italian
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E io:
E io:
Quel monte sulle cui pendici sorge la città di Cassino un tempo fu frequentato sulla vetta dalla gente pagana e infedele
Quel monte a cui Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta
e la sua anima giunse a questa pace dal martirio e dall'esilio terreno
ed essa da martiro e da essilio venne a questa pace
O Musa, che fai gloriosi gli ingegni e li rendi longevi, ed essi grazie a te fanno lo stesso con città e regni, dammi la tua ispirazione, così che io rammenti quelle lettere così come le ho viste: risplenda in questi pochi versi tutta la tua potenza
O diva Pegasëa che li ‘ngegni fai gloriosi e rendili longevi, ed essi teco le cittadi e ‘ regni, illustrami di te, sì ch’io rilevi le lor figure com’io l’ho concette: paia tua possa in questi versi brevi
Quello risuonò come fosse un tamburo
Quella sonò come fosse un tamburo
il poeta disse:
disse ‘l poeta:
Tutto ciò che è conforme ad essa è giusto: nessun bene creato la attira a sé, ma è essa, irraggiando la grazia, che lo determina
Cotanto è giusto quanto a lei consuona: nullo creato bene a sé la tira, ma essa, radiando, lui cagiona
L'uomo deve sempre evitare di dire una verità che sembra falsa, per non essere tacciato ingiustamente di essere bugiardo
Sempre a quel ver c’ha faccia di menzogna de’ l’uom chiuder le labbra fin ch’el puote, però che sanza colpa fa vergogna
infatti la volontà, se non vuole, non viene meno, ma fa come il fuoco che tende per natura a salire, anche se mille volte la violenza lo spinge in basso
ché volontà, se non vuol, non s’ammorza, ma fa come natura face in foco, se mille volte violenza il torza
e poi, simile alla fiammella che segue il fuoco ovunque si sposti, la nuova forma segue l'anima
e simigliante poi a la fiammella che segue il foco là ‘vunque si muta, segue lo spirto sua forma novella
Chiunque chiede il mio nome, sappia che io sono Lia, e vado muovendo intorno le belle mani per farmi una ghirlanda
Sappia qualunque il mio nome dimanda ch’i’ mi son Lia, e vo movendo intorno le belle mani a farmi una ghirlanda
tutti risposero:
rispuoser tutti:
Tuttavia, affinché forse tu non arretri muovendoti con le tue sole forze e credendo di avanzare, è necessario ottenere con una preghiera la grazia da colei che può aiutarti
Veramente, ne forse tu t’arretri movendo l’ali tue, credendo oltrarti, orando grazia conven che s’impetri grazia da quella che puote aiutarti
Noi ci rallegrammo, ma l'allegria si tramutò presto in pianto: infatti da quella nuova terra nacque una tempesta che colpì la nave a prua
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto, ché de la nova terra un turbo nacque, e percosse del legno il primo canto
e lì vidi il sangue che mi usciva dalle vene e formava un lago al suolo
e lì vid’io de le mie vene farsi in terra laco
Quello che io dicevo di quell'unica sposa dello Spirito Santo e che ti fece rivolgere a me per delle spiegazioni, è il responsorio a tutte le nostre preghiere di giorno
Ciò ch’io dicea di quell’unica sposa de lo Spirito Santo e che ti fece verso me volger per alcuna chiosa, tanto è risposto a tutte nostre prece quanto ‘l dì dura
Possa la fiaccola che ti conduce in alto trovare nella tua volontà tanta cera, quanta ne servirà per portarti alla cima smaltata del monte
Se la lucerna che ti mena in alto truovi nel tuo arbitrio tanta cera quant’è mestiere infino al sommo smalto
Non è questo il terreno che ho toccato nascendo?
