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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20770
Anni 770
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 770: Carlo Magno sposa Desiderata, principessa longobarda figlia di Desiderio. 771: Muore Carlomanno I e Carlo Magno diventa unico re dei Franchi. 772 – Guerre Sassoni: Carlo Magno conduce una campagna militare fino al fiume Weser, distruggendo numerose roccaforti sassoni. 773: Carlo Magno dichiara guerra ai longobardi, con sostegno del papa. 774: Carlo Magno sconfigge Desiderio. Questo evento segna l’inizio della dominazione franca in Italia (fatta eccezione per Venezia e per il sud, ancora in mano bizantina) e dell’era carolingia. Carlo Magno fa esiliare Desiderio e ottiene il titolo di Re dei Longobardi. Alcuni longobardi però, per conservare la propria indipendenza, fuggono nel Ducato di Benevento, che resisterà fino al 1059, quando diventerà parte del Ducato di Puglia e Calabria. 776: Termina la conquista dell’Italia. Carlo Magno seda la rivolta del longobardo Rotgaudo, ultimo duca del Friuli. 777 – Guerre Sassoni: Carlo Magno sconfigge i Sassoni. 778: Avviene la Battaglia di Roncisvalle. Regno Longobardo 770: Il re Desiderio fa sposare sua figlia, Desiderata, a Carlo Magno, cercando di mantenere stabili i rapporti con i Franchi. 770: Iniziano delle ostilità con la Repubblica di Venezia per il dominio sull’Istria. 773: Dichiarazione di guerra da Carlo Magno. 774: Desiderio e il suo esercito vengono sconfitti da Carlo Magno, che assume il controllo della maggior parte dei territori italiani. Finisce il Regno Longobardo. Impero romano d’Oriente 773: Il Khan dei Bulgari Telerig tenta di invadere la Macedonia, ma viene sconfitto da Costantino V, che rientra trionfalmente a Costantinopoli. 14 settembre 775: Costantino V muore di malattia ad Arcadiopoli. Gli succede suo figlio Leone IV. 777: Leone IV espande i confini dell’impero riportando diverse vittorie militari contro i bulgari e gli arabi. Repubblica di Venezia 770: Il Doge Maurizio Galbaio dichiara ostilità al Regno Longobardo per l’espansione di Desiderio in Istria. Questo provoca la fine dell’antica Regio X Venetia et Histria, una delle regioni in cui l’imperatore Augusto divise l’Italia più di settecento anni prima. 775: Il Doge ordina la fondazione della diocesi di Olivolo. Asia Giappone 770: Finisce il regno della regina Shotoku, diventa imperatore Kōnin. Califfato Abbaside 775: Al-Mahdi diventa califfo. 775: La capitale Baghdad diventa la città più grande del mondo conosciuto, superando Roma e Chang’an. Altro Religione 772: Morte di Stefano III. Diventa papa Adriano I. 774: Viene fondata la chiesa abbaziale di San Giovanni a Müstair Personaggi Carlo Magno, re dei franchi Desiderio, re dei longobardi Al-Mahdi, califfo del Califfato Abbaside Maurizio Galbaio, doge della Repubblica di Venezia Leone IV, imperatore bizantino Altri progetti 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20760
Anni 760
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Quattordicesimo passaggio della Cometa di Halley. Indebolimento dell’autorità dell’impero bizantino in Italia. Regno Franco 760: Culmine dei contrasti tra il re dei Franchi Pipino il Breve e il duca d’Aquitania, Waifer. 766: Pipino invade l’Aquitania con l’aiuto del figlio Carlo Magno. 768: Waifer raduna un piccolo esercito e marcia verso l’Aquitania per riconquistarla, ma viene intercettato da Pipino e messo in fuga. 24 settembre 768: Morte di Pipino il Breve. I due figli, Carlo Magno e Carlomanno I vengono incoronati contemporaneamente re dei Franchi. Regno Longobardo 763: Desiderio dona dei territori allo Stato Pontificio per evitare nuovi interventi franchi in Italia. 768: Desiderio incontra Carlo Magno e gli promette la mano di sua figlia, Desiderata, come ultimo tentativo per interferire con la politica interna del regno franco ed evitare un nuovo intervento nella penisola italiana. Impero romano d’Oriente 763 – Battaglia di Anchialo: L’impero bizantino entra in guerra con il primo impero bulgaro. Costantino V inviò un imponente esercito che riuscì a infliggere dure sconfitte ai bulgari sui Monti Balcani. 763: L’esercito bizantino invade lo Stato Pontificio nel tentativo di riconquistare Roma, ma il re franco Pipino il Breve scende in Italia e, dopo svariate trattative con il re longobardo Desiderio e papa Paolo I libera i territori della chiesa. 766 – Assedio di Kamacha: L’esercito di Costantino V sconfigge gli abbasidi nella fortezza di Kamacha, costringendoli a ritirarsi in Armenia. Repubblica di Venezia 761: Il Doge Domenico Monegario, in seguito al sempre più progressivo indebolimento dell’autorità dell’Impero Romano d’Oriente in Italia, cerca di rafforzare l’indipendenza della Repubblica di Venezia da Costantinopoli. 764: Inizia una rivolta, probabilmente dovuta a moti filo-bizantini, e Domenico Monegario viene deposto. Maurizio Galbaio viene nominato Doge. Britannia 760: A Hereford, i regni di Brycheiniog, Gwent e Powys sconfiggono il regno di Mercia, liberandosi dall’influenza degli anglo-sassoni. 761: Il re Æthelwald Moll di Northumbria affronta una ribellione, sotto un rivale pretendente al trono di nome Oswine. 766: Ahlred sale al trono di Northumbria. Spagna 760: Fruela I il Crudele inizia una campagna di espansione del Regno delle Asturie contro i musulmani. 768: Fruela I viene assassinato in una congiura. Aurelio diventa re delle Asturie. Sotto il suo regno ci furono numerose rivolte di schiavi, che però vennero sedate in poco tempo. Asia Giappone 764: L’imperatore Junnin viene deposto in seguito ad una rivolta. Inizia il regno dell’imperatrice Shotoku. Altro Religione 767: Muore Paolo I, papa che si era fermamente opposto all’iconoclastia. Diventa papa Stefano III, il cui insediamento fu gravemente ostacolato dal fatto che al tempo il soglio papale era stato occupato dall’antipapa Costantino II, che si era posto come rappresentante dell’aristocrazia romana. 12 aprile 769: Carlo Magno e Carlomanno I inviano a Roma tredici vescovi franchi per aiutare Stefano III ad aprire un concilio nel quale si svolse un processo contro l’antipapa Costantino II, che finì con la sua uccisione da parte della folla. Architettura 760: Costruzione della Chiesa di Santa Sofia a Benevento. 768: In Giappone viene costruito il Santuario Kasuga, a Nara. Personaggi Pipino il Breve, re dei franchi Carlo Magno, re dei franchi Carlomanno I, re dei franchi 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20750
Anni 750
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 751: Childerico III viene deposto da Pipino il Breve, che prende il potere e diventa re dei franchi. 756: Pipino il Breve scende in Italia e libera Roma dall’assedio dei longobardi, per poi donare al papa numerosi territori, dando origine allo Stato Pontificio. 757: Pipino il Breve scambia doni con l’imperatore bizantino Costantino V, in segno di amicizia fra il regno franco e l’impero romano d’oriente. 758: Pipino il Breve si reca in Sassonia e con il suo esercito fece strage di Sassoni, domando la loro volontà di resistenza. Regno Longobardo 755: Il re Astolfo viene sconfitto dal re franco Pipino il Breve, che lo costringe a ritirarsi a Pavia e a cercare condizione per la pace. 756: Astolfo torna alla carica assediando Roma tra gennaio e marzo, ma in aprile, quando gli archi alpini furono nuovamente valicabili, Pipino il Breve tornò in Italia sconfiggendo un’altra volta il re longobardo. 756: Morte di Astolfo. Rachis, suo fratello, raggiunge Pavia e ritorna re dei longobardi. 757: Il duca di Tuscia, Desiderio, marcia su Pavia e depone Rachis, prendendo il potere. Impero romano d’Oriente 750: Astolfo inizia ad invadere l’Esarcato d’Italia dal nord, conquistando Comacchio e Ferrara. 751: L’esercito longobardo conquista l’Istria e subito dopo raggiunge Ravenna, ultimo baluardo del potere romano in Italia. I rimasugli dell’esercito bizantino, sconfitto, si ritirano. Cade l’Esarcato d’Italia. 753: Il Papa Stefano II entra in contatto con l’imperatore Costantino V, per convincerlo a liberare l’Italia dai longobardi, come fece Giustiniano con gli ostrogoti, ricevendo però una risposta negativa. 756 – Battaglia di Marcellae: Una flotta bizantina di 500 navi saccheggia le coste del primo impero bulgaro, che si ritrova costretto a dichiarare la resa e a trattare per la pace. Repubblica di Venezia 751: La fine dell’Esarcato d’Italia e la conquista di Ravenna da parte di Astolfo segna l’indipendenza definitiva della Repubblica di Venezia dall’impero bizantino. 755: Morte di Teodato. Galla viene eletto Doge. Sotto il suo regno i veneti tentarono di creare con il papa un’alleanza anti-longobarda, cosa però mai attuata. 756: Morte di Galla. Viene eletto Doge Domenico Monegario. Spagna 754: Alfonso I delle Asturie conquista León e lo annette al Regno delle Asturie. 756: Nasce l’Emirato di Cordova nella Spagna Musulmana. 757: Fruela I il Crudele diventa re del Regno delle Asturie. Califfato Omayyade 750: Abū l-‛Abbās, detto al-Saffāḥ prende il potere. Finisce il Califfato Omayyade ed inizia il Califfato Abbaside. 750: Marwan II, l’ultimo califfo della dinastia Omayyade, fugge in Egitto, ma viene catturato e ucciso da dei sostenitori degli abbasidi. 751 – Battaglia del Talas: Iniziano i primi scontri con la Cina per il predominio sull’Asia Centrale. 752: Attacco a Siracusa. 754: Morte di Abū l-‛Abbās. Diventa califfo al-Mansur. 756: Abd al-Rahman I ibn Mu’awiya, membro della famiglia omayyade, conquista Cordova e viene proclamato emiro di al-Andalus. La Spagna Musulmana ottiene l’indipendenza dal Califfato Abbaside. Asia Giappone 758: Junnin diventa imperatore. Altro Religione 15 marzo 752: Muore Papa Zaccaria. Diventa papa Stefano II. 754: Astolfo è costretto da Pipino il Breve a donare al papa il Lazio e alcuni territori in Toscana, Campania e nella Pianura Padana. 756: Nasce lo Stato Pontificio. 29 aprile 757: Morte di Papa Stefano II. Diventa papa Paolo I. Personaggi Pipino il Breve, re dei franchi 06
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20740
Anni 740
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 741: Muore Carlo Martello. 2 aprile 742: Nasce Carlo Magno, figlio del maggiordomo di palazzo Pipino il Breve. 742: Diventa re Childerico III, ultimo della dinastia dei Merovingi. 747: Carlomanno, preso da una crisi mistica, si ritira in un monastero e lascia Pipino il Breve come unico maggiordomo di palazzo. Regno Longobardo 742: Liutprando annette al regno longobardo i ducati di Spoleto e Benevento. 744: Morte di Liutprando. Ildebrando diventa re dei longobardi. 744: Inizia una rivolta dei duchi del Regno Longobardo, che volevano l’indipendenza dei propri domini ed erano favorevoli ad una politica di pace con Roma e l’Impero romano d’oriente. Ildebrando viene deposto e sale al potere Rachis, duca del Friuli. 747: Viene scritta la Historia Langobardorum. 749: Rachis assedia Perugia, collegamento cruciale tra Roma e l’Esarcato d’Italia, ma un intervento di Papa Zaccaria gli fa cambiare idea. Per questo motivo l’Assemblea dei Longobardi, riunitasi a Milano, lo dichiara decaduto. Diventa re suo fratello Astolfo. Impero romano d’Oriente 740: Un terremoto devasta Costantinopoli, causando centinaia di morti e distruggendo l’arco di trionfo nel Foro di Teodosio. 18 giugno 741: Morte di Leone III. Costantino V viene incoronato imperatore. 741: Mentre Costantino V viene dichiarato morto, suo cognato Artavasde usurpa il trono. 743: Dopo aver sconfitto Artavasde presso Sardi e Madrina, Costantino V rientra trionfalmente a Costantinopoli e diventa ufficialmente imperatore. 746: Costantino V invade la Siria, conquistando Germanicea. 747: Costantino V fa ripopolare Costantinopoli, facendovi trasferire abitanti dalla Grecia e dalle Isole del Mar Egeo, poiché dopo il terremoto del 740 e la diffusione di un’epidemia di pestilenza era quasi del tutto disabitata. Repubblica di Venezia 742: Dopo il regno dei magister militum Domenico Leone (738), Felice Corniola (739), Giovanni Cepanico (740-741) e Giovanni Fabriciaco (742), Teodato diventa Doge della Repubblica di Venezia. Teodato è storicamente considerato il quarto doge, poiché dalla morte di Orso nel 737 tutti i regnanti successivi mantennero il titolo di magister militum. Califfato Omayyade 744: Marwān ibn Muḥammad ibn Marwān diventa califfo. Inizia l’ultimo regno del califfato omayyade prima della presa del potere da parte degli abbasidi nel 750. 748: Abū l-‛Abbās, con l’aiuto del generale Abū Muslim, inizia lo sterminio della famiglia omayyade. I pochi sopravvissuti furono il califfo Marwān ibn Muḥammad ibn Marwān, che morirà due anni dopo durante la ribellione, e Abd al-Raḥmān ibn Muʿāwiya, che fuggì in Spagna dove, nel 756, fonderà l’Emirato di al-Andalus, che diventerà poi un califfato nel 929. Asia Cina 745: Viene stampato il primo giornale. 745: L’esercito della dinastia Tang raggiunge mezzo milione di soldati. Altro Religione 741: Morte di Papa Gregorio III. Inizia il pontificato di Papa Zaccaria. 742: Papa Zaccaria incontra Liutprando. Quest’ultimo, furioso per l’alleanza tra il papa e i duchi di Spoleto e Benevento, minaccia di assediare Roma. Papa Zaccaria, dopo essere stato ignorato dall’imperatore bizantino Artavasde, accetta di aiutare Liutprando nella conquista dei ducati. 749: Papa Zaccaria incontra Rachis, e lo convince a smettere di assediare Perugia. Architettura 742: Viene costruita l’Abbazia di Fulda. Personaggi Pipino il Breve, maggiordomo di palazzo del re dei franchi Papa Zaccaria, papa Liutprando, re dei longobardi Rachis, re dei longobardi 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20730
Anni 730
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 732 – Battaglia della Garonna: I saraceni invadono l’Aquitania, attaccando Bordeaux. 732: Il maggiordomo di palazzo, Carlo Martello, chiamato dal suo nemico Oddone I, duca d’Aquitania, interviene, frenando l’invasione musulmana e respingendo i nemici. 737: Morte del re Teodorico IV. Carlo Martello, decide di non scegliere un successore, ponendosi sia come maggiordomo di palazzo che come re, poiché la valenza politica dei sovrani merovingi diminuiva sempre meno. 737: Carlo Martello conquista Avignone. Regno Longobardo 732: Liutprando riafferma la sua autorità sul ducato di Benevento. 732: Ildebrando, nipote di Liutprando, e Peredeo, duca di Vicenza, conquistano Ravenna. Questo fu un evento molto importante perché sembrava presagire l’intera unificazione d’Italia sotto la corona longobarda, ma fu tuttavia una vittoria effimera. Infatti, sotto richiesta di papa Gregorio III, il Doge della Repubblica di Venezia Orso manda una flotta che riconquista la città, riannettendola all’Esarcato d’Italia. Impero romano d’Oriente 730: Leone III emana un editto che ordina la distruzione di tutte le icone religiose e che impedisce la raffigurazione di Dio in figura umana. 730: Il patriarca di Costantinopoli, Germano, contrario all’iconoclastia, viene deposto dall’imperatore, che lo sostituisce con Anastasio, a lui favorevole. 731: In Italia i domini bizantini, probabilmente sotto l’influenza del papa, si oppongono alla riforma iconoclasta dell’imperatore. Di conseguenza, Leone III decide di inviare una flotta armata in Italia per riaffermare la sua autorità, che però affondò. Difatti, nella penisola il decreto iconoclasta non prese piede. 736: Napoli diventa un ducato indipendente, pur appartenendo ancora formalmente all’impero romano d’oriente. 739: I saraceni, provenienti dalla Penisola Araba, tentano di invadere l’Impero bizantino marciando verso Costantinopoli, ma la riorganizzazione dell’esercito messa in atto qualche anno prima da Leone III permette ai bizantini di respingere i nemici. Repubblica di Venezia 731: La Repubblica di Venezia inizia a sollevarsi contro l’impero bizantino, dal quale dipende, per via della sua politica iconoclasta, come tutto il resto dell’Esarcato d’Italia. 737: Il Doge Orso viene deposto e assassinato. Inizia nella Repubblica di Venezia il regno dei magister militum, con Domenico Leone come primo regnante. Britannia 737: Eadberht diventa re di Northumbria. Al tempo la Northumbria era uno dei regni più importanti della Britannia, della quale facevano parte anche Brycheiniog, Regno del Wessex, Gwent e Powis. Asia Giappone 737: In Giappone, tramite la Corea, arriva la scuola buddhista, che diffonde in tutto il territorio questa religione. 737: Nascita di Son Goku. Altro Religione 11 febbraio 731: Morte di Gregorio II. 18 marzo 731: Diventa papa Gregorio III. 731: Gregorio III, in disaccordo con la politica iconoclasta di Leone III, causa diversi contrasti con l’impero bizantino, portando a diverse ribellioni in tutto l’Esarcato d’Italia. Personaggi Leone III, imperatore bizantino Gregorio III, papa Carlo Martello, re dei franchi 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20720
Anni 720
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 721: Morte di Chilperico II. Teodorico IV diventa re dei franchi. 721: Il regno di Teodorico IV segna l’inizio della diminuzione dell’autorità politica dei sovrani merovingi. 725: Carlo Martello, il maggiordomo di palazzo, accentra sempre di più il potere nelle sue mani e attraversa il Reno, assoggettando gli Alemanni e i Suebi. Regno Longobardo 725: Il re longobardo Liutprando accoglie Pipino, figlio di Carlo Martello, e lo rimanda al padre con ricchi doni e oggetti d’oro, in segno di amicizia. 727: Liutprando conquista Frignano, Monteveglio, Busseto, Persiceto. 728 – Donazione di Sutri: Liutprando conquista Sutri, ma nello stesso anno, sotto pressioni del Papa Gregorio II, dona alla chiesa il borgo, insieme ad alcuni castelli nel Lazio. Impero romano d’Oriente 720: Gli arabi sottraggono all’impero bizantino alcuni territori del Caucaso. 726: Leone III pubblica l’Ecloga. Repubblica di Venezia 726: Morte di Marcello Tegalliano. Viene eletto Doge Orso. Spagna 721: Il Regno Visigoto, già indebolito dalla ribellione di Pelagio, cade in seguito all’invasione musulmana. La Spagna, fatta eccezione per il nord appartenente al Regno delle Asturie, viene annessa al Califfato Omayyade. 722 – Battaglia di Covadonga: Pelagio sconfigge i musulmani e afferma l’indipendenza del Regno delle Asturie dal Califfato Omayyade. 722: Inizia la Reconquista, un periodo di guerra avvenuto nella Penisola Iberica durante il quale i regni cristiani riconquisteranno i territori occupati dai musulmani. Durerà fino al 1492. Califfato Omayyade 720: Conquista di alcuni territori del Caucaso. 721: Conquista della Spagna. 724: Morte di Yazīd II ibn ʿAbd al-Malik. Diventa califfo Hishām ibn ʿAbd al-Malik. Asia Cina 723: Viene costruito il primo orologio meccanico. 726: Nasce l’imperatore Dai Zong. Altro Religione 723: San Bonifacio, a Fritzlar, fa cadere l’Albero di Thor. Questo evento fu decisivo per la cristianizzazione delle tribù germaniche. Architettura 30 gennaio 726: Viene costruita l’Abbazia della Novalesa. 728: Donazione di Sutri. Personaggi Carlo Martello, maggiordomo di palazzo franco Teodorico IV, re franco Leone III, imperatore bizantino 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20710
Anni 710
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 23 aprile 711: Morte di Childeberto III. Dagoberto III diventa re dei franchi. 714: Carlo Martello e Plectrude si scontrano per ottenere il titolo di maggiordomo di palazzo, causando un periodo di guerra civile, vinta alla fine da Carlo, che acquisisce il titolo. 714: Nasce il figlio di Carlo Martello e Rotrude di Treviri, Pipino il Breve. 715: Morte di Dagoberto III. Diventa re Chilperico II che, a differenza dei suoi predecessori, partecipò attivamente alla vita politica. 715-719: Guerra civile franca. Regno Longobardo 712: Ansprando, duca di Asti, si reca in Baviera, dove raduna un esercito con il quale cala in Italia, marciando verso Pavia. Ariperto II, inizialmente, sembrava star avendo la meglio, ma commise l’errore di rientrare immediatamente a Pavia. I suoi soldati, considerandolo un vigliacco, lo abbandonarono, schierandosi con il nemico. 712: Morte di Ariperto II. Ansprando diventa re dei longobardi. 712: Ansprando muore improvvisamente, e gli succede il figlio Liutprando. Impero romano d’Oriente 711: Inizia una rivolta guidata dal generale Filippico, che depone Giustiniano II diventando imperatore. Nello stesso anno, Filippico fa sterminare tutta la famiglia di Giustiniano II, per evitare di avere avversari in futuro. 712: Il khan dei bulgari Tervel, amico di Giustiniano II, saccheggia i dintorni di Costantinopoli. 3 giugno 713: Filippico viene accecato da un gruppo di cospiratori guidati dal generale Giorgio Burafo, che però non gli succede come imperatore. Il titolo infatti andò ad Anastasio II. 715: Anastasio II viene deposto in una rivolta, causata dal malcontento del popolo dovuto alla ferrea disciplina imposta dal suo regime. Diventa imperatore Teodosio III. 25 marzo 717: Teodosio III viene deposto da Leone III, che diventa imperatore e lo esilia in un convento insieme alla sua famiglia. 717 – Assedio di Costantinopoli: I musulmani, intenzionati come non mai ad impadronirsi della capitale dell’impero, marciano verso di essa. Nell’estate del 717 una flotta musulmana attaccò Costantinopoli, ma l’imperatore Leone III, grazie all’alleanza militare con i bulgari e all’utilizzo del fuoco greco, riesce a sconfiggere i nemici, evitando la conquista araba. 719: Anastasio II tenta di rimpadronirsi del trono scatenando una breve guerra civile, che però terminò con la sua morte. Repubblica di Venezia 717: Morte di Paoluccio Anafesto. Marcello Tegalliano diventa Doge della Repubblica di Venezia. Spagna 711 – Presa di Algeciras: Inizia l’occupazione della penisola iberica da parte del Califfato Omayyade. 711 – Battaglia del Guadalete: I musulmani sconfiggono il re dei Visigoti Rodrigo. Il Regno dei Visigoti è ormai prossimo alla caduta. 714: Ardo diventa re dei Visigoti. Terrà questo titolo fino al 721, anno in cui il regno cadrà in seguito alla conquista da parte del Califfato Omayyade. 718: In seguito alla ribellione di Pelagio nasce il Regno delle Asturie, di cui diventa il primo principe. Asia Giappone 710: Inizia il Periodo Nara. 710: L’Imperatrice Genmei sposta la capitale a Heijō, l’odierna Nara. Altro Religione 9 aprile 715: Morte di Papa Costantino. Diventa papa Gregorio II. Personaggi Carlo Martello, maggiordomo di palazzo franco Leone III, imperatore bizantino 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20700
Anni 700
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 695-711 – Regno di Childeberto III: Il re Childeberto III, salito al trono alla morte del padre, era troppo giovane per regnare e per questo venne affiancato dal maggiordomo di palazzo Pipino di Herstal, che mosse diverse campagne militari vittoriose verso i Frisoni, che terminarono con la conquista della Frisia. Regno Longobardo 700: Morte di Cuniperto. Il figlio Liutperto diventa re dei longobardi, ma essendo ancora minorenne, per volontà del padre, viene affiancato da Ansprando, duca di Asti. 701: Ragimperto, duca di Torino, insorge e sconfigge l’esercito di Ansprando, deponendo Liutperto. Immediatamente associa al trono il figlio Ariperto II. Poco dopo essere diventato re muore improvvisamente. 701: Ansprando raduna un esercito e si allea con altri duchi del regno longobardo, imprigionando Ariperto II e restituendo il trono a Liutperto. 702: Ariperto II viene liberato e fugge dalla prigionia. Poco dopo sconfigge Ansprando e Liutperto a Pavia, diventando definitivamente re dei longobardi. 704: Ariperto II restituisce al papa le Alpi Cozie. Impero romano d’Oriente 704: Giustiniano II, ancora in esilio, si reca alla corte del khan dei bulgari Tervel, che gli fornisce l’aiuto necessario per riprendersi il trono. 704: Tiberio III, sconfitto dagli arabi in Africa, viene deposto da Giustiniano II che, con l’aiuto dei bulgari, entra a Costantinopoli e diventa imperatore 708: Giustiniano II rompe ogni accordo con Tervel, muovendo guerra ai bulgari per riprendersi i territori ceduti al momento della sua incoronazione. L’attacco però fallisce e viene sconfitto ad Anchialo. Repubblica di Venezia 700: Paoluccio Anafesto stipula un trattato di pace con Liutperto, che definisce i confini del territorio veneto sotto il controllo del Doge. Califfato Omayyade 700: Utilizzando l’oro saccheggiato dalle chiese cristiane assediate e dalle priamidi egizie, viene coniato il dinar. 707: Viene fondato il primo ospedale pubblico della storia islamica. Altro Religione 700: Viene riammessa la diocesi d’Aquileia, che si era staccata da Roma nel 553. 8 settembre 701: Morte di papa Sergio I. 30 ottobre 701: Diventa papa Giovanni VI. 704: Le Alpi Cozie vengono restituite al papa dal re longobardo Ariperto II. 11 gennaio 705: Morte di Giovanni VI. 1 marzo 705: Diventa papa Giovanni VII. 705: Giustiniano II, ritornato sul trono di Costantinopoli, riprende i rapporti con il papa. 18 ottobre 707: Morte di Giovanni VII. Diventa papa Sisinnio. 4 febbraio 708: Morte di papa Sisinnio. 25 marzo 708: Diventa papa Costantino. Personaggi Giustiniano II, imperatore bizantino Ariperto II, re longobardo Ansprando, duca di Asti 01
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20680
Anni 680
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 687 - Battaglia di Tertry: Vittoria delle forze austrasiane del maggiordomo di palazzo Pipino di Herstal. Regno Longobardo 686: Il duca Romualdo conquista Taranto e Brindisi, sottraendole all'Impero romano d'Oriente. 688: Muore Pertarito, diventa re dei longobardi suo figlio Cuniperto. 689 - Battaglia di Coronate: Alachis, il duca di Trento e Brescia, già rivoltoso durante il regno di Pertarito, si ribella scatenando una guerra civile, ma muore sul campo, dando la vittoria al legittimo sovrano. Impero romano d'Oriente 680: Sesto concilio ecumenico di Costantinopoli. 681: L'imperatore Costantino IV riconosce i possedimenti del khan bulgaro Asparuh Dulo. Nasce il Primo Impero Bulgaro. 683: Per poter associare al trono suo figlio, Giustiniano II, Costantino IV fa assassinare i suoi due fratelli. 685: Morte di Costantino IV. Diventa imperatore suo figlio Giustiniano II. 686: Perdita di Taranto e Brindisi, conquistate dai longobardi. I possedimenti bizantini in Italia continuano inevitabilmente a diminuire. Regno dei Visigoti 680: Vamba si ammala e cede il titolo di re a Ervige. 687: Morte di Ervige, diventa re Egica, nipote di Vamba. Altro Religione 10 gennaio 681: Morte di Papa Agatone. 17 agosto 682: Diventa papa Leone II. 3 luglio 683: Morte di papa Leone II. Diventa papa Benedetto II. 8 maggio 685: Morte di Papa Benedetto II. 23 luglio 685: Diventa papa Giovanni V. 2 agosto 686: Morte di Papa Giovanni V. 21 ottobre 686: Diventa papa Conone. 21 settembre 687: Morte di Papa Conone. 15 dicembre 687: Diventa papa Sergio I. Personaggi Alachis, duca longobardo Cuniperto, re dei longobardi Costantino IV, imperatore bizantino Vamba, re dei visigoti Note Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20670
Anni 670
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 679: Teodorico III diventa re di tutti i Franchi. Il Regno Franco rimarrà unito e compatto fino al Trattato di Verdun. Regno Longobardo 671: Morte di Grimoaldo. Gli succede Garibaldo, ancora bambino, che viene però subito deposto ed ucciso. Gli succede Pertarito, che riunisce il Regno Longobardo. Impero romano d'Oriente 674 - Primo assedio di Costantinopoli: Il Califfato Omayyade tenta di invadere per la prima volta l'Impero bizantino, un attacco che poi si rivelerà disastroso per gli arabi, che perderanno più di 30.000 soldati in 4 anni. 678: Il Califfato Omayyade viene sconfitto dall'esercito bizantino e leva l'assedio a Costantinopoli. 678: I bulgari invadono la Tracia. Regno dei Visigoti 672: Morte di Reccesvindo. Diventa re Vamba. Altro Religione 27 gennaio 672: Morte di Papa Vitaliano. 11 aprile 672: Diventa papa Adeodato II. 17 giugno 676: Morte di Papa Adeodato II. 2 novembre 676: Diventa papa Dono. 11 aprile 678: Morte di Papa Dono. 27 giugno 678: Diventa papa Agatone. Personaggi Pertarito, re dei longobardi Teodorico III, re dei franchi 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20660
Anni 660
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 661: Clotario III, re di Neustria e Borgogna, diventa anche re di Austrasia. 662: Morte di Clotario III, gli succede Childerico II. Regno Longobardo 661: Morte di Ariperto I. Il Regno Longobardo viene diviso in due tra i suoi figli, Pertarito, sostenuto dai cattolici, e Godeperto, sostenuto dagli ariani. 662: Morte di Godeperto. Gli succede Grimoaldo che, insieme a tutti i successori di Godeberto, regnerà al fianco di Pertarito fino al 688, anno della morte di quest'ultimo. 663: Grimoaldo sconfigge i bizantini, che avevano tentato di riconquistare l'Italia intera, fallendo. Impero romano d'Oriente 663: Costante II impiega gran parte del suo esercito in una fallimentare campagna militare atta a riconquistare l'Italia come fece Giustiniano. 663: Conquista di Taranto. 15 settembre 668: Morte di Costante II, ucciso a Siracusa da un suo servitore. Sale al potere Costantino IV. 669: I fratelli di Costantino IV, che pur essendo Augusti non detenevano alcun potere, convincono alcune legioni a marciare su Costantinopoli per costringere l'imperatore a dividere con loro il suo territorio. Tuttavia, la rivolta viene sedata. Asia Califfato dei Rashidun 661: Morte di ʿAlī ibn Abī Ṭālib. Muʿāwiya ibn Abī Sufyān, ex segretario di Maometto, prende il potere diventando califfo. Finisce così il Califfato dei Rashidun ed inizia il Califfato Omayyade. Califfato Omayyade 661: Con la salita al potere di Muʿāwiya ibn Abī Sufyān nasce il Califfato Omayyade. 663: Riprende la guerra con l'Impero romano d'Oriente. 664: Conquista di Kabul. Altro Religione 666: Papa Vitaliano scomunica l'imperatore Costante II. Quest'anno, inoltre, viene considerato dai cattolici come precursore di grandi tragedie data la sua associazione con il Numero della Bestia, ossia di Satana. Personaggi Ariperto I, re dei longobardi Costante II, imperatore bizantino 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20650
Anni 650
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 656: Morte di Sigeberto III. Gli succede Childeberto l'Adottato come re di Austrasia. 658: Morte di Clodoveo II. Gli succede Clotario III come re di Neustria e Borgogna. Regno Longobardo 652: Morte di Rotari, gli succede Rodoaldo, che però viene ucciso da un soldato a cui aveva violentato la moglie. 653: I duchi longobardi eleggono come re Ariperto I. 657: Ariperto I fonda la chiesa di San Salvatore a Pavia. Impero romano d'Oriente 654: Fallito tentativo di riconquistare l'Armenia. Viene inoltre persa l'Isola di Rodi, conquistata dagli arabi. 659: Gli Slavi invadono la Grecia. Nello stesso anno, Costante II firma una pace con il Califfato dei Rashidun. Regno dei Visigoti 653: Morte di Chindasvindo. Diventa re Reccesvindo. Asia Califfato dei Rashidun 659: Dopo diversi scontri con i bizantini, viene firmata la pace con l'Impero romano d'Oriente. Altro Religione 16 settembre 655: Morte di Papa Martino. Diventa papa Eugenio I. 2 giugno 657: Morte di Papa Eugenio I. 30 luglio 657: Diventa papa Vitaliano. Personaggi Costante II, imperatore bizantino Rotari, re dei longobardi Ariperto I, re dei longobardi Altri progetti 06
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Anni 640
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 640-649: In questo decennio il regno di Aquitania ricevette un significativo grado di indipendenza dal regno dei Franchi. 641: Sigeberto III prende parte alla guerra contro il marchese Radulfo, a cui suo padre, Dagoberto I aveva affidato la difesa della Turingia, territorio di frontiera minacciato dai Sassoni, ma che si era ribellato dopo la morte di Dagoberto, nel 639, creando un ducato indipendente. 642: La guerra si conclude con la morte di Radulfo. 643: Grimoaldo I diventa Maggiordomo di Palazzo di Sigeberto III. Regno Longobardo 642: Rotari conquista la Liguria, che viene sottratta ai bizantini. 22 novembre 643 - Editto di Rotari: Viene emanato l'Editto di Rotari che, oltre ad importare importanti modifiche legislative soprattutto dal punto di vista giuridico e penale, codificò per la prima volta in lingua scritta tutto il diritto longobardo, che fino ad allora veniva ancora trasmesso oralmente. Stando al principio della personalità della legge, l'editto valeva solamente per gli abitanti della Penisola Italiana di origine longobarda. Impero romano d'Oriente 11 febbraio 641: Morte di Eraclio I. Diventano imperatori i due figli Costantino III ed Eraclio II ma, mentre il primo muore il 25 maggio 641 a causa della tubercolosi, il secondo viene deposto intorno a settembre da Costante II. 648: Gli arabi attaccano la Libia e conquistano la Tripolitania, costringendo l'Esarcato di Cartagine a cedergli un tributo annuo. Regno dei Visigoti 642: Morte di Tulga, diventa re Chindasvindo. Asia Califfato dei Rashidun 648: Invasione della Libia e conquista della Tripolitania. Altro Religione 2 agosto 640: Morte di Papa Severino. 24 dicembre 640: Diventa papa Giovanni IV. 12 ottobre 642: Morte di Papa Giovanni IV. 24 novembre 642: Diventa papa Teodoro I. 14 maggio 649: Morte di Papa Teodoro I. Diventa papa Martino. Personaggi Rotari, re dei longobardi Eraclio I, imperatore bizantino Costante II, imperatore bizantino Sigeberto III, re dei franchi di Austrasia Altri progetti 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20620
Anni 620
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 622: Clotario II associa al trono il figlio Dagoberto I. 626: Dagoberto I sposa Gomatrude, a Parigi. 629: Morte di Clotario II. Il Regno Franco viene nuovamente diviso in due parti, in mano a Dagoberto I (che regnava su Austrasia, Neustria e Borgogna) e Cariberto II (che regnava sull'Aquitania). Regno Longobardo 625: Arioaldo diventa re dei longobardi occupando, in seguito ad una rivolta, il trono di Adaloaldo, che muore l'anno dopo. 626: Arioaldo inizia a riaffermare l'arianesimo tra i longobardi, ormai quasi del tutto cristianizzati. Questo causò la preoccupazione del papa, che chiese aiuto all'imperatore d'Oriente, senza però ricevere risposta. 627: Morte di Teodolinda. 629: Arioaldo frena un'invasione degli Avari in Friuli. Impero romano d'Oriente 620: Il greco diventa la lingua ufficiale dell'Impero Romano d'Oriente 29 giugno 626: A Costantinopoli comincia l'assedio degli Avari, sollecitati dai Persiani, alla capitale dell'Impero Bizantino. L'esercito tenta numerosi attacchi, finché i bizantini riescono il 7 agosto a respingere l'assalto definitivamente. 628: Eraclio I sconfigge l'Impero Sasanide, ponendo fine ad una guerra iniziata nel 602 con la deposizione dell'imperatore Maurizio. Questa vittoria, considerata una vittoria pirrica, costò all'Impero romano d'Oriente un gran numero di vittime. Tuttavia, questa sconfitta rese l'Impero Sasanide ancora più fragile e prossimo alla caduta. Regno dei Visigoti 621: Morte di Sisebuto. Diventa re Recaredo II, il cui regno tuttavia durò solo un paio di settimane. Infatti, venne probabilmente fatto uccidere dal generale Suintila, che sale al trono. 624: Suintila sconfigge i bizantini, il cui dominio si era ormai ridotto ad una piccola porzione di territorio nel sud della Spagna, riconquistando Gibilterra, Algarve e Cadice. Tutta la penisola iberica è ormai in mano visigota. 629: Suintila viene nominato re di Totius Spaniae (in questo periodo il termine Spania cominciò a sostituirsi al latino Hispania). Asia Penisola Arabica 16 luglio 622: A causa della crescente ostilità delle famiglie di La Mecca, Maometto è costretto a rifugiarsi nella città di Yathrib, da allora rinominata Medina (ovvero "città del profeta"). La data di questa emigrazione (Egira) divenne poi la data di inizio del calendario islamico. 5 aprile 627 - Battaglia del Fossato: I musulmani presenti a Medina affrontano i Meccani pagani in un assedio lungo 15 giorni. 2 marzo 629 - Pellegrinaggio di Adempimento: Maometto e i suoi seguaci compiono il "Pellegrinaggio di adempimento" (ʿUmrat al-qaḍāʾ), preludio della vittoria finale dell'Islam. Altro Religione 25 ottobre 625: Morte di Papa Bonifacio V. Diventa papa Onorio I. Personaggi Eraclio I, imperatore bizantino Maometto, fondatore dell'Islam Altri progetti 03
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Anni 600
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 604: Teodorico II libera Orlèans da Clotario II, che però sopravvive. Regno Longobardo 601-602: Agilulfo conquista Padova, che prima era già in possesso dei longobardi ma che era brevemente tornata in mano ai bizantini in seguito ad una ribellione dei duchi. 603: Agilulfo, su richiesta della moglie Teodolinda, fa battezzare suo figlio Adaloaldo, dando formalmente inizio alla cristianizzazione dei longobardi. 604: Agilulfo associa al trono Adaloaldo, di appena due anni. Impero romano d'Oriente 600: Maurizio, durante un conflitto armato con gli Avari, si rifiuta di pagare il riscatto per alcuni soldati bizantini imprigionati, che vengono quindi uccisi, causando il malcontento popolare verso l'imperatore. Il malcontento presto si trasformò in rivolta e l'esercito nomina imperatore un centurione, Foca. 602: Maurizio, che era fuggito insieme alla sua famiglia in Calcedonia, non molto lontana da Costantinopoli, viene raggiunto e ucciso da dei mercenari inviati da Foca, che diviene ufficialmente imperatore dell'Impero romano d'Oriente. 604: La Penisola Balcanica viene invasa dagli Avari, con i quali Foca firma una pace. 608: Costruzione della Colonna di Foca. Regno dei Visigoti 601: Morte di Recaredo I. Diventa re Liuva II. 603: Morte di Liuva II. Diventa re Viterico. Altro Religione 12 marzo 604: Morte di Papa Gregorio I. 13 settembre 604: Diventa papa Sabiniano. 22 febbraio 606: Morte di Papa Sabiniano. 19 febbraio 607: Diventa papa Bonifacio III. 12 novembre 607: Morte di Papa Bonifacio III, il cui pontificato fu uno dei più brevi. 25 agosto 608: Diventa papa Bonifacio IV. Architettura 607: A Roma, il Pantheon, fatto costruire tra il 112 e il 115 dall'imperatore Adriano, viene trasformato in una chiesa cattolica per volere del papa. 608: Nel Foro Romano viene costruita la Colonna di Foca, ultimo monumento onorario del foro. Personaggi Maurizio, imperatore bizantino Foca, imperatore bizantino Gregorio I Magno, papa Agilulfo, re dei longobardi Altri progetti 01
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Anni 590
Eventi, invenzioni e scoperte Europa 590: Primo avvistamento documentato di Nessie, il Mostro di Loch Ness. Regno Franco 592: Morte di Gontrano, il suo regno viene annesso da Childeberto II. In questo momento il Regno Franco è diviso in due: il Regno di Neustria e Parigi, in mano a Clotario II, e il Regno di Austrasia e Borgogna, in mano a Childeberto II. 595: Muore Childeberto II, gli succede Teodorico II. Regno Longobardo 5 settembre 590: Morte di Autari. Sale al trono Agilulfo, suo lontano parente. 592: Agilulfo conquista Parma, Perugia e Piacenza. 593: Agilulfo minaccia Roma, senza però conquistarla. 594: Agilulfo condanna a morte Gaidulfo, duca di Bergamo, colpevole di aver causato una ribellione dei duchi contro la corona longobarda, probabilmente con l'aiuto dei bizantini. Impero romano d'Oriente 592: In Italia vengono riconquistate Sutri, Bomarzo, Orte, Todi, Amelia, Perugia, e Luceoli, le città principali che formavano il Corridoio Bizantino. 592: Perugia viene nuovamente persa. 593: Roma viene assediata dai longobardi, guidati dal re Agilulfo, e siccome i bizantini non furono in grado di difenderla dai nemici, il papa Gregorio I si vede costretto a pagare un tributo per cessare l'attacco. 599: Viene firmata una tregua con i longobardi. Regno dei Visigoti 594: Il re Recaredo I pacifica i rapporti con i franchi. Altro Religione 590: Morte di Papa Pelagio II. Diventa papa Gregorio I. 594: Papa Gregorio I fa convertire al cristianesimo i popoli pagani della Sicilia, che rappresentava per Roma la fonte più vicina di rifornimenti agricoli e minerari, fondamentali per la sopravvivenza della città. Personaggi Maurizio, imperatore bizantino Agilulfo, re dei longobardi Recaredo I, re dei visigoti Gregorio I, papa 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20580
Anni 580
Eventi, invenzioni e scoperte Europa 589 - Rotta della Cucca: Avviene una disastrosa alluvione causata dallo straripamento dell'Adige che, secondo la tradizione storiografica veneta, sarebbe stata la causa dello sconvolgimento idrografico che tra il VI e l'VIII secolo modificò sostanzialmente il panorama fluviale del basso Veneto Regno Franco 584: Morte di Chilperico I. Sale al potere suo figlio, Clotario II. Regno Longobardo 584: Autari viene eletto re dei longobardi. Finisce il Periodo dei Duchi. 589: Autari sposa Teodolinda. Impero romano d'Oriente 582: Tiberio II si ammala gravemente. Ormai in fin di vita, nominò due eredi al trono, Maurizio e Germano. Sembra infatti che Tiberio II volesse dividere l'Impero romano d'Oriente in due parti, ma il progetto non si realizzò, o perché Tiberio cambiò idea all'ultimo o per un rifiuto da parte di Germano. Maurizio diventa imperatore. 585: Maurizio fonda l'Esarcato di Cartagine, con esarca Gennadio, formato dalle conquiste di Giustiniano in Nord Africa, dalla Corsica, dalla Sardegna, dalla Sicilia e dal sud della Spagna. 586: Maurizio ottiene un'importante vittoria presso Solacon (poco distante da Dara) nella quale i Persiani persero molti uomini. In seguito a questo successo, il generale Filippico invase l'Arzanene; la spedizione risultò però disastrosa in quanto il suo esercito, quando si trovò di fronte all'esercito persiano, per qualche circostanza non meglio chiarita fu preso dal panico e dalla confusione e fuggì, venendo gravemente sconfitto. 589: Rotta della Cucca. Regno dei Visigoti 585: Conquista della Galizia. 586: Morte di Leovigildo, diventa re Recaredo I. 589: I visigoti si convertono al cristianesimo. Asia Penisola Arabica 589: Rivolta di Bahram Chobin contro Ormisda IV. Altro Religione 584: Papa Pelagio II prega l'esarca d'Italia Decio di difendere Roma dai longobardi, che però gli riferisce di essere a malapena in grado di difendere il proprio esarcato. 589: I visigoti si convertono al cristianesimo. Personaggi Tiberio II, imperatore bizantino Maurizio, imperatore bizantino Autari, re longobardo Teodolinda, regina longobarda 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20570
Anni 570
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Longobardo 571: I longobardi, guidati dal re Alboino, conquistano Benevento ed Avellino. 572: Alboino viene assassinato. Sale al trono Clefi. Sotto il suo regno venne conquistata la Toscana e Ravenna, simbolo del controllo bizantino sull'Italia, venne posta sotto assedio. 574: Probabilmente su ordine dell'esarca d'Italia, Clefi viene assassinato. Siccome i longobardi rinunciarono ad eleggere un successore ebbe inizio il Periodo dei Duchi, durante il quale la penisola longobarda fu governata in maniera collegiale dai vari duchi longobardi di recente insediati e indipendenti l'uno dall'altro. Impero romano d'Oriente 570: In Spagna, il re visigoto Liuva I riconquista Baza e Malaga. 572: L'invasione longobarda dell'Italia procede. Rimangono sotto il controllo dell'Impero romano d'Oriente: Ravenna, il "Corridoio Bizantino", il Ducato Romano, la Venetia Marittima, Genova, Sicilia, Sardegna, Corsica, Calabria e parte della Puglia. 572: Invece di inviare truppe in Spagna e in Italia (mossa che probabilmente avrebbe respinto i longobardi e i visigoti), l'imperatore Giustino II smette di pagare i tributi alla Persia ed inizia un'inutile e infruttuosa guerra con l'Impero Sasanide. 573: I persiani invadono la Siria e sottraggono Dara ai bizantini, costringendo l'imperatore a comprare una pace precaria tramite tributo annuo. Tuttavia, la perdita della città, probabilmente unita al senso di colpa per non essere riuscito a mantenere le conquiste dello zio, Giustino II diviene folle. 574: Giustino II richiama a palazzo il generale Tiberio II e, ignorando completamente i suoi familiari, lo nomina suo successore, per poi ritirarsi a vita privata. 578: Morte di Giustino II. Tiberio II diventa imperatore. Sotto il suo regno riprese una breve, ma fruttuosa (venne conquistato l'Arzanene), guerra contro l'Impero Sasanide, che però gli impedì di inviare truppe in Italia per fermare l'invasione dei longobardi. Regno dei Visigoti 570: Vengono riconquistate Baza e Malaga. 573: Morte di Liuva I. Diventa re Leovigildo. 574: Leovigildo sopprime le rivolte degli aristocratici. Asia Penisola Arabica 570: Nascita di Maometto. Altro Religione 13 luglio 574: Morte di Papa Giovanni III. 2 giugno 575: Diventa papa Benedetto I. 30 luglio 579: Morte di Papa Benedetto I. 26 novembre 579: Diventa papa Pelagio II. Personaggi Giustino II, imperatore bizantino Tiberio II, imperatore bizantino Clefi, re dei longobardi 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20560
Anni 560
Eventi, invenzioni e scoperte Europa 560-569: Gli anni 560 furono cruciali per la storia dell'Impero Romano d'Oriente, perché segnarono, dopo la morte di Giustiniano I, l'inizio della progressiva perdita dei territori da lui conquistati, a partire dall'Esarcato d'Italia, che nel 568 venne invaso dai longobardi, portando alla nascita del Regno Longobardo. Regno Franco 560: Clotario I invade la Bretagna e condanna a morte il figlio Cramno, colpevole di aver tentato di spodestarlo l'anno prima. Per questo motivo il vescovo di Treviri, Nicezio, lo scomunica. 29 novembre 561: A causa di una febbre contratta durante una battuta di caccia nella foresta di Cotia, Clotario I muore a Compiègne. Il regno dei franchi viene nuovamente diviso fra i suoi figli. A Cariberto tocca quello che fu il regno di Childeberto I (Neustria, Aquitania, Guascogna e Provenza), a Gontrano quello che fu il regno di Clodomiro (Burgundia), a Chilperico I quello che fu il regno di Clotario I (Nord-Ovest dell'Austrasia) e a Sigeberto I quello che fu il regno di Teodorico I (Sud-Est Austrasia). 566: Nel tentativo di allearsi con il regno dei visigoti, Sigiberto I sposa la principessa Brunechilde. 567: Morte di Cariberto. Il suo regno viene diviso tra i fratelli. 568: Chilperico I sposa Fredegonda. Impero romano d'Oriente 14 novembre 565: Giustiniano, nel suo palazzo a Costantinopoli, muore di vecchiaia all'età di 83 anni. Vedovo di Teodora, morta di cancro nel 548, non aveva nessun figlio e non aveva nemmeno lasciato disposizioni per la successione, ma il ciambellano Callinico, presente al momento della sua morte, disse che prima di spirare Giustiniano aveva indicato il nipote Giustino II come suo erede. 15 novembre 565: Giustino II diventa imperatore dell'Impero romano d'Oriente. Nei suoi primi giorni di regno si impegna per pagare i debiti causati dalle guerre combattute dallo zio, Giustiniano, e proclama la tolleranza religiosa universale. Tuttavia, durante il suo regno inizia la progressiva perdita dei territori riconquistati. 2 aprile 568: I Longobardi, nomadi provenienti dalla Scandinavia, iniziano un'invasione su larga scala dell'Italia. Regno Longobardo 568 - Invasione longobarda: I Longobardi, guidati dal re Alboino, invadono l'Italia. Nasce il Regno longobardo. 569: Milano, Aquileia, Vicenza, Verona e Cividale del Friuli vengono conquistate dai Longobardi e sottratte all'Esarcato d'Italia. Regno dei Visigoti 567: Morte di Atanagildo. Liuva I diventa re dei Visigoti. Altro Religione 2 marzo 561: Morte di Papa Pelagio I. 17 luglio 561: Diventa papa Giovanni III. Personaggi Giustiniano I, imperatore bizantino Giustino II, imperatore bizantino, successore di Giustiniano Alboino, re dei longobardi Clotario I, re dei franchi 06
