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BabyTV (Italia)
'''BabyTV''' è un canale televisivo tematico italiano a pagamento. Fa parte del bouquet di Sky Italia. È dedicato ai bambini con la fascia di età da 0 a 3 anni.
Dopo un accordo con la The Walt Disney Company, BabyTV inizia le sue trasmissioni in Italia su Sky Italia il 1 agosto 2009. Tuttavia, il MOIGE presenta una lettera di denuncia contro il canale tematico nel dicembre 2009 al Ministero dello sviluppo economico a causa di rischio della "''riduzione della attività motoria''" e altre varie motivazioni.
Episodi di A Teacher: Una storia sbagliata
La prima stagione della miniserie TV statunitense '''A Teacher: Una storia sbagliata''', composta da 10 episodi, è stata distribuita dal servizio on demand Hulu dal 10 novembre al 29 dicembre 2020. In Italia la stagione è stata pubblicata interamente su Disney+ il 30 luglio 2021. La serie è stata anche trasmessa su BBC Two dal 3 gennaio 2021. n. Titolo Pubblicazione originale Pubblicazione italiana 1 ''Episodio 1'' 10 novembre 2020 30 luglio 2021 2 ''Episodio 2'' 3 ''Episodio 3'' 4 ''Episodio 4'' 17 novembre 2020 5 ''Episodio 5'' 24 novembre 2020 6 ''Episodio 6'' 1 dicembre 2020 7 ''Episodio 7'' 8 dicembre 2020 8 ''Episodio 8'' 15 dicembre 2020 9 ''Episodio 9'' 22 dicembre 2020 10 ''Episodio 10'' 29 dicembre 2020
* Scritto e diretto da: Hannah Fidell === Trama === Nel 2013, la 32enne Claire Wilson inizia il suo nuovo lavoro come insegnante di letteratura inglese alla Westerbrook high school ad Austin in Texas. Claire è insoddisfatta del suo matrimonio e lei e il suo marito Matt non riescono a concepire a figlio. Il popolare 17enne Eric Walker e i suoi amici, tutti frequentanti l'ultimo anno, non vedono l'ora di scoprire di più sulla seducente insegnante. Eric, Logan e Josh fumano marijuana fuori dalla tavola calda dove lavora il primo e vedono Claire mangiare da sola. Decidono così di sedersi vicino a lei per farle compagnia, ma poco dopo gli amici di Eric se ne vanno, lasciandolo da solo con la loro insegnante. Dopo aver rotto il ghiaccio i due iniziano a legare e Claire si offre di fare da tutor ad Eric per il suo esame per il college, poi lo riaccompagna a casa in auto. * Scritto e diretto da: Hannah Fidell === Trama === Eric partecipa ad una festa a casa di Logan dove fa del sesso occasionale con la sua ex-ragazza Alison. Durante il rapporto la polizia fa irruzione in casa perché i ragazzi non hanno l'età per bere alcolici e Alison si butta dalla finestra, ma viene presa. Anche Eric viene fermato da un poliziotto, Nate, il fratello di Claire; il ragazzo approfitta della nuova amicizia con l'insegnante per evitare la denuncia per consumo di alcol da parte di minore. Matt spende i risparmi suoi e di Claire per dell'equipaggiamento musicale, creando tensione tra la coppia. Un giorno Claire, invece di fare normale tutoraggio ad Eric, decide di portarlo a fare un tour alla sua alma mater, l'Università del Texas. Qui vengono invitati ad una festa di una confraternita da Cody, il fratello maggiore di Logan e Claire ed Eric evitano per poco un bacio. Claire ignora un messaggio di Eric, ma accetta la sua richiesta di seguirla su Instagram. A scuola Eric si confronta con Claire e la bacia. * Scritto da: Andrew Neel * Diretto da: Hannah Fidell === Trama === * Scritto da: Ruby Rae Spiegel * Diretto da: Gillian Robespierre === Trama === * Scritto da: Rosa Handelman * Diretto da: Andrew Neel === Trama === * Scritto da: Andrew Neel * Diretto da: Gillian Robespierre === Trama === * Scritto da: Boo Killebrew * Diretto da: Andrew Neel === Trama === * Scritto da: Rosa Handelman * Diretto da: Hannah Fidell === Trama === * Scritto da: Boo Killebrew * Diretto da: Hannah Fidell === Trama === * Scritto da: Hannah Fidell * Diretto da: Hannah Fidell e Dana Kitchens === Trama ===
Cyranorhis bergeraci
Cyranorhis bergeraci è un pesce osseo estinto, appartenente ai paleonisciformi. Visse nel Carbonifero inferiore e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
Questo pesce possedeva un corpo slanciato e fusiforme, lungo una quindicina di centimetri. L'aspetto più curioso di Cyranorhis era dato dal muso dotato di una escrescenza ossea particolarmente sviluppata, simile a un naso (da qui il nome che richiama Cyrano de Bergerac). Oltre a questa caratteristica, Cyranorhis era caratterizzato da pinne pettorali dotate di un lobo con grandi scaglie alla base, e da una pinna caudale fornita di due lobi pressoché uguali, fatto insolito tra i paleonisciformi. Altre caratteristiche comprendevano la presenza di spesse ossa sclerotiche, la mascella lunga e bassa e la presenza di un osso golare laterale accessorio su ogni lato del golare mediano. Cyranorhis venne descritto per la prima volta nel 1997, sulla base di resti fossili rinvenuti nel famoso giacimento di Bear Gulch in Montana. Cyranorhis bergeraci è un rappresentante dei paleonisciformi, un gruppo di pesci attinotterigi arcaici, spesso considerato parafiletico. In particolare, Cyranorhis è ascritto alla famiglia Rhadinichthyidae, comprendente forme caratterizzate, tra le altre cose, da un muso prominente e da tre infraorbitali, l'ultimo dei quali a forma di T e in contatto con l'osso nasale. Un altro radinittide rinvenuto nel medesimo giacimento è Wendyichthys.
Sacro Cardinalium Consilio
'''''Sacro Cardinalium Consilio''''' è un ''motu proprio'' del 26 febbraio 1965 di papa Paolo VI. Tale documento ha stabilito l'elettività delle cariche di Decano e Sottodecano del Collegio cardinalizio e la separazione della carica di Decano da quella di cardinale protovescovo.
Il documento è strutturato in un'introduzione seguita da sei disposizioni: * I. Il Decano da allora in poi deve essere eletto dai cardinali vescovi delle diocesi suburbicarie (escludendo quindi i Patriarchi Orientali dall'elezione) e scelto necessariamente tra uno di loro, poiché essi hanno l'obbligo di risiedere a Roma. * II. L'elezione del Decano deve avvenire sotto la presidenza del Sottodecano o, in sua assenza, del protovescovo; l'elezione deve essere approvata dal papa. * III. Le stesse modalità di elezione del Decano valgono per il Sottodecano; in questo caso l'elezione è presieduta dal Decano. * IV. Questo modo di eleggere il Decano e il Sottodecano deve essere mantenuto anche in futuro. * V. Il Sottodecano non ha più il diritto di succedere ''ipso facto'' alla carica appena divenuta vacante, ma ha il dovere si farne le veci fino alla nuova elezione. * VI. Gli uffici di Decano e Sottodecano non subiscono variazioni.
Mihr 'Ali
Fath Ali Shah Qajar'', 1815. Museo di Brooklyn Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo. Mihr Ali è stato uno dei pittori più importanti del primo periodo dell'arte Qajar.
L'abilità principale di Mihr 'Ali era la sua capacità di catturare la grandezza e il potere del personaggio ritratto, e come tale divenne il pittore preferito dello Scià. Mihr 'Ali produsse almeno dieci dipinti ad olio, a grandezza naturale, di Fat'h Ali Shah, uno dei primi dei quali venne probabilmente inviato in dono agli emiri di Sind nel 1800. Un ulteriore ritratto, dello Scià in trono, fu inviato a Napoleone Bonaparte. Il miglior ritratto di Mihr Ali è un'opera del 1813-1814, considerata da alcuni come il miglior dipinto ad olio persiano esistente. Mostra un ritratto a figura intera del re che indossa una veste di broccato d'oro e una corona reale, con in mano un bastone ingioiellato. Fat'h Ali Shah gli commissionò un gran numero di ritratti, a grandezza naturale, di se stesso e dei suoi figli, opere che fecero da sfondo alle cerimonie di corte. Le opere, dipinte da Mihr 'Ali e dal suo predecessore come pittore di corte, Mirza Baba, ritraevano Fat'h Ali Shah nei suoi numerosi ruoli, e avevano lo scopo di mostrare il suo potere di sovrano piuttosto che di essere ritratti realistici. Di conseguenza, le opere sono fortemente stilizzate, dipinte con toni ricchi e profondi e piene di simboli di potere. Altre importanti opere di Mehr 'Ali includono una serie di ritratti di sovrani persiani e figure dello ''Shahnameh'', commissionati da Fat'h Ali Shah come decorazione per il palazzo 'Imarat-i Naw a Isfahan. Questa serie di opere era abbastanza notevole da essere menzionata nei resoconti di molti dei viaggiatori europei a Isfahan, come James Morier (in ''A Journey through Persia negli anni 1808 e 1809'', pubblicato nel 1812), Sir William Ouseley nel 1812 ( in ''Travels into various Countries of the East'', pubblicato nel 1823), e Charles Texier (in ''Description de l'Arménie, la Perse et la Mesopotamie'', pubblicato nel 1852). Fino al 1985 si pensava che tutti i dipinti di questa serie fossero andati distrutti, ma da allora ne sono stati scoperti e autenticati tre, ovvero i ritratti di Afrasiyab, Gengis Khan e Kay Khusraw, sebbene il ritratto di quest'ultimo non esista nella sua forma completa, ma è stato ridotto a solo l'80% circa della sua dimensione originale. Nonostante ciò, è stato venduto all'asta da Christie's a Londra nel 2007 per £ 54.000 ($ 107.500). Anche le altre due opere sono in mani private, essendo state messe all'asta dalla stessa azienda nel 1987. Mihr 'Ali fu anche un abile insegnante, tra i suoi allievi vi fu il noto pittore Abul-Hasan Ghaffari.
Trasformata inversa di scattering
In matematica, la '''trasformata inversa di scattering''' è un metodo per risolvere alcune equazioni alle derivate parziali non lineari. Può essere visto come un analogo non lineare, e in un certo senso una generalizzazione, della trasformata di Fourier, che viene ampiamente usata per risolvere molte equazioni alle derivate parziali lineari. Il nome "trasformata inversa di scattering" deriva dall'idea chiave di ricavare l'evoluzione temporale di un potenziale dall'evoluzione temporale dei suoi dati di scattering: lo scattering inverso si riferisce al problema di ricavare un potenziale di interazione partendo dalla matrice di scattering, in contrapposizione al problema di scattering diretto, in cui si calcola la matrice di scattering conoscendo il potenziale. La trasformata inversa di scattering può essere applicata a molti dei cosiddetti modelli esattamente risolvibili, vale a dire sistemi completamente integrabili con uno spazio delle soluzioni a infinite dimensioni.
La trasformata inversa di scattering fu introdotta per la prima volta da Clifford S. Gardner, John M. Greene, e Martin D. Kruskal per l'equazione di Korteweg-de Vries, e presto estesa ad altri modelli come l'equazione di Schrödinger non lineare, l'equazione di sine-Gordon e il reticolo di Toda. In seguito fu utilizzata per risolvere molte altre equazioni, come l'equazione di Kadomtsev-Petviashvili, l'equazione di Ishimori, l'equazione di Dym e così via. Un'ulteriore famiglia di esempi è fornita dalle equazioni di Bogomolny (per un dato gruppo di gauge e una varietà riemanniana orientata), le cui soluzioni (a quadrato sommabile) sono monopoli magnetici. In relatività generale tale metodo è stato applicato da Zakharov e Belinski alle equazioni di campo di Einstein. Una caratteristica delle soluzioni ottenute con il metodo dello scattering inverso è l'esistenza di solitoni, soluzioni che assomigliano sia a particelle che a onde, che non hanno analoghi per le equazioni differenziali lineari. Il problema inverso di scattering può essere scritto come un problema di fattorizzazione di Riemann-Hilbert, almeno nel caso di equazioni in una dimensione spaziale. Questa formulazione può essere generalizzata ad operatori differenziali di ordine maggiore di 2 ed anche a potenziali periodici. In un numero maggiore di dimensioni spaziali si ha invece un problema di fattorizzazione di Riemann-Hilbert "non locale" (con convoluzioni al posto di semplici moltiplicazioni). L'equazione di Korteweg–de Vries è un'equazione alle derivate parziali non lineare, dispersiva, per una funzione di due variabili reali, una spaziale e una temporale : : con e che denotano derivate parziali rispetto a e . Per risolvere il problema ai valori iniziali associato a questa equazione, dove quindi è una funzione nota di , si associa a questa equazione l'equazione agli autovalori di Schrödinger : dove è una funzione incognita di e e '''' è la soluzione dell'equazione di Korteweg–de Vries, incognita tranne che in . La costante è un autovalore. Dall'equazione di Schrödinger si ottiene : Sostituendo questo nell'equazione di Korteweg-de Vries, e integrando, si ottiene l'equazione : in cui e sono delle costanti. '''Passo 1.''' Determinare l'equazione differenziale parziale non lineare, analizzando la fisica del sistema studiato. '''Passo 2.''' Calcolare lo ''scattering diretto''. Consiste nel trovare la coppia di Lax, composta da due operatori lineari, e , tali per cui e . È estremamente importante che l'autovalore sia indipendente dal tempo; cioè Le condizioni necessarie e sufficienti affinché ciò si verifichi sono determinate come segue: prendere la derivata temporale di per ottenere: : Sostituendo al posto di : : Riorganizzare il termine al membro di destra: : Per cui, : Poiché , questo implica che se e solo se : Questa è l'equazione di Lax. è la derivata temporale di , rispetto alla dipendenza esplicita . La ragione per definire la differenziazione in questo modo è motivata dall'istanza più semplice di , che è l'operatore di Schrödinger: : '''Passo 3.''' Determinare l'evoluzione temporale delle autofunzioni s associate a ogni autovalore , le costanti di normalizzazione, e il coefficiente di riflessione, che formano i cosiddetti dati di scattering. Quest'evoluzione temporale è data da un sistema di equazioni differenziali ordinarie lineari, che può essere risolto analiticamente '''Passo 4.''' Svolgere la procedura di ''scattering'' ''inverso'' risolvendo l'equazione integrale di Gelfand-Levitan-Marchenko (Israel Moiseevich Gelfand and Boris Moiseevich Levitan; Vladimir Aleksandrovich Marchenko), un'equazione integrale lineare, per ottenere la soluzione definitiva dell'originale PDE non lineare. Tutti i dati di scattering sono necessari per fare ciò. Il procedimento è nullo se il coefficiente di riflessione è nullo. Questo passaggio funziona se è un operatore differenziale di ordine due, ma non necessariamente se di ordine superiore. In generale comunque il problema di ''scattering inverso'' è riconducibile a un problema di fattorizzazione di Riemann-Hilbert. * Equazione di Korteweg-de Vries * Equazione di Schrödinger non lineare * Equazione di Camassa-Holm * Equazione Sine-Gordon * Reticolo di Toda * Equazione di Ishimori * Equazione di Dym
Charles Simon (dirigente sportivo)
Segretario della ''Fédération gymnastique et sportive des patronages de France'' e dell''Union internationale des œuvres catholiques d'éducation physique'', fondò e presiedette il ''Comité français interfédéral'', divenuto poi la Federazione calcistica della Francia con Henri Delaunay. Caduto vittima degli scontri nelle trincee di Écurie durante la prima guerra mondiale, nel 1917 gli venne dedicata la ''Coupe Charles-Simon'', che divenne poi la Coppa di Francia
Charles Simon negli anni 1910. Entrato giovanissimo nell'oratorio di Saint-Honoré d'Eylau di Parigi, Simon scoprì presto la sua passione per lo sport, entrando a far parte dell'Étoile des Deux Lacs, in cui sotto la guida di padre Biron giocò a calcio a buoni livelli. Nel 1904 organizzò un campionato federale calcistico, vinto poi dall'Étoile des Deux Lacs, mentre l'anno successivo divenne segretario generale della ''Fédération gymnastique et sportive des patronages de France'' ("Federazione ginnica e sportiva dei patrocini di Francia", nota anche come "FGSPF"); con un compenso di circa 3000 franchi annui, nel 1907 Simon fu tra i primi dirigenti sportivi al mondo con un contratto a tempo indeterminato. In stretto legame con Pierre de Coubertin, entrò nel consiglio direttivo dell''Union des sociétés françaises de sports athlétiques'' (USFSA) ma il suo particolare interesse per il calcio lo portò a dimettersi da quest'associazione per creare nel 1907 il ''Comité français interfédéral'' (CFI), che con Henri Delaunay divenne poi la Federazione calcistica della Francia. Rimase comunque in buoni rapporti con il barone parigino, che gli donò un trofeo simile al Bouclier de Brennus. Coupe Charles Simon''. Inizialmente, Simon non aveva limitato il CFI solo al calcio ma aveva l'intenzione di riunire tutte le organizzazioni che temevano l'egemonia dell'USFSA; vi erano infatti federazioni atletiche e ciclistiche. Sempre nel 1907 si tenne il Trophée de France, il primo trofeo calcistico francese che vedeva partecipare le squadre vincitrici dei vari campionati calcistici organizzati dalle varie associazioni presenti sul territorio francese e appartenenti al ''Comité français interfédéral'', che venne vinto dall'Étoile des Deux Lacs. Il CFI ricevette progressivamente l'adesione di tutti i club calcistici federati con l'USFSA e di Jules Rimet, fondatore nel 1910 della ''Ligue de football association'', che aderì al ''Comité français interfédéral'' nel 1912, anno in cui quest'organizzazione decise di limitarsi al gioco del calcio e di usare come logo il gallo gallico, che sarà poi ripreso da altre federazioni e dal Comitato Olimpico Francese. Il CFI nel 1908 aderì alla Fédération Internationale de Football Association (FIFA) e nel 1913 la stessa USFSA fu costretta a chiedere l'adesione al suo storico nemico. In qualità di segretario generale della ''Fédération gymnastique et sportive des patronages de France'', che rappresentò in vari occasioni pubbliche anche al cospetto di Papa Pio X, nel 1911 Simon contribuì insieme a Mario di Carpegna alla creazione dell''Union internationale des œuvres catholiques d'éducation physique'' ("Unione Internazionale delle opere cattoliche di educazione fisica"), che divenne nel 1947 la ''Fédération internationale catholique d'éducation physique et sportive'' ("Federazione internazionale cattolica di educazione fisica e sportiva"). Nominato segretario generale della nuova associazione, ratificò lo statuto durante la sua prima assemblea generale di Roma del 14 e 15 dicembre 1913. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Simon si arruolò nell'esercito francese, venendo affidato al 205e régiment d'infanterie con matricola 014.750; il 15 giugno cadde vittima degli scontri nelle trincee di Écurie, nel dipartimento del Passo di Calais. Il 18 luglio varie autorità civili e religiose parteciparono alla cerimonia funebre organizzata dalla FGSPF nella Chiesa di San Tommaso d'Aquino. La partecipazione della ''Fédération gymnastique et sportive des patronages de France'' ai vari concorsi organizzati presso la corte di San Damaso del Palazzo Apostolico del Vaticano valse a Simon la Croce dell'Ordine di San Silvestro papa. Di comune accordo la ''Fédération gymnastique et sportive des patronages de France'' e il ''Comité français interfédéral'' decisero di chiamare la nuova coppa di calcio francese ''Coupe Charles Simon'', trofeo offerto da Paul Michaux su cui venne scritto "Nel glorioso ricordo di Charles SIMON, presidente fondatore del CFI, morto sul campo d'onore il 15 giugno 1915". Nel 1923, gli venne assegnata postuma la Médaille militaire.
Guiclupea superstes
'''''Guiclupea superstes''''' è un pesce osseo estinto, appartenente agli ellimmittiformi. Visse nell'Oligocene e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Cina. E' il più recente ellimmittiforme noto.
Questo pesce era piuttosto grosso rispetto agli altri suoi simili, e poteva superare i 60 centimetri di lunghezza. Era dotato di un corpo fusiforme allungato, con il margine anteriore dorsale arrotondato e convesso, privo di un angolo marcato all'origine della pinna dorsale che invece è tipico di ''Ellimmichthys'' e ''Paraclupea''. Il margine vetrale precedente alla zona di inserzione delle pinne pelviche era anch'esso convesso, ma diveniva dritto e innalzato obliquamente dietro la loro inserzione, facendo sì che la parte posteriore del corpo fosse assottigliata gradualmente verso la coda. La pinna anale possedeva una base larga, mentre la pinna caudale era profondamente biforcuta. Era presente una serie completa di scudi predorsali così come una di scudi ventrali lungo il margine ventrale e dorsale del corpo; gli scudi erano piccoli, numerosi e tutti di grandezza uquale, con piccole creste sulla superficie dorsale. ''Guiclupea'' era inoltre caratterizzato da un grande osso post-temporale, dalla mancanza di un diastema tra il secondo e il terzo ipurale e dal termine prossimale ingrandito dei principali raggi della pinna caudale. ''Guiclupea superstes'' venne descritto per la prima volta nel 2021, sulla base di resti fossili ritrovati nella provincia di Guangxi, in Cina, nelle formazioni Ningming e Yongning, risalenti all'Oligocene. Olotipo di ''Guiclupea superstes''. In evidenza la serie di scudi dorsali. Questa specie, sulla base delle caratteristiche morfologiche, è stata attribuita agli ellimmittiformi, un gruppo di pesci clupeomorfi tipici del Cretaceo e del Paleogene, caratterizzati dalla presenza di almeno due serie di scudi sul corpo. In particolare, analisi cladistiche hanno identificato ''Guiclupea'' come il ''sister taxon'' del ben noto ''Diplomystus''. ''Guiclupea'' condivide con ''Diplomystus'' l'alta cresta sopraoccipitale, l'inserzione della pinna pelvica anteriore all'origine della pinna dorsale e il numero di scudi predorsali superiore a 20. ''Guiclupea'' rappresenta il più recente ellimittiforme, e la sua scoperta indica che i membri degli Ellimmichthyiformes avevano una distribuzione più ampia e una storia evolutiva più lunga di quanto precedentemente noto.
De Samuele Cagnazzi
I '''de Samuele Cagnazzi''' sono una famiglia nobiliare di Altamura. Palazzo della famiglia de Samuele Cagnazzi
Stemma della famiglia de Gemmis-Cagnazzi, situato sulla sommità dell'entrata al palazzo Cagnazzi La famiglia "de Samuele Cagnazzi" ebbe originariamente il solo cognome di de Samuele. Il capostipite era Samuele de Samuele (XVI sec. d.C.), figlio di Nicola nonché valente capitano di Giorgio Castriota Scanderbeg, il quale possedeva dei beni in Albania e nel Contado di Tuhegl nella Bosnia. Samuele de Samuele dovette con la propria famiglia la città greca di Corone in seguito all'invasione dei turchi nel 1534, perdendo tutti i suoi beni. Le famiglie che persero i propri possedimenti furono ricompensate dall'imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Carlo V d'Asburgo con altri possedimenti e una di queste famiglie fu proprio quella dei de Samuele e furono riconosciuta anche come una delle famiglie nobili del regno. Con strumento di donazione datato 9 marzo 1628, Marino Cagnazzi di Altamura donò a Samuele de Samuele ''juniore'' tutti i suoi beni "per varj beneficj dal medesimo ricevuti", concedendo la possibilità di aggiungere un cane nello stemma nobiliare e di aggiungere al cognome quello di Cagnazzi. La famiglia assunse da allora il cognome "de Samuele Cagnazzi". * Nicola de Samuele * Samuele de Samuele (XVI sec.d.C.) * Ippolito de Samuele Cagnazzi - padre di Luca e Giuseppe de Samuele Cagnazzi * Luca de Samuele Cagnazzi (1764-1852) - scienziato, inventore ed economista italiano * Giuseppe de Samuele Cagnazzi (1763-1837) - ufficiale del Regno di Napoli
Dinastia sallaride
La '''dinastia sallaride''' è stata una dinastia islamica conosciuta principalmente per il suo governo dell'Azerbaigian iraniano e di parte dell'Armenia dal 942 al 979. Regnò in un periodo storico che è stato chiamato Intermezzo iraniano, un periodo che vide la crescita di dinastie native iraniche tra il IX e l'XI secolo.
I sallaridi erano dailamiti che, probabilmente alla fine del IX secolo, avevano ottenuto il controllo di Shamiran, una piazzaforte di montagna localizzata a quaranta chilometri a nord di Zanyán. Da Shamiran stabilirono il loro governo sulla regione che circondava, Tarom. Stabilirono anche legami matrimoniali con la vicina dinastia yustanide di Rudbar. === Muhammad ibn Musafir === Agli inizi del X secolo il sallarida che controllava Shamiran era Muhammad ibn Musafir. Sposò una yustanide e successivamente venne coinvolto negli affari interni del suo paese. Il suo duro governo, tuttavia, alla fine gli mise contro anche la sua famiglia, e nel 941 fu imprigionato dai suoi figli Wahsudan e Marzuban. === Marzuban ibn Muhammad === Wahsudan rimase a Shamiran mentre Marzuban invase l'Azerbaigian e spodestò il suo governante, Daisam. Marzuban prese Dvin e resistette con successo agli attacchi dei Rus' e degli hamdanidi di Mosul. Ciò nonostante, venne catturato in una guerra con il búyida Rukn a il-Daula e il controllo dell'Azerbaigian divenne oggetto di controversia tra Muhammad ibn Musafir, Wahsudan, i buyídi e Daisam. Alla fine, Marzuban ristabilì il controllo sull'Azerbaigian e stipulò una pace con Rukn a il-Daula, sposando sua figlia e governò fino alla sua morte, nel 957. === I successori di Marzuban === Marzuban aveva nominato successore suo fratello Wahsudan, ma quando giunse in Azerbaigian, gli fu rifiutato il possesso del governo che venne dato a Justan, il figlio di Maruban. Incapace di imporre il suo potere nella provincia, Wahustan fece ritornato a Tarom; Justan venne riconosciuto come governante dell'Azerbaigian, e suo fratello Ibrahim divenne governatore di Dvin. Sembra che Justan fosse particolarmente interessato al suo harem, un fatto che indusse alcuni dei suoi sostenitori a ritirarsi, sebbene lui e Ibrahim avessero represso con successo una rivolta di un nipote del califfo al-Muqtafi nel 960. Poco dopo Justan e un altro fratello, Nasir, si recarono a Tarom, dove vennero imprigionati a tradimento da Wahsudan, che aveva inviato suo figlio Ismael a controllare l'Azerbaigian. Ibrahim costituì un esercito in Armenia per opporsi ad Ismael, e Wahsudan fece uccidere Justan, sua madre e Nasir. Ibrahim venne espulso dall'Azerbaigiann da Ismael, ma conservò il suo dominio sull'Armenia. Ismael morì nel 962, ed Ibrahim occupò l'Azerbaigian. Invase Tarom e costrinse Wahsudan a fuggire a Dailaman. Nel 966 Ibrahim venne sconfitto da un esercito di Wahsudan e i suoi soldati lo abbandonarono. Si rifugiò da suo cognato, il Buyi Rukn al-Daula, mentre Wahsudan inviò suo figlio Nuh in Azerbaigian. Rukn al-Daula inviò un esercito, al comando del suo visir, per reintegrare Ibrahim in Azerbaigian e Wahsudan fu espulso da Tarom per un po' di tempo. Nel 967, tuttavia, inviò di nuovo un esercito, che bruciò Ardabil prima che Ibrahim concludesse una pace con suo zio, dandogli parte dell'Azerbaigian. Nel 968 riaffermò l'autorità dei Sallaridi su Shirvan costringendoli a pagargli un tributo. L'autorità di Ibrahim cominciò a declinare nell'ultima parte del suo governo. Nel 971 i shaddadida presero Ganja, e Ibrahim fu costretto a riconoscere il loro governo in quella città. Intorno al 979 venne deposto e imprigionato e morì nel 983. La sua deposizione segnò la fine dei sallaridi quando i rawádidi di Tabriz invasero gran parte della provincia. Un nipote di Wahsudan, di nome Marzuban ibn Isma'il, conservò una piccola porzione di Azerbaigian fino al 984 quando venne catturato dai rawádidi. Suo figlio Ibrahim fuggì a Tarom e successivamente riuscì a restaurare il governo dei salaridi fino a quando non fu cacciato dai buyída. A Dvin, nel frattempo, un figlio di Ibrahim b. Marzuban b. Muhammad, Abu'l-Hajja', aveva assunto il potere; nel 982 o 983, fu persuaso dal Re di Kars a invadere il territorio del re bagratide Smbat II. Qualche tempo dopo, Abu'l-Hajja' guidò una spedizione contro Abu Dulaf al-Shaibani, il governatore di Golthn e Nakhichevan, ma fu sconfitto e perse Dvin. Viaggiò attraverso la Georgia e l'Armenia e rese visita all'imperatore bizantino Basilio II. Nel 989 o 990 Smbat II gli diede un esercito per riconquistare Dvin, ma in seguito gli ritirò il suo sostegno. Col tempo Abu'l-Hajja' incontrò la sua fine per mano dei suoi servi, che lo strangolarono. Dopo la morte di Wahsuda (dopo il 967), suo figlio Nuh gli succedette a Shamiran, ma morì prima del 989; in quello stesso anno il buyída Fakhr a il-Daula sposò la sua vedova e dopo divorziò, ma essendosi assicurato Shamiran con il matrimonio. Il figlio giovane di Nuh, Justan, venne portato a Ray. Nel 997, dopo la morte di Fakhr a il-Daula, Ibrahim b. Marzuban b. Isma'il sfruttò la debolezza del suo successore per prendere il controllo di Shamiran, Zanyán, Abhar e Suharavard. Quando il gaznávida Mahmud di Gazni conquistò Ray, nel 1029, inviò un esercito a conquistare i territori di Ibrahim, ma fallì nell'intento. Ibrahim prese Qazvin ai gaznavídi e sconfisse il figlio di Mahmud, Ma'ud, in battaglia. Ma'ud riuscì a corrompere alcuni soldati di Ibrahim allo scopo di catturarlo. Il figlio di Ibrahim rifiutò di consegnare il potere di Sarjahan ma fu costretto a pagare un tributo. Nel 1036 i sallaridi erano tornati a Shamiran. Intorno a 1043 il sultano selgiucide Tugrïl Beg ricevette la sottomissione del ''salar'' di Tarom, che devenne suo vasallo e sottoposto a tributo. Questo sallaride potrebbe essere stato Justan ibn Ibrahim, che era stato nominato governante di Tarom nel 1046. Nel 1062 Toghril si recò a Shamiran e di nuovo ricevette il tributo dal suo governante, Musafir. Egli è l'ultimo sallarida conosciuto; è probabile che la dinastia sia stata poco dopo sterminata dai Nizariti di Alamūt, che smantellarono il potere di Shamiran.
Sulle colline della Manciuria
'''''Sulle colline della Manciuria''''' è un valzer del compositore russo Ilʹja Alekseevič Šatrov, risalente al 1906.
Il titolo originario del valzer era ''Il reggimento Mokšanskij sulle colline della Manciuria'' () e si riferiva ad un fatto avvenuto durante la battaglia di Mukden, l'ultima battaglia di terra della guerra russo-giapponese: il reggimento di fanteria Mokšanskij venne circondato dalle forze giapponesi per undici giorni, durante i quali subì varie perdite. Šatrov prestò servizio nel reggimento come capobanda e di ritorno dalla guerra decise di comporre un valzer in ricordo di quell'avvenimento. Nel 1906, quando il reggimento si trovava nella città di Samara, Šatrov conobbe Oskar Filippovič Knaub, il proprietario di un negozio di musica locale, che lo aiutò a pubblicare il brano e in seguitò ne acquisì la proprietà. Il brano venne pubblicato nel 1907. La prima vera esecuzione del brano avvenne il 24 aprile 1908 nel giardino Strukovskij di Samara. All'inizio il valzer venne accolto freddamente, ma poi questo acquisì popolarità e, a soli tre anni dalla sua pubblicazione, Knaub pubblicò 82 versioni diverse della composizione. In seguito alla pubblicazione del valzer, il poeta Stepan Gavrilovič Petrov, meglio noto con lo pseudonimo Skitalec, scrisse un testo da abbinare alla musica di Šatrov: i versi originali riguardavano i soldati caduti che riposavano nelle loro tombe in Manciuria, ma in seguito il testo venne revisionato durante la seconda guerra mondiale. Nel 2020, a Samara, è stato indotto un concorso per realizzare un monumento dedicato alla prima esecuzione della composizione, da collocarsi nel giardino Strukovskij. Testo in russo Traslitterazione Traduzione Тихо вокруг, сопки покрыты мглой, Вот из-за туч блеснула луна, Могилы хранят покой. Белеют кресты – это герои спят. Прошлого тени кружат давно, О жертвах боёв твердят. Плачет, плачет мать родная, Плачет молодая жена, Плачут все, как один человек, Злой рок и судьбу кляня! Тихо вокруг, ветер туман унёс, На сопках маньчжурских воины спят И русских не слышат слёз. Пусть гаолян вам навевает сны, Спите герои русской земли, Отчизны родной сыны. Плачет, плачет мать родная, Плачет молодая жена, Плачут все, как один человек, Злой рок и судьбу кляня! Вы пали за Русь, погибли вы за Отчизну, Поверьте, мы за вас отомстим И справим кровавую тризну! Ticho vokrug, sopki pokryty mgloj, Vot iz-za tuč blesnula luna, Mogily chranjat pokoj. Belejut kresty – èto geroi spjat. Prošlogo teni kružat davno, O žertvach boëv tverdjat. Plačet, plačet matʹ rodnaja, Plačet molodaja žena, Plačut vse, kak odin čelovek, Zloj rok i sudʹbu kljanja! Ticho vokrug, veter tuman unës, Na sopkach manʹčžurskich voiny spjat I russkich ne slyšat slëz. Pustʹ gaoljan vam navevaet sny, Spite geroi russkoj zemli, Otčizny rodnoj syny. Plačet, plačet matʹ rodnaja, Plačet molodaja žena, Plačut vse, kak odin čelovek, Zloj rok i sudʹbu kljanja! Vy pali za Rusʹ, pogibli vy za Otčiznu, Poverʹte, my za vas otomstim I spravim krovavuju triznu! Intorno tutto è calmo, le colline sono coperte dalla foschia, all'improvviso la luna brilla tra le nuvole, le tombe rimangono impassibili. Il bianco bagliore delle croci – gli eroi riposano. Le ombre del passato girano intorno, ricordando le vittime delle battaglie. Piange, piange la cara madre, piange la giovane moglie, tutti piangono come una persona sola, maledicendo il fato, maledicendo il destino! Intorno tutto è calmo, il vento ha scacciato la nebbia, i guerrieri riposano sulle colline della Manciuria e non possono udire le lacrime russe. Lasciati cullare dal fruscio del sorgo, riposate in pace, eroi del suolo russo, cari figli della Patria. Piange, piange la cara madre, piange la giovane moglie, tutti piangono come una persona sola, maledicendo il fato, maledicendo il destino! Ti innamorasti della Russia, sei caduto per la Patria, fidati di noi, ti vendicheremo e celebreremo una festa sanguinosa! Una registrazione del brano con il testo di Skitalec (cantato da Michail Vavič), risalente al 1912. La tonalità del brano è il mi bemolle minore nella versione orchestrale originale e il fa minore nell'arrangiamento popolare. ''Sulle colline della Manciuria'' è presente in vari film, tra i quali ''Vai avanti tu che mi vien da ridere'' del 1982 (nella scena girata a Villa Aldobrandini), ''Urga - Territorio d'amore'' di Nikita Michalkov (1991), ''Onegin'' di Martha Fiennes (1999) e ''Brestskaja krepost''' (2010). Un arrangiamento per fisarmonica è presente in un episodio della seconda stagione della serie televisiva israeliana ''Shtisel''.
Rawadidi
'''Rawadidi''' o '''Ravadidi''' ''' o '''Banu Rawādi''' sono stati una dinastia curda musulmana sunnita centrata nella regione nord-occidentale dell'Azerbaigian tra la fine dell'VIII e l'inizio del XIII secolo. Originariamente di origine araba Azdi, i Rawadidi governarono Tabriz e l'Azerbaigian nord-orientale tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo. La famiglia divenne curdizzata all'inizio del X secolo e si concentrò su Tabriz e Maragha. Nella seconda metà del X e in gran parte dell'XI secolo, questi discendenti curdi controllavano gran parte dell'Azerbaigian e parti dell'Armenia.
L'origine della dinastia Rawadida era collegata al nome del capo tribù Rawwad. I Rawadidi erano di origini arabe e arrivarono nella regione a metà dell'VIII secolo, ma erano diventati curdi all'inizio del X secolo e iniziarono a usare forme linguistiche curde come ''Mamlan'' per Muhammad e ''Ahmadil'' per Ahmad come nomi. La famiglia Rawadid si trasferì in Kurdistan a metà dell'VIII secolo e nel X secolo assunse la guida dei Rawadiya, un ramo della tribù curda Hadhabani. Nella seconda metà del X secolo e in gran parte dell'XI secolo, questi discendenti curdi controllavano gran parte di Azerbaigian e parti dell'Armenia. La prima forma del nome è scritta "Rewend" nello ''Sharafnameh''. Secondo Kasravi, i Rawadidi conquistarono le terre del sovrano sallaride Ibrahim I ibn Marzuban I, nell'Azerbaigian nel 979. Abu Mansur Wahsudan (1019-1054) è stato il sovrano Rawadidi più noto, ed è menzionato da Ibn Athir. Secondo Ahmad Kasravi, sono stati conservati sessanta panegirici qasida del poeta Qatran Tabrizi (XI secolo) dedicati a Wahsudan. Dopo la rivolta degli Oghuz contro Mahmud Ghaznavi (998-1030) nel Khorasan nel 1028, circa 2.000 famiglie Oghuz fuggirono in Occidente. Wahsudan protesse e permise ad alcuni di loro di stabilirsi nel territorio dei Rawadidi. Diede loro terre e ne fece suoi vassalli, con l'intenzione di usarli nelle guerre contro l'Impero bizantino. Le regioni di Tabriz, Maragha e le fortezze del monte Sahand erano in suo possesso. Nel 1029, aiutò i curdi Hadhbani a Maragha a sconfiggere le tribù turche degli Oghuz invasori. Secondo Ibn Athir, Wahsudan formò un'alleanza matrimoniale con il primo gruppo di turchi Oghuz che raggiunse l'Azerbaigian per agire contro i suoi nemici. Questa alleanza stimolò l'animosità del sovrano Shaddadida Abu'l-Ḥasan Laškari. Un altro gruppo di turchi arrivò in Azerbaigian nel 1037-1038. Dopo aver saccheggiato Maragha, Wahsudan e suo nipote Abu'l-Hayjā misero da parte i loro problemi e unirono le forze contro i turchi Ghuzz. I turchi furono dispersi a Rayy, Isfahan e Hamadan. Un gruppo di turchi rimase a Urmiya. Wahsudan invitò i loro capi a una cena e li massacrò nel 1040-1041. Qatran menzionato su diverse battaglie, tra Wahsudan e un gruppo di un Ghuzz, raggiunse l'Azerbaigian nel 1041-1042. Un'intensa battaglia nel deserto di Sarab portò alla sconfitta dei Rawadidi sui turchi. Dopo aver bandito gli Oghuz, Wahsudan migliorò i rapporti con gli Shaddadidi e si recò di persona a Ganja, centro degli Shaddadidi. Wahsudan inviò anche una spedizione ad Ardabil sotto il comando di suo figlio Mamlan II. Il sovrano (''sipahbod'') di Moghan dovette sottomettersi al conquistatore. Mamlan costruì anche una fortezza ad Ardabil. Un devastante terremoto, nel 1042-1043, distrusse gran parte di Tabriz, le sue mura, le case, i mercati e gran parte del palazzo dei Rawadidi. Sebbene Ibn al-'Asir abbia detto che a Tabriz morirono 50.000 persone, Nasir Khosrow, che passò per Tabriz quattro anni dopo, diede il numero di 40.000 morti e affermò che la città stava prosperando ai tempi della sua visita. Lo stesso Wahsudan si salvò perché si trovava in un giardino fuori città. Tughril conquistò il principato nel 1054, sconfisse il principe di Tabriz Wahsudan ibn Mamlan e catturò suo figlio Abu Nasr Mamlan. Nel 1071, quando Alp Arslan tornò dalla sua campagna contro l'impero bizantino, depose Mamlan. Il successore di Wahsudan, ''Ahmad bin Wahsudan'', signore di Maragha, prese parte alla campagna di Muhammad Malik Shah contro la Siria nel 1110. Il suo titolo completo era ''Ahmadil bin Ibrahim bin Wahsudan al-Rawwadi al-Kurdi''. Ahmadil combatté di nuovo i crociati durante la prima crociata. Joscelin fece un trattato di pace con lui durante l'assedio di Tell Bashir (nell'attuale Turchia meridionale, a sud-est di Gaziantep). Fu pugnalato a morte dagli ismailiti nel 1117 a Baghdad. I suoi discendenti continuarono a governare Maragha e Tabriz come Atabakane Maragha fino all'invasione mongola nel 1227. # Muhammad ibn Husayn al-Rawadi (? – c. 953?) # Abu'l-Hayja Husayn I (955–988) # Abu'l-Hayja Mamlan I (988-1000) # Abu Nasr Husayn II (1000-1025) # Abu Mansur Wahsudan (1025–1058/9) # Abu Nasr Mamlan II (1058/9-1070) # Ahmadil ibn Ibrahim ibn Wahsudan (a Maragha) (c.1100-1116)
Roy Fowler
Vinse dieci medaglie paralimpiche in sei diverse edizioni dei Giochi dal 1964 al 1988.
Roy Fowler nacque a Bisbane. Giocò a rugby a 13 e gareggiò nel nuoto in rappresentanza della sua scuola fino all'età di 12 anni, quando lavorò nell'outback australiano in una fattoria di pastori durante la Grande depressione. All'età di quattordici anni, ebbe il suo primo combattimento professionale. Durante la seconda guerra mondiale, fu artigliere nel 2/2 Tank Attack Regiment dell'esercito australiano, e dopo la guerra, girò l'Australia come parte di un circuito di wrestling professionale di tag team. Nel 1963, ebbe un'emorragia cerebrale in un incidente nel corso dell'estrazione di carbone, e divenne tetraplegico. Trascorse sei mesi nell'unità spinale del Princess Alexandra Hospital e poi fu trasferito al Kingshome Rehabilitation Centre, dove entrò in contatto con gli sport in carrozzina. === Carriera sportiva === La prima competizione internazionale di Fowler furono i Giochi di Tokyo del 1964, dove vinse tre medaglie d'oro nel nuoto e due medaglie d'argento nel tiro con l'arco. Nel tiro con l'arco, vinse anche una medaglia d'argento e una medaglia di bronzo ai Giochi di Heidelberg del 1972. Partecipò alle gare di tiro con l'arco che di tiro del dardo ai Giochi paralimpici di Tel Aviv 1968 e di Toronto 1972, senza riuscire a vincere nessuna medaglia. Il suo sport preferito era il tiro con l'arco e raggiunse i primi 20 posti al mondo nelle gare di tiro con l'arco per normodotati. Nel 1981 cominciò a giocare a bowls, dove raggiunse le semifinali agli Stoke Mandeville Games del 1983. Vinse due medaglie d'oro in questo sport ai Giochi di New York/Stoke Mandeville del 1984 in entrambe le gare per paraplegici uomini a coppie, con Eric Magennis, e per singoli, e un'altra medaglia d'oro ai Giochi di Seoul del 1988 nella gara a coppie maschili categoria 2-6 con Stan Kosmala. Prima medaglia d'oro paralimpica in bowls del Queensland, Roy Fowler restò imbattuto nelle competizioni nazionali per disabili dal 1982 al 1991, vincendo nove titoli nazionali di singolare, ed eccelleva anche nelle gare di bocce su prato con i normodotati. Dopo un problema di salute nel 1998 che lo costrinse a rimanere in ospedale per un anno, vinse una medaglia d'oro in una competizione nazionale mesi dopo il suo rilascio. In tutto, vinse 100 medaglie nello sport in carrozzina sia a livello nazionale che internazionale. Nel 2000, in occasione dei Giochi di Sydney, Fowler partecipò come tedoforo alla marcia della torcia paralimpica. Morì nel 2002 all'età di 82 anni, sopravvivendo alla moglie Mary. Al momento della morte, viveva a East Ipswich, nel Queensland. Anno Manifestazione Sede Evento Risultato Prestazione Note 1964 Giochi paralimpici Tokyo Nuoto - 25 m rana completo 1 Nuoto - 25 m stile libero prono completo 1 Nuoto - 25 m stile libero supino completo 1 Tiro con l'arco - St. Nicholas open individuale Tiro con l'arco - St. Nicholas open a squadre 1972 Giochi paralimpici Heidelberg Tiro con l'arco - FITA open individuale Tiro con l'arco - FITA open a squadre 1984 Giochi paralimpici New York Stoke Mandeville Bowls - Individuale per paraplegici Bowls - Coppia per paraplegici 1988 Giochi paralimpici Seul Bowls - Coppia 2-6
Flight Log: Arrival
'''''Flight Log: Arrival''''' è il settimo EP del gruppo musicale sudcoreano Got7, pubblicato il 13 marzo 2017.
Dopo l'uscita, ''Flight Log: Arrival'' si è classificato primo in Corea del Sud sulla Gaon Weekly Album Chart, vendendo 278.103 copie nel mese di marzo. Ha debuttato in terza posizione sulla ''Billboard'' Heatseekers Album Chart e in prima sulla ''Billboard'' World Albums Chart. È stato il decimo disco più venduto in Corea del Sud nel 2017 con 334.316 copie a fine anno. È stato nominato per il premio Album dell'anno (Primo quarto) alla settima edizione dei Gaon Chart Music Award e al Daesang ai Golden Disc Award, vincendo invece il Bonsang. * Mark – rap * JB – voce * Jackson – rap * Jinyoung – voce * Youngjae – voce * BamBam – rap * Yugyeom – voce Classifica (2017) Posizionemassima Australia 92 Belgio (Fiandre) 182 Corea del Sud 1 Giappone 9
Dany (film)
'''''Dany''''' è un film del 2018 diretto da François Damiens. La pellicola utilizza la tecnica del falso documentario per raccontare il rapporto padre-figlio tra il detenuto Daniel "Dany" Versavel e il tredicenne Sullivan. Si tratta del primo film con François Damiens alla regia.
Il film è stato campione d'incassi in Belgio, registrando oltre 100.000 unità al box office nazionale. In Francia, ''Dany'' è stato il terzo film più visto durante la sua settimana d'apertura, dietro ''Solo: A Star Wars Story'' e ''Deadpool 2''. Il film è stato accolto positivamente dalla critica. Sull'aggregatore di recensioni AlloCiné, ''Dany'' detiene un indice di gradimento di tre stelle su cinque, basato su 25 recensioni. *2019 – Premio Magritte **Candidato come miglior film **Candidato come migliore attore a François Damiens **Candidato come migliore promessa maschile a Matteo Salamone
Nauta (album)
'''''Nauta''''' è il primo album del gruppo musicale italiano Caboto, pubblicato nel 2001.
* Marcello Petruzzi - basso * Stefano Passini - batteria * Alessandro Gallarani - chitarra * Nazim Comunale - pianoforte, voce === Produzione === * Gabriele Branca - masterizzazione * David Lenci - ingegneria del suono
Ženskaja Liga Amerikanskogo Futbola 2021
La '''Ženskaja Liga Amerikanskogo Futbola 2021''' è la 2ª edizione dell'omonimo torneo di football americano.