Non è questo 'l terren ch' i' toccai pria?
ma non appena fa note, al suo posto dichiariamo esempi contrari
ma com’el s’annotta, contrario suon prendemo in quella vece
Io non piangevo, a tal punto ero impietrito nel mio animo: essi piangevano
Io non piangea, sì dentro impetrai: piangevan elli
Come potrò venire, se tu, che solitamente conforti ogni mio dubbio, sei spaventato
Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto
Io vidi cadere sopra Maria una tale allegria, portata dagli intelletti sani creati per volare a quell'altezza, che tutto ciò che avevo visto prima non mi pervase di tale ammirazione, né mi mostrò mai una tale somiglianza con Dio
Io vidi sopra lei tanta allegrezza piover, portata ne le menti sante create a trasvolar per quella altezza, che quantunque io avea visto davante, di tanta ammirazion non mi sospese, né mi mostrò di Dio tanto sembiante
La vostra facoltà conoscitiva trae l'immagine da una cosa reale e la elabora dentro di voi, così che spinge l'anima a indirizzarsi verso di essa
Vostra apprensiva da esser verace tragge intenzione, e dentro a voi la spiega, sì che l’animo ad essa volger face
lasciate che io prenda costui che dorme
lasciatemi pigliar costui che dorme
Ma amore prontamente mi risponde:
Ma rispondemi amor:
Lo dico malvolentieri
Mal volentier lo dico
infatti noi, che vediamo Dio, non conosciamo ancora il numero esatto degli eletti
ché noi, che Dio vedemo, non conosciamo ancor tutti li eletti
ma morii prima di completare il secondo poema
ma caddi in via con la seconda soma
Coloro che ragionando andarono al fondo della questione si accorsero di questa libertà innata
Color che ragionando andaro al fondo, s’accorser d’esta innata libertate
Ora la mia grande meraviglia si è placata
Già contento requievi di grande ammirazion
allora io, già cieco e moribondo, andai brancolando sopra i loro corpi, e li chiamai per due giorni dopo la loro morte
ond’io mi diedi, già cieco, a brancolar sovra ciascuno, e due dì li chiamai, poi che fur morti
usò prima quella argentea e poi quella dorata per aprire la porta, accontentandomi
pria con la bianca e poscia con la gialla fece a la porta sì, ch’i’ fu’ contento
La volontà divina fa sì che corpi simili soffrano tormenti fisici, il caldo e il gelo, e non vuole che noi sappiamo come ciò sia possibile
A sofferir tormenti, caldi e geli simili corpi la Virtù dispone che, come fa, non vuol ch’a noi si sveli
O cara mia guida, che tante volte mi ha dato sicurezza e mi hai salvato da un grave pericolo che mi minacciava, non mi lasciare in questa situazione
O caro duca mio, che più di sette volte m’hai sicurtà renduta e tratto d’alto periglio che ’ncontra mi stette, non mi lasciar
E se volete andare comunque avanti, procedete lungo questo argine
E se l’andare avante pur vi piace, andatevene su per questa grotta
perciò nel secondo Cerchio sono puniti ipocriti, adulatori, maghi, falsari, ladri, simoniaci, ruffiani, barattieri e altri simili peccatori
onde nel cerchio secondo s’annida ipocresia, lusinghe e chi affattura, falsità, ladroneccio e simonia, ruffian, baratti e simile lordura
Quando tenevo nascosti i miei pensieri di amore verso di voi, che per via del troppo desiderio hanno ucciso la mia mente, cioè annullato le mie facoltà mentali, vedevo il vostro volto pieno di pietà.
Mentr'io portava i be' pensier' celati, ch'ànno la mente desiando morta, vidivi di pietate ornare il volto.
