite da C-180/98 a C-184/98, ECLI:EU:C:2000:428, punto 74. ( 45 ) Sentenza della Corte di giustizia del 23 aprile 1991, Klaus Höfner e Fritz Elser/Macrotron GmbH, C-41/90, ECLI:EU:C:1991:161, punto 21 e sentenza della Corte di giustizia del 12 settembre 2000, Pavel Pavlov e a./Stichting Pensioenfonds Medische Specialisten, cause riunite da C-180/98 a C-184/98, ECLI:EU:C:2000:428, punto 74. ( 46 ) Sentenza della Corte di giustizia del 16 giugno 1987, Commissione/Repubblica italiana, causa 118/85, ECLI:EU:C:1987:283, punto 7. ( 47 ) Sentenza della Corte di giustizia del 24 ottobre 2002, Aéroports de Paris/Commissione, C-82/01 P, ECLI:EU:C:2002:617, punto 74; e sentenza della Corte di giustizia del 1 o luglio 2008, Motosykletistiki Omospondia Ellados NPID (MOTOE)/Elliniko Dimosio , C-49/07, ECLI:EU:C:2008:376, punto 25. Cfr. anche la comunicazione della Commissione sull'applicazione delle norme dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la prestazione di servizi di interesse economico generale ( GU C 8 dell'11.1.2012, pag. 2 ), punto 9. ( 48 ) Sentenza della Corte di giustizia dell'11 luglio 1996, Syndicat français de l'Express international (SFEI) e a./La Poste e a., C-39/94, ECLI:EU:C:1996:285, punto 60; e sentenza della Corte di giustizia del 29 aprile 1999, Regno di Spagna/Commissione, C-342/96, ECLI:EU:C:1999:210, punto 41. ( 49 ) Sentenza della Corte di giustizia del 2 luglio 1974, Repubblica italiana/Commissione, causa 173/73, ECLI:EU:C:1974:71, punto 13. ( 50 ) Sentenza della Corte di giustizia del 24 luglio 2003, Altmark Trans GmbH e Regierungspräsidium Magdeburg/Nahverkehrsgesellschaft Altmark GmbH, C-280/00, ECLI:EU:C:2003:415. ( 51 ) Cfr. anche la comunicazione della Commissione sull'applicazione delle norme dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la prestazione di servizi di interesse economico generale ( GU C 8 dell'11.1.2012, pag. 4 ) (comunicazione SIEG), punto 65. ( 52 ) Cfr. sentenza della Corte di giustizia del 4 giugno 2015, Commissione/MOL, C-15/14 P, ECLI:EU:C:2015:362, punto 60; sentenza della Corte di giustizia del 30 giugno 2016, Regno del Belgio/Commissione, C-270/15 P, ECLI:EU:C:2016:489, punto 49; Sentenza del Tribunale del 13 dicembre 2017, Repubblica ellenica/Commissione, T-314/15, ECLI:EU:T:2017:903, punto 79. ( 53 ) Sentenza della Corte di giustizia del 17 settembre 1980, Philip Morris Holland BV/Commissione, causa 730/79, ECLI:EU:C:1980:209, punto 11; e sentenza del Tribunale del 15 giugno 2000, Alzetta Mauro e a./Commissione, cause riunite T-298/97, T-312/97, T-313/97, T-315/97, da T-600/97 a 607/97, T-1/98, da T-3/98 a T-6/98 e T-23/98, ECLI:EU:T:2000:151, punto 80. ( 54 ) Sentenza della Corte di giustizia del 17 settembre 1980, Philip Morris Holland BV/ Commissione, causa 730/79, ECLI:EU:C:1980:209, punti 11 e 12; e sentenza del Tribunale del 30 aprile 1998, He t Vlaamse Gewest (Regione fiamminga)/Commissione, T-214/95, ECLI:EU:T:1998:77, punti da 48 a 50. ( 55 ) La corresponsione della compensazione è soggetta ad approvazione da parte della Commissione (cfr. articolo 34e della legge sui servizi postali, che prevede che «l'[OTC] non trasferisce fondi a copertura dei costi netti provvisori o dei costi netti che rappresentano un onere finanziario indebito fino a quando la Commissione europea si sarà pronunciata in merito alla loro ammissibilità»). ( 56 ) Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2011, riguardante l'applicazione delle disposizioni dell'articolo 106, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti di Stato sotto forma di compensazione degli obblighi di servizio pubblico, concessi a determinate imprese incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale ( GU L 7 dell'11.1.2012, pag. 3 ). ( 57 ) Disciplina SIEG del 2012, punto 11. ( 58 ) Comunicazione della Commissione sull'applicazione delle norme dell'Unione europea in materia di aiuti di Stato alla compensazione concessa per la prestazione di servizi di interesse economico generale ( GU C 8 dell'11.1.2012, pag. 4 ). ( 59 ) Cfr. punto 14 della disciplina SIEG del 2012. ( 60 ) Ad esempio l'articolo 3, paragrafo 1, della direttiva 97/67/CE, prevede quanto segue: «[g]li Stati membri garantiscono che gli utilizzatori godano del diritto a un servizio universale corrispondente ad un'offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti». ( 61 ) Ad esempio, l'articolo 3, paragrafo 1, della direttiva sui servizi postali recita: «[g]li Stati membri garantiscono che gli utilizzatori godano del diritto a un servizio universale corrispondente ad un'offerta di servizi postali di qualità determinata forniti permanentemente in tutti i punti del territorio a prezzi accessibili a tutti gli utenti». ( 62 ) Le autorità ceche fanno riferimento a Francia (La Poste), Italia (Poste Italiane), Spagna (Correos) e Grecia (ELTA) che presentano periodi di durata dell'incarico fino a 15 anni. ( 63 ) Sentenza del Tribunale del 15 ottobre 2020, První novinová společnost/Commissione, T-316/18, ECLI:EU:T:2020:489, punto 202. ( 64 ) Direttiva 2006/111/CE della Commissione, del 16 novembre 2006 , relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie tra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche e alla trasparenza finanziaria all'interno di talune imprese ( GU L 318 del 17.11.2006, pag. 17 ). ( 65 ) Decreto n. 465/2012 racc. ( 66 ) Sentenza del Tribunale del 15 ottobre 2020, První novinová společnost/Commissione, T-316/18, ECLI:EU:T:2020:489, punti da 244 a 254. ( 67 ) La procedura di gara per il periodo 2018-2022 è stata annunciata sulla Gazzetta postale: https://www.ctu.cz/postovni-vestnik-castka-8-z-30-cervna-2017 e sulla bacheca ufficiale del CTU, anche nella sua versione elettronica: https://www.ctu.cz/oznameni-o-vyhlaseni-vyberoveho-rizeni-na-drzitele-postovni-licence-pro-obdobi-1-1-2018-31-12-2022. ( 68 ) Direttiva 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, sugli appalti pubblici e che abroga la direttiva 2004/18/CE ( GU L 94 del 28.3.2014, pag. 65 ). ( 69 ) Oltre alle spiegazioni di cui al considerando 179 in merito alla possibilità di avvalersi dell'articolo 32, paragrafo 2, lettera a), della direttiva 2014/24/UE. ( 70 ) Un punto postale è un punto vendita esterno che provvede esclusivamente al ricevimento e alla consegna di lettere e pacchi tramite posta raccomandata. Le Poste ceche non corrispondono all'operatore esterno del punto postale alcuna remunerazione fissa, bensì li remunerano soltanto per ogni transazione. Le Poste ceche non sostengono costi per le apparecchiature (fatta eccezione per un lettore di codici a barre). I punti postali non sono considerati nello scenario fattuale, ma soltanto in quello controfattuale. ( 71 ) «G» sta per il giorno di spedizione della lettera. ( 72 ) Cfr. punti da 244 a 254. ( 73 ) Il valore del vantaggio di miglioramento del marchio è stato quantificato secondo la stessa metodologia del precedente periodo di incarico 2013-2017 nella decisione del 2018 sull'obbligo di servizio universale. La Commissione ritiene che, a partire dal 2018, il mercato ceco non si sia evoluto in modo da rendere inappropriata tale metodologia per il calcolo del vantaggio del valore del marchio. ( 74 ) https://op.europa.eu/it/publication-detail/-/publication/13f857cc-74d4-430f-ab13-df744da42bea. ( 75 ) I vantaggi/coefficienti relativi all'IVA sono stati determinati sulla base di un'indagine di mercato condotta nel 2019. ( 76 ) Il costo del capitale è definito come: CC = capitale impiegato * WACC. Differenza del costo del capitale = capitale impiegato (fattuale) * WACC (fattuale) meno capitale impiegato (controfattuale) * WACC (controfattuale). ( 77 ) Documento di lavoro dei servizi della Commissione (SWD(2015) 207 final), del 17 novembre 2015, che accompagna la relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull'applicazione della direttiva sui servizi postali (direttiva 97/67/CE modificata dalle direttive 2002/39/CE e 2008/6/CE), cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52015SC0207. ( 78 ) L'analisi relativa alla natura indebita dell'onere dell'obbligo di servizio universale viene effettuata ai sensi delle disposizioni pertinenti della direttiva 97/67/CE. ( 79 ) https://www.ctu.cz/vyzva-k-uplatneni-pripominek-k-zameru-ulozit-jako-povinnost-poskytovat-zajistovat-jednotlive. ( 80 ) https://www.ctu.cz/sites/default/files/obsah/stranky/26768/soubory/70580-2017-610-v-pm.pdf. ( 81 ) https://www.ctu.cz/postovni-vestnik-castka-16-z-12-prosince-2017. ( 82 ) https://www.ctu.cz/vyrocni-zpravy. ( 83 ) https://www.ctu.eu/monitoring-reports, ad esempio cfr. https://www.ctu.eu/sites/default/files/obsah/ctu/monthly-monitoring-report-no.3/2018/obrazky/mmz032018enfin.pdf. </note>
ITA
32023D0232
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2023/2781</p></td><td><p>12.12.2023</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (EURATOM) 2023/2781 DEL CONSIGLIO dell’8 dicembre 2023 che approva la conclusione, da parte della Commissione europea, dell'accordo tra la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) e l'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana (KEDO) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom), in particolare l'articolo 101, secondo comma, vista la raccomandazione della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>&#200; opportuno concludere l'accordo tra la Comunit&#224; europea dell'energia atomica (Euratom) e l'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana (<span>Korean Penisula Energy Development Organisation</span> - KEDO) (&#171;accordo&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L'accordo dovrebbe essere applicato retroattivamente dal 31&#160;maggio&#160;2021 e&#160;dovrebbe rimanere in vigore fino al 31&#160;maggio&#160;2024,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo unico È approvata la conclusione, da parte della Commissione europea, dell'accordo tra la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) e l'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana (KEDO). Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione. Fatto a Bruxelles, l’8 dicembre 2023 Per il Consiglio Il presidente N. CALVIÑO SANTAMARÍA ALLEGATO ACCORDO TRA LA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA E L'ORGANIZZAZIONE PER LO SVILUPPO ENERGETICO DELLA PENISOLA COREANA LA COMUNITÀ EUROPEA DELL'ENERGIA ATOMICA, in appresso denominata «la Comunità», e L'ORGANIZZAZIONE PER LO SVILUPPO ENERGETICO DELLA PENISOLA COREANA, in appresso denominata «KEDO», considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>La KEDO &#232; stata istituita in virt&#249; dell'accordo relativo alla creazione dell'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana, del 9&#160;marzo 1995, come modificato il 19&#160;settembre 1997, tra i governi della Repubblica di Corea, del Giappone e degli Stati Uniti d'America.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>L'ottavo accordo concluso tra la Comunit&#224; e la KEDO &#232; giunto a termine il&#160;31&#160;maggio 2021.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Dopo la decisione di porre fine al progetto della KEDO relativo ai reattori nucleari ad acqua leggera e la decisione, adottata nel 2007, di ridurre drasticamente il personale e i locali adibiti allo svolgimento delle funzioni del segretariato, nel 2021 il comitato esecutivo della KEDO ha deciso di mantenere l'Organizzazione oltre il&#160;31&#160;maggio 2021.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Sia la Comunit&#224; che la KEDO hanno manifestato la volont&#224; di proseguire la cooperazione con l'obiettivo di dare attuazione alla cessazione del progetto relativo ai reattori nucleari ad acqua leggera e a un ordinato scioglimento della KEDO.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Dopo il 31&#160;maggio&#160;2021 l'accordo &#232; stato automaticamente rinnovato ogni anno. &#200; pertanto necessario prevedere un'applicazione retroattiva dell'accordo. L'accordo dovrebbe restare in vigore fino al 31&#160;maggio&#160;2024,</p></td></tr></tbody></table> HANNO CONVENUTO QUANTO SEGUE: Articolo 1 Applicazione delle disposizioni dell'accordo precedente Salvo indicazioni contrarie contenute in uno degli articoli qui di seguito, le disposizioni dell'accordo precedente tra la Comunità e la KEDO, giunto a termine il 31 maggio 2021, restano in vigore nel quadro del presente accordo. Articolo 2 Contributo della Comunità Il presente accordo non prevede alcun contributo finanziario da parte della Comunità al bilancio della KEDO. Articolo 3 Durata Il presente accordo resta in vigore fino al 31 maggio 2024. Articolo 4 Entrata in vigore Il presente accordo entra in vigore all'atto della firma da parte della Comunità e della KEDO e ha effetto retroattivo a decorrere dal 1° giugno 2021. Fatto a Bruxelles, … addì … 2023, in due originali Per la Comunità europea dell'energia atomica Fatto a New York, … addì … 2023, in due originali Per l'Organizzazione per lo sviluppo energetico della penisola coreana ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2023/2781/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32023D2781
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 252/56</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/1736 DELLA COMMISSIONE del 28 settembre 2015 che non approva il triflumuron come principio attivo esistente destinato a essere utilizzato nei biocidi del tipo di prodotto 18 (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all'uso dei biocidi ( 1 ) , in particolare l'articolo 89, paragrafo 1, terzo comma, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) n.&#160;1062/2014 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> stabilisce un elenco di principi attivi da sottoporre a valutazione ai fini di un loro eventuale uso in biocidi. Tale elenco comprende il triflumuron.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il triflumuron &#232; stato oggetto di una valutazione a norma dell'articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a> ai fini del suo utilizzo nel tipo di prodotto 18 &#171;insetticidi, acaricidi e prodotti destinati al controllo degli altri artropodi&#187;, quale definito nell'allegato V di detta direttiva, che corrisponde al tipo di prodotto 18 quale definito nell'allegato V del regolamento (UE) n.&#160;528/2012.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 30 settembre 2008 l'Italia, che era stata designata autorit&#224; di valutazione competente, ha presentato alla Commissione la relazione di valutazione corredata di raccomandazioni, in conformit&#224; all'articolo 14, paragrafi 4 e 6, del regolamento (CE) n.&#160;1451/2007 della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 7, paragrafo 1, lettera b), del regolamento delegato (UE) n.&#160;1062/2014, il parere dell'Agenzia europea per le sostanze chimiche &#232; stato formulato il 3 febbraio 2015&#160;dal comitato sui biocidi tenendo conto delle conclusioni della competente autorit&#224; di valutazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>In base a tale parere &#232; lecito supporre che i biocidi utilizzati per il tipo di prodotto 18 e contenenti triflumuron non soddisfino i requisiti di cui all'articolo 5 della direttiva 98/8/CE. Gli scenari esaminati nella valutazione del rischio ambientale hanno evidenziato rischi inaccettabili per il comparto acquatico e terrestre.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Non &#232; pertanto opportuno approvare il triflumuron destinato ad essere utilizzato nei biocidi per il tipo di prodotto 18.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato permanente sui biocidi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Il triflumuron (n. EC 264-980-3; n. CAS 64628-44-0) non è approvato come principio attivo destinato a essere utilizzato nei biocidi del tipo di prodotto 18. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 28 settembre 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 della Commissione, del 4 agosto 2014, relativo al programma di lavoro per l'esame sistematico di tutti i principi attivi contenuti nei biocidi di cui al regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 294 del 10.10.2014, pag. 1 ). ( 3 ) Direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 1998, relativa all'immissione sul mercato dei biocidi ( GU L 123 del 24.4.1998, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1451/2007 della Commissione, del 4 dicembre 2007, concernente la seconda fase del programma di lavoro decennale di cui all'articolo 16, paragrafo 2, della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa all'immissione sul mercato dei biocidi ( GU L 325 dell'11.12.2007, pag. 3 ). </note>
ITA
32015D1736
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.8.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 202/4</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1411 DELLA COMMISSIONE del 2 agosto 2017 recante duecentosettantatreesima modifica del regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Da'esh) e di Al-Qaeda LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 881/2002 del Consiglio, del 27 maggio 2002, che impone specifiche misure restrittive nei confronti di determinate persone ed entità associate alle organizzazioni dell'ISIL (Da'esh) e di Al-Qaeda ( 1 ) , in particolare l'articolo 7, paragrafo 1, lettera a), e l'articolo 7 bis , paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 figura l'elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei fondi e delle risorse economiche a norma di detto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 28 luglio 2017 il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni&#160;Unite ha deciso di depennare una persona fisica dall'elenco delle persone, dei gruppi e delle entit&#224; a cui si applica il congelamento dei fondi e delle risorse economiche. Occorre opportuno modificare opportunamente l'allegato I del regolamento (CE) n.&#160;881/2002,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002 è modificato conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 2 agosto 2017 Per la Commissione, a nome del presidente, Capo del Servizio degli strumenti di politica estera ( 1 ) GU L 139 del 29.5.2002, pag. 9 . ALLEGATO Nell'allegato I del regolamento (CE) n. 881/2002, elenco «Persone fisiche», è soppressa la voce seguente: «Adil Muhammad Mahmud Abd Al-Khaliq (alias (a) Adel Mohamed Mahmoud Abdul Khaliq; (b) Adel Mohamed Mahmood Abdul Khaled). Data di nascita: 2.3.1984. Luogo di nascita: Bahrein. Nazionalità: bahreinita. N. passaporto: 1632207 (bahreinita). Altre informazioni: (a) ha operato per conto di Al-Qaeda e del gruppo combattente islamico libico (LIFG) e ha fornito loro un supporto finanziario, materiale e logistico; (b) a gennaio 2007 è stato arrestato negli Emirati arabi uniti (EAU) con l'accusa di far parte di Al-Qaeda e dell'LIFG; (c) dopo essere stato condannato negli EAU alla fine del 2007, è stato trasferito in Bahrein agli inizi del 2008 per scontare il resto della pena; (d) dopo essere stato rilasciato nel 2008, ha ricominciato a raccogliere fondi per Al-Qaeda, proseguendo quest'attività almeno per tutto il 2012; (e) ha raccolto fondi anche per i Talibani. Data di designazione di cui all'articolo 2 bis, paragrafo 4, lettera b): 10.10.2008.»
ITA
32017R1411
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2023/2611</p></td><td><p>24.11.2023</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE (UE) 2023/2611 DELLA COMMISSIONE del 15 novembre 2023 relativa al riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La carenza di lavoratori limita notevolmente la capacit&#224; dell&#8217;Unione di adattarsi alle trasformazioni in atto riguardanti la natura del lavoro, della produzione e della comunicazione nelle economie e nei mercati del lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In tutta l&#8217;Unione, i datori di lavoro segnalano continuamente difficolt&#224; a trovare lavoratori con le competenze necessarie. In futuro, inoltre, l&#8217;invecchiamento demografico dovrebbe ridurre la forza lavoro disponibile e aggravare il problema della carenza di competenze. A risultare particolarmente colpite sono le piccole e medie imprese (PMI), che nell&#8217;Unione sono&#160;25 milioni, le quali faticano a trovare i talenti giusti necessari per la crescita sostenibile, la scalabilit&#224; e la competitivit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>In molti Stati membri la carenza di personale qualificato riguarda tutti gli ecosistemi industriali, in cui si registra un aumento dei posti di lavoro vacanti sia ad alta che a media o bassa qualifica. Questa carenza &#232; persistente in settori quali l&#8217;edilizia, l&#8217;industria manifatturiera, le tecnologie dell&#8217;informazione e della comunicazione (TIC), i trasporti, i servizi professionali, la sanit&#224; e l&#8217;assistenza a lungo termine. Inoltre, tra il 2015 e il 2021 la carenza di manodopera in settori fondamentali per la transizione verde &#232; raddoppiata. Questa situazione &#232; aggravata ulteriormente dal fatto che le imprese faticano a trovare lavoratori con competenze digitali adeguate, e incontrano particolari difficolt&#224; nella ricerca di specialisti in TIC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La carenza di competenze costituisce un ostacolo notevole al ruolo di leader mondiale competitivo e polo per le tecnologie a zero emissioni nette che l&#8217;Unione aspira a mantenere, oltre che al conseguimento degli obiettivi ambiziosi in tema di clima ed energia che l&#8217;Unione si &#232; posta. In pi&#249;, limita le possibilit&#224; dell&#8217;Unione di sfruttare pienamente il potenziale delle transizioni verde e digitale, di rafforzare la sua leadership tecnologica, di stimolare la crescita e l&#8217;innovazione e di rispondere efficacemente a emergenze come la pandemia di COVID-19 o i conflitti geopolitici. La mancanza di personale qualificato in settori specifici come la sanit&#224; e l&#8217;assistenza a lungo termine rende pi&#249; difficoltoso occuparsi di una popolazione che invecchia e garantire a tutti l&#8217;accesso a un&#8217;assistenza sanitaria di qualit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Per fare fronte al problema della carenza di competenze sono necessari forti investimenti finalizzati al miglioramento del livello delle competenze e alla riqualificazione del lavoratori, oltre a misure per la promozione della partecipazione degli adulti in et&#224; lavorativa al mercato del lavoro, per la mobilit&#224; dei lavoratori, per il miglioramento delle condizioni di lavoro e per attrarre nell&#8217;Unione persone in possesso delle competenze richieste.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;Unione ha sempre appoggiato le azioni volte ad affrontare la carenza di competenze e di manodopera massimizzando il potenziale della forza lavoro nazionale, tra queste anche iniziative per il miglioramento della mobilit&#224; dei lavoratori nell&#8217;ambito del mercato interno, come le reti europee di cooperazione dei servizi per l&#8217;impiego (EURES). L&#8217;Unione cerca inoltre di innalzare la quota di partecipazione al mercato del lavoro delle donne, delle persone con disabilit&#224; e delle persone provenienti da un contesto migratorio. Un&#8217;attenzione particolare &#232; rivolta anche al coinvolgimento dei gruppi sottorappresentati, in particolare dei giovani non occupati n&#233; impegnati in corsi di istruzione o formazione (NEET). L&#8217;agenda 2020 per le competenze per l&#8217;Europa&#160;<a>(<span>1</span>)</a> delinea 12 azioni finalizzate ad aiutare cittadini e imprese a sviluppare competenze e a metterle in pratica, fra cui le raccomandazioni del Consiglio relative all&#8217;istruzione e alla formazione professionale&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, i conti individuali di apprendimento&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, le microcredenziali&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e il lancio del patto per le competenze. Il patto per le competenze &#232; un&#8217;iniziativa a sostegno della collaborazione tra organizzazioni pubbliche e private per il rafforzamento dell&#8217;azione collettiva in tema di competenze al fine di soddisfare le esigenze del mercato del lavoro e a favore di partenariati su vasta scala in ecosistemi industriali chiave.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Unione continuer&#224; ad adoperarsi per un approccio inclusivo volto a colmare le carenze di manodopera, in particolare consentendo alle persone di tutte le generazioni nell&#8217;Unione di realizzare le loro scelte di vita e il loro potenziale nell&#8217;economia e nella societ&#224; in generale. A questo fine gli Stati membri dispongono di una vasta gamma di strumenti politici dell&#8217;Unione, fra cui in particolare la comunicazione della Commissione dal titolo &#171;Cambiamento demografico in Europa: strumentario d&#8217;intervento&#187;, che permettono di conciliare meglio le aspirazioni familiari e il lavoro retribuito, di sostenere e responsabilizzare le giovani generazioni affinch&#233; prosperino e di responsabilizzare le generazioni anziane e sostenerne il benessere.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>La domanda di lavoratori qualificati non pu&#242; per&#242; essere soddisfatta dalla sola forza lavoro dell&#8217;Unione. Perch&#233; prosperi e sia resiliente, l&#8217;economia dell&#8217;Unione deve essere resa pi&#249; attraente per i talenti globali. Una parte della soluzione alle carenze di manodopera cui devono fare fronte i datori di lavoro che cercano lavoratori con le competenze necessarie deve essere costituita dalla gestione della migrazione legale delle persone in cerca di lavoro provenienti da paesi terzi, che stimolerebbe la crescita economica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>I dati dell&#8217;indagine sulla forza lavoro nell&#8217;UE mostrano che i cittadini di paesi terzi con istruzione terziaria hanno probabilit&#224; maggiori, rispetto ai cittadini dell&#8217;Unione, di risultare sovraqualificati per il loro lavoro e di svolgere lavori scarsamente o mediamente qualificati. Nel 2022 il tasso di sovraqualificazione dell&#8217;Unione era infatti del 39,4&#160;% per i cittadini di paesi terzi, del 31,8&#160;% per i cittadini dell&#8217;Unione provenienti da altri Stati membri e di appena il 21,1&#160;% per i cittadini dello Stato membro preso in esame&#160;<a>(<span>5</span>)</a>. La sovraqualificazione pu&#242; comportare perdite economiche sia individuali che per l&#8217;economia dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Quantunque gli Stati membri mantengano il diritto di determinare i volumi di ammissione delle persone provenienti da paesi terzi per motivi di lavoro, l&#8217;Unione ha definito un approccio globale alla migrazione legale, riconoscendo la funzione essenziale svolta dai migranti per l&#8217;economia e la societ&#224; dell&#8217;Unione, per semplificare le procedure di migrazione e armonizzare le condizioni di ammissione e i diritti dei cittadini di paesi terzi nell&#8217;Unione. Il patto sulla migrazione e l&#8217;asilo&#160;<a>(<span>6</span>)</a> riconosce che la predisposizione di percorsi legali verso l&#8217;Unione per cittadini qualificati di paesi terzi costituisce una componente essenziale di un sistema globale di gestione della migrazione. La direttiva rifusa (UE)&#160;2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a> (la cosiddetta &#171;direttiva Carta blu&#187;) mira ad attrarre talenti altamente qualificati per il mercato del lavoro. Per dare risposta alla domanda crescente negli Stati membri di professionisti qualificati nel settore delle TIC, tale direttiva stabilisce che le competenze professionali superiori debbono essere considerate equivalenti ai titoli di istruzione superiore per specifiche professioni del settore delle TIC. Nel pacchetto sulle competenze e i talenti&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, adottato dalla Commissione nell&#8217;aprile 2022, si sottolinea inoltre che la migrazione legale va a vantaggio sia dei migranti che dei relativi paesi di origine e di destinazione. Nel pacchetto sono state annunciate misure legislative, operative e orientate al futuro per il rafforzamento del quadro dell&#8217;Unione in materia di migrazione legale, fra cui proposte di modifica della direttiva&#160;2003/109/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>9</span>)</a> e della direttiva&#160;2011/98/UE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>10</span>)</a>, al fine di semplificare le procedure di ammissione dei cittadini di paesi terzi con competenze di ogni livello e di rafforzarne i diritti una volta che risiedono nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Le persone qualificate bisognose di protezione internazionale disposte ad accettare un impiego negli Stati membri costituiscono un bacino ampiamente sottoutilizzato di lavoratori potenziali, che potrebbe dare risposta alle esigenze dei datori di lavoro. In linea con la propria raccomandazione (UE)&#160;2020/1364&#160;<a>(<span>11</span>)</a> relativa alla promozione di percorsi legali di protezione nell&#8217;UE, la Commissione ha invitato gli Stati membri a predisporre percorsi complementari per motivi di lavoro destinati alle persone bisognose di protezione internazionale, al fine di utilizzarne le competenze, le qualifiche e la motivazione, affrontando cos&#236; le carenze di competenze e di manodopera nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Per agevolare le assunzioni a livello internazionale e offrire ai cittadini di paesi terzi l&#8217;opportunit&#224; di svolgere lavori per i quali nell&#8217;Unione si registra una carenza di manodopera, la Commissione ha proposto la creazione di un &#171;bacino di talenti dell&#8217;UE&#187;&#160;<a>(<span>12</span>)</a>, una piattaforma che esamina e favorisce la corrispondenza tra i profili delle persone in cerca di lavoro provenienti da paesi terzi e le offerte di lavoro di datori di lavoro stabiliti negli Stati membri. Il bacino di talenti permetter&#224; di aumentare l&#8217;attrattivit&#224; dell&#8217;Unione per le persone in cerca di lavoro provenienti da paesi terzi e di aiutare i datori di lavoro a dare risposta al problema della carenza di competenze e di manodopera nell&#8217;Unione. Il bacino di talenti dell&#8217;UE potrebbe inoltre sostenere l&#8217;attuazione pratica dei percorsi complementari per motivi di lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>La Commissione sta inoltre sviluppando partenariati volti ad attirare talenti, che costituiscono uno degli aspetti chiave della dimensione esterna del patto sulla migrazione e l&#8217;asilo e sono resi operativi in linea con la comunicazione della Commissione su come attirare competenze e talenti nell&#8217;UE&#160;<a>(<span>13</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>In un contesto di concorrenza mondiale crescente per quanto concerne le competenze e i talenti, un solo Stato membro dell&#8217;Unione figura nel 2023 tra i primi cinque paesi OCSE che esercitano la maggiore attrattivit&#224; sui lavoratori con un alto livello di istruzione&#160;<a>(<span>14</span>)</a>. La capacit&#224; di attrarre e trattenere talenti dipende da variabili molteplici, tra cui le politiche di integrazione e inclusione, le misure di sostegno ai migranti con esigenze particolari, i percorsi legali fino alla residenza permanente e alla cittadinanza, anche per gli studenti, le prospettive di reddito e le imposte, la percezione delle prospettive future, la qualit&#224; della vita e il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Quelle dell&#8217;attrattivit&#224; per i lavoratori qualificati e del ruolo del riconoscimento delle competenze e delle qualifiche sono questioni affrontate in tutte le iniziative dell&#8217;Unione in materia di competenze e migrazione. Nella comunicazione della Commissione che accompagna l&#8217;agenda europea per le competenze&#160;<a>(<span>15</span>)</a> si sottolinea la necessit&#224; di fare di pi&#249; per migliorare i percorsi legali di ingresso nell&#8217;Unione e il riconoscimento delle competenze dei cittadini di paesi terzi sul mercato del lavoro dell&#8217;Unione. Il piano d&#8217;azione della Commissione per l&#8217;integrazione e l&#8217;inclusione 2021-2027&#160;<a>(<span>16</span>)</a> riconosce l&#8217;importanza di agevolare il riconoscimento e la comparabilit&#224; delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi per aiutarli a sfruttare pienamente le loro competenze. Tra le azioni annunciate nell&#8217;ambito del piano industriale del Green Deal&#160;<a>(<span>17</span>)</a> vi sono iniziative per il riconoscimento delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, mentre nel piano &#232; stato sottolineato il valore preminente di un approccio basato sul &#171;primato delle competenze&#187; per l&#8217;individuazione delle competenze effettive dei cittadini di paesi terzi. Nel contesto del pacchetto di aiuti alle PMI&#160;<a>(<span>18</span>)</a> &#232; stato riconosciuto che le carenze di competenze costituiscono una delle problematiche principali per le PMI, ed &#232; stato ricordato l&#8217;impegno a presentare un&#8217;iniziativa volta a migliorare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi al fine di contribuire a colmare la carenza di competenze nel mercato del lavoro dell&#8217;Unione. Anche nella comunicazione della Commissione &#171;Competitivit&#224; a lungo termine dell&#8217;UE: prospettive oltre il 2030&#187; &#232; stato evidenziato il fatto che per affrontare le carenze di competenze nell&#8217;Unione &#232; necessario agevolare la mobilit&#224; semplificando il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di altri Stati membri e di paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il 14&#160;settembre 2022, nel suo discorso sullo stato dell&#8217;Unione europea, la presidente von der Leyen ha annunciato l&#8217;Anno europeo delle competenze 2023, sottolineando che una parte della soluzione al problema delle competenze deve consistere nell&#8217;attrarre le giuste competenze nell&#8217;Unione. Con la decisione (UE)&#160;2023/936 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>19</span>)</a> sono stati fissati quattro obiettivi per l&#8217;Anno europeo delle competenze, fra cui quello di &#171;attrarre persone provenienti da paesi terzi dotate di competenze necessarie negli Stati membri&#187;. In questo obiettivo si inscrivono la promozione delle opportunit&#224; di apprendimento (compresi i corsi di lingua teorici e pratici, ove necessario), dello sviluppo delle competenze e della mobilit&#224; e l&#8217;agevolazione del riconoscimento delle qualifiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche rappresenta un aspetto fondamentale per l&#8217;attrazione dei talenti, e in generale per la ricerca di personale. Le qualifiche e i risultati di apprendimento ad esse associati costituiscono segnali della riuscita dell&#8217;apprendimento. Le qualifiche e i relativi livelli sono spesso utilizzati per stabilire le condizioni di accesso ai posti di lavoro e possono influire sugli avanzamenti di carriera e sulla remunerazione. Le qualifiche sono spesso richieste per poter dimostrare il rispetto delle norme e il possesso dei requisiti necessari per esercitare determinate funzioni, ad esempio nel campo delle professioni regolamentate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Un approccio fondato sul principio del &#171;primato delle competenze&#187; facilita l&#8217;individuazione e il pieno utilizzo delle competenze dell&#8217;individuo, siano esse state acquisite in contesti formali, non formali o informali, anzich&#233; basare le valutazioni unicamente sulle qualifiche. Le misure volte ad attrarre talenti e ad aumentare la partecipazione al mercato del lavoro possono essere ottimizzate e dovrebbero essere ispirate al &#171;primato delle competenze&#187;, in modo che siano valorizzate le competenze e che si cerchi di abbinare le persone a posti di lavoro che riflettono il loro talento e il loro potenziale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi &#232; organizzato e gestito in modi diversi a livello nazionale, a seconda delle prescrizioni giuridiche e dell&#8217;organizzazione dell&#8217;occupazione, dell&#8217;istruzione, della formazione e della migrazione nei diversi Stati membri. Gli Stati membri prendono decisioni di riconoscimento giuridicamente vincolanti quando accordano diritti a cittadini di paesi terzi in possesso di qualifiche specifiche. Queste decisioni costituiscono un modo per verificare che una persona possieda le competenze e le qualifiche necessarie prima che le vengano accordati determinati diritti in tre casi particolari: l&#8217;accesso a una professione regolamentata, l&#8217;accesso all&#8217;apprendimento o nel contesto della migrazione di forza lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Nel primo caso, quello dell&#8217;accesso a una professione regolamentata, un cittadino di un paese terzo pu&#242; avere bisogno di vedere riconosciute le sue competenze e qualifiche ai fini dell&#8217;accesso a una professione regolamentata o dell&#8217;esercizio di tale professione. Sono centinaia le professioni che rientrano in questa categoria, in campo infermieristico come nei settori della medicina, della farmacia e dell&#8217;architettura, nonch&#233;, in alcuni Stati membri, figure come il muratore, l&#8217;idraulico, l&#8217;elettricista e l&#8217;ingegnere civile. Per accedere a queste professioni negli Stati membri in cui sono regolamentate &#232; necessario il &#171;riconoscimento delle qualifiche professionali&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>A garanzia dell&#8217;effettiva libert&#224; di stabilimento, di prestazione di servizi e di circolazione delle persone, nel rispetto delle norme e dei requisiti professionali, con la direttiva&#160;2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>20</span>)</a> l&#8217;Unione ha stabilito principi, procedure e criteri comuni per il riconoscimento delle qualifiche professionali al fine di promuovere la trasparenza, l&#8217;equit&#224; e la coerenza in questo ambito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>I principali beneficiari della direttiva&#160;2005/36/CE sono i cittadini degli Stati membri che esercitano i diritti di libera circolazione ai sensi del diritto dell&#8217;Unione. A integrazione di tale direttiva, i principali beneficiari della presente raccomandazione sono i cittadini di paesi terzi in procinto di ottenere un visto o un permesso di lavoro e soggiorno in uno Stato membro dell&#8217;UE, o che soggiornano gi&#224; legalmente nell&#8217;Unione, indipendentemente dal fatto che siano titolari di qualifiche rilasciate nell&#8217;Unione o in paesi terzi. Alcune raccomandazioni possono valere anche per il riconoscimento delle qualifiche di cittadini dell&#8217;Unione rilasciate in paesi terzi, ai fini del rispetto del principio della parit&#224; di trattamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Secondo il relativo considerando 10, la direttiva&#160;2005/36/CE non esclude la possibilit&#224; per gli Stati membri di riconoscere, secondo la propria regolamentazione, qualifiche professionali acquisite da un cittadino di un paese terzo al di fuori del territorio dell&#8217;Unione europea. In ogni caso il riconoscimento dovrebbe avvenire nel rispetto delle condizioni minime di formazione per talune professioni. Alcune norme sul riconoscimento delle qualifiche si applicano ai cittadini di paesi terzi che beneficiano della parit&#224; di trattamento con i cittadini dello Stato membro ospitante ai sensi della legislazione dell&#8217;Unione sull&#8217;asilo e la migrazione legale, nonch&#233; della libera circolazione (come soggiornanti di lungo periodo, familiari di paesi terzi di cittadini dell&#8217;Unione, beneficiari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, ricercatori, lavoratori altamente specializzati in possesso di Carta blu UE, cittadini di paesi terzi che rientrano nell&#8217;ambito di applicazione della direttiva&#160;2011/98/UE e lavoratori stagionali).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>La direttiva&#160;2005/36/CE si applica anche ai cittadini di determinati paesi terzi attraverso vari strumenti e accordi. Ad esempio, la direttiva&#160;2005/36/CE si applica anche ai cittadini dei paesi SEE (ai sensi dell&#8217;accordo sullo Spazio economico europeo) e ai cittadini della Svizzera (ai sensi dell&#8217;accordo UE-Svizzera sulla libera circolazione delle persone). L&#8217;accordo di recesso e l&#8217;accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione conclusi tra l&#8217;Unione europea e il Regno Unito chiariscono le modalit&#224; di applicazione della direttiva&#160;2005/36/CE alle qualifiche ottenute nel Regno Unito prima della fine del periodo di transizione, che si &#232; concluso il 31&#160;dicembre 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Gli accordi di libero scambio (ALS) dell&#8217;Unione comprendono disposizioni a sostegno dello sviluppo di accordi di riconoscimento reciproco (ARR) delle qualifiche professionali con paesi terzi. L&#8217;ARR per gli architetti concluso in linea di principio nel 2022 tra l&#8217;Unione europea e il Canada consente l&#8217;accesso alla professione di architetto in entrambi i territori in linea con i criteri concordati. Gli accordi commerciali dell&#8217;Unione prevedono inoltre impegni volti ad agevolare la presenza temporanea di professionisti qualificati nell&#8217;Unione, che possono integrare le procedure per un migliore riconoscimento delle qualifiche di paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>Il secondo caso in cui i cittadini di paesi terzi possono avere bisogno di vedere riconosciute le loro competenze e qualifiche &#232; il &#171;riconoscimento accademico&#187;, ossia il riconoscimento ai fini dell&#8217;accesso a forme di apprendimento ulteriore quali studi accademici e formazione professionale, oppure per l&#8217;uso di un titolo accademico. Il riconoscimento accademico &#232; incentrato sulla validit&#224;, sul livello e sui risultati di apprendimento dei titoli di studio stranieri o sull&#8217;apprendimento propedeutico a studi ulteriori. La rete europea dei centri nazionali di informazione e la rete dei centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico (ENIC-NARIC) forniscono informazioni, consulenza e decisioni di riconoscimento per facilitare l&#8217;accesso a studi ulteriori (solitamente nel settore dell&#8217;istruzione superiore) e possono essere coinvolte nell&#8217;adozione di decisioni di riconoscimento, nell&#8217;evasione delle pratiche per i ricorsi o nella consulenza sul riconoscimento o la comparabilit&#224; delle qualifiche, anche per quanto riguarda l&#8217;accesso all&#8217;occupazione in alcuni paesi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>Il principale strumento giuridico per il riconoscimento delle qualifiche in Europa e nel resto del mondo &#232; la Convenzione dell&#8217;Unesco e del Consiglio d&#8217;Europa sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all&#8217;istruzione superiore nella regione europea. Si tratta di una convenzione che promuove l&#8217;equit&#224; e la trasparenza delle procedure di riconoscimento, da espletarsi in un lasso di tempo ragionevole, dei titoli di studio relativi all&#8217;istruzione secondaria di secondo grado e all&#8217;istruzione superiore. L&#8217;articolo VII della Convenzione di Lisbona mira a facilitare il riconoscimento dei titoli di istruzione superiore posseduti da rifugiati, sfollati e persone che si trovano in una situazione analoga a quella dei rifugiati che non sono in grado di fornire documenti comprovanti le loro qualifiche, per facilitarne l&#8217;accesso a programmi di istruzione superiore o ad attivit&#224; lavorative. Nel 2017, inoltre, il comitato della Convenzione di Lisbona ha adottato una raccomandazione sul riconoscimento dei titoli di studio in possesso di rifugiati, sfollati e persone che si trovano in una situazione analoga a quella dei rifugiati che stabilisce i principi di base per le politiche sul riconoscimento delle qualifiche dei rifugiati. La Convenzione globale dell&#8217;Unesco sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all&#8217;istruzione superiore stabilisce principi universali per il riconoscimento equo, trasparente e non discriminatorio di titoli dell&#8217;istruzione superiore e qualifiche che danno accesso all&#8217;istruzione superiore e offrono possibilit&#224; di studio e occupazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Il terzo caso in cui i cittadini di paesi terzi possono avere necessit&#224; di vedere riconosciute le loro competenze e qualifiche riguarda le procedure connesse alla migrazione di forza lavoro. Per il rilascio di visti o permessi di lavoro e soggiorno a fini occupazionali a cittadini di paesi terzi, alcuni Stati membri verificano le competenze e le qualifiche in possesso di tali persone. I criteri e le modalit&#224; di valutazione variano da uno Stato membro all&#8217;altro. Il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche per la migrazione di forza lavoro pu&#242; essere organizzato nell&#8217;ambito di un processo precedente alla partenza o successivo all&#8217;arrivo per preparare all&#8217;integrazione i cittadini dei paesi terzi. Gli alti tassi di respingimento delle domande e i tempi lunghi necessari all&#8217;evasione delle pratiche possono scoraggiare i cittadini dei paesi terzi. La valutazione basata unicamente sulle qualifiche e sull&#8217;istruzione e la formazione di tipo formale, inoltre, non tiene sempre conto dell&#8217;intero complesso delle competenze e del potenziale dei richiedenti e pu&#242; ostacolare l&#8217;integrazione dei cittadini dei paesi terzi nel mercato del lavoro.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Oltre ai casi in cui necessitano del riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, i cittadini dei paesi terzi possono anche avere bisogno di accedere a strumenti e informazioni di ausilio per la trasparenza delle proprie competenze e qualifiche, ad esempio per l&#8217;occupazione in professioni non regolamentate o per l&#8217;accesso a finanziamenti. Quando il riconoscimento delle qualifiche non &#232; necessario, i cittadini di paesi terzi possono comunque avere bisogno di una dichiarazione di comparabilit&#224; o di informazioni o consulenza sulla natura e l&#8217;autenticit&#224; delle qualifiche da loro ottenute in paesi terzi al fine di comprendere e spiegare il valore delle loro competenze e qualifiche. Tale uso volontario di strumenti di trasparenza non conferisce diritti aggiuntivi al possessore della qualifica e non rientra nell&#8217;ambito di applicazione della presente raccomandazione. Per quanto ci&#242; non rientri nella definizione del termine &#171;riconoscimento&#187; nell&#8217;ambito della presente raccomandazione, in alcuni Stati membri l&#8217;atto di ottenere una siffatta dichiarazione ufficiale o di rendere comprensibili le competenze e le qualifiche ai datori di lavoro potrebbe essere definito un &#171;riconoscimento&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>Iniziative e strumenti per la trasparenza di lunga data quali il quadro Europass&#160;<a>(<span>21</span>)</a> e il quadro europeo delle qualifiche (EQF)&#160;<a>(<span>22</span>)</a>, la classificazione europea di abilit&#224;, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO), le credenziali digitali europee per l&#8217;apprendimento e gli strumenti per la trasparenza del processo di Bologna possono essere utilizzati per favorire la trasparenza e la comparabilit&#224; delle competenze e delle qualifiche in tutta l&#8217;Unione per l&#8217;apprendimento e lo sviluppo delle carriere.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>In tutti e tre i casi in cui i cittadini di paesi terzi possono necessitare del riconoscimento delle loro competenze e delle loro qualifiche, le procedure per tale riconoscimento sono spesso pi&#249; complesse e costose di quelle per i cittadini dell&#8217;Unione. Tendenzialmente i cittadini di paesi terzi incontrano maggiori difficolt&#224; nel ricevere aiuti. Queste difficolt&#224; possono essere dovute alla lingua (quando i servizi di informazione e di supporto non sono disponibili in lingue a loro note), oppure pu&#242; accadere che non comprendono i diversi sistemi nazionali per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche. &#200; presumibile che i cittadini dei paesi terzi si occupino di far tradurre e certificare ufficialmente i documenti, sostenendone i costi, e che forniscano documenti e altre attestazioni comprovanti le loro qualifiche che non sono richiesti ai cittadini dell&#8217;Unione o che di norma non sono rilasciati nel loro paese d&#8217;origine. Persone che beneficiano di protezione internazionale nell&#8217;Unione o ne fanno richiesta o che sono bisognose di protezione internazionale e si trovano in paesi terzi e possono usufruire di percorsi complementari per motivi di lavoro potrebbero persino non essere in grado di documentare pienamente le loro qualifiche, ad esempio in caso di smarrimento dei loro documenti durante un volo o uno sfollamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>I datori di lavoro e i responsabili delle assunzioni devono spesso fare i conti con problemi e costi quando intendono assumere cittadini di paesi terzi. In un mercato del lavoro competitivo, il mancato accesso alle informazioni sulle qualifiche ottenute nei paesi terzi, le procedure amministrative gravose, le prescrizioni per le traduzioni, la verifica dell&#8217;autenticit&#224;, la conformit&#224; e i tempi lunghi per l&#8217;evasione delle pratiche (anche per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche) possono rendere pi&#249; difficile attrarre i talenti. Alcuni Stati membri accordano in linea di principio una preferenza ai cittadini dell&#8217;Unione (esame del mercato del lavoro), in base alla quale le imprese sono tenute a dimostrare di aver svolto una ricerca infruttuosa di lavoratori con la cittadinanza del dato Stato, di cittadini dell&#8217;Unione o di cittadini di paesi terzi legalmente residenti aventi accesso al mercato del lavoro conformemente alla legislazione nazionale, prima di essere autorizzate ad assumere un cittadino di un paese terzo. Questa prescrizione rappresenta un onere ulteriore per i datori di lavoro, in particolare nel caso delle PMI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche rilasciate in paesi terzi pu&#242; rivelarsi difficoltoso per le autorit&#224; nazionali degli Stati membri a causa della mancanza di accesso alle informazioni in proposito; differenze nell&#8217;organizzazione dei sistemi di istruzione, formazione e qualifica, differenze linguistiche, difficolt&#224; per la verifica dell&#8217;autenticit&#224; e mancanza di reti e contatti consolidati costituiscono ostacoli che impediscono di costruire fiducia e comprensione nei confronti delle qualifiche ottenute al di fuori del territorio dell&#8217;Unione europea. Le autorit&#224; nazionali gestiscono inoltre i dati e le informazioni sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche in modo vario e non coerente, con conseguenti problemi per lo scambio di informazioni e la capacit&#224; di sviluppo di approcci coerenti per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Il riconoscimento a livello nazionale delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi dovrebbe essere pianificato, dotato di risorse e sviluppato nell&#8217;ambito di approcci estesi a tutta l&#8217;amministrazione nell&#8217;intento di attrarre talenti, in linea con l&#8217;evoluzione dell&#8217;offerta e della domanda di competenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero rafforzare la loro capacit&#224; di semplificare e sveltire le procedure di riconoscimento e di fornire informazioni e sostegno adeguati ai cittadini di paesi terzi, alle autorit&#224; preposte al riconoscimento, ai servizi pubblici per l&#8217;impiego, agli ispettorati del lavoro e alle autorit&#224; competenti in materia di migrazione. La cooperazione a livello di Unione nel settore delle competenze e delle qualifiche e le conoscenze e l&#8217;esperienza degli Stati membri nel riconoscimento delle competenze e delle qualifiche possono aiutare le autorit&#224; nazionali e orientare la capacit&#224; collettiva dell&#8217;Unione verso la riforma e il miglioramento dei processi per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi. Grazie alla cooperazione possono essere condivise conoscenze e informazioni e sviluppati approcci coerenti per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, in particolare per quanto riguarda le qualifiche frequentemente osservate nell&#8217;ambito delle procedure di riconoscimento negli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Cooperazione amministrativa, partenariati e accordi con paesi terzi e cooperazione con soggetti erogatori di istruzione e formazione e altre parti interessate nei paesi terzi possono contribuire ad accrescere la fiducia, la trasparenza e lo scambio di informazioni e l&#8217;autenticazione delle qualifiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>La guerra di aggressione della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina ha reso urgentemente necessario agevolare l&#8217;accesso al mercato del lavoro dell&#8217;Unione dei beneficiari di protezione temporanea. Con la raccomandazione (UE)&#160;2022/554 della Commissione&#160;<a>(<span>23</span>)</a> sono state emesse raccomandazioni e orientamenti per aiutare gli Stati membri ad agevolare il riconoscimento delle qualifiche professionali delle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina. Una valutazione della Commissione&#160;<a>(<span>24</span>)</a>, pubblicata nel giugno&#160;2023, riguardante l&#8217;adozione della raccomandazione da parte degli Stati membri e le relative risposte, ha messo in luce una serie di pratiche promettenti. Nella valutazione &#232; stato evidenziato il fatto che alcuni Stati membri hanno preso provvedimenti importanti per facilitare l&#8217;integrazione dei professionisti ucraini, in particolare nei settori della sanit&#224; e dell&#8217;insegnamento. La raccomandazione (UE)&#160;2022/554&#160;ha inviato un forte segnale politico agli Stati membri, perch&#233; facciano tutto il possibile per rispondere alle necessit&#224; urgenti della situazione. I portatori di interessi, come il gruppo di coordinatori per il riconoscimento delle qualifiche professionali, hanno espresso apprezzamento per la raccomandazione (UE)&#160;2022/554 e alcuni di essi hanno anche suggerito di estendere le misure a cittadini di altri paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>L&#8217;Unione &#232; impegnata nel sostegno allo sviluppo umano ed economico attraverso l&#8217;assistenza allo sviluppo e la cooperazione. I partenariati con i paesi terzi per attrarre talenti sono sviluppati in un modo reciprocamente proficuo, che aiuta a soddisfare le esigenze del mercato del lavoro di ambedue le parti. La politica e l&#8217;azione dell&#8217;Unione e degli Stati membri per quanto concerne le assunzioni a livello internazionale dovrebbero attenuare eventuali implicazioni negative per i paesi di origine. Gli sforzi volti ad attrarre talenti non dovrebbero portare a un drenaggio di capitale umano o a una &#171;fuga di cervelli&#187;, che potrebbe limitare le capacit&#224; socioeconomiche e lo sviluppo dei paesi terzi e la loro capacit&#224; di gestire servizi essenziali. Sono necessari approcci sistematici per le assunzioni a livello internazionale, fra cui partenariati reciprocamente vantaggiosi con i paesi di origine, come i partenariati per attirare talenti, che sostengano lo sviluppo delle competenze e delle capacit&#224; nei paesi di origine.</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA: CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Obiettivo <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><span>La presente raccomandazione stabilisce orientamenti relativi alla semplificazione e allo sveltimento del riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi da parte degli Stati membri al fine di rendere il mercato del lavoro dell&#8217;Unione pi&#249; attraente per i cittadini di paesi terzi ed agevolare la loro integrazione nel mercato del lavoro in linea con le esigenze dell&#8217;economia e della societ&#224; dell&#8217;Unione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><span>Le procedure per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi dovrebbero far parte di approcci alla gestione della disponibilit&#224; di competenze olistici ed estesi a tutta l&#8217;amministrazione, in linea con l&#8217;evoluzione delle competenze negli Stati membri e a livello dell&#8217;Unione. In questo tipo di approccio rientrano il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, l&#8217;attivazione del mercato del lavoro, la mobilit&#224; all&#8217;interno dell&#8217;Unione, le condizioni di lavoro e l&#8217;attrazione di talenti dal di fuori del territorio dell&#8217;Unione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>3.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero cercare di utilizzare il potenziale della migrazione legale per attirare cittadini di paesi terzi qualificati per far fronte alle carenze di manodopera e di competenze. In tale contesto, gli Stati membri dovrebbero:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>mirare a migliorare sistematicamente la loro attrattivit&#224; quali destinazioni per i cittadini di paesi terzi con competenze di ogni livello, anche potenziando i sistemi di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, con un conseguente sensibile incremento, ove applicabile, della loro posizione nel quadro dell&#8217;indicatore dell&#8217;OCSE sull&#8217;attrattivit&#224; dei talenti per i lavoratori con un alto livello di istruzione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>valorizzare appieno le competenze e le qualifiche dei cittadini di paesi terzi nei rispettivi mercati del lavoro, con l&#8217;obiettivo di ridurre notevolmente il divario nel tasso di sovraqualificazione tra i cittadini di paesi terzi e i propri cittadini entro il 2030.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Ambito di applicazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>4.</p></td><td><span>La presente raccomandazione si applica a situazioni in cui cittadini di paesi terzi siano in procinto di ottenere un visto o un permesso di lavoro e soggiorno in uno Stato membro o soggiornino gi&#224; legalmente nell&#8217;Unione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>5.</p></td><td><span>La presente raccomandazione si applica quando &#232; richiesto il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche per concedere diritti a un cittadino di un paese terzo, vale a dire:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per dare accesso a una professione regolamentata in uno Stato membro (&#171;riconoscimento delle qualifiche professionali&#187;);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per concedere l&#8217;accesso a un programma di apprendimento (&#171;riconoscimento accademico&#187;);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>per il rilascio di un visto o di un permesso di lavoro e soggiorno a fini occupazionali in uno Stato membro qualora nell&#8217;ambito di tale processo sia previsto il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche (&#171;riconoscimento delle competenze e delle qualifiche per la migrazione di forza lavoro&#187;).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Definizioni <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>6.</p></td><td><span>Ai fini della presente raccomandazione si applicano le seguenti definizioni:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#171;Riconoscimento delle competenze e delle qualifiche&#187;: il riconoscimento formale da parte di un&#8217;autorit&#224; competente della validit&#224; di una qualifica straniera e l&#8217;identificazione delle competenze, al fine di concedere diritti a un cittadino di un paese terzo, vale a dire l&#8217;accesso a una professione regolamentata, un visto o un permesso di lavoro e soggiorno a fini occupazionali o l&#8217;accesso a un programma di apprendimento.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#171;Riconoscimento delle qualifiche professionali&#187;: il riconoscimento da parte di uno Stato membro di una qualifica professionale straniera ai fini dell&#8217;accesso a una professione regolamentata o del suo esercizio nel suo territorio.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#171;Professione regolamentata&#187;: attivit&#224;, o insieme di attivit&#224; professionali, l&#8217;accesso alle quali e il cui esercizio, o una delle cui modalit&#224; di esercizio, sono subordinati direttamente o indirettamente, in forza di norme legislative, regolamentari o amministrative, al possesso di determinate qualifiche professionali.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>&#171;Riconoscimento accademico&#187;: il riconoscimento formale da parte di un&#8217;autorit&#224; competente della validit&#224; e del livello di un titolo di istruzione straniero o dell&#8217;apprendimento precedente, incentrato sui risultati dell&#8217;apprendimento, al fine di accedere a ulteriori studi, fatto salvo il diritto di un istituto di istruzione e formazione o delle autorit&#224; competenti di stabilire criteri di ammissione specifici per programmi specifici o di verificare l&#8217;autenticit&#224; dei documenti.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>&#171;Riconoscimento delle competenze e delle qualifiche per la migrazione di forza lavoro&#187;: il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche nell&#8217;ambito del processo di uno Stato membro di rilascio di un visto o di un permesso di lavoro e soggiorno ad un cittadino di un paese terzo, anche nell&#8217;ambito di sistemi di immigrazione a punti.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>&#171;Professione regolamentata prioritaria&#187;: una professione regolamentata che uno Stato membro ha individuato come essenziale per soddisfare le esigenze fondamentali in termini di competenze ai fini dello sviluppo economico o della fornitura di competenze e servizi essenziali e per la quale la costituzione di una forza lavoro attiva richiede azioni o misure particolari.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>&#171;Convalida delle competenze acquisite tramite apprendimento non formale e informale&#187;: il processo mediante il quale un&#8217;autorit&#224; o un organismo competente conferma che una persona ha acquisito risultati di apprendimento attraverso contesti di apprendimento non formali e informali, misurati in relazione a uno standard appropriato.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>&#171;Corso ponte&#187;: un&#8217;opportunit&#224; di apprendimento mirata che copre le differenze sostanziali esistenti tra le conoscenze, le abilit&#224; e le competenze acquisite da una persona e quelle richieste per accedere a una professione regolamentata.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#171;Modello di apprendimento europeo&#187;: il modello di dati multilingue in materia di apprendimento, pubblicato dalla Commissione, che pu&#242; essere utilizzato per descrivere tutti i dati relativi all&#8217;apprendimento, compreso l&#8217;apprendimento formale, non formale e informale, e che supporta lo scambio di dati sulle competenze, l&#8217;interoperabilit&#224; e il rilascio e lo scambio di credenziali digitali.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>&#171;Quadro europeo delle qualifiche o EQF&#187;: quadro di riferimento comune comprendente otto livelli di qualifica, espressi sotto forma di risultati dell&#8217;apprendimento corrispondenti a livelli crescenti di perizia che fungono da dispositivo di traduzione tra i diversi sistemi delle qualifiche e i rispettivi livelli, finalizzato a migliorare la trasparenza, la comparabilit&#224; e la trasferibilit&#224; delle qualifiche dei cittadini.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>&#171;Quadro nazionale delle qualifiche&#187;: strumento di classificazione delle qualifiche in funzione di una serie di criteri basati sul raggiungimento di livelli di apprendimento specifici, che mira a integrare e coordinare i sottosistemi nazionali delle qualifiche e a migliorare la trasparenza, l&#8217;accessibilit&#224;, la progressione e la qualit&#224; delle qualifiche rispetto al mercato del lavoro e alla societ&#224; civile.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>&#171;Sovraqualificazione&#187;: situazione in cui una persona ha un livello di competenze o di istruzione e formazione superiore a quello richiesto per svolgere il proprio lavoro&#160;<a>(<span>25</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> CAPO II PRINCIPI PER IL RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE E DELLE QUALIFICHE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI Questi principi riguardano il ruolo del riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi nel più ampio contesto strategico delle politiche in materia di migrazione di forza lavoro, mercato del lavoro e competenze. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>7.</p></td><td><span>Ogni Stato membro dovrebbe sistematicamente ridurre gli ostacoli relativi al riconoscimento delle competenze e delle qualifiche che limitano per i cittadini di paesi terzi la possibilit&#224; di migrare legalmente nel suo territorio, di garantirsi occupazioni che rispecchino le loro competenze ed esperienze e di integrarsi con successo nel mercato del lavoro di tale Stato membro e quindi di far fronte alle carenze di competenze e di manodopera nello Stato membro in questione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>8.</p></td><td><span>Le procedure nazionali per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dovrebbero utilizzare un approccio basato sul &#171;primato delle competenze&#187;, che metta in evidenza il pieno talento e potenziale di una persona e limiti il rischio di sovraqualificazione. Le procedure dovrebbero evitare che le valutazioni dei cittadini di paesi terzi vengano basate esclusivamente sulle loro qualifiche. Ove possibile, il riconoscimento delle qualifiche dovrebbe essere effettuato in combinazione con una valutazione delle competenze e delle esperienze.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>9.</p></td><td><span>Gli Stati membri che si avvalgono di esami del mercato del lavoro dovrebbero monitorare regolarmente le esigenze del mercato del lavoro e la disponibilit&#224; di competenze e potrebbero considerare di esentare dagli esami del mercato del lavoro le assunzioni in occupazioni o settori che soffrono di carenze di competenze, con un particolare incoraggiamento a valutare una tale esenzione per le PMI. Gli Stati membri dovrebbero garantire che, laddove effettuati, gli esami del mercato del lavoro siano completati rapidamente, comportino un onere amministrativo limitato per i datori di lavoro e per i cittadini di paesi terzi e siano condotti in modo chiaro e trasparente. Gli Stati membri dovrebbero fornire un sostegno particolare alle PMI.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>10.</p></td><td><span>Gli approcci nazionali finalizzati ad attrarre talenti a livello mondiale, compreso il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, dovrebbero essere gestiti in modo da limitare il rischio di fuga di capitale umano (&#171;fuga di cervelli&#187;) dai paesi di origine. Ci&#242; pu&#242; essere conseguito attraverso una collaborazione volta a sostenere la condivisione delle conoscenze e lo sviluppo di competenze nel paese di origine, una ricerca e un monitoraggio costanti finalizzati a individuare le potenziali conseguenze negative per i paesi di origine e il sostegno alla migrazione circolare, in modo che entrambi i paesi possano trarre benefici dalla migrazione legale verso l&#8217;Unione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>11.</p></td><td><span>Il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche non dovrebbe essere richiesto ai fini dell&#8217;assunzione in professioni non regolamentate. In tali casi, gli strumenti e le informazioni per la trasparenza possono favorire la comprensione e il confronto delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi al fine di sostenere l&#8217;assunzione, se necessario.</span></td></tr></tbody></table> CAPO III ORGANIZZAZIONE DEL RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE E DELLE QUALIFICHE DEI CITTADINI DI PAESI TERZI Le raccomandazioni del presente capo si applicano a tutti e tre i casi di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche di cui al punto 5, lettere da a) a c). Sviluppo delle capacità <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>12.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero investire risorse finanziarie e umane adeguate nella capacit&#224; delle rispettive autorit&#224; competenti, compresi i loro centri nazionali di informazione della rete europea e i centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico (centri ENIC-NARIC), al fine di garantire che tali autorit&#224; possano rispondere alla domanda e possano semplificare e sveltire le procedure di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> Sviluppo del personale <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>13.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero garantire che il personale competente abbia accesso a formazioni per sviluppare le competenze, anche nel settore delle lingue straniere, necessarie per essere in grado di informare e consigliare sia i datori di lavoro sia i cittadini di paesi terzi e per valutare le competenze e le qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> Gestione dei dati <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>14.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero sistematicamente registrare, analizzare e pubblicare dati sui tipi di domande ricevute da cittadini di paesi terzi, i paesi di origine, i tempi di trattamento e i risultati delle decisioni adottate (comprese le decisioni negative e le misure compensative applicate), cos&#236; da monitorare l&#8217;impatto delle procedure di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>15.</p></td><td><span>Per strutturare i dati relativi alle decisioni di riconoscimento, alle qualifiche precedentemente trattate e ad altri dati sui risultati dell&#8217;apprendimento e sui diritti all&#8217;apprendimento, le autorit&#224; nazionali dovrebbero adottare il modello di apprendimento europeo in modo da sostenere l&#8217;interoperabilit&#224; tra i sistemi e una pi&#249; agevole condivisione delle informazioni sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>16.</p></td><td><span>Quando registrano informazioni su occupazioni, qualifiche e conoscenze, abilit&#224; e competenze all&#8217;interno dei loro sistemi nazionali, le autorit&#224; nazionali dovrebbero utilizzare la classificazione europea di abilit&#224;, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO) al fine di agevolare lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e i paesi terzi e la traduzione dei dati.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>17.</p></td><td><span>Per agevolare il confronto e la trasparenza delle qualifiche, in tutti i dati che registrano relativamente alle qualifiche di paesi terzi, le autorit&#224; nazionali dovrebbero includere informazioni sul corrispondente livello dell&#8217;EQF.</span></td></tr></tbody></table> Sviluppo delle conoscenze <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>18.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero sviluppare e cercare di accedere, come pi&#249; opportuno, a fonti affidabili di informazione sulle qualifiche, sui sistemi di istruzione e formazione, sulla garanzia della qualit&#224; e sulle professioni regolamentate nei paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>19.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero sviluppare banche dati nazionali interoperabili sulla comparabilit&#224; delle qualifiche dei paesi terzi, con la possibilit&#224; di rilasciare dichiarazioni di comparabilit&#224;, in modo da agevolare la condivisione delle informazioni sulle loro decisioni di riconoscimento e rafforzare la trasparenza delle procedure di riconoscimento. Per agevolare l&#8217;interoperabilit&#224;, le banche dati dovrebbero basarsi sugli standard del modello di apprendimento europeo.</span></td></tr></tbody></table> Cooperazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>20.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero avviare un dialogo con le parti sociali e con i portatori di interessi nazionali pertinenti (ad esempio datori di lavoro, PMI, societ&#224; civile e organizzazioni di migranti) al fine di affrontare il problema degli ostacoli all&#8217;assunzione di cittadini di paesi terzi, tra cui un insufficiente livello di comprensione e di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>21.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero sviluppare contatti e rapporti di lavoro con altre autorit&#224; nazionali e con i pertinenti portatori di interessi, anche in altri Stati membri, per sviluppare conoscenze e scambiare informazioni sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> Cooperazione con i paesi terzi <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>22.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero cooperare con i paesi terzi (anche nel quadro di accordi commerciali, di accordi di riconoscimento reciproco e di partenariati, come i partenariati volti ad attirare talenti) per agevolare il riconoscimento semplificato e accelerato delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>23.</p></td><td><span>Laddove esista una cooperazione con un paese terzo, le autorit&#224; nazionali dovrebbero:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>offrire ai cittadini di paesi terzi provenienti da tale paese terzo l&#8217;accesso alle procedure di riconoscimento prima dell&#8217;arrivo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sviluppare conoscenze sulle qualifiche pertinenti, compresi i risultati dell&#8217;apprendimento attesi, sulla struttura del sistema di istruzione e formazione del paese terzo e sull&#8217;ambito delle professioni regolamentate in cooperazione con il paese terzo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>organizzare scambi di informazioni, visite di studio e progetti comuni con il paese terzo al fine di promuovere la comprensione e la fiducia nelle qualifiche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>definire, insieme alle autorit&#224; del paese terzo, processi di autenticazione dei documenti, di identificazione dei documenti fraudolenti e di ottenimento delle informazioni mancanti, cos&#236; da ridurre l&#8217;onere amministrativo per i richiedenti e le autorit&#224; nazionali.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Informazione e supporto <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>24.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero offrire un supporto mirato e su misura per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, anche:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nell&#8217;ambito dei processi precedenti alla partenza;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nell&#8217;ambito dei servizi per l&#8217;impiego a sostegno dell&#8217;accesso al mercato del lavoro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>per l&#8217;accesso alle opportunit&#224; di apprendimento permanente nello Stato membro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>per sostenere il reinsediamento dei cittadini di paesi terzi nel loro paese di origine al rimpatrio.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>25.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero garantire che i cittadini di paesi terzi, i datori di lavoro e i portatori di interessi possano accedere a informazioni di facile utilizzo, complete e aggiornate sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi nel loro territorio.</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>I servizi di informazione e di supporto dovrebbero essere forniti nella lingua o nelle lingue nazionali, in inglese e nelle lingue spesso parlate dai migranti in arrivo o dai migranti che gi&#224; soggiornano legalmente nello Stato membro.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>Le informazioni online dovrebbero essere fornite in formati accessibili e di facile utilizzo mediante dispositivi mobili.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>26.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero coordinare i loro approcci alla fornitura di informazioni e ai servizi di supporto per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, a livello nazionale, regionale e locale, anche mediante:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>lo sviluppo di strumenti online completi per aiutare i cittadini di paesi terzi ad accedere alle informazioni e al supporto necessari per il riconoscimento delle loro competenze e qualifiche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>lo sviluppo centralizzato o coordinato di informazioni sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi che possono essere diffuse e riutilizzate dalle autorit&#224; preposte al riconoscimento, dai servizi pubblici per l&#8217;impiego, dagli ispettorati del lavoro e dalle autorit&#224; competenti per la migrazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il coordinamento dei contributi e degli aggiornamenti delle informazioni di contatto delle autorit&#224; nazionali responsabili del riconoscimento delle qualifiche professionali dei cittadini di paesi terzi pubblicate nella banca dati delle professioni regolamentate, a sostegno dell&#8217;azione di cui al punto 56, lettera c).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>27.</p></td><td><span>Le informazioni fornite dovrebbero aiutare i cittadini di paesi terzi a comprendere se e quali procedure di riconoscimento potrebbero dover seguire e indirizzarli ai pertinenti servizi di supporto come segue:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>accesso alle professioni regolamentate: i cittadini di paesi terzi dovrebbero essere indirizzati alle pertinenti informazioni relative alle professioni regolamentate nello Stato membro, dunque anche ai punti di contatto competenti che forniscono informazioni sul riconoscimento delle qualifiche professionali e alle autorit&#224; competenti degli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>accesso a un programma di apprendimento: i cittadini di paesi terzi dovrebbero essere indirizzati alle pertinenti informazioni sul riconoscimento accademico e sugli studi nello Stato membro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>procedure di migrazione legale: i cittadini di paesi terzi dovrebbero essere indirizzati alle pertinenti informazioni sulle procedure di migrazione legale, compresi i dati di contatto delle autorit&#224; competenti per la migrazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>occupazione in professioni non regolamentate: i cittadini di paesi terzi dovrebbero essere indirizzati alle informazioni sulla trasparenza delle competenze e delle qualifiche, compresi i servizi di informazione online, in modo che possano ottenere consulenza o dichiarazioni (ad esempio dichiarazioni di comparabilit&#224;) che li aiutino a spiegare le loro competenze e qualifiche ai datori di lavoro.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>28.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero agevolare il riconoscimento e la trasparenza di qualsiasi apprendimento effettuato da cittadini di paesi terzi nel loro territorio:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>garantendo che i cittadini di paesi terzi possano ottenere prove (ad esempio certificati o altre credenziali) di qualsiasi apprendimento svolto nello Stato membro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>garantendo che i cittadini di paesi terzi abbiano accesso ai processi di convalida delle competenze acquisite tramite un apprendimento non formale e informale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>fornendo supporto amministrativo ad altri Stati membri e ai paesi di origine per contribuire al riconoscimento e alla comprensione dell&#8217;apprendimento effettuato da cittadini di paesi terzi nello Stato membro.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Procedure <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>29.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero garantire che le procedure per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi siano di facile utilizzo e riducano al minimo gli oneri amministrativi per i richiedenti.</span></td></tr></tbody></table> Traduzioni <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>30.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero utilizzare eTranslation (il sistema di traduzione automatica della Commissione) o altra traduzione automatica, se del caso.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>31.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero ridurre al minimo l&#8217;obbligo per i cittadini di paesi terzi di fornire traduzioni dei documenti, ove possibile, anche evitando di chiedere ai richiedenti di fornire traduzioni dalle lingue contemplate dallo strumento eTranslation.</span></td></tr></tbody></table> Autenticazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>32.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero cercare di creare la fiducia necessaria per verificare efficacemente l&#8217;autenticit&#224;, la validit&#224;, il livello e i risultati dell&#8217;apprendimento, a seconda dei casi, delle qualifiche dei paesi terzi, anche attraverso la cooperazione con i paesi terzi e lo sviluppo di conoscenze sui sistemi delle qualifiche dei paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>33.</p></td><td><span>Nei casi di incertezza o dubbio, le autorit&#224; nazionali dovrebbero verificare, ove possibile, l&#8217;autenticit&#224; dei documenti, ad esempio contattando le autorit&#224; dei paesi terzi, anzich&#233; chiedere al richiedente di fornire prove supplementari. Le autorit&#224; nazionali non dovrebbero imporre ai richiedenti indebiti oneri o spese per far certificare i documenti o provare in altro modo la loro autenticit&#224;.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>34.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero garantire che le persone che beneficiano di protezione internazionale o ne fanno richiesta, nonch&#233; le persone bisognose di protezione internazionale che si trovano in paesi terzi e possono usufruire di percorsi complementari per motivi di lavoro, che non sono in grado di documentare adeguatamente le loro qualifiche, possano accedere, ove opportuno, a una valutazione delle loro qualifiche da parte delle autorit&#224; nazionali ai fini della ricerca di un&#8217;occupazione o dell&#8217;accesso all&#8217;apprendimento.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>35.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero garantire che i tempi di trattamento siano sensibilmente ridotti quando i documenti sono presentati come credenziali digitali con una firma digitale affidabile (simile al livello di autenticit&#224; offerto dall&#8217;infrastruttura per le credenziali digitali europee), poich&#233; in tali casi l&#8217;autenticit&#224; pu&#242; essere verificata immediatamente.</span></td></tr></tbody></table> Costi <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>36.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero pubblicare informazioni trasparenti su tutti i costi associati alle procedure di riconoscimento e garantire che i costi applicati non superino il costo effettivo della procedura e siano comparabili ai costi applicati ai cittadini dell&#8217;Unione in circostanze analoghe. Gli Stati membri sono incoraggiati a ridurre o eliminare ove possibile i costi, quali i diritti per la presentazione delle domande, per le persone che beneficiano di protezione internazionale o ne fanno richiesta e per le persone bisognose di protezione internazionale che si trovano in paesi terzi e possono usufruire di percorsi complementari per motivi di lavoro.</span></td></tr></tbody></table> Trattamento delle domande <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>37.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero garantire che i cittadini di paesi terzi:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>abbiano accesso agli opportuni strumenti online simili a quelli a disposizione dei cittadini dell&#8217;Unione per la presentazione e il trattamento delle domande di riconoscimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ottengano ricevute immediate dopo la presentazione online delle domande di riconoscimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>ottengano ricevuta di una domanda completa o notifica dei documenti mancanti entro un termine ragionevole non superiore a&#160;15 giorni di calendario dalla presentazione della domanda di riconoscimento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> CAPO IV RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE PROFESSIONALI Le raccomandazioni contenute nel presente capo si applicano alle autorità competenti per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi che danno accesso a una professione regolamentata in uno Stato membro, come indicato al punto 5, lettera a). <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>38.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero agevolare il riconoscimento delle qualifiche professionali dei cittadini di paesi terzi semplificando i processi e allineandoli maggiormente ai processi di cui alla direttiva&#160;2005/36/CE.</span></td></tr></tbody></table> Documentazione e formalità <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>39.</p></td><td><span>Ai cittadini di paesi terzi le autorit&#224; competenti dovrebbero richiedere documenti simili per numero e per tipo a quelli richiesti ai cittadini dell&#8217;Unione a corredo delle richieste di autorizzazione per accedere a una professione regolamentata, come stabilito all&#8217;articolo&#160;50, paragrafo 1, e all&#8217;allegato VII della direttiva&#160;2005/36/CE.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>40.</p></td><td><span>Il riconoscimento delle qualifiche professionali non dovrebbe essere subordinato alle conoscenze linguistiche a meno che queste non rientrino tra le qualifiche (ad esempio per logopedisti, insegnanti di lingue). I requisiti linguistici per l&#8217;esercizio della professione regolamentata nello Stato membro ospitante non dovrebbero andare oltre quanto necessario e proporzionato.</span></td></tr></tbody></table> Decisioni di riconoscimento <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>41.</p></td><td><span>Le autorit&#224; competenti dovrebbero:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>basare la loro valutazione delle domande presentate da cittadini di paesi terzi su norme equivalenti a quelle di cui all&#8217;articolo&#160;13, paragrafo 1, della direttiva&#160;2005/36/CE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>assimilare a un titolo di formazione ogni titolo di formazione rilasciato in un paese terzo se il cittadino di paese terzo ha, nella professione in questione, un&#8217;esperienza professionale di 3 anni in un altro Stato membro che ha precedentemente riconosciuto tale titolo di paese terzo, sulla base dell&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 3, della direttiva&#160;2005/36/CE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>applicare misure compensative solo in situazioni equivalenti a quelle di cui all&#8217;articolo&#160;14 della direttiva&#160;2005/36/CE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>garantire che i cittadini di paesi terzi abbiano la possibilit&#224; di scegliere tra un tirocinio di adattamento e una prova attitudinale, come previsto dall&#8217;articolo&#160;14 della direttiva&#160;2005/36/CE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>prendere in considerazione le informazioni contenute in precedenti decisioni di riconoscimento adottate da altri Stati membri, se disponibili, per consentire un pi&#249; rapido riconoscimento della qualifica professionale del richiedente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>completare quanto prima la procedura di riconoscimento finalizzata all&#8217;autorizzazione per accedere a una professione regolamentata, in modo che una decisione debitamente motivata possa essere emessa entro un termine ragionevole, che non dovrebbe superare i&#160;2 mesi dalla data di presentazione di una domanda completa.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Professioni regolamentate prioritarie <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>42.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero sfruttare al meglio le informazioni sul fabbisogno e sulle carenze di manodopera e di competenze fornite da fonti nazionali e dell&#8217;Unione e dovrebbero richiedere alle loro autorit&#224; competenti di riferire in merito alle previste carenze di forza lavoro nelle professioni regolamentate di loro competenza. Gli Stati membri dovrebbero utilizzare tali dati nella pianificazione della forza lavoro, anche al fine di individuare le professioni regolamentate prioritarie per le quali attrarre cittadini di paesi terzi e paesi terzi per potenziali partenariati e al fine di apportare eventuali adeguamenti alle procedure di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>43.</p></td><td><span>Le autorit&#224; competenti dovrebbero basarsi su decisioni precedenti o sviluppare conoscenze sulle qualifiche pertinenti per le professioni regolamentate prioritarie conseguite nei paesi terzi interessati al fine di:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>istituire flussi di lavoro &#171;accelerati&#187;, anche impiegando personale supplementare, per rispondere a priorit&#224; nuove o urgenti di riconoscimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ridurre al minimo i tempi di trattamento in modo che una decisione debitamente motivata possa essere emessa entro 4 settimane dalla data di presentazione di una domanda completa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>ridurre al minimo i requisiti per le domande di riconoscimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>individuare differenze sostanziali in materia di istruzione e formazione con i paesi terzi interessati al fine di sviluppare corsi ponte su misura per i cittadini di paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>44.</p></td><td><span>Per le professioni regolamentate prioritarie le autorit&#224; competenti dovrebbero esaminare meccanismi che consentano ai cittadini di paesi terzi un pi&#249; rapido accesso all&#8217;esercizio della professione, gi&#224; dopo la presentazione della domanda di riconoscimento e mentre la procedura di esame della domanda &#232; ancora pendente, tra questi:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>opportunit&#224; di lavoro temporaneo, sotto una supervisione organizzata in linea con le prassi nazionali per la professione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>opportunit&#224; di lavoro temporaneo, accompagnate da formazione e valutazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>accesso a posizioni di livello assistenziale relative alla professione con la possibilit&#224; di progredire verso il pieno accesso all&#8217;esercizio della professione a seguito di una decisione di riconoscimento positiva.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>45.</p></td><td><span>Le autorit&#224; competenti dovrebbero offrire corsi di formazione linguistica ai cittadini di paesi terzi al fine di agevolarne l&#8217;accesso all&#8217;esercizio della professione regolamentata prioritaria nei casi in cui soddisfino tutti i requisiti di riconoscimento.</span></td></tr></tbody></table> CAPO V RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE E DELLE QUALIFICHE PER LA MIGRAZIONE DI FORZA LAVORO Le raccomandazioni contenute nel presente capo si applicano alle autorità nazionali coinvolte nelle procedure di migrazione di forza lavoro di cui al punto 5, lettera c). <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>46.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali coinvolte nel riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, nella migrazione e nell&#8217;occupazione dovrebbero cooperare strettamente per snellire i processi di migrazione della forza lavoro, tenendo conto nel contempo dei punti di vista delle parti sociali e dell&#8217;industria, in particolare delle PMI.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>47.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero comunicare chiaramente quando nell&#8217;ambito di un processo volto a ottenere un visto o un permesso di lavoro e soggiorno nel loro territorio, come ad esempio un sistema a punti, &#232; richiesto il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>48.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero agevolare il tempestivo riconoscimento delle competenze e delle qualifiche, ove richiesto, nell&#8217;ambito delle valutazioni precedenti alla partenza dal paese di origine, in modo che i cittadini di paesi terzi possano entrare nel mercato del lavoro senza inutili ritardi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>49.</p></td><td><span>Le autorit&#224; nazionali dovrebbero seguire l&#8217;approccio basato sul &#171;primato delle competenze&#187; al fine di attenuare il rischio di sovraqualificazione nel contesto della migrazione di forza lavoro. Le procedure dovrebbero dare priorit&#224; alla valutazione delle competenze e delle esperienze al fine di individuare il pieno potenziale dei cittadini di paesi terzi e sostenerne l&#8217;integrazione nel mercato del lavoro in ruoli che corrispondono alle loro competenze. Le autorit&#224; nazionali dovrebbero evitare di basare le valutazioni sulle sole qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> CAPO VI: DISPOSIZIONI FINALI Garantire la parità di trattamento <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>50.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero garantire che i cittadini dell&#8217;Unione in possesso di qualifiche ottenute nell&#8217;Unione o in un paese terzo ricevano un trattamento non meno favorevole di quello riservato ai cittadini di paesi terzi con le stesse qualifiche.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>51.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero garantire che le qualifiche ottenute nell&#8217;Unione siano riconosciute allo stesso modo tanto che siano detenute da cittadini dell&#8217;Unione quanto da cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>52.</p></td><td><span>Gli Stati membri dovrebbero avvalersi della discrezionalit&#224; di cui dispongono per semplificare e sveltire le procedure nazionali di riconoscimento delle qualifiche. Qualora le procedure in uno Stato membro siano pi&#249; flessibili di quelle previste dalla direttiva&#160;2005/36/CE, tale Stato membro dovrebbe valutare se sia possibile adottare un approccio altrettanto flessibile in relazione al riconoscimento delle qualifiche ottenute in un paese terzo.</span></td></tr></tbody></table> Sostegno della Commissione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>53.</p></td><td><span>La Commissione agevoler&#224; lo scambio di informazioni e la cooperazione tra gli Stati membri sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi, anche attraverso l&#8217;apprendimento reciproco, lo scambio di buone pratiche e agevolando la cooperazione tra Stati membri, parti sociali, portatori di interessi, autorit&#224; preposte al riconoscimento e organizzazioni internazionali. La Commissione organizzer&#224; riunioni nell&#8217;ambito del gruppo di coordinatori per il riconoscimento delle qualifiche professionali e di altri contesti pertinenti, quali il gruppo consultivo del Quadro europeo delle qualifiche, la piattaforma per la migrazione dei lavoratori, la rete europea sull&#8217;integrazione, il gruppo direttivo per i bacini di talenti dell&#8217;UE e le reti ENIC-NARIC (rete europea dei centri nazionali di informazione e dei centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico).</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>54.</p></td><td><span>La Commissione inviter&#224; gli Stati membri a riferire in merito a iniziative, riforme, buone pratiche e statistiche a livello nazionale sul riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>55.</p></td><td><span>La Commissione pu&#242; fornire agli Stati membri, su loro richiesta, sostegno e competenze su misura nell&#8217;ambito del suo strumento di sostegno tecnico per riformare i sistemi nazionali e agevolare i processi di riconoscimento delle competenze e delle qualifiche dei cittadini di paesi terzi.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>56.</p></td><td><span>La Commissione si adoperer&#224; per migliorare la trasparenza dei processi di riconoscimento e il relativo accesso:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>incoraggiando e assistendo gli Stati membri nello sviluppo di banche dati semanticamente interoperabili sui processi e le decisioni di riconoscimento in grado di generare dichiarazioni di comparabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>continuando a sostenere le reti ENIC-NARIC e incoraggiando gli Stati membri a valutare la possibilit&#224; di estendere le competenze dei NARIC alle qualifiche di istruzione e formazione professionale (IFP);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>aiutando gli Stati membri a includere nella banca dati delle professioni regolamentate informazioni sulle autorit&#224; degli Stati membri competenti per il riconoscimento delle qualifiche detenute da cittadini di paesi terzi che danno accesso a professioni regolamentate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>fornendo accesso a informazioni online che aiutino i cittadini di paesi terzi a comprendere i requisiti per il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>57.</p></td><td><span>La Commissione utilizzer&#224; gli strumenti dell&#8217;Unione per promuovere la comprensione delle competenze e delle qualifiche acquisite nei paesi terzi prioritari che sono pertinenti per far fronte alle carenze del mercato del lavoro dell&#8217;Unione. La Commissione intende:</span><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>collaborare con la Fondazione europea per la formazione (ETF), le reti ENIC-NARIC, il Registro europeo di certificazione della qualit&#224; dell&#8217;istruzione superiore, gli Stati membri e i paesi terzi per sviluppare orientamenti sui quadri delle qualifiche dei paesi terzi e sulle qualifiche specifiche, confrontando il quadro europeo delle qualifiche con i quadri nazionali delle qualifiche e conducendo valutazioni mirate delle pratiche dei paesi terzi in materia di accreditamento e garanzia della qualit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>garantire che la piattaforma di Europass includa informazioni aggiornate sulle pratiche di riconoscimento e sulla legislazione pertinente nei paesi terzi, in linea con l&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, lettera d), della decisione (UE)&#160;2018/646;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>esaminare la fattibilit&#224; della creazione di ulteriori raccolte di risorse online con informazioni sulle competenze e sulle qualifiche, basandosi sulla raccolta di risorse incentrata sull&#8217;Ucraina;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>esaminare la fattibilit&#224; dello sviluppo di uno strumento a livello dell&#8217;Unione in grado di generare dichiarazioni di comparabilit&#224; sulla base di un modello armonizzato, riguardante pi&#249; Stati membri, per qualifiche specifiche di paesi terzi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>tradurre gli strumenti che agevolano la valutazione delle competenze dei cittadini di paesi terzi (ad esempio Europass, lo strumento europeo di determinazione delle competenze per i cittadini di paesi terzi) nelle lingue dei paesi terzi selezionati.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Fatto a Bruxelles, il 15 novembre 2023 Per la Commissione Thierry BRETON Membro della Commissione ( 1 ) Varata nel 2020, l’agenda per le competenze per l’Europa illustra gli obiettivi dell’UE per il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione nei cinque anni successivi. ( 2 ) Raccomandazione del Consiglio, del 24 novembre 2020, relativa all’istruzione e formazione professionale (IFP) per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza 2020/C 417/01 ( GU C 417 del 2.12.2020, pag. 1 ). ( 3 ) Raccomandazione del Consiglio, del 16 giugno 2022, sui conti individuali di apprendimento 2022/C 243/03 ( GU C 243 del 27.6.2022, pag. 26 ). ( 4 ) Raccomandazione del Consiglio, del 16 giugno 2022, relativa a un approccio europeo alle microcredenziali per l’apprendimento permanente e l’occupabilità ( GU C 243 del 27.6.2022, pag. 10 ). ( 5 ) Eurostat, LFSA_EOQGAN. ( 6 ) Comunicazione della Commissione relativa a un nuovo patto sulla migrazione e l’asilo, COM/2020/609 final. ( 7 ) Direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2021, sulle condizioni di ingresso e soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati, e che abroga la direttiva 2009/50/CE del Consiglio ( GU L 382 del 28.10.2021, pag. 1 ). ( 8 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Attirare competenze e talenti nell’UE, COM/2022/657 final. ( 9 ) Direttiva 2003/109/CE del Consiglio, del 25 novembre 2003, relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo ( GU L 16 del 23.1.2004, pag. 44 ). ( 10 ) Direttiva 2011/98/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 dicembre 2011, relativa a una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico che consente ai cittadini di paesi terzi di soggiornare e lavorare nel territorio di uno Stato membro e a un insieme comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano regolarmente in uno Stato membro ( GU L 343 del 23.12.2011, pag. 1 ). ( 11 ) Raccomandazione (UE) 2020/1364 della Commissione, del 23 settembre 2020, relativa ai percorsi legali di protezione nell’UE: promuovere il reinsediamento, l’ammissione umanitaria e altri percorsi complementari ( GU L 317 dell’1.10.2020, pag. 13 ). ( 12 ) Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione di un bacino di talenti dell’UE, COM(2023) 716. ( 13 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, «Attirare competenze e talenti nell’UE», COM(2022) 657 final. ( 14 ) What is the best country for global talents in the OECD? OCSE, Dibattito sulla politica migratoria n. 29, 2023. ( 15 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, «Un’agenda per le competenze per l’Europa per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza», COM(2020) 274 final. ( 16 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, «Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027», COM(2020) 758 final. ( 17 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, «Un piano industriale del Green Deal per l’era a zero emissioni nette», COM(2023) 62 final. ( 18 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni, «Pacchetto di aiuti per le PMI», COM(2023) 535 final. ( 19 ) Decisione (UE) 2023/936 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 maggio 2023, relativa a un Anno europeo delle competenze ( GU L 125 dell’11.5.2023, pag. 1 ). ( 20 ) Direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 settembre 2005, relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali ( GU L 255 del 30.9.2005, pag. 22 ). ( 21 ) Decisione (UE) 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 aprile 2018, relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE ( GU L 112 del 2.5.2018, pag. 42 ). ( 22 ) Raccomandazione del Consiglio, del 22 maggio 2017, sul quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente, che abroga la raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2008, sulla costituzione del quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente ( GU C 189 del 15.6.2017, pag. 15 ). ( 23 ) Raccomandazione (UE) 2022/554 della Commissione, del 5 aprile 2022, relativa al riconoscimento delle qualifiche delle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina ( GU L 107 I del 6.4.2022, pag. 1 ). ( 24 ) Valutazione della raccomandazione (UE) 2022/554 della Commissione, del 5 aprile 2022, relativa al riconoscimento delle qualifiche delle persone in fuga a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI, giugno 2023. ( 25 ) Eurostat definisce il tasso di sovraqualificazione come la percentuale di persone occupate con un livello di istruzione terziaria (ISCED 2011 livelli 5-8) che svolgono lavori che richiedono un livello di competenze basso o medio e per i quali non è generalmente richiesta un’istruzione terziaria (principali gruppi 4-9 di ISCO-08). ELI: http://data.europa.eu/eli/reco/2023/2611/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32023H2611
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.12.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 488/3</p></td></tr></tbody></table> Dichiarazione sul regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013 ( 1 ) (2021/C 488/02) Dichiarazione del Consiglio sulla semplificazione della PAC Il nuovo modello di attuazione (NMA) dovrebbe consentire la sostituzione della liquidazione delle spese basata sulla conformità con una liquidazione delle spese basata sull’efficacia dell’attuazione, lasciando agli Stati membri il compito di concepire sistemi di controllo e sanzioni a livello nazionale, poiché si tratta di una questione inerente alla sussidiarietà. Il Consiglio chiede che le disposizioni che la Commissione emanerà nei futuri orientamenti tengano pienamente conto della logica del nuovo modello di attuazione. Esse non dovrebbero portare alla reintroduzione di requisiti di conformità che vadano oltre il campo di applicazione definito all’articolo 37 del regolamento orizzontale. In particolare, dovrebbero fornire un quadro migliore per la procedura di determinazione degli importi da escludere dal finanziamento dell’UE, in linea con l’attuale programmazione, tenendo conto della natura della violazione, al fine di garantire che siano proporzionati al livello del danno finanziario causato all’UE, in particolare per quanto riguarda l’impatto delle anomalie connesse alla condizionalità. A tale proposito, esortiamo a chiarire ulteriormente la definizione di gravi carenze nel funzionamento dei sistemi di governance. Una carenza può essere individuata nel valutare il funzionamento degli organismi di governance e i requisiti di base dell’Unione, compresi i sistemi di rendicontazione. Ciò può avvenire mediante un riesame del sistema di controllo interno, comprese le prove di conformità. Le rettifiche finanziarie dovrebbero essere limitate agli scenari in cui sono rilevate gravi carenze sistemiche nei sistemi di governance. L’importo da escludere dovrebbe essere correlato all’importo indebitamente speso o alle sanzioni amministrative che sarebbero state applicate. Il ricorso a rettifiche forfettarie dovrebbe essere limitato ai casi in cui è impossibile calcolare l’importo esatto indebitamente speso. Inoltre, gli orientamenti dovranno prevedere che le verifiche attese dagli organismi di certificazione si limitino, per quanto riguarda la valutazione dei sistemi di governance, alla gestione delle norme dell’Unione da parte di tali sistemi, senza estenderla alle condizioni di ammissibilità dei singoli beneficiari stabilite nei piani strategici della PAC. Il Consiglio chiede alla Commissione di garantire, conformemente agli obiettivi annunciati, che il nuovo modello di attuazione non comporti un aumento significativo dell’onere per gli Stati membri, ma piuttosto una semplificazione generale, garantendo nel contempo la tutela degli interessi finanziari dell’Unione, in particolare attraverso la procedura di approvazione dei piani strategici della PAC e l’attuazione dell’articolo 59 del regolamento orizzontale. Il Consiglio chiede inoltre alla Commissione di non annullare i vantaggi amministrativi derivanti dall’introduzione del nuovo modello di attuazione richiedendo ulteriori relazioni sul monitoraggio e la valutazione. Dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione su ulteriori misure per proteggere il bilancio dell'Unione contro le frodi e le irregolarità mediante la richiesta di un'applicazione generalizzata di uno strumento unico di estrazione dei dati nel quadro della politica agricola comune Il Consiglio e il Parlamento europeo si impegnano a esaminare una proposta sull'uso obbligatorio di uno strumento di estrazione di dati negli Stati membri, a seguito della presentazione da parte della Commissione, entro il 2025, di una relazione di valutazione dell'uso dello strumento unico di estrazione dei dati e la relativa interoperabilità in vista di un suo uso generalizzato da parte degli Stati membri. Dichiarazione della Commissione sugli organismi di certificazione nel quadro della politica agricola comune La Commissione prende atto dell'inserimento, nel regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune, di un nuovo considerando 13 relativo alla comunicazione di informazioni sugli organismi di certificazione nominati. La Commissione riceve dagli Stati membri informazioni sulla nomina degli organismi di certificazione pubblici e privati e ne tiene un registro aggiornato a fini di monitoraggio. La Commissione rammenta il suo impegno a comunicare ogni anno al Parlamento l'elenco degli organismi di certificazione nominati. Dichiarazione della Commissione sui disimpegni FEASR nel quadro della politica agricola comune La Commissione conferma che, in caso di rischio di disimpegno del finanziamento FEASR, i servizi della Commissione invieranno una lettera alle autorità degli Stati membri per avvertirle di tale rischio con sufficiente anticipo rispetto al termine applicabile di disimpegno automatico. Detta lettera ha lo scopo di incoraggiare un maggiore assorbimento del finanziamento FEASR e di studiare insieme agli Stati membri come conseguire tale risultato. La Commissione si adopera per evitare i disimpegni anche in caso di situazioni specifiche. A tal fine saranno pienamente applicate le pertinenti norme del regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune relative all'interruzione del periodo allo scadere del quale interviene il disimpegno in caso di procedimento giudiziario o ricorso amministrativo pendenti. Inoltre verrà pienamente rispettata, in particolare, la disposizione che prevede di non applicare i disimpegni in caso di mancato utilizzo degli impegni di bilancio per causa di forza maggiore avente serie ripercussioni sull'attuazione dei piani strategici della PAC. Dichiarazione della Commissione sul raggruppamento dei poteri nel quadro della politica agricola comune La Commissione rammenta il suo impegno a rispettare l'accordo interistituzionale "Legiferare meglio" del 13 aprile 2016. Il punto 31 dell'accordo stabilisce che i poteri conferiti possono essere raggruppati purché la Commissione fornisca giustificazioni obiettive fondate sul collegamento sostanziale tra due o più poteri contenuti in un unico atto legislativo. Le consultazioni nella preparazione degli atti delegati servono anche per indicare quali poteri conferiti sono considerati sostanzialmente collegati. Dichiarazione della Commissione relativa alle ulteriori misure a tutela del bilancio dell'UE dalle frodi e dalle irregolarità che prevedono l'uso obbligatorio dello strumento unico di estrazione dei dati fornito dalla Commissione Nell'accordo interistituzionale tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonché su nuove risorse proprie, compresa una tabella di marcia per l'introduzione di nuove risorse proprie, i punti da 30 a 33 prevedono che la Commissione metta a disposizione un sistema di informazione e sorveglianza integrato e interoperabile comprensivo di uno strumento di estrazione di dati e valutazione del rischio per l'accesso e l'analisi dei dati necessari ai fini di un'applicazione generalizzata da parte degli Stati membri. Le tre istituzioni hanno inoltre convenuto di cooperare con lealtà nel corso della procedura legislativa relativa ai pertinenti atti di base, per assicurare che sia dato seguito alle conclusioni del Consiglio europeo del luglio 2020 a questo riguardo. La Commissione accoglie con favore le nuove disposizioni che inseriscono nell'articolato del regolamento orizzontale l'obbligo per la Commissione di mettere a disposizione uno strumento unico di estrazione dei dati e quelle relative alla pubblicazione dei gruppi; tuttavia, l'approccio concordato dai colegislatori per la PAC non rispecchia adeguatamente l'ambizione voluta e lo spirito dell'accordo interistituzionale. La Commissione osserva comunque che, analogamente all'accordo sul regolamento recante disposizioni comuni, l'utilizzo di questo strumento da parte degli Stati membri non è obbligatorio. Pertanto, in linea con la dichiarazione della Commissione sull'accordo raggiunto dai colegislatori nel regolamento recante disposizioni comuni, la Commissione ritiene che l'accordo raggiunto dai colegislatori per la PAC a norma dell'articolo 59 (Tutela degli interessi finanziari dell'Unione), paragrafo 2, sull'uso di uno strumento unico di estrazione dei dati e sulla raccolta e la pubblicazione dei dati sui gruppi di cui all'articolo 98 (Trasparenza) non rafforzi in misura sufficiente la tutela del bilancio dell'Unione rispetto a frodi e irregolarità e non assicuri controlli efficienti su conflitti di interessi, irregolarità, situazioni di doppio finanziamento e uso improprio dei fondi a fini illeciti. La Commissione accoglie pertanto con favore anche la dichiarazione comune delle tre istituzioni sullo strumento unico di estrazione dei dati. Dichiarazione comune del Parlamento europeo e della Commissione sul monitoraggio annuale dell'efficacia dell'attuazione nel quadro della politica agricola comune Il Parlamento europeo e la Commissione ricordano che, alla luce del nuovo modello di attuazione e del quadro di riferimento dell'efficacia dell'attuazione che saranno stabiliti nella politica agricola comune (PAC) per il periodo 2023-2027, le relazioni annuali sull'efficacia dell'attuazione, il monitoraggio annuale e la verifica biennale dell'efficacia dell'attuazione rivestono un'importanza significativa per sostenere le ambizioni stabilite nei piani strategici della PAC. In tale contesto, il Parlamento europeo e la Commissione convengono che è necessario che quest'ultima riferisca annualmente al Parlamento europeo, in sede di commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, sui progressi compiuti nell'ambito del monitoraggio annuale dell'efficacia dell'attuazione. Dichiarazione del Parlamento europeo sull'attuazione e la trasparenza della politica agricola comune Il nuovo quadro giuridico della politica agricola comune (PAC) prevede una maggiore flessibilità per gli Stati membri nell'elaborazione e nell'attuazione dei piani strategici nazionali (PSN). Ciò consente un adeguamento alle esigenze locali pur continuando a garantire che i beneficiari finali rispettino le condizioni generali di ammissibilità. Il nuovo modello di attuazione, che introduce un approccio basato sui risultati, prevede anche un significativo trasferimento di responsabilità dal livello dell'Unione verso le amministrazioni nazionali per quanto riguarda la gestione e il controllo dei fondi agricoli dell'Unione. Il Parlamento europeo ritiene che l'accordo interistituzionale raggiunto tra i colegislatori contenga le necessarie salvaguardie per prevenire i rischi individuati al fine della corretta attuazione dei PSN degli Stati membri, come approvati dalla Commissione. Il Parlamento europeo seguirà da vicino l'attuazione dei PSN degli Stati membri approvati dalla Commissione ed eserciterà pienamente il proprio ruolo di supervisore del lavoro della Commissione attribuito dai trattati e definito nei regolamenti sulla PAC. Il Parlamento europeo ritiene che il regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune garantisca l'efficace tutela degli interessi finanziari dell'Unione, compresa la raccolta e la pubblicazione di dati sui gruppi che assicurano controlli efficaci in merito a conflitti di interesse, irregolarità, doppi finanziamenti e uso illecito dei fondi a fini criminali. In vista dell'utilizzo di un unico strumento di estrazione dei dati negli Stati membri, il Parlamento europeo accoglie con favore l'impegno di esaminare una proposta relativa all'uso obbligatorio di tale strumento in tutti gli Stati membri, a seguito della relazione che la Commissione dovrà completare entro il 2025, con la valutazione del relativo utilizzo e della sua interoperabilità. <note> ( 1 ) GU L 435 del 6.12.2021, pag. 187 . </note>
ITA
32021C1206(02)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>30.10.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 284/62</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2015/1948 DEL CONSIGLIO del 29 ottobre 2015 che modifica il regolamento (CE) n. 765/2006, concernente misure restrittive nei confronti della Bielorussia IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 215, vista la decisione 2012/642/PESC del Consiglio, del 15 ottobre 2012, relativa a misure restrittive nei confronti della Bielorussia ( 1 ) , vista la proposta congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 765/2006 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a> attua le misure previste dalla decisione 2012/642/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 29 ottobre 2015 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2015/1957<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, che modifica la decisione 2012/642/PESC e dispone la sospensione delle misure restrittive imposte nei confronti di certe persone ed entit&#224; designate nella decisione stessa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Occorre quindi un'azione normativa a livello dell'Unione per dare attuazione alla sospensione delle misure restrittive, in particolare al fine di garantirne l'applicazione uniforme da parte degli operatori economici di tutti gli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il potere di modificare l'elenco contenuto nell'allegato IV del regolamento (CE) n.&#160;765/2006 dovrebbe essere esercitato dal Consiglio, in considerazione della situazione politica in Bielorussia e al fine di assicurare la coerenza con la procedura di modifica dell'allegato II della decisione 2012/642/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n. 765/2006,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il regolamento (CE) n. 765/2006 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>all'articolo 2 &#232; aggiunto il paragrafo seguente:</p><p>&#171;6.&#160;&#160;&#160;L'applicazione dei divieti di cui ai paragrafi 1 e 2 &#232; sospesa nella misura in cui riguardano persone ed entit&#224; elencate nell'allegato IV.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#232; inserito l'articolo seguente:</p><p>&#171;Articolo 8<span>ter</span></p><p>Il Consiglio modifica l'allegato IV sulla base delle decisioni adottate in relazione all'allegato II della decisione 2012/642/PESC.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>il testo che figura nell'allegato del presente regolamento &#232; aggiunto come allegato IV del regolamento (CE) n.&#160;765/2006.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 29 ottobre 2015 Per il Consiglio Il presidente J. ASSELBORN ( 1 ) GU L 285 del 17.10.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 765/2006 del Consiglio, del 18 maggio 2006, concernente misure restrittive nei confronti della Bielorussia ( GU L 134 del 20.5.2006, pag. 1 ). ( 3 ) Decisione (PESC) 2015/1957 del Consiglio, del 29 ottobre 2015, recante modifica della decisione 2012/642/PESC, relativa a misure restrittive nei confronti della Bielorussia (cfr. la pagina 149 della presente Gazzetta ufficiale). ALLEGATO Testo dell'allegato IV del regolamento (CE) n. 765/2006. «ALLEGATO IV Persone ed entità di cui all'articolo 2, paragrafo 6 A. Persone <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Alinikau Siarhei Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Ananich, Liliia Stanislavauna</p></td></tr><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Arlau Aliaksey</p></td></tr><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Atabekau, Khazalbek Bakhtibekavich</p></td></tr><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Badak Ala Mikalaeuna</p></td></tr><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Bakhmatau, Ihar Andreevich</p></td></tr><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Bandarenka Siarhei Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>8.</p></td><td><p>Barouski Aliaksandr Genadzevich</p></td></tr><tr><td><p>9.</p></td><td><p>Barsukou, Aliaksandr Piatrovich</p></td></tr><tr><td><p>10.</p></td><td><p>Barysionak, Anatol Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>11.</p></td><td><p>Bazanau, Aliaksandr Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>12.</p></td><td><p>Bileichyk, Aliaksandr Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>13.</p></td><td><p>Bortnik, Siarhei Aliaksandrovich</p></td></tr><tr><td><p>14.</p></td><td><p>Brysina, Zhanna Leanidauna</p></td></tr><tr><td><p>15.</p></td><td><p>Bulash, Ala Biukbalauna</p></td></tr><tr><td><p>16.</p></td><td><p>Bushchyk, Vasil Vasilievich</p></td></tr><tr><td><p>17.</p></td><td><p>Busko, Ihar Iauhenavich</p></td></tr><tr><td><p>18.</p></td><td><p>Bychko, Aliaksei Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>19.</p></td><td><p>Charhinets, Mikalai Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>20.</p></td><td><p>Charkas, Tatsiana Stanislavauna</p></td></tr><tr><td><p>21.</p></td><td><p>Charnyshou, Aleh Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>22.</p></td><td><p>Chatviartkova, Natallia Alexeeuna</p></td></tr><tr><td><p>23.</p></td><td><p>Chubkavets Kiryl Chubkovets Kirill</p></td></tr><tr><td><p>24.</p></td><td><p>Chyzh, Iury Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>25.</p></td><td><p>Davydzka, Henadz Branislavavich</p></td></tr><tr><td><p>26.</p></td><td><p>Dysko, Henadz Iosifavich</p></td></tr><tr><td><p>27.</p></td><td><p>Dzemiantsei, Vasil Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>28.</p></td><td><p>Dziadkou, Leanid Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>29.</p></td><td><p>Esman, Valery Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>30.</p></td><td><p>Farmahei, Leanid Kanstantsinavich</p></td></tr><tr><td><p>31.</p></td><td><p>Haidukevich Valery Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>32.</p></td><td><p>Halavanau, Viktar Ryhoravich</p></td></tr><tr><td><p>33.</p></td><td><p>Harbatouski, Yury Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>34.</p></td><td><p>Herasimenka, Henadz Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>35.</p></td><td><p>Herasimovich, Volha Ivanauna</p></td></tr><tr><td><p>36.</p></td><td><p>Hermanovich, Siarhei Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>37.</p></td><td><p>Hihin, Vadzim Frantsavich</p></td></tr><tr><td><p>38.</p></td><td><p>Hrachova, Liudmila Andreeuna</p></td></tr><tr><td><p>39.</p></td><td><p>Hureeu Siarhei Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>40.</p></td><td><p>Iakubovich, Pavel Izotavich</p></td></tr><tr><td><p>41.</p></td><td><p>Iancheuski, Usevalad Viachaslavavich</p></td></tr><tr><td><p>42.</p></td><td><p>Iarmoshyna, Lidziia Mikhailauna</p></td></tr><tr><td><p>43.</p></td><td><p>Iaruta, Viktar Heorhevich</p></td></tr><tr><td><p>44.</p></td><td><p>Iasianovich, Leanid Stanislavavich</p></td></tr><tr><td><p>45.</p></td><td><p>Iauseev, Ihar Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>46.</p></td><td><p>Ihnatovich-Mishneva, Liudmila</p></td></tr><tr><td><p>47.</p></td><td><p>Ipatau, Vadzim Dzmitryevich</p></td></tr><tr><td><p>48.</p></td><td><p>Ivanou, Siarhei</p></td></tr><tr><td><p>49.</p></td><td><p>Kachanau Uladzimir Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>50.</p></td><td><p>Kadzin, Raman Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>51.</p></td><td><p>Kakunin, Aliaksandr Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>52.</p></td><td><p>Kalach, Uladzimir Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>53.</p></td><td><p>Kamarouskaya, Volha Paulauna</p></td></tr><tr><td><p>54.</p></td><td><p>Kamisarau, Valery Mikalayevich</p></td></tr><tr><td><p>55.</p></td><td><p>Kanapliou, Uladzimir Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>56.</p></td><td><p>Karovina, Natallia Uladzimirauna</p></td></tr><tr><td><p>57.</p></td><td><p>Karpenka, Ihar Vasilievich</p></td></tr><tr><td><p>58.</p></td><td><p>Katsuba, Sviatlana Piatrouna</p></td></tr><tr><td><p>59.</p></td><td><p>Kavaliou, Aliaksandr Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>60.</p></td><td><p>Kazak, Viktar Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>61.</p></td><td><p>Kazheunikau Andrey</p></td></tr><tr><td><p>62.</p></td><td><p>Kaziiatka, Iury Vasilievich</p></td></tr><tr><td><p>63.</p></td><td><p>Kharyton, Aliaksandr</p></td></tr><tr><td><p>64.</p></td><td><p>Khatkevich, Iauhen Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>65.</p></td><td><p>Khmaruk, Siargei Konstantinovich</p></td></tr><tr><td><p>66.</p></td><td><p>Khrobastau, Uladzimir Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>67.</p></td><td><p>Khrypach, Siarhei Fiodaravich</p></td></tr><tr><td><p>68.</p></td><td><p>Khvainitskaya, Zhanna Anatolyeuna</p></td></tr><tr><td><p>69.</p></td><td><p>Kisialiou, Anatol Siamionavich</p></td></tr><tr><td><p>70.</p></td><td><p>Kochyk, Aliaksandr Vasilyevich</p></td></tr><tr><td><p>71.</p></td><td><p>Kolas, Alena Piatrovna</p></td></tr><tr><td><p>72.</p></td><td><p>Konan, Viktar Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>73.</p></td><td><p>Kornau, Uladzimir Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>74.</p></td><td><p>Korzh, Ivan Aliakseevich</p></td></tr><tr><td><p>75.</p></td><td><p>Krasheuski, Viktar</p></td></tr><tr><td><p>76.</p></td><td><p>Krasouskaya, Zinaida Uladzimirauna</p></td></tr><tr><td><p>77.</p></td><td><p>Kryshtapovich, Leu Eustafievich</p></td></tr><tr><td><p>78.</p></td><td><p>Kuklis, Mikalai Ivanovich</p></td></tr><tr><td><p>79.</p></td><td><p>Kuliashou, Anatol Nilavich</p></td></tr><tr><td><p>80.</p></td><td><p>Kuzniatsou, Ihar Nikonavich</p></td></tr><tr><td><p>81.</p></td><td><p>Lapko, Maksim Fiodaravich</p></td></tr><tr><td><p>82.</p></td><td><p>Lapo, Liudmila Ivanauna</p></td></tr><tr><td><p>83.</p></td><td><p>Laptsionak, Ihar Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>84.</p></td><td><p>Lashyn, Aliaksandr Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>85.</p></td><td><p>Lazavik, Mikalai Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>86.</p></td><td><p>Lemiashonak, Anatol Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>87.</p></td><td><p>Liabedzik, Mikhail Piatrovich</p></td></tr><tr><td><p>88.</p></td><td><p>Liaskouski, Ivan Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>89.</p></td><td><p>Liushtyk, Siarhei Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>90.</p></td><td><p>Lomats, Zianon Kuzmich</p></td></tr><tr><td><p>91.</p></td><td><p>Lapatka, Aliaksandr Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>92.</p></td><td><p>Lukashenka, Aliaksandr Ryhoravich</p></td></tr><tr><td><p>93.</p></td><td><p>Lukashenka, Dzmitry Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>94.</p></td><td><p>Lukashenka, Viktar Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>95.</p></td><td><p>Lukomski, Aliaksandr Valiantsinavich</p></td></tr><tr><td><p>96.</p></td><td><p>Lutau Dzmitry Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>97.</p></td><td><p>Makei, Uladzimir Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>98.</p></td><td><p>Maladtsova, Tatsiana</p></td></tr><tr><td><p>99.</p></td><td><p>Maslakou, Valery Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>100.</p></td><td><p>Mazouka Anzhalika Mikhailauna</p></td></tr><tr><td><p>101.</p></td><td><p>Mazouka, Kiryl Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>102.</p></td><td><p>Miklashevich, Piotr Piatrovich</p></td></tr><tr><td><p>103.</p></td><td><p>Mitrakhovich, Iryna Aliakseeuna</p></td></tr><tr><td><p>104.</p></td><td><p>Morozau, Viktar Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>105.</p></td><td><p>Motyl, Tatsiana Iaraslavauna</p></td></tr><tr><td><p>106.</p></td><td><p>Nazaranka, Vasil Andreyevich</p></td></tr><tr><td><p>107.</p></td><td><p>Niakrasava, Alena Tsimafeeuna</p></td></tr><tr><td><p>108.</p></td><td><p>Padabed, Iury Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>109.</p></td><td><p>Piakarski, Aleh Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>110.</p></td><td><p>Praliaskouski, Aleh Vitoldavich</p></td></tr><tr><td><p>111.</p></td><td><p>Pratasavitskaia, Natallia Uladzimirauna</p></td></tr><tr><td><p>112.</p></td><td><p>Putsyla, Uladzimir Ryhoravich</p></td></tr><tr><td><p>113.</p></td><td><p>Pykina, Natallia Mikhailauna</p></td></tr><tr><td><p>114.</p></td><td><p>Radzkou, Aliaksandr Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>115.</p></td><td><p>Rakhmanava, Maryna Iurievna</p></td></tr><tr><td><p>116.</p></td><td><p>Ravinskaia, Tatsiana Uladzimirauna</p></td></tr><tr><td><p>117.</p></td><td><p>Rusak, Viktar Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>118.</p></td><td><p>Rybakou, Aliaksei Vasilievich</p></td></tr><tr><td><p>119.</p></td><td><p>Saikouski Valeri Yosifavich</p></td></tr><tr><td><p>120.</p></td><td><p>Sanko Ivan Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>121.</p></td><td><p>Sauko, Valery Iosifavich</p></td></tr><tr><td><p>122.</p></td><td><p>Shaeu, Valiantsin Piatrovich</p></td></tr><tr><td><p>123.</p></td><td><p>Shahrai, Ryta Piatrouna</p></td></tr><tr><td><p>124.</p></td><td><p>Shamionau Vadzim Iharavich</p></td></tr><tr><td><p>125.</p></td><td><p>Shastakou Maksim Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>126.</p></td><td><p>Shchurok, Ivan Antonavich</p></td></tr><tr><td><p>127.</p></td><td><p>Shastakou, Iury Valerievich</p></td></tr><tr><td><p>128.</p></td><td><p>Shuhaeu, Siarhei Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>129.</p></td><td><p>Shved, Andrei Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>130.</p></td><td><p>Shykarou, Uladzislau Aleksandravich</p></td></tr><tr><td><p>131.</p></td><td><p>Shylko, Alena Mikalaeuna</p></td></tr><tr><td><p>132.</p></td><td><p>Siankevich, Eduard Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>133.</p></td><td><p>Siarheenka, Ihar Piatrovich</p></td></tr><tr><td><p>134.</p></td><td><p>Simakhina, Liubou Siarheeuna</p></td></tr><tr><td><p>135.</p></td><td><p>Simanau Aliaksandr Anatolievich</p></td></tr><tr><td><p>136.</p></td><td><p>Simanouski Dmitri Valerevich</p></td></tr><tr><td><p>137.</p></td><td><p>Sirenka, Viktar Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>138.</p></td><td><p>Slizheuski, Aleh Leanidavich</p></td></tr><tr><td><p>139.</p></td><td><p>Smalenski, Mikalai Zinouevich</p></td></tr><tr><td><p>140.</p></td><td><p>Stsiapurka, Uladzimir Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>141.</p></td><td><p>Stuk, Aliaksei Kanstantsinavich</p></td></tr><tr><td><p>142.</p></td><td><p>Sukharenka, Stsiapan Mikalaevich</p></td></tr><tr><td><p>143.</p></td><td><p>Sukhau Dzmitri Viachaslavavich</p></td></tr><tr><td><p>144.</p></td><td><p>Svistunova, Valiantsina Mikalaeuna</p></td></tr><tr><td><p>145.</p></td><td><p>Talstashou, Aliaksandr Alehavich</p></td></tr><tr><td><p>146.</p></td><td><p>Traulka Pavel</p></td></tr><tr><td><p>147.</p></td><td><p>Trutka, Iury Igorevich</p></td></tr><tr><td><p>148.</p></td><td><p>Tsertsel, Ivan Stanislavavich</p></td></tr><tr><td><p>149.</p></td><td><p>Tupik, Vera Mikhailauna</p></td></tr><tr><td><p>150.</p></td><td><p>Tushynski Ihar Heraninavich</p></td></tr><tr><td><p>151.</p></td><td><p>Unukevich, Tamara Vasileuna</p></td></tr><tr><td><p>152.</p></td><td><p>Utsiuryn, Andrei Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>153.</p></td><td><p>Vakulchyk, Valery Paulavich</p></td></tr><tr><td><p>154.</p></td><td><p>Valchkova, Maryiana Leanidauna</p></td></tr><tr><td><p>155.</p></td><td><p>Vasilevich, Ryhor Aliakseevich</p></td></tr><tr><td><p>156.</p></td><td><p>Vehera, Viktar Paulavich</p></td></tr><tr><td><p>157.</p></td><td><p>Volkau, Siarhei Mikhailavich</p></td></tr><tr><td><p>158.</p></td><td><p>Yakunchykhin, Aliaksandr Anatolyevich</p></td></tr><tr><td><p>159.</p></td><td><p>Yarmalitski, Siarhei Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>160.</p></td><td><p>Zaharouski, Anton Uladzimiravich</p></td></tr><tr><td><p>161.</p></td><td><p>Zaitsau, Vadzim Iurievich</p></td></tr><tr><td><p>162.</p></td><td><p>Zaitsava, Viktoryia Henadzeuna</p></td></tr><tr><td><p>163.</p></td><td><p>Zakharau, Aliaksei Ivanavich</p></td></tr><tr><td><p>164.</p></td><td><p>Zapasnik, Maryna Sviataslavauna</p></td></tr><tr><td><p>165.</p></td><td><p>Zhadobin, Iury Viktaravich</p></td></tr><tr><td><p>166.</p></td><td><p>Zhuk, Alena Siamionauna</p></td></tr><tr><td><p>167.</p></td><td><p>Zhuk, Dzmitry Aliaksandravich</p></td></tr><tr><td><p>168.</p></td><td><p>Zhukouskaia, Zhanna Aliakseeuna</p></td></tr><tr><td><p>169.</p></td><td><p>Zhukouski, Siarhei Kanstantsinavich</p></td></tr><tr><td><p>170.</p></td><td><p>Zimouski Aliaksandr Leanidavich</p></td></tr><tr><td><p>171.</p></td><td><p>Volkau, Vitaliy Mikalaevic</p></td></tr></tbody></table> B. Entità <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Beltechexport</p></td></tr><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Beltech Holding</p></td></tr><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Spetspriborservice</p></td></tr><tr><td><p>4.</p></td><td><p>LLC Triple</p></td></tr><tr><td><p>5.</p></td><td><p>JSC Berezovsky KSI</p></td></tr><tr><td><p>6.</p></td><td><p>JCJSC QuartzMelProm</p></td></tr><tr><td><p>7.</p></td><td><p>CJSC Prostor-Trade</p></td></tr><tr><td><p>8.</p></td><td><p>JLLC AquaTriple</p></td></tr><tr><td><p>9.</p></td><td><p>LLC Rakowski browar</p></td></tr><tr><td><p>10.</p></td><td><p>CJSC Dinamo-Minsk&#187;.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32015R1948
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.12.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 331/26</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (PESC) 2015/2359 DEL CONSIGLIO del 16 dicembre 2015 che attua la decisione 2013/255/PESC relativa a misure restrittive nei confronti della Siria IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 31, paragrafo 2, vista la decisione 2013/255/PESC del Consiglio, del 31 maggio 2013, relativa a misure restrittive nei confronti della Siria ( 1 ) , in particolare l'articolo 30, paragrafo 1, vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 31 maggio 2013 il Consiglio ha adottato la decisione 2013/255/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Una persona e due entit&#224; non dovrebbero essere pi&#249; mantenute nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entit&#224; o degli organismi soggetti a misure restrittive figuranti nell'allegato I della decisione 2013/255/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2013/255/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'allegato I della decisione 2013/255/PESC è modificato conformemente all'allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 16 dicembre 2015 Per il Consiglio Il presidente C. DIESCHBOURG ( 1 ) GU L 147 dell'1.6.2013, pag. 14 . ALLEGATO Sono cancellate dall'elenco di cui all'allegato I della decisione 2013/255/PESC la persona e le due entità, così come le relative voci, seguenti: A. Persone N. 205 Samir Hamsho B. Entità N. 68. Syria Steel SA N. 69. Al Buroj Trading
ITA
32015D2359
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 54/4</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/357 DELLA COMMISSIONE del 28 febbraio 2017 concernente la non approvazione della sostanza attiva cyclaniliprole conformemente al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>In conformit&#224; all'articolo 7, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1107/2009, la ISK Biosciences Europe N.V. ha presentato all'Austria, il 19 dicembre 2013, una domanda di approvazione della sostanza attiva cyclaniliprole.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In conformit&#224; all'articolo 9, paragrafo 3, del suddetto regolamento, il 17 gennaio 2014 lo Stato membro relatore ha informato il richiedente, gli altri Stati membri, la Commissione e l'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l'Autorit&#224;&#187;) dell'ammissibilit&#224; della domanda.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli effetti della sostanza attiva in oggetto sulla salute umana e animale e sull'ambiente sono stati valutati, conformemente alle disposizioni dell'articolo 11, paragrafi 2 e 3, del suddetto regolamento, per gli impieghi proposti dal richiedente. Lo Stato membro relatore ha presentato un progetto di rapporto di valutazione il 1<span>o</span> aprile 2015.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il progetto di rapporto di valutazione &#232; stato esaminato dagli Stati membri e dall'Autorit&#224;. Il 6 aprile 2016 quest'ultima ha presentato alla Commissione le sue conclusioni sulla valutazione del rischio di impiego della sostanza attiva cyclaniliprole<a>&#160;(<span>2</span>)</a> come antiparassitario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Con lettera del 28 settembre 2016, la ISK Biosciences Europe N.V. ha ritirato la sua domanda di approvazione del cyclaniliprole. Dato quindi il ritiro della domanda, non &#232; opportuno approvare la sostanza attiva cyclaniliprole a norma dell'articolo 13, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il presente regolamento non pregiudica la presentazione di un'ulteriore domanda relativa al cyclaniliprole a norma dell'articolo 7 del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Non approvazione della sostanza attiva La sostanza attiva cyclaniliprole non è approvata. Articolo 2 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 28 febbraio 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) EFSA Journal 2016;14(4):4452. Disponibile online all'indirizzo: www.efsa.europa.eu </note>
ITA
32017R0357
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.4.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 111/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2016/652 DELLA COMMISSIONE del 26 aprile 2016 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell'articolo 136, paragrafo&#160;1, del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 aprile 2016 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all'importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>IL</p></td><td><p>268,0</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>90,2</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>179,1</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>81,5</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>118,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>100,2</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>95,4</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>129,7</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>112,6</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;10&#160;20</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>115,8</p></td></tr><tr><td><p>EG</p></td><td><p>48,5</p></td></tr><tr><td><p>IL</p></td><td><p>79,3</p></td></tr><tr><td><p>MA</p></td><td><p>55,0</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>39,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>67,7</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>88,6</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>99,5</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>128,9</p></td></tr><tr><td><p>CN</p></td><td><p>90,8</p></td></tr><tr><td><p>NZ</p></td><td><p>153,7</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>197,5</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>86,5</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>120,8</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;30&#160;90</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>152,0</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>126,8</p></td></tr><tr><td><p>CN</p></td><td><p>62,0</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>104,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>111,2</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32016R0652
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.11.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 306/35</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/1957 DELLA COMMISSIONE del 25 novembre 2019 sulla valutazione effettuata a norma del regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio riguardo all’esenzione temporanea, concessa dal Regno Unito, da talune prescrizioni sostanziali del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 della Commissione [notificata con il numero C(2019) 8345] (Il testo in lingua inglese è il solo facente fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2018/1139 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2018, recante norme comuni nel settore dell’aviazione civile, che istituisce un’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e che modifica i regolamenti (CE) n. 2111/2005, (CE) n. 1008/2008, (UE) n. 996/2010, (UE) n. 376/2014 e le direttive 2014/30/UE e 2014/53/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, e abroga i regolamenti (CE) n. 552/2004 e (CE) n. 216/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CEE) n. 3922/91 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 71, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 20 settembre 2019 il Regno Unito ha notificato alla Commissione, all&#8217;Agenzia dell&#8217;Unione europea per la sicurezza aerea (&#171;l&#8217;Agenzia&#187;) e agli altri Stati membri di aver concesso un&#8217;esenzione, a norma dell&#8217;articolo 71, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1139, dalle prescrizioni di cui al punto SERA.5005 (&#171;<span>Regole del volo a vista</span>&#187; - VFR), lettera a), dell&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 della Commissione, a tutti gli operatori di aeromobili che volano nel Regno Unito a 3&#160;000 piedi sul livello medio del mare o al di sotto di tale quota e in uno spazio aereo di classe D&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. Nell&#8217;esenzione notificata &#232; tra l&#8217;altro specificato che la precedente esenzione, identica, notificata alla Commissione il 17 aprile 2019, &#232; stata revocata a decorrere dal 12 settembre.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;esenzione di cui sopra &#232; consentita per gli aeromobili in volo quando sussistono le seguenti condizioni cumulative: i) unicamente in volo diurno; ii) ad una velocit&#224;, indicata dall&#8217;anemometro, non superiore a 140 nodi, che consenta di osservare adeguatamente altro traffico ed eventuali ostacoli in tempo utile per evitare collisioni; iii) al di fuori delle nubi e in contatto visivo con il suolo e/o con l&#8217;acqua nonch&#233;, qualora l&#8217;aeromobile non sia un elicottero, con una visibilit&#224; in volo di almeno 5 km, oppure, qualora l&#8217;aeromobile sia un elicottero, con una visibilit&#224; in volo di almeno 1&#160;500 m.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il Regno Unito ha concesso questa esenzione per facilitare la transizione sicura ai futuri requisiti dello spazio aereo, cos&#236; come formulato nella versione riveduta del suo piano d&#8217;azione ad alto livello, e in particolare per fare in modo che vi sia tempo sufficiente per attuare i cambiamenti procedurali del servizio del traffico aereo necessari per applicare in modo sicuro le prescrizioni SERA pertinenti e per tenere conto della modernizzazione dello spazio aereo. Infine, il Regno Unito ha fornito una descrizione delle varie misure di attenuazione che accompagnano tale esenzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L&#8217;esenzione &#232; stata concessa per il periodo compreso tra il 12 settembre 2019 e il 25 marzo 2020. Dal 2014 ad oggi il Regno Unito ha concesso otto esenzioni dal punto SERA.5005, lettera a), dell&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012, per una durata complessiva di 61 mesi&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. In base al principio secondo cui le nuove norme si applicano immediatamente agli effetti futuri di una situazione delineatasi nell&#8217;ambito della vecchia norma, gli otto mesi di cui all&#8217;articolo 71, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2018/1139 devono essere calcolati includendo i periodi antecedenti l&#8217;entrata in vigore di tale regolamento. Tenendo conto di ci&#242;, l&#8217;Agenzia ha valutato se le condizioni di cui all&#8217;articolo 71, paragrafo 1, di detto regolamento fossero soddisfatte e ha concluso che alcune di esse non erano soddisfatte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La Commissione condivide la raccomandazione dell&#8217;Agenzia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 71, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1139, solo &#171;<span>in caso di circostanze imprevedibili urgenti o di esigenze operative urgenti di una persona fisica o giuridica soggetta al presente regolamento</span>&#187; uno Stato membro &#232; autorizzato a concedere un&#8217;esenzione a tale persona, purch&#233; siano soddisfatte tutte le condizioni di cui alle lettere da a) a d) di tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La Commissione ritiene che l&#8217;esenzione non soddisfi la condizione delle &#171;<span>esigenze operative urgenti</span>&#187;. Tale conclusione &#232; confermata dal fatto che dal 13 novembre 2014 in avanti &#232; stato concesso ripetutamente lo stesso tipo di esenzione. Questa continua reiterazione dell&#8217;esenzione dimostra che la sua durata non &#232; limitata e che il vero obiettivo &#232; di mantenere nel lungo periodo un&#8217;esenzione dal punto SERA.5005, lettera a), anzich&#233; rispondere a specifiche esigenze operative urgenti di una persona alla quale si applicano tali disposizioni. Inoltre, il fatto che il Regno Unito abbia dichiarato nella sua notifica di non aver imposto la distanza minima dalle nubi nello spazio aereo di classe D e che aveva dichiarato che avrebbe agito per conformarsi nel lungo periodo al regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 non cambia tale conclusione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Alla luce di queste considerazioni, non &#232; necessario che la Commissione valuti se sussistono le condizioni di cui all&#8217;articolo 71, paragrafo 1, lettere da a) a d), del regolamento (UE) 2018/1139. La Commissione osserva tuttavia quanto segue.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>La Commissione ritiene che nel caso dell&#8217;esenzione in questione non sussistano le condizioni di cui all&#8217;articolo 71, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (UE) 2018/1139, in quanto le esigenze alla base di tale esenzione possono essere adeguatamente affrontate con altri mezzi conformi al regolamento. In effetti, nonostante quanto addotto dal Regno Unito, il regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 consente di soddisfare adeguatamente le esigenze senza concedere l&#8217;esenzione. Ai sensi di tale regolamento, i voli possono essere effettuati come &#171;<span>voli VFR speciali</span>&#187;, come stabilito al punto SERA.5010 (<span>VFR speciale in zone di controllo</span>), che sono autorizzati dal controllo del traffico aereo a operare entro una zona di controllo in condizioni meteorologiche inferiori alle condizioni meteorologiche di volo a vista. Altrimenti, qualora sia necessario inserire in una determinata classe di spazio aereo operazioni compatibili con una classe meno restrittiva, si potrebbero prendere in considerazione soluzioni quali: riclassificazione dello spazio aereo in questione, oppure riprogettazione del volume dello spazio aereo in questione con definizione di restrizioni o riserve di spazio aereo, oppure sottovolumi di classi meno restrittive dello spazio aereo (ad esempio corridoi), come indicato al punto SERA.6001, lettera a).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Infine, l&#8217;esenzione non soddisfa i requisiti di sicurezza e non &#232; conforme ai requisiti essenziali del regolamento (UE) 2018/1139. A tale proposito la Commissione fa riferimento alla sua precedente decisione (considerando 11-13) relativa a un&#8217;esenzione dal punto SERA.5005, lettera a), dell&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Il livello di sicurezza &#232; di conseguenza pregiudicato dall&#8217;attuazione dell&#8217;esenzione notificata il 17 aprile 2019, la quale non &#232; conforme agli obiettivi generali di sicurezza del regolamento (UE) 2018/1139.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La Commissione osserva inoltre che, ai sensi della sua precedente decisione relativa a un&#8217;esenzione dal punto SERA.5005, lettera a), dell&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, il Regno Unito era tenuto a revocare l&#8217;esenzione, invece di prorogarne l&#8217;applicazione nel tempo come ha fatto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il 29 marzo 2017 il Regno Unito ha notificato l&#8217;intenzione di recedere dall&#8217;Unione ai sensi dell&#8217;articolo 50 del trattato sull&#8217;Unione europea (TUE). Conformemente all&#8217;articolo 50, paragrafo 3, TUE, i trattati cessano di essere applicabili allo Stato che recede a decorrere dalla data di entrata in vigore dell&#8217;accordo di recesso o, in mancanza di tale accordo, due anni dopo la notifica, salvo che il Consiglio europeo, d&#8217;intesa con lo Stato membro interessato, decida all&#8217;unanimit&#224; di prorogare tale termine. Il termine &#232; stato prorogato tre volte, l&#8217;ultima con decisione (UE) 2019/1810 del Consiglio europeo&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, che lo ha prorogato fino al 31 gennaio 2020 e non oltre.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Con decisione (UE) 2019/274&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, l&#8217;11 gennaio 2019 il Consiglio ha autorizzato la firma dell&#8217;accordo di recesso convenuto a livello dei negoziatori il 14 novembre 2018. L&#8217;Unione ha confermato di essere pronta a procedere rapidamente alla firma e conclusione dell&#8217;accordo di recesso nell&#8217;ipotesi che il parlamento del Regno Unito lo approvi. La parte quarta dell&#8217;accordo di recesso&#160;<a>(<span>8</span>)</a> prevede un periodo di transizione che decorre dalla data di entrata in vigore dell&#8217;accordo, durante il quale il diritto dell&#8217;Unione continuer&#224; ad applicarsi al Regno Unito e nel Regno Unito secondo le disposizioni ivi stabilite.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>In ogni evenienza la presente decisione si applica solo finch&#233; al Regno Unito e nel Regno Unito si applica il diritto dell&#8217;Unione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L’esenzione dalle prescrizioni di cui al punto SERA.5005, lettera a), dell’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012, concessa dal Regno Unito e notificata alla Commissione, all’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza aerea e agli altri Stati membri il 20 settembre 2019, che consente di non rispettare l’obbligo di mantenere un’adeguata distanza dalle nubi in relazione alle condizioni meteorologiche per il volo a vista, ai minimi riguardanti la distanza dalle nubi e alle regole del volo a vista, non soddisfa le condizioni stabilite all’articolo 71, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2018/1139. Articolo 2 Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord è destinatario della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 25 novembre 2019 Per la Commissione Violeta BULC Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 212 del 22.8.2018, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 della Commissione, del 26 settembre 2012, che stabilisce regole dell’aria comuni e disposizioni operative concernenti servizi e procedure della navigazione aerea e che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 1035/2011 e i regolamenti (CE) n. 1265/2007, (CE) n. 1794/2006, (CE) n. 730/2006, (CE) n. 1033/2006 e (UE) n. 255/2010 ( GU L 281 del 13.10.2012, pag. 1 ). ( 3 ) E 4869, E 4919, E 4761, E 4312, E 4163, E 4073, E 3982, E 3960. ( 4 ) Decisione C (2016) 7654 final della Commissione, del 30 novembre 2016, relativa al rifiuto di autorizzare il Regno Unito a concedere una deroga ad alcuni requisiti sostanziali di cui al regolamento (UE) n. 923/2012 della Commissione ( 5 ) Decisione C (2016) 7654 final ( 6 ) Decisione (UE) 2019/1810 del Consiglio europeo adottata d’intesa con il Regno Unito, del 29 ottobre 2019, che proroga il termine previsto dall’articolo 50, paragrafo 3, TUE ( GU L 278I del 30.10.2019, pag. 1 ). ( 7 ) Decisione (UE) 2019/274 del Consiglio, dell’11 gennaio 2019, relativa alla firma, a nome dell’Unione europea e della Comunità europea dell’energia atomica, dell’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica ( GU L 47 I del 19.2.2019, pag. 1 ). ( 8 ) Accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica ( GU C 144 I del 25.4.2019, pag. 1 ). </note>
ITA
32019D1957
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.6.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 142/30</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2015/876 DEL CONSIGLIO del 5 giugno 2015 che modifica la decisione 2014/119/PESC relativa a misure restrittive nei confronti di talune persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Ucraina IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 5 marzo 2014 il Consiglio ha adottato la decisione 2014/119/PESC<a>&#160;(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 5 marzo 2015 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2015/364<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, la quale dispone che le misure restrittive di cui alla decisione 2014/119/PESC devono applicarsi fino al 6&#160;marzo 2016 nei confronti di quattordici persone e fino al 6&#160;giugno 2015 nei confronti di quattro persone.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno prorogare l'applicazione delle misure restrittive fino al 6&#160;ottobre 2015 nei confronti di una di tali quattro persone e aggiornare la relativa motivazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno prorogare l'applicazione delle misure restrittive fino al 6&#160;marzo 2016 nei confronti di due di tali quattro persone e aggiornare la relativa motivazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2014/119/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'articolo 5 della decisione 2014/119/PESC del Consiglio è sostituito dal seguente: «Articolo 5 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . La presente decisione si applica fino al 6 marzo 2016. Le misure di cui all'articolo 1 si applicano in relazione alla voce n. 10 dell'allegato fino al 6 ottobre 2015. La presente decisione è costantemente riesaminata. Se del caso, è prorogata o modificata qualora il Consiglio ritenga che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti.» Articolo 2 L'allegato della decisione 2014/119/PESC è modificato come indicato nell'allegato della presente decisione. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 5 giugno 2015 Per il Consiglio Il presidente E. RINKĒVIČS ( 1 ) Decisione 2014/119/PESC del Consiglio, del 5 marzo 2014, relativa a misure restrittive nei confronti di talune persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Ucraina ( GU L 66 del 6.3.2014, pag. 26 ). ( 2 ) Decisione (PESC) 2015/364 del Consiglio, del 5 marzo 2015, che modifica la decisione 2014/119/PESC relativa a misure restrittive nei confronti di talune persone, entità e organismi in considerazione della situazione in Ucraina ( GU L 62 del 6.3.2015, pag. 25 ). ALLEGATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>La voce relativa alla seguente persona, riportata nell'allegato della decisione&#160;2014/119/PESC, &#232; soppressa:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>Viktor Viktorovych Yanukovych (figlio dell'ex presidente)</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Le voci relative alle seguenti persone, riportate nell'allegato della decisione&#160;2014/119/PESC, sono sostituite dalle seguenti:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Olena Leonidivna Lukash (&#1054;&#1083;&#1077;&#1085;&#1072; &#1051;&#1077;&#1086;&#1085;&#1110;&#1076;&#1110;&#1074;&#1085;&#1072; &#1051;&#1091;&#1082;&#1072;&#1096;), Elena Leonidovna Lukash (&#1045;&#1083;&#1077;&#1085;&#1072; &#1051;&#1077;&#1086;&#1085;&#1080;&#1076;&#1086;&#1074;&#1085;&#1072; &#1051;&#1091;&#1082;&#1072;&#1096;)</p></td><td><p>nata il 12&#160;novembre 1976 a R&#238;bni&#539;a (Moldova), ex&#160;ministro della Giustizia</p></td><td><p>Persona sottoposta a indagine dalle autorit&#224; ucraine per coinvolgimento nell'appropriazione indebita di fondi statali.</p></td><td><p>6.3.2014</p></td></tr><tr><td><p>10.</p></td><td><p>Serhii Petrovych Kliuiev (&#1057;&#1077;&#1088;&#1075;&#1110;&#1081; &#1055;&#1077;&#1090;&#1088;&#1086;&#1074;&#1080;&#1095; &#1050;&#1083;&#1102;&#1108;&#1074;), Serhiy Petrovych Klyuyev</p></td><td><p>nato il 19 agosto 1969 a Donetsk, fratello del sig. Andrii Kliuiev, uomo d'affari</p></td><td><p>Persona sottoposta a indagine dalle autorit&#224; ucraine per coinvolgimento nell'appropriazione indebita di fondi statali. Persona associata a una persona designata (Andrii Petrovych Kliuiev) sottoposta a procedimento penale da parte delle autorit&#224; ucraine per appropriazione indebita di fondi o beni statali.</p></td><td><p>6.3.2014</p></td></tr><tr><td><p>13.</p></td><td><p>Dmytro Volodymyrovych Tabachnyk (&#1044;&#1084;&#1080;&#1090;&#1088;&#1086; &#1042;&#1086;&#1083;&#1086;&#1076;&#1080;&#1084;&#1080;&#1088;&#1086;&#1074;&#1080;&#1095; &#1058;&#1072;&#1073;&#1072;&#1095;&#1085;&#1080;&#1082;)</p></td><td><p>nato il 28&#160;novembre 1963 a Kiev, ex&#160;ministro dell'istruzione e della scienza</p></td><td><p>Persona sottoposta a indagine dalle autorit&#224; ucraine per coinvolgimento nell'appropriazione indebita di fondi statali.</p></td><td><p>6.3.2014</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table>
ITA
32015D0876
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.9.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 297/7</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/1265 DELLA COMMISSIONE del 9 settembre 2020 che permette alla Germania di autorizzare biocidi costituiti da azoto generato in situ per la protezione del patrimonio culturale (notificata con il numero C(2020) 6028) (Il testo in lingua tedesca è il solo facente fede) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 maggio 2012, relativo alla messa a disposizione sul mercato e all’uso dei biocidi ( 1 ) , in particolare l’articolo 55, paragrafo 3, previa consultazione del comitato permanente sui biocidi, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012 sono iscritti i principi attivi che presentano un profilo pi&#249; favorevole dal punto di vista ambientale o della salute umana o animale. I prodotti contenenti tali principi attivi possono pertanto essere autorizzati mediante una procedura semplificata. L&#8217;azoto &#232; incluso nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012 subordinatamente alla restrizione che venga utilizzato in quantit&#224; limitate in bombolette di gas pronte per l&#8217;uso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 86 del regolamento (UE) n. 528/2012, l&#8217;azoto &#232; approvato come principio attivo ai fini del suo uso nei biocidi nel tipo di prodotto 18 &#171;insetticidi&#187;&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. I biocidi costituiti da azoto approvato sono autorizzati in diversi Stati membri, tra cui la Germania, e sono forniti in bombole per gas&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;azoto pu&#242; essere generato anche in situ dall&#8217;aria ambiente. L&#8217;uso dell&#8217;azoto generato in situ non &#232; attualmente approvato nell&#8217;Unione e il principio attivo non figura nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012 n&#233; &#232; inserito nell&#8217;elenco di principi attivi inclusi nel programma di riesame dei principi attivi esistenti contenuti nei biocidi di cui all&#8217;allegato II del regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 24 aprile 2020, a norma dell&#8217;articolo 55, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 528/2012, la Germania ha presentato alla Commissione una domanda di deroga all&#8217;articolo 19, paragrafo 1, lettera a), del suddetto regolamento chiedendo di poter autorizzare biocidi costituiti da azoto generato in situ dall&#8217;aria ambiente per la protezione del patrimonio culturale (&#171;la domanda&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il patrimonio culturale pu&#242; essere danneggiato da una vasta gamma di organismi nocivi, dagli insetti ai microorganismi. La presenza di tali organismi non solo pu&#242; causare la perdita del bene culturale stesso, ma comporta anche il rischio che tali organismi nocivi si propaghino in altri oggetti nelle vicinanze. Senza un trattamento appropriato, gli oggetti potrebbero essere danneggiati irrimediabilmente, mettendo cos&#236; il patrimonio culturale a serio rischio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;azoto generato in situ &#232; usato per creare un&#8217;atmosfera controllata con una bassissima concentrazione di ossigeno (anossia) in tende o camere di trattamento sigillate, permanenti o temporanee, per il controllo degli organismi nocivi per il patrimonio culturale. L&#8217;azoto &#232; separato dall&#8217;aria ambiente ed &#232; pompato nella tenda o nella camera di trattamento, dove la concentrazione di azoto nell&#8217;atmosfera &#232; aumentata al 99 % circa e, di conseguenza, l&#8217;ossigeno si esaurisce quasi completamente. L&#8217;umidit&#224; dell&#8217;azoto pompato nell&#8217;area di trattamento &#232; stabilita in base alle necessit&#224; dell&#8217;oggetto da trattare. Gli organismi nocivi non possono sopravvivere alle condizioni create nella tenda o nella camera di trattamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Secondo le informazioni trasmesse dalla Germania, l&#8217;uso di azoto generato in situ sembra essere l&#8217;unica tecnica efficace per il controllo degli organismi nocivi che pu&#242; essere utilizzata per tutti i tipi e le combinazioni di materiali presenti nelle istituzioni culturali senza danneggiarli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il metodo dell&#8217;anossia o dell&#8217;atmosfera modificata o controllata figura nella norma EN 16790:2016 &#171;Conservazione dei beni culturali &#8212; Gestione integrata delle specie nocive per la protezione dei beni culturali&#187; e l&#8217;azoto &#232; indicato in tale norma come la sostanza pi&#249; usata per generare anossia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Sono disponibili altre tecniche di controllo degli organismi nocivi, quali il trattamento a bassa temperatura, il trattamento termico e il trattamento ad aria calda con umidit&#224; controllata. &#200; possibile altres&#236; usare altri principi attivi a tali fini. Tuttavia, secondo la Germania, ciascuna di queste tecniche presenta limiti relativamente ai tipi di materiali sui quali pu&#242; essere applicata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Come indicato nella domanda, i trattamenti con biocidi contenenti altri principi attivi lasciano, sugli oggetti trattati, residui che possono essere progressivamente rilasciati nell&#8217;ambiente e comportare un rischio per la salute umana. Questo aspetto &#232; di particolare rilevanza per gli oggetti culturali esposti nei musei e per i documenti disponibili alla consultazione negli archivi e nelle biblioteche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Secondo le informazioni fornite dalla Germania, i processi di shock termico (congelamento o trattamenti termici) comportano effetti indesiderati per un certo numero di materiali. L&#8217;aumento o la diminuzione della temperatura possono provocare danni irreversibili ai beni culturali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Secondo le informazioni contenute nella domanda, l&#8217;uso dell&#8217;azoto contenuto in bombole non costituisce un&#8217;alternativa appropriata per le istituzioni culturali, in quanto presenta svantaggi pratici. Le quantit&#224; limitate contenute nelle bombole richiedono trasporti frequenti e un magazzino separato. Inoltre la portata dei pavimenti di alcuni edifici museali storici potrebbe essere superata a causa del peso del numero di bombole necessarie. Inoltre il trattamento con azoto contenuto in bombole non consente il controllo, necessario per il trattamento di alcuni materiali, dell&#8217;umidit&#224; relativa nell&#8217;area di trattamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Chiedere alle istituzioni culturali di usare diverse tecniche per controllare gli organismi nocivi &#8212; ciascuna adatta a materiali e oggetti specifici &#8212;, invece di usare una sola tecnica gi&#224; impiegata e adatta a tutti i materiali, comporterebbe costi aggiuntivi per le istituzioni culturali, per le quali diventerebbe pertanto pi&#249; complicato conseguire l&#8217;obiettivo di abbandonare l&#8217;uso dei principi attivi pi&#249; pericolosi nella gestione integrata dei parassiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>In varie riunioni&#160;<a>(<span>5</span>)</a> del gruppo di esperti della Commissione di autorit&#224; competenti per i biocidi tenutesi nel 2019 hanno avuto luogo discussioni relative a un&#8217;eventuale deroga a norma dell&#8217;articolo 55, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 528/2012 per l&#8217;azoto generato in situ.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Inoltre, su richiesta della Commissione e a seguito della prima, analoga, domanda di deroga per prodotti a base di azoto generato in situ presentata dall&#8217;Austria, l&#8217;Agenzia europea per le sostanze chimiche ha condotto una consultazione pubblica sulla domanda, consentendo a tutte le parti interessate di esprimere la propria opinione. La grande maggioranza delle 1487 osservazioni ricevute era a favore della deroga. Molti di coloro che hanno partecipato alla consultazione hanno evidenziato gli svantaggi delle tecniche alternative disponibili: i trattamenti termici possono danneggiare certi materiali; l&#8217;uso di altri principi attivi lascia sui manufatti residui tossici che vengono progressivamente rilasciati nell&#8217;ambiente; l&#8217;uso di azoto contenuto in bombole non consente il controllo, necessario per il trattamento di alcuni materiali, dell&#8217;umidit&#224; relativa nell&#8217;area di trattamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Due organizzazioni internazionali che rappresentano musei e siti del patrimonio culturale &#8212; il Consiglio internazionale dei musei e il Consiglio internazionale per i monumenti e i siti &#8212; hanno espresso l&#8217;intenzione di presentare una domanda di inscrizione dell&#8217;azoto generato in situ nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012, che permetterebbe agli Stati membri di autorizzare i prodotti costituiti da azoto generato in situ senza la necessit&#224; di una deroga a norma dell&#8217;articolo 55, paragrafo 3, di tale regolamento. Tuttavia, la valutazione di tale richiesta, l&#8217;iscrizione della sostanza nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012 e l&#8217;ottenimento delle autorizzazioni dei prodotti richiedono tempo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Dalla domanda emerge che attualmente non sono disponibili alternative appropriate in Germania, poich&#233; tutte le tecniche alternative attualmente disponibili presentano svantaggi pratici o dovuti alla non idoneit&#224; al trattamento di tutti i materiali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Sulla base di tutti questi argomenti &#232; opportuno concludere che l&#8217;azoto generato in situ &#232; essenziale per la protezione del patrimonio culturale in Germania e che non sono disponibili alternative appropriate. Alla Germania dovrebbe pertanto essere permesso di autorizzare la messa a disposizione sul mercato e l&#8217;uso di biocidi costituiti da azoto generato in situ per la protezione del patrimonio culturale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>La possibile iscrizione dell&#8217;azoto generato in situ nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) n. 528/2012 e la successiva autorizzazione da parte degli Stati membri di prodotti costituiti da azoto generato in situ richiede tempo. &#200; pertanto opportuno concedere una deroga per un periodo che consenta il completamento delle relative procedure,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La Germania può autorizzare la messa a disposizione sul mercato e l’uso di biocidi costituiti da azoto generato in situ per la protezione del patrimonio culturale fino al 31 dicembre 2024. Articolo 2 La Repubblica federale di Germania è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 9 settembre 2020 Per la Commissione Stella KYRIAKIDES Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 167 del 27.6.2012, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2009/89/CE della Commissione, del 30 luglio 2009, recante modifica della direttiva 98/8/CE del Parlamento europeo e del Consiglio al fine di iscrivere l’azoto come principio attivo nell’allegato I della direttiva ( GU L 199 del 31.7.2009, pag. 19 ). ( 3 ) Elenco dei prodotti autorizzati disponibile all’indirizzo https://echa.europa.eu/it/information-on-chemicals/biocidal-products ( 4 ) Regolamento delegato (UE) n. 1062/2014 della Commissione, del 4 agosto 2014, relativo al programma di lavoro per l’esame sistematico di tutti i principi attivi esistenti contenuti nei biocidi di cui al regolamento (UE) n. 528/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 294 del 10.10.2014, pag. 1 ). ( 5 ) 83 a , 84 a , 85 a e 86 a riunione del gruppo di esperti della Commissione di rappresentanti delle autorità competenti degli Stati membri per l’attuazione del regolamento (UE) n. 528/2012, tenutesi rispettivamente a maggio, luglio, settembre e novembre del 2019. I verbali delle riunioni sono disponibili al seguente indirizzo: https://ec.europa.eu/health/biocides/events_en#anchor0 </note>
ITA
32020D1265
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.2.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 43/41</p></td></tr></tbody></table> DIRETTIVA DELEGATA (UE) 2022/279 DELLA COMMISSIONE del 13 dicembre 2021 che modifica, adeguandolo al progresso scientifico e tecnico, l’allegato III della direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’esenzione relativa all’uso del mercurio in altre lampade a scarica per usi speciali (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la direttiva 2011/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2011, sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche ( 1 ) , in particolare l’articolo 5, paragrafo 1, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2011/65/UE impone agli Stati membri di garantire che le apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul mercato non contengano le sostanze pericolose elencate nell&#8217;allegato II della direttiva stessa. Questa restrizione non riguarda determinate applicazioni oggetto di esenzione di cui all&#8217;allegato III della direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le categorie di apparecchiature elettriche ed elettroniche cui si applica la direttiva 2011/65/UE sono elencate nell&#8217;allegato I della direttiva stessa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il mercurio &#232; una sostanza soggetta a restrizioni inclusa nell&#8217;elenco di cui all&#8217;allegato II della direttiva 2011/65/UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Con decisione 2010/571/UE&#160;<a>(<span>2</span>)</a> la Commissione ha concesso, tra le altre cose, un&#8217;esenzione per l&#8217;uso del mercurio in altre lampade a scarica per usi speciali non espressamente menzionate (di seguito &#171;l&#8217;esenzione&#187;), attualmente elencata come esenzione 4 f) nell&#8217;allegato III della direttiva 2011/65/UE. L&#8217;esenzione doveva scadere il 21&#160;luglio 2016, conformemente all&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 2, secondo comma, lettera a), di tale direttiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La funzione del mercurio nelle lampade a scarica per usi speciali &#232; collegata al processo di generazione luminosa che converte l&#8217;elettricit&#224; in luce.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 15&#160;gennaio 2015, ossia entro il termine stabilito all&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 5, della direttiva 2011/65/UE, la Commissione ha ricevuto diverse domande di rinnovo dell&#8217;esenzione (di seguito &#171;domande di rinnovo&#187;). Conformemente all&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 5, della direttiva 2011/65/UE, l&#8217;esenzione resta valida fino all&#8217;adozione di una decisione sulla domanda di rinnovo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Dalla valutazione delle domande di rinnovo, che ha tenuto conto della disponibilit&#224; di sostituti e dell&#8217;impatto socioeconomico della sostituzione, &#232; emerso che attualmente la sostituzione o l&#8217;eliminazione del mercurio nelle applicazioni interessate dall&#8217;esenzione &#232; tecnicamente impraticabile. Tuttavia, vista la prospettiva che la sostituzione consenta in futuro di limitare l&#8217;esenzione, &#232; opportuno concedere il rinnovo dell&#8217;esenzione per un periodo di soli tre anni. La valutazione ha inoltre concluso che &#232; possibile definire ulteriormente le applicazioni che possono ottenere il rinnovo dell&#8217;esenzione secondo i criteri di cui all&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 1, lettera a), della direttiva 2011/65/UE in virt&#249; della loro specifica funzionalit&#224; e area di applicazione, ossia le lampade a mercurio ad alta pressione (vapore) utilizzate nei proiettori, per l&#8217;illuminazione in orticoltura e che emettono luce nello spettro ultravioletto. Per queste applicazioni specifiche l&#8217;esenzione dovrebbe essere rinnovata per un periodo massimo di cinque anni. La valutazione ha compreso consultazioni dei portatori di interessi a norma dell&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 7, della direttiva 2011/65/UE. Le osservazioni pervenute nel corso di dette consultazioni sono state pubblicate su un apposito sito web.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>L&#8217;esenzione &#232; coerente con il regolamento (CE) n.&#160;1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> e pertanto non indebolisce la protezione dell&#8217;ambiente e della salute da esso offerta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Alla luce dei risultati delle iniziative in atto tese a trovare una sostituzione affidabile, &#232; improbabile che la durata dell&#8217;esenzione abbia ripercussioni negative sull&#8217;innovazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la direttiva 2011/65/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: Articolo 1 L’allegato III della direttiva 2011/65/UE è modificato conformemente all’allegato della presente direttiva. Articolo 2 (1) Gli Stati membri adottano e pubblicano, entro del 30 settembre 2022, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva. Essi comunicano immediatamente alla Commissione il testo di tali disposizioni. Essi applicano tali disposizioni a decorrere dal 1 ottobre 2022. Le disposizioni adottate dagli Stati membri contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di tale riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento sono stabilite dagli Stati membri. (2) Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni principali di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. Articolo 3 La presente direttiva entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Articolo 4 Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. Fatto a Bruxelles, il 13 dicembre 2021 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 174 dell’1.7.2011, pag. 88 . ( 2 ) Decisione 2010/571/UE della Commissione, del 24 settembre 2010, che modifica, adeguandolo al progresso scientifico e tecnico, l’allegato della direttiva 2002/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le esenzioni relative alle applicazioni contenenti piombo, mercurio, cadmio, cromo esavalente, bifenili polibromurati o eteri di difenile polibromurato ( GU L 251 del 25.9.2010, pag. 28 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, concernente la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH), che istituisce un’agenzia europea per le sostanze chimiche, che modifica la direttiva 1999/45/CE e che abroga il regolamento (CEE) n. 793/93 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 1488/94 della Commissione, nonché la direttiva 76/769/CEE del Consiglio e le direttive della Commissione 91/155/CEE, 93/67/CEE, 93/105/CE e 2000/21/CE ( GU L 396 del 30.12.2006, pag. 1 ). ALLEGATO Nell’allegato III della direttiva 2011/65/UE, la voce 4 f) è sostituita dalla seguente: <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Esenzione</span></p></td><td><p><span>Ambito e date di applicazione</span></p></td></tr><tr><td><p>&#171;4 f)-I</p></td><td><p>Mercurio in altre lampade a scarica per usi speciali non espressamente menzionate nel presente allegato</p></td><td><p>Scade il del 24&#160;febbraio 2025</p></td></tr><tr><td><p>4 f)-II</p></td><td><p>Mercurio in lampade a mercurio ad alta pressione (vapore) utilizzate in proiettori che devono avere una luminosit&#224; &#8805;&#160;2000 ANSI lumen</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2027</p></td></tr><tr><td><p>4 f)-III</p></td><td><p>Mercurio in lampade a sodio ad alta pressione (vapore) utilizzate per l&#8217;illuminazione in orticoltura</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2027</p></td></tr><tr><td><p>4 f)-IV</p></td><td><p>Mercurio in lampade che emettono luce nello spettro ultravioletto</p></td><td><p>Scade il 24&#160;febbraio 2027&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022L0279
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 426/56</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/2125 DELLA COMMISSIONE del 16 dicembre 2020 che riconosce il governo del Nunavut come organismo autorizzato a rilasciare documenti attestanti la conformità al regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per l’immissione sul mercato dell’Unione di prodotti derivati dalla foca LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ) , del 16 settembre 2009, sul commercio dei prodotti derivati dalla foca, in particolare l’articolo 3, paragrafo 1 bis , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1007/2009 fissa norme armonizzate in materia di immissione sul mercato dell&#8217;Unione di prodotti derivati dalla foca. L&#8217;articolo 3, paragrafo 1, stabilisce le condizioni per l&#8217;immissione sul mercato di prodotti derivati dalla foca provenienti dalla caccia praticata dagli Inuit o da altre comunit&#224; indigene. Al momento dell&#8217;immissione sul mercato i prodotti derivati dalla foca devono essere accompagnati da un documento che attesta il rispetto delle condizioni di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1007/2009 rilasciato da un organismo riconosciuto a tal fine dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Con decisione C(2015) 5253&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, la Commissione ha riconosciuto il ministero dell&#8217;Ambiente del governo del Nunavut come organismo autorizzato a rilasciare documenti che attestano il rispetto delle condizioni di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1007/2009 per l&#8217;immissione sul mercato dell&#8217;Unione di prodotti derivati dalla foca.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Alla luce delle modifiche apportate al regolamento (CE) n. 1007/2009 dal regolamento (UE) 2015/1775 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> e del regolamento di esecuzione (UE) 2015/1850 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, la Commissione ha adottato la decisione C(2015) 7273&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in aggiunta alla decisione C(2015) 5253.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 4 agosto 2020 la Commissione ha ricevuto una lettera del ministero dello Sviluppo economico e dei trasporti del Nunavut, datata 22 aprile 2020, con la quale si chiedeva di modificare la denominazione del suo organismo riconosciuto per tener conto di una riorganizzazione interna al governo del Nunavut.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il ministero dello Sviluppo economico e dei trasporti del governo del Nunavut ha chiesto di modificare la denominazione &#171;ministero dello Sviluppo economico e dei trasporti del governo del Nunavut&#187; in &#171;governo del Nunavut&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il ministero dello Sviluppo economico e dei trasporti del governo del Nunavut ha precisato che tale modifica della denominazione non comportava alcun cambiamento nella funzione e nel ruolo dell&#8217;organismo riconosciuto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;organismo &#171;governo del Nunavut&#187; soddisfa gli obblighi per gli organismi riconosciuti di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1<span>bis</span>, terzo comma, del regolamento (CE) n. 1007/2009 e all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, del regolamento di esecuzione (UE) 2015/1850.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno riconoscere il &#171;governo del Nunavut&#187; come organismo autorizzato a rilasciare documenti attestanti il rispetto delle condizioni di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1007/2009.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L’organismo «governo del Nunavut» è riconosciuto come organismo autorizzato a rilasciare documenti che attestano il rispetto delle condizioni di cui all’articolo 3, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1007/2009. Articolo 2 Le decisioni C(2015) 5253 e C(2015) 7273 sono abrogate. Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 16 dicembre 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 286 del 31.10.2009, pag. 36 . ( 2 ) Decisione C(2015) 5253 della Commissione, del 30 luglio 2015, che riconosce il ministero dell’Ambiente del governo del Nunavut ai fini dell’articolo 6 del regolamento (UE) n. 737/2010 della Commissione, del 10 agosto 2010, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sul commercio dei prodotti derivati dalla foca. ( 3 ) Regolamento (UE) 2015/1775 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 ottobre 2015, che modifica il regolamento (CE) n. 1007/2009 sul commercio dei prodotti derivati dalla foca e che abroga il regolamento (UE) n. 737/2010 della Commissione ( GU L 262 del 7.10.2015, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2015/1850 della Commissione, del 13 ottobre 2015, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sul commercio dei prodotti derivati dalla foca ( GU L 271 del 16.10.2015, pag. 1 ). ( 5 ) Decisione C(2015) 7273 della Commissione, del 26 ottobre 2015, che riconosce il ministero dell’Ambiente del governo del Nunavut in conformità all’articolo 3 del regolamento di esecuzione (UE) 2015/1850 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1007/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio sul commercio dei prodotti derivati dalla foca. </note>
ITA
32020D2125