Club Città Stadio Sponsor ufficiale Risultato nella stagione 2019 Ekaterinburg Mosca Mosca San Pietroburgo Mosca ===1ª giornata=== ===2ª giornata=== ===3ª giornata=== ===4ª giornata=== La classifica della regular season è la seguente: *'''PCT''' = percentuale di vittorie, '''''G''' = partite giocate, '''V''' = partite vinte, '''P''' = partite perse, '''PF''' = punti fatti, '''PS''' = punti subiti'' Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1   '''1.000''' 3 3 0 0 68 22 2   '''.667''' 3 2 0 1 104 54 3   '''.667''' 3 2 0 1 72 70 4   '''.000''' 3 0 0 3 18 56 5   '''.000''' 2 0 0 2 12 72 * Campionesse della WLAF 2021
Operazione Gratitude
'''Operazione Gratitude''' fu il nome in codice di un massiccio attacco aeronavale condotto tra il 10 e il 20 gennaio 1945 dalla United States Navy contro navi e porti controllati dall'Impero giapponese nella regione del Mar Cinese Meridionale, nell'ambito dei più vasti scontri del teatro bellico dell'oceano Pacifico della seconda guerra mondiale. La United States Third Fleet dell'ammiraglio William Halsey penetrò nel bacino del Mar Cinese Meridionale la mattina del 10 gennaio 1945 attraverso lo stretto di Luzon a nord delle Filippine; lo scopo dell'incursione era quello di dare la caccia alle residue forze navali della Marina imperiale giapponese rimaste nel Sud-est asiatico dopo la sconfitta patita nella battaglia del Golfo di Leyte, come pure di sconvolgere le rotte commerciali che attraversavano il bacino, di vitale importanza per garantire l'afflusso di materie prime alle industrie del Giappone. Mettendo in campo una schiacciante forza aeronautica imbarcata su portaerei, la Third Fleet attaccò il 12 gennaio i principali scali dell'Indocina francese , per poi colpire il sud di Formosa il 15 gennaio e Hong Kong, Macao e Canton il 16 gennaio. Le forze statunitensi si ritirarono quindi indisturbate il 20 gennaio passando nuovamente per lo stretto di Luzon. Benché le principali unità navali da guerra giapponesi avessero evitato la distruzione perché già fuggite a Singapore, l'incursione fu un grosso successo per le forze statunitensi: perdendo solo poche decine di velivoli, la Third Fleet inflisse gravi danni alle strutture portuali della zona, distrusse al suolo o in combattimento centinaia di aerei giapponesi e mandò a fondo decine di unità mercantili nipponiche, in particolare diverse petroliere. L'incursione rappresentò il capitolo iniziale di una massiccia campagna di attacchi aerei e di sommergibili contro i convogli navali giapponesi nel Mar Cinese Meridionale, portando di fatto a una interruzione dei traffici nel bacino entro l'aprile 1945.
La situazione strategica nel Pacifico occidentale al gennaio 1945: in rosso le zone controllate dagli Alleati, in bianco quelle controllate dal Giappone Tra la fine del 1941 e i primi mesi del 1942 l'Impero giapponese impose il suo controllo militare su quasi tutta la regione del Mar Cinese Meridionale: il controllo delle rotte navali che passavano per il bacino era vitale per lo sforzo bellico nipponico, visto che da esse passavano i rifornimenti essenziali di petrolio e altre materie prime ottenuti dai territori occupati del Borneo, della Malesia e delle Indie orientali olandesi. Se il controllo di molte zone era stato ottenuto con la mera occupazione militare, più peculiare era però la situazione nell'Indocina francese: dopo un breve confronto militare nel settembre 1940 le autorità coloniali, dichiaratesi fedeli al governo collaborazionista di Vichy dopo la capitolazione francese seguente l'invasione tedesca della Francia, concessero ai giapponesi l'uso dei porti e delle basi aeree nel nord dell'Indocina; nel luglio 1941 questo accordo si estese anche alle basi nel sud della colonia, consentendo ai nipponici di disporre dei campi di aviazione della zona nonché del grande porto della Baia di Cam Ranh. Le autorità coloniali francesi rimasero formalmente al potere, ma furono di fatto ridotte al rango di fantocci dei giapponesi. Dopo la liberazione della Francia a opera degli Alleati nel 1944, le autorità coloniali di Saigon stabilirono contatti con il nuovo governo francese a Parigi, dando avvio a preparativi per una rivolta contro l'occupazione giapponese; anche i giapponesi, del resto, stavano stilando piani per un disarmo forzato delle residue forze militari francesi in Indocina e l'avvio di una piena occupazione della regione, e i servizi di intelligence di Tokyo appresero rapidamente quali fossero le intenzioni delle autorità coloniali. Con la guerra che volgeva rapidamente a sfavore del Giappone, i convogli navali in transito nel Mar Cinese Meridionale iniziarono a cadere sempre più vittima degli attacchi dei sommergibili degli Alleati, a cui poi si unirono, nel tardo 1944, gli attacchi delle forze aeree. Questi attacchi erano guidati dalle attività di SIGINT dei servizi d'informazioni alleati e dai pattugliamenti dei velivoli da ricognizione a lungo raggio, integrati dai rapporti forniti da osservatori posti a terra lungo le coste della Cina e informatori dislocati nei porti del Sud-est asiatico. I bombardieri della Fourteenth Air Force della United States Army Air Forces (USAAF), stazionati nelle basi nell'interno della Cina, attaccavano regolarmente tanto i convogli giapponesi in navigazione nel Mar Cinese quanto i porti commerciali della Cina meridionale occupati dai nipponici, oltre alle infrastrutture militari in Indocina; i servizi clandestini degli Alleati intrapresero invece poche attività in Indocina almeno fino al secondo quarto del 1945. Nonostante le perdite di petroliere e navi cargo andassero aumentando, il governo giapponese continuò a ordinare ai suoi mercantili di percorrere il passaggio obbligato del Mar Cinese Meridionale; nel tentativo di limitare le perdite, i convogli e le navi in navigazione solitaria abbandonarono le rotte navali dirette comunemente seguite in favore di percorsi meno battuti, oppure presero a navigare più vicino alle coste cinesi e indocinesi o sfruttando il favore del buio. Le forze terrestri degli Stati Uniti diedero l'avvio alla liberazione delle Filippine dall'occupazione giapponese il 25 ottobre 1944, sbarcando sull'isola di Leyte al centro dell'arcipelago. Dopo aver stabilito una base sicura a Leyte, il 13 dicembre gli statunitensi estesero le loro conquiste sbarcando sull'isola di Mindoro; questa operazione portò all'acquisizione di varie basi aeree da cui potevano essere condotti tanto attacchi contro il traffico navale nel Mar Cinese Meridionale, quanto missioni di supporto al progettato sbarco nel Golfo di Lingayen nel nord di Luzon, tappa fondamentale nella liberazione delle Filippine, previsto per il gennaio 1945. La Marina imperiale giapponese subì pesanti perdite nel tentativo di arrestare la progressione degli statunitensi nelle Filippine, e la combinazione tra gli affondamenti riportati nella battaglia del Golfo di Leyte nell'ottobre 1944 e quelli riportati nella precedente battaglia del Mare delle Filippine nel giugno 1944 resero di fatto impossibile per la flotta nipponica condurre altre grandi battaglie contro gli Alleati. Alcune delle portaerei della Third Fleet fotografate nella base di Ulithi all'inizio di dicembre 1944 Già nel tardo 1944 l'ammiraglio William Halsey, comandante della United States Third Fleet, aveva iniziato a stilare piani per un'incursione aeronavale della sua flotta nella zona del Mar Cinese Meridionale; il 21 novembre 1944 Halsey chiese formalmente all'ammiraglio Chester Nimitz, comandante in capo della United States Pacific Fleet e del Pacific Ocean Areas, il permesso di condurre il raid, ma la sua proposta venne inizialmente respinta. Nel dicembre seguente, tuttavia, l'alto comando della United States Navy iniziò a nutrire timori circa il fatto che la Marina giapponese potesse ancora tentare di tagliare le rotte di rifornimento per la progettata testa di ponte da allestire nel Golfo di Lingayen; questi timori sembrarono trovare una conferma il 26 dicembre, quando una forza navale giapponese sortita dalla Baia di Cam Ranh in Indocina aveva condotto un bombardamento mordi-e-fuggi della testa di ponte statunitense a Mindoro, pur dovendo ripiegare sotto gli attacchi dei velivoli alleati. Per evitare il pericolo di nuovi raid simili, gli ammiragli della US Navy decisero di annientare le residue forze offensive rimaste alla Marina imperiale giapponese, che si riteneva fossero suddivise tra gli ancoraggi della Baia di Cam Ranh e del Mare interno di Seto; a questo stadio della guerra il Mare di Seto era ancora fuori dal raggio di azione dei bombardieri dell'USAAF, facendo così della Baia di Cam Ranh il principale obiettivo degli statunitensi. Halsey e Nimitz discussero nuovamente del proposto raid nel Mar Cinese nel corso di un incontro il 25 dicembre 1944 nella base avanzata della US Navy di Ulithi, nelle isole Caroline; il 28 dicembre Nimitz diede ad Halsey il permesso di lanciare attacchi alle basi giapponesi nel Mar Cinese Meridionale non appena la sua flotta fosse stata libera dal compito di supportare gli sbarchi nel Golfo di Lingayen, e qualora «le maggiori unità della flotta giapponese fossero state avvistate» nella zona. Halsey trasmise i piani già preparati ai suoi subordinati quello stesso 28 dicembre: la sua intenzione era quella di attaccare il maggior numero di unità giapponesi scovate nell'area, ma in aggiunta si puntava anche a scoraggiare qualunque ulteriore operazione della Marina imperiale nel bacino conducendo un'impressionante dimostrazione di forza. Sebbene la Fourteenth Air Force stesse conducendo attacchi alle navi e alle basi aeree giapponesi nei dintorni di Hong Kong in preparazione dell'invasione di Luzon, i comandi dell'USAAF non furono informati dei piani della Third Fleet in merito al Mar Cinese Meridionale e nessuno sforzo venne compiuto per coordinare le azioni delle due unità nell'area. I piani per l'incursione specificavano che la Third Fleet sarebbe entrata nel Mar Cinese Meridionale dallo stretto di Luzon, piegando poi a sud-ovest. Nel corso del transito nello stretto le portaerei della flotta avrebbero attaccato le basi aeree giapponesi su Formosa e provveduto alla copertura degli sbarchi nel Golfo di Lingayen il 9 gennaio 1945; tre sommergibili della United States Seventh Fleet sarebbero stati distaccati nel Mar Cinese per soccorrere gli equipaggi di velivoli statunitensi costretti a precipitare in mare. Il raid avrebbe portato le navi della Third Fleet a operare molto vicino alle basi aeree giapponesi, i cui velivoli rappresentavano la minaccia maggiore per le navi di Halsey: i servizi di intelligence alleati stimavano in circa 300 gli apparecchi nipponici schierati a Formosa, circa 500 quelli nelle basi nel sud della Cina e nel nord dell'Indocina, 170 quelli nell'Indocina meridionale, in Birmania e Thailandia, e 280 quelli nelle Indie olandesi. Benché molti di questi apparecchi appartenessero al Servizio aeronautico dell'Esercito giapponese e fossero di conseguenza meno addestrati agli attacchi contro navi rispetto agli aerei dell'Aviazione navale nipponica, vi era un forte rischio che stormi di ''kamikaze'' potessero abbattersi sulle unità statunitensi. In aggiunta, muovere in forze nel Mar Cinese Meridionale in gennaio poteva essere un notevole azzardo meteorologico, visto che in quel periodo dell'anno la zona era frequentemente soggetta a tifoni. === Gli statunitensi === Navi della Third Fleet fotografate in rotta per le Filippine nel gennaio 1945 Al gennaio 1945 la Third Fleet era costruita attorno alla flotta di portaerei veloci della Pacific Fleet, la Fast Carrier Task Force, divenuta da tempo il principale elemento offensivo della US Navy nell'oceano Pacifico; il controllo di questa forza era alternato a intervalli regolari tra la Third Fleet di Halsey e la United States Fifth Fleet dell'ammiraglio Raymond Spruance, con il conseguente cambio di nome in codice da Task Force 38 quando sotto Halsey a Task Force 58 quando sotto Spruance. Come Task Force 38 la flotta portaerei era comandata dal viceammiraglio John S. McCain Sr., e nel gennaio 1945 era suddivisa in tre gruppi di portaerei d'attacco e un gruppo addestrato agli attacchi notturni: i gruppi d'attacco erano il Task Group 38.1 con quattro portaerei, due navi da battaglia, sei incrociatori e 25 cacciatorpediniere, il Task Group 38.2 con quattro portaerei, tre navi da battaglia, cinque incrociatori e 24 cacciatorpediniere, e il Task Group 38.3 con quattro portaerei, tre navi da battaglia, cinque incrociatori e 17 cacciatorpediniere; il gruppo d'attacco notturno, Task Group 38.5, si componeva di due portaerei e sei cacciatorpediniere, e durante il giorno operava normalmente al fianco del Task Group 38.2. Le portaerei statunitensi imbarcavano un totale di circa 900 apparecchi. Dopo la forza d'attacco, il principale elemento della Third Fleet era l'unità logistica, designata come Task Group 30.8 e comprendente un gran numero di petroliere, navi trasporto munizioni e diverse portaerei di scorta cariche di apparecchi di rimpiazzo per le portaerei della Task Force 38; la forza logistica era protetta da una scorta di cacciatorpediniere. Completava l'organico della Third Fleet un gruppo d'attacco deputato alla caccia e distruzione dei sommergibili nemici, il Task Group 30.7, composto da una portaerei di scorta e tre cacciatorpediniere di scorta che tipicamente operava a protezione del Task Group 30.8. === I giapponesi === A dispetto delle previsioni degli strateghi statunitensi, la Marina imperiale giapponese non aveva alcuna intenzione di attaccare le linee di comunicazione degli Alleati nelle Filippine e Cam Ranh non era più la base di una grossa flotta da combattimento. Al 1º gennaio 1945 quanto restava dei principali elementi d'attacco della Marina giapponese nel Sud-est asiatico, rappresentati principalmente dalle due navi da battaglia classe Ise e da pochi incrociatori e cacciatorpediniere, era stato spostato nella base di Singapore o nelle sue vicinanze, e da Cam Ranh operavano ormai solo le unità leggere di scorta ai convogli mercantili; sebbene, come detto, nel gennaio 1945 molte centinaia di apparecchi giapponesi fossero schierati nelle basi intorno al bacino del Mar Cinese Meridionale, relativamente pochi equipaggi addestrati erano disponibili per pilotarli. Per quanto il quartier generale giapponese avesse discusso dell'opportunità di sferrare un grande attacco alle linee di comunicazione della testa di ponte statunitense a Lingayen, il 20 gennaio 1945 si convenne di concentrare tutte le forze disponibili nella difesa dell'arcipelago nipponico stesso e di limitarsi a condurre solo azioni ritardanti sugli altri fronti; come risultato, al momento del raid le forze giapponesi nel Mar Cinese erano concentrate principalmente nel prepararsi a resistere a futuri attacchi degli Alleati nella zona. I giapponesi ritenevano che le forze statunitensi avrebbero potuto lanciare un'invasione anfibia dell'Indocina una volta completata a liberazione delle Filippine, e vi era inoltre il timore di ulteriori attacchi alleati in direzione delle vecchie colonie britanniche del Sud-est asiatico; nel tentativo di coordinare meglio tutte le risorse giapponesi in zona, nel gennaio 1945 tutte le forze dell'Esercito e della Marina imperiale furono poste agli ordini del Gruppo d'armate di spedizione meridionale al comando del maresciallo Hisaichi Terauchi, il cui quartier generale era situato a Singapore. A dispetto di questi preparativi, i giapponesi non erano in grado di contrastare energici attacchi al loro naviglio nel Mar Cinese Meridionale. Sebbene le forze della Marina imperiale deputate alla difesa del traffico mercantile fossero state espanse nel corso del 1944, esse rimanevano in larga parte inadeguate al compito: il tipo più comune di unità di scorta era la ''Kaibokan'', un tipo di corvetta anti-sommergibili piuttosto vulnerabile agli attacchi dall'aria per via della sua bassa velocità e del debole armamento contraerei. La Marina destinava inoltre solo pochi aerei alle attività di scorta ai convogli nel Mar Cinese Meridionale e, a causa della tradizionale rivalità con l'Esercito, aveva rifiutato l'offerta avanzata da quest'ultimo di ulteriori squadroni di caccia per questo scopo, formulata giusto poco prima dell'avvio dell'incursione statunitense. === L'entrata nel Mar Cinese Meridionale === Carta del Mar Cinese Meridionale con la rotta approssimativa seguita dalla Third Fleet tra il 9 e il 21 gennaio 1945 La Third Fleet di Halsey salpò da Ulithi il 30 dicembre 1944, e tra il 3 e il 4 gennaio 1945 i velivoli delle sue portaerei iniziarono ad attaccare gli aeroporti giapponesi su Formosa, Okinawa e isole vicine, mossa volta a preparare gli sbarchi statunitensi nel Golfo di Lingayen; in aggiunta, i velivoli della Third Fleet attaccarono il naviglio giapponese sorpreso in navigazione al largo di Formosa affondando almeno tre mercantili e danneggiando quattro unità di scorta. Su richiesta del generale Douglas MacArthur, comandante del South West Pacific Area e responsabile delle operazioni nelle Filippine, la flotta lanciò una serie di attacchi ai campi di volo giapponesi su Luzon tra il 6 e il 7 gennaio; circa nello stesso tempo il vice ammiraglio Thomas Kinkaid, comandante della United States Seventh Fleet e incaricato di condurre lo sbarco nel Golfo di Lingayen, chiese ad Halsey di iniziare a operare a ovest di Luzon per fornire copertura aerea durante la prima fase dello sbarco. Halsey ritenne inappropriato per la sua flotta svolgere un ruolo così passivo, e insistette piuttosto nel lanciare ulteriori attacchi alle basi aeree nel sud di Formosa i cui velivoli rappresentavano la minaccia più importante per le navi di Kinkaid: questi attacchi furono quindi portati a termine il 9 gennaio, in contemporanea con gli sbarchi nel Golfo di Lingayen. Nel corso della mattinata del 9 gennaio, Nimitz autorizzò la Third Fleet di Halsey a sganciarsi dalla copertura delle operazioni di sbarco a Luzon e a inoltrarsi nel Mar Cinese Meridionale; dopo aver recuperato gli aerei in volo quel pomeriggio, Halsey ordinò quindi alle sue unità di attuare i piani d'attacco predisposti. Nel corso delle operazioni condotte tra il 3 e il 9 gennaio, la Third Fleet distrusse in volo o a terra più di 150 aerei giapponesi, ma perse anche 86 dei suoi apparecchi di cui 46 in incidenti. Nella notte tra il 9 e il 10 gennaio, il corpo centrale della Third Fleet entrò nel Mar Cinese Meridionale attraverso il canale di Bashi nella parte settentrionale dello stretto di Luzon; il Task Group 30.8, ridotto nell'organico a sei petroliere veloci, due portaerei di scorta e alcuni cacciatorpediniere a protezione raggiunse invece il Mar Cinese passando per il canale di Balintang più vicino alla costa di Luzon. Nessuna di queste due forze venne localizzata dai giapponesi, sebbene dei caccia notturni operanti dalla portaerei si fossero imbattuti in velivoli da trasporto nipponici in volo da Luzon per Formosa abbattendone tre. Halsey ricevette la notizia che un convoglio giapponese di circa 100 navi si trovava in navigazione lungo la costa meridionale della Cina diretto a Formosa, ma decise di non attaccarlo per non rivelare prematuramente la presenza della Third Fleet nel Mar Cinese Meridionale e spingere così la Marina imperiale a ritirare le sue forze dall'area. Halsey aveva pianificato di rifornire in mare i suoi cacciatorpediniere nella giornata del 10 gennaio, ma questa manovra fu ostacolata dalle cattive condizioni meteorologiche; i cacciatorpediniere riuscirono tuttavia a completare il loro rifornimento di carburante dalle petroliere d'appoggio nel corso dell'11 gennaio, e la flotta poté così riprendere la sua rotta verso sud-ovest. La Third Fleet subì alcune riorganizzazioni in questo periodo: due incrociatori pesanti e cinque cacciatorpediniere furono trasferiti dall'organico del Task Group 38.1 a quello del Task Group 38.2, incaricato di attaccare con le sue portaerei Cam Ranh la mattina del 12 gennaio; subito dopo gli attacchi dei velivoli, le navi da battaglia e gli incrociatori del gruppo si sarebbero avvicinati alla costa per bombardare l'area e finire i bastimenti danneggiati negli attacchi aerei. La scelta dei bersagli da attaccare si basava sulle ultime informazioni di intelligence passate agli Alleati da una rete di informatori attiva in Indocina; la Third Fleet si mosse attraverso il Mar Cinese Meridionale per tutto il 10 e 11 gennaio senza essere individuata dai giapponesi. === Gli attacchi nel sud dell'Indocina === Mercantili giapponesi sotto attacco al largo della costa indocinese il 12 gennaio 1945; l'unità in fiamme in alto nella foto è la petroliera ''Ayayuki Maru'' Il Task Group 38.2 del contrammiraglio Gerald F. Bogan iniziò ad avvicinarsi a Cam Ranh alle 14:00 dell'11 gennaio; i Task Group 38.1, 38.3 e 38.5 lo seguivano, lanciando pattuglie aeree da combattimento per proteggere dall'alto l'intera flotta, mentre il Task Group 30.8 rimase a distanza nella zona centrale del Mar Cinese Meridionale. Poco prima dell'alba del 12 gennaio il Task Group 38.5 iniziò a lanciare aerei da ricognizione per esplorare la baia di Cam Ranh e la regione vicina; i velivoli iniziarono a riferire via radio della posizione di tutte le navi giapponesi presenti in zona, concentrandosi in particolare nella ricerca delle due navi da battaglia classe Ise. Quando i piloti riferirono di non aver avvistato nessuna delle navi da battaglia giapponesi, si ritenne che esse fossero all'ancora in un approdo secondario coperte da un intenso camuffamento; passarono mesi prima che la US Navy si rendesse conto che, da tempo, le due corazzate non erano più dislocate nell'area. Alle 06:00 del 12 gennaio il Task Group 38.2 si era portato a 80 chilometri da Cam Ranh con gli altri due gruppi poco lontano alle sue spalle, e le portaerei statunitensi iniziarono quindi a lanciare i primi velivoli alle 07:31, circa mezz'ora dopo il sorgere del sole; i giapponesi non avevano ancora localizzato alcuna unità della Third Fleet, ed erano completamente impreparati a sostenere un attacco. Due ondate d'attacco del Task Group 38.3 furono inviate ad assalire un convoglio giapponese localizzato al largo di Quy Nhơn nell'Indocina centrale, composto da dieci mercantili scortati da sette unità da guerra; in pochi minuti i velivoli statunitensi mandarono a fondo quattro petroliere, tre mercantili, l'incrociatore leggero ''Kashii'' e tre vascelli di scorta leggeri. Un altro convoglio, localizzato al largo di capo Padaran nell'Indocina meridionale, fu colpito duramente perdendo una petroliera, due cacciatorpediniere di scorta e un pattugliatore; un terzo convoglio, avvistato vicino a Cap Saint-Jacques, perse invece due mercantili, tre petroliere, tre cacciatorpediniere di scorta e un mezzo da sbarco tra unità affondate o costrette a incagliarsi sulla costa dagli attacchi aerei statunitensi. Veduta aerea dell'aeroporto di Tan Son Nhut vicino Saigon durante i bombardamenti statunitensi del 12 gennaio 1945 Vari velivoli statunitensi attaccarono il naviglio alla fonda nei dintorni di Saigon: due mercantili e una petroliera furono colate a picco nel porto di Saigon, mentre una seconda petroliera fu affondata al largo della città. L'incrociatore leggero francese ''Lamotte-Picquet'', in disarmo all'interno del porto, fu parimenti preso di mira e affondato, sebbene sventolasse chiaramente una bandiera francese; molte altre unità furono danneggiate nel corso dell'incursione nella zona di Saigon, tra cui cinque mercantili, due petroliere, tre mezzi da sbarco, due o quattro cacciatorpediniere di scorta, un dragamine e un pattugliatore: molte di queste unità furono portate a incagliare sulla costa per prevenirne l'affondamento, finendo però distrutte più tardi quello stesso mese quando la zona di Saigon fu investita da una tempesta. Altri aerei della Third Fleet furono mantenuti in pattugliamento nei cieli lungo la costa tra Đà Nẵng e Saigon, andando poi ad attaccare campi di volo, scali portuali e depositi di carburante; anche la stazione ferroviaria di Nha Trang e un ponte lungo la linea tra Saigon e Biên Hòa furono colpiti e danneggiati. Il gruppo d'attacco di superficie del Task Group 38.2, separatosi dalle portaerei alle 06:40 e spintosi lungo la costa con una forza di due navi da battaglia, due incrociatori pesanti, tre incrociatori leggeri e dodici cacciatorpediniere, non avvistò invece alcuna unità navale giapponese. Gli attacchi del 12 gennaio furono un grosso successo per gli statunitensi, con almeno 46 navi giapponesi colate a picco tra cui 33 mercantili per tonnellate di stazza; dodici dei mercantili affondati erano petroliere. In aggiunta i giapponesi persero anche tredici navi da guerra, tra cui un incrociatore leggero, due cacciatorpediniere, sette corvette, un pattugliatore, un posamine e un trasporto militare. Sebbene pochi degli aerei giapponesi in zona fossero operativi, gli aviatori statunitensi rivendicarono l'abbattimento di 15 velivoli nemici in aria, oltre a distruggere 20 idrovolanti alla fonda a Cam Ranh e altri 77 apparecchi al suolo in vari campi di aviazione. Le perdite totali della Third Fleet ammontarono a 23 aerei: le autorità francesi in Indocina si rifiutarono di consegnare ai giapponesi gli aviatori statunitensi recuperati sul loro territorio, e fornirono loro delle scorte per accompagnarli al confine con le zone della Cina ancora libere dall'occupazione nipponica; anche molti civili indocinesi fornirono soccorso agli aviatori abbattuti, aiutandoli a scappare. Come risultato di queste azioni, quasi tutti gli equipaggi dei velivoli abbattuti sopra l'Indocina riuscirono a rientrare nelle linee alleate in Cina. === Altri attacchi contro Formosa === La nave da sbarco giapponese ''T.14'' esplode dopo essere stata centrata dai velivoli statunitensi a Takao il 15 gennaio 1945 Alle 19:31 del 12 gennaio la Third Fleet invertì la rotta e diresse verso nord-est incontro alle unità logistiche del Task Group 30.8; questa rotta fu mantenuta anche il giorno successivo, al fine di evitare tanto un tifone in arrivo quanto gli aerei da ricognizione giapponesi. Il rifornimento in mare dalle petroliere del Task Group 30.8 fu reso difficoltoso dalle condizioni meteo, ma tutti i cacciatorpediniere completarono il carico del carburante per il 13 gennaio. Quello stesso giorno, il Chief of Naval Operations della US Navy ammiraglio Ernest King ordinò alla Third Fleet di disporsi «in una posizione strategica per intercettare forze nemiche in arrivo nella zona del Golfo di Lingayen sia da nord che da sud»; nel passare questo ordine ad Halsey, Nimitz lo autorizzò anche ad attaccare la zona di Hong Kong se obiettivi di più alto valore non fossero stati avvistati. Il 14 gennaio le unità statunitensi continuarono a rifornirsi dalle petroliere, sebbene le condizioni del mare si mantenessero pessime; alla fine, tutte le principali navi da guerra furono rifornite fino ad almeno il 60% della loro capacità massima di carburante, al punto che il Task Group 30.8, ormai a corto di rifornimenti, ricevette l'ordine di separarsi dalla flotta e di dirigersi a un incontro con altre petroliere al largo di Mindoro. Completato il rifornimento, la Third Fleet piegò verso nord e si avvicinò a Formosa; con il tempo che si manteneva brutto, alle 03:00 del 15 gennaio McCain raccomandò ad Halsey di annullare l'attacco e far ripiegare la flotta verso sud, ma Halsey respinse la proposta e decise di continuare con l'operazione. In aggiunta, l'ammiraglio ordinò di lanciare quello stesso 15 gennaio velivoli da ricognizione per esplorare una vasta area comprendente gli approdi di Amoy, Shantou e Hong Kong sulla costa cinese, l'isola di Hainan e l'arcipelago delle isole Pescadores per localizzare le navi da battaglia classe Ise giapponesi; la portaerei , designata alle operazioni notturne, lanciò i velivoli alle 04:00 di quella mattina. Alle 07:30 del 15 gennaio la Third Fleet si era portata a 410 chilometri a est-sud-est di Hong Kong e 270 chilometri a sud-ovest di Formosa, iniziando a far decollare i suoi stormi aerei. Dieci gruppi di caccia furono distaccati sopra Formosa, mentre altri sei andarono a pattugliare le piste di volo giapponesi lungo la costa della terraferma cinese; in aggiunta, otto gruppi d'attacco furono lanciati in direzione degli scali portuali di Takao e Toshien nel sud di Formosa: fu individuato un vasto quantitativo di naviglio nemico, ma gli attacchi statunitensi furono frustrati dal cattivo tempo e dall'intenso fuoco antiaereo incontrato. A Takao gli apparecchi delle portaerei affondarono il cacciatorpediniere ''Hatakaze'' e la nave da sbarco ''T.14'', mentre una petroliera venne colpita e costretta a spiaggiarsi; alcuni dei velivoli attaccanti furono dirottati sullo scalo di Mako nelle Pescadores, dove il tempo era migliore, e qui colarono a picco il vecchio cacciatorpediniere giapponese ''Tsuga''. Una stazione meteo e un impianto radio posti sulle Isole Pratas furono inoltre bombardati da apparecchi della ''Enterprise''. I piloti statunitensi rivendicarono la distruzione di 16 aerei giapponesi in volo e altri 18 al suolo durante la giornata; le perdite della Third Fleet per il 15 gennaio ammontarono invece a 12 aerei persi in combattimento o per incidenti. Alle 16:44 le portaerei cambiarono rotta e iniziarono a procedere in direzione di Hong Kong in vista di ulteriori attacchi da condurre il giorno successivo. === Gli attacchi a Hong Kong e al sud della Cina === La rada di Hong Kong sotto l'attacco dei velivoli statunitensi il 16 gennaio 1945 La colonia britannica di Hong Kong era stata occupata dai giapponesi nel dicembre 1941, divenendo una significativa base navale e logistica della Marina imperiale. I bombardieri a lungo raggio dell'USAAF di base in Cina avevano iniziato ad attaccare l'area di Hong Kong dall'ottobre 1942: molte di queste incursioni coinvolgevano solo un piccolo numero di velivoli, e tipicamente prendevano di mira le navi giapponesi ancorate in rada la cui posizione era riferita dai locali guerriglieri cinesi. Dal gennaio 1945 invece la città era oggetto di regolari bombardamenti da parte dell'USAAF. Alle 07:32 del 16 gennaio la Third Fleet iniziò a far decollare i suoi apparecchi alla volta di Hong Kong: la città sarebbe stata l'obiettivo principale della giornata, con 138 aerei inviati all'attacco quella mattina e altri 158 inviati nel pomeriggio. In rada i velivoli statunitensi sorpresero e affondarono cinque grandi petroliere e una nave rifornimento della Marina imperiale, oltre a danneggiare diverse altre unità: le petroliere erano parte del convoglio Hi 87, dirottato a Hong Kong dal suo viaggio verso sud proprio nel tentativo evitare le unità della Third Fleet in azione nel Mar Cinese Meridionale. L'aeroporto di Kai Tak venne preso di mira e pesantemente danneggiato, con tutti gli apparecchi qui presenti finiti distrutti al suolo; anche i cantieri navali di Kowloon e Taikoo subirono danni diffusi. Altri bersagli di minor valore strategico, come i moli di Aberdeen e i treni della Kowloon-Canton Railway, furono mitragliati da apparecchi statunitensi alla ricerca di bersagli di opportunità. Il villaggio di Hung Hom, posto proprio accanto ai cantieri di Kowloon, fu pesantemente bombardato e centinaia di civili rimasero uccisi o feriti; anche il campo di internamento allestito vicino Stanley fu raggiunto da una bomba finita fuori bersaglio che uccise 14 dei civili alleati qui detenuti. Gli aerei della Fourteenth Air Force condussero in contemporanea quello stesso 16 gennaio un attacco su Hong Kong, non coordinato con quello dei velivoli della Third Fleet. Veduta dello scalo di Taikoo a Hong Kong mentre viene bombardato dai velivoli statunitensi La guarnigione giapponese di Hong Kong si oppose strenuamente all'incursione, mettendo in atto efficaci tattiche anti-aeree che gli statunitensi non avevano mai incontrato prima; i piloti della US Navy descrissero il fuoco antiaereo su Hong Kong come di volume variabile «da intenso a incredibile». Gli aerosiluranti Grumman TBF Avenger inviati contro le navi ancorate in rada soffrirono in particolare pesanti perdite a causa della bassa altitudine a cui conducevano i loro attacchi; inoltre, molti dei siluri lanciati dagli Avenger non colpirono alcun bersaglio perché regolati a una profondità troppo elevata. La colonia portoghese di Macao, posta nelle vicinanze di Hong Kong, rimase parimenti coinvolta nel bombardamento. Benché il Portogallo si fosse dichiarato neutrale nella guerra, le locali autorità coloniali lusitane erano state costrette ad accettare la presenza di "consiglieri" militari giapponesi sin dal 1943, e abitualmente scambiavano con i nipponici rifornimenti bellici in cambio di vettovaglie. I velivoli statunitensi presero di mira un ammasso di barili di combustibile per aerei collocato presso il centro di aviazione navale di Macao, che secondo gli informatori degli Alleati era pronto per essere venduto ai giapponesi; anche il forte Dona Maria II fu attaccato, probabilmente per distruggere una stazione radio collocata al suo interno o nelle vicinanze, e vari danni furono inflitti alle zone residenziali e al porto della città. La guarnigione portoghese di Macao non aveva a disposizione alcuna arma antiaerea di un certo valore, e non aprì il fuoco sui velivoli statunitensi; due soldati portoghesi e diversi civili rimasero uccisi nel bombardamento. Secondo lo storico Geoffrey C. Gunn, non è del tutto chiaro perché Macao venne bombardata il 16 gennaio 1945, visto che il governo statunitense aveva dichiarato che avrebbe rispettato la neutralità della città e che l'obbiettivo di distruggere un po' di carburante per aerei non compensava l'incidente diplomatico che ne sarebbe scaturito; è probabile che, al momento pianificare il raid, l'intelligence della US Navy non fosse a conoscenza della linea politica del governo circa Macao. Nel corso di quello stesso 16 gennaio furono condotti altri attacchi su obbiettivi posti lungo la costa della Cina meridionale: venne colpito il porto di Canton, e due attacchi e due pattugliamenti di stormi di caccia furono condotti su località poste sull'isola di Hainan; aerei da caccia mitragliarono inoltre vari campi di volo situati tra la penisola di Leizhou a ovest e Shantou a est, incontrando tuttavia pochi apparecchi giapponesi. Le perdite statunitensi per il 16 gennaio ammontarono a 22 aerei persi in combattimento e 27 apparecchi distrutti in incidenti; i giapponesi rivendicarono l'abbattimento di 10 aerei nemici sopra la sola Hong Kong. I piloti della US Navy, di per contro, riferirono della distruzione di 13 velivoli giapponesi. Almeno quattro aviatori statunitensi furono presi prigionieri dopo che i loro velivoli furono abbattuti su Hong Kong, ma altri sette riuscirono a sfuggire alla cattura e a raggiungere le zone della Cina controllate dagli Alleati. === La fine dell'operazione === Completati gli attacchi del 16 gennaio, la Third Fleet piegò verso sud per andare a rifornirsi dalle petroliere. Il giorno seguente le condizioni del tempo si rivelarono particolarmente brutte, rendendo impossibile completare il rifornimento; il tempo peggiorò ulteriormente il 18 gennaio, rendendo ogni operazione di rifornimento impossibile. Visto che i suoi esperti meteo riferivano che il tempo si sarebbe mantenuto pessimo anche per il 19 gennaio, Halsey decise infine di lasciare il Mar Cinese Meridionale passando per il più vicino stretto di Surigao nelle Filippine centrali piuttosto che di dirigere a nord per passare dallo stretto di Luzon; quando Nimitz fu informato di ciò, tuttavia, chiese che la Third Fleet si servisse dello stretto di Luzon come concordato, pur lasciando ad Halsey la decisione finale sulla rotta da prendere: secondo Nimitz, passando per Surigao la flotta sarebbe stata rilevata dalle guarnigioni giapponesi rimaste tagliate fuori nelle isole minori delle Filippine, consentendo all'aeronautica nipponica di sferrare attacchi contro la colonna di navi in movimento nello stretto. In aggiunta, passando a nord di Luzon la flotta si sarebbe ritrovata subito in una buona posizione per portare a termine la sua successiva missione, una nuova campagna di attacchi aerei e ricognizioni contro Formosa e le isole Ryūkyū in preparazione del successivo assalto a Okinawa. Halsey decise infine di assecondare le richieste di Nimitz. La Third Fleet riuscì a completare le operazioni di rifornimento il 19 gennaio, procedendo quindi verso nord alla volta del canale di Balintang; il Task Group 30.8 invece si separò dal corpo principale e procedette verso est alla volta dello stretto di Surigao. Il 20 gennaio la flotta transitò senza danni attraverso il canale di Balintang, con una divisione di cacciatorpediniere a precedere i gruppi di portaerei; vari velivoli nipponici furono avvistati dagli apparati radar delle navi, e 15 apparecchi da trasporto intenti a evacuare personale da Luzon furono abbattuti dai caccia statunitensi. La Third Fleet completò quindi il transito nel canale per le 22:00 di quello stesso giorno. Un bombardiere Curtiss SB2C Helldiver sorvola la portaerei nel Mar Cinese Meridionale nel gennaio 1945 Dopo aver lasciato il Mar Cinese Meridnale la Third Fleet diresse per la sua successiva missione, e il 21 gennaio i velivoli delle portaerei attaccarono nuovamente il sud di Formosa, affondando dieci mercantili nella rada di Takao. Un contrattacco dei velivoli nipponici questa volta ebbe successo, con la portaerei raggiunta da due bombe di piccolo calibro e la portaerei gravemente danneggiata dall'impatto di due velivoli ''kamikaze''; anche il cacciatorpediniere fu raggiunto da un ''kamikaze'', ma subì danni leggeri. In aggiunta la portaerei , nave ammiraglia di McCain, subì gravi danni quando la bomba trasportata da un TBF Avenger esplose accidentalmente poco dopo che il velivolo ebbe appontato sulla nave; tanto la ''Hancock'' quanto la ''Ticonderoga'' dovettero lasciare la flotta e dirigere a Ulithi per le riparazioni. Il 22 gennaio invece la Third Fleet colpì le isole Ryukyu: lo scopo principale dell'incursione era raccogliere fotografie dell'isola di Okinawa in preparazione della sua invasione, ma furono anche compiuti attacchi ai danni di basi aeree e scali portuali. Completati anche questi attacchi, nel pomeriggio del 22 gennaio la flotta diresse per Ulithi, dove arrivò il 25 gennaio seguente; il giorno successivo, Halsey cedette il comando della squadra portaerei a Spruance e la flotta assunse la designazione di Fifth Fleet. L'incursione nel Mar Cinese Meridionale venne considerata come un successo. Tra il 10 e il 20 gennaio 1945 la Third Fleet aveva percorso miglia ( chilometri) in acque nemiche senza soffrire alcuna grave perdita di naviglio o anche solo un grave contrattempo. Secondo Nimitz, «la sortita nel Mar Cinese Meridionale è stata ben concepita e brillantemente eseguita», e l'ammiraglio apprezzò in particolare la gestione del supporto logistico della flotta; l'unico rincrescimento fu che nessuna unità da guerra giapponese di grosso tonnellaggio era stata localizzata e attaccata. Secondo lo storico John Prados, «le perdite inflitte ai convogli al largo dell'Indocina francese furono il risultato più significativo dell'operazione Gratitude»; similmente, per Mark P. Parillo la distruzione di 25 petroliere nel corso del raid «ha segnato il destino per qualsiasi resistenza giapponese a lungo termine». Le portaerei USS ''Hornet'' (a sinistra) e USS ''Independence'' fotografate in navigazione il 26 gennaio 1945 Per l'alto comando giapponese, l'incursione statunitense sembrò costituire il prologo di una prossima invasione anfibia del sud della Cina; come risposta a ciò, cinque divisioni di fanteria addizionali furono riassegnate alla difesa della regione, e solo dopo lo sbarco statunitense a Iwo Jima nel febbraio 1945 il comando giapponese si rese conto che l'area tra Hong Kong e Canton non sarebbe stata invasa dal nemico, ma piuttosto aggirata. L'incursione nel Mar Cinese Meridionale contribuì anche alla decisione giapponese di deporre definitivamente le autorità francesi in Indocina: il comandante delle forze nipponiche stanziate nella regione, tenente generale Yuitsu Tsuchihashi, si convinse che i raid aerei sull'Indocina fossero una preparazione per un imminente sbarco statunitense nella zona, senza sapere che il presidente Franklin Delano Roosevelt aveva da tempo deciso che le truppe terrestri statunitensi non si sarebbero impegnate nella liberazione della regione e che nessuna operazione in tal senso era stata anche solo pianificata. Come parte dei preparativi per resistere a un'invasione degli Alleati e prevenire una sollevazione dei francesi volta a favorirla, il 26 febbraio 1945 il governo giapponese autorizzò Tsuchihashi ad attuare i piani da tempo preparati per una completa presa del potere nella regione; il 9 marzo seguente, quindi, le truppe giapponesi attaccarono a sorpresa i presidi francesi in Indocina, schiacciandoli in breve tempo. I giapponesi instaurarono una serie di Stati fantoccio a loro assoggettati nella regione, come l'Impero del Vietnam, il Regno di Cambogia e il Regno del Laos. Il governo portoghese emise una formale protesta diplomatica nei confronti degli Stati Uniti per la violazione della neutralità di Macao. Il governo statunitense formulò scuse ufficiali per il bombardamento il 20 gennaio, e una commissione di inchiesta venne riunita per indagare sul fatto; nel 1950 infine gli Stati Uniti pagarono al Portogallo un risarcimento di 20,3 milioni di dollari per i danni causati a Macao nell'incursione del 16 gennaio 1945 e in altri due bombardamenti accidentali verificatisi l'11 e il 25 giugno 1945. Gli attacchi aerei e navali ai convogli mercantili giapponesi in navigazione nel Mar Cinese Meridionale furono intensificati nel corso dei primi mesi del 1945, mentre sempre più unità dell'USAAF venivano spostate nelle nuove basi aeree allestite nelle Filippine. Gli aerei e i sommergibili alleati si fecero sfuggire ancora una volta le due corazzate classe Ise, che tra il 10 e il 20 febbraio 1945 riuscirono a beffare la sorveglianza nel bacino riuscendo a rientrare in Giappone da Singapore (operazione Kita), ma i bombardieri statunitensi di base nelle Filippine inflissero perdite catastrofiche ai mercantili giapponesi oltre a battere sistematicamente gli scali portuali ancora controllati dai nipponici. Come risultato di questi e altri attacchi, i giapponesi cessarono di fatto di inviare unità navali nel Mar Cinese Meridionale a partire dall'aprile 1945.
Masque Tour
Il '''''Masque Tour''''' è il secondo tour ufficiale della band statunitense Kansas.
La tournée promozionale per l'album ''Masque'' inizia con alcune date effettuate a partire da novembre 1975, comprende un totale di 62 esibizioni eseguite tra Stati Uniti d'America e Canada. L'esibizione dal vivo resta il fondamentale mezzo utilizzato dal gruppo per consolidare e far crescere la propria fama. I Kansas si esibiscono sia come gruppo principale che come gruppo spalla per altre band più affermate, tra cui Ted Nugent, Nazareth, Mott the Hoople, ed occasionalmente per artisti quali Blue Öyster Cult, Iron Butterfly, Peter Frampton e Frank Zappa. Durata approssimativa dello show: 30/50 minuti. ''Masque'' non ottiene buoni riscontri di vendita, e di conseguenza anche le esibizioni live della band attirano tappa dopo tappa sempre meno pubblico, ciò si registra in particolare durante le esibizioni svolte come attrattiva principale, mettendo così in crisi la band, tanto che si pensò momentaneamente anche allo scioglimento. * Kerry Livgren - chitarra solista, chitarra ritmica, chitarra acustica, piano, clavinet, sintetizzatore moog, sintetizzatore ARP * Rich Williams - chitarra solista, chitarra ritmica * Steve Walsh - organo, piano, clavinet, sintetizzatore moog, congas, voce * Robby Steinhardt - violino, voce * Dave Hope - basso * Phil Ehart - batteria, percussioni varie Calendario completo del tour Data Città Paese Luogo Note 14 novembre 1975 Salt Lake City Usa 23 novembre 1975 Allendale Stati Uniti d'America 29 novembre 1975 Filadelfia Usa aprono per Nazareth 30 novembre 1975 Cincinnati Usa aprono per Nazareth 2 dicembre 1975 Pittsburgh Canada Tim Horton Arena 19 dicembre 1975 Long Beach Usa Long Beach arena 21 dicembre 1975 San Francisco Usa aprono per Blue Oyster Cult 3 gennaio 1976 Edmonton Kimsmen Fieldhouse aprono per Peter Frampton 8 gennaio 1976 Tulsa Stati Uniti d'America Freedom Hall aprono per Aerosmith e Ted Nugent 30 gennaio 1976 Rock Island Stati Uniti d'America 12 febbraio 1976 Pittsburgh Stati Uniti d'America 15 febbraio 1976 San Louis Stati Uniti d'America 20 febbraio 1976 Passaic Stati Uniti d'America 22 febbraio 1976 Filadelfia Stati Uniti d'America Armadillo World Headquarters 1 marzo 1976 Indianapolis Stati Uniti d'America Elliot Hall of Music 4 marzo 1976 Aswaubenon Stati Uniti d'America 8 marzo 1976 Dallas Stati Uniti d'America Electric Ballroom 10 marzo 1976 La Crosse Stati Uniti 20 marzo 1976 Lafajette Stati Uniti d'America 23 marzo 1975 Minneapolis Stati Uniti d'America Aprono per i Queen 26 marzo 1976 Mobile Stati Uniti d'America aprono per i Bad Company 28 marzo 1976 Cleveland Stati Uniti d'America Allen Theatre aprono per i Bad Company 2 aprile 1976 Charlotte Stati Uniti d'America aprono per i Bad Company 13 aprile 1976 Providence Stati Uniti d'America aprono per i Bad Company 23 aprile 1976 Terre Haute Stati Uniti d'America Indiana State University aprono per i Bad Company 6 maggio 1976 Denver Stati Uniti d'America aprono per i Bad Company 2 luglio 1976 Merrylville Stati Uniti d'America Star Plaza Theater 23 luglio 1976 Birmingham Stati Uniti d'America aprono per Bob Seger
Atletica leggera femminile ai XVI Giochi paralimpici estivi
Ai XVI Giochi paralimpici estivi di Tokyo 2020 verranno assegnati 73 titoli nell'atletica leggera paralimpica femminile.
