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Nel 2020 Alvaro Bautista correrà con Honda HRC in Superbike. Le voci si rincorrevano da tempo ma è notizia di questi ultimi minuti l’ufficialità del contratto annuale che nella prossima stagione legherà lo spagnolo alla squadra giapponese. L’annuncio arriva alla vigilia della tappa francese del campionato a Magny Cours, ovvero l’ultimo round europeo del campionato. Lo spagnolo ex MotoGP che quest’anno ha debuttato nel Mondiale delle derivate di serie con la Ducati passerà dunque alla squadra giapponese e potrà contare sul supporto diretto di HRC che tornerà così in maniera ufficiale in Superbike. In questa sua stagione di esordio nel campionato, Bautista ha dominato le prime gare della stagione, salvo poi perdere terreno da Jonathan Rea, autore di una grande rimonta che lo vede ormai a un passo dal titolo iridato. Dopo soltanto un anno con la moto di Borgo Panigale, Bautista si lancia in una nuova avventura: “Sono felice, perché credo molto in questo progetto con HRC – dice il 34enne di Toledo – . Sarò in Superbike con un team ufficiale, e questo mi dà molta motivazione. Fare parte del team HRC è importante, perché è una struttura solida che vuole vincere nelle derivate di serie. La sfida per il prossimo anno sarà complicata, ma proverò ad usare l’esperienza acquisita quest’anno per sviluppare la moto e spero di lottare per la vittoria”. “Non è stata una decisione facile per me – aggiunge Bautista – perché sono molto felice con la famiglia Ducati. Abbiamo vinto molte gare (15 finora, di cui le prime 11 della stagione, ndr), non è stato semplice lasciare, ma il progetto che HRC mi ha offerto mi ha motivato moltissimo, partiremo da zero. Mi sento come una delle persone più importanti coinvolte in questo progetto. È difficile dire quali saranno gli obiettivi per il prossimo anno, ma voglio lavorare bene nei test invernali ed arrivare al primo round nel miglior modo possibile. Vorrei lottare per la vittoria da subito, ma vedremo come andranno le cose quando sarà il momento”.
Dopo una stagione di esordio con la Ducati, nel 2020 l’ex MotoGP vestirà i colori del team giapponese che torna in maniera ufficiale con il supporto di HRC: “Non è stata una decisione facile ma il progetto mi ha motivato tantissimo”.
Il Centro Trapianti di Fegato “Sergio Curtoni” dell'Ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino ha raggiunto lo storico traguardo dei tremila trapianti, un record che piazza questa eccellenza sanitaria italiana al primo posto nell'Unione Europea per numero di interventi eseguiti, oltre che tra i primi al mondo. Ma non solo. Nelle statistiche rilasciate nel comunicato stampa ufficiale della struttura si legge anche che il centro è tra i primi in assoluto per sopravvivenza dei malati: il 91 percento sopravvive a un anno dal trapianto; l'81 percento a 5 anni e il 73 percento a 10 anni. Si tratta di dati straordinari, se si considera che i pazienti coinvolti nella maggior parte dei casi soffrono di patologie in fase terminale, che lascerebbero pochissimi giorni o mesi di vita. La storica conquista del primato è iniziata nel lontano 10 ottobre 1990, quando venne trapiantato il primo fegato a un uomo di 44 anni, ed è stato raggiunto in questi giorni grazie a un intervento su un paziente di 55 anni affetto da cirrosi epatica, una patologia cronica del fegato che, oltre ad essere tra prime dieci cause di morte nei paesi occidentali, e anche particolarmente diffusa nel nostro paese, dove si stima provochi la morte di circa cinquanta persone ogni giorno. Nell'arco di questi lunghi 27 anni sono numerosi i traguardi raggiunti dalle equipe di medici avvicendatesi in sala operatoria. Il 10 gennaio del 1993, ad esempio, è stato effettuato il primo trapianto pediatrico e ad oggi si è raggiunto un totale di 166 pazienti trattati (il 6 percento del totale, con trapianto parziale o integrale). Nel 5 percento degli interventi, inoltre, si è trattato del trapianto di una sola parte di fegato (split), talvolta proveniente da donatore vivente, mentre nell'8 percento dei casi sono stati coinvolti pazienti “ritrapiantati”.
Grazie all’intervento su un paziente di 55 anni, l’Ospedale Molinette della Città della Salute e della Scienza di Torino ha raggiunto lo storico traguardo dei tremila trapianti di fegato.
Da quello più innovativo a quello più sostenibile, dal più lussuoso a quello più funzionale, i centri commerciali si sfidano ogni hanno a chi offre sempre più servizi per i clienti. E mentre nel resto del mondo si assiste alla morte dei centri commerciali, in Italia è boom di questi grandi templi dello shopping. Se ne costruiscono sempre di nuovi e di più grandi per richiamare sempre più persone. Lo scorso anno, ad aprile 2016, aveva inaugurato "Il Centro" ad Arese che su tutti i giornali, compreso Fanpage.it, era stato presentato come il centro commerciale più grande d'Italia ma non è propriamente corretto. Il Centro Commerciale più grande, nel senso del più esteso, è ancora il Centro Commerciale Campania, a Marcianise, con un'area calpestabile di 200.000 metri quadrati, di cui 100.000 coperti. Il Centro Commerciale di Arese occupa un'area di 135.000 metri quadrati e si estende su una GLA (dall'inglese Gross leasable area, cioè superficie commerciale utile) di 93.000 metri quadrati per la quale è stata definita la galleria commerciale più grande d'Italia (e non il centro commerciale!) ed è tra i centri commerciali più grandi di Europa (come si può leggere nel comunicato stampa di cui riportiamo un estratto in basso e nella scheda tecnica dell'Arch. Michele De Lucchi che ha curato la progettazione del Centro). Anche il Vulcano Buono di Nola, in Campania, è più esteso del Centro Commerciale di Arese con una superficie complessiva di 500.000 metri quadrati di cui coperti 150.000 metri quadrati, a pari merito con il Centro Commerciale Porta di Roma a Roma. Tra i centri commerciali più grandi d'Italia ci sono poi il Centro Commerciale RomaEst con un'area calpestabile di 136 metri quadrati e più di 200 negozi, e l’Etnapolis, in provincia di Catania, con una superficie coperta di 105mila metri quadrati. Quando si parla di centri commerciali bisogna tenere in considerazioni diversi fattori: la prima distinzione è tra estensione, superficie coperta e superficie commerciale utile. L'estensione afferisce alla superficie complessiva di un centro commerciale e cioè costituita non solo dall'edificio coperto dove si trovano i differenti negozi, ristoranti e spazi comuni ma anche l'area di parcheggio e di servizio. La superficie coperta comprende solo l'area calpestabile protetta da una copertura. La superficie commerciale utile, o GLA, è la superficie utile a produrre reddito, che può comprendere i metri quadrati totali affittabili o in vendita: "La GLA comprende tutta l'area in cui un'attività commerciale svolge la propria attività, non solo di vendita ma anche di ricezione merce (magazzino) o produzione (laboratorio). Rappresenta il 70 – 90% della superficie totale di un centro commerciale e non include gli spazi comuni come galleria, servizi, parcheggi, ecc." (fonte Wikipedia). La galleria commerciale, infine, rappresenta generalmente tutti gli spazi al coperto che servono le varie attività all'interno di un centro commerciale, proprio come la Galleria Umberto di Napoli o la Galleria Vittorio Emanuele II di Milano; la galleria commerciale non è inclusa generalmente nella GLA (fonte), perché rappresenta il percorso, all'interno del centro commerciale, su cui affacciano tutti i negozi presenti nell'edificio. Il Centro sorge sulle ceneri dell'ex fabbrica Alfa Romeo di Arese, alle porte di Milano. A progettarlo è stato un consorzio di architetti famosi, tra cui Arch. Michele de Lucchi, Arch. Arnaldo Zappa e l'Arch. Davide Padoa della Design International che con questo progetto hanno provato a rivoluzionare il concetto di centro commerciale. Niente colori sgargianti e forme eccentriche infatti, il Centro si ispira ad una classica cascina lombarda, bassa, in legno, piena di verde e inondata dalla luce dall'alto grazie a grandi vetrate poste sulla copertura. Vanta oltre 200 negozi, caffetterie, ristoranti, spazi dedicati allo sport indoor, alle attività culturali e sanitarie. Alberi ad alto fusto arricchiscono le strade di vendita al dettaglio sia all'esterno che all'interno, creando un vero e proprio giardino con chioschi e ristoranti, piste ciclabili, giochi per bambini e altre attività legate allo sport e alla salute. Inaugurato nel 2007, il Campania a Marcianise, in provincia di Caserta, è un centro commerciale da record: circa 1.500 nuovi posti di lavoro; una superficie di 200 mila metri quadrati, di cui coperti 100 mila; 180 negozi di livello nazionale ed internazionale distribuiti su due livelli; un ipermercato Carrefour; 25 tra ristoranti e bar; un cinema multisala; quattro porte d'ingresso, 7.000 posti auto e un collegamento diretto all'Autostrada A1. Tre piazze al coperto, di diverse dimensioni, costituiscono le gallerie commerciali che si articolano su due livelli: " la Galleria è stata suddivisa in cinque differenti zone tematiche ed ognuna di essa ha al suo interno una diversa offerta merceologica, strettamente collegata ad uno specifico tema architettonico", spiega l'Arch. Ferdinando Iodice. Cuore pulsante del Centro è la “Piazza Campania“, progettata da Design International come un giardino coperto da una gigantesca cupola di vetro, alberi di pino e una fontana centrale: su questo spazio, scenografico, si affacciano i bar e i ristoranti. Il Campania accoglie anche l'unico Apple Store del sud Italia. Il Centro Commerciale di Nola porta la firma di un guru dell'architettura contemporanea, Renzo Piano. Il suo design si distacca infatti totalmente dalle tipiche strutture dei centri commerciali perché trae ispirazione dal paesaggio circostante, in particolare dal vicino vulcano Vesuvio. L'edificio dalla forma inclinata che va da 25 a 41 m di altezza, con un diametro complessivo di 320 m, dall'esterno sembra quasi invisibile perché riesce a mimetizzarsi nel paesaggio circostante. Il Centro Commerciale si sviluppa su un'area complessiva di 500.000 metri quadrati, di cui coperti 150.000 metri quadrati con cinque ingressi differenti. Cuore pulsante del Vulcano Buono è la piazza centrale, di 160 metri di diametro, che costituisce la base del cratere, con i suoi mercati e luoghi per incontrare persone o lavorare. Situata nella zona nord di Roma, il Centro occupa un'area di ben 180 ettari e quando ha inaugurato nel 2007 era il più grande d’Europa con un cinema da 13 sale, Ikea, una Rinascente, un supermercato Auchan, una Rinascente, un negozio IKEA, un bowling a 16 piste, un albergo da 5.000 mq e un parcheggio su due piani per 7.000 posti auto per un totale di 150.000 metri quadrati di shopping center.
Amati o odiati, i centri commerciali fanno a gara a chi riesce ad offrire sempre di più, ma qual è davvero il regno dello shopping in Italia?
And the nominees are…tutti ma non lui: Justin Bieber. Non è ancora iniziata la 55esima edizione dei Grammy Awards, un anno fa vinti a man bassa da Adele, che già su twitter si solleva un polverone per l'esclusione di Justin Bieber dalle categorie di Record of the year, Album of the year, Song of the year e Best New Artist. In pratica il meglio che i Grammy Awards possa offrire. Ma quello che brucia di più ai fan di Bieber è che, oltre il danno la beffa, un'altra eroina spuntata fuori dal tubo è tra le candidate a vincere il Grammy come canzone dell'anno: Carly Rae Jepsen con Call me Maybe. Il tweet è feroce, starà pure per cadere il Governo Monti, ma ai ragazzini, per adesso, frega solo di Justin Bieber. Erroneamente circola la voce che PSY abbia ricevuto una nomination per i prossimi Grammy. E' una bufala, anzi c'è proprio un contromovimento di protesta, che sta partendo soprattutto dalla Korea, che non capisce perché, con l'ondata virale di Gangnam Style che il rapper orientale è riuscito a creare, non sia inserito nemmmeno in una tra le oltre 60 nomination della cerimonia.
Sono state annunciate le prime nomination per la 55esima edizione dei Grammy Awards e su twitter fa discutere la scelta di non aver riservato un posto a Justin Bieber. E gira la bufala della nomination per PSY.
Miley Cyrus, la teenager più ricca del mondo, ha acconsentito a sposare il fidanzato Liam Hemsworth. A dichiararlo è lei stessa che confessa di aver ricevuto un anello di fidanzamento in regalo dall’attore che, attraverso il più celebre tra i doni per innamorati, le ha chiesto di sposarlo. Una dichiarazione d’amore in piena regola quella di Liam, il Gale di The Hunger Games, che ha commissionato il prezioso dono al famoso gioielliere Neil Lane. Il costoso diamante regalato a Miley vanta ben 3,5 carati e l’attrice, felicissima sia per l’omaggio che per il significato a esso inevitabilmente legato, ha immediatamente deciso di sfoggiarlo in giro. A People che l’ha intervistata a riguardo, ha detto: Sono felice di essere fidanzata e non vedo l'ora di vivere una vita felice con Liam.
L’idolo delle teenager Miley Cyrus si è ufficialmente fidanzata con Liam Hemsworth che, sicuro di volerla sposare, le ha regalato un anello di fidanzamento. Una promessa alla quale l’ex stellina Disney non ha potuto dire di no e che la condurrà a breve al matrimonio.
Con la morte di Amy Winehouse, un evento come quello degli MTV Video Music Awards non poteva che prevedere un cambio di rotta che potesse rendere omaggio alla musica di una grande artista scomparsa purtroppo prematuramente. E così, se la premiazione di quest'anno sembra avere in programma anche un tributo alla carriera di Britney Spears, non può certamente mancare un numero dedicato alla compianta Amy Winehouse che con la sua musica e la sua voce è riuscita a portare nel mondo del pop qualcosa che sembrava ormai destinato a rimanere un lontano ricordo degli anni passati. L'incarico di rendere omaggio all'artista inglese è stato affidato a tre grandi della musica che in un certo senso possono far felici le varie generazioni di spettatori. Tra i primi ovviamente c'è Tony Bennett che con la Winehouse ha inciso Body & Soul proprio poche settimane prima della morte della cantante. Il tributo ad Amy Winehouse da parte di Tony Bennett era già stato anticipato in settimana e consisterà in una sorta di documentario che testimonia il lavoro dei due per l'album Duets II.
Saranno Lady Gaga, Adele e Tony Bennett a dedicare un omaggio musicale ad Amy Winehouse durante gli MTV Video Music Awards che si svolgeranno questa domenica 28 agosto.
L'egemonia della Mercedes in Formula 1 che dura ormai dal 2014 sembra essere ormai finita. Per sette anni siamo stati abituati a gare in cui almeno un pilota del team tedesco, se non addirittura entrambi, davanti a tutti con le vittorie che spesso erano una questione tra i piloti della casa della Stella. Un dominio che sembra però ormai giunto al capolinea. A testimoniare la fine dell'era Mercedes quanto avvenuto negli ultimi quattro mesi. A certificare ciò non sono tanto i soli due successi ottenuti nelle ultime undici gare (Silverstone e Sochi), ma soprattutto il dato relativo ai giri percorsi in testa alla gara da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas negli ultimi otto Gran Premi. Nei 441 giri effettuati nel corso degli ultimi otto appuntamenti del Mondiale della Formula 1 2021 infatti una Mercedes è stata al comando soltanto in 19 occasioni: 11 le tornate affrontate in testa da Hamilton, 8 invece quelle in cui Bottas è stato in testa. Un dato impressionante con le Mercedes che hanno leaderato soltanto il 4% dei giri disputati dal 20 giugno ad oggi. Tanti i piloti (e le squadre) che hanno fatto meglio di quelli Mercedes in quest'ultimo periodo: oltre al driver della Red Bull in lotta per il campionato con Hamilton, Max Verstappen (208 giri in testa negli ultimi 8 GP), infatti in questa speciale classifica davanti ai driver della scuderia tedesca ci sono anche il pilota Alpine Esteban Ocon (65 tornate), i due alfieri McLaren Daniel Ricciardo (56) e Lando Norris (31), e i due driver della Ferrari Charles Leclerc (50) e Carlos Sainz (12).
Il dominio della Mercedes in F1 dopo sette anni sembra essere giunto al capolinea. A testimoniarlo le sole due vittorie ottenute nelle ultime 11 gare del Mondiale 2021 ma soprattutto il dato riguardante i giri percorsi in testa da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas nel corso degli ultimi 8 Gran Premi disputati.
Dopo il polverone sollevato, Juan Fran Sierra torna a pubblicare due video sui social network in cui racconta che Claudio Sona gli avrebbe chiesto di incontrarlo. Il modello spagnolo non ha intenzione di difendere il suo ex compagno e, pur ammettendo di essere andato contro la sua stessa morale, è deciso a fare in modo che l’ex tronista di Uomini e Donne racconti quella che ritiene sia la verità sul loro conto. Nel primo video Juan racconta i motivi per i quali ha accettato di vedere Claudio. Visto il modo in cui i due si sono lasciati e le parole spese da Claudio nei suoi confronti, era difficile pensare che avrebbero trovato un punto di incontro e i fatti lo hanno dimostrato: Ho appena incontrato la persona che sapete. Mi aveva chiesto di incontrarlo a tutti i costi, chiedendomelo per favore. Voleva che parlassimo. Ho accettato anche perché è una persona che ho amato tanto, al punto da ridurmi nel modo in cui mi sono ridotto, che è vergognoso. Gli ho chiesto di chiedermi scusa pubblicamente per tutto quello che ha detto su di me e che ha scritto. Nulla di tutto ciò è vero. Non ci siamo mai lasciati, ci siamo sempre frequentati. Ci sono tutte le prove, sia scritte, sia le registrazioni delle telecamere di casa mia. Ci sono i nostri incontri a Verona, mi ha fatto fare un anche tatuaggio (e mostra il tatuaggio con il coniglietto del quale avevamo già parlato, ndr) per dimostrarmi il suo amore. Adesso vediamo come procedere. Senza il suo ok non posso pubblicare niente, bisogna vedere dal punto di vista legale. All’interno del secondo filmato, pubblicato pochi minuti dopo, Sierra prosegue:
Juan Fran Sierra, ex fidanzato di Claudio Sona, torna su Instagram per raccontare di aver incontrato l’ex tronista, cedendo alle sue richieste: “L’ho amato ed è per questo che mi sono ridotto così. Deve chiedermi scusa per le buie dette sul mio conto. Mi ha mentito e si è approfittato di me”.
LG sarà il produttore degli schermi del prossimo iPhone, ad oggi conosciuto come il modello X Plus. L'azienda sudcoreana dovrebbe fornire ad Apple i pannelli OLED per il prossimo modello di smartphone della mela dotato, pare, di un display da 6,5 pollici integrato in un design del tutto simile a quello dell'attuale iPhone X. Attualmente LG produce i pannelli LCD per gli iPhone 8 e 8 Plus, mentre i display OLED dell'iPhone X sono prodotti da Samsung come risultato di un accordo stretto nel corso dell'ultimo anno. Apple dovrebbe rilasciare due modelli di iPhone nel corso del 2018: una versione dotata di schermo da 5,8 pollici e una "Plus" con display da 6,5 pollici. Le forme dovrebbero invece restare quelle che caratterizzano l'iPhone X, quindi con uno schermo che ricopre la maggior parte del pannello frontale. Secondo diverse fonti, LG dovrebbe fornire ad Apple oltre 15 milioni di pannelli OLED per la versione da 6,5 pollici, ma starebbe negoziando con l'azienda di Cupertino per fornire più unità nel corso dell'anno a venire.
LG dovrebbe fornire ad Apple i pannelli OLED per il prossimo modello di smartphone della mela dotato, pare, di un display da 6,5 pollici integrato in un design del tutto simile a quello dell’attuale iPhone X.