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.4.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 107/18</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2022/545 DELLA COMMISSIONE del 26 gennaio 2022 che integra il regolamento (UE) 2019/2144 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilendo norme dettagliate sulle procedure di prova e i requisiti tecnici specifici per l'omologazione dei veicoli a motore relativamente ai registratori di dati di evento e per l'omologazione di tali sistemi come entità tecniche, e che ne modifica l'allegato II (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) 2019/2144 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 novembre 2019, relativo ai requisiti di omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché di sistemi, componenti ed entità tecniche destinati a tali veicoli, per quanto riguarda la loro sicurezza generale e la protezione degli occupanti dei veicoli e degli altri utenti vulnerabili della strada, che modifica il regolamento (UE) 2018/858 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga i regolamenti (CE) n. 78/2009, (CE) n. 79/2009 e (CE) n. 661/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio e i regolamenti (CE) n. 631/2009, (UE) n. 406/2010, (UE) n. 672/2010, (UE) n. 1003/2010, (UE) n. 1005/2010, (UE) n. 1008/2010, (UE) n. 1009/2010, (UE) n. 19/2011, (UE) n. 109/2011, (UE) n. 458/2011, (UE) n. 65/2012, (UE) n. 130/2012, (UE) n. 347/2012, (UE) n. 351/2012, (UE) n. 1230/2012 e (UE) 2015/166 della Commissione ( 1 ) , in particolare l'articolo 4, paragrafo 6, e l'articolo 6, paragrafo 6, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2019/2144 stabilisce l'obbligo generale per i veicoli a motore di essere dotati di determinati sistemi avanzati per veicoli. L'allegato&#160;II di tale regolamento dovrebbe elencare i requisiti per l'omologazione dei veicoli a motore relativamente ai registratori di dati di evento e per l'omologazione di tali sistemi come entit&#224; tecniche. &#200; necessario integrare tali requisiti stabilendo norme armonizzate dettagliate sulle procedure di prova e i requisiti tecnici specifici per tale omologazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>I requisiti tecnici e le procedure di prova di cui al presente regolamento riguardano i veicoli a motore delle categorie M<span>1</span> e N<span>1</span>, in conformit&#224; alle date a partire dalle quali sar&#224; rifiutato il rilascio dell'omologazione UE per tali categorie di veicoli a motore, stabilite nel regolamento (UE) 2019/2144.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo&#160;3, punto 13, del regolamento (UE) 2019/2144, il registratore di dati di evento &#232; un sistema progettato esclusivamente al fine di registrare e memorizzare i parametri relativi agli incidenti e le informazioni immediatamente prima, durante e immediatamente dopo una collisione, al fine di acquisire dati pi&#249; precisi e approfonditi sugli incidenti che consentano agli Stati membri di effettuare analisi della sicurezza stradale e valutare l'efficacia di misure specifiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le procedure di prova e i requisiti tecnici dettagliati per l'omologazione dei tipi di veicolo relativamente ai registratori di dati di evento sono soggette alle disposizioni del regolamento ONU n.&#160;160&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. Tale regolamento ONU dovrebbe pertanto essere aggiunto all'elenco dei requisiti applicabili di cui all'articolo&#160;4, paragrafo&#160;5, e all'articolo&#160;5, paragrafo&#160;3, del regolamento (UE) 2019/2144.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il regolamento ONU n.&#160;160 comprende le prescrizioni relative agli elementi di dati che i registratori di dati di evento devono registrare, al formato di tali dati, al rilevamento, alla registrazione e alla memorizzazione a bordo dei dati, nonch&#233; alla prestazione e alla sopravvivenza nell'ambito della prova d'urto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Tutti i requisiti tecnici di cui alla serie di modifiche&#160;01 del regolamento ONU n.&#160;160&#160;<a>(<span>3</span>)</a> si applicano a decorrere dalle date specificate nell'allegato&#160;II del regolamento (UE) 2019/2144, fatti salvi gli obblighi internazionali dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Al fine di garantire che i costruttori di veicoli adottino misure adeguate per garantire la protezione dalla manipolazione dei dati del registratore di dati di evento e la disponibilit&#224; dei dati del registratore di dati di evento attraverso l'interfaccia standardizzata, e al fine di consentire l'anonimizzazione di tali dati, tali requisiti dovrebbero essere integrati da requisiti aggiuntivi per il recupero dei dati, la privacy e la sicurezza dei dati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Per garantire che i dati registrati dai registratori di dati di evento rimangano anonimizzati, &#232; opportuno prevedere l'obbligo per i costruttori di adottare misure adeguate per impedire che tali dati siano segnalati o recuperati insieme a qualsiasi informazione relativa a una persona fisica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Fino a quando, mediante atto delegato della Commissione, non saranno posti in essere protocolli di comunicazione standardizzati per l'accesso ai dati di evento e il loro recupero, i costruttori di veicoli dovrebbero fornire informazioni alle parti interessate su come accedere ai dati nel registratore di dati di evento, come recuperarli e come interpretarli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il corretto stato operativo del registratore di dati di evento, nonch&#233; la sua corretta funzionalit&#224; e l'integrit&#224; del software, dovrebbero essere verificati mediante controlli tecnici periodici dei veicoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La tabella contenente l'elenco dei requisiti di cui all'allegato&#160;II del regolamento (UE) 2019/2144 non contiene alcun riferimento ad atti normativi per quanto riguarda i registratori di dati di evento. &#200; pertanto necessario introdurre un riferimento al presente regolamento e al regolamento ONU n.&#160;160 in tale allegato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>L'elenco dei regolamenti ONU di cui all'articolo&#160;4, paragrafo&#160;2, del regolamento (UE) 2019/2144, contenuto nell'allegato&#160;I di tale regolamento, dovrebbe essere modificato per includere il riferimento alla serie di modifiche&#160;01 del regolamento ONU n.&#160;160.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE)&#160;2019/2144.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Le disposizioni del presente regolamento sono strettamente interconnesse in quanto stabiliscono norme relative ai requisiti tecnici per l'omologazione dei veicoli a motore relativamente al registratore di dati di evento, nonch&#233; per l'omologazione dei registratori di dati di evento come entit&#224; tecniche. Alla luce delle norme stabilite nel presente regolamento, &#232; necessario aggiungere il riferimento al presente regolamento, al regolamento ONU n.&#160;160 e alla serie di modifiche&#160;01 del regolamento ONU n.&#160;160 nell'allegato&#160;II del regolamento (UE) 2019/2144. &#200; pertanto opportuno stabilire tali disposizioni in un unico regolamento delegato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Poich&#233; i requisiti del regolamento (UE) 2019/2144 relativi ai registratori di dati di evento per i veicoli delle categorie M<span>1</span> e N<span>1</span> si applicano a decorrere dal 6&#160;luglio 2022, &#232; opportuno che il presente regolamento si applichi a decorrere dalla stessa data,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Ambito di applicazione Il presente regolamento si applica alle categorie di veicoli M 1 e N 1 , come definite all'articolo 4 del regolamento (UE) 2018/858 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 4 ) . Articolo 2 Requisiti tecnici applicabili 1. Il registratore di dati di evento di un veicolo deve essere conforme ai requisiti tecnici di cui: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>al regolamento ONU n.&#160;160 e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>agli articoli 3, 4 e&#160;5 del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> 2. L'omologazione di un registratore di dati di evento come entità tecnica è subordinata al rispetto da parte di tale entità tecnica dei requisiti di cui ai punti 5.3 (capoverso introduttivo), 5.3.3, 5.3.4, 5.3.5 e 5.5 del regolamento ONU n. 160. 3. Se sul veicolo a motore è installato un registratore di dati di evento omologato come entità tecnica, il veicolo e il suo registratore di dati di evento rispettano i requisiti tecnici di cui al paragrafo 1 del presente articolo. Tuttavia, per quanto riguarda il punto 5 del regolamento ONU n. 160, essi rispettano i requisiti di cui ai punti 5.1, 5.2, 5.3.1, 5.3.2 e 5.4 di tale regolamento. Articolo 3 Sicurezza dei dati 1. La conformità ai pertinenti requisiti tecnici e alle disposizioni transitorie del regolamento ONU n. 155 ( 5 ) , della serie originale o di qualsiasi serie di modifiche successiva, garantisce la protezione da manipolazioni dei dati relativi agli incidenti che il registratore di dati di evento registra e memorizza. 2. Gli aggiornamenti software effettuati sul registratore di dati di evento sono protetti in modo da impedirne ragionevolmente la compromissione e da impedire ragionevolmente aggiornamenti non validi. Articolo 4 Recupero dei dati 1. I dati relativi agli incidenti registrati dai registratori di dati di evento sono resi disponibili per essere recuperati attraverso la porta seriale sul connettore normalizzato per la trasmissione dati di cui all'allegato X, punto 2.9, del regolamento (UE) 2018/858. Se dopo una collisione la porta seriale non funziona più, i dati devono poter essere recuperati mediante un collegamento diretto al registratore di dati di evento. 2. Il costruttore del veicolo fornisce all'autorità di omologazione e, su richiesta di quest'ultima, a qualsiasi costruttore o riparatore interessato di componenti, strumenti diagnostici o apparecchiature di prova informazioni sulle modalità di accesso, recupero e interpretazione dei dati di evento. 3. I veicoli e i loro registratori di dati di evento sono progettati in modo tale da consentire a uno strumento di recupero dei dati di produrre segnalazioni di eventi contenenti i seguenti elementi di dati: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>ciascuno degli elementi di dati obbligatori, come prescritto dal regolamento ONU n.&#160;160;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tipo, variante e versione precisi del veicolo (compresi i sistemi installati di sicurezza attiva e di prevenzione degli incidenti) del veicolo che ospita il registratore di dati di evento.</p></td></tr></tbody></table> I dati di cui alla precedente lettera b) sono disponibili anche al termine della prova d'urto di cui al punto 5.4.3 del regolamento ONU n. 160. 4. I dati registrati dal registratore di dati di evento non devono essere disponibili se per il recupero sono utilizzate interfacce accessibili senza la necessità di sbloccare le porte del veicolo o di utilizzare strumenti, o interfacce del veicolo per connessioni senza fili. 5. I dati del registratore di dati di evento resi disponibili a norma del paragrafo 1: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>sono disponibili in un formato leggibile da dispositivo automatico;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>non includono n&#233; sono resi disponibili insieme ad alcuna informazione che consenta di collegare tali dati a una persona fisica.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 5 Disposizioni relative ai controlli tecnici Ai fini dei controlli tecnici periodici dei veicoli, è possibile verificare le seguenti caratteristiche del registratore di dati di evento: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>il suo corretto stato operativo, mediante osservazione visiva dello stato del segnale di avviso di avaria in seguito all'attivazione dell'interruttore generale del veicolo e all'eventuale controllo delle lampadine. Se il segnale di avviso di avaria &#232; visualizzato in uno spazio comune (l'area in cui possono essere visualizzati due o pi&#249; funzioni/simboli di informazione, ma non contemporaneamente), prima di controllare lo stato del segnale di avviso di avaria &#232; necessario verificare che lo spazio comune funzioni correttamente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la sua corretta funzionalit&#224; e l'integrit&#224; del software, tramite l'uso di un'interfaccia elettronica del veicolo come previsto all'allegato&#160;III, sezione&#160;I, punto&#160;14, della direttiva 2014/45/UE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, se le caratteristiche tecniche del veicolo lo consentono e se i dati necessari sono resi disponibili. I&#160;costruttori si accertano di rendere disponibili le informazioni tecniche per l'uso dell'interfaccia elettronica del veicolo in conformit&#224; all'articolo&#160;6 del regolamento di esecuzione (UE) 2019/621 della Commissione&#160;<a>(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 6 Disposizioni temporanee relative alle omologazioni a norma del regolamento ONU n. 160 1. A decorrere dal 6 luglio 2022 le autorità nazionali rifiutano, per motivi relativi ai registratori di dati di evento, di rilasciare omologazioni UE o omologazioni nazionali a nuovi tipi di veicoli che non rispettano il presente regolamento e i requisiti tecnici della serie di modifiche 01 del regolamento ONU n. 160. Tuttavia, ai fini del rilascio di un'omologazione UE a norma del presente regolamento fino al 1 o luglio 2024, le autorità nazionali accettano le omologazioni in conformità al regolamento ONU n. 160 rilasciate al di fuori dell'UE in alternativa a un'omologazione in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento ONU n. 160. 2. A decorrere dal 6 luglio 2024 le autorità nazionali, per motivi relativi ai registratori di dati di evento, vietano l'immatricolazione, la vendita e la messa in circolazione di veicoli nuovi, qualora tali veicoli non rispettino il presente regolamento e i requisiti tecnici della serie di modifiche 01 del regolamento ONU n. 160, in quanto i certificati di conformità di tali veicoli non sono più validi. Tuttavia, ai fini dell'immatricolazione, della vendita e della messa in circolazione di tali veicoli in conformità agli articoli 48, 49 e 50 del regolamento (UE) 2018/858, fino al 1 o luglio 2026 le autorità nazionali accettano le omologazioni in conformità al regolamento ONU n. 160 rilasciate al di fuori dell'UE in alternativa a un'omologazione in conformità alla serie di modifiche 01 del regolamento ONU n. 160. Articolo 7 Modifica del regolamento (UE) 2019/2144 Gli allegati I e II del regolamento (UE) 2019/2144 sono modificati conformemente all'allegato del presente regolamento. Articolo 8 Entrata in vigore e data di applicazione Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 6 luglio 2022. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 gennaio 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 325 del 16.12.2019, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento ONU n. 160 — Disposizioni uniformi relative all'omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda il registratore di dati di evento ( GU L 221 del 21.6.2021, pag. 15 ); regolamento ONU n. 160 — Disposizioni uniformi relative all'omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda il registratore di dati di evento [2021/1215] Serie di modifiche 01 ( GU L 265 del 26.7.2021, pag. 3 ). ( 3 ) Regolamento ONU n. 160 — Disposizioni uniformi relative all'omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda il registratore di dati di evento [2021/1215] Serie di modifiche 01 ( GU L 265 del 26.7.2021, pag. 3 ). ( 4 ) Regolamento (UE) 2018/858 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2018, relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore e dei loro rimorchi, nonché dei sistemi, dei componenti e delle entità tecniche indipendenti destinati a tali veicoli, che modifica i regolamenti (CE) n. 715/2007 e (CE) n. 595/2009 e abroga la direttiva 2007/46/CE ( GU L 151 del 14.6.2018, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento n. 155 della Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite (UNECE) — Disposizioni uniformi relative all'omologazione dei veicoli per quanto riguarda la cibersicurezza e i sistemi di gestione della cibersicurezza [2021/387] ( GU L 82 del 9.3.2021, pag. 30 ). ( 6 ) Direttiva 2014/45/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 3 aprile 2014, relativa ai controlli tecnici periodici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi e recante abrogazione della direttiva 2009/40/CE ( GU L 127 del 29.4.2014, pag. 51 ). ( 7 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2019/621 della Commissione, del 17 aprile 2019, relativo alle informazioni tecniche necessarie per il controllo tecnico degli elementi da controllare, riguardanti l'uso dei metodi di controllo raccomandati, e che stabilisce norme dettagliate concernenti il formato dei dati e le procedure di accesso alle informazioni tecniche pertinenti ( GU L 108 del 23.4.2019, pag. 5 ). ALLEGATO Modifica del regolamento (UE) 2019/2144 L'allegato I del regolamento (UE) 2019/2144 è così modificato: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;<span>160</span></p></td><td><p>Registratore di dati di evento (EDR)</p></td><td><p>Serie di modifiche&#160;01</p></td><td><p><a>GU L&#160;265 del 26.7.2021, pag.&#160;3</a>.</p></td><td><p>M<span>1</span>, N<span>1</span>&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Nell'allegato II, parte E, la riga relativa al requisito E5 è sostituita dalla seguente: <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;Oggetto</p></td><td><p>Atti normativi</p></td><td><p>Ulteriori disposizioni tecniche specifiche</p></td><td><p>M<span>1</span></p></td><td><p>M<span>2</span></p></td><td><p>M<span>3</span></p></td><td><p>N<span>1</span></p></td><td><p>N<span>2</span></p></td><td><p>N<span>3</span></p></td><td><p>O<span>1</span></p></td><td><p>O<span>2</span></p></td><td><p>O<span>3</span></p></td><td><p>O<span>4</span></p></td><td><p>STU</p></td><td><p>Componente</p></td></tr><tr><td><p>E5 Registratore di dati di evento</p></td><td><p>Regolamento delegato (UE) 2022/545 della Commissione<a>&#160;(<span>*1</span>)</a></p><p>Regolamento ONU n.&#160;160</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B</p></td><td><p>D</p></td><td><p>D</p></td><td><p>B</p></td><td><p>D</p></td><td><p>D</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>B</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr></tbody></table> <note> ( *1 ) Regolamento delegato (UE) 2022/545 della Commissione, del 26 gennaio 2022, che integra il regolamento (UE) 2019/2144 del Parlamento europeo e del Consiglio stabilendo norme dettagliate sulle procedure di prova e i requisiti tecnici specifici per l'omologazione dei veicoli a motore relativamente ai registratori di dati di evento e per l'omologazione di tali sistemi come entità tecniche, e che ne modifica l'allegato II ( GU L 107 del 5.4.2022, pag. 18 ).». </note>
ITA
32022R0545
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.4.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 108/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2022/555 DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2022 recante modifica del regolamento (CE) n. 168/2007 che istituisce l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 352, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, vista l’approvazione del Parlamento europeo ( 1 ) , deliberando secondo una procedura legislativa speciale, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;Agenzia dell&#8217;Unione europea per i diritti fondamentali (&#171;Agenzia&#187;) &#232; stata istituita con regolamento (CE) n.&#160;168/2007&#160;<a>(<span>2</span>)</a> del Consiglio per fornire alle istituzioni, agli organi e agli organismi dell&#8217;Unione e agli Stati membri assistenza e consulenza in materia di diritti fondamentali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Al fine di adattare l&#8217;ambito di applicazione dell&#8217;Agenzia e migliorare la<span>governance</span> e l&#8217;efficienza del funzionamento dell&#8217;Agenzia, &#232; necessario modificare determinate disposizioni del regolamento (CE) n.&#160;168/2007 senza modificare l&#8217;obiettivo e i compiti dell&#8217;Agenzia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Alla luce dell&#8217;entrata in vigore del trattato di Lisbona, l&#8217;ambito di applicazione dell&#8217;Agenzia dovrebbe coprire anche la cooperazione di polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale, settori particolarmente sensibili sul piano dei diritti fondamentali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il settore della politica estera e di sicurezza comune dovrebbe essere escluso dall&#8217;ambito di applicazione dell&#8217;Agenzia. Questo non dovrebbe pregiudicare la fornitura di assistenza e consulenza, per esempio, attivit&#224; di formazione su questioni inerenti ai diritti fondamentali, da parte dell&#8217;Agenzia alle istituzioni, organi e organismi dell&#8217;Unione, compresi quelli che operano nel settore della politica estera e di sicurezza comune.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Inoltre &#232; necessario apportare alcune modifiche tecniche mirate al regolamento (CE) n.&#160;168/2007 affinch&#233; l&#8217;Agenzia sia disciplinata e gestita in linea con i principi dell&#8217;orientamento comune allegato alla dichiarazione congiunta del Parlamento europeo, del Consiglio dell&#8217;UE e della Commissione europea sulle agenzie decentrate del 19&#160;luglio 2012 (&#171;orientamento comune&#187;). L&#8217;allineamento del regolamento (CE) n.&#160;168/2007 ai principi stabiliti nell&#8217;orientamento comune &#232; adattato ai lavori e alla natura specifici dell&#8217;Agenzia e mira a semplificare il funzionamento dell&#8217;Agenzia e a migliorarne la<span>governance</span> e l&#8217;efficienza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La definizione dei settori di attivit&#224; dell&#8217;Agenzia dovrebbe basarsi unicamente sul documento di programmazione dell&#8217;Agenzia. L&#8217;approccio attuale in base al quale ogni cinque anni viene adottato in parallelo un ampio quadro tematico pluriennale dovrebbe essere soppresso, in quanto &#232; stato reso superfluo dal documento di programmazione che l&#8217;Agenzia adotta ogni anno a partire dal 2017 per conformarsi al regolamento delegato (UE) n.&#160;1271/2013&#160;<a>(<span>3</span>)</a> della Commissione, cui ha fatto seguito il regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Sulla base dell&#8217;agenda politica dell&#8217;Unione e delle esigenze dei portatori di interessi, il documento di programmazione definisce chiaramente i settori e i progetti specifici su cui l&#8217;Agenzia deve lavorare. Ci&#242; dovrebbe consentire all&#8217;Agenzia di pianificare i suoi lavori e il suo orientamento tematico nel tempo e di adattarli ogni anno in funzione delle priorit&#224; emergenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Agenzia dovrebbe presentare il suo progetto di documento di programmazione al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione nonch&#233; ai funzionari nazionali di collegamento e al comitato scientifico entro il 31&#160;gennaio di ogni anno. Lo scopo &#232; che l&#8217;Agenzia, svolgendo i suoi compiti in piena indipendenza, attinga ispirazione dai riscontri emersi nelle discussioni o dai pareri su tale progetto di documento di programmazione al fine di elaborare il programma di lavoro pi&#249; pertinente per sostenere l&#8217;Unione e gli Stati membri fornendo assistenza e consulenza in materia di diritti fondamentali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Al fine di garantire una comunicazione agevole tra l&#8217;Agenzia e gli Stati membri, l&#8217;Agenzia e i funzionari nazionali di collegamento dovrebbero collaborare in uno spirito di stretta e reciproca collaborazione. Tale cooperazione dovrebbe lasciare impregiudicata l&#8217;indipendenza dell&#8217;Agenzia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Per garantire una migliore<span>governance</span> e un miglior funzionamento del consiglio di amministrazione dell&#8217;Agenzia, &#232; opportuno modificare un certo numero di disposizioni del regolamento (CE) n.&#160;168/2007.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Vista l&#8217;importanza del ruolo svolto dal consiglio di amministrazione, i suoi membri dovrebbero essere indipendenti e possedere una solida conoscenza del settore dei diritti fondamentali nonch&#233; un&#8217;adeguata esperienza in materia di gestione, incluse competenze amministrative e di bilancio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Dovrebbe inoltre essere precisato che, sebbene il mandato dei membri titolari e supplenti del consiglio di amministrazione non possa essere rinnovato consecutivamente, dovrebbe essere possibile rinominare un ex membro o supplente per un mandato non consecutivo. Se, da un lato, il fatto di non consentire rinnovi consecutivi &#232; giustificato in quanto garantisce l&#8217;indipendenza dei membri, dall&#8217;altro, consentire la rinomina per un mandato non consecutivo faciliterebbe gli Stati membri nella nomina di membri idonei che soddisfino tutti i criteri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Per quanto riguarda la sostituzione dei membri titolari o supplenti del consiglio di amministrazione, &#232; opportuno chiarire che in tutti i casi di cessazione del mandato prima della scadenza del periodo di cinque anni, non solo in caso di perdita dell&#8217;indipendenza, ma anche in altri casi, per esempio dimissioni o decesso, il mandato del nuovo membro titolare o supplente integrer&#224; il mandato quinquennale del predecessore, tranne se la durata restante del mandato &#232; inferiore a due anni, nel qual caso pu&#242; ricominciare a decorrere un nuovo mandato di cinque anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Per allinearsi alla situazione all&#8217;interno delle istituzioni dell&#8217;Unione, il consiglio di amministrazione dell&#8217;Agenzia dovrebbe disporre dei poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina. Salvo per la nomina del direttore, tali poteri dovrebbero essere delegati al direttore. Il consiglio di amministrazione dovrebbe esercitare i poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina nei confronti del personale dell&#8217;Agenzia solo in circostanze eccezionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Per evitare situazioni di stallo e semplificare le procedure di voto per l&#8217;elezione dei membri dell&#8217;ufficio di presidenza, &#232; opportuno prevedere che il consiglio di amministrazione li elegga a maggioranza dei propri membri con diritto di voto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Per allineare ulteriormente il regolamento (CE) n.&#160;168/2007 all&#8217;orientamento comune e rafforzare la capacit&#224; del consiglio di amministrazione di controllare la gestione amministrativa, operativa e di bilancio dell&#8217;Agenzia, &#232; necessario assegnare compiti supplementari al consiglio di amministrazione e precisare ulteriormente i compiti attribuiti all&#8217;ufficio di presidenza. I compiti supplementari del consiglio di amministrazione dovrebbero includere l&#8217;adozione di una strategia di sicurezza, comprese norme sullo scambio delle informazioni classificate UE, di una strategia di comunicazione e di norme per la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse in relazione ai suoi membri e ai membri del comitato scientifico. &#200; opportuno chiarire che il compito dell&#8217;ufficio di presidenza di sovrintendere ai lavori preparatori per l&#8217;adozione delle decisioni del consiglio di amministrazione comporta l&#8217;esame delle questioni relative alle risorse di bilancio e umane. In aggiunta, l&#8217;ufficio di presidenza dovrebbe essere incaricato di adottare la strategia antifrode elaborata dal direttore e di assicurare un seguito adeguato ai risultati degli audit e alle indagini dell&#8217;Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) o della Procura europea (EPPO). Inoltre, &#232; opportuno prevedere che, se necessario, in caso di urgenza l&#8217;ufficio di presidenza possa prendere decisioni provvisorie per conto del consiglio di amministrazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Al fine di semplificare l&#8217;attuale procedura di sostituzione dei membri del comitato scientifico, qualora un membro debba essere sostituito prima della scadenza del mandato il consiglio di amministrazione dovrebbe essere autorizzato a nominare la persona immediatamente successiva nell&#8217;elenco di riserva per la durata rimanente del mandato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Tenuto conto dell&#8217;alta selettivit&#224; della procedura di nomina e del fatto che spesso i candidati che soddisfano potenzialmente i criteri di selezione sono pochi, il mandato del direttore dell&#8217;Agenzia dovrebbe essere prorogabile una sola volta per un periodo non superiore a cinque anni, tenendo conto in particolare delle sue prestazioni e degli obblighi e delle necessit&#224; dell&#8217;Agenzia per il periodo futuro. Inoltre, data l&#8217;importanza della posizione e della procedura minuziosa che coinvolge il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, tale procedura dovrebbe iniziare nel corso del dodicesimo mese che precede la scadenza del mandato del direttore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>In aggiunta, per rafforzare la stabilit&#224; del mandato del direttore e, di conseguenza, del funzionamento dell&#8217;Agenzia, la maggioranza necessaria per proporre la revoca del direttore, attualmente pari a un terzo dei membri del consiglio di amministrazione, dovrebbe passare a due terzi. Infine, per specificare la responsabilit&#224; generale del direttore in materia di gestione amministrativa dell&#8217;Agenzia, &#232; opportuno prevedere esplicitamente che il direttore &#232; responsabile dell&#8217;attuazione delle decisioni adottate dal consiglio di amministrazione, dell&#8217;elaborazione di una strategia antifrode per l&#8217;Agenzia e di un piano d&#8217;azione volto a dare seguito alle relazioni di audit interno ed esterno e alle indagini dell&#8217;OLAF o dell&#8217;EPPO.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Per allineare il regolamento (CE) n.&#160;168/2007 all&#8217;orientamento comune &#232; necessario prevedere che ogni cinque anni la Commissione ordini una valutazione dell&#8217;Agenzia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza il regolamento (CE) n.&#160;168/2007 del Consiglio,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio Il regolamento (CE) n. 168/2007 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;2 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;2</p><p>Obiettivo</p><p>L&#8217;Agenzia ha lo scopo di fornire alle competenti istituzioni, organi e organismi dell&#8217;Unione e agli Stati membri, nell&#8217;attuazione del diritto dell&#8217;Unione, assistenza e consulenza in materia di diritti fondamentali in modo da aiutarli a rispettare pienamente tali diritti quando essi adottano misure o definiscono iniziative nei loro rispettivi settori di competenza.<span>&#187;</span>;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;3</p><p>Ambito di applicazione</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Ai fini della realizzazione dell&#8217;obiettivo di cui all&#8217;articolo&#160;2, l&#8217;Agenzia svolge la sua attivit&#224; nell&#8217;ambito delle competenze dell&#8217;Unione.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Nello svolgimento dei suoi compiti l&#8217;Agenzia fa riferimento ai diritti fondamentali di cui all&#8217;articolo&#160;6 del trattato sull&#8217;Unione europea (TUE).</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;L&#8217;Agenzia tratta questioni inerenti ai diritti fondamentali nell&#8217;Unione e negli Stati membri quando attuano il diritto dell&#8217;Unione, a eccezione degli atti o delle attivit&#224; dell&#8217;Unione o degli Stati membri rientranti nella politica estera e di sicurezza comune o a essa connessi.<span>&#187;</span>;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;4 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il paragrafo 1 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>raccoglie, registra, analizza e diffonde informazioni e dati rilevanti, obiettivi, attendibili e comparabili, compresi i risultati di ricerche e monitoraggio che le vsono comunicati dagli Stati membri, dalle istituzioni, dagli organi e degli organismi dell&#8217;Unione, dai centri di ricerca, da enti nazionali, da organizzazioni non governative, da paesi terzi e da organizzazioni internazionali, in particolare, dagli organi competenti del Consiglio d&#8217;Europa;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>le lettere c) e d) sono sostituite dalle seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;c)</p></td><td><p>svolge, collabora o incoraggia ricerche e indagini scientifiche, studi preparatori e di fattibilit&#224;, anche, se del caso e compatibilmente con le proprie priorit&#224; e con i propri programmi di lavoro annuale e pluriennale, a richiesta del Parlamento europeo, del Consiglio o della Commissione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>formula e pubblica conclusioni e pareri su specifici aspetti tematici per le istituzioni dell&#8217;Unione e gli Stati membri quando danno attuazione al diritto dell&#8217;Unione, di propria iniziativa o a richiesta del Parlamento europeo, del Consiglio o della Commissione;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 2 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;2.&#160;&#160;&#160;Le conclusioni, i pareri e le relazioni di cui al paragrafo 1 possono riguardare proposte della Commissione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;293 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea (TFUE) o posizioni adottate dalle istituzioni nell&#8217;ambito delle procedure legislative solo qualora l&#8217;istituzione interessata abbia presentato una richiesta ai sensi del paragrafo 1, lettera d). Essi non riguardano la legittimit&#224; degli atti di cui all&#8217;articolo&#160;263 TFUE n&#233; la questione se uno Stato membro abbia o no ottemperato a un obbligo che gli incombe in forza dei trattati ai sensi dell&#8217;articolo&#160;258 TFUE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sono aggiunti i paragrafi seguenti:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Il comitato scientifico &#232; consultato prima dell&#8217;adozione della relazione di cui al paragrafo 1, lettera e).</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;L&#8217;Agenzia presenta le relazioni di cui al paragrafo 1, lettere e) e g), entro il 15 giugno di ogni anno al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte dei conti, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;5 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;5</p><p>Settori di attivit&#224;</p><p>L&#8217;Agenzia svolge i propri compiti sulla base dei suoi programmi di lavoro annuale e pluriennale, che sono conformi alle risorse finanziarie e umane di cui dispone. Questa disposizione lascia impregiudicate le risposte dell&#8217;Agenzia alle richieste del Parlamento europeo, del Consiglio o della Commissione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1, lettere c) e d), che non rientrano nei settori definiti dai programmi di lavoro annuale e pluriennale, purch&#233; le sue risorse finanziarie e umane lo consentano.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;5 bis</p><p>Programmazione annuale e pluriennale</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Ogni anno il direttore redige un progetto di documento di programmazione contenente in particolare i programmi di lavoro annuale e pluriennale, conformemente all&#8217;articolo&#160;32 del regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione<a>&#160;(<span>*1</span>)</a>.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Il direttore presenta il progetto di documento di programmazione al consiglio di amministrazione. Il direttore presenta il progetto di documento di programmazione, approvato dal consiglio di amministrazione, al Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione entro il 31 gennaio di ogni anno. In sede di Consiglio, il competente organo preparatorio discute il progetto di programma di lavoro pluriennale e pu&#242; invitare l&#8217;Agenzia a presentare detto progetto.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Il direttore presenta inoltre il progetto di documento di programmazione ai funzionari di nazionali di collegamento di cui all&#8217;articolo&#160;8, paragrafo&#160;1, e al comitato scientifico entro il 31&#160;gennaio di ogni anno, al fine di consentire ai pertinenti Stati membri e al comitato scientifico di esprimere il loro parere sul progetto.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Alla luce dei risultati della discussione in seno al competente organo preparatorio del Consiglio e dei pareri ricevuti dalla Commissione, dagli Stati membri e dal comitato scientifico, il direttore presenta il progetto di documento di programmazione al consiglio di amministrazione per adozione. Il direttore presenta il documento di programmazione adottato al Parlamento europeo, al Consiglio, alla Commissione e ai funzionari nazionali di collegamento di cui all&#8217;articolo&#160;8, paragrafo&#160;1.</p></div></div><p><a>(<span>*1</span>)</a>&#160;&#160;Regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18&#160;dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virt&#249; del TFUE e del trattato Euratom, di cui all&#8217;articolo&#160;70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio (<a>GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1</a>).&#187;;"</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;6, paragrafo 2, la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>da istituzioni, organi e organismi dell&#8217;Unione, nonch&#233; da organi e organismi degli Stati membri;&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;7 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;7</p><p>Relazioni con gli organi e gli organismi competenti dell&#8217;Unione</p><p>L&#8217;Agenzia provvede a un idoneo coordinamento delle sue attivit&#224; con quelle degli organi e degli organismi dell&#8217;Unione. Le modalit&#224; della cooperazione sono specificate, se necessario, in protocolli d&#8217;intesa.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;8 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Ogni Stato membro nomina un funzionario quale funzionario nazionale di collegamento.</p><p>Il funzionario nazionale di collegamento costituisce il punto di contatto principale per l&#8217;Agenzia nello Stato membro.</p><p>L&#8217;Agenzia e i funzionari nazionali di collegamento collaborano in uno spirito di stretta e reciproca cooperazione.</p><p>L&#8217;Agenzia comunica ai funzionari nazionali di collegamento tutti i documenti elaborati conformemente all&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Le modalit&#224; amministrative della cooperazione di cui al paragrafo 2 sono conformi al diritto dell&#8217;Unione e sono adottate dal consiglio di amministrazione sulla base del progetto presentato dal direttore, sentito il parere della Commissione. Se la Commissione esprime il proprio parere sfavorevole a tali modalit&#224;, il consiglio di amministrazione le riesamina e le adotta, modificandole ove necessario, a maggioranza dei due terzi dei suoi membri.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;9 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;9</p><p>Cooperazione con il Consiglio d&#8217;Europa</p><p>Per evitare duplicazioni e garantire la complementariet&#224; e il valore aggiunto, l&#8217;Agenzia coordina le proprie attivit&#224; con quelle del Consiglio d&#8217;Europa, con particolare riguardo ai programmi di lavoro annuale e pluriennale e alla cooperazione con la societ&#224; civile di cui all&#8217;articolo&#160;10.</p><p>A tal fine, l&#8217;Unione, secondo la procedura di cui all&#8217;articolo&#160;218 TFUE, conclude un accordo con il Consiglio d&#8217;Europa allo scopo di stabilire una stretta collaborazione tra quest&#8217;ultimo e l&#8217;Agenzia. Tale accordo comprende la nomina da parte del Consiglio d&#8217;Europa di una personalit&#224; indipendente come membro del consiglio di amministrazione e dell&#8217;ufficio di presidenza dell&#8217;Agenzia in conformit&#224; degli articoli 12 e&#160;13.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;10, paragrafo 4, la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>formulare proposte al consiglio di amministrazione sui programmi di lavoro annuale e pluriennale da adottare a norma dell&#8217;articolo&#160;5 bis;&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;12 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il paragrafo 1 &#232; modificato come segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la parte introduttiva &#232; sostituita dalla seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Il consiglio di amministrazione &#232; formato da persone con una solida conoscenza del settore dei diritti fondamentali e con un&#8217;adeguata esperienza nella gestione di organizzazioni pubbliche o private, incluse competenze amministrative e di bilancio, designate come segue:&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>&#232; aggiunto il comma seguente:</p><p>&#171;Gli Stati membri, la Commissione e il Consiglio d&#8217;Europa si adoperano per realizzare una pari rappresentanza di donne e uomini in seno al consiglio di amministrazione.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i paragrafi&#160;3, 4 e&#160;5 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Il mandato dei membri del consiglio di amministrazione e dei loro supplenti &#232; di cinque anni. Un ex membro o supplente pu&#242; essere rinominato per un mandato non consecutivo.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Oltre che per la normale procedura di sostituzione o per decesso, il mandato di un membro o di un supplente cessa solo in caso di dimissioni. Tuttavia, qualora un membro o un supplente non possieda pi&#249; i requisiti di indipendenza, questi rassegna immediatamente le dimissioni e ne d&#224; notifica alla Commissione e al direttore. In tali casi, oltre alla normale procedura di sostituzione, la parte interessata procede alla designazione di un nuovo membro o di un nuovo supplente per la durata restante del mandato. La parte interessata designa anche un nuovo membro o un nuovo supplente per la durata restante del mandato, se il consiglio di amministrazione stabilisce, su proposta di un terzo dei membri o della Commissione, che il membro o il supplente in questione non possiede pi&#249; i requisiti di indipendenza. Se la durata restante del mandato &#232; inferiore a due anni, il mandato del nuovo membro o supplente pu&#242; essere prorogato per arrivare a un mandato completo di cinque anni.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Il consiglio di amministrazione elegge tra i suoi membri nominati a norma del paragrafo 1, lettera a), del presente articolo, un presidente e un vicepresidente nonch&#233; gli altri due membri dell&#8217;ufficio di presidenza di cui all&#8217;articolo&#160;13, paragrafo&#160;1, con mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta.</p><p>Il presidente e il vicepresidente del consiglio di amministrazione sono eletti a maggioranza di due terzi dei membri del consiglio di amministrazione di cui al paragrafo&#160;1, lettere a) e c), del presente articolo. Gli altri due membri dell&#8217;ufficio di presidenza di cui all&#8217;articolo&#160;13, paragrafo 1, sono eletti a maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione di cui al paragrafo 1, lettere a) e c), del presente articolo.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il paragrafo 6 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le lettere a) e b) sono sostituite dalle seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>adottare i programmi di lavoro annuale e pluriennale dell&#8217;Agenzia;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>adottare le relazioni annuali di cui all&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1, lettere e) e g), nella quale ultima i risultati conseguiti vengono specificamente confrontati con gli obiettivi dei programmi di lavoro annuale e pluriennale;&#187;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la lettera e) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;e)</p></td><td><p>in conformit&#224; dei paragrafi&#160;7 bis e&#160;7 ter del presente articolo, esercitare, nei confronti del personale dell&#8217;Agenzia, i poteri conferiti dallo statuto dei funzionari dell&#8217;Unione europea (&#8220;statuto del personale&#8221;) e dal regime applicabile agli altri agenti dell&#8217;Unione (&#8220;regime applicabile&#8221;) di cui al regolamento (CEE, Euratom, CECA) n.&#160;259/68 del Consiglio<a>&#160;(<span>*2</span>)</a> all&#8217;autorit&#224; che ha il potere di nomina e all&#8217;autorit&#224; abilitata a concludere i contratti di assunzione, rispettivamente (&#8220;poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina&#8221;);</p></td></tr></tbody></table><p><a>(<span>*2</span>)</a>&#160;&#160;<a>GU L 56 del 4.3.1968, pag. 1</a>.&#187;;"</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>la lettera i) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;i)</p></td><td><p>adotta le norme di applicazione dello statuto dei funzionari e del regime applicabile, conformemente all&#8217;articolo&#160;110, paragrafo 2, dello statuto;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>sono aggiunte le seguenti lettere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;m)</p></td><td><p>adottare una strategia di sicurezza, comprese norme sullo scambio di informazioni classificate UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>adottare norme per la prevenzione e la gestione dei conflitti di interesse in relazione ai suoi membri e ai membri del comitato scientifico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>o)</p></td><td><p>adottare e aggiornare regolarmente la strategia di comunicazione di cui all&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1, lettera h).&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sono inseriti i seguenti paragrafi:</p><div><p>&#171;7 bis.&#160;&#160;&#160;Il consiglio di amministrazione adotta, in conformit&#224; dell&#8217;articolo&#160;110, paragrafo 2, dello statuto dei funzionari, una decisione basata sull&#8217;articolo&#160;2, paragrafo&#160;1, dello statuto dei funzionari e sull&#8217;articolo&#160;6 del regime applicabile, con cui delega al direttore i poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina e stabilisce le condizioni di sospensione della delega di poteri. Il direttore &#232; autorizzato a subdelegare tali poteri.</p></div><div><p>7 ter.&#160;&#160;&#160;Qualora circostanze eccezionali lo richiedano, il consiglio di amministrazione pu&#242;, mediante decisione, sospendere temporaneamente la delega dei poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina delegati al direttore e quelli subdelegati da quest&#8217;ultimo ed esercitarli esso stesso o delegarli a uno dei suoi membri o a un membro del personale diverso dal direttore.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>i paragrafi&#160;8, 9 e&#160;10 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;8.&#160;&#160;&#160;Di norma, le decisioni del consiglio di amministrazione sono adottate a maggioranza di tutti i membri.</p><p>Le decisioni di cui al paragrafo 6, lettere da a) a e) e g), k) e l), sono adottate a maggioranza di due terzi di tutti i membri.</p><p>Le decisioni di cui all&#8217;articolo&#160;25, paragrafo 2, sono adottate all&#8217;unanimit&#224;.</p><p>Ogni membro del consiglio di amministrazione o, in sua assenza, il supplente dispone di un voto. Il presidente esprime il voto decisivo.</p><p>La persona nominata dal Consiglio d&#8217;Europa pu&#242; partecipare solo alle votazioni relative alle decisioni di cui al paragrafo 6, lettere a), b) e k).</p></div><div><p>9.&#160;&#160;&#160;Il presidente convoca il consiglio di amministrazione due volte l&#8217;anno, ferma restando la possibilit&#224; di convocare riunioni straordinarie. Il presidente convoca le riunioni straordinarie di propria iniziativa o a richiesta della Commissione o di almeno un terzo dei membri del consiglio di amministrazione.</p></div><div><p>10.&#160;&#160;&#160;Il presidente o il vicepresidente del comitato scientifico e il direttore dell&#8217;Istituto europeo per l&#8217;uguaglianza di genere possono assistere alle riunioni del consiglio di amministrazione in qualit&#224; di osservatori. I direttori delle altre agenzie od organismi competenti dell&#8217;Unione e degli altri organismi internazionali menzionati agli articoli 8 e&#160;9 possono parimenti assistervi in qualit&#224; di osservatori su invito dell&#8217;ufficio di presidenza.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;13 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;13</p><p>Ufficio di presidenza</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Il consiglio di amministrazione &#232; assistito da un ufficio di presidenza. L&#8217;ufficio di presidenza sovrintende ai lavori preparatori necessari per l&#8217;adozione delle decisioni del consiglio di amministrazione. In particolare, esamina le questioni relative alle risorse di bilancio e umane.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Inoltre, l&#8217;ufficio di presidenza:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>riesamina il documento di programmazione dell&#8217;Agenzia di cui all&#8217;articolo&#160;5 bis su una base del progetto elaborato dal direttore, e lo presenta al consiglio di amministrazione per adozione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>riesamina il progetto di bilancio annuale dell&#8217;Agenzia e lo presenta al consiglio di amministrazione per adozione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>riesamina il progetto di relazione annuale sulle attivit&#224; dell&#8217;Agenzia e lo presenta al consiglio di amministrazione per adozione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>adotta una strategia antifrode per l&#8217;Agenzia, proporzionata ai rischi di frode, tenendo conto dei costi e dei benefici delle misure da attuare e sulla base di un progetto elaborato dal direttore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>assicura un seguito adeguato alle osservazioni e alle raccomandazioni risultanti dalle relazioni di audit e valutazioni interne ed esterne, e dalle indagini dell&#8217;Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) o della Procura europea (EPPO);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>fatte salve le responsabilit&#224; del direttore di cui all&#8217;articolo&#160;15, paragrafo&#160;4, assiste e consiglia il direttore in merito all&#8217;attuazione delle decisioni del consiglio di amministrazione, al fine di rafforzare il controllo della gestione amministrativa e di bilancio.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Ove necessario, per motivi di urgenza, l&#8217;ufficio di presidenza pu&#242; prendere decisioni provvisorie per conto del consiglio di amministrazione, tra cui in materia di sospensione della delega dei poteri di autorit&#224; che ha il potere di nomina, in conformit&#224; delle condizioni di cui all&#8217;articolo&#160;12, paragrafi&#160;7 bis e&#160;7 ter, e di questioni di bilancio.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;L&#8217;ufficio di presidenza &#232; composto dal presidente e dal vicepresidente del consiglio di amministrazione, da due altri membri eletti dal consiglio di amministrazione in conformit&#224; dell&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 5, e da uno dei rappresentanti della Commissione in seno al consiglio di amministrazione.</p><p>La persona nominata dal Consiglio d&#8217;Europa in seno al consiglio di amministrazione pu&#242; partecipare alle riunioni dell&#8217;ufficio di presidenza.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;L&#8217;ufficio di presidenza &#232; convocato dal presidente. Pu&#242; essere convocato anche a richiesta di uno dei suoi membri. Esso adotta le sue decisioni a maggioranza dei suoi membri presenti. La persona nominata dal Consiglio d&#8217;Europa pu&#242; partecipare alle votazioni sui punti riguardanti decisioni su cui detta persona ha diritto di voto in seno al consiglio di amministrazione conformemente all&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 8.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;Il direttore partecipa alle riunioni dell&#8217;ufficio di presidenza, senza diritto di voto.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;14 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il paragrafo 1 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;1.&#160;&#160;&#160;Il comitato scientifico si compone di undici personalit&#224; indipendenti particolarmente qualificate nel settore dei diritti fondamentali, dotate di competenze adeguate in materia di metodologie per la qualit&#224; e la ricerca scientifica. Il consiglio di amministrazione nomina gli undici membri e approva un elenco di riserva stabilito per ordine di merito secondo un invito a presentare candidature e una procedura di selezione trasparenti, previa consultazione della competente commissione del Parlamento europeo. Il consiglio di amministrazione garantisce l&#8217;equa rappresentanza geografica e si adopera per realizzare una pari rappresentanza di donne e uomini in seno al comitato scientifico. I membri del consiglio di amministrazione non sono membri del comitato scientifico. Il regolamento interno di cui all&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 6, lettera g), precisa le condizioni per la nomina del comitato scientifico.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;I membri del comitato scientifico sono indipendenti. Possono essere sostituiti solo su loro richiesta o in caso di impossibilit&#224; permanente di esercitare le loro funzioni. Tuttavia, qualora un membro non possieda pi&#249; i requisiti di indipendenza, questi rassegna immediatamente le dimissioni e ne d&#224; notifica alla Commissione e al direttore. Alternativamente, il consiglio di amministrazione pu&#242; dichiarare, su proposta di un terzo dei suoi membri o della Commissione, la mancanza di indipendenza e revocare la nomina della persona in questione. Il consiglio di amministrazione nomina la prima persona disponibile in ordine di merito sull&#8217;elenco di riserva per la durata restante del mandato. Nel caso in cui la durata restante del mandato sia inferiore a due anni, il mandato del nuovo membro pu&#242; essere prorogato per un mandato completo di cinque anni. L&#8217;Agenzia pubblica e tiene aggiornato sul suo sito web l&#8217;elenco dei membri del comitato scientifico.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>al paragrafo 5 &#232; aggiunto il seguente comma:</p><p>&#171;In particolare, il comitato scientifico consiglia il direttore e l&#8217;Agenzia in merito alla metodologia per la ricerca scientifica applicata nel lavoro dell&#8217;Agenzia.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;15 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i paragrafi&#160;3 e&#160;4 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Il mandato del direttore &#232; di cinque anni.</p><p>Nei dodici mesi che precedono la fine di tale mandato di cinque anni, la Commissione esegue una valutazione per tener conto in particolare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>delle prestazioni del direttore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>degli obblighi e delle necessit&#224; dell&#8217;Agenzia per il periodo futuro.</p></td></tr></tbody></table><p>Il consiglio di amministrazione, su proposta della Commissione e alla luce della valutazione, pu&#242; prorogare il mandato del direttore una volta per non pi&#249; di cinque anni.</p><p>Il consiglio di amministrazione informa il Parlamento europeo e il Consiglio dell&#8217;intenzione di prorogare il mandato del direttore. Entro un mese prima che il consiglio di amministrazione prenda formalmente la decisione di prorogare il mandato del direttore, quest&#8217;ultimo pu&#242; essere invitato a fare una dichiarazione dinanzi alla competente commissione del Parlamento europeo e rispondere alle domande dei membri di tale commissione.</p><p>Se il suo mandato non &#232; prorogato, il direttore resta in carica fino alla nomina del suo successore.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Il direttore &#232; responsabile:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dell&#8217;assolvimento dei compiti di cui all&#8217;articolo&#160;4, in particolare della preparazione e della pubblicazione dei documenti elaborati ai sensi dell&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1, lettere da a) a h), in cooperazione con il comitato scientifico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>dell&#8217;elaborazione e dell&#8217;attuazione del documento di programmazione dell&#8217;Agenzia di cui all&#8217;articolo&#160;5 bis;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>delle questioni riguardanti l&#8217;amministrazione corrente;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>dell&#8217;attuazione delle decisioni adottate dal consiglio di amministrazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>dell&#8217;esecuzione del bilancio dell&#8217;Agenzia, in conformit&#224; dell&#8217;articolo&#160;21;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>dell&#8217;attuazione di procedure efficaci di monitoraggio e valutazione delle prestazioni ottenute dall&#8217;Agenzia rispetto ai suoi obiettivi, secondo standard riconosciuti a livello professionale e indicatori di prestazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>dell&#8217;elaborazione di un piano d&#8217;azione volto a dare seguito alle conclusioni delle valutazioni retrospettive che analizzano la performance dei programmi e delle attivit&#224; che comportano spese importanti, conformemente all&#8217;articolo&#160;29 del regolamento delegato (UE) 2019/715;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>della presentazione di una relazione annuale al consiglio di amministrazione sui risultati del sistema di monitoraggio e valutazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>dell&#8217;elaborazione di una strategia antifrode per l&#8217;Agenzia e della sua presentazione all&#8217;ufficio di presidenza per approvazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>dell&#8217;elaborazione di un piano d&#8217;azione volto a dare seguito alle conclusioni delle relazioni di audit e valutazioni interne ed esterne, nonch&#233; delle indagini dell&#8217;OLAF, e della presentazione di una relazione sui progressi compiuti alla Commissione e al consiglio di amministrazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>della cooperazione con i funzionari nazionali di collegamento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>della cooperazione con la societ&#224; civile, compreso il coordinamento della piattaforma dei diritti fondamentali ai sensi dell&#8217;articolo&#160;10.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 7 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;7.&#160;&#160;&#160;Il direttore pu&#242; essere revocato prima della scadenza del mandato con decisione del consiglio di amministrazione, sulla base di una proposta di due terzi dei suoi membri o della Commissione, in caso di condotta scorretta, prestazioni insufficienti o irregolarit&#224; gravi o ripetute.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;17, il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Le decisioni adottate dall&#8217;Agenzia sulla base dell&#8217;articolo&#160;8 del regolamento (CE) n.&#160;1049/2001 possono essere oggetto di una denuncia presso il Mediatore o di un ricorso dinanzi alla Corte di giustizia dell&#8217;Unione europea (Corte di giustizia), ai sensi rispettivamente degli articoli 228 e&#160;263 TFUE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;19 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;19</p><p>Riesame del Mediatore</p><p>L&#8217;operato dell&#8217;Agenzia &#232; sottoposto al controllo del Mediatore a norma dell&#8217;articolo&#160;228 TFUE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>17)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;20 &#232; cosi modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>al paragrafo 3, il primo comma &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Le entrate dell&#8217;Agenzia comprendono, a prescindere da altre risorse, un contributo dell&#8217;Unione iscritto nel bilancio generale dell&#8217;Unione (sezione &#8220;Commissione&#8221;).&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il paragrafo 7 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;7.&#160;&#160;&#160;Sulla base dello stato di previsione, la Commissione inserisce nel progetto preliminare di bilancio generale dell&#8217;Unione europea la stima che ritiene necessaria per la tabella dell&#8217;organico e la quota della sovvenzione a carico del bilancio generale che essa trasmette all&#8217;autorit&#224; di bilancio ai sensi dell&#8217;articolo&#160;314 TFUE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>18)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;24 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;24</p><p>Personale</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Al personale dell&#8217;Agenzia e al suo direttore si applicano lo statuto dei funzionari e il regime applicabile e le norme adottate congiuntamente dalle istituzioni dell&#8217;Unione ai fini dell&#8217;applicazione di questo statuto e di questo regime.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Il consiglio di amministrazione pu&#242; adottare disposizioni che consentano di assumere esperti nazionali distaccati dagli Stati membri presso l&#8217;Agenzia.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>19)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;26 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;Articolo&#160;26</p><p>Privilegi e immunit&#224;</p><p>Il protocollo n.&#160;7 sui privilegi e sulle immunit&#224; dell&#8217;Unione europea, allegato al TUE e al TFUE si applica all&#8217;Agenzia.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>20)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;27, il paragrafo 3 &#232; sostituito dal seguente:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;La Corte di giustizia &#232; competente a pronunciarsi sui ricorsi proposti contro l&#8217;Agenzia, alle condizioni previste agli articoli 263 e&#160;265 TFUE.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>21)</p></td><td><p>all&#8217;articolo&#160;28, i paragrafi&#160;2 e&#160;3 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;2.&#160;&#160;&#160;La partecipazione di cui al paragrafo 1 e le pertinenti modalit&#224; sono stabilite con decisione del pertinente consiglio di associazione, tenuto conto dello status specifico di ciascun paese. Tale decisione stabilisce la natura, la portata e le modalit&#224; della partecipazione di detti paesi ai lavori dell&#8217;Agenzia, nel quadro fissato agli articoli 4 e&#160;5, comprese le disposizioni relative alla partecipazione alle iniziative avviate dall&#8217;Agenzia, ai contributi finanziari e al personale. La decisione &#232; conforme alle disposizioni del presente regolamento e allo statuto dei funzionari d e al regime applicabile. Essa dispone che il paese partecipante possa nominare una personalit&#224; indipendente, che soddisfi i requisiti in materia di qualificazioni previsti all&#8217;articolo&#160;12, paragrafo 1, lettera a), in qualit&#224; di osservatore senza diritto di voto nel consiglio di amministrazione. Su decisione del consiglio di associazione l&#8217;Agenzia pu&#242; trattare questioni inerenti ai diritti fondamentali nel quadro dell&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 1, nel pertinente paese, nella misura necessaria ai fini dell&#8217;allineamento progressivo del diritto di detto paese al diritto dell&#8217;Unione.</p></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Il Consiglio, deliberando all&#8217;unanimit&#224; su proposta della Commissione, pu&#242; decidere di invitare un paese con il quale l&#8217;Unione europea ha concluso un accordo di stabilizzazione e di associazione a partecipare all&#8217;Agenzia in qualit&#224; di osservatore. In tal caso si applicano le disposizioni del paragrafo 2.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>22)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;29 &#232; soppresso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;30 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il titolo &#232; sostituito dal seguente:</p><p><span>&#171;Valutazioni e riesame&#187;</span>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i paragrafi&#160;3 e&#160;4 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;3.&#160;&#160;&#160;Entro 28&#160;aprile 2027 e successivamente ogni cinque anni, la Commissione fa eseguire una valutazione per stabilire, in particolare, l&#8217;impatto, l&#8217;efficacia e l&#8217;efficienza dell&#8217;Agenzia e delle sue prassi di lavoro. La valutazione tiene conto dei pareri del consiglio di amministrazione e delle altre parti in causa a livello sia dell&#8217;Unione che nazionale.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;Una valutazione su due di cui al paragrafo 3 comprende anche una valutazione dei risultati ottenuti dall&#8217;Agenzia, tenuto conto degli obiettivi, del mandato e dei compiti. La valutazione pu&#242; esaminare, in particolare, l&#8217;eventuale necessit&#224; di modificare il mandato dell&#8217;Agenzia nonch&#233; le implicazioni finanziarie di siffatta modifica.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;La Commissione presenta le conclusioni della valutazione di cui al paragrafo 3 al consiglio di amministrazione. Il consiglio di amministrazione esamina le conclusioni della valutazione e indirizza alla Commissione le raccomandazioni ritenute necessarie concernenti le modifiche da apportare all&#8217;Agenzia, alle sue prassi di lavoro e alla portata della sua missione.</p></div><div><p>6.&#160;&#160;&#160;La Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione in merito ai risultati della valutazione di cui al paragrafo 3 e alle raccomandazioni del consiglio di amministrazione di cui al paragrafo 5. I risultati di tale valutazione e tali raccomandazioni sono resi pubblici.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>24)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;31 &#232; soppresso.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Lussemburgo, il 5 aprile 2022 Per il Consiglio Il presidente B. LE MAIRE <note> ( 1 ) Approvazione del 6 luglio 2021 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale). ( 2 ) Regolamento (CE) n. 168/2007 del Consiglio, del 15 febbraio 2007, che istituisce l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ( GU L 53 del 22.2.2007, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all’articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2019/715 della Commissione, del 18 dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virtù del TFUE e del trattato Euratom, di cui all’articolo 70 del regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1 ). </note>
ITA
32022R0555
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>18.8.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 299/32</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 12 luglio 2016 sul programma nazionale di riforma 2016 della Bulgaria e che formula un parere del Consiglio sul programma di convergenza 2016 della Bulgaria (2016/C 299/08) IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 121, paragrafo 2, e l'articolo 148, paragrafo 4, visto il regolamento (CE) n. 1466/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per il rafforzamento della sorveglianza delle posizioni di bilancio nonché della sorveglianza e del coordinamento delle politiche economiche ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, visto il regolamento (UE) n. 1176/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 novembre 2011, sulla prevenzione e la correzione degli squilibri macroeconomici ( 2 ) , in particolare l'articolo 6, paragrafo 1, vista la raccomandazione della Commissione europea, viste le risoluzioni del Parlamento europeo, viste le conclusioni del Consiglio europeo, visto il parere del comitato per l'occupazione, visto il parere del comitato economico e finanziario, visto il parere del comitato per la protezione sociale, visto il parere del comitato di politica economica, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato l'analisi annuale della crescita, segnando l'inizio del semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche 2016. Il Consiglio europeo del 17 e 18 marzo 2016&#160;ha approvato le priorit&#224; indicate nell'analisi annuale della crescita. Il 26 novembre 2015 la Commissione ha adottato, sulla base del regolamento (UE) n. 1176/2011, la relazione sul meccanismo di allerta, in cui la Bulgaria &#232; stata annoverata tra gli Stati membri da sottoporre a esame approfondito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 26 febbraio 2016 &#232; stata pubblicata la relazione per paese relativa alla Bulgaria 2016, nella quale sono valutati i progressi compiuti dalla Bulgaria sia nel dar seguito alle raccomandazioni specifiche per paese adottate dal Consiglio il 14 luglio 2015 sia verso il conseguimento degli obiettivi nazionali di Europa 2020. La relazione per paese comprende altres&#236; i risultati dell'esame approfondito a norma dell'articolo 5 del regolamento (UE) n. 1176/2011. L'8 marzo 2016 la Commissione ha adottato una comunicazione in cui presenta i risultati dell'esame approfondito. L'analisi ha portato la Commissione a concludere che la Bulgaria presenta squilibri macroeconomici eccessivi. In particolare, l'economia &#232; caratterizzata da fragilit&#224; tuttora esistenti nel settore finanziario e da un elevato indebitamento delle imprese in un contesto di elevata disoccupazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 15 aprile 2016 la Bulgaria ha presentato il suo programma nazionale di riforma 2016 e il suo programma di convergenza 2016. I due programmi sono stati valutati contemporaneamente onde tener conto delle loro correlazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La programmazione dei fondi strutturali e d'investimento europei per il periodo 2014-2020&#160;ha tenuto conto delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese. In applicazione dell'articolo 23 del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, ove necessario per sostenere l'attuazione delle raccomandazioni pertinenti del Consiglio la Commissione pu&#242; chiedere ad uno Stato membro di rivedere e proporre di modificare il suo contratto di partenariato e i programmi rilevanti. La Commissione ha precisato i modi in cui conta di valersi di tale possibilit&#224; negli orientamenti sull'applicazione delle misure per collegare l'efficacia dei fondi strutturali e d'investimento europei a una sana gestione economica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La Bulgaria &#232; attualmente soggetta al braccio preventivo del patto di stabilit&#224; e crescita. Nel suo programma di convergenza 2016, il governo prevede un graduale miglioramento del saldo nominale (&#8211;&#160;1,9 % del PIL nel 2016 e &#8211; 0,2 % del PIL nel 2019). L'obiettivo di bilancio a medio termine, ossia un disavanzo strutturale dell'1 % del PIL, dovrebbe essere conseguito a partire dal 2017. Secondo il programma di convergenza, il rapporto debito pubblico/PIL dovrebbe raggiungere un picco del 31,8 % nel 2018 per poi scendere al 30,8 % nel 2019. Lo scenario macroeconomico su cui si basano le proiezioni di bilancio &#232; leggermente favorevole. Le misure necessarie per sostenere i previsti obiettivi di disavanzo dal 2017 in poi non sono state sufficientemente specificate. Sulla base delle previsioni della primavera 2016 della Commissione, vi &#232; il rischio di una qualche deviazione dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di bilancio a medio termine sia nel 2016 che nel 2017 a politiche invariate. In base alla sua valutazione del programma di convergenza e tenendo conto delle previsioni della primavera 2016 della Commissione, il Consiglio ritiene che la Bulgaria riuscir&#224; in linea di massima a rispettare le disposizioni del patto di stabilit&#224; e crescita. Saranno tuttavia necessarie altre misure per assicurare la conformit&#224; sia nel 2016 che nel 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Bulgaria ha compiuto alcuni progressi nel dar seguito alla raccomandazione, che le &#232; stata rivolta l'anno scorso, di rendere pi&#249; efficiente la spesa sanitaria, in particolare producendo una mappa sanitaria nazionale che consentir&#224; di pianificare la spesa sanitaria in base a criteri territoriali e alle esigenze della popolazione. Il sistema sanitario bulgaro si trova ad affrontare importanti sfide, tra cui accesso limitato, scarse dotazioni finanziarie e scarsa qualit&#224; dei risultati in campo sanitario. Nonostante i recenti sforzi volti a migliorare la riscossione delle imposte, l'economia sommersa continua a rappresentare un problema importante che incide sulle entrate pubbliche. Il lavoro sommerso, compresa la dichiarazione dei redditi incompleta e l'evasione dei contributi di sicurezza sociale, distorce il mercato del lavoro e riduce il gettito fiscale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Alcune pratiche commerciali incaute nel settore finanziario, specie in quello bancario, associate a una vigilanza inefficiente, hanno creato condizioni favorevoli all'accumulo di squilibri. Il completamento, in modo trasparente e nel rispetto delle migliori prassi internazionali, del riesame avviato di recente dei settori bancario, assicurativo e dei fondi pensione e l'adozione delle necessarie azioni di follow-up rafforzeranno la fiducia nel settore finanziario. Inoltre, un impegno costante volto a migliorare la vigilanza finanziaria, sia nel settore bancario sia negli altri settori, avr&#224; un ruolo importante nel rafforzare il sistema finanziario e nel fare in modo che sostenga la ripresa macroeconomica, di cui si vedono i primi segnali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il mercato del lavoro ha registrato una ripresa modesta, ma le carenze ancora riscontrabili continuano a ostacolare la crescita e limitano la capacit&#224; di aggiustamento dell'economia. L'aggiustamento del mercato del lavoro &#232; ostacolato dal carattere strutturale della disoccupazione di lunga durata, dalla diminuzione e dall'invecchiamento della forza lavoro, dalla scarsa partecipazione al mercato del lavoro e dagli squilibri tra domanda e offerta di competenze. Sebbene si registri un graduale miglioramento sul fronte dell'occupazione, restano grandi sfide da affrontare, che riguardano ad esempio i disoccupati di lunga durata e i giovani non occupati n&#233; inseriti in un percorso di istruzione o formazione. Le politiche attive del mercato del lavoro potrebbero svolgere un ruolo pi&#249; incisivo nell'aiutare questi gruppi ad accedere al mercato del lavoro. L'attivazione delle persone che beneficiano di prestazioni sociali &#232; ostacolata dalla frammentazione delle diverse agenzie che erogano le prestazioni sociali e i servizi di integrazione nel mercato del lavoro, nonch&#233; dalla loro scarsa cooperazione. Sono stati sviluppati, nel quadro di un progetto pilota, appositi centri per l'impiego e l'assistenza sociale che combinano i servizi dell'agenzia di collocamento e quelli dell'agenzia per l'assistenza sociale, ma nessuna decisione &#232; stata ancora adottata per attuare il progetto su pi&#249; vasta scala dopo la sua conclusione nel dicembre 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Sebbene sia ancora il pi&#249; basso tra i paesi dell'Unione, il salario minimo in Bulgaria &#232; aumentato notevolmente dal 2011 ma l'assenza di criteri oggettivi per la sua determinazione genera incertezza. Nonostante il lavoro del governo e delle parti sociali in questo campo, la Bulgaria ancora non dispone di orientamenti chiari o di criteri trasparenti per la determinazione del salario minimo che tengano conto del suo impatto sulla creazione di posti di lavoro, sulle condizioni sociali e sulla competitivit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>I tassi di rischio di povert&#224; o di esclusione sociale, come pure i livelli di disuguaglianza, sono ancora molto alti in Bulgaria. I progressi nella lotta alla povert&#224; e all'esclusione sociale sono ostacolati dalle persistenti sfide che riguardano l'integrazione dei Rom nel mercato del lavoro, l'agevolazione del passaggio dalla scuola al lavoro e il miglioramento della copertura e dell'efficacia delle politiche sociali, sanitarie e relative al mercato del lavoro. Il regime di reddito minimo generale fornisce livelli molto limitati di sostegno e raggiungimento della popolazione. Il livello delle indennit&#224; &#232; al di sotto della soglia di povert&#224; e non &#232; stato aumentato in linea con l'evoluzione del salario medio e di quello minimo degli ultimi anni. Le stime riguardanti la copertura indicano che molti dei beneficiari previsti in realt&#224; non ricevono le prestazioni. Una capacit&#224; maggiore di raggiungere i gruppi destinatari, nel rispetto della responsabilit&#224; di bilancio, consentirebbe di alleviare la povert&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>La capacit&#224; del sistema scolastico di includere i gruppi vulnerabili e di trasmettere agli studenti le competenze necessarie &#232; limitata. I gruppi vulnerabili, ad esempio i Rom e gli alunni meno abbienti, continuano a scontrarsi con grandi difficolt&#224; nell'accesso all'istruzione e nel completamento degli studi. Il livello di iscrizione tra i Rom, a tutti i livelli di istruzione, &#232; molto pi&#249; basso di quello registrato tra le comunit&#224; non Rom. Il tasso di abbandono scolastico &#232; in continuo aumento ed &#232; particolarmente elevato nelle aree rurali e nelle regioni meno sviluppate. Rimuovere gli ostacoli alla partecipazione all'istruzione della prima infanzia per i bambini svantaggiati &#232; essenziale per migliorare i risultati scolastici e prevenire l'abbandono. Una nuova legge sull'istruzione prescolare e scolare adottata dal parlamento nel settembre 2015 rappresenta un importante passo verso una riforma globale del sistema scolastico. L'attuazione di questa normativa, unita a misure mirate volte a superare gli ostacoli di natura non legislativa alla piena partecipazione dei gruppi svantaggiati all'istruzione, dovrebbe contribuire ad aumentare il potenziale di crescita dell'economia bulgara e a rafforzare la coesione sociale a lungo termine. I tassi di iscrizione e di completamento degli studi nell'istruzione terziaria sono in aumento e il tasso di occupazione dei neolaureati sta registrando un lento miglioramento, pur restando nettamente al di sotto della media UE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>I rischi derivanti dall'elevato indebitamento delle imprese e gli ostacoli alla riduzione dell'indebitamento restano significativi. Il regime di insolvenza esistente fornisce un margine ridotto per un efficace processo di rinegoziazione del debito e fa poco per porre rimedio all'elevato indebitamento delle imprese. Riforme volte a semplificare le procedure di insolvenza delle imprese potrebbero migliorare la riduzione dell'indebitamento e aprire la strada a nuovi prestiti e investimenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il sistema degli appalti pubblici in Bulgaria continua a risentire di debolezze strutturali, compresi irregolarit&#224; sistematiche nelle procedure di appalto, mancanza di capacit&#224; amministrativa e meccanismi di controllo inefficienti, alle quali vanno ad aggiungersi sistematici ricorsi giudiziari che spesso ritardano la realizzazione di opere sul territorio. Il passaggio agli appalti pubblici completamente elettronici ha compiuto solo progressi limitati. Le carenze del sistema bulgaro degli appalti pubblici hanno portato all'interruzione dei pagamenti e a rettifiche finanziarie nei programmi di finanziamento dell'UE, oltre ad incidere sul pi&#249; vasto contesto imprenditoriale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Politiche instabili e la mancanza di fiducia nelle principali istituzioni pubbliche, come ad esempio il sistema giudiziario, penalizzano notevolmente gli investimenti nell'economia del paese. La lentezza nell'attuazione delle riforme della pubblica amministrazione e delle riforme in settori specifici come la ricerca, l'innovazione e l'energia ostacola il miglioramento del contesto per gli investimenti. Sebbene la Bulgaria abbia adottato un quadro strategico per riformare e modernizzare la pubblica amministrazione, i progressi sono lenti e l'attuazione delle misure &#232; spesso posticipata. La nuova legislazione non &#232; soggetta a una valutazione sistematica dell'impatto, anche se si &#232; notato un certo impegno per cambiare questa situazione. Frequenti modifiche al quadro giuridico creano incertezza e incidono sul contesto imprenditoriale. La corruzione continua a destare serie preoccupazioni e la risposta delle autorit&#224; nazionali al problema &#232; tuttora ostacolata dalla debolezza e della frammentazione delle istituzioni. Nel quadro del meccanismo di cooperazione e verifica, la Bulgaria riceve raccomandazioni in materia di riforma giudiziaria e lotta contro la corruzione e la criminalit&#224; organizzata. Si tratta di questioni di importanza fondamentale per l'intero contesto imprenditoriale che non sono affrontate nelle raccomandazioni specifiche per paese rivolte alla Bulgaria.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Nell'ambito del semestre europeo la Commissione ha effettuato un'analisi completa della politica economica della Bulgaria che ha pubblicato nella relazione per paese 2016. Ha altres&#236; valutato il programma di convergenza e il programma nazionale di riforma, nonch&#233; il seguito dato alle raccomandazioni rivolte alla Bulgaria negli anni precedenti. La Commissione ha tenuto conto non soltanto della loro pertinenza ai fini della sostenibilit&#224; della politica di bilancio e della politica socioeconomica della Bulgaria, ma anche della loro conformit&#224; alle norme e agli orientamenti dell'UE, alla luce della necessit&#224; di rafforzare la governance economica dell'Unione nel suo insieme offrendo un contributo a livello UE per le future decisioni nazionali. Le raccomandazioni nell'ambito del semestre europeo trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Alla luce di tale valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma di convergenza e il suo parere<a>&#160;(<span>4</span>)</a> trova riscontro, in particolare, nella raccomandazione di cui al punto 1.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Alla luce dell'esame approfondito della Commissione e della citata valutazione, il Consiglio ha esaminato il programma nazionale di riforma e il programma di convergenza. Le raccomandazioni a norma dell'articolo 6 del regolamento (UE) n. 1176/2011 trovano riscontro nelle raccomandazioni di cui ai punti da 1 a 4,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA che la Bulgaria adotti provvedimenti nel 2016 e nel 2017 al fine di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>conseguire un aggiustamento annuo di bilancio verso l'obiettivo di bilancio a medio termine pari allo 0,5 % del PIL nel 2016 e nel 2017; migliorare ulteriormente la riscossione delle imposte e adottare misure volte a ridurre le dimensioni dell'economia informale, compreso il lavoro sommerso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>completare, entro la fine del 2016, la verifica della qualit&#224; degli attivi e le prove di stress delle banche; completare, entro la fine del 2016, la verifica dei bilanci e le prove di stress delle imprese di assicurazione e la verifica degli attivi dei fondi pensione privati; adottare, secondo necessit&#224;, le azioni di follow-up in tutti e tre i settori e continuare a migliorare la vigilanza nel settore bancario e non bancario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>rafforzare e integrare l'assistenza sociale, compresi i pertinenti servizi sociali, e le politiche attive del mercato del lavoro, in particolare per i disoccupati di lunga durata e i giovani non occupati n&#233; inseriti in un percorso di istruzione o formazione; aumentare l'offerta di istruzione di qualit&#224; per i gruppi svantaggiati, compresi i Rom; aumentare l'efficienza del sistema sanitario migliorando l'accesso, la dotazione finanziaria e i risultati in campo sanitario; stabilire, in consultazione con le parti sociali, orientamenti e criteri per la determinazione del salario minimo; aumentare la copertura e l'adeguatezza del regime di reddito minimo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>riformare il regime di insolvenza per velocizzare le procedure di risanamento e risoluzione e migliorarne l'efficacia e la trasparenza; potenziare la capacit&#224; degli organi giurisdizionali per quanto riguarda le procedure di insolvenza; rafforzare la capacit&#224; dell'agenzia per gli appalti pubblici e delle amministrazioni aggiudicatrici e migliorare la concezione e il controllo delle procedure di appalto pubblico, in particolare dando piena attuazione alla strategia nazionale per lo sviluppo del settore degli appalti pubblici (2014-2020); accelerare l'introduzione degli appalti elettronici.</p></td></tr></tbody></table> Fatto a Bruxelles, il 12 luglio 2016 Per il Consiglio Il presidente P. KAŽIMÍR <note> ( 1 ) GU L 209 del 2.8.1997, pag. 1 . ( 2 ) GU L 306 del 23.11.2011, pag. 25 . ( 3 ) Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 320 ). ( 4 ) A norma dell'articolo 9, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1466/97. </note>
ITA
32016H0818(08)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>28.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 81/6</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2017/595 DEL CONSIGLIO del 27 marzo 2017 che modifica il regolamento (UE) 2017/127 per quanto riguarda determinate possibilità di pesca IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 43, paragrafo 3, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2017/127 del Consiglio<a>&#160;(<span>1</span>)</a> fissa, per il 2017, le possibilit&#224; di pesca per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per le navi dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Nella 91<span>a</span> riunione (straordinaria) annuale, il 7-10 febbraio 2017, la Commissione interamericana per il tonno tropicale (IATTC) ha adottato misure per il tonno albacora, il tonno obeso e il tonnetto striato nella zona della convenzione IATTC. &#200; opportuno attuare tali misure nel diritto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nei regolamenti del Consiglio sulle possibilit&#224; di pesca per gli anni precedenti il totale ammissibile di catture (TAC) per lo spinarolo era fissato a zero nell'Oceano Atlantico nella zona internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM). Pertanto, il divieto di pesca dello spinarolo dovrebbe essere limitato a tale zona, mantenendo nel contempo l'attuale esenzione per i programmi di prevenzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nella riunione annuale del 2016 la Commissione per il tonno dell'Oceano Indiano ha adottato alcuni limiti di cattura per il tonno albacora (<span>Thunnus albacares</span>). Dal momento che tali limiti di cattura hanno un effetto diretto sulla flotta dell'Unione operante con reti da circuizione, &#232; opportuno attuare tali misure nel diritto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il CIEM ha riesaminato il parere relativo allo stock di eglefino nella zona CIEM VIIa per il 2017. Tale stock &#232; soggetto all'obbligo di sbarco e, in conformit&#224; dell'articolo 16 del regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, la maggiorazione per i rigetti precedenti &#232; inclusa nelle possibilit&#224; di pesca. Risulta pertanto opportuno riesaminare il TAC per l'eglefino nel Mare d'Irlanda al fine di tenere conto dei pareri scientifici pi&#249; recenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Nel regolamento (UE) 2017/127 il TAC per il cicerello era fissato a zero. I cicerelli sono specie dal ciclo vitale breve. I pareri scientifici per il cicerello sono disponibili nella seconda met&#224; di febbraio, ma la campagna di pesca inizia gi&#224; ad aprile. I limiti di cattura per tali specie dovrebbero pertanto essere modificati in linea con il pi&#249; recente parere scientifico del CIEM pubblicato il 23 febbraio 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il parere scientifico del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) &#232; favorevole all'assegnazione di un piccolo contingente commerciale aggiuntivo destinato a incentivare la partecipazione dei pescherecci a un programma scientifico per il merluzzo bianco nella divisione CIEM VIIa. Tale programma scientifico potrebbe essere realizzato nel rispetto di specifiche condizioni, purch&#233; vi sia un accordo comune tra gli Stati membri che dispongono di un contingente per il merluzzo bianco in tale zona. Tale contingente aggiuntivo dovrebbe essere concesso unicamente per la durata del programma scientifico e non pregiudicherebbe la stabilit&#224; relativa fissata per detto stock.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il CIEM ha confermato che il TAC per la limanda e la passera pianuzza nelle acque dell'Unione della sottozona CIEM IV e della divisione IIa non aveva avuto un effetto di conservazione su tali stock. Il TAC fissato non &#232; stato pienamente utilizzato e altre misure potrebbero avere un impatto maggiore sullo status biologico dello stock. &#200; opportuno pertanto rimuovere il TAC per la limanda e la passera pianuzza nelle acque dell'Unione della sottozona CIEM IV e della divisione IIa e gestire tali stock facendo ricorso ad altre misure di conservazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Secondo la procedura di cui all'accordo e al protocollo in materia di pesca con la Groenlandia<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, la commissione mista ha fissato il livello delle possibilit&#224; di pesca del capelin nelle acque groenlandesi per il 2017. &#200; pertanto necessario includere tali possibilit&#224; di pesca nel presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Nella quinta riunione annuale, il 18-22 gennaio 2017, l'Organizzazione regionale di gestione della pesca per il Pacifico meridionale (SPRFMO) ha fissato un TAC per il sugarello cileno. &#200; opportuno attuare tale misura nel diritto dell'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>&#200; opportuno modificare alcuni codici di dichiarazione per assicurare la corretta comunicazione delle catture e correggere alcuni riferimenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>I limiti di cattura di cui al regolamento (UE) 2017/127 si applicano dal 1<span>o</span> gennaio 2017. &#200; pertanto opportuno che anche le disposizioni del presente regolamento relative ai limiti di cattura si applichino a decorrere dalla stessa data. Tale applicazione retroattiva non pregiudica i principi della certezza del diritto e di tutela del legittimo affidamento, in quanto le possibilit&#224; di pesca in questione non sono state ancora esaurite.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n. 2017/127 dovrebbe pertanto essere modificato di conseguenza,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento (UE) 2017/127 Il regolamento (UE) 2017/127 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>all'articolo 12, paragrafo 1, la lettera v) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;v)</p></td><td><p>spinarolo (<span>Squalus acanthias</span>) nelle acque dell'Unione delle sottozone CIEM II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX e X, ad eccezione dei programmi di prevenzione di cui all'allegato IA;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#232; inserito il seguente articolo:</p><p>&#171;Articolo 22&#160;bis</p><p>Limiti di cattura</p><p>Le catture di tonno albacora da parte di navi dell'Unione che praticano la pesca con reti da circuizione non supera i limiti di cattura stabiliti all'allegato IK.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all'articolo 27 &#232; inserito il paragrafo seguente:</p><p>&#171;2&#160;<span>bis</span>.&#160;&#160;&#160;Gli Stati membri chiudono la pesca alle navi, battenti la loro bandiera, con reti da circuizione adibite alla pesca che utilizzano FAD, quando &#232; stato raggiunto il limite di cattura assegnato a tale attivit&#224; di pesca.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>all'articolo 41, paragrafo 1, la lettera p) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;p)</p></td><td><p>spinarolo (<span>Squalus acanthias</span>) nelle acque dell'Unione delle sottozone CIEM II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX e X;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>gli allegati IA, IB, ID, IE, IJ e IID sono modificati conformemente all'allegato del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1 o gennaio 2017. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 27 marzo 2017 Per il Consiglio Il presidente C. ABELA ( 1 ) Regolamento (UE) 2017/127 del Consiglio, del 20 gennaio 2017, che stabilisce, per il 2017, le possibilità di pesca per alcuni stock ittici e gruppi di stock ittici, applicabili nelle acque dell'Unione e, per i pescherecci dell'Unione, in determinate acque non dell'Unione ( GU L 24 del 28.1.2017, pag. 1 ). ( 2 ) Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 1954/2003 e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio e che abroga i regolamenti (CE) n. 2371/2002 e (CE) n. 639/2004 del Consiglio, nonché la decisione 2004/585/CE del Consiglio ( GU L 354 del 28.12.2013, pag. 22 ). ( 3 ) Accordo di partenariato nel settore della pesca tra la Comunità europea, da un lato, e il governo della Danimarca e il governo locale della Groenlandia, dall'altro ( GU L 172 del 30.6.2007, pag. 4 ) e protocollo che fissa le possibilità di pesca e la contropartita finanziaria previste dall'accordo ( GU L 305 del 21.11.2015, pag. 3 ). ALLEGATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>L'allegato IA del regolamento (UE) 2017/127 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>in tutto il testo dell'allegato IA, la frase &#171;Si applica l'articolo 12, paragrafo 1, del presente regolamento&#187; &#232; sostituita dalla frase</p><p>&#171;Si applica l'articolo 11, paragrafo 1, del presente regolamento&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la tabella relativa alle possibilit&#224; di pesca per il cicerello nelle acque dell'Unione delle zone IIa, IIIa e IV &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>&#171;Specie:</span></p></td><td><p>Cicerello e catture accessorie connesse</p><p><span>Ammodytes</span> spp.</p></td><td><p><span>Zona:</span></p></td><td><p>Acque dell'Unione delle zone IIa, IIIa e IV<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>458&#160;552<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>10&#160;024<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>701<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>16&#160;838<a>&#160;(<span>2</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>486&#160;115</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>TAC</p></td><td><p>486&#160;115</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>TAC analitico</p><p>Non si applica l'articolo 3 del regolamento (CE) n. 847/96.</p><p>Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96.</p></td></tr><tr><td/></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la tabella relativa alle possibilit&#224; di pesca per il merluzzo bianco nella zona VIIa &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>&#171;Specie:</span></p></td><td><p>Merluzzo bianco</p><p><span>Gadus morhua</span></p></td><td><p><span>Zona:</span></p></td><td><p>VIIa</p><p>(COD/07&#160;A.)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>2<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>5<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>97<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>0<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>42<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>146<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>TAC</p></td><td><p>146<a>&#160;(<span>3</span>)</a><a>&#160;(<span>4</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><div>TAC analitico</div></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la tabella relativa alle possibilit&#224; di pesca per la limanda e la passera pianuzza per le acque dell'Unione delle zone&#160;IIa e&#160;IV &#232; soppressa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la tabella relativa alle possibilit&#224; di pesca per l'eglefino nella zona VIIa &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>&#171;Specie:</span></p></td><td><p>Eglefino</p><p><span>Melanogrammus aeglefinus</span></p></td><td><p><span>Zona:</span></p></td><td><p>VIIa</p><p>(HAD/07&#160;A.)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>42</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>189</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>1&#160;132</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>1&#160;252</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>2&#160;615</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>TAC</p></td><td><p>2&#160;615</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>TAC precauzionale</p><p>Si applica l'articolo 7, paragrafo 2, del presente regolamento.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>nella nota (2) della tabella relativa alle possibilit&#224; di pesca per il merluzzo giallo nelle zone IX e X e nelle acque dell'Unione della zona Copace 34.1.1, &#232; aggiunto il codice di dichiarazione &#171;(POL/93411P)&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca del merluzzo carbonaro nelle zone IIIa e IV; acque dell'Unione delle zone IIa, il codice di dichiarazione &#171;(POK/2A3A4.)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(POK/2C3A4)&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>nella nota (3) della tabella sulle possibilit&#224; di pesca delle razze nelle acque dell'Unione delle zone VIa, VIb, VIIa-VIIc e VIIe-VIIk, il codice di dichiarazione &#171;(RJE/7FG)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(RJE/7FG.)&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca per le razze nelle acque dell'Unione della zona VIId, le note (1) e (2) sono sostituite dalle seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;(<span>1</span>)</p></td><td><p>Le catture di razza fiorita (<span>Leucoraja naevus</span>) (RJN/07D.), razza chiodata (<span>Raja clavata</span>) (RJC/07D.), razza a coda corta (<span>Raja brachyura</span>) (RJH/07D.), razza maculata (<span>Raja montagui</span>) (RJM/07D.) e razza dagli occhi piccoli (<span>Raja microocellata</span>) (RJE/07D.) sono comunicate separatamente.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(<span>2</span>)</p></td><td><p>Condizione speciale: di cui fino al 5 % pu&#242; essere pescato nelle acque dell'Unione delle zone VIa, VIb, VIIa-c e VIIe-k (SRX/*67AKD). Le catture di razza fiorita (<span>Leucoraja naevus</span>) (RJN/*67AKD), razza chiodata (<span>Raja clavata</span>) (RJC/*67AKD), razza a coda corta (<span>Raja brachyura</span>) (RJH/*67AKD) e razza maculata (<span>Raja montagui</span>) (RJM/*67AKD) sono comunicate separatamente. Tale condizione speciale non si applica alla razza dagli occhi piccoli (<span>Raja microocellata</span>) e alla razza ondulata (<span>Raja undulata</span>).&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca dello sgombro nelle zone IIIa e IV; acque dell'Unione delle zone IIa, IIIb, IIIc e sottodivisioni 22-32, la nota (3) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;(<span>3</span>)</p></td><td><p>Condizione speciale: compreso il seguente quantitativo da prelevare nelle acque norvegesi delle zone IIa e IVa (MAC/*2A4AN): 328</p><p>Nel corso delle attivit&#224; di pesca soggette a condizione speciale, le catture accessorie di merluzzo bianco, eglefino, merluzzo giallo, merlano e merluzzo carbonaro devono essere imputate ai rispettivi contingenti.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Nell'allegato IB del regolamento (UE) 2017/127 la tabella sulle possibilit&#224; di pesca per il capelin nelle acque groenlandesi delle zone V e XIV &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>&#171;Specie:</span></p></td><td><p>Capelin</p><p><span>Mallotus villosus</span></p></td><td><p><span>Zona:</span></p></td><td><p>Acque groenlandesi delle zone V e XIV</p><p>(CAP/514GRN)</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>0</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Tutti gli Stati membri</p></td><td><p>0<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>0<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Norvegia</p></td><td><p>4&#160;389<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>TAC</p></td><td><p>Non pertinente</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>TAC analitico</p><p>Non si applica l'articolo 3 del regolamento (CE) n. 847/96.</p><p>Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>L'allegato ID del regolamento (UE) 2017/127 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca del pesce vela nell'Oceano Atlantico, a est di 45&#176; O, il codice di dichiarazione &#171;(SAIL/AE45&#160;W)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(SAI/AE45&#160;W)&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca del pesce vela nell'Oceano Atlantico, a ovest di 45&#176; O, il codice di dichiarazione &#171;(SAIL/AW45&#160;W)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(SAI/AW45&#160;W)&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>nella tabella sulle possibilit&#224; di pesca del pesce spada nel Mar Mediterraneo, il codice di dichiarazione &#171;(SWO/M)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(SWO/MED)&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Nell'allegato IE del regolamento (UE) 2017/127 la tabella sulle possibilit&#224; di pesca dei granatieri nella zona FAO 48.3 Antartico il codice di dichiarazione &#171;(SRX/F483.)&#187; &#232; sostituito dal codice &#171;(GRV/F483.)&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Nell'allegato IJ del regolamento (UE) 2017/127 la tabella sulle possibilit&#224; di pesca del sugarello cileno nella zona della convenzione SPRFMO &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>&#171;Specie:</span></p></td><td><p>Sugarello cileno</p><p><span>Trachurus murphyi</span></p></td><td><p><span>Zona:</span></p></td><td><p>Zona della convenzione SPRFMO</p><p>(CJM/SPRFMO)</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>7&#160;573,92</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>8&#160;209,35</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>5&#160;270,13</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>9&#160;061,6</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>30&#160;115</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>TAC</p></td><td><p>Non pertinente</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>TAC analitico</p><p>Non si applica l'articolo 3 del regolamento (CE) n. 847/96.</p><p>Non si applica l'articolo 4 del regolamento (CE) n. 847/96.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>L'allegato IID del regolamento (UE) 2017/127 e l'appendice 1 dello stesso allegato sono sostituiti dai seguenti:</p>&#171;<div><p>ALLEGATO IID</p><p><span>ZONE DI GESTIONE DEL CICERELLO NELLE DIVISIONI CIEM IIa E IIIa E NELLA SOTTOZONA CIEM IV</span></p><p>Ai fini della gestione delle possibilit&#224; di pesca del cicerello nelle divisioni CIEM IIa e IIIa e nella sottozona CIEM IV, stabilite nell'allegato IA, le zone di gestione in cui si applicano limiti di cattura sono quelle indicate di seguito e nell'appendice del presente allegato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Zona di gestione del cicerello</p></td><td><p>Riquadri statistici CIEM</p></td></tr><tr><td><p>1r</p></td><td><p>31&#8211;33 E9&#8211;F4; 33 F5; 34&#8211;37 E9&#8211;F6; 38&#8211;40 F0&#8211;F5; 41 F4&#8211;F5</p></td></tr><tr><td><p>2r</p></td><td><p>35 F7&#8211;F8; 36 F7&#8211;F9; 37 F7&#8211;F8; 38-41 F6&#8211;F8; 42 F6&#8211;F9; 43 F7&#8211;F9; 44 F9&#8211;G0; 45 G0&#8211;G1; 46 G1</p></td></tr><tr><td><p>3r</p></td><td><p>41&#8211;46 F1&#8211;F3; 42&#8211;46 F4&#8211;F5; 43&#8211;46 F6; 44&#8211;46 F7&#8211;F8; 45&#8211;46 F9; 46&#8211;47&#160;G0; 47&#160;G1 e&#160;48&#160;G0</p></td></tr><tr><td><p>4</p></td><td><p>38&#8211;40 E7&#8211;E9 e 41&#8211;46 E6&#8211;F0</p></td></tr><tr><td><p>5r</p></td><td><p>47&#8211;52 F1&#8211;F5</p></td></tr><tr><td><p>6</p></td><td><p>41&#8211;43 G0&#8211;G3; 44 G1</p></td></tr><tr><td><p>7r</p></td><td><p>47&#8211;52 E6&#8211;F0</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>Allegato IID, Appendice 1</p><p>ZONE DI GESTIONE DEL CICERELLO</p><img/></div>&#187;</td></tr></tbody></table> ( 1 ) Escluse le acque entro sei miglia nautiche dalle linee di base del Regno Unito nelle Isole Shetland, Fair e Foula. ( 2 ) Fatto salvo l'obbligo di sbarco, le catture accessorie di limanda, merlano e sgombro possono arrivare fino al 2 % del contingente (OT1/*2A3A4). Qualora uno Stato membro si avvalga di tale disposizione rispetto a una specie prelevata come cattura accessoria in questo tipo di pesca, detto Stato membro non può avvalersi di alcuna disposizione in materia di flessibilità interspecie rispetto alle catture accessorie di tale specie. Condizione speciale: nei limiti dei contingenti sopra indicati, nelle seguenti zone di gestione del cicerello non possono essere prelevati quantitativi superiori a quelli indicati in appresso, secondo quanto definito all'allegato IID: <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p><span>Zona</span></p></td><td><p>:</p></td><td><p>Acque dell'Unione delle zone di gestione del cicerello</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>1r</p></td><td><p>2r</p></td><td><p>3r</p></td><td><p>4</p></td><td><p>5r</p></td><td><p>6</p></td><td><p>7r</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>(SAN/234_1R)</p></td><td><p>(SAN/234_2R)</p></td><td><p>(SAN/234_3R)</p></td><td><p>(SAN/234_4)</p></td><td><p>(SAN/234_5R)</p></td><td><p>(SAN/234_6)</p></td><td><p>(SAN/234_7R)</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>241&#160;443</p></td><td><p>165&#160;965</p></td><td><p>0</p></td><td><p>50&#160;979</p></td><td><p>0</p></td><td><p>165</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>5&#160;278</p></td><td><p>3&#160;628</p></td><td><p>0</p></td><td><p>1&#160;114</p></td><td><p>0</p></td><td><p>4</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>369</p></td><td><p>254</p></td><td><p>0</p></td><td><p>78</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>8&#160;866</p></td><td><p>6&#160;094</p></td><td><p>0</p></td><td><p>1&#160;872</p></td><td><p>0</p></td><td><p>6</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Unione</p></td><td><p>255&#160;956</p></td><td><p>175&#160;941</p></td><td><p>0</p></td><td><p>54&#160;043</p></td><td><p>0</p></td><td><p>175</p></td><td><p>0</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>255&#160;956</p></td><td><p>175&#160;941</p></td><td><p>0</p></td><td><p>54&#160;043</p></td><td><p>0</p></td><td><p>175</p></td><td><p>0&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 3 ) Esclusivamente per le catture accessorie. Per questo contingente non è consentita la pesca diretta. ( 4 ) In aggiunta a questo TAC, gli Stati membri che dispongono di un contingente per il merluzzo bianco nella divisione VIIa possono decidere di comune accordo di assegnare un totale di 10 tonnellate a una o più navi che praticano attività di pesca scientifica diretta sottoposte alla valutazione dello CSTEP al fine di migliorare le informazioni scientifiche su tale stock (COD/*07 A.). Prima di autorizzare eventuali sbarchi, gli Stati membri interessati comunicano alla Commissione il nome della o delle navi in questione.»; ( 5 ) Danimarca, Germania, Svezia e Regno Unito possono accedere al contingente «Tutti gli Stati membri» solo dopo aver esaurito il proprio contingente. Tuttavia, gli Stati membri che dispongono di oltre il 10 % del contingente dell'Unione non possono accedere al contingente «Tutti gli Stati membri». ( 6 ) Per il periodo di pesca compreso tra il 20 giugno 2016 e il 30 aprile 2017.». </note>
ITA
32017R0595
02018R0990 — IT — 12.09.2021 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2018/990 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 10&#160;aprile 2018</p><p>che modifica e integra il regolamento (UE) 2017/1131 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le cartolarizzazioni e le commercial paper garantite da attivit&#224; (ABCP) semplici, trasparenti e standardizzate (STS), i requisiti per le attivit&#224; ricevute nel quadro di operazioni di acquisto con patto di rivendita e le metodologie di valutazione della qualit&#224; creditizia</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 177 del 13.7.2018, pag. 1)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2021/1383 DELLA COMMISSIONE&#160;del 15&#160;giugno&#160;2021</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;298</p></td><td><p>1</p></td><td><p>23.8.2021</p></td></tr></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2018/990 DELLA COMMISSIONE del 10 aprile 2018 che modifica e integra il regolamento (UE) 2017/1131 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le cartolarizzazioni e le commercial paper garantite da attività (ABCP) semplici, trasparenti e standardizzate (STS), i requisiti per le attività ricevute nel quadro di operazioni di acquisto con patto di rivendita e le metodologie di valutazione della qualità creditizia (Testo rilevante ai fini del SEE) CAPITOLO 1 CRITERI PER STABILIRE UNA CARTOLARIZZAZIONE O UNA COMMERCIAL PAPER GARANTITA DA ATTIVITÀ (ABCP) SEMPLICE, TRASPARENTE E STANDARDIZZATA (STS) [Articolo 15, paragrafo 7, del regolamento (UE) 2017/1131] Articolo 1 Modifica del regolamento (UE) 2017/1131 All'articolo 11, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2017/1131, la lettera c) è sostituita dalla seguente: «c) una cartolarizzazione semplice, trasparente e standardizzata (STS), determinata secondo i criteri e le condizioni di cui agli articoli 20, 21 e 22 del regolamento (UE) 2017/2402 del Parlamento europeo e del Consiglio ( *1 ), o una ABCP STS, determinata secondo i criteri e le condizioni di cui agli articoli 24, 25 e 26 del medesimo regolamento. CAPITOLO 2 REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI DI QUALITÀ CREDITIZIA PER LE ATTIVITÀ RICEVUTE NEL QUADRO DI OPERAZIONI DI ACQUISTO CON PATTO DI RIVENDITA [Articolo 15, paragrafo 7, del regolamento (UE) 2017/1131] Articolo 2 Requisiti quantitativi e qualitativi di liquidità per le attività di cui all'articolo 15, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2017/1131 1. Le operazioni di acquisto con patto di rivendita di cui all'articolo 15, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2017/1131 sono conformi alle norme di mercato esistenti e i loro termini e condizioni consentono ai gestori di FCM di far valere pienamente i loro diritti in caso di inadempimento della controparte di tali contratti o di loro cessazione anticipata, nonché conferisce ai gestori di FCM il diritto incondizionato di vendere qualsiasi attività ricevuta come garanzia. 2. Alle attività di cui all'articolo 15, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2017/1131 si applica un coefficiente di scarto (haircut) pari alla rettifica per volatilità di cui alle tabelle 1 e 2 dell'articolo 224, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 575/2013 per una determinata vita residua, rispetto a un periodo di liquidazione di cinque giorni e alla valutazione più elevata in termini di classe di merito di credito. 3. Ove necessario, i gestori di FCM applicano un coefficiente di scarto (haircut) aggiuntivo oltre a quello di cui al paragrafo 2. Per valutare la necessità di tale coefficiente di scarto (haircut) aggiuntivo, essi prendono in considerazione tutti i seguenti fattori: a) la valutazione della qualità creditizia della controparte dell'operazione di acquisto con patto di rivendita; b) il periodo con rischio di margine (margin period of risk), quale definito all'articolo 272, punto 9, del regolamento (UE) n. 575/2013; c) la valutazione della qualità creditizia dell'emittente o dell'attività che è utilizzata come garanzia; d) la durata residua delle attività utilizzate come garanzia; e) la volatilità del prezzo delle attività utilizzate come garanzia. 4. Ai fini del paragrafo 3, i gestori di FCM si dotano di una chiara politica in materia di coefficienti di scarto (haircut) adattata per ciascuna attività di cui all'articolo 15, paragrafo 6, del regolamento (UE) 2017/1131 ricevuta come garanzia. Tale politica è documentata e motiva ciascuna decisione di applicare uno specifico coefficiente di scarto (haircut) al valore di un'attività. 5. I gestori di FCM rivedono con cadenza regolare il coefficiente di scarto (haircut) di cui al paragrafo 2, tenendo conto delle variazioni della vita residua delle attività utilizzate come garanzia. Essi rivedono anche il coefficiente di scarto (haircut) aggiuntivo di cui al paragrafo 3, ogniqualvolta vi sia una variazione dei fattori di cui al medesimo paragrafo. 6. I paragrafi da 1 a 5 non si applicano se la controparte dell'operazione di acquisto con patto di rivendita è uno dei seguenti soggetti: a) un ente creditizio sottoposto a vigilanza ai sensi della direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 1 ), o un ente creditizio autorizzato in un paese terzo nei confronti del quale è stata adottata una decisione di equivalenza conformemente all’articolo 114, paragrafo 7, del regolamento (UE) n. 575/2013; b) un’impresa di investimento sottoposta a vigilanza ai sensi della direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 2 ), o un’impresa di investimento autorizzata in un paese terzo nei confronti del quale è stata adottata una decisione di equivalenza conformemente all’articolo 47 del regolamento (UE) n. 600/2014; c) un’impresa di assicurazione sottoposta a vigilanza ai sensi della direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 3 ), o un’impresa di assicurazione autorizzata in un paese terzo nei confronti del quale è stata adottata una decisione di equivalenza conformemente all’articolo 260 di tale direttiva; d) una controparte centrale autorizzata ai sensi del regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 4 ); e) la Banca centrale europea; f) una banca centrale nazionale; g) la banca centrale di un paese terzo, a condizione che i requisiti di vigilanza e regolamentazione prudenziali applicati in tale paese siano stati riconosciuti equivalenti a quelli applicati nell'Unione, in conformità dell'articolo 114, paragrafo 7, del regolamento (UE) n. 575/2013. CAPITOLO 3 CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ CREDITIZIA [Articolo 22 del regolamento (UE) 2017/1131] Articolo 3 Criteri per convalidare le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia di cui all'articolo 19, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1131 1. I gestori di FCM convalidano le metodologie di valutazione della qualità creditizia di cui all'articolo 19, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1131, a condizione che esse soddisfino tutti i seguenti criteri: a) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia sono applicate in modo sistematico nei confronti dei diversi emittenti e strumenti; b) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia sono suffragate da un numero sufficiente di criteri qualitativi e quantitativi pertinenti; c) gli input qualitativi e quantitativi delle metodologie di valutazione interna della qualità creditizia sono affidabili e utilizzano campioni di dati di dimensioni adeguata; d) le precedenti valutazioni interne della qualità creditizia effettuate utilizzando le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia sono state adeguatamente rivedute dai gestori degli FCM in questione per determinare se le metodologie di valutazione della qualità creditizia sono un valido indicatore della qualità creditizia; e) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia contemplano, ai fini della loro elaborazione e approvazione, controlli e processi che ne consentono un'adeguata verifica; f) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia incorporano fattori che i gestori di FCM giudicano pertinenti per determinare la qualità creditizia di un emittente o di uno strumento; g) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia applicano sistematicamente le ipotesi principali alla base della qualità creditizia e i criteri che le suffragano per produrre tutte le valutazioni della qualità creditizia, a meno che sussista una ragione oggettiva per discostarvisi; h) le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia contemplano procedure intese a garantire che i criteri di cui alle lettere b), c) e g) a sostegno dei fattori pertinenti nelle metodologie di valutazione interna della qualità creditizia siano di qualità affidabile e pertinenti all'emittente o allo strumento oggetto della valutazione. 2. Nel quadro del processo di convalida delle metodologie di valutazione interna della qualità creditizia, i gestori di FCM valutano la sensibilità delle metodologie a variazioni di una qualunque delle ipotesi sottostanti e dei criteri relativi alla qualità creditizia. 3. I gestori di FCM si dotano di processi che assicurino che siano individuate e risolte in modo adeguato eventuali anomalie o carenze evidenziate dai test retrospettivi di cui all'articolo 19, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1131. 4. Le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia di cui all'articolo 19, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1131: a) continuano a essere utilizzate, a meno che esistano ragioni oggettive per cui le metodologie di valutazione interna della qualità creditizia debbano essere modificate o la loro applicazione sospesa; b) consentono di incorporare tempestivamente eventuali risultati del monitoraggio continuo o di una revisione, in particolare quando variazioni delle condizioni strutturali macroeconomiche o dei mercati finanziari potrebbero influenzare una valutazione del credito prodotta utilizzando tali metodologie di valutazione interna della qualità creditizia; c) consentono di confrontare precedenti valutazioni interne della qualità creditizia. 5. La metodologia di valutazione interna della qualità creditizia di cui all'articolo 19, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2017/1131 è tempestivamente migliorata qualora una revisione, compresa una convalida, dimostri che non è idonea a garantire una valutazione sistematica della qualità creditizia. 6. La procedura di valutazione interna della qualità creditizia specifica in via preliminare le situazioni in cui la valutazione interna della qualità creditizia si considera favorevole. Articolo 4 Criteri per la quantificazione del rischio di credito e del relativo rischio di inadempimento dell'emittente e dello strumento, di cui all'articolo 20, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) 2017/1131 1. I criteri per la quantificazione del rischio di credito dell'emittente e del relativo rischio di inadempimento dell'emittente e dello strumento, di cui all'articolo 20, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) 2017/1131 sono i seguenti: a) informazioni per la determinazione dei prezzi delle obbligazioni, tra cui i differenziali creditizi e i prezzi di strumenti a reddito fisso analoghi e dei relativi titoli; b) prezzi di strumenti del mercato monetario relativi all'emittente, allo strumento o al settore di attività; c) informazioni per la determinazione dei prezzi dei credit default swap, tra cui i differenziali su credit default swap per strumenti analoghi; d) statistiche sugli inadempimenti riguardanti l'emittente, lo strumento o il settore di attività; e) indici finanziari relativi all'ubicazione geografica, al settore di attività o alla classe di attività dell'emittente o dello strumento; f) informazioni finanziarie relative all'emittente, tra cui i tassi di redditività, il coefficiente di copertura degli interessi, la metrica della leva finanziaria e i prezzi delle nuove emissioni, in particolare l'esistenza di titoli di rango inferiore (more junior). 2. Ove necessario e pertinente, i gestori di FCM applicano criteri aggiuntivi oltre a quelli di cui al paragrafo 1. Articolo 5 Criteri per stabilire indicatori qualitativi relativi all'emittente dello strumento, di cui all'articolo 20, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) 2017/1131 1. I criteri per stabilire indicatori qualitativi relativi all'emittente dello strumento, di cui all'articolo 20, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) 2017/1131 sono i seguenti: a) un'analisi delle attività sottostanti che, per l'esposizione inerente alla cartolarizzazione, comprende il rischio di credito dell'emittente e il rischio di credito delle attività sottostanti; b) un'analisi degli aspetti strutturali dei pertinenti strumenti emessi da un emittente che, per gli strumenti finanziari strutturati, comprende un'analisi del rischio operativo e di controparte intrinseco dello strumento finanziario strutturato; c) un'analisi dei mercati pertinenti, compresi il volume e la liquidità di tali mercati; d) un'analisi sovrana, che comprende l'entità delle passività esplicite e contingenti e il livello delle riserve in valuta estera rispetto alle passività in valuta estera; e) un'analisi del rischio di governance relativo all'emittente, che comprende le frodi, le ammende per comportamento scorretto, le controversie, le rideterminazioni del valore finanziario, le voci eccezionali, l'avvicendamento dei dirigenti, la concentrazione dei debitori e la qualità dell'audit; f) ricerche sui titoli relative all'emittente o al settore di mercato; g) se del caso, un'analisi dei rating del credito o della prospettiva di rating attribuiti all'emittente di uno strumento da parte di un'agenzia di rating del credito registrata presso l'ESMA e selezionata dal gestore dell'FCM, se adatta allo specifico portafoglio d'investimenti dell'FCM. 2. Ove necessario e pertinente, i gestori di FCM applicano criteri aggiuntivi oltre a quelli di cui al paragrafo 1. Articolo 6 Criteri per stabilire indicatori qualitativi del rischio di credito in relazione all'emittente dello strumento, di cui all'articolo 20, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) 2017/1131 Nella misura del possibile, i gestori di FCM valutano i seguenti criteri qualitativi del rischio di credito per l'emittente di uno strumento: a) la situazione finanziaria dell'emittente o, se del caso, del garante; b) le fonti di liquidità dell'emittente o, se del caso, del garante; c) la capacità dell'emittente di reagire a eventi futuri generalizzati del mercato o specifici per l'emittente, compresa la capacità di rimborso del debito in una situazione estremamente sfavorevole; d) la forza del settore di attività dell'emittente all'interno dell'economia in relazione alle tendenze economiche e la posizione competitiva dell'emittente nel suo settore. Articolo 7 Scostamenti 1. I gestori di FCM possono discostarsi dall'esito di una metodologia di valutazione interna della qualità creditizia solo in circostanze eccezionali, tra cui condizioni di stress dei mercati, e qualora sussista una ragione oggettiva per discostarvisi. I gestori di FCM che si discostano dall'esito di una metodologia di valutazione interna della qualità creditizia documentano tale decisione. 2. Nel quadro del processo di documentazione di cui al paragrafo 1, i gestori di FCM specificano la persona responsabile della decisione nonché la ragione oggettiva che ha portato a prendere tale decisione. Articolo 8 Cambiamento sostanziale di cui all'articolo 19, paragrafo 4, lettera d), del regolamento (UE) 2017/1131 1. Sussiste un cambiamento sostanziale di cui all'articolo 19, paragrafo 4, lettera d) del regolamento (UE) 2017/1131 ogniqualvolta: a) si verifichi un cambiamento sostanziale riguardo a uno dei seguenti elementi: i) informazioni per la determinazione dei prezzi delle obbligazioni, tra cui i differenziali creditizi e i prezzi di strumenti a reddito fisso analoghi e dei relativi titoli; ii) informazioni per la determinazione dei prezzi dei credit default swap, tra cui i differenziali su credit default swap per strumenti analoghi; iii) statistiche sugli inadempimenti riguardanti l'emittente o lo strumento; iv) indici finanziari relativi all'ubicazione geografica, al settore di attività o alla classe di attività dell'emittente o dello strumento; v) analisi delle attività sottostanti, in particolare per gli strumenti strutturati; vi) analisi dei mercati pertinenti, compresi il volume e la liquidità degli stessi; vii) analisi degli aspetti strutturali degli strumenti pertinenti; viii) ricerche sui titoli; ix) situazione finanziaria dell'emittente; x) fonti di liquidità dell'emittente; xi) capacità dell'emittente di reagire a eventi futuri generalizzati del mercato o specifici per l'emittente, compresa la capacità di rimborso del debito in una situazione estremamente sfavorevole; xii) forza del settore di attività dell'emittente all'interno dell'economia in relazione alle tendenze economiche e posizione competitiva dell'emittente nel suo settore; xiii) analisi dei rating del credito o della prospettiva di rating attribuiti all'emittente o allo strumento da parte di una o più agenzie di rating del credito selezionate dal gestore dell'FCM in quanto adatte allo specifico portafoglio d'investimenti dell'FCM; b) strumenti del mercato monetario, cartolarizzazioni o ABCP siano declassati al di sotto dei due più alti rating di credito a breve termine previsti da un'agenzia di rating del credito regolamentata e certificata in conformità del regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 5 ). 2. I gestori di FCM valutano il cambiamento sostanziale dei criteri di cui al paragrafo 1, lettera a), tenendo conto dei fattori di rischio e dei risultati degli scenari delle prove di stress di cui all'articolo 28 del regolamento (UE) 2017/1131. 3. Ai fini del paragrafo 1, lettera b), i gestori di FCM definiscono una procedura interna per la selezione di agenzie di rating del credito adatte allo specifico portafoglio d'investimenti dell'FCM interessato e per determinare la frequenza con cui l'FCM monitora i rating di tali agenzie. 4. I gestori di FCM tengono conto del declassamento di cui al paragrafo 1, lettera b), ed effettuano quindi una propria valutazione secondo la loro metodologia di valutazione interna della qualità creditizia. 5. La revisione della metodologia di valutazione interna della qualità creditizia costituisce un cambiamento sostanziale di cui all'articolo 19, paragrafo 4, lettera d), del regolamento (UE) 2017/1131, tranne nei casi in cui i gestori di FCM riescano a dimostrare che il cambiamento non è sostanziale. Articolo 9 Requisiti quantitativi e qualitativi della qualità creditizia per le attività di cui all'articolo 15, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (UE) n. 2017/1131 I gestori di FCM applicano gli articoli da 3 a 8 del presente regolamento in sede di valutazione della qualità creditizia dei valori mobiliari liquidi o degli strumenti del mercato monetario di cui all'articolo 15, paragrafo 6, lettera a), del regolamento (UE) 2017/1131. Articolo 10 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 21 luglio 2018, ad eccezione dell'articolo 1, che si applica a decorrere dal 1 o gennaio 2019. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. <note> ( *1 ) Regolamento (UE) 2017/2402 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, che stabilisce un quadro generale per la cartolarizzazione, instaura un quadro specifico per cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate e modifica le direttive 2009/65/CE, 2009/138/CE e 2011/61/UE e i regolamenti (CE) n. 1060/2009 e (UE) n. 648/2012 (GU L 347 del 28.12.2017, pag. 35).» ( 1 ) Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, sull’accesso all’attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento, che modifica la direttiva 2002/87/CE e abroga le direttive 2006/48/CE e 2006/49/CE (GU L 176 del 27.6.2013, pag. 338). ( 2 ) Direttiva 2014/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, relativa ai mercati degli strumenti finanziari e che modifica la direttiva 2002/92/CE e la direttiva 2011/61/UE (GU L 173 del 12.6.2014, pag. 349). ( 3 ) Direttiva 2009/138/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, in materia di accesso ed esercizio delle attività di assicurazione e di riassicurazione (solvibilità II) (GU L 335 del 17.12.2009, pag. 1). ( 4 ) Regolamento (UE) n. 648/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni (GU L 201 del 27.7.2012, pag. 1). ( 5 ) Regolamento (CE) n. 1060/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 settembre 2009, relativo alle agenzie di rating del credito (GU L 302 del 17.11.2009, pag. 1). </note>
ITA
02018R0990-20210912
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.3.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 107/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2021/522 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 24 marzo 2021 che istituisce un programma d’azione dell’Unione in materia di salute per il periodo 2021-2027 («programma UE per la salute») (EU4Health) e che abroga il regolamento (UE) n. 282/2014 (Testo rilevante ai fini del SEE) IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, vito il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 168, paragrafo 5, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo ( 1 ) , visto il parere del Comitato delle regioni ( 2 ) , deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 3 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 1, del trattato sull&#8217;Unione europea (TUE), quest&#8217;ultima si prefigge, tra l&#8217;altro, di promuovere il benessere dei suoi popoli.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma degli articoli 9 e&#160;168 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea (TFUE), nonch&#233; dell&#8217;articolo&#160;35 della Carta dei diritti fondamentali dell&#8217;Unione europea, nella definizione e nell&#8217;attuazione di tutte le politiche e attivit&#224; dell&#8217;Unione deve essere garantito un livello elevato di protezione della salute umana.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;168 TFUE dispone che l&#8217;Unione completi e sostenga le politiche sanitarie nazionali, incoraggi la cooperazione tra gli Stati membri e promuova il coordinamento tra i loro programmi, nel pieno rispetto delle responsabilit&#224; degli Stati membri per la definizione delle loro politiche sanitarie e per l&#8217;organizzazione, la gestione e la fornitura di servizi sanitari e di assistenza medica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Sono state intraprese azioni, in particolare nell&#8217;ambito dei precedenti programmi d&#8217;azione dell&#8217;Unione nel settore della sanit&#224; pubblica, vale a dire quelle previste dalle decisioni n.&#160;1786/2002/CE&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e n.&#160;1350/2007/CE&#160;<a>(<span>5</span>)</a> del Parlamento europeo e del Consiglio e dal regolamento (UE) n.&#160;282/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, per soddisfare i requisiti di cui all&#8217;articolo&#160;168 TFUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L&#8217;11&#160;marzo 2020 l&#8217;Organizzazione mondiale della sanit&#224; (OMS) ha dichiarato l&#8217;epidemia del nuovo coronavirus (COVID-19) una pandemia mondiale. Tale pandemia ha provocato una crisi sanitaria mondiale senza precedenti, con gravi conseguenze socioeconomiche e profonde sofferenze umane, che hanno colpito in particolare le persone con malattie croniche. Inoltre, il personale delle strutture sanitarie, che &#232; stato essenziale durante la crisi COVID-19, &#232; stato esposto a gravi rischi sanitari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Sebbene siano responsabili delle loro politiche sanitarie, &#232; opportuno che gli Stati membri tutelino la salute pubblica in uno spirito di solidariet&#224; europea, come richiesto nella comunicazione della Commissione, del 13&#160;marzo 2020, su una risposta economica coordinata all&#8217;emergenza COVID-19. L&#8217;esperienza maturata con l&#8217;attuale crisi COVID-19 ha dimostrato la necessit&#224; di un&#8217;ulteriore azione risoluta da parte dell&#8217;Unione, volta a sostenere la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri. Tale cooperazione dovrebbe migliorare la preparazione, la prevenzione e il controllo della diffusione di gravi infezioni e malattie umane oltre le frontiere al fine di lottare contro altre gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e salvaguardare e migliorare la salute e il benessere di tutti i cittadini nell&#8217;Unione. La preparazione &#232; fondamentale per migliorare la resilienza alle future minacce. A tale proposito, gli Stati membri dovrebbero avere la possibilit&#224; di effettuare prove di stress su base volontaria per migliorare la preparazione e accrescere la resilienza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto istituire un programma d&#8217;azione nuovo e rinforzato dell&#8217;Unione in materia di salute, denominato &#171;programma UE per la salute&#187; (EU4Health) (&#171;programma&#187;) per il periodo 2021-2027. In linea con gli obiettivi dell&#8217;azione dell&#8217;Unione e con le competenze dell&#8217;Unione nel settore della sanit&#224; pubblica, il programma dovrebbe porre l&#8217;accento sulle azioni in merito alle quali si possono realizzare vantaggi e incrementi di efficienza mediante la collaborazione e la cooperazione a livello di Unione e sulle azioni che producono effetti sul mercato interno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il programma dovrebbe fungere da strumento per promuovere azioni in ambiti in cui pu&#242; essere dimostrato un valore aggiunto dell&#8217;Unione. Tra tali azioni dovrebbero rientrare anche il rafforzamento dello scambio delle migliori pratiche tra gli Stati membri, il sostegno alle reti per la condivisione delle conoscenze o per l&#8217;apprendimento reciproco, la lotta alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero per ridurre i rischi di tali minacce e attenuarne le conseguenze, la risoluzione di determinate questioni relative al mercato interno in relazione al quale l&#8217;Unione pu&#242; individuare soluzioni di elevata qualit&#224; a livello europeo sfruttando nel contempo il potenziale di innovazione sanitaria, e il miglioramento dell&#8217;efficienza, evitando la duplicazione delle attivit&#224; e ottimizzando l&#8217;uso delle risorse finanziarie. Il programma dovrebbe inoltre sostenere azioni di sviluppo delle capacit&#224; volte a rafforzare la pianificazione strategica, l&#8217;accesso a finanziamenti da pi&#249; fonti e la capacit&#224; di investire nelle azioni del programma e attuarle. A tale riguardo, &#232; auspicabile che il programma garantisca un&#8217;assistenza su misura specifica per ciascun paese agli Stati membri o ai gruppi di Stati membri che presentano le maggiori esigenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il presente regolamento stabilisce una dotazione finanziaria per il programma che deve costituire, per il Parlamento europeo e il Consiglio, l&#8217;importo di riferimento privilegiato nel corso della procedura annuale di bilancio, ai sensi del punto 18 dell&#8217;accordo interistituzionale del 16&#160;dicembre 2020 tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell&#8217;Unione europea e la Commissione europea sulla disciplina di bilancio, sulla cooperazione in materia di bilancio e sulla sana gestione finanziaria, nonch&#233; su nuove risorse proprie, compresa una tabella di marcia per l&#8217;introduzione di nuove risorse proprie&#160;<a>(<span>7</span>)</a>. Tale dotazione finanziaria include un importo di 500&#160;000&#160;000 EUR ai prezzi 2018 in linea con la dichiarazione comune del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione sul rafforzamento di programmi specifici e l&#8217;adeguamento degli atti di base del 22&#160;dicembre&#160;2020&#160;<a>(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Affinch&#233; il programma sia equilibrato e mirato, &#232; opportuno che il presente regolamento stabilisca quote minime e massime del bilancio complessivo per determinati settori di intervento, onde fornire orientamenti per l&#8217;assegnazione delle risorse in relazione all&#8217;attuazione del programma.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>In considerazione della gravit&#224; delle minacce per la salute a carattere transfrontaliero, il programma dovrebbe sostenere misure di sanit&#224; pubblica coordinate a livello dell&#8217;Unione per affrontare diversi aspetti di tali minacce. Allo scopo di rafforzare la capacit&#224; dell&#8217;Unione di prepararsi e rispondere a eventuali crisi sanitarie future e di assicurarne la gestione, il programma dovrebbe fornire sostegno alle azioni adottate nell&#8217;ambito dei meccanismi e delle strutture istituiti a norma della decisione n.&#160;1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>9</span>)</a> e degli altri meccanismi e delle altre strutture pertinenti di cui alla comunicazione della Commissione dell&#8217;11&#160;novembre 2020 dal titolo &#171;Costruire un&#8217;Unione europea della salute: rafforzare la resilienza dell&#8217;UE alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero&#187;, comprese le azioni volte a potenziare la pianificazione della preparazione e la capacit&#224; di risposta a livello nazionale e di Unione, a rafforzare il ruolo del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e dell&#8217;Agenzia europea per i medicinali (EMA) e a istituire un&#8217;autorit&#224; per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie. Tali azioni potrebbero comprendere lo sviluppo di capacit&#224; in termini di risposta alla crisi sanitaria, misure preventive relative alla vaccinazione e all&#8217;immunizzazione, programmi rafforzati di sorveglianza, la fornitura di informazioni sanitarie e piattaforme di condivisione delle migliori pratiche. In tale contesto, il programma dovrebbe promuovere a livello dell&#8217;Unione e intersettoriale la prevenzione delle crisi, la preparazione e la sorveglianza e la capacit&#224; di gestione e la capacit&#224; di risposta degli attori a livello dell&#8217;Unione e degli Stati membri, comprese la pianificazione di emergenza e le esercitazioni di preparazione, in linea con gli approcci &#171;One Health&#187; e &#171;salute in tutte le politiche&#187;. Il programma dovrebbe agevolare la creazione di un quadro di comunicazione del rischio integrata e trasversale, operativo per tutte le fasi di una crisi sanitaria, vale a dire prevenzione, preparazione e risposta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Allo scopo di rafforzare le capacit&#224; dell&#8217;Unione di prevenire, prepararsi e rispondere alle crisi sanitarie e di assicurarne la gestione, il programma dovrebbe fornire sostegno alle azioni adottate nell&#8217;ambito dei meccanismi e delle strutture istituiti a norma della pertinente legislazione dell&#8217;Unione. Tale sostegno potrebbe includere lo sviluppo di capacit&#224; nella risposta alle crisi sanitarie, tra cui la pianificazione e la preparazione di emergenza, misure preventive come quelle in materia di vaccinazione e immunizzazione, programmi di sorveglianza rafforzati e un coordinamento e una cooperazione migliori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>In un contesto di crisi di salute pubblica, le sperimentazioni cliniche e la valutazione delle tecnologie sanitarie (Health Technology Assessment - HTA) possono contribuire ad accelerare lo sviluppo e l&#8217;individuazione di contromisure mediche efficaci. Dovrebbe pertanto essere possibile per il programma fornire un sostegno per agevolare azioni in tali ambiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Allo scopo di tutelare le persone in situazione di vulnerabilit&#224;, comprese quelle affette da malattie mentali e quelle che vivono con o sono pi&#249; colpite da malattie trasmissibili o non trasmissibili e patologie croniche, il programma dovrebbe altres&#236; promuovere azioni che affrontino e prevengano gli effetti collaterali delle crisi sanitarie sulle persone appartenenti a tali gruppi vulnerabili e azioni che migliorino la salute psichica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>La crisi COVID-19 ha messo in luce numerose difficolt&#224;, tra cui il fatto che l&#8217;Unione dipenda da paesi terzi, nel garantire la fornitura di materie prime, principi attivi farmaceutici, medicinali, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale necessari nell&#8217;Unione durante le crisi sanitarie, in particolare le pandemie. Il programma dovrebbe pertanto fornire sostegno alle azioni che promuovono la produzione, gli appalti e la gestione di prodotti di rilevanza per la crisi all&#8217;interno dell&#8217;Unione onde attenuare il rischio di penuria, garantendo al contempo la complementarit&#224; con altri strumenti dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Al fine di ridurre al minimo le conseguenze per la salute pubblica delle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, le azioni sostenute nell&#8217;ambito del programma dovrebbero migliorare l&#8217;interoperabilit&#224; dei sistemi sanitari degli Stati membri mediante la cooperazione e lo scambio delle migliori pratiche e aumentando il numero di azioni congiunte. Tali azioni dovrebbero garantire che gli Stati membri siano in grado di rispondere alle emergenze sanitarie, anche attraverso lo svolgimento della pianificazione di emergenza, delle esercitazioni di preparazione e il miglioramento del livello delle competenze del personale, nonch&#233; l&#8217;istituzione, conformemente alle strategie nazionali, di meccanismi per un monitoraggio efficace e una distribuzione o assegnazione, in funzione delle esigenze, dei beni e dei servizi necessari in tempi di crisi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>La fornitura di informazioni alle persone svolge un ruolo importante nella prevenzione e nella risposta alle malattie. &#200; opportuno pertanto che il programma sostenga le attivit&#224; di comunicazione rivolte al grande pubblico o a gruppi specifici di persone o professionisti, allo scopo di promuovere la prevenzione delle malattie e stili di vita sani, contrastare la cattiva informazione e la disinformazione per quanto riguarda la prevenzione, la causa e la cura delle malattie, affrontare il problema dell&#8217;esitazione vaccinale e sostenere gli sforzi tesi a rafforzare comportamenti altruisti, come le donazioni di organi e di sangue, in complementarit&#224; con le campagne nazionali in materia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>In sinergia con altri programmi dell&#8217;Unione, quali il programma Europa digitale istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma Europa digitale e che abroga la decisione (UE) 2015/2240, Orizzonte Europa - il programma quadro per la ricerca e l&#8217;innovazione, istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione &#171;Orizzonte Europa&#187; e ne stabilisce le norme di partecipazione e diffusione, e che abroga i regolamenti (UE) n.&#160;1290/2013 e (UE) n.&#160;1291/2013 (&#171;Orizzonte europa&#187;), il Fondo europeo di sviluppo regionale (&#171;FESR&#187;) istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione, il Fondo sociale europeo+ (FSE+) istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sul Fondo sociale europeo Plus (FSE+), il programma InvestEU istituito dal regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>10</span>)</a>, e il dispositivo per la ripresa e la resilienza istituito dal regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>11</span>)</a>, potrebbero essere sostenute, nell&#8217;ambito del programma, delle azioni che promuovono la trasformazione digitale dei servizi sanitari e ne accrescono l&#8217;interoperabilit&#224;, compreso lo sviluppo di uno spazio europeo dei dati sanitari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>La salute &#232; un investimento e il programma dovrebbe essere incentrato su tale concetto. Il mantenimento delle persone in buona salute e attive pi&#249; a lungo e un loro maggiore coinvolgimento affinch&#233; svolgano un ruolo attivo nella gestione della propria salute, migliorandone l&#8217;alfabetizzazione sanitaria, avranno effetti positivi sulla salute, sulle disuguaglianze e le iniquit&#224; in termini di salute, sull&#8217;accesso all&#8217;assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, sulla qualit&#224; della vita, sulla produttivit&#224;, sulla competitivit&#224; e sull&#8217;inclusivit&#224; e ridurranno nel contempo le pressioni sui sistemi sanitari e sui bilanci nazionali. Il programma dovrebbe altres&#236; sostenere azioni intese a ridurre le disuguaglianze nella prestazione di assistenza sanitaria, in particolare nelle zone rurali e nelle regioni isolate, tra cui quelle ultraperiferiche, ai fini del conseguimento di una crescita inclusiva. La Commissione si &#232; impegnata ad aiutare gli Stati membri a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nella risoluzione delle Nazioni Unite del 25&#160;settembre 2015 dal titolo &#171;Trasformare il nostro mondo: l&#8217;Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile&#187; (&#171;Agenda 2030 dell&#8217;ONU&#187;), in particolare l&#8217;obiettivo 3 &#171;Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le et&#224;&#187;. Il programma dovrebbe pertanto contribuire alle azioni per il raggiungimento di tali obiettivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Le malattie non trasmissibili sono spesso il risultato di una combinazione di fattori genetici, fisiologici, ambientali e comportamentali. Tali malattie non trasmissibili, come le malattie cardiovascolari, il cancro, le malattie psichiche, i disturbi neurologici, le malattie respiratorie croniche e il diabete, sono fra le principali cause di disabilit&#224;, cattivo stato di salute, pensionamento per motivi di salute e morte prematura nell&#8217;Unione, con importanti conseguenze sul piano sociale ed economico. Per ridurre l&#8217;incidenza delle malattie non trasmissibili sulle persone e sulla societ&#224; nell&#8217;Unione e raggiungere l&#8217;obiettivo 3 degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell&#8217;Agenda 2030 dell&#8217;ONU, in particolare ma non esclusivamente il 3.4 di tale obiettivo, vale a dire ridurre di un terzo la mortalit&#224; prematura da malattie non trasmissibili entro il 2030, &#232; fondamentale fornire una risposta integrata che si concentri sulla promozione della salute e sulla prevenzione delle malattie in tutti i pertinenti settori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Il programma dovrebbe pertanto sostenere la promozione della salute e la prevenzione delle malattie e migliorare la salute psichica durante l&#8217;intero ciclo di vita di una persona tramite la gestione di fattori di rischio per la salute, nonch&#233; i determinanti della salute, il che contribuirebbe altres&#236; al conseguimento dell&#8217;obiettivo 3 degli obiettivi di sviluppo sostenibile 3 dell&#8217;Agenda 2030 dell&#8217;ONU. Il programma dovrebbe pertanto contribuire anche agli obiettivi indicati nella comunicazione della Commissione, dell&#8217;11&#160;dicembre&#160;2019, dal titolo &#171;Il Green Deal europeo&#187; (&#171;Green Deal europeo&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>&#200; auspicabile che il programma continui a sostenere le azioni in materia di riduzione e prevenzione dei danni connessi all&#8217;alcol, con particolare riferimento alla tutela dei giovani.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Le malattie croniche hanno una grave incidenza nell&#8217;Unione. &#200; ben nota l&#8217;importanza a tale riguardo della prevenzione e di una diagnosi precoce. Il programma dovrebbe sostenere azioni in tali ambiti e promuovere l&#8217;elaborazione di specifiche linee guida dell&#8217;Unione in materia di prevenzione e gestione delle malattie, mirando pertanto a ridurre l&#8217;onere per gli Stati membri grazie alla collaborazione intesa a conseguire una migliore e pi&#249; efficace gestione delle malattie croniche. I cambiamenti demografici, in particolare l&#8217;invecchiamento della societ&#224;, mettono alla prova la sostenibilit&#224; dei sistemi sanitari. Necessitano un&#8217;attenzione specifica le malattie e i disturbi legati all&#8217;et&#224;, come la demenza, nonch&#233; le disabilit&#224; connesse alla senescenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Il cancro &#232; la seconda causa di mortalit&#224; negli Stati membri dopo le malattie cardiovascolari. &#200; anche una delle malattie non trasmissibili che condividono fattori di rischio comuni e la cui prevenzione e il cui controllo andrebbero a beneficio della maggior parte dei cittadini. Una cattiva alimentazione, l&#8217;inattivit&#224; fisica, l&#8217;obesit&#224;, il tabagismo e l&#8217;abuso di alcol sono fattori di rischio comuni ad altre malattie croniche, quali le malattie cardiovascolari, ed &#232; pertanto auspicabile attuare programmi di prevenzione del cancro nel contesto di un approccio integrato di prevenzione delle malattie croniche. Le pertinenti misure nell&#8217;ambito del &#171;piano europeo di lotta contro il cancro&#187; di cui alla comunicazione della Commissione del 3&#160;febbraio 2021 dovrebbero beneficiare del programma e della &#171;missione sul cancro&#187; prevista da Orizzonte Europa e dovrebbero contribuire a promuovere un approccio integrato che comprenda la prevenzione, lo screening, la diagnosi precoce, il monitoraggio, la cura, nonch&#233; il miglioramento della qualit&#224; della vita dei pazienti e di chi ha sconfitto la malattia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Dovrebbe essere possibile promuovere studi sull&#8217;influenza del genere sulle caratteristiche delle malattie, allo scopo di contribuire a migliorare le conoscenze e l&#8217;educazione in tale ambito, migliorando in tal modo la prevenzione, la diagnosi, il monitoraggio e le cure.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>&#200; opportuno che il programma operi in sinergia con e in modo da integrare politiche, programmi e fondi diversi dell&#8217;Unione, tra cui il programma Europa digitale, Orizzonte Europa, la riserva rescEU nell&#8217;ambito del meccanismo unionale di protezione civile istituito dalla decisione (UE) 2019/420 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>12</span>)</a> (&#171;riserva rescEU&#187;), lo strumento per il sostegno di emergenza istituito dal regolamento (UE) 2016/369 del Consiglio&#160;<a>(<span>13</span>)</a>, il FSE+, di cui fa parte la componente Occupazione e innovazione sociale, anche per quanto riguarda le sinergie volte a proteggere meglio la salute e la sicurezza di milioni di lavoratori nell&#8217;Unione, il programma InvestEU, il programma per il mercato interno istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un programma per il mercato unico, la competitivit&#224; delle imprese, comprese le piccole e medie imprese, il settore delle piante, degli animali, degli alimenti e dei mangimi e delle statistiche europee (Programma per il mercato unico) e che abroga i regolamenti (UE) n.&#160;99/2013, (UE) n.&#160;1287/2013, (UE) n.&#160;254/2014 e (UE) n.&#160;652/2014, il FESR il dispositivo per la ripresa e la resilienza, Erasmus+, istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce Erasmus+: il programma dell&#8217;Unione per l&#8217;istruzione e la formazione, la giovent&#249; e lo sport e che abroga il regolamento (UE) n.&#160;1288/2013, il programma &#171;Corpo europeo di solidariet&#224;&#187;, istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma del Corpo europeo di solidariet&#224; e che abroga i regolamenti (UE) 2018/1475 e (UE)&#160;n.&#160;375/2014,</p><p>e gli strumenti di finanziamento esterno dell&#8217;UE, quali lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce uno strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, un Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile Plus e una garanzia per l&#8217;azione esterna, e che abroga il regolamento (UE) 2017/1601 del Parlamento europeo e del Consiglio, la decisione n.&#160;466/2014/UE del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n.&#160;480/2009 del Consiglio, e lo strumento di assistenza preadesione III istituito da un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di assistenza preadesione (IPA III). Ove opportuno, dovrebbero essere stabilite norme comuni intese a garantire la coerenza e la complementarit&#224; tra le politiche, i programmi e i fondi dell&#8217;Unione, assicurando nel contempo il rispetto delle specificit&#224; di tali politiche e l&#8217;allineamento ai requisiti strategici di tali politiche, programmi e fondi, quali le condizioni abilitanti nell&#8217;ambito del FESR e del FSE+. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero garantire che tali sinergie e complementarit&#224; siano prese in debita considerazione nell&#8217;elaborazione dei programmi di lavoro annuali previsti nel presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>&#200; opportuno che la Commissione consulti gli Stati membri attraverso un &#171;gruppo direttivo UE per la salute&#187; che dovr&#224; essere istituito dal presente regolamento in merito alle priorit&#224; e agli orientamenti strategici del programma, al fine di garantire che vi siano coerenza e complementarit&#224; tra il programma e altre politiche, strumenti e azioni dell&#8217;Unione, nonch&#233; in merito all&#8217;attuazione del programma stesso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Il programma dovrebbe contribuire alla creazione della riserva di prodotti essenziali di rilevanza in caso di crisi, in sinergia e complementarit&#224; con la riserva rescEU, con lo strumento per il sostegno di emergenza istituito ai sensi del regolamento (UE) 2016/369, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e con altre politiche, programmi e fondi dell&#8217;Unione, integrando la costituzione di scorte nazionali di prodotti essenziali per la crisi, a livello di Unione, ove necessario.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Data la domanda crescente di assistenza sanitaria, i sistemi sanitari degli Stati membri si trovano ad affrontare sfide relative alla disponibilit&#224; e all&#8217;accessibilit&#224; economica dei medicinali. Per garantire una migliore protezione della sanit&#224; pubblica, come pure la sicurezza e la responsabilizzazione dei pazienti nell&#8217;Unione, &#232; essenziale che i pazienti e i sistemi sanitari abbiano accesso a medicinali sostenibili, efficienti, equi, a prezzi accessibili e di elevata qualit&#224;, anche in un contesto transfrontaliero, e che possano trarre pieno beneficio da tali medicinali e sulla base di informazioni mediche trasparenti, coerenti e incentrate sul paziente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>In considerazione della domanda crescente di assistenza sanitaria, il programma dovrebbe, tra l&#8217;altro, sostenere lo sviluppo di un sistema dell&#8217;Unione di monitoraggio, rendicontazione e notifica delle carenze di medicinali e dispositivi medici allo scopo di evitare la frammentazione del mercato interno e garantire una maggiore disponibilit&#224; e accessibilit&#224; economica di tali medicinali e dispositivi medici, limitando nel contempo la misura in cui le loro catene di approvvigionamento dipendono dai paesi terzi. &#200; auspicabile pertanto che il programma favorisca la produzione di medicinali e dispositivi medici all&#8217;interno dell&#8217;Unione. In particolare, al fine di rispondere alle esigenze mediche non soddisfatte, il programma dovrebbe fornire sostegno alla generazione di dati clinici e reali in modo da consentire lo sviluppo, l&#8217;autorizzazione e la valutazione di farmaci innovativi ed efficaci nonch&#233; l&#8217;accesso ai medesimi, compresi medicinali generici e biosimilari, dispositivi medici e terapie, dovrebbe promuovere la ricerca e lo sviluppo in relazione a nuovi medicinali, concentrandosi in particolare sugli antimicrobici e i vaccini per contrastare la resistenza antimicrobica e le malattie prevenibili da vaccino, rispettivamente, dovrebbe promuovere incentivi per incrementare la capacit&#224; di produzione di antimicrobici, lo sviluppo di nuove terapie e vaccini personalizzati, nonch&#233; incoraggiare la trasformazione digitale dei prodotti sanitari e delle piattaforme per il monitoraggio e la raccolta di informazioni sui farmaci. Il programma dovrebbe rafforzare inoltre il processo decisionale in materia di medicinali, permettendo l&#8217;accesso a dati sanitari reali e la relativa analisi. Il programma dovrebbe altres&#236; contribuire a garantire il miglior uso dei risultati della ricerca e a facilitare l&#8217;adozione, l&#8217;ulteriore sviluppo e la diffusione delle innovazioni in materia di salute nei sistemi sanitari e nella pratica clinica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Poich&#233; la fornitura e l&#8217;uso ottimali dei medicinali, e in particolare degli antimicrobici, comportano benefici per le persone e i sistemi sanitari, il programma dovrebbe promuoverne l&#8217;uso prudente ed efficiente conformemente all&#8217;approccio &#171;One Health&#187;, al piano d&#8217;azione europeo &#171;One Health&#187; contro la resistenza antimicrobica (AMR) di cui alla comunicazione della Commissione del 29&#160;giugno&#160;2017, e all&#8217;approccio strategico dell&#8217;Unione europea in materia di prodotti farmaceutici di cui alla comunicazione della Commissione dell&#8217;11&#160;marzo 2019. Il programma dovrebbe inoltre incoraggiare misure volte a rafforzare la valutazione e la gestione adeguata dei rischi ambientali associati alla produzione, all&#8217;uso e allo smaltimento dei medicinali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>La legislazione dell&#8217;Unione in materia di salute ha un impatto immediato sulla sanit&#224; pubblica, sulla vita delle persone, sull&#8217;efficienza e sulla resilienza dei sistemi sanitari e sul corretto funzionamento del mercato interno. Il quadro normativo per le tecnologie e i prodotti medici, compresi medicinali, dispositivi medici e sostanze di origine umana, e il quadro normativo in materia di tabacco, diritti dei pazienti relativi all&#8217;assistenza sanitaria transfrontaliera e gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero sono essenziali per la protezione della salute nell&#8217;Unione. Il programma dovrebbe pertanto sostenere l&#8217;elaborazione, l&#8217;attuazione e l&#8217;applicazione della legislazione dell&#8217;Unione in materia di salute e, congiuntamente a partner chiave quali l&#8217;EMA e l&#8217;ECDC, fornire dati di elevata qualit&#224;, comparabili e affidabili, tra cui dati sanitari reali, a sostegno della definizione e del monitoraggio delle politiche, nonch&#233; per la fissazione di obiettivi e lo sviluppo di strumenti per misurare i progressi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Le reti di riferimento europee (European Reference Networks - ERN), istituite a norma della direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>14</span>)</a>, sono reti virtuali dei prestatori di assistenza sanitaria in tutta Europa. Il loro compito &#232; favorire la discussione sulle malattie rare o complesse che richiedono cure altamente specializzate e conoscenze e risorse concentrate. Poich&#233; le ERN possono migliorare l&#8217;accesso alle diagnosi e la prestazione di assistenza sanitaria di qualit&#224; ai pazienti con patologie rare e possono fungere da punti nevralgici per la formazione e la ricerca in campo medico e la diffusione delle informazioni, il programma dovrebbe contribuire a potenziare le attivit&#224; di rete attraverso le ERN e altre reti transnazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Le ERN e la cooperazione transfrontaliera nella prestazione di assistenza sanitaria ai pazienti che si spostano tra Stati membri sono esempi di ambiti in cui il lavoro integrato tra gli Stati membri ha dimostrato di avere un elevato valore aggiunto e di offrire ottime potenzialit&#224; di accrescere l&#8217;efficienza dei sistemi sanitari e, di conseguenza, migliorare, in generale, la salute pubblica. La collaborazione in materia di HTA &#232; un altro settore che apporta un valore aggiunto agli Stati membri. Il programma dovrebbe pertanto sostenere le attivit&#224; che consentono l&#8217;integrazione e il coordinamento costante del lavoro, contribuendo anche a promuovere l&#8217;attuazione di pratiche eccellenti finalizzate a distribuire alla popolazione e alle aree interessate, con la massima efficacia, le risorse disponibili in modo da sfruttarne al massimo gli effetti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Al presente programma si applica il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>15</span>)</a> (&#171;regolamento finanziario&#187;). Il regolamento finanziario stabilisce le regole applicabili all&#8217;esecuzione del bilancio dell&#8217;Unione, in particolare alle sovvenzioni, ai premi, agli appalti, alla gestione indiretta, agli strumenti finanziari, alle garanzie di bilancio, all&#8217;assistenza finanziaria e al rimborso di esperti esterni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>I tipi di finanziamento e i metodi di attuazione a norma del presente regolamento dovrebbero essere scelti in base alla rispettiva capacit&#224; di conseguire gli obiettivi specifici delle azioni interessate e di produrre risultati, tenuto conto, in particolare, dei costi dei controlli, degli oneri amministrativi e del rischio previsto di inottemperanza. &#200; opportuno che tali scelte prendano in considerazione l&#8217;impiego di somme forfettarie, finanziamenti a tasso fisso e costi unitari, come pure il ricorso a finanziamenti che non siano collegati ai costi, come previsto all&#8217;articolo&#160;125, paragrafo 1, del regolamento finanziario. Gli obblighi di rendicontazione tecnico-finanziaria per i beneficiari dovrebbero essere tali da garantire il rispetto delle disposizioni finanziarie applicabili riducendo al minimo gli oneri amministrativi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>Al fine di ottimizzare il valore aggiunto e gli effetti degli investimenti finanziati in tutto o in parte dal bilancio dell&#8217;Unione, &#232; opportuno ricercare sinergie in particolare tra il programma e altri programmi dell&#8217;Unione, compresi quelli in regime di gestione concorrente. Per sfruttare al massimo tali sinergie ed evitare duplicazioni, &#232; opportuno garantire meccanismi adeguati, tra cui il finanziamento cumulativo di un&#8217;azione a opera del programma e di un altro programma dell&#8217;Unione, purch&#233; tale finanziamento cumulativo non superi i costi ammissibili totali dell&#8217;azione. A tal fine, il presente regolamento dovrebbe stabilire norme appropriate, in particolare per quanto riguarda la possibilit&#224; di dichiarare gli stessi costi o le stesse spese proporzionalmente nell&#8217;ambito del programma e di un altro programma dell&#8217;Unione, allo scopo di garantire una rendicontazione dettagliata e trasparente.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>Data la natura specifica degli obiettivi e delle azioni rientranti nel programma, in alcuni casi le rispettive autorit&#224; competenti degli Stati membri saranno nella posizione migliore per realizzare le azioni correlate al programma. Tali autorit&#224;, designate dagli Stati membri, dovrebbero pertanto essere considerate i beneficiari individuati ai fini dell&#8217;articolo&#160;195 del regolamento finanziario e sovvenzioni dovrebbero pertanto essere accordate a tali autorit&#224; senza previa pubblicazione di un invito a presentare proposte. Gli investimenti nell&#8217;ambito del programma dovrebbero essere attuati in stretta cooperazione con gli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;193, paragrafo&#160;2, del regolamento finanziario, pu&#242; essere concessa una sovvenzione per un&#8217;azione gi&#224; avviata, a condizione che il richiedente possa dimostrare la necessit&#224; di avviare l&#8217;azione prima della firma della convenzione di sovvenzione. Tuttavia, i costi sostenuti prima della data di presentazione della domanda di sovvenzione non sono ammissibili, tranne in casi eccezionali debitamente giustificati. Onde evitare eventuali perturbazioni del sostegno dell&#8217;Unione che potrebbero arrecare pregiudizio agli interessi dell&#8217;Unione stessa, nella decisione di finanziamento dovrebbe essere possibile prevedere l&#8217;ammissibilit&#224; delle attivit&#224; e dei costi a partire dall&#8217;inizio dell&#8217;esercizio 2021, per un periodo di tempo limitato all&#8217;inizio del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e soltanto in casi debitamente giustificati, anche se tali attivit&#224; sono state attuate e tali costi sono stati sostenuti prima della presentazione della domanda di sovvenzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>Le ERN sono approvate come reti dal comitato di Stati membri per le ERN secondo la procedura di approvazione di cui alla decisione di esecuzione 2014/287/UE della Commissione&#160;<a>(<span>16</span>)</a>. Le ERN dovrebbero pertanto essere considerate beneficiari individuati ai fini dell&#8217;articolo&#160;195 del regolamento finanziario e le sovvenzioni alle ERN dovrebbero pertanto essere accordate senza previa pubblicazione di un invito a presentare proposte. &#200; opportuno concedere sovvenzioni dirette anche ad altri soggetti designati conformemente alle norme dell&#8217;Unione, per esempio i laboratori e i centri di riferimento, i centri di eccellenza e le reti transnazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>In considerazione dei valori comuni concordati di solidariet&#224; in relazione a un accesso equo e universale a servizi sanitari di qualit&#224; come base per le politiche dell&#8217;Unione in questo settore e il fatto che l&#8217;Unione deve svolgere un ruolo centrale nell&#8217;accelerare i progressi, il coordinamento e la cooperazione per affrontare le sfide sanitarie mondiali di cui alle conclusioni del Consiglio del 10&#160;maggio 2010 sul ruolo dell&#8217;UE nella sanit&#224; mondiale, e come espresso negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell&#8217;Agenda 2030 dell&#8217;ONU, il programma dovrebbe potenziare il sostegno dell&#8217;Unione alle iniziative internazionali e mondiali in campo sanitario, segnatamente per le iniziative dell&#8217;OMS, con l&#8217;obiettivo di migliorare la salute, affrontare le disuguaglianze sanitarie e rafforzare la protezione contro le minacce sanitarie mondiali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>Al fine di ottimizzare l&#8217;efficacia e l&#8217;efficienza delle azioni a livello dell&#8217;Unione e su scala internazionale, durante l&#8217;attuazione del programma dovrebbe essere sviluppata la cooperazione con i pertinenti organismi internazionali, quali le Nazioni unite e la Banca mondiale nonch&#233; il Consiglio d&#8217;Europa e l&#8217;Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE). Per rafforzarne l&#8217;impatto &#232; auspicabile altres&#236; ricercare sinergie con le organizzazioni nazionali degli Stati membri attive nella sanit&#224; mondiale. A norma della decisione 2013/755/UE del Consiglio&#160;<a>(<span>17</span>)</a>, le persone fisiche e le persone giuridiche stabilite nei paesi e territori d&#8217;oltremare (PTOM) dovrebbero essere ammesse a fruire dei finanziamenti previsti dal programma, fatte salve le regole e le finalit&#224; del programma e le eventuali disposizioni applicabili allo Stato membro cui i pertinenti PTOM sono connessi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>L&#8217;attuazione del programma dovrebbe essere supportata da ampie attivit&#224; di sensibilizzazione per garantire che le opinioni e le esigenze della societ&#224; civile siano debitamente rappresentate e tenute in considerazione. A tal fine, la Commissione dovrebbe chiedere una volta all&#8217;anno un riscontro circa le priorit&#224; e gli orientamenti strategici del programma e le esigenze da affrontare attraverso i suoi interventi ai pertinenti soggetti interessati, tra cui i rappresentanti della societ&#224; civile e delle associazioni di pazienti, il mondo universitario e le organizzazioni di operatori sanitari. Ogni anno, prima della fine dei lavori preparatori per i programmi di lavoro, la Commissione dovrebbe inoltre informare il Parlamento europeo in merito ai progressi di tali lavori preparatori e ai risultati delle sue attivit&#224; di sensibilizzazione presso i soggetti interessati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>I paesi terzi che sono membri dello Spazio economico europeo (SEE) possono partecipare ai programmi dell&#8217;Unione nel quadro della cooperazione istituita a norma dell&#8217;accordo sullo Spazio economico europeo&#160;<a>(<span>18</span>)</a>, che prevede l&#8217;attuazione di tali programmi sulla base di una decisione adottata ai sensi di tale accordo. &#200; opportuno introdurre una disposizione specifica nel presente regolamento che imponga ai paesi terzi partecipanti al programma di concedere i diritti necessari e l&#8217;accesso di cui hanno bisogno l&#8217;ordinatore responsabile, l&#8217;Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la Corte dei conti per esercitare integralmente le rispettive competenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>La cooperazione con i paesi terzi dovrebbe essere rafforzata per quanto riguarda lo scambio di conoscenze e migliori pratiche al fine di migliorare la preparazione e la capacit&#224; di risposta dei sistemi sanitari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>In conformit&#224; del regolamento finanziario, del regolamento (UE, Euratom) n.&#160;883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>19</span>)</a> e dei regolamenti (CE, Euratom) n.&#160;2988/95&#160;<a>(<span>20</span>)</a>, (Euratom, CE) n.&#160;2185/96&#160;<a>(<span>21</span>)</a> e (UE) 2017/1939&#160;<a>(<span>22</span>)</a> del Consiglio, gli interessi finanziari dell&#8217;Unione devono essere tutelati attraverso misure proporzionate, tra cui misure relative alla prevenzione, all&#8217;individuazione, alla rettifica e all&#8217;indagine delle irregolarit&#224;, comprese le frodi, al recupero dei fondi perduti, indebitamente versati o non correttamente utilizzati, e, se del caso, all&#8217;irrogazione di sanzioni amministrative. In particolare, in conformit&#224; del regolamento (Euratom, CE) n.&#160;2185/96 e (UE, Euratom)&#160;n.&#160;883/2013, l&#8217;OLAF pu&#242; svolgere indagini amministrative, inclusi controlli e verifiche sul posto, al fine di accertare l&#8217;esistenza di frodi, corruzione o altre attivit&#224; illecite lesive degli interessi finanziari dell&#8217;Unione. In conformit&#224; del regolamento (UE) 2017/1939, la Procura europea (EPPO) &#232; abilitata a indagare e perseguire i reati lesivi degli interessi finanziari dell&#8217;Unione secondo quanto disposto dalla direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>23</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(47)</p></td><td><p>In conformit&#224; del regolamento finanziario, ogni persona o entit&#224; che riceve fondi dell&#8217;Unione deve cooperare pienamente alla tutela degli interessi finanziari dell&#8217;Unione, concedere i diritti necessari e l&#8217;accesso alla Commissione, all&#8217;OLAF, alla Corte dei conti e, rispetto a quegli Stati membri che partecipano a una cooperazione rafforzata ai sensi del regolamento (UE) 2017/1939, all&#8217;EPPO, e garantire che i terzi coinvolti nell&#8217;esecuzione dei fondi dell&#8217;Unione concedano diritti equivalenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(48)</p></td><td><p>Al presente regolamento si applicano le regole finanziarie orizzontali adottate dal Parlamento europeo e dal Consiglio in base all&#8217;articolo&#160;322 TFUE. Tali regole sono stabilite nel regolamento finanziario, definiscono in particolare le modalit&#224; relative alla formazione e all&#8217;esecuzione del bilancio tramite sovvenzioni, appalti, premi, esecuzione indiretta, agli strumenti finanziari, alle garanzie di bilancio, all&#8217;assistenza finanziaria e al rimborso di esperti esterni e organizzano il controllo della responsabilit&#224; degli agenti finanziari. Le regole adottate in base all&#8217;articolo&#160;322 TFUE comprendono anche un regime generale di condizionalit&#224; per la protezione del bilancio dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(49)</p></td><td><p>Data l&#8217;importanza della lotta ai cambiamenti climatici, in linea con gli impegni assunti dall&#8217;Unione per attuare l&#8217;accordo di Parigi adottato nell&#8217;ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell&#8217;Agenda 2030 dell&#8217;ONU, il programma dovrebbe contribuire all&#8217;integrazione dell&#8217;azione per il clima nelle politiche dell&#8217;Unione e al conseguimento dell&#8217;obiettivo generale di destinare almeno il 30&#160;% dell&#8217;importo totale delle spese di bilancio dell&#8217;Unione e dello strumento dell&#8217;Unione europea per la ripresa, istituito dal regolamento (UE) 2020/2094 del Consiglio&#160;<a>(<span>24</span>)</a> al sostegno degli obiettivi climatici. Il programma dovrebbe sostenere attivit&#224; che rispettino le norme e le priorit&#224; dell&#8217;Unione in materia di clima e ambiente e il principio del &#171;non nuocere&#187; del Green Deal europeo. Durante la preparazione e l&#8217;attuazione del programma dovrebbero essere individuate azioni pertinenti che verranno riesaminate nel contesto della valutazione intermedia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(50)</p></td><td><p>Conformemente all&#8217;articolo&#160;8 TFUE, in tutte le sue azioni l&#8217;Unione mira a eliminare le ineguaglianze, nonch&#233; a promuovere la parit&#224;, tra uomini e donne. &#200; opportuno tenere conto della parit&#224; di genere, nonch&#233; dei diritti e delle pari opportunit&#224; per tutti, e dell&#8217;integrazione di tali obiettivi, e promuoverli durante l&#8217;intera valutazione, preparazione, attuazione e sorveglianza dei programmi pertinenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(51)</p></td><td><p>Gli obiettivi strategici del programma dovrebbero poter essere perseguiti anche mediante gli strumenti finanziari e le garanzie di bilancio nell&#8217;ambito del Fondo InvestEU di cui al programma InvestEU. Il sostegno finanziario dovrebbe essere utilizzato per ovviare in modo proporzionato alle carenze del mercato e a situazioni di investimento non ottimali. Le azioni sostenute dal programma non dovrebbero duplicare n&#233; escludere gli investimenti privati o falsare la concorrenza nel mercato interno. In linea generale, le azioni dovrebbero avere un chiaro valore aggiunto dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(52)</p></td><td><p>L&#8217;attuazione del programma dovrebbe essere tale da rispettare le responsabilit&#224; degli Stati membri per la definizione delle loro politiche sanitarie e per l&#8217;organizzazione e la fornitura di servizi sanitari e di assistenza medica. &#200; opportuno garantire un forte coinvolgimento degli Stati membri nella governance e nell&#8217;attuazione del programma.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(53)</p></td><td><p>Data la natura e la portata potenziale delle minacce per la salute a carattere transfrontaliero, gli obiettivi di proteggere da tali minacce le persone nell&#8217;Unione e di rafforzare la prevenzione delle crisi sanitarie e la preparazione ad affrontarle non possono essere conseguiti in misura sufficiente dall&#8217;azione dei soli Stati membri. Conformemente al principio di sussidiariet&#224; di cui all&#8217;articolo&#160;5 TUE, &#232; possibile intraprendere un&#8217;azione a livello dell&#8217;Unione anche per sostenere gli sforzi degli Stati membri nel perseguire un livello elevato di protezione della sanit&#224; pubblica, per migliorare la disponibilit&#224;, la sostenibilit&#224;, l&#8217;accettabilit&#224;, l&#8217;accessibilit&#224;, la sicurezza e l&#8217;accessibilit&#224; economica nell&#8217;Unione di medicinali, dispositivi medici e altri prodotti e servizi di rilevanza per la crisi, per sostenere l&#8217;innovazione, incoraggiare l&#8217;integrazione e il coordinamento del lavoro e l&#8217;attuazione delle migliori pratiche tra gli Stati membri, e per affrontare le disuguaglianze e le disuguaglianze in termini di accesso all&#8217;assistenza sanitaria in tutta l&#8217;UE, in modo tale da produrre incrementi di efficienza ed effetti a valore aggiunto che non potrebbero essere generati dalle azioni intraprese a livello nazionale, rispettando al tempo stesso la competenza e la responsabilit&#224; degli Stati membri negli ambiti contemplati dal programma. Il presente regolamento si limita a quanto &#232; necessario per conseguire tali obiettivi in ottemperanza al principio di proporzionalit&#224; enunciato nello stesso articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(54)</p></td><td><p>Al fine di consentire eventuali adeguamenti necessari per conseguire gli obiettivi del programma, &#232; opportuno delegare alla Commissione il potere di adottare atti conformemente all&#8217;articolo&#160;290 TFUE riguardo al riesame, alla modifica e all&#8217;aggiunta degli indicatori di cui all&#8217;allegato II del presente regolamento. &#200; di particolare importanza che durante i lavori preparatori la Commissione svolga adeguate consultazioni, anche a livello di esperti, nel rispetto dei principi stabiliti nell&#8217;accordo interistituzionale del 13&#160;aprile 2016&#171;Legiferare meglio&#187;&#160;<a>(<span>25</span>)</a>. In particolare, al fine di garantire la parit&#224; di partecipazione alla preparazione degli atti delegati, il Parlamento europeo e il Consiglio ricevono tutti i documenti contemporaneamente agli esperti degli Stati membri, e i loro esperti hanno sistematicamente accesso alle riunioni dei gruppi di esperti della Commissione incaricati della preparazione di tali atti delegati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(55)</p></td><td><p>Gli Stati membri e i paesi partecipanti hanno designato punti focali nazionali per assistere la Commissione nella promozione del terzo programma d&#8217;azione dell&#8217;Unione in materia di salute (2014-2020) istituito dal regolamento (UE) n.&#160;282/2014 e, se del caso, nella diffusione dei suoi risultati e delle informazioni disponibili sul suo impatto negli Stati membri e nei paesi partecipanti. Data la loro importanza, &#232; opportuno sostenere tali attivit&#224; nell&#8217;ambito del programma allo scopo di proseguirle.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(56)</p></td><td><p>Al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione del presente regolamento, &#232; opportuno attribuire alla Commissione competenze di esecuzione per l&#8217;adozione di atti di esecuzione che definiscano i programmi di lavoro annuali in conformit&#224; dei criteri stabiliti nel presente regolamento, approvino determinate azioni ammissibili e stabiliscano norme relative alle disposizioni tecniche e amministrative necessarie per l&#8217;attuazione delle azioni del programma e a modelli uniformi per la raccolta dei dati necessari per monitorare l&#8217;attuazione del programma. &#200; altres&#236; opportuno che tali competenze siano esercitate conformemente al regolamento (UE) n.&#160;182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>26</span>)</a>. La procedura d&#8217;esame dovrebbe essere utilizzata per l&#8217;adozione di tali atti di esecuzione, dato che essi si riferiscono a un programma con implicazioni sostanziali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(57)</p></td><td><p>Il valore e l&#8217;impatto del programma dovrebbero essere regolarmente monitorati e valutati. La valutazione dovrebbe essere incentrata sugli obiettivi del programma e tenere conto del fatto che il loro conseguimento potrebbe comportare un periodo di tempo maggiore rispetto alla durata del programma stesso. A tal fine, &#232; opportuno redigere una relazione di valutazione intermedia e una relazione di valutazione al termine del programma al fine di valutare l&#8217;attuazione delle priorit&#224; del programma.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(58)</p></td><td><p>Poich&#233; il terzo programma d&#8217;azione dell&#8217;Unione in materia di salute (2014-2020) &#232; giunto a scadenza, il regolamento (UE) n.&#160;282/2014 &#232; diventato obsoleto e dovrebbe essere abrogato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(59)</p></td><td><p>Al fine di assicurare la continuit&#224; del sostegno in materia di salute e di consentire l&#8217;attuazione a partire dall&#8217;inizio del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore con urgenza e si applichi con effetto retroattivo a decorrere dal 1&#176;&#160;gennaio 2021,</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento istituisce il programma «UE per la salute» (EU4Health) («programma») per il periodo del quadro finanziario pluriennale 2021-2027. La durata del programma è allineata alla durata del quadro finanziario pluriennale. Il presente regolamento stabilisce inoltre gli obiettivi del programma, il bilancio per il periodo 2021-2027, le forme di finanziamento dell’Unione e le regole di erogazione dei finanziamenti. Articolo 2 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#171;paese associato&#187;: un paese terzo che &#232; parte di un accordo con l&#8217;Unione in base al quale &#232; autorizzato a partecipare al programma conformemente all&#8217;articolo&#160;6;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#171;operazioni di finanziamento misto&#187;: le azioni sostenute dal bilancio dell&#8217;Unione, anche nell&#8217;ambito dei meccanismi di finanziamento misto di cui all&#8217;articolo&#160;2, punto 6, del regolamento finanziario, che combinano forme di aiuto non rimborsabile e/o strumenti finanziari a titolo del bilancio dell&#8217;Unione con forme rimborsabili di aiuto di istituzioni di finanziamento allo sviluppo o altri istituti di finanziamento pubblici, nonch&#233; di istituti di finanziamento commerciali e investitori commerciali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>&#171;crisi sanitaria&#187;: crisi o incidente grave derivante da una minaccia di origine umana, animale, vegetale, alimentare, biologica, chimica, ambientale o ignota, che ha una dimensione di sanit&#224; pubblica e che richiede un intervento urgente da parte delle autorit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>&#171;prodotti di rilevanza per la crisi&#187;: le sostanze, gli strumenti e i prodotti necessari, nel quadro di una crisi sanitaria, per la prevenzione, la diagnosi o la cura di una malattia e delle sue conseguenze, o per il monitoraggio e la sorveglianza epidemiologica delle malattie e delle infezioni, inclusi, a titolo non esaustivo, i medicinali, quali i vaccini e i loro prodotti intermedi, le sostanze farmaceutiche attive e le materie prime pertinenti, nonch&#233; i dispositivi medici e le attrezzature ospedaliere e mediche quali i ventilatori, gli indumenti e i dispositivi di protezione, i materiali e gli strumenti diagnostici, i dispositivi di protezione individuale, i disinfettanti e i relativi prodotti intermedi e le materie prime necessarie per la loro produzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>&#171;approccio &#8217;One Health&#8217;&#187;: un approccio multisettoriale che riconosce che la salute umana &#232; connessa alla salute animale e all&#8217;ambiente e che le azioni volte ad affrontare le minacce per la salute devono tenere conto di queste tre dimensioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>&#171;reti di riferimento europee (European Reference Networks - ERN)&#187;: le reti di cui all&#8217;articolo&#160;12 della direttiva 2011/24/UE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>&#171;soggetto giuridico&#187;: una persona fisica o una persona giuridica costituita e riconosciuta come tale a norma del diritto nazionale, del diritto dell&#8217;Unione o del diritto internazionale, dotata di personalit&#224; giuridica e che pu&#242;, agendo a proprio nome, esercitare diritti ed essere soggetta a obblighi, o un&#8217;entit&#224; non avente personalit&#224; giuridica di cui all&#8217;articolo&#160;197, paragrafo&#160;2, lettera&#160;c), del regolamento finanziario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>&#171;paese terzo&#187;: un paese che non &#232; uno Stato membro dell&#8217;Unione europea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>&#171;grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero&#187;: un pericolo potenzialmente letale o altrimenti grave per la salute, di origine biologica, chimica, ambientale o di origine ignota, che si diffonde o comporta un rischio significativo di diffondersi oltre i confini nazionali degli Stati membri, e che pu&#242; richiedere un coordinamento a livello dell&#8217;Unione al fine di garantire un livello elevato di protezione della salute umana;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10)</p></td><td><p>&#171;salute in tutte le politiche&#187;: un approccio alla definizione, all&#8217;attuazione e al riesame delle politiche pubbliche, a prescindere dal settore, che tenga conto delle implicazioni sanitarie delle decisioni e che miri a realizzare sinergie e a evitare che tali politiche creino ripercussioni negative in termini sanitari, nell&#8217;ottica di migliorare la salute della popolazione e l&#8217;equit&#224; sanitaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11)</p></td><td><p>&#171;determinanti della salute&#187;: un insieme di fattori che influenzano lo stato di salute di una persona, per esempio comportamentali, biologici, socioeconomici e ambientali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>&#171;sostegno di emergenza&#187;: una risposta di emergenza basata sulle necessit&#224;, che integra la risposta degli Stati membri colpiti ed &#232; volta a tutelare la vita, a prevenire e alleviare la sofferenza e a mantenere la dignit&#224; umana, ogniqualvolta una grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero ne determini la necessit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Obiettivi generali Il programma presenta un valore aggiunto per l’Unione e integra le politiche degli Stati membri, al fine di migliorare la salute umana in tutta l’Unione e garantire un elevato livello di protezione della salute umana in tutte le politiche e attività dell’Unione. Esso persegue i seguenti obiettivi generali, se del caso in linea con l’approccio «One Health»: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>migliorare e promuovere la salute nell&#8217;Unione al fine di ridurre l&#8217;onere delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, sostenendo la promozione della salute e la prevenzione delle malattie, riducendo le disuguaglianze sanitarie, favorendo stili di vita sani e promuovendo l&#8217;accesso all&#8217;assistenza sanitaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>proteggere le persone nell&#8217;Unione dalle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e rafforzare la capacit&#224; di risposta dei sistemi sanitari e il coordinamento tra gli Stati membri per far fronte a gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>migliorare la disponibilit&#224;, l&#8217;accessibilit&#224; e l&#8217;accessibilit&#224; economica dei medicinali e dei dispositivi medici e dei prodotti pertinenti per la crisi nell&#8217;Unione e sostenere l&#8217;innovazione in relazione a tali prodotti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>rafforzare i sistemi sanitari migliorandone la resilienza e sviluppando l&#8217;efficienza delle risorse, in particolare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sostenendo il lavoro integrato e coordinato tra gli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>promuovendo l&#8217;attuazione delle migliori pratiche e promuovendo la condivisione dei dati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>rafforzando il personale sanitario;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>affrontando le implicazioni delle sfide demografiche; e</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>portando avanti la trasformazione digitale.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 4 Obiettivi specifici Gli obiettivi generali di cui all’articolo 3 sono perseguiti attraverso i seguenti obiettivi specifici, assicurando un elevato livello di protezione della salute umana in tutte le politiche e le attività dell’Unione, in linea con l’approccio «One Health», ove applicabile: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>in sinergia con altre azioni pertinenti dell&#8217;Unione, sostenere le azioni in materia di prevenzione delle malattie e di promozione della salute e intervenire nei confronti dei determinanti della salute, anche riducendo i danni alla salute causati dal consumo illecito di droghe e alla dipendenza, sostenere le azioni volte a porre fine alle disuguaglianze in ambito sanitario, per migliorare l&#8217;alfabetizzazione sanitaria, i diritti dei pazienti, la sicurezza dei pazienti, la qualit&#224; dell&#8217;assistenza e l&#8217;assistenza sanitaria transfrontaliera, e sostenere le azioni volte a migliorare la sorveglianza, la diagnosi e il trattamento delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, in particolare il cancro e i tumori pediatrici, nonch&#233; sostenere le azioni volte a migliorare la salute mentale, prestando particolare attenzione ai nuovi modelli di assistenza e alle sfide sanitarie a lungo termine dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>rafforzare le capacit&#224; dell&#8217;Unione in materia di prevenzione, preparazione e risposta rapida in caso di gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero in conformit&#224; della pertinente legislazione dell&#8217;Unione e migliorare la gestione delle crisi sanitarie, in particolare attraverso il coordinamento, la fornitura e la mobilitazione di capacit&#224; di assistenza sanitaria di emergenza, sostenere la raccolta di dati, lo scambio di informazioni, la sorveglianza, il coordinamento delle prove di stress volontarie dei sistemi sanitari nazionali e l&#8217;elaborazione di norme per un&#8217;assistenza sanitaria di qualit&#224; a livello nazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostenere le azioni volte a migliorare la disponibilit&#224; e l&#8217;accessibilit&#224;, anche dal punto di vista economico, di medicinali, dispositivi medici e prodotti di rilevanza per la crisi, incoraggiando catene di produzione e di fornitura sostenibili e l&#8217;innovazione nell&#8217;Unione, sostenendo nel contempo l&#8217;uso prudente ed efficiente dei medicinali, in particolare gli antimicrobici, e azioni a sostegno dello sviluppo di medicinali meno dannosi per l&#8217;ambiente, nonch&#233; la produzione e lo smaltimento rispettosi dell&#8217;ambiente dei medicinali e dei dispositivi medici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>in sinergia con altri strumenti, programmi e fondi dell&#8217;Unione, fatte salve le competenze degli Stati membri, e in stretta cooperazione con i pertinenti organismi dell&#8217;Unione, sostenere le azioni che integrano la costituzione di scorte nazionali di prodotti essenziali di rilevanza per la crisi, a livello di Unione, ove necessario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>in sinergia con altri strumenti, programmi e fondi dell&#8217;Unione, fatte salve le competenze degli Stati membri e in stretta cooperazione con l&#8217;ECDC, istituire una struttura e risorse di formazione per una riserva di personale medico, sanitario e di sostegno assegnato volontariamente dagli Stati membri da mobilitare in caso di crisi sanitaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>rafforzare l&#8217;uso e il riutilizzo dei dati sanitari per la prestazione di assistenza sanitaria e per la ricerca e l&#8217;innovazione, promuovere la diffusione di strumenti e servizi digitali, nonch&#233; la trasformazione digitale dei sistemi sanitari, anche sostenendo la creazione di uno spazio europeo dei dati sanitari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>migliorare l&#8217;accesso a servizi sanitari di qualit&#224;, incentrati sul paziente e basati sui risultati, e a servizi di assistenza correlati, con l&#8217;obiettivo di conseguire una copertura sanitaria universale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>sostenere l&#8217;elaborazione, l&#8217;attuazione e l&#8217;applicazione e, ove necessario, la revisione della legislazione dell&#8217;Unione in materia di salute e sostenere la fornitura di dati validi, affidabili e comparabili di elevata qualit&#224; per consentire un processo decisionale e un monitoraggio delle decisioni basati su elementi concreti, e promuovere il ricorso a valutazioni dell&#8217;impatto sanitario delle altre politiche pertinenti dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sostenere l&#8217;integrazione del lavoro tra gli Stati membri e, in particolare, tra i rispettivi sistemi sanitari, anche per quanto riguarda l&#8217;attuazione di pratiche di prevenzione ad alto impatto, sostenere il lavoro sulla HTA e rafforzare e potenziare le attivit&#224; di rete attraverso le ERN e altre reti transnazionali, anche in relazione alle malattie diverse dalle malattie rare, al fine di aumentare la copertura dei pazienti e migliorare la risposta alle malattie trasmissibili e non trasmissibili complesse e a bassa prevalenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>sostenere gli impegni e le iniziative mondiali nel settore della sanit&#224;, rafforzando il sostegno dell&#8217;Unione alle azioni delle organizzazioni internazionali, in particolare le azioni dell&#8217;OMS, e promuovere la cooperazione con i paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 5 Bilancio 1. La dotazione finanziaria per l’attuazione del programma per il periodo 2021-2027 è fissata a 2 446 000 000 EUR a prezzi correnti. 2. A seguito dell’adeguamento specifico del programma di cui all’articolo 5 del regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio ( 27 ) , l’importo di cui al paragrafo 1 del presente articolo è aumentato di una dotazione supplementare di 2 900 000 000 EUR a prezzi 2018, come specificato nell’allegato II di detto regolamento. 3. Gli importi di cui ai paragrafi 1 e 2 possono inoltre finanziare l’assistenza tecnica e amministrativa necessaria per l’attuazione del programma, segnatamente le attività di preparazione, sorveglianza, controllo, audit e valutazione, compresi i sistemi informatici istituzionali. 4. La ripartizione degli importi di cui ai paragrafi 1 e 2 è conforme alle disposizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>almeno il 20 % degli importi &#232; riservato alle azioni di promozione della salute e di prevenzione delle malattie di cui all&#8217;articolo&#160;4, lettera a);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>un massimo del 12,5 % degli importi &#232; riservato agli appalti volti a integrare le scorte nazionali di prodotti essenziali di rilevanza per la crisi a livello dell&#8217;Unione di cui all&#8217;articolo&#160;4, lettera d);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>un massimo del 12,5 % degli importi &#232; riservato a sostenere gli impegni e le iniziative sanitarie mondiali di cui all&#8217;articolo&#160;4, lettera j);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>un massimo dell&#8217;8 % degli importi &#232; riservato alla copertura delle spese amministrative di cui al paragrafo 3.</p></td></tr></tbody></table> 5. Gli stanziamenti connessi ad attività di cui all’articolo 9, paragrafo 1, lettera c), del presente regolamento costituiscono entrate con destinazione specifica ai sensi dell’articolo 21, paragrafo 3, lettera a), e paragrafo 5, del regolamento finanziario. 