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Cleveland Browns 2008
La '''stagione 2008 dei Cleveland Browns''' è stata la 55ª della franchigia nella National Football League. La squadra terminò con un record di 4-12, mancando l'accesso ai playoff per il sesto anno consecutivo. Nel finale di stagione i Browns non riuscirono a segnare un touchdown per 25 quarti consecutivi e non segnarono alcun punto nelle ultime due gare.
+'''Roster dei Cleveland Browns nel 2008''' '''Quarterback''' * 13 Richard Bartel * 7 Bruce Gradkowski '''Running back''' * 41 Charles Ali FB * 35 Jerome Harrison * 31 Jamal Lewis * 28 ''Allen Patrick'' * 47 Lawrence Vickers FB '''Wide receiver''' * 16 Josh Cribbs KR/PR * 17 Braylon Edwards * 89 ''Paul Hubbard'' * 18 Donté Stallworth * 12 Syndric Steptoe '''Tight end''' * 88 Brad Cieslak * 87 Darnell Dinkins * 85 John Madsen * 86 ''Martin Rucker'' * 80 Kellen Winslow II '''Offensive linemen''' * 66 Hank Fraley C * 70 Rex Hadnot G * 68 Seth McKinney C * 77 Kevin Shaffer T * 61 Isaac Sowells T * 65 Eric Steinbach G * 73 Joe Thomas T * 79 Scott Young G '''Defensive linemen''' * 93 Louis Leonard DE * 92 Shaun Rogers NT * 71 ''Ahtyba Rubin'' NT * 91 Shaun Smith DE * 97 Santonio Thomas DE * 99 Corey Williams DE '''Linebacker''' * 59 ''Titus Brown'' OLB * 54 Andra Davis ILB * 53 Kris Griffin ILB * 96 ''Alex Hall'' OLB * 52 D'Qwell Jackson ILB * 55 Willie McGinest OLB * 51 Shantee Orr OLB * 94 Leon Williams ILB * 95 Kamerion Wimbley OLB '''Defensive back''' * 42 Hamza Abdullah SS * 20 Mike Adams FS * 25 Terry Cousin CB * 23 Travis Daniels CB * 26 Sean Jones SS * 30 ''Gerard Lawson'' CB * 22 Brandon McDonald CB * 21 Brodney Pool FS * 27 Nick Sorensen SS * 24 Eric Wright CB '''Special team''' * 4 Phil Dawson K * 64 Ryan Pontbriand LS * 15 Dave Zastudil P '''Lista delle riserve''' * 3 Derek Anderson QB (IR) * 58 ''Beau Bell'' ILB (IR) * 11 Ken Dorsey QB (IR) * 62 Lennie Friedman G/C (IR) * 82 Steve Heiden TE (IR) * 39 Daven Holly CB (IR) * 84 Joe Jurevicius WR (PUP) * 56 Antwan Peek OLB (IR) * 97 Chase Pittman DE (IR) * 10 Brady Quinn QB (IR) * 98 Robaire Smith DE (IR) * 72 Ryan Tucker T/G (IR) * 29 Jason Wright RB (IR) * 69 ''Eric Young'' G (NF-Inj.) '''Squadra di allenamento''' * 44 ''Jed Collins'' TE * 8 ''Mike Dragosavich'' P * 62 Dustin Fry C * 90 David Holloway ILB * 9 ''Lance Leggett'' WR * 69 Christian Mohr DE Int'l * 60 Melila Purcell DE * 74 Kurt Quarterman G * 83 Steve Sanders WR ''Rookie in corsivo'' '''Stagione regolare''' Turno Data Avversario Risultato Record Stadio Sintesi 1 7 settembre Dallas Cowboys '''S''' 10–28 0–1 Cleveland Browns Stadium Recap 2 14 settembre '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 6–10 0–2 Cleveland Browns Stadium Recap 3 21 settembre at '''Baltimore Ravens''' '''S''' 10–28 0–3 M&T Bank Stadium Recap 4 28 settembre at '''Cincinnati Bengals''' '''V''' 20–12 1–3 Paul Brown Stadium Recap 5 ''Settimana di pausa'' 6 13 ottobre New York Giants '''V''' 35–14 2–3 Cleveland Browns Stadium Recap 7 19 ottobre at Washington Redskins '''S''' 11–14 2–4 FedEx Field Recap 8 26 ottobre at Jacksonville Jaguars '''V''' 23–17 3–4 Alltel Stadium Recap 9 2 novembre '''Baltimore Ravens''' '''S''' 27–37 3–5 Cleveland Browns Stadium Recap 10 6 novembre Denver Broncos '''S''' 30–34 3–6 Cleveland Browns Stadium Recap 11 17 novembre at Buffalo Bills '''V''' 29–27 4–6 Ralph Wilson Stadium Recap 12 23 novembre Houston Texans '''S''' 6–16 4–7 Cleveland Browns Stadium Recap 13 30 novembre Indianapolis Colts '''S''' 6–10 4–8 Cleveland Browns Stadium Recap 14 7 dicembre at Tennessee Titans '''S''' 9–28 4–9 LP Field Recap 15 15 dicembre at Philadelphia Eagles '''S''' 10–30 4–10 Lincoln Financial Field Recap 16 21 dicembre '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 0–14 4–11 Cleveland Browns Stadium Recap 17 28 dicembre at '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 0–31 4–12 Heinz Field Recap '''Note:''' gli avversari della propria division sono in '''grassetto'''. '''AFC North''' V S P % DIV CONF PF PS STR (2) Pittsburgh Steelers 12 4 0 .750 6–0 10–2 347 223 V1 (6) Baltimore Ravens 11 5 0 .688 4–2 8–4 385 244 V2 Cincinnati Bengals 4 11 1 .281 1–5 3–9 232 350 V3 '''Cleveland Browns''' 4 12 0 .250 1–5 3–9 204 364 S6
Aroldo Ruschioni
Prese parte a quattro edizioni dei giochi paralimpici estivi , salendo sei volte sul podio.
Operaio elettromeccanico tornitore nell'azienda di famiglia, si infortunò poco più che ventenne cadendo in un pozzo mentre stava installando una pompa idraulica. La frattura ad una vertebra gli comportò la lesione del midollo spinale, costringendolo ad usare la sedia a rotelle. Nel 1957, all'età di 25 anni, iniziò a fare riabilitazione presso il Centro Paraplegici di Ostia, iniziando a praticare la pallacanestro, la scherma e il tennis tavolo. Nel 1958 partecipò per la prima volta ai Giochi internazionali di Stoke Mandeville. Nel 1960 Ruschioni venne selezionato nel gruppo di 65 atleti italiani che parteciparono alle Paralimpiadi estive di Roma, dove vinse le prime tre medaglie nel doppio di tennis tavolo (oro), nella sciabola a squadre (argento) e nei 50 m dorso (bronzo). Ai giochi di Tokyo 1964 non ottenne risultati da podio, mentre vinse due bronzi nello snooker e nel tennis tavolo ai giochi di Tel Aviv 1968 e un bronzo nel biliardo a Heidelberg 1972. Nella cerimonia d'inaugurazione dei IX Giochi paralimpici invernali di Torino 2006 fu l'ultimo tedoforo e accese il braciere olimpico insieme a Silvia Battaglia. Medaglia Evento Disciplina Evento Roma 1960 Tennistavolo Doppio maschile - classe C (con Franco Rossi) Roma 1960 Scherma Sciabola a squadre maschile (con Ottavio Moscone) Roma 1960 Nuoto 50 m dorso maschili - classe 3 completa Tel Aviv 1968 Tennistavolo Doppio maschile - classe C (con Giovanni Berghella) Tel Aviv 1968 Biliardo Individuale maschile Heidelberg 1972 Biliardo gara maschile
Zombie walk
Partecipanti a una ''zombie walk'' a Toronto ''Zombie walk'' a Stoccolma Per '''''zombie walk''''' si intende un raduno pubblico ove i partecipanti, travestiti da zombi, camminano in gruppo lungo le strade di una città.
Fra le primissime ''zombie walk'' di cui si ha memoria vi sono quella avvenuta nel corso della Gen Con di Milwaukee del 2000, e la Zombie Parade di Sacramento, tenuta per la prima volta nel 2001 per promuovere una rassegna cinematografica e ripetuta durante gli anni seguenti. Degne di nota sono anche le ''zombie walk'' di Toronto, che ebbero origine nel 2003 per poi diventare una tradizione annuale locale. A partire dalla metà del decennio, il fenomeno delle ''zombie walk'' attecchì in tutto il Nord America, ed eventi analoghi vennero tenuti in città come Pittsburgh, Seattle, Grand Rapids e Asbury Park. Sono state svolte anche ''zombie walk'' all'infuori del continente nordamericano, come quelle di Mar del Plata, Rio de Janeiro, Brisbane, Melbourne, Colonia, Torino, e Sitges.
Kansas Tour
Il '''''Kansas Tour''''' è il primo tour ufficiale della band statunitense Kansas.
Dopo un primo anno di intensa attività live a livello semi professionistico, i Kansas poterono intraprendere il loro primo tour ufficiale, a sostegno dell'omonimo album di debutto. Il tour, che si tenne nelle principali città della East Coast è suddiviso in due parti: la prima, che si svolge ancora sostanzialmente solo in California con 50 spettacoli, per lo più replicati nei medesimi luoghi, e la seconda, comprensiva di 52 spettacoli, che tocca vari stati, con alcune tappe anche in Canada. I Kansas fanno da gruppo principale in diversi spettacoli, avvalendosi però di gruppi spalla quali Albatros, o Fancy, negli show più importanti, fanno da gruppo di supporto per altri artisti più affermati quali Mott the Hoople, Jefferson Starship, Frank Zappa e ZZ Top. Durata approssimativa dello show: 30/50 minuti. Questo tour non venne accompagnato dalla distribuzione di nessun opuscolo, cosa che avverrà anche per i due tour successivi. *Steve Walsh - voce, tastiera *Kerry Livgren - chitarra *Robby Steinhardt - violino *Rich Williams - chitarra *Dave Hope - basso *Phil Ehart - batteria I vari show non prevedono una scaletta precisa, né una durata costante; nella setlist vengono incluse, oltre che materiale tratto da ''Kansas'', anche alcune cover. Calendario completo del tour: '''Prima Leg''' Data Città Paese Luogo Note 9 maggio 1974 Phoenix Usa Celebrity Theater 10 maggio 1974 Los Angeles Usa Shrine Auditorium 12 maggio 1974 Los Angeles Usa Robertson Gim 16 maggio 1974 San Diego Usa Golden Hall 21 maggio 1974 Chicago Usa Auditorium Theater Come spalla dei Mott the Hoople 26 maggio 1974 Columbus Usa Mershon Auditorium Come spalla dei Mott the Hoople 27 maggio 1974 Toronto Canada Massey Hall 20 giugno 1974 Normal Usa Illinois University Auditorium 24 marzo 1974 Arkona Canada 18 agosto 1974 Kansas city Usa Arrowed Stadium 16 settembre 1974 Toledo Usa Valentine Theater 18 settembe 1974 Grand rapids Usa The Brewery 1 ottobre Kansas City Usa Come spalla dei Jefferson Starship 13 ottobre 1974 Boston Canada Come spalla dei Jefferson Starship 18 ottobre 1974 Minneapolis Usa 25 ottobre 1974 Newport News Usa College of William and Mary 2 novembre 1974 Miami Usa 4 novembre 1974 Atlanta Usa 5 novembre 1974 Atlanta Stati Uniti d'America North Side Drive-in primo show negli USA 6 novembre 1974 Atlanta Usa 8 novembre 1974 Wichita Usa 9 novembre 1974 Wichita Canada 11 novembre 1974 Wichita Canada 14 novembre 1974 Wichita Canada 15 novembre 1974 Saint Joseph Usa 16 novembre 1974 Atkinson Stati Uniti Larry's Hide Away 17 novembre 1974 Atkinson Stati Uniti 18 novembre 1974 Chicago Usa 27 novembre 1974 Winterland Usa 5 febbraio 1975 Columbus Usa 7 febbraio 1975 Dayton Usa 8 febbraio 1975 Cleveland Usa 9 febbraio 1975 Detroit Usa 11 maggio 1975 Sarnia Canada 21 luglio 1974 Port Dover Canada '''Seconda Leg''' Data Città Paese Luogo Note 26 luglio 1975 Oklaoma Stati Uniti d'America Civic Center 31 luglio 1975 Arlington Stati Uniti d'America Public Auditorium aprono per Uriah Heep 16 agosto 1974 Dallas 13 settembre 1974 Baltimora Stati Uniti d'America University of Maryland Baltimore County aprono per Sha-Na-Na 18 settembre 1974 Atlanta Stati Uniti d'America Electric Ballroom aprono per Kiss 19 settembre 1974 Atlanta Stati Uniti d'America Electric Ballroom aprono per Kiss 20 settembre 1974 Atlanta Stati Uniti d'America Electric Ballroom aprono per Kiss 21 settembre 1974 St. Petersburg Stati Uniti d'America 22 settembre 1974 Orlando Stati Uniti d'America 23 settembre 1974 Gainesville Stati Uniti d'America 24 settembre 1974 North Hampton Stati Uniti d'America Roxy Theatre 25 settembre 1974 Columbus Stati Uniti d'America Agora Ballroom 27 settembre 1974 Worcester Stati Uniti d'America Memorial Auditorium aprono per T. Rex 28 settembre 1974 Erie Stati Uniti d'America County Fairgrounds aprono per T. Rex 29 settembre 1974 Evansville Stati Uniti d'America Roberts Municipal Stadium aprono per Kiss 1º ottobre 1974 Jacksonville Stati Uniti d'America Leone Cole Auditorium aprono per Kiss 3 ottobre 1974 Nashville Stati Uniti d'America War Memorial Auditorium 4 ottobre 1974 Houston Stati Uniti d'America The Music Hall aprono per Kiss 6 ottobre 1974 Oak Brook Stati Uniti d'America Oak Brook Forum aprono per Steppenwolf 17 ottobre 1974 Dallas Stati Uniti d'America Travis St. Electric 18 ottobre 1974 Kansas City Stati Uniti d'America Soldier & Sailors Memorial Auditorium aprono per Hawkwind 19 ottobre 1974 Lincoln Stati Uniti d'America Pershing Memorial Auditorium aprono per Hawkwind 20 ottobre 1974 Oklahoma City Stati Uniti d'America 22 ottobre 1974 Wichita Stati Uniti d'America The Brewery aprono per Hawkwind 23 ottobre 1974 London Canada University of Western Ontario aprono per Nazareth 24 ottobre 1974 Toronto Canada Massey Hall aprono per Nazareth 25 ottobre 1974 Kingston Canada Grand Hall Queen's University 26 ottobre 1974 Hamilton Canada The Rock Pile aprono per Nazareth 28 ottobre 1974 Roslyn Stati Uniti d'America My Father's Place 29 ottobre 1974 Roslyn Stati Uniti d'America My Father's Place 31 ottobre 1974 Ottawa Canada Civic Centre data cancellata *Kansasband, Kansapedia
Il clan dei francesi
'''''Il clan dei francesi''''' è un film del 1972 diretto da Robert Enrico.
Il giovane Jock uccide la sua amata e il suo amante in uno scatto d'ira. André, testimone del delitto, aiuta Jock nascondendolo in una roulotte di un suo amico, Murelli, che poi lo aita a rifugiarsi presso una sua cugina in provincia. André e Murelli intanto stanno preparando una rapina che però verrà sventata da Jock che viene arrestato. Poi evade ma per poco tempo.
Tennis in the Land 2021 - Singolare
È la prima edizione del torneo. In finale Anett Kontaveit ha sconfitto Irina-Camelia Begu con il punteggio di 7-6, 6-4.
# Dar'ja Kasatkina ''(quarti di finale)'' # '''Anett Kontaveit (campionessa)''' # Ekaterina Aleksandrova ''(primo turno)'' # Johanna Konta ''(ritirata)'' # Nadia Podoroska ''(secondo turno)'' Magda Linette ''(semifinale)'' Sara Sorribes Tormo ''(semifinale)'' Shelby Rogers ''(primo turno)'' Zhang Shuai ''(quarti di finale)'' # Dar'ja Kasatkina ''(quarti di finale)'' # Maria Mateas ''(primo turno)'' Bethanie Mattek-Sands ''(secondo turno)'' # Emina Bektas ''(primo turno)'' # Ulrikke Eikeri ''(primo turno)'' Alexa Glatch ''(primo turno)'' Catherine Harrison ''(primo turno)'' === Lucky Losers === # Linda Fruhvirtová ''(secondo turno)'' # Nagi Hanatani ''(secondo turno)'' Tara Moore ''(primo turno)'' Ena Shibahara ''(primo turno)'' === Parte finale === === Parte alta === === Parte bassa ===
Misr Lel Makasa Sporting Club
Il '''Misr Lel Makasa Sporting Club''' , noto come '''Misr Lel Makasa''' oppure '''Makasa''', è una società calcistica egiziana di al-Fayyum. Milita nella Prima Lega, la massima divisione del campionato egiziano di calcio, e gioca le gare casalinghe allo stadio al-Fayyum . In precedenza il club era noto come ''Hweidi Club'' e poi come ''El-Fara'na Club''.
Il club fu costituito nel 1937 nella città di al-Fayyum con il nome di ''Hweidi Club'' e poco tempo dopo cambiò nome in ''El-Fara'na Club''. In seguito il nome divenne ''Misr Lel Makasa Sporting Club'', perché la squadra passò sotto il controllo della società Misr For Clearing, Settlement & Central Depository (MCSD). La prima promozione della squadra in massima serie fu ottenuta al termine dell'annata 2009-2010. Il miglior piazzamento in massima divisione è il secondo posto ottenuto nel 2016-2017, che consentì la qualificazione alla CAF Champions League 2018. In precedenza la squadra aveva preso parte alla Coppa della Confederazione CAF 2016. ===Rosa 2020-2021===
Chicago Women's Open 2021 - Singolare
È la prima edizione del torneo. In finale Elina Svitolina ha sconfitto Alizé Cornet con il punteggio di 7-5, 6-4.
# '''Elina Svitolina (campionessa)''' # Camila Giorgi ''(ritirata)'' # Sorana Cîrstea ''(primo turno)'' # Tamara Zidanšek ''(primo turno)'' # Markéta Vondroušová ''(quarti di finale)'' Viktorija Golubic ''(secondo turno)'' Kristina Mladenovic ''(quarti di finale)'' Marta Kostjuk ''(quarti di finale)'' Alizé Cornet ''(finale)'' # Françoise Abanda ''(secondo turno)'' # Katherine Sebov ''(primo turno)'' '''Elina Svitolina''' Venus Williams ''(primo turno)'' # Ana Bogdan ''(secondo turno)'' # Zarina Dijas ''(primo turno)'' Quinn Gleason ''(primo turno)'' Aldila Sutjiadi ''(primo turno)'' === Lucky Losers === # Clara Burel ''(primo turno, ritirata)'' === Parte finale === === Parte alta === === Parte bassa ===
Polimixine
Colistina Polimixina B Le '''Polimixine''' sono una classe di antibiotici utilizzati principalmente per il trattamento di infezioni mediate da batteri Gram-negativi. Costituite dalla polimixina B e dalla polimixina E vanno ad interferire con la membrana cellulare batterica. Sono prodotte in natura dai batteri gram-positivi Paenibacillus polymyxa.
Dopo essersi legate al lipopolisaccaride(in particolare alla fosfatidiletanolamina) della membrana cellulare esterna dei batteri Gram-negativi, le polimixine riescono, attraverso la coda apolare, a danneggiare le membrane interne ed esterne del batterio con una modalità d'azione simile a querlla di un detergente. La polimixina B riesce a legarsi al batterio anche senza l'utilizzo della "coda" rendendo la parete cellulare più permeabile ed instabile ma risultando priva di effetti direttamente battericidi. Le polimixine svolgono questa attività battericida nei confronti di un gran numero di bacilli gram-negativi, ad eccezione di quelli appartenenti al genere ''Proteus.'' Esse risultano particolarmente attive contro ''Pseudomonas aeruginosa'' (MIC 0,02-4 µg/ml). Fra gli altri microorganismi gram-negativi risultano molto sensibili ''Escherichia coli'' (MIC 0,02-12 µg/ml), ''Enterobacter spp.'' (MIC 0,02-12 µg/ml), ''Klebsiella pneumoniae'' (MIC 0,02-0,5 µg/ml), ''Bordetella pertussis'', ''Haemophilus influenzae'', ''Salmonella typhi'' (MIC 0,02 µg/ml), ''Salmonella typhimurium'' (MIC 0,02 µg/ml), ''Shigella sonnei'' (MIC 0,02 µg/ml). ''Providencia'', ''Brucella'', ''Serratia marcescens'', ''Bacteroides fragilis'' sono generalmente resistenti. I batteri possono sviluppare resistenze alle polimixine modificando la struttura del lipopolisaccaride. Le polimixine sono dotate di una relativa neurotossicità e nefrotossicità perciò vengono adoperate solo in caso di batteri multiresistenti agli altri antibiotici (Pseudomonas aeruginosa multiresistente o Enterobacteriaceae produttrici di carbapenasi. Le polimixine possono essere utilizzate sia per via orale, sia per via parentale, sia per via cutanea. Le polimixine sono un gruppo di polipeptidi ciclici non ribosomiali che vengono sintetizzate dai batteri appartenenti al sottogenere Peenibacillus. Le polimixine sono costituite da 10 residui amminoacidi, sei dei quali sono acido L-α,γ-diamminobutirrico (L-DAB). I residui DAB fanno si che le polimixine abbiano gruppi carichi positivamente a pH fisiologico. Le polimixine sono prodotte da sistemi peptidici sintetasi non ribosomiali attraverso vari moduli enzimatici. Le polimixine vengono utilizzate per neutralizzare i contaminanti di LPS nei campioni immunologici poiché questo componente altererebbe i risultati sperimentali. Aumentando la permeabilità cellulare le polimixine vengono utilizzate anche nel lavoro clinico per favorire il rilascio di tossine da parte di batteri Gram-negativi. Il problema globale delle resistenza batteriche agli antibiotici ha portato ad un rinnovato interesse verso questa classe di antibiotici che, essendo stata poco utilizzata, dispone ancora di un'ottima efficacia d'azione.
Derby della Costa Azzurra
Il '''derby della Costa Azzurra''' è la sfida calcistica tra la squadra francese del e il , squadra affiliata, come la prima, alla Federazione calcistica della Francia. È il più importante derby della Costa Azzurra.
La prima partita tra i due club, le cui città di riferimento distano solo 20 km, risale nel 1953, con vittoria dei nizzardi. Da quel momento le due compagini si sono affrontate varie volte, solo in Ligue 1. Come avviene per la maggior parte dei derby, la rivalità tra Monaco e Nizza non è strettamente geografica. Le due squadre si sono ritrovate di fronte numerose volte nel campionato di Ligue 1, la massima serie francese, ma fu molto seguita anche la sfida della Coppa Gambardella dell'11 marzo 2012 tra le due squadre, incontro seguito da oltre mille spettatori allo stadio della Plaine du Var e sospeso dopo appena dieci minuti di gioco a causa del lancio di fumogeni da parte dei sostenitori del Nizza. Il match terminò con venti minuti di ritardo, con il risultato di 2-1 per il Nizza, che eliminò i detentori della coppa per poi vincere il trofeo qualche settimana più tardi. La contrapposizone tra le due squadre viene rappresentata nel film comico francese ''Les Tuche'', uscito nel 2011. Nella pellicola, l'attore Jean-Paul Rouve interpreta Jeff Tuche, che gestisce una scuola calcio a Nizza e, dopo aver vinto 100 milioni di euro alla lotteria, si trasferisce nel Principato di Monaco, dove diviene allenatore della squadra dei pulcini del Monaco. In una scena del film si gioca la partita Monaco-Nizza: i ragazzini monegaschi, in svantaggio per 0-7 alla fine del primo tempo, vengono motivati dall'allenatore anche con parole oltraggiose nei confronti dei nizzardi e riescono, nel secondo tempo, a rimontare, concludendo la partita con una vittoria per 8-7. Durante la partita vengono inquadrati i genitori dei giovani calciatori, presenti sugli spalti dello stadio: mentre gli adulti nizzardi gridano insulti all'indirizzo dei monegaschi, questi ultimi osservano con stupore; l'immagine che viene data è di una Nizza popolare contro un Principato di Monaco borghese.
EESL Pervaja Liga 2021
La '''EESL Pervaja Liga 2021''' è la 2ª edizione del campionato di secondo livello di football americano gestito dalla EESL. I Moscow Spartans 2 sono stati squalificati per aver ripetutamente avuto più prestiti del consentito dalla loro squadra madre, pertanto tutti i loro risultati sono stati trasformati in sconfitte 20-0 a tavolino.
Club Città Stadio Sponsor ufficiale Risultato nella stagione 2020 Čeljabinsk Obninsk Ekaterinburg Mosca Mosca Mosca Podol'sk Nižnij Novgorod / Novorossijsk/Stavropol' Samara Brjansk Vologda ===Calendario=== ====1ª giornata==== ====2ª giornata==== ====3ª giornata==== ====4ª giornata==== ====5ª giornata==== ====6ª giornata==== ===Classifiche=== Le classifiche della regular season sono le seguenti: *'''PCT''' = percentuale di vittorie, '''''G''' = partite giocate, '''V''' = partite vinte, '''P''' = partite perse, '''PF''' = punti fatti, '''PS''' = punti subiti'' ====Girone Est==== Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1   '''.667''' 6 4 0 2 143 81 2   '''.667''' 6 4 0 2 105 82 3   '''.333''' 6 2 0 4 82 134 4   '''.333''' 6 2 0 4 90 123 ====Girone Ovest==== Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1  / '''1.000''' 4 4 0 0 137 13 2   '''.750''' 4 3 0 1 66 57 3   '''.500''' 4 2 0 2 41 67 4   '''.250''' 4 1 0 3 38 65 5   '''.000''' 4 0 0 4 0 80 ====Girone Urali==== Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1   '''.750''' 4 3 0 1 136 22 2   '''.750''' 4 3 0 1 108 33 3   '''.000''' 4 0 0 4 6 195 ===Tabellone=== ===Wild Card=== ===Semifinali=== ===Finale 3º - 4º posto=== ===II Finale=== * Campioni della EESL Pervaja Liga 2021 Non sono considerati i marcatori degli incontri disputati dai Moscow Spartans 2. Giocatore Sq. TD rush TD recv TD int TD p.ret TD k.ret TD oth Xp1 Xp2 FG Saf Totale Danilenkov 2 5 0 0 0 0 0 1 0 0 44 Efimov 0+0 5+2 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 42 Maksimišin 3 3 0 0 0 0 0 1 0 0 38 Lobov 0 6 0 0 0 0 0 0 0 0 36 Jakušev 1+0 2+2 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+1 0+0 0+0 32 2 giocatori 30 Polevoj / 0 1 0 0 0 0 15 0 2 0 27 Sudakov 0+0 3+1 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 24 Gureev 0 3 0 0 0 0 2 1 0 0 22 2 giocatori 20 7 giocatori 18 2 giocatori 16 4 giocatori 14 8 giocatori 12 Pilikov 1 0 0 0 0 0 5 0 0 0 11 Griščenko 0 0 0 0 0 0 7 0 1 0 10 5 giocatori 8 Vilisov 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 7 29 giocatori 6 Team 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 4 4 giocatori 2 * Miglior marcatore della stagione regolare: Danilenkov (), 44
Storia di Miami
Migliaia di anni prima dell'arrivo degli europei, gran parte del sud-est della Florida, compresa l'area in cui oggi esiste Miami, era abitata dai nativi americani Tequesta. I nativi, avevano contatti rari con gli europei ed erano emigrati in gran parte entro la metà del XVIII secolo. Miami prende il nome dai Mayaimi, una tribù di nativi americani che visse intorno al lago Okeechobee fino al XVII o XVIII secolo. Gli spagnoli stabilirono una missione ed una piccola guarnigione tra i Tequesta presso la Baia di Biscayne nel 1567, che furono poi ritirate un paio di anni dopo. Nel 1743 il governatore di Cuba stabilì un'altra missione ed un'altra guarnigione nella baia di Biscayne, ma poiché la missione non era stata approvata dal Consiglio delle Indie, la missione e il presidio furono ritirati l'anno successivo. Gli spagnoli registrarono che gli abitanti del sito della missione del 1743 erano sopravvissuti nativi dei Cayos, Caloosa e Boca Raton, che erano soggetti a periodiche incursioni da parte degli Uchis . Fort Dallas fu costruito nel 1836 e funzionò come base militare durante la Seconda Guerra Seminole. L'area di Miami era meglio conosciuta come "Biscayne Bay Country" nei primi anni della sua crescita. I pochi resoconti pubblicati di quel periodo descrivono l'area come un deserto che conteneva molte promesse. L'area è stata anche caratterizzata come "uno dei migliori siti costruttivi in Florida". Dopo le grandi ondate di freddo del 1894 e del 1895, i raccolti dell'area di Miami furono gli unici sopravvissuti in Florida ciò fece prosperare l'insediamento e spinse Julia Tuttle, una proprietaria terriera di Cleveland, a convincere Henry Flagler, un magnate delle ferrovie, ad espandere la sua Florida East Coast Railway fino a Miami. Il 28 luglio 1896 Miami fu ufficialmente costituita come città con una popolazione di poco più di 300 abitanti. Miami prosperò durante gli anni 1920, ma si indebolì quando scoppiò la bolla immobiliare del 1925, seguita a breve dall'uragano di Miami del 1926 e dalla Grande Depressione negli anni 1930. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, Miami svolse un ruolo importante negli scontri contro i sottomarini tedeschi grazie alla sua posizione sulla costa meridionale della Florida. La guerra contribuì ad aumentare la popolazione di Miami a quasi mezzo milione di abitanti. Dopo che Fidel Castro salì al potere nel 1959 molti cubani emigrarono a Miami, aumentando ulteriormente la popolazione. Negli anni 1980 e 1990 varie crisi hanno colpito il sud della Florida, tra cui il pestaggio di Arthur McDuffie e la successiva rivolta, le guerre per la droga, l'uragano Andrew e l'affare Elián González. Nonostante ciò, Miami rimase un importante centro internazionale, finanziario e culturale. La città poggia sul fiume Miami con cui condivide il nome di stessa origine. Sebbene sia scritto allo stesso modo in inglese, il nome della città della Florida non ha nulla a che fare con il popolo nativo dei Miami che vivevano in una parte completamente diversa del Nord America.
=== I Tequesta === Le prime prove di insediamenti nativi americani nella regione di Miami risalgono a circa 10.000 anni fa. La regione era piena di foreste di pini e ospitava molti cervi, orsi ed uccelli selvatici. Questi primi abitanti si stabilirono sulle rive del fiume Miami, stabilendo i villaggi principali sulla sponda settentrionale. Questi primi nativi americani crearono una varietà di armi ed utensili che sono stati ritrovati dagli archeologi. Quando i primi europei visitarono la zona a metà del XVI secolo, gli abitanti dell'area di Miami erano i Tequesta, che controllavano un'area che copriva gran parte della Florida sud-orientale, compresa quelle che oggi sono la contea di Miami-Dade, la contea di Broward e le parti meridionali della contea di Palm Beach. Gli indiani Tequesta vivevano di caccia e raccolta, essi pescavano, cacciavano e raccoglievano i frutti e le radici delle piante, ma non praticavano alcuna forma di agricoltura. Seppellivano le piccole ossa dei defunti, ma mettevano le ossa più grandi in una scatola affinché la gente del villaggio potesse vederle. Ai Tequesta è attribuito il merito di aver creato il Miami Circle. === Arrivo degli spagnoli e primi insediamenti === Nel 1513 Juan Ponce de León fu il primo europeo a visitare l'area di Miami navigando nella baia di Biscayne. Egli scrisse nel suo diario di aver raggiunto Chequescha, il primo nome registrato di Miami, ma non si sa se sia sbarcato o meno o abbia preso contatto con i nativi. Pedro Menéndez de Avilés ed i suoi uomini fecero il primo sbarco accertato in quest'area quando visitarono l'insediamento dei Tequesta nel 1566 mentre cercavano il figlio scomparso di Menéndez, che era naufragato un anno prima. I soldati spagnoli, guidati da padre Francisco Villareal, costruirono una missione gesuita alla foce del fiume Miami un anno dopo, che ebbe però vita breve. Nel 1570 i gesuiti decisero di cercare nativi più disponibili alla conversione al di fuori della Florida. Dopo che gli spagnoli se ne andarono, gli indiani Tequesta furono lasciati a combattere le malattie introdotte dagli europei, come il vaiolo. Le guerre con altre tribù indebolirono notevolmente la loro popolazione e furono facilmente sconfitti dagli indiani Creek nelle guerre successive. Nel 1711 i Tequesta avevano inviato un paio di capi locali all'Avana per chiedere se potessero emigrare lì. Gli spagnoli inviarono due navi per aiutarli, ma le loro malattie li colpirono nuovamente, uccidendo la maggior parte della popolazione. Nel 1743 gli spagnoli, mandati dal governatore di Cuba, fondarono un'altra missione nella baia, dove costruirono anche un forte. I sacerdoti missionari proposero un insediamento permanente, dove i coloni spagnoli avrebbero raccolto cibo per i soldati ed i nativi americani. Tuttavia, la proposta fu respinta in quanto impraticabile e la missione fu ritirata prima della fine dell'anno. === Insediamenti successivi === Nel 1763, dopo la guerra dei sette anni, tramite il Trattato di Parigi, gli spagnoli cedettero la Florida agli inglesi che la divisero in Florida occidentale ed orientale, di cui faceva parte l'area dell'attuale città. Nel 1766 Samuel Touchett ricevette una concessione di terra dalla Corona inglese di 20.000 acri (81 km2) nell'area di Miami. I confini della concessione furono definiti da Bernard Romans nel 1772. Una condizione per rendere permanente la concessione era che almeno un colono dovesse vivere nella concessione per ogni 100 acri (0,4 km2) di terreno. Mentre Touchett cercava fondare una piantagione nella proprietà, ebbe problemi finanziari ed i suoi piani non si realizzarono mai. I primi coloni europei permanenti nell'area di Miami arrivarono intorno al 1790. Pedro Fornells, un sopravvissuto della colonia di New Smyrna, originario di Minorca, si trasferì a Key Biscayne per rispettare i termini della sua concessione reale per l'isola. Sebbene egli tornò con la sua famiglia a St. Augustine dopo sei mesi, lasciò un custode sull'isola. Durante un viaggio verso l'isola nel 1803, Fornells notò la presenza di occupanti abusivi sulla terraferma attraverso la baia di Biscayne. Nel 1825 il maresciallo americano Waters Smith visitò l'insediamento di Cape Florida (che si trovava sulla terraferma) e conferì con gli occupanti abusivi che volevano ottenere il titolo sulla terra che stavano occupando. Sulla terraferma, gli occupanti, provenienti dalle Bahamas, si erano stabiliti lungo la costa a partire dal 1790. Il colono John Egan aveva anche ricevuto una concessione dalla Spagna durante il Secondo periodo spagnolo. Il figlio di John, James Egan, sua moglie Rebecca Egan, la sua vedova Mary "Polly" Lewis e il cognato di Mary, Jonathan Lewis, ricevettero tutti concessioni di terra di 640 acri dal governo degli Stati Uniti nell'attuale Miami. I cacciatori di tesori delle Bahamas e delle Florida Keys arrivarono nel sud della Florida per cercare tesori dalle navi che navigavano sulla grande barriera corallina della Florida ed alcuni dei quali accettarono offerte di terra spagnole lungo il fiume Miami. Più o meno nello stesso periodo, gli indiani Seminole arrivarono insieme ad un gruppo di schiavi fuggiaschi. Nel 1825 fu costruito il faro di Cape Florida sulla vicina Key Biscayne per avvertire le navi di passaggio della pericolosa barriera corallina. Faro di Cape Florida , la più antica struttura ancora esistente nell'area di Miami, costruito nel 1825 Nel 1830 Richard Fitzpatrick acquistò un terreno lungo fiume Miami dal colono bahamiano James Egan. Egli costruì una piantagione con dove si coltivavano canna da zucchero, banane, mais e frutta tropicale. Nel gennaio 1836, poco dopo l'inizio della Seconda Guerra Seminole, Fitzpatrick rimosse i suoi schiavi e chiuse la sua piantagione. L'area fu interessata dalla Seconda Guerra Seminole, qui il maggiore William S. Harney condusse diverse incursioni contro gli indiani. Nel 1836 venne costruito Fort Dallas nella piantagione di Fitzpatrick presso la riva nord del fiume. Al tempo la maggior parte della popolazione non indiana dell'area era costituita da soldati di stanza a Fort Dallas. La seconda guerra Seminole fu la guerra indiana più devastante nella storia americana, causando una perdita quasi totale di popolazione nativa nell'area di Miami. Il faro di Cape Florida fu incendiato da Seminole nel 1836 e non fu riparato fino al 1846. Fort Dallas, costruito nel 1836 Dopo la fine della guerra nel 1842, il nipote di Fitzpatrick, William English, ristabilì la piantagione a Miami. Egli tracciò il "Villaggio di Miami" sulla riva sud del fiume e vendette diversi appezzamenti di terreno. Quando English morì in California nel 1852, la sua piantagione morì con lui. Il fiume Miami diede il nome alla fiorente città, estendendo un'etimologia che deriva dalla tribù indiana Mayaimi. Nel 1844 Miami divenne il capoluogo della contea e sei anni dopo un censimento riferì di 96 residenti nella zona. La Terza Guerra Seminole durò dal 1855 al 1858, ma non fu distruttiva come la precedente, tuttavia rallentò il tasso di insediamento del sud-est della Florida. Alla fine della guerra alcuni soldati rimasero nella zona ed i Seminole si rifugiarono nelle Everglades. Dal 1858 al 1896 solo una manciata di famiglie stabilirono le loro abitazioni nell'area di Miami. Quelli che vivevano in piccoli insediamenti lungo la baia di Biscayne. Il primo di questi insediamenti si formò alla foce del fiume Miami e fu chiamato in vari modi, come Miami, Miamuh o Fort Dallas. I primi tra i coloni del fiume Miami furono i Brickell: William Brickell aveva precedentemente vissuto in Ohio, California ed Australia, dove aveva incontrato sua moglie, Mary. Nel 1870 Brickell acquistò un terreno sulla riva sud del fiume e con i loro figli gestirono una stazione commerciale ed un ufficio postale nella loro proprietà per il resto del XIX secolo. Altri insediamenti all'interno dei confini della città di Miami erano Lemon City (ora Little Haiti) e Coconut Grove. Gli insediamenti al di fuori dei confini della città erano Biscayne, nell'attuale Miami Shores, e Cutler, nell'attuale Palmetto Bay. Molti dei coloni erano attratti nell'area dalle offerte di 160 acri (0,6 km2) di terra libera da parte del governo federale degli Stati Uniti. The Barnacle Historic State Park, o semplicemente the Barnacle, costruita nel 1891, è l'abitazione più antica ancora nella sua locazione originaria di Miami. Era la casa di uno dei fondatori di Coconut Grove. Nel 1891 una donna di Cleveland, Julia Tuttle, decise di trasferirsi nel sud della Florida per ricominciare la sua vita dopo la morte di suo marito, Frederick Tuttle. Ella acquistò 640 acri sulla riva nord del fiume Miami nell'attuale centro di Miami. Julia Tuttle, la fondatrice di Miami Dopo aver notato le potenzialità del fiorente insediamento, cercò di persuadere il magnate delle ferrovie Henry Flagler ad espandere la sua linea ferroviaria, la Florida East Coast Railway, verso l'area, ma inizialmente rifiutò. Nel dicembre 1894 la Florida fu colpita dal Grande Freddo, un ondata di freddo, che distrusse praticamente l'intero raccolto di agrumi nella metà settentrionale dello stato. Pochi mesi dopo, la notte del 7 febbraio 1895, la parte settentrionale della Florida fu colpita da un altro gelo che spazzò via i raccolti rimasti ed i nuovi alberi. Ed a differenza della maggior parte del resto dello stato, l'area di Miami non fu colpita in entrambe le occasioni. Tuttle scrisse così di nuovo a Flagler, chiedendogli di visitare la zona di persona. Flagler mandò James E. Ingraham ad indagare e tornò con un rapporto favorevole e una scatola di fiori d'arancio per dimostrare che l'area era sfuggita al gelo. Flagler proseguì con la sua visita e concluse alla fine del suo primo giorno che l'area era matura per l'espansione. Egli prese la decisione di estendere la sua ferrovia fino a Miami e costruire un hotel-resort, il Royal Palm Hotel. Il 22 aprile 1895 Flagler scrisse a Tuttle una lunga lettera ricapitolando la sua offerta di terra in cambio dell'estensione della sua ferrovia fino all'area, la creazione di una città e la costruzione di un hotel, i termini prevedevano che Tuttle avrebbe assegnato a Flagler un tratto di terreno di 100 acri (0,4 km2) per far crescere la città. Nello stesso periodo, Flagler scrisse una lettera simile a William e Mary Brickell, che avevano anche accettato verbalmente di cedere la terra durante la prima visita. L'allungamento della linea ferroviaria non era però ancora sicuro, nonostante ciò nella primavera del 1895 le voci su questa possibilità continuarono a moltiplicarsi, alimentando l'attività immobiliare nell'area della Baia di Biscayne. La notizia dell'estensione della ferrovia fu ufficialmente annunciata il 21 giugno 1895. Alla fine di settembre iniziarono i lavori ed i coloni iniziarono a riversarsi nelle terre promesse "a prova di congelamento". Il 24 ottobre 1895 fu approvato il contratto stipulato da Flagler e Tuttle. Con la ferrovia in costruzione Miami divenne un area ricca di attività. Uomini da tutta la Florida si radunarono nell'area in attesa della richiesta di Flagler, per i lavoratori di tutte le qualifiche, di iniziare a lavorare sull'hotel, sulla ferrovia e sulla città. Alla fine di dicembre 1895 settantacinque di loro erano già al lavoro per sgomberare il sito dell'hotel. Vivevano per lo più in accampamenti di tende e capanne che non avevano strade se non pochi sentieri sgomberati. Molti di questi uomini furono vittime del congelamento, che aveva lasciato sia denaro che lavoro scarsi. Il 1 febbraio 1896 Tuttle adempie alla prima parte del suo accordo con Flagler firmando due atti per trasferire a lui la terra per il suo hotel e i 100 acri (0,4 km2) di terreno vicino al sito dell'hotel. I titoli delle proprietà di Brickell e Tuttle erano basati sulle prime concessioni terriere spagnole e dovevano essere definiti per essere liberi da conflitti prima che iniziasse la commercializzazione dei lotti di Miami. Il 3 marzo Flagler assunse John Sewell da West Palm Beach per iniziare a lavorare in città mentre più persone arrivavano a Miami. Il 7 aprile 1896 i binari della ferrovia raggiunsero finalmente Miami ed il primo treno arrivò il 13 aprile, era un treno speciale non programmato e Flagler era a bordo, il treno tornò a St. Augustine più tardi quella notte. Il primo treno di linea regolare arrivò la notte del 15 aprile. La prima settimana di servizio ferroviario fu prevista solo per i treni merci poiché il servizio passeggeri non iniziò fino al 22 aprile. Il 28 luglio 1896 ebbe luogo la riunione di incorporazione per fare di Miami una città. Il diritto di voto era limitato a tutti gli uomini che risiedevano a Miami o nella contea di Dade. Joseph A. McDonald, capo-costruzione del Royal Palm Hotel, fu eletto presidente della riunione. Dopo essersi assicurati che fossero presenti abbastanza elettori fu presentata la mozione per incorporare ed organizzare un governo cittadino sotto il nome aziendale di "The City of Miami", con i confini proposti. John B. Reilly, che era a capo della compagnia terriera di Fort Dallas di Flagler, fu il primo sindaco eletto. Nel 1896 400 persone si affollarono al secondo piano della Lobby Pool Room (edificio centrale), per votare l'incorporazione di Miami in qualità di città. Inizialmente, la maggior parte dei residenti voleva chiamare la città "Flagler". Tuttavia Henry Flagler era irremovibile sul fatto che la nuova città non avrebbe preso il suo nome. Così il 28 luglio 1896 la città di Miami, che prende il nome dal fiume Miami, fu costituita con 502 elettori, inclusi 100 elettori neri registrati. La popolazione nera ha fornito la forza lavoro primaria per l'espansione della città. === Da inizio secolo agli anni 30' === Miami conobbe una crescita molto rapida da inizio secolo fino alla seconda guerra mondiale. Nel 1900 1.681 persone vivevano a Miami, nel 1910 erano 5.471 e nel 1920 erano arrivate a 29.549. Quando migliaia di persone si trasferirono nell'area all'inizio del XX secolo, divenne presto evidente la necessità di più terra. Fino ad allora le Everglades della Florida si estendevano fino a 5 km a ovest della Baia di Biscayne, così a partire dal 1906 furono realizzati canali per rimuovere parte dell'acqua da quelle terre. Miami Beach si sviluppò nel 1913 quando fu completato il Collins Bridge, un ponte di legno di 3 km costruito da John Collins, che collegava le due città. Il Collins Bridge, il primo ponte a connettere Miami a Miami Beach. Durante i primi anni 1920 un afflusso di nuovi residenti e sviluppatori senza scrupoli portò al boom immobiliare in Florida, che tramite la speculazione fece salire i prezzi dei terreni. Alcuni primi edifici furono rasi al suolo dopo la loro costruzione iniziale per far posto ad edifici più grandi. La popolazione di Miami raddoppiò dal 1920 al 1923. Le aree vicine di Lemon City, Coconut Grove e Allapattah furono annesse nell'autunno del 1925, creando l'area della Greater Miami. L'Università di Miami, fondata nel 1925. Tuttavia questo boom iniziò a vacillare a causa dei ritardi nella costruzione degli edifici e del sovraccarico del sistema di trasporto, causato da un eccesso di materiali da costruzione ingombranti. Il 10 gennaio 1926 la Prinz Valdemar, una vecchia nave da guerra danese in procinto di diventare un hotel galleggiante, si arenò e bloccò il porto di Miami per quasi un mese. Già sovraccariche, le tre principali compagnie ferroviarie dichiararono un embargo su tutte le merci in arrivo eccetto il cibo. Il costo della vita era salito alle stelle e trovare un posto economico in cui vivere era quasi impossibile. Questo boom economico stava già crollando quando il catastrofico Great Miami Hurricane del 1926 travolse la città, ponendo fine a tutto ciò che era rimasto del boom. La tempesta di categoria 4 fu la dodicesima più costosa e la dodicesima più mortale a colpire gli Stati Uniti durante il XX secolo. Secondo la Croce Rossa ci sono furono 373 morti, ma altre stime variano, a causa del gran numero di persone elencate come disperse. Tra le 25.000 e le 50.000 persone rimasero senza casa nell'area di Miami. Dade County Courthouse (tribunale), costruita nel 1928, è l'edificio più alto degli anni 1920. Seguì poi negli anni 1930 la Grande Depressione, che causò la disoccupazione di oltre 16.000 persone a Miami. Di conseguenza, nell'area fu aperto un campo del Corpo Civile di Conservazione. Durante la metà degli anni 1930 fu sviluppato il quartiere Art Déco di Miami Beach. Il 15 febbraio 1933 fu tentato l'assassinio del presidente eletto Franklin D. Roosevelt: Mentre Roosevelt stava tenendo un discorso al Bayfront Park di Miami, Giuseppe Zangara, un anarchico italiano, aprì il fuoco. Il sindaco di Chicago, Anton Cermak, che stava stringendo la mano a Roosevelt, fu colpito dai proiettili e morì due settimane dopo, altre 4 persone rimasero ferite, ma il presidente eletto Roosevelt ne uscì illeso. Zangara fu rapidamente processato per l'omicidio di Cermak e fu giustiziato sulla sedia elettrica il 20 marzo 1933 a Raiford, in Florida. Sempre nel 1933 la Miami City Commission chiese al Miami Women's Club di creare un design per la bandiera della città. La bandiera fu progettata da Charles L. Gmeinder e adottata dalla commissione nel novembre 1933. Non si sa perché i colori arancione e verde siano stati selezionati per la bandiera, una teoria è che i colori siano stati ispirati dall'albero di arancio, sebbene l'Università di Miami utilizzasse già i colori dell'arancione e del verde per le sue squadre sportive dal 1926. Il fiume Miami nel 1935. Nel 1937 il capitolo locale del Ku Klux Klan fece irruzione a La Paloma, una discoteca LGBT. Dopo il raid non letale, il nightclub è diventato il luogo di una comunità LGBT più solida e resistente contro le leggi conservatrici. === Anni 40' e Seconda Guerra Mondiale === All'inizio degli anni 1940, Miami si stava ancora riprendendo dalla Grande Depressione quando iniziò la seconda guerra mondiale. Sebbene molte delle città della Florida siano state pesantemente colpite dalla guerra e siano andate in crisi finanziaria, Miami rimase relativamente inalterata. All'inizio della guerra gli U-Boot tedeschi attaccarono diverse navi americane tra cui il Portero del Llano, che fu attaccato e affondato nelle acque di Miami Beach nel maggio 1942. Per difendersi dagli U-Boot Miami fu collocata in due distretti militari: il Comando della Difesa Orientale ed il Settimo Distretto Navale. Nel febbraio 1942 fu istituita la Gulf Sea Frontier per proteggere le acque della Florida. Nel giugno di quell'anno altri attacchi costrinsero i leader militari a Washington ad aumentare il numero di navi e uomini del gruppo dell'esercito. Essi spostarono anche il quartier generale da Key West all'edificio DuPont a Miami, sfruttando la sua posizione nell'angolo sud-orientale degli Stati Uniti. La Marina degli Stati Uniti prese il controllo dei moli di Miami e stabilì le stazioni aeree all'aeroporto di Opa-locka e a Dinner Key. L'Air Force inoltre istituì basi negli aeroporti locali dell'area di Miami. Il terminal Pan Am a Dinner Key nel 1944. Inoltre nell'area furono istituite molte scuole militari, stazioni di rifornimento e strutture di comunicazione. Invece di costruire grandi basi dell'esercito per addestrare gli uomini necessari per combattere la guerra, l'esercito e la marina arrivarono nel sud della Florida e convertirono gli hotel in caserme, i cinema in aule e le spiagge locali ed i campi da golf in campi di addestramento. Complessivamente nel sud della Florida furono addestrati oltre 500.000 soldati e 50.000 ufficiali. Dopo la fine della guerra molti militari e donne tornarono a Miami, facendo aumentare la popolazione a quasi mezzo milione entro il 1950. Flagler Street a Downtown Miami 20 minuti dopo la fine della guerra. === Dagli anni 50 agli anni 70 ===
Ceramica mina'i
Ciotola con coppia in giardino, 1200 circa. In questo tipo di scene le figure sono un po' più grandi che in altri soggetti comuni. Diametro 18,8 cm. Vista laterale della stessa ciotola La '''''' è un tipo di ceramica persiana sviluppata a Kashan, in Iran, nei decenni precedenti l'invasione mongola della Persia nel 1219, dopo la quale la produzione cessò. È stata descritta come "probabilmente il più lussuoso di tutti i tipi di ceramiche prodotte nelle terre islamiche orientali durante il periodo medievale". Il corpo di ceramica vitrea o pasta di pietra biancastra era completamente decorato, con dipinti dettagliati che utilizzavano diversi colori, di solito comprese le figure umane. È significativa come la prima ceramica ad utilizzare smalti sopra smalto, dipinti sopra lo smalto ceramico fissato da una cottura a glost principale; dopo la verniciatura l'oggetto veniva sottoposto ad una seconda cottura a temperatura più bassa. " ", è un termine usato per questi oggetti soltanto molto più tardi, e significa "smaltato" in lingua persiana. La tecnica è anche conosciuta come ''haft-rang'', "sette colori" in persiano. Questo era il termine usato dallo scrittore quasi contemporaneo, Abu al-Qasim Kasani, che aveva una profonda conoscenza della ceramica. Questa tecnica divenne molto più tardi il metodo standard per decorare le migliori porcellane cinesi ed europee, anche se non è chiaro se ci sia stata una connessione tra queste e il precedente uso persiano della tecnica. Come in altri periodi e regioni in cui venne utilizzato smalto su smalto, lo scopo della tecnica era quello di ampliare la gamma di colori a disposizione dei pittori oltre il gruppo molto ristretto che poteva resistere alla temperatura richiesta per la cottura principale del corpo e dello smalto, che nel caso di questi oggetti era di circa 950 °C. Il periodo introdusse anche la decorazione sotto smalto nella ceramica persiana, intorno al 1200, e successivamente i pezzi mina'i spesso combinavano sia la decorazione sotto smalto che sopra smaltata. La maggior parte dei pezzi è datata in modo impreciso come, ad esempio, "fine XII o inizio XIII secolo", ma le poche date iscritte iniziano nel 1170 e terminano nel 1219. I pezzi dorati sono spesso datati intorno o dopo il 1200. Si presume che lo stile e i soggetti nella pittura mina'i siano stati tratti dalla pittura dei manoscritti e da quella murale persiana contemporanea. Si sa che esistevano, ma non sono sopravvissuti, manoscritti illustrati o murali del periodo precedente alla conquista mongola, lasciando il dipinto sulla ceramica come la migliore prova di quello stile. La maggior parte dei pezzi sono ciotole, tazze e una serie di recipienti per versare liquidi: brocche e giare, ma solo una piccola parte di queste ultime. Ci sono alcuni pezzi considerati ciotole per l'elemosina o che usano la forma associata a quella funzione. Le piastrelle sono rare e forse erano state progettate come centrotavola circondate da altri materiali, piuttosto che posizionate in gruppi. Le piastrelle mina'i trovate ''in situ'' dagli archeologi a Konya, nella moderna Turchia, furono probabilmente realizzate lì da artisti persiani itineranti. Frammenti di ceramica mina'i sono stati scavati dalla "maggior parte dei siti urbani dell'Iran e dell'Asia centrale", occupati durante il periodo, sebbene la maggior parte degli scrittori creda che quasi tutta la produzione fosse stata a Kashan.