===Corse=== Specialità Cat. Risultato Risultato Risultato 100 m T11 '''Linda Patricia Perez Lopez'''guida: Alvaro Luis Cassiani Herrera '''12"05''' Liu Cuiqingguida: Xu Donglin 12"15 ''Medaglia non assegnata'' T12 T13 '''Adiaratou Iglesias Forneiro''' '''11"96''' Lamiya Valiyeva 11"99 Kym Crosby 12"08 T34 '''Hannah Cockroft''' '''16"39''' Kare Adenegan 17"03 Robyn Lambird 18"68 T35 '''Zhou Xia''' '''13"00''' Isis Holt 13"13 Maria Lyle 14"18 T36 T37 T38 '''Sophie Hahn''' '''12"43''' Darian Faisury Jimenez Sanchez 12"49 Lindy Ave 12"77 T47 '''Lisbeli Marina Vera Andrade''' '''11"97''' (.963) Brittni Mason 11"97 (.964) Deja Young 12"21 T53 T54 T63 T64 200 m T11 T12 T35 '''Zhou Xia''' '''27"17''' Isis Holt 27"94 Maria Lyle 30"24 T36 '''Shi Yiting''' '''28"21''' = Danielle Aitchison 29"88 Yanina Andrea Martinez 30"96 T37 '''Wen Xiaoyan''' '''26"58''' Jiang Fenfen 27"33 Mandy Francois-Elie 27"34 T47 T64 '''Marlene van Gansewinkel''' '''26"22''' Irmgard Bensusan (T44) 26"58 Kimberly Alkemade 26"80 400 m T11 '''Cuiqing Liu'''guida: Donglin Xu '''56"25''' Thalita V. Simplicio da Silvaguida: Felipe Veloso da Silva 56"80 Angie L. Pabon Namianguida: Luis Dahir Arizala Ocoro 57"46 T12 '''Omara Durand Elias'''guida: Yuniol Kindelan Vargas '''52"58''' Oksana Boturchukguida: Mykyta Barabanov 55"33 Alejandra P. Perez Lopezguida: Markinzon D. Manzanilla Velasquez 57"06 T13 T20 '''Breanna Clark''' '''55"18''' Yuliia Shuliar 56"18 Jardenia Felix Barbosa da Silva 57"43 T37 '''Jiang Fenfen''' '''1'01"36''' Nataliia Kobzar 1'01"47 Sheryl James 1'03"82 T38 T47 '''Anrune Weyers''' '''56"05''' Lisbeli Marina Vera Andrade 57"32 Anastasiia Soloveva 57"59 T53 T54 800 m T34 T53 '''Madison de Rozario''' '''1'45"99''' Zhou Hongzhuan 1'47"66 Catherine Debrunner 1'47"90 T54 '''Manuela Schär''' '''1'42"81''' Tatyana McFadden 1'43"16 Susannah Scaroni 1'44"43 1500 m T11 '''Monica Olivia Rodriguez Saavedra'''guida: Kevin Teodoro Aguilar Perez '''4'37"40''' Louzanne Coetzeeguida: Erasmus Badenhorst 4'40"96 Nancy Chelangat Koechguida: Geoffrey Kiplangat Rotich 4'45"58 T13 '''Tigist Gezahagn Menigstu''' '''4'23"24''' Liza Corso 4'30"67 Somaya Bousaid 4'31"78 T20 T54 '''Zhou Zhaoqian''' '''3'27"63''' Manuela Schär 3'28"01 Madison de Rozario (T53) 3'28"24 5000 m T54 '''Susannah Scaroni''' '''10'52"57''' Manuela Schär 11'00"50 Tatyana McFadden 11'15"13 Maratona T12 T54 ===Concorsi=== Specialità Cat. Risultato Risultato Risultato Salto in lungo T11 '''Silvania Costa de Oliveira''' '''5,00 m''' Asila Mirzayorova 4,91 m Yuliia Pavlenko 4,86 m T12 '''Oksana Zubkovska''' '''5,54 m''' Sara Martinez 5,38 m Lynda Hamri 5,33 m T20 T37 '''Wen Xiaoyan''' '''5,13 m''' Jaleen Roberts 4,65 m Anna Sapozhnikova 4,56 m T38 '''Luca Ekler''' '''5,63 m''' Margarita Goncharova 5,29 m Olivia Breen 4,91 m T47 T63 T64 '''Fleur Jong''' '''6,16 m''' Marie-Amelie le Fur 6,11 m Marlene van Gansewinkel 5,78 m Getto del peso F12 m| F20 '''Poleth Isamar Mendes Sanchez''' '''14,39 m''' Anastasiia Mysnyk 14,16 m Anais Mendez 14,06 m F32 F33 F34 '''Zou Lijuan''' '''9,19 m''' Lucyna Kornobys 8,60 m Saida Amoudi 8,21 m F35 F36 F37 '''Lisa Adams''' '''15,12 m''' Mi Na 13,69 m Li Yngli 13,33 m F40 F41 '''Raoua Tlili''' '''10,55 m''' Mayerli Buitrago Ariza 9,94 m Antonella Ruiz Diaz 9,50 m F54 '''Francisca Mardones Sepulveda''' '''8,33 m''' Gloria Zarza Guadarrama 8,06 m Nurkhon Kurbanova 7,77 m F57 Lancio del disco F11 '''Zhang Liangmin''' '''40,83 m''' Assunta Legnante 40,25 m Yesenia Maria Restrepo Munoz 36,11 m F38 F41 F53 '''Elizabeth Rodrigues Gomes''' (F52) '''17,62 m''' Iana Lebiedieva 15,48 m Zoia Ovsii (F51) 14,37 m F55 '''Dong Feixia''' '''26,64 m''' Diana Dadzite 25,02 m Rosa Maria Guerrero Cazares 24,11 m F57 '''Mokhigul Khamdamova''' '''31,46 m''' Nassima Saifi 30,81 m Julyana Cristina da silva 30,49 m F64 '''Yao Juan''' '''44,73 m''' Yang Yue 40,48 m Sarah Edmiston 37,85 m Lancio del giavellotto F13 '''Nozimakhon Kayumova''' '''42,59 m''' Yuping Zhao 41,85 m Lizaveta Piatrenka 38,99 m F34 '''Zou Lijuan''' '''22,28 m''' = Frances Herrmann 17,72 m Marjaana Heikkinen 17,47 m F46 F54 F56 '''Hashemiyeh Motaghian Moavi''' '''24,50 m''' Raissa Rocha Machado 24,39 m Diana Dadzite (F55) 24,22 m Lancio della clava F32 '''Roza Kozakowska''' '''28,74 m''' Anastasiia Moskalenko 24,73 m Mounia Gasmi 23,29 m F51
Partito Liberale Europeo
Il '''Partito Liberale Europeo''' '''''' è un partito politico italiano ispirato ai valori del liberalismo e dell'europeismo.
Il PLE è stato fondato a Roma l'8 maggio 2021 per iniziativa di due imprenditori italiani, Marco Montecchi e Francesco Patamia, che hanno assunto le cariche di segretario e presidente del partito. La fondazione del PLE è avvenuta a ridosso della Festa dell'Europa per sottolineare il forte sostegno all'azione politica dell'Unione europea, in un'ottica moderata, non nazionalista e anti populista. Tra le prime iniziative politiche del partito, c'è stata l'adesione al Comitato promotore dei sei referendum per una Giustizia giusta, nati su iniziativa del Partito Radicale e della Lega. === Amministrative 2021 === Il PLE ha stretto subito accordi con le coalizioni di centrodestra nelle citta di Roma, Milano e Napoli, appoggiando le candidature di Michetti, Bernardo e Maresca. A Latina il PLE ha sostenuto la candidatura di Annalisa Muzio, esponente di un movimento civico. === Suppletive Camera dei Deputati 2021 === Il Partito Liberale Europeo, insieme a Rinascimento Sgarbi Italia, il movimento politico fondato da Vittorio Sgarbi, ha partecipato alle elezioni politiche suppletive italiane 2021 per la Camera dei Deputati nel collegio uninominale 11 di Roma Primavalle, candidando il tesoriere del Ple, Giovanni Antonio Cocco.
Italia ai IV Giochi paralimpici invernali
L''''Italia''' ha partecipato ai III Giochi paralimpici invernali di Innsbruck, in Austria con una delegazione di 22 atleti in 2 discipline del programma. L'Italia vinse 9 medaglie e chiuse al 9º posto del medagliere.
Medaglie Atleta Sport Evento Data Sci alpino Discesa libera B3 gennaio 1988 Sci alpino Slalom gigante B3 gennaio 1988 Sci di fondo 30 km - lunga distanza B3 gennaio 1988 Sci alpino Discesa libera B1 gennaio 1988 Sci alpino Discesa libera B2 gennaio 1988 Sci alpino Discesa libera B3 gennaio 1988 Sci alpino Slalom gigante B3 gennaio 1988 Sci di fondo 15 km - corta distanza B3 gennaio 1988 Sci di fondo 4×10 km staffetta B1-2 gennaio 1988
Visiting Hours
'''''Visiting Hours''''' è un singolo del cantautore britannico Ed Sheeran, pubblicato il 19 agosto 2021 come secondo estratto dal settimo album in studio =.
Il video musicale, ossia l'esibizione ufficiale del brano, è stato reso disponibile in concomitanza con la sua uscita attraverso YouTube. Classifica (2021) Posizionemassima Australia 3 Austria 28 Canada 31 Danimarca 16 Francia 169 Germania 46 Irlanda 8 Islanda 33 Italia 68 Lituania 44 Norvegia 9 Nuova Zelanda 11 Paesi Bassi 52 Regno Unito 5 Repubblica Ceca 51 Singapore 24 Slovacchia 33 Stati Uniti 75 Svezia 16 Svizzera 8
Balistrad
'''''Balistrad''''' è un giornale on-line haitiano creato nel 2018 da Fincy Pierre. Balistrad è pubblicato in francese e creolo haitiano.
Balistrad si compone di due sezioni principali: "Le Journal", gestito da giornalisti professionisti, e "Le Blog", un forum collaborativo aperto per i blogger haitiani che desiderano trasmettere le proprie opinioni e richieste. Il giornale on-line Balistrad, il cui nome significa letteralmente “balaustra”, è stato lanciato l'11 febbraio 2018 sui social media da Fincy Pierre, fondatore di Balistrad Group. Balistrad è una delle 168 fonti internazionali per la rassegna stampa "Agora francophone". Balistrad è apparso per la prima volta il 9 marzo 2018.
Accordo di Pittsburgh
Targa commemorativa dell'accordo di Pittsburgh L' '''accordo di Pittsburgh''' è stato un memorandum d'intesa completato il 31 maggio 1918 tra i membri delle comunità di espatriati cechi e slovacchi negli Stati Uniti d'America. Prende il nome dalla città di Pittsburgh, in Pennsylvania, dove è stato stipulato l'accordo, che prescriveva l'intento dei cofirmatari di creare una Cecoslovacchia indipendente. Ciò fu raggiunto il 18 ottobre 1918, quando il principale autore dell'accordo, Tomáš Garrigue Masaryk, dichiarò l'indipendenza della Cecoslovacchia. Masaryk fu eletto primo presidente della Cecoslovacchia nel novembre 1918.
L'ambientazione storica dell'accordo di Pittsburgh fu l'imminente dissoluzione dell'Impero austro-ungarico nei mesi precedenti la fine della prima guerra mondiale. Nel settembre 1918 era evidente che le forze della monarchia asburgica, i governanti dell'Austria-Ungheria, sarebbero stati sconfitti dagli Alleati: Gran Bretagna, Francia e Russia. Tra il 1860 e il 1918, quasi un milione di persone di etnia slovacca e ceca emigrarono negli Stati Uniti e in altre nazioni. All'epoca, questi immigrati erano ufficialmente registrati come austriaci o ungheresi (magiari), il che non rifletteva la loro origine etnica. Gli Stati Uniti consentirono ai gruppi nazionalisti cechi e slovacchi di formarsi e operare. Il 22 ottobre 1915, alla ''Bohemian National Hall'' di Broadway, Cleveland, Ohio, la ''Slovak League of America'' e la ''Bohemian (Czech) National Alliance'' firmarono l'''Accordo di Cleveland''. Con questo, i due gruppi avevano deciso di lavorare insieme verso uno stato unito e indipendente per cechi e slovacchi. L'unione dei gruppi di popolazione ceca e slovacca aiutò gli slovacchi a staccarsi dallo stato ungherese dell'impero austro-ungarico e a creare uno stato con una chiara maggioranza slava per superare la grande popolazione di lingua tedesca della Boemia. Venerdì 31 maggio 1918, fu convocata una riunione del ''Consiglio nazionale ceco-slovacco'' sotto la presidenza di Tomáš Garrigue Masaryk, presso il ''Loyal Order of Moose Building'', 628-634 Penn Avenue, Pittsburgh, Contea di Allegheny, Pennsylvania, Stati Uniti d'America. Erano presenti rappresentanti di organizzazioni fraterne tra cui la ''Slovak League of America''; la ''Federazione nazionale ceca'', la ''Prima Lega evangelica slovacca'' e l'''Associazione dei cattolici cechi''. Queste associazioni rappresentavano gli immigrati in America dalla Boemia, dalla Moravia, dalla Slovacchia e dalla Slesia ceca. Giovedì 30 maggio 1918, il giorno festivo del Memorial Day vide molti residenti cechi e slovacchi di Pittsburgh andare in centro per festeggiare l'arrivo di Masaryk). Il documento firmato riportava la data del 30 maggio 1918.  Venne redatto un accordo che recitava: : "1. Approviamo (sanzioniamo) il programma politico, che si sforza di realizzare un'Unione dei cechi e degli slovacchi in uno stato indipendente comprendente le terre ceche (le terre della corona boema) e la Slovacchia. : 2. La Slovacchia avrà la sua amministrazione, il suo parlamento e i suoi tribunali". : 3. La lingua slovacca sarà la lingua ufficiale nelle scuole e nella vita pubblica in generale (in Slovacchia). : 4. Lo Stato cecoslovacco sarà una repubblica, la sua Costituzione sarà democratica. : 5. L'organizzazione della collaborazione dei cechi e degli slovacchi negli Stati Uniti sarà ampliata e adattata in base alle esigenze e all'evolversi della situazione, di comune accordo. : 6. Le regole dettagliate relative all'organizzazione dello Stato ceco-slovacco sono lasciate ai cechi e agli slovacchi liberati e ai loro rappresentanti legali (da stabilire)." === Slovacchi === ==== Ivan Bielek (1886-1941) ==== Bielek, nato in Slovacchia, è stato vicepresidente e direttore della ''Czecho Slovak Commercial Corp. of America'', una società di importazione fondata nel 1918. ==== Michal Bosak (1869-1937) ==== Bosák, nato a Okruhle, in Slovacchia, era un banchiere e un agente marittimo che, durante la prima guerra mondiale, raccolse fondi per la campagna per una nazione slovacca indipendente. ==== Ivan Daxner (1860-1938) ==== Daxner era nato a Nagykallo, figlio dell'attivista politico Stefan Marko Daxner. Divenne banchiere e continuò questa professione emigrando negli Stati Uniti. Divenne segretario esecutivo della ''Slovak League of America''. Egli disse: : "Lontano dai magiari, ma non nella sottomissione ceca; vogliamo unirci ai cechi alla pari". ==== Ján Adolf Ferienčík (1863-1925) ==== Ferienčík era l'editore di ''Slovenský hlásnik'' (''Slovak Herald''), la pubblicazione settimanale dell'''Unione evangelica slava d'America''. ==== Matúš Gazdik ==== ==== Ignac Gessay (1874-1928) ==== Gessay, nato nella regione di Orava, in Slovacchia, da una famiglia di contadini, era diventato un insegnante di scuola prima di emigrare negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti ha lavorato come giornalista con Ján Pankúch. ==== Milan Alexander Getting (1878-1951) ==== Milan Getting era un giornalista e politico slovacco e in seguito un diplomatico. Emigrò negli Stati Uniti nel 1902. Era un editore del quotidiano slovacco Sokol. ==== Jozef Hušek (1880-1947) ==== Husek era nato a Okolicne, in Slovacchia, cattolico. Emigrò negli Stati Uniti nel 1903 e lavorò nel giornalismo e nella ''Slovak League of America''. ==== Ján Janček Jr. (1881–1933) ==== Janček, nato a Ruzomberok, in Slovacchia, era uno scrittore e redattore di notizie e in seguito un politico e sindaco di Ruzomberok. ==== L. Jozef Karlovský (1887–1964) ==== ==== Ján Kubašek (1885-1950) ==== Il rev. Kubašek emigrò dalla Slovacchia a Yonkers, negli Stati Uniti nel 1902 e fu ordinato sacerdote nel 1914. Divenne presidente dell'''Associazione dei cattolici slovacchi''. ==== Albert Mamatey (1870-1923) ==== Mamatey, nato a Kláštor pod Znievom, in Slovacchia, è stato il presidente della ''National Slovak Society'' e della ''Slovak League of America''. Ha sostenuto la conservazione della cultura slovacca mentre aiutava anche gli immigrati slovacchi ad essere ben considerati nella loro nuova terra. ==== Gejza H. Mika ==== ==== Jozef Murgaš (1864-1929) ==== Il rev. Murgaš era un prete cattolico nato a Tajov, in Slovacchia. Nel 1896 emigrò negli Stati Uniti in una parrocchia slovacca a Wilkes-Barre, in Pennsylvania. È stato uno dei membri fondatori della ''Slovak League of America''. ==== Ján Pankuch (1869–1951) ==== Pankúch emigrò dalla Slovacchia negli Stati Uniti nel 1885 e lavorò per la ''Slovak League of America''. Era un giornalista a Cleveland, Ohio. ==== Andrej Schustek ==== Schustek era presidente del primo distretto della ''Slovak League of America''. A Chicago, in occasione del secondo anniversario dell'indipendenza della Cecoslovacchia, disse: : "Ci hanno assicurato, i boemi, che ogni slovacco è un nostro fratello sincero, figlio di una madre: la Slovacchia. Hanno fatto riferimento al fatto, spesso trascurato, che fino a poco tempo fa gli slovacchi non avevano le proprie scuole, che fin dall'infanzia sono stati educati ad odiare i boemi e tutto ciò che è slavo. Pertanto, non sorprende che molti di loro siano ancora oggi contro di noi, specialmente quando sono continuamente istigati da agenti assunti o volontari." ==== Pavel Šiška ==== Il rev. Šiška era il segretario finanziario della ''Slovak League of America''. === Cechi === ==== Vojta Beneš (1878–1951) ==== Beneš era nato a Kožlany, fratello di Edvard Beneš. Vojta Beneš era un organizzatore della ''Bohemian National Alliance of America''. Nel 1917 pubblicò ''How Bohemians Organized'', riflettendo il movimento nazionalista. ==== Hynek Dostál (1871-1943) ==== Dostál era l'editore del giornale ''Hlas'' di Saint Louis e l'editore del giornale della Cappella di San Giovanni Nepomuceno, il primo giornale cattolico ceco negli Stati Uniti. ==== Ludvik Fisher (1880-1945) ==== Fisher era presidente dell'Alleanza nazionale ceca. ==== Innocent Kestl ==== Il rev. Kestl era un prete cattolico ceco che divenne vicepresidente del ''Consiglio nazionale cecoslovacco''. ==== Josef Martínek (1889-1980) ==== Martinek, nato vicino a Praga, emigrò a Cleveland, Ohio, come operaio metalmeccanico. Divenne redattore di giornali, socialista e nazionalista ceco. ==== Tomáš Garrigue Masaryk (1850-1937) ==== Masaryk era un membro del governo austriaco e un filosofo all'Università di Praga. Fu fondamentale per garantire l'indipendenza del popolo ceco e divenne presidente della Cecoslovacchia. ==== Joseph P. Pecivál ==== ==== Karel Pergler (1882-1954) ==== Pergler, nato a Liblin, in Boemia, emigrò negli Stati Uniti durante l'infanzia. Divenne avvocato e giornalista. Pergler era a capo dell'Ufficio stampa slavo (fondato nel maggio 1918) e faceva parte dell'''Alleanza nazionale boema'' e del capitolo boemo del Partito socialista d'America. In seguito divenne ambasciatore cecoslovacco negli Stati Uniti. ==== B. Simek ==== ==== Jan Straka ==== ==== Oldřich Zlámal (1879–1955) ==== Il rev. Zlámal era nato a Korkory, Moravia. Fu ordinato nella Chiesa cattolica a Cleveland, Ohio nel 1904. ==== Jaroslav Joseph Zmrhal (1878–1951) ==== Zmrhal era preside e sovrintendente nel sistema delle scuole pubbliche di Chicago. Il 18 ottobre 1918, un governo provvisorio ceco a Parigi annunciò la ''Dichiarazione di indipendenza cecoslovacca''. Dopo l'incontro è stata firmata una litografia calligrafica dell'accordo. Il 9 settembre 2007, l'oggetto è stato donato al ''John Heinz History Center di Pittsburgh''. Altre copie sono archiviate altrove in tutto il mondo.
Fattoria (agenzia commerciale)
olandese di COV a Hugli-Chuchura, Bengala, nel 1665. La '''Fattoria''' era il nome utilizzato nel Medioevo e nella Prima età moderna per una agenzia commerciale che era essenzialmente una prima forma di zona di libero scambio o punto di trasbordo. In una fattoria, gli abitanti locali potevano interagire con mercanti stranieri, spesso noti come "fattori". Stabilite per la prima volta in Europa, le fabbriche si sono poi diffuse in molte altre parti del mondo. Le fattorie stabilite dagli Stati europei in Africa, Asia e nelle Americhe dal 15 ° secolo divennero a tutti gli effetti dipendenze della madrepatria, fungendo, in ottica retrospettiva, da precursori dell'espansione coloniale. Una fattoria fungeva contemporaneamente da mercato, magazzino, dogana, supporto logistico della navigazione esplorativa, quartier generale o governo ''de facto'' delle comunità locali. In Nord America, gli europei iniziarono a commerciare con i nativi durante il XVI secolo. I coloni crearono fattorie, note come stazioni commerciali, in cui le pelli potevano essere scambiate, nel territorio dei nativi americani.
Lega Anseatica . L'Oostershuis, un Kontor ad Anversa Sebbene il colonialismo europeo tragga le sue radici dall'era classica, quando Fenici, Greci e Romani stabilirono colonie di insediamento intorno al Mediterraneo – "fabbriche" erano un'istituzione unica nata nell'Europa medievale. In origine, le fattorie erano organizzazioni di mercanti europei di uno stato, che si incontravano in un luogo straniero. Queste organizzazioni hanno cercato di difendere i loro interessi comuni, principalmente economici (oltre che assicurativi e protettivi organizzati), consentendo il mantenimento delle relazioni diplomatiche e commerciali all'interno dello stato estero in cui erano stabilite. Le fattorie sono state stabilite dal 1356 in poi nei principali centri commerciali, solitamente porti o centri centrali che hanno prosperato sotto l'influenza della Lega Anseatica e delle sue corporazioni e kontor. Le città anseatiche avevano un proprio ordinamento giuridico e fornivano la propria protezione e mutuo aiuto. La Lega Anseatica mantenne fabbriche, tra le altre, in Inghilterra (Boston, King's Lynn), Norvegia (Tønsberg) e Finlandia (Åbo). Più tardi, città come Bruges e Anversa cercarono attivamente di assumere il monopolio del commercio dall'Hansa, invitando i mercanti stranieri a partecipare. Poiché agli stranieri non era permesso acquistare terreni in queste città, i mercanti si unirono alle fabbriche, come i portoghesi nella loro fabbrica di Bruges: il fattore(i) e i suoi ufficiali affittarono le case e i magazzini, arbitrarono il commercio e gestirono persino i fondi assicurativi, lavorando sia come associazione e ambasciata, anche amministrando la giustizia all'interno della comunità mercantile. Durante l'espansione territoriale ed economica dell'era delle scoperte, la fattoria fu adattata dai portoghesi e si diffuse dall'Africa occidentale al sud-est asiatico. Le ''feitoria'' portoghesi erano per lo più stazioni commerciali fortificate insediate nelle aree costiere, costruite per centralizzare e quindi dominare il commercio locale di prodotti con il regno portoghese (e quindi con l'Europa). Servivano contemporaneamente da mercato, magazzino, supporto alla navigazione e dogana ed erano governati da un ''feitor'' ("fattore") incaricato di gestire il commercio, acquistare e commerciare prodotti per conto del re e riscuotere le tasse (solitamente il 20%). Il castello di Elmina (odierno Ghana) visto dal mare nel 1668 La prima ''feitoria'' portoghese d'oltremare fu fondata da Enrico il Navigatore nel 1445 sull'isola di Arguin, al largo della costa della Mauritania, per attirare commercianti musulmani e monopolizzare gli affari nelle rotte del Nord Africa. Funse da modello per una catena di ''feitoria'' africane, di cui il castello di Elmina fu la più famosa. Tra il XV e il XVI secolo, una catena di circa 50 forti portoghesi ospitava o proteggeva ''feitoria'' lungo le coste dell'Africa occidentale e orientale, dell'Oceano Indiano, della Cina, del Giappone e del Sud America. Le principali fattorie delle Indie Orientali portoghesi, erano a Goa, Malacca, Ormuz, Ternate, Macao, e il più ricco possedimento di Bassein che divenne poi il centro finanziario dell'India come Bombay (Mumbai) . Erano principalmente guidati dal commercio di oro e schiavi sulla costa della Guinea, spezie nell'Oceano Indiano e canna da zucchero nel Nuovo Mondo. Erano anche usati per il commercio triangolare locale tra diversi territori, come Goa-Macau-Nagasaki, commerciando prodotti come zucchero, pepe, cocco, legname, cavalli, grano, piume di uccelli esotici indonesiani, pietre preziose, sete e porcellane dall'Oriente, tra molti altri prodotti. Nell'Oceano Indiano, il commercio nelle ''feitoria'' fu rafforzato e aumentato da un sistema di licenze mercantili: le ''cartaze''. Dalle ''feitoria'', i prodotti andavano all'avamposto principale di Goa, poi in Portogallo dove venivano scambiati nella Casa da Índia, che gestiva anche le esportazioni in India. Lì erano venduti o riesportati alla Fabbrica Reale Portoghese di Anversa per la distribuzione nel resto d'Europa. Facilmente rifornite e difese dal mare, le ''feitoria'' fungevano da basi coloniali indipendenti. Hanno fornito sicurezza, sia per i portoghesi, sia a volte per i territori in cui sono state costruite, proteggendole da continue rivalità e pirateria. Permisero al Portogallo di dominare il commercio negli oceani Atlantico e Indiano, stabilendo un vasto impero con scarse risorse umane e territoriali. Nel tempo, le ''feitoria'' sono state talvolta date in licenza a imprenditori privati, dando luogo a qualche conflitto tra interessi privati abusivi e popolazioni locali, come alle Maldive. Isola Dejima nella baia di Nagasaki, prima fattoria portoghese e poi olandese Canton "Tredici stabilimenti ", c. 1820 Altre potenze europee iniziarono a fondare fattorie nel XVII secolo lungo le rotte commerciali esplorate da Portogallo e Spagna, prima gli olandesi e poi gli inglesi. Continuarono a stabilirsi nelle ''feitoria'' portoghesi conquistate e in ulteriori enclavi, mentre esploravano le coste dell'Africa, dell'Arabia, dell'India e del sud-est asiatico alla ricerca della fonte del redditizio commercio delle spezie. Furono quindi fondate fattorie da società noleggiate come la Dutch East India Company (VOC), fondata nel 1602, e la Dutch West India Company (WIC), fondata nel 1621. Queste fattorie prevedevano lo scambio di prodotti tra le aziende europee, le popolazioni locali e le colonie che spesso nascevano come fabbrica con magazzini. Di solito queste fattorie avevano magazzini più grandi per accogliere i prodotti derivanti dal crescente sviluppo agricolo delle colonie, che furono potenziate nel Nuovo Mondo dalla tratta atlantica degli schiavi. In queste fattorie i prodotti venivano controllati, pesati e confezionati per prepararli al lungo viaggio per mare. In particolare, spezie, cacao, tè, tabacco, caffè, zucchero, porcellana e pellicce erano ben protetti dall'aria salmastra e dal deterioramento. Il fattore era presente come rappresentante dei partner commerciali in tutte le questioni, riportando alla sede ed essendo responsabile della logistica dei prodotti (corretto stoccaggio e spedizione). Le informazioni impiegavano molto tempo per raggiungere la sede dell'azienda, e questo dipendeva da una fiducia assoluta. Alcune fattorie olandesi si trovavano a Cape Town nell'odierno Sudafrica, Mocha nello Yemen, Calicut e la costa di Coromandel nell'India meridionale, Colombo nello Sri Lanka, Ambon in Indonesia, Fort Zeelandia a Taiwan, Canton nella Cina meridionale, Dejima in Giappone (l'unico punto di scambio legale tra il Giappone e il mondo esterno durante il periodo Edo) e Fort Orange nell'attuale nord dello stato di New York negli Stati Uniti. Anche le fattorie americane svolgevano spesso un ruolo strategico, a volte operando come forti, fornendo un certo grado di protezione ai coloni e ai loro alleati dagli indiani ostili e dai coloni stranieri. York Factory, Manitoba, nel 1853 Fort Clark sulla sinistra, che a sua volta era all'interno di un forte murato La York Factory è stata fondata dal noleggiata Bay Company di Hudson nel 1697. È stata la sede centrale della compagnia per lungo tempo e un tempo era il governo ''de facto'' in parti del Nord America come Rupert's Land, prima che esistessero colonie con sede in Europa. Ha controllato il commercio di pellicce in gran parte del Nord America controllato dai britannici per diversi secoli, intraprendendo le prime esplorazioni. I suoi commercianti e cacciatori allacciarono i primi rapporti con molti gruppi di indiani d'America e una rete di stazioni commerciali formò il nucleo per l'autorità ufficiale successiva in molte aree del Canada occidentale e degli Stati Uniti. Il primo modello di fattoria costiera contrastava con il sistema dei francesi che stabilirono un vasto sistema di postazioni interne e inviarono commercianti a vivere tra le tribù della regione. Quando scoppiò la guerra nel 1680 tra Francia e Inghilterra, le due nazioni inviarono regolarmente spedizioni per razziare e catturare le reciproche stazioni di commercio di pellicce. Nel marzo 1686, i francesi inviarono un gruppo di razziatori sotto Chevalier des Troyes oltre per catturare i posti della compagnia lungo James Bay. Nel 1697, Pierre Le Moyne d'Iberville, comandante delle postazioni catturate della compagnia, sconfisse tre navi della Royal Navy nella Battaglia della Baia mentre si dirigeva a catturare la York Factory con uno stratagemma. La York Factory passò di mano più volte nel decennio successivo e alla fine fu ceduta definitivamente con il Trattato di Utrecht del 1713. Dopo il trattato, la Compagnia della Baia di Hudson ricostruì la York Factory come un forte di mattoni alla foce del vicino fiume Hayes, la sua posizione attuale. Il governo degli Stati Uniti ha sancito un "''factory system''" dal 1796 al 1822, con fattorie sparse nella porzione prevalentemente territoriale del paese. Le fattorie erano ufficialmente destinate a proteggere gli indiani dallo sfruttamento attraverso una serie di leggi chiamate Indian Intercourse Acts. Tuttavia, in pratica, numerose tribù concessero vasti territori in cambio delle postazioni commerciali, come accadde nel Trattato di Fort Clark in cui la Nazione Osage cedette la maggior parte del Missouri a Fort Clark. Un fabbro veniva solitamente assegnato alla fattoria per riparare gli utensili e costruire o mantenere gli aratri. Le fattorie avevano spesso anche una sorta di operazione di fresatura ad esse associata. Le fattorie hanno segnato il tentativo degli Stati Uniti di continuare un processo originariamente avviato dai francesi e poi dagli spagnoli per autorizzare ufficialmente il commercio di pellicce nell'Alta Louisiana. Le fattorie venivano spesso chiamate "''forts''" e spesso avevano numerosi nomi non ufficiali. La legislazione è stata spesso approvata chiedendo guarnigioni militari al forte, ma il loro scopo di fatto era un posto di scambio. === Esempi === La York Factory è stata fondata dalla Hudson's Bay Company nel 1697. Nelle fattorie degli Stati Uniti sotto il Superintendent of Indian Trade: * Creek: ** Colerain, 1795–1797 ** Fort Wilkinson, 1797–1806 ** Ocmulgee Old Fields, 1806-1809 ** Fort Hawkins, 1809–1816 ** Fort Mitchell, 1816-1820 * Cherokee: ** Fort Tellico, 1795-1807 ** Fort Hiwassee, 1807–1810 ** Fort Wayne, 1802–1812 * Choctaw: ** Fort St. Stephens, 1802–1815 ** Confederazione del forte, 1816–1822 * Fort Chickasaw Bluffs, 1802–1818 * Fort Pontchartrain du Détroit, 1802–1805 * Fort Arkansas, 1805-1810 * Fort Chicago, 1805–1822 * Fort Belle Fontaine, 1805-1809 * Fort Natchitoches—Sulphur Fork ** Fort Natchitoches, 1805–1818 ** Fort Sulphur Fork, 1818–1822 * Fort Sandusky, 1806–1812 * Fort Madison 1808–1815 * Fort Osage, 1808–1822 * Fort Mackinac (Michilimackinac), 1808–1812 * Fort Green Bay, 1815–1822 * Forte Praire du Chien, 1815–1822 * Fort Edwards, 1818–1822 * Fort Spadre Bluffs (Illinois Bayou), 1818-1822
La Marche (film)
'''''La Marche''''' è un film del 2013 diretto da Nabil Ben Yadir. Il film è liberamente ispirato alla marcia per l'uguaglianza e contro il razzismo, condotta in Francia nel 1983 da oltre centomila partecipanti. La pellicola è stata pubblicata in occasione del trentesimo anniversario della marcia. ''La Marche'' ha ottenuto sei candidature ai premi Magritte 2015, tra cui miglior film e miglior regia per Ben Yadir.
In Francia, nel 1983, il giovane Mohamed è colpito dallo sparo di un poliziotto. Il ragazzo sopravvive dopo un'operazione chirurgica, ma l'episodio divide l'opinione pubblica. Mohamed decide di non reagire con proteste violente contro gli attacchi della polizia, optando per un attivismo politico ispirato alle azioni di Martin Luther King Jr. e Mahatma Gandhi. Con alcuni amici e grazie al supporto di Christophe Dubois, il prete di Vénissieux, Mohamed intraprende una marcia non violenta, contro il razzismo e nel nome dell'uguaglianza, che raccoglie oltre centomila persone attraversando la nazione da Marsiglia fino a Parigi. Si tratta di una coproduzione internazionale tra Francia e Belgio, prodotta da Chi-Fou-Mi, France 3, EuropaCorp, Entre Chien et Loup e Belgacom. Ll film è stato presentato in anteprima l'8 novembre 2013 al Festival del cinema di Arras. ''La Marche'' è stato distribuito nelle sale francesi e belghe a partire dal successivo 27 novembre 2013 da EuropaCorp Distribution. *2015 – Premio Magritte **Migliore attrice non protagonista a Lubna Azabal **Miglior montaggio a Damien Keyeux **Candidato come miglior film **Candidato come miglior regista a Nabil Ben Yadir **Candidato come migliore sceneggiatura originale o adattamento a Nabil Ben Yadir **Candidato come migliore attore non protagonista a Olivier Gourmet *2014 – Premio Lumière **Candidato come migliore sceneggiatura a Nabil Ben Yadir **Candidato come migliore promessa maschile a Tewfik Jallab
Avengement - Missione vendetta
'''''Avengement - Missione vendetta''''' è un film del 2019 diretto da Jesse V. Johnson.
Un criminale viene rilasciato in licenza dalla prigione. Appena uscito sfugge alle guardie e torna nel suo storico rifugio per vendicarsi delle persone che lo hanno reso un assassino dal cuore freddo. Il film è stato distribuito in Irlanda a partire dal 3 giugno 2019.
Shaddadidi
I possedimenti degli Shaddadid nell'XI e XII secolo Ani intorno al 1072 testimonia il vasto programma di costruzione del primo emiro Shaddadide della città. Gli '''Shaddadidi''' erano una dinastia islamica di origine curda che regnò su parti dell'Armenia e dell'Azerbaigian dal 951 al 1174 circa. Nel suo periodo di massimo splendore controllava l'intera area tra i fiumi Kura e Aras; le sue capitali erano Dvin, Ganja e Ani.
Nel 951 Muhammad ibn Schaddad conquistò la città di Dvin, ma in seguito fu nuovamente espulso. Fuggì a Vaspurakan in Armenia. Suo figlio maggiore Ali Laschkari conquistò l'importante città di Ganja nel 971 e pose fine all'influenza dei Musafiridi ad Arrān. Estese il suo territorio a nord fino a Şəmkir e ad est fino a Barda (Bərdə). Dopo un breve regno di Marzuban ibn Muhammad, fratello di Lashkari, Fadl I ibn Muhammad divenne il nuovo emiro. Fadl ebbe diversi conflitti con i vicini imperi armeni. Riprese Dvin nel 1022 e occupò l'area a ovest di Şəmkir. La sua guerra contro i Bagratidi armeni e i georgiani durò diversi anni, ma Fadl I fu infine sconfitto nel 1030. Nel 1027 fece costruire un ponte sull'Ara per conquistare le terre dei Rawadidi dall'altra parte del fiume. Fadl fu l'unico Schaddadide a coniare le proprie monete, la zecca fu prima a Barda e successivamente venne trasferita a Ganja. Gli Shaddadidi fiorirono sotto il suo regno di lunga durata. La struttura politica della regione divenne in quel momento instabile e caotica a causa della pressione dei Bizantini e delle incursioni dei Turchi Selgiuchidi. Questi attaccarono Gandscha intorno al 1046 e la città poteva essere salvata solo con l'aiuto di bizantini e georgiani. Lo Shaddadide Abu l-Asvar Shavur, che aveva guidato il ramo della dinastia a Dvin dal 1022, assunse il governo di Ganja nel 1050 e regnò fino al 1067. Fu l'ultimo grande emiro indipendente degli Shaddadidi. Sebbene fosse sposato con la sorella del re armeno, ottenne una grande reputazione come combattente religioso contro i miscredenti. Ma Abu l-Asvar dovette inchinarsi al sultano selgiuchide Toghril-Beg nel 1054 e divenne suo vassallo. Partecipò alle incursioni selgiuchide in Anatolia e Armenia e combatté contro gli Shirvan Shah nel nord del suo impero e contro gli Alani. Alla fine dell'XI secolo cedette il suo impero ai Selgiuchidi e nel 1072 ricevette l'antica capitale bagratide di Ani come nuovo dominio. La storia delle attività collaterali di Ani è nota solo in parte. Il re georgiano Dawit IV il costruttore conquistò Ani nel 1124, ma Fadl IV riconquistò la città nel 1125. Inoltre, conquistò Dvin e Ganja. Tuttavia, gli Shaddadidi ad Ani rimasero sotto il dominio georgiano. Dopo che i georgiani cacciarono Fadl V da Ani, nel 1161, e strapparono la città agli Shahanshah nel 1174, gli Shaddadidi scomparvero verso la fine del XII secolo. Un ultimo membro della dinastia è documentato in un'iscrizione persiana ad Ani nel 1199, anno in cui la città cadde nelle mani della Georgia. ''A Dvin e Ganja:'' * Muhammad ibn Schaddad (951-971) * Ali I ibn Muhammad Laschkari (971-978) * Marzuban ibn Muhammad (978-986) * Fadl I ibn Muhammad (986-1031) * Abu l-Fath Musa ibn Fadl I (1031-1034) * Ali II Lashkari ibn Musa (1034-1049) * Anuzhirvan ibn Ali II. Laschkari (1049) * Abu l-Asvar Shavur I ibn Fadl I (1049-1067) * Fadl II Ibn Shavur I (1067-1073) * Ashot ibn Shavur I (1067) * Fadl III. ibn Fadl II (1073-1075) ''Ad Ani:'' * Manutschihr (1072-1118) * Abu l-Asvar Shavur II (1118-1124) * Fadl IV Ibn Shavur II (1125-? ) * Kushchihr (1131–? ) * Mahmud (? ) * Schaddad (circa 1154) * Fadl V. (1155–1161) * Shahanshah ibn Mahmud (1164-1174)
Italia ai VI Giochi paralimpici invernali
L''''Italia''' ha partecipato ai VI Giochi paralimpici invernali di Lillehammer, in Norvegia con una delegazione di 23 atleti. L'Italia vinse 13 medaglie e chiuse al 17º posto del medagliere.
Medaglie Atleta Sport Evento Data Sci alpino Discesa libera B3 marzo 1994 Sci alpino Slalom speciale B3 marzo 1994 Sci alpino Slalom gigante B3 marzo 1994 Sci alpino Supergigante B3 marzo 1994 Sci alpino Discesa libera LWX marzo 1994 Sci alpino Supergigante LWX marzo 1994 Sci di fondo 10 km sitski LW 10-11 marzo 1994 Sci alpino Slalom B1-2 marzo 1994 Sci alpino Discesa libera B3 marzo 1994 Sci alpino Slalom speciale B3 marzo 1994 Sci di fondo 2,5 km sitski LW 10-11 marzo 1994 Sci di fondo 5 km sitski LW 10-11 marzo 1994 Sci di fondo 10 km tecnica libera LW 2/3/9 marzo 1992
Eccidio di Fontanelle di Conco
L''''Eccidio di Fontanelle di Conco''' fu compiuto dai partigiani cattolici in Italia il 30 dicembre 1943 a Fontanelle, frazione del comune di Conco .
I quattro partigiani comunisti erano: Giuseppe Crestani, nato a Duisburg in Germania da genitori conchesi, ufficiale delle Brigate Internazionali durante la guerra di Spagna, Tomaso Pontarollo, nato a Valstagna ed emigrato prima in Francia e poi in Algeria, che aveva successivamente scontato sei anni di confino a Ventotene, Ferruccio Roiatti, udinese, reduce da nove anni di carcere duro trascorsi nei più famigerati penitenziari fascisti. Infine un misterioso antifascista veneziano, "Zorzi" o "Maschio", pure lungamente perseguitato dal fascismo, la cui identità rimane a tutt'oggi sconosciuta. I quattro, tutti aderenti alle Brigate Garibaldi facevano parte di un distaccamento partigiano che aveva preso possesso, dall'ottobre '43, di una malga sul Monte Cogolin, alle spalle dell'abitato di Fontanelle di Conco e intendevano imprimere al gruppo una condotta in linea con le direttive emanate dal Comando delle Brigate Garibaldi, che consisteva nell'organizzazione di azioni di disturbo ai danni delle truppe di occupazione tedesche e dai repubblichini. Ma la prima azione armata del gruppo, l'uccisione del commerciante Alfonso Caneva, un informatore dei nazifascisti che aveva denunciato qualche giorno prima un gruppo di alcuni giovani dell'Altopiano, successivamente deportati in Germania; incrinò il precario equilibrio fra moderati e interventisti. Dai primi venne giudicata inaccettabile la prospettiva di una presa di comando del distaccamento da parte dei comunisti. Il giorno di Santo Stefano il quartetto mise a segno un'altra azione violenta a Valstagna: l'uccisione di Antonio Faggion, già podestà e commissario prefettizio. Ci furono contatti con i comunisti di Schio per rafforzare il gruppo ma i rinforzi "rossi" arriveranno in ritardo perché il 30 dicembre, proprio in quella malga precedentemente conquistata, la Malga Silvagno, i quattro furono uccisi da alcuni partigiani moderati arrivati nella malga la notte prima. L'ufficiale sanitario di Valstagna, Marino Michieli, trovò i cadaveri di Pontarollo e "Zorzi" legati e incappucciati. Crestani e Roiatti caddero qualche ora dopo, sotto le raffiche di tre giovani, sempre nelle adiacenze della malga. Il gruppo di Conco, precedentemente ad egemonia comunista, una volta che seppe della fine dei quattro si rifonderà su basi badogliane, ma cadrà vittima di un rastrellamento. Decimo Vaccari, Luigi Nodari e Giovanni Rossi, fucilati all'interno del Castello inferiore di Marostica, sarebbero i maggiori indiziati dell'eccidio di Malga Silvagno. Il Pci aprì varie inchieste ma nell'estate del '46, data la nuova linea politica avviata da Togliatti, l'episodio fu accantonato. De Grandis riapre la questione, completando le ricerche dell'asiaghese don Pierantonio Gios, e toglie dall'oblio la figura dei quattro comunisti trucidati, dimenticati per quasi 70 anni.
Luke Hemmings
Componente dei 5 Seconds of Summer, con cui ha venduto 10 milioni di album, nel 2021 ha pubblicato il suo primo album da solista ''When Facing the Things We Turn Away From'' via Sony Music Australia.
=== Esordi === Cresciuto in una famiglia umile nella periferia di Sydney, Hemmings ha iniziato a studiare chitarra sotto l'influenza di uno dei suoi fratelli. Ha successivamente conosciuto duei altri componenti dei 5 Seconds of Summer (Calum Hood e Michael Clifford) alle scuole superiori, iniziando a collaborare con loro soltanto dopo aver superato un'antipatia personale verso Clifford. Nel 2011 inizia a pubblicare cover di brani musicali su YouTube, per poi decidere successivamente di non iscriversi all'ultimo anno di scuole superiori per concentrarsi sulla genesi del gruppo musicale. === 5 Seconds of Summer === Il gruppo ha iniziato a caricare cover su YouTube e pubblicare degli EP autoprodotti, attirando così l'attenzione di Sony Music, che ha permesso loro di aprire un tour degli già noti One Direction. Successivamente hanno firmato un contratto con Capitol Records (Universal) e pubblicato il loro primo album. Il disco eponimo e i relativi singoli hanno ottenuto un ottimo successo a livello globale e sono stati supportati anche da un tour e un album live. Dopo un secondo album dai risultati meno entusiasmanti, il gruppo ha raggiunto un successo anche superiore a quello del debutto con ''Youngblood'', album trainato da una title track che è diventata uno dei più grandi successi internazionali del 2018 e uno dei singoli più acquistati di sempre in Australia. Il loro quarto album ''Calm'' è stato pubblicato nel 2020: seppur impossibilitati ad eseguire un tour per via della pandemia di Covid-19, il gruppo ha comunque promosso l'album con singoli e portato avanti iniziative benefiche relative proprio alla pandemia. === Carriera da solista === Nel 2021 firma un contratto discografico con Sony Music Australia e pubblica l'album di debutto ''When Facing the Things We Turn Away From'', anticipato dai singoli ''Starting Line'', ''Motion'' e ''Place in Me''. L'album debutta in vetta alla classifica australiana e riesce ad entrare in classifica in varie nazioni tra cui Regno Unito, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Polonia. === Solista === ==== Album in studio ==== * 2021 – ''When Facing the Things We Turn Away From'' ==== Singoli ==== * 2021 – ''Starting Line'' * 2021 – ''Motion'' * 2021 – ''Place in Me'' ==== Crediti come autore ==== * 2014 – ''Teenage Queen'' di Donghae & Eunhyuk * 2017 – ''Who's Laughing Now'' di Goldfinger * 2019 – ''Forgive'' di Gnash === 5 Seconds of Summer === * 2014 – ''5 Seconds of Summer'' * 2015 – ''Sounds Good Feels Good'' * 2018 – ''Youngblood'' * 2020 – ''Calm''
Paratriathlon ai XVI Giochi paralimpici estivi
Le gare di '''paratriathlon ai XVI Giochi paralimpici estivi''' si sono svolte il 28 e 29 agosto 2021 a Tokyo.