6. Gli impegni di bilancio di durata superiore a un esercizio finanziario possono essere ripartiti su più esercizi in frazioni annue. 7. A norma dell’articolo 193, paragrafo 2, secondo comma, lettera a), del regolamento finanziario, per un periodo limitato in casi debitamente giustificati specificati nella decisione di finanziamento, le attività sostenute a norma del presente regolamento e i relativi costi possono essere considerati ammissibili a decorrere dal 1° gennaio 2021, anche se tali attività sono state attuate e tali costi sono stati sostenuti prima della presentazione della domanda di sovvenzione. 8. Se necessario, possono essere iscritti in bilancio anche dopo il 31 dicembre 2027 stanziamenti per coprire le spese di cui al paragrafo 3 al fine di consentire la gestione delle azioni non completate entro il 31 dicembre 2027. Articolo 6 Paesi terzi associati al programma 1. Il programma è aperto alla partecipazione dei seguenti paesi terzi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i membri dell&#8217;Associazione europea di libero scambio che sono membri dello Spazio economico europeo, conformemente alle condizioni stabilite nell&#8217;accordo sullo Spazio economico europeo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i paesi in via di adesione, i paesi candidati e potenziali candidati conformemente ai principi e alle condizioni generali per la partecipazione di tali paesi ai programmi dell&#8217;Unione stabiliti nei rispettivi accordi quadro e nelle rispettive decisioni dei consigli di associazione o in accordi analoghi, e alle condizioni specifiche stabilite negli accordi tra l&#8217;Unione e tali paesi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>i paesi interessati dalla politica europea di vicinato conformemente ai principi e alle condizioni generali per la partecipazione di tali paesi ai programmi dell&#8217;Unione stabiliti nei rispettivi accordi quadro e nelle rispettive decisioni dei consigli di associazione o in accordi analoghi e alle condizioni specifiche stabilite negli accordi tra l&#8217;Unione e tali paesi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>i paesi terzi, conformemente alle condizioni stabilite in un accordo specifico per la partecipazione di un paese terzo al programma dell&#8217;Unione, purch&#233; tale accordo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>garantisca un giusto equilibrio tra i contributi e i benefici per il paese terzo che partecipa al programma dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>stabilisca le condizioni per la partecipazione al programma dell&#8217;Unione, compreso il calcolo dei contributi finanziari ai singoli programmi e i rispettivi costi amministrativi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>non conferisca al paese terzo poteri decisionali per quanto riguarda il programma dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>garantisca all&#8217;Unione il diritto di assicurare una sana gestione finanziaria e di proteggere i propri interessi finanziari.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. I contributi di cui al paragrafo 1, lettera d), punto ii), costituiscono un’entrata con destinazione specifica conformemente all’articolo 21, paragrafo 5, del regolamento finanziario. CAPO II FINANZIAMENTO Articolo 7 Attuazione e forme di finanziamento dell’Unione 1. Il programma è attuato in regime di gestione diretta conformemente al regolamento finanziario o in regime di gestione indiretta con gli organismi di cui all’articolo 62, paragrafo 1, lettera c), di tale regolamento. 2. Il programma può concedere finanziamenti in tutte le forme previste dal regolamento finanziario, segnatamente sotto forma di sovvenzioni, premi e appalti. 3. I contributi a un meccanismo di mutua assicurazione possono coprire il rischio associato al recupero dei fondi dovuti dai destinatari e possono essere considerati una garanzia sufficiente a norma del regolamento finanziario. La Commissione stabilisce le norme specifiche per il funzionamento del meccanismo. 4. Quando la Commissione attua interventi di sostegno di emergenza attraverso un’organizzazione non governativa, i criteri relativi alla capacità finanziaria e operativa si considerano soddisfatti se in presenza di un accordo quadro di partenariato in vigore tra tale organizzazione e la Commissione ai sensi del regolamento (CE) n. 1257/96 ( 28 ) . Articolo 8 Sovvenzioni 1. Le sovvenzioni nell’ambito del programma sono attribuite e gestite conformemente al titolo VIII del regolamento finanziario. 2. È possibile combinare sovvenzioni e finanziamenti della Banca europea per gli investimenti, di banche di promozione nazionali o di altre istituzioni di finanziamento allo sviluppo o altri istituti di finanziamento pubblici, nonché con finanziamenti di istituti di finanziamento del settore privato e investitori del settore pubblico o del settore privato, anche mediante partenariati pubblico-pubblico o pubblico-privato. 3. Le sovvenzioni erogate dall’Unione non superano il 60% dei costi ammissibili per un’azione relativa a un obiettivo del programma o per il funzionamento di un organismo non governativo. Nei casi di utilità eccezionale, il contributo dell’Unione può arrivare fino all’80% dei costi ammissibili. Le azioni con un chiaro valore aggiunto dell’Unione sono considerate di utilità eccezionale, tra l’altro, quando: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>almeno il 30% della dotazione di bilancio proposta &#232; assegnata a Stati membri il cui RNL pro capite &#232; inferiore al 90% della media dell&#8217;Unione; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>partecipano all&#8217;azione enti di almeno&#160;14 Stati membri partecipanti, di cui almeno quattro sono Stati membri il cui RNL pro capite &#232; inferiore al 90% della media dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> 4. Nel caso delle sovvenzioni dirette di cui all’articolo 13, paragrafi 6 e 7, tali sovvenzioni possono raggiungere il 100 % dei costi ammissibili. Articolo 9 Appalti in situazioni di emergenza sanitaria 1. Nei casi in cui la comparsa o lo sviluppo di una grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero sia stata notificata a norma dell’articolo 9 della decisione n. 1082/2013/UE, o in cui sia stata riconosciuta una situazione di emergenza sanitaria ai sensi dell’articolo 12 di detta decisione, l’appalto a norma del presente regolamento può assumere una delle forme seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>appalti congiunti con gli Stati membri di cui all&#8217;articolo&#160;165, paragrafo&#160;2, del regolamento finanziario, in base ai quali gli Stati membri possono acquisire, affittare o noleggiare integralmente le capacit&#224; acquistate congiuntamente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>procedura di appalto indetta dalla Commissione per conto degli Stati membri sulla base di un accordo tra la Commissione e gli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>procedura di appalto indetta dalla Commissione che agisce in veste di grossista, comprando, immagazzinando e rivendendo o donando forniture e servizi, compresi i noleggi, a beneficio degli Stati membri o delle organizzazioni partner selezionate dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> 2. Nel caso di ricorso alla procedura di appalto di cui al paragrafo 1, lettera b), i contratti che ne derivano sono conclusi da una delle parti seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la Commissione, quando i servizi devono essere prestati o i beni forniti agli Stati membri o alle organizzazioni partner selezionate dalla Commissione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>gli Stati membri partecipanti, quando devono procedere direttamente all&#8217;acquisto, all&#8217;affitto o al noleggio delle capacit&#224; che sono state aggiudicate per loro conto dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> 3. Nel caso di ricorso alle procedure di appalto di cui al paragrafo 1, lettere b) e c), la Commissione rispetta le norme di cui al regolamento finanziario applicabili alle proprie procedure di appalto. Articolo 10 Operazioni di finanziamento misto Le operazioni di finanziamento misto nell’ambito del programma sono eseguite conformemente al regolamento (UE) 2021/523 e al titolo X del regolamento finanziario. Articolo 11 Finanziamento cumulativo 1. Un’azione che ha beneficiato di un contributo nel quadro del programma può anche essere finanziata da un altro programma dell’Unione, inclusi i fondi in regime di gestione concorrente, purché tali contributi non riguardino gli stessi costi. 2. Le regole del pertinente programma dell’Unione si applicano al contributo corrispondente da esso apportato all’azione. 3. Il finanziamento cumulativo non supera l’importo totale dei costi ammissibili dell’azione. Il sostegno dei vari programmi dell’Unione può essere calcolato su base proporzionale conformemente ai documenti che specificano le condizioni per il sostegno. CAPO III AZIONI Articolo 12 Azioni ammissibili Solo le azioni che attuano gli obiettivi elencati agli articoli 3 e 4, in particolare le azioni stabilite all’allegato I, sono ammissibili al finanziamento. Articolo 13 Soggetti giuridici ammissibili 1. Per essere ammissibili al finanziamento i soggetti giuridici, oltre ai criteri di cui all’articolo 197 del regolamento finanziario, si applicano i seguenti criteri: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i soggetti giuridici devono essere stabiliti in uno dei seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>uno Stato membro o un paese o territorio d&#8217;oltremare a esso connesso;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>un paese terzo associato al programma; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>un paese terzo elencato nel programma di lavoro annuale istituito a norma dell&#8217;articolo&#160;17 (&#171;programma di lavoro annuale&#187;), alle condizioni specificate ai paragrafi&#160;2 e&#160;3; o</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>dev&#8217;essere un soggetto giuridico costituito a norma del diritto dell&#8217;Unione o un&#8217;organizzazione internazionale.</p></td></tr></tbody></table> 2. In casi eccezionali, possono essere ammessi a partecipare al programma i soggetti giuridici che sono stabiliti in un paese terzo che non è associato al programma, ove tale partecipazione sia necessaria per il conseguimento degli obiettivi di una determinata azione. La valutazione di tale necessità è debitamente presa in considerazione nella decisione di finanziamento. 3. I soggetti giuridici che sono stabiliti in un paese terzo che non è associato al programma devono sostenere i costi di partecipazione. 4. Le persone fisiche non possono beneficiare di sovvenzioni a titolo del programma. 5. Nell’ambito del programma possono essere attribuite sovvenzioni dirette senza invito a presentare proposte per finanziare azioni se tali sovvenzioni sono debitamente motivate, se hanno un chiaro valore aggiunto dell’Unione esplicitamente previsto nei programmi di lavoro annuali e se sono cofinanziate dalle autorità competenti responsabili in materia di sanità negli Stati membri o nei paesi terzi associati al programma, dalle pertinenti organizzazioni sanitarie internazionali o da organismi pubblici o non governativi che sono delegati da dette autorità competenti, indipendentemente dal se tali organismi agiscano a titolo individuale o riuniti in rete. 6. Nell’ambito del programma sono attribuite sovvenzioni dirette alle reti di riferimento europee senza invito a presentare proposte. Possono essere attribuite sovvenzioni dirette anche ad altre reti transnazionali istituite conformemente alla legislazione dell’Unione. 7. Nell’ambito del programma possono essere attribuite sovvenzioni dirette senza invito a presentare proposte per finanziare azioni dell’OMS, qualora il sostegno finanziario sia necessario per il perseguimento di uno o più obiettivi specifici del programma aventi un valore aggiunto dell’Unione esplicitamente previsto nei programmi di lavoro annuali. 8. Nell’ambito del programma possono essere attribuite sovvenzioni senza invito a presentare proposte per finanziare il funzionamento di organismi non governativi, qualora il sostegno finanziario sia necessario per il conseguimento di uno o più obiettivi specifici del programma aventi un valore aggiunto dell’Unione esplicitamente previsto nei programmi di lavoro annuali purché tali organismi soddisfino tutti i seguenti criteri: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>sono senza scopo di lucro e indipendenti da interessi industriali, commerciali ed economici o da altri interessi confliggenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>operano nel settore della sanit&#224; pubblica, perseguono almeno uno degli obiettivi specifici del programma e svolgono un ruolo efficace a livello dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sono attivi a livello dell&#8217;Unione e in almeno met&#224; degli Stati membri, con una copertura geografica equilibrata nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> La Commissione prende debitamente in considerazione l’analisi del soddisfacimento di tali criteri nella decisione di finanziamento. Articolo 14 Costi ammissibili 1. Fatti salvi l’articolo 186 del regolamento finanziario e l’articolo 193, paragrafo 2, secondo comma, lettera a), del medesimo regolamento, i costi sostenuti prima della data di presentazione della domanda di sovvenzione sono ammissibili al finanziamento per quanto riguarda le azioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>che attuano l&#8217;obiettivo di cui all&#8217;articolo&#160;3, lettera b), del presente regolamento; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>che attuano obiettivi diversi da quelli di cui alla lettera a) del presente paragrafo, in casi eccezionali debitamente giustificati, purch&#233; tali costi siano direttamente connessi all&#8217;attuazione delle azioni e attivit&#224; oggetto di sostegno.</p></td></tr></tbody></table> 2. I costi ammissibili di cui al paragrafo 1, lettera a), che sono relativi a misure volte ad affrontare la sospetta insorgenza di una malattia che potrebbe dare luogo a una minaccia per la salute a carattere transfrontaliero, sono ammissibili a decorrere dalla data di notifica alla Commissione della sospetta insorgenza di tale malattia, purché l’insorgenza o presenza della malattia sia successivamente confermata. 3. In casi eccezionali, durante una crisi sanitaria causata da una grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero di cui all’articolo 3, lettera g), della decisione n. 1082/2013/UE, i costi sostenuti da soggetti stabiliti in paesi non associati possono essere considerati ammissibili qualora tali costi siano debitamente giustificati per motivi di lotta contro la diffusione del rischio per la tutela della salute delle persone nell’Unione. CAPO IV GOVERNANCE Articolo 15 Attuazione congiunta delle politiche 1. È istituito un gruppo direttivo «UE per la salute». 2. I membri del gruppo direttivo «UE per la salute» sono la Commissione e gli Stati membri. Ogni Stato membro nomina un membro titolare e un membro supplente in seno al gruppo direttivo «UE per la salute». La Commissione provvede alle funzioni di segreteria del gruppo direttivo «UE per la salute». 3. La Commissione consulta il gruppo direttivo «UE per la salute»: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>sulle attivit&#224; preparatorie da essa svolte per i programmi di lavoro annuali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ogni anno, almeno sei mesi prima della presentazione del progetto di programma di lavoro annuale al comitato di cui all&#8217;articolo&#160;23, paragrafo 1, in merito alle priorit&#224; e agli orientamenti strategici del programma di lavoro annuale.</p></td></tr></tbody></table> 4. Il gruppo direttivo «UE per la salute»: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>si adopera per garantire coerenza e complementarit&#224; fra le politiche sanitarie degli Stati membri, fra il programma e le altre politiche e azioni e gli altri strumenti dell&#8217;Unione, compresi quelli delle pertinenti agenzie dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>segue l&#8217;attuazione del programma e propone gli adeguamenti necessari sulla base delle valutazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>adotta il proprio regolamento, che contiene disposizioni volte a garantire che il gruppo si riunisca almeno tre volte l&#8217;anno, se del caso fisicamente, il che permetter&#224; uno scambio di opinioni regolare e trasparente tra gli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 16 Consultazione dei portatori di interessi e informazione del Parlamento europeo 1. La Commissione consulta i pertinenti portatori di interessi, tra cui i rappresentanti della società civile e delle organizzazioni dei pazienti, per raccogliere il loro parere sugli aspetti seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le priorit&#224; e gli orientamenti strategici del programma di lavoro annuale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le esigenze da affrontare mediante il programma di lavoro annuale e i risultati conseguiti attraverso di esso.</p></td></tr></tbody></table> 2. Ai fini del paragrafo 1, la Commissione organizza la consultazione e l’informazione dei portatori di interessi almeno una volta l’anno, nei sei mesi precedenti la presentazione del programma di lavoro al comitato di cui all’articolo 23, paragrafo 1. 3. La Commissione può consultare in qualsiasi momento le agenzie decentrate competenti ed esperti indipendenti nel settore della sanità su questioni tecniche o scientifiche rilevanti per l’attuazione del programma. 4. Ogni anno, prima dell’ultima riunione del gruppo direttivo «UE per la salute», la Commissione presenta al Parlamento europeo i risultati dei lavori del gruppo direttivo «UE per la salute» e delle consultazioni dei portatori di interessi di cui ai paragrafi 1 e 2. Articolo 17 Attuazione del programma 1. La Commissione attua il programma stabilendo programmi di lavoro annuali conformemente al regolamento finanziario. 2. La Commissione adotta, mediante atti di esecuzione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i programmi di lavoro annuali che definiscono, in particolare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le azioni da intraprendere, compresa la ripartizione indicativa delle risorse finanziarie;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>l&#8217;importo globale destinato alle operazioni di finanziamento misto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>le azioni ammissibili di cui all&#8217;articolo&#160;7, paragrafi&#160;3 e&#160;4;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>le azioni ammissibili realizzate da soggetti giuridici di cui all&#8217;articolo&#160;13, paragrafo 1, lettera b);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>le azioni ammissibili realizzate da soggetti giuridici di un paese terzo non associato al programma ma elencato nel programma di lavoro annuale alle condizioni previste dall&#8217;articolo&#160;13, paragrafi&#160;2 e&#160;3;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le decisioni che approvano azioni aventi un costo pari o superiore a 20&#160;000&#160;000&#160;EUR;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le norme che definiscono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le disposizioni tecniche e amministrative necessarie per l&#8217;attuazione delle azioni del programma;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>modelli uniformi per la raccolta dei dati necessari per monitorare l&#8217;attuazione del programma.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 3. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura d’esame di cui all’articolo 23, paragrafo 2. Articolo 18 Protezione dei dati Nella gestione e attuazione del programma la Commissione e gli Stati membri garantiscono il rispetto di tutte le disposizioni di legge pertinenti relative alla protezione dei dati personali nonché, se del caso, l’introduzione di meccanismi volti a garantire la riservatezza e la sicurezza di tali dati. CAPO V MONITORAGGIO, VALUTAZIONE E CONTROLLO Articolo 19 Monitoraggio e rendicontazione 1. Gli indicatori da utilizzare per rendere conto dei progressi del programma nel conseguire gli obiettivi generali e specifici elencati agli articoli 3 e 4 figurano nell’allegato II. 2. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all’articolo 25 per modificare l’allegato II per quanto riguarda gli indicatori, se necessario. 3. Il sistema di rendicontazione sulla performance garantisce una raccolta efficiente, efficace e tempestiva dei dati per il monitoraggio dell’attuazione e dei risultati del programma. A tale scopo la Commissione adotta atti di esecuzione che impongono obblighi di rendicontazione proporzionati ai destinatari dei finanziamenti dell’Unione e, ove necessario, agli Stati membri. Articolo 20 Valutazione 1. Le valutazioni di cui all’articolo 34, paragrafo 3, del regolamento finanziario sono effettuate dalla Commissione con tempestività sufficiente per alimentare il processo decisionale. 2. La Commissione presenta una valutazione intermedia del programma non oltre il 31 dicembre 2024. La valutazione intermedia costituisce la base per adeguare se opportuno l’attuazione del programma. 3. La Commissione presenta una valutazione finale al termine del programma, e comunque entro quattro anni dalla fine del periodo di cui all’articolo 1. 4. La Commissione pubblica le conclusioni delle valutazioni, sia intermedia che finale, corredate delle proprie osservazioni, e le comunica al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni. Articolo 21 Audit Gli audit dell’utilizzo dei contributi dell’Unione, compresi quelli effettuati da persone o soggetti diversi da quelli autorizzati dalle istituzioni o dagli organismi dell’Unione, costituiscono la base della garanzia globale di affidabilità di cui all’articolo 127 del regolamento finanziario. Articolo 22 Tutela degli interessi finanziari dell’Unione Allorché partecipa al programma in forza di una decisione adottata ai sensi di un accordo internazionale o sulla base di qualsiasi altro strumento giuridico, un paese terzo concede i diritti necessari e l’accesso di cui hanno bisogno l’ordinatore responsabile, l’OLAF e la Corte dei conti per esercitare integralmente le rispettive competenze. Nel caso dell’OLAF, tali diritti comprendono il diritto di effettuare indagini, anche attraverso controlli e verifiche sul posto, in conformità del regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013. Articolo 23 Procedura di comitato 1. La Commissione è assistita da un comitato del programma «UE per la salute». Esso è un comitato ai sensi del regolamento (UE) n. 182/2011. 2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applica l’articolo 5 del regolamento (UE) n. 182/2011. Qualora il comitato non esprima alcun parere, la Commissione non adotta il progetto di atto di esecuzione e si applica l’articolo 5, paragrafo 4, terzo comma, del regolamento (UE) n. 182/2011. Articolo 24 Conformità e complementarità con le altre politiche e azioni e gli altri strumenti dell’Unione La Commissione e gli Stati membri assicurano la conformità, la sinergia e la complementarità generali fra il programma e le altre politiche e azioni e gli altri strumenti dell’Unione, compresi quelli pertinenti per le agenzie dell’Unione, anche attraverso il loro lavoro comune in seno al gruppo direttivo «UE per la salute». Articolo 25 Esercizio della delega 1. Il potere di adottare atti delegati è conferito alla Commissione alle condizioni stabilite nel presente articolo. 2. Il potere di adottare atti delegati di cui all’articolo 19, paragrafo 2, è conferito alla Commissione per un periodo di sette anni a decorrere da 26 marzo 2021. 3. La delega di potere di cui all’articolo 19, paragrafo 2, può essere revocata in qualsiasi momento dal Parlamento europeo o dal Consiglio. La decisione di revoca pone fine alla delega di potere ivi specificata. Gli effetti della decisione decorrono dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o da una data successiva ivi specificata. Essa non pregiudica la validità degli atti delegati già in vigore. 4. Prima dell’adozione dell’atto delegato la Commissione consulta gli esperti designati da ciascuno Stato membro nel rispetto dei principi stabiliti nell’accordo interistituzionale del 13 aprile 2016«Legiferare meglio». 5. Non appena adotta un atto delegato, la Commissione ne dà contestualmente notifica al Parlamento europeo e al Consiglio. 6. L’atto delegato adottato ai sensi dell’articolo 19, paragrafo 2, entra in vigore solo se né il Parlamento europeo né il Consiglio hanno sollevato obiezioni entro il termine di due mesi dalla data in cui esso è stato loro notificato o se, prima della scadenza di tale termine, sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno informato la Commissione che non intendono sollevare obiezioni. Tale termine è prorogato di due mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio. CAPO VI DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI Articolo 26 Informazione, comunicazione e pubblicità 1. I destinatari dei finanziamenti dell’Unione rendono nota l’origine di tali fondi e ne garantiscono la visibilità, in particolare quando promuovono azioni e risultati, fornendo informazioni mirate coerenti, efficaci e proporzionate a destinatari diversi, compresi i media e il pubblico. 2. La Commissione realizza azioni di informazione e comunicazione sul programma, sulle azioni svolte a titolo del programma e sui risultati ottenuti. 3. Le risorse finanziarie destinate al programma contribuiscono anche alla comunicazione istituzionale delle priorità politiche dell’Unione nella misura in cui tali priorità si riferiscono agli obiettivi di cui agli articoli 3 e 4. Articolo 27 Abrogazione Il regolamento (UE) n. 282/2014 è abrogato a decorrere dal 1 o gennaio 2021, fatto salvo l’articolo 28 del presente regolamento. Articolo 28 Disposizioni transitorie 1. Il presente regolamento non pregiudica il proseguimento o la modifica delle azioni avviate ai sensi del regolamento (UE) n. 282/2014, che continua pertanto ad applicarsi a tali azioni fino alla loro chiusura. 2. La dotazione finanziaria del programma può anche coprire le spese di assistenza tecnica e amministrativa necessarie per assicurare la transizione tra le misure adottate nell’ambito del regolamento (UE) n. 282/2014 e il programma. Articolo 29 Entrata in vigore e applicazione Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Esso si applica a decorrere dal 1° gennaio 2021. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 24 marzo 2021 Per il Parlamento europeo Il presidente D. M. SASSOLI Per il Consiglio La presidente A.P. ZACARIAS ( 1 ) GU C 429 dell’11.12.2020, pag. 251 . ( 2 ) GU C 440 del 18.12.2020, pag. 131 . ( 3 ) Posizione del Parlamento europeo del 9 marzo 2021 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 17 marzo 2021. ( 4 ) Decisione n. 1786/2002/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 settembre 2002, che adotta un programma d’azione comunitario nel campo della sanità pubblica (2003-2008) ( GU L 271 del 9.10.2002, pag. 1 ). ( 5 ) Decisione n. 1350/2007/EC del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2007, che istituisce un secondo programma d’azione comunitaria in materia di salute (2008-2013) ( GU L 301 del 20.11.2007, pag. 3 ). ( 6 ) Regolamento (UE) n. 282/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 2014, sulla istituzione del terzo programma d’azione dell’Unione in materia di salute (2014-2020) e che abroga la decisione n. 1350/2007/CE ( GU L 86 del 21.3.2014, pag. 1 ). ( 7 ) GU L 433I del 22.12.2020, pag. 28 . ( 8 ) GU C 444I del 22.12.2020, pag. 1 . ( 9 ) Decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 2119/98/CE ( GU L 293 del 5.11.2013, pag. 1 ). ( 10 ) Regolamento (UE) 2021/523 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 marzo 2021, che istituisce il programma InvestEU e che modifica il regolamento (UE) 2015/1017 (cfr. pagina 30 della presente Gazzetta ufficiale). ( 11 ) Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 febbraio 2021, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza ( GU L 57 del 18.2.2021, pag. 17 ). ( 12 ) Decisione (UE) 2019/420 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 marzo 2019, che modifica la decisione n. 1313/2013/UE su un meccanismo unionale di protezione civile ( GU L 77I del 20.3.2019, pag. 1 ). ( 13 ) Regolamento (UE) 2016/369 del Consiglio, del 15 marzo 2016, sulla fornitura di sostegno di emergenza all’interno dell’Unione ( GU L 70 del 16.3.2016, pag. 1 ). ( 14 ) Direttiva 2011/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2011, concernente l’applicazione dei diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera ( GU L 88 del 4.4.2011, pag. 45 ). ( 15 ) Regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 ( GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 ). ( 16 ) Decisione di esecuzione 2014/287/UE della Commissione, del 10 marzo 2014, che stabilisce criteri per l’istituzione e la valutazione delle reti di riferimento europee e dei loro membri e per agevolare lo scambio di informazioni e competenze in relazione all’istituzione e alla valutazione di tali reti ( GU L 147 del 17.5.2014, pag. 79 ). ( 17 ) Decisione 2013/755/UE del Consiglio, del 25 novembre 2013, relativa all’associazione dei paesi e territori d’oltremare all’Unione europea («Decisione sull’associazione d’oltremare») ( GU L 344 del 19.12.2013, pag. 1 ). ( 18 ) GU L 1 del 3.1.1994, pag. 3 . ( 19 ) Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 settembre 2013, relativo alle indagini svolte dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e che abroga il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio ( GU L 248 del 18.9.2013, pag. 1 ). ( 20 ) Regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità ( GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1 ). ( 21 ) Regolamento (Euratom, CE) n. 2185/96 del Consiglio, dell’11 novembre 1996, relativo ai controlli e alle verifiche sul posto effettuati dalla Commissione ai fini della tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee contro le frodi e altre irregolarità ( GU L 292 del 15.11.1996, pag. 2 ). ( 22 ) Regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea («EPPO») ( GU L 283 del 31.10.2017, pag. 1 ). ( 23 ) Direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2017, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale ( GU L 198 del 28.7.2017, pag. 29 ). ( 24 ) Regolamento (UE) 2020/2094 del Consiglio, del 14 dicembre 2020, che istituisce uno strumento dell’Unione europea per la ripresa, a sostegno alla ripresa dell’economia dopo la crisi COVID-19 ( GU L 433 I del 22.12.2020, pag. 23 ). ( 25 ) GU L 123 del 12.5.2016, pag. 1 . ( 26 ) Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell’esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione ( GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13 ). ( 27 ) Regolamento (UE, Euratom) 2020/2093 del Consiglio del 17 dicembre 2020 che stabilisce il quadro finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027 ( GU L 433 I del 22.12.2020, pag. 11 ). ( 28 ) Regolamento (CE) n. 1257/96 del Consiglio, del 20 giugno 1996, relativo all’aiuto umanitario ( GU L 163 del 2.7.1996, pag. 1 ). ALLEGATO I ELENCO DELLE POSSIBILI AZIONI AMMISSIBILI DI CUI ALL’ARTICOLO 12 1. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera a) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno alla creazione e all&#8217;attuazione di programmi che assistano gli Stati membri e sostegno alle azioni degli Stati membri al fine di migliorare la promozione della salute e la prevenzione delle malattie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno alla realizzazione e all&#8217;ulteriore sviluppo di indagini, studi, raccolta di dati e statistiche comparabili, compresi se del caso dati disaggregati per genere ed et&#224;, metodologie, classificazioni, microsimulazioni, studi pilota, indicatori, intermediazione di conoscenze e valutazioni comparative;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alle azioni degli Stati membri miranti a creare ambienti urbani, lavorativi e scolastici sani e sicuri, a consentire di compiere scelte di vita sane e a promuovere un&#8217;alimentazione sana e la pratica regolare dell&#8217;attivit&#224; fisica, tenendo conto delle esigenze dei gruppi vulnerabili in ogni fase della loro vita, al fine di promuovere la salute lungo tutto l&#8217;arco della vita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno agli Stati membri nel rispondere in modo efficace alle malattie trasmissibili e nella prevenzione, sorveglianza, diagnosi e cura di tali malattie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sostegno alle azioni degli Stati membri nel campo della promozione della salute e della prevenzione delle malattie durante l&#8217;intero arco della vita di una persona, anche intervenendo su fattori di rischio per la salute come l&#8217;obesit&#224;, le cattive abitudini alimentari e l&#8217;inattivit&#224; fisica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a migliorare la salute mentale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a integrare le misure prese dagli Stati membri per ridurre i danni alla salute derivanti dall&#8217;uso illecito di stupefacenti e dalla dipendenza, comprese l&#8217;informazione e la prevenzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;attuazione di politiche e azioni volte a ridurre le disuguaglianze e disparit&#224; in relazione all&#8217;assistenza sanitaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a migliorare l&#8217;alfabetizzazione sanitaria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>sostegno alla promozione e attuazione delle raccomandazioni del Codice europeo contro il cancro e sostegno alla revisione dell&#8217;attuale edizione di tale Codice;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>azioni a sostegno della creazione di registri tumori in tutti gli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>promozione della cooperazione tra i pertinenti organismi nazionali degli Stati membri partecipanti al fine di sostenere la creazione di una rete virtuale europea di eccellenza per potenziare la ricerca su tutti i tipi di tumori, inclusi quelli pediatrici, e promozione della raccolta e dello scambio di dati clinici e della traduzione dei risultati della ricerca nella cura e nel trattamento quotidiani dei pazienti oncologici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>m)</p></td><td><p>sostegno delle azioni volte a migliorare la qualit&#224; delle cure oncologiche, anche per quanto riguarda la prevenzione, lo screening, la diagnosi precoce, il monitoraggio e il trattamento, le terapie integrative e palliative, secondo un approccio integrato e incentrato sul paziente, nonch&#233; sostegno all&#8217;istituzione di sistemi di garanzia della qualit&#224; per i centri oncologici o altri centri che si occupano di pazienti oncologici, inclusi quelli che trattano i tumori pediatrici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;istituzione di sistemi di garanzia della qualit&#224; per i centri oncologici e i centri che si occupano di pazienti oncologici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>o)</p></td><td><p>sostegno a meccanismi per lo sviluppo di capacit&#224; interspecialistiche e per l&#8217;istruzione continua, in particolare nel campo delle cure oncologiche;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>p)</p></td><td><p>azioni a sostegno della qualit&#224; della vita dei sopravvissuti al cancro e dei prestatori di assistenza, tra cui fornitura di sostegno psicologico, gestione del dolore e aspetti sanitari del reinserimento professionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>q)</p></td><td><p>rafforzamento della collaborazione in materia di diritti dei pazienti, sicurezza dei pazienti e qualit&#224; dell&#8217;assistenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>r)</p></td><td><p>sostegno alle azioni di sorveglianza epidemiologica, contribuendo in tal modo alla valutazione dei fattori che incidono sulla salute delle persone o la determinano;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>s)</p></td><td><p>sostegno, in sinergia con altri programmi, alle azioni volte a migliorare la distribuzione geografica del personale sanitario e ad azioni volte a evitare i cosiddetti deserti sanitari, senza pregiudizio delle competenze degli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>t)</p></td><td><p>sostegno allo sviluppo di orientamenti per la prevenzione e la gestione delle malattie trasmissibili e non trasmissibili nonch&#233; di strumenti e reti per lo scambio delle migliori prassi in questo campo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>u)</p></td><td><p>sostegno alle azioni degli Stati membri volte ad agire sui determinanti della salute, riducendo segnatamente i danni derivanti dal consumo di alcol e il tabagismo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>sostegno a strumenti e piattaforme per la raccolta di dati reali sulla sicurezza, l&#8217;efficacia e gli effetti dei vaccini dopo la somministrazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>w)</p></td><td><p>sostegno alle iniziative volte a migliorare i tassi di copertura vaccinale negli Stati membri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>x)</p></td><td><p>attivit&#224; di comunicazione rivolte al pubblico e ai portatori di interessi per promuovere l&#8217;azione dell&#8217;Unione negli ambiti menzionati nel presente allegato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>y)</p></td><td><p>campagne di sensibilizzazione e attivit&#224; di comunicazione, destinate al pubblico in generale e a gruppi mirati, volte a prevenire e contrastare l&#8217;esitazione vaccinale, la cattiva informazione e la disinformazione per quanto riguarda la prevenzione, le cause e la cura delle malattie, in complementarit&#224; con le campagne e le attivit&#224; di comunicazione nazionali su tali questioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>z)</p></td><td><p>attivit&#224; di comunicazione rivolte al pubblico sui rischi sanitari e i determinanti della salute;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>z bis)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a ridurre il rischio di infezioni contratte in ambito sanitario.</p></td></tr></tbody></table> 2. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera b) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Rafforzamento delle infrastrutture sanitarie critiche per far fronte alle crisi sanitarie, attraverso il sostegno alla creazione di strumenti per la sorveglianza, la modellizzazione, la previsione, la prevenzione e la gestione dei focolai;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno ad azioni volte a promuovere, in tutta l&#8217;Unione, la capacit&#224; degli attori in materia di prevenzione e preparazione, e la capacit&#224; di gestione delle crisi e di risposta alle stesse a livello dell&#8217;Unione e nazionale, comprese prove di stress su base volontaria, la pianificazione delle emergenze e le esercitazioni di preparazione; sostegno alla definizione di norme per un&#8217;assistenza sanitaria di qualit&#224; a livello nazionale, a meccanismi per un efficace coordinamento della preparazione e della risposta e al coordinamento di tali azioni a livello dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alle azioni per la creazione di un quadro integrato e trasversale di comunicazione del rischio che contempli tutte le fasi di una crisi sanitaria, vale a dire prevenzione, preparazione, risposta e ripresa;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno di azioni preventive volte a proteggere i gruppi vulnerabili dalle minacce per la salute e di azioni volte ad adeguare la risposta alle crisi sanitarie e la sua gestione alle esigenze di tali gruppi vulnerabili, per esempio azioni per garantire un&#8217;assistenza di base ai pazienti con patologie croniche o rare;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sostegno di azioni volte ad affrontare le conseguenze collaterali di una crisi sanitaria sulla salute, in particolare le conseguenze sulla salute mentale, nel caso dei pazienti affetti da patologie tumorali, malattie croniche e che si trovano in altre situazioni di vulnerabilit&#224;, segnatamente le persone con dipendenza, affette da HIV/AIDS o da epatite e tubercolosi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostegno, in sinergia con altri programmi, a programmi di formazione e istruzione per il miglioramento delle competenze del personale sanitario e degli operatori della sanit&#224; pubblica, nonch&#233; a programmi per scambi temporanei di personale, in particolare allo scopo di migliorare le loro competenze digitali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno alla creazione e al coordinamento di laboratori, centri di riferimento dell&#8217;Unione e centri di eccellenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>audit dei dispositivi di preparazione e risposta degli Stati membri, per esempio riguardo a gestione delle crisi sanitarie, resistenza antimicrobica e vaccinazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>comunicazione rivolta al pubblico nel contesto della gestione del rischio e della preparazione alle crisi sanitarie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>sostegno alla convergenza verso l&#8217;alto delle prestazioni dei sistemi nazionali mediante lo sviluppo di indicatori sanitari, l&#8217;analisi e l&#8217;intermediazione delle conoscenze nonch&#233; l&#8217;organizzazione di prove di stress su base volontaria dei sistemi sanitari nazionali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>sostegno delle attivit&#224; di indagine, valutazione del rischio e gestione del rischio riguardanti il nesso tra salute animale, fattori ambientali e malattie umane, anche durante le crisi sanitarie.</p></td></tr></tbody></table> 3. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera c) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno alle azioni volte a rafforzare la capacit&#224; di laboratorio e la produzione, la ricerca, lo sviluppo e la diffusione, nell&#8217;Unione, dei prodotti sanitari e di prodotti di nicchia di pertinenza per la crisi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno alle azioni e agli strumenti informatici interoperabili per il monitoraggio, la prevenzione, la gestione, la segnalazione e la notifica delle carenze di farmaci e dispositivi medici, contribuendo nel contempo alla loro accessibilit&#224; economica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno, in sinergia con altri programmi, alle sperimentazioni cliniche per accelerare lo sviluppo e l&#8217;autorizzazione all&#8217;immissione sul mercato di farmaci e vaccini innovativi, sicuri ed efficaci, e l&#8217;accesso ai medesimi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a incoraggiare lo sviluppo di farmaci e vaccini innovativi, per far fronte alle crescenti sfide sanitarie e alle esigenze dei pazienti, e di prodotti meno interessanti dal punto di vista commerciale, quali gli antimicrobici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a migliorare la produzione e lo smaltimento ecocompatibili di farmaci e dispositivi medici e alle azioni volte a promuovere lo sviluppo di farmaci meno dannosi per l&#8217;ambiente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostegno alle azioni di promozione dell&#8217;uso prudente ed efficiente dei farmaci, segnatamente degli antimicrobici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a stimolare l&#8217;aumento della produzione di principi attivi e di farmaci essenziali nell&#8217;Unione, anche diversificando le catene di approvvigionamento per la produzione di principi attivi e farmaci generici all&#8217;interno dell&#8217;Unione, per ridurre la dipendenza degli Stati membri da alcuni paesi terzi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte ad accrescere la disponibilit&#224; e accessibilit&#224;, anche dal punto di vista economico, dei farmaci e dei dispositivi medici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sostegno ad azioni volte a promuovere l&#8217;innovazione in materia di riposizionamento, riformulazione e combinazione di farmaci non protetti da brevetto, in sinergia con altri programmi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>azioni volte a rafforzare la valutazione del rischio ambientale dei farmaci;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;istituzione e gestione di un meccanismo di coordinamento intersettoriale secondo l&#8217;approccio &#171;One Health&#187;.</p></td></tr></tbody></table> 4. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera d) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>monitoraggio delle informazioni sulle attivit&#224; di costituzione di scorte nazionali di prodotti essenziali di rilevanza in caso di crisi, onde individuare eventuali necessit&#224; di ulteriori scorte a livello dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>garanzia di una gestione coerente della costituzione, a livello dell&#8217;Unione, di scorte di prodotti essenziali di rilevanza in caso di crisi, in complementarit&#224; con altri strumenti, programmi e fondi dell&#8217;Unione e in stretto coordinamento con i pertinenti organismi dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alle azioni per l&#8217;acquisizione e la fornitura di prodotti essenziali di rilevanza in caso di crisi, che contribuiscono alla loro accessibilit&#224; economica, in modo da integrare le azioni di costituzione di scorte degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> 5. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera e) Sostegno ad azioni relative alle attività preparatorie per la mobilitazione e formazione, a livello dell’Unione, di una riserva di personale medico, sanitario e di supporto, da attivare in caso di crisi sanitaria, in stretta collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), in sinergia con gli altri strumenti dell’Unione e nel pieno rispetto delle competenze degli Stati membri; agevolazione dello scambio delle migliori pratiche tra le riserve nazionali esistenti di personale medico, sanitario e di supporto. 6. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera f) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno alla creazione di un quadro dell&#8217;Unione e dei rispettivi strumenti digitali interoperabili per la cooperazione tra gli Stati membri e all&#8217;interno delle reti, compresi quelli necessari per la cooperazione in materia di HTA;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno alla diffusione, alla gestione e alla manutenzione di infrastrutture di servizi digitali mature, sicure e interoperabili e di processi di garanzia della qualit&#224; dei dati per lo scambio, l&#8217;utilizzo e il riutilizzo dei dati e l&#8217;accesso ai medesimi; sostegno alle attivit&#224; di rete a livello transfrontaliero, anche mediante l&#8217;uso e l&#8217;interoperabilit&#224; di cartelle cliniche e registri in formato elettronico e di altre banche dati; sviluppo di strutture di governance adeguate e di sistemi informativi in ambito sanitario che siano interoperabili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alla trasformazione digitale dell&#8217;assistenza sanitaria e dei sistemi sanitari, anche mediante l&#8217;analisi comparativa e lo sviluppo di capacit&#224; per l&#8217;adozione di strumenti e tecnologie innovativi come l&#8217;intelligenza artificiale e sostegno al miglioramento del livello delle competenze digitali dei professionisti sanitari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;uso ottimale della telemedicina e della telesalute anche tramite la comunicazione satellitare per le regioni isolate, promozione dell&#8217;innovazione organizzativa basata sulle tecnologie digitali nelle strutture sanitarie, nonch&#233; di strumenti digitali a sostegno della responsabilizzazione dei cittadini e dell&#8217;assistenza incentrata sul paziente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sostegno allo sviluppo, alla gestione e alla manutenzione di banche dati e strumenti digitali e alla loro interoperabilit&#224;, inclusi i progetti gi&#224; esistenti, se del caso con altre tecnologie di telerilevamento, per esempio le tecnologie spaziali e l&#8217;intelligenza artificiale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a migliorare l&#8217;accesso dei cittadini ai propri dati sanitari e il controllo su questi ultimi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno alla diffusione e all&#8217;interoperabilit&#224; degli strumenti e delle infrastrutture digitali sia tra gli Stati membri che al loro interno, nonch&#233; con le istituzioni, le agenzie e gli organismi dell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>sostegno ad attivit&#224; preparatorie e progetti per lo spazio europeo dei dati sanitari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>azioni volte a promuovere la sanit&#224; elettronica, come il passaggio alla telemedicina e la somministrazione domiciliare delle terapie farmacologiche;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;introduzione di cartelle cliniche elettroniche europee interoperabili, conformi al formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche, al fine di diffondere il ricorso alla sanit&#224; elettronica e di migliorare la sostenibilit&#224; e resilienza dei sistemi sanitari.</p></td></tr></tbody></table> 7. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera g) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>azioni volte a promuovere l&#8217;accesso ai servizi sanitari e alle strutture a all&#8217;assistenza correlate per le persone con disabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno al rafforzamento dell&#8217;assistenza sanitaria di base e potenziamento dell&#8217;integrazione delle cure, al fine di fornire una copertura sanitaria universale e della parit&#224; di accesso a un&#8217;assistenza sanitaria di qualit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alle azioni degli Stati membri volte a promuovere l&#8217;accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva e sostegno ad approcci integrati e intersettoriali alla prevenzione, alla diagnosi, al trattamento e all&#8217;assistenza.</p></td></tr></tbody></table> 8. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera h) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno all&#8217;istituzione e alla gestione di un&#8217;infrastruttura delle informazioni e delle conoscenze in materia di salute;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;attuazione, all&#8217;applicazione e al monitoraggio della legislazione e dell&#8217;azione dell&#8217;Unione in materia di salute; fornitura di supporto tecnico per l&#8217;attuazione dei requisiti giuridici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno a studi e analisi, alla valutazione dell&#8217;impatto sanitario di altre azioni dell&#8217;Unione e fornitura di consulenze scientifiche per supportare la definizione di politiche fondate su elementi concreti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno a gruppi di esperti e panel che forniscano pareri, dati e informazioni a sostegno dell&#8217;elaborazione e dell&#8217;attuazione della politica sanitaria, comprese valutazioni di follow-up dell&#8217;attuazione delle politiche sanitarie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>sostegno ai punti di contatto e ai punti focali nazionali nel fornire orientamento, informazioni e assistenza in relazione alla promozione e all&#8217;attuazione della legislazione dell&#8217;Unione in materia di salute e del programma;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>lavoro di audit e valutazione conformemente alla legislazione dell&#8217;Unione, se del caso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno all&#8217;attuazione e all&#8217;ulteriore sviluppo della politica e della legislazione dell&#8217;Unione in materia di lotta al tabagismo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>sostegno ai sistemi nazionali per quanto riguarda l&#8217;attuazione della legislazione sulle sostanze di origine umana e per quanto riguarda la promozione della fornitura sostenibile e sicura di tali sostanze mediante attivit&#224; di rete;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sostegno agli Stati membri per rafforzare la capacit&#224; amministrativa dei rispettivi sistemi sanitari tramite la cooperazione e lo scambio delle migliori pratiche;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>sostegno alle azioni di trasferimento delle conoscenze e alla cooperazione a livello dell&#8217;Unione affinch&#233; i processi nazionali di riforma migliorino l&#8217;efficacia, l&#8217;accessibilit&#224;, la sostenibilit&#224; e la resilienza dei sistemi sanitari, collegando nel contempo i finanziamenti dell&#8217;UE disponibili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>sostegno allo sviluppo di capacit&#224; per gli investimenti nelle riforme dei sistemi sanitari e per l&#8217;attuazione di tali riforme compresi pianificazione strategica e accesso a finanziamenti da fonti diversificate.</p></td></tr></tbody></table> 9. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera i) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno al trasferimento, all&#8217;adattamento e alla diffusione delle migliori pratiche e delle soluzioni innovative con un consolidato valore aggiunto dell&#8217;Unione tra gli Stati membri e, in particolare, alla fornitura su misura di assistenza specifica per paese agli Stati membri o ai gruppi di Stati membri con le esigenze pi&#249; pressanti, tramite il finanziamento di progetti specifici tra cui il gemellaggio, il parere degli esperti e il sostegno tra pari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno alla collaborazione e ai partenariati transfrontalieri, anche in regioni transfrontaliere, in vista del trasferimento e del potenziamento delle soluzioni innovative;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>rafforzamento della collaborazione e del coordinamento a livello intersettoriale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno al funzionamento delle ERN nonch&#233; alla creazione e alla gestione di nuove reti transnazionali quali previste nella legislazione dell&#8217;Unione in materia di salute; sostegno alle azioni degli Stati membri volte a coordinare le attivit&#224; di tali reti con il funzionamento dei sistemi sanitari nazionali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>prosecuzione del sostegno all&#8217;attuazione delle ERN negli Stati membri e promozione del loro rafforzamento anche mediante una valutazione, un monitoraggio, un&#8217;analisi e un miglioramento continui;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostegno alla creazione di nuove ERN per coprire le malattie rare, complesse e a bassa prevalenza, se del caso, e sostegno alla collaborazione tra le ERN affinch&#233; risponda alle esigenze multisistemiche derivanti dalle malattie rare e a bassa prevalenza, nonch&#233; per favorire la creazione di un collegamento in rete trasversale tra le diverse specialit&#224; e discipline;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostegno agli Stati membri per migliorare, sviluppare ulteriormente e attuare i registri delle ERN;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>attivit&#224; di consultazione dei portatori di interessi.</p></td></tr></tbody></table> 10. Azioni rispondenti all’obiettivo di cui all’articolo 4, lettera j) <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Sostegno alle azioni che contribuiscono agli obiettivi del programma presentato dall&#8217;OMS in quanto autorit&#224; con competenze di indirizzo e coordinamento sulle questioni sanitarie in seno alle Nazioni Unite;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostegno alla collaborazione tra le istituzioni dell&#8217;Unione, le sue agenzie e le organizzazioni e reti internazionali, e sostegno al contributo dell&#8217;Unione alle iniziative a livello mondiale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sostegno alla collaborazione con paesi terzi per quanto riguarda gli ambiti contemplati dal programma;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sostegno alle azioni volte a promuovere la convergenza normativa internazionale in materia di farmaci e dispositivi medici.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II INDICATORI PER LA VALUTAZIONE DEL PROGRAMMA Indicatori del programma <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Preparazione e pianificazione della risposta dell&#8217;Unione e degli Stati membri in caso di gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Accesso ai farmaci autorizzati a livello centrale, per esempio il numero di autorizzazioni esistenti e nuove di farmaci con designazione orfana, medicinali per terapie avanzate, medicinali per uso pediatrico o vaccini, per quanto riguarda le esigenze non soddisfatte</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Numero di azioni che contribuiscono alla riduzione della mortalit&#224; evitabile in relazione alle malattie non trasmissibili e ai fattori di rischio</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Numero di Stati membri che applicano le migliori pratiche con riferimento alla promozione della salute, alla prevenzione delle malattie e che affrontano le disuguaglianze sanitarie</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Numero di Stati membri che partecipano allo spazio europeo dei dati sanitari</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Numero di Stati membri che hanno migliorato la preparazione e la pianificazione della risposta</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Copertura vaccinale per et&#224; riguardo alle malattie a prevenzione vaccinale come il morbillo, l&#8217;influenza, l&#8217;HPV e la COVID-19</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>Indice della capacit&#224; di laboratorio dell&#8217;UE (EULabCap)</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><p>Percentuale di sopravvivenza netta, standardizzata per et&#224;, dopo cinque anni dalla diagnosi di tumore pediatrico, per tipo di tumore, et&#224;, genere e Stato membro (nella misura in cui tali dati siano disponibili)</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><p>Percentuale di copertura dei programmi di screening dei carcinomi della mammella, del collo uterino e del colon-retto, per tipo di carcinoma, et&#224;, genere e Stato membro</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.</p></td><td><p>Percentuale di popolazione coperta dai registri tumori e numero degli Stati membri che comunicano informazioni sullo stadio dei carcinomi del collo uterino, della mammella e del colon-retto e dei carcinomi pediatrici al momento della diagnosi</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.</p></td><td><p>Numero di azioni riguardanti la prevalenza delle principali malattie croniche per Stato membro, per malattia, genere ed et&#224;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.</p></td><td><p>Numero di azioni riguardanti la prevalenza per et&#224; del consumo di tabacco, se possibile differenziata per genere</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.</p></td><td><p>Numero di azioni concernenti la prevalenza del consumo nocivo di alcol, se possibile differenziata per genere ed et&#224;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.</p></td><td><p>Numero delle carenze di farmaci negli Stati membri segnalate attraverso la rete di punti di contatto unici</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.</p></td><td><p>Numero di azioni volte ad aumentare la sicurezza e la continuit&#224; delle catene di approvvigionamento globali e ad affrontare la questione della dipendenza dalle importazioni da paesi terzi per la produzione di sostanze farmaceutiche attive e farmaci essenziali nell&#8217;Unione</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.</p></td><td><p>Numero di audit effettuati nell&#8217;UE e in paesi terzi per garantire buone prassi di fabbricazione e buone prassi cliniche (controllo dell&#8217;Unione)</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>18.</p></td><td><p>Consumo di antimicrobici per uso sistemico (ATC - gruppo J01) per Stato membro</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.</p></td><td><p>Numero di unit&#224; di assistenza sanitaria partecipanti a ERN e numero di pazienti diagnosticati e curati da membri da ERN</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.</p></td><td><p>Numero di relazioni sulle HTA svolte congiuntamente</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.</p></td><td><p>Numero di valutazioni dell&#8217;impatto sanitario delle politiche dell&#8217;Unione</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.</p></td><td><p>Numero di azioni concernenti la lotta contro le malattie trasmissibili</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.</p></td><td><p>Numero di azioni concernenti i fattori ambientali di rischio per la salute</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021R0522
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.7.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 238/4</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/1097 DELLA COMMISSIONE del 1 o luglio 2021 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di un nome iscritto nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [ « Garbanzo de Fuentesaúco » (IGP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;53, paragrafo&#160;1, primo comma, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda della Spagna relativa all&#8217;approvazione di una modifica del disciplinare dell&#8217;indicazione geografica protetta &#171;Garbanzo de Fuentesa&#250;co&#187;, registrata in virt&#249; del regolamento (CE) n.&#160;1485/2007 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Trattandosi di una modifica non minore ai sensi dell&#8217;articolo&#160;53, paragrafo&#160;2, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in applicazione dell&#8217;articolo&#160;50, paragrafo&#160;2, lettera&#160;a), del suddetto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;51 del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea relativa al nome «Garbanzo de Fuentesaúco» (IGP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 1 o luglio 2021 Per la Commissione a nome della presidente Janusz WOJCIECHOWSKI Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1485/2007 della Commissione, del 14 dicembre 2007, recante iscrizione di alcune denominazioni nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Carne de Bísaro Transmontano o Carne de Porco Transmontano (DOP), Szegedi szalámi o Szegedi téliszalámi (DOP), Pecorino di Filiano (DOP), Cereza del Jerte (DOP), Garbanzo de Fuentesaúco (IGP), Lenteja Pardina de Tierra de Campos (IGP), Λουκούμι Γεροσκήπου (Loukoumi Geroskipou) (IGP), Skalický trdelník (IGP)] ( GU L 330 del 15.12.2007, pag. 13 ). ( 3 ) GU C 82 dell’11.3.2021, pag. 14 . </note>
ITA
32021R1097
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.3.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 91/36</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N . 313/2014 DELLA COMMISSIONE del 26 marzo 2014 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Pecorino Sardo (DOP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l'articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 53, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda dell'Italia relativa all'approvazione di una modifica del disciplinare della denominazione di origine protetta "Pecorino Sardo", registrata in virt&#249; del regolamento (CE) n. 1263/96 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> modificato dal regolamento (CE) n. 215/2011<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Non trattandosi di una modifica minore ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>4</span>)</a>, in applicazione dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del suddetto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea relativa alla denominazione che figura nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 26 marzo 2014 Per la Commissione, a nome del presidente Dacian CIOLOȘ Membro della Commissione ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) GU L 163 del 2.7.1996, pag. 19 . ( 3 ) GU L 59 del 4.3.2011, pag. 15 . ( 4 ) GU C 318 dell'1.11.2013, pag. 8 . ALLEGATO Prodotti agricoli destinati al consumo umano elencati nell'allegato I del trattato: Classe 1.3. Formaggi ITALIA Pecorino Sardo (DOP)
ITA
32014R0313
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.11.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 293/8</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2018/1786 DELLA COMMISSIONE del 19 novembre 2018 relativo all'approvazione di una modifica del disciplinare di una denominazione di origine protetta o di un'indicazione geografica protetta «Chianti Classico» (DOP) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 99, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La Commissione ha esaminato la domanda relativa all'approvazione di una modifica del disciplinare della denominazione di origine protetta &#171;Chianti Classico&#187;, presentata dall'Italia in conformit&#224; dell'articolo 105 del regolamento (UE) n. 1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione ha pubblicato la domanda di approvazione di una modifica del disciplinare nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>, conformemente all'articolo&#160;97, paragrafo&#160;3, del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 98 del regolamento (UE) n. 1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La modifica del disciplinare dovrebbe pertanto essere approvata a norma dell'articolo&#160;99 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato per l'organizzazione comune dei mercati agricoli,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea relativa alla denominazione «Chianti Classico» (DOP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 19 novembre 2018 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU C 100 del 16.3.2018, pag. 7 . </note>
ITA
32018R1786
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 419/26</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2020/2031 DEL CONSIGLIO del 10 dicembre 2020 che modifica la decisione 2012/389/PESC relativa alla missione dell’Unione europea per lo sviluppo delle capacità in Somalia (EUCAP Somalia) IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 42, paragrafo 4, e l’articolo 43, paragrafo 2, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 16 luglio 2012 il Consiglio ha adottato la decisione 2012/389/PESC&#160;<a>(<span>1</span>)</a> relativa alla missione dell&#8217;Unione europea per lo sviluppo delle capacit&#224; marittime regionali nel Corno d&#8217;Africa (EUCAP NESTOR).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il 12 dicembre 2016 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2016/2240&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, che ha modificato il mandato della missione affinch&#233; si concentrasse sullo sviluppo delle capacit&#224; in Somalia e ha cambiato il nome della missione in EUCAP Somalia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 10 dicembre 2018 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2018/1942&#160;<a>(<span>3</span>)</a> che modifica la decisione 2012/389/PESC per prorogare l&#8217;EUCAP Somalia e accordarle un importo di riferimento finanziario per il periodo fino al 31 dicembre 2020. Tale importo di riferimento finanziario &#232; stato aumentato mediante la decisione (PESC) 2020/663 del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nell&#8217;ambito della revisione strategica olistica e coordinata dell&#8217;impegno PSDC in Somalia e nel Corno d&#8217;Africa, il comitato politico e di sicurezza ha convenuto di prorogare l&#8217;EUCAP Somalia fino al 31 dicembre 2022 e di modificare il suo mandato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno modificare di conseguenza la decisione 2012/389/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La decisione 2012/389/PESC è così modificata: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>gli articoli 2 e 3 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;Articolo 2</p><p>Mandato della missione</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;L&#8217;EUCAP Somalia assiste la Somalia nel rafforzare la propria capacit&#224; di sicurezza marittima al fine di consentirle di applicare il diritto marittimo con maggiore efficacia.</p></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Inoltre, l&#8217;EUCAP Somalia assiste la Somalia nel rafforzare la sua capacit&#224; di polizia al fine di sostenere l&#8217;attuazione del piano di transizione somalo per il trasferimento delle responsabilit&#224; in materia di sicurezza alle autorit&#224; somale.</p></div></div><div><p>Articolo 3</p><p>Obiettivi e compiti</p><div><p>1.&#160;&#160;&#160;Per assolvere il mandato della missione di cui all&#8217;articolo 2, l&#8217;EUCAP Somalia:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>rafforza la capacit&#224; della Somalia nell&#8217;applicazione del diritto civile marittimo di esercitare una governance marittima efficace sulle sue coste, acque interne, sul suo mare territoriale e sulla zona economica esclusiva;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>rafforza la capacit&#224; della Somalia di effettuare attivit&#224; di ispezione e contrasto in materia di pesca, garantire la ricerca e il soccorso marittimi, contrastare i traffici, combattere la pirateria e pattugliare la zona costiera sulla terraferma e in mare;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>rafforza la capacit&#224; del ministero della sicurezza interna e dei servizi di polizia somala di attuare il piano di transizione somalo per il trasferimento delle responsabilit&#224; in materia di sicurezza alle autorit&#224; somale.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>2.&#160;&#160;&#160;Per perseguire tali obiettivi, l&#8217;EUCAP Somalia sostiene le autorit&#224; somale nello sviluppo della legislazione e nell&#8217;istituzione degli organi giurisdizionali necessari:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>fornendo il tutoraggio, la consulenza, la formazione e le attrezzature necessari alle entit&#224; somale incaricate dell&#8217;applicazione del diritto civile marittimo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>fornendo consulenza e tutoraggio, per quanto fattibile, in materia di politiche, comando, controllo e coordinamento nonch&#233; fornendo sostegno ai progetti e attrezzature al ministero della sicurezza interna e ai servizi di polizia, per sostenere le iniziative dell&#8217;Unione e dei partner internazionali.</p></td></tr></tbody></table></div><div><p>3.&#160;&#160;&#160;Per raggiungere detti obiettivi, l&#8217;EUCAP Somalia opera secondo le linee operative e i compiti definiti nei documenti di pianificazione operativa approvati dal Consiglio.</p></div><div><p>4.&#160;&#160;&#160;L&#8217;EUCAP Somalia non svolge alcuna funzione esecutiva.&#187;;</p></div></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 13, paragrafo 1, &#232; aggiunto il comma seguente:</p><p>&#171;L&#8217;importo di riferimento finanziario destinato a coprire la spesa relativa all&#8217;EUCAP Somalia per il periodo dal 1<span>o</span> gennaio 2021 al 31 dicembre 2022 &#232; pari a 87&#160;780&#160;000 EUR.&#187;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 14, i paragrafi 4 e 5 sono sostituiti dai seguenti:</p><div><p>&#171;4.&#160;&#160;&#160;Il capomissione collabora con gli altri attori internazionali presenti nella regione, in particolare l&#8217;Ufficio politico delle Nazioni Unite (ONU) per la Somalia, l&#8217;Ufficio dell&#8217;ONU contro la droga e il crimine, il programma di sviluppo dell&#8217;ONU, l&#8217;Interpol e l&#8217;Organizzazione marittima internazionale.</p></div><div><p>5.&#160;&#160;&#160;Il capomissione si coordina strettamente con Atalanta, la missione militare dell&#8217;Unione europea volta a contribuire alla formazione delle forze di sicurezza somale (EUTM Somalia), e i programmi di assistenza pertinenti dell&#8217;Unione.&#187;;</p></div></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>all&#8217;articolo 16, l&#8217;ultima frase &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>&#171;Essa si applica fino al 31 dicembre 2022.&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 10 dicembre 2020 Per il Consiglio Il presidente M. ROTH <note> ( 1 ) Decisione 2012/389/PESC del Consiglio, del 16 luglio 2012, relativa alla missione dell’Unione europea per lo sviluppo delle capacità marittime regionali nel Corno d’Africa (EUCAP NESTOR) ( GU L 187 del 17.7.2012, pag. 40 ). ( 2 ) Decisione (PESC) 2016/2240 del Consiglio, del 12 dicembre 2016, che modifica la decisione 2012/389/PESC relativa alla missione dell’Unione europea per lo sviluppo delle capacità marittime regionali nel Corno d’Africa (EUCAP NESTOR) ( GU L 337 del 13.12.2016, pag. 18 ). ( 3 ) Decisione (PESC) 2018/1942 del Consiglio, del 10 dicembre 2018, che proroga e modifica la decisione 2012/389/PESC relativa alla missione dell’Unione europea per lo sviluppo delle capacità in Somalia (EUCAP Somalia) ( GU L 314 dell’11.12.2018, pag. 56 ). ( 4 ) Decisione (PESC) 2020/663 del Consiglio, del 18 maggio 2020, che modifica la decisione 2012/389/PESC relativa alla missione dell’Unione europea per lo sviluppo delle capacità in Somalia (EUCAP Somalia) ( GU L 157 del 19.5.2020, pag. 1 ). </note>
ITA
32020D2031
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.12.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 330/134</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2022/2566 DELLA COMMISSIONE del 13 ottobre 2022 che modifica e rettifica il regolamento delegato (UE) 2018/273 per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 69, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) 2018/273 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce norme che integrano il regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 per quanto riguarda, in particolare, il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli, lo schedario viticolo, i documenti di accompagnamento e la certificazione, il registro delle entrate e delle uscite, le dichiarazioni obbligatorie, le notifiche e la pubblicazione delle informazioni notificate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli di cui al regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 &#232; stato modificato dal regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a> ed &#232; necessario rispecchiare tali modifiche nel regolamento delegato (UE) 2018/273.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;esenzione dall&#8217;obbligo di ottenere un&#8217;autorizzazione per gli impianti viticoli &#232; estesa agli impianti o reimpianti di superfici destinate alla costituzione di una collezione di variet&#224; di viti finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche. &#200; necessario aggiungere tale esenzione alle disposizioni relative alle superfici destinate a scopi di sperimentazione o alla coltura di piante madri per marze. Per evitare qualsiasi abuso di tale esenzione, &#232; opportuno stabilire le condizioni che tali collezioni di variet&#224; di viti devono soddisfare. Inoltre, per rispecchiare tale esenzione, &#232; necessario aggiornare le definizioni di &#171;viticoltore&#187; e di &#171;particella viticola&#187; di cui all&#8217;articolo&#160;2 del regolamento delegato (UE) 2018/273 e all&#8217;allegato IV del medesimo regolamento. A fini di maggiore chiarezza, &#232; opportuno aggiungere a tale articolo anche una nuova definizione di &#171;collezione di variet&#224; di viti&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;63, paragrafo 3, lettera b), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013, gli Stati membri possono limitare il rilascio di autorizzazioni all&#8217;impianto a livello regionale per specifiche zone ammissibili alla produzione di vini a denominazione d&#8217;origine protetta o a indicazione geografica protetta al fine di evitare un evidente rischio di deprezzamento di una particolare denominazione d&#8217;origine protetta o indicazione geografica protetta. Tale disposizione dovrebbe essere rispecchiata nelle norme sulle restrizioni al reimpianto stabilite all&#8217;articolo&#160;6 del regolamento delegato (UE) 2018/273.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le disposizioni che prevedono l&#8217;impegno del richiedente a rispettare i criteri di ammissibilit&#224; di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 e all&#8217;articolo&#160;4, paragrafo 1, del regolamento delegato (UE) 2018/273 e il requisito che la domanda non ponga un rischio significativo di usurpazione della notoriet&#224; di specifiche indicazioni geografiche protette giungeranno a scadenza il 31&#160;dicembre 2030. Tale termine, corrispondente alla fine del sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli, dovrebbe essere adattato in ragione della proroga del sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli inserita all&#8217;articolo&#160;61 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013&#160;dal regolamento (UE) 2021/2117. Per lo stesso motivo dovrebbero essere adattate anche le date di scadenza di determinati impegni riguardanti i criteri di ammissibilit&#224; di cui agli allegati I e II del regolamento delegato (UE) 2018/273.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>I criteri di priorit&#224; di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 2, lettere f) e h), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 sono stati, rispettivamente, modificati e precisati e anche tali modifiche dovrebbero essere rispecchiate nelle corrispondenti parti dell&#8217;allegato II del regolamento delegato (UE) 2018/273.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Il termine &#171;viticoltore&#187; quale definito all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 1, lettera a), del regolamento delegato (UE) 2018/273 designa il viticoltore professionista. Tuttavia viene anche erroneamente utilizzato all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 3, dello stesso regolamento delegato per indicare la persona fisica che coltivando una superficie non superiore a&#160;0,1&#160;ha produce vino destinato esclusivamente al consumo familiare ed &#232; quindi esentato dal sistema di autorizzazioni per gli impianti. Tale contraddizione dovrebbe essere rettificata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare e rettificare di conseguenza il regolamento delegato (UE) 2018/273,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Modifiche del regolamento delegato (UE) 2018/273 Il regolamento delegato (UE) 2018/273 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 1, &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>&#8220;viticoltore&#8221;, una persona fisica o giuridica o un&#8217;associazione di persone fisiche o giuridiche, indipendentemente dalla personalit&#224; giuridica conferita dal diritto nazionale all&#8217;associazione e ai suoi membri, la cui azienda si trova nel territorio dell&#8217;Unione ai sensi dell&#8217;articolo&#160;52 del trattato sull&#8217;Unione europea in combinato disposto con l&#8217;articolo&#160;355 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea e che coltiva una superficie vitata quando i prodotti di tale superficie siano usati per la produzione commerciale di prodotti vitivinicoli o la superficie benefici di esenzioni per scopi di sperimentazione, per costituire una collezione di variet&#224; di viti finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche o per la coltura di piante madri per marze di cui all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, del presente regolamento;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la lettera c) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;c)</p></td><td><p>&#8220;particella viticola&#8221;, parcella agricola quale definita all&#8217;articolo&#160;67, paragrafo 4, lettera a), del regolamento (UE) n.&#160;1306/2013, coltivata a vite destinata alla produzione commerciale di prodotti vitivinicoli o beneficiaria di esenzioni per scopi di sperimentazione, per costituire una collezione di variet&#224; di viti finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche o per la coltura di piante madri per marze di cui all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, del presente regolamento;&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#232; aggiunta la seguente lettera l):</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;l)</p></td><td><p>&#8220;collezione di variet&#224; di viti&#8221;, la particella viticola coltivata con una molteplicit&#224; di variet&#224; di viti, ciascuna delle quali non conta pi&#249; di 50 piante.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il primo comma &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;L&#8217;impianto o il reimpianto di superfici destinate a scopi di sperimentazione, alla costituzione di una collezione di variet&#224; di viti finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche o alla coltura di piante madri per marze sono oggetto di notifica preventiva alle autorit&#224; competenti. La notifica comprende tutte le informazioni pertinenti sulle superfici in questione e sul periodo durante il quale si svolger&#224; l&#8217;esperimento, verr&#224; mantenuta la collezione di variet&#224; di viti o sar&#224; in produzione la coltura di piante madri per marze. Le eventuali proroghe di tali periodi sono del pari notificate alle autorit&#224; competenti.&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>al secondo comma, la lettera a) &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;a)</p></td><td><p>ottiene un&#8217;autorizzazione a norma degli articoli 64, 66 o 68 del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 per la superficie in questione, affinch&#233; l&#8217;uva prodotta in tale superficie e i prodotti vitivinicoli ottenuti con tale uva possano essere commercializzati; o&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>dopo il terzo comma sono aggiunti i commi seguenti:</p><p>&#171;L&#8217;esenzione di cui al paragrafo 1 si applica alle superfici destinate alla costituzione di una collezione di variet&#224; di viti solo se lo scopo della costituzione di tale collezione &#232; la preservazione delle risorse genetiche delle variet&#224; di viti tipiche di una determinata regione viticola e se la superficie coperta da ciascuna collezione non supera i&#160;2 ettari.</p><p>Gli Stati membri possono redigere un elenco delle variet&#224; di uve da vino del loro territorio, classificate a norma dell&#8217;articolo&#160;81, paragrafo 2, del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013, che sono ammissibili a livello nazionale o regionale ai fini della costituzione di una collezione di variet&#224; finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche. Gli Stati membri possono inoltre stabilire una superficie massima della collezione di tali variet&#224; di viti inferiore a&#160;2 ettari, nonch&#233; un numero massimo di viti per variet&#224; inferiore al massimale di cui all&#8217;articolo&#160;2, paragrafo 1, lettera l), del presente regolamento.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>l&#8217;articolo&#160;6 &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il primo comma &#232; sostituito dal seguente:</p><p>&#171;Gli Stati membri possono limitare il reimpianto in base all&#8217;articolo&#160;66, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013, se la superficie specifica destinata al reimpianto &#232; situata in una zona in cui il rilascio delle autorizzazioni per nuovi impianti &#232; limitato a norma dell&#8217;articolo&#160;63, paragrafo 2, lettera b), dello stesso regolamento e purch&#233; tale decisione sia giustificata dall&#8217;esigenza di evitare un palese rischio di svalutazione di una specifica denominazione di origine protetta (DOP) o indicazione geografica protetta (IGP).&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>al secondo comma, la frase introduttiva &#232; sostituita dalla seguente:</p><p>&#171;Il rischio di svalutazione di cui al primo comma non sussiste se:&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>l&#8217;allegato I &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nella parte A, secondo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nella parte B, secondo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>l&#8217;allegato II &#232; cos&#236; modificato:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la parte B &#232; cos&#236; modificata:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>al punto 1, primo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>al punto 2, primo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>al punto 4, secondo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>&#232; aggiunto il seguente punto 5:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;5)</p></td><td><p>il richiedente si impegna a mantenere, per un periodo minimo compreso tra sette e dieci anni, la o le superfici da adibire a nuovi impianti con almeno una delle variet&#224; figuranti nell&#8217;elenco nazionale delle variet&#224; di viti ammissibili per la preservazione delle risorse genetiche redatto a tal fine dallo Stato membro. Tale periodo non si estende oltre il 31&#160;dicembre 2045.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nella parte D, secondo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la parte F &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;F.</p></td><td><p><span>Criterio di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 2, lettera f), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013</span></p><p>Il criterio di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 2, lettera f), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 &#232; considerato soddisfatto se l&#8217;aumento dell&#8217;efficienza in termini di costi, della competitivit&#224; o della presenza sui mercati &#232; accertato in base a una delle considerazioni seguenti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>i costi unitari di produzione dell&#8217;azienda del settore vitivinicolo in un determinato anno sono diminuiti rispetto alla media dei cinque anni precedenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>l&#8217;azienda presenta canali di distribuzione diversificati e/o una domanda elevata dei suoi prodotti in un determinato anno rispetto alla media dei cinque anni precedenti.</p></td></tr></tbody></table><p>Gli Stati membri possono precisare ulteriormente le considerazioni figuranti ai punti 1 e&#160;2.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la parte H &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;H.</p></td><td><p><span>Criterio di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 2, lettera h), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013</span></p><p>Il criterio di cui all&#8217;articolo&#160;64, paragrafo 2, lettera h), del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 &#232; considerato soddisfatto a condizione che la superficie delle particelle viticole dell&#8217;azienda del richiedente rispettino al momento della richiesta le soglie che gli Stati membri devono stabilire a livello nazionale o regionale in base a criteri oggettivi. Le soglie sono fissate a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>non meno di 0,1 ettari di particelle viticole per le piccole aziende;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>non pi&#249; di 50 ettari di particelle viticole per le aziende di medie dimensioni.</p></td></tr></tbody></table><p>Le superfici vitate che beneficiano delle esenzioni di cui all&#8217;articolo&#160;62, paragrafo 4, del regolamento (UE) n.&#160;1308/2013 non sono prese in considerazione per il calcolo della superficie delle particelle viticole.&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>nella parte I, sezione II, secondo comma, la data &#171;31&#160;dicembre 2030&#187; &#232; sostituita da &#171;31&#160;dicembre 2045&#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>nell&#8217;allegato IV, sezione 1.2, punto 1, &#232; aggiunta la lettera c) seguente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#171;c)</p></td><td><p>superfici piantate o ripiantate per costituire una collezione di variet&#224; di viti finalizzata alla preservazione delle risorse genetiche.&#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Rettifica del regolamento delegato (UE) 2018/273 L’articolo 3, paragrafo 3, del regolamento delegato (UE) 2018/273 è sostituito dal seguente: «3. L’impianto o il reimpianto delle superfici il cui vino o i cui prodotti vitivinicoli sono destinati esclusivamente al consumo familiare di una persona fisica o di un gruppo di persone fisiche che non sono viticoltori ai sensi dell’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), sono soggetti alle condizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la superficie non supera 0,1&#160;ha;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la persona fisica o il gruppo di persone fisiche non produce vino n&#233; altri prodotti vitivinicoli a scopi commerciali.</p></td></tr></tbody></table> Ai fini del presente paragrafo, gli Stati membri possono considerare talune organizzazioni, che non esercitano un’attività commerciale, equivalenti alla famiglia della persona fisica. Gli Stati membri possono decidere che gli impianti di cui al primo comma siano soggetti a notifica.». Articolo 3 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il settimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 13 ottobre 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) 2018/273 della Commissione, dell’11 dicembre 2017, che integra il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda il sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli, lo schedario viticolo, i documenti di accompagnamento e la certificazione, il registro delle entrate e delle uscite, le dichiarazioni obbligatorie, le notifiche e la pubblicazione delle informazioni notificate, che integra il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i pertinenti controlli e le pertinenti sanzioni, e che modifica i regolamenti (CE) n. 555/2008, (CE) n. 606/2009 e (CE) n. 607/2009 della Commissione e abroga il regolamento (CE) n. 436/2009 della Commissione e il regolamento delegato (UE) 2015/560 della Commissione ( GU L 58 del 28.2.2018, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (UE) 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, che modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la designazione, la presentazione, l’etichettatura e la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE) n. 228/2013 recante misure specifiche nel settore dell’agricoltura a favore delle regioni ultraperiferiche dell’Unione ( GU L 435 del 6.12.2021, pag. 262 ). </note>
ITA
32022R2566
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.2.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 68/184</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2021/351 DEL CONSIGLIO del 22 febbraio 2021 sulla posizione da adottare a nome dell’Unione europea in sede di riunione delle parti dell’accordo sulle misure di competenza dello Stato di approdo intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 43, paragrafo 2, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;accordo sulle misure di competenza dello Stato di approdo intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (&#171;accordo&#187;) negoziato sotto l&#8217;egida dell&#8217;Organizzazione per l&#8217;alimentazione e l&#8217;agricoltura (FAO), di cui l&#8217;Unione europea &#232; membro, &#232; stato approvato dall&#8217;Unione con decisione 2011/443/UE del Consiglio&#160;<a>(<span>1</span>)</a>. L&#8217;accordo &#232; entrato in vigore il 5&#160;giugno&#160;2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La riunione delle parti &#232; l&#8217;organo decisionale nell&#8217;ambito dell&#8217;accordo e ha la facolt&#224; di adottare misure intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) che sono vincolanti per le parti. Si riunisce ogni due anni o con maggiore frequenza se decide in tal senso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;24, paragrafo 2, dell&#8217;accordo dispone che quattro anni dopo l&#8217;entrata in vigore dell&#8217;accordo la FAO convochi una riunione delle parti per esaminare e valutare l&#8217;efficacia dell&#8217;accordo nel conseguire il suo obiettivo (&#171;prima riunione di riesame&#187;). Le parti devono poi decidere di convocare altre riunioni di questo tipo in funzione delle necessit&#224;. Possono essere inoltre organizzate riunioni straordinarie delle parti ogniqualvolta queste lo ritengano necessario o su richiesta scritta di una parte.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire la posizione da adottare a nome dell&#8217;Unione per la prima riunione di riesame, che &#232; previsto che si tenga tra il 31 maggio e il 4&#160;giugno&#160;2021, nonch&#233; per le tre successive riunioni biennali delle parti e nelle eventuali riunioni intersessionali connesse, poich&#233; le misure nel quadro dell&#8217;accordo saranno vincolanti per l&#8217;Unione e tali da incidere in modo determinante sul contenuto del diritto dell&#8217;Unione, in particolare sui regolamenti (CE) n.&#160;1005/2008&#160;<a>(<span>2</span>)</a> e (CE) n. 1224/2009 del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, sul regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e sul regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;404/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Data la necessit&#224; che la posizione dell&#8217;Unione tenga conto dei nuovi sviluppi sulla base delle informazioni pertinenti presentate prima o durante le riunioni delle parti, &#232; inoltre opportuno stabilire procedure, secondo il principio di una leale cooperazione tra le istituzioni dell&#8217;Unione sancito dall&#8217;articolo 13, paragrafo 2, del trattato sull&#8217;Unione europea, per la definizione annuale della posizione da adottare a nome dell&#8217;Unione in sede di riunione delle parti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;obiettivo dell&#8217;accordo &#232; prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca INN mediante l&#8217;attuazione di efficaci misure di competenza dello Stato di approdo. L&#8217;accordo riduce gli incentivi per i pescherecci che praticano pesca INN a continuare a operare, impedendo nel contempo che i prodotti provenienti da tale pesca raggiungano i mercati nazionali e internazionali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La pesca INN costituisce una delle pi&#249; gravi minacce allo sfruttamento sostenibile delle risorse acquatiche vive e rischia di compromettere il fondamento stesso della politica comune della pesca dell&#8217;Unione cos&#236; come gli sforzi profusi a livello internazionale per promuovere una migliore governance degli oceani.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>La riunione delle parti &#232; responsabile dell&#8217;adozione di misure volte a garantire l&#8217;attuazione dell&#8217;accordo e, di conseguenza, la conservazione a lungo termine e l&#8217;uso sostenibile delle risorse marine vive e degli ecosistemi marini. L&#8217;Unione dovrebbe svolgere un ruolo attivo, efficace e costruttivo nelle riunioni delle parti per garantire l&#8217;attuazione dell&#8217;accordo e promuovere la cooperazione internazionale sulla pesca INN,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 1. La posizione da adottare a nome dell’Unione in sede di riunione delle parti dell’accordo sulle misure di competenza dello Stato di approdo intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata è conforme ai principi e agli orientamenti sulla posizione da adottare a nome dell’Unione in sede di riunione delle parti ( 6 ) . 2. La posizione di cui paragrafo 1 è stabilita per la prima riunione di riesame nonché per le tre successive riunioni biennali delle parti e le eventuali riunioni intersessionali connesse. Articolo 2 1. Prima di ciascuna riunione delle parti in cui tale organo è chiamato ad adottare decisioni aventi effetti giuridici sull’Unione si adottano le misure necessarie affinché la posizione da adottare a nome dell’Unione tenga conto delle più recenti e altre informazioni pertinenti fornite alla Commissione, in conformità con i principi e gli orientamenti di cui all’articolo 1, paragrafo 1. 2. Ai fini del paragrafo 1, e sulla base delle informazioni ivi menzionate, la Commissione presenta al Consiglio, in tempo utile prima di ciascuna riunione delle parti, un documento scritto contenente i dettagli della proposta di specificazione della posizione dell’Unione per la discussione e l’approvazione dei dettagli della posizione da adottare a nome dell’Unione. 3. Se nel corso di una riunione delle parti è impossibile raggiungere un accordo, anche in loco, affinché la posizione dell’Unione tenga conto di nuovi elementi, la questione è deferita al Consiglio o ai suoi organi preparatori. Articolo 3 La posizione di cui all’articolo 1, paragrafo 1, è valutata e, se del caso, riveduta dal Consiglio su proposta della Commissione, al più tardi entro la data della riunione delle parti a seguito della terza riunione biennale delle parti successiva alla prima riunione di riesame. Articolo 4 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 22 febbraio 2021 Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES <note> ( 1 ) Decisione del Consiglio 2011/443/UE, del 20 giugno 2011, relativa all’approvazione, a nome dell’Unione europea, dell’accordo sulle misure di competenza dello Stato di approdo intese a prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata ( GU L 191 del 22.7.2011, pag. 1 ). ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1005/2008 del Consiglio, del 29 settembre 2008, che istituisce un sistema comunitario per prevenire, scoraggiare ed eliminare la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, che modifica i regolamenti (CEE) n. 2847/93, (CE) n. 1936/2001 e (CE) N. 601/2004 e che abroga i regolamenti (CE) n. 1093/94 e (CE) n. 1447/1999 ( GU L 286 del 29.10.2008, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio, del 20 novembre 2009, che istituisce un sistema di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca, che modifica i regolamenti (CE) n. 847/96, (CE) n. 2371/2002, (CE) N. 811/2004, (CE) n. 768/2005, (CE) n. 2115/2005, (CE) n. 2166/2005, (CE) n. 388/2006, (CE) n. 509/2007, (CE) n. 676/2007, (CE) n. 1098/2007, (CE) n. 1300/2008, (CE) n. 1342/2008 e che abroga i regolamenti (CEE) n. 2847/93, (CE) n. 1627/94 e (CE) n. 1966/2006 ( GU L 343 del 22.12.2009, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento (UE) 2017/2403 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2017, sulla gestione sostenibile delle flotte da pesca esterne e che abroga il regolamento (CE) n. 1006/2008 del Consiglio ( GU L 347 del 28.12.2017, pag. 81 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 404/2011 della Commissione, dell’8 aprile 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1224/2009 del Consiglio che istituisce un sistema di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della politica comune della pesca ( GU L 112 del 30.4.2011, pag. 1 ). ( 6 ) Cfr. documento ST 5410/21 all’indirizzo http://register.consilium.europa.eu. </note>
ITA
32021D0351
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.7.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 173/37</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2015/1034 DEL CONSIGLIO del 7 maggio 2015 relativa alla firma, a nome dell'Unione europea, e all'applicazione provvisoria dell'accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e Saint Vincent e Grenadine Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 77, paragrafo 2, in combinato disposto con l'articolo 218, paragrafo 5, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>1</span>)</a> ha spostato la menzione di Saint Vincent e Grenadine dall'allegato&#160;I all'allegato&#160;II del regolamento (CE) n.&#160;539/2001 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Tale menzione di Saint Vincent e Grenadine &#232; corredata da una nota a pi&#232; di pagina secondo cui le esenzioni dall'obbligo del visto si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore di un accordo sull'esenzione dal visto che deve essere concluso con l'Unione europea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 9 ottobre 2014 il Consiglio ha adottato una decisione che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con Saint Vincent e Grenadine per la conclusione di un accordo di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata tra l'Unione europea e Saint Vincent e Grenadine (l'&#171;accordo&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>I negoziati sull'accordo sono stati avviati il 12 novembre 2014 e sono stati portati a termine con successo mediante la sigla dello stesso, con scambio di note, l'11&#160;dicembre 2014.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; opportuno firmare l'accordo, nonch&#233; approvare le dichiarazioni accluse all'accordo, a nome dell'Unione. L'accordo dovrebbe essere applicato a titolo provvisorio a decorrere dalla data della firma, in attesa dell'espletamento delle procedure relative alla sua conclusione formale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen, a cui il Regno Unito non partecipa, a norma della decisione 2000/365/CE del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>; il Regno Unito non partecipa pertanto all'adozione della presente decisione, non &#232; da essa vincolato, n&#233; &#232; soggetto alla sua applicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>La presente decisione costituisce uno sviluppo delle disposizioni dell'acquis di Schengen, a cui l'Irlanda non partecipa, a norma della decisione 2002/192/CE del Consiglio<a>&#160;(<span>4</span>)</a>; l'Irlanda non partecipa pertanto all'adozione della presente decisione, non &#232; da essa vincolata, n&#233; &#232; soggetta alla sua applicazione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La firma dell'accordo tra l'Unione europea e Saint Vincent e Grenadine in materia di esenzione dal visto per soggiorni di breve durata («l'accordo») è autorizzata a nome dell'Unione, con riserva della conclusione di tale accordo. Il testo dell'accordo è accluso alla presente decisione. Articolo 2 Le dichiarazioni accluse alla presente decisione sono approvate a nome dell'Unione. Articolo 3 Il presidente del Consiglio è autorizzato a designare la persona o le persone abilitate a firmare l'accordo a nome dell'Unione. Articolo 4 L'accordo è applicato a titolo provvisorio a decorrere dalla data della firma ( 5 ) , in attesa che siano espletate le procedure necessarie per la sua conclusione. Articolo 5 La presente decisione entra in vigore il giorno dell'adozione. Fatto a Bruxelles, il 7 maggio 2015 Per il Consiglio Il presidente E. RINKĒVIČS <note> ( 1 ) Regolamento (UE) n. 509/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo ( GU L 149 del 20.5.2014, pag. 67 ). ( 2 ) Regolamento (CE) n. 539/2001 del Consiglio, del 15 marzo 2001, che adotta l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere esterne e l'elenco dei paesi terzi i cui cittadini sono esenti da tale obbligo ( GU L 81 del 21.3.2001, pag. 1 ). ( 3 ) Decisione 2000/365/CE del Consiglio, del 29 maggio 2000, riguardante la richiesta del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen ( GU L 131 dell'1.6.2000, pag. 43 ). ( 4 ) Decisione 2002/192/CE del Consiglio, del 28 febbraio 2002, riguardante la richiesta dell'Irlanda di partecipare ad alcune disposizioni dell'acquis di Schengen ( GU L 64 del 7.3.2002, pag. 20 ). ( 5 ) La data della firma dell'accordo sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea a cura del segretariato generale del Consiglio. </note>
ITA
32015D1034
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.1.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 19/26</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/119 DELLA COMMISSIONE del 13 gennaio 2017 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Speck Alto Adige/Südtiroler Markenspeck/Südtiroler Speck (IGP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l'articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 53, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda dell'Italia relativa all'approvazione di una modifica del disciplinare dell'indicazione geografica protetta &#171;Speck Alto Adige&#187;/&#171;S&#252;dtiroler Markenspeck&#187;/&#171;S&#252;dtiroler Speck&#187;, registrata in virt&#249; del regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a> modificato dal regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;1364/2011<a>&#160;(<span>3</span>)</a> della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Non trattandosi di una modifica minore ai sensi dell'articolo 53, paragrafo 2, del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span><a>&#160;(<span>4</span>)</a>, in applicazione dell'articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del suddetto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea relativa alla denominazione «Speck Alto Adige»/«Südtiroler Markenspeck»/«Südtiroler Speck» (IGP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 13 gennaio 2017 Per la Commissione, a nome del presidente Phil HOGAN Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CE) n. 1107/96 della Commissione, del 12 giugno 1996, relativo alla registrazione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine nel quadro della procedura di cui all'articolo 17 del regolamento (CEE) n. 2081/92 del Consiglio ( GU L 148 del 21.6.1996, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 1364/2011 della Commissione, del 19 dicembre 2011, recante approvazione delle modifiche non secondarie del disciplinare di una denominazione registrata nel registro delle denominazioni d'origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Speck Alto Adige/Südtiroler Markenspeck/Südtiroler Speck (IGP)] ( GU L 341 del 22.12.2011, pag. 25 ). ( 4 ) GU C 334 del 10.9.2016, pag. 9 . </note>
ITA
32017R0119
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>30.1.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 26/10</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/184 DELLA COMMISSIONE del 23 gennaio 2023 recante iscrizione di un nome nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette [«Ciliegia di Bracigliano» (IGP)] LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l'articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo&#160;50, paragrafo 2, lettera a), del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, la domanda di registrazione del nome &#171;Ciliegia di Bracigliano&#187; presentata dall'Italia &#232; stata pubblicata nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell'articolo&#160;51 del regolamento (UE) n.&#160;1151/2012, il nome &#171;Ciliegia&#160;di&#160;Bracigliano&#187; deve essere registrato,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Il nome «Ciliegia di Bracigliano» (IGP) è registrato. Il nome di cui al primo comma identifica un prodotto della classe 1.6. Ortofrutticoli e cereali, freschi o trasformati, di cui all'allegato XI del regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione ( 3 ) . Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 23 gennaio 2023 Per la Commissione a nome della presidente Janusz WOJCIECHOWSKI Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) GU C 343 del 7.9.2022, pag. 72 . ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 668/2014 della Commissione, del 13 giugno 2014, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 179 del 19.6.2014, pag. 36 ). </note>
ITA
32023R0184
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.8.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 210/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1472 DELLA COMMISSIONE dell'11 agosto 2017 relativo alla classificazione di talune merci nella nomenclatura combinata LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell'Unione ( 1 ) , in particolare l'articolo 57, paragrafo 4, e l'articolo 58, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Al fine di garantire l'applicazione uniforme della nomenclatura combinata allegata al regolamento (CEE) n.&#160;2658/87 del Consiglio<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, &#232; necessario adottare disposizioni relative alla classificazione delle merci di cui in allegato al presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il regolamento (CEE) n. 2658/87&#160;ha fissato le regole generali relative all'interpretazione della nomenclatura combinata. Tali regole si applicano inoltre a qualsiasi nomenclatura che la riprenda, totalmente o in parte, o che aggiunga eventuali suddivisioni e che sia stabilita da specifiche disposizioni dell'Unione per l'applicazione di misure tariffarie o di altra natura nell'ambito degli scambi di merci.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>In applicazione di tali regole generali, le merci descritte nella colonna&#160;1 della tabella figurante nell'allegato del presente regolamento dovrebbero essere classificate nel corrispondente codice NC indicato nella colonna&#160;2, in virt&#249; delle motivazioni indicate nella colonna&#160;3.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno disporre che le informazioni tariffarie vincolanti rilasciate per le merci interessate dal presente regolamento che non sono conformi al regolamento stesso possano continuare a essere invocate dal titolare per un determinato periodo, conformemente alle disposizioni dell'articolo&#160;34, paragrafo&#160;9, del regolamento (UE) n.&#160;952/2013. Tale periodo dovrebbe essere fissato a tre mesi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del codice doganale,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Le merci descritte nella colonna 1 della tabella figurante in allegato sono classificate nella nomenclatura combinata nel codice NC indicato nella colonna 2 di detta tabella. Articolo 2 Le informazioni tariffarie vincolanti che non sono conformi al presente regolamento possono continuare a essere invocate per un periodo di tre mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, in conformità alle disposizioni dell'articolo 34, paragrafo 9, del regolamento (UE) n. 952/2013. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'11 agosto 2017 Per la Commissione, a nome del presidente Stephen QUEST Direttore generale Direzione generale della Fiscalità e dell'unione doganale ( 1 ) GU L 269 del 10.10.2013, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento (CEE) n. 2658/87 del Consiglio, del 23 luglio 1987, relativo alla nomenclatura tariffaria e statistica ed alla tariffa doganale comune ( GU L 256 del 7.9.1987, pag. 1 ). ALLEGATO <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Descrizione delle merci</p></td><td><p>Classificazione</p><p>(codice NC)</p></td><td><p>Motivi</p></td></tr><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>(2)</p></td><td><p>(3)</p></td></tr><tr><td><p>Asta di alluminio (comunemente nota come &#171;bastone per tenda da doccia&#187;) utilizzata per appendere una tenda. Si compone di due tubi di alluminio cavi. Il tubo pi&#249; piccolo si inserisce in quello pi&#249; grande. L'asta &#232; estensibile e contiene un meccanismo a molla in acciaio all'interno del tubo pi&#249; grande che serve a spingere i due tubi verso la parete.</p><p>L'articolo &#232; presentato senza tenda o anelli per tenda.</p><p>Cfr. illustrazione<a>&#160;(<span>*1</span>)</a></p></td><td><p>8302&#160;41&#160;90</p></td><td><p>Classificazione a norma delle regole generali 1 e 6 per l'interpretazione della nomenclatura combinata e del testo dei codici NC 8302 , 8302&#160;41 e 8302&#160;41&#160;90 .</p><p>La classificazione nella sottovoce 7615&#160;20 come &#171;oggetti di igiene o da toeletta e loro parti&#187; &#232; da escludere poich&#233; l'articolo non presenta le caratteristiche oggettive di un prodotto progettato per un bagno. Esso &#232; idoneo all'utilizzo in qualsiasi parte di un edificio, ad esempio, per appendere una tenda davanti a una finestra o a una porta.</p><p>A causa delle sue caratteristiche oggettive (il meccanismo a molla e l'estensibilit&#224;; la struttura che pu&#242; sostenere solo un peso leggero, ad esempio quello di una tenda), l'articolo &#232; concepito come un bastone per tenda e non come una barra di alluminio della voce 7604 . I bastoni per tenda sono classificati alla voce 8302 (cfr. anche le note esplicative del sistema armonizzato relative alla voce 8302 , secondo paragrafo, (D) (5)).</p><p>La classificazione nel codice NC 8302&#160;41&#160;10 in quanto &#171;guarnizioni di metalli comuni per porte&#187; o nella sottovoce 8302&#160;41&#160;50 della NC come &#171;guarnizioni di metalli comuni per finestre e porte-finestre&#187; &#232; esclusa poich&#233; l'articolo non presenta le caratteristiche oggettive che indicano che &#232; stato progettato per uno di questi usi.</p><p>L'articolo deve pertanto essere classificato nel codice NC 8302&#160;41&#160;90 come &#171;altre guarnizioni, ferramenta ed oggetti simili per edifici, di metalli comuni&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <note> ( *1 ) Le illustrazioni sono fornite a scopo puramente informativo. </note>
ITA
32017R1472
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.11.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 319/42</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE, Euratom) 2016/2060 DELLA COMMISSIONE del 23 novembre 2016 che modifica la decisione 90/176/Euratom, CEE che autorizza la Repubblica francese a non tener conto di determinate categorie di operazioni o a ricorrere a talune valutazioni approssimative per il calcolo della base delle risorse proprie provenienti dall'imposta sul valore aggiunto [notificata con il numero C(2016) 7426] (Il testo in lingua francese è il solo facente fede) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica, visto il regolamento (CEE, Euratom) n. 1553/89 del Consiglio, del 29 maggio 1989, concernente il regime uniforme definitivo di riscossione delle risorse proprie provenienti dall'imposta sul valore aggiunto ( 1 ) , in particolare l'articolo 6, paragrafo 3, secondo trattino, previa consultazione del comitato consultivo delle risorse proprie, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo&#160;371 della direttiva&#160;2006/112/CE<a>&#160;(<span>2</span>)</a> del Consiglio, la Francia pu&#242;, alle condizioni esistenti in tale Stato membro al 1<span>o</span> gennaio 1978, continuare ad esentare le operazioni elencate nell'allegato X, parte B; per determinare la base delle risorse proprie IVA occorre tenere conto di tali operazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La decisione&#160;90/176/Euratom, CEE<a>&#160;(<span>3</span>)</a> della Commissione autorizza la Francia a utilizzare valutazioni approssimative per le operazioni di cui all'allegato X, parte B, punto 1, della direttiva 2006/112/CE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nel suo messaggio di posta elettronica del 27 aprile&#160;2016<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, la Francia ha chiesto la revoca della sua autorizzazione per il calcolo della base delle risorse proprie IVA per le operazioni di cui all'allegato X, parte B, punto 1, della direttiva&#160;2006/112/CE, in quanto non pi&#249; necessaria a causa di una modifica della normativa nazionale con effetto a decorrere dal&#160;1<span>o</span>&#160;gennaio&#160;2015. Occorre revocare l'autorizzazione, come richiesto dalla Francia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Occorre pertanto modificare di conseguenza la decisione 90/176/Euratom, CEE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Nella decisione 90/176/Euratom, CEE, il punto 1 dell'articolo 2 è abrogato. Articolo 2 La Repubblica francese è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 23 novembre 2016 Per la Commissione Kristalina GEORGIEVA Vicepresidente <note> ( 1 ) GU L 155 del 7.6.1989, pag. 9 . ( 2 ) Direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto ( GU L 347 dell'11.12.2006, pag. 1 ). ( 3 ) Decisione 90/176/Euratom, CEE della Commissione, del 23 marzo 1990, che autorizza la Repubblica francese a non tener conto di determinate categorie di operazioni o a ricorrere a talune valutazioni approssimative per il calcolo della base delle risorse proprie provenienti dall'imposta sul valore aggiunto ( GU L 99 del 19.4.1990, pag. 22 ). ( 4 ) Ares(2016)2019351. </note>
ITA
32016D2060
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.6.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 170/17</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/727 DELLA COMMISSIONE del 29 maggio 2020 che chiude il procedimento antidumping relativo alle importazioni di prodotti in fibra di vetro a filamento continuo originari del Bahrein e dell’Egitto LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’8 giugno 2016, relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea ( 1 ) (il «regolamento di base»), in particolare l’articolo 5, considerando quanto segue: 1. PROCEDURA 1.1. Apertura <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 3 maggio 2019 la Commissione europea ha aperto un&#8217;inchiesta antidumping relativa alle importazioni nell&#8217;Unione europea di prodotti in fibra di vetro a filamento continuo (&#171;GFR&#187;) originari del Bahrein e dell&#8217;Egitto (&#171;i paesi interessati&#187;) a norma dell&#8217;articolo 5 del regolamento di base, pubblicando un avviso di apertura nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>2</span>)</a> (&#171;l&#8217;avviso di apertura&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La Commissione ha aperto l&#8217;inchiesta a seguito di una denuncia presentata il 21 marzo 2019 dalla European Glass Fibre Producers Association (&#171;il denunciante&#187; o &#171;APFE&#187;) per conto di produttori che rappresentano oltre il 25 % della produzione totale dell&#8217;Unione. La denuncia &#232; stata sostenuta da produttori che rappresentano il 71 % della produzione totale di prodotti in fibra di vetro a filamento continuo dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> 1.2. Periodo dell’inchiesta e periodo in esame <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;inchiesta relativa al dumping e al pregiudizio ha riguardato il periodo compreso tra il 1<span>o</span> aprile 2018 e il 31 marzo 2019 (&#171;periodo di inchiesta&#187; o &#171;PI&#187;). L&#8217;analisi delle tendenze utili per valutare il pregiudizio ha riguardato il periodo compreso tra il 1<span>o</span> gennaio 2016 e la fine del periodo dell&#8217;inchiesta (&#171;il periodo in esame&#187;).</p></td></tr></tbody></table> 1.3. Parti interessate <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nell&#8217;avviso di apertura le parti interessate sono state invitate a contattare la Commissione per partecipare all&#8217;inchiesta. Inoltre la Commissione ha espressamente informato il denunciante, gli altri produttori noti dell&#8217;Unione, i produttori esportatori noti, gli importatori, fornitori e utilizzatori noti, gli operatori commerciali, nonch&#233; le associazioni notoriamente interessate all&#8217;apertura dell&#8217;inchiesta, invitandoli a partecipare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le parti interessate hanno avuto la possibilit&#224; di presentare osservazioni sull&#8217;apertura dell&#8217;inchiesta e di chiedere un&#8217;audizione con la Commissione e/o il consigliere auditore nei procedimenti in materia commerciale.</p></td></tr></tbody></table> 1.4. Campionamento <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Nell&#8217;avviso di apertura la Commissione ha indicato che avrebbe potuto ricorrere al campionamento selezionando le parti interessate a norma dell&#8217;articolo 17 del regolamento di base.</p></td></tr></tbody></table> 1.4.1. Campionamento dei produttori dell’Unione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nell&#8217;avviso di apertura la Commissione ha comunicato di avere selezionato in via provvisoria un campione di produttori dell&#8217;Unione. La Commissione ha selezionato il campione in base al massimo volume rappresentativo della produzione che poteva ragionevolmente essere esaminato nel periodo di tempo disponibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Non sono pervenute osservazioni in merito alla selezione del campione.</p></td></tr></tbody></table> 1.4.2. Campionamento degli importatori indipendenti <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Per decidere se il campionamento fosse necessario e, in tal caso, selezionare un campione, la Commissione ha invitato gli importatori indipendenti a fornire le informazioni specificate nell&#8217;avviso di apertura.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Dato che solo due importatori indipendenti hanno compilato i moduli di campionamento, il campionamento non &#232; stato applicato.</p></td></tr></tbody></table> 1.4.3. Campionamento dei produttori esportatori del Bahrein e dell’Egitto <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Poich&#233; vi &#232; un solo produttore esportatore in ciascun paese, la Commissione non ha fatto ricorso a un campionamento dei produttori esportatori del Bahrein e dell&#8217;Egitto.</p></td></tr></tbody></table> 1.4.4. Risposte al questionario e visite di verifica <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>La Commissione ha inviato questionari ai due produttori esportatori, ai tre produttori dell&#8217;Unione inclusi nel campione e ai due importatori indipendenti. Agli utilizzatori &#232; stato fornito un questionario da compilare, qualora lo desiderassero, invece di presentare una comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>La Commissione ha ricevuto le risposte al questionario da entrambi i produttori esportatori, da tutti i produttori dell&#8217;Unione inclusi nel campione e da entrambi gli importatori indipendenti. Alla Commissione sono pervenute risposte al questionario anche da due utilizzatori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>La Commissione ha raccolto e verificato tutte le informazioni ritenute necessarie per la determinazione del dumping, del conseguente pregiudizio nonch&#233; dell&#8217;interesse dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>La metodologia e la correttezza dei dati raccolti dai denuncianti ai fini degli indicatori macroeconomici sono state controllate mediante visite di verifica a norma dell&#8217;articolo 16 del regolamento di base, condotte presso le sedi dei consulenti legali dei denuncianti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Visite di verifica a norma dell&#8217;articolo 16 del regolamento di base sono state condotte presso le sedi delle seguenti societ&#224;:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>produttori dell&#8217;Unione e societ&#224; collegate:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3B Fibreglass, Battice, Belgio,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Johns Manville Slovakia a.s., Trnava, Slovacchia,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>European Owens Corning Fibreglass SPRL, Watermael-Boitsfort, Belgio;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>importatori indipendenti dell&#8217;Unione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Euroresins UK Limited, Ellesmere Port, Regno Unito,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Helm AG, Amburgo, Germania;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>utilizzatori indipendenti nell&#8217;Unione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Polykemi, Ystad, Svezia,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>societ&#224; A&#160;<a>(<span>3</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>produttore esportatore con sede in Egitto e societ&#224; collegate:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Jushi Group:</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Jushi Egypt for Fiberglass Industry S.A.E., Egitto,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Jushi France SAS, Francia,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Jushi Italia srl, Italia,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Jushi Spain SA, Spagna;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>produttore esportatore con sede in Bahrein e societ&#224; collegate:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>CPIC Group</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>CPIC Abahsain Fiberglass W.L.L., Bahrein,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>CPIC Europe B.V., Paesi Bassi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. PRODOTTO IN ESAME E PRODOTTO SIMILE 2.1. Prodotto oggetto dell’inchiesta <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Il prodotto oggetto della presente inchiesta &#232; costituito da filati tagliati (&#171;chopped strands&#187;) di fibra di vetro, di lunghezza non superiore a 50 mm; da filati accoppiati in parallelo senza torsione (&#171;rovings&#187;) in fibra di vetro, esclusi i rovings in fibra di vetro che sono impregnati e rivestiti e subiscono una perdita alla combustione superiore al 3 % (determinata secondo la norma ISO 1887); e da feltri (&#171;mats&#187;) costituiti da filamenti di fibra di vetro, ad eccezione dei feltri in lana di vetro (&#171;il prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta&#187;). Il prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta &#232; noto come &#171;rinforzi in fibra di vetro&#187; o &#171;GFR&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Il prodotto in esame &#232; il prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta originario del Bahrein e dell&#8217;Egitto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Il prodotto in esame &#232; attualmente classificato con i codici NC 7019&#160;11&#160;00, ex&#160;7019&#160;12&#160;00, 7019&#160;31&#160;00 (codici TARIC 7019120022, 7019120025, 7019120026 e 7019120039).</p></td></tr></tbody></table> 2.2. Prodotto simile <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Dall&#8217;inchiesta &#232; emerso che i seguenti prodotti hanno le stesse caratteristiche fisiche, chimiche e tecniche di base e sono destinati agli stessi impieghi di base:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il prodotto in esame;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il prodotto fabbricato e venduto sul mercato interno del Bahrein e dell&#8217;Egitto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il prodotto fabbricato e venduto nell&#8217;Unione dall&#8217;industria dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>La Commissione ha deciso, ai fini della presente inchiesta, che tali prodotti sono pertanto prodotti simili ai sensi dell&#8217;articolo 2, lettera c), del regolamento di base.</p></td></tr></tbody></table> 3. PROCEDURA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Nella sua lettera alla Commissione del 19 marzo 2020 il denunciante ha ritirato la denuncia.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 9, paragrafo 1, del regolamento di base, in caso di ritiro della denuncia da parte del denunciante, il procedimento pu&#242; essere chiuso a meno che tale chiusura non sia contraria all&#8217;interesse dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>La Commissione ha ritenuto che il procedimento antidumping dovesse essere chiuso poich&#233; dall&#8217;inchiesta non sono emerse considerazioni tali da dimostrare che tale chiusura sarebbe contraria all&#8217;interesse dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Le parti interessate sono state informate di conseguenza e hanno avuto modo di presentare osservazioni. Alla Commissione non sono pervenute osservazioni indicanti che tale chiusura sarebbe contraria all&#8217;interesse dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>La Commissione &#232; quindi giunta alla conclusione che &#232; opportuno chiudere il procedimento antidumping relativo alle importazioni nell&#8217;Unione di GFR originari del Bahrein e dell&#8217;Egitto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>La presente decisione &#232; conforme al parere del comitato istituito dall&#8217;articolo 15, paragrafo 1, del regolamento di base,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Il procedimento antidumping riguardante le importazioni nell’Unione di filati tagliati («chopped strands») di fibra di vetro, di lunghezza non superiore a 50 mm, di filati accoppiati in parallelo senza torsione («rovings») in fibra di vetro, esclusi i rovings in fibra di vetro che sono impregnati e rivestiti e subiscono una perdita alla combustione superiore al 3 % (determinata secondo la norma ISO 1887) e di feltri («mats») costituiti da filamenti in fibra di vetro, originari del Bahrein e dell’Egitto e attualmente classificati con i codici NC 7019 11 00, ex 7019 12 00, 7019 31 00 (codici TARIC 7019120022, 7019120025, 7019120026 e 7019120039), è chiuso. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 29 maggio 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 176 del 30.6.2016, pag. 21 . ( 2 ) GU C 151 del 3.5.2019, pag. 4 . ( 3 ) La società A ha chiesto l’anonimato in quanto si esporrebbe a un notevole rischio di ritorsione commerciale qualora alcuni produttori percepissero tale condotta come contraria ai loro interessi. </note>
ITA
32020D0727
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.3.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 62/12</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2022/344 DELLA COMMISSIONE del 24 febbraio 2022 che modifica la decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 per tenere conto di taluni risparmi di CO 2 dovuti alle ecoinnovazioni ai fini del calcolo delle emissioni specifiche medie di CO 2 di Daimler AG e del raggruppamento Daimler AG [notificata con il numero C(2022) 964] (I testi in lingua ceca, francese, inglese, irlandese, italiana, neerlandese, svedese, tedesca e ungherese sono i soli facenti fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2019/631 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni di CO 2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi e che abroga i regolamenti (CE) n. 443/2009 e (UE) n. 510/2011 ( 1 ) , in particolare l’articolo 7, paragrafo 5, secondo comma, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Con la sentenza T-359/19&#160;<a>(<span>2</span>)</a> il Tribunale ha annullato la decisione di esecuzione (UE) 2019/583 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a> per quanto riguarda il calcolo per l&#8217;anno civile&#160;2017 delle emissioni specifiche medie di CO<span>2</span> e dei risparmi certificati di CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni per il costruttore Daimler&#160;AG e il raggruppamento Daimler&#160;AG.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Poich&#233; le emissioni specifiche medie di CO<span>2</span> e i risparmi di CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> sono stati determinati con le stesse modalit&#224; indicate nella decisione di esecuzione (UE) 2019/583, &#232; opportuno adeguare i valori fissati in tale decisione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; opportuno che i risparmi di CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni e certificati in conformit&#224; alla decisione di esecuzione (UE) 2015/158 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, quali comunicati dagli Stati membri e verificati da Daimler&#160;AG e dal raggruppamento Daimler&#160;AG, siano presi in conto ai fini del calcolo delle emissioni specifiche medie di tali entit&#224; nell&#8217;anno civile&#160;2018.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; necessario pertanto aumentare i risparmi di CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni e certificati nella decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 di 0,429&#160;g&#160;CO<span>2</span>/km per Daimler&#160;AG e di 0,428&#160;g&#160;CO<span>2</span>/km per il raggruppamento Daimler&#160;AG.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le emissioni specifiche medie di CO<span>2</span> e lo scostamento dall&#8217;obiettivo determinati per Daimler&#160;AG e per il raggruppamento Daimler&#160;AG nella decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 sono stati ricalcolati tenendo conto dell&#8217;aumento dei risparmi dovuti alle ecoinnovazioni. Occorre quindi adeguare le voci pertinenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione di esecuzione (UE) 2020/1035,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Modifica della decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 L’allegato I della decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 è così modificato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Nella tabella&#160;1, la voce relativa a Daimler AG &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>A</p></td><td><p>B</p></td><td><p>C</p></td><td><p>D</p></td><td><p>E</p></td><td><p>F</p></td><td><p>G</p></td><td><p>H</p></td><td><p>I</p></td><td><p>J</p></td></tr><tr><td><p>Nome del costruttore</p></td><td><p>Raggruppamenti e deroghe</p></td><td><p>Numero di immatricolazioni</p></td><td><p>Massa media</p></td><td><p>Emissioni specifiche medie di&#160;CO<span>2</span></p></td><td><p>Obiettivo specifico per le emissioni</p></td><td><p>Scostamento dall&#8217;obiettivo</p></td><td><p>Risparmi di&#160;CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni</p></td><td><p>Fattore di correzione</p></td><td><p>Margine di errore</p></td></tr><tr><td><p>&#171;DAIMLER AG</p></td><td><p>P2</p></td><td><p>929&#160;187</p></td><td><p>1&#160;601,16</p></td><td><p>132,947</p></td><td><p>139,540</p></td><td><p>&#8211;6,594</p></td><td><p>0,781</p></td><td><p>1,000</p></td><td><p>0,001 &#187;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>Nella tabella 2, la voce relativa a Daimler AG &#232; sostituita dalla seguente:</p><table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>A</p></td><td><p>B</p></td><td><p>C</p></td><td><p>D</p></td><td><p>E</p></td><td><p>F</p></td><td><p>G</p></td><td><p>H</p></td><td><p>I</p></td><td><p>J</p></td></tr><tr><td><p>Nome del raggruppamento di costruttori</p></td><td><p>Raggruppamento</p></td><td><p>Numero di immatricolazioni</p></td><td><p>Massa media</p></td><td><p>Emissioni specifiche medie di CO<span>2</span></p></td><td><p>Obiettivo specifico per le emissioni</p></td><td><p>Scostamento dall&#8217;obiettivo</p></td><td><p>Risparmi di CO<span>2</span> dovuti alle ecoinnovazioni</p></td><td><p>Fattore di correzione</p></td><td><p>Margine di errore</p></td></tr><tr><td><p>&#171;DAIMLER AG</p></td><td><p>P2</p></td><td><p>932&#160;569</p></td><td><p>1&#160;601,53</p></td><td><p>133,380</p></td><td><p>139,557</p></td><td><p>&#8211;6,178</p></td><td><p>0,779</p></td><td><p>1,000</p></td><td><p>0,001 &#187;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Destinatari Sono destinatari della presente decisione i seguenti singoli costruttori e raggruppamenti di costruttori costituiti a norma dell’articolo 6 del regolamento (UE) 2019/631: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ADIDOR VOITURES SAS</p></td></tr><tr><td><p>2/4 Rue Hans List</p></td></tr><tr><td><p>78290 Croissy-sur-Seine</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>2)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ALFA ROMEO SpA</p></td></tr><tr><td><p>C.so Settembrini, 40</p></td></tr><tr><td><p>Ingresso 8 &#8211; Edificio 6 &#8211; 1&#176; piano &#8211; B15N Colonna N47</p></td></tr><tr><td><p>10135 Torino</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>3)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ALKE SRL</p></td></tr><tr><td><p>via Vigonovese 123</p></td></tr><tr><td><p>35127 Padova</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>4)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Alpina Burkard Bovensiepen GmbH &amp; Co. KG</p></td></tr><tr><td><p>Alpenstra&#223;e 35 - 37</p></td></tr><tr><td><p>86807 Buchloe</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>5)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Soci&#233;t&#233; des Automobiles Alpine SAS</p></td></tr><tr><td><p>1 Avenue du Golf</p></td></tr><tr><td><p>78288 Guyancourt Cedex</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>6)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ANHUI JIANGHUAI AUTOMOBILE</p></td></tr><tr><td><p>Via Lanzo 27</p></td></tr><tr><td><p>10071 Borgaro Torinese</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>7)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Aston Martin Lagonda Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Aston Martin Lagonda of Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Unterschweinstiege 2 - 14</p></td></tr><tr><td><p>60549 Frankfurt am Main</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>8)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Audi AG</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>9)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Audi Hungaria Motor KFT</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>10)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Audi Sport GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>11)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Automobiles Citroen</p></td></tr><tr><td><p>7, rue Henri Sainte-Claire Deville</p></td></tr><tr><td><p>92500 Rueil-Malmaison</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>12)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Automobiles Peugeot</p></td></tr><tr><td><p>7, rue Henri Sainte-Claire Deville</p></td></tr><tr><td><p>92500 Rueil-Malmaison</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>13)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>AVTOVAZ JSC</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>CS AUTOLADA</p></td></tr><tr><td><p>211 Konevova</p></td></tr><tr><td><p>130&#160;00 Praga 3</p></td></tr><tr><td><p>CECHIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>14)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Bee Bee Automotive</p></td></tr><tr><td><p>182 RT Beaug&#233;</p></td></tr><tr><td><p>72700 Rouillon</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>15)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Bentley Motors Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Zeppelinstrasse 1</p></td></tr><tr><td><p>85399 Hallbergmoos (M&#252;nchen)</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>16)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>BLUECAR SAS</p></td></tr><tr><td><p>31&#8211;32 quai de Dion Bouton</p></td></tr><tr><td><p>92800 Puteaux</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>17)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Bayerische Motoren Werke AG</p></td></tr><tr><td><p>Petuelring 130</p></td></tr><tr><td><p>80788 M&#252;nchen</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>18)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>BMW M GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Petuelring 130</p></td></tr><tr><td><p>80788 M&#252;nchen</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>19)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>BEIJING BORGWARD AUTOMOTIVE CO LTD</p></td></tr><tr><td><p>Kriegsbergstra&#223;e 11</p></td></tr><tr><td><p>70174 Stuttgart</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>20)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Bugatti Automobiles S.A.S</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>21)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Caterham Cars Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>2 Kennet Road Dartford</p></td></tr><tr><td><p>DA1&#160;4QN Dartford</p></td></tr><tr><td><p>REGNO UNITO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>22)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Chevrolet ITALIA SpA.</p></td></tr><tr><td><p>Bahnhofsplatz 1IPC 39-12</p></td></tr><tr><td><p>65423 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>23)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>FCA US LLC</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Fiat Chrysler Automobiles</p></td></tr><tr><td><p>Porta 8 - Edificio 6 &#8211; 1<span>o</span>&#160;piano - B15N Colonna N47</p></td></tr><tr><td><p>C.so Settembrini, 40</p></td></tr><tr><td><p>10135 Torino</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>24)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>CNG-Technik GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Niehl Plant, building Imbert 479</p></td></tr><tr><td><p>Henry Ford Strasse 1</p></td></tr><tr><td><p>50735 K&#246;ln</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>25)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Automobile Dacia SA</p></td></tr><tr><td><p>Guyancourt</p></td></tr><tr><td><p>1 avenue du Golf</p></td></tr><tr><td><p>78288 Guyancourt Cedex</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>26)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>DAIHATSU MOTOR CO LTD</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Toyota Motor Europe</p></td></tr><tr><td><p>Avenue du Bourget 60</p></td></tr><tr><td><p>1140 Bruxelles</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>27)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Daimler AG</p></td></tr><tr><td><p>Building 120, Mercedesstrasse 120</p></td></tr><tr><td><p>70546 Stuttgart-Untertuerkheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>28)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>FABBRICA DALLARA SRL</p></td></tr><tr><td><p>Via Guglielmo Marconi 18</p></td></tr><tr><td><p>43040 Varano de&#8217; Melegari (PR)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>29)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>DFSK MOTOR CO LTD</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>GIOTTI VICTORIA SRL Via Pisana 11/a</p></td></tr><tr><td><p>50021 Barberino Val d&#8217;Elsa (FI)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>30)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Donkervoort Automobielen BV</p></td></tr><tr><td><p>Pascallaan 96</p></td></tr><tr><td><p>8218 NJ Lelystad</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>31)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>DR Motor Company S.r.l</p></td></tr><tr><td><p>S.S. 85 Venafrana, km&#160;37,500</p></td></tr><tr><td><p>86070 Macchia d&#8217;Isernia (IS)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>32)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ESAGONO ENERGIA SRL</p></td></tr><tr><td><p>Via Puecher 9</p></td></tr><tr><td><p>20060 Pozzuolo Martesana (MI)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>33)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Ferrari SpA</p></td></tr><tr><td><p>Via Emilia Est 1163</p></td></tr><tr><td><p>41122 Modena</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>34)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>FCA Italy SpA</p></td></tr><tr><td><p>Porta 8 - Edificio 6 &#8211; 1<span>o</span>&#160;piano - B15N Colonna N47</p></td></tr><tr><td><p>C.so Settembrini, 40</p></td></tr><tr><td><p>10135 Torino</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>35)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Ford India Private Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Ford Werke GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Niehl Plant, building Imbert 479</p></td></tr><tr><td><p>Henry Ford Strasse 1</p></td></tr><tr><td><p>50735 K&#246;ln</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>36)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Ford Motor Company of Australia Limited</p></td></tr><tr><td><p>Niehl Plant, building, Imbert 479</p></td></tr><tr><td><p>Henry-Ford-Stra&#223;e 1</p></td></tr><tr><td><p>50735 K&#246;ln</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>37)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Ford Motor Company</p></td></tr><tr><td><p>Niehl Plant, building Imbert 479</p></td></tr><tr><td><p>Henry Ford Strasse 1</p></td></tr><tr><td><p>50735 K&#246;ln</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>38)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Ford Werke GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Niehl Plant, building Imbert 479</p></td></tr><tr><td><p>Henry Ford Strasse 1</p></td></tr><tr><td><p>50735 K&#246;ln</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>39)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>General Motors Holdings LLC</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>KnowMotive</p></td></tr><tr><td><p>Bouwhuispad 1</p></td></tr><tr><td><p>8121 PX Olst</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>40)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>GONOW AUTO CO LTD</p></td></tr><tr><td><p>Via della Muratella 797</p></td></tr><tr><td><p>00054 Maccarese (RM)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>41)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>GOUPIL INDUSTRIE SA</p></td></tr><tr><td><p>Route de Villeneuve</p></td></tr><tr><td><p>47320 Bourran</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>42)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Great Wall Motor Company Ltd</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Great Wall Motor Europe Technical Center GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Otto-Hahn-Stra&#223;e 5</p></td></tr><tr><td><p>63128 Dietzenbach</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>43)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Honda Automobile (China) Co., Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Honda Motor Europe Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Wijngaardveld 1 (Noord V)</p></td></tr><tr><td><p>9300 Aalst</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>44)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Honda Automobile Thailand Co., Ltd</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Honda Motor Europe Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Wijngaardveld 1 (Noord V)</p></td></tr><tr><td><p>9300 Aalst</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>45)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Honda Motor Co., Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Honda Motor Europe Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Wijngaardveld 1 (Noord V)</p></td></tr><tr><td><p>9300 Aalst</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>46)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Honda Turkiye A.S.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Honda Motor Europe Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Wijngaardveld 1 (Noord V)</p></td></tr><tr><td><p>9300 Aalst</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>47)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Honda - UK Manufacturing Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Honda Motor Europe Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Wijngaardveld 1 (Noord V)</p></td></tr><tr><td><p>9300 Aalst</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>48)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Hyundai Motor Company</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Motor Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Platz</p></td></tr><tr><td><p>65428 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>49)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Hyundai Assan Otomotiv Sanayi Ve Ticaret A.S.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Motor Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Platz</p></td></tr><tr><td><p>65428 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>50)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Hyundai Motor Manufacturing Czech s.r.o.</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Platz</p></td></tr><tr><td><p>65428 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>51)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Hyundai Motor Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Hyundai Platz</p></td></tr><tr><td><p>65428 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>52)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ISUZU MOTORS LTD</p></td></tr><tr><td><p>Bist 12</p></td></tr><tr><td><p>2630 Aartselaar</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>53)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ITALDESIGN GIUGIARO SpA</p></td></tr><tr><td><p>via A. Grandi 25</p></td></tr><tr><td><p>10024 Moncalieri (TO)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>54)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>IVECO SpA</p></td></tr><tr><td><p>Via Puglia 35</p></td></tr><tr><td><p>10156 Torino</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>55)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Jaguar Land Rover Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>JLR Ireland (Services) Ltd, Software Engineering Centre</p></td></tr><tr><td><p>Three Airport Avenue</p></td></tr><tr><td><p>Shannon Industrial Estate</p></td></tr><tr><td><p>V14 YH92 Shannon (Co. Clare)</p></td></tr><tr><td><p>IRLANDA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>56)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>KIA Corporation</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Kia Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Theodor-Heuss-Allee 11</p></td></tr><tr><td><p>60486 Frankfurt am Main</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>57)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>KIA Slovakia s.r.o.</p></td></tr><tr><td><p>Theodor-Heuss-Allee 11</p></td></tr><tr><td><p>60486 Frankfurt am Main</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>58)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Koenigsegg Automotive AB</p></td></tr><tr><td><p>Valhall Park</p></td></tr><tr><td><p>262&#160;74 Angelholm</p></td></tr><tr><td><p>SVEZIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>59)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>KTM-Sportmotorcycle AG</p></td></tr><tr><td><p>Stallhofnerstra&#223;e 3</p></td></tr><tr><td><p>5230 Mattighofen</p></td></tr><tr><td><p>AUSTRIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>60)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>LADA Automobile GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Erlengrund 7</p></td></tr><tr><td><p>21614 Buxtehude</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>61)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Automobili Lamborghini SpA.</p></td></tr><tr><td><p>via Modena 12</p></td></tr><tr><td><p>40019 Sant&#8217;Agata Bolognese (BO)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>62)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>LONDON EV COMPANY</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Cina-Euro Vehicle Technology (CEVT)</p></td></tr><tr><td><p>Theres Svenssons Gata 7</p></td></tr><tr><td><p>41755 Goteborg</p></td></tr><tr><td><p>SVEZIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>63)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Lotus Cars Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Cina-Euro Vehicle Technology (CEVT)</p></td></tr><tr><td><p>Theres Svenssons Gata 7</p></td></tr><tr><td><p>41755 G&#246;teborg</p></td></tr><tr><td><p>SVEZIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>64)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Magyar Suzuki Corporation Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Schweidel Jozsef U52</p></td></tr><tr><td><p>2500 Esztergom</p></td></tr><tr><td><p>UNGHERIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>65)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mahindra &amp; Mahindra Ltd</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Mahindra Europe srl</p></td></tr><tr><td><p>Via Cancelliera, 35</p></td></tr><tr><td><p>00040 Ariccia (Roma)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>66)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>MAN Truck &amp; Bus AG</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>67)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Maruti Suzuki India Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Magyar Suzuki Corporation Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Schweidel Jozsef U52</p></td></tr><tr><td><p>2500 Esztergom</p></td></tr><tr><td><p>UNGHERIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>68)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Maserati SpA</p></td></tr><tr><td><p>Viale Ciro Menotti 322</p></td></tr><tr><td><p>41122 Modena</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>69)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mazda Motor Corporation</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Mazda Motor Europe GmbH</p></td></tr><tr><td><p>European R&amp;D Centre</p></td></tr><tr><td><p>Hiroshimastr 1</p></td></tr><tr><td><p>61440 Oberursel/Taunus</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>70)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>McLaren Automotive Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Chertsey Road</p></td></tr><tr><td><p>Woking</p></td></tr><tr><td><p>GU21&#160;4YH Surrey</p></td></tr><tr><td><p>REGNO UNITO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>71)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mercedes-AMG GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Daimler AG</p></td></tr><tr><td><p>Building 120</p></td></tr><tr><td><p>Mercedesstrasse 120</p></td></tr><tr><td><p>70546 Stuttgart-Untertuerkheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>72)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>MFTBC</p></td></tr><tr><td><p>F403, EA/R</p></td></tr><tr><td><p>70546 Stuttgart</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>73)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>MG Motor UK Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>SAIC Motor Europe B.V.</p></td></tr><tr><td><p>Professor W.H. Keesomlaan 12</p></td></tr><tr><td><p>1183 Amstelveen</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>74)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>MITSUBISHI FUSO TRUCK &amp; BUS CORPORATION</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Daimler AG, Building 120</p></td></tr><tr><td><p>Mercedesstrasse 120</p></td></tr><tr><td><p>70546 Stuttgart-Untertuerkheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>75)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mitsubishi Motors Corporation MMC</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Mitsubishi Motors Europe B.V.</p></td></tr><tr><td><p>Mitsubishi Avenue 21</p></td></tr><tr><td><p>6121 SH Born</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>76)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mitsubishi Motors Europe B.V.</p></td></tr><tr><td><p>Mitsubishi Avenue 21</p></td></tr><tr><td><p>6121 SH Born</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>77)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Mitsubishi Motors Thailand Co., Ltd. MMTh</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Mitsubishi Motors Europe B.V.</p></td></tr><tr><td><p>Mitsubishi Avenue 21</p></td></tr><tr><td><p>6121 SH Born</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>78)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Morgan Technologies Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Pickersleigh Road Malvern Link</p></td></tr><tr><td><p>Worcestershire</p></td></tr><tr><td><p>WR14&#160;2LL</p></td></tr><tr><td><p>REGNO UNITO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>79)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Nissan International SA</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Ufficio di rappresentanza Renault Nissan</p></td></tr><tr><td><p>Avenue des Arts/Kunstlaan 40</p></td></tr><tr><td><p>1040 Bruxelles</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>80)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Noble Automotive Ltd</p></td></tr><tr><td><p>24a Centurion Way</p></td></tr><tr><td><p>Meridian Business Park</p></td></tr><tr><td><p>Leicester LE19&#160;1WH</p></td></tr><tr><td><p>REGNO UNITO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>81)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Adam Opel GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Bahnhofsplatz 1IPC 39-13</p></td></tr><tr><td><p>65423 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>82)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>LADA Automobile GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Bahnhofsplatz 1IPC 39-13</p></td></tr><tr><td><p>65423 R&#252;sslesheim</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>83)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Pagani Automobili SpA.</p></td></tr><tr><td><p>Via dell&#8217;Artigianato 5</p></td></tr><tr><td><p>41018 San Cesario sul Panaro (Modena)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>84)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>PGO Automobiles</p></td></tr><tr><td><p>ZA de la pyramide</p></td></tr><tr><td><p>30380 Saint Christol-Les-Al&#232;s</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>85)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>PIAGGIO &amp; C SpA</p></td></tr><tr><td><p>Viale Rinaldo Piaggio 25</p></td></tr><tr><td><p>56025 Pontedera (PI)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>86)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Dr Ing hc F Porsche AG</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>87)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>PSA Automobiles SA</p></td></tr><tr><td><p>2-10 boulevard de l&#8217;Europe</p></td></tr><tr><td><p>78300 Poissy</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>88)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Renault S.A.S.</p></td></tr><tr><td><p>Guyancourt</p></td></tr><tr><td><p>1 avenue du Golf</p></td></tr><tr><td><p>78288 Guyancourt Cedex</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>89)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Renault Trucks</p></td></tr><tr><td><p>99, Route de Lyon</p></td></tr><tr><td><p>TER L10&#160;0 01</p></td></tr><tr><td><p>69802 Saint Priest Cedex</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>90)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Rolls-Royce Motor Cars Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Petuelring 130</p></td></tr><tr><td><p>80788 M&#252;nchen</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>91)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>ROMANITAL SRL</p></td></tr><tr><td><p>Via delle Industrie 107</p></td></tr><tr><td><p>90040 Isola delle Femmine (PA)</p></td></tr><tr><td><p>ITALIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>92)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>SAIC MOTOR CORPORATION</p></td></tr><tr><td><p>Dyapason Building, rue Robert Stumper 4</p></td></tr><tr><td><p>L2557 Luxembourg Luxembourg - Cloche d&#8217;Or</p></td></tr><tr><td><p>LUSSEMBURGO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>93)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Seat SA</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>94)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Secma S.A.S.</p></td></tr><tr><td><p>Rue Denfert Rochereau</p></td></tr><tr><td><p>59580 Aniche</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>95)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Skoda Auto A.S.</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>96)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>SsangYong Motor Company</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Ssangyong European Parts Center</p></td></tr><tr><td><p>IABC 5253-5254</p></td></tr><tr><td><p>4814RD, Breda</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>97)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>STREETSCOOTER GmbH</p></td></tr><tr><td><p>J&#252;licher Stra&#223;e 191</p></td></tr><tr><td><p>52070 Aachen</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>98)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Subaru Cooperation</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>SUBARU EUROPE N.V./S.A</p></td></tr><tr><td><p>Leuvensesteenweg 555 B/8</p></td></tr><tr><td><p>1930 Zaventem</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>99)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Suzuki Motor Corporation</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Magyar Suzuki Corporation Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>2500 Esztergom</p></td></tr><tr><td><p>Schweidel Jozsef U52</p></td></tr><tr><td><p>UNGHERIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>100)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Suzuki Motor Thailand Co. Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Magyar Suzuki Corporation Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>2500 Esztergom</p></td></tr><tr><td><p>Schweidel Jozsef U52</p></td></tr><tr><td><p>UNGHERIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>101)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Tecno Meccanica Imola S.p.A</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Artega GmbH</p></td></tr><tr><td><p>Artegastra&#223;e 1</p></td></tr><tr><td><p>33129 Delbr&#252;ck</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>102)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Tesla Motors Ltd.</p></td></tr><tr><td><p>Rappresentato nell&#8217;Unione da:</p></td></tr><tr><td><p>Tesla Motors Netherlands B.V.</p></td></tr><tr><td><p>Burgemeester Stramanweg 122</p></td></tr><tr><td><p>1101 EN Amsterdam</p></td></tr><tr><td><p>PAESI BASSI</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>103)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Toyota Motor Europe NV/SA</p></td></tr><tr><td><p>Avenue du Bourget, 60</p></td></tr><tr><td><p>1140 Bruxelles</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>104)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>UAZ</p></td></tr><tr><td><p>Moskovskoye shosse, 92</p></td></tr><tr><td><p>432034 Ulyanovsk</p></td></tr><tr><td><p>RUSSIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>105)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>UNIVERS VE HELEM</p></td></tr><tr><td><p>14 rue Federico Garcia Lorca</p></td></tr><tr><td><p>32000 Auch</p></td></tr><tr><td><p>FRANCIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>106)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Volkswagen AG</p></td></tr><tr><td><p>Casella postale 011/1882</p></td></tr><tr><td><p>38436 Wolfsburg</p></td></tr><tr><td><p>GERMANIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>107)</p></td><td><table><col/><tbody><tr><td><p>Volvo Car Corporation</p></td></tr><tr><td><p>VAK building</p></td></tr><tr><td><p>Assar Gabrielssons v&#228;g</p></td></tr><tr><td><p>405&#160;31 G&#246;teborg</p></td></tr><tr><td><p>SVEZIA</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Fatto a Bruxelles, il 24 febbraio 2022 Per la Commissione Frans TIMMERMANS Vicepresidente esecutivo <note> ( 1 ) GU L 111 del 25.4.2019, pag. 13 . ( 2 ) GU C 452 dell’8.11.2021, pag. 21 . ( 3 ) Decisione di esecuzione (UE) 2019/583 della Commissione, del 3 aprile 2019, che conferma o modifica il calcolo provvisorio delle emissioni specifiche medie di CO 2 e degli obiettivi per le emissioni specifiche per i costruttori di autovetture per l’anno civile 2017 e per alcuni costruttori appartenenti al raggruppamento Volkswagen per gli anni civili 2014, 2015 e 2016 a norma del regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 100 dell’11.4.2019, pag. 66 ). ( 4 ) Decisione di esecuzione (UE) 2020/1035 della Commissione, del 3 giugno 2020, che conferma o modifica il calcolo provvisorio delle emissioni specifiche medie di CO 2 e degli obiettivi specifici per le emissioni per i costruttori di autovetture nuove e veicoli commerciali leggeri per l’anno civile 2018 a norma del regolamento (UE) 2019/631 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 227 del 16.7.2020, pag. 37 ). ( 5 ) Decisione di esecuzione (UE) 2015/158 della Commissione, del 30 gennaio 2015, relativa all’approvazione di due alternatori ad alta efficienza Robert Bosch GmbH come tecnologie innovative per la riduzione delle emissioni di CO 2 delle autovetture in applicazione del regolamento (CE) n. 443/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 26 del 31.1.2015, pag. 31 ). </note>
ITA
32022D0344
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.5.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 140/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2020/591 DELLA COMMISSIONE del 30 aprile 2020 che istituisce un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all’ammasso privato per taluni formaggi e fissa anticipatamente l’importo dell’aiuto LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 219, paragrafo 1, in combinato disposto con l’articolo 228, visto il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008 ( 2 ) , in particolare l’articolo 62, paragrafo 2, lettera b), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A causa dell&#8217;attuale pandemia di Covid-19 e delle forti restrizioni alla circolazione imposte negli Stati membri, si &#232; registrato un calo della domanda di determinati prodotti nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, in particolare i formaggi. La diffusione della malattia e le misure in atto limitano la disponibilit&#224; di manodopera, compromettendo in particolare le fasi di produzione, raccolta e trasformazione del latte. Inoltre la chiusura obbligatoria di negozi, mercati all&#8217;aperto, ristoranti e altri esercizi ricettivi ha interrotto le attivit&#224; del settore alberghiero e della ristorazione, il che ha comportato cambiamenti significativi nei modelli della domanda di latte e prodotti lattiero-caseari. Al settore alberghiero e della ristorazione &#232; riconducibile circa il 15 % della domanda interna di formaggio dell&#8217;Unione. Inoltre gli acquirenti nell&#8217;Unione e sul mercato mondiale stanno annullando alcuni contratti e ritardano la conclusione di nuovi contratti in previsione di un ulteriore calo dei prezzi. Le esportazioni di formaggio verso i paesi terzi rappresentano l&#8217;8 % della produzione totale di formaggio dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Di conseguenza, la trasformazione dei quantitativi di latte crudo &#232; in parte dirottata verso prodotti sfusi, stoccabili e a lunga conservazione caratterizzati da una minore intensit&#224; di manodopera, come il latte scremato in polvere e il burro. Tuttavia molti siti di produzione di formaggi nell&#8217;Unione non dispongono della capacit&#224; di trasformare il latte in prodotti diversi e devono continuare a produrre formaggi per i quali la domanda &#232; eccezionalmente calata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il settore caseario si trova pertanto a far fronte a una situazione di perturbazione del mercato dovuta a un forte squilibrio tra l&#8217;offerta e la domanda. Di conseguenza, in assenza di misure contro questa perturbazione del mercato, si prevede un calo dei prezzi dei formaggi nell&#8217;Unione ed &#232; probabile un proseguimento della pressione al ribasso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure di intervento sul mercato previste dal regolamento (UE) n. 1308/2013 non sono giudicate sufficienti a far fronte alla perturbazione del mercato, in quanto destinate ad altri prodotti come il burro e il latte scremato in polvere o limitate ai formaggi a denominazione di origine protetta o a indicazione geografica protetta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La perturbazione del mercato dei formaggi pu&#242; essere affrontata mediante l&#8217;ammasso. &#200; pertanto opportuno concedere aiuti all&#8217;ammasso privato di formaggi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 17 del regolamento (UE) n. 1308/2013 prevede la concessione di aiuti all&#8217;ammasso privato unicamente per i formaggi che beneficiano di una denominazione di origine protetta o di un&#8217;indicazione geografica protetta in virt&#249; del regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Tuttavia, i formaggi a denominazione di origine protetta o a indicazione geografica protetta rappresentano solo una piccola quota della produzione totale dell&#8217;Unione. Per motivi di efficienza operativa e amministrativa, &#232; opportuno predisporre un unico regime di aiuto all&#8217;ammasso privato che copra tutti i tipi di formaggi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; opportuno escludere i formaggi che non si prestano all&#8217;ammasso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; opportuno fissare un volume massimo per l&#8217;applicazione del regime e una ripartizione del volume totale per Stato membro sulla base delle rispettive produzioni di formaggi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il regolamento delegato (UE) 2016/1238 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e il regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> stabiliscono le modalit&#224; di applicazione dell&#8217;aiuto all&#8217;ammasso privato. Salvo disposizioni contrarie previste dal presente regolamento, le disposizioni del regolamento delegato (UE) 2016/1238 e del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240 applicabili all&#8217;ammasso privato di formaggi a denominazione di origine protetta o a indicazione geografica protetta dovrebbero applicarsi mutatis mutandis al regime unico di aiuto all&#8217;ammasso privato istituito dal presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>&#200; opportuno fissare in anticipo l&#8217;importo dell&#8217;aiuto cos&#236; da consentire un sistema operativo rapido e flessibile. L&#8217;importo dell&#8217;aiuto dovrebbe essere fissato in base alle spese di ammasso e/o ad altri elementi di mercato pertinenti. &#200; opportuno stabilire un aiuto per le spese fisse di ammasso per l&#8217;entrata e l&#8217;uscita dei prodotti in questione e un aiuto per le spese giornaliere di ammasso e di finanziamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>A fini di efficienza amministrativa e di semplificazione, le domande dovrebbero riguardare solo formaggi gi&#224; conferiti all&#8217;ammasso e non dovrebbe essere richiesta una cauzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>A fini di efficienza amministrativa e di semplificazione, &#232; opportuno fissare il quantitativo minimo di prodotti che devono formare oggetto di ciascuna domanda.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Le misure messe in atto per contrastare la pandemia di Covid-19 potrebbero incidere sul rispetto dei requisiti per i controlli in loco relativi all&#8217;aiuto all&#8217;ammasso privato, di cui all&#8217;articolo 60 del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240. &#200; opportuno concedere flessibilit&#224; agli Stati membri interessati da tali misure, consentendo lo svolgimento di controlli fisici solo un campione statisticamente rappresentativo, prorogando il periodo di esecuzione dei controlli sull&#8217;entrata in ammasso o sostituendo gli stessi con altre prove pertinenti, e non richiedendo l&#8217;esecuzione di controlli senza preavviso. &#200; pertanto opportuno derogare a talune disposizioni del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240 ai fini del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Per avere un impatto immediato sul mercato e contribuire a stabilizzare i prezzi, la misura temporanea prevista dal presente regolamento dovrebbe entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto e ambito di applicazione 1. Il presente regolamento istituisce un regime eccezionale e temporaneo di aiuto all’ammasso privato per i formaggi di cui al codice NC 0406, ad eccezione dei formaggi che non si prestano a un ulteriore ammasso oltre il periodo di maturazione di cui all’articolo 2. 2. Il volume massimo per Stato membro del prodotto soggetto al regime di aiuto all’ammasso privato di cui al paragrafo 1 figura nell’allegato del presente regolamento. Gli Stati membri garantiscono la presenza di un sistema basato su criteri oggettivi e non discriminatori che consenta di evitare il superamento dei quantitativi massimi ad essi assegnati. 3. Salvo disposizioni contrarie previste dal presente regolamento, le disposizioni del regolamento delegato (UE) 2016/1238 e del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240 applicabili all’ammasso privato di formaggi a denominazione di origine protetta o a indicazione geografica protetta si applicano mutatis mutandis al regime unico di aiuto all’ammasso privato di cui al paragrafo 1. Articolo 2 Prodotti ammissibili Per poter beneficiare dell’aiuto nel quadro del regime di aiuto all’ammasso privato di cui all’articolo 1, paragrafo 1, (in appresso «l’aiuto»), i formaggi devono essere di qualità sana, leale e mercantile e originari dell’Unione. I formaggi devono avere, alla data d’inizio dell’ammasso contrattuale, un’età minima corrispondente al periodo di maturazione previsto dal disciplinare per i formaggi che beneficiano di una denominazione di origine protetta o di un’indicazione geografica protetta a norma del regolamento (UE) n. 1151/2012 o a un normale periodo di maturazione fissato dagli Stati membri per gli altri formaggi. Articolo 3 Presentazione e ammissibilità delle domande 1. Le domande di aiuto possono essere presentate a decorrere dal 7 maggio 2020. Il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 30 giugno 2020. 2. Le domande devono riguardare prodotti che sono già stati conferiti all’ammasso. 3. Il quantitativo minimo per domanda è di 0,5 tonnellate. Articolo 4 Importo dell’aiuto e periodo di ammasso 1. L’importo dell’aiuto è fissato come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15,57 EUR per tonnellata immagazzinata, per le spese fisse di magazzinaggio,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>0,40 EUR per tonnellata e per giorno di ammasso contrattuale.</p></td></tr></tbody></table> 2. L’ammasso contrattuale termina il giorno che precede lo svincolo dall’ammasso. 3. L’aiuto può essere concesso solo se il periodo di ammasso contrattuale è compreso tra 60 e 180 giorni. Articolo 5 Controlli 1. In deroga all’articolo 60, paragrafi 1 e 2, del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240, quando, a causa delle misure messe in atto per contrastare la pandemia di Covid-19 (in appresso «le misure»), l’organismo pagatore non è in grado di effettuare a tempo debito i controlli di cui all’articolo 60, paragrafi 1 e 2, del suddetto regolamento, lo Stato membro interessato può: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>prorogare il periodo previsto dall&#8217;articolo 60, paragrafo 1, primo comma, per effettuare tali controlli fino a 30 giorni dopo la fine delle misure; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostituire tali controlli, nel periodo di applicazione delle misure, con altre prove pertinenti, ad esempio fotografie geolocalizzate o altre prove in formato elettronico.</p></td></tr></tbody></table> 2. In deroga all’articolo 60, paragrafo 2, secondo comma, del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240, i controlli fisici per accertare il quantitativo contrattuale sono eseguiti su un campione statisticamente rappresentativo almeno del 5 % dei lotti, che includa almeno il 5 % dei quantitativi totali conferiti all’ammasso. 3. In deroga all’articolo 60, paragrafo 3, primo comma, del regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240, quando, a causa delle misure, l’organismo pagatore non è in grado di effettuare i controlli in loco senza preavviso, tale organismo non è tenuto a svolgere controlli senza preavviso nel periodo di attuazione delle misure. Articolo 6 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 30 aprile 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 549 . ( 3 ) Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) 2016/1238 della Commissione, del 18 maggio 2016, che integra il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'intervento pubblico e l'aiuto all'ammasso privato ( GU L 206 del 30.7.2016, pag. 15 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1240 della Commissione, del 18 maggio 2016, recante modalità di applicazione del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'intervento pubblico e l'aiuto all'ammasso privato ( GU L 206 del 30.7.2016, pag. 71 ). ALLEGATO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Stato membro</p></td><td><p>Quantitativi massimi (t)</p></td></tr><tr><td><p>Belgio</p></td><td><p>1&#160;130</p></td></tr><tr><td><p>Bulgaria</p></td><td><p>889</p></td></tr><tr><td><p>Cechia</p></td><td><p>1&#160;265</p></td></tr><tr><td><p>Danimarca</p></td><td><p>4&#160;373</p></td></tr><tr><td><p>Germania</p></td><td><p>21&#160;726</p></td></tr><tr><td><p>Estonia</p></td><td><p>434</p></td></tr><tr><td><p>Irlanda</p></td><td><p>2&#160;180</p></td></tr><tr><td><p>Grecia</p></td><td><p>2&#160;121</p></td></tr><tr><td><p>Spagna</p></td><td><p>4&#160;592</p></td></tr><tr><td><p>Francia</p></td><td><p>18&#160;394</p></td></tr><tr><td><p>Croazia</p></td><td><p>300</p></td></tr><tr><td><p>Italia</p></td><td><p>12&#160;654</p></td></tr><tr><td><p>Cipro</p></td><td><p>270</p></td></tr><tr><td><p>Lettonia</p></td><td><p>459</p></td></tr><tr><td><p>Lituania</p></td><td><p>978</p></td></tr><tr><td><p>Lussemburgo</p></td><td><p>27</p></td></tr><tr><td><p>Ungheria</p></td><td><p>809</p></td></tr><tr><td><p>Malta</p></td><td><p>28</p></td></tr><tr><td><p>Paesi Bassi</p></td><td><p>8&#160;726</p></td></tr><tr><td><p>Austria</p></td><td><p>1&#160;959</p></td></tr><tr><td><p>Polonia</p></td><td><p>8&#160;277</p></td></tr><tr><td><p>Portogallo</p></td><td><p>775</p></td></tr><tr><td><p>Romania</p></td><td><p>931</p></td></tr><tr><td><p>Slovenia</p></td><td><p>157</p></td></tr><tr><td><p>Slovacchia</p></td><td><p>413</p></td></tr><tr><td><p>Finlandia</p></td><td><p>843</p></td></tr><tr><td><p>Svezia</p></td><td><p>792</p></td></tr><tr><td><p>Regno Unito</p></td><td><p>4&#160;499</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32020R0591
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.9.2016&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 246/445</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE, EURATOM) 2016/1605 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 28 aprile 2016 sulla chiusura dei conti dell’impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell’energia da fusione relativi all’esercizio 2014 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi dell&#8217;impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell&#8217;energia da fusione relativi all&#8217;esercizio 2014,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Corte dei conti sui conti annuali dell&#8217;impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell&#8217;energia da fusione relativi all&#8217;esercizio finanziario 2014 corredata della risposta dell&#8217;impresa comune<a>&#160;(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l&#8217;affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni<a>&#160;(<span>2</span>)</a> presentata dalla Corte dei conti per l&#8217;esercizio 2014, a norma dell&#8217;articolo 287 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio, del 12 febbraio 2016, sullo scarico da dare all&#8217;impresa comune per l&#8217;esecuzione del bilancio per l&#8217;esercizio 2014 (05587/2016 &#8211; C8-0052/2016),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l&#8217;articolo 319 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l&#8217;articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell&#8217;energia atomica,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell&#8217;Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, in particolare l&#8217;articolo 208,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la decisione 2007/198/Euratom del Consiglio, del 27 marzo 2007, che istituisce l&#8217;Impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell&#8217;energia da fusione e le conferisce dei vantaggi<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, in particolare l&#8217;articolo 5, paragrafo 3,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE, Euratom) n. 2343/2002 della Commissione, del 19 novembre 2002, che reca regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all&#8217;articolo 185 del regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunit&#224; europee<a>&#160;(<span>5</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento delegato (UE) n. 1271/2013 della Commissione, del 30 settembre 2013, che stabilisce il regolamento finanziario quadro degli organismi di cui all&#8217;articolo 208 del regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>6</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l&#8217;articolo 94 e l&#8217;allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A8-0097/2016),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>rinvia la chiusura dei conti dell&#8217;impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell&#8217;energia da fusione relativi all&#8217;esercizio 2014;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al direttore dell&#8217;impresa comune europea per ITER e lo sviluppo dell&#8217;energia da fusione, al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span> (serie L).</p></td></tr></tbody></table> Il presidente Martin SCHULZ Il segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU C 422 del 17.12.2015, pag. 33 . ( 2 ) GU C 422 del 17.12.2015, pag. 34 . ( 3 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 4 ) GU L 90 del 30.3.2007, pag. 58 . ( 5 ) GU L 357 del 31.12.2002, pag. 72 . ( 6 ) GU L 328 del 7.12.2013, pag. 42 . </note>
ITA
32016B1605
