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2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Organo%20a%20pompa | Organo a pompa | Lorgano a pompa, noto anche come organo ad ancia, è un tipo di organo a serbatoio d'aria costituito da una (o più) tastiera, manuale, e da due pedali per azionare i mantici per l'aria.
Nella classificazione Hornbostel-Sachs, rientra nella famiglia denominata "serie di aerofoni ad ancia libera" (codice 412.132), poiché il suono che esso produce è dovuto a delle ance.
Ci sono due differenti tipi di organi a pompa:
l'organo ad aria compressa (lharmonium francese), meglio noto come "armonium" o "armonio";
l'organo ad aria aspirata (il (suction) reed organ americano).
Armonium occidentale
Larmonium occidentale deriva dall'organo positivo medievale. Ma mentre i mantici di quest'ultimo – essendo stati "a mano" – venivano azionati da una seconda persona, quelli dell'armonium sono azionati da due pedali.
Col termine italiano armonium si comprendono due differenti tipi di strumento: quello ad aria compressa, che è lharmonium di tipo francese, e quello ad aria aspirata, che è il reed organ statunitense (ma anche britannico e tedesco). Nel primo caso, i mantici pompano l’aria, attraverso una “camera del vento” o “serbatoio” (réservoir, in francese), verso le ance facendole vibrare; nel secondo caso, essi aspirano l’aria atmosferica, che passando attraverso le ance le mette in vibrazione.
Il reed organ nasce negli Stati Uniti nella prima metà dell'Ottocento (come afferma Gellerman), risultato finale di tutta una serie di strumenti sperimentali (come il "Pan Harmonicon" di Goodrich, di Boston, o la "Seraphine" di Green, di Londra), probabilmente ad opera di un tale Aaron Merrill Peaseley, anche lui di Boston. Lo stesso Gellerman tuttavia riconosce che mancano documenti probanti questa attribuzione, mentre il primo produttore certo di American reed organs fu James Amireaux Bazin, inventore di Canton, Massachusetts, che ne costruì un primo esemplare nel 1824. Tali strumenti non ebbero immediata diffusione tanto che nel 1846 in tutti gli Stati Uniti se ne contavano meno di trecento; venivano prodotti a mano in piccoli negozi, da artigiani che ne costruivano perciò tipi assai differenti per foggia e materiali, spesso a seconda della richiesta. Per una produzione di tipo industriale su più larga scala bisogna attendere la metà del secolo, con l'affermarsi delle prime compagnie e dei primi marchi di fabbrica: la George A. Prince Company (che divenne un'azienda leader in America tra gli anni '50 e '60 dell'Ottocento) di Buffalo (New York); la Jones, Woodbury & Burditt di Brattleboro (Vermont); la Carhart & Needham di New York. L'epoca d'oro del reed organ americano, tuttavia, ha inizio con la seconda metà dell'Ottocento, ad opera di grandi produttori come Jacob Estey di Brattleboro (fondatore della Estey Organ Company, attiva per più di un secolo, dal 1852 fino al 1959) o William Wallace Kimball di Chicago (W.W.Kimball & Co.). Ad essi si affiancano altri nomi di aziende produttrici di reed organ, come Mason & Hamlin, Farrand, la Aeolian Company: gli strumenti prodotti andavano da quelli più sofisticati (come il "Vocalion" o l'"Orchestrelle"), spesso caratterizzati da forme assai elaborate, a strumenti portatili pieghevoli (folding organ), che vennero assai impiegati dai missionari o dai cappellani dell'esercito americano durante le missioni belliche della Seconda Guerra Mondiale.
Lharmonium francese nasce invece nel 1840 per opera di Alexandre-François Debain e diviene ben presto uno strumento molto richiesto ed artisticamente assai pregiato: per alcuni esemplari particolarmente elaborati, dal punto di vista tecnico ma anche estetico, si parla appunto di harmonium d'art. Tra questi, i più notevoli si devono a Victor Mustel, che ne affinò notevolmente la tecnica costruttiva e ampliò la ricchezza timbrica: i suoi strumenti presentano una bellezza estetica indiscutibile (data anche dall’utilizzo di legni pregiati, come il rovere francese o il palissandro), l'eleganza delle forme e dei particolari costruttivi ne fecero modelli imprescindibili; ma è soprattutto la perfezione tecnica, il fascino timbrico e la novità delle invenzioni che egli introdusse (come il Prolongement, col quale si possono prolungare alcune note del basso, il Métaphone, che modifica il timbro di alcuni registri, o la Double Expression, capace di dare differenti sfumature dinamiche alla parte bassa e alta della tastiera) che rendono unici tali strumenti.
Altri celebri produttori francesi di harmonium furono Alexandre, Dumont-Lelièvre, Christophe et Étienne, Kasriel, Rodolphe, Richard.
Lungi dall’essere etichettato come un “parente povero” dell'organo, l'armonium di tipo francese si ricavò così un posto stabile, oltre che nelle chiese, anche nei salotti, accanto al pianoforte. Proprio per questa ragione, per questo strumento vennero scritti anche brani non esclusivamente pertinenti all’ambito sacro, che costituiscono un repertorio importante per qualità e ricchezza musicale. Compositori che scrissero specificamente per harmonium furono Saint-Saëns, Guilmant, Louis James Alfred Lefébure-Wély e, in Germania, Sigfrid Karg-Elert.
Lharmonium francese venne ripreso in Italia da Graziano Tubi che nel 1860 fondò una casa di produzione di strumenti molto curati per fattura e qualità timbrica: Tubi, multiforme personalità di imprenditore, si servì di ance provenienti da Parigi (le celebri ance Estève) e si basò sui modelli francesi per la produzione dei propri strumenti. L’azienda, con sede a Lecco, ebbe vita fino agli anni settanta del '900, prima di chiudere definitivamente la propria attività.
Altri produttori italiani di armonium (che presero a modello sia strumenti di tipo francese sia di tipo americano) sono Giuseppe Mola (1837-1928, di Torino: menzione di merito all’Esposizione Universale di Parigi, 1867), Egidio Galvan (1873-1944, di Trento: medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Liegi, 1905), la FIP - Fabbrica Italiana Pianoforti di Torino, attiva dal 1917 al 1929, Iginio Delmarco e Arcangelo Bozzetta (attivi a Tesero dal 1920), Giovanni Lanzani (attivo a Seveso dal 1926), Achille Radice (attivo pure a Seveso dal 1929: noto anche col marchio AREF), Enrico Ciresa (1922-1991, di Tesero, in attività dal 1952), Arienti.
I registri dell'armonium sono tutti ad ancia (ance libere) e il timbro è determinato dalla curvatura e dalla forma delle ance; rispetto all'organo esso ha minore estensione, ma attraverso il registro denominato “Espressione” permette un enorme controllo di sfumature dinamiche; i suoi effetti meccanici sono il tremolo, la voce umana e la sordina. Per regolare la dinamica si utilizzano anche le ginocchiere poste ai due lati delle ginocchia, che aprono e chiudono delle gelosie e che permettono così di graduare la quantità di suono prodotta dalle ance. In alcuni modelli, infine, una ginocchiera centrale permette di inserire contemporaneamente tutti i registri (“grande gioco” o “grand jeu”).
Su molti strumenti è disponibile almeno ununione, che funziona meccanicamente e serve a far suonare anche le note all'ottava rispetto a quelle che si stanno suonando. Quando le unioni sono due, la prima serve per la metà inferiore della tastiera, la seconda per quella superiore, e permettono di far suonare le note raddoppiandole rispettivamente con l'ottava bassa e con l'ottava alta.
A causa dell'alto costo della manutenzione specializzata necessaria e della relativa difficile reperibilità, nonché dell'avvento dell'organo liturgico elettronico, gli armonium sono progressivamente scomparsi dalle chiese o vi rimangono inutilizzati.
Armonium indiano
Larmonium indiano deriva dall'organo portativo medievale.
È simile a quello occidentale, ma di minori dimensioni, ed è stato portato in India dall'Occidente dai missionari cristiani, da circa metà Ottocento in poi. I musicisti avevano bisogno di uno strumento facilmente trasportabile da usare nelle funzioni religiose, e lo trovarono in questo tipo di armonium, grande all'incirca come una fisarmonica e di funzionamento simile. La forma è quella di un mobiletto rettangolare, vicino al suonatore ha una tastiera (tipo pianoforte) che si estende da due a quattro ottave, e si suona con una sola mano, mentre l'altra mano aziona un mantice a soffietto posto sul lato distante dal suonatore; il tutto come si faceva col vecchio organo portativo. La versione indiana ha poi la possibilità di mettere in funzione un certo numero di bordoni diversi (note costanti di sottofondo), onnipresenti nella musica classica indiana (viene azionato quello corrispondente alla tonica del pezzo suonato).
La storia dell'armonium in India è strettamente correlata a quella del sarangi.
La caratteristica più importante dell'armonium, rispetto al contesto indiano, è l'intonazione. Essendo uno strumento occidentale, è accordato secondo il temperamento equabile, sviluppato in Occidente per le esigenze della musica armonico-tonale (quindi dell'armonia basata sugli accordi e la modulazione da una tonalità all'altra). Questo tipo di accordatura è del tutto estraneo alla musica indiana, che è modale e non contempla accordi né cambiamenti nella tonica in una esecuzione musicale, ed è fondata su numerose e precise sfumature di intonazione dei suoni delle varie scale, che vengono usate (incompatibili con il nostro temperamento equabile).
Ma altre caratteristiche hanno fatto in modo che si inserisse ugualmente nel contesto della musica indiana (anche di quella "classica"). La principale è che è appunto capace di passare immediatamente da una "tonalità" all'altra. La musica indiana è fondata su una tonica immutabile, ma è anche vero che ogni cantante ha la sua tonica personale, e questo rende l'armonium estremamente flessibile se usato per accompagnare cantanti diversi che usano toniche diverse. Inoltre la tecnica di questo strumento, applicata alla musica indiana, è relativamente semplice.
Tradizionalmente l'accompagnamento dei/delle cantanti classici era affidato al sarangi, strumento ad arco molto importante in India, dalla voce estremamente caratteristica (grazie anche alle numerose corde di risonanza), ma che per una serie di motivi si trovò a perdere in preminenza. Tra questi, la difficoltà tecnica che richiede grande dedizione da parte del musicista, ed il fatto di avere così tante corde di risonanza (che non hanno un ruolo marginale, ma sono molto importanti per la sua sonorità e per la creazione del giusto "sentimento" musicale). Ogni pezzo musicale (raga), basato su una diversa scala, richiede che queste corde vengano riaccordate (cosa che richiede tempo e perizia); inoltre se un medesimo sarangista si trova a dover accompagnare diversi cantanti che usano toniche diverse, deve riaccordare completamente l'intero strumento (quando non sostituire addirittura le corde).
In più, i mutamenti sociali favoriti dalla dominazione coloniale britannica hanno contribuito a spingere nell'ombra i suonatori di sarangi, che si sono visti soppiantare dai nuovi suonatori di armonium: capaci di passare rapidamente da una tonica all'altra, in grado di accompagnare diversi cantanti in rapida sequenza, più adatti al nuovo contesto rapido e "tecnologico" che si stava formando (ad esempio i concerti radiofonici di All India Radio). La gran parte dei cantanti si è adattata a farsi accompagnare nelle loro esecuzioni dall'armonium, nonostante l'irrimediabile fatto di essere fuori intonazione. Fatto musicalmente accettabile se mantenuto in un ruolo marginale, che non si scontrasse con la voce (intonata correttamente) del/della cantante.
Si venne così a creare un circolo vizioso in cui i sarangisti veramente esperti divennero pochi, ed i cantanti cominciarono a preferire i suonatori di armonium (stonati, ma sempre più intonati di un cattivo sarangista).
Note
Bibliografia
Alphonse Mustel, L'Orgue-Expressif ou Harmonium, Mustel Père & Fils, Paris 1903
Robert F. Gellerman, The American Reed Organ and the Harmonium, The Vestal Press, Ldt. Vestal, New York 1996
Roberto Perinu, La Musica Indiana, ed. Zanibon, Padova, 1981
Ali Akbar Khan, George Ruckert, The Classical Music of North India, Munshiram Manoharlal Publishers, New Delhi, India, 1998
David Courtney, Chandrakantha Courtney, Elementary North Indian Vocal, Sur Sangeet Services, Houston, USA, 1995
Sandeep Bagchee, Nad – Understanding Raga Music, Eshwar, Mumbai, India, 1998
Stuart Isacoff, Temperamento – Storia di un Enigma Musicale, ed. EDT, Torino, 2005
Voci correlate
Musica
Genere musicale
Giovanni Tamburini
Organo positivo
Organo portativo
Altri progetti
Collegamenti esterni
pompa
Organi
Predecessori dell'organo elettronico |
3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Antropologia | Antropologia | Lantropologia (dal greco ἄνθρωπος ànthropos «uomo» e λόγος, lògos «discorso, dottrina» quindi letteralmente: «studio dell'uomo») è una branca scientifica sviluppatasi in particolar modo in epoca moderna che studia l'essere umano sotto diverse prospettive (sociale, culturale, morfologica, psicoevolutiva, sociologica, artistico-espressiva, filosofico-religiosa), indagando i suoi vari comportamenti all'interno della società. Nata come disciplina interna alla biologia, ha acquisito in seguito anche un importante valore umanistico.
Esistono diversi ambiti dell'antropologia: l'antropologia sociale studia i modelli di comportamento, mentre l'antropologia culturale studia il significato culturale, comprese le norme e i valori. Oggi è comunemente usato il termine di "antropologia socioculturale". L'antropologia linguistica studia come il linguaggio influenzi la vita sociale. L'antropologia biologica o fisica studia lo sviluppo biologico degli esseri umani.
L'antropologia archeologica invece, spesso definita come "antropologia del passato", studia l'attività umana attraverso l'indagine di prove fisiche. È considerata una branca dell'antropologia in Nord America e Asia, mentre in Europa l'archeologia è vista come una disciplina a sé stante o raggruppata in altre discipline correlate, come la storia.
Storia
Già gli antichi Egizi avevano l'abitudine di distinguere le differenze tra i popoli, raffigurando i nemici catturati con un colore della pelle diverso, come ad esempio i Libici dalla pelle chiara, ed evidenziando inoltre usanze e tratti fisici differenti, come la barba lunga degli stessi uomini libici, ma bisognerà attendere gli studi dello storico e geografo greco Erodoto di Alicarnasso, per poter leggere una descrizione dei caratteri di varie popolazioni antiche (Etiopi, Greci, Egizi, Sciti), nella quale l'autore distinse tra i caratteri fisici e quelli etnografici.
Uno dei primi precursori dell'antropologia, nell'antichità fu Aristotele, che si preoccupò di classificare il mondo zoologico, comprendente luomo animale ragionevole. Le conoscenze dei tipi umani si approfondirono grazie agli studi dei medici Ippocrate e Galeno e ai racconti dei viaggiatori, da Marco Polo a Magellano.
Nel XVII secolo, in uno studio sulle Antille, il padre domenicano Jean-Baptiste Du Tertre (1610-1687) descrisse in chiave antropologico-razziale gli abitanti di quelle isole. Nel Settecento Linneo istituì una catalogazione delle varietà umane imperniata sia sui caratteri fisici sia su quelli morali o etnologici e l'antropologia ottocentesca ricevette un grande sviluppo grazie alle ricerche fornite, qualche anno prima, da Buffon (1707-1788), basate sul concetto di razza umana e dalla teoria dell'adattamento ai vari ambienti naturali. Seguirono Lamarck (1744-1829), Blumenbach (1752-1840), con le sue norme descrittive del cranio, Paul Broca (1824-1880) e la craniometria, Léonce Manouvrier (1850-1927) con la focalizzazione dei rapporti tra morfologia e funzionalità.
In Italia si misero in evidenza, oltre al caposcuola Giustiniano Nicolucci (1819-1904), che nel 1857 scrisse il primo trattato italiano di antropologia ed etnologia; Giuseppe Pitrè (1841-1916) considerato il più importante antropologo italiano, anche Paolo Mantegazza (1831-1910) ed Enrico Morselli (1852-1929).
Fondazione dell'antropologia: Morgan e Tylor
La nuova scienza antropologica (basata sull'analisi delle strutture sociali dei popoli arcaici) ebbe un inizio promettente con Lewis Henry Morgan (1818-1881) ed Edward Burnett Tylor (1832-1917), i quali, nei loro studi sugli amerindi e su altre popolazioni primitive, rivelarono la comune struttura sociale di tribù di diversi paesi: una struttura caratterizzata da un sistema complesso di rapporti, spesso matrilineari e dalla mancanza di proprietà privata e di un apparato repressivo (prigioni, polizia, ecc. L.H. Morgan, Ancient society, Londra, 1877; E.B. Tylor, Anahuac, Londra, 1861). Questo fu per loro lo stato primitivo della nostra civiltà, corrispondente all'antica organizzazione sociale della Grecia antica e di Roma antica.
Ma questa traccia, che minacciava di minare alla sua stessa base la morale, la proprietà privata e lo Stato borghese, era troppo pericolosa per gli antropologi accademici, i missionari, gli esploratori che avevano raccolto le prime informazioni dirette sulle civiltà selvagge. Anche questo compito fu lasciato a Marx e a Engels. Da parte sua, la scienza borghese preferì porsi sul terreno del comparativismo di James Frazer (1854-1941) e di Edvard Westermarck (1862-1939) e limitarsi alla raccolta di oggetti d'arte e folclore, alla ricerca delle origini razziali attraverso la misurazione dei crani. Col miglioramento delle comunicazioni e con l'intensificarsi dello sfruttamento coloniale che caratterizzarono gli ultimi decenni dell'Ottocento, i contatti con i popoli primitivi si moltiplicarono.
E sebbene nella maggior parte dei casi questi contatti avvenissero unicamente in funzione dello sfruttamento e dello sterminio delle popolazioni indigene, resero anche possibile una maggiore conoscenza dei loro costumi e delle loro credenze. I primi studi antropologici sul posto furono quelli effettuati nel 1871 da Nikolaj Miklucho-Maklaj (1846-1888) nella Nuova Guinea e da una spedizione zoologica nello stretto di Torres e nella Nuova Guinea (1898-1899). Di questa fecero parte Alfred Cort Haddon (1855-1940) e William Rivers (1864-1922). Dal suo canto, Robert Henry Codrington studiò su isole della Melanesia, scoprendo il mana. Ma neanche di queste osservazioni dirette, che valsero a confermare lo schema di organizzazione tribale fornito da Morgan e Tylor, si seppe dare altro che un'interpretazione psicologica, mentre gli aspetti economici seguitarono a essere trascurati.
Con il grande contributo di studiosi come Bronisław Malinowski ci si avvierà verso una nuova stagione antropologica e si potrà parlare di nuovi modelli di studio. L'antropologia si muove dalla vecchia prassi, essere antropologo ad inizio novecento significa andare verso le realtà di cui si parla, verificare, riportare, immedesimarsi: nasce la cosiddetta osservazione partecipante, ovvero la capacità di calarsi a fondo in un ambiente sociale diverso dal proprio con il fine di riportare in maniera oggettiva e scientifica ciò che si osserva. Malinowski fu anche tra i primi ad usare nuovi mezzi per ottenere informazioni, per esempio apparecchi di registrazione, strumenti per filmare e soprattutto la macchina fotografica. Oltre a ciò, il grande studioso tenne numerosi diari di appunti sulla popolazione delle Trobriand (il locus antropologico di Malinowski) che saranno pubblicati dopo la sua morte e che rivelarono la grande difficoltà di immedesimarsi dell'antropologo in contesti lontani e molto diversi dal proprio, oltre al fatto dell'mpossibilità di riportare oggettivamente certe realtà.
Negli anni sessanta e anche precedentemente, le discipline antropologiche subirono ulteriori cambiamenti, uno dei più clamorosi fu l'unione con la linguistica (la linguistica strutturale di Saussure) operata da Claude Levi Strauss con la finalità di superare il pregiudizio etnocentrico occidentale e arrivare a riconoscere la presenza di strutture comuni a tutti gli uomini, idea criticata in modo diverso da tutti i post strutturalisti.
Studio
Nella contemporaneità, dal punto di vista accademico, l'antropologia è suddivisa, nella tradizione di studi italiana, in due aree principali:
l'antropologia fisica (o "antropologia biologica"), che studia l'evoluzione e le caratteristiche fisiche degli esseri umani, la genetica delle popolazioni e le basi biologiche dei comportamenti della specie umana e dei suoi parenti più stretti, le grandi scimmie (primatologia);
le discipline demo-etno-antropologiche, che si occupano degli aspetti socio-culturali ecc. (ad esempio le reti di relazioni sociali, i comportamenti, usi e costumi, gli schemi di parentela, le leggi e istituzioni politiche, le ideologie, religioni e credenze, gli schemi di comportamento, i modi di produzione e consumo o scambio dei beni, i meccanismi percettivi, le relazioni di potere). Grande importanza ha per tale area di studi la ricerca etnografica, spesso considerata come base imprescindibile per riflessioni teoriche ed eventuali comparazioni.
Generalmente, quando viene utilizzato il termine antropologia senza specificazioni, ci si riferisce a questo secondo gruppo.
Le definizioni "antropologia culturale", di derivazione statunitense, "antropologia sociale", di provenienza britannica, ed "etnologia", di scuola francese, vengono spesso utilizzate per riferirsi genericamente al campo di studi delle scienze antropologiche o etnoantropologiche. L'utilizzo di queste etichette comporta diverse letture teoriche dell'antropologia, che possono essere in linea di massima messe in relazione con le diverse tradizioni di studi. Tuttavia vi è ampio consenso nella contemporaneità nell'individuare un'unità epistemologica di fondo del campo disciplinare.
In Italia si tende quindi a preferire la dizione "scienze (o discipline) etnoantropologiche" per evitare le implicazioni teoriche della scelta tra etnologia e antropologia sociale e culturale. In accordo con questa tendenza la voce enciclopedica di riferimento per tale campo di studi è Scienze etnoantropologiche, e in essa viene trattata la storia della disciplina.
Considerazioni generali
Data l'enorme varietà di fenomeni che ricadono nel campo di interesse di questa disciplina e in seguito a evoluzioni storiche delle configurazioni e delle politiche accademiche, e non, relative ad essa, proliferano le direzioni di ricerca ed esiste, di conseguenza, una grande varietà di sottodiscipline istituzionalizzate in corsi e specializzazioni nelle università di tutto il mondo (per citarne solo alcune: antropologia visuale; antropologia dello stato; antropologia economica; antropologia amazzonica; antropologia dello sviluppo; antropologia delle organizzazioni, ecc.).
La grande quantità di sottodiscipline e campi di interesse che caratterizza l'antropologia culturale e sociale deve la sua esistenza principalmente alla crisi di due pilastri delle costruzioni teoriche di entrambe: gli stessi concetti di "cultura" e "società".
D'altra parte va pur tenuto presente che una qualsiasi società si esprime all'interno di una cultura e una cultura crea il proprio esoscheletro nella società. L'antropologia è quindi "un sapere di frontiera", in quanto “nasce sulla frontiera tra culture diverse”.
