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Musica
Nella prima metà del Settecento sorse la committenza indiretta, vale a dire la fruizione dell'arte da parte di un pubblico pagante.
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Musica
Nel secolo d'oro della musica classica occidentale, gli anni che vanno dal 1750 al 1850, essa si esprime in forme sempre più ricche ed elaborate, sia in campo strumentale (uno straordinario sviluppo ebbe la forma della sinfonia) che in campo operistico, sfruttando sempre più estesamente le possibilità espressive fornite dal sistema armonico e tonale costruito nei secoli passati.
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Musica
Durante questo periodo, per la prima volta, si manifestò un sentimento storico dell'esperienza musicale; la musica acquisì una coscienza storica al pari delle altre arti grazie agli studi e le pubblicazioni che riguardarono il passato; fra i trattatisti notevoli, ricordiamo il maestro Ant. Reicha, autore d'un Trattato di Melodia, un Trattato di Armonia e un Nuovo Metodo per la Fuga, nonché di numerose (ma celebri) opere minori.
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Musica
Questo nuovo fenomeno consentì di creare una saldatura tra il presente ed il passato e di dare continuità al percorso evolutivo musicale.
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Musica
Nel XVIII secolo vi fu la grande presenza di Mozart. Senza dubbio fu uno, tra i grandi, e sono tanti; e grazie a lui l'evoluzione della musica poggiò su un grande pilastro creato, che si estese in tutti i campi, sinfonia, opera, musica da camera, serenate, e che rappresentò il legame, possiamo dire, tra la musica del Settecento (le sinfonie calme e serene, che rispecchiano alla perfezione gli schemi musicali, di Haydn) e quella romantica del XIX secolo.
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Musica
Agli inizi del XIX secolo giganteggiò la figura di Ludwig van Beethoven, che prese le mosse dall'eredità di Mozart e dei compositori classici coevi per arrivare a trasfigurare le forme musicali canoniche, soprattutto la sinfonia e la sonata, creando al contempo il concetto di musica assoluta, cioè svincolata dalle funzioni sociali cui era stata fino ad allora subordinata. Con Beethoven si assistette alla nascita della figura del compositore/artista, contrapposta a quella, in precedenza prevalente, del musicista/artigiano. Insieme a lui, artisti come Johannes Brahms, Anton Bruckner e Gustav Mahler ottennero ottimi risultati specialmente in campo sinfonico, per questo si parla di "Stagione del grande sinfonismo tedesco".
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In Beethoven si trovano le prime manifestazioni del romanticismo musicale, molti protagonisti del quale furono di area germanica e austriaca, come Weber, Schubert, Mendelssohn, Schumann. In Francia operano invece Berlioz e il polacco Chopin.
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Musica
Queste innovazioni in campo tonale vennero radicalmente contestati dalla musica del XX secolo, che esplorò le nuove forme dell'atonalità. Con questa tecnica il singolo compositore definì autonomamente le regole per la realizzazione del brano, dando maggiore importanza all'effetto prodotto dai suoni piuttosto che alla loro appartenenza ad un assegnato sistema tonale: per apprezzare un brano di musica composto secondo questi canoni, però, il solo ascolto non è sufficiente, ma deve essere integrato da un attento studio dello spartito.
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Musica
In particolare, nel secondo decennio Arnold Schönberg, assieme agli allievi, tra cui ricordiamo Alban Berg e Anton Webern, giunse a delineare un nuovo sistema, la dodecafonia, basato su serie di 12 note. Alcuni ritennero questo l'inizio della musica contemporanea, spesso identificata con la musica d'avanguardia: altri dissentirono vivamente, cercando altre strade. Il concetto di serie, inizialmente legato ai soli intervalli musicali, si svilupperà nel corso del secondo Novecento sino a coinvolgere tutti i parametri del suono. Fu questa la fase del serialismo, il cui vertice fu raggiunto negli anni cinquanta con musicisti come Pierre Boulez e John Cage.
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Musica
Altri musicisti - fra cui anche Igor' Fëdorovič Stravinskij, Béla Bartók e Maurice Ravel - scelsero di cercare nuova ispirazione nelle tradizioni folkloriche e nella musica extraeuropea, mantenendo un legame con il sistema tonale, ma innovandone profondamente l'organizzazione e sperimentando nuove scale, ritmi e timbri.
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Musica
A causa della larga gamma di definizioni, lo studio della musica è effettuato in una grande varietà di forme e metodi: lo studio del suono e delle vibrazioni (detto acustica), lo studio della teoria musicale, lo studio pratico, la musicologia, l'etnomusicologia, lo studio della storia della musica.
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Musica
Con musica popolare o musica folk (letteralmente musica del/dal popolo) e canto popolare si indicano quei generi musicali che affondano le proprie radici nelle tradizioni di una determinata etnia, popolazione, ambito geografico o culturale.
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Musica
Questo concetto deve essere distinto da quello di musica pop legato a quello di canzone popolare. La musica, ma soprattutto il Canto popolare risveglia all'orecchio degli appassionati di etnomusicologia un interesse particolare. Questa musica nasce insieme alla civiltà umana e con essa si sviluppa nel corso dei secoli tramandata di generazione in generazione oralmente.
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Musica
Diverso dal concetto folklorico di canto popolare, ma da esso originata, la canzone attraverso i suoi interpreti raccontò, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, la storia, le vicende, e le trasformazioni delle città italiane e straniere. Si diffuse nei salotti borghesi dove si organizzavano incontri di società; questa volta come dice lo slogan <non sono canzoni del popolo ma sono per il popolo> tale slogan esemplificò la matrice del successo generalizzato ottenuto grazie allo sviluppo di tematiche vicine ai sentimenti comuni.