Grande ciotola con scena di battaglia, Freer Gallery of Art Il nero e il blu cobalto potevano essere in sotto smalto, con la più ampia gamma di colori in sovra smalto. Oltre alla consueta glassa bianca, in alcuni pezzi veniva utilizzata una glassa color turchese, che faceva da sfondo alla pittura sopra smalto. I contorni dei disegni erano realizzati in nero, con sottili linee pennellate. Alcuni pezzi mina'i, di solito realizzati nella parte successiva del periodo, usavano la doratura. Alcuni pezzi combinavano lustro e pittura mina'i in zone diverse. Una piccola parte (inferiore a quella del lustro) di pezzi è firmata e datata. Watson registra dieci di questi pezzi, firmati da tre ceramisti, con date dal 1178 al 1219. Per il lustro di Kashan i numeri equivalenti sono "oltre novanta" pezzi, "forse sei" vasai, e risalgono al 1178 e al 1226; non ci sono poi pezzi datati fino al 1261, suggerendo la rottura di lunga durata della produzione determinata dall'invasione mongola. Che le due tecniche possano essere state prodotte dalla stessa bottega è dimostrato dal vasaio persiano di questo periodo con i pezzi più firmati, Abū Zayd ibn Muḥammad ibn Abī Zayd di Kashan, con 15 pezzi. La prima data su questi è il 1186, su una ciotola mina'i, ma la maggior parte dei pezzi sono in lustro, dove le date si estendono al 1219. Sotto gli Ilkhanidi mongoli, la pittura su smalto continò in un nuovo stile raro chiamato ''lajvardina'', ma presentava motivi piuttosto che figure, con un profondo blu sottosmalto e una foglia d'oro fissata in una seconda cottura. Il nome persiano si riferisce al lapislazzulo, sebbene fosse usato il solito blu cobalto. Lo studio della ceramica mina'i è complicato da una buona dose di eccessivi restauri e abbellimenti da parte dei commercianti, dopo che i pezzi avevano attirato l'attenzione dei collezionisti, soprattutto in Occidente, dalla fine del XIX secolo in poi. Ad esempio, la voce di catalogo per una ciotola esposta al Metropolitan Museum of Art, dalla collezione Robert Lehman, registra che "Un ampio restauro ha interferito con l'iscrizione in alcune aree e quasi ogni parte della decorazione interna è stata sottoposta a pesanti modifiche". Shahnama'', Freer Gallery of Art . Ci sono alcuni pezzi con motivi o disegni completamente astratti o geometrici, ma nella grande maggioranza dei pezzi ci sono figure, di solito numerose ma piccole. Sono comuni immagini di sovrani in trono, affiancati da attendenti, così come di cavalieri, spesso impegnati in attività principesche come la caccia e la falconeria. Gli "imperscrutabili sovrani probabilmente non furono mai pensati come soggetti, o le loro consorti", almeno non più delle coppie amorose. Motivi simili abbondano in altri media; non è chiaro fino a che punto riflettessero l'effettivo stile di vita dei proprietari o utilizzatori dei pezzi; probabilmente questi "possono indicare una generale aspirazione o identificazione borghese" con lo stile di vita principesco. I pavoni possono accompagnare i principi, e spesso ci sono numeri della versione islamica della sfinge, specialmente intorno al bordo esterno delle forme piatte aperte. Si possono vedere scene e figure dei classici letterari persiani. L'esterno delle ciotole rialzate di solito non è dipinto con immagini, sebbene alcune abbiano decorazioni floreali o astratte relativamente semplici, ma le iscrizioni di testo che corrono intorno al pezzo sono comuni. Molti di questi provengono da opere standard della poesia persiana, forse tratte da antologie che sarebbero state a disposizione dei vasai. Una nota coppa bassa della Freer Gallery of Art (ricostruita da frammenti) è eccezionale, sia nelle dimensioni di 47,8 cm di diametro, sia nel disegno; è il più grande pezzo conosciuto nella tecnica mina'i. Ci sono un numero molto elevato di figure, tutte di piccole dimensioni tipiche di altri pezzi più piccoli. Sono impegnate in una battaglia, probabilmente un evento specifico del periodo in cui "una roccaforte è stata attaccata da un piccolo principe iraniano e dalle sue truppe". Le otto figure principali della parte vittoriosa sono nominate nelle iscrizioni accanto ad esse, con nomi turchi, e nella scena compaiono una macchina d'assedio e un elefante. Questo pezzo potrebbe benissimo seguire una rappresentazione in un dipinto murale o altro mezzo, come un bicchiere "celebrato", ora anche nel Freer, che è l'esempio più completo di uno schema iconografico tratto dai classici letterari persiani, in questo caso lo ''Shahnameh''. Qui è raccontata un'intera storia in una serie di scene, in tre registri, che corrono intorno alla tazza. File:Lobed_bowl,_Minai'i_("enameled")_ware_MET_SLP1645-2_(cropped).jpg|miniatura| Esterno con iscrizione, con la scritta "Trionfo e vita duratura al suo proprietario, trionfo e vittoria trionfante ripetuta due volte e vita duratura... prosperità perpetua e crescente e vittoria trionfante e gloria duratura al suo proprietario" (che non è nominato). La ceramica mina'i iniziò ad essere prodotta quando la Persia era, in teoria, parte dell'Impero selgiuchide, la cui dinastia regnante e la più alta élite erano di etnia turca. Ma la Persia era governata dalla dinastia Khwarazmian, inizialmente come vassalli dei Selgiuchidi, fino a quando, nel 1190, recisero questi legami e governarono in modo indipendente fino alla devastante conquista mongola iniziata nel 1219. I cinquant'anni dal 1150 videro grandi sviluppi nella ceramica iraniana. In primo luogo il corpo dell'oggetto e gli smalti utilizzati su di esso erano notevolmente migliorati, il che consentì pareti più sottili e parte della traslucenza della porcellana cinese, che era già stata importata in Persia, e rappresentava la principale competitrice per le merci pregiate locali. Questo corpo "in ceramica bianca" veniva utilizzato per una varietà di stili di decorazione, tutti mostranti grandi progressi nella raffinatezza. A parte la ceramica mina'i, la più lussuosa era la ceramica a lustro, che richiedeva anche una leggera seconda cottura. Il primo pezzo persiano datato è del 1179. Il colore principale della vernice lucida usata era l'oro; questo deve essere distinto dall'applicazione su smalto della foglia d'oro trovata in molti pezzi mina'i successivi. Il corpo "bianco" non era, tuttavia, in grado di eguagliare, in "robustezza", la porcellana cinese, e sebbene gli storici lodino la delicatezza e la leggerezza di e pezzi lucenti, sono dubbiosi sulla praticità di questi oggetti costosi, a causa della loro fragilità. La ceramica non era un corredo funerario nelle società islamiche, e quasi tutti i pezzi sopravvissuti erano rotti, e probabilmente per lo più scartati dopo la rottura. La maggior parte dei siti di ritrovamento non è registrata; alcuni pezzi vennero interrati intatti, forse per nasconderli ai saccheggiatori. Tuttavia, ci sono anche falsi moderni, e Michelsen e Olafsdotter notano che "ora bisogna essere piuttosto sospettosi di qualsiasi pezzo di ''mina'i'', specialmente quelli che sembrano essere interi e illesi". La loro estesa analisi tecnica di un grande e ben noto piatto ora al Museo di arte islamica di Doha, Qatar, scopre che gran parte del piatto è costituito da frammenti originari provenienti da altre zone (molto probabilmente anche medievali) che sono stati rimodellati per adattarsi al piatto, poi dipinto per abbinare lo schema decorativo. Sebbene considerate lussuose come ceramiche, le nuove ceramiche persiane a lustro e mina'i potrebbero aver rappresentato un'alternativa economica per gli oggetti che utilizzano metalli preziosi, sia in forma solida che come intarsi su ottone o bronzo. Già nel 1100 l'economia dell'impero selgiuchide si stava indebolendo e l'argento scarseggiava. Il lustro non era una tecnica nuova; era stato usato nel mondo di lingua araba per alcuni secoli, ma era nuovo in Persia. La sua diffusione è stata collegata a una fuga di vasai provenienti da Al-Fustat (Il Cairo) durante il turbolento crollo dell'Egitto fatimide intorno al 1160. Poiché le forme in lustro persiano sono quelle tradizionali locali, è probabile che gli artigiani rifugiati fossero per lo più pittori di ceramiche piuttosto che ceramisti. Gli stili di pittura a lustro possono essere collegati a quelli precedenti nei paesi di lingua araba in un modo che non è possibile per la ceramica mina'i, il cui stile, e forse gli artisti, sono normalmente considerati tratti dalla pittura dei manoscritti. Per gli studiosi è ancora più chiaro che la produzione di oggetti in lustro era concentrata a Kashan, più di quanto non lo sia stato per gli oggetti in mina'i. Lo stile mina'i fu presto copiato in altre parti dell'impero selgiuchide, in particolare in Siria. Ma i creatori non conoscevano i segreti della tecnica sopra smalto e usavano invece la pittura sotto smalto. Almeno i segreti del lustro potrebbero essere stati custoditi da un piccolo numero di famiglie a Kashan. Il successivo stile persiano ''mīnākārī'' era ed è smalto su base metallica, praticato dal XVIII secolo ad oggi. File:The Gulbenkian Museum (28595000138) (cropped).jpg|Ciotola con regnate e sfingi File:Bowl w. enthroned figure & attendants, Mina'i ware, Central Iran, Seljuk period, late 12th or early 13th century, earthenware with polychrome enamels and gold over white glaze - Cincinnati Art Museum - DSC04021.JPG|Figura in trono affiancata da attendenti. File:Bowl MET 57.36.14front.jpeg|Bahram Gur a caccia con Azadeh; (9,2 x 21,3 cm) File:Bowl with design of equestrian figure, Iran, Minai type, 13th century AD, enamelled ware pottery - Matsuoka Museum of Art - Tokyo, Japan - DSC07251.JPG|Cavaliere al centro, con sfingi in una fascia File:Iranian - Flower Vase with Horsemen - Walters 481278 - Profile (cropped).jpg|Brocca con figure, che combina pittura a lustro (in alto) e mina'i; (22,5 × 12,8 cm) File:Jug with seated figures and sketches, Mina'i ware, Central Iran, Seljuk period, late 12th or early 13th century, earthenware with polychrome enamels and gold over turquoise glaze - Cincinnati Art Museum - DSC04014.JPG|Brocca con smalto color turchese File:Beggar's bowl w. sphinxes & seated figures, Mina'i ware, Central Iran, Seljuk period, late 12th or early 13th century, earthenware with polychrome enamels and gold over white glaze - Cincinnati Art Museum - DSC04018.JPG|Ciotola da mendicante con sfingi e figure sedute; i colori includono la doratura File:Iran, Kashan, Seljuk Period - Minai Beaker with Seated Princes - 1917.977 - Cleveland Museum of Art (cropped).tif|Vaso con figure sedute File:Bowl, Iran, early 13th century, stonepaste body painted over glaze with enamel - Freer Gallery of Art - DSC04629.jpg|Piatto con coppia File:Minai-ware jug - Kashan - 12th-13th century - IMJ B59-06-0542 - from side.jpeg|Brocca con falconiere a cavallo File:Mina'i Bowl with Abstract Pattern MET wb-12.49.1.jpeg|Ciotola con motivo astratto, 15,9 cm di diametro File:Rustam and dragon on twelve-pointed tile, Iran, late 12th century, stonepaste painted over glaze with enamel and gold - Freer Gallery of Art - DSC04681.jpg|Mattonella stella con Rostam e drago File:Faceted Basin, Mina'i ("enameled") ware MET SLP1644-1 (cropped).jpg|"Bacino sfaccettato", con dorature sul motivo rialzato. Dopo il 1200. File:Covered Jar (Albarello) MET DT11998 (cropped).jpg|Vaso Albarello in stile "lajvardina" successivo; dopo 1250 File:Iran, versatoio, 1190-1210 ca..JPG|Brocca con lustro d'oro, 1190-1210
Ribellione di Şahkulu
La '''ribellione di Şahkulu'''  fu una diffusa rivolta pro-sciita e pro-safavide in Anatolia, diretta contro l'Impero ottomano, nel 1511. Cominciò tra le tribù turkmene delle montagne del Tauro, prima di diffondersi in un'ampia varietà di gruppi scontenti. Prende il nome dal capo dei ribelli, Şahkulu la cui morte in battaglia segnò anche la fine della rivolta.
La dinastia safavide fu fondata e consolidata da Ismail I all'inizio del XVI secolo. Ismail, essendo un campione della fede sciita e in parte un turkmeno, rientrava anche nelle simpatie dei turkmeni dell'Impero ottomano. I Kizilbash, aderenti anatolici all'ordine safavide, mantenevano una forte presenza in tutta l'Anatolia dalla fine del XV secolo alla metà del XVI secolo e assunsero un ruolo centrale nella ribellione di Şahkulu. Nei decenni che precedettero gli eventi della ribellione, a causa della fluidità del carattere religioso della regione, lo stato prevalentemente sunnita ottomano dimostrò una notevole tolleranza nei confronti dell'Islam sciita. Tuttavia, a partire dall'inizio del XVI secolo, questa tolleranza iniziò a recedere; secondo la terminologia ufficiale ottomana del periodo, un Kizilbash era un eretico ribelle sospettato di relazioni illecite con i Safavidi. Alcuni attribuiscono questa recedente tolleranza al declino dell'Ak koyunlu insieme all'emergente legittimità socio-politica dell'Impero safavide. Sebbene la rivolta sia stata incitata da Şahkulu tra i Kizilbash, tra gli futuri partecipanti c'erano vari gruppi non Kizilbash, come gli ex spahi, i ghazi espropriati e altri popoli turkmeni. Questa diminuzione della tolleranza contribuì in parte al malcontento delle tribù turkmene in Anatolia nei confronti dello Stato ottomano. Il loro rifiuto di pagare le tasse statali e di stabilirsi e accettare il controllo centrale ottomano spinse queste tribù turkmene verso una forma di sciismo più militante. Questo stesso malcontento avrebbe portato a molteplici rivolte nell'Anatolia orientale guidate da capi tribali. Ispirati dai missionari safavidi, i turkmeni che vivevano sul suolo ottomano, "fino all'ovest di Konya", furono mobilitati in un "fervente movimento messianico", guidato da Şahkulu. Egli e i suoi seguaci cercarono di "replicare" lo stesso tipo di rivolta guidata da Ismail I diversi anni prima, "forse in previsione di un'unione con i Safavidi". Le attività di Ismail I non sfuggirono all'attenzione degli ottomani, i quali tuttavia era per di più preoccupati per l'imminente periodo di interregno durante gli ultimi anni del sultano Bayezid II. Ismail riuscì così a guadagnare molti sostenitori tra i sudditi ottomani. Uno di questi sostenitori era ''Şahkulu'' (che significa ''"servo dello scià"''), un membro della tribù turkmena Tekkelu. Durante i primi giorni di interregno, Korkut, uno dei principi (''Şehzade''), stava viaggiando da Antalya a Manisa per essere più vicino alla capitale. Şahkulu fece irruzione nella sua carovana e derubò il tesoro. Iniziò poi ad attaccare le città e a uccidere gli ufficiali governativi nelle città. Fece anche irruzione ad Alaşehir per impadronirsi di una parte del tesoro reale. Solo allora, una forza ottomana sotto Karagöz Ahmet Pasha, il beylerbey di Anadolu, fu inviata per controllare le sue attività. Şahkulu tuttavia sconfisse le forze di Ahmet Pasha il quale venne giustiziato. Ciò aumentò la fama e il prestigio di Şahkulu. Per i suoi partigiani, dopo aver fatto irruzione in una carovana reale e aver ucciso uno statista ottomano di alto rango, era invincibile. Dopo di lui fu inviato un secondo esercito i cui comandanti erano Şehzade Ahmet, uno dei pretendenti al trono, e il gran visir Hadım Ali Pasha. Riuscirono a mettere all'angolo Şahkulu vicino Altıntaş (nell'odierna provincia di Kütahya), ma invece di combattere, Ahmet cercò di assoldare i giannizzeri per la sua causa. Non riuscendo a raggiungere questo obiettivo, lasciò il campo di battaglia e Şahkulu vide la sua occasione per fuggire. Ali Pasha con una forza più esigua lo inseguì e si scontrò con lui a Çubukova tra Kayseri e Sivas. La battaglia risultò in pareggio, e sia Ali Pasha che Şahkulu rimasero uccisi (luglio 1511). I partigiani di Şahkulu non furono sconfitti, ma avevano perso il loro capo. Molti si dispersero, ma dopo che un terzo esercito fu inviato dalla Porta ottomana, i più devoti fuggirono in Persia. Durante la loro fuga fecero irruzione in una carovana e uccisero accidentalmente un noto studioso persiano. Di conseguenza, Ismail invece di dar loro ospitalità, li giustiziò. Nel frattempo, nelle terre ottomane, il comportamento del principe Ahmet nella battaglia provocò reazioni tra i soldati. Inoltre la morte di Hadım Ali, il capo partigiano di Ahmet, fornì un vantaggio ai più giovani pretendenti al trono: la successione sarebbe poi caduta su Selim I, sotto il cui regno lo stato ottomano vide vittorie spettacolari raddoppiandone l'area. Selim era anche un sunnita molto devoto e controllò efficacemente le attività sciite nelle terre ottomane dopo aver sconfitto Ismail nella battaglia di Cialdiran nel 1514. Ciò nonostante l'ansia degli ottomani, in relazione alla "perdita di gran parte dei loro possedimenti asiatici non fu alleviata". L'odio degli ottomani per Ismail I non cessò di esistere, anche se si scusò per le atrocità causate dai turkmeni e "rinnegò" Şahkulu. Poiché esisteva la possibilità di un "esodo di massa turkmeno nel regno safavide", Bayezid II cercò di stabilire buone relazioni con Ismail, "almeno in superficie, e accolse con favore i gesti di Ismail per stabilire relazioni di buon vicinato". Nelle lettere inviate a Ismail, Bayezid II si rivolgeva a Ismail come "erede del regno di Kaykhosrow - il leggendario grande re dello ''Shahnameh'' - e di Dara (Dario) dell'antico impero persiano ". Lo studioso Abbas Amanat aggiunge: "Ha inoltre consigliato a Ismail di comportarsi in modo regale, preservare il suo regno prezioso e strategicamente vitale con giustizia ed equanimità, porre fine alle conversioni forzate e partire in pace con i suoi vicini". L'ambiente politico risultante da questa rivolta avrebbe portato il successivo sultano ottomano, Selim I, a prendere misure violente contro il Kizilbash e a dichiarare guerra all'Iran. Tra le misure violente ci fu il decreto di Selim I di uccidere più di 40.000 Kizilbash, bambini e anziani inclusi, in Rumelia e Anatolia prima della battaglia di Cialdiran nel marzo 1514. In lettere non datate inviate da Selim a Isma'il I, che si stima siano state scritte nel 1514, Selim I scrisse: "è stato più volte sentito dire che hai sottoposto la retta comunità di Maometto alla tua subdola volontà" e ha esposto i suoi piani per "incoronare la testa di ogni albero patibolo con un Sufi che indossa la corona e cancellare la fazione dalla faccia della terra".
Volo Air New Zealand 4374
Il '''volo Air New Zealand 4734''' era un volo proveniente da Gisborne che si schiantò durante l'atterraggio ad Auckland uccidendo due dei quattro occupanti a bordo.
Il Fokker Friendship F27-500 aveva otto anni al momento dell'incidente. Fino al 1977 l'aereo era stato operato dalla New Zealand National Airways Corporation (NAC). Alle 14:28 l'aereo era sceso a 3000 piedi e i piloti stavano dispiegando i flap. La velocità del velivolo era di 165 nodi, aumentata a 211 nodi; 2 minuti e 14 secondi dopo l'aereo si schiantò nel porto uccidendo due persone, il capitano e un passeggero. Recupero dei resti del Fokker. Gli investigatori scoprirono che l'equipaggio era stato fuorviato da un'illusione ottica in condizione di visibilità ridotta nel credere di essere ad un'altezza di sicurezza e che non erano riusciti a vedere gli strumenti di volo abbastanza da confermare un percorso di atterraggio sicuro.
Cleveland Browns 2009
La '''stagione 2009 dei Cleveland Browns''' è stata la 56ª della franchigia nella National Football League. La squadra terminò con un record di 5-11, mancando l'accesso ai playoff per il settimo anno consecutivo.
+'''Roster dei Cleveland Browns nel 2009''' '''Quarterback''' * 3 Derek Anderson * 5 Brett Ratliff '''Running back''' * 29 Thomas Brown * 35 Jerome Harrison * 34 ''Chris Jennings'' * 47 Lawrence Vickers FB '''Wide receiver''' * 85 Jake Allen * 16 Josh Cribbs RS * 87 Mike Furrey * 11 ''Mohamed Massaquoi'' * 80 ''Brian Robiskie'' * 88 Chansi Stuckey '''Tight end''' * 83 Greg Estandia * 86 Michael Gaines * 89 Evan Moore * 84 Robert Royal '''Offensive linemen''' * 66 Hank Fraley G/C * 70 Rex Hadnot G/C * 55 ''Alex Mack'' C * 78 John St. Clair T * 65 Eric Steinbach G * 73 Joe Thomas T * 77 Floyd Womack G/T * 68 Billy Yates G/C '''Defensive linemen''' * 62 Titus Adams DE/NT * 90 Kenyon Coleman DE * 67 Derreck Robinson DE * 71 Ahtyba Rubin NT * 91 Brian Schaefering DE/NT * 98 Robaire Smith DE * 99 Corey Williams NT/DE '''Linebacker''' * 58 ''Marcus Benard'' OLB/DE * 96 David Bowens ILB * 59 Titus Brown OLB * 54 Blake Costanzo ILB * 51 Alex Hall OLB * 56 ''Kaluka Maiava'' ILB * 53 Matt Roth OLB * 93 Jason Trusnik ILB * 95 Kamerion Wimbley OLB/DE '''Defensive back''' * 20 Mike Adams FS/CB * 26 Abram Elam SS * 25 ''Coye Francies'' CB * 30 Gerard Lawson CB * 22 Brandon McDonald CB * 23 Hank Poteat FS * 38 Ramzee Robinson CB * 27 Nick Sorensen SS * 41 Ray Ventrone FS * 24 Eric Wright CB '''Special team''' * 4 Phil Dawson K * 2 Reggie Hodges P * 64 Ryan Pontbriand LS '''Lista delle riserve''' * 50 Eric Barton ILB (IR) * 28 ''James Davis'' RB (IR) * 82 Steve Heiden TE (IR) * 52 D'Qwell Jackson LB (IR) * 31 Jamal Lewis RB (IR) * 69 C.J. Mosley DE (IR) * 21 Brodney Pool FS (IR) * 10 Brady Quinn QB (IR) * 92 Shaun Rogers NT (IR) * 18 Donté Stallworth WR (Suspended) * 12 Syndric Steptoe WR (IR) * 72 Ryan Tucker OT/OG (IR) * 57 ''David Veikune'' LB (IR) * 15 Dave Zastudil P (IR) '''Squadra di allenamento''' * 79 Jason Capizzi OT * 44 Jed Collins FB * 97 ''Alex Field'' DE * 60 Keith Grennan DE (Injured) * 61 Jonathan Lewis NT * 75 Pat Murray OG * 33 Matterral Richardson CB ''Rookie in corsivo'' '''Stagione regolare''' Turno Data Avversario Risultato Record Stadio Sintesi 1 13 settembre '''Minnesota Vikings''' '''S''' 20–34 0–1 Cleveland Browns Stadium Recap 2 20 settembre at Denver Broncos '''S''' 6–27 0–2 Invesco Field at Mile High Recap 3 27 settembre at Baltimore Ravens '''S''' 3–34 0–3 M&T Bank Stadium Recap 4 4 ottobre '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 20–23 (dts) 0–4 Cleveland Browns Stadium Recap 5 11 ottobre at Buffalo Bills '''V''' 6–3 1–4 Ralph Wilson Stadium Recap 6 18 ottobre at Pittsburgh Steelers '''S''' 14–27 1–5 Heinz Field Recap 7 25 ottobre '''Green Bay Packers''' '''S''' 3–31 1–6 Cleveland Browns Stadium Recap 8 1 novembre at Chicago Bears '''S''' 6–30 1–7 Soldier Field Recap 9 ''Settimana di pausa'' 10 16 novembre '''Baltimore Ravens''' '''S''' 0–16 1–8 Cleveland Browns Stadium Recap 11 22 novembre at Detroit Lions '''S''' 37–38 1–9 Ford Field Recap 12 29 novembre at Cincinnati Bengals '''S''' 7–16 1–10 Paul Brown Stadium Recap 13 6 dicembre '''San Diego Chargers''' '''S''' 23–30 1–11 Cleveland Browns Stadium Recap 14 10 dicembre '''Pittsburgh Steelers''' '''V''' 13–6 2–11 Cleveland Browns Stadium Recap 15 20 dicembre at Kansas City Chiefs '''V''' 41–34 3–11 Arrowhead Stadium Recap 16 27 dicembre '''Oakland Raiders''' '''V''' 23–9 4–11 Cleveland Browns Stadium Recap 17 3 gennaio '''Jacksonville Jaguars''' '''V''' 23–17 5–11 Cleveland Browns Stadium Recap '''Note:''' gli avversari della propria division sono in '''grassetto'''. '''AFC North''' V S P % DIV CONF PF PS STR (4) Cincinnati Bengals 10 6 0 .625 6–0 7–5 305 291 S1 (6) Baltimore Ravens 9 7 0 .563 3–3 7–5 391 261 V1 Pittsburgh Steelers 9 7 0 .563 2–4 6–6 368 324 V3 '''Cleveland Browns''' 5 11 0 .313 1–5 5–7 245 375 V4
Judo ai XVI Giochi paralimpici estivi
Le gare di '''judo ai XVI Giochi paralimpici estivi''' si svolgeranno dal 27 al 29 agosto 2021 presso il Nippon Budokan.
Si disputeranno 13 competizioni suddivise in base al peso corporeo dei partecipanti (7 maschili e 6 femminili). Il programma di ogni competizione prevede una fase ad eliminazione diretta e delle gare di ripescaggio che saranno svolte nell'arco di una sola giornata. Saranno assegnate due medaglie di bronzo in tutte le competizioni. Judo ai XVI Giochi paralimpici estivi Gio 27 Ven 28 Sab 29 Uomini 60 kg66 kg 73 kg81 kg 90 kg100 kg+100 kg Donne 48 kg52 kg 57 kg63 kg 70 kg+70 kg Finali per medaglia d'oro === Uomini === Evento 60 kg Vugar Shirinli Anuar Sariyev Recep Çiftçi Alex Bologa 66 kg Yujiro Seto Sérgio Ibáñez Uchkun Kuranbaev Namig Abasli 73 kg 81 kg 90 kg 100 kg +100 kg === Donne === Evento 48 kg Shahana Hajiyeva Sandrine Martinet Viktoriia Potapova Yuliia Ivanytska 52 kg Cherine Abdellaoui Priscilla Gagne Alesia Stepaniuk Nataliya Nikolaychyk 57 kg 63 kg 70 kg +70 kg
Human (OneRepublic)
'''''Human''''' è il quinto album in studio del gruppo musicale statunitense OneRepublic, pubblicato il 27 agosto 2021 dalla Mosley Music Group e Interscope Records. La data di uscita del disco, inizialmente prevista per l'8 maggio 2020, ha subito un rinvio all'agosto dell'anno seguente a causa della pandemia di COVID-19.
;Tracce bonus nell'edizione deluxe ;Tracce bonus nell'edizione di Target ;Tracce bonus nelle edizioni deluxe italiana e giapponese ;Gruppo * Ryan Tedder – voce, strumentazione, programmazione (tracce 2, 3, 5, 6, 9 e 10) * Brent Kutzle – strumentazione, programmazione (eccetto traccia 8), violoncello e arrangiamento strumenti ad arco (traccia 10), programmazione aggiuntiva (traccia 13) * Zach Filkins – strumentazione * Eddie Fisher – strumentazione * Drew Brown – strumentazione * Brian Willet – strumentazione ;Altri musicisti * John Nathaniel – programmazione (tracce 1-5, 7 e 12), cori aggiuntivi (tracce 1, 3, 4, 6, 7, 9 e 12), tastiera aggiuntiva (traccia 7), arrangiamento aggiuntivo (traccia 10) * Tyler Spry – programmazione (tracce 1-6, 10), chitarra aggiuntiva (eccetto tracce 7 e 8), chitarra e programmazione aggiuntiva (traccia 13) * Jason Evigan – programmazione (traccia 2), chitarra aggiuntiva (traccia 2), cori aggiuntivi (traccia 2) * Billboard – programmazione (traccia 2) * Steven Mudd – cori aggiuntivi (tracce 3 e 4), tastiera aggiuntiva (traccia 11), pianoforte aggiuntivo (traccia 12) * Loren Ferard – chitarra aggiuntiva (tracce 3 e 11) * Denny White – cori aggiuntivi (traccia 4) * Emoni Wilkins – cori aggiuntivi (tracce 4, 6 e 12) * Joey Richey – cori aggiuntivi (tracce 4, 6 e 12) * David Davidson – violino (tracce 4 e 10), violino aggiuntivo (traccia 9) * David Angell – violino (tracce 4 e 10) * Elizabeth Lamb – viola (tracce 4 e 10) * Paul Nelson – violoncello (tracce 4 e 10) * Craig Nelson – contrabbasso (tracce 4 e 10) * Brandon Michael Collins – arrangiamento strumenti ad arco (tracce 4 e 10), arrangiamento strumenti ad arco aggiuntivo (traccia 9) * John Nathanie – cori aggiuntivi (traccia 5) * Zach Skelton – programmazione (traccia 6) * Louis Bell – programmazione (traccia 8) * Andrew Watt – programmazione (traccia 8), chitarra aggiuntiva (traccia 8) * Nick Mira – programmazione (traccia 8) * Steve Wilmot – programmazione (traccia 9) * Andrew DeRoberts – programmazione (traccia 9), chitarra aggiuntiva (traccia 9) * Daniel Adams – violino (tracce 9 e 10) * Alisa Xayalith – cori aggiuntivi (traccia 10) * Brian Willett – programmazione (traccia 11) * Grant Pittman – tastiera aggiuntiva (traccia 11) * Morten Ristorp – pianoforte (traccia 13) * Alex Delicata – chitarra (traccia 13) ;Produzione * Brent Kutzle – produzione esecutiva, produzione (eccetto tracce 2 e 8), produzione aggiuntiva (traccia 2) * Ryan Tedder – produzione esecutiva, produzione (eccetto tracce 3 e 6), coproduzione (traccia 6) * Tyler Spry – produzione (tracce 1, 3, 6 e 10), assistenza tecnica (eccetto tracce 2, 7 e 8), produzione aggiuntiva (tracce 2, 9 e 11), assistenza tecnica aggiuntiva (traccia 2), coproduzione (tracce 5 e 12) * John Nathaniel – produzione (tracce 1, 7 e 12), produzione aggiuntiva (tracce 2, 3 e 9), missaggio (tracce 2-4, 6, 7, 9 e 12), produzione vocale (tracce 3 e 11), coproduzione e assistenza tecnica (traccia 4), produzione vocale aggiuntiva (tracce 10 e 13) * Serban Ghenea – missaggio (tracce 1, 5, 8, 10 e 13) * John Hanes – assistenza al missaggio (tracce 1, 5, 8, 10 e 13) * Rich Rich – assistenza tecnica (eccetto tracce 2, 8 e 12) * OneRepublic – registrazione * Chris Gehringer – mastering * Jason Evigan – produzione (traccia 2) * Billboard – produzione (traccia 2) * Come2Brazil – assistenza tecnica (traccia 2) * Lionel Crasta – assistenza tecnica (traccia 2) * Gian Stone – assistenza tecnica (traccia 2) * Matt Wolach – assistenza al missaggio (traccia 3) * Adel Al Kassam – assistenza tecnica (traccia 4) * Carter Jahn – assistenza tecnica aggiuntiva (tracce 4, 6, 9 e 10), assistenza tecnica (traccia 5) * Spencer Bleasdale – assistenza tecnica aggiuntiva (traccia 4), assistenza tecnica (tracce 5 e 10) * Matt Beckley – produzione vocale aggiuntiva (traccia 5) * Eric Gorman – assistenza tecnica (tracce 5 e 10) * David Saenz – assistenza tecnica (traccia 5) * Zach Skelton – coproduzione (traccia 6), produzione vocale aggiuntiva (traccia 10) * Andrew Watt – produzione (traccia 8) * Louis Bell – produzione (traccia 8) * Nick Mira – produzione (traccia 8) * Paul LaMalfa – assistenza tecnica (traccia 8) * Shane McAnally – produzione (traccia 9) * Andrew DeRoberts – produzione (traccia 9) * Joe Zook – missaggio (tracce 9 e 11) * Doug Sarrett – assistenza tecnica (traccia 9) * Steve Wilmot – produzione aggiuntiva (traccia 9) * Brian Willett – produzione aggiuntiva (traccia 11) * BloodPop – produzione aggiuntiva (traccia 11) * Ross Newbauer – assistenza al missaggio (traccia 11) * Kygo – produzione (traccia 13) * Rissi – coproduzione (traccia 13) * Alex Delicata – coproduzione (traccia 13) * Alysa Vanderheym – coproduzione (traccia 13)
Portrait of an Artist (Pool with Two Figures)
'''''Portrait of an Artist ''''' è un dipinto ad acrilico su tela realizzato nel 1972 dal pittore David Hockney.
Il dipinto rappresenta un uomo in costume bianco che nuota a rana sottacqua in una piscina, mentre sul bordo il pittore Peter Schlesinger si china lievemente per osservarlo. Il dipinto è ambientato a Saint-Tropez, nel Sud della Francia, e il panorama dietro alla terrazza raffigura dei boschi e delle montagne, rese in maniera stilizzata secondo lo stile caratteristico di Hockney. David Hockney visitò la California per la prima volta nel gennaio del 1964 dopo la sua prima mostra di successo. Il pittore era da lungo affascinato dagli Stati Uniti e da Los Angeles in particolare, sia per la presenza dell'industria cinematografica di Hollywood che per gli edifici modernisti come Case Study House #21. Inoltre, essendo omosessuale, Hockney era appassionato della rivista gay ''Physique Pictorial'', la cui redazione si trovava proprio a Los Angeles. Al pittore la città piacque molto da subito e in seguito parlò dell'esperienza della prima visita a Los Angeles ricordando il volo sopra San Bernardino, da cui poté vedere tutte le piscine dall'altro. Fu proprio a Los Angeles che nel 1964 dipinse il suo primo quadro raffigurante una piscina (''California Art Collector''), un soggetto che sarebbe diventato frequente negli anni successivi in opere come ''Peter Getting Out of Nick's Pool'' (1966) e ''A Bigger Splash'' (1967). L'opera inoltre è caratteristica della fase artistica del pittore che va dal 1968 al 1977, quando Hockney dipinse un gran numero di ritratti a coppie, come ''American Collectors (Fred and Marcia Weisman)'' (1968) e ''Mr and Mrs Clark and Percy'' (1971). La genesi dell'opera fu casuale: Hockney ebbe l'ispirazione dopo aver visto delle foto distribuite casualmente sul pavimento del suo studio. In una fotografia, scattata in California nel 1966, un giovane uomo nuotava sotto il pelo dell'acqua, mentre in un'altra un uomo guardava per terra. Messa una accanto all'altra le fotografie sembravano mostrare un uomo che osserva il bagnante e Hockney decise di dipingere questa scena. La sua relazione con Schlesinger era finita improvvisamente nel 1971 dopo una lite a Cadaqués e Hockney ritrae la fine della loro relazione mostrando il proprio ex che guarda un altro uomo mentre gli si avvicina. Il pittore lavorò al dipinto per quattro mesi verso la fine del 1971, ma essendo poco soddisfatto dal risultato abbandonò la prima versione e ricominciò da capo. Dopo alcuni mesi in viaggio, Hockney riprese l'opera nel 1972, viaggiando anche nel Sud della Francia per visualizzare più chiaramente la scena. Per farlo utilizzò la piscina di Tony Richardson a Le Nid du Duc, mentre il suo assistente Mo McDermott ricreava la posa di Schesinger e il giovane fotografo John St Clair nuotava nella piscina. Hockney scattò centinaia di foto per studiare la composizione delle figure. Di ritorno a Londra, Hockney completò il dipinto in due settimane e lo spedì immediatamente a New York per esporlo alla galleria di André Emmerich, dove rimase esposto dal 13 al 31 maggio del 1972. Dopo essere stato esposto alla Tate Modern e al Metropolitan Museum of Art, ''Portrait of an Artist (Pool with Two Figures)'' fu messo all'asta a Christie's e il 16 novembre del 2018 fu venduto a un acquirente sconosciuto per la cifra record di 90,3 milioni di dollari, confermandosi come il quadro più costoso realizzato da un artista vivente. Tuttavia il dipinto mantenne il record solo per alcuni mesi, dato che nel maggio dell'anno successivo la scultura ''Rabbit'' di Jeff Koons viene venduta a 91,1 milioni di dollari.
Foglia (Magliano Sabina)
'''Foglia''' è una frazione del comune di Magliano Sabina nella valle del Tevere.
Iscrizione in lingua falisca, necropoli rupestre di Foglia, Valle del Tevere All'interno dell'abitato di Foglia, dopo i lavori dell'Autostrada del Sole al di sopra di quanto rimasto di una necropoli rupestre ricavata nella parete tufacea sul quale sorge l'abitato stesso, prossimo ad un antichissimo guado del Tevere in comunicazione con il Treja e Falerii Veteres, è stata rinvenuta l'iscrizione in alfabeto falisco di Foglia a ductus sinistroso, si trova su una lastra di arenaria locale, tutte le lettere hanno altezza di 3,5 tranne il sigma 4 cm, e il segno V 3 cm. Centro Storico Necropoli arcaica di Foglia
Unglued (Stone Temple Pilots)
'''''Unglued''''' è un brano musicale del gruppo musicale statunitense Stone Temple Pilots, proveniente dal loro secondo album in studio ''Purple'' .
La canzone, così come ''Vasoline'', si caratterizza per una intro di chitarra distorta e un basso prominente, in contraddizione allo stile variegato dell'album ''Purple''. Classifica (1995) Posizionemassima Canada 64 Stati Uniti (alternative) 16 Stati Uniti (mainstream rock) 8
Trentasei nuovi immortali della poesia
I '''Trentasei nuovi immortali della poesia''' è un elenco antologico che riunisce i migliori esponenti della poesia medievale giapponese. È stato creato per aggiornare l'elenco dei Trentasei immortali della poesia realizzato da Fujiwara no Kintō, a metà dell'era Heian . Ci sono almeno due elenchi dei "nuovi immortali": * Uno realizzato da Fujiwara no Mototoshi, alla fine dell'era Heian. * Uno realizzato in modo anonimo nel bel mezzo dell'era Kamakura.
Il termine di solito si riferisce al secondo elenco, dell'era Kamakura: # Imperatore Go-Toba # Imperatore Tsuchimikado # Imperatore Juntoku # Imperatore Go-Saga # Principe Masanari di Rokujō-no-Miya # Principe Munetaka di Kamakura-no-Miya # Principe Dōjo # Principessa Shikishi # Kujō Yoshitsune # Kujō Michiie # Saionji Kintsune # Koga Michiteru # Saionji Saneuji # Minamoto no Sanetomo # Kujō Motoie # Fujiwara no Ieyoshi # Jien # Gyōi # Minamoto no Michitomo (Horikawa Michitomo) # Fujiwara no Teika # Hachijō-in no Takakura # Fujiwara no Toshinari no Musume # Go-Toba-in Kunaikyō # Sōheki Mon'in no Shōshō # Fujiwara no Tameie # Asukai Masatsune # Fujiwara no Ietaka # Fujiwara no Tomoie # Fujiwara no Ariie # Hamuro Motsutoshi # Fujiwara no Nobuzane # Minamoto no Tomochika # Fujiwara no Takasuke # Minamoto no Ienaga # Kamo no Chōmei # Fujiwara no Hideyoshi
Torre Faro (Milano)
La '''Torre Faro''', detta anche ''Torre A2A'', fa parte del progetto di riqualificazione della storico scalo di Porta Romana a Milano.
Progettata dagli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, la torre ospiterà la nuova sede degli uffici dell'azienda A2A. Il progetto ha avuto l'approvazione del Municipio 5 di Milano. Il progetto prevede anche la riqualificazione della sottostante piazza Trento in seno all'opera di ricucitura dello scalo di Porta Romana, dove sorgerà, tra gli altri, anche il villaggio olimpico di Milano-Cortina 2026. La fine dei lavori è prevista per il 2024, e l'inaugurazione per il 2025. La torre raggiungerà un'altezza di 144 metri e sarà raggiungibile alla fermata Lodi TIBB della linea M3, situata nell'omonima piazzale. La forma dell'edificio richiamerà quella di una ciminiera. In cima alla torre vi sarà un belvedere aperto al pubblico. * Linea M3 (metropolitana di Milano) ''Lodi TIBB''
Pretty Penny
'''''Pretty Penny''''' è un brano musicale del gruppo musicale statunitense Stone Temple Pilots, proveniente dal loro secondo album in studio ''Purple'' .
La canzone è un interludio acustico in mezzo a tracce aggressive e distorte, perfetto esempio dello stile variegato dell'album ''Purple''. Scott Weiland ha dichiarato che la canzone tratta dei suoi problemi personali con l'eroina, citandola come una delle preferite del disco. Classifica (1995) Posizionemassima Stati Uniti (mainstream rock) 12
AGS Advanced Global Solution
Advanced Global Solution A.G.S. S.p.A. è un’azienda italiana con sede direzionale a Pero, . L'azienda conta oltre 450 professionisti che sviluppano prodotti, soluzioni e servizi innovativi ideati, progettati e realizzati totalmente in Italia per le maggiori aziende del settore assicurativo, automotive, bancario, manifatturiero, telco e media. Fondata nel 1998 nella forma di Società a responsabilità limitata da Bruno e Oscar Padrin, oggi è amministrata dai figli Oscar e Stefano, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Generale. Nel 2004 ha assunto la forma giuridica di Società per Azioni.
Alla sua fondazione l’azienda offre esclusivamente servizi di consulenza IT. Con una serie di acquisizioni di realtà specializzate medio-piccole come Sibank srl, Exis srl, Open Technology Experts srl e Iale srl, AGS si afferma nel settore assicurativo e banking. Secondo la classifica “TOP100 Software e Servizi IT in Italia 2018-2019” stilata dal sito DataManager, AGS si colloca al 95ºposto e al 49° in quella sui “Risultati Software e Servizi IT nel settore Finanza 2019”. Dal 2017 AGS ha iniziato a diversificare la propria offerta, proponendo progetti dedicati all’Industria 4.0 e sviluppando soluzioni di Intelligenza Artificiale, oggetto di paper scientifici. Nel 2019 ha acquisito la maggioranza delle quote sociali di '''ELKAR''' e '''Plastidite''', due società specializzate nel settore del PMMA colato e delle materie plastiche, per la produzione dei pannelli Materica utilizzati negli interventi di riqualificazione immobiliare ed efficientamento energetico. Nel novembre 2019 AGS ha firmato un esclusivo protocollo d’intesa con Huawei per la realizzazione di soluzioni per l’Intelligenza Artificiale dedicate alle imprese. Ne segue il lancio per il mercato europeo di '''AGS IdeaHub''', prodotto Huawei con intelligenza artificiale e applicazioni AGS. Dal 2020 AGS Real Estate opera anche come General Contractor, in partnership esclusiva con la storica società edile Pessina Costruzioni Spa. Nel maggio 2020 acquisisce Trend S.r.l., società specializzata nella lavorazione, realizzazione e vendita di prodotti in materie plastiche. AGS ha uffici a Pero (Milano) e a Roma. I suoi impianti di produzione si trovano a Valmadrera (LC), a San Dorligo della Valle (TS) e Albano Sant’Alessandro (BG). L’azienda opera in molteplici settori: * Automazione * Chimica * Edilizia * Elettronica * Informatica L’Azienda produce per l’Industry, il Real Estate e lo Smart living diversi articoli e sistemi raggruppati sotto 7 principali Marchi: * ''AGS Real Estate'' (riqualificazione immobiliare ed efficientamento energetico) * ''CP7'' (conversational platform di 7ª generazione per desktop, mobile, IdeaHub, website) * ''Decowin'' (porte, infissi e serramenti) * ''M'''AGS''''' (magneti di sollevamento) * ''Materica'' (pannelli in Azanite® per facciate ventilate) * ''Materics Glass'' (PMMA, PMMA green, lastre acriliche per arredo e design) * ''UVC-O3 Sterilizer'' (sistemi di sterilizzazione per ambiente ed oggetti)
Impero di re Artù
L'''Impero di Re Artù''' è un impero fittizio governato da Re Artù nel Ciclo Bretone tra il V e VI secolo. L'impero è di ovvia finzione e venne creato dagli scrittori Arturiani durante il medioevo per creare un'Utopia su gli ideali della Cavalleria, infatti i vari governatori delle province del suo impero sono i suoi fidati Cavalieri della Tavola Rotonda. L'impero che Artù conquista comprende complessivamente tutto l'Impero Romano, ma sono presenti nei suoi domini anche l'Alemannia, il Regno Franco, la Danimarca, il Götaland, la Norvegia, le Isole Orcadi, l'Irlanda e l'Islanda. Considerando i vari elementi fantastici e cavallereschi che sono presenti nella vastità delle sue terre, L'impero di Artù viene spesso considerato il precursore dei mondi Fantasy per Antonomasia.
=== Geoffrey di Monmouth === Geoffrey di Monmouth è il primo a parlarci delle conquiste di Artù, nella suo fantasiosa Historia Regum Britanniae. Artù guida i suoi guerrieri a Badon ==== Conquista del nord Europa ==== dopo aver consolidato il suo regno britannico sconfiggendo gli Anglo-Sassoni. Artù conquista gran parte dell'Europa settentrionale conquistando l'Irlanda, e dopo aver sentito che il mondo a paura di lui, Artù inizia a pianificare la conquista dell'Europa conquistando la Norvegia (bruciando le città fortificate, e dandola in governo al suo cognato Lot di Lothian), il Gotland (che riceve per sottomissione) e la Danimarca (anche se quest'ultima Goffredo non spiega come e il motivo della sua conquista). ==== Lo scontro con Roma ==== Dopo aver intrapreso una campagna militare che Artù condusse in Gallia, ove sconfisse il governatore romano Frollo (per poi dare la gallia in governo a Sir Kay). Lucio Tiberio, procuratore del fittizio imperatore romano Leone, inviò ad Artù l'ordine di fare atto di sottomissione a Roma, essendo la Britannia una provincia romana. Ma Artù rifiutò, adducendo che Britanni e Romani avessero comuni antenati (il leggendario primo re di Britannia, Bruto, era un discendente di Enea) e che Roma avesse a sua volta avuto regnanti di stirpe britannica, come il leggendario Brennio. Lucio gli dichiarò quindi guerra e mise assieme una grande armata, composta prevalentemente da uomini provenienti dai regni tributari delle regioni d'Africa, Grecia e Asia. Re Artù lasciò la Britannia sotto la reggenza di Mordred, suo nipote, e mosse contro i Romani in Gallia. Ci furono infruttuose negoziazioni, terminate con Gawain, nipote di Artù, che uccise il nipote di Lucio. Le parti vennero quindi alle armi e la serie di battaglie che seguì vide prevalere i Britanni. Presso Saussy si consumò lo scontro decisivo, con la vittoria di Artù e la morte di Lucio. Però Artù è costretto a tornare in Britannia, perché viene a sapere che Mordred gli ha usurpato il trono ed è quindi ferma le sue campagne militari per sconfiggerlo. === Thomas Malory === moneta raffigurante l'imperatore Glicerio, che secondo Geoffrey Ashe fu il personaggio di Ispirazione per Lucio Tiberio. Malory presenta nel suo V libro della Mort Darthur una storia praticamente identica allo scontro romano narrato da Geoffrey, Ma se l'Artù di Geoffrey torna indietro per combattere contro Mordred, Malory ci presenta un Artù che riesce a finire le sue concuieste. ==== La conquista di Roma ==== dopo la battaglia di Saussy, Artù sottomette l'Alemannia e poi entra in Italia dove riceve ampi tributi dalle citta che gli si sottomettono e mette a ferro e fuoco tutte le città e i borghi che non lo accettano come legittimo sovrano Arrivato presso il Lazio Artù riceve la finale sottomissione dai Senatori rimasti in vita dalla a Saussy e poi il giorno di Natale lo incoronano Imperatore (richiamando l'incoronazione di Carlo Magno) di tutto l'impero romano per poi tornare trionfante in Britannia a Camelot (ormai nuova capitale dell'Impero romano) in seguito Malory ci riferisce che Artù riesce a sconfiggere il regno Franco guidato dal fittizio re Claudas. poco ci viene detto nel Ciclo Bretone come Artù amministra politicamente i suoi territori, l'unica cosa certa è che Artù è un sovrano assoluto. Perceval arriva nel castello del graal, uno dei tanti castelli dell'impero Arturiano (miniatura del Perceval o il racconto del graal) Ma nella Mort Darthur ci viene detto che i vari territori dell'impero sono ricchi di fortezze e castelli, tutte residenze di sovrani che amministrano le terre di Artù, quindi bisogna pensare che il governo dell'impero (nonostante sia ambientato nel V-VI secolo) abbia un'amministrazione di tipo Feudale. I governatori dell'impero di Artù sono i suoi famosi Cavalieri della tavola rotonda che (come i governatori delle province romane) governano i vari territori dell'impero. Per essere cavaliere della tavola rotonda però è obbligatoria essere di religione cristiana. un Castrum tardo romano in Ungheria, considerando l'ambientazione storica del ciclo bretone. i "castelli" dell'impero Arturiano dovrebbero avere questa forma poi in alcuni racconti viene fatto intuire che Artù abbia con se un intero apparato navale e (come nell'impero romano) una fitta rete di strade adatta per far muovere la sua cavalleria (considerando i molteplici viaggi che i cavalieri della tavola rotonda compiono) il mago Merlino in una miniatura di un racconto di Robert de Boron Viene spesso detto che nell'impero sono presenti molte Etnie diverse, molte razze e molte creature fantastiche, lo stesso Artù usò queste caratteristiche del suo regno a suo vantaggio, ad esempio chiede molto spesso aiuto al suo consigliere e alleato Mago Merlino, oppure Artù fa uso dei varie popoli del suo impero per combattere nelle sue battagli (ad esempio quando Artù scende in Gallia per conquistarla secondo Geoffrey di Monmouth, nel suo esercito sono presenti molti giovani provenienti dalle isole da lui conquistate precedentemente). In Lancillotto il cavaliere della carretta e in varie altre opere, ci viene detto che ci sono dei Nani nelle terre di Artù. sono presenti anche molti giganti, come Sir Moroldo e il gigante di Mount saint michelle ucciso da re Artù nella Historia Regum Britanniae. poi sono anche presenti moltissime etnie umane, ad esempio sir Palamede è un cavaliere che proviene da Babilonia, quindi è Medio-Orientale. Tristano affronta il drago in un manoscritto del sinistra non mancano i draghi che però appaiono di meno, molto famoso è il drago rosso del galles e il drago che uccide Tristano in Irlanda, come ci racconta Goffredo di Strasburgo. sono presenti anche dei maghi o delle fate che spesso sono o di origine demoniaco (Merlino ne è un perfetto esempio) o miracolosa. Due rievocatori dell'esercito romano del Tardo impero mostrano l'abbigliamento quotidiano (a sinistra) e da battaglia (a destra) di un soldato romano del V secolo. l'esercito di Artù viene spesso rappresentato come un esercito medioevale. Ma considerando l'ambientazione storica del Ciclo ci viene da pensare che i soldati e i cavalieri di Artù siano tutti vestiti come i guerrieri dell'esercito romano del tardo impero. === Cavalleria === Cavalierie catafratto del V secolo, il disegno segue con precisione la descrizione dell'armatura di Artù secondo Goffredo di Monmouth|sinistra la cavalleria nell'impero di Artù è forse l'elemento più importante, i cavalieri di Artù sono la classe dominante dell'impero e molto spesso vengono descritti come dei cavalieri estremamente corazzati ciò fa pensare che sono dei catafratti. Nel ciclo vengono descritti come quasi invincibili (nella Mort Darthur viene detto ad esempio che un cavaliere di Artù è equivalente a 80 uomini)
William Brydon
Ufficiale medico chirurgo nelle truppe della Compagnia delle Indie Orientali durante la Prima guerra anglo-afgana del 1839-1842, divenne famoso come l'unico soldato di una armata di 4500 militari che riuscì a scappare da Kabul, abbandonata in fretta e furia dall'armata occupante guidata da William George Keith Elphinstone nel gennaio 1842. La ritirata da Kabul del contingente inglese è anche nota come "Disastro dell'Afghanistan".
Le truppe guidati da William George Keith Elphinstone abbandonarono Kabul il 6 gennaio 1842, a seguito della resistenza delle truppe guidate da Dost Mohammed. La ritirata coinvolse più di 16000 persone, di cui 4500 soldati (circa 600 britannici, gli altri indiani. Inoltre seguivano i soldati circa 12500 persone civili, tra cui molte donne. A causa del freddo, della mancanza di attrezzatura e della guerriglia afgana le truppe inglesi e i loro accompagnatori civili furono presto decimati. Nel pomeriggio del 13 gennaio 1842 i soldati inglesi di guardia a Jalalabad, che aspettavano i loro commilitoni in ritirata da Kabul si trovarono davanti solamente William Brydon. Questa scena fu rappresentata in un famoso dipinto. Brydon riportava una ferita in testa, con una spada afgana che aveva tranciato un piccolo pezzo della calotta cranica, ed era stato salvato solamente da un libro, messo sopra la testa per proteggersi dal freddo.
Prima battaglia di Falluja
La '''prima battaglia di Falluja''', nota anche con il nome in codice '''Operazione Vigilant Resolve''', è stata un’operazione lanciata dagli Stati Uniti nell’aprile 2004 per occupare la città di Falluja e catturare o uccidere i responsabili dell’omicidio di quattro contractors di Blackwater USA nella città e di cinque soldati americani nei pressi di Habbaniyah.
In seguito alla caduta del regime di Saddam Hussein nel 2003 la guida della città di Falluja fu affidata al filoamericano Taha Bidaywi Hamed, che riuscì a preservare la città da saccheggi e disordini. Il 28 aprile 2003 circa 200 persone si sono radunate durante il coprifuoco fuori da una scuola per chiedere che le truppe americane la abbandonassero per poterne riavviare le attività; la situazione è degenerata quando uomini della 82nd Airborne Division hanno aperto il fuoco contro i manifestanti, in risposta a spari provenienti dalla folla, uccidendone 17 e ferendone 70. Il 30 aprile, in un episodio analogo, uomini del 3rd Cavalry Regiment aprirono il fuoco contro manifestanti radunati davanti alla ex sede del partito Ba’th per manifestare contro la sparatoria avvenuta due giorni prima, causando altri 3 morti e almeno 16 feriti. Vista di Falluja nell'aprile 2004 con in primo piano il ponte sul quale furono appesi i cadaveri dei contractors Il 4 giugno 2003 elementi della 101st Airborne Division vennero attaccati con RPG mentre si preparavano a rientrare dopo una pattuglia subendo 1 vittima e 6 feriti; in seguito a questo attacco vennero inviate truppe in risposta a crescente attività ostile a Falluja e Habbaniyah. Dal mese di giugno le forze armate americane iniziarono a sequestrare motociclette per prevenire attacchi mordi e fuggi. Ad inizio 2004 la città era diventata una roccaforte degli insorti; il 14 febbraio gli insorti hanno attaccato tre stazioni di polizia, una base di difesa civile e gli uffici del sindaco, uccidendo 17 poliziotti e liberando decine di prigionieri a fronte di 4 morti tra i propri ranghi. Nel febbraio 2004 l'82nd Airborne Division venne sostituita dalla I Marine Expeditionary Force. La mattina del 31 marzo 2004 una squadra di guastatori della 1st Infantry Division impegnata in operazioni di bonifica da ordigni rimase coinvolta, nei pressi di Habbaniyah, in un’esplosione che causò la morte di 5 operatori. Poche ore dopo, 4 membri della compagnia militare privata Blackwater USA sono stati uccisi in un’imboscata a Falluja mentre scortavano un convoglio che trasportava cibo e i loro corpi sono stati bruciati, trascinati per la città e appesi a un ponte dalla folla. Il responsabile dell’imboscata era inizialmente ritenuto essere Abu Musab al-Zarqawi, ma a causa della quantità di immagini diffusa l’intelligence concluse che dietro l’attacco ci fosse Ahmad Hashim Abd al-Isawi. Blocco di un'autostrada in ingresso a Falluja da parte di uomini della 1st Marine Division Il 1º aprile il generale Mark Kimmitt, vicedirettore delle operazioni americane in Iraq, disse che Falluja sarebbe stata pacificata. Il 3 aprile il tenente generale Ricardo Sanchez, comandante della Coalizione multinazionale in Iraq, autorizzò l’operazione Vigilant Resolve. La notte tra il 3 e il 4 aprile la città venne accerchiata da circa marines del I Marine Expeditionary Force e da tra forze di polizia irachene e Iraqi Civil Defense Corps; in totale vennero allestiti 12 checkpoint, 7 controllati dagli iracheni e 5 dagli americani. Le strade di accesso alla città vennero bloccate, la stazione radio locale venne occupata e alla popolazione vennero distribuiti volantini nei quali si invitavano i civili a restare nelle proprie case e a collaborare con le forze armate. Le posizioni occupate divennero fin da subito bersaglio degli insorti e presto le forze paramilitari irachene le abbandonarono, talvolta unendosi agli insorti, venendo sostituite da 400 commando dell’Al-Quwwat al-Barriyya al-ʿIrāqiyya. M1A1 Abrams mentre attacca edifici occupati da insorti L'attacco alla città iniziò il 6 aprile quando il 2º battaglione del 1st Marine Regiment e il 1º battaglione del 5th Marine Regiment entrarono in città da nord-ovest e da ovest. Durante le notti diversi reparti di marines si infiltravano in città da nord e da sud-est per esporre le postazioni degli insorti. L’8 aprile il 3º battaglione del 4th Marine Regiment, inquadrato nel 7th Marine Regiment, si unì all’offensiva penetrando in città da nord-est. Il 9 aprile Lewis Paul Bremer annunciò un cessate il fuoco unilaterale per permettere al Consiglio di governo iracheno di iniziare un negoziato con gli insorti e i rappresentanti della città per consentire al governo di rifornire di viveri la città dopo che diversi convogli rimasero bloccati dall’accerchiamento; il cessate il fuoco fu influenzato anche dalla monopolizzazione dei media da parte degli insorti: oltre alla propaganda diffusa sui media tradizionali, che distribuivano comunicati di presunte violenze da parte della Coalizione, gli unici giornalisti non militari rimasti in città erano di Al Jazeera e rimarcavano l’uso eccessivo della forza da parte dei marines. Il cessate il fuoco venne utilizzato da entrambi gli schieramenti per rinforzare le proprie posizioni in città. Gli insorti violarono ripetutamente il cessate il fuoco attaccando le truppe della Coalizione. === Ritiro della Coalizione === Il 25 aprile i generali Conway e Mattis si incontrarono con alcuni ex generali dell’esercito iracheno con lo scopo di attivare una nuova unità militare operativa a Falluja, la ''Fallujah Brigade''. Il 30 aprile gli americani iniziarono a ritirarsi dalla città passando il controllo delle operazioni alla neonata unità, che si dissolse entro settembre e i cui appartenenti si unirono agli insorti insieme all’equipaggiamento ricevuto dalla Coalizione. La disgregazione della ''Fallujah Brigade'' e la conseguente perdita del controllo di Falluja portarono alla seconda battaglia di Falluja nel novembre 2004, nella quale la Coalizione riuscì a occupare la città. L’opinione pubblica venne influenzata da questa battaglia, in quanto i principali nemici della Coalizione non erano più percepiti come i lealisti di Saddam Hussein ma gli insorti e in quanto, dopo la disgregazione della ''Fallujah Brigade'', vennero sollevati dubbi sull’affidabilità delle unità militari create localmente.