Fondamenti filosofici
Le tradizioni di pensiero moderno che possono essere definite come costituenti una antropologia filosofica, hanno i principali esponenti in Immanuel Kant, Friedrich Hegel, Johann Gottfried Herder, Ralph Waldo Emerson, Friedrich Nietzsche, Max Scheler, Arnold Gehlen e Helmuth Plessner.
Tematiche
Essere umano e natura (la specie umana, le teorie dell'evoluzione, la primatologia comparata, l'ecologia umana, la paleoantropologia, l'antropologia molecolare)
Società e politica
politica, la guerra, (la ricerca del potere e dell'autorità)
Antropologia economica (economia delle società tradizionali, antropologia dell'impresa)
Antropologia culturale e Antropologia dei simboli
Aspetti simbolici (arte e creatività, simboli gestuali, aspetti visuali, magia e credenze, filosofia e religione)
Usanze e rituali (giochi della crescita e sociali, parole e comunicazione, riti, costumi)
Corpo (antropologia medica, tecniche corporali)
Cognizione e mente (educazione, percezione, categorizzazione, teorie della mente)
Disagi e problematiche esistenziali nell'ambito delle professioni di aiuto (Antropologia Filosofica, Antropologia Clinica Esistenziale, Counseling, Consulenza Filosofica).
Modelli e classificazioni sociali (cultura, etnia, identità, ruoli, scambi culturali, reti sociali, gerarchia, generi sessuali)
Antropologia delle religioni (in prospettive storica e comparata, nella definizione di religione e negli aspetti magici e soprannaturali)
Sono inoltre strettamente collegate le discipline dell'etno-linguistica, che si occupa delle variazioni linguistiche delle diverse società umane, e l'archeologia e la paletnologia, che indagano le società del passato attraverso i resti materiali che esse hanno lasciato ("cultura materiale").
Note
Bibliografia
Albera D., Blok A., Bomberger C., Antropologia del Mediterraneo, Guerini, Milano, 2007.
Angioni G., Fare, dire, sentire: l'identico e il diverso nelle culture, Il Maestrale, Torino, 2011.
Fabietti U., Storia dell'antropologia, Zanichelli, Bologna, 2011 (terza ed.).
Fabietti U., Malighetti R., Matera V., Dal tribale al globale. Introduzione all'antropologia, Bruno Mondadori, Milano 2012.
Fabietti U., Matera V., Etnografia, scritture e rappresentazioni dell'antropologia, Carocci, Roma, 1997.
Fabietti U., Remotti F. (a cura di), Dizionario di antropologia. Etnologia, antropologia culturale, antropologia sociale, Zanichelli, Bologna, 1997.
Geertz C., Interpretazione di culture, Il Mulino, Bologna, 1998.
Geertz C., Mondo Globale, mondi locali Cultura e Politica alla fine del XX secolo, Il Mulino, Bologna, 1999.
Lombo J. A., Russo F., Antropologia filosofica. Una introduzione, Edusc, Roma, 2007.
Mead M., Baldwin J., Dibattito sulla razza, Rizzoli, Milano, 1973.
Moravia S., Lévi-Strauss e l'antropologia strutturale, Sansoni, Firenze, 1973.
Martone A., Ecity, Antropologia della tecnica, Rubbettino, Catanzaro 2018.
In lingua inglese
Voci correlate
Scienze etnoantropologiche
Antropologia fisica
Antropologia neo-esistenziale
Paleoantropologia
Antropologia culturale
Antropologia delle religioni
Antropologia economica
Antropologia sociale
Antropologia teatrale
Sociologia
Archeologia
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Ricerca etnografica
Etnomusicologia
Cinema etnografico
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Natura umana
:Categoria:Musei etnografici
Altri progetti
Collegamenti esterni
Antropologica Sito in mediawiki interamente dedicato alle discipline etno-antropologiche.
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Mapping Transdisciplinarity in Human Sciences pdf
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5 | https://it.wikipedia.org/wiki/Agricoltura | Agricoltura | Lagricoltura (dal latino agricultura, ager campi, e cultura coltivazione) è l'attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali. Lo scopo basilare dell'agricoltura è ottenere prodotti dalle piante, da utilizzare soprattutto a scopo alimentare. In economia, l'agricoltura rientra nel settore primario.
Tradizionalmente è popolarmente riferita alla produzione di risorse vegetali a fini alimentari sia direttamente sia indirettamente tramite produzione animale nell'allevamento. A fini scientifici e giuridici, comunque, entrambe le materie sono comunemente riunite, che abbraccia la coltivazione delle piante (arboree ed erbacee), l'allevamento degli animali e lo sfruttamento delle foreste. La definizione a livello burocratico può comprendere anche altre attività derivate da altri settori produttivi a seconda delle politiche attuate nei diversi Paesi in vari periodi: a titolo di esempio parziale, in Italia, con il passare degli anni si sono aggiunte al settore agricolo la forestazione, la floricoltura, l'agriturismo, le fattorie didattiche e l'allevamento cinofilo.
Seppur molto spesso legati a convenzioni ed usanze locali, i patroni universalmente riconosciuti per l'agricoltura nel mondo cattolico sono: San Martino di Tours (la cui ricorrenza cade l'11 novembre, giorno di inizio dell'annata agraria), Sant'Antonio Abate, Sant'Isidoro agricoltore, San Leonardo di Noblac Abate, San Biagio e San Benedetto da Norcia.
Storia
La storia e l'evoluzione dell'agricoltura vanno di pari passo con lo sviluppo tecnologico umano e lo sviluppo di conoscenze o tecniche di coltivazione. In generale nella storia dell'agricoltura si passa progressivamente, attraverso varie tappe, da un'agricoltura di sussistenza, ad un'agricoltura estensiva basata su latifondo e la rotazione delle colture fino ad un'agricoltura di tipo intensivo e specializzata, sempre più meccanizzata, con uso di fertilizzanti e tecniche di ingegneria genetica e con finalità di commercializzazione sul relativo mercato agricolo, sebbene questi tipi di coltivazione continuino a coesistere in diverse parti del mondo, legati al livello di sviluppo economico del rispettivo paese di interesse
Origini
Nel Paleolitico gli uomini erano cacciatori-raccoglitori e si nutrivano con le risorse che la natura offriva loro spontaneamente e cacciando gli animali. Verso il a.C., alla fine dell’ultima glaciazione, qualche gruppo umano iniziò a produrre in forma stabile e continua il cibo che prima trovava o cacciava in abbondanza: nacque così l'agricoltura. Le prime ad essere coltivate furono le terre ricche d'acqua dei bacini fluviali, come il Nilo e la zona tra il fiume Tigri ed Eufrate, terre che venivano inondate periodicamente dalle piene dei grandi fiumi lasciando i terreni puliti, livellati, morbidi e fertilizzati dal limo, pronti quindi ad essere semplicemente seminati, in cui germogliavano cereali di vario tipo.
Dati ottenuti dalla ricerca molecolare e archeologica generati nel corso degli ultimi quindici anni indicano che l'agricoltura è iniziata in modo indipendente in diverse aree del mondo e che comprende una vasta gamma di taxa. Almeno undici regioni del Vecchio e del Nuovo Mondo sono state coinvolte come centri indipendenti di origine, comprendenti regioni geograficamente isolate sulla maggior parte dei continenti, ma molti di più sono stati suggeriti. Il primo sviluppo è datato circa anni fa, separatamente nella Mezzaluna fertile e al Chogha Golan nel moderno Iran, dove orzo selvatico, grano e lenticchie sono stati coltivati e dove le forme domestiche di grano sono apparsi intorno al 9800 a.C.
L'agricoltura si sarebbe quindi evoluta circa anni fa attraverso la domesticazione.
Pur esistendo esempi di insediamenti stanziali anche notevoli precedenti all'avvio delle coltivazioni, fu l'introduzione dell'agricoltura a portare allo sviluppo di comunità sedentarie di sempre maggiori dimensioni, progressivamente strutturate in villaggi e città. L'economia dell'Egitto era basata sull'agricoltura e fu tra le prime popolazioni ad utilizzare l'aratro in legno e la zappa; soprattutto nel bacino del Medio Oriente e del Mediterraneo, l'uomo, abbandonata la vita nomade per insediarsi stabilmente in un unico territorio, cominciò ad addomesticare gli animali. L'allevamento garantiva disponibilità di carne e latte, oltreché di materie prime come lana e pelli, e, fino all'invenzione dei motori a scoppio, fu la più importante forza lavoro come aiuto nell'aratura e nella fertilizzazione del terreno.
Dalle analisi sui reperti scheletrici risulta che gli agricoltori, a differenza dei cacciatori-raccoglitori, soffrissero molto più di salute, fossero anemici, con denti cariati, più bassi di sei centimetri, dovessero lavorare di più e avessero meno varietà di cibi; in compenso avevano più figli.
Il rapporto tra proprietà della terra e ruolo sociale divenne ben presto fondamentale. Nel mondo classico e latino, il sistema agrario si basava sulla divisione della terra in funzione all'esigenza della città e sullager publicus, oltreché nella rotazione biennale, dove, in autunno, circa metà della terra veniva seminata con cereali e l'altra metà veniva lasciata a riposo (maggese). Il secondo anno si invertivano le due porzioni.
Agricoltura nomade
Oltre all'allevamento di tipo nomade praticato da millenni da intere popolazioni, vi è anche una coltivazione di tipo nomade che persiste presso alcune popolazioni che vivono in ambiente tropicale che viene chiamata tecnica del taglia e brucia, consistente nel disboscamento di un'area boschiva e successivo abbruciamento e semina nel terreno bruciato, che, esaurita la fertilità, viene cambiato di anno in anno. Un'antica consuetudine successivamente scomparsa di agricoltura nomade in ambienti continentali è attestata in Russia, dove era denominata obščina.
Nuove piante
Durante il Medioevo giunsero in Europa nuove piante portate dagli arabi: riso, cotone, carrubo, pistacchio, spinacio, agrumi. Dopo la scoperta dell'America giunsero il mais, la patata, la zucca, il fagiolo, l'arachide, il pomodoro, il peperone, la papaya e il girasole.
La prima rivoluzione agricola
L'agricoltura basata sulla rotazione triennale e sul maggese rimase predominante fino al XVII secolo.
In particolare, nelle Fiandre e nel Brabante il terreno era poco fertile, ma il notevole sviluppo del commercio marittimo fece aumentare notevolmente la domanda di prodotti quali il lino per le tele, i coloranti per il panno, l'orzo e il luppolo per la birra, la canapa per le funi, il tabacco, ecc. La densità della popolazione, inoltre, favoriva lo sviluppo dell'orticoltura e della frutticoltura. Si adottarono quindi nuove tecniche basate sulla rotazione pluriennale e sulla sostituzione del maggese con pascoli per il bestiame, anche per ottenerne concime naturale.
Tali innovazioni vennero studiate da esperti europei ed americani. L'agronomo inglese Richard Weston visitò le province fiamminghe intorno al 1650 e descrisse in una sua famosa opera, A discourse of husbandrie used in Brabant and Flanders, il loro metodo basato sulla rotazione delle colture (lino, rapa, avena, trifoglio). I nuovi metodi dettero origine al sistema Norfolk, generalmente considerato il prototipo di una nuova agricoltura che, grazie alla rotazione e ad altri aspetti (recinzioni, grandi aziende, lunghe affittanze, aratro in metallo tirato da cavalli, ecc.), consentì all'Inghilterra di esportare grandi quantità di grano e farine nel periodo 1700-1770. Secondo Paul Bairoch, il notevole sviluppo dell'agricoltura stimolò la successiva rivoluzione industriale grazie alla domanda di aratri e altri attrezzi in metallo.
Altri paesi seguirono l'esempio dell'Inghilterra. Ad esempio, in Francia, in cui le tecniche agricole medioevali dominarono fino al 1750, la scuola fisiocratica di François Quesnay propose espressamente fin dal 1756 (data dell'articolo Fittavoli che Quesnay scrisse per l'Encyclopédie) l'adozione del modello inglese.
La seconda rivoluzione agricola
La rivoluzione industriale chiamò a sé dalle campagne numerosi braccianti che si riversarono verso altri continenti e/o nelle grandi città. In Italia la migrazione fu dal sud verso il triangolo Piemonte/Veneto/Emilia e per contrastarla furono previsti dei piani governativi ossia piani di bonifica delle terre governative che venivano destinate all'agricoltura.
Nel corso del XIX secolo migliori strumenti aratori e sistemi di semina, acquisizione sul mercato di nuove sementi e di nuove piante con elevata produttività (mais), la comparsa delle macchine agricole e dei concimi chimici, attuarono una profonda ristrutturazione rurale che stimolò ancora la costruzione di nuove attrezzature e macchine per tutte le esigenze lavorative agrarie. L'attività agricola divenne ben presto di tipo industriale nei Paesi economicamente avvantaggiati, mentre nell'Europa dell'Est, Sud America, Asia e Africa rimasero grandi terreni non coltivati, anche se coltivabili.
Agricoltura moderna
Nei secoli l'agricoltura ha avuto sempre primaria importanza per lo sviluppo dei popoli e degli Imperi; nel ventunesimo secolo è spesso degnata di un'attenzione superficiale nelle economie moderne, mentre resta fonte primaria di sussistenza e perno dello sviluppo economico dei paesi più poveri ed arretrati. L'importanza di questa pratica è dimostrata dal fatto di essere a tutti gli effetti una scienza e di essere ormai al confine con numerose altre scienze come la genetica e la biologia sia animale che vegetale.
I governi dei paesi industrializzati tra il 1960 e fine anni Novanta hanno indotto la cosiddetta rivoluzione verde, ossia hanno investito in maniera consistente nella ricerca agricola, direttamente sui campi degli agricoltori, cercando altri sistemi per incrementare la produzione alimentare con lo sviluppo di prodotti pesticidi e fertilizzanti, incoraggiandoli ad utilizzare queste nuove tecnologie e rivoluzionando le pratiche agrarie, con l'abbandono di quelle tradizionali.
L'agricoltura moderna si basa sempre più sull'immissione di energia esterna al sistema sotto forma di fitofarmaci, meccanizzazione, fertilizzanti, ingegneria genetica, tecnologia; si parla quindi di agricoltura intensiva, in contrapposizione all'agricoltura estensiva.
Ferme restando le implicazioni negative di una pratica agricola intensiva troppo spinta, la continua crescita dei fabbisogni alimentari mondiali, la necessità di mantenere bassi i prezzi degli alimenti, la riduzione della superficie coltivabile, l'esigenza di coltivare anche in zone nettamente sfavorevoli (talvolta anche per inquinamento) e di poter ottenere prodotti di qualità nutrizionale elevata, pongono gli operatori davanti ad una limitata rosa di scelte.
Le pratiche tradizionali usate prima della rivoluzione verde avevano il difetto di non essere in grado di fornire prodotti in larga quantità ed economici, attraenti per i consumatori, ma soprattutto coerenti con gli standard qualitativi e di sicurezza imposti dalla legge nonché adatti ai processi di trasformazione industriale. Una parte di questa agricoltura tradizionale prende il nome di agricoltura biologica, che costituisce comunque una nicchia di mercato di una certa rilevanza e presenta prezzi medio-alti.
D'altra parte l'agricoltura intensiva presenta evidenti problemi di sostenibilità e per questo di anno in anno cresce l'esigenza di tecnologia di settore sempre più attenta alle problematiche ambientali.
Tra le soluzioni tecnologiche, si è avuto da un lato l'adozione di approcci di lotta integrata, dall'altro il miglioramento dei composti chimici (meno tossici e persistenti) e delle varietà impiegate. In questa ottica si collocano anche gli O.G.M..
Sviluppo italiano
Anche se la meccanizzazione ha uno stampo anglosassone, le primissime macchine agricole del XVII secolo, sono il frutto dell'ingegno italiano:
Giuseppe Locatelli costruì la prima semplice seminatrice, composta da un cassetto contenente i semi applicato all'aratro. Procedendo, l'aratro faceva ruotare un distributore a cucchiaio inserito nel cassetto ed il seme cadeva a terra.
Giovanni Cavallina costruì la prima macchina seminatrice meccanica, che con un sistema di ripiani a fori e dei piccoli tubi, deponeva i semi nei solchi appena tracciati dall'aratro.
Nel XIX secolo Lambruschini e i fratelli Ridolfi, costruirono un rovesciatore di tipo elicoidale per sminuzzare le zolle più grosse.
La prima forza motrice di tipo meccanico fu la macchina a vapore, utilizzata per far funzionare le trebbiatrici per cereali e le presse per paglia e fieno.
Negli Stati Uniti si costruì il primo trattore, la macchina motrice per eccellenza. Erano però macchine pesantissime e difficili da maneggiare. Dopo vent'anni di prove, le industrie Ford fornirono agli agricoltori americani trattori più leggeri, facili da riparare, semplici nella manutenzione, a prezzi accessibili.
nel 1930, le industrie Landini costruirono il primo trattore con motore testa calda, ben utilizzato nelle grandi opere di bonifica e dissodamento.
Descrizione
Agricoltura, agronomia e raccolta
I fattori naturali della produzione vegetale sono i seguenti:
Fattori biologici-mutrofici intrinseci: sono tali le basi genetiche che influenzano l'anatomia, la morfologia (biologia) e la fisiologia delle singole specie agrarie e le caratteristiche specifiche dei loro prodotti.
Fattori biologici estrinseci: sono tali le relazioni ecologiche che si instaurano fra le specie agrarie e gli altri organismi viventi (piante, animali, microrganismi) che popolano l'ecosistema naturale, con interazioni di competizione, predazione, parassitismo, simbiosi, neutralismo, ecc.
Fattori climatici: sono tali i fenomeni dovuti all'interazione dell'atmosfera e del sole con la superficie terrestre nelle sue diverse componenti (litosfera, idrosfera, biosfera). I principali fattori climatici che influenzano la produzione vegetale sono la radiazione solare, la temperatura, le precipitazioni o idrometeore, il vento, l'umidità atmosferica, l'evapotraspirazione, la composizione chimica dell'aria. Di minore rilevanza diretta è invece la pressione atmosferica.
Fattori pedologici: sono tali i fenomeni dovuti all'interazione del terreno con l'idrosfera, l'atmosfera, il sole, l'idrosfera e la biosfera. Il terreno è un ambiente complesso, derivato dalla pedogenesi, generato dall'equilibrio fra la litosfera e gli altri elementi che interagiscono sulla superficie terrestre. Sono fattori pedologici le proprietà fisiche del terreno, le proprietà chimiche, le proprietà biologiche, che nel complesso concorrono a determinarne la fertilità.
A differenza della semplice raccolta dei prodotti naturali della terra, l'agricoltura è una tecnica che interviene modificando i fattori naturali della produzione vegetale allo scopo di incrementare, in qualità e quantità, il prodotto. La raccolta, infatti, sfrutta la produzione naturale del tutto subordinata alle esigenze specifiche delle piante e alle dinamiche dell'ecosistema senza alcun intervento dell'uomo. L'agricoltura prevede invece l'intervento dell'uomo nel correggere, a suo favore, le condizioni intrinseche ed estrinseche che determinano la produzione vegetale.
Gli interventi dell'uomo che concorrono a delineare un'attività agricola, distinguendola da quella della semplice raccolta, sono ad esempio i seguenti:
Interventi sui fattori biologici intrinseci: sono tali ad esempio la selezione, il miglioramento genetico, le biotecnologie, l'ibridazione, la potatura, l'innesto, la densità di piantagione. Nel complesso questi interventi concorrono a indirizzare la naturale tendenza produttiva delle singole specie agrarie verso specifiche esigenze dell'uomo.
Interventi sui fattori biologici estrinseci: sono tali ad esempio il diserbo, la fitoiatria e la difesa dei vegetali in senso lato, che mirano a contenere i fenomeni di antagonismo biologico, altri come la consociazione o forme più o meno avanzate di biotecnologia (micorizzazione, batterizzazione e altre forme di inoculo di organismi simbionti), mirano a promuovere fenomeni di sinergia biologica. Altri ancora, come l'avvicendamento colturale, hanno un ruolo complesso nel determinare l'equilibrio fra antagonismi e sinergie.
Interventi sui fattori climatici: sono tali ad esempio gli apprestamenti protettivi mirati a ridurre l'influenza negativa del clima o potenziarne quella positiva fino a correggere drasticamente uno o più fattori. Sono interventi sui fattori climatici l'allestimento di frangiventi, di opere di protezione dal freddo (serra, tunnel, pacciamatura, ecc.), l'irrigazione. Meno palese è il ruolo svolto da altre pratiche agricole in quanto si tratta di forme di adattamento a condizioni climatiche esistenti: sono tali la scelta dell'epoca di semina, il trapianto, la scelta varietale, la densità di piantagione, l'orientamento dei filari, alcune lavorazioni del terreno, ecc.
Interventi sui fattori pedologici: sono i più complessi perché trattasi di azioni che possono modificare contemporaneamente differenti proprietà del terreno. Sono tali le lavorazioni del terreno e l'ammendamento, che influenzano principalmente (ma non solo) le proprietà fisiche, la fertilizzazione, che influenza principalmente le proprietà chimiche ma ha un ruolo non secondario anche su quelle fisiche e biologiche, l'irrigazione, che influenza le proprietà fisiche, chimiche e biologiche, ecc.
L'agronomia è una scienza applicata che studia il ruolo dei singoli fattori della produzione vegetale e le interazioni reciproche, elabora le tecniche agricole con il coordinamento dei fattori a differenti livelli, al fine di ottimizzare la produzione ai fini economici. Per estensione agronomia e agricoltura sono talvolta usati come sinonimi, tuttavia, a rigore l'agronomia è una scienza applicata collegata alle altre scienze (biologia, chimica, fisica, geologia, ecc.), il cui ambito principale d'applicazione è l'agricoltura. L'agricoltura è invece un insieme di tecniche che riassumono le conoscenze empiriche tramandate di generazione in generazione in una pratica millenaria e quelle tecniche fornite dalla ricerca scientifica in campo agronomico. Le varie forme di agricoltura derivano dal ruolo ponderale che hanno, da un lato, l'agronomia e, dall'altro, la tradizione.
Anno internazionale dell'agricoltura familiare
Durante la 66ª sessione dell'assemblea generale delle Nazioni Unite, il 2014 è stato formalmente dichiarato “Anno internazionale dell'agricoltura familiare” (IYFF).
La FAO è stata invitata a facilitarne la realizzazione, in collaborazione con i governi, le agenzie di sviluppo internazionale, le organizzazioni di agricoltori e altre organizzazioni attinenti al sistema delle Nazioni Unite; così come le organizzazioni non governative.
L'obiettivo dell'anno internazionale è quello di riposizionare l'agricoltura familiare al centro delle politiche agricole, ambientali e sociali delle agende nazionali per individuare le lacune e le opportunità esistenti e per promuovere uno sviluppo più equo e bilanciato.
L'anno internazionale dell'agricoltura familiare intende promuovere il dibattito e la cooperazione a livello nazionale, regionale e globale con lo scopo di identificare al meglio le sfide affrontate dagli agricoltori per poter efficacemente sostenere sia loro che le loro famiglie.