Sta per arrivare nelle nostre sale ancora un horror in formato found footage, tanto di moda in questi ultimi anni, dall’ambientazione claustrofobica e angosciante, quasi come il recente “Necropolis – La città dei morti”, diretto da John Erick Dowdle e uscito nelle sale italiane l’11 settembre 2014. Stavolta, la location non è la Parigi sotterranea, ma un luogo molto più tetro e oscuro, da cui sarà impossibile uscire. Il titolo del film è “La Piramide”(“The Pyramid”), diretto dall'esordiente Grégory Levasseur e prodotto da Alexandre Aja, in uscita il prossimo 18 febbraio. I due hanno già collaborato, in precedenza, scrivendo a quattro mani le sceneggiature degli horror “Alta tensione”, del riuscitissimo blockbuster “Le colline hanno gli occhi” e “Maniac”. Dalle immagini del trailer de “La Piramide” possiamo capire chiaramente a cosa andrete incontro e, anche se potreste essere colpiti da alcuni “deja vu” (esploratori intrappolati, creatura risvegliata, caccia all’ultimo uomo), film di questo genere non possono sfuggire all’attenzione degli appassionati. Una squadra di giovani archeologi statunitensi, durante una delle loro spedizioni, scopre una piramide perduta, diversa da qualsiasi altra situata nel grande deserto egiziano. Mentre il team cerca di svelare i segreti sepolti al suo interno, si rende conto che non solo è intrappolato in essa, ma è anche perseguitato da una misteriosa creatura risvegliata dalla tomba e che adesso si aggira per l’antica costruzione con l’intenzione di eliminarli tutti.
Un gruppo di esploratori, durante una delle loro spedizioni, scopre una piramide perduta nel grande deserto egiziano. Mentre il team cerca di svelare i segreti sepolti al suo interno, si renderà conto di essere intrappolato e che una creatura mostruosa è sulle loro tracce.
Piano piano Fiorella Mannoia sta dando più informazioni su tutto ciò che riguarda il suo ritorno musicale, dal tour all'album. Pochi giorni fa annunciava le date dei suoi concerti, le aggiunte successive e, ovviamente, il primo singolo tratto da "Personale", l'album che uscirà il prossimo 29 marzo, e che segue di tre anni il suo ultimo avoro di inediti "Combattente" che aveva anche segnato il suo ritorno sul palco del festival di Sanremo, dove quest'anno è tornata da ospite, portando sul palco dell'Ariston il suo ultimo singolo "Il peso del coraggio" e duettando con il direttore artistico del Festival Claudio Baglioni in "Quello che le donne non dicono", canzone del 1987 che vinse il Premio della Critica al Sanremo di quell'anno. Nei giorni scorsi la cantante ha pubblicato sui suoi social la tracklist di questo suo nuovo album che è già possibile acquistabile nella versione fisica in pre-order su Amazon e negli store digitali: “Il peso del coraggio”, “Imparare ad essere una donna”, “Riparare”, “Smettiamo subito”, “L’amore è sorprendente”, “Il senso”, “Un pezzo di pane”, “Penelope”, “Resistenza”, “Anna siamo tutti quanti”, “Carillon”, “L’amore al potere” e “Creature” (Bonus Track “Canzone Sospesa” con Antonio Carluccio). Intanto la cantante ha annunciato ulteriori aggiunte al tour che partirà il 7 maggio dal Teatro Verdi di Firenze.
Si chiama “personale” il prossimo album di Fiorella Mannoia, ma quello che non si sapeva era la data di uscita e la tracklist, che sono state rese note da poco. Il nuovo lavoro della cantante romano, che arriva atre anni da “Combattente” sarà pubblicato a fine marzo e nel frattempo la cantante continua ad annunciare nuove date del tour.
E’ uno dei divi più amati di casa Marvel, ma anche uno dei più sexy al mondo. Chris Evans – 35 anni il 13 giugno – è noto, più che altro, per i ruoli di Johnny Storm/La Torcia Umana ne “I Fantastici 4” ma, soprattutto, per quello di Steve Rogers/Capitan America nei film a lui dedicati e nella saga degli Avengers. Fisco statuario, occhi di ghiaccio e faccia da schiaffi, Evans è diventato uno degli attori più amati degli ultimi anni, da uomini e donne, arrivano a girare, finora, una trentina di film. Figlio di un dentista e di una ballerina, Evans nasce a Sudbury, in Massachusetts. L’attore trascorre la sua infanzia a Boston e si diploma alla Lincoln-Sudbury Regional High School, scoprendo, subito dopo, il suo amore per la recitazione. Decide, quindi, di andare a New York, dove frequenta la famosa scuola di Lee Strasberg. L’esordio avviene nelle serie tv “Opposite Sex”(2000) e “Il fuggitivo”(2000), mentre approda al cinema con un piccolo ruolo in “The Newcomers”(2000) di Allen Bradley. Il grande pubblico inizia ad accorgersi di lui con la commedia (di serie B) “Non è un’altra stupida commedia americana”(2001), di Joel Gallen, dove l’attore appare completamente nudo con della panna montata posizionata sui “punti strategici”. A seguire, gira “Perfect Score”(2004), accanto a Scarlett Johansson, e “Cellular (2004), con Kim Basinger. Il successo lo travolge grazie a “I Fantastici 4”(2005), diretto da Tim Story, dove Evans è nei panni di Johnny Storm/La torcia umana, mettendo in mostra il suo fisico d’acciaio, mandando in visibilio il pubblico femminile e i fan Marvel. Nel 2007, invece, è sul set del dramma-fantasy “Sunshine” dell’eclettico Danny Boyle, per poi tornare nei panni della Torcia umana ne “I Fantastici 4 e Silver Surfer”, che avrà un buon successo, ma non raggiungerà gli incassi del primo capitolo. Successivamente, gira i trascurabili “Il diario di una tata”(2007) di Shari Springer Berman e Robert Pulcini; “La notte non aspetta”(2008) di David Ayer; “Push” di Paul McGuigan e “The Losers”(2010), per la regia di Sulvain White. Dopo aver interpretato il ruolo dell’attore e skateboarder Lucas Lee nel film “Scott Pilgrim vs. The World”(2010), di Edgar Wright, la Marvel lo vuole nei panni del protagonista in “Captain America – Il primo vendicatore”(2011), diretto da Joe Johnston. Il successo è clamoroso e il nome di Evans è sulla bocca di tutti, molto più di quando aveva girato “I Fantastici 4”. Il clamore si ripete nel 2012 con il blockbuster “The Avengers”, di Joss Whedon, in cui recita accanto a Robert Downey Jr., Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Jeremy Renner, Tom Hiddleston, Clark Gregg, Cobie Smulders, Scarlett Johansson, Stellan Skarsgård e Samuel L. Jackson. La pellicola riesce a portare a casa ben 1.519.557.910 dollari, lanciandolo nell’Olimpo di Hollywood. L’attore gira, successivamente, il thriller “The Iceman”(2012) di Ariel Wromen e il sottovalutato sci-fi “Snowpiercer”(2013), di Bong-Joon-ho, ma ormai i fan lo identificano con il personaggio di Capitan America.
Il sexy attore dal fisico d’acciaio e dagli occhi di ghiaccio ha conquistato il pubblico femminile e i fan della Marvel grazie ai ruoli di Johnny Storm/La torcia umana e Steve Rogers/Captain America, facendo quasi dimenticare gli esordi in alcune commedie americane di serie B. Finora, ha girato circa una trentina di film e la sua stella è al massimo dello splendore.
Presto su tutte le cartine geografiche si potrà segnare una nuova città, si chiamerà NEOM e sorgerà nella regione nordoccidentale dell'Arabia Saudita. A rivelare i piani di costruzione per questa nuova mega città indipendente è stato il principe della corona saudita Mohammed bin Salman alla conferenza di Iniziativa sugli investimenti futuri a Riyadh. L'Arabia Saudita attualmente è l' esportatore di petrolio più grande al mondo, ma con i prezzi del petrolio in diminuzione il principe Mohammed bin Salman ha espresso la volontà di diversificare l'economia del paese. NEOM è il progetto più ambizioso degli ultimi anni che realizzerà un hub globale in grado di progettare un nuovo modo di vivere. Con una superficie totale di 26.500 chilometri quadrati, NEOM sarà 33 volte più grande di New York. La nuova città dell'Arabia Saudita si svilupperà nella regione nord-occidentale del paese, a confine tra la Giordania e l'Egitto, proprio sulle coste del Mar Rosso. Un ponte collegherà inoltre la città al nord dell'Africa, creando "la prima zona speciale indipendente del mondo che si estende su tre paesi". La posizione geografica unica di NEOM, tra mare e montagne, garantirà un clima sempre temperato con temperature medie di circa 10° C più fresche rispetto alle aree circostanti. L'area in cui sorgerà la nuova mega città è stata scelta per le spiagge incontaminate con più di 468 km di costa e diverse isole spettacolari, le montagne vicine che raggiungono i 2500 km di altezza, con viste sul Golfo di Aqaba e il Mar Rosso, e le tranquille distese del deserto che attirano sempre nuovi visitatori. NEOM sarà un modello di innovazione e sostenibilità. La nuova città da 500 miliardi di dollari sarà finanziata dall'Arabia Saudita e da investimenti internazionali. Un masterplan del nuovo sviluppo urbano ancora non è stato condiviso ma la città ha già un proprio sito internet, discoverneom.com. Il sole e il vento saranno le massime fonti di energia di NEOM che si prepara ad attirare i migliori talenti provenienti da tutto il mondo per superare i confini dell'innovazione come mai prima e guidare la nuova crescita di questa zona dell'Arabia Saudita. "Costruiremo la città da zero, sarà drone-friendly e un centro per lo sviluppo della robotica", ha dichiarato il principe della corona, Mohammed bin Salman, durante la conferenza di Iniziativa sugli investimenti futuri a Riyadh. "Vogliamo creare qualcosa di diverso. Neom è un posto per i sognatori che vogliono creare qualcosa di nuovo nel mondo, qualcosa di straordinario". NEOM sarà la prima città indipendente che si estende su tre paesi. L'arabia Saudita ha nominato Klaus Kleinfeld, ex direttore esecutivo di Siemens AG e Alcoa Inc, per eseguire il progetto di NEOM.La nuova città sarà un luogo idilliaco con una ricca qualità della vita. Salute, istruzione, trasporti, intrattenimento e sostenibilità, saranno i punti su cui si fonderà la nuova economia di NEOM. L'Arabia Saudita prevede di completare i piani per la costruzione della nuova città entro il 2030. Il progetto NEOM è destinato a trasformare il Regno in un'innovazione globale e in un a grande area commerciale. Il modello a cui si ispira la nuova città è quello di Dubaic come zona libera, con proprie leggi e regolamentazioni.
Il principe saudita Mohammed bin Salman ha annunciato i piani per costruire una nuova città sulla costa del Mar Rosso che si chiamerà Neom e sarà 33 volte la dimensione di New York.
Quando un nuovo patogeno inizia a diffondersi provocando una malattia sconosciuta, esattamente come avvenuto con lo scoppio della pandemia di COVID-19 causata dal coronavirus SARS-CoV-2, medici e scienziati iniziano a testare farmaci e molecole già disponibili per altre patologie per provare a curare i pazienti. Questo processo, nell'ultimo anno e mezzo, ha fatto balzare agli onori della cronaca internazionale diversi medicinali, dall'antimalarico idrossiclorochina al corticosteroide desametasone, che hanno avuto fortune decisamente opposte. Il primo, da ancora di salvezza, dopo molteplici studi e fiumi di polemiche è finito (quasi) nel “dimenticatoio” poiché considerato inefficace; il secondo oggi è invece ritenuto uno dei farmaci più efficaci nell'abbattere la mortalità (del 30 percento) dei pazienti, nonostante all'inizio della pandemia gli steroidei non fossero consigliati. In mezzo a questi estremi ci sono moltissimi farmaci che vengono ancora testati, raccogliendo consensi (o meno) anche sulla base di ideologie politiche. Fra quelli considerati più promettenti agli albori della ricerca anti Covid vi era l'ivermectina, un antiparassitario/antielmintico – usato soprattutto in veterinaria – che in test di laboratorio ha dimostrato di uccidere il coronavirus SARS-CoV-2 in sole 48 ore. Questa ricerca condotta dall'Università Monash e altri studi analoghi hanno portato alla ribalta il farmaco, che molte persone hanno addirittura iniziato ad auto-somministrarsi per prevenzione o trattamento anti Covid, finendo in ospedale per avvelenamento a causa delle “dosi da cavallo”. L'entusiasmo iniziale sull'ivermectina è stato tuttavia smontato da altre indagini, come quella condotta da scienziati colombiani del Centro de Estudios en Infectología Pediátrica di Cali, nella quale è stato dimostrato che non riduce la durata dei sintomi nei pazienti con la forma lieve dell'infezione. La ricerca “Ivermectin for the treatment of COVID-19: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials” ha invece concluso che l'ivermectina non riduce la mortalità per tutte le cause, la durata della degenza o la clearance virale nei pazienti Covid. A marzo del 2021 l'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha persino deciso di non raccomandare l'uso dell'ivermectina per trattare i pazienti Covid al di fuori degli studi clinici. Per molti, tuttavia, il farmaco ha continuato (e continua tuttora) a rappresentare un'arma efficace contro il patogeno pandemico per via dei risultati dello studio “Efficacy and safety of Ivermectin for treatment and prophylaxis of COVID-19 pandemic” pubblicato in pre-print su Research Square alla fine del 2020 e ora ritirato. Il dottor Ahmed Elgazzar dell'Università di Benha in Egitto e i colleghi “dimostrarono” che i pazienti Covid trattati in ospedale con ivermectina non solo recuperavano velocemente dall'infezione, ma presentavano un tasso di mortalità abbattuto del 90 percento rispetto agli altri, curati solo con le terapie standard. Insomma, una vera e propria manna dal cielo, a maggior ragione se si pensa che lo studio era randomizzato e controllato (il “gold standard” della ricerca scientifica) e con un vasto campione di pazienti coinvolti. Questa indagine è stata coinvolta anche in diverse meta-analisi (che in pratica analizzano i risultati di più studi), alimentando ulteriormente la fama dell'ivermectina come farmaco salvavita. Nonostante le eccezionali premesse, lo studio è finito nel mirino di altri ricercatori che ne hanno messo in evidenza la natura quantomeno controversa, a causa di operazioni di copia e incolla e una pletora di errori, alcuni dei quali palesemente manipolati per esaltare l'efficacia dell'antiparassitario. Tra chi ha fatto piena luce sugli evidenti limiti dello studio di Elgazzar vi è uno studente di Medicina britannico, Jack Lawrence, che lo ha analizzato a fondo per la sua laurea. Il giovane ha rilevato che intere porzioni della ricerca erano un plagio di altri articoli dedicati all'ivermectina e alla COVID-19, "nascosto" con la sostituzione strategica delle parole chiavi con sinonimi, talvolta senza senso. Come dichiarato al Guardian, lo studente ha rilevato come la sindrome respiratoria acuta grave (SARS), sia stata goffamente cambiata in "sindrome respiratoria estremamente intensa". Ma al di là del copia e incolla e dei sinonimi a caso, a far crollare le fondamenta dello studio egiziano sono stati la qualità dei dati grezzi e gli innumerevoli errori che caratterizzano l'analisi. Si passa da problemi nella formattazione delle celle del foglio di calcolo alla confusione sulle date, passando per dati clonati e volutamente manipolati per apparire "naturali", problemi nella randomizzazione, statistiche inesatte, conflitti nella distribuzione delle età e molto altro ancora. Per fare qualche esempio pratico, viene ad esempio indicato che tutti i pazienti coinvolti avevano tra i 18 e gli 80 anni, ma dai dati grezzi in tre ne avevano meno di 18; in un altro caso viene indicato che lo studio è stato condotto tra l'8 giugno e il 20 settembre del 2020, ma uno dei pazienti risultava deceduto prima dell'avvio dello stesso; e ancora, i morti nel gruppo ivermectina risultavano due nelle dichiarazioni degli autori e quattro nei dati grezzi; mentre ben 79 set di dati relativi ai pazienti sono stati deliberatamente clonati per esaltare l'efficacia del farmaco. In questo articolo sono riportate tutte le mancanze dello studio.
Tra i farmaci considerati più promettenti contro la COVID-19 all’inizio della pandemia vi era l’ivermectina, un antiparassitario la cui inefficacia è stata evidenziata da diversi studi. Ciò nonostante, una grande ricerca condotta in Egitto che ne esaltava le proprietà anti Covid ha continuato ad alimentare il “mito” del farmaco. Ora, dopo 7 mesi, lo studio è stato ritirato, a seguito dell’indagine di uno studente di Medicina che ne ha messo in luce tutte le mancanze.
Mancava da ben 19 anni nel nostro Paese e il ritorno, ieri sera all’Arena Civica nell'ambito Milano Jazzin’ Festival, non poteva che essere un successo. E’ Ringo Starr, lo storico ex batterista dei Beatles, che alla soglia dei 71 anni (li compirà il prossimo 7 luglio) è più attivo che mai. La leggenda del rock, che con i Fab Four ha scritto la storia della musica, facendo sognare una generazione, farà il bis stasera alla Cavea dell’Auditorium di Roma. Il musicista inglese sarà accompagnato dalla sua All-Starr band composta da Rick Derringer alla chitarra, Richard Page voce e basso, Wally Palmar alla chitarra, Edgar Winter multistrumentista, Gary Wright al piano e Gregg Bissonette alla batteria. In look total black, Ringo Starr – che insieme a Roger Waters col tour di The Wall, sarà protagonista incontrastato dell'estate milanese in musca – ha proposto una ventina di brani che spaziavano tra pezzi della carriera solista, canzoni dei Beatles e qualche cover. E così si parte con Photograph, You’re Sixteen (you're beautiful and you're mine), The No-No song e si passa a Broken Wings dei Mr. Mister o Talking in Your Sleep dei Romantics. Il pubblico milanese sa aspettare e si scatena letteralmente quando arrivano i pezzi dell'era Beatles: I Wanna Be Your Man, Octopus’s Garden, With A Little Help From My Friend e “Yellow submarine” per la quale Ringo Starr si è rivolto al pubblico affermando: “Se non conoscete questa canzone siete nel posto sbagliato. Non voglio dirvi qual è”. Poi arriva l'omaggio al più grande dei Baronetti di Liverpool: John Lennon con Give Peace a Chance. Ringo Starr si esibisce nello storico pezzo dei Beatles Il Baronetto di Liverpool a Milano
Il Baronetto insieme alla sua All-Starr band si è esibito ieri sera all’Arena Civica nell’ambito Milano Jazzin’ Festival. Stasera si replica alla Cavea dell’Auditorium nella Capitale.
Torna il sorriso sul volto di Miroslav Klose. L'ex attaccante tedesco che in Italia abbiamo potuto apprezzare nei suoi ultimi anni di carriera con la maglia della Lazio, è tornato a parlare di ciò che gli era accaduto lo scorso mese di maggio quando gli furono diagnosticate due trombosi alle gambe. Un problema non di poco conto che ha portato Klose a dover lasciare momentaneamente il suo ruolo di assistente allenatore al Bayern Monaco rifiutando anche la proposta di Flick come vice alla guida della Nazionale tedesca. Klose avrebbe dovuto allenare il Fortuna Dusseldorf in Zweite Bundesliga in questa stagione, ma proprio a causa di questo problema ha dovuto rifiutare l'incarico. Oggi la rinascita e le parole dell'attaccante della Germania, miglior marcatore di tutti i tempi ai Mondiali con la nazionale tedesca, rivelate in un'intervista a ‘Kicker' in cui sottolinea di stare bene e soprattutto di aver avuto il libera da parte dei medici. "È di nuovo tutto a posto. Non sento più niente. Da un mese e mezzo sono in grado di fare tutto: calcio, tennis, corsa. I medici mi hanno dato il via libera" Klose si è dunque completamente ristabilito per tornare a rivivere le gioie del calcio con l'augurio che possa presto trovare una squadra da allenare: "Finalmente possiamo ricominciare" ha ribadito nel corso dell'intervista che vuole dimostrare il suo valore anche come allenatore: "Anche sono stato un giocatore ed è per questo che sarò uno di loro anche come allenatore – ha detto – Da giocatore sono stato a grandi livelli, ma sempre facendo gradino dopo gradino, ed è così che voglio approcciarmi come allenatore".
Miroslav Klose può tornare a sorridere dopo alcuni mesi difficili. All’ex attaccante della Lazio, che fino allo scorso maggio era collaboratore tecnico al Bayern, erano state riscontrate due trombosi alle gambe. Una condizione che l’ha portato a lasciare il calcio per diverso tempo prima del via libera da parte dei medici: “Ora sto bene e voglio tornare ad allenare”.
Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale rappresentano in Inghilterra l'1,2% di tutti i morti di Covid-19 dei primi sei mesi del 2021, periodo in cui si sono registrati 51.281 decessi. È quanto emerge da un'analisi condotta dall'Office for National Statistics, che dimostra come la campagna di immunizzazione stia sortendo gli effetti sperati: abbattere la mortalità e ridurre il peso sulle strutture sanitarie. Il periodo preso in esame dai ricercatori è stato quello tra il 2 gennaio e il 2 luglio. Tra le 51.281 morti registrate, solo 640 (1,2%) erano persone che avevano ricevuto entrambe le dosi di vaccino e alcune di queste si erano infettate prima di completare il ciclo vaccinale. Secondo l'Office for National Statistics, 458 decessi (lo 0,8%) riguardavano individui che hanno perso la vita almeno 21 giorni dopo la seconda dose. Solo 256 decessi (0,5%) riguardavano persone che erano state completamente vaccinate e avevano avuto il primo test PCR positivo almeno 14 giorni dopo la seconda dose. L'analisi inoltre dimostra che poco più di tre quarti di questi decessi (76,6%) si sono verificati tra soggetti estremamente vulnerabili e che si tratta prevalentemente di maschi (il 61,1%). I ricercatori hanno ricordato come nessun vaccino sia efficace al 100% contro l Covid-19 e che era stato previsto che alcune persone vaccinare avrebbero contrato la malattia e sarebbero decedute nonostante la protezione del vaccino. Public Health England (PHE) ha stimato che l'efficacia di due dosi contro il ricovero ospedaliero con infezioni della variante Delta – che ora è il ceppo dominante nel Regno Unito – è stata di circa il 94%.
Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale rappresentano in Inghilterra l’1,2% di tutti i morti di Covid-19 dei primi sei mesi del 2021, periodo in cui si sono registrati 51.281 decessi. È quanto emerge da un’analisi condotta dall’Office for National Statistics, a ennesima riprova che i vaccini funzionano.
Sin dall'infanzia iniziamo ad avere esperienza con l'arredamento di casa, per cui ci viene insegnato di stare attenti agli spigoli dei mobili, a non correre dove ci sono tappeti, a non arrampicarsi sugli armadi per prendere oggetti che attraggono la nostra attenzione, a come aprire e chiudere in modo sicuro armadietti ed altri mobili; insomma facciamo esperienza con un comune genere di arredamento che siamo certi troveremo ovunque nella nostra vita. Ma cosa capita quando un arredo capita di vederlo per la prima volta? Come vi ci rapportate? È quello che potrebbe accadere davanti a Wave Cabinet, il primo mobile infinitamente trasformabile. Wave Cabinet dell'artista e designer Sebastian Errazuriz è un arredo scultoreo. Con configurazioni multiple che consentono varie opzioni di apertura, l'artista ha ripensato il processo familiare di apertura e chiusura con uno scorrimento a ventaglio che invita a sperimentare sempre nuove modalità di approccio alle cose: "Io invito la gente a guardare una delle forme più semplici di mobili di design e dimenticare che stiamo parlando di mobili, invece di vederlo come un modo di rompere una scatola Mi piace l'idea di creare bei mobili,., Tuttavia, io Sono molto più interessato a utilizzare il mezzo come una scusa per scatenare la curiosità della gente e creare una connessione con loro ".
Dimenticate i comuni mobili che si aprono e si chiudono in modo tradizionale, da oggi arriva Wave Cabinet che rivoluziona il mondo dell’arredamento.
Il settimanale Chi pubblica nel numero in edicola le foto di Maddalena Corvaglia insieme ad Alessandro Viani, immobiliarista milanese. Negli scatti l’ex velina tiene per mano quello che è astato accreditato come il suo nuovo compagno. Con loro c’è anche la piccola Jamie, nata dal matrimonio con Stef Burns. La complicità e i sorrisi che i due si rivolgono lasciano ben sperare a proposito della possibilità che si siano sinceramente innamorati. Alessandro Viani è un immobiliarista milanese che conosce Maddalena già da diversi anni. Solo di recente, però, i due si sarebbero scoperti innamorati. Si sarebbero conosciuto grazie a un’amica in comune. La Corvaglia, che ha aperto una palestra a Los Angeles insieme all’amica Elisabetta Canalis, sta concentrando proprio nel capoluogo lombardo la stragrande maggioranza del suo lavoro. Queste incursioni in Italia le avrebbero consentito di approfondire il suo rapporto con Viani. Pare che Alessandro sia perfino già volato in America per trascorrere qualche giorno insieme alla splendida ex velina.
Il settimanale Chi ha fotografato Maddalena Corvaglia mentre tiene la mano ad Alessandro Viani, immobiliarista accreditato come il suo nuovo compagno. L’ex moglie di Stef Burns avrebbe ritrovato l’amore.
Il viso ci sembra più pallido del solito, la stanchezza si fa sentire troppo spesso e l’emicrania diventa una nostra coinquilina. Sono i principali sintomi di una carenza di ferro. Nulla di preoccupante ma bisogna prendere le giuste precauzione e fare innanzitutto le analisi del sangue. Come spiega il biologo e nutrizionista Luca La Fauci: “I valori di riferimento differiscono per genere: negli uomini vanno da 80 a 170 mcg/dL, nelle donne da 60 a 140 mcg/dL. E può essere utile analizzare anche la presenza delle proteine transferrina e la ferritina”. Se soffriamo di una lieve anemia, prima di ricorrere a integratori o farmaci, l’alimentazione ci può venire in aiuto. Pensiamo agli spinaci conditi con il limone, un classico delle nonne. “Gli spinaci – chiarisce il dottor La Fauci – sono effettivamente tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, circa 2,9 mg per 100 grammi. Sembrerebbero imbattili anche di fronte alla carne: infatti la quantità di ferro presente in una fetta di carne di vitellone è pari a circa 1,9 mg per 100 g. Ma purtroppo alcune sostanze presenti negli spinaci, quali l'acido fitico e l'acido ossalico, lo rendono meno biodisponibile (meno assimilabile dall’organismo). Un fenomeno che non è presente negli alimenti di origine animale”. Ma il ferro si trova anche nei legumi e in altri prodotti: “Nei fagioli borlotti, ad esempio, ci sono 8 mg di ferro ogni 100 g (scendono a 2 mg nei prodotti cotti) mentre nel cacao magro addirittura ci sono 14 mg per 100 g”. La carne assume quindi un ruolo fondamentale: “In caso di anemia, il fabbisogno di ferro deve essere coperto per circa due terzi dalla sua forma “eme” che si trova soltanto in alimenti di origine animale (è contenuto nell'emoglobina) – chiarisce il nutrizionista – come carne e pesce. Il ferro “non eme”, presente nei vegetali, è assorbito con difficoltà a livello intestinale”. Oltre il ferro per contrastare l’anemia è necessario integrare anche alcune vitamine: “Acido folico (vitamina B9) e vitamina B12, sono indispensabili per la sintesi dei globuli rossi. Spinaci, lattuga, bieta costituiscono la principale fonte di acido folico, mentre la vitamina B12 è presente in tutti i prodotti di origine animale. La vitamina C invece, pur non essendo una fonte di ferro, ne favorisce l’assorbimento intestinale e pertanto è necessario assicurarsene un apporto adeguato. La troviamo negli agrumi, nei frutti di bosco, nei kiwi e nei peperoni”. Chi segue un regime alimentare povero di carne, o addirittura chi, come vegetariani o vegani, la esclude completamente dalla propria alimentazione, è più incline ad andare incontro all'anemia da carenza di ferro. Come già anticipato è proprio nella carne e nel pesce che si trova il ferro in formato "eme", quello che è più facilmente assimilabile dal nostro organismo. “A essere più a rischio sono proprio i vegani. Ma – continua il dottor La Fauci –una sapiente combinazione di alimenti, come spinaci, lenticchie, quinoa e fagioli, può tuttavia essere un ottimo punto di partenza per rimediare alla carenza di ferro". Via libera a tante verdure, come rucola e radicchio, e anche a legumi e cereali, come il riso e l'orzo. L'assorbimento sarà meno rapido rispetto al ferro contenuto nella carne ma potranno costituire comunque un valido sostituto. In questi casi è sempre consigliabile evitare diete fai-da-te: meglio richiedere sempre un parere al proprio medico.
Spinaci, carne, fagioli e cacao: sono alcuni degli alimenti indispensabili per una dieta dedicata a chi soffre di anemia da carenza di ferro. Il dottor Luca La Fauci, biologo e nutrizionista, spiega quali sono gli alimenti giusti e come combinarli tra loro per assicurare il giusto apporto di ferro.
Una guerra urbana con pochi precedenti nella storia italiana, che ha offuscato la marcia di oltre duecentomila indignati che dalla stazione Termini di Roma erano diretti a piazza San Giovanni. Non ci sono mai arrivati, perché prima di loro c’è arrivato un piccolo esercito die duemila incappucciati armati di spranghe e coperti da caschi e maschere anti-gas. Che sarebbe finita in guerriglia lo si sapeva bene da giorni: autobus finanziati da tutta Italia da mani sconosciute, gruppi di ultras e Acab che si organizzano in rete, la decisa volontà di numerose realtà di lotta territoriali di raggiungere “i palazzi del potere”. Era previsto che il corteo si dividesse a un certo punto, lasciando proseguire gli indignados italiani verso piazza San Giovanni. La manifestazione degli indignados per la Occupy Rome diventa uno scontro militare tra polizia e 2000 black bloc Qualcosa è andato storto fin da subito. Dal corteo, d’un tratto, ragazzi giovani e meno giovani hanno cominciato a incappucciarsi, indossare maschere e caschi, ed estrarre lunghe spranghe camuffate da bandiere e striscioni. Dopo nemmeno un’ora dalla partenza, ecco i primi assalti alle banche e alle auto in sosta per strada. A un certo punto, si leva una colonna di fumo nero nel cielo: è un’auto in fiamme. Arrivano in massa i “facinorosi”, ma il corteo insorge, li fischia e cerca di marginalizzarli. All’altezza del Colosseo, però, il gruppo composto da centinaia di black block si compatta e blocca la marcia del corteo. Poco più avanti, gli attivisti di Sinistra Ecologia e Libertà e di Rifondazione Comunista vengono alle mani con alcuni di loro. Una bomba carta lanciata come un’arma, trancia tre dita a un ragazzo che stava cercando di riportare l’ordine. Cominciano le aggressioni squadriste, decine di auto vengono date alle fiamme durante il percorso e le banche vengono assaltate. Interi edifici sono dati alle fiamme, come una caserma. Le telecamere per la sicurezza stradale vengono sfasciate con precisione chirurgica. La polizia lascia fare, asserragliata nelle vie laterali totalmente chiuse al traffico. Interviene soltanto a poche centinaia di metri da piazza San Giovanni, dividendo il corteo e caricando gli incappucciati. Scoppia la guerriglia, con lanci di lacrimogeni, bombe carta e fumogeni. In piazza, si radunano non meno di duemila violenti, la polizia si barrica e utilizza i cannoni ad acqua per sedare la rivolte. Ma non c’è nulla da fare, in più di un occasione i blindati sono assaltati nonostante corrano a folle velocità tra i black block investendone anche qualcuno. Per cinque ore va avanti una vera e propria guerra in piazza San Giovanni, circondata in più di una occasione dai black block. Un blindato dei carabinieri viene dato alle fiamme e i due occupanti riescono a salvarsi per miracolo. Alcuni manifestanti pacifici si siedono in terra, nel mezzo della piazza, cercando di fare da cuscinetto tra la polizia ei violenti.
Cinque ore di guerriglia urbana cancellano la manifestazione degli indignati italiani e il 15 ottobre in Italia diventa una riedizione del G8 di Genova. Cariche della polizia, lacrimogeni e black block, così piazza San Giovanni diventa un campo di battaglia.
Lo scenario è il Cadogan Hall di Londra, e la storia è quella dell'ottava sinfonia di Franz Schubert, la cosiddetta "Unfinished Symphony", un'opera di fatto incompiuta, della quale il compositore completò solo i primi due movimenti, Allegro moderato e Andante con moto, per motivi tutt'ora sconosciuti. Disamore? Timore di non essere compreso? Oppure paura di non riuscire a comporre altri due movimenti che fossero al pari del tormentato secondo? Difficile dirlo, vero è che se in tanti hanno cercato di scriverne il seguito, i più rigorosi hanno accettato l'opera per quello che è: un quadro pieno di colori, pieno di tensione, ma dipinto a metà. E così, dopo centonovantasette anni, l'intelligenza artificiale di Huawei, l'unica forma di "intelligenza" che di certo non si é lasciata influenzare dalla "paura" di completare un'opera di questo spessore, è riuscita per la prima volta a comporre gli ultimi due movimenti della Unfinished Symphony e, guidata dalla creatività e dal talento di Lucas Cantor, l'ha affidata ai 66 elementi della English Session Orchestra, che l’hanno eseguita in una serata evento per oltre 500 invitati tra giornalisti, influencer e fashion blogger. Il risultato è un'opera rivoluzionaria, sia per i nostri che per i tempi di Schubert, che è stata possibile grazie all'intelligenza artificiale di un Kirin 980, il SoC con doppia NPU del Huawei Mate 20 Pro, che ha analizzato il metro, il tono e il timbro del primo e del secondo movimento esistenti, per creare una partitura orchestrale (di altri due movimenti) di stile e spirito molto simile ai due movimenti originali. "Abbiamo utilizzato il potere dell’AI per spingerci oltre i confini di ciò che è umanamente possibile e mostrare il ruolo positivo che la tecnologia ricopre nella cultura moderna. Se il nostro smartphone è così intelligente da fare questo, dove potrà spingersi ancora?", ha dichiaratoWalter Ji, Presidente Huawei Weu Cbg. Cantor, di certo più propenso alle partiture che agli algoritmi che guidano le reti neuronali (di fatto il cuore dell’AI), in un intervento prima dell'inizio dell'opera, ha spiegato che il suo ruolo nel progetto "è stato quello di estrarre il meglio dall’intelligenza artificiale e affinarlo, per garantire che il risultato finale fosse impeccabile, pronto per essere suonato da un’orchestra sinfonica. Il risultato di questa innovativa collaborazione con l’Intelligenza Artificiale dimostra ancora una volta che la tecnologia offre incredibili possibilità". Ed in effetti, a prescindere dalla miriade di interpretazioni possibili su un'operazione del genere, il risultato può essere considerato positivo. Lo sviluppo della sinfonia è piuttosto coerente con lo stile di Schubert, anche se la tensione che caratterizza soprattutto il secondo movimento, negli ultimi due sembra disfarsi leggermente, per descrivere atmosfere molto più consone allo stile musicale dei decenni successivi, fino ad arrivare ad un finale "chiaramente beethovenizzato". Ed è dello stesso parere anche Giovanni Allevi, ospite d'eccezione assieme a Rudy Zerbi, che ha commentato l'operato di Huawei definendolo "un gran bel lavoro, uno sviluppo compositivo importante e un finale roboante. Nel terzo movimento", continua il compositore, "ho trovato frammenti melodici del primo e ritmi lontani dallo stile dell’epoca, più vicini a Debussy che a Schubert." Cosa ne sarà di questa tecnologia tra un secolo e mezzo? Difficile dirlo, ma è un futuro affascinante per Allevi, un futuro in cui l'unicità dell'essere umano non sarà in pericolo, in quanto nessuna tecnologia avrà mai la capacità di creare un'autocoscienza. “Un futuro in cui queste tecnologie potrebbero essere socialmente utili”, commenta Zerbi, “soprattutto nelle scuole dove ormai non si insegna più musica”.
Può l’intelligenza artificiale fare ciò che i grandi compositori non sono riusciti a compiere? La risposta arriva da Huawei che, sfruttando l’intelligenza artificiale di un Mate 20 Pro, ha provato a completare la “sinfonia incompiuta” di Franz Schubert, e l’ha affidata ai 66 elementi della English Session Orchestra.
Lunedì mattina una donna di trentasette anni, madre di un bimbo di quattro, è caduta dal sesto piano dell'edificio dove viveva insieme al figlioletto. La tragedia è avvenuta a Murcia, in Spagna, e la polizia che indaga sull’accaduto non può che pensare al suicidio. La donna si sarebbe lanciata volontariamente col figlioletto tra le braccia dal balcone. Inutili purtroppo i soccorsi, allertati da una persona che ha sentito un rumore e, affacciatosi alla finestra, ha visto i due corpi sulla strada. La trentasettenne è morta sul colpo, mentre il bimbo, portato in ospedale in condizioni disperate, è morto poco dopo. A dar notizia del tragico episodio avvenuto in Spagna sono diversi media stranieri, come anche 20minutos.es, che scrive come al momento sia difficile per gli inquirenti determinare le cause della tragedia.
La tragedia lunedì mattina in Spagna. Una donna di 37 anni si è lasciata cadere dal sesto piano del palazzo in cui viveva ed è morta sul colpo. Con lei è precipitato anche il suo bambino, morto poco dopo in ospedale. Sotto choc la madre e i vicini di casa.
Torna al lavoro come protagonista Bruce Willis, con il regista controverso di L'ultima alba Antoine Fuqua, che ha voluto l'attore hollywoodiano per la parte principale in The Tomb, thriller di prossima realizzazione in cui un architetto si ritrova a fuggire da una prigione da lui stesso creata. Un gran ritorno al thriller quello di Willis, che potremo goderci ad agosto in The Expendables di Sylvester Stallone dopo la sua ultima fatica Cop Out (Poliziotti fuori) in cui svela la sua vena comica al servizio del regista Kevin Smith (Clerks). Insomma per chi ha nostalgia del caro, vecchio Bruce in canottiera di quasi tutti i capitoli di Die Hard, questa potrebbe essere la nuova frontiera del cinema d'azione quando tutti i progetti intorno si orientano sempre di più sui remake dei vecchi successi anni ottanta. Resta comunque uno degli attori più amati dai registi famosi Willis, Tarantino l'ha voluto per Pulp Fiction, Shyamalan ha raggiunto il successo grazie alle sue interpretazioni ne Il sesto senso e Unbreakable, il duro musicista dal cuore solido e dalle capacità fisiche illimitate sul set sembra non sbagliare un colpo. Difficile in realtà uscire facilmente dal cuore degli spettatori, affezionati spesso anche alla sua tormentata vita privata con l'attrice Demi Moore, ora legata al giovane Ashton Kutcher, gestita sempre in modo eccelso da entrambi e dalla sua innata verve comica e ironica, ma il dramma non gli è indifferente e sa come rappresentarlo al meglio, ricordiamo L'esercito delle 12 scimmie, The Jackal e Sotto corte marziale. Noi lo amiamo qualsiasi cosa faccia, in vero, quindi aspettiamo che la Summit Entertainment inizi presto le riprese di questo nuovo progetto.
Fuqua lo diresse già in L’ultima alba, ora Bruce Willis sarà l’eroe del prison movie The Tomb.
Era andata sul Mar Rosso, in Egitto, per trascorrere una vacanza con la sua famiglia. Ma quel soggiorno nel 2018 si è trasformato in un incubo per i Gulliver. Madison, la figlia di 7 anni, si è ritrovata ustionata e piena di bolle, vesciche e cicatrici sulle braccia a causa di un tatuaggio all’henné. Secondo quanto raccontato, la piccola aveva chiesto al padre quel “regalo”, insieme a suo fratello, Sebastian, dato che la vacanza non era iniziata nel migliore dei modi. Sylvia, sua madre, era stata infatti ricoverata in ospedale durante la prima settimana di vacanze a causa di un’infezione alla cistifellea. Così il papà aveva accettato di concedere il tatuaggio temporaneo a entrambi i figli, ignaro dei possibili danni provocati dall’henné. Per quanto l’henné sia in linea di massima innocuo, quello nero può comportare dei rischi in quanto composto da un colorante pericoloso, che naturale non è. Il primo a risentire dei problemi con l’inchiostro del tatuaggio è stato Sebastien. La sua pelle ha cominciato prudergli, quindi il tattoo gli è stato subito lavato via. Non è passato molto tempo prima che iniziasse ad avere problemi anche Madison, ma a lei è andata molto peggio. Ben presto le vesciche si sono estese dalle dito fino al gomito e il dolore è stato atroce. I medici le hanno diagnosticato ustioni chimiche legate proprio ad una sostanza presente nell'inchiostro all'henné. Molto probabilmente le resteranno cicatrici per il resto della vita.
Il calvario della piccola Madison Gulliver, 7 anni. Durante una vacanza con la famiglia sul Mar Rosso, ha chiesto la papà, insieme al fratellino, di potersi fare un tatuaggio temporaneo. La bimba ha subito orribili ustioni chimiche che potrebbero restarle per il resto della vita.