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Anni 550
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 555: Muore Teodebaldo. I suoi territori passano a Clotario I. 558: Muore Childeberto. I suoi territori passano a Clotario I. 558: Clotario I diventa re di tutto il Regno Franco. 559: Il figlio di Clotario I, Cramno, si ribella, ma viene sconfitto e fugge in Bretagna. Regno Ostrogoto 551: Perdita definitiva di Roma. 552: Morte di Totila. Sale al trono Teia, che si prepara subito alla battaglia finale con l'esercito bizantino. 553: Teia, che muore in battaglia, e l'esercito ostrogoto vengono sconfitti dall'esercito di Giustiniano nella Valle del Sarno. Cade il Regno Ostrogoto. Impero romano d'Oriente 550: Dei monaci rubano di nascosto la seta ai Cinesi portandola a Costantinopoli, che diventa la nuova "Capitale della Seta". 550: Lo storico Menandro menziona la presenza degli Avari in Occidente. 551: Roma viene definitivamente conquistata. 551 - Battaglia di Sena Gallica: Finisce il predominio ostrogoto sul Mediterraneo dopo la sconfitta da parte dell'esercito bizantino. 552: Nasce la Spagna Bizantina. 553 - Caduta del Regno Ostrogoto: Con la sconfitta di Teia e la conseguente caduta del regno degli ostrogoti finisce la guerra greco-gotica e Giustiniano vede realizzato il suo sogno di riportare l'Impero Romano all'antico splendore, anche se, come si vedrà, solo per breve tempo. Nasce l'Esarcato d'Italia. 554: Giustiniano promulga una Pragmatica sanctio, che definisce il riordino amministrativo dell'Italia riconquistata. Intanto, termina la conquista della Spagna Meridionale. 555: Un terremoto devasta Latakia. 558: Crolla l'arco trionfale del Foro di Teodosio. Regno dei Visigoti 553: Inizia una guerra civile. 554: Morte di Agila I. Atanagildo diventa re dei visigoti. Altro Religione 7 giugno 555: Morte di Papa Viglio. 16 aprile 556: Diventa papa Pelagio I. Personaggi Totila, re d'Italia Teia, re d'Italia Giustiniano I, imperatore bizantino Altri progetti 06
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Anni 540
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 542: Clotario I, insieme al fratello Childeberto, partecipa alla spedizione a Saragozza. 548: Morte di Teodeberto I. Teodebaldo diventa re di Austrasia. Regno Ostrogoto 540: Perdita di Ravenna. 541: Totila diventa re del Regno Ostrogoto, ormai ridotto ad uno stato al di sopra del Po. Tra tutti fu il re che più si oppose alla conquista dell'Italia da parte dell'Impero romano d'Oriente. 549: Totila pone sotto assedio Roma e riesce a riconquistarla grazie a un tradimento dei guardiani, che aprirono le porte al suo esercito. La città contò pochi sopravvissuti e il Senato si trasferì quasi completamente a Bisanzio. Totila durante il saccheggio proibì di uccidere e insultare le donne. Impero romano d'Oriente 540: L'esercito di Giustiniano conquista Ravenna. 540: Un attacco improvviso da parte dell'Impero Sasanide causa la perdita di Antiochia. 541: Inizia il consolato di Anicio Fausto Albino Basilio. Il suo fu l'ultimo consolato della storia romana. 542: Periodo di massima diffusione della Peste di Giustiniano, che già l'anno prima aveva devastato l'Egitto. 542: In Spagna, l'esercito bizantino conquista Ceuta. 544: Giustiniano, postosi come rappresentante di Dio in Terra, condanna come eretici gli scritti di Teodoro di Mopsuestia, gli scritti di Teodoreto di Cirro e una lettera di Iba di Edessa. 549: A causa di un tradimento da parte dei guardiani, Roma viene riconquistata dagli ostrogoti. Regno dei Visigoti 541: Il regno dei visigoti viene attaccato dai due re franchi Clotario I e Childeberto, che conquistano Saragozza e Pamplona. 542: A causa dell'attacco franco, Ceuta viene abbandonata e cade in mano bizantina. 548: Teudi viene assassinato. Teudiselo diventa re dei visigoti. 549: Teudiselo viene assassinato. Diventa re Agila I. Altro Religione 544: La Chiesa di Roma, sotto ordine del papa, si oppone all'editto di Giustiniano. Personaggi Giustiniano I, imperatore bizantino 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20530
Anni 530
Eventi, invenzioni e scoperte Europa 530-539: Gli anni 530 furono di grande importanza per la storia dell'Europa, poiché iniziarono le conquiste di Giustiniano che, considerandosi l'erede di Augusto, voleva ricreare l'antico Impero Romano, per portare l'intero continente e il Mediterraneo sotto un'unica corona ed un'unica religione. Anomalie climatiche del 535-536. Regno Franco 534: Clotario I e Childeberto I si alleano e invadono il regno dei burgundi. Regno Ostrogoto 2 ottobre 534: Morte di Atalarico. Teodato diventa re del Regno Ostrogoto. 535: La Sicilia viene conquistata dai bizantini. 536: Morte di Teodato. Vitige sale al trono. 537: Vitige assedia Roma, facendo distruggere tutti gli acquedotti della città. 539: La guerra con l'Impero romano d'Oriente continua nell'Italia settentrionale, mentre il sud era quasi del tutto in mano ai nemici. Regno dei Burgundi 534: I franchi invadono il regno. Il re Gondomaro si barrica ad Autun, che viene assediata dai nemici. 534: I franchi entrano ad Autun, fanno strage della popolazione e depongono Gondomaro. Cade il regno dei Burgundi. Impero romano d'Oriente 15 dicembre 530: Giustiniano promulga la costituzione Deo Auctore con la quale avvia la redazione del Digesto, una raccolta e codificazione del diritto romano eseguita dai migliori giuristi dell'epoca. 11 gennaio-18 gennaio 532: A Costantinopoli scoppia una rivolta popolare allo scopo di rovesciare l'imperatore Giustiniano. Il 18 gennaio la rivolta viene soppressa nel sangue: muoiono fra le 30 e le 40.000 persone 532: Giustiniano promuove la costruzione della Basilica di Santa Sofia. 21 novembre 533: Viene emanato il Corpus Iuris Civilis. 533 - Guerra Vandalica: Giustiniano dichiara guerra ai Vandali. Questo segna l'inizio delle guerre di Giustiniano. 534: L'Africa del Nord (comprendente Tunisia, Isole Baleari, Corsica, Nord Algeria e Nord Libia) viene conquistata e diventa parte dell'Impero romano d'Oriente. Nasce la prefettura del pretorio d'Africa. Motivato da questa vittoria, Giustiniano inizia a prepararsi ad altre guerre per ricreare l'Impero Romano. 535: Giustiniano dichiara guerra al Regno Ostrogoto. Inizia la guerra greco-gotica. Viene conquistata la Sicilia. Regno dei Visigoti 531: Morte di Amalarico. Teudi diventa re dei visigoti. Altro Religione 20 settembre 530: Morte di Papa Felice IV. Diventa Papa Bonifacio II. 17 ottobre 532: Morte di Papa Bonifacio II. 2 gennaio 533: Diventa Papa Giovanni II. 8 maggio 535: Morte di Papa Giovanni II. 13 maggio 535: Diventa Papa Agapito I. 22 aprile 536: Morte di Papa Agapito I. Diventa Papa Silverio. 11 novembre 537: Morte di Papa Silverio. Diventa Papa Viglio. Personaggi Giustiniano I, imperatore bizantino Vitige, re d'Italia Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20520
Anni 520
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 524: Morte di Clodomiro. Orléans, la parte del regno franco che aveva ottenuto dopo la morte di Clodoveo I, viene divisa tra Clotario I e Childeberto I. 524: Clotario I sposa Gunteuca, vedova di Clodomiro. Regno Ostrogoto 522: Dopo il sospettato tradimento del magister officiorum Boezio, che era stato accusato di complottare insieme all'imperatore bizantino Giustino I ai danni del regno, Teodorico inizia a vedere cospirazioni ovunque, diventando paranoico e isolando il Regno Ostrogoto dall'Impero romano d'Oriente. 523: Termina l'alleanza tra ostrogoti e vandali. 30 agosto 526: Morte di Teodorico. Atalarico diventa re degli ostrogoti, ma essendo troppo giovane per governare il potere rimane nelle mani della madre, Amalasunta, figlia di Teodorico. Regno dei Burgundi 523: Morte di Sigismondo, fatto uccidere dal re di Orléans Clodorico. Gondomaro diventa re dei burgundi. 524: Gondomaro affronta Clodorico a Vézeronce e lo uccide, vendicando Sigismondo. Impero romano d'Oriente 520: Vitaliano, amico di Giustino I, viene assassinato. 520: Giustiniano, nipote di Giustino I, viene adottato dallo zio e associato al trono. 522: Giustino I dichiara guerra all'arianesimo, nel tentativo di far sparire l'eresia ariana da tutta l'Europa. Questo causò diverse persecuzioni in tutto l'impero, portando il re ostrogoto Teodorico, favorevole all'arianesimo, ad interrompere i rapporti con l'Impero romano d'Oriente. 524: Giustiniano sposa Teodora, un'attrice teatrale con trascorsi da prostituta. 525: Giustino I abolisce una legge che proibiva ai membri della classe senatoria di sposare una donna di classe sociale inferiore, comprese le attrici di teatro, che all'epoca erano considerate scandalose. 526: Inizia la guerra iberica, che terminerà sei anni dopo con la "Pace Eterna". 1 agosto 527: Dopo la morte di Giustino I, il titolo di imperatore passa a Giustiniano, che sarà l'ultimo imperatore d'oriente di costumi latini. 528: Giustiniano pubblica il Novus Iustinianus Codex. Regno dei Visigoti 526: Amalarico sigla un accordo con Atalarico, re degli ostrogoti e suo cugino, secondo il quale il governo visigoto si estendeva su Spagna e Settimania, mentre quello ostrogoto sulla Provenza. Altro Religione 6 agosto 523: Morte di Papa Ormisda. 13 agosto 523: Diventa Papa Giovanni I. 18 maggio 526: Morte di Papa Giovanni I. 12 luglio 526: Diventa Papa Felice IV. Personaggi Teodorico il Grande, re d'Italia (fino al 526) Atalarico, re d'Italia Giustino I, imperatore bizantino (fino al 527) Giustiniano, imperatore bizantino Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20510
Anni 510
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 27 novembre 511: Morte di Clodoveo I. Il regno franco si divide in quattro: Austrasia, in mano a Teodorico I, Orléans, in mano a Clodomiro, Soissons, in mano a Clotario I e Parigi, in mano a Childeberto I. Regno Ostrogoto 510: Teodorico, dopo che il re visigoto Gesalico venne esiliato, ottenne inizialmente il controllo formale dei territori visigoti, per poi essere sostituito da Amalarico. Regno dei Burgundi 516: Morte di Gundobado. Gli succede Sigismondo. 517: Sigismondo tiene un concilio in cui dichiara formalmente guerra all'eresia ariana. Impero romano d'Oriente 9 luglio 518: Morte di Anastasio I. Il generale Giustino I gli succede come imperatore. Regno dei Visigoti 510: Gesalico viene esiliato. Il re ostrogoto Teodorico ottiene per breve tempo il controllo sui territori del regno dei visigoti. 510: Amalarico diventa re del regno dei visigoti. Altro Religione 19 luglio 514: Morte di Papa Simmaco. 20 luglio 514: Diventa Papa Ormisda. Personaggi Anastasio I, imperatore romano d'Oriente (fino al 518) Giustino I, imperatore romano d'Oriente (dal 518) Teodorico il Grande, re d'Italia Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20500
Anni 500
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 500: Il re Clodoveo invade il Regno dei Burgundi, ma in un anno imprecisato termina la guerra dopo essere rientrato in buoni rapporti con il loro re Gundobado. 507 – Battaglia di Vouillé: Clodoveo, con l’aiuto di Gundobado, sconfigge i visigoti di Alarico II. 508: Clodoveo riceve dall’imperatore Anastasio I il titolo di console romano e il riconoscimento imperiale. Regno Ostrogoto 500: Teodorico emana un editto, Edictum Theodorici Regis, composto da 154 articoli. Lo spirito alla sua base era di origine romana, così come le normative che lo componevano. Ad esempio erano di estrazione latina quelle disposizioni che delegavano ai tribunali civili le cause di natura economico-sociale, e a quelli militari le cause in campo bellico. I primi erano retti da magistrati romani mentre i secondi da generali goti. 504: Teodorico conquista Sirmio e la Pannonia. Regno dei Burgundi 500: Il re Gundobado viene tradito dal fratello Godigeselo, che si unisce ai franchi, provocando diverse sconfitte ai burgundi. 501: Gundobado realizza una trasposizione scritta delle leggi dei burgundi (lex Burgundionum o gunebada) 507: Gundobado rientra in buoni rapporti con Clodoveo, che termina l’invasione del Regno dei Burgundi, e si unisce a lui nella campagna contro i visigoti. Impero romano d’Oriente 502: Inizia la guerra romano-persiana. 506: Termina la guerra e, pur non avendo portato a nessuna modifica territoriale, fu la prima di una lunga serie di battaglia con l’impero sasanide. 506: A Costantinopoli vengono restaurate tutte le statue di Costantino I e viene eretta una colossale staua di Anastasio I nel Foro di Teodosio. 507: Anicio Probo Fausto è nominato patricius e prefetto del pretorio per l'Italia Regno dei Visigoti 507 – Battaglia di Vouillé: Scontro con i franchi e con il regno dei burgundi. Il re, Alarico II, muore durante la guerra. 507: Diventa re Gesalico. Altro Religione 506: Papa Simmaco scrive una lettera all’imperatore romano d’oriente Anastasio I, in cui afferma l’indipendenza della chiesa cristiana dall’impero. Personaggi Anastasio I, imperatore romano d'Oriente Teodorico il Grande, re d'Italia Gundobado, re dei burgundi Altri progetti 01
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Anni 490
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 493: Clodoveo I dona a Teodorico, re degli ostrogoti, la mano di sua sorella Audofleda. 493: Clodoveo I stipula un patto di non aggressione con il Regno dei Burgundi. 495: Viene scritta la Legge Salica, il cui nome deriva dai Franchi Salii, una trasposizione scritta di tutte le leggi che fino a quel momento venivano trasmesse oralmente. 24 dicembre 496: Clodoveo I si fa battezzare a Reims dal vescovo Remigio, assieme alle sorelle, Landechilde e Audofleda, convertendo se stesso e tutto il suo popolo al cristianesimo cattolico. I Franchi furono l'unico tra tutti i popoli germanici a non convertirsi all'arianesimo, considerato dalla chiesa di Roma e dall'Impero romano d'Oriente un'eresia. Regno di Odoacre (Diocesi d'Italia) 492: Gli ostrogoti conquistano Rimini, togliendo a Ravenna il suo principale rifornimento di risorse. 15 luglio 492: Odoacre sconfigge gli ostrogoti a Pineta Classe, costringendoli a fuggire. Teodorico però decise di formare una seconda linea, e Odoacre non ebbe altra scelta che indietreggiare. Ormai Odoacre e il suo esercito si ritrovavano rinchiusi a Ravenna, circondati dal nemico. 5 marzo 493: Teodorico stipula un trattato di pace con Odoacre, secondo il quale i due avrebbero regnato insieme sull'Italia. 15 maggio 493: Teodorico invita Odoacre a banchettare con lui a Ravenna. Tuttavia, il re ostrogoto uccise Odoacre, colpendolo alla clavicola con la sua spada. Questo evento segna la fine del Regno di Odoacre e l'inizio del Regno Ostrogoto. Regno Ostrogoto 493: Con la morte di Odoacre e la totale presa del potere in Italia da parte di Teodorico nasce il Regno Ostrogoto. Regno dei Burgundi 490: Gundobado offre aiuto agli ostrogoti in Liguria, sconfiggendo Odoacre. Impero romano d'Oriente 9 aprile 491: Zenone si spegne di vecchiaia (probabilmente in seguito ad un attacco di epilessia) nel suo palazzo a Costantinopoli. Non essendoci eredi rimasti in vita, sua moglie, Ariadne, scelse un membro di fiducia della corte imperiale, Anastasio, per succedergli sul trono imperiale. Anastasio I diventa imperatore. 492: Longino, fratello di Zenone, contesta la decisione di Ariadne e si oppone alla salita al trono di Anastasio I. Con la sua ribellione, in Isauria, inizia la Guerra Isaurica. 497: Il generale Giovanni Scita uccide gli ultimi comandanti isaurici. 498: Longino viene sconfitto, catturato e consegnato all'imperatore Anastasio I, che lo fece marciare in catene per tutta Costantinopoli, mentre veniva deriso e ricoperto di sputi, fino a raggiungere il Circo, dove venne costretto ad inginocchiarsi e a riconoscere l'autorità imperiale. Regno dei Visigoti 496: Alarico II si scontra con i Franchi, perché favorevole all'arianesimo. Altro Religione 492: Morte di Papa Felice III. Diventa papa Gelasio I. 496: Morte di Papa Gelasio I. Diventa papa Anastasio II. 498: Morte di Papa Anastasio II. Diventa papa Simmaco. Personaggi Anastasio I, imperatore bizantino (dal 491) Eufemio, patriarca di Costantinopoli (490-496) Teodorico il Grande, re d'Italia (dal 493) Zenone, imperatore bizantino (fino al 491) Clodoveo I, re dei franchi Altri progetti 10
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20480
Anni 480
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Regno Franco 481: Morte di Childerico I. Clodoveo I diventa re dei franchi. 486 - Battaglia di Soissons: Clodoveo I conquista il Dominio di Soissons, sconfiggendo Siagrio. Dominio di Soissons 480: Con la morte di Giulio Nepote, Siagrio riconosce Zenone come Imperatore dei Romani. 486 - Battaglia di Soissons: Clodoveo I sconfigge Siagrio e conquista il Dominio di Soissons, estendendo il territorio sotto il suo controllo nella Francia nord-occidentale. Con la fine del Dominio di Soissons cade l'ultimo territorio rimasto dell'Impero romano d'Occidente. Regno di Odoacre (Diocesi d'Italia) 481: Odoacre conquista la Dalmazia e uccide Ovida, il governatore della Dalmazia e responsabile dell'assassinio di Giulio Nepote l'anno prima. 487: Odoacre sconfigge i Rugi. I pochi rimasti trovano rifugio presso gli ostrogoti. Regno dei Burgundi 480: Nasce Gondomaro, figlio di Gundobado. Impero romano d'Oriente 482: L'imperatore bizantino Zenone emana un editto conosciuto come l'Henotikon, che cerca di riconciliare le differenze fra i monofisiti (che credevano che Gesù Cristo avesse la sola natura divina) con la dottrina riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa di Stato (per la quale Gesù Cristo aveva due nature: umana e divina). L'editto, comunque, ricevette la condanna dei patriarchi di Alessandria e di Antiochia e del Papa Felice III. 484: Inizia la rivolta di Leonzio e Illo contro l'imperatore Zenone. 27 luglio 484: Leonzio, proclamato imperatore, fa il suo ingresso in Antiochia. 8 agosto 484: Leonzio viene sconfitto ad Antiochia. 486: Teodorico, re degli ostrogoti, attacca Costantinopoli. Zenone però compra la pace e lo invita ad attaccare l'Italia, in mano ad Odoacre. 488: Leonzio e Illo vengono uccisi. Termina così la ribellione contro Zenone. Regno dei Visigoti 484: Morte di Eurico. Diventa re Alarico II. Altro Religione 483: Morte di Papa Simplicio. Diventa papa Felice III. 484: Papa Felice III scomunica anche Pietro Mongo, un atto che fece sorgere uno scisma fra Oriente ed Occidente e che non fu ricomposto per i successivi 35 anni. Personaggi Clodoveo I, re dei Franchi Illo, generale romano d'Oriente (morto nel 488) Leonzio, generale romano e usurpatore Pamprepio, poeta egiziano (morto nel 484) Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti Zenone, imperatore romano d'Oriente Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20470
Anni 470
Eventi, invenzioni e scoperte Europa Gli anni 470 furono fondamentali per la storia dell'Europa e del mondo, poiché videro, nel 476, la caduta dell'Impero romano d'Occidente, con la deposizione di Romolo Augusto, e l'inizio del Medioevo. Impero romano d'Occidente 472 - Sacco di Roma: Ricimero marcia su Roma e uccide Antemio. Diventa imperatore Anicio Olibrio, che però non aveva alcun potere effettivo, che era invece in mano a Ricimero. Tuttavia nello stesso anno muoiono sia Ricimero che Anicio Olibrio. Diventa imperatore Glicerio. 473: Scampata invasione dell'Italia da parte dei visigoti. 474: Giulio Nepote attraversa l'Adriatico e depone Glicerio, diventando imperatore. 28 agosto 475: Il magister militum Flavio Oreste marcia su Roma ed esilia Giulio Nepote, rendendo imperatore il figlio Romolo Augusto. Tuttavia a quest'ultimo non venne mai riconosciuto il titolo d'imperatore da Costantinopoli, che rimase a Giulio Nepote fino al suo assassinio avvenuto nel 480 in Dalmazia. 476 - Caduta dell'Impero Romano d'Occidente: I mercenari eruli, guidati da Odoacre, attaccano l'Italia. Il 4 settembre Odoacre entra a Ravenna sbaragliando ciò che rimaneva dell'esercito di Romolo Augusto, che si sottomise al nemico, abdicando. Questo evento segna la caduta dell'Impero romano d'Occidente e l'inizio del Medioevo. Impero romano d'Oriente 470: Fine della rivolta di Anagaste, che invia all'imperatore Leone I delle lettere che provano come sia stato il generale Ardaburio ad istigarlo alla rivolta. Pietro Fullo, con il sostegno di Zenone e dei monaci dei monasteri vicini ad Antiochia, si fa eleggere vescovo della città malgrado Martirio sia ancora in carica; Martirio, che pure ha il sostegno di Leone I, dà allora le dimissioni. Giulio Patrizio, fratello di Ardaburio e figlio dell'influente Ardaburio Aspare, abbandona l'arianesimo e sposa Leonzia, figlia dell'imperatore; viene anche nominato Cesare. 18 gennaio 474: Morte di Leone I. Diventa imperatore Leone II, che però era ancora troppo giovane per governare, e quindi iniziò il periodo di reggenza di Zenone, suo padre. 17 novembre 474: Leone II si ammala e muore. Zenone diventa imperatore. 9 gennaio 475: Basilisco si ribella all'imperatore Zenone, ottenendo l'appoggio dei comandanti dell'esercito, e viene proclamato imperatore. Zenone fugge da Costantinopoli. Il suo regno inizia con un disastroso incendio che devasta la capitale. 476: Zenone torna a Costantinopoli e la mette sotto assedio. Ad agosto viene riproclamato imperatore. 476: Con la caduta dell'Impero romano d'Oriente, Giulio Nepote si reca da Zenone per chiedergli soldi e truppe per riconquistare l'Italia, ottenendo però un compromesso come risposta: Giulio Nepote avrebbe regnato indirettamente sull'Italia dalla Dalmazia mentre Odoacre avrebbe rappresentato l'ex imperatore. Quando però nel 480 Giulio Nepote venne assassinato da Ovida, Odoacre divenne l'unico padrone della penisola italiana. Dominio di Soissons 4 settembre 476: Con la deposizione di Romolo Augusto il Dominio di Soissons, nato nel 457 con Egidio e ora sotto Siagrio, rimane l'ultimo territorio dell'Impero romano d'Occidente ancora in piedi. Regno Franco 476: Il re Childerico I entra in contrasto con Siagrio, poiché riconobbe il potere di Odoacre sull'Italia. I due regni entrano in guerra. Regno di Odocare (Diocesi d'Italia) 4 settembre 476: Nasce la Diocesi d'Italia con la deposizione di Romolo Augusto. 477: Odoacre sopprime la ribellione di Brachila. 477: Odoacre annette la Sicilia dopo aver pagato un tributo ai Vandali. Regno dei Burgundi 473: Diventa re Gundobado. Regno dei Visigoti 475: Eurico invade e annette la Provenza. 476: La Spagna è quasi del tutto sotto il controllo del Regno dei Visigoti, fatta eccezione per il territorio nord-occidentale. 477: La Sicilia viene ceduta ad Odoacre. Personaggi Romolo Augusto, ultimo imperatore dell'impero romano d'Occidente Anagaste, generale romano Ardaburio, generale romano Leone I il Trace, Imperatore romano d'Oriente Pietro Fullo, teologo e vescovo Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti (dal 474) Zenone, imperatore romano d'Oriente (dal 474) Altri progetti 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20460
Anni 460
Eventi, invenzioni e scoperte 463. Basilisco, dux per la Tracia, ottiene successi militari contro i Bulgari 465. L'ufficiale di origine isaurica Tarasis (il futuro imperatore romano d'Oriente Zenone), membro della guardia imperiale dell'imperatore Leone I, entra in possesso di lettere scritte dal magister militum Ardaburio al sovrano sasanide Peroz I, con le quali lo invita ad invadere il territorio romano. Tarasis consegna le lettere a Leone, il quale le legge davanti al Senato e al padre di Ardaburio, Aspare, il quale di dissocia dal figlio; Ardaburio è deposto, Tarasis nominato comandante della guardia imperiale (tra la fine del 465 e l'inizio del 466). Verso la fine dell'anno, Leone I e Aspare entrano in contrasto sulla nomina del collega di Leone per il consolato dell'anno successivo. Leone si avvicina a Tarasis. 466. Zenone sposa la figlia dell'imperatore Leone I, Ariadne. 467. Campagna militare romana contro gli Unni, alla quale partecipa anche Zenone; nasce Leone II, figlio di Zenone e Ariadne 468. Disastrosa campagna militare romana, guidata da Basilisco contro i Vandali. 469. Giordane è nominato console per l'anno successivo. Il generale Anagaste, escluso dal consolato per motivi di salute, si ribella alla decisione e inizia una rivolta. Zenone, console, è nominato magister militum per Thracias e combatte in Tracia, contro gli Unni e i Goti o forse contro Anagaste, poi scampa ad un attentato per mano di guardie pagate da Ardaburio e si reca a Calcedonia e di lì, dopo essere stato nominato magister militum per Orientem, ad Antiochia, dove porta con sé Pietro Fullo. Passando dall'Isauria, Zenone seda la rivolta del brigante Indaco Cottunes. Personaggi Anagaste, generale romano Ardaburio Aspare, generale romano Ardaburio, generale romano, figlio di Aspare Basilisco (imperatore), Imperatore romano d'Oriente Leone I, Imperatore romano d'Oriente Leone II, Imperatore romano d'Oriente Peroz I, sovrano sasanide Zenone (imperatore), Imperatore romano d'Oriente Altri progetti 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20450
Anni 450
Eventi, invenzioni e scoperte Ripresosi solo in parte dalla sconfitta subita nella Battaglia dei Campi Catalaunici, Attila invase l'Italia l'anno dopo, devastando Aquileia, Milano, Padova e altre città e giungendo alle porte di Roma. Il suo esercito era ormai stremato dalla fame e dalle malattie e, quando un'ambasceria guidata da papa Leone I (440-461) andò incontro alle truppe sulle rive del Mincio, Attila accettò una tregua e si ritirò in Pannonia. Nel 453 si preparava a invadere nuovamente l'Italia, ma morì prima che il suo piano potesse attuarsi. 451. Zenone è nominato patricius. 455 - Morte di Valentiniano III ucciso da sicari. Con lui si estinse la dinastia legittima in Occidente.Sul trono imperiale era allora salito, per poche settimane, un ricchissimo senatore, Petronio Massimo, il quale venne trucidato dalla folla mentre tentava di allontanarsi da Roma, spaventato dall'avvicinarsi dei vandali di Genserico. Gli succedette il senatore d'origine gallo-romana Avito, presto sconfitto (e consacrato vescovo di Piacenza a forza), nell'autunno del 456, dall'ufficiale svevo Ricimero, un barbaro di confessione ariana, che preferì governare di fatto ma all'ombra di un imperatore fantoccio che esso stesso controllava. Ricimero morì nel 472, poco dopo aver posto sul trono Anicio Olibrio, che perì a sua volta di lì a qualche mese. Il nuovo comandante dell'esercito d'italia, il burgundo Gundobado, nipote di Ricimero, tentò di creare imperatore Glicerio, ma la carica andò invece a Nepote, il quale volle accanto a sé, come patrizio, Oreste, originario della Pannonia o dell'Illiria. Dopo essere stato al servizio di Attila comandò l'esercito imperiale, ormai formato da germani delle tribù barbare federate, al servizio dell'imperatore Giulio Nepote. Dopo la morte di Valentiniano III non vi fu più rapporto di parentela tra i due imperatori. Personaggi Altri progetti 06
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Anni 440
Eventi, invenzioni e scoperte 441 ca. Attila attacca l'impero romano. Attila, alla guida degli unni, si scontra con i romani e sottomise costringedolo ad arruolarsi nel proprio esercito un contingente di ostrogoti, e nel 451 invase la Gallia insieme a Genserico, re dei vandali. Fu però sconfitto dal generale romano Flavio Ezio nella battaglia dei Campi Catalaunici (odierna Châlons-sur-Marne). Il conflitto che, secondo le fonti, fu uno dei più atroci della storia antica, vide i romani alleati con i visigoti guidati dal loro re Teodorico I (che regnò dal 419 al 451). Le fonti antiche stimarono le perdite degli unni tra i 200.000 e i 300.000 morti, un numero eccessivo secondo gli storici moderni. Ezio li costrinse a ritirarsi fino al fiume Reno 447. Il magister militum per Orientem Zenone difende Costantinopoli dall'attacco unno. Per questo successo sarà nominato console l'anno seguente. 449. Zenone si oppone al tentativo di Crisafio di trovare un accordo con Attila. Personaggi Zenone (console), generale romano di origine isaurica Altri progetti 05
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Anni 430
Eventi, invenzioni e scoperte 432 circa-463: San Patrizio evangelizza l'Irlanda. Scampato ai pirati irlandesi che lo avevano rapito a sedici anni, Patrizio si consacra all'evangelizzazione dell'Irlanda e, ordinato vescovo, inizia a fare apostolato cristiano fondando nell'isola chiese e monasteri. Composizione dei Saturnalia di Macrobio. Personaggi Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20420
Anni 420
Eventi, invenzioni e scoperte Agostino d'Ippona pubblica La città di Dio Limite di validità per l'informazione sull'Impero romano d'Occidente nella Notitia dignitatum Personaggi Flavio Felice, comandante delle truppe della Gallia (425-429) e console (428) Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20410
Anni 410
Eventi, invenzioni e scoperte Primo sacco di Roma da parte dei Visigoti guidati da Alarico e il fratello Ataulfo Personaggi Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20390
Anni 390
Eventi, invenzioni e scoperte Usurpazione di Flavio Eugenio nell'Impero romano d'Occidente (392-394), che tenta una restaurazione dei culti pagani, cui mette fine l'imperatore romano Teodosio I Alla morte di Teodosio (395), l'Impero romano viene definitivamente diviso in due parti 378: battaglia di Adrianopoli tra Visigoti e Romani, con la sconfitta di questi ultimi Personaggi Teodosio I, imperatore romano Onorio, imperatore romano d'Occidente Arcadio, imperatore romano d'Oriente Flavio Eugenio, usurpatore in Occidente, e Arbogaste, suo sostenitore Ablabio, sofista, poi vescovo novaziano di Nicea (390-391) Addeo, magister militum per Orientem (393-396) Faltonia Betizia Proba, poetessa romana Altri progetti 10
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Anni 380
Eventi, invenzioni e scoperte Usurpazione di Magno Massimo nell'Impero romano d'Occidente (383-388), cui mette fine l'imperatore Teodosio I. Data presunta di produzione del tesoro dell'Esquilino. Personaggi Teodosio I, imperatore romano Magno Massimo, usurpatore romano Flavio Eutolmio Taziano, prefetto del pretorio d'Oriente Proculo, praefectus urbi di Costantinopoli Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20370
Anni 370
Eventi, invenzioni e scoperte 372-375: rivolta di Firmo in Africa. Valentiniano I invia il comes Teodosio a debellare la rivolta. Personaggi Valentiniano I, imperatore romano Teodosio, generale romano Firmo, usurpatore Altri progetti 08
200
https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20360
Anni 360
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Flavio Claudio Giuliano, imperatore romano Antonio Taziano, praeses di Caria (361-364) Seleuco, sacerdote e retore romano, amico di Giuliano. Altri progetti 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20350
Anni 350
Eventi, invenzioni e scoperte 350, gli Unni iniziano ad invadere i Sasanidi Personaggi Costanzo II, imperatore romano. Flavio Claudio Giuliano, imperatore romano. Seleuco, sacerdote e retore romano, amico di Giuliano. Altri progetti 06
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20340
Anni 340
Eventi, invenzioni e scoperte Produzione del manoscritto copto contenente l'unica copia conservatasi del Vangelo di Tommaso. Personaggi Altri progetti 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20320
Anni 320
Eventi, invenzioni e scoperte Metà anni 320 – Flavio Dalmazio lascia Tolosa e raggiunge con la famiglia Costantinopoli, vivendo alla corte del fratellastro Costantino I. Altri progetti 03
205
https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20310
Anni 310
Eventi, invenzioni e scoperte 313: Editto di Milano emanato dall'imperatore Costantino che tollera il Cristianesimo. Personaggi Costantino, imperatore romano d'Oriente Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20260
Anni 260
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Aurelio Teodoto Mussio Emiliano Memor Altri progetti 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20230
Anni 230
Eventi, invenzioni e scoperte Presunto regno dell'usurpatore romano Tito Personaggi Nel 235 muore l’imperatore romano Alessandro Severo in una spedizione militare in Oriente Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20220
Anni 220
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Sallustia Orbiana, moglie di Alessandro Severo, mandata in esilio in Libia dopo il tradimento e l'esecuzione del padre Seio Sallustio Nascita di Erennio Etrusco. Nascita di Gaio Giulio Vero Massimo. Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20200
Anni 200
Eventi, invenzioni e scoperte Impero romano 205: Riforma militare di Settimio Severo. 202: Un editto imperiale proibisce il proselitismo. 203: L'eruzione del Vesuvio diffonde il panico in tutto l'impero. 209: Vittorie militari di Settimio Severo contro i Caledoni. Cina 200 - Battaglia di Ghandu: Vittoria di Cao Cao. 208: Cao Cao tenta di conquistare tutta la Cina, occupando Jingzhou. Viene però sconfitto nella battaglia delle Scogliere Rosse dall'alleanza di Liu Bei e Sun Quan, che nel 220 fonderanno il Regno di Shu. America 200: Inizia il periodo classico della civiltà Maya. Altro Religione 200: Viene scritta la Mishnah, la prima componente del Talmud. Arte 200: Viene realizzato il Tondo Severiano in Egitto. Personaggi Settimio Severo, imperatore romano. Caracalla, figlio di Settimio Severo. Geta, figlio di Settimio Severo. Cao Cao, primo ministro e generale cinese. Clemente d'Alessandria, teologo e filosofo greco. 01
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20190
Anni 190
Eventi, invenzioni e scoperte Impero romano 190: Roma subisce una grave carestia. 192: L'imperatore Commodo viene assassinato dal gladiatore Narcisso, sotto pagamento dei due congiurati Quinto Emilio Leto ed Ecletto. Finisce la dinastia degli Antonini. 193: In pochi mesi si succedono tre diversi imperatori, Pertinace, Didio Giuliano e infine Settimio Severo, che rimarrà al potere fino al 211. 195: Assedio di Bisanzio 195: Settimio Severo porta a termine vittoriosamente diverse campagne militari contro gli Osroeni, gli Adiabeni e gli Arabi. Cina 192: Il tiranno Dong Zhuo viene ucciso da Lu Bu. 196: Luoyang viene rasa al suolo da una guerra civile. Questo spinge l'imperatore Xian a ritirarsi alla nuova capitale, Xuchang. Religione 199: Muore Papa Vittore I. Personaggi Pertinace, imperatore romano. Didio Giuliano, imperatore romano. Settimio Severo, imperatore romano. 10
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20170
Anni 170
Eventi, invenzioni e scoperte Luciano di Samosata si trasferisce in Egitto in veste di segretario della cancelleria imperiale. Personaggi Luciano di Samosata Altri progetti 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20160
Anni 160
Eventi, invenzioni e scoperte Composizione della Terza lettera ai Corinzi. Personaggi Altri progetti 07
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Anni 130
Eventi, invenzioni e scoperte 132-135: Terza guerra giudaica Roma - L'imperatore Adriano fa erigere il suo mausoleo, che diventerà Castel Sant'Angelo Composizione dellApocalisse di Pietro (greca) Personaggi Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20110
Anni 110
Eventi, invenzioni e scoperte 117, l'Impero Romano d'Occidente raggiunge la sua massima estensione territoriale. Personaggi Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%20100
Anni 100
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Altri progetti 01
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2080
Anni 80
Eventi, invenzioni e scoperte Roma - Inaugurazione del Colosseo Personaggi 81 Roma – Morte di Tito Imperatore Romano Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2070
Anni 70
Eventi, invenzioni e scoperte 70/72 – Il regno dell'Armenia Minore, vassallo dell'Impero romano e governato da Aristobulo di Calcide, è annesso all'impero. 79 – Italia. Una terribile eruzione del Vesuvio distrugge Ercolano, Pompei e Stabia. Personaggi Altri progetti 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2050
Anni 50
Eventi, invenzioni e scoperte Composizione del Vangelo Egerton, del Vangelo di Tommaso, del Papiro di Fayyum, del Papiro di Ossirinco 1224, e del Vangelo degli Ebrei (datazione di John Dominic Crossan). 54: Dopo la morte di Claudio, avvenuta probabilmente per avvelenamento, diventa imperatore Nerone. Altri progetti 06
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2040
Anni 40
Eventi, invenzioni e scoperte 41: a causa dei suoi eccessi e delle sue stravaganze, l’imperatore Caligola viene assassinato dalla guardia pretoriana. Gli succede il senatore Claudio. Altri progetti 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2030
Anni 30
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi A Gerusalemme, tra il 29 e il 33 muore Gesù, il figlio di Dio, la figura centrale del Cristianesimo. Italia – 37 Morte di Tiberio, imperatore romano. Sale al trono Caligola. Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2020
Anni 20
Eventi, invenzioni e scoperte In Cina cade la dinastia Xin e torna al potere la dinastia Han Personaggi Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%2010
Anni 10
Eventi, invenzioni e scoperte Maroboduus, re dei Marcomanni, viene deposto da Catualda. Questo pone fine alla minaccia per i romani dalle tribù germaniche fino al regno di Marco Aurelio. Roma li pone sotto la sua protezione. Publio Cornelio Dolabella viene eletto console. 14: Augusto muore e gli succede Tiberio. Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%200
Anni 0
Poiché nella cronologia ordinaria non esiste l'anno 0, questo decennio dura in realtà 9 anni. Personaggi San Pietro Altri progetti 01
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201510
Anni 1510
Eventi, invenzioni e scoperte 1517: Martin Lutero appende sul portone di una chiesa di Wittenberg le sue novantacinque tesi scismatiche contro la Chiesa cattolica, fondando il Protestantesimo e dando inizio a più di un secolo di guerre di religione in Europa. Personaggi Martin Lutero Altri progetti 02
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201520
Anni 1520
Eventi, invenzioni e scoperte 15 giugno 1520 Leone X scomunica Lutero con la bolla Exsurge Domine Nel 1527 Enrico VIII chiede l'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona, ma Leone X non glielo concede. Personaggi Raffaello Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201530
Anni 1530
Eventi, invenzioni e scoperte 1533: Enrico VIII sposa Anna Bolena, dalla quale avrà solo una figlia, la futura regina Elisabetta I. Personaggi Enrico VIII Nasce Felipe Guaman Poma de Ayala – cronista peruviano. Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201540
Anni 1540
Eventi, invenzioni e scoperte 1543: Copernico pubblica i suoi studi sull'eliocentrismo del sistema solare; l'astronomia e la scienza sono ad una svolta di fondamentale importanza. Primo contatto fra il Giappone e una nave Portoghese. Concilio di Trento. Personaggi Maria Bolena Enrico VII d'Inghilterra Altri progetti 05
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Anni 1550
Eventi, invenzioni e scoperte 25 settembre 1555: Pace di Augusta, secondo la quale in Germania si poteva scegliere se professare il cattolicesimo o il luteranesimo. 1558: Dopo la morte di Maria "la sanguinaria", sale al trono d'Inghilterra la figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, Elisabetta I Tudor. 2/3 aprile 1559: pace di Cateau-Cambrésis Personaggi Elisabetta I d'Inghilterra Maria Stuarda, regina di Scozia. Altri progetti 06
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201560
Anni 1560
Eventi, invenzioni e scoperte Secondo la tradizione, il duca Emanuele Filiberto di Savoia prepara a Torino la prima tazza di cioccolata calda della storia, in segno di celebrazione del trasferimento della capitale sabauda da Chambéry. Personaggi Heinrich Bullinger, teologo e riformatore svizzero, pubblica nel 1560 il libro "L'origine degli anabattisti" (Der Widdertäaufferen Ursprung) Note Altri progetti 07
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201570
Anni 1570
Eventi, invenzioni e scoperte 1570 - Viene pubblicato il Messale di san Pio V, con cui si unifica la liturgia dell'Occidente 7 ottobre 1571 - Si fronteggiano nella battaglia di Lepanto le flotte della Lega santa e ottomane. Grande disfatta dei turchi che persero fino a uomini. Personaggi Altri progetti 08
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201580
Anni 1580
Eventi, invenzioni e scoperte Viene introdotto il Calendario gregoriano nel 1582. 8 febbraio 1587: Muore decapitata, su ordine della regina Elisabetta I, Maria Stuarda, regina di Scozia e regina d'Inghilterra per coloro che non riconoscevano legittima la sovranità di Elisabetta 1589: Viene concepito l'algoritmo di prostaferesi per semplificare il calcolo manuale delle moltiplicazioni. Personaggi Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201600
Anni 1600
Eventi, invenzioni e scoperte Con la rappresentazione di Euridice, di Jacopo Peri (Firenze, 1600) inizia l'era del moderno melodramma e dell'Opera lirica. Miguel de Cervantes pubblica la prima parte della novella El ingenioso hidalgo Don Quijote de La Mancha (1605), noto in Italia come Don Chisciotte della Mancia. La seconda parte verrà pubblicata dieci anni dopo. Galileo Galilei scopre il cannocchiale e lo usa per l'indagine scientifica nel 1609 1609 - Keplero definisce la prima e la seconda delle sue tre leggi (vedi Leggi di Keplero). 1600 Scoperta del carbone. Personaggi Altri progetti 01
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Anni 1610
Eventi, invenzioni e scoperte 1614: Nepero pubblica l'opera Mirifici logarithmorum canonis descriptio in cui descrive come usare i logaritmi per semplificare le operazioni matematiche. Inizia la guerra dei trent'anni. Personaggi Altri progetti 02
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Anni 1620
Eventi, invenzioni e scoperte Il compasso viene utilizzato nella navigazione Pubblicazione tavole logaritmiche di Gunter Manfredonia 1620 (antica città della Puglia) viene saccheggiata dai turchi. 18 luglio 1620: nel corso della notte i cattolici valtellinesi, aizzati da fanatici predicatori, attaccano e uccidono tutti i protestanti locali, oltre 600. L'evento verrà ricordato come il Sacro Macello di Valtellina. 15 agosto 1620: dal porto di Plymouth parte la Mayflower, la nave con a bordo William Brandford e il gruppo dei Padri Pellegrini diretti in America del Nord. 8 novembre 1620 - Guerra dei trent'anni: vittoria imperiale nella battaglia della Montagna Bianca 9 febbraio 1621: elezione di Papa Gregorio XV 5 aprile 1621: la nave Mayflower (Padri Pellegrini) salpa da Plymouth, Massachusetts per far ritorno in Gran Bretagna. 12 marzo: 1622 canonizzazione di Sant'Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù - San Filippo Neri - San Francesco Saverio - Santa Teresa d'Avila - Sant'Isidoro l'Agricoltore. John Heminge e Henry Condell pubblicano Mr. William Shakespeare's Comedies, Histories & Tragedies, la prima raccolta completa delle opere teatrali di William Shakespeare. Roma, 6 agosto 1623: viene eletto Papa il cardinale Barberini con il nome di Urbano VIII. 6 agosto 1623: Battaglia di Stadtlohn 20 agosto 1623: alla fortezza di Burgstall (Franconia) si scontrano svedesi e bavaresi in una battaglia terrestre durante la Guerra dei trent'anni. Roma, ottobre 1623: viene pubblicato il trattato Il Saggiatore di Galileo Galilei. Costruzione del primo sottomarino da parte di Cornelis Drebbel Fondazione di New York da parte degli olandesi (col nome di Nieuw Amsterdam) Marco Antonio de Dominis pubblica il trattato Euripus, seu de fluxu et refluxu maris sententia, sulla spiegazione del fenomeno delle maree, probabilmente derivato dall'opera di Seleuco di Babilonia. Composizione di "Tancredi e Clorinda" da parte di Claudio Monteverdi. La città di Argenta (FE) venne completamente distrutta da un violento terremoto. Epidemia di peste a Palermo Gli olandesi fondano New Amsterdam, che nel 1664, in seguito alla conquista inglese, diventa New York. Con la sua opera De iure belli ac pacis il giurista olandese Ugo Grozio segna la nascita del moderno diritto internazionale. L'Avorio Barberini è venduto da Nicolas-Claude Fabri de Peiresc al cardinale Francesco Barberini. 3 maggio 1626: risolto il lungo conflitto tra le famiglie abruzzesi Pica e Bonanni. Una spedizione piratesca ottomana raggiunge l'Islanda sotto il comando di Murat Reis, governatore di Oualidia; tra il 20 giugno e il 19 luglio fa schiavi tra i 400 e gli 800 islandesi. In Islanda tale avvenimento è ricordato come Tyrkjaránið. 30 luglio 1627 – Tavoliere delle Puglie: il terremoto della Capitanata provoca molte migliaia di morti, immani distruzioni nonché un maremoto in Adriatico. 30 dicembre 1627 – Venezia: il doge della Repubblica di Venezia, Giovanni I Corner (1551-1629, in carica dal 1625), tenta di assassinare il rivale politico Renier Zen in un agguato sotto la porta di casa. Zen scampa all'omicidio gettandosi in un canale. Muore in Polonia, nella foresta di Jaktorów, l'ultimo esemplare di uro visto vivo. 17 gennaio 1628 – Mantova: Carlo di Nevers prende possesso del ducato causando lo scoppio di una guerra di successione. 10 agosto 1628 – Stoccolma: viaggio inaugurale del galeone Regalskeppet Vasa, che affonderà poche ore dopo. 28 ottobre 1628: capitolazione della piazzaforte di La Rochelle. Fine dell'autonomia militare degli Ugonotti francesi. 11 novembre 1628: a Milano vi è la rivolta del pane, chiamata anche giornata di san Martino nella quale i cittadini assaltano i forni del pane a causa di una grave carestia (l'episodio è descritto nei Promessi Sposi). Girolamo Frescobaldi si trasferisce a Firenze con la famiglia. Il parlamento inglese formula la "Petizione dei diritti" ed è sciolto dal re Carlo I. William Harvey pubblica Exercitatio Anatomica de Motu Cordis et Sanguinis in Animalibus, risultato delle sue ricerche sulla circolazione del sangue. Grave carestia in Friuli Editto di grazia Personaggi 21 luglio 1620: Nasce l'astronomo francese Jean Picard Altri progetti 03