Laetus
Fu un prete ed eremita nella Foresta di Orléans. La sua memoria liturgica cade il 5 novembre.
Nato sotto il regno di Clotario I nel paese del Berry di Sydericus. San Lætus è venerato nella diocesi di Orléans con il nome di Saint--Lyé e le sue reliquie sono venerate a Saint-Lyé-la-Forêt ovꞌegli visse come eremita al termine della sua vita. Egli abbracciò la vita monastica all'età di 12 anni e passò alcuni anni presso lꞌAbbazia di Micy-Saint Mesmin, vicino ad Orléans accolto dall'abate Treïcius; fu ordinato diacono prima di ritirarsi nella foresta di Orléans con alcuni confratelli, ove morì. Era un esempio per la sua umiltà. Il suo corpo fu traslato da Ermentheus, vescovo di Orléans al castello di Pithiviers, alcune reliquie sarebbero state traslate nella Chiesa di Saint-Lié de Mohon ov'è celebrato il 2 gennaio. San Laetus avrebbe iniziato Leonardo di Noblac. Un villaggio nel dipartimento del Loiret in Francia porta il nome di Saint-Lyé-la-Forêt e un altro nel dipartimento dell'Aube il nome di Saint-Lyé. * Chiesa di Saint-Lié a Mohon; * Chiesa di Saint-Lyé a Saint-Lyé; * Chiesa Saint-Lié a Ville-Dommange; * Chiesa di Saint-Lyé a Saint-Lyé-la-Forêt. * R.P.D.D.S.A.R.D.L.D.C, ''La vie de Saint Lié confesseur, dediée a monsieur de Louvat, Chevalier, Maréchal de Camp és Armées du Roi, Commandant en Chef au Gouvernement de Mezieres, &'', Charleville, Poncelet&J.Morard, 1675.
Erato (botanica)
'''''Erato''''' DC., 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.
Il portamento''Erato polymnioides'' Le foglie''Erato polymnioides'' Infiorescenza''Erato vulcanica'' L'habitus delle piante di questo genere e grossolanamente erbaceo perenne, subarbustivo, arbustivo e piccolo-arboreo. I fusti (e le foglie) sono pelosi o strigosi (ispidi, ruvidi o con setole rigide). Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto (possono essere presenti delle rosette basali); sono picciolate o raramente sono sessili. Alla base delle foglie sono presenti delle oblunghe pseudostipole o dei dischi nodali, talvolta fusi nella guaina. La lamina è intera: palmata con bordi finemente dentati. Le venature sono 5 - 9. La superficie è verde, pelosa o strigosa. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa. L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini possono essere raccolti in formazioni corimbose o cimose con peduncoli (raramente sono sessili). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma ampiamente campanulata composto da 40 - 100 squame (o brattee) disposte in 4 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi. Gli apici delle brattee sono tomentosi. Il ricettacolo, alveolato, spesso con creste o punte sporgenti, è nudo (senza pagliette). I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi e da 75 a 230) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi e da 20 a 150) sono in genere ermafroditi. :* Formula fiorale: ::: */x '''K''' , '''C''' (5), '''A''' (5), '''G''' 2 (infero), achenio :* Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame. :* Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di giallo (occasionalmente da rossastro a viola o bianco); le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono allungati e lineari, il colore è giallo o più raramente rosso, viola o bianco. :* Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere possono avere delle code anche con frange. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato. :* Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra). I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da oblunga a prismatica a 4 coste; la superficie è glabra oppure è ispida. Il pappo è formato da 25 - 50 setole o corte squame (non è presente una serie esterna). * Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). * Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). * Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. La distribuzione delle piante di questo genere è relativa dalla Costa Rica al Perù. La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, ''nomen conservandum'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi, oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi). La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. ===Filogenesi=== Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante. Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae. Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù: :* nei fusti è frequente la presenza di lattice; :* le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose; :* il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine; :* le corolle del disco sono profondamente lobate; :* le basi delle antere sono calcarate; :* le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo; :* il polline è spinoso e sferico. Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere). Il genere ''Erato'' all'interno della sottotribù fa parte di un gruppo monofiletico formato dai genere ''Erato'', ''Philoglossa'' e ''Chionopappus''. In particolare ''Erato'' e ''Philoglossa'' formano un "gruppo fratello". Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri: :* l'habitus è formato da erbe grossolane perenni (sono presenti anche arbusti); :* le foglie sono palmate con 5 - 9 venature actinodrome; :* gli acheni hanno 4 facce (e 4 coste). In precedenti ricerche questo genere era descritto all'interno della sottotribù ''Munnoziinae''. Recenti studi filogenetici sul DNA delle specie della tribù hanno tuttavia rimesso in discussione le circoscrizioni delle due sottotribù Munnoziinae e Paranepheliinae in quanto in alcuni conteggi del DNA i generi ''Erato'', ''Chionopappus'' e ''Philoglossa'' risultano formare con le specie della sottotribù Munnoziinae un "gruppo fratello" rendendo così le due sottotribù parafiletiche. Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 18. ===Elenco delle specie=== Per questo genere sono assegnate le seguenti 5 specie: * ''Erato costaricensis'' E.Moran & V.A.Funk * ''Erato polymnioides'' DC. * ''Erato sodiroi'' (Hieron.) H.Rob. * ''Erato stenolepis'' (S.F.Blake) H.Rob. * ''Erato vulcanica '' (Klatt) H.Rob.
Episodi di Cronaca nera
__NOTOC__ Questa è la lista degli episodi della serie televisiva ''Cronaca nera.'' nº Titolo episodio Prima TV Italia 1 ''La clinica dei vip'' 7 ottobre 1998 2 ''Il portiere distratto'' 14 ottobre 1998 3 ''Delitti al Torraccio'' 21 ottobre 1998 4 ''La prima moglie'' 28 ottobre 1998 5 ''La rapina'' 4 novembre 1998 6 ''La foto strappata'' 11 novembre 1998
Walter Cherubini, nel cuore della notte, riceve una misteriosa telefonata in redazione. Si tratta della vedova Mazzanti, ricoverata in una famosa clinica privata di Parma, la quale afferma di essere tenuta prigioniera. Il giorno successivo, la cantante lirica Marinelli, ospite anch’essa della struttura, viene ritrovata morta. Il cronista, infiltratosi nella clinica e aiutato nelle indagini da un'infermiera (Anna Stante), riuscirà a dipanare il mistero. La giovane moglie di Tavernari, portiere della squadra locale di pallanuoto, è stata uccisa nella sua abitazione. Le autorità, così come lo stesso Walter, sembrano vedere nel marito della donna il probabile colpevole. La verità però non è come appare e nuovi indiziati, tra cui il fotografo del giornale Amos (Massimo Reale), sembrano affacciarsi all’orizzonte. In chiusura di episodio riappare Susan, ex moglie di Walter, suscitando così la gelosia di Federica. Walter e suo padre, durante un giro fuori città, danno un passaggio a Ivano, ragazzo appassionato di birdwatching. Qualche ora più tardi il ragazzo viene ritrovato morto e a poca distanza compaiono anche i corpi di una giovane coppia. Nei giorni successivi, sempre nella zona boschiva del “Torraccio”, si verifica un nuovo delitto. Il giornalista capisce, ben presto, di essere alle prese con un pericoloso serial killer e che suo padre, dalle precarie condizioni di salute, lo ha visto in faccia, correndo così un serio pericolo. A fine puntata esce tragicamente di scena il personaggio di Masetti. Una donna di nome Dolores finisce in ospedale per un tentativo di suicidio, ma la dinamica degli eventi non convince Walter. Qualche giorno dopo la stessa signora viene ritrovata morta. I sospetti si concentrano sul marito Alessandro Cattaro (Sebastiano Somma), presunto bigamo e invischiato in loschi affari. Intanto il ritorno di Susan nella vita di Walter provoca una crisi nel suo rapporto con Federica. Il direttore di un Istituto di credito cittadino viene ucciso nel corso di una rapina e su di lui pesa il sospetto di aver collaborato con i malviventi, svelando loro la combinazione della cassaforte. Walter, sicuro dell'innocenza dell'uomo, decide di indagare, arrivando ad inaspettate scoperte. Cresce intanto la tensione tra Walter e il vice ispettore Lo Bianco a causa della forte intesa di quest’ultimo con Federica. Un tragico evento sconvolge i protagonisti: il vice ispettore Lo Bianco è stato ucciso a colpi di pistola. Walter, tra i primi sospettati a causa di una violenta lite avuta di recente con la vittima, decide di indagare alla ricerca del colpevole. Federica, mettendo a rischio la propria vita, aiuterà il cronista a scoprire l’assassino, svelando così una storia dalle tinte forti. Cronaca nera
Tennis in carrozzina ai XVI Giochi paralimpici estivi
Le gare di '''tennis in carrozzina ai XVI Giochi paralimpici estivi''' si terranno dal 27 agosto al 4 settembre 2021 presso l'Ariake Coliseum.
Le competizioni previste sono 6: quattro negli Open (singolo e doppio, entrambi divisi in maschili e femminili) e due nel Quad (singolo e di coppia, entrambi misti). Evento Data Ven 27 Sab 28 Dom 29 Lun 30 Mar 31 Mer 1 Gio 2 Ven 3 Sab 4 Singolo maschile R R R R QF SF B F Singolo femminile R R QF SF B F Doppio maschile R R QF SF B F Doppio femminile R QF SF B F Quad singolo R QF SF B F Quad doppio QF SF B F R Round preliminari QF Quarti di finale SF Semifinali B Finale medaglia di bronzo F Finale medaglia d'oro Evento Singolo maschile Singolo femminile Doppio maschile Doppio femminile Quad singolo Quad doppio Dylan AlcottHeath Davidson Sam SchroderNiels Vink
Jami' al-tawarikh
Rashid-al-Din Hamadani, 1305-1306. Montagne tra India e Cina, Collezione Khalili di arte islamica Il '''''Jāmiʿ al-tawārīkh''''' è un'opera di letteratura e storia, prodotta nell'Ilkhanato mongolo. Scritto da Rashid-al-Din Hamadani all'inizio del XIV secolo, l'ampiezza della copertura dell'opera ha fatto sì che venisse chiamata "la prima storia del mondo". Era in tre volumi e pubblicata nella versioni araba e persiana.
Il libro è considerato "la prima storia del mondo": inizia con l'inizio della storia fino alla fine dell'Ilkhanato Manoscritto persiano in Giappone 1217, versi da "jami al tawarikh" Le parti superstiti ammontano a circa 400 pagine dell'opera originale. L'opera descrive culture e grandi eventi della storia mondiale dalla Cina all'Europa; inoltre, copre la storia mongola, come un modo per stabilire la loro eredità culturale. Le ricche illustrazioni e la calligrafia richiesero gli sforzi di centinaia di scribi e artisti, con l'intento di crearne due nuove copie (una in persiano e una in arabo) ogni anno e distribuirle alle scuole e alle città intorno all'Ilkhanato, nel Medio Oriente, Asia centrale, Anatolia e subcontinente indiano. Durante la vita di Rashid al-Din vennero realizzate 20 copie illustrate dell'opera ma rimangono solo poche parti e il testo completo non è sopravvissuto. La copia più antica conosciuta è una versione araba, la cui metà è andata perduta, ma una serie di pagine si trovano attualmente nella Collezione Khalili di arte islamica, comprendente 59 fogli del secondo volume dell'opera. Un'altra serie di pagine, con 151 fogli dello stesso volume, è di proprietà della Biblioteca dell'Università di Edimburgo. Due copie persiane, della prima generazione di manoscritti, sopravvivono nella Biblioteca del Palazzo Topkapi a Istanbul. I primi manoscritti illustrati rappresentano "uno dei più importanti esempi sopravvissuti di arte ilkhanide in qualsiasi mezzo", e sono il più grande corpo sopravvissuto dei primi esempi della miniatura persiana. === Contenuti === Il ''Jāmiʿ al-tawārīkh è'' costituito da quattro sezioni principali di diversa lunghezza: # Il ''Taʾrīkh-ī Ghazānī'', la parte più estesa, che comprende: #* Le tribù mongole e turche: la loro storia, genealogie e leggende #* La storia dei mongoli da Gengis Khan fino alla morte di Mahmud Ghazan # La seconda parte comprende: #* La storia del regno di Öljaitü fino al 1310 (nessuna copia conosciuta) #* La storia dei popoli non mongoli dell'Eurasia (una storia universale dal tempo della creazione, a seguito dell'organizzazione del lavoro dello storico abbaside al-Tabari nella sua ''Storia dei profeti e dei re'', spesso indicata come ''Storia di at-Tabari,'' e alla storia musulmana di Qazi Beiza'i nel ''Neẓām al-tawārīkh'': #** Adamo e i patriarchi #** i re dell'Iran pre-islamico #** Maometto e i Califfi (Rashidun, Omayyadi, Abbasidi e Fatimidi) #** le dinastie islamiche di Persia (Ghaznavidi, gli scià di Corasmia, lo stato Isma'ili di Alamut ) #** i popoli turchi, #** la storia della Cina #** Storia ebraica, #** Frangistan (cioè Europa, principalmente Stato Pontificio e Sacro Romano Impero) #** gli indiani. # La ''Shu'ab-i panjganah'' ("Cinque genealogie, degli arabi, degli ebrei, dei mongoli, dei franchi e dei cinesi"). Questo testo esiste in due copie del manoscritto nella biblioteca del Palazzo Topkapi a Istanbul (ms 2937), ma è stato pubblicato solo su microfilm. # Il ''Suwar al-aqalim'', un compendio geografico. Sfortunatamente, non è sopravvissuto in nessun manoscritto conosciuto. Rashid-al-Din Hamadani nacque nel 1247 ad Hamadan, in Iran, da una famiglia ebrea. Figlio di un farmacista, studiò medicina e si unì alla corte dell'imperatore Ilkhan, Abaqa Khan, in tale veste. Si convertì all'Islam intorno ai trent'anni. Guadagnò rapidamente importanza politica, e nel 1304 divenne il visir dell'imperatore e musulmano convertito Ghazan. Mantenne la sua posizione fino al 1316, sperimentando tre regni successivi, ma, condannato per aver avvelenato il secondo di questi tre Khan, Öljaitü, fu giustiziato il 13 luglio 1318. Hamdani fu artefice della creazione di un sistema sociale ed economico stabile in Iran dopo la distruzione delle invasioni mongole e un importante mecenate artistico e architettonico. Ampliò l'università di Rab'-e Rashidi, che attirava studiosi e studenti dall'Egitto e dalla Siria in Cina, e che pubblicò le sue numerose opere. Fu anche un autore prolifico, sebbene poche delle sue opere siano sopravvissute: oltre al ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' sono noti oggi solo pochi scritti teologici e una corrispondenza probabilmente apocrifa. La sua immensa ricchezza fece dire di lui che era l'autore più pagato in Iran. Ghazan Khan all'Islam ", manoscritto timuride Bibliothèque nationale de France, Supplemento persiano 1113, c. 1430 Il ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' fu uno dei più grandiosi progetti del periodo dell'Ilkhanato, "non solo un libro riccamente illustrato, ma un veicolo per giustificare l'egemonia mongola sull'Iran". Il testo fu inizialmente commissionato da Il-Khan Ghazan, ansioso che i mongoli conservassero un ricordo delle loro radici nomadi, ora che si erano stabilizzati e avevano adottato le usanze persiane. Inizialmente l'opera aveva soltanto lo scopo di tracciare la storia dei mongoli e dei loro predecessori nelle steppe, e prese il nome di ''Taʾrīkh-ī Ghazānī'', che costituisce una parte del ''Jāmiʿ al-tawārīkh''. Per compilare la Storia, Rashid al-Din istituì un intero distretto presso l'università di Rab'-e Rashidi nella capitale di Tabriz. Conteneva più edifici, tra cui una moschea, un ospedale, una biblioteca e aule, impiegando oltre 300 persone. Dopo la morte di Ghazan, nel 1304, il suo successore Öljaitü chiese a Rashid al-Din di estendere l'opera e scrivere una storia di tutto il mondo conosciuto. Questo testo fu completato tra il 1306 e il 1311. Dopo l'esecuzione capitale di Rashid al-Din, nel 1318, il distretto di Rab-i-Rashidi fu saccheggiato, ma la copia in lavorazione che era stata creata all'epoca sopravvisse, probabilmente da qualche parte nella città di Tabriz, forse nella biblioteca del figlio di Rashid, Ghiyath al-Din. Più tardi, il figlio di Rashid divenne Visir, a pieno titolo, e ampliò il distretto universitario restaurando quello di suo padre. Molte delle composizioni del ''Jāmi''' vennero usate come modelli per la versione illustrata successiva dello ''Shahnameh'' nota come ''Demotte Shahnameh''. Nel XV secolo la copia araba si trovava ad Herat, forse rivendicata dopo una vittoria della dinastia timuride. Passò poi alla corte dell'Impero Moghul in India, dove era in possesso dell'imperatore Akbar (r. 1556–1605). C'è poi una fonte secondo la quale passò attraverso le mani degli imperatori Moghul per i successivi secoli. Probabilmente era divisa in due parti a metà del 1700, sebbene entrambe le sezioni rimasero in India fino al XIX secolo, quando furono acquisite dagli inglesi. La porzione ora nella biblioteca di Edimburgo fu donata ad Ali-I Ahmad Araf Sahib l'8 ottobre 1761 e nel 1800 era nella biblioteca del principe indiano Farzada Kuli. Questo frammento fu acquisito dal colonnello John Baillie di Leys della Compagnia delle Indie Orientali, e poi nel 1876 passò alla Biblioteca dell'Università di Edimburgo. L'altra parte fu acquistata da John Staples Harriott della Compagnia delle Indie Orientali qualche tempo prima del 1813. Ad un certo punto, durante i successivi due decenni, fu portato in Inghilterra, probabilmente quando Harriott tornò a casa in licenza, quando il manoscritto entrò nella collezione del maggiore generale Thomas Gordon che lo lasciò in eredità alla Royal Asiatic Society nel 1841. Nel 1948 fu prestato al British Museum and Library e nel 1980 fu venduto all'asta da Sotheby's, e fu acquistato dalla Fondazione Rashidiyyah di Ginevra per £ 850.000, il prezzo più alto mai pagato per un manoscritto medievale. La Collezione Khalili lo ha acquisito nel 1990. === Fonti === La battaglia di Badr, da Topkapi MS H 1653, 1314 Per scrivere il ''Jāmiʿ al-tawārīkh'', Rashid al-din basò il suo lavoro su molte fonti scritte e orali, alcune delle quali possono essere identificate: * Dall'Iran, è molto simile al lavoro di Ata-Malik Juvayni, uno storico persiano che scrisse un resoconto dell'impero mongolo intitolato ''Tārīkh-i Jahāngushāy'' "Storia del conquistatore del mondo". Sempre dall'Iran, attinse allo ''Shahnameh''. * Per l'Europa, la ''Cronaca dei Papi e degli Imperatori'' di Martino Polono * Per i mongoli, sembra che avesse avuto accesso all'''Altan Debter'', tramite l'ambasciatore del Gran Khan alla corte dell'Il-Khanato. * Per la Cina, l'autore conosceva la traduzione di quattro manoscritti cinesi: tre sulla medicina e uno sull'amministrazione. Inoltre, è noto che era un estimatore della calligrafia, della pittura e della musica cinese. I legami con questo mondo furono resi ancora più facili perché i mongoli governavano anche la Cina. === Illustrazioni === Studi recenti hanno notato che, sebbene i primi esempi sopravvissuti siano ormai rari, l'arte figurativa umana era una tradizione continua nel mondo islamico in contesti non religiosi (come la letteratura, la scienza e la storia); già nel IX secolo, tale arte fiorì durante il califfato abbaside (749-1258 circa, in Spagna, Nord Africa, Egitto, Siria, Turchia, Mesopotamia e Persia). Sebbene gran parte dell'illustrazione per le varie copie del ''Tawarikh'' sia stata probabilmente realizzata nel complesso universitario di Rab-al Rashidi, un resoconto scritto contemporaneo menziona che furono fatte anche altrove nell'impero mongolo. Maometto esorta la sua famiglia prima della battaglia di Badr La scena, ora nella collezione Khalili, che illustra la battaglia di Badr utilizzava una raccolta di figure di riserva e gli studiosi non sono d'accordo su chi sia rappresentato. Un descrittore dice che mostra Maometto con Hamza ibn Abdul-Muttalib e Ali prima di mandarli in battaglia. Un altro dice che Maometto è a destra, ma Hamza e Ali a sinistra, o forse al centro. Un'altra descrizione dice che è Maometto che esorta la sua famiglia a combattere e che potrebbe essere una delle figure centrali, ma non è chiaro quale. === Domande sull'opera === Ci sono poche ragioni per dubitare della paternità editoriale di Rashid al-Din, ma il lavoro è generalmente considerato uno sforzo collettivo. Potrebbe anche essere possibile che sia stato compilato da un gruppo di studiosi internazionali sotto la sua guida. Tuttavia, rimangono una serie di domande sulla scrittura del ''Jāmiʿ al-tawārīkh.'' Molti altri, come Abu'l Qasim al-Kashani, affermarono di aver scritto la ''storia universale'' . Rashid al-Din era, ovviamente, un uomo molto impegnato, con la sua vita pubblica e avrebbe impiegato assistenti per maneggiare i materiali assemblati e per scrivere la prima bozza: Abu'l Qasim potrebbe essere stato uno di loro. Inoltre, non tutta l'opera è originale: ad esempio, la sezione sul periodo successivo alla morte di Gengis Khan, in particolare, è direttamente mutuata da Juvayni. Altre domande riguardano l'obiettività dell'autore e il suo punto di vista: si tratta in fondo di una storia ufficiale, riguardante eventi con cui Rashid al-Din, nella sua veste politica, fu spesso coinvolto in prima persona (per la storia dell'Ilkhanato in particolare). Tuttavia, il lavoro "è caratterizzato da un tono concreto e da una rinfrescante assenza di adulazioni". Folio dalla collezione di Edimburgo, che mostra un dipinto in miniatura di mongoli che assediano una città. Da notare gli elementi sporgenti oltre la cornice. Il ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' fu per un certo periodo il centro di un'industria, senza dubbio in parte a causa dell'importanza politica del suo autore. Il laboratorio ricevette l'ordine di produrre ogni anno due esemplari del manoscritto, una in arabo e una in persiano, che dovevano essere distribuite in diverse città. Sebbene siano stati prodotti circa 20 manoscritti della prima generazione, ne sopravvivono pochissimi, descritti di seguito. Altre copie successive sono state fatte dal primo esemplare, con alcune illustrazioni e la storia aggiunte per abbinare gli eventi dell'epoca. === Manoscritti arabi === La prima copia conosciuta è in arabo, datata agli inizi del 1300. Ne è sopravvissuta solo una parte, divisa in due collezioni tra l'Università di Edimburgo (151 fogli) e la Collezione Khalili di arte islamica (59 fogli), sebbene alcuni ricercatori sostengano che provengano da due copie diverse. Entrambe le sezioni provengono dal secondo volume, con le pagine intrecciate. Quella di Edimburgo copre parte della storia precedente attraverso una sezione sul profeta Maometto, e poi questa storia continua nella parte della collezione Khalili, con ulteriori narrazioni che si intrecciano avanti e indietro tra le due raccolte, finendo con la sezione finale che si trova anche nella Collezione di Edimburgo. ==== Folio di Edimburgo ==== La parte di Edimburgo ha una dimensione di pagina di 41,5 × 34,2 cm, con un'area scritta di 37 × 25 cm, e contiene 35 righe per pagina scritte in calligrafia Naskh. Ci sono alcune omissioni: i fogli 1, 2, da 70 a 170 e la fine; ed è datato al 1306-1307, in un'iscrizione successiva, che è tuttavia accettata. Il testo si articola in quattro parti: la storia della Persia preislamica, la storia del Profeta e i Califfi, la storia dei Ghaznavidi, Selgiuchidi e Atabey, e la storia dei sultani di Khwarezm. Questa parte del manoscritto è stata scoperta nel 1800 da Duncan Forbes, che l'ha trovata tra le carte del colonnello John Baillie, quindi questa sezione viene talvolta chiamata "collezione di Baillie". Settanta miniature rettangolari adornano il manoscritto, e riflettono la natura cosmopolita di Tabriz al momento della sua produzione. In questa capitale, crocevia di rotte commerciali e influenze, e luogo di grande tolleranza religiosa, arrivavano modelli di pittura cristiani, cinesi, buddisti e altri per alimentare l'ispirazione degli artisti. Le miniature hanno un insolito formato orizzontale e occupano solo circa un terzo dell'area scritta; questo potrebbe riflettere l'influenza dei rotoli cinesi. Alcune parti del testo superstite sono ampiamente illustrate e altre per niente, a quanto pare riflettendo l'importanza loro accordata. Le miniature sono disegni a inchiostro con l' aggiunta di acquerelli, una tecnica utilizzata anche in Cina; sebbene siano generalmente in buone condizioni, c'è stato un uso considerevole di argento metallico per le lumeggiature, che ora si è ossidato al nero. Si possono vedere anche prestiti dall'arte cristiana; per esempio la ''Nascita di Maometto'' adatta la composizione bizantina standard per la ''Natività di Gesù'', ma invece dei Magi biblici che si avvicinano a sinistra c'è una fila di tre donne. La sezione include il primo ciclo esteso di illustrazioni della vita di Maometto. Come altre prime miniature ilkhanidi, queste differiscono dalle relativamente poche illustrazioni di libri islamici precedenti sopravvissute per avere sfondi paesaggistici coerenti nelle molte scene ambientate all'esterno, piuttosto che elementi isolati di piante o rocce. Le impostazioni architettoniche a volte ricevono un senso di profondità dalla visualizzazione di diversi livelli e dall'uso di una vista di tre quarti. Rice ha distinto quattro grandi pittori e due assistenti: * Il ''Pittore di Iram'': il più influenzato dalla Cina (che si riflette negli elementi cinesi, come gli alberi, l'interesse per il paesaggio e per i personaggi contemplativi). L'opera è caratterizzata da disegno aperto, modellazione minimale, drappeggi lineari, dettagli estesi, composizioni spogliate ed equilibrate, colori delicati e pallidi e un raro uso dell'argento. Dipinse principalmente le prime miniature e potrebbe essere stato assistito dal ''Maestro di Tahmura''. * Il ''Pittore di Lohrasp'': caratterizzato da una varietà di soggetti, tra cui molte scene in trono, uno stile variabile ed eclettico, drappeggi abbastanza severi e spigolosi, una varietà di movimenti, sfondi spogliati e vuoti. La sua assenza di interesse per la pittura di paesaggio mostra una mancanza di influenze cinesi, che è compensata dall'ispirazione dalla pittura araba, siriana e mesopotamica. Il suo lavoro è di qualità variabile e utilizza l'argento in modo sistematico. Il suo assistente: il ''Maestro delle scene della vita del profeta''. * Il ''maestro delle scene di battaglia'': pittore un po' distratto, come risulta evidente quando il numero delle braccia non corrisponde al numero dei personaggi, o manca una gamba ai cavalli. È noto per una completa mancanza di concentrazione e orrore per una forte simmetria; le sue composizioni di solito comprendono due parti faccia a faccia composte da un capo e due o tre seguaci. La decorazione è limitata all'erba, indicata in piccoli ciuffi vegetativi, tranne durante gli assedi e gli attacchi alle città. * Il ''Maestro di Alp Arslan'' appare brevemente, alla fine del manoscritto. Il suo stile è crudo e squilibrato, i suoi personaggi spesso mal proporzionati. Altrettanto distinguibili sono i diversi tipi razziali ed etnici, resi manifesti non solo negli attributi fisici dei personaggi, ma anche nei loro vestiti e nei loro cappelli. Si può così distinguere un gruppo straordinariamente ben osservato di abissini, figure di stile occidentale basate su manoscritti cristiani siriani, cinesi, mongoli, arabi e così via. I folio di Edimburgo sono stati esposti in una mostra presso la Biblioteca principale dell'Università di Edimburgo nell'estate 2014 ==== Folio Khalili ==== ''Buddha offre frutti al diavolo'', collezione Khalili La parte nella Collezione Khalili, dove è indicata come MSS727, contiene 59 fogli, 35 dei quali illustrati. Fino alla vendita, nel 1980, era di proprietà della Royal Asiatic Society di Londra. È una sezione diversa della Storia rispetto a quella della versione di Edimburgo, forse da una copia diversa. Ogni pagina misura 43.5 x 30 cm. (dimensioni leggermente diverse dalla porzione di Edimburgo a causa di diversi modelli copiati). Secondo la descrizione di Blair, "Due sezioni principali sono andate perdute dopo la divisione: trentacinque fogli (73-107) che coprono la vita di Maometto fino al califfato di Hisham, e trenta fogli (291-48) che vanno dalla fine dei Khwarazmshah al centro della sezione sulla Cina. Quest'ultimo potrebbe essere stato perso accidentalmente, ma il primo blocco potrebbe essere stato gettato a mare deliberatamente perché non aveva illustrazioni. I fogli sulla vita del Profeta furono ulteriormente confusi e quattro andarono perduti. Anche gli ultimi tre fogli (301-303) che coprivano la fine della sezione sugli ebrei sono andati perduti, forse accidentalmente, ma a giudicare dalla sezione comparabile nel manoscritto H 1653, non avevano illustrazioni e potrebbero anche essere state scartate." Il manoscritto fu portato all'attenzione occidentale da William Morley, che lo scoprì nel 1841 mentre stava catalogando la collezione della Royal Asiatic Society a Londra. Per qualche tempo questa collezione è stata esposta nella King's Library del British Museum. Comprende venti illustrazioni, più quindici pagine con ritratti degli imperatori della Cina. Il testo copre la storia dell'Islam, la fine della storia della Cina, la storia dell'India e un frammento della storia degli ebrei. L'opera del ''Pittore di Luhrasp'' e ''Maestro di Alp Arslan'' è di nuovo evidente. Si possono osservare alcune differenze di stile, ma queste possono essere attribuite alla differenza di data. Appare un nuovo pittore per i ritratti dei capi cinesi, che utilizza tecniche speciali che sembrano imitare quelle dei pittori murali Yuan (secondo S. Blair): l'attenzione al tratto e al lavaggio, e l'uso del nero e del rosso vivo. Questo artista sembra avere avuto molta familiarità con la Cina. I fogli sono datati 1314 e sono stati trascritti e illustrati a Tabriz sotto la supervisione di Rashid al-Din. === Manoscritti persiani === Assassino (a sinistra, in turbante bianco) pugnala fatalmente Nizam al-Mulk, un visir selgiuchide, nel 1092, da Topkapi MS H 1653. Ci sono due copie dell'inizio del XIV secolo in persiano nella Biblioteca del Palazzo Topkapi a Istanbul. * MS H 1653, realizzato nel 1314, che include aggiunte successive sull'era timuride per il sultano Shah Rukh. La raccolta completa, nota come ''Majmu'ah'', contiene la versione di Bal'ami della cronaca di Muhammad ibn Jarir al-Tabari, il ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' e la biografia di Tamerlano di Nizam al-Din Shami. Le porzioni del ''Jāmiʿ'' coprono la maggior parte della storia di Maometto e del Califfato, oltre alle dinastie post-califfale dei Ghaznavidi, dei Saljuq, dei Khwarazmshah, degli Is'maili e dei turchi. Contiene 68 dipinti in stile ilkhanide. * MS H 1654, realizzato nel 1317, che comprende 118 illustrazioni, incluse 21 pagine di ritratti di imperatori cinesi. Fu copiato da Rashid al-Din e, come H 1653, fu in seguito di proprietà di Shahrukh. === Versioni successive e manoscritti === Folio dal Jami' al-tawarikh. ''Giona e la balena''. (Compendio delle Cronache) c. 1400 . Attribuito all'Iran. L'interesse per il lavoro continuò dopo che gli Ilkhan furono sostituiti come dinastia regnante della Persia dai Timuridi. Il figlio più giovane di Tamerlano Shah Rukh, che governò la parte orientale dell'impero dal 1405 al 1447, possedeva copie incomplete del ''Jāmiʿ al-tawārīkh'' e incaricò il suo storico di corte, Hafiz-i Abru, di completarlo. Il primo manoscritto datato realizzato da Shahrukh include il testo originale e le aggiunte di Hafiz-i Abru, insieme ad altre storie, ed è datato 1415-1416 (Biblioteca del Palazzo Topkapi, MS B 282). Il Topkapi MS H 1653, discusso sopra, combina un ''Jāmiʿ'' ilkhanide incompleto con aggiunte timuridi, che sono datate 1425. Un altro ''Jāmiʿ'' è a Parigi (BnF, Supplément persan 1113), datato al 1430 circa, con 113 miniature. La maggior parte delle miniature di questi volumi copia il formato orizzontale e altre caratteristiche dei manoscritti ilkhanidi, pur conservando altre caratteristiche dello stile timuride nel costume, nei colori e nella composizione, utilizzando quello che a volte è noto come "stile storico".
Imparare ad amarti
'''''Imparare ad amarti''''' è un film per la televisione francese del 2020, diretto da Stéphanie Pillonca.
Franck e Cécile sono una felice coppia in attesa di una bambina, Sara. Solo dopo la nascita scoprono che è affetta da trisomia 21. Se la madre riesce subito ad accettare la piccola, per Franck è un colpo inaspettato, e per quanto tenti di prodigarsi, non riesce a superare lo shock. Si allontana progressivamente dalla moglie, dedicando gran parte delle energie al suo lavoro di allenatore di judo, dove ha da poco ricevuto un invito ad entrare in federazione. Risentita, Cécile alza a sua volta un muro, sicché i due sposi si ritrovano a vivere come fossero separati, prendendosi cura della bambina una settimana ciascuno. Con il passare del tempo, Franck si lega sempre più alla piccola, vincendo gradualmente le sue reticenze. Quando, durante una competizione, apprende che deve essere operata, corre a casa, dove scopre con sollievo che tutto è andato bene. Comprendendo che deve e vuole essere anzitutto un padre, rinuncia al posto in federazione e si riconcilia con la moglie. Il sito internet del settimanale francese ''Télérama'' scrive che ''Imparare ad amarti'' «affronta con sguardo sensibile il tema della trisomia 21. È un vero e proprio appello di Stéphanie Pillonca per l'accettazione delle diversità». I due protagonisti «incarnano con commovente verosimiglianza una coppia che deve confrontarsi con la non rilevata trisomia 21 del primo figlio». L'8 settembre 2020, il film è stato trasmesso per la prima volta in televisione, su M6, facendo registrare un buon numero di ascolti, 3.791.000, con il 17,2% di share.
Uomo al bagno
'''''Uomo al bagno''''' è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1884 dal pittore impressionista Gustave Caillebotte e conservato nel Museum of Fine Arts di Boston.
Il quadro rappresenta un uomo nudo che dà le spalle allo spettatore mentre si asciuga con un telo dopo essere appena uscito da una vasca da bagno di metallo nell'angolo della stanza. I suoi vestiti sono piegati e riposti su una sedia di legno, a cui sono appoggiati anche i suoi stivali. Ai suoi piedi giace un telo bagnato che il soggetto ha già utilizzato, mentre sul pezzo di pavimento che lo separano dalla vasca si possono vedere le impronte dei suoi piedi bagnati. Nel 1884 Caillebotte aveva già dipinto diversi ritratti realistici di uomini e donne comuni immersi nella loro realtà domestica o lavorativa. Così ne ''I piallatori di parquet'', anche in questa tela l'artista rappresenta il corpo maschile senza idealizzazioni accademiche o eroiche. I nudi maschili, al contrario di quelli femminili, sono soggetti piuttosto rari per i pittori impressionisti e il tema delle abluzioni personali sono di solito associati ai soggetti femminili (spesso prostitute), come nel caso di ''Donna al bagno'', ''Donna che fa il bagno'' e ''Dopo il bagno''. Questa rappresentazione inusuale e vulnerabile del corpo maschile rese l'opera controversa sin dalla sua prima apparizione davanti al pubblico. Caillebotte dipinse il quadro nel 1884 e nel 1888 fu esposto nella galleria dei Les XX a Bruxelles. Il quadro si dimostrò controverso e fu sposato dalla sala principale a una privata in cui in grande pubblico non poteva averne accesso. L'opera rimase nelle mani dell'autori e poi dei suoi eredi. Nel 2011, quando il Museum of Fine Arts decise di acquistare il quadro, anche il museo di Boston ebbe difficoltà a raccogliere i fondi per l'acquisto, dato che i benefattori del museo non avrebbero donato i fondi per acquistare un quadro del genere. Il museo quindi vendette otto quadri per poter pagare i diciassette milioni di dollari richiesti per l'opera di Caillebotte, tra cui opere di Pissarro, Gauguin, Monet e Renoir.
Amarilis Savón
Ha partecipato a quattro Giochi olimpici, riuscendo a vincere tre medaglie di bronzo in tre diverse edizioni. Vive in Florida, negli Stati Uniti, dove è allenatrice ed istruttrice.
L'esordio olimpico di Savón avvenne ai Giochi olimpici di Barcellona 1992 dove vinse la medaglia di bonzo nella categoria dei pesi superleggeri. Quattro anni dopo, vinse un altro bronzo nella stessa categoria ad Atlanta. A Sydney 2000 non ottenne nessuna medaglia a causa della sconfitta nel ripescaggio contro la belga Ann Simons. Nella sua ultima Olimpiade, ad Atene 2004, vince ancora una volta il bronzo nella categoria fino a 52 kg. '''Olimpiadi''' *3 medaglie: **3 bronzi (48 kg a Barcellona 1992, 48 kg a Atlanta 1996, 52 kg a Atene 2004) '''Mondiali''' *4 medaglie: **1 oro (52 kg a Osaka 2003) **2 argenti (48 kg a Parigi 1997; 48 kg a Birmingham 1999) **1 bronzo (48 kg a Chiba 1995) '''Giochi panamericani''' *3 medaglie: **3 ori (48 kg a Mar del Plata 1995, 48 kg a Winnipeg 1999, 52 kg a Santo Domingo 2003)
Nuyorican Productions
'''Nuyorican Productions, Inc.''' è una società di produzione americana fondata da Jennifer Lopez e Benny Medina.
Lopez possiede la società di produzione cinematografica e televisiva Nuyorican Productions, che è stata lanciata già nel 2001. È stata co-fondata con il suo manager Benny Medina, che avrebbe dovuto ricevere la metà delle entrate di produzione dalla società. Lopez si separò con Medina poco dopo la fondazione dell'azienda. Nel settembre 2003, la Nuyorican Productions ha collaborato con la HBO per creare un documentario su Los Quinces, un ballo tradizionale che si tiene per celebrare il 15º compleanno di una ragazza cubana. Nel 2004, la sua società di produzione è stata firmata con Fox e Regency Television. La Nuyorican Productions ha prodotto ''South Beach'', un dramma televisivo in prima serata andato in onda dal 6 gennaio all'11 febbraio 2006 su UPN. La serie, con protagonista Vanessa L. Williams, segue tre giovani adulti "che cercano di andare avanti a Miami". Lo spettacolo ha avuto valutazioni basse e ha ricevuto recensioni generalmente negative da parte della critica. Con la chiusura di UPN e il trasferimento della sua programmazione su The CW in autunno, ''South Beach'' è stato uno dei tanti spettacoli che non sono stati trasferiti alla nuova rete. Lo sceneggiatore Jack Bunick ha intentato una causa ad aprile affermando che la trama di ''South Beach'' è stata copiata da ''South Beach Miami'', una sceneggiatura che ha scritto nel 1999. Bunick ha affermato di aver presentato l'idea a UPN, ma non è mai stato contattato. La causa ha chiamato Lopez, UPN, CBS Television e altri come imputati. È stato abbandonato nell'aprile 2008 dal giudice distrettuale degli Stati Uniti Richard Berman, che ha dichiarato che non ci sono prove inadeguate per portare il caso in giudizio. ''El Cantante'', un film in cui Lopez ha recitato al fianco dell'allora marito Marc Anthony, è stata la prima produzione della Nuyorican Productions. La Nuyorican Productions ha prodotto la miniserie Univisión ''Como Ama una Mujer'', dal nome del suo album con quel titolo. È andato in onda in cinque episodi dal 30 ottobre al 27 novembre 2007, con protagonista Adriana Cruz. Un altro spettacolo che proveniva dalla sua società di produzione, ''Brethren'', a cui Fox ha dato l'impegno per la sceneggiatura, e in seguito è andato in onda sul canale. Nel novembre 2011, è stato annunciato che la Nuyorican Productions produrrà ''Where in the World Is Carmen Sandiego?'', un adattamento cinematografico del gioco educativo per bambini. Nel 2012 è stato annunciato che Lopez sta producendo una serie drammatica chiamata ''The Fosters'' per la rete via cavo Freeform. Nel 2008, la società ha firmato un accordo con Universal Media Studios. Nel gennaio 2019, Alex Brown è stato assunto come dirigente di produzione, in qualità di produttore di tutti i progetti imminenti per la compagnia. Nell'agosto 2019, Catherine Hagedorn è entrata a far parte dell'azienda come responsabile dello sviluppo. Più di recente, la società ha firmato un accordo con Netflix. Il logo dell'azienda è una replica dell'Empire State Building con un albero di cocco vicino. === Film === Anno Titolo Appunti Riferimenti 2006 ''Bordertown'' 2006 ''El Cantante'' 2007 ''Feel the Noise - A tutto volume'' 2015 ''Il ragazzo della porta accanto'' 2018 ''Ricomincio da me'' 2019 ''Le ragazze di Wall Street - Business Is Business'' 2022 ''Marry Me'' 2022 ''Shotgun Wedding'' === Serie televisive === Anno Titolo Appunti Riferimenti 2006 ''South Beach'' 2007 ''DanceLife'' 2007 ''Como ama una mujer'' 2011–14 ''Rimozione forzata'' 2012 ''Q'Viva! The Chosen'' 2012 ''Big Easy Justice'' 2013 ''A Step Away'' 2013–18 ''The Fosters'' 2014 ''Los Jets'' 2016–18 ''Shades of Blue'' 2017–21 ''World of Dance'' 2019–present ''Good Trouble'' TBA ''C.R.I.S.P.R.'' Dramma procedurale della NBC TBA ''Rosarito Beach'' commedia drammatica della CBS; in sviluppo === Speciali televisivi === * ''Jennifer Lopez in Concert'' (2001) * ''Jennifer Lopez: Dance Again'' (2014) * ''Neighborhood Sessions: Jennifer Lopez'' (2015) * ''Bye Bye Birdie Live!'' (2019) === Serie in linea === * ''Tiger Beat Entertainment'' (2012) *"Booty" (2014) *"Olvídame y Pega la Vuelta" (2016) *"Chegaste" (2016) *"Ni Tú Ni Yo" (2017) *"Amor, Amor, Amor" (2017) *"El Anillo" (2018) *"Medicine" (2019) *"In the Morning" (2020) *"Cambia el Paso" (2021)
Qualificazioni alla Coppa delle nazioni asiatiche 1968
Questa voce raccoglie un approfondimento sui risultati degli incontri e sulle classifiche per l'accesso alla fase finale della Coppa delle nazioni asiatiche 1968.
Centro (Gruppo 1) Est (Gruppo 2) Ovest 1 (Gruppo 3) Ovest 2 (Gruppo 4) * * * * * * * * * * * * * * * * * * * === Zona Centrale (Hong Kong) === ==== Classifica ==== Squadra 1. '''''' '''8''' 4 4 0 0 9 1 +8 2. '''4''' 4 2 0 2 5 4 +1 3. '''4''' 4 2 0 2 4 4 0 4. '''3''' 4 1 1 2 4 5 −1 5. '''1''' 4 0 1 3 2 10 −8 === Zona Orientale (Taipei) === ==== Classifica ==== Squadra 1. '''''' '''7''' 4 3 1 0 15 4 +11 2. '''4''' 4 3 1 0 8 4 +4 3. '''4''' 4 1 1 2 9 4 +5 4. '''3''' 4 1 1 2 10 6 +4 5. '''1''' 4 0 0 4 0 24 −24 === Zona Occidentale (Rangoon, Birmania) === ==== Classifica ==== Pos. Squadra P.ti G V P S GF GS DR 1. '''''' '''5''' 3 3 0 0 5 0 +5 2. '''4''' 3 2 0 1 4 2 +2 3. '''1''' 3 0 1 2 1 4 −3 4. '''1''' 3 0 1 2 2 6 −4 Pr. Squadra Data di qualificazione certa Partecipante in quanto Ultima presenza 1 Rappresentativa della nazione organizzatrice della fase finale Esordiente 2 1967 Ammesso di diritto dopo il ritiro delle altre partecipanti nel Gruppo Ovest 1 di qualificazione Israele 1964 3 16 novembre 1967 Vincitrice del Gruppo Ovest 2 di qualificazione Esordiente 4 2 aprile 1967 Vincitrice del Gruppo Centrale di qualificazione Israele 1964 5 7 agosto 1967 Vincitrice del Gruppo Est di qualificazione Corea del Sud 1960 Categoria:Calcio nel 1968
Alga (nave mercantile)
L’'''''Alga''''' fu un piroscafo da carico italiano affondato durante la seconda guerra mondiale dal sommergibile britannico HMS ''Unbending''.
Fu costruita negli Stati Uniti d'America presso il cantiere navale Toledo Shipbuilding Co. di Toledo, Ohio, nel corso del 1917, in piena prima guerra mondiale, con il nome di ''Tours'' (numero di costruzione 138) insieme al gemello ''Limoges'', per la Compagnie Francaise des Chemins de Fer Paris-Orleans (Société Maritime Auxiliarie de Transports, Mgrs.) di Nantes. L'unità venne consegnata nel luglio 1917. Si trattava di una nave mercantile lunga 79,48 m, larga 13,26 e con un pescaggio di 5,69 m a pieno carico. La stazza originale era pari a 1.984 tonnellate, e lo scafo era realizzato in acciaio ed aveva forme convenzionali: dritto di prora verticale e poppa a specchio, con un cospicuo cassero centrale su cui vi era il ponte di comando e l'unico fumaiolo. Gli alberi erano quattro, di cui uno doppio, muniti di numerosi bighi di carico in grado di sollevare o abbassare i carichi nelle quattro stive presenti. L'apparato motore era costituito da una motrice a vapore a triplice espansione azionante una singola elica. La caldaia era alimentata a carbone, e la velocità massima era pari a 10 nodi. Nel 1919 venne acquistata dalla compagnia marittima francese Société Auxiliaire d'Importations et de Transports di Rouen che la ridenominò ''Janine'', nome mutato nel 1923 in ''André Montreuil'' con la vendita all’armatore J. F. J. Montreuil di Rouen, nel 1925 in ''D'Enambuc'' quando passò alla Compagnie de Transports Maritimes & Fluviaux (Heuzey & Chastellain) di Rouen, e nel 1934 in ''Pessedes'' con la cessione all’armatore greco Dimitris N. Valsamakis del Pireo. Nel 1936 la nave fu venduta ad un altro armatore greco, J. N. Vlassopoulos del Pireo, e ribattezzata ''Antonios Port''. Nel 1937 l’''Alga'' fu venduto all'armatore italiano Achille Lauro di Napoli. La nave mercantile, nominativo radio IJZL, fu iscritta presso il Compartimento Marittimo di Napoli con il numero 472. Quando il 10 giugno 1940 il Regno d'Italia entrò nella seconda guerra mondiale, a bordo dell''Alga'' furono confiscate 1.794 pelli bovine secche (per totali 20.930 kg) spedite dalla Lanex Soc. de Resp. Ltd. di Buenos Aires al cittadino jugoslavo Markus Deutch-Pancevo. Il 16 settembre 1940 l’''Alga'' effettuò un viaggio da Valona a Bari, scortata dalla torpediniera ''Monzambano''. La nave ''Alga'' fu requisita dalla Regia Marina il 3 settembre 1942, pur non venendo iscritta nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato. L'equipaggio era costituito da personale della marina mercantile militarizzato, integrato da personale del Regio Esercito assegnato all'azionamento delle armi difensive e contraeree con la presenza di qualche elemento appartenente alla Regia Marina. A causa dell'usura dell'apparato motore, all'epoca la velocità massima raggiungibile era pari a 6,5-7 nodi. La sera del 7 ottobre 1942 l''Alga'' salpò dal porto di Palermo per raggiungere Tripoli, in Africa Settentrionale Italiana, con a bordo un carico di benzina in fusti, carri armati L3/35 e M14/41, siluri da 450 mm, motori d'aereo imballati Alfa Romeo per i bombardieri Savoia-Marchetti S.79 Sparviero e Daimler-Benz DB 601 per i caccia Aermacchi C.202 Folgore, e casse di munizioni. Nonostante l'importante carico a bordo la nave non ebbe alcuna scorta diretta sul percorso Trapani-Capo Bon-secche di Kerchennah-isola di Djerba-Tripoli, una rotta che transitava il più possibile lontano dall'isola di Malta al fine di sfuggire agli attacchi degli aerosiluranti e dei cacciabombardieri britannici. Questa rotta comportava uno sconfinamento nelle acque territoriali della Tunisia, allora sotto controllo della Francia di Vichy, prestando la massima attenzione ai campi minati e alle mine alla deriva la cui presenza era stata segnalata in quell'area. La navigazione del piroscafo proseguì, nonostante l'avvistamento di alcuni lontani aerei nelle ore diurne, a alcuni relitti galleggianti, sino alla sera del 9 settembre quando la nave, avvolta dall'oscurità, si trovava a circa 12 miglia per 005° da Ras Turgoenness, sull'isola di Djerba, in rotta finale verso Tripoli. Alle 23:00 la nave fu colpita da uno dei due siluri lanciati dal sommergibile britannico ''Unbending'', al comando del tenente di vascello Edward Talbot Stanley, e si arresto quasi immediatamente. Nella grossa falla apertasi sullo scafo iniziò a penetrare una grande quantità d'acqua e il piroscafo iniziò ad appruarsi e a sbandare sulla sinistra. In contemporanea si sviluppo un vasto incendio dovuto a fusti di benzina presenti in coperta, che con l'esplosione delle munizioni imbarcate, assunse dimensioni imponenti coinvolgendo gran parte dell'equipaggio. Rimasto alla deriva per circa un'ora, oramai in preda agli incendi incontrollabili, l''Alga'' affondò alle 00:30, in un mare illuminato dalla benzina galleggiante incendiata. Dei 52 uomini presenti a bordo se ne salvarono solo 8, dei quali cinque gravemente ustionati. Alle prima luci del giorno un idrovolante italiano trasse in salvo due persone, e la nave ospedale ''Laurana'' salpata da Tripoli altri cinque, mentre l'ottava arrivò a riva, aggrappato a un rottame spinto dalla corrente, presso la vicina costa di Gabès.
Pietro di Lucedio
Fu abate di Rivalta dal 1180 al 1185, abate di Lucedio dal 1185 al 1205, abate di La Ferté dal 1205 al 1206, vescovo di Ivrea dal 1206 al 1208 e patriarca di Antiochia dal 1209 fino alla sua morte. Pietro aveva una buona reputazione come amministratore e mediatore. Consolidò le proprietà delle sue abbazie e servì diversi papi come giudice delegato pontificio. Era in rapporti particolarmente buoni con papa Innocenzo III, nella cui riforma generale del clero in Lombardia ebbe un ruolo importante. Partecipò alla quarta crociata e alla costituzione dell'Impero latino di Costantinopoli e alla predicazione della successiva crociata in Lombardia .
=== Abate di Rivalta e Lucedio === L'abbazia di Rivalta, dove iniziò la carriera di Pietro Pietro nacque probabilmente intorno al 1140 in una famiglia di feudatari del vescovo di Vercelli legati al comune di Magnano. Aveva un fratello di nome Oberto che era vivo nel 1185. Pietro fu probabilmente istruito nella cattedrale di Vercelli prima di entrare nel monastero cistercense di Santa Maria di Lucedio. Nel gennaio 1180 divenne primo abate di San Giovanni di Rivalta Scrivia, chiesa che divenne - con la nomina di Pietro - casa figlia di Lucedio e soggetta anche al vescovo di Tortona. Durante il suo abbaziato a Rivalta, istituì le grange monastiche di Bassignana, Goide e Isello. Nel 1185 Pietro tornò a Lucedio come abate. Adottò un programma di consolidamento delle proprietà dell'abbazia. Ottenne privilegi di protezione e conferma dai papi Urbano III (11 gennaio 1186), Clemente III (maggio 1188) e Celestino III (1192). Ottenne un diploma di conferma dall'imperatore Federico Barbarossa (14 febbraio 1186). Nell'aprile 1186 ottenne da Milone, vescovo di Torino, l'esenzione dai pedaggi di Rivoli per i sudditi dell'abbazia. Nel febbraio 1192 ottenne conferma di tale esenzione dal successore di Milone, Arduino. Costruì nel vercellese i feudi di Montarolo, Leri, Ramazzana, Pobietto, Cornale e Gazzo e vinse una contesa di proprietà con il monastero di San Genuario. Pietro era vicino al marchese Bonifacio I del Monferrato, la cui famiglia, gli Aleramici, aveva fondato Lucedio nel 1124. Nel 1193, quando Bonifacio ebbe bisogno di denaro, Pietro gli concesse un prestito, usando come pegno la foresta che circonda il monastero. Per questo motivo Pietro fu sanzionato dal capitolo generale cistercense. Nel 1194 Bonifacio redasse il suo testamento a Moncalvo alla presenza dell'abate. Lasciò a Lucedio due poderi e i mulini di Trino. Grazie alle sue capacità di amministratore, Pietro servì più volte come giudice delegato pontificio al fianco del vescovo Alberto di Vercelli negli anni novanta del XII secolo. Il 20 luglio 1191 Alberto e Pietro emisero sentenza favorevole al duomo di Genova contro la chiesa di Santa Maria di Castello. Nel 1196 furono incaricati di dirimere una disputa tra Bonifacio, arcivescovo di Genova, e il suo Capitolo della cattedrale. Il caso si trascinò fino al 1201. Tra il 1195 e il 1198 Alberto e Pietro risolsero una disputa tra il canonico di Oulx e il monastero di San Giusto di Susa in favore del primo. Nel 1196 erano presenti presso una corte imperiale a Mortara. Papa Innocenzo III fece largo uso di Pietro in Lombardia tra il settembre 1198 e il 1201, spesso senza Alberto da Vercelli al suo fianco. Pietro risolse le controversie tra le diocesi di Pavia e Piacenza nell'aprile 1199 e tra Piacenza e Parma nel maggio dello stesso anno. Con l'abate di San Salvatore di Pavia eseguì una visita canonica al monastero di Bobbio nel novembre-dicembre 1199. Nel 1200, al fianco di Boiamondo, abate di Chiaravalle della Colomba, risolse una disputa di proprietà tra il vescovo di Tortona e gli Umiliati da una parte e i Templari dall'altra. Alla fine del 1200 o all'inizio del 1201, Innocenzo inviò i rappresentanti degli Umiliati a presentare la loro proposta di regola di vita (''propositum vitae'') a Pietro e Alberto. La loro regola fu approvata nel 1201. In quell'anno arbitrò una controversia tra il monastero di Fruttuaria e la sua dipendenza, San Gemolo di Ganna. === Quarta crociata === Nella primavera del 1201, Pietro si unì al marchese Bonifacio nella preparazione della quarta crociata. Era con Bonifacio a Soissons in estate, dove il marchese fece formalmente il suo voto di crociato davanti all'esercito francese ivi radunato. Probabilmente accompagnò Bonifacio a Parigi per incontrare anche il re Filippo Augusto. Nel settembre 1201, era a Cîteaux per ottenere il permesso del capitolo generale di andare in crociata con Bonifacio. Lì presumibilmente fece un voto formale di crociato, anche se il verbale dell'assemblea del capitolo generale non lo elencava tra gli abati autorizzati a partecipare alla crociata. Nel maggio 1202 tornò a Lucedio. Andò con Bonifacio a Venezia, dove si radunava l'esercito, e di là a Roma. Durante la loro assenza, i crociati accettarono di unirsi ai veneziani in un attacco a Zara. Nel settembre 1202, Pietro fu incaricato di riportare una lettera di Innocenzo che vietava l'attacco a Zara. Non è certo se Pietro sia arrivato a Venezia prima dell'imbarco dell'esercito, a Zara prima o durante l'assedio o dopo la resa della città. È stato affermato che abbia deliberatamente trattenuto la lettera dall'esercito, ma questo è improbabile, dal momento che Pietro mantenne la fiducia di Innocenzo III fino alla morte del papa. È più probabile che abbia dato la lettera all'abate Guy di Vaux-de-Cernay a Venezia e che Guy lesse la lettera davanti alla leadership di Zara. Pietro era con l'esercito che arrivò alle porte di Costantinopoli nel giugno 1203. Da allora fino al marzo 1205 fu raramente lontano da Bonifacio. Con il cardinale Soffredo di Santa Prassede, convinse la nuova moglie greca di Bonifacio, Maria, vedova dell'imperatore Isacco II, a convertirsi alla fede cattolica. In una lettera indirizzata al papa il 25 agosto 1203, l'imperatore Alessio IV dà credito a Pietro, di cui loda lo zelo, come uno dei tanti che lo avevano persuaso a ripristinare la comunione tra le chiese d'oriente e d'occidente. Dopo l'assassinio di Alessio, Pietro fu scelto per essere uno dei dodici elettori per un nuovo imperatore. Sotto l'influenza veneziana, i dodici scelsero il conte Baldovino IX di Fiandra. Quando Bonifacio andò a conquistare il suo Regno di Tessalonica, Pietro lo seguì. Bonifacio ricompensò Pietro concedendogli il monastero di Cortaiton come dipendenza di Lucedio, ma Pietro fu chiamato da Innocenzo III nel marzo 1205 per mediare tra il re Leone d'Armenia e il conte Boemondo di Tripoli, che si contendevano la successione al Principato di Antiochia. === Abate di La Ferté e vescovo di Ivrea === Pietro tornò in Europa occidentale nel 1205, dopo aver ricevuto notizia della sua elezione ad abate di La Ferté, casa madre di Lucedio. Non mantenne l'abbazia a lungo, perché fu eletto al vescovado di Ivrea nel febbraio o marzo 1206. (Secondo altre fonti, sarebbe stato nominato vescovo di Ivrea già nel 1205). Lasciò La Ferté e prese il suo incarico a Ivrea, ma non appena si rese conto della sua precaria situazione economica abbandonò la diocesi senza informare il capitolo della cattedrale, con l'intenzione di ritirarsi in un eremo. Fu raggiunto da una lettera di Innocenzo III, datata 21 ottobre 1206, che lo persuase a tornare. Fu consacrato vescovo tra il 30 dicembre 1206 e l'11 marzo 1207. Allo stesso tempo fu rinominato giudice delegato pontificio. Come vescovo, Pietro fece da mediatore tra i conti di Biandrate e il comune di Ivrea in merito ad alcuni pedaggi, tutelando al tempo stesso i diritti della diocesi e del suo vecchio monastero, Lucedio, a cui i conti avevano concesso l'esenzione dal pedaggio. Nella primavera del 1207 Innocenzo III lo nominò uno dei "visitatori e provveditori della Lombardia" incaricato di una riforma generale del clero in quella regione. In questa veste, Pietro lavorò con il successore di Alberto a Vercelli, Lotario Rosario, e Gerardo da Sesso, abate di Tiglieto (casa sorella di Lucedio). Insieme imposero sanzioni ai consoli della città di Piacenza per aver esiliato il loro vescovo, Crimerio, per debiti non pagati. Poco prima del marzo 1208, i tre erano ad Albenga per verificare le accuse contro il vescovo Oberto. Nel novembre 1208 tornò a Piacenza con Gerardo e l'arcivescovo Umberto IV di Milano per deporre Crimerio per aver ceduto alle richieste dei consoli. Nel dicembre 1208 Innocenzo incaricò lui e Gerardo di deporre formalmente il vescovo di Albenga. Incaricò anche Pietro, Gerardo e il vescovo Sicardo da Cremona di predicare una nuova crociata in Lombardia, che alla fine divenne la quinta crociata. Il 28 giugno 1208, Innocenzo III offrì a Pietro la metropolia di Salonicco, di cui però non prese mai possesso, rifiutandola. All'inizio del 1208, Pietro I, patriarca di Antiochia, morì, essendo stato imprigionato da Boemondo durante la disputa sulla successione che Pietro non era stato in grado di risolvere nel 1205. Innocenzo lasciò la scelta di un successore al patriarca di Gerusalemme, che fu il predecessore di Pietro, Alberto da Vercelli. Alberto scelse Pietro e Innocenzo lo informò il 5 marzo 1209 che era stato trasferito da Ivrea ad Antiochia. Prima di lasciare Ivrea, Pietro fece alcune donazioni al capitolo della cattedrale. Partì nel maggio o giugno 1209 e si fermò a Roma durante il suo viaggio. Lì Innocenzo gli affidò lettere indirizzate al capitolo della cattedrale di Antiochia, al clero del patriarcato e alla guarnigione del castello di Cursat. === Patriarca di Antiochia === Innocenzo III lodò Pietro per aver accettato il patriarcato di Antiochia per "amore e virtù dell'obbedienza" piuttosto che per avanzamento mondano, ambizione o prestigio. Ad Antiochia, Pietro trovò la successione contesa irrisolta con Boemondo nell'effettivo controllo del principato. Un arbitrato previsto nell'agosto del 1210 non andò mai a buon fine perché Sicardo di Cremona, uno degli arbitri, non riuscì a raggiungere l'oriente. Per dirimere la contesa sulla successione, Pietro si mise in contatto con l'emiro di Aleppo, al-Malik al-Ẓāhir Ghāzī. Il 7 giugno 1211, per promuovere questa iniziativa, il papa scrisse ad al-Ẓāhir Ghāzī lodando Pietro. L'emiro di Aleppo non era però neutrale, bensì un nemico del re d'Armenia. Il re aveva disposto l'elezione di un patriarca rivale, deposto da Alberto di Gerusalemme per ordine del papa. In questa situazione il papa scrisse a Pietro per incoraggiarlo alla fermezza. Il 26 settembre 1212 il papa scrisse nuovamente per esprimere a Pietro la sua piena fiducia. Dal 1213 in poi non si hanno più informazioni sul patriarcato di Pietro. Fu rappresentato al Concilio Lateranense IV da un suffraganeo, il vescovo di Tortosa, per probabile vecchiaia o malattia. La data della sua morte è riportata al 2 settembre nel necrologio di Lucedio ed è noto che l'elezione del suo successore avvenne entro il 31 agosto 1217, quando papa Onorio III annullò la scelta di Pelagio d'Albano e ordinò una nuova elezione. La morte di Pietro deve essere quindi avvenuta il 2 settembre 1216.
Adone (Duquesnoy)
L''''''Adone''''', anche noto come '''''Adone Mazzarino''''', è un'opera scultorea realizzata dall'artista fiammingo François Duquesnoy nei primi tempi del XVII secolo e attualmente conservata al Museo del Louvre di Parigi. Il soggetto dell'opera è Adone, il bellissimo mortale amato dalla dea Afrodite.
La statua è anche nota come ''Adone Mazzarino'' perché in passato faceva parte della collezione del cardinale Mazzarino. In seguito divenne di proprietà di Armand Charles de La Porte de La Meilleraye, il quale mutilò la scultura in un impeto di follia nel XVII secolo. Il soggetto raffigurato è Adone, frutto dell'amore incestuoso tra Mirra e suo padre, Cinira, re di Cipro. La fanciulla, infatti, era innamorata del padre e per giacere con lui decise di ingannarlo, con l'aiuto della nutrice Ippolita; quando Cinira riconobbe la figlia, infuriato, la inseguì con una spada. Fu in quel momento che Mirra, affinché le fosse risparmiata la vita, pregò gli dei, i quali la trasformarono in un albero di mirra. Con le sembianze di albero, quindi, diede alla luce Adone. Afrodite, trovato il bambino, rimase incantata dalla sua bellezza e, adagiato in una cassa, lo consegnò a Persefone. Adone crebbe e divenne un giovane straordinariamente bello, conteso da entrambe le dee, nessuna delle due disposta a lasciarlo andare. Zeus (o Calliope) decise di tripartire l'anno di Adone: un terzo con Afrodite, un terzo con Persefone e un terzo con chiunque egli desiderasse. Secondo il mito di Ovidio, Adone fu ferito mentre cacciava da un cinghiale e morì dissanguato tra le braccia di Afrodite. In alcune versioni della storia, a mandare il cinghiale ad uccidere il ragazzo fu Ares, geloso perché Afrodite trascorreva troppo tempo con il mortale; in altre, tra cui quella di Euripide, fu Artemide la responsabile della sua morte, voluta per vendicare il suo prediletto Ippolito, ucciso da Afrodite (Adone, in quanto cacciatore, si avventurò nel bosco, regno di Artemide, e lì fu attaccato dal cinghiale). Il perfezionamento di sculture antiche da parte di Duquesnoy fu considerato dai suoi contemporanei come "assolutamente perfetto"; un altro pregevole esempio delle sue abilità è il ''Fauno Rondanini''. Le statue dell'antichità erano spesso riprese nello stile barocco dall'artista che portava a termine il lavoro. Nel caso dell'''Adone'', scolpito, al pari del ''Fauno'', partendo da un torso antico, la posizione chiastica della figura ricorda quella della scultura bronzea del Mercurio, sempre del Duquesnoy, e ciò mostra come lo scultore fondesse il gusto greco con l'influenza barocca dei suoi giorni. La statua porta la firma dell'artista e, pur se rielaborata partendo da un antico torso romano, viene accettata come "autentica creazione artistica (del Duquesnoy)".
Ila e le ninfe
'''''Ila e le ninfe''''' è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1896 dal pittore John William Waterhouse e conservato al Manchester Art Gallery di Manchester. Il quadro racconta l'episodio della mitologia greca e romana in cui il giovane Ila viene rapito dalle naiadi.
Il dipinto rappresenta Ila, il giovanissimo scudiero e amante di Eracle, che si china per bere in uno stagno. Dall'acqua sette bellissime nereidi, le ninfe dei fiumi, lo chiamano a loro mentre emergono dalle acque in mezzo alle ninfee. Le nereidi sono nude e la loro pelle candida risplende contro lo sfondo delle acque scure. Tutte e sette le ninfe si assomigliano molto fisicamente e sono forse tutte raffigurazioni delle stesse due modelle. Il viso di Ila è di profilo e poco visibile allo spettatore, che invece coglie a pieno le divinità fluviali. Una delle ninfe gli afferra il braccio per il polso e un gomito, mentre un'altra, girata di spalle, tira la tunica del giovane. Il soggetto del rapimento (o annegamento) di Ila era un tema ricorrente tra i pittori britannici del XIX e del XX secolo. Altri quadri celebri sul medesimo episodio furono realizzati da William Etty nel 1833, da Henrietta Rae nel 1910 e dallo stesso Waterhouse nel 1893. File:Young Hylas with the Water Nymphs by William Etty.jpg|William Etty, ''Young Hylas with the Water Nymphs'', 1833 File:A Naiad or Hylas with a Nymph by John William Waterhouse (1893).jpg|Waterhouse, ''A Naiad'' or ''Hylas with a Nymph'', 1893 File:Rae - Water Nymphs (color).png|Henrietta Rae, ''Hylas and the Water Nymphs'', 1910 File:John William Waterhouse - Hylas and the Nymphs (study).jpg|Studio preparatorio di una ninfa File:Waterhouse Hylas Nymphs study.jpg|Studio preparatorio di due ninfe Il quadro fu acquistato dalla Manchester Art Gallery nel 1896 e nell'estate successiva fu brevemente esposto alla Royal Academy of Art. Nel gennaio del 2018 il museo di Manchester rimosse temporaneamente il quado in risposta all'ascesa del movimento MeToo e altri scandali riguardanti gli abusi sulle donne. La scelta della rimozione del quadro fu giustificata adducendo come motivazione il desiderio di non esporre dei corpi femminili come forma di arte passiva. La scelta fu molto criticata negli ambienti culturali britannici (e non solo) e la storica dell'arte Elizabeth Prettejohn, che aveva curato una retrospettiva su Waterhouse alla Royal Academy, protestò contro la decisione, affermando che un'opera d'arte non può diventare oggetto di dibattito quando viene nascosta al pubblico. Dopo una settimana il Manchester City Council ordinò che il quadro venisse riesposto nella galleria.
Cavallo sportivo
Buona conformazione del cavallo sportivo: spalla inclinata, collo arcuato, schiena discendente, buona muscolatura e corretta angolazione degli arti. Un trotto che mostra un tempo di sospensione naturale. Un '''cavallo sportivo''' è un genere di cavallo, più che una razza particolare. Il termine viene solitamente attribuito ai cavalli allevati per dressage, completo, salto ostacoli e attacchi - i tradizionali sport equestri olimpici -, ma la definizione precisa varia. Negli Stati Uniti, i cavalli utilizzati nella monta da caccia e nelle competizioni di caccia sono spesso classificati come cavalli sportivi, mentre lo Show Hunter britannico è classificato come "cavallo da esposizione". I cavalli utilizzati per le discipline di monta western ,monta "Saddle" o qualsiasi forma di corsa di cavalli non sono generalmente descritti come cavalli sportivi.
I cavalli sportivi sono allevati per qualità specifiche di conformazione, movimento e temperamento. Lo scopo della selezione di cavalli sportivi in tutto il mondo varia poco, ma la definizione esatta di "cavallo sportivo" differisce leggermente da paese a paese. Nel Regno Unito, il termine "cavallo sportivo" si riferisce a qualsiasi cavallo adatto al dressage, al completo o al salto ostacoli . Negli Stati Uniti, la definizione è più ampia, a volte comprende i cavalli utilizzati in una qualsiasi delle discipline dei monta da caccia. In tutto il mondo, l'allevamento di cavalli sportivi è supervisionato dalla World Breeding Federation for Sport Horses . Il WBFSH funge da collegamento tra le organizzazioni di allevamento di cavalli sportivi e la Federazione equestre internazionale (FEI) . Le caratteristiche comuni ai cavalli sportivi di qualità includono quanto segue: * '''Conformazione''': la maggior parte dei cavalli sportivi possiedono somiglianze nella loro conformazione. Queste includono una spalla inclinata, un collo ben modellato e una schiena discendente. La conformazione ha effetti diretti sul movimento dell'animale e sulla capacità di saltare. * '''Movimento''': sebbene il movimento possa variare tra le discipline, la maggior parte dei cavalli sportivi viene allevata per una falcata lunga e atletica e un movimento che impiega tutto il corpo. Il trotto e il galoppo dovrebbero avere un buon tempo di sospensione e il cavallo raccoglie naturalmente sotto il corpo le zampe posteriori. Questo movimento rende più facile per il cavaliere insegnare al cavallo a impegnarsi, raccogliere ed estendere il suo passo, che sono qualità necessarie in tutte le discipline del cavallo sportivo. * '''Capacità di salto''': i cavalli allevati per le discipline di salto possiedono anche una buona propensione al salto, con arti inferiori stretti e una buona parabola . Sono anche allevati per avere una conformazione che permette loro di saltare più in alto. * '''Temperamento''': a causa della grande quantità di allenamento necessaria per produrre un cavallo sportivo di successo, sono generalmente allevati per l'addestrabilità e la volontà di lavorare. I cavalli di livello olimpico possono essere preferiti un po' più "caldi", temperamento che può essere controllato da cavalieri esperti e sfruttato a proprio vantaggio, mentre quelli destinati all'uso amatoriale sono generalmente allevati per essere più tranquilli e più tolleranti. Molte razze a sangue caldo sono state specificamente selezionate per essere impiegate come cavalli sportivi, in particolare impiegate nel dressage e nel salto ostacoli. I purosangue sono anche comunemente usati come cavalli sportivi, in particolare negli eventi, e alcuni sono stati allevati specificamente come cavalli sportivi, piuttosto che come cavalli da corsa. Tali purosangue tendono ad avere la corporatura più pesante propria del cavallo sportivo, piuttosto che la conformazione più snella del cavallo da corsa. Tuttavia, ci sono stati anche molti casi di ex cavalli da corsa riqualificati come cavalli sportivi di successo. I purosangue sono spesso incrociati con sangue caldo e cavalli da tiro per creare cavalli sportivi, e tali incroci furono anche i progenitori storici della maggior parte delle razze a sangue caldo. Un esempio è l'Irish Sport Horse, incrocio tra il purosangue e il Tiro Irlandese. Altre razze, come le varie razze di cavalli barocchi, i Quarter Horse americani, i cavalli arabi, i Morgan, diverse razze di pony e persino alcune razze con andatura ambiata come l'American Saddlebred sono talvolta usate come cavalli sportivi. Rappresentanti di molte razze diverse hanno avuto successo ai massimi livelli, sebbene nelle competizioni internazionali i cavalli con antenati a sangue caldo o purosangue siano la maggioranza.
The Old Ways
'''''The Old Ways''''' è un film horror statunitense del 2020, diretto da Christopher Alender e scritto da Marcos Gabriel. Il film ha debuttato al Sitges Film Festival nell'ottobre 2020.
Il film narra la storia di Cristina Lopez, reporter statunitense che, per scrivere un articolo sulla cultura locale, torna nel paese delle sue origini, vicino a Veracruz, Messico. Viene rapita da una ''bruja'', dal figlio di lei e da Miranda, sua cugina con la quale era cresciuta da bambina, prima di essere data in adozione dopo la morte della madre, che la accusano di essere posseduta da un demonio dopo che si è recata al La Boca, una grotta che per i locali è casa di molti demoni. Cristina verrà sottoposta a vari riti tradizionali prima contrariamente, sopportando la situazione grazie all'uso di eroina, e, in seguito, realizzando la verità nella parole di coloro che l'hanno rapita e approfondendo la propria conoscenza dei demoni e dei riti tradizionali. Il film ha ricevuto 16 su 16 recensioni positive su Rotten Tomatoes. Su IMDb ha ottenuto 5.7/10 stelle, su 538 recensioni.
Occupazione anglo-russa di Napoli
L''''occupazione anglo-russa di Napoli''' fu lo stazionamento delle forze britanniche e russe nel Regno di Napoli dall'estate del 1805 fino al gennaio 1806 durante la guerra della terza coalizione.
Una precedente cooperazione nel luglio 1799 tra l'ammiraglio britannico Horatio Nelson e l'ammiraglio russo Fëdor Fëdorovič Ušakov portò alla riconquista di Napoli e alla soppressione della Repubblica Napoletana rivoluzionaria filo-francese. La guerra si concluse con il Trattato di Firenze (28 marzo 1801), in cui Napoli dovette fare varie concessioni alla Francia, inclusa la chiusura dei suoi porti a tutte le navi ottomane e britanniche, dando alla Francia un trattamento preferenziale nel commercio e consentendo guarnigioni francesi a Pescara e nei porti commerciali pugliesi come Brindisi e Otranto e della provincia di Terra d'Otranto sulla costa pugliese (del Regno di Napoli). Per il suo imminente scontro con l'Austria e la Russia nell'Europa centrale nell'autunno del 1805, l'imperatore francese Napoleone cercò di proteggere il suo fianco meridionale. Era disposto ad abbandonare le città costiere della Puglia occupate dai francesi a Napoli in cambio della neutralità napoletana nella guerra a venire. Il re Ferdinando di Napoli e di Sicilia acconsentì e firmò un trattato con Napoleone. Tuttavia, dopo aver ricevuto le città pugliesi, Ferdinando tornò presto sulla sua promessa e si alleò con i nemici della Francia, Regno Unito e Russia, che sbarcarono truppe a Napoli con il suo permesso per proteggersi da un'eventuale invasione francese e per pianificare un attacco al Stati napoleonici dell'Italia centrale e settentrionale. Il comandante britannico era il generale James Henry Craig, che all'epoca aveva problemi di salute e disponeva di soldati, mentre le forze russe erano guidate da Maurice Lacy e Roman Anrep. L'esercito combinato era troppo debole e mal equipaggiato per resistere a qualsiasi serio attacco francese. Quando l'esercito combinato austro-russo subì un duro colpo da Bonaparte nella battaglia di Austerlitz il 2 dicembre 1805, soldati francesi furono liberati per una campagna contro Napoli. Lo zar Alessandro I di Russia ordinò alle sue truppe di ritirarsi dall'Italia meridionale a Corfù, cosa che fecero dopo che Lacy ricevette l'invio dello zar il 7 gennaio 1806. Nel frattempo, Craig stava aspettando ordini da Lord Castlereagh; scrive il 30 dicembre di aver ricevuto le sue ultime istruzioni il 16 ottobre. Contro il volere dell'ambasciatore Hugh Elliot, che avvertì che l'evacuazione avrebbe provocato l'attacco dei francesi, Craig fece partire le truppe britanniche, ampiamente inferiori di numero, da Napoli e salpare per la Sicilia il 10 gennaio 1806, ponendo fine all'occupazione anglo-russa e lasciando i napoletani. esercito per difendere il regno da solo. La flotta britannica raggiunse Messina il 22 gennaio ei soldati sbarcarono. Dopo Austerlitz, Napoleone radunò le sue forze per punire il tradimento di Ferdinando e prendere possesso di tutta l'Italia meridionale. Le truppe francesi invasero e conquistarono il regno dall'8 febbraio al 18 luglio 1806.
Articolo 301 del codice penale turco
Manifestazione contro l'art. 301 in Germania. L''''articolo 301''' è un articolo del codice penale turco che rende illegale insultare la Turchia, la nazione turca, le istituzioni governative turche o gli eroi nazionali turchi come Mustafa Kemal Atatürk. È entrato in vigore il 1º giugno 2005 ed è stato introdotto come parte di un pacchetto di riforma del diritto penale nel processo che precede l'apertura dei negoziati per l'adesione della Turchia all'Unione europea , al fine di portare la Turchia agli standard dell'Unione. La versione originale dell'articolo rendeva come crimine l'"'''insulto alla turchicità'''"; il 30 aprile 2008, l'articolo è stato emendato per cambiare "turchicità" in "nazione turca". Da quando questo articolo è diventato legge, sono state intentate accuse in più di 60 casi, alcuni dei quali di alto profilo. L'Unione dei Grandi Giuristi guidata da Kemal Kerinçsiz, un avvocato turco, è "dietro quasi tutti i processi dell'articolo 301". Lo stesso Kerinçsiz è responsabile di quaranta dei processi, compresi quelli di alto profilo. Il 30 aprile 2008 sono state apportate una serie di modifiche all'articolo 301, tra cui un nuovo emendamento che rende obbligatoria l'approvazione del ministro della giustizia per la presentazione di una causa. Questa modifica è stata apportata per prevenire il possibile uso improprio dell'articolo, soprattutto nei confronti di casi di alto profilo, colmando i buchi giuridici nella versione precedente.
L'articolo attualmente si legge come segue: # Una persona che degrada pubblicamente la Nazione Turca, lo Stato della Repubblica Turca, la Grande Assemblea Nazionale della Turchia e le istituzioni giudiziarie dello Stato è punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni. # Anche una persona che degrada pubblicamente le organizzazioni militari e di sicurezza deve essere condannata secondo la disposizione di cui al paragrafo uno. # Le espressioni di pensiero a scopo di critica non costituiscono reato. # Lo svolgimento di un'indagine su tale reato è subordinato all'autorizzazione del Ministro della giustizia. Prima che venissero apportate modifiche all'articolo 301 il 30 aprile 2008, l'articolo affermava quanto segue: # Una persona che degrada pubblicamente la Turchia, la Repubblica o la Grande Assemblea Nazionale della Turchia, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. # Una persona che degrada pubblicamente il governo della Repubblica di Turchia, le istituzioni giudiziarie dello Stato, le organizzazioni militari o di sicurezza è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. # Nei casi in cui la degradazione della Turchicità è commessa da un cittadino turco in un altro paese, la pena sarà aumentata di un terzo. # Le espressioni di pensiero a scopo di critica non costituiscono reato. === Articolo precursore === Prima che l'attuale codice penale turco entrasse in vigore, l'articolo 159 del codice penale turco del 1926 copriva lo stesso reato. Uno dei primi usi dell'articolo 159 fu nel 1928, quando un certo numero di ebrei furono condannati per "denigrazione della turchicità" sulla scia dell'affare Elza Niego. Il loro crimine era stato quello di protestare contro l'omicidio di una giovane ragazza ebrea da parte di un funzionario governativo di mezza età. L'articolo 159 fu modificato alcune volte, come nel 1961 e nel 2003, prima di essere alla fine sostituito dall'attuale articolo 301 nel 2005. Lo scrittore turco Orhan Pamuk è stato processato per dichiarazioni sul genocidio armeno. L'articolo 301 è stato utilizzato per incriminare lo scrittore Orhan Pamuk per aver affermato, in un'intervista alla rivista svizzera ''Das Magazin,'' supplemento settimanale di alcuni quotidiani svizzeri, tra cui il ''Tages-Anzeiger'', che "Trentamila curdi sono stati uccisi qui, e un milione di armeni. E quasi nessuno osa menzionarlo. Così lo faccio io." Le accuse, che furono mosse contro Pamuk su una denuncia presentata da Kemal Kerinçsiz, vennero successivamente ritirate dopo il rifiuto del Ministero della Giustizia di emettere una sentenza sulla validità delle accuse. Nel febbraio 2006 si aprì il processo contro cinque giornalisti accusati di aver offeso le istituzioni giudiziarie dello Stato ai sensi dell'articolo 301, e anche di mirare a pregiudicare un procedimento giudiziario ai sensi dell'articolo 288 del codice penale turco. Ciascuno dei cinque aveva criticato un ordine del tribunale di chiudere una conferenza a Istanbul sulle vittime degli armeni ottomani nell'Impero ottomano durante la prima guerra mondiale. (La conferenza alla fine si tenne comunque dopo essere stata trasferita da un'università statale a un'università privata.). Le accuse prevedevano una potenziale pena detentiva fino a 10 anni. Il tribunale archiviò le accuse contro quattro di loro l'11 aprile 2006 quando fu stabilito che il termine previsto dalla prescrizione era stato superato, mentre Murat Belge, il quinto imputato, fu assolto l'8 giugno 2006. Un altro caso di alto profilo derivante da questa legge coinvolse la scrittrice e giornalista Perihan Mağden, chefu perseguita per aver scritto un articolo originariamente pubblicato nel numero del 26 dicembre 2005 di ''Yeni Aktuel'', intitolato "L'obiezione di coscienza è un diritto umano". L'esercito turco presentò in risposta una denuncia contro di lei. Nel processo, che si svolse il 27 luglio 2006, fu assolta quando il tribunale stabilì che le sue opinioni erano coperte dalla libertà di espressione e non erano un reato ai sensi del codice penale turco. Se condannata, avrebbe potuto affrontare tre anni di reclusione. Nel luglio 2006 l'ufficio del pubblico ministero di Istanbul preparò un atto d'accusa secondo cui le dichiarazioni contenute nel libro "La fabbrica del consenso: l'economia politica dei mass media" di Noam Chomsky ed Edward S. Herman costituivano una violazione dell'articolo. L'editore e i redattori della traduzione turca, così come il traduttore, furono conseguentemente processati, ma assolti nel dicembre 2006. Nel 2006 Elif Şafak affronto allo stesso modo l'accusa di "oltraggio alla turchicità" a causa del suo ultimo romanzo, ''La bastarda di Istanbul.'' Il caso venne rigettato dal giudice su richiesta del pubblico ministero per l'archiviazione del caso. Nel 2006, il noto giornalista armeno-turco Hrant Dink fu perseguito ai sensi dell'articolo 301 per aver offeso la turchicità e ricevette una sospensione della pena di sei mesi. Successivamente fu assassinato dai nazionalisti radicali. Orhan Pamuk ha dichiarato: "In un certo senso, siamo tutti responsabili della sua morte. Tuttavia, in prima linea in questa responsabilità ci sono coloro che ancora difendono l'articolo 301 del codice penale turco. Coloro che hanno fatto una campagna contro di lui, coloro che hanno dipinto questo nostro fratello come un nemico della Turchia, coloro che lo hanno dipinto come un bersaglio, sono i più responsabili in questo." Hrant Dink fu assolto postumo dalle accuse il 14 giugno 2007, in un nuovo processo ordinato dalla Corte d'Appello. In ''Dink vs'' ''Turchia'', la Corte europea dei diritti dell'uomo stabilì che la libertà di parola di Dink, tra l'altro, era stata violata dal governo turco. L'editore Ragıp Zarakolu venne messo sotto processo ai sensi dell'articolo 301 e per “oltraggio all'eredità di Atatürk ” ai sensi della legge 5816. Nel 2007, Arat Dink (figlio di Hrant Dink) e Serkis Seropyan furono condannati a un anno di pena sospesa ai sensi dell'articolo 301 per aver stampato le parole di Dink che le uccisioni di armeni nel 1915 erano un genocidio. Nel 2008, Rahim Er, editorialista del quotidiano conservatore democratico ''Turkiye'' fu condannato ai sensi dell'articolo 301 per aver criticato la Corte di Cassazione della Turchia. Egli criticò la Corte di Cassazione a causa della lungaggine dei processi, della sua pesante arretratezza e della celata resistenza all'istituzione di corti d'appello regionali in Turchia. Fu accusato di aver insultato un'istituzione della Repubblica di Turchia dall'ufficio del procuratore capo a Bakırköy. Tale accusa fu cancellata dalle dimissioni di Mehmet Ali Şahin, allora ministro della giustizia. Nel dicembre 2005 Joost Lagendijk, membro del partito della Sinistra Verde olandese e della Commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo, presidente della commissione parlamentare mista UE-Turchia, e convinto sostenitore dell'adesione della Turchia all'UE, visitò la Turchia per assistere al processo contro Orhan Pamuk. Nel suo discorso commentò l'incidente di Şemdinli e criticò l'esercito turco per aver cercato di mantenere la propria influenza politica attraverso la continua guerriglia contro il PKK. L'Unione dei Grandi Giuristi (), lo stesso gruppo che sporse denuncia contro Orhan Pamuk, denunciò Joost Lagendijk per aver violato l'articolo 301 insultando l'esercito turco. Il pubblico ministero, tuttavia, rifiutò di procedere, facendo riferimento alla costituzione turca e alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo, nonché a una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo relativa all'interpretazione di tale Convenzione. I membri del Partito turco Güçlü Türkiye organizzarono una campagna di disobbedienza civile contro l'articolo chiamato ''Giudica anche me 301'' (). 301 membri del partito violarono consapevolmente l'articolo 301 e sporsero denuncia contro loro stessi. Il pubblico ministero rifiutò di presentare i capi di accusa. Nella sua breve vita l'articolo fu pesantemente criticato, sia in Turchia che all'esterno. Una critica sentita in Turchia, e anche da qualche figura esterna, rileva che l'articolo si è trasformato in uno strumento della "vecchia guardia" nazionalista, che, così si dice, lo usa per sporgere denuncia contro personaggi di fama internazionale, non per soffocare il dissenso delle opinioni, ma con l'obiettivo di ostacolare il processo di ammissione all'UE. La scrittrice Elif Şafak sostiene che l'articolo ha un effetto dissuasivo sulla libera espressione, nonostante la sua quarta clausola. La Turchia accetta le decisioni della Corte europea dei diritti dell'uomo come decisione prevalente della corte superiore e ha ratificato i trattati internazionali come legge nazionale prevalente. Amnesty International afferma che "l'articolo 301 rappresenta una minaccia diretta alla libertà di espressione, come sancito dall'articolo 19 della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR) e dall'articolo 10 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU)." I procedimenti giudiziari ai sensi dell'articolo hanno sollevato problemi con l'adesione della Turchia all'Unione europea, perché limita la libertà di parola. Dopo l'omicidio di Hrant Dink, il vice primo ministro e ministro degli Esteri turco Abdullah Gül dichiarò all'epoca: "Con il suo stato attuale, ci sono alcuni problemi con l'articolo 301. Vediamo adesso se ci sono modifiche che devono essere apportate a questa legge." Il 30 aprile 2008, l'articolo 301 fu emendato dal Parlamento turco, con le seguenti modifiche: * Sostituzione della parola "turchicità" con la frase "la nazione turca" (così la "denigrazione della turchicità" divenne "denigrazione della nazione turca"); * Riduzione della pena massima da tre anni a due; * Rimozione della disposizione speciale che aggrava la pena per denigrazione quando commessa da un cittadino turco in un altro paese; * Richiesta di autorizzazione del ministero della giustizia per presentare un caso. L'iter autorizzativo di cui all'articolo 301 è svolto dalla Direzione Generale per gli Affari Penali del Ministero della Giustizia dove i giudici competenti sono distaccati presso il Ministero. Anche se viene avviata un'indagine penale su autorizzazione del ministro della Giustizia, il pubblico ministero ha ancora il potere discrezionale di decidere di non procedere. Il permesso fu rifiutato dal ministero della giustizia nel caso del luglio 2008 contro İbrahim Tığ, l'editore del quotidiano Bölge Haber. Il governatore di Zonguldak presentò una denuncia citando l'"aperta denigrazione del governo" ("TC Hükümetini Alenen Aşağılamak") dopo che Tığ scrisse un articolo accusando il Partito Giustizia e Sviluppo al governo di vendere i beni del paese attraverso la privatizzazione. A luglio 2008, sei dei sette casi di cui all'articolo 301 che furono esaminati dal ministero vennero respinti per il procedimento penale. Secondo il sistema giuridico turco, le convenzioni internazionali sui diritti umani diventano automaticamente parte dell'ordinamento giuridico nazionale senza ulteriore recepimento una volta ratificate dal Parlamento. Gli strumenti internazionali sui diritti umani di cui la Turchia è parte devono essere presi in considerazione da giudici e pubblici ministeri. Pertanto, i pubblici ministeri sono fortemente incoraggiati ad applicare direttamente le decisioni storiche della Corte europea dei diritti dell'uomo- Inoltre, la dichiarazione dell'indagato non può essere assunta prima dell'autorizzazione del Ministro della Giustizia per non screditare l'indagato agli occhi dell'opinione pubblica. Nel 2011, la Corte europea dei diritti dell'uomo decise che "l'ambito di applicazione dei termini di cui all'articolo 301 del codice penale, così come interpretato dalla magistratura, era troppo ampio e vago e quindi la disposizione costituiva una minaccia continua all'"esercizio del diritto alla libertà di espressione" e che l'articolo 301 del codice penale non soddisfaceva la "qualità giuridica" richiesta dalla costante giurisprudenza della Corte", poiché i suoi termini inaccettabilmente ampi determinavano "una mancanza di prevedibilità dei suoi effetti", constatando una violazione della libertà di espressione (Articolo 10 CEDU) nell'inchiesta contro Altuğ Taner Akçam, uno storico e scrittore sul genocidio armeno. Per ciò che concernono gli emendamenti del 2008, la CEDU osservò che "nonostante la sostituzione del termine "turchicità" con "nazione turca", non sembrava tuttavia esserci alcun cambiamento o differenza sostanziale nell'interpretazione di questi concetti "perché erano stati intesi allo stesso modo dalla Corte di Cassazione" (par. 92).
Battaglia di Caridà
La '''battaglia di Caridà''' venne combattuta presso l'ominimo paese, oggi capoluogo di San Pietro di Caridà , e vide contrapporsi gli abitanti dello stesso comune di Caridà e i militi Guardia Nazionale con gli abitanti del comune di San Pietro, oggi frazione di San Pietro di Caridà.
Il 27 agosto 1860 Garibaldi entrava in Mileto e nei giorni successivi capitolava Monteleone. In ottobre tutto il Regno delle Due Sicilie era stato conquistato, ad eccezione delle fortezze di Gaeta, Messina e Civitella del Tronto. Si poté dunque indire un plebiscito per ratificare l'annessione allo Stato Italiano. La consultazione si svolse, non senza irregolarità e disordini, domenica 21 ottobre. Nella parte settentrionale della Calabria Ulteriore i comuni si dividevano tra prevalentemente filoborbonici e prevalentemente filosabaudi. Alla prima categoria appartenevano Caridà, Serrata e il circondario di Cinquefrondi, alla seconda San Pietro e la restante parte del circondario di Laureana di Borrello, Dinami e quasi tutto il circondario di Arena. La mattinata del 21 ottobre i cittadini di Caridà sfilarono per le vie del paese con la bandiera borbonica. L'unico abitante fortemente liberale e filosabaudo era l'Economo e Cappellano Maggiore Don Antonino Martino. Diverse donne di Caridà, tra cui anche una monaca, assaltarono la casa del sacerdote armate di coltelli e bastoni per un'azione intimidatoria. Il Martino si barricò in casa e le agguerrite donne dovettero desistere. Gli uomini del paese, che la mattina si erano tenuti in disparte, il pomeriggio guidati da Don Sebastiano Rosia si avviarono armati verso San Pietro per un'azione dimostrativa. La popolazione di San Pietro, che la mattina aveva celebrato oltre al plebiscito anche la festa del patrono San Placido, avvertita del temuto attacco inizialmente si barricò in chiesa. Successivamente il Dott. Giuseppe Riolo, farmacista e capitano della Guardia Nazionale di cui a San Pietro era di stanza una Compagnia di 41 militi, distribuì armi e munizioni ad ogni cittadino abile e ordinò di andare incontro ai caridaresi. Questi, al rullo di tamburi e sventolando bandiere duosiciliane, si erano nel frattempo fermati in località ''il Pioppo''. A seguito di una breve ma intensa sparatoria, nella quale rimasero feriti alcuni abitanti di entrambi i paesi, i caridaresi furono costretti a ritirarsi. Giuseppe Riolo nel 1860 in seguito al'amputazione del braccio destro, gravemente ferito nello scontro. Si racconta che durante l'operazione, per cui non volle essere narcotizzato, rimase impassibile mormorando ripetutamente "viva l'Italia". Giuseppe Riolo, temendo che la ritirata dei caridaresi fosse soltanto strategica, dispose delle sentinelle all'ingresso di San Pietro. L'indomani decise di giocare la carta della sorpresa attaccando Caridà da tre diversi punti. Una colonna, la più consistente e guidata dal Riolo stesso, sarebbe dovuta entrare attraverso l'attuale corso Umberto I, un'altra attraverso l'antica ''Strada Calvario'', situata al di sotto della Chiesa del Carmine, e una terza scendendo dalla località ''Castagnari'' e risalendo nei pressi di Largo San Sebastiano. I caridaresi, non prevedendo un tal piano d'attacco, andarono incontro alla colonna principale ma dopo i primi colpi d'arma da fuoco – che sfiorarono tre sanpietresi – furono respinti e costretti a indietreggiare verso il ''Pianistrello'' (l'attuale Piazza Vittoria). Qui li attendevano i rinforzi, che intonando canti a Francesco II avevano issato delle bandiere bianche. Quando la colonna guidata dal Riolo giunse alla piazza, il Rosia ordinò la carica. I sanpietresi, in inferiorità numerica, stavano per soccombere allorché le altre due colonne, richiamate dal rumore degli spari, affrettarono la marcia e giunsero sul luogo della battaglia dalla parte inferiore del paese. Tra i caridaresi, accerchiati da più lati, si creò uno scompiglio generale. Molti fuggirono, altri ripararono nelle case vicine dalle cui feritoie continuavano a sparare. Mentre il Capitano Riolo ammainava il vessillo borbonico per sostituirlo col tricolore fu raggiunto al braccio destro da un colpo di fucile partito dalla casa sita al civico 28 di corso Umberto I. La reazione dei sanpietresi fu immediata: iniziarono a sparare all'impazzata in direzione delle finestre di tutte le case vicine. In questo modo furono feriti diversi caridaresi. Uno di questi, Antonio Spanò, mentre era appostato dietro alcune tavole al primo piano della casa di cui sopra, fu colpito a un occhio e morì sul colpo. Un altro, probabilmente il Giuseppe Ioghà che morì qualche giorno dopo, fu ferito mortalmente in modo simile. Sebastiano Rosia fu invece raggiunto da una schioppettata nell'orto alle spalle della casa suddetta e morì dopo alcune ore. Si continuò a sparare ancora per molto tempo, con feriti da ambo le parti. Mentre i sanpietresi si ritiravano, un giovane caridarese che tentava di inseguirli da solo – tale Antonino Morfea – fu raggiunto da un colpo e ucciso. Nei giorni successivi si verificarono altre sporadiche sparatorie tra Caridà e San Pietro, ma senza conseguenze di rilievo. I reazionari di Serrata che pure avevano provocato tumulti il 21 ottobre, udita la disfatta di quelli di Caridà, si calmarono e rinunciarono ad ulteriori azioni dimostrative. Il 17 novembre i liberali di San Pietro, ottenuti rinforzi da quelli di Dinami ed Acquaro, attaccarono nuovamente Caridà. Il luogo dello scontro fu ancora piazza Pianistrello, ma stavolta i caridaresi – informati delle notizie che giungevano dagli altri comuni filoborbonici e dei severi provvedimenti del Governo Sabaudo contro i movimenti legittimisti – risposero con minore ardore e convinzione. Nel corso della scaramuccia, che fu di breve durata, Giacomo Moricca da San Pietro riportò una grave ferita a un piede. Nel 1865, in occasione delle elezioni politiche, soltanto 7 caridaresi risultavano avere un censo di almeno 5 lire necessario ad essere elettori politici, mentre nel quasi tre volte più piccolo Comune di San Pietro ve ne erano 10. Non è improbabile ipotizzare che gli abitanti di Caridà siano stati in qualche modo puniti per la loro fedeltà al precedente regime, forse tramite usurpazioni di terre. San Pietro fu invece premiato per la sua fedeltà ai Savoia con l'aggiunta dell'aggettivo "fedele" al suo nome – caso più unico che raro nel Meridione d'Italia. Il regio decreto del 26 marzo 1863 ne cambiò infatti il nome in "San Pier Fedele", che tuttora la frazione conserva. Il ricordo degli avvenimenti dell'ottobre 1860 è ancora vivo nella memoria dei più anziani abitanti dei due paesi.
Aleksej Dmitrievič Saltykov
Nipote di Nikolaj Ivanovič Saltykov e fratello di Pëtr Dmitrievič Saltykov, fu uno dei più importanti viaggiatori russi dell'Ottocento in Persia e India, al punto da meritarsi il soprannome di "Indiano"
Nato a San Pietroburgo il 1º febbraio 1806, figlio del principe Dmitrij Nikolaevič Saltykov e di sua moglie Anna Nikolaevna Leontyeva. Dopo aver ricevuto la propria formazione scolastica con tutori privati, l'11 dicembre 1823 entrò in servizio come membro del Collegio di Stato degli Affari Esteri e il 22 agosto 1826 gli fu conferito il titolo di nobile; nello stesso anno (9 novembre) viene distaccato per incarichi speciali presso il Segretario di Stato Dmitrij Bludov. Dopo una breve pausa, il 1 ottobre 1828, il principe fu nominato al servizio di A. P. Butenev, all'epoca ''chargée d'affaires'' presso la sede diplomatica di Costantinopoli; un anno e mezzo dopo (3 gennaio 1830) venne trasferito in Grecia con incarichi speciali presso il conte Viktor Nikitič Panin; poco dopo venne nuovamente trasferito al dipartimento per i rapporti diplomatici con l'Asia per poi venire nominato segretario alla missione diplomatica in Grecia ove rimase sino al 1831. Dopo aver trascorso un breve periodo presso l'ambasciata di Londra (dal 22 novembre 1832), il principe si trasferì volontariamente a quella di Firenze (14 febbraio 1834), e dopo l'abolizione della missione, venne assegnato a quella di Roma (26 febbraio 1836). Infine, il 7 agosto 1838, venne inviato a Teheran, da dove tornò a San Pietroburgo il 4 maggio 1839 e venne nuovamente inviato a Londra. Il 3 ottobre 1840 Saltykov, che non aveva mai avuto alcuna attrazione per la diplomazia, si licenziò da tale servizio su sua richiesta ed iniziò l'attività di diarista ed esploratore che contribuì maggiormente alla sua fama storiografica. Sin dall'infanzia, Aleksej ebbe un'innata passione per i viaggi, tendenza che si acuì ulteriormente con i suoi incarichi diplomatici all'estero della Russia. Grazie ai significativi feudi e proprietà di cui la sua famiglia disponeva nella provincia di Vladimir, il principe poté quindi intraprendere un viaggio in Oriente dopo il suo licenziamento dal servizio diplomatico. Già sul finire del 1838, quando venne assegnato alla Persia, attraversò il Caucaso e registrò sino al maggio del 1839 i costumi e lo stile di vita degli abitanti di Teheran. Nel 1841-1843, il principe Saltykov fece il suo primo viaggio in India. Nel 1845-1846 fece un secondo viaggio nella penisola indiana, in particolare toccando le aree centrali e meridionali. Rientrato in Europa, si dedicò a viaggiare per il Vecchio Continente. Le abitudini che acquisì in Oriente, gli valsero il soprannome di "indiano" anche a motivo dei curiosi abiti che era solito indossare, che erano appunto di fattura persiana o indiana. La sua abitazione divenne un vero e proprio museo di rarità e antichità orientali, e spesso era arredato in quegli stili. Visse un perfetto stile da eremita, passando intere giornate a dipingere schizzi di ciò che aveva visto nel corso dei suoi viaggi. Della sua collezione fece parte anche il Candeliere di Gloucester, oggi parte della collezione del Victoria & Albert Museum. Morì a seguito di problemi cardiologici a Parigi dove viveva solo. La salma, riportata in patria, venne sepolta come i suoi antenati sotto l'altare della Chiesa dell'Esaltazione della Croce nella tenuta di famiglia del villaggio di Snegirevo, nella provincia di Vladimir. Saltykov pubblicò le sue impressioni sui suoi primi viaggi nel 1849 a Mosca col titolo "Un viaggio in Persia". La descrizione dello stesso viaggio, pubblicata a Parigi in francese, raggiunse le tre ristampe (1851, 1853 e 1854) e, per due volte, venne pubblicata a Varsavia, tradotta dal francese al polacco da Wojciecha Szymanowskiego. Una descrizione del suo viaggio in India venne data alle stampe nel 1849, poi pubblicata in francese a Parigi nel 1851 con illustrazioni dello stesso Saltykov. La descrizione del suo secondo viaggio nel continente indiano venne data alle stampe per la prima volta a Parigi nel 1848 col titolo "Voyage dans l'Inde, composé de 36 lithographies à deux teintes", con le illustrazioni eseguite dallo stesso principe e pubblicata sempre in Francia in una seconda edizione nel 1850-1852. In russo, senza disegni, l'opera venne pubblicata a Mosca nel 1851 con il titolo: "Lettere dall'India". Image:Салтыков-дорога.jpg|Sulla strada tra Colombo e Kandy, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-Ганг.jpg|Villaggio del Bengala sulle rive del Gange, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-Кали.jpg|Processione della dea Kali,, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-слоны.jpg|Gli elefanti del rajah di Travancore, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-пагода.jpg|Pagoda, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-Мадрас1.jpg|Madras, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-Мадрас2.jpg|Processione religiosa a Madras, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot Image:Салтыков-Канди.jpg|Sulla strada tra Colombo e Kandy, 1848, Lettres sur l’Inde, Paris, Amyot
Grande Shahnameh mongolo
Bahram Gur uccide un lupo, Museo d'arte dell'Università di Harvard Il '''Grande Shahnameh mongolo''', noto anche come '''Demotte Shahnameh''' o '''Grande Ilkhanid Shahnama''', è un manoscritto illustrato dello ''Shahnameh'', l' epopea nazionale della Grande Persia, probabilmente risalente al 1330. Nella sua forma originale, che non è stata registrata, era probabilmente prevista una composizione di circa 280 fogli con 190 illustrazioni, rilegati in due volumi, anche se si pensa che non sia mai stato completato. È il più grande libro antico nella tradizione della miniatura persiana, in cui risulta "il più eccezionale manoscritto del XIV secolo", "estremamente ambizioso, quasi maestoso", e "ha ricevuto consensi quasi universali per l'intensità emotiva, lo stile eclettico, la maestria artistica e la grandezza delle sue illustrazioni". Lutto per i morti Iskandar , Freer Gallery of Art Fu prodotto nel contesto della corte Il-khanide che governava la Persia come parte dell'Impero mongolo, circa un secolo dopo la loro conquista, e proprio mentre la dinastia stava per crollare. Rimase in Persia fino all'inizio del XX secolo, quando fu smembrato in Europa dal mercante George Demotte, e ora esiste in 57 singole pagine, molte delle quali significativamente manomesse, in numerose collezioni in tutto il mondo.
Come altri manoscritti persiani venne realizzato su carta. Escludendo i margini in bianco, le pagine sono 41 per 29 cm, con il testo in sei colonne di 31 righe dove non interrotto dalle miniature. Queste occupano, per lo più, l'intera larghezza della pagina e sono posizionate a varie altezze al suo interno. Nessuna è a pagina intera. Alcune miniature utilizzano forme irregolari "a gradini" per adattarsi al soggetto. Data la storia del manoscritto, il consueto sistema di numerazione per fogli non può essere applicato. Lo stile, la tecnica e la qualità artistica delle miniature sono molto variabili; è stato suggerito che siano state realizzate da diversi artisti, ma i tentativi di assegnare le miniature a mani diverse non hanno ottenuto consenso. Sembra che ci sia stata sperimentazione sotto diversi aspetti. Alcune miniature sono dipinte in linee di inchiostro e risciacqui colorati, altri usano acquerelli opachi, in una gamma di tavolozze. Alcuni pigmenti non sono durati nrl tempo. Le miniature hanno elementi derivati sia dalla tradizione cinese che (meno spesso) da quella occidentale; per esempio le persone in lutto di Iskandar attingono alle rappresentazioni cristiane del ''Compianto sul Cristo morto'', e reminiscenze di molte altre scene standard della Vita di Cristo nell'arte appaiono in altre miniature. Anche i costumi sono molto variabili: sono stati trovati 37 stili di cappello e 8 di risvolti. Iskandar (Alessandro Magno) presso l'Albero parlante, che predice la sua morte. Dalla vasta gamma di potenziali momenti da illustrare nello ''Shahnameh'', e anche tenendo conto della proporzione limitata che è sopravvissuta, le illustrazioni mostrano scelte insolite. La storia di Iskandar, una versione persiana di Alessandro Magno, è molto riccamente illustrata, mentre la storia più lunga di Rostam lo è molto meno. I temi a cui è stata data enfasi dalle scelte di cosa illustrare includono "l'intronizzazione dei re minori, la legittimità dinastica e il ruolo delle donne come re", nonché scene di omicidio e lutto. Queste scelte sono generalmente prese come riflesso di eventi politici contemporanei, comprese "tensioni tra la dinastia Il-khanide e sudditi persiani", e la peste nera, che stava devastando la Persia in quegli anni. Sono stati descritti come "spesso carichi di sventura". Prestiti dall'arte cinese, sotto forma di alberi nodosi, rocce dalla cima arrotondata simili a onde e strisce di nuvole strettamente arricciate, dominano i paesaggi e i cieli. In molte immagini, grandi figure principali dominano la composizione in un modo insolito nelle miniature persiane, sebbene comune in Occidente. Nell'arte cinese c'erano grandi figure principali, ma queste non erano combinate con la pittura di paesaggio, come lo sono qui. Anche l'esibizione dell'emozione da parte delle figure è insolita; la convenzione per raffigurare il dolore è mutuata dall'arte cristiana. I re hanno spesso aloni. Per quanto riguarda la loro forma, 29 sono rettangoli orizzontali, 8 verticali e 12 quadrati, per un totale di 49 immagini rettangolari. Le immagini a gradini sono in totale nove, di cui 5 simmetriche e quattro no (quindi 58 in totale). Lo ''Shahnameh'', un poema epico di circa 60.000 distici, fu completato nel 1010 da Ferdowsi. Copre la storia pre-islamica della Persia, a partire dalla pura leggenda, ma dagli ultimi re sasanidi fornisce un resoconto storico ragionevole e accurato, mescolato a storie romantiche. Rappresentava un'affermazione dell'identità nazionale persiana, iniziata durante l'Intermezzo iraniano dopo che il califfato arabo abbaside aveva perso il controllo effettivo della Persia. Quando fu terminato, i Ghaznavidi turchi avevano preso il sopravvento. L'impero mongolo aveva iniziato la conquista della Persia nel 1219 e l'aveva completata nel 1250, fondando la sub-dinastia e lo stato noto come Ilkhanato, che oltre alla Persia includeva l'Iraq moderno e parti dell'Afghanistan, della Turchia e di molti altri paesi (in particolare parti dell'ex Unione Sovietica). I mongoli inizialmente continuarono per lo più uno stile di vita nomade e vivevano separati dai loro sudditi persiani, ma si stabilirono sempre più nelle città persiane e svilupparono una comprensione della cultura persiana, oltre a convertirsi all'Islam, cosa che avvenne rapidamente, almeno tra l'élite, dopo che il neo convertito Ghazan salì al trono nel 1295. Tuttavia, i mongoli rimasero in gran parte culturalmente distinti al momento della creazione del ''Grande Shahnameh mongolo.'' La morte dell'eroe Rostam e del suo cavallo Rakhsh; mentre muore Rostam spara al fratello traditore attraverso l'albero dietro cui si nasconde, British Museum Piastrelle con versi dello ''Shahnameh'' sono state trovate in un palazzo mongolo, risalente al 1280 circa. È chiaro dai riferimenti letterari che esisteva una tradizione pre-islamica di illustrare storie in seguito incluse nello ''Shahnameh'' nelle pitture murali e probabilmente in altri media, e alcune ceramiche islamiche potrebbero benissimo mostrare tali scene. Ma non ci sono sopravvivenze, o menzioni, di libri illustrati dello ''Shahnameh'' prima del XIV secolo, e i dieci manoscritti sopravvissuti, tra il 1300 e il 1350, sembrano essere stati tutti prodotti dai mongoli. Forse una relativa scarsa familiarità con la lingua persiana e il testo potrebbe aver incoraggiato l'aggiunta di immagini. Questi includono tre "piccoli" ''Shahnameh'', forse il più antico, le cui piccole dimensioni (testo e area dell'immagine di 250 x 170 mm in un tipico esempio) potrebbero essere adatti a proprietari nomadi, e quattro manoscritti per i governanti Injuid semi-indipendenti di Shiraz e Isfahan nel sud-ovest. Quest'ultimo gruppo, probabilmente tutto successivo al ''Grande Shahnameh mongolo'', ne è influenzato, anche se molto meno complesso nello stile. I libri avevano uno scopo politico, che si riflette nella scelta degli episodi da illustrare: "in tali opere, i governanti dell'Iran, fino ad allora ostinatamente alieni, esprimevano un nuovo e pubblico impegno nei confronti della religione e del patrimonio culturale delle stesse terre che essi stessi avevano devastato circa due generazioni prima, e lo facevano con un'urgenza che suggeriva che stavano recuperando il tempo perduto". Nel primo decennio del XIII secolo il visir ebreo persiano Rashid al-Din Hamadani fu incaricato da Ghazan di continuare una storia dei mongoli, che completò nel 1307, e il successivo khan Öljaitü ordinò una storia mondiale, il ''Jami' al-tawarikh'', il cui manoscritto più antico risale anch'esso al 1307. Rašīd-al-Dīn istituì uno scriptorium nel sobborgo Rab'-e Rashidi di Tabriz, dove il libro venne creato, scritto, illustrato e rilegato. L'intenzione era quella di produrre due copie manoscritte illustrate ogni anno, una in persiano e una in arabo, per la distribuzione in tutto l'impero; parti di tre di queste sopravvivono, così come parti di altri libri del laboratorio. Sono illustrati in uno stile abbastanza coerente, su cui si basa il ''Grande Shahnameh mongolo'' e si sviluppa in modo significativo. Dopo che Rašīd-al-Dīn fu giustiziato, nel 1318, il laboratorio decadde o venne chiuso, ma suo figlio Ḡīāṯ-al-Dīn Moḥammad lo fece rivivere quando entrò a far parte della corte, nel 1330, e quando si presume che il ''Grande Shahnameh mongolo'' sia stato realizzato. Qualsiasi colophon con i dettagli di quando l'opera era stata prodotta e di chi l'avesse commissionata, che hanno molti manoscritti persiani, è andato perduto. L'opera è sempre stata localizzata a Tabriz nel tardo periodo Il-khanide, ed era chiaramente un enorme progetto commissionato da qualcuno di importante nella corte, probabilmente con il sovrano come ultimo destinatario, tramite un dono o una commissione delegata. Gli studi recenti del manoscritto sono stati dominati dalle conclusioni raggiunte in un seminario ad Harvard nel 1975, pubblicato nel 1980 da Oleg Grabar e Sheila Blair. Questo ha proposto un breve periodo di creazione, con l'avvio dei lavori con estrema precisione datato "tra il novembre 1335 e il maggio 1336", e di una commissione del figlio di Rasid-al-Din, Ḡīāṯ-al-Dīn Moḥammad, con il lavoro sul manoscritto probabilmente portato a termine dal suo assassinio, nel maggio 1336. Entrambi questi punti sono stati generalmente accettati, sebbene sia stata notata la mancanza di prove per entrambi, e in particolare alcuni studiosi favoriscono un periodo di creazione che si estende su un periodo molto più lungo. Il principale patrono iniziale alternativo proposto è stato l'ultimo della linea principale dei governanti ilkhanidi, Abu Sa'id, che morì nel 1335, così come i suoi figli, tutti apparentemente a causa della peste, precipitando così la scissione dell'Ilkhanato in piccoli stati. Se così fosse, Ḡīāṯ-al-Dīn Moḥammad avrebbe potuto benissimo essere ancora responsabile dell'adempimento della commissione. Louvre Il miniatore Dust Muhammad scrisse una storia della pittura persiana intorno al 1544, oltre 200 anni dopo, in cui faceva riferimento a un importante ''Shahnameh'' reale, che descrisse come "quadrato" nel formato, cosa che il ''Grande Shahnameh mongolo'' non è. Tuttavia, molti studiosi hanno pensato che stesse descrivendo il ''Grande Shahnameh mongolo''. Dust Muhammad fece risalire lo stile di pittura usato ai suoi tempi a un pittore chiamato Ahman Musa, e descrisse lo ''Shahnameh'' come prodotto da un suo allievo, chiamato Shamsuddin, per Shaikh Awais Jalayir, un sovrano della dinastia dei Jalayiridi che regnava nel 1356-1374. Se il periodo di creazione è stato in effetti prolungato, questo resoconto potrebbe riferirsi alle fasi successive del lavoro. Il manoscritto sembra essere rimasto a Tabriz fino all'inizio del XVI secolo, se non oltre, per poi entrare a un certo punto nella biblioteca principale degli scià, dove è stato fotografato alla fine del XIX secolo, ancora rilegato. Un tempo era conservato nel Palazzo del Golestan ma è apparso per la prima volta in Europa con Georges Demotte, un mercante d'arte belga attivo dal 1900 al 1923 a Parigi: "Si dice che Demotte abbia acquisito il manoscritto a Parigi intorno al 1910; lo acquistò da Shemavan Malayan, cognato del noto mercante Hagop Kevorkian, che lo aveva portato da Teheran”. Demotte non riuscì ad ottenere il prezzo che avrebbe voluto, per l'intero manoscritto, dal Metropolitan Museum of Art e da altri potenziali acquirenti. Separò quindi le miniature e le vendette, dopo vari interventi per aumentare il valore di vendita, e senza registrare correttamente la forma originale del libro. Le pagine furono staccate per dare due lati con miniature, e per mascherare questo e il danno risultante, furono assunti calligrafi per aggiungere nuovo testo, spesso dalla parte sbagliata del lavoro, poiché Demotte non si aspettava che la sua nuova clientela di ricchi collezionisti fosse in grado di leggere il persiano. Ciò ha lasciato il soggetto di alcune miniature ancora incerto, poiché il testo circostante non corrisponde. Gli studiosi sono stati molto critici nei confronti del "famigerato" Demotte, e molti hanno criticato il fatto che il manoscritto da lui trattato così brutalmente portasse il suo nome, quindi il nuovo nome di ''Grande Shahnameh mongolo'' " è stato promosso e generalmente ha ottenuto l'accettazione. Attualmente, 57 miniature di questo manoscritto sono state identificate nei musei di tutto il mondo, inclusa la Freer Gallery of Art, che ha il gruppo più numeroso con 16 pagine,, Chester Beatty Library (11 fogli con 7 miniature), il Louvre (2), il British Museum, il Metropolitan Museum of Art (2) e i musei di Berlino, Boston (2), Cleveland, Detroit, Ginevra (3), Montreal e altre città come collezioni private tra cui la Collezione Khalili di Arte Islamica. File:IskandarGymnosophists.jpg|Taynush prima di Iskandar e la visita ai bramini, Freer Gallery of Art File:Afrasiyab Killing Naudar, a folio from the Great Mongol Shahnama (Book of Kings) - Google Art Project.jpg|''Afrasiab uccide Naudar'', Museo Nelson-Atkins File:Il-Khanid Dynasty, Ardashir Captures Ardavan, circa 1330-1340 AD.jpg|''Ardashir I cattura Artabanus V di Parthia'', Freer Gallery of Art File:Nushirwan Holds a Banquet for his Minister Buzurgmihr.jpg|''Cosroe I tiene un banchetto per il suo ministro Bozorgmehr'', Cleveland Museum of Art File:نبرد اردشیر با بهمن.jpg|scena di battaglia File:Khalili Collection Islamic Art mss 0994.1.jpg|Bahram Gur invia suo fratello Narsi come viceré nel Grande Khorasan, Khalili Collection of Islamic Art File:Anushirvan dictates a letter to the Khaqan of Chin (CBL Per 111.7).jpg|Cosroe I detta una lettera al Khaqan di Cina, Chester Beatty Library File:Zal meets king Manuchihr, asking for his mercy (CBL Per 111.4v detail).jpg|Zāl incontra re Manuchihr, chiedendo la sua misericordia, Chester Beatty Library
How Long Do You Think It's Gonna Last?
'''''How Long Do You Think It's Gonna Last?''''' è il secondo album in studio del gruppo musicale statunitense Big Red Machine, pubblicato il 27 agosto 2021 su etichette discografiche 37DO3D e Jagjaguwar.
<!-- * Aaron Dessner - vocals, drum machine, synthesizer, acoustic guitar, electric guitar, piano, mellotron, bass, songwriting, production * Justin Vernon - vocals, electric guitar, bass, synthesizer, baritone guitar, songwriting * Bryce Dessner - orchestration * Anaïs Mitchell - additional vocals (1, 3, 15) * Fleet Foxes - additional vocals (3) * Taylor Swift - additional vocals (4, 5) * Ilsey - additional vocals (8) * Naeem - additional vocals (9) * Sharon Van Etten – additional vocals (10) * Lisa Hannigan – additional vocals (10) * Shara Nova – additional vocals (10) * La Force – additional vocals (11) * Ben Howard – additional vocals (13) * This Is the Kit – additional vocals (13) -->
EESL Vtoraja Liga 2021
La '''EESL Pervaja Liga 2021''' è la 2ª edizione del campionato di terzo livello di football americano gestito dalla EESL .
Club Città Stadio Sponsor ufficiale Risultato nella stagione 2020 Nižnij Novgorod Penza Petrozavodsk Samara Samara San Pietroburgo Mosca Tula Volgograd ===Calendario=== ====1ª giornata==== ====2ª giornata==== ====3ª giornata==== ====4ª giornata==== ====5ª giornata==== ====6ª giornata==== ====7ª giornata==== ===Classifiche=== Le classifiche della regular season sono le seguenti: *'''PCT''' = percentuale di vittorie, '''''G''' = partite giocate, '''V''' = partite vinte, '''P''' = partite perse, '''PF''' = punti fatti, '''PS''' = punti subiti'' ====Girone Centro==== Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1   '''1.000''' 4 4 0 0 136 66 2   '''.750''' 4 3 0 1 150 48 3   '''.500''' 4 2 0 2 100 94 4   '''.250''' 4 1 0 3 26 126 5   '''.000''' 4 0 0 4 28 106 ====Girone Volga==== Pos. Squadra PCT G V N P PF PS 1   '''1.000''' 4 4 0 0 220 22 2   '''.500''' 4 2 0 2 118 90 3   '''.250''' 4 1 0 3 108 174 4   '''.250''' 4 1 0 3 56 216 ===Playoff=== ====Tabellone==== ====Semifinali==== ====I Finale==== * Campioni della EESL Vtoraja Liga 2021 Giocatore Sq. TD rush TD recv TD int TD p.ret TD k.ret TD oth Xp1 Xp2 FG Saf Totale Medvedev 4+0 9+1 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 3+0 0+0 0+0 90 Čujko 7+1 0+0 0+0 0+0 0+0 0+1 0+0 1+1 0+0 0+0 58 Kondjukov 2+1 2+1 0+0 0+0 0+0 0+1 0+0 1+1 0+0 0+0 46 2 giocatori 44 2 giocatori 36 Fomičëv 4 1 0 0 0 0 0 1 0 0 32 2 giocatori 30 Stepanov 3+1 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 1+1 0+0 0+0 28 Golovanov 2+2 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 0+0 1+0 0+0 0+0 26 3 giocatori 24 Burkin 1 1 0 0 0 0 0 4 0 0 20 2 giocatori 18 3 giocatori 16 Kuzjutin 2 0 0 0 0 0 0 1 0 0 14 4 giocatori 12 2 giocatori 10 13 giocatori 8 16 giocatori 6 4 giocatori 4 13 giocatori 2 * Miglior marcatore della stagione regolare: Medvedev (), 84
Campionati del mondo di mountain bike - Cross country maschile Elite Short-Track
Il '''Cross country maschile Elite Short-Track''' è una delle prove inserite nel programma dei campionati del mondo di mountain bike. Si corre dall'edizione 2021.
''Aggiornato all'edizione 2021.'' Anno Vincitore Secondo Terzo 2021 Christopher Blevins Henrique Avancini Maximilian Brandl Nazione 1 1 0 0 '''1''' 2 0 1 0 '''1''' 3 0 0 1 '''1''' Totale 1 1 1 3
US Open 2021
Lo '''US Open 2021''' è un torneo di tennis giocato su campi di cemento DecoTurf all'aperto. Si tratta della 141ª edizione dello US Open. I campioni uscenti dei singolari maschile e femminile sono l'austriaco Dominic Thiem, che ha dato forfait per un infortunio al polso, e la giapponese Naomi Ōsaka. È la prima volta dallo US Open 1997 che nessun giocatore tra Rafael Nadal, Roger Federer, Serena Williams e Venus Williams è presente nel tabellone principale del torneo.
Gli US Open 2021 sono la 141ª edizione del torneo che si disputa all'USTA Billie Jean King National Tennis Center di New York. L'evento è organizzato dalla International Tennis Federation (ITF), e fa parte dell'ATP Tour 2021 e del WTA Tour 2021 sotto la categoria Grande Slam. Il torneo comprende il singolare (maschile, femminile), il doppio (maschile, femminile). Si disputano anche i tornei di singolare e doppio per ragazze e ragazzi (giocatori under 18), e i tornei di singolare e doppio in carrozzina. Il torneo vede un taglio nel numero di partecipanti ai tornei dei doppio maschile e femminile, che tornano, come nel 2019 a 64 coppie. Il torneo si gioca su quindici campi in cemento DecoTurf, inclusi i tre campi principali: Arthur Ashe Stadium, Louis Armstrong Stadium e Grandstand. Il torneo si svolge in 14 giornate divise in due settimane dal 30 agosto al 12 settembre. Ai seguenti giocatori è stata assegnata una wildcard per accedere al tabellone principale. === Singolare maschile === * Jenson Brooksby * Ernesto Escobedo * Brandon Nakashima * Emilio Nava * Max Purcell * Sam Riffice * Jack Sock * Zachary Svajda === Singolare femminile === * Hailey Baptiste * Ashlyn Krueger * Caty McNally * Emma Navarro * Alycia Parks * Storm Sanders * CoCo Vandeweghe * Katie Volynets === Doppio maschile === * Christopher Eubanks / Bjorn Fratangelo * Robert Galloway / Alex Lawson * Steve Johnson / Sam Querrey * Evan King / Hunter Reese * Mitchell Krueger / Michael Mmoh * Nathaniel Lammons / Jackson Withrow * Eliot Spizzirri / Tyler Zink === Doppio femminile === * Usue Maitane Arconada / Whitney Osuigwe * Hailey Baptiste / Emma Navarro * Madison Brengle / Claire Liu * Lauren Davis / Ingrid Neel * Makenna Jones / Elizabeth Scotty * Ashlyn Krueger / Robin Montgomery * Sania Mirza / Coco Vandeweghe === Doppio misto === * Reese Brantmeier / Nicholas Monroe * Elvina Kalieva / Bruno Kuzuhara * Madison Keys / Bjorn Fratangelo * Jamie Loeb / Mitchell Krueger * Sania Mirza / Rajeev Ram * Asia Muhammad / Jackson Withrow * Sabrina Santamaria / Nathaniel Lammons * Sachia Vickery / Nathan Pasha I seguenti giocatori sono entrati in tabellone con il ranking protetto: === Singolare maschile === * Philipp Kohlschreiber === Singolare femminile === * Ivana Jorović * Jaroslava Švedova * Samantha Stosur * Carla Suárez Navarro === Singolare maschile === === Singolare femminile === # Katie Boulter # Cristina Bucșa # Olga Danilović # Harriet Dart # Dalma Gálfi # Valentini Grammatikopoulou # Ana Konjuh # Jamie Loeb # Rebecca Marino # Rebeka Masarova # Nuria Párrizas Díaz # Kristýna Plíšková # Emma Raducanu # Elena-Gabriela Ruse # Anna Karolína Schmiedlová # Astra Sharma ==== Lucky Loser ==== # Kristína Kučová # Greet Minnen # Kamilla Rachimova # Mayar Sherif # Viktoriya Tomova # Stefanie Vögele ; Prima del torneo ; Singolare maschile * Aljaž Bedene → sostituito da Taro Daniel * Borna Ćorić → sostituito da Mackenzie McDonald * Kyle Edmund → sostituito da Denis Kudla * Roger Federer → sostituito da Tallon Griekspoor * Rafael Nadal → sostituito da Salvatore Caruso * Milos Raonic → sostituito da Bernabé Zapata Miralles * Gilles Simon → sostituito da Mikhail Kukushkin * Dominic Thiem → sostituito da Carlos Taberner * Stan Wawrinka → sostituito da Andy Murray ;Singolare femminile * Jennifer Brady → sostituita da Stefanie Vögele * Sofia Kenin → sostituita da Viktorija Tomova * Johanna Konta → sostituita da Kamilla Rachimova * Jeļena Ostapenko → sostituita da Greet Minnen * Laura Siegemund → sostituita da Kaja Juvan * Patricia Maria Țig → sostituita da Claire Liu * Wang Qiang → sostituita da Kristína Kučová * Serena Williams → sostituita da Mayar Sherif * Zheng Saisai → sostituita da Cvetana Pironkova * Zhu Lin → sostituita da Sara Errani * '''Singolare maschile''' '''Campione''' Finalista '''''' Semifinalisti Eliminati ai quarti Eliminati al 4º turno Eliminati al 3º turno Eliminati al 2º turno Eliminati al 1º turno Holger Rune Q Jan-Lennard Struff WC Salvatore Caruso David Goffin 27 Jaume Munar Gianluca Mager Mikael Ymer Alex De Minaur 14 Jahor Herasimaŭ Márton Fucsovics Laslo Đere Lorenzo Sonego 20 Fabio Fognini 28 Tennys Sandgren Stefano Travaglia Jérémy Chardy Sam Querrey Lucas Pouille Yoshihito Nishioka Yannick Hanfmann Federico Coria Maximilian Marterer Q Marco Cecchinato Max Purcell WC Pablo Carreño Busta 9 Sebastian Korda Emilio Nava WC Kwon Soon-woo Karen Chačanov 25 Pablo Cuevas Tommy Paul Federico Delbonis Ivo Karlović Q James Duckworth Christopher Eubanks Q Filip Krajinović 32 Nick Kyrgios Kamil Majchrzak Q Feliciano López Evgenij Donskoj Norbert Gombos John Millman Benoît Paire Ugo Humbert 23 Cameron Norrie 26 Miomir Kecmanović Pierre-Hugues Herbert Andy Murray Yūichi Sugita Carlos Taberner Tarō Daniel Alejandro Davidovich Fokina 29 John Isner 19 Cem İlkel Q Jiří Veselý Ričardas Berankis Sam Riffice WC Radu Albot Antoine Hoang Q Thiago Monteiro Marin Čilić 30 Michail Kukuškin LL Quentin Halys Q Richard Gasquet * '''Singolare femminile''' '''Campionessa''' Finalista '''''' Semifinaliste Eliminate ai quarti Eliminate al 4º turno Eliminate al 3º turno Eliminate al 2º turno Eliminate al 1º turno === Seniors === ==== Singolare maschile ==== ==== Singolare femminile ==== ==== Doppio maschile ==== ==== Doppio femminile ==== === Tennisti in carrozzina === ==== Singolare maschile in carrozzina ==== ==== Singolare femminile in carrozzina ==== ==== Quad singolare ==== ==== Doppio maschile in carrozzina ==== ==== Doppio femminile in carrozzina ==== ==== Quad doppio ==== '''Evento''' '''V''' F SF QF 4T 3T 2T 1T Singolare maschile 2000 1200 720 360 180 90 45 10 Doppio maschile 2000 1200 600 360 180 90 0 — Singolare femminile 2000 1300 780 430 240 130 70 10 Doppio femminile — — Il montepremi complessivo per il 2021 è di  $. '''Evento''' '''V''' F SF QF 4T 3T 2T 1T Q3 Q2 Q1 '''Singolare''' $2,500,000 $1,250,000 $675,000 $425,000 $265,000 $180,000 $115,000 $76,000 $42,000 $32,000 $20,000 '''Doppio''' $660,000 $330,000 $164,000 $93,000 $54,000 $34,000 $20,000 per team
Spencer (film)
'''''Spencer''''' è un film del 2021 diretto da Pablo Larraín e sceneggiato da Steven Knight. Si tratta di una "ricostruzione immaginaria" della decisione di Lady Diana, interpretata da Kristen Stewart, di divorziare dal Principe Carlo. Sarà presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Nel 1991, durante le vacanze di Natale con la famiglia reale a Sandringham House, nel Norfolk, Diana Spencer decide di porre fine al suo matrimonio da tempo in crisi con Carlo, principe del Galles. Il 25 agosto 2021 è stata diffusa online la prima locandina del film, seguita il giorno successivo dal teaser trailer, anche in italiano. Il film sarà presentato in anteprima il 3 settembre 2021 in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, e verrà distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 5 novembre dello stesso anno. * 2021 - Mostra internazionale d'arte cinematografica ** In concorso per il Leone d'oro al miglior film
Caduta di Kabul (2001)
La '''caduta di Kabul del 2001''' avvenne durante la guerra in Afghanistan. Le forze del Fronte islamico unito per la salvezza dell'Afghanistan avevano iniziato il loro attacco alla città il 13 novembre avanzando rapidamente contro le forze talebane che erano state pesantemente indebolite dagli attacchi aerei americani e britannici. L'avanzata andò più avanti di quanto era pianificato e il giorno successivo le forze dell'Alleanza del Nord entrarono a Kabul e non incontrarono alcuna resistenza all'interno della città. Le forze talebane si ritirarono a Kandahar, nel sud. Insieme alla caduta di Mazar-i-Sharif cinque giorni prima, la cattura di Kabul è stata un duro colpo per il controllo talebano dell'Afghanistan. Come risultato di tutte le perdite, i membri sopravvissuti dei talebani e di al-Qaeda si ritirarono verso Kandahar, il luogo di nascita spirituale e sede del movimento talebano, e Tora Bora.
Alla fine del 2001, i talebani avevano preso il controllo di circa il 90% del paese durante la guerra civile afgana del 1996-2001, e con la morte del generale dell'Alleanza del Nord, Ahmad Shah Massoud, c'erano timori che l'intero paese sarebbe caduto sotto il loro controllo. I loro combattenti erano tra i 25.000 e i 30.000, ed erano sostenuti da altri gruppi, tra cui i circa 2000-3000 combattenti arabi nella brigata 055 di Osama bin Laden. Il 10 settembre, l'amministrazione Bush accettò di pianificare la cacciata dei talebani nel caso si fossero rifiutati di consegnare Osama bin Laden. Dopo gli attentati dell'11 settembre, il 14 settembre, gli Stati Uniti hanno chiesto ai talebani di consegnare tutti i noti associati di al-Qaeda, fornire informazioni su bin Laden e sui suoi affiliati ed espellere tutti i terroristi dall'Afghanistan. Il 7 ottobre, dopo che i talebani non riuscirono a consegnare bin Laden, gli Stati Uniti iniziarono la loro campagna di bombardamenti e nel mese successivo le forze dell'Alleanza del Nord, supportate dagli attacchi aerei e dalle forze speciali statunitensi, avanzarono in tutto il paese, conquistando diverse città. Il 10 ottobre, Mazar-i-Sharif cadde dopo una battaglia durata un solo giorno, fornendo un solido punto d'appoggio da cui raggiungere Kabul. Il 12 novembre a 45 chilometri a nord di Kabul, nella pianura di Shamali, ebbe luogo una breve battaglia tra i talebani e l'Alleanza del Nord. Per due anni durante la guerra civile afghana la linea del fronte era in stallo qui, ma con i talebani demoralizzati dalla caduta delle città del nord, sotto il costante attacco del supporto aereo americano che uccise 2,000 dei loro combattenti solo l'11 Novembre e temendo l'accerchiamento, si ritirarono verso Kabul dopo appena tre ore di combattimento, aprendo così la strada alla città. Dopo la battaglia, le forze talebane a Kabul evacuarono la città, svuotando il tesoro nazionale ma lasciando nella fretta armi e altri beni. Si erano svolte discussioni tra l'Alleanza del Nord e vari governi stranieri, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna e Pakistan, sull'eventuale conquista di Kabul. Il Segretario di Stato statunitense Colin Powell aveva dichiarato che i governi stranieri avrebbero preferito che l'alleanza investisse la città e non la prendesse, al fine di migliorare la capacità di formare nel dopoguerra un governo ampio e di successo. La risposta a questa pressione fu contrastante; alcuni portavoce avevano acconsentito a ciò, mentre altri suggerivano che si sarebbero spinti fino a Kabul e il 12 novembre, mentre le forze dell'alleanza si avvicinavano alla città, il primo ministro britannico Tony Blair espresse di aspettarsi che i comandanti dell'alleanza avrebbero onorato il loro impegno e non si sarebbero impadroniti della città. Inizialmente l'alleanza si tenne lontana dalla città, con le guardie di sicurezza che trattenevano armature e camion carichi di fanteria, ma questa pausa fu di breve durata e l'alleanza si dimostrò incapace o indisposta a impedire alle loro stesse forze di entrare in città. Con la caduta della città ci furono alcuni episodi di vendetta contro i talebani; John Simpson della BBC ha riferito di aver sentito canti di "uccidere i talebani" dagli abitanti di Kabul mentre entrava in città, con molti combattenti talebani, in particolare combattenti stranieri della penisola araba e del Pakistan, linciati e lasciati nei fossi, mentre altri venivano picchiati con fucili e pugni dopo la loro cattura. La liberazione dai talebani si tradusse anche nel ritorno a comportamenti un tempo proibiti; la "grande passione afgana" del volo degli aquiloni, che i talebani avevano cercato di soffocare, riprese, veniva riprodotta la musica e giovani uomini si mettevano in fila dai barbieri di strada per farsi tagliare la barba che erano costretti a portare per via dei talebani, anche se la maggior parte avrebbe scelto di tenerla. La caduta della città da parte dell'alleanza portò a preoccupazioni circa la stabilità nel lungo termine del paese. L'alleanza era costituita principalmente da gruppi etnici minoritari all'interno dell'Afghanistan: uzbeki, tagiki e hazara, mentre la maggior parte dei talebani apparteneva al gruppo etnico maggioritario, i pashtun, e si temeva che la presa della città avrebbe reso più difficile la formazione di una coalizione ampia e inclusiva che avrebbe portato stabilità alla nazione, in particolare se la posizione dei talebani nel sud non fosse crollata e avesse continuato a combattere come forza di guerriglia.
Volo Aeroflot 5484
Il '''volo Aeroflot 5484''' era un volo di linea interno da Odessa a Kazan' con scalo a Kiev che subì una perdita di controllo seguita dalla rottura in aria il 29 agosto 1979 sull'Oblast' di Tambov, uccidendo tutte le 63 persone a bordo. Rimane l'incidente più mortale di un Tupolev Tu-124, portando a sospendere permanentemente i servizi passeggeri regolari con questo tipo di aereo, che però venne ancora utilizzato dall'esercito sovietico.
L'aereo coinvolto nell'incidente era un Tupolev Tu-124V alimentato da due motori Soloviev D-20P, registrato come CCCP-45038 presso la Direzione dell'aviazione civile di Privolzhsk di Aeroflot. Al momento dell'incidente l'aereo aveva volato 23.232 ore di volo e sostenuto 18.369 cicli di pressurizzazione. I cinque membri dell'equipaggio che erano a bordo del volo erano il comandante, un copilota, un navigatore, un ingegnere di volo e un assistente di volo. Il volo 5484 è partito dallo scalo dell'aeroporto di Kyiv-Boryspil il 28 agosto alle 23:21 ora di Mosca (22:21 ora locale) con a bordo cinque membri dell'equipaggio e 58 passeggeri, tra cui cinque bambini. La notte era limpida con una visibilità che andava da 10 a 20 km (da 6,2 a 12,4 miglia; da 5,4 a 10,8 miglia marine). Dopo il decollo il volo salì a un'altitudine di crociera di 9.000 metri (30.000 piedi) e mantenne una velocità di 525–530 km/h (326–329 mph; 283–286 kn). Alle 00:23 il volo contattò il controllo del traffico aereo di Penza per segnalare l'ingresso nel loro spazio aereo. Fu l'ultima volta che l'equipaggio prese contatto con i controllori. I flap vennero estesi per ragioni sconosciute alle 00:24:35 mentre il Tu-124 sfrecciava a una velocità di 530 km/h (330 mph; 290 kn) e volava a una rotta di 65°. I piloti notarono immediatamente che l'aereo stava iniziando a perdere quota e spensero il pilota automatico alle 00:24:43. I flap non si ritrassero, e la loro posizione indusse l'aereo a scendere rapidamente; l'equipaggio tirò la barra di comando nel tentativo di stabilizzare l'aereo, risultato raggiunto per qualche istante prima che iniziasse a rollare. La forza sulla barra di comando si ridusse alle 00:24:52, e successivamente i flap si estesero del tutto a 30°, causando una picchiata ripida che superò rapidamente la velocità massima di sicurezza di 590 km/h (370 mph; 320 kn). Alle 00:25:13, meno di un minuto dopo l'estensione dei flap, l'aereo si trovava a un'altitudine di 6.000 metri (20.000 piedi) e volava a una velocità di 660 km/h (410 mph; 360 kn) con una velocità di discesa di 36 metri al secondo (7.100 piedi al minuto). In questa situazione il flap interno strappò l'ala destra, seguito dallo strappo dei flap esterni; il Tu-124 ruotò di a 45° al secondo (7,5 rpm). Alle 00:26 l'aereo di linea danneggiato raggiunse un'altitudine di 3.000 metri (9.800 piedi) mentre era a una velocità di 860 km/h (530 mph; 460 kn) e con una velocità di discesa di 280 m/s (55.000 ft/min), caricando una forza di 5 g sull'aereo, provocando la rottura dell'ala sinistra e la rottura della fusoliera a mezz'aria. Il relitto del velivolo fu ritrovato alle 07:40 ora di Mosca nella città di Inokovka, sulle pianure alluvionali del fiume Vorona nell'Oblast' di Tambov nella RSFS russa. Il relitto era sparso su un'area di 10.750 per 1.650 m (35.270 per 5.410 piedi), con frammenti della fusoliera in un'area di 10.000 per 1.200 m (32.800 per 3.900 piedi). Tutti i 63 passeggeri e l'equipaggio perirono nell'incidente, che rimane il più mortale incidente di un Tu-124 nella storia dell'aviazione. Il motivo esatto per cui i flap sono stati estesi ad altitudine di crociera non è stato scoperto perché le parti principali del sistema di controllo dei flap non si trovavano tra i rottami. Gli investigatori ipotizzarono diverse possibili cause, ma in primo luogo non produssero alcuna causa definitiva per questo fatto. Le possibili cause erano le seguenti: # Era possibile che il pilota in comando avesse erroneamente premuto l'interruttore per estendere i flap senza rendersene conto. I test del blocco su quell'interruttore mostrarono che era possibile estenderli accidentalmente. # Un malfunzionamento elettrico del segnale nel sistema di controllo dei flap; gli investigatori ipotizzarono che fosse possibile che un segnale proveniente da qualche parte possa averlo attivato, ma non rapidamente, e tale problema non sarebbe stato rilevato dai meccanici. Tuttavia, per verificare questa ipotesi, sono stati esaminati sei Tu-124 con sistemi di controllo dei flap identici, ma tutti i test hanno mostrato che il sistema di controllo dei flap funzionava in modo sicuro. Non è inoltre noto il motivo per cui l'equipaggio ha allentato la presa sulla barra di comando. Le possibili ragioni includono: # L'equipaggio avrebbe potuto essere fuorviato dalle indicazioni del variometro, che indicava che l'aereo stava aumentando di quota a velocità comprese tra 15-20 m/s quando in realtà stava diminuendo ad una velocità di 40-45 m/s # L'equipaggio avrebbe potuto distogliere la propria attenzione verso altri compiti in cabina di pilotaggio, ad es. cambiare la potenza del motore, tentare di regolare i flap, controllare la posizione degli spoiler, ecc.; # Sovraccarico e velocità eccessiva sulla colonna di comando; # Sovraccarico dovuto alla velocità di discesa che limita la capacità dell'equipaggio di applicare una forza sufficiente; # Qualsiasi combinazione dei suddetti fattori. Il Tupolev Tu-124 è stato ritirato dal servizio passeggeri regolare in URSS, ma è stato ancora utilizzato dall'esercito sovietico. Il design e il posizionamento dell'interruttore per rilasciare i flap sono stati modificati per evitarne l'attivazione accidentale.
The Silent Revelation
'''''The Silent Revelation''''' è un singolo del gruppo musicale norvegese Leprous, pubblicato il 30 luglio 2021 come terzo estratto dal settimo album in studio ''Aphelion''.
Il brano trae origine dalle sessioni di composizione del precedente album ''Pitfalls'', dal quale è stato tuttavia scartato in quanto non soddisfaceva le aspettative del gruppo; mantenute le sole parti di batteria e le strofe della versione originaria, i Leprous ne hanno stravolto la struttura ottenendo una nuova versione del brano. A tal proposito, il frontman Einar Solberg ha evidenziato come tale processo abbia rappresentato una novità all'interno del metodo di composizione dei Leprous: Il video, diretto da Tobias Hole Aasgaarden, è stato pubblicato in concomitanza con il lancio del singolo attraverso il canale YouTube della Inside Out Music e mostra il gruppo eseguire il brano su un palco. ;Gruppo * Einar Solberg – voce, tastiera * Tor Oddmund Suhrke – chitarra * Robin Ognedal – chitarra * Simen Daniel Lindstad Børven – basso * Baard Kolstad – batteria ;Altri musicisti * Raphael Weinroth-Browne – violoncello
Tiro con l'arco ai XVI Giochi paralimpici estivi
Le gare di '''tiro con l'arco dei XVI Giochi paralimpici estivi''' si svolgeranno dal 27 agosto al 4 settembre 2021 presso il Parco di Yumenoshima.
=== Individuale uomini === Evento Arco composto W1 '''David Drahonínský''' Nihat Türkmenoğlu Bahattin Hekimoğlu Open '''He Zihao''' Ramezan Biabani Ai Xinliang Arco ricurvo Open === Individuale donne === Evento Arco composto W1 Open '''Phoebe Paterson Pine''' Mariana Zúñiga Maria Andrea Virgilio Arco ricurvo Open === A squadre miste === Evento Arco composto W1 '''Tianxin Zhang''''''Minyi Chen''' David DrahoninskySarka Musilova Aleksei LeonovElena Krutova Open '''''''''Zihao He''''''Yueshan Lin''' Bulent KorkmazOznur Cure Ramezan BiabaniFarzaneh Asgari Arco ricurvo Open
Équation à un inconnu
'''''Équation à un inconnu''''' è un film pornografico gay francese diretto da Dietrich de Velsa, uscito nel 1980 e rieditato nel 2020.
Un giovane motociclista è impegnato in un numero sempre maggiore di incontri sessuali, partendo dallo spogliatoio di una partita di calcio fino ad una sfrenata orgia in sogno. Il regista aveva recitato come attore in due film di Guy Gilles, ''Le Journal d'un combat'' (1964) e ''Au pan coupé'' (1968). ''Équation à un inconnu'' fu il suo unico film realizzato come regista. Gli attori Gianfranco Longhi, Jean-Jacques Loupmon, Éric Guadagnan e Gabsi avevano precedentemente recitato nel porno gay ''Homologues ou la soif du mâle'' (1977) di Jacques Scandelari. Il film, che si è creduto perduto per decenni, è stato riscoperto dal regista Yann Gonzalez durante le sue ricerche per il film ''Un couteau dans le coeur''. Gonzalez ha provveduto a far restaurare il film partendo dal negativo e ha provveduto a diffonderlo affinché fosse conosciuto da un pubblico più numeroso.
Aphelion (Leprous)
'''''Aphelion''''' è il settimo album in studio del gruppo musicale norvegese Leprous, pubblicato il 27 agosto 2021 dalla Inside Out Music.
L'album rappresenta una novità per il gruppo sotto vari di punti di vista: risulta il primo in assoluto nella loro carriera ad essere stato registrato presso tre studi di registrazione (in parte dovuto alla pandemia di COVID-19 nel corso del 2020) nonché quello scritto attraverso differenti metodi di composizione, risultando più intuitivo e spontaneo secondo le parole del frontman Einar Solberg: Lo stesso Solberg, in occasione di un'intervista concessa a ''Sonic Perspectives'', ha evidenziato come l'iniziale intenzione dei Leprous fosse quella di realizzare un EP basato su alcuni brani inediti o altri rimasti incompleti durante la composizione del precedente album ''Pitfalls''. Tuttavia, a causa del diffondersi della sopracitata pandemia, il quintetto si è ritrovato con maggiore tempo libero utilizzato per sviluppare ulteriori brani, recandosi agli Ocean Sound Recordings di Giske, dove sono stati realizzati ''Castaway Angels'' nell'estate 2020 e ''Nighttime Disguise'' tra gennaio e febbraio 2021; riguardo a quest'ultimo brano il gruppo ha invitato i fan ad aiutarli sulla scelta della strumentazione, del tempo e dello stile vocale previo sondaggio per poi mostrare l'intero processo di registrazione attraverso un evento in live streaming della durata di sei giorni. Ulteriori sessioni di registrazione si sono svolte nell'autunno del 2020 presso i Cederberg Studios di Kristiansand, luogo in cui i Leprous hanno svolto anche uno speciale concerto in live streaming. Per il disco il gruppo aveva scelto inizialmente il nome ''Adapt'', cambiandolo successivamente in ''Aphelion'' come tentativo di trovare una parola più interessante e che colpisse maggiormente l'ascoltatore: Il 4 dicembre 2020, ancor prima che il gruppo rivelasse di essere al lavoro sull'album, è stato pubblicato il singolo ''Castaway Angels'' insieme al relativo video musicale, che mostra il quintetto eseguirlo in presa diretta presso gli Ocean Sound Recordings. Il 9 giugno 2021, il disco è stato annunciato dai Leprous attraverso la rete sociale, mentre il 25 dello stesso mese è stato presentato il secondo singolo ''Running Low'', anch'esso accompagnato da un video. Un ulteriore singolo è stato ''The Silent Revelation'', reso disponibile il 30 luglio. La sera del 25 agosto e la notte del 26, il gruppo ha tenuto un doppio concerto in live streaming eseguito ''Aphelion'' nella sua interezza presso il Notodden Teater di Notodden. ;Tracce bonus (''Limited Mediabook-CD Edition'', 2 LP) ;Gruppo * Einar Solberg – voce, tastiera * Tor Oddmund Suhrke – chitarra * Robin Ognedal – chitarra * Simen Daniel Lindstad Børven – basso * Baard Kolstad – batteria ;Altri musicisti * Raphael Weinroth-Browne – violoncello * Chris Baum – violino
Stato islamico dell'Iraq e del Levante - Provincia di Khorasan
Lo '''Stato islamico dell'Iraq e del Levante - Provincia di Khorasan''' ''' è un sedicente ramo dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante attivo in Asia meridionale e in Asia centrale, anche se l'ISIL nega qualsiasi connessione. Alcune fonti dei media usano anche i termini '''ISK''', '''ISISK''', '''IS-KP''', '''ISIS-K''' o '''Daesh-Khorasan''' in riferimento al gruppo. Il gruppo Khorasan è stato attivo in Afghanistan e la sua area comprende anche altre parti come Pakistan, Tagikistan, e India dove alcuni gruppi hanno giurato fedeltà a esso. L'ISIL ha annunciato la formazione del gruppo nel gennaio 2015 e ha nominato l'ex militante del Tehrik-i-Taliban Pakistan Hafiz Saeed Khan come suo leader con l'ex comandante talebano afgano Abdul Rauf Aliza nominato vice leader. Aliza è stato ucciso in un attacco di droni statunitensi nel febbraio 2015 mentre Khan è stato ucciso in un attacco aereo statunitense nel luglio 2016. Un altro leader dell'ISIL-K, Abdullah Orokzai noto anche come Aslam Farooqi, è stato catturato nell'aprile 2020.
Intorno a settembre 2014, l'ISIL ha inviato rappresentanti in Pakistan per incontrare militanti locali tra cui alcune fazioni del Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP), dopo mesi di discussioni. Allo stesso tempo, volantini, bandiere e materiale propagandistico a sostegno dell'ISIL sono stati distribuiti in alcune parti del Pakistan, incluso un opuscolo scritto in pashto e dari che invitava tutti i musulmani a giurare fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. Si ritiene che i volantini siano stati prodotti e distribuiti da oltre confine in Afghanistan. Nell'ottobre 2014 l'ex comandante talebano Abdul Rauf Khadim ha visitato l'Iraq. In seguito tornò in Afghanistan dove reclutò seguaci nelle province di Helmand e Farah. Nello stesso mese, 6 comandanti del TTP in Pakistan, Hafiz Khan Saeed, il portavoce ufficiale Shahidullah Shahid, e i comandanti del TTP delle regioni tribali di Kurram e Khyber e dei distretti di Peshawar e Hangu, hanno pubblicamente disertato dal TTP e hanno giurato fedeltà ad Abu Bakr al-Baghdadi. Il 10 gennaio 2015, queste sei persone sono apparse in un video in cui hanno nuovamente giurato fedeltà ad al-Baghdadi e hanno nominato Hafiz Saeed Khan leader del loro gruppo. A loro si unirono altri comandanti militanti di medio livello, inclusi rappresentanti delle province afghane di Logar e Kunar e del Lakki Marwat del Pakistan. Shahidullah Shahid affermò che altri jihadisti di entrambi i paesi hanno sostenuto la promessa di fedeltà, ma non sono stati in grado di partecipare di persona all'incontro. L'Afghanistan e l'India sospettano che l'ISIL-K sia una fazione separatista del Pakistan Tehrik-i-Taliban. In Afghanistan, l'ISIL non ha reclutato personale solo dai villaggi, ma anche dalla classe media urbana e ha preso di mira specificamente le università, poiché ci sono stati casi di docenti di diritto islamico e studenti dell'Università di Kabul che hanno giurato fedeltà al gruppo. Antonio Giustozzi sostiene che IS-K ha riscontrato più successo in Pakistan, reclutando molto da moschee e madrase, con nove grandi madrase legate al gruppo e un centinaio di piccole, oltre a circa 150 moschee. Achin nell'Afghanistan orientale Il 26 gennaio 2015, il portavoce ufficiale dell'ISIL Abu Muhammad al-Adnani ha rilasciato una dichiarazione audio in cui ha accettato il precedente impegno di fedeltà e ha annunciato l'espansione del califfato dell'ISIL con la creazione di ''Wilayat Khorasan'' (provincia di Khurasan), una regione storica che incorpora parti di Afghanistan e Pakistan. Hafiz Khan Saeed è stato nominato leader locale o Wāli (governatore). Abdul Rauf è stato nominato vice di Khan ed è stato ucciso da un attacco di droni statunitensi in Afghanistan alcune settimane dopo. L'ISIL iniziò a reclutare attivamente disertori dai talebani, in particolare tra coloro che erano scontenti dei loro leader o della mancanza di successo sul campo di battaglia. Ciò ha spinto l'anziano leader talebano Akhtar Mansour a scrivere una lettera indirizzata ad Abu Bakr al-Baghdadi, chiedendo di fermare il reclutamento in Afghanistan e sostenendo che la guerra in Afghanistan dovrebbe essere sotto la guida dei talebani. Tuttavia, i combattimenti tra i due gruppi sono scoppiati nella provincia di Nangarhar e nel giugno 2015 l'ISIL è stato in grado di conquistare il territorio in Afghanistan per la prima volta. Dopo aver cacciato i talebani da alcuni distretti di Nangarhar dopo mesi di scontri, il gruppo ha iniziato a sferrare i primi attacchi contro le forze afgane nella provincia. La provincia di Khorasan ha anche sviluppato una presenza in altre province tra cui Helmand e Farah . Nel 2015, l'ISIL ha iniziato a trasmettere la radio in lingua pashtu nella provincia di Nangarhar, seguito aggiungendo contenuti in Dari . Il gruppo è stato rafforzato nell'agosto 2015 quando il gruppo militante con sede in Afghanistan, il Movimento islamico dell'Uzbekistan (IMU), ha promesso fedeltà all'ISIL e ha dichiarato di essere un membro del Wilayah Khorasan. A seguito di questo impegno, sono scoppiati scontri tra Imu e talebani nella provincia di Zabul. I talebani hanno lanciato un'offensiva provocando vittime. Nello stesso periodo i talebani sono riusciti a sloggiare l'ISIS dalla provincia di Farah. Nel 2016, il gruppo ha perso il controllo della maggior parte del suo territorio nella provincia di Nangarhar. È stato cacciato dai distretti di Achin e Shinwar a seguito di un'operazione militare delle forze di sicurezza afghane mentre gli scontri con i talebani hanno portato alla cacciata dai distretti di Batikot e Chaparhar. A seguito dell'allentamento delle restrizioni di mira da parte delle forze statunitensi in Afghanistan all'inizio dell'anno, l'aeronautica statunitense ha iniziato a condurre decine di attacchi aerei contro obiettivi ISIL. Nell'aprile 2016 i talebani hanno riferito che alcuni leader di alto e medio livello del Wilayah Khorasan nella provincia di Nangarhar avevano disertato dall'ISIL e avevano promesso fedeltà al leader talibano Akhtar Mansour. I disertori includevano membri del consiglio centrale del gruppo, del consiglio giudiziario e del consiglio dei prigionieri, nonché alcuni comandanti sul campo e combattenti. Nel 2017, gli Stati Uniti hanno stimato che l'ISIS-K ha meno di 1.000 combattenti, in calo rispetto ai 2.500 del 2015. Anche una roccaforte nell'Afghanistan orientale è crollata a seguito di offensive militari concertate da parte degli Stati Uniti, delle forze afgane e dei talebani . Il 25 dicembre 2017, in un video di un militante del Kashmir che dichiara fedeltà allo Stato islamico dell'Iraq e del Levante e dichiara una provincia dell'ISIL nel Kashmir, il combattente ha invitato Ansar Ghazwat-ul-Hind ad allearsi con o dare fedeltà all'ISIL e ingaggiare la Jihad in Kashmir contro il governo indiano, ma il gruppo ha rifiutato. Il 15 maggio 2019, l'ISIS ha dichiarato nuovi rami della "provincia del Pakistan" e della "provincia dell'India" dopo aver rivendicato attacchi rispettivamente in Belucistan e Kashmir . Ciò suggerisce che mentre la provincia di Khorasan esiste ancora, la sua area geografica autoproclamata potrebbe essere ridotta. Il 4 aprile 2020, la Direzione nazionale della sicurezza ha annunciato l'arresto del capo dell'ISIL Aslam Farooqi da parte delle forze militari afgane che lo hanno arrestato insieme ad altri 20 comandanti. Il 26 luglio 2020, un rapporto delle Nazioni Unite ha affermato che anche se la filiale dell'ISIL in Afghanistan ha subito ulteriori gravi rovesci nelle sue ex roccaforti afgane delle province di Nangarhar e Kunar, era troppo presto per scartarla come una minaccia e sebbene in ritirata territoriale, l'ISIL in Afghanistan rimane in grado di effettuare attacchi di alto profilo in varie parti del paese, inclusa Kabul, ha aggiunto. === Attacchi (confermati e presunti) === Lista Data Attacco Posizione Note Morti Feriti 18 aprile 2015 Attentato suicida a Jalalabad del 2015 Jalalabad, Afghanistan Un attentatore suicida è esploso fuori da una banca a Jalalabad. 33 100 13 maggio 2015 Attentato dell'autobus di Karachi nel 2015 Karachi, Pakistan Un gruppo di 8 uomini armati ha attaccato un autobus a Karachi. Rivendicazione contestata. 45+ Dozzine 13 gennaio 2016 Jalalabad, Afghanistan Tre attentatori appartenenti all'ISIS hanno lanciato un attacco al consolato pakistano in Afghanistan. L'attacco ha provocato la morte di sette membri delle forze di sicurezza afgane. 7 0 20 giugno 2016 Attacco alle guardie dell'ambasciata canadese a Kabul Kabul, Afghanistan Un attentatore suicida ha preso di mira un convoglio di guardie di sicurezza dell'ambasciata canadese. Sia l'ISIL che i talebani hanno rivendicato la responsabilità. 15+ o 16 (+1) 9 23 luglio 2016 Attentato a Kabul del luglio 2016 Kabul, Afghanistan Due attentatori suicidi si sono fatti esplodere durante una protesta della minoranza etnica hazara, l'attacco più mortale di Kabul dal 2001 80+ 260 8 agosto 2016 Attacchi di Quetta dell'agosto 2016 Quetta, Pakistan Molti aggressori hanno compiuto un attentato suicida e sparato in un ospedale governativo. (Rivendicato anche da Jamaat-ul-Ahrar) 94 130+ 24 ottobre 2016 Charsadda, Pakistan Un ufficiale dei servizi segreti è stato ucciso. L'attacco è stato successivamente rivendicato dall'ISIL in una dichiarazione pubblicata su Amaq. 1 0 24 ottobre 2016 Attacchi di Quetta dell'ottobre 2016 Quetta, Pakistan Tre individui armati hanno sparato in massa ai cadetti della polizia del Quetta Police Training College mentre dormivano. Un aggressore è morto durante l'operazione mentre altri due si sono fatti esplodere, uccidendo 61 cadetti. (rivendicato anche da Lashkar-e-Jhangvi) 61 160+ 26 ottobre 2016 Provincia di Ghor, Afghanistan Combattenti hanno ucciso almeno 30 civili dopo averli rapiti nella provincia afgana di Ghor. 30 0 26 ottobre 2016 Jalalabad, Afghanistan Un attentatore suicida dell'ISIL ha ucciso un certo numero di anziani tribali afgani. 4–15 25 === Operazioni degli avversari === Il 13 aprile 2017, un MOAB GBU43/B è stato lanciato in un attacco aereo su un complesso di grotte nel distretto di Achin, provincia di Nangarhar, Afghanistan . Fu il primo utilizzo della bomba sul campo di battaglia. Il ministero della Difesa afghano ha riferito di aver ucciso oltre 36 militanti e distrutto il complesso del tunnel, compreso un deposito di armi. Non sono state segnalate vittime civili. Il 14 aprile 2017, le agenzie di sicurezza del Pakistan insieme alla polizia locale hanno fatto irruzione in una casa nell'area industriale di Lahore come parte della loro operazione di pettinatura che è stata approvata dal capo di stato maggiore dell'esercito pakistano Qamar Javed Bajwa all'indomani dell'attentato a Mall Road . Dopo uno scontro a fuoco che ha ucciso un "terrorista", altri tre sospetti sono stati arrestati, uno dei quali era Noreen Leghari, una studentessa di Hyderabad, in Pakistan, che era stata dichiarata scomparsa dalla sua famiglia 4 giorni prima del raid. In una dichiarazione confessionale rilasciata dall'ISPR, Noreen ha confessato di essersi unita all'ISIL attraverso un terrorista che ha incontrato sui social media, ha anche detto alle autorità di essere stata reclutata dall'ISIL per attaccare una chiesa a Lahore la domenica di Pasqua, due giubbotti suicidi, quattro bombe a mano e furono loro forniti proiettili. Il 4 settembre 2019, in un'operazione congiunta del dipartimento antiterrorismo, della FIA e della polizia del Belucistan, almeno 6 militanti dell'ISIS sono stati uccisi in un'operazione basata sull'intelligence nell'area della circonvallazione orientale di Quetta. Durante l'operazione, un funzionario della polizia del Belucistan è stato ucciso e altri otto del dipartimento antiterrorismo sono rimasti feriti. Il 26 aprile 2017, un'operazione di raid congiunta commessa dai ranger dell'esercito americano e dalle forze speciali afgane nella provincia di Nangarhar ha provocato la morte dello sceicco Abdul Hasib, il leader dell'ISIL in Afghanistan. Insieme a Hasib, un certo numero di altri comandanti dell'ISIL sono stati uccisi secondo una dichiarazione dell'esercito americano. Due soldati statunitensi sono morti durante l'operazione, forse a causa del fuoco amico. Il 1º gennaio 2019, le forze speciali afgane hanno attaccato l'ISIS-K nel distretto di Achin nella provincia di Nangarhar, uccidendo 27 militanti secondo i funzionari. Due leader locali dell'Isis, Sediq Yar e Syed Omar, sarebbero tra le vittime. Il 10 gennaio, anche l'alto comandante dell'ISIS-K Khetab Emir è stato ucciso in un raid a Nangarhar, secondo un portavoce delle forze statunitensi. Si dice che Emir abbia facilitato grandi attacchi e fornito materiale esplosivo ai bombardieri dell'ISIS-K. Il 30 aprile 2019, le forze governative afghane hanno intrapreso operazioni di sgombero dirette sia contro ISIS-K che contro i talebani nella provincia orientale di Nangarhar dopo che i due gruppi hanno combattuto per oltre una settimana su un gruppo di villaggi in un'area di estrazione illegale di talco. La Direzione nazionale della sicurezza ha affermato che 22 combattenti dell'ISIS-K sono stati uccisi e due depositi di armi distrutti mentre i talebani hanno affermato che le forze afgane sostenute dagli Stati Uniti hanno ucciso sette civili; un funzionario provinciale ha detto che oltre 9.000 famiglie sono state sfollate a causa dei combattimenti. Il 21 agosto 2019, un attacco aereo ha ucciso 6 militanti dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante nella provincia di Nangarhar, tra cui due cittadini pakistani.
Rubini (singolo)
'''''Rubini''''' è un singolo del cantautore italiano Mahmood in collaborazione con Elisa, pubblicato il 27 agosto 2021 come sesto estratto dal secondo album in studio ''Ghettolimpo.''
Il brano, scritto e composto dal cantautore con Elisa Toffoli, racconta l’adolescenza di Mahmood rivista con gli occhi di un adulto: un momento travagliato in famiglia, le prime relazioni, le prime avventure con gli amici. Mahmood ha parlato del processo creativo nato dalla traccia della cantautrice: Elisa ha raccontato il significato della collaborazione: Mahmood ha annunciato il rilascio del singolo nelle radio italiane il 27 agosto 2021.
Blind Spot (film 2017)
'''''Blind Spot''''' è un film del 2017 diretto da Nabil Ben Yadir. Il film ha ottenuto quattro candidature ai premi Magritte 2018, tra cui miglior film e miglior regia per Ben Yadir.
Jan Verbeeck è un commissario di polizia della squadra antidroga di Anversa, noto per non scendere mai a compromessi in merito ai casi da lui risolti. Reso estremamente popolare tra la popolazione e i media, decide di lasciare le forze dell'ordine per entrare in politica, diventando in poco tempo esponente di spicco di un partito di estrema destra, il VPV. Durante il suo ultimo giorno come commissario, Verbeeck conduce un'indagine che lo porta a Charleroi, in cui un blitz contro un laboratorio di droghe innesca una serie di fatali ed imprevedibile eventi. ''Blind Spot'' è stato presentato in anteprima internazionale al Beaune International Thriller Film Festival il 30 marzo 2017. I diritti per la distribuzione internazionale sono stati acquistati da Indie Films. Il film è stato distribuito nelle sale belghe a partire dal precedente 25 gennaio 2017 da Kinepolis Film Distribution. *2018 – Premio Magritte **Migliore promessa maschile a Soufiane Chilah **Candidato come miglior film **Candidato come miglior regista a Nabil Ben Yadir **Candidato come migliore attore non protagonista a David Murgia *2017 – Premi Ensor ** Candidato come miglior film in coproduzione *2017 – Beaune International Thriller Film Festival ** Candidato come miglior film
Lahoh
'''Lahoh''' , oppure '''laḥūḥ''' , è un pane spugnoso e schiacciato, simile al pancake, originario dello Yemen. È un tipo di focaccia consumato sia in Yemen che in Somalia, e reso popolare anche nella cucina ebraica dagli immigrati ebrei yemeniti. Viene chiamato ''Laxoox''/''Lahoh'' in Somaliland,Somalia e Gibuti dai popoli del Corno d'Africa, data la grande influenza della lingua araba sul popolo somalo durante la storia.
Il lahoh si prepara con un impasto di farina normale, farina autolievitante, acqua tiepida, lievito istantaneo e un pizzico di sale. Il composto viene sbattuto a mano fino a renderlo morbido e cremoso. La farina preferita per fare il lahoh è il sorgo. Ci sono due varietà del piatto: una dolce e un'altra fatta con le uova. Il lahoh è tradizionalmente cotto su una stufa circolare metallica chiamata ''taawa'', oppure in mancanza di essa, anche in una normale padella. In Yemen, il ''lahoh'' è spesso venduto per strada dai venditori ambulanti. Si può trovare anche in Israele, dove è stato introdotto dagli ebrei yemeniti che vi immigrarono. In Somalia, Somaliland, Gibuti e in alcune parti dell'Etiopia e del Kenya, il lahoh viene mangiato con stufato, zuppa o curry. Si mangia principalmente con subbag (un tipo di burro/ghee somalo), olio d'oliva, olio di sesamo e zucchero o miele. Viene quasi sempre consumato insieme al tè somalo.
Carl Diem
Ideatore del percorso a staffette della torcia olimpica, con cui portare la fiamma olimpica da Maratona alla città organizzatrice dei Giochi olimpici, è stato tra i più importanti storici dello sport e delle Olimpiadi dal XX secolo.
===I primi anni=== Carl Diem, primo da destra, all'Università di Princeton nel 1913 Nato in una famiglia borghese, Diem fu un buon atleta in gioventù, specializzandosi nelle medie e lunghe distanze, in una nazione tradizionalmente specializzata nella ginnastica; all'età di 17 anni fondò il suo primo club di atletica, ''Marcomannia''. Da giovane, intraprese la carriera di venditore, iniziando poi a scrivere articoli per alcuni giornali sportivi. All'età di vent'anni, venne assunto dall'Autorità sportiva tedesca per l'atletica leggera (''Deutsche Sportbehörde für Athletik'', o DSBfA), di cui entrò a far parte del consiglio di amministrazione nel 1903. Diem fu un fervente discepolo di Pierre de Coubertin, fondatore del Comitato Olimpico Internazionale e padre delle moderne Olimpiadi, credendo ardentemente nell'ideale olimpico e nella possibilità che lo sport potesse favorire l'armonia tra le nazioni. Nel 1906 Diem iniziò la sua carriera olimpica, guidando il contingente di atleti tedeschi ai Giochi olimpici intermedi: per ragioni non del tutto chiare, la delegazione tedesca entrò per prima nello Stadio Panathinaiko durante la sfilata degli atleti. Nel 1909, i V Giochi olimpici dell'estate 1912 vennero assegnati a Stoccolma, ma il Comitato Olimpico Internazionale affidò alla Germania l'organizzazione dei Giochi della VI Olimpiade del 1916, con sede a Berlino. Nel 1912 fu promotore della creazione del Brevetto Sportivo Tedesco, prendendo ispirazione da un premio svedese visto nella capitale svedese. Dopo l'evento olimpico del 1912, Diem si lanciò nei preparativi per le Olimpiadi del 1916, coadiuvato da Theodor Lewald che fu per molti anni presidente del Comitato Olimpico Tedesco, fino a quando nell'estate 1914 scoppiò la prima guerra mondiale e il CIO di conseguenza si vide costretto ad annullare i Giochi della VI Olimpiade. Diem si arruolò nell'esercito tedesco e prestò servizio in Belgio e Francia. Fu ferito a San Quintino, ma si riprese e combatté sia ​​a Champagne che nelle Argonne. Dopo la guerra, i funzionari olimpici del Comitato Olimpico Internazionale esclusero le nazioni sconfitte nel conflitto dalle future Olimpiadi, impendendo quindi alla Germania di partecipare ai Giochi olimpici del 1920 e del 1924. Diem e Lewald, tornati nelle loro cariche dirigenziali, fecero pressioni per far sì che gli atleti tedeschi potessero prendere parte alle competizione dei Giochi della IX Olimpiade, riuscendo nell'intento. Con il sostegno dello stato, Diem fondò nel 1920 la ''Deutsche Hochschule für Leibesübungen'', una struttura sportiva dedicata alla formazione di allenatori sportivi. Nel 1929 fece un viaggio di cinque settimane negli Stati Uniti con Lewald, durante il quale strinse amicizia con Avery Brundage. ===Le Olimpiadi di Berlino 1936=== Theodor Lewald e Carl Diem a St. Moritz nel 1928 Carl Diem divenne il segretario dell'organizzazione sportiva tutta tedesca ''Deutscher Reichsausschuss für Leibesübungen'' ("Comitato imperiale tedesco per l'Educazione fisica", noto anche come "DRL"), precursore del ''Nationalsozialistischer Reichsbund für Leibesübungen'' (NSRL), l'organo sportivo del Terzo Reich. Nell'aprile 1931, grazie nuovamente alla reputazione e alla pressione di Diem e Lewald, Berlino venne scelta per ospitare i Giochi della XI Olimpiade e il dirigente di Würzburg fu nominato segretario generale del comitato organizzatore; ebbe così modo di partecipare alle Olimpiadi del 1932 di Los Angeles, osservando attentamente i preparativi e le strutture della città ospitante, in vista dell'evento tedesco di quattro anni dopo. Theodor Lewald, in qualità di presidente del Comitato Olimpico Tedesco e membro del Comitato Olimpico Internazionale, istituì un comitato organizzatore per i Giochi olimpici di Berlino cinque giorni prima delle elezioni che portarono Adolf Hitler ad essere eletto nuovo cancelliere della Germania. L'ascesa al potere del Führer minacciò ancora una volta il sogno di Diem riguardante l'assistere ad un Olimpiade a Berlino, dal momento che il nazismo non era favorevole allo sport internazionale e lo stesso Hitler aveva liquidato i Giochi olimpici come un progetto di "ebrei e massoni". Cinque giorni dopo il giuramento dei nuovi ministri, Lewald ebbe un appuntamento con Joseph Goebbels e convinse il nuovo ministro della Propaganda sulla notevole opportunità di promuovere il Terzo Reich al di fuori dei confini nazionali attraverso le Olimpiadi; Goebbels, ricevendo poi l'approvazione di Hitler, confermò il sostegno del governo nazista ai Giochi olimpici, visti anche come celebrazione della prestanza fisica e adatti all'idealizzazione nazista della giovinezza, della forma fisica e dell'atletismo. Nonostante il sostegno ufficiale nazista ai giochi, la posizione di Diem come organizzatore era a rischio, soprattutto perché la sua ''Deutsche Hochschule für Leibesübungen'' impiegava insegnanti ebrei e perché la moglie di Diem, Liselott, proveniva da una famiglia ebrea; per questi motivi egli stesso fu classificato come "ebreo bianco", ma riuscì comunque a mantenere la sua carica e a consolidare la sua posizione; Lewald invece fu costretto a cedere la carica di presidente del Comitato Olimpico Tedesco a causa delle sue discendenze semitiche, mantenendo tuttavia quella di presidente del Comitato Organizzatore. Sebbene avesse proposto una spesa complessiva per le Olimpiadi che comportasse un bilancio in pareggio, vennero costruiti nuovi impianti sportivi oltre quelli originariamente previsti e venne estesa la metropolitana di Berlino fino allo stadio; la somma di denaro fornita dal governo era di circa venti volte superiore al budget originario, così Diem colse l'occasione per quadruplicare il proprio stipendio. L'arrivo della torcia olimpica ai Giochi della XI Olimpiade di Berlino In seguito anche ad un inconcludente confronto di Charles Sherrill, membro del Comitato Olimpico degli Stati Uniti, con Hitler sulla partecipazione di tedeschi ebrei alle competizioni e ai dubbi riguardanti l'apertura dei nazisti ai concorrenti non ariani, vi fu un crescente consenso al boicottare le Olimpiadi di Berlino tra i funzionari olimpici statunitensi. Avery Brundage, presidente di quell'associazione, venne tuttavia convinto dallo stesso Diem che gli ebrei non sarebbero stati esclusi dalle competizioni, anche se probabilmente sapeva il contrario, e così Brundage garantì la presenza della delegazione americana ai Giochi. Durante una visita in Grecia per una conferenza olimpica nel 1934, Diem, che fin dal 1910 aveva avuto modo di organizzare gare podistiche di lunga distanza, immaginò un corteo simbolico caratterizzato dal transito in varie città della fiamma olimpica, partita da Olimpia e trasportata attraverso una torcia, e così lui e Lewald decisero di attuare l'idea per le Olimpiadi tedesche. Sebbene questa proposta fosse un'invenzione moderna, anche gli Giochi olimpici antichi includevano un fiamma rituale nei Giochi olimpici che commemorava il furto del fuoco agli dei da parte di Prometeo. Il 30 giugno 1936 quindi venne accesa la prima torcia olimpica nell'Heraion di Olimpia, che venne poi accompagnata per 3422 km fino a Berlino, passando per Bulgaria, Jugoslavia, Ungheria, Austria e Cecoslovacchia; il 1º agosto Fritz Schilgen accese il braciere olimpico dell'Olympiastadion. In ogni caso, i Giochi della XI Olimpiade vennero apprezzati dall'opinione pubblica e dai media per la partecipazione del pubblico e per l'ottima organizzazione; lo stesso Pierre de Coubertin si complimentò per il notevole spettacolo di quell'evento. Anche dopo le Olimpiadi Diem ricoprì alcuni incarichi nell'organizzazione sportiva del Terzo Reich, divenendo nel 1939 direttore del ''Nationalsozialistischer Reichsbund für Leibesübungen''. Grazie ai suoi buoni rapporti con il Comitato Olimpico Internazionale, riuscì a far assegnare le Olimpiadi invernali del 1940 a Garmisch-Partenkirchen, nonostante il fatto che le precedenti Olimpiadi invernali si fossero svolte nella stessa cittadina bavarese e la Germania avesse già invaso la Cecoslovacchia al momento della decisione. I Giochi olimpici invernali del 1940 vennero poi cancellati in seguito all'invasione della Polonia da parte del Terzo Reich. ===Dopo il secondo conflitto mondiale=== Nel marzo 1945, mentre l'Armata Rossa si avvicinava a Berlino nelle ultime settimane della seconda guerra mondiale, Diem organizzò un altro evento nello stadio olimpico della città; rivolgendosi migliaia di adolescenti della Gioventù Hitleriana, li esortò a difendere la capitale fino alla morte, nello spirito degli antichi spartani. Circa duemila tra i giovani lì riuniti si sacrificarono prima che Berlino cadesse nel maggio successivo. Nonostante i suoi legami con il regime nazista, alla conclusione della guerra l'immagine di Diem venne rapidamente riabilitata nella nuova democrazia della Repubblica Federale Tedesca. Alcuni storici sostengono che il rapporto tra il dirigente e il Nazismo si estese oltre la promozione dello sport nel paese, dal momento che appoggiò con fermezza molte idee del Nazionalsocialismo nonostante fosse a conoscenza della sua ferocia, che sostenne in alcuni scritti l'ideale della superiorità razziale e che appunto avesse preso parte alla propaganda di guerra fino al termine del conflitto mondiale. Anche per questi motivi, il Comitato Olimpico Internazionale respinse nel 1948 la sua richiesta di entrare a far parte dell'organizzazione. Divenne direttore ad interim del dipartimento di educazione fisica dell'Università di Berlino e nel 1947 venne nominato rettore della nuova ''Deutsche Sporthochschule Köln'' ("Università tedesca dello sport di Colonia"), impegnandosi parallelamente nella carriera di storico dello sport tedesco e dei giochi olimpici; nel 1960, pubblicò un'autorevole storia generale dello sport. Nel momento della sua morte, nel 1962, era ancora una figura rispettata nel panorama sportivo tedesco e non solo, venendo ricordato come "il più grande storico dello sport e il più profondo teorico dell'educazione sportiva" del XX secolo.
The Extra Girl
'''''The Extra Girl''''' ,a volte noto coi titoli italiani ''La stellissima del cinema'' e ''La stellissima di Hollywood'', è un film del 1923, diretto da F. Richard Jones.
In un villaggio del Midwest Sue Graham sogna di fare l'attrice, mentre più prosaicamente suo padre vorrebbe darla in sposa ad un facoltoso commerciante del paese. Sotto pressione, Sue si rende conto invece di amare il suo vecchio amico d'infanzia Dave Giddings, a sua volta corteggiato dalla giovane vedova Belle Brown. Sue prepara una lettera, corredata di fotografia, per partecipare ad un concorso indetto da uno dei famosi studios hollywoodiani che ricercano aspiranti attrici: non sarà lei a spedirla, ma Belle Brown, che, per togliersi di torno la rivale - sperando che vinca il concorso e si trasferisca - sostituisce la fotografia della dimessa Sue con una di una bellissima giovane. Il giorno del non voluto matrimonio con il commerciante si avvicina, ed in extremis Sue riceve un telegramma che le annuncia la vittoria nel concorso. Inseguita dal padre e dal pretendente la ragazza riesce ad infilarsi nel treno in partenza per la West Coast. Quando Sue giunge ad Hollywood, l'affare della falsa foto balza agli occhi: il direttore degli studios non la impiega come attrice, ma le offre un posto come lavorante nel reparto costumi. Qualche tempo dopo David la raggiunge, e viene assunto come macchinista presso i teatri di posa dell'azienda. Nel corso della sua permanenza nella casa di produzione cinematografica a Sue capita comunque di sostenere un provino come attrice drammatica: gli esiti sono negativi, ma il regista afferma con convinzione che la giovane è dotata di un talento comico innato. Frattanto i genitori di Sue hanno deciso lasciare il paese di residenza, caratterizzato da condizioni climatiche avverse alla loro salute, vendono casa e si trasferiscono nella solatia California. Raggiunta la figlia, con in mano l'ingente gruzzolo in contanti ricavato dalla vendita, essi si affidano a T. Phillip Hackett, un sedicente consulente finanziario e, inesperti come sono, gli consegnano l'intera somma perché venga investita in azioni. Hackett, di lì a poco riferisce loro che la società in cui hanno investito il capitale è fallita, e non c'è alcuna possibilità di recuperare il danaro. I Graham sono sul lastrico, considerando anche il fatto che Sue - per aver inavvertitamente liberato un leone, previsto per un film, all'interno degli studios - viene licenziata. I genitori Graham si avviano mestamente alla stazione ferroviaria per ritornare al paese con quel poco che rimane loro. Ma Sue e David hanno subodorato, azzeccandoci, che Hackett in realtà è un truffatore: lo affrontano, e riescono a recuperare l'intera somma. Quattro anni dopo Sue ha abbandonato l'idea di una sua vocazione cinematografica, e, in compagnia del marito David e del loro figlioletto, guarda per la prima volta il filmato del suo provino di un tempo: capisce allora come mai era stata definita un talento comico. Le riprese sono state effettuate dal 23 aprile al 23 luglio del 1922 presso i Mack Sennett Studios in Glendale Boulevard di Los Angeles (oggi zona fittamente conurbata, ma ai tempi ampiamente semi-rurale); la post-produzione ha avuto luogo fra il gennaio ed il giugno del 1923. Mack Sennett, il produttore, fa un cameo nella scena del provino di Sue, nei panni dello spettatore col cappello di paglia. Il film (contrassegnato dal n° 192 nella filmografia del sito ''Mabel Normand'', dedicato alla diva) è una delle pellicole superstiti (che constano di circa metà della sua produzione attestata) in cui è coinvolta, come attrice, regista o produttrice, Mabel Normand. Mabel Normand in una scena di ''The Extra Girl'', come appare su ''Film Daily'' del 1° gennaio 1922 Il film, distribuito dalla Associated Exhibitors, è uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 28 ottobre 1923. Copie della pellicola sono conservate da diversi archivi, fra i quali quelli della Cineteca del Friuli, della George Eastman House e del Museum of Modern Art di New York. ''The Extra Girl'' è stato edito più volte in DVD (ad esempio nel 2008 dalla Kino International), ma solo con sistema NTSC; ed in Blu-ray e DVD nel 2014 a cura della Flicker Alley ("The Mack Sennett Collection, Volume One": didascalie inglesi, senza sottotitoli). Il film è visionabile su Prime Video di Amazon. Il poeta Carl Sandburg, due volte Premio Pulitzer, sul Chicago Daily News del 26 dicembre 1923, notava: "La trama di ''The Extra Girl'' è sostanzialmente simile a quella di precedenti film della Normand. (…) Per quanto riguarda Mabel Normand, questa è la sua migliore prestazione attoriale. Ci sono momenti in cui si erge a grande artista della pantomima, e c'è la rivelazione di una personalità dotata di colore, toni e sfumature. Nessun'altra donna del cinema ha un senso così vivido per il comico mischiato col serio, ed una decisa amabilità personale." In tempi più recenti, nel 1970, lo storico del cinema William K. Everson notava: "Il problema principale di ''The Extra Girl'' è la sua costruzione piuttosto farraginosa; pur disponendo di tempo sufficiente per sviluppare tutto in modo corretto, il film omette di spiegare i personaggi e le motivazioni; il cattivo, ad esempio, è gettato improvvisamente nella trama senza senza alcun avvenimento precedente che lo giustifichi. (…) (Il film) è dotato di fascino ed ha alcune buone scene comiche, ma in un certo senso non sta assieme come dovrebbe." William Thomas Sherman, nel 1994, così si esprimeva: "''The Extra Girl'' nell'insieme funziona molto bene, e specialmente in alcuni momenti la mimica di Mabel è squisita. Ma per la maggior parte manca di energia (…) C'è in alcuni momenti in lei una evidente aria di tristezza che conferisce al film un'aura quasi tragica, certo non suggerita dalla sceneggiatura. In maniera paradossale, quindi, il film è inaspettatamente commovente, e nello stesso tempo, qua e là, divertente."
Kupa na Bălgarija 1988-1989
La '''Coppa di Bulgaria 1988-1989''' è stata la 7ª edizione di questo trofeo, e la 49ª in generale di una coppa nazionale bulgara di calcio, iniziata il 7 settembre 1988 e terminata il 24 maggio 1989. Il CSKA Sofia ha vinto il trofeo per la quattordicesima volta.
In questa fase si sfidano 32 squadre divise in 8 gruppi ad eliminazione diretta. Passano alla fase seguente le 3 squadre migliori di ogni girone. === Gruppo 1 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 2 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 3 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 4 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 5 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 6 === Squadra '''''' '''''' '''Lokomotiv Ruse''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 7 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' === Gruppo 8 === Squadra '''''' '''''' '''''' '''7/14 settembre 1988''' '''6/27 ottobre 1988''' A questo turno partecipano anche il CSKA Sofia, lo Slavia Sofia, il Levski Sofia e il Botev Plovdiv, esentati nei turni precedenti grazie alla loro partecipazione alle Coppe Europee. '''10 dicembre 1988''' '''14 febbraio 1989'''
WWE ThunderDome
Il '''WWE ThunderDome''' era una ''bolla'', per evitare la trasmissione del COVID-19, creata dalla WWE , in collaborazione con la società di fan experience, The Famous Group. È stato lanciato nell'agosto 2020 come un modo per i fan del wrestling di partecipare virtualmente agli eventi della WWE durante la pandemia di COVID-19. Il ThunderDome era un sistema di videoconferenza trasmessa da più di 1000 monitor sugli spalti di un'unica arena di scena utilizzata per la trasmissione dei pay-per-view e dei programmi televisivi, ''Raw'' e ''SmackDown''. Funzionava con gli utenti che si registravano giorni prima dell'evento, accedendo e partecipando all'orario di chiamata assegnato per essere visti sullo schermo durante l'evento in tempo reale. Era gratuito assistere ad un evento. Nell'ottobre 2020, un setup simile fu lanciato per lo show ''NXT'', chiamato ''Capitol Wrestling Center'' nel centro di allenamento della WWE, il WWE Performance Center. Nei primi tre mesi, sono state registrate, dal sito ufficiale del ThunderDome, oltre 130.000 richieste di accesso alle varie videoconferenze degli eventi, che sono poi arrivate a oltre 650.000 nel marzo del 2021. Nei suoi 11 mesi di utilizzo, il ThunderDome è stato ospitato in tre arene, tutte in Florida, negli Stati Uniti. La sua prima residenza è stata l'Amway Center di Orlando dal 21 agosto al 7 dicembre 2020. A causa dell'inizio delle stagioni 2020-21 della ECHL e della NBA, la WWE ha trasferito il ThunderDome al Tropicana Field di St. Petersburg, iniziato l'11 dicembre. A causa dell'inizio della stagione 2021 dei Tampa Bay Rays, il ThunderDome è stato poi trasferito nella sua posizione finale dello Yuengling Center a Tampa, iniziata il 12 aprile 2021. La trasmissione finale al ThunderDome è andata in onda il 12 luglio 2021, a causa della ripresa del tour dal vivo della compagnia per Raw e SmackDown, iniziata il 16 luglio. Il periodo di tempo in cui la WWE ha prodotto spettacoli dal ThunderDome è stato definito ''ThunderDome Era''.
A metà marzo 2020, inizio della pandemia di COVID-19, la WWE è stata costretta dalle restrizioni anti-contagio a bloccare il tour dal vivo nelle varie città statunitensi per poi trasferirsi nel suo centro di allenamento, il WWE Performance Center ad Orlando in Florida, senza pubblico, per trasmettere la maggior parte dei programmi: ''Raw'', ''SmackDown'', ''Main Event'', ''205 Live'' e i pay-per-view (tra cui la 36ª edizione dello show più importante della federazione, ''WrestleMania''). Alla fine di maggio 2020, si aprirono le porte ad alcuni atleti di NXT e ad alcuni tirocinanti del Performance Center come pubblico che nel giugno dello stesso anno si ampliò a familiari e amici degli atleti. Il 17 agosto 2020, la WWE ha annunciato che avrebbe trasferito i suoi eventi all'Amway Center di Orlando per un lungo periodo, iniziato il 21 agosto con la prima puntata di ''SmackDown'' in diretta dal cosiddetto ''WWE ThunderDome'', una ''bolla'' contro il contagio da COVID-19 con i fan non nella arena, ma collegati in videoconferenza trasmessa da dei monitor intorno al ring. Solo due giorni dopo, il 23 agosto 2020, ci fu il primo pay-per-view live dal ThunderDome, ''SummerSlam.'' Il contratto di residenza della WWE con l'Amway Center è scaduto il 31 ottobre 2020, ma con l'opzione di prolungare l'accordo con un preavviso di due settimane. Esso è stato esteso al 24 novembre. Il 19 novembre, la WWE ha annunciato che il ThunderDome sarebbe rimasto in Florida, ma sarebbe stato trasferito al Tropicana Field di St. Petersburg, a partire dalla puntata di ''SmackDown'' dell'11 dicembre. Questo cambio di luogo è stato fatto, oltre che per la scadenza del contratto con l'Amway Center, anche a causa dell'inizio delle stagioni 2020-2021 della ECHL e della NBA, infatti l'Amway Center è il palazzetto condiviso dagli Orlando Solar Bears (ECHL) e dagli Orlando Magic (NBA), con il prolungamento dell'accordo con la WWE che porta i Solar Bears a giocare le prime tre partite della stagione in trasferta. L'ultimo show con il ThunderDome trasmesso dall'Amway Center è stato l'episodio di ''Raw'' del 7 dicembre 2020. La WWE non ha annunciato ufficialmente la durata della sua permanenza al Tropicana Field, ma ci si aspettava che la fine dell'accordo di residenza della federazione finisse verso marzo 2021, a causa dell'inizio della stagione 2021 dei Tampa Bay Rays. Il 24 marzo 2021, la promozione ha annunciato che si sarebbe spostata al Yuengling Center, situato nel campus della University of South Florida a Tampa, a partire dalla puntata di ''Raw'' dopo ''WrestleMania 37'' del 12 aprile. La WWE ha registrato la puntata di ''Raw'' del 5 aprile, di ''SmackDown'' del 9 aprile e la cerimonia della ''WWE Hall of Fame 2021'', la settimana prima al Tropicana Field, per consentire lo spostamento tra Tropicana Field e Yuengling Center prima del 12 aprile, data effettiva del debutto nella nuova location. La puntata di ''SmackDown'' del 9 aprile 2021 (registrata il 2 aprile) è stata l'ultimo evento della ThunderDome Era al Tropicana Field. La WWE è rimasta al Yuengling Center fino alla puntata di ''Raw'' del 12 luglio 2021, a causa dell'annuncio della WWE (del 9 luglio) di tornare in tournée con il pubblico dal vivo, dall'episodio di ''SmackDown'' del 16 luglio a Houston, Texas, terminando così la ThunderDome Era. L'ultimo pay-per-view live dal ThunderDome è stato ''Hell in a Cell 2021'' svolto il 20 giugno 2021. ''Hell in a Cell'' è l'unico PPV WWE ad essere stato trasmesso due volte nel ThunderDome. Il 4 ottobre 2020, in occasione di ''NXT TakeOver 31'', ha debuttato un setup simile al ThunderDome, chiamato ''Capitol Wrestling Center'' per gli eventi targati ''NXT''. Il Capitol Wrestling Center è ospitato dal WWE Performance Center e ha molte delle caratteristiche del ThunderDome. La differenza principale è che il Capitol Wrestling Center include anche un piccolo pubblico dal vivo di fan selezionati (che dovevano mettere la mascherina ed essere divisi da pareti di plexiglass originariamente). Il nome è un omaggio alla Capitol Wrestling Corporation, federazione antenata della WWE. Anche gli show targati 205 Live sono passati al Capitol Wrestling Center dopo ''TakeOver 31''. + Orlando St. Petersburg Tampa Amway Center(Orlando, Florida) Tropicana Field(St. Petersburg, Florida) Yuengling Center(Tampa, Florida) Posti: ''''''(Posti pubblico dal vivo per gli show WWE durante la ThunderDome Era: 0) Posti: ''''''(Posti pubblico dal vivo per gli show WWE durante la ThunderDome Era: 0) Posti: ''''''(Posti pubblico dal vivo per gli show WWE durante la ThunderDome Era: 0) 200x200px 200x200px 200x200px * '''SPORTEL Awards 2020''' ** ''Virtual Fan Experience'' * '''Cynopsis Sports Media Awards 2021''' ** ''Best Tech Innovation During the COVID-19 Pandemic'' * '''Cablefax FAXIES Awards 2021''' ** ''New Product or Launch''
André de Cortanze
Ha partecipato a quattro edizioni consecutive della 24 ore di Le Mans e e del Campionato mondiale sport prototipi tra il 1966 e il 1969, ottenendo un terzo posto alla 1000 km di Monza del 1968. == Biografia == Suo padre Charles de Cortanze , che era anche lui un pilota attivo negli ani '30, corse nel 1938 e arrivò quinto assoluto alla 24 ore di Le Mans.
=== Progettista e dirigente === ====Alpine ==== Alpine A442 del 1978 André de Cortanze studiò ingegneria meccanica presso l'Institut national des sciences appliquées di Lione negli anni '60, conseguendo il dottorato nel 1967. Dopo aver completato gli studi, de Cortanze inizio a lavorare come designer e progettista presso il reparto corse di Alpine. Dopo una iniziale breve fase di carriera da pilota da corsa, incominciò quattro decenni di carriera come progettista di veicoli da corsa. I suoi primi progetti furono delle monoposto di Formula 3, 2 e Renault. Mentre stava ancora lavorando e sviluppando all'Alpine A330 come parte del team di progettazione, disegno le prime vetture ch furono l'A360 e l'A364. Entrambe le vetture furono utilizzate da Jean-Pierre Jabouille e Patrick Depailler Formula 3. Depailler vinse il campionato francese nel 1971 su una A360. Con la A367 sempre ideata da Cortanze, Jean-Pierre Jabouille vinse il Campionato Europeo di Formula 2 nel 1976. La prima auto di Formula 1 che De Cortanze progetto l'Alpine A500. L'Alpine A500 era una monoposto prototipale la prima ad avere un motore turbo, che anticipò la Renault RS01, con la quale la Renault entrò nel Campionato del Mondo di Formula 1 nel 1977. André de Cortanze utilizzo la stessa sospensione dell'Alpine A442 per l'A500. La vettura venne collaudata e testata da Jean-Pierre Jabouille su diversi circuiti francesi tra il giugno 1976 e la primavera del 1977. Un altro progetto importante per Alpine fu la A442, con cui Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi vinsero la 24 Ore di Le Mans del 1978.Peugeot 905 del 1990 ==== Peugeot Talbot ==== Nel 1981 Jean Todt ingaggiò de Cortanze per il reparto corse della Peugeot Talbot; Nel 1982 de Cortanze iniziò a lavorare come direttore tecnico, mentre Todt era a capo del reparto corse. Nel 1982 il team Peugeot Talbot entrò nel Campionato del Mondo Rally a fine stagione, con i piloti Stig Blomqvist e Guy Fréquelin alla guida della Talbot Sunbeam Lotus. Il successo arrivò con la Peugeot 205 T16 da lui disegnata, con Timo Salonen nel 1985 e Juha Kankkunen nel 1986. Dal 1987 in poi sotto la sua supervisione, Peugeot ha vinto il Rally Dakar quattro volte di fila (una volta Kankkunen, tre volte Ari Vatanen). Nel 1990 Peugeot decise di partecipare al campionato mondiale Endurance con la 905. L'auto venne progettata da de Cortanze e dal designer Gérard Welter. La carrozzeria venne costruito dalla Dassault Aviation. Con la 905, Peugeot vinse il Campionato del mondo del 1992 e la 24 Ore di Le Mans nel 1992 e nel 1993. Sauber C13 ==== Formula 1: Ligier e Sauber Motorsport ==== Dopo la 24 ore di Le Mans nel 1993, Peugeot ha interrotto il programma sportivo e de Cortanze passò in Formula 1 alla Sauber Motorsport. Insieme a Leo Ress, fu responsabile dello sviluppo della C13, utilizzata da Karl Wendlinger, Andrea de Cesaris, JJ Lehto e Heinz-Harald Frentzen nel Campionato del Mondo di Formula 1 nel 1994. Progetto anche la C14 nel 1995. A fine stagione lascio la squadra per assumere l'incarico di direttore tecnico della Ligier. Ligier JS43 ==== Toyota Motorsport ==== Toyota GT-One Dopo un anno turbolento alla Ligier e prima dell'acquisizione da parte della Prost Grand Prix, de Cortanze venne sostituito da Loïc Bigois e accettò un'offerta dalla Toyota Motorsport. Quando de Cortanze entrò in Toyota nel 1997, lo sviluppo della Toyota GT-One era già in corso, ma venne coinvolto e apporto numerosi miglioramenti al progetto. Diresse e coordinò la scuderia Toyota nelle gare di Le Mans nel 1998 e nel 1999. Dopo il pensionamento della GT-One alla 1000 km del Fuji nel 1999, iniziarono i progetti della casa nipponica per entrare in Formula 1, in cui de Cortanze fu coinvolto e diresse lo sviluppo. Il suo contratto scadde nel maggio 2001, ancor prima che la Toyota Racing partecipasse nel campionato di formula 1. ==== Pescarolo Sport ==== Pescarolo 01, uno degli ultimi progetti di de Costanze Dopo aver lasciato la Toyota, entrò a far parte nella scuderia di Henri Pescarolo come Direttore Tecnico. Le principali vetture progettate furono la Pescarolo C60 e la C02. A metà degli anni 2000, Pescarolo domino le gare della European Le Mans Series con la C60 e ottenne buoni piazzamenti anche a Le Mans. Con la fine dell'attività agonistica della Pescarolo dopo la 24 Ore di Le Mans del 2012, de Cortanze andò in pensione e si ritirò dall'automobilismo sportivo. === Pilota === La carriera agonistica di pilota automobilistico di de Cortanze ebbe inizio a Le Mans nel 1966 con ua Alpine A210 insieme a Jean-Pierre Hanrioud. Gareggiò quattro volte con Alpine a Le Mans. Nel 1968, quando già lavorava come progettista, concluse la gara insieme a Jean Vinatier sulla A220 all'ottavo posto assoluto. Il suo miglior piazzamento internazionale fu il terzo posto ottenuto alla 1000 km di Monza del 1968, gara di campionato del Campionato Mondiale Sport Prototipi. Nel 1970 smise di correre e concluse la carriera di pilota, per concentrarsi come progettista. Peugeot 205 Turbo T16 Nissan 240RS * Alpine A330 * Alpine A360 * Alpine A364 * Alpine A367 * Alpine A500 * Alpine A442 * Nissan 240RS * Peugeot 205 T16 * Peugeot 905 * Ligier JS43 * Sauber C13 * Sauber C14 * Toyota GT-One * Pescarolo C60 * Pescarolo 01
Liangchen meijing hao shiguang
'''''Liangchen meijing hao shiguang''''' è una serie televisiva cinese trasmessa su Tencent Video e iQiyi dall'8 aprile al 1º maggio 2021.
Liang Chen si dedica a portare buone opere musicali agli ascoltatori, esprimendo l'idea di essere gentili, reali e perfetti. Lu Jing ama il computer e la ricerca sui big data. È altamente riconosciuto nel campo accademico attraverso lo studio del complicato comportamento umano e della psicologia, influenzando così i compagni di classe in giro con la sua solida alfabetizzazione specialistica. Sono prima estranei ma poi accomunati dai big data e si avvicinano nel viaggio verso l'inseguimento dei sogni.
Chiesa di San Martino Vescovo (Vedelago)
La '''chiesa di San Martino Vescovo''' è la parrocchiale di Vedelago, in provincia e diocesi di Treviso; fa parte del vicariato di Castelfranco.
A Vedelago venne costruita una chiesa nel XVII secolo, che fu sostituita nel 1717 da una nuova progettata da Giorgio Massari; quest'ultima venne interessata tra il 1766 e il 1769 da un ampliamento, in occasione del quale si provvide a rimaneggiare la facciata. L'edificio fu nuovamente ingrandito tra il 1906 e il 1907, allorché si procedette a rifare il presbiterio e l'abside. Nel 1926, dopo la demolizione della vecchia chiesa settecentesca, venne posta la prima pietra della nuova parrocchiale; i lavori terminarono l'anno successivo. La struttura fu interessata da un restauro negli anni ottanta, per poi venir ulteriormente ristrutturata negli anni 2000. === Esterno === La facciata a salienti della chiesa, rivolta a ovest, è in mattoni a faccia vista e presenta un basamento marmoreo bianco; al centro è posto il protiro sorretto da colonne binate in marmo rosso di Asiago, a protezione del portale d'ingresso, sormontato da una lunetta contenente un mosaico raffigurante ''Cristo a braccia aperte'', mentre più in alto è collocato all'interno di una grande arcata a tutto sesto un bassorilievo rappresentante un'alta croce latina tra due angeli e le lettere greche Α e Ω; ai lati, oltre a due contrafforti, sono presenti due strette monofore a tutto sesto murate. Vicino alla parrocchiale sorge il settecentesco campanile a base quadrata, che misura un'altezza di circa 40 m; la cella presenta una bifora per lato ed è coronata da un'alta guglia piramidale poggiante su un tamburo ottagonale. L'interno === Interno === L'interno dell'edificio è diviso in tre navate, coperte da soffitti piani a cassettoni lignei e suddivise tra loro da archi a tutto sesto in laterizio, retti da colonne marmoree con capitelli a dado scantonato; al termine dell'aula, oltrepassato il transetto si apre attraverso l'arco trionfale il presbiterio a pianta quadrata, a sua volta chiuso dall'abside semicircolare. Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali i due altari della Madonna e del Sacro Cuore, costruiti nel 1776, l'altare maggiore in marmo, costruito tra il 1741 e il 1750 a Follina, l'antica statua raffigurante ''Sant'Antonio'' e il grande mosaico del catino absidale ritraente ''Cristo Re in trono tra la Madonna e San Martino''.
Philoglossa
'''''Philoglossa''''' DC., 1836 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.
L'habitus delle piante di questo genere è formato da piccole erbe (annuale o perenne) da erette a striscianti. I fusti possono essere da pelosi a strigosi (con peli ispidi e ruvidi). Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto o spiralato (possono essere presenti delle rosette basali); sono picciolate o raramente sono sessili. Alla base delle foglie possono essere presenti delle oblunghe pseudostipole o dei dischi nodali, talvolta fusi nella guaina. La lamina è intera: da lanceolata a ovata con bordi dentati. Le venature sono trinervate, actinodrome. La superficie può essere da liscia a bollosa ed è colorata di verde e priva di tomento. La consistenza in genere è fogliacea oppure carnosa. L'infiorescenza è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. I capolini possono essere raccolti in formazioni corimbose, subcimose o tirsoidi oppure sono singoli (monocefali) con peduncoli (raramente sono sessili). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma ampiamente campanulata composto da 20 - 30 squame (o brattee) disposte in 3 - 4 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi. Il ricettacolo, alveolato, spesso con creste o punte sporgenti, è nudo (senza pagliette). I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi da 21 a 70) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi da 30 a 60) sono in genere ermafroditi. :* Formula fiorale: ::: */x '''K''' , '''C''' (5), '''A''' (5), '''G''' 2 (infero), achenio :* Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame. :* Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di giallo; le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono allungati e lineari, il colore è giallo (occasionalmente porpora o marrone). :* Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere possono avere delle code anche con frange. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato. :* Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra). I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio è compressa e varia da oblunga a prismatica a 2 coste; la superficie è glabra. Il pappo, deciduo, più o meno a due serie, è formato da squame; può anche mancare. * Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). * Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). * Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. La distribuzione delle piante di questo genere è relativa alla Colombia, Bolivia, Ecuador e Perù. La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, ''nomen conservandum'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi, oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi). La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. ===Filogenesi=== Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante. Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae. Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù: :* nei fusti è frequente la presenza di lattice; :* le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose; :* il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine; :* le corolle del disco sono profondamente lobate; :* le basi delle antere sono calcarate; :* le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo; :* il polline è spinoso e sferico. Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere). Il genere ''Philoglossa'' all'interno della sottotribù fa parte di un gruppo monofiletico formato dai genere ''Erato'', ''Philoglossa'' e ''Chionopappus''. In particolare ''Erato'' e ''Philoglossa'' formano un "gruppo fratello". Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri: :* il portamento è piccolo-erbaceo, eretto o decombente; :* le foglie sono trinervate, sono verdi e prive di tomento; :* gli acheni hanno delle forme compresse con 2 coste; :* il pappo può essere assente. In precedenti ricerche questo genere era descritto all'interno della sottotribù ''Munnoziinae''. Recenti studi filogenetici sul DNA delle specie della tribù hanno tuttavia rimesso in discussione le circoscrizioni delle due sottotribù Munnoziinae e Paranepheliinae in quanto in alcuni conteggi del DNA i generi ''Erato'', ''Chionopappus'' e ''Philoglossa'' risultano formare con le specie della sottotribù Munnoziinae un "gruppo fratello" rendendo così le due sottotribù parafiletiche. Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = 36. ===Elenco delle specie=== Per questo genere sono assegnate le seguenti 5 specie: * ''Philoglossa blakei'' H.Rob. & Cuatrec. * ''Philoglossa mimuloides'' (Hieron.) H.Rob. & Cuatrec. * ''Philoglossa peruviana'' DC. * ''Philoglossa pterocarpa'' Sandwith * ''Philoglossa purpureodisca'' H.Rob. ===Sinonimi=== Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità: * ''Jaumeopsis'' Hieron.
Coffee cake
La '''''coffee cake''''' è una torta statunitense consumata a colazione per accompagnare il caffè, il caffellatte o il tè. Il dolce presenta una consistenza tenera simile a quella della brioche, ha forma circolare, e ne esistono numerose varianti che possono contenere cannella, frutta secca, marmellata, formaggio dolce, o crema al burro al caffè.
Nel corso del diciassettesimo secolo, gli abitanti del centro-nord Europa erano soliti bere il caffè, che da alcuni decenni era stato introdotto nel continente, mentre mangiavano delle torte dolci come il ''gugelhupf'', che contenevano lievito, farina, frutta secca, e spezie dolci. A causa dei flussi migratori che partivano dalla Germania e dalla Scandinavia per arrivare nel Nord America, tali pietanze vennero esportate oltreoceano, ove assumeranno col tempo sempre più i connotati delle odierne ''coffee cake''. Intanto, durante il diciottesimo secolo, i cuochi americani preparavano delle torte aromatizzate con il caffè per non sprecare la bevanda. Il termine ''coffee cake'' appare nell'opera teatrale ''The Gift'' del 1850 di Virginia De Wyze. Dopo la fine della prima guerra mondiale, grazie alle moderne tecniche di pastorizzazione, si diffuse la ''coffee cake'' con panna acida.
Chionopappus benthamii
'''''Chionopappus benthamii''''' S.F.Blake, 1935 è una pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae. ''Chionopappus benthamii'' è anche l'unica specie del genere '''''Chionopappus''''' Benth., 1873.
L'habitus delle pianta di questa voce è arbustivo. I fusti sono tomentoso-aracnoidi e probabilmente non contengono latice. Le foglie in genere sono disposte lungo il fusto in modo opposto e sono fuse nella guaina. La lamina è intera: da lanceolata a ovata con bordi più o meno continui. Le venature sono trinervate. La superficie può variare da liscia a bollosa. L'infiorescenza, di tipo dicasiale semplice, è formata da capolini di tipo radiato eterogamo. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo (corto o lungo) sorregge un involucro a forma campanulata composto da 50 - 55 squame (o brattee) disposte in circa 5 serie in modo embricato e scalato che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono due tipi di fiori: quelli esterni ligulati, disposti a raggiera e quelli interni tubulosi molto più numerosi. Il ricettacolo è formato da pagliette simili a cinghie. I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori si dividono in due tipi: del raggio e del disco. I fiori del raggio (ligulati e zigomorfi circa 40) sono di solito femminili e fertili. I fiori del disco (tubulosi e actinomorfi da 75 a 125) sono in genere ermafroditi. :* Formula fiorale: ::: */x '''K''' , '''C''' (5), '''A''' (5), '''G''' 2 (infero), achenio :* Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame. :* Corolla: le ligule delle corolle dei fiori del raggio hanno delle forme da lineari a ellittico-oblunghe (a volte sono ben sviluppate) e terminano con tre denti, sono colorate di rosso e sono glabre; le gole dei fiori del disco sono ampie fin dalla base, mentre i lobi sono allungati e lineari. :* Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le teche delle antere alla base hanno delle corte code. Il polline è ricoperto da spine in modo uniforme. Il polline è sferico, e tricolporato, echinato. :* Gineceo: lo stilo è filiforme, mentre gli stigmi dello stilo sono due, brevi e divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi in genere sono corti e filiformi ed hanno la superficie stigmatica (papille) interna. La parte superiore dello stilo può essere pelosa (quella basale è glabra). I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio varia da oblunga a prismatica a 8 - 10 coste; la superficie è minutamente setolosa. Gli acheni contengono dei rafidi allungati. Il pappo, persistente, più o meno a due serie, è formato da 8 - 10 setole piumose. * Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). * Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). * Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti le brattee dell'involucro possono agganciarsi ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. La distribuzione delle piante di questa specie è relativa al Perù. La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, ''nomen conservandum'') probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi, oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi). La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie. ===Filogenesi=== Le piante di questa voce appartengono alla tribù Liabeae della sottofamiglia Vernonioideae. Questa assegnazione è stata fatta solo ultimamente in base ad analisi di tipo filogenetico sul DNA delle piante. Precedenti classificazioni descrivono queste piante nella sottofamiglia Cichorioideae oppure (ancora prima) i vari membri di questo gruppo, a dimostrazione della difficoltà di classificazione delle Liabeae, erano distribuiti in diverse tribù: Vernonieae, Heliantheae, Helenieae, Senecioneae e Mutisieae. Le seguenti caratteristiche sono condivise dalla maggior parte delle specie della tribù: :* nei fusti è frequente la presenza di lattice; :* le foglie hanno una disposizione opposta e spesso sono fortemente trinervate con superfici inferiori tomentose; :* il colore dei fiori del raggio e del disco sono in prevalenza gialli o tonalità vicine; :* le corolle del disco sono profondamente lobate; :* le basi delle antere sono calcarate; :* le superfici stigmatiche sono continue all'interno dei rami dello stilo; :* il polline è spinoso e sferico. Il genere di questa voce è descritto nella sottotribù Paranepheliinae H. Rob., 1983, una delle quattro sottotribù di Labieae. La sottotribù si trova nel "core" della tribù, e insieme alla sottotribù Munnoziinae formano un "gruppo fratello" (entrambe le sottotribù sono state le ultime a divergere). Il genere ''Chionopappus'' all'interno della sottotribù fa parte di un gruppo monofiletico formato dai genere ''Erato'', ''Philoglossa'' e ''Chionopappus''. In particolare la specie di questa voce gli altri due generi forma un "gruppo fratello". Le specie di questo genere sono individuate dai seguenti caratteri: :* il portamento varia da subarbustivo a arbustivo; :* il ricettacolo è formato da pagliette; :* il colore della corolla è rosso; :* gli acheni sono prismatici a 8 - 10 coste; :* il pappo, persistente, è formato da setole piumose. In precedenti ricerche questo genere era descritto all'interno della sottotribù ''Liabinae'' o anche ''Munnoziinae''. Recenti studi filogenetici sul DNA delle specie della tribù hanno tuttavia rimesso in discussione le circoscrizioni delle due sottotribù Munnoziinae e Paranepheliinae in quanto in alcuni conteggi del DNA i generi ''Erato'', ''Chionopappus'' e ''Philoglossa'' risultano formare con le specie della sottotribù Munnoziinae un "gruppo fratello" rendendo così le due sottotribù parafiletiche. Il numero cromosomico delle specie di questo gruppo è: 2n = circa 18.
Rab'-e Rashidi
Rovine di Rab'-e Rashidi '''Rab'-e Rashidi''' era il sito di un complesso, tra cui una scuola e un laboratorio per la produzione di libri, nella parte nord-orientale della città di Tabriz, in Iran, costruito all'inizio del XIV secolo durante il regno di Ghazan, un sovrano della dinastia ilkhanide. Successivamente altri edifici hanno sostituito i primi e il sito è ora in rovina, ma è il complesso originale che conferisce al sito la sua fama. Venne fondato e riccamente dotato da Rashid al-Din Hamadani, il primo ministro di Ghazan Khan. Rashid-al-Din cercò di riunire gli intellettuali più famosi del suo tempo nei campi della filosofia, della scienza e della medicina. Il complesso iniziò a declinare dopo l'esecuzione capitale di Rashid al -Din nel 1318, sebbene suo figlio Ghiyas al-Din ibn Rashid al-Din guidò un risveglio negli anni 1330, prima di subire l'esezuzione capitale nel 1336. Il documento di fondazione del complesso è giunto ai nostri giorni, è datato agosto 1307 e fornisce un quadro dettagliato di come avrebbe dovuto funzionare l'istituzione. Ci sono appendici successive e il sito potrebbe aver funzionato prima del 1307. Erano previsti oltre 100 dipendenti, circa un quarto operai e il resto professionisti qualificati, oltre a 220 schiavi. C'era anche una dotazione per gli studenti stipendiati. Oltre a ciò il complesso ospitava un laboratorio per la produzione di libri, dove vennero prodotti i primi manoscritti del ''Jami' al-tawarikh'' e, probabilmente, negli anni 1330, il ''Grande Shahnameh mongolo''. Il sito era caduto in rovina quando Shah Abbas lo scelse per la costruzione di un forte, incluso il palazzo del governatore. Alla fine del XVII secolo anche questi edifici erano caduti in rovina, come riferì un viaggiatore. Solo una piccola parte dell'edificio in rovina rimane in piedi, con la maggior parte delle sue strutture rimanenti forse sotto terra. Gli archeologi stanno scavando e studiando il grande complesso. Oggi gli edifici storici del Rab'-e Rashidi non sono più identificabili. Tutto ciò che rimane sono alcune basi in muratura delle fortificazioni che furono costruite durante il XIV secolo o da Shah Abbas nel XVII secolo. La più importante delle basi in muratura, ancora esistenti, ha una sporgenza rettangolare, forse la base per un osservatorio astrologico menzionato negli scritti di Rashid al-Din. Nel sito sono stati trovati anche frammenti di mosaici che potrebbero risalire dal tempo di Rashid al-Din fino al periodo safavide.
La dotazione era di quasi 50.000 dinari, una somma enorme. Quasi la metà di questa andò ai supervisori, Rashid al din stesso mentre era vivo, e in seguito ai suoi figli. Erano stati fissati gli stipendi per i dipendenti, e il più alto veniva pagato al più anziano dei due professori: 500 dinari all'anno. C'era un assistente (200 dinari) e dieci studenti pagati, che guadagnavano 30 dinari per un periodo di cinque anni. L'altro professore aveva due studenti. Il Corano veniva recitato presso la tomba 24 ore su 24, con 24 recitanti pagati 50 dinari in totale, oltre a quattro membri del personale religioso più anziano. C'era un'area speciale per le devozioni sufi, con uno sceicco (150 dinari) e altri 5 sufi (30 dinari). C'era un ospedale con un primario (330 dinari) e un chirurgo/oculista (100 dinari), oltre a due tirocinanti (30 dinari per 5 anni). I 220 schiavi includevano circa 150 giardinieri e 20 turchi, a cui erano assegnati ruoli più fisici, compresa la sicurezza e la riscossione dell'affitto. Questi ricevevano una razione di pane superiore del 50% rispetto agli altri schiavi. Tutto il personale riceveva anche pane e altro cibo oltre al salario. Il cibo veniva distribuito anche a coloro che frequentavano la tomba in determinate ore; inoltre venivano sfamati 100 poveri ogni giorno. Il complesso, in cima ad una collina, era circondato da una cinta muraria. Vi si accedeva attraverso un grande portale, con minareti, che dava su un cortile con quattro iwan. Al di là di questo si trovavano gli edifici principali e altre strutture come un bagno. Un'altra vista di Rab'-e Rashidi Le origini di Rab'-e Rashidi risalgono al XIII secolo, quando Rashid-al-Din Hamadani, ministro di Ghazan Khan, settimo sovrano della dinastia ilkhanide, stabilì un grande centro accademico a Tabriz, all'epoca capitale dell'Ilkhanato, che chiamò Rab'-e Rashidi. Dopo la sua morte, diversi anni dopo, Khajeh Rashid fu sepolto in questo luogo nella tomba che aveva fatto preparare per se stesso. Il complesso era dotato di una fabbrica di carta, una biblioteca, un ospedale (''Dar-ol-Shafa''), ''Dar-ol Quran'' (centro coranico), strutture residenziali per insegnanti, quartiere studentesco, un grande caravanserraglio e altre strutture durante l'era ilkhanide. Vi studiavano studenti provenienti da Iran, Cina, Egitto e Siria, sotto la supervisione di intellettuali, scienziati, medici e studiosi islamici. I componenti principali della istituzione erano una biblioteca, un ospizio, un ospedale, un khanqah e una tomba con moschee invernali ed estive. La tomba era originariamente quella di Rashid al-Din, costruita da suo figlio Muhammed Ghiyath. Tuttavia, a causa di quella che si crede sia stata una cospirazione, Rashid al-Din fu giustiziato con il falso pretesto di aver avvelenato Oljeitu Khan. Questa svolta degli eventi fu ulteriormente aggravata dalle voci, emerse durante il regno di Miran Shah (1404-1407), che Rashid al-Din fosse stato ebreo; di conseguenza, i suoi resti furono riesumati dalla sua tomba al Rab'-e Rashidi e trasferiti in un cimitero ebraico. Oltre ai componenti dell'istituzione, il complesso venne circondato da un quartiere residenziale. Conteneva caravanserragli, negozi, bagni, magazzini, mulini, fabbriche e trentamila case. L'intero complesso era circondato da un muro che Ghazan Khan aveva iniziato a costruire per racchiudere l'intera città di Tabriz, e successivamente da un secondo che ne racchiudeva i sobborghi. Poiché la sua reputazione era stata contaminata e il complesso saccheggiato, il Rab'-e Rashidi iniziò a declinare dopo la morte di Rashid al-Din nel 1318. Sebbene il figlio, Muhammed Ghiyath, avesse tentato di espandere il sito dopo la morte del padre, anche lui fu messo a morte nel 1336 e la struttura fu nuovamente saccheggiata. Secondo storie successive, prima di Shah Abbas, un sovrano di nome Malik Ashraf aveva assunto il controllo del sito nel 1351 e lo ampliò ulteriormente costruendo fortificazioni, moschee, ospedali e scuole.
Drino
Il '''Drino''' è un fiume, affluente di sinistra della Voiussa, che nasce nella Grecia nord-occidentale e attraversa l'Albania meridionale.
Il Drino nasce nel territorio dell'unità periferica di Giannina, nella Grecia nord-occidentale, presso il villaggio di Delvinaki. Scorre verso nord-ovest e attraversa il confine albanese presso Ktismata. Continua il suo percorso lambendo Argirocastro, uno dei principali centri dell'Albania meridionale, e sfocia in sinistra orografica nella Voiussa a sud di Tepelenë.
Nessundorma
'''''Nessundorma''''' è stato un programma televisivo italiano comico e satirico condotto da Paola Cortellesi e trasmesso da Rai 2 in seconda serata dal 22 marzo 2004, per dodici puntate.
Dopo l'esperienza del ''Festival di Sanremo 2004'' che vide la Cortellesi mattatrice al fianco di Simona Ventura, le viene affidato un programma tutto suo in seconda serata su Rai 2, dalla durata di novanta minuti, per dodici puntate. Il programma ideato e scritto dalla stessa Cortellesi e dagli autori Furio Andreotti, Massimiliano Bruno, Fabio Di Iorio, Rocco Tanica, Ennio Meloni e Luca Parenti, per la regia di Celeste Laudisio, vede l'attrice prodursi in un one woman show ricco di parodie sulla televisione contemporanea, imitazioni, momenti musicali, ospiti in studio e monologhi. A coadiuvare l'attrice un cast fisso composto da Massimiliano Bruno, Melanie Gerren, Ubaldo Pantani, Raffaele Vannoli e Riccardo Rossi. Valerio Mastandrea e la cantante Giorgia, partecipano come "disturbatori" speciali del programma. Il programma non fu esente da polemiche e censure. Secondo una dichiarazione dell'attrice a Radio Capital, il programma fu abbandonato a se stesso e non ottenne il successo sperato a causa del fatto che dalla seconda serata fu spostato in terza. Nella stessa intervista dichiarò che il programma fu anche oggetto di interferenze da parte della censura, in particolare per il personaggio di padre Marco, non gradito alla chiesa
Junior TV (Italia)
'''Junior TV''' è stata un'emittente televisiva dedicata ai bambini dai 3 ai 5 anni. Il canale era disponibile sulla LCN 45 del digitale terrestre fino al 13 febbraio 2015, data di chiusura. Il canale non ha mai iniziato ufficialmente le trasmissioni, trasmettendo televendite e prove tecniche di trasmissioni.
Il 27 giugno 2014, alle ore 22:00, il canale televisivo tematico Neko TV interrompe le sue trasmissioni con un cartello che recita "''Dal 1° luglio per seguire NEKOTV sintonizzati sulla numerazione 247 del telecomando risintonizzando il decoder''". Questo cambio di numerazione è avvenuto per lasciare libera la LCN 45, che verrà usata per le trasmissioni di Junior TV. Il 30 giugno 2014, il cartello che annunciava il cambio di LCN scomparve e lasciò il posto ad un ulteriore cartello che annuncia l'arrivo dell'emittente Junior TV. Il 1 luglio 2014 l'LCN 45 è stata attivata e dedicata al cartello dell'arrivo della nuova emittente tematica. Le trasmissioni regolari dovrebbero iniziare, secondo lo staff comunicazione di Junior TV, alla fine del 2014. Il 1 settembre 2014 sparisce il cartello fisso e iniziano una serie di bumper in loop, insieme all'inizio trasmissioni in 16:9. Il 27 settembre inizia la trasmissione delle televendite, che si dovrebbero interrompere con l'inizio delle trasmissioni regolari. A mezzanotte del 31 ottobre 2014 iniziano le trasmissioni di test, che falliranno con problemi audio e video. Sul profilo Facebook dell'emittente, il 24 settembre, viene pubblicato un post che annuncia l'inizio delle trasmissioni regolari il 1 dicembre 2014. Però l'inizio delle trasmissioni non avverrà mai per la mancanza di soci e per la mancanza di diritti sui programmi. Il 17 aprile 2015 il canale cessa definitivamente le trasmissioni e la LCN 45 verrà occupata di nuovo da Neko TV. Cartello di Junior TV * Yup Yups (mai doppiato) * Leon (immagini troppo veloci) * Gli Happets * Telmo e Tula * Chez Polo (mai doppiato)
La clinica tra i monti
'''''La clinica tra i monti''''' è una serie televisiva tedesca prodotta Lisa Film e ARD-Degeto Film e trasmessa dal 2006 al 2013 dall'emittente ARD 1 . Protagonista della serie è l'attore Erol Sander; altri interpreti principali sono Anica Dobra, Saskia Valencia, Claudine Wilde, Julia Thurnau, Sigmar Solbach, Brigitte Kren, Benjamin Felix Mayer, Lukas Schust e Beate Maes. La serie si compone di 6 episodi in formato di film TV. L'episodio pilota venne trasmesso in prima visione Germania il 1º maggio 2006; l'ultimo, intitolato ''Notfall für Dr. Guth'', venne trasmesso in prima visione il 1 marzo 2013. In Itallia la serie è stata trasmessa in prima visione da Canale 5 dal 2008.
Dopo aver accidentalmente causato la morte del fratello, il Dottor Daniel Guth, un chirurgo di Berlino, decide di lasciare la professione e di ritirarsi nelle Alpi del Salisburghese, dove vive un suo vecchio amico, il Professor Alexander Ohlendorf. Sulle montagne, il medico conosce la Dott.ssa Miriam Berghoff, che ha in progetto di trasformare la clinica privata gestita dal defunto padre in un ospedale pubblico: Daniel si convince a collaborare al nuovo progetto. * Dottor Daniel Guth, interpretato da Erol Sander * Miriam Berghoff, interpretata da Anica Dobra (ep. 1-4) e Saskia Valencia * Dott.ssa Alana Hellmann, interpretata da Claudine Wilde (ep. 1) e Julia Thurnau (ep. 2) Nr Titolo originale Titolo italiano Prima TV Germania Prima TV Italia 1 1º maggio 2006 2008 2 ''Eine Frage des Herzens'' ''I sentimenti del cuore'' 1º maggio 2007 3 ''Aus heiterem Himmel 4 aprile 2008 4 ''Riskante Entscheidung'' ''Una scelta pericolosa'' 1 maggio 2009 1º settembre 2010 5 ''Liebe heilt Wunden'' ''Ritorno alla vita'' 19 marzo 2010 27 giugno 2011 6 ''Notfall für Dr. Guth'' 1º marzo 2013
Cleveland Browns 2010
La '''stagione 2010 dei Cleveland Browns''' è stata la 57ª della franchigia nella National Football League. La squadra terminò con un record di 5-11, mancando l'accesso ai playoff per l'ottavo anno consecutivo.
'''Stagione regolare''' Turno Data Avversario Risultato Record Stadio Sintesi 1 12 settembre at Tampa Bay Buccaneers '''S''' 14–17 0–1 Raymond James Stadium Recap 2 19 settembre Kansas City Chiefs '''S''' 14–16 0–2 Cleveland Browns Stadium Recap 3 26 settembre at '''Baltimore Ravens''' '''S''' 17–24 0–3 M&T Bank Stadium Recap 4 3 ottobre '''Cincinnati Bengals''' '''V''' 23–20 1–3 Cleveland Browns Stadium Recap 5 10 ottobre Atlanta Falcons '''S''' 10–20 1–4 Cleveland Browns Stadium Recap 6 17 ottobre at '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 10–28 1–5 Heinz Field Recap 7 24 ottobre at New Orleans Saints '''V''' 30–17 2–5 Louisiana Superdome Recap 8 ''Settimana di pausa'' 9 7 novembre New England Patriots '''V''' 34–14 3–5 Cleveland Browns Stadium Recap 10 14 novembre New York Jets '''S''' 20–26 (dts) 3–6 Cleveland Browns Stadium Recap 11 21 novembre at Jacksonville Jaguars '''S'''20–24 3–7 EverBank Field Recap 12 28 novembre Carolina Panthers '''V''' 24–23 4–7 Cleveland Browns Stadium Recap 13 5 dicembre at Miami Dolphins '''V''' 13–10 5–7 Sun Life Stadium Recap 14 12 dicembre at Buffalo Bills '''S''' 6–13 5–8 Ralph Wilson Stadium Recap 15 19 dicembre at '''Cincinnati Bengals''' '''S''' 17–19 5–9 Paul Brown Stadium Recap 16 26 dicembre '''Baltimore Ravens''' '''S''' 10–20 5–10 Cleveland Browns Stadium Recap 17 2 gennaio '''Pittsburgh Steelers''' '''S''' 9–41 5–11 Cleveland Browns Stadium Recap '''Note:''' gli avversari della propria division sono in '''grassetto'''. '''AFC North''' V S P % DIV CONF PF PS STR (2) Pittsburgh Steelers 12 4 0 .750 5–1 9–3 375 232 V2 (5) Baltimore Ravens 12 4 0 .750 4–2 9–3 357 270 V4 '''Cleveland Browns''' 5 11 0 .313 1–5 3–9 271 332 S3 Cincinnati Bengals 4 12 0 .250 2–4 3–9 322 395 S1
Elizabeth Is Missing
'''''Elizabeth Is Missing''''' è un film per la televisione del 2019 diretto da Aisling Walsh e tratto dall'omonimo romanzo di Emma Healey. Il film segna il ritorno di Glenda Jackson sul piccolo schermo dopo ventisette anni d'assenza.