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.4.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 157/1</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO del 5 aprile 2022 relativa alla mobilità dei giovani volontari nell’Unione europea (Testo rilevante ai fini del SEE) (2022/C 157/01) IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare gli articoli 165 e 166, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Il 15&#160;settembre 2021, nel discorso sullo stato dell&#8217;Unione europea&#160;<a>(<span>1</span>)</a>, la presidente della Commissione europea ha annunciato che la Commissione europea avrebbe proposto di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani, per &#171;valorizzare i giovani che si sono tanto sacrificati per gli altri&#187;. L&#8217;Anno europeo dei giovani &#232; volto, tra l&#8217;altro, a &#171;sostenere i giovani nell&#8217;acquisizione di una migliore comprensione delle varie opportunit&#224;, e nella loro promozione attiva, rese disponibili dalle politiche pubbliche a livello di Unione, nazionale, regionale e locale allo scopo di sostenere il loro sviluppo personale, sociale, economico e professionale in un mondo verde, digitale e inclusivo, al contempo mirando a rimuovere i restanti ostacoli&#187;&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Come sottolineato nella risoluzione del Parlamento europeo sull&#8217;impatto della COVID-19 sui giovani e sullo sport (2020/2864(RSP))&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, i giovani sono stati al centro di attivit&#224; solidali per rispondere alle esigenze delle loro comunit&#224; di fronte alla pandemia di COVID-19, dalla realizzazione di campagne di sensibilizzazione all&#8217;impegno in prima linea nel quadro del Corpo europeo di solidariet&#224; e ad altre iniziative di volontariato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Attraverso le loro azioni di volontariato nell&#8217;ambito del corpo europeo di solidariet&#224; e di altri programmi, i giovani stanno dando attuazione concreta al preambolo del trattato sull&#8217;Unione europea (TUE), che sottolinea il desiderio dei firmatari di rafforzare la solidariet&#224; tra i popoli dell&#8217;Europa, all&#8217;articolo&#160;2 TUE, che cita la solidariet&#224; come uno dei valori comuni agli Stati membri, e all&#8217;articolo&#160;3 TUE, in cui si afferma che l&#8217;Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli. Le loro azioni di volontariato nel settore degli aiuti umanitari contribuiscono a promuovere la pace in Europa e nel mondo e il rispetto della dignit&#224; umana e dei diritti umani.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Le esperienze maturate con il servizio volontario europeo (1996-2018) e il corpo europeo di solidariet&#224;, pur avendo avuto successo, hanno dimostrato la necessit&#224; di agevolare ulteriormente il volontariato transnazionale, in particolare per i giovani con minori opportunit&#224;. In tale contesto, il Consiglio ha auspicato un riesame della raccomandazione del Consiglio, del 20&#160;novembre 2008, relativa alla mobilit&#224; dei giovani volontari nell&#8217;Unione europea (la &#171;raccomandazione del Consiglio del 2008&#187;) al fine di rafforzare il potenziale dei programmi europei per la giovent&#249; per raggiungere i giovani e aiutarli a costruire una comunit&#224;&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Tale auspicio &#232; espresso in particolare nell&#8217;allegato 4 relativo al piano di lavoro per la strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249; 2019-2027. Inoltre, un riferimento al riesame della raccomandazione del Consiglio del 2008 era contenuto nella relazione della Commissione sull&#8217;attuazione della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249; del 14&#160;ottobre&#160;2021&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>La maggior parte delle questioni sollevate nella raccomandazione del Consiglio del 2008 &#232; ancora di fondamentale importanza ed &#232; stata mantenuta nella presente proposta. L&#8217;aggiornamento della raccomandazione del Consiglio del 2008 si &#232; reso necessario a causa di diversi sviluppi intervenuti dal 2008. Un aspetto importante &#232; il lancio del corpo europeo di solidariet&#224; nel 2016 e la creazione di nuovi programmi e attivit&#224; nazionali di volontariato, anche con elementi transnazionali&#160;<a>(<span>6</span>)</a> che talvolta offrono opportunit&#224; molto simili per i giovani. La strategia dell&#8217;Unione europea per la giovent&#249; 2019-2027&#160;<a>(<span>7</span>)</a> ha invitato gli Stati membri e la Commissione, nell&#8217;ambito delle rispettive competenze, a ricercare &#171;complementarit&#224; e sinergie tra gli strumenti di finanziamento dell&#8217;UE e i regimi nazionali, regionali e locali&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Una valutazione della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249; e della raccomandazione del Consiglio del 2008&#160;<a>(<span>8</span>)</a> ha individuato che la necessit&#224; di includere le persone provenienti da contesti svantaggiati costituisce una questione pi&#249; urgente nel 2015 rispetto al 2008. Tra le altre esigenze individuate ma non affrontate dalla raccomandazione del 2008 figurano la garanzia della qualit&#224; per i progetti di volontariato, le opportunit&#224; di sviluppo delle capacit&#224; per le organizzazioni e un migliore monitoraggio dell&#8217;attuazione della raccomandazione. Un gruppo di esperti ha elaborato ulteriori raccomandazioni strategiche&#160;<a>(<span>9</span>)</a>, che hanno ispirato la raccomandazione proposta, riguardanti anche la condivisione delle conoscenze e la creazione di reti, l&#8217;accesso al volontariato, gli ostacoli amministrativi, la sensibilizzazione, il riconoscimento, il volontariato digitale e il contesto ambientale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7.</p></td><td><p>Dal 2008&#160;l&#8217;impatto delle crisi, ad esempio quelle che ostacolano la mobilit&#224; fisica transnazionale dei volontari, &#232; stato grave. La pandemia di COVID-19&#160;ha evidenziato l&#8217;importanza di garantire la sicurezza, l&#8217;incolumit&#224; e la salute fisica e mentale di tutti i partecipanti in qualsiasi momento, anche adottando disposizioni per gestire il potenziale impatto di circostanze impreviste. Inoltre, per un lungo periodo, la nozione di &#171;volontariato transnazionale&#187; ha fatto riferimento, nella pratica, esclusivamente ad attivit&#224; che comportano la mobilit&#224; fisica dei volontari. Tuttavia, con il progresso tecnologico e sotto l&#8217;influenza della pandemia di COVID-19, sono emerse nuove tendenze in materia di volontariato. Il volontariato digitale ha messo in luce il suo potenziale di integrare la mobilit&#224; fisica o di essere una forma opzionale di volontariato per i giovani che non sono in grado di viaggiare fisicamente. Anche la dimensione intergenerazionale del volontariato ha dimostrato chiaramente la sua importanza nell&#8217;affrontare le sfide demografiche della nostra societ&#224;. Le preoccupazioni per l&#8217;ambiente e i cambiamenti climatici figurano in cima all&#8217;agenda politica dell&#8217;UE e devono trovare riscontro nelle attivit&#224; che comportano la mobilit&#224; transnazionale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8.</p></td><td><p>La comunicazione della Commissione europea sulla creazione dello spazio europeo dell&#8217;istruzione entro il 2025&#160;<a>(<span>10</span>)</a> ha sottolineato l&#8217;importanza dell&#8217;inclusivit&#224;, della qualit&#224; e del riconoscimento di esperienze transfrontaliere nell&#8217;ambito del corpo europeo di solidariet&#224;. Le garanzie di qualit&#224; rispetto alle opportunit&#224; disponibili e il sostegno adeguato offerto ai partecipanti in ogni fase della loro esperienza di volontariato costituiscono un prerequisito affinch&#233; le attivit&#224; di volontariato vadano a beneficio delle comunit&#224; e dei giovani volontari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9.</p></td><td><p>Nella risoluzione del Consiglio su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell&#8217;istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell&#8217;istruzione e oltre (2021-2030), il Consiglio ha confermato nell&#8217;area prioritaria 1 del quadro strategico che &#171;[p]romuovere, valorizzare e riconoscere l&#8217;apprendimento non formale, compreso il volontariato, e migliorare l&#8217;inclusivit&#224;, la qualit&#224; e il riconoscimento delle attivit&#224; di solidariet&#224; transfrontaliere&#187; costituisce una questione concreta che necessita di azioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.</p></td><td><p>Una delle prime difficolt&#224; incontrate dai giovani interessati a un&#8217;esperienza di volontariato transnazionale &#232; l&#8217;accesso a informazioni di facile consultazione sul loro status e sui loro diritti in qualit&#224; di volontari, su un apposito sito web nazionale, in modo da poter iniziare un&#8217;attivit&#224; di volontariato transnazionale essendo pienamente consapevoli dell&#8217;impatto che avr&#224; sui loro diritti in materia di sicurezza sociale nello Stato membro ospitante e in quello di residenza abituale&#160;<a>(<span>11</span>)</a>. A norma del regolamento (UE) 2018/1724 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2&#160;ottobre 2018, che istituisce uno sportello digitale unico per l&#8217;accesso a informazioni, procedure e servizi di assistenza e di risoluzione dei problemi, la Commissione e gli Stati membri sono gi&#224; tenuti a fornire ai cittadini dell&#8217;UE informazioni online di facile consultazione sui diritti, sugli obblighi e sulle norme stabiliti dal diritto dell&#8217;Unione e nazionale nel settore del volontariato in un altro Stato membro&#160;<a>(<span>12</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.</p></td><td><p>Molte questioni relative alla mobilit&#224; transnazionale non possono essere affrontate esclusivamente a livello nazionale, in quanto le attivit&#224; coinvolgono sia gli Stati membri di origine che quelli ospitanti. I quadri amministrativi e giuridici in materia di volontariato possono variare da uno Stato membro all&#8217;altro. Per i giovani che desiderano intraprendere un&#8217;attivit&#224; di volontariato transnazionale &#232; molto importante disporre di informazioni complete e adeguate ai giovani sulle norme giuridiche e amministrative nazionali che disciplinano il volontariato, in particolare le informazioni sulla copertura previdenziale sia negli Stati membri di origine che in quelli ospitanti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.</p></td><td><p>La comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Piano d&#8217;azione per l&#8217;integrazione e l&#8217;inclusione 2021-2027&#160;<a>(<span>13</span>)</a> riconosce il ruolo del volontariato nell&#8217;integrazione e nell&#8217;inclusione delle persone con minori opportunit&#224;. Per molte di loro, le attivit&#224; di volontariato possono rappresentare l&#8217;opzione pi&#249; accessibile per partecipare alla mobilit&#224; transfrontaliera, in particolare in formati di volontariato a breve termine o di volontariato in gruppi o squadre.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.</p></td><td><p>I cittadini di paesi terzi possono incontrare ostacoli amministrativi e pratici al volontariato transfrontaliero nel caso in cui debbano richiedere un visto di breve o lunga durata o un permesso di soggiorno a fini di volontariato in un altro Stato membro. La direttiva (UE) 2016/801 disciplina le condizioni per ottenere un visto di lunga durata o un permesso di soggiorno per essere ammessi in uno Stato membro dell&#8217;UE a fini di volontariato. Tuttavia, non contiene disposizioni sulla mobilit&#224; all&#8217;interno dell&#8217;UE dei volontari di paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14.</p></td><td><p>Un&#8217;esperienza di volontariato permette ai volontari di acquisire risultati dell&#8217;apprendimento che ne aumentano l&#8217;occupabilit&#224;. L&#8217;identificazione, la documentazione e la convalida dei risultati dell&#8217;apprendimento delle attivit&#224; di volontariato sono supportate dai quadri nazionali o dell&#8217;UE esistenti (ossia Youthpass&#160;<a>(<span>14</span>)</a> ed Europass&#160;<a>(<span>15</span>)</a>). La raccomandazione del Consiglio, del 20&#160;dicembre 2012, sulla convalida dell&#8217;apprendimento non formale e informale&#160;<a>(<span>16</span>)</a> ha invitato i datori di lavoro, le organizzazioni giovanili e le organizzazioni della societ&#224; civile a promuovere e facilitare l&#8217;identificazione e la documentazione dei risultati di apprendimento acquisiti sul posto di lavoro o nel volontariato. La valutazione&#160;<a>(<span>17</span>)</a> della raccomandazione del Consiglio del 2012 ha individuato i settori in cui sono necessari ulteriori interventi per conseguire gli obiettivi della raccomandazione del Consiglio del 2012, in modo da offrire alle persone accesso a maggiori e migliori opportunit&#224; di convalida, consentendo loro di accedere a un ulteriore apprendimento e di sfruttare al meglio le loro competenze nella societ&#224; e nel mercato del lavoro europei. La decisione Europass del 18&#160;aprile 2018 colloca i volontari tra i gruppi destinatari.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.</p></td><td><p>I nuovi sviluppi a partire dal 2008, i dati sugli ostacoli al volontariato transnazionale e le raccomandazioni strategiche di un gruppo di esperti sulla promozione della mobilit&#224; dei giovani volontari richiedono una nuova raccomandazione del Consiglio sul volontariato, al fine di agevolare e migliorare la qualit&#224; del volontariato transnazionale dei giovani e incoraggiare l&#8217;apprendimento reciproco, la creazione di reti e le sinergie tra i programmi e le attivit&#224; di volontariato negli Stati membri e il corpo europeo di solidariet&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.</p></td><td><p>La presente raccomandazione rispetta pienamente i principi di sussidiariet&#224; e proporzionalit&#224;,</p></td></tr></tbody></table> RICONOSCE QUANTO SEGUE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.</p></td><td><p>Ai fini della presente raccomandazione, &#232; utilizzata la stessa definizione di &#171;volontariato&#187; che figura nel regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20&#160;maggio 2021, che istituisce il programma &#171;corpo europeo di solidariet&#224;&#187;, vale a dire un&#8217;attivit&#224; di solidariet&#224; che si svolge, per un periodo massimo di 12 mesi, come attivit&#224; volontaria non retribuita&#160;<a>(<span>18</span>)</a> e che contribuisce al conseguimento del bene comune. Se i sistemi transnazionali esistenti negli Stati membri prevedono attivit&#224; di solidariet&#224; di durata superiore a&#160;12 mesi che corrispondono altrimenti alla definizione di volontariato, queste devono essere considerate attivit&#224; di volontariato ai fini della presente raccomandazione e quindi incluse nel suo ambito di applicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>18.</p></td><td><p>Il volontariato giovanile di cui alla presente raccomandazione comprende il volontariato in tutta l&#8217;UE svolto da cittadini dell&#8217;UE o da cittadini di paesi terzi che risiedono in uno Stato membro e si spostano in un secondo Stato membro a fini di volontariato, nell&#8217;ambito del corpo europeo di solidariet&#224; o di qualsiasi programma o attivit&#224; nazionale di volontariato transfrontaliero negli Stati membri. Nella misura del possibile, le azioni intraprese dagli Stati membri e dalla Commissione in risposta alla presente raccomandazione dovrebbero tenere conto anche delle attivit&#224; di volontariato tra gli Stati membri e i paesi terzi. Le attivit&#224; di volontariato non dovrebbero incidere negativamente sulle occupazioni remunerate, potenziali o esistenti, n&#233; sostituirsi ad esse. I termini &#171;giovent&#249;&#187; e &#171;giovani&#187; si riferiscono alla fascia di et&#224; compresa tra 18 e&#160;30 anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>19.</p></td><td><p>L&#8217;espressione &#171;giovani con minori opportunit&#224;&#187; indica giovani che, per motivi economici, sociali, culturali, geografici o di salute, oppure a causa della provenienza da un contesto migratorio o per motivi quali disabilit&#224; o difficolt&#224; di apprendimento o di qualsiasi altra natura, inclusi i motivi che potrebbero dare adito a discriminazione di cui all&#8217;articolo&#160;21 della Carta dei diritti fondamentali dell&#8217;Unione europea, incontrano ostacoli che impediscono loro di avere effettivo accesso alle opportunit&#224;&#160;<a>(<span>19</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDA AGLI STATI MEMBRI DI: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.</p></td><td><p>prendere in considerazione misure che contribuiscano a istituire o a mantenere un quadro legislativo e di attuazione adeguato e chiaro per la salute, la sicurezza e l&#8217;incolumit&#224; dei partecipanti che svolgono attivit&#224; di volontariato transnazionale:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>garantendo che tutti i volontari possano beneficiare della copertura previdenziale in uno Stato membro, conformemente alle disposizioni del regolamento (CE) n.&#160;883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29&#160;aprile&#160;2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostenendo gli organizzatori che partecipano all&#8217;attuazione delle attivit&#224; di volontariato nel garantire procedure chiare e affidabili per assistere e aiutare i volontari in caso di crisi, emergenze e altre circostanze impreviste;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.</p></td><td><p>fornire informazioni accessibili e sensibilizzare in merito ai diritti dei volontari, come stabilito nel quadro specifico di cui sopra, in particolare:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>garantendo l&#8217;esistenza di un sito web nazionale, conforme ai requisiti della direttiva sull&#8217;accessibilit&#224; del web&#160;<a>(<span>20</span>)</a>, al fine di mettere a disposizione dei volontari informazioni pratiche, accessibili e complete sulle norme giuridiche e amministrative nazionali che disciplinano il volontariato e sull&#8217;impatto che il volontariato in un altro Stato membro produce sui diritti attuali e futuri in materia di sicurezza sociale&#160;<a>(<span>21</span>)</a> (sia per i volontari dell&#8217;UE in arrivo che in partenza);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sostenendo chi fornisce informazioni per i giovani, incoraggiando la formazione nello sviluppo di informazioni adeguate ai giovani sulle norme giuridiche e amministrative nazionali che disciplinano il volontariato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>incoraggiando le collaborazioni con reti e servizi consolidati, ad esempio ERYICA, nello sviluppo di tali informazioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori dei programmi e delle attivit&#224; nazionali di volontariato transfrontaliero esistenti a segnalare i pertinenti siti web nazionali ed europei&#160;<a>(<span>22</span>)</a> che informano i volontari in merito ai loro diritti, agli obblighi e alle norme applicabili in relazione al volontariato in un altro Stato membro;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>22.</p></td><td><p>migliorare la qualit&#224; delle opportunit&#224; di volontariato sostenendo gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato nelle loro iniziative di sviluppo delle capacit&#224;. In particolare, tale obiettivo pu&#242; essere conseguito:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori negli Stati membri di origine e ospitanti a cooperare, anche fornendo informazioni sufficienti sull&#8217;attivit&#224; di volontariato, sugli organizzatori e sul volontario, in modo che entrambe le parti possano prendere una decisione informata sull&#8217;idoneit&#224; dell&#8217;attivit&#224; e i requisiti giuridici siano soddisfatti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato a porre l&#8217;accento sulla qualit&#224;, tra l&#8217;altro basando l&#8217;organizzazione delle attivit&#224; di volontariato su un&#8217;analisi che sostenga esigenze identificabili e conduca a risultati positivi nelle comunit&#224; locali;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato a porre adeguatamente l&#8217;accento sulla dimensione dell&#8217;apprendimento delle attivit&#224; di volontariato, compreso l&#8217;apprendimento delle lingue nel volontariato transnazionale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>aiutando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato a utilizzare in modo pi&#249; sistematico e generalizzato i quadri nazionali o dell&#8217;UE esistenti (ad esempio Youthpass ed Europass) per agevolare l&#8217;identificazione, la documentazione e la convalida dei risultati dell&#8217;apprendimento delle attivit&#224; di volontariato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>riconoscendo l&#8217;animazione socioeducativa come promotore chiave di opportunit&#224; di volontariato per i giovani e uno dei principali strumenti per lo sviluppo di qualit&#224; delle attivit&#224; di volontariato nell&#8217;UE e contribuendo in tal modo all&#8217;attuazione dell&#8217;agenda europea per l&#8217;animazione socioeducativa&#160;<a>(<span>23</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>promuovendo la mobilit&#224; transfrontaliera di coloro che sono attivi nell&#8217;animazione giovanile e nelle organizzazioni giovanili;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>sostenendo la formazione degli animatori socioeducativi e organizzatori di attivit&#224; di volontariato, riconoscendone il ruolo chiave nell&#8217;accompagnare e guidare i giovani volontari attraverso un&#8217;esperienza di volontariato di alta qualit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato transnazionali a richiedere il marchio di qualit&#224; del corpo europeo di solidariet&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>sviluppando e promuovendo standard di qualit&#224; generali per il volontariato ispirandosi nel contempo al sistema globale di misure di qualit&#224;, sostegno, inclusione e certificazione di cui al regolamento (UE) 2021/888&#160;<a>(<span>24</span>)</a>, ove possibile nel contesto nazionale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>adottando misure volte a garantire che le attivit&#224; di volontariato non comportino la sostituzione di posti di lavoro;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.</p></td><td><p>garantire che l&#8217;accesso ad attivit&#224; di volontariato transnazionali sia un&#8217;opportunit&#224; realistica per tutti i giovani, compresi quelli con minori opportunit&#224;, anche:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>sostenendo la creazione e/o il funzionamento di sportelli nazionali e di strutture regionali e locali, come infrastrutture socieducative e centri di informazione per i giovani ove esistono, per fornire informazioni e orientamento sulle opportunit&#224; di volontariato esistenti, in formati accessibili alle persone con disabilit&#224;, ai potenziali giovani volontari, compresi i giovani con minori opportunit&#224;, alla societ&#224; civile/alle organizzazioni di volontariato e ad altri portatori di interessi del settore. Tali strutture possono includere reti di ex studenti (come la rete Europeers) e animatori socioeducativi locali, sfruttando la loro capacit&#224; di responsabilizzare e sostenere i potenziali candidati alle attivit&#224; di volontariato e, se del caso, potrebbero lavorare in collegamento con le agenzie nazionali che attuano il corpo europeo di solidariet&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>agevolando l&#8217;accesso alle esperienze di volontariato transnazionale per i giovani con minori opportunit&#224; attraverso la promozione di informazioni mirate e accessibili e di attivit&#224; di sensibilizzazione da parte delle organizzazioni e delle reti pertinenti&#160;<a>(<span>25</span>)</a>, come Eurodesk e ERYICA, anche mediante la sensibilizzazione in merito all&#8217;importanza delle competenze interculturali e dell&#8217;apprendimento delle lingue quale pietra miliare per la mobilit&#224; transnazionale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>garantendo che gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato siano incoraggiati a promuovere l&#8217;inclusione sociale anche mettendo a disposizione alloggi ragionevoli e adeguati che siano accessibili per i giovani, in particolare quelli con disabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>aiutando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato a sviluppare gli aspetti dell&#8217;inclusione dei giovani con minori opportunit&#224; per i loro progetti&#160;<a>(<span>26</span>)</a>, tra l&#8217;altro mettendoli in contatto con esperti dei servizi incaricati della promozione dell&#8217;inclusione sociale che potrebbero fornire loro sostegno e formazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>fornendo un sostegno mirato allo sviluppo di attivit&#224; di volontariato, in particolare promuovendo l&#8217;inclusione, l&#8217;uguaglianza e l&#8217;emancipazione dei gruppi svantaggiati o dei gruppi a rischio di discriminazione e incentivando i giovani volontari di tali comunit&#224; a impegnarsi nel volontariato e a fungere da moltiplicatori o addirittura da modelli di riferimento nella loro comunit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sostenendo le organizzazioni e le reti pertinenti nella promozione di attivit&#224; di volontariato locali (compresi formati a breve termine, a tempo parziale e di gruppo) come potenziale primo passo verso la partecipazione ad attivit&#224; transnazionali e fornendo un sostegno mirato supplementare per lo sviluppo di opportunit&#224; di volontariato per i giovani che non possono partecipare alla mobilit&#224; fisica transnazionale per vari motivi, ad esempio offrendo fra l&#8217;altro opportunit&#224; di volontariato digitale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>promuovendo ulteriormente gli strumenti transnazionali esistenti che possono agevolare la mobilit&#224; dei giovani, come le carte per la mobilit&#224;, e incoraggiandone l&#8217;uso in tutte le attivit&#224; transnazionali di volontariato&#160;<a>(<span>27</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>risolvendo, ove possibile e fatto salvo l&#8217;acquis di Schengen e il diritto dell&#8217;Unione in materia di ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi, le questioni amministrative e pratiche che generano difficolt&#224; nell&#8217;ottenimento di visti e/o permessi di soggiorno per cittadini di paesi terzi a fini di volontariato.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>24.</p></td><td><p>sensibilizzare in merito ai benefici delle attivit&#224; di volontariato, attraverso attivit&#224; di informazione, orientamento e divulgazione, anche coinvolgendo i portatori di interessi nazionali nei settori dell&#8217;istruzione, della formazione, dell&#8217;occupazione, dei servizi sociali e della giovent&#249;, e prestare particolare attenzione a raggiungere in modo equo i giovani con minori opportunit&#224;, anche sensibilizzando sul fatto che:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le attivit&#224; di volontariato offrono ai giovani un modo concreto di contribuire ad affrontare le sfide sociali e di mostrare solidariet&#224; alle persone in situazione vulnerabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>un&#8217;esperienza di volontariato migliora lo sviluppo personale, formativo, sociale, civico e professionale dei giovani e li aiuta a sviluppare e le competenze richieste e valorizzate dal mercato del lavoro;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>esistono quadri che sostengono l&#8217;individuazione, la documentazione e la convalida dei risultati dell&#8217;apprendimento delle attivit&#224; di volontariato (compresi Youthpass ed Europass);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>25.</p></td><td><p>sostenere e promuovere le attivit&#224; di sviluppo delle comunit&#224; connesse al volontariato, ivi compreso:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>incoraggiando a livello nazionale il funzionamento delle reti di volontari, in particolare di coloro che partecipano ad attivit&#224; che hanno una visione a lungo termine, ossia che non sono legati alla durata dei singoli progetti o limitati da essa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>promuovendo le reti europee esistenti collegate al volontariato, in particolare la rete europea di solidariet&#224; e la rete Europeers, nonch&#233; altre risorse e piattaforme accessibili attraverso il portale del corpo europeo di solidariet&#224; sul Portale europeo per i giovani;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>incoraggiando gli ex volontari a condividere le loro esperienze attraverso reti giovanili, istituti di istruzione e seminari, nel ruolo di ambasciatori o di membri di una rete, e a formare volontari attuali o futuri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>incoraggiando gli organizzatori di attivit&#224; di volontariato ad aiutare i volontari a integrarsi nella comunit&#224; ospitante durante la loro attivit&#224; e a proseguire il loro impegno in attivit&#224; di volontariato dopo il loro ritorno a casa, con particolare attenzione all&#8217;accompagnamento dei giovani con minori opportunit&#224;;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.</p></td><td><p>esplorare nuove tendenze e dimensioni e formati alternativi del volontariato, incluso:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>promuovendo il volontariato digitale, sperimentandone i formati e raccogliendo prove, in un contesto transnazionale, per integrare la mobilit&#224; fisica o anche come formato autonomo delle attivit&#224; di volontariato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>riconoscendo il valore del volontariato intergenerazionale e promuovendolo quale valido contributo alle sfide cui deve far fronte una societ&#224; che invecchia, nonch&#233; come un modo per coinvolgere i giovani in un dialogo intergenerazionale, facilitare il trasferimento di conoscenze tra le generazioni e migliorare la coesione sociale;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.</p></td><td><p>creare sinergie, complementarit&#224; e continuit&#224; tra i programmi e le attivit&#224; di volontariato esistenti a livello europeo e a vari livelli negli Stati membri, incluso, ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>promuovendo lo scambio di informazioni tra gli Stati membri sui programmi di volontariato esistenti, compresi i sistemi e le attivit&#224; nazionali di servizio civile, ove esistenti, e la trasmissione di tali informazioni alla Commissione europea, al fine di agevolarne la pubblicazione sul Portale europeo per i giovani, il Youth Wiki e lo sviluppo di migliori pratiche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>prendendo in considerazione misure che promuovano e sostengano il trasferimento delle migliori pratiche tra programmi o attivit&#224; di volontariato;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>28.</p></td><td><p>sostenere le attivit&#224; di volontariato che contribuiscono in modo significativo ad affrontare le sfide climatiche e ambientali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>incoraggiando l&#8217;integrazione delle pratiche verdi in tutti i progetti e le attivit&#224; di volontariato e promuovendo comportamenti sostenibili e responsabili dal punto di vista ambientale tra i partecipanti e le organizzazioni partecipanti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>promuovendo la riduzione dell&#8217;impronta ambientale delle attivit&#224; di volontariato, ad esempio riducendo i rifiuti, riciclando e, ove possibile, utilizzando mezzi di trasporto sostenibili;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>promuovendo lo sviluppo di attivit&#224; di volontariato che affrontino il tema della protezione dell&#8217;ambiente, della sostenibilit&#224;, degli obiettivi climatici e della prevenzione e del recupero in caso di disastri;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.</p></td><td><p>includere informazioni sui progressi realizzati rispetto all&#8217;attuazione della presente raccomandazione negli aggiornamenti periodici effettuati nel quadro della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249;, in particolare nell&#8217;ambito di Youth Wiki;</p></td></tr></tbody></table> INVITA LA COMMISSIONE A: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>30.</p></td><td><p>facilitare gli scambi di pratiche fra gli Stati membri sui modi per affrontare gli ostacoli che possono impedire ai giovani di partecipare al volontariato, ad esempio attraverso attivit&#224; di apprendimento tra pari, gruppi di esperti della Commissione o la piattaforma della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>31.</p></td><td><p>aiutare gli Stati membri a seguire la presente raccomandazione attraverso i meccanismi e gli strumenti di cooperazione della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249;, dell&#8217;agenda europea per l&#8217;animazione socioeducativa e dei programmi dell&#8217;UE per la giovent&#249;, in particolare il corpo europeo di solidariet&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>32.</p></td><td><p>facilitare l&#8217;apprendimento reciproco e gli scambi tra gli Stati membri e tutti i pertinenti portatori di interessi a vari livelli attraverso attivit&#224; quali l&#8217;apprendimento tra pari, la consulenza tra pari, i gruppi di esperti, la creazione di reti e altre strutture di cooperazione, anche ponendo l&#8217;accento sulle sinergie e sulle complementarit&#224; tra i programmi e le attivit&#224; a livello nazionale e dell&#8217;UE, compresi, ove esistenti, i sistemi nazionali di servizio civile. A tal fine, utilizzare gli spazi esistenti, come il Youth Wiki e il Portale europeo per i giovani, in cui le risorse e le conoscenze possono essere condivise tra gli Stati membri e le organizzazioni non governative (ONG) a diversi livelli;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>33.</p></td><td><p>esplorare nuove tendenze e formati di volontariato, che siano rispettosi dei principi fondamentali delle parti opportunit&#224; e della non discriminazione, dell&#8217;accessibilit&#224;, dell&#8217;inclusivit&#224; e dell&#8217;elevata qualit&#224; delle attivit&#224;, attraverso la raccolta di prove, lo sviluppo di migliori pratiche e la preparazione di orientamenti e manuali, in particolare per quanto riguarda il volontariato digitale o misto e il volontariato intergenerazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>34.</p></td><td><p>promuovere e divulgare informazioni in merito alle opportunit&#224; europee di volontariato giovanile, in particolare per le persone con minori opportunit&#224;, attraverso il Portale europeo per i giovani, che contiene lo strumento di registrazione delle attivit&#224; di solidariet&#224; nell&#8217;ambito del corpo europeo di solidariet&#224;. Inserire nel Portale europeo per i giovani, in collaborazione con gli Stati membri, i collegamenti ai siti web nazionali pertinenti&#160;<a>(<span>28</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>35.</p></td><td><p>sviluppare ulteriormente, promuovere e sostenere l&#8217;uso degli strumenti dell&#8217;UE esistenti che favoriscono la convalida dei risultati dell&#8217;apprendimento non formale e informale, in particolare Youthpass e la piattaforma Europass, anche attraverso credenziali digitali europee per l&#8217;apprendimento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>36.</p></td><td><p>sostenere la ricerca e la raccolta di dati sull&#8217;impatto a lungo termine del volontariato e delle attivit&#224; di solidariet&#224; per le persone e le organizzazioni, nonch&#233; sulla societ&#224;, compresi gli insegnamenti tratti e le informazioni ricavate dalla pandemia di COVID-19 sul settore del volontariato e la sua preparazione a crisi analoghe, mediante studi, indagini, statistiche, ricerche e analisi dei dati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>37.</p></td><td><p>utilizzare la piattaforma online Youth Wiki per raccogliere informazioni sui progressi compiuti dagli Stati membri nell&#8217;attuazione della presente raccomandazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>38.</p></td><td><p>riferire sull&#8217;uso della presente raccomandazione del Consiglio nel contesto dei lavori sull&#8217;attuazione della strategia dell&#8217;UE per la giovent&#249; e del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell&#8217;istruzione e della formazione verso uno spazio europeo dell&#8217;istruzione e oltre.</p></td></tr></tbody></table> La presente raccomandazione sostituisce la raccomandazione del Consiglio, del 20 novembre 2008, relativa alla mobilità dei giovani volontari nell’Unione europea. Fatto a Lussemburgo, il 5 aprile 2022. Per il Consiglio Il presidente R. BACHELOT-NARQUIN ( 1 ) https://ec.europa.eu/info/sites/default/files/soteu_2021_address_it_0.pdf ( 2 ) Decisione (UE) 2021/2316 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 dicembre 2021, relativa a un Anno europeo dei giovani (2022) ( GU L 462 del 28.12.2021, pag. 1 ). ( 3 ) Testi approvati - Impatto della COVID-19 sui giovani e lo sport - Mercoledì 10 febbraio 2021 (europa.eu). ( 4 ) GU C 456 del 18.12.2018, pag. 1 . ( 5 ) Relazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sull’attuazione della strategia dell’UE per la gioventù (2019-2021), COM/2021/636 final. ( 6 ) Regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce il programma «corpo europeo di solidarietà». Le attività di volontariato possono svolgersi in paesi terzi: – conformemente all’articolo 7, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/888, le attività di volontariato nell’ambito della sezione «Partecipazione dei giovani ad attività di solidarietà rivolte alle sfide sociali» «possono avvenire in un paese diverso dal paese di residenza del partecipante (“attività di volontariato transfrontaliere”) o nel paese di residenza del partecipante (“attività di volontariato nazionali”)» . Un paese diverso dal paese di residenza del partecipante può essere un paese terzo associato al programma o un altro paese partecipante; – conformemente all’articolo 10, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2021/888, « Le attività di volontariato nell’ambito del corpo volontario europeo di aiuto umanitario possono essere effettuate solo nelle regioni dei paesi terzi in cui: si svolgono attività e operazioni di aiuto umanitario e non sono in corso conflitti armati internazionali o non internazionali ». Inoltre, conformemente all’articolo 2, punto 3, la partecipazione al programma è aperta anche ai cittadini di paesi terzi « che risied[ono] legalmente in uno Stato membro, in un paese terzo associato al programma o in un altro paese partecipante ai sensi del » presente regolamento. <note> ( 7 ) https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/PDF/?uri=CELEX:42018Y1218(01)&qid=1578414694481&from=it. ( 8 ) Valutazione della strategia dell’UE per la gioventù e della raccomandazione del Consiglio relativa alla mobilità dei giovani volontari 2016. ( 9 ) «Promuovere la mobilità dei giovani volontari e la solidarietà transfrontaliera, uno strumentario pratico per gli attori e i portatori di interessi nel settore della gioventù e raccomandazioni per i responsabili politici», elaborato dal gruppo di esperti istituito dalla Commissione europea per sostenere il processo di revisione della raccomandazione del Consiglio del 2008 relativa alla mobilità dei giovani volontari, 2021 (lavoro svolto tra settembre 2019 e settembre 2020). ( 10 ) Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla realizzazione dello spazio europeo dell’istruzione entro il 2025, COM(2020) 625 final, disponibile all’indirizzo EUR-Lex - 52020DC0625 - IT - EUR-Lex (europa.eu) ( 11 ) È opportuno ricordare che il regolamento (CE) n. 883/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, prevede il coordinamento dei diritti in materia di sicurezza sociale, comprese le prestazioni di malattia, in situazioni transfrontaliere e si applica ai volontari che si spostano tra Stati membri. ( 12 ) GU L 295 del 21.11.2018, pag. 32 , allegato I, sezione E., cui viene data attuazione attraverso il portale «Your Europe»: Your Europe (europa.eu) ( 13 ) COM(2020) 758 final. ( 14 ) Youthpass è il principale strumento di riconoscimento e convalida a disposizione di tutti i partecipanti ai programmi Erasmus+ e «corpo europeo di solidarietà» per dare conto del processo di apprendimento e documentare i loro risultati dell’apprendimento nel certificato Youthpass. ( 15 ) La decisione (UE) 2018/646 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 aprile 2018, relativa a un quadro comune per la fornitura di servizi migliori per le competenze e le qualifiche (Europass) e che abroga la decisione n. 2241/2004/CE ( GU L 112 del 2.5.2018, pag. 42 ) istituisce un quadro europeo a sostegno della trasparenza e della comprensione delle competenze e delle qualifiche acquisite in contesti formali, non formali e informali, oltre che tramite esperienze pratiche, la mobilità e il volontariato. ( 16 ) GU C 398 del 22.12.2012, pag. 1 . ( 17 ) Valutazione della strategia dell’UE per la gioventù e della raccomandazione del Consiglio relativa alla mobilità dei giovani volontari (europa.eu), 2016. ( 18 ) I volontari non sono retribuiti per il loro tempo, ma le spese di viaggio, vitto o alloggio e/o altre piccole spese personali possono essere coperte. ( 19 ) Cfr. la stessa definizione nel regolamento (UE) 2021/888, articolo 2, punto 4. ( 20 ) Direttiva (UE) 2016/2102 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativa all’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici ( GU L 327 del 2.12.2016, pag. 1 ). ( 21 ) Comprese informazioni sulle procedure per richiedere la tessera europea di assicurazione malattia (TEAM) e informazioni dettagliate su ciò che è e non è coperto dai sistemi sanitari nazionali. ( 22 ) Il portale multilingue «Your Europe» previsto dal regolamento (UE) 2018/1724, GU L 295 del 21.11.2018, pag. 1 ; la sezione Youth Wiki del Portale europeo per i giovani; le informazioni sul portale Europa, ad esempio sulla TEAM: Richiedere la tessera - Occupazione, affari sociali e inclusione - Commissione europea (europa.eu) ( 23 ) Risoluzione del Consiglio e dei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio, sul quadro relativo all’istituzione di un’agenda europea per l’animazione socioeducativa (2020/C 415/01). ( 24 ) Regolamento (UE) 2021/888 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 maggio 2021, che istituisce il programma «corpo europeo di solidarietà» e abroga i regolamenti (UE) 2018/1475 e (UE) n. 375/2014 ( GU L 202 dell’8.6.2021, pag. 32 ). ( 25 ) Per informazioni pratiche, cfr. la strategia per l’inclusione e la diversità di Erasmus+ e del corpo europeo di solidarietà: https://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/resources/implementation-guidelines-erasmus-and-european-solidarity-corps-inclusion-and-diversity_en ( 26 ) In linea con le strategie dell’UE in materia di uguaglianza e i quadri strategici per l’inclusione rivolti a specifici gruppi discriminati e svantaggiati adottati nel 2020-2021: piano d’azione dell’UE contro il razzismo 2020-2025 (COM(2020) 565 final del 18 settembre 2020), quadro strategico dell’UE per l’uguaglianza, l’inclusione e la partecipazione dei Rom (COM(2020) 620 final del 7 ottobre 2020), strategia per l’uguaglianza LGBTIQ (COM(2020) 698 final del 12 novembre 2020), piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione (COM(2020) 758 final del 24 novembre 2020), strategia per i diritti delle persone con disabilità (COM(2021) 101 final del 3 marzo 2021). ( 27 ) Tale buona pratica era già attuata dall’ex servizio volontario europeo; ora il corpo europeo di solidarietà rilascia gratuitamente una carta europea per i giovani a ogni volontario. ( 28 ) Con le informazioni di cui al punto 2, lettera a), della presente raccomandazione, nonché le informazioni sui programmi e le attività nazionali di volontariato. </note>
ITA
32022H0411(01)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.10.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 277/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1955 DELLA COMMISSIONE del 24 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1484/95 per quanto riguarda la fissazione dei prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonché per l'ovoalbumina LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 183, lettera b), visto il regolamento (UE) n. 510/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, sul regime di scambi per talune merci ottenute dalla trasformazione di prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CE) n. 1216/2009 e (CE) n. 614/2009 del Consiglio ( 2 ) , in particolare l'articolo 5, paragrafo 6, lettera a), considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione<a>&#160;(<span>3</span>)</a> ha stabilito le modalit&#224; d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e ha fissato i prezzi rappresentativi nei settori delle carni di pollame e delle uova nonch&#233; per l'ovoalbumina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il controllo regolare dei dati sui quali &#232; basata la determinazione dei prezzi rappresentativi per i prodotti dei settori delle carni di pollame e delle uova nonch&#233; per l'ovoalbumina evidenzia la necessit&#224; di modificare i prezzi rappresentativi per le importazioni di alcuni prodotti, tenendo conto delle variazioni dei prezzi secondo l'origine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare in tal senso il regolamento (CE) n. 1484/95.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Data la necessit&#224; di garantire che questa misura si applichi il pi&#249; rapidamente possibile dopo la messa a disposizione dei dati aggiornati, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore il giorno della pubblicazione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L'allegato I del regolamento (CE) n. 1484/95 è sostituito dall'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 24 ottobre 2017 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 150 del 20.5.2014, pag. 1 . ( 3 ) Regolamento (CE) n. 1484/95 della Commissione, del 28 giugno 1995, che stabilisce le modalità d'applicazione del regime relativo all'applicazione dei dazi addizionali all'importazione e fissa dazi addizionali all'importazione nei settori delle uova e del pollame nonché per l'ovoalbumina e che abroga il regolamento n. 163/67/CEE ( GU L 145 del 29.6.1995, pag. 47 ). ALLEGATO « ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Designazione delle merci</p></td><td><p>Prezzo rappresentativo</p><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td><td><p>Cauzione di cui all'articolo 3</p><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td><td><p>Origine<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;12&#160;10</p></td><td><p>Carcasse di polli presentazione 70 %, congelate</p></td><td><p>107,5</p></td><td><p>0</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;12&#160;90</p></td><td><p>Carcasse di polli presentazione 65 %, congelate</p></td><td><p>102,1</p><p>172,4</p></td><td><p>5</p><p>0</p></td><td><p>AR</p><p>BR</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;14&#160;10</p></td><td><p>Pezzi disossati di galli o di galline, congelati</p></td><td><p>243,1</p><p>212,5</p><p>296,9</p><p>229,1</p></td><td><p>17</p><p>26</p><p>1</p><p>21</p></td><td><p>AR</p><p>BR</p><p>CL</p><p>TH</p></td></tr><tr><td><p>0207&#160;27&#160;10</p></td><td><p>Pezzi disossati di tacchini, congelati</p></td><td><p>340,6</p><p>401,7</p></td><td><p>0</p><p>0</p></td><td><p>BR</p><p>CL</p></td></tr><tr><td><p>0408&#160;91&#160;80</p></td><td><p>Uova sgusciate essiccate</p></td><td><p>352,1</p></td><td><p>0</p></td><td><p>AR</p></td></tr><tr><td><p>1602&#160;32&#160;11</p></td><td><p>Preparazioni non cotte di galli o di galline</p></td><td><p>197,9</p></td><td><p>27</p></td><td><p>BR</p></td></tr></tbody></table> » ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice “ZZ” sta per “altre origini”.
ITA
32017R1955
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.6.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 180/13</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 679/2014 DELLA COMMISSIONE del 19 giugno 2014 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, del 22 ottobre 2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM) ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato XVI, parte A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell'articolo 136, paragrafo&#160;1, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 19 giugno 2014 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 299 del 16.11.2007, pag. 1 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100 kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all&#8217;importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>MK</p></td><td><p>62,7</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>83,5</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>73,1</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>MK</p></td><td><p>50,7</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>84,7</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>67,7</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>111,0</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>111,0</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;50&#160;10</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>96,2</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>141,7</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>130,2</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>122,7</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>101,6</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>88,2</p></td></tr><tr><td><p>CA</p></td><td><p>102,6</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>104,4</p></td></tr><tr><td><p>CN</p></td><td><p>130,3</p></td></tr><tr><td><p>NZ</p></td><td><p>135,0</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>223,4</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>115,6</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>125,1</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;10&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>246,7</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>246,7</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;29&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>386,5</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>386,5</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;30</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>135,6</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>87,8</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>111,7</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal regolamento (CE) n. 1833/2006 della Commissione ( GU L 354 del 14.12.2006, pag. 19 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32014R0679
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.12.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 313/60</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/2031 DELLA COMMISSIONE del 12 novembre 2019 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per le industrie degli alimenti, delle bevande e del latte, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio [ notificata con il numero C(2019) 7989 ] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, vista la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) ( 1 ) , in particolare l’articolo 13, paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (<span>Best Available Techniques</span>, BAT) fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione per le installazioni di cui al capo II della direttiva 2010/75/UE e le autorit&#224; competenti dovrebbero fissare valori limite di emissione tali da garantire che, in condizioni di esercizio normali, non si superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle conclusioni sulle BAT.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il forum composto da rappresentanti degli Stati membri, delle industrie interessate e delle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell&#8217;ambiente, istituito con decisione della Commissione del 16 maggio 2011&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, ha trasmesso alla Commissione il 27 novembre 2018 il proprio parere in merito al contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT per le industrie degli alimenti, delle bevande e del latte. Il parere &#232; accessibile al pubblico&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Le conclusioni sulle BAT di cui all&#8217;allegato della presente decisione costituiscono il nucleo del suddetto documento di riferimento sulle BAT.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell&#8217;articolo 75, paragrafo 1, della direttiva 2010/75/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Sono adottate le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per le industrie degli alimenti, delle bevande e del latte riportate in allegato. Articolo 2 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 12 novembre 2019 Per la Commissione Karmenu VELLA Membro della Commissione ( 1 ) GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17 . ( 2 ) Decisione della Commissione, del 16 maggio 2011, che istituisce un forum per lo scambio di informazioni ai sensi dell’articolo 13 della direttiva 2010/75/UE in materia di emissioni industriali ( GU C 146 del 17.5.2011, pag. 3 ). ( 3 ) https://circabc.europa.eu/ui/group/06f33a94-9829-4eee-b187-21bb783a0fbf/library/d00a6ea2-6a30-46fc-8064-16200f9fe7f6?p=1&n=10&sort=modified_DESC. ALLEGATO CONCLUSIONI SULLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (BAT) PER L’INDUSTRIA ALIMENTARE, DELLE BEVANDE E DEL LATTE AMBITO DI APPLICAZIONE Le presenti conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT — Best Available Techniques ) si riferiscono alle seguenti attività di cui all’allegato I della direttiva 2010/75/UE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.4 b)</p></td><td><p>Trattamento e trasformazione, diversi dal semplice imballo, delle seguenti materie prime, sia trasformate in precedenza sia non trasformate destinate alla fabbricazione di prodotti alimentari o mangimi da:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>solo materie prime animali (diverse dal semplice latte) con una capacit&#224; di produzione di prodotti finiti di oltre 75 Mg al giorno;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>solo materie prime vegetali con una capacit&#224; di produzione di prodotti finiti di oltre 300 Mg al giorno o 600 Mg al giorno se l&#8217;installazione &#232; in funzione per un periodo non superiore a 90 giorni consecutivi all&#8217;anno;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>materie prime animali e vegetali, sia in prodotti combinati che separati, con una capacit&#224; di produzione di prodotti finiti in Mg al giorno superiore a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>75 se A &#232; pari o superiore a 10; oppure,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>[300 - (22,5 &#215; A)] in tutti gli altri casi,</p></td></tr></tbody></table><p>dove &#171;A&#187; &#232; la percentuale (%) in peso di materia animale della capacit&#224; di produzione di prodotti finiti.</p></td></tr></tbody></table><p>L&#8217;imballaggio non &#232; compreso nel peso finale del prodotto.</p><p>La presente sottosezione non si applica nel caso in cui la materia prima sia esclusivamente il latte.</p><p><img/></p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.4 c)</p></td><td><p>Trattamento e trasformazione esclusivamente del latte, con un quantitativo di latte ricevuto di oltre 200 Mg al giorno (valore medio su base annua).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.11</p></td><td><p>Trattamento a gestione indipendente di acque reflue non contemplate dalla direttiva 91/271/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>1</span>)</a>, a condizione che il principale carico inquinante provenga dalle attivit&#224; di cui all&#8217;allegato I, punto 6.4, lettere b) o c), della direttiva 2010/75/UE.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Le presenti conclusioni sulle BAT riguardano inoltre: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il trattamento combinato di acque reflue di provenienze diverse, a condizione che il principale carico inquinante provenga dalle attivit&#224; di cui all&#8217;allegato I, punto 6.4, lettere b) o c), della direttiva 2010/75/UE e che il trattamento delle acque reflue non sia contemplato dalla direttiva 91/271/CEE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la produzione di etanolo in un&#8217;installazione che rientra nella descrizione dell&#8217;attivit&#224; di cui all&#8217;allegato I, punto 6.4, lettera b), punto ii), della direttiva 2010/75/UE o come un&#8217;attivit&#224; associata direttamente a tale installazione.</p></td></tr></tbody></table> Le presenti conclusioni sulle BAT non riguardano i seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>impianti di combustione in situ che generano gas caldi che non sono utilizzati per il riscaldamento a contatto diretto, l&#8217;essiccazione o qualsiasi altro trattamento degli oggetti o dei materiali: potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per i grandi impianti di combustione (<span>Large Combustion Plants</span> &#8212; LCP) o nella direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>produzione di prodotti primari da sottoprodotti di origine animale, come l&#8217;estrazione e la fusione di grassi, la produzione di olio di pesce e di farina di pesce, la trasformazione del sangue e la produzione di gelatina: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT relative ai macelli e all&#8217;industria dei sottoprodotti animali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>realizzazione di tagli standard per animali di grandi dimensioni e di tagli di pollame: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT relative ai macelli e all&#8217;industria dei sottoprodotti animali.</p></td></tr></tbody></table> Altre conclusioni e documenti di riferimento sulle BAT che possono rivestire un interesse ai fini delle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT contengono i seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>grandi impianti di combustione (<span>Large Combustion Plants</span> &#8212; LCP);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>macelli e industria dei sottoprodotti animali (SA);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistemi comuni di trattamento/gestione delle acque reflue e degli scarichi gassosi nell&#8217;industria chimica (CWW);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sostanze chimiche organiche prodotte in grandi quantit&#224; (LVOC);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trattamento dei rifiuti (<span>Waste Treatment</span> &#8211; WT);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>produzione di cemento, calce e ossido di magnesio (<span>Cement, Lime and Magnesium Oxide</span> - CLM);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitoraggio delle emissioni in atmosfera e nell&#8217;acqua da installazioni soggette alla direttiva sulle emissioni industriali (<span>Reference Document on the General Principles of Monitoring</span> &#8212; ROM);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>effetti economici e effetti incrociati (<span>Economic and Cross-MEDIA Effects</span> &#8212; ECM);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>emissioni prodotte dallo stoccaggio (<span>Emissions from storage</span> &#8211; EFS);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>efficienza energetica (<span>Energy Efficiency</span> &#8211; ENE);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistemi di raffreddamento industriali (<span>Industrial Cooling Systems</span> &#8211; ICS).</p></td></tr></tbody></table> Le presenti conclusioni sulle BAT si applicano ferme restando altre disposizioni pertinenti, ad esempio in materia di igiene o sicurezza degli alimenti/dei mangimi. DEFINIZIONI Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Termine</p></td><td><p>Definizione</p></td></tr><tr><td><p>Domanda biochimica di ossigeno (BOD<span>n</span>)</p></td><td><p>Quantit&#224; di ossigeno necessaria per l&#8217;ossidazione biochimica della materia organica in biossido di carbonio in<span>n</span> giorni (<span>n</span> di solito &#232; pari a 5 o 7). Il BOD &#232; un indicatore per la concentrazione di massa dei composti organici biodegradabili.</p></td></tr><tr><td><p>Emissioni convogliate</p></td><td><p>Emissioni nell&#8217;ambiente di sostanze inquinanti attraverso qualsiasi tipo di condotte, tubi, camini ecc.</p></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (COD)</p></td><td><p>Quantit&#224; di ossigeno necessaria per l&#8217;ossidazione chimica completa della materia organica in biossido di carbonio usando il bicromato. La COD &#232; un indicatore per la concentrazione di massa dei composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>Particolato (atmosferico) totale.</p></td></tr><tr><td><p>Impianto esistente</p></td><td><p>Impianto che non &#232; un impianto nuovo.</p></td></tr><tr><td><p>Esano</p></td><td><p>Alcano a sei atomi di carbonio, con formula chimica C<span>6</span>H<span>14</span>.</p></td></tr><tr><td><p>hl</p></td><td><p>Ettolitro (pari a 100 litri).</p></td></tr><tr><td><p>Impianto nuovo</p></td><td><p>Impianto autorizzato per la prima volta sul sito dell&#8217;installazione dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT o sostituzione integrale di un impianto dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT.</p></td></tr><tr><td><p>NO<span>X</span></p></td><td><p>Somma del monossido di azoto (NO) e del diossido di azoto (NO<span>2</span>), espressa come NO<span>2</span>.</p></td></tr><tr><td><p>Residuo</p></td><td><p>Sostanze o oggetti generati dalle attivit&#224; che rientrano nell&#8217;ambito di applicazione del presente documento, come rifiuti o sottoprodotti.</p></td></tr><tr><td><p>SO<span>X</span></p></td><td><p>Somma del diossido di zolfo (SO<span>2</span>), del triossido di zolfo (SO<span>3</span>), e degli aerosol di acido solforico, espressa come SO<span>2</span>.</p></td></tr><tr><td><p>Recettore sensibile</p></td><td><p>Zone che necessitano di protezione speciale, come ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>zone residenziali,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>zone in cui si svolgono attivit&#224; umane (ad esempio scuole, luoghi di lavoro, centri di assistenza diurna, zone ricreative, ospedali o case di cura).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Azoto totale (TN)</p></td><td><p>Azoto totale, espresso come N: comprende ammoniaca libera e azoto ammoniacale (NH<span>4</span>-N), azoto nitroso (NO<span>2</span>-N), azoto nitrico (NO<span>3</span>-N) e azoto in composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>Carbonio organico totale (TOC)</p></td><td><p>Carbonio organico totale, espresso come C (nell&#8217;acqua): comprende tutti i composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>Fosforo totale (TP)</p></td><td><p>Il fosforo totale, espresso come P, comprende tutti i composti inorganici e organici di fosforo, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>Solidi sospesi totali (TSS)</p></td><td><p>Concentrazione di massa di tutti i solidi sospesi (nell&#8217;acqua), misurati per filtrazione mediante filtri in fibra di vetro e gravimetria.</p></td></tr><tr><td><p>Carbonio organico volatile totale (TVOC)</p></td><td><p>Carbonio organico volatile totale, espresso come C (nell&#8217;atmosfera).</p></td></tr></tbody></table> CONSIDERAZIONI GENERALI Migliori tecniche disponibili Le tecniche elencate e descritte nelle presenti conclusioni sulle BAT non sono prescrittive né esaustive. È possibile utilizzare altre tecniche che garantiscano un livello quanto meno equivalente di protezione dell’ambiente. Salvo diversa indicazione, le presenti conclusioni sulle BAT sono generalmente applicabili. Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per emissioni nell’atmosfera Salvo diversa indicazione, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per le emissioni nell’atmosfera riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni, espresse in termini di massa della sostanza emessa per volume di scarichi gassosi alle condizioni standard seguenti: gas secco a una temperatura di 273,15 K e una pressione di 101,3 kPa, senza correzione per il tenore di ossigeno, ed espresso in mg/Nm 3 . L’equazione per calcolare la concentrazione delle emissioni corrispondenti al livello di ossigeno di riferimento è la seguente: dove: <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>ER:</p></td><td><p>:</p></td><td><p>concentrazione delle emissioni al livello di ossigeno di riferimento OR;</p></td></tr><tr><td><p>OR:</p></td><td><p>:</p></td><td><p>livello di ossigeno di riferimento in percentuale in volume (%);</p></td></tr><tr><td><p>EM:</p></td><td><p>:</p></td><td><p>concentrazione misurata delle emissioni;</p></td></tr><tr><td><p>OM:</p></td><td><p>:</p></td><td><p>livello misurato di ossigeno in percentuale in volume (%).</p></td></tr></tbody></table> Per i periodi di calcolo dei valori medi relativi ai BAT-AEL per le emissioni nell’atmosfera, si applica la seguente definizione. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Periodo di calcolo della media</p></td><td><p>Definizione</p></td></tr><tr><td><p>MEDIA del periodo di campionamento</p></td><td><p>Valore medio di tre misurazioni consecutive di almeno 30 minuti ciascuna<a>&#160;(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> Quando gli scarichi gassosi di due o più fonti (ad esempio essiccatoi o forni) sono emessi attraverso un camino comune, il BAT-AEL si applica all’insieme degli scarichi emessi dal camino. Perdite specifiche di esano I livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) relativi alle perdite specifiche di esano si riferiscono alle medie annuali e vengono calcolati utilizzando la seguente equazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>dove:</p></td><td><p>le perdite di esano corrispondono alla quantit&#224; totale di esano consumato dall&#8217;installazione per ciascun tipo di seme o fagiolo, espresso in kg/anno;</p><p>le materie prime corrispondono alla quantit&#224; totale di ciascun tipo di seme pulito o di fagiolo trasformato, espresso in kg/anno.</p></td></tr></tbody></table> Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per emissioni nell’acqua Salvo indicazione contraria, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per le emissioni nell’acqua riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa della sostanza emessa per volume d’acqua) espresse in mg/l. I BAT-AEL espressi come concentrazioni si riferiscono alle medie giornaliere, ossia ai campioni compositi proporzionali al flusso prelevati su 24 ore. Si possono utilizzare campioni compositi proporzionali al tempo purché sia dimostrata una sufficiente stabilità della portata. In alternativa possono essere effettuati campionamenti casuali, a condizione che l’effluente sia adeguatamente miscelato e omogeneo. Nel caso del carbonio organico totale (TOC), della domanda chimica di ossigeno (COD), dell’azoto totale (TN) e del fosforo totale (TP), il calcolo dell’efficienza di abbattimento media di cui alle presenti conclusioni sulle BAT (cfr. Tabella 1) si basa sul carico dell’effluente e dell’affluente dell’impianto di trattamento delle acque reflue. Altri livelli di prestazione ambientale Scarico di acque reflue specifiche I livelli indicativi di prestazione ambientale relativi allo scarico di acque reflue specifiche si riferiscono alle medie annuali e vengono calcolati utilizzando la seguente equazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>dove:</p></td><td><p>lo scarico delle acque reflue &#232; il volume totale delle acque reflue scaricate (sotto forma di scarico diretto, scarico indiretto e/o spandimento sul suolo) dalle lavorazioni specifiche interessate durante il periodo di produzione, espresso in m<span>3</span>/anno, escluse le acque di raffreddamento e le acque di dilavamento che vengono scaricate a parte.</p><p>Il tasso di attivit&#224; &#232; la quantit&#224; totale di materie prime o prodotti lavorati, a seconda del settore specifico, espresso in tonnellate/anno o hl/anno. L&#8217;imballaggio non &#232; compreso nel peso del prodotto. Le materie prime sono i materiali immessi negli impianti che vengono trattati o lavorati per produrre prodotti alimentari o mangimi.</p></td></tr></tbody></table> Consumo specifico di energia I livelli indicativi di prestazione ambientale relativi al consumo specifico di energia si riferiscono alle medie annuali e vengono calcolati utilizzando la seguente equazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>dove:</p></td><td><p>il consumo di energia finale &#232; la quantit&#224; totale di energia consumata dalle lavorazioni specifiche interessate durante il periodo di produzione (sotto forma di calore e di elettricit&#224;), espresso in MWh/anno.</p><p>Il tasso di attivit&#224; &#232; la quantit&#224; totale di materie prime o prodotti lavorati, a seconda del settore specifico, espresso in tonnellate/anno o hl/anno. L&#8217;imballaggio non &#232; compreso nel peso del prodotto. Le materie prime sono i materiali immessi negli impianti che vengono trattati o lavorati per produrre prodotti alimentari o mangimi.</p></td></tr></tbody></table> 1. CONCLUSIONI GENERALI SULLE BAT 1.1. Sistemi di gestione ambientale BAT 1. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nell’elaborare e attuare un sistema di gestione ambientale avente tutte le caratteristiche seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>impegno, leadership e responsabilit&#224; da parte della direzione, compresa l&#8217;alta dirigenza, per attuare un sistema di gestione dell&#8217;ambiente efficace;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>un&#8217;analisi che comprenda la determinazione del contesto dell&#8217;organizzazione, l&#8217;individuazione delle esigenze e delle aspettative delle parti interessate e l&#8217;identificazione delle caratteristiche dell&#8217;installazione collegate a possibili rischi per l&#8217;ambiente (o la salute umana) e delle disposizioni giuridiche applicabili in materia di ambiente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>sviluppo di una politica ambientale che preveda il miglioramento continuo della prestazione ambientale dell&#8217;installazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>definizione di obiettivi e indicatori di prestazione relativi ad aspetti ambientali significativi, incluso garantire il rispetto delle disposizioni giuridiche applicabili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v.</p></td><td><p>pianificazione e attuazione delle azioni e delle procedure necessarie (incluse azioni correttive e preventive se necessario) per raggiungere gli obiettivi ambientali ed evitare i rischi ambientali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi.</p></td><td><p>determinazione delle strutture, dei ruoli e delle responsabilit&#224; concernenti gli obiettivi e gli aspetti ambientali e la messa a disposizione delle risorse umane e finanziarie necessarie;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii.</p></td><td><p>garanzia della consapevolezza e delle competenze necessarie del personale le cui attivit&#224; potrebbero influenzare la prestazione ambientale dell&#8217;installazione (ad esempio fornendo informazioni e formazione);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>viii.</p></td><td><p>comunicazione interna ed esterna;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ix.</p></td><td><p>promozione del coinvolgimento del personale nelle buone pratiche di gestione ambientale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>x.</p></td><td><p>redazione e aggiornamento di un manuale di gestione e di procedure scritte per controllare le attivit&#224; con impatto ambientale significativo nonch&#233; dei registri pertinenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xi.</p></td><td><p>controllo dei processi e programmazione operativa efficaci;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xii.</p></td><td><p>attuazione di adeguati programmi di manutenzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xiii.</p></td><td><p>preparazione alle emergenze e protocolli di intervento, comprese la prevenzione e/o la mitigazione degli impatti (ambientali) negativi durante le situazioni di emergenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xiv.</p></td><td><p>valutazione, durante la (ri)progettazione di una (nuova) installazione o di una sua parte, dei suoi impatti ambientali durante l&#8217;intero ciclo di vita, che comprende la costruzione, la manutenzione, l&#8217;esercizio e lo smantellamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xv.</p></td><td><p>attuazione di un programma di monitoraggio e misurazione, ove necessario &#232; possibile reperire le informazioni nella relazione di riferimento sul monitoraggio delle emissioni in atmosfera e nell&#8217;acqua da installazioni IED (<span>Reference Report on Monitoring of emissions to air and water from IED installations,</span> ROM);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xvi.</p></td><td><p>svolgimento di analisi comparative settoriali su base regolare;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xvii.</p></td><td><p>verifica periodica indipendente (ove praticabile) esterna e interna, al fine di valutare la prestazione ambientale e determinare se il sistema di gestione ambientale sia conforme a quanto previsto e se sia stato attuato e aggiornato correttamente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xviii.</p></td><td><p>valutazione delle cause di non conformit&#224;, attuazione di azioni correttive per far fronte alle non conformit&#224;, riesame dell&#8217;efficacia delle azioni correttive e accertamento dell&#8217;esistenza o della possibile comparsa di non conformit&#224; simili;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xix.</p></td><td><p>riesame periodico del sistema di gestione ambientale da parte dell&#8217;alta dirigenza, al fine di accertarsi che continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>xx.</p></td><td><p>seguito e considerazione dello sviluppo di tecniche pi&#249; pulite.</p></td></tr></tbody></table> Specificamente per il settore degli alimenti, delle bevande e del latte, la BAT deve inoltre includere nel sistema di gestione ambientale le caratteristiche seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>un piano di gestione del rumore (cfr. BAT 13);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>un piano di gestione degli odori (cfr. BAT 15);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>un inventario del consumo di acqua, energia e materie prime e dei flussi delle acque reflue e degli scarichi gassosi (cfr. BAT 2);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>un piano di efficienza energetica (cfr. BAT 6a).</p></td></tr></tbody></table> Nota Il regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 4 ) istituisce il sistema unionale di ecogestione e audit (EMAS), che rappresenta un esempio di sistema di gestione ambientale conforme alle presenti BAT. Applicabilità Il livello di dettaglio e il livello di formalizzazione del sistema di gestione ambientale dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’installazione, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente. BAT 2. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre le emissioni, la BAT consiste nell’istituire, mantenere e riesaminare regolarmente (anche in caso di cambiamenti significativi), nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un inventario del consumo di acqua, energia e materie prime e dei flussi delle acque reflue e degli scarichi gassosi che comprenda tutte le caratteristiche seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>I.</p></td><td><p>Informazioni sui processi di produzione degli alimenti, delle bevande e del latte, inclusi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>flussogrammi semplificati dei processi che indichino l&#8217;origine delle emissioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>descrizioni delle tecniche integrate nei processi e delle tecniche di trattamento delle acque reflue/degli scarichi gassosi al fine di prevenire o ridurre le emissioni, con indicazione delle loro prestazioni.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>II.</p></td><td><p>Informazioni sull&#8217;utilizzo e sul consumo di acqua (ad esempio flussogrammi e bilanci di massa idrici), e individuazione delle azioni volte a ridurre il consumo di acqua e il volume delle acque reflue (cfr. BAT 7).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>III.</p></td><td><p>Informazioni sulla quantit&#224; e sulle caratteristiche dei flussi delle acque reflue, tra cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>valori medi e variabilit&#224; della portata, del pH e della temperatura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>valori medi di concentrazione e di carico degli inquinanti/dei parametri pertinenti (ad esempio TOC o COD, composti azotati, fosforo, cloruro, conduttivit&#224;) e loro variabilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>IV.</p></td><td><p>Informazioni sulle caratteristiche dei flussi degli scarichi gassosi, tra cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>valori medi e variabilit&#224; della portata e della temperatura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>valori medi di concentrazione e di carico degli inquinanti/dei parametri pertinenti (ad esempio polveri, TVOC, CO, NO<span>X</span>, SO<span>X</span>) e loro variabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>presenza di altre sostanze che possono incidere sul sistema di trattamento degli scarichi gassosi o sulla sicurezza dell&#8217;impianto (ad esempio ossigeno, vapore acqueo, polveri).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>V.</p></td><td><p>Informazioni sull&#8217;utilizzo e sul consumo di energia, sulla quantit&#224; di materie prime usate e sulla quantit&#224; e sulle caratteristiche dei residui prodotti, e individuazione delle azioni volte a migliorare in modo continuo l&#8217;efficienza delle risorse (cfr. ad esempio BAT 6 e BAT 10).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>VI.</p></td><td><p>Identificazione e attuazione di un&#8217;appropriata strategia di monitoraggio al fine di aumentare l&#8217;efficienza delle risorse, tenendo in considerazione il consumo di acqua, energia e materie prime. Il monitoraggio pu&#242; includere misurazioni dirette, calcoli o registrazioni con una frequenza adeguata. Il monitoraggio &#232; condotto al livello pi&#249; appropriato (ad esempio a livello di processo o di impianto/installazione).</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità Il livello di dettaglio dell’inventario dipende in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell’installazione, così come dall’insieme dei suoi possibili effetti sull’ambiente. 1.2. Monitoraggio BAT 3. Per quanto riguarda le emissioni nell’acqua identificate come rilevanti nell’inventario dei flussi di acque reflue (cfr. BAT 2), la BAT consiste nel monitorare i principali parametri di processo (ad esempio monitoraggio continuo del flusso, del pH e della temperatura delle acque reflue) nei punti fondamentali (ad esempio all’ingresso e/o all’uscita del pretrattamento, all’ingresso del trattamento finale, nel punto in cui le emissioni fuoriescono dall’installazione). BAT 4. La BAT consiste nel monitorare le emissioni nell’acqua almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell’applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>Norma/e</p></td><td><p>Frequenza minima di monitoraggio<a>&#160;(<span>5</span>)</a></p></td><td><p>Monitoraggio associato a</p></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (COD)<a>&#160;(<span>6</span>)</a><a>&#160;(<span>7</span>)</a></p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Una volta al giorno<a>&#160;(<span>8</span>)</a></p></td><td><p>BAT 12</p></td></tr><tr><td><p>Azoto totale (TN)<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN 12260, EN ISO 11905-1)</p></td></tr><tr><td><p>Carbonio organico totale (TOC)<a>&#160;(<span>6</span>)</a><a>&#160;(<span>7</span>)</a></p></td><td><p>EN 1484</p></td></tr><tr><td><p>Fosforo totale (TP)<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN ISO 6878, EN ISO 15681-1 e -2, EN ISO 11885)</p></td></tr><tr><td><p>Solidi sospesi totali (TSS)<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>EN 872</p></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (BOD<span>n</span>)<a>&#160;(<span>6</span>)</a></p></td><td><p>EN 1899-1</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Cloruro (Cl<span>-</span>)</p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN ISO 10304-1, EN ISO 15682)</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr></tbody></table> BAT 5. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate in atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>Settore</p></td><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Norma/e</p></td><td><p>Frequenza minima di monitoraggio<a>&#160;(<span>9</span>)</a></p></td><td><p>Monitoraggio associato a</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>Mangimi per animali</p></td><td><p>Essiccazione di foraggi verdi</p></td><td><p>EN 13284-1</p></td><td><p>Una volta ogni tre mesi<a>&#160;(<span>10</span>)</a></p></td><td><p>BAT 17</p></td></tr><tr><td><p>Macinazione e raffreddamento di pellet nella produzione di mangimi composti</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 17</p></td></tr><tr><td><p>Estrusione di alimenti secchi per animali</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 17</p></td></tr><tr><td><p>Produzione della birra</p></td><td><p>Gestione e lavorazione di malto e coadiuvanti</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 20</p></td></tr><tr><td><p>Caseifici</p></td><td><p>Processi di essiccazione</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 23</p></td></tr><tr><td><p>Macinatura di cereali</p></td><td><p>Macinatura e pulitura di cereali</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 28</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione di semi oleosi e raffinazione di oli vegetali</p></td><td><p>Gestione e preparazione di semi, essiccazione e raffreddamento di farine</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 31</p></td></tr><tr><td><p>Produzione di amidi</p></td><td><p>Essiccazione di amidi, proteine e fibre</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Una volta al mese (<span>2</span>)</p></td><td><p>BAT 36</p></td></tr><tr><td><p>PM<span>2.5</span> e PM<span>10</span></p></td><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione di polpe di barbabietole</p></td><td><p>UNI EN ISO 23210</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 36</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>Trasformazione di pesci e molluschi</p></td><td><p>Affumicatoi</p></td><td><p>EN 12619</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>BAT 26</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione della carne</p></td><td><p>Affumicatoi</p></td><td><p>BAT 29</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione di semi oleosi e raffinazione di oli vegetali<a>&#160;(<span>11</span>)</a></p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione ad alta temperatura di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>NO<span>X</span></p></td><td><p>Lavorazione della carne<a>&#160;(<span>12</span>)</a></p></td><td><p>Affumicatoi</p></td><td><p>EN 14792</p></td><td><p>Una volta all&#8217;anno</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione ad alta temperatura di polpe di barbabietole</p></td></tr><tr><td><p>CO</p></td><td><p>Lavorazione della carne<a>&#160;(<span>12</span>)</a></p></td><td><p>Affumicatoi</p></td><td><p>EN 15058</p></td></tr><tr><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione ad alta temperatura di polpe di barbabietole</p></td></tr><tr><td><p>SO<span>X</span></p></td><td><p>Fabbricazione dello zucchero</p></td><td><p>Essiccazione di polpe di barbabietole nel caso non venga usato il gas naturale</p></td><td><p>EN 14791</p></td><td><p>Due volte all&#8217;anno<a>&#160;(<span>10</span>)</a></p></td><td><p>BAT 37</p></td></tr></tbody></table> 1.3. Efficienza energetica BAT 6. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare la BAT 6a e un’opportuna combinazione delle tecniche comuni indicate nella tecnica b sottostante. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Piano di efficienza energetica</p></td><td><p>Nel piano di efficienza energetica, nell&#8217;ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), si definisce e si calcola il consumo specifico di energia della (o delle) attivit&#224;, stabilendo indicatori chiave di prestazione su base annua (ad esempio per il consumo specifico di energia) e pianificando obiettivi periodici di miglioramento e le relative azioni. Il piano &#232; adeguato alle specificit&#224; dell&#8217;installazione.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Utilizzo di tecniche comuni</p></td><td><p>Le tecniche comuni comprendono tecniche quali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>controllo e regolazione del bruciatore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cogenerazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>motori efficienti sotto il profilo energetico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>recupero di calore con scambiatori e/o pompe di calore (inclusa la ricompressione meccanica del vapore);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>illuminazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione al minimo della decompressione della caldaia;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ottimizzazione dei sistemi di distribuzione del vapore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>preriscaldamento dell&#8217;acqua di alimentazione (incluso l&#8217;uso di economizzatori);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistemi di controllo dei processi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione delle perdite del sistema ad aria compressa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione delle perdite di calore tramite isolamento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>variatori di velocit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>evaporazione a effetto multiplo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>utilizzo dell&#8217;energia solare.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Ulteriori tecniche settoriali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nelle sezioni da 2 a 13 delle presenti conclusioni sulle BAT. 1.4. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue BAT 7. Al fine di ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue, la BAT consiste nell’utilizzare la BAT 7a e una delle tecniche da b a k indicate di seguito o una loro combinazione. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche comuni</span></p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Riciclaggio e riutilizzo dell&#8217;acqua</p></td><td><p>Riciclaggio e/o riutilizzo dei flussi d&#8217;acqua (preceduti o meno dal trattamento dell&#8217;acqua), ad esempio per pulire, lavare, raffreddare o per il processo stesso.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a motivo dei requisiti in materia di igiene e sicurezza alimentare.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ottimizzazione del flusso d&#8217;acqua</p></td><td><p>Utilizzo di dispositivi di comando, ad esempio fotocellule, valvole di flusso e valvole termostatiche, al fine di regolare automaticamente il flusso d&#8217;acqua.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Ottimizzazione di manichette e ugelli per l&#8217;acqua</p></td><td><p>Uso del numero corretto di ugelli e posizionamento corretto; regolazione della pressione dell&#8217;acqua.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Separazione dei flussi d&#8217;acqua</p></td><td><p>I flussi d&#8217;acqua che non hanno bisogno di essere trattati (ad esempio acque di raffreddamento o acque di dilavamento non contaminate) sono separati dalle acque reflue che devono essere invece trattate, consentendo in tal modo il riciclaggio delle acque non contaminate.</p></td><td><p>La separazione dell&#8217;acqua piovana non contaminata pu&#242; non essere praticabile con i sistemi esistenti di raccolta delle acque reflue.</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche relative alle operazioni di pulizia</span></p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Pulitura a secco</p></td><td><p>Rimozione di quanto pi&#249; materiale residuo possibile da materie prime e attrezzature prima che queste vengano pulite con liquidi, ad esempio utilizzando aria compressa, sistemi a vuoto o pozzetti di raccolta con copertura in rete.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>f</p></td><td><p>Sistemi di piggaggio per condutture</p></td><td><p>Per pulire le condutture si ricorre a un sistema composto da lanciatori, ricevitori, impianti ad aria compressa e un proiettile (detto anche &#171;pig&#187;, realizzato in plastica o miscela di ghiaccio). Le valvole in linea sono posizionate in modo da consentire al<span>pig</span> di passare attraverso il sistema di condutture e di separare il prodotto dall&#8217;acqua di lavaggio.</p></td></tr><tr><td><p>g</p></td><td><p>Pulizia ad alta pressione</p></td><td><p>Nebulizzazione di acqua sulla superficie da pulire a pressioni variabili tra 15 bar e 150 bar.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a motivo dei requisiti in materia di sicurezza e salute.</p></td></tr><tr><td><p>h</p></td><td><p>Ottimizzazione del dosaggio chimico e dell&#8217;impiego di acqua nella pulizia a circuito chiuso (<span>Clean-in-Place</span>, CIP)</p></td><td><p>Ottimizzazione della progettazione della CIP e misurazione della torbidit&#224;, della conduttivit&#224;, della temperatura e/o del pH per dosare l&#8217;acqua calda e i prodotti chimici in quantit&#224; ottimali.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>i</p></td><td><p>Schiuma a bassa pressione e/o pulizia con gel</p></td><td><p>Utilizzo di schiuma a bassa pressione e/o gel per pulire pareti, pavimenti e/o superfici di attrezzature.</p></td></tr><tr><td><p>j</p></td><td><p>Progettazione ottimizzata e costruzione di aree adibite alle attrezzature e alle lavorazioni</p></td><td><p>Le aree adibite alle attrezzature e alle lavorazioni vengono progettate e costruite in modo da facilitare le operazioni di pulizia. Durante l&#8217;ottimizzazione della progettazione e della costruzione occorre considerare i requisiti in materia di igiene.</p></td></tr><tr><td><p>k</p></td><td><p>Pulizia delle attrezzature il prima possibile</p></td><td><p>Le attrezzature dopo l&#8217;uso vengono pulite il prima possibile per evitare che i rifiuti si induriscano.</p></td></tr></tbody></table> Ulteriori tecniche settoriali volte a ridurre il consumo di acqua sono illustrate nella sezione6.1 delle presenti conclusioni sulle BAT. 1.5. Sostanze nocive BAT 8. Al fine di prevenire o ridurre l’utilizzo di sostanze nocive, ad esempio nelle attività di pulizia e disinfezione, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Selezione appropriata di prodotti chimici e/o disinfettanti</p></td><td><p>Rinuncia o riduzione dell&#8217;uso di prodotti chimici e/o disinfettanti pericolosi per l&#8217;ambiente acquatico, in particolare le sostanze prioritarie considerate nell&#8217;ambito della direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>13</span>)</a>.</p><p>Nel selezionare le sostanze occorre considerare i requisiti in materia di igiene e sicurezza alimentare.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Riutilizzo di prodotti chimici di pulizia durante la pulizia a circuito chiuso (CIP)</p></td><td><p>Raccolta e riutilizzo di prodotti chimici di pulizia durante la CIP. Nel riutilizzare i prodotti chimici di pulizia occorre considerare i requisiti in materia di igiene e sicurezza alimentare.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Pulitura a secco</p></td><td><p>Cfr. BAT 7e.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Progettazione ottimizzata e costruzione di aree adibite alle attrezzature e alle lavorazioni</p></td><td><p>Cfr. BAT 7 j.</p></td></tr></tbody></table> BAT 9. Al fine di prevenire le emissioni di sostanze che riducono lo strato di ozono e di sostanze con un elevato potenziale di riscaldamento globale derivanti dalle attività di refrigerazione e congelamento, la BAT consiste nell’utilizzare refrigeranti privi di potenziale di riduzione dell’ozono e con un basso potenziale di riscaldamento globale. Descrizione Tra i refrigeranti adatti figurano acqua, biossido di carbonio e ammoniaca. 1.6. Uso efficiente delle risorse BAT 10. Al fine di aumentare l’efficienza delle risorse, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Digestione anaerobica</p></td><td><p>Trattamento di residui biodegradabili da parte di microorganismi in assenza di ossigeno che d&#224; luogo a biogas e digestato. Il biogas viene utilizzato come combustibile, ad esempio nei motori a gas o nelle caldaie. Il digestato pu&#242; essere utilizzato ad esempio come ammendante.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a motivo della quantit&#224; e/o della natura dei residui.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Uso dei residui</p></td><td><p>I residui vengono utilizzati, ad esempio, come mangimi per animali.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a motivo dei requisiti legali.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Separazione di residui</p></td><td><p>Separazione di residui, ad esempio utilizzando paraspruzzi, schermi, ribalte, pozzetti di raccolta, raccoglitori di gocciolamento e trogoli posizionati in modo accurato.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Recupero e riutilizzo dei residui della pastorizzazione</p></td><td><p>I residui della pastorizzazione vengono inviati all&#8217;unit&#224; di miscelazione e quindi riutilizzati come materie prime.</p></td><td><p>Applicabile soltanto ai prodotti alimentari liquidi.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Recupero del fosforo come struvite</p></td><td><p>Cfr. BAT 12 g.</p></td><td><p>Applicabile solo a flussi di acque reflue con un elevato contenuto totale di fosforo (ad esempio superiore a 50 mg/l) e un flusso significativo.</p></td></tr><tr><td><p>f</p></td><td><p>Utilizzo di acque reflue per lo spandimento sul suolo</p></td><td><p>Dopo un apposito trattamento, le acque reflue vengono usate per lo spandimento sul suolo al fine di sfruttarne il contenuto di nutrienti e/o utilizzarle.</p></td><td><p>Applicabile solo in caso di vantaggio agronomico comprovato, basso livello di contaminazione comprovato e assenza di impatti negativi sull&#8217;ambiente (ad esempio sul suolo, sulle acque sotterranee e sulle acque superficiali).</p><p>L&#8217;applicabilit&#224; pu&#242; essere limitata dalla ridotta disponibilit&#224; di terreni idonei adiacenti all&#8217;installazione.</p><p>L&#8217;applicabilit&#224; pu&#242; essere limitata dalle condizioni climatiche locali e del suolo (ad esempio in caso di campi ghiacciati o allagati) o dalla normativa.</p></td></tr></tbody></table> Ulteriori tecniche settoriali volte a ridurre i rifiuti da smaltire sono illustrate nelle sezioni 3.3, 4.3 e 5.1 delle presenti conclusioni sulle BAT. 1.7. Emissioni nell’acqua BAT 11. Al fine di ridurre le emissioni incontrollate nell’acqua, la BAT consiste nel fornire un’adeguata capacità di deposito temporaneo per le acque reflue. Descrizione La capacità di deposito temporaneo adeguata viene determinata in base a una valutazione dei rischi (considerando la natura degli inquinanti, i loro effetti sull’ulteriore trattamento delle acque reflue, l’ambiente ricevente ecc.). Lo scarico di acque reflue provenienti dal deposito temporaneo viene effettuato dopo l’adozione di misure idonee (ad esempio monitoraggio, trattamento, riutilizzo). Applicabilità Per gli impianti esistenti, la tecnica può non essere applicabile a causa della mancanza di spazio o della configurazione del sistema di raccolta delle acque reflue. BAT 12. Al fine di ridurre le emissioni nelle acque, la BAT consiste nell’utilizzare un’opportuna combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Tecnica<a>&#160;(<span>14</span>)</a></p></td><td><p>Inquinanti tipicamente interessati</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p><span>Trattamento preliminare, primario e generale</span></p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Equalizzazione</p></td><td><p>Tutti gli inquinanti</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Neutralizzazione</p></td><td><p>Acidi, alcali</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Separazione fisica, ad esempio tramite vagli, setacci, separatori di sabbia, separatori di grassi/oli o vasche di sedimentazione primaria</p></td><td><p>Solidi grossolani, solidi sospesi, olio/grasso</p></td></tr><tr><td><p><span>Trattamento aerobico e/o anaerobico (trattamento secondario)</span></p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Trattamento aerobico e/o anaerobico (trattamento secondario), ad esempio trattamento a fanghi attivi, laguna aerobica, processo anaerobico a letto di fango con flusso ascendente (UASB), processo di contatto anaerobico, bioreattore a membrana</p></td><td><p>Composti organici biodegradabili</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p><span>Rimozione dell&#8217;azoto</span></p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Nitrificazione e/o denitrificazione</p></td><td><p>Azoto totale, ammonio/ammoniaca</p></td><td><p>La nitrificazione pu&#242; non essere applicabile in caso di concentrazioni elevate di cloruri (ad esempio superiori a 10 g/l).</p><p>La nitrificazione pu&#242; non essere applicabile se la temperatura dell&#8217;acqua reflua &#232; bassa (ad esempio al di sotto dei 12 &#176;C).</p></td></tr><tr><td><p>f</p></td><td><p>Nitritazione parziale - Ossidazione anaerobica dell&#8217;ammonio</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile se la temperatura dell&#8217;acqua reflua &#232; bassa.</p></td></tr><tr><td><p><span>Rimozione e/o recupero del fosforo</span></p></td></tr><tr><td><p>g</p></td><td><p>Recupero del fosforo come struvite</p></td><td><p>Fosforo totale</p></td><td><p>Applicabile solo a flussi di acque reflue con un elevato contenuto totale di fosforo (ad esempio superiore a 50 mg/l) e un flusso significativo.</p></td></tr><tr><td><p>h</p></td><td><p>Precipitazione</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>i</p></td><td><p>Rimozione biologica del fosforo intensificata</p></td></tr><tr><td><p><span>Rimozione dei solidi</span></p></td></tr><tr><td><p>j</p></td><td><p>Coagulazione e flocculazione</p></td><td><p>Solidi sospesi</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>k</p></td><td><p>Sedimentazione</p></td></tr><tr><td><p>l</p></td><td><p>Filtrazione (ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione, ultrafiltrazione)</p></td></tr><tr><td><p>m</p></td><td><p>Flottazione</p></td></tr></tbody></table> I livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni nelle acque indicati nella Tabella 1 si applicano alle emissioni dirette in un corpo idrico ricevente. I BAT-AEL si applicano nel punto in cui le emissioni escono dall’installazione. Tabella 1 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni dirette in un corpo idrico ricevente <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>BAT-AEL<a>&#160;(<span>15</span>)</a><a>&#160;(<span>16</span>)</a> (media giornaliera)</p></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (COD)<a>&#160;(<span>17</span>)</a><a>&#160;(<span>18</span>)</a></p></td><td><p>25&#8211;100 mg/l<a>&#160;(<span>19</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Solidi sospesi totali (TSS)</p></td><td><p>4-50 mg/l<a>&#160;(<span>20</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Azoto totale (TN)</p></td><td><p>2&#8211;20 mg/l<a>&#160;(<span>21</span>)</a><a>&#160;(<span>22</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Fosforo totale (TP)</p></td><td><p>0,2-2 mg/l<a>&#160;(<span>23</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 4. 1.8. Rumore BAT 13. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, di ridurre le emissioni sonore, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione del rumore che includa tutti gli elementi riportati di seguito: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo contenente azioni e scadenze;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo per il monitoraggio delle emissioni sonore;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo di risposta in caso di eventi registrati riguardanti il rumore, ad esempio in presenza di rimostranze;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un programma di riduzione del rumore inteso a identificarne la o le fonti, misurare/stimare l&#8217;esposizione a rumore e vibrazioni, caratterizzare i contributi delle fonti e applicare misure di prevenzione e/o riduzione.</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità La BAT 13 è applicabile limitatamente ai casi in cui l’inquinamento acustico presso i recettori sensibili è probabile e/o comprovato. BAT 14. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di rumore, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Ubicazione adeguata delle apparecchiature e degli edifici</p></td><td><p>I livelli di rumore possono essere ridotti aumentando la distanza fra la sorgente e il ricevente, usando gli edifici come barriere fonoassorbenti e spostando le entrate o le uscite degli edifici.</p></td><td><p>Per gli impianti esistenti, la rilocalizzazione delle apparecchiature e delle entrate o delle uscite degli edifici pu&#242; non essere applicabile a causa della mancanza di spazio e/o dei costi eccessivi.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Misure operative</p></td><td><p>Queste comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>ispezione e manutenzione rafforzate delle apparecchiature;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>chiusura di porte e finestre nelle aree al chiuso, se possibile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>utilizzo delle apparecchiature da parte di personale esperto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>rinuncia alle attivit&#224; rumorose nelle ore notturne, se possibile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v.</p></td><td><p>misure di contenimento del rumore, ad esempio durante le attivit&#224; di manutenzione.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Apparecchiature a bassa rumorosit&#224;</p></td><td><p>Includono compressori, pompe e ventilatori a bassa rumorosit&#224;.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Apparecchiature per il controllo del rumore</p></td><td><p>Queste comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>fono-riduttori;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>isolamento delle apparecchiature;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>confinamento in ambienti chiusi delle apparecchiature rumorose;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>insonorizzazione degli edifici.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile agli impianti esistenti a causa della mancanza di spazio.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Abbattimento del rumore</p></td><td><p>Inserimento di barriere fra emittenti e riceventi (ad esempio muri di protezione, banchine e edifici).</p></td><td><p>Applicabile solo negli impianti esistenti, in quanto la progettazione di nuovi impianti dovrebbe rendere questa tecnica superflua. Negli impianti esistenti, l&#8217;inserimento di barriere potrebbe non essere applicabile a causa della mancanza di spazio.</p></td></tr></tbody></table> 1.9. Odore BAT 15. Al fine di prevenire o, laddove ciò non sia fattibile, ridurre le emissioni di odori, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell’ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione degli odori che includa tutti gli elementi riportati di seguito: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Un protocollo contenente azioni e scadenze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Un protocollo di monitoraggio degli odori. Esso pu&#242; essere integrato da una misurazione/stima dell&#8217;esposizione agli odori o da una stima dell&#8217;impatto degli odori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Un protocollo di risposta in caso di eventi odorigeni identificati, ad esempio in presenza di rimostranze.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Un programma di prevenzione e riduzione degli odori inteso a: identificarne la o le fonti; misurarne/valutarne l&#8217;esposizione; caratterizzare i contributi delle fonti; attuare misure di prevenzione e/o riduzione.</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità La BAT 15 è applicabile limitatamente ai casi in cui i disturbi provocati dagli odori molesti presso i recettori sensibili sono probabili o comprovati. 2. CONCLUSIONI SULLE BAT PER I MANGIMI PER ANIMALI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano ai mangimi per animali. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 2.1. Efficienza energetica 2.1.1. Mangimi composti/Alimenti per animali Le tecniche generali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nella sezione 1.3 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella seguente tabella. Tabella 2 Livelli indicativi di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Prodotto</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Mangimi composti</p></td><td><p>MWh/tonnellata di prodotti</p></td><td><p>0,01-0,10<a>&#160;(<span>24</span>)</a><a>&#160;(<span>25</span>)</a><a>&#160;(<span>26</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Alimenti secchi per animali</p></td><td><p>0,39-0,50</p></td></tr><tr><td><p>Alimenti umidi per animali</p></td><td><p>0,33-0,85</p></td></tr></tbody></table> 2.1.2. Foraggi verdi BAT 16. Al fine di aumentare l’efficienza energetica nella lavorazione di foraggi verdi, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Uso di foraggi pre-essiccati</p></td><td><p>Uso di foraggi che sono stati pre-essiccati (ad esempio con pre-appassimento in campo).</p></td><td><p>Non applicabile in caso di processo a umido.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Riciclaggio di scarichi gassosi dall&#8217;essiccatoio</p></td><td><p>Iniezione di scarichi gassosi dal ciclone al bruciatore dell&#8217;essiccatoio.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Uso del calore di scarto per la pre-essiccazione</p></td><td><p>Il calore del vapore in uscita dagli essiccatoi ad alta temperatura viene usato per pre-essiccare parte o l&#8217;intera quantit&#224; di foraggi verdi.</p></td></tr></tbody></table> 2.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 3 Livello indicativo di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Prodotto</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Alimenti umidi per animali</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di prodotti</p></td><td><p>1,3-2,4</p></td></tr></tbody></table> 2.3. Emissioni nell’atmosfera BAT 17. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri, la BAT consiste nell’utilizzare una delle tecniche di seguito indicate. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Filtro a maniche</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile all&#8217;abbattimento di polveri appiccicose.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 4 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dalla macinazione e dal raffreddamento di pellet nella produzione di mangimi composti <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Impianti nuovi</p></td><td><p>Impianti esistenti</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>Macinazione</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-5</p></td><td><p>&lt; 2-10</p></td></tr><tr><td><p>Raffreddamento del pellet</p></td><td><p>&lt; 2-20</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 3. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA PRODUZIONE DELLA BIRRA Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla produzione della birra. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 3.1. Efficienza energetica BAT 18. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Ammostatura a temperature pi&#249; elevate</p></td><td><p>L&#8217;ammostatura dei cereali avviene a temperature pari a circa 60 &#176;C, riducendo cos&#236; l&#8217;uso di acqua fredda.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a motivo delle specifiche del prodotto.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Diminuzione del tasso di evaporazione durante la bollitura del mosto</p></td><td><p>Il tasso di evaporazione pu&#242; essere ridotto dal 10 % a circa il 4 % all&#8217;ora (ad esempio con sistemi di bollitura a due fasi, bollitura dinamica a bassa pressione).</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Incremento del livello di produzione di birra a densit&#224; elevata</p></td><td><p>Produzione di mosto concentrato, che ne riduce il volume consentendo di risparmiare energia.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 5 Livello indicativo di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>MWh/hl di prodotti</p></td><td><p>0,02-0,05</p></td></tr></tbody></table> 3.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 6 Livello indicativo di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>m<span>3</span>/hl di prodotti</p></td><td><p>0,15-0,50</p></td></tr></tbody></table> 3.3. Rifiuti BAT 19. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, la BAT consiste nell’utilizzare una o entrambe le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Recupero e (ri)utilizzo del lievito dopo la fermentazione</p></td><td><p>Dopo la fermentazione il lievito viene raccolto e pu&#242; essere parzialmente riutilizzato nel processo di fermentazione e/o ulteriormente usato per scopi molteplici, ad esempio come mangime per animali, nell&#8217;industria farmaceutica, come ingrediente alimentare e in impianti di trattamento anaerobico delle acque reflue per la produzione di biogas.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Recupero e (ri)utilizzo dei materiali filtranti naturali</p></td><td><p>Dopo un trattamento termico, enzimatico o chimico, i materiali filtranti naturali (ad esempio farina fossile) possono essere parzialmente riutilizzati nel processo di filtrazione. I materiali filtranti naturali possono essere utilizzati ad esempio come ammendante.</p></td></tr></tbody></table> 3.4. Emissioni nell’atmosfera BAT 20. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri, la BAT consiste nell’utilizzare un filtro a maniche o sia un ciclone che un filtro a maniche. Descrizione Cfr. sezione 14.2. Tabella 7 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dalla gestione e lavorazione di malto e coadiuvanti <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Impianti nuovi</p></td><td><p>Impianti esistenti</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-5</p></td><td><p>&lt; 2-10</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 4. CONCLUSIONI SULLE BAT PER I CASEIFICI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano ai caseifici. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 4.1. Efficienza energetica BAT 21. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Omogeneizzazione parziale del latte</p></td><td><p>La panna viene omogeneizzata assieme a una piccola parte di latte scremato. Le dimensioni dell&#8217;omogeneizzatore possono essere ridotte in modo significativo, consentendo di risparmiare energia.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Omogeneizzatore efficiente sotto il profilo energetico</p></td><td><p>La pressione di esercizio dell&#8217;omogeneizzatore viene ridotta con una progettazione ottimizzata e di conseguenza anche l&#8217;energia elettrica necessaria per far funzionare il sistema diminuisce.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Utilizzo di pastorizzatori continui</p></td><td><p>Sono utilizzati scambiatori di calore a flusso continuo (tubolari, a piastre e a telaio). Il tempo di pastorizzazione &#232; molto pi&#249; breve rispetto a quello dei sistemi di trattamento discontinuo.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Scambio di calore rigenerativo nella pastorizzazione</p></td><td><p>Il latte in ingresso viene preriscaldato dal latte caldo che lascia la sezione di pastorizzazione.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Trattamento a temperatura ultra-alta (UHT) del latte senza pastorizzazione intermedia</p></td><td><p>Il latte UHT viene prodotto in un&#8217;unica fase a partire dal latte crudo, evitando in tal modo di utilizzare l&#8217;energia necessaria per la pastorizzazione.</p></td></tr><tr><td><p>f</p></td><td><p>Essiccazione multi-fase nella produzione di polveri</p></td><td><p>Un processo di essiccazione a spruzzo viene usato in combinazione con un essiccatoio a valle, ad esempio un essiccatore a letto fluidizzato.</p></td></tr><tr><td><p>g</p></td><td><p>Preraffreddamento dell&#8217;acqua ghiacciata</p></td><td><p>Quando si utilizza acqua ghiacciata, l&#8217;acqua ghiacciata di ritorno &#232; preraffreddata (ad esempio con uno scambiatore di calore a piastre), prima del raffreddamento finale in un serbatoio di accumulo dell&#8217;acqua ghiacciata con un evaporatore a serpentino.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 8 Livelli indicativi di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Prodotto principale (almeno l&#8217;80 % della produzione)</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Latte per la commercializzazione</p></td><td><p>MWh/tonnellata di materie prime</p></td><td><p>0,1-0,6</p></td></tr><tr><td><p>Formaggi</p></td><td><p>0,10-0,22<a>&#160;(<span>27</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>0,2-0,5</p></td></tr><tr><td><p>Latte fermentato</p></td><td><p>0,2-1,6</p></td></tr></tbody></table> 4.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella tabella sottostante. Tabella 9 Livelli indicativi di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Prodotto principale (almeno l&#8217;80 % della produzione)</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Latte per la commercializzazione</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di materie prime</p></td><td><p>0,3-3,0</p></td></tr><tr><td><p>Formaggi</p></td><td><p>0,75-2,5</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>1,2-2,7</p></td></tr></tbody></table> 4.3. Rifiuti BAT 22. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche relative all&#8217;uso di centrifughe</span></p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Utilizzo ottimale delle centrifughe</p></td><td><p>Utilizzo delle centrifughe secondo le relative specifiche al fine di minimizzare lo scarto di prodotto.</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche relative alla produzione di burro</span></p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Risciacquo del riscaldatore della panna con acqua o latte scremato</p></td><td><p>Risciacquo del riscaldatore della panna con acqua o latte scremato, che viene quindi recuperato o riutilizzato prima delle operazioni di pulizia.</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche relative alla produzione di gelato</span></p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Congelamento continuo del gelato</p></td><td><p>Congelamento continuo del gelato utilizzando procedure di avvio ottimizzate e circuiti di controllo che riducano la frequenza degli arresti.</p></td></tr><tr><td><p><span>Tecniche relative alla produzione di formaggio</span></p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Riduzione al minimo della produzione di siero di latte acido</p></td><td><p>Il siero di latte derivante dalla produzione di formaggi acidi (ad esempio ricotta, quark e mozzarella) viene lavorato il pi&#249; velocemente possibile per ridurre la formazione di acido lattico.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Recupero e utilizzo del siero di latte</p></td><td><p>Il siero di latte viene recuperato (se necessario usando tecniche quali l&#8217;evaporazione o la filtrazione su membrana) e utilizzato, ad esempio per produrre siero di latte in polvere, siero di latte in polvere demineralizzato, concentrati di proteine di siero di latte o lattosio. Il siero di latte e i suoi concentrati possono inoltre essere utilizzati come mangimi per animali o fonte di carbonio in un impianto di produzione di biogas.</p></td></tr></tbody></table> 4.4. Emissioni nell’atmosfera BAT 23. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Filtro a maniche</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile all&#8217;abbattimento di polveri appiccicose.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td></tr></tbody></table> Tabella 10 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL (media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-10<a>&#160;(<span>28</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 5. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA PRODUZIONE DI ETANOLO Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla produzione di etanolo. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 5.1. Rifiuti BAT 24. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, la BAT consiste nel recuperare e (ri)utilizzare il lievito dopo la fermentazione. Descrizione Cfr. BAT 19a. Il lievito può non essere recuperato quando le trebbie vengono utilizzate come mangime per animali. 6. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA TRASFORMAZIONE DI PESCI E MOLLUSCHI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla trasformazione di pesci e molluschi. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 6.1. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue BAT 25. Al fine di ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 7 e delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Eliminazione di grasso e viscere sotto vuoto</p></td><td><p>Uso dell&#8217;aspirazione a vuoto al posto dell&#8217;acqua per eliminare grasso e viscere dal pesce.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Trasporto a secco di grasso, viscere, pelli e filetti</p></td><td><p>Uso di nastri trasportatori al posto dell&#8217;acqua.</p></td></tr></tbody></table> 6.2. Emissioni nell’atmosfera BAT 26. Al fine di ridurre le emissioni convogliate di composti organici nell’atmosfera provenienti dall’affumicatura del pesce, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Biofiltro</p></td><td><p>Il flusso di scarichi gassosi &#232; fatto transitare in un letto di materiale organico (quali torba, erica, radici, corteccia d&#8217;albero, compost, legno tenero e diverse combinazioni) o di materiale inerte (come argilla, carbone attivo e poliuretano), in cui i componenti organici (e alcuni componenti inorganici) vengono trasformati a opera di microrganismi naturalmente presenti in biossido di carbonio, acqua, altri metaboliti e biomassa.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Trattamento al plasma non termico</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p><p>Un precipitatore elettrostatico viene solitamente usato come fase di pretrattamento.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Uso di fumo purificato</p></td><td><p>Il fumo generato da condensati di fumo primari purificati viene usato per affumicare il prodotto in una camera di fumo.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 11 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di TVOC provenienti da una camera di fumo <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL (media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>15-50<a>&#160;(<span>29</span>)</a><a>&#160;(<span>30</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 7. CONCLUSIONI SULLE BAT PER IL SETTORE ORTOFRUTTICOLO Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano al settore ortofrutticolo. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 7.1. Efficienza energetica BAT 27. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e nel raffreddare i prodotti ortofrutticoli prima del surgelamento. Descrizione La temperatura dei prodotti ortofrutticoli viene fatta scendere a circa 4 °C prima che vengano introdotti nel tunnel di congelamento, portandoli a contatto diretto o indiretto con acqua fredda o aria di raffreddamento. L’acqua può essere rimossa dagli alimenti e quindi raccolta per essere riutilizzata nel processo di raffreddamento. Tabella 12 Livelli indicativi di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione delle patate (esclusa la produzione di amidi)</p></td><td><p>MWh/tonnellata di prodotti</p></td><td><p>1,0-2,1<a>&#160;(<span>31</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione dei pomodori</p></td><td><p>0,15-2,4<a>&#160;(<span>32</span>)</a><a>&#160;(<span>33</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 7.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella tabella sottostante. Tabella 13 Livelli indicativi di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione delle patate (esclusa la produzione di amidi)</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di prodotti</p></td><td><p>4,0-6,0<a>&#160;(<span>34</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione dei pomodori con possibilit&#224; di riciclare l&#8217;acqua</p></td><td><p>8,0-10,0<a>&#160;(<span>35</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 8. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA MACINATURA DI CEREALI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla macinatura di cereali. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 8.1. Efficienza energetica Le tecniche generali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nella sezione 1.3 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 14 Livello indicativo di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>MWh/tonnellata di prodotti</p></td><td><p>0,05-0,13</p></td></tr></tbody></table> 8.2. Emissioni nell’atmosfera BAT 28. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri, la BAT consiste nell’utilizzare un filtro a maniche. Descrizione Cfr. sezione 14.2. Tabella 15 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dalla macinatura di cereali <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL (media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-5</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 9. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA LAVORAZIONE DELLA CARNE Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla lavorazione della carne. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 9.1. Efficienza energetica Le tecniche generali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nella sezione 1.3 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 16 Livello indicativo di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>MWh/tonnellata di materie prime</p></td><td><p>0,25-2,6<a>&#160;(<span>36</span>)</a><a>&#160;(<span>37</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 9.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 17 Livello indicativo di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di materie prime</p></td><td><p>1,5-8,0<a>&#160;(<span>38</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 9.3. Emissioni nell’atmosfera BAT 29. Al fine di ridurre le emissioni convogliate di composti organici nell’atmosfera provenienti dall’affumicatura della carne, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>I composti organici vengono rimossi da un flusso di scarichi gassosi per ritenzione su una superficie solida (generalmente carbone attivo).</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p><p>Un precipitatore elettrostatico viene solitamente usato come fase di pretrattamento.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Uso di fumo purificato</p></td><td><p>Il fumo generato da condensati di fumo primari purificati viene usato per affumicare il prodotto in una camera di fumo.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 18 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di TVOC provenienti da una camera di fumo <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>3-50<a>&#160;(<span>39</span>)</a><a>&#160;(<span>40</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 10. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA LAVORAZIONE DI SEMI OLEOSI E LA RAFFINAZIONE DI OLI VEGETALI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla lavorazione di semi oleosi e alla raffinazione di oli vegetali. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 10.1. Efficienza energetica BAT 30. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e nel generare un vuoto ausiliario. Descrizione Il vuoto ausiliario usato per l’essiccazione di oli, la degassificazione di oli o la riduzione al minimo dell’ossidazione dell’olio viene generato da pompe, iniettori di vapore ecc. Il vuoto riduce la quantità di energia termica necessaria per queste fasi del processo. Tabella 19 Livelli indicativi di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Frantumazione e raffinazione integrata di semi di colza e/o girasole</p></td><td><p>MWh/tonnellata di olio prodotto</p></td><td><p>0,45-1,05</p></td></tr><tr><td><p>Frantumazione e raffinazione integrata di semi di soia</p></td><td><p>0,65-1,65</p></td></tr><tr><td><p>Raffinazione indipendente</p></td><td><p>0,1-0,45</p></td></tr></tbody></table> 10.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella tabella sottostante. Tabella 20 Livelli indicativi di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Frantumazione e raffinazione integrata di semi di colza e/o girasole</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di olio prodotto</p></td><td><p>0,15-0,75</p></td></tr><tr><td><p>Frantumazione e raffinazione integrata di semi di soia</p></td><td><p>0,8-1,9</p></td></tr><tr><td><p>Raffinazione indipendente</p></td><td><p>0,15-0,9</p></td></tr></tbody></table> 10.3. Emissioni nell’atmosfera BAT 31. Al fine di ridurre le emissioni convogliate di polveri nell’atmosfera, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Filtro a maniche</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile all&#8217;abbattimento di polveri appiccicose.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td></tr></tbody></table> Tabella 21 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dalla gestione e dalla preparazione di semi e dall’essiccazione e dal raffreddamento di farine <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Impianti nuovi</p></td><td><p>Impianti esistenti</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-5<a>&#160;(<span>41</span>)</a></p></td><td><p>&lt; 2-10<a>&#160;(<span>41</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 10.4. Perdite di esano BAT 32. Al fine di ridurre le perdite di esano derivanti dalla lavorazione e raffinazione di semi oleosi, la BAT consiste nell’utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Flusso in controcorrente di farina e vapore nel desolventizzatore-tostatore</p></td><td><p>L&#8217;esano viene eliminato dalla farina all&#8217;interno di un desolventizzatore-tostatore, generando un flusso in controcorrente di farina e vapore.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Evaporazione dalla miscela olio/esano</p></td><td><p>L&#8217;esano viene eliminato dalla miscela olio/esano utilizzando evaporatori. I vapori provenienti dal desolventizzatore-tostatore (miscela vapore/esano) vengono usati per fornire energia termica durante la prima fase dell&#8217;evaporazione.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Condensazione in combinazione con uno scrubber a umido con olio minerale</p></td><td><p>I vapori di esano vengono portati a una temperatura inferiore al loro punto di rugiada in modo da farli condensare. L&#8217;esano non condensato viene assorbito in uno scrubber utilizzando olio minerale come liquido di scrubbing per il recupero successivo.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Separazione di fase gravitazionale in combinazione con la distillazione</p></td><td><p>L&#8217;esano non disciolto viene separato dalla fase acquosa attraverso un separatore di fase gravitazionale. Qualsiasi residuo di esano viene eliminato per distillazione riscaldando la fase acquosa fino a circa 80&#8211;95 &#176;C.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 22 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le perdite di esano derivanti dalla lavorazione e raffinazione di semi oleosi <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Tipo di semi o fagioli lavorati</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Perdite di esano</p></td><td><p>Semi di soia</p></td><td><p>kg/tonnellata di semi o fagioli lavorati</p></td><td><p>0,3-0,55</p></td></tr><tr><td><p>Semi di colza e di girasole</p></td><td><p>0,2-0,7</p></td></tr></tbody></table> 11. CONCLUSIONI SULLE BAT PER BEVANDE ANALCOLICHE E NETTARI/SUCCHI PRODOTTI DA ORTOFRUTTICOLI TRASFORMATI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alle bevande analcoliche e ai nettari/succhi prodotti da ortofrutticoli trasformati. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 11.1. Efficienza energetica BAT 33. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Pastorizzatore singolo per la produzione di nettari/succhi</p></td><td><p>Uso di un solo pastorizzatore sia per il succo che per la polpa al posto di due pastorizzatori separati.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a causa delle dimensioni dei frammenti della polpa.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Trasporto idraulico dello zucchero</p></td><td><p>Lo zucchero viene trasportato al processo di produzione con l&#8217;acqua. Visto che una parte dello zucchero si scioglie durante il trasporto, il processo di scioglimento dello zucchero richiede una quantit&#224; inferiore di energia.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Omogeneizzatore efficiente sotto il profilo energetico per la produzione di nettari/succhi</p></td><td><p>Cfr. BAT 21b.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 23 Livello indicativo di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia</p><p>(media annua)</p></td></tr><tr><td><p>MWh/hl di prodotti</p></td><td><p>0,01-0,035</p></td></tr></tbody></table> 11.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 24 Livello indicativo di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>m<span>3</span>/hl di prodotti</p></td><td><p>0,08-0,20</p></td></tr></tbody></table> 12. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA PRODUZIONE DI AMIDI Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla produzione di amidi. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 12.1. Efficienza energetica Le tecniche generali volte a migliorare l’efficienza energetica sono illustrate nella sezione 1.3 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella tabella sottostante. Tabella 25 Livelli indicativi di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione delle patate per la produzione esclusiva di amido naturale</p></td><td><p>MWh/tonnellata di materie prime<a>&#160;(<span>42</span>)</a></p></td><td><p>0,08-0,14</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione del grano e/o granoturco per la produzione di amido naturale in combinazione con amido idrolizzato e/o modificato</p></td><td><p>0,65-1,25<a>&#160;(<span>43</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 12.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. I livelli indicativi di prestazione ambientale sono presentati nella tabella sottostante. Tabella 26 Livelli indicativi di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione delle patate per la produzione esclusiva di amido naturale</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di materie prime<a>&#160;(<span>44</span>)</a></p></td><td><p>0,4-1,15</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione del grano e/o granoturco per la produzione di amido naturale in combinazione con amido idrolizzato e/o modificato</p></td><td><p>1,1-3,9<a>&#160;(<span>45</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 12.3. Emissioni nell’atmosfera BAT 34. Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione di amidi, proteine e fibre, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Filtro a maniche</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile all&#8217;abbattimento di polveri appiccicose.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td></tr></tbody></table> Tabella 27 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione di amidi, proteine e fibre <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL (media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Impianti nuovi</p></td><td><p>Impianti esistenti</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>&lt; 2-5<a>&#160;(<span>46</span>)</a></p></td><td><p>&lt; 2-10<a>&#160;(<span>46</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 13. CONCLUSIONI SULLE BAT PER LA FABBRICAZIONE DELLO ZUCCHERO Le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano alla fabbricazione dello zucchero. Esse si applicano in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT di cui alla sezione 1. 13.1. Efficienza energetica BAT 35. Al fine di aumentare l’efficienza energetica, la BAT consiste nell’utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche specificate nella BAT 6 e una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Pressatura di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Le polpe di barbabietole vengono pressate fino a ottenere un tenore in sostanza secca solitamente pari al 25&#8211;32 % in peso.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Essiccazione indiretta (essiccazione a vapore) di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Essiccazione di polpe di barbabietole usando vapore surriscaldato.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile agli impianti esistenti a causa della necessit&#224; di una ricostruzione completa degli impianti energetici.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Essiccazione solare di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Utilizzo dell&#8217;energia solare per essiccare le polpe di barbabietole.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a causa delle condizioni climatiche locali e/o della mancanza di spazio.</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Riciclaggio di gas caldi</p></td><td><p>Riciclaggio di gas caldi (ad esempio scarichi gassosi provenienti da essiccatoi, caldaie o impianti di cogenerazione di calore ed elettricit&#224;).</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>(Pre)essiccazione a bassa temperatura di polpe di barbabietole</p></td><td><p>(Pre)essiccazione diretta di polpe di barbabietole usando gas di essiccazione, ad esempio aria o gas caldi.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 28 Livello indicativo di prestazione ambientale per consumo specifico di energia <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Consumo specifico di energia (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione di barbabietole da zucchero</p></td><td><p>MWh/tonnellata di barbabietole</p></td><td><p>0,15-0,40<a>&#160;(<span>47</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> 13.2. Consumo di acqua e scarico delle acque reflue Le tecniche generali volte a ridurre il consumo di acqua e il volume dello scarico delle acque reflue sono illustrate nella sezione 1.4 delle presenti conclusioni sulle BAT. Il livello indicativo di prestazione ambientale è presentato nella tabella sottostante. Tabella 29 Livello indicativo di prestazione ambientale per lo scarico di acque reflue specifiche <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Lavorazione specifica</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>Scarico di acque reflue specifiche (media annua)</p></td></tr><tr><td><p>Lavorazione di barbabietole da zucchero</p></td><td><p>m<span>3</span>/tonnellata di barbabietole</p></td><td><p>0,5-1,0</p></td></tr></tbody></table> 13.3. Emissioni nell’atmosfera BAT 36. Al fine di prevenire o ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione di polpe di barbabietola, la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Uso di combustibili gassosi</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a causa dei vincoli associati alla disponibilit&#224; di combustibili gassosi.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td></tr><tr><td><p>d</p></td><td><p>Essiccazione indiretta (essiccazione a vapore) di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Cfr. BAT 35b.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile agli impianti esistenti a causa della necessit&#224; di una ricostruzione completa degli impianti energetici.</p></td></tr><tr><td><p>e</p></td><td><p>Essiccazione solare di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Cfr. BAT 35c.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a causa delle condizioni climatiche locali e/o della mancanza di spazio.</p></td></tr><tr><td><p>f</p></td><td><p>(Pre)essiccazione a bassa temperatura di polpe di barbabietole</p></td><td><p>Cfr. BAT 35e.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 30 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di polveri provenienti dall’essiccazione di polpe di barbabietole in caso di essiccazione ad alta temperatura (superiore ai 500 °C) <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL (media del periodo di campionamento)</p></td><td><p>Livello di ossigeno di riferimento (O<span>R</span>)</p></td><td><p>Condizione di riferimento del gas</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>5-100</p></td><td><p>16 % in volume</p></td><td><p>Nessuna correzione per il contenuto di acqua</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. BAT 37.Al fine di ridurre le emissioni convogliate nell’atmosfera di SO x provenienti dall’essiccazione ad alta temperatura di polpe di barbabietole (superiore ai 500 °C), la BAT consiste nell’utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Uso di gas naturale</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile a causa dei vincoli associati alla disponibilit&#224; di gas naturale.</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Scrubber a umido</p></td><td><p>Cfr. sezione 14.2.</p></td><td><p>Generalmente applicabile.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Uso di combustibili a basso tenore di zolfo</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Applicabile solo quando il gas naturale non &#232; disponibile.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 31 Livello di emissione associato alle BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell’atmosfera di SO X provenienti dall’essiccazione di polpe di barbabietole in caso di essiccazione ad alta temperatura (superiore ai 500 °C) quando non viene usato il gas naturale <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224;</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)<a>&#160;(<span>48</span>)</a></p></td><td><p>Livello di ossigeno di riferimento (O<span>R</span>)</p></td><td><p>Condizione di riferimento del gas</p></td></tr><tr><td><p>SO<span>X</span></p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>30-100</p></td><td><p>16 % in volume</p></td><td><p>Nessuna correzione per il contenuto di acqua</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 5. 14. DESCRIZIONE DELLE TECNICHE 14.1. Emissioni nell’acqua <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento con fanghi attivi</p></td><td><p>Un processo biologico nel quale i microorganismi sono mantenuti in sospensione nelle acque reflue e l&#8217;intera miscela viene aerata meccanicamente. La miscela di fanghi attivi &#232; incanalata verso un dispositivo di separazione; da qui il fango viene rinviato alla vasca di aerazione.</p></td></tr><tr><td><p>Laguna aerobica</p></td><td><p>Bacini in terra poco profondi per il trattamento biologico delle acque reflue, il cui contenuto viene periodicamente mescolato per consentire all&#8217;ossigeno di penetrare nel liquido per diffusione atmosferica.</p></td></tr><tr><td><p>Processo di contatto anaerobico</p></td><td><p>Un processo anaerobico nel quale le acque reflue vengono mescolate con fango riciclato e quindi digerite in un reattore sigillato. La miscela acqua/fango viene separata esternamente.</p></td></tr><tr><td><p>Precipitazione</p></td><td><p>Trasformazione degli inquinanti disciolti in composti insolubili mediante l&#8217;aggiunta di precipitanti chimici. I precipitati solidi formatisi vengono poi separati per sedimentazione, flottazione ad aria o filtrazione. Ioni metallici polivalenti (ad esempio calcio, alluminio, ferro) sono utilizzati per la precipitazione del fosforo.</p></td></tr><tr><td><p>Coagulazione e flocculazione</p></td><td><p>La coagulazione e la flocculazione sono usate per separare i solidi in sospensione dalle acque reflue e spesso avvengono in fasi successive. La coagulazione si effettua aggiungendo coagulanti con carica opposta a quella dei solidi in sospensione. La flocculazione si effettua aggiungendo polimeri affinch&#233; le collisioni tra particelle di microflocculi ne provochino l&#8217;aggregazione per ottenere flocculi di dimensioni superiori.</p></td></tr><tr><td><p>Equalizzazione</p></td><td><p>Bilanciamento dei flussi e dei carichi inquinanti per mezzo di vasche o altre tecniche di gestione.</p></td></tr><tr><td><p>Rimozione biologica del fosforo intensificata</p></td><td><p>Una combinazione di trattamento aerobico e anaerobico per arricchire in modo selettivo i microorganismi accumulatori di polifosfato nella comunit&#224; batterica all&#8217;interno dei fanghi attivi. Questi microorganismi assorbono pi&#249; fosforo di quanto necessario per una crescita normale.</p></td></tr><tr><td><p>Filtrazione</p></td><td><p>Separazione di solidi dalle acque reflue facendole passare attraverso un mezzo poroso, ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione o ultrafiltrazione.</p></td></tr><tr><td><p>Flottazione</p></td><td><p>Separazione delle particelle solide o liquide presenti nelle acque reflue, facendole fissare su piccole bolle di gas, solitamente aria. Le particelle galleggiano e si accumulano sulla superficie dell&#8217;acqua dove vengono raccolte con un separatore.</p></td></tr><tr><td><p>Bioreattore a membrana</p></td><td><p>Combinazione di trattamento con fanghi attivi e filtrazione su membrana. Si utilizzano due varianti: a) un circuito di ricircolo esterno tra la vasca dei fanghi attivi e il modulo a membrana; e b) l&#8217;immersione del modulo a membrana nella vasca di aerazione dei fanghi attivi, in cui l&#8217;effluente &#232; filtrato attraverso una membrana a fibre cave, mentre la biomassa rimane nella vasca.</p></td></tr><tr><td><p>Neutralizzazione</p></td><td><p>Regolazione del pH delle acque reflue a un livello neutro (circa 7) mediante l&#8217;aggiunta di sostanze chimiche. Generalmente per aumentare il pH si utilizza idrato di sodio (NaOH) o idrossido di calcio [Ca(OH)<span>2</span>], mentre l&#8217;acido solforico (H<span>2</span>SO<span>4</span>), l&#8217;acido cloridrico (HCl) o il biossido di carbonio (CO<span>2</span>) sono generalmente utilizzati per ridurlo. Durante la neutralizzazione pu&#242; verificarsi la precipitazione di alcune sostanze.</p></td></tr><tr><td><p>Nitrificazione e/o denitrificazione</p></td><td><p>Un processo in due fasi che &#232; di norma incorporato negli impianti di trattamento biologico delle acque reflue. La prima fase &#232; la nitrificazione aerobica nel corso della quale i microorganismi ossidano l&#8217;ammonio (NH<span>4</span><span>+</span>) in nitriti intermedi (NO<span>2</span><span>-</span>), che poi sono successivamente ossidati in nitrati (NO<span>3</span><span>-</span>). Nella successiva fase di denitrificazione anossica, i microrganismi riducono chimicamente i nitrati in azoto gassoso.</p></td></tr><tr><td><p>Nitritazione parziale - Ossidazione anaerobica dell&#8217;ammonio</p></td><td><p>Un processo biologico che trasforma l&#8217;ammonio e il nitrito in azoto gassoso in condizioni anaerobiche. Nel trattamento delle acque reflue, l&#8217;ossidazione anaerobica dell&#8217;ammonio viene preceduta da una nitrificazione parziale (nitritazione) che trasforma circa met&#224; dell&#8217;ammonio (NH<span>4</span><span>+</span>) in nitrito (NO<span>2</span><span>-</span>).</p></td></tr><tr><td><p>Recupero del fosforo come struvite</p></td><td><p>Il fosforo viene recuperato per precipitazione in forma di struvite (fosfato di ammonio magnesiaco).</p></td></tr><tr><td><p>Sedimentazione</p></td><td><p>Separazione delle particelle sospese mediante sedimentazione gravitativa.</p></td></tr><tr><td><p>Processo anaerobico a letto di fango con flusso ascendente (UASB)</p></td><td><p>Un processo anaerobico nel quale le acque reflue vengono fatte confluire in fondo al reattore, da cui poi risalgono verso l&#8217;alto attraverso un letto di fango composto da particelle o granuli formati biologicamente. La fase delle acque reflue passa in una camera di sedimentazione in cui viene separato il contenuto solido, i gas vengono raccolti in cupole in cima al reattore.</p></td></tr></tbody></table> 14.2. Emissioni nell’atmosfera <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>Filtro a maniche</p></td><td><p>I filtri a maniche, detti anche &#171;a tessuto&#187;, sono costituiti da un tessuto o da un feltro poroso attraverso il quale si fanno transitare i gas per rimuovere le particelle. L&#8217;uso di un filtro a maniche richiede la scelta di un tessuto adatto alle caratteristiche degli scarichi gassosi e alla temperatura massima di esercizio.</p></td></tr><tr><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Sistema di controllo delle polveri basato sulla forza centrifuga, per mezzo della quale le particelle pi&#249; pesanti sono separate dal gas vettore.</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento al plasma non termico</p></td><td><p>Tecnica di abbattimento basata sulla creazione di plasma (ossia un gas ionizzato composto da ioni positivi ed elettroni liberi in proporzioni tali da determinare una carica elettrica complessiva pi&#249; o meno assente) negli scarichi gassosi utilizzando un forte campo elettrico. Il plasma ossida i composti inorganici e organici.</p></td></tr><tr><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Consiste nell&#8217;ossidazione dei gas combustibili e degli odoranti presenti in un flusso di scarichi gassosi mediante riscaldamento della miscela di contaminanti con aria o ossigeno, al di sopra del suo punto di autoaccensione, in una camera di combustione e mantenendola ad un&#8217;alta temperatura per il tempo sufficiente a completare la combustione in biossido di carbonio e acqua.</p></td></tr><tr><td><p>Uso di combustibili gassosi</p></td><td><p>Passaggio dalla combustione di un combustibile solido (ad esempio carbone) alla combustione di un combustibile gassoso (ad esempio gas naturale, biogas) meno nocivo in termini di emissioni (ad esempio basso tenore di zolfo, basso contenuto di ceneri o migliore qualit&#224; delle ceneri).</p></td></tr><tr><td><p>Scrubber a umido</p></td><td><p>Eliminazione degli inquinanti gassosi o del particolato da un flusso di gas mediante il trasferimento massico a un solvente liquido, spesso acqua o una soluzione acquosa. Pu&#242; comportare una reazione chimica (ad esempio in uno scrubber con soluzione acida o alcalina). In alcuni casi i composti possono essere recuperati dal solvente.</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane ( GU L 135 del 30.5.1991, pag. 40 ). ( 2 ) Direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell’atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi ( GU L 313 del 28.11.2015, pag. 1 ). ( 3 ) Per i parametri che, a causa di limitazioni di campionamento o di analisi, non si prestano a misurazioni/campionamenti di 30 minuti, è possibile ricorrere a un periodo di misurazione più adeguato. ( 4 ) Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS), che abroga il regolamento (CE) n. 761/2001 e le decisioni della Commissione 2001/681/CE e 2006/193/CE ( GU L 342 del 22.12.2009, pag. 1 ). ( 5 ) Il monitoraggio si applica solo se, sulla base dell’inventario citato nella BAT 2, la sostanza in esame nei flussi di acque reflue è considerata rilevante. ( 6 ) Il monitoraggio si applica solo in caso di scarichi diretti in un corpo idrico ricevente. ( 7 ) Il monitoraggio della COD costituisce un’alternativa al monitoraggio del TOC. È preferibile monitorare il TOC perché non comporta l’uso di composti molto tossici. ( 8 ) Se si dimostra che i livelli di emissione sono sufficientemente stabili la frequenza del monitoraggio può essere ridotta, ma in ogni caso deve avvenire almeno una volta al mese. ( 9 ) Le misurazioni vengono effettuate al livello massimo di emissioni previsto in condizioni operative normali. ( 10 ) Se si dimostra che i livelli di emissione sono sufficientemente stabili la frequenza del monitoraggio può essere ridotta, ma in ogni caso deve avvenire almeno una volta all’anno. ( 11 ) La misurazione viene eseguita durante una campagna di due giorni. ( 12 ) Il monitoraggio si applica solo in caso venga usato un ossidatore termico. ( 13 ) Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque ( GU L 327 del 22.12.2000, pag. 1 ). ( 14 ) Le tecniche sono illustrate nella sezione 14.1. ( 15 ) I BAT-AEL non si applicano alle emissioni prodotte dalla macinatura di cereali, dalla lavorazione di foraggi verdi e dalla realizzazione di alimenti secchi per animali e mangimi composti. ( 16 ) I BAT-AEL possono non applicarsi alla produzione di lievito o acido citrico. ( 17 ) Per la domanda biochimica di ossigeno (BOD) non si applicano i BAT-AEL. A titolo indicativo, il livello medio annuale del BOD 5 negli effluenti provenienti da un impianto di trattamento biologico delle acque reflue è in genere ≤ 20 mg/l. ( 18 ) Il BAT-AEL per la COD può essere sostituito dal BAT-AEL per il TOC. La correlazione tra COD e TOC viene stabilita caso per caso. Il BAT-AEL per il TOC è da preferirsi, perché il monitoraggio del TOC non comporta l’uso di composti molto tossici. ( 19 ) Il limite superiore dell’intervallo è di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>125 mg/l per i caseifici;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>120 mg/l per gli impianti ortofrutticoli;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>200 mg/l per gli impianti per la lavorazione di semi oleosi e la raffinazione di oli vegetali;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>185 mg/l per gli impianti per la produzione di amidi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>155 mg/l per gli impianti di fabbricazione dello zucchero;</p></td></tr></tbody></table> come medie giornaliere solo se l’efficienza di abbattimento è ≥ 95 % come media annuale o come media durante il periodo di produzione. ( 20 ) Il limite inferiore dell’intervallo è generalmente raggiunto quando si ricorre alla filtrazione (ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione, bioreattore a membrana), mentre il limite superiore dell’intervallo è generalmente raggiunto se si ricorre unicamente alla sedimentazione. ( 21 ) Il limite superiore dell’intervallo è di 30 mg/l come media giornaliera solo se l’efficienza di abbattimento è ≥ 80 % come media annuale o come media durante il periodo di produzione. ( 22 ) Il BAT-AEL può non applicarsi se la temperatura delle acque reflue è bassa (ad esempio al di sotto dei 12 °C) per un periodo prolungato. ( 23 ) Il limite superiore dell’intervallo è di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4 mg/l per caseifici e impianti per la produzione di amidi che producono amidi idrolizzati e/o modificati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5 mg/l per gli impianti ortofrutticoli;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10 mg/l per gli impianti per la lavorazione di semi oleosi e la raffinazione di oli vegetali che effettuano la scissione delle paste saponose;</p></td></tr></tbody></table> come medie giornaliere solo se l’efficienza di abbattimento è ≥ 95 % come media annuale o come media durante il periodo di produzione. <note> ( 24 ) Il limite inferiore dell’intervallo può essere raggiunto quando non si applica la pellettatura. ( 25 ) Il livello del consumo specifico di energia può non applicarsi quando pesci e altri animali acquatici vengono usati come materie prime. ( 26 ) Il limite superiore dell’intervallo è di 0,12 MWh/tonnellata di prodotti per installazioni ubicate in climi freddi e/o quando il trattamento termico viene usato per la decontaminazione della salmonella. ( 27 ) Il livello del consumo specifico di energia può non applicarsi quando vengono usate materie prime diverse dal latte. ( 28 ) Il limite superiore dell’intervallo è di 20 mg/Nm 3 per l’essiccazione di lattosio, caseina e siero di latte in polvere demineralizzato. ( 29 ) Il limite inferiore dell’intervallo è generalmente raggiunto utilizzando l’ossidazione termica. ( 30 ) I BAT-AEL non si applicano alle emissioni di TVOC inferiori a 500 g/ora. ( 31 ) Il livello del consumo specifico di energia può non applicarsi alla produzione di patate in polvere e fiocchi di patate. ( 32 ) Il limite inferiore dell’intervallo è generalmente associato alla produzione di pomodori pelati. ( 33 ) Il limite superiore dell’intervallo è generalmente associato alla produzione di polvere o concentrato di pomodoro. ( 34 ) Il livello dello scarico di acque reflue specifiche può non applicarsi alla produzione di patate in polvere e fiocchi di patate. ( 35 ) Il livello dello scarico di acque reflue specifiche può non applicarsi alla produzione di polvere di pomodoro. ( 36 ) Il livello del consumo specifico di energia non si applica alla produzione di minestre e piatti pronti. ( 37 ) Il limite superiore dell’intervallo può non applicarsi in caso di percentuale elevata di prodotti cotti. ( 38 ) Il livello dello scarico di acque reflue specifiche non si applica ai processi che utilizzano il raffreddamento diretto ad acqua e alla produzione di minestre e piatti pronti. ( 39 ) Il limite inferiore dell’intervallo è generalmente raggiunto utilizzando l’adsorbimento o l’ossidazione termica. ( 40 ) I BAT-AEL non si applicano alle emissioni di TVOC inferiori a 500 g/ora. ( 41 ) Il limite superiore dell’intervallo è di 20 mg/Nm 3 per l’essiccazione e il raffreddamento di farine. ( 42 ) La quantità di materie prime si riferisce al tonnellaggio lordo. ( 43 ) Il livello del consumo specifico di energia non si applica alla produzione di polioli. ( 44 ) La quantità di materie prime si riferisce al tonnellaggio lordo. ( 45 ) Il livello dello scarico di acque reflue specifiche non si applica alla produzione di polioli. ( 46 ) Quando un filtro a maniche non è applicabile, il limite superiore dell’intervallo è di 20 mg/Nm 3 . ( 47 ) Il limite superiore dell’intervallo può includere il consumo di energia degli essiccatoi e dei forni a calce. ( 48 ) Quando si usa esclusivamente la biomassa come combustibile, si prevede che i livelli di emissione si posizionino al limite inferiore dell’intervallo. </note>
ITA
32019D2031
<table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><img/></td><td><p>Gazzetta ufficiale<br/>dell'Unione europea</p></td><td><p>IT</p><p>Serie L</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2024/205</p></td><td><p>29.2.2024</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2024/205 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2023 che integra il regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità riguardanti il Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento delegato (UE) 2015/1971 della Commissione LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2021/2116 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 dicembre 2021, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013 ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Lo scopo del presente regolamento &#232; integrare la disposizione di cui all&#8217;articolo&#160;50, paragrafo 3, del regolamento (UE)&#160;2021/2116 relativa all&#8217;obbligo per gli Stati membri di mettere a disposizione della Commissione informazioni riguardanti le irregolarit&#224;. Al fine di consentire alla Commissione di esercitare le sue competenze in materia di tutela degli interessi finanziari dell&#8217;Unione, in particolare per consentirle di svolgere un&#8217;analisi del rischio, sviluppare sistemi atti a individuare pi&#249; efficacemente i rischi ed elaborare relazioni ai fini di tali compiti, occorre altres&#236; stabilire quali dati devono essere comunicati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Gli interessi finanziari dell&#8217;Unione vanno protetti allo stesso modo indipendentemente dai fondi in questione e dagli obiettivi per cui sono stati istituiti. A tal fine, l&#8217;articolo&#160;52, paragrafo 1, del regolamento (UE)&#160;2021/2116 conferisce alla Commissione il potere di adottare norme che integrano l&#8217;obbligo degli Stati membri di segnalare le irregolarit&#224; relative al finanziamento della politica agricola comune. Tali norme dovrebbero essere equivalenti alle norme dettagliate sulla segnalazione di irregolarit&#224; di cui all&#8217;allegato XII del regolamento (UE)&#160;2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ed essere conformi alle norme stabilite nel regolamento delegato (UE)&#160;2024/204 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Per consentire un&#8217;applicazione coerente degli obblighi di segnalazione in tutti gli Stati membri, &#232; necessario definire il concetto di &#171;sospetto di frode&#187; tenendo conto della definizione di frode e altri reati di cui all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, lettere a) e b), e all&#8217;articolo&#160;4, paragrafi&#160;1), 2) e&#160;3), della direttiva (UE)&#160;2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e, per gli Stati membri non vincolati da tale direttiva, all&#8217;articolo&#160;1, paragrafo 1, lettera a), della convenzione elaborata in base all&#8217;articolo K.3 del trattato sull&#8217;Unione europea relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunit&#224; europee&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Analogamente, &#232; opportuno definire l&#8217;espressione &#171;primo verbale amministrativo o giudiziario&#187; per garantire l&#8217;efficacia e la coerenza nell&#8217;applicazione degli obblighi di comunicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; necessario chiarire che per &#171;operatore economico&#187; ai fini dell&#8217;applicazione della nozione di &#171;irregolarit&#224;&#187; ai sensi dell&#8217;articolo&#160;1, paragrafo 2, del regolamento (CE, Euratom) n.&#160;2988/95 del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> e degli altri casi di non conformit&#224; alle condizioni stabilite dagli Stati membri nei piani strategici per la politica agricola comune nel quadro dell&#8217;articolo&#160;50, paragrafo 3, del regolamento (UE)&#160;2021/2116, si dovrebbe intendere qualsiasi persona fisica o giuridica o altra entit&#224; che partecipa all&#8217;attuazione dell&#8217;intervento del Fondo, ad eccezione di uno Stato membro nell&#8217;esercizio delle sue prerogative di autorit&#224; pubblica ai sensi dell&#8217;articolo&#160;2, punto 30), del regolamento (UE)&#160;2021/1060, o che versa entrate con destinazione specifica ai sensi dell&#8217;articolo&#160;45 del regolamento (UE)&#160;2021/2116.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il regolamento (UE)&#160;2021/1060 specifica la soglia al di sotto della quale le irregolarit&#224; non devono essere segnalate alla Commissione, nonch&#233; i casi per i quali non &#232; necessario effettuare segnalazioni. Per trovare un equilibrio tra gli oneri amministrativi per gli Stati membri e l&#8217;interesse comune inerente alla fornitura di dati precisi ai fini delle analisi in materia di lotta contro le frodi all&#8217;interno dell&#8217;Unione, &#232; opportuno allineare le soglie di segnalazione e le deroghe alla segnalazione di irregolarit&#224; a norma del presente regolamento delegato a quelle previste dal regolamento (UE)&#160;2021/1060.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Al fine di garantire la coerenza, occorre definire criteri per determinare i casi di irregolarit&#224; che devono essere inizialmente segnalati e i dati che &#232; necessario fornire nella prima segnalazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Per assicurare che i dati trasmessi alla Commissione siano precisi, &#232; necessario dare un seguito alle segnalazioni. Occorre pertanto che gli Stati membri forniscano alla Commissione informazioni aggiornate su qualsiasi progresso significativo registrato nei procedimenti o provvedimenti amministrativi e giudiziari connessi a ogni singola prima segnalazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Ove, ai fini del presente regolamento, sia necessario trattare dati personali, tale trattamento dovrebbe avvenire conformemente al diritto dell&#8217;Unione in materia di protezione dei dati personali. Alla luce del regolamento (UE)&#160;2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a> e del regolamento (UE)&#160;2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, &#232; necessario che la Commissione e gli Stati membri impediscano, in relazione alle informazioni fornite ai sensi del presente regolamento, qualsiasi divulgazione illecita o accesso non autorizzato ai dati personali. Occorre inoltre che il presente regolamento precisi a quali fini la Commissione e gli Stati membri trattano tali dati. Qualsiasi ulteriore utilizzo non pregiudica l&#8217;articolo&#160;6, paragrafo 4, del regolamento (UE)&#160;2016/679.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Gli obblighi degli Stati membri di segnalare le irregolarit&#224; alla Commissione tramite il sistema di gestione delle irregolarit&#224; a norma del regolamento (UE)&#160;2021/2116 dovrebbero applicarsi fatti salvi i loro obblighi a norma del regolamento (UE, Euratom) n.&#160;883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>9</span>)</a> e del regolamento (UE)&#160;2017/1939 del Consiglio&#160;<a>(<span>10</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il Garante europeo per la protezione dei dati &#232; stato consultato in merito al presente regolamento conformemente all&#8217;articolo&#160;42, paragrafo 1, del regolamento (UE)&#160;2018/1725.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>&#200; opportuno abrogare il regolamento delegato (UE)&#160;2015/1971 della Commissione&#160;<a>(<span>11</span>)</a> che stabilisce le norme applicabili nel periodo di programmazione 2014-2020. Per motivi di certezza del diritto &#232; opportuno che il regolamento delegato (UE)&#160;2015/1971 della Commissione resti applicabile per la segnalazione di irregolarit&#224; relative ai contributi concessi a norma del regolamento (UE) n.&#160;1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>12</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Poich&#233; sono gi&#224; stati effettuati pagamenti a titolo dei fondi interessati e potrebbero verificarsi irregolarit&#224;, &#232; opportuno che il presente regolamento si applichi quanto prima. Il presente regolamento deve pertanto entrare in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento determina quali irregolarità segnalare e stabilisce quali dati quali dati gli Stati membri sono tenuti a comunicare alla Commissione. Articolo 2 Definizioni Si applicano le definizioni contenute nel regolamento (UE) 2021/2116. Ai fini del presente regolamento si applicano inoltre le seguenti definizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#171;sospetto di frode&#187;: un&#8217;irregolarit&#224; che a livello nazionale determina l&#8217;avvio di un procedimento amministrativo o giudiziario volto a determinare l&#8217;esistenza di un comportamento intenzionale, in particolare di una frode o di altri reati, di cui rispettivamente all&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 2, lettere a) e b), e all&#8217;articolo&#160;4, paragrafi&#160;1, 2 e&#160;3, della direttiva (UE)&#160;2017/1371 e, per gli Stati membri non vincolati da tale direttiva, all&#8217;articolo&#160;1, paragrafo 1, lettera a), della convenzione elaborata in base all&#8217;articolo K.3 del trattato sull&#8217;Unione europea relativa alla tutela degli interessi finanziari delle Comunit&#224; europee;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>&#171;primo verbale amministrativo o giudiziario&#187;: una prima valutazione scritta stilata da un&#8217;autorit&#224; competente, amministrativa o giudiziaria, che in base a fatti specifici ha accertato l&#8217;esistenza di un&#8217;irregolarit&#224;, ferma restando la possibilit&#224; di rivedere o revocare tale accertamento alla luce degli sviluppi del procedimento amministrativo o giudiziario.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Relazioni 1. Gli Stati membri comunicano alla Commissione le irregolarità che sono state oggetto di un primo verbale amministrativo o giudiziario. 2. In deroga al paragrafo 1, gli Stati membri non segnalano alla Commissione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>irregolarit&#224; riguardanti un contributo dei fondi inferiore a 10&#160;000&#160;EUR; tale deroga non si applica alle irregolarit&#224; che sono interconnesse e che comportano un contributo totale del Fondo superiore a 10&#160;000&#160;EUR, anche quando nessuna singola irregolarit&#224; supera di per s&#233; tale massimale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>casi in cui l&#8217;irregolarit&#224; consiste unicamente nella mancata esecuzione, in tutto o in parte, di un&#8217;operazione rientrante nel programma cofinanziato o nei pagamenti a titolo dei regimi di sostegno diretto in seguito al fallimento non fraudolento del beneficiario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>casi segnalati spontaneamente dal beneficiario all&#8217;autorit&#224; di gestione, all&#8217;organismo pagatore o ad altra autorit&#224; competente e prima del rilevamento da parte di una delle autorit&#224;, sia prima che dopo il versamento del contributo pubblico;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>casi rilevati e corretti dall&#8217;autorit&#224; di gestione o dall&#8217;organismo pagatore o da un&#8217;altra autorit&#224; competente prima dell&#8217;inclusione delle spese in questione in una dichiarazione di spesa presentata alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> Le deroghe di cui alle lettere c) e d) del comma precedente non si applicano ai casi di irregolarità di cui all’articolo 2, lettera a). 3. Nella segnalazione iniziale delle irregolarità, gli Stati membri forniscono le seguenti informazioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il Fondo, il regime di sostegno, la misura o l&#8217;operazione interessati e, se del caso, il nome e il codice comune d&#8217;identificazione (CCI) del programma operativo, le organizzazioni comuni di mercato interessate, i settori e i prodotti in questione e la linea di bilancio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l&#8217;identit&#224; delle persone fisiche&#160;e/o giuridiche coinvolte o di altri soggetti che hanno partecipato all&#8217;esecuzione dell&#8217;irregolarit&#224; e il ruolo da essi sostenuto, tranne nei casi in cui tale indicazione sia irrilevante ai fini della lotta contro le irregolarit&#224;, data la natura dell&#8217;irregolarit&#224; medesima;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il numero di identificazione nazionale delle persone interessate;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>il numero di partita IVA della persona interessata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>il numero identificativo unico del beneficiario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>la regione o area in cui l&#8217;operazione &#232; stata realizzata, identificate utilizzando informazioni appropriate quali il livello NUTS (nomenclatura delle unit&#224; territoriali per la statistica);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>la o le disposizioni, a livello dell&#8217;Unione e nazionale, che sono state violate;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>la data e la fonte della prima informazione che lascia presumere che sia stata commessa un&#8217;irregolarit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le pratiche utilizzate per commettere l&#8217;irregolarit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>eventualmente, se tale pratica determina un sospetto di frode;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>k)</p></td><td><p>il modo in cui l&#8217;irregolarit&#224; &#232; stata scoperta;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>l)</p></td><td><p>il numero del caso OLAF (Ufficio europeo per la lotta antifrode), se del caso;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>m)</p></td><td><p>il riferimento a pre-debitori o registro dei debitori;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>n)</p></td><td><p>se del caso, gli Stati membri e i paesi terzi interessati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>o)</p></td><td><p>il periodo o la data in cui &#232; stata commessa l&#8217;irregolarit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>p)</p></td><td><p>la data del primo verbale amministrativo o giudiziario relativo all&#8217;irregolarit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>q)</p></td><td><p>l&#8217;importo totale delle spese espresso in termini del contributo dell&#8217;Unione, del contributo nazionale e del contributo privato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>r)</p></td><td><p>l&#8217;importo interessato dall&#8217;irregolarit&#224;, espresso in termini del contributo dell&#8217;Unione e del contributo nazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>s)</p></td><td><p>nei casi di sospetto di frode e qualora il contributo pubblico non sia stato versato al beneficiario, l&#8217;importo che sarebbe stato pagato indebitamente se l&#8217;irregolarit&#224; non fosse stata scoperta, espresso in termini del contributo dell&#8217;Unione e del contributo nazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>t)</p></td><td><p>la natura della spesa irregolare.</p></td></tr></tbody></table> 4. Se le disposizioni nazionali prevedono il segreto istruttorio, la comunicazione delle suddette informazioni è subordinata all’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, del tribunale o di altro organo competente, in conformità della normativa nazionale. 5. Qualora alcune delle informazioni di cui al paragrafo 3, in particolare le informazioni relative alle pratiche utilizzate per commettere l’irregolarità e al modo in cui è stata individuata non siano disponibili o debbano essere rettificate o integrate, gli Stati membri forniscono alla Commissione i dati mancanti o rettificati quando presentano relazioni sui provvedimenti adottati successivamente alla segnalazione delle irregolarità. 6. Gli Stati membri comunicano alla Commissione l’avvio, la conclusione o la rinuncia a procedimenti o provvedimenti per l’imposizione di misure amministrative o di sanzioni amministrative o penali in relazione alle irregolarità segnalate, nonché l’esito di tali procedimenti o provvedimenti. Riguardo alle irregolarità sanzionate, gli Stati membri indicano anche: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se le sanzioni sono di carattere amministrativo o penale e i dettagli delle sanzioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se le sanzioni sono comminate in seguito alla violazione del diritto dell&#8217;Unione o nazionale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>se &#232; stata accertata una frode.</p></td></tr></tbody></table> 7. Su richiesta scritta della Commissione, gli Stati membri forniscono informazioni relative a una specifica irregolarità o a un gruppo specifico di irregolarità. Articolo 4 Utilizzo e trattamento delle informazioni comunicate 1. La Commissione può utilizzare qualsiasi informazione comunicata dagli Stati membri conformemente al presente regolamento per effettuare analisi del rischio avvalendosi della tecnologia informatica e può, sulla scorta delle informazioni ottenute, elaborare relazioni e mettere a punto sistemi atti a individuare più efficacemente i rischi. 2. Le informazioni fornite ai sensi del presente regolamento sono coperte dal segreto d’ufficio e beneficiano della stessa protezione concessa dalla legislazione nazionale dello Stato membro che le ha fornite e dalle pertinenti disposizioni che si applicano alle istituzioni dell’Unione. Gli Stati membri e la Commissione prendono le misure di sicurezza necessarie affinché sia garantita la riservatezza delle informazioni scambiate. 3. Le informazioni di cui al paragrafo 2 non possono, in particolare, essere rivelate a persone diverse da quelle che, negli Stati membri o nell’ambito delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell’Unione, sono autorizzate a conoscerle in virtù delle loro funzioni, a meno che lo Stato membro che le ha fornite non abbia dato il suo consenso esplicito. 4. Le informazioni di cui al paragrafo 2 non vengono utilizzate per fini diversi dalla tutela degli interessi finanziari dell’Unione, a meno che lo Stato membro che le fornisce non abbia dato il suo consenso esplicito. Articolo 5 Abrogazione e misure transitorie Il regolamento delegato (UE) 2015/1971 è abrogato. Esso resta tuttavia applicabile per la segnalazione di irregolarità relative ai contributi concessi per il periodo di programmazione 2014-2020 a norma del regolamento (UE) n. 1306/2013. Articolo 6 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 18 dicembre 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 435 del 6.12.2021, pag. 187 . ( 2 ) Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti ( GU L 231 del 30.6.2021, pag. 159 ). ( 3 ) Regolamento delegato (UE) 2024/204 della Commissione, del 18 dicembre 2023, che integra il regolamento (UE) 2021/691 del Parlamento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità relative al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori espulsi dal lavoro (FEG) ( GU L, 2024/204, 29.2.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_del/2024/204/oj ). ( 4 ) Direttiva (UE) 2017/1371 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 luglio 2017, relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale ( GU L 198 del 28.7.2017, pag. 29 ). ( 5 ) GU C 316 del 27.11.1995, pag. 49 . ( 6 ) Regolamento (CE, Euratom) n. 2988/95 del Consiglio, del 18 dicembre 1995, relativo alla tutela degli interessi finanziari delle Comunità ( GU L 312 del 23.12.1995, pag. 1 ). ( 7 ) Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) ( GU L 119 del 4.5.2016, pag. 1 ). ( 8 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE ( GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39 ). ( 9 ) Regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 settembre 2013, relativo alle indagini svolte dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e che abroga il regolamento (CE) n. 1073/1999 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (Euratom) n. 1074/1999 del Consiglio ( GU L 248 del 18.9.2013, pag. 1 ). ( 10 ) Regolamento (UE) 2017/1939 del Consiglio, del 12 ottobre 2017, relativo all’attuazione di una cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea («EPPO») ( GU L 283 del 31.10.2017, pag. 1 ). ( 11 ) Regolamento delegato (UE) 2015/1971 della Commissione, dell’8 luglio 2015, che integra il regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio con disposizioni specifiche sulla segnalazione di irregolarità in relazione al Fondo europeo agricolo di garanzia e al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e che abroga il regolamento (CE) n. 1848/2006 della Commissione ( GU L 293 del 10.11.2015, pag. 6 ). ( 12 ) Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune e che abroga i regolamenti del Consiglio (CEE) n. 352/78, (CE) n. 165/94, (CE) n. 2799/98, (CE) n. 814/2000, (CE) n. 1290/2005 e (CE) n. 485/2008 ( GU L 347 del 20.12.2013, pag. 549 ). ELI: http://data.europa.eu/eli/reg_del/2024/205/oj ISSN 1977-0707 (electronic edition)
ITA
32024R0205
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.11.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 453/39</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche per l’esercizio 2022 — Bilancio rettificativo n. 2 (2022/C 453/08) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2022</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n.&#160;2</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PROVENTI DERIVANTI DA TASSE ED ONERI</span></p></td></tr><tr><td><p>1&#160;0</p></td><td><p>PROVENTI DERIVANTI DA TASSE ED ONERI &#8212; REACH</p></td><td><p>26&#160;780&#160;033</p></td><td><p>4&#160;000&#160;037</p></td><td><p>30&#160;780&#160;070</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;1</p></td><td><p>PROVENTI DERIVANTI DA TASSE ED ONERI &#8212; BIOCIDI</p></td><td><p>4&#160;302&#160;580</p></td><td><p>1&#160;193&#160;477</p></td><td><p>5&#160;496&#160;057</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>31&#160;082&#160;613</span></p></td><td><p><span>5&#160;193&#160;514</span></p></td><td><p><span>36&#160;276&#160;127</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTO DELL&#8217;UNIONE EUROPEA</span></p></td></tr><tr><td><p>2&#160;0</p></td><td><p>CONTRIBUTO DELL&#8217;UNIONE EUROPEA</p></td><td><p>78&#160;549&#160;055</p></td><td><p>&#8211;2&#160;500&#160;000</p></td><td><p>76&#160;049&#160;055</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>78&#160;549&#160;055</span></p></td><td><p><span>&#8211;2&#160;500&#160;000</span></p></td><td><p><span>76&#160;049&#160;055</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>PARTECIPAZIONE DI PAESI TERZI ALLE ATTIVIT&#192; DELL&#8217;AGENZIA</span></p></td></tr><tr><td><p>3&#160;0</p></td><td><p>PARTECIPAZIONE DI PAESI TERZI ALLE ATTIVIT&#192; DELL&#8217;AGENZIA</p></td><td><p>2&#160;244&#160;466</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>2&#160;244&#160;466</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>2&#160;244&#160;466</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>2&#160;244&#160;466</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>ALTRI CONTRIBUTI</span></p></td></tr><tr><td><p>4&#160;0</p></td><td><p>ALTRI CONTRIBUTI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p><span>5</span></p></td><td><p><span>OPERAZIONI AMMINISTRATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>5&#160;0</p></td><td><p>OPERAZIONI AMMINISTRATIVE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 5 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr><td><p><span>6</span></p></td><td><p><span>CONTRIBUTI NEL QUADRO DI ACCORDI SPECIFICI</span></p></td></tr><tr><td><p>6&#160;0</p></td><td><p>CONTRIBUTI NEL QUADRO DI ACCORDI SPECIFICI</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 6 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>OPERAZIONI AMMINISTRATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>9&#160;0</p></td><td><p>OPERAZIONI AMMINISTRATIVE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>114&#160;288&#160;226</span></p></td><td><p><span>2&#160;693&#160;514</span></p></td><td><p><span>116&#160;981&#160;740</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Bilancio 2022</p></td><td><p>Bilancio rettificativo n.&#160;2</p></td><td><p>Nuovo importo</p></td></tr><tr><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td><td><p>Impegni</p></td><td><p>Pagamenti</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1&#160;1</p></td><td><p>PERSONALE IN ATTIVIT&#192;</p></td><td><p>72&#160;221&#160;382</p></td><td><p>72&#160;221&#160;382</p></td><td><p>&#8211;&#160;324&#160;000</p></td><td><p>&#8211;&#160;324&#160;000</p></td><td><p>71&#160;897&#160;382</p></td><td><p>71&#160;897&#160;382</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;2</p></td><td><p>SPESE VARIE PER ASSUNZIONI E TRASFERIMENTI DI PERSONALE</p></td><td><p>700&#160;000</p></td><td><p>700&#160;000</p></td><td><p>&#8211;29&#160;843</p></td><td><p>&#8211;29&#160;843</p></td><td><p>670&#160;157</p></td><td><p>670&#160;157</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;3</p></td><td><p>MISSIONI E TRASFERTE</p></td><td><p>19&#160;008</p></td><td><p>19&#160;008</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>19&#160;008</p></td><td><p>19&#160;008</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;4</p></td><td><p>INFRASTRUTTURE DI CARATTERE MEDICO-SOCIALE E ASSISTENZA SOCIALE</p></td><td><p>1&#160;816&#160;450</p></td><td><p>1&#160;816&#160;450</p></td><td><p>&#8211;&#160;168&#160;980</p></td><td><p>&#8211;&#160;168&#160;980</p></td><td><p>1&#160;647&#160;470</p></td><td><p>1&#160;647&#160;470</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;5</p></td><td><p>FORMAZIONE</p></td><td><p>677&#160;000</p></td><td><p>677&#160;000</p></td><td><p>&#8211;40&#160;000</p></td><td><p>&#8211;40&#160;000</p></td><td><p>637&#160;000</p></td><td><p>637&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;6</p></td><td><p>SERVIZI ESTERNI</p></td><td><p>1&#160;543&#160;500</p></td><td><p>1&#160;543&#160;500</p></td><td><p>&#8211;20&#160;426</p></td><td><p>&#8211;20&#160;426</p></td><td><p>1&#160;523&#160;074</p></td><td><p>1&#160;523&#160;074</p></td></tr><tr><td><p>1&#160;7</p></td><td><p>SPESE PER RICEVIMENTI E DI RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>76&#160;977&#160;340</span></p></td><td><p><span>76&#160;977&#160;340</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;583&#160;249</span></p></td><td><p><span>&#8211;&#160;583&#160;249</span></p></td><td><p><span>76&#160;394&#160;091</span></p></td><td><p><span>76&#160;394&#160;091</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>IMMOBILI, MATERIALE E SPESE VARIE DI FUNZIONAMENTO</span></p></td></tr><tr><td><p>2&#160;0</p></td><td><p>AFFITTO DI IMMOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>6&#160;946&#160;831</p></td><td><p>6&#160;946&#160;831</p></td><td><p>340&#160;000</p></td><td><p>340&#160;000</p></td><td><p>7&#160;286&#160;831</p></td><td><p>7&#160;286&#160;831</p></td></tr><tr><td><p>2&#160;1</p></td><td><p>TECNOLOGIE DELL&#8217;INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE</p></td><td><p>7&#160;367&#160;328</p></td><td><p>7&#160;367&#160;328</p></td><td><p>149&#160;552</p></td><td><p>149&#160;552</p></td><td><p>7&#160;516&#160;880</p></td><td><p>7&#160;516&#160;880</p></td></tr><tr><td><p>2&#160;2</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>265&#160;857</p></td><td><p>265&#160;857</p></td><td><p>&#8211;&#160;126&#160;500</p></td><td><p>&#8211;&#160;126&#160;500</p></td><td><p>139&#160;357</p></td><td><p>139&#160;357</p></td></tr><tr><td><p>2&#160;3</p></td><td><p>SPESE DI FUNZIONAMENTO AMMINISTRATIVO CORRENTE</p></td><td><p>362&#160;097</p></td><td><p>362&#160;097</p></td><td><p>&#8211;46&#160;817</p></td><td><p>&#8211;46&#160;817</p></td><td><p>315&#160;280</p></td><td><p>315&#160;280</p></td></tr><tr><td><p>2&#160;5</p></td><td><p>SPESE PER RIUNIONI E CONVOCAZIONI, PER RICEVIMENTI E DI RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>11&#160;200</p></td><td><p>11&#160;200</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>11&#160;200</p></td><td><p>11&#160;200</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>14&#160;953&#160;313</span></p></td><td><p><span>14&#160;953&#160;313</span></p></td><td><p><span>316&#160;235</span></p></td><td><p><span>316&#160;235</span></p></td><td><p><span>15&#160;269&#160;548</span></p></td><td><p><span>15&#160;269&#160;548</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE &#8212; REACH</span></p></td></tr><tr><td><p>3&#160;0</p></td><td><p>REACH</p></td><td><p>14&#160;805&#160;468</p></td><td><p>14&#160;805&#160;468</p></td><td><p>2&#160;180&#160;732</p></td><td><p>2&#160;180&#160;732</p></td><td><p>16&#160;986&#160;200</p></td><td><p>16&#160;986&#160;200</p></td></tr><tr><td><p>3&#160;1</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; PLURIENNALI</p></td><td><p>720&#160;000</p></td><td><p>506&#160;593</p></td><td><p>40&#160;287</p></td><td><p>&#8211;86&#160;999</p></td><td><p>760&#160;287</p></td><td><p>419&#160;594</p></td></tr><tr><td><p>3&#160;8</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; INTERNAZIONALI</p></td><td><p>400&#160;000</p></td><td><p>509&#160;850</p></td><td><p>0</p></td><td><p>22&#160;800</p></td><td><p>400&#160;000</p></td><td><p>532&#160;650</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>15&#160;925&#160;468</span></p></td><td><p><span>15&#160;821&#160;911</span></p></td><td><p><span>2&#160;221&#160;019</span></p></td><td><p><span>2&#160;116&#160;533</span></p></td><td><p><span>18&#160;146&#160;487</span></p></td><td><p><span>17&#160;938&#160;444</span></p></td></tr><tr><td><p><span>4</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE &#8212; BIOCIDI</span></p></td></tr><tr><td><p>4&#160;0</p></td><td><p>SPESE OPERATIVE &#8212; BIOCIDI</p></td><td><p>2&#160;009&#160;792</p></td><td><p>2&#160;009&#160;792</p></td><td><p>800&#160;673</p></td><td><p>800&#160;673</p></td><td><p>2&#160;810&#160;465</p></td><td><p>2&#160;810&#160;465</p></td></tr><tr><td><p>4&#160;8</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; INTERNAZIONALI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>4&#160;9</p></td><td><p>OPERAZIONI A DESTINAZIONE SPECIFICA</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 4 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>2&#160;009&#160;792</span></p></td><td><p><span>2&#160;009&#160;792</span></p></td><td><p><span>800&#160;673</span></p></td><td><p><span>800&#160;673</span></p></td><td><p><span>2&#160;810&#160;465</span></p></td><td><p><span>2&#160;810&#160;465</span></p></td></tr><tr><td><p><span>5</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE &#8212; PIC E POP</span></p></td></tr><tr><td><p>5&#160;0</p></td><td><p>SPESE OPERATIVE &#8212; PIC E POP</p></td><td><p>2&#160;113&#160;778</p></td><td><p>2&#160;113&#160;778</p></td><td><p>43&#160;322</p></td><td><p>43&#160;322</p></td><td><p>2&#160;157&#160;100</p></td><td><p>2&#160;157&#160;100</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 5 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>2&#160;113&#160;778</span></p></td><td><p><span>2&#160;113&#160;778</span></p></td><td><p><span>43&#160;322</span></p></td><td><p><span>43&#160;322</span></p></td><td><p><span>2&#160;157&#160;100</span></p></td><td><p><span>2&#160;157&#160;100</span></p></td></tr><tr><td><p><span>6</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE - ALTRI COMPITI</span></p></td></tr><tr><td><p>6&#160;0</p></td><td><p>SPESE OPERATIVE - ALTRI COMPITI</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td><td><p>2&#160;412&#160;092</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 6 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td><td><p><span>0</span></p></td><td><p><span>0</span></p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td><td><p><span>2&#160;412&#160;092</span></p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>ALTRE SPESE &#8212; RISERVA</span></p></td></tr><tr><td><p>9&#160;1</p></td><td><p>ALTRE SPESE &#8212; RISERVA &#8212; BIOCIDI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td><td><p><span>p.m.</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>114&#160;391&#160;783</span></p></td><td><p><span>114&#160;288&#160;226</span></p></td><td><p><span>2&#160;798&#160;000</span></p></td><td><p><span>2&#160;693&#160;514</span></p></td><td><p><span>117&#160;189&#160;783</span></p></td><td><p><span>116&#160;981&#160;740</span></p></td></tr></tbody></table> Tabella dell’organico <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Categoria e grado</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>2022</p></td><td><p>2021</p></td></tr><tr><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td></tr><tr><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AD 16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AD 13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>16</p></td></tr><tr><td><p>AD 12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>21</p></td></tr><tr><td><p>AD 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>31</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>32</p></td></tr><tr><td><p>AD 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>46</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>46</p></td></tr><tr><td><p>AD 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>71</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>65</p></td></tr><tr><td><p>AD 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>61</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>62</p></td></tr><tr><td><p>AD 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>63</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>62</p></td></tr><tr><td><p>AD 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>35</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>35</p></td></tr><tr><td><p>AD 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>17</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AD</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>358</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>358</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td></tr><tr><td><p>AST 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td></tr><tr><td><p>AST 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>12</p></td></tr><tr><td><p>AST 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>19</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>20</p></td></tr><tr><td><p>AST 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>24</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>23</p></td></tr><tr><td><p>AST 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>22</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>25</p></td></tr><tr><td><p>AST 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>13</p></td></tr><tr><td><p>AST 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td></tr><tr><td><p>AST 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>109</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>109</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST/SC 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST/SC</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>467</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>467</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Totale Generale</span></p></td><td><p><span>467</span></p></td><td><p><span>467</span></p></td></tr></tbody></table> Stima del numero di agenti contrattuali (espressa in equivalenti a tempo pieno) ed esperti nazionali distaccati <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Posti da agente contrattuale</p></td><td><p>2022</p></td><td><p>2021</p></td></tr><tr><td><p>REACH</p></td><td><p>Biocidi</p></td><td><p>PIC e POP</p></td><td><p>Altri compiti</p></td><td><p>REACH</p></td><td><p>Biocidi</p></td><td><p>PIC e POP</p></td><td><p>Altri compiti</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>FG IV</p></td><td><p>24</p></td><td><p>7</p></td><td><p>11</p></td><td><p>13</p></td><td><p>24</p></td><td><p>7</p></td><td><p>11</p></td><td><p>11</p></td></tr><tr><td><p>FG III</p></td><td><p>52</p></td><td><p>6</p></td><td><p>2</p></td><td><p>2,5</p></td><td><p>52</p></td><td><p>6</p></td><td><p>2</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>FG II</p></td><td><p>18</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>18</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>FG I</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale FG</p></td><td><p>94</p></td><td><p>15</p></td><td><p>13</p></td><td><p>15,5</p></td><td><p>94</p></td><td><p>15</p></td><td><p>13</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>Posti da esperto nazionale distaccato</p></td><td><p>13</p></td><td><p>2</p></td><td><p>0</p></td><td><p>0</p></td><td><p>13</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>107</p></td><td><p>17</p></td><td><p>13</p></td><td><p>15,5</p></td><td><p>107</p></td><td><p>17</p></td><td><p>15</p></td><td><p>12</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022B1129(08)
02015D0688 — IT — 24.09.2019 — 001.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/688 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 24 aprile 2015</p><p>che autorizza l'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone geneticamente modificato MON 88913 (MON-88913-8) a norma del regolamento (CE) n.&#160;1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio</p><p><span><span>[notificata con il numero C(2015) 2760]</span></span></p><p>(I testi in lingua francese e neerlandese sono i soli facenti fede)</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 112 dell'30.4.2015, pag. 26)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2019/1579 DELLA COMMISSIONE&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 18&#160;settembre 2019</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;244</p></td><td><p>8</p></td><td><p>24.9.2019</p></td></tr></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2015/688 DELLA COMMISSIONE del 24 aprile 2015 che autorizza l'immissione in commercio di prodotti contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone geneticamente modificato MON 88913 (MON-88913-8) a norma del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2015) 2760] (I testi in lingua francese e neerlandese sono i soli facenti fede) (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 Organismo geneticamente modificato e identificatore unico Al cotone geneticamente modificato ( Gossypium hirsutum L. e Gossypium barbadense L.) MON 88913, di cui all'allegato, lettera b), della presente decisione, è assegnato l'identificatore unico MON-88913-8, a norma del regolamento (CE) n. 65/2004. Articolo 2 Autorizzazione Ai fini previsti dall'articolo 4, paragrafo 2, e dall'articolo 16, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 sono autorizzati i seguenti prodotti alle condizioni stabilite nella presente decisione: a) gli alimenti e gli ingredienti alimentari contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone MON-88913-8; b) i mangimi contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone MON-88913-8; c) il cotone MON-88913-8 nei prodotti che lo contengono o che sono da esso costituiti, per tutti gli usi diversi da quelli indicati alle lettere a) e b), ad eccezione della coltivazione. Articolo 3 Etichettatura 1. Ai fini dell'applicazione dei requisiti in materia di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003 il «nome dell'organismo» è «cotone». 2. La dicitura «non destinato alla coltivazione» figura, ad accezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a), sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone MON-88913-8 o da esso costituiti e nei documenti che li accompagnano. Articolo 4 Monitoraggio degli effetti ambientali 1. Il titolare dell'autorizzazione garantisce l'adozione e l'attuazione del piano di monitoraggio degli effetti ambientali di cui alla lettera h) dell'allegato. 2. Il titolare dell'autorizzazione presenta alla Commissione relazioni annuali sull'attuazione e sui risultati delle attività previste dal piano di monitoraggio, a norma della decisione 2009/770/CE. Articolo 5 Registro comunitario Le informazioni di cui all'allegato della presente decisione vengono iscritte nel registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati, a norma dell'articolo 28 del regolamento (CE) n. 1829/2003. Articolo 6 Titolare dell'autorizzazione Il titolare dell'autorizzazione è Bayer Agriculture BVBA, Belgio, in rappresentanza di Monsanto Company, Stati Uniti d'America. Articolo 7 Validità La presente decisione si applica per un periodo di dieci anni a decorrere dalla data della notificazione. Articolo 8 Destinatario Bayer Agriculture BVBA, Scheldelaan 460, 2040 Anversa, Belgio, è destinataria della presente decisione. ALLEGATO a) Richiedente e titolare dell'autorizzazione <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Nome</p></td><td><p>:</p></td><td><p>Bayer Agriculture BVBA</p></td></tr></table> <table><col/><col/><col/><tr><td><p>Indirizzo</p></td><td><p>:</p></td><td><p>Scheldelaan 460, 2040 Anversa, Belgio</p></td></tr></table> Per conto di Monsanto Company — 800 N. Lindbergh Boulevard — St. Louis, Missouri 63167 — Stati Uniti d'America. b) Designazione e specifiche dei prodotti 1) alimenti e ingredienti alimentari contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone MON-88913-8; 2) mangimi contenenti, costituiti od ottenuti a partire da cotone MON-88913-8; 3) cotone MON-88913-8 nei prodotti che lo contengono o che sono da esso costituiti, per tutti gli usi diversi da quelli indicati ai punti 1) e 2), ad eccezione della coltivazione. Il cotone geneticamente modificato MON-88913-8 descritto nella domanda esprime il CP4 5-enolpiruvil-shikimato-3-fosfato sintasi (CP4 EPSPS), che conferisce tolleranza agli erbicidi a base di glifosato. c) Etichettatura 1) ai fini dell'applicazione dei requisiti in materia di etichettatura di cui all'articolo 13, paragrafo 1, e all'articolo 25, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1829/2003 nonché all'articolo 4, paragrafo 6, del regolamento (CE) n. 1830/2003 il «nome dell'organismo» è «cotone»; 2) la dicitura «non destinato alla coltivazione» figura sull'etichetta dei prodotti contenenti cotone MON-88913-8 o da esso costituiti, ad accezione dei prodotti di cui all'articolo 2, lettera a), e nei documenti che li accompagnano. d) Metodo di rilevamento 1) metodo evento-specifico basato sulla PCR in tempo reale per la quantificazione del cotone MON-88913-8; 2) convalidato su DNA genomico estratto da foglie di cotone dal laboratorio di riferimento dell'UE istituito dal regolamento (CE) n. 1829/2003, pubblicato all'indirizzo http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/statusofdossiers.aspx; 3) materiale di riferimento: AOCS 0906-A e AOCS 0804-A accessibili tramite l'American Oil Chemists Society all'indirizzo http://www.aocs.org/tech/crm e) Identificatore unico MON-88913-8 f) Informazioni prescritte a norma dell'allegato II del protocollo di Cartagena sulla prevenzione dei rischi biotecnologici relativo alla Convenzione sulla diversità biologica Centro di scambio di informazioni sulla biosicurezza ( Biosafety Clearing House ), numero di registro: cfr. [ da completare alla notifica ]. g) Condizioni o restrizioni relative all'immissione in commercio, all'uso o alla manipolazione dei prodotti Non prescritte. h) Piano di monitoraggio degli effetti ambientali Piano di monitoraggio degli effetti ambientali conforme all'allegato VII della direttiva 2001/18/CE. [Link: piano pubblicato su Internet ] i) Requisiti relativi al monitoraggio successivo all'immissione in commercio dell'uso degli alimenti destinati al consumo umano Non prescritte. Nota: in futuro potrà rendersi necessario modificare i link ai documenti pertinenti. Tali modifiche saranno comunicate al pubblico mediante l'aggiornamento del registro comunitario degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati.