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201630
Anni 1630
Eventi, invenzioni e scoperte Nasce il Barocco (l'arte crea lo spazio e non l'abbellisce soltanto). La letteratura aspira a meravigliare con effetti nuovi e sorprendenti. La scienza scopre l'universo. Cambia il rapporto tra scrittore e pubblico. Scompare la corte culturale. Personaggi Altri progetti 04
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201640
Anni 1640
Eventi, invenzioni e scoperte Pace di Vestfalia: (Chiude la Guerra dei Trent'anni). Pace firmata dalla Francia, dalla Svezia, dall'Imperatore e dai principi tedeschi. Essa stabiliva che la Francia conservasse i vescovati di Metz, Toul e Verdun e acquistasse l'Alsazia. La Svezia ricevette la Pomerania occidentale e il Ducato di Brema, consolidando l'egemonia sul Baltico. Il Palatinato tornava al figlio di Federico V. Nel luglio 1647 a Napoli, Masaniello solleva le folle contro il Malgoverno di Spagna a Napoli. Personaggi Masaniello, rivoluzionario italiano e napoletano. Altri progetti 05
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201680
Anni 1680
Eventi, invenzioni e scoperte Guerra della Grande Alleanza Gloriosa rivoluzione in Inghilterra: Guglielmo III d'Orange viene proclamato sovrano. Personaggi Altri progetti 09
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anni%201690
Anni 1690
Eventi, invenzioni e scoperte Personaggi Guglielmo III, Re d'Inghilterra e Principe d'Orange Altri progetti 10
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Albanella
Albanella – comune italiano della provincia di Salerno Albanella – nome comune di alcuni uccelli rapaci del genere Circus Albanella (o Arbanella) – termine della lingua ligure per il nome di un recipiente Albanella (o Albanello) – vino siculo Luisella Albanella – politica italiana Altri progetti
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Anatra
Anatra (o anitra, dal latino anas) è il nome comune di un importante numero di uccelli anseriformi, generalmente migratori, appartenenti alla famiglia degli Anatidi. Si tratta di una definizione priva di valore sistematico, in quanto raggruppa specie appartenenti a svariati generi e sottofamiglie diverse; in linea generale il termine "anatra" si applica alle specie di Anseriformi di dimensioni inferiori e con spiccato dimorfismo sessuale, in contrapposizione ad oca, che definisce al contrario specie di grande mole e prive di dimorfismo. Abitudini Le anatre hanno abitudini diverse a seconda della specie, ma sono, assai più delle oche, legate all'acqua; tutte le specie sono infatti ottime nuotatrici. Gli ambienti più frequentati dalle anatre sono gli stagni e i laghi, ma possono trovarsi anche lungo le coste marine, i piccoli corsi d'acqua o addirittura le fontane e i laghetti artificiali dei parchi urbani. Alcune specie sono appositamente allevate nei giardini quali uccelli ornamentali, in virtù della colorazione variopinta, soprattutto dei maschi. Le specie più spiccatamente acquatiche non hanno un buon coordinamento dei movimenti sulla terraferma; altre si trovano invece a proprio agio in entrambi gli ambienti. Alimentazione Anche il nutrimento delle anatre dipende dalla specie e dalle abitudini: quelle che vivono negli stagni hanno generalmente un'alimentazione prevalentemente vegetariana e raccolgono il cibo sulla terraferma o poco al disotto della superficie dell'acqua, immergendo solo la testa, il collo e parte del corpo, restando con il posteriore in posizione verticale; quelle marine o che abitano in laghi estesi e profondi sono invece tuffatrici e si nutrono anche di pesci. Le specie esclusivamente piscivore hanno becchi dal bordo seghettato, atti a trattenere la preda. Tassonomia L'anatra non è una specie monofiletica. La maggior parte delle razze deriva infatti dal germano reale, ma esistono varietà che discendono invece dall'anatra muta; molti incroci industriali utilizzati per la produzione di carne e di foie gras sono incroci sterili tra le due specie precedenti. La sottofamiglia dei Tadornini si colloca a metà strada tra anatre e oche: gli uccelli che vi appartengono hanno infatti, come le anatre, colori brillanti e abitudini strettamente acquatiche, ma hanno grande mole e dimorfismo sessuale molto ridotto (vedasi volpoca e casarca). Tra le anatre osservabili in Italia si ricordano: alzavola (Anas crecca) canapiglia (Anas strepera) germano reale (Anas platyrhynchos) Elenco delle anatre presenti in Europa e nell'area mediterranea: anatra mandarina (Aix galericulata) moriglione (Aythya ferina) moretta (Aythya fuligula) moretta dal collare (Aythya collaris) moretta tabaccata (Aythya nyroca) moretta grigia (Aythya marila) germano reale (Anas platyrhynchos) fischione (Anas penelope) fischione americano (Anas americana) canapiglia (Anas strepera) alzavola (Anas crecca) alzavola asiatica (Sibirionetta formosa) codone (Anas acuta) marzaiola (Anas querquedula) marzaiola americana (Anas discors) mestolone (Anas clypeata) Mergus (smerghi): Non è presente in Italia, ma in Europa centrale e settentrionale. Si tratta di anatre di stazza da medio-piccola a grande. Si immergono; i becchi hanno denti seghettati. Svernano sulle coste marine e nei laghi, e nidificano nelle cavità degli alberi. Smergo minore (Mergus serrator) Smergo maggiore (Mergus merganser) Le anatre nella cultura L'anatra è un animale piuttosto comune nella letteratura e nell'arte, spesso antropomorfizzato.Fra gli esempi più celebri possiamo ricordare: le rappresentazioni sia plastiche sia disegnative testimoniate nella protostoria europea, tanto nella ceramica quanto nella bronzistica; tra le raffigurazioni più complesse della semplice paperella incisa o modellata, si ricordano gli schemi della cosiddetta barca solare e delle due teste ("protomi") contrapposte; la celebre fiaba Il brutto anatroccolo di Hans Christian Andersen (nella quale tuttavia, nonostante il titolo, il protagonista non è un'anatra perché si scoprirà essere un cigno); dalla fiaba "Il brutto anatroccolo", in spagnolo "El patito feo", nasce la telenovela argentina chiamata Il mondo di Patty in Italia; la fiaba musicale Pierino e il lupo di Sergei Prokofiev, dove l'anatra è rappresentata dall'oboe. numerosi personaggi di Walt Disney, tra cui Paperino, Qui, Quo, Qua, Paperina, e Paperon de' Paperoni; uno dei personaggi più amati dei cartoni animati Warner Brothers, Daffy Duck; la mascotte dell'università dell'Oregon. Gastronomia La carne di anatra è molto apprezzata come alimento e il volatile è soggetto ad allevamento a scopo culinario. Particolarmente apprezzata in Francia, è famosa la cottura di ali, cosce e petto d'anatra nel grasso del volatile stesso, piatto noto come confit de canard, così com'è nota la preparazione culinaria del petto di anatra, il magret. Curiosità Per molto tempo si è creduto che il verso dell'anatra non producesse l'eco. Tale fatto è stato smentito da studi specifici che hanno dimostrato che il verso produce un'eco come qualunque altro suono, ma che tale eco è solitamente difficile da rilevare a causa delle sue peculiarità timbriche. L'anatra, per tenersi le uniche parti del corpo scoperte (becco e zampe) al caldo, le inserisce sotto l'ala. Note Voci correlate Anatra comune Duck test Altri progetti Collegamenti esterni Nomi comuni di animali Anatidae
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Adam Smith
Dopo aver studiato filosofia sociale e morale all'Università di Glasgow e al Balliol College di Oxford, gettò le basi dell'economia politica classica e viene pertanto considerato unanimemente il primo degli economisti classici, sebbene non sia facile individuare con precisione la fine del mercantilismo e l'inizio dell'economia politica classica, poiché per un certo periodo ci fu una sovrapposizione tra le due correnti di pensiero. Spesso è stato anche definito il padre della scienza economica; in effetti, molti precursori dell'economia classica produssero tessere o parti del mosaico, ma nessuno di essi fu in grado di fornire in un'unica opera il quadro generale delle forze che determinassero la ricchezza delle nazioni, delle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo sviluppo e del modo in cui milioni di decisioni economiche prese autonomamente vengano effettivamente coordinate tramite il mercato. L'opera più importante è intitolata Indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni (1776), che chiude il periodo dei mercantilisti e dei fisiocratici, da lui così definiti e criticati, dando avvio alla serie di economisti classici, diventando il testo di riferimento per tutti gli economisti classici del XVIII e XIX secolo, come David Ricardo, Thomas Robert Malthus, Jean-Baptiste Say, John Stuart Mill, che o ne ripresero il contenuto per elaborare le proprie posizioni, anche divergenti fra di loro, oppure la criticarono alla ricerca di nuove vie, oltre a rappresentare un importante libro di storia economica dove vengono descritte le trasformazioni dell'economia inglese del tempo. La sua concezione a proposito dello scopo della scienza economica segue quella dei mercantilisti, tendente alla spiegazione della natura e delle cause della ricchezza delle nazioni, mentre in termini moderni si direbbe che fu un teorico della macroeconomia, interessato alle forze che determinano la crescita economica, anche se queste erano ben più ampie rispetto all'ambito della moderna economia. Il suo modello economico è ricco di considerazioni di tipo politico, sociologico e storico. Descrizione La divisione del lavoro Nel libro primo de La ricchezza delle nazioni Adam Smith analizza le cause che migliorano il "potere produttivo del lavoro" e il modo con il quale la ricchezza prodotta si distribuisce naturalmente fra le classi sociali. La ricchezza di una nazione viene identificata all'insieme dei beni prodotti suddivisi per l'intera popolazione, si può quindi parlare di reddito pro-capite. La ricchezza viene prodotta attraverso il lavoro e può essere incrementata aumentando la produttività del lavoro o il numero di lavoratori. Il lavoro permette inoltre di determinare il valore di scambio di un bene: Adam Smith sviluppa così una teoria del valore-lavoro, in contrapposizione all'idea di una ricchezza proveniente dalla natura sostenuta dai fisiocratici. La divisione del lavoro permette l'incremento della produttività del lavoro, come illustrato dal celebre esempio della "manifattura di spilli": se un individuo deve, da solo, fabbricare spilli partendo dall'estrazione dal suolo della materia prima fino alla realizzazione di ogni singola fase artigianale, riuscirà difficilmente a produrre quantità elevate di spilli in poco tempo; se a questo stesso individuo viene fornito il filo metallico già pronto riuscirà ad aumentare la sua produzione; con la suddivisione delle varie fasi artigianali e l'assunzione di queste da parte di più artigiani specializzati in una singola fase, allora la produzione di spilli sarà nettamente superiore alla somma degli spilli che verrebbero prodotti, dallo stesso numero di individui, nelle modalità produttive precedenti. Le ragioni dell'incremento produttivo indotto dalla divisione del lavoro sono tre: (a) aumento dell'abilità manuale di ogni lavoratore (specializzazione), (b) riduzione tempo perso per passare da un'azione o da un'attività all'altra, (c) diffusione, per il desiderio di ognuno di ridurre la propria pena lavorativa, ma anche per l'emergere di un'industria di costruttori di macchinari, dell'invenzione e dell'applicazione di macchine che facilitano e riducono il lavoro permettendo ad un solo lavoratore di realizzare l'attività di più persone. Questi vantaggi appaiono più facilmente nell'industria che nell'agricoltura e si applicano sia all'interno di un'attività (divisione tecnica) sia fra settori (divisione sociale). La divisione del lavoro porta i suoi benefici in termini produttivi anche quando induce la differenziazione fra mestieri e professioni. Questo genera un'"interdipendenza sociale" e presuppone lo "scambio" e il "mercato", attraverso il quale un individuo cede beni da lui prodotti in sovrappiù rispetto ai propri bisogni per acquisire prodotti realizzati da altri e necessari per soddisfare gli altri bisogni. Alla base della divisione del lavoro non vi è un atto razionale, ma una passione: la tendenza naturale a "trafficare". La divisione del lavoro comporta però anche "conseguenze negative": la specializzazione verso un'unica attività e la realizzazione di operazioni semplici, ripetitive e meccaniche, non sviluppa l'immaginazione e riduce le capacità intellettuali dell'individuo. Per compensare questo effetto, Adam Smith sostiene lo sviluppo dell'istruzione finanziata dallo Stato. La divisione del lavoro è incrementata e 'trainata' verso gradi applicativi via via più complessi, dall'evolvere della tecnica industriale che accompagna in relazione binaria e dipendente l'estensione del mercato, che può – non sempre – essere esteso attraverso sia lo sviluppo di mezzi e di infrastrutture di trasporto sia l'estensione del commercio estero. Ampliando il mercato, l'incremento della produzione che risulta da una maggiore divisione del lavoro può così trovare sbocchi commerciali. Infine, la divisione del lavoro dipende dal "livello di risparmio": per incrementare la divisione del lavoro è necessario disporre di maggiore capitale fisso e circolante, entrambi finanziati con il risparmio realizzato nel periodo precedente. Il risparmio, essendo una condizione per la divisione del lavoro, è dunque un elemento determinante per lo sviluppo economico. Senofonte e Diodoro Siculo come pure William Petty e Francis Hutcheson, suo maestro, hanno affrontato la divisione del lavoro prima di Adam Smith, il quale ne fa però un elemento centrale per comprendere le ragioni della ricchezza e del benessere di una nazione. Il valore di scambio e la ripartizione dei redditi Con il celebre esempio dell'acqua e del diamante, Adam Smith introduce la distinzione fra "valore d'uso" (utilità) e "valore di scambio" (facoltà che il possesso di un oggetto conferisce nell'acquisire altri beni). L'acqua, bene quanto mai necessario, ha un prezzo inferiore al diamante, il più superfluo fra tutti gli oggetti superflui. L'acqua ha un elevato valore d'uso, ma un basso valore di scambio mentre il diamante possiede uno scarso valore d'uso ma ha un elevato valore di scambio. Il valore d'uso, nel ventunesimo secolo considerato soggettivo, era considerato oggettivo da Adam Smith così come il valore di scambio lo è essendo quest'ultimo misurabile e risultante dallo scambio. Il valore di scambio dipende dal "lavoro comandato", vale a dire quel lavoro che l'oggetto offerto nello scambio permette di acquisire e corrispondente al lavoro risparmiato necessario per produrre l'acquisto. Più elevato è il lavoro comandato di un oggetto, più elevato sarà il suo valore di scambio. Il valore di scambio non è basato né sul tempo del lavoro né sul lavoro incorporato come presso altri autori (ad esempio David Ricardo) ma risulta dallo scambio stesso: il valore viene determinato in una relazione, non è preesistente allo scambio. Il valore di scambio è un potere d'acquisto, non inteso come accumulazione di beni o in rapporto alla moneta, ma potere di un oggetto nell'acquisire un altro oggetto. Ponendo lo scambio fra due beni X e Y, il cui costo di produzione in termini di lavoro è rispettivamente Lx e Ly, e ammettendo il loro valore di scambio Vx e Vy, si giunge all'equivalenza seguente: Vx = lavoro risparmiato al possessore di X = lavoro necessario alla produzione di Y = Ly. Analogamente, Vy = lavoro risparmiato al possessore di Y = lavoro necessario alla produzione di X = Lx. Ne risulta che Vx=Vy e Lx=Ly: l'"uguaglianza nello scambio" implica l'"uguaglianza del costo del lavoro" fra i due beni. In una "società antica", precedente all'accumulazione del capitale e all'appropriazione della terra, il "prezzo reale (o prezzo naturale)" è composto e determinato dalla quantità necessaria di lavoro per acquisire il prodotto (ciò significa che l'intero prodotto appartiene al lavoratore); mentre in una "società avanzata", suddivisa fra lavoratori, imprenditori capitalisti e proprietari terrieri (suddivisione corrispondente alla nascente società capitalistica in sostituzione alla società feudale basata sulla triade nobiltà-clero-Terzo Stato), il prezzo reale si compone di salari, profitto e rendita fondiaria. Il prezzo reale è quindi determinato dal costo dei mezzi di produzione necessari a realizzare il prodotto. Il "prezzo di mercato" di un prodotto dipende dal confronto fra la domanda e l'offerta dello stesso e tende a convergere verso il prezzo reale ("teoria della gravitazione o dell'oscillazione dei prezzi"). Di fatto, il prezzo di mercato gravita attorno al prezzo reale a seguito delle fluttuazioni della domanda e dell'offerta: il prezzo di mercato sarà superiore al prezzo reale se la domanda supera l'offerta, mentre sarà inferiore se l'offerta supera la domanda. Il prezzo di mercato non può distanziarsi durevolmente dal prezzo reale in quanto gli agenti, accorgendosi, aggiustano l'offerta allineandola alla domanda (meccanismo d'aggiustamento). Solo l'assenza di informazioni, l'esistenza di risorse rare e la presenza di monopoli legali permettono al prezzo di mercato di distanziarsi costantemente dal prezzo reale. Le tre componenti del prezzo reale si determinano in modo distinto secondo un rispettivo saggio naturale, questo non implica però una teoria dell'addizione dei differenti componenti. "Determinazione del salario" – Il tasso di salario dipende dal confronto fra l'offerta e la domanda di lavoro (dove gli imprenditori hanno però un'influenza maggiore rispetto ai lavoratori), ma anche da altri fattori come la piacevolezza o meno del tipo di lavoro, il costo della formazione associato al tipo d'impiego, la continuità nel tempo dell'occupazione (attività stagionale o annuale) e la fiducia o meno che una professione richiede. Il tasso di salario non può però essere costantemente inferiore al minimo di sussistenza, corrispondente al livello che permette di soddisfare i bisogni vitali del lavoratore e della sua famiglia. Adam Smith non condivide l'idea pessimista della "legge bronzea (o ferrea) dei salari" secondo la quale gli stipendi si mantengono costantemente al livello del minimo vitale. "Teoria del profitto" – Per il finanziamento del profitto, Smith ha esitato fra due differenti idee: (a) il profitto si aggiunge ai salari per la determinazione del valore di scambio, (b) il profitto è complementare al salario all'interno di un valore di scambio dato. Secondo la teoria lavoro comandato, i lavoratori ricevono, nel salario, l'intero prodotto del loro lavoro. Di conseguenza, il profitto deve aggiungersi al salario nella determinazione del valore. Tuttavia, Smith sostiene che il profitto non è una remunerazione di un lavoro, per cui non può aggiungere altro valore ciò che porta all'idea di una complementarità con il salario all'interno di un valore dato, mettendo però in dubbio la teoria del lavoro comandato. Adam Smith cade in un dilemma senza soluzione. Per quanto riguarda il montante del profitto è chiaro che questo dipende dal valore del capitale impiegato ed è più o meno elevato in proporzione al volume del capitale. Il tasso medio di profitto, tasso unico per l'intero sistema economico, può inoltre essere stimato con il tasso d'interesse medio sulla moneta, mettendo così in relazione il capitale finanziario (il risparmio) e il capitale reale (i beni corrispondenti al risparmio). "Teoria della rendita" – La rendita è un prezzo di monopolio grazie al quale i proprietari terrieri approfittano di una situazione nella quale l'offerta di terreni è limitata e costantemente inferiore alla domanda di terreni. La rendita è quindi prelevata sui profitti dell'agricoltore, lasciando a questo quel tanto sufficiente per pagare i salari e ammortizzare i capitali secondo i rispettivi tassi normali. A complemento della ripartizione del reddito, occorre citare la distinzione di Adam Smith fra "lavoro produttivo" (fabbricazione di oggetti materiali che si possono vendere sui mercato o che dà origine ad un sovrappiù) e "lavoro non produttivo" (attività immateriali come i servizi). Fra i lavoratori non produttivi Adam Smith inserisce i domestici, i funzionari, le professioni liberali e gli artisti, in quanto vivono con il reddito altrui. Adam Smith, ingannandosi sulla non produttività di questi settori, elimina giustamente l'errore dei fisiocratici della sterilità dell'industria ed evidenzia la distinzione fra "reddito primario" e "reddito di trasferimento". La mano invisibile La teoria di una regolazione spontanea dello scambio e delle attività produttive di Adam Smith è incentrata sulla nozione di mano invisibile secondo la quale il sistema economico non richiede interventi esterni per regolarsi, in particolare non necessita l'intervento di una volontà collettiva razionale. Il ruolo della mano invisibile è triplice. "Processo con il quale si crea un ordine sociale" – Dati l'uguaglianza di fronte al diritto, il non intervento dello Stato e il principio di simpatia, la mano invisibile assicura il realizzarsi di un ordine sociale che soddisfa l'interesse generale (convergenza spontanea degli interessi personali verso l'interesse collettivo). "Meccanismo che permette l'equilibrio dei mercati" – Domanda e offerta su differenti mercati tendono ad uguagliarsi: il libero funzionamento di un mercato concorrenziale, oltre a far convergere il prezzo di mercato al prezzo reale, tende a fare scomparire qualsiasi domanda o offerta eccedentaria. "Fattore che favorisce la crescita e lo sviluppo economico" – La regolazione si applica alla popolazione attraverso il mercato del lavoro (in caso di popolazione eccessiva, il salario scende al di sotto del minimo di sussistenza conducendo ad una riduzione della popolazione e viceversa in caso di popolazione deficitaria); la regolazione si applica pure al risparmio, condizione necessaria per l'accumulazione del capitale e quindi della crescita economica attraverso una maggiore divisione del lavoro (gli individui tendono spontaneamente a risparmiare in quanto desiderosi di migliorare la propria condizione); infine la regolazione si applica anche alla locazione dei capitali (investimenti indirizzati spontaneamente verso le attività più redditizie). La teoria della mano invisibile è il concetto a noi più noto di Adam Smith e, pure, quello più abusato. La mano invisibile è valida, come descritto sopra, date certe condizioni. Tuttavia, questa teoria non permette di spiegare il fenomeno della disoccupazione e di trattare adeguatamente le produzioni non-mercantili come pure ambiti particolari dove bisogni fondamentali devono essere soddisfatti (educazione obbligatoria, salute di base). Contestabile anche il ruolo nell'allocazione dei capitali, basti pensare ai molti esempi di risparmio privato gettato al vento. Infine, Adam Smith assimila -discutibilmente- l'ordine economico all'ordine morale, definendo la mano invisibile come conforme alla giustizia. La metafora della mano invisibile, cardine della dottrina liberista del laissez faire, compare nel secondo capitolo (Delle restrizioni all'importazione dai paesi stranieri di quelle merci che possono essere prodotte nel paese) del Libro quarto (Dei sistemi di economia politica) della Ricchezza delle nazioni. Merita di essere segnalata l'interpretazione del concetto di mano invisibile data dal noto giurista italiano Guido Rossi (da un'intervista del 6 giugno 2008 a la Repubblica): "Uno dei suoi concetti più equivocati è quello della mano invisibile. Nella vulgata si è imposta l'idea che Adam Smith con la mano invisibile abbia inteso dire che il mercato deve essere lasciato a se stesso perché raggiunge automaticamente un equilibrio virtuoso. La mano invisibile è diventato l'argomento principe in favore di politiche di laissez-faire, fino ai neoliberisti. In realtà Adam Smith prende a prestito l'immagine della mano invisibile, con molta ironia, dal terzo atto del Macbeth di Shakespeare. Macbeth parla della notte e della sua mano sanguinolenta e invisibile che gli deve togliere il pallore del rimorso prima dell'assassinio. Smith ha preso in giro ferocemente quei capitalisti che credevano di avere il potere di governare i mercati. Tra l'altro Adam Smith capì allora che la Cina sarebbe tornata ad essere una grande potenza dell'economia mondiale, e auspicò una sorta di Commonwealth universale per governare il nuovo ordine internazionale". Con l'opera di John Maynard Keynes, in particolare con la nozione di disoccupazione involontaria, si rimise in discussione la non necessità di un intervento pubblico nel sistema economico a garanzia di un giusto equilibrio. La moneta La moneta, così come viene presentata nel capitolo IV del primo libro della Ricchezza delle nazioni, è essenzialmente un mezzo di scambio che facilita la convergenza degli interessi nello scambio di beni contro beni. La moneta s'inserisce, in modo temporaneo, nello scambio attraverso due operazioni distinte: bene contro moneta e moneta contro bene. La moneta sorge quindi dalle necessità dello scambio commerciale di prodotti preesistenti, non è quindi intrinseca al processo produttivo e alla remunerazione della produzione. Fino alla metà degli anni settanta del XX secolo, l'apporto di Adam Smith alla teoria della moneta è stato considerato marginale, in quanto simile a suoi predecessori. Successive letture della sua opera portano ad una certa rivalutazione facendone uno dei primi sostenitori del Free Banking e di argomenti che saranno ripresi dalla Banking School, in contrapposizione quindi alla Currency School avviata da David Hume e rilanciata da David Ricardo. Il libero scambio e il ruolo dello Stato Adam Smith critica e si distanzia dai mercantilisti e dalla loro politica sostanzialmente protezionista, contrapponendo la difesa del libero scambio. Una prima giustificazione al libero scambio si deduce dall'effetto sulla produttività del lavoro di una maggiore estensione del mercato: la soppressione di freni al commercio interno ed esterno, come pure l'accesso a nuovi mercati attraverso lo sviluppo o il miglioramento della rete di trasporti, favorisce la divisione del lavoro aumentando di conseguenza la produzione economica e il benessere collettivo.Una seconda giustificazione deriva dal ruolo equilibratore fra domanda e offerta esercitato dalla mano invisibile: nessun intervento esterno al mercato è necessario per raggiungere lo stato di equilibrio. Il mercato possiede forze di auto-regolazione. Tuttavia, il libero scambio e il funzionamento dell'economia di mercato descritto da Adam Smith suppongono il principio di simpatia: ogni individuo conosce come nessun altro i propri interessi ma in questi interessi vi è il desiderio di essere apprezzato dagli altri, ciò rende il mercato non un campo di combattimento, ma un luogo di convergenza di differenti interessi personali. Infine, il libero-scambio non implica l'assenza assoluta dello Stato, piuttosto ne limita l'influenza. In un certo senso l'idea che ha Smith sull'influenza dello Stato è simile a quella moderna, riducendo l'intervento statale alla tutela della nazione (difesa), all'amministrazione della Giustizia affinché nessun individuo potesse ledere gli interessi di un altro individuo della nazione stessa e infine l'intervento per le opere pubbliche e le istituzioni pubbliche: le prime in modo da migliorare le condizioni per commercio (strade, ponti, canali ecc. ecc.) il secondo con particolare riferimento all'Istruzione. Hanno scritto di lui Scritti Abbozzo della Ricchezza delle nazioni, Editori Riuniti, Roma, 1971 La ricchezza delle nazioni (1776), Newton Compton Editori, Roma, 1976 Saggi filosofici anno?, Franco Angeli, Milano, 1984 Lezioni di retorica e delle lettere, Quattro Venti Editori, Urbino, 1985 Lezioni di Glasgow, Giuffrè, Milano, 1989 Teoria dei sentimenti morali (1759), Rizzoli, Milano, 2001 Primo abbozzo di parte de «La ricchezza delle nazioni» e altri materiali sulla divisione del lavoro (introduzione di Roberto Finzi), ETAS, Milano, 2002 Note Bibliografia Bee, Michele. Adam Smith. Economia dei sentimenti, Donzelli, Roma, 2011. Béraud, Alain e Faccarello, Gilbert: Nouvelle histoire de la pensée économique, Volume 1, Parigi, 1992. Butler, Eamonn. Capire Adam Smith. Enchiridio, Liberilibri, Macerata, 2008. Cerqueira, Hugo. Sobre a filosofia moral de Adam Smith. Síntese - Revista de Filosofia, v. 35, p. 57-86, 2008. Cerqueira, Hugo. 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URL verificato l'11/09/2012 The Wealth of Nations su MetaLibri Digital Library The Theory of Moral Sentiments su MetaLibri Digital Library Adam Smith scheda biografica e principali pubblicazioni, dal sito "The Concise Encyclopedia of Economics". URL consultato il 18 settembre 2012 Profilo di Adam Smith dal sito "Pensamento econômico". Storia del pensiero economico Studenti del Balliol College Empiristi Illuministi
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anatidae
Anatidae
Gli anatidi (Anatidae ) costituiscono la più importante famiglia di uccelli dell'ordine degli Anseriformes. Si tratta di uccelli acquatici migratori, con zampe relativamente corte, piedi palmati. Tassonomia La famiglia Anatidae comprende 172 specie suddivise in 59 generi e 5 sottofamiglie. Sottofamiglia Dendrocygninae Genere Dendrocygna Dendrocygna viduata () - dendrocigna facciabianca Dendrocygna autumnalis () - dendrocigna pancianera Dendrocygna guttata - dendrocigna macchiata Dendrocygna arborea () - dendrocigna delle Indie Occidentali Dendrocygna bicolor () - dendrocigna fulva Dendrocygna eytoni () - dendrocigna falcata Dendrocygna arcuata () - dendrocigna errante Dendrocygna javanica () - dendrocigna minore Genere Thalassornis Thalassornis leuconotus - anatra dal dorso bianco Sottofamiglia Stictonettinae Genere Stictonetta Reichenbach, 1853 Stictonetta naevosa (Gould, 1841) - anatra lentigginosa Sottofamiglia Plectropterinae Genere Plectropterus Plectropterus gambensis () - oca armata Sottofamiglia Anserinae Tribù Biziurini Genere Biziura Biziura lobata () - anatra muschiata australiana Tribù Nettapodini Genere Nettapus Nettapus auritus () - oca pigmea africana Nettapus coromandelianus () - oca pigmea indiana Nettapus pulchellus - oca pigmea verde Tribù Oxyurini Genere Heteronetta Heteronetta atricapilla () - gobbo testanera Genere Nomonyx Nomonyx dominicus () - gobbo mascherato Genere Oxyura Oxyura jamaicensis () - gobbo della Giamaica Oxyura ferruginea ()- gobbo rugginoso americano Oxyura vittata () - gobbo lacustre Oxyura australis - gobbo beccazzurro Oxyura maccoa () - gobbo maccoa Oxyura leucocephala () - gobbo rugginoso Tribù Anserini Genere Malacorhynchus Malacorhynchus membranaceus () - anatra guancerosa Genere Coscoroba Coscoroba coscoroba () - cigno coscoroba Genere Cereopsis Cereopsis novaehollandiae - oca di Capo Barren Genere Cygnus Cygnus atratus () - cigno nero Cygnus melancoryphus () - cigno collonero Cygnus olor () - cigno reale Cygnus buccinator - cigno trombettiere Cygnus columbianus () - cigno minore Cygnus cygnus () - cigno selvatico Genere Branta Branta canadensis () - oca del Canada Branta hutchinsii () - oca della tundra Branta sandvicensis () - oca delle Hawaii Branta bernicla () - oca colombaccio Branta leucopsis () - oca facciabianca Branta ruficollis () - oca collorosso Genere Anser Anser cygnoides () - oca cigno Anser fabalis () - oca granaiola Anser serrirostris - oca granaiola Anser brachyrhynchus — oca zamperosee Anser anser () — oca selvatica comune Anser albifrons () — oca lombardella maggiore Anser erythropus () - oca lombardella minore Anser indicus () - oca indiana Anser caerulescens () - oca delle nevi Anser rossii - oca di Ross Anser canagicus () - oca imperatrice Sottofamiglia Anatinae Tribù Tadornini Genere Merganetta Merganetta armata - anatra di torrente Genere Neochen Neochen jubata () - oca dell'Orinoco Genere Chloephaga Chloephaga melanoptera () - oca delle Ande Chloephaga picta () - oca di Magellano Chloephaga hybrida () - oca del kelp Chloephaga poliocephala - oca testagrigia Chloephaga rubidiceps - oca testarossiccia Genere Alopochen Alopochen aegyptiaca () - oca egiziana Alopochen mauritiana () † - casarca di Mauritius Alopochen kervazoi () † - casarca di Réunion Genere Tadorna Tadorna tadorna () - volpoca Tadorna radjah () - casarca del ragià Tadorna ferruginea () - casarca comune Tadorna cana () - casarca del Sudafrica Tadorna tadornoides () - casarca australiana Tadorna variegata () - casarca del paradiso Tadorna cristata () - casarca crestata Tribù Mergini Genere Histrionicus Histrionicus histrionicus () - moretta arlecchina Genere Camptorhynchus Camptorhynchus labradorius † () - anatra del Labrador Genere Clangula Clangula hyemalis () - moretta codona Genere Polysticta Polysticta stelleri () - edredone di Steller Genere Somateria Somateria fischeri () - edredone dagli occhiali Somateria spectabilis () - re degli edredoni Somateria mollissima () - edredone comune Genere Melanitta Melanitta perspicillata () - orco marino dagli occhiali Melanitta fusca () - orco marino Melanitta deglandi () - orco marino del Pacifico Melanitta nigra () - orchetto marino Melanitta americana () - orchetto marino americano Genere Bucephala Bucephala albeola () - quattrocchi minore Bucephala clangula () - quattrocchi Bucephala islandica () - quattrocchi d'Islanda Genere Mergellus Mergellus albellus () - pesciaiola Genere Lophodytes Lophodytes cucullatus () Genere Mergus Mergus australis † - smergo dal ciuffo Mergus octosetaceus - smergo brasiliano Mergus merganser - smergo maggiore Mergus serrator - smergo minore Mergus squamatus - smergo cinese Tribù Cairinini Genere Cairina Cairina moschata () - anatra muschiata Genere Aix Aix sponsa () - anatra sposa Aix galericulata () - anatra mandarina Tribù Callonettini Genere Callonetta Callonetta leucophrys () - alzavola anellata Tribù Aythyini Genere Chenonetta Chenonetta jubata () - anatra arboricola australiana Genere Hymenolaimus Hymenolaimus malacorhynchos () - anatra blu Genere Sarkidiornis Sarkidiornis sylvicola - oca dal pettine Sarkidiornis melanotos () - oca bernoccoluta Genere Pteronetta Pteronetta hartlaubii () - anatra di Hartlaub Genere Cyanochen Cyanochen cyanoptera () - oca aliazzurre Genere Marmaronetta Marmaronetta angustirostris () - anatra marmorizzata Genere Asarcornis Asarcornis scutulata () - anatra arboricola alibianche Genere Rhodonessa Rhodonessa caryophyllacea () - anatra testarosa Genere Netta Netta rufina () - fistione turco Netta peposaca () - fistione beccoroseo Netta erythrophthalma () - fistione australe Genere Aythya Aythya valisineria () - moriglione dorsotelato Aythya americana () - moriglione testarossa Aythya ferina () - moriglione eurasiatico Aythya australis () - moretta australiana Aythya innotata () - moretta del Madagascar Aythya baeri () - moriglione di Baer Aythya nyroca () - moretta tabaccata Aythya novaeseelandiae () - moretta della Nuova Zelanda Aythya collaris () - moretta dal collare Aythya fuligula () - moretta eurasiatica Aythya marila () - moretta grigia Aythya affinis () - moretta americana Tribù Anatini Genere Salvadorina Salvadorina waigiuensis - anatra del Salvadori Genere Lophonetta Lophonetta specularioides () - anatra crestata Genere Amazonetta Amazonetta brasiliensis () - alzavola brasiliana Genere Speculanas Speculanas specularis () - anatra dagli occhiali Genere Tachyeres Tachyeres patachonicus () - anatra vaporiera volatrice Tachyeres pteneres () - anatra vaporiera di Magellano Tachyeres brachypterus () - anatra vaporiera delle Falkland Tachyeres leucocephalus - anatra vaporiera testabianca Genere Sibirionetta Sibirionetta formosa () - alzavola del Baikal Genere Spatula Spatula querquedula () - marzaiola Spatula hottentota () - alzavola ottentotta Spatula puna () - alzavola della puna Spatula versicolor () - alzavola argentata Spatula platalea () - mestolone rosso Spatula cyanoptera () - alzavola cannella Spatula discors () - marzaiola americana Spatula smithii - mestolone del Capo Spatula rhynchotis () - mestolone australiano Spatula clypeata () - mestolone comune Genere Mareca Mareca strepera () - canapiglia Mareca falcata () - anatra falcata Mareca penelope () - fischione eurasiatico Mareca sibilatrix () - fischione del Cile Mareca americana () - fischione americano Mareca marecula () - fischione dell'isola di Amsterdam † Genere Anas Anas capensis - alzavola del Capo Anas sparsa - germano nero africano Anas rubripes - germano nero americano Anas platyrhynchos - germano reale Anas fulvigula - germano maculato Anas diazi - germano messicano Anas wyvilliana - germano delle Hawaii Anas laysanensis - germano di Laysan Anas luzonica - germano delle Filippine Anas superciliosa - germano del Pacifico Anas poecilorhyncha - germano beccomacchiato Anas zonorhyncha - germano beccomacchiato orientale Anas undulata - germano beccogiallo Anas melleri - germano di Meller Anas bernieri () - alzavola di Bernier Anas theodori † - anatra di Mauritius Anas gibberifrons - alzavola d'Indonesia Anas albogularis () - alzavola delle Andamane Anas gracilis - alzavola grigia Anas castanea () - alzavola castana Anas aucklandica () - alzavola attera Anas nesiotis () - alzavola delle Isole Campbell Anas chlorotis - alzavola bruna Anas bahamensis - codone guancebianche Anas erythrorhyncha - anatra becco rosso Anas flavirostris - alzavola marezzata Anas andium () - anatra delle Ande Anas georgica - codone beccogiallo Anas acuta - codone comune Anas eatoni () - codone di Eaton Anas crecca - alzavola comune Anas carolinensis - alzavola americana Note Altri progetti Collegamenti esterni https://www.itis.gov/servlet/SingleRpt/SingleRpt?search_topic=TSN&search_value=174983 http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/classification/Anatidae.html Taxa classificati da Nicholas Aylward Vigors
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anseriformes
Anseriformes
Anseriformes è un ordine di uccelli che comprende circa 180 specie viventi suddivise in tre famiglie: Anhimidae (i 3 kaimichi), Anseranatidae (l'oca gazza) e Anatidae, la famiglia più numerosa, che comprende oltre 170 specie di uccelli acquatici, tra cui anatre, oche e cigni. La maggior parte delle specie moderne di quest'ordine presentano diversi adattamenti ad uno stile di vita acquatico o semi-acquatico. Con l'eccezione dei kaimichi sudamericani, tutti gli esponenti di quest'ordine presentano un phalli, un tratto perso dai Neoaves. A causa della loro natura acquatica, la maggior parte delle specie presenta piedi palmati. Distribuzione Gli Anatidi e i kaimichi sono tutti di costumi acquatici o semiacquatici. In maggioranza nidificano in o vicino a una distesa di acque dolci, ma numerose specie (ad esempio l'oca colombaccio, le anatre vaporiere, gli orchetti) trascorrono gran parte della loro esistenza negli estuari e lungo le coste oceaniche. A differenza dei kaimichi dell'America meridionale, gli uccelli di palude si rinvengono in ogni continente, a eccezione dell'Antartide, su tutte le isole più grandi e su molti isolotti sperduti. Alcune specie, tra cui l'oca delle Hawaii e certe sottospecie, o razze, contano soltanto qualche centinaio di individui e sono magari circoscritte a un'unica isola. Altre hanno invece areale distributivo amplissimo e si valutano nell'ordine dei milioni di esemplari. Una diffusione così variegata si può spiegare con la grande adattabilità a un considerevole ventaglio di habitat e regimi alimentari, come nel caso del germano reale, ovvero con la capacità di migrare a lunga distanza, come succede per l'oca lombardella maggiore, o ancora come conseguenza di una causale colonizzazione di un'isola oceanica seguita dalla perdita di ogni istinto migratorio e dal graduale adattamento alle condizioni locali, come si è ad esempio verificato per il germano di Laysan nel Pacifico, il codone di Eaton nell'Oceano Indiano e l'anatra vaporiera delle Falkland nell'Atlantico meridionale. Due specie di Anatidi sono stanziali, vagabondi a parte, in Europa, 12 in Asia, 18 in Africa, 10 nell'America del Nord, 30 nell'America centro-meridionale e 25 in Australasia. Le 61 specie restanti sono più cosmopolite, abitano due o più continenti. Tra i primi uccelli ad essere addomesticati, oche e anatre erano già allevate a scopi alimentari più di 4500 anni fa. Anche i cigni sono da tempo tenuti in cattività, ma a scopo ornamentale. Gli Anseiformi comprendono alcuni uccelli incapaci di volare, ma per la maggior parte sono grandi volatori e possono coprire lunghe distanze durante le migrazioni. In volo, battono continuamente le ali e possono raggiungere i 122 km/h. Alcuni anseiformi sono stati osservati mentre volavano a quasi 8500 m di altitudine, vicino alla cima dell'Everest. Alcune specie restano in acqua anche per dormire, altre salgono sulle rive; emettono tutte una vasta gamma di suoni. Le razze degli anseiformi domestici discendono dai germani, dalle anatre mute, dalle oche cigno e dalle oche selvatiche. I germani, originari dell'emisfero boreale, sono stati introdotti diffusamente nel resto del mondo e si sono ibridati provocando spesso una diluizione genetica delle specie locali. Molti anseiformi sono erbivori e mangiano erbe, semi e altri tipi di materiale vegetale; alcune specie si nutrono invece di pesci, insetti, molluschi e crostacei. Gli anseiformi sono diffusi soprattutto nell'emisfero nord (il numero maggiore di specie è presente in nord America), ma vivono praticamente ovunque, a eccezione dell'Antartide. Si possono trovare in quasi tutti i tipi di zone umide, dai laghetti cittadini alle lagune del Mar Glaciale Artico. Alcune specie trascorrono molto del loro tempo in mare. Descrizione Dati i loro costumi acquatici, gli Anseriformi in generale hanno corporatura ampia, zona inferiore appiattita, collo da medio a lungo e zampe piuttosto brevi con dita palmate. Il becco è di solito slargato e sottile, con un'«unghia» cornea verso la punta che in talune specie termina con un uncino poco accennato. Sui lati le mandibole, in moltissime specie, presentano lamelle a pettine che fungono da setaccio per trattenere le particelle alimentari, mentre la lingua è discretamente spessa e provvista ai margini di corte formazioni spinose utili per afferrare e manipolare quanto verrà inghiottito. Le anatre per lo più hanno zampe arretrate, talora molto indietro rispetto al baricentro, per cui sul terreno si muovono in modo lento e impacciato. D'altra parte questo accorgimento consente alle numerose specie che trovano di che sfamarsi sott'acqua (anatre tuffatrici, smerghi, anatre dalla coda rigida) di muoversi a loro perfetto agio nell'elemento liquido. Pochissime anatre (citiamo lo smergo minore) si servono in immersione anche delle ali, che viceversa in linea di massima sono tenute aderenti al corpo. Oche e tadorne sono di norma più legate alla terra, soprattutto quando vanno in cerca di cibo: le zampe, più lunghe, hanno un'ubicazione più centrale, la postura è più eretta e la deambulazione meno difficoltosa. Tutte le specie di anseiformi sono simili nella forma e hanno il collo relativamente lungo, zampe corte, piedi palmati e becchi larghi e appiattiti. Sono quasi tutti ottimi nuotatori, anche se molte specie si sono adattate alla terraferma. Per proteggersi dall'acqua fredda, hanno piume fitte e idrorepellenti, e, sotto, uno spesso strato di piumino isolante. Il piumaggio esterno è spesso vivacemente colorato. Tassonomia Gli Anseriformi e i Galliformi (fagiani, ecc.) sono gli uccelli neorniti più primitivi, e seguono i ratiti e i tinamosi nei sistemi di classificazione degli uccelli. Insieme appartengono a Galloanserae. Diverse famiglie di uccelli estinti dalle insolite caratteristiche come i pelagornithidi, simili ad albatross, e i giganti terricoli come i gastornithidi e i dromornithidi, sembrano essere imparentati con i moderni anseriformi, sulla base di alcune peculiari caratteristiche della regione del cranio, nella fisiologia del becco e nella zona pelvica. Il genere Vegavis è stato per un po' di tempo considerato il primo membro del gruppo corona degli anseriformi, ma un recente documento del 2017, ha dimostrato che questo uccello si posizionava appena fuori dal gruppo corona, nella famiglia dei Vegaviidae. Tra gli anseriformi più antichi si ricordano Conflicto e Presbyornis. Di seguito è riportato un cladogramma, sulla filogenesi degli anseriformi e dei loro parenti: Evoluzione Gli Anseriformi sono uno dei due soli tipi di uccelli moderni di cui abbiamo prove fossili risalenti al Mesozoico, ed infatti sono tra i pochissimi uccelli a sopravvivere all'estinzione di massa del Cretaceo-Paleogene che sterminò tutti i dinosauri non-aviari. L'altro gruppo sono i loro cugini i Galliformes. Durante il Mesozoico, questi due gruppi occupavano le stesse nicchie ecologiche che occupano oggi, vivendo in ambienti fluviali e nel sottobosco, mentre gli enantiorniti dal becco dentato erano gli uccelli dominanti che governavano le cime degli alberi e l'aria. L'asteroide che pose fine al Mesozoico distrusse tutti gli alberi e la maggior parte degli animali volanti, una condizione che impiegò secoli per riprendersi. Si ritiene che gli anseriformi e i galliformi siano sopravvissuti a questo periodo trovando rifugio in ambienti fluviali o in cavità e tane nel terreno, non avendo bisogno di alberi per nutrirsi o per riprodursi. La forma cretacica più vicina all'ultimo antenato comune di galliformi ed anseriformi a noi conosciuta, è Asteriornis vissuto circa 66,8-66,9 milioni di anni fa (Maastrichtiano), in Belgio, suggerendo che i moderni anseriformi e galliformi potrebbero essersi diffusi nei continenti meridionali nella loro prima evoluzione. Il primo anseriforme Cretacico ritrovato fu Vegavis, un uccello acquatico simile ad un'anatra che si ritiene visse circa 99 milioni di anni fa. Originariamente, si pensava che alcuni membri apparentemente sopravvissuti all'estinzione del Cretaceo-Paleogene, inclusi i presbyornithidi, fossero gli antenati comuni di anatre, oche, cigni e kaimichi, l'ultimo