Agricoltura e arte
Molti artisti, soprattutto nel XIX secolo in coincidenza con il trionfo dell'Impressionismo e della pittura en plein air, hanno scelto la vita dei campi come oggetto delle loro opere.
Colui che sovrasta tutti gli altri per la capacità di raccontare la fatica della povera gente e di dare un senso umile e religioso a quella fatica è Vincent van Gogh, il pittore visionario morto suicida quando aveva appena 37 anni. Ad Arles, nel sud della Francia, s'innamorò dei colori della campagna provenzale. Usciva di casa all'alba, raggiungeva i campi, e dipingeva fino a sera, ne uscì il quadro "La mietitura". Aveva adottato gli stessi orari e si sottoponeva alla stessa fatica dei contadini ed alla fine della giornata ne coglieva i frutti: un quadro carico di colori incredibili e gioiosi. Nell'ultimo periodo della sua vita, i campi si trasformarono in oscuri presagi di sventura.
Ad Auvers-sur-Oise, nei dintorni di Parigi, dipinse immagini sempre più cupe. Il suo ultimo soggetto fu un campo di grano sorvolato da uno stormo di corvi. In quel campo, pochi giorni dopo, si sparò un colpo di rivoltella al fianco.
Galleria d'immagini
Note
Bibliografia
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Voci correlate
Acro
Agricoltura a sviluppo pianificato
Accademia dei Filergiti
Accademia dei Georgofili
Agricoltura biologica
Agricoltura biodinamica
Agricoltura di piantagione
Agricoltura di mercato
Agricoltura di sussistenza
Agricoltura integrata
Agricoltura urbana
Agricoltura sociale
Agronomo
Agrosilvicoltura
Agrosistema
Apprestamento protettivo
Biodiversità
Coltivazione
Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura
Domesticazione delle piante
Economia agraria
Economia contadina
Edilizia rurale
Foraggio
Istituto agronomico per l'oltremare
Latifondo
Organismo geneticamente modificato
Paesaggio agrario
Pezzatura
Rivoluzione verde
Ruralità
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Articoli su, Quandosipianta.it
Agricoltura e sviluppo rurale Commissione europea
www.reformthecap.eu Un riassunto degli argomenti concernente la politica agricola con link ai principali studi di valutazione delle politiche agricole e riassunti degli studi più rilevanti in materia.
MiPAAF Home Page del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
La sezione "Sviluppo Rurale del MiPAAF" Sviluppo Rurale e Infrastrutture
Agricoltura italiana online Rivista telematica del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
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6 | https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura | Architettura | Larchitettura è la disciplina che ha come scopo l'organizzazione dello spazio antropizzato in cui vive l'essere umano. Semplificando si può dire che essa attiene principalmente alla progettazione e costruzione di un immobile o dell'ambiente costruito. In essa concorrono aspetti tecnici ed artistici. Insieme alla scultura, fa parte delle cosiddette arti visive plastiche.
Da quando l'uomo ha avuto capacità cognitive tali da potersi organizzare in civiltà, l'architettura è sempre esistita. L'architettura è nata anzitutto per soddisfare le necessità biologiche dell'uomo quali la protezione dagli agenti atmosferici, e proprio per questo è tra le discipline maggiormente presenti in tutte le civiltà. Solo in un secondo momento, con lo sviluppo della divisione del lavoro nella società, alla funzione primaria vennero aggiunte funzioni secondarie in numero sempre crescente.
Con la comparsa di caratteri estetici si ebbe la nascita dell'architettura anche come arte visiva, dotata però di proprie caratteristiche peculiari. Sarebbe riduttivo anche parlare di valori estetici in quanto una buona architettura è spesso frutto di valori etici e di uno studio antropologico.
Definire l'architettura risulta difficile in quanto il fenomeno architettonico è stato sempre presente nella cultura dell'uomo, acquistando caratteristiche, definizioni, funzioni, aspetti spaziali e costruttivi spesso differenti o addirittura contrastanti da civiltà a civiltà o da epoca ad epoca.
Etimologia
"Architettura" deriva da architetto, termine derivato nelle lingue occidentali dal latino architectus, ma di origine greca: (pronuncia architéktōn), parola composta dai termini ἀρχή (árche) e τέκτων (técton) che significa "ingegnere", "capo costruttore", "primo artefice" o proprio "architetto".
Il primo termine, ἀρχή – connesso con ἀρχειν (árchein), “principiare”, “comandare” –, esprime in greco antico il significato di "impresa", "partenza", "origine", "fondazione" o "guida". Introdotto da Anassimandro, ἀρχή trova nella Metafisica di Aristotele (V, 1, 1012b-1013a) la sua prima completa definizione, conservatasi fino alla modernità. Aristotele distingue almeno sei accezioni del termine, riconducibili ai due significati principali di ἀρχή, ossia primo per importanza o primo in ordine temporale. Quando primato valoriale e primato temporale coincidono, ἀρχή esprime la divinità: Dio come massimo valore e causa prima di tutte le cose.
Il secondo termine, τέκτων (técton), richiama diversi significati, tra i quali "inventare", "creare", "plasmare", "costruire": il fare tecnico ma anche l'arte, il fare manuale ma anche l'artigianato.
L'unione dei due termini in ἀρχιτέκτων la troviamo per la prima volta da Erodoto, Storie (III, 60, 4), e vuole indicare chi provveda a dar norma razionale alla costruzione di alcunché. Il riferimento all'edilizia o all'abitazione non è affatto esplicito; anzi, l'ἀρχιτέκτων originariamente si occupa di quanto è "costruibile" in generale. Questa interpretazione è sancita da Vitruvio, il quale definisce l'architettura come attività che "nascitur ex fabrica et ratiocinatione", cioè dalla capacità fabbricativa congiunta alla consapevolezza teorica.
Altro aspetto interessante è costituito dalla permanenza fonetica e dalla somiglianza letterale e dalla somiglianza grafica che il termine ha conservato in molte lingue europee: architecture in francese, architecture in inglese, arquitectura in spagnolo, architektur in tedesco (che però gli aggiunge il termine baukunst che letteralmente significa "arte del costruire").
Storia
Antichità
Il primo vero trattato di architettura è il De architectura di Vitruvio, in cui viene data una prima definizione della disciplina e si delinea la figura dell'architetto e delle sue conoscenze. Il De architectura influenzerà in particolar modo l'architettura dal secolo XV al secolo XIX.
Medioevo
Nel Medioevo l'architettura è assimilata alle artes mechanicae da filosofi quali Scoto Eurigenia e Ugo di San Vittore. Durante il periodo romanico e quello gotico la figura più simile a quella dell'architetto, era quella del capomastro, un magister operis che dopo anni di esperienza curava la progettazione dell'edificio e l'andamento del cantiere.
Rinascimento e Umanesimo
Mentre nel resto dell'Europa il gotico resterà lo stile predominante per lungo tempo, in Italia il Rinascimento pone l'architettura sotto una nuova luce. Uno dei trattati fondamentali fu il De re aedificatoria di Leon Battista Alberti che si rifà alla triade Vitruviana (firmitas, utilitas, venustas). Nel secoli XV e XVI si sviluppò il concetto di città ideale, per la prima volta l'architettura si interessa alla città e alla corretta disposizione dei suoi elementi. Fu durante l'umanesimo invece il passaggio dell'architetto da artista-artigiano a quello di artista scienziato universale. Particolarmente importante fu anche la figura del Vignola che contribuì a creare un lessico uniforme dell'architettura mediante la catalogazione degli ordini architettonici classici.
Il Seicento
L'antropocentrismo rinascimentale viene sostituito da un'indagine volta alla sintesi della contrapposizione tra infinitezza e centralità. Grazie anche alle scoperte tecniche e matematiche si generano concezioni architettoniche basate sulla riscoperta della natura come elemento scenografico, sul dinamismo e sul movimento. Gli schemi classici vengono modificati dall'inserimento di linee curve e si adottano soluzioni che aprono le porte alla modernità.
Il Settecento
Nel corso del secolo XVIII vi è la nascita del concetto di estetica e di una grande riflessione su questo termine da parte dei filosofi e storici del tempo (Giambattista Vico, Immanuel Kant). Carlo Lodoli e Giovanni Battista Piranesi teorizzarono per primi un'architettura priva di ornamenti, senza concessioni all'effimero piacere visivo e che tenesse in massima considerazione l'utilità e la finalità funzionale. Anche grazie alla Rivoluzione industriale, gli architetti vengono chiamati a progettare gli oggetti da realizzare in serie, è il caso della manifattura Etruria di Josiah Wedgwood, primo caso di disegno industriale modernamente inteso.
L'Ottocento
È durante l'Ottocento che avviene la definitiva scissione della professione di ingegnere da quella dell'architetto; in più mentre alcune facoltà di ingegneria si andranno formando in Europa nelle università, l'architettura verrà confinata nelle accademie di belle arti, rimanendo in alcuni casi un mero esercizio artistico, lontana da questioni di ordine pratico e funzionale. Negli Stati Uniti d'America si sviluppa invece la scuola di Chicago, in cui l'architettura si troverà a confrontarsi con edifici molto alti e con un materiale nuovo: il calcestruzzo armato. In Francia, grazie al contributo di Viollet-Le-Duc, nasce il restauro e un intenso dibattito attorno a questa disciplina coinvolgerà anche l'Inghilterra prima (John Ruskin e William Morris) e l'Italia poi (Camillo Boito e Luca Beltrami).
Il Novecento e il Razionalismo
Una serie di fattori, fra cui la teoria delleinfuhlung dell'Art Nouveau e quella della pura visibilità di Konrad Fiedler, la questione delle abitazioni popolari nata dalla prima guerra mondiale, i conflitti fra le classi sociali, porteranno alla nascita in architettura di quel movimento progettuale e teorico chiamato razionalismo.
L'architettura farà propria tutta una serie di discipline per poter permettere all'architetto di arrivare a progettare dagli oggetti più piccoli a quelli più grandi; si tenderà ad eliminare qualsiasi velleità artistica dal concetto di architettura in favore di opere maggiormente improntate all'utilità e al servizio della gente. Tra i grandi teorici e fautori di questo movimento vi sono stati Le Corbusier, Walter Gropius, Ludwig Mies van der Rohe, Frank Lloyd Wright. Tra gli altri grandi maestri del Novecento si ricordano Alvar Aalto, Oscar Niemeyer e Kenzō Tange.
In Italia grande importanza ha avuto l'esperienza futurista di Antonio Sant'Elia e Mario Chiattone. Sempre in Italia vale la pena ricordare Marcello Piacentini, Pier Luigi Nervi, Ludovico Quaroni, Michele Valori, Bruno Zevi, Aldo Rossi.
Descrizione
Definizioni
Data la vastità e la complessità della disciplina, è pressoché impossibile dare una definizione univoca che descriva cosa sia l'architettura; di seguito ne vengono riportate alcune celebri e significative.
Il sapere dell'architetto è ricco degli apporti di numerosi ambiti disciplinari e di conoscenze relative a vari campi, e al suo giudizio vengono sottoposti i risultati prodotti da altre tecniche. Vitruvio, De architectura, 25 a.C. circa;
Architettore chiamerò io colui, il quale saprà con certa, e meravigliosa ragione, e regola, sì con la mente, e con lo animo divisare; sì con la opera recare a fine tutte quelle cose, le quali mediante movimenti dei pesi, congiungimenti, e ammassamenti di corpi, si possono con gran dignità accomodare benissimo all'uso de gli homini. Leon Battista Alberti, De re aedificatoria, 1450 circa;
Cos'è l'architettura? La definirò io, con Vitruvio, l'arte del costruire? Certamente No. Vi è, in questa definizione, un errore grossolano. Vitruvio prende l'effetto per la causa. La concezione dell'opera ne precede l'esecuzione. - Étienne-Louis Boullée, 1780;
L'Architettura è l'arte di fabbricare. - Francesco Milizia, Principii di architettura civile, 1781;
L'architettura è l'arte di disporre e di adornare gli edifici, innalzati dall'uomo per qualsivoglia scopo, in modo che la loro semplice vista possa contribuire alla sanità, alla forza, al godimento dello spirito. - John Ruskin, Lectures on Architecture and Painting, 1854;
Il mio concetto di architettura abbraccia l'intero ambiente della vita umana; non possiamo sottrarci all'architettura, finché facciamo parte della civiltà, poiché essa rappresenta l'insieme delle modifiche e delle alterazioni operate sulla superficie terrestre, in vista delle necessità umane, eccettuato il puro deserto - William Morris, Prospects of Architecture in Civilization, 1881;
La casa deve piacere a tutti. A differenza dell'opera d'arte che non ha bisogno di piacere a nessuno. […] Dunque la casa non avrebbe niente a che vedere con l'arte e l'architettura non sarebbe da annoverare tra le arti: proprio così. […] Se in un bosco troviamo un tumulo lungo sei piedi e largo tre, disposto con la pala a forma di piramide, ci facciam seri e qualcosa dice dentro di noi: qui è sepolto un uomo. Questa è Architettura - Adolf Loos, Parole nel vuoto, 1910;
L'architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi nella luce - Le Corbusier, Verso una architettura, 1923;
Chiarezza costruttiva portata alla sua espressione esatta. Questo è ciò che io chiamo architettura - Ludwig Mies van der Rohe, 1925;
L'architettura è in qualche modo un ordinare l'ambiente che ci sta intorno, un offrire migliori possibilità all'insediamento umano. - Vittorio Gregotti, Il territorio dell'architettura, 1966;
L'architettura è la più antica professione sulla terra, l'arte del costruire, ma anche l'arte di rappresentare le cose. - Renzo Piano, 2007
L'architettura nasce dalla civiltà di un popolo, da un'industria attrezzata, da scuole serie e selezionatrici, dall'educazione della gente, dall'onestà delle imprese, da buone semplici sensate legislazioni e da un minimo di fede nell'avvenire. - Michele Valori
I tre fattori dell'architettura
Una delle definizioni più antiche risale a Marco Vitruvio Pollione, l'architettura è un insieme di tre fattori o meglio tre categorie:
firmitas (solidità);
utilitas (funzione, destinazione d'uso);
venustas (bellezza).
In altre parole nell'architettura si devono ritrovare qualità:
strutturali
funzionali
estetiche
Senza stabilità l'architettura è pericolosa ed effimera; senza utilità l'architettura fine a sé stessa è semplicemente una scultura in larga scala; senza bellezza (come sottolineano Ruskin, Le Corbusier e Pevsner) si parla solo di edilizia.
In ogni edificio questi tre aspetti sono di vitale importanza, anche se durante le epoche storiche non sempre ebbero il medesimo peso. Si pensi per esempio all'architettura del cosiddetto Movimento Moderno: il fattore estetico inteso come mera decorazione era volutamente trascurato nella progettazione, focalizzata solo sulla funzione degli edifici; dalla semplicità essenziale scaturì tuttavia una naturale valenza estetica.
Un'evoluzione di questa prima definizione è stata per esempio data nel 1624 da Sir Henry Wotton, che nel suo Elements of Architecture parlava di tre imperativi dell'opera architettonica: robustezza, funzionalità e piacere, ovvero solidità dei materiali e della costruzione (=stabilità), adattamento razionale degli spazi alle loro finalità (=utilità) e produzione di un piacere estetico (=bellezza).
Questi tre fattori possono essere messi in un'ipotetica scala gerarchica: un edificio ha innanzitutto bisogno di stare in piedi, poi può ricoprire una funzione per la società, infine può essere costruito secondo criteri estetici; ma l'attenzione alla bellezza non può venire prima dell'attribuzione di una destinazione, né qualsiasi uso o decorazione possono essere messi in atto se manca la stabilità strutturale.
Architettura e stabilità: la statica
Per garantire stabilità a un edificio si deve ricorrere alle nozioni della statica e della scienza delle costruzioni, cioè a quei principi di fisica, chimica e meccanica che assicurano l'equilibrio della costruzione, cioè lo stare in piedi e non crollare.
Le forze che agiscono su una costruzione sono molteplici: innanzitutto il peso proprio della struttura, i carichi accidentali (persone, arredi, merci depositate...); poi vi sono le forze esterne, dovute agli agenti atmosferici (vento, peso della neve), ad eventi ordinari (oscillazioni del traffico stradale, spinta del corso dell'acqua su un ponte) o straordinari (sismi, bufere) o ad altro.
Nonostante i carichi possano essere numerosi e la struttura molto complessa, gli edifici vengono sollecitati da soli due tipi di azione: trazione e compressione.
Essendo ogni forza compensata da un'altra di pari grandezza ma di direzione opposta, la condizione di equilibrio viene raggiunta quando la somma di tutte le forze e dei loro momenti è zero.
Architettura e utilità: opera architettonica o opera scultorea?
Secondo il critico Bruno Zevi il criterio distintivo dell'architettura è lo spazio interno: la presenza o meno di un ambiente abitabile e usufruibile per l'uomo era la condicio sine qua non si poteva parlare di architettura; tutto il resto era in funzione di questo assunto. Le conseguenze di questa affermazione sono che edifici fatti senza spazio interno (o con uno spazio irrilevante) non sarebbero architettura: Zevi indicava come esempio lampante le Piramidi di Giza, enormi "sculture" all'aperto, ma non architetture; nemmeno il tempio greco era architettura, poiché la sua limitata cella era destinata all'abitazione simbolica del dio e non all'uso degli individui, che svolgevano le cerimonie religiose all'esterno.
Walter Gropius era sostanzialmente d'accordo con questa definizione, anche se la adattò in senso più astratto: per lui l'architettura era l'arte di organizzare lo spazio e si esprime per mezzo della costruzione di edifici.
La definizione di Zevi è logica, ma è molto rigida ed esclude dal campo d'indagine dell'architettura molte opere tradizionalmente considerate "architettoniche".
Un suo superamento si può avere considerando anche la struttura e la costruzione di un'opera: quando un fabbricato viene murato secondo i criteri dell'edilizia, anche se non ha uno spazio interno, ecco che comunque si può parlare di edificio, non di scultura. È chiaro pertanto nel nostro modo di pensare che una scultura nasca dallo "scolpire" (ovvero dal togliere) e un edificio dal "murare" (ovvero dal mettere): ecco che quindi il Monte Rushmore, per quanto colossale, è considerato intuitivamente scultura e le Piramidi, anche se fossero prive di qualsiasi ambiente interno, architettura.
Una via di mezzo tra le due concezioni è guardare invece alla funzione delle strutture "costruite" che definiamo edifici: grazie all'utilità (sia accogliere la salma di un faraone, lo spirito di un dio o una comunità in preghiera) possiamo parlare di architettura, altrimenti si parla semplicemente di scultura in grande scala. Così vengono ricomprese nell'architettura anche strutture "aperte" come i ponti o gli anfiteatri.
Architettura e bellezza: opera architettonica o opera edilizia?
L'edilizia in genere può essere definita come la costruzione di edifici per fini pratici (difendersi dagli agenti atmosferici): non è necessariamente contemplata la componente estetica, cioè non è detto che vengano dati all'edificio connotati di "bellezza".
Fino ad alcuni secoli fa la discriminante era la presenza o meno di un progetto teorico a monte, di un disegno. Nel ventunesimo secolo questa distinzione si è un po' complicata perché nel mondo moderno sono scomparse quelle forme di edilizia spontanea priva di progetto e l'uso del disegno è necessario anche in opere di semplice edilizia. Si può dire che per parlare di "estetica" di un'opera architettonica ci deve essere un'idea, un concetto formale, che si aggiunga alle considerazioni strutturali e funzionali, e si espliciti nella forma dell'opera architettonica (in questo senso può esistere anche un'architettura spontanea). In altre parole serve che ci sia un elemento di "gratuità" intesa nel senso greco del termine (di bellezza, grazia, e di gratuità come la intendiamo noi), cioè una ricerca del bello senza condizionamenti. Si esprime così la volontà di espressione dell'architetto determinata dal suo sentire estetico e artistico.
Esiste anche infatti una separazione tra colui che si occupa prevalentemente (ma non solo) di aspetti tecnici strutturali, l'ingegnere, e colui che si dedica più in generale ad aspetti estetici, l'architetto (anche se nel ventunesimo secolo i due campi hanno confini ormai molto labili).
Tra i tre elementi basilari dell'architettura quello visivo, in senso spaziale e monumentale, è quello che ci impressiona maggiormente. Le qualità strutturali (cioè come l'edificio faccia a stare in piedi) sono infatti spesso nascoste o pienamente comprensibili solo dagli esperti del settore; le qualità funzionali sono invece spesso date per scontate od ovvie e sebbene ci possano impressionare positivamente non riescono a colpirci profondamente come la monumentalità. Ad esempio si può restare colpiti dalla comodità di una stazione ferroviaria o dall'accoglienza di una chiesa, ma è più facile che ci resti scolpita nella memoria la sensazione di bellezza e di imponenza degli edifici stessi.
Lo stesso Pevsner individua tre elementi che contribuiscono al raggiungimento di un effetto estetico:
il trattamento delle superfici, i rapporti tra pieni e vuoti, la disposizione delle aperture e la presenza di un apparato decorativo;
la relazione tra i diversi blocchi che costituiscono un edificio e la loro articolazione volumetrica;
l'effetto sensoriale che scaturisce dal trattamento degli interni e dalla disposizione dei vari ambienti.
L'architettura si configura quindi come un'arte spaziale, capace di modellare le superfici ed i volumi con gli stessi criteri di percezione e comunicazione visiva dei pittori e degli scultori, che non si riduce alla sola componente visiva, ma che è anche legata alle sensazioni che vivere uno spazio (oltre che vederlo) riesce a trasmettere.
Architettura e volume
Tra i fattori costitutivi dell'architettura c'è la valutazione del volume costruito, cioè del modo di disporsi e rapportarsi degli edifici nello spazio. Si hanno così due estremi, tra i quali esiste una vasta gamma di possibilità:
architetture in funzione del solo volume.
architetture in funzione del solo spazio.
Con spazio si intende uno spazio "artificiale" creato dalla costruzione, che sia finito, ordinato e protetto, a differenza dello spazio naturale aperto.
Un esempio di architettura di solo volume è una forma pura come quella delle Piramidi, la cui struttura è dettata dal raggiungimento di una forma esterna e si disinteressa quasi completamente dello spazio interno. Un caso opposto di architettura eretta a partire dello spazio può essere quello di una basilica cristiana, nella quale la costruzione esterna può essere vista come un semplice involucro determinato dallo spazio interno. Un esempio di compenetrazione intermedia può essere quello del tempio greco, dove spazi vuoti e pieni sono determinati da precisi rapporti, con alcuni elementi di volume indipendente, come le colonne, e altri che invece perderebbero di significato se isolati dal contesto dell'edificio al quale appartengono.
Lo studio della storia dell'architettura non è solo un mero esercizio di individuazione degli stili e delle tecniche e della loro evoluzione nel tempo. È importante capire anche quali sono i fini che una società rispetto a un edificio, le conoscenze tecniche e i materiali disponibili che hanno determinato la costruzione. Per esempio si possono elencare le differenze oggettive tra: un tempio greco dell'antichità e una chiesa. Nell'antichità le funzioni religiose avvenivano all'esterno dell'edificio: la cella era riservata alla simbolica residenza del dio, qui accedevano solo pochissimi sacerdoti, mentre nella chiesa la comunità dei fedeli si riuniva al suo interno, quindi è chiaro che l'edificio diventava luogo chiuso dove praticare le ritualità religiose.