ITA
02015D0688-20190924
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>15.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 424/25</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2020/2061 DEL CONSIGLIO del 7 dicembre 2020 relativa alla posizione da adottare, a nome dell’Unione europea, in sede di comitato per il commercio istituito a norma dell’accordo di partenariato interinale tra la Comunità europea, da una parte, e gli Stati del Pacifico, dall’altra, riguardo all’adozione del regolamento interno del comitato per il commercio e del regolamento interno dei comitati speciali IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 207, paragrafo 4, primo comma, in combinato disposto con l’articolo 218, paragrafo 9, vista la proposta della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>Il 30 luglio 2009 l&#8217;Unione ha firmato un accordo di partenariato interinale tra la Comunit&#224; europea, da una parte, e gli Stati del Pacifico, dall&#8217;altra&#160;<a>(<span>1</span>)</a> (&#171;accordo&#187;), che stabilisce un quadro per un accordo di partenariato economico. L&#8217;accordo &#232; stato applicato in via provvisoria dalla Papua Nuova Guinea dal 20 dicembre 2009, da Figi dal 28 luglio 2014, da Samoa dal 31 dicembre 2018 e dalle Isole Salomone dal 17 maggio 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 68 dell&#8217;accordo istituisce un comitato per il commercio (&#171;comitato per il commercio UE-Pacifico&#187;), che si occupa di qualsiasi aspetto necessario ai fini dell&#8217;attuazione dell&#8217;accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 68 dell&#8217;accordo, il comitato per il commercio UE-Pacifico deve adottare il proprio regolamento interno e pu&#242; istituire comitati speciali a cui delegare specifici poteri decisionali di attuazione in conformit&#224; delle pertinenti disposizioni dell&#8217;accordo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>Il comitato per il commercio UE-Pacifico, nel corso della sua ottava riunione, adotter&#224; il proprio regolamento interno e quello dei comitati speciali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>L&#8217;Unione dovrebbe determinare la posizione da adottare in sede di comitato per il commercio UE-Pacifico riguardo all&#8217;adozione dei suddetti regolamenti interni,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 La posizione da adottare a nome dell’Unione all’ottava riunione del comitato per il commercio, istituito a norma dell’accordo di partenariato interinale tra la Comunità europea, da una parte, e gli Stati del Pacifico, dall’altra, riguardo all’adozione del regolamento interno del comitato per il commercio UE-Pacifico e dei comitati speciali si basa sul progetto di decisione del comitato per il commercio UE-Pacifico ( 2 ) . Articolo 2 Una volta adottata, la decisione del comitato per il commercio UE-Pacifico è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Bruxelles, il 7 dicembre 2020 Per il Consiglio Il presidente J. BORRELL FONTELLES <note> ( 1 ) GU L 272 del 16.10.2009, pag. 2 . ( 2 ) Cfr. doc. ST 11960/20 all’indirizzo http://register.consilium.europa.eu. </note>
ITA
32020D2061
1998L0026 — IT — 17.09.2014 — 004.001 Trattandosi di un semplice strumento di documentazione, esso non impegna la responsabilità delle istituzioni <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DIRETTIVA 98/26/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO</p><p>del 19 maggio 1998</p><p><a>concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli</a></p><p>(GU L 166, 11.6.1998, p.45)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;No</p></td><td><p>page</p></td><td><p>date</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DIRETTIVA 2009/44/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 6 maggio 2009</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;146</p></td><td><p>37</p></td><td><p>10.6.2009</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M2</a></p></td><td><p><a>DIRETTIVA 2010/78/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 24 novembre 2010</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;331</p></td><td><p>120</p></td><td><p>15.12.2010</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M3</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO (UE) N. 648/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;del 4 luglio 2012</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;201</p></td><td><p>1</p></td><td><p>27.7.2012</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M4</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO (UE) N. 909/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;del 23 luglio 2014</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;257</p></td><td><p>1</p></td><td><p>28.8.2014</p></td></tr></table> DIRETTIVA 98/26/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 19 maggio 1998 concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli IL PARLAMENTO EUROPEO ED IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l’articolo 100 A, vista la proposta della Commissione ( 1 ), visto il parere dell’Istituto monetario europeo ( 2 ), visto il parere del Comitato economico e sociale ( 3 ), deliberando secondo la procedura di cui all’articolo 189 B del trattato ( 4 ), <table><col/><col/><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>considerando, da una parte, che il rapporto Lamfalussy del 1990 ai governatori delle banche centrali dei paesi del Gruppo dei Dieci ha messo in evidenza i rilevanti rischi sistemici insiti nei sistemi di pagamento che operano sulla base di una pluralit&#224; di forme giuridiche in materia di netting dei pagamenti, in particolare di netting multilaterale; che la riduzione dei rischi giuridici connessi con la partecipazione a sistemi con regolamento lordo in tempo reale &#232; di importanza capitale, dato il crescente sviluppo di tali sistemi;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>considerando che &#232; altres&#236; della massima importanza ridurre il rischio connesso con la partecipazione ai sistemi di regolamento titoli, in specie se vi &#232; una relazione stretta tra questi e i sistemi di pagamento;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>considerando che la presente direttiva mira a contribuire al funzionamento efficiente ed economico degli accordi di pagamento transfrontaliero e degli accordi di regolamento titoli nella Comunit&#224;, ci&#242; che rafforza la libert&#224; di movimento dei capitali nel mercato interno; che essa si inserisce pertanto nella scia dei progressi compiuti verso il completamento del mercato interno, con particolare riguardo alla libert&#224; di prestare servizi e alla liberalizzazione dei movimenti di capitali, in vista della realizzazione dell&#8217;Unione economica e monetaria;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>considerando che conviene che la normativa degli Stati membri sia tesa a ridurre il pi&#249; possibile turbative al sistema derivanti dalla procedura d&#8217;insolvenza nei confronti di uno dei partecipanti a tale sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>considerando che una proposta di direttiva in materia di risanamento e liquidazione degli enti creditizi, presentata nel 1985 e modificata l&#8217;8 febbraio 1988, &#232; ancora all&#8217;esame del Consiglio; che la convenzione relativa alle procedure d&#8217;insolvenza redatta il 23 novembre 1995 dagli Stati membri riuniti in sede di Consiglio esclude espressamente le imprese assicuratrici, gli enti creditizi e le imprese d&#8217;investimento;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>considerando che la presente direttiva intende abbracciare i sistemi di pagamento e i sistemi di regolamento titoli sia transfrontalieri sia nazionali; che essa &#232; applicabile ai sistemi comunitari e alla garanzia in titoli costituita in relazione alla partecipazione a tali sistemi dai partecipanti stessi, stabiliti nella Comunit&#224; o in paesi terzi;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>considerando che gli Stati membri possono applicare le disposizioni della presente direttiva ai rispettivi enti nazionali che partecipano direttamente ai sistemi di paesi terzi e alla garanzia in titoli fornita in relazione alla partecipazione a detti sistemi;</p></td></tr></table> ————— <table><col/><col/><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>considerando che la riduzione del rischio sistemico richiede in particolar modo la definitivit&#224; del regolamento e l&#8217;esigibilit&#224; della garanzia in titoli; che la garanzia in titoli comprende tutti gli elementi forniti da un partecipante al sistema di pagamento e/o sistema di regolamento titoli agli altri partecipanti, a garanzia dei diritti e degli obblighi relativi al sistema in questione, compresi le operazioni pronti contro termine, i privilegi legali e i trasferimenti fiduciari; che la definizione di &#171;garanzia in titoli&#187; della presente direttiva non incide sulle disposizioni della legislazione nazionale circa il tipo di garanzia in titoli che pu&#242; essere usato;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>considerando che la presente direttiva, applicandosi alla garanzia in titoli fornita in relazione alle operazioni delle banche centrali degli Stati membri connesse alle loro funzioni di banca centrale, incluse le operazioni di politica monetaria, &#232; di ausilio per l&#8217;Istituto monetario europeo (IME) nel suo compito di promuovere l&#8217;efficienza dei pagamenti transfrontalieri al fine di preparare la terza fase dell&#8217;Unione economica e monetaria e contribuisce pertanto allo sviluppo del necessario quadro normativo nel quale la futura Banca centrale europea potr&#224; condurre la propria attivit&#224;;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>considerando che gli ordini di trasferimento e il netting dovrebbero essere giuridicamente vincolanti nelle giurisdizioni di tutti gli Stati membri e opponibili ai terzi;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>considerando che le regole sul carattere definitivo del netting non dovrebbero impedire che i sistemi, prima del netting, verifichino se gli ordini immessi nel sistema ottemperano alle regole del sistema stesso, permettendo che si effettui il regolamento di detto sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>considerando che la presente direttiva non dovrebbe impedire in alcun modo a un partecipante o a un terzo di far valere qualsiasi diritto o credito risultante dall&#8217;operazione sottostante che la legge possa riconoscergli ai fini di ricupero o di restituzione in relazione a un ordine di trasferimento immesso in un sistema, ad esempio nel caso di frode o di errore tecnico, purch&#233; ci&#242; non porti al ricalcolo del netting o alla revoca dell&#8217;ordine di trasferimento immesso nel sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>considerando che &#232; necessario garantire che gli ordini di trasferimento non possano venire revocati dal momento definito dalle regole del sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(14<span>bis</span>)</p></td><td><p>considerando che le autorit&#224; nazionali competenti o le autorit&#224; di vigilanza dovrebbero garantire che gli operatori dei sistemi che istituiscono i sistemi interoperabili abbiano concordato nella misura del possibile regole comuni sul momento di immissione nei sistemi interoperabili. Le autorit&#224; nazionali competenti o le autorit&#224; di vigilanza dovrebbero garantire che le regole sul momento di immissione in sistemi interoperabili siano coordinate, nella misura del possibile e del necessario, onde evitare l&#8217;incertezza giuridica in caso di inadempimento di uno dei sistemi partecipanti;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>considerando che &#232; necessario che uno Stato membro notifichi immediatamente agli altri Stati membri l&#8217;apertura di procedure di insolvenza nei confronti di uno dei partecipanti al sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>considerando che una procedura d&#8217;insolvenza non dovrebbe avere effetto retroattivo sui diritti e gli obblighi dei partecipanti a un sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>considerando che la presente direttiva mira inoltre a determinare, nel caso di una procedura d&#8217;insolvenza relativa a un partecipante a un sistema, quale legge fallimentare sia applicabile in merito ai diritti e agli obblighi di detto partecipante in relazione alla sua partecipazione a un sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>considerando che la garanzia in titoli deve essere isolata dagli effetti dell&#8217;applicazione della legge fallimentare al partecipante insolvente;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>considerando che le disposizioni dell&#8217;articolo 9, paragrafo 2 devono applicarsi soltanto a un libro contabile, conto o sistema di deposito accentrato che provino l&#8217;esistenza di diritti di propriet&#224; su tali titoli o del diritto di consegnarli o trasferirli;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>considerando che le disposizioni dell&#8217;articolo 9, paragrafo 2 sono dirette ad assicurare che qualora il partecipante, la banca centrale di uno Stato membro o la futura Banca centrale europea abbiano una garanzia in titoli valida ed effettiva, come stabilito dalla legge dello Stato membro nel quale &#232; situato il corrispondente libro contabile, conto o sistema di deposito accentrato, la validit&#224; ed opponibilit&#224; di tale garanzia nei confronti del sistema (e del relativo operatore) e di qualsiasi altra persona che rivendichi diritti direttamente o indirettamente tramite il sistema dovrebbero essere determinate unicamente in base alla legge di detto Stato membro;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>considerando che le disposizioni dell&#8217;articolo 9, paragrafo 2 non sono dirette a pregiudicare l&#8217;applicazione e gli effetti della legge dello Stato membro a norma della quale i titoli sono costituiti in garanzia o della legge dello Stato dove i titoli possono essere altrimenti situati (compresa, senza limitazioni, la normativa riguardante la creazione, la propriet&#224; o il trasferimento di tali titoli o dei diritti su di essi) n&#233; devono essere interpretate nel senso che tale garanzia sia direttamente opponibile o possa essere riconosciuta in qualunque Stato membro a prescindere da quanto prescrive la legge di detto Stato membro;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>considerando che &#232; opportuno che gli Stati membri si adoperino per stabilire sufficienti collegamenti tra tutti i sistemi di regolamento titoli contemplati dalla presente direttiva allo scopo di promuovere la massima trasparenza e la certezza giuridica delle operazioni relative a titoli trasferibili;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(22<span>bis</span>)</p></td><td><p>considerando che, nel caso dei sistemi interoperabili, una mancanza di coordinamento su quali norme si applichino al momento di immissione e irrevocabilit&#224;, pu&#242; esporre i partecipanti di un sistema, e anche lo stesso operatore del sistema, alle conseguenze di un inadempimento in un altro sistema. Per limitare i rischi sistemici &#232; auspicabile prevedere che gli operatori di sistemi interoperabili coordinino le regole sul momento di immissione e irrevocabilit&#224; nei sistemi da essi gestiti;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>considerando che l&#8217;adozione della presente direttiva costituisce la modalit&#224; pi&#249; appropriata per la realizzazione degli obiettivi summenzionati e non va al di l&#224; di quanto &#232; necessario per la loro realizzazione,</p></td></tr></table> HANNO ADOTTATO LA PRESENTE DIRETTIVA: SEZIONE I CAMPO D’APPLICAZIONE E DEFINIZIONI Articolo 1 Le disposizioni della presente direttiva si applicano: a) ad ogni sistema definito all’articolo 2, lettera a), disciplinato dalla legge di uno Stato membro e che opera in una valuta qualsiasi, in euro o nelle diverse valute che il sistema converte l’una nell’altra; b) ad ogni partecipante a tale sistema; c) alla garanzia in titoli fornita in relazione — alla partecipazione a un sistema ovvero — alle operazioni delle banche centrali degli Stati membri o della Banca centrale europea nell’ambito delle loro funzioni di banca centrale. Articolo 2 Ai fini della presente direttiva si intende per: <table><col/><col/><tr><td><p>a)</p></td><td>&#171;sistema&#187; :<p>un accordo formale</p><p><a>&#9660;M1</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>fra tre o pi&#249; partecipanti, escluso l&#8217;operatore di tale sistema, un eventuale agente di regolamento, un&#8217;eventuale controparte centrale, un&#8217;eventuale stanza di compensazione o un eventuale partecipante indiretto, con regole comuni e accordi standardizzati per la compensazione attraverso una controparte centrale o meno o per l&#8217;esecuzione di ordini di trasferimento tra i partecipanti,</p></div><p><a>&#9660;B</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>disciplinato dalla legge di uno Stato membro scelta dai partecipanti; i partecipanti, comunque, possono solo optare per la legge dello Stato membro nel quale almeno uno di essi ha la propria sede sociale, e</p></div><p><a>&#9660;M4</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>designato, fatti salvi altri requisiti pi&#249; rigorosi di applicazione generale imposti dal diritto nazionale, come sistema e notificato all&#8217;Autorit&#224; europea degli strumenti finanziari e dei mercati dallo Stato membro di cui si applica la legge, dopo che lo Stato membro stesso ne abbia accertato la conformit&#224; alle regole dello stesso.</p></div><p><a>&#9660;B</a></p><p>Fatti salvi i requisiti di cui al primo comma uno Stato membro pu&#242; designare come sistema un accordo formale consistente nell&#8217;esecuzione di ordini di trasferimento come definiti nel secondo trattino della lettera i) nonch&#233; nell&#8217;esecuzione, entro certi limiti, di ordini relativi ad altri strumenti finanziari, qualora esso ritenga giustificata sotto il profilo del rischio sistemico tale designazione.</p><p>Inoltre, uno Stato membro, vagliando caso per caso, pu&#242; designare come sistema un accordo formale tra due partecipanti, senza contare un eventuale agente di regolamento, un&#8217;eventuale controparte centrale, un&#8217;eventuale stanza di compensazione o un eventuale partecipante indiretto, qualora ritenga giustificata sotto il profilo del rischio sistemico tale designazione.</p><p><a>&#9660;M1</a></p><p>Un accordo concluso fra sistemi interoperabili non costituisce un sistema;</p><p><a>&#9660;B</a></p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>b)</p></td><td>&#171;ente&#187; :<p><a>&#9660;M1</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>un ente creditizio come definito all&#8217;articolo 4, punto 1), della direttiva 2006/48/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 giugno 2006, relativa all&#8217;accesso all&#8217;attivit&#224; degli enti creditizi ed al suo esercizio (rifusione)&#160;(<a><span>5</span></a>), inclusi gli enti elencati all&#8217;articolo 2 della stessa direttiva,</p></div><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>un&#8217;impresa d&#8217;investimento come definita all&#8217;articolo 4, paragrafo 1, punto 1), della direttiva 2004/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa ai mercati degli strumenti finanziari&#160;(<a><span>6</span></a>), esclusi gli enti elencati all&#8217;articolo 2, paragrafo 1, della stessa direttiva,</p></div><p><a>&#9660;B</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>le autorit&#224; pubbliche e le imprese assistite da garanzia pubblica, o</p></div><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>qualsiasi impresa la cui sede sociale sia situata al di fuori della Comunit&#224; e che eserciti funzioni analoghe a quelle degli enti creditizi o delle imprese d&#8217;investimento comunitari di cui al primo e secondo trattino,</p></div><p>che partecipi a un sistema assumendo la responsabilit&#224; di adempiere gli obblighi finanziari derivanti da ordini di trasferimento nell&#8217;ambito di tale sistema.</p><p>Allorch&#233; un sistema &#232; vigilato secondo la legislazione nazionale e il sistema esegue soltanto ordini di trasferimento come definiti nel secondo trattino della lettera i), nonch&#233; i pagamenti derivanti da tali ordini, uno Stato membro pu&#242; decidere di considerare ente le imprese che partecipino a tale sistema, assumendo la responsabilit&#224; di adempiere gli obblighi finanziari derivanti da ordini di trasferimento nell&#8217;ambito di tale sistema, quando almeno tre dei partecipanti rientrino nelle categorie di cui al precedente comma e la decisione sia giustificata sotto il profilo del rischio sistemico;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>c)</p></td><td><p>&#171;controparte centrale&#187; : il soggetto interposto tra gli enti di un sistema che funge da controparte esclusiva di detti enti riguardo ai loro ordini di trasferimento;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>d)</p></td><td><p>&#171;agente di regolamento&#187; : il soggetto che fornisce conti di regolamento agli enti e/o alle controparti centrali che partecipano ai sistemi attraverso i quali sono regolati gli ordini di trasferimento all&#8217;interno di tali sistemi e che, all&#8217;occorrenza, concede credito a tali enti e/o controparti centrali a fini di regolamento;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>e)</p></td><td><p>&#171;stanza di compensazione&#187; : il centro responsabile del calcolo delle posizioni nette degli enti, di un&#8217;eventuale controparte centrale e/o di un eventuale agente di regolamento;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>f)</p></td><td><p>&#171;partecipante&#187; :<a><span>&#9658;M1</span></a>&#160;un ente, una controparte centrale, un agente di regolamento, una stanza di compensazione o un operatore del sistema.<span>&#160;&#9668;</span></p><p>Secondo le regole del sistema, lo stesso partecipante pu&#242; fungere da controparte centrale, stanza di compensazione o agente di regolamento o assolvere tutti o in parte questi compiti.</p><p><a>&#9660;M1</a></p><p>Uno Stato membro pu&#242; decidere che, ai fini della presente direttiva, un partecipante indiretto possa essere considerato partecipante, se tale decisione &#232; giustificata sotto il profilo del rischio sistemico. Allorch&#233; un partecipante indiretto sia considerato un partecipante sotto il profilo del rischio sistemico, ci&#242; non limita la responsabilit&#224; del partecipante attraverso cui il partecipante indiretto trasmette ordini di trasferimento al sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>g)</p></td><td><p>&#171;partecipante indiretto&#187; : l'ente, la controparte centrale, l&#8217;agente di regolamento, la stanza di compensazione o l&#8217;operatore del sistema avente un rapporto contrattuale con un partecipante al sistema, il quale esegua ordini di trasferimento che consentono al partecipante indiretto di trasmettere ordini di trasferimento attraverso il sistema, a condizione, tuttavia, che il partecipante indiretto sia conosciuto dall&#8217;operatore del sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>h)</p></td><td><p>&#171;titoli&#187; : tutti gli strumenti di cui alla sezione C, dell&#8217;allegato I della direttiva 2004/39/CE;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>i)</p></td><td>&#171;ordine di trasferimento&#187; :<p><a>&#9660;M1</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>ogni istruzione da parte di un partecipante di mettere a disposizione di un beneficiario una somma di denaro attraverso una scrittura sui conti di un ente creditizio, di una banca centrale, di una controparte centrale o di un agente di regolamento, ovvero ogni istruzione che determini l&#8217;assunzione o l&#8217;adempimento di un obbligo di pagamento, in base alle regole di tale sistema, ovvero</p></div><p><a>&#9660;B</a></p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>ogni istruzione da parte di un partecipante di trasferire la titolarit&#224; o i diritti su uno o pi&#249; titoli attraverso una scrittura in un libro contabile o altro;</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>j)</p></td><td><p>&#171;procedura d&#8217;insolvenza&#187; : una procedura concorsuale prevista dalla legge di uno Stato membro o di un paese terzo per liquidare un partecipante o riorganizzarlo, tale da comportare la sospensione dei trasferimenti o dei pagamenti o l&#8217;imposizione di limiti all&#8217;attivit&#224;;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>k)</p></td><td><p>&#171;netting&#187; : la conversione in un&#8217;unica posizione a debito o a credito dei crediti o dei debiti risultanti da ordini di trasferimento che uno o pi&#249; partecipanti hanno nei confronti di uno o pi&#249; altri partecipanti per effetto della quale pu&#242; essere richiesto o dovuto soltanto il saldo netto;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>l)</p></td><td><p>&#171;conto di regolamento&#187; : conto presso una banca centrale, un agente di regolamento o una controparte centrale usato per detenere fondi o titoli o per regolare operazioni tra i partecipanti a un sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>m)</p></td><td><p>&#171;garanzia&#187; : tutte le attivit&#224; realizzabili, compresa, senza limitazioni, la garanzia finanziaria di cui all&#8217;articolo 1, paragrafo 4, lettera a), della direttiva 2002/47/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 giugno 2002 relativa ai contratti di garanzia finanziaria&#160;(<a><span>7</span></a>), fornite sotto forma di pegno (compreso il contante sotto forma di pegno), di operazioni pronti contro termine o contratti simili, o altrimenti, al fine di garantire diritti e obblighi che potrebbero sorgere in relazione ad un sistema, ovvero fornite alle banche centrali degli Stati membri o alla Banca centrale europea;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>n)</p></td><td><p>&#171;giorno lavorativo&#187; : comprende sia i regolamenti diurni sia i regolamenti notturni e include tutti gli eventi che occorrono durante il ciclo lavorativo del sistema;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>o)</p></td><td><p>&#171;sistemi interoperabili&#187; : due o pi&#249; sistemi i cui operatori hanno concluso un accordo che contempla l&#8217;esecuzione di ordini di trasferimento tra sistemi;</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>p)</p></td><td><p>&#171;operatore del sistema&#187; : il soggetto o i soggetti giuridicamente responsabile/i della gestione del sistema. L&#8217;operatore del sistema pu&#242; anche agire come agente del regolamento, controparte centrale o stanza di compensazione.</p></td></tr></table> SEZIONE II NETTING E ORDINI DI TRASFERIMENTO Articolo 3 1. Gli ordini di trasferimento e il netting sono legalmente vincolanti e opponibili ai terzi, anche in caso di apertura di una procedura d’insolvenza nei confronti di un partecipante, purché gli ordini di trasferimento siano stati immessi nel sistema prima del momento di apertura della procedura d’insolvenza a norma dell’articolo 6, paragrafo 1. Ciò vale anche in caso di apertura di una procedura d’insolvenza nei confronti di un partecipante (al sistema interessato o a un sistema interoperabile) o nei confronti dell’operatore del sistema di un sistema interoperabile che non è un partecipante. Qualora gli ordini di trasferimento siano immessi in un sistema dopo il momento di apertura della procedura d’insolvenza e siano eseguiti entro il giorno lavorativo, come definito dalle regole del sistema, in cui avviene l’apertura della procedura, essi sono legalmente vincolanti e opponibili ai terzi soltanto qualora l’operatore del sistema dimostri che, nel momento in cui tali ordini di trasferimento sono diventati irrevocabili, non era né avrebbe dovuto essere a conoscenza dell’apertura della procedura d'insolvenza. 2. Le leggi, i regolamenti, le regole o le prassi sull’inefficacia o dei contratti e delle operazioni conclusi anteriormente al momento di apertura della procedura d’insolvenza a norma dell’articolo 6, paragrafo 1, non comportano il ricalcolo del netting. 3. Il momento in cui un ordine di trasferimento è immesso in un sistema è stabilito dalle regole di tale sistema. Qualora la legge nazionale che disciplina il sistema stabilisca le condizioni relative al momento di immissione, le regole del sistema devono essere conformi a tali condizioni. 4. Nel caso dei sistemi interoperabili, ogni sistema stabilisce nelle proprie regole il momento di immissione nel sistema, in modo tale da assicurare, nella misura del possibile, il coordinamento a tale riguardo delle regole di tutti i sistemi interoperabili interessati. Salvo se espressamente previsto dalle regole di tutti i sistemi facenti parte dei sistemi interoperabili, le regole interne di un sistema sul momento di immissione non sono influenzate dalle regole interne di altri sistemi con cui è interoperabile. Articolo 4 Gli Stati membri possono disporre che l’apertura di una procedura d’insolvenza nei confronti di un partecipante o di un operatore del sistema di un sistema interoperabile non impedisca che i fondi o i titoli disponibili sul conto di regolamento di detto partecipante siano adoperati per adempiere gli obblighi di tale partecipante nel sistema o in un sistema interoperabile nel giorno lavorativo di apertura della procedura. Gli Stati membri possono disporre che una facilitazione di credito del partecipante riguardante il sistema possa essere utilizzata a fronte di una garanzia in titoli in essere e disponibile per soddisfare gli obblighi di tale partecipante nei confronti del sistema o di un sistema interoperabile. Articolo 5 Un ordine di trasferimento non può essere revocato da un partecipante a un sistema né da un terzo dopo lo scadere del termine stabilito dalle regole di tale sistema. Nel caso dei sistemi interoperabili, ogni sistema stabilisce nelle proprie regole il momento dell'irrevocabilità, in modo tale da assicurare, nella misura del possibile, il coordinamento a tale riguardo delle regole di tutti i sistemi interoperabili interessati. Salvo se espressamente previsto dalle regole di tutti i sistemi facenti parte dei sistemi interoperabili, le regole interne di un sistema sul momento dell’irrevocabilità non sono influenzate dalle regole interne di altri sistemi con cui è interoperabile. SEZIONE III DISPOSIZIONI RELATIVE ALLA PROCEDURA D’INSOLVENZA Articolo 6 1. Ai fini della presente direttiva per momento di apertura della procedura d’insolvenza si intende il momento in cui l’autorità giudiziaria o amministrativa ha emesso tale decisione. 2. Quando prende una decisione a norma del paragrafo 1, la competente autorità giudiziaria o amministrativa notifica immediatamente la decisione alle autorità competenti designate dal suo Stato membro. 3. Lo Stato membro di cui al paragrafo 2 informa immediatamente il Comitato europeo per il rischio sistemico, gli altri Stati membri e l’Autorità europea di vigilanza (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) (nel prosieguo: l'«AESFEM») istituita dal regolamento (UE) n. 1095/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 8 ). Articolo 7 Una procedura d’insolvenza non ha effetto retroattivo sui diritti e sugli obblighi di un partecipante derivanti da o connessi con la sua partecipazione ad un sistema prima del momento di apertura della procedura stessa a norma dell’articolo 6, paragrafo 1. Ciò si applica, tra l'altro, per quanto riguarda i diritti e gli obblighi di un partecipante ad un sistema interoperabile o di un operatore di un sistema interoperabile che non è un partecipante. Articolo 8 Nel caso in cui sia aperta una procedura d’insolvenza nei confronti di un partecipante a un sistema, i diritti e gli obblighi derivanti dalla partecipazione stessa a tale sistema, o ad essa connessi, sono stabiliti in base alle regole che disciplinano detto sistema. SEZIONE IV ISOLAMENTO DEI DIRITTI DEL DETENTORE DIUNA GARANZIA IN TITOLI DAGLI EFFETTIDELL’INSOLVENZA DEL DATORE Articolo 9 1. I diritti di un operatore del sistema o di un partecipante alla garanzia fornita loro in relazione ad un sistema o a qualsiasi sistema interoperabile e il diritto delle banche centrali degli Stati membri o della Banca centrale europea ad una garanzia loro fornita non sono pregiudicati dall’apertura di una procedura d’insolvenza nei confronti: a) di un partecipante (al sistema in questione o ad un sistema interoperabile), b) di un operatore del sistema di un sistema interoperabile che non sia un partecipante, c) di una controparte di banche centrali degli Stati membri o della Banca centrale europea, o d) di qualsiasi terzo che abbia fornito la garanzia. Tale garanzia può essere realizzata al fine di soddisfare tali diritti. Quando l’operatore di un sistema ha fornito una garanzia all’operatore di un altro sistema in relazione a un sistema interoperabile, i diritti dell’operatore del sistema che ha fornito la garanzia in relazione alla garanzia fornita non sono pregiudicati da procedure di insolvenza avviate nei confronti dell’operatore del sistema che ha ricevuto le garanzie. 2. Nei casi in cui i titoli compresi i diritti sui titoli sono forniti come garanzia a partecipanti, a operatori del sistema o alle banche centrali degli Stati membri o alla Banca Centrale europea come indicato al paragrafo 1 e il diritto di questi ultimi o il diritto di un intestatario, agente o terzo che agiscono per conto di costoro sui titoli è legalmente registrato in un libro contabile, conto o sistema di deposito accentrato situato in uno Stato membro, la determinazione dei diritti di tali enti come detentori dei titoli costituiti in garanzia è disciplinata dalla legge di detto Stato membro. SEZIONE V DISPOSIZIONI FINALI Articolo 10 1. Gli Stati membri designano i sistemi, e i rispettivi operatori del sistema, da includere nell’ambito di applicazione della presente direttiva e li notificano all'AESFEM; essi la informano circa le autorità designate a norma dell’articolo 6, paragrafo 2. L’AESFEM pubblica dette informazioni sul suo sito web. L’operatore del sistema comunica allo Stato membro, la cui legge è applicabile i partecipanti al sistema, compresi eventuali partecipanti indiretti, nonché qualsiasi cambiamento successivo. In aggiunta alla comunicazione di cui al secondo comma gli Stati membri possono sottoporre i sistemi soggetti alla loro giurisdizione a un controllo o a una autorizzazione. Un ente, su richiesta, fornisce informazioni a chiunque abbia un interesse giuridicamente tutelato, sui sistemi cui esso partecipa nonché sulle regole fondamentali che disciplinano il funzionamento di tali sistemi. 2. Un sistema designato prima dell’entrata in vigore delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva 2009/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 maggio 2009, che modifica la direttiva 98/26/CE concernente il carattere definitivo del regolamento nei sistemi di pagamento e nei sistemi di regolamento titoli e della direttiva 2002/47/CE relativa ai contratti di garanzia finanziaria ( 9 ), continua ad essere designato ai fini della presente direttiva. Un ordine di trasferimento inserito in un sistema prima dell’entrata in vigore delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva 2009/44/CE, ma regolato dopo tale data, è un ordine di trasferimento ai fini della presente direttiva. Articolo 10 bis 1. Le autorità competenti collaborano con l’AESFEM ai fini della presente direttiva, conformemente al regolamento (UE) n. 1095/2010. 2. Le autorità competenti forniscono quanto prima all’AESFEM tutte le informazioni necessarie per l’espletamento dei suoi compiti conformemente all’articolo 35 del regolamento (UE) n. 1095/2010. Articolo 11 1. Gli Stati membri fanno entrare in vigore le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro 1’11 dicembre 1999. Essi ne informano immediatamente la Commissione. Quando gli Stati membri adottano tali disposizioni, queste contengono un riferimento alla presente direttiva o sono corredate di siffatto riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità di tale riferimento sono decise dagli Stati membri. 2. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni legislative nazionali, che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. In tale comunicazione essi presentano una tabella indicante le disposizioni nazionali già in vigore o appositamente emanate, in corrispondenza di ciascun articolo della presente direttiva. 3. Entro il 18 marzo 2015, gli Stati membri adottano, pubblicano e comunicano alla Commissione le misure necessarie per conformarsi all’articolo 2, lettera a), primo comma, terzo trattino. Articolo 12 Entro tre anni dalla data di cui all’articolo 11, paragrafo 1 la Commissione presenta al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione in merito all’applicazione della presente direttiva, corredandola, se del caso, delle opportune proposte per la sua modifica. Articolo 13 La presente direttiva entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunità europee . Articolo 14 Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. <note> ( 1 ) GU C 207 del 18.7.1996, pag. 13, e GU C 259 del 26.8.1997, pag. 6. ( 2 ) Parere espresso il 21 novembre 1996. ( 3 ) GU C 56 del 24.2.1997, pag. 1. ( 4 ) Parere del Parlamento europeo del 9 aprile 1997 (GU C 132 del 28.4.1997, pag. 74), posizione comune del Consiglio del 13 ottobre 1997 (GU C 375 del 10.12.1997, pag. 34) e decisione del Parlamento europeo del 29 gennaio 1998 (GU C 56 del 23.2. 1998). Decisione del Consiglio del 27 aprile 1998. ( 5 ) GU L 177 del 30.6.2006, pag. 1. ( 6 ) GU L 145 del 30.4.2004, pag. 1. ( 7 ) GU L 168 del 27.6.2002, pag. 43. ( 8 ) GU L 331 del 15.12.2010, pag. 84. ( 9 ) GU L 146 del 10.6.2009, pag. 37. </note>
ITA
01998L0026-20140917
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.8.2018&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 208/38</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2018/1147 DELLA COMMISSIONE del 10 agosto 2018 che stabilisce le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per il trattamento dei rifiuti, ai sensi della direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio [notificata con il numero C(2018) 5070] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la direttiva 2010/75/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 novembre 2010, relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento) ( 1 ) , in particolare l'articolo 13, paragrafo 5, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (<span>Best Available Techniques</span>, BAT) fungono da riferimento per stabilire le condizioni di autorizzazione per le installazioni di cui al capo II della direttiva 2010/75/UE e le autorit&#224; competenti dovrebbero fissare valori limite di emissione tali da garantire che, in condizioni di esercizio normali, non si superino i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili indicati nelle conclusioni sulle BAT.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il forum istituito con decisione della Commissione del 16&#160;maggio 2011&#160;<a>(<span>2</span>)</a> e composto da rappresentanti degli Stati membri, dei settori industriali interessati e delle organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell'ambiente ha trasmesso alla Commissione, il 19&#160;dicembre 2017, il proprio parere in merito al contenuto proposto del documento di riferimento sulle BAT per il trattamento dei rifiuti. Il parere &#232; accessibile al pubblico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Le conclusioni sulle BAT di cui all'allegato della presente decisione costituiscono il nucleo del suddetto documento di riferimento sulle BAT.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure di cui alla presente decisione sono conformi al parere del comitato istituito a norma dell'articolo 75, paragrafo 1, della direttiva 2010/75/UE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Sono adottate le conclusioni sulle migliori tecniche disponibili (BAT) per il trattamento dei rifiuti riportate in allegato. Articolo 2 Gli Stati membri sono destinatari della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 10 agosto 2018 Per la Commissione Karmenu VELLA Membro della Commissione ( 1 ) GU L 334 del 17.12.2010, pag. 17 . ( 2 ) Decisione della Commissione, del 16 maggio 2011, che istituisce un forum per lo scambio di informazioni ai sensi dell'articolo 13 della direttiva 2010/75/UE in materia di emissioni industriali ( GU C 146 del 17.5.2011, pag. 3 ). ALLEGATO CONCLUSIONI SULLE MIGLIORI TECNICHE DISPONIBILI (BAT – BEST AVAILABLE TECHNIQUES ) PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI AMBITO DI APPLICAZIONE Le presenti migliori tecniche disponibili (BAT — Best Available Techniques) si riferiscono alle seguenti attività di cui all'allegato I della direttiva 2010/75/UE, nello specifico: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.1.</p></td><td><p>Lo smaltimento o il recupero di rifiuti pericolosi, con capacit&#224; di oltre 10 Mg al giorno, che comportano il ricorso a una o pi&#249; delle seguenti attivit&#224;:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>trattamento biologico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>trattamento fisico-chimico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>dosaggio o miscelatura eseguiti prima di una delle altre attivit&#224; di cui all'allegato I, punti 5.1 e 5.2, della direttiva 2010/75/UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>ricondizionamento prima di una delle altre attivit&#224; di cui all'allegato I, punti 5.1 e 5.2, della direttiva 2010/75/UE;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>rigenerazione/recupero dei solventi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>rigenerazione/recupero di sostanze inorganiche diverse dai metalli o dai composti metallici;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>rigenerazione degli acidi o delle basi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>recupero dei prodotti che servono a captare le sostanze inquinanti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>recupero dei prodotti provenienti dai catalizzatori;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>j)</p></td><td><p>rigenerazione o altri reimpieghi degli oli;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.3.</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>Lo smaltimento dei rifiuti non pericolosi, con capacit&#224; superiore a 50 Mg al giorno, che comporta il ricorso ad una o pi&#249; delle seguenti attivit&#224; ed escluse le attivit&#224; contemplate dalla direttiva 91/271/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>1</span>)</a>:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>trattamento biologico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>trattamento fisico-chimico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>pretrattamento dei rifiuti destinati all'incenerimento o al coincenerimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>trattamento delle ceneri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>Il recupero, o una combinazione di recupero e smaltimento, di rifiuti non pericolosi con una capacit&#224; superiore a 75 Mg al giorno, che comporta il ricorso ad una o pi&#249; delle seguenti attivit&#224; ed escluse le attivit&#224; contemplate dalla direttiva 91/271/CEE:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>trattamento biologico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>pretrattamento dei rifiuti destinati all'incenerimento o al coincenerimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>trattamento delle ceneri;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, compresi i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i veicoli fuori uso e relativi componenti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><p>Qualora l'attivit&#224; di trattamento dei rifiuti consista unicamente nella digestione anaerobica, la soglia di capacit&#224; di siffatta attivit&#224; &#232; fissata a 100 Mg al giorno.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.5.</p></td><td><p>Deposito temporaneo di rifiuti pericolosi non contemplati all'allegato I, punto 5.4, della direttiva 2010/75/UE prima di una delle attivit&#224; elencate all'allegato I, punti 5.1, 5.2, 5.4 e 5.6, della stessa direttiva, con una capacit&#224; totale superiore a 50 Mg, eccetto il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono generati i rifiuti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.11.</p></td><td><p>Trattamento a gestione indipendente di acque reflue non contemplate dalla direttiva 91/271/CEE e provenienti da un'installazione che svolge le attivit&#224; di cui ai precedenti punti 5.1, 5.3 o 5.5.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Con riferimento al trattamento a gestione indipendente di acque reflue non contemplate dalla direttiva 91/271/CEE, di cui sopra, le presenti conclusioni sulle BAT riguardano anche il trattamento combinato di acque reflue di provenienze diverse se il principale carico inquinante proviene dalle attività elencate ai punti 5.1, 5.3 o 5.5. Le presenti conclusioni sulle BAT non riguardano le seguenti attività: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>lagunaggio,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>smaltimento o riciclaggio di carcasse o di residui di animali contemplati dalla descrizione dell'attivit&#224; di cui all'allegato I, punto 6.5, della direttiva 2010/75/UE, quando rientra nelle conclusioni sulle BAT relative ai macelli e all'industria dei sottoprodotti animali (<span>Slaughterhouses and Animal by-products industries</span> &#8212; SA),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trattamento in loco degli effluenti di allevamento, quando rientra nelle conclusioni sulle BAT per l'allevamento intensivo di pollame o di suini (<span>Intensive Rearing of Poultry or Pigs</span> &#8212; IRPP),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>recupero diretto (cio&#232; senza pretrattamento) di rifiuti quali sostituti di materie prime in installazioni che svolgono attivit&#224; contemplate da altre conclusioni sulle BAT, ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>recupero diretto di piombo (ad esempio da batterie), zinco o sali di alluminio o recupero dei metalli provenienti dai catalizzatori: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per le industrie dei metalli non ferrosi (<span>Non-Ferrous Metals Industries</span> &#8212; NFM),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trasformazione della carta da riciclare: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di pasta per carta, carta e cartone (<span>Pulp, Paper and Board</span> &#8212; PP),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>utilizzo dei rifiuti come combustibili/materie prime nei forni per cemento: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per la produzione di cemento, calce e ossido di magnesio (<span>Cement, Lime and Magnesium Oxide</span> &#8212; CLM),</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>(co)incenerimento, pirolisi e gassificazione dei rifiuti: potrebbero rientrare nelle conclusioni sulle BAT per l'incenerimento dei rifiuti (<span>Waste Incineration</span> &#8212; WI) o in quelle per i grandi impianti di combustione (<span>Large Combustion Plants</span> &#8212; LCP),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>smaltimento dei rifiuti in discarica: rientra nella direttiva 1999/31/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>. In particolare, il deposito sotterraneo permanente e quello a lungo termine (&#8805;&#160;1 anno prima che avvenga lo smaltimento, &#8805;&#160;3 anni prima che avvenga il recupero) rientrano nella direttiva 1999/31/CE,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>bonifica in loco del terreno contaminato (cio&#232; terreno non escavato),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>trattamento di scorie e ceneri pesanti: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per l'incenerimento dei rifiuti (<span>Waste Incineration</span> &#8212; WI) e/o in quelle per i grandi impianti di combustione (<span>Large Combustion Plants</span> &#8212; LCP),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fusione di rottami metallici e di materiali contenenti metalli: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per le industrie dei metalli non ferrosi (<span>Non-Ferrous Metals Industries</span> &#8212; NFM), in quelle per la produzione di ferro e acciaio (<span>Iron and Steel Production</span> &#8212; IS) e/o in quelle per gli impianti di forgiatura e le fonderie (<span>Smitheries and Foundries Industry</span> &#8212; SF),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>rigenerazione di acidi e alcali esausti, quando rientra nelle conclusioni sulle BAT per la lavorazione dei metalli ferrosi,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>combustione di combustibili, quando non genera gas caldi che entrano in contatto diretto con i rifiuti: potrebbe rientrare nelle conclusioni sulle BAT per i grandi impianti di combustione (<span>Large Combustion Plants</span> &#8212; LCP) o nella direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> Altre conclusioni e documenti di riferimento sulle BAT che possono rivestire un interesse ai fini delle attività contemplate dalle presenti conclusioni sulle BAT: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>effetti economici e effetti incrociati (<span>Economic and Cross-MEDIA Effects</span> &#8212; ECM),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>emissioni prodotte dallo stoccaggio (<span>Emissions from storage</span> &#8212; EFS),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>efficienza energetica (<span>Energy Efficiency</span> &#8212; ENE),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitoraggio delle emissioni in atmosfera e nell'acqua da installazioni soggette alla direttiva sulle emissioni industriali (<span>Reference Document on the General Principles of Monitoring</span> &#8212; ROM),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>produzione di cemento, calce e ossido di magnesio (<span>Cement, Lime and Magnesium Oxide</span> - CLM),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistemi comuni di trattamento/gestione delle acque reflue e degli scarichi gassosi nell'industria chimica (<span>Common Waste Water and Waste Gas Treatment/Management Systems in the Chemical Sector</span> &#8212; CWW),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>allevamento intensivo di pollame o di suini (<span>Intensive Rearing of Poultry or Pigs</span> &#8212; IRPP).</p></td></tr></tbody></table> Le presenti conclusioni sulle BAT si applicano ferme restando le disposizioni pertinenti della legislazione dell'UE, ad esempio la gerarchia dei rifiuti. DEFINIZIONI Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Termine</p></td><td><p>Definizione</p></td></tr><tr><td><p><span>Termini generici</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>Emissioni convogliate</p></td><td><p>Emissioni nell'ambiente di sostanze inquinanti attraverso qualsiasi tipo di condotte, tubi, camini ecc. Comprendono anche le emissioni da biofiltri aperti</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione in continuo</p></td><td><p>Operazione realizzata con un sistema di misurazione automatico installato in loco in modo permanente.</p></td></tr><tr><td><p>Dichiarazione di pulizia</p></td><td><p>Documento scritto fornito dal produttore/detentore dei rifiuti certificante la pulizia, rispetto ai criteri di accettazione, dei rifiuti di imballaggio vuoti (ad esempio fusti, contenitori).</p></td></tr><tr><td><p>Emissioni diffuse</p></td><td><p>Emissioni non convogliate (ad esempio emissioni di polveri, composti organici, odori) che possono derivare da fonti &#171;areali&#187; (ad esempio vasche) o &#171;puntuali&#187; (ad esempio flange per tubazioni). Vi sono ricomprese anche le emissioni da compostaggio in andane all'aperto.</p></td></tr><tr><td><p>Scarico diretto</p></td><td><p>Scarico in un corpo idrico ricevente senza ulteriore trattamento a valle delle acque reflue.</p></td></tr><tr><td><p>Fattori di emissione</p></td><td><p>Numeri per i quali moltiplicare dati noti, quali dati relativi a impianti/trattamenti o alla capacit&#224; di trattamento, per stimare le emissioni.</p></td></tr><tr><td><p>Impianto esistente</p></td><td><p>Impianto che non &#232; un impianto nuovo.</p></td></tr><tr><td><p>Combustione in torcia</p></td><td><p>Ossidazione ad alta temperatura per bruciare con una fiamma libera i composti combustibili degli scarichi gassosi derivanti da operazioni industriali. La combustione in torcia &#232; utilizzata principalmente per la combustione di gas infiammabili per motivi di sicurezza o in condizioni operative straordinarie.</p></td></tr><tr><td><p>Ceneri leggere</p></td><td><p>Particelle provenienti dalla camera di combustione o formate nel flusso degli effluenti gassosi, trasportate negli effluenti gassosi.</p></td></tr><tr><td><p>Emissioni fuggitive</p></td><td><p>Emissioni diffuse provenienti da fonti &#171;puntuali&#187;.</p></td></tr><tr><td><p>Rifiuti pericolosi</p></td><td><p>Rifiuti pericolosi quali definiti all'articolo 3, punto 2, della direttiva 2008/98/CE.</p></td></tr><tr><td><p>Scarico indiretto</p></td><td><p>Scarico che non &#232; uno scarico diretto.</p></td></tr><tr><td><p>Rifiuti biodegradabili liquidi</p></td><td><p>Rifiuti di origine biologica a contenuto relativamente alto di acqua (ad esempio i contenuti dei separatori dei grassi, i fanghi organici, i rifiuti di cucina e ristorazione).</p></td></tr><tr><td><p>Modifica sostanziale dell'impianto</p></td><td><p>Cambiamento sostanziale nella progettazione o nella tecnologia di un impianto, con adeguamenti o sostituzioni sostanziali della o delle tecniche di processo e/o di abbattimento e delle apparecchiature connesse.</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico biologico (<span>Mechanical Biological Treatment</span> - MBT)</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti solidi misti che combina il trattamento meccanico con un trattamento biologico, come il trattamento aerobico o anaerobico.</p></td></tr><tr><td><p>Impianto nuovo</p></td><td><p>Impianto autorizzato per la prima volta sul sito dell'installazione dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT o sostituzione integrale di un impianto dopo la pubblicazione delle presenti conclusioni sulle BAT.</p></td></tr><tr><td><p>Prodotto in uscita</p></td><td><p>Rifiuti trattati che escono dall'impianto di trattamento dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>Rifiuti pastosi</p></td><td><p>Fanghi che non scorrono liberamente.</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione periodica</p></td><td><p>Misurazione eseguita, con metodi manuali o automatici, a determinati intervalli temporali.</p></td></tr><tr><td><p>Recupero</p></td><td><p>Recupero quale definito all'articolo 3, punto 15, della direttiva 2008/98/CE.</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli</p></td><td><p>Trattamenti effettuati su oli usati per trasformarli in oli di base.</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione</p></td><td><p>Trattamenti e processi progettati principalmente affinch&#233; i materiali sottoposti a trattamento (ad esempio carbone attivo esaurito o solvente esausto) siano nuovamente utilizzabili per un impiego analogo.</p></td></tr><tr><td><p>Recettore sensibile</p></td><td><p>Zona che necessita di protezione speciale, come ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>zone residenziali,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>zone in cui si svolgono attivit&#224; umane (ad esempio scuole, luoghi di lavoro, centri di assistenza diurna, zone ricreative, ospedali o case di cura).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Lagunaggio</p></td><td><p>Scarico di rifiuti liquidi o di fanghi in pozzi, stagni o lagune ecc.</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti con potere calorifico</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti di legname, oli usati, rifiuti plastici, solventi esausti ecc., per ottenere un combustibile o consentire un migliore recupero del loro potere calorifico.</p></td></tr><tr><td><p>VFC (<span>Volatile (hydro) Fluoro Carbons</span>)</p></td><td><p>(Idro)fluorocarburi volatili: VOC costituiti da (idro)fluorocarburi, in particolare clorofluorocarburi (CFC), idroclorofluorocarburi (HCFC) e idrofluorocarburi (HFC).</p></td></tr><tr><td><p>VHC (<span>Volatile HydroCarbons</span>)</p></td><td><p>Idrocarburi volatili: VOC costituiti interamente di idrogeno e carbonio (ad esempio etano, propano, isobutano, ciclopentano).</p></td></tr><tr><td><p>VOC (<span>Volatile Organic Compound</span>)</p></td><td><p>Composto organico volatile di cui all'articolo 3, punto 45, della direttiva 2010/75/UE.</p></td></tr><tr><td><p>Detentore di rifiuti</p></td><td><p>Detentore di rifiuti quale definito all'articolo 3, punto 6, della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr><tr><td><p>Rifiuti in ingresso</p></td><td><p>I rifiuti che affluiscono all'impianto di trattamento dei rifiuti per essere trattati.</p></td></tr><tr><td><p>Rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Rifiuti che consistono di liquidi acquosi, acidi/alcali o fanghi pompabili (ad esempio emulsioni, acidi esausti, rifiuti marini acquosi) che non sono rifiuti biodegradabili liquidi.</p></td></tr><tr><td><p><span>Inquinanti/parametri</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>AOX</p></td><td><p>I composti organici alogenati adsorbibili, espressi come Cl, comprendono cloro, bromo e iodio adsorbibili a legame organico.</p></td></tr><tr><td><p>Arsenico</p></td><td><p>L'arsenico, espresso come As, comprende tutti i composti organici e inorganici dell'arsenico, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>BOD (<span>Biochemical Oxygen Demand</span>)</p></td><td><p>Domanda biochimica di ossigeno: quantit&#224; di ossigeno necessaria per l'ossidazione biochimica della materia organica e/o inorganica in cinque (BOD<span>5</span>) o sette (BOD<span>7</span>) giorni.</p></td></tr><tr><td><p>Cadmio</p></td><td><p>Il cadmio, espresso come Cd, comprende tutti i composti organici e inorganici del cadmio, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>CFC</p></td><td><p>Clorofluorocarburi: VOC costituiti da carbonio, cloro e fluoro.</p></td></tr><tr><td><p>Cromo</p></td><td><p>Il cromo, espresso come Cr, comprende tutti i composti organici e inorganici del cromo, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>Cromo esavalente</p></td><td><p>Il cromo esavalente, espresso come Cr(VI), comprende tutti i composti del cromo in cui il cromo &#232; allo stato di ossidazione +6.</p></td></tr><tr><td><p>COD (<span>Chemical Oxygen Demand</span>)</p></td><td><p>Domanda chimica di ossigeno: quantit&#224; di ossigeno necessaria per l'ossidazione chimica completa della materia organica in diossido di carbonio. La COD &#232; un indicatore per la concentrazione di massa dei composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>Rame</p></td><td><p>Il rame, espresso come Cu, comprende tutti i composti organici e inorganici del rame, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>Cianuro</p></td><td><p>Cianuro libero, espresso come CN<span>-</span>.</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>Particolato (atmosferico) totale.</p></td></tr><tr><td><p>HOI (<span>Hydrocarbon Oil Index</span>)</p></td><td><p>Indice degli idrocarburi. La somma dei composti estraibili con solvente a idrocarburo (compresi gli idrocarburi alifatici a catena lunga o ramificata, aliciclici, aromatici o aromatici alchil-sostituti).</p></td></tr><tr><td><p>HCI</p></td><td><p>Tutti i composti inorganici gassosi del cloro, espressi come HCl.</p></td></tr><tr><td><p>HF</p></td><td><p>Tutti i composti inorganici gassosi del fluoro, espressi come HF.</p></td></tr><tr><td><p>H<span>2</span>S</p></td><td><p>Acido solfidrico. Il solfuro di carbonile e i mercaptani non sono inclusi.</p></td></tr><tr><td><p>Piombo</p></td><td><p>Il piombo, espresso come Pb, comprende tutti i composti organici e inorganici del piombo, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio</p></td><td><p>Il mercurio, espresso come Hg, comprende il mercurio elementare e tutti i composti organici e inorganici del mercurio, gassosi, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>NH<span>3</span></p></td><td><p>Ammoniaca</p></td></tr><tr><td><p>Nichel</p></td><td><p>Il nichel, espresso come Ni, comprende tutti i composti organici e inorganici del nichel, disciolti o legati a particelle</p></td></tr><tr><td><p>Concentrazione degli odori</p></td><td><p>Il numero di unit&#224; odorimetriche europee (<span>European Odour Unit</span>, ou<span>E</span>) in un metro cubo in condizioni standard, misurato con il metodo dell'olfattometria dinamica conformemente alla norma EN 13725.</p></td></tr><tr><td><p>PCB</p></td><td><p>Policlorobifenile</p></td></tr><tr><td><p>PCB diossina-simili</p></td><td><p>Policlorobifenili elencati nel regolamento (CE) n. 199/2006 della Commissione<a>&#160;(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr><tr><td><p>PCDD/F</p></td><td><p>Policlorodibenzo-<span>p-</span>diossine/furani</p></td></tr><tr><td><p>PFOA</p></td><td><p>Acido perfluoroottanoico</p></td></tr><tr><td><p>PFOS</p></td><td><p>Acido perfluoroottanosulfonico</p></td></tr><tr><td><p>Indice fenoli</p></td><td><p>La somma dei composti fenolici, espressa come concentrazione di fenoli e misurata conformemente alla norma EN ISO 14402.</p></td></tr><tr><td><p>TOC</p></td><td><p>Carbonio organico totale, espresso come C (nell'acqua): comprende tutti i composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>N totale</p></td><td><p>Azoto totale, espresso come N: comprende ammoniaca libera e azoto ammoniacale (NH<span>4</span>&#8211;N), azoto nitroso (NO<span>2</span>&#8211;N), azoto nitrico (NO<span>3</span>&#8211;N) e azoto in composti organici.</p></td></tr><tr><td><p>P totale</p></td><td><p>Il fosforo totale, espresso come P, comprende tutti i composti organici e inorganici del fosforo, disciolti o legati a particelle.</p></td></tr><tr><td><p>TSS (<span>Total Suspended Solids</span>)</p></td><td><p>Solidi sospesi totali: concentrazione di massa di tutti i solidi sospesi (nell'acqua), misurati per filtrazione mediante filtri in fibra di vetro e gravimetria.</p></td></tr><tr><td><p>TVOC (<span>Total Volatile Organic Carbon</span>)</p></td><td><p>Carbonio organico volatile totale, espresso come C (nell'atmosfera).</p></td></tr><tr><td><p>Zinco</p></td><td><p>Lo zinco, espresso come Zn, comprende tutti i composti organici e inorganici dello zinco, disciolti o legati a particelle</p></td></tr></tbody></table> Ai fini delle presenti conclusioni sulle BAT, si applicano gli acronimi riportati di seguito: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Acronimo</p></td><td><p>Definizione</p></td></tr><tr><td><p>HEPA (<span>High Efficiency Particulate Air</span> filter)</p></td><td><p>(Filtro) antiparticolato ad alta efficienza</p></td></tr><tr><td><p>IBC (<span>Intermediate Bulk Container</span>)</p></td><td><p>Contenitore di grandi dimensioni per rinfuse</p></td></tr><tr><td><p>LDAR (<span>Leak detection and repair</span>)</p></td><td><p>Rilevamento e riparazione delle perdite</p></td></tr><tr><td><p>LEV (<span>Local Exhaust Ventilation</span>)</p></td><td><p>Sistema di ventilazione forzata locale</p></td></tr><tr><td><p>POP (<span>Persistent Organic Pollutant</span>)</p></td><td><p>Inquinante organico persistente [di cui al regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>6</span>)</a>]</p></td></tr><tr><td><p>RAEE</p></td><td><p>Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche [quali definiti all'articolo 3, punto 1, della direttiva 2012/19/UE<a>&#160;(<span>7</span>)</a>]</p></td></tr></tbody></table> CONSIDERAZIONI GENERALI Migliori tecniche disponibili Le tecniche elencate e descritte nelle presenti conclusioni sulle BAT non sono prescrittive né esaustive. È possibile utilizzare altre tecniche che garantiscano un livello quanto meno equivalente di protezione dell'ambiente. Salvo diversa indicazione, le presenti conclusioni sulle BAT sono generalmente applicabili. Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per emissioni nell'atmosfera Salvo diversa indicazione, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per le emissioni nell'atmosfera riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa della sostanza emessa per volume di scarichi gassosi) alle condizioni standard seguenti: gas secco a una temperatura di 273,15 K e una pressione di 101,3 kPa, senza correzione per il tenore di ossigeno, ed espresso in μg/Nm 3 o mg/Nm 3 . Per i periodi di calcolo dei valori medi relativi ai BAT-AEL per le emissioni nell'atmosfera, si applicano le seguenti definizioni . <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tipo di misurazione</p></td><td><p>Periodo di calcolo della media</p></td><td><p>Definizione</p></td></tr><tr><td><p>In continuo</p></td><td><p>MEDIA giornaliera</p></td><td><p>MEDIA, su un periodo di 1 giorno, dei valori medi validi orari o semiorari</p></td></tr><tr><td><p>Periodica</p></td><td><p>MEDIA del periodo di campionamento</p></td><td><p>Valore medio di tre misurazioni consecutive di almeno 30 minuti ciascuna<a>&#160;(<span>8</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Se la misurazione è in continuo, i BAT-AEL possono essere espressi come medie giornaliere. Livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per emissioni nell'acqua Salvo indicazione contraria, i livelli di emissione associati alle migliori tecniche disponibili (BAT-AEL) per le emissioni nell'acqua riportati nelle presenti conclusioni sulle BAT si riferiscono alle concentrazioni (massa della sostanza emessa per volume d'acqua) espresse in μg/l o mg/l. Salvo indicazione contraria, i periodi di calcolo dei valori medi relativi ai BAT-AEL si riferiscono a uno dei due casi seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>in caso di scarico continuo, alle medie giornaliere, ossia ai campioni compositi proporzionali al flusso prelevati su 24 ore,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>in caso di scarico discontinuo, ai valori medi durante il periodo di scarico presi da campioni compositi proporzionali al flusso, oppure a un campione istantaneo, purch&#233; adeguatamente miscelato e omogeneo, prelevato prima dello scarico.</p></td></tr></tbody></table> Si possono utilizzare campioni compositi proporzionali al tempo purché sia dimostrata una sufficiente stabilità della portata. Tutti i BAT-AEL per le emissioni nell'acqua si applicano al punto in cui l'emissione fuoriesce dall'installazione. Efficienza di abbattimento Il calcolo dell'efficienza di abbattimento media di cui alle presenti conclusioni sulle BAT (cfr. tabella 6.1) non contiene, per COD e TOC, i trattamenti iniziali intesi a separare la maggior parte dei contenuti organici dai rifiuti liquidi a base acquosa, come evapo-condensazione, rottura dell'emulsione o separazione delle fasi. 1. CONCLUSIONI GENERALI SULLE BAT 1.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 1. Per migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nell'istituire e applicare un sistema di gestione ambientale avente tutte le caratteristiche seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>I.</p></td><td><p>impegno da parte della direzione, compresi i dirigenti di alto grado;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>II.</p></td><td><p>definizione, a opera della direzione, di una politica ambientale che preveda il miglioramento continuo della prestazione ambientale dell'installazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>III.</p></td><td><p>pianificazione e adozione delle procedure, degli obiettivi e dei traguardi necessari, congiuntamente alla pianificazione finanziaria e agli investimenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>IV.</p></td><td><p>attuazione delle procedure, prestando particolare attenzione ai seguenti aspetti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>struttura e responsabilit&#224;,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>assunzione, formazione, sensibilizzazione e competenza,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>comunicazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>coinvolgimento del personale,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>documentazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>controllo efficace dei processi,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>programmi di manutenzione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>preparazione e risposta alle emergenze,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>rispetto della legislazione ambientale,</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>V.</p></td><td><p>controllo delle prestazioni e adozione di misure correttive, in particolare rispetto a:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>monitoraggio e misurazione (cfr. anche la relazione di riferimento del JRC sul monitoraggio delle emissioni in atmosfera e nell'acqua da installazioni IED &#8212;<span>Reference Report on Monitoring of emissions to air and water from IED installations</span>, ROM),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>azione correttiva e preventiva,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>tenuta di registri,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>verifica indipendente (ove praticabile) interna o esterna, al fine di determinare se il sistema di gestione ambientale sia conforme a quanto previsto e se sia stato attuato e aggiornato correttamente;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>VI.</p></td><td><p>riesame del sistema di gestione ambientale da parte dell'alta direzione al fine di accertarsi che continui ad essere idoneo, adeguato ed efficace;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>VII.</p></td><td><p>attenzione allo sviluppo di tecnologie pi&#249; pulite;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>VIII.</p></td><td><p>attenzione agli impatti ambientali dovuti a un eventuale smantellamento dell'impianto in fase di progettazione di un nuovo impianto, e durante l'intero ciclo di vita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>IX.</p></td><td><p>svolgimento di analisi comparative settoriali su base regolare;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>X.</p></td><td><p>gestione dei flussi di rifiuti (cfr. BAT 2);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>XI.</p></td><td><p>inventario dei flussi delle acque reflue e degli scarichi gassosi (cfr. BAT 3);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>XII.</p></td><td><p>piano di gestione dei residui (cfr. descrizione alla sezione 6.5);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>XIII.</p></td><td><p>piano di gestione in caso di incidente (cfr. descrizione alla sezione 6.5);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>XIV.</p></td><td><p>piano di gestione degli odori (cfr. BAT 12);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>XV.</p></td><td><p>piano di gestione del rumore e delle vibrazioni (cfr. BAT 17).</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità L'ambito di applicazione (ad esempio il livello di dettaglio) e la natura del sistema di gestione ambientale (ad esempio standardizzato o non standardizzato) dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell'installazione, così come dall'insieme dei suoi possibili effetti sull'ambiente (che dipendono anche dal tipo e dalla quantità di rifiuti trattati). BAT 2. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva dell'impianto, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Predisporre e attuare procedure di preaccettazione e caratterizzazione dei rifiuti</p></td><td><p>Queste procedure mirano a garantire l'idoneit&#224; tecnica (e giuridica) delle operazioni di trattamento di un determinato rifiuto prima del suo arrivo all'impianto. Comprendono procedure per la raccolta di informazioni sui rifiuti in ingresso, tra cui il campionamento e la caratterizzazione se necessari per ottenere una conoscenza sufficiente della loro composizione. Le procedure di preaccettazione dei rifiuti sono basate sul rischio tenendo conto, ad esempio, delle loro caratteristiche di pericolosit&#224;, dei rischi posti dai rifiuti in termini di sicurezza dei processi, sicurezza sul lavoro e impatto sull'ambiente, nonch&#233; delle informazioni fornite dal o dai precedenti detentori dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Predisporre e attuare procedure di accettazione dei rifiuti</p></td><td><p>Le procedure di accettazione sono intese a confermare le caratteristiche dei rifiuti, quali individuate nella fase di preaccettazione. Queste procedure definiscono gli elementi da verificare all'arrivo dei rifiuti all'impianto, nonch&#233; i criteri per l'accettazione o il rigetto. Possono includere il campionamento, l'ispezione e l'analisi dei rifiuti. Le procedure di accettazione sono basate sul rischio tenendo conto, ad esempio, delle loro caratteristiche di pericolosit&#224;, dei rischi posti dai rifiuti in termini di sicurezza dei processi, sicurezza sul lavoro e impatto sull'ambiente, nonch&#233; delle informazioni fornite dal o dai precedenti detentori dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Predisporre e attuare un sistema di tracciabilit&#224; e un inventario dei rifiuti</p></td><td><p>Il sistema di tracciabilit&#224; e l'inventario dei rifiuti consentono di individuare l'ubicazione e la quantit&#224; dei rifiuti nell'impianto. Contengono tutte le informazioni acquisite nel corso delle procedure di preaccettazione (ad esempio data di arrivo presso l'impianto e numero di riferimento unico del rifiuto, informazioni sul o sui precedenti detentori, risultati delle analisi di preaccettazione e accettazione, percorso di trattamento previsto, natura e quantit&#224; dei rifiuti presenti nel sito, compresi tutti i pericoli identificati), accettazione, deposito, trattamento e/o trasferimento fuori del sito. Il sistema di tracciabilit&#224; dei rifiuti si basa sul rischio tenendo conto, ad esempio, delle loro caratteristiche di pericolosit&#224;, dei rischi posti dai rifiuti in termini di sicurezza dei processi, sicurezza sul lavoro e impatto sull'ambiente, nonch&#233; delle informazioni fornite dal o dai precedenti detentori dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Istituire e attuare un sistema di gestione della qualit&#224; del prodotto in uscita</p></td><td><p>Questa tecnica prevede la messa a punto e l'attuazione di un sistema di gestione della qualit&#224; del prodotto in uscita, in modo da assicurare che ci&#242; che risulta dal trattamento dei rifiuti sia in linea con le aspettative, utilizzando ad esempio norme EN gi&#224; esistenti. Il sistema di gestione consente anche di monitorare e ottimizzare l'esecuzione del trattamento dei rifiuti e a tal fine pu&#242; comprendere un'analisi del flusso dei materiali per i componenti ritenuti rilevanti, lungo tutta la sequenza del trattamento. L'analisi del flusso dei materiali si basa sul rischio tenendo conto, ad esempio, delle caratteristiche di pericolosit&#224; dei rifiuti, dei rischi da essi posti in termini di sicurezza dei processi, sicurezza sul lavoro e impatto sull'ambiente, nonch&#233; delle informazioni fornite dal o dai precedenti detentori dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Garantire la segregazione dei rifiuti</p></td><td><p>I rifiuti sono tenuti separati a seconda delle loro propriet&#224;, al fine di consentire un deposito e un trattamento pi&#249; agevoli e sicuri sotto il profilo ambientale. La segregazione dei rifiuti si basa sulla loro separazione fisica e su procedure che permettono di individuare dove e quando sono depositati.</p></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>Garantire la compatibilit&#224; dei rifiuti prima del dosaggio o della miscelatura</p></td><td><p>La compatibilit&#224; &#232; garantita da una serie di prove e misure di controllo al fine di rilevare eventuali reazioni chimiche indesiderate e/o potenzialmente pericolose tra rifiuti (es. polimerizzazione, evoluzione di gas, reazione esotermica, decomposizione, cristallizzazione, precipitazione) in caso di dosaggio, miscelatura o altre operazioni di trattamento. I test di compatibilit&#224; sono sul rischio tenendo conto, ad esempio, delle caratteristiche di pericolosit&#224; dei rifiuti, dei rischi da essi posti in termini di sicurezza dei processi, sicurezza sul lavoro e impatto sull'ambiente, nonch&#233; delle informazioni fornite dal o dai precedenti detentori dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>g.</p></td><td><p>Cernita dei rifiuti solidi in ingresso</p></td><td><p>La cernita dei rifiuti solidi in ingresso<a>&#160;(<span>9</span>)</a> mira a impedire il confluire di materiale indesiderato nel o nei successivi processi di trattamento dei rifiuti. Pu&#242; comprendere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>separazione manuale mediante esame visivo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>separazione dei metalli ferrosi, dei metalli non ferrosi o di tutti i metalli;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>separazione ottica, ad esempio mediante spettroscopia nel vicino infrarosso o sistemi radiografici;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>separazione per densit&#224;, ad esempio tramite classificazione aeraulica, vasche di sedimentazione-flottazione, tavole vibranti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>separazione dimensionale tramite vagliatura/setacciatura.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> BAT 3. Al fine di favorire la riduzione delle emissioni in acqua e in atmosfera, la BAT consiste nell'istituire e mantenere, nell'ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un inventario dei flussi di acque reflue e degli scarichi gassosi che comprenda tutte le caratteristiche seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>informazioni circa le caratteristiche dei rifiuti da trattare e dei processi di trattamento dei rifiuti, tra cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>flussogrammi semplificati dei processi, che indichino l'origine delle emissioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>descrizioni delle tecniche integrate nei processi e del trattamento delle acque reflue/degli scarichi gassosi alla fonte, con indicazione delle loro prestazioni;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>informazioni sulle caratteristiche dei flussi delle acque reflue, tra cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>valori medi e variabilit&#224; della portata, del pH, della temperatura e della conducibilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>valori medi di concentrazione e di carico delle sostanze pertinenti (ad esempio COD/TOC, composti azotati, fosforo, metalli, sostanze prioritarie/microinquinanti) e loro variabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>dati sulla bioeliminabilit&#224; [ad esempio BOD, rapporto BOD/COD, test Zahn-Wellens, potenziale di inibizione biologica (ad esempio inibizione dei fanghi attivi)] (cfr.BAT 52);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>informazioni sulle caratteristiche dei flussi degli scarichi gassosi, tra cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>valori medi e variabilit&#224; della portata e della temperatura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>valori medi di concentrazione e di carico delle sostanze pertinenti (ad esempio composti organici, POP quali i PCB) e loro variabilit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>infiammabilit&#224;, limiti di esplosivit&#224; inferiori e superiori, reattivit&#224;;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>presenza di altre sostanze che possono incidere sul sistema di trattamento degli scarichi gassosi o sulla sicurezza dell'impianto (es.&#160;ossigeno, azoto, vapore acqueo, polveri).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Applicabilità L'ambito (ad esempio il livello di dettaglio) e la natura dell'inventario dipendono in genere dalla natura, dalle dimensioni e dalla complessità dell'installazione, così come dall'insieme dei suoi possibili effetti sull'ambiente (che dipendono anche dal tipo e dalla quantità di rifiuti trattati). BAT 4. Al fine di ridurre il rischio ambientale associato al deposito dei rifiuti, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ubicazione ottimale del deposito</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ubicazione del deposito il pi&#249; lontano possibile, per quanto tecnicamente ed economicamente fattibile, da recettori sensibili, corsi d'acqua ecc.,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ubicazione del deposito in grado di eliminare o ridurre al minimo la movimentazione non necessaria dei rifiuti all'interno dell'impianto (onde evitare, ad esempio, che un rifiuto sia movimentato due o pi&#249; volte o che venga trasportato su tratte inutilmente lunghe all'interno del sito).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Adeguatezza della capacit&#224; del deposito</p></td><td><p>Sono adottate misure per evitare l'accumulo di rifiuti, ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la capacit&#224; massima del deposito di rifiuti viene chiaramente stabilita e non viene superata, tenendo in considerazione le caratteristiche dei rifiuti (ad esempio per quanto riguarda il rischio di incendio) e la capacit&#224; di trattamento,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il quantitativo di rifiuti depositati viene regolarmente monitorato in relazione al limite massimo consentito per la capacit&#224; del deposito,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il tempo massimo di permanenza dei rifiuti viene chiaramente definito.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Funzionamento sicuro del deposito</p></td><td><p>Le misure comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>chiara documentazione ed etichettatura delle apparecchiature utilizzate per le operazioni di carico, scarico e deposito dei rifiuti,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>i rifiuti notoriamente sensibili a calore, luce, aria, acqua ecc. sono protetti da tali condizioni ambientali,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>contenitori e fusti e sono idonei allo scopo e conservati in modo sicuro.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Spazio separato per il deposito e la movimentazione di rifiuti pericolosi imballati</p></td><td><p>Se del caso, &#232; utilizzato un apposito spazio per il deposito e la movimentazione di rifiuti pericolosi imballati.</p></td></tr></tbody></table> BAT 5. Al fine di ridurre il rischio ambientale associato alla movimentazione e al trasferimento dei rifiuti, la BAT consiste nell'elaborare e attuare procedure per la movimentazione e il trasferimento. Descrizione Le procedure inerenti alle operazioni di movimentazione e trasferimento mirano a garantire che i rifiuti siano movimentati e trasferiti in sicurezza ai rispettivi siti di deposito o trattamento. Esse comprendono i seguenti elementi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>operazioni di movimentazione e trasferimento dei rifiuti ad opera di personale competente,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>operazioni di movimentazione e trasferimento dei rifiuti debitamente documentate, convalidate prima dell'esecuzione e verificate dopo l'esecuzione,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>adozione di misure per prevenire, rilevare, e limitare le fuoriuscite,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>in caso di dosaggio o miscelatura dei rifiuti, vengono prese precauzioni a livello di operativit&#224; e progettazione (ad esempio aspirazione dei rifiuti di consistenza polverosa o farinosa).</p></td></tr></tbody></table> Le procedure per movimentazione e trasferimento sono basate sul rischio tenendo conto della probabilità di inconvenienti e incidenti e del loro impatto ambientale. 1.2. Monitoraggio BAT 6. Per quanto riguarda le emissioni nell'acqua identificate come rilevanti nell'inventario dei flussi di acque reflue (cfr. BAT 3), la BAT consiste nel monitorare i principali parametri di processo (ad esempio flusso, pH, temperatura, conduttività, BOD delle acque reflue) nei punti fondamentali (ad esempio all'ingresso e/o all'uscita del pretrattamento, all'ingresso del trattamento finale, nel punto in cui le emissioni fuoriescono dall'installazione). BAT 7. La BAT consiste nel monitorare le emissioni nell'acqua almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell'applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente. <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>Norma/e</p></td><td><p>Processo di trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>Frequenza minima di monitoraggio<a>&#160;(<span>10</span>)</a><a>&#160;(<span>11</span>)</a></p></td><td><p>Monitoraggio associato a</p></td></tr><tr><td><p>Composti organici alogenati adsorbibili (AOX)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>EN ISO 9562</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td><td><p>BAT 20</p></td></tr><tr><td><p>Benzene, toluene, etilbenzene, xilene (BTEX)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>EN ISO 15680</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (COD)<a>&#160;(<span>14</span>)</a><a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti eccetto i trattamenti dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Cianuro libero (CN<span>-</span>)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ossia EN ISO 14403-1 e -2)</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Indice degli idrocarburi (HOI)<a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>EN ISO 9377-2</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Arsenico (As), cadmio (Cd), cromo (Cr), rame (Cu), nickel (Ni), piombo (Pb) e zinco (Zn)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ad esempio EN ISO 11885, EN ISO 17294-2, EN ISO 15586)</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione dei solventi esausti</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Manganese (Mn)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Cromo esavalente (Cr(VI)]<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ossia EN ISO 10304-3, EN ISO 23913)</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio (Hg)<a>&#160;(<span>12</span>)</a><a>&#160;(<span>13</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ossia EN ISO 17852, EN ISO 12846)</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione dei solventi esausti</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>PFOA<a>&#160;(<span>12</span>)</a></p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td></tr><tr><td><p>PFOS<a>&#160;(<span>12</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Indice fenoli<a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>EN ISO 14402</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Azoto totale (N totale)<a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>EN 12260, EN ISO 11905-1</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Carbonio organico totale (TOC)<a>&#160;(<span>14</span>)</a><a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>EN 1484</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti eccetto il trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Fosforo totale (P totale)<a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>Diverse norme EN disponibili (ossia EN ISO 15681-1 e -2, EN ISO 6878, EN ISO 11885)</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr><tr><td><p>Solidi sospesi totali (TSS)<a>&#160;(<span>15</span>)</a></p></td><td><p>EN 872</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti eccetto il trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al mese</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td><td><p>Una volta al giorno</p></td></tr></tbody></table> BAT 8. La BAT consiste nel monitorare le emissioni convogliate in atmosfera almeno alla frequenza indicata di seguito e in conformità con le norme EN. Se non sono disponibili norme EN, la BAT consiste nell'applicare le norme ISO, le norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino di ottenere dati di qualità scientifica equivalente. <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>Norma/e</p></td><td><p>Processo per il trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>Frequenza minima di monitoraggio<a>&#160;(<span>16</span>)</a></p></td><td><p>Monitoraggio associato a</p></td></tr><tr><td><p>Ritardanti di fiamma bromurati<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta all'anno</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>CFC</p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 29</p></td></tr><tr><td><p>PCB diossina-simili</p></td><td><p>EN 1948-1, -2, e -4<a>&#160;(<span>18</span>)</a></p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta all'anno</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>Decontaminazione delle apparecchiature contenenti PCB</p></td><td><p>Una volta ogni tre mesi</p></td><td><p>BAT 51</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>EN 13284-1</p></td><td><p>Trattamento meccanico dei rifiuti</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi</p></td><td><p>BAT 41</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento termico di carbone attivo esaurito, rifiuti di catalizzatori e terreno escavato contaminato</p></td><td><p>BAT 49</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td><td><p>BAT 50</p></td></tr><tr><td><p>HCl</p></td><td><p>EN 1911</p></td><td><p>Trattamento termico di carbone attivo esaurito, rifiuti di catalizzatori e terreno escavato contaminato<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 49</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>BAT 53</p></td></tr><tr><td><p>HF</p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Trattamento termico di carbone attivo esaurito, rifiuti di catalizzatori e terreno escavato contaminato<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 49</p></td></tr><tr><td><p>Hg</p></td><td><p>EN 13211</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti mercurio</p></td><td><p>Una volta ogni tre mesi</p></td><td><p>BAT 32</p></td></tr><tr><td><p>H<span>2</span>S</p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti<a>&#160;(<span>19</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>Metalli e metalloidi tranne mercurio</p><p>(es. As, Cd, Co, Cr, Cu, Mn, Ni, Pb, Sb, Se, Tl, V)<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>EN 14385</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta all'anno</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>NH<span>3</span></p></td><td><p>Nessuna norma EN disponibile</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti<a>&#160;(<span>19</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 41</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>BAT 53</p></td></tr><tr><td><p>Concentrazione degli odori</p></td><td><p>EN 13725</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti<a>&#160;(<span>20</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>PCDD/F<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>EN 1948-1, -2 e -3<a>&#160;(<span>18</span>)</a></p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta all'anno</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>EN 12619</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 25</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 29</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico dei rifiuti con potere calorifico<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 31</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 34</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni sei mesi</p></td><td><p>BAT 41</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td><td><p>BAT 44</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td><td><p>BAT 45</p></td></tr><tr><td><p>Rigenerazione dei solventi esausti</p></td><td><p>BAT 47</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento termico di carbone attivo esaurito, rifiuti di catalizzatori e terreno escavato contaminato</p></td><td><p>BAT 49</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td><td><p>BAT 50</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa<a>&#160;(<span>17</span>)</a></p></td><td><p>BAT 53</p></td></tr><tr><td><p>Decontaminazione delle apparecchiature contenenti PCB<a>&#160;(<span>21</span>)</a></p></td><td><p>Una volta ogni tre mesi</p></td><td><p>BAT 51</p></td></tr></tbody></table> BAT 9. La BAT consiste nel monitorare le emissioni diffuse di composti organici nell'atmosfera derivanti dalla rigenerazione di solventi esausti, dalla decontaminazione tramite solventi di apparecchiature contenenti POP, e dal trattamento fisico-chimico di solventi per il recupero del loro potere calorifico, almeno una volta l'anno, utilizzando una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a</p></td><td><p>Misurazione</p></td><td><p>Metodi di &#171;sniffing&#187;, rilevazione ottica dei gas (OGI), tecnica SOF (<span>Solar Occultation Flux</span>) o assorbimento differenziale. Cfr. descrizioni alla sezione 6.2</p></td></tr><tr><td><p>b</p></td><td><p>Fattori di emissione</p></td><td><p>Calcolo delle emissioni in base ai fattori di emissione, convalidati periodicamente (es. ogni due anni) attraverso misurazioni.</p></td></tr><tr><td><p>c</p></td><td><p>Bilancio di massa</p></td><td><p>Calcolo delle emissioni diffuse utilizzando un bilancio di massa che tiene conto del solvente in ingresso, delle emissioni convogliate nell'atmosfera, delle emissioni nell'acqua, del solvente presente nel prodotto in uscita del processo, e dei residui del processo (ad esempio della distillazione).</p></td></tr></tbody></table> BAT 10. La BAT consiste nel monitorare periodicamente le emissioni di odori. Descrizione Le emissioni di odori possono essere monitorate utilizzando: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>norme EN (ad esempio olfattometria dinamica secondo la norma EN 13725 per determinare la concentrazione delle emissioni odorigene o la norma EN 16841-1 o -2, al fine di determinare l'esposizione agli odori),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>norme ISO, norme nazionali o altre norme internazionali che assicurino la disponibilit&#224; di dati di qualit&#224; scientifica equivalente, nel caso in cui si applichino metodi alternativi per i quali non sono disponibili norme EN (ad esempio per la stima dell'impatto dell'odore).</p></td></tr></tbody></table> La frequenza del monitoraggio è determinata nel piano di gestione degli odori (cfr. BAT 12). Applicabilità L'applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di molestie olfattive presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata. BAT 11. La BAT consiste nel monitorare, almeno una volta all'anno, il consumo annuo di acqua, energia e materie prime, nonché la produzione annua di residui e di acque reflue. Descrizione Il monitoraggio comprende misurazioni dirette, calcolo o registrazione utilizzando, ad esempio, fatture o contatori idonei. Il monitoraggio è condotto al livello più appropriato (ad esempio a livello di processo o di impianto/installazione) e tiene conto di eventuali modifiche significative apportate all'impianto/installazione. 1.3. Emissioni nell'atmosfera BAT 12. Per prevenire le emissioni di odori, o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell'ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione degli odori che includa tutti gli elementi riportati di seguito: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo contenente azioni e scadenze,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo per il monitoraggio degli odori come stabilito nella BAT 10,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo di risposta in caso di eventi odorigeni identificati, ad esempio in presenza di rimostranze,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un programma di prevenzione e riduzione degli odori inteso a: identificarne la o le fonti; caratterizzare i contributi delle fonti; attuare misure di prevenzione e/o riduzione.</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità L'applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di molestie olfattive presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata. BAT 13. Per prevenire le emissioni di odori, o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nell'applicare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ridurre al minimo i tempi di permanenza</p></td><td><p>Ridurre al minimo il tempo di permanenza in deposito o nei sistemi di movimentazione dei rifiuti (potenzialmente) odorigeni (ad esempio nelle tubazioni, nei serbatoi, nei contenitori), in particolare in condizioni anaerobiche. Se del caso, si prendono provvedimenti adeguati per l'accettazione dei volumi di picco stagionali di rifiuti.</p></td><td><p>Applicabile solo ai sistemi aperti.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Uso di trattamento chimico</p></td><td><p>Uso di sostanze chimiche per distruggere o ridurre la formazione di composti odorigeni (ad esempio per l'ossidazione o la precipitazione del solfuro di idrogeno).</p></td><td><p>Non applicabile se pu&#242; ostacolare la qualit&#224; desiderata del prodotto in uscita.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ottimizzare il trattamento aerobico</p></td><td><p>In caso di trattamento aerobico di rifiuti liquidi a base acquosa, pu&#242; comprendere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso di ossigeno puro,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>rimozione delle schiume nelle vasche,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>manutenzione frequente del sistema di aerazione.</p></td></tr></tbody></table><p>In caso di trattamento aerobico di rifiuti che non siano rifiuti liquidi a base acquosa, cfr. BAT 36.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> BAT 14. Al fine di prevenire le emissioni diffuse in atmosfera - in particolare di polveri, composti organici e odori - o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nell'utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche indicate di seguito. Quanto più è alto il rischio posto dai rifiuti in termini di emissioni diffuse nell'aria, tanto più è rilevante la BAT 14d. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ridurre al minimo il numero di potenziali fonti di emissioni diffuse</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>progettare in modo idoneo la disposizione delle tubazioni (ad esempio riducendo al minimo la lunghezza dei tubi, diminuendo il numero di flange e valvole, utilizzando raccordi e tubi saldati),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ricorrere, di preferenza, al trasferimento per gravit&#224; invece che mediante pompe,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>limitare l'altezza di caduta del materiale,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>limitare la velocit&#224; della circolazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso di barriere frangivento.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Selezione e impiego di apparecchiature ad alta integrit&#224;</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>valvole a doppia tenuta o apparecchiature altrettanto efficienti,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>guarnizioni ad alta integrit&#224; (ad esempio guarnizioni spirometalliche, giunti ad anello) per le applicazioni critiche,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pompe/compressori/agitatori muniti di giunti di tenuta meccanici anzich&#233; di guarnizioni,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pompe/compressori/agitatori ad azionamento magnetico,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>adeguate porte d'accesso ai manicotti di servizio, pinze perforanti, teste perforanti (ad esempio per degassare RAEE contenenti VFC e/o VHC).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Nel caso di impianti esistenti, l'applicabilit&#224; &#232; subordinata ai requisiti di funzionamento.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Prevenzione della corrosione</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>selezione appropriata dei materiali da costruzione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>rivestimento interno o esterno delle apparecchiature e verniciatura dei tubi con inibitori della corrosione.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Contenimento, raccolta e trattamento delle emissioni diffuse</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>deposito, trattamento e movimentazione dei rifiuti e dei materiali che possono generare emissioni diffuse in edifici e/o apparecchiature al chiuso (ad esempio nastri trasportatori),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>mantenimento a una pressione adeguata delle apparecchiature o degli edifici al chiuso,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>raccolta e invio delle emissioni a un adeguato sistema di abbattimento (cfr. sezione 6.1) mediante un sistema di estrazione e/o aspirazione dell'aria in prossimit&#224; delle fonti di emissione.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>L'uso di apparecchiature o di edifici al chiuso &#232; subordinato a considerazioni di sicurezza, come il rischio di esplosione o di diminuzione del tenore di ossigeno.</p><p>L'uso di apparecchiature o di edifici al chiuso pu&#242; essere subordinato anche al volume di rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Bagnatura</p></td><td><p>Bagnare, con acqua o nebbia, le potenziali fonti di emissioni di polvere diffuse (ad esempio depositi di rifiuti, zone di circolazione, processi di movimentazione all'aperto).</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>Manutenzione</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>garantire l'accesso alle apparecchiature che potrebbero presentare perdite,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>controllare regolarmente attrezzature di protezione quali tende lamellari, porte ad azione rapida.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>g.</p></td><td><p>Pulizia delle aree di deposito e trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>Comprende tecniche quali la pulizia regolare dell'intera area di trattamento dei rifiuti (ambienti, zone di circolazione, aree di deposito ecc.), nastri trasportatori, apparecchiature e contenitori.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>h.</p></td><td><p>Programma di rilevazione e riparazione delle perdite (LDAR,<span>Leak Detection And Repair</span>)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.2. Se si prevedono emissioni di composti organici viene predisposto e attuato un programma di rilevazione e riparazione delle perdite, utilizzando un approccio basato sul rischio tenendo in considerazione, in particolare, la progettazione degli impianti oltre che la quantit&#224; e la natura dei composti organici in questione.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> BAT 15. La BAT consiste nel ricorrere alla combustione in torcia ( flaring ) esclusivamente per ragioni di sicurezza o in condizioni operative straordinarie (per esempio durante le operazioni di avvio, arresto ecc.) utilizzando entrambe le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Corretta progettazione degli impianti</p></td><td><p>Prevedere un sistema di recupero dei gas di capacit&#224; adeguata e utilizzare valvole di sfiato ad alta integrit&#224;.</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>I sistemi di recupero dei gas possono essere installati a posteriori negli impianti esistenti.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Gestione degli impianti</p></td><td><p>Comprende il bilanciamento del sistema dei gas e l'utilizzo di dispositivi avanzati di controllo dei processi.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> BAT 16. Per ridurre le emissioni nell'atmosfera provenienti dalla combustione in torcia, se è impossibile evitare questa pratica, la BAT consiste nell'usare entrambe le tecniche riportate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Corretta progettazione dei dispositivi di combustione in torcia</p></td><td><p>Ottimizzazione dell'altezza e della pressione, dell'assistenza mediante vapore, aria o gas, del tipo di beccucci dei bruciatori ecc. - al fine di garantire un funzionamento affidabile e senza fumo e una combustione efficiente del gas in eccesso.</p></td><td><p>Generalmente applicabile alle nuove torce. Nel caso di impianti esistenti, l'applicabilit&#224; &#232; subordinata, ad esempio, alla disponibilit&#224; di tempo per la manutenzione.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Monitoraggio e registrazione dei dati nell'ambito della gestione della combustione in torcia</p></td><td><p>Include un monitoraggio continuo della quantit&#224; di gas destinati alla combustione in torcia. Pu&#242; comprendere stime di altri parametri [ad esempio composizione del flusso di gas, potere calorifico, coefficiente di assistenza, velocit&#224;, portata del gas di spurgo, emissioni di inquinanti (ad esempio NO<span>x</span>, CO, idrocarburi), rumore]. La registrazione delle operazioni di combustione in torcia solitamente ne include la durata e il numero e consente di quantificare le emissioni e, potenzialmente, di prevenire future operazioni di questo tipo.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> 1.4. Rumore e vibrazioni BAT 17. Per prevenire le emissioni di rumore e vibrazioni, o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nel predisporre, attuare e riesaminare regolarmente, nell'ambito del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1), un piano di gestione del rumore e delle vibrazioni che includa tutti gli elementi riportati di seguito: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>I.</p></td><td><p>un protocollo contenente azioni da intraprendere e scadenze adeguate;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>II.</p></td><td><p>un protocollo per il monitoraggio del rumore e delle vibrazioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>III.</p></td><td><p>un protocollo di risposta in caso di eventi registrati riguardanti rumore e vibrazioni, ad esempio in presenza di rimostranze;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>IV.</p></td><td><p>un programma di riduzione del rumore e delle vibrazioni inteso a identificarne la o le fonti, misurare/stimare l'esposizione a rumore e vibrazioni, caratterizzare i contributi delle fonti e applicare misure di prevenzione e/o riduzione.</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità L'applicabilità è limitata ai casi in cui la presenza di vibrazioni o rumori molesti presso recettori sensibili sia probabile e/o comprovata. BAT 18. Per prevenire le emissioni di rumore e vibrazioni, o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nell'applicare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ubicazione adeguata delle apparecchiature e degli edifici</p></td><td><p>I livelli di rumore possono essere ridotti aumentando la distanza fra la sorgente e il ricevente, usando gli edifici come barriere fonoassorbenti e spostando le entrate o le uscite degli edifici.</p></td><td><p>Per gli impianti esistenti, la rilocalizzazione delle apparecchiature e delle entrate o delle uscite degli edifici &#232; subordinata alla disponibilit&#224; di spazio e ai costi.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Misure operative</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>ispezione e manutenzione delle apparecchiature</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>chiusura di porte e finestre nelle aree al chiuso, se possibile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>apparecchiature utilizzate da personale esperto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>rinuncia alle attivit&#224; rumorose nelle ore notturne, se possibile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v.</p></td><td><p>misure di contenimento del rumore durante le attivit&#224; di manutenzione, circolazione, movimentazione e trattamento.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Apparecchiature a bassa rumorosit&#224;</p></td><td><p>Possono includere motori a trasmissione diretta, compressori, pompe e torce.</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Apparecchiature per il controllo del rumore e delle vibrazioni</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i.</p></td><td><p>fono-riduttori,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii.</p></td><td><p>isolamento acustico e vibrazionale delle apparecchiature,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii.</p></td><td><p>confinamento in ambienti chiusi delle apparecchiature rumorose,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv.</p></td><td><p>insonorizzazione degli edifici.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Nel caso di impianti esistenti, l'applicabilit&#224; &#232; subordinata alla disponibilit&#224; di spazio.</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Attenuazione del rumore</p></td><td><p>&#200; possibile ridurre la propagazione del rumore inserendo barriere fra emittenti e riceventi (ad esempio muri di protezione, terrapieni ed edifici).</p></td><td><p>Applicabile solo negli impianti esistenti, in quanto la progettazione di nuovi impianti dovrebbe rendere questa tecnica superflua. Negli impianti esistenti, l'inserimento di barriere potrebbe essere subordinato alla disponibilit&#224; di spazio.</p><p>In caso di trattamento in frantumatori di rifiuti metallici, &#232; applicabile subordinatamente ai vincoli imposti dal rischio di deflagrazione.</p></td></tr></tbody></table> 1.5. Emissioni nell'acqua BAT 19. Al fine di ottimizzare il consumo di acqua, ridurre il volume di acque reflue prodotte e prevenire le emissioni nel suolo e nell'acqua, o se ciò non è possibile per ridurle, la BAT consiste nell'utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Gestione dell'acqua</p></td><td><p>Il consumo di acqua viene ottimizzato mediante misure che possono comprendere:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>piani per il risparmio idrico (ad esempio definizione di obiettivi di efficienza idrica, flussogrammi e bilanci di massa idrici),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>uso ottimale dell'acqua di lavaggio (ad esempio pulizia a secco invece che lavaggio ad acqua, utilizzo di sistemi a grilletto per regolare il flusso di tutte le apparecchiature di lavaggio),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione dell'utilizzo di acqua per la creazione del vuoto (ad esempio ricorrendo all'uso di pompe ad anello liquido, con liquidi a elevato punto di ebollizione).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Ricircolo dell'acqua</p></td><td><p>I flussi d'acqua sono rimessi in circolo nell'impianto, previo trattamento se necessario. Il grado di riciclo &#232; subordinato al bilancio idrico dell'impianto, al tenore di impurit&#224; (ad esempio composti odorigeni) e/o alle caratteristiche dei flussi d'acqua (ad esempio al contenuto di nutrienti).</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Superficie impermeabile</p></td><td><p>A seconda dei rischi che i rifiuti presentano in termini di contaminazione del suolo e/o dell'acqua, la superficie dell'intera area di trattamento dei rifiuti (ad esempio aree di ricezione, movimentazione, deposito, trattamento e spedizione) &#232; resa impermeabile ai liquidi in questione.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Tecniche per ridurre la probabilit&#224; e l'impatto di tracimazioni e malfunzionamenti di vasche e serbatoi</p></td><td><p>A seconda dei rischi posti dai liquidi contenuti nelle vasche e nei serbatoi in termini di contaminazione del suolo e/o dell'acqua, le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sensori di troppopieno,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>condutture di troppopieno collegate a un sistema di drenaggio confinato (vale a dire al relativo sistema di contenimento secondario o a un altro serbatoio),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vasche per liquidi situate in un sistema di contenimento secondario idoneo; il volume &#232; normalmente dimensionato in modo che il sistema di contenimento secondario possa assorbire lo sversamento di contenuto dalla vasca pi&#249; grande,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>isolamento di vasche, serbatoi e sistema di contenimento secondario (ad esempio attraverso la chiusura delle valvole).</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Copertura delle zone di deposito e di trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>A seconda dei rischi che comportano in termini di contaminazione del suolo e/o dell'acqua, i rifiuti sono depositati e trattati in aree coperte per evitare il contatto con l'acqua piovana e quindi ridurre al minimo il volume delle acque di dilavamento contaminate.</p></td><td><p>L'applicabilit&#224; pu&#242; essere limitata se vengono depositati o trattati volumi elevati di rifiuti (ad esempio trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici).</p></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>La segregazione dei flussi di acque</p></td><td><p>Ogni flusso di acque (ad esempio acque di dilavamento superficiali, acque di processo) &#232; raccolto e trattato separatamente, sulla base del tenore in sostanze inquinanti e della combinazione di tecniche di trattamento utilizzate. In particolare i flussi di acque reflue non contaminati vengono segregati da quelli che necessitano di un trattamento.</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>Generalmente applicabile agli impianti esistenti subordinatamente ai vincoli imposti dalla configurazione del sistema di raccolta delle acque.</p></td></tr><tr><td><p>g.</p></td><td><p>Adeguate infrastrutture di drenaggio</p></td><td><p>L'area di trattamento dei rifiuti &#232; collegata alle infrastrutture di drenaggio.</p><p>L'acqua piovana che cade sulle aree di deposito e trattamento &#232; raccolta nelle infrastrutture di drenaggio insieme ad acque di lavaggio, fuoriuscite occasionali ecc. e, in funzione dell'inquinante contenuto, rimessa in circolo o inviata a ulteriore trattamento.</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>Generalmente applicabile agli impianti esistenti subordinatamente ai vincoli imposti dalla configurazione del sistema di drenaggio delle acque.</p></td></tr><tr><td><p>h.</p></td><td><p>Disposizioni in merito alla progettazione e manutenzione per consentire il rilevamento e la riparazione delle perdite</p></td><td><p>Il regolare monitoraggio delle perdite potenziali &#232; basato sul rischio e, se necessario, le apparecchiature vengono riparate.</p><p>L'uso di componenti interrati &#232; ridotto al minimo. Se si utilizzano componenti interrati, e a seconda dei rischi che i rifiuti contenuti in tali componenti comportano per la contaminazione del suolo e/o delle acque, viene predisposto un sistema di contenimento secondario per tali componenti.</p></td><td><p>Per i nuovi impianti &#232; generalmente applicabile l'uso di componenti fuori terra, anche se pu&#242; essere limitato dal rischio di congelamento.</p><p>Nel caso di impianti esistenti, l'installazione di un sistema di contenimento secondario pu&#242; essere soggetta a limitazioni.</p></td></tr><tr><td><p>i.</p></td><td><p>Adeguata capacit&#224; di deposito temporaneo</p></td><td><p>Si predispone un'adeguata capacit&#224; di deposito temporaneo per le acque reflue generate in condizioni operative diverse da quelle normali, utilizzando un approccio basato sul rischio (tenendo ad esempio conto della natura degli inquinanti, degli effetti del trattamento delle acque reflue a valle e dell'ambiente ricettore).</p><p>Lo scarico di acque reflue provenienti dal deposito temporaneo &#232; possibile solo dopo l'adozione di misure idonee (ad esempio monitoraggio, trattamento, riutilizzo).</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>Per gli impianti esistenti, l'applicabilit&#224; &#232; subordinata alla disponibilit&#224; di spazio e alla configurazione del sistema di raccolta delle acque.</p></td></tr></tbody></table> BAT 20. Al fine di ridurre le emissioni nell'acqua, la BAT per il trattamento delle acque reflue consiste nell'utilizzare una combinazione adeguata delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica<a>&#160;(<span>22</span>)</a></p></td><td><p>Inquinanti tipicamente interessati</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p><span>Trattamento preliminare e primario, ad esempio</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Equalizzazione</p></td><td><p>Tutti gli inquinanti</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Neutralizzazione</p></td><td><p>Acidi, alcali</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Separazione fisica &#8212; es. tramite vagli, setacci, separatori di sabbia, separatori di grassi &#8212; separazione olio/acqua o vasche di sedimentazione primaria</p></td><td><p>Solidi grossolani, solidi sospesi, olio/grasso</p></td></tr><tr><td><p><span>Trattamento fisico-chimico, ad esempio:</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti adsorbibili, ad esempio idrocarburi, mercurio, AOX</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Distillazione/rettificazione</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti distillabili, ad esempio alcuni solventi</p></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>Precipitazione</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti precipitabili, ad esempio metalli, fosforo</p></td></tr><tr><td><p>g.</p></td><td><p>Ossidazione chimica</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti ossidabili, ad esempio nitriti, cianuro</p></td></tr><tr><td><p>h.</p></td><td><p>Riduzione chimica</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti riducibili, ad esempio il cromo esavalente (Cr (VI)]</p></td></tr><tr><td><p>i.</p></td><td><p>Evaporazione</p></td><td><p>Contaminanti solubili</p></td></tr><tr><td><p>j.</p></td><td><p>Scambio di ioni</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti ionici, ad esempio metalli</p></td></tr><tr><td><p>k.</p></td><td><p>Strippaggio (<span>stripping</span>)</p></td><td><p>Inquinanti purgabili, ad esempio solfuro di idrogeno (H<span>2</span>S), l'ammoniaca (NH<span>3</span>), alcuni composti organici alogenati adsorbibili (AOX), idrocarburi</p></td></tr><tr><td><p><span>Trattamento biologico, ad esempio:</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>l.</p></td><td><p>Trattamento a fanghi attivi</p></td><td><p>Composti organici biodegradabili</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>m.</p></td><td><p>Bioreattore a membrana</p></td></tr><tr><td><p><span>Denitrificazione</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>n.</p></td><td><p>Nitrificazione/denitrificazione quando il trattamento comprende un trattamento biologico</p></td><td><p>Azoto totale, ammoniaca</p></td><td><p>La nitrificazione potrebbe non essere applicabile nel caso di concentrazioni elevate di cloruro (ad esempio, maggiore di 10 g/l) e qualora la riduzione della concentrazione del cloruro prima della nitrificazione non sia giustificata da vantaggi ambientali. La nitrificazione non &#232; applicabile se la temperatura dell'acqua reflua &#232; bassa (ad&#160;esempio al di sotto dei&#160;12&#160;&#176;C).</p></td></tr><tr><td><p><span>Rimozione dei solidi, ad esempio:</span></p></td></tr><tr/><tr><td><p>o.</p></td><td><p>Coagulazione e flocculazione</p></td><td><p>Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>p.</p></td><td><p>Sedimentazione</p></td></tr><tr><td><p>q.</p></td><td><p>Filtrazione (ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione, ultrafiltrazione)</p></td></tr><tr><td><p>r.</p></td><td><p>Flottazione</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.1 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per gli scarichi diretti in un corpo idrico ricevente <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>BAT-AEL<a>&#160;(<span>23</span>)</a></p></td><td><p>Processo di trattamento dei rifiuti ai quali si applica il BAT-AEL</p></td></tr><tr><td><p>Carbonio organico totale (TOC)<a>&#160;(<span>24</span>)</a></p></td><td><p>10-60 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti eccetto i trattamenti dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>10&#8211;100 mg/l<a>&#160;(<span>25</span>)</a><a>&#160;(<span>26</span>)</a></p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Domanda chimica di ossigeno (COD)<a>&#160;(<span>24</span>)</a></p></td><td><p>30-180 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti eccetto i trattamenti dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>30-300 mg/l<a>&#160;(<span>25</span>)</a><a>&#160;(<span>26</span>)</a></p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Solidi sospesi totali (TSS)</p></td><td><p>5-60 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Tutti i trattamenti dei rifiuti</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Indice degli idrocarburi (HOI)</p></td><td><p>0,5-10 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Azoto totale (N totale)</p></td><td><p>1-25 mg/l<a>&#160;(<span>27</span>)</a><a>&#160;(<span>28</span>)</a></p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>10-60 mg/l<a>&#160;(<span>27</span>)</a><a>&#160;(<span>28</span>)</a><a>&#160;(<span>29</span>)</a></p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Fosforo totale (P totale)</p></td><td><p>0,3-2 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento biologico dei rifiuti</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>1-3 mg/l<a>&#160;(<span>26</span>)</a></p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Indice fenoli</p></td><td><p>0,05&#8211; 0,2 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>0,05-0,3 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cianuro libero (CN<span>-</span>)<a>&#160;(<span>30</span>)</a></p></td><td><p>0,02&#8211; 0,1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Composti organici alogenati adsorbibili (AOX)<a>&#160;(<span>30</span>)</a></p></td><td><p>0,2-1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Metalli e metalloidi<a>&#160;(<span>30</span>)</a></p></td><td><p>Arsenico, espresso come As</p></td><td><p>0,01-0,05 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione dei solventi esausti</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cadmio, espresso come Cd</p></td><td><p>0,01-0,05 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo, espresso come Cr</p></td><td><p>0,01-0,15 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Rame, espresso come Cu</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Piombo, espresso come Pb</p></td><td><p>0,05-0,1 mg/l<a>&#160;(<span>31</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Nichel, espresso come Ni</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio, espresso come Hg</p></td><td><p>0,5&#8211;5 &#956;g/l</p></td></tr><tr><td><p>Zinco, espresso come Zn</p></td><td><p>0,1-1 mg/l<a>&#160;(<span>32</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Arsenico, espresso come As</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cadmio, espresso come Cd</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo, espresso come Cr</p></td><td><p>0,01-0,3 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo esavalente, espresso come Cr(VI)</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Rame, espresso come Cu</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Piombo, espresso come Pb</p></td><td><p>0,05-0,3 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Nichel, espresso come Ni</p></td><td><p>0,05-1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio, espresso come Hg</p></td><td><p>1-10 &#956;g/l</p></td></tr><tr><td><p>Zinco, espresso come Zn</p></td><td><p>0,1-2 mg/l</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 7. Tabella 6.2 Livelli di emissione associati alle BAT (BAT-AEL) per gli scarichi indiretti in un corpo idrico ricevente <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Sostanza/Parametro</p></td><td><p>BAT-AEL<a>&#160;(<span>33</span>)</a><a>&#160;(<span>34</span>)</a></p></td><td><p>Processo di trattamento dei rifiuti ai quali si applica il BAT-AEL</p></td></tr><tr><td><p>Indice degli idrocarburi (HOI)</p></td><td><p>0,5-10 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cianuro libero (CN<span>-</span>)<a>&#160;(<span>35</span>)</a></p></td><td><p>0,02&#8211; 0,1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Composti organici alogenati adsorbibili (AOX)<a>&#160;(<span>35</span>)</a></p></td><td><p>0,2-1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Metalli e metalloidi (3)</p></td><td><p>Arsenico, espresso come As</p></td><td><p>0,01-0,05 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione degli oli usati</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Rigenerazione dei solventi esausti</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cadmio, espresso come Cd</p></td><td><p>0,01-0,05 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo, espresso come Cr</p></td><td><p>0,01-0,15 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Rame, espresso come Cu</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Piombo, espresso come Pb</p></td><td><p>0,05-0,1 mg/l<a>&#160;(<span>36</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Nichel, espresso come Ni</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio, espresso come Hg</p></td><td><p>0,5&#8211;5 &#956;g/l</p></td></tr><tr><td><p>Zinco, espresso come Zn</p></td><td><p>0,1-1 mg/l<a>&#160;(<span>37</span>)</a></p></td></tr><tr><td><p>Arsenico, espresso come As</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Cadmio, espresso come Cd</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo, espresso come Cr</p></td><td><p>0,01-0,3 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Cromo esavalente, espresso come Cr(VI)</p></td><td><p>0,01-0,1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Rame, espresso come Cu</p></td><td><p>0,05-0,5 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Piombo, espresso come Pb</p></td><td><p>0,05-0,3 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Nichel, espresso come Ni</p></td><td><p>0,05-1 mg/l</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio, espresso come Hg</p></td><td><p>1-10 &#956;g/l</p></td></tr><tr><td><p>Zinco, espresso come Zn</p></td><td><p>0,1-2 mg/l</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 7. 1.6. Emissioni da inconvenienti e incidenti BAT 21. Per prevenire o limitare le conseguenze ambientali di inconvenienti e incidenti, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito, nell'ambito del piano di gestione in caso di incidente (cfr. BAT 1). <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Misure di protezione</p></td><td><p>Le misure comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>protezione dell'impianto da atti vandalici,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>sistema di protezione antincendio e antiesplosione, contenente apparecchiature di prevenzione, rilevazione ed estinzione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>accessibilit&#224; e operabilit&#224; delle apparecchiature di controllo pertinenti in situazioni di emergenza.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Gestione delle emissioni da inconvenienti/incidenti</p></td><td><p>Sono istituite procedure e disposizioni tecniche (in termini di possibile contenimento) per gestire le emissioni da inconvenienti/incidenti, quali le emissioni da sversamenti, derivanti dall'acqua utilizzata per l'estinzione di incendi o da valvole di sicurezza.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Registrazione e sistema di valutazione degli inconvenienti/incidenti</p></td><td><p>Le tecniche comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un registro/diario di tutti gli incidenti, gli inconvenienti, le modifiche alle procedure e i risultati delle ispezioni,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le procedure per individuare, rispondere e trarre insegnamento da inconvenienti e incidenti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 1.7. Efficienza nell'uso dei materiali BAT 22. Ai fini dell'utilizzo efficiente dei materiali, la BAT consiste nel sostituire i materiali con rifiuti. Descrizione Per il trattamento dei rifiuti si utilizzano rifiuti in sostituzione di altri materiali (ad esempio: rifiuti di acidi o alcali vengono utilizzati per la regolazione del pH; ceneri leggere vengono utilizzate come agenti leganti). Applicabilità Alcuni limiti di applicabilità derivano dal rischio di contaminazione rappresentato dalla presenza di impurità (ad esempio metalli pesanti, POP, sali, agenti patogeni) nei rifiuti che sostituiscono altri materiali. Un altro limite è costituito dalla compatibilità dei rifiuti che sostituiscono altri materiali con i rifiuti in ingresso (cfr. BAT 2). 1.8. Efficienza energetica BAT 23. Al fine di utilizzare l'energia in modo efficiente, la BAT consiste nell'applicare entrambe le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Piano di efficienza energetica</p></td><td><p>Nel piano di efficienza energetica si definisce e si calcola il consumo specifico di energia della (o delle) attivit&#224;, stabilendo indicatori chiave di prestazione su base annua (ad esempio, consumo specifico di energia espresso in kWh/tonnellata di rifiuti trattati) e pianificando obiettivi periodici di miglioramento e relative azioni. Il piano &#232; adeguato alle specificit&#224; del trattamento dei rifiuti in termini di processi svolti, flussi di rifiuti trattati ecc.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Registro del bilancio energetico</p></td><td><p>Nel registro del bilancio energetico si riportano il consumo e la produzione di energia (compresa l'esportazione) suddivisi per tipo di fonte (ossia energia elettrica, gas, combustibili liquidi convenzionali, combustibili solidi convenzionali e rifiuti). I dati comprendono:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>informazioni sul consumo di energia in termini di energia erogata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>informazioni sull'energia esportata dall'installazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>informazioni sui flussi di energia (ad esempio, diagrammi di Sankey o bilanci energetici) che indichino il modo in cui l'energia &#232; usata nel processo.</p></td></tr></tbody></table><p>Il registro del bilancio energetico &#232; adeguato alle specificit&#224; del trattamento dei rifiuti in termini di processi svolti, flussi di rifiuti trattati ecc.</p></td></tr></tbody></table> 1.9. Riutilizzo degli imballaggi BAT 24. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, la BAT consiste nel riutilizzare al massimo gli imballaggi, nell'ambito del piano di gestione dei residui (cfr. BAT 1). Descrizione Gli imballaggi (fusti, contenitori, IBC, pallet ecc.), quando sono in buone condizioni e sufficientemente puliti, sono riutilizzati per collocarvi rifiuti, a seguito di un controllo di compatibilità con le sostanze precedentemente contenute. Se necessario, prima del riutilizzo gli imballaggi sono sottoposti a un apposito trattamento (ad esempio, ricondizionati, puliti). Applicabilità L'applicabilità è subordinata al rischio di contaminazione dei rifiuti rappresentato dagli imballaggi riutilizzati. 2. CONCLUSIONI SULLE BAT PER IL TRATTAMENTO MECCANICO DEI RIFIUTI Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella sezione 2 si applicano al trattamento meccanico dei rifiuti quando non combinato al trattamento biologico, e in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT della sezione 1. 2.1. Conclusioni generali sulle BAT per il trattamento meccanico dei rifiuti 2.1.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 25. Al fine di ridurre le emissioni in atmosfera di polveri e metalli inglobati nel particolato, PCDD/F e PCB diossina-simili, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e nell'utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p><p>I cicloni sono usati principalmente per una prima separazione delle polveri grossolane.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Filtro a tessuto</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>La tecnica pu&#242; non essere applicabile ai condotti di aria esausta direttamente collegati ai frantumatori se non &#232; possibile attenuare gli effetti della deflagrazione sul filtro a tessuto (ad esempio, mediante valvole di sfiato della pressione)</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Iniezione d'acqua nel frantumatore</p></td><td><p>I rifiuti da frantumare sono bagnati iniettando acqua nel frantumatore. La quantit&#224; d'acqua iniettata &#232; regolata in funzione della quantit&#224; di rifiuti frantumati(monitorabile mediante l'energia consumata dal motore del frantumatore).</p><p>Gli scarichi gassosi che contengono polveri residue sono inviati al ciclone e/o allo scrubber a umido.</p></td><td><p>Applicabile subordinatamente ai vincoli imposti dalle condizioni locali (ad esempio, bassa temperatura, siccit&#224;).</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.3 Livello di emissione associato alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di polveri risultanti dal trattamento meccanico dei rifiuti <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>2&#8211;5<a>&#160;(<span>38</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 2.2. Conclusioni sulle BAT per il trattamento meccanico nei frantumatori di rifiuti metallici Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici, in aggiunta alla BAT 25. 2.2.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 26. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva e prevenire le emissioni dovute a inconvenienti e incidenti, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14 g e tutte le seguenti tecniche: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a.</p></td><td><p>attuazione di una procedura d'ispezione dettagliata dei rifiuti in balle prima della frantumazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b.</p></td><td><p>rimozione e smaltimento in sicurezza degli elementi pericolosi presenti nel flusso di rifiuti in ingresso (ad esempio, bombole di gas, veicoli a fine vita non decontaminati, RAEE non decontaminati, oggetti contaminati con PCB o mercurio, materiale radioattivo);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c.</p></td><td><p>trattamento dei contenitori solo quando accompagnati da una dichiarazione di pulizia.</p></td></tr></tbody></table> 2.2.2. Deflagrazioni BAT 27. Al fine di prevenire le deflagrazioni e ridurre le emissioni in caso di deflagrazione, la BAT consiste nell'applicare la tecnica «a» e una o entrambe le tecniche «b» e «c» indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Piano di gestione in caso di deflagrazione</p></td><td><p>Il piano si articola in:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un programma di riduzione delle deflagrazioni inteso a individuarne la o le fonti e ad attuare misure preventive delle deflagrazioni, ad esempio ispezione dei rifiuti in ingresso di cui alla BAT 26a, rimozione degli elementi pericolosi di cui alla BAT 26b,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>una rassegna dei casi di deflagrazione verificatisi e delle azioni correttive intraprese, e divulgazione delle conoscenze sulle deflagrazioni,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>un protocollo d'intervento in caso di deflagrazione.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Serrande di sovrappressione</p></td><td><p>Sono installate serrande di sovrappressione per ridurre le onde di pressione prodotte da deflagrazioni che altrimenti causerebbero gravi danni e conseguenti emissioni.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Pre-frantumazione</p></td><td><p>Uso di un frantumatore a bassa velocit&#224; installata a monte del frantumatore principale.</p></td><td><p>Generalmente applicabile nei nuovi impianti, in funzione del materiale in ingresso.</p><p>Applicabile negli impianti sottoposti a modifiche sostanziali in cui sia stato comprovato un alto numero di deflagrazioni.</p></td></tr></tbody></table> 2.2.3. Efficienza energetica BAT 28. Al fine di utilizzare l'energia in modo efficiente, la BAT consiste nel mantenere stabile l'alimentazione del frantumatore. Descrizione Il frantumatore è alimentato in maniera uniforme evitando interruzioni o sovraccarichi per non causare arresti e riavvii indesiderati. 2.3. Conclusioni sulle BAT per il trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento dei RAEE contenenti VFC e/o VHC, in aggiunta alla BAT 25. 2.3.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 29 . Al fine di prevenire le emissioni di composti organici nell'atmosfera o, se ciò non è possibile, di ridurle, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d, la BAT 14 h e nell'utilizzare la tecnica «a» e una o entrambe le tecniche «b» e «c» indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Eliminazione e cattura ottimizzate dei refrigeranti e degli oli</p></td><td><p>Tutti i refrigeranti e gli oli sono eliminati dai RAEE contenenti VFC e/o VHC e catturati da un sistema di aspirazione a vuoto (che riesce ad eliminare, ad esempio, almeno il 90 % del refrigerante). I refrigeranti sono separati dagli oli e gli oli sono degassati.</p><p>La quantit&#224; d'olio che resta nel compressore &#232; ridotta al minimo (in modo che non vi siano perdite dal compressore).</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Condensazione criogenica</p></td><td><p>Gli scarichi gassosi contenenti composti organici quali VFC/VHC sono convogliati in un'unit&#224; di condensazione criogenica in cui sono liquefatti (per la descrizione cfr. sezione 6.1). Il gas liquefatto &#232; depositato in serbatoi pressurizzati per sottoporlo a ulteriore trattamento.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Gli scarichi gassosi contenenti composti organici quali VFC/VHC sono convogliati in sistemi di adsorbimento (per la descrizione cfr. sezione 6.1). Il carbone attivo esaurito &#232; rigenerato con aria calda pompata nel filtro per desorbire i composti organici. In seguito lo scarico gassoso di rigenerazione &#232; compresso e raffreddato per liquefare i composti organici (in alcuni casi mediante condensazione criogenica). Il gas liquefatto &#232; in seguito depositato in serbatoi pressurizzati. I restanti scarichi gassosi risultanti dalla fase di compressione sono di norma reintrodotti nel sistema di adsorbimento per rendere minime le emissioni di VFC/VHC.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.4 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di TVOC e CFC risultanti dal trattamento di RAEE contenenti VFC e/o VHC <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>3-15</p></td></tr><tr><td><p>CFC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>0,5-10</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 2.3.2. Esplosioni BAT 30. Per prevenire le emissioni dovute alle esplosioni che si verificano durante il trattamento di RAEE contenenti VFC e/o VHC la BAT consiste nell'utilizzare una delle tecniche seguenti. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Atmosfera inerte</p></td><td><p>Iniettando gas inerte (ad esempio, azoto), la concentrazione di ossigeno nell'apparecchiatura chiusa (ad esempio, frantumatori, trituratori, collettori di polveri e schiume) &#232; ridotta (ad esempio, al 4 % in volume).</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Ventilazione forzata</p></td><td><p>Con la ventilazione forzata la concentrazione di idrocarburi nell'apparecchiatura chiusa (ad esempio, frantumatori, trituratori, collettori di polveri e schiume) &#232; ridotta a &lt; 25 % del limite esplosivo inferiore.</p></td></tr></tbody></table> 2.4. Conclusioni sulle BAT per il trattamento meccanico dei rifiuti con potere calorifico In aggiunta alla BAT 25, le conclusioni sulle BAT presentate in questa sezione si applicano al trattamento meccanico dei rifiuti con potere calorifico di cui all'allegato I, punti 5.3 a) iii) e 5.3 b) ii), della direttiva 2010/75/UE. 2.4.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 31. Per ridurre le emissioni di composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Biofiltro</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.5 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di TVOC risultanti dal trattamento meccanico dei rifiuti con potere calorifico <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>10-30<a>&#160;(<span>39</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 2.5. Conclusioni sulle BAT per il trattamento meccanico dei RAEE contenenti mercurio Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento meccanico dei RAEE contenenti mercurio, in aggiunta alla BAT 25. 2.5.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 32. Al fine di ridurre le emissioni di mercurio nell'atmosfera, la BAT consiste nel raccogliere le emissioni di mercurio alla fonte, inviarle al sistema di abbattimento e monitorarle adeguatamente Descrizione Sono incluse tutte le seguenti misure: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>l'apparecchiatura utilizzata per trattare i RAEE contenenti mercurio &#232; chiusa, a pressione negativa e collegata a un sistema di ventilazione forzata locale (LEV),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>lo scarico gassoso proveniente dai processi &#232; trattato con tecniche di depolverazione quali cicloni, filtri a tessuto e filtri HEPA, seguite da adsorbimento su carbone attivo (cfr. sezione 6.1),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitoraggio dell'efficienza del trattamento dello scarico gassoso,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>misura frequente (ad esempio, a cadenza settimanale) dei livelli di mercurio nelle aree di trattamento e di deposito per rilevare potenziali fughe del minerale.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.6 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni di mercurio convogliate nell'atmosfera risultanti dal trattamento meccanico dei RAEE contenenti mercurio <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Mercurio (Hg)</p></td><td><p>&#956;g/Nm<span>3</span></p></td><td><p>2-7</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 3. CONCLUSIONI SULLE BAT PER IL TRATTAMENTO BIOLOGICO DEI RIFIUTI Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella sezione 3 si applicano al trattamento biologico dei rifiuti in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT della sezione 1. Le conclusioni sulle BAT della sezione 3 non si applicano al trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa. 3.1. Conclusioni generali sulle BAT per il trattamento biologico dei rifiuti 3.1.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 33. Per ridurre le emissioni di odori e migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel selezionare i rifiuti in ingresso Descrizione La tecnica consiste nel compiere la preaccettazione, l'accettazione e la cernita dei rifiuti in ingresso (cfr. BAT 2) in modo da garantire che siano adatti al trattamento, ad esempio in termini di bilancio dei nutrienti, umidità o composti tossici che possono ridurre l'attività biologica. 3.1.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 34. Per ridurre le emissioni convogliate nell'atmosfera di polveri, composti organici e composti odorigeni, incluso H 2 S e NH 3 , la BAT consiste nell'utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Biofiltro</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p><p>Se il tenore di NH<span>3</span> &#232; elevato (ad esempio, 5&#8211;40 mg/Nm<span>3</span>) pu&#242; essere necessario pretrattare lo scarico gassoso prima della biofiltrazione (ad esempio, con uno scrubber ad acqua o con soluzione acida) per regolare il pH del mezzo e limitare la formazione di N<span>2</span>O nel biofiltro.</p><p>Taluni altri composti odorigeni (ad esempio, i mercaptani, l'H<span>2</span>S) possono acidificare il mezzo del biofiltro e richiedono l'uso di uno scrubber ad acqua o con soluzione alcalina per pretrattare lo scarico gassoso prima della biofiltrazione.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Filtro a tessuto</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1. Il filtro a tessuto &#232; utilizzato nel trattamento meccanico biologico dei rifiuti.</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1. Si utilizzano scrubber ad acqua o con soluzione acida o alcalina, combinati con un biofiltro, ossidazione termica o adsorbimento su carbone attivo.</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.7 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di NH 3, odori, polveri e TVOC risultanti dal trattamento biologico dei rifiuti <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td><td><p>Processo di trattamento dei rifiuti</p></td></tr><tr><td><p>NH<span>3</span><a>&#160;(<span>40</span>)</a><a>&#160;(<span>41</span>)</a></p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>0,3-20</p></td><td><p>Tutti i trattamenti biologici dei rifiuti</p></td></tr><tr><td><p>Concentrazione degli odori<a>&#160;(<span>40</span>)</a><a>&#160;(<span>41</span>)</a></p></td><td><p>ou<span>E</span>/Nm<span>3</span></p></td><td><p>200&#8211;1&#160;000</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>2-5</p></td><td><p>Trattamento meccanico biologico dei rifiuti</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>5-40<a>&#160;(<span>42</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 3.1.3. Emissioni nell'acqua e utilizzo d'acqua BAT 35. AI fine di ridurre la produzione di acque reflue e l'utilizzo d'acqua, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche di seguito indicate. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Segregazione dei flussi di acque</p></td><td><p>Il percolato che fuoriesce dai cumuli di compost e dalle andane &#232; segregato dalle acque di dilavamento superficiale (cfr. BAT 19f).</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>Generalmente applicabile agli impianti esistenti subordinatamente ai vincoli imposti dalla configurazione dei circuiti delle acque.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Ricircolo dell'acqua</p></td><td><p>Ricircolo dei flussi dell'acqua di processo (ad esempio, dalla disidratazione del digestato liquido nei processi anaerobici) o utilizzo per quanto possibile di altri flussi d'acqua (ad esempio, l'acqua di condensazione, lavaggio o dilavamento superficiale). Il grado di ricircolo &#232; subordinato al bilancio idrico dell'impianto, al tenore di impurit&#224; (ad esempio metalli pesanti, sali, patogeni, composti odorigeni) e/o alle caratteristiche dei flussi d'acqua (ad esempio contenuto di nutrienti).</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Riduzione al minimo della produzione di percolato</p></td><td><p>Ottimizzazione del tenore di umidit&#224; dei rifiuti allo scopo di ridurre al minimo la produzione di percolato.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> 3.2. Conclusioni sulle BAT per il trattamento aerobico dei rifiuti Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento aerobico dei rifiuti, in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT per il trattamento biologico dei rifiuti della sezione 3.1. 3.2.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 36. Al fine di ridurre le emissioni nell'atmosfera e migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel monitorare e/o controllare i principali parametri dei rifiuti e dei processi Descrizione Monitoraggio e/o controllo dei principali parametri dei rifiuti e dei processi, tra i quali: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>caratteristiche dei rifiuti in ingresso (ad esempio, rapporto C/N, granulometria),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>temperatura e tenore di umidit&#224; in diversi punti dell'andana,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>aerazione dell'andana (ad esempio, tramite la frequenza di rivoltamento dell'andana, concentrazione di O<span>2</span> e/o CO<span>2</span> nell'andana, temperatura dei flussi d'aria in caso di aerazione forzata),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>porosit&#224;, altezza e larghezza dell'andana.</p></td></tr></tbody></table> Applicabilità Il monitoraggio del tenore di umidità nelle andane non è applicabile nei processi chiusi quando sono stati identificati problemi sanitari o di sicurezza, nel qual caso il tenore di umidità può essere monitorato prima di caricare i rifiuti nella fase di compostaggio chiusa e regolato alla loro uscita. 3.2.2. Emissioni odorigene ed emissioni diffuse nell'atmosfera BAT 37. Per ridurre le emissioni diffuse di polveri, odori e bioaerosol nell'atmosfera provenienti dalle fasi di trattamento all'aperto, la BAT consiste nell'applicare una o entrambe le tecniche di seguito indicate. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Copertura con membrane semipermeabili</p></td><td><p>Le andane in fase di biossidazione accelerata sono coperte con membrane semipermeabili.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Adeguamento delle operazioni alle condizioni meteorologiche</p></td><td><p>Sono comprese tecniche quali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>tenere conto delle condizioni e delle previsioni meteorologiche al momento d'intraprendere attivit&#224; importanti all'aperto. Ad esempio, evitare la formazione o il rivoltamento delle andane o dei cumuli, il vaglio o la triturazione quando le condizioni meteorologiche sono sfavorevoli alla dispersione delle emissioni (ad esempio, con vento troppo debole, troppo forte o che spira in direzione di recettori sensibili);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>orientare le andane in modo che la minore superficie possibile del materiale in fase di compostaggio sia esposta al vento predominante per ridurre la dispersione degli inquinanti dalla superficie delle andane. Le andane e i cumuli sono di preferenza situati nel punto pi&#249; basso del sito.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> 3.3. Conclusioni sulle BAT per il trattamento anaerobico dei rifiuti Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento anaerobico dei rifiuti, in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT per il trattamento biologico dei rifiuti della sezione 3.1. 3.3.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 38. Al fine di ridurre le emissioni nell'atmosfera e migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel monitorare e/o controllare i principali parametri dei rifiuti e dei processi Descrizione Attuazione di un sistema di monitoraggio manuale e/o automatico per: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>assicurare la stabilit&#224; del funzionamento del digestore,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ridurre al minimo le difficolt&#224; operative, come la formazione di schiuma, che pu&#242; comportare l'emissione di odori,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>prevedere dispositivi di segnalazione tempestiva dei guasti del sistema che possono causare la perdita di contenimento ed esplosioni.</p></td></tr></tbody></table> Il sistema di cui sopra prevede il monitoraggio e/o il controllo dei principali parametri dei rifiuti e dei processi, ad esempio: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pH e alcalinit&#224; dell'alimentazione del digestore,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>temperatura d'esercizio del digestore,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>portata e fattore di carico organico dell'alimentazione del digestore,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>concentrazione di acidi grassi volatili (VFA -<span>volatile fatty acids</span>) e ammoniaca nel digestore e nel digestato,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>quantit&#224;, composizione (ad esempio, H<span>2</span>S) e pressione del biogas,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>livelli di liquido e di schiuma nel digestore.</p></td></tr></tbody></table> 3.4. Conclusioni sulle BAT per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella presente sezione si applicano al trattamento meccanico biologico dei rifiuti, in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT per il trattamento biologico dei rifiuti della sezione 3.1. Le conclusioni sulle BAT per il trattamento aerobico (sezione 3.2) e per il trattamento anaerobico (sezione 3.3) dei rifiuti si applicano, ove opportuno, al trattamento meccanico biologico dei rifiuti. 3.4.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 39. Al fine di ridurre le emissioni nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare entrambe le tecniche di seguito indicate. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Segregazione dei flussi di scarichi gassosi</p></td><td><p>Separazione del flusso totale degli scarichi gassosi in flussi ad alto e basso tenore di inquinanti, come identificati nell'inventario di cui alla BAT 3.</p></td><td><p>Generalmente applicabile ai nuovi impianti.</p><p>Generalmente applicabile agli impianti esistenti subordinatamente ai vincoli imposti dalla configurazione dei circuiti dell'aria.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Ricircolo degli scarichi gassosi</p></td><td><p>Reimmissione nel processo biologico degli scarichi gassosi a basso tenore di inquinanti seguita dal trattamento degli scarichi gassosi adattato alla concentrazione di inquinanti (cfr. BAT 34).</p><p>L'uso degli scarichi gassosi nel processo biologico potrebbe essere subordinato alla temperatura e/o al tenore di inquinanti degli scarichi gassosi.</p><p>Prima di riutilizzare lo scarico gassoso pu&#242; essere necessario condensare il vapore acqueo ivi contenuto, nel qual caso occorre raffreddare lo scarico gassoso e l'acqua condensata &#232; reimmessa in circolo quando possibile (cfr. BAT 35) o trattata prima di smaltirla.</p></td></tr></tbody></table> 4. CONCLUSIONI SULLE BAT PER IL TRATTAMENTO FISICO-CHIMICO DEI RIFIUTI Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella sezione 4 si applicano al trattamento fisico-chimico dei rifiuti, in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT della sezione 1. 4.1. Conclusioni sulle BAT per il trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi 4.1.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 40. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel monitorare i rifiuti in ingresso nell'ambito delle procedure di preaccettazione e accettazione (cfr. BAT 2) Descrizione Monitoraggio dei rifiuti in ingresso per quanto riguarda, ad esempio: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il tenore di materia organica, agenti ossidanti, metalli (ad esempio mercurio), sali, composti odorigeni,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il potenziale di formazione di H<span>2</span> quando i residui del trattamento degli effluenti gassosi, ad esempio ceneri leggere, sono mescolati con acqua.</p></td></tr></tbody></table> 4.1.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 41. Per ridurre le emissioni di polveri, composti organici e NH 3 nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Biofiltro</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Filtro a tessuto</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.8 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di polveri risultanti dal trattamento fisico-chimico dei rifiuti solidi e/o pastosi <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL</p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Polveri</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>2-5</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.2. Conclusioni sulle BAT per la rigenerazione degli oli usati 4.2.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 42. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel monitorare i rifiuti in ingresso nell'ambito delle procedure di preaccettazione e accettazione (cfr. BAT 2) Descrizione Monitoraggio dei rifiuti in ingresso per quanto riguarda il tenore di composti clorurati (ad esempio, solventi clorurati o PCB). BAT 43. Al fine di ridurre la quantità di rifiuti da smaltire, la BAT consiste nell'utilizzare una o entrambe le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Recupero di materiali</p></td><td><p>Uso dei residui organici della distillazione a vuoto, dell'estrazione con solvente, dell'evaporazione a film sottile ecc. in prodotti di asfalto ecc.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Recupero di energia</p></td><td><p>Uso dei residui organici della distillazione a vuoto, dell'estrazione con solvente, dell'evaporazione a film sottile ecc. per il recupero di energia.</p></td></tr></tbody></table> 4.2.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 44. Per ridurre le emissioni di composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1. Vi sono inclusi anche i casi in cui gli scarichi gassosi sono inviati a un forno di processo o a una caldaia.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr></tbody></table> Si applica il BAT-AEL di cui alla sezione 4.5. Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.3. Conclusioni sulle BAT per il trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico 4.3.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 45. Per ridurre le emissioni di composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Condensazione criogenica</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr></tbody></table> Si applica il BAT-AEL di cui alla sezione 4.5. Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.4. Conclusioni sulle BAT per la rigenerazione dei solventi esausti 4.4.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 46. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva della rigenerazione dei solventi esausti, la BAT consiste nell'utilizzare una o entrambe le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Recupero di materiali</p></td><td><p>I solventi sono recuperati dai residui della distillazione per evaporazione.</p></td><td><p>L'applicabilit&#224; &#232; subordinata al fabbisogno di energia, quando eccessivo a fronte della quantit&#224; di solvente recuperato.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Recupero di energia</p></td><td><p>I residui della distillazione sono utilizzati per recuperare energia.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> 4.4.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 47. Per ridurre le emissioni di composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ricircolo dei gas di processo in una caldaia a vapore</p></td><td><p>I gas di processo provenienti dal condensatore sono inviati alla caldaia a vapore che alimenta l'impianto.</p></td><td><p>Pu&#242; non essere applicabile al trattamento dei rifiuti di solventi alogenati, per evitare la formazione e l'emissione di PCB e/o PCDD/F.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>L'applicabilit&#224; della tecnica &#232; subordinata a considerazioni di sicurezza (ad esempio, i letti di carbone attivo tendono all'autocombustione quando alimentati a chetoni).</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>Per evitare la formazione e l'emissione di PCB e/o PCDD/F.</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Condensazione o condensazione criogenica</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> Si applica il BAT-AEL di cui alla sezione 4.5. Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.5. BAT-AEL per le emissioni nell'atmosfera di composti organici provenienti dalla rigenerazione degli oli usati, dal trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico e dalla rigenerazione dei solventi esausti Tabella 6.9 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate nell'atmosfera di TVOC risultanti dalla rigenerazione degli oli usati, dal trattamento fisico-chimico dei rifiuti con potere calorifico e dalla rigenerazione dei solventi esausti <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL<a>&#160;(<span>43</span>)</a></p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>5-30</p></td></tr></tbody></table> 4.6. Conclusioni sulle BAT per il trattamento termico del carbone attivo esaurito, dei rifiuti di catalizzatori e del terreno escavato contaminato 4.6.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 48. Per migliorare la prestazione ambientale complessiva del trattamento termico del carbone attivo esaurito, dei rifiuti di catalizzatori e del terreno escavato contaminato, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td><td><p>Applicabilit&#224;</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Recupero di calore dagli scarichi gassosi dei forni</p></td><td><p>Il calore recuperato pu&#242; essere utilizzato, ad esempio, per preriscaldare l'aria di combustione o per produrre il vapore impiegato anche per riattivare il carbone attivo esaurito</p></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Forno a riscaldamento indiretto</p></td><td><p>Si utilizza un forno a riscaldamento indiretto per evitare il contatto tra il contenuto del forno e gli effluenti gassosi provenienti dal o dai bruciatori.</p></td><td><p>Poich&#233; i forni a riscaldamento indiretto in genere sono costruiti con un tubo metallico, i problemi di corrosione possono limitarne l'applicabilit&#224;.</p><p>Vi possono anche essere limitazioni economiche all'adozione di questa tecnica negli impianti gi&#224; esistenti.