gruppo una volta ritenuto appartenenti ai galliformi, ma ora confermato geneticamente di essere strettamente imparentato con le oche. I primi fossili di anatre vere e proprie conosciuti iniziano ad apparire circa 34 milioni di anni fa. Gli uccelli acquatici sono gli esempi più conosciuti di coevoluzione genitale sessualmente antagonista nei vertebrati, facendo adattare gli apparati genitali in ciascun sesso per far avanzare il controllo sull'accoppiamento e sulla fecondazione. La coevoluzione evolutiva sessuale (o SAC) si verifica come conseguenza del conflitto sessuale tra maschi e femmine, con conseguente processo coevolutivo che riduce l'adattamento, o che funziona per diminuire la facilità dell'accoppiamento. Sistematica La sistematica degli Anatidae, in particolare per quanto riguarda il posizionamento di alcuni generi "dispari" degli anatini o delle casarche, non è completamente risolta. Gli Anatidi sono tradizionalmente divise nelle sottofamiglie Anatinae e Anserinae. Anatinae è composta dalle tribù Anatini, Aythyini, Mergini e Tadornini. La classificazione di ordine superiore riportata di seguito segue un'analisi filogenetica eseguita dall'archivio filogenetico di Mikko e dal sito Web di John Boyd. Ordine Anseriformes † Conflicto? Claudia P. Tambussi et al., 2019 † Naranbulagornis Zelenkov, 2019 Sottordine Anhimae Wetmore & Miller, 1926 Genere † Chaunoides deAlvarenga, 1999 Famiglia Anhimidae Stejneger, 1885 - Kaimichi Genere Anhima (Linnaeus 1766) Brisson 1760 Genere Chauna Illiger 1811 Sottordine Anseres (veri anseriformi) Superfamiglia Anseranatoidea Famiglia Anseranatidae Sclater, 1880 Genere † Anserpica Mourer-Chauviré, Berthet & Hugueney, 2004 Genere † Eoanseranas Worthy & Scanlon, 2009 - Oca gazza di Hand Genere † Anatalavis Olson & Parris, 1987 Genere Anseranas (Latham 1798) Superfamiglia Anatoidea Famiglia † Presbyornithidae Wetmore 1926 Genere † Teviornis Kuročkin, Dyke & Karhu, 2002 Genere † Telmabates Howard, 1955 Genere † Headonornis (Lydekker, 1891) Harrison & Walker, 1976 Genere † Presbyornis Wetmore, 1926 Genere † Wilaru Boles et al., 2013 Famiglia † Paranyrocidae Miller & Compton, 1939 Genere † Paranyroca Miller & Compton, 1939 Famiglia Anatidae Leach, 1820 (quasi 150 specie) Sottofamiglia † Romainvilliinae Lambrecht, 1933 Genere † Romainvillia Lebedinský, 1927 Genere † Saintandrea Mayr & De Pietri, 2013 Sottofamiglia Dendrocygninae Reichenbach, 1849–50 Genere Dendrocygna Swainson, 1837 Genere Thalassornis Eyton 1838 Sottofamiglia † Dendrocheninae Livezey & Martin, 1988 Genere † Dendrochen Miller, 1944 Genere † Manuherikia Worthy et al., 2007 Genere † Mionetta Livezey & Martin, 1988 Sottofamiglia Stictonettinae Genere Stictonetta (Gould, 1841) Reichenbach, 1853 Sottofamiglia Anserinae Vigors 1825 sensu Livezey 1996 (cigni e oche) Genere † Anserobranta Kuročkin & Ganya, 1972 Genere † Asiavis Nesov, 1986 Genere † “Chenopis” De Vis, 1905 Genere † Cygnavus Lambrecht, 1931 Genere † Cygnopterus Lambrecht, 1931 Genere † Eremochen Brodkorb, 1961 Genere † Megalodytes Howard, 1992 Genere † Paracygnus Short, 1969 Genere † Presbychen Wetmore, 1930 Genere † Cnemiornis Owen, 1866 Genere Coscoroba (Molina, 1782) Reichenbach, 1853 Genere Cereopsis Latham, 1801 (Cape Barren goose) Genere Cygnus Garsault, 1764 Genere † Afrocygnus chauvireae Louchart et al., 2005 Genere Branta Scopoli, 1769 Tribù Anserini Vigors, 1825 Genere Anser Brisson, 1760 Sottofamiglia Tadorninae Reichenbach, 1849–50 Genere † Australotadorna Worthy, 2009 Genere † Brantadorna Howard, 1964 Genere † Centrornis Andrews, 1897 Genere † Miotadorna Worthy et al., 2007 Genere † Nannonetta Campbell, 1979 Genere †Pleistoanser Agnolín, 2006 Genere Plectropterus (Linnaeus, 1766) Genere Merganetta Gould, 1842 Genere Chloephaga Eyton, 1838 Genere Neochen Oberholser, 1918 Genere Cyanochen (Rüppell, 1845) Bonaparte, 1856 Genere Tadorna Boie, 1822 Genere Radjah Reichenbach, 1853 Genere Alopochen Stejneger, 1885 Genere Cairina (Linnaeus, 1758) Fleming 1822 Genere Hymenolaimus (Gmelin, 1789) Gray 1843 Genere Sarkidiornis Eyton, 1838 Genere Tachyeres Owen, 1875 Sottofamiglia Anatinae Vigors, 1825 sensu Livezey, 1996 Genere Aix Boie, 1828 Genere Callonetta Delacour, 1936 Genere Chenonetta von Brandt, 1836 Genere Biziura Stephens, 1824 Genere Pteronetta (Cassin, 1860) Salvadori, 1895 Genere Marmaronetta (Ménétries, 1832) Reichenbach, 1853 Genere Asarcornis (Müller, 1842) Salvadori, 1895 Genere Netta Kaup, 1829 Genere Lophonetta (King, 1828) Riley, 1914 Genere Amazonetta (Gmelin, 1789) von Boetticher, 1929 Genere † Dunstanetta Worthy et al., 2007 Genere † Lavadytis Stidham & Hilton, 2015 Genere † Pinpanetta Worthy, 2009 Genere † Tirarinetta Worthy, 2008 Tribù Oxyurini Swainson, 1831 Genere Heteronetta (Merrem, 1841) Salvadori, 1865 Genere Nomonyx (Linnaeus, 1766) Ridgway, 1880 Genere Oxyura Bonaparte, 1828 Genere Nettapus von Brandt, 1836 Genere † Anabernicula Ross, 1935 Genere Malacorhynchus Swainson, 1831 Genere Salvadorina Rothschild & Hartert, 1894 Genere Speculanas (King, 1828) von Boetticher, 1929 Tribù Mergini Rafinesque, 1815 Genere † Chendytes Miller, 1925 Genere † Shiriyanetta Watanabe & Matsuoka, 2015 Genere Histrionicus Lesson, 1828 Genere † Camptorhynchus (Gmelin, 1789) Bonaparte, 1838 Genere Clangula Leach, 1819 Genere Polysticta stelleri (Pallas, 1769) Eyton, 1836 Genere Somateria Leach, 1819 Genere Melanitta Boie, 1822 Genere Bucephala Genere Mergellus Selby, 1840 (Smew) Genere Lophodytes (Linnaeus, 1758) Reichenbach, 1853 Genere Mergus Linnaeus, 1758 non Brisson, 1760 Tribù Anatini Vigors, 1825 sensu Livezey, 1996 Genere † Matanas Worthy et al., 2007 Genere Anas Linnaeus, 1758 Genere Sibirionetta (Georgi, 1775) Genere Mareca (Stephens, 1824) Genere Spatula Boie, 1822 Tribù Aythyini Delacour & Mayr, 1945 Genere Aythya Boie, 1822 Alcuni taxa di anseriformi fossili non assegnabili con certezza ad una specifica famiglia: † Proherodius (London Clay, Eocene inferiore di Londra, Inghilterra) – Presbyornithidae? † Garganornis ballmanni Meijer, 2014 Anatidi non assegnati: † "Anas" albae Jánossy, 1979 [?Mergus] † "Anas" amotape Campbell, 1979 † "Anas" isarensis Lambrecht, 1933 † "Anas" luederitzensis † "Anas" sanctaehelenae Campbell, 1979 † "Anas" eppelsheimensis Lambrecht, 1933 † "Oxyura" doksana Mlíkovský, 2002 † "Anser" scaldii ["Anas" scaldii] † Ankonetta larriestrai Cenizo & Agnolín, 2010 † Cayaoa bruneti Tonni, 1979 † Eoneornis nomen dubium † Eutelornis † Aldabranas cabri Harrison & Walker, 1978 † Chenoanas deserta Zelenkov, 2012 † Cygnopterus alphonsi Cheneval, 1984 [non Cygnavus senckenbergi Mlíkovský, 2002] † Helonetta brodkorbi Emslie, 1992 † Loxornis clivus Ameghino, 1894 † Mioquerquedula minutissima Zelenkov & Kuročkin, 2012 [Anas velox Milne-Edwards, 1867] † Paracygnopterus scotti Harrison & Walker, 1979 † Proanser major Umanskaya, 1979 † Teleornis Ameghino, 1899 † Protomelanitta Zelenkov, 2011 † Nogusunna conflictoides Zelenkov, 2011 † Sharganetta mongolica Zelenkov, 2011 Metopiana Bonaparte, 1856 † Bambolinetta (Portis, 1884) Mayr & Pavia, 2014 † Heteroanser vicinus (Kuročkin, 1976) Zelenkov, 2012 † Sinanas Yeh, 1980 † Talpanas Olson & James, 2009 † Wasonaka Howard, 1966 † Chelychelynechen Olson & James, 1991 † Ptaiochen Olson & James, 1991 † Thambetochen Olson & Wetmore, 1976 Inoltre, è stato descritto un numero considerevole di fossili principalmente risalenti al Cretaceo superiore e Paleogene dove non è chiaro se siano o meno anseriformi. Questo perché quasi tutti gli ordini di uccelli acquatici viventi hanno avuto origine o hanno subito una radiazione maggiore durante questo periodo, rendendo difficile decidere se un osso simile ad un uccello acquatico appartiene a questa famiglia o è il prodotto di un'evoluzione parallela in una discendenza diversa a causa di pressioni adattive. "Presbyornithidae" gen. et sp. indet. (Barun Goyot Cretaceo superiore di Udan Sayr, Mongolia) – Presbyornithidae? UCMP 117599 (Formazione Hell Creek, Cretaceo superiore di Bug Creek West, USA) Petropluvialis (Eocene superiore dell'Inghilterra) – potrebbe essere un esemplare di Palaeopapia Agnopterus (Eocene superiore – Oligocene superiore dell'Europe) – include Cygnopterus lambrechti "Headonornis hantoniensis" BMNH PAL 4989 (Oligocene inferiore dell'Isola di Wight, Inghilterra) – formalmente "Ptenornis" Palaeopapia (Oligocene inferiore dell'Isola di Wight, Inghilterra) "Anas" creccoides (Oligocene inferiore/medio del Belgio) "Anas" skalicensis (Miocene inferiore del "Skalitz", Repubblica Ceca) "Anas" risgoviensis (Miocene superiore della Bavaria, Germania) † "Anas" meyerii Milne-Edwards, 1867 †Eonessa anaticula Wetmore, 1938 Filogenia Anseriformi viventi, basato sulle ricerche di Boyd (2007). Note Altri progetti Collegamenti esterni
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Astronomo
Un astronomo è uno scienziato che si occupa dello studio dei corpi e dei fenomeni esterni all'atmosfera terrestre. Per le sue ricerche egli si avvale principalmente della matematica e della fisica, ma anche di altre discipline a seconda del suo campo specifico di studi. Dal punto di vista dell'apparato strumentale, il telescopio ottico ha accompagnato dai tempi di Galileo il lavoro di ogni astronomo: prima del XVII secolo l'osservazione era praticata a occhio nudo, e ci si avvaleva perlopiù di strumenti che permettessero l'orientamento sulla volta celeste e una corretta previsione dei fenomeni celesti, come l'astrolabio. Nel XX secolo ad un continuo perfezionamento dei telescopi ottici si è affiancato lo sviluppo di altre strumentazioni, come la spettroscopia ed il radiotelescopio, che ha aperto la porta dell'osservazione alle lunghezze d'onda diverse dal visibile, mentre la nascita dell'astronautica ha permesso agli astronomi di studiare dettagliatamente i corpi del Sistema Solare (sonde spaziali) e di osservare l'Universo con l'accuratezza permessa dall'assenza dell'atmosfera (Telescopio spaziale Hubble). L'astronomo nella storia La figura dell'astronomo agli albori della sua scienza è strettamente legata alla funzione a cui era indirizzata l'astronomia: nelle civiltà mesopotamiche e in quella egizia lo studio dei fenomeni celesti costituiva uno strumento fondamentale di previsione dei cicli naturali legati all'agricoltura e di divinazione. Chi custodiva questo patrimonio di conoscenze era la classe sacerdotale, che proprio dall'esclusivo possesso della cultura traeva il suo potere. È solo con la civiltà greca che lo studio del cielo passa dai sacerdoti, e da un legame esclusivo con le pratiche agricole e divinatorie, ai filosofi, quell'élite laica che emerge per la prima volta in Grecia nel VII secolo a.C. L'astronomo viene a coincidere con il matematico, lo studioso della natura che osserva gli astri nel quadro di un'elaborazione speculativa ampia e libera da condizionamenti mitici. I filosofi presocratici mostrano ad esempio un forte interesse per il problema cosmologico, e le prime teorie non mitiche sulla struttura dell'Universo risalgono a Talete (noto per aver previsto l'eclissi del 585 a.C.), Anassimandro e Anassimene. L'astronomo professionista Storicamente, l'astronomia era più interessata alla classificazione e alla descrizione dei fenomeni nel cielo, mentre l'astrofisica ha tentato di spiegare questi fenomeni e le differenze tra loro usando le leggi fisiche. Oggi questa distinzione è per lo più scomparsa e i termini "astronomo" e "astrofisico" sono intercambiabili. Gli astronomi professionisti sono individui altamente istruiti che in genere hanno un dottorato di ricerca in fisica o astronomia e sono impiegati da istituti di ricerca o università. La maggioranza di loro effettua ricerche scientifiche mentre altri hanno compiti come l'insegnamento, la costruzione di strumenti o l'aiuto nel funzionamento di un osservatorio. L'Unione Astronomica Internazionale comprende oltre 11.000 membri provenienti da 107 diversi paesi che sono coinvolti nella ricerca astronomica. Contrariamente all'immagine classica degli antichi astronomi che scrutavano il cielo attraverso un telescopio nelle ore buie della notte, nell'ultimo secolo è divenuto molto più comune fotografare il cielo, prima su lastre fotografiche tradizionali e in seguito, con il progresso tecnologico, usando sensori CCD. Gli astronomi moderni trascorrono relativamente poco tempo ai telescopi, mentre è più lungo il lavoro dell'analisi dei dati e il confronto con i modelli teorici. Gli astronomi delle università dedicano invece molto tempo all'insegnamento agli studenti delle facoltà di astronomia e astrofisica, e spesso per le stesse università svolgono programmi di sensibilizzazione operando da telescopi pubblici e/o planetari per la divulgazione dell'astronomia. Coloro che si laureano in astronomia solitamente acquisiscono fin dal liceo buone nozioni di matematica, scienze, informatica e fisica. L'astronomo dilettante Mentre c'è un numero relativamente basso di astronomi professionisti, numerosi sono i dilettanti, chiamati anche astrofili. Diversi centri abitati del mondo hanno gruppi di astrofili che si riuniscono tra loro per le osservazioni e programmano conferenze e visite divulgative negli osservatori, collaborando anche coi professionisti. Come per ogni hobby, la maggior parte delle persone che si considerano astronomi dilettanti possono dedicare alcune ore al mese a osservare il cielo. Nonostante gli astronomi amatoriali non abbiano a disposizione grandi telescopi, nelle ricerche di diversi oggetti dove è necessaria una grande costanza nelle osservazioni (ma non telescopi enormi), sono fondamentali. Diversi astrofili hanno scoperto numerose comete, asteroidi, supernovae, stelle variabili e possono monitorare diversi oggetti collaborando con i professionisti, che però non avrebbero il tempo per sorvegliare tutto il cielo notturno. Note Voci correlate Astronomia Storia dell'astronomia Astrofilo Altri progetti Collegamenti esterni Professioni della scienza
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Augusto Pinochet
Con un colpo di Stato militare si autoproclamò presidente e, durante la sua dittatura militare, fu applicata una feroce repressione dell'opposizione, giudicata da alcuni un vero sterminio di massa, con l'uccisione di un numero di oppositori compreso tra le 1.200 e 3.200 persone, tra 80.000 e 600.000 internati, esiliati o arrestati in maniera arbitraria e tra 30.000 e 130.000 torturati e/o vittime di violenza. Peraltro il Rapporto Rettig e altre commissioni, istituite dopo la dittatura, contarono ufficialmente 3.508 morti (2.298 assassinati o giustiziati e 1.210 sparizioni forzate) oltre a 28.259 vittime di tortura e prigionieri politici, nei circa 17 anni di potere di Pinochet, ma in particolare durante il primo decennio, in cui fu leader della Giunta militare cilena. Taluni autori hanno aumentato il numero delle vittime a 17.000 (15.000 morti e 2.000 scomparsi), mentre un computo del 2011 quantifica in 3.065 i "morti o forzatamente scomparsi" e in 40.018 le vittime anche "solo" di violazioni di diritti umani da parte del regime, ma la questione è ancora aperta. Considerato simpatizzante o facente parte dei regimi fascisti da molti studiosi, a parere di altri l'esercizio del potere da parte di Pinochet fu distante da tale orientamento, poiché era privo delle strutture corporative e sociali tipiche di quei regimi. Si può affermare che il reale orientamento politico del generale, al di là del suo orientamento accanitamente anticomunista, sia tuttora oggetto di discussione; indubbia è l'ammirazione che Pinochet nutriva nei confronti del generale Francisco Franco, dittatore spagnolo, di orientamento fascista e anticomunista. Generale dell'esercito, di orientamento fortemente conservatore, Pinochet arrivò al potere a seguito del golpe del 1973, inizialmente sollecitato da parte del Parlamento: il colpo di Stato militare - appoggiato dagli Stati Uniti d'America, nelle persone di Richard Nixon ed Henry Kissinger, in funzione anticomunista e da esponenti di ceti elevati cileni - rovesciò il legittimo governo, coinvolto in una grave crisi economica e in un'impennata dell'inflazione, del Presidente socialista Salvador Allende, il quale si suicidò dopo il golpe. Egli fu alla guida di un governo militarista e reazionario, applicando una politica economica fortemente liberista, con l'assistenza di un gruppo di giovani economisti, guidati da José Piñera, detti "Chicago Boys", poiché formati a Chicago da Milton Friedman. Secondo Friedman questa politica generò un'enorme crescita economica che egli stesso battezzò il "miracolo del Cile", mentre secondo altre ricostruzioni la crescita fu dovuta a un cambio di rotta di Pinochet, il quale in seguito a un crollo finanziario decise di allontanare quasi tutti i Chicago Boys dal governo e nazionalizzare numerose aziende cilene. Spinto dalle pressioni estere ad una consultazione elettorale regolare, il referendum nel 1988 mise fine alla dittatura, con il 56% dei votanti che si espresse contro Pinochet, e lo costrinse ad avviare una fase di transizione, reintroducendo la democrazia con libere elezioni del 1989. Lasciò ufficialmente il potere solo l'11 marzo 1990, rimanendo però capo delle forze armate fino al 10 marzo 1998. Divenne poi senatore a vita, godendo dell'immunità parlamentare fino al 2002. Arrestato nel Regno Unito su mandato del governo spagnolo per la sparizione di cittadini iberici e accusato di crimini contro l'umanità, di corruzione ed evasione fiscale, non fu però mai condannato, per motivi di salute: rientrò in Cile, dove riuscì a evitare i processi e dove morì nel 2006. Il suo governo coincise con l'inizio della maggior parte delle sanguinose dittature militari in America meridionale, come quella della confinante Argentina, con cui Pinochet rischiò anche una guerra per contrasti di confine. Biografia Origini Augusto José Ramón Pinochet Ugarte nasce il 25 novembre 1915 a Valparaíso, figlio di Augusto Pinochet Vera (1891-1944), medico e nipote di imprenditori agricoli originari di Lamballe, in Bretagna, che lasciarono nel XVIII secolo per trasferirsi in Cile, mentre sua madre Evelina Ugarte Martínezil (1895-1986) era di famiglia basca. Pinochet frequentò la scuola primaria e secondaria al Seminario San Rafael della città natale, l'Istituto "Rafael Ariztía" di Quillota (tenuto dai fratelli maristi), la Scuola dei Fratelli francesi di Valparaíso, e la Scuola militare Bernardo O'Higgins, nella quale entrò nel 1933 a 17 anni. Dopo quattro anni di studio, si diplomò in quest'ultima con il grado di alférez di fanteria. Carriera militare Agli inizi di settembre 1937, fu inviato al Reggimento Chacabuco, a Concepción. Due anni dopo, nel 1939, con il grado di sottotenente, si trasferì al Reggimento Maipo, di stanza a Valparaíso. Ritornò alla scuola di Fanteria nel 1940. Nel gennaio del 1943 sposò la ventunenne Lucía Hiriart Rodríguez, figlia di un avvocato radicale che fu poi ministro dell'Interno e senatore, con la quale ebbe cinque figli. Alla fine del 1945, entrò nel Reggimento Carampangue, a Iquique. Nel 1948 entrò nell'Accademia di Guerra, ma dovette posporre i suoi studi, perché, essendo l'ufficiale più giovane, doveva trascorrere un periodo di servizio militare nella zona carbonifera di Lota. L'anno seguente ritornò ai suoi studi in Accademia, ottenendo il titolo di ufficiale di Stato maggiore, e nel 1951, ritornò ad insegnare alla Scuola Militare. Nello stesso periodo, lavorò come aiuto insegnante all'Accademia di Guerra nei corsi di geografia e geopolitica militare. In aggiunta a questo, era attivo come direttore della rivista istituzionale Cien águilas (Cento Aquile), un organo che rappresentava la voce degli ufficiali. Durante l'inizio del 1953, con il grado di maggiore, fu inviato per due anni al Reggimento Rancagua ad Arica. Mentre si trovava là, fu nominato professore dell'Accademia di Guerra, e ritornò a Santiago del Cile per occupare il suo nuovo incarico. Ottenne un baccellierato e, con questo diploma, entrò nella Scuola di Legge dell'Università del Cile. All'inizio del 1956 Pinochet fu scelto, insieme ad un gruppo di giovani ufficiali, per formare una missione militare che avrebbe collaborato con l'organizzazione dell'Accademia della Guerra dell'Ecuador a Quito, il che lo obbligò a sospendere i suoi studi di legge. Rimase con la missione a Quito per tre anni e mezzo, tempo durante il quale si dedicò allo studio della geopolitica, della geografia militare e dell'intelligence. Alla fine del 1959, ritornò in Cile e fu inviato al Quartier generale della 1ª Divisione dell'esercito, ad Antofagasta. L'anno successivo, fu assegnato come comandante al 7º Reggimento di fanteria Esmeralda. Grazie al suo successo in questa posizione, fu nominato vice-direttore dell'Accademia di Guerra nel 1963. Nel 1968 fu nominato capo di stato maggiore della 2ª Divisione dell'esercito, a Santiago, e alla fine dell'anno fu nominato generale di brigata e capo di stato maggiore della 6ª Divisione del presidio di Iquique. Nella sua nuova funzione, fu anche nominato intendente rappresentante della regione di Tarapacá. Nel gennaio del 1971, salì al grado di generale di divisione e fu nominato comandante della guarnigione dell'esercito di Santiago. All'inizio del 1972, fu nominato capo di stato maggiore dell'Ejército de Chile. Mentre i conflitti interni crescevano in Cile, con le dimissioni del generale Carlos Prats, Pinochet fu nominato comandante in capo dell'Ejército de Chile, il 23 agosto 1973, dal Presidente, il socialista Salvador Allende, che lo considerava fedele e lo definì un militare tutto d'un pezzo: nel giugno del 1973, infatti, accanto al generale Prats, Pinochet aveva contribuito a stroncare un golpe, (il Tanquetazo o golpe dei carri armati): a capo del 1º Reggimento di Fanteria Pinochet aveva fatto puntare le armi contro i militari rivoltosi spinti da Patria y Libertad, formazione paramilitare che poi si sarebbe schierata con Pinochet nel golpe dell'11 settembre. Massoneria Iniziato in Massoneria nella Loggia Victoria nº15, all'oriente di San Bernardo, della Grande Loggia del Cile, il 28 maggio 1941 all'età di 25 anni, forse dietro raccomandazione di Osvaldo Hiriart Corvalán, suo suocero, Augusto Pinochet non è mai andato oltre il grado di compagno. È stato radiato dalla sua loggia il 24 ottobre 1942 per mancato pagamento delle quote associative e non frequentazione delle riunioni di loggia. Situazione sociale del Cile prima del golpe Al momento del colpo di Stato, l'economia era in forte crisi. Il presidente Salvador Allende, che era stato eletto nel 1970 con il 36 per cento dei voti, per risollevare l'economia del Paese, aveva varato numerose riforme economiche e sociali, come la nazionalizzazione delle miniere di rame, carbone e ferro, riforma costituzionale approvata all'unanimità dal parlamento, controllate fino allora da imprese straniere, un'autentica riforma agraria e la nazionalizzazione di piccole e medie imprese strategiche e banche. Queste riforme non erano però gradite alla borghesia cilena e agli investitori stranieri. Le numerose nazionalizzazioni crearono una fuga di capitali, il blocco degli investimenti e quindi una inflazione galoppante che colpì duramente anche le classi popolari. Il 15 luglio 1971 i commercianti cominciarono ad accaparrare generi alimentari e di prima necessità, mettendo in ginocchio economicamente il Paese. Il 4 giugno 1972 i camionisti cileni organizzarono uno storico sciopero contro il governo, provocando l'interruzione dei rifornimenti di carburante e aggravando ancor di più la situazione a livello di approvvigionamento alimentare; il primo dicembre le donne del Barrio Alto (quartieri eleganti come Las Condes, ecc. letteralmente "quartiere alto") scesero nelle strade per un "cacerolazo", forma di protesta sonora con concerto di pentole vuote. L'università era sotto il controllo del Movimento gremialista di Jaime Guzmán. Il 22 agosto 1973 il Congresso cileno votò una risoluzione in cui si elencavano le violazioni della legalità compiute dal governo Allende e si invitava l'esercito a rimuovere il presidente. Secondo la costituzione cilena, per essere approvata, una risoluzione simile necessitava del voto favorevole di due terzi del parlamento. La votazione si concluse con una maggioranza di voti favorevoli, ma senza raggiungere i due terzi richiesti. La tesi della guerra civile imminente, e di Allende ormai esautorato dalle forze di guerriglia comunista, fu sostenuta anche da Patricio Aylwin, il primo presidente del ritorno alla democrazia negli anni Novanta: "Il governo di Allende aveva esaurito, con un totale fallimento, la via cilena verso il socialismo e si apprestava a consumare un autogolpe per instaurare con la forza la dittatura comunista. Il Cile visse sull'orlo del "Golpe di Praga" che sarebbe stato tremendamente sanguinoso, e le Forze Armate non fecero altro che anticipare quel rischio imminente". Colpo di Stato del 1973 Nell'estate del 1973 il governo Allende rimosse il generale Carlo Prats da Capo di Stato Maggiore e affidò l'incarico al generale Pinochet I vertici militari cileni, l'11 settembre 1973, destituirono Allende con un colpo di Stato militare. I leader del golpe, i comandanti delle quattro forze armate cilene, usarono aerei da combattimento Hawker Hunter per bombardare il Palazzo Presidenziale che lo ospitava. Lì morì Salvador Allende, ma la reale causa della sua morte rimane un mistero: secondo la versione ufficiale si suicidò (come afferma anche l'autopsia effettuata nel 2011 sui resti di Allende), mentre altri sostengono che fu ucciso dai golpisti di Pinochet durante la difesa del palazzo presidenziale. Come sostenuto dalla figlia, egli si uccise pur di non arrendersi a Pinochet, che voleva offrirgli l'esilio al posto dell'arresto, almeno a parole (forse per inscenare poi un incidente aereo), anche se i golpisti sono considerati senza dubbio i responsabili morali della sua fine. Pinochet fu nominato a capo della giunta militare di governo, e si mosse per frantumare l'opposizione socialista del Cile, arrestando approssimativamente 130.000 individui in un periodo di tre anni. Il ruolo di Pinochet nella pianificazione del colpo di Stato è oggetto di discussione. È comunemente accettato che Pinochet sia stato il capo dei congiurati e che abbia usato la sua posizione di Comandante dell'esercito per coordinare un piano ad ampio raggio con le altre forze militari. Questa è la versione degli eventi che Pinochet stesso conferma nelle sue memorie. In anni recenti, comunque, alti ufficiali militari del tempo hanno raccontato che Pinochet, riluttante, fu coinvolto da Nixon nel colpo di Stato solo pochi giorni prima che questo avvenisse. Altri, tra i quali Sergio Romano, negano il ruolo dell'amministrazione americana nell'insurrezione nazionale cilena, ritenendola un atto autonomo dell'élite militare conservatrice cilena anticomunista e antiliberale Quale che fosse la verità, una volta che la Giunta fu al potere, Pinochet presto consolidò il suo controllo su di essa. In contrasto con la maggior parte delle altre nazioni dell'America Latina, il Cile aveva avuto, prima del colpo di Stato, una lunga tradizione di governi democratici civili, con diverse eccezioni come la giunta militare di Luis Altamirano (1924), il golpe del generale Carlos Ibáñez del Campo (1925), il colpo di Stato militare filo socialista dei generali Arturo Puga e Bartolomé Blanche (1932) o il governo di Gabriel González Videla (1946-1952), che era comunque un governo civile e salito al potere regolarmente, anche se presto ebbe un'involuzione dittatoriale. Alcuni ricercatori politici hanno ascritto la violenza del colpo di Stato alla stessa stabilità del sistema democratico esistente, che richiese azioni estreme per essere rovesciato. La politica economica di Allende implicava il possesso da parte dello Stato di molte compagnie chiave, soprattutto le miniere di rame possedute dagli USA. In altri termini Allende si attirò l'odio dei grandi proprietari terrieri cileni, che accentravano nelle proprie mani una gran parte della ricchezza del paese. Inoltre rifiutava la politica di privatizzazione delle risorse primarie dello Stato cileno, temendo abusi, e arrivò persino a statalizzare il sistema bancario. Pinochet promise di promuovere lo sviluppo di un mercato più aperto o, per usare le sue parole, "di fare del Cile non una nazione di proletari, ma una nazione di imprenditori". Il governo di Allende era in rapporti amichevoli con Cuba. Archivi desecretati degli USA provano che gli Stati Uniti d'America approvarono fondi per azioni che prevenissero l'elezione di Allende e, più tardi, per destabilizzare il suo governo. Il ruolo degli USA nel golpe stesso non è stato stabilito, ma un documento pubblicato dalla CIA nel 2000, intitolato "CIA Activities in Chile", rivelava che l'agenzia statunitense supportò attivamente la giunta militare prima e dopo il rovesciamento di Allende e che essa fece di molti ufficiali di Pinochet degli agenti pagati dalla CIA o dai militari USA, anche se l'agenzia sapeva che erano coinvolti in sistematiche e ampie violazioni dei diritti umani. Tra repressione e normalizzazione Fino al 27 giugno 1974 Pinochet era semplicemente il presidente della Giunta militare cilena, leadership che avrebbe dovuto alternarsi con quelle dei comandanti delle altre forze armate. Da quella data assume il titolo di "Capo Supremo della Nazione", poi ufficializzato in Presidente del Cile, usato soprattutto dopo il trasferimento del generale alla Moneda ricostruita, e l'apparente smilitarizzazione del governo (Pinochet cominciò ad apparire in pubblico, nelle occasioni politiche e non militari, in abiti civili anziché in divisa). Il 17 dicembre 1974 è la data ufficiale dell'insediamento come presidente della Repubblica cilena. La violenza e il bagno di sangue del colpo di Stato continuarono però durante l'amministrazione di Pinochet. Una volta al potere, Pinochet governò con pugno di ferro. La tortura contro i dissidenti era pratica comune, sia per avere informazioni, sia come metodo per incutere terrore, in modo che, se un oppositore fosse stato rilasciato, non avrebbe più avuto la forza di impegnarsi politicamente. Molte delle persone sequestrate difatti, a differenza di quanto avvenne in Argentina, furono poi rilasciate dopo tempi più o meno lunghi di detenzione, ma costrette all'esilio o all'isolamento sociale e politico (come accadde al futuro scrittore e regista Luis Sepúlveda). I dissidenti assassinati per aver pubblicamente parlato contro la politica di Pinochet venivano invece per la maggior parte definiti "scomparsi" (desaparecidos). Non si sa esattamente quanta gente sia stata uccisa dalle forze del governo e dai militari durante i diciassette anni in cui Pinochet rimase al potere, ma la Commissione Rettig, voluta dal nuovo governo democratico, elencò ufficialmente 2.115 morti e "scomparsi dopo l'arresto", oltre a 164 vittime politiche, per un totale di 2279 deceduti. L'ultimo computo aggiornato, presentato nell'agosto 2011 da una commissione incaricata dal governo, porta il numero totale delle vittime di omicidio o tortura a 40.018. L'organizzazione per i diritti umani Amnesty International afferma che vi furono gravissime e continuate violazioni di diritti, configurabili come crimini contro l'umanità, ma ridimensiona le cifre dei morti a 3216. Ufficialmente vennero riconosciuti poi 2.298 morti, 1.210 desaparecidos e 28.259 vittime di tortura o di persecuzione politica Il periodo più sanguinoso fu il primo decennio, in particolare l'anno stesso del golpe. Alcuni hanno aumentato il numero delle vittime a 17.000 (15.000 morti e 2000 scomparsi) o forse di più, ma la questione è ancora aperta e controversa. Tra le vittime, ucciso nell'Estadio Nacional de Chile insieme a molti altri durante i giorni del golpe, anche il regista e cantante Víctor Jara. Migliaia di cileni lasciarono il Paese per sfuggire al regime. Tranne che per la strage dell'Estadio Nacional de Chile - altro teatro della carneficina - ascritta dal dittatore ad una conseguenza della "guerra civile", Pinochet tentò di insabbiare questi crimini parlando di morti in scontri di guerriglia o di esiliati, anziché di sequestri e omicidi. Pinochet sostenne anche, interrogato in Inghilterra dopo la fine del regime, di non aver mai personalmente ordinato torture, ma solo di aver usato la mano dura sul comunismo, scaricando la responsabilità delle violenze sui capi della DINA, come Manuel Contreras. Pinochet tentò anche di difendersi giustificando il terrorismo di Stato come difesa dai guerriglieri del MIR (molti dei quali rimasero effettivamente vittime della repressione), che già avevano compiuto atti di terrorismo nell'ultima parte del governo Allende, che pure sostenevano ufficialmente. La presidenza di Pinochet era frequentemente resa instabile da sollevazioni e da isolati attacchi violenti (nel 1986 sfuggì per poco a un attentato dinamitardo del Fronte Patriottico Manuel Rodriguéz). I tentativi di assassinio erano comuni, il che aumentò la paranoia del governo e probabilmente alimentò il ciclo dell'oppressione. La situazione in Cile raggiunse l'attenzione internazionale nel settembre 1976 quando Orlando Letelier, un ex-ambasciatore cileno negli Stati Uniti e ministro del governo Allende, fu assassinato con un'autobomba a Washington. Il generale Carlos Prats, predecessore di Pinochet come comandante dell'esercito, che si era dimesso piuttosto che sostenere le azioni contro Allende, era morto in circostanze simili a Buenos Aires, Argentina due anni prima. Nell'ottobre del 1999, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America desecretò una raccolta di 1.100 documenti prodotti da varie agenzie degli USA che trattavano degli anni che portarono al colpo di Stato militare. Uno di questi documenti diede indicazione della scala della collaborazione degli USA con Pinochet. L'aiuto militare USA crebbe notevolmente tra la venuta al potere di Allende nel 1970, quando ammontava a 800.000 dollari all'anno, fino a 10,9 milioni di dollari nel 1972, quando avvenne il colpo di Stato. Il 10 settembre 2001, una causa fu intentata dalla famiglia del generale René Schneider, una volta capo dello staff del generale cileno, accusando il precedente Segretario di Stato Henry Kissinger di aver preparato il suo assassinio nel 1970 per essersi opposto al colpo di Stato militare. Nonostante il regime di Pinochet sia durato 17 anni, non tutti i Paesi riconobbero il nuovo Governo. L'Italia e la Svezia non riconobbero mai il cambio degli ambasciatori, e formalmente rimasero in carica quelli nominati da Salvador Allende. Politica economica La brutale repressione politica di Pinochet fu attuata in parallelo alle riforme economiche. Per formulare la sua politica economica, Pinochet si affidò ai cosiddetti Chicago Boys, che erano giovani economisti cileni istruiti all'Università di Chicago fortemente influenzati dalle teorie monetariste di Milton Friedman: privatizzazione, taglio della spesa pubblica e politiche anti-sindacali colpirono soprattutto i ceti meno abbienti della nazione, sebbene strati della società abbiano beneficiato di una crescita reale. Il principale di questi economisti fu José Piñera, Ministro del Lavoro e delle Miniere, autore della riforma liberista delle pensioni, che vennero privatizzate. Sotto i primi anni del governo Pinochet l'economia cilena mise in campo un massiccio recupero. Alcuni economisti mondiali lo chiamarono il miracolo del Cile, mentre altri hanno contraddetto questa affermazione teorizzando che, anche se le riforme di Pinochet attrassero grossi investimenti esteri, poca parte di quei soldi venne investita a fini produttivi. Il regime dei cambi fissi strideva, però, con il paradigma liberista del regime e nel 1976 infatti l'aumento dei tassi di interesse internazionale, attuato per fermare l'inflazione, innescò una fortissima recessione, anche se dal 1978 in poi queste politiche cominciarono a dare i loro frutti. Nei primi anni Ottanta, alcune personalità che avevano sostenuto il golpe come un male necessario, cominciarono a prendere le distanze, una volta appresi i crimini che Pinochet perpetrava ai danni degli oppositori: tra i critici vi furono il ministro José Piñera, il quale intercedette per un importante leader sindacale, impedendo il suo arresto e anche il suo esilio. L'economista lasciò la giunta, e nel 1988 lui e suo fratello Sebastián, ricco imprenditore e futuro presidente cileno, si schierarono contro il generale nel plebiscito che lo costrinse al ritiro. Dal maggio 1983, l'opposizione e il movimento sindacale organizzarono dimostrazioni e scioperi contro il regime, provocando una violenta risposta da parte delle forze di sicurezza. Molte piccole imprese dichiararono bancarotta, mentre l'economia, comprese le industrie appena privatizzate, finì per essere dominata da monopoli favoriti dalle connessioni della giunta e dai legami con le imprese straniere. L'inflazione dopo aver toccato il suo massimo nel 1976 (a causa della crisi petrolifera), venne ridotta mediante una politica di stabilizzazione dei cambi e l'economia iniziò a crescere di nuovo verso la fine degli anni settanta con la ripresa economica mondiale. Durante il periodo della dittatura, la disoccupazione subì un deciso aumento per un decennio, dal 4,8% nel 1973 al 31% nel 1983. Una seconda recessione colpì il Cile nel 1982, e l'economia non ripartì fino al 1986, quando ci fu un nuovo boom economico, in seguito all'introduzione nella politica liberista di interventi statali, che da allora non si è più arrestato. Anche la disoccupazione cominciò a calare, arrivando al 7,8% nel 1990, quando Pinochet lasciò la presidenza. La crescita durante quel periodo fu superiore di molto al resto dell'America Latina. Queste politiche liberiste, seppure temperate, vennero mantenute in vigore dai partiti democratici. Al 2004, il Cile è considerato un esempio di successo economico nell'America Latina, avendo sostenuto la crescita delle esportazioni e del PIL per diversi anni, mentre l'enorme debito pubblico del periodo precedente al 1973 venne drasticamente ridotto, facendo del paese quello con meno debito al mondo (il record fu toccato con l'8,8 % del PIL nel 2011, estremamente basso se si pensa a quello degli Stati Uniti). La relazione tra le politiche economiche di Pinochet e questo boom rimangono materia di discussione. Secondo Amartya Sen e altri, non fu il monetarismo (che avrebbe dimostrato inconsistenza, seguendo questa tesi) imposto dalla giunta nel periodo 1973-1983 a portare a questa crescita (come sostenuto da Friedman), ma il successivo interventismo statale dello stesso governo militare e di quelli successivi, tralasciando il modo in cui queste politiche vennero attuate, ossia con la soppressione di diritti civili e politici. Ritorno alla democrazia Nel settembre del 1986, un attentato alla vita di Pinochet venne organizzato, senza successo, dal Fronte Patriottico Manuel Rodríguez (FPMR), che si pensava fosse connesso al fuorilegge Partito Comunista. Pinochet subì solo ferite superficiali. Dopo l'omicidio di Rodrigo Rojas de Negri, giovane residente negli Stati Uniti, brutalmente linciato in pubblico dai militari nel maggio 1986, per aver scattato alcune foto, anche l'amministrazione statunitense di Ronald Reagan prese le distanze dal regime cileno, rimasto così quasi isolato e sottoposto a pressioni internazionali sempre più forti. La giunta cominciò ad allentare la morsa del proprio potere: nel 1988, in accordo con le norme transitorie della nuova Costituzione del Cile (che Pinochet stesso aveva voluto, e scritta da Jaime Guzmán), venne deciso di indire un plebiscito nell'ottobre dello stesso anno, per votare un nuovo mandato presidenziale di 8 anni per Pinochet, convinto che avrebbe vinto. A seguito del plebiscito del 1988, che si svolse senza brogli sotto osservatori stranieri neutrali e il cui esito fu considerato regolare, a sorpresa i sostenitori del "NO" vinsero con il 55,99% dei voti contro il 44,01% dei favorevoli a Pinochet e, in accordo con le norme della costituzione, nel novembre 1989 si tennero elezioni libere. Pinochet lasciò la presidenza l'11 marzo del 1990, e gli succedette il Presidente eletto Patricio Aylwin. Capo dell'esercito e senatore Grazie alle norme transitorie della costituzione cilena, Pinochet mantenne nel 1990 la carica di comandante in capo dell'esercito del Cile democratico, dove restò fino al marzo 1998. Una volta abbandonato questo ruolo, divenne senatore a vita e gli fu garantita l'immunità parlamentare. Rapporti con il Regno Unito Pinochet permise il rifornimento di carburante agli aerei britannici durante la guerra delle Falkland, cementando così la propria alleanza con il Regno Unito e con il primo ministro Margaret Thatcher. Successivamente andò in visita da Margaret Thatcher per il tè e per molte altre occasioni. I rapporti controversi di Pinochet con la Thatcher furono oggetto di scherno da parte del primo ministro laburista Tony Blair, che, nel 1999, derise il Partito Conservatore britannico definendolo "il partito di Pinochet". Arresto Pochi mesi dopo l'abbandono del ruolo di capo dell'esercito, divenuto senatore, nell'ottobre del 1998, mentre si trovava a Londra, Pinochet fu arrestato e fu posto agli arresti domiciliari, prima nella clinica nella quale era appena stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena e poi in una residenza in affitto. Il mandato di arresto era stato emesso dal giudice spagnolo Baltasar Garzón per crimini contro l'umanità e le accuse includevano 94 casi di tortura contro cittadini spagnoli e un caso di cospirazione per commettere tortura. La Gran Bretagna aveva solo di recente firmato la Convenzione internazionale contro la tortura, e tutte le accuse erano per fatti avvenuti negli ultimi 14 mesi del suo regime. Il governo del Cile si oppose al suo arresto, alla sua estradizione e al suo processo. Ci fu una dura battaglia legale nella Camera dei lord, allora il massimo organo giurisdizionale britannico, che durò 16 mesi. Pinochet rivendicò l'immunità diplomatica in quanto ex capo di Stato, ma i lord gliela negarono in considerazione della gravità delle accuse e concessero l'estradizione, pur con vari limiti. Poco tempo dopo, però, una seconda pronuncia della Camera dei lord consentì a Pinochet di evitare l'estradizione a causa delle sue precarie condizioni di salute (aveva 82 anni al momento del suo arresto). Dopo alcuni accertamenti sanitari, l'allora ministro degli esteri britannico Jack Straw consentì a Pinochet, dopo quasi due anni di arresti domiciliari o in clinica, di fare ritorno nel suo Paese. Al suo rientro in Cile (3 marzo 2000), comunque, un giudice era stato nominato per indagare su di lui a seguito di numerose accuse, e il generale viene nuovamente arrestato, in Cile. Nonostante il suo rilascio per cause di cattiva salute, la detenzione di Pinochet in uno Stato straniero per crimini contro l'umanità commessi nel suo Paese costituisce un punto di svolta molto rilevante nel diritto internazionale. Il mandato d'arresto emesso da Baltasar Garzón si fondava infatti in maniera significativa sul principio della giurisdizione universale: alcuni crimini internazionali sono talmente gravi che qualsiasi Stato può procedere per eseguire la loro punizione. Rapporti con il Vaticano Papa Giovanni Paolo II visitò il Cile nell'aprile 1987 e incontrò Pinochet. A volere fortemente quel viaggio fu l'allora nunzio apostolico nel Paese sudamericano Angelo Sodano. Suscitarono polemiche l'affacciarsi del Papa al balcone del Palazzo della Moneda con il generale e la benedizione impartita, nel cortile interno dello stesso palazzo ai funzionari del governo. Il 18 febbraio del 1993 giunsero a Pinochet due lettere di auguri da parte del papa Wojtyła e del Segretario di Stato Angelo Sodano in occasione della ricorrenza delle sue nozze d'oro. Processo in patria per crimini contro l'umanità Nel 2000 la Corte d'Appello di Santiago votò per togliere a Pinochet l'immunità parlamentare (13 voti a favore e 9 contrari), ed egli venne quindi inquisito. Comunque, il caso venne annullato dalla Corte Suprema per motivi medici (demenza vascolare) nel luglio 2002. Poco dopo il verdetto, Pinochet si dimise dal Congresso, e visse da ex senatore. Fece rare apparizioni pubbliche, e fu soprattutto assente dagli eventi che celebravano il 30º anniversario del golpe, l'11 settembre 2003. Il 28 maggio 2004 la Corte d'Appello votò per revocare lo stato di demenza di Pinochet (14 voti a favore e 9 contrari), e quindi la sua immunità al processo. Nel sostenere il suo caso, l'accusa presentò una recente intervista televisiva concessa da Pinochet ad un canale televisivo di Miami. I giudici trovarono che l'intervista sollevava dubbi sulle reali facoltà mentali di Pinochet. Il 26 agosto 2004, con un voto di 9 a 8, la Corte Suprema confermò la decisione che Pinochet dovesse perdere l'immunità senatoriale e affrontare il processo, portando i suoi critici a sperare di vederlo giudicato per le numerose violazioni di diritti umani. Come parte importante del processo, il suo reale stato di salute mentale è stato valutato da un gruppo di esperti proposto dal giudice e dalle parti (12 ottobre 2004). Il 2 dicembre 2004 la Corte d'Appello di Santiago del Cile ha tolto a Pinochet l'immunità dal processo per l'assassinio del suo predecessore, il generale Carlos Prats, che fu ucciso nel 1974 da un'autobomba mentre era in esilio in Argentina. Dal 13 dicembre 2004 Pinochet fu messo agli arresti domiciliari. Lo annunciò il giudice Juan Guzmán, il magistrato che indagava sul suo ruolo nella Operazione Condor, il piano concordato negli anni settanta tra le dittature latinoamericane e gli Stati Uniti d'America per reprimere le derive progressiste del continente. Nel gennaio del 2005 viene pubblicato il Rapporto Valech il quale ha indicato in 35.000 i casi di torture commesse dal regime, di cui 28.000 provate. Antisemitismo Secondo Ilaria Croce, i pinochettisti usarono il pugno di ferro e la violenza contro quelle correnti che definivano complottisticamente, sull'esempio del fascismo anni '30, "giudei-comunisti". Il carattere del pinochetismo, secondo lo storico Mosse e secondo lo stesso Ernst Nolte, è una oscillazione molto pericolosa tra nazionalsocialismo e cattolicesimo conservatore. Pinochet era un noto ammiratore del leader falangista spagnolo Franco ma ebbe parole di elogio per gli stessi nazisti, come Mosse ha messo in rilievo, e molti suoi collaboratori esibivano busti del leader fascista Mussolini. Si calcola che migliaia di ebrei furono uccisi nella generica lotta contro il progressismo rivoluzionario di Sinistra, oggi a Santiago campeggia il Monumento delle vittime