Là mi sembrava di bruciare insieme a lei
Ivi parea che ella e io ardesse
E sentii che diceva:
E senti’ dir:
Allora tacque e io risposi: "O donna virtuosa, l'unica per cui la specie umana si eleva al di sopra di tutto ciò che si trova sotto il cielo della Luna, la tua richiesta mi trova così d'accordo che se anche avessi giù ubbidito sarebbe tardi"
Tacette allora, e poi comincia’ io: "O donna di virtù, sola per cui l’umana spezie eccede ogne contento di quel ciel c’ha minor li cerchi sui,tanto m’aggrada il tuo comandamento, che l’ubidir, se già fosse, m’è tardi"
Poi le fece andare tutte e sette di fronte a sé, e con un cenno indusse me, Matelda e il saggio che era rimasto a seguirla
Poi le si mise innanzi tutte e sette, e dopo sé, solo accennando, mosse me e la donna e ‘l savio che ristette
Io mi ero inginocchiato e volevo parlare
Io m’era inginocchiato e volea dire
e degli Ebrei che si mostrarono inclini al bere, per cui Gedeone non li volle con sé quando discese i colli marciando contro i Madianiti
e de li Ebrei ch’al ber si mostrar molli, per che no i volle Gedeon compagni, quando inver’ Madian discese i colli
Ma quando l'accusa del peccato viene pronunciata da chi l'ha commesso, nel nostro tribunale la mola rivolge se stessa contro il taglio
Ma quando scoppia de la propria gota l’accusa del peccato, in nostra corte rivolge sé contra ‘l taglio la rota
L'altro che vien dopo, in base a una buona intenzione che poi diede cattivi frutti, per lasciare Roma al papa trasferì il governo imperiale a Costantinopoli :ora vede che il male scaturito dalle sue buone azioni non gli ha nuociuto, benché il mondo ne sia stato guastato
L’altro che segue, con le leggi e meco, sotto buona intenzion che fé mal frutto, per cedere al pastor si fece greco: ora conosce come il mal dedutto dal suo bene operar non li è nocivo, avvegna che sia ‘l mondo indi distrutto
Se desiderassimo essere più in alto, i nostri desideri sarebbero discordi dalla volontà di Colui che ci colloca qui
Se disiassimo esser più superne, foran discordi li nostri disiri dal voler di colui che qui ne cerne
Non solo grazie all'influenza dei Cieli, che indirizzano ciascun essere al suo fine secondo la virtù della stella che presiede alla sua nascita, ma anche per la generosità della grazia divina, che piove da nubi così alte che la nostra vista non può neppure avvicinarsi, questi nella sua gioventù ebbe tali virtù in potenza che in lui ogni buona attitudine avrebbe portato a straordinari risultati
Non pur per ovra de le rote magne, che drizzan ciascun seme ad alcun fine secondo che le stelle son compagne, ma per larghezza di grazie divine, che sì alti vapori hanno a lor piova, che nostre viste là non van vicine, questi fu tal ne la sua vita nova virtualmente, ch’ogne abito destro fatto averebbe in lui mirabil prova
Allora tu, che forse tra poco tornerai sulla Terra, di' a fra Dolcino che se non vuole raggiungermi presto si procuri molti viveri, così che un inverno rigido non porti ai Novaresi una vittoria che altrimenti sarebbe difficile da ottenere
Or dì a fra Dolcin dunque che s’armi, tu che forse vedra’ il sole in breve, s’ello non vuol qui tosto seguitarmi, sì di vivanda, che stretta di neve non rechi la vittoria al Noarese, ch’altrimenti acquistar non sarìa leve
voltati da questa parte e vieni, entra sicuro
volgiti in qua e vieni: entra sicuro
Così gridarono gli altri intorno al robusto albero
Così dintorno a l’albero robusto gridaron li altri
Se vengo, non rimango certo
S’i’ vegno, non rimango
Bernardo, non appena vide che i miei occhi erano fissi e attenti nell'ardente carità della Vergine, rivolse i suoi a Maria con tale affetto che rese i miei ancor più desiderosi di ammirarla
Bernardo, come vide li occhi miei nel caldo suo caler fissi e attenti, li suoi con tanto affetto volse a lei, che‘ miei di rimirar fé più ardenti
Questi altri spiriti furono tutti uomini dediti alla contemplazione di Dio, accesi di quell'ardore di carità che fa nascere pensieri celesti e opere buone
Questi altri fuochi tutti contemplanti uomini fuoro, accesi di quel caldo che fa nascere i fiori e ‘ frutti santi
E non cessò di precipitare finché giunse a Minosse che afferra ogni anima dannata
E non restò di ruinare a valle fino a Minòs che ciascheduno afferra
Divenni anch'io velocemente, senza un attimo di tregua, uno di quelle persone che soffrono con forza per le pene dell'amore.
Menarmi tosto, sanza riposanza, in una parte là 'v' i' trovai gente che ciascun si doleva d'amor forte.
Ma la cupidigia cieca e ostinata contro il proprio bene s'è ingegnato tanto che ha fatto ammalare il corpo sano.
Ma 'l desir cieco e 'ncontra 'l suo ben fermo s' è poi tanto ingegnato, ch' al corpo sano à procurato scabbia.