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Tecniche integrate nei processi per ridurre le emissioni nell'atmosfera</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nella regolazione della temperatura del forno e, nel caso di forni rotativi, della velocit&#224; di rotazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nella scelta del combustibile,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nell'uso di un forno a camera stagna o nel funzionamento del forno a pressione ridotta per evitare emissioni diffusenell'atmosfera.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Generalmente applicabile</p></td></tr></tbody></table> 4.6.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 49. Per ridurre le emissioni di HCl, HF, polveri e composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1. Questa tecnica &#232; utilizzata in combinazione con altre tecniche di abbattimento</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Precipitatore elettrostatico (ESP)</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Filtro a tessuto</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>Condensazione</p></td></tr><tr><td><p>g.</p></td><td><p>Ossidazione termica<a>&#160;(<span>44</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.7. Conclusioni sulle BAT per il lavaggio con acqua del terreno escavato contaminato 4.7.1. Emissioni nell'atmosfera BAT 50. Per ridurre le emissioni nell'atmosfera di polveri e composti organici rilasciati nelle fasi di deposito, movimentazione e lavaggio, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Filtro a tessuto</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 4.8. Conclusioni sulle BAT per la decontaminazione delle apparecchiature contenenti PCB 4.8.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 51. Per migliorare la prestazione ambientale complessiva e ridurre le emissioni convogliate di PCB e composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'utilizzare tutte le tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Rivestimento delle zone di deposito e di trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nel rivestire di resina il pavimento di cemento dell'intera zona di deposito e trattamento.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Attuazione di norme per l'accesso del personale intese a evitare la dispersione della contaminazione</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio, nel:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>chiudere a chiave i punti di accesso alle zone di deposito e trattamento,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>subordinare a condizioni speciali l'accesso alla zona in cui sono tenute e manipolate le apparecchiature contaminate,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>prevedere spogliatoi separati per indossare gli indumenti di protezione puliti e togliere quelli sporchi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ottimizzazione della pulizia delle apparecchiature e del drenaggio</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio, nel:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>pulire con detergente anionico la superficie esterna delle apparecchiature contaminate,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>svuotare le apparecchiature con una pompa o sotto vuoto anzich&#233; per gravit&#224;,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>definire e applicare procedure per riempire, svuotare e (s)collegare la camera a vuoto,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>prevedere un lungo periodo di drenaggio (almeno 12 ore) per evitare l'eventuale gocciolamento di liquido contaminato durante le operazioni successive di trattamento, dopo la separazione del nucleo dal corpo di un trasformatore elettrico.</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Controllo e monitoraggio delle emissioni nell'atmosfera</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio, nel:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>raccogliere e trattare con filtri a carbone attivo l'aria della zona di decontaminazione,</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>collegare lo sfiato della pompa a vuoto di cui alla tecnica &#171;c&#187; a un sistema terminale di abbattimento (ad esempio, inceneritore ad alta temperatura, ossidazione termica o adsorbimento su carbone attivo),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitorare le emissioni convogliate (cfr. BAT 8),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>monitorare la deposizione atmosferica potenziale di PCB (ad esempio, mediante misurazioni fisico-chimiche o biomonitoraggio).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>e.</p></td><td><p>Smaltimento dei residui di trattamento dei rifiuti</p></td><td><p>Le tecniche consistono, ad esempio, nel:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>destinare all'incenerimento ad alta temperatura le parti porose contaminate del trasformatore elettrico (legno e carta),</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>distruggere i PCB contenuti negli oli (ad esempio, attraverso declorazione, idrogenazione, processi con elettroni solvatati, incenerimento ad alta temperatura).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>f.</p></td><td><p>Recupero del solvente, nel caso di lavaggio con solventi</p></td><td><p>Il solvente organico &#232; raccolto e distillato per riutilizzarlo nel processo.</p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 5. CONCLUSIONI SULLE BAT PER IL TRATTAMENTO DEI RIFIUTI LIQUIDI A BASE ACQUOSA Salvo diversa indicazione, le conclusioni sulle BAT illustrate nella sezione 5 si applicano al trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa in aggiunta alle conclusioni generali sulle BAT della sezione 1. 5.1. Prestazione ambientale complessiva BAT 52. Al fine di migliorare la prestazione ambientale complessiva, la BAT consiste nel monitorare i rifiuti in ingresso nell'ambito delle procedure di preaccettazione e accettazione (cfr. BAT 2) Descrizione Monitoraggio dei rifiuti in ingresso, ad esempio in termini di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>bioeliminabilit&#224; [ad esempio BOD, rapporto BOD/COD, test Zahn-Wellens, potenziale di inibizione biologica (ad esempio inibizione dei fanghi attivi)],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>fattibilit&#224; della rottura delle emulsioni, ad esempio per mezzo di prove di laboratorio.</p></td></tr></tbody></table> 5.2. Emissioni nell'atmosfera BAT 53. Per ridurre le emissioni di HCl, NH 3 e composti organici nell'atmosfera, la BAT consiste nell'applicare la BAT 14d e utilizzare una o una combinazione delle tecniche indicate di seguito. <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>a.</p></td><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Cfr. la sezione 6.1.</p></td></tr><tr><td><p>b.</p></td><td><p>Biofiltro</p></td></tr><tr><td><p>c.</p></td><td><p>Ossidazione termica</p></td></tr><tr><td><p>d.</p></td><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td></tr></tbody></table> Tabella 6.10 Livelli di emissione associati alla BAT (BAT-AEL) per le emissioni convogliate di HCl e TVOC in atmosfera provenienti dal trattamento dei rifiuti liquidi a base acquosa <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Parametro</p></td><td><p>Unit&#224; di misura</p></td><td><p>BAT-AEL<a>&#160;(<span>45</span>)</a></p><p>(media del periodo di campionamento)</p></td></tr><tr><td><p>Acido cloridrico (HCl)</p></td><td><p>mg/Nm<span>3</span></p></td><td><p>1-5</p></td></tr><tr><td><p>TVOC</p></td><td><p>3-20<a>&#160;(<span>46</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> Per il monitoraggio si veda la BAT 8. 6. DESCRIZIONE DELLE TECNICHE 6.1. Emissioni convogliante nell'atmosfera <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Inquinanti tipicamente interessati</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Mercurio, composti organici volatili, solfuro di idrogeno, composti odorigeni</p></td><td><p>L'adsorbimento &#232; una reazione eterogenea in cui le molecole di gas sono trattenute su una superficie solida o liquida che predilige determinati composti ad altri, rimuovendoli cos&#236; dai flussi di effluenti. Quando la superficie ha assorbito la quantit&#224; massima possibile, l'adsorbente &#232; sostituito oppure viene rigenerato desorbendo l'adsorbato. Una volta desorbiti, i contaminanti sono di norma pi&#249; concentrati e possono essere recuperati o smaltiti. L'adsorbente pi&#249; comune &#232; il carbone attivo granulare.</p></td></tr><tr><td><p>Biofiltro</p></td><td><p>Ammoniaca, solfuro di idrogeno, composti organici volatili, composti odorigeni</p></td><td><p>Il flusso di scarichi gassosi &#232; fatto transitare in un letto di materiale organico (quali torba, erica, compost, radici, corteccia d'albero, legno tenero e diverse combinazioni) o di materiale inerte (come argilla, carbone attivo, poliuretano) in cui &#232; biologicamente ossidato, a opera di microrganismi naturalmente presenti, e trasformato in diossido di carbonio, acqua, sali inorganici e biomassa.</p><p>Il biofiltro &#232; progettato in base al tipo di rifiuti in ingresso: per il letto si sceglie un materiale che sia adatto, per esempio, in termini di capacit&#224; di ritenzione idrica, densit&#224; apparente, porosit&#224; e integrit&#224; strutturale; altri elementi importanti del letto sono l'altezza e la superficie. Il biofiltro &#232; collegato a un sistema adeguato di ventilazione e circolazione dell'aria per garantire una distribuzione uniforme dell'aria nel letto e un tempo di permanenza sufficiente dello scarico gassoso.</p></td></tr><tr><td><p>Condensazione e condensazione criogenica</p></td><td><p>Composti organici volatili</p></td><td><p>La condensazione &#232; una tecnica che elimina i vapori dei solventi dal flusso di scarichi gassosi abbassando la temperatura del flusso al di sotto del punto di rugiada. Per la condensazione criogenica, la temperatura d'esercizio pu&#242; scendere a &#8211;&#160;120&#160;&#176;C, ma nella pratica si situa spesso tra &#8211;&#160;40&#160;&#176;C e &#8211;&#160;80&#160;&#176;C nell'apparecchio di condensazione. La condensazione criogenica si presta per tutti i VOC e gli inquinanti inorganici volatili, indipendentemente dalla rispettiva pressione di vapore. Le basse temperature applicate consentono di ottenere un'efficienza di condensazione molto alta, il che rende questa tecnica molto adatta al controllo finale delle emissioni di VOC.</p></td></tr><tr><td><p>Ciclone</p></td><td><p>Polveri</p></td><td><p>I filtri a ciclone sono dispositivi utilizzati per eliminare il particolato pi&#249; pesante, che &#171;precipita&#187; quando gli scarichi gassosi sono sottoposti a un movimento rotatorio prima di uscire dal separatore.</p><p>Sono utilizzati per controllare il particolato, in special modo il PM<span>10</span>.</p></td></tr><tr><td><p>Precipitatore elettrostatico (ESP)</p></td><td><p>Polveri</p></td><td><p>Il funzionamento dei precipitatori elettrostatici si basa sulla carica e sulla separazione delle particelle sotto l'effetto di un campo elettrico. I precipitatori elettrostatici possono funzionare in condizioni molto diverse. In un precipitatore elettrostatico a secco, il materiale raccolto viene eliminato meccanicamente (ad esempio, mediante agitazione, vibrazioni, aria compressa) mentre in un precipitatore elettrostatico a umido viene evacuato per risciacquo utilizzando un liquido adeguato, di norma acqua.</p></td></tr><tr><td><p>Filtro a tessuto</p></td><td><p>Polveri</p></td><td><p>I filtri a tessuto (detti anche &#171;a maniche&#187;) sono costituiti da un tessuto o da un feltro poroso attraverso il quale si fanno transitare i gas per rimuovere le particelle. Il tessuto di cui &#232; formato il filtro deve essere scelto in funzione delle caratteristiche dell'effluente gassoso e della temperatura massima d'esercizio.</p></td></tr><tr><td><p>Filtro HEPA</p></td><td><p>Polveri</p></td><td><p>I filtri antiparticolato ad alta efficienza (<span>high-efficiency particle air</span> - HEPA) sono filtri assoluti. Il mezzo filtrante &#232; costituito da fibra di carta o di vetro ad alta densit&#224; di riempimento, attraverso il quale viene fatto passare il flusso di scarichi gassosi per trattenerne il particolato.</p></td></tr><tr><td><p>Ossidazione termica</p></td><td><p>Composti organici volatili</p></td><td><p>Consiste nell'ossidazione dei gas combustibili e degli odoranti presenti in un flusso di scarichi gassosi mediante riscaldamento della miscela di contaminanti con aria o ossigeno, al di sopra del suo punto di autoaccensione, in una camera di combustione e mantenendola ad un'alta temperatura per il tempo sufficiente a completare la combustione in biossido di carbonio e acqua.</p></td></tr><tr><td><p>Lavaggio a umido (<span>wet scrubbing</span>)</p></td><td><p>Polveri, composti organici volatili, composti acidi gassosi (scrubber con soluzione alcalina), composti alcalini gassosi (scrubber con soluzione acida)</p></td><td><p>Eliminazione degli inquinanti gassosi o del particolato da un flusso di gas mediante il trasferimento massico a un solvente liquido, spesso acqua o una soluzione acquosa. Pu&#242; comportare una reazione chimica (ad esempio, in uno scrubber con soluzione acida o alcalina). In alcuni casi i composti possono essere recuperati dal solvente.</p></td></tr></tbody></table> 6.2. Emissioni diffuse di composti organici volatili (VOC) nell'atmosfera <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Programma di rilevazione e riparazione delle perdite (LDAR,<span>Leak Detection And Repair</span>)</p></td><td><p>Composti organici volatili</p></td><td><p>Si tratta di un approccio strutturato volto a ridurre le emissioni fuggitive di composti organici mediante l'individuazione e la successiva riparazione o sostituzione dei componenti che presentano delle perdite. I metodi attualmente disponibili per rilevare le perdite sono lo &#171;sniffing&#187; (descritto dalla norma EN 15446) e i metodi di rilevazione ottica dei gas (<span>optical gas imaging</span> - OGI).</p><p><span>Metodo dello sniffing</span>: il primo passo consiste nell'individuazione mediante analizzatori portatili di composti organici che misurano la concentrazione in prossimit&#224; dell'attrezzatura (ad esempio tramite ionizzazione di fiamma o la fotoionizzazione). Il secondo passo consiste nel racchiudere il componente in un involucro impermeabile per misurare le emissioni direttamente alla sorgente. Questa seconda fase &#232; talvolta sostituita da curve di correlazione matematica derivate dai risultati statistici ottenuti da un elevato numero di misurazioni effettuate in precedenza su componenti analoghi.</p><p><span>Metodi di rilevazione ottica dei gas (</span><span><span>optical gas imaging</span></span><span>- OGI)</span>: l'imaging ottico utilizza piccole fotocamere portatili leggere che consentono la visualizzazione in tempo reale delle fughe di gas, che appaiono nella registrazione video come &#171;fumo&#187;, in aggiunta all'immagine normale del componente interessato, in modo da localizzare facilmente e rapidamente le perdite significative di composti organici. I sistemi attivi producono un'immagine con una luce laser ad infrarossi con retrodispersione riflessa sul componente e l'ambiente circostante. I sistemi passivi sono basati sulle radiazioni infrarosse naturali dell'apparecchiatura e dell'ambiente circostante.</p></td></tr><tr><td><p>Misurazione delle emissioni diffuse di VOC</p></td><td><p>Composti organici volatili</p></td><td><p>I metodi dello sniffing e della rilevazione ottica delle perdite gassose sono descritte nel programma di rilevazione e riparazione delle perdite.</p><p>Lo screening completo e la quantificazione delle emissioni dall'installazione possono essere effettuati mediante un'adeguata combinazione di metodi complementari, ad esempio la tecnica SOF (<span>Solar Occultation Flux</span>, occultazione solare) o la tecnica DIAL (<span>Differential absorption LIDAR</span>, lidar ad assorbimento differenziale). Questi risultati possono essere impiegati per seguire l'evoluzione nel tempo, fare un controllo incrociato e aggiornare/convalidare l'attuale programma LDAR.</p><p><span>Metodo dell'occultazione solare (</span><span><span>Solar occultation flux</span></span><span>- SOF)</span>: la tecnica si basa sulla registrazione e sull'analisi spettrometrica trasformata di Fourier di uno spettro a banda larga della luce solare visibile, degli infrarossi o degli ultravioletti lungo un determinato itinerario geografico, che &#232; perpendicolare alla direzione del vento e attraversa i pennacchi di VOC.</p><p><span>Lidar ad assorbimento differenziale (</span><span><span>Differential absorption LIDAR</span></span><span>- DIAL)</span>: tecnica laser che utilizza il lidar ad assorbimento differenziale ed &#232; l'equivalente ottico del radar, che si basa invece sulle onde radioelettriche. La tecnica si basa sulla retrodiffusione di impulsi di raggi laser nell'aerosol atmosferico, e sull'analisi delle propriet&#224; spettrali della luce di ritorno raccolta mediante un telescopio.</p></td></tr></tbody></table> 6.3. Emissioni nell'acqua <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Inquinanti generalmente interessati</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>Trattamento con fanghi attivi</p></td><td><p>Composti organici biodegradabili</p></td><td><p>Ossidazione biologica degli inquinanti organici disciolti mediante l'ossigeno utilizzando il metabolismo di microorganismi. In presenza di ossigeno disciolto (iniezione di aria o ossigeno puro) i componenti organici si trasformano in biossido di carbonio, acqua o altri metaboliti e biomassa (ossia fango attivo). I microorganismi sono mantenuti in sospensione nelle acque reflue e l'intera miscela viene aerata meccanicamente. La miscela di fanghi attivi &#232; incanalata verso un dispositivo di separazione; da qui il fango viene rinviato alla vasca di aerazione.</p></td></tr><tr><td><p>Adsorbimento</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti adsorbibili, ad esempio idrocarburi, mercurio, AOX</p></td><td><p>Metodo di separazione in cui i composti (ossia gli inquinanti) presenti in un fluido (nella fattispecie le acque reflue) sono trattenuti su una superficie solida (tipicamente carbone attivo).</p></td></tr><tr><td><p>Ossidazione chimica</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti ossidabili, ad esempio nitriti, cianuro</p></td><td><p>Ossidazione dei composti organici per ottenere dei composti meno nocivi e pi&#249; facilmente biodegradabili. Tra le modalit&#224; possibili figurano l'ossidazione per via umida o l'ossidazione con ozono o perossido d'idrogeno, con l'uso facoltativo di catalizzatori o raggi UV. L'ossidazione chimica &#232; anche usata per degradare i composti organici che originano odori, sapori e colori, cos&#236; come a fini di disinfezione.</p></td></tr><tr><td><p>Riduzione chimica</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti riducibili, ad esempio il cromo esavalente (Cr (VI)]</p></td><td><p>Trasformazione, mediante agenti chimici riduttori, degli inquinanti in composti simili meno nocivi o pericolosi.</p></td></tr><tr><td><p>Coagulazione e flocculazione</p></td><td><p>Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato</p></td><td><p>Tecniche utilizzate per separare i solidi in sospensione nelle acque reflue e spesso eseguite in fasi successive. La coagulazione si effettua aggiungendo coagulanti con carica opposta a quella dei solidi in sospensione. La flocculazione si effettua aggiungendo polimeri affinch&#233; le collisioni tra particelle di microflocculi ne provochino l'aggregazione per ottenere flocculi di dimensioni superiori. I flocculi formatisi vengono poi separati per sedimentazione, flottazione ad aria o filtrazione.</p></td></tr><tr><td><p>Distillazione/rettificazione</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti distillabili, ad esempio alcuni solventi</p></td><td><p>Tecnica utilizzata per separare i composti con punti di ebollizione diversi mediante evaporazione parziale e ricondensazione.</p><p>La distillazione delle acque reflue consiste nell'eliminare i contaminanti bassobollenti dalle acque reflue trasferendoli nella fase vapore. La distillazione &#232; effettuata in colonne, dotate di piastre o materiale di riempimento, e in un condensatore a valle.</p></td></tr><tr><td><p>Equalizzazione</p></td><td><p>Tutti gli inquinanti</p></td><td><p>Bilanciamento dei flussi e dei carichi inquinanti per mezzo di vasche o altre tecniche di gestione.</p></td></tr><tr><td><p>Evaporazione</p></td><td><p>Inquinanti solubili</p></td><td><p>Uso della distillazione (cfr. sopra) per concentrare le soluzioni acquose di sostanze altobollenti a fini di riutilizzo, trattamento o smaltimento (ad esempio, incenerimento delle acque reflue) mediante trasferimento della fase acquosa alla fase vapore. Operazione in genere condotta in unit&#224; multistadio a depressione progressivamente crescente per ridurre il fabbisogno di energia. Il vapore acqueo &#232; condensato a fini di riutilizzo o smaltimento come acqua reflua.</p></td></tr><tr><td><p>Filtrazione</p></td><td><p>Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato</p></td><td><p>Separazione di solidi dalle acque reflue facendole passare attraverso un mezzo poroso, ad esempio filtrazione a sabbia, microfiltrazione o ultrafiltrazione.</p></td></tr><tr><td><p>Flottazione</p></td><td><p>Separazione delle particelle solide o liquide presenti nelle acque reflue, facendole fissare su piccole bolle di gas, solitamente aria. Le particelle galleggiano e si accumulano sulla superficie dell'acqua dove vengono raccolte con un separatore.</p></td></tr><tr><td><p>Scambio di ioni</p></td><td><p>Inquinanti ionici inibitori o non-biodegradabili disciolti, ad esempio metalli</p></td><td><p>Trattenimento dei componenti ionici indesiderati o pericolosi delle acque reflue e loro sostituzione con ioni pi&#249; accettabili usando una resina scambiatrice di ioni. Gli inquinanti vengono temporaneamente trattenuti e successivamente rilasciati in un liquido di rigenerazione o di controlavaggio.</p></td></tr><tr><td><p>Bioreattore a membrana</p></td><td><p>Composti organici biodegradabili</p></td><td><p>Combinazione di trattamento con fanghi attivi e filtrazione su membrana. Si utilizzano due varianti: a) un circuito di ricircolo esterno tra la vasca dei fanghi attivi e il modulo a membrana; e b) l'immersione del modulo a membrana nella vasca di aerazione dei fanghi attivi, dove l'effluente &#232; filtrato attraverso una membrana a fibre cave, mentre la biomassa rimane nella vasca.</p></td></tr><tr><td><p>Filtrazione su membrana</p></td><td><p>Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato</p></td><td><p>La microfiltrazione (MF) e l'ultrafiltrazione (UF) sono processi di filtrazione su membrana che trattengono e concentrano, su un lato della membrana, inquinanti quali le particelle in sospensione e le particelle colloidali contenute nelle acque reflue.</p></td></tr><tr><td><p>Neutralizzazione</p></td><td><p>Acidi, alcali</p></td><td><p>Regolazione del pH delle acque reflue a un livello neutro (circa 7) mediante l'aggiunta di sostanze chimiche. Per aumentare il pH si possono utilizzare idrossido di sodio (NaOH) o idrossido di calcio [Ca(OH)<span>2</span>], mentre l'acido solforico (H<span>2</span>SO<span>4</span>), l'acido cloridrico (HCl) o il biossido di carbonio (CO<span>2</span>) possono essere utilizzati per ridurlo. Durante la neutralizzazione pu&#242; verificarsi la precipitazione di alcuni inquinanti.</p></td></tr><tr><td><p>Nitrificazione/denitrificazione</p></td><td><p>Azoto totale, ammoniaca</p></td><td><p>Processo in due fasi di norma integrato negli impianti di trattamento biologico delle acque reflue. La prima fase &#232; la nitrificazione aerobica nel corso della quale i microorganismi ossidano gli ioni ammonio (NH<span>4</span><span>+</span>) in nitriti intermedi (NO<span>2</span><span>&#8211;</span>), che sono poi ossidati in nitrati (NO<span>3</span><span>&#8211;</span>). Nella successiva fase di denitrificazione anossica, i microrganismi riducono chimicamente i nitrati in azoto gassoso.</p></td></tr><tr><td><p>Separazione olio-acqua</p></td><td><p>Olio/grasso</p></td><td><p>Separazione dell'olio dall'acqua e successiva rimozione dell'olio libero per gravit&#224;, mediante strumenti di separazione o procedure disemulsionanti (con l'ausilio di agenti disemulsionanti quali sali metallici, acidi minerali, adsorbenti e polimeri organici).</p></td></tr><tr><td><p>Sedimentazione</p></td><td><p>Solidi sospesi e metalli inglobati nel particolato</p></td><td><p>Separazione delle particelle sospese mediante sedimentazione gravitativa.</p></td></tr><tr><td><p>Precipitazione</p></td><td><p>Inquinanti inibitori o non-biodegradabili disciolti precipitabili, ad esempio metalli, fosforo</p></td><td><p>Trasformazione degli inquinanti disciolti in composti insolubili mediante l'aggiunta di precipitanti. I precipitati solidi formatisi vengono poi separati per sedimentazione, flottazione ad aria o filtrazione.</p></td></tr><tr><td><p>Strippaggio (<span>stripping</span>)</p></td><td><p>Inquinanti purgabili, ad esempio solfuro di idrogeno (H<span>2</span>S), ammoniaca (NH<span>3</span>), alcuni composti organici alogenati adsorbibili (AOX), gli idrocarburi</p></td><td><p>Eliminazione degli inquinanti purgabili presenti nella fase acquosa per contatto con una fase gassosa (ad esempio, vapore, azoto o aria) insufflata nel liquido, e successivo recupero (ad esempio, per condensazione) a fini di riutilizzo o smaltimento. L'efficienza di questa tecnica pu&#242; essere potenziata aumentando la temperatura o riducendo la pressione.</p></td></tr></tbody></table> 6.4. Tecniche di cernita <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Tecnica</p></td><td><p>Descrizione</p></td></tr><tr><td><p>Classificazione aeraulica</p></td><td><p>Processo (detto anche classificazione o separazione pneumatica) in cui le miscele secche composte da particelle di diversa pezzatura sono separate in maniera approssimativa in gruppi o categorie che vanno da 10 mesh a dimensioni sub mesh. I classificatori aeraulici (detti anche separatori pneumatici) sono un complemento dei vagli nelle applicazioni che richiedono separazioni granulometriche inferiori alle dimensioni dei vagli in commercio, e si affiancano ai setacci e ai vagli nel caso delle frazioni pi&#249; grossolane se i particolari vantaggi della classificazione aeraulica lo giustificano.</p></td></tr><tr><td><p>Separatore di metalli (tutti i tipi)</p></td><td><p>Cernita di metalli (ferrosi e non ferrosi) mediante una bobina il cui campo magnetico &#232; influenzato dalle particelle metalliche, collegata a un processore che controlla il getto d'aria con cui il materiale rilevato viene espulso.</p></td></tr><tr><td><p>Separazione elettromagnetica dei metalli non ferrosi</p></td><td><p>Cernita dei metalli non ferrosi mediante separatori a correnti indotte. La corrente &#232; indotta da una serie di rotori ceramici o rotori magnetici in terre rare che, collocati a un capo di un nastro trasportatore, ruotano ad alta velocit&#224; indipendentemente dal nastro. Grazie all'induzione di forze magnetiche temporanee, i metalli non magnetici della stessa polarit&#224; del rotore sono respinti e successivamente separati dalle altre materie.</p></td></tr><tr><td><p>Separazione manuale</p></td><td><p>Separazione manuale basata sull'esame visivo degli addetti su una linea di raccolta o sul pavimento, per rimuovere selettivamente il materiale desiderato dal flusso di rifiuti indiscriminati o per eliminare la contaminazione da un flusso in uscita aumentandone la purezza. Questa tecnica in genere si applica alle materie riciclabili (vetro, plastica ecc.) e a qualsiasi contaminante, materia pericolosa e materiale di grandi dimensioni, come i RAEE.</p></td></tr><tr><td><p>Separazione magnetica</p></td><td><p>Cernita dei metalli ferrosi con l'ausilio di un magnete che attrae i materiali contenenti ferro; questa operazione pu&#242; essere effettuata, ad esempio, mediante un separatore magnetico con nastro o con tamburo magnetico.</p></td></tr><tr><td><p>NIRS (<span>Near-infrared spectroscopy</span> - Spettroscopia nel vicino infrarosso)</p></td><td><p>Cernita dei materiali con l'ausilio di un sensore del vicino infrarosso che passa in rassegna il nastro trasportatore su tutta la sua larghezza e trasmette lo spettro delle caratteristiche dei vari materiali a un processore di dati; un getto d'aria controllato dal processore espelle i materiali rilevati. In genere questa tecnica non &#232; adatta alla cernita di materiali di colore nero.</p></td></tr><tr><td><p>Vasche di sedimentazione-flottazione</p></td><td><p>Separazione dei materiali solidi in due flussi sfruttando le diverse densit&#224; dei materiali.</p></td></tr><tr><td><p>Separazione dimensionale</p></td><td><p>Separazione dei materiali in base alla loro granulometria. Questa operazione pu&#242; essere effettuata per mezzo di vagli a tamburo, vagli oscillanti lineari o circolari, vagli flip flop, vagli orizzontali, vagli rotanti e griglie mobili.</p></td></tr><tr><td><p>Tavola vibrante</p></td><td><p>Separazione dei materiali in base alla densit&#224; e alla taglia, facendoli scorrere (mescolati a fanghi nel caso di separazione per via umida) su un piano inclinato che oscilla in senso longitudinale.</p></td></tr><tr><td><p>Sistemi radiografici</p></td><td><p>I materiali compositi sono differenziati con l'ausilio dei raggi X in base alla densit&#224; dei componenti, ai componenti alogenati o ai componenti organici. Le caratteristiche delle varie materie sono trasmesse a un processore di dati che controlla un getto d'aria con cui sono espulsi i materiali rilevati.</p></td></tr></tbody></table> 6.5. Tecniche di gestione <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Piano di gestione in caso di incidente</p></td><td><p>Il piano di gestione in caso di incidente &#232; parte integrante del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1) e individua i pericoli che presenta l'impianto e i rischi correlati, e definisce le misure per far fronte a tali rischi. Tiene conto dell'inventario degli inquinanti che sono presenti o si presume siano presenti e potrebbero avere effetti ambientali in caso di fughe.</p></td></tr><tr><td><p>Piano di gestione dei residui</p></td><td><p>Il piano di gestione dei residui &#232; parte integrante del sistema di gestione ambientale (cfr. BAT 1) e consiste in una serie di misure volte a: 1) ridurre al minimo i residui generati dal trattamento dei rifiuti; 2) ottimizzare il riutilizzo, la rigenerazione, il riciclaggio e/o la valorizzazione energetica dei residui; 3) assicurare un corretto smaltimento dei residui.</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane ( GU L 135 del 30.5.1991, pag. 40 ). ( 2 ) Direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti ( GU L 182 del 16.7.1999, pag. 1 ). ( 3 ) Direttiva (UE) 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2015, relativa alla limitazione delle emissioni nell'atmosfera di taluni inquinanti originati da impianti di combustione medi ( GU L 313 del 28.11.2015, pag. 1 ). ( 4 ) Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive ( GU L 312 del 22.11.2008, pag. 3 ). ( 5 ) Regolamento (CE) n. 199/2006 della Commissione, del 3 febbraio 2006, che modifica il regolamento (CE) n. 466/2001 che definisce i tenori massimi di taluni contaminanti presenti nelle derrate alimentari per quanto riguarda le diossine e i PCB diossina-simili ( GU L 32 del 4.2.2006, pag. 34 ). ( 6 ) Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo agli inquinanti organici persistenti e che modifica la direttiva 79/117/CEE ( GU L 158 del 30.4.2004, pag. 7 ). ( 7 ) Direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 4 luglio 2012, sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) ( GU L 197 del 24.7.2012, pag. 38 ). ( 8 ) Per i parametri che, a causa di limitazioni di campionamento o di analisi, non si prestano a misurazioni di 30 minuti, è possibile ricorrere a un periodo di campionamento più adeguato (ad esempio per la concentrazione degli odori). Per le PCDD/F o i PCB «diossina-simili» si applica un periodo di campionamento compreso tra 6 e 8 ore. ( 9 ) Le tecniche di cernita sono descritte alle sezione 6.4 ( 10 ) La frequenza del monitoraggio può essere ridotta se si dimostra che i livelli di emissione sono sufficientemente stabili. ( 11 ) Se lo scarico discontinuo è meno frequente rispetto alla frequenza minima di monitoraggio, il monitoraggio è effettuato una volta per ogni scarico. ( 12 ) Il monitoraggio si applica solo quando la sostanza in esame è identificata come rilevante nell'inventario delle acque reflue citato nella BAT 3. ( 13 ) Nel caso di scarico indiretto in un corpo idrico ricevente, la frequenza del monitoraggio può essere ridotta se l'impianto di trattamento delle acque reflue a valle elimina l'inquinante. ( 14 ) Vengono monitorati il TOC o la COD. È da preferirsi il primo, perché il suo monitoraggio non comporta l'uso di composti molto tossici. ( 15 ) Il monitoraggio si applica solo in caso di scarichi diretti in un corpo idrico ricevente. ( 16 ) La frequenza del monitoraggio può essere ridotta se si dimostra che i livelli di emissione sono sufficientemente stabili. ( 17 ) Il monitoraggio si applica solo se, sulla base dell'inventario citato nella BAT 3, la sostanza in esame nei flussi degli scarichi gassosi è considerata rilevante. ( 18 ) Anziché sulla base di EN 1948-1, il campionamento può essere svolto sulla base di CEN/TS 1948-5. ( 19 ) In alternativa è possibile monitorare la concentrazione degli odori. ( 20 ) Il monitoraggio di NH 3 e H 2 S può essere utilizzato in alternativa al monitoraggio della concentrazione degli odori. ( 21 ) Il monitoraggio si applica solo quando per la pulizia delle apparecchiature contaminate viene utilizzato del solvente. ( 22 ) Le tecniche sono illustrate nella sezione 6.3. ( 23 ) I periodi di calcolo della media sono definiti nelle considerazioni generali. ( 24 ) Si applica il BAT-AEL per il TOC o il BAT-AEL per la COD. È preferibile monitorare il TOC perché non comporta l'uso di composti molto tossici. ( 25 ) Il limite superiore dell'intervallo potrebbe non applicarsi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>se l'efficienza di abbattimento &#232; &#8805; 95 % come media mobile annuale e i rifiuti in ingresso presentano le caratteristiche seguenti: TOC &gt; 2 g/l (o COD &gt; 6 g/l) come media giornaliera e una percentuale elevata di composti organici refrattari (cio&#232; difficilmente biodegradabili), oppure</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>nel caso di concentrazioni elevate di cloruri (ad esempio superiore a 5 g/l nei rifiuti in ingresso).</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 26 ) Il BAT-AEL può non applicarsi a impianti che trattano fanghi/detriti di perforazione. ( 27 ) Il BAT-AEL può non applicarsi se la temperatura dell'acqua reflua è bassa (ad esempio al di sotto dei 12 °C). ( 28 ) Il BAT-AEL può non applicarsi in caso di concentrazioni elevate di cloruri (ad esempio superiori a 10 g/l nei rifiuti in ingresso). ( 29 ) Il BAT-AEL si applica solo quando per le acque reflue si utilizza il trattamento biologico. ( 30 ) Il BAT-AEL si applica solo quando la sostanza in esame è identificata come rilevante nell'inventario delle acque reflue citato nella BAT 3. ( 31 ) Il limite superiore dell'intervallo è di 0,3 mg/l per il trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici. ( 32 ) Il limite superiore dell'intervallo è di 2 mg/l per il trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici. ( 33 ) I periodi di calcolo della media sono definiti nelle considerazioni generali. ( 34 ) Il BAT-AEL può non applicarsi se l'impianto di trattamento delle acque reflue a valle abbatte gli inquinanti in questione, a condizione che ciò non determini un livello più elevato di inquinamento nell'ambiente. ( 35 ) Il BAT-AEL si applica solo quando la sostanza in esame è identificata come rilevante nell'inventario delle acque reflue citato nella BAT 3. ( 36 ) Il limite superiore dell'intervallo è di 0,3 mg/l per il trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici. ( 37 ) Il limite superiore dell'intervallo è di 2 mg/l per il trattamento meccanico in frantumatori di rifiuti metallici. ( 38 ) Quando un filtro a tessuto non è applicabile, il valore massimo dell'intervallo è 10 mg/Nm 3 . ( 39 ) Il BAT-AEL si applica solo se, sulla base dell'inventario citato nella BAT 3, i composti organici nel flusso degli scarichi gassosi sono identificati come rilevanti. ( 40 ) Si applica il BAT-AEL per l'NH 3 o il BAT-AEL per la concentrazione degli odori. ( 41 ) Questo BAT-AEL non si applica al trattamento di rifiuti composti principalmente da effluenti d'allevamento. ( 42 ) Il limite inferiore dell'intervallo può essere raggiunto utilizzando l'ossidazione termica. ( 43 ) Il BAT AEL non si applica quando il carico di emissioni è inferiore a 2 kg/h al punto di emissione purché le sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione nel flusso dei gas di scarico non siano identificate come rilevanti in base all'inventario di cui alla BAT 3. ( 44 ) Per la rigenerazione del carbone attivo impiegato nelle applicazioni industriali in cui è probabile che siano presenti sostanze alogenate refrattarie o altre sostanze termoresistenti, l'ossidazione termica è effettuata a una temperatura di almeno 1 100 °C e tempo minimo di permanenza di due secondi. Per il carbone attivo utilizzato per applicazioni alimentari e acqua potabile, è sufficiente un postcombustore con temperatura di almeno 850 °C e tempo minimo di permanenza di due secondi (cfr. sezione 6.1).. ( 45 ) Questi BAT-AEL si applicano solo se, sulla base dell'inventario citato nella BAT 3, la sostanza in esame nel flusso degli scarichi gassosi è identificata come rilevante. ( 46 ) Il valore massimo dell'intervallo è 45 mg/Nm 3 quando il carico di emissioni è inferiore a 0,5 kg/h al punto di emissione. </note>
ITA
32018D1147
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.3.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 72/29</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) 2017/460 DELLA COMMISSIONE del 16 marzo 2017 che istituisce un codice di rete relativo a strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 715/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativo alle condizioni di accesso alle reti di trasporto del gas naturale e che abroga il regolamento (CE) n. 1775/2005 ( 1 ) , in particolare l'articolo 6, paragrafo 11, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>In linea con il regolamento (CE) n. 715/2009, &#232; necessario istituire un codice di rete relativo a strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas e fissare norme a livello di Unione volte a contribuire all'integrazione del mercato, a migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento e a promuovere l'interconnessione tra le reti del gas.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Per conseguire detti obiettivi &#232; fondamentale aumentare la trasparenza delle strutture tariffarie per il trasporto del gas e delle procedure utilizzate per fissarle. &#200; pertanto necessario stabilire i requisiti per la pubblicazione delle informazioni relative alla determinazione dei ricavi dei gestori dei sistemi di trasporto e al calcolo delle diverse tariffe di trasporto e non di trasporto. Detti requisiti dovrebbero consentire agli utenti della rete di comprendere meglio le tariffe fissate per i servizi di trasporto e i servizi non di trasporto, nonch&#233; quali variazioni hanno subito e possono subire e in che modo sono fissate. Inoltre, gli utenti della rete dovrebbero essere in grado di comprendere i costi alla base delle tariffe di trasporto e di prevedere ragionevolmente l'entit&#224; di queste ultime. I requisiti di trasparenza stabiliti nel presente regolamento armonizzano ulteriormente la norma di cui all'allegato I, punto 3.1.2, lettera a), del regolamento (CE) n. 715/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Da quando &#232; stato introdotto il concetto di sistema di entrata-uscita con il regolamento (CE) n. 715/2009, i costi di trasporto non sono pi&#249; direttamente associati a una rotta specifica perch&#233; la capacit&#224; di entrata e la capacit&#224; di uscita possono essere contrattualizzate separatamente e il gas per gli utenti della rete pu&#242; essere trasportato da qualsiasi punto di entrata a qualsiasi punto di uscita. In tale contesto, il gestore del sistema di trasporto decide qual &#232; il modo pi&#249; efficiente per gestire i flussi di gas attraverso il sistema. Pertanto, al fine di conseguire e assicurare un livello ragionevole di corrispondenza ai costi e prevedibilit&#224; dei costi in un sistema di questo tipo, &#232; necessario basare le tariffe di trasporto su una metodologia dei prezzi di riferimento che utilizzi driver di costo specifici. Si dovrebbero definire principi guida affinch&#233; la metodologia applicata sia coerente e trasparente. La consultazione sulla metodologia dei prezzi di riferimento proposta dovrebbe essere resa obbligatoria. Se la metodologia dei prezzi di riferimento proposta &#232; diversa dalla metodologia dei prezzi di riferimento basata sulla distanza ponderata per la capacit&#224;, quest'ultima dovrebbe essere utilizzata come elemento controfattuale per il confronto con la metodologia proposta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Al fine di evitare il doppio addebito per il trasporto da e verso gli impianti di stoccaggio, il presente regolamento dovrebbe prevedere uno sconto minimo che riconosca il contributo generale dell'infrastruttura alla flessibilit&#224; del sistema e alla sicurezza dell'approvvigionamento. Gli impianti di stoccaggio con accesso diretto ai sistemi di trasporto di due o pi&#249; gestori dei sistemi di trasporto in sistemi di entrata-uscita direttamente connessi, o contemporaneamente a un sistema di trasporto e a un sistema di distribuzione, consentono il trasporto del gas tra sistemi direttamente connessi. L'applicazione di uno sconto ai punti di entrata da o di uscita verso gli impianti di stoccaggio nei casi in cui tali impianti sono utilizzati per trasportare il gas tra sistemi direttamente connessi avvantaggerebbe questi utenti della rete rispetto ad altri utenti della rete che prenotano prodotti di capacit&#224; senza sconto ai punti di interconnessione o utilizzano impianti di stoccaggio per trasportare il gas all'interno dello stesso sistema. &#200; opportuno che il presente regolamento introduca meccanismi volti a evitare tali discriminazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Al fine di promuovere la sicurezza dell'approvvigionamento, &#232; opportuno considerare la concessione di sconti per i punti di entrata dagli impianti GNL e presso i punti di entrata da e i punti di uscita verso le infrastrutture sviluppate con l'intento di porre fine all'isolamento degli Stati membri per quanto riguarda i rispettivi sistemi di trasporto del gas.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>I gestori dei sistemi di trasporto in determinati sistemi di entrata-uscita trasportano molto pi&#249; gas negli altri sistemi di quanto ne venga destinato al consumo nel proprio sistema di entrata-uscita. Di conseguenza, le metodologie dei prezzi di riferimento dovrebbero prevedere garanzie per proteggere tali clienti vincolati dai rischi connessi ai grandi flussi di transito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Al fine di promuovere la stabilit&#224; delle tariffe di trasporto per gli utenti della rete, favorire la stabilit&#224; finanziaria ed evitare ripercussioni negative sui ricavi e sulle posizioni del flusso di cassa dei gestori dei sistemi di trasporto, dovrebbero essere definiti principi per la perequazione dei ricavi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Inoltre, dovrebbero essere stabilite norme relative ai principi tariffari per la capacit&#224; incrementale realizzata secondo criteri di mercato seguendo la procedura di cui agli articoli da 26 a 30 del regolamento (UE) 2017/459<a>&#160;(<span>2</span>)</a> della Commissione. Nel caso in cui la realizzazione della capacit&#224; incrementale comporti un livello di sussidi incrociati che non pu&#242; essere giustificato, in quanto i clienti vincolati sarebbero esposti a gran parte del rischio-volume, il presente regolamento dovrebbe prevedere meccanismi per limitare tale rischio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il presente regolamento dovrebbe applicarsi alla parte non esentata delle nuove grandi infrastrutture alle quali sia stata concessa, a norma dell'articolo 36 della direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a>, una deroga alle disposizioni dell'articolo 41, paragrafi 6, 8 e 10, della medesima direttiva. Nei casi in cui la peculiarit&#224; degli interconnettori &#232; stata riconosciuta a livello europeo mediante la deroga prevista dall'articolo 36 della direttiva 2009/73/CE o con altri mezzi, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero avere la facolt&#224; di concedere una deroga alle prescrizioni del presente regolamento che comprometterebbero il funzionamento efficiente di tali interconnettori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il presente regolamento non dovrebbe pregiudicare l'applicazione delle norme dell'Unione e nazionali in materia di concorrenza, in particolare i divieti di accordi restrittivi (articolo 101 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea) e di abuso di posizione dominante (articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea). Le strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas dovrebbero essere concepite in modo tale da evitare la preclusione dei mercati a valle di approvvigionamento del gas.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>&#200; opportuno che le autorit&#224; nazionali di regolamentazione e i gestori dei sistemi di trasporto tengano conto delle buone prassi e si adoperino per armonizzare i processi di attuazione del presente regolamento. Conformemente all'articolo 7 del regolamento (CE) n. 713/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>4</span>)</a>, l'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia e le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero garantire che le norme sulle strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas siano attuate nella maniera pi&#249; efficace in tutta l'Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato istituito dall'articolo 51 della direttiva 2009/73/CE,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento istituisce un codice di rete che stabilisce le norme sulle strutture tariffarie armonizzate per il trasporto del gas, comprese le norme sull'applicazione di una metodologia dei prezzi di riferimento, sugli obblighi di consultazione e pubblicazione associati e sul calcolo dei prezzi di riserva per prodotti di capacità standard. Articolo 2 Ambito di applicazione 1. Il presente regolamento si applica a tutti i punti di entrata e a tutti i punti di uscita delle reti di trasporto del gas, ad eccezione del capo III, del capo V, del capo VI, articolo 28 e articolo 31, paragrafi 2 e 3, e del capo IX, che si applicano unicamente ai punti di interconnessione. Il capo III, il capo V, il capo VI, articolo 28, e il capo IX si applicano ai punti di entrata da paesi terzi o ai punti di uscita verso paesi terzi, o a entrambi, qualora l'autorità nazionale di regolamentazione decida di applicare il regolamento (UE) 2017/459 a tali punti. 2. Il presente regolamento non si applica negli Stati membri che beneficiano della deroga di cui all'articolo 49 della direttiva 2009/73/CE, per la durata di tale deroga. Articolo 3 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni di cui all'articolo 2 del regolamento (CE) n. 715/2009, all'articolo 3 del regolamento (UE) 2017/459, all'articolo 3 del regolamento (UE) n. 312/2014 della Commissione ( 5 ) , all'articolo 2 del regolamento (UE) 2015/703 della Commissione ( 6 ) e all'articolo 2 della direttiva 2009/73/CE. Si applicano inoltre le seguenti definizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#171;prezzo di riferimento&#187;, prezzo per un prodotto di capacit&#224; continua con una durata di un anno, applicabile ai punti di entrata e di uscita e utilizzato per fissare tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>&#171;metodologia dei prezzi di riferimento&#187;, metodologia applicata alla parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; allo scopo di calcolare i prezzi di riferimento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>&#171;regime non di<span>price cap</span>&#187;, regime di regolamentazione, ad esempio il regime del<span>revenue cap</span>, del tetto massimo al tasso di rendimento e del<span>cost plus</span>, sulla base del quale i ricavi consentiti per il gestore del sistema di trasporto sono stabiliti conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>&#171;ricavi relativi ai servizi non di trasporto&#187;, la parte dei ricavi consentiti o previsti recuperata mediante tariffe non di trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>&#171;periodo di regolamentazione&#187;, periodo in cui le regole generali per i ricavi consentiti o previsti sono fissate conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>&#171;ricavi relativi ai servizi di trasporto&#187;, la parte dei ricavi consentiti o previsti recuperata mediante le tariffe di trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>7)</p></td><td><p>&#171;tariffe di trasporto&#187;, corrispettivi dovuti dagli utenti della rete per i servizi di trasporto ad essi forniti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>8)</p></td><td><p>&#171;uso della rete intrasistemico&#187;, trasporto del gas all'interno di un sistema di entrata-uscita verso clienti connessi al medesimo sistema di entrata-uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>9)</p></td><td><p>&#171;uso della rete intersistemico&#187;, trasporto del gas all'interno di un sistema di entrata-uscita verso clienti connessi a un altro sistema di entrata-uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>10)</p></td><td><p>&#171;gruppo omogeneo di punti&#187;, gruppo di uno dei seguenti tipi di punti: punti di interconnessione di entrata, punti di interconnessione di uscita, punti di entrata nazionali, punti di uscita nazionali, punti di entrata dagli impianti di stoccaggio, punti di uscita verso gli impianti di stoccaggio, punti di entrata dagli impianti di gas naturale liquefatto (di seguito &#171;impianti GNL&#187;), punti di uscita verso gli impianti GNL e punti di entrata dagli impianti di produzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>11)</p></td><td><p>&#171;ricavi consentiti&#187;, la somma dei ricavi relativi ai servizi di trasporto e dei ricavi relativi ai servizi non di trasporto per l'erogazione di servizi da parte del gestore del sistema di trasporto per un periodo di tempo specifico di un determinato periodo di regolamentazione che il gestore del sistema di trasporto &#232; autorizzato ad ottenere nell'ambito di un regime non di<span>price cap</span> e che sono fissati conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>&#171;servizi di trasporto&#187;, servizi di trasporto regolamentati forniti dal gestore del sistema di trasporto nell'ambito del sistema di entrata-uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>13)</p></td><td><p>&#171;tariffe non di trasporto&#187;, corrispettivi dovuti dagli utenti della rete per i servizi diversi dai servizi di trasporto ad essi forniti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>14)</p></td><td><p>&#171;ricavi previsti&#187;, somma dei ricavi attesi relativi ai servizi di trasporto calcolati conformemente ai principi di cui all'articolo 13, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 715/2009 e dei ricavi attesi relativi ai servizi non di trasporto per l'erogazione di servizi da parte del gestore del sistema di trasporto per un periodo di tempo specifico di un determinato periodo di regolamentazione nell'ambito di un regime di<span>price cap</span>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>15)</p></td><td><p>&#171;servizi non di trasporto&#187;, servizi regolamentati diversi dai servizi di trasporto e dai servizi disciplinati dal regolamento (UE) n. 312/2014 forniti dal gestore del sistema di trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>16)</p></td><td><p>&#171;moltiplicatore&#187;, fattore applicato alla relativa frazione del prezzo di riferimento allo scopo di calcolare il prezzo di riserva per un prodotto di capacit&#224; standard non annua;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>17)</p></td><td><p>&#171;regime di<span>price cap</span>&#187;, regime di regolamentazione in base al quale viene fissata una tariffa di trasporto massima sulla base dei ricavi previsti conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>18)</p></td><td><p>&#171;driver di costo&#187;, fattore fondamentale dell'attivit&#224; del gestore del sistema di trasporto correlato ai costi del medesimo gestore, quale ad esempio la distanza o la capacit&#224; tecnica;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>19)</p></td><td><p>&#171;aggregato di punti di entrata o di uscita&#187;, gruppo omogeneo di punti o gruppo di punti di entrata o di punti di uscita in prossimit&#224; l'uno dell'altro che sono considerati, rispettivamente, come un unico punto di entrata o un unico punto di uscita ai fini dell'applicazione della metodologia dei prezzi di riferimento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>20)</p></td><td><p>&#171;scenario di flusso&#187;, combinazione di un punto di entrata e di un punto di uscita che riflette l'uso del sistema di trasporto secondo i probabili modelli dell'offerta e della domanda e per la quale c'&#232; almeno un gasdotto che consente l'immissione del gas nella rete di trasporto attraverso il punto di entrata e il prelievo dalla rete di trasporto attraverso il punto di uscita, indipendentemente dal fatto che la capacit&#224; sia o meno contrattualizzata nel punto di entrata e nel punto di uscita in questione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>21)</p></td><td><p>&#171;fattore stagionale&#187;, fattore che riflette la variazione della domanda durante l'anno che pu&#242; essere applicato in combinazione con il moltiplicatore pertinente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>22)</p></td><td><p>&#171;prezzo da pagare fisso&#187;, prezzo calcolato conformemente all'articolo 24, lettera b), in cui il prezzo di riserva non &#232; soggetto ad aggiustamenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>23)</p></td><td><p>&#171;periodo tariffario&#187;, periodo di tempo durante il quale &#232; applicabile un determinato livello del prezzo di riferimento avente durata minima di un anno e durata massima corrispondente alla durata del periodo di regolamentazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>24)</p></td><td><p>&#171;conto di regolazione&#187;, conto che aggrega almeno il recupero delle somme in difetto e in eccesso rispetto ai ricavi relativi ai servizi di trasporto nell'ambito di un regime non di<span>price cap</span>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>25)</p></td><td><p>&#171;premio d'asta&#187;, la differenza tra il prezzo di aggiudicazione e il prezzo di riserva in un'asta;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>26)</p></td><td><p>&#171;prezzo da pagare variabile&#187;, prezzo calcolato conformemente all'articolo 24, lettera a), in cui il prezzo di riserva &#232; soggetto ad aggiustamenti come la perequazione dei ricavi, l'aggiustamento dei ricavi consentiti o l'aggiustamento della capacit&#224; contrattuale prevista.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 4 Servizi di trasporto e non di trasporto e tariffe correlate 1. Un determinato servizio è considerato un servizio di trasporto se sono soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i costi del servizio sono causati dai driver di costo della capacit&#224; tecnica o capacit&#224; contrattuale prevista e della distanza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i costi del servizio sono correlati all'investimento nell'infrastruttura e al funzionamento della medesima infrastruttura che fa parte del capitale investito riconosciuto per la fornitura dei servizi di trasporto.</p></td></tr></tbody></table> Qualora una delle condizioni di cui alle lettere a) e b) non sia soddisfatta, un determinato servizio può essere considerato un servizio di trasporto o un servizio non di trasporto in base ai risultati della consultazione periodica condotta dai gestori dei sistemi di trasporto o dall'autorità nazionale di regolamentazione e alla decisione presa dall'autorità nazionale di regolamentazione, secondo il disposto degli articoli 26 e 27. 2. Le tariffe di trasporto possono essere fissate in modo da tener conto delle condizioni per i prodotti di capacità continua. 3. I ricavi relativi ai servizi di trasporto sono recuperati mediante tariffe di trasporto applicate alla capacità. In via eccezionale, fatta salva l'approvazione dell'autorità nazionale di regolamentazione, una parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto può essere recuperata soltanto mediante le seguenti tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati, stabilite separatamente le une dalle altre: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>un corrispettivo basato sul flusso, che risponde a tutti i criteri elencati di seguito:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#232; riscosso al fine di coprire i costi dovuti principalmente alla quantit&#224; del flusso di gas;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>&#232; calcolato sulla base dei flussi previsti o storici, o di entrambi, e stabilito in modo da essere lo stesso per tutti i punti di entrata e lo stesso per tutti i punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>&#232; espresso in termini monetari o in natura;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>un corrispettivo complementare per il recupero dei ricavi, che risponde a tutti i criteri elencati di seguito:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#232; riscosso al fine di gestire il recupero delle somme in difetto e in eccesso relative ai ricavi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>&#232; calcolato sulla base delle allocazioni di capacit&#224; e dei flussi previsti o storici, o di entrambi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>&#232; applicato a punti diversi dai punti di interconnessione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>&#232; applicato dopo la conduzione, da parte dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione, di una valutazione della sua corrispondenza ai costi e del suo impatto sui sussidi incrociati tra punti di interconnessione e punti diversi dai punti di interconnessione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 4. I ricavi relativi ai servizi non di trasporto sono recuperati mediante tariffe non di trasporto per un determinato servizio non di trasporto. Dette tariffe: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>rispecchiano i costi e sono non discriminatorie, oggettive e trasparenti;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>sono applicate ai beneficiari di un determinato servizio non di trasporto al fine di ridurre al minimo i sussidi incrociati tra gli utenti della rete all'interno o all'esterno di uno Stato membro o entrambi.</p></td></tr></tbody></table> Qualora l'autorità nazionale di regolamentazione ritenga che un determinato servizio non di trasporto avvantaggi tutti gli utenti della rete, i costi del servizio sono recuperati addebitandoli a tutti gli utenti della rete. Articolo 5 Valutazioni della ripartizione dei costi 1. L'autorità nazionale di regolamentazione o il gestore del sistema di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorità nazionale di regolamentazione, effettua le seguenti valutazioni e provvede alla loro pubblicazione nel quadro della consultazione finale di cui all'articolo 26: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>una valutazione della ripartizione dei costi concernente i ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; e basata unicamente sui driver di costo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>della capacit&#224; tecnica; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>della capacit&#224; contrattuale prevista; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>della capacit&#224; tecnica e della distanza; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>della capacit&#224; contrattuale prevista e della distanza;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>una valutazione della ripartizione dei costi concernente i ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati e basata unicamente sui driver di costo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>dei quantitativi di flussi di gas; o</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>dei quantitativi di flussi di gas e della distanza.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Le valutazioni della ripartizione dei costi indicano il grado di sussidi incrociati tra l'uso della rete intrasistemico e l'uso della rete intersistemico sulla base della metodologia dei prezzi di riferimento proposta. 3. La valutazione della ripartizione dei costi di cui al paragrafo 1, lettera a), è effettuata come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate alla capacit&#224; da percepire per l'uso della rete intrasistemico su tutti i punti di entrata e su tutti i punti di uscita sono divisi per il valore dei pertinenti driver di costo della capacit&#224; per l'uso della rete intrasistemico al fine di calcolare la proporzione di capacit&#224; intrasistemica, definita come unit&#224; monetaria per unit&#224; di misurazione, ad esempio in euro per MWh/giorno, secondo la seguente formula:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> sono i ricavi, definiti in un'unit&#224; monetaria come ad esempio l'euro, ottenuti mediante tariffe applicate alla capacit&#224; e addebitati per l'uso della rete intrasistemico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> &#232; il valore dei driver di costo relativi alla capacit&#224; per l'uso della rete intrasistemico, ad esempio la somma delle capacit&#224; previste giornaliere medie contrattualizzate su ciascun punto di entrata intrasistemico e ciascun punto di uscita intrasistemico, o su ciascun aggregato di punti di entrata o di uscita intrasistemici, ed &#232; definito in un'unit&#224; di misura come ad esempio MWh/giorno;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate alla capacit&#224; da percepire per l'uso della rete intersistemico su tutti i punti di entrata e su tutti i punti di uscita sono divisi per il valore dei pertinenti driver di costo della capacit&#224; per l'uso della rete intersistemico al fine di calcolare la proporzione di capacit&#224; intersistemica, definita come unit&#224; monetaria per unit&#224; di misurazione, ad esempio in euro per MWh/giorno, secondo la seguente formula:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> sono i ricavi, definiti in un'unit&#224; monetaria come ad esempio l'euro, ottenuti mediante tariffe applicate alla capacit&#224; e addebitati per l'uso della rete intersistemico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> &#232; il valore dei driver di costo relativi alla capacit&#224; per l'uso della rete intersistemico, ad esempio la somma delle capacit&#224; previste giornaliere medie contrattualizzate su ciascun punto di entrata e di uscita intersistemico, o su ciascun aggregato di punti di entrata o di uscita intersistemici, ed &#232; definito in un'unit&#224; di misura come ad esempio MWh/giorno;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l'indice di confronto della ripartizione dei costi connessi alla capacit&#224; tra i rapporti di cui alle lettere a) e b), definito in percentuale, &#232; calcolato secondo la seguente formula:</p><img/></td></tr></tbody></table> 4. La valutazione della ripartizione dei costi di cui al paragrafo 1, lettera b), è effettuata come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate ai volumi trasportati da percepire per l'uso della rete intrasistemico su tutti i punti di entrata e su tutti i punti di uscita sono divisi per il valore dei pertinenti driver di costo relativi ai volumi trasportati per l'uso della rete intrasistemico al fine di calcolare la proporzione dei volumi trasportati intrasistemici, definita come unit&#224; monetaria per unit&#224; di misurazione, ad esempio in euro per MWh, secondo la seguente formula:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> sono i ricavi, definiti in un'unit&#224; monetaria come ad esempio l'euro, ottenuti mediante tariffe applicate ai volumi trasportati e addebitati per l'uso della rete intrasistemico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> &#232; il valore dei driver di costo relativi ai volumi trasportati per l'uso della rete intrasistemico, ad esempio la somma dei flussi previsti giornalieri medi su ciascun punto di entrata e di uscita intrasistemico, o su ciascun aggregato di punti di entrata o di uscita intrasistemici, ed &#232; definito in un'unit&#224; di misura come ad esempio MWh;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate ai volumi trasportati da percepire per l'uso della rete intersistemico su tutti i punti di entrata e su tutti i punti di uscita sono divisi per il valore dei pertinenti driver di costo relativi ai volumi trasportati per l'uso della rete intersistemico al fine di calcolare la proporzione dei volumi trasportati intersistemici, definita come unit&#224; monetaria per unit&#224; di misurazione, ad esempio in euro per MWh, secondo la seguente formula:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> sono i ricavi, definiti in un'unit&#224; monetaria come ad esempio l'euro, ottenuti mediante tariffe applicate ai volumi trasportati e addebitati per l'uso della rete intersistemico;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/> &#232; il valore dei driver di costo relativi ai volumi trasportati per l'uso della rete intersistemico, ad esempio la somma dei flussi previsti giornalieri medi su ciascun punto di entrata e di uscita intersistemico, o su ciascun aggregato di punti di entrata o di uscita intersistemici, ed &#232; definito in un'unit&#224; di misura come ad esempio MWh;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>l'indice di confronto della ripartizione dei costi connessi ai volumi trasportati tra le proporzioni di cui alle lettere&#160;a) e&#160;b), definito in percentuale, &#232; calcolato secondo la seguente formula:</p><img/></td></tr></tbody></table> 5. I ricavi relativi ai servizi di trasporto da percepire per l'uso della rete intrasistemico ai punti di entrata di cui al paragrafo 3, lettera a), e al paragrafo 4, lettera a), sono calcolati come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il quantitativo di capacit&#224; allocata o i flussi attribuiti alla fornitura di servizi di trasporto per l'uso della rete intersistemico su tutti i punti di entrata sono ritenuti equivalenti, rispettivamente, al quantitativo di capacit&#224; o ai flussi attribuiti alla fornitura di servizi di trasporto per l'uso della rete intersistemico su tutti i punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la capacit&#224; e, rispettivamente, i flussi, determinati secondo la procedura di cui alla lettera a) sono utilizzati per calcolare i ricavi relativi ai servizi di trasporto da percepire per l'uso della rete intersistemico sui punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la differenza tra i ricavi complessivi relativi ai servizi di trasporto da ottenere sui punti di entrata e il valore risultante di cui alla lettera b) &#232; uguale ai ricavi relativi ai servizi di trasporto da percepire per l'uso della rete intrasistemico sui punti di entrata.</p></td></tr></tbody></table> 6. Se la distanza è utilizzata come driver di costo in combinazione con la capacità tecnica o la capacità contrattuale prevista o con i flussi, si utilizza la distanza media ponderata per la capacità o, rispettivamente, la distanza media ponderata per i volumi trasportati. Se i risultati degli indici di confronto della ripartizione dei costi connessi alla capacità o degli indici di confronto della ripartizione dei costi connessi ai volumi trasportati di cui, rispettivamente, al paragrafo 3, lettera c) e al paragrafo 4, lettera c) superano il 10 percento, l'autorità nazionale di regolamentazione fornisce una giustificazione per detti risultati nella decisione di cui all'articolo 27, paragrafo 4. CAPO II METODOLOGIE DEI PREZZI DI RIFERIMENTO Articolo 6 Applicazione della metodologia dei prezzi di riferimento 1. La metodologia dei prezzi di riferimento è stabilita o approvata dall'autorità nazionale di regolamentazione secondo il disposto dell'articolo 27. La metodologia dei prezzi di riferimento da applicare dipende dai risultati delle consultazioni periodiche svolte conformemente all'articolo 26 dai gestori dei sistemi di trasporto o dall'autorità nazionale di regolamentazione, secondo quanto deciso da quest'ultima. 2. L'applicazione della metodologia dei prezzi di riferimento fornisce un prezzo di riferimento. 3. Fatte salve le eccezioni previste dagli articoli 10 e 11, a tutti i punti di entrata e di uscita di un determinato sistema di entrata-uscita è applicata la stessa metodologia dei prezzi di riferimento. 4. L'applicazione della metodologia dei prezzi di riferimento a tutti i punti di entrata e di uscita può essere adattata solo conformemente all'articolo 9 o a seguito di uno o più dei seguenti eventi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>ricorso, da parte dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione, a un confronto comparativo, per mezzo del quale i prezzi di riferimento su un determinato punto di entrata o di uscita sono adeguati in modo che i valori risultanti siano conformi al livello competitivo dei prezzi di riferimento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>ricorso, da parte dei gestori dei sistemi di trasporto o dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione (secondo quanto deciso da quest'ultima), alla perequazione, per mezzo della quale ad alcuni o a tutti i punti facenti parte di un gruppo omogeneo di punti &#232; applicato lo stesso prezzo di riferimento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>ricorso, da parte dei gestori dei sistemi di trasporto o dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione (secondo quanto deciso da quest'ultima), al riproporzionamento, per mezzo del quale i prezzi di riferimento su tutti i punti di entrata o tutti i punti di uscita, o su entrambi, sono adeguati moltiplicando i rispettivi valori per una costante oppure aggiungendo o sottraendo una costante ai rispettivi valori.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 7 Scelta di una metodologia dei prezzi di riferimento La metodologia dei prezzi di riferimento è conforme all'articolo 13 del regolamento (CE) n. 715/2009 e ai seguenti requisiti. Essa mira a: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>consentire agli utenti della rete di riprodurre il calcolo dei prezzi di riferimento ottenendone una previsione accurata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tener conto dei costi effettivi sostenuti per la fornitura dei servizi di trasporto considerando il livello di complessit&#224; della rete di trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>garantire la non discriminazione e prevenire indebiti sussidi incrociati, anche tenendo conto delle valutazioni della ripartizione dei costi di cui all'articolo 5;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>garantire che ai clienti finali all'interno di un sistema di entrata-uscita non venga assegnato un rischio-volume significativo, in relazione in particolare ai trasporti in un sistema di entrata-uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>garantire che i prezzi di riferimento risultanti non distorcano gli scambi transfrontalieri.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 8 Metodologia dei prezzi di riferimento basata sulla distanza ponderata per la capacità 1. I parametri per la metodologia dei prezzi di riferimento basata sulla distanza ponderata per la capacità sono i seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la capacit&#224; contrattuale prevista su ciascun punto di entrata o su un aggregato di punti di entrata e su ciascun punto di uscita o su un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>se i punti di entrata e i punti di uscita possono essere combinati in uno scenario di flusso pertinente, la distanza pi&#249; breve dei gasdotti tra un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata e un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>le combinazioni di punti di entrata e punti di uscita, qualora alcuni punti di entrata e alcuni punti di uscita possano essere combinati in uno scenario di flusso pertinente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>la ripartizione entrata-uscita di cui all'articolo 30, paragrafo 1, lettera b, punto v), punto 2, &#232; pari a 50/50.</p></td></tr></tbody></table> Se i punti di entrata e i punti di uscita non possono essere combinati in uno scenario di flusso, questa combinazione di punti di entrata e punti di uscita non è presa in considerazione. 2. I prezzi di riferimento sono derivati seguendo i passaggi sotto riportati nell'ordine indicato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la distanza media ponderata per ciascun punto di entrata o per ciascun aggregato di punti di entrata e per ciascun punto di uscita o per ciascun aggregato di punti di uscita &#232; calcolata, tenendo conto ove opportuno delle combinazioni di cui al paragrafo 1, lettera d), utilizzando le seguenti formule:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>per un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata, come la somma dei prodotti di capacit&#224; su ciascun punto di uscita o aggregato di punti di uscita e la distanza tra il punto di entrata o l'aggregato di punti di entrata e ciascun punto di uscita o aggregato di punti di uscita, divisa per la somma delle capacit&#224; su ciascun punto di uscita o aggregato di punti di uscita:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AD<span>En</span> &#232; la distanza media ponderata per un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>Ex</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>D<span>En,Ex</span> &#232; la distanza tra un determinato punto di entrata o aggregato di punti di entrata e un determinato punto di uscita o aggregato di punti di uscita di cui al paragrafo 1, lettera c).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>per un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita, come la somma dei prodotti di capacit&#224; su ciascun punto di entrata o aggregato di punti di entrata e la distanza tra il punto di uscita o l'aggregato di punti di uscita e ciascun punto di entrata o aggregato di punti di entrata, divisa per la somma delle capacit&#224; su ciascun punto di entrata o aggregato di punti di entrata:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AD<span>Ex</span> &#232; la distanza media ponderata per un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>En</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>D<span>En,Ex</span> &#232; la distanza tra un determinato punto di entrata o aggregato di punti di entrata e un determinato punto di uscita o aggregato di punti di uscita di cui al paragrafo 1, lettera c).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l'incidenza del costo per ciascun punto di entrata o per ciascun aggregato di punti di entrata e per ciascun punto di uscita o per ciascun aggregato di punti di uscita &#232; calcolata utilizzando le seguenti formule:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/></p></td></tr></tbody></table><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>W<span>c,En</span> &#232; l'incidenza del costo per un determinato punto di entrata o aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>W<span>c,Ex</span> &#232; l'incidenza del costo per un determinato punto di uscita o aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AD<span>En</span> &#232; la distanza media ponderata per un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AD<span>Ex</span> &#232; la distanza media ponderata per un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>En</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>Ex</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di entrata e la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di uscita sono individuate applicando la ripartizione entrata-uscita;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su ciascun punto di entrata o su ciascun aggregato di punti di entrata e per ciascun punto di uscita o ciascun aggregato di punti di uscita &#232; calcolata utilizzando le seguenti formule:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>En</span> = W<span>c,En</span> &#215; R<span>&#931;En</span></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>Ex</span> = W<span>c,Ex</span> &#215; R<span>&#931;Ex</span></p></td></tr></tbody></table><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>W<span>c,En</span> &#232; l'incidenza del costo per un determinato punto di entrata o aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>W<span>c,Ex</span> &#232; l'incidenza del costo per un determinato punto di uscita o aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>En</span> &#232; la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>Ex</span> &#232; la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>&#931;En</span> &#232; la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>&#931;Ex</span> &#232; la parte dei ricavi relativi ai servizi di trasporto da recuperare mediante tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>i valori risultanti di cui alla lettera d) sono divisi per la capacit&#224; contrattuale prevista su ciascun punto di entrata o aggregato di punti di entrata e su ciascun punto di uscita o aggregato di punti di uscita utilizzando le seguenti formule:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/></p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><img/></p></td></tr></tbody></table><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>T<span>En</span> &#232; il prezzo di riferimento su un punto di entrata o su ciascun punto di entrata di un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>T<span>Ex</span> &#232; il prezzo di riferimento su un punto di uscita o su ciascun punto di uscita di un aggregato di punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>En</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di entrata o un aggregato di punti di entrata;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>Ex</span> &#232; la capacit&#224; contrattuale prevista su un punto di uscita o un aggregato di punti di uscita.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 9 Aggiustamenti delle tariffe sui punti di entrata da e sui punti di uscita verso gli impianti di stoccaggio e sui punti di entrata dagli impianti GNL e dalle infrastrutture volte a porre fine all'isolamento 1. Alle tariffe di trasporto applicate alla capacità sui punti di entrata da e sui punti di uscita verso gli impianti di stoccaggio è applicato uno sconto di almeno il 50 %, salvo se e nella misura in cui un impianto di stoccaggio connesso a più reti di trasporto o distribuzione sia utilizzato per competere con un punto di interconnessione. 2. Al fine di aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento, è consentito applicare uno sconto alle tariffe di trasporto applicate alla capacità sui punti di entrata dagli impianti GNL e sui punti di entrata da e sui punti di uscita verso le infrastrutture sviluppate con l'intento di porre fine all'isolamento degli Stati membri per quanto riguarda i rispettivi sistemi di trasporto del gas. Articolo 10 Norme per i sistemi di entrata-uscita all'interno di uno Stato membro nel caso in cui sia attivo più di un gestore del sistema di trasporto 1. Conformemente all'articolo 6, paragrafo 3, la stessa metodologia dei prezzi di riferimento è applicata congiuntamente da tutti i gestori dei sistemi di trasporto in un sistema di entrata-uscita all'interno di uno Stato membro. 2. In deroga al paragrafo 1 e fatto salvo il paragrafo 3, l'autorità nazionale di regolamentazione può decidere: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>che ciascun gestore di sistema di trasporto all'interno di un sistema di entrata-uscita applichi la stessa metodologia dei prezzi di riferimento separatamente;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>in deroga all'articolo 6, paragrafo 3, quando si pianificano fusioni dei sistemi di entrata-uscita, di prevedere fasi intermedie in cui a ciascun gestore di sistema di trasporto all'interno del sistema di entrata-uscita interessato sia consentito applicare separatamente metodologie dei prezzi di riferimento diverse. Detta decisione stabilisce il periodo di tempo per l'applicazione delle fasi intermedie. L'autorit&#224; nazionale di regolamentazione o i gestori dei sistemi di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorit&#224; nazionale di regolamentazione, effettuano una valutazione d'impatto e un'analisi dei costi e dei benefici prima di dare avvio alle fasi intermedie.</p></td></tr></tbody></table> A seguito dell'applicazione separata di differenti metodologie dei prezzi di riferimento, i ricavi relativi ai servizi di trasporto dei gestori dei sistemi di trasporto interessati sono aggiustati di conseguenza. 3. Al fine di consentire la corretta applicazione congiunta della stessa metodologia dei prezzi di riferimento, è istituito un efficace meccanismo di compensazione tra gestori dei sistemi di trasporto. La decisione di cui al paragrafo 2, lettera a) o di cui al paragrafo 2, lettera b) può essere presa qualora siano soddisfatte le seguenti condizioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#232; istituito un efficace meccanismo di compensazione tra gestori dei sistemi di trasporto al fine di:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>evitare ripercussioni negative sui ricavi relativi ai servizi di trasporto dei gestori dei sistemi di trasporto interessati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>evitare i sussidi incrociati tra l'uso della rete intrasistemico e l'uso della rete intersistemico;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>l'applicazione separata garantisce che i costi corrispondano a quelli di un gestore di sistema di trasporto efficiente.</p></td></tr></tbody></table> 4. Il periodo di tempo massimo stabilito nella decisione di cui al paragrafo 2, lettera a) o di cui al paragrafo 2, lettera b) non è superiore a cinque anni dalla data di cui all'articolo 38, paragrafo 2. Con sufficiente anticipo rispetto alla data fissata in detta decisione, l'autorità nazionale di regolamentazione può decidere di posticipare tale data. 5. Insieme alla consultazione finale di cui all'articolo 26, l'autorità nazionale di regolamentazione effettua una consultazione sui principi dell'efficace meccanismo di compensazione tra gestori dei sistemi di trasporto di cui al paragrafo 3 e sulle ripercussioni dello stesso sui livelli tariffari. Il meccanismo di compensazione tra gestori dei sistemi di trasporto è applicato in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE e pubblicato insieme alle risposte alla consultazione ricevute. 6. Il prezzo di riserva di cui all'articolo 22, paragrafo 1, è calcolato come ivi indicato. In caso di applicazione del paragrafo 2, sono effettuati i due calcoli seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il calcolo di cui all'articolo 22, paragrafo 1, &#232; effettuato da ciascun gestore di sistema di trasporto interessato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>la media ponderata dei valori risultanti di cui alla lettera a) &#232; calcolata applicando la formula di cui all'articolo 22, paragrafo 1, lettera b), mutatis mutandis.</p></td></tr></tbody></table> 7. La consultazione finale di cui all'articolo 26 è effettuata da tutti i gestori dei sistemi di trasporto congiuntamente o dall'autorità nazionale di regolamentazione. In caso di applicazione del paragrafo 2, detta consultazione è effettuata separatamente da ciascun gestore di sistema di trasporto o dall'autorità nazionale di regolamentazione, secondo quanto deciso da quest'ultima. 8. Le informazioni di cui agli articoli 29 e 30 sono pubblicate a livello aggregato per tutti i gestori dei sistemi di trasporto interessati. In caso di applicazione del paragrafo 2: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le informazioni sono pubblicate separatamente per ciascun gestore di sistema di trasporto interessato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le informazioni sulla ripartizione entrata-uscita di cui all'articolo 30, paragrafo 1, lettera b, punto v, punto 2, per il sistema di entrata-uscita sono pubblicate dall'autorit&#224; nazionale di regolamentazione.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 11 Norme per i sistemi di entrata-uscita che coprono più Stati membri nel caso in cui sia attivo più di un gestore del sistema di trasporto Se in un sistema di entrata-uscita che copre più Stati membri sono attivi più gestori dei sistemi di trasporto, può essere applicata la stessa metodologia dei prezzi di riferimento, congiuntamente o separatamente, oppure possono essere applicate, separatamente, diverse metodologie dei prezzi di riferimento. CAPO III PREZZI DI RISERVA Articolo 12 Disposizioni generali 1. Per i prodotti di capacità standard annua per la capacità continua, i prezzi di riferimento sono utilizzati come prezzi di riserva. Per i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua, i prezzi di riserva sono calcolati nel modo indicato nel presente capo. Per i prodotti di capacità standard sia annua che non annua per la capacità interrompibile, i prezzi di riserva sono calcolati nel modo indicato nel presente capo. Il livello dei moltiplicatori e dei fattori stagionali, stabilito in conformità dell'articolo 13, e il livello degli sconti per i prodotti di capacità standard per la capacità interrompibile, stabilito in conformità dell'articolo 16, possono essere diversi ai punti di interconnessione. 2. Se il periodo tariffario e l'anno gas non coincidono, possono essere applicati prezzi di riserva distinti, rispettivamente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per il periodo tra il 1<span>o</span> ottobre e la fine del periodo tariffario prevalente; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per il periodo che intercorre tra l'inizio del periodo tariffario successivo al periodo tariffario prevalente e il 30 settembre.</p></td></tr></tbody></table> 3. I rispettivi prezzi di riserva pubblicati conformemente all'articolo 29 sono vincolanti per l'anno gas successivo oppure oltre l'anno gas successivo in caso di applicazione di un prezzo da pagare fisso, a partire da dopo l'asta annuale di capacità annua, a meno che: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>gli sconti per i prodotti di capacit&#224; standard mensile e giornaliera per la capacit&#224; interrompibile non siano ricalcolati nel periodo tariffario in caso di variazione della probabilit&#224; di interruzione di cui all'articolo 16 di oltre il 20 %;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il prezzo di riferimento non sia ricalcolato nel periodo tariffario a causa di circostanze eccezionali per cui il mancato aggiustamento dei livelli tariffari comprometterebbe le operazioni del gestore del sistema di trasporto.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 13 Livello dei moltiplicatori e dei fattori stagionali 1. Il livello dei moltiplicatori rientra nei seguenti intervalli di valori: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard trimestrale e per i prodotti di capacit&#224; standard mensile, il livello del rispettivo moltiplicatore non &#232; inferiore a 1 ed &#232; inferiore o pari a 1,5;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard giornaliera e per i prodotti di capacit&#224; standard infragiornaliera, il livello del rispettivo moltiplicatore non &#232; inferiore a 1 ed &#232; inferiore o pari a 3. In casi debitamente giustificati, il livello dei rispettivi moltiplicatori pu&#242; essere inferiore a 1 ma superiore a 0, o superiore a 3.</p></td></tr></tbody></table> 2. Nel caso in cui siano applicati fattori stagionali, la media aritmetica calcolata sull'anno gas del prodotto del moltiplicatore applicabile per il rispettivo prodotto di capacità standard e i pertinenti fattori stagionali ricade nello stesso intervallo in cui si situa il livello dei rispettivi moltiplicatori di cui al paragrafo 1. 3. Entro il 1 o aprile 2023 il livello massimo dei moltiplicatori per i prodotti di capacità standard giornaliera e per i prodotti di capacità standard infragiornaliera è inferiore o pari a 1,5, se entro il 1 o aprile 2021 l'Agenzia formula una raccomandazione conformemente al regolamento (CE) n. 713/2009 in cui esorta a ridurre il livello massimo dei moltiplicatori a tale livello. Detta raccomandazione tiene conto dei seguenti aspetti concernenti l'uso dei moltiplicatori e dei fattori stagionali prima del 31 maggio 2019 e a decorrere da tale data: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>variazioni nelle abitudini di prenotazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>impatto sui ricavi relativi ai servizi di trasporto e sul recupero di tali ricavi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>differenze tra i livelli delle tariffe di trasporto applicabili per due periodi tariffari consecutivi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>sussidi incrociati tra gli utenti della rete che hanno contrattualizzato prodotti di capacit&#224; standard annua e non annua;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>impatto sui flussi transfrontalieri.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 14 Calcolo dei prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua in assenza di fattori stagionali I prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua sono calcolati come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard trimestrale, mensile e giornaliera, secondo la seguente formula:</p><p>P<span>st</span> = (M &#215; T / 365) &#215; D</p><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>st</span> &#232; il prezzo di riserva per il rispettivo prodotto di capacit&#224; standard;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>M &#232; il livello del moltiplicatore corrispondente al rispettivo prodotto di capacit&#224; standard;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>T &#232; il prezzo di riferimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>D &#232; la durata del rispettivo prodotto di capacit&#224; standard espressa in giorni gas;</p></td></tr></tbody></table><p>per gli anni bisestili, la formula &#232; adeguata sostituendo la cifra 365 con la cifra 366;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard infragiornaliera, secondo la seguente formula:</p><p>P<span>st</span> = (M &#215; T / 8760) &#215; H</p><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>st</span> &#232; il prezzo di riserva per il prodotto di capacit&#224; standard infragiornaliera;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>M &#232; il livello del corrispondente moltiplicatore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>T &#232; il prezzo di riferimento;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>H &#232; la durata del prodotto di capacit&#224; standard infragiornaliera espressa in ore;</p></td></tr></tbody></table><p>per gli anni bisestili, la formula &#232; adeguata sostituendo la cifra 8760 con la cifra 8784;</p></td></tr></tbody></table> Articolo 15 Calcolo dei prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua in presenza di fattori stagionali 1. Se si applicano fattori stagionali, i prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua sono calcolati applicando l'apposita formula di cui all'articolo 14, moltiplicando il risultato per il rispettivo fattore stagionale calcolato conformemente ai paragrafi da 2 a 6. 2. La metodologia descritta al paragrafo 3 è basata sui flussi previsti, a meno che la quantità del flusso di gas sia pari a 0 per almeno un mese. In tal caso, la metodologia è basata sulla capacità contrattuale prevista. 3. Per i prodotti di capacità standard mensile per la capacità continua, i fattori stagionali sono calcolati seguendo i passaggi sotto riportati nell'ordine indicato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per ciascun mese di un determinato anno gas &#232; calcolato l'utilizzo del sistema di trasporto sulla base dei flussi previsti o della capacit&#224; contrattuale prevista utilizzando:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>i dati per il singolo punto di interconnessione, se i fattori stagionali sono calcolati per ciascun punto di interconnessione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>i dati relativi alla media dei flussi previsti o della capacit&#224; contrattuale prevista, se i fattori stagionali sono calcolati per alcuni o tutti i punti di interconnessione;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>i valori risultanti di cui alla lettera a) sono sommati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il tasso di utilizzo &#232; calcolato dividendo ognuno dei valori risultanti di cui alla lettera a) per il valore risultante di cui alla lettera b);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>ognuno dei valori risultanti di cui alla lettera c) &#232; moltiplicato per 12. Se i valori risultanti sono pari a 0, essi sono portati al valore pi&#249; basso tra: 0,1 e il pi&#249; basso dei valori risultanti diversi da 0;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>il livello iniziale dei rispettivi fattori stagionali &#232; calcolato elevando ognuno dei valori risultanti di cui alla lettera d) alla stessa potenza, che non &#232; inferiore a 0 n&#233; superiore a 2;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>sono calcolati la media aritmetica dei prodotti dei valori risultanti di cui alla lettera e) e il moltiplicatore per i prodotti di capacit&#224; standard mensile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>il valore risultante di cui alla lettera f) &#232; confrontato con l'intervallo di cui all'articolo 13, paragrafo 1 procedendo nel seguente modo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>se questo valore ricade in detto intervallo, il livello dei fattori stagionali coincide con i rispettivi valori risultanti di cui alla lettera e);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>se questo valore non ricade in detto intervallo, si applica la lettera h);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>il livello dei fattori stagionali &#232; calcolato come il prodotto dei rispettivi valori risultanti di cui alla lettera e) e il fattore di correzione calcolato nel seguente modo:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>se il valore risultante di cui alla lettera f) &#232; maggiore di 1,5, il fattore di correzione &#232; calcolato dividendo 1,5 per questo valore;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>se il valore risultante di cui alla lettera f) &#232; minore di 1, il fattore di correzione &#232; calcolato dividendo 1 per questo valore.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 4. Per i prodotti di capacità standard giornaliera per la capacità continua e per i prodotti di capacità standard infragiornaliera per la capacità continua, i fattori stagionali sono calcolati seguendo la procedura descritta al paragrafo 3, lettere da f) a h), mutatis mutandis. 5. Per i prodotti di capacità standard trimestrale per la capacità continua, i fattori stagionali sono calcolati seguendo i passaggi sotto riportati nell'ordine indicato: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il livello iniziale dei rispettivi fattori stagionali &#232; calcolato in uno dei seguenti modi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#232; pari alla media aritmetica dei rispettivi fattori stagionali applicabili per i tre mesi pertinenti;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>non &#232; inferiore al livello pi&#249; basso e non &#232; superiore al livello pi&#249; alto dei rispettivi fattori stagionali applicabili per i tre mesi pertinenti;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>si completano i passaggi indicati al paragrafo 3, lettere da f) a h), utilizzando i valori risultanti di cui alla lettera a), mutatis mutandis.</p></td></tr></tbody></table> 6. Per tutti i prodotti di capacità standard non annua per la capacità continua, i valori risultanti dal calcolo di cui ai paragrafi da 3 a 5 possono essere arrotondati per eccesso o per difetto. Articolo 16 Calcolo dei prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard per la capacità interrompibile 1. I prezzi di riserva per i prodotti di capacità standard per la capacità interrompibile sono calcolati moltiplicando i prezzi di riserva per i rispettivi prodotti di capacità standard per la capacità continua calcolati secondo il disposto dell'articolo 14 o 15, a seconda del caso, per la differenza tra il 100 % e il livello dello sconto ex ante calcolato seguendo la procedura descritta nei paragrafi 2 e 3. 2. Lo sconto ex ante è calcolato applicando la seguente formula: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Di<span>ex-ante</span> = Pro &#215; A &#215; 100 %</p></td></tr></tbody></table> dove: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Di<span>ex-ante</span> &#232; il livello dello sconto ex ante;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Pro &#232; un fattore che indica la probabilit&#224; di interruzione, fissato o approvato conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE a norma dell'articolo 28 e facente riferimento al tipo di prodotto di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>A &#232; il fattore di aggiustamento, fissato o approvato conformemente all'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE, a norma dell'articolo 28, applicato per riflettere il valore economico stimato del tipo di prodotto di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile, calcolato per ciascuno, alcuni o tutti i punti di interconnessione, non inferiore a 1.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il fattore Pro di cui al paragrafo 2 è calcolato per ciascuno, alcuni o tutti i punti di interconnessione per tipo di prodotto di capacità standard per la capacità interrompibile offerta secondo la seguente formula sulla base delle informazioni previste relative ai componenti della formula: dove: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>N &#232; il numero di interruzioni atteso per D;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>D<span>int</span> &#232; la durata media delle interruzioni previste espressa in ore;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>D &#232; la durata totale, espressa in ore, del rispettivo tipo di prodotto di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>av. int</span> &#232; il quantitativo medio atteso di capacit&#224; interrotta per ciascuna interruzione relativo al rispettivo tipo di prodotto di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP &#232; il quantitativo totale di capacit&#224; interrompibile per il rispettivo tipo di prodotto di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile.</p></td></tr></tbody></table> 4. In alternativa all'applicazione di sconti ex ante in conformità del paragrafo 1, l'autorità nazionale di regolamentazione può decidere di applicare uno sconto ex post, per mezzo del quale gli utenti della rete vengono indennizzati in seguito al verificarsi delle interruzioni effettive. Detto sconto ex post può essere utilizzato solo nei punti di interconnessione in cui nel precedente anno gas non si è verificata alcuna interruzione della capacità dovuta a una congestione fisica. L'indennizzo ex post pagato per ognuno dei giorni in cui si è verificata un'interruzione è pari al triplo del prezzo di riserva per i prodotti di capacità standard giornaliera per la capacità continua. CAPO IV PEREQUAZIONE DEI RICAVI Articolo 17 Disposizioni generali 1. Se e nella misura in cui il gestore del sistema di trasporto opera nell'ambito di un regime non di price cap , si applicano i seguenti principi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il recupero delle somme in difetto o in eccesso rispetto ai ricavi relativi ai servizi di trasporto &#232; ridotto al minimo tenendo in debito conto gli investimenti necessari;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il livello delle tariffe di trasporto garantisce che i ricavi relativi ai servizi di trasporto siano recuperati dal gestore del sistema di trasporto in maniera tempestiva;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>sono evitate, nella misura del possibile, differenze significative tra i livelli delle tariffe di trasporto applicabili per due periodi tariffari consecutivi;</p></td></tr></tbody></table> 2. Se e nella misura in cui il gestore del sistema di trasporto opera nell'ambito di un regime di price cap o applica l'approccio basato su un prezzo da pagare fisso di cui all'articolo 24, lettera b), non avviene alcuna perequazione dei ricavi e tutti i rischi connessi al recupero delle somme in difetto o in eccesso sono coperti esclusivamente dal premio di rischio. In tal caso, l'articolo 18, l'articolo 19, paragrafi da 1 a 4, e l'articolo 20 non si applicano. 3. Fatte salve le prescrizioni in materia di consultazioni periodiche di cui all'articolo 26 e l'approvazione preventiva prevista dall'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE, i ricavi relativi ai servizi non di trasporto possono essere compensati secondo le modalità previste dal presente capo, mutatis mutandis. Articolo 18 Recupero delle somme in difetto e in eccesso 1. Il recupero delle somme in difetto o in eccesso rispetto ai ricavi relativi ai servizi di trasporto è uguale a; <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>A</span> &#8211; R</p></td></tr></tbody></table> dove: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R<span>A</span> corrisponde ai ricavi effettivamente ottenuti e relativi alla fornitura di servizi di trasporto;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>R corrisponde ai ricavi relativi ai servizi di trasporto.</p></td></tr></tbody></table> I valori di R A and R sono attribuiti allo stesso periodo tariffario e, qualora sia istituito l'efficace meccanismo di compensazione tra gestori dei sistemi di trasporto di cui all'articolo 10, paragrafo 3, tengono conto di tale meccanismo. 2. Se la differenza calcolata secondo la formula di cui al paragrafo 1 è positiva, essa indica un recupero delle somme in eccesso rispetto ai ricavi relativi ai servizi di trasporto. Una differenza negativa indica invece un recupero delle somme in difetto rispetto ai ricavi relativi ai servizi di trasporto. Articolo 19 Conto di regolazione 1. Il conto di regolazione indica le informazioni di cui all'articolo 18, paragrafo 1 per un determinato periodo tariffario e può includere altre informazioni, ad esempio la differenza tra componenti di costo previste ed effettive. 2. Il recupero delle somme in difetto o in eccesso per quanto riguarda i ricavi relativi ai servizi di trasporto del gestore del sistema di trasporto è attribuito al conto di regolazione, a meno che non siano state adottate altre norme in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE. 3. Qualora siano attuati meccanismi di incentivazione per le vendite della capacità, subordinatamente a una decisione a norma dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE, solo una parte delle somme recuperate in difetto o in eccesso del gestore del sistema di trasporto è attribuita al conto di regolazione. In tal caso, la parte residua è trattenuta o versata, a seconda dei casi, dal gestore del sistema di trasporto. 4. Ciascun gestore di sistema di trasporto utilizza un unico conto di regolazione. 5. Subordinatamente a una decisione a norma dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE, l'eventuale premio d'asta ottenuto può essere attribuito a un apposito conto, separato dal conto di regolazione di cui al paragrafo 4. L'autorità nazionale di regolamentazione può decidere di utilizzare detto premio d'asta per ridurre la congestione fisica o, qualora il gestore del sistema di trasporto operi unicamente nell'ambito di un regime non di price cap , per ridurre le tariffe di trasporto per il o i periodi tariffari successivi secondo il disposto dell'articolo 20. Articolo 20 Riconciliazione del conto di regolazione 1. La riconciliazione completa o parziale del conto di regolazione è effettuata conformemente alla metodologia dei prezzi di riferimento applicata e utilizzando il corrispettivo di cui all'articolo 4, paragrafo 3, lettera b) eventualmente applicato. 2. La riconciliazione del conto di regolazione è effettuata nel rispetto delle norme adottate in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE per un determinato periodo di riconciliazione, vale a dire il periodo di tempo in cui il conto di regolazione di cui all'articolo 19 è riconciliato. 3. Il conto di regolazione è riconciliato allo scopo di rimborsare al gestore del sistema di trasporto le somme recuperate in difetto e di restituire agli utenti della rete le somme recuperate in eccesso. CAPO V DETERMINAZIONE DEI PREZZI DELLA CAPACITÀ AGGREGATA E DELLA CAPACITÀ NEI PUNTI DI INTERCONNESSIONE VIRTUALI Articolo 21 Determinazione dei prezzi della capacità aggregata 1. Il prezzo di riserva per un prodotto di capacità aggregata è uguale alla somma dei prezzi di riserva per le capacità che contribuiscono a tale prodotto. I prezzi di riserva per le capacità di entrata e di uscita corrispondenti sono resi disponibili nel momento in cui il prodotto di capacità aggregata è offerto e allocato mediante la piattaforma di prenotazione comune di cui all'articolo 37 del regolamento (UE) 2017/459. 2. I ricavi originati dalle vendite dei prodotti di capacità aggregata corrispondenti al prezzo di riserva per il prodotto in questione sono attribuite ai rispettivi gestori dei sistemi di trasporto nel modo seguente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dopo ogni transazione per un prodotto di capacit&#224; aggregata;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>in proporzione ai prezzi di riserva per le capacit&#224; che contribuiscono al prodotto in questione.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il premio d'asta derivante dalle vendite di prodotti di capacità aggregata è attribuito in conformità dell'accordo tra i rispettivi gestori dei sistemi di trasporto, soggetto all'approvazione della o delle autorità nazionali di regolamentazione, che deve essere concessa al più tardi tre mesi prima dell'inizio delle aste annuali per la capacità annua. In assenza di tale approvazione da parte di tutte le autorità nazionali di regolamentazione interessate, il premio d'asta è attribuito ai rispettivi gestori dei sistemi di trasporto secondo una ripartizione in parti uguali. 4. Se il punto di interconnessione interessato connette sistemi di entrata-uscita adiacenti di due Stati membri, le rispettive autorità nazionali di regolamentazione trasmettono all'Agenzia, a scopo informativo, l'accordo di cui al paragrafo 3. Articolo 22 Determinazione dei prezzi della capacità in un punto di interconnessione virtuale 1. Il prezzo di riserva per un prodotto di capacità standard non aggregata offerto in un punto di interconnessione virtuale è calcolato seguendo uno dei seguenti approcci: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>&#232; calcolato sulla base del prezzo di riferimento, qualora la metodologia dei prezzi di riferimento applicata consenta di tener conto del punto di interconnessione virtuale stabilito;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>corrisponde alla media ponderata dei prezzi di riserva, calcolata secondo la seguente formula sulla base dei prezzi di riferimento per ciascun punto di interconnessione che contribuisce al punto di interconnessione virtuale in questione, qualora la metodologia dei prezzi di riferimento applicata non consenta di tener conto del punto di interconnessione virtuale stabilito:</p><img/><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>st, VIP</span> &#232; il prezzo di riserva per un determinato prodotto di capacit&#224; standard non aggregata nel punto di interconnessione virtuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>i &#232; un punto di interconnessione che contribuisce al punto di interconnessione virtuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>n &#232; il numero di punti di interconnessione che contribuiscono al punto di interconnessione virtuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>st, i</span> &#232; il prezzo di riserva per un determinato prodotto di capacit&#224; standard non aggregata nel punto di interconnessione i;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>CAP<span>i</span> &#232; la capacit&#224; tecnica o la capacit&#224; contrattuale prevista, a seconda dei casi, nel punto di interconnessione i.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Il prezzo di riserva per un prodotto di capacità standard aggregata offerto in un punto di interconnessione virtuale è calcolato nel modo indicato all'articolo 21, paragrafo 1. CAPO VI PREZZO DI AGGIUDICAZIONE E PREZZO DA PAGARE Articolo 23 Calcolo del prezzo di aggiudicazione nei punti di interconnessione Il prezzo di aggiudicazione per un determinato prodotto di capacità standard in un punto di interconnessione è calcolato applicando la seguente formula: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>cl</span> = P<span>R,au</span> + AP</p></td></tr></tbody></table> dove: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>cl</span> &#232; il prezzo di aggiudicazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>R,au</span> &#232; il prezzo di riserva applicabile per un prodotto di capacit&#224; standard pubblicato nel momento in cui il prodotto &#232; messo all'asta;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AP &#232; l'eventuale premio d'asta.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 24 Calcolo del prezzo da pagare nei punti di interconnessione Il prezzo da pagare per un determinato prodotto di capacità standard in un punto di interconnessione è calcolato secondo una delle seguenti formule: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se si applica l'approccio del prezzo da pagare variabile:</p><p>P<span>flo</span> = P<span>R,flo</span> + AP</p><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>flo</span> &#232; il prezzo da pagare variabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>R,flo</span> &#232; il prezzo di riserva per un prodotto di capacit&#224; standard applicabile nel momento in cui il prodotto pu&#242; essere utilizzato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AP &#232; l'eventuale premio d'asta.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se si applica l'approccio del prezzo da pagare fisso:</p><p>P<span>fix</span> = (P<span>R,y</span> &#215; IND) + RP + AP</p><p>dove:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>fix</span> &#232; il prezzo da pagare fisso;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>P<span>R,y</span> &#232; il prezzo di riserva applicabile per un prodotto di capacit&#224; standard annua pubblicato nel momento in cui il prodotto &#232; messo all'asta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>IND &#232; il rapporto tra l'indice prescelto al momento dell'utilizzo e lo stesso indice nel momento in cui il prodotto &#232; messo all'asta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>RP &#232; il premio di rischio, non inferiore a 0, che riflette i vantaggi in termini di certezza concernenti il livello della tariffa di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>AP &#232; l'eventuale premio d'asta.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 25 Condizioni per l'offerta degli approcci del prezzo da pagare 1. Se e nella misura in cui il gestore del sistema di trasporto opera nell'ambito di un regime non di price cap , le condizioni per l'offerta degli approcci del prezzo da pagare sono le seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per i casi in cui &#232; offerta solo la capacit&#224; esistente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#232; offerto l'approccio del prezzo da pagare variabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>l'approccio del prezzo da pagare fisso non &#232; consentito;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per la capacit&#224; incrementale e la capacit&#224; esistente offerte nella stessa asta o con lo stesso meccanismo alternativo di allocazione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>&#232; possibile offrire l'approccio del prezzo da pagare variabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>&#232; possibile offrire l'approccio del prezzo da pagare fisso se &#232; soddisfatta almeno una delle seguenti condizioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>&#232; utilizzato un meccanismo alternativo di allocazione quale stabilito all'articolo 30 del regolamento (UE) 2017/459;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>un progetto &#232; incluso nell'elenco dell'Unione dei progetti di interesse comune di cui all'articolo 3 del regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio<a>&#160;(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Se e nella misura in cui il gestore del sistema di trasporto opera nell'ambito di un regime di price cap , è possibile offrire l'approccio del prezzo da pagare variabile, l'approccio del prezzo da pagare fisso o entrambi. CAPO VII OBBLIGHI DI CONSULTAZIONE Articolo 26 Consultazione periodica 1. L'autorità nazionale di regolamentazione o i gestori dei sistemi di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorità nazionale di regolamentazione, effettuano una o più consultazioni. Per quanto possibile e al fine di rendere più efficace il processo di consultazione, il documento di consultazione dovrebbe essere pubblicato in lingua inglese. La consultazione finale che precede la decisione di cui all'articolo 27, paragrafo 4, è conforme ai requisiti stabiliti nel presente articolo e nell'articolo 27 e comprende le seguenti informazioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>la descrizione della metodologia dei prezzi di riferimento proposta e i seguenti elementi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le informazioni indicative di cui all'articolo 30, paragrafo 1, lettera a), ivi inclusi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la giustificazione dei parametri utilizzati che sono relativi alle caratteristiche tecniche del sistema;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>le informazioni corrispondenti sui rispettivi valori di detti parametri e le ipotesi applicate;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>il valore degli aggiustamenti proposti per le tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; di cui all'articolo 9;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>i prezzi di riferimento indicativi oggetto di consultazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>i risultati, le componenti e i dettagli di questi elementi per le valutazioni della ripartizione dei costi di cui all'articolo 5;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>la valutazione della metodologia dei prezzi di riferimento proposta conformemente all'articolo 7;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>se la metodologia dei prezzi di riferimento proposta &#232; diversa dalla metodologia dei prezzi di riferimento basata sulla distanza ponderata per la capacit&#224; descritta nell'articolo 8, il confronto della prima con la seconda insieme alle informazioni di cui al punto iii);</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le informazioni indicative di cui all'articolo 30, paragrafo 1, lettera b), punti i), iv) e v):</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le seguenti informazioni sulle tariffe di trasporto e non di trasporto:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>qualora siano proposte le tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati di cui all'articolo 4, paragrafo 3:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>il modo in cui sono stabilite;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la percentuale dei ricavi consentiti o previsti che si prevede di recuperare da tali tariffe;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>le tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati indicative;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>qualora siano proposti servizi non di trasporto forniti agli utenti della rete:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la relativa metodologia delle tariffe per i servizi non di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la percentuale dei ricavi consentiti o previsti che si prevede di recuperare da tali tariffe;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>il modo in cui &#232; effettuata la perequazione dei ricavi relativi ai servizi non di trasporto associati di cui all'articolo 17, paragrafo 3;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>le tariffe non di trasporto indicative per i servizi non di trasporto forniti agli utenti della rete;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>le informazioni indicative di cui all'articolo 30, paragrafo 2:</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>se l'approccio del prezzo da pagare fisso di cui all'articolo 24, paragrafo b, &#232; considerato come offerto nell'ambito di un regime di<span>price cap</span> per la capacit&#224; esistente:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>l'indice proposto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>il calcolo proposto e il modo in cui sono utilizzati gli eventuali ricavi derivanti dal premio di rischio;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>il punto o i punti di interconnessione e il periodo o i periodi tariffari per i quali &#232; proposto l'approccio;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>il processo di offerta della capacit&#224; su un punto di interconnessione in cui sono proposti entrambi gli approcci del prezzo da pagare fisso e del prezzo da pagare variabile di cui all'articolo 24.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. La consultazione finale che precede la decisione di cui all'articolo 27, paragrafo 4, è aperta per almeno due mesi. I documenti di consultazione per le consultazioni di cui al paragrafo 1 possono richiedere che le risposte fornite includano una versione non riservata idonea alla pubblicazione. 3. Entro un mese dalla chiusura della consultazione, il o i gestori dei sistemi di trasporto o l'autorità nazionale di regolamentazione, a seconda del soggetto che pubblica il documento di consultazione di cui al paragrafo 1, pubblicano le risposte alla consultazione ricevute e una sintesi delle stesse. Per quanto possibile e al fine di rendere più efficace il processo di consultazione, la sintesi dovrebbe essere fornita in lingua inglese. 4. Le successive consultazioni periodiche sono effettuate secondo il disposto dell'articolo 27, paragrafo 5. 5. Dopo aver consultato la rete europea dei gestori dei sistemi di trasporto del gas (di seguito «ENTSO-G»), l'Agenzia elabora un modello per il documento di consultazione di cui al paragrafo 1. Il modello è messo a disposizione delle autorità nazionali di regolamentazione e dei gestori dei sistemi di trasporto entro il 5 luglio 2017. Articolo 27 Processo decisionale periodico dell'autorità nazionale di regolamentazione 1. Al momento di avviare la consultazione finale a norma dell'articolo 26 e prima della decisione di cui all'articolo 27, paragrafo 4, l'autorità nazionale di regolamentazione o i gestori dei sistemi di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorità nazionale di regolamentazione, trasmettono all'Agenzia i documenti di consultazione. 2. L'Agenzia analizza i seguenti aspetti del documento di consultazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>se sono state pubblicate tutte le informazioni di cui all'articolo 26, paragrafo 1;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se gli elementi oggetto della consultazione a norma dell'articolo 26 sono conformi ai seguenti requisiti:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>se la metodologia dei prezzi di riferimento proposta &#232; conforme ai requisiti di cui all'articolo 7;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>se sono soddisfatti i criteri per la determinazione delle tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati di cui all'articolo 4, paragrafo 3;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>se sono soddisfatti i criteri per la determinazione delle tariffe non di trasporto di cui all'articolo 4, paragrafo 4.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 3. Entro due mesi dal termine della consultazione di cui al paragrafo 1, l'Agenzia pubblica e invia all'autorità nazionale di regolamentazione o al gestore del sistema di trasporto, a seconda del soggetto che ha pubblicato il documento di consultazione, e alla Commissione le conclusioni della sua analisi di cui al paragrafo 2, in lingua inglese. L'Agenzia mantiene la riservatezza delle eventuali informazioni sensibili sotto il profilo commerciale. 4. Entro cinque mesi dal termine della consultazione finale, l'autorità nazionale di regolamentazione, agendo in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE, adotta e pubblica una decisione motivata su tutti gli elementi di cui all'articolo 26, paragrafo 1. Al momento della pubblicazione, l'autorità nazionale di regolamentazione invia all'Agenzia e alla Commissione la sua decisione. 5. La procedura, che prevede la consultazione finale sulla metodologia dei prezzi di riferimento in conformità dell'articolo 26, la decisione dell'autorità nazionale di regolamentazione in conformità del paragrafo 4, il calcolo delle tariffe in base a tale decisione e la pubblicazione delle tariffe conformemente al capo VIII, può essere avviata a partire dall'entrata in vigore del presente regolamento ed è conclusa entro il 31 maggio 2019. Nell'ambito di tale procedura si tiene conto delle prescrizioni di cui ai capi II, III e IV. Le tariffe applicabili per il periodo tariffario prevalente al 31 maggio 2019 saranno applicabili fino al termine del periodo. Detta procedura è ripetuta almeno ogni cinque anni a decorrere dal 31 maggio 2019. Articolo 28 Consultazione sugli sconti, sui moltiplicatori e sui fattori stagionali 1. Contemporaneamente alla consultazione finale effettuata in conformità dell'articolo 26, paragrafo 1, l'autorità nazionale di regolamentazione conduce una consultazione con le autorità omologhe di tutti gli Stati membri direttamente connessi e con le parti interessate sui seguenti aspetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il livello dei moltiplicatori;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se del caso, il livello dei fattori stagionali e i calcoli di cui all'articolo 15;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>il livello degli sconti di cui all'articolo 9, paragrafo 2 e all'articolo 16.</p></td></tr></tbody></table> Al termine della consultazione è adottata una decisione motivata in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE sugli aspetti di cui alle lettere da a) a c) del presente paragrafo. Ciascuna autorità nazionale di regolamentazione tiene conto del parere delle autorità omologhe degli Stati membri direttamente connessi. 2. Le successive consultazioni sono condotte in ogni periodo tariffario a partire dalla data della decisione di cui al paragrafo 1. In seguito a ciascuna consultazione e secondo quanto previsto dall'articolo 32, lettera a), l'autorità nazionale di regolamentazione adotta e pubblica una decisione motivata sugli aspetti di cui al paragrafo 1, lettere a), b) e c). 3. Quando adotta la decisione di cui ai paragrafi 1 e 2, l'autorità nazionale di regolamentazione tiene conto delle risposte alla consultazione ricevute e dei seguenti aspetti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per i moltiplicatori:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il bilanciamento tra l'agevolazione degli scambi di gas a breve termine e la necessit&#224; di fornire segnali a lungo termine per investimenti efficienti nel sistema di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>l'impatto sui ricavi relativi ai servizi di trasporto e sul recupero di tali ricavi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>la necessit&#224; di evitare i sussidi incrociati tra gli utenti della rete e di fare in modo che i prezzi di riserva siano maggiormente commisurati ai costi;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>le situazioni della congestione fisica e contrattuale;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>l'impatto sui flussi transfrontalieri;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per i fattori stagionali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>l'impatto sull'agevolazione di un utilizzo economico ed efficiente dell'infrastruttura;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la necessit&#224; di migliorare i prezzi di riserva sotto il profilo della corrispondenza ai costi.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> CAPO VIII OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE Articolo 29 Informazioni da pubblicare prima dell'asta annuale per la capacità annua Per i punti di interconnessione, e per i punti diversi dai punti di interconnessione per i quali l'autorità nazionale di regolamentazione decide di applicare il regolamento (UE) 2017/459, le seguenti informazioni sono pubblicate prima dell'asta annuale per la capacità annua conformemente alle prescrizioni di cui agli articoli 31 e 32 dall'autorità nazionale di regolamentazione o dal gestore o dai gestori dei sistemi di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorità nazionale di regolamentazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard per la capacit&#224; continua:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>i prezzi di riserva applicabili almeno fino alla fine dell'anno gas che inizia dopo l'asta annuale per la capacit&#224; annua;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>i moltiplicatori e i fattori stagionali applicati ai prezzi di riserva per i prodotti di capacit&#224; standard non annua;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>la giustificazione dell'autorit&#224; nazionale di regolamentazione per il livello dei moltiplicatori;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>la giustificazione per l'applicazione di eventuali fattori stagionali;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per i prodotti di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>i prezzi di riserva applicabili almeno fino alla fine dell'anno gas che inizia dopo l'asta annuale per la capacit&#224; annua;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>una valutazione della probabilit&#224; di interruzione che include:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>l'elenco di tutti i tipi di prodotti di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile offerta con l'indicazione della rispettiva probabilit&#224; di interruzione e del livello di sconto applicato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la spiegazione del modo in cui &#232; calcolata la probabilit&#224; di interruzione per ciascun tipo di prodotto di cui al punto 1);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>i dati storici o previsti, o entrambi, utilizzati per stimare la probabilit&#224; di interruzione di cui al punto 2).</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Articolo 30 Informazioni da pubblicare prima del periodo tariffario 1. Le seguenti informazioni sono pubblicate prima del periodo tariffario conformemente alle prescrizioni di cui agli articoli 31 e 32 dall'autorità nazionale di regolamentazione o dal gestore o dai gestori dei sistemi di trasporto, secondo quanto deciso dall'autorità nazionale di regolamentazione: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le informazioni sui parametri utilizzati nella metodologia dei prezzi di riferimento applicata che si riferiscono alle caratteristiche tecniche del sistema di trasporto, quali:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la capacit&#224; tecnica ai punti di entrata e di uscita e le ipotesi associate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la capacit&#224; contrattuale prevista ai punti di entrata e di uscita e le ipotesi associate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>la quantit&#224; e la direzione del flusso di gas per i punti di entrata e di uscita e le ipotesi associate, ad esempio gli scenari di domanda e offerta per il flusso di gas in condizioni di picco;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>la rappresentazione strutturale della rete di trasporto con un adeguato grado di dettaglio;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>informazioni tecniche aggiuntive sulla rete di trasporto, ad esempio la lunghezza e il diametro dei gasdotti e la potenza delle stazioni di compressione;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le seguenti informazioni:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>i ricavi consentiti o previsti, o entrambi, del gestore del sistema di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>le informazioni relative alle variazioni annuali dei ricavi di cui al punto i);</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>i seguenti parametri:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>i tipi di beni inclusi nel capitale investito riconosciuto e il loro valore aggregato;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>il costo del capitale e la rispettiva metodologia di calcolo;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>la spesa in conto capitale, compresi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le metodologie per determinare il valore iniziale dei beni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le metodologie per rivalutare i beni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le spiegazioni circa l'evoluzione del valore dei beni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>i tempi di ammortamento e gli importi per tipo di bene;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4)</p></td><td><p>le spese operative;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5)</p></td><td><p>i meccanismi di incentivazione e gli obiettivi di efficienza;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6)</p></td><td><p>gli indici di inflazione;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>i ricavi relativi ai servizi di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>i seguenti rapporti per i ricavi di cui al punto iv):</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>la ripartizione capacit&#224;-volumi trasportati, ossia la suddivisione tra i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate alla capacit&#224; e i ricavi relativi ai servizi di trasporto derivanti da tariffe applicate ai volumi trasportati;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>la ripartizione entrata-uscita, ossia la suddivisione tra i ricavi derivanti da tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di entrata e i ricavi derivanti da tariffe di trasporto applicate alla capacit&#224; su tutti i punti di uscita;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3)</p></td><td><p>la ripartizione intrasistemico-intersistemico, ossia la suddivisione tra i ricavi provenienti dall'uso della rete intrasistemico sia sui punti di entrata che sui punti di uscita e i ricavi provenienti dall'uso della rete intersistemico sia sui punti di entrata che sui punti di uscita, il cui calcolo &#232; effettuato come indicato all'articolo 5;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>se e nella misura in cui il gestore del sistema di trasporto opera in base a un regime non di<span>price cap</span>, le seguenti informazioni sulla riconciliazione del conto di regolazione relative al precedente periodo tariffario:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>i ricavi effettivamente ottenuti, il recupero delle somme in difetto o in eccesso rispetto ai ricavi consentiti e la parte di tale recupero attribuita al conto di regolazione e, se del caso, ai sottoconti del conto di regolazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>il periodo di riconciliazione e i meccanismi di incentivazione attuati;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>l'uso previsto del premio d'asta;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>le seguenti informazioni sulle tariffe di trasporto e non di trasporto, accompagnate dalle pertinenti informazioni relative al calcolo delle stesse:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>le eventuali tariffe di trasporto applicate ai volumi trasportati di cui all'articolo 4, paragrafo 3;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>le eventuali tariffe non di trasporto per i servizi non di trasporto di cui all'articolo 4, paragrafo 4;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>i prezzi di riferimento e altri prezzi applicabili in punti diversi da quelli di cui all'articolo 29.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 2. Inoltre, sono pubblicate le seguenti informazioni per quanto riguarda le tariffe di trasporto: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>una spiegazione di quanto segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>la differenza nel livello delle tariffe di trasporto per lo stesso tipo di servizio di trasporto applicabili per il periodo tariffario prevalente e per il periodo tariffario per il quale sono pubblicate le informazioni;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la differenza stimata nel livello delle tariffe di trasporto per lo stesso tipo di servizio di trasporto applicabili per il periodo tariffario per il quale sono pubblicate le informazioni e per ciascun periodo tariffario entro il restante periodo di regolamentazione;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>almeno un modello tariffario semplificato, aggiornato regolarmente e corredato di una spiegazione del modo in cui utilizzarlo, che permetta agli utenti della rete di calcolare le tariffe di trasporto applicabili per il periodo tariffario prevalente e di stimarne la possibile evoluzione oltre tale periodo.</p></td></tr></tbody></table> 3. Per i punti esclusi dalla definizione di punti pertinenti di cui all'allegato I, punto 3.2, paragrafo 1, lettera a), del regolamento (CE) n. 715/2009, le informazioni sulla quantità di capacità contrattuale prevista e sulla quantità di flusso di gas prevista sono pubblicate secondo il disposto dell'allegato I, punto 3.2, paragrafo 2, del regolamento (CE) n 715/2009. Articolo 31 Forma della pubblicazione 1. Le informazioni di cui agli articoli 29 e 30 sono pubblicate secondo il disposto dell'articolo 32 mediante un link sulla piattaforma di cui all'allegato I, punto 3.1.1, paragrafo 1, lettera h), del regolamento (CE) n. 715/2009 sul sito web del soggetto pertinente. Dette informazioni sono accessibili al pubblico e gratuite e non presentano limitazioni per quanto attiene al loro utilizzo. Esse sono pubblicate: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>in una forma che ne consenta una facile consultazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>in modo da essere chiare e facilmente accessibili e su base non discriminatoria;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>in un formato scaricabile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>in una o pi&#249; lingue ufficiali dello Stato membro interessato e, a meno che una delle lingue ufficiali dello Stato membro non sia l'inglese, nella misura del possibile, in inglese.</p></td></tr></tbody></table> 2. Per i punti di interconnessione sulla piattaforma di cui all'allegato I, punto 3.1.1, paragrafo 1, lettera h), del regolamento (CE) n 715/2009 sono pubblicate le seguenti informazioni: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>nello stesso periodo indicato all'articolo 29, i prezzi di riserva per i prodotti di capacit&#224; standard per la capacit&#224; continua e per i prodotti di capacit&#224; standard per la capacit&#224; interrompibile;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>nello stesso periodo indicato all'articolo 30, il corrispettivo basato sul flusso di cui all'articolo&#160;4, paragrafo&#160;3, lettera&#160;a), ove applicato.</p></td></tr></tbody></table> 3. Le informazioni di cui al paragrafo 2 sono pubblicate come segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>secondo quanto disposto nel paragrafo 1, lettere da a) a c);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>in inglese;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>in una tabella standard<span>che include almeno le seguenti informazioni:</span></p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>il punto di interconnessione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>la direzione del flusso di gas;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>i nomi dei pertinenti gestori dei sistemi di trasporto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>il periodo di inizio e di fine del prodotto;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>se la capacit&#224; &#232; continua o interrompibile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>l'indicazione del prodotto di capacit&#224; standard;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vii)</p></td><td><p>la tariffa applicabile per kWh/h e per kWh/g in valuta locale e in euro, tenendo conto di quanto segue:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1)</p></td><td><p>se l'unit&#224; di capacit&#224; applicata &#232; il kWh/h, le informazioni sulla tariffa applicabile per kWh/g non sono vincolanti e viceversa;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2)</p></td><td><p>se la valuta locale &#232; diversa dall'euro, le informazioni sulla tariffa applicabile in euro non sono vincolanti.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> Inoltre, nel periodo indicato nell'articolo 30, detta tabella standard include la simulazione di tutti i costi per un flusso di 1 GWh/giorno/anno per ciascun punto di interconnessione in valuta locale e in euro, fatto salvo il punto vii 2). 4. In caso di divergenza fra le informazioni di cui al paragrafo 2 e quelle di cui al paragrafo 1, prevalgono le informazioni di cui al paragrafo 1. Articolo 32 Termini per la pubblicazione Il termine per la pubblicazione delle informazioni di cui agli articoli 29 e 30 è il seguente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>per le informazioni di cui all'articolo 29, entro il trentesimo giorno precedente l'asta annuale per la capacit&#224; annua;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>per le informazioni di cui all'articolo 30, entro il trentesimo giorno precedente il rispettivo periodo tariffario;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>per le tariffe di trasporto aggiornate nel periodo tariffario di cui all'articolo 12, paragrafo 3, subito dopo l'approvazione in conformit&#224; dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE.</p></td></tr></tbody></table> Ogni aggiornamento delle tariffe di trasporto è corredato di informazioni che indicano i motivi delle variazioni nel livello delle tariffe. Se si applica l'articolo 12, paragrafo 3, lettera b), esso è corredato anche della relazione aggiornata di cui all'articolo 29, lettera b) per il rispettivo tipo di prodotto di capacità standard per la capacità interrompibile. CAPO IX CAPACITÀ INCREMENTALE Articolo 33 Tariffe principali per la capacità incrementale 1. Il prezzo minimo al quale i gestori dei sistemi di trasporto accettano una richiesta di capacità incrementale è il prezzo di riferimento. Per il test economico, i prezzi di riferimento sono calcolati includendo nella metodologia dei prezzi di riferimento le pertinenti ipotesi relative all'offerta di capacità incrementale. 2. Se per la capacità incrementale si considera l'offerta dell'approccio del prezzo da pagare fisso di cui all'articolo 24, lettera b), il prezzo di riserva di cui all'articolo 24, lettera b) è basato sui costi d'investimento e i costi di esercizio previsti. Una volta commissionata la capacità incrementale, detto prezzo di riserva è adeguato in proporzione alla differenza, positiva o negativa, tra i costi d'investimento previsti e quelli effettivi. 3. Se l'allocazione di tutta la capacità incrementale al prezzo di riferimento non genererebbe ricavi sufficienti ad ottenere un esito positivo del test economico, è possibile applicare un premio minimo obbligatorio nella prima asta o nel meccanismo alternativo di allocazione in cui è offerta la capacità incrementale. Il premio minimo obbligatorio può essere applicato anche nelle aste successive in cui è offerta la capacità rimasta inizialmente invenduta o la capacità inizialmente riservata a norma dell'articolo 8, paragrafi 8 e 9, del regolamento (UE) 2017/459. La decisione sull'eventuale applicazione di un premio minimo obbligatorio e sulle aste in cui applicarlo è presa in conformità dell'articolo 41, paragrafo 6, lettera a), della direttiva 2009/73/CE. 4. Il livello del premio minimo obbligatorio consente di ottenere un esito positivo del test economico con i ricavi generati dalla capacità offerta nella prima asta o nel meccanismo alternativo di allocazione in cui è offerta la capacità incrementale. L'intervallo in cui si situa il livello del premio minimo obbligatorio, a seconda della capacità allocata prevista, è comunicato per approvazione alla pertinente autorità nazionale di regolamentazione conformemente all'articolo 25, paragrafo 1, lettera c), del regolamento (UE) 2017/459. 5. Un premio minimo obbligatorio approvato dall'autorità nazionale di regolamentazione è aggiunto al prezzo di riferimento per i prodotti di capacità aggregata sul rispettivo punto di interconnessione ed è attribuito unicamente ai gestori dei sistemi di trasporto per i quali il premio minimo obbligatorio è stato approvato dalla rispettiva autorità nazionale di regolamentazione. Questo principio generalmente applicato per l'attribuzione di un premio minimo obbligatorio non pregiudica la ripartizione di un eventuale premio d'asta aggiuntivo in conformità dell'articolo 21, paragrafo 3 o la conclusione di un accordo alternativo tra le autorità nazionali di regolamentazione interessate. CAPO X DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE Articolo 34 Metodologie e parametri utilizzati per determinare i ricavi consentiti o previsti dei gestori dei sistemi di trasporto 1. Entro il 6 aprile 2019 l'Agenzia pubblica una relazione sulle metodologie e i parametri utilizzati per determinare i ricavi consentiti o previsti dei gestori dei sistemi di trasporto. La relazione prende in considerazione almeno i parametri di cui all'articolo 30, paragrafo 1, lettera b), punto iii). 2. Le autorità nazionali di regolamentazione trasmettono all'Agenzia, seguendo la procedura definita da quest'ultima, tutte le informazioni necessarie relative alle metodologie e ai parametri utilizzati per determinare i ricavi consentiti o previsti dei gestori dei sistemi di trasporto. Articolo 35 Contratti esistenti 1. Il presente regolamento non pregiudica i livelli delle tariffe di trasporto derivanti da contratti o prenotazioni di capacità conclusi prima del 6 aprile 2017 se tali contratti o prenotazioni di capacità non prevedono variazioni nei livelli delle tariffe di trasporto applicate alla capacità e/o ai volumi trasportati, a parte l'eventuale indicizzazione. 2. Le disposizioni contrattuali relative alle tariffe di trasporto e alle prenotazioni di capacità di cui al paragrafo 1 non sono rinnovate, prorogate o riproposte dopo la loro data di scadenza. 3. Entro il 6 maggio 2017 i gestori dei sistemi di trasporto inviano i contratti o le eventuali informazioni sulle prenotazioni di capacità di cui al paragrafo 1 all'autorità nazionale di regolamentazione. Articolo 36 Controllo dell'attuazione 1. Al fine di assistere l'Agenzia nei suoi compiti di controllo previsti dall'articolo 9, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 715/2009, l'ENTSO-G controlla e analizza, conformemente all'articolo 8, paragrafi 8 e 9, del regolamento (CE) n. 715/2009, il modo in cui i gestori dei sistemi di trasporto hanno attuato il presente regolamento. In particolare, l'ENTSO-G si accerta della completezza e della correttezza di tutte le pertinenti informazioni che i gestori dei sistemi di trasporto sono tenuti a trasmettere. L'ENTSO-G trasmette dette informazioni all'Agenzia nel rispetto delle seguenti scadenze: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il 31 marzo 2018 per gli obblighi di cui al capo VIII;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il 31 marzo 2020 per tutte le altre disposizioni del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> 2. I gestori dei sistemi di trasporto trasmettono all'ENTSO-G, secondo le scadenze indicate di seguito, tutte le informazioni richieste dall'ENTSO-G per ottemperare agli obblighi di cui al paragrafo 1: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il 31 dicembre 2017 per gli obblighi di cui al capo VIII;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>il 31 dicembre 2019 per tutte le altre disposizioni del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il ciclo di controllo dell'attuazione stabilito ai paragrafi 1 e 2 è ripetuto negli anni successivi subordinatamente alle corrispondenti richieste della Commissione. 4. L'ENTSO-G e l'Agenzia mantengono la riservatezza delle informazioni sensibili sotto il profilo commerciale. 5. Entro tre anni dall'entrata in vigore del presente regolamento l'Agenzia pubblica una relazione sull'applicazione delle metodologie dei prezzi di riferimento negli Stati membri. Articolo 37 Potere di concedere deroghe 1. Su richiesta del soggetto che gestisce un interconnettore oggetto di una deroga alle disposizioni dell'articolo 41, paragrafi 6, 8 e 10, della direttiva 2009/73/CE a norma dell'articolo 36 della medesima direttiva o di una deroga analoga, le autorità nazionali di regolamentazione possono concedere congiuntamente a tale soggetto una deroga all'applicazione di uno o più articoli del presente regolamento, conformemente ai paragrafi da 2 a 6 del presente articolo, qualora l'applicazione di tali articoli al soggetto comportasse una o più delle seguenti conseguenze negative: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>non faciliterebbe lo scambio efficiente di gas e la concorrenza;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>non fornirebbe incentivi agli investimenti in nuova capacit&#224; o agli investimenti finalizzati a mantenere i livelli esistenti di capacit&#224;;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>provocherebbe irragionevoli alterazioni degli scambi transfrontalieri;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>falserebbe la concorrenza con gli altri gestori di infrastrutture che offrono servizi analoghi a quelli dell'interconnettore;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>non sarebbe attuabile tenendo conto della peculiarit&#224; degli interconnettori.</p></td></tr></tbody></table> 2. Il soggetto che chiede la deroga di cui al paragrafo 1 include nella sua richiesta una motivazione dettagliata corredata di tutti i documenti giustificativi, ivi inclusa, se del caso, un'analisi di costi e benefici, che dimostri che una o più condizioni di cui al paragrafo 1, lettere da a) a e) sono soddisfatte. 3. Le autorità nazionali di regolamentazione interessate valutano congiuntamente la richiesta di deroga e la gestiscono in stretta cooperazione. Qualora esse concedano una deroga, ne precisano la durata nelle rispettive decisioni. 4. Le autorità nazionali di regolamentazione comunicano all'Agenzia e alla Commissione le loro decisioni favorevoli alla deroga di cui sopra. 5. Le autorità nazionali di regolamentazione possono revocare una deroga se le circostanze o le motivazioni soggiacenti, o entrambe, non sussistono più o su raccomandazione motivata dell'Agenzia o della Commissione di revocare una deroga per assenza di motivazione. Articolo 38 Entrata in vigore 1. Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . 2. Esso si applica a partire dalla sua entrata in vigore. 3. Tuttavia, i capi VI e VIII si applicano a decorrere dal 1 o ottobre 2017. I capi II, III e IV si applicano a decorrere dal 31 maggio 2019. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 16 marzo 2017 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER <note> ( 1 ) GU L 211 del 14.8.2009, pag. 36 . ( 2 ) Regolamento (UE) 2017/459 della Commissione, del 16 marzo 2017, che istituisce un codice di rete relativo ai meccanismi di allocazione di capacità nei sistemi di trasporto del gas e che abroga il regolamento (UE) n. 984/2013 (Cfr. pagina 1 della presente Gazzetta ufficiale). ( 3 ) Direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale e che abroga la direttiva 2003/55/CE ( GU L 211 del 14.8.2009, pag. 94 ). ( 4 ) Regolamento (CE) n. 713/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, che istituisce un'Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell'energia ( GU L 211 del 14.8.2009, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento (UE) n. 312/2014 della Commissione, del 26 marzo 2014, che istituisce un codice di rete relativo al bilanciamento del gas nelle reti di trasporto ( GU L 91 del 27.3.2014, pag. 15 ). ( 6 ) Regolamento (UE) 2015/703 della Commissione, del 30 aprile 2015, che istituisce un codice di rete in materia di norme di interoperabilità e di scambio dei dati ( GU L 113 dell'1.5.2015, pag. 13 ). ( 7 ) Regolamento (UE) n. 347/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2013, sugli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee e che abroga la decisione n. 1364/2006/CE e che modifica i regolamenti (CE) n. 713/2009, (CE) n. 714/2009 e (CE) n. 715/2009 ( GU L 115 del 25.4.2013, pag. 39 ). </note>
ITA
32017R0460
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.9.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 242/232</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2023/1858 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 10 maggio 2023 sulla chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorità di contrasto (CEPOL) per l'esercizio 2021 IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali definitivi dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorit&#224; di contrasto (CEPOL) relativi all'esercizio 2021,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale della Corte dei conti sulle agenzie dell'UE per l'esercizio finanziario 2021, corredata delle risposte delle agenzie&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l'affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2021 a norma dell'articolo&#160;287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 28&#160;febbraio 2023 sul discarico da dare all'Agenzia per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2021&#160;(06248/2023 &#8212; C9-0078/2023),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l'articolo&#160;319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom)&#160;2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18&#160;luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n.&#160;1296/2013, (UE) n.&#160;1301/2013, (UE) n.&#160;1303/2013, (UE) n.&#160;1304/2013, (UE) n.&#160;1309/2013, (UE) n.&#160;1316/2013, (UE) n.&#160;223/2014, (UE) n.&#160;283/2014 e la decisione n.&#160;541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n.&#160;966/2012&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;70,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE)&#160;2015/2219 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25&#160;novembre 2015, sull'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorit&#224; di contrasto (CEPOL) e che sostituisce e abroga la decisione&#160;2005/681/GAI del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;20,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento delegato (UE)&#160;2019/715 della Commissione, del 18&#160;dicembre 2018, relativo al regolamento finanziario quadro degli organismi istituiti in virt&#249; del TFUE e del trattato Euratom, di cui all'articolo&#160;70 del regolamento (UE, Euratom)&#160;2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in particolare l'articolo&#160;105,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo&#160;100 e l'allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il parere della commissione per le libert&#224; civili, la giustizia e gli affari interni,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0102/2023),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><span>approva la chiusura dei conti dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorit&#224; di contrasto (CEPOL) relativi all'esercizio 2021;</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><span>incarica la sua Presidente di trasmettere la presente decisione alla direttrice esecutiva dell'Agenzia dell'Unione europea per la formazione delle autorit&#224; di contrasto (CEPOL), al Consiglio, alla Commissione e alla Corte dei conti, e di provvedere alla sua pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span> (serie&#160;L).</span></td></tr></tbody></table> La presidente Roberta METSOLA Il segretario generale Alessandro CHIOCCHETTI <note> ( 1 ) GU C 412 del 27.10.2022, pag. 12 . ( 2 ) GU C 399 del 17.10.2022, pag. 240 . ( 3 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 4 ) GU L 319 del 4.12.2015, pag. 1 . ( 5 ) GU L 122 del 10.5.2019, pag. 1 . </note>
ITA
32023B1858