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Musica
Spesso si trattò di canzoni dialettali che parteciparono a festival come quello celeberrimo di Piedigrotta e che rapidamente trascesero le frontiere dei vari stati e le incomprensioni linguistiche.
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Musica
Con l'introduzione di rapporti innovativi tra gli autori e gli editori, con una gestione regolamentata internazionalmente dei diritti degli autori e con la prospettiva di poter usufruire di un pubblico sempre più vasto, gli uffici della Siae dell'epoca vennero presi d'assalto da un nugolo di nuovi autori, di tutte le estrazioni sociali e culturali.
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Musica
All'inizio del 1900, negli Stati Uniti d'America, iniziarono a diffondersi tra la popolazione urbana diversi generi musicali derivati dalle tradizioni popolari degli africani portati come schiavi sul continente, e dalle loro contaminazioni con le tradizioni musicali bianche.
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Musica
Nacquero e acquisirono notorietà in questo modo il ragtime, il blues urbano (derivato dal cosiddetto blues primitivo che veniva cantato nelle campagne), e da ultimo, il jazz, che combinava la musica bandistica e da parata, che veniva suonata soprattutto a New Orleans, con forti dosi d'improvvisazione e con particolari caratteristiche ritmiche e stilistiche.
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Musica
L'invenzione del fonografo e della radio, permise una diffusione senza precedenti di questi nuovi generi musicali, che erano spesso interpretati da musicisti autodidatti molto più legati ad una tradizione musicale orale che non alla letteratura musicale. Le origini non europee degli interpreti, e il citato ricorso all'improvvisazione, contribuirono a creare musiche di grande freschezza e vitalità. Al contrario di quello che era successo tante volte nella storia della musica, la tecnologia offriva ora a un genere musicale popolare, fondato più sulla pratica che sulla scrittura, di essere diffuso e tramandato.
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Musica
La musica jazz continuò a svilupparsi per tutto il XX secolo, diventando prima musica di larghissimo consumo durante gli anni venti/anni trenta (detti gli anni dello swing), intrecciandosi con altri generi per dare vita a forme di espressione musicale ancora diverse ed evolvendosi poi gradatamente in una "musica per musicisti" e per appassionati, espandendosi fuori dall'America e trovando seguaci prima in Europa (dove fu spesso apprezzata più che nel sua terra d'origine) e poi in tutto il mondo, e diventando uno dei contributi musicali più importanti del Nuovo Continente.
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Musica
La musica Jazz si può considerare come un nuovo varco verso altri mondi musicali: un genere che, partendo da un substrato che comprendeva le forme popolari del blues, degli spiritual, del gospel del dixieland, incorporando via via altre forme di musica nera (come il ragtime degli anni venti) arrivò ad utilizzare una base di standard usati come punto di partenza per modificarne di continuo ogni modulo armonico, melodico, e ritmico.
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Musica
La musica jazz, con le varie influenze che ne sono derivate, è stata definita colta, anche grazie all'avvicinamento e all'approfondimento della musica classica. Lo stesso non può dirsi per il blues iniziale.
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Musica
All'inizio del XX secolo la musica occidentale cambiò profondamente, e fu scossa fin dalle fondamenta. Non solo, ma cambiarono anche, grazie alle invenzioni relativamente recenti della radio e del fonografo, i modi e i tempi di ascolto della musica stessa, prima limitati a concerti in locali appositamente adibiti, come teatri, locali, club o case private. Da una parte iniziò a crearsi un pubblico potenziale più vasto e meno acculturato, che apprezzava strutture melodiche e armoniche più semplici, dall'altra mai come in questo periodo storico fu facile, per chi volesse suonare, procurarsi uno strumento e imparare a usarlo.
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Musica
A questo si deve aggiungere una seconda rivoluzione, anche questa tecnologica: l'invenzione dell'altoparlante e dell'amplificazione audio, che permise di far suonare assieme strumenti che non potrebbero farlo altrimenti (come per esempio una chitarra, una batteria di tamburi e un pianoforte), perché il suono di alcuni di essi prevaricherebbe completamente gli altri.
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Musica
Queste nuove possibilità tecniche crearono l'occasione per nuovi veicoli espressivi che la musica colta tardò a cogliere e che la nuova musica popolare non ebbe alcun problema ad adottare, creando, tra il 1920 fino al 1980 e in misura minore negli anni successivi, una grande fioritura di nuovi stili e generi (quali jazz, blues, rock, soul, pop, funky, metal e fusion, ognuno dei quali si è suddiviso in ulteriori sottogeneri). In ambito pop nacquero personaggi che diventano autentici fenomeni mediatici raggiungendo una popolarità senza precedenti. Fra questi si possono citare Frank Sinatra, Elvis Presley, James Brown, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Beatles, Stevie Wonder, Elton John, Bruce Springsteen, U2 per arrivare ai più recenti George Michael, Michael Jackson, Bon Jovi, Oasis, Madonna, Cher, Britney Spears, Adele.