ebraiche del "fascismo cileno". Riggs Bank e processi per evasione fiscale e riciclaggio Un comitato investigativo del Senato degli Stati Uniti, ha pubblicato il 15 luglio 2004, dopo un anno di lavori, un rapporto sulla Riggs Bank, che valutò tra i quattro e gli otto milioni di dollari il patrimonio di Pinochet. Secondo il rapporto, la Riggs partecipò al riciclaggio di denaro per conto di Pinochet, costituendo società di comodo offshore (riferendosi a Pinochet solo come a "un ex funzionario pubblico" di nome Daniel López) e nascondendo i suoi conti correnti alle agenzie regolatrici. Il rapporto diceva che le violazioni erano "sintomatiche di una scorretta e, a volte, inefficace applicazione di tutte le regolamentazioni bancarie federali o del compimento da parte della banca degli obblighi contro il riciclaggio di denaro". Cinque giorni dopo una corte cilena aprì formalmente un'investigazione sulle finanze di Pinochet, per la prima volta, con accuse di frode, appropriazione indebita di fondi e corruzione. Quindi, poche ore dopo, il procuratore di Stato del consiglio di difesa statale del Cile (Consejo de Defensa del Estado), presentò una seconda richiesta allo stesso giudice per investigare sul patrimonio di Pinochet, ma senza accusarlo direttamente di reati. Il 1º ottobre 2004, il Servizio delle Imposte Interne cileno (Servicio Impuestos Internos) istruì un'azione legale contro Pinochet, accusandolo di frode ed evasione fiscale, per un totale di 3,6 milioni di dollari in conti di investimento alla Riggs, tra il 1996 e il 2002. Nella sua ultima intervista, pubblicata da "Mercurio", noto quotidiano cileno, il generale cileno smentì punto per punto queste accuse. La questione è perciò controversa. Ultimi anni Dall'età di ottantatré anni ha vissuto nella sua villa di Santiago, afflitto da problemi di salute. Pur essendo finito per ben quattro volte agli arresti domiciliari (l'ultima delle quali il 30 ottobre 2006 per i crimini avvenuti nel centro di detenzione clandestino di Villa Grimaldi) riesce ad evitare fino alla fine un processo vero e proprio. Il 3 dicembre 2006, all'età di 91 anni, viene ricoverato in un ospedale militare di Santiago per un arresto cardiaco e un edema polmonare, e subisce un intervento di bypass. Il giorno seguente si aggrava ulteriormente, al punto tale da ricevere il sacramento dell'estrema unzione. Il 10 dicembre 2006, Pinochet muore per scompenso cardiaco presso l'Ospedale Militare di Santiago del Cile. Anche da morto il dittatore ha diviso il suo Paese: nel giorno della sua morte sono state fermate, a Santiago del Cile e in un'altra dozzina di città, 53 persone, in seguito a scontri tra i sostenitori dell'ex dittatore, che ne piangevano la morte, e gli oppositori che manifestavano per festeggiare l'evento. Il Presidente della repubblica, la socialista Michelle Bachelet, il cui padre morì in prigione a causa di Pinochet (lei e sua madre furono arrestate e poi esiliate), ha negato al generale i funerali di Stato, ma non ha potuto evitare le esequie militari. Sessantamila persone hanno reso omaggio alla salma. Poco prima della cerimonia religiosa hanno fatto il loro ingresso, alla scuola militare di Santiago del Cile, 3.000 persone (altre 5.000 sono rimaste fuori). Alla cerimonia era presente, per il governo, il Ministro della Difesa Vivianne Blanlot. La salma è stata cremata, probabilmente per evitare profanazioni del corpo come accaduto al presidente argentino Perón, e le ceneri sono state tumulate a Los Boldos, in una cappella privata in un terreno annesso a una residenza di famiglia, dopo il rifiuto delle Forze armate di accoglierle in un terreno di proprietà dell'esercito. Parallelamente al funerale un migliaio di oppositori ha reso omaggio alla memoria di Salvador Allende. Eredità politica I cileni rimangono divisi tra quanti vedono in lui un brutale dittatore, che pose fine al governo democratico di Allende e guidò un regime caratterizzato da violente repressioni, e quanti affermano che egli abbia evitato al Paese una deriva verso il comunismo e guidato la trasformazione dell'economia cilena in un'economia moderna. Anche se vi è un crescente riconoscimento dell'innegabile brutalità del suo regime, i suoi sostenitori giustificano ciò nel contesto della crescente violenza nella società cilena provocata dai gruppi politici armati rivoluzionari nel decennio che precedette il colpo di Stato. La sua azione politica ha ispirato il movimento cileno di estrema destra detto pinochetismo. Nel 2012 il governo conservatore di Sebastián Piñera (fratello di José Piñera) è stato accusato di promuovere il revisionismo e il negazionismo nei confronti della dittatura pinochetista: in particolare il Ministero dell'Istruzione ha ordinato di cancellare la parola "dittatura" per descrivere il periodo di Pinochet nei libri di scuola elementare. Le disposizioni, che hanno suscitato moltissime polemiche, definiscono il suo governo solo come "regime militare", che ristabilì l'ordine in un periodo di guerra civile e violenze in tutto il Cile. Pinochet nella cultura di massa Pinochet e il suo ruolo dittatoriale sono abbastanza presenti nella cultura popolare e non solo: Letteratura Pinochet è nominato nell'ultima poesia di Pablo Neruda, I satrapi. Musica Pippo Pollina, Inti-Illimani - Il giorno del falco Modena City Ramblers - 2 Magliette Rosse La Famiglia Rossi - È morto Pinochet Deborah Holland - Pinochet and Margaret Thatcher Sting - They Dance Alone (Cueca Solo) Litfiba - Santiago, che si riferisce alla visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1987 Francesco De Gregori - Tutti hanno un cuore; la seconda strofa racconta di un viaggio dell'autore a Santiago, con alcuni amici cileni che tornavano dall'esilio verso la fine della dittatura Nomadi - Salvador (15 anni dopo) Cranchi - 11 Settembre '73 Pinguini Tattici Nucleari - Antartide Offlaga Disco Pax - Isla Dawson Cinema No - I giorni dell'arcobaleno, sulla campagna referendaria contro Pinochet (compare in immagini di repertorio) Onorificenze Onorificenze cilene Onorificenze straniere Note Bibliografia Catherine Blaya, Femmes et dictatures: être chilienne sous Pinochet, ESF, 2000, ISBN 978-2-7101-1378-2. Collectif, Pinochet face à la justice espagnole, L'Harmattan, 2000, ISBN 978-2-7384-8318-8. Rémy Bellon, Dominique Rizet, Le Dossier Pinochet, tortures, enlèvements, disparitions, implications internationales, Michel Lafon, 2002, ISBN 978-2-84098-791-8. Marc Fernandez, Jean-Christophe Rampal, Pinochet: Un dictateur modèle, Hachette, 2003, ISBN 978-2-01-235696-2. Michel Pinçon, Monique Pinçon-Charlot, Le cas Pinochet: Justice et politique, Syllepse, 2003, ISBN 978-2-84797-025-8. Juan Guzmán, Au bord du monde: les mémoires du juge de Pinochet, Arènes, 2005, ISBN 2-912485-52-5. Ariel Dorfman, L'autunno del generale. La storia infinita del caso Pinochet, Marco Tropea Editore, 2003, ISBN 88-438-0448-0. Luis Sepúlveda, La folie de Pinochet, Métaillé, 2003, ISBN 9782864244745. Raquel Correa, Elizabeth Subercaseaux, Ego sum Pinochet, Éditions Zig-zag, Santiago del Cile, 1989. Carlos Huneeus, El Régimen de Pinochet, Editorion Sudamericana, 2000, ISBN 956-262-126-X. Gonzalo Vial, Pinochet: La Biografía, El Mercurio / Aguilar, Santiago, 2002, ISBN 956-239-234-1. Christopher Hitchens, Processo a Henry Kissinger (tit. or.: The Trial of Henry Kissinger, London, Verso 2002). Milano, Editrice Fazi, 2005. ISBN 88-8112-613-3: sul ruolo di Kissinger come organizzatore del golpe di Pinochet. Mario Spataro, Pinochet. Le "scomode" verità, edizioni Settimo Sigillo, 2003. Voci correlate Golpe cileno del 1973 Cile di Pinochet Plebiscito cileno del 1988 Pinochetismo Operazione Condor Miracolo del Cile Giunta di governo Pinochet Altri progetti Collegamenti esterni (special report) Golpe cileno del 1973 Presidenti del Cile Senatori a vita cileni Storia del Cile Violazioni dei diritti umani Anticomunisti cileni Massoni
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https://it.wikipedia.org/wiki/America%20del%20Nord
America del Nord
L'America del Nord (anche Nord America, Nordamerica o, sebbene sia un nome ambiguo, America settentrionale) è la parte del continente americano posta a nord dell'Istmo di Panama: nella letteratura geografica italiana, dell'Europa occidentale (escluse le Isole britanniche) e dell'America Latina, è considerata un subcontinente, facente parte del continente America, mentre secondo la letteratura geografica di cultura inglese, cinese e russa sarebbe invece un continente a sé stante. Contenuta completamente nell'emisfero boreale, è delimitata a nord dal Mar Glaciale Artico, a est dall'oceano Atlantico, a sud-est dall'America meridionale e dal Mare Caraibico, a sud e a ovest dall'oceano Pacifico. Copre una superficie di circa che corrisponde al 4,8% circa della superficie terrestre e al 16,5% circa delle terre emerse. Considerata come continente, per superficie è il terzo del mondo (dopo Asia e Africa) e il quarto per popolazione, dopo le due citate e l'Europa. Il nome America settentrionale viene usato anche per indicare solo il subcontinente a esclusione dell'America centrale. Se si fa questa distinzione, di natura sostanzialmente politica e non geografica, l'America settentrionale ha un'estensione leggermente inferiore a quella sopra descritta ed è delimitata a sud dal confine meridionale del Messico. Etimologia Comunemente accettato che Nordamerica e Sudamerica siano stati così nominati in onore dell'esploratore fiorentino Amerigo Vespucci dal cartografo tedesco Martin Waldseemüller, Vespucci fu il primo europeo a suggerire che le Americhe non fossero le Indie orientali, ma un diverso territorio, precedentemente non ancora scoperto e fu inoltre il primo a scoprire il Sudamerica, collegando le sue scoperte con quelle di Cristoforo Colombo. L'etimologia fu ulteriormente complicata dalla necessità dei cartografi di arrivare ad un nome che parallelamente a quello degli altri continenti fosse di genere femminile (Europa, Asia, Africa); la convenzione era quella di usare il cognome per la denominazione delle scoperte, tranne nel caso dei diritti d'autore o quando una derivazione (come nel caso di Amerigo “Vespuccio") potesse presentarsi problematica. Storia L'America precolombiana e le esplorazioni europee Prima dell'arrivo degli europei, l'America settentrionale era popolata da innumerevoli tribù indigene che si distinguevano in grossi gruppi, tutti presumibilmente discendenti da genti asiatiche che attraversarono lo Stretto di Bering 40.000 anni fa: gli indiani delle zone più vicine al Messico erano più evoluti, e arrivarono a edificare vere e proprie città con il fango, in zone desertiche. Fu qui probabilmente che nacquero gli Aztechi prima di migrare verso sud. Le altre popolazioni erano invece più primitive, e spesso non conoscevano né l'agricoltura né la pastorizia, ma erano cacciatori e raccoglitori, come gli indiani delle Grandi Pianure, la cui sopravvivenza fu sempre legata intimamente con le mandrie dei bisonti. I primi a giungere nell'America del nord dall'Europa furono certamente i Vichinghi, che intorno all'anno 1000 sbarcarono nei pressi del Labrador (Canada). Tuttavia, per ragioni sconosciute, non vi si stabilirono a lungo e presto abbandonarono l'unico insediamento perdendo il ricordo della colonia. L'America settentrionale fu così riscoperta da Giovanni Caboto al servizio della Gran Bretagna, che il 24 giugno 1497 raggiunse l'isola di Terranova e credette di trovarsi in Asia. È considerato il primo europeo ad essere sbarcato nell'America continentale (Colombo fino a quel momento aveva esplorato solo le isole dei Caraibi), sempreché non sia stato preceduto da Amerigo Vespucci in Sudamerica. L'interesse dell'Inghilterra fu però di breve durata anche perché nel corso del suo secondo viaggio (1498) Caboto scomparve. Pertanto la classificazione dell'America del nord come continente, e non come uno sparuto gruppo di isole o come parte dell'Asia, fu ritardata di quasi un trentennio. Nel 1513 intanto lo spagnolo Juan Ponce de León sbarcò in Florida, divenendo il primo europeo a toccare ciò che sarebbe diventato gli Stati Uniti d'America (a meno che non l'avesse preceduto Caboto, che forse raggiunse il Maine prima di scomparire); di conseguenza si compirono in seguito parecchi viaggi, sia per colonizzare la Florida, sia per raggiungere il ricco Messico dal momento che gli Spagnoli avevano ricevuto informazioni sull'esistenza degli Aztechi, sia per appurare se il Golfo del Messico fosse una baia o uno stretto per l'Oriente. Nel 1519 Alonso Álvarez de Pineda scoprì che era un grosso golfo e vide per primo il fiume Mississippi. In seguito alla conquista dell'impero azteco (1521) partirono molte spedizioni nei due decenni seguenti per raggiungere il nord e colonizzarlo. Molti erano spinti dalla leggenda delle Sette città di Cibola, mitici ricchi regni indigeni oltre l'impero azteco. Fu così che nel 1539 Francisco de Ulloa giunse fino in California scoprendo il golfo di California e il fiume Colorado. Nel 1540-1541 Francisco Vázquez de Coronado sfatò il mito delle sette città raggiungendo il Kansas e trovando solo villaggi di fango. Con la spedizione di Coronado l'interesse spagnolo per l'America settentrionale decadde del tutto: gli stessi territori appena esplorati furono in parte dimenticati e la California venne colonizzata solo alla fine del Settecento. Tuttavia altri navigatori nel frattempo avevano definitivamente classificato l'America settentrionale come continente: Giovanni da Verrazzano al servizio della Francia e Lucas Vázquez de Ayllón ed Esteban Gómez per la Spagna avevano risalito la costa dalla Florida fino al Canada tra il 1524 e il 1527; in particolare Verrazzano fu il primo a vedere la baia di New York. Questi esploratori trovarono terre selvagge abitate da popolazioni barbare povere e decretarono così l'inutilità di quei territori immensi. Malgrado ciò nel 1534 Jacques Cartier diresse una seconda spedizione francese che esplorò il Canada e risalì il fiume San Lorenzo, ma che non fu di stimolo ai francesi per altri viaggi: essi sarebbero tornati in loco solo agli inizi del Seicento. L'America settentrionale, abbandonata da francesi e spagnoli, tornò d'interesse per i britannici, che essendo meno impegnati dei francesi nei problemi dell'Europa intendevano farsi strada tra le potenze iberiche per il commercio con le Indie. Iniziarono pertanto quell'infinita serie di viaggi nell'America del nord per scoprire il favoleggiato Passaggio a nord-ovest che conducesse al Pacifico e quindi all'Asia. Dalla seconda metà del Cinquecento diversi navigatori tentarono la sorte nelle fredde acque del nord, ricavando solo magri risultati come la scoperta di una baia o di uno stretto, che poi composero il "puzzle" del Passaggio a nord-ovest; in particolare Martin Frobisher (1576), John Davis (1590), Henry Hudson (1610-1611), da cui prende il nome il fiume di New York e l'omonima baia, e William Baffin (1612). Per quanto queste spedizioni non raggiunsero l'Asia, consolidarono nel Nordamerica la presenza britannica, che farà la storia e la cultura del continente fino ai giorni nostri. L'era coloniale Oltre alla ricerca del Passaggio a Nord Ovest, gli Inglesi si interessarono fin dall'inizio alla colonizzazione di questi territori, per insidiare il dominio iberico nell'America centro-meridionale. Già Walter Raleigh nel 1584 tentò, senza successo, di fondare una colonia stabile sull'isola di Roanoke; la più antica città dell'America Settentrionale e dunque la prima colonia europea fu comunque Saint John's sull'isola di Terranova. L'interesse britannico risvegliò quello francese e accese per la prima volta quello olandese: all'inizio del Seicento ben tre potenze erano "in corsa" per la conquista di questi territori. Samuel de Champlain fece ritorno nel 1604 nelle zone esplorate da Cartier e fondò le prime due colonie stabili francesi: Montréal e Québec. Gli Inglesi si insediarono in modo definitivo negli attuali Stati Uniti e nella tanto bramata Virginia con la fondazione della colonia di Jamestown nel 1607. Per finire gli olandesi fondarono Nuova Amsterdam (odierna New York) alle foci dell'Hudson (1624). Compagnie commerciali appositamente fondate si impegnarono assieme alle rispettive corone a colonizzare i nuovi territori in cambio del monopolio sugli scambi commerciali. Le colonie europee, soprattutto quelle inglesi, si caratterizzarono in modo assai bizzarro: in Nord America si insediarono in numero sempre crescente comunità religiose perseguitate in Europa (celebri i “Padri Pellegrini”, puritani inglesi giunti nel 1620 in Massachusetts sulla Mayflower). La carta concessa dal re d'Inghilterra garantiva la possibilità di governarsi secondo principi propri, fermi restando gli obblighi di carattere economico-commerciale (esclusività degli scambi con la madrepatria). La proprietà terriera era molto diffusa, perché divisa di diritto fra tutti i membri maschi della comunità, accentuando il carattere democratico delle strutture di governo e creando uno stretto legame tra i concetti di autonomia economica e libertà politica. In quest'opera di popolamento i coloni anglo-francesi dovettero confrontarsi con la tenace resistenza opposta dalle numerose tribù indiane sospinte sempre più verso l'interno e private dei loro tradizionali territori di caccia e pascolo. Progressivamente il quadro politico dell'America settentrionale si andò configurando in questo modo: i francesi avevano occupato il territorio canadese, gli inglesi la costa statunitense e la Baia di Hudson (in virtù delle esplorazioni nel 1611): qui venne fondata nel 1665 la Compagnia della Baia di Hudson, che sarà alla base del Canada moderno. Mentre gli spagnoli iniziavano a temere l'avanzata francese verso sud (che dalla regione dei grandi laghi nel 1681 avevano annesso tutto il bacino del Mississippi (Grandi Pianure) fino al golfo del Messico) e consolidavano la Florida, gli olandesi avevano perso nel 1667 le colonie di Nuova Amsterdam e del Delaware a vantaggio degli inglesi, che unificavano così tutta la costa orientale e i territori alle loro spalle, organizzati nelle Tredici colonie. Nel XVIII secolo la situazione, già abbastanza complessa, sfociò nella guerra dei sette anni tra Francia e Gran Bretagna (1756-1763); a vincerla furono i britannici, che così si guadagnarono il dominio su tutto il Canada conosciuto e sull'America settentrionale in generale, scacciando per sempre i francesi; la Louisiana, ovvero le Grandi Pianure, fu spartita tra Britannici e Spagnoli (ad est e ad ovest del Mississippi). Ma fu un apogeo di breve durata: nel 1776 le Tredici colonie che componevano i possedimenti inglesi della costa orientale ottennero l'indipendenza e nacquero gli Stati Uniti d'America, la prima nazione del nuovo mondo. Dal XIX secolo all'epoca contemporanea I britannici si ritirarono in Canada e proseguirono da lì le esplorazioni: nel 1787 Alexander Mackenzie raggiunse il mar Glaciale Artico discendendo il fiume che porta il suo nome e avviò la colonizzazione del Canada occidentale, mentre nel 1794 raggiunse il Pacifico attraverso quelle stesse terre. Si risvegliò inoltre la ricerca del passaggio a nord-ovest, che portò alla definitiva mappatura delle isole artiche canadesi e all'attraversamento del fantomatico passaggio con Robert McClure nel 1850. Contemporaneamente la Compagnia della baia di Hudson venne accorpata al Canada (1870), aggiungendo così nuovi sterminati territori ai coloni anglofoni. Si compose dunque il dominio, la colonia inglese del Canada; alla fine dell'800 l'uomo bianco si era ormai spinto fino al fiume Yukon, dove nel 1896 scoppiò la memorabile corsa all'oro del Klondike. Nel Settecento la Russia era comparsa sulla scena colonizzando l'Alaska e divenendo un serio pericolo per i possedimenti inglesi in Canada e addirittura per quelli spagnoli in California, ma i Russi vendettero il territorio agli Stati Uniti nel 1864. La presenza spagnola passò di mano: con la decolonizzazione dell'America centro-meridionale contemporanea ai moti europei del primo Ottocento, nel 1821 nacque lo Stato del Messico, che controllava gran parte degli attuali Stati Uniti Occidentali; questi tuttavia nei decenni successivi si unirono progressivamente agli Stati Uniti fino al 1848, con l'annessione della California. Con la definitiva unificazione tra nord e sud e l'abolizione della schiavitù dopo la guerra di secessione americana (1861-1865) gli Stati Uniti si imposero come potenza moderna ed effettiva, sebbene gli sterminati territori occidentali fossero scarsamente popolati e in parte sconosciuti: nacque così l'epopea del Far West, che portò migliaia di coloni in territori lontanissimi e durò fino all'inizio del '900; come in Canada, essa fu incoraggiata anche da numerose corse all'oro. La ricchezza permise a questa nazione, mentre nel vecchio mondo era in corso la Belle Époque, di influenzare l'equilibrio mondiale, e di inserirsi tra la schiera delle nazioni colonizzatrici; essi espansero la loro influenza su tutto il resto dell'America, dove le deboli nazioni che da quasi un secolo si erano rese indipendenti da Spagna e Portogallo, benché potenzialmente ricchissime grazie alle risorse naturali non riuscivano a spiccare il volo a causa dei grandissimi divari sociali e delle guerre civili: gli Stati Uniti invece erano figli della moderna società borghese inglese, ed erano nati dai valori dell'Illuminismo e del liberalismo. La loro influenza si estese inoltre sul Pacifico, contemporaneamente alla colonizzazione della Polinesia da parte degli Europei: a loro andarono le colonie tedesche nel 1918, dopo la vittoria nella prima guerra mondiale. Nel frattempo il potere europeo in America settentrionale svaniva del tutto con la totale indipendenza del Canada dal Regno Unito e il suo ingresso nel Commonwealth nel 1931. Il novecento vide il trionfo degli Stati Uniti come effettivi dominatori del globo: fu tuttavia un cammino irto di ostacoli; con la vittoria della seconda guerra mondiale essi sarebbero rimasti i sovrani del pianeta, se non fosse stato per la Guerra fredda che scoppiò subito con l'URSS e divise il mondo in due macrofazioni. Nella loro sfera d'influenza comunque gli Stati Uniti ottennero un prestigio a livello culturale, sostituendo il loro dominio intercontinentale a quello che avevano esercitato gli Inglesi fino a pochi decenni prima: nacque la globalizzazione, che portò al trionfo del sistema democratico e della cultura occidentale in ogni dove, nonché all'ingerenza economica e politica di questa nazione dappertutto; gli Stati Uniti, con la definitiva vittoria sulla Russia alla fine del secolo non hanno avuto più ostacoli nella politica planetaria, ma di fronte a nuove superpotenze (India, Cina, Brasile, Giappone, Corea) sembra che il loro potere sia progressivamente messo in discussione. La loro influenza mediatica è comunque ormai consolidata, come anche la loro posizione di predominio nel nuovo continente. Geografia Geografia fisica Il Nordamerica occupa la parte settentrionale del territorio generalmente denominato Nuovo Mondo, le Americhe, o semplicemente l'America (che a volte è considerata un unico continente e la porzione settentrionale, il Nordamerica, un subcontinente). L'America del Nord si lega con il Sudamerica presso il confine tra Colombia e Panama secondo la maggior parte delle convenzioni. Altri individuano il confine presso il Canale di Panama. Prima che l'America Centrale fosse sollevata, la regione era sommersa e le isole delle Indie Orientali (Caraibi) delineavano un ponte di terra che collegava l'America del Nord con il Sudamerica attraverso la Florida e il Venezuela. La costa continentale è lunga e irregolare. Il Golfo del Messico è il più grande corpo idrico che rientri nel continente, seguito dalla Baia di Hudson. Fra i principali si segnalano il Golfo di San Lorenzo e il Golfo di California. Isole Numerose sono le isole al largo delle coste del continente: principalmente l'Arcipelago artico canadese, le Grandi e le Piccole Antille, l'Arcipelago Alessandro e le Isole Aleutine. La Groenlandia, sotto la corona danese, è l'isola più grande del mondo. Si trova nella stessa placca tettonica (la Placca nordamericana) e fa parte geograficamente del Nord America. Placche tettoniche La maggioranza del Nord America poggia sulla Placca nordamericana. Parte della California e del Messico occidentale sono sul bordo con la Placca pacifica dove le principali zolle si incontrano lungo la Faglia di Sant'Andrea. La maggior parte della porzione meridionale del continente e delle isole caraibiche si trovano nella Placca caraibica, mentre lungo le coste sud-occidentali il bordo è segnato dalla Placca di Cocos. Regioni convenzionali Il continente può essere suddiviso in quattro grandi regioni (ciascuna delle quali comprende diverse sotto-regioni): le Grandi Pianure che si estendono dal Golfo del Messico all'Artico canadese; le montagne geologicamente giovani dell'ovest, che comprendono le Montagne Rocciose, il Gran Bacino, California e Alaska; l'altopiano dello Scudo canadese; la variegata regione nord-orientale, che comprende i Monti Appalachi, la piana costiera lungo il litorale atlantico, e la penisola della Florida. Il Messico, con le sue lunghe cordigliere e altopiani, rientra in larga parte nella regione occidentale, anche se la piana costiera orientale si estende verso sud lungo il litorale del Golfo del Messico. Orografia L'America settentrionale è caratterizzata da due grandi catene montuose che partono dal nord ovest e arrivano a sud ovest esse sono: le catene costiere di California, Oregon, Washington, e Columbia Britannica e le Montagne Rocciose. I monti più elevati sulla costa est sono gli Appalachi. La vetta più alta è il Monte Denali in Alaska. Le pianure più ampie sono: le Grandi Pianure, Pianure Costiere e lo Scudo Canadese. Idrografia I fiumi più importanti dell'America settentrionale sono il Mississippi, il Missouri e il San Lorenzo. Il primo e il secondo scorrono negli Stati Uniti, il terzo negli Stati Uniti e in Canada. Altri fiumi importanti sono il Colorado e il Columbia, entrambi negli Stati Uniti. In America settentrionale ci sono cinque laghi importanti: il Grande Lago degli Orsi, il Michigan, il Superiore, l'Erie, l'Ontario e l'Huron. Altri laghi importanti sono: il Lago Athabasca, il Grande Lago degli Schiavi e il Lago delle Renne, tutti in Canada. L'America settentrionale è bagnata dall'Oceano Atlantico a est, dall'Oceano Pacifico a ovest e dal Mar Glaciale Artico a nord. Centro geografico La United States Geographical Survey afferma che il centro geografico del Nordamerica è "10 km a ovest di Balta, nella Contea di Pierce nel Dakota del Nord" a circa . Geografia umana Le lingue più diffuse nel Nordamerica sono inglese, spagnolo, e francese. Il termine Anglo-America è utilizzato per riferirsi ai paesi anglofoni delle Americhe: vale a dire il Canada (dove l'inglese e il francese sono lingue ufficiali) e gli Stati Uniti d'America. Talvolta vengono compresi il Belize e alcune isole dei Caraibi. L'America Latina è in riferimento a quella parte delle Americhe (generalmente a sud degli Stati Uniti) dove le lingue neolatine sono predominanti: per quanto concerne il Nordamerica ci si riferisce pertanto alle altre repubbliche dell'America Centrale, al Messico, e alla buona parte delle isole dei Caraibi (oltre naturalmente alla maggior parte del Sudamerica). La lingua francese ha storicamente svolto un ruolo significativo nel Nord America e conserva una presenza distintiva in alcune regioni. Il Canada è ufficialmente bilingue; il francese è la lingua ufficiale della provincia canadese del Quebec ed è ufficiale assieme all'inglese nella provincia del Nuovo Brunswick. Il francese è lingua ufficiale anche in alcune isole delle Indie Occidentali (Haiti, Guadalupa, Martinica, Saint Barth, Saint Martin) e a Saint-Pierre e Miquelon, così come in Louisiana, dove il francese è una lingua ufficiale. Socialmente e culturalmente l'America del Nord presenta una ben definita entità. Il Canada anglofono e gli Stati Uniti hanno una cultura e tradizioni similari essendo state entrambe ex colonie britanniche. Una comunanza culturale e un'economica di mercato si è sviluppata tra le due nazioni, dettato dal potere economico e da legami storici. Analogie si possono riscontrare nella componente linguistica spagnola del Nordamerica. Anche qui si è condiviso un passato comune, come ex colonie della Spagna. In Messico e nei paesi centroamericani in cui la civiltà Maya si è sviluppata, le popolazioni indigene preservano alcune tradizioni. Il Québec da parte sua costituisce una regione che presenta una cultura propria legata all'eredità coloniale francese ed è la capitale francofona del paese. Economicamente il Canada e gli Stati Uniti sono le due nazioni più ricche e sviluppate del continente, seguite dal Messico, paese di nuova industrializzazione. I paesi dell'America Centrale e dei Caraibi si presentano molto meno sviluppati. I più importanti mercati comuni sono il Caribbean Community and Common Market (CARICOM) e il North American Free Trade Agreement (NAFTA). Dai paesi centro americani è stato firmato un accordo di libero scambio il CAFTA con l'intento di migliorare la loro situazione finanziaria. Paesi e territori L'America del Nord è spesso suddivisa in sottoregioni, anche se sempre non unanimemente condivise. L'America Centrale comprende la regione meridionale del continente, ma la sua estremità settentrionale varia tra le fonti. Geograficamente la regione inizia con l'Istmo di Tehuantepec in Messico (vale a dire gli stati messicani di Campeche, Chiapas, Tabasco, Quintana Roo e Yucatán). Le Nazioni Unite includono il Messico nell'America Centrale (d'altro canto l'Unione europea vi include sia il Messico che il Belize), ma Geopoliticamente il Messico non è spesso considerato parte del Centro America. Il concetto di Nordamerica è anche utilizzato per fare riferimento ai paesi e ai territori più settentrionali: il Canada, gli Stati Uniti, la Groenlandia, Bermuda, e Saint-Pierre e Miquelon. Vengono considerati distintamente dalle regioni meridionali delle Americhe, che comprende in gran parte l'America Latina. Economia Alla fine degli anni novanta gli Stati Uniti erano la prima nazione al mondo per la produzione economica. Nel 2000 il prodotto interno lordo era di milioni di dollari USA, equivalente a un PIL pro capite di 34.940 dollari USA. Le attività del settore primario contribuiscono nella misura dell'1,7% alla formazione del prodotto interno lordo annuale, il settore secondario nella misura del 26,2% e il terziario, di gran lunga il più redditizio, nella misura del 72,1%. Il Dollaro venne unanimemente scelto come unità monetaria degli Stati Uniti il 6 luglio 1785. Alla fine della guerra d'indipendenza americana, il Congresso continentale adottò per la valuta il sistema decimale. I primi dollari coniati negli Stati Uniti furono emessi dal governo federale a Filadelfia nel 1794 in seguito all'approvazione del Coinage Act del 1792, che istituiva due misure di valore: il dollaro d'argento e il dollaro d'oro (dal 1792 al 1873 il Dollaro era supportato liberamente da oro e argento, con un sistema chiamato Bimetallismo). Quest'ultimo, una moneta molto piccola, fu coniato solo dal 1849 al 1889. Con il tempo il contenuto d'argento e oro è stato variato. Una disposizione del Congresso del 1900 definì il dollaro d'oro l'unità monetaria degli Stati Uniti e fissò il valore delle banconote a corso legale in rapporto al dollaro d'oro. Attraverso una serie di cambiamenti legislativi avvenuti tra il 1873 e il 1900, l'importanza dell'argento fu via via diminuita fino all'adozione formale del gold standard. Il Gold Standard, sopravvisse, con molte modifiche fino al 1974. Prima del 1934, per effetto del cosiddetto Gold Standard, la carta moneta statunitense era convertibile in monete d'oro; con la legge sulle riserve auree del 1934 la convertibilità fu abolita. Da allora in poi la moneta circolante, sia cartacea sia metallica, è stata del tipo fiduciario. Il dollaro americano ha ufficialmente subito diverse svalutazioni successivamente al 1934; durante gli anni settanta il suo valore è diminuito bruscamente rispetto ad altre valute più stabili, mentre il prezzo dell'oro è aumentato. Dal 1986, tuttavia, si sono compiuti vari tentativi per ridurre l'enorme deficit commerciale statunitense abbassando il valore del dollaro rispetto ad altre valute, tentativi che hanno avuto particolare successo nei confronti del marco e dello yen. Il dollaro d'argento rimase in circolazione fino al 1965, allorché fu abbandonato poiché il valore del suo contenuto d'argento era superiore al valore nominale. A partire dal 1975, i cittadini americani furono autorizzati a possedere, comprare e vendere l'oro come un qualsiasi prodotto, benché le monete d'oro non potessero circolare come denaro corrente. Il dollaro è considerato la principale riserva valutaria internazionale, anche se esistono segni evidenti di un suo declino negli anni novanta: oltre il 60% delle riserve di valute estere globali è detenuto in dollari e oltre due terzi del commercio mondiale è fatturato in dollari. Il governo federale statunitense iniziò a emettere valuta, supportata dal Dollaro Spagnolo, durante la Guerra di secessione americana. Queste banconote, conosciute come "greenbacks" per il loro colore, diedero inizio alla tradizione statunitense di stampare la valuta in verde. Contrariamente alle altre nazioni tutte le banconote statunitensi sono state stampate con lo stesso colore per la maggior parte del XX secolo. Le moderne banconote statunitensi, indipendentemente dalla denominazione, misurano in larghezza, in lunghezza e in spessore. Il 13 maggio 2003, il ministero del Tesoro degli Stati Uniti ha annunciato l'introduzione di una banconota da a colori (la prima dal 1905). La scelta è dettata dalla necessità di contrastare la crescente contraffazione. Le nuove banconote sono entrate in circolazione il 9 ottobre 2003. Altre banconote da e verranno introdotte nel 2004 e 2005, ognuna con differenti schemi di colori. Nome dell'unità monetaria di diversi paesi, tra i quali Australia, Canada, Hong Kong, Nuova Zelanda, Singapore, Stati Uniti. Il termine deriva dall'antico tedesco daler o taler, nome di una moneta d'argento coniata nel 1519 in Sassonia. Il dollaro per antonomasia è quello statunitense, che derivò il suo nome da un'altra moneta d'argento, il peso duro, o doleras, coniata in Spagna e utilizzata nelle colonie spagnole e nell'America settentrionale anche dai coloni inglesi. Note Bibliografia Voci correlate America America settentrionale America centrale America meridionale Stati del Nord America Altri progetti Collegamenti esterni Regioni geografiche
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Abete
Botanica Comunemente con abete si intende: Abete bianco – albero sempreverde Abete rosso (peccio comune) – albero sempreverde Il nome si applica anche ad altri alberi dei generi Abies, Pseudotsuga e Picea. Abies – (i veri abeti): Abies alba – abete bianco Abies nebrodensis – abete dei Nebrodi (per alcuni sottospecie di A. alba) Abies pinsapo – abete di Spagna Abies marocana – abete del Marocco Abies numidica – abete numidico Abies cephalonica – abete di Cefalonia Abies × borisii-regis – abete bulgaro (ibrido naturale tra A. alba e A cephalonica) Abies cilicica – abete della Cilicia Abies nordmanniana – abete di Nordmann, abete del Caucaso Abies nordmanniana regi-trojani – abete turco Abies nordmanniana bornmuelleriana (per alcuni sinonimo della precedente sottospecie); Abies procera – abete nobile Abies concolor – abete del Colorado Abies grandis – abete bianco americano Pseudotsuga – (le duglasie o douglasie): Pseudotsuga menziesii – duglasia (o douglasia) comune, abete di Douglas Picea (i pecci): Picea abies – peccio comune o abete rosso Picea orientalis – peccio del Caucaso o abete rosso orientale Picea pungens (nota soprattutto la var. glauca) peccio del Colorado o abete glauco Persone Antonio Abete (1905-1987) – imprenditore italiano Giancarlo Abete (1950) – imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano, fratello di Luigi Luca Abete, all'anagrafe Gianluca Abete (1973) – personaggio televisivo italiano Luigi Abete (1947) – imprenditore e dirigente d'azienda italiano, fratello di Giancarlo Altro Abete – simbolo in araldica Altri progetti
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Abies
Gli abeti (Abies Mill., 1754) sono un genere comprendente 48 specie di conifere sempreverdi della famiglia delle Pinaceae. Etimologia Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος, ovvero longevo. Descrizione Il genere comprende diverse specie di alberi che raggiungono altezze di 10- e un diametro del tronco di 0,5- da adulti. Si distinguono da altre Pinacee in quanto: hanno le foglie (vale a dire, gli "aghi") inserite singolarmente, mentre gli aghi dei pini (Pinus), larici (Larix) e cedri (Cedrus) sono riuniti a gruppi (di 2-5 ma anche 10-40) su particolari rametti detti brachiblasti; hanno gli aghi appiattiti, mentre i pecci (Picea) hanno aghi con sezione rombica; gli strobili crescono eretti, mentre nelle specie di Picea, Tsuga e Pseudotsuga crescono inclinati o penduli; gli strobili si disintegrano a maturità per rilasciare i semi alati. Portamento Come la maggior parte degli altri generi di Pinaceae, gli abeti sono alberi sempreverdi monoici con chioma conica o a forma di guglia, spesso appiattita o arrotondata negli esemplari anziani. Alle alte quote, vicino al limite della vegetazione arborea, raggiungono in genere dimensioni più contenute e forme più irregolari e contorte. Il loro portamento si distingue all'interno delle altre Pinaceae per la particolare uniformità: tipicamente presentano un fusto monopodiale, ovvero un unico tronco diritto, con i rami che crescono secondo uno schema a spirale, con ogni spirale che rappresenta un anno di età, così che è talvolta possibile determinare l'età di un abete semplicemente contando le spirali. I rami sono estremamente regolari, con un virgulto terminale, e due virgulti laterali che crescono ogni anno sulla punta dei rami più attivi. La regolarità della forma degli abeti si riscontra parzialmente solo nei pecci e nei larici, mentre è molto meno comune nei pini e assolutamente assente nelle tuie. Corteccia Si presenta liscia e sottile, con vesciche resinose, negli esemplari giovani, mentre negli esemplari maturi è spessa, rugosa e solcata, a volte sfaldata in placche. Rami Sono verticillati, diffusi e disposti su un piano orizzontale, con rami internodali irregolari occasionalmente sviluppatisi da germogli dormienti. Germogli Sono ramoscelli o rametti legnosi rugosi o lisci. Le gemme fogliari lasciano delle cicatrici prominenti, circolari o ellittiche, rossastre. Foglie Sono aghi generati singolarmente e persistenti per 5 o più anni (fino a 53 anni in A. amabilis), disposti a spirale o a pettine, sessili, con guaina assente; sono lineari o lanceolati, piatti, con due bande biancastre di stomi inferiormente, arrotondati o dentellati in punta, con due canali resinali. Siccome in molte specie si seccano velocemente, vi sono grosse differenze tra il fogliame profondo e quello esposto alla luce solare, vicino alle punte dei rami superiori: il fogliame esposto è più o meno eretto, incurvato o quasi falcato, inspessito o quadrangolare. Per questo nell'identificazione morfologica delle specie si fa riferimento generalmente al fogliame maturo, se non specificato altrimenti. Le gemme vegetative sono di forma ovata o oblunga con apice arrotondato o appuntito, quelle terminali circondate da 4-5 gemme secondarie. I cotiledoni sono 4-10. Fiori Sono strobili maschili, disposti a gruppi lungo la parte inferiore dei rametti annuali. Appaiono in primavera e hanno forma globulare o conica, portamento pendente, e colore variabile dal giallo al rosso, verde o porpora, lasciando protuberanze color bile dopo la loro caduta. Frutti Sono coni femminili che crescono sui rametti annuali e che maturano in una stagione, a portamento eretto e di forma da ovoidale a cilindrica; sono generalmente resinosi e deiscenti, con la parte centrale che rimane eretta come una spina sul rametto. Le scaglie, quasi prive di apofisi e umboni, sono arrotondate con brattee lobate, nascoste o talvolta protruse Semi Hanno una parte alata, con una sacca resinosa alla giuntura tra corpo e ala. Legno Non contiene canali resinali. Distribuzione e habitat Gli abeti si trovano in Europa, Africa settentrionale, Asia, America settentrionale e America centrale, ovvero nelle regioni temperate e boreali dell'emisfero settentrionale, in prevalenza montane, a parte A. balsamea e A. sibirica che hanno areale nordico. La distribuzione è molto articolata, in base ai requisiti ecologici e alla storia paleobotanica delle varie specie. In Italia, la specie più diffusa è l'abete bianco (Abies alba), sulle Alpi e sugli Appennini, dove è l'unico abete spontaneo (con rarissime eccezioni). Nel Nord della Sicilia è presente una specie rarissima di abete: l'abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis), limitato peraltro oggi alle Madonie e non ai Nebrodi, monti che gli hanno dato il nome. Tassonomia Inizialmente (1753) posti da Linneo nel genere Pinus, insieme ai pini e ai pecci, gli abeti vennero assegnati un anno dopo al genere Abies da Miller (specie-tipo: A. alba). Nel tempo diversi autori hanno provato ad assegnarli a taxa superiori al livello di famiglia: ordine Abietales da Koehne nel 1893, famiglia Abietaceae da Bercht. e J.Presl nel 1820, sottofamiglia Abietoideae da Rich. ex Sweet nel 1826, tribù Abieteae da Rich. ex Dumort. nel 1827, sottotribù Abietinae da Eichler nel 1887. Sistematica Il genere è stato recentemente rivisto prima da Rushforth (1987) e poi da Farjon (2010); la classificazione infragenerica qui di seguito, basata su 10 sezioni e 9 sottosezioni si riferisce proprio a questo ultimo studio: Sezione Abies Miller Abies alba Mill. Abies × borisii-regis Mattf. Abies cephalonica Loudon Abies cilicica (Antoine & Kotschy) Carrière Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei Abies nordmanniana (Steven) Spach Sezione Piceaster Spach emend. Farjon et Rushforth Abies numidica de Lannoy ex Carrière Abies pinsapo Boiss. Sezione Bracteata Engelm. emend. Sargent Abies bracteata (D.Don) Poit. Sezione Momi Franco Sottosezione Homolepoides (Franco) Farjon et Rushforth Abies homolepis Siebold & Zucc. Abies kawakamii (Hayata) Ito Abies recurvata Mast. Sottosezione Firmae (Franco) Farjon et Rushforth Abies beshanzuensis M.H.Wu Abies firma Siebold & Zucc. Sottosezione Holphyllae Farjon et Rushforth Abies chensiensis Tiegh. Abies holophylla Maxim. Abies pindrow (Royle ex D.Don) Royle Abies ziyuanensis L.K.Fu & S.L.Mo Sezione Amabilis (Matzenko) Farjon et Rushforth Abies amabilis (Douglas ex Loudon) J.Forbes Abies mariesii Mast. Sezione Pseudopicea Hickel emend. Farjon et Rushforth Sottosezione Delavayianae Farjon et Rushforth Abies delavayi Franch. Abies densa Griff. Abies fabri (Mast.) Craib Abies fanjingshanensis W.L.Huang, Y.L.Tu & S.Z.Fang Abies fargesii Franch. Abies forrestii Coltm.-Rog. Abies spectabilis (D.Don) Mirb. Abies yuanbaoshanensis Y.J.Lu & L.K.Fu Sottosezione Squamatae E. Murray Abies squamata Mast. Sezione Balsamea Engelm. emend. Farjon et Rushforth Sottosezione Laterales Patschke emend. Farjon et Rushforth Abies balsamea (L.) Mill. Abies lasiocarpa (Hook.) Nutt. Abies sibirica Ledeb. Sottosezione Medianae Patschke emend. Farjon et Rushforth Abies fraseri (Pursh) Poir. Abies koreana E.H.Wilson Abies nephrolepis (Trautv. ex Maxim.) Maxim. Abies sachalinensis (F.Schmidt) Mast. Abies veitchii Lindl. Sezione Grandis Engelm. emend. Farjon et Rushforth Abies concolor (Gordon) Lindl. ex Hildebr. Abies durangensis Martínez Abies grandis (Douglas ex D.Don) Lindl. Abies guatemalensis Rehder Sezione Oiamel Franco Sottosezione Religiosae (Matzenko) Farjon et Rushforth Abies religiosa (Kunth) Schltdl. & Cham. Abies vejarii Martínez Sottosezione Hickelianae Farjon et Rushforth Abies hickelii Flous & Gaussen Abies hidalgensis Debreczy, I.Rácz & Guízar Sezione Nobilis Engelm. Abies magnifica A.Murray bis Abies procera Rehder Note Voci correlate Specie di Abies Altri progetti Collegamenti esterni Pinaceae Taxa classificati da Philip Miller
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Abies alba