Il colosso farmaceutico statunitense Pfizer e l'azienda di biotecnologie BioNTech hanno annunciato dati incoraggianti sulla sperimentazione del proprio vaccino candidato contro il coronavirus SARS-CoV-2, che è in grado di innescare una risposta immunitaria e determinare la produzione di anticorpi a livelli superiori di quelli presenti nel siero dei convalescenti/guariti da COVID-19. Pur essendo risultati preliminari, lo rendono particolarmente promettente nella battaglia contro la pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. Alla data odierna, giovedì 2 luglio, sulla base della mappa interattiva messa a punto dagli scienziati dell'Università Johns Hopkins nel mondo si contano ben 10,7 milioni di contagiati e circa 516mila vittime (in Italia sono stati registrati 240.760 contagi e 34.788 decessi). Benché in alcuni Paesi la fase più critica è ormai alle spalle, come nel nostro, i numeri complessivi della pandemia continuano a galoppare, tanto che per l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annunciato che “il peggio deve ancora arrivare”. Dichiarazioni preoccupanti che sottolineano l'urgenza sia di avere un vaccino e una cura efficaci contro la COVID-19, l'infezione provocata dal SARS-CoV-2. A questa corsa contro il tempo stanno partecipando laboratori e case farmaceutiche di tutto il mondo, e alcuni sono più avanti di altri sul piano della sperimentazione. Tra chi si trova in ottima “posizione” adesso c'è anche il duo Pfizer e BioNTech SE, grazie alla preparazione BNT162b1 basata su una piattaforma di RNA messaggero, che come indicato ha dato risultati incoraggiati nella fase clinica. Il vaccino ha come bersaglio il dominio di legame del recettore SARS-CoV-2 (RBD) sulla proteina S, quella che il patogeno sfrutta per “agganciare” il recettore ACE2 delle cellule umane, invaderle e dare il via all'infezione. In pratica, la preparazione addestra il sistema immunitario a colpire questo sito di legame e dunque impedisce (potenzialmente) al coronavirus di legarsi alle cellule umane, neutralizzandolo. Il vaccino candidato di Pfizer e BioNTech SE è stato testato in uno studio di Fase 1/2 controllato con placebo e in cieco (per l'osservatore), col coinvolgimento di 45 partecipanti adulti sani con un'età compresa tra i 18 e i 55 anni. In 24 hanno ricevuto due iniezioni da 10 microgrammi e 30 microgrammi (la seconda a tre settimane dalla prima); 12 volontari hanno ricevuto una singola iniezione da 100 microgrammi; mentre in 9 hanno fatto da gruppo di controllo, ricevendo due dosi del placebo. Dall'analisi dei dati è emerso che, al 28esimo giorno dall'avvio del trial clinico, tutti i partecipanti che hanno ricevuto la dose da 10/30 microgrammi avevano sviluppato anticorpi IgG leganti il dominio di legame RBD, con concentrazioni superiori (da 8 a 46 volte) rispetto a quelle di pazienti convalescenti infettati dal SARS-CoV-2. Per quanto concerne gli anticorpi neutralizzanti, essi sono risultati essere da 1,8 2,8 volte superiori rispetto a quelli dei pazienti contagiati dal patogeno. Ciò significa che il vaccino candidato BNT162b1 attiva una risposta immunitaria a dosi relativamente basse.
Il vaccino candidato anti coronavirus “BNT162b1” sviluppato dalla casa farmaceutica Pfizer e dall’azienda di biotecnologie BioNTech ha dimostrato in uno studio clinico di Fase 1/2 di innescare una risposta immunitaria a dosi relativamente basse, determinando una produzione di anticorpi in concentrazioni superiori a quelle riscontrate nel plasma dei convalescenti da COVID-19.
Un vero e proprio harem è quello che emerge dagli interrogatori delle ragazze di via Olgettina. Appartamenti di Milano 2 che vengono dati in comodato d'uso gratuito alle ragazze disponibili per il presidente Silvio Berlusconi. Tutto documentato nelle 300 pagine di inchiesta che imputano al Presidente del Consiglio reati quali la concussione e la prostituzione minorile. Tutto parte dal caso Ruby. Le carte dell'inchiesta sono state spedite a Montecitorio per le autorizzazioni del caso. Ci sarebbero ricostruzioni, dichiarazioni e tabulati telefonici che sarebbero fortemente indizianti della colpevolezza di Silvio Berlusconi, anche per il reato di favoreggiamento della prostituzione minorile (nel caso si provasse che Ruby ad Arcore svolgeva il suo lavoro di escort con diverse persone). In particolare, le serate a Villa San Martino sono sotto la lente d'ingrandimento dei Pm coordinati da Ilda Bocassini. Sarebbero intervenute numerose vallette televisive, assieme a Ruby Rubacuori. Un modus operanti che si è ripetuto ad Arcore, dove alcune ragazze selezionate venivano accompagnate nella villa presidenziale per cene e festini. Ricordiamo tutti lo scandalo scoppiato con la escort Patrizia D'Addario, portata dal faccendiere Tarantini al presidente Berlusconi per ingraziarselo. Proprio la famosa sera del 25 aprile, in cui la D'Addario viene invitata a trattenersi per la notte nel “lettone di Putin” con il premier, ad Arcore – come risulterebbe dai tabulati telefonici – c'era anche Ruby, allora minorenne. Ma è sugli appartamenti di via Olgettina 65 che si concentrano le attenzioni degli inquirenti. Questi appartamenti di Milano 2 sarebbero stati dati in comodato d'uso gratuito ad una serie di ragazze vicine al presidente Berlusconi, tutte controllate dal consigliere regionale Nicole Minetti, residente proprio nello stesso stabile. Ruby, in un interrogatorio dell'agosto scorso, chiama gli appartamenti “la casa delle bambole”. Oltre alla casa, le ragazze verrebbero retribuite da Silvio Berlusconi per le proprie prestazioni sessuali. Il tramite sarebbe Giuseppe Spinelli, cassiere di famiglia, nei cui uffici gli agenti di Polizia giudiziaria hanno tentato una perquisizione, fermati dal fatto che si tratta di locali inaccessibili perché appartenenti alla segreteria politica del Presidente del Consiglio. La retribuzione delle ragazze avveniva in modo preciso: quando c'era un festino “bunga bunga”, lo Spinelli lasciava in una stanza dedicata alcune buste con all'interno somme di denaro che andavano dai 500 ai 10 mila euro per la nottata. L'harem di Berlusconi in via Olgettina è composto da molte ragazze, che ora girano a volto coperto per non farsi riconoscere dai giornalisti. Gli appartamenti dove vivono appartengono tutti alla stessa società che li ha costruiti. Tra di loro, oggi è stata riconosciuta Barbara Guerra, una delle starlette di Lele Mora già coinvolta nello scandalo Tarantini. Tra le altre 14 signorine coinvolte ci sarebbero Eleonora e Imma De Vivo, attiviste del comitato “Silvio ci manchi” e concorrenti dell'Isola dei Famosi, presentate a Berlusconi da Giggi D'Alessio. Nei loro appartamenti, perquisiti dalla Polizia, sarebbero stati rinvenuti numerosi giochi erotici e vestiti costosi di griffe alla moda, oltre a gadget del Milan. Il bunga bunga viene descritto da una compagna dell'assessore regionale Nicole Minetti. In una sala dedicata, dopo cena, le ragazze travestite da infermiere e poliziotte ballano attorno a pali da lap-dance. Sono tutte in topless, poi si spogliano totalmente e mimano tra loro sesso lesbico. A questi rituali avrebbe partecipato la stessa Nicole Minetti – come riporta Giuseppe D'Avanzo su Repubblica. Le ragazze che si sono esibite meglio vengono invitate a passare la notte in villa, le alte congedate con due cd di Mariano Apicella ed un gettone di presenza.
Appartamenti ceduti gratuitamente alle ragazze del Presidente e pieni di giocattoli erotici e gadget del Milan. Si allarga lo scandalo del Bunga Bunga: spogliarelli di vallette della Tv e di consiglieri comunali per compensi in denaro.
Non c'è dubbio che la fine del regime di Gheddafi sia più vicina. Tra i combattimenti dei piccoli gruppi di ribelli a Tripoli e le altre più grandi unità che si stanno facendo strada verso la capitale della Libia, il sovrano dittatore è sempre più sotto pressione, a pochi giorni dal 1° settembre – anniversario del colpo di stato che nel 1969 lo fece salire al regno. Supponendo che Gheddafi cada, gli insorti dovrebbero rapidamente riempire il vuoto di potere. Il principale gruppo di ribelli – il Consiglio Nazionale di Transizione – con sede a Bengasi nell'est del Paese, è costituito da ministri del governo precedente che hanno tradito, e figure dell'opposizione di lunga data, che rappresentano una vasta gamma di punti di vista politici, tra cui nazionalisti arabi, islamici, laici, socialisti e uomini d'affari. Le loro forze militari si identificano in un mosaico di gruppi armati, ex soldati e milizie freelance, tra cui bande di quartiere ed ex membri di un gruppo di guerriglia islamista schiacciato da Gheddafi nel 1990. Le sfide che dovranno affrontare dopo l'eventuale fine della guerra civile libica non saranno meno impegnative di quelle portate avanti sinora. L'economia è in tumulto, le comunicazioni sono interrotte, i servizi pubblici sono danneggiati e gruppi armati pro-Gheddafi continueranno a scorazzare per il Paese. Libia, crolla il regime di Gheddafi: la capitale in mano ai ribelli "Sono molto preoccupato sul fatto che si riesca ad evitare quanto accaduto in Iraq e si porti avanti una transizione politica chiara e lineare. Ci potrebbero essere seri disordini", ha detto Oliver Miles, ex ambasciatore britannico in Libia. UN BISOGNO DI "FIGURE PATERNE" In tal senso, una rapida vittoria a Tripoli è una cosa che potrebbe aiutare. Ne gioverebbe il clima politico nei ranghi ribelli, aumentando la possibilità di una limpida transizione post-Gheddafi, dicono gli analisti. Secondo Saad Djebbar, avvocato algerino che due anni fa ha negoziato il rilascio da una prigione scozzese di Abdelbaset al-Megrahi, ciò contribuirebbe anche a portare gli anziani provenienti da tutta la Libia e le persone "che occupano posizioni rispettate nella società, ad agire come padri del nazione ".
Le divisioni all’interno del Consiglio Nazionale di Transizione, che sta per prendere il potere nella capitale, pongono diversi interrogativi sul futuro della Libia. Ora che Tripoli è in mano ai ribelli, che succederà nel post-Gheddafi?
Data di uscita: 5 novembre 2020 Durata: 92 minuti Nazione: USA, Spagna, Italia Genere: Commedia Distribuzione: Vision Distribution Regia: Woody Allen Cast: Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Elena Anaya, Sergi López e Christoph Waltz. Se gli Usa hanno ormai culturalmente bandito Woody Allen, tanto da non distribuire più i suoi film e da boicottare l'autobiografia "A proposito di niente", in Italia si potrà continuare a godere del talento del regista americano: dal 5 novembre arriva nelle nostre sale il suo ultimo film, l'atteso "Rifkin's Festival". Vision Distribution ha diffuso il trailer italiano e il poster ufficiale della commedia, che arriva a un anno da "Un giorno di pioggia a New York". "Rifkin's Festival" segna un po' il ritorno di Allen alle solari atmosfere iberiche di "Vicky Christina Barcelona". Siamo infatti al Festival di San Sebastian, in Spagna (il film è stato presentato in anteprima proprio in questa kermesse), dove Mort Rifkin, ex professore appassionato di cinema, sbarca con la moglie Sue, addetta stampa cinematografica. Mort spera di superare il blocco dello scrittore che gli impedisce di finire il suo romanzo e sospetta che la donna abbia una relazione con il giovane regista Philippe. L'uomo, da parte sua, conosce la giovane spagnola Jo Rojas.
Il trailer italiano, il poster ufficiale e tutto quello che c’è da sapere sul nuovo film di Woody Allen, nelle sale italiane dal 5 novembre. A un anno da “Un giorno di pioggia a New York”, il film segna il ritorno di Allen, ormai bandito negli Usa, alle atmosfere spagnole di “Vicky Cristina Barcelona”. Nel cast, Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel e Christoph Waltz.
Un primo taglio delle accise sulla benzina è in arrivo. Ad assicurarlo è il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci, in un’intervista al Messaggero. La proposta verrà presentata martedì e Salvini “già conosce” il testo. L’obiettivo è quello di tagliare le accise più vecchie sulla benzina, anche se ad oggi è difficile quantificare le cifre: “Stiamo ancora facendo i conteggi, sarà un primo segnale”, spiega Bitonci. Il sottosegretario aggiunge che “ci sarà una misura sulle aliquote Irpef per il 2019. Poi per il 2020-2021, Salvini ci ha chiesto di preparare una flat tax. E ci sarà, come detto, un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo”. Il tema del taglio delle accise è inserito anche nel contratto di governo e, ricorda il sottosegretario, si tratta di una questione che “sta molto a cuore a Matteo Salvini”. Bitonci annuncia poi “un’altra misura molto importante per le imprese: una riduzione dell’Ires dal 24% al 15% per gli utili che vengono reinvestiti per l'acquisto di attrezzature e beni per lo sviluppo dell'attività. Una specie di nuova legge Tremonti. Proporremo di estendere questa misura anche alle assunzioni”. Due sono le ipotesi ora allo studio del governo: “Una ulteriore riduzione delle aliquote Irpef oppure una flat tax progressiva. Non lo abbiamo ancora stabilito”. Ora il tesoro “sta facendo delle simulazioni sul gettito” per valutare il da farsi. In ogni caso rimane in piedi l’idea di una flat tax non propriamente piatta, con più aliquote: “Il punto di partenza resta il taglio del primo scaglione”. Altra misura che farà parte del pacchetto è “l’ampliamento del regime dei minimi: applicheremo l’aliquota del 15% fino a 65 mila euro, poi ci sarà un'aliquota incrementale del 5% fino a 100 mila, si pagherà, cioè, solo sulla parte che supera i 65 mila euro”.
Il taglio delle accise sulla benzina è in arrivo, stando all’annuncio del sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci. La proposta, che dovrebbe essere presentata martedì, dovrebbe portare un primo taglio sulle accise più vecchie, quelle esistenti da più tempo. Ma ancora sono in corso i conteggi per quantificare il taglio.
Keanu Reeves diventa samurai per il regista Carl Erik Rinsch. La pellicola – remake del film “La vendetta dei 47 ronin”, del 1941 – è basata sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, un gruppo di samurai che nel diciottesimo secolo si opposero allo shōgun per vendicare l'uccisione del loro daimyō (capo). Questo avvincente action-thriller è stato fortemente voluto proprio da Reeves, il quale è stato sempre fortemente affascinato da questo particolare evento della storia giapponese. L’uscita è prevista per il 16 gennaio 2014. L'emarginato Kai decide di unirsi ad un gruppo di rōnin comandato da Kuranosuke Oishi, che cercano vendetta sul malvagio Lord Kira, dopo che questi ha ucciso il loro signore e bandito tutto il gruppo. Per restituire l'onore al loro feudo e alla memoria del loro signore capo, i guerrieri si troveranno ad affrontare delle dure prove, che porteranno alla sconfitta di numerosi guerrieri in sanguinose battaglie.
Keanu Reeves si unirà ad un gruppo di ronin per vendicare l’uccisione del loro capo. Un’impresa per nulla facile, che metterà a dura prova le loro abilità contro il malvagio Lord Kira.
Sono state annunciate le nomination per i Golden Globe 2019, la 76esima edizione dei premi cinematografici e televisivi assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, considerati solitamente "l'anticamera degli Oscar" per quel che riguarda la settima arte, nonché i più importanti riconoscimenti tv insieme agli Emmy. La cerimonia di consegna si terrà il 6 gennaio 2019 a Beverly Hills e sarà condotta da Sandra Oh e Andy Samberg. A una prima lettura dei candidati, le sorprese non sono poche. Colpisce, in particolare, la presenza del cinecomic Marvel Black Panther tra i migliori film, segno evidente non solo dell'apertura al blockbuster, ma della volontà di dare spazio al cinema afroamericano, come conferma anche l'inserimento di BlacKkKlansman di Spike Lee e di If Beale Streat Could Talk, il nuovo film di Barry Jenkins (Moonlight). Da notare la presenza dell'opera prima di Bradley Cooper A star is Born, che segna anche la consacrazione di Lady Gaga come attrice (non a caso, candidata), come pure quella del sequel di Mary Poppins. Per il resto, veniamo ai numeri: 6 le nomination per Vice (il film su Dick Cheney interpretato da Christian Bale), 5 per La favorita di Yorgos Lanthimos (una bella parentesi per il grande cinema d'autore) e l'intenso Green Book di Peter Farrelly, 4 per Il ritorno di Mary Poppins e BlacKkKlansman. Non ce l'ha fatta invece a imporsi l'Italia: Dogman di Matteo Garrone non rientra nella cinquina dei film stranieri, per cui Roma di Alfonso Cuaron ha già probabilmente la vittoria in tasca. Per quanto riguarda gli attori, sarà difficile negare una statuetta al camaleontico Rami Malek che si è trasformato in Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Per quel che riguarda invece le serie, ad aggiudicarsi il maggior numero di nomination è L'assassinio di Gianni Versace del ciclo American Crime Story (4). Seguono, con 3 candidature, La fantastica signora Maisel, Homecoming, Barry, Sharp Objects, Il metodo Kominsky, The Americans, A Very English Scandal. Colpisce l'assenza di This Is Us, sempre premiatissima agli Emmy. Miglior film drammatico Black Panther BlacKkKlansman Bohemian Rhapsody If Beale Streat Could Talk A Star Is Born Miglior film musical o commedia Crazy Rich Asians The Favourite Green Book Mary Poppins Returns Vice Miglior sceneggiatura Alfonso Cuaron – Roma Deborah Davis and Tony McNamara – The Favourite Barry Jenkins – If Beale Street Could Talk Adam McKay – Vice Peter Farrelly, Nick Vallelonga, Brian Currie – Green Book Miglior attrice in un film drammatico Glenn Close – The Wife Lady Gaga – A Star Is Born Nicole Kidman – Destroyer Melissa McCarthy – Can You Ever Forgive Me? Rosamund Pike – A Private War Miglior attore in un film drammatico Bradley Cooper – A Star Is Born Willem Dafoe – At Eternity’s Gate Lucas Hedges – Boy Erased Rami Malek – Bohemian Rhapsody John David Washington – BlacKkKlansman
Sono usciti i nomi dei candidati ai premi cinematografici e televisivi della Hollywood Foreign Press, che saranno assegnati il prossimo 6 gennaio a Los Angeles. Tra i film con più nomination, rientrano Vice, A Star Is Born e Il ritorno di Mary Poppins, mentre colpisce l’inserimento del cinecomic Black Panther. Italia a bocca asciutta: Dogman di Matteo Garrone non è candidato.
Sulla morte di Maddalena Urbani, figlia del medico Carlo Urbani che scoprì la Sars nel 2003, deceduta per un overdose di eroina il 27 marzo scorso, la Procura di Roma ha aggravato l'ipotesi di reato ad omicidio volontario. La ventenne infatti, sarebbe stata lasciata morire, senza chiamare i soccorsi. Ora i famigliari vogliono vederci chiaro e sapere tutta la verità. Come riporta Il Corriere della Sera a finire in arresto il sessantaquattrenne siriano AdbulAziz Rajab, lo spacciatore che le ha fornito la droga e l'ha ospitata in casa, indagata per concorso in omicidio volontario l'amica ventitreenne italiana di origini marocchine Kaoula El Haozuzi, anche lei presente nell’appartamento, nei confronti della quale il giudice delle indagini preliminari Clementina Forleo non ha accolto la richiesta d'arresto avanzata da parte della Procura. Il pubblico ministero Pietro Pollidori ha convinto il gip sulla ricostruzione fatta in merito alle responsabilità a carico dell'uomo, assistito dall'avvocato Andrea Palmiero e già in carcere per morte come conseguenza di altro delitto, il quale nonostante Maddalena stesse male e avesse trascorso tutta la notte da lui, non l'avrebbe aiutata. Una lunga agonia al termine della quale la ventenne è morta e la chiamata ai soccorsi è stata fatta in ritardo. Ora si trova in carcere, raggiunto dalla misura di custodia cautelare.