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Altro genere popolare sorto nel XX secolo è stato il rock, dizione abbreviata di "rock and roll" o "rock'n'roll" (da quando si affermò questa espressione abbreviata si svilupparono vari sottogeneri che enfatizzavano gli aspetti più aggressivi del rock'n'roll e la parola rock si iniziò a leggere come "roccia", specie riferendosi all'Hard Rock). Il rock'n'roll nacque negli anni cinquanta come musica da ballare, derivata dal boogie-woogie, ballo afro-americano del dopo guerra (che si potrebbe tradurre con "ondeggia e ruota"). Quando rock e rock'n'roll si differenziarono, la seconda espressione venne intesa come forma originaria di questo genere di musica. Storicamente un gruppo, o una band è formata da una voce, una o più chitarre, il basso e la batteria, in alcuni casi con l'inserimento di altri strumenti (ad esempio pianoforte o sassofono).
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Musica
Negli anni sessanta, soprattutto in Inghilterra, si formarono gruppi come The Who, Pink Floyd, Led Zeppelin, Deep Purple, King Crimson e Soft Machine pronti a spaziare e a raggiungere nuove strutture musicalmente più complesse rispetto a quelle del rock primitivo, traendo spesso ispirazione dalla musica classica e dal jazz, per iniziare a dare vita a una rivoluzione. In questa rivoluzione fu coinvolta anche la tecnologia, che con il sintetizzatore, il moog, il mellotron iniziò a dare vita nella metà degli anni sessanta al genere progressive. Alla fine degli anni settanta nacque un nuovo stile musicale che azzerò completamente il progressive, il punk, che vide il ritorno a sonorità hard e violente spinte a volte verso estremismi anti-musicali e legate a tematiche di contestazione politica.
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Musica
Negli anni ottanta le due correnti principali del rock erano il punk e le sue propaggini (Post-punk, Hardcore punk, New wave (musica), No Wave, Industrial ecc.) e il Metal (un'evoluzione particolarmente pesante dell'hard rock, più elaborata del punk dal punto di vista musicale). I primi anni novanta videro l'esplosione del fenomeno Grunge che riportò per qualche tempo il rock all'attenzione delle masse popolari. Il gruppo più rappresentativo di questo genere furono i Nirvana, che con Il loro secondo album Nevermind portarono il grunge nel mainstream rimanendoci fino alla fine degli anni novanta. Nella seconda metà degli anni novanta la ripresa di istanze progressive, filtrate dall'esperienza punk, diedero vita a quello che sarà poi definito Post-rock. All'interno dell'universo post-rock può essere incluso il Math rock (una forma particolarmente fredda, complessa ed anti-melodica di rock) e certe forme di neopsichedelia (si veda Roy Montgomery e la scena Neozelandese). Altra corrente che si sviluppa nel corso del decennio è lo Stoner rock, mentre il metal si avvia ai suoi sviluppi più estremi e parossistici: Death metal, Black metal, Doom metal, Power metal, Thrash metal e Speed metal si allontanano nettamente dagli schemi della canzone hard rock/heavy metal tendendo anch'essi a rivolgersi a nicchie di pubblico più ristrette, mentre le tematiche diventano sempre più oscure e decadenti (si vedano le suggestioni esoteriche ed anti-moderne di certo Black metal, passato all'attenzione dei media nei primi anni novanta anche per gli atteggiamenti estremamente provocatori e violenti di alcune band). Parallelamente, la musica nera troverà il suo nuovo genere di riferimento nell'hip hop, mentre quella latina, da sempre orientata alla musica da ballo, vedrà l'origine del genere del reggaeton.
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Musica
Con l'avvento del III millennio, cambia la modalità di fruizione della musica. Tramonta l'epoca dei supporti fonografici, che avevano fatto la fortuna dell'industria discografica nel XX secolo, e la musica è sempre più distribuita attraverso internet e fruita attraverso nuovi media come i lettori MP3.
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Musica
I generi musicali sono categorie entro le quali vengono raggruppate, indipendentemente dalla loro forma, composizioni musicali aventi caratteristiche generali comuni, quali l'organico strumentale, il destinatario e il contesto in cui sono eseguite.
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Musica
Il grado di omogeneità formale e stilistica di tali raggruppamenti è molto variabile e diviene addirittura nullo nel caso di generi con alle spalle una lunga storia, quali la musica sinfonica o l'opera lirica. La loro identità si fonda piuttosto sul contesto sociale e ambientale a cui le composizioni sono destinate (il teatro, la sala da concerto, la discoteca, la strada, la sala da ballo, la chiesa, il salotto) e sulle diverse modalità con cui la musica si coniuga di volta in volta ad altre forme di spettacolo, arte o letteratura, quali la danza, il teatro, l'immagine, la poesia, il racconto.
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Musica
Uno strumento musicale è un oggetto che è stato costruito o modificato con lo scopo di produrre della musica. In principio, qualsiasi cosa producesse suoni, poteva essere usato come strumento musicale, ma questo termine definisce solo gli oggetti che hanno il suddetto scopo.
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Musica
Gli strumenti musicali si possono suddividere secondo la classificazione Hornbostel-Sachs in cinque famiglie, l'ultima delle quali aggiunta solo in seguito:
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Musica
Idiofoni: il suono è prodotto dalla vibrazione del corpo dello strumento stesso, sollecitato in vari modi, percuotendolo, pizzicandolo, strofinandolo, sfregandolo, muovendolo o deformandolo per mezzo di pressioni o soffi d'aria.
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Musica
Membranofoni: il suono è prodotto dalle vibrazioni di membrane tese, che possono essere sollecitate da azioni di percussione, sfregamento, pizzico, fin anche alle sollecitazioni dovute all'emissione della voce dell'esecutore (nel caso dei mirlitons).