Nella realizzazione di un'opera architettonica hanno da sempre concorso sia le richieste di una committenza sia l'estro e la fantasia degli artisti. La mancanza di fatto di edifici fini a sé stessi (quando si costruisce c'è sempre almeno uno scopo pratico per il quale la costruzione è destinata) fa sì che l'aspetto della convergenza degli interessi di artisti e committenti sia rimasto un concetto chiave, rispetto ad altre forme di attività artistica dove l'artefice si è ormai affrancato dalla domanda.
I primi esempi di "architettura" come unione di stabilità, funzionalità e bellezza non sono quindi da ricercare nell'edilizia di tipo abitativo (in antico dettata solo da basilari esigenze di sussistenza), ma negli edifici collettivi (religiosi o civili) di quelle prime civiltà come quella mesopotamica o egizia: in tali opere confluivano infatti tutti gli sforzi di una comunità, compresa l'esigenza di abbellimento quale specchio del suo prestigio e della sua ricchezza.
Un'architettura istintivamente votata alla bellezza si rintraccia già all'origine della civiltà, ma è comunque con il tempio greco che la maggior parte degli studiosi concordano nello stabilire almeno un punto fermo nell'evoluzione dell'arte del costruire: un primo traguardo inequivocabile di struttura architettonica completa di valenze progettuali, estetiche e funzionali, corroborata dalla teorizzazione degli ordini architettonici. I tre tipi di ordine (dorico, ionico e corinzio) infatti sono relativi a questioni puramente estetiche e la loro nascita indica come ormai non si guardasse più all'edificio solo secondo un punto di vista funzionale.
Negli edifici infine sono confluiti nel tempo tutta una serie di valori, con diversi gradi di intensità, che ne hanno influenzato la storia e la forma:
valori funzionali, legati cioè a determinati bisogni dell'individuo e della società;
valori simbolici, rapportati a realtà di altro ordine;
valori sacri, della sfera religiosa;
valori sociali, in relazione ai caratteri e alla configurazione della società;
altri valori (personali del committente o dell'architetto, valori universali, ecc.)
L'effetto estetico non scaturisce quindi da un mero impatto visivo: ad esempio, nelle architetture riconducibili al Movimento Moderno, lo spazio viene modellato sulla base di precise esigenze funzionali e quindi il raggiungimento di un risultato estetico deriva dal perfetto adempimento di una funzione.
In definitiva l'architettura, più che espressione del singolo individuo (l'architetto) è quella di un ambiente, di un'epoca, di una società: tutt'al più, proprio valutando il maggiore o minore apporto personale dell'architetto rispetto al contesto generale, emergerà con più o meno forza il suo "genio".
Nell'architettura high-tech, che vede nel Centre Pompidou di Renzo Piano una delle opere paradigmatiche, sono gli aspetti tecnici e strutturali che delineano i canoni di una nuova estetica, più aperta alle innovazioni tecnologiche e che porta di fatto ad un superamento della costante e dannosa dicotomia tra architetti ed ingegneri.
Lo "sguardo architettonico"
L'architettura, a differenza di altre forme artistiche quali per esempio la pittura e la scultura, non si presenta in maniera "completa" allo spettatore: per esempio un dipinto è fatto per essere visto standogli di fronte, una scultura può richiedere di girarci intorno, ma di un'architettura si possono avere solo delle impressioni parziali dell'insieme: ad esempio solo la facciata dell'edificio, solo una stanza per volta, solo una veduta in pianta. Soltanto con uno sforzo intellettivo possiamo quindi valutare l'insieme reale di un complesso architettonico.
Su questo aspetto di esperienza "parziale" dell'osservatore a volte alcuni architetti ed artisti hanno anche giocato: si pensi solo all'esempio della galleria prospettica di Palazzo Spada a Roma, dove Francesco Borromini deformò gli elementi architettonici per dare l'idea di una grande profondità che in realtà non esiste.
Witelo, un matematico e fisico del XIII secolo originario della Slesia, scriveva che «L'occhio non può comprendere la forma vera delle cose con il semplice sguardo (aspectus), ma sì con l'intuizione diligente (obtudus)». Lobtudus è quindi un sguardo penetrante, raziocinate, mentre laspectus è la semplice visione esteriore: va da sé che solo con l'uso del primo si può comprendere un'opera architettonica, mentre laspectus è sufficiente per la pittura e gran parte della scultura.
La percezione dello spazio è un aspetto complesso dell'esperienza umana e non è riducibile al senso della vista. Ammirare la foto di un edificio in una rivista e visitare lo stesso edificio inserito nell'ambiente costituiscono esperienze diverse, incomparabili. Ancora, più visite allo stesso edificio possono dare sensazioni molto diverse, ad esempio a seconda dell'ora del giorno e della stagione. Per cogliere la ricchezza dell'architettura è necessario farne esperienza diretta.
Un altro elemento di difficoltà è rappresentato dalla costante evoluzione nei secoli delle forme degli edifici, in relazione al mutare delle necessità della società. I grandi edifici antichi non venivano considerati come opere "finite", al pari di un quadro o di una statua, ma venivano periodicamente modificati e aggiornati, acquisendo una sorta di "vita" evolutiva: alcuni parlano in questo caso di formatività, intesa come il processo dinamico a più riprese di invenzione e produzione. Per questo davanti ad un'opera del passato, in maniera più frequente davanti ad un'opera architettonica, dobbiamo immaginare di sfogliare strati a "cipolla" di aggiunte, manomissioni e sottrazioni di epoche diverse.
Questa difficoltà di percezione ha come conseguenza che sia difficile avere un'esperienza "univoca" dell'architettura e il concetto stesso di quest'arte è difficilmente inquadrabile in termini assoluti, come testimoniano anche la grande varietà di definizioni che si sono succedute nei secoli.
Una corretta percezione di una costruzione dà luogo alla comprensione della forma architettonica. La forma architettonica è la summa di tre fattori sostanziali, combinati organicamente e non in gerarchia:
Le strutture (gli elementi costruttivi)
Lo spazio (inteso come la disposizione nell'ambiente con volumi pieni e vuoti)
Il disegno
Una perfetta fusione di questi tre fattori dà un'opera architettonica quale "opera d'arte". Un esempio possono essere i pilastri gotici di una basilica come Saint Denis presso Parigi: la struttura è composta dai conci di pietra appositamente scolpiti e sovrapposti; questa struttura dà vita a uno spazio pieno, cioè al volume stesso del pilastro, che si estende nello spazio vuoto della navata; questo volume ha un disegno tridimensionale, che però non è dovuto solo a motivi decorativi, ma ciascuna semicolonnina che vi si affaccia si prolunga in precisi elementi architettonici (degli archi, del cleristorio, fino ai costoloni delle volte), per cui si può dire che i tre fattori sono inestricabilmente collegati.
Discipline
L'architettura, la cui vastità deriva anche dai vari campi cui essa può essere applicata, si suddivide in diverse branche; al di là della progettazione del singolo edificio, vi sono infatti una serie di interventi propri dell'architettura che definiscono le varie discipline in cui essa si articola.
Progettazione architettonica ed urbana
La progettazione architettonica è una delle discipline principali su cui si fonda l'architettura. Il progetto è l'elaborazione teorica che precede la realizzazione dell'oggetto architettonico, espresso in un certo numero di grafici (sezioni, piante, prospetti, render, ecc.) ed elaborati (computo metrico, analisi strutturale, VIA, ecc.). Esso si basa sulle indicazioni fornite dalla committenza e su una serie di indagini e studi effettuati dallo stesso architetto anche in concertazione con altre figure professionali; tali studi possono essere estremamente variegati ed abbracciare molteplici discipline.
Il progetto architettonico può essere esemplificato in tre fasi principali:
una preliminare nella quale si descrive graficamente l'opera da realizzare e si esplicano i vari vincoli desunti dalle indagini effettuate;
una definitiva composta dai grafici utili a comprendere l'opera in tutte le sue parti e da una serie di relazioni inerenti alla descrizione completa dell'area d'intervento;
una esecutiva costituita da tutti i grafici relativi alla realizzazione del manufatto, compresi i dettagli in opportuna scala, e tutti gli studi di fattibilità nonché i calcoli relativi alle strutture e agli interventi.
Architettura d'interni
Disciplina che si occupa della progettazione degli interni di edifici residenziali e non.
Scienza e tecnica delle costruzioni
Si occupa della teoria, pratica e applicazione della meccanica delle strutture (statica e dinamica). Questa branca è relativa alla progettazione esecutiva-strutturale di qualsiasi manufatto e/o costruzione, particolarmente riguardo al dimensionamento, la verifica, le tipologie costruttive e i materiali costituenti (che possono essere ad esempio calcestruzzo armato, acciaio, legno e muratura) degli elementi strutturali portanti.
Urbanistica
Si tratta di interventi relativi alla costruzione, l'ampliamento o il miglioramento di zone urbane.
Pianificazione territoriale
Restauro
Il restauro è quella disciplina che si occupa degli interventi diretti sui beni culturali volti alla conservazione dell'oggetto architettonico al fine di valorizzarlo, proteggendone i suoi valori storici e culturali, e consentirne il riuso.
Ristrutturazione
La ristrutturazione è quella disciplina che si occupa degli interventi diretti sugli immobili volti alla conservazione dello stesso al fine di valorizzarlo, proteggerlo, e consentirne il riuso.
Architettura del paesaggio
Si occupa della progettazione di ampi spazi, siano essi urbani o rurali, basandosi su caratteristiche culturali, ambientali, storiche e sociali del territorio.
Tecnologia dell'architettura
Si occupa delle problematiche esecutive, dello studio del processo di progettazione e di esecuzione, della qualità della costruzione, del controllo della sostenibilità e della programmazione della manutenzione, riparazione e demolizione.
Disegno industriale
È quella branca dell'architettura che si occupa della progettazione di oggetti riproducibili in serie, tenendo conto degli aspetti tecnici, funzionali ed estetici del prodotto finale.
Note
Bibliografia
AA.VV., Enciclopedia dell'Architettura, Milano., Garzanti, 1996. ISBN 88-11-50465-1
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W. Müller e G. Vogel, Atlante di architettura, Milano, Hoepli, 1992. ISBN 88-203-1977-2
Pevsner, Fleming e Honour, Dizionario di architettura, Torino, Utet, 1978 ISBN 88-06-51961-1; ristampato come Dizionario dei termini artistici, Utet Tea, 1994.
Ludovico Quaroni, La costruzione del progetto architettonico, Roma-Bari, Laterza, 1996.
Riccardo Salvi, Dentro l'edificio. Brevi considerazioni sull'architettura d'interni, Milano, Franco Angeli, ISBN 978-88-917-4431-9
Bernard Tschumi e M. Berman, Index. Archivio dell'architettura contemporanea, Milano, postmedia books, 2004. ISBN 88-7490-017-1
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9 | https://it.wikipedia.org/wiki/Astronomia | Astronomia | Lastronomia è la scienza naturale che si occupa dell'osservazione e della spiegazione degli eventi celesti che si verificano nello spazio. Studia le origini e l'evoluzione, le proprietà fisiche, chimiche e temporali degli oggetti che formano l'universo e che possono essere osservati sulla sfera celeste.
È una delle scienze più antiche e molte civiltà arcaiche in tutto il mondo hanno studiato in modo più o meno sistematico il cielo e gli eventi astronomici: egizi e greci nell'area mediterranea, babilonesi, indiani e cinesi nell'Oriente e infine i maya e gli incas nelle Americhe. Questi antichi studi astronomici erano orientati verso lo studio delle posizioni degli astri (astrometria), la periodicità degli eventi e la cosmologia e quindi, in particolare per questo ultimo aspetto, l'astronomia antica è quasi sempre fortemente collegata con aspetti religiosi e di divinazione aspetti nei tempi passati ritenuti importanti e strategici. Nel ventunesimo secolo, invece, la ricerca astronomica moderna è praticamente sinonimo di astrofisica.
L'astronomia non va confusa con l'astrologia, una pseudoscienza che sostiene che i moti apparenti del Sole e dei pianeti nello zodiaco influenzino in qualche modo gli eventi umani, personali e collettivi. Anche se le due discipline hanno un'origine comune e per secoli accomunate, esse sono oggi totalmente differenti: gli astronomi hanno abbracciato il metodo scientifico sin dai tempi di Galileo, a differenza degli astrologi.
L'astronomia è una delle poche scienze in cui il lavoro di ricerca del dilettante e dell'amatore (l'astrofilo) può giocare un ruolo rilevante, fornendo dati sulle stelle variabili o scoprendo comete, nove, supernove, asteroidi o altri oggetti.
Etimologia
Etimologicamente, la parola "astronomia" proviene dal latino astronomĭa, che a sua volta proviene dal greco ἀστρονομία ('astronomia' composta da ἄστρον 'astron' «stella» e da νόμος 'nomos' «legge, norma»). La maggior parte delle scienze utilizzano il suffisso greco λογία ('logia' «trattato, studio»), come per esempio cosmologia e biologia. Di fatto, "astronomia" avrebbe potuto prendere il nome di astrologia, ma questa denominazione venne attribuita a quella che è ritenuta una pseudoscienza, ma che nelle credenze di molti popoli aveva lo scopo di prevedere il futuro attraverso lo studio del cielo. Anche se entrambe condividono una origine comune, esse sono molto differenti: mentre l'astronomia è una scienza che applica il metodo scientifico, l'astrologia moderna è una pseudoscienza che segue un sistema di credenze non comprovate.
Uso dei termini "astronomia" e "astrofisica"
Generalmente, i termini "astronomia" o "astrofisica" possono essere usati per riferirsi allo stesso soggetto. In base alle definizioni del dizionario, il termine "astronomia" viene riferito allo "studio della materia e di oggetti fuori dall'atmosfera terrestre e delle loro proprietà fisiche e chimiche" mentre l'"astrofisica" si riferisce alla branca dell'astronomia che tratta "il comportamento, le proprietà fisiche e i processi dinamici degli oggetti celesti e altri fenomeni". In alcuni casi, come nell'introduzione al trattato L'Universo Fisico (The Physical Universe) di Frank Shu, viene detto che l'"astronomia" può essere utilizzata per descrivere lo studio qualitativo del soggetto, laddove l'"astrofisica" è usata per descriverne la versione orientata verso la fisica. Comunque, poiché la più moderna ricerca astronomica tratta soggetti relativi alla fisica, la moderna astronomia potrebbe essere chiamata astrofisica. Vari dipartimenti che fanno ricerche su questo soggetto possono usare "astronomia" e "astrofisica" a seconda se il dipartimento sia storicamente associato ad un dipartimento di fisica, e molti astronomi professionisti sono laureati in fisica. Una delle principali riviste scientifiche nel campo è denominata Astronomy and Astrophysics.
Storia
All'inizio della sua storia, l'astronomia si occupò unicamente dell'osservazione e della previsione dei movimenti degli oggetti celesti che potevano essere osservati ad occhio nudo dall'uomo e sulla loro origine. In alcuni luoghi, le prime civiltà costruirono enormi manufatti che avevano probabilmente scopi astronomici, oltre che essere usati a fini cerimoniali. Questi osservatori potrebbero essere stati utilizzati per determinare le stagioni, un fattore indispensabile per l'organizzazione della vita sociale ed agricola, nonché per la comprensione della lunghezza dell'anno.
Prima dell'invenzione del telescopio i primi studi sulle stelle furono condotti a occhio nudo, come fecero in particolare le civiltà che vivevano in Mesopotamia, in Grecia, in Persia, in India, in Cina, in Egitto e in America centrale, che costruirono osservatori astronomici iniziando a esplorare la natura dell'universo. In realtà l'astronomia di quei tempi consisteva principalmente nel mappare la posizione di stelle e pianeti, scienza che viene chiamata astrometria. Da queste osservazioni si formarono le prime teorie sui movimenti dei pianeti e sulla natura del Sole, della Luna e della Terra, che inizialmente si pensava fosse al centro dell'universo. Questa concezione dell'universo era nota come sistema geocentrico, o sistema tolemaico, dal nome dall'astronomo greco Claudio Tolomeo.
Di particolare importanza fu l'applicazione all'astronomia della matematica, che ebbe inizio con i Babilonesi, che fondarono le basi per tradizioni riprese successivamente da altre civiltà, scoprendo tra l'altro che le eclissi lunari ricorrevano secondo un ciclo ripetitivo conosciuto come saros, mentre all'astronomia egizia si deve il perfezionamento del calendario.
Dopo i Babilonesi, significativi progressi astronomici avvennero in Grecia e nel mondo ellenistico, con l'astronomia greca volta alla ricerca di una spiegazione fisica razionale per i fenomeni celesti. Nel III secolo a.C., Aristarco di Samo stimò le dimensioni e la distanza di Luna e Sole, e fu il primo a proporre un modello eliocentrico del sistema solare, mentre nel II secolo a.C., Ipparco scoprì la precessione degli equinozi, calcolò le dimensioni e la distanza della Luna e inventò uno dei primi strumenti astronomici, l'astrolabio. Ipparco creò anche un catalogo completo di 1020 stelle, e la maggior parte delle costellazioni dell'emisfero boreale furono definite dall'astronomia greca. La macchina di Anticitera (c. 150-80 a.C.) era un calcolatore meccanico progettato per conoscere la posizione del Sole, della Luna e dei pianeti a una determinata data. Manufatti di tale complessità non si rivedranno che nel XIV secolo, quando apparvero gli orologi astronomici meccanici in Europa.
L'astronomia, per lo più stagnante nell'Europa medievale, fiorì nel mondo islamico e in altri luoghi, portando alla nascita dei primi osservatori astronomici tra i popoli musulmani, ad iniziare dal IX secolo.
Nel 964, l'astronomo persiano Azophi descrisse per primo la Galassia di Andromeda, la più grande galassia del Gruppo Locale, nel suo Libro delle stelle fisse. La supernova SN 1006, l'oggetto stellare più luminoso della storia, fu studiata dall'astronomo arabo egiziano Ali ibn Ridwan e da astronomi cinesi nel 1006. Alcuni astronomi islamici che diedero un contributo significativo all'astronomia furono Al-Battani, Thebit, Azophi, Albumasar, Biruni, Arzachel, Al-Birjandi, e gli astronomi degli osservatori di Maragheh e Samarcanda. Gli astronomi di quel periodo diedero molti nomi arabi tradizionali alle stelle, ancora in uso; si ritiene che le rovine di Great Zimbabwe e Timbuctù possano aver ospitato un osservatorio astronomico. Fino a poco tempo fa invece in Europa si pensava che non ci fosse stata nessuna osservazione astronomica nell'epoca precoloniale nell'Africa subsahariana.
La Chiesa cattolica romana diede un sostegno finanziario e sociale per lo studio dell'astronomia per oltre sei secoli, con la principale motivazione di trovare la data della Pasqua.
Rivoluzione astronomica
Durante il Rinascimento ebbe inizio la svolta conosciuta come rivoluzione astronomica, a cominciare dal lavoro di Niccolò Copernico, sostenitore del sistema eliocentrico, sebbene egli non fosse il primo a proporre un modello con al centro il Sole, ma di certo il primo ad argomentare in maniera scientifica la sua teoria. Il suo lavoro fu difeso, sviluppato e corretto da Galileo Galilei e Keplero. Quest'ultimo fu il primo astronomo a fornire leggi che descrivessero correttamente i dettagli del movimento dei pianeti intorno al Sole, anche se non comprese le cause fisiche delle sue scoperte, chiarite poi in seguito da Newton che elaborò i principi della meccanica celeste e la legge di gravitazione universale, eliminando completamente la distinzione tra i fenomeni terrestri e celesti. Tra le altre cose Newton inventò anche il telescopio riflettore.
L'astronomo britannico John Flamsteed catalogò oltre 3000 stelle, mentre con i miglioramenti della qualità dei telescopi si susseguivano ulteriori scoperte. Cataloghi stellari più estesi furono compilati da Lacaille e da William Herschel, il quale compilò un catalogo dettagliato di nebulose e ammassi, prima di scoprire, nel 1781, il pianeta Urano. La prima stima della distanza di una stella avvenne nel 1838, quando Friedrich Bessel misurò la parallasse di 61 Cygni.
Nel corso del XVIII e XIX secolo, lo studio del problema dei tre corpi di Euler, Clairaut e D'Alembert portò a ottenere previsioni più precise sui movimenti di Luna e pianeti, e tale studio fu successivamente perfezionato da Lagrange e Laplace, permettendo di ottenere le masse dei pianeti e della Luna dalle perturbazioni che essi esercitavano.
Progressi significativi in astronomia avvennero con l'introduzione di nuove tecnologie, come la spettroscopia e l'astrofotografia. Si scoprì che le stelle sono oggetti molto lontani e fu provato che esse erano simili al Sole, ma differenti quanto a massa, temperatura e dimensioni. Con l'avvento della spettroscopia fu infatti possibile studiare la natura fisica degli astri, che portò all'astrofisica, ovvero alla fisica applicata allo studio dei corpi celesti. Fraunhofer scoprì circa 600 linee nello spettro del Sole nel 1814-1815, riconducibili a diversi elementi chimici, come più tardi, nel 1859, descrisse il fisico tedesco Kirchhoff.
L'esistenza della nostra galassia, la Via Lattea, e la comprensione che essa fosse un ammasso isolato di stelle rispetto al resto dell'Universo, fu provata solamente nel XX secolo, assieme alla scoperta dell'esistenza di altre galassie. Molto presto, grazie all'utilizzo della spettroscopia, ci si accorse che molti oggetti presentavano redshift, ossia uno spostamento dello spettro verso il rosso rispetto a quanto ci si attendeva. Questo era spiegabile solo con l'effetto Doppler, che fu interpretato come una differenza di moto negativa, ovvero di allontanamento rispetto al nostro pianeta. Venne formulata allora la teoria dell'espansione dell'Universo. L'astronomia teorica portò a speculazioni sull'esistenza di oggetti come i buchi neri e le stelle di neutroni, che furono usati per spiegare alcuni fenomeni osservati, come quasar, pulsar, blazar e radiogalassie.
La cosmologia, una disciplina che ha larghi settori in comune con l'astronomia, ha fatto enormi passi in avanti nel XX secolo, con il modello del Big Bang, supportato da prove sperimentali fornite dall'astronomia e dalla fisica, come l'esistenza e le proprietà della radiazione cosmica di fondo, la Legge di Hubble e lo studio dell'abbondanza cosmologica degli elementi chimici. I telescopi spaziali hanno permesso di osservare parti dello spettro elettromagnetico normalmente bloccate o schermate in parte dall'atmosfera terrestre.