Beatrice mi ha evocato dal mio seggio per portare a termine il tuo desiderio
A terminar lo tuo disiro mosse Beatrice me del loco mio
e disse:
e disse:
emettono lamenti sugli strani alberi
fanno lamenti in su li alberi strani
La coda divisa in due prendeva la forma che l'uomo perdeva, e la sua pelle si ammorbidiva mentre quella dell'uomo si induriva
Togliea la coda fessa la figura che si perdeva là, e la sua pelle si facea molle, e quella di là dura
Tu non hai fatto così nelle altre Bolge
Tu non hai fatto sì a l’altre bolge
e non si videro mai in una fornace vetri o metalli così arroventati e rossi, come io vidi un angelo che diceva:
e già mai non si videro in fornace vetri o metalli sì lucenti e rossi, com’io vidi un che dicea:
Così fu detto da una voce
Così per una voce detto fue
ma mi accorsi che a ciascuno pendeva dal collo una borsa, che recava un certo colore e un certo stemma e sembrava che il loro occhio traesse nutrimento da essa
ma io m’accorsi che dal collo a ciascun pendea una tasca ch’avea certo colore e certo segno, e quindi par che ’l loro occhio si pasca
Un pensiero virtuoso parla con la mia mente pronunciando queste parole:
L' un penser parla co la mente e dice:
e rivolse i suoi passi per una via fallace, seguendo false immagini di bene, che non mantengono nessuna promessa fatta
e volse i passi suoi per via non vera, imagini di ben seguendo false, che nulla promession rendono intera
Lascia parlare me, dal momento che so bene quello che vuoi
Lascia parlare a me, ch’i’ ho concetto ciò che tu vuoi
Chiunque tu sia, mentre continui a camminare, voltati verso di me e dimmi se mi hai mai visto sulla Terra
Chiunque tu se’, così andando, volgi ‘l viso: pon mente se di là mi vedesti unque
Se non fosse così, il Cielo che tu percorri produrrebbe i suoi effetti in modo tale che non sarebbero benefici influssi, ma rovine
Se ciò non fosse, il ciel che tu cammine producerebbe sì li suoi effetti, che non sarebbero arti, ma ruine
Se quello spirito che attende a pentirsi in punto di morte, deve sostare nell'Antipurgatorio e non sale in Purgatorio per tutto il tempo che durò la sua vita, a meno che una buona preghiera non lo aiuti, in che modo gli fu permesso di venire qui
Se quello spirito ch’attende, pria che si penta, l’orlo de la vita, qua giù dimora e qua sù non ascende, se buona orazion lui non aita, prima che passi tempo quanto visse, come fu la venuta lui largita
Da qui in avanti voglio smettere di cantare, ma non di amare, e vi sia ben noto il dono del mio affetto, di cui credo di aver dato per voi una caparra tanto forte: se generoso è il compenso, molto è il guadagno.
D'ora 'n avanti parto lo cantare da me, ma non l'amare, e stia ormai in vostra canoscenza lo don di benvoglienza, ch'i' credo aver per voi tanto 'narrato: se ben si paga, molto è l'acquistato.
Il mio maestro e io, soli, salivamo entrambi
Lo mio maestro e io soli amendue suso andavamo
Perciò la vostra vista, che non è altro se non uno dei raggi della mente di Dio che è presente in tutte le cose, non può per sua natura essere così forte da vedere il suo principio, che è ben al di là delle capacità dei suoi sensi
Dunque vostra veduta, che convene esser alcun de’ raggi de la mente di che tutte le cose son ripiene, non pò da sua natura esser possente tanto, che suo principio discerna molto di là da quel che l’è parvente
Io amo le fronde, tanto quanto esse sono amate da Dio
Le fronde onde s’infronda tutto l’orto de l’ortolano etterno, am’io cotanto quanto da lui a lor di bene è porto
Su, Corrado
Sù, Currado
Ciascuno aveva sei ali e le ali erano piene d'occhi
Ognuno era pennuto di sei ali, le penne piene d’occhi
Sei saggio, comprendi meglio di come io possa spiegare
Se’ savio, intendi me’ ch’i’ non ragiono
e esaudì le mie preghiere, avvicinandosi al punto che il dolce suono del suo canto era udito e compreso da me