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Musica
Cordofoni: il suono è emesso dalla vibrazione di corde tese; le corde possono essere sollecitate dal pizzicarle, percuoterle, o dallo sfregarle con appositi archetti; ancora, corde tese esposte all'azione del vento che le lambisce, come nel caso delle arpe eoliche, induce in esse vibrazioni sonore.
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Musica
Aerofoni: in essi è l'aria stessa che entra in vibrazione. L'aria può essere contenuta dallo strumento, come nel caso di tubi o globi, ma può anche circondare lo strumento che la colpisce ad alte velocità (frullo, frusta, lama affilata, rombo…).
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Musica
Elettrofoni: il suono viene generato per mezzo di una circuitazione elettrica o per induzione elettromagnetica.
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Musica
Le nozioni ed i concetti sono riassumibili nella teoria musicale, che è un insieme di metodi per analizzare, classificare e comporre la musica e i suoi elementi. Essa, ad esempio, tratta la "grammatica" della musica, cioè il pentagramma, le chiavi musicali e in generale il modo di scrivere (semiografia) la musica. Pertanto, può essere definita come la descrizione in parole degli elementi della musica, e delle relazioni tra la semiografia (o comunemente detta: notazione musicale) e la sua esecuzione.
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Musica
Lo studio accademico della musica è chiamato musicologia, mentre i problemi filosofici legati alla musica sono analizzati dalla filosofia della musica.
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Musica
la nota che è il simbolo utilizzato per indicare una specifica intonazione (ed anche il suono stesso);
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Musica
l'accordo nella musica tonale che è il risultato della combinazione simultanea di più suoni, sottoposta a vincoli e regole tradizionali;
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Musica
il contrappunto, dal lat. punctum contra punctum, punto contro punto, nota contro nota, è la simultanea organizzazione di differenti melodie;
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Musica
gli armonici, ovvero l'insieme delle note che, unite, compongono una stessa nota (come l'ottava, la quinta, la terza, ecc..). Gli armonici possono essere naturali o artificiali, a seconda di come vengono ottenuti mediante lo strumento.
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Musica
il timbro è la caratteristica che differenzia ogni strumento, e dipende dalla forma dell'onda sonora prodotta dallo stesso. Solo nel Romanticismo si cominciarono ad intuire ed utilizzare le diverse potenzialità espressive di ogni strumento, le quali dipendono appunto dal timbro;
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Musica
Un musicista è una persona che esegue o che compone musica per professione. Si possono classificare secondo questo schema, che li suddivide in base al loro ruolo nella categoria professionale:
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Musica
Il cantautore scrive le canzoni e le esegue con la propria voce, insieme ad altri musicisti, utilizzando talvolta un proprio strumento di accompagnamento.
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Musica
Il direttore d'orchestra, spesso chiamato anche maestro d'orchestra , è la figura di riferimento in un coro, un'orchestra o in generale in un gruppo di musicisti.
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Musica
La sua direzione è innanzitutto di aiuto per la coordinazione dei musicisti fra loro, indicando il tempo, i diversi ingressi e le dinamiche. Egli inoltre chiarisce a cantanti, Solisti e strumentisti il contenuto e l'impostazione generale del componimento musicale.
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Musica
Le sue funzioni sono anche quelle di guidare le prove e prendere tutte le decisioni necessarie da un punto di vista musicale, interpretando l'opera musicale. In assenza di un comitato artistico, il direttore sceglie anche il repertorio da eseguire. Il ruolo del direttore, come lo conosciamo oggi, si è formato intorno al XIX secolo.
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Musica
Un compositore è un artista che crea opere musicali, dette composizioni musicali. Il termine perciò è usato indipendentemente dal genere o stile musicale e indica una persona che costruisce con i suoni un risultato (oggetto sonoro) destinato ad essere ascoltato.
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Musica
La composizione, al fine di poterne agevolare la riproduzione, è generalmente trascritta su uno spartito tramite un sistema di simboli chiamato notazione musicale, che appunto utilizza le cosiddette note musicali: l'opera del compositore è eseguita dagli interpreti (musicisti, cantanti), ma, ovviamente, può essere eseguita anche dall'autore stesso.
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Musica
Il mestiere del compositore non è una professione protetta. Anche autodidatti si possono chiamare in questo modo, ma gli studi di composizione si eseguono in Italia presso i Conservatori.
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Musica
Il canto è la produzione di suoni musicali mediante la voce, ovvero l'uso della voce umana come strumento musicale.
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Musica
Un gruppo musicale composto principalmente da cantanti (che in questo caso si dicono più propriamente "cantori") viene definito coro; quando il coro esegue musica senza accompagnamento strumentale si parla di canto a cappella.
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Musica
La voce umana nasce dalla vibrazione delle due corde vocali in adduzione tra loro dovuta al flusso creato dall'aria espirata dai polmoni. Nell'uso canoro il suono della voce è caratterizzato dalle risonanze della trachea, della faringe e della bocca, ed eventualmente delle altre cavità (seni) facciali e craniali; i timbri vocali che si ottengono dipendono anche dal meccanismo di produzione della voce.
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Musica
A seconda del modo in cui la voce viene prodotta si possono distinguere tre tipi di emissione: la voce ingolata, la voce impostata e il falsetto.
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Musica
La tecnica del canto è quell'insieme di accorgimenti, appresi con l'allenamento e lo studio, necessari ai cantanti professionisti per evitare gravi danni alla laringe e alle corde vocali e per ottenere una voce timbricamente gradevole, potente e con un'ampia gamma cantabile, cioè una estensione dalla nota più bassa alla più alta in cui il timbro è omogeneo e l'intonazione è corretta e stabile.