Si aggrava l’ipotesi di reato nei confronti dello spacciatore che ha ospitato in casa Maddalena Urbani e le ha fornito la droga che l’ha uccisa per overdose, accusato di omicidio volontario, per averla lasciata morire. La sua amica Kaoula El Haozuzi è indagata per concorso in omicidio volontario.
Dopo le voci circolate su una presunta gravidanza della bella Belen Rodriguez, adesso è la volta di Nina Moric. Si perchè anche sulla ex-moglie di Fabrizio Corona si stanno addensando i sospetti di una nuova gravidanza, almeno stando alle indiscrezioni fatte circolare dal settimanale Novella 2000. Il giornale, infatti, ha paparazzato Nina in compagnia del suo nuovo fidanzato, il ventiseienne Martin Evans, e le foto scattate hanno messo in evidenza alcune rotondità sospette per la Moric. Il giornale, infatti, avrebbe notato un pancino un pò troppo tondo e da qui sarebbe scattate le ipotesi di una nuova gravidanza. Per il momento si tratta solo di sospetti che i due non hanno nè confermato nè smentito. Ma per la Moric, che tra poco vedremo nella veste di attrice, c'è anche qualche guaio in vista. Si perchè il suo Martin è stato coinvolto, nella sera tra il 16 e il 17 aprile, in una rissa davanti alla discoteca Tocqueville di Como, dopo una serata trascorsa in compagnia degli amici in giro per i locali della città, serata all'insegna di alcool ed eccessi. Il tutto si è poi risolto con l'arrivo di una pattuglia di polizia e una figura non proprio da signore per il giovane Martin. Per quanto riguarda la presunta gravidanza di Nina, solo i prossimi mesi ci diranno se la bella modella croata darà un fratellino a Carlos, il bambino nato dal matrimonio con Fabrizio Corona.
Il settimanale Novella 2000 pubblica delle foto che ritraggono Nina Moric con una pancia “sospetta”. Che la bella croata sia nuovamente incinta?
Il premio Oscar Billy Bob Thornton ritorna sul grande schermo in “Babbo Bastardo 2” nei panni dell’antieroe natalizio più sgangherato e amato di sempre, Willie Soke. Il primo film, uscito nel 2003, ha incassato circa 77 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando un cult del genere. Il secondo capitolo di questo franchise, politicamente scorrettissimo, vede in cabina di regia Mark Waters e alza, di molto, il tiro aggiungendo all’avidità e alle azioni da fuorilegge di Willie, anche la preoccupazione della perdita della verginità del paffuto (e cresciuto) Thurman e la presenza della madre del delinquente, intenzionata ad alzare gli standard del “buon criminale”. La sceneggiatura è stata scritta da Shauna Cross, Doug Ellin, Johnny Rosenthal e John Phillips e, a giudicare dalle prime immagini del red band trailer, vietatissimo ai minori, già si può capire che le battute al fulmicotone, le scene surreali e le situazioni imbarazzanti saranno gli ingredienti essenziali di questo potenziale blockbuster di fine anno. L’appuntamento nelle sale è per il prossimo 7 dicembre. Come si fa a non andare a vederlo? Willie, alimentato da whiskey a buon mercato, avidità e odio, fa squadra ancora una volta con il suo piccolo aiutante arrabbiato, Marcus, per svaligiare un ente di beneficenza di Chicago alla vigilia di Natale. Non può mancare anche il paffuto Thurman Merman, un raggio di sole di oltre 110 kg, riuscito a tirar fuori frammenti di umanità da Willie. Problemi di famiglia sorgono quando alla banda si unisce Sunny Soke, madre di Willie. Super maschiaccio e ultra-carogna, Sunny alza le ambizioni della banda, abbassando allo stesso tempo gli standard del buon criminale. Come se non bastasse, Willie impazzirà dalla lussuria dopo aver incontrato la sinuosa e compassata Diane, direttore dell’ente di beneficenza dal cuore d'oro ma dalla libido d’acciaio. Gli attori che formano il cast sono: Billy Bob Thornton (Willie T. Soke), Tony Cox (Marcus), Brett Kelly (Thurman Merman), Kathy Bates (Sunny Soke), Christina Hendricks (Diane), Ryan Hansen (Regent), Jenny Zigrino (Gina), Jeff Skowron (Dorfman) e Octavia Spencer (Opal). 1. Brett Kelly torna nei panni del tenero e paffuto Thurman Merman. L’attore, il prossimo 30 ottobre, compie 23 anni (nel film afferma di averne 21). 2. L’amata Lauren Graham non ha potuto riprendere il ruolo di Sue, presente nel primo capitolo, a causa dei suoi impegni con il revival della serie “Una mamma per amica”, su Netflix.
Il 22 dicembre, il fuorilegge Willie, interpretato da Billy Bob Thornton, tornerà a far danni, ma stavolta, avrà anche la preoccupazione della perdita della verginità del paffuto Thurman e la pesante presenza di sua madre, intenzionata ad alzare gli standard del “buon criminale”.
L’Academy, quest’anno, ha scelto Damien Chazelle come Miglior regista per l’amatissimo e pluripremiato “La La Land”, il musical dei record che ha conquistato la critica e anche il botteghino. Il regista di Providence, Rhode Island, dopo l’esordio alla regia con “Guy and Madeline on a Park Bench”, del 2009, ha raggiunto la grande popolarità grazie al suo secondo film, “Whiplash”, del 2014, con protagonisti i bravissimi Miles Teller e J.K. Simmons che convinse L'Academy e portò a casa 3 Premi Oscar (Miglior attore non protagonista a J.K Simmons, Miglior montaggio e Miglior sonoro) oltre a tanti altri riconoscimenti in giro per il mondo.
Il giovane regista di Providence ha completato il mosaico di un anno straordinario, portando a casa anche l’Oscar per la regia del suo straordinario “La La Land”, ritenuto da tutti i critici specializzati il film dell’anno.
Sappiamo che un albero non vuol dire Natura, che un groviglio di strade e piazze non fa una città, e che quattro mura e un tetto non sono una casa. Ma con i tempi difficili di oggi anche avere solo un tetto sulla testa può rendere migliore la vita di molti, specialmente dei giovani: il lavoro è flessibile, il costo della vita lievita, gli stipendi si abbassano, la benzina aumenta e il tasso di disoccupazione giovanile è ai massimi storici. Il mercato immobiliare fatica a rispondere ai nuovi assetti sociali e diventa sempre più difficile non solo comprare casa, ma addirittura permettersi l'affitto di un appartamento. Così sempre più spesso si ricorre a soluzioni alternative, a nuovi modi di concepire l'abitare, pur di risparmiare sui costi mensili. Dal soacial housing al co-housing, dagli alloggi-laboratorio ai condomini in condivisione, tanti sono i modi nuovi che si stanno diffondendo in Italia per riuscire a garantirsi un tetto, evitando i prezzi alle stelle del mercato del mattone. L'ultima tendenza a Milano è quella di affittare alloggi a costi minori in cambio dello svolgimento di servizi sociali. Si tratta di 24 piccoli alloggi in zona Ponti-Ca’ Granda, dove i giovani assegnatari pagheranno una retta di soli 300 euro al mese ma in cambio dovranno garantire almeno dieci ore al mese come volontari alle attività sociali previste nel quartiere, come fare accompagnamento agli anziani soli o supporto scolastico ai bambini. Con tale progetto sarà possibile non solo offrire canoni calmierati in cambio di servizi sociali, ma riqualificare, arredare e assegnare alloggi sotto soglia, troppo piccoli per le graduatorie Erp, restituendo alla comunità spazi comuni inutilizzati, attivando nuovi servizi per gli abitanti e favorendo la coesione sociale e il reciproco aiuto.
Contro il caro affitti e i prezzi alle stelle delle case, ecco i nuovi trend abitativi di Milano per garantirsi un tetto a costi accessibili.
Nell'oroscopo di martedì 17 agosto 2021, attenti alle espressioni non debitamente ripulite attraverso i canali interiori del buon senso! Se infatti l'improvvisazione potrebbe risultare geniale, soprattutto per i segni di terra, di contro l'improvvisazione fuori controllo potrebbe essere decisamente fuori luogo. La Luna infatti si trova nel segno del Sagittario che, con la sua sicurezza e la parlantina incontenibile, è spesso in balia di quelle frasi dette senza pensarci troppo e che lasciano tutti impietriti. Non dimenticatevi che è tipico dell'ascendente Sagittario, per esempio, essere qualche volta fuori luogo per eccesso di vitalità nel dialogo e per totale mancanza di razionalità. Marte, nell'oroscopo di oggi, si trova in congiunzione con Mercurio che amplifica la voglia fuori controllo di chiacchierare e dire la propria della Luna in Sagittario. Se Mercurio è il dialogo, Mercurio congiunto a Marte è il dialogo che non vuole sentire ragioni e soprattutto che si esprime come dei piccoli petardi di capodanno. La fortuna, almeno per oggi, è che Mercurio si trova sì congiunto a Marte ma entrambi nel segno della Vergine, nota invece per pensare bene e con cautela prima di esprimersi. Certo, la delicatezza non è tipica né della Vergine né del Sagittario, quindi occhio! Il segno fortunato del giorno è il Leone che da un lato non ha una sensibilità estrema che possa essere ferita da tutta questa immediatezza nel dialogo e dall'altro adora le battute di spirito e le chiacchierate scoppiettanti di vitale improvvisazione. Devi lavorare un po’ sul concetto di gratitudine. Oggi con questa Venere opposta ti riesce difficile dire grazie e mostrare affetto verso chi ne ha tanto per te. Sforzati di sorridere e di essere gentile anche quando ogni cellula del tuo corpo sembra avere il broncio. Non sei l’unico ad avere problemi con l’essere carino comunque: un ragazzo marocchino, anziché ringraziare il bagnino che l’ha salvato dall’annegare, lo ha preso a pugni… Avrà avuto problemi di Venere pure lui!? Amore: quanta difficoltà nel riuscire a piacere alla gente… Lavoro: l’idea generale c’è. Sono i dettagli che ti fregano! Salute: perdi un po’ di smalto (ed è sempre colpa di questa Venere!). Il consiglio del giorno: non sai come conquistare l’attenzione di qualcuno? Offri loro un fresco gelato senza motivo apparente! Qualcuno potrebbe persino apprezzare il gesto! Voto 7 – Non hai assolutamente bisogno di aiuto! Come raccontano un alcuni giornali, i Millenials hanno cominciato a non rivolgersi più a professionisti di settore come meccanici o tecnici. Perché pagare fior di quattrini per farti fare qualcosa che può imparare a fare da solo guardando qualche tutorial su YouTube, in fondo? Mercurio e Marte ti danno la stessa verve dei ragazzini di oggi: risolvi tutti i problemi di casa semplicemente guardando il tuo influencer preferito che lo fa a sua volta! Amore: attento e premuroso. Cerchi di non far mancare nulla al partner! Lavoro: non ti scordi di nulla: hai tutto accuratamente segnato sul tuo taccuino portatile! Salute: continuo a pensare che un po’ di yoga potrebbe aiutarti a combattere quegli acciacchi che accusi di continuo! Il consiglio del giorno: c’è un tutorial per tutto! Sapevi che c’è un canale YouTube dove un giovane ragazzo si è addirittura costruito una casa con piscina semplicemente scavando una buca nel terreno!? Voto 8 + So che volete affrettare i tempi, come gli avvocati e i fan di Britney Spears che la vogliono vedere finalmente libera dalla prigionia familiare nella quale è caduta, ma alcuni pianeti si mettono di traverso obbligandovi a fare le cose con calma e col giusto tempo. Ingannate il tempo dedicandovi a chi amate e organizzando piacevoli momenti di ricreazione con loro! Magari anche un giro al largo in pedalò sotto il sole cocente! (Non dimenticate la crema solare!) Amore: diciamo che la Luna opposta non vi aiuta proprio ad essere dei maghi nell’arte del corteggiamento! Lavoro: faticate a mantenere la concentrazione sul singolo compito. Voi vorreste subito pensare troppo in grande! Salute: vitali come una sogliola impanata già cotta allo spiedo! Il consiglio del giorno: sapevate che un buon sonno vi da un aspetto più salutare e in forma!? Dovreste dormire un po’ di più la notte! Voto 5 e mezzo
Nell’oroscopo di martedì 17 agosto 2021, la Luna si trova nel segno del Sagittario mentre Marte e Mercurio si congiungono nel segno della Vergine. Se Mercurio congiunto a Marte può indicare un tipo di dialogo e di comunicazione vitale e scoppiettante ma contemporaneamente poco ragionata e pacata, la Luna in Sagittario non aiuterà certo la cautela prima di esprimersi. Quindi occhio a non fare gaffes!
Guai in vista per Sean Connery e signora, entrambi minacciati da parte di un tribunale spagnola dell'emanazione di un ordine di arresto internazionale. Accadrà nel caso in cui i due si rifiuteranno di farsi interrogare nel merito di una presunta frode immobiliare. Ad onor del vero va detto che i due sono inseriti in un elenco di 20 persone sospettate di corruzione in relazione ad una villa di Marbella, che è appunto di proprietà dell'ex 007.
L’attore e sua moglie sono accusati di corruzione e abusi edilizi per la villa di Malaga; i due evitano da tre anni l’interrogatorio. Il Giudice minaccia di emanare un mandato internazionale.
È il nostro tesoro più prezioso, quella enorme distesa blu attorno alla quale sono fiorite nei millenni scorsi le civiltà tra le più affascinanti ed importanti che l'umanità abbia conosciuto: l'importanza del Mediterraneo, il mare chiuso tra i Continenti, è sempre stata fondamentale e lo è oggi più che mai per quelle centinaia di milioni di persone che vivono nei Paesi bagnati dalle sue acque, disseminati tra Europa, Africa ed Asia. Ciò, chiaramente, non ha messo al riparo il Mare Nostrum dai problemi legati ad inquinamento, emissioni e innalzamento delle temperature che nell'ultimo secolo hanno iniziato ad interessare (e stanno tutt'ora interessando) numerose aree del Pianeta: così se alcuni studi ritengono che le temperature del Mediterraneo saranno destinate ad alzarsi in meno di un secolo di diversi gradi, causando le note diatribe tra scienziati a proposito del riscaldamento globale, quel che è fuor di dubbio, al momento, è che la situazione dell'inquinamento è preoccupante e potrebbe comportare sviluppi peggiori. Un mare indebolito, fragile dinanzi alla minaccia – I numeri emersi a proposito della contaminazione delle nostre acque, rilevati attraverso due missioni che hanno esplorato litorali ed orizzonti nel 2010 e nel 2011, dimostrano come il Mediterraneo stia andando sempre più incontro ad un collasso che, secondo gli esperti, nel giro di non più di quarant'anni lo porterà ad essere praticamente un mare morto, con conseguenze devastanti per le economie di tutti gli Stati che affacciano su di esso, che, in buona parte, dipendono da pesca e turismo: almeno se i ritmi continuano ad essere quelli attuali e non si interviene con incisività. Del resto non è un mistero come il sovrasfruttamento degli stock ittici stia esaurendo le scorte di pesce, come questo influisca sull'aumento di concentrazione di meduse nei mari e come le praterie di fragili posidonia si riducano considerevolmente di dimensioni esponendo maggiormente le coste al problema dell'erosione: a tutto ciò, causato da pesca, alterazioni, scarichi fognari, veleni e la sporadica introduzione involontaria di specie tropicali, si aggiungono i nefasti effetti della plastica. La discarica Mediterranea – Sono 290 miliardi i micro-rifiuti in plastica che galleggiano in tutto il Mediterraneo, una spazzatura in costante aumento che si sposta con le correnti e che finisce molto spesso per essere la trappola mortale per uccelli marini, delfini, capodogli e tartarughe: attirate dai colori chiari o accesi di oggetti come le tanto odiate buste, queste creature vengono uccise dal soffocamento dopo aver ingerito i piccoli oggetti in plastica disseminati lungo l'intera superficie del Mare Nostrum. «Attualmente, la metà du quello che i pescatori prelevano dal mare è costituito da rifiuti».
Nelle acque azzurre Mare Nostrum galleggiano 290 miliardi di micro rifiuti in plastica: pericolo per le creature marine, gravissimo danno per l’equilibrio dell’ecosistema e futuro problema per l’economia di tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.
Lady Gaga torna a far parlare di sè ininterrottamente. Lunedì sera la super popstar è stata al centro di uno degli episodi sicuramente più chiacchierati di questa stagione di Gossip Girl e forse di tutta la serie. La regina del pop è stata invitata a partecipare come guest star nel decimo episodio della terza serie di Gossip Girl, un episodio intitolato The Last Days of Disco Stick proprio in suo onore, dal momento che sin dagli esordi Lady Gaga si è sempre presentata sul palco esibendo vari "disco stick" solitamente abbinati ai suoi costumi di scena. Questa puntata è andata in onda negli Stati Uniti proprio ieri sera e sicuramente i fan statunitensi della diva non se la saranno persa. Come già anticipato, Lady Gaga si è esibita nel suo ultimo singolo, uscito in questi giorni, Bad Romance . La star nell'episodio indossava uno dei suoi eccentrici abiti, un vestito rosso con un lunghissimo strascico di cui Lady Gaga si è servita come di un accessorio durante l'esibizione. Sul palco approntato per l'occasione era accompagnata da alcuni ballerini e da varie scale usate per rendere ancora più eccentrica l'esibizione. Nonostante la presenza di una star così importante come Lady Gaga, però, nell'episodio l'attenzione era tutta incentrata come al solito sui personaggi, e la stessa esibizione di Lady Gaga non è stata un momento a sè dell'episodio ma si è inserita molto bene all'interno della storia, mettendo la star e le storie dei vari personaggi sullo stesso piano, senza lasciare che l'una ofuscasse le altre. Insomma ancora una mossa vincente da parte dei produttori di questa serie tanto glamour quanto di successo, e sicuramente un nuovo successo per Lady Gaga che in questo periodo sembra non sbagliare un colpo.
Ecco il video dell’apparizione di Lady Gaga alla celebre serie tv Gossip Girl.
La nicotina, non solo proveniente dal fumo di sigarette, ma anche da cerotti e sigarette elettroniche, aumenta il rischio nei neonati di morte nella culla (SIDS). Questa tragica sindrome colpisce i bambini di età inferiore a 12 mesi e all'apparenza perfettamente sani, provocandone la morte improvvisa nel sonno. Oramai è nozione diffusa che le donne non debbano fumare per nessun motivo durante la gravidanza, poiché possono provocare seri danni al loro bambino, come aborto spontaneo, parto prematuro, basso peso alla nascita. Nonostante questo recenti statistiche ci dicono che il 10% delle donne gravide continua a fumare e a molte altre vengono proposti cerotti e sigarette elettroniche sostitutive. Per i ricercatori, della Geisel School of Medicine di Dartmouth, vi è un urgente bisogno di valutare l'impatto della nicotina in tutte le sue forme su un bambino in via di sviluppo. Auto-resuscitazione. Il corpo umano possiede un meccanismo biologico chiave, chiamato auto-resuscitazione che ci protegge dalle crisi respiratorie. I ricercatori americani ritengono che l'esposizione della madre alla nicotina possa danneggiare il sistema nervoso centrale del bambino e compromettere questo riflesso. Quando un bambino viene colpito da una grave mancanza di ossigeno, data da un qualsiasi motivo, come una coperta attorcigliata o una malattia delle vie respiratorie, l'incapacità di iniziare a boccheggiare aria può essere fatale, provocando la SIDS.
La nicotina delle sigarette elettroniche e dei cerotti per smettere di fumare è ugualmente dannosa per il tuo bambino. Uno studio americano ammonisce dall’usare questi sostitutivi della normale sigaretta quando si è incinta, perché aumentano il rischio, nel primo anno di vita, di morte improvvisa nel sonno, danneggiando la capacità del bambino di reagire alle crisi respiratorie.
Sono passate ancora poche settimane da quando Mariana Rodriguez ha dovuto subire il dramma di perdere praticamente tutto, i suoi averi, buona parte delle cose che avesse guadagnato, a causa di un furto in casa sua mentre lei era concorrente a "Si può fare". Novella 2000 nei giorni successivi raccontava così la notizia: Mentre Mariana Rodriguez lunedì sera mostrava tutta la sua bellezza e la sua sensualità in diretta su Rai 1 nello show di Carlo Conti Si può fare, qualcuno ha svaligiato la sua casa di Milano. Dopo essere entrati dalla finestra del quarto piano, i ladri le hanno messo a soqquadro tutto l’appartamento, portandole via numerosi gioielli di famiglia e un orologio prezioso regalatole dal suo ex fidanzato. Dall’armadio di Mariana sono sparite anche le numerose e costose scarpe che lei colleziona ormai da tempo. E chissà che i ladri, prima di sparire con la refurtiva, non si siano goduti la sua performance di burlesque in Tv comodamente seduti sul suo divano. A settimane di distanza la modella ha deciso di confessare il suo stato d'animo, dopo un fatto così difficile da superare: "Per qualche notte ho dormito con la borsa sotto il cuscino, come faceva zia Stephanie in Venezuela, il mio Paese, un Paese pericoloso. E pensare che io la prendevo in giro…". Ha perso beni per quasi 100mila euro e racconta anche del momento stravolgente in cui è venuta a sapere della notizia: "L'ho saputo a trasmissione finita. Un amico che ha le chiavi del mio appartamento era passato a prendere alcuni documenti, mi servivano perché mi avevano appena clonato la carta di credito. "Qui è un gran casino", mi ha detto. "Sono entrati i ladri". Quella sera, comunque, sapevo che sarebbe accaduto qualcosa. Me lo sentivo. Durante la mia esibizione ero stranamente agitata. Una sensazione che non ho provato neanche al debutto". Per quanto la paura persista, Mariana, negli ultimi mesi costantemente accostata a Belen, ha fatto capire di non essere il tipo di persona che si arrende così facilmente:
La modella, da mesi accosta a Belen Rodriguez come sua rivale, poche settimane fa era vittima di un furto mentre si esibiva in tv a “Si può fare”. Oggi parla del terrore dei giorni successivi, ma anche del sorriso ritrovato: “Ho un’indole coraggiosa!”
In occasione dell'esibizione nei "cavalli di battaglia", i due finalisti di Amici 10 hanno dato prova di tutte le loro abilità, destreggiandosi in pezzi non proprio semplici, cantati da veri e propri miti della musica italiana. Se Annalisa ha saputo destreggiarsi in Mi sei scoppiato dentro il cuore di Mina, non è certo stato da meno Virginio Simonelli, che s'è presentato sul palco della finalissima cantando un pezzo di Renato Zero. Il brano in questione è targato 1994, ed è intitolato "Nei giardini che nessuno sa": è certamente uno dei pezzi recenti più celebri del cantautore romano, divenuto nel corso degli anni un'icona non solo musicale, ma anche stilistica, plasmando sulla sua figura una sorta di mito "iconico" assolutamente inconfondibile. Il brano, ovviamente, è stato cantato in maniera impeccabile dal giovane Virginio, che ha convinto a tutto tondo la critica, contrariamente in disaccordo con le esibizioni dell'altra finalista, Annalisa Scarrone. Dopo un esibizione di tale portata come quella con Roberto Vecchioni, Virginio Simonelli s'è ritagliato un bel po' di attenzioni agli occhi della critica musicale: il suo futuro sembra già scritto, visto che nonostante tutto ha già all'attivo un album da solista e un notevole bagaglio di qualità artistiche e recitative. Durante tutta l'edizione di Amici, infatti, Virginio ha sempre ottenuto i consensi della critica, più che dal pubblico, divenendo alla vigilia dell'ultima puntata il favorito principe di questa edizione di Amici.
In occasione della finale di Amici 10, Virginio Simonelli ha cantato “Nei giardini che nessuno sa”, celebre pezzo di Renato Zero.
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A pochi giorni dalla premiazione ai Wind Music Awards, la cantante di Galatina annuncia le date estive de Il mondo in un secondo Tour 2011.
Dopo un romanzo d’importanza fondamentale – lo si ami o lo si odi – e uno spettacolo teatrale, il progetto Gomorra di Roberto Saviano ha dato vita anche a un grande film, premiato a Cannes col Gran premio della giuria – apprezzato anche da Mario Monicelli, diretto da Matteo Garrone che andrà in onda stasera alle 21,15 su Sky Hits (canale 306 di Sky). Il grande “affresco” di Garrone racconta dell’insidiarsi della camorra in tutti i settori della vita campana, l’economia e il rapporto con lo stato. Scritto da Garrone con Saviano, Maurizio Braucci, Ugo Chiti, Gianni Di Gregorio (regista di Pranzo di ferragosto) e Massimo Gaudioso, un film che scavalca definizioni, etichette e generi, un enorme e poderoso affresco non solo della camorra, ma anche dei suoi riferimenti culturali e sociali, fatti di musica neo-melodica, cinema frainteso, valori deturpati. Ambientato nei veri luoghi della camorra, il film racconta l’abisso infernale in cui è sceso il profondo sud italiano finito in mano alla violenza e all’interesse economico più spietato: un terzo o altro mondo che ha reagito all’abbandono del potere costituito con proprie regole, leggi e istituzioni, dove non solo non esistono più buoni o cattivi, ma nemmeno alleati e nemici. E ognuno uccide quasi per conto proprio. Il film parte all’insegna di una notevole cura filmica messa al servizio del racconto che Garrone gestisce attaccandosi alla realtà, cercando di rendere con secchezza la realtà, ma anche con una maturità di sguardo e di approccio impressionanti, che riescono a raccontare mondi, connessioni e sottotesti che vanno molto al di là di ciò che lo schermo rimanda. Grande abilità nel maneggiare un racconto non narrativo, dalle rarissime convenzioni, e il piglio cronachistico e d’indagine, nel costruire climax, personaggi e andamenti da saga senza mai far sentire il peso del racconto. In modo che la regia possa dare prova di straordinario talento e misura. A comporre ulteriormente la potenza dell’affresco, un incredibile cast fatto di attori noti come Toni Servillo (sarà ne il gioiellino di Molaioli), glorie del teatro partenopeo e non professionisti coinvolti di persona nelle storie raccontate. Si esce scossi e coinvolti senza nemmeno accorgersene, ma consapevoli che si possono ancora fare film necessari. Non solo per ciò che dicono, ma soprattutto per come lo dicono.
In onda questa sera Gomorra, l’impietoso film di Garrone tratto dal best-seller di Roberto Saviano, premiato a Cannes.
Da qualsiasi parte la si guardi, la prima stagione da allenatore di Andrea Pirlo non è stata esattamente un successo. E poiché la panchina su cui si è ritrovato ad appena 41 anni e senza avere alcuna esperienza è quella della Juventus, parlare di insuccesso significa parlare di fallimento, visto che nella filosofia della casa bianconera "vincere è l'unica cosa che conta". Il giudizio peraltro è passibile di ulteriore downgrade in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League: da fallimento si passerebbe al disastro. Del resto, il confronto non solo con Allegri – perennemente in tendenza su Twitter per la disperata nostalgia dei tifosi bianconeri – ma anche col bistrattato Sarri è davvero impietoso per il bresciano. Dopo 33 giornate di campionato, ovvero a 5 dal termine come adesso, l'ultimo Allegri aveva 87 punti in classifica – ben 21 in più di Pirlo – e festeggiava già con largo anticipo l'ottavo Scudetto consecutivo della Juve. Sono invece 11 le lunghezze di distacco dalla squadra di Sarri, che a questo punto del torneo ne aveva 6 di vantaggio sull'Inter di Conte, accingendosi poi anch'essa a vincere tricolore, il nono di fila per la Vecchia Signora. Lo storico filotto del club bianconero finisce dunque nel 2021 e proprio a vantaggio dei nerazzurri guidati con mano sicura dagli ex Conte e Marotta. Adesso che il progetto della nuova Juve è naufragato in maniera così fragorosa, si può ben dire che Maurizio Sarri l'aveva raccontata giusta, quando – ad esonero comunicatogli – si lasciò andare ad una frase che oggi risuona a metà tra un anatema e una nefasta profezia: "Voi mi mandate via, ma questa squadra è inallenabile".
Il fallimento di Andrea Pirlo al suo primo anno sulla panchina della Juventus è sotto gli occhi di tutti, adesso gli sforzi bianconeri sono concentrati sul non mancare la qualificazione alla prossima Champions League, altrimenti da fallimento si passerebbe a disastro. Maurizio Sarri lo aveva previsto…
Finalmente, è stato rilasciato il primo trailer italiano de “Il Mio Grosso Grasso Matrimonio Greco 2”, sequel della commedia blockbuster del 2002. Il primo capitolo, diretto da riuscì ad incassare quasi 370 milioni di dollari in tutto il mondo, partendo da un budget di 5 milioni. Un clamoroso successo che portò anche una nomination agli Oscar per la Migliore sceneggiatura originale, scritta dall’esilarante protagonista femminile Nia Vardalos. In questo sequel, diretto da Kirk Jones, la Vardalos e John Corbett tornano, rispettivamente, nei panni di Toula e Ian, ancora sposati, e alle prese con la routine di tutti i giorni. A dare dei grattacapi, adesso, è la loro figlia Paris che non aspetta altro che allontanarsi da casa. Naturalmente, continueranno le diatribe di tutti gli altri componenti della pazza e simpaticissima famiglia Portokalos, con situazioni al limite del paradossale e dell’invadenza più atroce. La Vardalos ha scritto di nuovo la sceneggiatura, quindi, ne vedremo davvero delle belle. Per adesso godiamoci il trailer, dato che il film uscirà nelle sale USA il 25 marzo 2016, mentre da noi dovrebbe arrivare un giorno prima, il 24 marzo. Ian e Toula sono, ormai, sposati da tanti anni e il loro rapporto è diventato un tantino statico. I momenti per stare da soli sono davvero pochi e, puntualmente, “invasi” dai loro familiari. I due si occupano (troppo), si scontrano e confrontano anche sul futuro della figlia Paris, che deve scegliere a quale college iscriversi. In questo secondo capitolo, sarà rivelato anche un segreto della famiglia Portokalos che radunerà insieme tutti i membri della famiglia per un nuovo – e ancora più grande e sfarzoso – matrimonio greco.
Dopo il clamoroso successo del primo film del 2002, Ian e Toula sono tornati. L’esilarante coppia dovrà fare i salti mortali per ritagliarsi dei momenti di privacy, data l’invadenza dei Portokalos, e, a dargli dei grattacapi, sarà anche il futuro della figlia, che deve scegliere a quale college iscriversi. Preparatevi anche a scoprire un segreto che riunirà la famiglia per un altro sfarzosissimo matrimonio greco.
La registrazione del contratto locazione e il mancato coordinamento delle norme in presenza della locazione ad uso abitativo e della locazione ad uso non abitativo Le fattispecie locative (abitative o non abitative) sembrerebbero differenziarsi a seconda che il rapporto contrattuale abbia o meno carattere abitativo. La locazione abitativa prevede una espressa norma in materia di omessa registrazione del contratto di locazione (legge 492/1998) una norma simile manca nella locazione non abitativa, (regolata dalla Legge del 28.7.1978 n. 392), Quindi, poichè per le locazioni non abitative potrebbe rilevarsi la mancanza di una norma espressa che sancisca la nullità testuale del patto di maggiorazione del canone, come invece espressamente previsto dall'art. 13 della legge 492/1998 per le locazioni abitative, occorre valutare se alla locazione ad uso non abitativo possono essere applicati gli stessi principi previsti in materia di locazione abitativa. In concreto nelle locazioni ad uso abitativo la sanzione di nullità del (solo) patto di maggiorazione non si estende, all'intero contratto (se registrato), che resta, pertanto, valido ed efficace, ai sensi del citato art. 13 della legge n 492/1998, salva, dopo il 2004, la nullità del contratto tout court per omessa registrazione, quindi, come già detto occorre valutare se questi principi possono essere applicati alla locazione ad uso non abitativo. E' difatti innegabile che, nel caso di specie, l'interprete sia chiamato a confrontarsi con una vicenda di nullità efficacemente definita impropria perchè il contratto produce i suoi effetti almeno fino a trenta giorni dalla sua stipulazione, termine ultimo per effettuare la registrazione, per poi assumere la qualificazione negativa sancita dal legislatore, e ‘ammissibilità di una sanatoria troverebbe ulteriore conferma nella interpretazione sistematica delle norme di registro, e, segnatamente, di quelle sulla registrazione d'ufficio (artt. 15 e 65 d.P.R. n. 131/1986). L'evidente anomalia della vicenda, che diacronicamente alterna una fase di piena validità ed efficacia del rapporto contrattuale ad una in cui subentra la totale invalidità ed inefficacia proprie della disciplina della nullità , induce a ritenere che l'effetto sanante sia destinato a retroagire alla data della conclusione del contratto. L'effetto di sanatoria con efficacia retroattiva consente, difatti, di stabilizzare definitivamente gli (assai instabili) effetti del contratto, assicurando piena tutela alla parte debole del rapporto.
La Cass. sez. un. del 9.10.2017 n. 23601 ha stabilito che (A) La mancata registrazione del contratto di locazione di immobili è causa di nullità dello stesso; (B) Il contatto di locazione di immobili, quando sia nullo per (la sola) omessa registrazione, può comunque produrre i suoi effetti con decorrenza ex tunc, nel caso in cui la registrazione sia effettuata tardivamente; (C) E’ nullo il patto col quale le parti di un contratto di locazione di immobili ad uso non abitativo concordino occultamente un canone superiore a quello dichiarato; tale nullità vitiatur sed non vitiat, con la conseguenza che il solo patto di maggiorazione del canone risulterà insanabilmente nullo, a prescindere dall’avvenuta registrazione.
Alle 16:20 del 29 maggio la Luna raggiungerà la spettacolare fase di Luna piena, l'ultima della primavera 2018. In base alla tradizione della tribù dei nativi americani Algonchini, la più numerosa ancora oggi, il plenilunio di questo mese prende il nome di Luna dei Fiori (Flower Moon), ma è conosciuto anche con gli appellativi di Luna del Latte (Milk Moon) e di Luna della Semina del Mais (Corn Planting Moon). Perché la Luna piena di maggio viene chiamata Luna dei Fiori? Come per tutti gli altri pleniluni del calendario lunare degli "indiani d'America", il nome è legato a un evento naturale particolarmente rilevante, in grado di scandire i ritmi della vita nelle tribù. In questo caso si tratta dell'esplosione di colori – e di profumi – dovuta alla fioritura delle piante selvatiche, che avviene tipicamente nel mese di maggio grazie alle temperature gradevoli, né troppo fredde né troppo calde. Gli immensi prati nei quali veniva allevato il bestiame si tingevano di viola, rosso, giallo e di una moltitudine di altri colori, tra fioriture di campanule, aglio selvatico, lupino, anemone, viole e via discorrendo. Questi fiori sancivano per i nativi americani anche l'arrivo del momento migliore per coltivare la terra. Non a caso uno dei secondi nomi della Luna piena di maggio è quello di “Luna della semina del mais”, proprio perché in questo periodo la semina dell'importante cereale dona i raccolti migliori. Il nome di Luna del latte è invece legato alla qualità del latte ottenuto dalla mungitura, più ricco e nutriente di quello di altri periodi dell'anno per l'abbondanza e la varietà delle piante che gli animali al pascolo possono mangiare in questo mese. Il nome è affine a quello della tradizione chiamata “Rimilcemona”, un antico termine anglosassone che sta a significare Month of Three Milkings, ovvero Mese delle tre mungiture (al giorno). Si tratta di un evento eccezionale reso possibile dalla fertilità primaverile. Dal punto di vista squisitamente astronomico, ad appena un paio di giorni dallo spettacolare plenilunio del 29 maggio sarà possibile ammirare una congiunzione astrale con il gigante gassoso Giove, che il 27 si troverà a soli 5 gradi di distanza dal nostro satellite naturale.
Nel pomeriggio di martedì 29 maggio la Luna si troverà in posizione opposta al Sole rispetto alla Terra, regalandoci lo spettacolo del plenilunio. Quello di maggio è noto come Luna dei fiori, Luna del latte o Luna della semina del mais, i tre nomi più utilizzati dalle tribù di nativi americani.
Sui social non si parla d'altro: dopo le calze a rete in bella mostra, o forse sarebbe meglio dire "con", i jeans super strappati sono la tendenza del momento. Tagli, strappi e fori di grandi dimensioni sono il must di stagione per chi sceglie di indossare i jeans anche durante la bella stagione e tra gli abbinamenti più gettonati c'è proprio quello con la calza a rete. Ma i jeans strappati stanno bene a tutte? E soprattutto, come si abbinano per un outfit trendy? Indossare i jeans non sarà più lo stesso: dopo i modelli con la cerniera posteriore che rivela il lato B i jeans più gettonati sono quelli super strappati. Dai fori agli strappi, fino agli squarci veri e propri: la tendenza non impone limiti e, al contrario, più il jeans è strappato più è trendy. Basta dare un'occhiata ai profili Instagram delle fashion icon più seguite, dalle sorelle Karadashian – Jenner alle Hadid, passando per Olivia Palermo e Chiara Ferragni per capire che il trend è apprezzatissimo anche dalle star, che non perdono l'occasione per mostrare gambe perfette e glutei statutari. I jeans strappati però, possono rivelarsi un'arma a doppio taglio. Se da un lato mettono in mostra fisici perfetti, con gambe snelle e longilinee, dall'altro sono in grado di esaltare ogni difetto. Se si sceglie un modello skinny per esempio, bisogna fare i conti con l'effetto "salame": il tessuto elastico infatti tenderà a comprimere la gamba, facendo fuoriuscire dagli strappi qualche rotolino. I modelli più ampi invece, come ad esempio i tagli boyfrend o baggy, hanno spesso degli strappi molto ampi: perfetti se hai una gamba longilinea e tonica, con qualche chiletto di troppo potrebbero appesantire la tua figura e non valorizzare al meglio le gambe. In questi casi l'ideale è scegliere un modello con strappi di ampiezza minore, magari sfilacciati in modo da non creare difetti nella silhouette.
Dalle sorelle Kardashian a Chiara Ferragni, passando per Jennifer Aniston e Oliva Palermo: le star impazziscono per i jeans super strappati. La tendenza del momento è perfetta per un outfit casual e sportivo: ecco a chi stanno bene e come abbinare i jeans strappati.
All'Isola dei famosi 2017, si è conclusa la breve permanenza di Rocco Siffredi. Prima di andare, però, ha ribadito il suo pensiero su Samantha De Grenet. Il porno attore ha notato che la showgirl si è irrigidita con lui, quando ha saputo che il figlio fa il tifo per Raz Degan. Interrogata da Siffredi, ha precisato: "Io sono stata l'ultima a unirmi al gruppo e Giulio è testimone, perché stavo dalla parte di Raz". Ma per Rocco ciò è solo l'ennesima dimostrazione della sua strategia: "Anche quella è strategia… mandare avanti gli altri per proteggere te stessa. Sei una grande stratega". La showgirl ha replicato infastidita: "Allora sono un mostro, sono una stratega pazzesca. Non lo condivido, il ruolo che mi stai dando non mi appartiene. È un giudizio affrettato di qualcuno che non mi conosce affatto e che non ha capito proprio niente". Per tutta risposta, Siffredi ha ribadito di reputare la De Grenet un'abile stratega: "Qui fanno tutti quelli perbene, ti mettono la mano sulla spalla e poi…Tu manipoli un po' la gente, per me tu sei la giocatrice principale sull'isola. […] Qui comanda tutto Samantha e sotto sotto si sta spianando la strada per arrivare in finale". Per Rocco Siffredi è arrivato il momento di lasciare ‘L'isola dei famosi 2017'. La produzione gli ha dato anche la possibilità di visitare quella che nella scorsa edizione fu Playa Desnuda: "Tornare alla Playa Desnuda è stata una bellissima e inaspettata sorpresa. Spero solo che tutta quella sofferenza, legata a quell'esperienza, non sia stata fatta inutilmente. Per me questo posto resta il riferimento del mio futuro, sono frastornato e sorpreso, anche un po' spaventato".
Prima di lasciare ‘L’isola dei famosi 2017’, Rocco Siffredi ha avuto un confronto con Samantha De Grenet. Ha ribadito di reputarla una stratega e una manipolatrice. Lei, infastidita, ha replicato: “Non sono un mostro, non hai capito proprio niente”.