Ogni competizione si è articolata in tre prove: 750 metri di nuoto, in bicicletta e di corsa svolte in sequenza durante la stessa giornata. Ciascuna gara è stata suddivisa in più classi, permettendo agli atleti di competere con avversari che avessero lo stesso grado di disabilità: *'''PTS''' per atleti che possono correre autonomamente seppur con l'uso di protesi (il numero associato alla sigla corrisponde al grado di disabilità, dove 1 equivale al massimo); *'''PTWC''' per atleti che usano l'handbike anziché la bicicletta e la carrozzina durante la prova di corsa; *'''PTVI''' per atleti ipovedenti o non vedenti, assistiti da un'altra persona nel corso delle tre prove. Ogni classe è stata ulteriormente suddivisa tra uomini e donne. Evento Classe Uomini PTWC Jetze Plat Florian Brungraber Giovanni Achenza PTS4 Alexis Hanquinquant Hideki Uda Alejandro Sánchez Palomero PTS5 Martin Schulz George Peasgood Stefan Daniel PTVI Brad SnyderGuida: Greg Billington Héctor Catalá LaparraGuida: Gustavo Rodríguez Iglesias Satoru YoneokaGuida: Kohei Tsubaki Donne PTWC Kendall Gretsch Lauren Parker Eva Moral PTS2 Allysa Seely Hailey Danz Veronica Yoko Plebani PTS5 Lauren Steadman Grace Norman Claire Cashmore PTVI Susana RodríguezGuida: Sara Loehr Anna BarbaroGuida: Charlotte Bonin Annouck CurzillatGuida: Céline Bousrez
Monumento a Nizami Ganjavi (Roma)
Il '''''monumento a Nizami Ganjavi''''' è una scultura raffigurante il poeta persiano Neẓāmi-ye Ganjavī e situata a Roma, a Villa Borghese. La scultura si trova presso il viale Madama Letizia, nelle vicinanze del piazzale Paolina Borghese. Gli autori del monumento sono gli scultori azeri Salxab Məmmədov e Əli İbadullayev.
La cerimonia di inaugurazione si svolse il 20 aprile 2012 con il sostegno della fondazione Heydər Əliyev e con la partecipazione dei rappresentanti dell'ambasciata dell'Azerbaigian in Italia, secondo quanto richiesto dal presidente azero İlham Əliyev il 23 giugno 2011, in occasione dell'870esimo anniversario dalla nascita del poeta persiano. Il progetto venne dunque approvato dalla commissione del governo sulla storia e l'arte di Roma. Alla cerimonia di inaugurazione perteciparono Mehriban Əliyeva, moglie di İlham Əliyev e presidente della fondazione Heydər Əliyev, Serena Forni, capo del Dipartimento di relazioni internazionali del gabinetto del sindaco di Roma, e il vice ministro della Cultura e del Turismo dell'Azerbaigian. La scultura venne collocata presso l'incrocio tra il viale Madama Lucrezia, il piazzale Paolina Borghese e il piazzale Ahmed Shawky, dove sono presenti altre sculture raffiguranti poeti e scrittori non italiani. Il monumento raffigura Nizami seduto, con una penna d'oca nella mano destra. Alla base della statua è presente l'iscrizione "''POETA AZERBAIGIANO NIZAMI GANJAVI 1141 – 1209''", mentre sul piedistallo è presente la scritta "''Dono della Repubblica dell'Azerbaigian alla città di Roma, 20 aprile 2012''". L'iscrizione alla base della scultura è stata criticata dagli iraniani espatriati in Italia e dagli studenti italiani di cultura iraniana, che chiesero di cambiare l'iscrizione in quanto Nizami visse in Azerbaigian ma era persiano, e non azero. Nizami infatti scrisse le sue opere sempre in lingua persiana, mai in lingua azera.
Angel Eyes (Paulini)
'''''Angel Eyes''''' è il singolo di debutto della cantante figiana Paulini, pubblicato il 5 luglio 2004. Il brano è una cover della canzone ''Angel Eyes'' di Jeff Healey, pubblicata nel 1989.
Il brano ha raggiunto la prima posizione della classifica australiana mantenendola per tre settimane consecutive ed è stata certificata disco di platino sempre in Australia. La canzone ha inoltre raggiunto la 34° posizione nella classifica neozelandese. Classifica (2004) Posizionemassima Australia 1 Nuova Zelanda 34
Collezione Khalili di arte islamica
Folio da un esemplare dello ''Shāh-Nāmeh'' di Firdusi realizzato per lo Scià Tahmasp I; Tabriz, Iran, 1520–1550 La '''collezione Nasser D. Khalili di arte islamica''' comprende 28.000 oggetti che documentano l'arte islamica in un periodo di quasi 1400 anni, dal 700 circa alla fine del XX secolo. È la più grande delle collezioni Khalili: otto collezioni assemblate, conservate, pubblicate ed esposte dallo studioso, collezionista e filantropo britannico-iraniano Nasser Khalili, ognuna delle quali è considerata tra le più importanti nel suo genere. Quella Khalili è una delle collezioni d'arte islamica più complete al mondo e la più grande in mani private. Oltre alle copie del Corano e ai manoscritti rari e illustrati, la collezione comprende album e dipinti in miniatura, lacche, ceramiche, vetro e cristallo di rocca, oggetti in metallo, armi e armature, gioielli, tappeti e tessuti, oltre 15.000 monete ed elementi architettonici. La collezione comprende fogli di manoscritti con miniature persiane, tra cui il Grande Shahnameh mongolo, lo Shahnameh di Scià Tahmasp I e il più antico manoscritto della storia mondiale, il ''Jami' al-tawarikh''. Tra le armi e le armature c'è una sella d'oro del XIII secolo dell'era di Gengis Khan. La collezione di ceramiche, che conta circa 2.000 pezzi, è stata descritta come particolarmente ricca di ceramiche blu e bianche dell'era timuride e anche di ceramiche pre-mongole di Bamiyan. La collezione di gioielli comprende più di 600 anelli. Circa duecento oggetti riguardano la scienza e la medicina islamica medievale, tra cui strumenti astronomici per l'orientamento verso La Mecca, altri strumenti, bilance, pesi e "ciotole magiche" destinate all'uso medico. Tra gli strumenti scientifici vi sono un globo celeste realizzato nel 1285–1286 e un astrolabio del XVII secolo commissionato dall'imperatore Moghul Shah Jahan. Sono state allestite mostre, attingendo esclusivamente ai pezzi dalla collezione, presso l' ''Art Gallery of New South Wales'' a Sydney, l'Istituto del mondo arabo a Parigi e la Nieuwe Kerk ad Amsterdam, nonché in molti altri musei e istituzioni in tutto il mondo. Una mostra all'Emirates Palace di Abu Dhabi nel 2008 è stata, all'epoca, la più grande mostra di arte islamica mai tenuta. Il ''Wall Street Journal'' l'ha descritta come la più grande collezione di arte islamica esistente. Secondo Edward Gibbs, presidente per il Medio Oriente e l'India di Sotheby's, è la migliore collezione di questo genere in mani private.
Corano in volume unico, Istanbul, 1778 Con sede nel Regno Unito e originario dell'Iran, Nasser David Khalili ha raccolto otto distinte collezioni d'arte, ciascuna considerata tra le più importanti nel suo genere. In totale, comprendono 35.000 oggetti. Iniziò a collezionare arte islamica nel 1970. Le collezioni private di solito si concentrano sulla raccolta di serie complete di oggetti o sulla selezione di quelli di più alta qualità estetica; la collezione di Khalili unisce entrambe le tradizioni. La collezione di arte islamica è una delle due incentrate sull'Islam, insieme alla ''Collezione Khalili di Hajj e alle arti del pellegrinaggio''. Gli smalti islamici compaiono anche nella ''Collezione Khalili degli smalti del mondo''. Mentre collezionava arte islamica, Khalili conobbe nella tecnica dell'agemina, in cui la decorazione in oro e argento viene pressata su una superficie di ferro; questo lo portò ad acquisire una collezione separata di metallo damascato spagnolo. Oltre a raccogliere, conservare, pubblicare ed esporre la collezione, Khalili ha finanziato la creazione di un centro di ricerca sull'arte islamica presso l' Università di Oxford nonché la prima cattedra universitaria in materia, presso la School of Oriental and African Studies a Londra. Le sue pubblicazioni includono una storia dell'arte e dell'architettura islamica che è stata pubblicata in quattro lingue. Khalili ha descritto l'arte islamica come "l'arte più bella e diversificata". Il suo obiettivo dichiarato è quello di utilizzare l'arte e la cultura "per creare buona volontà tra l'Occidente e il mondo musulmano". === Corani === Folio singolo dal Codex Parisino-petropolitanus, uno dei primi Corani sopravvissuti, probabilmente realizzato a La Mecca o a Medina, VII o VIII secolo La collezione di Corani completi e singoli in fogli ne comprende 98 da prima del 1000, 56 dal 1000 al 1400, 60 dal 1400 al 1600, e più di 150 dal 1600 in poi. È stata descritta dallo storico Robert Irwin come "una delle più grandi e rappresentative raccolte di manoscritti coranici al mondo" ed è la più grande collezione privata. Tra i primi oggetti della collezione vi sono alcuni esemplari completi con le loro legature originali. La collezione ha un foglio individuale del Codex Parisino-petropolitanus, uno dei più antichi manoscritti coranici sopravvissuti. Ci sono due fogli dal Corano blu del X secolo, l'unico superstite in pergamena tinta in indaco. Una sezione di un Corano del XIII secolo porta la firma del calligrafo Yaqut al-Musta'simi, considerato uno dei grandi della calligrafia coranica classica. Un Corano a volume unico eccezionalmente grande, datato 1552, era nella biblioteca imperiale Moghul durante i regni di Aurangzeb e Shah 'Alam, e porta i loro sigilli. Si pensa che sia stato commissionato da Shah Tahmasp. Un Corano a volume unico del XVIII secolo, opera del calligrafo Mahmud Celaleddin Efendi, era precedentemente di proprietà della principessa ottomana Nazime Sultan. === Manoscritti illustrati e dipinti in miniatura === Arca di Noè, dal ''Jami' al-tawarikh'' di Rashid al-Din, Tabriz, 1314–15 I manoscritti illustrati della collezione comprendono copie complete e fogli staccati dall'Iran, dall'India e dalla Turchia. Esistono diversi esemplari completi o fogli dello ''Shahnameh'' (Libro dei Re), il poema epico nazionale dell'Iran, il cui testo e le cui illustrazioni combinano materiale storico e mitico. Questi includono dieci fogli illustrati dallo ''Shahnameh'' di Shah Tahmasp (circa 1520), quattro dallo ''Shahnameh Eckstein'' del tardo XVI secolo, e uno dei 57 fogli sopravvissuti del Grande Shahnameh mongolo (circa 1330). Ci sono diversi esemplari del Khamsa di Nizami, che comprende cinque poemi epici. Un diwan (raccolta di poesie) del poeta Hafez del XIV secolo è datato (1567-1568) con due dipinti miniati. Tra i molti fogli staccati provenienti dall'Iran, in particolare Isfahan del XVII secolo, ci sono opere di Reza Abbasi, Mo'en Mosavver, Mohammad Zaman, Aliquli Jabbadar e Shaykh 'Abbasi. Un esemplare del XV secolo del ''Masnavi'', una poesia dello studioso e mistico Rumi, è illustrato con inchiostro, acquerello e oro. I fogli della Turchia ottomana del XV secolo ne includono due dal ''Siyer-i Nebi'' (una biografia del profeta Maometto) commissionata dal sultano Murad III. Alcuni fogli provengono da opere di storia dinastica o globale, inclusi due del primo esemplare illustrato sopravvissuto dello ''Zafarnama'' di Sharaf ad-Din Ali Yazdi, del 1436. C'è una sezione del più antico manoscritto del ''Jami' al-tawarikh'', la storia mondiale di Rashid al-Din;, l'altra sezione superstite dello stesso manoscritto è nella Biblioteca dell'Università di Edimburgo. Un dipinto del ''Padshanamah'' (cronaca del regno del re) mostra Shah Jahan, con la famiglia e i cortigiani, che osservano due elefanti che combattono. Tra i 76 dipinti indiani ce ne sono molti commissionati dagli imperatori Moghul. Includono due fogli di un ''Ramayana'' commissionato da Akbar per sua madre e un foglio del grande manoscritto illustrato dell'''Hamzanama,'' anch'esso commissionato da Akbar. Ci sono due fogli illustrati dall'autobiografia di Babur, fondatore dell'Impero Moghul. === Altri manoscritti === Il diwan (poesie complete) di Al-Mutanabbi Altri manoscritti includono un esemplare riccamente miniato della prima parte di ''Al-Shifa bi Ta'rif Huquq al-Mustafa'' (un commento dettagliato sulla vita e il carattere di Maometto) della corte reale marocchina del XVII secolo. Un manoscritto di ''Tuhfah al-Saʿdiyyah'', un commento al testo medico di Avicenna, ''Il canone della medicina'', risale al XIV secolo. Un diwan del XIV secolo del poeta Al-Mutanabbi è illustrato secondo i più alti standard di quel periodo. === Calligrafia === Album di calligrafia, India, fine XVII secolo Tra i 174 esemplari di calligrafia ci sono ''Hilya'' (ritratti verbali di Maometto), ''ijazat'' (licenze che consentono al titolare di trasmettere conoscenze protette), ''muraqqa'at'' (album di calligrafia) e ''siyah mashq'' (fogli di pratica calligrafica). I calligrafi includono Yaqut al-Musta'simi, noto per aver perfezionato e codificato sei stili calligrafici di base della scrittura araba, e altri influenzati da lui, così come i sultani Abdülmecid I e Mahmud II. La maggior parte della collezione proviene dalla Turchia ottomana dal XVII al XIX secolo. Un album di calligrafia contiene pezzi firmati dagli scribi dell'imperatore Moghul Aurangzeb. === Oggetti in metallo === Aquamanile a forma di oca, Iran del XII secolo I 1.000 oggetti in metallo della collezione coprono il periodo dal VI all'inizio del XX secolo. Provengono da tutto il mondo islamico, in particolare dall'Iran, dalla Giazira (nell'attuale Siria e Iraq) e dall'India del XVII e XVIII secolo. Gli oggetti includono ciotole, incensieri e brocche. Ottone e bronzo sono materiali comuni. I lavoratori del metallo dell'Iran del XII e XIII secolo realizzavano vasi e bruciaincensi a forma di uccelli e animali, e la collezione ne comprende diversi esemplari. Le decorazioni degli oggetti spaziano dai motivi arabescati alle iscrizioni e all'arte figurativa. Sebbene sia raro nella lavorazione dei metalli islamici che gli artisti firmino o datino i loro pezzi, diversi oggetti della collezione hanno nomi o date incisi. Alcuni portano i nomi dei patroni; per esempio, una ciotola di ottone intarsiato d'argento del XIV secolo porta il nome di Al-Nasir Muhammad, un sultano mamelucco del XIII secolo. Uno scrigno di ottone della Giazira dell'inizio del XIII secolo, riccamente intarsiato d'argento, ha quattro quadranti numerici; questi facevano parte di una serratura a combinazione il cui meccanismo è ora mancante. === Gioielleria === I gioielli della collezione comprendono quasi 600 ornamenti personali, e 200 articoli di lusso provenienti dai laboratori reali dell'Impero Moghul. Questa è la raccolta più completa di gioielli islamici. Di ornamenti ne sono presenti quasi di ogni tipo, da braccialetti e amuleti a bottoni e spille, dal VII secolo in poi. Sono decorati con gemme, smalti o niello. Gli oggetti fatimidi della collezione hanno lo stile in filigrana "corda e grano" caratteristico dell'Egitto o della Siria. Gli oggetti Moghul includono un rubino inciso con i nomi degli imperatori Shah Jahan e Jahangir. Una scatola dell'India Moghul del XVII secolo è composta da 103 smeraldi incisi in una cornice d'oro, sormontata da un diamante sfaccettato. La maggior parte degli oggetti in oro smaltato, realizzati per la corte Moghul, si trovano ora nei gioielli della corona iraniana o nel Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo; un'eccezione è una scatola ottagonale nella collezione Khalili che risale al 1700 circa. Una ciotola per narghilè del XVIII secolo, proveniente da Mewar in India, è realizzata in oro con decorazioni in smalto colorato. Un distintivo d'oro, collare e stella, che costituisce l'emblema dell' Ordine del Leone e del Sole, è decorato con smalti e pietre preziose. Venne donato da Fath-Ali Shah Qajar dell'Iran al diplomatico britannico John Macdonald Kinneir. Pochissimi anelli islamici erano stati documentati prima che Khalili pubblicasse la sua collezione di 618 pezzi. Mentre alcuni anelli sono puramente decorativi, molti funzionano come sigillo mentre altri hanno iscrizioni religiose destinate a proteggere chi li indossa. Lo storico dell'arte Marian Wenzel ha usato la collezione come base per una tipologia di anelli islamici. File:Khalili Collection Islamic Art jly-1857-comp.jpg|Scatola con smeraldi, India Moghul, c. 1635 File:Khalili Collection Islamic Art JLY 1847.jpg|Anello a staffa, Egitto o Siria fatimide, XI-XII secolo === Armi e armature === Placche da sella in lamina d'oro, Asia centrale o frontiere occidentali della Cina, c. 1200 Le armi e le armature della collezione vanno dal VII al XIX secolo. Ci sono accessori per cintura che esprimono il grado militare, e diversi barda (maschere per proteggere le facce dei cavalli). Due set di finimenti per cavalli del XIII e XIV secolo includono una sella d'oro completa. Una maschera da guerra in ferro e acciaio del XV secolo è decorata con incisioni. Descrivendo il catalogo di armi e armature, James W. Allan, professore di arte orientale all'Università di Oxford, scrisse "La gamma di pezzi ... è davvero straordinaria: un cannone indiano del XVII secolo lungo 1,8 metri, pugnali turchi e persiani con manici e foderi smaltati di straordinaria bellezza, accessori in oro per una sella cinese del X secolo, un ferro di cavallo marocchino, ecc." === Sigilli e talismani === Abdulaziz, Turchia ottomana, 1861–76 I sigilli e i talismani sono più di 3.500, formando la più grande collezione di questo genere al mondo. Molti di questi sono incastonati in anelli o pendenti o montati su basi. I materiali includono metalli, pietre preziose o semipreziose e argilla. Contengono una varietà di frasi e testi religiosi, in varie lingue tra cui arabo, persiano, ebraico, turco e latino. I sigilli portano i nomi e i titoli dei funzionari che li hanno utilizzati. Questi includono i sigilli del sovrano del XIV secolo Qara Mahammad e dei sovrani safavidi Tahmasp I e Solimano di Persia. Il sigillo del sultano ottomano del XIX secolo Abdulaziz rende il suo ''tughra'' (monogramma ufficiale) in ottone. === Tessili === Pannello di tenda con figura femminile in piedi, corte di Akbar, fine del XVI secolo Gli oltre 250 tessuti comprendono ricami, tappeti e abiti dal VI al XIX secolo. I tappeti provengono da laboratori reali di tutto il mondo islamico. Altri tessuti includono broccati d'oro ottomani e safavidi e sete tessute dell'era Moghul e del Sultanato di Delhi. Gli abiti includono scialli del Kashmir, camicie talismaniche e cappotti Ikat. La corte ottomana del XVI secolo usava i tessuti europei come abiti d'onore, creando in seguito i propri telai per la produzione. Alcuni dei tessuti della collezione hanno scopi esplicitamente religiosi: un pannello di seta nordafricano ripete il nome di Allah centinaia di volte e un tappeto veniva utilizzato come ''Miḥrāb'' (nicchia di preghiera). Il Dhu l-fiqar, una spada a doppia lama che si dice sia stata presa nella battaglia di Badr, è un motivo che appare su due stendardi ottomani. === Lacca === Isfahan, 1772 Gli oggetti laccati, più di 500, documentano l'evoluzione della lacca islamica dal XV al XIX secolo. Mostrano l'influenza della Cina nel primo periodo e dell'Europa nel XIX secolo. Quasi tutti i pittori di lacche conosciuti nel mondo islamico sono rappresentati nella collezione, insieme ad alcuni precedentemente sconosciuti. Gli artisti notevoli includono Mohammad Zaman e Mohammad Sadiq. Il portapenne laccato della collezione di Mo'en Mosavver è l'unico che è noto per essere stato dipinto da lui. Una scatola portapenne del XIX secolo, lunga 30 cm, fu commissionata da Mohammad Shah Qajar per il suo ufficiale Manouchehr Khan Gorji, per commemorare la battaglia di quest'ultimo contro i beduini. Descrive la battaglia con scene fitte e con un testo persiano. Una custodia per strumenti del XVIII secolo raffigura l'Adorazione dei Magi e, sull'altro lato, una donna in posa eroica. === Ceramica === Piatto di pasta di pietra (laqabi), Siria, c. 1200 Gli stili di ceramica popolari nel mondo islamico comprendono lustri (con una sottile pellicola metallica), ''sgraffito'' (in cui il disegno è inciso nell'ingobbio) e ceramiche sotto smaltate. La collezione di ceramiche di Khalili, che conta quasi 2.000 pezzi, è stata descritta come particolarmente ricca di ceramiche dell'era timuride e anche di quella pre-mongola di Bamiyan. Oltre a ciotole, piatti e vasi, le ceramiche includono figurine e piastrelle decorative del tipo utilizzato negli edifici religiosi e civili. Comprende la prima ceramica datata conosciuta dell'Iran: una bottoglia in ceramica vitrea firmata e datata 1139–1140. Altri oggetti unici includono una ciotola con la rappresentazione di un Buraq, una creatura a quattro zampe che si dice abbia portato Maometto da La Mecca a Gerusalemme e poi in paradiso. Le ceramiche Laqabi sono ceramiche profondamente scolpite che di solito raffigurano animali o uccelli; la collezione ha un esemplare siriano del 1200 circa. Gli oggetti dell'Iran del XV secolo e dell'Asia centrale illustrano le connessioni tra la ceramica cinese e quella islamica. Altre collezioni hanno una scarsa copertura di questo periodo. === Vetro === Lampada da moschea, Egitto, c. 1385, vetro soffiato con decoro dorato e smaltato Più di 300 oggetti della collezione illustrano la storia del vetro islamico, che risale agli imperi sasanide e bizantino. I vetrai egiziani e siriani del XIII e XIV secolo realizzarono oggetti in vetro smaltato e dorato, riccamente decorati, oggetti richiesti per l'esportazione e quelli presenti nella collezione coprono questo periodo. Alcuni di questi erano stati commissionati dalla corte mamelucca per le moschee, e la collezione include quella creata per il sultano Barquq del XIV secolo, decorata con il suo tondo araldico. Alcuni oggetti sono soffiati a stampo e la collezione è abbastanza numerosa da consentire il confronto di più oggetti dallo stesso stampo o da stampi simili. Altri gruppi hanno decorazioni intagliate o dipinte a lustro. Quattro oggetti completi sono decorati con una rara tecnica del vetro graffiato e hanno permesso un nuovo studio di questa tecnica. === Monete === Dinaro d'oro omayyade datato 697 Le 15.000 monete d'oro, d'argento e di rame della collezione provengono dall'intero mondo islamico e coprono il periodo dal 700 al 2000. Per molte serie di monete, la collezione Khalili è più numerosa e diversificata di qualsiasi altra. Le monete includono una dozzina della prima emissione di monete d'oro arabo-latine nordafricane, del 704 e del 705, e i primi dinari d'oro. Quelle di epoche successive includono un dinaro d'oro unico dal regno dell'imperatore ilkhanide Musa Khan e altri, con segni dello zodiaco, dal regno dell'imperatore Moghul Jahangir. Un dinaro d'oro del 697 è un esempio della prima emissione conosciuta con solo iscrizioni arabe. === Strumenti scientifici === Un monumentale astrolabio planisferico realizzato per Shah Jahan, Punjab, 1648-1658 Nel corso della storia dell'Islam, i suoi rituali hanno fatto uso di procedure scientifiche per trovare la direzione della Mecca e per determinare i tempi delle preghiere all'interno del calendario lunare. Circa duecento oggetti della collezione si riferiscono alla scienza e alla medicina islamiche medievali, inclusi strumenti astronomici, altri strumenti, bilance, pesi e oggetti, presumibilmente magici, destinati all'uso medico. Gli astrolabi includono un esemplare eccezionalmente grande commissionato da Shah Jahan e un raro esemplare con iscrizioni ebraiche, databile intorno al 1300. La collezione ha uno dei più grandi gruppi di globi islamici, di diversi tipi e date. Uno che è stato fatto nel 1285-1286 è tra i più antichi esempi conosciuti. Ci sono anche quadranti di legno e di metallo. Le ciotole magiche per la guarigione, incise con versetti del Corano e altri scritti, erano comuni nel mondo islamico dal XII secolo in poi. La collezione ha un esemplare siriano del XII secolo. Realizzato per il sovrano Nur al-Din Mahmud Zengi, ha un'iscrizione che promette di curare, da qualsiasi veleno o afflizione, chiunque vi beva. === Elementi architettonici === Cenotafio, Iran, 1496-1497 Gli elementi architettonici e le lapidi della collezione sono datati dal XIII al XIX secolo. Includono piastrelle di ceramica dell'Iran Ilkhanide, della Spagna del XV secolo e del Multan del XVIII-XIX secolo. Le lapidi sono di varia provenienza e materiale, tra cui una stele scolpita e calligrafata, di quasi 2 metri di altezza, dal nord dell'India. e una lapide di marmo tunisino del 1044, con iscrizioni cufiche alta più di un metro. Un cenotafio in legno intagliato, datato 1496–1497, proveniente da un santuario nell'area del Mar Caspio in Iran, reca la firma dell'artigiano e i nomi dei donatori. I palazzi reali erano talvolta decorati con sculture in pietra; la collezione ha due esemplari di teste; una in pietra calcarea dell'VIII o IX secolo mostra l'influenza delle raffigurazioni buddiste del Bodhisattva. La collezione comprende anche ''jali'' (griglie per finestre scolpite in arenaria) e un gruppo di sculture in marmo provenienti da Ghazni nell'odierno Afghanistan. === Galleria === Khalili Collection Islamic Art GLS-0614.jpg|Piatto in ceramica lustro decorata con caratteri cufici, probabilmente Egitto, VIII o IX secolo Khalili Collection Islamic Art mxd-0325.jpg|Testa coronata, Asia centrale, VIII o IX secolo Khalili Collection Islamic Art MTW 0850.jpg|Cofanetto con i resti di una serratura a combinazione, Giazira, inizi del XIII secolo Khalili Collection Islamic Art Mtw-1390.jpg|Maschera da guerra in ferro e acciaio, Anatolia o Iran occidentale, fine XV secolo Khalili Collection Islamic Art 02.jpg|Tappeto con medaglioni a stella, Uşak, Turchia, fine XV o inizio XVI secolo Khalili Collection Islamic Art mtw-1143.jpg|Pugnale e fodero con lama in acciaio damascata con oro, Turchia ottomana, 1540–50 Khalili Collection Islamic Art TLS-2714-back.jpg|Sigillo di Tahmasp I tagliato in un impeccabile cristallo di rocca, 1555–6 Khalili Collection Islamic Art CAL-0334.jpg|Poesia in lode del profeta Maometto, calligrafata e firmata da Mahmud II, inizio XIX secolo === Pubblicazioni === Khalili impiega uno staff di produzione e ha incaricato più di 30 esperti accademici di documentare la collezione in una serie di libri di 30 volumi, la cui pubblicazione ha sovvenzionato. Ogni volume include ricerche accademiche sugli oggetti della collezione, nonché saggi sull'arte islamica per un pubblico generale. Il supervisore del progetto è Julian Raby, già docente presso l' Università di Oxford e direttore della Freer Gallery of Art. Altri collaboratori includono Sheila Blair, professoressa di arte islamica e asiatica al Boston College, François Déroche del Collège de France, Geoffrey Khan dell'Università di Cambridge e JM Rogers della SOAS dell'Università di Londra. Khalili, che ha un dottorato in lacche islamiche alla SOAS, Una recensione ha affermato che ogni volume "è stato prodotto secondo uno standard che si vede raramente in questo piccolo angolo del mondo dell'arte ... supportato da una solida borsa di studio da autorità rispettate". Rivedendo il primo gruppo di volumi, Robert Irwinha descritto la produzione come "davvero di uno standard molto elevato. I cataloghi sono a loro modo opere d'arte." * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * * Le monografie della ''collana Studies in the Khalili Collection'' presentano ricerche sugli oggetti della collezione di arte islamica: * * * * * * * * Lo storico dell'astronomia David A. King ha scritto che "Molti degli oggetti ... sono opere di notevole e talvolta eccezionale bellezza, siano essi manoscritti miniati o opere d'arte scientifiche". Tahir Shah, scrivendo su ''Saudi Aramco World'', ha descritto la collezione di Khalili come la più vasta raccolta di questo genere al mondo, nonché la più catalogata: "Il suo abbraccio di, virtualmente, ogni area conosciuta di artigianato mai perseguita nelle terre islamiche, è senza precedenti". Jo Lawson-Tancred, scrivendo su ''Apollo'', ha osservato che le collezioni private non erano convenzionalmente aperte al pubblico accesso, ma che Khalili aveva pianificato di fornirle tramite una partnership con Wikimedia UK; oltre 1000 opere sono state digitalizzate e rese disponibili gratuitamente con una licenza Creative Commons.
Buoni o Cattivi (programma televisivo)
'''''Buoni o Cattivi''''' è un programma televisivo italiano di genere talk show, politico e rotocalco, in onda su Italia 1 dal 7 settembre 2021 con la conduzione di Veronica Gentili, il martedì in prima serata. Il programma viene trasmesso dallo studio 1 del Centro Safa Palatino a Roma.
Il programma è condotto da Veronica Gentili, ideato dalla stessa conduttrice, a cura della testata giornalistica Videonews. Il programma va in onda dal 7 settembre 2021 il martedì in prima serata su Italia 1 dallo studio 1 del Centro Safa Palatino a Roma. Edizione Anno Conduzione Periodo Puntate Studio Inizio Fine 1ª 2021 Veronica Gentili 7 settembre 2021 ''in corso'' 4 Studio 1 del Centro Safa Palatino, Roma === Prima edizione (7-28 settembre 2021) === La prima edizione di ''Buoni o Cattivi'', va in onda dal 7 al 28 settembre 2021, ogni martedì in prima serata su Italia 1 con la conduzione di Veronica Gentili, dallo studio 1 del Centro Safa Palatino a Roma. === Prima edizione (2021) === Puntata Messa in onda Ascolti Ospiti Telespettatori Share 1 7 settembre 2021 Emis Killa 2 14 agosto 2021 3 21 settembre 2021 4 28 settembre 2021 '''Media''' '''#''' Edizione Rete televisiva Anno Stagione Programmazione Telespettatori Share L M M G V S D 1ª Italia 1 2021 estate-autunno
Love Me Now (Kygo)
'''''Love Me Now''''' è un singolo del DJ norvegese Kygo, pubblicato il 13 agosto 2021. Il brano vede la partecipazione della cantante tedesca Zoe Wees.
Il video musicale, animato e diretto da Rafatoon, è stato reso disponibile su YouTube in concomitanza con l'uscita del singolo. Classifica (2021) Posizionemassima Austria 62 Canada 73 Germania 69 Norvegia 5 Svezia 17 Svizzera 28
Robert Lipsyte
Giornalista sportivo per ''ESPN'', ''Usa Today'', ''NBC'' e ''CBS'', vinse il Margaret Edwards Award della American Library Association per i suoi romanzi per ragazzi.
Nato da Sidney I. Lipsyte e Fanny Finston, Robert è cresciuto a Rego Parl, un quartiere nel distretto del Queens, a New York; suo padre era il preside di una scuola e sua madre era un'insegnante, mentre Sam Lipsyte è suo figlio. Grande appassionato di libri piuttosto che di sport, assistette alla sua prima partita di baseball della Major League quando aveva tredici anni, rimanendo "profondamente deluso". Fu co-autore dell'autobiografia del comico e attivista sociale Dick Gregory chiamata ''Nigger''. Nel 1967 pubblicò il suo primo romanzo, ''The Contender'', che fu un buon successo commerciale; in questo testo, Lipsyte si occupò della filosofia dello sport, sottolineando come vincere non debba essere l'unico obiettivo e dando molta importanza al processo più che al risultato. ''The Contender'' ebbe tre sequel: ''The Chief'' (1985), ''The Brave'' (1991) e ''Warrior Angel'' (2003), Nel 1978 gli fu diagnosticato un cancro ai testicoli e un secondo tumore nel 1991: le sue esperienze con la malattia furono da ispirazione per un altro romanzo per giovani adulti, ''The Chemo Kid'' (1992) e per un saggio, ''In the Country of Illness'' (1998). Sempre nel 1978, Lipsyte, tra i primi che accettò e rispettò Muhammad Ali, campione di boxe dei pesi massimi, pubblicò ''Free to Be Muhammad Ali''. Per la televisione, Lipsyte ha lavorato come corrispondente sportivo per ''ESPN'', ''Usa Today'', ''NBC'' e ''CBS'', vincendo un Emmy Award come conduttore di ''The Eleventh Hour'' alla fine degli anni 80. Nel 1993, fu inserito nella New Jersey Literary Hall of Fame. Nel 2001 vinse il Margaret Edwards Award della American Library Association per i suoi romanzi per ragazzi, per il "significativo contributo e duraturo alla letteratura per giovani adulti". ====Romanzi==== * * * * * * * * * * * * * ===Saggi=== * * * * * * * * * * * * * *
Frau Dorothys Bekenntnis
'''''Frau Dorothys Bekenntnis''''', conosciuto anche col titolo inglese ''Mrs. Dane's Confession'', è un film del 1921, diretto da Michael Curtiz.
Un uomo viene trovato morto in una calmera d'albergo. Una donna viene ritenuta responsabile, ed è arrestata. Inizialmente non risponde agli interrogatori, poi comincia a raccontare. Dice di essere Dorothy, e, dopo la morte dei propri genitori, di avere abitato presso il ricco zio, Carleton. Dorothy è vittima di un agguato, peraltro sospetto, in quanto gli assalitori non mostrano particolare convinzione e la lasciano fuggire sul proprio cavallo, priva di sensi. Il cavallo galoppa, e la situazione si fa grave: un uomo nota il pericolo, la insegue (rischiando di essere travolto da un treno), e, raggiuntala, la trae in salvo. È Harry Harwood. Dorothy, affascinata dall'atto di eroismo del suo salvatore, in breve tempo perde la testa per lui, al punto di rompere il suo precedente fidanzamento con William, rampollo di ottima famiglia. Harry incontra gli assalitori, fra i quali un tale Jimmy: in effetti era d'accordo con loro, e il suo scopo era mettere le mani, seducendo Dorothy, sul grande patrimonio dei Carleton. Quando lo zio della giovane - che era invece sospettoso, e, dopo aver compiuto qualche accertamento capisce i veri intenti di Harry - lo mette alla porta, Harry allerta Jimmy su un'operazione da compiere quella notte stessa. Mentre Harry staziona all'interno del giardino del palazzo dei Carleton, Jimmy vi penetra, e poco dopo ne esce, scavalcando il cancello: viene colto sul fatto dalla polizia e viene arrestato. Il mattino dopo la servitù scopre il cadavere dello zio giacere a terra all'interno della casa. Il medico legale rileva che sul corpo non si trovano tracce di violenza, e che la morte è avvenuta per soffocamento, verosimimlmente alla stessa ora in cui Jimmy si trovava nel palazzo. Jimmy è dunque sospettato, ma, al processo – durante il quale vengono sentiti anche Dorothy, Harry e il maggiordomo - dichiara di essere penetrato dai Carleton per svaligiare la cassaforte, e, una volta apertola, sarebbe stato investito dal cadavere dello zio che vi era rinchiuso. Non si riesce a stabilire se si tratta di un omicidio; Jimmy comunque è condannato ad una pena detentiva, e dopo aver scambiato qualche occhiata complice con Harry, viene condotto fuori dall'aula. Dorothy e Harry si sposano. Corse di cavalli, gioco d'azzardo e dolce vita prosciugano in non lungo tempo il patrimonio, i creditori incalzano, il palazzo finisce all'asta. Harry ha lasciato Dorothy – dalla quale non ha ormai più niente da guadagnare -, non senza prima averle fatto pesare il fatto che la condizione di miseria che si profila lo avrebbe portato al suicidio ed averle proposto – ricevendone uno sdegnoso rifiuto – di sfruttare l'ammirazione che un facoltoso duca provava per lei per spremergli del denaro. Dorothy sperimenta l'indigenza per la prima volta in vita sua, e si impiega come operaia tessile. In officina ha un malore, viene portata in ospedale, e, qualche tempo dopo, partorisce un bambino. Alla clinica si presenta solo William, l'antico fidanzato della donna. Egli fa di tutto per aiutare Dorothy, che, colpita dalle amare circostanze della sua vita, cade malata e deve passare del tempo in ospedale; e alla fine inizia un rapporto con lei, e la accoglie, insieme al neonato, a casa propria. Un nuovo periodo di prosperità inizia per la donna. Jimmy esce di galera e incontra Harry, che si congratula con lui per l'eccellente prova fornita al processo, ed ammette che ad aver rinchiuso lo zio nella cassaforte, provocandone la morte per asfissia, era stato proprio lui. È ancora Jimmi a rendersi complice di Harry e – dopo aver allontanato con un pretesto William da casa – ad aiutarlo a penetrare, armato, nella nuova residenza di lei e William. Per farsi aprire la porta della camera Harry ricorre alle consuete minacce di suicidio. Non è difficile, poi, ad Harry, sedurre (di nuovo) la donna. In seguito Harry e Jimmy – che probabilmente chiedeva qualche ricompensa per i suoi sacrifici – hanno un battibecco. Jimmy, trattato in malo modo da Harry, si reca da William e gli svela che Dorothy lo tradisce: non ci avesse creduto, sarebbe bastato – gli dice - , recarsi all'Hotel Salter quel pomeriggio. William ci va, scopre Dorothy con Harry, e, indignato, lascia la donna. Senza più connessione col facoltoso William, pensa Harry, non c'è più motivo per mantenere la relazione, e fa per andarsene, con sgomento di Dorothy, ingannata e sedotta in continuazione. Ella prende il revolver di Harry e lo uccide. Termina il racconto di Dorothy durante l'interrogatorio, ed inizia il processo. Assolta. Al di fuori dell'aula del tribunale, ad attenderla, sotto la neve, c'è William. Col bambino. Le riprese esterne sono state realizzate nei pressi dei Castelli di Laxenburg, nella Bassa Austria . Il film è stato restaurato nel 2011 da Filmarchiv Austria a partire da una copia in nitrato proveniente dal British Film Institute; la lunghezza totale della pellicola restaurata è di 1521 metri. Ottenuto il visto della censura il 13 agosto 1921, ''Frau Dorothys Bekenntnis'' è uscito nelle sale cinematografiche austriache il 7 ottobre dello stesso anno. Il film è visionabile su YouTube.
Medagliere dei XVI Giochi paralimpici estivi
Il '''medagliere dei XVI Giochi paralimpici estivi''' è una lista che riporta il numero di medaglie ottenute dai comitati paralimpici nazionali presenti ai Giochi paralimpici in corso di svolgimento a Tokyo dal 25 agosto al 5 settembre 2021. Un totale di atleti, provenienti da 163 nazioni, parteciperà a 539 diversi eventi sportivi, relativi a ventidue sport.
Medagliere completo aggiornato al 1º settembre 2021. Paese 1 68 43 36 147 2 32 20 37 89 3 30 24 32 86 4 25 27 20 72 5 18 10 10 38 6 17 35 23 75 7 15 12 21 48 8 13 22 24 59 9 12 19 17 48 10 11 1 4 16 11 9 13 8 30 12 9 7 15 31 13 8 6 1 15 14 7 11 22 40 15 6 7 11 24 16 5 4 6 15 17 5 1 8 14 18 5 1 1 7 19 4 4 3 11 20 4 3 3 10 21 4 2 1 7 22 3 8 5 16 23 3 7 10 20 24 3 5 10 18 25 3 4 5 12 26 3 4 1 8 27 3 3 1 7 28 3 2 7 12 29 3 2 4 9 30 3 2 1 6 31 3 1 3 7 32 3 1 1 5 33 3 0 1 4 34 2 5 3 10 35 2 2 2 6 2 2 2 6 37 2 2 0 4 38 2 1 1 4 2 1 1 4 40 2 0 2 4 41 1 5 3 9 42 1 4 9 14 43 1 3 8 12 44 1 3 1 5 45 1 2 4 7 46 1 2 1 4 1 2 1 4 48 1 2 0 3 49 1 1 1 3 50 1 0 1 2 1 0 1 2 1 0 1 2 53 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 56 0 4 2 6 57 0 3 2 5 58 0 3 0 3 59 0 2 5 7 60 0 2 0 2 61 0 1 2 3 0 1 2 3 0 1 2 3 64 0 1 1 2 0 1 1 2 0 1 1 2 0 1 1 2 68 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 0 1 72 0 0 2 2 0 0 2 2 74 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 0 0 1 1 Totale 372 373 426 1 171
Douluo dalu
'''''Douluo dalu''''' è una serie televisiva cinese trasmessa su Tencent Video e CCTV dal 5 febbraio 2021.
Dopo aver perso sua madre, Tang San e suo padre dipendevano l'uno dall'altro per sopravvivere. Poiché ha dovuto sopportare pesanti fardelli fin dall'infanzia, Tang San è cresciuto meticolosamente e maturo per la sua età. Tang San ha risvegliato i suoi poteri quando aveva sei anni ed è stato mandato in un'accademia per la formazione. Diventa un discepolo di Yu Xiaogang e si prende cura dell'orfana Xiao Wu come suo fratello maggiore. Per migliorare il loro potere dell'anima, Yu Xiaogang li manda all'Accademia Shrek dove insieme ad altri cinque geni, vengono a formare i Shrek Seven Devils. Man mano che acquisiscono fama, sorgono conflitti tra Shrek Seven Devils e studenti di altre accademie. I giovani eroi vengono involontariamente coinvolti nella lotta per il potere imperiale tra il primo principe Xue Qinhe e il quarto principe Xue Beng. Nel frattempo, Tang San scopre il colpevole che ha ucciso sua madre e il loro complotto segreto per distruggere le nazioni. Per impedire loro di avere successo, Tang San riunisce alleati per combattere una guerra difficile. * Tang San, interpretato da Xiao Shan e Han Hao Lin (da giovane) * Xiao Wu, interpretata da Wu Xuanyi * Dai Mubai, interpretato da Gao Taiyu * Zhu Zhuqing , interpretata da Liu Meitong * Ou Si Ke, interpretato da Liu Runnan * Ning Rongrong, interpretata da Ding Xiaoying * Ma Hongjun, interpretato da Ao Ziyi * Yu Xiaogang/Gran maestro, interpretato da Calvin Chen * Fei Lande, interpretato da Qiu Xinzhi * Liu Erlong, interpretato da Zhang Wen * Tang Hao, interpretato da Zhong Zentao
Stade Pierre de Coubertin (Parigi)
Lo '''Stade Pierre de Coubertin''' è un impianto sportivo situato a Parigi, in Francia. Sede della squadra di pallamano Paris Saint-Germain Handball, l'arena coperta ha una capienza di 4.200 persone per le partite di basket.
Lo Stade Pierre de Coubertin venne aperto nel 1937, in occasione dell'Esposizione Universale parigina, e venne chiamato così in onore del fondatore delle Olimpiadi moderne. Fu poi ricostruito dopo i bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale. Lo stadio fu utilizzato come centro di detenzione durante il massacro di Parigi del 1961. Nel 1990, l'impianto ha subito una ristrutturazione, riguardante una nuova facciata, l'ampliamento della sua capienza e l'aggiunta di vari spazi di servizio. Oltre ad essere stato in passato lo stadio di casa di varie squadre di pallacanestro, tra cui Paris Basket Racing, Levallois Sporting Club Basket e Metropolitans 92, ospitando le ATP Finals di tennis nel 1971, ogni anno lo Stade Pierre de Coubertin è sede di vari eventi sportivi, come il Gran Prix: Challenge International de Paris (in gennaio) e il Challenge Monal (a febbraio), l'Internationaux France Badminton e il torneo di tennis femminile Open GDF Suez. L'arena è stata scelta per ospitare le gare di goalball alle Paralimpiadi estive del 2024.
Bulgaria ai Giochi della XXXII Olimpiade
La '''Bulgaria''' ha partecipato ai '''Giochi della XXXII Olimpiade''', che si sono svolti a Tokyo, Giappone, dal 23 luglio all'8 agosto 2021 con una delegazione di 42 atleti impegnati in 12 discipline.
'''Riepilogo quotidiano''' '''Giorno''' '''Data''' '''Totale''' 2º 25 0 1 0 1 12º 4 0 0 1 1 13º 5 1 0 1 2 16º 7 1 0 0 1 17º 8 1 0 0 1 '''Totale''' '''3''' 1 2 6 ===Medagliere per disciplina=== Ginnastica 1 0 0 1 Karate 1 0 0 1 Lotta 0 0 2 2 Pugilato 1 0 0 1 Tiro 0 1 0 1 Totale 3 1 2 6 ===Medaglie di argento=== Medaglia Nome Sport Evento Irina Zaretska Karate +61 kg femminile Rafael Ağayev Karate 75 kg maschile Hacı Əliyev Lotta libera 65 kg maschile ===Medaglie di bronzo=== Medaglia Nome Sport Evento Iryna Kindzers'ka Judo +78 kg femminile Rafiq Hüseynov Lotta greco-romana 77 kg Marija Stadnyk Lotta libera 50 kg femminile Loren Alfonso Pugilato Pesi mediomassimi Di seguito la delegazione bulgara suddivisa per sesso e disciplina: Sport Uomini Donne Totale Atletica leggera 1 4 5 Badminton 0 3 3 Canoa/kayak 0 1 1 Ginnastica 1 7 8 Judo 2 1 3 Karate 0 1 1 Lotta 3 4 7 Nuoto 4 1 5 Pugilato 1 2 3 Sollevamento pesi 2 0 2 Tennistavolo 0 1 1 Tiro 0 3 3 Total 14 28 42
L'uomo della guerra possibile
'''''L'uomo della guerra possibile''''' è un film italiano del 1986 diretto da Romeo Costantini. Tratto dal romanzo ''Il diario di un provocatore'' pubblicato nel 1977 dal giornalista Dario Paccino.
Un fisico nucleare, Giorgio Ferrari, lavora ad un antidoto contro le conseguenze delle radiazioni nucleari. A seguito di un attentato è costretto al trasferimento per continuare i suoi studi presso un laboratorio di proprietà della Western Company. Scopre di essere coinvolto, a sua insaputa, nel progetto segreto "Lucky Dragon" che consiste in un esperimento sugli effetti delle esposizioni ai raggi nucleari che coinvolge l'ignara cittadina di un paese abruzzese nei pressi del Gran Sasso. Il film fu girato nel 1979 col titolo di ''Una notte di pioggia'' e prodotto dalla Cooperativa COALA Spettacoli Autori e Lavoratori Associati, ma distribuito col nuovo titolo di ''L'uomo della guerra possibile'' solo nel 1986. === Contesto === Nonostante la povertà di mezzi, il film analizza e incarna fino in fondo le paure del nucleare che agitavano l'Europa nel periodo in cui fu girato alla fine degli anni '70, e in cui fu distribuito alla vigilia dei referendum abrogativi del 1987 per le centrali nucleari seguito al disastro di Chernobyl. Nei titoli di coda sono presenti i filmati originali delle manifestazioni contro l' installazione dei missili nucleari nella base Nato di Comiso. Pur facendosi notare alla Mostra del cinema di Venezia del 1984, godette solo di una limitatissima distribuzione cinematografica presso gli indipendenti regionali e di un'altrettanto limitata edizione in VHS a cura della Videa nel 1989, e di nessun passaggio televisivo probabilmente ostacolato per questioni politiche.
Chiesa della Natività di Maria Santissima (Castello di Godego)
La '''chiesa della Natività di Maria Santissima''' è la parrocchiale di Castello di Godego, in provincia e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Castello di Godego.