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Musica
Tutti, più o meno, possono cantare una canzone. Molti di meno invece riescono a cantare più canzoni di seguito, anche semplici: dopo qualche minuto un cantante improvvisato comincia a sentire mal di gola, e la sua voce comincia a farsi roca e sfiatata: se nonostante tutto continua a cantare, di lì a poco si ritrova afono, e corre il rischio di procurarsi un edema alle corde vocali.
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Musica
Questo accade perché, istintivamente, il cantore di cui sopra usa la sua voce come se parlasse. Ma l'uso della voce che si fa normalmente, sebbene sufficiente allo scopo di parlare, impone alle corde vocali delle sollecitazioni troppo forti nel caso del canto: per poter cantare per ore senza danni, senza sforzo e con una voce sempre gradevole, il cantante deve reimparare ad usare la sua voce in modo nuovo, attraverso lo studio, l'allenamento e l'autoosservazione.
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Musica
Il coro è un insieme di persone che, sotto la guida di un direttore, si esprime artisticamente attraverso il canto. I suoi componenti sono detti cantori (o coristi). Il termine coro può denominare, in modo generico, anche una composizione musicale scritta per tale organico.
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Musica
Per musica corale si intende l'insieme delle discipline artistiche (composizione, esecuzione, direzione ecc.) che riguardano quell'importantissimo "strumento musicale" che si chiama coro.
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Musica
L'opera lirica è uno dei generi teatrali nonché musicali in cui l'azione scenica è abbinata alla musica e al canto. Tra i numerosi sinonimi, più o meno appropriati, basti ricordare il melodramma e le opere in musica.
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Musica
Oggetto della rappresentazione è un'azione drammatica presentata, come nel teatro di prosa, con l'ausilio di scenografie, costumi e attraverso la recitazione. Il testo letterario che contiene il dialogo appositamente predisposto e le didascalie è chiamato libretto. I cantanti sono accompagnati da un complesso strumentale che può allargarsi fino a formare una grande orchestra sinfonica.
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Musica
I suoi soggetti possono essere di vario tipo, cui corrispondono altrettanti sottogeneri: serio, buffo, giocoso, semiserio, farsesco.
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Musica
L'opera lirica si articola convenzionalmente in vari "numeri musicali", che includono sia momenti d'assieme (duetti, terzetti, concertati, cori) che assoli (arie, ariosi, romanze, cavatine).
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Musica
Fin dal suo primo apparire, l'opera accese appassionate dispute tra gli intellettuali, tese a stabilire se l'elemento più importante fosse la musica o il testo poetico.
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Musica
In realtà oggi il successo di un'opera deriva - secondo un criterio comunemente accettato - da un insieme di fattori alla cui base, oltre alla qualità della musica (che dovrebbe andare incontro al gusto prevalente ma che talvolta presenta tratti di forte innovazione), vi è l'efficacia drammaturgica del libretto e di tutti gli elementi di cui si compone lo spettacolo teatrale.
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Musica
Un'importanza fondamentale rivestono dunque anche la messinscena (scenografia, regia, costumi ed eventuale coreografie), la recitazione ma, soprattutto, la qualità vocale dei cantanti.
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Musica
Le voci maschili sono denominate, dalla più grave alla più acuta, basso, baritono, tenore. A essi si possono aggiungere le voci di controtenore, sopranista o contraltista, che utilizzano un'impostazione in falsetto o falsettone, cioè senza appoggiatura. Esse eseguono ruoli un tempo affidati ai castrati.
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Musica
Le voci femminili sono classificate, dalla più grave alla più acuta, come contralto, mezzosoprano e soprano. Anch'esse eseguono oggi, molto di più frequente delle corrispondenti voci maschili, i ruoli sopranili e/o contraltili scritti per le voci dei castrati.
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Musica
Marcello Sorce Keller, “Che cosa è la musica (e perché, forse, non dovremmo più chiamarla 'musica')”, Musica/Realtà, 2012/1, pp. 33-56.