L'abete bianco (Abies alba Mill., 1759), detto anche abete comune, abezzo o avezzo, è una pianta tipica delle foreste e delle montagne dell'emisfero boreale. L'abete bianco è un albero maestoso, slanciato e longevo, e data anche la sua notevole altezza (in media 30 metri, alcuni esemplari possono superare 50 metri), è soprannominato "il principe dei boschi". Il più grande abete bianco d'Europa mai documentato era alto 50 metri e aveva una circonferenza di 4,8 metri. Si trovava a Lavarone, in Trentino (abbattuto il giorno 13 novembre 2017 da una forte raffica di vento), in località Malga Laghetto. Morfologia L'abete bianco è un albero sempreverde e monoico (cioè presenta sulla stessa pianta fiori maschili e femminili distinti e separati). È una pianta vascolare (Tracheobionta), con semi (Spermatophyta) contenuti in un cono portato eretto. Vive ad altitudini comprese fra 500 e 1.900 metri, in alcune zone oltre 2.000 metri e risulta essere un albero molto longevo: può superare i seicento anni d'età. L'abete bianco è una specie sciafila (cioè che può vivere in zone d'ombra); allo stato di giovane, può restare sotto copertura anche per trent'anni, con conseguente malformazione del fusto, mentre allo stato adulto ha la necessità di vegetare in piena luce. L'abete bianco ama umidità, terreni freschi e profondi, tipici delle zone ombreggiate e piovose. Portamento e dimensioni L'abete bianco può crescere fino a un'altezza di circa 60 metri, presenta un fusto dritto che può arrivare ad un diametro di 3 metri. Se la pianta cresce isolata, il fusto si caratterizza fin dalla base dalla presenza di fitti rami, se invece la pianta cresce a contatto con altre piante, il fusto risulta spoglio per gran parte della sua altezza. La chioma, di colore verde-blu cupo, ha forma piramidale negli esemplari giovani, mentre negli adulti (ossia dopo 60-80 anni) si forma un appiattimento, definito "nido di cicogna", in quanto la punta principale ferma la crescita e i rami sottostanti continuano a svilupparsi fino a formare una specie di conca. Tale pianta ha una ramificazione molto regolare: i rami principali sono raggruppati in palchi regolari e disposti orizzontalmente e mai penduli (ramificazione simpodiale). I rami secondari sono disposti lungo il tronco seguendo un andamento a spirale. Il più grande abete bianco d'Europa era l'Aveδòn, un esemplare alto 60 metri e con una circonferenza di circa 10 metri è situato in Val Noana (in Italia, provincia di Trento); un altro esemplare alto 50 metri e con circonferenza di 4,8 metri, si trovava a Lavarone, sempre in Trentino, in località Malga Laghetto, ed era chiamato dalla gente locale Avez del Prinzipe. Il più grande, tuttora vivente, si trova in Montenegro ed è stato scoperto solo nel 2018 nel Biogradska Gora National Park, dalla Giant tree foundation, che lo ha battezzato col nome di "Doria GTF"; possiede una circonferenza di oltre 7 metri e 10 cm e un'altezza verificata di quasi 60 m. Corteccia La corteccia, negli esemplari giovani, è liscia, ha un colore bianco-grigio argenteo e presenta delle piccole sacche resinose che, se premute, diffondono odore di trementina; nelle piante più vecchie (oltre i cinquant'anni d'età) la corteccia si ispessisce tendendo a desquamarsi in placche sottili e diventa, partendo dalla base, rugosa, screpolata (fessurata) e di colore tendente al nero. La corteccia di abete bianco è tra le specie di Abies una delle meno ricche in tannino (solo il 5%). Tuttavia, a differenza di altre conifere che possiedono un legno resinoso, nell'abete bianco il legno ne è poco ricco mentre nella corteccia sono presenti delle sacche da cui è possibile estrarre la trementina. Foglie Le foglie sono persistenti (8-10 anni) e costituite da aghi appiattiti, rigidi e inseriti singolarmente e separatamente sui rametti, secondo una disposizione a pettine (cioè come i denti di un doppio pettine). Gli aghi sono lunghi circa 1,5–3 cm e larghi 1,5–2 mm, leggermente ristretti alla base, con la punta arrotondata non pungente e i margini lisci. La pagina superiore, di colore verde scuro, è lucida, mentre quella inferiore presenta due caratteristiche linee parallele biancastre-azzurrognole, dette bande stomatifere, che presentano 6-8 file di stomi e canali resiniferi marginali. Altra caratteristica tipica di questa specie sono i rametti coperti da sottili peli di colore bruno chiaro. Fiori Alle nostre latitudini la fioritura dell'abete bianco avviene tra maggio e giugno. Parlare di fioritura delle conifere è in realtà inesatto, dal momento che queste piante sono gimnosperme e non producono fiori come siamo abituati ad intenderli né frutti. Gli organi riproduttivi consistono di sporofilli raggruppati a formare coni o strobili: gli sporofilli maschili (microsporofilli), cui si deve la formazione del polline, sono riuniti in coni maschili o strobili; gli sporofilli femminili (macrosporofilli) portano alla formazione degli ovuli e sono riuniti in coni femminili (le pigne). I macrosporofilli si rinvengono nella parte superiore dei rametti del primo anno e nella parte alta della chioma. Sono eretti e formano infiorescenze cilindrico-ovali di colore verde o rosso-violaceo, con squame copritrici più lunghe delle squame ovulifere; I microsporofilli fioriscono nella parte centrale e alta della chioma, sono più piccoli e numerosi di quelli femminili, raggruppati sul lato inferiore dei rametti. Hanno forma ovoidale, sono di colore giallastro e presentano due antere che contengono il polline di colore giallo. Il polline viene facilmente trasportato in alto dall'aria calda. Le strutture comunemente chiamate "pigne" derivano dai coni femminili che possono lignificare e rimanere sui rami. Sono quasi cilindrici, si trovano soprattutto nella parte superiore della chioma e, a differenza dell'abete rosso, sono rivolti verso l'alto. Formati da squame fitte con brattee sporgenti dentate che proteggono i semi all'interno, gli strobili sono lunghi dai 10 ai 18 cm e larghi 3–5 cm; inizialmente di colore verde, diventano rosso-bruno quando giunti a maturità. A settembre-ottobre gli strobili si sfaldano, le squame cadono una ad una insieme ai semi, lasciando l'asse centrale, detto rachide, nudo sul ramo, dove può rimanere anche diversi anni (tipica caratteristica del genere Abies). La produzione dei semi è piuttosto tardiva, soprattutto per le piante in bosco in quanto avviene dopo i cinquant'anni; trent'anni, invece, per le piante isolate. Le squame degli strobili hanno consistenza legnosa, variano in numero da 150-200 e ogni squama porta due semi. In totale ogni "pigna" contiene circa una cinquantina di semi fertili. Questi sono di forma triangolare, lunghi 6–9 mm, di colore giallo-bruno e presentano un'ala 3-4 volte più grande, saldamente attaccata al seme stesso, che gli permette, una volta liberati, di volteggiare in aria. Dai semi si ricava l'Olio di abete, che trova impiego e con le seguenti caratteristiche: numero di Iodio: da 120 a 160 numero di saponificazione: da 190 a 195 indice di rifrazione a 40º: 1,472 numero di Reichert-Meisl: da 1 a 2 peso specifico: da 0,921 a 0,931 Radici L'apparato radicale è inizialmente di tipo fittonante: un'unica grande radice che penetra nel terreno raggiungendo una profondità di circa 1,60 metri che ancora saldamente la pianta al suolo; in seguito si formano alcune radici laterali (ramificazione laterale) che continuano ad accrescersi e ingrossarsi spingendosi, se possibile, in profondità. L'abete bianco è, per questo, una delle conifere che meglio si ancora al terreno e risulta quindi poco soggetta a sradicamenti. Habitat e distribuzione L'abete bianco vegeta in zone montane, ad altitudini comprese tra i 500 e i 2100 , trovando il suo clima ideale nelle zone a piovosità e umidità atmosferica medio-alte comprese tra i 900 e i 1800 m. L'abete bianco è una specie sciafila che raramente forma boschi puri (abetine), è invece una componente importante dei boschi misti del piano montano e subalpino, ad esempio può formare estese foreste associandosi al faggio (Fagus sylvatica), albero con il quale condivide esigenze climatiche e pedologiche, mentre a quote subalpine si può trovare associato al larice (Larix decidua) e all'abete rosso (Picea abies), inoltre, nelle Alpi sud-occidentali forma una caratteristica associazione (denominata Rhododendro-Pinetum uncinatae subas. abietosum) con il rododendro rosso (Rhododendron ferrugineum) e con il pino uncinato (Pinus mugo subsp. uncinata). L’abete bianco ha un areale europeo ampio ma frazionato, caratterizzato da quattro subareali più o meno collegati tra loro e collocati rispettivamente sui rilievi della Germania centro-meridionale, nei Carpazi, sulle catene montuose della penisola balcanica centro settentrionale e lungo la catena alpino-appenninica. Il nucleo principale è sicuramente quello centro-europeo, dove si possono trovare bellissime abetine come quella della Selva Nera. I genotipi presenti in Italia sono costituiti da quelli di origine balcanica nelle Alpi orientali, e nelle Alpi occidentali da quelli di origine alpino-appenninica. In nord Italia l'abete bianco è presente sulle Alpi, ma in maniera discontinua: è comune nelle Alpi orientali, mentre è poco diffuso (e talvolta assente su ampi tratti) lungo le aree interne dei settori centrale e occidentale della catena alpina, zone nelle quali le condizioni microclimatiche ed ecologiche favoriscono il larice e (in misura minore) l'abete rosso, ritorna invece ad essere frequente nelle Alpi Marittime e nelle Alpi Liguri. Nell'Appennino settentrionale (in Toscana e in Emilia-Romagna) l'abete bianco è presente sia con nuclei autoctoni di estensione a volte limitata, sia in associazione al faggio, o in foreste vaste e più o meno pure, di origine sia silvicolturale che spontanea; in Centro Italia si trova in gruppi isolati sui Monti della Laga e nel bacino del Trigno. Nel Meridione lo si rinviene sia nell'Appennino lucano e sia nell'Appennino calabro: in Basilicata, lo si ritrova nella Riserva regionale Abetina di Laurenzana e nel versante settentrionale Parco nazionale del Pollino, associato al faggio; in Calabria lo si rinviene oltre che in Aspromonte, anche sulla Sila e sulle Serre calabresi. In questa zona è degno di nota il Bosco Archiforo, nel comune di Serra San Bruno, dove sono presenti alcune piante di grandi dimensioni, mentre sulla Sila, specie nei pressi del Gariglione, in provincia di Catanzaro, sono ancora presenti esemplari monumentali. Le abetine appenniniche, soprattutto quelle toscane, sono, però, da considerare in gran parte non naturali, in quanto sono il risultato di interventi umani di rimboschimento attuati dai granducati e da alcuni ordini monastici oppure sono il prodotto di una selezione, operata all'interno di foreste miste (faggio e abete bianco), che ha favorito la conifera a discapito della latifoglia. Le zone appenniniche dove tale pianta cresce spontanea sono soprattutto il bosco intorno all'Eremo di Camaldoli, nelle Foreste Casentinesi, e a sud del monte Amiata zone in cui l'abete bianco, seppure autoctono, è stato comunque favorito dai tagli selettivi; assai interessante è infine il bosco formato da abete bianco, in associazione con il pino mugo (Pinus mugo subsp. mugo), che si sviluppa in prossimità della vetta del Monte Nero (1752 m) nell'Appennino Ligure orientale e che rappresenta l'estremo lembo relitto di una fitocenosi ad abete bianco e pino mugo, che pare sia stata molto diffusa in tempi preistorici (grossomodo dal 6000 all'800 a.C.) su gran parte dell'Appennino settentrionale e che oggi è attestata da rilievi palinologici. Distribuzione in calo Durante gli ultimi anni l'abete bianco ha subito una diminuzione di numero. Ad esempio, in 15 anni, nell'Altipiano svizzero, l'abete bianco è diminuito di circa l'11% e al 2004 rappresenta solo il 13% degli alberi, cifra decisamente inferiore al 37% del più diffuso abete rosso. Tale diminuzione è in gran parte dovuta all'azione antropica (cioè dell'uomo) che, nella maggior parte dei casi, ha sfavorito questa conifera a favore di altre piante, in particolar modo del faggio. Da non sottovalutare anche il taglio delle giovani piante per l'utilizzo come albero di Natale. Il ritiro dell'areale dell'abete bianco è comunque un fenomeno generalizzato che si registra a partire dagli ultimi 2000 anni. Le cause non sono ancora state accertate, ma sono probabilmente da ricercarsi nelle variazioni climatiche e nell'azione antropica. Specie affini In Sicilia esiste l'abete dei Nebrodi, una specie endemica, un tempo classificata come sottospecie dell'abete bianco, oggi ritenuta, invece, una specie autonoma che potrebbe essersi formata per speciazione durante l'inizio dell'ultimo periodo interglaciale post-wurmiano. È una specie in via di estinzione e, ad oggi, ne esistono solo una trentina di esemplari sulle Madonie, protetti da filo spinato. Si differenzia dall'abete bianco in quanto è più piccolo e compatto, con rami glabri, foglie più corte (9–10 mm) e strobili di circa un quarto più piccoli. Nell'ambito della regione mediterranea vivono nove specie affini all'abete bianco, solitamente interfertili e poco differenziate fra loro. Fra queste: A. pinsapo marocana che si trova solo in Marocco; A. pinsapo in Spagna; A. numidica in Algeria; il già citato A. nebrodensis in Sicilia; A. cephalonica in Grecia; A. × borisii-regis parte meridionale del Balcani A. equi-trojani in Turchia (nella zona vicino alla città di Troia); A. born-mulleriana e A. cilicica in Turchia. In totale il genere Abies comprende circa 45-55 specie. Usi Legno Il legno dell'abete bianco è leggero, abbastanza tenero, di colore chiaro con venature rossastre; ritenuto qualitativamente inferiore a quello dell'abete rosso, è comunque ampiamente impiegato dalle industrie cartiere per ottenere cellulosa tramite il processo al solfito e nelle falegnamerie, dove viene utilizzato per varie costruzioni sia di interni (arredamenti) che per gli esterni, nonostante sia abbastanza vulnerabile a tarli e agenti atmosferici. Alcuni vantaggi rispetto al legno dell'abete rosso si possono trovare nel fatto che tale legno non contiene resina, poiché questa è presente solo nella corteccia, una maggiore resistenza e portata statica ed una superiore attitudine all'impregnazione. Gli svantaggi rispetto all'abete rosso stanno in una maggiore presenza di durame con elevato contenuto di umidità (tale difetto viene definito "cuore bagnato") e nella presenza di "cipollatura", un difetto del legno che consiste in un maggior sfaldamento in corrispondenza degli anelli annuali di accrescimento. Alcuni dati tecnici: Resistenza a compressione assiale = circa 35 N/mm² Resistenza a flessione = circa 70 N/mm² Modulo di elasticità = circa 14.000 N/mm² Peso specifico: allo stato fresco circa 920 kg/m³, dopo normale stagionatura circa 440 kg/m³ Il legno è molto utilizzato in Giappone per la costruzione di case antisismiche. Medicinale Le gemme, che vengono raccolte in primavera, contengono un olio ed un glucoside, detto piceina, che le rende balsamiche, con proprietà sfiammanti, antireumatiche e diuretiche. Il decotto di gemme unito è molto utile per trattare problemi alle vie respiratorie per l'attività antisettica ed espettorante. Tale olio viene anche usato per aromatizzare prodotti da bagno e per massaggi tonificanti. Le foglie, ricche di provitamina A, anticamente venivano utilizzate per curare malattie agli occhi. Dal legno e dalle foglie si ricava l'essenza di trementina, utilizzata in medicina e in veterinaria per strappi e contusioni grazie alle sue proprietà antisettiche e antireumatiche. Altri usi In passato, tra il XV e il XVIII secolo, la pianta veniva utilizzata, data la notevole altezza dei suoi fusti, come albero di maestra per le navi, mentre ancora oggi, soprattutto nell'Europa centrale, gli esemplari più giovani vengono utilizzati come alberi di Natale al posto del più usato abete rosso, in quanto i suoi aghi sono aromatici e resistenti, cadendo molto più tardi rispetto a quelli dell'abete rosso. Oggi, però, l'abete bianco è poco utilizzato come albero di Natale, è stato, infatti, in gran parte sostituito dall'abete del Caucaso (che ha un fogliame più denso e attraente), dall'abete rosso (più diffuso ed economico) e da altre specie. I frati Servi di Maria di Monte Senario (Firenze) producono un liquore con estratti di questa pianta chiamato "Gemma d'Abeto", ideato nel 1865 da fra Agostino Martini da Sant'Agata di Mugello, speziale del convento. I monaci di Camaldoli (AR) producono un liquore con estratti di questa pianta chiamato "Lacrima d'abeto". La corteccia dell'abete bianco contiene una resina, da cui si ricava la cosiddetta "Trementina di Strasburgo" o "di Alsazia", utilizzata soprattutto per le vernici. Ogni tre anni a Spelonga, in occasione della Festa Bella, si taglia un abete bianco e in tre giorni lo si trasporta a mano in paese per rievocare la Battaglia di Lepanto. I boschi di abete forniscono il miele di melata, molto apprezzato nei paesi dell'Europa Centrale. Esigenze ecologiche L'abete bianco predilige un clima di montagna: può sopportare temperature particolarmente basse (-25 °C), è molto resistente al vento e alle intemperie e tollera condizioni d'ombra (sciafilia). È però sensibile a gelate tardive e per questo non scende nelle valli, dove tale fenomeno avviene più spesso. Necessita di elevata piovosità (condizioni ottimali 1500–2000 mm/anno) e soprattutto umidità. Cresce su terreni silicei freschi e profondi, è in grado di superare periodi di siccità, ma non ama il ristagno idrico che causa la marcescenza dell'apparato radicale. Questa specie non forma mai in natura popolamenti puri ma si incontra sempre in boschi misti: questo è dovuto al fatto che le plantule non trovano un substrato adeguato nell'humus prodotti dalla decomposizione delle foglie degli abeti bianchi adulti per cui possono svilupparsi solo sotto esemplari arborei di altra specie. Se coltivato al di sotto dei 500 metri, dove il clima è più mite, diviene meno resistente in quanto è costretto a prolungare il ciclo vegetativo a causa della stagione favorevole più duratura. Ciò porta alla formazione di anelli di accrescimento più larghi e contenenti una maggiore quantità d'acqua, rendendolo di fatto più vulnerabile a rotture e attacchi di parassiti. Selvicoltura Questa specie sulle Alpi non è in genere oggetto di impianti selvicolturali e non esistono, quindi, fustaie coetanee ma solo esemplari isolati o a chiazze in popolamenti naturali di faggio ed abete rosso. Il taglio effettuato è quindi del tipo saltuario. Diversa la situazione sull'Appennino, soprattutto toscano dove prevalgono fustaie coetanee di impianto trattate a taglio raso con rinnovazione artificiale. Questo tipo di trattamento è in via di abbandono e questi boschi stanno evolvendo in boschi misti. Note Bibliografia Pennacchini F., Ducci F. – 1991 – Prova di resistenza ad inquinanti di 6 provenienze italiane di abete bianco. (Resistance test of 6 silver fir Italian provenances to pollutants). Ann. Ist. Sperim. Selvicoltura, Arezzo; XXII: 74 - 93. Ducci F., Proietti R., Favre J. M., 1998 – Le genre Abies en Italie: écologie générale, gestion sylvicole et ressources génétiques. Foret Méditerranéenne, XIX, 2. Ducci F., Proietti R., 2000 – Aspetti genetici delle risorse di Abete bianco (Abies alba Mill.) nel comprensorio del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Ann. Ist. Sper. Selv., Arezzo, (1997) vol. 28: 63 – 74. Ducci F., Proietti R., Verdelli G., De Rogatis A., 2003 – L'abete bianco della Verna: la sua origine e il suo futuro. Atti e Memorie Acc. Petrarca Lett. Arti e Sci., Nuova serie, Vol. LXIII – LXIV, Arezzo: 351 – 381. Bernetti Giovanni Atlante di selvicoltura Edagricole, 2005 Voci correlate Picea abies Larix decidua Pinus sylvestris Pinus cembra Altri progetti Collegamenti esterni Pinaceae Flora dell'Europa Taxa classificati da Philip Miller Piante medicinali e officinali Piante di interesse apistico
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Picea abies
L'abete rosso o peccio (Picea abies (L.) H.Karst., 1881) è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d'Europa. Morfologia Portamento Alto fino a 40 metri, con tronco diritto e chioma conica relativamente stretta. Il portamento può comunque differenziarsi in base all'altitudine, essendo questa una specie caratterizzata da un certo polimorfismo: la chioma, infatti, può assumere una forma più espansa alle quote alpine più basse, mentre tende a divenire più stretta a quote maggiori (per contenere i danni provocati dalla neve). Corteccia La corteccia è sottile e rossastra (da quest'ultima caratteristica deriva il nome comune dell'albero); con l'età diviene bruno-grigiastra e si divide in placche rotondeggianti o quasi rettangolari (di circa 10–20 mm). Foglie Le foglie sono costituite da aghi appuntiti, a sezione quadrangolare, lunghi fino a circa 25 mm, inseriti su cuscinetti in rilievo posti tutti intorno al rametto, con tendenza a disporsi su un piano orizzontale. Strutture riproduttive Essendo gimnosperme non fanno fiori. Gli sporofilli, detti anche coni, maturano in aprile-maggio. Macrosporofilli: formano coni sessili nella parte apicale dei rami, riuniti in genere in 3-4, appaiono dapprima eretti poi penduli. Sono le strutture riproduttive femminili, che dopo l'impollinazione danno origine agli strobili, detti comunemente pigne. Microsporofilli: formano coni lunghi 10 mm all'estremità dei rami dell'anno precedente, nella parte superiore della chioma. Sono le strutture riproduttive maschili, generalmente si sviluppano alla base dei coni femminili. Strobili Gli strobili, comunemente detti "pigne", sono cilindrici, penduli, lunghi 100–200 mm e larghi 20–40 mm, dapprima di color verde o rossiccio, poi marroni (in autunno). Cadono interi a maturità. La fruttificazione è tardiva (20-50 anni). Distribuzione e habitat Europa e Asia centrale e settentrionale. Utilizzatissimo per impieghi silvicolturali e come albero ornamentale. In Italia è presente allo stato spontaneo sulle Alpi, dalla Liguria (con un nucleo relitto in alta Val Tanarello) alle Alpi Giulie; ne sono conosciuti anche alcuni popolamenti relitti nell'Appennino Tosco-Emiliano (valle del Sestaione presso il Passo dell'Abetone); altrove il peccio è stato diffusamente coltivato per rimboschimenti. Sul Gran Sasso d'Italia (Fonte Vetica, Valico di Capo la Serra), il Peccio è stato reintrodotto dal 1901, rinaturalizzandosi, dopo la sua scomparsa avvenuta in epoca romana. Nell'arco alpino l'abete rosso forma boschi di notevole estensione solo a partire dalla sezione nord-occidentale delle Alpi Marittime (Vallone del Boréon), ma fino alla Valle d'Aosta è spesso subordinato all'abete bianco nell'orizzonte montano ed al larice in quello subalpino. Le peccete si estendono maggiormente nelle Alpi centrali ed orientali, dove questa specie approfitta di condizioni climatiche per essa ideali, soprattutto estive (caldo moderato e precipitazioni regolari nel trimestre estivo), fattori che nei settori alpini orientali appaiono maggiormente distribuiti. Sulle Alpi è specie tipica dell'orizzonte montano medio e superiore e di quello subalpino inferiore, trovando condizioni climatiche ottimali tra i 1200 e i 1800 m di altitudine, anche se in casi particolari può scendere fino a soli 600–800 m di altitudine, come nel Tarvisiano, oppure risalire fino a 2100–2200 m, come in alcune località dell'Alta Valtellina (Bormio). Selvicoltura Questa specie è oggetto di selvicoltura in un numero sterminato di ettari nell'Europa settentrionale ed in Russia, ma anche, su più ridotte superfici, sulle Alpi. In Italia sono rari gli impianti artificiali trattati a taglio raso, mentre essa appare comunemente associata all'abete bianco, al faggio ed al larice. Il trattamento preferenziale è quello del taglio saltuario. Un grave problema della selvicoltura dell'abete rosso è costituito dalle difficoltà nella rinnovazione, soprattutto in caso di fitto sottobosco che impedisce la crescita del novellame; in questi casi si preferisce ricorrere alla rinnovazione integrata. Tassonomia È accettata la seguente varietà naturale: Picea abies var. acuminata (Beck) Dallim. & A.B.Jacks. - endemica delle Alpi, del Giura, dei Carpazi e del sud della Norvegia. Ha coni lunghi 12-16 cm con scaglie rombiche dalla punta elongata e acuminata. Specie simili Si distingue dall'abete bianco: per gli aghi: nell'abete rosso hanno sezione quadrangolare, mentre nell'abete bianco sono piatti; per la corteccia: nell'abete rosso è più scura, rossastra, e si stacca in placche rotondeggianti o irregolarmente rettangolari (di circa 10–20 mm); per le pigne: nell'abete bianco sono erette, non cadono ma si sfaldano, mentre nell'abete rosso sono pendule e cadono intere (si possono dunque osservare sul terreno); per il portamento dei rami: nell'abete rosso (peccio) quelli principali sono orientati verso l'alto e quelli secondari sono penduli, mentre l'abete bianco li ha esclusivamente orizzontali. L'abete rosso (come tutti i pecci e gli abeti) si distingue dal pino silvestre e dal larice – con i quali condivide nelle Alpi l'habitat – per l'attacco degli aghi: nei pini e nei larici gli aghi sono raggruppati a ciuffetti, mentre nei pecci (e negli abeti) sono inseriti singolarmente sui rametti. Tale caratteristica distingue i pecci anche dai cedri. Di questa specie esistono numerose varietà ornamentali. Una pianta simile all'abete rosso, con la quale esso può condividere parchi e giardini, è il peccio del Caucaso (Picea orientalis Carr.). Di solito, però, l'abete rosso ha gli aghi più grandi, appuntiti, e il peccio del Caucaso ha una corteccia che ricorda quella dell'abete bianco. Altre notizie Il legno di questo peccio ha ottime proprietà di amplificazione del suono e, per questa ragione, viene utilizzato nella costruzione delle tavole armoniche degli strumenti a corda.Tale riferimento generico all'abete rosso va specificato, restringendolo preferibilmente all'abete rosso "di risonanza", così chiamato per le sue caratteristiche acustiche, che risultano ottimali per detti strumenti. Esso è un particolare tipo di abete rosso (spesso designato, commercialmente e in liuteria, col termine "abete maschio"), il cui legno presenta anomalie di accrescimento degli anelli annuali (cosiddette "maschiature") e da secoli viene ricercato dai liutai e costruttori per realizzare la tavola armonica di svariati strumenti musicali a corda, tra i quali strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli...) nonché clavicembali, pianoforti, chitarre classiche. La distribuzione di questo "albero che canta" è limitata a poche zone europee.Si ritiene che numerosi strumenti musicali, anche di illustri liutai dei secoli scorsi, siano stati costruiti con il legname di risonanza della Val di Fiemme e della foresta di Paneveggio in provincia di Trento, nonché della Val Canale e del Tarvisiano in provincia di Udine. Antonio Stradivari, per i suoi straordinari violini, si riforniva presso la Magnifica Comunità di Fiemme. Inoltre, famose case costruttrici di pianoforti da concerto di alta gamma (quali, ad esempio, Bechstein, Blüthner, Fazioli) utilizzano per i loro strumenti tavole armoniche realizzate con abete di risonanza della Val di Fiemme. La suddescritta caratteristica negli abeti rossi è stata scoperta anche in Valle di Ledro, sul monte Tremalzo, dove è in atto uno studio più approfondito. Questo albero in Germania è riscontrabile solo in alcuni distretti alpini, mentre in Austria è assente. Il Corpo Forestale dello Stato ha condotto un censimento sugli alberi monumentali d'Italia, nel quale viene segnalato un grande abete rosso a Bagni di Mezzo di San Pancrazio: è alto 45 m e ha una circonferenza di 4,8 m. L'abete rosso, a differenza del larice, è una specie simbionte del fungo porcino (Boletus edulis) ed è la specie ospite prediletta per il dannoso bostrico tipografo (Ips typographus). Dalla distillazione della resina dell'abete rosso si ricava la trementina (acquaragia). La stessa resina si usa anche per produrre il nerofumo. Dalla corteccia si estraggono tannini, usati per la concia delle pelli. Inoltre, l'abete rosso è una delle piante più longeve al mondo. In particolare, un esemplare clonale scoperto in Svezia nel 2004 e datato al carbonio da Leif Kullman, botanico all'università di Umeå in Svezia, avrebbe ben 9550 anni, risultando così l'organismo vivente clonale più anziano del pianeta. È stato battezzato Old Tjikko. Note Bibliografia Giovanni Bernetti, Atlante di selvicoltura. Dizionario illustrato di selvicoltura, Bologna-Milano, Edagricole-New Business Media, 2010, ISBN 8850646658 , ISBN 978-8850646654 Guidi G, Morandini R. (1970) – L’Abetina di Fonte Vetica. Ann. dell’Ist. Sper. per la Selv., Arezzo. Voci correlate Abete bianco (Abies alba) Pino silvestre (Pinus sylvestris) Pino cembro (Pinus cembra) Larice europeo (Larix decidua) Selvicoltura Altri progetti Collegamenti esterni Pinaceae Legnami Piante di Natale Piante di interesse apistico Taxa classificati da Linneo
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https://it.wikipedia.org/wiki/America%20centrale
America centrale
L'America centrale o Centro America (alternativamente: Centro-America o Centroamerica) è la parte del continente americano compresa fra il confine meridionale del Messico e quello settentrionale della Colombia. Essa rappresenta la parte meridionale di quello che secondo alcuni geografi è il continente nordamericano mentre secondo altri geografi è il subcontinente nordamericano. Il Messico è considerato appartenente al nord America, anche se per tradizioni e storia è assimilabile agli Stati del Centro America. Caratteristica peculiare dell'America centrale è quella di essere un "ponte" fra le due Americhe (l'America del Nord e l'America del Sud) e nello stesso tempo un'area di passaggio fra i due maggiori oceani della Terra, il Pacifico e l'Atlantico, grazie alla presenza del canale di Panama. Le definizioni geopolitiche di America centrale possono variare, con il Messico, le Antille e le Isole Lucaie che sono a volte comprese e altre volte no. Storia La dominazione europea Questa regione, in cui anticamente prosperarono le evolute civiltà mesoamericane come la civiltà mexica, la civiltà maya, la civiltà teotihuacana, la civiltà zapoteca, la civiltà mixteca, la civiltà olmeca o la civiltà tarasco, è stata sottoposta per tre secoli (dall'inizio del Cinquecento alla fine dell'Ottocento) alla dominazione spagnola. La lingua e la religione dei conquistatori si sono così imposte nell'area: in gran parte dei paesi dell'America centrale si parla correntemente lo spagnolo e la religione più diffusa è quella cattolica. Anche la composizione della popolazione si è profondamente modificata: agli originari amerindi si sono sovrapposti e mescolati i bianchi europei (spagnoli, inglesi, francesi e olandesi) e i neri importati dall'Africa come schiavi per lavorare nelle piantagioni. L'egemonia degli Stati Uniti d'America Il raggiungimento dell'indipendenza, nei primi decenni dell'Ottocento, non ha portato nella regione stabilità e democrazia. La storia di gran parte dei paesi centroamericani è stata infatti segnata, anche nel Novecento, da regimi autoritari, colpi di stato e guerre civili. A partire dal XIX secolo si è affermata nell'area l'influenza dei vicini Stati Uniti d'America, che hanno forti interessi economici, politici e militari nella regione. Gli Stati Uniti d'America hanno costruito il canale di Panama e sono intervenuti più volte, militarmente ed economicamente, per condizionare le politiche di molti paesi dell'area. Geografia Geografia fisica L'America Centrale, come dice il nome stesso, occupa la parte centrale del continente americano. È delimitata a nord dal Golfo del Messico e dall'Oceano Atlantico, a nord-ovest dall'America Settentrionale, a ovest dall'Oceano Pacifico, a est dall'Oceano Atlantico e a sud dall'Oceano Pacifico e dall'America Meridionale. Geomorfologia L'America Centrale è formata da una regione continentale situata ad ovest e da una regione insulare situata ad est. La regione continentale collega l'America Settentrionale all'America Meridionale ed ha una forma stretta e allungata che si produce in una successione di istmi, golfi e penisole. È delimitata a nord dall'Istmo di Tehuantepec (istmo del Messico), a ovest dall'Oceano Pacifico, e a est dal Mare dei Caraibi. Come limite sud, prevalentemente viene considerato l'Istmo di Darién (istmo della Repubblica di Panama). Più precisamente viene considerato lo spartiacque dei fiumi Atrato (fiume della Colombia) e Tuiria (fiume della Repubblica di Panama). Più raramente, invece che l'Istmo di Darién, viene considerato il Canale di Panama, situato più a nord-ovest. La regione insulare è rappresentata dall'arcipelago delle Antille. È situata nell'Oceano Atlantico, a sud della Florida (stato federato dell'America Settentrionale) e a nord del Venezuela (stato dell'America Meridionale), ed è delimitata ad ovest dal Mare dei Caraibi. L'arcipelago della Antille è disposto ad arco e si estende dal Golfo del Messico alle coste del Venezuela. La parte concava dell'arco è rivolta verso il Mare dei Caraibi. Le due maggiori isole delle Antille sono Cuba e Hispaniola. Orografia Idrografia Il territorio dell'America centrale non presenta reti fluviali di rilievo: i maggiori corsi d'acqua sfociano nel mar dei Caraibi, mentre il Pacifico riceve le acque di fiumi brevi e a regime torrentizio. Un fiume importante è, nel Nicaragua, il Rio San Juan (192 km), emissario del lago di Nicaragua che scorre in una depressione che, come un corridoio, collega la costa del Pacifico con quella caraibica segnando per un lungo tratto il confine tra Costa Rica e Nicaragua. Altro importante lago nel Nicaragua è il Managua. Sulla dorsale di Panama, il lago Gatún è stato utilizzato come importante serbatoio per il funzionamento del sistema di chiuse del canale di Panama, che collega il mar dei Caraibi all'oceano Pacifico. Geografia politica Politicamente e amministrativamente l'America Centrale è suddivisa in 20 stati indipendenti di cui 7 sono Stati istmici, rientrano cioè nell'America Centrale continentale (tra parentesi è indicata la capitale): (Belmopan), reame del Commonwealth; (San José); (San Salvador); (Città del Guatemala); (Tegucigalpa); (Managua); (Panamà). I rimanenti 13 stati indipendenti sono stati insulari delle Antille (tra parentesi è indicata la capitale): (Bridgetown); (L'Avana); (Roseau); (Port-au-Prince); (Santo Domingo); (Port of Spain); di cui 7 sono reami del Commonwealth: (Saint John's); (Nassau); (Kingston); (Saint George's); (Basseterre); (Castries); (Kingstown). La popolazione dell'area si aggira intorno agli 80 milioni di abitanti. Rientra nell'America Centrale solo una piccola parte del Messico composta dagli stati federati di Tabasco, Campeche, Yucatán, Quintana Roo e Chiapas cui si aggiunge una piccola parte del Veracruz e dell'Oaxaca. Considerando l'Istmo di Darién come confine tra l'America Centrale continentale e l'America Meridionale, non rientra nell'America Centrale una piccola parte della Repubblica di Panama costituita da gran parte della Provincia di Darién, dalla comarca Emberá-Wounaan e da una piccola parte della comarca Kuna Yala. I rimanenti succitati 18 stati indipendenti sono invece compresi interamente nell'America Centrale. Il territorio dell'America Centrale non compreso nei succitati stati indipendenti è suddiviso politicamente e amministrativamente nei seguenti 17 territori dipendenti da stati indipendenti (tutti europei ad eccezione degli Stati Uniti): Anguilla (dipendenza del Regno Unito); Aruba (nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi) Collettività di Saint-Martin (dipendenza della Francia); Curaçao (nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi); Guadalupa (dipendenza della Francia); Isole Cayman (dipendenza del Regno Unito); Isole Vergini americane (dipendenza degli Stati Uniti d'America); Isole Vergini britanniche (dipendenza del Regno Unito); Martinica (dipendenza della Francia); Montserrat (dipendenza del Regno Unito); Porto Rico (dipendenza degli Stati Uniti d'America); Saba (nazione costitutiva del Regno dei Paesi Bassi); Saint-Barthélemy (dipendenza della Francia); Turks e Caicos (dipendenza del Regno Unito). Questi 17 territori dipendenti sono compresi interamente nell'America Centrale. L'America Centrale in ambito geopolitico In ambito geopolitico normalmente, per quanto riguarda le macroregioni sovranazionali, si prescinde dai confini riconosciuti in ambito geografico e si considera i confini degli stati ad essi più prossimi. Secondo tale consuetudine, in ambito geopolitico l'America Centrale continentale è delimitata a nord e a sud da confini diversi. In particolare a nord è delimitata dal confine tra il Messico e il Guatemala e tra il Messico e il Belize, a sud invece è delimitata dal confine tra la Repubblica di Panama e il Colombia. In ambito geopolitico si considera quindi tutto il Messico non appartenente all'America Centrale e tutta la Repubblica di Panama appartenente all'America Centrale. Per quanto riguarda invece la regione insulare dell'America Centrale, non ci sono differenze in ambito geopolitico. Discostandosi da quanto normalmente avviene in ambito geopolitico, l'ONU considera invece tutto il Messico appartenente all'America Centrale. Cioè considera, come confine tra l'America Settentrionale e l'America Centrale, il confine tra Messico e Stati Uniti d'America. Considera inoltre tutte le Antille non appartenenti all'America Centrale, ma alla macroregione Caraibi. Secondo l'ONU l'America Centrale è dunque formata dai territori dei seguenti otto stati indipendenti: Belize, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama. Demografia Religione Religione per paese: * CID-Gallup sondaggio luglio 2001 La maggior parte della popolazione è di religione cattolica; in Costa Rica e Panama i cattolici sono più dei tre quarti della popolazione, in Honduras più dei due terzi, in Nicaragua e Belize più della metà, in El Salvador la metà e in Guatemala meno della metà. Il Cattolicesimo introdotto dagli spagnoli costrinse gli indigeni a convertirsi al cattolicesimo, che era l'unica religione ammessa e molto vicina allo stato. Il protestantesimo è una minoranza, ma in crescita; in El Salvador e Guatemala sono circa il 40%, mentre in Costa Rica e Panama è inferiore al 20%. La maggior parte dei protestanti sono evangelici, ma ci sono anche alcuni gruppi di mormoni, di testimoni di Geova e di avventisti e in minor misura di ortodossi. Altre religioni praticate sono l'Islam, il Buddismo, l'Ebraismo, il paganesimo, le credenze Maya e il Bahá'í. Etnie I gruppi etnici in America Centrale sono attribuiti come segue : * Censimento del 2002 Circa il 65 % della popolazione dell'America Centrale è meticcia (misto tra spagnolo e indigeno) ed è la maggiore etnia in tutti i paesi eccetto la Costa Rica. La popolazione bianca è maggioritaria in Costa Rica e, come nel resto dei paesi, i bianchi sono quasi esclusivamente di origine spagnola. La popolazione indigena fu notevolmente ridotta durante e successivamente la conquista spagnola. L'unico paese con una grande popolazione indigena è il Guatemala, con 4,6 milioni di indigeni che rappresentano il 41 % della popolazione, tutti di origine maya. Anche in Belize e Honduras la popolazione indigena è di origine maya e vive principalmente lungo la costa spesso con la popolazione nera di questi paesi. Circa il 5% della popolazione nicaraguense è indigena, divisa in diversi gruppi etnici: miskito, sumo, rama, creoli, ulwa, chorotega, nicarao e garifuna. Il 9% della popolazione nicaraguense è di origine africana. In Costa Rica ed El Salvador i nativi sono pochi, meno dell'1% della popolazione. Economia Negli stati più poveri le risorse (in primo luogo terreni agricoli) appartengono a poche grandi famiglie, nelle cui mani si concentra la maggior parte della ricchezza. L'agricoltura, specialmente quella di piantagione, svolge ancora un ruolo primario. I prodotti sono destinati per la maggior parte all'esportazione. Poiché queste attività sono gestite da imprese straniere, i vantaggi economici per le popolazioni locali sono molto ridotti. Lo stesso avviene del resto per le attività industriali e turistiche (particolarmente sviluppate nei paesi delle Antille), settori in gran parte controllati da imprese straniere. Un settore importante dell'economia di alcuni stati dell'America centrale è l'esportazione di materie prime, principalmente verso il continente nord americano. Note Voci correlate America America del Nord America Meridionale America Latina America Settentrionale Accordo centroamericano sui controlli di confine Altri progetti Collegamenti esterni Regioni geografiche
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https://it.wikipedia.org/wiki/Avies
Avies
LAvies era una compagnia aerea regionale estone che effettuava principalmente servizio di aerotaxi e voli regionali in Estonia e Svezia. Era basata presso l'Aeroporto di Tallinn.. Di proprietà dell'omonimo tour operator, la compagnia si vide revocata l'autorizzazione al volo per sei mesi il 1º aprile 2016 e non risulta aver ripreso le attività. Flotta La flotta Avies era composta dai seguenti velivoli: Note Altri progetti Compagnie aeree estoni Compagnie aeree del passato
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anas
Anas
Anas – società per azioni italiana che si occupa di infrastrutture stradali e gestisce la rete di strade statali e autostrade di interesse nazionale ANAS – acronimo di "Associazione nazionale allevatori suini" A.N.A.S. – acronimo di "Associazione Nazionale di Azione Sociale" DJ Anas – musicista e compositore marocchino Anas – un genere di anatra Anas – prenome maschile di origine araba
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anatinae
Anatinae
Le Anatine (Anatinae ) sono una sottofamiglia degli Anatidi, che comprende le seguenti tribù e generi: Tribù Tadornini Genere Merganetta Merganetta armata - anatra di torrente Genere Neochen Neochen jubata () - oca dell'Orinoco Genere Chloephaga Chloephaga melanoptera () - oca delle Ande Chloephaga picta () - oca di Magellano Chloephaga hybrida () - oca del kelp Chloephaga poliocephala - oca testagrigia Chloephaga rubidiceps - oca testarossiccia Genere Alopochen Alopochen aegyptiaca () - oca egiziana Alopochen mauritiana () † - casarca di Mauritius Alopochen kervazoi () † - casarca di Réunion Genere Tadorna Tadorna tadorna () - volpoca Tadorna radjah () - casarca del ragià Tadorna ferruginea () - casarca comune Tadorna cana () - casarca del Sudafrica Tadorna tadornoides () - casarca australiana Tadorna variegata () - casarca del paradiso Tadorna cristata () - casarca crestata Tribù Mergini Genere Histrionicus Histrionicus histrionicus () - moretta arlecchina Genere Camptorhynchus Camptorhynchus labradorius † () - anatra del Labrador Genere Clangula Clangula hyemalis () - moretta codona Genere Polysticta Polysticta stelleri () - edredone di Steller Genere Somateria Somateria fischeri () - edredone dagli occhiali Somateria spectabilis () - re degli edredoni Somateria mollissima () - edredone comune Genere Melanitta Melanitta perspicillata () - orco marino dagli occhiali Melanitta fusca () - orco marino Melanitta deglandi () - orco marino del Pacifico Melanitta nigra () - orchetto marino Melanitta americana () - orchetto marino americano Genere Bucephala Bucephala albeola () - quattrocchi minore Bucephala clangula () - quattrocchi Bucephala islandica () - quattrocchi d'Islanda Genere Mergellus Mergellus albellus () - pesciaiola Genere Lophodytes Lophodytes cucullatus () Genere Mergus Mergus australis † - smergo dal ciuffo Mergus octosetaceus - smergo brasiliano Mergus merganser - smergo maggiore Mergus serrator - smergo minore Mergus squamatus - smergo cinese Tribù Cairinini Genere Cairina Cairina moschata () - anatra muschiata Genere Aix Aix sponsa () - anatra sposa Aix galericulata () - anatra mandarina Tribù Callonettini Genere Callonetta Callonetta leucophrys () - alzavola anellata Tribù Aythyini Genere Chenonetta Chenonetta jubata () - anatra arboricola australiana Genere Hymenolaimus Hymenolaimus malacorhynchos () - anatra blu Genere Sarkidiornis Sarkidiornis sylvicola - oca dal pettine Sarkidiornis melanotos () - oca bernoccoluta Genere Pteronetta Pteronetta hartlaubii () - anatra di Hartlaub Genere Cyanochen Cyanochen cyanoptera () - oca aliazzurre Genere Marmaronetta Marmaronetta angustirostris () - anatra marmorizzata Genere Asarcornis Asarcornis scutulata () - anatra arboricola alibianche Genere Rhodonessa Rhodonessa caryophyllacea † () - anatra testarosa Genere Netta Netta rufina () - fistione turco Netta peposaca () - fistione beccoroseo Netta erythrophthalma () - fistione australe Genere Aythya Aythya valisineria () - moriglione dorsotelato Aythya americana () - moriglione testarossa Aythya ferina () - moriglione eurasiatico Aythya australis () - moretta australiana Aythya innotata () - moretta del Madagascar Aythya baeri () - moriglione di Baer Aythya nyroca () - moretta tabaccata Aythya novaeseelandiae () - moretta della Nuova Zelanda Aythya collaris () - moretta dal collare Aythya fuligula () - moretta eurasiatica Aythya marila () - moretta grigia Aythya affinis () - moretta americana Tribù Anatini Genere Salvadorina Salvadorina waigiuensis - anatra del Salvadori Genere Lophonetta Lophonetta specularioides () - anatra crestata Genere Amazonetta Amazonetta brasiliensis () - alzavola brasiliana Genere Speculanas Speculanas specularis () - anatra dagli occhiali Genere Tachyeres Tachyeres patachonicus () - anatra vaporiera volatrice Tachyeres pteneres () - anatra vaporiera di Magellano Tachyeres brachypterus () - anatra vaporiera delle Falkland Tachyeres leucocephalus - anatra vaporiera testabianca Genere Sibirionetta Sibirionetta formosa () - alzavola del Baikal Genere Spatula Spatula querquedula () - marzaiola Spatula hottentota () - alzavola ottentotta Spatula puna () - alzavola della puna Spatula versicolor () - alzavola argentata Spatula platalea () - mestolone rosso Spatula cyanoptera () - alzavola cannella Spatula discors () - marzaiola americana Spatula smithii - mestolone del Capo Spatula rhynchotis () - mestolone australiano Spatula clypeata () - mestolone comune Genere Mareca Mareca strepera () - canapiglia Mareca falcata () - anatra falcata Mareca penelope () - fischione eurasiatico Mareca sibilatrix () - fischione del Cile Mareca americana () - fischione americano Mareca marecula () - fischione dell'isola di Amsterdam † Genere Anas Anas capensis - alzavola del Capo Anas sparsa - germano nero africano Anas rubripes - germano nero americano Anas platyrhynchos - germano reale Anas fulvigula - germano maculato Anas diazi - germano messicano Anas wyvilliana - germano delle Hawaii Anas laysanensis - germano di Laysan Anas luzonica - germano delle Filippine Anas superciliosa - germano del Pacifico Anas poecilorhyncha - germano beccomacchiato Anas zonorhyncha - germano beccomacchiato orientale Anas undulata - germano beccogiallo Anas melleri - germano di Meller Anas bernieri () - alzavola di Bernier Anas theodori † - anatra di Mauritius Anas gibberifrons - alzavola d'Indonesia Anas albogularis () - alzavola delle Andamane Anas gracilis - alzavola grigia Anas castanea () - alzavola castana Anas aucklandica () - alzavola attera Anas nesiotis () - alzavola delle Isole Campbell Anas chlorotis - alzavola bruna Anas bahamensis - codone guancebianche Anas erythrorhyncha - anatra becco rosso Anas flavirostris - alzavola marezzata Anas andium () - anatra delle Ande Anas georgica - codone beccogiallo Anas acuta - codone comune Anas eatoni () - codone di Eaton Anas crecca - alzavola comune Anas carolinensis - alzavola americana Note Altri progetti Collegamenti esterni Anatidae Taxa classificati da William Elford Leach
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Analisi della varianza
L'analisi della varianza (ANOVA, dall'inglese Analysis of Variance) è un insieme di tecniche statistiche facenti parte della statistica inferenziale che permettono di confrontare due o più gruppi di dati calcolando e confrontando la variabilità interna a questi gruppi con la variabilità tra i gruppi. L'analisi della varianza prevede una verifica di validità dell'ipotesi nulla, che prescrive che i dati di tutti i gruppi abbiano la stessa origine, ovvero la stessa distribuzione stocastica, e le differenze osservate tra i gruppi siano dovute solo al caso. Si tratta di tecniche usate soprattutto quando le variabili esplicative sono di tipo nominale (discreto); nulla impedisce di usarle anche in presenza di variabili esplicative di tipo ordinale o continuo, ma in questo caso si ha un'efficienza minore rispetto a tecniche alternative (ad esempio la regressione lineare). Ipotesi di base L'ipotesi alla base dell'analisi della varianza è che dati gruppi, sia possibile scomporre la varianza in due componenti: Varianza interna ai gruppi (anche detta Varianza Within) e Varianza tra i gruppi (Varianza Between). La ragione che spinge a compiere tale distinzione è la convinzione, da parte del ricercatore, che determinati fenomeni trovino spiegazione in caratteristiche proprie del gruppo di appartenenza. Un esempio tipico, ripreso dalle analisi sociologiche, si trova nello studio dei gruppi di tossicodipendenti. In questo caso l'analisi della varianza si usa per determinare se più gruppi possono essere in qualche modo significativamente diversi tra loro (è la varianza between a contribuire più significativamente alla varianza totale - il fenomeno è legato a caratteristiche proprie di ciascun gruppo, come la zona di residenza) o, viceversa, risultano omogenei (è la varianza within a contribuire più significativamente alla varianza totale - il fenomeno è legato a caratteristiche proprie di tutti i gruppi). In altre parole, il confronto si basa sull'idea che se la variabilità interna ai gruppi è relativamente elevata rispetto alla variabilità tra i gruppi, allora probabilmente la differenza tra questi gruppi è soltanto il risultato della variabilità interna. Il più noto insieme di tecniche si basa sul confronto della varianza e usa variabili di test distribuite come la variabile casuale F di Fisher-Snedecor. Le diverse tecniche vengono suddivise a seconda del fatto che il modello preveda: una sola causa: ad esempio, il gradimento di un cibo dipende dal colore del medesimo; più di una causa: ad esempio il successo scolastico dipende sia dal grado di interesse individuale nei confronti dello studio e dell'ottenimento di buoni voti, sia dal grado di istruzione dei genitori; interazione tra più cause: ad esempio, la velocità di effetto di una cura medica dipende dall'azione di due farmaci, i quali però si annullano (o rinforzano) a vicenda. Discussione analitica La relazione tra varianza totale riferita alle unità e varianze calcolate sui singoli gruppi (con ) risulta essere: dove è la media totale delle unità, uguale alle medie parziali di ciascun gruppo con pesi uguali alle rispettive frequenze relative di gruppo . La prima sommatoria è la varianza within mentre la seconda è la varianza between; equivalentemente si può scrivere: A loro volta, le medie parziali dei valori del -esimo gruppo sono date da: Inoltre si ha che: La varianza within è uguale alla media ponderata delle varianze parziali, calcolate in ogni gruppo. I pesi sono uguali alle loro frequenze relative. La varianza between è uguale alla varianza ponderata delle medie parziali. I pesi sono uguali alle frequenze relative di gruppo. Esempio di analisi della varianza semplice In questo esempio abbiamo gruppi di uguale numerosità (per semplificare l'esempio), con , indicati con e unità statistiche (cioè il numero di osservazioni sperimentali totali). Il modello prevede che con che indica il gruppo e . L'ipotesi nulla prevede che: i valori osservati derivino da una distribuzione gaussiana; con stessa media e stessa varianza ; sia uguale per tutti i gruppi (e pertanto nullo). I dati osservati nei quattro gruppi sono: Siano adesso: : la somma degli scarti quadratici delle medie dei singoli gruppi () dalla media generale ; : la somma degli scarti quadratici dei singoli valori rispetto alla media del gruppo a cui appartengono; : la somma degli scarti quadratici di tutti singoli valori rispetto alla media generale . Ovvero: La variabile test diventa: dove: è il numero di gruppi (nel nostro esempio: ); la numerosità dei singoli gruppi (nel nostro caso per ogni gruppo); , ovvero il numero complessivo di casi osservati (nel nostro caso ). Nell'esempio si ottiene che: e pertanto Tale valore viene confrontato con i valori di una variabile casuale F di Snedecor con e gradi di libertà. Se si accetta una percentuale di falsi positivi del tale valore è: Pertanto, essendo si rigetta l'ipotesi nulla che prevedeva l'assenza di effetti e si afferma che molto probabilmente almeno uno dei quattro gruppi è diverso dagli altri. Forse tutti i gruppi sono diversi uno dall'altro, forse solo uno di loro. Un test (proposto per la prima volta da Ronald Fisher) permette di determinare la più piccola differenza significativa tra la media di due gruppi, confrontandoli uno a uno. Tale differenza è: Software statistico R Il calcolo dell'ANOVA con il software R si esegue in diversi modi: a seconda dei dati da analizzare. Prima di procedere nel calcolo vero e proprio è necessario verificare i seguenti assunti: Indipendenza dei punteggi osservati (se i soggetti sono tra loro indipendenti ci troviamo nell'opzione 'TRA CASI'; se l'assunto non è rispettato (ovvero si fanno più misurazioni agli stessi soggetti) siamo nell'opzione 'ENTRO CASI' che segue modalità di calcolo proprie); normalità della distribuzione; omoschedasticità (o omogeneità delle varianze); Il secondo assunto può essere valutato in due modi: test di normalità di Kolmogorov-Smirnov: >ks.test(x, pnorm, mean(x), sd(x)) dove: x è la variabile di cui si vuole valutare la normalità; mean(x) calcola la media di tale distribuzione; sd(x) calcola la deviazione standard di tale distribuzione; pnorm esegue il confronto tra la distribuzione e una distribuzione normale teorica con media=mean(x) e deviazione standard=sd(x). Dell'output restituito si legge solo il p-value: deve essere maggiore o uguale a 0.05 (o ad un alpha prefissato). L'ipotesi nulla sostiene infatti che la distribuzione è normale; test di normalità di Shapiro-Wilk: >shapiro.test(x) questo comando richiede solo la variabile da analizzare. Stesso discorso di prima per l'output e le ipotesi del test. Il terzo assunto, omogeneità delle varianze (ossia delle diverse varianze considerate suddivise in funzione dei livelli del fattore), viene così calcolato: >bartlett.test (y~A) dove: y è la variabile dipendente; A è il fattore; per quanto riguarda l'output è sufficiente leggere il p-value e assicurarsi che sia maggiore o uguale ad un livello alpha prefissato (di default è 0.05). L'ipotesi nulla sostiene infatti che tutte le varianze sono tra loro omogenee. Nel caso questo assunto non sia rispettato è necessario eseguire il calcolo dell'ANOVA con la correzione di Welch. Verificati gli assunti si può procedere con l'ANOVA vera e propria. Modello tra casi In questo caso è sufficiente utilizzare il seguente comando: >anova(lm(y~A)) la cui ipotesi nulla è che le diverse medie dei gruppi del fattore sono uguali. Si noti che l'ipotesi alternativa sostiene che almeno una è diversa dalle altre, non necessariamente tutte diverse tra loro. nel caso avessimo più fattori possiamo scrivere: >anova(lm(y~A*B)) se vogliamo tenere conto delle interazioni tra diversi fattori >anova(lm(y~A+B)) se non vogliamo considerare l'interazione; Modello entro casi In questo caso dobbiamo verificare i 3 assunti di prima più un quarto: l'assunto di sfericità (che sostiene che le covarianze siano omogenee). Per tale verifica: >mauchly.test(lm(y~x)~1, X=~1) e si valuta il p-value: deve essere maggiore o uguale al livello di significatività imposto: l'ipotesi nulla è quella che sostiene la sfericità. nel caso non sia verificato si esegue il calcolo con la correzione di Greenhouse-Geisser nel caso in cui tale assunto è verificato basta inserire il comando: >summary(aov(y~A)) e si osserva il p-value: anche qui l'ipotesi nulla depone a favore dell'uguaglianza tra le medie. Bibliografia Zani S.; Analisi dei dati statistici, vol. I; 1994; Giuffrè editore; Milano Gili A., Frosini B.V., Zanardi G. e Zenga M.; Variability and concentration, in: Italian contribution to the metodology of statistic; 1987; Cleup; Padova Brasini S., Tassinari F., Tassinari G.; Marketing e pubblicità; 1993; Il Mulino; Bologna Rao C.R.; Diversity: its measurement, decomposition, apportionment and analysis; 1982; Sankhya vol. 44 serie A pagg 1-12 Voci correlate Analisi della correlazione canonica, della quale l'analisi della varianza può essere vista come un caso particolare George W. Snedecor Regressione lineare Ronald Fisher Statistica Test di verifica d'ipotesi Variabile di comodo Altri progetti Psicometria Sociologia
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Antoine de Saint-Exupéry
È conosciuto nel mondo per essere stato l'autore del romanzo Il piccolo principe, che nel 2017 ha superato il numero di 300 traduzioni in lingue e dialetti diversi ed è il testo più tradotto se si escludono quelli religiosi, e per i suoi racconti sul mondo dei primi voli aerei, tra i quali Volo di notte, Terra degli uomini e L'aviatore. Scrittore riconosciuto, vinse vari premi letterari durante la sua vita, in Francia come all'estero. Durante la seconda guerra mondiale si arruolò nell'aeronautica militare francese e, dopo l'armistizio, nelle Forces aériennes françaises libres, passando dalla parte degli Alleati. La sua scomparsa nel corso di un volo di ricognizione, avvenuta sul finire della guerra, restò per molti anni misteriosa, finché nel 2004 venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo nel mare antistante la costa marsigliese. In seguito è stato possibile accertare che fu un caccia tedesco della Luftwaffe ad abbattere il velivolo. Nel centenario della nascita gli è stato intitolato l'aeroporto di Lione, fino a quel momento chiamato Lyon Satolas. Biografia Nato a Lione da una famiglia cattolica di nobili origini, terzo di cinque figli del visconte Jean de Saint-Exupéry e di Marie Boyer de Fonscolombe, rimane a quattro anni orfano di padre, ma trascorre comunque una infanzia felice, allevato dalla madre, ottima pittrice. La famiglia si trasferisce a Le Mans, dove cresce con i quattro fratelli nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens. Frequenta il collegio gesuita di Notre-Dame de Sainte-Croix, dove trascorre la sua infanzia. È il più fantasioso, ma anche il più prepotente e viziato degli alunni. Solo, malinconico, afferma: C'è una cosa che mi rattristerà sempre, ed è di essere diventato grande. Nel 1912, all'aeroporto di Ambérieu, sale per la prima volta su un aereo, un Berthaud-Wroblewski. Proprio la guerra accentua la solitudine del futuro scrittore: prima la separazione dalla madre (infermiera all'ospedale di Ambérieu), poi il soggiorno - con il fratello François - al Collegio di Montgré a Villefranche-sur-Saône e quindi a Friburgo (Svizzera) in un collegio di padri maristi. Nel 1917 il reumatismo articolare del fratello, che non sopravviverà, li riporta in Francia. Nello stesso anno si iscrive prima al liceo Bossuet, poi al liceo Saint-Louis di Parigi. Dopo una breve e sfortunata esperienza alla Scuola navale (viene respinto all'esame di ingresso), nel 1921 si arruola nel II reggimento di aviazione di Strasburgo e ottiene il brevetto di pilota, dapprima civile, poi militare. Per un breve periodo si ferma a Parigi, dedicandosi a un lavoro sedentario, e si lega alla futura scrittrice Louise Lévèque de Vilmorin. Nel frattempo scrive, pubblicandolo nel 1926, il suo primo racconto, L'aviatore, sulla rivista Le Navire d'Argent. Aéropostale Il 12 ottobre 1926 viene assunto come pilota dalla Compagnia Generale di Imprese Aeronautiche Latécoère (poi Aéropostale): cinquemila chilometri per trasportare la posta, da Tolosa a Dakar. Nel 1929 pubblica il suo primo libro, Corriere del sud (Courrier Sud), seguito due anni dopo da Vol de nuit (premio Femina 1931). Dopo l'avventura africana, Saint-Exupéry nel 1930 approda a Buenos Aires come direttore della linea aeropostale Argentina-Francia. Il lavoro che fa è ottimo ed il servizio è molto elogiato. Nella metropoli incontra l'amore della sua vita, Consuelo Suncín-Sandoval Zeceña de Gómez, scrittrice, pittrice e artista salvadoregna, che sposa nel 1931. Consuelo diverrà la musa ispiratrice di Saint-Exupéry, ma il matrimonio sarà abbastanza turbolento: i lunghi periodi di assenza e le relazioni extraconiugali di lui, il sodalizio artistico di lei con il gruppo dei surrealisti (André Breton, Marcel Duchamp, Balthus ai quali sarà ispirata la sua pittura) saranno narrati in un'autobiografia che verrà ritrovata dopo la sua morte (avvenuta nel 1979) e pubblicata vent'anni più tardi, divenendo in Francia un best seller. Nel 1932 la compagnia Aéropostale è minata dalla politica e destinata a essere assorbita da Air France. Antoine mal sopporta la situazione e torna in Francia, cercando di dedicarsi alla scrittura e al giornalismo. Tra varie vicissitudini brevetta la sua prima invenzione, un dispositivo per l'atterraggio di aerei. A questo brevetto ne seguiranno numerosi altri, sempre riguardanti dettagli tecnici di velivoli. Si giunge al maggio 1933 e nasce la compagnia di bandiera francese Air France. L'Aéropostale è ormai storia passata. Nel 1935 Saint-Exupéry tenta il raid aereo Parigi-Saigon. L'avventura si tramuta in una sciagura nel deserto, dove viene prima aiutato da un beduino e poi tratto in salvo dagli aerei della Regia Aeronautica italiana di stanza a Derna. Nel 1936 è inviato dell'Intransigeant in Catalogna durante la Guerra civile spagnola. Nel 1939 pubblica Terra degli uomini. Il libro diventa un best seller e riceve un premio anche dall'Académie française. Prima dell'inizio della Seconda guerra mondiale scrive per Paris-Soir. La guerra Il 3 settembre 1939 il capitano di complemento Saint-Exupéry si arruola nell'Armée de l'air chiedendo il comando di una squadriglia di caccia, ma la sua età e le sue condizioni fisiche glielo impediscono. Viene impiegato in una squadriglia di ricognizione aerea. Il 22 maggio 1940 effettua una missione di ricognizione su Arras, che gli ispirerà Pilota di guerra (Pilote de guerre), e viene citato per la croce di guerra. Un grave incidente lo costringe a riparare a New York, ponendosi come obiettivo quello di far entrare in guerra gli Stati Uniti; di qui passa nel Québec nel 1942. Considerato gollista dagli statunitensi e pétainista dai canadesi, fatica a farsi ascoltare, ma quando gli Alleati sbarcheranno in Africa del Nord, Antoine chiederà di essere arruolato nell'aviazione americana, per tornare in Francia volando. In piena seconda guerra mondiale (1943) saranno proprio gli statunitensi a pubblicare, per primi e in inglese, Il piccolo principe, oggi uno dei libri più venduti. Romanzo in forma di favola sulla educazione sentimentale divenuto poi un best-seller, Il piccolo principe ha avuto una notorietà internazionale, è compreso nelle principali liste dei libri più venduti al mondo ed è il libro più tradotto al mondo se si escludono i testi religiosi. Il mistero della morte Ripresa nello stesso anno l'attività aviatoria e tornato in Europa, gli viene affidata una serie di cinque missioni di ricognizione fra la Sardegna e la Corsica. Dall'ultima non fa più ritorno, precipitando in mare, in circostanze non chiarite con assoluta certezza, dopo essere decollato con un F-5 (una versione da ricognizione del Lockheed P-38 Lightning) dalla base militare di Borgo in Corsica in direzione di Lione (molti hanno parlato di incidente o suicidio). Era il 31 luglio 1944 e lui aveva 44 anni, un mese e 2 giorni. Il ritrovamento dell'aereo Il 7 aprile 2004 la stampa francese riportò con grande evidenza la notizia del ritrovamento, al largo dell'Île de Riou (nella zona di mare dove avvenne la tragedia), a sessanta metri di profondità, dei rottami dell'aereo su cui si trovava Saint-Exupéry quando scomparve durante la missione ricognitiva del 31 luglio 1944. Già nel 1998 un pescatore di nome Jean-Claude Bianco aveva ritrovato ad est dell'isola di Riou un braccialetto d'argento che portava il nome di Saint-Exupéry, di sua moglie e quello del suo editore americano, agganciato ad un pezzo di metallo presumibilmente del suo aereo. Il ritrovamento del braccialetto a considerevole distanza dal luogo del presunto inabissamento dell'aereo fece inizialmente ritenere ai discendenti del pilota che si trattasse di un falso e alimentò speculazioni sulla vera causa della morte dello scrittore. Un primo ritrovamento di parte dei rottami si era avuto due anni prima grazie a un sub di Marsiglia. Successive indagini hanno permesso di accertare che si trattava realmente dell'aereo con il quale era decollato lo scrittore, un Lockheed P-38 Lightning di produzione statunitense. Continuando le ricerche sulla morte di Saint-Exupéry, trovarono nella zona vicino allo schianto dell'aereo un braccialetto con le sue iniziali sopra. Visto che su quell'aereo erano piazzate delle mitragliatrici anziché una cinepresa e una macchina fotografica per la ricognizione, alcuni hanno ipotizzato che quello non fosse il suo aereo, anche perché non fu mai trovata traccia del corpo dello scrittore. La morte in volo di Saint-Exupéry, fino alle dichiarazioni del pilota tedesco che lo abbatté, non fu mai accertata. Data la fama leggendaria e romantica del personaggio, nacquero diversi miti, come quello secondo cui l'aereo che fu visto precipitare al largo dell'Île sarebbe un altro aereo francese abbattuto dalla contraerea, mentre il P-38 guidato il 31 luglio da Antoine de Saint-Exupéry sarebbe scomparso portando con sé il mistero della fine del pilota e scrittore francese. Ipotesi di soluzione del mistero Il numero 725 della rivista tedesca Der Landser citava una presunta lettera del pilota tedesco Robert Heichele in cui egli affermava di aver abbattuto un P-38 il 31 luglio 1944. La credibilità di questa lettera venne messa in discussione perché in essa si riportava che tale Heichele e il suo copilota volavano su un Focke-Wulf Fw 190 D-9, una variante che non era ancora entrata nel servizio della Luftwaffe. Robert Heichele sarebbe stato abbattuto a sua volta il giorno 16 agosto 1944 e sarebbe morto cinque giorni dopo. Tuttavia, sempre nella stessa lettera, si narra che il presunto velivolo di Saint-Exupéry avrebbe iniziato l'attacco nei confronti dell'unità tedesca, un'incongruenza grave, dato che il velivolo dello scrittore era da ricognizione e non da battaglia. Nel marzo del 2008, Horst Rippert, un ex-pilota della Luftwaffe che durante la guerra ebbe al suo attivo 28 vittorie in scontri aerei, fratello maggiore del cantante popolare Ivan Rebroff, dichiarò che nella notte del 31 luglio 1944 stava sorvolando il Mediterraneo a bordo di un Messerschmitt Bf 109 quando vide più in basso un F-5 e decise di abbatterlo, senza ovviamente sapere chi fosse il pilota francese al quale stava sparando. «Quando ho saputo di chi si trattava — ha detto — ho a lungo sperato che non si trattasse di lui». Saint-Exupéry era infatti all'epoca già conosciuto anche in Germania, non tanto per Il piccolo principe (scritto nel 1943), quanto per le precedenti pubblicazioni legate al mondo dell'aviazione. Per questo motivo Rippert avrebbe tenuto nascosta per quasi sessantaquattro anni la storia di quella notte, finché non arrivarono a lui il sommozzatore Luc Vanrell, il ricercatore di aerei caduti Lino von Gartzen e il giornalista Jacques Pradell, autori di un'approfondita indagine sulla scomparsa dello scrittore francese. Alcuni studiosi hanno dubitato di queste dichiarazioni: in particolare, Horst Rippert sostiene di aver trasmesso via radio il resoconto delle sue responsabilità personali sull'abbattimento, ma non ci sono prove a sostegno di tali affermazioni, considerando che molta documentazione bellica è andata perduta o distrutta. Altri scritti e pubblicazioni Dopo la sua morte, nel 1948 esce Cittadella, raccolta di note e pensieri. Nel 1982 viene invece pubblicata un'altra raccolta di appunti, intitolata Ecrits de guerre. Nel novembre 2007, durante un'asta pubblica, compaiono alcune sue lettere inedite che vengono acquistate da un collezionista che le dona al Museo delle lettere e dei manoscritti di Parigi. L'editore Gallimard le pubblica nel 2008 con il titolo Lettres à l'inconnue. Nel 1943 ad Algeri, per caso, conosce la "petite fille" che sarebbe "l'inconnue". Ne nasce un amore romantico, lui è per lei "il piccolo principe". Nelle Lettres lo scrittore disegna per il suo eroe una "piccola principessa" [...] che "è ben più gentile di voi" scrive all'"inconnue". Omaggi Il fumettista Hugo Pratt ha dedicato una storia, Saint-Exupéry. L'ultimo volo, alla vicenda della morte dello scrittore; il fumetto, in pieno stile prattiano, ripercorre gli ultimi istanti della vita del protagonista intrecciando al fatto i ricordi della sua vita vissuta. Una delle frasi de Il piccolo principe "Si vede bene solo con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi" è utilizzata come citazione da Daniel Goleman nel suo libro Intelligenza emotiva come apertura del primo capitolo. La frase è citata anche in Guarire, dello psichiatra David Servan-Schreiber. Nel 1987 Francesco De Gregori pubblica un brano intitolato Pilota di guerra dedicato ad Antoine de Saint-Exupéry all'interno dell'album Terra di nessuno. Nel 1995 il regista Jean-Jacques Annaud gli dedica il film biografico Wings of Courage, cortometraggio di 45', che è anche il primo film 3-D non documentaristico presentato con il sistema IMAX 3D. Nel 1996 viene realizzato il film biografico Saint-Ex, diretto da Anand Tucker, con Bruno Ganz nella parte dello scrittore. Nel 2000 i 99 Posse pubblicano un brano intitolato Sfumature, all'interno dell'album La vida que vendrà, che cita Il piccolo principe in un suo verso: "L'essenziale è invisibile agli occhi, il cuore invece no, non può ingannarti". Nel 2015 viene realizzato il film d'animazione Il piccolo principe, diretto da Mark Osborne. Nel 2017 viene pubblicato il libro "Le renard et l'aviateur" (La volpe e l'aviatore) scritto da Luca Tortolini e illustrato da Anna Forlati (éditions Notari, Ginevra) ispirato alla vita di Saint-Exupery: l'incontro e l'amicizia tra Antoine e la volpe. Nel 2017 la nota marca di penne di lusso Montblanc dedica allo scrittore una penna stilografica ad edizione limitata in oro 18 carati "Il Piccolo Principe" è citato nel romanzo di Yoru Sumino del 2014 "Kimi no suizou wo tabetai" (Vorrei mangiare il tuo pancreas), del quale sono stati in seguito tratti un Manga del 2016, un Film/Dorama del 2017 ed un Anime movie nel 2019. Il libro di Saint-Exupéry, nell'opera, è un oggetto che diviene il legame tra i due giovani protagonisti della storia Nel 2019, ad Alghero in Sardegna, l'Area Marina Protetta Capo Caccia - Isola Piana inaugura il MASE _ Museo Antoine De Saint-Exupéry: il primo museo in Italia dedicato alla biografia dello scrittore-aviatore. Saint-Exupéry trascorse a Porto Conte, nel comune di Alghero gli ultimi mesi della sua vita: il 10 maggio del 1944 arrivò in città con l’amico John Phillips, pioniere del fotogiornalismo. Il MASE ripercorre le tappe salienti della biografia dello scrittore, in quei luoghi che lo accolsero nel 1944: la Torre Nuova di Porto Conte ad Alghero, torre aragonese edificata nel 1572. Opere ;Lettres de jeunesse à l'amie inconnue [1923-31] (1953), tr. Maria Cristina Marinelli, Lettere di giovinezza all'amica inventata, Passigli, Firenze, 1990 L'Aviateur (1926), tr. Francesco Saba Sardi, L'aviatore, in Opere I, a cura di Michel Autramd e Michel Quesnel, Bompiani, Milano, 1994, pp. 27–37 Textes de jeunesse, tr. Francesco Saba Sardi, Testi giovanili, in Opere I, cit., pp. 1–23 Courrier Sud (1929), tr. Cesare Giardini, Corriere del sud in Volo di notte - Corriere del sud, Mondadori, Milano, 1932 Vol de nuit (1931), tr. Cesare Giardini, Volo di notte in Volo di notte - Corriere del sud, cit.; Volo di notte, a cura di Maurizio Ferrara, Passigli, Firenze, 2015 Préfaces (1938), tr. Francesco Saba Sardi, Prefazioni, in Opere I, cit., pp. 513–530 Terre des hommes (1939), tr. Michele Saponaro, Terra degli uomini, Garzanti, Milano, 1942; tr. Renato Prinzhofer, introduzione di Renato Barilli, Mursia, Milano, 1988; tr. Maurizio Ferrara, Passigli, Firenze, 2015 Le pilote et les puissances naturelles (1940), tr. Francesco Saba Sardi, Il pilota e le potenze naturali, in Opere I, cit., pp. 353–366 Pilote de guerre (1942), tr. Maria Chiappelli, Pilota di guerra in Pilota di guerra - Lettera a un ostaggio - Taccuini, Bompiani, Milano, 1959; Pilota di guerra, tr. Maurizio Ferrara, Passigli, Firenze, 2020. Le Petit Prince, New York, Reynal & Hitchcock, 1943 (trad. it. di Nina Bompani Bregoli: Il piccolo principe, Milano, Bompiani, 1949) Lettre à un otage (1944), tr. Maria Chiappelli, Lettera a un ostaggio in Pilota di guerra - Lettera a un ostaggio - Taccuini, cit. Citadelle (1948), tr. Enzo L. Gaya, Cittadella [edizione ridotta], Borla, Roma, 1978; edizione integrale AGA Editrice, 2017 Carnets [1935-40] (1953 e 1975), tr. Fabrizio Ascari, Taccuini, in Opere I, cit., pp. 531–772 Lettres à sa mère [1910-44] (1955), tr. Giuliano Vigini, Lettere alla madre, Paoline, Cinisello Balsamo (Mi), 1989; tr. Marco D'Aliberti, Lettere a mia madre, Santi Quaranta, Treviso, 2015 Articles (1956), tr. Francesco Saba Sardi, Articoli, in Opere I, cit., pp. 369–442 Pages choisies, a cura di Claude Reynal, tr. Ezio L. Gaya, Un senso alla vita, Borla, Roma, 1985 Écrits de guerre [1939-44], a cura di Raymond Aron, Gallimard, Paris, 1982 Reportages (1982), tr. Francesco Saba Sardi, Reportage, in Opere I, cit., pp. 443–512; Scali in Patagonia e altri scritti, a cura di Maurizio Ferrara, Passigli, Firenze, 2015 Correspondance, tr. Francesco Saba Sardi, Corrispondenza, in Opere I, pp. 773–1025; tr. Marco D'Aliberti, Lettere intime e lettere agli amici, Santi Quaranta, Treviso, 2017 Dessins: aquarelles, pastels, plumes et crayons, a cura di Delphine Lacroix e Alban Cersier, tr. Marina Rotondo e Fabrizio Ascari, Disegni, prefazione di Hayao Miyazaki, Bompiani, Milano, 2007 Manon, danseuse [1925], a cura di Alban Cerisier e Delphine Lacroix [2007], tr. Anna D'Elia, Manon, ballerina, Bompiani, Milano, 2008 Note Bibliografia D. Anet, Antoine de Saint-Exupéry. Poete, romancier, moraliste, Paris, Correa 1946 M. de Crisenoy, Antoine de Saint-Exupéry, poete et aviateur, Paris, Spes 1959 A.A. Devaux, Saint-Exupéry, Traduzione dal francese di Raffaele Guiglia, Bologna, Dehoniane 1969 F. Lazzari, Saint-Exupéry, Milano, Mursia 1970 F. Visconti, Dio, l'uomo, l'individuo in A. di Saint-Exupéry, Venezia, Nuova editoriale 1972 V. Gianolio, Invito alla lettura di Antoine de Saint-Exupéry, Milano, Mursia 1975 L. Estang, Saint-Exupéry, Traduzione di Antonella Corato Pistamiglio, Torino, SEI 1976 R. Vitale, Saint-Exupéry. Uomo, pilota, scrittore, Cassino, Garigliano 1983 F. Banchini, Lettura di Saint-Exupéry, Chieti, M. Solfanelli 1986 Album Antoine de Saint-Exupéry. Iconographie choisie et commentée par Jean-Daniel Pariset et Frédéric D'Agay, Paris, Gallimard 1994. S. Schiff, Antoine de Saint-Exupéry. Biografia, Traduzione di Alberto Cristofori, Milano, Bompiani 1994 S. Pollicino, Antoine de Saint-Exupéry. Una poetica dello spazio, Torino, L'harmattan Italia 2005 A. Vircondelet, Antoine e Consuelo de Saint Exupéry. Un amore leggendario, Traduzione di Anna Morpurgo, Milano, Archinto 2006 Consuelo de Saint-Exupéry, Memorie della rosa, Traduzione di Paola Ghinelli, Siena, Barbera 2007 J.C. Perrier, I misteri di Saint-Exupéry, Traduzione di Alessandra Olivieri Sangiacomo, Roma, Cavallo di Ferro 2010 E. Romeo, L'invisibile bellezza. Antoine de Saint-Exupéry cercatore di Dio, Milano, Àncora 2012 A. Vircondelet, Antoine de Saint-Exupéry. Histoires d'une vie, Paris, Flammarion 2012 B. Marck, Antoine de Saint Exupéry. Il pilota scrittore, Traduzione di Marco Pegoraro, Bologna, Odoya 2013 L. Werth, Il mio amico Saint-Exupéry, Con disegni e foto inedite, Traduzione di Raphael Branchesi, Roma, Elliot 2013 (Per la bibliografia specifica su Il piccolo principe si rimanda a tale voce) • Massimiliano Fois, Pizzicaluna a l'Alguer. Antoine de Saint-Exupéry ad Alghero, Edizioni Nemapress, 2018/II ed. 2019 Voci correlate Aéropostale Saint-Ex Altri progetti Collegamenti esterni Morti nel Mar Mediterraneo Trasvolatori Dispersi in aviazione Aviatori francesi della seconda guerra mondiale
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Aeroporto
Un aeroporto è un'infrastruttura attrezzata per il decollo e l'atterraggio di aeromobili, per il transito dei relativi passeggeri e del loro bagaglio, per il ricovero e il rifornimento dei velivoli. Storia L'aeroporto di Pearson Field situato a Vancouver nello Stato di Washington, USA, costruito nel 1905 è il più vecchio aeroporto tuttora in attività, anche se fino al 1911 servì come punto d'attracco per i dirigibili. Il primo vero aeroporto è quello di College Park, situato a College Park in Maryland e costruito nel 1909 e tuttora in attività. Gli aeroporti italiani più antichi sono quelli di Roma-Centocelle costruito nel 1908 e di Torino-Mirafiori costruito anch'esso nel 1908 e inaugurato ufficialmente due anni dopo. Entrambi gli aeroporti sono caduti in disuso come aeroporti civili dopo la seconda guerra mondiale e l'aeroporto di Centocelle è adibito al solo uso militare. L'aeroporto di Bisbee-Douglas costruito nel 1941 a Douglas in Arizona è il primo aeroporto internazionale ed è tuttora in attività. Gli aeroporti moderni sono caratterizzati da due grandi macro-aree, dette air-side e land-side, costituite rispettivamente dalle infrastrutture di volo o a esso asservite e dalle strutture e aree accessibili al pubblico. Della zona air-side fanno parte la pista di atterraggio, generalmente in conglomerato bituminoso, eventualmente con testate rigide pavimentate in calcestruzzo, un piazzale di sosta per gli aeromobili, uno o più raccordi che collegano il piazzale alla pista di volo e, talvolta, una o più vie di rullaggio. Negli aeroporti più grandi, in zona air-side vi sono inoltre degli hangar per il ricovero e la manutenzione dei mezzi aeroportuali (trattori, mezzi di rampa, ecc.) e una caserma dei vigili del fuoco. Della zona land-side fanno invece parte l'aerostazione passeggeri, la viabilità, i parcheggi per le autovetture e altre eventuali strutture aperte al pubblico. La pista Le moderne piste degli aeroporti hanno una sovrastruttura semirigida, attentamente studiata nel suo orientamento per tener conto della presenza di eventuali ostacoli naturali, della direzione dei venti preponderanti nella zona e della posizione del sole lungo l'arco della giornata. La pista deve sempre essere dotata di luci di bordo, mentre sono obbligatorie le luci d'asse solo per le piste di categoria più elevata. Sia le luci di bordo sia le luci d'asse forniscono al pilota delle indicazioni metriche per cui esse sono bianche nel tratto iniziale e diventano rispettivamente arancioni e rosse nel tratto terminale. Le luci di soglia e di fine pista sono sempre obbligatorie, disposte trasversalmente alla pista e rispettivamente di colore verde e di colore rosso. L'illuminazione della pista serve per renderla visibile di notte o in condizioni di scarsa visibilità. L'intensità delle luci di pista è stabilita dal "Regolamento per la costruzione e l'esercizio degli aeroporti" emanato dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (ENAC) e viene periodicamente misurata. La pista può essere dotata di sistemi PAPI e ILS, che permettono gli atterraggi strumentali, anche in condizioni di scarsa visibilità. Meno precisi sono invece gli atterraggi con l'utilizzo di VOR, RNAV o GPS. Negli aeroporti più grandi e trafficati le piste sono spesso più di una, per separare atterraggi e decolli oppure sono disposte in varie direzioni per consentire sempre le operazioni nella giusta direzione di vento. Le piste sono affiancate da strade di servizio per l'intervento dei mezzi di soccorso e sono collegate alla zona di parcheggio degli aeromobili per mezzo di raccordi. La sicurezza del traffico aereo prevede anche la presenza, entro apposite superfici prospicienti le piste, di luci di segnalazione per segnalare strutture (fabbricati, ciminiere, tralicci) che possono costituire un ostacolo alla navigazione aerea. Gli aeroporti aperti al traffico notturno, inoltre, devono essere segnalati da appositi fari aeronautici come il faro di aerodromo e il faro di identificazione, installati secondo precisi criteri. Vie di rullaggio, raccordi e piazzale di sosta Le piste di volo sono talvolta affiancate da vie di rullaggio a esse parallele con la funzione di far circolare in senso rotatorio gli aeromobili, evitando possibili interferenze, in modo da poter movimentare contemporaneamente più macchine, riducendo i tempi di attesa. Le luci di bordo delle vie di rullaggio, ove presenti, sono di colore blu. I raccordi, detti anche bretelle, sono dei tratti pavimentati che collegano il piazzale direttamente alla pista o alla via di rullaggio. In alcuni casi i raccordi presentano un angolo di incidenza con la pista di volo sufficientemente ridotto per consentire l'uscita rapida in situazioni di emergenza. Le luci di bordo dei raccordi, se presenti, sono di colore blu. Il piazzale di sosta è un'area destinata alla sosta degli aeromobili, alle operazioni di salita a bordo e sbarco dei passeggeri e, talvolta, alle operazioni di de-icing. In genere il piazzale è realizzato con lastre di calcestruzzo non armato e pertanto di elevato spessore per sostenere i notevoli carichi cui è soggetto (aerei con il pieno di carburante, di passeggeri e di bagagli). Le luci di bordo del piazzale sono obbligatorie e sono di colore blu. Torre di controllo La torre di controllo (TWR) è il luogo dove i controllori del traffico aereo gestiscono i movimenti degli aeromobili in arrivo, a terra e in partenza. Essi sono in contatto con i controllori del traffico aereo che operano presso i centri di controllo d'aerea (ACC) dai quali prendono in consegna i velivoli in arrivo e ai quali consegnano i velivoli decollati. Dalla torre si controllano i movimenti a terra degli aeromobili e dei veicoli che transitano in pista, anche avvalendosi di appositi radar di terra. Il terminal Il terminal è la parte più vicina alle aree di parcheggio per le auto dei passeggeri in partenza, fermate d'autobus e di taxi, talvolta stazioni ferroviarie o metropolitane per consentire un collegamento veloce con le località più prossime. Il terminal di un grande aeroporto civile moderno contiene al suo interno tutto quello che serve per le operazioni di imbarco e sbarco dei passeggeri, dai banchi del check-in, dalle postazioni di controllo dei documenti e di imbarco, dalla dogana (nel caso di aeroporti internazionali) ai servizi relativi ai bagagli. All'interno della struttura, sono sempre presenti anche servizi accessori come bar, ristoranti e negozi. Tragitto del passeggero dal terminal all'aeroplano Le procedure di imbarco e in arrivo, sempre più evolute, sono soggette a continue variazioni. Possono comunque essere riassunte in quanto segue. Partenza Lasciato il mezzo di trasporto usato per raggiungere l'aeroporto, il passeggero si reca al terminal aeroportuale, dove trova indicato su appositi tabelloni il banco presso il quale va espletata la procedura di accettazione, il cosiddetto check-in, se non è già stata sbrigata online, in altro luogo o con l'aiuto degli appositi apparecchi installati all'aeroporto. Al banco del check-in è normale che il passeggero depositi il suo bagaglio da stiva, cioè da imbarcare e trasportare separatamente, su un nastro trasportatore, dove viene pesato, etichettato con le indicazioni del volo su cui va imbarcato e poi trasportato nella stiva dell'aereo. In genere sono ammessi senza sovrapprezzo bagagli pesanti da 10 a 32 kg. I limiti di peso e dimensione variano a seconda del vettore e della classe di volo scelti. Ci può anche essere un secondo bagaglio, più leggero e meno ingombrante, il cosiddetto bagaglio a mano, che viene portato personalmente dal passeggero in cabina (le dimensioni e il peso massimi sono fissati spesso intorno ai 55x40x20 cm e a una decina di chili). A tale proposito sono spesso presenti dei cestelli che servono per verificare se il proprio bagaglio a mano non eccede i limiti (se si riesce a introdurre agevolmente il bagaglio nel cestello esso rientra nelle tolleranze). Generalmente è durante la procedura del check-in che al viaggiatore viene assegnato il posto a sedere. Esso viene riportato sulla carta d'imbarco, ossia il documento che consente e garantisce l'accesso alle zone dell'aeroporto riservate ai viaggiatori. Questa carta (detta in inglese boarding pass) riporta l'uscita o cancello dove avverrà l'imbarco (gate), l'orario dell'imbarco (boarding time), il numero del posto (seat) e i dati del bagaglio da stiva. Per accedere alla zona d'imbarco il passeggero deve passare attraverso dei varchi presidiati dalle forze di polizia, dove si effettuano i controlli di sicurezza: si verifica con il passaggio nel metal detector ed eventualmente con una perquisizione manuale (detta palpazione, eseguita in caso di dubbi) che nel bagaglio a mano o sotto gli indumenti il passeggero non abbia armi oppure altri oggetti pericolosi. Il bagaglio a mano viene ispezionato depositandolo su un nastro trasportatore che attraversa una macchina a raggi X (anche il bagaglio da stiva viene ispezionato in questo modo all'atto del deposito), mentre il passeggero cammina attraverso il metal detector a cancello. Nuovi apparecchi in uso all'aeroporto di Amsterdam-Schiphol mostrano al personale un'immagine scannerizzata di tutto il corpo del passeggero, in grado di mostrare anche ciò che si trova sotto i vestiti. A questo punto solitamente si devono esibire un documento d'identità (valido per l'espatrio, nel caso di voli internazionali) e la carta d'imbarco; il tipo di documento richiesto può variare a seconda del paese di destinazione. Superati i controlli, il passeggero può entrare nell'area riservata ai viaggiatori (in inglese air side) e si reca, a piedi o con il mezzo di trasporto riservato ai passeggeri, al cancello o uscita del proprio volo. È in questa zona che si trovano i cosiddetti duty-free shop, negozi presso i quali si possono fare acquisti esentasse di prodotti che si possono portare in aereo. All'atto del passaggio attraverso il cancello possono essere nuovamente controllati i documenti d'identità e la carta d'imbarco. Il trasferimento dal cancello al velivolo può avvenire di nuovo a piedi oppure attraverso un servizio di navetta interno che trasferisca i passeggeri nelle vicinanze dell'aereo. Per salire a bordo dell'aereo si usano o i manicotti d'imbarco, passerelle coperte che consentono il passaggio diretto dal cancello al velivolo e che sono una soluzione particolarmente comoda per i passeggeri a mobilità ridotta, oppure le apposite scale trasportabili, che non sempre sono munite di elevatori per disabili e anziani. Arrivo Dopo il decollo, il percorso aereo e l'atterraggio, i passeggeri che sono giunti a destinazione e quelli in transito seguono due percorsi differenti. I viaggiatori in transito, cioè quelli che devono continuare il viaggio su un altro aereo, dopo essere usciti dall'aereo seguono la segnaletica dell'aeroporto dove effettuano lo scalo fino a raggiungere una zona speciale, detta area di transito, da dove, spesso senza dover rifare i controlli di sicurezza, possono accedere all'area d'imbarco dello stesso aeroporto, da cui potranno accedere all'aereo che devono prendere. Invece chi è giunto a destinazione passa nuovamente i controlli di identità, per poi avvicinarsi a un nastro trasportatore da cui si recupera il bagaglio precedentemente consegnato al check-in in cambio di una ricevuta (il nastro a cui arrivano i bagagli di ciascun volo viene indicato su appositi tabelloni, i viaggiatori devono recarsi al nastro corretto ed attendere l'arrivo su di esso del loro bagaglio). Il personale dell'aeroporto può controllare che i viaggiatori siano gli effettivi proprietari del bagaglio controllando questa ricevuta. Il regolare arrivo dei bagagli e la loro consegna sono tra le procedure più soggette a errori e inconvenienti (soprattutto se i bagagli sono privi dell'indicazione nominativa del proprietario o se il viaggio è interrotto da trasbordi). Il viaggiatore, per finire, passa attraverso i controlli doganali. Un corridoio segnalato con un cartello verde è riservato ai passeggeri che non hanno nulla da dichiarare. Gli altri scelgono il percorso segnalato da un cartello rosso per espletare la dichiarazione alla dogana (per esempio se si deve dichiarare che si trasportano grosse somme in denaro contante). Fatto ciò, il viaggiatore entra nella zona accessibile a tutto il pubblico per poi recarsi al prossimo mezzo di trasporto. Aeroporti minori e aviosuperfici Gli aeroporti minori possono non avere il terminal, avere una sola pista, eventualmente erbosa, e nessuna pista di rullaggio. Esistono inoltre aeroporti controllati e non controllati. Tra quelli controllati, quelli maggiori hanno una torre, che fornisce autorizzazioni agli aeromobili, altri hanno semplicemente un servizio di informazioni sul traffico e sul meteo detto AFIS (Airport Flight Information Service), che però non fornisce autorizzazioni e non ha responsabilità. Sta al pilota verificare se lo spazio che sta per occupare è effettivamente libero o meno. Gli aeroporti non controllati inoltre hanno semplicemente una frequenza radio dedicata detta biga, a cui non è detto che qualcuno risponda, che i piloti usano per comunicare agli altri aerei in zona la propria posizione. Laviosuperficie invece è un'area su cui è possibile atterrare perché il proprietario lo consente. Le aviosuperfici in genere sono semplicemente grandi prati livellati, ma nulla vieta al proprietario di costruire un vero e proprio aeroporto, dotato di piste asfaltate, luci e terminal. Le aviosuperfici si suddividono in segnalate e non segnalate, e in pendenza o non in pendenza (il limite per quelle non in pendenza è il 2% di inclinazione). I piloti che desiderano usufruire di ognuna di queste quattro categorie di aviosuperfici devono conseguire un'apposita abilitazione. Codici identificativi Gli aeroporti vengono identificati univocamente da un insieme di 4 lettere, detto indicatore di località o codice ICAO. La prima lettera identifica la regione geografica (regione ICAO tecnicamente), la seconda la nazione, e le altre due l'aeroporto. Per fare un esempio, l'aeroporto di Roma Fiumicino è LIRF, dove L sta per Europa Meridionale e bacino del mediterraneo, I è l'Italia, R indica (in questo caso, ma non necessariamente) la regione informazioni volo di Roma e F l'aeroporto. L'ultima lettera dovrebbe coincidere con l'iniziale della città ma se questo non è possibile viene assegnata una lettera casuale. Altri esempi: l'aeroporto di Viterbo è LIRV,mentre quello di Barcellona in Spagna, è LEBL, dove la E sta per Spagna (España). I codici sono pubblicati nel Doc 7910 dell'ICAO. Un altro sistema di codici aeroportuali è quello IATA, utilizzato ad esempio sulle etichette nominative applicate sui bagagli al check-in, costituiti da tre lettere ispirate al nome dell'aeroporto. Ad esempio il codice IATA di Bergamo Orio al Serio è BGY; quello di Milano Malpensa MXP, Roma Fiumicino FCO , Londra Heathrow LHR e così via. Altre nazioni, come gli Stati Uniti o il Canada, adottano una loro classificazione di aeroporti: per ogni aeroporto il codice viene assegnato con la prima lettera della regione ICAO (K, Stati Uniti) seguito dal codice IATA dell'aeroporto. Es. il John F. Kennedy Intl Airport di New York, porta il codice KJFK (K è la regione, JFK è il cod. IATA) In territori con molti aeroporti, soggetti quindi alla carenza di nominativi (è ancora il caso degli Stati Uniti), si accettano anche codici misti di lettere e numeri. La IATA dà anche i codici alle compagnie aeree. Per esempio il codice IATA di ITA Airways è AZ, di British Airways BA, di American Airlines AA, di Air Malta KM. Impatto ambientale e sicurezza Normalmente i grandi aeroporti civili internazionali sono situati nelle vicinanze di una grande città e a essa collegati da strade o autostrade. Il loro posizionamento, soprattutto nei tempi attuali, è molto complesso anche per gli ostacoli posti dalla popolazione alla loro costruzione; nessuno infatti è ben disposto ad accettare vicino alla propria casa una installazione che porta con sé delle problematiche accentuate di inquinamento dell'aria e di rumore. Spesso la popolazione residente nelle adiacenze degli aeroporti si costituisce in comitati antirumore, con lo scopo di limitare l'attività degli impianti e/o la costruzione di apposite barriere che limitino l'impatto ambientale. Inoltre la vicinanza di un aeroporto ad un centro abitato comporta anche rischi per le conseguenze di un eventuale incidente aereo nelle fasi di decollo e atterraggio. Al fine di mitigare tali conseguenze, in Italia per le zone contermini ad aeroporti civili vige l'obbligo di adottare uno specifico piano di rischio aeroportuale (PRA). Aeroporti nel mondo La tabella sottostante è relativa a una statistica pubblicata dalla CIA nel 2013 e indica le nazioni con più di 50 aeroporti (senza distinzione tra piste pavimentate e sterrate). Sono tre gli Stati del mondo ad avere un solo aeroporto e sono Gambia, Brunei e Nauru, che condividono la stessa particolarità con il territorio speciale cinese di Macao. Invece sono cinque gli Stati senza alcun aeroporto e sono Andorra, il Liechtenstein, Principato di Monaco, San Marino e Città del Vaticano, ma questi ultimi Stati posseggono almeno un eliporto. Aeroporti in Italia In Italia, la gestione degli aeroporti civili è spesso svolta da compagnie di gestione locali, come ad esempio la Società Aeroporti di Roma (AdR) o la Società Esercizi Aeroportuali di Milano (SEA), la Società Azionaria Gestione Aeroporto Torino (SAGAT), Gestione Aeroporto Palermo (GESAP) o Società Aeroporto Catania (SAC), la SAVE di Venezia. La gestione delle norme in materia aeronautica spetta all'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC), mentre la gestione del traffico aereo in aeroporto è di competenza dell'ENAV, o dell'Aeronautica Militare oppure di altri fornitori di servizi a seconda degli aeroporti. L'Italia è membro dell'ICAO, un'agenzia dell'ONU, e applica i documenti normativi approvati da questa organizzazione. Fa parte inoltre dell'ECAC, omologo europeo dell'ENAC, e di EUROCONTROL, l'organizzazione dei fornitori di servizi al traffico aereo europei. Secondo la regolamentazione dell'ENAC, gli aeroporti italiani si dividono nelle seguenti tipologie demaniali: Aeroporti civili Aeroporti civili con qualifica di privati Aeroporti privati Aeroporti militari aperti al traffico civile autorizzato Aeroporti militari eccezionalmente aperti al traffico civile previa autorizzazione Aeroporti promiscui (civili/militari) Primati L'aeroporto di Qamdo Bamda, a Bamda (Cina) è l'aeroporto con la pista più lunga (5,5 km) al mondo e, fino al 16 settembre 2013, il più alto (4.400 m s.l.m.). L'Aeroporto di Daocheng Yading, in Tibet (Cina), è quello situato all'altitudine maggiore (4.411 m s.l.m.). L'aeroporto di Ul'janovsk-Vostočnyj a Ul'janovsk (Russia), è quello con la pista di atterraggio più larga (105 m). L'aeroporto Internazionale di Atlanta-Hartsfield-Jackson, ad Atlanta (Stati Uniti), è l'aeroporto più trafficato per numero di passeggeri e velivoli, con 96.178.999 passeggeri in arrivo e 911.074 velivoli in arrivo e in partenza nel 2013. L'aeroporto Internazionale di Hong Kong (Hong Kong) è l'aeroporto con il maggior traffico di aerei cargo, che nel 2013 vedeva 4.166.303 tonnellate di merci in transito nello scalo. L'Aeroporto di Dammam-Re Fahd, a Dammam (Arabia Saudita), è quello che si estende sulla maggiore superficie (780 km²). Note Voci correlate Aeroporti più trafficati in Italia Codice aeroportuale ICAO Aeroporti in Italia Torre di controllo del traffico aereo Eliporto Aeroscalo Aeroporto militare Pista d'atterraggio Idrovolante#Idroscali Precision Approach Path Indicator Instrument Landing System Sovrapprenotazione Sistema di smistamento bagagli Aiuti visivi luminosi Faro di aerodromo Radar Obstacle Identification Surface Meteorologia aeronautica Altri progetti Collegamenti esterni