Anche Levante fa sentire la sua voce in merito alla mancata calendarizzazione dell'approdo della legge contro l'omotransfobia in Senato. L'artista si mette in scia di colleghe e colleghi che nei giorni scorsi si sono schierati in difesa del ddl Zan e che hanno contestato in modo duro la Lega di Matteo Salvini e il senatore Simone Pillon, tra i capifila dei contrari alla legge. Così ha scritto la cantante siciliana su Twitter, rivolgendosi direttamente al senatore della Lega: "non è mai tardi per iniziare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole (liberamente) e il dovere di uno Stato a tutelarne la libertà". Prima di Levante si erano mossi Elodie e Fedez, che senza mezzi termini avevano contestato l'ostruzionismo in senato della Lega, colpevole di non voler calendarizzare l'arrivo della legge contro l'omofobia al Senato. Il provvedimento era già approvato alla Camera il 4 novembre scorso, ma il partito guidato da Matteo Salvini sta facendo di tutto per impedire che arrivi fino a Palazzo Madama. "Questa gente non dovrebbe essere in parlamento, questa gente è omotransfobica" aveva scritto Elodie in una serie di storie su Instagram, commentando proprio le affermazioni di alcuni esponenti della Lega e in particolare il Senatore Simone Pillon. Le parole dell'artista arrivavano a seguito di giorni in cui, oltre al tema politico, alcuni fatti di cronaca aggravavano la percezione del problema in particolare in relazione a un video di un'aggressione omofoba a danno di due ragazzi in stazione a Roma. Parole che avevano suscitato una reazione del senatore Pillon a poche ore di distanza: "Anche per oggi niente Zan. Ne parleremo più avanti con la speranza che prevalga il buon senso.La commissione giustizia sta lavorando febbrilmente per approvare il decreto sul riordino dell'esame di avvocato. Decine di migliaia di giovani attendono di poter svolgere la prova per cominciare una attività professionale. Penso che queste dovrebbero essere le vere priorità. Le valutazioni sull'incardinamento di leggi ideologiche, inutili e divisive possono aspettare. Con buona pace di Elodie e di tutta la compagnia cantante".
La cantante si mette in scia di Elodie e Fedez criticando il senatore della Lega Simon Pillon, che si sta opponendo con forza, così come il suo partito, per impedire la calendarizzazione in Senato della legge contro l’omotransfobia. La cantante consiglia una terpia per “comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole (liberamente) e il dovere di uno Stato a tutelarne la libertà”
Katie Holmes è una delle attrici più amate e seguite al mondo e, nonostante siano passati 20 anni da quando ha raggiunto il successo con "Dawson's Creek", continua a essere sempre sulla cresta dell'onda. Ieri sera, ad esempio, ha preso parte all'American Ballet Gala e sul red carpet ha sfoggiato un look inedito. Oltre a puntare tutto su un tailleur dal taglio maschile decorato con le piume, ha detto addio ai capelli sciolti ed è passata allo chignon.
Katie Holmes ha preso parte all’American Ballet Theater Fall Gala, tenutosi ieri sera a New York, e per l’occasione ha sfoggiato un look inedito. L’attrice ha indossato un tailleur dal taglio maschile con le piume e ha legato i capelli in uno chignon strettissimo, dicendo addio alla chioma sciolta.
Parma – Milan è la partita valida per la 30a giornata di Serie A. Si gioca sabato 10 aprile allo stadio Tardini di Parma, con fischio d'inizio in orario alle 18. Il Milan reduce dal pareggio interno contro la Sampdoria vuole tornare a vincere per blindare il secondo posto e il piazzamento Champions, allungamento sull'Atalanta, dopo che l'Inter sempre più vicina allo Scudetto è volata a più 11 grazie al successo sul Sassuolo. Il Parma, penultimo, dopo il pareggio di Benevento deve provare a far punti contro chiunque, visto che la zona salvezza al momento è distante 4 punti con il Torino quartultimo che deve comunque recuperare una partita. Nel match d'andata i rossoneri pareggiarono in rimonta a San Siro contro i ducali. La partita tra il Parma e il Milan si potrà vedere in diretta TV in esclusiva su Sky. Per assistere al match bisognerà sintonizzarsi sul canale Sky Sport Serie A o Sky Sport HD (ovvero 202, 251 del satellite e 473, 483 del digitale terrestre). La sfida del Tardini di Parma verrà trasmessa anche in streaming: gli abbonati a Sky potranno vedere il match anche su dispositivi portatili e computer, attraverso l'app loro riservata, Sky Go. Si potrà acquistare anche il singolo ticket per Parma-Milan sul servizio live on-demand Now TV, utilizzabile anche su Smart TV. Pioli si affida al solito 4-2-3-1, con il trio formato da Saelemaekers, Calhanoglu e Rebic alle spalle del terminale offensivo Ibrahimovic. I padroni di casa invece sfoggeranno il tridente con Mihaila e Gervinho ai fianchi del bomber Pellé.
Parma – Milan di Serie A è la partita in programma oggi alle ore 18 allo stadio Tardini di Parma. Sfida fondamentale per obiettivi molto diversi: i rossoneri vogliono blindare il posto Champions e allungare momentaneamente sull’Atalanta, mentre i ducali sono alla ricerca di punti-salvezza. Tutte le informazioni sulla partita, dalle formazioni a dove vederla in TV e diretta streaming.
La nona puntata de L’Isola dei Famosi è stata ricca di sorprese e colpi di scena: una serata difficile, che ha visto l’abbandono del gioco di ben due naufraghi. Non sono mancati litigi, tensioni, nomination e non è mancato il tocco di stile della conduttrice. Ilary Blasi ha convinto nuovamente il pubblico col suo look. La padrona di casa sta portando avanti una linea stilistica ben precisa, sia in fatto di abiti che di accessori, senza paura di osare (come dimostra la scelta del viola, nella scorsa puntata). Stavolta ha optato per qualcosa di più soft, senza però mancare di originalità. Sono i tagli asimmetrici degli abiti, i maxi orecchini gioiello, la pancia scoperta e gli spacchi i motivi ricorrenti dei look scelti da Ilary Blasi per questa edizione di L’Isola dei Famosi. Ripercorrendo i suoi look si può notare una sorta di linea stilistica mantenuta dall’inizio fino alla fine, variando nei colori, negli abbinamenti, nei modelli, ma rimanendo fedele a un look sensuale e un po’ Barbie, che mette in risalto la sua silhouette. L’ottava puntata era stata in viola e ripercorrendo a ritroso gli outfit delle precedenti puntate c’è stato spazio per tante tonalità diverse: il senape e il vinaccia degli abiti lunghi firmati Lia Stubbla, il rosso del completo di Francesco Paolo Salerno, il nero di quello di Judy Zhang e del tailleur over di Genny. Immancabili sempre tacchi vertiginosi (persino delle decollété fluo) e bijoux vistosi, per dare un tocco di carattere in più ai look. Per la nona puntata de L’Isola dei Famosi Ilary Blasi ha optato per un look più delicato e dai toni più tenui rispetto a quelli precedenti. La scelta è caduta su un abito rosa cipria leggermente drappeggiato firmato Rhea Costa, con spalla sinistra scoperta, spalla destra imbottita e manica ampia con polsino, spacco e fondo della gonna non ampio, bensì più stretto all'altezza delle caviglie. Per la prima volta dall'inizio del reality la moglie di Francesco Totti, che ama i tacchi alti e non vi rinuncia mai, non ha scelto delle decollété bensì maxi stivali Casadei. Sono un elegantissimo modello in camoscio stretch, con riconoscibile tacco Blade in acciaio e punta affilata, per un effetto slanciato ed ultra femminile. Il loro costo è di 1185 euro.
Ilary Blasi è la conduttrice della nuova edizione de L’Isola dei famosi e sta incantando il pubblico puntata dopo puntata con il suo stile sensuale e femminile, ma mai volgare. Sta portando avanti una linea stilistica ben precisa, pur variando nei dettagli e nei colori dei suoi outfit. Stavolta ha puntato su un abito rosa, abbinato a maxi stivali alti e con tacco vertiginoso.
E’ tutto pronto per il tour dei Bastard Sons Of Dioniso che partirà sabato 28 novembre al Palalevico di Levico Terme (TN) per poi proseguire in diverse città italiane (Roma, Napoli, Milano, Bologna, ecc.), fino alla tappa del 30 Gennaio al Megà di Pescara. Cominciano proprio a casa loro, dunque, i tre ragazzi della Valsugana (Trentino) divenuti famosi grazie ad X-Factor 2009, che recentemente hanno pubblicato il loro nuovo album In stasi perpetua, preceduto dal singolo “Mi par che per adesso”. E’ del 2008, invece, il loro primo disco, autoprodotto, Great Tits Heat! Questo il calendario completo del loro primo Live Tour: 5 dicembre – Bellinzona – Palabasket 6 dicembre – Bassano del Grappa (PD) – Arena Jamila 9 dicembre – Roma – Piper 12 dicembre – Pinnzolo (TN) – PalaGhiaccio Comune Di Pinzolo 13 dicembre – Milano – Magazzini Generali 19 dicembre – Bologna – Estragon 18 dicembre – Taneto (RE) – Fuori Orario 5 gennaio – Bari – Mavù Club 6 gennaio – Napoli – Casa Della Musica 15 gennaio – Ancona – Neon 22 gennaio – Pordenone – Deposito Giordani 23 gennaio – Brescia – La Nave di Harlock 29 gennaio – Firenze – La Flog 30 gennaio – Pescara – Megà
Prima tappa del “Live Tour” è Levico Terme (TN), dove i Bastard presenteranno dal vivo il loro nuovo disco “In Stasi Perpetua”.
Fotografata da Yu Tsai per Esquire, Katy Perry ha posato per un servizio fotografico che l'ha immortalata più sexy che mai in versione dark-girl con tanto di scatti in topless. Tempo fa si vociferava di un flirt tra la cantante e il bel vampiro di Twilight, Robert Pattison. Ma la cantante inglese è fidanzatissima con Russel Brand con cui a breve dovrebbe convolare a nozze. Poco più di un mese fa Katy Perry ha minacciato una gravidanza se gli impegni lavorativi fossero stati ancora tanto stressanti, cosa che fece abbastanza discutere dato che rimanere incinta non dovrebbe essere uno strumento per guadagnarsi una vacanza… In attesa del giorno delle nozze e magari di un figlio (voluto), Katy parla di sesso, la sua grande passione oltre alla musica. Racconta anche che è stato proprio grazie al sesso che ha conquistato il suo futuro marito: "Era abituato ad avere tutte le ragazze che voleva ai suoi piedi così l'ho fatto aspettare. E non abbiamo fatto sesso subito". Alla classica domanda "Vuoi salire da me?" che Russel le ha posto alla fine del primo appuntamento, la cantante ha risposto in maniera alquanto bizzarrra: "Quando ci ha provato gli ho buttato una bottiglia dritta in faccia potete immaginare come si è sentito"… Infine, Katy assicura che "A letto non sono una signora. Anzi, mi trasformo e divento un mostro". Stiamo parlando della stessa ragazza che pochi giorni fa dichiarò "Il sesso orale è meglio dei Mondiali di calcio. Perché certe cose la Coppa del Mondo non le può fare…". Eh sì, è proprio da Katy….
Katy Perry ha posato in topless per Esquire.
Incidente stradale nella notte a Casalzuigno, piccolo comune in provincia di Varese. Un branco di cinghiali formato da un adulto e otto cuccioli ha attraversato la strada statale 394, che attraversa il paese e collega Cittiglio con Luino, ed è stato travolto da un'auto che stava transitando proprio in quel momento. Stando alla testata "La Prealpina", che ha riportato la notizia, l'automobilista alla guida del mezzo ha cercato di evitare gli animali, ma il numeroso branco aveva occupato tutta la carreggiata e la donna non è riuscito a evitare l'impatto. L'automobilista non ha riportato ferite, mentre purtroppo per gli animali è stata una strage: sono morti tutti e nove, l'adulto e gli otto cuccioli. La donna alla guida dell'auto ha avvertito le forze dell'ordine: sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Laveno Mombello e del Nucleo radiomobile di Luino, insieme ai veterinari dell'Agenzia per la tutela della salute che hanno provveduto alla rimozione e allo smaltimento delle carcasse degli animali. Pochi minuti dopo questo incidente un nuovo episodio analogo si è verificato sempre lungo la statale 394, in questo caso all’altezza di Tronzano sul Lago Maggiore. In questa circostanza il cinghiale investito è poi riuscito ad allontanarsi: nell'incidente l'auto ha riportato diversi danni ma fortunatamente l'uomo alla guida non è rimasto ferito.
Nove cuccioli di cinghiale sono stati investiti da un’auto e sono morti. L’incidente è avvenuto nella notte tra ieri e oggi lungo la strada statale 394 all’altezza di Casalzuigno, in provincia di Varese. Illesa l’automobilista alla guida dell’auto, che non è riuscita a evitare l’impatto con gli animali.
Cambio di governo e nuove promesse in arrivo. Dopo il countdown di quelle dell'esecutivo Letta, Valigia blu è di nuovo pronta a raccogliere e seguire fino alla loro scadenza temporale tutti gli impegni lanciati dal governo di Matteo Renzi. La parole date ai cittadini italiani saranno rispettate? Lo verificheremo insieme. Se volete aiutarci segnalateci su Twitter o Facebook le promesse del nuovo governo. (La spending review non è il documento tecnico presentato dal commissario straordinario Cottarelli, ma il piano di tagli che dovranno essere decisi dal governo (come precisato da Renzi stesso). Es: nel documento di Cottarelli è presente un taglio alle pensioni. Il presidente del Consiglio ha però chiarito che quei soldi non verranno toccati). (Al 1/4 nessun notizia. Abbiamo chiesto informazioni all’ufficio stampa del ministero dell’Istruzione, siamo in attesa di un riscontro. Pronti ad aggiornare appena rispondono. Update: l’ufficio stampa ha confermato che il 1 aprile l’unità di missione non è stata attivata). *(Durante la conferenza stampa del 12 marzo, la misura è annunciata per maggio. Nel Def – Sezione III, Parte I La Strategia nazionale e le principali iniziative – è stata poi posticipata) *(Renzi il 12 marzo aveva promesso un fondo di 500 min di euro “dal” 1 giugno. Il governo con le “linee guida per una Riforma del Terzo Settore” – pubblicate il 13 maggio – ne ha posticipato l’approvazione al 27 giugno. Nel documento, inoltre, non viene più specificata la cifra che verrà stanziata. Al termine del consiglio dei ministri del 30 aprile, Matteo Renzi durante la conferenza ha posticipato di nuovo la riforma del terzo settore, spiegando che il «testo non era ancora pronto» ma che lo sarà per il prossimo cdm (il 10 luglio). Al termine dell’ultimo cdm è stato presentato un ddl per la riforma del terzo settore, in cui il fondo non è stato però ancora attivato. Il governo ha chiarito che il disegno di legge attribuisce all’esecutivo la delega ad adottare, «entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di delega, uno o più decreti legislativi recanti il riordino e la revisione» del settore. Lo scorso 6 agosto il ministro del Lavoro Poletti ha presentato la legge delega per la riforma del Terzo Settore. Durante la conferenza stampa è stato chiarito che il fondo per le imprese sociali sarà di 50 milioni di euro (dai 500 milioni iniziali promessi da Matteo Renzi). Il testo deve essere votato in Parlamento. Una volta entrata in vigore, il governo ha promesso 12 mesi di tempo per adottare i decreti legislativi).
Il Presidente del Consiglio e i suoi ministri rispetteranno le scadenze e gli impegni presi con gli italiani?
Mentre Andrea Stival continua a essere preso di mira sui social network, dove nonostante la sua comprovata estraneità ai fatti continua a essere vittima del cosiddetto ‘tribunale popolare', Veronica Panarello va a processo per minacce ai suoi danni. Il 24 gennaio del 2020, Panarello dovrà presentarsi davanti al giudice monocratico, a Catania. La mamma del piccolo Lorys è stata citata in giudizio per le minacce indirizzare all'ex suocero Andrea Stival quando veniva pronunciata la sentenza di secondo grado che la condannava a trent'anni per l'omicidio del figlioletto Lorys. "Sei contento? – gridò la donna mentre le agenti peniteziare la trattenevano – Sai cosa ti dico, prega Dio che ti trovo morto perché ti ammazzo con le mie mani quando esco". Andrea Stival era stato accusato da Veronica di essere lui l'assassino del piccolo Lorys, accusa che le è costata una denuncia per calunnia. La mamma di Santa Croce Camerina raccontò che a strangolare Lorys era stato il suocero per mettere a tacere il bimbo, che, secondo lei, avrebbe voluto raccontare della relazione tra Veronica e suo nonno. Le indagini hanno dimostrato che Stival padre non è mai stato coinvolto nell'omicidio del nipotino, eppure da allora centinaia di persone continuano a prenderlo di mira sui social.
A gennaio 2020 Veronica Panarello tornerà in aula per con l’accusa di minacce ai danni dell’ex suocero, Andrea Stival. Veronica continua ad accusare l’ex suocero di aver ucciso Lorys. Il legale di Stival: “Il mio cliente è stato scagionato, ma continua a essere preso di mira sui social: Veronica Panarello si è macchiata di due assassinii: uno è quello di Lorys, l’altro è quello di Stival Andrea”.
Il mondo del cinema ha perso una delle sue colonne più imponenti di sempre. Classe, eleganza, talento, sensualità e magnetismo innato, hanno fatto di Virna Lisi una delle poche dive degne di fregiarsi altamente di tale titolo. Negli ultimi anni ha dato prova delle sue capacità in televisione, in fiction di clamoroso successo, ma la carriera cinematografica della grande attrice è sterminata, e inizia nel lontano 1953, e negli anni ha preso parte a film che sono perle della cinematografia italiane e internazionale. Di seguito, ne trovate 10 che vanno assolutamente recuperati e rivisti, ma sarebbe stato più giusto fare una top 50 visto che, tra le pellicole girate dall’attrice, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. “Le bambole” è un film, in quattro episodi, del 1964 diretto da Dino Risi, Luigi Comencini, Franco Rossi e Mauro Bolognini. La pellicola racconta di storie di amori, tradimenti e litigi e i quattro episodi sono: "La telefonata”, con Virna Lisi e Nino Manfredi, “Il trattamento di eugenetica”, con Elke Sommer e Maurizio Arena, “La minestra”, con Monica Vitti e Orazio Orlando e “Monsignor Cupido” con Gina Lollobrigida, Akim Tamiroff e Jean Sorel. “La telefonata”, quello con la Lisi, ha come protagonisti Giorgio (Manfredi) e Luisa (Lisi), due giovani sposi innamoratissimi. In un pomeriggio d’estate, Giorgio cerca di convincere la moglie a fare l'amore, ma i preliminari sono interrotti da una telefonata della madre di lei. Luisa, malgrado le proteste di Giorgio, resta a lungo a chiacchierare con la madre, passando da argomenti futili a discussioni risentite. Giorgio adocchia nel palazzo di fronte la nuova inquilina, una ragazza procace e molto disinibita, e si finge un venditore di enciclopedie per entrare nel suo appartamento. Luisa, senza accorgersi di nulla, continua la telefonata. Il regista Franco Busati dirige Virna Lisi e George Segal, una coppia eccezionale sul grande schermo. I due sono Iolanda e Franco, due vecchi amici d'infanzia che s’incontrano per caso alla stazione di Bologna. Dopo un breve colloquio scoprono che nessuno dei due si è sposato. Mentre Franco è un medico con una brillante carriera alle spalle, lei lavora solo quando ha bisogno di soldi. Dall'incontro nasce l'amore, ma anche una serie di incomprensioni dovute alla diversa mentalità che li divide. Bellissimo. Il film del 1973, diretto da Lucio Fulci, ha avuto un grandissimo successo di pubblico e anche un sequel, nel 1974, intitolato “Il ritorno di Zanna Bianca”. Ispirato al romanzo di Jack London, il film presenta trama e personaggi in gran parte diversi, pur mantenendo Beauty Smith, che organizza combattimenti tra cani, nel ruolo di antagonista della storia. Commissario governativo e scrittore, Scott si reca a Dawson City con il fratello Kurt per documentarsi sui cercatori d'oro nel Klondyke. Viene accompagnato da una guida indiana, Charlie, che porta con sé il figlioletto Mitsah e il lupo Zanna Bianca. Tutti gli interessi e gli affari della città sono il mano al losco Beauty Smith che, tra l'altro, ha messo gli occhi su Zanna Bianca. Virna Lisi è Suor Evangelina che è arrivata da poco in città con l'intenzione di aprire un ospedale. La suora curerà Mitsah, mentre Charlie viene insultato dagli scagnozzi di Beauty Smith in quanto indiano. La regista di “Al di là del bene e del male”, del 1977, è Liliana Cavani. Il titolo è tratto dall'omonima opera del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, protagonista del lungometraggio. La storia narra di una donna e due uomini che tentano la costruzione di un triangolo sentimentale nella Roma di fine Ottocento. Ma i lati congiunti presto si separano in rette schizzate: uno diventa omosessuale, l'altro impazzisce, e la donna ­ vero motore della storia ­ si ri fa una verginità protofemminista. Il ruolo di Elisabeth Förster-Nietzsche portò a Virna Lisi il Nastro d'argento e la Grolla d’Oro come Migliore attrice non protagonista. E’, senza dubbio, uno dei più bei film dell’atttrice. Diretto da Alberto Lattuada, e tratto dal romanzo omonimo di Natale Prinetto e Marina Daunia, il film racconta una storia che ha al centro “La Cicala”, un bar albergo con annesso distributore di benzina gestito da Annibale Meneghetti (Anthony Franciosa) e da sua moglie Wilma (Lisi). E’ anche il nome di una zingara che è l'ultima appassionata ammiratrice di Wilma dall'epoca in cui questa faceva la cantante. Il posto è molto poco sofisticato e frequentato da camionisti, ma le insidie maggiori per Wilma vengono dalla rabbia di sua figlia Saveria (Barbara De Rossi). Lattuada, giusto per non prendersi sul serio, ha definito questo suo melodramma come un fotoromanzo cinematografico. In realtà è un melodramma passionale pieno di vizi e lacrime. La Lisi è fenomenale come non mai e per la sua performance ha vinto il David di Donatello e la Grolla d’Oro. E’ una delle commedie italiane più amate di sempre. Diretta da Carlo Vanzina, nel 1982, il film ha tra i protagonisti Jerry Calà, Christian De Sica, Isabella Ferrari, Marina Suma e la straordinaria Virna Lisi, nei panni di Adriana Balestra, una 40enne, amica di famiglia del giovane nerd Gianni (Gianni Ansaldi) che riceve le visite del marito soltanto nei fine settimana, facendo invaghire così il giovane, già fidanzato con la bella Selvaggia (Isabella Ferrari). Anche in questo caso, la Lisi vinse il David di Donatello e il Nastro d’Argento Migliore attrice non protagonista. Il film di Luigi Comencini è ispirato all'omonimo romanzo di Pasquale Festa Campanile. La pellicola è ambientata a Roma. I coniugi Gino (Michel Serrault) ed Elvira (Lisi), dopo quarant'anni di matrimonio, devono separarsi. Uno sfratto li ha privati della casa e ora vivono, uno con una figlia e uno con l'altra, ai capi opposti della città. La lontananza però risveglia in loro sentimenti di affetto e desideri che sembravano sopiti per sempre. Ancora una volta Virna Lisi vince Nastro d'Argento come Migliore attrice protagonista.