Particolare della facciata Nella prima metà del XX secolo l'antica chiesa si rivelò insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli e, così, si decise di realizzarne un'altra più grande. Il progetto, redatto da Luigi Candiani, venne approvato il 12 settembre 1933 e, quindi, nell'estate del 1934 iniziarono i lavori di costruzione; l'edificio fu completato nel 1956 e consacrato il 7 settembre del medesimo anno. Tra il 1994 e il 1996 venne posato il nuovo pavimento in marmoresina al posto di quello precedente in quadrotti di pietra, avente un disegno geometrico analogo. Il campanile === Esterno === La facciata a capanna della chiesa, rivolta a ponente e rivestita con mattoni a faccia vista, presenta al centro un grande arco a tutto sesto, nel quale sono inscritti il portale maggiore e una finestra e sopra cui vi sono tre nicchie ospitanti altrettante statue, e ai lati due archi di minore dimensione, all'interno dei quali si aprono gli ingressi laterali, e quattro file di finestrelle a tutto sesto. Vicino alla parrocchiale s'erge il campanile a base quadrata; la cella presenta una trifora sormontata da un timpano semicircolare per lato ed è coronata dalla cupola a cipolla poggiante sul tamburo. L'interno === Interno === L'interno dell'edificio, coperto dal soffitto piano, si compone di un'unica navata a pianta rettangolare, sulla quale si affacciano otto cappelle laterali; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, chiuso a sua volta dall'abside semicircolare. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali i dipinti raffiguranti la ''Vergine Maria'', ''san Pietro'' e l''ascesa dei credenti verso Dio'', eseguiti da Clauco Benito Tiozzo, due altari già collocati nella vecchia parrocchiale e gli affreschi ritraenti i ''Quattro Evangelisti'' e i ''Dodici Apostoli''.
Stade Pierre de Coubertin (Cannes)
Lo '''Stade Pierre de Coubertin''' è uno stadio di calcio situato a Cannes, in Francia. Principalmente utilizzato per le partite di calcio, è sede degli incontri casalinghi dell'Association Sportive de Cannes. Ha una capienza di 16.000 spettatori, limitata a circa 10.000 posti per motivi di sicurezza, e prende il nome dal dirigente sportivo francese Pierre de Coubertin.
Originariamente progettato come impianto sportivo polivalente, lo stadio è stato inizialmente utilizzato per il rugby e l'atletica leggera e atletica. Dalla metà degli anni 1970, gli atleti dell'Athlétic Club de Cannes e i calciatori dell'AS Cannes hanno cominciato a condividere lo stadio; dopo che entrambi iniziarono ad avere maggiore successo, la coabitazione divenne più difficile, così gli atleti lasciarono lo Stade Pierre de Coubertin nel 1986 e si trasferirono in un nuovo impianto. Lo stadio è stato poi ristrutturato, eliminando la pista di atletica e rendendolo così adatto esclusivamente agli incontri calcistici. Il record di presenze si ebbe con la sfida del 31 luglio 1993 tra AS Cannes e Olympique Marsiglia, in cui si contarono 17.401 spettatori. L'impianto ha ospitato due incontri del Trophée des Champions: nel 2002, l' batté e il 5-1, mentre due anni dopo la compagine lionese superò ai rigori il Paris Saint-Germain.
Cile ai Giochi della XXXII Olimpiade
Il '''Cile''' ha partecipato ai '''Giochi della XXXII Olimpiade''', che si sono svolti a Tokyo, Giappone, dal 23 luglio all'8 agosto 2021 con una delegazione di 57 atleti impegnati in 24 discipline. Per la terza olimpiade consecutiva il Cile non è riuscito a conquistare nessuma medaglia.
Inizialmente la delegazione cilena era composta da 58 atleti; tuttavia dopo la sua positività al COVID-19 l'atleta Fernanda Aguirre, che avrebbe dovuto competere nella specialità 57 kg femminile di Taekwondo, è stata costretta a ritirarsi, riducendo ufficialmente di una unità il numero di atleti della propria delegazione e diventando la prima atleta dell'Olimpiade a dover essersi ritirata per positività al COVID-19. Di seguito la delegazione suddivisa per sesso e disciplina: Sport Uomini Donne Totale Atletica leggera 2 1 3 Calcio 0 22 22 Canoa/kayak 0 2 2 Canottaggio 2 0 2 Ciclismo 1 2 3 Equitazione 1 1 2 Ginnastica 1 1 2 Golf 2 0 2 Judo 0 1 1 Lotta 1 0 1 Nuoto 1 1 2 Pallavolo 2 0 2 Pentathlon moderno 1 0 1 Scherma 0 1 1 Skateboard 0 1 1 Sollevamento pesi 1 1 2 Surf 1 0 1 Tennis 1 0 1 Tennistavolo 0 1 1 Tiro 0 1 1 Tiro con l'arco 1 0 1 Triathlon 1 1 2 Vela 1 0 1 Total 20 37 57
Le streghe al sabba
'''''Le streghe al sabba''''' , anche noto con il titolo '''''La visione di Faust''''' , è un dipinto del pittore spagnolo Luis Ricardo Falero, realizzato nel 1878. Il dipinto è attualmente conservato in una collezione privata.
Uno studio per l'opera. Il dipinto raffigura un gruppo di streghe, quasi tutte nude, che si stanno recando ad un sabba, un luogo di ritrovo dove avvenivano rituali di magia nera e orge. Oltre alle streghe nel dipinto sono presenti varie creature demoniache o associate alla stregoneria, inclusi un pipistrello, un caprone e un gatto nero. Tra le varie figure spicca un gruppo posto in primo piano, composto da due streghe al centro dell'opera, una delle quali a cavallo di un caprone, una vecchia strega che si regge ad un corno del caprone e si appoggia ad una giovane strega dai capelli rossi (la quale a sua volta si aggrappa ad uno stregone). Nella parte destra del dipinto sono presenti altre tre creature oscure: lo scheletro di un pellicano (un simbolo di morte nella tradizione egiziana), uno scheletro umano ed una salamandra (uno spirito di fuoco secondo gli alchimisti). L'opera segue una disposizione a spirale, dovuta al ritmo rotatorio dei personaggi sullo sfondo. Tale spirale è rotta dal triangolo centrale con le figure disposte verticalmente. Il dipinto ha dei toni molto uniformi e, nonostante sia ambientato di notte, è presente molta luce, per lo più scaturita dalla Luna. Falero era noto per i suoi quadri raffiguranti le streghe, spesso raffigurate a cavallo delle loro scope, e questo quadro dà allo spettatore un senso di estasi dovuto al volo vorticoso delle donne. Tali dipinti godevano di grande successo nell'Inghilterra vittoriana, dato che il pubblico era interessato ai soggetti esoterici e occulti, secondo un gusto decadente.
Lev Nikolaevič Myškin
Il principe '''Lev Nikolaevič Myškin''' è il protagonista del romanzo ''L'idiota'' di Fëdor Dostoevskij. In una lettera del 1867 indirizzata allo scrittore Apollon Nikolaevič Majkov Dostoevskij parlò del personaggio come l'incarnazione di un uomo assolutamente buono .
=== I primi anni === I genitori del principe Lev Nikolàevič Myškin muoiono quando lui è ancora un bambino. Del piccolo e della sua istruzione si occupa un tale Pavliščev, amico di famiglia. Per permettergli uno stile di vita più salubre, data la sua debole salute e i suoi frequenti attacchi di epilessia, viene affidato a delle parenti di Pavliščev, proprietarie terriere, e ha modo di crescere in campagna. Viene poi preso in cura in una clinica in Svizzera, nel canton Vallese, seguito dal dottor Schneider. === Il ritorno a Pietroburgo === Quando Lev ha ormai 26 anni riceve in una lettera la notizia della morte di una vecchia zia, e decide di far ritorno a Pietroburgo per ereditare un'ingente somma di denaro. Durante il viaggio di ritorno in treno si imbatte in un ragazzo di nome Parfën Rogožin, che in modo analogo al principe è di ritorno in città per reclamare la sua parte di eredità a causa della morte recente del padre, un ricco mercante pietroburghese. Arrivato in città, Lev si reca a casa del generale Ivan Epančin e di sua moglie Elizaveta Prokof'evna, e qui fa la conoscenza delle loro tre figlie, e in particolar modo della più piccola, Aglaja, e del segretario del generale, Ganja Ivolgin. Su consiglio del generale, Ganja si offre di affittare una delle sue stanze al principe; giunto nella dimora degli Ivolgin, Lev ha modo di incontrare la giovane Nastas'ja Filippovna, promessa sposa di Ganja. Quella sera stessa, il principe si fa condurre a casa di Nastas'ja, la quale ha organizzato una festa per il suo compleanno. Nell'incredulità generale, Nastas'ja chiede a Lev di decidere sul suo futuro: sposare Ganja o rifiutare la sua proposta di matrimonio. La risposta lascia tutti di sasso: Lev non solo suggerisce a Nastas'ja di non sposare Ganja, ma chiede lui stesso la sua mano, definendola una donna pura e onesta, a dispetto dell'aura di donna perduta che accompagna Nastas'ja e il suo nome nell'ambiente pietroburghese. Mentre quasi tutti gli ospiti festeggiano sia il principe sia la sua ricchezza, Nastas'ja gli espone i suoi dubbi: è una donna disonorata, agli occhi suoi e del resto della società, e non vuole rovinare un ragazzo innocente quale è il principe; così, scappa via con Rogozin, anche lui presente alla festa e innamorato alla follia di lei. Lev parte alla volta di Mosca per riscuotere la cospicua eredità della zia. === A Pavlovsk === Dopo aver soggiornato per un po' di tempo nella capitale russa, Myškin scompare da Mosca e lasciando i suoi affari ad alcuni attendenti. Dopo aver fatto recapitare un biglietto ad Aglaja Ivanovna, nel quale la invita a ricordarsi di lui, e confessa di interessarsi alla salute e alla felicità della ragazza, Lev va a fare visita a Lebedev, conosciuto sul treno per Pietroburgo, e ritrova anche l'amico di Kolja (il fratello di Ganja), un tale Ippolit, ragazzo malato di cui Lev ha fatto conoscenza qualche ora prima di recarsi alla festa di Nastas'ja. A Pietroburgo Lev ha modo anche di rivedere Parfën; dopo che il principe espone le sue idee sulla religione (lo spunto per il dialogo viene offerto dal dipinto Il corpo di Cristo morto nella tomba), Myškin e Rogožin si scambiano le croci che portano al collo, suggellando con questo gesto simbolico il fatto di essere diventati “fratelli”. Alla fine dell'incontro Rogožin abbraccia il principe e gli dice che è pronto a rinunciare a Nastas'ja. Mentre Myškin vaga per la città, si accorge che Parfën lo sta seguendo; soltanto un attacco epilettico del principe impedisce a Rogozin di pugnalarlo e lo mette in fuga. Kolja, sopraggiunto, presta soccorso al principe e lo porta a Pavlovsk, in una proprietà di Lebedev. A Pavlovsk giunge anche il cosiddetto "gruppo di nichilisti". Questi ragazzi leggono l'articolo del loro amico Keller, nel quale il principe Myškin viene ritratto come un ricco sciocco che ha truffato il medico che lo aveva curato. Tra i nichilisti figura anche Burdòvskij, il presunto figlio illegittimo (e di conseguenza erede) di Pavliscev, che a suo dire non gli ha lasciato nulla in eredità: Burdòvskij pretende che il principe ripaghi quanto il suo presunto padre ha speso per le sue cure in Svizzera, ora che è diventato un uomo facoltoso. Myškin non rifiuta di offrire del denaro al ragazzo, anche se non crede affatto che Burdovskij sia il figlio illeggititmo del suo vecchio tutore; in seguito, Ganja porta le prove che l'intuizione del principe è corretta. La generalessa Epančin è a Pavlovsk insieme alla famiglia, e chiede spiegazioni a Myškin riguardo al biglietto scritto ad Aglaja; il principe rassicura che il suo sentimento nei confronti di Aglaja è a tutti gli effetti un amore fraterno. Il rapporto fra Myškin e Aglaja Ivanovna oscilla fra litigi, momenti di profonda amicizia e gelosia. A un incontro organizzato da Aglaja e Nastas'ja, le due iniziano a discutere del principe e dei suoi sentimenti. Nastas'ja sfida Aglaja e chiede al principe di scegliere una delle due. Lev ha dei momenti di esitazione e Aglaja, ferita dalla suo tentennamento, se ne va. Lev prova a seguirla, ma Nastas'ja lo blocca e, non riuscendo a capacitarsi del fatto che la stia respingendo, sviene. Due settimane dopo Myškin e Nastas'ja stanno per sposarsi. Ippolit predice al principe che, poiché egli ha tolto Nastas'ja a Rogožin, quest'ultimo ucciderà Aglaja. Con l'avvicinarsi del matrimonio, Nastas'ja è sempre più spaventata dall'idea che Rogožin la possa uccidere. Il giorno delle nozze, prima ancora di entrare in chiesa, Nastas'ja vede Rogožin, gli corre incontro e gli chiede di portarla via. Myškin accetta passivamente il susseguirsi degli eventi; l'indomani segue i due a Pietroburgo e si mette alla loro ricerca, ma invano. È Rogožin ad avvicinarlo e condurlo a casa sua, senza dargli spiegazioni. Gli mostra il cadavere di Nastas'ja, uccisa da Parfën con il suo pugnale. I due passano insieme la notte e il mattino dopo Lev viene ritrovato in uno stato delirante e riaccompagnato nella clinica svizzera del professor Schneider. Il protagonista del romanzo è una figura carnevalescamente ambivalente, un ragazzo di 26 anni intelligente, umile ed empatico che però soffre di epilessia, una malattia che lo rende vulnerabile sin da bambino. Myškin rappresenta un uomo positivamente buono, un puro d'animo, che finisce per essere identificato dagli altri personaggi come un idiota (da cui il tiolo del romanzo) e un socialmente disadattato. Secondo Joseph Frank il personaggio del principe si avvicina «all'incarnazione più estrema dell'ideale cristiano dell'amore che l'umanità può raggiungere nella sua forma attuale, ma è lacerato dal conflitto tra gli imperativi contraddittori delle sue aspirazioni apocalittiche e i suoi limiti terreni.» Dostoevskij ha chiaramente tentato di creare la figura di un "santo moderno", un uomo dalle insolite qualità morali e spirituali che, tuttavia, porta in sé anche le tensioni e le contraddizioni dell'esistenza moderna. === L'idiozia: l'umanità oltre la logica umana === Myškin non lavora né ha un involucro vitale che gli permetta di ricoprire un posto determinato nella vita. Egli è solo e soltanto un essere umano, dall'inizio alla fine della vicenda narrata la sua è un'esistenza autenticamente umana, nella sua purezza e nella sua essenza, tangente alla vita. Vive, agisce, ha un destino, e da lui sorge un'immagine della sua esistenza umana che proprio per questo sembra trascendere l'umano. Sfugge completamente alla logica pratica il suo comportamento, così come tutte le sue sofferenze appaiono fuori luogo o eccentriche; ne è l'esempio il suo amore fraterno per Parfën, colui che ha tentato di pugnalarlo (e che poi diventerà, non sorprendentemente, l'assassino di Nastas'ja); un rapporto, questo, che raggiunge il parossismo dopo l'uccisione di Nastas'ja, quando i due fratelli passano insieme la notte. E sfugge parimenti alla logica pratica il tentativo di Myškin di far coesistere l'amore per due donne, così diverse, come Nastas'ja e Aglaja. Eppure, al netto di tutto ciò, Myškin sembra essere il più umano degli uomini rappresentati in scena. «Addio, principe, per la prima volta ho visto un uomo!» dice Nastas'ja poco prima di lasciare i suoi ospiti e scappare via con Parfën. === Myškin e il potere della parola === Ogni personaggio de ''L'idiota'' ha una sua voce e un modo di rapportarsi unico in relazione all'azione e agli altri personaggi presenti in scena. Il tono di voce del principe viene descritto come gentile e conciliante: «Io credo alla tua voce quando sono con te.» ha modo di dirgli Rogožin in uno dei loro incontri. La figura di Lev è quindi significativa non solo per la trama in sé, ma anche per la coscienza stessa dei singoli personaggi (che a sua volta implica l'evoluzione e lo sviluppo della vicenda narrata). Il suo intuito, la compassione, la sincerità, il candore, la mancanza del normale egoismo sociale e il fatto che non giudica mai gli altri, sembrano risvegliare una coscienza reattiva nella maggior parte delle persone con le quali si confronta e servono a interrompere il flusso abituale dei loro pensieri o le loro azioni egocentriche. Myškin sembra essere consapevole di questo suo potere speciale. Guidato dal timore della propria parola verso l'altro, piuttosto che da quello della parola altrui nei suoi confronti, tenta di essere delicato verso il suo interlocutore e teme, per principio, di dire sull'altro una parola decisiva, che risulti definitiva. Giunge al punto di temere persino i suoi pensieri sull'altro, i suoi sospetti o le sue supposizioni. Non deve stupire, dunque, che per cogliere l'essenza stessa di Myškin e per comprenderne a fondo la figura, non sia sufficiente analizzare il protagonista in sé, ma si debba scavare nel suo rapporto con gli altri personaggi. In ambito cinematografico il personaggio di Lev Nikolaevič è stato interpretato da Andrej Gromov nel cortometraggio muto ''L'idiota'' del 1910, da Gérard Philipe nel film del 1946 ''L'idiota'', e successivamente da Toshirō Mifune nel film del 1951 di Akira Kurosawa. Inoltre, Giorgio Albertazzi ha vestito i panni di Lev nello sceneggiato Rai ''L'idiota'' del 1959, mentre Evgenij Vital'evič Mironov ha interpretato Myškin nella serie tv russa ''L'idiota'' del 2003.
Sovetskij sport
'''''Sovetskij sport''''' è un quotidiano sportivo russo . Tra il 1924 e il 1946 il giornale si chiamava '''''Krasnyj sport''''' , non fu stampato tra il 1928 e il 1932.
Fondato il 20 luglio 1924 a Mosca, fu il primo giornale sportivo dell'URSS, un organo ufficiale del Comitato statale dell'URSS per la cultura fisica e lo sport e il Consiglio centrale dei sindacati di tutta l'Unione. Uno dei principali giornali sovietici, nel 1975 ''Soviet Sports è'' stato distribuito in 104 paesi e ha avuto una tiratura di 3.900.000 copie (che sono aumentate a più di 5.000.000 nel 1988). Avendo il prezzo nominale di tre copechi, era accessibile a tutti nel paese. ''Soviet Sports'' forniva una copertura quotidiana delle principali competizioni in URSS e all'estero, delle attività all'interno delle federazioni sportive nazionali e internazionali, pubblicava interviste con atleti, allenatori e altri sportivi e diffondeva uno stile di vita sano. Ha anche organizzato tradizionali tornei di hockey su ghiaccio, atletica, pallavolo, nuoto e sci. Il giornale è stato insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro nel 1974. Dopo lo scioglimento dell'URSS, la tiratura del giornale è scesa a 122.900 (dato del 2006). Uno dei motivi principali di ciò è stato il quotidiano Sport-Express, andato in stampa nel 1991, anche se la sua tiratura non è altrettanto grande: circa 650.000 copie. Soviet Sports è attualmente pubblicato dal Comitato olimpico russo e dalla casa editrice sportiva sovietica. Dal 2001 è stampato a colori. * Yuri Vanyat (1913 – 1992) * Aron Itin (1° Redattore di Krasnyj sport: fucilato nel 1938) * Semën Belic-Gejman (nato nel 1945) * Vladimir Kuchmiy (1948 – 2009) * Elena Vaytsekhovskaya (nata nel 1958) * Vitaly Slavin (nato nel 1960) * Vasily Utkin (nato nel 1974) * Alexey Andronov (nato nel 1975) * Sofia Tartakova (nata nel 1989)
Kansas Play Leftoverture
'''''Kansas Play Leftoverture''''' è il terzo tour ufficiale della band statunitense Kansas.
La tournée promozionale per l'album ''Leftoverture'' inizia con alcune date effettuate a partire da settembre 1976, comprende un totale di 32 esibizioni eseguite tra Stati Uniti d'America e Canada; grazie al grande successo di questi concerti, anche l'album ebbe grandissimi riscontri a livello commerciale. Anche questa volta, i Kansas si esibisco sia come gruppo principale che come gruppo spalla, per gruppi quali Nazareth, Mott the Hoople e Blue Öyster Cult. Durata approssimativa dello show: 30/50 minuti. * Kerry Livgren - chitarra solista, chitarra ritmica, chitarra acustica, piano, clavinet, sintetizzatore moog, sintetizzatore ARP * Rich Williams - chitarra solista, chitarra ritmica * Steve Walsh - organo, piano, clavinet, sintetizzatore moog, congas, voce * Robby Steinhardt - violino, voce * Dave Hope - basso * Phil Ehart - batteria, percussioni varie Calendario completo del tour Data Città Paese Luogo Note 26 settembre 1976 Indianapolis Usa 9 ottobre 1976 Chicago Canada War Memorial Hall, University of Guelph 17 ottobre 1976 South Bend Stati Uniti North Bay Memorial Gardens 18 ottobre 1976 Eire Usa 20 ottobre 1978 Thunder Bay Canada Fort William Gardens 21 ottobre 1978 Louisville Usa 10 novembre 1976 Columbia Usa Ice Chalet 13 novembre 1976 Tulsa Usa 14 novembre 1976 Tulsa Usa 20 novembre 1976 Woodfield Stati Uniti 21 novembre 1976 Louisville Stati Uniti d'America 23 novembre 1976 columbus Stati Uniti d'America 24 novembre 1976 Johnstown Stati Uniti d'America Long Beach Arena 26 novembre 1976 Indianapolis Stati Uniti d'America 5 dicembre 1976 Jacksonville Stati Uniti d'America Oakland Coliseum 9 dicembre 1976 Atlanta Stati Uniti d'America 11 dicembre 1976 Knoxville Stati Uniti d'America Market Square Arena 29 dicembre 1976 Filadelfia Stati Uniti d'America 22 gennaio 1977 san Francisco Stati Uniti d'America 23 gennaio 1977 Stockton Stati Uniti d'America 26 gennaio 1977 Sacramento Stati Uniti d'America 2 febbraio 1977 Portland Usa 17 febbraio 1977 Greensboro stati Uniti 18 febbraio 1977 Knoxville Stati Uniti d'America 24 febbraio 1977 Rockford Stati Uniti d'America 25 febbraio 1979 Normal Stati Uniti d'America 8 marzo 1977 Norfolk Stati Uniti d'America Von Braun Civic Center 10 marzo 1977 Norfolk Stati Uniti d'America Mid-South Coliseum 12 marzo 1977 Passaic Stati Uniti d'America 24 marzo 1977 Forth Wayk Stati Uniti d'America I.U.A. Auditorium 25 marzo 1977 Corpus Christi Stati Uniti d'America Coliseum 2 aprile 1977 New York Stati Uniti d'America Sam Houston Coliseum
Condizione al contorno di Leontovič
La '''condizione al contorno di Leontovič''' è una condizione al contorno dell'elettrodinamica classica che riguarda le componenti tangenziali del campo elettrico '''E'''''t'' e magnetico '''H'''''t'' sulla superficie di corpi conduttori.
Come originariamente formulato dal fisico russo Mikhail Leontovič, la condizione al contorno è data come : dove e rappresentano le componenti tangenziali dei campi elettrico e magnetico, è l'impedenza di superficie effettiva, e è un'unità normale che punta nel materiale conduttore. Questa condizione è accurata quando la permittività del conduttore è grande, come nel caso della maggior parte dei metalli. Più in generale, per i casi in cui i raggi di curvatura della superficie conduttrice sono ampi rispetto alla profondità della pelle, i campi risultanti all'interno possono essere ben approssimati dalle onde piane, dando così luogo alla condizione di Leontovič. La condizione al contorno di Leontovič è utile in molti problemi didiffusione ottica in cui un materiale è un metallo con una conduttività grande (ma finita). Poiché la condizione prevede una relazione tra i campi elettrico e magnetico sulla superficie del conduttore, senza la conoscenza dei campi all'interno, il compito di trovare i campi totali è notevolmente semplificato.
Hrvatski Nogometni Klub Rijeka 2016-2017
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il '''Hrvatski Nogometni Klub Rijeka''' nelle competizioni ufficiali della stagione '''2016-2017'''.
* '''Allenatore:''' Matjaž Kek Fonte: worldfootball.net ===Prva HNL=== Fonte: Croatian Football Federation ===Coppa di Croazia=== Fonte: Croatian Football Federation ===UEFA Europa League=== Fonte: uefa.com === Statistiche di squadra === Competizione Punti In casa In trasferta Totale DR 1. HNL 88 18 17 1 0 41 8 18 10 6 2 30 15 36 27 7 2 71 23 +48 Coppa di Croazia - 1 1 0 0 3 1 5 5 0 0 16 5 6 6 0 0 19 6 +13 UEFA Europa League - 1 0 1 0 2 2 1 0 1 0 0 0 2 0 2 0 2 2 0 Totale - 20 18 2 0 46 11 24 15 7 2 46 20 44 33 9 2 92 31 +61 === Andamento in campionato === === Statistiche dei giocatori === 2016-2017 Rijeka
XIII Congresso Olimpico
Il '''XIII Congresso Olimpico''' è stato organizzato dal Comitato Olimpico Internazionale dal 3 al 5 ottobre 2009 a Copenaghen, in Danimarca, all'interno del programma della 121ª Sessione CIO. Il tema principale di questo congresso è "Il ruolo del Movimento Olimpico nella società", occupandosi di varie tematiche tra cui gli atleti, i Giochi olimpici, la struttura del Movimento Olimpico, il rapporto tra Olimpismo e gioventù e la rivoluzione digitale.
La città di Copenhagen è stata scelta l'8 febbraio 2006 durante la 118ª sessione del CIO tenutasi a Torino, in Italia. Gli altri candidati erano Atene (Grecia), Busan (Corea del Sud), Il Cairo (Egitto), Riga (Lettonia), Singapore (Singapore) e Taipei (Taiwan). Convocato su iniziativa del Presidente del CIO Jacques Rogge per assicurare continuità di lavoro al movimento olimpico, per discutere dello sviluppo e del funzionamento dei Giochi olimpici e per definire i principali aspetti su cui sviluppare il futuro dello sport, il XIII Congresso Olimpico ha riunito circa 1000 partecipanti, tra rappresentanti dei comitati olimpici nazionali, dei comitati organizzativi delle Olimpiadi future, delle federazioni sportive riconosciute dal massimo organo sportivo e i membri del Comitato Olimpico Internazionale, oltre ad alcuni rappresentanti dei partner olimpici del CIO, dei media e dei vari sport, come atleti, tecnici e giudici; tra le autorità che hanno partecipato al Congresso Olimpico vi erano il Consigliere speciale dell'ONU per lo sport Adolf Ogi, il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, il Principe ereditario della Danimarca Federico, Re Juan Carlos I di Spagna, il Principe ereditario del Giappone Naruhito, il Presidente degli Stati Uniti d'America Barack Obama, il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, Principe Alberto II di Monaco, il Granduca di Lussemburgo Enrico, il Principe dei Paesi Bassi Guglielmo Alessandro e la principessa del Regno Unito Anna. Per la prima volta, fu prevista anche una consultazione pubblica. Il Congresso ha visto interventi relativi ai seguenti temi: * Gli atleti: le relazioni fra gli atleti, le federazioni e i comitati olimpici nazionali; la salute e la vita sociale e professionale di un atleta * I Giochi Olimpici: come mantenere i Giochi come un evento di primaria importanza, i valori olimpici e i Giochi nei Paesi in via di sviluppo * Struttura del Movimento Olimpico: l'autonomia, il governo e l'etica del movimento * Olimpismo e gioventù: gli eventi sportivi giovanili e come rendere invitante lo sport * La rivoluzione digitale: nuova gestione dei diritti sportivi e come aumentare il pubblico sportivo
Cleveland Browns 2011
La '''stagione 2011 dei Cleveland Browns''' è stata la 58ª della franchigia nella National Football League. La squadra terminò con un record di 4-12, mancando l'accesso ai playoff per il nono anno consecutivo. Joe Thomas nel training camp 2011
'''Stagione regolare''' Turno Data Avversario Risultato Record Stadio Sintesi 1 11 settembre '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 17–27 0–1 Cleveland Browns Stadium Recap 2 18 settembre at Indianapolis Colts '''V''' 27–19 1–1 Lucas Oil Stadium Recap 3 25 settembre Miami Dolphins '''V''' 17–16 2–1 Cleveland Browns Stadium Recap 4 2 ottobre Tennessee Titans '''S''' 13–31 2–2 Cleveland Browns Stadium Recap 5 ''Settimana di pausa'' 6 16 ottobre at Oakland Raiders '''S''' 17–24 2–3 O.co Coliseum Recap 7 23 ottobre Seattle Seahawks '''V''' 6–3 3–3 Cleveland Browns Stadium Recap 8 30 ottobre at San Francisco 49ers '''S''' 10–20 3–4 Candlestick Park Recap 9 6 novembre at Houston Texans '''S''' 12–30 3–5 Reliant Stadium Recap 10 13 novembre St. Louis Rams '''S''' 12–13 3–6 Cleveland Browns Stadium Recap 11 20 novembre Jacksonville Jaguars '''V''' 14–10 4–6 Cleveland Browns Stadium Recap 12 27 novembre at '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 20–23 4–7 Paul Brown Stadium Recap 13 4 dicembre '''Baltimore Ravens''' '''S''' 10–24 4–8 Cleveland Browns Stadium Recap 14 at '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 3–14 4–9 Heinz Field Recap 15 18 dicembre at Arizona Cardinals '''S''' 17–20 (DTS) 4–10 University of Phoenix Stadium Recap 16 24 dicembre at '''Baltimore Ravens''' '''S''' 14–20 4–11 M&T Bank Stadium Recap 17 1 gennaio '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 9–13 4–12 Cleveland Browns Stadium Recap '''Note:''' gli avversari della propria division sono in '''grassetto'''. '''AFC North''' V S P % DIV CONF PF PS STR (2) Baltimore Ravens 12 4 0 .750 6–0 9–3 378 266 V2 (5) Pittsburgh Steelers 12 4 0 .750 4–2 9–3 325 227 V2 (6) Cincinnati Bengals 9 7 0 .563 2–4 6–6 344 323 S1 '''Cleveland Browns''' 4 12 0 .250 0–6 3–9 218 307 S6
Point of Know Retour
'''''Point of Know Retour''''' è il quarto tour ufficiale della band statunitense Kansas.
La tournée promozionale per l'album ''Leftoverture'' inizia con alcune date effettuate a partire da settembre 1976, comprende un totale di 32 esibizioni eseguite tra Stati Uniti d'America e Canada; grazie al grande successo di questi concerti, anche l'album ebbe grandissimi riscontri a livello commerciale. Anche questa volta, i Kansas si esibisco sia come gruppo principale che come gruppo spalla, per gruppi quali Chicago e Cheap Trick. Durata approssimativa dello show: 30/50 minuti. * Kerry Livgren - chitarra solista, chitarra ritmica, chitarra acustica, piano, clavinet, sintetizzatore moog, sintetizzatore ARP * Rich Williams - chitarra solista, chitarra ritmica * Steve Walsh - organo, piano, clavinet, sintetizzatore moog, congas, voce * Robby Steinhardt - violino, voce * Dave Hope - basso * Phil Ehart - batteria, percussioni varie Calendario completo del tour Data Città Paese Luogo Note 21 ottobre 1977 Birmingham Canada Kingston Memorial Center 22 ottobre 1977 Huntsville Usa 23 ottobre 1977 Memphis Usa 24 ottobre 1978 Brandon Canada Keystone Centre 28 ottobre 1977 Jenkins Arena Usa 3 novembre 1977 Columbia Usa 4 novembre 1977 Charlotte Usa 9 novembre 1977 Washington Usa Capital Centre 11 novembre 1977 Nashville Stati Uniti d'America 12 novembre 1977 Louisville Stati Uniti d'America 23 novembre 1977 Saint Louis Stati Uniti d'America 25 novembre 1977 Kansas City Stati Uniti d'America 26 novembre 1978 Omaha Stati Uniti d'America Community Center 29 novembre 1977 Chicago Stati Uniti d'America International Anphitheater 3 dicembre 1977 Indianapolis Stati Uniti d'America Hara Arena 6 dicembre 1978 Toledo Stati Uniti d'America Toledo Sport Arena Aprono per i Cheap Trick 7 dicembre 1977 Green Bay Stati Uniti d'America Aprono per i Cheap Trick 9 dicembre 1978 Green Bay Stati Uniti d'America Aprono per i Cheap Trick 13 dicembre 1978 Providence Stati Uniti d'America 16 dicembre 1977 Filadelfia Stati Uniti d'America International Amphitheatre 17 dicembre 1977 New York Stati Uniti d'America Dane County Memorial Coliseum 19 dicembre 1977 New York Canada London Gardens 28 dicembre 1977 San Diego Canada Maple Leaf Gardens 29 dicembre 1977 Tucson Stati Uniti d'America 30 dicembre 1978 Las Vegas Usa Casinò 31 dicembre 1977 Long Beach Usa 2 gennaio 1978 Portland Stati Uniti d'America 3 gennaio 1978 Seattle Stati Uniti d'America 5 gennaio 1978 Salt Lake City Stati Uniti d'America 8 gennaio 1978 Tulsa Stati Uniti d'America The Palladium 11 gennaio 1978 Houston Stati Uniti d'America 17 gennaio 1979 Las Vegas Stati Uniti d'America Casinò 21 gennaio 1979 Denver Stati Uniti d'America 23 gennaio 1978 Honolulu Stati Uniti d'America Palace Theatre 24 gennaio 1978 Honolulu Stati Uniti d'America War Memorial Auditorium 26 gennaio 1978 Honolulu Stati Uniti d'America Riverfront Coliseum 30 gennaio 197 Louisville Stati Uniti d'America Louisville Gardens 31 gennaio 1979 Bloomington Stati Uniti d'America I.U.A. Auditorium 1º febbraio 1979 Columbus Stati Uniti d'America St. John's Arena 17 febbraio 1979 Fayetteville Stati Uniti d'America Cumberland County Memorial Arena ? febbraio 1979 Asheville Stati Uniti d'America Civic Center 20 febbraio 1979 Knoxville Stati Uniti d'America Civic Coliseum 22 febbraio 1979 Little Rock Stati Uniti d'America Barton Coliseum 23 febbraio 1979 Shreveport Stati Uniti d'America Hirsch Memorial Coliseum 24 febbraio 1979 Oklahoma City Stati Uniti d'America Fairgrounds Pavilion 25 febbraio 1979 Austin Stati Uniti d'America Austin Municipal Auditorium 27 febbraio 1979 Corpus Christi Stati Uniti d'America Coliseum 1º marzo 1979 Houston Stati Uniti d'America Sam Houston Coliseum 2 marzo 1979 Dallas Stati Uniti d'America Dallas Convention Center 3 marzo 1979 San Antonio Stati Uniti d'America Convention Center Arena 4 marzo 1979 Beaumont Stati Uniti d'America Civic Center 6 marzo 1979 New Orleans Stati Uniti d'America Municipal Auditorium 8 marzo 1979 Mobile Stati Uniti d'America Expo Hall 9 marzo 1979 Jacksonville Stati Uniti d'America Civic Auditorium 10 marzo 1979 Hollywood Stati Uniti d'America Hollywood Sportatorium 11 marzo 1979 Tampa Stati Uniti d'America Curtis Hixon Hall 13 marzo 1979 Birmingham Stati Uniti d'America Boutwell Auditorium 15 marzo 1979 Chattanooga Stati Uniti d'America Memorial Auditorium 16 marzo 1979 Nashville Stati Uniti d'America Municipal Auditorium 17 marzo 1979 Johnson City Stati Uniti d'America Freedom Hall Civic Center 18 marzo 1979 Wheeling Stati Uniti d'America Wheeling Civic Center 27 marzo 1979 Salt Lake City Stati Uniti d'America Salt Palace Center 28 marzo 1979 Denver Stati Uniti d'America Auditorium Arena 29 marzo 1979 Lincoln Stati Uniti d'America Pershing Memorial Auditorium 30 marzo 1979 Topeka Stati Uniti d'America Municipal Auditorium 3 aprile 1979 Poughkeepsie Stati Uniti d'America Poughkeepsie Civic Center 4 aprile 1979 Rochester Stati Uniti d'America War Memorial 6 aprile 1979 Uniondale Stati Uniti d'America Nassau Coliseum 7 aprile 1979 New Haven Stati Uniti d'America Veterans Coliseum 8 aprile 1979 Providence Stati Uniti d'America Civic Center 10 aprile 1979 Salem Stati Uniti d'America Salem Civic Center 11 aprile 1979 Hampton Stati Uniti d'America Hampton Coliseum 13 aprile 1979 Atlanta Stati Uniti d'America Fox Theatre 14 aprile 1979 Greensboro Stati Uniti d'America Greensboro Coliseum 15 aprile 1979 Providence Stati Uniti d'America Civic Center 23 aprile 1979 Newcastle Inghilterra City Hall 24 aprile 1979 Newcastle Inghilterra City Hall 25 aprile 1979 Glasgow Scozia The Apollo 26 aprile 1979 Glasgow Scozia The Apollo 28 aprile 1979 Edimburgo Scozia The Odeon 29 aprile 1979 Manchester Inghilterra The Apollo 30 aprile 1979 Manchester Inghilterra The Apollo 1º maggio 1979 Liverpool Inghilterra Liverpool Empire 2 maggio 1979 Liverpool Inghilterra Liverpool Empire 4 maggio 1979 Londra Inghilterra Hammersmith Odeon 5 maggio 1979 Londra Inghilterra Hammersmith Odeon 6 maggio 1979 Londra Inghilterra Hammersmith Odeon 7 maggio 1979 Londra Inghilterra Hammersmith Odeon 9 maggio 1979 Coventry Inghilterra Coventry Theatre 10 maggio 1979 Birmingham Inghilterra The Odeon 11 maggio 1979 Birmingham Inghilterra The Odeon 13 maggio 1979 Southampton Inghilterra Southampton Gaumont 14 maggio 1979 Bristol Inghilterra Colston Hall 15 maggio 1979 Bristol Inghilterra Colston Hall 17 maggio 1979 Parigi Francia cancellata per incendio 18 maggio 1979 Poperinge-Maekeblijde Belgio Nr Kortrijt 23 maggio 1979 Göteborg Svezia Concert House 24 maggio 1979 Oslo Norvegia Chateau Neuf 25 maggio 1979 Stoccolma Svezia Tivoli Gardens 27 maggio 1979 Erlangen Germania Stadthalle 28 maggio 1979 Offenbach Germania Stadthalle 29 maggio 1979 Amburgo Germania Musikhalle 31 maggio 1979 Mannheim Germania Rosengarten cancellata per infortunio di Lifeson 1º giugno 1979 Zurigo Svizzera Volkhaus cancellata per infortunio di Lifeson 2 giugno 1979 Monaco di Baviera Germania Circus Krone cancellata per infortunio di Lifeson 4 giugno 1979 Geleen Paesi Bassi Pinkpop Festival scaletta ridotta con The Police, Elvis Costello, Peter Tosh, Dire Straits, Average White Band, Massada
Clepsydrops
Il clessidrope è un pelicosauro estinto, appartenente agli ofiacodontidi. Visse nel Carbonifero superiore e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nordamerica.
Questo animale è noto solo per resti molto incompleti, ed è quindi difficile ipotizzarne l'aspetto. I fossili sono tuttavia molto simili a quelli del ben noto Ophiacodon: come quest'ultimo, probabilmente, Clepsydrops era un animale dal grosso cranio dotato di lunghi denti aguzzi nella parte anteriore, e con un corpo relativamente robusto sostenuto da quattro brevi ma forti arti posti ai lati del corpo. Le dimensioni e le proporzioni delle ossa indicano che Clepsydrops doveva possedere un corpo meno robusto di quello di Ophiacodon, e anche le dimensioni erano più contenute: si suppone che Clepsydrops potesse superare di poco il metro di lunghezza. Clepsydrops è un rappresentante arcaico degli ofiacodontidi, un gruppo di pelicosauri vicini all'origine degli sfenacodonti e dotati di grandi crani. Nonostante sia poco noto, Clepsydrops è un genere storicamente importante: è stato infatti uno dei primi pelicosauri a essere descritto. Il genere è stato istituito da Edward Drinker Cope nel 1875, sulla base di alcune vertebre fossili rinvenute nella formazione Bond in Illinois, in terreni risalenti alla fine del Carbonifero. La specie tipo è Clepsydrops collettii, alla quale sono state riferite in seguito anche altre specie descritte da Cope e rinvenute nella medesima formazione, note per varie parti delo scheletro (vertebre, frammenti di mascella, ossa delle zampe): Clepsydrops pedunculatus, C. vinslovii, Archaeobelus vellicatus, Captorhinus illinoisensis. Nel 1961 Alfred Sherwood Romer descrisse un'altra specie, C. magnus, sulla base di alcune ossa delle zampe provenienti dalla formazione Casselman nei pressi di Pittsburgh, in Pennsylvania, risalente a terreni pressoché coevi. Uno studio istologico riguardante i femori di Clepsydrops e Ophiacodon ha determinato che questi animali erano tendenzialmente terrestri: ciò è evidente dalla corteccia ossea, sottile e compatta (Laurine e De Buffrénil, 2016).
Volo Aero 217
Il '''volo Aero 217''' era un volo passeggeri interno da Helsinki a Mariehamn nel territorio autonomo delle Isole Åland, operato dalla compagnia di bandiera finlandese Aero O/Y . L'8 novembre 1963 l'aereo che operava il volo si schiantò in condizioni di scarsa visibilità mentre tentava di atterrare con un avvicinamento non di precisione all'aeroporto di Mariehamn nel comune di Jomala. Con la morte di 22 persone su 25 a bordo, l'incidente rimane il secondo incidente aereo più mortale in Finlandia.
Il volo 217, operato con un Douglas DC-3, doveva decollare alle 14:50 GMT e viaggiare lungo la rotta Helsinki-Turku-Mariehamn dall'aeroporto di Helsinki. L'equipaggio era composto dal pilota Pekka Marttinen, dal copilota Pekka Yli-Niemi e dall'assistente di volo Marianne Kullberg. Il volo partì più tardi del previsto, alle 15:09 GMT. Tutto si svolse come previsto fino allo scalo all'aeroporto di Turku. L'aereo decollò da Turku con 21 passeggeri, tre membri dell'equipaggio, una persona a testa in giù, 789 chilogrammi di carico e 1.100 litri di carburante. In quel momento il tempo era nebbioso e vicino al limite minimo di pianificazione di Aero O/Y che avrebbe cancellato il volo. A Mariehamn, la visibilità orizzontale era leggermente peggiore e quindi parzialmente al di sotto di questi limiti. Secondo il piano di volo, l'aeroporto di Stoccolma-Arlanda in Svezia è stato riservato come aeroporto di riserva per il volo 217. Non si riportò nulla di insolito via radio durante il volo da Turku a Mariehamn a quota 2.000 piedi. L'aereo si stava avvicinando al Non-directional beacon (NDB) "MAR" da nord-ovest in modo che fosse allineato per l'avvicinamento finale già a Godby. Sorvolò il faro alle 16:57-16:58 GMT ed era pronto ad atterrare sulla pista. Tuttavia il DC-3 colpì gli alberi 1.480 metri prima della pista e 50 metri prima del segnale di avvicinamento finale ("Locator S"). L'aereo era perfettamente allineato alla pista al momento dell'atterraggio, ma colpì il suolo dopo aver ruotato verso sinistra sul suo asse longitudinale, atterrando capovolto e prendendo immediatamente fuoco. L'assistente di volo e due passeggeri maschi fuggirono dal relitto in fiamme prima dell'arrivo dei soccorritori. Tutti gli altri erano morti o per l'impatto o per il fuoco. Dopo che l'AY217 non rispose alle chiamate del controllo del traffico aereo, il controllore attivò immediatamente l'allarme per le emergenze gravi. Le operazioni di soccorso furono ostacolate dalla nebbia e dalle cattive condizioni stradali nella zona dell'incidente. L'aeroporto di Mariehamn utilizzava due trasmettitori radio per contattare gli aerei: i radiofari "MAR" e "Locator S". L'aeroporto non era dotato di un sistema di atterraggio strumentale (ILS) o di un radar; anche se le apparecchiature ILS erano state acquistate per l'aeroporto due anni prima dell'incidente, l'installazione fu rinviata a causa di alcune controversie territoriali locali. Un sistema di illuminazione di avvicinamento a bassa potenza si estendeva da 1.020 metri prima della pista ed era alimentato dalla stessa sorgente del "Locator S", il che potrebbe significare che l'accensione delle luci potrebbe aver ridotto il voltaggio al faro. L'area intorno al faro, che aveva il profilo di ostacolo più alto, non era dotata di luci. La stampa contemporanea arrivò al punto di definire l'attrezzatura di atterraggio dell'aeroporto una "trappola mortale" dopo l'incidente. I resti dell'aereo nel bosco vicino all'aeroporto, 1963 L'indagine dopo l'incidente rivelò che uno degli occupanti deceduti, non incluso nella lista dei passeggeri, era presente sull'aereo. Era l'ex pilota dell'Aero O/Y e asso della Seconda Guerra Mondiale Ilmari Joensuu, a cui i piloti avevano permesso di viaggiare nella cabina di pilotaggio. Contrariamente alle speculazioni della stampa a seguito dell'incidente, la sua presenza probabilmente non aveva alcun collegamento con il verificarsi dell'incidente, secondo il rapporto degli investigatori. Un DC-3 di Aero O/Y, simile al velivolo precipitato. L'indagine ufficiale concluse che l'incidente era avvenuto a causa della mancanza di consapevolezza da parte dei piloti, sia dell'altitudine dell'aereo che della sua posizione. L'errata concezione dell'altitudine potrebbe essere dovuta al fatto che l'altimetro stesse mostrando un'altitudine errata o che i piloti stessero correggendo un errore noto dell'altimetro nel modo opposto. Un altro pilota dell'OH-LCA, il capitano Tamminen, aveva informato gli investigatori che l'altimetro aveva erroneamente mostrato un'altitudine di quindici metri più alta dell'altitudine reale il giorno prima del volo. Se questo errore non fosse stato risolto, il pilota avrebbe potuto correggere l'errore di 50 piedi nella direzione opposta, risultando in un'altitudine di 100 piedi maggiore di quella corretta. Secondo il rapporto di indagine questo fatto ancora non sarebbe stato sufficiente per colpire gli alberi, ma avrebbe potuto indurre a volare ulteriormente più in basso. L'indagine tecnica sull'altimetro stabilì che era anche possibile che si fosse verificato un nuovo malfunzionamento durante il volo. L'altra possibilità di una posizione errata è stata supportata dalle dichiarazioni di altri piloti dell'Aero O/Y, i quali affermarono che il radiofaro del trasmettitore "Locator S" aveva fornito letture errate alla bussola radio dell'aereo. Questa lettura errata può aver dato l'impressione che l'aereo avesse superato il faro prima di quanto non fosse in realtà. Tuttavia la commissione investigativa dichiarò che era improbabile, poiché il volo 217 volava molto vicino al segnale, il che significava che il segnale doveva essere forte e che la ragione probabile era invece l'idea sbagliata dei piloti dell'altitudine. La commissione investigativa raccomandò alle compagnie aeree di utilizzare standard meteorologici più rigorosi di quelli prescritti dall'OCL (Obstruction Clearance Limit) dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile. Oltretutto criticò l'uso dei sistemi di atterraggio esclusivamente NDB e propose di iniziare ad usare subito le apparecchiature ILS e GCA negli aeroporti finlandesi. I rottami dell'aereo furono lasciati nella foresta nelle vicinanze dell'aeroporto per quasi 55 anni, prima di essere rimossi nel 2018 a causa di problemi ambientali. Sul posto è stata poi posta una targa commemorativa.
Ivan Sergeevič Gagarin
Noto col nome di Giovanni Saverio dopo la sua conversione dall'ortodossia al cattolicesimo romano, apparteneva alla nobile famiglia russa dei principi Gagarin. Fu il fondatore del periodico cattolico francese ''Études''.