L'ottuagenaria Maud soffre della malattia di Alzheimer e ogni giorno la sua memoria peggiora. Quando la sua anziana amica Elizabeth non si presenta a un appuntamento concordato tra le due, Maud comincia a pensare che le sia successo qualcosa di brutto ma i suoi familiari non le danno retta. Comincia allora ad investigare da sola sull'accaduto e mentre cerca di ritrovare Elizabeth le ritornano alla mente i ricordi di un'altra sparizione misteriosa, quella della sua sorella maggiore Sukey, scomparsa settant'anni prima. Alla fine Helen, la figlia di Maud, scopre che Elizabeth non è scomparsa, ma ricoverata in ospedale perché ammalatasi dopo aver fatto giardinaggio con Maud. Incoraggiata dalla madre, Helen comincia a scavare nel giardino di Maud e scopre i resti di Sukey, uccisa e sepolta dal marito Frank sette decenni prima. === Riprese === Le riprese sono state iniziate in Scozia tra il luglio e l'agosto del 2019. Nella cittadina di Paisley sono state girate le scene dei flashback ambientati durante gli anni 40. ''Elizabeth Is Missing'' è stato accolto positivamente dalla critica e, in particolare, ha ricevuto le valutazioni massime di cinque stelline nelle recensioni di ''The Guardian'', ''Financial Times'' e ''The Daily Telegraph''. Unanimi sono state le lodi per l'interpretazione di Glenda Jackson, premiata con il British Academy Television Award per la miglior attrice.
Les Mystérieuses Cités d'or (serie animata 2012)
'''''Les Mystérieuses Cités d'or''''' è una serie animata francese del 2012, sequel della serie ''Esteban e le misteriose città d'oro'' del 1982. La serie, anch'essa ispirata al romanzo ''The King's Fifth'' di Scott O'Dell, riporta i protagonisti alla ricerca di altre città d'oro, non più in America Latina ma in Asia e in Africa. Alla produzione hanno partecipato Jean Chalopin e Bernard Deyries, già autori della serie animata storica. La serie si compone di tre stagioni da 26 episodi ciascuna, numerate da 2 a 4 per considerare la serie storica come stagione 1.
;Esteban :''Doppiato da:'' Audrey Pic ;Zia :''Doppiata da:'' Adeline Chetail ;Tao :''Doppiato da:'' Caroline Mozzonne === Seconda stagione === Nº Titolo originale Prima TV originale 1 ''Retour à Barcelone, 1re partie'' 17 novembre 2012 2 ''Retour à Barcelone, 2e partie'' 24 novembre 2012 3 ''Le Secret du tambour'' 23 marzo 2013 4 ''Aux mains des pirates'' 30 marzo 2013 5 ''L'Alchimiste'' 31 marzo 2013 6 ''À l'abordage!'' 31 marzo 2013 7 ''Shaolin'' 1º aprile 2013 8 ''La Trahison'' 27 aprile 2013 9 ''La Prophétie'' 4 maggio 2013 10 ''La Perle noire'' 11 maggio 2013 11 ''À la recherche du dragon jaune'' 18 maggio 2013 12 ''Dans la Cité interdite'' 25 maggio 2013 13 ''Comme un prince'' 1º giugno 2013 14 ''L'Évasion'' 8 giugno 2013 15 ''Le Ventre de Bouddha'' 25 agosto 2013 16 ''Le Labyrinthe'' 1º settembre 2013 17 ''Le Jardin endormi'' 8 settembre 2013 18 ''Le Fils du soleil'' 15 settembre 2013 19 ''L'Oasis'' 22 settembre 2013 20 ''La Fresque des yeux maudits'' 29 settembre 2013 21 ''La Séparation'' 6 ottobre 2013 22 ''Le Feu du dragon'' 13 ottobre 2013 23 ''L'Expédition'' 20 ottobre 2013 24 ''Le Nid du condor'' 27 ottobre 2013 25 ''La Révélation'' 3 novembre 2013 26 ''Face-à-face'' 10 novembre 2013 === Terza stagione === Nº Titolo originale Prima TV originale 1 ''Kagoshima'' 12 ottobre 2016 2 ''Le Daimyo Shimazu'' 3 ''Le grand oiseau d'or'' 13 ottobre 2016 4 ''La colère du Naï No Kami'' 5 ''Le bouclier miroir'' 14 ottobre 2016 6 ''Le retour de Zarès'' 7 ''Le sabre du samouraï'' 17 ottobre 2016 8 ''Quand le masque tombe'' 9 ''Le Thallios'' 18 ottobre 2016 10 ''Sûndagatt'' 11 ''Les ombres de la jungle'' 19 ottobre 2016 12 ''Le temple mémoire'' 13 ''Laguerra'' 20 ottobre 2016 14 ''L'ordre du sablier'' 15 ''Le secret d'Ambrosius'' 21 ottobre 2016 16 ''Les soleils noirs'' 17 ''Libres!'' 24 ottobre 2016 18 ''Ormuz'' 19 ''Un nouveau départ'' 25 ottobre 2016 20 ''La montagne de la Lune'' 21 ''En remontant, tu descendras'' 26 ottobre 2016 22 ''Le seigneur du désert'' 23 ''Les voiles de Rana'Ori'' 27 ottobre 2016 24 ''Le désert des Chaldis'' 25 ''Le serpent et le lion'' 28 ottobre 2016 26 ''Kûmlar'' === Quarta stagione === Nº Titolo originale Prima TV originale 1 ''Lalibela'' 29 novembre 2020 2 ''Le rêve de Zia'' 3 ''Enchaînés'' 6 dicembre 2020 4 ''La grande évasion'' 5 ''La porte des Anciens'' 13 dicembre 2020 6 ''Le fondateur'' 7 ''La fumée qui gronde'' 20 dicembre 2020 8 ''Ophir'' 9 ''La pierre d'éternité'' 21 dicembre 2020 10 ''La dame qui sourit'' 11 ''Le Bako'' 22 dicembre 2020 12 ''Adieu Maître!'' 13 ''La nuit des masques'' 23 dicembre 2020 14 ''La falaise aux esprits'' 15 ''La sorcière'' 24 dicembre 2020 16 ''Orunigi'' 17 ''Révélations'' 28 dicembre 2020 18 ''Au-delà du miroir'' 19 ''Tombés du ciel'' 29 dicembre 2020 20 ''Le sacrifice'' 21 ''Main dans la main'' 30 dicembre 2020 22 ''La porte de l'enfer'' 23 ''Le dernier des Atlantes'' 31 dicembre 2020 24 ''Vengeance'' 25 ''La 7ème Cité d'or'' 1º gennaio 2021 26 ''Fin de l'aventure?''
Nissan Crew
La '''Nissan Crew''' è un'autovettura prodotta dalla casa automobilistica giapponese Nissan Motor dal 1993 al 2009.
Venduta e prodotta esclusivamente per il solo mercato nipponico e utilizzato principalmente come taxi, auto da scuola guida e dalle forze dell'ordine giapponese, si caratterizzava per il suo layout tecnico meccanico a motore longitudinale e trazione posteriore e la costruzione semplice. La sua principale concorrente era la Toyota Comfort . La produzione della Nissan Crew è iniziata a Shatai nel luglio 1993. La maggior parte delle Crews veniva utilizzata come taxi, ma tra il 1994 e il 2002 era disponibile anche un modello "civile" noto come "Crew Saloon". La vettura è stata equipaggiata con il 2,0 litri a sei cilindri in linea RB20E da 130 CV e un motore diesel a sei cilindri in linea RD28 da 2,8 litri, abbinati a un cambio automatico a 4 marce o a un manuale a 5 marce.
Coppa Italia Primavera 2021-2022
La '''Coppa Italia Primavera 2021-2022''', denominata ''Primavera TIMvision Cup'' per questioni di sponsorizzazione, sarà la cinquantesima edizione del torneo riservato alle squadre giovanili iscritte al Campionato Primavera 1 2021-2022 e Campionato Primavera 2 2021-2022. Il torneo inizierà il 15 settembre 2021 e terminerà il 6 aprile 2022. La è la squadra campione in carica.
La competizione si articola su turni successivi ad eliminazione diretta: turno preliminare; trentaduesimi; sedicesimi; ottavi di finale; quarti di finale; semifinali; finale. Tutte le gare si svolgono ad eliminazione diretta in gara unica; in caso di parità si procede con i tempi supplementari e in caso di ulteriore parità con i tiri di rigore. Le società sono posizionate in un tabellone di tipo tennistico con posti dal n. 1 al n. 40. Gli accoppiamenti del turno preliminare sono determinati su base geografica e non prevedono l'assegnazione di numeri. Squadre che entrano in questo turno Squadre qualificate dal turno precedente Turno preliminare(8 squadre) *8 squadre del Campionato Primavera 2 **4 squadre partecipanti al Campionato Primavera 2 2020-2021 con il punteggio più basso **4 squadre ammesse al Campionato Primavera 2 2021-2022 Trentaduesimi di finale(32 squadre) *10 squadre del Campionato Primavera 1 **5 squadre del Campionato Primavera 1 2020-2021 meglio classificate **1 squadra vincente il play-out del Campionato Primavera 1 2020-2021 **4 squadre promosse dal Campionato Primavera 2 2020-2021 *18 squadre del Campionato Primavera 2 **1 squadra perdente il play-out del Campionato Primavera 1 2020-2021 **1 squadre retrocessa dal Campionato Primavera 1 2020-2021 **16 squadre partecipanti al Campionato Primavera 2 2020-2021 *4 vincenti del turno preliminare Sedicesimi di finale(16 squadre) *16 vincenti dei trentaduesimi di finale Ottavi di finale(16 squadre) *8 squadre del Campionato Primavera 1 con numero 1-8 **1 squadra vincitrice della Coppa Italia Primavera 2020-2021 **7 squadre dal Campionato Primavera 1 2020-2021 (dal 1º al 7º posto) *8 vincenti dei sedicesimi di finale Quarti di finale(8 squadre) *8 vincenti degli ottavi di finale Semifinali(4 squadre) *4 vincenti dei quarti di finale Finale(2 squadre) *2 vincenti delle semifinali +'''Ottavi di finale''' Squadre Campionato Primavera 1 ''1'' ''2'' ''3'' ''4'' ''5'' ''6'' ''7'' ''8'' +'''Trentaduesimi di finale''' Squadre Campionato Primavera 1 ''9'' ''10'' ''11'' ''12'' ''13'' ''14'' ''15'' ''16'' ''17'' ''18'' +'''Trentaduesimi di finale''' Squadre Campionato Primavera 2 ''19'' ''20'' ''21'' ''22'' ''23'' ''24'' ''25'' ''26'' ''27'' ''28'' ''29'' ''30'' ''31'' ''32'' ''33'' ''34'' ''35'' ''36'' +'''Turno preliminare''' Squadre Campionato Primavera 2 === Tabellino ===
Horatio Nelson White
Fu uno dei più importanti architetti dello stato di New York del suo tempo, progettando numerosissimi edifici soprattutto nell'area di Syracuse, sua città adottiva.
Nato a Middleton nel New Hampshire l'8 febbraio 1814, venne così chiamato in onore di Horatio Nelson, il celebre ammiraglio britannico che riportò la vittoria sui francesi nella battaglia di Trafalgar. Prima di andare a vivere a Syracuse nel 1843, White lavorò come falegname e muratore ad Andover in Massachusetts. Giunto a Syracuse, fece ben presto parlare di sé, ricevendo elogi in qualità di costruttore della chiesa del Messia. Dopo una breve parentesi a Brooklyn e in California, White tornò a Syracuse nel 1851 fondando uno studio di architettura di successo. Tra le sue opere più significative si annoverano: * Palazzo di giustizia della contea di Oswego (Oswego, 1859) * Edificio Gridley (Syracuse, 1867) * Municipio di Oswego (Oswego, 1870) * Hall of Languages dell'Università di Syracuse (Syracuse, 1871) *Casa di Webster Wagner (Palatine Bridge, 1876) *Chiesa episcopale della Grazia (Syracuse, 1876)
A Teacher: Una storia sbagliata
'''A Teacher: Una storia sbagliata''' è una miniserie TV statunitense del 2020. La miniserie, composta da 10 episodi, è tratta dal film ''A Teacher'', scritto e diretto da Hannah Fidell.
Bella e silenziosamente enigmatica, Claire è la nuova insegnante alla Westerbrook High School ad Austin, in Texas. La donna è stanca e insoddisfatta del suo matrimonio messo in crisi dal fatto che lei e il marito non riescono ad avere un figlio. La vita di Claire cambia quando Eric Walker, un affascinante studente americano del suo corso di inglese, le chiede aiuto per prepararsi al suo esame di ammissione all'università. Popolare ed estroverso, Eric è il capitano della squadra di calcio ed è quasi inseparabile dai suoi migliori amici. Tutto sembra perfetto in superficie, ma Eric è costretto a barcamenarsi tra le pressione della scuola, l'ammissione al college e un lavoro part-time, il tutto mentre dà una mano a occuparsi dei sue due fratelli minori. Mentre Claire ed Eric cominciano a trascorrere più tempo insieme, i limiti vengono oltrepassati e comincia un subdolo gioco di adescamento e trasgressione. Il danno permanente lasciato dalle scelte di Claire diventa impossibile da ignorare per loro, i loro amici e le loro famiglie. Stagione Episodi Pubblicazione originale Pubblicazione Italia Prima stagione 10 2020 2021 === Principali === * Claire Wilson, interpretata da Kate Mara e doppiata da Gaia Bolognesi:Un'insegnante di letteratura inglese appena trasferitasi in una scuola supeiore in Texas. Ha 32 anni e non riesce ad avere un figlio con il marito. Intraprende una relazione sentimentale illecita con Eric Walker, uno dei sui studenti. * Eric Walker, interpretato da Nick Robinson e doppiato da Manuel Meli:Un ragazzo popolare dell'ultimo anno del liceo che ha una relazione sentimentale e sessuale con la sua insegnante di inglese. * Logan Davis, interpretato da Shane Harper e doppiato da Gabriele Vender:Uno dei migliori amici di di Eric. * Matt Mitchell, interpretato da Ashley Zukerman e doppiato da Jacopo Venturiero:Il marito di Claire che viaggia spesso per lavoro e non riesce ad avere un figlio con la moglie. * Kathryne Sanders, interpretata da Marielle Scott e doppiata da Loretta Di Pisa:Un'insegnante di francese, nuova amica di Claire. * Josh Smith, interpretato da Dylan Schmid e doppiato da Alex Polidori:Uno dei migliori amici di di Eric. * Nate Wilson, interpretato da Adam Thompson:Un poliziotto locale fratello maggiore di Claire. * Victoria Davis, interpretata da Jana Peck:La madre di Logan e Cody che diventa ostile nei confronti di Claire dopo che la verità viene a galla. === Ricorrenti === * Sandy Walker, interpretata da Rya Kihlstedt e doppiata da Barbara De Bortoli:La madre single di Eric che deve prendersi cura di lui e dei suoi due fartelli. * Cody, interpretato da Cameron Moulène:Un membro della confraternita ΩKβ e fratello maggiore di Logan. * Alison Martinez, interpretata da Camila Perez:L'ex ragazza di Eric. * Mary Smith, interpretata da Ciara Bravo:La sorella minore di Josh. * Phil e Devin Walker, interpretati rispettivamente da Charlie Zeltzer e Matt Raymond:I fratelli minori di Eric. * Wyatt Wilson, interpretato da M. C. Gainey:Il padre alcolizzato di Claire e Nate. * Ryan, interpretato da Devon Bostick:Il compagno di stanza di Eric al college che cerca di aiutarlo alla vita in quella scuola. === Sviluppo === A febbraio 2014 è stato annunciato che il film ''A Teacher'' sarebbe stato adattato a serie da HBO con Fidell e Brocklehurst come sceneggiatori e produttori esecutivi. Kate Mara, oltre a recitare nella serie è stata nominata produttrice esecutiva e Fidell farà da regista alla serie, che non sarà più rodotta da HBO, ma da FX. Dopo l'acquisizione della 21st Century Fox da Disney nel marzo 2019, The Walt Disney Company è diventata l'azionista principale di Hulu ed, essendo FX stata acquisita durate la trattativa, è stato annunciato che la serie avrebbe debuttato su Hulu e non su FX. Keegan DeWitt è stato assunto per comporre le musiche della serie. === Casting === Nell'agosto 2018 è stato annunciato che kate Mara e Nick Robinson sarebbero stati i protagonisti della serie. A settembre dell'anno successivo Ashley Zukerman, Marielle Scott, Shane Harper e Adam Thompson si sono uniti al cast come personaggi principali; mentre Rya Kihlstedt, Camila Perez, Cameron Moulène e Ciara Bravo come personaggi ricorrenti. === Riprese === Le riprese principali sono state effettuate nel 2019 a Calgary, in Alberta, dall'agosto al 13 ottobre. La miniserie ha debuttato su Hulu il 10 novembre 2020 con i primi 3 episodi, per poi continuare con un episodio a settimana. La serie è stata anche trasmessa da BBC Two dal 3 gennaio 2021. A livello internazionale è disponibile come Star Original su Disney+ dal 23 aprile 2021. Per la miniserie Rotten Tomatoes ha dato un risultato del 72%, ottenuto da 29 recensioni con una valutazione media di 6,26/10; Metacritic, invece, ha dato alla serie un punteggio di 68 di 100 basato su 24 "recensioni generalmente favorevoli". ''A Teacher'' è attualmente la serie più vista su sulla sezione FX di Hulu. Kristen Baldwin di Entertainment Weekly ha valutato l'opera con una B e ha scritto:''Television is a medium that allows us to live with characters; instead, A Teacher gives us a highlight reel of psychic convalescence, before ending on a note of oversimplified closure.''(La televisione è un mezzo che ci permette di convivere con i personaggi; invece, A Teacher ci offre un momento culminante della convalescenza psichica, prima di terminare con una nota di chiusura troppo semplificata.)
Pëtr Petrovič Dolgorukov
Fu padre dei generali Vladimir, Pëtr e Mikhail, nonché nonno dello storico Pëtr Vladimirovič Dolgorukov.
Figlio minore del maggiore generale Pëtr Sergeevič Dolgorukov venne educato nel corpo dei cadetti dell'esercito russo. Nel 1757 iniziò il proprio servizio presso l'ambasciata russa a Berlino, ma con lo scoppio delle ostilità contro la Turchia passò al servizio attivo nell'esercito e venne distaccato in Morea sotto il comando del conte Orlov-Chesmensky. Durante la Rivolta Orlov ottenne il comando della legione spartana, composta da abitanti di Sparta; con essa si guadagnò il rispetto della popolazione al punto che quando suo figlio Mikhail, i veterani che componevano l'esercito di suo padre lo salutarono con lacrime di gioia. Per distinzione personale nella guerra contro i turchi, venne promosso a maggiore il 26 novembre 1770 e gli venne conferita la IV classe dell'Ordine di San Giorgio, in particolare per la presa della città di Andruz e Arcadia e nell'attacco della città di Navarino. Al suo ritorno in Russia, il principe Dolgorukov il 25 marzo 1775 venne promosso tenente colonnello del reggimento di fanteria Tambov e dal 22 settembre 1779 venne promosso al rango di colonnello; il 21 aprile 1789 gli venne conferito il grado di brigadiere generale e nel 1793 venne nominato governatore della città di Kaluga, dove persuase la nobiltà alla fedeltà nei confronti della Russia. Nello stesso anno, il 2 settembre, venne promosso maggiore generale e nominato governatore di Mosca. Il 20 agosto 1796, a causa di una lite con il principe Platon Aleksandrovič Zubov, decise di ritirarsi dai suoi incarichi. L'8 novembre 1796, il giorno successivo all'ascesa al trono dello zar Paolo I, il principe Dolgorukov venne nominato comandante del centro di produzione di armi di Tula. Il 3 marzo 1798 venne promosso tenente generale e il 30 dicembre 1799 raggiunse il grado di generale di fanteria. Insuccessi e malattie lo costrinsero al ritiro definitivo dal servizio attivo nell'esercito russo nel 1802, e da allora visse per lo più nella sua tenuta Speshneve, nella provincia di Tula, dedicandosi all'agricoltura. Lì morì nel febbraio 1815 e venne sepolto a 25 km di distanza, nel monastero dello Spirito Santo della città di Novosil. Anastasia Lapteva con le figlie e il primogenito Il principe Dolgorukov sposò Anastasia Simonovna Lapteva (12 agosto 1755 - 4 luglio 1827), sorella del governatore di Tambov, Nikolai Laptev, dalla quale ebbe i seguenti figli: *Vladimir (1773-1817), maggiore generale *Elena (1774-1823), sposata con il capitano della guardia conte Sergeij Vasilyevič Tolstoy (1767-1831). Uno dei suoi figli, Vladimir, fu decabrista. *Maria (1776-1849), damigella d'onore della zarina, sposò il consigliere di stato Nikolai Petrovich Rimsky-Korsakov (1767-1853) *Pëtr (1777-1806), aiutante generale, diplomatico. *Mikhail (1780-1808), tenente generale, ucciso durante la guerra russo-svedese.
San Giovanni Evangelista (El Greco Madrid)
'''''San Giovanni Evangelista''''' è un dipinto del pittore cretese El Greco realizzato circa nel 1605 e conservato nel Museo del Prado di Madrid in Spagna. Entrò al Museo nel 1921, dalla collezione privata di César Cabañas Caballero.
Dettaglio del ''calice'' Si tratta di un'opera molto simile a quella che si trova nella cattedrale di Toledo. Spicca lo sfondo nuvoloso, che mette in risalto la figura al centro di Sn Giovanni Evangelista il quale reca con la mano sinistra un calice con un drago. Con la mano destra lo esibisce, tale atteggiamento fa pensare sia in fase di dialogo. L'esibizione fa riferimento ad un tentativo di avvelenamento da cui, secondo la tradizione, il Santo sarebbe uscito indenne. Cremisi e verde giallastro collegano il lavoro con il manierismo. Si tratta di un'opera di rapida e abbozzata fattura, basata sui concetti di luce e spiritualità prevalenti nell'opera del pittore.
Nissan 300C
La '''Nissan 300C''' è un'autovettura del tipo berlina a quattro porte di lusso prodotta dalla casa automobilistica giapponese Nissan Motor dal 1984 al 1987.
Arrivata sul mercato europeo contemporaneamente al modello station wagon, la vettura doveva andare a fare concorrenza a berline come Mercedes Classe E o BMW Serie 5. L'auto era dotata di rivestimenti in moquette, sedili anteriori regolabili, volante regolabile, servosterzo, aria condizionata, vetri oscurati, e un motore 3.0 litri V6. La berlina presentava sospensioni anteriori indipendenti. Dotata di cambio automatico con overdrive, il motore V6 da 3,0 litri spingeva la vettura a una velocità massima di 120 mph (193 km/h), con uno scatto nello 0-60 mph (97 km/h) coperto in circa 8,4 secondi. Il motore della serie VG è stato il primo V6 prodotto in serie da Nissan. Le differenze principali della versione station wagon con la berlina erano il cambio manuale a cinque marce e l'assenza di aria condizionata (almeno per il mercato del Regno Unito). Inoltre aveva ruote in acciaio e freni a tamburo posteriori invece dei dischi della berlina. La vettura venne venduta anche in Australia, dove però rimase penalizza insieme ad altre per via della legge aporovata nell'agosto 1986 che penalizzava le vetture di lusso di grossa taglia con una tassazione incrementale del 10%.
Settima Armata d'India (Almeida, 1505)
La VII Armata d'India - ill. in ''Memória das Armadas'', c. 1568. La '''Settima Armata d'India''' fu allestita nel 1505 per ordine del re Manuele I del Portogallo e posta sotto il comando di Don Francisco de Almeida, il primo viceré portoghese delle Indie. La spedizione si proponeva d'assicurare il dominio della marina portoghese sull'Oceano Indiano stabilendo una serie di fortezze costiere in località strategiche e sottomettendo le città percepite come minacce locali . Fu la più grande spedizione sino ad allora inviata dai portoghesi nel Subcontinente indiano e portò alla formale creazione dell'India portoghese .
Manuele I del Portogallo nelle vesti di Re Davide, dettaglio della pala d'altare della Trinità di Lisbona, 1537 circa.Animato da intenti di crociata, re Manuele impresse alla gestione degli affari indiani della Corona una svolta politico-militare radicale rispetto al mero sfruttamento economico prediletto dal cugino Giovanni. Entro il 1504, la Corona portoghese aveva già inviato sei armate in India. Le spedizioni avevano aperto le ostilità con Kozhikode (''Calecute''/''Calicut''), il principale snodo del commercio del pepe del Kerala e Città-Stato dominante sulla costa del Malabar in India. Per contrastare il potere del governo Zamorin di Kozhikode, i portoghesi avevano stretto alleanze e stabilito stazioni di posta (''feitoria'') in tre stati costieri rivali più piccoli, Kochi (''Cochim''), Cannanore (''Canonor'') e Kollam (''Coulão'', ''Qilon''). Quando le armate portoghesi stazionavano in India (da agosto a gennaio), la posizione lusitana nel Subcontinente era sicura: la flotta di Kozhikode non poteva infatti competere con la superiore tecnologia navale ed artiglieria portoghese. Nei mesi primaverili ed estivi, quando l'armata era assente, le ''feitoria'' erano invece molto vulnerabili: gli eserciti dello Zamorin di Kozhikode avevano quasi invaso Kochi due volte. La Quinta Armata (1503) sotto Alfonso de Albuquerque aveva eretto una piccola fortezza in legno a Kochi per difendere la ''feitorias'': il "Forte Sant'Iago", presto ribattezzato "Forte Manuele". La Sesta Armata (1504), sotto Lopo Soares de Albergaria, aveva lasciato una guarnigione portoghese più grande e una piccola pattuglia costiera per molestare Kozhikode e proteggere le città alleate ma ciò era insufficiente contro uno Zamorin che poteva radunare un esercito di decine di migliaia d'uomini. Certo l'armata di Kozhikode era stata umiliata nella battaglia di Kochi (1504) ma il rischio di un secondo attacco era altissimo. Lo Zamorin si rese presto conto dell'urgenza di correggere lo squilibrio nella potenza navale e dei cannoni. Si rivolse allora ai suoi vecchi soci nel commercio delle spezie: i veneziani gl'inviarono un paio di ingegneri militari per aiutarlo a forgiare cannoni europei mentre gli ottomani gli spedirono moderne armi da fuoco. Il fattore critico della mancanza d'una flotta permaneva e l'unico potentato musulmano prossimo allo Zamorin capace di fornirla era il sultanato mamelucco d'Egitto con i suoi arsenali nel Mar Rosso: es. Gedda. Nonostante le suppliche dello Zamorin, di Venezia, del Sultanato degli Agiuran e della comunità mercantile araba d'oltremare, il Mamelucco fu lento a reagire alla minaccia portoghese nell'Oceano Indiano e agì solo nel 1503-1504, quando i suoi tesorieri riferirono il danno al tesoro egiziano provocato dai portoghesi (diminuzione delle entrate da dazi doganali sul commercio delle spezie e sul traffico dei pellegrini). Iniziarono così preparativi segreti per la costruzione d'una flotta della coalizione anti-portoghese nei porti mamelucchi. Nel settembre/ottobre 1504 (o forse 1503), il sultano mamelucco Al-Ashraf Qansuh al-Ghawri inviò un'ambasciata a Roma chiedendo con rabbia che il Papa Giulio II frenasse i portoghesi altrimenti lui avrebbe inflitto ai pellegrini cristiani in Terra Santa il trattamento riservato dai lusitani ai pellegrini musulmani diretti alla Mecca. La minaccia fu inoltrata a Lisbona dal preoccupato pontefice ma servì solo ad avvertire il re Manuele I del Portogallo che il gigante mamelucco addormentato era stato svegliato e che incombeva una minaccia tale per cui era obbligatorio per i portoghesi garantire la loro posizione nell'Oceano Indiano prima che fosse troppo tardi. La posizione portoghese era davvero precaria, non solo in India ma anche nell'Africa orientale. L'unico vecchio alleato affidabile africano era Malindi (''Melinde'') ma le tappe per raggiungerlo erano deboli. La potente città-stato di Kilwa (''Quíloa'') dominava la costa dell'Africa orientale ed era intrinsecamente ostile agli intrusi portoghesi, seppur sino ad allora si fosse trattenuta temendo rappresaglie: era stato costretto a pagare un tributo già da Vasco da Gama nel 1502. Se una potente flotta musulmana avesse sfidato i portoghesi nell'Oceano Indiano, Kilwa sarebbe stata pronta a cogliere l'occasione. Come presunto signore della costa swahili, Kilwa poteva chiudere tutti i punti di sosta portoghesi nell'Africa orientale, compresa l'importantissima Isola di Mozambico (tappa fondamentale dopo la traversata del Capo di Buona Speranza) e l'isola-porto di Sofala (snodo del commercio dell'oro dell'Impero di Monomotapa che i portoghesi stavano cercando di sfruttare). Mombasa (''Mombaça'') sarebbe poi stata felice d'invadere la rivale Malindi, privando i portoghesi del loro unico alleato nella regione. La spedizione di Almeida aveva quindi il duplice obiettivo di assicurare la posizione portoghese in India contro Kozhikode e in Africa orientale contro Kilwa, prima che la coalizione guidata dai mamelucchi terminasse la costruzione della flotta. D. Francisco de Almeida (ritratto postumo - c. 1545) Rampollo d'una nobile famiglia portoghese, gli Almeida, fu il primo Viceré delle Indie ed il fondatore dell'India portoghese (''Estado da Índia''). Con la sua vittoria contro i Mamelucchi nella Battaglia di Diu, garantì la supremazia portoghese nell'Oceano Indiano. A differenza di tutte le armate che l'avevano preceduta, la Settima avrebbe dovuto creare il Vicereame portoghese in India. Questa era stata un'idea di lunga e controversa gestazione alla corte portoghese. Quando re Giovanni II (regno 1481-1495) pianificò la creazione della rotta per l'India, lo fece in termini di arricchimento personale. Monarca ambizioso e accentratore, Giovanni II vedeva la ricchezza come un mezzo per spezzare la dipendenza della corona dalla nobiltà feudale e concentrare il potere nelle mani del re. Il commercio delle spezie era semplicemente un mezzo per alimentare il tesoro reale. Il successore di Giovanni II, Manuele I (regno 1495-1521), era un sovrano più tradizionale, felice della compagnia dei suoi nobili, con una visione più medievale del suo mandato di monarca che includeva l'ansia di diffondere la religione e promuovere la "guerra santa". Per i primi anni del regno di Manuele, le spedizioni indiane erano state in gran parte gestite dal partito "pragmatico" della Corte, erede della visione politica di Giovanni II secondo cui la spedizione era anzitutto un'impresa commerciale. Il successo delle prime ''armade'' aveva però attirato le attenzioni delle altre fazioni cortigiane: es. i "medievalisti", in particolare Duarte Galvão, volevano vestire le spedizioni oceaniche del manto crociato, intendendole come l'apertura di un nuovo fronte di guerra contro l'Islam all'insegna dell'antica ''reconquista''. Galvão azzardò addirittura la possibilità da parte di Manuele di conquistare Gerusalemme e financo la Mecca. I vecchi pragmatici di corte (es. D. Diogo Lobo, barone di Alvito, il potente ''vedor da fazenda'') naturalmente esitarono alla prospettiva di trasformare la loro redditizia impresa in una donchisciottesca guerra santa trans-oceanica e lottarono duramente per impedire che le armate indiane venissero piegate ai disegni di Galvão e compagni. La decisione d'istituire un Viceré delle Indie che sovrintendesse tutti gli stabilimenti portoghesi nell'Oceano Indiano era stata concepita già nel 1503 e rappresentava una delle vittoria dei "medievalisti". Annunciò infatti che i portoghesi non si sarebbero più contentati di commerciare spezie ma che avrebbero stabilito uno stato cristiano orientale per diffondere la religione, stringere alleanze e guidare la guerra santa al "fianco orientale" dell'Islam. Nella visione di Manuele e Galvão, l'offensiva cristiana su due fronti avrebbe potuto convergere sulla Terra Santa e non a caso il re riprese le spedizioni contro il Marocco (Agadir, Mogador,ecc.) e cioè il "fianco occidentale" dell'Islam. Il primo viceré e comandante della Settima Armata fu designato nel 1504 nella persona di Tristão da Cunha. Uno dei Grandi del Portogallo, cortigiano e consigliere di Manuele I, Cunha aveva già partecipato all'equipaggiamento delle precedenti armate ed era quindi un candidato ben visto da entrambi gli schieramenti a corte. Purtroppo, all'inizio del 1505 un'affezione alla vista lo rese temporaneamente cieco e di conseguenza, la scelta per il suo sostituto cadde su Francisco de Almeida. D. Francisco de Almeida era un figlio cadetto di D. Lopo de Almeida, conte di Abrantes. Gli Almeida erano stati tra gli avversari più potenti, risoluti e accesi di Manuele I nonché i principali sostenitori del suo rivale al trono, Giorgio di Lencastre. Francisco era sempre stato una pecora nera degli Almeida: in gioventù, entrò in almeno due cospirazioni contro re Giovanni II a cui erano devoti gli Almeida e fu persino esiliato per un periodo. La lealtà ambivalente di Francisco de Almeida potrebbe essere stata considerata da Manuele come un'opportunità politica: coltivandone il cadetto, poteva attirare il resto della famiglia Almeida dalla sua parte o almeno indebolirne la opposizione. Francisco de Almeida, pieno di ambizione, sembrava disposto a tutto pur di ricevere l'incarico. Nel gennaio 1505, abbandonò scandalosamente l'Ordine di San Giacomo della Spada di Lencastre per l'Ordine del Cristo di Manuele e ricevette poco dopo la lettera di nomina a Viceré, il 27 febbraio 1505. Manuele I designò Almeida capitano maggiore della VII Armata con l'obbligo di rimanere in India per tre anni. Gli sarebbe stato permesso di assumere il titolo di "Viceré" solo dopo la costruzione di quattro fortezze della corona rispettivamente a Anjediva, Cannanore, Kochi e Kollam. Almeida delineò comunque al re un piano modesto, lontano da fantasie medievali: erigere alcune importanti fortezze costiere e insulari in posizioni strategiche, quel tanto che bastava per consentire alla marina portoghese di spaziare in lungo e in largo per l'Oceano Indiano, piuttosto che tentare rovinose conquiste territoriali di grandi dimensioni. Il re approvò il piano e scelse lui stesso le posizioni delle fortezze. È a questo punto lecito chiedersi perché Vasco da Gama non sia stato considerato per la posizione. Gama era disponibile e, per lettera reale, aveva diritto a voce in capitolo in materia di Indie, quindi perché non sceglierlo come viceré? Apparentemente mera questione di tempo. Come Almeida, Gama era legato al partito di opposizione ed era stato lento nel passare al partito del re. Almeida era poi di lignaggio più illustre ed il patrocinio degli Almeida prometteva maggiori ritorni politici al re rispetto ai Gama. Il giudizio di Gama era poi in discussione a corte. La IV Armata da lui comandata in India nel 1502 non era stata un successo: non era riuscito a portare a miti consigli lo Zamorin e, cosa più eclatante, la pattuglia costiera che si era lasciata alle spalle al comando dello zio Vicente Sodré era quasi costata ai portoghesi la loro posizione in India. Seppur la colpa ricadesse sui fratelli Sodré per negligenza del dovere, la corte percepiva il fallimento della pattuglia come imputabile a Gama che aveva insistito per la nomina dei Sodré, era loro famiglio e loro superiore, e non poteva ignorarne del tutto i piani. Infine, Gama era distratto: stava ancora assicurando la sua presa sulla città concessagli di Sines e infastidiva il re a non finire, risultandogli ormai sgradito. VII Armata d'India - ill. in ''Livro de Lisuarte de Abreu'', c. 1565. La VII Armata era la più grande armata portoghese inviata in India: 21 navi (o 22, se si conta separatamente la ''Bom Jesus'' - v.si tab. nel seguito), 1500 uomini armati e 1000 d'equipaggio. Il seguente elenco non dovrebbe essere considerato autorevole in quanto provvisorio e compilato incrociando i dati dei vari resoconti, alcuni contrastanti. '''Nome della nave''' '''Capitano''' '''Note''' '''Grandi navi'''(''Nau'') 1. ''Bom Jesus'' D. Francisco de Almeida Incerto se la nave esistesse; potrebbe essere un soprannome della ''São Jerónimo'' 1a. ''São Jerónimo'' Rui Freire de Andrade 400t, potrebbe essere stata l'effettiva ammiraglia. Andrade designato come capitano per il viaggio di ritorno. 2. ''São Rafael'' Fernão Soares Trasporta il tedesco Hans Mayr; destinata al viaggio di ritorno. 3. ''Lionarda'' Diogo Correia 400t, trasporta il tedesco Baltazar Sprenger; destinata al viaggio di ritorno. 4. J''udia'' Antão Gonçalves ''Alcalde'' di Sesimbra; omonimo (probabilmente figlio) dell'esploratore dell'epoca di Enrico il Navigatore; destinata al viaggio di ritorno. 5. ''Botafogo'' Juan Serrano 400t. Serrano potrebbe essere solo un pilota, capitano sconosciuto. Serrano designato a rimanere in India.poss. portando D. Álvaro de Noronha, nuovo capitano per Kochi.È noto che il fratello di Serrano, Francisco, e il cugino, Ferdinando Magellano, giunsero in India con questa flotta sebbene è incerto su quale nave. 6. ''Madalena'' Lopo de Deus/Goes Henriques Lopo è andato sia come capitano che come pilota. Prob. portando D. Lourenço de Brito, futuro capitano di Cannanore 7. ''Flor de la Mar'' João da Nova 400t. Ammiraglia veterana della III Armata (1501), destinata ad assumere il controllo della pattuglia dell'India. 8. ''São Gabriel'' Vasco Gomes de Abreu Abreu è stato designato per la pattuglia del Mar Rosso. 9. ''Concepão'' Sebastião de Sousa Trasporta D. Manuel Pacanha, futuro capitano di Anjediva. Ammiraglia del II Squadrone 10. B''ella'' Pêro Ferreira Fogaça Naufragata vicino all'equatore, futuro capitano di Kilwa. 11. ''Sant'Iago'' Pêro de Anaia 400t, futuro capitano per Sofala.Naufragata nel Tago alla partenza, ha guidato lo "Squadrone di Sofala" (o III Squadrone) partito più tardi. '''Piccole navi''' (''naveta'') 12. ''São Miguel'' Francisco de Sá/Fernao Deça Ucciso a Mombasa. La nave passa a Rodrigo Rabello. 13. ''Esphera'' Felipe Rodrigues 14. sconosciuto Alonso/Fernao Bermudez Castigliano 15. sconosciuto Lopo Sanchez Castigliano; nave smarrita nei pressi di Quelimane. '''Caravelle''' 16. sconosciuto Gonçalo de Paiva Esploratore del I Squadrone 17. sconosciuto Antão Vaz A volte confuso con António do Campo che quell'anno non navigò. 18. sconosciuto Gonçalo Vaz de Goes Lasciata come nave di pattuglia a Kilwa 19. ''São Jorge'' João Homem Separata al Capo, ricongiunto a Malindi. Degradato per aver provocato il "Massacro di Kollam". Nave passata a Nuno Vaz Pereira 20. sconosciuto Lopo Chanoca Separata al Capo, ricongiunto a Malindi. 21. sconosciuto Lucas da Fonseca/d'Affonseca Separata al capo, non attraversò fino al 1506 con le navi dirette a Sofala (v. sotto). C'è conflitto tra vari cronisti sulla composizione esatta, sui nomi delle navi e dei capitani: João de Barros riporta 22 navi e 20 capitani; Castanheda 15 caracche e 6 caravelle con 20 capitani; Gaspar Correia 8 caracche (''nau''), 6 navette (''naveta''), 6 caravelle e 21 capitani; la ''Relacão das Naos'' riporta 14 caracche, 6 caravelle e 22 capitani. Le 11 grandi caracca (''nau'') erano navi di 300-400 t (o più), la maggior parte destinate al ritorno. Le piccole caracca (''naveta'') (150-250 t) e le caravelle (sotto le 100 t) erano destinate a rimanere nelle Indie con vari compiti di pattuglia. C'è un po' di confusione sull'ammiraglia della flotta. La maggior parte delle fonti suggerisce che fosse il ''São Jerónimo'' ma alcuni sostengono che fosse il ''São Rafael''. La confusione può essere causata dal fatto che Fernão Soares della ''São Rafael'' fu effettivamente designato come capitano maggiore (''capitão-mor'') della flotta di ritorno all'inizio del 1506. Nel viaggio di andata, sembra che il viceré Almeida fosse a bordo della ''São Jerónimo''. Alcune fonti identificano l'ammiraglia come ''Bom Jesus'' ma poiché una nave con questo nome non è riportata nella maggior parte degli elenchi, potrebbe trattarsi d'un soprannome della ''São Jerónimo''. Alcuni nomi di navi compaiono nelle spedizioni indiane precedenti: il ''São Jeronimo'', noto per essere una caracca di grande classe (400t o più), potrebbe essere l'ammiraglia di Gama nella IV Armata; la ''Flor de la Mar'' e la ''Lionarda'' erano veterane della stessa spedizione. C'era una significativa partecipazione privata nella VII Armata. Almeno due delle navi, ''São Rafael'' e ''Lionarda'', e molto probabilmente la stessa ''São Jerónimo'' erano di proprietà privata ed allestite da mercanti stranieri. I finanzieri tedeschi, rappresentanti delle potenti famiglie di mercanti d'argento di Augusta e Norimberga, avevano iniziato ad arrivare a Lisbona nel 1500, desiderosi di entrare nel commercio delle spezie portoghesi. Erano stati in gran parte tenuti fuori dalle flotte precedenti ma con la corona ora desiderosa di assemblare la più grande armata possibile per Almeida, i tedeschi si assicurarono gli agogniati contratti alla fine del 1504. Un consorzio di Welser e Vöhlin, rappresentato da Lucas Rem (arrivato a Lisbona alla fine del 1503), investì 20.000 ''cruzados'' nella spedizione. Un altro consorzio tedesco composto da Fugger, Hochstetters, Imhofs, Gossembrods e Hirschvogels ne investì 16.000. Un consorzio italiano, principalmente genovese, guidato dal finanziere fiorentino espatriato Bartolomeo Marchionni, investì 29.400 ''cruzados''. Almeno una nave, probabilmente la ''Judia'' (in alternativa, forse la ''Botafago''), era equipaggiata da un consorzio indigeno guidato dal mercante di Lisbona Fernão de Noronha (per errore di trascrizione, la ''Judia'' è talvolta registrata come ''India''). I termini della partecipazione privata avrebbero generato contese. Gli investitori avevano il permesso della corona d'inviare propri fattori per acquistare spezie in India piuttosto che fare affidamento sul fattore reale. Il 1° gennaio 1505, dopo la firma dei contratti e la riscossione della maggior parte degli investimenti, re Manuele I emanò un decreto nel quale si richiedeva ai partecipanti privati, al ritorno, di vendere i loro carichi di spezie a prezzi fissi attraverso gli agenti del re, impedendone il libero mercato discrezionale: al netto della quota del re, della Belem ''vintena'' e degli altri dazi doganali applicabili, circa il 30% del valore del carico. Gli investitori aprirono una vertenza legale, sostenendo che il decreto non doveva applicarsi retroattivamente alla merce della VII Armata. Il naufragio della ''Sant'Iago'' di Pêro de Anaia (a volte indicata come la ''Nunciá'' ) nel porto del Tago alla partenza spinse all'immediato assemblaggio di un'altra flotta di sei navi che partì un mese dopo. Sebbene non abbia mai raggiunto la flotta di Almeida, a volte è considerato parte di essa. Pêro de Anaia fu incaricato di erigere una fortezza a Sofala, e poi, trattenendo due navi per una pattuglia locale, di inviare le restanti quattro in India per mettersi al comando di D. Francisco de Almeida. '''Nome della nave''' '''Capitano''' '''Note''' '''Naus''' 22. incerto Pêro de Anaia Ammiraglia, capitano di Sofala;Nave successivamente portata in India da Paio Rodrigues de Sousa nel 1506. 23. ''Espírito Santo'' Pedro Barreto de Magalhães 400t, trovato residuo dell'equipaggio Sanchez a Quelimane.Destinato ad andare in India ma arenatasi sulle rive del Kilwa. 24. ''Santo António'' João Leite Nave portata da Pedro Barreto de Magalhães in India nel 1506. '''Caravelle''' 25. ''São João'' Francisco de Anaia Designato per pattugliare a Sofala. In seguito perso vicino al Mozambico. 26. sconosciuto Manuel Fernandes (de Meireles) Fattore per Sofala.Nave portata in India da Jorge Mendes Çacoto nel 1506 27. ''São Paulo'' João de Queirós Designato per pattugliare a Sofala. In seguito perso vicino al Mozambico. Infine, una terza piccola spedizione di due navi fu inviata da Lisbona nel settembre (o novembre) 1505 sotto il comando di Cide Barbudo. Era in una missione di ricerca e salvataggio per tre navi smarrite dalle precedenti armate in Sud Africa. Doveva controllare le fortezze esistenti nell'Oceano Indiano e consegnare lettere del re Manuele I al viceré Almeida con ulteriori istruzioni. '''Nome della nave''' '''Capitano''' '''Appunti''' 28. ''Julioa'' Cide Barbudo ''Nau'', andò in India nel 1506. 29. incerto Pedro Quaresma Caravella; rimasta a Sofala. Quindi, nel complesso, 29 navi lasciarono il Portogallo nel 1505 per l'Oceano Indiano: 21 sotto Almeida, 6 sotto Anaia e 2 sotto Barbudo. La pesante missione della Settima era quindi assicurare permanentemente la posizione portoghese nell'Oceano Indiano, prima che l'imminente flotta della coalizione guidata dall'Egitto prendesse il mare. Ciò significava fare tutto il necessario per eliminare le principali minacce regionali al potere portoghese, in particolare le città-stato di Kozhikode in India e Kilwa in Africa. Allo stesso tempo, la flotta doveva supportare gli alleati portoghesi - Kochi, Canannore e Kollam in India, e Malindi e Sofala in Africa - e stabilire/presidiare forti in postazioni chiave (ad es. Angediva) per garantire la libertà d'operazione della marina portoghese nell'Indiano. Come notato, Almeida ricevette incarichi come capitano maggiore dell'armata al momento della partenza, con il permesso di assumere il titolo di "Viceré delle Indie" (e relativi privilegi) solo all'erezione delle fortezze. Ad accompagnare Almeida c'erano molti altri nobili, designati a servire come capitani delle fortezze da stabilire. Secondo le istruzioni di re Manuele I, i ''regimento'', questi erano, nell'ordine: (i) Pêro de Anaia per il forte di Sofala, (ii) Pêro Ferreira Fogaça per il forte di Kilwa, (iii) Manuel Paçanha per il forte dell'isola di Anjediva e/o in altro luogo fortuito alla foce del Mar Rosso; (iv) D. Álvaro de Noronha per il forte già esistente di Kochi, (v) D. Lourenço de Brito per un forte da erigere a Kollam. La flotta trasportava anche diversi funzionari per il governo centrale di Kochi. Il re fece in modo che un corpo di cento alabardieri fungesse da guardia personale del viceré, in gran parte per consentire ad Almeida di impressionare e eguagliare lo sfarzo cerimoniale dei principi indiani. Su richiesta di Almeida, Manuele nominò il dottore in legge Pêro Godins giurista (''ouvidor'') e consigliere legale di Almeida. Oltre ai segretari privati del viceré, il re decise, senza consultare Almeida, di nominare Gaspar Pereira segretario di stato dell'India portoghese ('''''Secretário da Índia'''''). L'autorità e le funzioni esatte del Segretario, tuttavia, non erano chiaramente definite, con il risultato che l'ambizioso Pereira avrebbe cercato di ritagliarsi una grande parte del governo dell'India per il suo ufficio, scontrandosi frequentemente con Almeida. La VI Armata del 1504 aveva lasciato Manuel Teles de Vasconcelos come capitano di una piccola pattuglia costiera indiana di tre (o quattro) navi. Le dieci navi più piccole (''navetas'' e caravelle) in arrivo con la VII Armata dovevano essere distribuite tra l'Africa e l'India. All'insaputa di Almeida, il re diede a João da Nova (il vecchio ammiraglio galiziano della III Armata del 1501) l'incarico segreto di rilevare il comando della pattuglia costiera indiana da Manuel Teles. Ciò violava il diritto vicereale di Almeida di disporre di quella carica per un suo candidato: nella fattispecie, suo figlio Lourenço de Almeida che viaggiava con lui. Vasco Gomes de Abreu aveva l'incarico di guidare una pattuglia al largo di Capo Guardafui con istruzioni di depredare le navi arabe intorno alla foce del Mar Rosso e di vigilare sulla flotta egiziana. La pattuglia indiana era incaricata di battere la costa indiana fino a Cambay e oltre offrendo protezione a qualsiasi sovrano disposto a pagarla tramite tributo. Le pattuglie dell'Africa orientale che operavano da Sofala e Kilwa dovevano depredare tutte le navi musulmane (eccetto di Malindi) e sequestrarne il carico, specialmente. d'oro, con la scusa della "guerra santa" generale tra musulmani e cristiani. Almeida aveva anche l'ordine di riscuotere il tributo annuale imposto nel 1502 a Kilwa e di attaccare la città in caso di rifiuto. Era anche, a differenza del suo predecessore, autorizzato a fare pace con lo Zamorin di Kozhikode ma solo se richiesto dal Trimumpara Raja di Kochi e solo a condizione che lo Zamorin espellesse tutti gli arabi espatriati (c.d. "Mori della Mecca") dal suo dominio. Parte della spedizione era invece puramente commerciale: una corsa di spezie convenzionale. Le ''S. Jeronimo'', ''S. Rafael'', ''Lionarda'', ''Judia'' e/o ''Botafogo'', erano (almeno in parte) di proprietà e allestite da mercanti privati, le altre grandi ''naus'' di proprietà e allestite dalla reale Casa da India. In tutto, le undici grandi caracche (''naus'') che partivano con la Settima Armata dovevano tornare immediatamente. Almeida aveva istruzioni di organizzare il viaggio di ritorno delle navi mercantili in gruppi di tre, man mano che si riempivano di spezie. Fernão Soares, capitano della ''São Rafael'', era già designato come capitano maggiore della prima flotta di ritorno. Infine, Almeida fu incaricato d'iniziare a organizzare spedizioni "''per scoprire Ceylon e Pegu e Malacca, e qualsiasi altro luogo e cosa di quelle parti''". Il naufragio della nave di Pêro de Anaia (''Sant'Iago'') alla foce del Tago al momento della partenza portò ad una leggera revisione dei piani. Una nuova flotta di sei navi sotto Anaia fu rapidamente assemblata e partì per Sofala separatamente, trasportando materiale per costruirvi una fortezza. Due di quelle navi sarebbero rimaste indietro nella pattuglia costiera africana sotto il figlio di Anaia, Francisco de Anaia, mentre le restanti quattro avrebbero raggiunto l'India per le spezie. Infine, le navi di fine anno di Cide Barbudo e Pedro Quaresma, dopo aver condotto la loro missione di ricerca e salvataggio, dovevano controllare le fortezze e consegnare lettere con ulteriori istruzioni dal re ai capitani della fortezza e al viceré Almeida. 25 marzo 1505 – La VII Armata parte da Lisbona. La nave di Pêro de Anaia, la ''Sant'Iago'', affonda alla foce del Tago e deve essere riportata nel porto di Lisbona. Piuttosto che aspettarne la riparazione, si permise ad Almeida di proseguire e s'organizzò una nuova squadra di sei navi sotto Anaia da far partire più tardi. 6 aprile 1505 – L'''Armada'' doppia Capo Verde e fa una breve sosta a Petite Côte (Senegal) per rifornirsi. Sentendo dell'enorme flotta, un capo locale Wolof appare sulla riva con il suo ''entourage''. João da Nova viene inviato a parlare con il re indigeno per assicurare carne bovina fresca ed altre forniture alla flotta. 25 aprile 1505 – Partendo dal Senegal, Almeida divide l'armata in due squaroni. Organizza uno squadrone veloce, composto da due ''naus'', la ''Concepção'' di Sebastião de Sousa e lo sconosciuto legno di Lopo Sanchez, più cinque caravelle. Almeida nomina D. Manuel Paçanha (o Pessanha - un discendente del famoso ammiraglio luso-genovese) ammiraglio dello squadrone veloce sull'erronea supposizione che re Manuele avesse segretamente designato Paçanha come successore di Almeida. L'altro squadrone, più lento, guidato dallo stesso Almeida, comprendeva le altre 12 ''naus'' e la restante caravella (quella di Gonçalo de Paiva) che serviva come fanale di prua e ricognitore per le navi più lente. 4 maggio 1505 – Intorno all'Equatore, una delle navi dello squadrone di Almeida, la ''Bella'' (capitano Pêro Ferreira Fogaça) comincia ad affondare per una falla. L'equipaggio e il carico sono distribuiti tra le altre navi. Lo squadrone di Almeida è ora ridotto a 11 ''naus'' più la caravella di Gonçalo de Paiva. I due squadroni in mare in questa fase sono riassunti nella tabella seguente (fl = ammiraglia; tutti grandi ''naus'', eccetto nta = naveta, cv = caravella) '''Primo Squadrone'''(Francisco de Almeida) '''Secondo Squadrone'''(Manuel Pacanha) 1. Rui Freire de Andrade (''São Jerónimo'', fl) 1. Sebastião de Sousa (''Concepcão'', fl) 2. Fernão Soares (''São Rafael'' ) 2. Lopo Sanchez (nta) 3. Diogo Correia (''Lionarda'' ) 3. Antão Vaz (cv) 4. Antão Gonçalves (''Judia'' ) 4. Gonçalo Vaz de Goes (cv) 5. Juan Serrano (''Botafogo'' ) 5. João Homem (''São Jorge'', cv) 6. Lopo de Deus (''Madalena'' ), 6. Lopo Chanoca (cv) 7. João da Nova (''Flor de la Mar'' ) 7. Lucas da Fonseca (cv) 8. Vasco Gomes de Abreu (''São'' ''Gabriele'' ) 9. Francisco de Sá (''São Miguel'', nta) 10. Felipe Rodrigues (''Esphera'', nta) 11. Fernão Bermudez (nta) 12. Gonçalo de Paiva (cv) 18 maggio 1505 – Pêro de Anaia parte con una flotta di sei navi (3 ''naus'', 3 caravelle) che può essere considerata come un III Squadrone della VII Armata, destinato a Sofala: v.si Spedizione portoghese a Sofala (1505) Rotta della VII Armata in Africa nel 1505; viola = flotta principale di D. Francisco de Almeida; verde = squadrone di Pêro de Anaia 26 giugno 1505 – Lo squadrone di Almeida doppia con qualche difficoltà il Capo di Buona Speranza, incontrando dall'altra parte una violenta tempesta, durante la quale alcune navi vengono separate. Procede nel Canale del Mozambico e attracca alle isole Primeiras (al largo di Angoche) dove ripara i suoi alberi e attende le navi scomparse del suo squadrone. Durante quest'interludio, Almeida invia la caravella di Gonçalo de Paiva alla ''feitorias'' sull'isola di Mozambico per raccogliere eventuali lettere lasciate da navi portoghesi di ritorno da precedenti spedizioni che potrebbero contenere le ultime notizie sulla situazione in India. 