Astronomia osservativa
In astronomia, il metodo principale per ottenere informazioni richiede la rilevazione e l'analisi di radiazioni elettromagnetiche. Una tradizionale divisione dell'astronomia è data seguendo le differenti regioni dello spettro elettromagnetico che vengono osservate. Alcune parti dello spettro possono essere osservate dalla superficie terrestre, mentre altre parti sono osservabili solo ad alta quota o al di fuori dell'atmosfera terrestre, in quanto l'analisi dalla Terra di diversi tipi di radiazione (infrarosse, raggi X, raggi gamma, ecc.) risulta penalizzata dall'assorbimento atmosferico. Tuttavia anche nel vuoto è difficoltoso separare il segnale dal "rumore di fondo", ossia, dall'enorme emissione infrarossa prodotta dalla Terra o dagli stessi strumenti. Qualsiasi oggetto che si trova sopra lo zero assoluto (0 K, -273,15 °C) emette segnali elettromagnetici e, per questo, tutto quello che circonda gli strumenti produce radiazione di fondo. Realizzare una termografia di un corpo celeste senza conoscere la temperatura alla quale si trova lo strumento risulta molto difficile: oltre ad utilizzare pellicole fotografiche speciali, gli strumenti sono continuamente refrigerati criogenicamente con elio e idrogeno liquidi.
Astrometria e meccanica celeste
Uno dei rami più antichi dell'astronomia, e di tutta la scienza, è la misura delle posizioni in cielo degli oggetti celesti. Storicamente, la conoscenza precisa delle posizioni di Sole, Luna, pianeti e stelle è stata essenziale nella navigazione astronomica (l'uso di oggetti celesti come guida per la navigazione) e nella realizzazione di calendari.
La misura accurata delle posizioni dei pianeti ha portato ad una notevole comprensione delle perturbazioni gravitazionali e la capacità di determinare le posizioni passate e future dei pianeti con grande precisione ha portato alla nascita della branca nota come meccanica celeste. Negli ultimi decenni il monitoraggio degli oggetti vicini alla Terra ha consentito di prevedere sempre più meticolosamente incontri ravvicinati o possibili collisioni con oggetti come asteroidi o comete.
La misura della parallasse stellare di stelle vicine fornisce una base fondamentale per definire la scala delle distanze cosmiche e viene utilizzata per misurare la scala dell'intero Universo. Lo studio di stelle vicine fornisce anche una base di studio per le proprietà fisiche di stelle lontane, rendendo possibili le comparazioni tra oggetti molto distanti tra loro. Le misurazioni della velocità radiale e del moto proprio delle stelle permette agli astronomi di tracciare il movimento di questi sistemi attraverso la Via Lattea. I dati astrometrici servono anche per calcolare la distribuzione della materia oscura che si pensa esista nella Galassia.
Negli anni 1990, l'uso della spettroscopia Doppler per misurare la velocità radiale di stelle vicine è stata usata per rilevare grandi pianeti extrasolari orbitanti attorno ad alcune di esse.
Astronomia ottica
Il telescopio fu il primo strumento per l'osservazione del cielo. Anche se la sua invenzione la si attribuisce a Hans Lippershey, il primo ad utilizzarlo per uso astronomico fu Galileo Galilei, che decise di costruirne uno lui stesso. Da allora, i progressi tecnologici di questo strumento sono stati continui, grazie soprattutto al miglioramento delle ottiche e dei sistemi di puntamento.
Il più grande è quello costituito da quattro specchi del diametro di 8,2 metri presso l'European Southern Observatory (ESO), che insieme compongono il Very Large Telescope (VLT)
Radioastronomia
La radioastronomia si basa sull'osservazione degli oggetti celesti tramite i radiotelescopi, antenne paraboloidi che raccolgono e registrano le onde radio alla lunghezza d'onda superiore a 1 millimetro.
La radioastronomia ha permesso un importante incremento delle conoscenze astronomiche, con la scoperta di molte classi di nuovi oggetti, includendo le pulsar, i quasar, le galassie attive, le radiogalassie e i blazar. Ciò è dovuto al fatto che la radiazione elettromagnetica permette di "vedere" oggetti che non è possibile rilevare con l'astronomia ottica. Questi oggetti costituiscono alcuni dei processi fisici più estremi ed energetici dell'universo.
Questo metodo di osservazione è in costante sviluppo e con potenzialità ancora inesplorate.
Astronomia all'infrarosso
Grande parte della radiazione proveniente dallo spazio (situata tra 1 e 1000 μm) è assorbita dall'atmosfera terrestre; a tale scopo gli odierni telescopi all'infrarosso sono costruiti su montagne molto elevate, o posizionati su aerei speciali ed anche su satelliti lanciati in orbita attorno alla Terra. La rilevazione e lo studio della radiazione infrarossa è particolarmente utile per oggetti troppo freddi per irradiare luce visibile, come i pianeti, i dischi circumstellari o le nebulose la cui luce è bloccata da polveri scure. Alle lunghezze d'onda dell'infrarosso è possibile rilevare protostelle all'interno di nubi molecolari o di nuclei galattici. Alcune molecole irradiano fortemente nell'infrarosso e possono essere rilevate con lo studio in questa banda, come ad esempio l'acqua nelle comete.
Astronomia ultravioletta
L'astronomia ultravioletta basa la sua attività nella rilevazione e studio della radiazione ultravioletta nella lunghezza d'onda compresa tra 10 e 320 nm. Questo campo di studi copre tutti i campi dell'astronomia; le osservazioni realizzate mediante questo metodo sono molto precise e hanno consentito progressi significativi riguardo alla scoperta della composizione del mezzo interstellare e intergalattico, dei dintorni delle stelle, dell'evoluzione e delle interazioni in sistemi di stelle doppie e delle proprietà fisiche dei quasar e di altri sistemi stellari attivi. Nelle osservazioni realizzate con il satellite artificiale International Ultraviolet Explorer, gli scienziati scoprirono che la Via Lattea è avvolta da un'aura di gas a elevata temperatura. Con questo sistema si misurò anche lo spettro ultravioletto di una supernova che nacque nella Grande Nube di Magellano nel 1987. Questa banda dello spettro elettromagnetico viene normalmente usata per lo studio delle calde stelle blu, di tipo O e B, per nebulose planetarie e resti di supernova.
Astronomia a raggi X
Si pensa che le emissioni di raggi X provengano da sorgenti che contengono materia a temperature molto elevate; spesso le sorgenti sperimentano emissioni di gas con temperature nell'ordine dei 10 milioni di kelvin. La scoperta nel 1962 della prima sorgente a raggi X proveniente dallo spazio si tramutò in una sorpresa. Questa fonte denominata Scorpio X-1 è situata nella costellazione dello Scorpione in direzione del centro della Via Lattea. Per questa scoperta Riccardo Giacconi ottenne il Premio Nobel di Fisica nel 2002. Sorgenti a raggi X possono essere binarie X, pulsar, resti di supernova, galassie attive, galassie ellittiche e ammassi di galassie.
Astronomia a raggi gamma
I raggi gamma sono radiazioni emesse da oggetti celesti coinvolti in processi energetici estremamente violenti. Alcuni astri emettono lampi gamma, considerati i fenomeni fisici più luminosi dell'universo producendo una enorme quantità di energia in tempi relativamente brevi, che possono durare da qualche millisecondo a poche ore. Quelli di lunga durata, superiore ai due secondi, sono spesso causati da esplosioni di supernove, da stelle di neutroni, da buchi neri e galassie attive; lo studio in questa lunghezza d'onda è usato per il rilevamento della radiazione cosmica di fondo e per chiarire l'origine del Big Bang.
Altri campi di studio
Tutte le discipline sopra menzionate sono basate sulla rilevazione di fotoni, ma è possibile ottenere informazioni anche rilevando i raggi cosmici e i neutrini.
Nell'astronomia dei neutrini, vengono usate strutture sotterranee schermate per il rilevamento dei neutrini. La maggior parte di queste particelle che sono state rilevate proviene dal Sole, tuttavia ne sono stati rilevati alcuni anche provenienti dal resto di supernova della SN 1987a, nella Grande Nube di Magellano. I raggi cosmici, che consistono in particelle ad alta energia, possono decadere o essere assorbiti quando entrano nell'atmosfera terrestre, dando luogo a una cascata di particelle secondarie che possono essere rilevate dagli osservatori. Alcuni rilevatori di neutrini futuri potrebbero essere sensibili alle particelle prodotte nel momento in cui i raggi cosmici colpiscono l'atmosfera terrestre.
L'astronomia delle onde gravitazionali è un settore emergente dell'astronomia che impiega rilevatori di onde gravitazionali per raccogliere dati su oggetti massicci e lontani. Sono stati costruiti alcuni osservatori specifici, come il LIGO (Laser Interferometer Gravitational Observatory), che il 14 settembre 2015 ha osservato le onde gravitazionali provenienti da un buco nero binario. Successive onde gravitazionali sono state rilevate il 26 dicembre 2015 ed il 4 gennaio 2017 e ci si attende di rilevarne altre in futuro, nonostante l'estrema sensibilità richiesta agli strumenti per questo tipo di osservazioni.
Sottodiscipline
Considerando la diversità degli oggetti celesti e dei fenomeni presenti nell'universo, gli astronomi professionisti sono specializzati nello studio di specifiche discipline astronomiche, e difficilmente un astronomo può occuparsi di più di una di queste sottodiscipline.
Astronomia solare
La stella più frequentemente studiata è il Sole, stella madre del sistema solare, posto ad una distanza di appena 8 minuti luce. Il Sole è una tipica stella di sequenza principale di classe G2 V (chiamate anche nane gialle), di circa 4,6 miliardi di anni di età. Pur non essendo considerata una stella variabile, anch'esso subisce variazioni periodiche della propria attività: si tratta del ciclo undecennale dell'attività solare, durante il quale le macchie solari, regioni con temperature inferiori alla media e associate all'attività magnetica, variano in numero.
La luminosità del Sole è in costante aumento; da quando divenne una stella di sequenza principale la sua luminosità è aumentata del 40%, e nel corso della sua storia ha subito variazioni periodiche di luminosità che possono aver avuto un impatto significativo sulla Terra. Il minimo di Maunder, per esempio, si pensa che abbia causato il fenomeno della piccola era glaciale durante il Medioevo.
La superficie esterna visibile del Sole è chiamata fotosfera, sopra alla quale è presente una sottile regione nota come cromosfera, la quale è circondata da una regione di transizione caratterizzata da un rapido aumento delle temperature, fino ad arrivare alla caldissima corona. Al centro del Sole si trova il nucleo, nel quale temperatura e pressione sono sufficientemente alte per consentire la fusione nucleare. Al di sopra del nucleo vi è la zona radiativa, dove il plasma convoglia il flusso di energia tramite l'irraggiamento, e sopra ad esso vi è la zona convettiva, dove l'energia viene invece espulsa verso l'esterno con lo spostamento fisico della materia. Si ritiene che sia il movimento della materia all'interno della zona di convezione a creare l'attività magnetica che genera le macchie solari.
Il vento solare, costituito da flussi di particelle di plasma, viene irradiato costantemente verso l'esterno del sistema solare, fino a quando, al limite più esterno, raggiunge l'eliopausa. Quando il vento solare arriva nei pressi della Terra, interagisce con il campo magnetico terrestre e ne viene deviato, tuttavia alcune particelle vengono intrappolate creando le fasce di Van Allen che avvolgono la Terra. Le aurore polari si generano quando le particelle del vento solare sono spinte dal flusso magnetico verso i poli magnetici terrestri, dove interagiscono con la ionosfera.
Scienza planetaria
La scienza planetaria, o planetologia, è lo studio delle proprietà fisiche di pianeti, satelliti, pianeti nani, comete, asteroidi e altri corpi in orbita attorno al Sole, così come dei pianeti extrasolari. Il sistema solare è stato relativamente ben studiato, inizialmente tramite i telescopi e successivamente dai veicoli spaziali. Questo ha fornito una buona comprensione della formazione e dell'evoluzione del sistema solare, anche se avvengono continuamente nuove scoperte.
Il sistema solare è suddiviso in pianeti interni, la fascia degli asteroidi e pianeti esterni. I pianeti terrestri interni sono Mercurio, Venere, la Terra e Marte, mentre i pianeti esterni giganti gassosi sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Al di là di Nettuno si trova la fascia di Kuiper, e infine, la nube di Oort, che può estendersi fino a un anno luce. I pianeti si sono formati 4,6 miliardi di anni fa nel disco protoplanetario che circondava il neonato Sole, attraverso un processo che ha portato, col tempo, alla nascita dei protopianeti. Solo i pianeti con massa sufficiente hanno mantenuto la loro atmosfera gassosa.
Una volta che un pianeta raggiunge una massa sufficiente, i materiali di diversa densità vengono segregati all'interno, durante il processo che porta alla differenziazione planetaria, e che può formare un nucleo roccioso o metallico, circondato da un mantello e una crosta esterna. Il nucleo può includere regioni di materia solida e liquida, e alcuni nuclei planetari possono essere in grado generare il proprio campo magnetico, in grado di proteggere le loro atmosfere dal vento solare, come avvenuto per la Terra.
Il calore interno di un corpo planetario viene prodotto dalle collisioni che lo hanno creato, oppure dal decadimento di materiali radioattivi (ad esempio uranio), o dal riscaldamento mareale causato da interazioni con altri corpi. Alcuni pianeti e satelliti accumulano sufficiente calore per generare processi geologici come il vulcanismo e la tettonica a placche. Quelli che mantengono un'atmosfera possono anche subire l'erosione della superficie causata da vento o acqua. I corpi più piccoli, senza riscaldamento mareale, si raffreddano più velocemente; e la loro attività geologica cessa completamente, con l'eccezione della craterizzazione causata da impatti.
Astronomia stellare
Lo studio delle stelle e della loro evoluzione è fondamentale per la nostra comprensione dell'Universo. L'astrofisica delle stelle è stata determinata attraverso osservazioni e simulazioni teoriche. La formazione stellare si verifica nelle regioni dense di polvere e gas, note come nubi molecolari giganti, che quando vengono destabilizzate possono collassare per gravità formando delle protostelle, all'interno delle quali, se i nuclei sono sufficientemente densi e caldi, si attiverà la fusione nucleare, creando così una stella di sequenza principale.
Quasi tutti gli elementi più pesanti dell'idrogeno e dell'elio sono stati creati all'interno dei nuclei delle stelle.
Le caratteristiche della stella risultante dipendono principalmente dalla sua massa iniziale: più massiccia è la stella, maggiore sarà la sua luminosità, e più rapidamente terminerà la riserva di idrogeno interno da trasformare in elio. Nel corso del tempo, quando l'idrogeno si è completamente trasformato in elio, la stella inizia ad evolversi, poiché la fusione dell'elio richiede una temperatura interna superiore. Una stella con una temperatura interna sufficientemente alta spingerà verso la superficie i suoi strati esterni, aumentando la densità del nucleo. La gigante rossa risultante formata dagli strati esterni in espansione avrà vita breve, prima che anche l'elio venga totalmente consumato. Le stelle molto massicce possono avere diverse fasi evolutive, fondendo via via elementi sempre più pesanti.
Il destino finale della stella dipende dalla sua massa; nelle stelle di massa superiore a circa otto volte il Sole avviene il collasso del nucleo che porta all'esplosione della stella morente in supernova, mentre le stelle più piccole espellono i loro strati esterni lasciando come residuo una inerte e densa nana bianca, con gli strati espulsi che formano una nebulosa planetaria. I resti delle supernove sono invece le stelle di neutroni, ancora più dense delle nane bianche, oppure, in caso di stelle particolarmente massicce, dei buchi neri. Stelle di sistemi binari possono seguire percorsi evolutivi più complessi, come il trasferimento di massa verso compagne nane bianche che possono portare anch'essi all'esplosione in supernove. Le nebulose planetarie e le supernove arricchiscono il mezzo interstellare dei "metalli" prodotti dalla stella durante la sua esistenza; senza di esse, tutte le nuove stelle (e i loro sistemi planetari) sarebbero formate solo da idrogeno ed elio. Per questo motivo le vecchie stelle che si sono formate agli albori dell'universo sono solitamente povere di metalli, al contrario di stelle formatesi in tempi successivi.
Astronomia galattica
Il nostro sistema solare orbita all'interno della Via Lattea, una galassia a spirale barrata importante membro del Gruppo Locale di galassie. Si tratta di una massa rotante di gas, polvere, stelle e altri oggetti, tenuta assieme dalla reciproca attrazione gravitazionale. Ampie porzioni della Via Lattea che sono oscurate alla vista, e la stessa Terra si trovano in uno dei bracci densi di polvere che la costituiscono.
Nel centro della Via Lattea vi è il nucleo, un rigonfiamento a forma di barra nel quale si trova il buco nero supermassiccio Sagittarius A*. Il nucleo è circondato da quattro bracci a spirale principali, regioni ad alta formazione stellare e di conseguenza ricca di giovani stelle di popolazione I. Il disco galattico è circondato da un alone popolato da stelle più vecchie e da dense concentrazioni di stelle conosciute come ammassi globulari.
Tra le stelle si trova il mezzo interstellare e nelle regioni più dense, nubi molecolari di idrogeno e altri elementi creano regioni di intensa formazione stellare; quando si formano stelle massicce, trasformano la nube in una regione H II (idrogeno ionizzato) illuminando il gas e il plasma presenti. I venti stellari e le esplosioni di supernove di queste stelle possono causare la dispersione della nube, formando uno o più giovani ammassi aperti di stelle.
Studi cinematici sulla Via Lattea e altre galassie hanno dimostrato che vi è una considerevole quantità di materia oscura che predomina sulla materia visibile e i cui effetti gravitazionali sono evidenti, anche se la natura di questa materia resta ancora poco conosciuta.
Astronomia extragalattica
Lo studio degli oggetti al di fuori della nostra galassia è una branca dell'astronomia che si occupa della formazione ed evoluzione delle galassie, della loro morfologia e classificazione, dell'osservazione delle galassie attive, e dei gruppi e ammassi di galassie; inoltre è importante per la comprensione della struttura su larga scala del cosmo.
La maggior parte delle galassie sono classificate secondo la loro forma in tre classi distinte: a spirale, ellittiche e irregolari, a loro volta divise in sottoclassi. Come suggerisce il nome, una galassia ellittica ha la forma di un'ellisse e le stelle al suo interno si muovono lungo orbite casuali senza una direzione preferenziale. Queste galassie contengono poca polvere interstellare e poche regioni di formazione stellare, e sono quindi composte da stelle relativamente vecchie. Si trovano generalmente al centro di ammassi di galassie, e si pensa che si siano formate da fusioni di grandi galassie.
Una galassia a spirale ha la forma di un disco rotante, solitamente rigonfio al centro, con bracci luminosi a spirale che si snodano verso l'esterno. Le braccia sono generalmente regioni di formazione stellare dove giovani e calde stelle massicce contribuiscono a dare ai bracci un colore azzurrognolo. In genere sono circondati da un alone di stelle più vecchie. Sia la Via Lattea che una delle nostre più importanti vicine, la Galassia di Andromeda, sono galassie a spirale.
Le galassie irregolari sono in apparenza caotiche, senza nessuna somiglianza con quelle ellittiche o a spirale. Sono circa un quarto di tutte le galassie presenti nell'universo e quelle di forma peculiare sono probabilmente il risultato di qualche interazione gravitazionale.
Una galassia attiva è una galassia che emette, soprattutto dal suo nucleo, una notevole quantità di energia non generata da stelle, polveri e gas, ma probabilmente da materiale in caduta verso un buco nero supermassiccio posto nel centro.
Una radiogalassia è una galassia molto luminosa nella banda dello spettro delle onde radio, che spesso emette grandi pennacchi e lobi di gas. Le galassie attive che emettono radiazioni ad alta energia a frequenze più brevi sono le galassie di Seyfert, i quasar, e i blazar. I quasar sono ritenuti essere gli oggetti più luminosi dell'universo conosciuto. Su più larga scala gruppi e ammassi di galassie costituiscono i superammassi, che a loro volta costituiscono dei complessi di superammassi, legati tra loro da filamenti, che connettono queste strutture separate tra loro da grandi spazi vuoti.
Cosmologia
La cosmologia è la scienza che studia l'Universo nel suo complesso. Le osservazioni della struttura su larga scala dell'Universo, un ramo noto come cosmologia fisica, hanno fornito una profonda comprensione della formazione ed evoluzione del cosmo. Fondamentale per la cosmologia moderna è la teoria ben accettata del Big Bang, che prevede che il nostro Universo si sia formato da un'unica singolarità gravitazionale nel tempo e nello spazio, e si sia espanso nel corso dei successivi 13,8 miliardi di anni, arrivando alle condizioni attuali. Il concetto del Big Bang nacque quando si scoprì la radiazione di fondo nel 1965.
Nel corso di questa espansione, l'Universo ha subito diverse fasi evolutive. Si pensa che nei primissimi momenti l'Universo abbia subito un processo di inflazione cosmica molto rapida, che omogeneizzò le condizioni di partenza e che successivamente la nucleosintesi abbia prodotto l'abbondanza degli elementi primordiali. Quando i primi atomi stabili si formarono, lo spazio divenne trasparente alla radiazione, rilasciando l'energia vista come radiazione di fondo a microonde. L'Universo in espansione passò poi per un'età oscura a causa della mancanza di fonti energetiche stellari.
Da piccole variazioni (o increspature) nella densità della materia nello spazio iniziarono a formarsi le prime strutture: la materia accumulata nelle regioni più dense formò nubi di gas e nacquero le prime stelle, la popolazione III. Queste stelle massicce innescarono il processo di reionizzazione creando molti degli elementi pesanti nell'universo primordiale, che, attraverso il decadimento nucleare, crearono elementi più leggeri, permettendo alla nucleosintesi di continuare più a lungo.
Poco a poco, le strutture di gas e polveri si fusero per formare le prime galassie, e nel corso del tempo, queste si raggrupparono in ammassi di galassie, e poi in superammassi. Fondamentale per la struttura dell'Universo è l'esistenza della materia oscura e dell'energia oscura, che si pensa siano i componenti dominanti dell'universo, formando il 96% della massa totale. Per questo motivo, numerosi sforzi sono stati fatti nel tentativo di comprendere la fisica di questi componenti.
Studi interdisciplinari
Vi sono altre discipline, inoltre, che, sebbene non possano essere considerate branche dell'astronomia, si interessano di argomenti fortemente correlati con essa. Queste sono:
Archeoastronomia - lo studio delle conoscenze astronomiche dei popoli antichi e degli orientamenti architettonici. È studiata da storici, archeologi ed etnologi, oltre che da astronomi, utilizzando evidenze archeologiche e antropologiche;
Astrobiologia - scienza che si occupa dell'origine, dell'evoluzione, della distribuzione e del futuro della vita al di fuori della Terra sia della vita dell'essere umano che della vita extraterrestre. Affronta in particolar modo la questione sulla possibile diffusione di altre forme di vita su altri pianeti e di come fare per rilevarle, cercando di risolvere le due opposte ipotesi della rarità della Terra e del principio copernicano. Esobiologia è quasi un sinonimo, tuttavia essa si occupa specificatamente di ambienti extraterrestri e dei loro effetti sulla vita biologica;
Astrochimica - lo studio della chimica del mezzo interstellare, in particolare delle nubi molecolari di gas;
Astrofotografia - per lo studio e lo sviluppo di metodi per l'ottenimento di immagini astronomiche.
Autocostruzione: per lo studio e la progettazione di metodi per l'autocostruzione di telescopi e strumenti per l'astronomia da parte degli astrofili.
Astronautica - Coniata dal termine "aeronautica" si occupa nella costruzione di strumenti utili nell'osservazione, come ad esempio i satelliti, e nell'esplorazione del Cosmo.
Astronomia nautica - parte dell'astronomia che studia la risoluzione dei problemi di posizione e direzione, in mare o in volo, utilizzando i principi dell'astronomia sferica;
Astronomia digitale - branca dell'astronomia che studia i metodi, i software e gli strumenti per l'ottenimento di immagini digitali.
Fisica astroparticellare - Utilizza conoscenze e metodi di fisica delle particelle (detta anche fisica delle alte energie) per studiare fenomeni celesti estremamente energetici o, viceversa, utilizza la volta celeste ed i fenomeni estremamente energetici che vi si verificano come luogo privilegiato di osservazione per ottenere risultati sul Modello Standard e sulle sue eventuali estensioni.
Astronomia amatoriale
L'astronomia è una di quelle scienze alla quale i dilettanti possono contribuire maggiormente. Gli astrofili osservano una varietà di oggetti celesti e fenomeni con apparecchiature talvolta costruite da loro stessi. Obiettivi comuni per gli astrofili sono la Luna, i pianeti, le stelle, le comete, gli sciami meteorici, e una varietà di oggetti del cielo profondo, come ammassi stellari, galassie e nebulose.
Associazioni e circoli astronomici si trovano in tutto il mondo e i loro membri svolgono solitamente programmi di osservazione di diversi oggetti celesti, come quelli del Catalogo di Messier (110 oggetti) o del catalogo Herschel 400 o altre categorie particolari di oggetti. Un ramo dell'astronomia amatoriale è l'astrofotografia amatoriale, che prevede l'acquisizione di foto del cielo notturno. Molti dilettanti si specializzano nell'osservazione di una certa categoria di oggetti o eventi che più gli interessano.
La maggior parte dilettanti lavora nelle lunghezze d'onda visibili, tuttavia una piccola parte si dedica anche ad osservazioni al di fuori dello spettro visibile, ad esempio mediante l'uso di filtri infrarossi su telescopi convenzionali, e talvolta anche con l'uso di radiotelescopi, come il pioniere della radioastronomia amatoriale, Karl Jansky, che iniziò a osservare il cielo alle lunghezze delle onde radio nel 1930. Un certo numero di astrofili utilizza telescopi fatti in casa oppure radiotelescopi originariamente costruiti per la ricerca astronomica, ma che sono in seguito divenuti disponibili per i dilettanti (come l'One-Mile Telescope).
Gli astrofili continuano a dare contributi scientifici significativi in campo astronomico: in caso di occultazioni stellari da parte di pianeti minori possono effettuare misurazioni che possono aiutare ad affinare le orbite degli stessi pianetini. Gli astrofili possono scoprire nuove comete e supernove, asteroidi e altri corpi minori del sistema solare, effettuare osservazioni regolari di stelle variabili per meglio definirne i picchi di luce alla massima e minima luminosità. I miglioramenti della tecnologia digitale hanno permesso ai dilettanti di fare notevoli progressi nel campo dell'astrofotografia, inoltre, tramite il programma Planet Hunters che ha reso pubblici i dati del telescopio spaziale Kepler, nel 2012 è stato scoperto Kepler-64 b, il primo esopianeta scoperto da parte di astronomi dilettanti.
Foto
Bianco e nero
Colorate
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altezza (astronomia)
Anno internazionale dell'astronomia
Astronomo
Astrofisica
Astronomia islamica
Astronomia amatoriale
Astronomia osservativa
Astronomia a raggi X
Astronomia a raggi gamma
Astrophysics Data System
Azimut
Coordinate celesti
Classificazione stellare
Divulgazione astronomica
Nadir
Osservatorio astronomico
Satellite artificiale
Scienze dello spazio
Sonda spaziale
Spettroscopia astronomica
Strumenti dell'astronomia
Telescopio
Zenith
Altri progetti
Collegamenti esterni
Arti liberali |
12 | https://it.wikipedia.org/wiki/Archeologia%20subacquea | Archeologia subacquea | Larcheologia subacquea è una branca dell'archeologia. A causa delle sue specificità, richiede particolari tecniche di indagine, e a seconda del campo di interesse (acque interne, relitti, fondali...), si divide in diverse discipline.
Oltre al recupero di antichi oggetti sommersi, si occupa di ricostruire e contestualizzare storicamente i ritrovamenti, con l'obiettivo di tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale.
Storia
Una delle prime tecniche per l'archeologia subacquea è legata all'uso delle campane subacquee, usate sin dal XVI secolo.
L'archeologia subacquea moderna si è sviluppata a partire dagli anni '30 del 1900, con l'investigazione del relitto della nave Elefanten, in Svezia.
Un picco di interesse alla materia si è verificato come conseguenza dei due conflitti mondiali, e dei relitti prodotti da questi. In particolare, Jacques Cousteau racconta alcune esperienze collegate all'esplorazione di relitti nel suo libro Il mondo silenzioso.
Uno dei più famosi ritrovamenti di archeologia subacquea in Italia è quello dei cosiddetti Bronzi di Riace, avvenuto nel 1972.
Ancora più recenti sono le ricerche in corso sul relitto di Anticitera, relitto di un naufragio avvenuto nel I secolo a.C. in prossimità dell'isola di Anticitra, ritrovato per caso nel 1900 da un equipaggio di pescatori di spugne.
Discipline
Tra le diverse discipline dell'archeologia subacquea, si possono includere:
Archeologia navale: lo studio della tecnologia riguardante qualunque tipo di imbarcazione e il relativo equipaggiamento;
Archeologia marittima: la ricerca dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività sul mare, ma anche la scoperta di porti, approdi, navi e carichi mercantili;
Archeologia delle acque interne: lo studio dei resti materiali dell'uomo e delle sue attività sui fiumi, laghi o lagune (insediamenti, attracchi navali, imbarcazioni);
Archeologia dei pozzi e degli ipogei: settore atipico che prende in considerazione strutture artificiali o cavità naturali, legate a forme di antropizzazione particolari.
Metodologie
Pur ispirata dalle medesime regole che operano in quella terrestre, l'archeologia subacquea necessita di accorgimenti particolari legati all'ambiente di operazione. L'operazione sott'acqua, infatti, comporta alcune difficoltà specifiche, così come nella subacquea in generale.
Il più evidente tra questi problemi è legato alla profondità dei reperti che, ad esempio nel caso dei relitti, può essere talmente alta da causare problemi fisiologici per gli operatori, e richiedere l'uso di attrezzature specifiche quali rebreather o diverse miscele per l'immersione (Nitrox, Trimix). Molti dei relitti presenti in Italia, infatti, sono situati oltre i 40 metri di profondità, il limite per la subacquea ricreativa.
La disciplina si è evoluta con l'utilizzo di tecnologie quali batiscafi, droni, veicoli subacquei filoguidati e lo sviluppo di dispositivi di supporto ai restauratori subacquei per la conservazione in situ dei reperti. Queste tecnologie, in parallelo con un affinamento delle conoscenze collegate alla fisiologia della subacquea, stanno permettendo di esplorare relitti e resti a quote sempre più profonde.
Note
Voci correlate
Archeologia marittima
Archeologia delle acque interne
Archeologia dei relitti marini
Altri progetti
Collegamenti esterni
Esplorazioni subacquee nell'antichità, a cura di Francesca Dominici (file .pdf). |
15 | https://it.wikipedia.org/wiki/Analisi%20delle%20frequenze | Analisi delle frequenze | Nella crittoanalisi, lanalisi delle frequenze è lo studio della frequenza di utilizzo delle lettere o gruppi di lettere in un testo cifrato. Questo metodo è utilizzato per violare i cifrari classici. Le indagini quantitative sui testi si servono spesso di qualche forma di analisi delle frequenze.
Possono essere interessanti le analisi delle frequenze di caratteri, di parole, di gruppi di parole che si possono assegnare a lemmi o significati definiti; queste analisi possono riguardare un singolo testo (da un frammento epigrafico, a un'opera come la Divina Commedia), un intero corpus letterario o un opportuno campione di un linguaggio specialistico o di un'intera lingua.
In particolare un primo metodo che si adotta in attività di crittanalisi si basa sul fatto che in ogni lingua la frequenza di uso di ogni lettera è piuttosto determinata; questo è vero in modo rigoroso solo per testi lunghi, ma spesso testi anche corti hanno frequenze non molto diverse da quelle previste.
Vediamo come riferimento le frequenze percentuali delle lettere più comuni di due lingue:
Si può notare quanto le prime lettere di queste lingue siano presenti in quantità molto maggiore delle altre, ad esempio da un testo in cui un certo simbolo appare oltre il 12% delle volte si può facilmente intuire che quel simbolo corrisponde alla lettera E (in inglese la distanza della E dalle altre lettere è ancora più marcata).
In particolare le varie lettere si trovano nelle frasi in Italiano con la frequenza
Bibliografia
Linguistica computazionale
Metodi crittanalitici |
18 | https://it.wikipedia.org/wiki/Aerofoni | Aerofoni | [[File:Shinobue servono tutti tranne i clarinetti flauti sono aerofoni]]
Gli strumenti aerofoni (classificazione Hornbostel-Sachs: cat. 4) sono strumenti musicali nei quali l'aria stessa è il mezzo primario che viene messo in vibrazione producendo un suono. Nella classificazione di Hornbostel-Sachs, gli strumenti aerofoni sono divisi in due classi, a seconda che l'aria che vibra sia contenuta in una cavità dello strumento (aerofoni risonanti o strumenti a fiato veri e propri), oppure no (aerofoni liberi).
Aerofoni liberi
La prima classe comprende gli "aerofoni liberi", nei quali lo strumento genera direttamente un'onda sonora nell'aria circostante, senza produrre un'onda stazionaria in un volume d'aria racchiuso dallo strumento. Questa classe comprende gli strumenti ad ancia libera come l'armonica a bocca e l'organo a bocca di origine orientale e anche altri strumenti come la sirena e l'armonica o gli aerofoni a vortice come il cosiddetto Rombo, la rotula della zampa di suino (o il bottone) che vengono fatti roteare su sé stessi.
Negli aerofoni liberi (41), quindi, l'aria vibrante non è contenuta dallo strumento, ma si trova al di fuori, lo circonda.
Negli "aerofoni liberi a deviazione" (411) (ad esempio frusta, lama della sciabola che emette il caratteristico sibilo, ecc.) l'aria colpisce un corpo affilato, oppure un corpo affilato viene mosso attraverso l'aria.
Negli "aerofoni liberi ad interruzione" (412) il passaggio dell'aria viene interrotto in maniera periodica generando una frequenza udibile.
Gli "aerofoni ad interruzione ad ancia" (412.1) presentano un'ancia sulla quale viene indirizzato e forzato un flusso d'aria che la mette in vibrazione, originando un'interruzione periodica del flusso stesso, tenere conto del fatto che negli aerofoni di questo tipo, se sono presenti dei tubi, l'aria non vibra in modo primario, ma secondario, cioè arricchendo il suono timbricamente (canne ad ancia dell'organo).
Ancora, negli aerofoni liberi ad interruzione ad ancia troviamo:
le ance battenti doppie (412.11) (es. lo stelo d'erba spaccato in due);
le ance libere singole (412.131);
e le ance libere in serie (412.132) (armonium, armonica a bocca, fisarmonica…);
nonché le ance a nastro (412.14) (ottenute, ad esempio, nel soffiare contro i bordi affilati di una foglia lanceolata o di un fogliettino di carta).
Negli "aerofoni liberi ad interruzione a spostamento" (412.21) (come ad esempio nella sirena a disco forato) è il dispositivo di interruzione che si muove senza l'intervento di un flusso d'aria.
Negli "aerofoni liberi ad interruzione a vortice" (412.22) (come, ad esempio, il rombo, il frullo, ma anche il ventilatore a pale che emette il caratteristico suono), il dispositivo interruttivo ruota attorno al suo stesso asse.
Negli "aerofoni ad esplosione" ("413"), l'aria viene colpita da un solo impulso di compressione (il palloncino che scoppia, il sacchetto pieno d'aria fatto scoppiare, il tubofono, lo schioppetto come giocattolo infantile d'altri tempi).
Strumenti a fiato (o aerofoni risonanti)
La seconda grande classe di aerofoni è quella degli strumenti a fiato veri e propri. (H.F.: 42).
A questa (con tutte le possibili varianti catalogate dalla classificazione Hornbostel-Sachs) appartengono i tipi:
dei flauti (421);
dei tubi ad ancia (422), a loro volta suddivisi in oboi (422.1), clarinetti (422.2), tubi ad ancia libera (422.3);
delle trombe (423), a loro volta suddivise in "trombe naturali"(423.1) e "trombe cromatiche" (423.2).
Il serbatoio d'aria
Per quanto riguarda la riserva d'aria, gli aerofoni possono ricevere il flusso d'aria dai polmoni dell'esecutore o da altre fonti, attingendo ad un serbatoio d'aria. In pratica l'aria non viene insufflata direttamente nello strumento a fiato, ma viene accumulata in serbatoi (zampogne, cornamuse) o caricata con mantici (organi a canne, fisarmoniche, organetti diatonici, eccetera) è anche possibile utilizzare la bocca dell'esecutore come serbatoio d'aria (launeddas, respirazione continua con trombe, sax, clarinetti nelle performance jazz, eccetera).
Denominazioni storiche nella cultura occidentale
Nella cultura occidentale gli strumenti a fiato (detti anche brevemente "fiati") vengono spesso ancora indicati e classificati con le denominazioni storiche di ottoni e legni, basate appunto sui materiali di costruzione in tempi passati, e non più adeguate. Nell'uso comune troviamo fra gli ottoni: trombe e cornette, tromboni, tuba, bassotuba e flicorni, corno francese. Mentre fra i legni si annoverano: flauto e ottavino, clarinetto e clarinetto basso, sassofoni, oboe e corno inglese, fagotto e controfagotto.
Note
Bibliografia
Erich Moritz von Hornbostel, Curt Sachs, Zeitschrift für Ethnologie, vol. 46, pp. 553–90. 1914
(EN) Perono Cacciafoco, Francesco. (2019). A Prehistoric 'Little Goose': A New Etymology for the Word 'Ocarina'. Annals of the University of Craiova: Series Philology, Linguistics, XLI, 1-2: 356-369, Paper.
Enrico Weller, Der Blasinstrumentenbau im Vogtland von den Anfängen bis zum Beginn des 20. Jahrhunderts, Geiger-Verlag, Horb am Neckar, 2004, ISBN 3-89570-986-7
Paul Wiebe, Bläser arrangieren, Wizoobooks Verlag 12/2007, ISBN 978-3-934903-61-6
Voci correlate
Strumento musicale
Cordofoni
Elettrofoni
Idiofoni
Membranofoni
Sodina
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Aria |
19 | https://it.wikipedia.org/wiki/Arte | Arte | Larte nel suo significato più ampio comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto, l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione, addirittura non esiste neppure un termine equivalente ad "arte" nella maggior parte delle lingue parlate.
Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico.
Alcuni filosofi e studiosi di semantica, invece, sostengono che esista un linguaggio oggettivo che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, dovrebbe essere codificato per poter essere compreso da tutti, tuttavia gli sforzi per dimostrare questa affermazione sono stati infruttuosi.
L'arte può essere considerata anche una professione di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali – quelle cioè che afferiscono all'artigianato – discendono spesso dal Medioevo, quando si svilupparono attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni. Ogni arte aveva una propria tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi.
Evoluzione storica del concetto di arte
Analizzando la storia del concetto di arte vediamo che nel corso del tempo esso subisce una trasformazione graduale ma radicale.
Antichità: Sanscrito Are (ordinare) Latino: Ars, Greco: Τέχνη stava quindi a significare la capacità di fare qualche oggetto. La capacità consisteva nella conoscenza delle regole, mediante le quali era possibile produrre un oggetto. L'arte quindi includeva quello che chiameremmo artigianato, più una parte delle scienze (Astronomia, Storia). Inoltre, gli antichi Greci non si servivano di termini quali Musica, Architettura o Arti Visive per indicare una disciplina artistica: questi termini non esistevano oppure avevano un significato diverso da quello moderno. Si servivano invece di concetti di minore estensione, come ad es: "mimica", "commedia", "tragedia", concetti che sono inclusi nell'ambito del Teatro. Dall'idea di arte rimaneva fuori la Poesia in quanto, anche se era compresa nel campo del sapere, era priva delle caratteristiche tipiche dell'arte: anzitutto, dal momento che era per lo più recitata e cantata, non era una produzione materiale, quindi non si basava su regole specifiche ma sull'invenzione individuale; in secondo luogo la poesia era vista come irrazionale, capace di incantare, affascinare e sedurre le menti. La Poesia era quindi considerata una pratica a sé stante: la si credeva ispirata dalle Muse, e per questo era considerata superiore.
Nel periodo ellenistico iniziarono le prime classificazioni e le arti vennero divise in comuni e liberali, a seconda che richiedessero uno sforzo fisico o uno sforzo intellettuale.
Nel Medioevo si cominciano a rivalutare le arti comuni, che verranno chiamate meccaniche, ma continueranno ad avere un ruolo subalterno rispetto alle arti liberali. Dalle arti "meccaniche" vennero escluse diverse di quelle che noi chiamiamo "belle arti", come la pittura e la scultura; le arti liberali e meccaniche erano state ridotte al numero di sette, e tra quelle che richiedevano lo sforzo fisico, si annoveravano soltanto le arti che miglioravano la vita dell'uomo, che lo nutrivano, lo riparavano dalle intemperie, ovvero quelle arti il cui punto peculiare era l'utilità quanto la piacevolezza. Si conoscono, di queste arti meccaniche medievali, due elenchi di riferimento: quelli di Ugo di San Vittore e Rodolfo di Longo Campo.
La poesia non rientra ancora nell'ambito concettuale dell'arte indicato in epoca moderna, in quanto il poeta era considerato un vate che componeva i versi ispirato dal Dio, o dalle Muse nell'Antica Grecia. Non esisteva la regola nelle composizioni poetiche, almeno per quanto riguarda il contenuto. A fornire il contributo essenziale affinché la poesia venisse considerata un'arte fu Bernardo Segni che nel 1549 tradusse in volgare la Poetica di Aristotele, opera in cui lo Stagirita già annoverava la poesia tra le altre arti.
La condizione sociale degli artisti, che migliorò notevolmente nel corso del Rinascimento, contribuì a separarli dagli scienziati e dagli artigiani.
Nel 1735 Baumgarten conia il termine estetica utilizzandolo per la prima volta nella propria tesi di laurea Nel 1750 pubblicherà un saggio intitolato Æsthetica.
Charles Batteux nel 1746 definisce, nel suo libro Le belle arti ridotte ad un unico principio, il sistema delle belle arti, indicando cinque arti in senso proprio - la pittura, la scultura, la poesia, la musica, la danza - a cui associava due arti connesse - l'eloquenza e l'architettura - il cui carattere comune risiedeva nell'imitazione della realtà per il fine di creare oggetti belli.
Dalla fine del Settecento cominciarono le prime crisi del concetto di bello e di arte.
Stavano nascendo nuove forme di espressione come la fotografia, l'architettura industriale, l'oggettistica per la casa, e bisognava farle rientrare nel concetto di arte.
Per tale motivo nel Novecento si è abbandonata l'idea di una definizione onnicomprensiva di arte e di opera d'arte. Il termine arte diventa un concetto aperto, in cui tutte le possibili definizioni dell'arte confluiscono.
Il Novecento si fa portavoce della crescita intimista portata avanti dai pensatori del secolo precedente, ma rinnova le necessità interiori dell'artista e si fa portavoce dell'innovazione tecnica, di cui i nuovi materiali (il ferro e gli elementi prefabbricati) sono gli elementi fondamentali.
La nuova architettura deve essere il segno del rinnovamento culturale e sociale, per questo si procede ad una omogeneità dei caratteri della nuova costruzione architettonica, si stabilisce un carattere nuovo, uno "stile moderno".
All'interno del "Modernismo" si riassumono ed interagiscono le correnti artistiche che nei precedenti due decenni interpretano ed affiancano lo sforzo progressivo della civiltà industriale.
Quando all'entusiasmo per il progresso industriale segue la consapevolezza della trasformazione che opera nelle strutture della vita e della società, attorno al 1910, all'interno del “Modernismo”, si formano le “avanguardie” artistiche con l'obiettivo di mutare le modalità e le finalità dell'arte.
Discipline artistiche
Le principali forme di arte, da cui emanano o a cui si ricollegano tutte le altre (dette arti minori) sono tradizionalmente sette, ognuna associata a una Musa:
Pittura (inclusi il disegno, l'incisione e oggi la grafica digitale)
Scultura (inclusi l'oreficeria, l'arte tessile, l'arazzo e l'origami)
Architettura
Letteratura (inclusa la poesia)
Musica
Danza
Cinema (o recitazione, che anticamente riguardava solo il teatro)
Altre forme di arte oggi possono essere considerate anche:
Videoarte (incluso nel cinema)
Fotografia (inclusa la multivisione)
Fumetto
Videogiochi
Esse possono essere raggruppate in arti visive, che non richiedono un'esecuzione perché l'opera si presenta al fruitore già perfettamente definita, e arti performative, che invece richiedono all'artista non solo di essere prodotte, ma anche eseguite:
Arti visive:
Pittura
Scultura
Architettura
Scrittura (forma di letteratura)
Cinema
Fotografia
Fumetto
Arti performative:
Musica
Danza
Teatro
Illusionismo
Lettura (forma di letteratura)
Videogiochi
Un'altra possibile suddivisione delle arti, basata sui sensi umani, è la seguente:
Arti visive:
Arti figurative o Belle Arti:
Pittura (inclusi il disegno, l'incisione e la grafica digitale)
Scultura (inclusi l'oreficeria, l'arte tessile, l'arazzo e l'origami)
Architettura
Fotografia
Scrittura (forma di letteratura)
Fumetto
Arti uditive
Musica
Lettura (forma di letteratura)
Arti audiovisive
Teatro
Cinematografia
Danza
Un'ultima suddivisione delle arti, sebbene non le includa tutte, è quella delle "nove arti". Stilata originariamente nel 1923 dal poeta italiano Ricciotto Canudo, fu ampliata con le ultime due voci dal critico francese Claude Beylie nel 1964:
Architettura
Musica
Pittura
Scultura
Poesia
Danza
Cinema
Radio-televisione
Fumetto
È stata infine più recentemente proposta l'inclusione dei videogiochi come "decima arte".