02005R2036 — IT — 28.06.2017 — 003.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>REGOLAMENTO (CE) N. 2036/2005 DELLA COMMISSIONE</p><p>del 14 dicembre 2005</p><p>relativo alle autorizzazioni permanenti di taluni additivi negli alimenti per animali e all'autorizzazione provvisoria di un nuovo impiego di taluni additivi gi&#224; autorizzati negli alimenti per animali</p><p><a>(Testo rilevante ai fini del SEE)</a></p><p>(GU L 328 dell'15.12.2005, pag. 13)</p></td></tr></table> Modificato da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1018/2012 DELLA COMMISSIONE&#160;del 5 novembre 2012</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;307</p></td><td><p>56</p></td><td><p>7.11.2012</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M2</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1206/2012 DELLA COMMISSIONE&#160;del 14 dicembre 2012</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;347</p></td><td><p>12</p></td><td><p>15.12.2012</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M3</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/961 DELLA COMMISSIONE&#160;del 7 giugno 2017</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;145</p></td><td><p>7</p></td><td><p>8.6.2017</p></td></tr></table> REGOLAMENTO (CE) N. 2036/2005 DELLA COMMISSIONE del 14 dicembre 2005 relativo alle autorizzazioni permanenti di taluni additivi negli alimenti per animali e all'autorizzazione provvisoria di un nuovo impiego di taluni additivi già autorizzati negli alimenti per animali (Testo rilevante ai fini del SEE) Articolo 1 È autorizzato l'impiego a tempo indeterminato, quali additivi nell'alimentazione animale, dei preparati appartenenti al gruppo «Microrganismi» di cui all'allegato I, alle condizioni ivi specificate. Articolo 2 È autorizzato l'impiego a tempo indeterminato, quali additivi nell'alimentazione animale, dei preparati appartenenti al gruppo «Enzimi» di cui all'allegato II, alle condizioni ivi specificate. Articolo 3 È autorizzato l'impiego per quattro anni, quali additivi nell'alimentazione animale, dei preparati appartenenti al gruppo «Enzimi» di cui all'allegato III, alle condizioni ivi specificate. Articolo 4 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero CE</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Formula chimica, descrizione</p></td><td><p>Specie animale o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>UFC per kg di alimento completo</p></td></tr><tr><td><p>Microrganismi</p></td></tr><tr><td><p>E 1703</p></td><td><p><span>Saccharomyces cerevisiae</span></p><p>CNCM I-1079</p></td><td><p>Preparato di<span>Saccharomyces cerevisiae</span> contenente almeno:</p><p>2 &#215; 10<span>10</span>&#160;UFC/g di additivo</p></td><td><p>Scrofe</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1 &#215; 10<span>9</span></p></td><td><p><span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;6 &#215; 10<span>9</span><span>&#160;&#9668;</span></p></td><td><p>Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiacela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p></td><td><p>A tempo indeterminato</p></td></tr><tr><td><p>E 1712</p></td><td><p><span>Pediococcus acidilactici</span></p><p>CNCM MA 18/5M</p></td><td><p>Preparato di<span>Pediococcus acidilactici</span> contenente almeno</p><p>1 &#215; 10<span>10</span> UFC/g di additivo</p></td><td><p>Suini da ingrasso</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1 &#215; 10<span>9</span></p></td><td><p><span><a><span>&#9658;M1</span></a></span>&#160;1 &#215; 10<span>9</span><span>&#160;&#9668;</span></p></td><td><p>Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiacela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p></td><td><p>A tempo indeterminato</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;M3</a>&#160;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;B</a></p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO II <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero CE</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Formula chimica, descrizione</p></td><td><p>Specie animale o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>Unit&#224; di attivit&#224; per kg di alimento completo</p></td></tr><tr><td><p>Enzimi</p></td></tr><tr><td><p>E 1636</p></td><td><p>Endo-1,3(4)-beta-glucanasi</p><p>EC 3.2.1.6</p></td><td><p>Preparato di endo-1,3(4)-beta-glucanasi prodotto dal<span>Trichoderma reesei</span> (CBS 526.94) avente un'attivit&#224; minima di:</p><div><p>solido: 700&#160;000 BU&#160;<a>(<span>1</span>)</a>/g</p></div><div><p>liquido: 300&#160;000 BU/g</p></div></td><td><p>Polli da ingrasso</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>17&#160;500 BU</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p><p>2.&#160;&#160;Dose raccomandata per kg di alimento completo: 17&#160;500 -50&#160;000 BU.</p><p>3.&#160;&#160;Da utilizzare in alimenti composti ricchi di polisaccaridi non amilacei (soprattutto glucani), contenenti ad esempio oltre il 20&#160;% di orzo o il 30&#160;% di segale.</p></td><td><p>A tempo indeterminato</p></td></tr><tr><td><p>E 1637</p></td><td><div><p>Endo-1,4-beta-xilanasi</p><p>EC 3.2.1.8</p></div><div><p>Endo-1,3(4)-beta-glucanasi</p><p>EC 3.2.1.6</p></div><div><p>Subtilisina</p><p>EC 3.4.21.62</p></div><div><p>Alfa-amilasi</p><p>EC 3.2.1.1</p></div><div><p>Poligalatturonasi</p><p>EC 3.2.1.15</p></div></td><td><p>Preparato di endo-1,4-beta-xylanasi prodotto dal<span>Trichoderma longibrachiatum</span> (ATCC 2105), endo-1,3(4)-beta-glucanasi e alfa-amilasi prodotto dal<span>Bacillus amyloliquefaciens</span> (DSM 9553), subtilisina prodotto dal<span>Bacillus subtilis</span> (ATCC 2107), poligalatturonasi prodotto dall'<span>Aspergillus aculeatus</span> (CBS 589.94) avente un'attivit&#224; minima di:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 300 U&#160;<a>(<span>2</span>)</a>/g</p></div><div><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi: 150 U&#160;<a>(<span>3</span>)</a>/g</p></div><div><p>Subtilisina: 4&#160;000 U&#160;<a>(<span>4</span>)</a>/g</p></div><div><p>Alfa-amilasi: 400 U&#160;<a>(<span>5</span>)</a>/g</p></div><div><p>Poligalatturonasi: 25 U&#160;<a>(<span>6</span>)</a>/g</p></div></td><td><p>Polli da ingrasso</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>endo-1,4-beta-xilanasi:</p><p>300 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p><p>2.&#160;&#160;Dose raccomandata per kg di alimento per animali completo:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 300 U</p></div><div><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi: 150 U</p></div><div><p>subtilisina: 4&#160;000 U</p></div><div><p>alfa-amilasi: 400 U</p></div><div><p>poligalatturonasi: 25 U.</p></div><p>3.&#160;&#160;Da utilizzare in alimenti composti ricchi di polisaccaridi amilacei e non amilacei (soprattutto arabinoxilani e beta-glucani), contenenti ad esempio oltre il 40&#160;% di granturco o il 60&#160;% di frumento.</p></td><td><p>A tempo indeterminato</p></td></tr><tr><td><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi:</p><p>150 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>subtilisina:</p><p>4&#160;000 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>alfa-amilasi:</p><p>400 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>poligalatturonasi:</p><p>25 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 BU &#232; il quantitativo di enzima che libera 0,06 micromoli di zuccheri riduttori (equivalenti glucosio), a partire dal beta-glucano di orzo al minuto, con pH 4,8 e a 50&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di zuccheri riduttori (equivalenti xilosio), a partire dallo xilano della pula di avena al minuto, con pH 5,3 e a 50&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di zuccheri riduttori (equivalenti glucosio) dal beta-glucano dell'orzo al minuto, con pH 5,0 e a 30&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 microgrammo di composto fenolico (equivalenti tirosina) da un substrato di caseina al minuto, con pH 7,5 e a 40&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>5</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che idrolizza 1 micromole di legami glicosidici a partire da un sostrato di polimero amilaceo reticolato, insolubile in acqua, al minuto, con pH 6,5 e a 37&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>6</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di materiale riduttore (equivalenti acido galatturonico), a partire da un substrato poli D-galatturonico al minuto, con pH 5,0 e a 40&#160;&#176;C.</p></td></tr></tbody></table> ALLEGATO III <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero CE o numero</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Formula chimica, descrizione</p></td><td><p>Specie animale o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>Unit&#224; di attivit&#224; per kg di alimento completo</p></td></tr><tr><td><p>Enzimi</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;M2</a>&#160;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;&#8212;</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9660;B</a></p></td></tr><tr><td><p>37</p></td><td><div><p>Endo-1,4-beta-xilanasi</p><p>EC 3.2.1.8</p></div><div><p>Subtilisina</p><p>EC 3.4.21.62</p></div></td><td><p>Preparato di endo-1,4-beta-xilanasi prodotto dal<span>Trichoderma longibrachiatum</span> (ATCC 2105) e di subtilisina prodotto dal<span>Bacillus subtilis</span> (ATCC 2107), avente un'attivit&#224; minima di:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 5&#160;000 U&#160;<a>(<span>1</span>)</a>/g</p></div><div><p>subtilisina: 1&#160;600 U&#160;<a>(<span>2</span>)</a>/g</p></div></td><td><p>Anatre</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>endo-1,4-beta-xilanasi:</p><p>2&#160;500 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p><p>2.&#160;&#160;Dose raccomandata per kg di alimento per animali completo:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 2&#160;500 U</p></div><div><p>subtilisina: 800 U</p></div><p>3.&#160;&#160;Da utilizzare in alimenti composti contenenti ad esempio oltre il 65&#160;% di frumento.</p></td><td><p>4.1.2010</p></td></tr><tr><td><p>subtilisina:</p><p>800 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>59</p></td><td><div><p>Endo-1,4-beta-xilanasi</p><p>EC 3.2.1.8</p></div><div><p>Endo-1,3(4)-beta-glucanasi</p><p>EC 3.2.1.6</p></div><div><p>Subtilisina</p><p>EC 3.4.21.62</p></div><div><p>Alfa-amilasi</p><p>EC 3.2.1.1</p></div><div><p>Poligalatturonasi</p><p>EC 3.2.1.15</p></div></td><td><p>Preparato di endo-1,4-beta-xylanasi prodotto dal<span>Trichoderma longibrachiatum</span> (ATCC 2105), endo-1,3(4)-beta-glucanasi e alfa-amilasi prodotto dal<span>Bacillus amyloliquefaciens</span> (DSM 9553), subtilisina prodotto dal<span>Bacillus subtilis</span> (ATCC 2107), poligalatturonasi prodotto dall'<span>Aspergillus aculeatus</span> (CBS 589.94) avente un'attivit&#224; minima di:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 300 U&#160;<a>(<span>1</span>)</a>/g</p></div><div><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi: 150 U&#160;<a>(<span>3</span>)</a>/g</p></div><div><p>Subtilisina: 4&#160;000 U&#160;<a>(<span>2</span>)</a>/g</p></div><div><p>Alfa-amilasi: 400 U&#160;<a>(<span>4</span>)</a>/g</p></div><div><p>Poligalatturonasi: 25 U&#160;<a>(<span>5</span>)</a>/g</p></div></td><td><p>Anatre</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>endo-1,4-beta-xilanasi:</p><p>300 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p><p>2.&#160;&#160;Dose raccomandata per kg di alimento per animali completo:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 300 U</p></div><div><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi: 150 U</p></div><div><p>subtilisina: 4&#160;000 U</p></div><div><p>alfa-amilasi: 400 U</p></div><div><p>poligalatturonasi: 25 U.</p></div><p>3.&#160;&#160;Da utilizzare in alimenti composti ricchi di polisaccaridi amilacei e non amilacei (soprattutto arabinoxilani e beta-glucani), contenenti ad esempio oltre il 40&#160;% di granturco.</p></td><td><p>4.1.2010</p></td></tr><tr><td><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi:</p><p>150 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>subtilisina:</p><p>4&#160;000 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>alfa-amilasi:</p><p>400 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>poligalatturonasi:</p><p>25 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Galline ovaiole</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>endo-1,4-beta-xilanasi:</p><p>225 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1.&#160;&#160;Nelle istruzioni per l'uso dell'additivo e della premiscela, indicare la temperatura di conservazione, il periodo di conservazione e la stabilit&#224; quando incorporato in pellet.</p><p>2.&#160;&#160;Dose raccomandata per kg di alimento per animali completo:</p><div><p>endo-1,4-beta-xilanasi: 225 U</p></div><div><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi: 112 U</p></div><div><p>subtilisina: 3&#160;000 U</p></div><div><p>alfa-amilasi: 300 U</p></div><div><p>poligalatturonasi: 18 U.</p></div><p>3.&#160;&#160;Da utilizzare in alimenti composti ricchi di polisaccaridi amilacei e non amilacei (soprattutto arabinoxilani e beta-glucani), contenenti ad esempio oltre il 40&#160;% di granturco.</p></td><td><p>4.1.2010</p></td></tr><tr><td><p>endo-1,3(4)-beta-glucanasi:</p><p>112 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>subtilisina:</p><p>3&#160;000 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>alfa-amilasi:</p><p>300 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>poligalatturonasi:</p><p>18 U</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p><a>(<span>1</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di zuccheri riduttori (equivalenti xilosio), a partire dalla pula di avena al minuto, con pH 5,3 e a 50&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>2</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 microgrammo di composto fenolico (equivalenti tirosina) da un substrato di caseina al minuto, con pH 7,5 e a 40&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>3</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di zuccheri riduttori (equivalenti glucosio) dal beta-glucano dell'orzo al minuto, con pH 5,0 e a 30&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>4</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che idrolizza 1 micromole di legami glicosidici a partire da un sostrato di polimero amilaceo reticolato, insolubile in acqua, al minuto, con pH 6,5 e a 37&#160;&#176;C.</p><p><a>(<span>5</span>)&#160;&#160;&#160;</a>1 U &#232; il quantitativo di enzima che libera 1 micromole di materiale riduttore (equivalenti acido galatturonico), a partire da un substrato poli D-galatturonico al minuto, con pH 5,0 e a 40&#160;&#176;C.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
02005R2036-20170628
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.10.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 260/5</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2017/1835 DELLA COMMISSIONE del 9 ottobre 2017 recante fissazione dei dazi all'importazione nel settore dei cereali applicabili a decorrere dal 10 ottobre 2017 LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , in particolare l'articolo 183, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 642/2010 della Commissione<a>&#160;(<span>2</span>)</a>, il dazio all'importazione per i prodotti dei codici NC 1001&#160;11&#160;00, 1001&#160;19&#160;00, ex&#160;1001&#160;91&#160;20 [frumento (grano) tenero da seme], ex&#160;1001&#160;99&#160;00 [frumento (grano) tenero di alta qualit&#224;, diverso da quello da seme], 1002&#160;10&#160;00, 1002&#160;90&#160;00, 1005&#160;10&#160;90, 1005&#160;90&#160;00, 1007&#160;10&#160;90 e 1007&#160;90&#160;00 &#232; pari al prezzo d'intervento applicabile a tali prodotti all'atto dell'importazione e maggiorato del 55 %, deduzione fatta del prezzo cif all'importazione applicabile alla spedizione in causa. Tale dazio, tuttavia, non pu&#242; essere superiore all'aliquota dei dazi della tariffa doganale comune.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 1, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 642/2010, ai fini del calcolo del dazio all'importazione di cui al paragrafo 1 del medesimo articolo, per i prodotti in questione sono fissati regolarmente prezzi rappresentativi all'importazione cif.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 2, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 642/2010, il prezzo da prendere in considerazione per calcolare il dazio all'importazione per i prodotti di cui all'articolo&#160;1, paragrafo&#160;1, del suddetto regolamento &#232; il prezzo rappresentativo cif all'importazione giornaliero, determinato in base al metodo previsto all'articolo&#160;5 del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>A decorrere dal 21 settembre 2017 il dazio all'importazione per i prodotti dei codici NC 1001&#160;11&#160;00, 1001&#160;19&#160;00, ex&#160;1001&#160;99&#160;00 [frumento (grano) tenero di alta qualit&#224;, diverso da quello da seme], 1002&#160;10&#160;00 e 1002&#160;90&#160;00 originari del Canada &#232; calcolato conformemente all'articolo&#160;2, paragrafo&#160;5, del regolamento (UE) n.&#160;642/2010.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Occorre fissare i dazi all'importazione per il periodo a decorrere dal 10 ottobre 2017, applicabili fino all'entrata in vigore di una nuova fissazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 642/2010, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore il giorno della pubblicazione,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 A decorrere dal 10 ottobre 2017 i dazi all'importazione nel settore dei cereali, di cui all'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 642/2010, sono quelli fissati nell'allegato I del presente regolamento sulla base degli elementi riportati nell'allegato II. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 9 ottobre 2017 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale Direzione generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) Regolamento (UE) n. 642/2010 della Commissione, del 20 luglio 2010, recante modalità d'applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio in ordine ai dazi all'importazione nel settore dei cereali ( GU L 187 del 21.7.2010, pag. 5 ). ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Dazi all'importazione dei prodotti di cui all'articolo 1, paragrafo 1, del regolamento (UE) n. 642/2010 applicabili a decorrere dal 10 ottobre 2017</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Designazione delle merci</p></td><td><p>Dazio all'importazione<a>&#160;(<span>1</span>)</a><a>&#160;(<span>2</span>)</a></p><p>(EUR/t)</p></td></tr><tr><td><p>1001&#160;11&#160;00</p></td><td><p>FRUMENTO (grano) duro da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>1001&#160;19&#160;00</p></td><td><p>FRUMENTO (grano) duro di alta qualit&#224;, diverso da quello da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>di qualit&#224; media, diverso da quello da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>di qualit&#224; bassa, diverso da quello da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;1001&#160;91&#160;20</p></td><td><p>FRUMENTO (grano) tenero da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>ex&#160;1001&#160;99&#160;00</p></td><td><p>FRUMENTO (grano) tenero di alta qualit&#224;, diverso da quello da seme</p></td><td><p>0,00</p></td></tr><tr><td><p>1002&#160;10&#160;00</p></td><td><p>SEGALA da seme</p></td><td><p>5,61</p></td></tr><tr><td><p>1002&#160;90&#160;00</p></td><td><p>SEGALA non destinata alla semina</p></td><td><p>5,61</p></td></tr><tr><td><p>1005&#160;10&#160;90</p></td><td><p>GRANTURCO da seme, diverso dal granturco ibrido</p></td><td><p>5,61</p></td></tr><tr><td><p>1005&#160;90&#160;00</p></td><td><p>GRANTURCO, diverso dal granturco da seme<a>&#160;(<span>3</span>)</a></p></td><td><p>5,61</p></td></tr><tr><td><p>1007&#160;10&#160;90</p></td><td><p>SORGO da granella, diverso da quello ibrido destinato alla semina</p></td><td><p>5,61</p></td></tr><tr><td><p>1007&#160;90&#160;00</p></td><td><p>SORGO da granella, diverso dal sorgo destinato alla semina</p></td><td><p>5,61</p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) A norma dell'articolo 2, paragrafo 4, del regolamento (UE) n. 642/2010, l'importatore può beneficiare di una diminuzione dei dazi pari a: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3 EUR/t se il porto di sbarco si trova sul mare Mediterraneo (al di l&#224; dello stretto di Gibilterra) o sul Mar Nero e se le merci giungono nell'Unione attraverso l'Oceano Atlantico o attraverso il Canale di Suez;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2 EUR/t se il porto di sbarco si trova in Danimarca, in Estonia, in Irlanda, in Lettonia, in Lituania, in Polonia, in Finlandia, in Svezia, nel Regno Unito o sulle coste atlantiche della penisola iberica e se le merci giungono nell'Unione attraverso l'Oceano Atlantico.</p></td></tr></tbody></table> ( 2 ) Per i prodotti dei codici NC 1001 11 00, 1001 19 00, ex 1001 99 00 [frumento (grano) tenero di alta qualità, diverso da quello da seme], 1002 10 00 e 1002 90 00 originari del Canada, il dazio è calcolato conformemente all'articolo 2, paragrafo 5, del regolamento (UE) n. 642/2010. ( 3 ) L'importatore può beneficiare di una riduzione forfettaria di 24 EUR/t se sono soddisfatte le condizioni fissate all'articolo 3 del regolamento (UE) n. 642/2010. ALLEGATO II ELEMENTI PER IL CALCOLO DEI DAZI FISSATI NELL'ALLEGATO I <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>1.</p></td><td><p>Medie nel periodo di riferimento di cui all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 642/2010:</p><table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/t)</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Frumento tenero<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Granturco</p></td></tr><tr><td><p>Borsa</p></td><td><p>Minneapolis</p></td><td><p>Chicago</p></td></tr><tr><td><p>Quotazione</p></td><td><p>210,22</p></td><td><p>117,61</p></td></tr><tr><td><p>Premio sul Golfo</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>15,27</p></td></tr><tr><td><p>Premio sui Grandi Laghi</p></td><td><p>32,84</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td/><td><p>2.</p></td><td><p>Medie nel periodo di riferimento di cui all'articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 642/2010:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Spese di nolo: Golfo del Messico&#8211;Rotterdam:</p></td><td><p>18,54 EUR/t</p></td></tr><tr><td><p>Spese di nolo: Grandi laghi&#8211;Rotterdam:</p></td><td><p>39,59 EUR/t</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Premio positivo di 14 EUR/t incluso [articolo 5, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 642/2010]. </note>
ITA
32017R1835
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>29.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 439/23</p></td></tr></tbody></table> RACCOMANDAZIONE (UE) 2020/2245 DELLA COMMISSIONE del 18 dicembre 2020 relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni elettroniche che possono essere oggetto di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche [notificata con il numero C(2020) 8750] (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 292, vista la direttiva (UE) 2018/1972 ( 1 ) del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (il Codice), in particolare l’articolo 64, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva (UE) 2018/1972 mira, oltre ai tre obiettivi principali di promuovere la concorrenza, il mercato interno e gli interessi degli utenti finali, a promuovere la connettivit&#224; e l&#8217;accesso a reti ad altissima capacit&#224;, comprese le reti fisse, mobili e senza fili e il loro utilizzo, a vantaggio di tutti i cittadini e delle imprese dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Gli incentivi adeguati per gli investimenti in nuove reti ad altissima capacit&#224;, che sostengono l&#8217;innovazione nei servizi Internet ricchi di contenuti, rafforzeranno la competitivit&#224; internazionale dell&#8217;Unione, offrendo al contempo vantaggi ai consumatori e alle imprese. &#200; quindi fondamentale promuovere investimenti sostenibili nello sviluppo di reti ad altissima capacit&#224; attraverso un quadro normativo opportunamente adattato e prevedibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Uno degli obiettivi del nuovo quadro normativo &#232; quello di ridurre progressivamente le norme settoriali ex ante in funzione dello sviluppo della concorrenza nei mercati e, in ultima analisi, di garantire che i mercati delle comunicazioni elettroniche siano disciplinati esclusivamente dal diritto della concorrenza. In linea con questo obiettivo lo scopo della presente raccomandazione &#232; quello di individuare i mercati di prodotti e servizi in cui sia giustificabile una regolamentazione ex ante.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La definizione dei mercati rilevanti pu&#242; variare nel corso del tempo, con l&#8217;evoluzione delle caratteristiche dei prodotti e dei servizi disponibili su tali mercati e con il cambiamento delle possibilit&#224; di sostituzione sul lato della domanda e dell&#8217;offerta dovuto agli sviluppi tecnologici, normativi e del mercato. Per questo motivo, la presente raccomandazione dovrebbe pertanto sostituire la raccomandazione del 2014&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 64, paragrafo 1, del codice prevede che la Commissione individui i mercati, all&#8217;interno del settore delle comunicazioni elettroniche, le cui caratteristiche siano tali da giustificare l&#8217;imposizione di obblighi di regolamentari in base ai principi del diritto della concorrenza. Tali principi sono pertanto utilizzati nella presente raccomandazione per definire i mercati rilevanti dei prodotti nel settore delle comunicazioni elettroniche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>L&#8217;obiettivo finale dell&#8217;intervento normativo &#232; quello di produrre benefici per gli utenti finali in termini di prezzo, qualit&#224; e scelta, raggiungendo una concorrenza sostenibile a livello di vendita al dettaglio. Il punto di partenza per l&#8217;identificazione dei mercati rilevanti nella presente raccomandazione dovrebbe essere la definizione dei mercati al dettaglio in una prospettiva futura per un dato arco di tempo, guidata dal diritto della concorrenza. Infatti, laddove i mercati al dettaglio sono effettivamente competitivi in assenza di una regolamentazione del mercato all&#8217;ingrosso, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero concludere che la regolamentazione non &#232; pi&#249; necessaria sui mercati all&#8217;ingrosso collegati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 67, paragrafo 1, del codice, l&#8217;imposizione di obblighi di regolamentazione ex ante pu&#242; essere giustificata solo nei mercati in cui sono cumulativamente soddisfatti i tre criteri di cui all&#8217;articolo 67, paragrafo 1, lettere a), b) e c). La presente raccomandazione si riferisce ai mercati dei prodotti e dei servizi che la Commissione, dopo aver osservato le tendenze generali nell&#8217;Unione, ritiene rispettino i tre criteri. La Commissione ritiene pertanto che questi mercati presentino caratteristiche tali da giustificare l&#8217;imposizione di obblighi di regolamentazione almeno in alcune aree geografiche e per un periodo prevedibile. Dovrebbe spettare alle autorit&#224; nazionali di regolamentazione valutare, nelle rispettive analisi di questi mercati, se sono soddisfatti gli ulteriori requisiti di cui all&#8217;articolo 67, paragrafo 2.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il primo criterio si riferisce alla presenza di forti ostacoli non transitori all&#8217;accesso. Esso cerca di stabilire se, quando e in quale misura &#232; probabile che si verifichi l&#8217;accesso al mercato e di individuare i fattori rilevanti per un ingresso con esito positivo in un mercato delle comunicazioni elettroniche. Da un punto di vista statico, due sono le tipologie di ostacoli all&#8217;accesso particolarmente rilevanti ai fini della presente raccomandazione: gli ostacoli strutturali e gli ostacoli giuridici o normativi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Gli ostacoli strutturali all&#8217;accesso al mercato derivano da diverse condizioni a livello dei costi o della domanda, che determinano condizioni asimmetriche tra operatori storici e nuovi operatori, rendendo difficile o addirittura impossibile l&#8217;accesso al mercato da parte di questi ultimi. Si possono riscontrare forti ostacoli strutturali anche quando il mercato &#232; caratterizzato, ad esempio, da vantaggi di costi assoluti o economie di scala e/o effetti di rete considerevoli, limiti di capacit&#224; e/o costi irrecuperabili elevati. Possono esistere inoltre ostacoli strutturali quando l&#8217;offerta del servizio richiede una componente &#171;rete&#187; che non pu&#242; essere tecnicamente duplicata o quando la sua duplicazione non &#232; economicamente praticabile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Gli ostacoli giuridici o normativi possono avere un effetto diretto sulle condizioni di accesso e/o sul posizionamento degli operatori sul relativo mercato. Nei settori regolamentati le procedure di autorizzazione, le restrizioni territoriali, le norme di sicurezza e di protezione e altri requisiti di legge possono scoraggiare o ritardare l&#8217;accesso. Tuttavia la rilevanza degli ostacoli giuridici e normativi nei mercati delle comunicazioni elettroniche sta diminuendo. Gli ostacoli giuridici o normativi che saranno probabilmente rimossi nell&#8217;arco di tempo considerato di 5 anni non dovrebbero costituire, di norma, un ostacolo all&#8217;accesso tale da soddisfare il primo criterio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Nei mercati guidati dall&#8217;innovazione e caratterizzati dal continuo progresso tecnologico, come i mercati delle comunicazioni elettroniche, gli ostacoli all&#8217;accesso possono diventare progressivamente meno rilevanti. In questi mercati la pressione concorrenziale &#232; spesso dovuta alle minacce costituite dai potenziali concorrenti innovativi non ancora presenti sul mercato. Pertanto, per individuare i mercati rilevanti che possano eventualmente essere oggetto di una regolamentazione ex ante, &#232; opportuno tenere in considerazione anche le possibilit&#224; di superare gli ostacoli all&#8217;accesso nell&#8217;arco di tempo considerato. La presente raccomandazione individua i mercati per cui si prevede il perdurare degli ostacoli all&#8217;accesso per i prossimi 5-10 anni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>I diversi ostacoli all&#8217;accesso non dovrebbero essere considerati in modo isolato, bens&#236; cumulativamente. Mentre un ostacolo all&#8217;accesso, se considerato singolarmente, pu&#242; non essere considerato forte, insieme ad altri ostacoli pu&#242; creare effetti che, cumulativamente, impedirebbero o ostacolerebbero l&#8217;accesso al mercato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Il secondo criterio &#232; la valutazione della struttura di un mercato per stabilire se tende alla concorrenza effettiva nell&#8217;arco di tempo preso in esame, in considerazione della situazione e della prospettiva di una concorrenza basata sulle infrastrutture e di altro tipo, al di l&#224; degli ostacoli all&#8217;accesso. Un&#8217;analisi della concorrenza effettiva implica che il mercato diventer&#224; effettivamente competitivo in assenza di una regolamentazione ex ante entro il periodo di riferimento, o successivamente ad esso, a condizione che siano gi&#224; osservabili prove evidenti della presenza di una dinamica di mercato positiva nell&#8217;arco del periodo di riferimento. Ad esempio, la convergenza dei prodotti, realizzata mediante diverse tecnologie di rete, pu&#242; dare luogo a pressioni concorrenziali esercitate da operatori attivi su mercati di prodotti distinti e pu&#242; portare alla convergenza dei mercati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Anche qualora un mercato sia caratterizzato da forti ostacoli all&#8217;accesso, altri fattori strutturali in tale mercato possono indicare che esso tende ancora verso una situazione di concorrenza effettiva nell&#8217;arco di tempo considerato. Nei mercati in cui ci si pu&#242; attendere un aumento del numero di reti in chiave prospettica, l&#8217;applicazione di questo criterio comporta soprattutto l&#8217;esame dello stato e del probabile sviluppo futuro della concorrenza basata sulle infrastrutture.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Nel valutare l&#8217;adeguatezza della concorrenza e la necessit&#224; di interventi normativi, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero anche prendere in considerazione se l&#8217;accesso all&#8217;ingrosso &#232; a disposizione di ogni impresa interessata a condizioni commerciali ragionevoli che consentano risultati concorrenziali sostenibili per gli utenti finali sul mercato al dettaglio. Gli accordi commerciali, compresi gli accordi sull&#8217;accesso all&#8217;ingrosso, gli accordi di coinvestimento e gli accordi di accesso reciproco tra operatori, che sono stati stipulati su base duratura e sono sostenibili, hanno il potenziale di migliorare le dinamiche concorrenziali e possono in ultima analisi risolvere i problemi di concorrenza sul relativo mercato al dettaglio e quindi portare alla deregolamentazione dei mercati all&#8217;ingrosso. Pertanto, a condizione che siano conformi ai principi del diritto della concorrenza, dovrebbero essere presi in considerazione nel valutare se si prevede che un mercato diventi competitivo in prospettiva.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Gli sviluppi tecnologici o la convergenza dei prodotti e dei mercati possono dare luogo a pressioni concorrenziali tra operatori attivi su mercati di prodotti distinti. A questo proposito, i servizi OTT (Over-The-Top), che oggi non sono generalmente considerati come sostituti diretti dei servizi tradizionali offerti dai fornitori di servizi di comunicazione elettronica, e che in ogni caso non forniscono connettivit&#224; fisica e dei dati, nei prossimi anni potrebbero comunque svolgere un ruolo pi&#249; importante in alcuni mercati al dettaglio grazie agli ulteriori sviluppi tecnologici e alla loro continua espansione e, di conseguenza, potrebbero esercitare una pressione indiretta sui mercati all&#8217;ingrosso.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>La decisione di definire un mercato oggetto di una regolamentazione ex ante dovrebbe anche dipendere da una valutazione della capacit&#224; del diritto della concorrenza di affrontare adeguatamente i fallimenti del mercato individuati. Il terzo criterio mira a valutare la capacit&#224; del diritto della concorrenza di porre rimedio ai persistenti fallimenti del mercato individuati, in particolare in considerazione del fatto che gli obblighi di regolamentazione ex ante possono prevenire efficacemente le violazioni del diritto della concorrenza. Gli interventi basati sul diritto della concorrenza sono probabilmente insufficienti laddove un intervento frequente e/o tempestivo &#232; indispensabile per porre rimedio a persistenti fallimenti del mercato. In tali circostanze, la regolamentazione ex ante dovrebbe essere considerata un adeguato complemento al diritto della concorrenza. In linea di massima, in mercati caratterizzati da una concorrenza basata sulle infrastrutture effettiva e sostenibile dovrebbe essere sufficiente applicare le norme generali di concorrenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>L&#8217;applicazione di questi tre criteri cumulativi dovrebbe limitare il numero dei mercati regolamentati nel settore delle comunicazioni elettroniche e quindi contribuire a ridurre progressivamente la regolamentazione settoriale ex ante via via che aumenta il grado di concorrenza su quei mercati. La mancata rispondenza a uno qualsiasi dei tre criteri indica che il mercato non &#232; assoggettabile a una regolamentazione ex ante. &#200; essenziale che vengano imposti obblighi di regolamentazione ex ante su un mercato all&#8217;ingrosso al fine di garantire una concorrenza sostenibile solo in presenza di una o pi&#249; imprese con un significativo potere di mercato e qualora i mezzi di tutela apprestati dal diritto della concorrenza non siano sufficienti a risolvere il problema.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Si ritiene che i nuovi mercati emergenti trattino prodotti e servizi per i quali, a causa della loro caratteristica di novit&#224;, &#232; difficile prevedere le condizioni della domanda e dell&#8217;offerta o le condizioni di accesso al mercato e di conseguenza risulta difficile applicare la prova dei tre criteri. Tali mercati non dovrebbero essere soggetti a inappropriati obblighi di regolamentazione ex ante al fine di promuovere l&#8217;innovazione, evitando al contempo che l&#8217;impresa leader precluda tali mercati&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. I potenziamenti progressivi dell&#8217;infrastruttura di rete esistente raramente portano alla creazione di un mercato nuovo o emergente. Occorre accertare la mancanza di sostituibilit&#224; di un prodotto dal punto di vista sia dell&#8217;offerta che della domanda prima di poter concludere che tale prodotto non fa parte di un mercato gi&#224; esistente. L&#8217;introduzione di nuovi servizi al dettaglio pu&#242; dare origine a un nuovo mercato all&#8217;ingrosso derivato nella misura in cui tali servizi al dettaglio non possono essere forniti utilizzando i prodotti all&#8217;ingrosso esistenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Data l&#8217;evoluzione della concorrenza, compresa la concorrenza basata sulle infrastrutture, la presente raccomandazione individua solo i mercati rilevanti a livello di commercio all&#8217;ingrosso, come &#232; avvenuto nella raccomandazione del 2014. L&#8217;imposizione di una regolamentazione ex ante a livello di mercato all&#8217;ingrosso dovrebbe essere considerata sufficiente a far fronte a potenziali problemi di concorrenza sui mercati al dettaglio a valle correlati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>In linea con il considerando 165 del Codice, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero analizzare almeno i mercati inclusi nella raccomandazione, ivi compresi i mercati elencati ma non pi&#249; regolamentati nello specifico contesto nazionale o locale. Per quanto riguarda i mercati che figurano nell&#8217;elenco di cui all&#8217;allegato della presente raccomandazione, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione possono in ogni caso ritenere appropriato, in funzione di situazioni nazionali specifiche, effettuare la prova dei tre criteri. Tali autorit&#224; possono quindi ritenere che la prova dei tre criteri non sia stata superata nelle specifiche situazioni nazionali considerate. In caso di mancato superamento della prova per un determinato mercato elencato nella raccomandazione, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione non dovrebbero imporre in esso obblighi di regolamentazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero inoltre analizzare i mercati che non sono indicati nella presente raccomandazione, ma che sono regolamentati nel territorio della loro giurisdizione sulla base di precedenti analisi di mercato, o altri mercati, se hanno motivi sufficienti per ritenere che la prova dei tre criteri sia soddisfatta. Pertanto le autorit&#224; nazionali di regolamentazione possono altres&#236; definire altri mercati rilevanti di prodotti e servizi, non elencati nella presente raccomandazione, se possono dimostrare che nel loro contesto nazionale i mercati soddisfano la prova dei tre criteri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>Nell&#8217;effettuare un&#8217;analisi di mercato ai sensi dell&#8217;articolo 67 del codice, sia le autorit&#224; nazionali di regolamentazione sia la Commissione dovrebbero iniziare l&#8217;analisi dai mercati al dettaglio. La valutazione di un mercato dovrebbe essere effettuata con una prospettiva futura di assenza della regolamentazione basata sulla constatazione di un significativo potere di mercato e partendo dalle condizioni di mercato esistenti. L&#8217;analisi dovrebbe valutare se il mercato sia concorrenziale in prospettiva e se l&#8217;eventuale mancanza di concorrenza sia persistente, tenendo conto degli sviluppi previsti o prevedibili del mercato. L&#8217;analisi dovrebbe considerare gli effetti di altri tipi di regolamentazione applicabili al mercato al dettaglio rilevante e ai mercati all&#8217;ingrosso correlati per tutto il periodo di regolamentazione in esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Qualora il mercato al dettaglio in questione non sia effettivamente concorrenziale in una prospettiva futura in assenza di regolamentazione ex ante, dovrebbero essere definiti ed analizzati i corrispondenti mercati all&#8217;ingrosso che possono essere oggetto di una regolamentazione ex ante conformemente all&#8217;articolo 67 del codice. Inoltre, nell&#8217;analizzare i confini e il potere di mercato nei corrispondenti mercati all&#8217;ingrosso rilevanti per determinare se sono effettivamente concorrenziali, si dovrebbe tenere conto della pressione concorrenziale diretta e indiretta, indipendentemente dal fatto che tale pressione derivi dalle reti di comunicazione elettronica, dai servizi di comunicazione elettronica o da altri tipi di servizi o applicazioni equivalenti dal punto di vista degli utenti finali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Nel definire i mercati all&#8217;ingrosso rilevanti che possono essere assoggettabili a una regolamentazione ex ante, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero iniziare ad analizzare il mercato pi&#249; a monte del mercato al dettaglio in cui sono stati individuati problemi di concorrenza. Le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero effettuare un&#8217;analisi dei mercati situati a valle di un fattore di produzione regolamentato, al fine di stabilire se sarebbero effettivamente concorrenziali in presenza di una regolamentazione a monte, fino ad arrivare al mercato al dettaglio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>Il mercato pi&#249; a monte pu&#242;, a seconda delle circostanze nazionali, consistere di prodotti all&#8217;ingrosso pi&#249; generici e trasversali (o comprenderli), come l&#8217;accesso alle infrastrutture fisiche (ad esempio, l&#8217;accesso ai condotti) o i prodotti di accesso passivo. In particolare, laddove esistono e sono riutilizzabili infrastrutture di ingegneria civile, un accesso effettivo a tali infrastrutture pu&#242; facilitare in modo significativo l&#8217;installazione di reti ad altissima capacit&#224; e incoraggiare lo sviluppo di una concorrenza basata sulle infrastrutture a vantaggio degli utenti finali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>Per questi motivi la Commissione ha valutato l&#8217;opportunit&#224; di includere nella presente raccomandazione un mercato separato per l&#8217;accesso alle infrastrutture fisiche. Tuttavia, poich&#233; esistono differenze significative nelle topologie di rete, nella disponibilit&#224; di condotti onnipresenti e nel livello della domanda di accesso a condotti e pali in tutta l&#8217;Unione, la Commissione ha concluso che un mercato separato per l&#8217;accesso alle infrastrutture fisiche non pu&#242;, al momento, essere identificato a livello dell&#8217;Unione e non dovrebbe quindi essere incluso nell&#8217;elenco dei mercati assoggettabili a una regolamentazione ex ante.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Inoltre, l&#8217;articolo 72 del codice consente alle autorit&#224; nazionali di regolamentazione di imporre l&#8217;accesso alle infrastrutture di ingegneria civile come rimedio a s&#233; stante su qualsiasi mercato all&#8217;ingrosso rilevante. Tale obbligo di fornire l&#8217;accesso alle infrastrutture di ingegneria civile pu&#242; essere giustificato indipendentemente dal fatto che l&#8217;infrastruttura fisica alla quale &#232; concesso l&#8217;accesso faccia parte del mercato rilevante regolamentato e dovrebbe essere preso in considerazione dalle autorit&#224; nazionali di regolamentazione prima che vengano imposti altri obblighi di accesso a valle, se proporzionato e sufficiente a promuovere la concorrenza a vantaggio degli utenti finali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Per quanto riguarda i mercati all&#8217;ingrosso della banda larga, i prodotti di accesso virtuale possono essere progettati in modo da presentare caratteristiche simili o uguali, indipendentemente dall&#8217;ubicazione del punto di consegna del traffico di accesso. Potrebbe quindi essere tecnicamente possibile fornire un accesso a banda larga all&#8217;ingrosso a livello centrale o locale con una qualit&#224; di servizio comparabile sia dal punto di vista del richiedente l&#8217;accesso sia da quello degli utenti finali. In questo contesto &#232; necessario analizzare sia le caratteristiche dei prodotti sia la disponibilit&#224; dei richiedenti l&#8217;accesso a migrare tra i punti di accesso o a utilizzare vari punti di consegna del traffico di accesso all&#8217;interno dell&#8217;architettura di rete nel contesto dell&#8217;analisi di sostituibilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>Molti operatori alternativi sono riusciti a realizzare investimenti e hanno sviluppato le proprie reti fino al punto di accesso locale. Tali operatori probabilmente non considererebbero i prodotti di accesso centrale come un sostituto dell&#8217;accesso locale, in quanto renderebbero non recuperabili gli investimenti nella propria infrastruttura di rete. Al contempo, si deve riconoscere che la rete di accesso &#232; la parte pi&#249; difficile da replicare a causa degli elevati costi di installazione irrecuperabili in relazione al numero di clienti che possono beneficiare dell&#8217;installazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Nonostante l&#8217;aumento osservato della concorrenza basata sulle infrastrutture, l&#8217;accesso locale &#232; ancora caratterizzato da forti ostacoli all&#8217;accesso ed &#232; regolamentato nella maggior parte degli Stati membri. Il mercato dell&#8217;accesso locale all&#8217;ingrosso soddisfa ancora la prova dei tre criteri, dato che la rete di accesso &#232; la parte della rete pi&#249; difficile da replicare. Tuttavia, in prospettiva, gli ostacoli all&#8217;ingresso al mercato di accesso centrale non possono pi&#249; essere considerati forti e non transitori a livello dell&#8217;Unione, in quanto il mercato tende a una concorrenza effettiva grazie alla presenza di piattaforme alternative, all&#8217;ampia disponibilit&#224; commerciale di capacit&#224; di rete e alla possibilit&#224; per gli operatori interconnessi a livello locale di fornire un accesso centrale. Qualora i prodotti di accesso, forniti in vari punti di consegna del traffico di accesso, siano identificati come prodotti sostitutivi in specifiche situazioni nazionali, il mercato dovrebbe comprendere tutti questi prodotti. &#200; opportuno stabilire caso per caso se un mercato cos&#236; ampio soddisfa la prova dei tre criteri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>Le maggiori capacit&#224; delle reti di comunicazione elettronica che forniscono prodotti di largo consumo possono soddisfare le esigenze di connettivit&#224; anche di alcuni utenti professionali. Tuttavia un segmento importante del mercato delle imprese, cos&#236; come la nuova domanda che emerge dalla digitalizzazione dell&#8217;industria e dai motori socioeconomici come i servizi pubblici (ospedali e scuole), richiederanno anche connessioni dedicate. Alcune imprese, quindi, richiedono ancora prodotti con caratteristiche diverse da quelle dei prodotti di largo consumo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Al fine di delineare i confini del mercato della capacit&#224; dedicata e di altri prodotti di accesso per le imprese, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione, pur garantendo che i prodotti all&#8217;ingrosso rilevanti corrispondano al problema del mercato al dettaglio individuato, dovrebbero tenere conto di diversi fattori, quali le diverse funzionalit&#224; dei prodotti e la loro destinazione d&#8217;uso, l&#8217;evoluzione dei prezzi nel tempo e l&#8217;elasticit&#224; incrociata rispetto al prezzo. Le caratteristiche distintive della capacit&#224; dedicata dei prodotti sono rappresentate dalla capacit&#224; di questi ultimi di fornire connessioni dedicate e non contese nonch&#233; velocit&#224; simmetriche e dovrebbero essere valutate, come per i prodotti di altri mercati, mediante un&#8217;analisi di sostituibilit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Lo sviluppo di infrastrutture alternative che forniscono una connettivit&#224; in fibra ottica dedicata per le imprese &#232; aumentato in modo significativo, soprattutto nelle aree pi&#249; densamente popolate, nei centri commerciali e nei distretti finanziari. Tuttavia vi possono essere aree in cui, anche se lo sviluppo di un&#8217;infrastruttura alternativa per la connettivit&#224; del mercato di massa pu&#242; essere economicamente conveniente, pu&#242; essere meno conveniente duplicare le reti che forniscono connessioni dedicate isolate a causa delle dimensioni del mercato disponibile. Nelle aree meno densamente popolate, per la mancanza di concorrenza basata sulle infrastrutture c&#8217;&#232; il rischio che la domanda di capacit&#224; dedicata non sia soddisfatta da offerte competitive in assenza di una regolamentazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>In entrambi i suddetti mercati dell&#8217;accesso all&#8217;ingrosso &#232; improbabile che i problemi di concorrenza persistano in modo uniforme in un determinato Stato membro e tali mercati dovrebbero essere oggetto di un&#8217;analisi geografica approfondita. Di conseguenza, nel definire i mercati rilevanti ai sensi dell&#8217;articolo 64, paragrafo 3, del codice, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero individuare aree geografiche in cui le condizioni della concorrenza siano sufficientemente omogenee e che possano essere distinte dalle aree adiacenti, caratterizzate da condizioni prevalenti della concorrenza sostanzialmente diverse, valutando in particolare se il potenziale operatore con un significativo potere di mercato agisca in modo uniforme in tutta la zona di copertura della sua rete o se si trovi di fronte a condizioni di concorrenza sensibilmente diverse al punto da limitare le sue attivit&#224; in alcune zone ma non in altre.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Ad oggi le autorit&#224; nazionali di regolamentazione hanno ritenuto che la maggior parte dei mercati fossero nazionali perch&#233; la rete in rame dell&#8217;operatore storico aveva una copertura nazionale. Tuttavia, con il sempre maggior sviluppo di reti alternative, le condizioni di concorrenza possono variare in modo significativo e duraturo tra le diverse aree di uno stesso Stato membro (ad esempio tra aree urbane e rurali), rendendo cos&#236; necessaria la definizione di mercati geografici distinti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>Ai fini della definizione del mercato geografico, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero definire un&#8217;unit&#224; geografica di base come punto di partenza per valutare le condizioni di concorrenza. Tale unit&#224; potrebbe seguire la topologia della rete o i confini amministrativi, a seconda delle circostanze nazionali. In tutti i casi, secondo la prassi della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, l&#8217;unit&#224; geografica dovrebbe essere a) di dimensioni adeguate, ossia abbastanza piccola da evitare variazioni significative delle condizioni concorrenziali all&#8217;interno di ciascuna unit&#224;, ma abbastanza grande da evitare una microanalisi ad alta intensit&#224; di risorse e onerosa che potrebbe portare alla frammentazione del mercato, b) in grado di riflettere la struttura della rete di tutti gli operatori interessati e c) avere confini chiari e stabili nel tempo. Per quanto riguarda la condizione b), le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero basarsi, se del caso, sulla mappatura geografica delle reti condotta conformemente all&#8217;articolo 22 del codice.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(38)</p></td><td><p>Secondo i principi del diritto della concorrenza, e sulla base dell&#8217;analisi delle unit&#224; geografiche precedentemente descritte, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero poi stabilire una prima definizione della portata dei mercati geografici aggregando le unit&#224; che presentano condizioni di concorrenza analoghe. Le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero valutare le condizioni di concorrenza in modo lungimirante, guardando agli indicatori strutturali e comportamentali, tenendo conto in particolare, in linea con l&#8217;articolo 64, paragrafo 3, del codice, dell&#8217;importanza della concorrenza basata sulle infrastrutture. Tali indicatori possono essere<span>tra l&#8217;altro</span> la copertura delle reti, il numero di reti concorrenti, le rispettive quote di mercato, l&#8217;andamento delle quote di mercato, la determinazione dei prezzi in maniera uniforme o su base locale, le caratteristiche della domanda e il tasso di cambio operatore o di abbandono dei clienti. La definizione dei mercati geografici che ne risulta dovrebbe essere verificata sulla base di un&#8217;analisi della sostituibilit&#224; dal lato della domanda e dell&#8217;offerta. I mercati geografici non adiacenti che presentano condizioni di concorrenza analoghe possono essere analizzati insieme in questa fase.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(39)</p></td><td><p>Nella fase di definizione del mercato si dovrebbe tener conto in prospettiva delle variazioni significative delle condizioni di concorrenza. La segmentazione delle misure correttive pu&#242; essere utilizzata per far fronte a variazioni meno significative o meno stabili delle condizioni di concorrenza, anche adeguando periodicamente o puntualmente tali misure, senza compromettere la prevedibilit&#224; regolamentare.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(40)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 75 del codice conferisce alla Commissione il potere di adottare un atto delegato che definisce una tariffa unica massima di terminazione per le chiamate vocali su reti mobili a livello dell&#8217;Unione e una tariffa unica massima di terminazione per le chiamate vocali su reti fisse a livello dell&#8217;Unione (congiuntamente &#171;tariffe di terminazione per le chiamate vocali a livello dell&#8217;Unione&#187;). Le tariffe di terminazione per le chiamate vocali a livello dell&#8217;Unione si applicheranno direttamente a qualsiasi fornitore di servizi di terminazione su rete fissa e mobile nell&#8217;Unione. Le tariffe uniche di terminazione per le chiamate vocali a livello dell&#8217;Unione si basano sull&#8217;efficienza dei costi della fornitura dei servizi di terminazione. L&#8217;applicazione di dette tariffe limiter&#224; la capacit&#224; degli operatori mobili e fissi di stabilire tariffe di terminazione eccessive. In tal modo verrebbe meno il rischio che si applichino tariffe di terminazione eccessive, che &#232; stata la minaccia pi&#249; grave per la concorrenza su questi mercati. A causa dell&#8217;orientamento strettamente legato ai costi applicato nella fissazione delle tariffe di terminazione per le chiamate vocali a livello dell&#8217;Unione, come richiesto dal codice, le tariffe di terminazione dovrebbero essere simili a quelle previste in caso di mercati concorrenziali. Di conseguenza i mercati della terminazione non supererebbero pi&#249; la prova dei tre criteri a livello dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(41)</p></td><td><p>Tuttavia la regolamentazione di determinati aspetti dei mercati di terminazione in alcuni Stati membri pu&#242; essere giustificata da circostanze specifiche. Le specifiche circostanze nazionali possono indicare che questi mercati, in prospettiva, non tendono alla concorrenza o che continuano a sussistere problemi di concorrenza. Ci&#242; pu&#242; accadere nel caso in cui agli operatori sia stata negata l&#8217;interconnessione o se gli stessi hanno avuto problemi con la terminazione delle chiamate dalla propria rete verso le reti di altri operatori. Le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero affrontare tali problemi o imponendo obblighi basati sul significativo potere di mercato diversi dal controllo dei prezzi, se &#232; soddisfatta la prova dei tre criteri, oppure utilizzando altri strumenti di regolamentazione adeguati, ossia l&#8217;articolo 61, paragrafo 2, del codice, se sono soddisfatte le condizioni ivi specificate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(42)</p></td><td><p>I mercati elencati nell&#8217;allegato della presente raccomandazione non comprendono pi&#249; tre mercati che erano elencati nella raccomandazione del 2014 in quanto questi non soddisfano la prova dei tre criteri, ossia i mercati per la fornitura all&#8217;ingrosso del servizio di terminazione delle chiamate su singole reti telefoniche pubbliche in postazione fissa (mercato 1), per la fornitura all&#8217;ingrosso del servizio di terminazione delle chiamate vocali su singole reti mobili (mercato 2) e per l&#8217;accesso centrale all&#8217;ingrosso in postazione fissa per i prodotti di largo consumo (mercato 3b).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(43)</p></td><td><p>I restanti mercati della raccomandazione del 2014, ovvero i mercati 3a (accesso locale all&#8217;ingrosso in postazione fissa) e 4 (accesso all&#8217;ingrosso di alta qualit&#224; in postazione fissa; quest&#8217;ultimo parzialmente ridefinito), giustificano comunque una regolamentazione ex ante in quanto soddisfano la prova dei tre criteri a livello dell&#8217;Unione. Nel delineare questi mercati, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero tenere conto delle situazioni nazionali, soprattutto per quanto riguarda la loro dimensione geografica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(44)</p></td><td><p>Al fine di garantire un&#8217;adeguata considerazione degli effetti della regolamentazione imposta sui mercati collegati nel determinare se un dato mercato necessiti di una regolamentazione ex ante, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero garantire che i mercati correlati siano analizzati in modo coerente e, ove possibile, contemporaneamente o per quanto possibile in periodi di tempo vicini.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(45)</p></td><td><p>Nel valutare se modificare o mantenere gli obblighi di regolamentazione esistenti, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero applicare la prova dei tre criteri anche ai mercati elencati negli allegati della raccomandazione 2003/311/CE&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, della raccomandazione 2007/879/CE e della raccomandazione 2014/710/UE&#160;<a>(<span>6</span>)</a> della Commissione, che per&#242; non figurano pi&#249; nell&#8217;allegato della presente raccomandazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(46)</p></td><td><p>L&#8217;Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche &#232; stato consultato conformemente all&#8217;articolo 64, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2018/1972 e ha espresso un parere il 16 ottobre 2020.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE RACCOMANDAZIONE: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><span>Per la definizione dei mercati rilevanti corrispondenti alla situazione nazionale ai sensi dell&#8217;articolo 64, paragrafo 3, della direttiva (UE) 2018/1972, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero analizzare i mercati di prodotti e servizi specificati nell&#8217;allegato.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><span>Qualora ritengano che uno qualsiasi dei mercati di cui all&#8217;allegato non sia assoggettabile a una regolamentazione ex ante nelle situazioni nazionali specifiche, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero eseguire la prova dei tre criteri e dimostrare il mancato soddisfacimento di almeno uno dei tre criteri di cui all&#8217;articolo 67, paragrafo 1, della direttiva (UE) 2018/1972, e la Commissione proceder&#224; a una verifica al riguardo.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><span>Nell&#8217;individuare i mercati geografici rilevanti all&#8217;interno del loro territorio ai sensi dell&#8217;articolo 64, paragrafo 3, del codice, le autorit&#224; nazionali di regolamentazione dovrebbero effettuare un&#8217;analisi granulare della sostituibilit&#224; sul lato della domanda e dell&#8217;offerta, partendo da un&#8217;unit&#224; geografica appropriata e aggregando le unit&#224; che presentano condizioni concorrenziali analoghe. La valutazione delle condizioni di concorrenza dovrebbe essere prospettica e dovrebbe basarsi, tra l&#8217;altro, sul numero e sulle caratteristiche delle reti concorrenti, sulla distribuzione e sull&#8217;andamento delle quote di mercato, sui prezzi e sui modelli comportamentali.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><span>La presente raccomandazione non pregiudica le definizioni dei mercati, i risultati delle analisi di mercato e gli obblighi di regolamentazione adottati dalle autorit&#224; nazionali di regolamentazione conformemente al quadro normativo in vigore prima della data di adozione della presente raccomandazione.</span></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><span>Gli Stati membri sono destinatari della presente raccomandazione.</span></td></tr></tbody></table> Fatto a Bruxelles, il 18 dicembre 2020 Per la Commissione Thierry BRETON Membro della Commissione ( 1 ) GU L 321 del 17.12.2018, pag. 36 . ( 2 ) Raccomandazione 2014/710/UE della Commissione, del 9 ottobre 2014, relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni elettroniche che possono essere oggetto di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica ( GU L 295 dell’11.10.2014, pag. 79 ). ( 3 ) Cfr. considerando 23 degli orientamenti della Commissione per l’analisi del mercato e la valutazione del significativo potere di mercato ai sensi del nuovo quadro normativo dell’UE per le reti e i servizi di comunicazione elettronica ( GU C 159 del 7.5.2018, pag. 1 ) e considerando 163 del codice europeo delle comunicazioni elettroniche. ( 4 ) In particolare, comunicazione della Commissione C/2018/2374 — Orientamenti per l’analisi del mercato e la valutazione del significativo potere di mercato ai sensi del quadro normativo dell’UE per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, GU C 159 del 7.5.2018, pag. 1 . ( 5 ) Raccomandazione della Commissione 2003/311/CE, dell’11 febbraio 2003, relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi nel settore delle comunicazioni elettroniche suscettibili di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro normativo comune per le reti e i servizi di comunicazione elettronica, GU L 114 dell’8.5.2003, pag. 45 .https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32003H0311. ( 6 ) Raccomandazione della Commissione 2007/879/CE, del 17 dicembre 2007, relativa ai mercati rilevanti di prodotti e servizi del settore delle comunicazioni elettroniche che possono essere oggetto di una regolamentazione ex ante ai sensi della direttiva 2002/21/CE del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro normativo comune per le reti ed i servizi di comunicazione elettronica, GU L 344 del 28.12.2007, pag. 65 .https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32007H0879&from=IT. ALLEGATO Mercato 1: Accesso locale all’ingrosso in postazione fissa Mercato 2: Capacità dedicata all’ingrosso
ITA
32020H2245
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.7.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 194/11</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2022/1276 DEL CONSIGLIO del 21 luglio 2022 che modifica la decisione 2014/145/PESC, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29, vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 17&#160;marzo&#160;2014 il Consiglio ha adottato la decisione&#160;2014/145/PESC&#160;<a>(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L'Unione continua a sostenere senza riserve la sovranit&#224; e l'integrit&#224; territoriale dell'Ucraina e continua a condannare azioni e politiche che compromettono l'integrit&#224; territoriale dell'Ucraina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il regime siriano fornisce sostegno, anche militare, alla guerra di aggressione non provocata e ingiustificata della Russia nei confronti dell'Ucraina. Alla luce della gravit&#224; della situazione, il Consiglio ritiene che sei persone e un'entit&#224; coinvolte nel reclutamento di mercenari siriani destinati a combattere in Ucraina al fianco delle truppe russe debbano essere aggiunte all'elenco delle persone, delle entit&#224; e degli organismi soggetti a misure restrittive che figura nell'allegato della decisione 2014/145/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione 2014/145/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L'allegato della decisione 2014/145/PESC è modificato conformemente all'allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 21 luglio 2022 Per il Consiglio Il presidente M. BEK ( 1 ) Decisione 2014/145/PESC del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina ( GU L 78 del 17.3.2014, pag. 16 ). ALLEGATO Le persone e l'entità seguenti sono aggiunte all'elenco delle persone, delle entità e degli organismi riportato nell'allegato della decisione 2014/145/PESC: Persone <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nome</p></td><td><p>Informazioni identificative</p></td><td><p>Motivi</p></td><td><p>Data di inserimento nell'elenco</p></td></tr><tr><td><p>&#171;1176.</p></td><td><p>Muhammad AL-SALTI (Muhamad AL-SALTI, Akram Muhammad AL-SALTI, Muhammad SALTI) - &#1605;&#1581;&#1605;&#1583; &#1575;&#1604;&#1587;&#1604;&#1591;&#1610;, &#1571;&#1603;&#1585;&#1605; &#1575;&#1604;&#1587;&#1604;&#1591;&#1610;, &#1571;&#1603;&#1585;&#1605; &#1605;&#1581;&#1605;&#1583; &#1575;&#1604;&#1587;&#1604;&#1591;&#1610;, &#1605;&#1581;&#1605;&#1583;</p></td><td><p>Cittadinanza: siriana</p><p>Carica: comandante in capo dell'"Esercito di liberazione palestinese"</p><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Muhammad AL-SALTI &#232; il comandante in capo dell'&#8220;Esercito di liberazione palestinese&#8221; coinvolto nel reclutamento di palestinesi destinati a combattere in Ucraina al fianco della Russia. &#200; pertanto responsabile di azioni e politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>1177.</p></td><td><p>Abu Hani SHAMMOUT (Abu Hani SHAMOUT, Abu SHAMMOUT, Hani SHAMMOUT) - &#1571;&#1576;&#1608; &#1607;&#1575;&#1606;&#1610; &#1588;&#1605;&#1608;&#1591;, &#1571;&#1576;&#1608; &#1588;&#1605;&#1608;&#1591;, &#1607;&#1575;&#1606;&#1610; &#1588;&#1605;&#1608;&#1591; &#1588;&#1605;&#1608;&#1591;</p></td><td><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Abu Hani SHAMMOUT &#232; un ex ufficiale militare siriano e leader della fazione &#8220;al-Ahdat al-Omariya&#8221;, responsabile, insieme ai reclutatori russi, dell'arruolamento di mercenari siriani di Yalda, Babila e Beit Sahem, a sud di Damasco, destinati a combattere per le forze russe in Libia e in Ucraina. &#200; stato direttamente incaricato dal Wagner Group di supervisionare il reclutamento di veterani. &#200; pertanto responsabile di azioni e politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>1178.</p></td><td><p>Nabeul AL-ABDULLAH (Nabel AL-ABDULLAH, Nabel AL-ABDALLAH, Nabel ABDALLAH, Nabel ABDULLAH) - &#1606;&#1575;&#1576;&#1604; &#1593;&#1576;&#1583;&#1575;&#1604;&#1604;&#1607;, &#1606;&#1575;&#1576;&#1604; &#1575;&#1604;&#1593;&#1576;&#1583;&#1575;&#1604;&#1604;&#1607;</p></td><td><p>Carica: comandante delle forze di difesa nazionali nella citt&#224; di Suqaylabiyah</p><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Nabeul AL-ABDULLAH &#232; comandante delle forze di difesa nazionali nella citt&#224; di Suqaylabiyah. Dall'inizio della guerra di aggressione russa supervisiona il reclutamento di mercenari siriani destinati a combattere al fianco della Russia in Ucraina. &#200; pertanto responsabile di azioni e politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>1179.</p></td><td><p>Simon AL WAKIL (Simon WAKIL, Simon Al WAQIL, Simon WAQIL, Simon AL WAKEEL, Simon WAKEEL) - &#1587;&#1610;&#1605;&#1608;&#1606; &#1575;&#1604;&#1608;&#1603;&#1610;&#1604;, &#1587;&#1610;&#1605;&#1608;&#1606;</p></td><td><p>Carica: comandante delle forze di difesa nazionali nella citt&#224; di Maharda</p><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Simon AL WAKIL &#232; comandante delle forze di difesa nazionali nella citt&#224; di Maharda (Hama). Collabora direttamente con il comando delle forze russe in Siria e funge da collegamento attivo nelle operazioni di arruolamento di combattenti destinati a lottare in Ucraina al fianco della Russia. &#200; pertanto responsabile di azioni e politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>1180.</p></td><td><p>Fawaz Mikhail GERGES - &#1601;&#1608;&#1575;&#1586; &#1605;&#1610;&#1582;&#1575;&#1574;&#1610;&#1604; &#1580;&#1585;&#1580;&#1587;</p></td><td><p>Carica: uomo d'affari, amministratore delegato di "Al-Sayyad Company for Guarding and Protection Services"</p><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Fawaz Mikhail Gerges &#232; il direttore di Al Sayyad Company for Guarding and Protection Services, una societ&#224; di sicurezza privata siriana costituita nel 2017 e controllata dal Wagner Group in Siria, che opera nella tutela degli interessi russi (fosfati, gas e sicurezza dei siti petroliferi). &#200; responsabile del reclutamento di mercenari a vantaggio delle forze russe in Libia e in Ucraina. &#200; pertanto responsabile di azioni e politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022</p></td></tr><tr><td><p>1181.</p></td><td><p>Yasar Hussein IBRAHIM (Yassar Hussein IBRAHIM, Yassar IBRAHIM) - &#1610;&#1575;&#1587;&#1585; &#1581;&#1587;&#1610;&#1606; &#1575;&#1576;&#1585;&#1575;&#1607;&#1610;&#1605;</p></td><td><p>Cittadinanza: siriana</p><p>Data di nascita: 9.4.1983</p><p>Luogo di nascita: Damasco</p><p>Sesso: maschile</p></td><td><p>Yasar Hussein Ibrahim &#232; comproprietario di Al-Sayyad Company for Guarding and Protection Services Ltd, una societ&#224; di sicurezza privata siriana costituita nel 2017 e controllata dal Wagner Group in Siria, che opera nella tutela degli interessi russi (fosfati, gas e sicurezza dei siti petroliferi). La societ&#224; &#232; attiva nel reclutamento di mercenari siriani da inviare in Libia e in Ucraina. Yasar Hussein Ibrahim &#232; pertanto responsabile di sostenere o attuare azioni o politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina, o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022&#187;.</p></td></tr></tbody></table> Entità <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nome</p></td><td><p>Informazioni identificative</p></td><td><p>Motivi</p></td><td><p>Data di inserimento nell'elenco</p></td></tr><tr><td><p>&#171;102.</p></td><td><p>Al-Sayyad Company for Guarding and Protection Services Ltd (alias "ISIS Hunters") - &#1588;&#1585;&#1603;&#1577; &#1575;&#1604;&#1589;&#1610;&#1575;&#1583; &#1604;&#1582;&#1583;&#1605;&#1575;&#1578; &#1575;&#1604;&#1581;&#1585;&#1575;&#1587;&#1577; &#1608;&#1575;&#1604;&#1581;&#1605;&#1575;&#1610;&#1577;</p></td><td><p>Data di creazione: 2017</p><p>Sede: Al Suqaylabiyah (regione di Hama)</p></td><td><p>Al-Sayyad Company for Guarding and Protection Services Ltd &#232; una societ&#224; di sicurezza privata siriana costituita nel 2017 e controllata dal Wagner Group in Siria, che opera nella tutela degli interessi russi (fosfati, gas e sicurezza dei siti petroliferi). La societ&#224;, che opera sotto il nome &#8220;ISIS Hunters&#8221;, &#232; attiva nel reclutamento di mercenari siriani da inviare in Libia e in Ucraina. La societ&#224; &#232; pertanto responsabile di sostenere o attuare azioni o politiche che compromettono o minacciano l'integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l'indipendenza dell'Ucraina, o la stabilit&#224; o la sicurezza in Ucraina.</p></td><td><p>21.7.2022&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022D1276
01999D0246 — IT — 01.01.2021 — 002.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DECISIONE DELLA COMMISSIONE</p><p>del 30 marzo 1999</p><p>recante approvazione di alcuni piani di emergenza per la lotta contro la peste suina classica</p><p><span>[notificata con il numero C(1999) 769]</span></p><p>(Testo rilevante ai fini del SEE)</p><p><a>(1999/246/CE)</a></p><p>(GU L 093 del 8.4.1999, pag. 24)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DELLA COMMISSIONE&#160;del 14 gennaio 2000</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;33</p></td><td><p>23</p></td><td><p>8.2.2000</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M2</a></p></td><td><p><a>DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2020/2112 DELLA COMMISSIONE&#160;del 16 dicembre 2020</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;427</p></td><td><p>17</p></td><td><p>17.12.2020</p></td></tr></table> DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 30 marzo 1999 recante approvazione di alcuni piani di emergenza per la lotta contro la peste suina classica [notificata con il numero C(1999) 769] (Testo rilevante ai fini del SEE) (1999/246/CE) Articolo 1 Sono approvati i piani di emergenza per la lotta contro la peste suina classica presentati dagli Stati membri di cui all'allegato I. Articolo 2 Gli Stati membri sono destinari della presente decisione. ALLEGATO Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Paesi Bassi Austria Portogallo Finlandia Svezia Regno Unito (Irlanda del Nord) ( 1 ) <note> ( 1 ) Conformemente all’accordo sul recesso del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione europea e dalla Comunità europea dell’energia atomica, in particolare l’articolo 5, paragrafo 4, del protocollo su Irlanda/Irlanda del Nord in combinato disposto con l’allegato 2 di tale protocollo, ai fini del presente allegato i riferimenti agli Stati membri si intendono fatti anche al Regno Unito nei confronti dell’Irlanda del Nord. </note>
ITA
01999D0246-20210101
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>10.6.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 148/38</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2017/984 DEL CONSIGLIO dell'8 agosto 2016 che intima alla Spagna di adottare le misure per la riduzione del disavanzo ritenute necessarie per correggere la situazione di disavanzo eccessivo IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 126, paragrafo 9, vista la raccomandazione della Commissione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 126 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), gli Stati membri devono evitare disavanzi pubblici eccessivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il patto di stabilit&#224; e crescita &#232; basato sull'obiettivo di finanze pubbliche sane come mezzo per rafforzare le condizioni per la stabilit&#224; dei prezzi e per una crescita forte e sostenibile che favorisca la creazione di posti di lavoro. Il patto di stabilit&#224; e crescita include il regolamento (CE) n.&#160;1467/97 del Consiglio<a>&#160;(<span>1</span>)</a>, adottato al fine di favorire la tempestiva correzione di disavanzi pubblici eccessivi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 27 aprile 2009 il Consiglio ha deciso, conformemente all'articolo 104, paragrafo 6, del trattato che istituisce la Comunit&#224; europea (TCE), che in Spagna esisteva una situazione di disavanzo eccessivo e ha emanato una raccomandazione ai fini della sua correzione entro e non oltre il 2012, conformemente all'articolo 104, paragrafo 7, dello stesso trattato. Successivamente, il Consiglio ha rivolto alla Spagna, ai sensi dell'articolo 126, paragrafo&#160;7, TFUE, altre tre raccomandazioni (il 2 dicembre 2009, il 10 luglio 2012 e il 21&#160;giugno 2013), con cui il termine per la correzione del disavanzo eccessivo &#232; stato prorogato rispettivamente al 2013, al 2014 e al&#160;2016. In tutte e tre le raccomandazioni il Consiglio ha ritenuto che la Spagna avesse dato seguito effettivo alla raccomandazione, ma che si fossero verificati eventi economici sfavorevoli imprevisti con importanti conseguenze negative per le finanze pubbliche<a>&#160;(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>In conformit&#224; dell'articolo 126, paragrafo 8, TFUE, il 12 luglio 2016 il Consiglio ha deciso che la Spagna non aveva dato seguito effettivo alla raccomandazione del Consiglio del 21&#160;giugno 2013.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 10, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 1467/97, qualora le misure non siano attuate da uno Stato membro partecipante oppure, a giudizio del Consiglio, si rivelino inadeguate, il Consiglio adotta immediatamente una decisione ai sensi dell'articolo&#160;126, paragrafo 9, TFUE.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Commissione ha aggiornato le sue previsioni della primavera 2016 con le informazioni disponibili al 19&#160;luglio 2016. Su tale base, la previsione di crescita del PIL reale per il 2016 &#232; stata rivista al rialzo di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni di primavera, ovvero al 2,9 %, e al ribasso per il 2017 (2,3 % contro 2,5 % in primavera). Nel 2018 la crescita del PIL reale dovrebbe attestarsi al 2,1 % mentre nel 2015 era del 3,2 %. Si prevede quindi un rallentamento della crescita economica che dovrebbe per&#242; rimanere solida grazie alle riforme intraprese in risposta alla crisi e al positivo completamento del programma di assistenza finanziaria. La ripresa &#232; tuttora accompagnata da una consistente creazione di posti di lavoro, in un contesto di costante moderazione salariale che trae beneficio delle riforme del mercato del lavoro. La crescita &#232; sostenuta anche dai bassi prezzi del petrolio. Al tempo stesso l'inflazione dovrebbe assestarsi a &#8212; 0,3 % nel 2016. Vi sono tuttavia rischi di revisione al ribasso delle previsioni di crescita, in particolare a partire dal 2017, dovuti tra l'altro all'esito del referendum sull'appartenenza del Regno Unito all'Unione, che ha aumentato l'incertezza e pu&#242; avere ripercussioni negative sugli scambi e sulla domanda interna.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Secondo le previsioni della primavera 2016 aggiornate della Commissione, il disavanzo pubblico dovrebbe scendere al 4,6 % del PIL nel 2016, al 3,3 % del PIL nel 2017 e al 2,7 % del PIL nel 2018 (rispetto agli obiettivi del 3,6 % del PIL nel 2016, 2,9 % del PIL nel 2017 e 2,2 % del PIL nel 2018 del programma di stabilit&#224; e di un disavanzo previsto del 3,9 % del PIL nel 2016 e del 3,1 % del PIL nel 2017 secondo le previsioni di primavera). La previsione di un disavanzo pi&#249; elevato &#232; in parte dovuta al fatto che le misure dirette a contenere la spesa a livello dell'amministrazione centrale e regionale adottate in risposta alla raccomandazione della Commissione del marzo 2016 sono state prese in conto in misura minore nelle previsioni aggiornate della Commissione (0,2 % del PIL) rispetto alle previsioni del programma di stabilit&#224; (0,4 % del PIL), perch&#233; alcune di queste misure non sono ancora sufficientemente specificate per poter essere incluse nelle previsioni della Commissione sulla base della consueta ipotesi di politiche invariate. Tuttavia, la differenza deriva essenzialmente dalle modifiche apportate al quadro giuridico che disciplina l'imposta sul reddito delle societ&#224;, che comporta la diminuzione dei pagamenti anticipati da parte delle imprese (&#171;<span>pagos fraccionados</span>&#187;) nel 2016. Questa diminuzione non &#232; stata quantificata nel programma di stabilit&#224; ed &#232; divenuta manifesta solo in aprile, quando &#232; stata versata la prima rata delle imposte, ovvero dopo la scadenza del termine per le previsioni di primavera aggiornate. Nelle previsioni della primavera 2016 aggiornate, la Commissione stima questa diminuzione allo 0,5 % del PIL nel 2016. Poich&#233; comportano un ritardo permanente nel versamento delle imposte, ma non modificano l'aliquota o la base imponibile, le modifiche suddette non influiranno sulle entrate derivanti dalle imposte sul reddito delle imprese una volta che il nuovo quadro sar&#224; stabile (a partire dal 2017). Esse si traducono in una perdita temporanea di gettito fiscale nel 2016, che &#232; stata considerata una tantum nelle previsioni di primavera aggiornate.</p><p>Per il 2017 le differenze tra le previsioni di primavera aggiornate e il programma di stabilit&#224; derivano da una posizione di partenza peggiore del previsto e dal fatto che le misure di risparmio adottate in risposta alla raccomandazione della Commissione del&#160;marzo 2016 non sono state ancora sufficientemente specificate e non possono essere prese in considerazione sulla base della consueta ipotesi di politiche invariate. Il disavanzo strutturale dovrebbe aumentare dello 0,4 % nel 2016 e dello 0,1 % del PIL nel 2017 per rimanere invariato nel 2018. L'aumento previsto del disavanzo strutturale nel 2016 &#232; tuttavia dovuto in parte al fatto che le attuali previsioni in materia di inflazione e crescita nominale del PIL sono inferiori a quelle alla base del bilancio 2016, il che ha avuto un effetto negativo sulle entrate pubbliche strutturali senza possibilit&#224; di rettificare la spesa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il rapporto debito lordo/PIL &#232; passato dal 36 % nel 2007 al 99 % circa nel 2014. Nel 2015 tale rapporto &#232; rimasto pi&#249; o meno stabile, poich&#233; le vendite nette di attivit&#224; finanziarie hanno compensato l'incidenza negativa della crescita del disavanzo a un ritmo superiore alla crescita del PIL nominale. Secondo le previsioni della primavera 2016 aggiornate, il rapporto debito/PIL dovrebbe culminare al 100,6 % del PIL nel 2017, mentre le previsioni di primavera prevedevano che il debito avrebbe toccato l'apice del 100,3 % del PIL nel&#160;2016. Sebbene non si ravvisi per la Spagna un rischio immediato di tensioni sul bilancio derivante da questo elevato rapporto debito/PIL, i rischi per la sostenibilit&#224; del debito aumenteranno considerevolmente a medio termine se non migliora la posizione di bilancio. A pi&#249; lungo termine, i rischi per la sostenibilit&#224; di bilancio dovrebbero diminuire grazie all'effetto positivo delle riduzioni della spesa legata all'invecchiamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Conformemente all'articolo&#160;5 del regolamento (CE) n.&#160;1467/97, nella decisione con cui intima di adottare misure volte alla riduzione del disavanzo di bilancio in conformit&#224; dell'articolo&#160;126, paragrafo&#160;9, TFUE, il Consiglio deve chiedere che lo Stato membro interessato rispetti obiettivi di bilancio annuali che, sulla base delle previsioni sottese all'intimazione, siano coerenti con un miglioramento annuo minimo pari almeno allo 0,5 % del PIL come parametro di riferimento, del suo saldo di bilancio corretto per il ciclo, al netto delle misure temporanee e una tantum. Tuttavia, il fatto che tale decisione sia adottata nella seconda met&#224; dell'anno rende necessario un maggior sforzo di bilancio per conseguire il miglioramento annuo richiesto del saldo strutturale. Occorre inoltre evidenziare che lo scenario su cui si fonda il nuovo percorso di aggiustamento inizia con un peggioramento del disavanzo strutturale pari allo 0,4 % del PIL, che &#232; almeno in parte il risultato di un calo dell'inflazione rispetto a quanto previsto nello scenario alla base del bilancio 2016, un fattore in buona misura al di fuori del controllo del governo. Alla luce di quanto precede, appare opportuno non richiedere ulteriori misure strutturali nel 2016.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Considerando che non dovrebbero essere previste misure strutturali nel 2016, la concessione alla Spagna di un ulteriore anno per la correzione del disavanzo eccessivo, che &#232; la regola ai sensi del regolamento (CE) n.&#160;1467/97, richiederebbe un miglioramento annuo del saldo strutturale nel 2017, con effetti troppo negativi per la crescita. Appare quindi opportuno prorogare di due anni il termine entro il quale la Spagna dovr&#224; porre fine alla situazione di disavanzo eccessivo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Pertanto, affinch&#233; il percorso di aggiustamento sia credibile e sostenibile, la Spagna dovrebbe pervenire a un disavanzo pubblico del 4,6 %, 3,1 % e 2,2 % del PIL rispettivamente nel 2016, 2017 and 2018, in linea con un deterioramento del saldo strutturale pari allo 0,4 % del PIL nel 2016 e con un miglioramento strutturale pari allo 0,5 % del PIL sia nel 2017 che nel 2018. Tali obiettivi di bilancio tengono conto anche della necessit&#224; di compensare gli effetti negativi secondari del risanamento di bilancio sulle finanze pubbliche, dovuti al suo impatto sull'economia in generale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Per conseguire tali obiettivi, appaiono necessarie misure strutturali supplementari con un'incidenza stimata pari allo 0,5 % del PIL sia nel 2017 che nel 2018. Le economie per il&#160;2017 e il 2018 potrebbero includere, fra l'altro, la riduzione del numero e della portata delle agevolazioni fiscali, in particolare le aliquote ridotte dell'IVA, al fine di conseguire lo sforzo strutturale richiesto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Inoltre, un'applicazione rigorosa a tutti i livelli di governo dei meccanismi preventivi e correttivi previsti dalla legge di stabilit&#224; spagnola potrebbe garantire una correzione tempestiva e duratura del disavanzo eccessivo. Questo risultato potrebbe essere ottenuto rendendo pi&#249; automatica l'applicazione dei meccanismi. Il contributo della regola di spesa della legge di stabilit&#224; alla sostenibilit&#224; delle finanze pubbliche potrebbe inoltre essere rafforzato chiarendo ulteriormente la copertura e la definizione delle categorie di spesa necessarie per il calcolo dello stesso contributo e invitando esplicitamente le pubbliche amministrazioni inadempienti a compensare gli scostamenti nella spesa nell'anno successivo a quello in cui si sono verificati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>La Spagna dovrebbe inoltre prestare la dovuta attenzione alla qualit&#224; delle finanze pubbliche, in particolare alla politica in materia di appalti pubblici. Negli ultimi anni sono state segnalate alla Commissione numerose irregolarit&#224; che hanno effetti sull'applicazione della legislazione dell'Unione in materia di appalti pubblici. I dati mostrano che esistono disparit&#224; nell'attuazione degli appalti pubblici tra le amministrazioni aggiudicatrici o gli enti aggiudicatori e che la carenza di meccanismi di controllo ex ante ed ex post ostacola un'applicazione corretta e uniforme della normativa in materia di appalti pubblici. Rispetto ad altri Stati membri, la Spagna si contraddistingue per un basso tasso di pubblicazione dei bandi di gara e un ricorso relativamente elevato alla procedura negoziata senza previa pubblicazione. Ne consegue che la concorrenza esercitata da imprese di altri Stati membri &#232; limitata e che gli appalti sono spesso aggiudicati direttamente, il che comporta un aumento della spesa delle amministrazioni pubbliche. L'uso limitato di strumenti di aggiudicazione congiunta o centralizzata impedisce incrementi di efficienza che contribuirebbero al risparmio finanziario. L'assenza di un organo indipendente incaricato di garantire l'efficacia e il rispetto della normativa in materia di appalti pubblici in tutto il paese ostacola la corretta applicazione delle norme in materia di appalti e pu&#242; dare adito a irregolarit&#224;, il che, in entrambi i casi, ha un impatto negativo sulle finanze pubbliche della Spagna.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Per favorire il successo della strategia di risanamento del bilancio, sar&#224; importante sostenere tale risanamento con riforme strutturali generali, in linea con le raccomandazioni del Consiglio rivolte alla Spagna nell'ambito del semestre europeo 2016 e in particolare quelle relative alla correzione degli squilibri macroeconomici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 126, paragrafo 9, TFUE, il Consiglio pu&#242; chiedere allo Stato membro interessato, nell'ambito della sua decisione di intimazione di cui a tale disposizione, di presentare relazioni sullo sforzo di aggiustamento secondo un calendario preciso. A norma dell'articolo 5, paragrafo 1<span>bis</span>, del regolamento (CE) n.&#160;1467/97, la relazione dello Stato membro deve comprendere gli obiettivi stabiliti per le spese e le entrate pubbliche e per le misure discrezionali sul lato delle spese e delle entrate, insieme a informazioni sul seguito dato alle raccomandazioni specifiche del Consiglio. Al fine di agevolare il monitoraggio del termine per conformarsi alle raccomandazioni contenute nella presente decisione nonch&#233; del termine per la correzione del disavanzo eccessivo, &#232; opportuno che la Spagna presenti detta relazione entro il 15 ottobre 2016 contestualmente al suo documento programmatico di bilancio 2017.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>La Spagna dovrebbe inoltre presentare una relazione alla Commissione e al comitato economico e finanziario, come stabilito dall'articolo 10 del regolamento (UE) n.&#160;473/2013 del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a> in conformit&#224; alle specifiche stabilite nel regolamento delegato (UE) n.&#160;877/2013 della Commissione<a>&#160;(<span>4</span>)</a>. La prima relazione dovrebbe essere trasmessa entro il 15 gennaio 2017 e le successive a cadenza trimestrale.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 1. La Spagna pone fine all'attuale situazione di disavanzo eccessivo entro il 2018. 2. La Spagna riduce il disavanzo pubblico al 4,6 % del PIL nel 2016, al 3,1 % del PIL nel 2017 e al 2,2 % del PIL nel 2018. Questo miglioramento del disavanzo pubblico è in linea con un deterioramento del saldo strutturale pari allo 0,4 % del PIL nel 2016 e con un miglioramento strutturale pari allo 0,5 % del PIL sia nel 2017 che nel 2018, sulla base delle previsioni della primavera 2016 aggiornate della Commissione. La Spagna utilizza tutte le entrate straordinarie per accelerare la riduzione del disavanzo e del debito. 3. Oltre alle economie già incluse nelle previsioni della primavera 2016 aggiornate della Commissione, la Spagna adotta e attua pienamente misure di risanamento per un importo pari allo 0,5 % del PIL sia nel 2017 che nel 2018. 4. La Spagna è pronta ad adottare ulteriori misure qualora dovessero emergere rischi per i piani di bilancio. Le misure di risanamento del bilancio garantiscono un miglioramento duraturo e favorevole alla crescita del saldo strutturale delle amministrazioni pubbliche. 5. La Spagna adotta misure per rafforzare il suo quadro di bilancio, in particolare al fine di aumentare l'automaticità dei meccanismi di prevenzione e correzione delle deviazioni rispetto agli obiettivi in termini di disavanzo, debito e spesa e di potenziare il contributo della regola di spesa della legge di stabilità alla sostenibilità delle finanze pubbliche. 6. La Spagna istituisce un quadro coerente per garantire la trasparenza e il coordinamento della politica in materia di appalti pubblici in tutte le amministrazioni aggiudicatrici e gli enti aggiudicatori onde assicurare l'efficienza economica e un elevato livello di concorrenza. Tale quadro comprende opportuni meccanismi di controllo ex ante ed ex post per gli appalti pubblici al fine di garantire l'efficacia e il rispetto degli obblighi normativi. Articolo 2 Il Consiglio fissa al 15 ottobre 2016 il termine entro il quale la Spagna deve dare seguito effettivo a quanto disposto e, a norma dell'articolo 5, paragrafo 1 bis , del regolamento (CE) n. 1467/97, presentare una relazione al Consiglio e alla Commissione circa il seguito dato in risposta alla presente decisione. La relazione comprende gli obiettivi stabiliti per le spese e le entrate pubbliche e specifica le misure discrezionali sul lato delle spese e delle entrate, insieme a informazioni sul seguito dato alle raccomandazioni specifiche del Consiglio di rafforzare il quadro di bilancio e il quadro per la politica in materia di appalti pubblici in conformità con l'articolo 1, paragrafi 5 e 6. Articolo 3 Il Regno di Spagna è destinatario della presente decisione. Fatto a Bruxelles, l'8 agosto 2016 Per il Consiglio Il presidente M. LAJČÁK <note> ( 1 ) Regolamento (CE) n. 1467/97 del Consiglio, del 7 luglio 1997, per l'accelerazione e il chiarimento delle modalità di attuazione della procedura per i disavanzi eccessivi ( GU L 209 del 2.8.1997, pag. 6 ). ( 2 ) Tutti i documenti relativi alla procedura per i disavanzi eccessivi della Spagna sono consultabili al seguente indirizzo: http://ec.europa.eu/economy_finance/economic_governance/sgp/deficit/countries/spain_en.htm ( 3 ) Regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro ( GU L 140 del 27.5.2013, pag. 11 ). ( 4 ) Regolamento delegato (UE) n. 877/2013 della Commissione, del 27 giugno 2013, che integra il regolamento (UE) n. 473/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle disposizioni comuni per il monitoraggio e la valutazione dei documenti programmatici di bilancio e per la correzione dei disavanzi eccessivi negli Stati membri della zona euro ( GU L 244 del 13.9.2013, pag. 23 ). </note>
ITA
32017D0984
01992L0057 — IT — 26.07.2019 — 002.001 Il presente testo è un semplice strumento di documentazione e non produce alcun effetto giuridico. Le istituzioni dell’Unione non assumono alcuna responsabilità per i suoi contenuti. Le versioni facenti fede degli atti pertinenti, compresi i loro preamboli, sono quelle pubblicate nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e disponibili in EUR-Lex. Tali testi ufficiali sono direttamente accessibili attraverso i link inseriti nel presente documento <table><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;B</a></p></td><td><p>DIRETTIVA 92/57/CEE DEL CONSIGLIO</p><p>del 24 giugno 1992</p><p><a>riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili (ottava direttiva particolare ai sensi dell&#8217;articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE)</a></p><p>(GU L 245 dell'26.8.1992, pag. 6)</p></td></tr></table> Modificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale</p></td></tr><tr><td><p>&#160;&#160;n.</p></td><td><p>pag.</p></td><td><p>data</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M1</a></p></td><td><p><a>DIRETTIVA 2007/30/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;Testo rilevante ai fini del SEE&#160;del 20 giugno 2007</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;165</p></td><td><p>21</p></td><td><p>27.6.2007</p></td></tr><tr><td><p><a>&#9658;M2</a></p></td><td><p><a>REGOLAMENTO (UE) 2019/1243 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO&#160;del 20 giugno 2019</a></p></td><td><p>&#160;&#160;L&#160;198</p></td><td><p>241</p></td><td><p>25.7.2019</p></td></tr></table> Rettificata da: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tr><td><p><a>&#9658;C1</a></p></td><td><p><a>Rettifica, GU&#160;L&#160;033, 9.2.1993, pag. &#160;18&#160;&#160;(1992/57)</a></p></td></tr></table> DIRETTIVA 92/57/CEE DEL CONSIGLIO del 24 giugno 1992 riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili (ottava direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE) Articolo 1 Oggetto 1. La presente direttiva, che è l’ottava direttiva articolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE, stabilisce le prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i cantieri temporanei o mobili quali sono definiti all’articolo 2, lettera a). 2. La presente direttiva non si applica alle attività di perforazione e di estrazione nelle industrie estrattive ai sensi dell’articolo 1, paragrafo 2 della decisione 74/326/CEE del Consiglio, del 27 giugno 1974, che estende la competenza dell’organo permanente per la sicurezza e la salubrità nelle miniere di carbon fossile all’insieme delle industrie estrattive ( 1 ). 3. Le disposizioni della direttiva 89/391/CEE si applicano interamente all’insieme del settore di cui al paragrafo 1, fatte salve le disposizioni più vincolanti e/ò specifiche contenute nella presente direttiva. Articolo 2 Definizioni Ai sensi della presente direttiva si intende per: a) cantiere temporaneo o mobile (in appresso denominato «cantiere»): qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di genio civile il cui elenco non esauriente’ è riportato all’allegato I; b) committente: qualsiasi persona fisica o giuridica per conto della quale l’opera viene realizzata; c) responsabile dei lavori: qualsiasi persona fisica o giuridica incaricata della progettazione e/o dell’esecuzione e/o del controllo dell’esecuzione dell’opera per conto del committente; d) lavoratore autonomo: qualsiasi persona diversa da quelle di cui all’articolo 3, lettere a) e b), della direttiva 89/391/CEE la cui attività professionale concorre alla realizzazione dell’opera; e) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell’opera: qualsiasi persona fisica o giuridica incaricata dal committente e/o dal responsabile dei lavori dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 5 durante la progettazione dell’opera; f) coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell’opera: qualsiasi persona fisica o giuridica incaricata dal committente e/o dal responsabile dei lavori dell’esecuzione dei compiti di cui all’articolo 6 durante la realizzazione dell’opera. Articolo 3 Coordinatori — Piano di sicurezza e di salute — Notifica preliminare 1. Il committente o il responsabile dei lavori designa uno o più coordinatori in materia di sicurezza e di salute, quali sono definiti all’articolo 2, lettere e) ed f), per un cantiere in cui sono presenti più imprese. 2. Il committente o il responsabile dei lavori controlla che sia redatto, prima dell’apertura del cantiere, un piano di sicurezza e di salute conformemente all’articolo 5, lettera b). Previa consultazione delle parti sociali, gli Stati membri possono derogare al primo comma, salvo nel caso in cui si tratti: — dei lavori che comportano rischi particclari quali sono enumerati all’allegato II, oppure — dei lavori per i quali è richiesta una notifica preliminare in applicazione del paragrafo 3 del presente articolo. 3. Per quanto riguarda un cantiere — in cui la durata presunta dei lavori è superiore a 30 giorni lavorativi e che occupa contemporaneamente più di 20 lavoratori — o — la cui entità presunta è superiore a 500 uomini/giorni, il committente o il responsabile dei lavori prima dell’inizio dei lavori comunica alle autorità competenti la notifica preliminare, elaborata conformemente all’allegato III. La notifica preliminare deve essere affissa in maniera visibile sul cantiere e, se necessario, essere aggiornata. Articolo 4 Progettazione dell’opera: principi generali Nelle fasi di progettazione, di studio e di elaborazione del progetto dell’opera, i principi generali di prevenzione in materia di sicurezza e di salute previsti dalla direttiva 89/391/CEE sono presi in considerazione dal responsabile dei lavori e, se del caso, dal committente, in particolare: — al momento delle scelte architettoniche, tecniche e/o organizzative onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente, — all’atto della previsione della durata di realizzazione di questi vari lavori o fasi di lavoro. È parimenti preso in considerazione, ogniqualvolta ciò risulti necessario, ogni piano di sicurezza e di salute e ogni fascicolo elaborati conformemente all’articolo 5, lettere b) e e) o adeguati conformemente all’articolo 6, lettera e). Articolo 5 Progettazione dell’opera: compiti dei coordinatori Durante la progettazione dell’opera il o i coordinatori in materia di sicurezza e di salute designati conformemente all’articolo 3, paragrafo 1: a) coordinano l’applicazione delle disposizioni di cui all’articolo 4; b) elaborano o fanno elaborare un piano di sicurezza e di salute che precisi le regole applicabili al cantiere interessato, tenendo conto, se necessario, delle attività che vengono effettuate sul luogo; tale piano deve inoltre contenere misure specifiche per i lavori che rientrano in una o più categorie dell’allegato II; c) approntano un fascicolo adattato alle caratteristiche dell’opera che contenga gli elementi utili in materia di sicurezza e di salute da prendere in considerazione all’atto di eventuali lavori successivi. Articolo 6 Realizzazione dell’opera: compiti dei coordinatori Durante la realizzazione dell’opera, il o i coordinatori in materia di sicurezza e di salute designati conformemente all’articolo 3, paragrafo 1,: a) coordinano l’attuazione dei principi generali di prevenzione e di sicurezza: — al momento delle scelte tecniche e/o organizzative, onde pianificare i vari lavori o fasi di lavoro che si svolgeranno simultaneamente o successivamente; — all’atto della previsione della durata di realizzazione di questi differenti tipi di lavoro o fasi di lavoro; b) coordinano l’applicazione delle disposizioni pertinenti, al fine di assicurare che i datori di lavoro e, ove ciò sia necessario per la protezione dei lavoratori, i lavoratori autonomi: — applichino con coerenza i principi di cui all’articolo 8, — applichino, quando è necessario, il piano di sicurezza e di salute di cui all’articolo 5, lettera b); c) eventualmente adeguano o fanno adeguare il piano di sicurezza e di salute di cui all’articolo 5, lettera b) e il fascicolo di cui all’articolo 5, lettera e), in relazione all’evoluzione dei lavori e alle eventuali modifiche intervenute; d) organizzano tra i datori di lavoro, compresi quelli che si succedono nei cantieri, la cooperazione ed il coordinamento delle attività in vista della protezione dei lavoratori e della prevenzione degli infortuni e dei rischi professionali nocivi alla salute, nonché la loro reciproca informazione, come previsto all’articolo 6, paragrafo 4 della direttiva 89/391/CEE integrandovi, se necessario, i lavoratori autonomi; e) coordinano il controllo della corretta applicazione delle procedure di lavoro; f) adottano le misure necessarie affinché soltanto le persone autorizzate possano accedere al cantiere. Articolo 7 Responsabilità dei committenti e dei responsabili dei lavori e dei datori di lavoro 1. Qualora un committente o un responsabile dei lavori abbia designato uno o più coordinatori per l’esecuzione dei compiti di cui agli articoli 5 e 6, ciò non lo esonera dalle proprie responsabilità in materia. 2. L’applicazione degli articoli 5 e 6 e del paragrafo 1 del presente articolo lascia impregiudicato il principio della responsabilità dei datori di lavoro prevista dalla direttiva 89/391/CEE. Articolo 8 Applicazione dell’articolo 6 della direttiva 89/391/CEE Durante la realizzazione dell’opera vengono applicati i principi di cui all’articolo 6 della direttiva 89/391/CEE, segnatamente per quanto riguarda: a) il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di soddisfacente salubrità; b) la scelta dell’ubicazione dei posti di lavoro tenendo conto delle condizioni di accesso a tali posti e definendo vie o zone di spostamento o di circolazione; c) le condizioni di movimentazione dei vari materiali; d) la manutenzione, il controllo prima dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e dei dispositivi al fine di eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori; e) la delimitazione e l’allestimento delle zone di stoccaggio e di deposito dei vari materiali, in particolare quando si tratta di materie o sostanze pericolose; f) le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi utilizzati; g) lo stoccaggio e l’eliminazione o l’evacuazione dei detriti e delle macerie; h) l’adeguamento, in funzione dell’evoluzione del cantiere, della durata effettiva da attribuire ai vari tipi di lavori o fasi di lavoro; i) la cooperazione tra i datori di lavoro ed i lavoratori autonomi; j) le interazioni con le attività che avvengono sul luogo all’interno o in prossimità del quale è situato il cantiere. Articolo 9 Obblighi dei datori di lavoro Per preservare la sicurezza e la salute nel cantiere secondo le modalità definite all’articolo 6 e 7, i datori di lavoro: a) segnatamente all’atto dell’applicazione dell’articolo 8, adottano misure conformi alle prescrizioni minime riportate all’allegato IV; b) tengono conto delle indicazioni del o dei coordinatori in materia di sicurezza e di salute. Articolo 10 Obblighi di altri gruppi di persone 1. Per preservare la sicurezza e la salute nel cantiere, i lavoratori autonomi: a) si conformano mutatis mutandis segnatamente i) all’articolo 6, paragrafo 4, ed all’articolo 13 della direttiva 89/391/CEE, nonché all’articolo 8 ed all’allegato IV della presente direttiva; ii) all’articolo 4 della direttiva 89/655/CEE ed alle pertinenti disposizioni del suo allegato; iii) all’articolo 3, all’articolo 4, paragrafi da 1 a 4 e paragrafo 9, nonché all’articolo 5 della direttiva 89/656/CEE; b) tengono conto delle indicazioni del o dei coordinatori in materia di sicurezza e di salute. 2. Per preservare la sicurezza e la salute nel cantiere i datori di lavoro, qualora esercitino essi stessi un’attività professionale nel cantiere: a) si conformano, mutatis mutandis, segnatamente: i) all’articolo 13 della direttiva 89/391/CEE; ii) all’articolo 4 della direttiva 89/655/CEE ed alle pertinenti disposizioni del suo allegato; b) tengono conto delle indicazioni del o dei coordinatori in materia di sicurezza e di salute. Articolo 11 Informazione dei lavoratori 1. Fatto salvo l’articolo 10 della direttiva 89/391/CEE, i lavoratori e/o i loro rappresentanti vengono informati circa tutte le misure da adottare per quanto riguarda la loro sicurezza e la loro salute nel cantiere. 2. Le informazioni devono essere comprensibili per i lavoratori interessati. Articolo 12 Consultazione e partecipazione dei lavoratori La consultazione e la partecipazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti avvengono conformemente all’articolo 11 della direttiva 89/391/CEE sulle materie contemplate dagli articoli 6, 8 e 9 della presente direttiva prevedendo, ogni qualvolta ciò sia necessario e tenuto conto dei rischi e dell’importanza del cantiere, un adeguato coordinamento tra i lavoratori e/o i rappresentanti dei lavoratori all’interno delle imprese che esercitano le loro attività sul luogo di lavoro. Articolo 13 Modifiche dell’allegato IV Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati conformemente all’articolo 13 bis , al fine di apportare modifiche di carattere strettamente tecnico all’allegato IV, per tener conto dell’armonizzazione tecnica e della normalizzazione riguardanti i cantieri temporanei o mobili, del progresso tecnico, dell’evoluzione delle normative o specifiche internazionali e delle conoscenze nel settore dei cantieri temporanei o mobili. Qualora, in casi debitamente giustificati ed eccezionali che comportino rischi imminenti, diretti e gravi per la salute e la sicurezza fisiche dei lavoratori e di altre persone, motivi imperativi d’urgenza richiedano di agire in tempi molto brevi, la procedura di cui all’articolo 13 tersi applica agli atti delegati adottati ai sensi del presente articolo. Articolo 13 bis Esercizio della delega 1. Il potere di adottare atti delegati è conferito alla Commissione alle condizioni stabilite nel presente articolo. 2. Il potere di adottare atti delegati di cui all’articolo 13 è conferito alla Commissione per un periodo di cinque anni a decorrere dal 26 luglio 2019. La Commissione elabora una relazione sulla delega di potere al più tardi nove mesi prima della scadenza del periodo di cinque anni. La delega di potere è tacitamente prorogata per periodi di identica durata, a meno che il Parlamento europeo o il Consiglio non si oppongano a tale proroga al più tardi tre mesi prima della scadenza di ciascun periodo. 3. La delega di potere di cui all’articolo 13 può essere revocata in qualsiasi momento dal Parlamento europeo o dal Consiglio. La decisione di revoca pone fine alla delega di potere ivi specificata. Gli effetti della decisione decorrono dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea o da una data successiva ivi specificata. Essa non pregiudica la validità degli atti delegati già in vigore. 4. Prima dell’adozione dell’atto delegato la Commissione consulta gli esperti designati da ciascuno Stato membro nel rispetto dei principi stabiliti nell’accordo interistituzionale «Legiferare meglio» del 13 aprile 2016 ( 2 ) 5. Non appena adotta un atto delegato, la Commissione ne dà contestualmente notifica al Parlamento europeo e al Consiglio. 6. L’atto delegato adottato ai sensi dell’articolo 13 entra in vigore solo se né il Parlamento europeo né il Consiglio hanno sollevato obiezioni entro il termine di due mesi dalla data in cui esso è stato loro notificato o se, prima della scadenza di tale termine, sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno informato la Commissione che non intendono sollevare obiezioni. Tale termine è prorogato di due mesi su iniziativa del Parlamento europeo o del Consiglio. Articolo 13 ter Procedura d’urgenza 1. Gli atti delegati adottati ai sensi del presente articolo entrano in vigore immediatamente e si applicano finché non siano sollevate obiezioni conformemente al paragrafo 2. La notifica di un atto delegato al Parlamento europeo e al Consiglio illustra i motivi del ricorso alla procedura d’urgenza. 2. Il Parlamento europeo o il Consiglio possono sollevare obiezioni a un atto delegato secondo la procedura di cui all’articolo 13 bis , paragrafo 6. In tal caso, la Commissione abroga l’atto immediatamente a seguito della notifica della decisione con la quale il Parlamento europeo o il Consiglio hanno sollevato obiezioni. Articolo 14 Disposizioni finali 1. Gli Stati membri mettono in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva entro il 31 dicembre 1993. Essi ne informano immediatamente la Commissione. 2. Quando gli Stati membri adottano queste disposizioni, queste ultime fanno espresso riferimento alla presente direttiva o sono corredate di un siffatto riferimento all’atto della loro pubblicazione ufficiale. Le modalità di tale riferimento sono decise dagli Stati membri. 3. Gli Stati membri comunicano alla Commissione il testo delle disposizioni di diritto interno già adottate o che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva. ————— Articolo 15 Gli Stati membri sono destinatari della presente direttiva. ALLEGATO I ELENCO NON ESAURIENTE DEI LAVORI EDILI O DI GENIO CIVILE DI CUI ALL’ARTICOLO 2, LETTERA a) DELLA DIRETTIVA 1. Scavo 2. Sterro 3. Costruzione 4. Montaggio e smontaggio di elementi prefabbricati 5. Ristrutturazione o equipaggiamento 6. Trasformazione 7. Rinnovamento 8. Riparazione 9. Smantellamento 10. Demolizione 11. Conservazione 12. Manutenzione — Lavori di verniciatura e di pulizia 13. Risanamento ALLEGATO II ELENCO NON ESAURIENTE DEI LAVORI COMPORTANTI RISCHI PARTICOLARI PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI DI CUI ALL’ARTICOLO 3, PARAGRAFO 2, SECONDO COMMA DELLA DIRETTIVA 1. Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento, di sprofondamento o di caduta dall’alto, particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera ( *1 ). 2. Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria. 3. Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali definite all’articolo 20 della direttiva 80/836/Euratom ( 3 ). 4. Lavori in prossimità di linee elettriche ad alta tensione. 5. Lavori che espongono ad un rischio di annegamento. 6. Lavori in pózzi, sterri sotterranei e gallerie. 7. Lavori subacquei con respiratori. 8. Lavori in cassoni ad aria compressa. 9. Lavori comportanti l’impiego di esplosivi. 10. Lavori di montaggio o smontaggio di elementi prefabbricati pesanti. ALLEGATO III CONTENUTO DELLA NOTIFICA PRELIMINARE DI CUI ALL’ARTICOLO 3, PARAGRAFO 3, PRIMOCOMMA DELLA DIRETTIVA ALLEGATO IV PRESCRIZIONI MINIME DI SICUREZZA E DI SALUTE PER I CANTIERI di cui all’articolo 9, lettera a) e all’articolo 10, paragrafo 1, lettera a) i) della direttiva Osservazioni preliminari Gli obblighi previsti dal presente allegato si applicano ogni qualvolta le caratteristiche del cantiere o dell’attività, le circostanze o un rischio lo richiedono. Ai fini del presente allegato, il termine «locali» include tra l’altro le baracche. PARTE A PRESCRIZIONI MINIME DI CARATTERE GENERALE PER I LUOGHI DI LAVORO SUI CANTIERI 1. Stabilità e solidità <table><col/><col/><tr><td><p>1.1.</p></td><td><p>I materiali, le attrezzature e in maniera generale ogni elemento che durante uno spostamento possa pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori devono essere stabilizzati in modo adeguato e sicuro.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>1.2.</p></td><td><p>L&#8217;accesso a qualsiasi superficie di materiali che non offrono una resistenza sufficiente &#232; autorizzato soltanto se sono disponibili attrezzature o mezzi adeguati per poter realizzare il lavoro in modo sicuro.</p></td></tr></table> 2. Impianto di distribuzione d’energia <table><col/><col/><tr><td><p>2.1.</p></td><td><p>Gli impianti devono essere concepiti, realizzati e utilizzati in modo da non costituire un pericolo d&#8217;incendio o di esplosione e da proteggere in maniera adeguata le persone contro i rischi di folgorazione per contatti diretti o indiretti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>2.2.</p></td><td><p>La progettazione, la realizzazione e la scelta delle attrezzature e dei dispositivi di protezione devono tener conto del tipo e della potenza dell&#8217;energia distribuita, delle condizioni di influenze esterne e della competenza delle persone che hanno accesso a parti dell&#8217;impianto.</p></td></tr></table> 3. Vie e uscite di emergenza <table><col/><col/><tr><td><p>3.1.</p></td><td><p>Le vie e le uscite di emergenza devono restare sgombre e sboccare il pi&#249; direttamente possibile in una zona di sicurezza.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>3.2.</p></td><td><p>In caso di pericolo tutti i posti di lavoro devono poter essere evacuati rapidamente e in condizioni di massima sicurezza da parte dei lavoratori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>3.3.</p></td><td><p>Il numero, la distribuzione e le dimensioni delle vie e delle uscite di emergenza dipendono dall&#8217;impiego, dall&#8217;attrezzatura e dalle dimensioni del cantiere e dei locali, nonch&#233; dal numero massimo di persone che possono esservi presenti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>3.4.</p></td><td><p>Le vie e le uscite specifiche di emergenza devono essere oggetto di una segnaletica conforme alle norme nazionali che traspongono la direttiva 77/576/CEE&#160;(<a><span>4</span></a>).</p><p>La segnaletica deve essere sufficientemente resistente ed essere apposta in luoghi appropriati.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>3.5.</p></td><td><p>Le vie e le uscite di emergenza, nonch&#233; le vie di circolazione e le porte che vi danno accesso non devono essere ostruite da oggetti in modo che possano essere utilizzate senza intralci ad ogni momento.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>3.6.</p></td><td><p>Le vie e le uscite di emergenza che necessitano di illuminazione devono essere dotate di una illuminazione di emergenza di intensit&#224; sufficiente in caso di guasto all&#8217;impianto.</p></td></tr></table> 4. Rilevamento e lotta antincendio <table><col/><col/><tr><td><p>4.1.</p></td><td><p>A seconda delle caratteristiche del cantiere, delle dimensioni e dell&#8217;uso dei locali, delle attrezzature presenti, delle caratteristiche fisiche e chimiche delle sostanze o dei materiali presenti, nonch&#233; del numero massimo di persone che possono essere presenti, deve essere previsto un numero sufficiente di dispositivi adeguati antincendio e, se necessario, di rilevatori d&#8217;incendio e di sistemi di allarme.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>4.2.</p></td><td><p>Questi dispositivi di lotta antincendio, rilevatori di incendio e sistemi di allarme devono essere regolarmente verificati e mantenuti in efficienza.</p><p>A intervalli regolari devono svolgersi prove ed esercizi appropriati.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>4.3.</p></td><td><p>I dispositivi non automatici di lotta contro l&#8217;incendio devono essere facilmente accessibili e manovra bili.</p><p>Essi devono essere oggetto di una segnaletica conforme alle regole nazionali che traspongono la direttiva 77/576/CEE.</p><p>La segnaletica dev&#8217;essere sufficientemente resistente ed essere apposta in luoghi appropriati.</p></td></tr></table> 5. Aerazione Tenuto conto dei metodi di lavoro e delle sollecitazioni fisiche imposte ai lavoratori, si deve far sì che questi ultimi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente. Qualora venga impiegato un impianto di aerazione, esso deve essere mantenuto in condizione di funzionare e di non esporre i lavoratori a correnti d’aria nocive per la loro salute. Un sistema di controllo deve segnalare ogni guasto quando ciò risulti necessario per la salute dei lavoratori. 6. Esposizione a rischi particolari <table><col/><col/><tr><td><p>6.1.</p></td><td><p>I lavoratori non devono essere esposti a livelli sonori nocivi ed a influssi esterni nocivi (ad esempio, gas, vapori, polveri).</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.2.</p></td><td><p>Se dei lavoratori devono penetrare in una zona in cui l&#8217;atmosfera pu&#242; contenere sostanze tossiche o nocive o avere un tenore insufficiente di ossigeno o essere infiammabile, tale atmosfera deve essere controllata e devono essere prese le misure adeguate per prevenire ogni pericolo.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.3.</p></td><td><p>Un lavoratore non pu&#242; in nessun caso essere esposto ad un&#8217;atmosfera chiusa a grave rischio.</p><p>Egli deve almeno essere sorvegliato di continuo dall&#8217;esterno e devono essere attuate tutte le precauzioni opportune per poterlo soccorrere in modo efficace ed immediato.</p></td></tr></table> 7. Temperatura Durante il lavoro la temperatura per l’organismo umano deve essere adeguata, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e delle sollecitazioni fisiche imposte ai lavoratori. 8. Illuminazione naturale e artificiale dei posti di lavoro, dei locali e delle vie di circolazione sul cantiere <table><col/><col/><tr><td><p>8.1.</p></td><td><p>I posti di lavoro, i locali e le vie di circolazione sul cantiere devono per quanto possibile disporre di luce naturale sufficiente ed essere illuminati in maniera adeguata e sufficiente con luce artificiale di notte e quando la luce naturale &#232; insufficiente; se del caso, vanno utilizzate fonti di luce portatili protette contro gli urti.</p><p>Il colore utilizzato per l&#8217;illuminazione artificiale non pu&#242; alterare o influenzare la percezione dei segnali o dei cartelli stradali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.2.</p></td><td><p>Gli impianti di illuminazione dei locali, dei posti di lavoro e delle vie di circolazione devono essere disposti in modo tale che il tipo di illuminazione previsto non presenti rischi di infortunio per i lavoratori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.3.</p></td><td><p>I locali, i posti di lavoro e le vie di circolazione in cui i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di guasto dell&#8217;illuminazione artificiale devono disporre di una illuminazione di emergenza di sufficiente intensit&#224;.</p></td></tr></table> 9. Porte e portoni <table><col/><col/><tr><td><p>9.1.</p></td><td><p>Le porte scorrevoli devono essere dotate di un sistema di sicurezza che ne eviti la fuoriuscita dalle guide e la caduta.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>9.2.</p></td><td><p>Le porte ed i portoni che si aprono verso l&#8217;alto devono essere dotati di un sistema di sicurezza che impedisca loro di ricadere.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>9.3.</p></td><td><p>Le porte situate sul tracciato delle vie di emergenza devono essere contrassegnate in modo appropriato.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>9.4.</p></td><td><p>Nelle immediate vicinanze dei portoni destinati essenzialmente alla circolazione dei veicoli devono essere previste, a meno che il passaggio sia sicuro per i pedoni, porte per la circolazione dei pedoni, le quali devono essere segnalate in modo ben visibile e rimanere sgombre in permanenza.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>9.5.</p></td><td><p>Le porte e i portoni meccanici devono funzionare senza rischio d&#8217;infortunio per i lavoratori.</p><p>Essi devono disporre di dispositivi di blocco di emergenza facilmente identificabili ed accessibili e altres&#236; poter essere aperti manualmente, a meno che non si aprano automaticamente in caso di interruzione di energia.</p></td></tr></table> 10. Vie di circolazione — Zone di pericolo <table><col/><col/><tr><td><p>10.1.</p></td><td><p>Le vie di circolazione, comprese le scale, le scale fisse e le banchine e rampe di carico devono essere calcolate, ubicate, sistemate e rese praticabili in modo che possano essere facilmente utilizzate in piena sicurezza e conformemente alla loro destinazione e che i lavoratori operanti nelle vicinanze di queste vie di circolazione non corrano alcun rischio.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.2.</p></td><td><p>Le dimensioni delle vie che servono alla circolazione di persone e/o di merci, comprese quelle in cui avvengono operazioni di carico o scarico, devono essere previste per il numero potenziale di utilizzatori e per il tipo di attivit&#224;.</p><p>Quando sulle vie di circolazione vengono utilizzati mezzi di trasporto, si dovr&#224; prevedere una distanza di sicurezza sufficiente o mezzi di protezione adeguati per gli altri utenti del luogo.</p><p>Tali vie dovranno essere chiaramente segnalate, regolarmente verificate e si dovr&#224; provvedere alla loro manutenzione.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.3.</p></td><td><p>Le vie di circolazione destinate ai veicoli devono passare a una distanza sufficiente dalle porte, portoni, passaggi per pedoni, corridoi e scale.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.4.</p></td><td><p>Se il cantiere comporta zone di accesso limitato, queste zone devono essere dotate di dispositivi che evitino che i non addetti ai lavori vi possano accedere.</p><p>Adeguate misure devono essere adottate per proteggere i lavoratori che sono autorizzati a penetrare nelle zone di pericolo.</p><p>Le zone di pericolo devono essere segnalate in maniera ben visibile.</p></td></tr></table> 11. Banchine e rampe di carico <table><col/><col/><tr><td><p>11.1.</p></td><td><p>Le banchine e le rampe di carico devono essere adeguate in funzione delle dimensioni dei carichi da trasportare.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>11.2.</p></td><td><p>Le banchine di carico devono avere almeno una uscita.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>11.3.</p></td><td><p>Le rampe di carico devono offrire una sicurezza tale che i lavoratori non possano cadere.</p></td></tr></table> 12. Spazio per la libertà di movimento nel posto di lavoro La superficie del posto di lavoro deve essere dimensionata in modo tale che i lavoratori dispongano di sufficiente libertà di movimento per le loro attività, tenuto conto di qualsiasi attrezzatura o materiale necessari presenti. 13. Pronto soccorso <table><col/><col/><tr><td><p>13.1.</p></td><td><p>Spetta al datore di lavoro garantire che in ogni momento possa essere attuato un pronto soccorso, con personale che abbia la formazione adeguata.</p><p>Devono essere adottate misure per assicurare l&#8217;evacuazione per cure mediche dei lavoratori vittime di incidenti o di un malessere improvviso.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>13.2.</p></td><td><p>Quando le dimensioni del cantiere o i tipi di attivit&#224; lo richiedano, vanno previsti uno o pi&#249; locali destinati al pronto soccorso.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>13.3.</p></td><td><p>I locali destinati al pronto soccorso devono essere dotati di impianti e di attrezzature di pronto soccorso indispensabili ed essere facilmente accessibili con barelle.</p><p>Essi devono essere oggetto di una segnaletica conforme alle norme nazionali che traspongono la direttiva 77/576/CEE.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>13.4.</p></td><td><p>Attrezzature di pronto soccorso devono essere disponibili altres&#236; in tutti i luoghi in cui lo richiedano le condizioni di lavoro.</p><p>Esse devono essere oggetto di una segnaletica appropriata e devono essere facilmente accessibili.</p><p>Una segnaletica chiaramente visibile deve indicare l&#8217;indirizzo e il numero di telefono del servizio locale di emergenza.</p></td></tr></table> 14. Servizi sanitari 14.1. Spogliatoi e armadi per gli abiti 14.1.1. Spogliatoi adeguati devono essere messi a disposizione dei lavoratori quando essi devono indossare indumenti speciali di lavoro e, per motivi di salute o di decenza, non si può chiedere loro di cambiarsi in un altro luogo. Gli spogliatoi devono essere facilmente accessibili, avere una capacità sufficiente ed essere dotati di sedie. 14.1.2. Gli spogliatoi devono essere di dimensioni sufficienti e disporre di dispositivi che consentano a ciascun lavoratore di far asciugare, se necessario, i suoi indumenti di lavoro, nonché i suoi abiti ed effetti personali e chiuderli a chiave. Qualora le circostanze lo richiedano (ad esempio, sostanze pericolose, umidità, sporcizia), gli indumenti di lavoro devono poter essere riposti separatamente dagli abiti e dagli effetti personali. 14.1.3. Spogliatoi separati o un’utilizzazione separata degli spogliatoi devono essere previsti per gli uomini e per le donne 14.1.4. Quando gli spogliatoi non sono necessari ai sensi del punto 14.1.1, primo capoverso, ogni lavoratore deve disporre di uno spazio in cui riporre sotto chiave i suoi abiti ed effetti personali. 14.2. Docce, lavandini 14.2.1. Docce adeguate ed in numero sufficiente devono essere messe a disposizione dei lavoratori ogni qualvolta il tipo di attività o la salubrità lo richiedano. Locali seperati per docce o un’utilizzazione separata dei locali per docce devono essere previsti per gli uomini e per le donne. 14.2.2. I locali per docce devono essere di dimensioni sufficienti per consentire a ciascun lavoratore di fare la sua toletta senza alcun impedimento e in condizioni igieniche adeguate. Le docce devono essere dotate di acqua corrente calda e fredda. 14.2.3. Quando le docce non sono necessarie ai sensi del punto 14.2.1, primo capoverso, si dovranno prevedere, vicino ai posti di lavoro e agli spogliatoi, adeguati lavandini con acqua corrente (calda, se necessario) e in numero sufficiente. Lavandini separati o una utilizzazione separata dei lavandini devono essere previsti per gli uomini e per le donne quando ciò risulti necessario per motivi di decenza. 14.2.4. Se i locali per le docce o per i lavandini e gli spogliatoi sono separati, questi locali devono facilmente comunicare fra di loro. 14.3. Gabinetti e lavandini I lavoratori devono disporre, vicino al loro posto di lavoro, di locali di riposo, di spogliatoi e di locali per docce o lavandini, di locali speciali attrezzati con un numero sufficiente di gabinetti e di lavandini. Gabinetti separati o un’utilizzazione separata dei gabinetti devono essere previsti per gli uomini e per le donne. 15. Locali di riposo e/o di soggiorno <table><col/><col/><tr><td><p>15.1.</p></td><td><p>Quando la sicurezza o la salute dei lavori lo richiedano, in particolare a motivo di attivit&#224; o di effettivi che superano un determinato numero di persone e della lontananza dal cantiere, i lavoratori devono poter disporre di locali di riposo e/o di soggiorno facilmente accessibili.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>15.2.</p></td><td><p>I locali di riposo e/o di soggiorno devono essere di dimensioni sufficienti ed essere dotati di un numero di tavoli e di sedie a schienale che tenga conto del numero di lavoratori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>15.3.</p></td><td><p>Qualora detti locali non esistano, altri spazi devono essere messi a disposizione del personale affinch&#233; possa trattenervisi durante l&#8217;interruzione del lavoro.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>15.4.</p></td><td><p>I locali di soggiorno fissi, a meno che non siano utilizzati soltanto a titolo eccezionale, devono comportare attrezzature sanitarie in numero sufficiente, una sala per i pasti e una sala di riposo.</p><p>Essi devono essere dotati di letti, armadi, tavoli e sedie a schienale in base al numero di lavoratori ed essere adibiti all&#8217;uso previsto tenendo eventualmente conto della presenza dei lavoratori di sesso maschile e femminile.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>15.5.</p></td><td><p>Nei locali di riposo e di soggiorno si devono adottare misure appropriate di protezione dei non fumatori contro la molestia dovuta al consumo di tabacco.</p></td></tr></table> 16. Donne incinte e madri allattanti Le donne incinte e le madri allattanti devono avere la possibilità di riposarsi in posizione distesa in condizioni appropriate. 17. Lavoratori handicappati I luoghi di lavoro devono essere strutturati in funzione, se del caso, dei lavoratori handicappati. Questa disposizione si applica in particolare alle porte, alle vie di comunicazione, alle scale, alle docce, ai lavandini, ai gabinetti e ai posti di lavoro utilizzati o occupati direttamente da lavoratori handicappati. 18. Disposizioni varie <table><col/><col/><tr><td><p>18.1.</p></td><td><p>L&#8217;accesso e il perimetro del cantiere devono essere segnalati in modo da essere chiaramente visibili e individuabili.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>18.2.</p></td><td><p>I lavoratori devono disporre sul cantiere di acqua potabile ed eventualmente di un&#8217;altra bevanda appropriata non alcolica in quantit&#224; sufficiente nei locali occupati, nonch&#233; nelle vicinanze dei posti di lavoro.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>18.3.</p></td><td><p>I lavoratori devono disporre:</p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>di attrezzature per prendere i loro pasti in condizioni soddisfacenti;</p></div><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>all&#8217;occorrenza di attrezzature per preparare i loro pasti in condizioni soddisfacenti.</p></div></td></tr></table> PARTE B PRESCRIZIONI MINIME SPECIFICHE PER I POSTI DI LA VORO NEI CANTIERI Osservazione preliminare Quando è richiesto da situazioni particolari, la classificazione delle prescrizioni minime in due sezioni, quali sono presentate nelle pagine che seguono, non deve essere considerata tassativa. Sezione I Posti di lavoro nei cantieri all’interno dei locali 1. Stabilità e solidità I locali devono presentare una struttura e una stabilità adeguate al tipo di impiego. 2. Porte di emergenza Le porte di emergenza devono aprirsi verso l’esterno. Le porte di emergenza non devono essere chiuse in modo tale da non poter essere aperte facilmente e immediatamente da ogni persona che abbia bisogno di utilizzarle in caso di emergenza. Le porte scorrevoli e le porte a bussola sono vietate come porte di emergenza. 3. Aerazione Qualora vengano impiegati impianti di condizionamento d’aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo tale che i lavoratori non vengano esposti a correnti d’aria moleste. Ogni deposito e accumulo di sporcizia che possono comportare immediatamente un rischio per la salute dei lavoratori a causa dell’inquinamento dell’aria respirata devono essere eliminati rapidamente. 4. Temperatura <table><col/><col/><tr><td><p>4.1.</p></td><td><p>La temperatura dei locali di riposo, dei locali per il personale in servizio permanente, dei gabinetti, delle mense e dei locali di pronto soccorso deve soddisfare alla destinazione specifica di questi locali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>4.2.</p></td><td><p>Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono consentire di evitare un eccessivo soleggiamento, tenuto conto del tipo di lavoro e dell&#8217;uso del locale.</p></td></tr></table> 5. Illuminazione naturale e artificiale I luoghi di lavoro devono disporre, nella misura del possibile, di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentano un’adeguata illuminazione artificiale per tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori. 6. Pavimenti, pareti e soffitti dei locali <table><col/><col/><tr><td><p>6.1.</p></td><td><p>I pavimenti dei locali non devono presentare protuberanze, cavit&#224; o piani inclinati pericolosi; essi devono essere fissi, stabili e antisdrucciolevoli.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.2.</p></td><td><p>Le superfici dei pavimenti, delle pareti e dei soffitti nei locali devono essere tali da poter essere pulite e intonacate per ottenere condizioni appropriate di igiene.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.3.</p></td><td><p>Le pareti trasparenti o translucide, in particolare le pareti interamente vetrate nei locali o nei pressi dei posti di lavoro e delle vie di circolazione devono essere chiaramente segnalate ed essere costituite da materiali di sicurezza ovvero essere separate da detti posti di lavoro e vie di circolazione, in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti stesse, n&#233; essere feriti qualora vadano in frantumi.</p></td></tr></table> 7. Finestre e lucernari dei locali <table><col/><col/><tr><td><p>7.1.</p></td><td><p>Le finestre, i lucernari e i dispositivi di ventilazione devono poter essere aperti, chiusi, regolati e fissati dai lavoratori in maniera sicura.</p><p>Quando sono aperti, essi non devono essere posizionati in modo da costituire un pericolo per i lavoratori.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>7.2.</p></td><td><p>Le finestre e i lucernari devono essere progettati in maniera congiunta con le attrezzature ovvero essere dotati di dispositivi che ne consentano la pulitura senza rischi per i lavoratori che effettuano questo lavoro e altres&#236; per i lavoratori presenti.</p></td></tr></table> 8. Porte e portoni <table><col/><col/><tr><td><p>8.1.</p></td><td><p>La posizione, il numero, i materiali impiegati e le dimensioni delle porte e dei portoni sono determinati dalla natura e dall&#8217;uso dei locali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.2.</p></td><td><p>Un segnale deve essere apposto ad altezza d&#8217;uomo sulle porte trasparenti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.3.</p></td><td><p>Le porte ed i portoni a vento devono essere trasparenti o essere dotati di pannelli trasparenti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.4.</p></td><td><p>Quando le superfici trasparenti o translucide delle porte e dei portoni sono costituite da materiale di sicurezza e quando c&#8217;&#232; da temere che i lavoratori possano essere feriti se una porta o un portone va in frantumi, queste superfici devono essere protette contro lo sfondamento.</p></td></tr></table> 9. Vie di circolazione Quando l’uso e l’attrezzatura dei locali lo richiedano per assicurare la protezione dei lavoratori, il tracciato delle vie di circolazione deve essere messo in evidenza. 10. Misure specifiche per le scale e i marciapiedi mobili La scale ed i marciapiedi mobili devono funzionare in modo sicuro. Essi devono essere dotati dei necessari dispositivi di sicurezza. Essi devono essere dotati di dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili e accessibili. 11. Dimensione e volume d’aria dei locali I locali di lavoro devono avere una superficie ed un’altezza che consentano ai lavoratori di eseguire il loro lavoro senza rischio per la sicurezza, la salute o il benessere. Sezione II Posti di lavoro nei cantieri all’esterno dei locali 1. Stabilità e solidità <table><col/><col/><tr><td><p>1.1.</p></td><td><p>I posti di lavoro mobili o fissi situati in elevazione o in profondit&#224; devono essere solidi e stabili, tenendo conto:</p><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>del numero di lavoratori che li occupano</p></div><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>dei carichi massimi che essi possono essere chiamati a sopportare e della loro ripartizione</p></div><div><p>&#8212;<span>&#160;</span>delle influenze esterne che essi possono subire.</p></div><p>Qualora il supporto e gli altri componenti di questi posti di lavoro non presentino una stabilit&#224; intrinseca, bisogner&#224; assicurare la loro stabilit&#224; con mezzi di fissaggio appropriati e sicuri per evitare ogni spostamento intempestivo o involontario dell&#8217;intero posto di lavoro o di parti di esso.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>1.2.</p></td><td>Verifica<p>La stabilit&#224; e la solidit&#224; devono essere verificate in maniera appropriata e in particolar modo dopo una eventuale modifica dell&#8217;altezza o della profondit&#224; del posto di lavoro.</p></td></tr></table> 2. Impianti di distribuzione di energia <table><col/><col/><tr><td><p>2.1.</p></td><td><p>Gli impianti di distribuzione di energia del cantiere, segnatamente quelli soggetti ad influenze esterne, devono essere regolarmente verificati e sottoposti a manutenzione.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>2.2.</p></td><td><p>Gli impianti esistenti prima dell&#8217;inizio del cantiere devono essere identificati, verificati e chiaramente segnalati.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>2.3.</p></td><td><p>Le eventuali linee elettriche aeree devono essere, per quanto possibile, deviate al di fuori dell&#8217;area del cantiere o messe fuori tensione.</p><p>Se ci&#242; non fosse possibile, si devono prevedere barriere o avvertenze affinch&#233; i veicoli e gli impianti vengano mantenuti a distanza.</p><p>Adeguati avvertimenti e una protezione sospesa devono essere previsti nel caso in cui veicoli del cantiere si trovino a dover passare sotto le linee.</p></td></tr></table> 3. Influenze atmosferiche I lavoratori devono essere protetti contro le influenze atmosferiche che possono compromettere la loro sicurezza e la loro salute. 4. Caduta di oggetti I lavoratori devono essere protetti contro la caduta di oggetti, con mezzi collettivi ogniqualvolta ciò sia tecnicamente possibile. I materiali e le attrezzature devono essere disposti o accatastati in modo tale da evitarne il crollo o il ribaltamento. Se necessario, si devono prevedere passaggi coperti sul cantiere o rendere impossibile l’accesso alle zone pericolose. 5. Cadute dall’alto <table><col/><col/><tr><td><p>5.1.</p></td><td><p>Le cadute dall&#8217;alto debbono essere prevenute materialmente mediante, in particolare, solidi parapetti sufficientemente alti dotati almeno di un fermapiede, di un corrimano e di un corrente intermedio o altro mezzo equivalente.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>5.2.</p></td><td><p>I lavori in elevazione possono essere effettuati, in linea di massima soltanto con attrezzature appropriate o attraverso dispositivi di protezione collettiva quali parapetti, piattaforme o reti di sicurezza.</p><p>Nel caso in cui l&#8217;utilizzazione di queste attrezzature sia esclusa per via della natura dei lavori, bisogna prevedere adeguati mezzi d&#8217;accesso ed utilizzare cinghie o altri mezzi di sicurezza ad ancoraggio.</p></td></tr></table> 6. Impalcature e scale a pioli ( *2 ) <table><col/><col/><tr><td><p>6.1.</p></td><td><p>Tutte le impalcature devono essere adeguatamente progettate, costruite e sottoposte a manutenzione in modo tale da evitarne il crollo o lo spostamento accidentale.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.2.</p></td><td><p>Le piattaforme di lavoro, le passerelle e le scale delle impalcature devono essere costruite, dimensionate, protette e utilizzate in modo tale da evitare la caduta delle persone o la loro esposizione alla caduta di oggetti.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.3.</p></td><td><p>Le impalcature devono essere ispezionate da una persona competente:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>prima della loro messa in servizio;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>in seguito, ad intervalli periodici;</p></div><div><p>c)<span>&#160;</span>dopo qualsiasi modifica, periodo di inutilizzazione, esposizione ad intemperie o a scosse sismiche o qualsiasi altra circostanza che abbia potuto comprometterne la resistenza o la stabilit&#224;.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.4.</p></td><td><p>Le scale a pioli debbono avere una resistenza sufficiente ed essere correttamente sottoposte a manutenzione.</p><p>Esse devono essere utilizzate correttamente, in luoghi appropriati e conformemente al loro uso.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>6.5.</p></td><td><p>Le impalcature mobili devono essere assicurate contro gli spostamenti involontari.</p></td></tr></table> 7. Apparecchi di sollevamento (*2) <table><col/><col/><tr><td><p>7.1.</p></td><td><p>Qualsiasi apparecchio di sollevamento e qualsiasi accessorio di sollevamento, compresi i loro elementi costitutivi, i loro ganci, i loro ancoraggi ed i loro sostegni devono essere:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>ben progettati e costruiti ed avere una resistenza sufficiente per l&#8217;utilizzazione cui sono destinati;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>correttamente montati e utilizzati;</p></div><div><p>c)<span>&#160;</span>mantenuti in buono stato di funzionamento;</p></div><div><p>d)<span>&#160;</span>verificati e sottoposti a prove e controlli periodici in base alle vigenti disposizioni giuridiche;</p></div><div><p>e)<span>&#160;</span>manovrati da lavoratori qualificati che abbiano ricevuto una formazione adeguata.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>7.2.</p></td><td><p>Qualsiasi apparecchio di sollevamento e qualsiasi accessorio di sollevamento deve recare, in modo visibile, l&#8217;indicazione del valore del suo carico massimo.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>7.3.</p></td><td><p>Gli apparecchi di sollevamento cos&#236; come i loro accessori non possono essere utilizzati per fini diversi da quelli cui sono destinati.</p></td></tr></table> 8. Veicoli e macchine da sterro e movimentazione del materiale (*2) <table><col/><col/><tr><td><p>8.1.</p></td><td><p>Tutti i veicoli e le macchine da sterro e movimentazione del materiale debbono essere:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>bon progettati e costruiti tenendo conto, nella misura del possibile, dei principi dell&#8217;ergonomia;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>mantenuti in buono stato di funzionamento;</p></div><div><p>c)<span>&#160;</span>utilizzati correttamente.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.2.</p></td><td><p>I conducenti e gli operatori dei veicoli e delle macchine da sterro e movimentazione del materiale debbono avere un&#8217;adeguata formazione.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.3.</p></td><td><p>Si devono prendere misure preventive per evitare la caduta di veicoli e di macchine da sterro e movimentazione del materiale negli scavi o nell&#8217;acqua.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>8.4.</p></td><td><p>All&#8217;occorrenza, le macchine da sterro nonch&#233; le macchine per movimentazione del materiale devono essere dotate di strutture concepite per proteggere il conducente dal rischio di venir schiacciato, in caso di ribaltamento della macchina e contro la caduta di oggetti.</p></td></tr></table> 9. Impianti, macchine, attrezzature (*2) <table><col/><col/><tr><td><p>9.1.</p></td><td><p>Gli impianti, le macchine e le attrezzature, compresi gli utensili con o senza motore, devono essere:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>di buona concezione e costruiti tenendo conto, nella misura del possibile, dei principi dell&#8217;ergonomia;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>mantenuti in buono stato di funzionamento;</p></div><div><p>c)<span>&#160;</span>utilizzati esclusivamente per i lavori per i quali sono stati progettati;</p></div><div><p>d)<span>&#160;</span>manovrati da lavoratori che abbiano ricevuto un&#8217;adeguata formazione.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>9.2.</p></td><td><p>Gli impianti e gli apparecchi sotto pressione debbono essere verificati e sottoposti a prove e controlli regolari, secondo la vigente normativa.</p></td></tr></table> 10. Scavi, pozzi, lavori sotterranei, gallerie, sterri <table><col/><col/><tr><td><p>10.1.</p></td><td><p>Si devono prendere adeguate precauzioni nel caso di scavi, pozzi, lavori sotterranei o gallerie:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>mediante puntellatura o sostegno a scarpa adeguati;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>per prevenire i pericoli relativi alla caduta di una persona, di materiali o di oggetti, o all&#8217;irruzione di acque;</p></div><div><p>c)<span>&#160;</span>per provvedere ad una ventilazione sufficiente di tutti i posti di lavoro, mantenendo un&#8217;atmosfera respirabile che non sia pericolosa o nociva per la salute;</p></div><div><p>d)<span>&#160;</span>per consentire ai lavoratori di mettersi al sicuro in caso d&#8217;incendio o di irruzione di acque o di materiali.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.2.</p></td><td><p>Prima dell&#8217;inizio dello sterro, si devono prendere delle misure per individuare e ridurre al minimo i pericoli derivanti dalla presenza di cavi sotterranei e altri sistemi di distribuzione.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.3.</p></td><td><p>Si devono prevedere vie sicure per penetrare nelle zone degli scavi ed uscirne.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>10.4.</p></td><td><p>I cumuli di materiali di sterro, i materiali ed i veicoli in movimento devono essere tenuti a distanza dai luoghi di scarico. Si devono costruire, all&#8217;occorrenza, adeguate barriere.</p></td></tr></table> 11. Lavori di demolizione Quando la demolizione di un edificio o di una struttura può presentare un pericolo: a) devono essere accettate precauzioni, metodi e procedure adeguate; b) i lavori -devono essere progettati e intrapresi soltanto sotto la sorveglianza di una persona competente. 12. Intelaiature metalliche o di cemento, armature ed elementi prefabbricati pesanti <table><col/><col/><tr><td><p>12.1.</p></td><td><p>Le intelaiature metalliche o di cemento e i loro elementi, le armature, gli elementi prefabbricati o i sostegni temporanei e i puntellamenti devono essere montati e smontati soltanto sotto la sorveglianza di una persona competente.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>12.2.</p></td><td><p>Devono essere previste le precauzioni atte a proteggere i lavoratori dai pericoli derivanti dalla fragilit&#224; o dall&#8217;instabilit&#224; temporanea di una struttura.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>12.3.</p></td><td><p>Le armature, i sostegni temporanei e i puntellamene devono essere concepiti e calcolati, montati e mantenuti in modo da poter sopportare senza rischi le sollecitazioni che possono essere loro imposte.</p></td></tr></table> 13. Paratoie e cassoni <table><col/><col/><tr><td><p>13.1.</p></td><td><p>Paratoie e cassoni devono essere:</p><div><p>a)<span>&#160;</span>ben costruiti, con materiali appropriati e solidi dotati di resistenza sufficiente;</p></div><div><p>b)<span>&#160;</span>provvisti dell&#8217;attrezzatura adeguata per consentire ai lavoratori di ripararsi in caso di irruzione d&#8217;acqua e di materiali.</p></div></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>13.2.</p></td><td><p>La costruzione, la sistemazione, la trasformazione o lo smantellamento di una paratoia o di un cassone devono essere effettuati soltanto sotto la sorveglianza di una persona competente.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>13.3.</p></td><td><p>Tutte le paratoie e i cassoni devono essere ispezionati ad intervalli regolari da una persona competente.</p></td></tr></table> 14. Lavori sui tetti <table><col/><col/><tr><td><p>14.1.</p></td><td><p>In caso di necessit&#224; per evitare un rischio o quando l&#8217;altezza o l&#8217;inclinazione superano i valori fissati dagli Stati membri, debbono essere prese disposizioni collettive preventive per evitare la caduta dei lavoratori, degli attrezzi o di altri oggetti o materiali.</p></td></tr></table> <table><col/><col/><tr><td><p>14.2.</p></td><td><p>Quando i lavoratori devono lavorare su un tetto o in prossimit&#224; di esso o di qualsiasi altra superficie fatta di materiali fragili, attraverso i quali &#232; possibile cadere, devono essere prese misure preventive per evitare che inavvertitamente i lavoratori camminino sulla superficie di materiale fragile o cadano a terra.</p></td></tr></table> <note> ( 1 ) GU n. L 185 del 9.7.1974, pag. 18. ( 2 ) GU L 123 del 12.5.2016, pag. 1. ( *1 ) Per l’attuazione del punto 1, gli Stati membri possono fissare indicazioni in cifre relative a situazioni particolari. ( 3 ) GU n. L 246 dell 7.9. 1980, pag. 1. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 84/467/Euratom (GU n. L 265 del 5. 10. 1984, pag. 4). ( 4 ) GU n. L 229 del 7.9.1977, pag. 12. Direttiva modificata da ultimo dalla direttiva 79/640/CEE (GU n. L 183 del 19.7.1979, pag. 1). ( *2 ) Il presente punto sarà specificato nella futura direttiva che modifica la direttiva 89/655/CEE, segnatamente per completare il punto 3 dell’allegato di quest’ultima. </note>
ITA
01992L0057-20190726
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>26.11.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 421/65</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2021/2073 DEL CONSIGLIO del 25 novembre 2021 a sostegno del potenziamento dell’efficacia operativa dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) mediante immagini satellitari IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sull’Unione europea, in particolare l’articolo 28, paragrafo 1, e l’articolo 31, paragrafo 1, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 12&#160;dicembre&#160;2003 il Consiglio europeo ha adottato la strategia dell&#8217;UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa (&#171;strategia dell&#8217;UE&#187;), che nel capitolo III contiene un elenco di misure per combattere tale proliferazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>La strategia dell&#8217;UE sottolinea il ruolo cruciale della convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione (CWC) e dell&#8217;Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) per liberare il mondo dalle armi chimiche. Gli obiettivi della strategia dell&#8217;UE sono complementari a quelli perseguiti dall&#8217;OPCW, nel contesto della sua responsabilit&#224; per l&#8217;attuazione della CWC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il 22&#160;novembre&#160;2004 il Consiglio ha adottato l&#8217;azione comune 2004/797/PESC&#160;<a>(<span>1</span>)</a> sul sostegno alle attivit&#224; svolte dall&#8217;OPCW. L&#8217;azione comune &#232; stata seguita, dopo la sua scadenza, dall&#8217;azione comune 2005/913/PESC&#160;<a>(<span>2</span>)</a> del Consiglio, che a sua volta &#232; stata seguita dall&#8217;azione comune 2007/185/PESC del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. L&#8217;azione comune 2007/185/PESC &#232; stata seguita dalle decisioni 2009/569/PESC&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, 2012/166/PESC&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, 2013/726/PESC&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, (PESC) 2015/259&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, (PESC) 2017/2302&#160;<a>(<span>8</span>)</a>, (PESC) 2017/2303&#160;<a>(<span>9</span>)</a>, (PESC) 2019/538&#160;<a>(<span>10</span>)</a> e (PESC) 2021/1026&#160;<a>(<span>11</span>)</a> del Consiglio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>La decisione (PESC)&#160;2017/2303 prevedeva, tra l&#8217;altro, di sostenere l&#8217;accesso dell&#8217;OPCW alle immagini satellitari e all&#8217;analisi delle immagini prodotte dal Centro satellitare dell&#8217;Unione Europea (Satcen).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il 10&#160;dicembre&#160;2018 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC)&#160;2018/1943&#160;<a>(<span>12</span>)</a>, che prevedeva la proroga di dodici mesi, a costo zero, del periodo di attuazione della decisione (PESC)&#160;2017/2303.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il 9&#160;dicembre 2019 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC)&#160;2019/2112&#160;<a>(<span>13</span>)</a>, che prevedeva l&#8217;ulteriore proroga di dodici mesi, a costo zero, del periodo di attuazione della decisione (PESC)&#160;2017/2303.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Nell&#8217;ambito dell&#8217;attuazione della decisione (PESC)&#160;2017/2303, l&#8217;OPCW ha potuto basarsi sulle informazioni uniche risultanti dall&#8217;analisi delle immagini prodotte dal Satcen sia per la pianificazione delle missioni che per l&#8217;analisi delle informazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>&#200; necessario rafforzare l&#8217;efficacia operativa dell&#8217;OPCW continuando a fornire immagini satellitari e analisi di immagini del Satcen a sostegno delle attivit&#224; oggetto del mandato e delle missioni dell&#8217;OPCW dopo la fine del periodo di attuazione della decisione (PESC)&#160;2017/2303,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 1. Al fine di dare applicazione immediata e pratica ad alcuni elementi della strategia dell’UE, l’Unione sostiene il progetto dell’OPCW volto a potenziarne l’efficacia operativa mediante le immagini satellitari e l’analisi delle immagini fornite dal Satcen con gli obiettivi seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>ampliare la capacit&#224; dell&#8217;OPCW di sostenere le attivit&#224; oggetto del suo mandato [squadra di verifica delle dichiarazioni,<span>Declaration Assessment Team</span>&#160;&#8212; DAT), la missione di accertamento dei fatti (FFM), la squadra di investigazione e identificazione (IIT) ecc.] mediante l&#8217;analisi delle immagini come fonte di convalida probatoria o di corroborazione delle conclusioni; e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>utilizzare l&#8217;analisi mirata delle immagini per gli ambiti di interesse (siti, rotte ecc.) nella pianificazione delle missioni che rientrano nel mandato dell&#8217;OPCW (casi di presunto uso, ispezioni su sfida, visite di assistenza tecnica ecc.), al fine di accrescere la sicurezza e la fiducia nell&#8217;accuratezza delle verifiche.</p></td></tr></tbody></table> 2. Nel contesto del paragrafo 1, le attività svolte per il progetto dell’OPCW e sostenute dall’Unione, che sono conformi alle misure di cui al capitolo III previste dalla strategia dell’UE, sono le seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>permettere all&#8217;OPCW, grazie alla capacit&#224; in termini di immagini, di svolgere efficacemente un controllo adeguato e di fornire le necessarie relazioni agli organi decisionali dell&#8217;OPCW (consiglio esecutivo e Conferenza degli Stati parte); e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>permettere all&#8217;OPCW, grazie alla capacit&#224; in termini di immagini, di svolgere attivit&#224; di verifica in modo accurato, efficace e sicuro e di prestare agli Stati parte l&#8217;assistenza richiesta.</p></td></tr></tbody></table> 3. Il progetto di cui al paragrafo 1 riguarda la fornitura, tra l’altro, di prodotti illustrativi della situazione relativa alla sicurezza della FFM, compreso lo stato della rete stradale, mediante la messa a disposizione dell’OPCW delle immagini satellitari prodotte dal Satcen. 4. Una descrizione dettagliata delle attività sostenute dall’Unione, di cui al paragrafo 2, figura nel documento di progetto nell’allegato. Articolo 2 1. L’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza (AR) è responsabile dell’attuazione della presente decisione. 2. All’attuazione tecnica del progetto di cui all’articolo 1 provvede il segretariato tecnico dell’OPCW («segretariato tecnico»). Esso svolge tale compito sotto la responsabilità e il controllo dell’AR. A tal fine l’AR conclude gli accordi necessari con il segretariato tecnico. Articolo 3 1. L’importo di riferimento finanziario per l’esecuzione del progetto di cui all’articolo 1 è pari a 1 593 353,22 EUR. 2. Le spese finanziate con l’importo di cui al paragrafo 1 sono gestite secondo le procedure e le norme applicabili al bilancio generale dell’Unione. 3. La Commissione vigila sulla corretta gestione delle spese di cui al paragrafo 2. A tal fine essa conclude il necessario accordo con il segretariato tecnico. Tale accordo stipula che il segretariato tecnico deve assicurare la visibilità del contributo dell’Unione, in funzione della sua entità, nonché specificare le misure atte a facilitare lo sviluppo di sinergie ed evitare la duplicazione delle attività. 4. La Commissione si adopera per concludere l’accordo di cui al paragrafo 3 non appena possibile a decorrere dall’entrata in vigore della presente decisione. Essa informa il Consiglio di ogni difficoltà in tale procedimento e della data di conclusione dell’accordo. Articolo 4 L’AR riferisce al Consiglio in merito all’attuazione della presente decisione sulla scorta di rapporti periodici stilati dal segretariato tecnico. Sui rapporti dell’AR si basa la valutazione del Consiglio. La Commissione fornisce informazioni sugli aspetti finanziari del progetto di cui all’articolo 1. Articolo 5 1. La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. 2. La presente decisione cessa di produrre effetti 48 mesi dopo la data della conclusione dell’accordo di cui all’articolo 3, paragrafo 3. Tuttavia, essa cessa di produrre effetti sei mesi dopo la sua entrata in vigore se il predetto accordo non è stato concluso entro tale termine. Fatto a Bruxelles, il 25 novembre 2021 Per il Consiglio Il presidente Z. POČIVALŠEK ( 1 ) Azione comune 2004/797/PESC del Consiglio, del 22 novembre 2004, sul sostegno alle attività svolte dall'OPCW nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 349 del 25.11.2004, pag. 63 ). ( 2 ) Azione comune 2005/913/PESC del Consiglio, del 12 dicembre 2005, a sostegno delle attività svolte dall'OPCW nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 331 del 17.12.2005, pag. 34 ). ( 3 ) Azione comune 2007/185/PESC del Consiglio, del 19 marzo 2007, a sostegno delle attività svolte dall'OPCW nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 85 del 27.3.2007, pag. 10 ). ( 4 ) Decisione 2009/569/PESC del Consiglio, del 27 luglio 2009, a sostegno delle attività svolte dall'OPCW nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 197 del 29.7.2009, pag. 96 ). ( 5 ) Decisione 2012/166/PESC del Consiglio, del 23 marzo 2012, a sostegno delle attività svolte dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 87 del 24.3.2012, pag. 49 ). ( 6 ) Decisione 2013/726/PESC del Consiglio, del 9 dicembre 2013, a sostegno dell'UNSCR 2118 (2013) e della decisione EC-M-33/Dec. 1 del consiglio esecutivo dell'OPCW, nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 329 del 10.12.2013, pag. 41 ). ( 7 ) Decisione (PESC) 2015/259 del Consiglio, del 17 febbraio 2015, a sostegno delle attività svolte dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 43 del 18.2.2015, pag. 14 ). ( 8 ) Decisione (PESC) 2017/2302 del Consiglio, del 12 dicembre 2017, a sostegno delle attività svolte dall'OPCW ai fini delle operazioni di bonifica presso l'ex deposito di armi chimiche in Libia nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 329 del 13.12.2017, pag. 49 ). ( 9 ) Decisione (PESC) 2017/2303 del Consiglio, del 12 dicembre 2017, a sostegno della prosecuzione dell'attuazione della risoluzione 2118 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della decisione EC-M-33/DEC.1 del consiglio esecutivo dell'OPCW relative alla distruzione delle armi chimiche siriane, nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 329 del 13.12.2017, pag. 55 ). ( 10 ) Decisione (PESC) 2019/538 del Consiglio, del 1° aprile 2019, a sostegno delle attività svolte dall'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 93 del 2.4.2019, pag. 3 ). ( 11 ) Decisione (PESC) 2021/1026 del Consiglio, del 21 giugno 2021, a sostegno del programma di cibersicurezza e ciberresilienza e di garanzia di sicurezza delle informazioni dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 224 del 24.6.2021, pag. 24 ). ( 12 ) Decisione (PESC) 2018/1943 del Consiglio, del 10 dicembre 2018, che modifica la decisione (PESC) 2017/2303 a sostegno della prosecuzione dell'attuazione della risoluzione 2118 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della decisione EC-M-33/DEC.1 del consiglio esecutivo dell'OPCW relative alla distruzione delle armi chimiche siriane, nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 314 dell'11.12.2018, pag. 58 ). ( 13 ) Decisione (PESC) 2019/2112 del Consiglio, del 9 dicembre 2019, che modifica la decisione (PESC) 2017/2303 a sostegno della prosecuzione dell'attuazione della risoluzione 2118 (2013) del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e della decisione EC-M-33/DEC.1 del consiglio esecutivo dell'OPCW relative alla distruzione delle armi chimiche siriane, nell'ambito dell'attuazione della strategia dell'UE contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa ( GU L 318 del 10.12.2019, pag. 159 ). ALLEGATO DOCUMENTO DI PROGETTO Sostegno dell’Unione al potenziamento dell’efficacia operativa dell’OPCW mediante immagini satellitari 1. Contesto I processi analitici dell’OPCW impongono di corroborare e verificare le informazioni probatorie fornite secondo le più rigorose modalità disponibili. Le immagini satellitari, pur non essendo l’unica fonte di informazioni probatorie, possono fornire indicazioni e conferme non disponibili tramite altre fonti, offrendo così preziose conoscenze analitiche che possono essere utilizzate per garantire la piena attuazione della Convenzione sulle armi chimiche (CWC). A tal fine è fondamentale disporre di capacità sufficienti a livello istituzionale, e le immagini e l’analisi delle immagini possono favorire una pianificazione delle missioni più dettagliata e solida, l’attenuazione dei rischi per la sicurezza delle squadre dispiegate, nonché l’ottenimento di informazioni probatorie e la conduzione di analisi per una verifica più efficace sotto il profilo dei costi. Nell’ambito dell’attuazione della decisione (PESC) 2017/2303 del Consiglio, l’OPCW ha potuto basarsi sulle informazioni uniche risultanti dall’analisi delle immagini prodotte dal SatCen sia per la pianificazione delle missioni che per l’analisi delle informazioni. Gli sforzi dell’OPCW per interrogare in modo più approfondito i testimoni, comprovare le loro dichiarazioni e individuare con maggiore precisione i luoghi di interesse sono stati potenziati dalle immagini satellitari. Dal 2014 le immagini satellitari della Repubblica araba siriana rafforzano la conoscenza situazionale e la sicurezza e riducono il rischio per le missioni sul campo dell’OPCW per quanto riguarda i luoghi da visitare o ispezionare. L’integrazione dell’analisi delle immagini nella pianificazione operativa ha consentito alle squadre dell’OPCW di perfezionare le azioni sul posto fornendo ai loro membri immagini quasi in tempo reale della zona in cui interverranno. L’analisi delle immagini si è rivelata un fattore abilitante strategico degli sforzi analitici dell’OPCW e continuerà ad esserlo. Inoltre, restano in sospeso diverse indagini su casi di presunto uso nonché decisioni del consiglio esecutivo che impongono ulteriori visite in loco, missioni di accertamento dei fatti e indagini che continuano a richiedere il supporto di immagini satellitari. Le capacità analitiche uniche fornite dal SatCen hanno consentito alle squadre incaricate dell’OPCW di corroborare le informazioni provenienti da altre fonti e di analizzare in modo più approfondito i casi di presunto uso nella Repubblica araba siriana. L’analisi delle immagini satellitari si è rivelata indispensabile per le squadre dell’OPCW operanti nella Repubblica araba siriana. Oltre alle attività oggetto del suo mandato in relazione alla Repubblica araba siriana, l’OPCW prevede che l’analisi delle immagini satellitari avrà un ruolo sempre più importante nei casi di presunto uso di armi chimiche al di fuori della Repubblica araba siriana per agevolare la realizzazione delle attività relative all’articolo IX della CWC (consultazioni, cooperazione e accertamento dei fatti), nonché in caso di eventuale futura adesione alla CWC di Stati possessori. 2. Finalità del progetto 2.1. Obiettivi generali del progetto L’obiettivo generale del progetto è garantire la capacità del segretariato di agevolare l’attuazione dell’articolo IX della CWC (consultazioni, cooperazione e accertamento dei fatti) e delle connesse decisioni del consiglio esecutivo dell’OPCW attraverso la fornitura di immagini satellitari che colmino le lacune nella conoscenza situazionale nell’ambito delle missioni, in modo da contribuire a ridurre la vulnerabilità dell’OPCW durante il dispiegamento e massimizzare l’efficienza analitica dell’OPCW. 2.2. Obiettivi specifici <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Ampliare la capacit&#224; dell&#8217;OPCW di sostenere le attivit&#224; oggetto del suo mandato (squadra di verifica delle dichiarazioni, (Declaration Assessment Team&#160;&#8212; DAT), missione di accertamento dei fatti (FFM), squadra di investigazione e identificazione ecc.) mediante l&#8217;analisi delle immagini come fonte di convalida probatoria o di corroborazione delle conclusioni;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>utilizzare l&#8217;analisi mirata delle immagini per gli ambiti di interesse (siti, rotte ecc.) nella pianificazione delle missioni che rientrano nel mandato dell&#8217;OPCW (casi di presunto uso, ispezioni su sfida, visite di assistenza tecnica ecc.) al fine di accrescere la sicurezza e la fiducia nell&#8217;accuratezza delle verifiche.</p></td></tr></tbody></table> 2.3. Risultati Il progetto contribuisce ai seguenti risultati previsti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>utilizzo di immagini e analisi in relazione a specifici elementi di prova, per orientare e corroborare le conclusioni e i processi di verifica delle squadre;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>riduzione al minimo dei rischi per la sicurezza e rafforzamento della conoscenza situazionale per favorire la massima efficienza nella pianificazione delle missioni dell&#8217;OPCW.</p></td></tr></tbody></table> 3. Descrizione delle attività Attività 1 — Permettere all’OPCW, grazie alla capacità in termini di immagini, di svolgere efficacemente un controllo adeguato e di fornire le necessarie relazioni agli organi decisionali dell’OPCW (consiglio esecutivo e Conferenza degli Stati parte) Questa attività è volta a fornire all’OPCW, attraverso le immagini e l’analisi delle immagini, la capacità di orientare le attività mirate di analisi degli elementi di prova, ottimizzando nel contempo la pianificazione (assegnazione e sforzi) dell’OPCW per accrescere l’efficienza delle missioni e ridurre la vulnerabilità. Attività 2 — Permettere all’OPCW, grazie alla capacità in termini di immagini, di svolgere attività di verifica in modo accurato, efficace e sicuro e di prestare agli Stati parte l’assistenza richiesta Tale attività è incentrata sulla fornitura di immagini satellitari, secondo necessità, per varie richieste di accertamento dei fatti presentate dagli Stati parte nel quadro della CWC (casi di presunto uso, ispezioni su sfida, visite di assistenza tecnica ecc.), nonché sull’ottimizzazione della pianificazione (assegnazione e sforzi) dell’OPCW intesa ad accrescere l’efficienza delle missioni e ridurre la vulnerabilità. 4. Durata La durata totale prevista per l’attuazione finanziata da questo progetto non dovrebbe superare i 48 mesi. 5. Beneficiari I beneficiari del progetto saranno il personale e le squadre del segretariato tecnico dell’OPCW e le parti interessate della CWC, compresi gli Stati parte. 6. Visibilità UE L’OPCW adotterà tutte le misure opportune, entro ragionevoli considerazioni di sicurezza e tenendo conto delle misure di visibilità e comunicazione disponibili per il progetto, per pubblicizzare il fatto che il progetto è stato finanziato dall’Unione.