e fece i prieghi miei esser contenti, sì appressando sé, che ‘l dolce suono veniva a me co’ suoi intendimenti
Noi ruotiamo, condividendo la stessa danza, lo stesso movimento e lo stesso desiderio di Dio, coi Principati, ai quali tu nel mondo un tempo dicesti: 'Voi che col vostro intelletto muovete il terzo Cielo'
Noi ci volgiam coi principi celesti d’un giro e d’un girare e d’una sete, ai quali tu del mondo già dicesti: ‘Voi che ‘ntendendo il terzo ciel movete’
il buon Sordello tracciò una riga sul terreno, dicendo:
E ‘l buon Sordello in terra fregò ‘l dito, dicendo:
Se tu sei signore della città sul cui nome ci fu una grande lite fra gli dei, e dalla quale deriva ogni scienza, vendicati di quelle braccia ardite che abbracciarono nostra figlia, o Pisistrato
Se tu se’ sire de la villa del cui nome ne’ dèi fu tanta lite, e onde ogni scienza disfavilla, vendica te di quelle braccia ardite ch’abbracciar nostra figlia, o Pisistràto
sono arrivato stamattina attraverso l'Inferno e sono ancora in vita, sebbene facendo questo viaggio io acquisti quella eterna
per entro i luoghi tristi venni stamane, e sono in prima vita, ancor che l’altra, sì andando, acquisti
Ecco, io e tuo padre ti cercavamo addolorati
Ecco, dolenti, lo tuo padre e io ti cercavamo
La campagna sembra sorridere e il cielo si rasserena: giove si rallegra di vedere la luce di venere più luminosa.
Ridono i prati, e 'l ciel si rasserena, giove s' allegra di mirar sua figlia.
Il diavolo dal ponte dove eravamo disse:
Del nostro ponte disse:
Virgilio mi rivolse queste parole
Virgilio inverso me queste cotali parole usò
A volte un animale avvolto da un sacco si dimena, così che manifesta il suo stato d'animo attraverso l'involucro che lo circonda
Talvolta un animal coverto broglia, sì che l’affetto convien che si paia per lo seguir che face a lui la ‘nvoglia
O tu che procedi dietro agli altri due, non per essere più lento, ma forse per deferenza, rispondi a me che ardo per il fuoco e per la sete di sapere
O tu che vai, non per esser più tardo, ma forse reverente, a li altri dopo, rispondi a me che ’n sete e ’n foco ardo
ma onoravano anche la madre Dione e il figlio Cupido, e dissero che quest'ultimo si era seduto in grembo a Didone
ma Dione onoravano e Cupido, quella per madre sua, questo per figlio, e dicean ch’el sedette in grembo a Dido
A volte un'anima parla con voce alta e un'altra con voce bassa, a seconda del sentimento che ci sprona a dire gli esempi in modo più o meno intenso:dunque poco fa non ero il solo a dichiarare gli esempi che diciamo di giorno
Talor parla l’uno alto e l’altro basso, secondo l’affezion ch’a dir ci sprona ora a maggiore e ora a minor passo: però al ben che ‘l dì ci si ragiona, dianzi non era io sol
E la mia guida a lui:
E ’l duca mio ver lui:
Non mi pareva il momento di difendermi dai colpi dell'amore.
Tempo non mi parea da far riparo contra colpi d'amor.
Bernardo mi faceva cenni e mi sorrideva, affinché io guardassi in alto
Bernardo m’accennava, e sorridea, perch’io guardassi suso
E ormai Virgilio mi richiamava
E già ’l maestro mio mi richiamava
Addosso a Filippo Argenti
A Filippo Argenti
Senza che tu me l'abbia espresso io comprendo il tuo desiderio più chiaramente di ogni cosa che ti è certa
Sanz’essermi proferta da te, la voglia tua discerno meglio che tu qualunque cosa t’è più certa
Dimmi:
Or dì:
con voce ben diversa e i capelli canuti ritornerò lì come poeta, e cingerò le tempie con l'alloro poetico sul fonte del mio battesimo
con altra voce omai, con altro vello ritornerò poeta, e in sul fonte del mio battesmo prenderò ‘l cappello
Non a lungo proseguirà il nostro ragionamento d'amore, poiché il corpo, peso oneroso va estinguendosi come fresca neve.
Non molto andremo d'amor parlando omai, ché 'l duro e greve terreno incarco come fresca neve, si va struggendo.
Rispose:
Rispuose: