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20231101.it_2353755_27 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La prima cappella, come la corrispondente destra, è priva dell'altare, dello stemma gentilizio e della pala d'altare, trafugata, che raffigurava la Nascita del Battista, al quale era dedicata la cappella. |
20231101.it_2353755_28 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La seconda cappella ha sul frontale lo stemma gentilizio della famiglia Farina, ed è dedicata alla Madonna delle Grazie, raffigurata nella bella pala d'altare, della scuola di Andrea Sabatini. |
20231101.it_2353755_29 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La terza cappella, dedicata a santa Rosa da Viterbo, ha sull'arcata lo scudo della famiglia Siniscalchi di Baronissi. La statua è opera di Nicola Fumo. |
20231101.it_2353755_30 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La quarta cappella presenta lo stemma della famiglia Mutarelli, ed è dedicata a san Bonaventura di cui è ospitata una scultura lignea opera di Nicola Fumo. |
20231101.it_2353755_31 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La quinta cappella, dedicata all'Addolorata, con la statua lignea opera di Nicolò Fumo, ha lo stemma gentilizio della famiglia d'Avossa originaria di Bergara (Regno di Spagna), ed è appartenuta alle famiglie Petrone e Pagliara. |
20231101.it_2353755_32 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La sesta cappella, dedicata attualmente a santa Chiara d'Assisi, era un tempo dedicata a San Diego, ed era di proprietà della famiglia Barone. La statua della santa è di fattura recente. |
20231101.it_2353755_33 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La settima cappella attualmente è priva dell'altare, ed è sormontata dallo stemma gentilizio della famiglia Scalea. Anche in questa cappella, come nella corrispondente a destra, da alcune scrostature della pittura sono emersi segni di affreschi molto antichi, ma anche in questo caso bisognerebbe indagare. |
20231101.it_2353755_34 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La prima cappella a destra è dedicata a sant'Anna, un tempo della famiglia Barbariti di Sava, presenta ora lo stemma della famiglia Rocco. L'altare è stato rifatto nel 1949, anno in cui fu aggiunta nella nicchia una statua in cartapesta della Madonna. |
20231101.it_2353755_35 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La seconda cappella a destra è dedicata alla Madonna di Montevergine e presenta una statua lignea di Nicolò Fumo raffigurante la Madonna di Montevergine con il Bambino in mano (quest'ultimo è stato rimosso ed è conservato ne Museo dell'Opera del convento) ed è sormontata dallo stemma gentilizio della famiglia Alemagna. |
20231101.it_2353755_36 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La prima cappella a sinistra è dedicata a san Pasquale Baylon ed era della famiglia Saggese. Fino al 1718 era dedicata allo Spirito Santo, ed era di proprietà della famiglia de Durante di Sava. Attualmente questa cappella è l'unica che conserva l'altare originario seicentesco in stucco. Gli altri, in marmo, furono ricostruiti in marmo negli anni '30 del Novecento. |
20231101.it_2353755_37 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La seconda cappella a sinistra è dedicata al patriarca san Francesco, patrono di Baronissi. Sull'arco lo stemma gentilizio della famiglia Campanile di Sava, che aveva il patronato sulla cappella ed il diritto di sepoltura. |
20231101.it_2353755_38 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La cappella a destra del coro è dedicata all'Immacolata. Presenta un altare seicentesco di legno intagliato con fregi d'oro, che faceva un tutt'uno con la tavola di Teodoro d'Errico, raffigurante l'Immacolata tra S. Francesco e S. Antonio, ora impropriamente collocata sull'altare maggiore. Nella seconda metà dello scorso secolo è stato scoperto un ciclo di affreschi del XV secolo, raffiguranti scene della vita della Vergine. |
20231101.it_2353755_39 | https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20della%20Santissima%20Trinit%C3%A0%20%28Baronissi%29 | Convento della Santissima Trinità (Baronissi) | La cappella sinistra porta sull'arcata lo stemma della famiglia Gaiano di Sava, ed è dedicata a sant'Antonio. Il pavimento maiolicato risale al Settecento, quando fu rifatta tutta la pavimentazione della chiesa, distrutta poi nel 1953. Sul pavimento è visibile la lastra sepolcrale della tomba della famiglia Gaiano e sulla parete destra il monumento sepolcrale rinascimentale del giureconsulto Giacomo de Gayano, morto il 12 luglio 1512.. |
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20231101.it_2353774_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | La serranda (anche saracinesca, meno corretto) è un dispositivo meccanico di chiusura avvolgibile utilizzata nei negozi, per la chiusura delle vetrine, nei garage. |
20231101.it_2353774_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Si differenzia dalla tapparella, o persiana avvolgibile, che viene usata nelle abitazioni civili per la chiusura delle finestre, per le dimensioni e lo spessore. |