Figlio del consigliere di stato principe Sergej Ivanovič Gagarin e di sua moglie, Varvara Pushkina, sin dalla giovane età venne avviato alla carriera amministrativa nello stato russo. Dapprima venne nominato ''attaché'' a suo zio, il principe Grigorij Ivanovič Gagarin, a Monaco di Baviera, dove ebbe modo tra gli altri di incontrare e relazionarsi con Friedrich Schelling e Fëdor Ivanovič Tjutčev. Dopo un breve periodo a San Pietroburgo ove ebbe modo di frequentare Pëtr Jakovlevič Čaadaev e di condividere la camera con Pëtr Vladimirovič Dolgorukov (col quale si vociferava avesse avuto anche una relazione), con la morte dello zio nel 1837 divenne segretario dell'ambasciata russa a Vienna. Venne successivamente trasferito all'ambasciata russa a Parigi. Nella capitale francese ebbe modo di frequentare il salotto della nobildonna Sof'ja Petrovna Sojmonova ed incontrò padre de Ravignan, successore di Lacordaire come predicatore al pulpito della cattedrale di Notre Dame. Su stimolo di questi ultimi, probabilmente, maturò la sua conversione nel 1842 al cattolicesimo. Il 19 aprile di quell'anno Gagarin fece la sua professione di fede e venne battezzato da padre de Ravignan. Secondo la legge russa dell'epoca, questo poneva fine alla sua carriera diplomatica e gli venivano revocati tutti i diritti e le eredità di cui avrebbe goduto in patria. Nel contempo si associò ad altri cattolici russi esiliati dalla patria come Ivan Martynov e Eugene Balabin. A metà del 1843, entrò nei gesuiti e passò il proprpio periodo di noviziato a Saint-Acheul. Venne successivamente inviato a Brugelette (in Belgio) dove i gesuiti francesi in esilio avevano una scuola. Qui insegnò storia della chiesa e filosofia, dapprima al collegio di Vaugirard e poi alla scuola di Ste-Geneviève, ed a Laval. Trascorse del tempo anche a Versailles e, nel 1855, tornò a Parigi per dedicarsi prevalentemente alla scrittura teologica. Quando i gesuiti vennero espulsi dalla Francia, Gagarin si portò in Svizzera ma ben presto tornò a Parigi ove morì nel 1882. La produzione scritta di Ivan Gagarin fu incentrata prevalentemente su scritti teologici; gran parte di essa fa riferimento ad articoli apparsi su riviste e periodici da lui scritti e poi raccolti in volumi. Egli, in polemica con la propria madrepatria e le sue leggi, si concentrò anche sulla vittoria del cristianesimo sull'ortodossia, basandosi sulla propria esperienza personale di conversione. Assieme a padre Daniel, Gagarin fondò nel 1856 il giornale "Etudes de théologie, de philosophie et d'histoire" (divenuto "Etudes religieuses, historiques et littéraires" nel 1862); e fondò l' "Œuvre de Prop. des Sts. Cyrille et Méthode" (1858) per promuovere l'unione tra le chiese cattoliche; scrisse per giornali come "Contemporain", "Univers", "Ami de la Religion", "Précis historiques", "Correspondant", "Revue des questions historiques", etc. Tra i suoi principali e più significativi articoli giornalistici ricordiamo: *"La question religieuse dans l'Orient" (1854); *"La Russie sera-t-elle catholique?" (Paris, 1856), tradotto in altre lingue *"De l'Enseignement de la théologie dans l'Eglise russe" (1856); *"Un document inédit sur l'expulsion des Jésuites de Moscou" (1857); *"Les Starovères, l'Eglise russe et le Pape" (1857); *"De la Réunion de l'Eglise orientale avec l'Eglise romaine" (1860); *"Réponse d'un Russe à un Russe" (1860); *"Tendences catholiques dans la société russe" (1860); *"L'avenir de l'Eglise grecque unie" (1862); *"La primauté de Saint-Pierre et les livres liturgiques de l'Eglise russe" (1863). A Costantinopoli, dove visse per qualche tempo, Gagarin fondò la Società di San Dionigi l'Aeropagita con l'intento di riunire la chiesa greca a quelle latine. A tal proposito scrisse i seguenti articoli: *"L'Eglise roumaine", etc. (1865); *"Constitution et situation présente de toutes les Eglises de l'Orient" (Paris, 1865); *"Les Eglises orientales unies" (1867), studies on the Oriental Churches.
Sergej Ivanovič Gagarin
Fratello del diplomatico Grigorij Ivanovič Gagarin, fu consigliere privato e ciambellano dell'impero russo, uno degli ultimi a ricoprire tale carica insieme al conte Friedrich von der Pahlen.
===La carriera=== Ritratto del principe Gagarin del 1808 con l'uniforme da direttore della Scuola di Architettura Navale Uno dei tanti nipoti del principe Sergej Vasil'evič Gagarin, era figlio del capitano di flotta principe Ivan Sergeevič Gagarin (1752-1810) e di sua moglie Maria (1750-1804), figlia del principe Alexej Volkonsky e di Margarita Rodionovna Kosheleva. Intrapresa la carriera militare seguendo le orme del padre, nel 1787 venne arruolato nel reggimento Preobrazhensky, da dove il 16 marzo 1790 venne trasferito come sergente delle guardie a cavallo. L'11 novembre 1795 si licenziò dall'esercito col grado di maggiore, decidendo di intraprendere la carriera diplomatica. Prestò quindi servizio al ministero degli esteri come assessore. Nel gennaio del 1799 ottenne l'incarico di ciambellano presso la corte della granduchessa Elena Pavlovna. Nel luglio del 1802, il principe Gagarin venne assegnato all'ambasciata napoletana, dove prestò servizio per tre anni. Nel 1805 venne nominato direttore della Scuola di Architettura Navale dell'Ammiragliato russo. Nel 1807 venne promosso consigliere privato dell'imperatore e all'inizio del 1811 venne nominato senatore. Dopo un lungo periodo di stallo senza incarichi dal 1817 al 1826, venne incaricato della gestione dell'orfanotrofio di Mosca. Nell'aprile del 1827 venne nominato membro del consiglio della scuola dell'Ordine di Santa Caterina a Mosca ed insignito del titolo di tutore onorario. Il 19 luglio 1831 venne promosso consigliere privato effettivo. Nel dicembre del 1842 divenne membro del consiglio di stato per quanto riguarda le istituzioni educative femminili nella capitale ed ottenne poco dopo la direzione dell'orfanotrofio Alexandrinsky. Nel gennaio 1851, a causa della vecchiaia e dei suoi problemi di salute, gli venne concesso di ritirarsi mantenendo onorificamente i propri titoli. ===La passione per l'agricoltura=== Oltre al servizio pubblico, il principe Gagarin dedicò la maggior parte del suo tempo libero alla sua passione per l'agricoltura. Fu uno dei fondatori della Società agricola di Mosca, di cui fu vicepresidente dal 1823, presidente dal 1844 e presidente onorario dal 1860; pubblicò diversi articoli nei periodici della società e divenne anche presidente della Russian Society of Gardening Amateurs. Dal 1818, Gagarin era proprietario della tenuta di Yasenevo, nella cui chiesa il 9 luglio 1822 ebbe luogo il matrimonio di Maria Nikolaevna Volkonskaya col tenente colonnello Nikolai Ilyich Tolstoj, genitori dello scrittore Lev Tolstoj. All'interno dei propri possedimenti introdusse con coraggio nuovi metodi agrotecnici con serre, grandi varietà di alberi da frutto e alberi autoctoni e provenienti dall'estero, introducendo con successo anche vaste coltivazioni di fragole, lamponi e ribes che venivano poi vendute sul mercato di Mosca. A Mosca abitò nel palazzo che era stato di Aleksandr Romanovič Voroncov, riunendo nel proprio salotto culturale personaggi del rango di Nikolaj Michajlovič Karamzin e Ivan Ivanovič Dmitriev. Il principe Gagarin morì il 4 dicembre 1862 nella sua tenuta Yasnevo, senza lasciare testamento, e fu sepolto nel monastero di Novodevičij, accanto a sua moglie. Sergej Ivanovič Gagarin sposò il 29 aprile 1812 la nobile Varvara Mikhailovna Pushkina (1779-1854), figlia dello scrittore e traduttore Mikhail Alekseevich Pushkin (1749-1793) e di sua moglie, Natalia Abramovna Volkonskaya (1746-1819). La coppia ebbe insieme due figli e tre figlie, di cui solo due raggiunsero l'età adulta: *Natalia (1813-1815) *Ivan (1814-1882), divenuto poi sacerdote cattolico gesuita, scrittore e teologo in Francia. *Maria (1815-1902), sposò nel 1840 il general di fanteria Sergei Petrovich Buturlin (1803-1873). Dopo la morte di suo padre, ereditò la maggior parte dei beni paterni, essendo il fratello maggiore interdetto dai propri diritti essendosi convertito al cattolicesimo. *Natalia (1817-1831) *Mikhail (1818-1819)
Italia ai VII Giochi paralimpici invernali
L''''Italia''' ha partecipato ai VII Giochi paralimpici invernali di Nagano, in Giappone con una delegazione di 21 atleti. L'Italia vinse 10 medaglie e chiuse al 12º posto del medagliere.
Medaglie Atleta Sport Evento Data Sci alpino Slalom gigante B1,3 marzo 1998 Sci alpino Supergigante B1,3 marzo 1998 Sci alpino Slalom speciale B1,3 marzo 1998 Sci alpino Slalom speciale B1,3 marzo 1998 Sci alpino Slalom gigante B1,3 marzo 1998 Sci di fondo 10 km sitski LW 10-12 marzo 1998 Sci di fondo 10 km sitski LW 10-12 marzo 1998 Sci di gondo 10 km sitski LW 11 marzo 1998 Sci alpino Discesa libera B1,3 marzo 1998 Sci alpino Suoergigahte B1,3 marzo 1998 Sci alpino Slalom speciale B1,3 marzo 1998
Odalisca con schiava
'''''Odalisca con schiava''''' è un dipinto a olio su tela di Jean-Auguste-Dominique Ingres, realizzato tra il 1839 e il 1840 e oggi esposto nel Fogg Art Museum di Cambridge, nel Massachusetts. Nel 1842 Ingres, con l'aiuto dei suoi studenti Paul e Jean-Hippolyte Flandrin, realizzò un'altra versione del dipinto, intitolata ''Interno di harem con odalisca''. Questa seconda versione dell'opera oggi è esposta al Walters Art Museum di Baltimora.
La seconda versione dell'opera, oggi esposta a Baltimora Durante la sua carriera Ingres dipinse molte opere ambientate negli ''harem'', a partire dall'''Odalisca dormiente'' del 1810 e dalla ''Grande odalisca'' del 1814. Il dipinto venne commissionato a Ingres da Charles Marcotte e venne realizzato a Roma, dove Ingres visse dal 1835 al 1841 e dove lavorò come direttore dell'accademia francese nell'Urbe. Nel settembre del 1840 il quadro venne trasferito a Parigi, dove venne acclamato dai critici che lo videro nella casa di Marcotte. Quando l'opera venne esposta pubblicamente nel 1845, questa venne apprezzata dai parigini, a tal punto che venne descritta da Charles Baudelaire e Théophile Thoré-Bürger. In seguito Ingres realizzò la seconda versione, nella quale il muro sullo sfondo (che per lo storico dell'arte Karin Grimme imprigiona l'odalisca in una "stanza senza via d'uscita") venne sostituito con un giardino (ispirato al parco del castello di Dampierre). Un disegno risalente al 1858 che raffigura il dipinto del 1839 è oggi conservato al museo del Louvre. Dettaglio della suonatrice di ''tanbur'' dalla seconda versione dell'opera Dato che Ingres non visitò mai il Medio Oriente, la scena rappresentata è puramente immaginaria, basata sulla percezione europea degli ''harem'' del mondo arabo (anche perché le vere odalische erano vestite, e non nude). Il dipinto raffigura un'odalisca seminuda sdraiata per terra, mentre appoggia la testa su un cuscino, accanto alla quale si trova una schiava che suona un ''tanbur'' o un ''dutar''. In secondo piano si trova un eunuco dalla pelle scura. L'ambientazione è costituita da una stanza chiusa, i cui muri sono decorati con decorazioni geometriche, che presenta dei tappeti grigi e con delle tende rosse ai lati del quadro. Accanto all'odalisca sono presenti un narghilè e un ventaglio. La posa dell'odalisca deriva da un'altra opera di Ingres, ''La dormiente di Napoli'' (un dipinto perduto nel 1815). La musicista venne dipinta partendo da una modella in studio e molti dettagli come il ''tanbur'' derivano dalle incisioni. Ingres fu aiutato da alcuni suoi studenti che gli fecero da assistenti. Tra questi c'era Raymond Balze, che descrisse così la sua esperienza: "Ingres iniziò i suoi studi partendo dalla natura e preparò il bozzetto sulla sua tela, poi fece realizzare ai suoi studenti le parti meno importanti, molto rifinite, come la struttura, i mosaici, i tappeti, i mobili, gli strumenti. (...) Poi, quando tutto era rifinito, egli si impegnò da solo ad armonizzare il tutto con degli strati di colore."
Italia agli VIII Giochi paralimpici invernali
L''''Italia''' ha partecipato agli VIII Giochi paralimpici invernali di Salt Lake City, negli Stat Uniti d'America con una delegazione di 13 atleti. L'Italia vinse 9 medaglie e chiuse all'11º posto del medagliere.
Medaglie Atleta Sport Evento Data Sci alpino Supergigante LW11 marzo 2002 Sci di fondo 5 km sitski LW 11 marzo 2002 Sci di fondo 10 km sitski LW 11 marzo 2002 Sci alpino Discesa libera LW2 marzo 2002 Sci alpino Supergigante LW2 marzo 2002 Sci alpino Slalom gigante B3 marzo 2002 Biathlon 7,5 km sitski marzo 2002 Sci alpino Discesa libera LW11 marzo 2002 Sci alpino Supergigante LW2 marzo 2002
II Congresso Olimpico
Il '''II Congresso Olimpico''' venne organizzato dal Comitato Olimpico Internazionale dal 23 al 31 luglio 1897 a Le Havre, in Francia.
Nel 1897 Pierre de Coubertin, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, decise di convocare un Congresso Olimpico ad un anno dai Giochi della I Olimpiade e di affidare la sede dell'incontro alla Francia, sia per l'avvicinarsi delle Olimpiadi di Parigi del 1900, sia per favorire lo sviluppo del movimento olimpico in questa nazione. Il nobile scelse Le Havre come città designata ad ospitare il Congresso dal momento che questa era la residenza estiva del Presidente rancese Félix Faure, che accettò di divenire Presidente onorario della riunione. De Coubertin respinse quindi le pressioni tedesche e ungheresi che auspicavano l'assegnazione della riunione rispettivamente a Berlino e a Budapest. Tenuti nel municipio della città francese, gli incontri videro la presenza di 59 delegati (tra cui 6 membri del CIO), di cui 47 erano francesi, mentre tra le nazioni rappresentate a Le Havre vi erano la Boemia, la Germania, il Regno Unito, gli Stati Uniti d'America, l'Italia, Ungheria, Russia, Spagna e Svezia. Il Municipio di Le Havre, sede del II Congresso Olimpico. Sebbene il temi principali di questo congresso fossero l'igiene, l'educazione e la storia in rapporto all'educazione fisica, il Comitato Olimpico Internazionale doveva rispondere alla volontà del popolo e delle istituzioni greche di ospitare in modo permanente i Giochi olimpici dell'era moderna, che ritenevano un'eredità di loro competenza e contestavano quindi la volontà del CIO di spostare la sede dei Giochi in una nazione diversa ogni quattro anni. Questa richiesta venne respinta, sia per favorire l'internazionalizzazione e lo sviluppo del movimento olimpico, sia per l'attacco militare dell'esercito greco alla Turchia nel febbraio 1897, che aveva dato il via alla guerra greco-turca, atteggiamento contrario agli ideali olimpici che perseguivano la pace e l'uguaglianza tra i popoli. Il CIO propose comunque al re di Grecia Giorgio I di organizzare un evento sportivo a metà di un Olimpiade, negli anni pari non olimpici, con la prima manifestazione nel 1906 per dar modo di organizzare al meglio i Giochi, offerta che il re accettò seppur con scarso entusiasmo. Riguardo i punti che furono ufficialmente alla base del Congresso, si tennero due distinti gruppi di lavoro, uno relativo alla "Pedagogia e Igiene", che deliberò vari suggerimenti pedagogici e sportivi per gli istituti scolastici, e uno incentrato sulle "Domande sulla Pratica Sportiva", il quale confermò l'assegnazione dei Giochi della II Olimpiade a Parigi, da tenersi in contemporanea con l'Esposizione Universale e assicurandosi anche l'appoggio del Presidente Faure, e stabilì alcune norme riguardanti gli sport partecipanti alle Olimpiadi. Tra i partecipanti al Congresso, che continuò a porre le basi del principi olimpici e dell'organizzazione delle future competizioni, vi fu anche lo scrittore e religioso domenicano Henri Didon, ideatore del motto olimpico, che il quarto giorno del ''meeting'' tenne un discorso relativo all'importanza dell'esercizio fisico nella formazione e nello sviluppo caratteriale dei giovani e sull'"influenza morale degli sport atletici".
Episodi di Trenta righe per un delitto
__NOTOC__ Questa è la lista degli episodi della serie televisiva ''Trenta righe per un delitto''. nº Titolo episodio Prima TV Italia 1 ''La lista dei partenti'' 10 marzo 1998 2 ''La donna giusta'' 17 marzo 1998 3 ''La bambola sull’asfalto'' 24 marzo 1998 4 ''Il serial killer dei metronotte'' 31 marzo 1998
Walter Cherubini, cronista sportivo del quotidiano ''La Provincia'' di Parma, viene trasferito, a causa di una lite con l’editore, alla cronaca nera. A dispetto dell’inesperienza sul campo, si troverà, ben presto, alle prese con il caso di suicidio di un onorevole. L’uomo, con l’aiuto di Candy (Vittoria Belvedere), giornalista di un’emittente locale, scopre che la soluzione del mistero si cela proprio dietro ad un recente viaggio, compiuto dal politico e da altri concittadini, a Cuba. Walter indaga sulla morte di un ricco imprenditore locale. Principale sospettata del crimine è la moglie Clea (Caterina Vertova), beneficiaria dell’assicurazione sulla vita, la quale chiede aiuto proprio al cronista. Il fascino della vedova scatena la gelosia della collega Federica, innamorata di Walter, e mette alla prova la lucidità di quest’ultimo. Un pirata della strada investe e uccide una bambina a Pontevico. Il padre di quest’ultima, amico di vecchia data di Walter, chiede al cronista di indagare sulla vicenda, prima di morire suicida. Walter, non credendo a questa ipotesi, si butta capofitto alla ricerca della verità. Intanto il ritorno dell’affascinante Candy provoca la gelosia di Federica che decide di licenziarsi dal giornale e partire per Milano. Un metronotte viene ucciso e il quotidiano ''La Provincia'' cerca di costruirne uno scoop, fingendo ci sia dietro un serial killer. Qualcuno però cerca di trarne vantaggio e nel giro di poco tempo si susseguono gli omicidi di altre guardie giurate. Walter, in rotta con la linea editoriale, decide così di indagare. Fulcro del mistero: un bar e un’affascinante donna di nome Francesca (Ramona Badescu). Il cronista, stavolta, dovrà confrontarsi con una nuova rivale: Federica, tornata in città e oramai passata al giornale concorrente. I due giungeranno alla soluzione e sarà finalmente l’occasione per riavvicinarsi. Cronaca nera
María (y los demás)
'''''María ''''' è un film spagnolo del 2016, diretto da Nely Reguera e con protagonista Bárbara Lennie. È il primo lungometraggio della regista.
Da quando sua madre è morta, María si è presa cura di suo padre e dei suoi fratelli. Responsabile e attenta, è sempre stata il pilastro della famiglia, ruolo di cui va fiera. Così, quando suo padre si innamora improvvisamente di Cachita e annuncia il suo imminente fidanzamento, María sente che la sua vita sta andando in pezzi. Presto smette di essere la figlia perfetta e responsabile, e diventa la figlia non sposata di 35 anni che non è stata in grado di diventare indipendente o realizzare il suo sogno di diventare una scrittrice. A peggiorare le cose, non può nemmeno presentare il suo ragazzo perché non ne ha uno serio (solo un amante). Incapace di affrontare la realtà, María decide di mettersi in proprio, da wedding planner, nella speranza che suo padre possa avere qualche dubbio e lei sia lì a consigliarlo. Nel frattempo, cerca di convincere se stessa e tutti che il suo amante è il fidanzato ideale, arrivando addirittura alla conclusione che il suo capo vuole pubblicare la sua storia anche se non lo dice chiaramente. Tuttavia, nonostante le speranze sulle sue fantasie, la realtà è quella che è, ed essa finisce per emergere: suo padre non ha più bisogno di lei, e la sua vita è rimasta stagnante per troppo tempo; è arrivato il momento di osare per cambiarla. Le riprese del film si sono svolte interamente in Galizia, per quattro settimane del 2015, nelle seguenti località: La Coruña, Culleredo, Carballo (Playa de Razo), Vilaboa. La première mondiale del film ha avuto luogo il 17 settembre 2016 presso la sessantaquattresima edizione del Festival Internacional de Cine de San Sebastián (sezione Nuevos Directores) nel Palacio de Congresos y Auditorio Kursaal. In Spagna, il film è uscito il 7 dicembre 2016. * 2017 - Premios Feroz ** Miglior attrice protagonista (Bárbara Lennie) * 2017 - Mestre Mateo Awards ** Miglior attrice, miglior sceneggiatura, miglior sonoro, miglior musica originale, miglior film, miglior attrice non protagonista, miglior regista, miglior trucco e parrucco * 2017 - Miami International Film Festival ** Miglior film (sezione HBO Ibero-American Competition) * 2017 - Turia Awards ** Miglior opera prima * 2017 - Premios Goya ** candidature: miglior attrice protagonista, miglior regista esordiente
Al-Azimi
Al-Azimi era un poeta e maestro di scuola ad Aleppo. Era un contemporaneo degli storici Hamdan ibn Abd al-Rahim al-Atharibi e Ali ibn Abdu-illah ibn Abi Jarada.
Al-Azimi è autore del ''Al Muwassal 'ala al-Asl al-Mu'assal'', una storia della Siria dall'anno 1063 fino al 1143/44. La cronaca di Al-Azimi è stata pubblicata in traduzione francese da Claude Cahen (''La Chronique abrégée d'al-ʿAẓīmī'', sul ''Journal asiatique'' del 1938). Al-Azimi ha anche composto l'influente ''Ta'rikh Halab'' (The History of Aleppo), fonte per le successive storie di Aleppo di Ibn al-Adim e Ibn Abi Tayyi.
Codex Parisino-petropolitanus
folio del codex Parisino-petropolitanus. Lo stile è lo script Hijazi. Il '''codex Parisino-petropolitanus''' è uno dei più antichi manoscritti del Corano esistenti, la cui attribuzione risale al VII secolo. La maggior parte del manoscritto frammentario è conservata presso la Bibliothèque nationale de France, a Parigi, come '''BnF Arabe 328''', con 70 fogli. Altri 46 fogli sono conservati nella Biblioteca nazionale russa a San Pietroburgo. Sono stati conservati altri due folia, uno nella Biblioteca Vaticana e l'altro nella Collezione Khalili di arte islamica a Londra .
''BnF Arabe 328'' è composto da sei parti, etichettate ''a – f''. Di queste, le parti (a) e (b) furono successivamente riconosciute come facenti parte di un unico manoscritto originale. * ''BnF Arabe 328(a)'', 56 fogli (foll. 1 – 56), con ulteriori conservati dalla Biblioteca Vaticana, dalla Collezione Khalili di arte islamica e dalla Biblioteca nazionale russa. Questa parte rappresenta circa il 26% del testo del Corano. * ''BnF Arabe 328(b)'', 14 fogli (foll. 57 – 70). Le restanti quattro parti di ''BnF Arabe 328'' provengono da diversi manoscritti coranici. * ''BnF Arabe 328(c)'', 16 fogli (foll. 71 – 86), con due fogli aggiuntivi scoperti a Birmingham e datati al carbone prima del 645 (precedentemente rilegati con un manoscritto coranico della fine del VII secolo non correlato) nel 2015. * ''BnF Arabe 328(d)'', 3 fogli (foll. 87 – 89). * ''BnF Arabe 328(e)'', 6 fogli (foll. 90 – 95). * ''BnF Arabe 328(f)'', 2 fogli (foll. 96 – 97). Il manoscritto ''Arabe 328(ab)'' è frammentario. Originariamente conteneva da 210 a 220 fogli, di cui 118 esistenti (70 a Parigi, 46 a San Pietroburgo e uno ciascuno a Roma e Londra). Il testo conservato spazia dal Corano 2 :275 al Q72 :2, con lacune intermedie. Nel complesso, contiene circa il 45% del testo coranico. Fu prodotto da cinque scrivani, probabilmente operanti contemporaneamente, per soddisfare la richiesta di una produzione veloce. Tutte le mani usano lo script Hijazi. François Déroche afferma che la produzione del codex Parisino-petropolitanus potrebbe essere datata alla fine del VII secolo. David S. Powers concorda con questa prima data. Altri concordano con una data all'inizio dell'VIII secolo, che Déroche sosteneva anche in alcuni dei suoi primi lavori. Altri suggeriscono date significativamente successive. Déroche scrive di molte semplici differenze ortografiche tra il testo del codex Parisino-petropolitanus e il testo standard di oggi. Nel complesso, il contenuto del testo non è molto  diverso da quello del Corano odierno. L'ortografia, tuttavia, non spiega tutte le differenze. Alcune differenze rimanenti possono essere spiegate come errori del copista. Alcune altre sono varianti sostanziali secondo Déroche, incluse alcune varianti non canoniche. Powers afferma che alcune di queste varianti sostanziali mostrano che il testo del Corano rimase "fluido" e aperto a modifiche fino alla fine del VII secolo. Il folio della collezione Khalili di arte islamica Il manoscritto era stato conservato, con altri manoscritti coranici, nella moschea di Amr ibn al-As a Fustat, in Egitto. Durante la spedizione napoleonica in Egitto del 1798/1799, l'arabo francese Jean-Joseph Marcel (1776 – 1856) acquistò un primo lotto di fogli. Qualche altra pagina fu acquistata da Jean-Louis Asselin de Cherville (1772 – 1822) quando alcuni anni dopo fu viceconsole a Il Cairo. La collezione di manoscritti arabi di Cherville fu venduta alla Bibliothèque nationale dopo la sua morte nel 1822. La porzione acquistata da Jean-Joseph Marcel fu venduta, dalla sua erede, al governo russo e nel 1864 entrò a far parte della collezione della Biblioteca Imperiale Pubblica (ora Biblioteca nazionale russa) di San Pietroburgo. Oltre alle porzioni acquistate da Marcel e de Cherville, due ulteriori folia raggiunsero l'Europa separatamente; uno è ora nella Biblioteca Vaticana (Vat. Ar. 1605/1) e l'altro nella Collezione Khalili di arte islamica a Londra (KFQ 60). Nel catalogo 1983 della BnF, foll. 1 – 56 sono stati descritti come un'entità separata, ''Arabe 328(a)'', dal foll. 57 – 70, da ''arab328 (b)''. Solo in seguito si è capito che le due parti un tempo facevano parte dello stesso manoscritto. == Note == 
Eccellenza Toscana 2021-2022
Il '''campionato italiano di calcio di Eccellenza regionale 2021-2022''' è il trentunesimo organizzato in Italia. Rappresenta il quinto livello del calcio italiano.
=== Novità === A questa stagione partecipano 37 squadre divise in 3 gironi, dodici per i gironi A e C e tredici per il girone B, una in più rispetto alle 36 (poi 19) della scorsa stagione: quindi, non essendoci state retrocessioni si iscrivono al campionato 2021-2022 tutte le squadre che vi hanno partecipato la scorsa stagione, inoltre, i posti lasciati dalle 2 promosse sono occupati da Grassina e Sinalunghese, retrocesse dalla Serie D 2020-2021, mentre nel girone B è iscritta l' US Livorno, squadra fondata proprio nell'estate 2021. === Squadre partecipanti === Club Città (provincia) Stadio Stagione precedente Camaiore (LU) Stadio Comunale 5º posto in Eccellenza Toscana/A Castelnuovo Garfagnana Castelnuovo di Garfagnana (LU) Stadio Alessio Nardini ''non partecipa alla ripresa'' Lastrigiana Lastra A SIgna (FI) Stadio Comunale ''non partecipa alla ripresa'' 1919 Massa Stadio degli Oliveti 3º posto in Eccellenza Toscana/A Pontremolese 1919 Pontremoli (MS) Stadio Lunezia ''non partecipa alla ripresa'' Prato 2000 Prato Comunale di Paperino ''non partecipa alla ripresa'' River Pieve Pieve Fosciana (LU) Stadio Alessio Nardini ''non partecipa alla ripresa'' San Marco Avenza 1926 Avenza di Carrara (MS) Centro Sportivo Nuova Covetta 6º posto in Eccellenza Toscana/A Signa 1914 Signa (FI) Stadio Del Bisenzio 7º posto in Eccellenza Toscana/B Tau Altopascio Altopascio (LU) Stadio Comunale 4º posto in Eccellenza Toscana/A Montecatini Terme (PT) Stadio Daniele Mariotti ''non partecipa alla ripresa'' Zenith Prato Prato Stadio Bruno Chiavacci ''non partecipa alla ripresa'' ==== Classifica ==== * ''aggiornata al 28 agosto 2021'' Squadra 1. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Castelnuovo Garfagnana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. Lastrigiana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. 1919 '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. Prato 2000 '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. River Pieve '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. San Marco Avenza 1926 '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. Tau Altopascio '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. Zenith Prato '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda''''' :       Promossa in '''Serie D 2022-2023'''. :       Retrocessa in '''Promozione 2022-2023'''. '''''Regolamento:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :La '''classifica''' tiene conto di: :*Punti. :*Differenza reti. :*Reti realizzate. :*Ordine alfabetico. === Risultati === ==== Tabellone ==== CAM CAS LAS MAS PON PRA RIV SMA SIG TAU TAU ZEN Camaiore –––– - - - - - - - - - - - Castelnuovo Garfagnana - –––– - - - - - - - - - - Lastrigiana - - –––– - - - - - - - - - Massese - - - –––– - - - - - - - - Pontremolese - - - - –––– - - - - - - - Prato 2000 - - - - - –––– - - - - - - River Pieve - - - - - - –––– - - - - - San Marco Avenza - - - - - - - –––– - - - - Signa - - - - - - - - –––– - - - Tau Altopascio - - - - - - - - - –––– - - Valdinievole Montecatini - - - - - - - - - - –––– - Zenith Prato - - - - - - - - - - - –––– === Squadre partecipanti === Club Città (provincia) Stadio Stagione precedente Livorno Centro Sportivo Armando Picchi ''non partecipa alla ripresa'' Atletico Cenaia Cenaia di Crespina Lorenzana (PI) Stadio Vittorio Pennati ''non partecipa alla ripresa'' Piombino (LI) Stadio Magona d'Italia ''non partecipa alla ripresa'' Castelfiorentino (FI) Stadio Comunale ''non partecipa alla ripresa'' Certaldo Certaldo (FI) Comunale di Certaldo ''non partecipa alla ripresa'' Colle Val d'Elsa (SI) Stadio Gino Manni 6º posto in Eccellenza Toscana/B Cuoiopelli Santa Croce Sull'Arno (PI) Stadio Comunale Masini 9º posto in Eccellenza Toscana/A Fratres Perignano Perignano (PI) Stadio Mauro Matteoli 1º posto in Eccellenza Toscana/A Fucecchio (FI) Stadio comunale Filippo Corsini ''non partecipa alla ripresa'' US Livorno Livorno Stadio Armando Picchi ''Non esistente'' Ponsacco (PI) Comunale di Ponsacco 8º posto in Eccellenza Toscana/A San Miniato Basso San Miniato Basso (PI) Stadio Massimo Pagni 7º posto in Eccellenza Toscana/A Ponte a Egola (PI) Stadio Leporaia ''ritirato da Eccellenza Toscana/A'' === Classifica === * ''aggiornata al 28 agosto 2021'' Squadra 1. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Atletico Cenaia '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. Certaldo '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. Fratres Perignano '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. US Livorno '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. San Miniato Basso '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 13. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda''''' :       Promossa in '''Serie D 2022-2023'''. :       Retrocessa in '''Promozione 2022-2023'''. '''''Regolamento:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :La '''classifica''' tiene conto di: :*Punti. :*Differenza reti. :*Reti realizzate. :*Ordine alfabetico. ==== Risultati === ==== Tabellone ==== ARM ACE API CAS CER COL CUO FRA FUC LIV PON SMI TUT Armando Picchi –––– - - - - - - - - - - - - Atletico Cenaia - –––– - - - - - - - - - - - Atletico Piombino - - –––– - - - - - - - - - - Castelfiorentino - - - –––– - - - - - - - - - Certaldo - - - - –––– - - - - - - - - Colligiana - - - - - –––– - - - - - - - Cuoiocapelli - - - - - - –––– - - - - - - Frates Perignano - - - - - - - –––– - - - - - Fucecchio - - - - - - - - –––– - - - - US Livorno - - - - - - - - - –––– - - - Ponsacco - - - - - - - - - - –––– - - San Miniato Basso - - - - - - - - - - - –––– - Tuttocuoio - - - - - - - - - - - - –––– === Squadre partecipanti === Club Città (provincia) Stadio Stagione precedente Antella '99 Antella di Bagno a Ripoli (FI) Campo sportivo CRC Antella 4º posto in Eccellenza Toscana/B Baldaccio Bruni Anghiari (AR) Stadio Saverio Zanchi ''non partecipa alla ripresa'' Chiantigiana Gaiole in Chianti (SI) Comunale di Gaiole in Chianti ''non partecipa alla ripresa'' Figline 1965 Figline e Incisa Valdarno (FI) Stadio Goffredo Del Buffa 5º posto in Eccellenza Toscana/B Firenze Ovest Firenze Stadio Firenze/Paoli 9º posto in Eccellenza Toscana/B Foiano Foiano della Chiana (AR) Stadio dei Pini ''non partecipa alla ripresa'' Borgo San Lorenzo (FI) Stadio Giacomo Romanelli 3º posto in Eccellenza Toscana/B Grassina Grassina (FI) Stadio Andrea Pazzagli 17º posto in Serie D/E, retrocesso Pontassieve Pontassieve (FI) Comunale di Pontassieve 8º posto in Eccellenza Toscana/B Porta Romana Firenze Stadio comunale Gino Bozzi ''non partecipa alla ripresa'' Sinalunghese Sinalunga (SI) Stadio Carlo Angeletti 18º posto in Serie D/E, retrocesso Terranuova Traiana Terranuova Bracciolini (AR) Stadio Mario Matteini 2º posto in Eccellenza Toscana/B === Classifica === * ''aggiornata al 28 agosto 2021'' Squadra 1. Antella '99 '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Baldaccio Bruni '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. Chiantigiana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. Figline '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. Firenze Ovest '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. Foiano '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. Porta Romana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. Terranuova Traiana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda''''' :       Promossa in '''Serie D 2022-2023'''. :       Retrocessa in '''Promozione 2022-2023'''. '''''Regolamento:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :La '''classifica''' tiene conto di: :*Punti. :*Differenza reti. :*Reti realizzate. :*Ordine alfabetico. === Risultati === ==== Tabellone ==== ANT BAL CHI FIG FIR FOI FOR GRA PON POR SIN TER Antella '99 –––– - - - - - - - - - - - Baldaccio Bruni - –––– - - - - - - - - - - Chiantigiana - - –––– - - - - - - - - - Figline - - - –––– - - - - - - - - Firenze Ovest - - - - –––– - - - - - - - Foiano - - - - - –––– - - - - - - Fortis Juventus - - - - - - –––– - - - - - Grassina - - - - - - - –––– - - - - Pontassieve - - - - - - - - –––– - - - Porta Romana - - - - - - - - - –––– - - Sinalunghese - - - - - - - - - - –––– - Terranuova Traiana - - - - - - - - - - - ––––
Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra (Malipiero)
Il '''''Concerto n.3 per pianoforte e orchestra''''' è una composizione sinfonica di Gian Francesco Malipiero. La partitura, composta su commissione della Philharmonic Society di Louisville, fu presentata in prima mondiale al Columbia Auditorium della stessa città l'8 marzo 1949; il solista era Orazio Frugoni, accompagnato dall'Orchestra di Louisville diretta da Robert Whitney.
Malipiero definisce il suo terzo concerto pianistico come «''il seguito dei due che lo precedono sia nella forma sia nel colore. La sola cosa che l'autore può sperare è di non essersi ripetuto, perché senza fare della ginnastica sonora si può continuare a seguire una linea estetica che offre migliaia di combinazioni che rappresentano le risorse della nostra immaginazione. Solo su questa si può contare. Tutto il resto è un gioco accademico, o per dilettanti''». Il concerto si apre con un breve e solare ''Allegro'' (contenente una fugace autocitazione da Giambi ed Epodi del 1932); il ''Lento'' è il movimento più ampio'','' dove fin dall'inizio la tastiera delinea, su tetri accordi nel registro basso, una melodia straziante; l'intervento del flauto apre poi una sezione che coinvolge l'intera orchestra nell'evocazione di una atmosfera desolata. Il finale è un tempestoso ''Allegro agitato'', organizzato attorno a un forte impulso ritmico, con scale vorticose del pianoforte e squilli guerreschi dei corni. Nella successiva lunga cadenza pianistica vengono ripresi i materiali melodici dei movimenti precedenti; una serie di trilli e una cascata di scale politonali annuncia il ritorno dell'intera orchestra. Il concerto si chiude in modo impetuoso, con sincopazioni di grande effetto tra il pianoforte e i corni. * Benjamin Owen, The Louisville Orchestra, Robert Whitney, 1960, First Edition. * Sandro Ivo Bartoli, Rundfunk-Sinfonieorchester Saarbrücken, Michele Carulli, 2007 cpo. * Paolo Vergari, Orchestra Filarmonica de Stat Iasi, Michele Santorsola, 2008, Phoenix. Categoria:Composizioni di Gian Francesco Malipiero
Cleveland Browns 2012
La '''stagione 2012 dei Cleveland Browns''' è stata la 59ª della franchigia nella National Football League. La squadra terminò con un record di 5-11, mancando l'accesso ai playoff per il decimo anno consecutivo. In questa stagione la proprietà passò a Jimmy Haslam, che la acquistò da Randy Lerner il 25 ottobre. Il training camp 2012 dei Browns
'''Stagione regolare''' Turno Data Avversario Risultato Record Stadio Sintesi 1 9 settembre Philadelphia Eagles '''S''' 16–17 0–1 Cleveland Browns Stadium Recap 2 16 settembre at '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 27–34 0–2 Paul Brown Stadium Recap 3 23 settembre Buffalo Bills '''S''' 14–24 0–3 Cleveland Browns Stadium Recap 4 at '''Baltimore Ravens''' '''S''' 16–23 0–4 M&T Bank Stadium Recap 5 7 ottobre at New York Giants '''S''' 27–41 0–5 MetLife Stadium Recap 6 14 ottobre '''Cincinnati Bengals''' '''V''' 34–24 1–5 Cleveland Browns Stadium Recap 7 21 ottobre at Indianapolis Colts '''S''' 13–17 1–6 Lucas Oil Stadium Recap 8 28 ottobre San Diego Chargers '''V''' 7–6 2–6 Cleveland Browns Stadium Recap 9 4 novembre '''Baltimore Ravens''' '''S''' 15–25 2–7 Cleveland Browns Stadium Recap 10 ''Settimana di pausa'' 11 18 novembre at Dallas Cowboys '''S''' 20–23 (dts) 2–8 Cowboys Stadium Recap 12 25 novembre '''Pittsburgh Steelers''' '''V''' 20–14 3–8 Cleveland Browns Stadium Recap 13 2 dicembre at Oakland Raiders '''V''' 20–17 4–8 O.co Coliseum Recap 14 9 dicembre Kansas City Chiefs '''V''' 30–7 5–8 Cleveland Browns Stadium Recap 15 16 dicembre Washington Redskins '''S''' 21–38 5–9 Cleveland Browns Stadium Recap 16 23 dicembre at Denver Broncos '''S''' 12–34 5–10 Sports Authority Field at Mile High Recap 17 30 dicembre at '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 10–24 5–11 Heinz Field Recap '''Note:''' gli avversari della propria division sono in '''grassetto'''. '''AFC North''' V S P % DIV CONF PF PS STR (4) Baltimore Ravens 10 6 0 .625 4–2 8–4 398 344 S1 (6) Cincinnati Bengals 10 6 0 .625 3–3 7–5 391 320 V3 Pittsburgh Steelers 8 8 0 .500 3–3 5–7 336 314 V1 '''Cleveland Browns''' 5 11 0 .313 2–4 5–7 302 368 S3
World Uyghur Congress
Il '''World Uyghur Congress''' è un'organizzazione internazionale di esiliati uiguri che aspira a "rappresentare gli interessi collettivi del popolo uiguro" sia dentro che fuori la Regione Autonoma Uigura dello Xinjiang della Repubblica Popolare Cinese. Il WUC si descrive come un movimento pacifico e non violento che si oppone a ciò che considera l'occupazione cinese del Turkestan orientale ed esorta a rifiutare il totalitarismo, l'intolleranza religiosa e il terrorismo come forme di politica. Il governo e i media cinesi hanno definito il WUC come il portavoce del terrorismo nello Xinjiang. Il WUC ha sede a Monaco di Baviera e fa parte dell'Organizzazione delle nazioni e dei popoli non rappresentati. Non ci sono legami noti tra il Congresso e il Movimento Islamico del Turkestan Orientale, un'organizzazione terroristica. Il Congresso riceve fondi dalla National Endowment for Democracy degli Stati Uniti d'America, un'organizzazione semi-autonoma finanziata dal Congresso degli Stati Uniti.
Il congresso è stato creato il 16 aprile 2004 in una riunione a Monaco di Baviera per riunire vari esiliati uiguri che chiedevano una maggiore autonomia, tra cui il World Uyghur Youth Congress (WUYC), creato nel novembre 1996, e alcuni membri dell'East Turkestan National Congress (ETNC), nato a seguito di una scissione interna sulla questione dell'autonomia e dell'indipendenza. Altri gruppi uiguri, kazaki e turcici formarono il Governo in esilio del Turkestan Orientale. Il 18 aprile 2004 venne eletto Erkin Alptekin come primo presidente e Dolkun Isa come segretario generale. Tra il 24 e il 27 novembre 2006 Rebiya Kadeer è stata eletta presidente nella seconda assemblea generale del WUC. Il Congresso si è riunito in sei assemblee nel 2004, 2006, 2009, 2012, 2016 e 2017. Dal novembre 2017, il presidente del WUC è Dolkun Isa. Nel 2019, il World Uyghur Congress ha ricevuto il Democracy Award della National Endowment for Democracy per la promozione della democrazia, dei diritti umani e della libertà per il popolo uiguro e l'utilizzo di mezzi pacifici, nonviolenti e democratici per aiutare gli Uiguri a raggiungere l'autodeterminazione. Evento di proteste uigura a Monaco, Germania. Il WUC ha accusato l'ex leader del Partito Comunista Cinese Mao Zedong di aver colonizzato lo Xinjiang e rinnegato le promesse di garantire l'autodeterminazione della regione. Secondo il WUC, il suo principale obiettivo è quello di "promuovere il diritto del popolo uiguro a usare mezzi pacifici, nonviolenti e democratici per determinare il futuro politico del Turkestan Orientale". L'organizzazione ha dichiarato l'intenzione di lavorare con i governi nel mondo e formare una "opposizione pacifica" alle politiche del governo cinese nello Xinjiang, affermando che il trattamento degli Uiguri rischia di far diventare la regione una "bomba a tempo". Il primo presidente del WUC Erkin Alptekin descrisse i cinesi han come "colonizzatori intenzionati a sostituirci con il loro popolo e assimilare chi rimane di noi, spazzando via la nostra cultura" Il WUC ha anche affermato che la Cina esagera la minaccia dei terroristi islamici per giustificare la repressione nella regione. Il WUC, come l'Uyghur American Association based di Washington, usa i mass media e i propri siti per informare la comunità internazionale delle presunte violazioni dei diritti umani nella Regione autonoma dello Xinjiang. Ciò è stato descritto come una forma di "cyber-separatismo" supportato in parte dai ricchi uiguri del medio oriente. Alcuni giornali in Kazakistan e Kirghizistan ristampano gli articolai dal sito in uiguro e russo. === Comitato guida === Essendo il congresso formato da un numero di gruppi uiguri internazionali, i suoi leader sono situati in diversi paesi del mondo: Carica Nome Posizione Presidente Dolkun Isa Germania Leader speciale Rebiya Kadeer USA Capo consigliere Erkin Alptekin Germania Vice Presidente Perhat MuhemmedErkin Ekrem GermaniaTurchia Presidente del comitato esecutivo Omer Kanat USA Vice presidente del comitato esecutivo Semet AblaErkin Exmet TurchiaKazakistan Portavoce Dilshat Reshit Svezia Direttore del comitato giovanile Haiyuer Kuerban Germania Il congresso mantiene anche rappresentanti in Australia, Belgio, Danimarca, Francia, Kirgizistan, Giappone, Svezia e Regno Unito. Il presidente Kadeer ha incontrato l'ex presidente USA George Bush nel giugno 2007, e gli ufficiali del Foreign and Commonwealth Office del Regno Unito nell'ottobre dello stesso anno. * Erkin Alptekin (18 aprile 2004 - 27 novembre 2006) * Rebiya Kadeer (27 novembre 2006 - 12 novembre 2017) * Dolkun Isa (12 novembre 2017 - ''in carica'')
All Out 2021
'''''All Out 2021''''' sarà la terza edizione dell'omonimo evento in pay-per-view prodotto annualmente dalla All Elite Wrestling e si svolgerà il 5 settembre 2021 alla Now Arena di Hoffman Estates Illinois.