18 luglio 1505 – Dopo un paio di settimane di permanenza sui Primeiras, lo squadrone di Almeida viene ricomposto. Delle 12 navi ne mancano solo due navi: la ''Botafogo'' di Serrano e la ''São Gabriel'' di Vasco Gomes de Abreu. Privo di notizie su di loro, su Gonçalo de Paiva (ancora in missione in Mozambico) e sullo squadrone di Manuel Paçanha, il 18 luglio Almeida decide di proseguire e salpa verso nord. Costeggiando il Mozambico, Almeida invia la ''naveta'' di Fernão Bermudez sull'isola per controllare cosa sta ritardando Paiva, mentre procede con il resto della flotta verso Kilwa. Lo squadrone di Manuel Pacanha è notevolmente meno fortunato nella traversata del Capo. Delle sette navi, solo tre riescono a stare insieme: la ''Conceipção'' di Sebastião de Sousa e le caravelle di Antão Vaz e Gonçalo Vaz de Goes. Le restanti quattro navi sono disperse. Il loro destino, come si scoprì in seguito, fu il seguente: * la caravella di João Homem ha seguito un percorso molto ampio intorno al Capo e si è imbattuta in un piccolo gruppo sconosciuto di isole sudafricane (che ha prontamente chiamato "Santa Maria da Graça", "São Jorge" e "São João"). Poi, da qualche parte oltre il Capo (forse a Mossel Bay), Homem incontra la caravella di Lopo Chanoca e i due decidono di procedere insieme. Catturati dalle correnti veloci nel Canale del Mozambico, vengono rapidamente trascinati lungo la costa orientale dell'Africa (sorpassando tutti gli altri) in una piccola baia appena a sud di Malindi. Decidono di fermarvisi per riparare le navi danneggiate e di proseguire via terra per Malindi ove riprendere contatto con la spedizione. * la caravella di Lopo Sanchez incontra un destino più tragico. Dopo aver attraversato il Capo, calcola male l'ingresso nel canale e si arena da qualche parte intorno a Capo Correntes. La nave è completamente in frantumi sulle secche. Lopo Sanchez ordina all'equipaggio di ricostruire la caravella ma circa la metà dell'equipaggio (60 uomini) si rifiuta di obbedire. Gli "avvocati del mare" tra loro sostengono che la perdita della caravella ha sciolto l'autorità del capitano sull'equipaggio e la nazionalità straniera (castigliana) di Sanchez non aiuta il suo caso. Il segmento ribelle dell'equipaggio decide di procedere via terra verso Sofala ma, privi di rifornimenti o indicazioni chiare, il loro viaggio è straziante: la maggior parte muore lungo la strada (per malattie, fame, esposizione e scontri con la gente del posto); un gruppo viene catturato e gettato in una prigione a Sofala ; un altro si fa strada verso la periferia di Quelimane. Nulla si sa dell'equipaggio rimasto con Sanchez a ricostruire la caravella. Si presume siano ripartiti e morti in mare. * la caravella di Lucas da Fonseca (d'Affonseca) ha semplicemente perso l'orientamento durante la traversata del Capo. Nessuno è esattamente sicuro di dove si trovasse. Alla fine, trova la strada per Mozambico ma troppo tardi: il resto della VII Armata era già partito e i venti monsonici si sono invertiti per la stagione. Fonseca sarà costretta a fermarsi a Mozambico e ad attraversare l'anno successivo (1506) con le navi dirette a Sofala. === Conquista di Kilwa e fondazione di Forte Sant'Iago === Kilwa (''Quíloa''), c. 1572. 23 luglio 1505 – Francisco de Almeida arriva sull'isola-stato di Kilwa (''Quíloa'') con solo otto navi. Prossimo a riscuotere il tributo annuale imposto nel 1502, Almeida spara una salva di saluto ma, non avendo ricevuto risposta per la cortesia, invia João da Nova ad indagare. Messaggi vengono scambiati tra Francisco de Almeida e il sovrano di Kilwa, l'emiro Ibrahim (''Mir Habraemo''), che sembra fare del suo meglio per evitare l'incontro. Alla fine, Almeida decide di attaccare la città. Almeida fa sbarcare 500 soldati portoghesi in due gruppi, uno sotto di sé e l'altro sotto il figlio Lourenço, sui due lati dell'isola e convergono sul palazzo dell'emiro. C'è poca opposizione: l'emiro fugge dalla città, insieme a buona parte dei suoi seguaci. Almeida riorganizza l'accordo tra Kilwa ed il Portogallo. Poiché l'emiro Ibrahim era un ministro che aveva usurpato il trono del legittimo sultano al-Fudail (''Alfudail''), Almeida decide di sostituirlo con un sovrano di sua scelta. Opta per Muhammad ibn Rukn ad Din (''Arcone'' o ''Anconi''), un ricco nobile di Kilwa che in precedenza aveva promosso un'alleanza portoghese e più recentemente, durante lo scambio di messaggi, era entrato segretamente in contatto con João da Nova. Muhammad Arcone accetta l'incarico e accetta di onorare il tributo al Portogallo. Almeida produce persino una corona d'oro (destinata a Kochi) per condurre una cerimonia di incoronazione formale ma Arcone, privo di sangue reale, insiste nel nominare Muhammad ibn al-Fudail (''Micante)'', figlio del defunto sultano assassinato dall'emiro, quale nuovo sovrano, sostenendo che lui deterrà il trono solo temporaneamente. Soddisfatto, Almeida procede ad erigere una fortezza nella città che chiama Forte Sant'Iago (o ''São Thiago'', ora Fort Gereza) il primo forte portoghese in Africa orientale. Almeida vi installa una guarnigione portoghese di 550 (metà dei suoi uomini?) al comando di Pêro Ferreira Fogaça (ex capitano della naufragata ''Bella''), con Francisco Coutinho come magistrato. Fernão Cotrim viene nominato Fattore con istruzioni di fare il possibile per attingere al commercio interno dell'oro. Mentre gli ultimi dettagli sono in fase di definizione a Kilwa, Gonçalo de Paiva e Fernão Bermudes arrivano finalmente dal loro viaggio a Mozambico portando lettere lasciate da Lopo Soares de Albergaria della VI Armata (viaggio di ritorno) con le ultime notizie sull'India. È probabilmente da queste lettere che Almeida apprende del recente attacco di Mombasa a Malindi, alleata dei portoghesi (1503), bloccato da Ravasco e Saldanha. La ''Botafogo'', data per scomparsa, arriva nel porto di Kilwa ma la ''São Gabriel'' di Abreu è ancora dispersa e non si hanno notizie dello squadrone di Manuel Paçanha. Diffidando del tempismo dei monsoni, Almeida decide di voltare pagina. Lascia una copia del suo itinerario a Kilwa, cosìcché le navi scomparse possano raggiungerlo, insieme ad istruzioni per Paçanha di lasciare una delle sue caravelle a Kilwa come pattuglia locale. Il resto della flotta lascia Kilwa l'8 agosto. === Sacco di Mombasa === Mombasa (''Mombaça''), c. 1572 13 agosto 1505 – La flotta di Almeida si ancora minacciosamente davanti all'isola-città di Mombasa (''Mombaça''), l'antica rivale di Malindi, alleata dei portoghesi. La caravella di Gonçalo de Paiva, uscita per sondare il porto, viene colpita dai cannoni di Mombasa (prob. recuperati da precedenti relitti di navi portoghesi) ma il fuoco di ritorno lusitano silenzia i cannoni. Almeida invia un ''ultimatum'' a Mombasa, offrendo pace in cambio di vassallaggio e tributo al Portogallo. Questo viene respinto a priori, replicando che "''i guerrieri di Mombasa non sono le galline di Kilwa''". Avendo sentito dell'attacco a Kilwa, Mombasa aveva già mobilitato le sue forze e assoldato un gran numero di arcieri bantu dalla terraferma, già schierati intorno alla città, e ne attendeva altri. Almeida bombarda con scarso successo la città difesa e le incursioni portoghesi contro le banchine (guidata da Serrano) e sulla spiaggia centrale (guidata da Lourenço de Almeida) vengono respinte, provocando le prime vittime lusitane. Frustrato, Almeida escogita un diverso piano di attacco. All'alba del giorno successivo, il giovane Lourenço guida di nuovo una grande forza sulla spiaggia centrale, mentre contemporaneamente una forza più piccola, su una barca a remi, s'intrufola nel molo ed inizia razziarlo con gran rumore. Credendo in un ripetersi della strategia del giorno prima, i difensori di Mombasa convergono sulle presunte aree di scontro. Francisco de Almeida ne approfitta invece per sbarcare il grosso della sua forza d'assalto in una parte relativamente indifesa dell'isola-città. A differenza di Kilwa, i Mombasani combatterono ferocemente nelle strette vie della loro città ma alla fine Almeida raggiunse e s'impadronì del palazzo del sultano, pur trovandolo vuoto. I combattimenti cessano poco dopo quando gli arcieri bantu iniziano a ritirarsi sulla terraferma e la popolazione insulare cerca di fuggire con loro. Un gran numero di persone viene abbattuto dal tiro dei moschetti e delle balestre dei portoghesi appollaiati su punti panoramici intorno al palazzo del sultano. Almeida concede allora alla truppa il saccheggio della città: circa 200 prigionieri, per lo più donne e bambini, vengono ridotti in schiavitù dai portoghesi. Sebbene il bottino sia abbondante, anche i portoghesi hanno subito perdite significative: almeno 5 sono morti e numerosi feriti. Tra gli uccisi ci sono Francisco de Sá (o Fernão Deça), capitano della caravella ''São Miguel'' e la sua nave passa così al cavalier Rodrigo Rabello (o Botelho). Non intenzionato a mantenere su Mombasa il controllo tenuto su Kilwa, Almeida vi è però bloccato per un po' da venti difficili. Durante l'interludio, l'ultima nave rimasta dello squadrone di Almeida, la ''São Gabriel'' di Vasco Gomes de Abreu, entra faticosamente nel porto di Mombasa con un albero rotto ma persistono a mancare notizie dello squadrone Pacanha. Parallelamente, impossibilitato a visitare Malindi di persona, Almeida v'invia due capitani, Fernão Soares della ''São Rafael'' e Diogo Correia della ''Lionarda'', per rendere omaggio al sultano e riferire del sacco di Mombasa. Al ritorno, le due navi portano non solo rifornimenti, congratulazioni e ricompense del Sultano di Malindi ma, con grande sorpresa di Almeida, anche Lopo Chanoca e João Homem, capitani di due delle caravelle della squadra di Paçanha che gli riferiscono di come furono trascinati in una baia vicino a Malindi e si diressero via terra alla città ove li avevano trovati i Soares e Correia. Almeida ordina che le due caravelle vengano prelevate dalla baia e unite alla sua squadriglia per la traversata dell'Oceano Indiano. 27 agosto 1505 – Non volendo attendere oltre il resto dello squadrone Paçanha, Almeida salpa per la traversata dell'Oceano Indiano con le 14 navi attualmente sotto il suo comando. === Forte São Miguel di Anjediva === Anjediva (''Angediva'', Anjadip), c. 1865. 13 settembre 1505 – Almeida sbarca sulla costa indiana presso l'isola di Anjediva (''Angediva'', Anjadip). Come da ordini di Lisbona, inizia immediatamente la costruzione d'una fortezza sull'isola, Forte São Miguel di Angediva, principalmente con pietra locale e argilla. Erige anche la Chiesa di Nostra Signora delle Primavere (''Nossa Senhora das Brotas'') che contende alla chiesa eretta a Kochi il primato di primo tempio cattolico romano d'Asia. Durante la costruzione, Almeida invia due caravelle al comando di João Homem lungo la costa a visitare le ''feitoria'' di Cannanore, Kochi e Kollam per annunciarci l'arrivo dell'''Armada''. Altre due caravelle, quelle di Gonçalo de Paiva e Rodrigo Rabello, vengono inviate in missione piratesca nelle vicinanze, per catturare qualsiasi nave diretta a Kozhikode. L'isola di Anjediva si trovava alla frontiera tra i grandi stati rivali di Bijapur (musulmano) e Vijayanagar (indù): un'area pericolosa, disseminata di fortificazioni e pirati. Notando che un nuovo forte di confine veniva eretto sulla terraferma, Almeida invia uno squadrone ben armato al comando del figlio Lourenço per ispezionarlo e assicurarsi che non costituisse una minaccia per Forte São Miguel. Questo gesto (e la notizia del destino di Kilwa e Mombasa) spinge i governatori di Cintacora e Honavar (''Onor'') a inviare rapidamente emissari ad Almeida ad Angediva, con doni e promesse di tregua con i portoghesi. Rotta d'arrivo della VII Armata sulla costa del Malabar (India) nel 1505. Fine settembre/inizio ottobre – Durante la costruzione del Forte São Miguel, il resto del Secondo Squadrone di Paçanha, ridotto alle sole ''Concepção'' di Sebastião de Sousa (trasportante Paçanha) e la caravella di Antão Vaz, raggiunge Angediva. Secondo le istruzioni che Almeida aveva lasciato a Kilwa, Paçanha vi aveva lasciato la sua terza nave, la caravella di Gonçalo Vaz de Goes, di pattuglia. Naturalmente Paçanha è felice di scoprire che due delle sue caravelle scomparse, quelle di Homem e Chanoca, sono al sicuro con Almeida ma non si hanno ancora notizie di Lopo Sanchez, incagliato vicino a Quelimane, e Lucas da Fonseca, ormai probabilmente al sicuro in Mozambico, impossibilitato alla traversata oceanica dal monsone. Terminata l'erigenda, Almeida nomina Manuel Paçanha capitano del Forte São Miguel di Anjediva, con una guarnigione di 80 soldati, una galea e due brigantini (acquisiti localmente?) al comando di Serrano, e Duarte Pereira come fattore. === Incursione su Onor === 16 ottobre 1505 – Quando la flotta di Almeida parte da Angediva, decide di dare un'altra occhiata a Honavar (''Onor''), alla foce del fiume Sharavathi. Era la base del corsaro indù noto come Timoja (o ''Timaya'') che aveva causato qualche problema alle armate precedenti e che Almeida temeva potesse ancora causare problemi ad Anjediva. Almeida crede che i suoi sospetti siano confermati quando vede un numero significativo di navi arabe, insieme a quella di Timoja, nel porto di Onor. Almeida accusa i governanti di Onor di aver infranto la tregua e ordina un attacco alla città portuale. La resistenza è feroce ma i portoghesi riescono a saccheggiare e bruciare il porto e ad irrompere in città. Mentre si avvicinano al palazzo, il governatore implora la pace ed Almeida, rimasto ferito nella lotta, accetta. Il corsaro Timoja e il governatore di Onor, un vassallo dell'Impero di Vijayanagara, prestano giuramento di vassallaggio e promettono di non molestare i portoghesi ad Anjediva. === Forte Sant'Angelo di Cannanore === Cannanore (''Canonor'', Kannur), c. 1572 24 ottobre 1505 – Da Onor, Francisco Almeida naviga verso sud verso Cannanore e visita l'antica ''feitoria''. Con l'assistenza del vecchio fattore Gonçalo Gil Barbosa, ottiene il permesso dal ''Raja'' Kolathiri di costruire un forte portoghese in città. Il momento esatto dell'erigenda è difficile da determinare. Ferguson (1907: p. 302) suggerisce che fu iniziata subito dopo il loro arrivo nell'ottobre 1505 ma Gaspar Correia afferma che fu iniziata solo nel maggio 1506. Come, secondo Damião de Góis (p. 150), il ''regimento'' di Almeida non specificava in realtà la costruzione di un forte a Cannanore ma piuttosto di un forte a Kollam, è probabile che il permesso non sia stato richiesto fino a ''dopo'' gli eventi di Kollam descritti di seguito, cioè intorno al novembre 1505. Dopo il completamento del Forte Sant'Angelo di Cannanore, Almeida lo consegna al capitano pre-designato originariamente per Kollam, D. Lourenço de Brito (un alto nobile, apparentemente coppiere di re Manuele), e nomina un nuovo fattore, Lopo Cabreira, che sostituisce il longevo Gonçalo Gil Barbosa, e un nobile castigliano noto come 'Guadalajara' come magistrato (''alcaide-mor'') di Cannanore. Almeida lascia Brito con una guarnigione di 150 uomini e due navi pattuglia, le ''navetas'' di Rodrigo Rabello (la ''São Miguel''?) e Fernão Bermudez. Avendo eretto tre fortezze (Kilwa, Anjediva, Cannanore) come da mandato reale, D. Francisco de Almeida apre formalmente il sigillo sulle sue credenziali e assume il titolo di "Viceré delle Indie", inaugurando formalmente il suo mandato triennale come primo governatore dell''''India portoghese'''. A Cannanore, Almeida riceve un'ambasciata da Narasimha Rao (chiamato ''Narsinga'' dai portoghesi), il sovrano dell'Impero di Vijayanagara (indù) dell'India meridionale, con una proposta di alleanza formale tra gli imperi portoghese e Vijayanagar che sarà cementata da un matrimonio reale. Avendo recentemente acquisito un piccolo tratto della costa del Malabar intorno a Bhatkal (''Batecala''), Narasimha Rao è probabilmente ansioso di assicurarsi che i portoghesi non molestino l'importazione di cavalli da guerra dall'Arabia e dalla Persia, essenziale per i suoi eserciti. === Il massacro di Kollam === Ottobre 1505 – Mentre Almeida è impegnata a Onor e Cannanore, la caravella di João Homem arriva a Kollam nel bel mezzo di una lite tra il fattore portoghese locale António de Sá e i reggenti della città. De Sá aveva cercato inutilmente di persuadere le autorità di Kollam ad arrestare un gruppo di mercanti di spezie musulmani arrivati di recente da Kozhikode. Sopraggiunto Homem, de Sá lo convince rapidamente ad aiutarlo in un piano stravagante per salire a bordo delle navi musulmane in porto e abbattere i loro alberi e vele. Homem accetta prontamente e il piano viene rapidamente messo in atto, con grande sorpresa delle autorità di Kollam i cui ordini di non molestare le navi in porto sono stati sfacciatamente ignorati. Non appena Homem salpa da Kollam per tornare da Almeida, scoppia in città una rivolta anti-portoghese ed il personale della ''feitoria'' è costretto a barricarsi in una chiesa siriana che viene bruciata dalla folla con conseguente massacro dei portoghesi. 30 ottobre 1505 – Lasciata Cannanore, Almeida si dirige a Kochi ma all'arrivo riceve la drammatica notizia del massacro di Kollam e il ruolo giocato da Homem negli eventi. Furioso, Almeida degrada João Homem ed affida la sua caravella, la ''São Jorge'', al nuovo capitano Nuno Vaz Pereira. Sperando di ricucire i rapporti, Almeida invia immediatamente una spedizione a Kollam, tre ''nau'' e tre caravelle al comando del figlio Lourenço, per negoziare una risoluzione fingendo d'essere all'oscuro della tragedia. All'approssimarsi dello squadrone portoghese, Kollam raduna però le sue difese ed impedisce lo sbarco dei lusitani. Lourenço si limita a bombardare la città e a bruciare le navi mercantili (per lo più di proprietà di Kozhikode) alla fonda, dopodiché torna imbronciato a Kochi. Kollam, sede di una delle tre principali ''feitoria'' ed alleata della Corona in India, è perduta. Un colpo tremendo, poiché Kollam, per la sua vicinanza a Ceylon e la sua collocazione geografica, aveva i migliori mercati delle spezie. C'è una forte probabilità che la costruzione di Forte Sant'Angelo a Cannanore (v. sopra) sia iniziata in questo momento della spedizione essendo Kollam, la destinazione originale del forte, non più opzionabile. === Incoronazione a Kochi === Dicembre 1505 – Tornato a Kochi, Almeida vi rinforza Forte Manuele (eretto nel 1503), affidando la guarnigione a D. Álvaro de Noronha, il nuovo capitano di Kochi (in sostituzione di Manuel Telles de Vasconcelos, giuntovi con la VI Armata nel 1504). Poiché il vecchio fattore Diogo Fernandes Correia sta per tornare a Lisbona, Almeida eleva l'assistente di lunga data di Correia, Lourenço Moreno, a nuovo fattore di Kochi. Almeida disponeva d'una corona d'oro inviata da Manuele I in dono al suo fedele alleato, il Raja Trimumpara di Kochi ma questi aveva ormai abdicato per anzianità, quindi Almeida la usa per incoronare il nuovo ''raja'', chiamato da Barros ''Nambeadora'' ma probabilmente la stessa persona di Unni Goda Varda (''Candagora'') sciogliendo formalmente qualsiasi lealtà residua di Kochi verso lo Zamorin di Kozhikode. Sofala ( ''Cefala'' ), c. 1572. Il 4 settembre 1505, la flotta di sei navi di Pêro de Anaia, il III Squadrone dell'Armata, doppiato il Capo con qualche difficoltà, getta l'ancora nel porto di Sofala. Una delle sue navi trova, vicino a Quelimane, cinque sopravvissuti mezzo morti affamati della caravella di Lopo Sanchez. Anaia ottiene un'udienza con l'anziano sceicco cieco Isuf di Sofala (''Yçuf'' in Barros; ''Çufe'' in Gois). Già vassallo del Sultanato di Kilwa, Isuf aveva cercato d'emanciparsene firmando un trattato commerciale nel 1502 con Gama al tempo della IV Armata. Anaia chiede il permesso di Isuf per stabilire una ''feitoria'' e una fortezza nella città. La notizia degli attacchi di Almeida a Kilwa e Mombasa convincono Isuf che un destino simile potrebbe attendere Sofala se mostra riluttanza, quindi accetta l'accordo e come segno d'amicizia consegna ad Anaia altri venti portoghesi superstiti della caravella di Sanchez che aveva raccolto. La costruzione del forte portoghese São Caetano a Sofala procede immediatamente. Secondo le loro credenziali, Pêro de Anaia assume il comando come 'capitano maggiore' del forte di Sofala e Manuel Fernandes (de Meireles?) come fattore. Nel settembre (o novembre) 1505, le navi di Cide Barbudo (la ''nau'' ''Julioa'') e Pedro Quaresma (una caravella dal nome incerto) lasciarono Lisbona portando lettere di istruzione del re per Anaia a Sofala e Almeida in India. Prima di consegnare le lettere, al Barbudo e al Quaresma fu ordinato di condurre un'operazione di ricerca e salvataggio sulla costa sudafricana. Dovevano cercare tre navi scomparse delle prime armate perse intorno a Capo Correntes. In particolare: le navi di Francisco de Albuquerque e Nicolau Coelho, entrambe della V ArmaTa (1503), e la nave di Pêro de Mendonça della VI Armata (1504). Le due navi di soccorso spesero i mesi successivi a perlustrare la costa sudafricana, dal Capo a Natal. Trovarono quello che sembrava lo scafo bruciato della nave di Pêro de Mendonça vicino a Mossel Bay ma nessun sopravvissuto. Non c'erano tracce delle altre due navi. Come Viceré, Almeida restò in India per tre anni ma le grandi navi della sua ''Armada'' dovevano tornare a Lisbona cariche di spezie. Con la ''feitoria'' di Kollam ormai inagibile, i portoghesi si rifornirono a Cannanore e Kochi e dai pirati/contrabbandoieri locali. Almeida ha dieci grandi ''nau'' in India, nove giunte con lui e una lasciata dalla VI Armata. Le istruzioni della Corona raccomandavano ad Almeida di rimandare indietro i natanti in gruppi di tre non appena caricate. 2 gennaio 1506 – la '''I Flotta di Ritorno''' salpa da Kochi. Sebbene ci sia qualche variazione nelle cronache, sembra che sia composta da cinque navi sotto il comando generale di Fernão Soares: * 1. ''São Rafael'' – Fernão Soares * 2. ''São Jerónimo'' – Rui Freire de Andrade * 3. ''Judia'' – Antão Gonçalves * 4. ''Concepção'' – Sebastião de Sousa * 5. ''Botafogo'' – Manuel Telles de Vasconcelos Tutte le navi sono affidate agli stessi capitani del viaggio d'andata ad eccezione della ''Botafogo'', che viene assegnata al ex-capitano di Kochi, Manuel Telles. Il capitano originario della ''Botafogo,'' Serrano, rimane in India al comando di una caravella della pattuglia costiera. Si noti che di questa flotta, due navi sono di proprietà tedesca (''São Rafael'' e ''São Jerónimo''), una è di proprietà di Fernão de Loronha (prob. la ''Judia'', in alternativa la ''Botafogo'') e due sono di proprietà della Corona (''Concepção'' e ''Botafogo''/Judia – quella che Loronha non possiede). 21 gennaio 1506 – la '''II Flotta di Ritorno''' salpa da Cannanore. Tre navi sono al comando generale di Diogo Correia (''Lionarda'' – la terza nave tedesca). Questa flotta sta riportando i due vecchi fattori, Gonçalo Gil Barbosa di Cannanore e Diogo Fernandes Correia di Kochi in patria. * 6. ''Lionarda'' – Diogo Correia * 7. ''Madalena'' – forse capitanata da Lopo de Deus; porta l'ex fattore Diogo Fernandes Correia * 8. incerto (vecchia ''nau'' della VI Armata) – capitano incerto; trasporta l'ex fattore Gonçalo Gil Barbosa Febbraio 1506 – la '''III Flotta di Ritorno''', composta solo da due navi, salpa per il Portogallo con il rapporto ufficiale di D. Francisco de Almeida al re Manuele I e un cucciolo di elefante indiano. * 9. ''São Gabriel'' – Vasco Gomes de Abreu * 10. ''Flor de la Mar'' – João da Nova Secondo le istruzioni ricevute alla partenza, sia Gomes de Abreu sia da Nova sarebbero dovuti rimanere in servizio di pattuglia. Almeida annullò l'incarico di Abreu di pattugliare il Mar Rosso perché impraticabile fino a quando non fosse stata stabilita una base portoghese permanente in quella zona. Circa da Nova, Almeida evidenziò che la sua nave, un colosso di 400 tonnellate o più, era inutile come nave di pattuglia: non sarebbe entrata nella laguna di Vembanad né nelle backwaters del Kerala. Almeida offrì ad Abreu e de Nova la possibilità di rimanere in India e di rispedire le loro navi sotto altri capitani ma entrambi decisero di tornare a Lisbona. Almeida rimane con circa 9 o 10 piccoli natanti per la pattuglia costiera senza un capitano di lungo corso. Nella sua qualità di viceré, nomina pertanto l'energico figlio Lourenço ''capitão-mor do mar da India'', lett. "Capitano maggiore dei mari dell'India". === Arrivo a Lisbona === Le tre flotte di ritorno arrivano in tempi diversi e con alterne vicende a Lisbona nel 1506. 23 maggio 1506 – La '''I Flotta di Ritorno''' (Soares) arriva a Lisbona con grande scalpore, in parte per essere arrivata così rapidamente, in parte perché erano principalmente navi private ben caricate, generando molta corrispondenza con la Germania e l'Italia. Una delle navi, la ''Botafogo'' (Telles), separatasi in precedenza, arriverà in giugno. Un'altra nota significativa è che si dice questa flotta abbia tracciato una rotta di ritorno a est del Madagascar (''ilha de São Lourenço''), ricorrendo per la prima volta che alla c.d. "rotta esterna" dalle Indie Orientali e confermando la natura insulare del Madagascar la cui costa orientale fu avvistata per la prima volta. 15 novembre 1506 – La '''II Flotta di Ritorno''' (Correia) arriva a Lisbona. La ''Madalena'' (de Deus), è in ritardo per le riparazioni a Mozambico e arriverà solo nel gennaio 1507. Dicembre 1506 – La '''III Flotta di Ritorno''' arriva a Lisbona. In realtà, solo la ''São Gabriel'' (Gomes de Abreu) con il rapporto ufficiale di Almeida e l'elefantino. La ''Flor de la Mar'' (da Nova) ha riscontrato problemi vicino a Zanzibar ove è stata costretta a sostare per otto mesi di riparazioni. Nova non tornerà a Lisbona ma sarà prelevata nel febbraio 1507 in Mozambico e annesso alla VIII Armata salpata da Lisbona nel 1506. Naturalmente, tutte e tre le flotte di ritorno arrivano troppo tardi per influenzare l'equipaggiamento della successiva armata (VIII) che partì sotto Tristão da Cunha nell'aprile 1506. Questa spedizione mancherà l'appuntamento con il monsone e sarà costretta a svernare in Africa, arrivando in India solo nel 1507. La VII Armata di Almeida irrobustì le posizioni portoghesi nell'Oceano Indiano, garantendo cinque capisaldi fortificati (Kilwa e Sofala in Africa; Anjediva, Cannanore e Kochi in India) e creandovi di fatto un nuovo stato portoghese. In generale, era stata una spedizione di successo. Furono eretti tre nuovi forti, abbattuti un paio di potenziali nemici (Kilwa e Mombasa) e le flotte di ritorno riportarono ingenti carichi di spezie. L'operato di Almeida generò però contraccolpi già 1506, quando emersero seri problemi a Cannanore, Anjediva, Sofala e Kilwa. Il confronto con il Sultano mamelucco fu invece rimandato sino al 1509, quando Almeida li sconfisse nella battaglia di Diu. '''Città''' '''Governate''' '''Istituzione''' '''Capitano''' '''Fattore''' '''Capitano di pattuglia''' 1. '''Sofala'''(''Cefala'' ) Sceicco Isuf Forte São Caetano(stima 1505) Pêro de Anaia(? uomini) Manuel Fernandes de Meireles Francisco de Anaia(2 caravelle) 2. '''Mozambico'''(''Mozambico'') Sceicco Zacoeja? (fabbrica stimata 1502) N / A Gonçalo Baixo N / A 3. '''Kilwa'''(''Quiloa'') Sultano Muhammad Arcone Forte Gereza(stima 1505) Pêro Ferreira Fogaça(550 uomini) Fernão Cotrim Gonçalo Vaz de Goes(1 caravella) 4. '''Malindi'''(''Melinda'' ) Sceicco Bauri (fabbrica stimata 1500? ) N / A João Machado N / A 5. '''Anjediva'''(''Angediva'' ) N / A Forte São Miguel(stima 1505) Manuel Pacanha(80 uomini) Duarte Pereira João Serrano(1 galea, 2 brigantini) 6. '''Cannanore'''(''Canonor'') Kolathiri Raja Forte Sant'Angelo(fabbrica 1502, forte 1505) D. Lourenço de Brito(150 uomini) Lopo Cabreira Rodrigo Rabello& Fernao Bermudez.(2 navete) 7. '''Kochi'''(''Cochim'') Trimumpara Raja Forte Manuel(fabbrica 1500, forte 1503) D. Álvaro de Noronha(? uomini) Lourenço Moreno Lourenço de Almeida(? ) 8. '''Kollam'''(''Coulão'') Reggenti perGovardhana Martanda (fabbrica 1503) N / A Antonio de Sá N / A
Intermezzo iraniano
La locuzione '''intermezzo iraniano''', o '''rinascimento persiano''', rappresenta un periodo storico che ha visto l'ascesa di varie dinastie musulmane native iraniche nell'altopiano iranico, dopo il VII secolo, con la conquista islamica dell'Iran e la caduta dell'impero sasanide. Il termine è degno di nota poiché è stato un interludio tra il declino del califfato abbaside e del potere degli arabi e il "revival sunnita" con l'emergere, nell'XI secolo, dei turchi selgiuchidi. Il risveglio iraniano consisteva nel sostegno iraniano basato sul territorio e, soprattutto, in uno spirito e una cultura rianimati da un nazionalismo iraniano in forma islamica. Le dinastie e le entità iraniane che componevano l'Intermezzo iraniano erano i Tahiridi, i Saffaridi, i Sagidi, i Samanidi, gli Ziyaridi, i Buyidi e i Sallaridi. Secondo lo storico Alison Vacca , l'intermezzo iraniano "in realtà includeva un certo numero di altre dinastie minori iraniane, principalmente curdi, nelle ex province califfali di Armenia, Albania e Azerbaigian iraniano". Secondo Vacca qeste erano Rawadidi, Marwanidi e Shaddadidi. Lo storico Clifford Edmund Bosworth, nella seconda edzione della ''Encyclopedia of Islam'', sostiene che Minorsky considera i Rawadidi come fioriti nel periodo dell'intermezzo iraniano.
=== Tahiridi (821–873) === I ''Tahiridi'', (Persiano: سلسله طاهریان) erano una dinastia iraniana che governava la parte nord-orientale della Grande Persia, nella regione del Khorasan (composta da parti degli attuali Iran, Afghanistan, Tagikistan , Turkmenistan e Uzbekistan). La capitale tahiride si trovava a Nishapur. === Saffarids (861–1003) === I ''Saffaridi'' (), erano una dinastia iraniana che regnò sul Sistan (861–1003), una regione storica nell'Iran sudorientale e nell'Afghanistan sudoccidentale. La loro capitale era Zaranj. === Sagidi (889–929) === I ''Sagidi'' (), erano una dinastia islamica che regno dal 889–890 fino al 929. Regnarono sull'Azerbaigian e parte dell'Armenia, prima da Maragheh e Barda e poi da Ardabil. Provenivano dalla provincia di Ushrusana, in Asia centrale, ed erano di origine iraniana (Sogdiani). === Samanidi (875/819–999) === I ''Samanidi'' (), noti anche come Impero samanide (819–999) ( ''Sāmāniyān'') furono una dinastia imperiale in Asia centrale e nel Grande Khorasan, che prese il nome dal suo fondatore, Saman Khuda, che si convertì all'Islam sunnita nonostante provenisse da una famiglia della nobiltà teocratica zoroastriana. Con le loro radici che affondano nella città di Balkh (nell'attuale Afghanistan), i Samanidi promossero le arti, dando origine al progresso della scienza e della letteratura, e quindi attrassero studiosi come Rudaki e Avicenna. Mentre era sotto il controllo dei Samanidi, Bukhara era una rivale di Baghdad nella sua gloria. Gli studiosi notano che i Samanidi fecero rivivere il persiano più dei Buyidi e dei Saffaridi, pur continuando a patrocinare l'arabo in misura significativa. Tuttavia, in un famoso editto, le autorità samanidi dichiararono che "qui, in questa regione, la lingua è persiana, e i re di questo regno sono re persiani". === Ziyaridi (930–1090) === Gli ''Ziyaridi'' () erano una dinastia iraniana di lingua gilaki che regnò sul Tabaristan dal 930 al 1090. Nella sua massima estensione, governò gran parte dell'Iran odierno, occidentale e settentrionale. === Buyidi (934–1062) === Asia del sud-ovest – c. 970 I ''Buyidi'', noti anche come '''Impero buyide''' erano persiani di lingua caspica originari di Daylaman. Fondarono una confederazione che controllava la maggior parte dell'Iran e dell'Iraq odierni nel X e nell'XI secolo. In effetti, come iraniani dailamiti, i Būyidi fecero rivivere consapevolmente i simboli e le pratiche della dinastia sasanide persiana. Infatti, a partire da 'Adud al-Daula usarono l'antico titolo sasanide di ''Shāhanshāh'' (persiano: شاهنشاه), che letteralmente significa re dei re. === Sallaridi (942–979) === I ''Sallaridi'' (noti anche come '''Musafiridi''' o '''Langaridi''') erano una dinastia persiana islamica nota principalmente per il suo dominio dell'Azerbaigian iraniano, dell'Azerbaigian e di una parte dell'Armenia dal 942 al 979.
Il potere del cane (film)
'''''Il potere del cane''''' è un film del 2021 scritto e diretto da Jane Campion. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage, è interpretato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons e Kodi Smit-McPhee. Sarà presentato in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Montana, 1925. Phil Burbank è un cowboy inflessibile e d'indole crudele che gestisce il ranch più grande di tutta la vallata assieme al fratello George, il suo opposto: stolido, impacciato e di buon cuore. Quando George sposa Rose, una vedova del luogo, Phil intraprende contro la donna un'implacabile guerra privata, servendosi dell'efebico figlio di lei Peter. Il progetto è originato dal produttore Roger Frappier, che aveva acquisito i diritti del romanzo nel 2012, ma non è entrato in produzione finché Campion non ha accettato di scriverne e dirigerne l'adattamento nel 2019. Paul Dano avrebbe dovuto interpretare George Burbank, ma è stato sostituito da Plemons a causa di tempistiche in conflitto con le sue riprese in ''The Batman''. Elisabeth Moss ha dovuto cedere il ruolo di Rose poiché già impegnata sul set di ''The Handmaid's Tale''. Le riprese del film si sono svolte interamente in Nuova Zelanda, cominciando nel gennaio 2020 a Maniototo, nella regione di Otago, e spostandosi poi a Dunedin. La lavorazione è stata interrotta a causa dello scoppio della pandemia di COVID-19 in Nuova Zelanda: Cumberbatch, Dunst e Plemons sono rimasti nel paese per tutta la durata del ''lockdown'', riprendendo poi a girare nel mese di giugno. Il film sarà presentato in anteprima il 1º settembre 2021 in concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Sarà presentato anche al BFI London Film Festival, al Toronto International Film Festival e al New York Film Festival. Sarà distribuito a livello globale da Netflix sulla propria piattaforma streaming a partire dal 1º dicembre 2021, previa distribuzione limitata nelle sale cinematografiche statunitensi dal 17 novembre. * 2021 - Mostra internazionale d'arte cinematografica ** In concorso per il Leone d'oro al miglior film
Mechademia
'''''Mechademia''''' è una rivista accademica biennale sottoposta a revisione paritaria in inglese sui prodotti della cultura popolare giapponese e sulle pratiche dei suoi appassionati. È pubblicata dalla University of Minnesota Press e il caporedattore è Frenchy Lunning. ''Mechademia'' tiene anche una conferenza annuale dal 2001
Steve Raiteri di Library Journal ha elogiato ''Mechademia'' come un «grande primo sforzo ... che colma il divario tra accademici e appassionati». Per Christophe Thouny di ''Animation'' la scrittura e il tono sono accessibili sia agli accademici, sia ai normali appassionati. Ed Sizemore di Comics Worth Reading ha però criticato la rivista per la sua sezione di recensioni e commenti perché sono come «riassunti delle opere (film e libri) discusse senza una vera critica del lavoro». Sizemore ha comunque lodato la sezione dei saggi accademici della rivista.
Franco Rossi (paralimpico)
Prese parte a quattro edizioni dei giochi paralimpici estivi , salendo tredici volte sul podio.
Originario di Narni, a seguito di un incidente sul lavoro riportò una lesione spinale che gli fece perdere l'uso delle gambe, costringendolo sulla sedia a rotelle. Durante la riabilitazione post-ricovero presso il Centro per paraplegici di Ostia dell'INAIL, scoprì la passione per lo sport e iniziò a gareggiare in molte discipline. Nel 1960 Rossi venne selezionato nel gruppo di 65 atleti italiani che parteciparono alle Paralimpiadi estive di Roma, dove vinse le prime cinque medaglie. Fu portabandiera della rappresentativa italiana nella cerimonia di chiusura, venendo premiato da Carla Gronchi. Nel 1964 partecipò ai II Giochi paralimpici estivi di Tokyo, vincendo tre medaglie. Nel 1968 partecipò ai III Giochi paralimpici estivi di Tel Aviv, vincendo due medaglie. Nel 1972 partecipò ai IV Giochi paralimpici estivi di Heidelberg , vincendo altre tre medaglie. Il 2 giugno 1988 venne insignito dal presidente della repubblica Francesco Cossiga con l'onorificenza di Cavaliere della Repubblica per meriti sportivi. Medaglia Evento Disciplina Evento Roma 1960 Nuoto 50 m rana maschili - classe 5 completa Roma 1960 Tennistavolo Doppio maschile - classe C (con Aroldo Ruschioni) Tokyo 1964 Scherma Spada a squadre maschile (con Roberto Marson e Renzo Rogo) Tel Aviv 1968 Scherma Fioretto a squadre maschile (con Giovanni Ferraris, Vittorio Loi, Roberto Marson e Germano Zanarotto) Heidelberg 1972 Scherma Spada a squadre maschile (con Germano Zanarotto e Roberto Marson) Heidelberg 1972 Scherma Fioretto a squadre maschile (con Germano Zanarotto, Vittorio Loi e Giuliano Koten) Roma 1960 Scherma Sciabola individuale maschile Tel Aviv 1968 Scherma Spada a squadre maschile (con Roberto Marson e Vittorio Loi) Heidelberg 1972 Scherma Fioretto individuale maschile Roma 1960 Nuoto 50 m stile libero maschili - classe 5 completa Roma 1960 Scherma Sciabola a squadre maschile (con Giovanni Berghella) Tokyo 1964 Scherma Sciabola a squadre maschile (con Renzo Rogo e Roberto Marson) Tokyo 1964 Nuoto 50 m stile libero maschili - prono ''cauda equina''
1ª Divisão 1969 (hockey su pista)
La '''1ª Divisão 1969''' è stata la 29ª edizione del torneo di primo livello del campionato portoghese di hockey su pista. La manifestazione fu disputata tra l'8 agosto e il 13 dicembre 1969. Il titolo è stato conquistato dal , club della città di Maputo allora conosciuta come ''Lourenço Marques'' e facente parte dell'Impero portoghese, per la prima volta nella sua storia.
=== Formula === La 1ª Divisão 1969 vide i club partecipanti divisi in gironi regionali; ogni girone fu organizzato con un girone all'italiana, con gare di andata e ritorno. Erano assegnati tre punti per l'incontro vinto e due punti a testa per l'incontro pareggiato, mentre ne era attribuito uno solo per la sconfitta. Al termine delle eliminatorie le migliori quattro squadre si qualificarono alla fase finale; la vincitrice venne proclamata campione del Portogallo. === Zona Norte === ==== Regional do Aveiro ==== Squadra 1. Termas '''12''' 4 4 0 0 39 7 +32 2. Sport Clube Beira-Mar '''6''' 4 1 0 3 11 21 -10 3. Sport Clube Conimbricense '''6''' 4 1 0 3 13 35 -22 '''''Legenda:''''' :  Qualificato alla fase finale del campeonato metropolitano. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. ==== Regional do Porto ==== Squadra 1. '''?''' 22 2. '''?''' 22 3. '''?''' 22 4. '''?''' 22 5. '''?''' 22 6. '''?''' 22 7. '''?''' 22 8. '''?''' 22 9. '''?''' 22 10. '''?''' 22 11. '''''' '''?''' 22 12. '''Augias do Porto''' '''?''' 22 '''''Legenda:''''' :  Qualificato alla fase finale del campeonato metropolitano. :      Retrocesse in '''2ª Divisão 1970'''. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. === Zona Sul === ==== Regional do Leiria ==== Squadra 1. '''?''' 2. '''?''' '''''Legenda:''''' :  Qualificato ai play-off. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. ==== Regional do Lisbona ==== Squadra 1. '''58''' 22 16 4 2 70 38 +32 2. '''56''' 22 17 0 5 112 52 +60 3. '''53''' 22 14 3 5 87 50 +37 4. '''52''' 22 15 1 5 105 55 +50 5. '''44''' 22 11 2 9 83 67 +16 6. '''41''' 22 8 3 11 61 69 -8 7. '''41''' 22 9 2 11 80 102 -22 8. '''38''' 22 8 2 12 67 85 -18 9. '''34''' 22 6 6 10 69 76 -7 10. '''37''' 22 6 3 13 61 78 -17 11. '''''' '''35''' 22 5 3 14 66 117 -51 12. '''''' '''28''' 22 2 2 18 56 128 -72 '''''Legenda:''''' :  Qualificato alla fase finale del campeonato metropolitano. :      Retrocesse in '''2ª Divisão 1970'''. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. ==== Regional do Santerem ==== Squadra 1. '''?''' 2. Rossiense '''?''' 3. Torres Novas '''?''' 4. Ouriense '''?''' '''''Legenda:''''' :  Qualificato ai play-off. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. ==== Play-off zona sul ==== Squadra 1. Rossiense '''?''' 2. '''?''' 3. '''?''' 4. '''?''' '''''Legenda:''''' :  Qualificato alla fase finale del campeonato metropolitano. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. === Fase finale campeonato metropolitano === ==== Zona Norte ==== Squadra 1. '''11''' 6 5 1 0 40 4 +36 2. '''8''' 6 3 2 1 19 11 +8 3. '''5''' 6 2 1 3 24 10 +14 4. Termas '''0''' 6 0 0 6 8 66 -58 '''''Legenda:''''' :  Qualificato al girone finale del campeonato metropolitano. '''''Note:''''' :Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. ==== Zona Sul ==== Squadra 1. '''12''' 6 6 0 0 29 8 +21 2. '''7''' 6 3 1 2 16 14 +2 3. '''5''' 6 2 1 3 17 20 -3 4. Rossiense '''0''' 6 0 0 6 13 33 -20 '''''Legenda:''''' :  Qualificato al girone finale del campeonato metropolitano. '''''Note:''''' :Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. ==== Girone finale ==== Squadra 1. '''15''' 6 4 1 1 13 9 +4 2. '''14''' 6 3 2 1 11 6 +5 3. '''10''' 6 1 2 3 6 12 -6 4. '''9''' 6 0 3 3 4 7 -3 '''''Legenda:''''' :      '''Vince il campeonato metropolitano''' e ammessa alla fase finale. '''''Note:''''' :Tre punti a vittoria, due a pareggio, uno a sconfitta. === Classifica === Squadra 1. '''''' '''9''' 6 4 1 1 22 11 +11 2. '''9''' 6 4 1 1 19 10 +9 3. '''4''' 6 2 0 4 9 19 -10 4. AC Mocamedes '''2''' 6 1 0 5 5 15 -10 '''''Legenda:''''' :      '''Campione del Portogallo''' e ammessa alla '''Coppa dei Campioni 1969-1970'''. '''''Note:''''' :Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. === Risultati === '''Andata (1ª)''' '''Prima giornata''' '''Ritorno (4ª)''' 6 dic. 1-2 10 dic. 1-2 '''Andata (2ª)''' '''Seconda giornata''' '''Ritorno (5ª)''' 7 dic. 6-3 11 dic. 1-7 '''Andata (3ª)''' '''Terza giornata''' '''Ritorno (6ª)''' 8 dic. 0-4 27 nov. 4-3 === Spareggio ===
Chiesa dell'Immacolata Concezione (Ithaca)
La '''chiesa dell'Immacolata Concezione''' è una chiesa cattolica situata a Ithaca nello Stato di New York.
La chiesa venne eretta laddove sorgeva una precedente chiesa cattolica, anch'essa dedicata all'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria e realizzata nel 1863. Il vescovo Bernard J. McQuaid posò la prima pietra dell'attuale chiesa il 20 settembre del 1896; due anni più tardi, l'11 settembre del 1898, la chiesa venne consacrata. I nomi dei progettisti sono sconosciuti. === Interni === La chiesa presenta una struttura a tre navate, separate da degli archi sorretti da colonne corinzie. === Esterni === Gli esterni della chiesa presentano uno stile neogotico che tuttavia non manca di alcuni richiami al neoromanico, quali l'impiego nelle facciate di grandi e grezzi blocchi di pietra. La facciata principale è caratterizzata dalla presenza di un'alta torre campanaria.
Kamal-ol-Molk
Ritratto di Kamal-ol-Molk ''La via Doshan Tappeh'', 1899 ''Sala degli Specchi'', che credeva fosse la sua opera migliore. La dipinse in un periodo di cinque anni.
Nacqe da una famiglia con una forte tradizione artistica, che faceva risalire le proprie origini a notevoli pittori durante il regno di Nadir Shah. Lo zio di Kamal, Mirza Abolhassan Khan Ghaffari, noto come Sanee ol molk, un celebre pittore del XIX secolo, era noto per i suoi ritratti ad acquerello. Suo padre, Mirza Bozorg Ghaffari Kashani, fu il fondatore della scuola di pittura iraniana e anche un famoso artista. Suo fratello, Abutorab Ghaffari, era anche lui un illustre pittore del suo tempo. Mohammad sviluppò un interesse per la calligrafia e la pittura in giovane età. Nella sua ansia infantile, disegnava schizzi a carboncino sulle pareti della sua stanza. Al termine della sua istruzione primaria si trasferì a Teheran. Potrebbe aver studiato pittura, per un po', con Mirza Esma'il. Per approfondire i suoi studi, si iscrisse alla Dar-ol Fonoun, un moderno istituto di istruzione superiore in Iran, dove studiò pittura con Mozayyen-od-Doleh, un noto pittore che aveva visitato l'Europa e studiato arte occidentale. Studiò lì per un periodo di tre anni. Ai tempi della scuola, al giovane Ghaffari fu dato il nome di ''Mirza Mohammad Kashi'' e durante la sua formazione iniziò ad attirare l'attenzione del pubblico come artista di talento. Nelle sue visite a Dar-ul-Funun, lo scià Naser al-Din Shah Qajar conobbe Mohammad Ghaffari e lo invitò a corte. Mohammad migliorò ulteriormente la sua tecnica e Naser al-Din Shah gli diede il titolo di "Kamal-ol-Molk" ("perfezione sulla terra"). Durante gli anni in cui soggiornò alla corte di Naser al-Din Shah, Kamal-ol-Molk realizzò alcune delle sue opere più significative. I dipinti che fece in questo periodo, che durò fino all'assassinio di Naser al-Din Shah, erano ritratti di personaggi importanti, paesaggi, dipinti di accampamenti reali e terreni di caccia e varie parti di palazzi reali. In questo periodo più intenso della sua vita artistica, Kamal-ol-Molk realizzò oltre 170 dipinti. Tuttavia, la maggior parte di questi venne distrutta o portata all'estero. Le opere da lui create in questo periodo indicano il suo desiderio di sviluppare la sua tecnica di pittura ad olio. Avanzò così tanto che acquisì da solo le leggi della prospettiva e le applicò alle sue opere. La sua maestria nell'uso delicato del pennello, così come i colori vivaci, lo distinguevano dai suoi contemporanei. Dopo la morte di Naser al-Din Shah Qajar, Kamal-ol-Molk trovò impossibile lavorare sotto suo figlio, Mozaffar ad-Din Shah Qajar. Pertanto, partì per l'Europa nel 1898, all'età di 47 anni, per migliorare la sua arte. Una volta lì, discusse con illustri artisti europei su stile e tecnica e copiò alcune delle opere di Rembrandt, tra cui "Autoritratto", "Giona" e "San Matteo". Kamal-ol-Molk visitò la maggior parte dei musei europei e studiò da vicino le opere di alcuni artisti famosi come Raffaello e Tiziano e adattò e modificò alcune delle loro opere. Rimase in Europa per circa quattro anni. Nel 1902 tornò in Iran, dopodiché divenne pittore di corte di cinque scià. La crescente pressione su Kamal-ol-Molk, originata dalla corte di Mozaffar al-Din Shah Qajar, non gli lasciò altra scelta che abbandonare il suo paese per l'Iraq, nonostante tutto l'affetto che provava per l'Iran. Le visite che fece alle città sante dell'Iraq ispirarono il suo lavoro in quel periodo. "Piazza Karbala-ye-Moalla" e "Indovini ebrei di Baghdad" sono due delle sue opere migliori di questo periodo. Con l'avvento del Movimento costituzionale, dopo un soggiorno di due anni in Iraq, Kamal-ol-Molk tornò in Iran e si unì ai costituzionalisti a causa dell'odio che aveva sviluppato nei confronti del governo di Mazaffareddin Shah. Ritratti come "Comandante Asa'd Bakhtiari" e "Azad-ol-Molk" contraddistinguono questo periodo. Tomba di Kamal-ol-molk, Nishapur. L'era post-Movimento costituzionale dell'Iran portò una nuova atmosfera all'artista. I costituzionalisti erano colti e apprezzavano l'arte più dei loro predecessori, quindi il rispetto per Kamal-ol-Molk e le sue opere andava aumentando. Il maestro fondò la ''Scuola d'arte Sanaye Mostazrafeh '', meglio conosciuta come ''Scuola d'arte Kamal-ol-Molk'', proseguì la sua carriera artistica e consolidò un nuovo stile nell'arte iranica. L'obiettivo della Scuola era trovare nuovi talenti, abbracciarli ed educarli nel miglior modo possibile. Kamal-ol-Molk non si limitò alla sola pittura. Piuttosto, introdusse altre arti e mestieri come la tessitura di tappeti, la progettazione di mosaici e la lavorazione del legno, nella sua scuola, per far rivivere le belle arti morenti. Oltre a insegnare arte, attraverso il suo comportamento gentile, insegnò agli studenti l'amore, la morale e l'umanità. Molte volte rimaneva fino a tardi a scuola ad insegnare e devolvette una parte dei suoi guadagni mensili per l'istruzione degli studenti poveri. Morì a Nishapur, nel 1940. Le persone in lutto, in particolare la famiglia e gli amici più cari, fecero transitare la sua salma accanto alla tomba del poeta sufi, Attar.
Schuler (azienda)
La '''Schuler Aktiengesellschaft''' con sede a Göppingen è una società tedesca di formatura, il costruttore più grande al mondo di presse.
Pubblicità a Parigi del 1900 Nel 1839, Louis Schuler fonda la società omonima, che nel 1852 costruisce la sua prima macchina per lavorare lamiere. Nel 1895 viene fabbricata la prima macchina stampa conio, anche esportata in Cina. Alla Esposizione di Parigi (1900) viene presentata la prima pressa transfer (termopressa) del mondo. Nel 1924 viene fabbricata la prima pressa per carrozzeria in ambito automotive. Dal 1961 inizia l'espansione internazionale. Nel 1999 avviene la quotazione in Borsa. Nel 2007 viene acquisita la tedesca Müller Weingarten AG. Nello stesso anno viene presentata la tecnologia ServoDirekt. Nel 2014 segue la tecnologia TwinServo. Una delle prime presse Schuler del 1928 rimane presso la Automobilwerk Eisenach nel museo Automobile welt eisenach a Eisenach come monumento tecnico. La austriaca Andritz AG nel maggio 2012 acquisisce dalla famiglia Schuler-Voith il 38,5% delle azioni Schuler. Dal febbraio 2013 la Andritz detiene il 93,57% della società. La società venne tolta dal listino di Borsa nel 2014. Nel 2017 la Schuler Innovation Tower a Göppingen viene inaugurata. Nell'aprile 2019 la Porsche e la Schuler creano su un terreno di 13 ettari a Star Park vicino a Halle (Saale) un sito per la produzione di parti di carrozzerie con presse Schuler. L'investimento è stato di 100 milioni di Euro.
Cuba ai Giochi della XXXII Olimpiade
'''Cuba''' ha partecipato ai '''Giochi della XXXII Olimpiade''', che si sono svolti a Tokyo, Giappone, dal 23 luglio all'8 agosto 2021 con una delegazione di 70 atleti impegnati in 16 discipline.
'''Riepilogo quotidiano''' '''Giorno''' '''Data''' '''Totale''' 4º 27 0 0 1 1 7º 30 0 1 0 1 10º 2 2 2 3 7 11º 3 2 0 0 2 12º 4 1 0 0 1 15º 6 1 0 0 1 16º 7 0 0 1 1 17º 8 1 0 0 1 '''Totale''' '''7''' 3 5 15 ===Medagliere per disciplina=== Atletica leggera 0 1 2 3 Canoa/kayak 1 0 0 1 Judo 0 1 0 1 Pugilato 4 0 1 5 Tiro 0 1 0 1 Taekwondo 0 0 1 1 Lotta 2 0 1 3 Totale 7 3 5 15 ===Medaglie d'oro=== Medaglia Nome Sport Evento Fernando JorgeSerguey Torres Canoa/kayak C2 1000 metri maschile Andy Cruz Pugilato Pesi leggeri maschile Roniel Iglesias Pugilato Pesi welter maschile Arlen López Pugilato Pesi mediomassimi Julio César la Cruz Pugilato Pesi massimi Luis Orta Lotta greco-romana 60 kg Mijaín López Lotta greco-romana 130 kg ===Medaglie di argento=== Medaglia Nome Sport Evento Juan M. Echevarría Atletica leggera Salto in lungo maschile Idalys Ortiz Judo +78 kg femminile Leuris Pupo Tiro Pistola 25 metri automatica maschile ===Medaglie di bronzo=== Medaglia Nome Sport Evento Yaimé Pérez Atletica leggera Lancio del disco femminile Maykel Massó Atletica leggera Salto in lungo maschile Reineris Salas Lotta libera 97 kg maschile Lázaro Álvarez Pugilato Pesi piuma maschile La delegazione cubana all'olimpiade di Tokyo 2020 era composta da 70 atleti, 36 maschi e 34 femmine, ed è stata la delegazione cubana più piccola e la prima con meno di 100 atleti dall'edizione di Tokyo 1964. Sport Uomini Donne Totale Atletica leggera 7 13 20 Canoa/kayak 2 2 4 Canottaggio 0 1 1 Ciclismo 0 1 1 Ginnastica 0 1 1 Judo 3 3 6 Lotta 9 3 12 Nuoto 1 1 2 Pallavolo 0 2 2 Pentathlon moderno 1 1 2 Pugilato 7 0 7 Sollevamento pesi 1 3 4 Taekwondo 1 0 1 Tennistavolo 1 1 2 Tiro 3 2 5 Total 36 34 70
Bruno Oberhammer
Icona dello sci alpino paralimpico italiano, nella sua carriera ha vinto più di 20 medaglie alle paralimpiadi invernali e ai mondiali, oltre a trenta titoli nazionali. Allenatore della squadra di sci alpino paralimpico, nel 2008 fu nominato responsabile tecnico per tutti gli sport invernali paralimpici.
Atleta ipovedente, Oberhammer debuttò ai III Giochi paralimpici invernali di Innsbruck 1984 nelle gare di combinata alpina B2 (in cui vinse il bronzo, prima medaglia paralimpica invernale dell'Italia), discesa libera B2 e slalom gigante B2. Alle Paralimpiadi invernali del 1988, alle Paralimpiadi invernali del 1992 e alle Paralimpiadi invernali del 1994 Oberhammer vinse una medaglia in ogni evento in cui ha gareggiato. Ha anche vinto una medaglia d'oro e due di bronzo alle Paralimpiadi invernali del 1998. Terminata la carriera agonistica, nel 1999 venne incaricato di guidare la nazionale azzurra di sci alpino paralimpico e nel 2008 fu nominato responsabile tecnico degli sport invernali paralimpici. Membro della commissione tecnica per lo sci alpino dell'International Blind Sports Federation. Medaglia Evento Disciplina Evento Innsbruck 1988 Sci alpino Slalom gigante B3 Innsbruck 1988 Sci alpino Discesa libera B3 Nagano 1998 Sci alpino Slalom B1,3 Albertville 1992 Sci alpino Super G B3 Lillehammer 1994 Sci alpino Slalom B3 Lillehammer 1994 Sci alpino Super G B3 Lillehammer 1994 Sci alpino Slalom gigante B3 Lillehammer 1994 Sci alpino Discesa libera B3 Innsbruck 1984 Sci alpino Combinata alpina B2 Albertville 1992 Sci alpino Slalom gigante B3 Nagano 1998 Sci alpino Super G B1,3 Nagano 1998 Sci alpino Discesa libera B1,3