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Musica
Marcello Sorce Keller, “Do We Still Need To Think Musically? (Musings about an Old Friend, Fishing Nets, Templates, and Much More)”, Ethnomusicology Ireland, No. 5, 2017: http://www.ictm.ie/?p=2090
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Il convento della Santissima Trinità (latino: Conventus Ssmae Trinitatis Sabae Terrae S. Severini) è un convento dei Frati Minori Francescani. Sorge su una collinetta anticamente chiamata "Monticello", al centro del comune di Baronissi, nella frazione di Sava.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La data della fondazione resta ancora oggi incerta. Il padre Niccolò Gasparino da Spinazzola lo vuole fondato dal beato Simone d'Assisi verso il 1212, ma questa affermazione non resiste alla critica storica. Sicuramente però il convento e la chiesa esistevano nella prima metà del secolo XV, poiché in detto convento nel 1449 sicuramente abitavano gli Osservanti, e nel 1451 morirono in concetto di santità e fra Bernardo da Capaccio, i quali senza dubbio erano della gloriosa schiera degli Osservanti di Terra di Lavoro. Questo fatto suppone evidentemente che il convento in tale data era in piena efficienza e quindi doveva essere stato fondato già da qualche tempo. Inoltre nella chiesa, a destra di chi entra, c'è la tomba del cavaliere Giulio de S. Barbato, morto nel 1462. Quindi è molto probabile che il convento fu fondato nei primi decenni del Quattrocento, sotto l'impulso di san Bernardino da Siena e di san Giovanni da Capestrano, quando furono fondati anche altri conventi di cui manca la bolla di fondazione.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Nel 1532 questo convento fu colpito da un forte incendio. Probabilmente la chiesa subì danni soltanto nel soffitto e negli arredamenti. Ciò si deduce dal fatto che in essa, oltre la tomba del cavaliere Giulio de S. Barbato morto nel 1462, si trova anche il magnifico sarcofago del giurista Giacomo de Gayano, morto il 12 luglio 1512 e sepolto nella cappella di Sant'Antonio. Forse più ingenti furono i danni subiti dal convento, tanto che nel 1582 non era stato ancora interamente ricostruito. Probabilmente questo incendio ebbe ripercussioni anche nei secoli successivi, dal momento che nel Settecento fu necessario rinforzare il lato est che minacciava rovina. Tuttavia gran parte dei danni subiti furono riparati dagli Osservanti i quali, però, non poterono godere a lungo il frutto dei loro sacrifici perché il 12 novembre 1594 il convento fu ceduto ai Riformati.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Verso il 1644 iniziarono i lavori di ampliamento del convento che terminarono dopo il 1660. Questi lavori compresero anche la sacrestia ed il refettorio.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La sacrestia, terminata nel 1648, fu commissionata da padre Giammaria da Sanseverino che fece abolire un piccolo corridoio che dal chiostro immetteva nella selva e ne ricavò un ampio locale. Inoltre commissionò a frate Innocenzo da Francavilla gli armadi che presentano intagli ed intarsi di grande qualità.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
I lavori del refettorio, invece, terminarono nel 1681, come indica la data dell'affresco di Angelo e Francesco Solimena raffigurante Gesù servito dagli angeli nel deserto. Sulla parete opposta, all'ingresso del refettorio, un altro affresco reca la data 1723 ed il monogramma del Ricciardi. Esso rappresenta le Nozze di Cana, ed ha un intento intimistico, comprensibile dalla stessa scena impostata in una semplicità quotidiana.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Il convento in quegli anni ospitava inoltre un'infermeria che con il passare del tempo fu ricovero di frati provenienti anche da molti altri conventi. Si rese necessaria dunque la costruzione di una nuova infermeria, più grande e situata a mezzogiorno. Nel 1719 presero l'avvio i lavori e nel 1722 la costruzione era in stato avanzato, ed era terminata sicuramente nel 1724, come si desume da un'epigrafe.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Altra attività praticata in questo convento era l'arte della lana. La prima notizia sull'esistenza del lanificio risale al 1621 e questa attività fu sempre florida. Nel 1841 furono acquistate importanti attrezzature per la filatura e la cardatura in modo da assicurare un rendimento maggiore. Tuttavia a seguito della soppressione del convento avvenuta nel 1866 si persero tutti i macchinari e cessò questa antica attività.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Ancora nella seconda metà del XVIII secolo furono necessari alcuni lavori di rinforzo del complesso, che in alcuni punti minacciava rovina. Furono così costruite le verande sulla facciata sud e su quella est. Senza dubbio, i secoli in cui il convento ha vissuto il periodo più fiorente sono certamente il XVII e XVIII. Basti pensare, oltre alle numerosissime attività sopracitate che vi si svolgevano, anche alle importanti personalità fortemente legate a questo centro spirituale come il P. Diego Campanile da Sanseverino, custode di Terra Santa, o il missionario e martire d'Etiopia, fra' Felice de Felice da Sanseverino, gli artisti come Angelo e Francesco Solimena, Niccolò Fumo, Luigi Rodriguez, Michele Ricciardi, Teodoro d'Errico e moltissimi altri.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
All'inizio del XIX secolo, con l'emanazione delle leggi di soppressione dei conventi, anche questo complesso rischiò di chiudere, ma fu risparmiato perché il numero di frati che vi abitavano era superiore a quello stabilito dalla legge. Ma purtroppo non subì la stessa sorte nel 1866. Da questa data il convento passò al Comune di Baronissi, che lo vendette al Liceo di Salerno, che a sua volta, per oscure questioni, lo rivendette al Comune di Baronissi. I frati per riavere il loro convento dovettero aspettare il 1892, anno in cui il Comune glielo vendette per la somma di 18000 Lire. Appena riaperto, il convento ospitò il chiericato di filosofia e teologia. Tale attività durò per un decennio, ossia fin quando fu istituito il Collegio Serafico. Durante la prima guerra mondiale il convento fu occupato dall'autorità militare ed ospitò i prigionieri di guerra. Durante la seconda guerra mondiale invece vi trovarono riparo i militari tedeschi, e per questo motivo fu attaccato dagli americani, fortunatamente senza recare gravi danni. Dal 1947 cominciarono i lavori di sopraelevazione del convento, terminati pochi anni dopo. E proprio questi nuovi locali, in seguito al terremoto del 1980, sono stati utilizzati come sede provvisoria del Comune di Baronissi. Attualmente il convento, oltre ad emergere come importante centro religioso ed artistico, ospita il Museo dell'Opera del convento, in cui si possono ammirare anche opere importanti provenienti da altri Conventi, la sede della biblio-mediateca comunale "Peppino Impastato", nonché il FRAC (Fondo regionale d'arte contemporanea), la Casa della poesia (organizzazione che rivolge i propri interessi al campo della poesia, della letteratura e dell'editoria) ed una sala conferenze.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Attualmente la biblioteca conserva oltre 10.000 volumi. In seguito alla soppressione del 1866 la biblioteca del convento fu spogliata quasi del tutto ed i preziosi volumi furono portati alla biblioteca provinciale di Salerno, che ospita un intero fondo di libri che recano all'interno l'indicazione "SS. Trinitatis S. Severini". Tuttavia si conservano ancora preziosissimi esemplari: tra questi spiccano 9 Corali liturgici pergamenacei scritti nel 1717 dai padri Bernardino da Borgo San Lorenzo e Giovanni Pietro da Radicoforo della Provincia Riformata Toscana e miniati dal P. Bernardo da Rometta, 50 incunaboli, 350 cinquecentine di Aldo e Paolo Manuzio, dei Giunta fiorentini, degli editori veneziani del cinquecento e del seicento, 25 manoscritti. Questi volumi inoltre per l'elevatissimo valore artistico, furono esposte nel 1961 alla Mostra dei manoscritti con motivi natalizi presso il Palazzo Reale di Napoli. Fanno parte della stessa biblioteca i numerosi volumi del soppresso Collegio Serafico, raccolti da fra Generoso di Muro negli anni difficilissimi del secondo dopoguerra. Negli ultimi anni la biblioteca dei frati sta accogliendo importanti fondi librari antichi provenienti da biblioteche francescane della Provincia. Attualmente è in corso la catalogazione.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Il chiostro, a pianta quadrata, risale al XV secolo e presenta il caratteristico pozzo centrale. Lungo la fascia perimetrale corre un ampio ambulacro, delimitato da sedici archi a tutto sesto, poggianti su altrettante colonne di spoglio di epoca romana-medievale con capitelli compositi. Nelle lunette delle pareti interne si sviluppa un ciclo di affreschi della prima metà del XVII secolo, raffiguranti scene della vita di San Francesco. Al di sotto di questi affreschi si presenta una serie di medaglioni di Santi Francescani, ed ancora, in due grandi lunette, si possono ammirare due affreschi attribuibili alla mano di Michele Ricciardi raffiguranti l'uno la Vergine Immacolata e, l'altro, il martrio dei missionari francescani fra Felice de Felice da Sanseverino, padre Antonio de Martino da Pescopagano e fra Giuseppe d'Atina, avvenuto il 25 marzo 1648 a Suakin, in Etiopia. Forse però l'opera di maggior valore artistico presente nel chiostro è un affresco del XVI secolo raffigurante una Deposizione entro un arcosolio. Altro elemento caratteristico del chiostro è il campanile, che termina con una cuspide, per certi versi arabizzante. Prima dei restauri del 2002 il chiostro era profondamente snaturato rispetto all'assetto originario. Questo intervento di restauro ha restituito lo stile puramente francescano che il tempo aveva deturpato.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Negli scorsi anni i frati hanno pensato di raccogliere le opere presenti nel convento per costituire un museo nei bei locali recentemente restaurati che affacciano sul chiostro quattrocentesco. Nel Museo si possono ammirare numerose opere tra le quali si segnalano una splendida tela di Angelo Solimena raffigurante san Bernardino da Siena, l'insieme dei 14 dipinti di Michele Ricciardi che costituiscono la Via Crucis, altre due opere dello stesso autore, ossia un'Addolorata ed un Cristo alla colonna del 1701 di notevoli dimensioni, un angelo custode di scuola fiamminga, due tavole quattrocentesche raffiguranti san Michele Arcangelo e sant'Antonio da Padova, un Bambino Gesù seicentesco in cera di scuola siciliana, una natività di grandi dimensioni, opera di un valente maestro dell'arte presepiale napoletana del Settecento, reliquie di santi francescani, preziosi calici e paramenti sacri, circa 30 pastori napoletani settecenteschi che costituiscono un importante presepe, alcune urne cinerarie di epoca romana, e moltissime altre opere di pari valore ed interesse artistico.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Varcata la porta d'ingresso, si entra in un vestibolo rettangolare, la cui volta è divisa in quattro vele, in ognuna delle quali è affrescata una figura allegorica (la Musica, la Grazia, l'Anima, l'Armonia). All'inizio della navata, tra la prima cappella a destra e sinistra, vi sono due volte a vela affrescate con rappresentazioni allegoriche delle otto beatitudini. Questi affreschi, datati 1699, fanno parte della lunga serie di opere di Michele Ricciardi presenti in questo convento.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La navata è coperta da un soffitto ligneo dipinto, commissionato dai signori Decio e Benedetto Farina, risalente al 1695, in cui sono inserite tre tele del XVII secolo di grandi dimensioni. Quella centrale, raffigurante la Gloria di san Francesco, è della cerchia di Angelo Solimena, o probabilmente autografa dello stesso autore. Le due tele laterali invece raffigurano san Giovanni da Capestrano alla battaglia di Belgrado e san Francesco, e sono entrambe di Andrea Miglionico.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Sull'intradosso sinistro dell'arco trionfale che separa la navata dal transetto, racchiusa da una cornice lignea intagliata e dorata e protetta da un vetro, è presente un'immagine miracolosa della Madonna dell'Arco, dipinta ad affresco dal Padre Diego Campanile da Sanseverino iuniore nel 1652. Intorno a quegli anni grandi schiere di fedeli accorrevano dalle regioni vicine tanto che si rese necessaria la costruzione di un altare per la celebrazione della Messa. L'immagine della Madonna fu incorniciata da stucchi e gioielli. Durante i restauri della chiesa nel 1919 fu deciso di abolire l'altare e gli stucchi che costituivano un intralcio e che compromettevano l'armonia e la simmetria nella veduta d'insieme della chiesa.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