20231101.it_2353774_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | La serranda è formata da elementi orizzontali che si avvolgono su di un albero di movimentazione, posto in alto, formato da un tubo bollitore, da pulegge con all'interno una molla per poter agevolare il movimento della stessa, e dalle guide di scorrimento, che sono ferri a "U" messi in verticale per far scorrere al loro interno gli elementi, e vengono chiuse con una serratura centrale che chiude lateralmente un catenaccio (che si incastra sulle guide della serranda). |
20231101.it_2353774_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Cieca: è la classica serranda da negozio con elementi chiusi, che quando è abbassata non consente di vedere quel che c'è dietro; |
20231101.it_2353774_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | A maglia: è la serranda formata da tubi ondulati e maglie metalliche che sembrano formare dei rombi rovesciati, oppure da tubi diritti che formano dei rettangoli, e consente quindi di vedere quello che c'è dietro anche quando è chiusa; |
20231101.it_2353774_5 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Microforata: è come la serranda cieca, ma gli elementi hanno dei micro fori per garantire una buona aerazione ed una buona trasparenza delle vetrine dei negozi, pur essendo sempre una serranda corazzata; |
20231101.it_2353774_6 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Ad impacchettamento: è sempre una serranda, ma a differenza delle altre che si avvolgono attorno all'albero di movimentazione, si impacchetta su se stessa. Questa per praticità è solitamente utilizzata per supermercati ed ipermercati e ha il vantaggio di poter chiudere spazi di grosse dimensioni senza grande ingombro del cassone e richiedendo meno forza motrice. |
20231101.it_2353774_7 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Esistono inoltre tipi speciali per impieghi tecnici limitati a certi ambiti, e tra queste vi sono le serrande tagliafuoco. |
20231101.it_2353774_8 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | La serranda tagliafuoco è un componente d'impianto atto ad impedire in caso di incendio, la propagazione del fuoco attraverso una rete di ventilazione e condizionamento. Le normative ne richiedono l'installazione su tutte le aperture di un compartimento tagliafuoco quali canali, prese d'aria, ecc. per mantenere costanti le capacità protettive "REI" (Resistenza Emissione Isolamento definiti nel 1961 dalla Circolare 91 del Ministero dell'Interno) della struttura muraria. La serranda tagliafuoco deve per legge essere in grado di resistere ad un incendio per un periodo di tempo determinato (da qui le diverse classificazioni REI delle serrande) e deve avere un meccanismo che ne garantisca, sempre in caso di incendio, la chiusura meccanica immediata. |
20231101.it_2353774_9 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | A tale proposito le prime serrande tagliafuoco utilizzavano unicamente una molla per consentire la chiusura della pala che, in condizioni di non-allarme veniva mantenuta aperta da un fusibile metallico (detto anche disgiuntore termico). Tale componente era realizzato in una particolare lega in grado di sciogliersi a circa 72 °C permettendo l'immediata chiusura della serranda. Una volta raggiunta tale posizione un microinterruttore (detto "finecorsa") comandava lo spegnimento dell'impianto di aerazione e riportava l'allarme ad eventuali altri dispositivi elettronici. |
20231101.it_2353774_10 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Oggi tuttavia i decreti ministeriali in tema di sicurezza impongono la sempre maggiore diffusione di impianti di rilevazione incendi negli edifici in grado di comandare elettricamente la chiusura di porte e serrande tagliafuoco in caso di allarme. Questa circostanza, unita alla necessità di poter testare semestralmente lo stato di salute delle serrande stesse tramite una completa chiusura e apertura, ha imposto l'utilizzo di servomotori elettrici specificatamente sviluppati per questa applicazione. Questi dispositivi dispongono di una molla meccanica interna "caricata" tramite un motore elettrico con ingranaggi in robusto acciaio; il sensore di temperatura o un segnale elettrico del sistema di rilevazione incendi consente l'immediata chiusura della serranda anche in caso di mancata alimentazione elettrica. Contemporaneamente il dispositivo permette il test periodico della serranda stessa anche da una postazione remota rendendo più agevole, facile e sicura l'attività degli addetti alla sicurezza dell'edificio o al sistema di "building automation". |
20231101.it_2353774_11 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | A partire dalla fine degli anni novanta la Comunità Europea ha intrapreso la via dell'unificazione delle prove e della classificazione delle serrande tagliafuoco. Le normative comunitarie UNI-EN 13501-3 e UNI-EN 1366-2 sono state definitivamente recepite dalla legislazione italiana tramite il Decreto 16 febbraio 2007 del Ministero dell'Interno che impone a partire dal 2012 (art. 5 e appendice A.5.2) l'utilizzo delle nuove serrande tagliafuoco al posto di quelle cosiddette "certificate REI". La nuova normativa definisce più elevati ed efficienti standard di qualità e sicurezza del prodotto soprattutto grazie al test del dispositivo di chiusura (che nelle precedenti norme italiane non veniva esaminato) ed alla verifica di ermeticità ai fumi freddi. |
20231101.it_2353774_12 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | Proprio quest'ultimo aspetto determina un serio miglioramento per la sicurezza degli occupanti, infatti tutti gli studi italiani ed esteri in tema di incendio negli edifici attestano alla diffusione del fumo nei locali (nelle prime fasi del sinistro e quindi a temperature inferiori ai 50 °C) la principale causa di ricovero o decesso. |
20231101.it_2353774_13 | https://it.wikipedia.org/wiki/Serranda | Serranda | L'utilizzo delle nuove serrande tagliafuoco e di moderni sistemi di rilevazione incendi permette quindi di impedire la diffusione all'interno dell'edificio sia del calore sia del fumo (e gas tossici) sviluppati. |
20231101.it_2353777_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione%20del%20Montenegro | Costituzione del Montenegro | La vigente Costituzione del Montenegro è stata adottata dal Parlamento montenegrino in una sessione straordinaria tenutasi il 19 ottobre 2007 ed è stata promulgata ufficialmente il 22 ottobre 2007, sostituendo la precedente costituzione del 1992. |
20231101.it_2353777_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione%20del%20Montenegro | Costituzione del Montenegro | Durante la sessione parlamentare straordinaria del 19 ottobre 2007 hanno votato a favore della proposta di Costituzione il Partito Democratico dei Socialisti, il Partito Socialdemocratico, il Movimento del Cambiamento del Montenegro, il Partito Bosgnacco ed il Partito Liberale, raggiungendo così 55 voti favorevoli e superando di quattro voti il quorum richiesto di 51 voti a favore, pari ai due terzi dei 76 presenti; si sono astenuti Alternativa Albanese e Lega Democratica in Montenegro, rappresentanti della minoranza etnica albanese, e hanno votato contro il Partito Popolare Socialista del Montenegro, la Lista Serba e il Partito Serbo Democratico. |
20231101.it_2353777_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione%20del%20Montenegro | Costituzione del Montenegro | Il Preambolo stabilisce che il Montenegro è formato delle seguenti nazionalità e minoranze: montenegrini, serbi, bosniaci, albanesi, musulmani e croati; inoltre stabilisce che la lingua ufficiale dello Stato è il montenegrino e non il serbo, riconoscendo però come lingue parlate il serbo, il bosniaco, l'albanese ed il croato e dichiarando uguali davanti alla legge documenti scritti in caratteri cirillici e latini. |
20231101.it_2353777_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione%20del%20Montenegro | Costituzione del Montenegro | La Costituzione garantisce la separazione tra lo Stato e la Chiesa; stabilisce in cinque anni la durata del mandato del Capo dello Stato, rinnovabile per due mandati. Ma in contrasto alla forma repubblicana, nel 2011 è stata approvata, dal governo montenegrino, una legge che ha conferito alla dinastia Petrović-Njegoš di Montenegro di svolgere, con il permesso delle autorità e anche utilizzando "beni del patrimonio pubblico", "funzioni protocollari non politiche". |
20231101.it_2353778_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Fu stretto collaboratore di Antoni Gaudí, la cui fama ha spesso offuscato il suo valore artistico espresso in opere architettoniche con forte impronta personale e ricche di elementi anticipatori. |
20231101.it_2353778_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Caratteristiche della sua produzione sono una elevata sensibilità per le forme della natura, l'interesse per il dettaglio artigianale e il riciclo creativo di materiali di recupero che ebbe la sua massima espressione con la tecnica del trencadís. |
20231101.it_2353778_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Il suo lavoro esprime una profonda religiosità e il suo affetto per la paesaggio rurale della campagna di Tarragona. |
20231101.it_2353778_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Nato nel 1879 a Tarragona, dopo il periodo della formazione influenzato da Lluís Domènech i Montaner nel contesto del modernismo catalano, ed il tirocinio con gli architetti Antoni Maria Gallissà e Josep Font i Gumà e dopo aver ottenuto il titolo di architetto, diventa per alcuni anni a partire dal 1906, stretto collaboratore di Gaudí partecipando ai cantieri della Casa Milà, della Casa Batlló, del Parco Güell e della Sagrada Família, in particolare eseguendo decorazioni ceramiche e pittoriche, tanto da far scrivere che i migliori effetti cromatici delle opere gaudiane dipendano da Jujol. |
20231101.it_2353778_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Inizia in seguito un'attività professionale autonoma, caratterizzata da una committenza di provincia e da lavori in tono minore, molti dei quali a Sant Joan Despí (Baix Llobregat) dove nel 1926 diventò architetto comunale. Comunque anche gli incarichi relativi a trasformazioni o ristrutturazioni sono svolti da Jujol con grande ed artigianale attenzione ai dettagli, all'uso innovativo delle tecnologie tradizionali ed alle preesistenze, intervenendo con "frammenti" di grande qualità progettuale come nella Casa Bofarull nella quale interviene con una torre ed una galleria. |
20231101.it_2353778_5 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | In seguito Jujol ottiene committenze in un ambito territoriale più ampio, come Casa Planells (1923-1924) a Barcellona, dove si stabilisce nel 1927. Realizza anche edifici religiosi, intorno a Tarragona, chiaramente ispirati a Gaudí nell'uso degli archi catenari, ma originali nella conformazione degli spazi e negli innovativi materiali: la chiesa di Vistabella e l'incompiuto santuario della Vergine di Montserrat a Montferri realizzato con blocchi in cemento prefabbricati a piè d'opera. |
20231101.it_2353778_6 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Contemporaneamente all'attività professionale, seguì la carriera accademica e nel 1909 venne nominato professore assistente nella ETSAB (Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona) ed apprezzato professore di ruolo nel 1913. Nel 1924 insegnò presso la Escola del Treball. |
20231101.it_2353778_7 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Nella sua opera condivide con Gaudí la comune ispirazione da forme naturali, vegetali e zoomorfe (come nella Torre de la Creu) espressa però con una sensibilità personale che spesso definisce le forme coloristicamente e mediante una ricca decorazione per la quale è stato usato l'aggettivo di "surrealista". |
20231101.it_2353778_8 | https://it.wikipedia.org/wiki/Josep%20Maria%20Jujol | Josep Maria Jujol | Tipico di Jujol è l'uso delle decorazioni a graffito ottenuto graffiando uno strato di stucco colorato, mettendo in luce aree del sottostante strato colorato in altra tonalità, come nella facciata della Casa Negre, istoriata di motivi mariani che manifestano il suo spirito profondamente religioso. |
20231101.it_2353779_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gascoyne | Gascoyne | Gascoyne è una delle nove regioni dell'Australia Occidentale. Essa si trova nella parte nord-occidentale dello Stato ed è suddivisa nelle seguenti Local Government Areas: |
20231101.it_2353779_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gascoyne | Gascoyne | La regione è costituita anche da 600 chilometri di costa sull'Oceano Indiano e si estende all'interno del continente per circa 500 chilometri. Considerando anche le isole, l'estensione totale della regione è di 137.938 chilometri quadrati. La popolazione del Gascoyne è di soli 10.000 abitanti, la più bassa delle regioni dell'Australia Occidentale (anche come densità): la maggior parte di essa vive nelle città di Carnarvon, Exmouth, Denham, Gascoyne Junction e Coral Bay. |
20231101.it_2353779_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gascoyne | Gascoyne | Il clima è a metà fra l'arido ed il tropicale; le temperature massime variano fra i 22 gradi di luglio e i 35 gradi di gennaio. Le giornate sono soleggiate per quasi tutto l'anno, con soli 200 millimetri di pioggia annuali (in gran parte dovuti ad attività ciclonica). A causa di ciò, la vegetazione è bassa e rada, con pochissimi alberi. |
20231101.it_2353779_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gascoyne | Gascoyne | L'economia del Gascoyne si basa sul turismo (grazie al clima caldo e secco ed alla presenza di siti importanti come il Ningaloo Marine Park e Shark Bay, bene incluso nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO), sulla pastorizia e sull'attività estrattiva (principalmente sale e gesso). |
20231101.it_2353779_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Gascoyne | Gascoyne | Prima di essere scoperto dagli europei, il Gascoyne è stato abitato da popolazioni indigene per migliaia di anni. Il primo europeo a sbarcare in questa regione fu Dirk Hartog nel 1616. Nel 1839 George Edward Grey esplorò la regione e diede il nome al fiume Gascoyne. Nel 1850 Shark Bay divenne il primo sito australiano dedicato all'industria delle perle. Nel 1858 Francis Thomas Gregory esplorò la regione e dichiarò che era particolarmente adatta all'allevamento. Pochi anni dopo sorsero i primi insediamenti (la città di Carnarvon, la più importante della regione, venne fondata nel 1883). |
20231101.it_2353780_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | La camorra barese opera a Bari e nel territorio della provincia. Non è da confondere con la camorra napoletana. |
20231101.it_2353780_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | In prevalenza confederazioni tra clan, che come attività primarie continuano ad essere dediti ai reati in materia di stupefacenti, contrabbando e alle estorsioni. Fra i clan baresi spicca il clan Parisi (scissosi nel 1986 dalla Sacra Corona Unita) con a capo il noto boss Savino "Savinuccio" Parisi e il clan Palermiti con i Pesole operanti nel quartiere di Japigia, considerata una delle piazze di spaccio più grandi d'Italia. Presenti altri clan come i Telegrafo del San Paolo, Capriati (Bari Vecchia), i clan Caldarola e Mercante-Diomede (quartiere Libertà), gli emergenti Lorusso (quartiere San Girolamo) e Di Cosola (Ceglie del Campo). |
20231101.it_2353780_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Uno dei suoi primi rappresentanti fu Francesco Biancoli (detto il Dado), il quale controllava le bische clandestine e lo spaccio di droga nel quartiere Libertà e negli anni '80 si affiliò alla Nuova camorra pugliese voluta da Raffaele Cutolo per poi passare alla Sacra corona unita di Giuseppe Rogoli, da cui si staccò definitivamente nel 1986. Nel 1984 Biancoli, insieme a Savino Parisi, Giuseppe Mercante (detto Pinuccio il drogato) e Antonio Di Cosola (esponenti di punta della malavita barese), furono rinviati a giudizio nel maxiprocesso nei confronti della Nuova camorra pugliese istruito dal giudice Alberto Maritati. Anche Parisi e Mercante si dissociarono dalla Sacra corona unita nel 1986. |
20231101.it_2353780_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Tra gli anni '80 e gli anni '90, Bari diventò un grosso centro per lo spaccio di eroina e nel quartiere Japigia, dove comandava incontrastato il boss Savino Parisi, nacque quello che venne definito “il più grande mercato della droga del Sud Italia”, una piazza di spaccio che attirava consumatori da tutta Italia. Altro importante trafficante di droga fu Antonio Capriati (detto Tonino), capo del clan dominante a Bari Vecchia, il quale, insieme a Savino Parisi, aveva stretti legami con la 'Ndrangheta calabrese e con il criminale tranese Salvatore Annacondia (futuro collaboratore di giustizia) per la fornitura di stupefacenti e nella metà degli anni '90 emersero i loro legami con l'imprenditore Francesco Cavallari, detto il "re della sanità privata barese", il quale patteggiò la pena di 22 mesi per associazione mafiosa, corruzione e reati fiscali. |
20231101.it_2353780_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Secondo le dichiarazioni del pentito Salvatore Annacondia, la notte del 27 ottobre 1991 i clan Parisi e Capriati incendiarono il celebre Teatro Petruzzelli di Bari su richiesta del manager Ferdinando Pinto, il quale voleva lucrare sui contributi per la ricostruzione dello stabile, accuse che non furono mai provate perché furono tutti assolti. |
20231101.it_2353780_5 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Nel 1991 il boss Antonio Di Cosola fondò la Sacra Corona Autonoma, una sorta di "imitazione" della Sacra corona unita brindisina, e nel 2015 decise di collaborare con la giustizia, rivelando dettagli importanti su alcuni traffici illeciti condotti da lui e dal suo clan. |
20231101.it_2353780_6 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Negli anni '90 il clan guidato dai fratelli Donato e Raffaele Laraspata aprì una faida contro i Capriati a Bari Vecchia e contro i Biancoli nel quartiere Libertà, arruolando "batterie" di killer minorenni ed esercitando in quel periodo il predominio a Bari nel contrabbando di sigarette e nel traffico di droga grazie alla presenza di molti affiliati in Montenegro, dove trascorrevano la latitanza. Gli arresti e la collaborazione con la giustizia di Raffaele Laraspata indussero i pochi rimasti a fondare un nuovo sodalizio, quello degli Strisciuglio. |
20231101.it_2353780_7 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | L’inizio del XXI secolo fu segnato da numerosi fatti di sangue e faide tra i clan Capriati e Strisciuglio per il controllo della città vecchia che coinvolsero anche persone innocenti, come Michele Fazio (15enne colpito per sbaglio da un proiettile a Bari Vecchia durante uno scontro a fuoco tra i Capriati e gli Strisciuglio) e Gaetano Marchitelli (altro 15enne ucciso per errore durante una sparatoria tra clan mafiosi rivali a Carbonara). |
20231101.it_2353780_8 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | A Bari episodi delittuosi vedono sempre più coinvolti incensurati o minori, destinati ad ingrossare le file dei clan con compiti anche di rilievo. Gravi delitti (rapine, estorsioni, spaccio di droga, porto illegale di armi) vengono spesso commessi da minori collegati alla criminalità organizzata, desiderosi di dar prova delle loro capacità per entrarvi a far parte. Spesso il precoce inserimento nelle organizzazioni criminali è dovuto anche ai legami familiari ed alla necessità di sostituire nella gerarchia criminale i congiunti detenuti. |
20231101.it_2353780_9 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | I clan della Camorra barese presentano una struttura di chiara matrice 'ndranghetista con vincoli di sangue, rituali di affiliazione e gradi o "doti" come il "picciotto", "camorrista", "sgarrista", "santista", "trequartista", "medaglione" e "medaglione con catena della società maggiore". Il 16 giugno 2018 si conclude un'operazione contro i clan Mercante-Diomede e Capriati in cui viene confermato l'uso di questi riti. |
20231101.it_2353780_10 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | L'iniziazione in età minorile è del resto confermata dalla circostanza che, come risulta da recenti indagini molti giovani appena maggiorenni hanno ricoperto o ricoprono ruoli di primo piano in seno alle organizzazioni mafiose. |
20231101.it_2353780_11 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Strisciuglio - Libertà (clan Caldarola), Stanic, San Paolo (clan Ruta-Telesforo), San Girolamo (clan Campanale), Palese, San Pio e Santo Spirito e Carbonara di Bari (clan Valentino) |
20231101.it_2353780_12 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Di Cosola - Carbonara, Ceglie del Campo e Loseto (gruppo indebolito dal pentimento del boss Antonio Campanale); |
20231101.it_2353780_13 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Una «nuova paranza» composta dalle giovani leve delle famiglie Strisciuglio, Pesole, Parisi, Capriati e quel che rimane dei Di Cosola sta cercando di mettere radici a Triggiano, Noicattaro, Cellamare, Capurso, Monopoli, Mola e Polignano a Mare (già terre dei Parisi,Palermiti e Pesole); Casamassima, Adelfia, Valenzano, Bitritto, Palo del Colle (per lungo tempo sotto l’influenza Pesole); Rutigliano e Giovinazzo (cittadine degli Strisciuglio), Modugno, Binetto e Grumo Appula (già vicine ai Capriati). |
20231101.it_2353780_14 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | C’è poi l’area molto vasta che negli anni è stata sotto il controllo degli Stramaglia e che comprende Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Valenzano, Cassano delle Murge, Santeramo in Colle, Sannicandro. |
20231101.it_2353780_15 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | In alcune di queste città sono presenti «colonie» di clan diversi. Sono entrate nel lungo elenco delle realtà a rischio anche cittadine che sembravano essere rimaste fuori dal gioco delle influenze come Noci e Castellana Grotte. |
20231101.it_2353780_16 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Per Conversano e Rutigliano le cronache documentano di collegamenti con la famiglia dei Campanale di San Girolamo: questi nel 2012 hanno preso il controllo del territorio dopo aver assassinato il boss rutiglianese Mario Rizzo detto "Il Monopolese". |
20231101.it_2353780_17 | https://it.wikipedia.org/wiki/Camorra%20barese | Camorra barese | Ci sono poi grossi centri in cui la malavita barese non è riuscita ad attecchire per la presenza di gruppi criminali forti e radicati. La Dia, nella sua ricostruzione della geografia dei clan in provincia, cita gli esempi di Toritto e Grumo, sotto l’egida degli Zonno; Altamura lungamente regno dei Dambrosio-Loiudice, a Gravina in Puglia le famiglie di spicco quali Mangione ('l Pmbus), Matera (Mat'r), Gigante (Giajand), Tedesco ('U Baroun) e Gilfone (Scilfoun), Terlizzi con i Ficco e Dello Russo, infine Bitonto con diversi gruppi: Cipriano, Conte e i Cassano. |
20231101.it_2353787_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20al%20trono%20del%20Meclemburgo-Schwerin | Linea di successione al trono del Meclemburgo-Schwerin | Il Granducato di Meclemburgo-Schwerin venne soppresso nel 1918 al termine della prima guerra mondiale. La Casa di Meclemburgo-Schwerin si è estinta in linea maschile il 31 luglio 2001 con la morte di Franz di Meclemburgo-Schwerin, discendente di Federico Francesco IV di Meclemburgo-Schwerin e pretendente al trono. |
20231101.it_2353787_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20al%20trono%20del%20Meclemburgo-Schwerin | Linea di successione al trono del Meclemburgo-Schwerin | I restanti membri della famiglia di Meclemburgo-Schwerin sono le figlie di Christian Ludwig, il secondo figlio di Federico Francesco IV, la duchessa Donata (nata nel 1956) ed Edwina (nata nel 1960), la duchessa Woizlawa-Feodore (nata nel 1918), figlia del duca Adolfo Federico, e la granduchessa Karina (nata nel 1920), vedova del pretendente Franz. |
20231101.it_2353787_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20al%20trono%20del%20Meclemburgo-Schwerin | Linea di successione al trono del Meclemburgo-Schwerin | Con l'estinzione dei Meclemburgo-Schwerin, i Meclemburgo-Strelitz restano ora gli unici superstiti del ramo granducale in linea maschile. L'attuale capo della Casa Meclemburgo-Strelitz è Georg Borwin, duca del Meclemburgo. Suo nonno era il conte Georg Carlow, figlio morganatico di Giorgio Alessandro di Meclemburgo-Strelitz (1859-1909). Georg Carlow venne adottato nel 1928 da suo zio Michele, capo della Casa di Meclemburgo-Strelitz, ed ha poi assunto il titolo di Duca del Meclemburgo, che è stato confermato dal capo della Casa Imperiale di Russia, il granduca Cirillo Vladimirovich, il 18 luglio 1929, ed è stato riconosciuto il 23 dicembre successivo da Federico Francesco IV di Meclemburgo-Schwerin. Georg Carlow successe a suo zio come capo della casa il 6 dicembre 1934 e gli è stato concesso il titolo di altezza il 18 dicembre 1950. |
20231101.it_2353787_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20al%20trono%20del%20Meclemburgo-Schwerin | Linea di successione al trono del Meclemburgo-Schwerin | In aggiunta al duca Georg Borwin, gli attuali membri della Casa di Meclemburgo-Strelitz sono la duchessa sua moglie, Alice, nata nel 1959, i loro figli Olga, nata nel 1988, Alessandro, nato nel 1991, e Michele, nato nel 1994, le sue sorelle Elisabetta Cristina, nata nel 1947, Caterina Maria, nata nel 1949, ed Irene, nata nel 1952. |