Dopo il suo debutto a ''Revolution'', Christian Cage, si presentò nel seguente episodio di ''Dynamite'', dichiarò che il suo obiettivo era vincere il titolo mondiale e nella stessa serata, si è trovò faccia a faccia con l'AEW World Champion Kenny Omega. Nei mesi successivi, collezionò vittorie, rimanendo imbattuto nei match singoli, fino a raggiungere la posizione numero uno del ranking e di conseguenza, fu annunciato un match titolato per ''All Out'' Inoltre, i due si sfidarono nel primo episodio di ''Rampage'', con in palio l'Impact World Championship, in un match vinto da Cage A partire da luglio 2021, iniziarono a circolare voci secondo cui CM Punk, ritiratosi nel 2014, aveva firmato con la All Elite Wrestling. Oltre ai rumor, sia la federazione che Punk non smentirolo le presunte trattative, anzi, iniziarono a nomiarlo implicitamente, come a ''Fight for the Fallen'', il 28 luglio, quando Darby Allin annunciò di voler affrontare il "Best in the World" (soprannome utilizzato da Punk) Il 20 agosto, a ''Rampage - The First Dance'' CM Punk debuttò in AEW e sfidò Allin ad un match per ''All Out''. A ''Full Gear 2020'', MJF batté Chris Jericho ed entrò (insieme al suo bodyguard Wardlow) nell'Inner Circle, stable capitanata da Jericho (e composta da Sammy Guevara, Jake Hager, Santana & Ortiz). Tuttavia, nell'episodio di ''Dynamite'' del 10 marzo 2021 , MJF tradì l'Inner Circle e rivelò che stava segretamente costruendo il suo gruppo, il The Pinnacle (composto da Shawn Spears, Wardlow, Dax Harwood e Cash Wheeler e il manager Tully Blanchard). I due gruppi iniziarono una brutale faida che continuò nei mesi successivi. A ''Road Rager'' del 7 luglio, MJF dichiarò che se Jericho avesse voluto un match contro di lui, sarebbe stato costretto ad affrontare quattro lottatori scelti da lui, in una serie di incontri soprannominati "Labors of Jericho" (le fatiche di Jericho). Jericho batté tutti gli avversari scelti da MJF (Shawn Spears, Nick Gage, Juventud Guerrera e Wardlow), e ha affrontato MJF a ''Dynamite'' il 18 agosto, ma fu sconfitto. Nel seguente episodio di ''Dynamite'', Jericho sfidò ancora una volta MJF, mettendo in palio la sua carriera. Dopo che gli Young Bucks mantennero l'AEW World Tag Team Championship contro Jungle Boy e Luchasaurus nella puntata di ''Dynamite'' del 18 agosto, fu annunciato che avrebbero difeso il titolo in uno steel cage match e i loro sfidanti sarebbero stati determinati da un torneo che coinvolse i Jurassic Express, i Private Party (Isiah Kassidy e Marq Quen), i Varsity Blonds ( Brian Pillman Jr. e Griff Garrison) e i Lucha Brothers (Penta El Zero Miedo e Rey Fenix). Nella puntata di ''Rampage'' del 27 agosto, i Lucha Brothers sconfissero i Jurassic Express e vinsero il torneo. Completano la card, la Women's casino battle royale, che si svolgerà nel buyin, Pac contro Andrade El Idolo, l'esordio su un ring della AEW di Paul Wight contro QT Marshall, Britt Baker contro Kris Statlander con in palio l'AEW Women's World Championship, Jon Moxley contro la leggenda giapponese Satoshi Kojima e Miro contro Eddie Kingston con in palio il TNT Championship. # Match Stipulazioni Durata BuyIn Nyla Rose vs. Thunder Rosa vs. The Bunny vs. Big Swole vs. Julia Hart vs. Tay Conti vs. Diamante vs. Penelope Ford vs. Red Velvet vs. TBA Women's casino battle royale 1 Kenny Omega (c) (con Don Callis) vs. Christian Cage Single match per l'AEW World Championship 2 Pac vs. Andrade El Idolo Single match 3 Paul Wight vs. QT Marshall (con Nick Comoroto e Aaron Solo) Single match 4 The Young Bucks vs. Lucha Brothers Steel cage tag team match per l'AEW World Tag Team Championship 5 CM Punk vs. Darby Allin (con Sting) Single match 6 Chris Jericho vs. MJF Single match. In caso di sconfitta, Jericho sarà costretto al ritiro 7 Britt Baker (c) (con Rebel) vs. Kris Statlander Single match per l'AEW Women's World Championship 8 Jon Moxley vs. Satoshi Kojima Single match 9 Miro (c) contro Eddie Kingston Single match per il TNT Championship === Tag Team Tournament === Il tag team vincitore, avrà un'opportunità per l'AEW World Tag Team Championship
US Open 2021 - Singolare maschile
Dominic Thiem era il detentore del titolo ma non prende parte a questa edizione per un infortunio al polso sinistro. Novak Đoković vincendo questo torneo, potrebbe ottenere il suo 21º titolo major in singolare e superare il pareggio di 20 tornei che ha con Roger Federer e Rafael Nadal , per diventare così il detentore del record come giocatore maschile con maggiori vittorie in singolare nella storia del tennis.
''' Novak Đoković''' ''' Daniil Medvedev''' ''' Stefanos Tsitsipas''' ''' Alexander Zverev''' ''' Andrej Rublëv''' ''' Matteo Berrettini''' ''' Denis Shapovalov''' ''' Casper Ruud''' Pablo Carreño Busta ''(primo turno)'' ''' Hubert Hurkacz''' ''' Diego Schwartzman''' ''' Félix Auger-Aliassime''' ''' Jannik Sinner''' Alex de Minaur ''(primo turno)'' ''' Grigor Dimitrov''' ''' Cristian Garín''' ''' Gaël Monfils''' ''' Roberto Bautista Agut''' John Isner ''(primo turno)'' Lorenzo Sonego ''(primo turno)'' ''' Aslan Karacev''' ''' Reilly Opelka''' Ugo Humbert ''(primo turno)'' ''' Daniel Evans''' Karen Khachanov ''(primo turno)'' Cameron Norrie ''(primo turno)'' David Goffin ''(primo turno)'' Fabio Fognini ''(primo turno)'' Alejandro Davidovich Fokina ''(primo turno)'' Marin Čilić ''(primo turno)'' ''' Alexander Bublik''' Filip Krajinović ''(primo turno)'' # ''' Jenson Brooksby''' # ''' Ernesto Escobedo''' # ''' Brandon Nakashima''' # Emilio Nava ''(primo turno)'' Max Purcell ''(primo turno)'' Sam Riffice ''(primo turno)'' ''' Jack Sock''' ''' Zachary Svajda''' === Parte finale === === Parte alta === ==== Sezione 1 ==== ====Sezione 2==== ====Sezione 3==== ==== Sezione 4 ==== === Parte bassa === ====Sezione 5==== ====Sezione 6==== ====Sezione 7==== ====Sezione 8====
Chet Baker Introduces Johnny Pace Accompanied by The Chet Baker Quintet
'''''Chet Baker Introduces Johnny Pace Accompanied by The Chet Baker Quintet''''' è un album del trombettista jazz statunitense Chet Baker e del cantante Johnny Pace, pubblicato dalla casa discografica Riverside Records nell'aprile del 1959 .
=== LP === ;Lato A (RLP 12-292 A) ;Lato B (RLP 12-292 B) '''All or Nothing at All''' / '''Crazy, She Calls Me''' / '''It Might as Well Be Spring''' * Chet Baker – tromba * Johnny Pace – voce * Herbie Mann – flauto * Joe Berle – pianoforte * Vinnie Burke – contrabbasso * Philly Joe Jones – batteria '''The Way You Look Tonight''' / '''This Is Always''' / '''When the Sun Comes Out''' / '''What Is There to Say?''' / '''Everything I've Got Belongs to You''' / '''We Could Make Such Beautiful Music Together''' / '''Yesterdays''' * Chet Baker – tromba * Johnny Pace – voce * Herbie Mann – flauto * Vinnie Burke – contrabbasso * Ed Thigpen – batteria ;Note aggiuntive * Bill Grauer e Orrin Keepnews – produttori * Registrazioni effettuate al ''Reeves Sound Studios'', New York City, New York * Jack Higgins – ingegnere delle registrazioni * Paul Bacon, Ken Braren, Harris Lewine – design e produzione copertina album originale * Lawrence Shustak – foto retrocopertina album originale
Corano blu
Il '''Corano blu''' è un antico manoscritto coranico scritto in caratteri cufici. La datazione, il luogo di origine e il patrono del Corano blu sono sconosciuti e sono stati oggetto di dibattito accademico, sebbene sia generalmente accettato che il manoscritto sia stato prodotto tra la fine del IX e la metà del X secolo a Kairouan, in Tunisia o a Cordoba nella Spagna degli Omayyadi. Il manoscritto è tra le opere più famose della calligrafia islamica, notevole per le sue lettere in oro su una rara pergamena color indaco. Lo storico dell'arte Yasser Tabbaa ha scritto che "l'effetto evanescente" delle lettere dorate sulla pergamena blu "sembra affermare la credenza Mu'tazili nella natura creata e misteriosa della Parola di Dio".
Folio dal ''Corano blu'' che mostra la Sura 30 : 28-32, Metropolitan Museum of Art, New York. Il Corano blu è stato scritto in caratteri cufici, caratterizzati da angoli acuti e dall'assenza di segni vocalici. Ogni pagina contiene 15 righe, il che non è tradizionale per il periodo. Era comune per i Corani avere margini spessi, poche righe e ampi spazi tra le parole, proprio come il ''Corano Amajur'', che conteneva tre righe per pagina orizzontale. Le caratteristiche più comuni del Corano blu includono la colonna di lettere percettibile sul lato destro di ogni folio e la suddivisione delle lettere non collegate tra le righe del manoscritto. Si pensa che il manoscritto contenesse 600 folio di pergamena, realizzati con pelle di pecora, che era comunemente usata in funzione della sottigliezza del prodotto finito. A causa delle dimensioni e della costruzione del manoscritto, la pergamena avrebbe richiesto almeno 150 pecore. Il caratteristico colore blu della pergamena proveniva da un colorante indaco derivato da un materiale vegetale contenente indigotina, l'indaco indiano o il guado. A causa della composizione simile di tutti i coloranti indaco, la moderna tecnologia analitica e gli storici dell'arte non sono in grado di trarre una conclusione definitiva sulla fonte del colorante blu. Tuttavia, la ricerca condotta dalla studiosa Cheryl Porter, il cui lavoro si concentra sull'uso e l'implementazione tecnica del colore nei manoscritti, ha determinato che la tintura è stata probabilmente passata sulla pergamena prima che fosse allungata e asciugata. Le lettere dorate nel manoscritto ricevevano la loro lucentezza dorata dall'applicazione di foglia d'oro su un adesivo, come gomma, albume d'uovo, linfa di fico, colla di pesce o un sottoprodotto collante della produzione di pergamena. Il testo è stato delineato con inchiostro nero o marrone, che può essere attribuito a un inchiostro ferro-tannato che era comune al tempo e nel luogo di creazione stimati del manoscritto. Ogni Sūra è stata delimitata in gruppi di venti versi utilizzando rosette realizzate con foglia d'argento o inchiostro d'argento. I marcatori di versi erano anche dettagliati con vernice rossa, che si pensava provenisse da lacca o cartamo. Curiosamente, diverse pagine del manoscritto sono state completamente o in parte private delle lettere d'oro. Queste cancellature sembrano andare al di là della correzione degli errori degli scriba che si riscontrano regolarmente altrove. === Controversia sull'origine === L'origine esatta del Corano blu è sconosciuta. Gli studiosi hanno proposto che il manoscritto sia stato creato sotto il califfato abbaside, fatimide, omayyade o sotto i Kalbiti o Aghlabidi. Ciò collocherebbe il luogo di origine in Iran, Iraq, Tunisia, Spagna o Sicilia. Mappa del califfato omayyade nel 750; Mashhad si trova nell'angolo nord-est dell'Iran moderno, vicino a Herat, in Afghanistan. Una teoria è che il Corano blu sia stato prodotto in Persia durante il califfato abbaside. Questo è stato proposto per la prima volta da Frederik R. Martin, un diplomatico e commerciante svedese, che introdusse il Corano blu alla comunità accademica. Affermò di aver ottenuto alcune delle pagine del manoscritto a Costantinopoli e che provenissero da Mashhad, in Persia, dove erano state commissionate per la tomba del califfo abbaside Harun al-Rashid del IX secolo. Ciò è confermato dal timbro doganale persiano su una delle pagine. Inoltre, la forma orizzontale del Corano blu ricorda i Corani creati nel primo periodo abbaside, che collocherebbe il manoscritto dentro o intorno all'Iraq moderno. Queste prove supportano l'idea che il Corano blu sia stato creato nel mondo islamico orientale. D'altra parte, il Corano blu è stato incluso nell'inventario della Grande Moschea di Kairouan, che colloca il manoscritto in Tunisia intorno al 1300. Sebbene ciò non confermi che il manoscritto sia stato creato in Tunisia, gli studiosi sostengono che il trasporto del Corano blu nella sua interezza su una lunga distanza sarebbe da considearre improbabile. Ciò supporta l'idea che il Corano blu sia stato creato nel mondo islamico occidentale. Inoltre, il Corano blu condivide molte caratteristiche, incluso il suo colore blu intenso, con la Bibbia di Cava, un manoscritto creato nell'812 nella Spagna omayyade. Le somiglianze fisiche tra i due supportano l'idea che il Corano blu abbia avuto origine in Spagna intorno al IX secolo. Una teoria propone che un mecenate omayyade abbia commissionato il Corano blu e che il manoscritto sia stato creato da cristiani, che avevano una maggiore tradizione di scrivere i loro testi sacri su pergamena colorata rispetto ai musulmani. Poiché la distanza tra Spagna e Tunisia è minore che tra Persia e Tunisia, il trasporto del Corano blu sarebbe stato più facile e quindi più probabile. Attualmente, c'è ancora controversia tra gli studiosi su dove abbia avuto origine il Corano blu. Molti musei non sono d'accordo su come classificare il manoscritto, con alcuni, come il Denver Art Museum, che lo classificano come arte asiatica pur riconoscendo che potrebbe avere origini in Nord Africa. Questa categorizzazione conflittuale riflette il modo in cui gli studiosi non concordano, e potrebbero non essere mai d'accordo sulle vere origini del Corano blu. === Stato attuale del manoscritto === I circa 600 fogli del manoscritto furono separati e dispersi durante l'Impero ottomano, sebbene la maggior parte rimase a Kairouan fino agli anni 1950. Si stima che circa 100 fogli rimangano in musei e collezioni private, con la più grande, di 67 fogli, conservata nel Musée de la Civilization et des Arts Islamiques vicino a Kairouan. Altre collezioni includono la Biblioteca Nazionale della Tunisia, il Museo delle Belle Arti di Boston, i Musei d'Arte dell'Università di Harvard e il Metropolitan Museum of Art di New York. Molti dei fogli staccati sono stati venduti anche dalle principali case d'asta britanniche, Christie's e Sotheby's, negli anni 2010, per un prezzo di centinaia di migliaia di dollari ciascuno. Più di recente, Christie's ha messo all'asta un folio nel 2018 per una cifra dichiarata di 512.750 sterline, oltre il doppio della stima bassa per il lotto. Due fogli sono inclusi nella Collezione Khalili di arte islamica.
Controprogetto
Per '''controprogetto''' in ambito di diritto pubblico svizzero si intende la proposta di un parlamento mirato ad offrire un'alternativa alla proposta di legge formulata da un'iniziativa popolare.
=== Controprogetto diretto === Ai sensi dell'articolo 139 della costituzione federale svizzera il Parlamento può prendere posizione nei riguardi di un'iniziativa popolare di ''modifica parziale della costituzione sotto forma di testo già elaborato'' raccomandando all'elettorato l'approvazione o il rifiuto della proposta. Allo stesso tempo può contrapporre all'iniziativa un proprio disegno di revisione costituzionale, il cosiddetto controprogetto. Si parla di controprogetto ''diretto'' in quanto l'elettorato è chiamato ad esprimere il proprio voto simultaneamente sia sulla proposta dell'iniziativa popolare che sul controprogetto. Gli elettori possono votare a favore di entrambe le proposte e possono specificare a quale proposta dare la priorità (in caso entrambe vengano approvate) per mezzo della domanda di spareggio. Nel caso in cui nella domanda di spareggio una proposta ottiene la maggioranza dei voti popolari, mentre l'altra ottiene la maggioranza dei voti tra cantoni, allora entra in vigore quella proposta che, sommando la percentuale di voti popolari a quella dei voti tra cantoni, gode della somma più alta. Il controprogetto diretto deve contenere una proposta sulla stessa materia costituzionale dell'iniziativa popolare. Se così non fosse, la votazione popolare simultanea sarebbe in violazione della garanzia dei diritti politici a tutela della libera formazione della volontà e dell’espressione fedele del voto degli elettori. L'elaborazione di un controprogetto comporta un'allungamento delle scadenze a cui sono sottoposti il Consiglio federale e il Parlamento nel raggiungimento della loro raccomandazione di voto. Il Consiglio federale deve sottoporre al parere del Parlamento la propria bozza di legge entro diciotto mesi, invece che dodici. Il Parlamento può estendere il proprio periodo di lavoro, che inizia a decorrere dall'inoltro dell'iniziativa popolare, di trenta mesi, non appena il Consiglio nazionale o il Consiglio degli stati si sono pronunciati sulla controproposta. === Controprogetto indiretto === Il Parlamento può contrapporre all'iniziativa popolare anche un controprogetto indiretto, invece che uno diretto. L'articolo 97 della legge federale sull'Assemblea definisce questa tipologia di controprogetto come un "''disegno di atto legislativo strettamente connesso all'iniziativa popolare''". Solitamente si tratta di una proposta di legge federale ordinaria. Si parla di controprogetto ''indiretto'' perché non è previsto il voto simultaneo sul testo di modifica costituzionale dell'iniziativa popolare e sulla bozza di legge proposta dal Parlamento. Ciò non è permesso dal fatto che il processo di revisione costituzionale è sottoposto al referendum obbligatorio, che necessita dell'approvazione della maggioranza degli elettori e dei Cantoni, mentre una legge federale ordinaria può essere subordinata solo al referendum facoltativo che, nel caso fosse implementato, richiederebbe solo la maggioranza dei voti popolari e non anche la maggioranza dei Cantoni. Da un punto di vista legale un controprogetto indiretto sussiste se: * è soddisfatto almeno uno dei due requisiti per il prolungamento della scadenza per la procedura di iniziativa popolare (vedi sopra sotto "Controprogetto diretto"), oppure * una legge federale approvata da entrambe le camere consente al comitato di ritirare l'iniziativa condizionatamente, ovvero a patto che non sia stato proposto alcun referendum contro la legge stessa e che la legge venga approvata nel referendum. Il testo di legge del controprogetto indiretto può contenere condizioni non riconciliabili con il testo costituzionale previsto dall'iniziativa. Per questo motivo spesso viene stipulato nel controprogetto indiretto che esso entrerà in vigore solo se l'iniziativa viene ritirata o rifiutata in sede di voto. === Funzione politica del controprogetto === Nonostante il fatto che le iniziative popolari vengono approvate solo di rado dall'elettorato svizzero (appena 23 iniziative su un totale di 347 sono state approvate dal 1891 all'Agosto 2021), molto spesso riscuotono un successo indiretto grazie all'approvazione di controprogetti più o meno ambiziosi. Nel periodo che va dal 1891 fino a fine 2013, il Parlamento ha proposto controprogetti a 40 iniziative. In 27 casi ciò ha comportato il ritiro dell'iniziativa. In sede di voto popolare sono approvati 22 controprogetti diretti e ne sono stati respinti 15. Nel 30% delle iniziative il Parlamento ha contrapposto un controprogetto indiretto. 38 iniziative popolari sono state ritirate a favore di questi controprogetti indiretti. Il controprogetto è un elemento importante per la capacità di reazione delle autorità politiche, varrebbe a dire per la prontezza con la quale le autorità rispondono agli interessi dei cittadini. È in questo che si manifesta l'effetto consociativo della democrazia diretta. Una maggioranza parlamentare può utilizzare lo strumento della controproposta per segnalare che giudica l'iniziativa popolare come eccessiva o legalmente insoddisfacente, ma riconoscendone per lo meno parzialmente i meriti. 25 delle 26 costituzioni cantonali danno il diritto ai parlamenti cantonali di contrapporre un controprogetto alle iniziative popolari. Nel Canton Glarona è disciplinato nella sua legge sui diritti politici. A differenza della federazione, tutti i Cantoni prevedono iniziative popolari anche per le leggi ordinarie e prevedono pertanto anche il controprogetto diretto a livello di legge ordinaria, nel qual caso non cessa di essere necessario l'istituzione del controprogetto indiretto. Nel Canton Glarone e nel Canton Appenzello Interno il potere legislativo è esercitato da una Landsgemeinde, che non prevede iniziative popolari, bensì esclusivamente il diritto di iniziativa dato a ciascun singolo elettore. Il parlamento cantonale può comunque opporre un controprogetto ad ogni iniziativa di questo genere.
Khamsa di Nizami
Apertura di un manoscritto del ''Khamsa'' di Nizami, British Library Il '''''Khamsa''''' o '''''Panj Ganj''''' è l'opera principale e più conosciuta di Nizami Ganjavi.
Il ''Khamsa'' è strutturato in cinque lunghi poemi narrativi: * ''Makhzan-ol-Asrâr'' (, "Il tesoro o magazzino dei misteri| ), 1163 (alcuni lo datano 1176) * ''Khosrow o Shirin'' (, "Cosroe e Shirin"), 1177-1180 * ''Leyli o Majnun'' (, "Layla e Majnun"), 1192 * ''Eskandar-Nâmeh'' (, "Il libro di Alessandro"), 1194 o 1196–1202 * ''Haft Peykar'' (, "Le sette bellezze"), 1197 Il primo di questi poemi, ''Makhzan-ol-Asrâr'', fu influenzato dal monumentale ''Giardino della Verità'' di Sanai (morto nel 1131). Gli altri quattro poemi sono romanzi medievali. Cosroe e Shirin, Bahram-e Gur e Alessandro Magno, che hanno tutti episodi a loro dedicati nello Shāh-Nāmeh di ''Firdusi'', appaiono di nuovo qui al centro di tre dei quattro poemi narrativi di Nizami. L'avventura della coppia di amanti, Layla e Majnun, è il soggetto del secondo dei suoi quattro romanzi, e derivato da fonti arabe. In tutti questi casi, Nizami rielaborò in modo sostanziale il materiale dalle sue fonti. Il ''Khamsa'' era un soggetto popolare per sontuosi manoscritti illustrati con miniature dipinte presso le corti persiane e moghul nei secoli successivi. Gli esempi includono il Khamsa di Nizami (British Library, Or. 12208), creato per l'imperatore Moghul Akbar nel 1590. File:Brooklyn Museum - Page from an Illustrated Manuscript of the Khamseh by Nizami.jpg|Pagina da un manoscritto miniato del "Khamsa" di Nizami. Museo di Brooklyn. File:Folio from a Khamsa-c.jpg|Il Re sasanide Bahram Gur è un grande favorito nella tradizione e nella poesia persiana. Raffigurazione di "Bahram e la principessa indiana nel padiglione nero" di Nizami, ''Khamsa'', epoca safavide della metà del XVI secolo. File:Muhammad during the Isra and Mi'raj - from Nezami's Khamsa dated 1494.jpg|Un manoscritto del ''Khamsa'' di Nizami datato 1494, raffigurante il viaggio di Maometto a La Mecca alla Cupola della Roccia verso il Cielo. L'Arcangelo Gabriele si trova alla destra di Maometto. File:Layla and Majnun2.jpg|Una scena del romanzo " Layla e Majnun". Gli amanti contrastati si incontrano per l'ultima volta prima della loro morte. Entrambi sono svenuti e l'anziano messaggero di Majnun tenta di far rivivere Layla mentre gli animali selvatici proteggono la coppia da intrusi sgraditi. Illustrazione della fine del XVI secolo. File:Miraj by Sultan Muhammad.jpg|Illustrazione del 1543 dell'Isrāʾ e Miʿrāj del ''Khamsa'', probabilmente realizzata dal pittore di corte Sultan Muhammad. Questa versione è stata creata per il persiano Scià Tahmasp I.
Daima Beltrán
Ha vinto due volte la medaglia d'argento olimpica nella categoria pesi massimi a Sydney 2000 e ad Atene 2004. Nel corso della sua carriera, è stata anche due volte campionessa mondiale di judo nel 1997 e nel 1999 nella categoria open e più volte campionessa panamericana.
'''Olimpiadi''' *2 medaglie: **2 argenti (78 kg a Sydney 2000, 78 kg a Atene 2004) '''Mondiali''' *5 medaglie: **2 ori (open a Parigi 1997, open a Birmingham 1999) **3 bronzi (72 kg a Chiba 1995, 78 kg a Monaco 2001, open a Osaka 2003) '''Giochi panamericani''' *3 medaglie: **3 ori (72 kg a Mar del Plata 1995, 78 kg a Winnipeg 1999, 78 kg a Santo Domingo 2003) '''Campionati panamericani''' *8 medaglie: **8 ori (72 kg a Santiago del Cile 1994, 72 kg a San Juan 1996, 72 kg a Guadalajara 1997, 78 kg a Santo Domingo 1998, 78 kg e open a Córdoba 2001, 78 kg e open a Santo Domingo 2002)
José Alves Correia da Silva
È ricordato soprattutto per i suoi rapporti con suor Lúcia dos Santos, per il suo interessamento ai segreti di Fátima e di conseguenza anche alle apparizioni della Madonna avvenute nel territorio della sua diocesi.
José Alves Correia da Silva nacque a São Pedro de Fins, in Portogallo, il 15 gennaio 1872. Dopo gli studi necessari per diventare sacerdote fu ordinato il 5 agosto 1894 all'età di ventidue anni e iniziò il suo ministero nella diocesi di Porto. Il 15 maggio 1920 fu nominato vescovo della diocesi di Leiria, di recente costituzione. Il 25 luglio successivo fu consacrato dal vescovo António Barbosa Leão, coconsacranti i vescovi Manuel Luís Coelho da Silva e António Antunes. Il 5 agosto prese possesso della diocesi insediandosi. Rimase vescovo di Leira fino alla sua morte nel 1957. Nel 1917 la vergine Maria sarebbe apparsa più volte a tre bambini alla Cova da Iria, una località vicino a Fatima, e avrebbe affidato loro tre segreti. Il 13 ottobre 1930, monsignor da Silva annunciò in una lettera pastorale che dava l'autorizzazione al culto e approvava le apparizioni. Egli scrisse: Nel 1941 ordinò all'unico dei veggenti sopravvissuto all'influenza spagnola, suor Lucia, di rivelare i segreti e di aiutare alla stesura di una nuova edizione di un libro riguardante la vita della cugina Giacinta. Suor Lucia scrisse tutto quello che sapeva sulla cugina, sulle apparizioni e aggiunse anche due dei tre segreti rivelati dalla Madonna. Nel 1943 chiese a Lucia di rivelare il terzo segreto, ma lei rifiutò perché «non era ancora convinta che Dio l'avesse chiaramente autorizzata a rivelarlo». Nell'ottobre del 1943, quando si ammalò gravemente e si temeva per la sua vita, monsignor da Silva incalzò la suora nuovamente, ordinandole, questa volta, di mettere per iscritto il terzo segreto. Lucia obbedì, ma sigillò lo scritto dentro una busta che non avrebbe dovuto essere aperta prima del 1960 o prima della sua morte. Morì il 4 dicembre 1957. Una statua in suo onore, creata da Joaquim Correia, si trova nella piazza principale di Fatima e posta vicino a un'altra, dello stesso artista, di papa Pio XII. Nella stessa città di Fatima gli è stata intitolata anche una strada chiamata «Avenida Dom José Alves Correia da Silva». La genealogia episcopale è: * Cardinale Scipione Rebiba * Cardinale Giulio Antonio Santori * Cardinale Girolamo Bernerio, O.P. * Arcivescovo Galeazzo Sanvitale * Cardinale Ludovico Ludovisi * Cardinale Luigi Caetani * Cardinale Ulderico Carpegna * Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni * Papa Benedetto XIII * Papa Benedetto XIV * Cardinale Enrico Enriquez * Arcivescovo Manuel Quintano Bonifaz * Cardinale Buenaventura Córdoba Espinosa de la Cerda * Cardinale Giuseppe Maria Doria Pamphilj * Papa Pio VIII * Papa Pio IX * Cardinale Alessandro Franchi * Cardinale Gaetano Aloisi Masella * Cardinale José Sebastião d'Almeida Neto, O.F.M.Disc. * Vescovo António José de Souza Barroso * Vescovo António Barbosa Leão La successione apostolica è: * Vescovo João Pereira Venâncio
Regeneration (film 1997)
'''''Regeneration''''' è un film del 1997 diretto da Gillies MacKinnon e tratto dall'omonimo romanzo di Pat Barker.
Nel pieno della prima guerra mondiale un gruppo di soldati britannici è ricoverato al Craiglockhart War Hospital per riprendersi dalle proprie ferite fisiche e psicologiche. Tra i pazienti ci sono Siegfried Sassoon, Wilfred Owen e Robert Graves, tutti in cura presso il dottor William Rivers. Rivers non deve solo curare i propri pazienti, mentalmente provati dai conflitti, ma assicurarsi anche che Sassoon non finisca sotto corte marziale per una lettera scritta a ''The Times'' in cui criticava apertamente il modo in cui la guerra veniva gestita. * '''BAFTA''' (1998) ** Candidatura per il miglior film britannico * '''British Independent Film Awards''' (1998) ** Candidatura per la miglior regia di un film indipendente per Gillies MacKinnon ** Candidatura per il miglior attore per Jonathan Pryce
Aleksandr Ivanovič Gagarin
Tra il 1851 ed il 1853 fu governatore militare e poi governatore generale della città di Kutaisi, in Georgia, ove rimase sino alla sua morte nel 1857, quando cadde vittima di un attentato ordito dai deposti principi locali.
Aleksandr era il figlio minore del principe Ivan Alekseevič Gagarin e di sua moglie Elizaveta Ivanovna Balabina. Il 26 marzo 1821 lasciò il Corpo dei Paggi col grado di tenente e venne assegnato alla 1^ compagnia di artiglieria; il 14 dicembre 1822 venne trasferito alla 9^ compagnia di artiglieria a cavallo e dal 20 aprile 1823 entrò nella guardia dell'artiglieria a cavallo. Prese parte ai moti rivoluzionari del 1825: la mattina del 14 dicembre di quell'anno, assieme ad altri ufficiali del calibro di A.G. Villamov, I.P. Konovnitsyn, K.D. Lukin e A.V. Malinovsky, cercò di infrangere il giuramento di fedeltà fatto al granduca Nikolai Pavlovich e accettò di partecipare a una cospirazione militare. In quello stesso giorno ad ogni modo venne arrestato coi suoi compagni e trattenuto prigioniero presso la caserma sede della1^ brigata di artiglieria. Il 16 dicembre, tuttavia, venne perdonato dallo zar Nicola I di Russia. Promosso tenente il 24 maggio 1825, si licenziò dall'esercito il 16 gennaio 1830. Il generale Gagarin in un disegno d'epoca Rientrò poi in servizio col grado di capitano aiutante del governatore generale di Novorossijsk, il conte Mikhail Vorontsov, nel 1845, e quando questi venne nominato viceré del Caucaso, lo seguì da Odessa sino a Tbilisi. Prese parte ad una spedizione militare contro l'altopiano locale che si dimostrò un fallimento ma la sua distinzione e il suo coraggio gli valsero la nomina dapprima a sindaco di Derben e poi a governatore militare di Kutaisi. Il 14 settembre 1847 venne promosso maggiore generale. Con questo suo nuovo incarico, fece costruire un lungo viale cittadino, un parco e una grande fattoria per attirare nuovi abitanti e lavoratori, avviando dei lavori anche per l'estensione ed il miglioramento dei vitigni locali (in particolare contribuendo a diffondere il vitigno Isabella). Dotò inoltre la città di una palestra e di nuovi pubblici uffici. Il 26 novembre 1850, in riconoscimento della sua carriera militare, ricevette la IV classe dell'Ordine di San Giorgio. Quando iniziò la guerra russo-persiana nel 1853, Gagarin venne nominato capo del distaccamento Guria e combatté in diverse schermaglie contro i turchi, ricevendo quindi il comando della 13^ divisione di fanteria. Il 4 giugno 1854 venne promosso al grado di tenente generale. Vicino a Kars, durante un assalto senza successo tenutosi il 17 settembre 1855, venne gravemente ferito alla spalla sinistra e, privo di sensi, venne trasportato fuori dal campo di battaglia dai suoi uomini. Costretto a lasciare la campagna militare per curarsi all'estero, Gagarin trascorse un anno intero a Parigi. Nel 1856 tornò in Russia dove intendeva stabilirsi nella sua tenuta in Crimea a Kuchuk-Lambat, ma il governatore del Caucaso, il principe A.I. Baryatinsky gli offrì la carica di governatore generale di Kutaisi, in Georgia, che egli accettò. Nel febbraio del 1857, Gagarin giunse a Kutaisi e si accorse che nella regione l'amministrazione russa era molto meno solida di quanto il governo pensasse: ovunque pullulava di cospiratori che erano contrari all'occupazione russa dell'area e lo stesso Gagarin cadde vittima di un attentato il 22 ottobre 1857, morendo cinque giorni dopo. L'attentato era stato organizzato da Konstantin Dadeshkeliani, deposto principe di Svaneti. La principessa Anastasia Daidovna Orbeliani, seconda moglie del principe Gagarin Gagarin si sposò due volte: la prima con Maria Andreevna Borozdina (morta nel 1849) e la seconda con la principessa Anastasia Davidovna Orbeliani (1825-1907), la quale gli diede una figlia Ekaterina, morta poi all'età di 10 anni a causa di tubercolosi ossea.
Tea Donguzašvili
Di origine georgiana, ha vinto la medaglia di bronzo ai Giochi di Atene 2004 nella categoria pesi massimi. In carriera, ha vinto anche diverse medaglie mondiali ed europee.
'''Olimpiadi''' *1 medaglia: **1 bronzo (78 kg a Atene 2004) '''Mondiali''' *3 medaglie: **1 argento (open a Tjumen' 2011) **2 bronzi (78 kg a Osaka 2003, open a Tokyo 2010) '''Europei''' *11 medaglie: **1 oro (open a Novi Sad 2006) **7 argenti (78 kg a Parigi 2001, open a Marburgo 2002, 78 kg a Düsseldorf 2003, 78 kg e open a Rotterdam/Mosca 2005, 78 kg a Lisbona 2008, 78 kg a Vienna 2010) **3 bronzi (open a Breslavia 2000, 78 kg a Belgrado 2007, 78 kg a Istanbul 2011) '''Universiadi''' *2 medaglie: **1 argento (78 kg a Palma di Maiorca 1999) **1 bronzo (78 kg a Pechino 2001)
Scottish Open 2021
Lo '''Scottish Open 2021''' è il settimo evento professionistico della stagione 2021-2022 di snooker, il sesto valido per il Ranking, e la 12ª edizione di questo torneo, che si disputerà dal 6 al 12 dicembre 2021, presso la Venue Cymru di Llandudno, in Galles. È il terzo evento stagionale della Home Nations Series e della BetVictor European Series 2021-2022. Il campione in carica è Mark Selby.
* '''Vincitore: £''' * '''Finalista: £''' * Semifinalisti: £ * Quarti di finale: £ * Ottavi di finale: £ * Sedicesimi di finale: £ * Trentaduesimi di finale: £ * Miglior break: £ * '''Totale: £''' === Aspetti tecnici === Dopo aver disputato l'edizione 2020 alla Marshall Arena di Milton Keynes, in Inghilterra, in quanto unica bolla in grado di poter ospitare tutto lo staff necessario per i tornei, compresi i giocatori, il torneo si sarebbe dovuto svolgere alla Emirates Arena di Glasgow, in Scozia, sede abituale della competizione dal 2016 al 2019. Tuttavia, a causa di un problema contrattuale, il 17 agosto 2021 il World Snooker Tour comunica che l'evento viene ospitato, per la prima volta nella sua storia, dalla Venue Cymru di Llandudno, in Galles, struttura che viene aperta al pubblico. === Aspetti sportivi === Per la prima volta nella sua storia, la Home Nations Series vede disputarsi un turno di qualificazione, che in occasione dello Scottish Open si svolge dal 24 al 29 settembre 2021, presso il Barnsley Metdrodome di Barnsley, in Inghilterra. L'evento è valevole per la classifica mondiale per la sesta edizione consecutiva e la dodicesima edizione in totale. Vene confermato per intero il montepremi delle precedenti due edizioni. Il 28 giugno 2021 l'azienda di scommesse sportive BetVictor comunica di essersi accordata con il World Snooker Tour per sponsorizzare tutti i quattro eventi Home Nations Series, accorpando questa serie di tornei alla BetVictor European Series per la stagione 2021-2022. La BetVictor aveva già sponsorizzato questo torneo nel 2018. È assente al torneo Marco Fu, il quale viene sostituito dal dilettante Michael White, oltre a Liam Graham, Amaan Iqbal (questi ultimi due in quanto wildcard nominate dal WST), Sanderson Lam, Michael Georgiou, Si Jiahui e Soheil Vahedi, i quali completano il quadro dei 128 giocatori presenti. Le seguenti emittenti e piattaforme streaming trasmetteranno lo Scottish Open 2021. Copertura Paese/Continente Fase Eurosport ed Fase finale Le prime 16 teste di serie Mark Selby, Judd Trump, Ronnie O'Sullivan, Neil Robertson, Kyren Wilson, Shaun Murphy, John Higgins, Mark Williams, Stephen Maguire, Ding Junhui, Mark Allen, Barry Hawkins, Stuart Bingham, Jack Lisowski, Yan Bingtao ed Anthony McGill e le due wildcard scozzesi Liam Graham ed Amaan Iqbal, disputano il loro turno di qualificazione alla Venue Cymru, sede della fase finale del torneo. Giocatore 1 Risultato Giocatore 2 1 Mark Selby Sean Maddocks 108 100 Gerard Greene Oliver Lines 69 32 Xiao Guodong Fraser Patrick 114 93 Duane Jones Ian Burns 101 16 Anthony McGill Jamie Wilson 85 61 Chris Wakelin Mark Joyce 63 17 Zhou Yuelong Lee Walker 83 115 Jamie O'Neill Jimmy Robertson 48 49 Mark Davis Michael White 24 Tom Ford Peter Lines 95 56 Sunny Akani Lukas Kleckers 76 9 Stephen Maguire Yuan Sijun 111 Soheil Vahedi Robbie Williams 68 25 Zhao Xintong Lei Peifan 113 Sanderson Lam Jamie Clarke 67 8 Mark Williams Ben Woollaston 52 5 Kyren Wilson Andy Hicks 106 77 Fergal O'Brien David Grace 58 28 Gary Wilson Cao Yupeng 86 53 Tian Pengfei Anthony Hamilton 47 12 Barry Hawkins Pang Junxu 66 97 Louis Heathcote Iulian Boiko 104 21 Joe Perry Andrew Pagett 99 44 Luca Brecel Alexander Ursenbacher 42 110 Jackson Page Aaron Hill 81 20 Graeme Dott Michael Judge 120 79 Ashley Hugill Matthew Selt 33 13 Stuart Bingham Andrew Higginson 62 35 Scott Donaldson Jak Jones 65 29 Ricky Walden Steven Hallworth 70 36 Matthew Stevens Si Jiahui 4 Neil Robertson Ben Hancorn 84 3 Ronnie O'Sullivan Dominic Dale 60 94 Farakh Ajaib Michael Georgiou 30 Liang Wenbó Elliot Slessor 43 89 Stephen Hendry Allan Taylor 75 14 Jack Lisowski Stuart Carrington 51 57 Joe O'Connor Jamie Jones 50 19 Thepchaiya Un-Nooh Sam Craigie 55 45 Liam Highfield Zhao Jianbo 74 34 Lu Ning Xu Si 98 22 Ali Carter Ken Doherty 73 59 Mark King Rory McLeod 78 11 Mark Allen Martin O'Donnell 46 40 Hossein Vafaei Fan Zhengyi 88 27 Kurt Maflin Wu Yize 107 38 Li Hang Nigel Bond 64 6 Shaun Murphy Ng On-yee 121 7 John Higgins Alfie Burden 118 WC Amaan Iqbal Noppon Saengkham 39 26 Ryan Day Lyu Haotian 54 80 Gao Yang Peter Devlin 82 10 Ding Junhui Zhang Anda 119 109 Mitchell Mann Reanne Evans 117 23 Martin Gould Zhang Jiankang 90 103 Barry Pinches Jordan Brown 37 102 Jimmy White Chang Bingyu 92 18 David Gilbert Simon Lichtenberg 72 71 Ashley Carty Hammad Miah 91 15 Yan Bingtao Zak Surety 87 112 Igor Figueiredo Dean Young 116 31 Michael Holt Liam Graham WC 105 Chen Zifan Craig Steadman 96 2 Judd Trump Robert Milkins 41
Biblide (Bouguereau)
'''''Biblide''''' è il nome di due dipinti del pittore francese William-Adolphe Bouguereau, entrambi realizzati nel 1884. La prima versione del dipinto è conservata nel museo Salar Jung di Hyderābād, in India, mentre la seconda si trova in una collezione privata.
Entrambe le versioni dell'opera vennero realizzate a Parigi nel 1884 ed una delle due venne esposta al Salon dell'anno successivo. Questi due dipinti raffigurano la ninfa Biblide, un personaggio della mitologia greca. Secondo la variante della leggenda riportata da Ovidio nelle sue ''Metamorfosi'', Biblide si innamorò di suo fratello Cauno e si confessò a lui, ma questo la rifiutò e fuggì. Biblide allora si mise alla sua ricerca, ma alla fine, dopo aver attraversato vari paesi senza ritrovare il fratello, si arrese e morì esausta, versando molte lacrime. Gli dèi ebbero pietà di lei e, dato che era morta piangendo, decisero di trasformarla in una sorgente. La scena si svolge presso un ruscello (il quale è più dettagliato nella seconda versione dell'opera), in un'ambientazione silvestre, e raffigura il momento nel quale Biblide scopre che Cauno è fuggito. La ninfa viene raffigurata nuda, dato che nelle ''Metamorfosi'' di Ovidio viene detto che Biblide viene colta da un attacco di follia dopo la fuga del fratello e si squarcia le vesti. Biblide è piegata verso il ruscello e poggia le sue braccia su una roccia. La ninfa viene raffigurata nell'atto di piangere, dato che presto morirà e verrà tramutata in una sorgente. Il movimento della donna risulta grazioso e il suo incarnato è delicato, tanto da sembrare morbido.
Eccellenza Lombardia 2021-2022
Il '''campionato italiano di calcio di Eccellenza regionale 2021-2022''' è il trentunesimo organizzato in Italia. Rappresenta il quinto livello del calcio italiano. Questi sono i gironi organizzati dal Comitato Regionale della regione Lombardia.
=== Avvenimenti === === Formato === === Squadre partecipanti === Club Città Stadio Stagione precedente A.S.D. Accademia Pavese San Genesio Sant'Alessio con Vialone e San Genesio ed Uniti (PV) Stadio comunale Carlo-Davide-Giampiero (Sant'Alessio con Vialone) 8ª in Eccellenza/B A.C. Ardor Lazzate Lazzate (MB) Centro sportivo comunale Gianni Brera 5ª in Eccellenza/A A.S.D.C. Ba.Se. 96 Seveso Seveso (MB) Centro sportivo comunale Enrico Colombo 6ª in Eccellenza/A A.S.D. Calcio Club Milano Milano Centro sportivo comunale Gianni Brera (Pero) 3ª in Eccellenza/B A.S.D. Calvairate Milano Centro sportivo Calvairate (Calvairate) G.S. Castanese Castano Primo (MI) Centro sportivo comunale Annibale Sacchi 11ª in Eccellenza/A U.P. Gavirate Calcio Gavirate (VA) Centro sportivo comunale Mario Porta (Vedano Olona) 9ª in Eccellenza/A A.C. Pavia 1911 S.S.D. a r.l. Pavia Stadio Pietro Fortunati 7ª in Eccellenza/B F.C.D. Rhodense Rho (MI) Stadio Valter Vinciguerra (Lucernate) U.S. Sestese Calcio Sesto Calende (VA) Centro sportivo comunale Alfredo Milano 8ª in Eccellenza/A U.S. Settimo Milanese Settimo Milanese (MI) Centro sportivo comunale Battista Re 10ª in Eccellenza/B S.S.D. a r.l. Varesina Sport C.V. Castiglione Olona e Venegono Superiore (VA) Centro sportivo comunale(Venegono Superiore) 2ª in Eccellenza/A A.S.D. Varzi F.B.C. Varzi (PV) Centro sportivo comunale Carlo Chiappano 4ª in Eccellenza/B F.C. Verbano Calcio Besozzo (VA) Centro sportivo comunale Sergio Marvelli A.C.D. Vergiatese Vergiate (VA) Centro sportivo comunale Tullio & Masetto Landoni 4ª in Eccellenza/A A.S.D. A.V.C. Vogherese 1919 Voghera (PV) Stadio Giovanni Parisi 9ª in Eccellenza/B === Classifica finale === Squadra 1. Accademia Pavese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Ardor Lazzate '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. Base 96 Seveso '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. Club Milano '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. Calvairate '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. Castanese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. Gavirate '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. Settimo Milanese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 13. Varzi '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 14. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 15. Vergiatese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 16. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda:''''' :      Promosso in '''Serie D'''. :      Ammesso ai '''play-off nazionali'''. : Ai '''play-off''' o ai '''play-out'''. :      Retrocesso in '''Promozione'''. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la ''classifica avulsa'' tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: *Punti negli scontri diretti *Differenza reti negli scontri diretti *Differenza reti generale *Reti realizzate in generale *Sorteggio === Risultati === ==== Tabellone ==== APV ARD BSE CCM CAL CAS GAV PAV RHO SES SET VAR VRZ VER VRG VOG Accademia Pavese –––– Ardor Lazzate –––– Base 96 Seveso –––– Club Milano –––– Calvairate –––– Castanese –––– Gavirate –––– Pavia –––– Rhodense –––– Sestese –––– Settimo Milanese –––– Varesina –––– Varzi –––– Verbano –––– Vergiatese –––– Vogherese –––– === Squadre partecipanti === Club Città Stadio Stagione precedente AlbinoGandino S.S.D. s.r.l. Albino e Gandino (BG) Centro sportivo comunale Falco (Albino) F.C. Castelleone Castelleone (CR) Centro sportivo comunale Dosso U.S.D. Cisanese Cisano Bergamasco (BG) Centro sportivo comunale A.S.D. R.C. Codogno 1908 Codogno (LO) Stadio Fratelli Molinari 6ª in Eccellenza/B A.S.D. Lemine Almenno Calcio Almenno San Salvatore (BG) Centro sportivo comunale Fratelli Pedretti 11ª in Eccellenza/C S.S.D. Luciano Manara Barzanò (LC) Centro sportivo comunale Figliodoni 10ª in Eccellenza/A G.S.D. Luisiana Pandino (CR) Centro sportivo comunale S.S.D. Mapello a r.l. Mapello (BG) Centro sportivo comunale 9ª in Eccellenza/C U.S.D. Mariano Calcio Mariano Comense (CO) Stadio Città di Mariano U.S. Offanenghese Offanengo (CR) Campo sportivo Nuovo Comunale A.S.D. Pontelambrese Ponte Lambro (CO) Centro sportivo comunale 7ª in Eccellenza/A A.S. Sancolombano San Colombano al Lambro (MI) Stadio Franco Riccardi 11ª in Eccellenza/B A.S.D. Sant'Angelo Sant'Angelo Lodigiano (LO) Stadio Carlo Chiesa 2ª in Eccellenza/B U.S.D. Scanzorosciate Calcio Scanzorosciate (BG) Campo sportivo comunale 18ª in Serie D/B, retrocesso A.S.D. Speranza Agrate Agrate Brianza (MB) Centro sportivo comunale Salvatore Missaglia 10ª in Eccellenza/C C.S. Trevigliese A.S.D. Treviglio (BG) Stadio Mario Zanconti S.S.D. a r.l. G.S. Vertovese Vertova (BG) Centro sportivo comunale (Casnigo) A.S.D. Zingonia Verdellino Verdellino e Zingonia (BG) Centro sportivo comunale (Verdellino) 3ª in Eccellenza/C === Classifica finale === Squadra 1. AlbinoGandino '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Castelleone '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. Cisanese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. Lemine Almenno '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. Luisiana '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. Mapello '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. Offanenghese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. Pontelambrese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 13. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 14. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 15. Speranza Agrate '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 16. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 17. Vertovese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 18. Zingonia Verdellino '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda:''''' :      Promosso in '''Serie D'''. :      Ammesso ai '''play-off nazionali'''. : Ai '''play-off''' o ai '''play-out'''. :      Retrocesso in '''Promozione'''. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la ''classifica avulsa'' tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: *Punti negli scontri diretti *Differenza reti negli scontri diretti *Differenza reti generale *Reti realizzate in generale *Sorteggio === Risultati === ==== Tabellone ==== ALB CAS CIS COD LEM LMA LUI MAP MAR OFF PON SAC SAN SCA SPE TRE VER ZVE AlbinoGandino –––– Castelleone –––– Cisanese –––– Codogno –––– Lemine Almenno –––– Luciano Manara –––– Luisiana –––– Mapello –––– Mariano –––– Offanenghese –––– Pontelambrese –––– Sancolombano –––– Sant'Angelo –––– Scanzorosciate –––– Speranza Agrate –––– Trevigliese –––– Vertovese –––– Zingonia Verdellino –––– === Squadre partecipanti === Club Città Stadio Stagione precedente A.S.D. Atletico Castegnato Castegnato (BS) Campo sportivo comunale 5ª in Eccellenza/C U.S. Bedizzolese Bedizzole (BS) Campo sportivo comunale Gian Pietro Siboni F.C. Carpenedolo S.S.D. s.r.l Carpenedolo (BS) Stadio Mundial '82 F.C. Castiglione A.S.D. Castiglione delle Stiviere (MN) Stadio Ugo Lusetti 7ª in Eccellenza/C A.S.D CazzagoBornato Calcio Bornato di Cazzago San Martino (BS) Campo sportivo comunale Pol. Ciliverghe Mazzano Ciliverghe di Mazzano (BS) Centro sportivo Sterilgarda (Molinetto) 4ª in Eccellenza/C U.S. Darfo Boario s.r.l. S.S.D. Darfo Boario Terme (BS) Stadio comunale A.S.D. Forza e Costanza 1905 Martinengo (BS) Stadio comunale Bepi Casari U.S. Governolese Governolo di Roncoferraro (MN) Stadio Pietro Vicini F.C. Lumezzane VGZ A.S.D. Lumezzane (BS) Stadio Tullio Saleri 2ª in Eccellenza/C A.S.D. Orceana Calcio Orzinuovi (BS) Stadio comunale di Orzinuovi Pol. Prevalle Prevalle (BS) Centro sportivo comunale 8ª in Eccellenza/C A.S.D. Pro Palazzolo Palazzolo sull'Oglio (BS) Campo sportivo comunale A.S.D. Rovato Calcio Rovato (BS) Campo sportivo comunale S.S.D. Valcalepio F.C. a r.l. Castelli Calepio (BG) Centro sportivo comunale (Cividino) 6ª in Eccellenza/C U.S. Vobarno Vobarno (BS) Centro sportivo comunale === Classifica finale === Squadra 1. Atletico Castegnato '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 2. Bedizzolese '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 3. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 4. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 5. CazzagoBornato '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 6. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 7. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 8. Forza e Costanza '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 9. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 10. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 11. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 12. Prevalle '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 13. '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 14. Rovato '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 15. Valcalepio '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 16. Vobarno '''0''' 0 0 0 0 0 0 0 '''''Legenda:''''' :      Promosso in '''Serie D'''. :      Ammesso ai '''play-off nazionali'''. : Ai '''play-off''' o ai '''play-out'''. :      Retrocesso in '''Promozione'''. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. :In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la ''classifica avulsa'' tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: *Punti negli scontri diretti *Differenza reti negli scontri diretti *Differenza reti generale *Reti realizzate in generale *Sorteggio === Risultati === ==== Tabellone ==== ACA BED CAR CAS CAZ CMA DBO FEC GOV LUM ORC PRE PPA ROV VAL VOB Atletico Castegnato –––– Bedizzolese –––– Carpenedolo –––– Castiglione –––– CazzagoBornato –––– Ciliverghe Mazzano –––– Darfo Boario –––– Forza e Costanza –––– Governolese –––– Lumezzane –––– Orceana –––– Prevalle –––– Pro Palazzolo –––– Rovato –––– Valcalepio –––– Vobarno ––––
German Masters 2022
Il '''German Masters 2022''' è l'undicesimo evento professionistico della stagione 2021-2022 di snooker, il nono valido per il Ranking, e la 13ª edizione di questo torneo, che si disputerà dal 26 al 30 gennaio 2022, presso il Tempodrom di Berlino, in Germania. È il quinto evento stagionale della BetVictor European Series 2021-2022. Il campione in carica è Judd Trump.