Note
Voci correlate
Arte oggettiva
Beni culturali
Creatività
Filosofia dell'arte
Gioielleria
Legislazione italiana dei beni culturali
Opera lirica
Moda (cultura)
Restauro
Città d'arte
Altri progetti
Wikisource: Democrazia e arte, di Mario Rapisardi
Wikisource: Decadenza e rinnovazione dell'Arte, di Mario Rapisardi
Wikisource: L'arte è imperitura, lezione di Mario Rapisardi, dicembre 1897
Collegamenti esterni
Arte |
20 | https://it.wikipedia.org/wiki/Abbie%20Hoffman | Abbie Hoffman |
Biografia
Di origini ebraiche, dotato di una personalità sardonica e vulcanica, di orientamento anarco-comunista, Abbie Hoffman organizzò e diresse molte manifestazioni di protesta contro l'establishment. Le sue esperienze nei primi anni cinquanta come studente della Brandeis University, nel Massachusetts, dove studiò sotto Herbert Marcuse, impressero in lui lo spirito della ribellione. Successivamente ottenne la specializzazione all'Università di Berkeley. Sotto la tutela del famoso psicologo e filantropo Abraham Maslow, Hoffman concepì la protesta politica come un processo positivo e di immediata necessità.
Nei primi anni sessanta, tornò a Worcester a lavorare come psicologo in un ospedale statale. Iniziò la sua carriera politica occupandosi di attivismo per i diritti umani nello Stato del Mississippi, come organizzatore del Comitato di Coordinamento degli Studenti Non Violenti (Student Non-Violent Co-ordinating Committee). Nel distretto di Haight-Ashbury, a San Francisco, Hoffman si associò ai Diggers (degli attori diventati attivisti sociali), distribuendo cibo gratis e organizzando alloggi.
Molte delle azioni dimostrative di cui fu protagonista ebbero risonanza tra l'opinione pubblica per la loro teatralità. Una tra le sue azioni di protesta più famose avvenne il 24 agosto 1967, quando condusse un gruppo di oppositori al capitalismo e alla guerra nel Vietnam nella galleria alla borsa di New York e gettò biglietti da un dollaro sugli scambisti, che cominciarono a raccoglierli freneticamente. Ovviamente, Hoffman puntava a mettere in risalto quello che metaforicamente gli scambisti dell'NYSE secondo lui stavano già facendo. Successivamente alla borsa di New York furono installate delle barriere per prevenire proteste dello stesso tipo. Attraverso il suo coinvolgimento nelle proteste contro la guerra nel Vietnam, Hoffman divenne un'icona della controcultura e il volto del dissidio radicale americano.
Hoffman si unì a molti dei principali contestatori dello stato delle cose negli anni Sessanta, come John Lennon e Yōko Ono, Tom Hayden, Timothy Leary e G. Gordon Liddy, e si distinse per il suo modo di fondere la creatività e il suo tipico umorismo selvaggio nelle azioni di protesta. Fu pioniere in molte tattiche nella guerriglia della sopravvivenza e dell'autonomia personale. Durante la guerra del Vietnam, condusse persone in manifestazione attorno al Pentagono nel tentativo di fare levitare in aria l'edificio per mezzo dell'energia psichica della folla.
Hoffman fu arrestato durante la convention democratica a Chicago nel 1968, in cui il partito Yippie stava cercando di candidare alla presidenza un maiale di nome Pigasus, come componente del gruppo di persone che fu soprannominato "i sette di Chicago" (the Chicago Seven). Assieme a lui furono arrestati anche Jerry Rubin, il futuro senatore della California Tom Hayden e l'attivista delle Pantere Nere Bobby Seale. Durante il processo le trovate teatrali di Abbie Hoffman conquistarono spesso i titoli dei giornali, come per esempio quando, invitato a deporre, prestò giuramento alzando il dito medio invece dell'intera mano. Il giorno della sentenza (le accuse vennero infine ribaltate dalla corte d'appello) Hoffman invitò il giudice a provare l'LSD.
Al Festival di Woodstock, svoltosi a Bethel nel 1969, Hoffman interruppe la prestazione degli Who per fare un discorso di protesta contro l'imprigionamento di John Sinclair del Partito delle Pantere Bianche (White Panther Party). Il chitarrista degli Who Pete Townshend non prese bene l'interruzione dell'esibizione del suo gruppo e lo colpì con la sua chitarra cacciandolo dal palco. Pete Townshend affermò successivamente di essere d'accordo con Hoffman riguardo l'imprigionamento di John Sinclair. Nel suo ultimo libro, Ho deriso il potere, Abbie Hoffman nega che Townshend l'abbia colpito con la sua chitarra e relega l'episodio a mera leggenda metropolitana.
Trascinatosi in uno stile di vita fuori legge, Hoffman fu coinvolto nel 1973 in una vendita di cocaina e catturato da agenti in borghese. Dandosi alla fuga e ricorrendo a vari stratagemmi per non essere riconosciuto (tra cui la plastica facciale), Hoffman visse in clandestinità per sei anni, continuando a fare l'attivista sotto il falso nome di Barry Freed. L'FBI compilò pagine di documentazione su di lui e assunse due psicologi per analizzare la sua personalità. Fu bandito dalla circolazione in undici stati. Nel 1980 Hoffman uscì dalla clandestinità e dovette scontare una breve condanna alla prigione, prima di tornare all'attivismo sociale.
Hoffman si batté su molti fronti, ma le sue passioni erano ormai largamente personali, in un ambiente che era drasticamente cambiato sin dalla morte delle controculture degli anni Sessanta e Settanta. La psicosi, l'abuso di sostanze stupefacenti e la rottura di relazioni resero la sua vita personale molto disordinata; i media misero in risalto le contraddizioni e le pecche nel suo modo di agire. Nonostante questo continuò ininterrottamente a praticare il suo attivismo e a cercare di mobilitare gli studenti nei campus universitari. Nel 1987 fu arrestato per la quarantaduesima volta, mentre protestava, assieme a una trentina di persone, contro il reclutamento della CIA all'Università del Massachusetts.
A una riunione dei Sette di Chicago nel 1988, Hoffman si descrisse come "un dissidente americano. Non credo che i miei obbiettivi siano cambiati sin da quando avevo 4 anni e combattevo con i bulletti a scuola." Sofferente di disturbo bipolare, fu trovato morto il 12 aprile 1989 e ufficialmente la sua morte fu registrata come suicidio causato dall'ingestione di una grande dose di barbiturici. Non visse abbastanza a lungo per vedere la resurrezione del movimento antagonista e della dissidenza radicale negli anni novanta da parte di una notevole varietà di fondazioni progressiste (movimenti contro la globalizzazione economica).
Eredità culturale
È l'autore di vari libri tra cui Ruba questo libro (titolo originale: Steal this Book), Fuck the System e Revolution for the Hell of It. Il primo di questi, che negli Stati Uniti vendette 2 milioni di copie, venne pubblicato in Italia da Stampa Alternativa.
La vita di Abbie Hoffman è documentata nel film Steal this Movie.
La sua partecipazione al processo ai Chicago Seven, in qualità di imputato, è raccontata nel film di Aaron Sorkin Il processo ai Chicago 7.
Nel film Forrest Gump appare una figura che allude a Abbie Hoffman, vestito con la sua famosa camicia ricavata da una bandiera americana, che tiene un discorso contro la guerra del Vietnam a Washington davanti a una folla di hippies.
Il regista Oliver Stone gli dedicò il film Nato il quattro luglio, uscito lo stesso anno della morte di Hoffman.
Bibliografia
Libri scritti da Abbie Hoffman
Revolution for the Hell of It, 1968
Woodstock Nation: A Talk-Rock Album, 1969
Ruba questo libro, 1971
Vote!, 1972, scritto insieme a Jerry Rubin e Ed Sanders
To America with Love: Letters from the Underground, 1976, scritto insieme ad Anita Hoffman
Soon to be a Major Motion Picture, 1980
Square Dancing in the Ice Age, 1982
Steal this Urine Test, 1987, scritto insieme a Jonathan Silvers
The best of Abbie Hoffman, 1989, selezione di passi da Revolution for the Hell of It, Woodstock Nation, e Steal this Book. Include altri scritti precedentemente mai pubblicati in un libro.
Ho deriso il potere, 2009, edizione italiana di The Autobiography of Abbie Hoffman, 1980, Snake Edizioni, ISBN 978-88-88865-73-7
Libri su Abbie Hoffman
Run Run Run: The Lives of Abbie Hoffman, 1994, di Jack Hoffman and Daniel Simon
Abbie Hoffman: American Rebel, 1992, di Marty Jezer
For the Hell of It: The Lives and Times of Abbie Hoffman, 1996, di Jonah Raskin
Live This Book: Abbie Hoffman's Philosophy for a Free and Green America, 1991, di Theodore L. Becker e Anthony L. Dodson
Steal This Dream, 1998, di Larry "Ratso" Sloman
Voci correlate
New Left
Partito Internazionale della Gioventù
Controcultura
Chicago Seven
Altri progetti
Collegamenti esterni
Il testo completo del libro Steal this book
Attivisti per i diritti umani
Libertari
Morti per suicidio
Morti per overdose |
23 | https://it.wikipedia.org/wiki/Adige | Adige | L'Adige (AFI: ; anticamente anche Adice, ; Etsch in tedesco e in dialetto sudtirolese, Adesc in ladino, Ades in trentino, Àdexe in veneto, , ) è un fiume dell'Italia nordorientale, per lunghezza – circa 410 km – il secondo fiume italiano dopo il Po, il terzo per ampiezza di bacino dopo Po e Tevere, il quarto per volume d'acque dopo Po, Ticino e Tevere, con 235 m³/s di portata media annua presso la foce.
Nasce presso il passo Resia (Reschenpass) nell'Alta Val Venosta (Obervinschgau) in Alto Adige e sfocia nel mare Adriatico presso i comuni di Chioggia e Rosolina, nelle rispettive frazioni di Ca'lino di Chioggia e di Rosolina Mare, dopo aver attraversato le città di Trento, Rovereto, Verona, Legnago, Cavarzere, lambendo Merano, Bolzano e Rovigo, passando interamente per le regioni Trentino-Alto Adige e Veneto. La valle in cui scorre assume vari nomi: val Venosta tra la sorgente e Merano, valle dell'Adige tra Merano e Trento, Vallagarina tra Trento e Verona, e quindi val Padana tra Verona e la foce, con un'ampia area destra del fiume vicino alla foce che fa anche parte del Parco Delta del Po MAB UNESCO (Riserva della biosfera).
Il bacino idrografico
Complessivamente il suo bacino idrografico è di km² (che lo rendono il terzo in Italia per ampiezza dopo il Po e il Tevere): di questi ben 7.200 sono in provincia di Bolzano, nel cui territorio scorre per 140 km (oltre 1/3 del suo percorso complessivo), mentre i restanti sono suddivisi tra le province di Trento, di Verona, di Padova, di Rovigo e di Venezia.
I suoi principali affluenti sono:
il rio Ram (Rambach) presso Glorenza (Glurns) (BZ);
il Passirio (Passer) presso Merano (Meran) (BZ);
l'Isarco (Eisack) presso Bolzano (Bozen) (BZ);
il Noce presso Zambana (TN);
l'Avisio presso Lavis (TN);
il Fersina presso Trento (TN);
il Leno presso Rovereto (TN);
l'Alpone presso Albaredo d'Adige (VR).
Nel suo tratto iniziale, il rio Ram (Rambach) scorre nella val Monastero, politicamente appartenente alla Svizzera (Cantone dei Grigioni).
Portate medie mensili
Ambiente
Il fiume Adige percorre il percorso e nel suo cammino si può trovare sopra tutto zone pianeggianti o montuose, con climi alpini, continentali e miti in estate o primavera. Sulle sue sponde è quasi sempre presente una striscia di vegetazione, incluse piante di latifoglie e arbusti, di un verde acceso, donatogli appunto dalle acque del fiume.
Storia
Il fiume è stato protagonista di alcune devastanti alluvioni. Già in epoca romana la sua idrografia subì una variazione: Plinio il Vecchio non cita più il Po di Adria perché l'Adige aveva subito una rotta ed era confluito nella Filistina e in altri due canali, chiamati il Fossone e la Carbonaria (Po di Goro).Successivamente la rotta della Cucca, la catastrofica alluvione del VI secolo (589), secondo le cronache di Paolo Diacono, provocò morte e distruzione a Verona e nelle campagne. Vi è la notizia di altri fenomeni di questo tipo in passato: tra i più gravi sono da ricordare le inondazioni del 1882, del 1966 e del 1981.
Il 9 novembre 1046 il corso del fiume venne sbarrato per oltre dieci giorni a seguito di una frana causata da un violento terremoto nella media valle dell'Adige.
Nel 1474, vicino a Castel Firmiano presso Bolzano, l'Adige in piena - chiamato nel documento «wasszer Etsch» - aveva inondato e distrutto le vie di passaggio, al che i duchi d'Austria misero in atto misure di ripristino delle comunicazioni viarie.
Nel 1858 il corso del fiume fu deviato dal centro della città di Trento con uno spostamento del corso verso ovest: si trattò di rettificare il percorso che invece in origine faceva un'ansa verso est, fin quasi sotto alle mura del castello del Buonconsiglio. Tale operazione, che nei progetti doveva servire ad evitare inondazioni e piene nel centro della città, di fatto trasformò profondamente la zona del tracciato originale.
Nel settembre 1882 il fiume ruppe gli argini in nove punti a Bolzano e a San Michele all'Adige, e inondò la parte nord della città di Trento; la piena provocò anche un'alluvione a Verona e un'alluvione in Polesine. Proprio per salvare la città di Verona da possibili inondazioni, nella prima metà del XX secolo fu progettato, costruito e completato nel 1959 un tunnel scolmatore (Galleria Adige-Garda) che congiunge l'Adige in località Mori con il lago di Garda in località Nago-Torbole e che è in grado di convogliare le acque in eccesso dal fiume al lago. A causa della notevole differenza di temperatura e qualità delle acque, si fece ricorso al travaso delle acque molto raramente, soltanto quando strettamente necessario. Il tunnel venne usato infatti soltanto 12 volte tra il 1960 e il 2022: nel 1960, 1965, 1966 (due volte), 1976, 1980, 1981, 1983, 2000, 2002, 2018 e 2022. L'utilizzo dello scolmatore deve essere coordinato con il livello del lago di Garda e del fiume Mincio per evitare problemi.
Nel novembre 1966 la città di Trento conobbe la più grande alluvione della sua storia: buona parte della città e circa 5.000 ettari di campagna furono sommersi da circa due metri d'acqua. In seguito all'alluvione, gli argini vennero alzati di circa un metro. Nel luglio 1981 gli argini cedettero nei pressi di Salorno che fu sommersa assieme alle campagne circostanti.
Nel 2019 la portata massima che può transitare nel fiume era pari a 2.500 m³/s ed era corrispondente a un tempo di ritorno di 200 anni.
Nel corso del medioevo l'Adige fu anche teatro di importanti azioni militari, come nel 1439, quando le flotte congiunte dei Visconti e dei Gonzaga, allora in guerra contro Venezia, riuscirono a risalire il fiume e prima assediarono Legnago e poi gettarono un ponte di barche fortificato a valle di Verona per bloccare i rifornimenti alla città, mentre nel 1487, sempre lungo l'Adige, a Calliano i veneziani furono sconfitti dall'esercito del duca Sigismondo d'Austria.
Informazioni e curiosità
Lungo le rive del fiume, sfruttando le strade degli argini, si sviluppa la ciclopista della valle dell'Adige, una delle più lunghe presenti in Italia, che unisce la provincia di Verona con quella di Bolzano.
Ogni anno nel mese di ottobre nel tratto compreso tra Borghetto (TN) e Pescantina (VR) si svolge l'Adige marathon, una gara canoistica sia a livello agonistico che amatoriale.
Il percorso dell'Adige (galleria fotografica)
Filmografia
Mauro Vittorio Quattrina "L'Adige di carta". Docufilm narrato in "prima persona" da Berto Barbarani interpretato da Stefano Paiusco - 2019 -
Note
Bibliografia
Helmut Gritsch, Schiffahrt auf Etsch und Inn, in Alpenübergänge vor 1850, a cura di Uta Lindgren, Stoccarda: Steiner, 1987, pp. 47–63. ISBN 3-515-04847-2
Peter Ortner, Christoph Mayr, Die Etsch. Natur- und Kulturbild eines Alpenflusses, Bolzano: Athesia, 1984. ISBN 3-515-04847-2
Eugenio Turri, L'Adige: il fiume, gli uomini, la storia, Verona: Cierre, 1997. ISBN 88-85923-40-2
Kurt Werth, Geschichte der Etsch zwischen Meran und San Michele. Flussregulierung, Trockenlegung der Möser, Hochwasser, Lana: Tappeiner, 2003. ISBN 88-7073-334-3
Voci correlate
Fiumi d'Italia
Fiumi più lunghi d'Europa
Galleria Adige-Garda
Ciclopista della valle dell'Adige
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28 | https://it.wikipedia.org/wiki/Accordo%20De%20Gasperi-Gruber | Accordo De Gasperi-Gruber | L'accordo De Gasperi-Gruber (conosciuto anche come accordo di Parigi, Gruber-De-Gasperi-Abkommen in tedesco), così chiamato dai nomi degli allora ministri degli Esteri italiano (Alcide De Gasperi) e austriaco (Karl Gruber), è un trattato internazionale firmato il 5 settembre 1946 a Parigi a margine dei lavori della Conferenza di pace, per definire la questione della tutela della minoranza linguistica tedesca del Trentino-Alto Adige.
Contesto storico
Dopo la prima guerra mondiale il Trattato di Saint-Germain aveva assegnato all'Italia il Trentino-Alto Adige che, seppur geograficamente incardinato nella penisola italiana, era popolato in prevalenza da abitanti di lingua tedesca (ciò riguarda soprattutto l'Alto Adige, sebbene anche in Trentino vi fossero e vi siano tuttora piccole comunità germanofone). Il governo fascista adottò una serie di misure volte alla snazionalizzazione della popolazione. L'uso della lingua tedesca in pubblico e il suo insegnamento vennero vietati. Ulteriori provvedimenti come l'obbligo all'italianizzazione dei cognomi, miravano all'oppressione dell'identità etnica e culturale tedesca. Furono inoltre adottate speciali misure di natura militare (edificazione del Vallo alpino in Alto Adige). Fu anche portata avanti una massiccia industrializzazione. A ciò si aggiunse la politica demografica del fascismo (vedi italianizzazione), culminata nelle opzioni in Alto Adige (e in parte in Trentino), che videro l'adesione massiccia della popolazione di lingua tedesca al trasferimento nel Reich nazista.
Durante la seconda guerra mondiale il Trentino e l'Alto Adige vennero occupati dalle truppe tedesche, accolte come liberatrici da molti abitanti di lingua tedesca e non solo, la cui Resistenza fu piuttosto limitata (vedi Josef Mayr-Nusser). Durante l'occupazione nazista si verificarono gravi crimini che colpirono tutti i gruppi linguistici (vedi Lager di Bolzano). Molti altoatesini e trentini si arruolarono o furono arruolati in due reparti al servizio della Wehrmacht: SS-Polizeiregiment "Bozen" e Corpo di Sicurezza trentino.
Il trattato
La questione altoatesina venne affrontata nel 1946, dopo la fine della guerra. Con il benestare degli Alleati (e nonostante le resistenze dell'Unione Sovietica, che stava attuando l'espulsione dei tedeschi dall'Europa orientale), si giunse a un accordo fra l'Italia e l'Austria. Il testo dell'accordo venne accluso al trattato di pace italiano del 10 febbraio 1947.
Il trattato venne implementato dall'Italia, che ripristinò l'uso ufficiale del tedesco e il suo insegnamento, reintrodusse i toponimi tedeschi e permise il ritorno degli optanti, anche di quelli compromessi con il nazismo. La stragrande maggioranza delle controversie sull'applicazione del trattato si risolsero compiutamente all'ingresso dell'Austria nell'Unione europea, nel 1995.
Se da una parte ovviamente il trattato vide chiaramente contrapposti interessi italiani e austriaci, la posizione personale e biografica dei contraenti era più sfumata. De Gasperi era stato cittadino dell'Impero austro-ungarico e nella sua attività politica aveva sviluppato un'intima convinzione dell'autonomia come mezzo per affrontare i problemi delle minoranze; Gruber d'altra parte era più dubbioso sulle intenzioni degli altoatesini:Conosco i miei conterranei, essi sono l’elemento più duro e più tenace della terra. Quanto maggiore sarà la libertà che loro concederete, tanto più essi ne useranno a ne abuseranno, se volete, per chiedere ed insistere di ritornare a far parte dell’Austria. Tutte le autonomie che voi italiani accorderete loro, con tutta la buona volontà di creare una collaborazione con loro, saranno altrettante armi che essi rivolgeranno contro voi stessi.Nonostante il patto e la messa in essere travagliata, l'accordo De Gasperi-Gruber funzionò ed è a oggi considerato un modello per i territori multiculturali in Europa e nel mondo.
Il testo del trattato
Traduzione dal testo inglese:
Accordo di Parigi 5 settembre 1946
Agli abitanti di lingua tedesca della Provincia di Bolzano e quelli dei vicini comuni bilingui della Provincia di Trento saranno garantite una completa uguaglianza di diritti rispetto agli abitanti di lingua italiana, nel quadro delle disposizioni speciali destinate a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico del gruppo di lingua tedesca.
In conformità con le disposizioni legislative già in vigore o in procinto d'esserlo agli abitanti di lingua tedesca sarà specialmente concesso:
l'insegnamento primario e secondario nella loro lingua materna;
la parità delle lingue italiana e tedesca negli uffici pubblici e nei documenti ufficiali, nonché nelle denominazione topografica bilingue;
il diritto di ristabilire i cognomi tedeschi che sono stati italianizzati nel corso degli ultimi anni;
l'uguaglianza di diritti per ciò che concerne l'ammissione nelle pubbliche amministrazioni con lo scopo di raggiungere nell'impiego una proporzione più adeguata tra i due gruppi etnici.
È concesso alle popolazioni delle zone sopramenzionate l'esercizio di un potere legislativo ed esecutivo regionale autonomo, nel quadro del quale queste disposizioni saranno applicate verrà stabilito consultando anche gli elementi locali rappresentativi di lingua tedesca.
Il governo italiano, con lo scopo di stabilire delle relazioni di buon vicinato tra l'Austria e l'Italia, s'impiegherà, in consultazione con il governo austriaco, e entro un anno a partire dalla firma del presente trattato:
a rivedere, con spirito di equità e con ampia comprensione, la questione delle opzioni di cittadinanza avvenute in seguito agli accordi Hitler-Mussolini del 1939;
a trovare un accordo di mutuo riconoscimento della validità di alcuni titoli di studio e diplomi universitari;
a stabilire una convenzione per la libera circolazione delle persone e dei beni tra il Tirolo del Nord e il Tirolo orientale, sia su ferrovia sia, nella misura più ampia possibile, per strada;
a concludere degli accordi speciali destinati a facilitare l'espansione del traffico scambi frontaliero e degli scambi locali di determinate quantità di prodotti e merci caratteristiche tra l'Austria e l'Italia.
Firmato da: Gruber e Degasperi
5 settembre 1946.
Note
Bibliografia
Rolf Steininger, Autonomie oder Selbstbestimmung? Die Südtirolfrage 1945/46 und das Gruber-De Gasperi-Abkommen (Innsbrucker Forschungen zur Zeitgeschichte, 2), Innsbruck-Vienna-Bolzano, Studien-Verlag, 2006. ISBN 978-3-7065-4332-3
Giovanni Bernardini (a cura di), L'Accordo De Gasperi-Gruber. Una storia internazionale, Trento, FBK Press, 2016, ISBN 978-88-98989-19-5
Collegamenti esterni
1946-2006: 60 anni dell'accordo De Gasperi - Gruber, su provincia.bz.it
Storia dell'Italia nel secondo dopoguerra
Trattati della Repubblica Italiana
Trattati dell'Austria
Storia dell'Alto Adige
Storia dell'Austria |
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Eventi, invenzioni e scoperte
1950
17 gennaio: l'ONU affida all'Italia la Somalia in amministrazione fiduciaria per un decennio.
Prende il via la "caccia alle streghe" e il periodo del cosiddetto maccartismo, dal nome del senatore statunitense che l'ha promossa, Joseph McCarthy.
25 giugno: scoppia la Guerra di Corea
1951
Nasce il Rock and Roll.
29 gennaio - 31 gennaio: prima trasmissione via radio del festival della canzone italiana (festival di Sanremo).
24 dicembre: la Libia diventa indipendente dall'Italia.
1952
6 febbraio: Elisabetta II succede al padre Giorgio VI come sovrano del Regno Unito.
1953
31 gennaio - 1º febbraio: un'imponente inondazione colpisce i Paesi Bassi, l'Inghilterra, la Scozia e il Belgio, provocando 2 551 morti e danni ingenti. Verrà ricordata come la più grave tempesta del mare del Nord del XX secolo.
2 giugno: Incoronazione della Regina Elisabetta II
26 luglio: Assalto alla Caserma Moncada da parte di Fidel Castro e Ernesto Che Guevara. Comincia la rivoluzione cubana.
Muore Stalin e finisce la guerra di Corea.
1954
3 gennaio: la RAI, radiotelevisione italiana inizia la trasmissione dei programmi televisivi del Programma Nazionale, in bianco e nero fino al 1977, poi a colori.
19 agosto: muore Alcide De Gasperi
1955
24 febbraio: nasce Steve Jobs
18 aprile - 24 aprile: Conferenza di Bandung
18 aprile: muore a 76 anni Albert Einstein
30 settembre: muore James Dean in un incidente stradale
28 ottobre: nasce Bill Gates
1º novembre: scoppia la guerra del Vietnam
14 dicembre: l'Italia viene ammessa all'ONU.
1956
26 luglio: il presidente egiziano Nasser annuncia la nazionalizzazione del Canale di Suez.
4 novembre - 10 novembre: l'Unione Sovietica invade l'Ungheria
1957
il 25 marzo vengono firmati i Trattati di Roma: il trattato che istituisce la Comunità economica europea (TCEE) e il trattato che istituisce la Comunità europea dell'energia atomica (TCEEA).
Inizio della Corsa allo spazio. Il 4 ottobre viene lanciato dall'URSS il primo satellite artificiale, lo Sputnik 1, seguito un mese dopo dallo Sputnik 2, con a bordo il primo essere vivente nello spazio, la cagnetta Laika.
1958
29 agosto: nasce Michael Jackson
9 ottobre: muore a Castel Gandolfo Papa Pio XII.
7 dicembre: inaugurazione del primo tratto dell'Autostrada del Sole in Italia, da Milano a Parma.
1959
1º gennaio - Cuba: il dittatore Fulgencio Batista abbandona l'Avana. Fidel Castro entra nella capitale cubana in testa alle sue truppe.
Musica
In Europa, dopo la Seconda guerra mondiale, si decide di unire il continente grazie al potere della musica; il 24 maggio 1956, a Lugano, va in onda la prima edizione del Festival della Canzone Europea.
Cinema
Sulla scia della "golden age" della letteratura fantascientifica iniziata nel decennio precedente, numerose sono le produzioni cinematografiche statunitensi del genere.
In oriente il cinema giapponese comincia ad affermarsi sulla platea internazionale: dopo la vittoria agli Oscar come miglior film straniero e del Leone d'oro al miglior film di Rashomon, ciò viene decisivamente riconfermato dai capolavori I sette samurai, anch'esso di Akira Kurosawa, e Godzilla di Ishirō Honda, entrambi del 1954.
James Dean gira poco prima della sua morte il suo successo Gioventù bruciata
Consacrazione di Marlon Brando con il film Il selvaggio
Federico Fellini esordisce come regista: nel 1957 e nel 1958 vince l'oscar al miglior film straniero rispettivamente con La strada e Le notti di Cabiria.
Nel 1959 esce Ben-Hur vincitore di 11 oscar nel 1960, record raggiunto solo 39 anni dopo da Titanic e successivamente da Il Signore degli Anelli - Il ritorno del Re
Grazie all'apporto come registi di vari critici che dall'inizio del decennio scrivevano sulla rivista Cahiers du cinéma, comincia a nascere con film come I 400 colpi il fenomeno svolta nella storia del cinema della Nouvelle vague francese.
Sul piano tecnico, dettato anche dalla competizione del mezzo cinematografico con quello televisivo (i primi apparecchi a colori vengono commercializzati negli USA già dal 1954), si verificano le prime massicce sperimentazioni della visione tridimensionale e dell'applicazione dei formati panoramici nelle sale cinematografiche (A partire da La tunica del 1953, primo film ad adottare il Cinemascope), mentre la produzione cinematografica statunitense si avvia ad abbandonare sempre più la colorazione in bianco e nero e a trattare tematiche più mature (Un esempio è L'uomo dal braccio d'oro, tra i primi in cui si parla di tossicodipendenza) per via del conseguente spostamento del target di pubblico prevalente.
Negli Stati Uniti cominciano a diffondersi i Drive-in.
Scienza e tecnica
Primi esperimenti di clonazione animale da parte di Robert Briggs e Thomas King nel 1952. Enunciazione di James Watson e Francis Crick della ricerca sulla struttura a doppia elica del DNA nel 1953.
Scoperta di Albert Bruce Sabin del vaccino antipolio nel 1955.
La statunitense Regency Electronics introduce il transistor.
Nel 1955 compaiono in Francia le pentole antiaderenti.
Viene inserito in Svezia il primo stimolatore cardiaco.
Curtis, Hirscowitz e Peters sviluppano l'endoscopio a fibra ottica.
Viene sperimentata la pillola anticoncezionale a partire dal 1954.
Viene messa a punto nel 1956 dal St. Mary Hospital di Manchester la prima amniocentesi.
Nel 1958 viene creato il primo chip
La Olivetti crea nel 1950 la macchina da scrivere Lettera 22 e dal 1957 assembla i primi calcolatori mainframe, la serie Elea.
Verso la fine del decennio cominciano a diffondersi i forni a microonde.
Nascono le prime forme di videogiochi. Vedi Videogiochi negli anni cinquanta
Personaggi
Iosif Stalin
Malcolm X
Alcide De Gasperi
Konrad Adenauer
René Coty
Charles de Gaulle
Fidel Castro
Kim Il-sung
Mao Tse-tung
Nikita Chruščёv
Dwight D. Eisenhower
Douglas MacArthur
Winston Churchill
Anthony Eden
David Ben-Gurion
Gamal Abd el-Nasser
Francisco Franco
Papa Pio XII
Elvis Presley
Marilyn Monroe
Jerry Lewis
Harry Truman
Ian Fleming
Audrey Hepburn
Pelé
James Dean
Alfredo Di Stéfano
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06 |
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Eventi, invenzioni e scoperte
1960
Ottengono l'indipendenza diciassette colonie africane.
In Sri Lanka Sirimavo Bandaranaike, leader dell'LSFP, è la prima donna al mondo ad essere eletta primo ministro.
Saltano gli accordi economici tra USA e Cuba che ne stipula di nuovi con l'URSS.
Un terremoto uccide un terzo della popolazione di Agadir in Marocco.
Il terremoto più forte del XX secolo si abbatte sul Cile con magnitudo 9,5. Il maremoto generato dalla scossa tellurica, oltre a distruggere tutti i villaggi lungo 800 km di costa, percorre 17.000 km e arriva fino in Giappone, dall'altra parte dell'Oceano Pacifico.
Inaugurazione della XVII Olimpiade a Roma.
1961
La concessione dell'indipendenza all'Algeria da parte della Francia provoca un tentato colpo di Stato organizzato dai generali ultranazionalisti che viene stroncato fermamente dal presidente Charles de Gaulle.
Il 20 gennaio John Fitzgerald Kennedy diviene il 35º presidente statunitense. Con i suoi 43 anni è il secondo più giovane inquilino della Casa Bianca e propone le ambiziose sfide della "nuova frontiera" che conquistano gli americani.
Il 12 aprile il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin è il primo uomo a compiere un volo spaziale.
Ad agosto i sovietici iniziano la costruzione del muro di Berlino.
Il 4 novembre arriva il secondo canale.
1962
Crisi dei missili di Cuba dal 15 al 28 ottobre
L'11 ottobre Papa Giovanni XXIII pronuncia il Discorso della luna.
Viene pubblicato il primo 45 giri dei Beatles: Love Me Do
Marilyn Monroe il 4 agosto viene trovata morta nella camera da letto della sua casa di Brentwood, a Los Angeles, all'età di trentasei anni a causa di un'overdose di barbiturici.
1963
Unione Sovietica e Stati Uniti d'America firmano un accordo per la sospensione dei propri esperimenti nucleari. Ma Francia e Cina non aderiscono e lanciano le proprie bombe atomiche nel 1964 e nel 1965.
Martin Luther King marcia pacificamente su Washington, chiedendo insieme ad altre 200.000 persone, l'integrazione razziale. Il 28 agosto tiene lo storico discorso "I have a dream".
Il 22 marzo Esce Please Please Me, il primo album dei Beatles.
Il 3 giugno muore papa Giovanni XXIII, che nonostante la breve durata del suo pontificato è stato uno dei pontefici più amati. Gli succede Giovanni Battista Montini che assume il nome di Paolo VI.
Milano il 7 settembre Alessandro Mazzinghi conquista la corona di campione del Mondo dei Medi junior contro l'americano Ralph Dupas.
Giulio Natta nel 1963 riceve il nobel per la chimica per aver inventato la plastica
Il 9 ottobre, un'enorme frana fa traboccare il bacino della diga del Vajont, la cui enorme ondata distrugge Longarone e altri paesi della valle. Muoiono 2.000 persone. Si parlerà di disastro annunciato, in quanto la pericolosità geologica della zona era a conoscenza della ditta costruttrice.
Il 22 novembre a Dallas, Texas (Stati Uniti d'America) viene ucciso John Fitzgerald Kennedy, 35º presidente degli Stati Uniti d'America.
Il 23 novembre la serie britannica di fantascienza Doctor Who esordì nel Regno Unito sull'emittente BBC.
1964
Nikita Sergeevič Chruščëv viene esautorato; gli succede Leonid Il'ič Brežnev (in carica fino al 1982).
L'Inghilterra cede, dopo una lunga guerra (rivolta dei Mau-Mau) e concede l'indipendenza a Kenya, Malawi, Tanzania.
Proseguono le guerre civili in Congo e in Biafra. L'intervento dei caschi blu delle Nazioni Unite, non riesce a cambiare le cose.
Viene incarcerato in Sudafrica Nelson Mandela.
Viene fondata a Gerusalemme, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina.
L'inglese Mary Quant inventa la minigonna, che suscita scandalo ma conquista subito le nuove generazioni.
1965
Vengono inviate truppe americane nel Vietnam del Sud.
Viene assassinato Malcolm X, mentre viene arrestato Martin Luther King.
Papa Paolo VI chiude solennemente l'8 dicembre il Concilio Vaticano II.
Nell'ottobre viene inventato il primo "personal computer", dalla Olivetti.
Viene inaugurato il traforo del Monte Bianco.
Il 9 novembre 1965 a New York, per 12 ore ci fu un black out
Il 30 dicembre Ferdinand Marcos viene eletto 10º presidente delle Filippine.
Il 24 gennaio muore a Londra Winston Churchill, politico, storico, scrittore e militare britannico.
La Kodak avvia la commercializzazione delle pellicole Super 8.
1966
In Cina, Mao Tse-tung crea il movimento delle guardie rosse a sostegno della grande rivoluzione culturale.
Il 30 luglio l'Inghilterra vince il Campionato mondiale di calcio 1966.
Inizia in Bolivia la guerriglia contro la dittatura di Barrientos. La rivolta è capeggiata dal cubano di origine argentina Ernesto Guevara, detto Che.
La signora Indira Gandhi diventa il primo ministro dell'India.
Il 4 novembre 1966 l'Arno straripa su Firenze; la laguna sommerge Venezia e le isole.
Esordisce l'8 settembre Star Trek la serie tv ideata da Gene Roddenberry.
1967
In Grecia, con un colpo di Stato, si instaura una dittatura di destra, guidata dal colonnello Geōrgios Papadopoulos.
1º giugno esce Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, 8º album dei Beatles, che diventò il più famoso album della storia del rock nonché il primo concept album della storia.
In seguito alla vittoria nella guerra dei sei giorni, Israele sconfigge una coalizione composta da Egitto, Siria, Giordania, Arabia Saudita e occupa l'intera Palestina.
Le truppe nigeriane occupano il Biafra. Esplode un conflitto che durerà diversi anni e che provocherà moltissime morti fra i civili a causa della fame e della carestia. La popolazione lascia in massa il paese.
Francisco Franco ratifica la legge di successione che porterà Juan Carlos di Borbone a diventare re di Spagna.
Ernesto Guevara più noto come Che Guevara, El Che, Il Che o più semplicemente Che, viene ucciso il 9 ottobre dall'esercito boliviano. È stato un rivoluzionario e guerrigliero argentino.
1968
Scoppia in Cecoslovacchia la "primavera di Praga". Alexander Dubček diventa segretario del partito e lancia la sua idea di un "comunismo dal volto umano" dissociandosi dal regime sovietico. Ad agosto i carri armati del Patto di Varsavia invadono il paese e riportano la "normalità". Il giovane Jan Palach si darà fuoco per protesta in piazza San Venceslao a Praga.
A marzo i Viet Cong lanciano l'"offensiva del Tet", con accaniti bombardamenti su Saigon. Gli Stati Uniti sono costretti ad avviare trattative con il Vietnam del Nord.
Il 4 aprile viene assassinato Martin Luther King. Pochi mesi dopo, il 6 giugno 1968, a Los Angeles, viene ucciso anche Robert Kennedy, candidato alle presidenziali.
26 maggio, Milano, San Siro: Alessandro Mazzinghi riconquista il titolo di campione del Mondo WBA-WBC contro il coreano Kim Soo Kim.
Il 6 novembre, Richard Nixon viene eletto presidente degli Stati Uniti.
24 dicembre: Gli astronauti Frank Borman, Jim Lovell e Bill Anders diventano i primi esseri umani a raggiungere la Luna e ad orbitarci attorno.
Negli Stati Uniti, esplode il "fenomeno hippy": gruppi di giovani, animati da ideali pacifisti e anarchici, propongono il ritorno alla natura e protestano contro la guerra del Vietnam.
La contestazione studentesca dilaga in tutt'Europa: a Parigi, esplode il "maggio francese", accanto agli studenti, protestano gli operai. Charles de Gaulle usa l'esercito per reprimere le manifestazioni, attirandosi l'accusa di "fascista", ma alle successive elezioni è rieletto con una maggioranza schiacciante.
In tutt'Italia si susseguono le contestazioni studentesche ed operaie che poi prenderanno il nome di "Sessantotto". Gli studenti occupano le principali università italiane e a Valle Giulia, Roma, presso la facoltà di architettura avvengono scontri durissimi fra gli studenti e la polizia. Nascono numerose organizzazioni alla sinistra del PCI, la cosiddetta "sinistra extraparlamentare" che accusano il partito comunista di aver abbandonato la strada della rivoluzione.
1969
Il 30 gennaio i Beatles si esibiscono per l'ultima volta sui tetti della Apple Corps
Il 1º febbraio viene effettuato il primo volo del quadri-jet Boeing 747.
Il 21 luglio gli astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin sono i primi uomini ad aver camminato sulla Luna.
Iniziano ad Helsinki i primi colloqui fra Stati Uniti d'America e Unione Sovietica per la limitazione delle armi strategiche.
Tra l'8 e il 9 agosto avviene l'eccidio di Cielo Drive, per mano dei seguaci di Charles Manson, che porterà all'uccisione di cinque persone, tra cui l'attrice Sharon Tate.
A Woodstock, vicino a New York, si tiene un imponente raduno di hippy e vi si organizza per l'occasione un grande concerto che resterà nella storia della musica.
Il 1º settembre Muʿammar Gheddafi sale al potere in Libia in seguito a un colpo di Stato militare.
In ambito televisivo il 13 settembre viene creato Scooby-Doo uno dei cartoni animati più famosi ancora agli inizi del ventunesimo secolo.
Costruzione del primo prototipo dell'aereo supersonico per il trasporto civile Concorde.
Strage di piazza Fontana. Il 12 dicembre viene fatto scoppiare un ordigno nel centro di Milano, presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura, che causò 17 morti e 88 feriti. Considerata «la madre di tutte le stragi», il «primo e più dirompente atto terroristico dal dopoguerra», «il momento più incandescente della strategia della tensione» e da alcuni ritenuto l'inizio del periodo passato alla storia in Italia come anni di piombo.
Musica
Nel 1963 esce il primo album dei The Beatles, intitolato Please Please Me e riscuote un ottimo successo.
Dal 1964 al 1967 inizia il fenomeno della British invasion, maggiori rappresentanti di questo periodo sono stati gruppi come The Beatles, The Rolling Stones, The Who, The Yardbirds, The Animals, Them ecc.
Nel 1964 nasce il duo Sonny & Cher.
Nel 1965 nasce il primo nucleo dei Pink Floyd e i The Doors.
Nel Febbraio 1966, a Bologna nascono i Pooh, storico gruppo italiano durato 50 anni.
Nel 1967 esce il primo album dei Velvet Underground in collaborazione con Nico, prodotto da Andy Warhol, intitolato The Velvet Underground & Nico
Nel 1968 va in onda in "Comeback Special" dell'NBC, che segna il ritorno sulle scene di Elvis Presley.
Sempre nel 1968 nascono le band dei Black Sabbath, Deep Purple e Led Zeppelin che verranno considerati come i maggiori esponenti e precursori della musica Hard rock ed Heavy metal.
Nel 1969 nascono i King Crimson.
Nel 1969 si svolge a Bethel (New York) l'epocale festival di Woodstock, culmine della controcultura hippy del decennio. Le esibizioni di artisti come Jimi Hendrix, Joan Baez, Janis Joplin e gli Who entreranno negli annali della storia della musica.
Cinema
Il cinema statunitense inizia a prevalere in tutto il mondo e il film che ha avuto più importanza e successo in questo decennio è stato Tutti insieme appassionatamente, uscito nel 1965; ma proprio nello stesso periodo, in buona parte del decennio fin verso la sua fine, vive un periodo di crisi per motivi di varia natura, soprattutto di pubblico, da cui si svilupperà la cosiddetta Nuova Hollywood, inaugurata nel 1967 con film come Il laureato e Easy Rider, di due anni dopo.
Nel 1960 Ben-Hur consegue 11 premi Oscar, mentre nel 1962 il musical West Side Story ne vince 10. Nello stesso anno debutta sul grande schermo la serie dell'agente 007. Altri film che hanno avuto grande successo negli anni sessanta sono stati:
Psyco
2001: Odissea nello spazio
Mary Poppins
Colazione da Tiffany
Tutti insieme appassionatamente
Il pianeta delle scimmie
Il libro della giungla
Il laureato
La Pantera Rosa
Gli uccelli
Spartacus
Easy Rider
Inaugurazione dello spaghetti-western con Per un pugno di dollari di Sergio Leone.
Politica
Nel mondo della politica in questo decennio spiccano il presidente John Fitzgerald Kennedy, assassinato il 22 novembre 1963. Martin Luther King, sostenitore dei Diritti civili, anch'egli assassinato, e Lyndon B. Johnson, 36º presidente degli U.S.A.
Scienza
La Corsa allo spazio tra gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica ha dominato nei primi anni sessanta. Il primo uomo nello spazio, Jurij Gagarin, viene lanciato il 12 aprile 1961 sulla Vostok 1. Il giorno 20 luglio del 1969 avviene il primo allunaggio dell'essere umano. La prima missione fu l'Apollo 11 comandata dal celebre Neil Armstrong.
Nel 1962 Watson, Crick e Wilkins vincono il premio Nobel per la medicina per la loro scoperta della struttura a doppia elica del DNA.
Il 25 luglio 1967 in Sudafrica viene effettuato da Christiaan Barnard il primo trapianto di cuore.
Sempre nel 1967, gli scienziati Morgan e McKenzie elaborano la teoria della tettonica a placche.
Questo decennio è ricco di innovazioni come per esempio il primo videogioco per computer inventato nel 1962 che si chiama Spacewar! (vedi Videogiochi negli anni sessanta), il Dual-tone multi-frequency per i telefoni, Sketchpad uno dei primi programmi utilizzati di grafica per computer, il mouse, il primo Floppy disk nel 1967, i primi registratori a cassette (la prima audiocassetta venne presentata dalla Philips alla fine del 1962) e videoregistratori, i primi sportelli automatici per il prelievo di contanti nelle banche, l'introduzione del linguaggio di programmazione Basic nel 1966 e molto altro.
Nel 1960 la rete radiofonica americana KDKA-FM esegue le prime trasmissioni in modulazione di frequenza. Nello stesso anno viene costruito il primo laser.
Nel 1968 la Honda produce la CB 750, la prima Superbike.
Nel 1969 viene costituita ARPANET, la rete del dipartimento della difesa degli Stati Uniti d'America, embrione di Internet.
Personaggi
Papa Giovanni XXIII
Papa Paolo VI
Lyndon B. Johnson
John Wayne
Clark Gable
Bing Crosby
Frank Sinatra
Richard Nixon
John Fitzgerald Kennedy
Martin Luther King
Malcolm X
Nelson Mandela
Jan Palach
Nikita Sergeevič Chruščëv
Fidel Castro
Leonid Il'ič Brežnev
Charles de Gaulle
Konrad Adenauer
Ludwig Erhard
Harold Macmillan
Alec Douglas-Home
Harold Wilson
Gamal Abd el-Nasser
David Ben Gurion
Levi Eshkol
Mao Tse-tung
Kim Il-sung
Indira Gandhi
Jurij Gagarin
Neil Armstrong
Sophia Loren
Gina Lollobrigida
Brigitte Bardot
Jimi Hendrix
Marilyn Monroe
Bob Dylan
The Rolling Stones
The Beach Boys
The Beatles
Che Guevara
Timothy Leary
Charles Manson
Ho Chi Minh
Alfred Hitchcock
Sergio Leone
Andy Warhol
Louis Armstrong
Elvis Presley
Jim Morrison
Joan Baez
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