20231101.it_2353790_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Partito%20Socialdemocratico%20del%20Kosovo | Partito Socialdemocratico del Kosovo | Il Partito Socialdemocratico del Kosovo (Partia Social Demokrate, PSD) è un partito politico di centro-sinistra, della Repubblica del Kosovo. |
20231101.it_2353790_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Partito%20Socialdemocratico%20del%20Kosovo | Partito Socialdemocratico del Kosovo | Il partito fu fondato 10 febbraio 1990 e fu il secondo partito politico del nuovo Kosovo multipartitico. Attuale leader del partito è Agim Çeku. Il PSD è rappresentato in parlamento da due deputati: Fllanza Hoxha e Asllan Pushka. |
20231101.it_2353791_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Warendorf | Warendorf | Warendorf (in basso tedesco Warnduorp) è una città di abitanti della Renania Settentrionale-Vestfalia, in Germania. |
20231101.it_2353791_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Warendorf | Warendorf | Appartiene al distretto governativo (Regierungbezirk) di Münster, ed è capoluogo del circondario (Kreis) omonimo (targa WAF). |
20231101.it_2353795_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Casa%20Planells | Casa Planells | Progettato dall'architetto Josep Maria Jujol nel 1924, su incarico di Evelí Planells, che gli aveva già commissionato la costruzione di altri edifici, l'edificio si trova all'angolo tra l'Avinguda Diagonal e la calle Sicilia. |
20231101.it_2353795_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Casa%20Planells | Casa Planells | L'edificio, anche se realizzato all'interno del modernismo catalano, risulta essere un anacronismo tanto che alcuni autori come Solá-Morales e Carlos Flores lo collegano all'espressionismo tedesco e alle opere di Erich Mendelsohn. |
20231101.it_2353798_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Bad%20Oldesloe | Bad Oldesloe | Il 24 aprile 1945 la cittadina subì un pesante bombardamento aereo da parte alleata, nel quale più di 300 edifici vennero distrutti e persero la vita 706 persone. |
20231101.it_2353806_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia%20di%20Astro%C5%ADna | Battaglia di Astroŭna | La battaglia di Astroŭna fu combattuta tra il 25 ed il 26 luglio 1812, lungo la via che porta da Astroŭna e Vicebsk, tra il corpo francese comandato dal maresciallo di Francia Michel Ney ed il principe Eugenio, con la cavalleria di Murat, e le truppe russe del conte Aleksandr Ivanovič Osterman-Tolstoj e Pëtr Konovnicyn. I russi respinsero l'attacco delle superiori forze francesi, dando a de Tolly un vantaggio di tre giorni sui francesi. I russi persero circa 3.000 soldati, tra morti e feriti, ed ulteriori 800 furono presi prigionieri. Inoltre, i soldati dello Zar furono costretti ad abbandonare otto cannoni. Le perdite francesi furono più o meno equivalenti. |
20231101.it_2353807_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Superliga%20de%20Voleibol%20Masculina | Superliga de Voleibol Masculina | La Superliga de Voleibol Masculina, massima divisione del campionato spagnolo, è una competizione pallavolistica per squadre di club spagnole maschili, organizzata con cadenza annuale dalla RFEVB. |
20231101.it_2353810_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Prima%20battaglia%20di%20Polack | Prima battaglia di Polack | La prima battaglia di Polack avvenne tra il 17 e il 18 agosto 1812 durante la campagna di Russia della Grande Armata di Napoleone. Presso Polack le truppe russe comandate dal generale Peter Wittgenstein combatterono duramente per bloccare l'avanzata delle forze francesi guidate dal maresciallo Laurent de Gouvion-Saint-Cyr e dal maresciallo Nicolas Oudinot. La battaglia terminò con una vittoria tattica non decisiva dei francesi; i russi, anche dopo aver ripiegato, continuarono a difendere la linea della Dvina occidentale e rafforzarono le loro posizioni. |
20231101.it_2353810_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Prima%20battaglia%20di%20Polack | Prima battaglia di Polack | La prima battaglia di Polack deve essere distinta dalla seconda battaglia di Polack che ebbe luogo durante la stessa campagna di Russia, due mesi dopo. |
20231101.it_2353810_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Prima%20battaglia%20di%20Polack | Prima battaglia di Polack | Dopo la battaglia di Klyastitsy ed altre perdite minori le armate francesi si ritirarono verso Polotsk. Nella prima mattinata del 17 agosto 1812 il 1º corpo di fanteria dell'esercito russo attaccò le posizioni francesi vicino al villaggio di Spas, obbligando le truppe francesi alla ritirata. Il comandante francese Oudinot spostò unità addizionali nel settore in cui avveniva l'attacco sferrando un contrattacco nel punto centrale. Fino alla notte le truppe russe e francesi riuscirono a mantenere le loro posizioni. Oudinot fu ferito e dovette cedere il comando al maresciallo Laurent de Gouvion-Saint-Cyr. |