* '''Vincitore: £''' * '''Finalista: £''' * Semifinalisti: £ * Quarti di finale: £ * Ottavi di finale: £ * Sedicesimi di finale: £ * Trentaduesimi di finale: £ * Miglior break: £ * '''Totale: £''' === Aspetti tecnici === Dopo aver disputato l'edizione 2021 alla Marshall Arena di Milton Keynes, in Inghilterra, in quanto unica bolla in grado di poter ospitare tutto lo staff necessario per i tornei, compresi i giocatori, il torneo si svolge al Tempodrom di Berlino, in Germania, sede abituale della competizione dal 2011 al 2020, struttura che viene aperta al pubblico. A seguito del posticipo del Turkish Masters al marzo 2022, il German Masters diventa il primo torneo a disputarsi fuori dal Regno Unito dal Gibraltar Open 2020. === Aspetti sportivi === Così come accaduto nel 2013 e consecutivamente dal 2015, il German Masters vede disputarsi due turni di qualificazione, che si svolgono dal 18 al 26 ottobre 2021, presso il Chase Leisure Centre di Cannock, in Inghilterra, per la prima volta nella sua storia. L'evento è valevole per la classifica mondiale per la dodicesima edizione consecutiva. Vene confermato per intero il montepremi delle precedenti due edizioni. Il 28 giugno 2021 l'azienda di scommesse sportive BetVictor comunica di essersi accordata con il World Snooker Tour per sponsorizzare tutti i quattro eventi Home Nations Series, accorpando questa serie di tornei alla BetVictor European Series per la stagione 2021-2022. La BetVictor aveva già sponsorizzato questo torneo nel 2020. È assente al torneo Marco Fu, il quale viene sostituito dal dilettante Ross Muir, oltre a Sanderson Lam, Michael Georgiou, Si Jiahui, Soheil Vahedi, Michael White e David Lilley, i quali completano il quadro dei 128 giocatori presenti. === Turno 1 === Giocatore 1 Risultato Giocatore 2 1 Judd Trump Tian Pengfei 53 81 Aaron Hill Anthony Hamilton 47 32 Xiao Guodong Duane Jones 93 80 Gao Yang Stephen Hendry 89 16 Anthony McGill Louis Heathcote 97 91 Hammad Miah Jamie O'Neill 115 17 Zhou Yuelong Peter Devlin 82 87 Zak Surety Mark Joyce 63 79 Ashley Hugill Allan Taylor 75 24 Tom Ford Joe O'Connor 57 76 Lukas Kleckers Yuan Sijun 111 9 Stephen Maguire Dominic Dale 60 66 Pang Junxu Dean Young 116 25 Zhao Xintong Stuart Carrington 51 92 Chang Bingyu Peter Lines 95 8 Mark Williams Oliver Lines 69 5 Kyren Wilson Xu Si 98 104 Iulian Boiko Li Hang 38 28 Gary Wilson Ian Burns 101 48 Jimmy Robertson Martin O'Donnell 46 12 Barry Hawkins Matthew Selt 33 Michael Georgiou Scott Donaldson 35 21 Joe Perry Zhang Jiankang 90 96 Craig Steadman Ng On-yee 121 52 Ben Woollaston Zhang Anda 119 20 Graeme Dott Si Jiahui 85 Jamie Wilson Wu Yize 107 13 Stuart Bingham Luca Brecel 44 72 Simon Lichtenberg Sanderson Lam 29 Ricky Walden Jackson Page 110 37 Jordan Brown Michael White 4 Neil Robertson Fraser Patrick 114 3 Ronnie O'Sullivan Hossein Vafaei 40 70 Steven Hallworth Andrew Higginson 62 30 Liang Wenbó Reanne Evans 117 77 Fergal O'Brien Ben Hancorn 84 14 Jack Lisowski Andrew Pagett 99 94 Farakh Ajaib Liam Highfield 45 19 Thepchaiya Un-Nooh Fan Zhengyi 88 78 Rory McLeod Lu Ning 34 83 Lee Walker Lyu Haotian 54 22 Ali Carter Robert Milkins 41 56 Sunny Akani Michael Judge 120 11 Mark Allen Alfie Burden 118 David Lilley Mitchell Mann 109 27 Kurt Maflin Andy Hicks 106 86 Cao Yupeng Robbie Williams 68 6 Shaun Murphy Mark King 59 7 John Higgins Noppon Saengkham 39 42 Alexander Ursenbacher Jak Jones 65 26 Ryan Day Jimmy White 102 64 Nigel Bond Jamie Clarke 67 10 Ding Junhui Mark Davis 49 100 Gerard Greene Sam Craigie 55 23 Martin Gould Matthew Stevens 36 61 Chris Wakelin Ken Doherty 73 43 Elliot Slessor Zhao Jianbo 74 18 David Gilbert David Grace 58 113 Lei Peifan Soheil Vahedi 15 Yan Bingtao Chen Zifan 105 50 Jamie Jones Barry Pinches 103 31 Michael Holt Igor Figueiredo 112 108 Sean Maddocks Ashley Carty 71 2 Mark Selby Ross Muir === Turno 2 === Giocatore 1 Risultato Giocatore 2 === Finale ===
David Barstow
Ha vinto quattro premi Pulitzer dal 2005, tutti legati al suo lavoro con ''The New York Times'', ed è stato tre volte finalista del Premio Pulitzer negli anni '90, durante i servizi per il ''Tampa Bay Times''.
Nato a Boston, nel 1986 ha conseguito la laurea presso la Medil School of Journalism della Northwestern University. Barstow lavora per il ''New York Times'' dal 1999 ed è giornalista investigativo dal 2002. David ha lavorato per il ''Tampa Bay Times'' in Florida, dove è stato finalista per tre premi Pulitzer nel 1997 e nel 1998. Il ''New York Times'' ha vinto il Premio Pulitzer per la performance pubblica nel 2004, citando "il lavoro di David Barstow e Lowell Bergman, che hanno esaminato incessantemente morti e feriti tra i lavoratori americani e hanno accusato i datori di lavoro di violare le regole di sicurezza di base". Nel 2009, Barstow ha vinto il Premio Pulitzer per i rapporti investigativi mentre lavorava per il ''Times'' per la sua persistente segnalazione di alcuni pensionati che lavoravano con il Pentagono alla radio e alla televisione, e alcuni avevano anche rapporti non divulgati”. Una delle tre storie presentate per il Premio Pulitzer è stato il rapporto di ricerca "The Message Machine: Television Analytics, the Pentagon's Hidden Hand" (20 aprile 2008). Barstow ha riferito che il Dipartimento della Difesa ha reclutato più di 75 militari in pensione, alcuni dei quali avevano legami non divulgati con appaltatori della difesa, ed è apparso sui principali canali di notizie come analisti militari, commentando la guerra in Iraq a loro favore.. Ha scritto: "Registrazioni e interviste mostrano come l'amministrazione Bush abbia usato il suo controllo sull'accesso alle informazioni per trasformare gli analisti in una sorta di cavallo di Troia dei media - uno strumento progettato per modellare il terrorismo dalle principali reti televisive e radiofoniche". Sebbene il Pentagono abbia inizialmente rilasciato una dichiarazione in cui riprende il programma, i rappresentanti dell'ufficio dell'ispettore generale del Pentagono hanno successivamente affermato che aveva alcune carenze e la dichiarazione è stata ritirata. Barstow e Alejandra Xanic von Bertrab hanno condiviso il Premio Pulitzer per la cronaca investigativa e il Premio Gerald Loeb per il giornalismo d'affari investigativo (rivelando come Wal-Mart abbia usato la corruzione per dominare il mercato messicano). Secondo i suoi rapporti del ''New York Times'' il futuro presidente Donald Trump e la sua famiglia hanno evitato di pagare circa mezzo miliardo di dollari in tasse, Barstow ha condiviso il Premio Pulitzer 2019 per i servizi esplicativi con Susanne Craig e Rus Butner.
Olympique Lyonnais 2020-2021 (femminile)
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti la squadra femminile dell'''Olympique Lione''' nelle competizioni ufficiali della stagione '''2020-2021'''.
In campionato l'Olympique Lione ha concluso al secondo posto di un solo punto dietro al , mancando la vittoria del campionato per la prima volta dopo quattordici anni. Il campionato è stato concluso con 61 punti, frutto di 20 vittorie, 1 pareggio e 1 sola sconfitta. La Coppa di Francia è stata annullata a causa delle restrizioni legate alla pandemia di COVID-19 dopo la disputa degli ottavi di finale, dopo che l'OL aveva superato lo . Dopo cinque trionfi consecutivi, l'Olympique Lione non ha raggiunto la finale della UEFA Women's Champions League, venendo eliminato ai quarti di finale dalle connazionali del grazie alla regola dei gol fuori casa. Nei due turni precedenti l'OL aveva eliminato prima le italiane della e poi le danesi del . L'eliminazione dalla Champions League aveva contribuito all'esonero dell'allenatore Jean-Luc Vasseur il 27 aprile 2021, sostituito da Sonia Bompastor. Le tenute di gioco sono le stesse dell' maschile. '''''Area tecnica''''' * Allenatore: Jean-Luc Vasseur, dal 27 aprile 2021 Sonia Bompastor * Vice allenatore: Camille Abily, Michel Sorin * Preparatore dei portieri: Christophe Gardié * Preparatore atletico: Romain Segui * Medico sociale: David Mouriesse * Fisioterapista: Yannick Millet, Thibault Aubin * Coordinatore: Julie Fryc * Analista video: Maeva Ruiz === Sessione estiva === Acquisti R. Nome da Modalità P Dolores Gallardo ''definitivo'' D Ellie Carpenter ''definitivo'' D Celia Jiménez ''in prestito'' D Sakina Karchaoui ''definitivo'' C Sara Björk Gunnarsdóttir ''definitivo'' A Jodie Taylor ''definitivo'' Cessioni R. Nome a Modalità P Lisa Weiß ''definitivo'' D Lucy Bronze ''definitivo'' D Alex Greenwood ''definitivo'' D Grace Kazadi ''in prestito'' C Eva Kouache ''definitivo'' C Danielle Roux ''in prestito'' A Naomie Feller ''fine prestito'' A Emelyne Laurent ''in prestito'' A Shanice van de Sanden ''definitivo'' === Sessione invernale === Acquisti R. Nome da Modalità C Catarina Macario ''definitivo'' C Damaris Egurrola ''definitivo'' Cessioni R. Nome a Modalità D Celia Jiménez ''fine prestito'' === Division 1 === === Coppa di Francia === === UEFA Women's Champions League === === Statistiche di squadra === Competizione Punti In casa In trasferta Totale DR Division 1 61 11 10 1 0 44 4 11 10 0 1 34 2 22 20 1 1 78 6 +72 Coppa di Francia - 0 0 0 0 0 0 1 1 0 0 5 0 1 1 0 0 5 0 +5 Champions League - 3 2 0 1 6 2 3 3 0 0 7 3 6 5 0 1 13 5 +8 Totale - 14 12 1 1 50 6 15 14 0 1 46 5 29 26 1 2 96 11 +85 === Andamento in campionato === === Statistiche delle giocatrici ===
I fratelli Koala
'''''I fratelli Koala''''' è una serie animata australiano-britannica in stop-motion, in onda in Italia su Playhouse Disney e Disney Channel.
*Saverio Indrio: Voce narrante *Mauro Gravina: Frank *Franco Mannella: Buster *Antonella Rinaldi: Lolly *Ilaria Latini: Alice *Paolo Marchese: George *Valeria Vidali: Josie *Sergio Lucchetti: Archie *Corrado Conforti: Sammy *Laura Latini: Mitzi *Emiliano Coltorti: Ned
Palazzo di Ivan Alekseevič Gagarin
Il '''Palazzo''' o '''Casa di Ivan Alekseevič Gagarin''' è una palazzo di stile neoclassico posto a Mosca. Fu l'abitazione del politico e militare principe Ivan Alekseevič Gagarin.
La facciata del palazzo col tipico colonnato neoclassico La casa d'abitazione venne fatta costruire dal principe Ivan Alekseevič Gagarin nel 1817, ma l' edificio venne completamente ricostruito nel 1837. Dal 1820 al 1830 durante la residenza stabile del principe Gagarin, a palazzo si tenne un vivace salotto culturale presieduto dalla sua convivente e poi moglie, l'attrice Ekaterina Semёnova Semёnovna. Nel 1826 visitò il palazzo il celebre poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin. Negli anni '60 dell'Ottocento, qui visse Aleksandr Nikolaevič Murav'ëv, un decabrista tornato dall'esilio al quale era stato condannato. Il palazzo, di stile neoclassico, è articolato su due piani. Nella parte anteriore è presente un soppalco a cinque colonne che rimandano chiaramente ai dettami classici. Di particolare rilievo è il portico decorato con modanature in stucco, di stile dorico, retto da sei pilastri al piano terra. Le pareti del piano inferiore sono a bugnato.
Ad purpuratorum Patrum Collegium
'''''Ad purpuratorum Patrum Collegium''''' è un ''motu proprio'' dell'11 febbraio 1965 di papa Paolo VI. Tale documento concerne il ruolo dei cardinali con sede in un Patriarcato d'Oriente nel collegio cardinalizio.
Il documento è strutturato in un'introduzione seguita da cinque disposizioni: * I. I patriarchi orientali nominati cardinali sono annoverati tra i Cardinali Vescovi. * II. I patriarchi orientali al momento della creazione a cardinali mantengono la sede patriarcale senza ricevere anche una sede suburbicaria; essi non fanno neppure parte del cosiddetto "clero romano". * III. Le disposizioni I-II valgono anche per i cardinali che al momento della promulgazione del motu proprio hanno l'ufficio Patriarcale in Oriente, che quindi lasciano il titolo nell'Urbe e vengono trasferiti nell'ordine dei Cardinali Vescovi. * IV-V. L'ordine gerarchico nel collegio cardinalizio è il seguente: Decano, Sottodecano, Cardinali Vescovi delle diocesi suburbicarie, Cardinali Patriarchi d'Oriente.
III Congresso Olimpico
Il '''III Congresso Olimpico''' venne organizzato dal Comitato Olimpico Internazionale dal 9 al 14 giugno 1905 a Bruxelles, in Belgio.
===Premesse=== I Giochi della II Olimpiade di Parigi del 1900 ebbero molti problemi organizzativi: coordinati dal comitato organizzatore dell'Esposizione Universale dello stesso anno, ricevettero poca attenzione da parte del pubblico che preferì concentrarsi sulle attrazioni dell'Expo parigina e furono caratterizzati da una generale confusione dovuta alla mancanza di regole definite e di criteri di valutazione univoci. Molti membri del CIO proposero quindi l'organizzazione di un incontro per introdurre degli standard uniformi e un codice sportivo ben preciso. De Coubertin approfittò della visita di Leopoldo II del Belgio nel 1901 a Parigi per proporgli di ospitare un Congresso Olimpico a Bruxelles nel 1903 e di assumerne il patrocinio; Henri de Baillet-Latour venne invece posto a capo del comitato organizzatore. De Coubertin era dell'opinione che le regole sportive relative ai Giochi olimpici non dovessero essere approvate in modo forzoso dal CIO, proponendo così di ricercare tramite un questionario le diverse consuetudini delle varie associazioni sportive sparse per il mondo, armonizzando in questo modo le norme esistenti; tuttavia il Congresso di Bruxelles dovette essere rinviato al 1905 per motivi organizzativi e per le dimissioni del Presidente del comitato organizzatore dei Giochi della III Olimpiade di Saint Louis e così risultò l'indagine che sarebbe stata discussa nell'incontro belga fosse già di fatto obsoleta. Il nobile francese colse così l'occasione per dare al Congresso una svolta pedagogica, proponendo come tema cardine dell'incontro varie "Questioni di sport ed educazione fisica". ===Svolgimento=== L'incontro, la cui denominazione ufficiale fu "''Congrès International de Sport et d'Education physique''", si tenne al Palazzo delle Accademie della capitale belga ed ebbe un grande respiro internazionale, grazie al fatto che vi parteciparono 205 delegati prevenienti da 21 diverse nazioni (inclusi 15 membri del CIO), con rappresentanti di 14 governi, 9 università e 54 federazioni sportive; notevole fu anche la presenza di personalità della società civile, che fino a quel momento non avevano avuto modo di confrontarsi nel dibattito sportivo, tra cui medici, giornalisti, funzionari sportivi, scienziati, insegnanti e ufficiali. Il discorso d'apertura fu tenuto da Marcel Prévost, argomentando sul tema de "la mente nella scuola dello sport". Con l'apertura dei dibattiti, si trattò in particolare degli incontri sportivi tra le nazioni e sull'istituzione di regole precise per tutti gli sport. Si crearono poi tre gruppi di lavoro, uno relativo alla pedagogia presieduto da Frits van Tuyll van Serooskerken, uno sullo sport retto da Eugenio Brunetta d'Usseaux e uno relativo ad alcune questioni di educazione fisica, coordinato da Egbert Hoyer von der Asseburg. ===Conclusioni=== I temi pedagogici alla base del Congresso fecero sì che tra le conseguenze concrete del ''meeting'' vi fossero numerose raccomandazioni riguardanti l'importanza dell'esercizio atletico in tutte le scuole, per cui venne suggerito in particolare di svolgere attività fisica quotidianamente, e lo sviluppo dello sport nella società, con l'auspicio di avere impianti atletici in ogni comunità. Per quanto riguarda l'aspetto sportivo, venne posta poi particolare attenzione agli sport invernali, specificamente allo sci alpino, e al calcio, esaltando il valore educativo e comunitario di quest'ultimo. Il Congresso rimandò invece la discussione relativa allo sport femminile. Il Comitato Olimpico Internazionale confermò l'organizzazione dei Giochi olimpici intermedi di Atene del 1906, decisa durante il II Congresso Olimpico per celebrare il decimo anniversario dalle prime Olimpiadi dell'era moderna, nonostante lo stesso Pierre de Coubertin fosse contrario a tale manifestazione.
Cupcakke
È principalmente nota per i suoi lavori hip hop iper-sessualizzati e per il suo personaggio sfacciato e, a tratti, comico.
Elizabeth Eden Harris nasce il 31 maggio 1997 a Chicago, nell'Illinois, ed è stata cresciuta da una madre single, trascorrendo quasi quattro anni nei rifugi per senzatetto di Chicago a partire dall'età di sette anni. È andata a scuola con altri rapper affermati di Chicago tra cui Lil Reese e Chief Keef. Ha iniziato a dedicarsi alla musica e alla poesia all'età di dieci anni grazie al suo coinvolgimento nella sua chiesa locale. Fu anche lì che iniziò a esibirsi, per i pastori locali recitando poesie sul cristianesimo e la sua fede. All'età di 13 anni, sotto consiglio di un compagno di chiesa, Harris inizia a trasformare le sue poesia in testi rap. === Gli inizi (2012-2016) === Nell'agosto 2012, all'età di 15 anni, Harris ha pubblicato sul suo canale YouTube il singolo ''Gold Digger'' accompagnato da un videoclip musicale, ma raggiunge la notorietà nazionale solo nel 2015 con i singoli ''Vagina'' e ''Deeptroath'', diventati virali su YouTube, Worldstar e Facebook. I singoli sono stati successivamente inseriti nel mixtape di debutto, intitolato ''Cum Cake'' e realizzato con la collaborazione di diversi produttori dell'Illinois. Il mixtape è stato accolto positivamente dalla critica, citando l'uso di un testo esplicito e ben elaborato per descrivere l'amore, le difficoltà e i periodi bui dell'artista. A giugno 2016, pubblica il secondo mixtape ''S.T.D (Shelters to Deltas)'', anticipato dal singolo ''Best Dick Sucker''. Il mixtape è stato inserito nella classifica annuale tra i "40 migliori album rap dell'anno" della testata musicale ''Rolling Stone''. Nell'ottobre 2016 invece è la volta dell'album di debutto ''Adacious'', anticipato dai singoli ''Picking Cotton'', ''Spider-Man Dick'' e ''LGBT'', dedicato all'omonima comunità. === ''Queen Elizabitch'', ''Ephorize'' ed ''Eden'' (2017-2018) === Nel febbraio 2017, Harris pubblica il singolo ''Cumshot'', come primo estratto del suo secondo album in studio. Mentre il 7 marzo, collabora con la cantautrice britannica Charli XCX presentando il singolo ''Lipgloss'', inserito successivamente nel mixtape ''Number 1 Angel''. Il secondo album in studio di Cupakke, '''Queen Elizabitch'' è stato pubblicato il 31 marzo 2017. L'album è stato elogiato dalla critica per "il caratteristico rap volgare che l'ha resa virale, insieme a pezzi pop come il singolo '33rd' e il freestyle a cappella ''Reality, Pt. 4''", Il 5 gennaio 2018 è la volta di ''Ephorize'', definito dalla critica del settore l'album "più raffinato e completo dell'artista" elogiando anche la produzione e la composizione musicale nel suo complesso. Dall'album sono stati estratti i singoli ''Duck Duck Goose'' e ''Fullest'', che sono stati presentati con i relativi videoclip. Nel novembre dello stesso anno viene pubblicato del quarto album in studio, ''Eden'', dal quale vengono estratti i singoli ''Quiz'', ''Hot Pockets'' e Blackjack''. === La pausa e gli ultimi singoli (2019-2021) === Dopo un periodo di pausa, dopo un tentato atto di suicidio, l'11 gennaio 2019 pubblica il singolo ''Squidward's Nose'', con il relativo videoclip pubblicato il mese successivo. Nel 2020 Cupcakke pubblica i singoli ''Lawd Jesus'', ''Lemon Pepper'' e ''How to Rob (Remix)'', una traccia dissing rivolta a diversi artisti tra cui Megan Thee Stallion, Lizzo, Lil' Kim, Camila Cabello e Shawn Mendes. Nel giugno 2021 viene confermato che l'artista debutterà come presentatrice televisiva nel nuovo reality dell'emittente OutTV ''Hot Haus'' con la conduttrice e personaggio tv statunitense Tiffany Pollard. Harris si identifica come una donna apertamente bisessuale. === Album in studio === * 2016 – ''Audacious'' * 2017 – ''Queen Elizabitch'' * 2018 – ''Euphorize'' * 2018 – ''Eden'' === Mixtape === * 2016 – ''Cum Cake'' * 2016 – ''S.T.D (Shelters to Deltas)'' === Singoli === * 2015 – ''Vagina'' * 2015 – ''Deepthroat'' * 2016 – ''Juicy Coochie'' * 2016 – ''Dest Dick Sucker'' * 2016 – ''Panda (Remix)'' * 2016 – ''Picking Cotton'' * 2017 – ''Cumshot'' * 2017 – ''Biggie Smalls'' * 2017 – ''Exit'' * 2017 – ''Cartoons'' * 2018 – ''Quiz'' * 2018 – ''Hot Pockets'' * 2018 – ''Blackjack'' * 2019 – ''Squidward's Nose'' * 2019 – ''Bird Box'' * 2019 – ''Ayesha'' * 2019 – ''Whoregasm'' * 2019 – ''Grilling Niggas'' * 2020 – ''Lawd Jesus'' * 2020 – ''Lemon Pepper'' * 2020 – ''Discounts'' * 2020 – ''Elephant'' * 2020 – ''Gum'' * 2020 – ''How to Rob (Remix)'' * 2020 – ''The Gag Is'' * 2021 – ''Back in Blood (Remix)'' * 2021 – ''Mickey'' * 2021 – ''Mosh Pit'' * 2021 – ''Moonwalk'' * 2021 – ''Huhhhhh'' ==== Come featuring ==== * 2016 – ''Man Pussy'' (M.A.N. II feat. Cupcakke) * 2016 – ''Cabbage (Remix) (Ladies and Fellas)'' (ETSWHORE feat. Cupcakke) * 2016 – ''Pu$$y Market'' (Gumball Machine feat. Cupcakke) * 2016 – ''PÜ$$Y (RemiXXX)'' (George G feat. Cupcakke) * 2016 – ''2 Bad Azz Bitches'' (Brian Castle feat. Cupcakke) * 2016 – ''Situation'' (Xavi Got Bars feat. Cupcakke) * 2016 – ''Trouble in Hollywood!'' (Mise Darling feat. Cupcakke) * 2017 – ''Lipgloss'' (Charli XCX feat. Cupcakke) * 2017 – ''Boy'' (K.I.D feat. Cupcakke) * 2017 – ''Get Ya Shine On'' (So Drove feat. Cupcakke, Kreayshawn e TT The Artist) * 2017 – ''Loverboy'' (Nico Raimont feat. Cupcakke) * 2017 – ''Queens of the Streets'' (Petey Plastic feat. Cupcakke) * 2017 – ''Lick You'' (Dante Dcasso feat. Cupcakke) * 2017 – ''Party Like a Pornstar'' (Jamez Hunter feat. Cupcakke) * 2018 – ''Like a Snapback'' (Benzo Fly feat. Cupcakke) * 2018 – ''Drip'' (Keiston feat. Osha So Gutta e Cupcakke) * 2018 – ''Falling Fast'' (Tucker William feat. Cupcakke) * 2018 – ''Ass & Titties'' (Kazzie feat. Cupcakke) * 2018 – ''School Night'' (Greer feat. Cupcakke) * 2018 – ''No Fats, No Femmes'' (Big Momma feat. Cupcakke) * 2018 – ''Bitter Chocolate'' (Sage Charmaine feat. Cupcakke) * 2020 – ''Ripe'' (Banoffee feat. Cupcakke) * 2020 – ''Shake Sum'' (Kidd Kenn feat. Cupcakke) * 2020 – ''Abc, S'' (YBCKIDMELO feat. Cupcakke) * 2020 – ''Down'' (MkX feat. Cupcakke)
The Plastic Age
'''''The Plastic Age''''' è un film del 1925, diretto da Wesley Ruggles, basato sul romanzo omonimo di Percy Marks, best seller del 1924.
Quando Hugh Carver, campione giovanile dei 400 metri oltre che studente modello, alla fine del liceo, sta per entrare come freshman al Prescott College, la madre gli raccomanda di indossare, in inverno, la maglia di lana, e sprona il marito Henry affinché tenga al figlio un importante "discorsetto". Precauzioni inutili, perché Hugh, oltre ad essere probabilmente maggiormente informato dei propri genitori riguardo a tali argomenti, è talmente dedicato all'atletica che difficilmente lo si potrà distogliere da questa sua passione. Pochi giorni dopo essere entrato nella residenza universitaria, Hugh si è totalmente dimenticato della sua passione sportiva. Fatto oggetto di uno dei tipici scherzi nonnisti che gli studenti degli anni superiori riservano alle matricole, Hugh dichiara agli attoniti compagni dello stesso anno di essere soddisfatto delle umiliazioni che gli hanno fatto subire durante una festicciola promiscua. Infatti, in occasione di uno di quegli scherzi, l'esuberante sophomore Cynthia Day, di un anno maggiore di lui, lo ha preso in simpatia, e, ballando con lui, ha messo in atto le sue abituali azioni seduttive, lo ha toccato, le si è strusciata addosso e le ha mandato un bacio in lontananza. Il rapporto fra Hugh e Cynthia prosegue. Al prom del college, al quale egli si reca con Cynthia, è normale che diverse coppie lascino il salone del ballo per andare ad infrattarsi e pomiciare nel parco attiguo. Meno normale appare a Hugh il fatto che Cynthia si sia ritirata, per tale pratica, con un altro ragazzo, Carl Peters, il compagno di stanza di Hugh. Nonostante Cynthia ricordi ai due ragazzi che è libera di farsi chi vuole quando vuole, fra Hugh e Carl nasce una certa rivalità. Rivalità che raggiunge il suo culmine quando Hugh e Cynthia, in un locale, incontrano Carl, ubriaco, che affronta Hugh e ne viene steso a terra. La polizia sta effettuando una perquisizione nel locale, e – rendendosi conto che se venissero trovati in quella situazione, gli studenti sarebbero stati espulsi dall'università – Hugh e Cynthia, mentre i gestori nascondono le bevande proibite, raccattano Carl e lo aiutano a fuggire con loro. In tutto questo periodo di tempo le prestazioni atletiche e scolastiche di Hugh sono andate irrimediabilmente scemando: Cynthia si rende conto che questo declino di Hugh è imputabile a lei, al suo atteggiamento sbarazzino incentrato su rapporti occasionali e non impegnativi. Ella - in quell'età in cui i cambiamenti sono sempre possibili, in quell'età plastica (Plastic Age) -, si ravvede, scorge in Hugh un diverso modo di porsi, più centrato, e lo trova di maggior valore: per aiutare Hugh a recuperare sé stesso non trova altro modo che lasciarlo, e i due si dicono addio, e non si rivedranno. Cynthia è peraltro convinta, nonostante le dichiarazioni di Hugh, che la passione di lui per lei non sia altro che un'infatuazione passeggera, dovuta al glamour del modo di vita universitario del tempo degli anni ruggenti. Gli anni passano, il rendimento di Hugh è notevolmente migliorato, per quanto egli non abbia mai smesso mai smesso di pensare a Cynthia. Quando, tempo dopo, egli ricontatta telefonicamente la ragazza proponendole di vedersi, Cynthia, a malincuore, accampa una scusa e si sottrae all'appuntamento, conscia del fatto che ciò non può che favorire lo sviluppo di Hugh. L'anno dopo Hugh è ormai un senior, uno studente dell'ultimo anno. La squadra di football della Prescott deve sostenere un'importante sfida con una squadra rivale. Hugh, data la sua velocità, è ritenuto un elemento chiave del team. La rivalità con Carl rinasce nell'occasione: ognuno dei due vorrebbe ricoprire il ruolo di quarterback. È High a spuntarla, mentre Carl è in panchina. Ma Hugh fa una serie di giocate negative, e si infortuna. Carl prende il suo posto. Mancano pochi minuti al termine mentre la Prescott è sotto di un punto. Hugh allora, ripresosi, viene mandato in campo dall'allenatore, e riesce a realizzare, con una grande azione, il decisivo touchdown che porta la sua squadra alla vittoria. Hugh è portato in trionfo, e si riappacifica con Carl. Negli spalti, oltre ai genitori di Hugh, c'è Cynthia, che si è diplomata l'anno precedente. Ed è anche la fine dell'anno accademico. Hugh prende commiato dai suoi compagni. Gli riferiscono della presenza della ragazza. Al solito, Cynthia era assediata da un pretendente, che voleva carpirle un bacio, dei quali non era mai stata prodiga negli anni dell'università. Ma questa volta Cynthia rifiuta: evidentemente non è più una ragazza dall'amoreggiamento facile, una flapper, ma è maturata. Vedendo che Hugh, in lontananza, ha affrontato il giovane che intendeva solo limonare con lei, Cynthia si convince che Hugh la ama davvero, e non è solo vittima delle circostanze libertine. I due – tenutisi fino a allora a rispettosa distanza - si riuniscono. Le riprese sono state realizzate al Pomona College, di Claremont (California) e agli FBO Studios di Hollywood. Sempre basato sul romanzo ''The Plastic Age'' di Percy Marks è uscito nel 1928 il film ''Red Lips'' (considerato perduto), diretto da Melville W. Brown; diversi spezzoni del film sono stati utilizzati in recenti produzioni che documentano il passato della produzione hollywoodiana e le sue figure di maggior spicco, come Mary Pickford, Clara Bow – che proprio con ''The Plastic Age'' ha dato il via alla sua brillante carriera -, o Clark Gable. Il film, distribuito dalla Preferred Pictures, è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 15 dicembre 1925. Il film è stato edito in DVD-Video nel 1999 (e riedito nel 2012) dalla Image Entertainment, peraltro con standard NTSC, e nel 2011, in edizione restaurata, distribuito dalla CG Entertainment, con sottotitoli italiani. Nonostante il successo al botteghino, i critici, in prossimità dell'uscita del film, non ne hanno precisamente tessuto l'elogio. Su Photoplay del dicembre del 1925 possiamo leggere: "Un'altra storia delle baraonde degli studenti di college. Il romanzo era sagace e non privo di distinzione, ma il film è solo uno qualsiasi della serie. L'atmosfera del college è inverosimile, e Clara Bow non rappresenta precisamente la nostra idea di un'educanda. Mentre Donald Keith è un eroe positivo, mancano per il resto personaggi sufficientemente sviluppati per elevare il film al di sopra degli usuali drammi jazz." Screenland, sempre nel dicembre 1925, riporta: "La banda di giovani scalmanati che scorrazza in questa versione in celluloide della vita di un college è al tempo stesso all'acme della sofisticatezza e dell'ingenuità, dell'innocenza e della diavoleria. Questi giovani, così vogliono farci intendere, rappresentano una nuova era nella quale le ragazze non sono propriamente smodate, bensì mancano di ogni consapevolezza di cosa sia il pudore, e nella quale la morale, il ritegno e simili vengono semplicemente gettati dalla finestra in favore dell'istinto, specialmente in campo sessuale." Per converso, il redattore del The Film Daily del 4 ottobre 1925 afferma che "nonostante l'atmosfera un po' osé del libro" non ha trovato nulla di sconveniente nel film, "per quanto vi siano alcune festicciole promiscue petting parties e una danza studentesca fraternity dance che appaiono essere il ''dernier cri'' in fatto di atteggiamento moderno."
Mubeop byeonhosa
'''''Mubeop byeonhosa''''' è un drama coreano trasmesso su tvN dal 12 maggio al 1º luglio 2018.
Bong Sang-pil è un ex gangster che ora lavora come avvocato. Sebbene Sang-pil abbia uno dei migliori tassi di vittoria come avvocato, non si fida della legge, quindi usa sia i pugni che le scappatoie contro coloro che hanno il potere assoluto. Il suo desiderio di rivalersi contro chi detiene il potere è dovuto al fatto che è spinto dal desiderio di vendicare la morte di sua madre. Sulla sua strada si imbatte presto in Ha Jae-yi, un'avvocatessa che lotta per la giustizia ma finisce per essere retrocessa dopo aver attaccato un giudice insensibile. Improvvisamente, Sang-pil decide di assumere Jae-yi nella sua azienda e a poco a poco comincia ad innamorarsi di lei; tuttavia, incontra anche coloro che usano il potere per manipolare tutto secondo i propri fini, come Cha Moon-sook, un giudice molto rispettato che in realtà nasconde una grande avidità, e Ahn Oh-joo, un ex gangster pericoloso e senza scrupoli. Insieme a Jae-yi e alla sua squadra, Sang-pil troverà un modo per abbattere e imprigionare tutti i responsabili della morte di sua madre e della scomparsa della madre di Jae-yi.
Bretagne Classic Ouest-France 2021
La '''Bretagne Classic Ouest-France 2021''', ottantacinquesima edizione della corsa e valevole come ventisettesima prova dell'UCI World Tour 2021 categoria 1.UWT, si è svolgerà il 29 agosto 2021 su un percorso di 250,5 km, con partenza e arrivo a Plouay, in Francia. La vittoria è andata al francese Benoît Cosnefroy, il quale ha completato il percorso in 5h59'56", alla media di 41,841 km/h, precedendo il connazionale Julian Alaphilippe e il danese Mikkel Frølich Honoré. Sul traguardo di Plouay 100 ciclisti, su 164 partenti, hanno portato a termine la competizione.
N. Cod. Squadra 1-7 BEX Team BikeExchange 11-17 DQT Deceuninck-Quick Step 21-27 LTS Lotto Soudal 31-37 ACT AG2R Citroën Team 41-47 TJV Jumbo-Visma 51-57 EFN EF Education-Nippo 61-67 TBV Bahrain Victorious 71-77 BOH Bora-Hansgrohe 81-87 TQA Team Qhubeka NextHash 91-97 UAD UAE Team Emirates 101-107 MOV Movistar Team 111-117 AST Astana-Premier Tech N. Cod. Squadra 121-127 DSM Team DSM 131-137 TEN TotalEnergies 141-147 ISN Israel Start-Up Nation 151-157 BBK B&B Hotels 161-167 IGD Ineos Grenadiers 171-177 GFC Groupama-FDJ 181-187 ARK Team Arkéa-Samsic 191-197 COF Cofidis 201-207 BBH Burgos-BH 211-217 TFS Trek-Segafredo 221-227 IWG Intermarché-Wanty-Gobert 231-237 DEL Delko Corridore Squadra Tempo 1 '''Benoît Cosnefroy''' '''AG2R''' '''5h59'56"''' 2 Julian Alaphilippe Deceunick s.t. 3 M. Frølich Honoré Deceunick a 3" 4 Ethan Hayter Ineos a 13" 5 Connor Swift Arkéa s.t. 6 Franck Bonnamour B&B Hotels s.t. 7 Jasper Stuyven Trek s.t. 8 Valentin Madouas Groupama s.t. 9 Quentin Pacher B&B Hotels a 16" 10 Giacomo Nizzolo Qhubeka a 17"
Uragano Ida
L''''uragano Ida''' è stato un uragano atlantico di categoria 4. Con venti massimi di 240 km/h e una pressione centrale minima di 930 mbar al momento dell'approdo, Ida è stato il secondo uragano più forte di sempre ad approdare in Louisiana in termini di pressione centrale minima, dietro solo all'uragano Katrina del 2005, e il più forte in termini di venti massimi sostenuti, a pari merito con l'uragano Laura del 2020 e l'uragano "Last Island" del 1856.
Mappa dell'intensità dell'uragano Ida lungo il suo percorso. La mattina del 23 agosto 2021 il National Hurricane Center (NHC) ha iniziato a monitorare un'onda tropicale localizzata nel mare Caraibico orientale e in movimento verso ovest, in vista di una possibile ciclogenesi tropicale. Dopo essersi mossa a largo delle coste del Venezuela durante il 24 agosto, tra il 25 e il 26 agosto la perturbazione è diventata sempre più organizzata e alle 15:00 UTC del 26 agosto è stata classificata dal NHC come ''depressione tropicale nove'', mentre si trovava 180 km a sud-sud-est della Giamaica. Poche ore già tardi, alle 21:20 UTC, i dati forniti da un volo di ricognizione hanno evidenziato che la depressione si era rafforzata a tempesta tropicale, ricevendo il nome ''Ida''. La mattina del 27 agosto la tempesta si è mossa a nord di Grand Cayman e ha iniziato ad intensificarsi rapidamente. Alle 17:10 UTC Ida è diventata un uragano di categoria 1 e poco dopo, alle 18:00 UTC, è approdata sull'Isola della Gioventù con venti massimi di 120 km/h. Dopo aver attraversato il golfo di Batabanó, l'uragano ha effettuato un secondo approdo, con venti sostenuti di 130 km/h, nella provincia cubana di Pinar del Río alle 23:25 UTC. Alle 03:00 UTC del 28 agosto Ida si è mossa sulle acque del golfo del Messico, in condizioni ambientali estremamente favorevoli. Durante il pomeriggio un occhio ben definito ha iniziato ad apparire nelle immagini satellitari e alle 18:00 UTC Ida si è rafforzata ad uragano di categoria 2, dando avvio ad una seconda fase di rapida intensificazione. Alle 06:00 UTC del 29 agosto Ida è diventata un uragano di categoria 3 e poco dopo, alle 07:00 UTC, di categoria 4, con venti di 215 km/h. Alle 14:00 UTC, mentre si trovava appena 65 km a sud della costa della Louisiana, Ida ha raggiunto il picco di intensità con venti massimi sostenuti di 240 km/h e una pressione centrale minima di 929 mbar. Sequenza di immagini satellitari di Ida dopo l'approdo in Louisiana. Lo sviluppo di un secondo muro dell'occhio ha quindi interrotto l'intensificazione e alle 16:55 UTC Ida è approdata a Port Fourchon, nella parrocchia di Lafourche, con un'intensità pressoché invariata rispetto al picco. Alle 19:00 UTC Ida ha effettuato un secondo approdo nei pressi di Galliano, con venti massimi di 235 km/h e una pressione centrale minima di 934 mbar. Dopo il secondo approdo, nonostante l'interazione con la terra ferma, l'uragano è rimasto ben organizzato, mantenendo un occhio ben visibile e venti di oltre 200 km/h per altre quattro ore. La mattina del 30 agosto l'occhio si è oscurato e Ida ha iniziato a indebolirsi rapidamente, venendo declassata a prima a tempesta tropicale alle 09:00 UTC, e poi a depressione alle 21:00 UTC, mentre si trovava sopra il Mississippi centrale. === Caraibi === La mattina del 26 agosto il governo delle Isole Cayman ha emesso un allarme tempesta per le isole di Grand Cayman, Little Cayman e Cayman Brac, mentre il governo di Cuba ha emanato un allarme simile per le provincie di Matanzas, Mayabeque, L'Avana, Artemisa e Pinar del Río e per l'Isola della Gioventù. Il giorno successivo il governo cubano ha sostituito l'allarme tempesta per Artemisa, Pinar del Río e l'Isola della Gioventù con un allarme uragano. Oltre persone sono state evacuate nella provincia di Pinar del Río in previsione dell'arrivo di Ida. === Stati Uniti === presidente Joe Biden ad un incontro con membri della FEMA. La sera del 26 agosto il National Hurricane Center (NHC) ha emesso le prime allerte per le coste di Louisiana, Mississippi e Alabama. Il 27 agosto il governatore della Louisiana John Bel Edwards ha dichiarato lo stato di emergenza e il NHC ha modificato diverse delle allerte in allarmi: un allarme uragano è stato dichiarato per la costa della Louisiana a est di Intracoastal City, inclusa la città di New Orleans, mentre un allarme tempesta è stato dichiarato per l'intera costa del Mississippi e per la costa della Louisiana tra Intracoastal City e Cameron. In aggiunta, un allarme per l'onda di tempesta è stato emanato per la costa tra il Rockefeller Wildlife Refuge e il confine tra Mississippi e Alabama. Evacuazioni obbligatorie sono state ordinate per le intere parrocchie di Terrebonne, Saint Charles e Lafourche, per parte di quella di Plaquemines e per il comune di Grand Isle. La città di New Orleans ha invece emesso un ordine di evacuazione obbligatoria per i residenti situati fuori del sistema di argini, mentre per le zone protette dagli argini sono state avviate evacuazioni volontarie. Il 28 agosto il NHC ha esteso l'allarme tempesta e quello per l'onda di tempesta all'intera costa dell'Alabama.
Chiesa di Santa Maria Maddalena (Galliera Veneta)
La '''chiesa di Santa Maria Maddalena''' è la parrocchiale di Galliera Veneta, in provincia di Padova e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Castello di Godego.
La chiesa e il campanile L'originaria chiesa di Galliera Veneta sorse nel tardo Medio Evo, per poi venir demolita all'inizio del XVIII secolo. La prima pietra della nuova parrocchiale fu posta nel 1720; l'edificio, disegnato da Giorgio Massari, venne consacrato il 13 marzo 1754, mentre la facciata fu realizzata nel 1824. Nel 1875 venne condotto su progetto dell'ingegner Sartori un ampliamento, in occasione del quale fu costruito un ambiente annesso al presbiterio; la chiesa venne nuovamente ingrandita nel 1925, allorché si aumentò la profondità del presbiterio. Il campanile fu restaurato nel 1992, mentre la chiesa venne interessata da alcuni interventi di ristrutturazione nei primi anni 2000. === Esterno === La facciata a capanna della chiesa, che volge a settentrione, è tripartita da quattro paraste corinzie, poggianti su un alto zoccolo e sorreggenti il fregio liscio e il frontone dentellato, e presenta al centro il portale d'ingresso timpanato e una finestra di forma semicircolare, mentre ai lati si aprono due nicchie ospitanti le statue raffiguranti i ''Santi Giovanni Battista e Giacomo''. Vicino alla parrocchiale sorge il campanile a base quadrata, che s'erge sul basamento a scarpa; la cella presenta una bifora per lato ed è coperta dalla cupola a cipolla poggiante sul tamburo. === Interno === L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata a pianta rettangolare, sulla quale si aprono quattro cappelle laterali e le cui pareti sono scandite da lesene corinzie sorreggenti la cornice sopra cui s'imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, a sua volta chiuso dall'abside. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'affresco del soffitto della navata raffigurante la ''Gloria di Santa Maria Maddalena penitente'' e quello del presbiterio ritraente il ''Trionfo dell'Eucarestia tra voli di Cherubini'', entrambi eseguiti dalla scuola di Giambattista Canal, l'altare maggiore, costruito da Giuseppe Bernardi, che scolpì anche le statue che rappresentano ''San Valentino prete'', la ''Crocefissione con i Santi Rocco e Domenico'', ''Sant'Antonio da Padova'' e ''Santa Maria Maddalena'', il tabernacolo, realizzato da Pasino Canova, e la pala con soggetto ''San Giovanni Battista'', dipinta da Domenico Pellegrini.