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anas%20%28zoologia%29
Anas (zoologia)
Anas è un genere di uccelli della famiglia Anatidae, comprendente una trentina di specie di anatre diffuse in tutto il mondo. Tassonomia Il genere comprende le seguenti specie: Anas capensis - alzavola del Capo Anas sparsa - germano nero africano Anas rubripes - germano nero americano Anas platyrhynchos - germano reale Anas fulvigula - germano maculato Anas diazi - germano messicano Anas wyvilliana - germano delle Hawaii Anas laysanensis - germano di Laysan Anas luzonica - germano delle Filippine Anas superciliosa - germano del Pacifico Anas poecilorhyncha - germano beccomacchiato Anas zonorhyncha - germano beccomacchiato orientale Anas undulata - germano beccogiallo Anas melleri - germano di Meller Anas bernieri () - alzavola di Bernier Anas theodori † - anatra di Mauritius Anas gibberifrons - alzavola d'Indonesia Anas albogularis () - alzavola delle Andamane Anas gracilis - alzavola grigia Anas castanea () - alzavola castana Anas aucklandica () - alzavola attera Anas nesiotis () - alzavola delle Isole Campbell Anas chlorotis - alzavola bruna Anas bahamensis - codone guancebianche Anas erythrorhyncha - anatra becco rosso Anas flavirostris - alzavola marezzata Anas andium () - anatra delle Ande Anas georgica - codone beccogiallo Anas acuta - codone comune Anas eatoni () - codone di Eaton Anas crecca - alzavola comune Anas carolinensis - alzavola americana Le seguenti specie, assegnate in passato al genere Anas sono state segregate, sulla base delle risultanze di studi filogenetici, nei generi Sibirionetta, Spatula e Mareca. Anas formosa = Sibirionetta formosa () Anas querquedula = Spatula querquedula () Anas hottentota = Spatula hottentota () Anas puna = Spatula puna () Anas versicolor = Spatula versicolor () Anas platalea = Spatula platalea () Anas cyanoptera = Spatula cyanoptera () Anas discors = Spatula discors () Anas smithii () = Spatula smithii Anas rhynchotis = Spatula rhynchotis () Anas clypeata = Spatula clypeata () Anas strepera = Mareca strepera () Anas falcata = Mareca falcata () Anas penelope = Mareca penelope () Anas sibilatrix = Mareca sibilatrix () Anas americana = Mareca americana () Anas marecula = Mareca marecula () † Note Bibliografia Carboneras C. Family Anatidae (Ducks, Geese and Swans). In: del Hoyo, Josep; Elliott, Andrew & Sargatal, Jordi (editors): Handbook of Birds of the World, Volume 1: Ostrich to Ducks: 536-629. Lynx Edicions, Barcelona, 1992. ISBN 84-87334-10-5 Johnson K. P. & Sorenson M. D. Phylogeny and biogeography of dabbling ducks (genus Anas): a comparison of molecular and morphological evidence. Auk 1999; 116(3): 792–805. PDF fulltext Kulikova I. V. et al. Phylogeography of the Mallard (Anas platyrhynchos): Hybridization, dispersal, and lineage sorting contribute to complex geographic structure. Auk 2005; 122(3): 949-965. DOI: 10.1642/0004-8038(2005) 122[0949:POTMAP]2.0.CO;2 PDF fulltext Livezey B. C. A phylogenetic analysis and classification of recent dabbling ducks (Tribe Anatini) based on comparative morphology. Auk 1991; 108(3): 471–507. PDF fulltext Altri progetti Collegamenti esterni https://www.itis.gov/servlet/SingleRpt/SingleRpt?search_topic=TSN&search_value=175062 http://animaldiversity.ummz.umich.edu/site/accounts/classification/Anas.html Anatidae Taxa classificati da Linneo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Anno%20bisestile
Anno bisestile
Un anno bisestile è un anno solare in cui avviene la periodica intercalazione di un giorno aggiuntivo nell'anno stesso, un accorgimento utilizzato in quasi tutti i calendari solari (quali quelli giuliano e gregoriano) per evitare lo slittamento delle stagioni. Per correggere questo slittamento, agli anni "normali" di 365 giorni (ogni quattro anni) si intercalano gli anni "bisestili" di 366: il giorno in più viene inserito nel mese di febbraio, il più corto dell'anno, che negli anni bisestili arriva a contare 29 giorni anziché 28. In questo modo si può ottenere una durata media dell'anno pari a un numero non intero di giorni. Il prossimo anno bisestile sarà il 2024. L'aggiunta dell'anno bisestile non compensa completamente lo slittamento delle stagioni: ogni 128 anni (per il calendario giuliano) e ogni anni (per il calendario gregoriano) si accumula comunque un giorno in più di ritardo rispetto all'evento astronomico. Nella tradizione popolare l'anno bisestile sarebbe foriero di sventure, secondo il detto anno bisesto, anno funesto. Definizione Nel calendario giuliano è bisestile un anno ogni quattro (quelli la cui numerazione è divisibile per 4). La durata media dell'anno diventa così di 365,25 giorni (365 giorni e 6 ore) e la differenza rispetto all'anno tropico si riduce da 5,8128 ore in difetto ad appena 11 minuti e 14 secondi in eccesso. Il calendario gregoriano riduce ulteriormente questa approssimazione eliminando tre anni bisestili ogni 400, portando la durata media dell'anno a 365,2425 giorni (365 + 97/400), con una differenza di soli 26 secondi in eccesso. Nel calendario gregoriano, quindi, sono bisestili: gli anni non secolari il cui numero è divisibile per 4; gli anni secolari il cui numero è divisibile per 400. Per fare qualche esempio, il 1896 e il 1996 sono stati entrambi bisestili (non secolari divisibili per 4), il 1700, il 1800 e il 1900 non lo sono stati (secolari non divisibili per 400), mentre il 1600 e il 2000 lo sono stati (secolari divisibili per 400). Storia Il calendario gregoriano si applica dal 1582, anno della sua introduzione. Benché, in via teorica, sia possibile estenderlo anche agli anni precedenti, per questi, di norma, si usa il calendario giuliano. Perciò sono bisestili tutti gli anni divisibili per 4, compresi quelli secolari, dal 4 al 1580 dell'era volgare. Per gli anni precedenti l'era volgare, invece, non si applicano gli anni bisestili, visto che Ottaviano Augusto regolò definitivamente l'applicazione degli anni bisestili nell'8 a.C. I Romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 febbraio, che essi chiamavano ante diem sextum Kalendas Martias (sesto giorno prima delle Calende di marzo); il giorno aggiuntivo si chiamava bis sextus dies (sesto giorno ripetuto) da cui l'aggettivo "bisestile". Oggi i giorni di febbraio vengono semplicemente numerati a partire da 1, per cui normalmente si considera che il giorno aggiunto sia il 29. Solo in Svezia il 1712 fu un anno "doppiamente bisestile", cioè con il 29 e il 30 febbraio (diverso è invece il caso del 30 febbraio nel calendario rivoluzionario sovietico). Mentre negli anni comuni ogni data cade un giorno della settimana più avanti rispetto all'anno precedente, negli anni bisestili si salta un giorno e le date dopo il 29 febbraio sono spostate di due giorni della settimana più avanti anziché uno solo, e lo stesso accade alle date fino al 28 febbraio dell'anno successivo: per questo motivo in inglese l'anno bisestile è chiamato leap year (anno del salto), in riferimento appunto al fatto di saltare un giorno in più rispetto all'anno precedente. Risulta inoltre caratteristico che in presenza di un anno bisestile si creano due "triplette" di mesi distanti fra loro tre mesi, che presentano gli stessi giorni della settimana. Esse sono: settembre e dicembre (dell'anno precedente) e marzo (dell'anno bisestile); gennaio, aprile e luglio dell'anno bisestile. Inoltre, per ritrovare un mese con gli stessi giorni della settimana di luglio, e quindi anche di gennaio e aprile dell'anno bisestile, bisogna attendere il settembre dell'anno successivo. Accorgimenti analoghi all'intercalazione bisestile dei calendari solari sono usati anche nei calendari lunari (come quello islamico), ma con la funzione di mantenere l'allineamento dell'inizio di ogni mese con le fasi lunari. I calendari lunisolari (come quello ebraico) applicano entrambi questi accorgimenti e, inoltre, inseriscono periodicamente un mese intercalare per mantenere fissa la stagionalità dei mesi. Tradizioni Il 29 febbraio (leap day) è legato anche a varie tradizioni: il Bachelor's day ("giorno dello scapolo") è una tradizione irlandese che concede alle donne di iniziare danze e di proporre matrimoni solo in questo giorno. Se la proposta è rifiutata, l'uomo è tenuto a comprare alla donna un abito o dei guanti per rimediare all'imbarazzo arrecato; nella città statunitense di Aurora nell'Illinois, nel leap day donne nubili hanno il diritto di arrestare uomini celibi e di multarli di quattro dollari, mentre ad Anthony, in Texas, si tiene un'enorme festa di compleanno per i nati il 29 febbraio. Note Voci correlate 29 febbraio Secondo intercalare Altri progetti Collegamenti esterni Calendari
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https://it.wikipedia.org/wiki/Aki%20Kaurism%C3%A4ki
Aki Kaurismäki
Biografia Con il fratello Mika Kaurismäki ha fondato il Midnight Sun Film Festival di Sodankylä e la società di distribuzione Ville Alpha (chiamata così dal film Alphaville di Jean-Luc Godard). Nel 1981, i due fratelli dirigono il film-documentario La sindrome del lago Saimaa, girato in riva al più grande lago della Finlandia. Nel 1987, Aki dà una interpretazione 'anticapitalistica' di Shakespeare con la pellicola Amleto si mette in affari. La fiammiferaia, del 1989, racconta la solitudine sentimentale di una ragazza, operaia in una fabbrica di fiammiferi. Nello stesso anno dirige il paradossale Leningrad Cowboys Go America, road movie musicale. Nel 1990 Kaurismäki gira Ho affittato un killer, con Jean-Pierre Léaud, presentato con successo alla mostra del cinema di Venezia. Segue Vita da bohème, in cui sembra ispirarsi più all'omonimo romanzo di Henri Murger che all'opera di Puccini, utilizzando composizioni di Wolfgang Amadeus Mozart e valzer francesi. Il 1992 è, anche per Kaurismäki, un anno molto importante. In quell'anno dirigerà il mega-concerto dei Leningrad Cowboys ad Helsinki (Total Balalaika Show), concerto che darà fama internazionale al gruppo russo/finlandese. Sul palco, insieme a loro, inoltre, l'Orchestra ed il coro dell'Armata Rossa. L'intero concerto è stato registrato ed il DVD è stato uno dei più venduti in assoluto (soprattutto nel nord Europa, Francia, Inghilterra, Germania e Russia) in quegli anni, difficile, però, da trovare in Italia. Nel 1994 dirige Leningrad Cowboys Meet Moses, sequel meno fortunato ma più ironico del precedente Leningrad Cowboys Go America, dove si racconta il ritorno del loro dispotico manager Vladimir (Matti Pellonpää, 1951-1995). Il manager, "scomparso" alla fine del primo film («E nessuno ne seppe più nulla... succede!»), convertito al cristianesimo dopo un lungo studio della Bibbia, ritorna come "Moses" e li convince a ritornare in patria. Lungo la strada le difficoltà non saranno poche; nuovamente inseguiti dalle autorità americane in seguito al "furto" del naso della Statua della Libertà, lungo il tragitto, dopo esser approdati con una improvvisata imbarcazione sulle coste francesi (nelle zone di Amiens), incontrano la nuova formazione dei Leningrad Cowboys (che, tra l'altro, è l'effettiva e tuttora esistente formazione, coloro che, ancora, solcano i palchi di mezzo mondo). La vecchia formazione del gruppo finlandese, in seguito, a quanto si dice nel prologo del film, è stata uccisa dalla "tremenda bevanda", la Tequila, dopo un anno di enorme successo commerciale in Messico. Leningrad Cowboys Meet Moses è costellato da una serie di esilaranti battute e soluzioni sceniche, e, dopo mille peripezie, riusciranno a ritornare in patria. Tatjana (1994), quasi una pellicola muta, definisce meglio il carattere surrealista del lavoro di Kaurismäki. Nel 1996 Nuvole in viaggio riscuote un discreto successo: la commedia, dai toni leggeri, parla anche di crisi economica e disoccupazione. Nel 1999 realizza Juha, adattando un classico della letteratura finlandese di Juhani Aho. Questo film, corredato da titoli esplicativi, non ha dialoghi e si presenta come un vecchio film muto. Nel 2002 è premiato al Festival di Cannes con il Grand Prix Speciale della Giuria per L'uomo senza passato (Mies vailla menneisyyttä). Lo stesso film riceve la nomination agli Oscar quale miglior film straniero ma il regista si rifiuta di partecipare alla cerimonia di premiazione affermando di non voler festeggiare in un paese in stato di guerra. La stessa protesta si ripete nel 2006 per il film Le luci della sera (Laitakaupungin valot). Nel 2006 riceve il Premio Fiesole "Maestri del Cinema". Lo stesso anno esce nelle sale Le luci della sera, uno tra i suoi film più pessimisti e malinconici. Filmografia Cinema Crime and Punishment - Delitto e castigo (Rikos ja rangaistus, 1983) Calamari Union (1985) Ombre nel paradiso (Varjoja paratiisissa, 1986) Amleto si mette in affari (Hamlet liikemaailmassa, 1987) Ariel (1988) Leningrad Cowboys Go America (1989) La fiammiferaia (Tulitikkutehtaan tyttö, 1990) Ho affittato un killer (I Hired a Contract Killer, 1990) Vita da bohème (La vie de bohème, 1992) Tatjana (Pidä huivista kiinni, Tatjana, 1994) Leningrad Cowboys Meet Moses (1994) Nuvole in viaggio (Kauas pilvet karkaavat, 1996) Juha (1999) L'uomo senza passato (Mies Vailla Menneisyyttä, 2002) Le luci della sera (Laitakaupungin valot, 2006) Miracolo a Le Havre (Le Havre, 2011) L'altro volto della speranza (Toivon tuolla puolen, 2017) Televisione Likaiset kädet (1989) Documentari La sindrome del lago Saimaa (Saimaa-ilmiö), documentario diretto insieme a Mika Kaurismäki (1981) Total Balalaika Show (1992) Cortometraggi Rocky VI (1986) Thru the Wire (1987) Rich Little Bitch (1987) Those Were the Days (1992) These Boots (1992) Välittäjä (1996) Dogs Have No Hell – episodio di Ten Minutes Older: The Trumpet (2002) Bico – episodio di Visions of Europe (2004) La Fonderie – episodio di Chacun son cinéma (2007) Tavern Man – episodio di Centro historico (2012) Note Altri progetti Collegamenti esterni Orso d'argento per il miglior regista Vincitori del Premio Flaiano di cinematografia
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https://it.wikipedia.org/wiki/Abramo%20Abulafia
Abramo Abulafia
È considerato uno dei maggiori studiosi della Qabbalah dell'epoca medioevale. Biografia Abulafia nacque nel 1240 a Saragozza, in Aragona. Ancora fanciullo passò con la famiglia in Navarra, nella città di Tudela. Qui fu introdotto dal padre allo studio della Torah ("La Legge", che corrisponde al Vangelo dei Cristiani) e del Talmud. A diciott'anni, dopo la morte del padre, iniziò una vita errabonda. Si imbarcò per l'Oriente alla ricerca del favoloso fiume di pietre, il Sambation, oltre il quale si sarebbero trovate le Dieci Tribù perdute di Israele. Benché per nulla scientifica nel senso odierno, la credenza nell'esistenza del Sambation era molto salda tra i dotti ebrei e cristiani del XIII secolo, e non pochi partivano alla sua ricerca. Gli ebrei vi ricercavano le vagheggiate tribù perdute, i cristiani l'altrettanto vagheggiato regno del Prete Gianni. Tutto quello che si sapeva, o si supponeva, del Prete e delle Tribù era che si trovavano "in India", cioè vagamente a oriente. Abramo, sbarcato ad Acri, trovò solo la desolazione lasciata dalle Crociate e decise di non proseguire. Giunse invece alla determinazione di tornare in Occidente per ottenere udienza dal papa. Perché volesse incontrare il papa non si sa con certezza; si è supposto che il giovane entusiasta volesse tentare di convincerlo della bontà del giudaismo. Sbarcò a Capua e vi soggiornò. Fu a Capua che conobbe un filosofo e medico di nome Hillel che lo introdusse all'opera di Mosè Maimonide. È piuttosto probabile che Hillel altri non fosse che il celebre Rabbi Samuel ben Eliezer, meglio noto come Hillel di Verona. Abulafia lesse con passione Maimonide; ma, benché lo stimasse sopra ogni studioso e ne citasse spesso dei brani, il giovane non fu soddisfatto della scienza di Maimonide. Per la verità la sua sete di conoscenza sembra non potersi placare nella lettura di alcuno dei filosofi conosciuti. Secondo Scholem, fu un convinto sostenitore di Maimonide, la cui dottrina (filosofica) non riteneva in contrasto con la mistica e che questa stessa derivasse dalle premesse della "Guida dei Perplessi" di cui scrisse addirittura due commenti, in effetti cercò di trovare un nesso logico tra le proprie posizioni e quelle di Maimonide. Abramo era di carattere estroverso, e con facilità trovava chi l'ascoltasse. Fu dunque a Capua che iniziò a scrivere ed a insegnare. Scrisse infaticabilmente di Qabbalah, filosofia, grammatica, e si circondò di discepoli a cui trasmetteva molto del suo entusiasmo. Dopo il suo ritorno in Spagna, all'età di trentun anni, ebbe le prime esperienze mistiche. A Barcellona si immerse nello studio del Sefer yetzirah e dei suoi numerosi commentari. Lo studio della Yetzirah e degli scritti del mistico tedesco Eleazaro di Worms esercitarono su di lui una profonda influenza. Le lettere della Scrittura e i loro valori numerici, con le loro combinazioni e permutazioni, divennero per lui segni di altri segni. E tutti i segni erano complementari e si spiegavano l'un l'altro. Di tutti i segni del creato quello eccelso erano le quattro lettere del nome di Dio, il Tetragrammaton. Il Tetragrammaton andava oltre l'uomo perché non si poteva pronunciare, si poteva solo meditare, analizzarne le lettere, ricombinarle, studiarne le corrispondenze e, attraverso esso, risalire l'albero delle sefirot. Per mezzo di questi esercizi mistici e con l'osservanza di pratiche ascetiche, l'uomo di Abulafia si innalza dallo stato mondano a uno stato superiore e diviene profeta. Ma non si diventa profeti per dar spettacolo di sé con miracoli, bensì per giungere a uno stadio di percezione più sottile e per poter penetrare intuitivamente la natura imperscrutabile dell'Altissimo, i misteri della creazione, i problemi posti dalla vita umana, dal "Da-sein", i significati più reconditi della Torah. Nel 1272 Abulafia si trovava a Patrasso, in Grecia. Lì compose il primo dei suoi libri profetici, il Sefer ha-Yashar (Libro del Giusto). Ma il suo spirito inquieto continuava a spingerlo verso l'incontro col papa. La richiesta di udienza raggiunse papa Niccolò III a Soriano. Il papa, che non era un mistico, ordinò di mettere al rogo quell'ebreo se si fosse presentato. Abulafia si presentò ugualmente, e fu incarcerato. Fu liberato dopo solo quattro settimane - nel frattempo il papa era stato colpito da un'apoplessia. Abulafia fece la sua comparsa in Sicilia dove si manifestò alle comunità ebraiche come Messia. Lo scandalo suscitato da questa affermazione costrinse il filosofo a fuggire ancora. Nell'isola maltese di Comino compose il Sefer ha-Ot (Libro del segno) tra il 1285 e il 1288. Nel 1291 scrisse la sua opera più difficile, gli Imre Shefer (Parole di bellezza); dopo questa data si perde ogni traccia di lui. Il pensiero Abulafia chiama il suo sistema Qabbalah mistica. Egli vuol distinguersi così dai suoi predecessori nella misura in cui la loro filosofia si accontenta di caratterizzare Dio come l'Ein Sof con le sefirot come intermediari non ben definiti poiché questo, in quanto parte intellettiva, è semplicemente un metodo propedeutico al fine ultimo del profeta, la "comunione con Dio". I mezzi sono forniti dallo studio dei nomi di Dio - in particolare delle quattro lettere del Tetragrammaton YHWH - e dalla gematriyah, l'uso delle lettere come numeri con intendimenti simbolici. È assai probabile che molto in queste concezioni sia dovuto alla lettura di Eleazaro di Worms e in generale al misticismo ebraico tedesco. Abulafia riteneva che la perfezione individuale, intellettuale e spirituale fosse più importante di tutto il resto, soprattutto della vita scandita da riti ordinari spesso eseguiti in modo meccanico, quindi privi di vero significato. C'è un divario enorme tra la vita rituale comunitaria e quella mistica in quanto hanno due diverse scale di valori. Egli era in rotta con la prima, anche se cercò in tutti i modi di non accentuare questa rottura. Fatto sta che tra i motivi per cui egli abbandonò la Spagna fu l'inadeguatezza dei circoli cabbalisti del posto, che riteneva troppo dogmatici. Uno dei concetti fondamentali della Qabbalah abulafiana sono i tre Messia (che non hanno nulla a che vedere con la Trinità cristiana come alcuni sostengono). , L'intelletto Agente e la Persona Messianica: L'Intelletto Materiale (Mashiach) è il redentore che influenza l'anima e la può salvare dal dominio della "materialità" e dal suo potere. Nel Sefer Hamelis affermerà: «È un comandamento e un obbligo rivelare questa cosa ad ogni saggio d'Israele affinché possa salvarsi, dal momento che numerosi sono gli elementi in contrasto con le opinioni della maggioranza dei rabbini ed ancor più si discostano dalle opinioni del volgo». L'Intelletto Agente è una potenza cosmica ed è spesso considerato come ultimo di dieci intelletti o emanazioni divine. Esso è responsabile di tutti i cambiamenti nella natura e di tutti i processi associati all'intelletto umano. La Persona Messianica non è altro che l'espressione esterna dei processi tra le due entità spirituali illustrate prima. Per Abulafia la persona del Messia è molto meno importante della sua funzione in quanto il suo accesso a forme superiori di intellezione porta ad una perdita di importanza di ogni carattere individuale. Egli parlerà poi di "sigilli" ovvero di barriere che separano l'anima dalla dimensione divina e la trattengono nel suo naturale dominio della vita umana (racchiusa nella percezione sensoriale e materiale). Le tecniche di meditazione di Abulafia (in particolare quelle con le lettere dell'Alefbet, le visualizzazioni e le tecniche respiratorie) servono proprio a superare questa barriera. Le teorie che affermano la creazione, da parte di Abulafia, di una specie di trinità simile a quella cristiana sono prive di fondamento in quanto Abulafia stesso criticò le prevalenti teorie rabbiniche e cabbaliste dell'epoca affermando che facevano con le Sefirot quello che i cristiani avevano fatto con la Trinità. . Il suo grande zelo lo spingeva a tendere continuamente ad estendere il suo insegnamento ai cristiani. Enorme la produzione di Abulafia, in gran parte perduta (): nell'Ebraismo ortodosso Abulafia non è considerato eretico ed anzi lo studio dei suoi scritti è consigliato solo con una guida sapiente o ai sapienti stessi proprio per la sua importanza e la profondità del suo approccio ebraico cabalista. Restano soprattutto i suoi manuali mistici, vere e proprie guide alla "profezia" e all'estasi: Libro della vita eterna, Luce dell'intelletto (1285), Bei detti, Tesoro dell'Eden nascosto, Libro del desiderio, Libro della vocalizzazione (o della musica), ecc. Abulafia si muove nell'ambito della qabbalah teosofica, soprattutto attenta a definire la natura delle Sefirot, le dieci potenze creative emanate da Dio. Insegnamenti Tecniche di meditazione Nei suoi numerosi lavori Abulafia ha riposto molta attenzione nel trovare metodologie per unirsi all'Agente Intelletto, o Dio, attraverso la recitazione di nomi divini in concomitanza con tecniche di respirazione e pratiche di catarsi. Alcune delle metodologie mistiche di Abulafia sono state poi adottate da Ashkenazi Hasidim. Prendendo come punto di riferimento il sistema metafisico e psicologico di Moses Maimonides (1135/8–1204), Abulafia ambiva ad esperienze spirituali le quali vedeva come stati profetici simili o persino identici a quelli degli antichi profeti ebrei. Abulafia suggeriva un metodo basato su stimoli che cambiano continuamente. La sua intenzione non era di rilassare la mente tramite la meditazione, ma di purificarla mediante un'elevata concentrazione che richiedeva il fare diverse azioni allo stesso tempo. Per farlo, utilizzava anche le lettere ebraiche. Il suo metodo includeva una sequenza di passaggi. Il primo passaggio, preparazione: l'iniziato purificava se stesso mediante digiuno, indossando i tefillin e vestiti bianchi. Il secondo passaggio: il mistico scrive specifiche lettere e le loro permutazioni. Il terzo passaggio, manovre fisiche: il mistico pronunciava le lettere in congiunzione con degli schemi specifici di respirazione e movimenti della testa. Il quarto passaggio, immaginazione di lettere e forme umane: il mistico immaginava una forma umana e lui stesso senza il corpo. A questo punto, disegnava mentalmente le lettere, ruotandole e rigirandole su tutti e tre gli assi dimensionali. Abulafia descrive nel Imrei Shefer: "E loro [le lettere], con le loro forme, sono chiamate il Chiaro Specchio, poiché tutte le forme che hanno lucentezza e forte splendore sono incluse in esse. Colui che le guarda in modo fisso in tutte le loro forme, scoprirà i loro segreti e gli parlerà, e loro risponderanno. Sono come un'immagine nella quale un uomo può vedere tutte le sue forme stando di fronte a se stesso, per poi poter essere in grado di vedere tutte le cose generali e specifiche. (Ms. Paris BN 777, fol. 49)." Durante l'ultimo passaggio di immaginazione, il mistico passa in successione quattro esperienze. La prima è un'esperienza di illuminazione corporea, nella quale una luce non solo gli circonda il fisico ma irradia anche da esso, dando l'impressione che sia l'esterno che l'interno del corpo illuminino. Continuando nella pratica, il cabalista arriva alla seconda esperienza: il risveglio del corpo. Segue la terza esperienza in cui il praticante può percepire un miglioramento nel modo di pensare con maggiore lucidità mentale e capacità di immaginazione. La quarta fase è caratterizzata principalmente da paura e tremori. Abulafia enfatizza il fatto che i tremori siano un passaggio necessario di base per poter profetizzare (Sitrei Torah, Paris Ms. 774, fol. 158a). Scrive: "tutto il tuo corpo comincerà a tremare, i tuoi arti cominceranno ad agitarsi e tu sentirai una paura insormontabile […] tutto il corpo tremerà, come il fantino che cavalca il cavallo, allegro e felice, mentre il cavallo trema sotto di lui." (Otzar Eden Ganuz, Oxford Ms. 1580, fols. 163b-164a; vedi anche Hayei Haolam Haba, Oxford 1582, fol. 12a). Per Abulafia la paura è seguita da un'esperienza di piacere e meraviglia. Questo sentimento è il risultato di percepire un altro "spirito" nel proprio corpo, come descrive nel suo libro Otzar Eden Ganuz: "E tu dovrai sentire un altro spirito risvegliarsi in te, rinforzandoti e attraversando tutto il tuo corpo dandoti piacere." (Oxford Ms. 1580 fols. 163b-164a). Solo dopo aver passato queste esperienze il mistico raggiunge il suo obiettivo: la visione di una forma umana, che assomiglia ed è strettamente legata al proprio corpo fisico, di fronte ad esso. L'esperienza è maggiore quando il mistico ha esperienza di tutte le sue forme interne ed esterne (visione di autoscopia). Il clone comincerà a parlare con il mistico, insegnandogli lo sconosciuto e rivelandogli il futuro. Abraham Abulafia descrive l'esperienza di vedere una forma umana diverse volte nei suoi scritti. Comunque, inizialmente non è chiaro chi sia questa forma. Dal momento in cui la forma e il mistico cominciano a dialogare, il lettore capisce che questa forma è l'immagine riflessa dello stesso mistico. Rivolgendosi ai suoi studenti e seguaci, nel libro Sefer haKheshek, Abulafia elabora ulteriormente lo scenario: Apparentemente, utilizzando le lettere del "Nome" con specifiche tecniche di respirazione, la forma umana dovrebbe apparire. Solo nell'ultima sentenza Abulafia suggerisce che questa forma sei te stesso. Ancora, come ha esplicitamente detto e spiegato in un altro libro, Sefer haYei haOlam haBa: "E considera la sua risposta, rispondendo come se fossi tu stesso a rispondere"(Oxford Ms. 1582, fol. 56b). Gran parte delle descrizioni di Abulafia sono scritte in modo simile. Nello Sefer haOt, Abulafia descrive un episodio simile, ma da un'esplicita esperienza personale:"Ho visto un uomo venire da ovest con una grande armata, ventidue mila guerrieri […] E quando ho potuto avere visione del suo volto, sono rimasto stupito, il mio cuore ha tremato con me, ho lasciato il mio posto e ho desiderato che Dio mi aiutasse chiamandolo, ma nel farlo ho eluso il mio spirito. Quando questo uomo ha visto la mia grande paura e soggezione, ha aperto la bocca e ha parlato, ha parlato aprendo la mia bocca, ed io ho risposto in accordo con le sue parole, e pronunciando quelle parole ero diventato un altro uomo. (pp. 81–2)." Abulafia nella letteratura Abulafia è anche il nome che Jacopo Belbo, uno dei personaggi del libro Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, dà al proprio computer. Note Bibliografia (FR) Lumière de l'intellect (Or ha-Sekhel), edizione, traduzione e note di Michaël Sebban, Paris, Editions de l'éclat, 2021, ISBN 9782841624713 La Lampe divine, Roquevaire, Lahy, 2008. Le Livre du signe, Roquevaire, Lahy, 2007. L'Épître des sept voies, tr. dall'ebraico di Jean-Christophe Attias, Paris, Éditions de l'éclat, 1985. ISBN 2905372028 nuova edizione con testo ebraico, 2008. ISBN 9782841621545 Moshe Idel, L'esperienza mistica in Abraham Abulafia, Jaca Book, Milano 1992. ISBN 88-399-1694-6 Moshe Idel, Mistici messianici, Adeplhi, Milano 2004. ISBN 88-459-1862-9 Moshe Idel e Viktor Malka, I percorsi della Cabbalà, La Parola, Roma 2007. ISBN 978-88-95120-02-7 (FR) Elliot R. 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Pernis apivorus
Il pecchiaiolo occidentale (Pernis apivorus () è una specie di rapace diurno appartenente alla famiglia degli Accipitridi. Specie protetta, insettivora e migratrice, è presente in Europa solamente in estate. Tassonomia La specie è stata descritta per la prima volta dal naturalista svedese Carl von Linné nel 1758 con il nome iniziale di Falco apivorus. Pernis è considerato un'alterazione del termine greco pternis che significa «uccello da preda»; apivorus deriva dal latino apis e voro che significano «ape» e «divoratore», e indicano le sue preferenze alimentari. Alcune fonti considerano il pecchiaiolo orientale (Pernis ptilorhynchus), specie asiatica, conspecifico, ma il piumaggio è sempre diverso (in modo particolare non ha la macchia carpale scura) e non si conoscono individui con caratteri intermedi. Descrizione Grande rapace simile alle poiane, il pecchiaiolo occidentale è privo della sporgenza ossea sopra l'occhio cosicché il capo appare simile a quello del piccione. La testa piccola, il collo lungo e la coda lunga con gli angoli arrotondati sono caratteristici dell'individuo in volo, che presenta una macchia carpale scura, ovale o rettangolare, nel sottoala. Negli individui posati, la punta delle ali è più corta dell'estremità della lunga coda. A causa delle zampe corte, quando è posato sul terreno tiene una postura orizzontale. Il piumaggio ha più morfismi, ma, nel maschio adulto, nella femmina adulta e nel giovane, le variazioni della colorazione di fondo del corpo e delle copritrici inferiori dell'ala sono simili. In ogni caso, l'età e il sesso sono facilmente determinabili in base alla colorazione dell'occhio, della cera e della faccia e dall'estensione del nero sulle primarie esterne. Il colore di fondo del piumaggio del corpo è uniforme e varia tra bianco, crema, marrone chiaro, rossiccio, marrone scuro e nero, con molte colorazioni intermedie. Nelle parti inferiori l'adulto è marcato con una quantità variabile di sottili strie scure, di macchie scure o di larghe barre scure, oppure con una loro combinazione; il giovane, solo con larghe strie scure. L'adulto ha l'occhio giallo e la cera grigio scura; il giovane ha l'occhio di un marrone medio e la cera gialla. La femmina è solo leggermente più grande del maschio. Dimensioni Lungo 51–57 cm, questo rapace ha un'apertura alare di 115–136 cm e un peso compreso tra 510 e 1050 g. Aspetto dell'adulto I lati della faccia sono grigi. Inferiormente, le primarie esterne presentano le punte nere e una linea netta di separazione con la parte restante delle penne biancastra. La faccia inferiore delle secondarie è biancastra con un'ampia banda subterminale scura e un ampio spazio non barrato tra questa e le altre barre. In buone condizioni di luce, le parti superiori hanno una sfumatura grigiastra, l'ala presenta un margine posteriore scuro e la punta delle copritrici primarie scura. Le parti inferiori presentano una quantità variabile di macchie scure o di strie sottili sul petto e di barrature scure su ventre e fianchi, ma possono anche essere completamente prive di qualsiasi marcatura. Da sopra, la coda presenta un'ampia banda subterminale scura e due barre più sottili scure vicino alla base. Aspetto del giovane Di solito il capo è piuttosto chiaro, a volte completamente bianco, ma sempre con la fronte bianca. Le parti superiori sono marrone scuro, con un pannello chiaro sulla faccia superiore delle primarie, con la punta chiara delle grandi copritrici superiori dell'ala e con le copritrici caudali superiori chiare che formano una «U» evidente. Sulla parte inferiore delle primarie esterne il colore scuro si estende oltre la metà esterna della penna e la base è biancastra. Nel piumaggio nuovo, le secondarie e le primarie interne hanno ampie punte chiare. La faccia inferiore delle secondarie è bruna, queste contrastano con le primarie biancastre e formano una macchia scura nel sottoala degli individui in volo. Le grandi copritrici inferiori secondarie sono più chiare delle secondarie e delle altri copritrici, spesso risultano come una barra color camoscio che attraversa la faccia inferiore dell'ala. Le parti inferiori sono striate. Da sopra, la coda può presentare sia quattro barre scure, ugualmente distanziate ma meno evidenti, sia il disegno della femmina adulta. Distribuzione e habitat Questa specie si riproduce nella maggior parte dell'Europa ed è diffuso, a est, fino al lago Balkhash e al fiume Ob, ma non è presente in gran parte della Scandinavia e delle isole Britanniche. Manca anche nell'Italia meridionale e insulare, in Grecia, in gran parte della penisola iberica e nelle isole del Mediterraneo. La popolazione nidificante europea, sostanzialmente stabile nel periodo 1970-1990, venne stimata nel 2001 a 110.000-160.000 coppie, delle quali oltre 500 in Italia. Proprio in Italia, in particolare, la sua presenza è chiaramente molto diffusa lungo le Alpi (specialmente nelle foreste con ampie boscaglie o pinete) e negli Appennini settentrionali (Liguria ed Emilia-Romagna), meno concentrato negli Appennini centro-meridionali fino alla sua assenza nel Meridione. In Pianura Padana, la cui nidificazione era ritenuta rara, sta pian piano tornando ad occupare nuovi territori con buona presenza boschiva. I falchi pecchiaioli vivono in zone boscose, ricche di grossi alberi, ma vengono spesso avvistati anche in radure o in territori più aperti, al lato di strade o corsi d'acqua. Alla fine della stagione riproduttiva, i falchi pecchiaioli migrano verso l'Africa centrale o meridionale. Migrando, essi volano spesso in gran numero, non in veri stormi, ma piuttosto in flussi continui, che seguono degli itinerari ben precisi: lungo le rive dei laghi, ad esempio. Essi attraversano il Mediterraneo a Gibilterra o in altri punti in cui la traversata del mare sia la più corta possibile, sciamando nella traversata quando le condizioni atmosferiche sono favorevoli. Molti uccelli perciò attraversano lo stretto di Gibilterra, lo stretto di Messina o il Bosforo, nel loro viaggio verso l'Africa. Inoltre questi accipitridi, come tutti gli uccelli di maggiori dimensioni, quali falchi, aquile e cicogne, prendono quota con l'ausilio di correnti termiche (correnti ascensionali di aria calda) mentre si trovano sulla terraferma, poi planano attraverso il mare, spendendo così il minimo possibile di energia. Sfortunatamente, essi vengono abbattuti durante la loro migrazione attraverso l'Europa meridionale; il che non è necessario ed è addirittura insensato, poiché i falchi pecchiaioli raramente attaccano uccelli o mammiferi, ma predano principalmente a spese delle vespe, le quali possono comportarsi da parassite nei frutteti. Biologia Locomozione Il volo battuto è caratterizzato da battiti lenti e profondi con l'ala elastica. Volteggia con le ali piatte, talvolta leggermente a «V»; scivola con il polso al livello del corpo, ma con la punta dell'ala abbassata in modo evidente. Non fa mai lo spirito santo. In volo sposta spesso il capo da una parte e dall'altra; mentre manovra muove la coda come i nibbi. Alimentazione Il pecchiaiolo è chiamato in tedesco Wespenbussard, vale a dire «poiana delle vespe», e questo sarebbe un nome più adeguato, specie per quanto riguarda il suo cibo fondamentale che è rappresentato da larve di vespe. Occasionalmente, mangia anche miele e cera. È stato spesso visto tirar fuori i favi dai grandi nidi di vespe e di api, così come dai nidi più piccoli dei calabroni. Comunque l'interesse maggiore dei falchi pecchiaioli nei favi è rappresentato dalle larve e dalle pupe. Agendo così, tuttavia, rischiano di essere punti dalle api e dalle vespe operaie. Il piumaggio costituisce senza dubbio una sufficiente protezione e questi uccelli sono provvisti anche di speciali penne, simili a scaglie, attorno agli occhi e alla base del becco. Non c'è poi da meravigliarsi se il pecchiaiolo non viene visto ascendere a grandi altezze tanto spesso quanto la poiana eurasiatica: infatti il suo cibo è al suolo o in prossimità di esso. Al contrario, i falchi pecchiaioli possono essere visti mentre corrono sul terreno, qua e là, assai agilmente. Scoperto un nido di vespe, vi scavano attorno, grattando poi la terra sul retro con ambedue le zampe e tirando quindi fuori pezzi di favo. Talvolta è necessario un buco assai profondo e sono stati visti falchi pecchiaioli sparire persino entro buche profonde 48 cm Si è anche detto che i falchi pecchiaioli a malapena meritano il nome di uccelli da preda, a causa della loro preferenza per le vespe e le api. Essi, tuttavia, si nutrono anche di formiche, farfalle, maggiolini e locuste e, occasionalmente, catturano anche piccoli mammiferi, lumache, serpenti, vermi, rane e uova e piccoli di altri uccelli. Mangiano anche un po' di frutta. Comportamento sociale Relazioni intraspecifiche Il sito di nidificazione è situato entro i confini di un territorio le cui dimensioni (di 10–40 km²) sono determinate dalla quantità di risorse alimentari nelle vicinanze del nido. I confini di questo territorio possono sovrapporsi a quelli di una coppia di falchi pecchiaioli vicini, ma i dintorni del nido vengono difesi ferocemente da ogni tipo di uccelli rapaci. Vocalizzazioni Il pecchiaiolo emette un acuto kii-er completamente diverso dalla lamentevole nota della poiana, o anche un rapido ki-ki-ki. Riproduzione Fondazione del territorio e costruzione del nido La stagione della riproduzione ha luogo tra aprile e giugno, coincidendo quindi con il periodo di maggior abbondanza di larve di imenotteri, nutrimento principale dei nidiacei. Il pecchiaiolo tende a tornare agli stessi siti di nidificazione ogni anno. Il corteggiamento, simile a quello della poiana eurasiatica, avviene piombando giù e innalzandosi più volte come per percorrere una strada ricca di dossi e cunette. Poi, al culmine dell'ascensione, il pecchiaiolo si libra per qualche secondo e batte le sue ali sul dorso due o tre volte, in rapida successione. Ambedue gli uccelli possono anche salire piuttosto in alto al disopra del nido, quindi il maschio si tuffa sulla femmina. Il pecchiaiolo costruisce generalmente un nuovo nido, ma può anche riutilizzare un nido di Corvide o di poiana eurasiatica, aggiungendo rami freschi al rivestimento. Il nido viene di solito costruito su un albero, su un ramo laterale a 10–20 m d'altezza dal terreno; è costituito da piccoli rami e da ramoscelli che portano ancora le foglie. La costruzione del nido è realizzata essenzialmente dalla femmina, che completa questo lavoro in 10-15 giorni. Covata, incubazione e allevamento dei piccoli Il pecchiaiolo depone un'unica covata all'anno; se la prima covata viene distrutta, la femmina può deporre una covata sostitutiva, ma ciò sembra accadere molto raramente. La femmina depone 1-3 (generalmente 2) uova bianche fortemente chiazzate di rosso-bruno, che misurano in media 52 × 41 mm e pesano circa 49 g. Le uova vengono deposte a 3-5 giorni di intervallo; l'incubazione ha inizio dopo la deposizione del primo uovo. Maschio e femmina covano le uova a turno per 30-35 giorni (sembra che la femmina sia più assidua a questo compito e che si occupi dell'incubazione durante la notte). La schiusa delle uova avviene a qualche giorno di distanza, ma a differenza di quel che accade presso un gran numero di rapaci, non vi è alcuna rivalità in seno alla covata, e le dispute per il nutrimento sono rare. Nel corso dei primi 7-10 giorni, a occuparsi dei piccoli è quasi esclusivamente la femmina. Il maschio si allontana quindi in cerca di cibo, principalmente di frammenti di favi di sciami selvatici di imenotteri, che la femmina frantumerà con il becco per nutrire i nidiacei con le larve contenute all'interno. A partire dal 18º giorno, i piccoli sono in grado di estrarre da soli le larve dai frammenti di favo portati dai due genitori, che depositano il nutrimento nel nido. Le altre prede, soprattutto i piccoli vertebrati, vengono spesso ridotte in piccoli pezzi prima di essere portate al nido. Il maschio si occupa molto frequentemente dei piccoli anche quando la femmina è presente. È stato osservato che se la femmina muore, il maschio è in grado di portare avanti da solo l'allevamento dei piccoli. I giovani, che sono nidicoli pur essendo ricoperti di piumino fin dalla nascita, si involano dopo 35-45 giorni; rimangono tuttavia per qualche tempo in vicinanza del nido, dove i genitori continuano a nutrirli fino a quando hanno circa 55 giorni di età. Poco tempo dopo abbandonano il nido, ma divengono del tutto indipendenti verso i 75-100 giorni. Il pecchiaiolo raggiunge la maturità sessuale attorno ai 3 anni di età. Il record di longevità, registrato da un esemplare inanellato in Germania e trovato morto per cause naturali, è di 29 anni. Conservazione In Europa, benché le popolazioni di Finlandia e Svezia abbiano conosciuto un certo declino nel decennio 1990-2000, le popolazioni di Russia, Bielorussia e Francia vengono considerate stabili. BirdLife International e la IUCN includono questa specie nella categoria LC (Least Concern, «rischio minimo»), poiché l'areale che occupa è molto vasto (stimato a 10 milioni di km²) e la sua popolazione totale è numerosa (tra 100.000 e 1 milione di esemplari). Nel dettaglio, tuttavia, la specie viene ancora considerata vulnerabile in Italia, Svizzera e Portogallo, e prossima alla minaccia in Svezia e Norvegia. Il pecchiaiolo subisce la pressione venatoria, in particolare durante le migrazioni. È inoltre minacciato dal degrado dell'habitat e dalla diminuzione del numero delle sue prede, a causa dell'utilizzo dei pesticidi e dei cambiamenti climatici. Inoltre la specie sembra preferire per la nidificazione gli alberi di Aghifoglie, pertanto bisogna considerare di dare un'accurata preservazione delle pinete. La concentrazione di migliaia di rapaci sullo stretto di Messina, durante la migrazione primaverile, ha determinato nel passato il nascere di una forma di caccia tradizionale al pecchiaiolo. Con il divieto della caccia primaverile, introdotto nei primi anni '70, tale caccia è diventata una forma di bracconaggio contrastata dagli organi competenti dello Stato italiano e, con grande impegno, dalle associazioni ambientaliste. Il Corpo Forestale dello Stato compie ogni primavera un apposito servizio antibracconaggio, denominato «Operazione Adorno» (adorno è il nome in dialetto calabrese dell'animale), che vede impegnato il reparto speciale NOA (Nucleo Operativo Anti-bracconaggio). La specie compare nell'appendice I della direttiva Uccelli dell'Unione europea, e dal 1979 è protetta in parte dalla CITES nell'appendice II (statuto convalidato nel 2003), come tutti gli Accipitriformi. È inoltre protetta dalla Convenzione di Berna e dalla CMS (Convenzione di Bonn, che protegge tutti gli Accipitridi), in entrambi i casi nell'appendice II, nonché dalla African Convention on Conservation, dove compare nella classe B. Il pecchiaiolo compare su numerosi francobolli di vari Paesi. Note Bibliografia British Birds, volume 99, March 2006. Gensbøl, Benny (1989). Collins guide to the Birds of Prey of Britain and Europe North Africa and the Middle East, William Collins Sons and Co Ltd. ISBN 0-00-219176-8. Altri progetti Collegamenti esterni (European) honey buzzard - Species text in The Atlas of Southern African Birds. Ageing and sexing (PDF; 5.4 MB) by Javier Blasco Zumeta & Gerd-Michael Heinze. Oiseaux Text, map, photographs, audio. Honey-buzzard in Britain Identification, calls, movements. Accipitridae Taxa classificati da Linneo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Al%20secolo
Al secolo
Al secolo è un'espressione della lingua italiana usata nel contesto della religione cattolica per indicare ciò che nella vita dei religiosi riguarda la passata condizione secolare (es. Padre Eligio, "al secolo" Angelo Gelmini, o Padre Pio, "al secolo" Francesco Forgione). L'espressione, insieme con il termine "secolare", deriva dal latino saeculum e indica tutto ciò che non appartiene alla religione ma al mondo, ovvero alla vita civile. L'espressione è usata in senso figurato e scherzosamente per indicare il vero nome di personaggi celebri noti con pseudonimi (es. Sting, "al secolo" Gordon Matthew Thomas Sumner). Note Voci correlate Secolarizzazione Pseudonimo Cristianesimo Modi di dire italiani