L'altare maggiore (purtroppo parzialmente eclissato da un altro altare posticcio posizionato al centro del transetto per la celebrazione secondo la riforma liturgica) risale al 1708 ed è interamente intarsiato. Il paliotto, anch'esso intarsiato, riprende le decorazioni del soffitto della navata. Il presbiterio è racchiuso da una balaustra in marmo realizzata nel 1723 a spese della famiglia Campanile, come è testimoniato dagli stemmi presenti sui pilastrini del cancello.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Alle spalle dell'altare maggiore si trova il coro in noce, intagliato, intarsiato e datato 1710. Alle pareti affreschi di Michele Ricciardi (alcuni di essi sono stati coperti quando, negli anni cinquanta, fu murata la finestra con vetrate policrome e posizionato l'organo) datati 1708-1709 raffiguranti l'Incontro di san Francesco di Paola con Luigi XI, la scena di san Francesco alla corte del sultano e, nella volta a botte, la Gloria dell'Immacolata, ritenuto uno degli affreschi più belli mai dipinti dal Ricciardi.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
A questo biennio sono collocabili anche gli affreschi del cleristorio della navata, raffiguranti le allegorie della Religione, della Fede, della Giustizia, della Pazienza, del Pianto, della Fortezza.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
Alla mano del Ricciardi appartiene inoltre l'intera decorazione del transetto, con l'Assunzione della Vergine, datata 1721, la Gloria dell'Ordine Domenicano da una parte e Francescano dall'altra, le Visioni di san Domenico e del beato Giovanni Duns Scoto, il Sogno di Giacobbe ed il Sacrificio d'Isacco. Ma l'esperienza del Ricciardi in questo convento non era ancora terminata: nel 1731 è chiamato per la Via Crucis, un insieme di 14 tele, ora conservate nel Museo dell'Opera del convento mentre per la chiesa sono state riprodotte come fotografie stampate su tela. Purtroppo però nel secolo scorso si sono verificati interventi di pessimo gusto che hanno modificato l'insieme della chiesa ed il suo valore artistico. Nel 1953 infatti fu sostituito il meraviglioso pavimento settecentesco in maiolica con piastrelle di cemento, fu abolita la sopraelevazione del transetto, lasciando gli altari con un gradino sproporzionato, furono eliminate numerose tombe ed epigrafi molto antiche o comunque rimosse dalla posizione originaria, fu murata una finestra ornamentale con vetri policromi che dava luce al coro, spostate le canne dell'organo dalla posizione originaria e naturale, ovvero dalla cantoria furono trasferite nel coro, comportando così la copertura degli affreschi di Michele Ricciardi, ed infine fu sostituito lo splendido soffitto del transetto, causando la completa distruzione del tavolato e di una tela del Miglionico di grandi dimensioni, raffigurante la morte di San Francesco. Ma gli interventi sbagliati purtroppo sono continuati nel tempo: di recente è stata trasferita la pala raffigurante l'Immacolata tra S. Francesco e S. Antonio di Teodoro d'Errico dalla cappella dell'Immacolata sull'altare maggiore, creando in questo modo uno squallido vuoto nella cappella ed uno stravolgimento delle proporzioni originarie della chiesa. Lungo la navata ed il transetto si sviluppa una serie di venti cappelle gentilizie, che nei secoli scorsi erano di juspatronato delle famiglie nobili locali, le quali vi esercitavano il diritto di sepoltura. In quasi tutte queste cappelle si possono ammirare opere lignee di Niccolò Fumo.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La prima cappella attualmente è priva dell'altare, dello stemma gentilizio e della pala d'altare (quest'ultima è custodita nel Museo dell'Opera del convento), che raffigura la Natività di Gesù, con la Vergine e san Giuseppe a sinistra, ed un gruppo di santi a destra tra i quali si nota in primo piano san Carlo Borromeo, in vesti cardinalizie, titolare della cappella, ed un santo domenicano. Tra la prima e la seconda cappella ai piedi del pilastro si trova una lastra tombale del 1462.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La seconda cappella, dedicata a san Pietro d'Alcantara con la statua lignea del santo scolpita da Nicola Fumo, è sormontata dallo stemma francescano ed era di proprietà della famiglia Pastore di Capriglia.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La terza cappella presenta un crocifisso ligneo di Nicola Fumo ed è sormontata dallo stemma gentilizio della famiglia Donato di Baronissi.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La quarta cappella, dedicata a san Giuseppe, ospita una scultura lignea di Nicola Fumo. Un tempo di juspatronato della famiglia Pennini di Sava, è stato rifatto dalla famiglia Barra nel 1935.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La quinta cappella, dedicata a san Michele Arcangelo, presenta lo stemma gentilizio della famiglia Scalea di Sava, la quale aveva diritto di sepoltura, che cedette alla famiglia Mutarelli di Saragnano. La statua è opera di Nicola Fumo.
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La sesta cappella, dedicata alla Madonna del Carmine, era della famiglia Mari di Saragnano, come si evince dallo stemma gentilizio.
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Convento della Santissima Trinità (Baronissi)
La settima cappella, attualmente priva dell'altare e sormontata dallo stemma francescano, presenta una lastra tombale con lo stemma della famiglia Ricciardo di Saragnano. In questa cappella di recente è stato scoperto un affresco del Quattrocento raffigurante san Francesco che passa le anime elette alla Madonna. In verità tale affresco ha una continuazione, come emerge da alcune scrostature della pittura, ma tutto resta in sospeso per motivi economici.