20231101.it_2353810_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Prima%20battaglia%20di%20Polack | Prima battaglia di Polack | La mattina successiva Gouvion Saint-Cyr preparò una nuova offensiva. Egli riuscì a far ritirare le truppe russe dall'area dell'offensiva, e ad attaccare immediatamente il fianco sinistro e il centro dell'armata russa. In questa fase le truppe francesi riuscirono a sfondare, catturando sette cannoni ai russi. Quando la sconfitta sembrava imminente, Wittgenstein organizzò un contrattacco con la cavalleria. Ciò causò sconforto tra le truppe francesi, che cessarono l'offensiva e si ritirarono. Wittgenstein, a sua volta, si ritirò verso Drissa. Per i due mesi successivi sia le truppe francesi che le truppe russe cessarono ogni tentativo teso a guadagnare posizioni rispetto al nemico. |
20231101.it_2353810_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Prima%20battaglia%20di%20Polack | Prima battaglia di Polack | Hugh Seton-Watson (1967). The Russian Empire, 1801-1917: 1801-1917. Oxford University Press. ISBN 0-19-822152-5. |
20231101.it_2353812_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Bad%20Fallingbostel | Bad Fallingbostel | Bad Fallingbostel è una città di 11.660 abitanti della Bassa Sassonia, in Germania. È capoluogo del circondario della Landa. |
20231101.it_2353812_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Bad%20Fallingbostel | Bad Fallingbostel | Durante il periodo nazista, a Fallingbostel si trovava un campo di prigionieri di guerra, lo Stalag XI-B, dove morirono numerosi italiani. |
20231101.it_2353816_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Central%20Ohio%20Film%20Critics%20Association%20Award%20per%20la%20migliore%20attrice | Central Ohio Film Critics Association Award per la migliore attrice | Il Central Ohio Film Critics Association Award per la migliore attrice (Best Actress) è un premio assegnato annualmente nel corso dei Central Ohio Film Critics Association Awards. |
20231101.it_2353816_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Central%20Ohio%20Film%20Critics%20Association%20Award%20per%20la%20migliore%20attrice | Central Ohio Film Critics Association Award per la migliore attrice | Nelle edizioni del 2004 e del 2005 il riconoscimento alla migliore interprete femminile e al miglior interprete maschile sono stati riuniti in un'unica categoria, |
20231101.it_2353817_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Armstrong%20Siddeley%20Mongoose | Armstrong Siddeley Mongoose | Il Armstrong Siddeley Mongoose era un motore aeronautico radiale 5 cilindri raffreddato ad aria, prodotto dall'azienda britannica Armstrong Siddeley nella seconda parte degli anni venti. |
20231101.it_2353817_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Armstrong%20Siddeley%20Mongoose | Armstrong Siddeley Mongoose | prima versione realizzata nel 1926, capace di erogare una potenza di 135 hp (101 kW) a 1 750 giri/min al livello del mare (bmep=115,7 psi). |
20231101.it_2353817_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Armstrong%20Siddeley%20Mongoose | Armstrong Siddeley Mongoose | Lumsden, Alec. British Piston Engines and their Aircraft. Marlborough, Wiltshire: Airlife Publishing, 2003. ISBN 1-85310-294-6. |
20231101.it_2353820_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Think%20Punk%20Vol.%201 | Think Punk Vol. 1 | Think Punk Vol. 1 è una compilation punk rock pubblicata nel 2007 dalla Rude Records per celebrare il trentennale dalla nascita del Punk 77. |
20231101.it_2353820_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Think%20Punk%20Vol.%201 | Think Punk Vol. 1 | È stata presentata come «la prima compilation che contiene sia pietre miliari sia astri nascenti del punk, mescolati in un mix adrenalinico.» |
20231101.it_2353833_0 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | La Casa di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg è la linea principale della Casa di Oldenburg. Le linee minori di questa casa comprendono le attuali case regnanti di Danimarca, Grecia, Norvegia e Regno Unito. L'attuale capo della Casa di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg è sua altezza il principe Christoph, principe di Schleswig-Holstein, nato nel 1949. |
20231101.it_2353833_1 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | Sua altezza il principe Friedrich Ferdinand, principe ereditario di Schleswig-Holstein, nato nel 1985, figlio di Christoph. |
20231101.it_2353833_2 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | Sua altezza il principe Constantin di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, nato nel 1986, figlio di Christoph. |
20231101.it_2353833_3 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | Sua altezza il principe Leopold di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, nato nel 1991, figlio di Christoph. |
20231101.it_2353833_4 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | Sua altezza il principe Alexander di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, nato nel 1953, fratello di Christoph. |
20231101.it_2353833_5 | https://it.wikipedia.org/wiki/Linea%20di%20successione%20della%20Casa%20di%20Gl%C3%BCcksburg | Linea di successione della Casa di Glücksburg | Sua altezza il principe Julian di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, nato nel 1997, figlio di Alexander. |