ITA
32021D2073
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 404/2</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1810 DELLA COMMISSIONE del 25 novembre 2020 recante approvazione di una modifica non minore del disciplinare di un nome iscritto nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette «Figue de Solliès» (DOP) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 novembre 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari ( 1 ) , in particolare l’articolo 52, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Ai sensi dell&#8217;articolo 53, paragrafo 1, primo comma, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha esaminato la domanda della Francia relativa all&#8217;approvazione di una modifica del disciplinare della denominazione di origine protetta &#171;Figue de Solli&#232;s&#187;, registrata in virt&#249; del regolamento 1367/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Trattandosi di una modifica non minore ai sensi dell&#8217;articolo 53, paragrafo 2, del regolamento (UE) n. 1151/2012, la Commissione ha pubblicato la domanda di modifica nella<span>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</span>&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, in applicazione dell&#8217;articolo 50, paragrafo 2, lettera a), del suddetto regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Poich&#233; alla Commissione non &#232; stata notificata alcuna dichiarazione di opposizione ai sensi dell&#8217;articolo 51 del regolamento (UE) n. 1151/2012, la modifica del disciplinare deve essere approvata,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 È approvata la modifica del disciplinare pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea relativa al nome «Figue de Solliès» (DOP). Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 25 novembre 2020 Per la Commissione a nome della presidente Janusz WOJCIECHOWSKI Membro della Commissione <note> ( 1 ) GU L 343 del 14.12.2012, pag. 1 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 1367/2011 della Commissione, del 19 dicembre 2011, recante iscrizione di una denominazione nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette [Figue de Solliès (DOP)] ( GU L 341 del 22.12.2011, pag. 31 ). ( 3 ) GU C 257 del 5.8.2020, pag. 5 . </note>
ITA
32020R1810
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>17.10.2017&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 266/8</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DI ESECUZIONE (UE) 2017/1867 DEL CONSIGLIO del 12 ottobre 2017 relativa all'avvio in Portogallo dello scambio automatizzato di dati dattiloscopici IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, vista la decisione 2008/615/GAI del Consiglio, del 23 giugno 2008, sul potenziamento della cooperazione transfrontaliera, soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera ( 1 ) , in particolare l'articolo 33, visto il parere del Parlamento europeo ( 2 ) , considerando che: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell'articolo 25, paragrafo 2, della decisione 2008/615/GAI, la trasmissione di dati personali ai sensi di tale decisione pu&#242; avvenire solo dopo l'attuazione delle disposizioni generali relative alla protezione dei dati di cui al capo 6 di tale decisione nel diritto nazionale dei territori degli Stati membri interessati alla trasmissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L'articolo 20 della decisione 2008/616/GAI del Consiglio<a>&#160;(<span>3</span>)</a> dispone che la verifica del rispetto della condizione di cui al considerando 1 relativamente allo scambio automatizzato di dati conformemente al capo 2 della decisione 2008/615/GAI debba essere effettuata sulla base di una relazione di valutazione fondata su un questionario, una visita di valutazione e un'esperienza pilota.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>A norma del capo 4, punto 1.1, dell'allegato della decisione 2008/616/GAI, il questionario elaborato dal competente gruppo di lavoro del Consiglio riguarda ciascuno degli scambi automatizzati di dati e deve essere completato da uno Stato membro non appena ritenga di soddisfare le condizioni preliminari per lo scambio di dati nella pertinente categoria di dati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il Portogallo ha completato il questionario sulla protezione dei dati e il questionario sullo scambio di dati dattiloscopici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il Portogallo ha effettuato con successo un'esperienza pilota con l'Austria, la Repubblica ceca e l'Ungheria.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Una visita di valutazione ha avuto luogo in Portogallo e il gruppo di valutazione austriaco ne ha redatto una relazione che &#232; stata trasmessa al competente gruppo di lavoro del Consiglio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; stata presentata al Consiglio una relazione globale di valutazione che sintetizza i risultati del questionario, della visita di valutazione e dell'esperienza pilota in materia di scambio di dati dattiloscopici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 18 maggio 2017 il Consiglio, avendo constatato il consenso di tutti gli Stati membri vincolati dalla decisione 2008/615/GAI, ha concluso che il Portogallo ha attuato appieno le disposizioni generali relative alla protezione dei dati di cui al capo 6 della decisione 2008/615/GAI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Pertanto, ai fini della consultazione automatizzata di dati dattiloscopici, il Portogallo dovrebbe poter ricevere e trasmettere dati personali ai sensi dell'articolo 9 della decisione 2008/615/GAI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>L'articolo 33 della decisione 2008/615/GAI conferisce al Consiglio competenze di esecuzione al fine di adottare le misure necessarie per l'attuazione di tale decisione, in particolare per quanto riguarda la ricezione e la trasmissione di dati personali previste da tale decisione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Poich&#233; sono state soddisfatte le condizioni per avviare l'esercizio di tali competenze di esecuzione ed &#232; stata seguita la relativa procedura, dovrebbe essere adottata una decisione di esecuzione relativa all'avvio nel Portogallo dello scambio automatizzato di dati dattiloscopici al fine di consentire a tale Stato membro di ricevere e trasmettere dati personali ai sensi dell'articolo 9 della decisione 2008/615/GAI.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>12)</p></td><td><p>La Danimarca, l'Irlanda e il Regno Unito sono vincolati dalla decisione 2008/615/GAI e pertanto partecipano all'adozione e all'applicazione della presente decisione che d&#224; attuazione alla decisione 2008/615/GAI.</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 Ai fini della consultazione automatizzata di dati dattiloscopici, il Portogallo può ricevere e trasmettere dati personali a norma dell'articolo 9 della decisione 2008/615/GAI a decorrere dal 18 ottobre 2017. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . La presente decisione si applica conformemente ai trattati. Fatto a Lussemburgo, il 12 ottobre 2017 Per il Consiglio Il presidente U. REINSALU <note> ( 1 ) GU L 210 del 6.8.2008, pag. 1 . ( 2 ) Parere del 4 ottobre 2017 (non ancora pubblicato nella Gazzetta ufficiale). ( 3 ) Decisione 2008/616/GAI del Consiglio del 23 giugno 2008, relativa all'attuazione della decisione 2008/615/GAI sul potenziamento della cooperazione transfrontaliera, soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità transfrontaliera ( GU L 210 del 6.8.2008, pag. 12 ). </note>
ITA
32017D1867
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>31.3.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>C 114/155</p></td></tr></tbody></table> Stato delle entrate e delle spese dell’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol) per l’esercizio 2021 (2021/C 114/28) ENTRATE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Esercizio 2021</p></td><td><p>Esercizio 2020</p></td><td><p>Esercizio 2019</p></td></tr><tr><td><p><span>9</span></p></td><td><p><span>ENTRATE</span></p></td></tr><tr><td><p>9 0</p></td><td><p>SOVVENZIONI E CONTRIBUTI</p></td><td><p>172&#160;964&#160;254</p></td><td><p>155&#160;653&#160;517</p></td><td><p>138&#160;935&#160;458 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>9 1</p></td><td><p>ALTRI CONTRIBUTI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>2&#160;965&#160;556</p></td><td><p>2&#160;684&#160;998 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>9 2</p></td><td><p>ALTRE ENTRATE</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>0 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 9 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>172&#160;964&#160;254</span></p></td><td><p><span>158&#160;619&#160;073</span></p></td><td><p><span>141&#160;620&#160;456 ,&#8212;</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>172&#160;964&#160;254</span></p></td><td><p><span>158&#160;619&#160;073</span></p></td><td><p><span>141&#160;620&#160;456 ,&#8212;</span></p></td></tr></tbody></table> SPESE <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Titolo</p><p>Capitolo</p></td><td><p>Linea di bilancio</p></td><td><p>Esercizio 2021</p></td><td><p>Esercizio 2020</p></td><td><p>Esercizio 2019</p></td></tr><tr><td><p><span>1</span></p></td><td><p><span>PERSONALE</span></p></td></tr><tr><td><p>1 1</p></td><td><p>PERSONALE IN SERVIZIO</p></td><td><p>83&#160;973&#160;254</p></td><td><p>85&#160;951&#160;123</p></td><td><p>79&#160;320&#160;518 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>1 2</p></td><td><p>MISSIONI A CARATTERE AMMINISTRATIVO</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>1 3</p></td><td><p>INFRASTRUTTURE DI CARATTERE MEDICO-SOCIALE</p></td><td><p>1&#160;052&#160;000</p></td><td><p>799&#160;000</p></td><td><p>1&#160;022&#160;569 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>1 4</p></td><td><p>FORMAZIONE</p></td><td><p>130&#160;000</p></td><td><p>150&#160;000</p></td><td><p>135&#160;000 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>1 5</p></td><td><p>ALTRE SPESE RELATIVE AL PERSONALE</p></td><td><p>7&#160;102&#160;000</p></td><td><p>5&#160;414&#160;000</p></td><td><p>4&#160;174&#160;885 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>1 6</p></td><td><p>SPESE PER RICEVIMENTI E DI RAPPRESENTANZA</p></td><td><p>74&#160;500</p></td><td><p>106&#160;000</p></td><td><p>92&#160;749 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 1 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>92&#160;331&#160;754</span></p></td><td><p><span>92&#160;420&#160;123</span></p></td><td><p><span>84&#160;745&#160;721 ,&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>2</span></p></td><td><p><span>ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>2 0</p></td><td><p>AFFITTO DI IMMOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>7&#160;851&#160;000</p></td><td><p>6&#160;517&#160;500</p></td><td><p>8&#160;057&#160;847 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>2 1</p></td><td><p>ACQUISTI DI TECNOLOGIA INFORMATICA</p></td><td><p>1&#160;780&#160;000</p></td><td><p>1&#160;570&#160;000</p></td><td><p>1&#160;610&#160;299 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>2 2</p></td><td><p>BENI MOBILI E SPESE ACCESSORIE</p></td><td><p>1&#160;026&#160;000</p></td><td><p>889&#160;000</p></td><td><p>1&#160;156&#160;936 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>2 3</p></td><td><p>SPESE AMMINISTRATIVE CORRENTI</p></td><td><p>457&#160;000</p></td><td><p>374&#160;000</p></td><td><p>301&#160;130 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>2 4</p></td><td><p>SPESE POSTALI E DI TELECOMUNICAZIONI</p></td><td><p>953&#160;000</p></td><td><p>881&#160;000</p></td><td><p>726&#160;963 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>2 5</p></td><td><p>SPESE LEGALI</p></td><td><p>527&#160;000</p></td><td><p>556&#160;000</p></td><td><p>586&#160;941 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 2 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>12&#160;594&#160;000</span></p></td><td><p><span>10&#160;787&#160;500</span></p></td><td><p><span>12&#160;440&#160;116 ,&#8212;</span></p></td></tr><tr><td><p><span>3</span></p></td><td><p><span>SPESE OPERATIVE</span></p></td></tr><tr><td><p>3 0</p></td><td><p>ATTIVIT&#192; OPERATIVE</p></td><td><p>26&#160;223&#160;500</p></td><td><p>15&#160;313&#160;500</p></td><td><p>14&#160;837&#160;852 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 1</p></td><td><p>ACQUISTI DI TECNOLOGIA INFORMATICA</p></td><td><p>35&#160;070&#160;000</p></td><td><p>28&#160;141&#160;000</p></td><td><p>22&#160;633&#160;869 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 2</p></td><td><p>COSTI DELLE TELECOMUNICAZIONI PER ATTIVIT&#192; OPERATIVE</p></td><td><p>1&#160;150&#160;000</p></td><td><p>1&#160;050&#160;000</p></td><td><p>936&#160;390 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 3</p></td><td><p>ESPERTI NAZIONALI DISTACCATI (OPERATIVO)</p></td><td><p>4&#160;235&#160;000</p></td><td><p>4&#160;100&#160;000</p></td><td><p>4&#160;109&#160;141 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 4</p></td><td><p>EPCC</p></td><td><p>300&#160;000</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>267&#160;964 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 5</p></td><td><p>CAPI DELLE UNIT&#192; NAZIONALI EUROPOL</p></td><td><p>60&#160;000</p></td><td><p>120&#160;000</p></td><td><p>90&#160;000 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 6</p></td><td><p>SPESE OPERATIVE CORRELATE A SOVVENZIONI E SUSSIDI</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>3&#160;380&#160;000</p></td><td><p>3&#160;372&#160;950 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 7</p></td><td><p>SPESE OPERATIVE CORRELATE A PROGETTI DI RICERCA E SVILUPPO</p></td><td><p>p.m.</p></td><td><p>3&#160;201&#160;950</p></td><td><p>2&#160;672&#160;034 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>3 8</p></td><td><p>PIATTAFORMA DI DECRITTAZIONE</p></td><td><p>1&#160;000&#160;000</p></td><td><p>105&#160;000</p></td><td><p>120&#160;934 ,&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>Titolo 3 &#8212; Totale</span></p></td><td><p><span>68&#160;038&#160;500</span></p></td><td><p><span>55&#160;411&#160;450</span></p></td><td><p><span>49&#160;041&#160;134 ,&#8212;</span></p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p><span>TOTALE GENERALE</span></p></td><td><p><span>172&#160;964&#160;254</span></p></td><td><p><span>158&#160;619&#160;073</span></p></td><td><p><span>146&#160;226&#160;971 ,&#8212;</span></p></td></tr></tbody></table> Tabella dell’organico <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Categoria e grado</p></td><td><p>&#160;</p></td></tr><tr><td><p>2021</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td><td><p>Effettivamente coperti al 31&#160;dicembre 2019</p></td><td><p>Autorizzati nel bilancio dell'Unione</p></td></tr><tr><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td><td><p>Posti permanenti</p></td><td><p>Posti temporanei</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AD 16</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AD 15</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AD 14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AD 13</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td></tr><tr><td><p>AD 12</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>11</p></td></tr><tr><td><p>AD 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td></tr><tr><td><p>AD 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>23</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>14</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>25</p></td></tr><tr><td><p>AD 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>51</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>28</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>50</p></td></tr><tr><td><p>AD 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>85</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>67</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>84</p></td></tr><tr><td><p>AD 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>152</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>151</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>148</p></td></tr><tr><td><p>AD 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>211</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>260</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>211</p></td></tr><tr><td><p>AD 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>31</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>31</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AD</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>583</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>547</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>583</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST 11</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 10</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 9</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST 8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td></tr><tr><td><p>AST 7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td></tr><tr><td><p>AST 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td></tr><tr><td><p>AST 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td></tr><tr><td><p>AST 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>8</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>7</p></td></tr><tr><td><p>AST 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AST 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>3</p></td></tr><tr><td><p>AST 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>32</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>23</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>32</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>AST/SC 6</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 5</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 4</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 3</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 2</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>AST/SC 1</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale parziale AST/SC</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p><span>Totale</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>615</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>570</span></p></td><td><p><span>&#8212;</span></p></td><td><p><span>615</span></p></td></tr><tr><td><p><span>Totale Generale</span></p></td><td><p><span>615</span></p></td><td><p><span>570</span></p></td><td><p><span>615</span></p></td></tr></tbody></table> 2 Allegato ALLEGATO B – Stima del numero di agenti contrattuali (espressa in equivalenti a tempo pieno) ed esperti nazionali distaccati <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Posti da agente contrattuale</p></td><td><p>2021</p></td><td><p>2020</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>GF IV</p></td><td><p>52</p></td><td><p>52</p></td></tr><tr><td><p>GF III</p></td><td><p>121</p></td><td><p>121</p></td></tr><tr><td><p>GF II</p></td><td><p>62</p></td><td><p>62</p></td></tr><tr><td><p>GF I</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#8212;</p></td></tr><tr><td><p>Totale GF</p></td><td><p>235</p></td><td><p>235</p></td></tr><tr/><tr/><tr><td><p>Posti da esperto nazionale distaccato</p></td><td><p>71</p></td><td><p>71</p></td></tr><tr><td><p>Totale</p></td><td><p>306</p></td><td><p>306</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32021B0331(28)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.12.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 417/379</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2020/1968 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 13 maggio 2020 sulla chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2018, sezione III — Commissione IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2018 [COM(2019)&#160;316 &#8212; C9-0050/2019]&#160;<a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della Commissione sul seguito dato al discarico per l'esercizio 2017 [COM(2019)&#160;334],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale per il 2018 della Commissione sulla gestione e il rendimento del bilancio dell'UE [COM(2019)&#160;299],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti la relazione annuale della Commissione riguardante le revisioni contabili interne effettuate nel 2018 presentata all'autorit&#224; competente per il discarico [COM(2019)&#160;350] e il documento di lavoro dei servizi della Commissione che la accompagna [SWD(2019)&#160;300],</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>viste la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio finanziario 2018, corredata delle risposte delle istituzioni&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, e le sue relazioni speciali,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l'affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2018 a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la raccomandazione del Consiglio del 18 febbraio 2020 sul discarico da dare alla Commissione per l'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2018 (05760/1/2020 &#8212; C9-0019/2020),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto l'articolo 106 bis del trattato che istituisce la Comunit&#224; europea dell'energia atomica,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in particolare gli articoli 62, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, in particolare gli articoli 69, 260, 261 e 262,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio, del 19 dicembre 2002, che definisce lo statuto delle agenzie esecutive incaricate dello svolgimento di alcuni compiti relativi alla gestione dei programmi comunitari&#160;<a>(<span>7</span>)</a>, in particolare l'articolo 14, paragrafi 2 e 3,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo 99 e l'allegato V del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i pareri della commissione per gli affari esteri, della commissione per lo sviluppo, della commissione per l'occupazione e gli affari sociali, della commissione per l'ambiente, la sanit&#224; pubblica e la sicurezza alimentare, della commissione per i trasporti e il turismo, della commissione per lo sviluppo regionale, della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, della commissione per la cultura e l'istruzione, della commissione per le libert&#224; civili, la giustizia e gli affari interni e della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione della commissione per il controllo dei bilanci (A9-0069/2020),</p></td></tr></tbody></table> 1. approva la chiusura dei conti del bilancio generale dell'Unione europea relativi all'esercizio 2018; 2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione che costituisce parte integrante delle decisioni sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2018, sezione III — Commissione e agenzie esecutive; 3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea, alla Corte dei conti e alla Banca europea per gli investimenti nonché ai parlamenti nazionali e alle istituzioni di controllo nazionali e regionali degli Stati membri, e di provvedere alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L). Il presidente David Maria SASSOLI Il segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU L 57 del 28.2.2018, pag. 1 . ( 2 ) GU C 327 del 30.9.2019, pag. 1 . ( 3 ) GU C 340 dell'8.10.2019, pag. 1 . ( 4 ) GU C 340 dell'8.10.2019, pag. 9 . ( 5 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 6 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . ( 7 ) GU L 11 del 16.1.2003, pag. 1 . </note>
ITA
32020B1968
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.1.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 3/12</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2023/54 DELLA COMMISSIONE del 4 gennaio 2023 che rettifica il regolamento di esecuzione (UE) 2022/652 della Commissione relativo all’autorizzazione dell’estratto di arancio amaro come additivo per mangimi destinati a determinate specie animali (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all’alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l’articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>L&#8217;utilizzo dell&#8217;estratto di arancio amaro come additivo per mangimi &#232; stato autorizzato per determinate specie animali dal regolamento di esecuzione (UE) 2022/652 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#200; noto che l&#8217;estratto di arancio amaro contiene tra il 10 e il 20&#160;% di neoesperidina, come specificato nella colonna &#171;Composizione, formula chimica, descrizione, metodo analitico&#187; dell&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2022/652.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;errata presunzione che esista una relazione tra la neoesperidina, identificata con il numero CAS 13241-33-3, e la neoesperidina diidrocalcone, identificata con il numero CAS 20702-77-6, che ha un nome simile, ma &#232; una sostanza distinta, ha portato a vietare erroneamente l&#8217;utilizzo dell&#8217;estratto di arancio amaro in combinazione con la neoesperidina diidrocalcone in base all&#8217;allegato, colonna &#171;Altre disposizioni&#187;, punto 3, del regolamento di esecuzione (UE) 2022/652.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il parere dell&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare del 23&#160;giugno&#160;2021 sulla sicurezza dell&#8217;estratto di arancio amaro&#160;<a>(<span>3</span>)</a> non menziona alcun rischio per quanto riguarda l&#8217;utilizzo dell&#8217;estratto di arancio amaro in combinazione con la neoesperidina diidrocalcone.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; pertanto necessario rettificare l&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2022/652 sopprimendo il punto 3 della colonna &#171;Altre disposizioni&#187; di tale allegato. Per motivi di chiarezza &#232; opportuno sostituire l&#8217;intero allegato di tale regolamento di esecuzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Al fine di evitare perturbazioni all&#8217;immissione sul mercato dell&#8217;additivo per mangimi dovute all&#8217;errore di cui al regolamento di esecuzione (UE) 2022/652, &#232; opportuno che il presente regolamento entri in vigore con urgenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L’allegato del regolamento di esecuzione (UE) 2022/652 è sostituito dall’allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 4 gennaio 2023 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2022/652 della Commissione, del 20 aprile 2022, relativo all’autorizzazione dell’estratto di arancio amaro come additivo per mangimi destinati a determinate specie animali ( GU L 119 del 21.4.2022, pag. 74 ). ( 3 ) EFSA Journal 2021; 19(7):6709. ALLEGATO «ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell&#8217;additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell&#8217;autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo di analisi</p></td><td><p>Specie o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>mg di sostanza attiva/kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12&#160;%</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria: additivi organolettici. gruppo funzionale: aromatizzanti.</span></p></td></tr><tr><td><p>2b136-ex</p></td><td><p>-</p></td><td><p>Estratto di arancio amaro</p></td><td><p><span>Composizione dell&#8217;additivo</span></p><p>Estratto di arancio amaro ottenuto dai frutti di<span>Citrus x aurantium</span> L.</p><p>Forma solida</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva</span></p><p>Estratto di arancio amaro ottenuto dai frutti di<span>Citrus x aurantium</span> L., quale definito dal Consiglio d&#8217;Europa<a>&#160;(<span>1</span>)</a>&#160;.</p><p>Flavonoidi: 45-55&#160;%, di cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>naringina: 20-30&#160;%</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>neoesperidina: 10-20&#160;%</p></td></tr></tbody></table><p>metossi-5-psoralene (noto anche come bergaptene): &#8804;&#160;0,03&#160;%</p><p>(-)-sinefrina: &#8804;&#160;1&#160;%</p><p>Numero CoE: 136</p><p><span>Metodo di analisi</span><a>&#160;(<span>2</span>)</a></p><p>Per la quantificazione della naringina (marcatore fitochimico) nell&#8217;additivo per mangimi:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) con rivelazione spettrofotometrica (UV)</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>Polli da ingrasso</p><p>Galline ovaiole</p><p>Tacchini da ingrasso</p><p>Suinetti</p><p>Suini da ingrasso</p><p>Scrofe</p><p>Vacche da latte</p><p>Vitelli</p><p>Bovini da ingrasso</p><p>Ovini/caprini</p><p>Equini</p><p>Conigli</p><p>Salmonidi</p><p>Pesci ornamentali</p><p>Cani</p><p>Gatti</p></td><td><p>-</p></td><td><p>-</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>L&#8217;additivo deve essere incorporato nei mangimi sotto forma di premiscela.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Nelle istruzioni per l&#8217;uso dell&#8217;additivo e delle premiscele indicare le condizioni di conservazione e la stabilit&#224; al trattamento termico.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>L&#8217;etichetta dell&#8217;additivo deve recare la seguente indicazione:</p><p>&#8220;Tenore massimo raccomandato della sostanza attiva per kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12&#160;%:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Polli da ingrasso: 102&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Galline ovaiole: 151&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Tacchini da ingrasso: 136&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Suinetti: 182&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Suini da ingrasso: 217&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Scrofe: 268&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Vacche da latte: 259&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Vitelli (sostituti del latte), bovini da ingrasso, ovini/caprini, cavalli, salmonidi, cani e pesci ornamentali: 400&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Gatti: 80&#160;mg.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>Conigli: 161&#160;mg.&#8221;.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>4.</p></td><td><p>Il gruppo funzionale, il numero di identificazione, il nome e la quantit&#224; aggiunta di sostanza attiva sono indicati sull&#8217;etichetta della premiscela se il livello d&#8217;uso raccomandato su tale etichetta comporta il superamento del livello di cui al punto 3.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>5.</p></td><td><p>Nei mangimi non &#232; consentito miscelare l&#8217;estratto di arancio amaro ottenuto dai frutti di<span>Citrus x aurantium</span> L con altri additivi autorizzati ottenuti da<span>Citrus aurantium</span> L.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>6.</p></td><td><p>Gli operatori del settore dei mangimi adottano procedure operative e misure organizzative al fine di evitare i rischi da inalazione e di contatto cutaneo od oculare cui possono essere esposti gli utilizzatori dell&#8217;additivo e delle premiscele. Se questi rischi non possono essere eliminati o ridotti al minimo mediante tali procedure e misure, l&#8217;additivo e le premiscele devono essere utilizzati con dispositivi di protezione individuale, tra cui mezzi di protezione della pelle, degli occhi e delle vie respiratorie.</p></td></tr></tbody></table></td><td><p>11&#160;maggio 2032</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Natural sources of flavourings — Relazione n. 2 (2007). ( 2 ) Informazioni dettagliate sul metodo di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: https://ec.europa.eu/jrc/en/eurl/feed-additives/evaluation-reports» </note>
ITA
32023R0054
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>11.11.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 398/4</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2021/1948 DELLA COMMISSIONE del 10 novembre 2021 concernente il trattamento dei rimborsi dell’IVA a soggetti non imponibili e a soggetti imponibili per le loro attività esenti ai fini del regolamento (UE) 2019/516 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato (regolamento RNL) e che abroga la decisione 1999/622/CE, Euratom della Commissione e il regolamento (CE, Euratom) n. 116/2005 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2019/516 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, relativo all’armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato e che abroga la direttiva 89/130/CEE, Euratom del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 del Consiglio (regolamento RNL) ( 1 ) , in particolare l’articolo 5, paragrafo 3, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il trattamento dei rimborsi dell&#8217;IVA &#232; una delle questioni definite nel regolamento delegato (UE) 2020/2147 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> relativo all&#8217;elenco di questioni per garantire l&#8217;affidabilit&#224;, l&#8217;esaustivit&#224; e la comparabilit&#224; dei dati relativi al reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato (RNL) da affrontare in ogni ciclo di verifica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Affinch&#233; i dati sull&#8217;RNL siano affidabili, esaustivi e comparabili, occorre chiarire la definizione del trattamento dei rimborsi dell&#8217;IVA a soggetti non imponibili e a soggetti imponibili per le loro attivit&#224; esenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Gli aggregati RNL e le relative componenti dovrebbero essere comparabili tra i vari Stati membri e rispettare le pertinenti definizioni e le norme contabili del Sistema europeo dei conti 2010 (&#171;SEC 2010&#187;)&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno abrogare la decisione 1999/622/CE, Euratom della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a> e il regolamento (CE, Euratom) n.&#160;116/2005 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le nozioni di soggetto imponibile, soggetto non imponibile e attivit&#224; esenti di cui alla direttiva 2006/112/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a> dovrebbero essere utilizzate anche ai fini del presente atto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Il SEC 2010 non descrive in maniera esplicita il trattamento dei rimborsi dell&#8217;IVA da riservare a soggetti non imponibili e a soggetti imponibili per le loro attivit&#224; esenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato del sistema statistico europeo di cui all&#8217;articolo&#160;8 del regolamento (UE) 2019/516,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 1. In sede di calcolo degli aggregati di contabilità nazionale ai fini del regolamento (UE) 2019/516, i rimborsi dell’IVA su acquisti, a favore di soggetti non imponibili o di soggetti imponibili per le loro attività esenti, sono considerati nel SEC 2010 come altri trasferimenti correnti (D.7) o trasferimenti in conto capitale (D.9), e non come IVA deducibile. 2. Ai fini del paragrafo 1, il termine «soggetto imponibile» ha il significato enunciato negli articoli da 9 a 13 della direttiva 2006/112/CE e per «attività esenti» si intende l’insieme delle attività elencate negli articoli da 132 a 137 di tale direttiva. Articolo 2 La decisione 1999/622/CE, Euratom e il regolamento (CE, Euratom) n. 116/2005 sono abrogati. Articolo 3 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 10 novembre 2021 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 91 del 29.3.2019, pag. 19 . ( 2 ) Regolamento delegato (UE) 2020/2147 della Commissione dell’8 ottobre 2020 che integra il regolamento (UE) 2019/516 del Parlamento europeo e del Consiglio, definendo l’elenco di questioni da affrontare in ogni ciclo di verifica ( GU L 428 del 18.12.2020, pag. 9 ). ( 3 ) Regolamento (UE) n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell’Unione europea ( GU L 174 del 26.6.2013, pag. 1 ). ( 4 ) Decisione 1999/622/CE, Euratom della Commissione, dell’8 settembre 1999, relativa al trattamento dei rimborsi dell’IVA ad unità non imponibili e ad unità imponibili per le loro attività esenti allo scopo di applicare la direttiva 89/130/CEE, Euratom del Consiglio relativa all’armonizzazione della fissazione del prodotto nazionale lordo ai prezzi di mercato ( GU L 245 del 17.9.1999, pag. 51 ). ( 5 ) Regolamento (CE, Euratom) n. 116/2005 della Commissione, del 26 gennaio 2005, relativo al trattamento dei rimborsi dell’IVA a soggetti non imponibili e a soggetti imponibili per le loro attività esenti, ai fini del regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 del Consiglio relativo all’armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato ( GU L 24 del 27.1.2005, pag. 6 ). ( 6 ) Direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto ( GU L 347 dell’11.12.2006, pag. 1 ). </note>
ITA
32021R1948
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>23.2.2021&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 62/1</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2021/277 DELLA COMMISSIONE del 16 dicembre 2020 recante modifica dell’allegato I del regolamento (UE) 2019/1021 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo agli inquinanti organici persistenti per quanto riguarda il pentaclorofenolo e i suoi sali ed esteri (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2019/1021 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativo agli inquinanti organici persistenti ( 1 ) , in particolare l’articolo 15, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (UE) 2019/1021 attua gli impegni dell&#8217;Unione ai sensi sia della convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, sia del protocollo sugli inquinanti organici persistenti della convenzione del 1979 sull&#8217;inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo&#160;3, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2019/1021, sono vietati la fabbricazione, l&#8217;immissione in commercio e l&#8217;uso delle sostanze elencate nell&#8217;allegato I di detto regolamento, sia allo stato puro che all&#8217;interno di miscele o di articoli, fatto salvo l&#8217;articolo&#160;4 dello stesso regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il pentaclorofenolo e i suoi sali ed esteri figurano nell&#8217;allegato I del regolamento (UE) 2019/1021 senza valore limite sotto forma di contaminante non intenzionale in tracce (UTC, Unintentional Trace Contaminant).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 1, del suddetto regolamento conferisce alla Commissione il potere di adottare atti delegati allo scopo di modificare l&#8217;allegato I al fine di adeguarlo al progresso tecnico e scientifico.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La Commissione ha determinato la presenza di pentaclorofenolo e suoi sali ed esteri come impurit&#224; in taluni articoli, comprese materie tessili importate e trucioli di recupero destinati alla produzione di pannelli di legno.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Per consentire il proseguimento del riciclaggio dei trucioli e agevolare l&#8217;applicazione, si dovrebbe quindi fissare un limite UTC di 5&#160;mg/kg (0,0005&#160;% in peso) per il pentaclorofenolo e suoi sali ed esteri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza il regolamento (UE) 2019/1021,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 L’allegato I del regolamento (UE) 2019/1021 è modificato conformemente all’allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 16 dicembre 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 169 del 25.6.2019, pag. 45 . ( 2 ) GU L 209 del 31.7.2006, pag. 3 . ( 3 ) GU L 81 del 19.3.2004, pag. 37 . ALLEGATO All’allegato I, parte A, del regolamento (UE) 2019/1021, nella quarta colonna («Deroga specifica per uso come intermedio o altre osservazioni») della voce relativa al pentaclorofenolo e suoi sali ed esteri è aggiunto il seguente testo: «Ai fini della presente voce, l’articolo 4, paragrafo 1, lettera b), si applica al pentaclorofenolo e suoi sali ed esteri presenti in sostanze, in miscele o in articoli in concentrazioni pari o inferiori a 5 mg/kg (0,0005 % in peso).»
ITA
32021R0277
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.5.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>C 174/5</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE DELLA COMMISSIONE del 17 maggio 2019 che istituisce il gruppo di esperti della Commissione sul reddito nazionale lordo (Testo rilevante ai fini del SEE) (2019/C 174/06) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 338 del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio adottano misure per l&#8217;elaborazione di statistiche laddove necessario per lo svolgimento delle attivit&#224; dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 4 del regolamento (UE) 2019/516 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>1</span>)</a>, la Commissione deve istituire un gruppo di esperti formale, composto da rappresentanti di tutti gli Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione, incaricato di fornire consulenza alla Commissione e di esprimere il proprio parere circa la comparabilit&#224;, l&#8217;affidabilit&#224; e l&#8217;esaustivit&#224; dei calcoli del reddito nazionale lordo (&#171;RNL&#187;), di esaminare le questioni relative all&#8217;attuazione del regolamento (UE) 2019/516 e di emettere pareri annuali sull&#8217;adeguatezza dei dati RNL forniti dagli Stati membri ai fini delle risorse proprie.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#200; pertanto necessario istituire un gruppo di esperti (il &#171;gruppo di esperti sull&#8217;RNL&#187;) nel settore dell&#8217;RNL e definirne i compiti, la struttura e il funzionamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il gruppo di esperti sull&#8217;RNL dovrebbe esprimere ogni anno un parere sull&#8217;adeguatezza dei dati RNL presentati annualmente dagli Stati membri ai fini del loro utilizzo nel sistema delle risorse proprie dell&#8217;Unione europea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il gruppo di esperti sull&#8217;RNL dovrebbe essere composto da esperti dei conti nazionali provenienti dalle autorit&#224; statistiche nazionali degli Stati membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; opportuno stabilire norme sulla divulgazione delle informazioni da parte dei membri del gruppo di esperti sull&#8217;RNL.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>I dati personali dovrebbero essere trattati in conformit&#224; al regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> DECIDE: Articolo 1 Oggetto È istituito il gruppo di esperti della Commissione sul reddito nazionale lordo («il gruppo di esperti sull’RNL»). Articolo 2 Compiti I compiti del gruppo di esperti sull’RNL sono i seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>consigliare la Commissione e formulare osservazioni, fatto salvo l&#8217;articolo 2, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, circa la comparabilit&#224;, l&#8217;affidabilit&#224; e l&#8217;esaustivit&#224; dei calcoli dell&#8217;RNL;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>esaminare le questioni relative all&#8217;attuazione del regolamento (UE) 2019/516;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>esaminare, su base annuale, i dati trasmessi in conformit&#224; all&#8217;articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2019/516 e la relazione presentata a norma dell&#8217;articolo 2, paragrafo 3, del medesimo regolamento, concernente le fonti e i metodi per il calcolo dell&#8217;RNL e delle relative componenti. Tale esame annuale costituisce la base del parere del gruppo di esperti sull&#8217;RNL riguardante l&#8217;adeguatezza dei dati RNL forniti dagli Stati membri ai fini delle risorse proprie in relazione all&#8217;affidabilit&#224;, alla comparabilit&#224; e all&#8217;esaustivit&#224;. Detto parere indica i principali documenti su cui &#232; basato l&#8217;esame;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>assistere la Commissione nella preparazione di proposte legislative e iniziative politiche relative all&#8217;armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>assistere la Commissione nella preparazione di atti delegati da adottare a norma del regolamento (UE) 2019/516;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>assistere la Commissione nella fase iniziale della preparazione di atti di esecuzione da adottare a norma del regolamento (UE) 2019/516, prima della loro presentazione al comitato del sistema statistico europeo conformemente al regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>4</span>)</a>;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>g)</p></td><td><p>agevolare lo scambio di esperienze e di buone pratiche in materia di armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>h)</p></td><td><p>consigliare la Commissione in merito alle questioni concernenti le politiche di revisione dei dati RNL.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Consultazione La Commissione può consultare il gruppo di esperti sull’RNL in merito a qualsiasi questione relativa al reddito nazionale lordo. Articolo 4 Composizione del gruppo 1. Il gruppo è composto dalle autorità statistiche nazionali degli Stati membri di cui all’articolo 5, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 5 ) . 2. Le autorità statistiche nazionali degli Stati membri nominano i propri rappresentanti e garantiscono che tali rappresentanti forniscano un elevato livello di competenza nella compilazione dei conti nazionali. Articolo 5 Presidenza Il gruppo di esperti sull’RNL è presieduto da un rappresentante della Commissione (Eurostat). Articolo 6 Funzionamento 1. Il gruppo di esperti sull’RNL agisce su richiesta della Commissione (Eurostat), nel rispetto delle regole orizzontali della Commissione per i gruppi di esperti ( 6 ) («le regole orizzontali»). 2. Le riunioni del gruppo si svolgono, in linea di principio, nei locali della Commissione. 3. La Commissione (Eurostat) assicura i servizi di segreteria. I funzionari di altri servizi della Commissione interessati ai lavori possono assistere alle riunioni del gruppo e dei sottogruppi. 4. Di concerto con la Commissione (Eurostat), il gruppo può decidere, a maggioranza semplice dei suoi membri, di rendere pubbliche le deliberazioni. 5. Il verbale delle discussioni relative a ciascuno dei punti all’ordine del giorno e ai pareri espressi dal gruppo di esperti sull’RNL è informativo e completo. Il verbale è redatto dal segretariato sotto la responsabilità del presidente. 6. Il gruppo di esperti sull’RNL adotta i pareri, le raccomandazioni o le relazioni per consenso, ove possibile. 7. In caso di votazione, esso si pronuncia a maggioranza semplice dei suoi membri. I membri che hanno espresso un voto contrario o si sono astenuti hanno il diritto di far allegare ai pareri, alle raccomandazioni o alle relazioni un documento che sintetizzi le motivazioni della loro posizione. Articolo 7 Sottogruppi La Commissione (Eurostat) ha la facoltà di istituire sottogruppi per esaminare questioni specifiche sulla base di un mandato definito dalla Commissione. I sottogruppi operano in conformità alle regole orizzontali e riferiscono al gruppo di esperti sull’RNL. Essi si sciolgono una volta espletato il loro mandato. Articolo 8 Esperti invitati Su base ad hoc, la Commissione (Eurostat) può invitare esperti con competenze specifiche in una materia all’ordine del giorno a partecipare ai lavori del gruppo di esperti sull’RNL o dei sottogruppi. Articolo 9 Osservatori 1. Alle organizzazioni o agli organismi pubblici diversi dalle autorità degli Stati membri può essere concesso lo status di osservatori, conformemente alle regole orizzontali, su invito diretto. 2. Le organizzazioni o gli organismi pubblici designati come osservatori nominano i propri rappresentanti. 3. Gli osservatori e i loro rappresentanti possono essere autorizzati dal presidente a partecipare alle discussioni del gruppo di esperti sull’RNL e a fornire consulenza. Essi non hanno tuttavia diritto di voto e non partecipano alla formulazione delle raccomandazioni o dei pareri del gruppo di esperti sull’RNL. Articolo 10 Regolamento interno Su proposta della Commissione (Eurostat) e di concerto con essa, il gruppo di esperti sull’RNL adotta a maggioranza semplice dei suoi membri il proprio regolamento interno basandosi sul modello di regolamento interno per i gruppi di esperti, in conformità alle regole orizzontali. Articolo 11 Segreto professionale e trattamento delle informazioni classificate 1. I membri del gruppo di esperti sull’RNL e i loro rappresentanti, così come gli esperti invitati e gli osservatori, sono soggetti all’obbligo del segreto professionale che, in virtù dei trattati e delle relative norme di attuazione, si applica a tutti i membri delle istituzioni e al loro personale, nonché al rispetto delle norme della Commissione in materia di sicurezza riguardanti la protezione delle informazioni classificate dell’Unione, previste dalle decisioni della Commissione (UE, Euratom) 2015/443 ( 7 ) e 2015/444 ( 8 ) . In caso di mancato rispetto di tali obblighi, la Commissione può adottare tutti i provvedimenti del caso. 2. I membri del gruppo di esperti sull’RNL e i loro rappresentanti, così come gli esperti invitati e gli osservatori, rispettano il segreto statistico di cui al regolamento (CE) n. 223/2009, in particolare l’articolo 20 (Tutela dei dati riservati). Articolo 12 Trasparenza 1. Il gruppo di esperti sull’RNL è iscritto nel registro dei gruppi di esperti della Commissione e di altri organismi analoghi («il registro dei gruppi di esperti»). I nomi delle autorità degli Stati membri e degli osservatori sono pubblicati nel registro dei gruppi di esperti. 2. Tutti i documenti pertinenti, compresi gli ordini del giorno, i verbali e le comunicazioni dei partecipanti, sono messi a disposizione dopo le riunioni tramite un link dal registro dei gruppi di esperti a un sito web dedicato. L’accesso ai siti web dedicati non è soggetto alla registrazione dell’utente né ad altre restrizioni. La pubblicazione dell’ordine del giorno avviene a tempo debito prima della riunione ed è seguita dalla pubblicazione tempestiva dei verbali. Sono previste deroghe alla pubblicazione soltanto qualora si ritenga che la divulgazione di un documento possa arrecare pregiudizio alla tutela di un interesse pubblico o privato, quale definito all’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio ( 9 ) . Articolo 13 Spese per le riunioni 1. I partecipanti alle attività del gruppo di esperti sull’RNL non sono remunerati per i servizi prestati. 2. Le spese di viaggio e di soggiorno sostenute dai partecipanti alle attività del gruppo di esperti sull’RNL e dei sottogruppi possono essere rimborsate dalla Commissione conformemente alle disposizioni in vigore all’interno della Commissione e nei limiti degli stanziamenti disponibili assegnati ai servizi della Commissione nel quadro della procedura annuale di assegnazione delle risorse. Fatto a Bruxelles, il 17 maggio 2019 Per la Commissione Marianne THYSSEN <note> ( 1 ) Regolamento (UE) 2019/516 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 marzo 2019, relativo all’armonizzazione del reddito nazionale lordo ai prezzi di mercato e che abroga la direttiva 89/130/CEE, Euratom del Consiglio e il regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003 del Consiglio (regolamento RNL) ( GU L 91 del 29.3.2019, pag. 19 ). ( 2 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE ( GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39 ). ( 3 ) Regolamento (UE) n. 549/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, relativo al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali nell’Unione europea ( GU L 174 del 26.6.2013, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell’esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione ( GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13 ). ( 5 ) Regolamento (CE) n. 223/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 marzo 2009, relativo alle statistiche europee ( GU L 87 del 31.3.2009, pag. 164 ). ( 6 ) Decisione della Commissione C(2016) 3301, del 30 maggio 2016, recante regole orizzontali relative alla creazione e al funzionamento dei gruppi di esperti della Commissione. ( 7 ) Decisione (UE, Euratom) 2015/443 della Commissione, del 13 marzo 2015, sulla sicurezza nella Commissione ( GU L 72 del 17.3.2015, pag. 41 ). ( 8 ) Decisione (UE, Euratom) 2015/444 della Commissione, del 13 marzo 2015, sulle norme di sicurezza per proteggere le informazioni classificate UE ( GU L 72 del 17.3.2015, pag. 53 ). ( 9 ) Regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2001, relativo all’accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione ( GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43 ). Eccezioni intese a tutelare la sicurezza pubblica, le questioni militari, le relazioni internazionali, la politica finanziaria, monetaria o economica, la vita privata e l’integrità dell’individuo, gli interessi commerciali, le procedure giurisdizionali e la consulenza legale, le attività ispettive, di indagine e di revisione contabile e il processo decisionale dell’istituzione. </note>
ITA
32019D0521(02)
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.6.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 151/64</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2022/864 DEL CONSIGLIO del 24 maggio 2022 che modifica la decisione 1999/70/CE relativa alla nomina dei revisori esterni delle banche centrali nazionali, per quanto riguarda i revisori esterni della Lietuvos bankas IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il protocollo n. 4 sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, allegato al trattato sull’Unione europea e al trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 27.1, vista la raccomandazione della Banca centrale europea, del 29 marzo 2022, al Consiglio dell’Unione europea sui revisori esterni della Lietuvos bankas (BCE/2022/15) ( 1 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La contabilit&#224; della Banca centrale europea (BCE) e delle banche centrali nazionali degli Stati membri la cui moneta &#232; l&#8217;euro deve essere verificata da revisori esterni indipendenti proposti dal consiglio direttivo della BCE ed accettati dal Consiglio dell&#8217;Unione europea.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il mandato dell&#8217;attuale revisore esterno della Lietuvos bankas, Ernst &amp;Young Baltic UAB, &#232; terminato con l&#8217;attivit&#224; di revisione per l&#8217;esercizio finanziario 2021. &#200; pertanto necessario nominare un revisore esterno a partire dall&#8217;esercizio finanziario&#160;2022.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>La Lietuvos bankas ha selezionato UAB ROSK Consulting quale revisore esterno per gli esercizi finanziari dal 2022 al 2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il consiglio direttivo della BCE ha raccomandato la nomina di UAB ROSK Consulting quale revisore esterno della Lietuvos bankas per gli esercizi finanziari dal&#160;2022 al&#160;2024.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>In seguito alla raccomandazione del consiglio direttivo della BCE, &#232; opportuno modificare di conseguenza la decisione 1999/70/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 All’articolo 1 della decisione 1999/70/CE, il paragrafo 19 è sostituito dal seguente: «19. Si accetta la nomina di UAB ROSK Consulting quale revisore esterno della Lietuvos bankas per gli esercizi finanziari dal 2022 al 2024.». Articolo 2 Gli effetti della presente decisione decorrono dal giorno della notificazione. Articolo 3 La Banca centrale europea è destinataria della presente decisione. Fatto a Bruxelles, il 24 maggio 2022 Per il Consiglio Il presidente B. LE MAIRE <note> ( 1 ) GU C 153 del 7.4.2022, pag. 7 . ( 2 ) Decisione 1999/70/CE del Consiglio, del 25 gennaio 1999, relativa alla nomina dei revisori esterni delle banche centrali nazionali ( GU L 22 del 29.1.1999, pag. 69 ). </note>
ITA
32022D0864
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>27.9.2019&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 249/131</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2019/1432 DEL PARLAMENTO EUROPEO del 26 marzo 2019 sul discarico per l'esecuzione del bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017, sezione IX — Garante europeo della protezione dei dati IL PARLAMENTO EUROPEO, <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il bilancio generale dell'Unione europea per l'esercizio 2017&#160;<a>(<span>1</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti i conti annuali consolidati dell'Unione europea relativi all'esercizio 2017 [COM(2018)&#160;521 &#8211; C8-0326/2018]&#160;<a>(<span>2</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale del Garante europeo della protezione dei dati sulle revisioni contabili interne effettuate nel 2017, presentata all'autorit&#224; competente per il discarico,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la relazione annuale della Corte dei conti sull'esecuzione del bilancio per l'esercizio 2017, accompagnata dalle risposte delle istituzioni&#160;<a>(<span>3</span>)</a>,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>vista la dichiarazione attestante l'affidabilit&#224; dei conti nonch&#233; la legittimit&#224; e la regolarit&#224; delle relative operazioni&#160;<a>(<span>4</span>)</a>, presentata dalla Corte dei conti per l'esercizio 2017, a norma dell'articolo 287 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo 314, paragrafo 10, e gli articoli 317, 318 e 319 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25&#160;ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio&#160;<a>(<span>5</span>)</a>, in particolare gli articoli 55, 99, 164, 165 e 166,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visto il regolamento (UE, Euratom) 2018/1046 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18&#160;luglio 2018, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione, che modifica i regolamenti (UE) n. 1296/2013, (UE) n. 1301/2013, (UE) n. 1303/2013, (UE) n. 1304/2013, (UE) n. 1309/2013, (UE) n. 1316/2013, (UE) n. 223/2014, (UE) n. 283/2014 e la decisione n. 541/2014/UE e abroga il regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, in particolare gli articoli 59, 118, 260, 261 e 262,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti l'articolo 94 e l'allegato IV del suo regolamento,</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>visti la relazione della commissione per il controllo dei bilanci e il parere della commissione per le libert&#224; civili, la giustizia e gli affari interni (A8-0116/2019),</p></td></tr></tbody></table> 1. concede il discarico al Garante europeo della protezione dei dati per l'esecuzione del bilancio del Garante europeo della protezione dei dati per l'esercizio 2017; 2. esprime le sue osservazioni nella risoluzione in appresso; 3. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente decisione e la risoluzione che ne costituisce parte integrante, al Garante europeo della protezione dei dati, al Consiglio europeo, al Consiglio, alla Commissione, alla Corte di giustizia dell'Unione europea e alla Corte dei conti, al Mediatore europeo nonché al Servizio europeo per l'azione esterna, e di provvedere alla loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (serie L). Il Presidente Antonio TAJANI Il Segretario generale Klaus WELLE <note> ( 1 ) GU L 51 del 28.2.2017 . ( 2 ) GU C 348 del 28.9.2018, pag. 1 . ( 3 ) GU C 357 del 4.10.2018, pag. 1 . ( 4 ) GU C 357 del 4.10.2018, pag. 9 . ( 5 ) GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1 . ( 6 ) GU L 193 del 30.7.2018, pag. 1 . </note>
ITA
32019B1432
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>18.6.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 151/20</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/932 DELLA COMMISSIONE del 17 giugno 2015 recante fissazione dei valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio ( 1 ) , visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 della Commissione, del 7 giugno 2011, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio nei settori degli ortofrutticoli freschi e degli ortofrutticoli trasformati ( 2 ) , in particolare l'articolo 136, paragrafo 1, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 prevede, in applicazione dei risultati dei negoziati commerciali multilaterali dell'Uruguay round, i criteri per la fissazione da parte della Commissione dei valori forfettari all'importazione dai paesi terzi, per i prodotti e i periodi indicati nell'allegato&#160;XVI, parte&#160;A, del medesimo regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il valore forfettario all'importazione &#232; calcolato ciascun giorno feriale, in conformit&#224; dell'articolo&#160;136, paragrafo&#160;1, del regolamento di esecuzione (UE) n.&#160;543/2011, tenendo conto di dati giornalieri variabili. Pertanto il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella<span>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</span>,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 I valori forfettari all'importazione di cui all'articolo 136 del regolamento di esecuzione (UE) n. 543/2011 sono quelli fissati nell'allegato del presente regolamento. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 17 giugno 2015 Per la Commissione, a nome del presidente Jerzy PLEWA Direttore generale dell'Agricoltura e dello sviluppo rurale ( 1 ) GU L 347 del 20.12.2013, pag. 671 . ( 2 ) GU L 157 del 15.6.2011, pag. 1 . ALLEGATO Valori forfettari all'importazione ai fini della determinazione del prezzo di entrata di taluni ortofrutticoli <table><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>(EUR/100&#160;kg)</p></td></tr><tr><td><p>Codice NC</p></td><td><p>Codice dei paesi terzi<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td><td><p>Valore forfettario all'importazione</p></td></tr><tr><td><p>0702&#160;00&#160;00</p></td><td><p>MA</p></td><td><p>152,1</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>77,9</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>70,7</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>100,2</p></td></tr><tr><td><p>0707&#160;00&#160;05</p></td><td><p>AL</p></td><td><p>13,4</p></td></tr><tr><td><p>MK</p></td><td><p>36,2</p></td></tr><tr><td><p>TR</p></td><td><p>121,6</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>57,1</p></td></tr><tr><td><p>0709&#160;93&#160;10</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>123,1</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>123,1</p></td></tr><tr><td><p>0805&#160;50&#160;10</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>105,4</p></td></tr><tr><td><p>BO</p></td><td><p>147,7</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>107,1</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>149,4</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>127,4</p></td></tr><tr><td><p>0808&#160;10&#160;80</p></td><td><p>AR</p></td><td><p>166,2</p></td></tr><tr><td><p>BR</p></td><td><p>100,7</p></td></tr><tr><td><p>CL</p></td><td><p>133,3</p></td></tr><tr><td><p>NZ</p></td><td><p>128,8</p></td></tr><tr><td><p>US</p></td><td><p>180,2</p></td></tr><tr><td><p>ZA</p></td><td><p>127,9</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>139,5</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;10&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>244,3</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>244,3</p></td></tr><tr><td><p>0809&#160;29&#160;00</p></td><td><p>TR</p></td><td><p>332,4</p></td></tr><tr><td><p>ZZ</p></td><td><p>332,4</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Nomenclatura dei paesi stabilita dal Regolamento (UE) n. 1106/2012 della Commissione, del 27 novembre 2012, che attua il regolamento (CE) n. 471/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, relativo alle statistiche comunitarie del commercio estero con i paesi terzi, per quanto riguarda l'aggiornamento della nomenclatura dei paesi e territori ( GU L 328 del 28.11.2012, pag. 7 ). Il codice «ZZ» corrisponde a «altre origini». </note>
ITA
32015R0932
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>16.10.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 342/5</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/1498 DELLA COMMISSIONE del 15 ottobre 2020 relativo al mancato rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva tiofanato metile, in conformità al regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari, e la modifica dell’allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive del Consiglio 79/117/CEE e 91/414/CEE ( 1 ) , in particolare l’articolo 20, paragrafo 1, e l’articolo 78, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La direttiva 2005/53/CE della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> ha iscritto la sostanza attiva tiofanato metile nell&#8217;allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Le sostanze attive iscritte nell&#8217;allegato I della direttiva 91/414/CEE sono considerate approvate a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 e sono elencate nell&#8217;allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>L&#8217;approvazione della sostanza attiva tiofanato metile indicata nell&#8217;allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 scade il 31 ottobre 2020.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Una domanda di rinnovo dell&#8217;approvazione del tiofanato metile &#232; stata presentata in conformit&#224; all&#8217;articolo 1 del regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione&#160;<a>(<span>5</span>)</a> entro i termini previsti in tale articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il richiedente ha presentato i fascicoli supplementari richiesti a norma dell&#8217;articolo 6 del regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012. La domanda &#232; stata ritenuta completa dallo Stato membro relatore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Lo Stato membro relatore ha elaborato in consultazione con lo Stato membro correlatore un rapporto di valutazione per il rinnovo e il 1<span>o</span> novembre 2016 lo ha presentato all&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (&#171;l&#8217;Autorit&#224;&#187;) e alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>L&#8217;Autorit&#224; ha reso accessibile al pubblico il fascicolo sintetico supplementare. Essa ha inoltre trasmesso il rapporto di valutazione per il rinnovo ai richiedenti e agli Stati membri al fine di raccoglierne le osservazioni e ha avviato una consultazione pubblica al riguardo. Le osservazioni pervenute sono state inoltrate dall&#8217;Autorit&#224; alla Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il 17 gennaio 2018 l&#8217;Autorit&#224; ha comunicato alla Commissione le sue conclusioni&#160;<a>(<span>6</span>)</a> sulla possibilit&#224; che il tiofanato metile soddisfi i criteri di approvazione di cui all&#8217;articolo 4 del regolamento (CE) n. 1107/2009. Nelle conclusioni l&#8217;Autorit&#224; ha esposto una serie di motivi di preoccupazione e individuato alcune lacune nei dati.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Il 24 ottobre 2018, la Commissione ha presentato il progetto di relazione sul rinnovo del tiofanato metile al comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, che ne ha discusso nel corso di diverse riunioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Con lettera del 10 luglio 2020, il richiedente ha comunicato alla Commissione la sua decisione di ritirare la domanda di rinnovo dell&#8217;approvazione del tiofanato metile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>L&#8217;approvazione del tiofanato metile non dovrebbe pertanto essere rinnovata.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno modificare di conseguenza l&#8217;allegato del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>&#200; opportuno concedere agli Stati membri un periodo di tempo sufficiente per revocare le autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti tiofanato metile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Qualora gli Stati membri concedano un periodo di tolleranza, in conformit&#224; all&#8217;articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009, per i prodotti fitosanitari contenenti tiofanato metile, tale periodo non dovrebbe essere superiore a 12 mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Il presente regolamento non preclude la presentazione di un&#8217;ulteriore domanda di approvazione della sostanza attiva tiofanato metile a norma dell&#8217;articolo 7 del regolamento (CE) n. 1107/2009.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Mancato rinnovo dell’approvazione della sostanza attiva L’approvazione della sostanza attiva tiofanato metile non è rinnovata. Articolo 2 Modifica del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 Nell’allegato, parte A, del regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 è soppressa la riga 105 relativa al tiofanato metile. Articolo 3 Misure transitorie Gli Stati membri revocano le autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva tiofanato metile entro il 19 aprile 2021. Articolo 4 Periodo di tolleranza L’eventuale periodo di tolleranza concesso dagli Stati membri a norma dell’articolo 46 del regolamento (CE) n. 1107/2009 scade entro il 19 ottobre 2021. Articolo 5 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il terzo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 15 ottobre 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 309 del 24.11.2009, pag. 1 . ( 2 ) Direttiva 2005/53/CE della Commissione, del 16 settembre 2005, recante modifica della direttiva 91/414/CEE del Consiglio per includervi clorotalonil, clorotoluron, cipermetrina, daminozide e tiofanato metile come sostanze attive ( GU L 241 del 17.9.2005, pag. 51 ). ( 3 ) Direttiva 91/414/CEE del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari ( GU L 230 del 19.8.1991, pag. 1 ). ( 4 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 540/2011 della Commissione, del 25 maggio 2011, recante disposizioni di attuazione del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’elenco delle sostanze attive approvate ( GU L 153 dell’11.6.2011, pag. 1 ). ( 5 ) Regolamento di esecuzione (UE) n. 844/2012 della Commissione, del 18 settembre 2012, che stabilisce le norme necessarie per l’attuazione della procedura di rinnovo dell’approvazione delle sostanze attive a norma del regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari ( GU L 252 del 19.9.2012, pag. 26 ). ( 6 ) EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), 2018. Conclusion on the peer review of the pesticide risk assessment of the active substance thiophanate-methyl (Conclusioni sulla revisione inter pares della valutazione dei rischi della sostanza attiva tiofanato metile come antiparassitario), EFSA Journal 2018;16(1):5133. https://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/5133. </note>
ITA
32020R1498
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.8.2015&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 219/3</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2015/1408 DELLA COMMISSIONE del 19 agosto 2015 relativo all'autorizzazione della DL-metionile-DL-metionina come additivo per mangimi destinati a pesci e crostacei (Testo rilevante ai fini del SEE) LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all'alimentazione animale ( 1 ) , in particolare l'articolo 9, paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento (CE) n.&#160;1831/2003 disciplina l'autorizzazione degli additivi destinati all'alimentazione animale e definisce i motivi e le procedure per il rilascio di tale autorizzazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>In conformit&#224; all'articolo 7 del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003 &#232; stata presentata una domanda di autorizzazione della DL-metionile-DL-metionina come additivo nei mangimi. Tale domanda era corredata delle informazioni e dei documenti prescritti dall'articolo&#160;7, paragrafo&#160;3, del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Tale domanda riguarda l'autorizzazione della DL-metionile-DL-metionina quale additivo per mangimi destinati a tutte le specie animali acquatiche, da classificare nella categoria &#171;additivi nutrizionali&#187;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Nel parere espresso il 27 gennaio 2015<a>&#160;(<span>2</span>)</a> l'Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (nel seguito &#171;l'Autorit&#224;&#187;) ha concluso che, alle condizioni di impiego proposte, la DL-metionile-DL-metionina non produce effetti nocivi sulla salute degli animali, sulla salute umana o sull'ambiente e che l'impiego di tale preparato pu&#242; essere considerato una fonte efficace dell'aminoacido L-metionina per pesci e crostacei. L'Autorit&#224; ritiene che non siano necessarie prescrizioni specifiche per il monitoraggio successivo all'immissione sul mercato. Essa ha inoltre verificato la relazione sul metodo di analisi degli additivi per mangimi contenuti negli alimenti per animali presentata dal laboratorio di riferimento istituito dal regolamento (CE) n.&#160;1831/2003.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>La valutazione della DL-metionile-DL-metionina dimostra che sono soddisfatte le condizioni di autorizzazione di cui all'articolo 5 del regolamento (CE) n.&#160;1831/2003. &#200; pertanto opportuno autorizzare l'impiego di tale sostanza secondo le modalit&#224; specificate nell'allegato del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 La sostanza di cui all'allegato, appartenente alla categoria «additivi nutrizionali» e al gruppo funzionale «aminoacidi, loro sali e analoghi» è autorizzata quale additivo destinato all'alimentazione animale alle condizioni stabilite in detto allegato. Articolo 2 Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 19 agosto 2015 Per la Commissione Il presidente Jean-Claude JUNCKER ( 1 ) GU L 268 del 18.10.2003, pag. 29 . ( 2 ) EFSA Journal (2015); 13(2):4012. ALLEGATO <table><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero di identificazione dell'additivo</p></td><td><p>Nome del titolare dell'autorizzazione</p></td><td><p>Additivo</p></td><td><p>Composizione, formula chimica, descrizione, metodo di analisi</p></td><td><p>Specie o categoria di animali</p></td><td><p>Et&#224; massima</p></td><td><p>Tenore minimo</p></td><td><p>Tenore massimo</p></td><td><p>Altre disposizioni</p></td><td><p>Fine del periodo di autorizzazione</p></td></tr><tr><td><p>mg/kg di mangime completo con un tasso di umidit&#224; del 12 %</p></td></tr><tr><td><p><span>Categoria: additivi nutrizionali. Gruppo funzionale: aminoacidi, loro sali e analoghi</span></p></td></tr><tr><td><p>3c306</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>DL-metionile-DL-metionina</p></td><td><p><span>Composizione dell'additivo:</span></p><p>Polvere cristallina derivata da sintesi chimica contenente almeno il 93 % di DL-metionile-DL-metionina, al massimo il 3 % di DL-metionina e al massimo il 3 % di solfato di sodio (calcolati sulla materia secca)</p><p><span>Caratterizzazione della sostanza attiva:</span></p><p>DL-metionile-DL-metionina (acido 2-[(2-amino-4-metilsulfanilbutanoil)amino]-4-metilsulfanilbutanoico)</p><p>Formula chimica: C<span>10</span>H<span>20</span>N<span>2</span>O<span>3</span>S<span>2</span></p><p>Numero CAS: 52715-93-2</p><p><span>Metodo di analisi</span><a>&#160;(<span>1</span>)</a>:</p><p>Per la quantificazione della DL-metionile-DL-metionina nell'additivo per mangimi: cromatografia liquida ad alta prestazione a fase inversa associata a rivelazione fotometrica a 205 nm (RP-HPLC-UV).</p><p>Per la quantificazione della DL-metionile-DL-metionina nelle premiscele, nei mangimi composti e nelle materie prime per mangimi: cromatografia a scambio ionico associata a derivatizzazione post-colonna e rilevazione fotometrica a 570 nm (IEC-UV).</p></td><td><p>Pesci e crostacei</p></td><td><p>&#8212;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>&#160;</p></td><td><p>Indicare sull'etichetta il tasso di umidit&#224;.</p></td><td><p>9 settembre 2025</p></td></tr></tbody></table> <note> ( 1 ) Informazioni dettagliate sui metodi di analisi sono disponibili al seguente indirizzo del laboratorio di riferimento: https://ec.europa.eu/jrc/en/eurl/feed-additives/evaluation-reports </note>
ITA
32015R1408
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>12.10.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 265/72</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2022/1927 DELLA COMMISSIONE dell'11 ottobre 2022 che stabilisce misure per il contenimento dell’ Aleurocanthus spiniferus (Quaintance) all’interno di determinate aree delimitate LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 ottobre 2016, relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante, che modifica i regolamenti (UE) n. 228/2013, (UE) n. 652/2014 e (UE) n. 1143/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga le direttive 69/464/CEE, 74/647/CEE, 93/85/CEE, 98/57/CE, 2000/29/CE, 2006/91/CE e 2007/33/CE del Consiglio ( 1 ) , in particolare l’articolo 28, paragrafo 1, lettere d) ed e), e paragrafo 2, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a> stabilisce, nell&#8217;allegato II, parte B, l&#8217;elenco degli organismi nocivi da quarantena rilevanti per l&#8217;Unione di cui &#232; nota la presenza nel territorio dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;<span>Aleurocanthus spiniferus</span> (Quaintance) (&#171;organismo nocivo specificato&#187;) figura in tale elenco in quanto ne &#232; nota la presenza in alcune parti del territorio dell&#8217;Unione. Si tratta di un organismo nocivo polifago che, secondo quanto riferito, ha un impatto su diverse colture e piante ornamentali nel territorio dell&#8217;Unione (&#171;piante specificate&#187;).</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Le indagini effettuate a norma dell&#8217;articolo&#160;19, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/2031 mostrano che l&#8217;eradicazione dell&#8217;organismo nocivo specificato in determinate aree delimitate non &#232; pi&#249; possibile.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno stabilire misure per il contenimento dell&#8217;organismo nocivo specificato all&#8217;interno di tali aree, costituite da zone infestate e zone cuscinetto. Tali misure sono in linea con gli elementi di prova scientifici e tecnici disponibili per quanto riguarda le piante specificate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le autorit&#224; competenti dovrebbero sensibilizzare l&#8217;opinione pubblica per garantire che il pubblico in generale e gli operatori professionali interessati dalle misure di contenimento nelle aree delimitate siano a conoscenza delle misure applicate e della delimitazione di queste aree a tal fine.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Se tuttavia l&#8217;organismo nocivo specificato &#232; rilevato in una zona cuscinetto attorno a una zona infestata soggetta a misure di contenimento dell&#8217;organismo nocivo specificato, tale nuova rilevazione dovrebbe portare alla definizione, da parte dell&#8217;autorit&#224; competente, di una nuova area delimitata in cui sia perseguita l&#8217;eradicazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; opportuno effettuare indagini annuali per rilevare l&#8217;eventuale presenza dell&#8217;organismo nocivo specificato, come stabilito all&#8217;articolo&#160;22 del regolamento (UE) 2016/2031 e al regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231 della Commissione&#160;<a>(<span>3</span>)</a>, al fine di garantire l&#8217;individuazione precoce dell&#8217;organismo nocivo specificato nelle zone del territorio dell&#8217;Unione in cui non &#232; nota la sua presenza.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Tali indagini dovrebbero basarsi sulla scheda di sorveglianza fitosanitaria per l&#8217;organismo nocivo specificato pubblicata dall&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare, in quanto questa tiene conto dei pi&#249; recenti sviluppi scientifici e tecnici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Le misure di cui al presente regolamento sono conformi al parere del comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento stabilisce misure per il contenimento dell’ Aleurocanthus spiniferus (Quaintance) all’interno di aree delimitate in cui non ne è possibile l’eradicazione. Articolo 2 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>&#171;organismo nocivo specificato&#187;:<span>Aleurocanthus spiniferus</span> (Quaintance);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>&#171;piante specificate&#187;: piante da impianto di<span>Citrus</span> L.,<span>Fortunella</span> Swingle,<span>Poncirus</span> Raf., e loro ibridi,<span>Ceratonia siliqua</span> L.,<span>Cercis siliquastrum</span> L.,<span>Clematis vitalba</span> L.,<span>Cotoneaster</span> Medik.,<span>Crategus</span> L.,<span>Cydonia oblonga</span> L.,<span>Diospyros kaki</span> L.,<span>Eriobotrya japonica</span> (Thunb.) Lindl.,<span>Ficus carica</span> L.,<span>Hedera</span> L.,<span>Magnolia</span> L.,<span>Malus</span> Mill.,<span>Melia</span> L.,<span>Mespilus germanica</span> L.,<span>Myrtus communis</span> L.,<span>Parthenocissus</span> Planch.,<span>Photinia</span> Lindley.,<span>Prunus cerasus</span> L.,<span>Prunus laurocerasus</span> L.,<span>Psidium guajava</span> L.,<span>Punica granatum</span> L.,<span>Pyracantha</span> M. Roem.,<span>Pyrus</span> L.,<span>Rosa</span> L.,<span>Vitis</span> L.,<span>Wisteria</span> Nutt., eccetto sementi, pollini e piante in coltura tissutale;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>&#171;area delimitata per il contenimento&#187;: un&#8217;area elencata nell&#8217;allegato I, in cui l&#8217;organismo nocivo specificato non pu&#242; essere eradicato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>&#171;scheda di sorveglianza fitosanitaria&#187;: la scheda di sorveglianza fitosanitaria per l&#8217;<span>Aleurocanthus spiniferus</span> e l&#8217;<span>Aleurocanthus woglumi</span>, pubblicata dall&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 Definizione di aree delimitate per il contenimento Le autorità competenti definiscono le aree delimitate per il contenimento dell’organismo nocivo specificato, costituite da una zona infestata e da una zona cuscinetto con un raggio di almeno 2 km attorno alla zona infestata. Articolo 4 Misure all’interno delle aree delimitate per il contenimento 1. Nelle zone infestate le autorità competenti garantiscono l’adozione di una o più delle seguenti misure: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>controllo biologico, ad esempio con parassitoidi, dell&#8217;organismo nocivo specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>trattamenti adeguati contro l&#8217;organismo nocivo specificato;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>potatura e distruzione delle parti di piante specificate infestate dall&#8217;organismo nocivo specificato, dopo l&#8217;applicazione dei trattamenti di cui alla lettera b);</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>cattura dell&#8217;organismo nocivo specificato e, qualora sia rilevato, applicazione di trattamenti adeguati.</p></td></tr></tbody></table> 2. Qualora nella zona cuscinetto sia stata ufficialmente confermata la presenza dell’organismo nocivo specificato, si applicano gli articoli 17 e 18 del regolamento (UE) 2016/2031. 3. All’interno delle aree delimitate per il contenimento le autorità competenti sensibilizzano l’opinione pubblica in merito alla minaccia rappresentata dall’organismo nocivo specificato e alle misure adottate per prevenirne l’ulteriore diffusione al di fuori di tali aree. Le autorità competenti informano il pubblico in generale e gli operatori professionali della delimitazione dell’area delimitata per il contenimento. Articolo 5 Indagini 1. Le autorità competenti effettuano le indagini di cui ai paragrafi 2 e 3, tenendo conto delle informazioni indicate nella scheda di sorveglianza fitosanitaria. 2. Esse effettuano indagini annuali basate sul rischio per rilevare l’eventuale presenza dell’organismo nocivo specificato nelle zone del territorio dell’Unione in cui non è nota la sua presenza ma dove l’organismo nocivo specificato potrebbe insediarsi. 3. Nelle zone cuscinetto delle aree delimitate per il contenimento esse effettuano le indagini annuali di cui all’articolo 19, paragrafo 1, del regolamento (UE) 2016/2031 per rilevare l’eventuale presenza dell’organismo nocivo specificato. Tali indagini comprendono: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>esami visivi, al momento opportuno, per rilevare l&#8217;organismo nocivo specificato o i suoi sintomi;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>cattura;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>campionamenti e prove in caso di piante che mostrano sintomi dell&#8217;organismo nocivo specificato o di sospetta infestazione da parte dell&#8217;organismo nocivo specificato.</p></td></tr></tbody></table> Tali indagini sono più intensive di quelle di cui al paragrafo 2 e comportano un maggior numero di esami visivi e catture e, se del caso, di campionamenti e prove. Articolo 6 Comunicazione Entro il 30 aprile di ogni anno gli Stati membri trasmettono alla Commissione e agli altri Stati membri i risultati delle indagini effettuate nell’anno civile precedente a norma: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>dell&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 2, del presente regolamento, utilizzando uno dei modelli di cui all&#8217;allegato I del regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>dell&#8217;articolo&#160;5, paragrafo 3, del presente regolamento, utilizzando uno dei modelli di cui all&#8217;allegato II del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 7 Entrata in vigore Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, l'11 ottobre 2022 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN ( 1 ) GU L 317 del 23.11.2016, pag. 4 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2019/2072 della Commissione, del 28 novembre 2019, che stabilisce condizioni uniformi per l’attuazione del regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante e che abroga il regolamento (CE) n. 690/2008 della Commissione e modifica il regolamento di esecuzione (UE) 2018/2019 della Commissione ( GU L 319 del 10.12.2019, pag. 1 ). ( 3 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2020/1231 della Commissione, del 27 agosto 2020, relativo al formato e alle istruzioni per le relazioni annuali sui risultati delle indagini nonché al formato dei programmi d’indagini pluriennali e alle modalità pratiche di cui rispettivamente agli articoli 22 e 23 del regolamento (UE) 2016/2031 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 280 del 28.8.2020, pag. 1 ). ( 4 ) EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), 2019. «Scheda di sorveglianza sanitaria per l’ Aleurocanthus spiniferus e l’ Aleurocanthus woglumi » (solo in EN), pubblicazione di supporto dell’EFSA, 2019:EN-1565. 17pp. doi:10.2903/sp.efsa.2019.EN-1565. Disponibile online all’indirizzo: https://arcg.is/u5DTL. ALLEGATO I Elenco delle aree delimitate per il contenimento di cui all’articolo 2 1. Croazia <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero dell&#8217;area delimitata (AD)</p></td><td><p>Zona dell&#8217;AD</p></td><td><p>Regione</p></td><td><p>Comuni o altre delimitazioni amministrative/geografiche</p></td></tr><tr><td><p><span>Comune</span></p></td><td><p><span>Comune catastale</span></p></td></tr><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Zona infestata</p></td><td><p>Contea di Dubrovnik e della Narenta</p></td><td><p>Konavle</p></td><td><p>Vitaljina, Ljuta, &#272;urini&#263;i</p></td></tr><tr><td><p>Zona cuscinetto</p></td><td><p>Contea di Dubrovnik e della Narenta</p></td><td><p>Konavle</p></td><td><p>Plo&#269;ice, Pavlje Brdo, Vodova&#273;a, Dubravka, Dunave, Popovi&#263;i, Gruda, Lovorno, Pridvorje, Zastolje, Radov&#269;i&#263;i, Kuna Konavoska</p></td></tr><tr><td><p>2.</p></td><td><p>Zona infestata</p></td><td><p>Contea di Spalato e della Dalmazia</p></td><td><p>Jelsa</p></td><td><p>Vrisnik</p></td></tr><tr><td><p>Milna</p></td><td><p>Milna</p></td></tr><tr><td><p>Zona cuscinetto</p></td><td><p>Contea di Spalato e della Dalmazia</p></td><td><p>Jelsa</p></td><td><p>Jelsa, Pitve, Vrbanj, Dol, Stari Grad, Svir&#269;e, Vrbovska</p></td></tr><tr><td><p>&#352;olta</p></td><td><p>Gornje Selo</p></td></tr><tr><td><p>Milna</p></td><td><p>Bobovi&#353;&#263;a</p></td></tr><tr><td><p>Nere&#382;i&#353;&#263;a</p></td><td><p>Nere&#382;i&#353;&#263;a, Dra&#269;evica</p></td></tr><tr><td><p>Sutivan</p></td><td><p>Sutivan</p></td></tr></tbody></table> 2. Grecia <table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>Numero dell&#8217;area delimitata (AD)</p></td><td><p>Zona dell&#8217;AD</p></td><td><p>Regione</p></td><td><p>Comuni o altre delimitazioni amministrative/geografiche</p></td></tr><tr><td><p>1.</p></td><td><p>Zona infestata</p></td><td><p>Isole dello Ionio</p></td><td><p>Corf&#249;<a>&#160;(<span>1</span>)</a></p></td></tr></tbody></table> ( 1 ) Nessuna zona cuscinetto poiché l’intera isola è zona infestata. ALLEGATO II Modelli per la comunicazione dei risultati delle indagini effettuate a norma dell’articolo 5, paragrafo 3 PARTE A 1. Modello per la comunicazione dei risultati delle indagini annuali 2. Istruzioni per compilare il modello Se viene compilato questo modello, non deve essere compilato il modello di cui alla parte B del presente allegato. <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Per la colonna 1:</p></td><td><p>indicare il nome dell&#8217;area geografica, il numero di notifica dei focolai o qualsiasi informazione che consenta di identificare l&#8217;area delimitata (AD) interessata e la data della sua definizione.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 2:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD prima dell&#8217;inizio dell&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 3:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD dopo l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 4:</p></td><td><p>indicare l&#8217;approccio: Contenimento Si prega di inserire le righe necessarie, in funzione del numero di AD per organismo nocivo e degli approcci adottati per queste aree.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 5:</p></td><td><p>indicare la zona dell&#8217;AD in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine, inserendo le righe necessarie: zona infestata (ZI) o zona cuscinetto (ZC), utilizzando righe separate. Se applicabile, indicare l&#8217;area della ZC in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine (ad esempio gli ultimi 20&#160;km adiacenti alla ZI, attorno ai vivai ecc.) in righe diverse.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 6:</p></td><td><p>indicare il numero e la descrizione dei siti di indagine, scegliendo una delle seguenti voci per la descrizione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (zona di produzione): 1.1. campo (a seminativo, a pascolo); 1.2. frutteto/vigneto; 1.3. vivaio; 1.4. foresta.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (altro): 2.1. giardino privato; 2.2. siti pubblici; 2.3. zona di conservazione; 2.4. piante spontanee in zone diverse dalle zone di conservazione; 2.5. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno, zone umide, rete di irrigazione e drenaggio ecc.).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Ambiente chiuso: 3.1. serra; 3.2. sito privato, diverso da una serra; 3.3. sito pubblico, diverso da una serra; 3.4. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 7:</p></td><td><p>indicare quali sono le zone a rischio individuate sulla base della biologia dell&#8217;organismo nocivo, della presenza di piante ospiti, delle condizioni eco-climatiche e delle localit&#224; a rischio.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 8:</p></td><td><p>indicare le zone a rischio incluse nell&#8217;indagine, tra quelle individuate nella colonna 7.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 9:</p></td><td><p>indicare piante, frutti, sementi, suolo, materiale da imballaggio, legno, macchinari, veicoli, acqua, altro (specificando la fattispecie).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 10:</p></td><td><p>indicare l&#8217;elenco delle specie vegetali/dei generi sottoposti a indagine, utilizzando una riga per ogni specie vegetale/genere.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 11:</p></td><td><p>indicare i mesi dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 12:</p></td><td><p>indicare i dati relativi all&#8217;indagine a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/A&#187; (non applicabile) quando le informazioni di determinate colonne non sono applicabili.</p></td></tr><tr><td><p>Per le colonne 13 e&#160;14:</p></td><td><p>indicare i risultati, se del caso, fornendo le informazioni disponibili nelle colonne corrispondenti. I risultati &#171;indeterminati&#187; si riferiscono ai campioni analizzati che non hanno dato alcun risultato a causa di fattori diversi (ad esempio livello di rilevazione non raggiunto, campione non trattato in quanto non identificato, campione vecchio ecc.).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 15:</p></td><td><p>indicare le notifiche di focolai dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine per le rilevazioni nella ZC. Non &#232; necessario inserire il numero di notifica dei focolai se l&#8217;autorit&#224; competente ha deciso che si tratta di uno dei casi di cui all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo 2, all&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 2, o all&#8217;articolo&#160;16 del regolamento (UE) 2016/2031. In tal caso indicare nella colonna 16 (&#171;Osservazioni&#187;) i motivi per cui tali informazioni non sono fornite.</p></td></tr></tbody></table> PARTE B 1. Modello per la comunicazione dei risultati delle indagini annuali su base statistica 2. Istruzioni per compilare il modello Se viene compilato questo modello, non deve essere compilato il modello di cui alla parte A del presente allegato. Spiegare le ipotesi alla base del piano dell’indagine per organismo nocivo. Riassumere e giustificare: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la popolazione bersaglio, l&#8217;unit&#224; epidemiologica e le unit&#224; di ispezione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il metodo di rilevazione e la sensibilit&#224; del metodo;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il fattore o i fattori di rischio, indicando i livelli di rischio, i rischi relativi corrispondenti e le proporzioni della popolazione di piante ospiti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>Per la colonna 1:</p></td><td><p>indicare il nome dell&#8217;area geografica, il numero di notifica dei focolai o qualsiasi informazione che consenta di identificare l&#8217;area delimitata (AD) interessata e la data della sua definizione.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 2:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD prima dell&#8217;inizio dell&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 3:</p></td><td><p>indicare le dimensioni dell&#8217;AD dopo l&#8217;indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 4:</p></td><td><p>indicare l&#8217;approccio: Contenimento Si prega di inserire le righe necessarie, in funzione del numero di AD per organismo nocivo e degli approcci adottati per queste aree.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 5:</p></td><td><p>indicare la zona dell&#8217;AD in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine, inserendo le righe necessarie: zona infestata (ZI) o zona cuscinetto (ZC), utilizzando righe separate. Se applicabile, indicare l&#8217;area della ZC in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine (ad esempio gli ultimi 20&#160;km adiacenti alla ZI, attorno ai vivai ecc.) in righe diverse.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 6:</p></td><td><p>indicare il numero e la descrizione dei siti di indagine, scegliendo una delle seguenti voci per la descrizione:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>1.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (zona di produzione): 1.1. campo (a seminativo, a pascolo); 1.2. frutteto/vigneto; 1.3. vivaio; 1.4. foresta.</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>2.</p></td><td><p>All&#8217;aperto (altro): 2.1. giardino privato; 2.2. siti pubblici; 2.3. zona di conservazione; 2.4. piante spontanee in zone diverse dalle zone di conservazione; 2.5. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno, zone umide, rete di irrigazione e drenaggio ecc.).</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>3.</p></td><td><p>Ambiente chiuso: 3.1. serra; 3.2. sito privato, diverso da una serra; 3.3. sito pubblico, diverso da una serra; 3.4. altro (indicare il caso specifico, ad esempio centro per il giardinaggio, siti commerciali che utilizzano materiale da imballaggio in legno, industria del legno).</p></td></tr></tbody></table></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 7:</p></td><td><p>indicare i mesi dell&#8217;anno in cui sono state effettuate le indagini.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 8:</p></td><td><p>indicare la popolazione bersaglio scelta e fornire di conseguenza l&#8217;elenco delle specie/dei generi ospiti e la superficie interessata. Per &#171;popolazione bersaglio&#187; si intende l&#8217;insieme delle unit&#224; di ispezione. Le sue dimensioni sono generalmente espresse in ettari in caso di superfici agricole, ma potrebbe anche trattarsi di lotti, campi, serre ecc. Giustificare la scelta operata nelle ipotesi di base. Indicare le unit&#224; di ispezione sottoposte a indagine. Per &#171;unit&#224; di ispezione&#187; si intendono le piante, le parti di piante, le merci, i materiali e i vettori di organismi nocivi che sono stati esaminati per rilevare e identificare gli organismi nocivi.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 9:</p></td><td><p>indicare le unit&#224; epidemiologiche sottoposte a indagine, fornendo una descrizione e l&#8217;unit&#224; di misura. Per &#171;unit&#224; epidemiologica&#187; si intende un&#8217;area omogenea in cui, qualora l&#8217;organismo nocivo fosse presente, le interazioni tra l&#8217;organismo nocivo, le piante ospiti, le condizioni e i fattori abiotici e biotici darebbero origine alla stessa epidemiologia. Le unit&#224; epidemiologiche sono una sottodivisione della popolazione bersaglio omogenea in termini di epidemiologia e comprendente almeno una pianta ospite. In alcuni casi l&#8217;intera popolazione ospite di una regione/un&#8217;area/un paese pu&#242; essere definita come un&#8217;unit&#224; epidemiologica. Pu&#242; trattarsi di regioni NUTS (Nomenclatura delle unit&#224; territoriali per la statistica), aree urbane, foreste, roseti, aziende agricole o di un certo numero di ettari. La scelta deve essere giustificata nelle ipotesi di base.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 10:</p></td><td><p>indicare i metodi utilizzati durante l&#8217;indagine, compreso il numero di attivit&#224; svolte in ciascun caso a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/D&#187; (non disponibile) quando le informazioni non sono disponibili per determinate colonne.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 11:</p></td><td><p>fornire una stima dell&#8217;efficacia di campionamento. Per &#171;efficacia di campionamento&#187; si intende la probabilit&#224; di selezionare parti di piante infette a partire da una pianta infetta. Nel caso dei vettori, indica l&#8217;efficacia del metodo nel catturare un vettore positivo quando questo &#232; presente nell&#8217;area sottoposta a indagine. Nel caso del suolo, indica l&#8217;efficacia nel selezionare un campione di suolo contenente l&#8217;organismo nocivo quando questo &#232; presente nell&#8217;area sottoposta a indagine.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 12:</p></td><td><p>per &#171;sensibilit&#224; del metodo&#187; si intende la probabilit&#224; che un metodo rilevi correttamente la presenza di organismi nocivi. La sensibilit&#224; del metodo &#232; definita come la probabilit&#224; che un ospite realmente positivo risulti positivo alle prove. Si ottiene moltiplicando l&#8217;efficacia di campionamento (ossia la probabilit&#224; di selezionare parti di piante infette a partire da una pianta infetta) per la sensibilit&#224; diagnostica (caratterizzata dall&#8217;ispezione visiva e/o dalla prova di laboratorio utilizzata nel processo di identificazione).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 13:</p></td><td><p>indicare i fattori di rischio in righe diverse, utilizzando tutte le righe necessarie. Per ogni fattore di rischio indicare il livello di rischio, il rischio relativo corrispondente e la proporzione della popolazione ospite.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna B:</p></td><td><p>indicare i dati relativi all&#8217;indagine a seconda delle prescrizioni normative specifiche per ciascun organismo nocivo. Indicare &#171;N/A&#187; (non applicabile) quando le informazioni di determinate colonne non sono applicabili. Le informazioni da indicare in queste colonne sono correlate alle informazioni che figurano nella colonna 10 &#171;Metodi di rilevazione&#187;.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 18:</p></td><td><p>indicare il numero di siti di cattura se diverso dal numero di trappole (colonna 17) (ad esempio quando la stessa trappola &#232; utilizzata in luoghi diversi).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 21:</p></td><td><p>indicare il numero di campioni i cui risultati sono rispettivamente positivi, negativi o indeterminati. I risultati &#171;indeterminati&#187; si riferiscono ai campioni analizzati che non hanno dato alcun risultato a causa di fattori diversi (ad esempio livello di rilevazione non raggiunto, campione non trattato in quanto non identificato, campione vecchio ecc.).</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 22:</p></td><td><p>indicare le notifiche di focolai dell&#8217;anno in cui &#232; stata effettuata l&#8217;indagine per le rilevazioni nella zona cuscinetto. Non &#232; necessario inserire il numero di notifica dei focolai se l&#8217;autorit&#224; competente ha deciso che si tratta di uno dei casi di cui all&#8217;articolo&#160;14, paragrafo 2, all&#8217;articolo&#160;15, paragrafo 2, o all&#8217;articolo&#160;16 del regolamento (UE) 2016/2031. In tal caso si prega di indicare nella colonna 25 (&#171;Osservazioni&#187;) i motivi per cui tali informazioni non sono fornite.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 23:</p></td><td><p>indicare la sensibilit&#224; dell&#8217;indagine, secondo la definizione della norma internazionale per le misure fitosanitarie (ISPM n.&#160;31). Questo valore del livello di confidenza raggiunto per quanto riguarda l&#8217;indennit&#224; dall&#8217;organismo nocivo &#232; calcolato sulla base degli esami effettuati (e/o dei campioni) tenuto conto della sensibilit&#224; del metodo e della prevalenza attesa.</p></td></tr><tr><td><p>Per la colonna 24:</p></td><td><p>indicare la prevalenza attesa sulla base di una stima, precedente all&#8217;indagine, della probabile prevalenza effettiva dell&#8217;organismo nocivo in campo aperto. La prevalenza attesa &#232; fissata come obiettivo dell&#8217;indagine e corrisponde al compromesso operato dai responsabili della gestione del rischio tra il rischio di presenza dell&#8217;organismo nocivo e le risorse disponibili per l&#8217;indagine. Per un&#8217;indagine a fini di rilevazione &#232; solitamente fissato un valore dell&#8217;1&#160;%.</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32022R1927
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>21.10.2022&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 273/22</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (UE) 2022/1995 DEL CONSIGLIO del 17 ottobre 2022 relativa alla nomina di tre rappresentanti degli Stati membri quali membri e supplenti del consiglio di amministrazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare ( 1 ) , in particolare l’articolo 25, paragrafo 1, viste le candidature presentate al Consiglio dalla Bulgaria, dalla Cechia e dall’Irlanda, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>&#200; fondamentale garantire l&#8217;indipendenza, l&#8217;elevata qualit&#224; scientifica, la trasparenza e l&#8217;efficienza dell&#8217;Autorit&#224; europea per la sicurezza alimentare (EFSA). &#200; altres&#236; indispensabile assicurare la collaborazione dell&#8217;EFSA con gli Stati&#160;membri.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;articolo&#160;25, paragrafo&#160;1, del regolamento (CE) n.&#160;178/2002 prevede che ogni Stato membro designi un membro e un supplente quali suoi rappresentanti nel consiglio di amministrazione dell&#8217;EFSA. I&#160;membri e i supplenti cos&#236; designati sono nominati dal Consiglio per un periodo di quattro anni, rinnovabile, e hanno diritto di voto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Con decisione del 7&#160;aprile 2022&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, il Consiglio ha nominato i rappresentanti degli Stati membri quali membri e supplenti del consiglio di amministrazione dell&#8217;EFSA per il periodo dal 1<span>o</span>&#160;luglio 2022 al 30&#160;giugno&#160;2026.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Il 1<span>o</span>&#160;maggio 2022 il sig.&#160;Georgi GEORGIEV, membro per la Bulgaria, &#232; deceduto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Con lettera del 23&#160;agosto 2022, la sig.ra&#160;Patricia REILLY, supplente per l&#8217;Irlanda, ha rassegnato le dimissioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Con lettera del 15&#160;settembre 2022, la sig.ra&#160;Jitka G&#214;TZOV&#193;, supplente per la Cechia, ha rassegnato le dimissioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>&#200; pertanto opportuno nominare tre nuovi rappresentanti per la restante durata del mandato dei rispettivi predecessori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>I rappresentanti designati dalla Bulgaria, dalla Cechia e dall&#8217;Irlanda possiedono esperienza e competenze approfondite nei settori del diritto e della politica in materia di filiera alimentare, inclusa la valutazione del rischio, e anche in quelli riguardanti materie gestionali, amministrative, finanziarie e giuridiche. La loro nomina garantisce pertanto nell&#8217;ambito del consiglio di amministrazione dell&#8217;EFSA, i pi&#249; alti livelli di competenza e il pi&#249; ampio spettro disponibile di esperienza attinente all&#8217;attivit&#224;,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 È nominato membro del consiglio di amministrazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare fino al 30 giugno 2026: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il sig. Koycho KOEV (Bulgaria).</p></td></tr></tbody></table> Articolo 2 Sono nominati supplenti del consiglio di amministrazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare fino al 30 giugno 2026: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>il sig. Martin &#352;T&#282;P&#193;NEK (Cechia),</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>la sig.ra Geraldine DUFFY (Irlanda).</p></td></tr></tbody></table> Articolo 3 La presente decisione entra in vigore il giorno dell’adozione. Fatto a Lussemburgo, il 17 ottobre 2022 Per il Consiglio Il presidente Z. NEKULA <note> ( 1 ) GU L 31 dell’1.2.2002, pag. 1 . ( 2 ) Decisione del Consiglio, del 7 aprile 2022, relativa alla nomina dei rappresentanti degli Stati membri quali membri e supplenti del consiglio di amministrazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ( GU C 159 del 12.4.2022, pag. 6 ). </note>
ITA
32022D1995
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>13.4.2023&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>LI 100/4</p></td></tr></tbody></table> DECISIONE (PESC) 2023/756 DEL CONSIGLIO del 13 aprile 2023 che modifica la decisione 2014/145/PESC, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 29, vista la proposta dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il 17&#160;marzo&#160;2014 il Consiglio ha adottato la decisione&#160;2014/145/PESC&#160;<a>(<span>1</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>L&#8217;Unione continua a sostenere senza riserve la sovranit&#224; e l&#8217;integrit&#224; territoriale dell&#8217;Ucraina.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Nelle conclusioni del 23&#160;marzo 2023 il Consiglio europeo ha ribadito la sua ferma condanna della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina, che costituisce una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite. Il Consiglio europeo ha inoltre ribadito che l&#8217;Unione resta determinata a mantenere e aumentare la pressione collettiva esercitata sulla Russia, anche tramite eventuali ulteriori misure restrittive.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Data la gravit&#224; della situazione, il Consiglio ritiene che due entit&#224; responsabili di azioni che compromettono o minacciano l&#8217;integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l&#8217;indipendenza dell&#8217;Ucraina debbano essere aggiunte all&#8217;elenco delle persone, delle entit&#224; e degli organismi oggetto di misure restrittive che figura nell&#8217;allegato della decisione&#160;2014/145/PESC.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>&#200; necessaria un&#8217;ulteriore azione dell&#8217;Unione per attuare determinate misure.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>&#200; opportuno pertanto modificare di conseguenza la decisione&#160;2014/145/PESC,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE: Articolo 1 L’allegato della decisione 2014/145/PESC è modificato conformemente all’allegato della presente decisione. Articolo 2 La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Fatto a Bruxelles, il 13 aprile 2023 Per il Consiglio Il presidente J. ROSWALL ( 1 ) Decisione 2014/145/PESC del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l ‘ indipendenza dell’Ucraina ( GU L 78 del 17.3.2014, pag. 16 ). ALLEGATO Le entità seguenti sono aggiunte all’elenco delle persone, delle entità e degli organismi riportato nell’allegato della decisione 2014/145/PESC: <table><col/><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#160;</p></td><td><p>Nome</p></td><td><p>Informazioni identificative</p></td><td><p>Motivi</p></td><td><p>Data di inserimento nell&#8217;elenco</p></td></tr><tr><td><p>&#171;210.</p></td><td><p>Wagner Group</p><p>(russo: &#1043;&#1088;&#1091;&#1087;&#1087;&#1072; &#1042;&#1072;&#1075;&#1085;&#1077;&#1088;&#1072;)</p><p>alias</p><p>Vagner Group</p><p>PMC Wagner</p><p>Liga</p><p>League</p></td><td><p>Persone associate: Dimitriy Utkin; Yevgeniy Prigozhin</p></td><td><p>Wagner Group &#232; un&#8217;entit&#224; militare privata non registrata con sede in Russia, istituita nel 2014 come successore dello Slavonic Corps. &#200; guidata da Dimitriy Utkin ed &#232; finanziata da Yevgeniy Prigozhin. Attraverso la creazione di entit&#224; locali e con il sostegno dei governi locali, Wagner Group finanzia e conduce le sue operazioni. Wagner Group ha guidato gli attacchi contro le citt&#224; ucraine di Soledar e Bakhmut nel gennaio 2023 e partecipa attivamente alla guerra di aggressione russa nei confronti dell&#8217;Ucraina. Wagner Group &#232; pertanto responsabile di fornire un sostegno materiale ad azioni che compromettono e minacciano l&#8217;integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l&#8217;indipendenza dell&#8217;Ucraina.</p></td><td><p>13.4.2023</p></td></tr><tr><td><p>211.</p></td><td><p>RIA FAN</p><p>alias</p><p>FNA</p><p>Federal News Agency LLC</p><p>RIA FNA</p></td><td><p>Luogo di registrazione: San Pietroburgo, Federazione russa</p><p>Data di registrazione: 11.5.2014</p><p>Sito web:</p><p>www.riafan.ru</p><p>Persona associata: Yevgeniy Prigozhin</p><p>Entit&#224; associate: Patriot Media Group; Wagner Group</p></td><td><p>RIA FAN fa parte di Patriot Media Group, un&#8217;organizzazione mediatica russa il cui consiglio di amministrazione &#232; guidato da Yevgeniy Prigozhin. RIA FAN &#232; coinvolta nella propaganda filogovernativa e nella disinformazione sulla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell&#8217;Ucraina. RIA FAN parla della guerra di aggressione in corso nei confronti dell&#8217;Ucraina come di una missione per fermare i "nazisti ucraini" e promuove le azioni intraprese da Wagner Group. Pertanto, RIA FAN fornisce sostegno materiale ad azioni e politiche che compromettono e minacciano l&#8217;integrit&#224; territoriale, la sovranit&#224; e l&#8217;indipendenza dell&#8217;Ucraina. RIA FAN &#232; inoltre associata a Patriot Media Group.</p></td><td><p>13.4.2023&#187;</p></td></tr></tbody></table>
ITA
32023D0756
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.5.2014&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell'Unione europea</p></td><td><p>L 150/59</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO (UE) N. 511/2014 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 16 aprile 2014 sulle misure di conformità per gli utilizzatori risultanti dal protocollo di Nagoya relativo all’accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione nell’Unione (Testo rilevante ai fini del SEE) IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in particolare l’articolo 192, paragrafo 1, vista la proposta della Commissione europea, previa trasmissione del progetto di atto legislativo ai parlamenti nazionali, visto il parere del Comitato economico e sociale europeo ( 1 ) , previa consultazione del Comitato delle regioni, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria ( 2 ) , considerando quanto segue: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>Il principale strumento internazionale che fornisce un quadro generale per la conservazione e l&#8217;uso sostenibile della diversit&#224; biologica e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche &#232; la Convenzione sulla diversit&#224; biologica (la &#171;Convenzione&#187;), approvata a nome dell&#8217;Unione in conformit&#224; della decisione 93/626/CEE del Consiglio&#160;<a>(<span>3</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya alla Convenzione sulla diversit&#224; biologica relativo all&#8217;accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione (il &#171;protocollo di Nagoya&#187;) &#232; un trattato internazionale adottato il 29 ottobre 2010 dalle parti della Convenzione&#160;<a>(<span>4</span>)</a>. Il protocollo di Nagoya specifica ulteriormente le norme generali di tale Convenzione in materia di accesso alle risorse genetiche e di ripartizione monetaria e non monetaria dei benefici derivanti dall&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche (&#171;accesso e ripartizione dei benefici&#187;). In conformit&#224; della decisione 283/2014/UE&#160;<a>(<span>5</span>)</a> il protocollo di Nagoya &#232; stato approvato a nome dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Diversi utilizzatori e fornitori nell&#8217;Unione, tra cui ricercatori di organismi accademici, universitari e non commerciali, nonch&#233; imprese di molteplici settori industriali, utilizzano le risorse genetiche a fini di ricerca, sviluppo e commercializzazione, mentre alcuni impiegano anche le conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le risorse genetiche costituiscono il patrimonio genetico delle specie sia naturali che domestiche o coltivate e svolgono un ruolo sempre pi&#249; significativo in molti settori economici come la produzione alimentare, la silvicoltura, e lo sviluppo di farmaci, cosmetici e fonti di energia di origine biologica. Le risorse genetiche svolgono inoltre un ruolo significativo nell&#8217;attuazione di strategie volte a ripristinare gli ecosistemi degradati e a salvaguardare le specie minacciate di estinzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Le conoscenze tradizionali detenute dalle comunit&#224; indigene e locali potrebbero fornire importanti informazioni per la scoperta scientifica di propriet&#224; genetiche o biochimiche interessanti delle risorse genetiche. Tali conoscenze tradizionali comprendono le conoscenze, le innovazioni e le pratiche delle comunit&#224; indigene e locali che esprimono stili di vita tradizionali rilevanti ai fini della conservazione e dell&#8217;uso sostenibile della diversit&#224; biologica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>La Convenzione riconosce che gli Stati hanno diritto di sovranit&#224; sulle risorse naturali presenti all&#8217;interno della loro giurisdizione e il potere di determinare l&#8217;accesso alle loro risorse genetiche. La Convenzione impone a tutte le parti di adoperarsi per creare condizioni favorevoli all&#8217;accesso alle risorse genetiche sulle quali esercitano diritti sovrani ai fini di un&#8217;utilizzazione compatibile con l&#8217;ambiente a opera di altre parti della Convenzione. La Convenzione obbliga inoltre tutte le parti ad adottare misure finalizzate alla ripartizione giusta ed equa dei risultati della ricerca e dello sviluppo, nonch&#233; dei benefici derivanti dalla utilizzazione commerciale e di altra natura di risorse genetiche, con la parte contraente della Convenzione che ha fornito tali risorse. Tale ripartizione si deve effettuare secondo termini reciprocamente concordati. La Convenzione tratta anche l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici in relazione alle conoscenze, alle innovazioni e alle pratiche delle comunit&#224; indigene e locali rilevanti ai fini della conservazione e dell&#8217;uso sostenibile della diversit&#224; biologica.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Le risorse genetiche dovrebbero essere preservate in situ e utilizzate in maniera sostenibile ed &#232; opportuno che i benefici derivanti dalla loro utilizzazione siano ripartiti in maniera giusta ed equa al fine di contribuire all&#8217;eliminazione della povert&#224; e, in tal modo, al conseguimento degli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite, cos&#236; come riconosciuto nel preambolo del protocollo di Nagoya. L&#8217;attuazione del protocollo di Nagoya dovrebbe mirare anche a concretizzare tale potenziale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya si applica alle risorse genetiche sulle quali gli Stati esercitano diritti sovrani e che rientrano nell&#8217;ambito di applicazione dell&#8217;articolo 15 della Convenzione, rispetto all&#8217;ambito di applicazione pi&#249; ampio dell&#8217;articolo 4 della Convenzione. Ci&#242; implica che il protocollo di Nagoya non si estende all&#8217;intero ambito di applicazione dell&#8217;articolo 4 della Convenzione, come le attivit&#224; che si svolgono in aree marine situate fuori della giurisdizione nazionale. La ricerca sulle risorse genetiche si sta gradualmente estendendo a nuove aree, segnatamente agli oceani, che continuano a essere gli ambienti meno esplorati e meno conosciuti del pianeta. Le profondit&#224; oceaniche, in particolare, costituiscono l&#8217;ultima grande frontiera del pianeta e suscitano un crescente interesse sul piano della ricerca, della prospezione e dell&#8217;esplorazione delle risorse.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>&#200; importante stabilire un quadro chiaro ed efficace per l&#8217;attuazione del protocollo di Nagoya, che contribuisca alla conservazione della diversit&#224; biologica e all&#8217;uso sostenibile delle sue componenti, alla ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche, nonch&#233; all&#8217;eradicazione della povert&#224;, potenziando al tempo stesso le prospettive delle attivit&#224; di ricerca e sviluppo fondate sulla natura nell&#8217;Unione. &#200; inoltre essenziale evitare l&#8217;utilizzazione nell&#8217;Unione delle risorse genetiche o delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche, il cui accesso non &#232; avvenuto conformemente alle disposizioni legislative o regolamentari nazionali di una parte contraente del protocollo di Nagoya in materia di accesso e di ripartizione dei benefici, e sostenere un&#8217;attuazione efficace degli impegni in materia di ripartizione dei benefici stabiliti nei termini reciprocamente concordati tra fornitori e utilizzatori. &#200; inoltre essenziale migliorare le condizioni di certezza giuridica riguardo all&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Il quadro creato dal presente regolamento contribuir&#224; a mantenere e accrescere la fiducia sia fra le parti contraenti del protocollo di Nagoya che tra altre parti interessate, tra cui le comunit&#224; indigene e locali, coinvolte nell&#8217;accesso e nella ripartizione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Al fine di garantire la certezza del diritto, &#232; importante che le norme che danno attuazione al protocollo di Nagoya si applichino solo alle risorse genetiche sulle quali gli Stati esercitano diritti sovrani di cui all&#8217;articolo 15 della Convenzione, e alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche di cui alla Convenzione, entrambe acquisite dopo l&#8217;entrata in vigore del protocollo di Nagoya nell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya impone a ogni parte contraente di tener conto, nello sviluppo e nell&#8217;attuazione della sua legislazione o delle disposizioni regolamentari in materia di accesso e di ripartizione dei benefici, dell&#8217;importanza delle risorse genetiche per l&#8217;alimentazione e l&#8217;agricoltura (&#171;GRFA&#187;) e del loro ruolo particolare per la sicurezza alimentare. In conformit&#224; della decisione 2004/869/CE del Consiglio&#160;<a>(<span>6</span>)</a>, il trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l&#8217;alimentazione e l&#8217;agricoltura (&#171;ITPGRFA&#187;) &#232; stato approvato a nome dell&#8217;Unione. L&#8217;ITPGRFA costituisce uno strumento internazionale specifico che disciplina l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici ai sensi dell&#8217;articolo 4, paragrafo 4, del protocollo di Nagoya, che dovrebbe essere fatto salvo dalle norme di attuazione del protocollo di Nagoya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Numerose parti contraenti del protocollo di Nagoya, nell&#8217;esercizio dei loro diritti sovrani, hanno deciso che anche le risorse fitogenetiche per l&#8217;alimentazione e l&#8217;agricoltura (PGRFA) sotto la loro gestione e controllo e di dominio pubblico, non elencate nell&#8217;allegato I dell&#8217;ITPGRFA, devono essere soggette ai termini e alle condizioni dell&#8217;accordo standard sul trasferimento di materiale (SMTA) per i fini specificati nell&#8217;ITPGRFA.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya dovrebbe essere attuato in modo da essere complementare con altri strumenti internazionali che non siano in contrasto con gli obiettivi del protocollo o con quelli della Convenzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>L&#8217;articolo 2 della Convenzione definisce i termini &#171;specie domestica&#187; come ogni specie il cui processo di evoluzione &#232; stato influenzato dall&#8217;uomo per soddisfare i propri bisogni e &#171;biotecnologia&#187; indica qualsiasi applicazione tecnologica che utilizzi sistemi biologici, organismi viventi o loro derivati, per realizzare o modificare prodotti o procedimenti per un uso specifico. Ai sensi della definizione di cui all&#8217;articolo 2 del protocollo di Nagoya, il termine &#171;derivato&#187; indica un composto biochimico esistente in natura che risulta dall&#8217;espressione genetica o dal metabolismo di risorse biologiche o genetiche, anche qualora non contenga unit&#224; funzionali ereditarie.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya impone a ciascuna parte di prestare la dovuta attenzione a casi di emergenza attuale o imminente che siano suscettibili di minacciare o danneggiare la salute di persone, animali o piante, secondo quanto deciso a livello nazionale o internazionale. Il 24 maggio 2011 la 64<span>a</span> Assemblea mondiale della sanit&#224; ha adottato il &#171;Pandemic Influenza Preparedness Framework&#187; (programma quadro di preparazione per l&#8217;influenza pandemica) per la condivisione dei virus influenzali e l&#8217;accesso ai vaccini e ad altri benefici (il &#171;programma quadro PIP&#187;). Il programma quadro PIP si applica solo ai virus influenzali con un potenziale di pandemia umana e non si applica specificamente ai virus dell&#8217;influenza stagionale. Il programma quadro PIP costituisce uno strumento internazionale specifico sull&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici che &#232; coerente con il protocollo di Nagoya e che non dovrebbe essere pregiudicato dalle norme di attuazione del protocollo di Nagoya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>&#200; importante inserire nel presente regolamento le definizioni del protocollo di Nagoya e della Convenzione, necessarie per l&#8217;attuazione del presente regolamento da parte degli utilizzatori. &#200; importante che le nuove definizioni contenute nel presente regolamento, non incluse nella Convenzione o nel protocollo di Nagoya, siano coerenti con le definizioni della Convenzione e del protocollo di Nagoya. In particolare, &#232; opportuno che il termine &#171;utilizzatore&#187; sia coerente con la definizione di &#171;utilizzazione delle risorse genetiche&#187; di cui al protocollo di Nagoya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Il protocollo di Nagoya stabilisce un obbligo di promuovere e incoraggiare la ricerca in materia di biodiversit&#224;, in particolare la ricerca a fini non commerciali.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>&#200; opportuno richiamare il paragrafo 2 della decisione II/11 della conferenza delle parti della Convenzione, in cui si ribadisce che le risorse genetiche umane non sono incluse nel campo di applicazione della Convenzione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>Attualmente non vi &#232; alcuna definizione accettata a livello internazionale di &#171;conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche&#187;. Fatte salve la competenza e la responsabilit&#224; degli Stati membri per le questioni relative alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche e all&#8217;attuazione di misure volte a salvaguardare gli interessi delle comunit&#224; indigene e locali, al fine di assicurare la flessibilit&#224; e la certezza del diritto per i fornitori e gli utilizzatori, &#232; opportuno che il presente regolamento faccia riferimento alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche descritte negli accordi di ripartizione dei benefici.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Affinch&#233; il protocollo di Nagoya sia attuato in maniera efficace, tutti gli utilizzatori di risorse genetiche e di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche dovrebbero esercitare la dovuta diligenza (due diligence) per accertare se l&#8217;accesso alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche sia avvenuto in conformit&#224; delle disposizioni giuridiche o regolamentari applicabili e, se del caso, che i benefici siano ripartiti in modo giusto ed equo. In tale contesto occorre che le autorit&#224; competenti accettino certificati di conformit&#224; riconosciuti a livello internazionale come prova del fatto che l&#8217;accesso alle risorse genetiche in oggetto &#232; avvenuto legalmente e che sono state convenute dei termini reciprocamente concordati per l&#8217;utilizzatore e l&#8217;utilizzazione ivi specificati. &#200; opportuno che gli utilizzatori che devono scegliere gli strumenti e le misure da applicare per esercitare la dovuta diligenza dovuta possano fare affidamento sul riconoscimento delle migliori prassi e delle misure complementari in supporto ai codici di condotta settoriali, alle clausole contrattuali modello e alle linee guida al fine di aumentare la certezza del diritto e ridurre i costi. Occorre che l&#8217;obbligo degli utilizzatori di conservare le informazioni pertinenti per l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici sia limitato temporalmente in funzione dei tempi necessari per un&#8217;eventuale innovazione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>La riuscita dell&#8217;attuazione del protocollo di Nagoya dipende dalla capacit&#224; degli utilizzatori e dei fornitori di risorse genetiche o di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche di negoziare termini reciprocamente concordati che conducano a una ripartizione dei benefici giusta ed equa e concorrano altres&#236; al conseguimento del pi&#249; ampio obiettivo del protocollo di Nagoya di contribuire alla conservazione e all&#8217;uso sostenibile della diversit&#224; biologica. Gli utilizzatori e i fornitori sono inoltre incoraggiati a intraprendere attivit&#224; di sensibilizzazione in merito all&#8217;importanza delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>L&#8217;obbligo di dovuta diligenza dovrebbe applicarsi a tutti gli utilizzatori, indipendentemente dalla loro dimensione, comprese le microimprese e le piccole e medie imprese. &#200; opportuno che il presente regolamento fornisca una serie di misure e strumenti che consentano alle microimprese e alle piccole e medie imprese di ottemperare ai loro obblighi a costi accessibili e con un elevato livello di certezza del diritto.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>Occorre che le migliori prassi sviluppate dagli utilizzatori svolgano un ruolo importante nell&#8217;individuazione delle misure relative all&#8217;obbligo di dovuta diligenza pi&#249; idonee a assicurare la conformit&#224; al sistema di attuazione previsto dal protocollo di Nagoya a costi accessibili e con un elevato livello di certezza del diritto. &#200; opportuno che gli utilizzatori si basino sui codici di condotta esistenti in materia di accesso e ripartizione dei benefici elaborati per gli organismi di ricerca accademici, universitari e non commerciali e per diverse industrie. &#200; opportuno che le associazioni di utilizzatori possano chiedere alla Commissione di determinare se sia possibile che una particolare combinazione di procedure, strumenti o meccanismi sottoposta al controllo di un&#8217;associazione sia riconosciuta come migliore prassi. Occorre che le autorit&#224; competenti degli Stati membri tengano conto del fatto che l&#8217;attuazione di migliori prassi riconosciute da parte di un utilizzatore riduce il rischio di non conformit&#224; dello stesso utilizzatore e giustifica una riduzione dei controlli di conformit&#224;. Occorre che lo stesso principio si applichi alle migliori prassi adottate dalle parti del protocollo di Nagoya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>A norma del protocollo di Nagoya i punti di controllo devono essere efficaci e pertinenti all&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche. In determinati momenti della catena delle attivit&#224; che costituiscono un&#8217;utilizzazione, gli utilizzatori dovrebbero dichiarare e fornire prova, quando richiesto, di aver esercitato la dovuta diligenza. Un momento adeguato per tale dichiarazione &#232; l&#8217;ottenimento di finanziamenti per la ricerca. Un altro momento adeguato &#232; la fase finale dell&#8217;utilizzazione, vale a dire la fase finale dello sviluppo di un prodotto prima della richiesta di autorizzazione all&#8217;immissione nel mercato di prodotti sviluppati mediante utilizzazione di risorse genetiche o di conoscenze tradizionali associate a risorse genetiche o, nel caso in cui la richiesta di autorizzazione all&#8217;immissione nel mercato non sia richiesta, la fase dello sviluppo finale di un prodotto prima della prima commercializzazione nell&#8217;Unione. Al fine di assicurare l&#8217;efficacia dei punti di controllo, aumentando nel contempo la certezza giuridica per gli utilizzatori, &#232; opportuno conferire alla Commissione competenze di esecuzione ai sensi dell&#8217;articolo 291, paragrafo 2, del trattato sul funzionamento dell&#8217;Unione europea. La Commissione dovrebbe utilizzare tali competenze d&#8217;esecuzione per determinare la fase dello sviluppo finale di un prodotto ai sensi del protocollo di Nagoya al fine di individuare la fase finale di utilizzazione nei diversi settori.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>&#200; importante riconoscere che il centro di scambi per l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici svolgerebbe un ruolo importante nell&#8217;attuazione del protocollo di Nagoya. Ai sensi degli articoli 14 e 17 del protocollo di Nagoya le informazioni sarebbero trasmesse al centro di scambi per l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici quale parte del processo relativo al certificato di conformit&#224; riconosciuto a livello internazionale. Le autorit&#224; competenti dovrebbero cooperare con il centro di scambi per l&#8217;accesso della ripartizione dei benefici per assicurare che lo scambio di informazioni avvenga al fine di facilitare il loro controllo della conformit&#224; degli utilizzatori da parte delle autorit&#224; competenti.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>La raccolta di risorse genetiche in natura per scopi non commerciali &#232; effettuata prevalentemente da ricercatori di organismi accademici, universitari e non commerciali o da collezionisti. Nella grande maggioranza dei casi e in quasi tutti i settori l&#8217;accesso alle risorse genetiche appena raccolte avviene tramite intermediari, collezioni o agenti che acquisiscono risorse genetiche in paesi terzi.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Le collezioni sono importanti fornitori di risorse genetiche e di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche utilizzate all&#8217;interno dell&#8217;Unione. In quanto fornitori, esse possono svolgere un ruolo importante nell&#8217;assistere altri utilizzatori della catena di custodia a rispettare i loro obblighi. A tal fine, &#232; opportuno che venga creato un sistema di collezioni registrate all&#8217;interno dell&#8217;Unione mediante l&#8217;istituzione di un registro volontario delle collezioni che dovrebbe essere mantenuto dalla Commissione. Tale sistema garantirebbe che le collezioni che figurano nel registro applichino in maniera efficace misure che restringono la fornitura di campioni di risorse genetiche a terzi di cui sono documentate le modalit&#224; legali di accesso e garantirebbe la predisposizione di termini reciprocamente concordati, laddove richiesti. L&#8217;introduzione di un sistema di collezioni registrate nell&#8217;Unione dovrebbe ridurre notevolmente il rischio che nell&#8217;Unione siano utilizzate risorse genetiche il cui accesso non ha avuto luogo conformemente alla legislazione o alle disposizioni regolamentari nazionali in materia di accesso e di ripartizione dei benefici di una parte contraente del protocollo di Nagoya. Le autorit&#224; competenti degli Stati membri dovrebbero verificare se una collezione sia conforme ai requisiti per il riconoscimento come collezione da includere nel registro. Gli utilizzatori che ottengono una risorsa genetica da una collezione inclusa nel registro dovrebbero essere considerati ottemperanti rispetto all&#8217;obbligo di dovuta diligenza per quanto riguarda la ricerca di tutte le informazioni necessarie. Ci&#242; dovrebbe essere particolarmente vantaggioso per i ricercatori di organismi accademici, universitari e non commerciali, nonch&#233; per le piccole e medie imprese, e contribuire a ridurre i requisiti amministrativi e di conformit&#224;.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>&#200; opportuno che le autorit&#224; competenti degli Stati membri verifichino che gli utilizzatori rispettino gli obblighi previsti, abbiano ottenuto il consenso informato preventivo e abbiano stabilito termini reciprocamente concordati. &#200; opportuno anche che le autorit&#224; competenti tengano un registro dei controlli effettuati e che le informazioni pertinenti siano rese accessibili conformemente alla direttiva 2003/4/CE del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>7</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>&#200; opportuno che gli Stati membri garantiscano che le violazioni delle norme di attuazione del protocollo di Nagoya siano sanzionate in modo effettivo, proporzionato e dissuasivo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Tenuto conto della portata internazionale delle operazioni aventi a oggetto l&#8217;accesso e la ripartizione dei benefici, occorre che le autorit&#224; competenti degli Stati membri cooperino tra di loro, con la Commissione e con le autorit&#224; nazionali competenti dei paesi terzi al fine di garantire che gli utilizzatori rispettino il presente regolamento e sostengano un&#8217;efficace applicazione delle norme di attuazione del protocollo di Nagoya.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>L&#8217;Unione e gli Stati membri dovrebbero adoperarsi proattivamente per garantire il conseguimento degli obiettivi del protocollo di Nagoya, allo scopo di incrementare le risorse a sostegno della conservazione della diversit&#224; biologica e dell&#8217;uso sostenibile dei suoi componenti a livello mondiale.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>La Commissione e gli Stati membri dovrebbero adottare opportune misure complementari per migliorare l&#8217;efficacia dell&#8217;attuazione del presente regolamento e per ridurre i costi, in particolare laddove ci&#242; andrebbe a vantaggio dei ricercatori di organismi accademici, universitari non commerciali e delle piccole e medie imprese.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Al fine di garantire condizioni uniformi di esecuzione del presente regolamento, dovrebbero essere attribuite alla Commissione competenze di esecuzione. Tali competenze dovrebbero essere esercitate conformemente al regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio&#160;<a>(<span>8</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Poich&#233; l&#8217;obiettivo del presente regolamento, vale a dire sostenere la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche in conformit&#224; del protocollo di Nagoya, non pu&#242; essere conseguito in misura sufficiente dagli Stati membri ma, a motivo della sua portata e della necessit&#224; di garantire il funzionamento del mercato interno, pu&#242; essere conseguito meglio a livello di Unione, quest&#8217;ultima pu&#242; intervenire in base al principio di sussidiariet&#224; sancito dall&#8217;articolo 5 del trattato sull&#8217;Unione europea. Il presente regolamento si limita a quanto &#232; necessario per conseguire tale obiettivo in ottemperanza al principio di proporzionalit&#224; enunciato nello stesso articolo.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>&#200; opportuno che la data di entrata in vigore del presente regolamento sia direttamente correlata all&#8217;entrata in vigore del protocollo di Nagoya per l&#8217;Unione, in modo da assicurare parit&#224; di condizioni a livello dell&#8217;Unione e in ambito internazionale in merito alle attivit&#224; di accesso e ripartizione dei benefici delle risorse genetiche,</p></td></tr></tbody></table> HANNO ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: CAPO I OGGETTO, AMBITO DI APPLICAZIONE E DEFINIZIONI Articolo 1 Oggetto Il presente regolamento stabilisce le norme relative alla conformità dell’accesso e della ripartizione dei benefici derivanti dalle risorse genetiche e dalle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche, in conformità delle disposizioni del protocollo di Nagoya relativo all’accesso alle risorse genetiche e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione relativo alla Convenzione sulla diversità biologica (il «protocollo di Nagoya»). L’efficace attuazione del presente regolamento contribuirà anche alla conservazione della diversità biologica e all’uso sostenibile dei suoi componenti, in conformità delle disposizioni della Convenzione sulla diversità biologica (la «Convenzione»). Articolo 2 Ambito di applicazione 1. Il presente regolamento si applica alle risorse genetiche sulle quali gli Stati esercitano diritti sovrani e alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche alle quali è dato accesso dopo l’entrata in vigore del protocollo di Nagoya nell’Unione. Esso si applica inoltre ai benefici derivanti dall’utilizzazione di tali risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche. 2. Il presente regolamento non si applica alle risorse genetiche il cui accesso e la cui ripartizione dei benefici sono disciplinati da strumenti internazionali specifici che sono in linea e non contrastano con gli obiettivi della Convenzione e del protocollo di Nagoya. 3. Il presente regolamento non pregiudica le norme degli Stati membri sull’accesso alle risorse genetiche sulle quali esercitano diritti sovrani di cui all’articolo 15 della Convenzione, né le disposizioni degli Stati membri sull’articolo 8, paragrafo j) della Convenzione relativamente alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche. 4. Il presente regolamento si applica alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche a cui si applicano disposizioni legislative o regolamentari in materia di accesso e di ripartizione dei benefici di una parte contraente del protocollo di Nagoya. 5. Nessuna disposizione del presente regolamento obbliga uno Stato membro a fornire informazioni la cui divulgazione sia ritenuta contraria agli interessi essenziali della sua sicurezza. Articolo 3 Definizioni Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni della Convenzione e del protocollo di Nagoya nonché le seguenti definizioni: 1) «materiale genetico» : il materiale di origine vegetale, animale, microbica o di altra origine, contenente unità funzionali dell’eredità; 2) «risorse genetiche» : il materiale genetico che abbia un valore effettivo o potenziale; 3) «accesso» : l’acquisizione delle risorse genetiche o delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche presenti in un Paese che è parte contraente del protocollo di Nagoya; 4) «utilizzatore» : qualsiasi persona fisica o giuridica che utilizza risorse genetiche o conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche; 5) «utilizzazione delle risorse genetiche» : le attività di ricerca e sviluppo sulla composizione genetica e/o biochimica delle risorse genetiche, anche attraverso l’applicazione della biotecnologia come definita all’articolo 2 della Convenzione; 6) «termini reciprocamente concordati» : le disposizioni contrattuali concluse tra un fornitore di risorse genetiche o di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche e un utilizzatore che stabiliscono condizioni specifiche per l’equa e giusta ripartizione una dei benefici derivanti dall’utilizzazione di risorse genetiche o di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche e che possono includere anche ulteriori condizioni e termini per tale utilizzazione nonché per le successive applicazioni e la commercializzazione; 7) «conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche» : le conoscenze tradizionali detenute da una comunità indigena o locale che sono di rilievo per l’utilizzazione delle risorse genetiche e che sono descritte come tali nei termini reciprocamente concordati applicabili all’utilizzazione delle risorse genetiche; 8) «risorse genetiche acquisite illegalmente» : risorse genetiche e conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche il cui accesso non è avvenuto conformemente alle disposizioni legislative o regolamentari nazionali in materia di accesso e di ripartizione dei benefici del paese fornitore che è parte contraente del protocollo di Nagoya e che richiede il consenso informato preventivo; 9) «collezione» : un insieme, di proprietà pubblica o privata, di campioni di risorse genetiche e delle relative informazioni che viene raccolto e conservato; 10) «associazione di utilizzatori» : un organismo istituito in conformità dei requisiti dello Stato membro in cui ha sede che rappresenta gli interessi degli utilizzatori e che si occupa dello sviluppo e del controllo delle migliori prassi di cui all’articolo 8 del presente regolamento; 11) «certificato di conformità riconosciuto a livello internazionale» : un permesso o un documento equivalente rilasciato al momento dell’accesso da un’autorità competente in conformità dell’articolo 6, paragrafo 3, lettera e), e dell’articolo 13, paragrafo 2, del protocollo di Nagoya come prova del fatto che l’accesso alla risorsa genetica cui si riferisce è avvenuto in conformità della decisione di concedere il consenso informato preventivo e che sono stati stabiliti dei termini reciprocamente concordati per l’utilizzatore e l’utilizzazione ivi specificati, che è messo a disposizione del centro di scambi per l’accesso e la ripartizione dei benefici, istituito ai sensi dell’articolo 14, paragrafo 1, di tale protocollo. CAPO II CONFORMITÀ DA PARTE DEGLI UTILIZZATORI Articolo 4 Obblighi degli utilizzatori 1. Gli utilizzatori esercitano la dovuta diligenza per accertare se l’accesso alle risorse genetiche e alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche che utilizzano sia avvenuto in conformità delle disposizioni legislative e regolamentari applicabili in materia di accesso e di ripartizione dei benefici e che i benefici siano ripartiti in maniera giusta ed equa in base a termini reciprocamente concordati, in conformità delle disposizioni legislative o regolamentari applicabili. 2. Le risorse genetiche e le conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche sono trasferite e utilizzate solo se in conformità con i termini reciprocamente concordati, ove previsti delle disposizioni legislative o regolamentari applicabili. 3. Ai fini del paragrafo 1, gli utilizzatori reperiscono, conservano e trasferiscono agli utilizzatori successivi: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>il certificato di conformit&#224; riconosciuto a livello internazionale, nonch&#233; informazioni sul contenuto dei termini reciprocamente concordati per gli utilizzatori successivi; o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>se non &#232; disponibile il certificato di conformit&#224; riconosciuto a livello internazionale, informazioni e documenti pertinenti in merito:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>i)</p></td><td><p>alla data e al luogo dell&#8217;accesso alle risorse genetiche o alle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>ii)</p></td><td><p>alla descrizione delle risorse genetiche o delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche utilizzate;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iii)</p></td><td><p>alla fonte dalla quale le risorse genetiche o le conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche sono state direttamente ottenute nonch&#233; agli utilizzatori successivi delle risorse genetiche o delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>iv)</p></td><td><p>alla presenza o all&#8217;assenza di diritti e obblighi relativi all&#8217;accesso e alla ripartizione dei benefici, compresi diritti e obblighi relativi alle successive applicazioni e alla commercializzazione;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>v)</p></td><td><p>ai permessi di accesso, ove applicabile;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>vi)</p></td><td><p>ai termini reciprocamente concordati, comprese disposizioni per la ripartizione dei benefici, ove applicabile.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> 4. Gli utilizzatori che acquisiscono risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (PGRFA) in un paese che è parte contraente del protocollo di Nagoya e che ha stabilito che le PGRFA sotto la sua gestione e il suo controllo e di dominio pubblico, non contenute nell’allegato I dell’ITPGRFA, siano anch’esse soggette ai termini e alle condizioni dell’accordo standard per il trasferimento di materiale per i fini specificati nel trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura (ITPGRFA) si considera che abbiano esercitato la dovuta diligenza in conformità del paragrafo 3 del presente articolo. 5. Qualora le informazioni in loro possesso non siano sufficienti o persistano incertezze circa la legalità dell’accesso e dell’utilizzazione, gli utilizzatori ottengono un permesso di accesso o documento equivalente e stabiliscono termini reciprocamente concordati, oppure interrompono l’utilizzazione. 6. Gli utilizzatori conservano le informazioni pertinenti per l’accesso e la ripartizione dei benefici per venti anni a decorrere dalla fine del periodo di utilizzazione. 7. Gli utilizzatori che ottengono una risorsa genetica da una collezione inclusa nel registro delle collezioni all’interno dell’Unione di cui all’articolo 5, paragrafo 1, sono considerati ottemperanti rispetto all’obbligo di dovuta diligenza per quanto riguarda la ricerca delle informazioni di cui al paragrafo 3 del presente articolo. 8. Gli utilizzatori che acquisiscono una risorsa genetica per la quale è stato accertato che è o può essere la causa patogena di un’emergenza sanitaria attuale o imminente di portata internazionale, ai sensi del regolamento sanitario internazionale (2005), o di una grave minaccia per la salute a carattere transfrontaliero così come definita nella decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio ( 9 ) , ai fini della preparazione alle emergenze sanitarie nei paesi non ancora colpiti e di risposta nei paesi colpiti, adempiono agli obblighi di cui al paragrafo 3 o 5 del presente articolo al più tardi alla prima tra le date seguenti: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>un mese dopo la fine della minaccia attuale o imminente per la salute; oppure</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>tre mesi dopo l&#8217;inizio dell&#8217;utilizzazione della risorsa genetica.</p></td></tr></tbody></table> Qualora gli obblighi elencati al paragrafo 3 o 5 del presente articolo non siano adempiuti entro i termini fissati al primo comma, lettere a) e b), del presente paragrafo l’utilizzazione è interrotta. In caso di richiesta di autorizzazione all’immissione nel mercato o di immissione sul mercato di prodotti derivanti dall’utilizzazione di una risorsa genetica di cui al primo comma, si applicano, integralmente e senza ritardo, gli obblighi di cui al paragrafo 3 o 5. In assenza di un consenso informato preventivo ottenuto tempestivamente e della definizione di termini reciprocamente concordati e fino al raggiungimento di un accordo con il paese fornitore interessato, tale utilizzatore non rivendicherà diritti esclusivi di alcun tipo su alcuno sviluppo realizzato tramite l’utilizzo di tali agenti patogeni. Gli strumenti specifici internazionali in materia di accesso e ripartizione dei benefici di cui all’articolo 2 restano impregiudicati. Articolo 5 Registro delle collezioni 1. La Commissione istituisce e tiene aggiornato un registro di collezioni nell’Unione (il «registro»). La Commissione assicura che il registro sia basato su Internet e sia facilmente accessibile agli utilizzatori. Il registro include i riferimenti delle collezioni di risorse genetiche, o di parti di tali collezioni, che soddisfano i criteri stabiliti al paragrafo 3. 2. Su richiesta di un proprietario di una collezione nella sua giurisdizione, uno Stato membro valuta l’opportunità di inserire tale collezione o di una parte di una collezione nel registro. Una volta verificato che la collezione, o parte di essa, soddisfa i criteri stabiliti al paragrafo 3, lo Stato membro comunica senza indugio alla Commissione il nome e le informazioni di contatto della collezione e del suo proprietario, nonché il tipo di collezione in oggetto. La Commissione inserisce tempestivamente nel registro le informazioni ricevute. 3. Al fine di ottenere l’inserimento della collezione o di una parte di una collezione nel registro, la collezione deve dimostrare la propria capacità di: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>applicare procedure standardizzate per lo scambio di campioni delle risorse genetiche e delle relative informazioni con altre collezioni e per la fornitura di campioni di risorse genetiche e relative informazioni a terzi per la loro utilizzazione in linea con la Convenzione e con il protocollo di Nagoya;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>fornire a terzi per la loro utilizzazione solo risorse genetiche e informazioni correlate provviste di una documentazione in grado di provare che l&#8217;accesso alle risorse genetiche e alle informazioni correlate sia stato effettuato in conformit&#224; delle disposizioni legislative o regolamentari applicabili in materia di accesso e ripartizione dei benefici e, se del caso, dei termini reciprocamente concordati;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>tenere un registro di tutti i campioni delle risorse genetiche e delle informazioni correlate forniti a terzi per la loro utilizzazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>stabilire o utilizzare identificatori unici, ove possibile, per i campioni delle risorse genetiche forniti a terzi, e</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>usare adeguati strumenti di tracciabilit&#224; e di monitoraggio per lo scambio di campioni delle risorse genetiche e delle informazioni correlate con altre collezioni.</p></td></tr></tbody></table> 4. Gli Stati membri verificano regolarmente che ogni collezione o una parte di una collezione sotto la loro giurisdizione inclusa nel registro soddisfi i criteri di cui al paragrafo 3. Laddove sia comprovato, sulla base delle informazioni fornite ai sensi del paragrafo 3, che una collezione o una parte di una collezione inclusa nel registro non soddisfa i criteri di cui al paragrafo 3, lo Stato membro interessato individua, in collaborazione con il proprietario della collezione in questione e senza indugio, azioni o misure correttive. Se uno Stato membro accerta che una collezione o una parte di una collezione sotto la sua giurisdizione non è più conforme alle disposizioni del paragrafo 3, ne informa la Commissione senza indugio. All’atto del ricevimento di tali informazioni, la Commissione rimuove dal registro la collezione o la parte della collezione interessata. 5. La Commissione adotta atti di esecuzione per stabilire le procedure di attuazione dei paragrafi da 1 a 4 del presente articolo. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all’articolo 14, paragrafo 2. Articolo 6 Autorità competenti e punto di contatto 1. Gli Stati membri designano una o più autorità competenti responsabili dell’applicazione del presente regolamento. Gli Stati membri comunicano alla Commissione i nomi e i recapiti delle autorità competenti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione eventuali modifiche dei nominativi e dei recapiti delle autorità competenti. 2. La Commissione pubblica, anche su Internet, un elenco delle autorità competenti degli Stati membri. La Commissione tiene aggiornato tale elenco. 3. La Commissione designa un punto di contatto per l’accesso e la ripartizione dei benefici incaricato di garantire il collegamento con il segretariato della Convenzione per quanto riguarda le questioni disciplinate dal presente regolamento. 4. La Commissione provvede affinché gli organismi dell’Unione previsti dal regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio ( 10 ) contribuiscano alla realizzazione degli obiettivi del presente regolamento. Articolo 7 Monitoraggio della conformità dell’utilizzatore 1. Gli Stati membri e la Commissione richiedono a tutti i beneficiari di finanziamenti alla ricerca che implica l’utilizzazione di risorse genetiche e di conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche di dichiarare di osservare la dovuta diligenza conformemente all’articolo 4. 2. Nella fase dello sviluppo finale di un prodotto realizzato mediante l’utilizzazione di risorse genetiche o di conoscenze tradizionali a esse associate, gli utilizzatori dichiarano alle autorità competenti di cui all’articolo 6, paragrafo 1, di aver ottemperato agli obblighi di cui all’articolo 4 e trasmettono contestualmente: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>le informazioni pertinenti del certificato di conformit&#224; riconosciuto a livello internazionale, o</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>le informazioni correlate di cui all&#8217;articolo 4, paragrafo 3, lettera b), punti da i) a v), e all&#8217;articolo 4, paragrafo 5, ivi comprese, se del caso, le informazioni relative all&#8217;istituzione di termini reciprocamente concordati.</p></td></tr></tbody></table> Gli utilizzatori forniscono ulteriori prove all’autorità competente su richiesta. 3. Le autorità competenti trasmettono le informazioni ricevute in base ai paragrafi 1 e 2 del presente articolo al centro di scambi per l’accesso e la ripartizione dei benefici istituito ai sensi dell’articolo 14, paragrafo 1, del protocollo di Nagoya, alla Commissione e, ove opportuno, alle autorità nazionali competenti di cui all’articolo 13, paragrafo 2, del protocollo di Nagoya. 4. Le autorità competenti cooperano con il centro di scambi per l’accesso e la ripartizione dei benefici per assicurare lo scambio delle informazioni di cui all’articolo 17, paragrafo 2 del protocollo di Nagoya al fine monitorare la conformità degli utilizzatori. 5. Le autorità competenti tengono in debito conto il rispetto della riservatezza delle informazioni commerciali o industriali nei casi in cui tale riservatezza è prevista dal diritto dell’Unione o nazionale per tutelare interessi economici legittimi, in particolare riguardo alla designazione delle risorse genetiche e della loro utilizzazione. 6. La Commissione adotta atti di esecuzione per stabilire le procedure di attuazione dei paragrafi 1, 2 e 3 del presente articolo. In tali atti di esecuzione la Commissione determina la fase di sviluppo finale di un prodotto al fine di individuare la fase finale di utilizzazione nei diversi settori. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all’articolo 14, paragrafo 2. Articolo 8 Migliori prassi 1. Le associazioni di utilizzatori o altre parti interessate possono inoltrare una richiesta alla Commissione per ottenere il riconoscimento di una particolare combinazione di procedure, strumenti o meccanismi sviluppata e sottoposta al loro controllo quale migliore prassi in conformità del presente regolamento. La richiesta è accompagnata da elementi di prova e informazioni. 2. Qualora, sulla base delle informazioni e degli elementi di prova forniti ai sensi del paragrafo 1 del presente articolo, la Commissione stabilisca che la combinazione specifica di procedure, strumenti o meccanismi, debitamente applicata da un utilizzatore, consente a quest’ultimo di adempiere agli obblighi stabiliti agli articoli 4 e 7, essa concede il riconoscimento come migliore prassi. 3. Le associazioni di utilizzatori o le altre parti interessate informano la Commissione di ogni modifica o aggiornamento di una migliore prassi cui è stato concesso il riconoscimento conformemente al paragrafo 2. 4. Se vi è prova di casi ripetuti o significativi di utilizzatori che nell’applicare una migliore prassi non adempiono agli obblighi previsti dal presente regolamento, la Commissione, di concerto con l’associazione di utilizzatori pertinente o altre parti interessate, valuta se tali casi costituiscano possibili carenze nella migliore prassi. 5. La Commissione revoca il riconoscimento di una migliore prassi nel momento in cui determina che modifiche alla migliore prassi compromettono la capacità di un utilizzatore di soddisfare ai suoi obblighi di cui agli articoli 4 e 7, oppure se casi ripetuti o significativi di non conformità da parte di utilizzatori sono imputabili a lacune nella migliore prassi. 6. La Commissione istituisce e tiene aggiornato un registro su Internet delle migliori prassi riconosciute. Tale registro contiene una sezione dedicata alle migliori prassi riconosciute dalla Commissione conformemente al paragrafo 2 del presente articolo e una sezione in cui figurano le migliori prassi adottate sulla base dell’articolo 20, paragrafo 2, del protocollo di Nagoya. 7. La Commissione adotta atti di esecuzione per istituire le procedure di attuazione dei paragrafi da 1 a 5 del presente articolo. Tali atti di esecuzione sono adottati secondo la procedura di esame di cui all’articolo 14, paragrafo 2. Articolo 9 Controlli sulla conformità dell’utilizzatore 1. Le autorità competenti di cui all’articolo 6, paragrafo 1, effettuano i controlli per verificare che gli utilizzatori rispettino i loro obblighi di cui agli articoli 4 e 7, tenendo conto del fatto che l’applicazione, da parte di un utilizzatore, di una migliore prassi relativa all’accesso e alla ripartizione dei benefici, riconosciuta a norma dell’articolo 8, paragrafo 2, del presente regolamento o a norma dell’articolo 20, paragrafo 2, del protocollo di Nagoya, ne può ridurre il rischio di non conformità. 2. Gli Stati membri garantiscono che i controlli di cui al paragrafo 1 siano efficaci, proporzionati, dissuasivi e individuino i casi di non conformità degli utilizzatori al presente regolamento. 3. I controlli di cui al paragrafo 1 sono effettuati: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>in conformit&#224; di un piano rivisto periodicamente ed elaborato secondo un approccio basato sul rischio;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>quando un&#8217;autorit&#224; competente &#232; in possesso di informazioni pertinenti, anche sulla base di preoccupazioni comprovate fornite da terzi, relative alla non conformit&#224; di un utilizzatore alle disposizioni del presente regolamento. Particolare attenzione dev&#8217;essere prestata a tali preoccupazioni sollevate dai paesi fornitori.</p></td></tr></tbody></table> 4. I controlli di cui al paragrafo 1 del presente articolo possono includere l’esame: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>delle misure adottate da un utilizzatore per esercitare la dovuta diligenza in conformit&#224; dell&#8217;articolo 4;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>della documentazione e dei registri che dimostrano l&#8217;esercizio della dovuta diligenza in conformit&#224; dell&#8217;articolo 4 in relazione a specifiche attivit&#224; di utilizzazione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>di casi in cui un utilizzatore &#232; stato obbligato a fare le dichiarazioni previste dall&#8217;articolo 7.</p></td></tr></tbody></table> A seconda dei casi, possono essere svolti anche controlli sul posto. 5. Gli utilizzatori garantiscono l’assistenza necessaria per facilitare l’esecuzione dei controlli di cui al paragrafo 1. 6. Fatto salvo l’articolo 11, se, in seguito ai controlli di cui al paragrafo 1 del presente articolo, sono state riscontrate carenze, l’autorità competente rilascia una comunicazione concernente le misure o gli interventi correttivi che l’utilizzatore dovrà effettuare. A seconda della natura della carenza, gli Stati membri possono anche adottare misure provvisorie immediate. Articolo 10 Registrazione dei controlli 1. Le autorità competenti tengono per almeno cinque anni registri dei controlli di cui all’articolo 9, paragrafo 1, in cui indicano, in particolare, la natura e i risultati dei controlli, nonché registri di eventuali misure e interventi correttivi di cui all’articolo 9, paragrafo 6. 2. Le informazioni di cui al paragrafo 1 sono rese disponibili come stabilito dalla direttiva 2003/4/CE. Articolo 11 Sanzioni 1. Gli Stati membri stabiliscono le regole relative alle sanzioni da applicare in caso di violazione degli articoli 4 e 7, e adottano tutte le misure necessarie per assicurarne l’applicazione. 2. Le sanzioni sono efficaci, proporzionate e dissuasive. 3. Entro l'11 giugno 2015, gli Stati membri comunicano alla Commissione le regole di cui al paragrafo 1 e senza indugio qualsiasi relativa modifica successivamente apportata. CAPO III DISPOSIZIONI FINALI Articolo 12 Cooperazione Le autorità competenti di cui all’articolo 6, paragrafo 1: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>cooperano tra di loro e con la Commissione per garantire che gli utilizzatori ottemperino alle disposizioni del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>si consultano, se del caso, con le parti interessate circa l&#8217;attuazione del protocollo di Nagoya e del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>cooperano con le autorit&#224; nazionali competenti di cui all&#8217;articolo 13, paragrafo 2, del protocollo di Nagoya per garantire che gli utilizzatori ottemperino alle disposizioni del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>informano le autorit&#224; competenti degli altri Stati membri e la Commissione in merito a gravi carenze eventualmente riscontrate mediante i controlli di cui all&#8217;articolo 9, paragrafo 1, e ai tipi di sanzioni inflitte a norma dell&#8217;articolo 11;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>scambiano informazioni sull&#8217;organizzazione dei rispettivi sistemi di controllo per monitorare la conformit&#224; degli utilizzatori con le disposizioni del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 13 Misure complementari La Commissione e gli Stati membri, ove opportuno: <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>a)</p></td><td><p>promuovono e incoraggiano le attivit&#224; di informazione, sensibilizzazione e formazione volte ad aiutare i portatori d&#8217;interesse e le parti interessate a conoscere i propri obblighi derivanti dall&#8217;attuazione del presente regolamento e delle pertinenti disposizioni della Convenzione e del protocollo di Nagoya nell&#8217;Unione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>b)</p></td><td><p>incoraggiano lo sviluppo di codici di condotta settoriali, di clausole contrattuali modello, di linee guida e migliori prassi, in particolare quando andrebbero a vantaggio dei ricercatori di organismi accademici, universitari e non commerciali e delle piccole e medie imprese;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>c)</p></td><td><p>promuovono lo sviluppo e l&#8217;utilizzo di strumenti e sistemi di comunicazione efficaci sotto il profilo dei costi che siano di supporto al monitoraggio e alla tracciabilit&#224; dell&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche e delle conoscenze tradizionali associate alle risorse genetiche da parte delle collezioni e degli utilizzatori;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>d)</p></td><td><p>forniscono orientamenti tecnici o di altra natura per gli utilizzatori, tenendo conto della realt&#224; in cui operano i ricercatori di organismi accademici, universitari e non commerciali e le piccole e medie imprese, al fine di agevolare il rispetto delle disposizioni del presente regolamento;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>e)</p></td><td><p>a incoraggiare gli utilizzatori e i fornitori a canalizzare i benefici derivanti dall&#8217;utilizzazione delle risorse genetiche verso la conservazione della diversit&#224; biologica e l&#8217;uso sostenibile dei suoi componenti in conformit&#224; con le disposizioni della Convenzione;</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>f)</p></td><td><p>a promuovere misure a sostegno delle collezioni che contribuiscono alla conservazione della diversit&#224; biologica e culturale.</p></td></tr></tbody></table> Articolo 14 Procedura di comitato 1. La Commissione è assistita da un comitato. Esso è un comitato ai sensi del regolamento (UE) n. 182/2011. 2. Nei casi in cui è fatto riferimento al presente paragrafo, si applica l’articolo 5 del regolamento (UE) n. 182/2011. 3. Qualora il comitato non esprima alcun parere, la Commissione non adotta il progetto di atto di esecuzione e si applica l’articolo 5, paragrafo 4, terzo comma, del regolamento (UE) n. 182/2011. Articolo 15 Forum consultivo La Commissione assicura la partecipazione equilibrata di rappresentanti degli Stati membri e di altri parti interessate nelle questioni relative all’attuazione del presente regolamento. Essi si riuniscono in un forum consultivo. Le norme procedurali di tale forum consultivo sono stabilite dalla Commissione. Articolo 16 Relazioni e riesame 1. Salvo qualora sia determinato un intervallo alternativo per le relazioni di cui all’articolo 29 del protocollo di Nagoya, gli Stati membri trasmettono alla Commissione una relazione sull’applicazione del presente regolamento entro l'11 giugno 2017 e successivamente ogni cinque anni. 2. Al più tardi un anno dopo il termine per la presentazione delle relazioni di cui al paragrafo 1, la Commissione trasmette al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’applicazione del presente regolamento, che include una prima valutazione dell’efficacia di quest’ultimo. 3. Ogni dieci anni dopo la sua prima relazione, la Commissione, sulla base delle relazioni e dell’esperienza acquisita nell’applicazione del presente regolamento, ne esamina il funzionamento e l’efficacia nel conseguire gli obiettivi del protocollo di Nagoya. Nel suo riesame la Commissione considera in particolar modo le conseguenze amministrative per gli istituti di ricerca pubblici, per le piccole e medie imprese e per le microimprese, nonché per settori specifici. La Commissione valuta inoltre la necessità di riesaminare l’attuazione delle disposizioni del presente regolamento alla luce degli sviluppi in altre organizzazioni internazionali pertinenti. 4. La Commissione riferisce alla conferenza delle parti della Convenzione che funge da riunione delle parti del protocollo di Nagoya sulle misure adottate dall’Unione per attuare le misure di conformità con il protocollo di Nagoya. Articolo 17 Entrata in vigore e applicazione 1. Il presente regolamento entra in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . 2. Non appena possibile successivamente al deposito dello strumento di accettazione del protocollo di Nagoya da parte dell’Unione, la Commissione pubblica un avviso nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea indicando la data di entrata in vigore del protocollo di Nagoya per l’Unione. Il presente regolamento è applicabile a decorrere da tale data. 3. Gli articoli 4, 7 e 9 del presente regolamento si applicano un anno dopo l’entrata in vigore del protocollo di Nagoya per l’Unione. Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Strasburgo, 16 aprile 2014. Per il Parlamento europeo Il presidente M. SCHULZ Per il Consiglio Il president D. KOURKOULAS <note> ( 1 ) GU C 161 del 6.6.2013, pag. 73 . ( 2 ) Posizione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2014 (non ancora pubblicata nella Gazzetta ufficiale) e decisione del Consiglio del 14 aprile 2014. ( 3 ) Decisione 93/626/CEE del Consiglio, del 25 ottobre 1993, relativa alla conclusione della Convenzione sulla diversità biologica ( GU L 309 del 13.12.1993, pag. 1 ). ( 4 ) Allegato I al documento UNEP/CBD/COP/DEC/X/1 del 29 ottobre 2010. ( 5 ) Decisione 283/2014/UE del Consiglio, del 14 aprile 2014, sulla conclusione, a nome dell’Unione, del protocollo di Nagoya alla convenzione sulla diversità biologica relativo all’accesso alle risorse genetiche e alla giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione. ( 6 ) Decisione 2004/869/CE del Consiglio, del 24 febbraio 2004, concernente la conclusione, a nome della Comunità europea, del trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura ( GU L 378 del 23.12.2004, pag. 1 ). ( 7 ) Direttiva 2003/4/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2003, sull’accesso del pubblico all’informazione ambientale e che abroga la direttiva 90/313/CEE del Consiglio ( GU L 41 del 14.2.2003, pag. 26 ). ( 8 ) Regolamento (UE) n. 182/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011, che stabilisce le regole e i principi generali relativi alle modalità di controllo da parte degli Stati membri dell’esercizio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione ( GU L 55 del 28.2.2011, pag. 13 ). ( 9 ) Decisione n. 1082/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e che abroga la decisione n. 2119/98/CE ( GU L 293 del 5.11.2013, pag. 1 ). ( 10 ) Regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio, del 9 dicembre 1996, relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio ( GU L 61 del 3.3.1997, pag. 1 ). </note>
ITA
32014R0511
<table><col/><col/><col/><col/><tbody><tr><td><p>20.2.2020&#160;&#160;&#160;</p></td><td><p>IT</p></td><td><p>Gazzetta ufficiale dell&#8217;Unione europea</p></td><td><p>L 47/9</p></td></tr></tbody></table> REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) 2020/230 DELLA COMMISSIONE del 19 febbraio 2020 che apre un’inchiesta sulla possibile elusione delle misure antidumping istituite dal regolamento di esecuzione (UE) 2015/83 sulle importazioni di glutammato monosodico originario della Repubblica popolare cinese, e che dispone la registrazione di tali importazioni LA COMMISSIONE EUROPEA, visto il trattato sul funzionamento dell’Unione europea, visto il regolamento (UE) 2016/1036 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla difesa contro le importazioni oggetto di dumping da parte di paesi non membri dell’Unione europea ( 1 ) , in particolare l’articolo 13, paragrafo 3, e l’articolo 14, paragrafo 5, informati gli Stati membri, considerando quanto segue: A. DOMANDA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(1)</p></td><td><p>La Commissione europea ha ricevuto una domanda, conformemente all&#8217;articolo 13, paragrafo 3, e all&#8217;articolo 14, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2016/1036 (&#171;il regolamento di base&#187;), con la quale viene chiesto di aprire un&#8217;inchiesta sulla possibile elusione delle misure antidumping istituite sulle importazioni di glutammato monosodico originario della Repubblica popolare cinese e di disporre la registrazione di tali importazioni.</p></td></tr></tbody></table> B. PRODOTTO <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(2)</p></td><td><p>Il prodotto oggetto della possibile elusione &#232; costituito da glutammato monosodico (&#171;MSG&#187;). Tale prodotto &#232; attualmente classificato con il codice NC ex&#160;2922&#160;42&#160;00 (codice TARIC 2922420010) ed &#232; originario della Repubblica popolare cinese (&#171;il prodotto in esame&#187;). Il prodotto in esame &#232; oggetto di misure antidumping.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(3)</p></td><td><p>Il prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta per una possibile elusione &#232; lo stesso descritto nel considerando precedente, ma in miscela o in soluzione, con un contenuto di glutammato monosodico pari o superiore al 50 % in peso secco. I prodotti con i quali l&#8217;MSG pu&#242; essere miscelato sono, ad esempio, sali, zuccheri, amidi e fecole, maltodestrine o condimenti vari. Al momento dell&#8217;entrata in vigore del regolamento di esecuzione (UE) 2015/83 della Commissione&#160;<a>(<span>2</span>)</a>, il prodotto da sottoporre a inchiesta era classificato con i codici NC ex&#160;2103&#160;90&#160;90, ex&#160;2104&#160;10&#160;00, ex&#160;2104&#160;20&#160;00, ex&#160;3824&#160;90&#160;92, ex&#160;3824&#160;90&#160;93 ed ex&#160;3824&#160;90&#160;96 (codici TARIC ex&#160;ex2103909010, ex&#160;ex2103909080, ex&#160;ex2104100010, ex&#160;ex2104100090, ex&#160;ex3824909299, ex&#160;ex3824909390 ed ex&#160;ex3824909699. Non vi era un codice TARIC specifico per ex&#160;2104&#160;20&#160;00) (&#171;miscele MSG&#187;).</p></td></tr></tbody></table> C. MISURE IN VIGORE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(4)</p></td><td><p>Le misure attualmente in vigore e potenzialmente oggetto di elusione consistono in un dazio antidumping definitivo istituito dal regolamento di esecuzione (UE) 2015/83 (&#171;le misure in vigore&#187;).</p></td></tr></tbody></table> D. MOTIVAZIONE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(5)</p></td><td><p>Il richiedente ha fornito elementi di prova sufficienti a dimostrare che le misure antidumping in vigore sulle importazioni del prodotto in esame vengono eluse attraverso leggere modificazioni del prodotto in esame.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(6)</p></td><td><p>Dalle statistiche relative alle esportazioni (Comext e IHS Global) emerge in particolare che, a seguito dell&#8217;istituzione del dazio antidumping definitivo sul prodotto in esame, imposto dal regolamento di esecuzione (UE) 2015/83, la configurazione degli scambi riguardanti le esportazioni dalla Repubblica popolare cinese verso l&#8217;Unione ha subito una notevole modificazione, che appare priva di una sufficiente motivazione o giustificazione economica diversa dall&#8217;istituzione del dazio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(7)</p></td><td><p>Gli elementi di prova indicano inoltre che tale modificazione deriva dall&#8217;importazione del prodotto in esame leggermente modificato. Il prodotto in esame &#232; modificato aggiungendo piccole quantit&#224; di NaCl (sale preparato da tavola), che modifica leggermente il prodotto in esame senza alterarne le caratteristiche fondamentali. Gli elementi di prova dimostrano che per tali pratiche, processi o lavorazioni non esiste alcuna motivazione o giustificazione economica diversa dall&#8217;istituzione del dazio.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(8)</p></td><td><p>Il richiedente ha inoltre fornito elementi di prova sufficienti a dimostrare che gli effetti riparatori delle misure antidumping in vigore sul prodotto in esame risultano compromessi in termini di prezzi e di quantitativi. Sembra che volumi considerevoli di importazioni del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta abbiano sostituito le importazioni del prodotto in esame. Vi sono inoltre sufficienti elementi di prova del fatto che le importazioni del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta avvengano a prezzi inferiori al prezzo non pregiudizievole stabilito nell&#8217;inchiesta che ha determinato l&#8217;istituzione delle misure in vigore.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(9)</p></td><td><p>Infine, il richiedente ha fornito elementi di prova sufficienti a dimostrare che i prezzi del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta sono oggetto di dumping rispetto al valore normale precedentemente stabilito.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(10)</p></td><td><p>Qualora nel corso dell&#8217;inchiesta siano individuate altre pratiche di elusione contemplate all&#8217;articolo 13 del regolamento di base, diverse da quanto indicato al considerando 7, l&#8217;inchiesta potr&#224; riguardare anche tali pratiche.</p></td></tr></tbody></table> E. PROCEDURA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(11)</p></td><td><p>Alla luce di quanto precede la Commissione ha concluso che esistono elementi di prova sufficienti per giustificare l&#8217;apertura di un&#8217;inchiesta a norma dell&#8217;articolo 13, paragrafo 3, del regolamento di base e per disporre la registrazione delle importazioni dei prodotti oggetto dell&#8217;inchiesta in conformit&#224; all&#8217;articolo 14, paragrafo 5, del regolamento di base.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(12)</p></td><td><p>Ai fini della raccolta delle informazioni ritenute necessarie all&#8217;inchiesta, tutte le parti interessate dovrebbero contattare la Commissione immediatamente e non oltre il termine di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 2, del presente regolamento. Il termine fissato all&#8217;articolo 3, paragrafo 2, del presente regolamento si applica a tutte le parti interessate. All&#8217;occorrenza possono essere chieste informazioni anche all&#8217;industria dell&#8217;Unione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(13)</p></td><td><p>Alle autorit&#224; della Repubblica popolare cinese sar&#224; notificata l&#8217;apertura dell&#8217;inchiesta.</p></td></tr></tbody></table> a) Istruzioni per l’invio delle comunicazioni scritte, dei questionari compilati e della corrispondenza <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(14)</p></td><td><p>Le informazioni trasmesse alla Commissione ai fini delle inchieste di difesa commerciale devono essere esenti da diritti d&#8217;autore. Le parti interessate, prima di presentare alla Commissione informazioni e/o dati oggetto di diritti d&#8217;autore di terzi, devono chiedere un&#8217;autorizzazione specifica al titolare del diritto d&#8217;autore, che consenta esplicitamente alla Commissione a) di utilizzare le informazioni e i dati ai fini del presente procedimento di difesa commerciale e b) di fornire le informazioni e/o i dati alle parti interessate alla presente inchiesta in una forma che consenta loro di esercitare i propri diritti di difesa.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(15)</p></td><td><p>Tutte le comunicazioni scritte delle parti interessate, comprese le informazioni richieste nel presente regolamento, i questionari compilati e la corrispondenza, per le quali &#232; richiesto un trattamento riservato devono essere contrassegnate dalla dicitura &#171;<span>Limited</span>&#187; (&#171;Diffusione limitata&#187;)&#160;<a>(<span>3</span>)</a>. Le parti che presentano informazioni nel corso della presente inchiesta sono invitate a motivare la loro richiesta di trattamento riservato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(16)</p></td><td><p>Le parti interessate che trasmettono informazioni a &#171;diffusione limitata&#187; sono tenute a presentare, a norma dell&#8217;articolo 19, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2016/1036, un riassunto non riservato delle stesse, contrassegnato dalla dicitura &#171;<span>For inspection by interested parties</span>&#187; (&#171;Consultabile dalle parti interessate&#187;). Il riassunto deve essere sufficientemente dettagliato, in modo da consentire una comprensione adeguata della sostanza delle informazioni presentate a titolo riservato.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(17)</p></td><td><p>Se una parte che trasmette informazioni riservate non &#232; in grado di motivare debitamente la richiesta di trattamento riservato o non fornisce un riassunto non riservato nel formato richiesto e della qualit&#224; richiesta, la Commissione potr&#224; non prendere in considerazione tali informazioni, a meno che non possa essere dimostrato in modo convincente in base a fonti attendibili che tali informazioni sono corrette.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(18)</p></td><td><p>Le parti interessate sono invitate a presentare tutte le comunicazioni e le richieste tramite la piattaforma TRON.tdi (https://tron.trade.ec.europa.eu/tron/TDI), comprese le deleghe e le certificazioni in forma scannerizzata.</p><p>Per poter accedere a TRON.tdi, le parti interessate devono disporre di un account EU Login. Le istruzioni complete per la registrazione e l&#8217;uso di TRON.tdi sono disponibili all&#8217;indirizzo https://tron.trade.ec.europa.eu/tron/resources/documents/gettingStarted.pdf.</p><p>Utilizzando TRON.tdi o la posta elettronica, le parti interessate esprimono la propria accettazione delle norme applicabili alle comunicazioni in forma elettronica contenute nel documento &#171;CORRISPONDENZA CON LA COMMISSIONE EUROPEA NEI CASI DI DIFESA COMMERCIALE&#187; pubblicato sul sito della direzione generale del Commercio: https://trade.ec.europa.eu/doclib/docs/2014/june/tradoc_152574.pdf.</p><p>Le parti interessate devono indicare il proprio nome, indirizzo postale, numero di telefono e un indirizzo di posta elettronica valido e assicurarsi che l&#8217;indirizzo di posta elettronica fornito sia un indirizzo ufficiale di lavoro, attivo e controllato quotidianamente. Una volta ricevuti i recapiti, la Commissione comunicher&#224; con le parti interessate unicamente per posta elettronica, a meno che queste ultime non richiedano esplicitamente di ricevere dalla Commissione tutti i documenti tramite un altro mezzo di comunicazione o a meno che la natura del documento da inviare non richieda l&#8217;utilizzo della posta raccomandata. Per ulteriori regole e informazioni riguardanti la corrispondenza con la Commissione, compresi i principi che si applicano alle comunicazioni per posta elettronica, si invitano le parti interessate a consultare le istruzioni sopraindicate relative alla comunicazione con le parti interessate.</p><p>Indirizzo della Commissione per l&#8217;invio della corrispondenza:</p><table><col/><tbody><tr><td><p>Commissione europea</p></td></tr><tr><td><p>Direzione generale del Commercio</p></td></tr><tr><td><p>Direzione H</p></td></tr><tr><td><p>Ufficio: CHAR 04/039</p></td></tr><tr><td><p>1049 Bruxelles/Brussel</p></td></tr><tr><td><p>BELGIO</p></td></tr></tbody></table><p>TRON.tdi: https://tron.trade.ec.europa.eu/tron/TDI</p><p>Email: TRADE-R719@ec.europa.eu</p></td></tr></tbody></table> b) Raccolta di informazioni e audizioni <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(19)</p></td><td><p>Tutte le parti interessate, compresi l&#8217;industria dell&#8217;Unione, gli importatori e qualsiasi associazione pertinente, sono invitate a comunicare le loro osservazioni per iscritto e a fornire elementi di prova, a condizione che tali comunicazioni pervengano entro il termine fissato all&#8217;articolo 3, paragrafo 2. La Commissione pu&#242; inoltre sentire le parti interessate, a condizione che ne facciano richiesta per iscritto e dimostrino di avere particolari motivi per chiedere un&#8217;audizione.</p></td></tr></tbody></table> c) Esenzione dalla registrazione delle importazioni o dalle misure <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(20)</p></td><td><p>In conformit&#224; all&#8217;articolo 13, paragrafo 4, del regolamento di base le importazioni del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta possono essere esentate dalla registrazione o dalle misure se l&#8217;importazione non costituisce un&#8217;elusione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(21)</p></td><td><p>Poich&#233; la possibile elusione avviene al di fuori dell&#8217;Unione, a norma dell&#8217;articolo 13, paragrafo 4, del regolamento di base possono essere concesse esenzioni ai produttori del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta della Repubblica popolare cinese in grado di dimostrare che non sono coinvolti nelle pratiche di elusione di cui all&#8217;articolo 13, paragrafi 1 e 2, del regolamento di base. Gli eventuali produttori che intendono beneficiare di un&#8217;esenzione dovrebbero presentare la domanda entro il termine di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 1, del presente regolamento. Un questionario &#232; disponibile nel fascicolo consultabile dalle parti interessate e sul sito web della DG Commercio: https://trade.ec.europa.eu/tdi/case_details.cfm?id=2448. Tale questionario deve essere presentato entro il termine di cui all&#8217;articolo 3, paragrafo 2, del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(22)</p></td><td><p>Le proroghe del termine per rispondere ai questionari e degli altri termini specificati nel presente regolamento o indicati in comunicazioni specifiche con le parti interessate verranno limitate a un massimo di tre giorni aggiuntivi. Tale proroga pu&#242; essere estesa fino a un massimo di sette giorni, qualora la parte richiedente possa dimostrare l&#8217;esistenza di circostanze eccezionali.</p></td></tr></tbody></table> F. REGISTRAZIONE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(23)</p></td><td><p>In conformit&#224; all&#8217;articolo 14, paragrafo 5, del regolamento di base, le importazioni del prodotto oggetto dell&#8217;inchiesta devono essere sottoposte a registrazione al fine di garantire, qualora i risultati dell&#8217;inchiesta confermino l&#8217;elusione, che dazi antidumping per un importo adeguato possano essere riscossi a decorrere dalla data in cui &#232; stata disposta la registrazione di tali importazioni.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(24)</p></td><td><p>L&#8217;estensione delle misure al prodotto leggermente modificato dovrebbe comportare un onere pari a quello stabilito nel quadro delle misure in vigore. Qualora si possa stabilire che l&#8217;elusione avviene ad opera di esportatori che hanno collaborato e per i quali sono stati determinati margini individuali, si applicano tali misure. In caso contrario, si applica il dazio residuo.</p></td></tr></tbody></table> G. TERMINI <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(25)</p></td><td><p>Ai fini di una buona amministrazione &#232; opportuno precisare i termini entro cui:</p><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le parti interessate possono manifestarsi alla Commissione, presentare osservazioni per iscritto e inviare le risposte al questionario o qualsiasi altra informazione di cui tener conto nel corso dell&#8217;inchiesta;</p></td></tr></tbody></table><table><col/><col/><tbody><tr><td><p>&#8212;</p></td><td><p>le parti interessate possono chiedere per iscritto di essere sentite dalla Commissione.</p></td></tr></tbody></table></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(26)</p></td><td><p>Si ricorda che l&#8217;esercizio dei diritti procedurali stabiliti nel regolamento di base &#232; subordinato al fatto che la parte si manifesti entro i termini indicati all&#8217;articolo 3 del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> H. OMESSA COLLABORAZIONE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(27)</p></td><td><p>Qualora una parte interessata rifiuti l&#8217;accesso alle informazioni necessarie oppure non le comunichi entro i termini fissati oppure ostacoli gravemente l&#8217;inchiesta, possono essere stabilite conclusioni, affermative o negative, in base ai dati disponibili, in conformit&#224; all&#8217;articolo 18 del regolamento di base.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(28)</p></td><td><p>Se si accerta che una parte interessata ha fornito informazioni false o fuorvianti, non si tiene conto di tali informazioni e possono essere utilizzati i dati disponibili in conformit&#224; all&#8217;articolo 18 del regolamento di base.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(29)</p></td><td><p>Se una parte interessata non collabora o collabora solo parzialmente e le conclusioni si basano quindi sui dati disponibili in conformit&#224; all&#8217;articolo 18 del regolamento di base, l&#8217;esito dell&#8217;inchiesta pu&#242; essere per tale parte meno favorevole di quanto sarebbe stato se avesse collaborato.</p></td></tr></tbody></table> I. CALENDARIO DELL’INCHIESTA <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(30)</p></td><td><p>A norma dell&#8217;articolo 13, paragrafo 3, del regolamento di base, l&#8217;inchiesta sar&#224; conclusa entro nove mesi dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.</p></td></tr></tbody></table> J. TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(31)</p></td><td><p>Si ricorda che i dati personali raccolti nel corso della presente inchiesta saranno trattati in conformit&#224; al regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell&#8217;Unione e sulla libera circolazione di tali dati&#160;<a>(<span>4</span>)</a>.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(32)</p></td><td><p>Un&#8217;informativa sulla protezione dei dati per tutti gli interessati, riguardante il trattamento dei dati personali nell&#8217;ambito delle attivit&#224; di difesa commerciale della Commissione, &#232; disponibile sul sito web della DG Commercio: http://ec.europa.eu/trade/policy/accessing-markets/trade-defence/.</p></td></tr></tbody></table> K. CONSIGLIERE-AUDITORE <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(33)</p></td><td><p>Per i procedimenti in materia commerciale le parti interessate possono chiedere l&#8217;intervento del consigliere-auditore, che esamina le richieste di accesso al fascicolo, le controversie sulla riservatezza dei documenti, le richieste di proroga dei termini e qualsiasi altra richiesta concernente i diritti di difesa delle parti interessate e di terzi che possono emergere nel corso del procedimento.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(34)</p></td><td><p>Il consigliere-auditore pu&#242; organizzare audizioni e mediare tra le parti interessate e i servizi della Commissione al fine di garantire il pieno esercizio dei diritti di difesa delle parti interessate.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(35)</p></td><td><p>Le domande di audizione con il consigliere-auditore devono essere motivate e presentate per iscritto. Il consigliere-auditore esamina i motivi delle domande. Tali audizioni dovrebbero aver luogo solo se le questioni non sono state risolte a tempo debito con i servizi della Commissione.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(36)</p></td><td><p>Le domande devono essere presentate in tempo utile e senza indugio, in modo da non compromettere il regolare svolgimento del procedimento. A tal fine le parti interessate dovrebbero chiedere l&#8217;intervento del consigliere-auditore il prima possibile dopo il verificarsi dell&#8217;evento che giustifichi tale intervento. In linea di principio i calendari indicati all&#8217;articolo 3 per le domande di audizione con i servizi della Commissione si applicano mutatis mutandis alle domande di audizione con il consigliere-auditore. Se le domande di audizione vengono presentate senza rispettare i calendari pertinenti, il consigliere-auditore esamina anche i motivi di tali domande tardive, la natura delle questioni sollevate e i loro effetti sui diritti di difesa, tenendo in debito conto l&#8217;interesse a una buona amministrazione e alla tempestiva conclusione dell&#8217;inchiesta.</p></td></tr></tbody></table> <table><col/><col/><tbody><tr><td><p>(37)</p></td><td><p>Per ulteriori informazioni e per le modalit&#224; di contatto le parti interessate possono consultare le pagine dedicate al consigliere-auditore sul sito web della DG Commercio: http://ec.europa.eu/trade/trade-policy-and-you/contacts/hearing-officer/,</p></td></tr></tbody></table> HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO: Articolo 1 Un’inchiesta è aperta a norma dell’articolo 13, paragrafo 3, del regolamento (UE) 2016/1036, al fine di determinare se le importazioni nell’Unione di glutammato monosodico in miscela o in soluzione, con un contenuto di glutammato monosodico pari o superiore al 50 % in peso secco, attualmente classificato con i codici NC ex 2103 90 90, ex 2104 10 00, ex 2104 20 00, ex 3824 99 92, ex 3824 99 93 ed ex 3824 99 96 (codici TARIC 2103909011, 2103909081, 2104100011, 2104100081, 2104200011, 3824999298, 3824999389 e 3824999689), originario della Repubblica popolare cinese, eludano le misure istituite dal regolamento di esecuzione (UE) 2015/83 della Commissione. Articolo 2 1. Le autorità doganali degli Stati membri adottano, in conformità all’articolo 13, paragrafo 3, e all’articolo 14, paragrafo 5, del regolamento (UE) 2016/1036, le opportune disposizioni per registrare le importazioni nell’Unione di cui all’articolo 1 del presente regolamento. 2. L’obbligo di registrazione scade dopo un periodo di nove mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. 3. La Commissione può disporre che le autorità doganali cessino la registrazione delle importazioni nell’Unione dei prodotti fabbricati dai produttori/esportatori che hanno presentato una domanda di esenzione dalla registrazione e per i quali risultano soddisfatte le condizioni previste per la concessione di un’esenzione. Articolo 3 1. Le parti interessate devono manifestarsi mettendosi in contatto con la Commissione entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. 2. Affinché le loro osservazioni siano prese in considerazione nel corso dell’inchiesta, le parti interessate devono, salvo diversa disposizione, manifestarsi mettendosi in contatto con la Commissione e presentare le osservazioni scritte e le risposte al questionario o qualunque altra informazione entro 37 giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. 3. Entro tale termine di 37 giorni le parti interessate possono anche chiedere di essere sentite dalla Commissione. Per le audizioni relative alla fase di apertura dell’inchiesta la domanda deve essere presentata entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento. Le domande di audizione devono essere motivate e presentate per iscritto. Articolo 4 Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea . Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri. Fatto a Bruxelles, il 19 febbraio 2020 Per la Commissione La presidente Ursula VON DER LEYEN <note> ( 1 ) GU L 176 del 30.6.2016, pag. 21 . ( 2 ) Regolamento di esecuzione (UE) 2015/83 della Commissione, del 21 gennaio 2015, che istituisce un dazio antidumping definitivo sulle importazioni di glutammato monosodico originario della Repubblica popolare cinese, in seguito a un riesame in previsione della scadenza a norma dell’articolo 11, paragrafo 2, del regolamento del Consiglio (CE) n. 1225/2009 ( GU L 15 del 22.1.2015, pag. 31 ). ( 3 ) Un documento a «diffusione limitata» è un documento considerato riservato a norma dell’articolo 19 del regolamento di base e dell’articolo 6 dell’accordo OMC sull’attuazione dell’articolo VI del GATT 1994 (accordo antidumping). Tale tipo di documento è anche protetto a norma dell’articolo 4 del regolamento (CE) n. 1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio ( GU L 145 del 31.5.2001, pag. 43 ). ( 4 ) Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE ( GU L 295 del 21.11.2018, pag. 39 ). </note>
ITA
32020R0230