L’indimenticabile diva, negli ultimi anni, si era dedicata soprattutto alla fiction, ma la sua carriera cinematografia è costellata da decine e decine di film straordinari, vere perle della cinematografia italiana e internazionale. Noi ne abbiamo scelti 10 che dovete assolutamente recuperare e rivedere.
Nei giorni in cui l'autopsia conferma il suicidio di Robin Williams, nuovi inquietanti retroscena emergono dalle possibili cause che avrebbero spinto l'attore a compiere l'estremo gesto. La redazione di TMZ dichiara oggi di essere in possesso, attraverso fonti vicine alla famiglia, di alcuni documenti che mostra come l'attore fosse alle prese con un male terribile, la demenza da corpi di Lewy. Si tratta di una malattia neurodegenerativa che nei sintomi e nelle dinamiche, viene spesso correlata alla morbo di Alzheimer o a quello di Parkinson, ma è molto più pericolosa. La demenza da corpi di Lewy è caratterizzata da depositi anomali di proteine fibrillari nel cervello, localizzate nei nuclei del tronco e della corteccia cerebrale. Oltre ai disturbi del movimento, sono molto comuni le allucinazioni sui pazienti che sarebbero in grado di vedere veri e propri oggetti fantasma, quali persone, cose o animali ed i pazienti spesso cercano di conversare con queste allucinazioni. La moglie di Robin Williams aveva dichiarato alle autorità, poco dopo la sua morte, che l'attore si era lamentato per le medicine che prendeva ed il modo in cui lo facevano sentire.
Secondo quanto anticipato da Tmz, Robin Williams si sarebbe suicidato spinto dai disturbi della demenza da corpi di Lewy.
"Non credo": lo ha detto una legale di Patrick Zaki, Hoda Nasrallah, rispondendo alla domanda se domani o dopodomani possa essere annunciata una scarcerazione dello studente dell'Università di Bologna. "Non credo, visti tutti questi rinnovi", ha detto per telefono all'ANSA l'avvocatessa aggiungendo di sperare solo "in una sostituzione del collegio giudicante". Oggi si è tenuta l'udienza sul rinnovo della custodia cautelare in carcere per Zaki. Nasrallah ha aggiunto che lo studente egiziano dell'università di Bologna è in un "pessimo stato psicologico". "Non c'è stato tempo per stargli vicino", ha detto l'avvocatessa, aggiungendo che il ragazzo "non ha parlato con i suoi legali". Già meno di due settimane fa la sorella, Marise, aveva riferito che Patrick "ultimamente sta diventando sempre più depresso, sentendosi bloccato e vivendo nell'incertezza su quando tutto questo finirà". I legali di Zaki hanno chiesto di sostituire giudici che decidono sulla sua custodia cautelare e "domani o dopodomani" si saprà se questa richiesta sarà accettata, ha detto Nasrallah. "Il collegio difensivo ha chiesto la sostituzione dei giudici del processo di Patrick, dopo aver constatato i numerosi rinnovi della sua carcerazione", ha spiegato Hoda, facendo capire come gli avvocati vedono in queste decisioni un ingiustificato accanimento giudiziario.
Un attesa della decisione del tribunale, i suoi avvocati ribadiscono che lo studente “psicologicamente sta molto male” e chiedono la sostituzione dei giudici: “Domani o dopodomani si saprà l’esito della richiesta, ma non credo lo scarcerino” ha ammesso la legale Hoda Nasrallah.
Lo scorso 11 giugno Sony ha presentato la nuova PlayStation 5 durante un evento online. Già dal titolo della presentazione "The Future of Gaming" si poteva dedurre l'intenzione della compagnia giapponese di videogame: lanciare un prodotto che avrebbe cambiato il mondo del gioco. La nuova PlayStation 5 è la più grande mai realizzata prima ed è caratterizzata da un progetto audace che avvicina questo prodotto al mondo del design e dell'arredamento più che all'universo del gaming. La presentazione della Sony è stata seguita da vari pareri, discordanti, sulla nuova console. Così abbiamo deciso di intervistare un esperto di Design del prodotto, il Prof. Venanzio Arquilla del Politecnico di Milano, proprio per capire se e quanto possiamo parlare della PlayStation 5 come oggetto di design e per farci dare un'opinione sul prodotto. Venanzio Arquilla è Professore Associato al Politecnico di Milano – Scuola del Design e Segretario del Corso di Studi di Design del Prodotto: La PlayStation è a tutti gli effetti un prodotto. Il tentativo che è stato fatto, almeno rispetto evidentemente alla presentazione che è stata data fino ad oggi, è quello di costruire un oggetto iconico, di ispirazione architettonica, architetturale se volete. Tuttavia questo stile probabilmente è un po' abusato, lo rende un oggetto che o viene usato in maniera un po' totemica oppure difficilmente è integrabile in uno spazio in cui deve convivere con altri oggetti. Sicuramente la PlayStation starà vicino ad un monitor, televisore, proiettore e ad oggi non c'è grande linearità. Quindi il tentativo che è stato fatto, sebbene possa essere un tentativo di spinta verso l'alto, non ha suscitato grandi rumors positivi, sono molti i cori che dicono che si poteva fare qualcosa di diverso, di meglio. Uno dei grandi maestri del design, che si chiama Dieter Rams, che è poi il designer che ha reso famosa la Braun e a cui si è ispirato tutto il design della Apple, dice una cosa molto interessante: "Il buon design è quando c'è meno design possibile", questo vuol dire che quando un oggetto è ben progettato non ha bisogno di essere sovradisegnato da un punto di vista anche estetico. E quindi, in questo caso, quello che è voluto essere un tentativo di elevare un oggetto ha determinato un risultato che non è pienamente risolto. La forma (della PlayStation 5) non mi sembra una forma, ancora per usare le 10 regole del buon design di Rams, abbastanza onesta, cioè è sovraccarica di messaggi che non sono, a mio modo di vedere, coerenti. Considerando anche l'altezza della PlayStation 5 di 35 centimetri, che ne fa la console da videogiochi più grande mai realizzata, è assolutamente totemica. Il tentativo sembra essere stato quello di voler "fare il totem del videogioco". Oggi non è più così, bisogna un po' adeguarsi a quelli che sono i nuovi modi di vivere. A mio avviso non è stato considerato il modo in cui l'utente poi possa beneficiare di questo prodotto. Perché se oggi si parla proprio di Users experience, cioè di esperienze dell'utente, io la PlayStation la vedo, la immagino adesso in una casa di un'ipotetica famiglia o di un giocatore accanito (perché comunque sappiamo bene che la PlayStation fa riferimento ad un specifico target che è quello del gamer), e quindi la vedo vicino a una scrivania, vicino a un comodino, attaccata alla televisione di una giovane coppia o di un single. Questo oggetto, in base a dove si trova deve convivere con altri oggetti, invece quest'ultimo prodotto della Sony è pensato per stare bene da solo e questo non funziona molto bene. Venanzio Arquilla, Professore Associato al Politecnico di Milano, Scuola del Design Le "10 regole per un buon design" di Dieter Rams dicono che: 1. Good design is innovative – Il buon design è innovativo; 2. Good design makes a product useful – Il buon design rende i prodotti utili;
Sony ha presentato la nuova PlayStation 5 e il mondo dei videogame è diviso tra chi osanna la nuova console come vero capolavoro di design e chi ne critica l’originalità. Abbiamo intervistato un Professore di Design del prodotto presso il Politecnico di Milano, per avere un suo parere tecnico in merito, che, scherzando, ci rivela: “Io agli studenti avrei detto «Ripassa la prossima volta».
Il ministero degli Interni egiziano ha annunciato in un comunicato ufficiale che non saranno tollerate ulteriori proteste contro il presidente Honsi Mubarak dopo le manifestazioni di ieri in tutto l'Egitto che sono costate la vita ad almeno cinque persone. Ma i manifestanti non hanno nessuva intenzione di arrendersi, anzi, il gruppo oppositore "6 aprile", uno dei principali promotori delle proteste di ieri, ha invitato le persone a continuare la protesta fino a quando Mubarak non lascerà il Paese, scrivendo anche su Facebook: "Dobbiamo completare quanto iniziato il 25 gennaio scendendo in piazza per la libertà, la dignità e la verità – spiegano – e per questo vi chiediamo oggi di manifestare di nuovo negli stessi luoghi dove siete andati ieri". Inoltre il gruppo di opposizione ha accusato la polizia di aver aperto il fuoco contro i manifestanti e chiede che la protesta continui "fino a quando non avremo ottenuto il risultato di far cadere Mubarak". Il governo egiziano ha provato a fermare la protesta iniziando proprio dal Web, bloccato le connessioni a Twitter e Facebook (fondamentale per le proteste il ruolo dei social networks come in Tunisia) annunciando inoltre che chiunque parteciperà alle dimostrazioni sarà fermato e incriminato ( sono già 400 i manifestanti arrestati) e definendo le manifestazioni antigovernative (che si sono tenute sia al Cairo che nelle altre principali città egiziane) come "una sfida spudorata" all’autorità dello Stato. Diverso, invece l'approccio al web dei partiti storici dell'opposizione egiziana che preferiscono comunicare attraverso i propri siti internet ufficiali. dichiarando che la protesta in piazza Tahrir è scoppiata in modo spontaneo. Questo è il comunicato che hanno letto ieri i manifestanti nella Piazza della Liberazione:
Continuano le proteste in Egitto contro il regime del Presidente Mubarak. Intanto il ministero degli Interni fa sapere che le manifestazioni di protesta non verrano più tollerate.
Il 19 luglio, nelle nostre sale escono “Prima di domani”, diretto da Ry Russo-Young e basato sul romanzo best seller "E finalmente ti dirò addio" di Lauren Oliver e “USS Indianapolis”, per la regia di Mario Van Peebles dramma di guerra basato su fatti realmente accaduti, con protagonista il premio Oscar Nicolas Cage nei panni del Capitano Charles Butler McVay. Dal 20, invece, troveremo “CHiPs”, adattamento per il grande schermo di Dax Shepard della faosa serie televisiva trasmessa dalla NBC, tra il 1977 e il 1983, con Erik Estrada e Larry Wilcox, sostituiti adesso da Michael Peña e dallo stesso Shepard. Liam Neeson, invece, sarà al cineam col film di guerra “Operation Chromite” e, per i più piccoli, ci sarà il film d’animazione “Savva”, di Max Fadeev. “Prima di domani”: Cosa succederebbe se oggi fosse l’ultimo giorno per il resto della tua vita? Da questa domanda inizia il viaggio di Samantha Kingston detta Sam (Zoey Dutch) che ha una vita perfetta, un ragazzo stupendo e tre amiche fantastiche. Tutto sembra andare per il verso giusto finché non realizza di rivivere lo stesso giorno più volte senza riuscire ad andare avanti. “USS Indianapolis”: La USS Indianapolis, per tutta la Seconda guerra mondiale, era conosciuta come una delle navi più veloci di tutta la Marina degli Stati Uniti. Sotto il comando del capitano McVay, il suo equipaggio ha combattuto con coraggio in ogni grande campagna degli Stati Uniti nel Pacifico. Mentre il Presidente Truman negozia la resa della Germania, dà a McVay una nuova missione. Il governo degli Stati Uniti ha messo a punto un'arma segreta, che McVay e il suo equipaggio devono trasportare sull'isola di Guam. La missione viene portata a termine senza intoppi e a McVay viene ordinato di portare il suo equipaggio su un'isola del Pacifico, dove gli uomini faranno rapporto. Purtroppo lungo la strada un sottomarino giapponese sotto la guida del Comandante Hashimoto sorprende la Indianapolis e lancia diversi siluri contro la nave americana che affonda in soli dodici minuti. Dei 1.200 uomini a bordo, solo 900 sopravvivono all'affondamento e attendono in acqua, credendo che il loro salvataggio sia imminente. “CHiPs”: Jon Baker e Frank "Ponch" Poncherello entrano a far parte della California Highway Patrol (CHP) di Los Angeles, spinti da motivazioni diverse. Baker è un ex motociclista professionista che si è arruolato per rimettere apposto la sua vita e il suo matrimonio. Poncherello è un agente federale sotto copertura piuttosto arrogante, che ha il compito di scoprire se una recente rapina multimilionaria è stata compiuta da agenti della CHP. La recluta inesperta e il temprato professionista fanno squadra, ma si scontrano di continuo: perciò dar vita ad una collaborazione è più facile a dirsi che a farsi. Ma l’abilità da motociclista di Baker e la conoscenza delle strade di Ponch potrebbero funzionare, se non fosse che si complicano la vita a vicenda. “Operation Chromite”: 25 giugno 1950, la Corea del Nord invade la Corea del Sud con l'aiuto della Cina e della Russia. La capitale della Corea del Sud, Seul, cade in 3 giorni, e il resto del paese sopra il fiume Nakdong, in un mese. Il Generale MacArthur, a capo del Commando Supremo delle Nazioni Unite, pianifica un'operazione di atterraggio nella città portuale di Incheon. L'operazione ha il nome in codice di “Operation Chromite”, e una probabilità di successo di 5000:1. In ogni caso, assicurarsi Incheon è l'unico modo per cambiare le sorti della guerra. Sotto gli ordini di MacArthur, l'unità segreta speciale chiamata “X-RAY” riesce a infiltrarsi nella città di Incheon, occupata dai nordcoreani e si appresta ad aprire la strada per l'operazione delle forze ONU. Il Capitano Jang Hak-soo e 7 membri dell'unità si camuffano come unità di ispezione nordcoreana e cominciano a collezionare informazioni vitali. Ma quando la loro copertura salta a causa dell'unità di Difesa di Incheon capitanata da Lim Gye-jin, rimane soltanto un'ultima possibilità per condurre le forze delle Nazioni Unite sulle sponde di Incheon.
Dal 19 luglio, nelle sale ci saranno il fantasy-drama “Prima di domani” e “USS Indianapolis”, con Nicolas Cage. Dal 20, invece, ci saranno anche “CHiPs”, adattamento della famosa serie televisiva degli anni ’70-’80; il film di guerra “Operation Chromite”, con Liam Neeson e il film d’animazione “Savva”.
Zlatan Ibrahimovic al centro di uno strano caso. L'attaccante per il Milan è da tempo nella lista dei calciatori infortunati (e lo è ancora tutt'oggi) ma, nonostante ciò, il ct della Svezia Janne Andersson ha deciso di convocarlo in Nazionale per le prossime partite di qualificazione ai Mondiali 2022 contro il Kosovo e la Grecia. Il centravanti svedese con la maglia rossonera ha giocato soltanto una partita in questa stagione (quella con la Lazio del 12 settembre scorso) saltando tutte le altre gare per infortunio: prima per i problemi al ginocchio che lo hanno costretto a dare forfait all'Europeo e poi per un'infiammazione del tendine d'achille (tendinite), problema quest'ultimo che ancora non gli ha permesso di tornare a disposizione di Stefano Pioli che deve fare a meno di lui anche per il match di Champions League di questa sera contro l'Atletico Madrid del Cholo Simeone. A causa di questo infortunio e della carta d'identità dello svedese (40 anni il prossimo 3 ottobre) il Milan e lo stesso calciatore hanno deciso di non forzare i tempi di recupero con il suo ritorno in campo che sarebbe dovuto arrivare a metà ottobre proprio dopo la sosta per le Nazionali. Non sembra però voler aspettare il commissario tecnico della Svezia Janne Andersson che lo ha convocato per le gare di qualificazione ai prossimi Mondiali contro il Kosovo (9 ottobre) e la Grecia (12 ottobre).
L’attaccante del Milan Zlatan Ibrahimovic da lungo tempo nella lista degli infortunati della formazione rossonera è stato convocato dalla Svezia per le gare di qualificazione ai Mondiali contro il Kosovo e la Grecia nonostante per i meneghini risulti ancora indisponibile e fuori dai convocati anche per il match di Champions League contro l’Atletico Madrid.
L'Inter ribalta la partita con il Sassuolo in venti minuti e conquista un prezioso molto prezioso. Berardi segna su rigore nel primo tempo, Inzaghi nella ripresa effettua quattro cambi tutti assieme e dopo pochi secondi c'è il gol di Dzeko, che ha spaccato in due la partita, poi il rigore di Lautaro Martinez. Spettacolo puro al Mapei Stadium dove il Sassuolo si presenta a sorpresa con Defrel titolare (panchina per Raspadori e Scamacca), Inzaghi rilancia Perisic e schiera Correa al fianco di Lautaro. I nerazzurri partono molto bene e nei primi sei minuti hanno due nitide palle gol, poi il Sassuolo prende le misure all'Inter e comincia a essere molto pericoloso. Al 20′ Boga, uno dei migliori in campo, con una serpentina manda in crisi la difesa nerazzurra, Skriniar lo stende. Rigore. Berardi dal dischetto è perfetto, Handanovic intuisce ma non ci arriva. L'Inter reagisce, ma il Sassuolo fa paura. Dionisi la partita l'ha preparata molto bene e vuole il primo colpaccio in Serie A. I campioni d'Italia vedono il pari materializzarsi al 35′ quando Defrel è decisivo anticipando Perisic. Ma sul finire del primo tempo Handanovic rischia grosso, rischia il cartellino rosso.
L’Inter vince 2-1 in casa del Sassuolo e sale al secondo posto. I campioni d’Italia hanno sofferto a lungo, poi dopo i quattro cambi di Inzaghi (chi li ha fatto insieme) hanno trovato subito il gol con Edin Dzeko, 6° gol in campionato, e poi hanno conquistato i tre punti con il rigore di Lautaro Martinez.
L'appello civile e la parte vittoriosa in primo grado Di solito la parte che propone appello contro una sentenza è quella che non ha avuto conferma delle proprie tesi. La parte che in primo grado ha visto accogliere le proprie tesi – di solito – non ha interesse o motivazioni a contestare la sentenza emessa e a proporre appello. In alcune ipotesi può accadere che anche la parte che esce vittoriosa in primo grado potrebbe avere interesse a proporre appello, in quanto, ad esempio, potrebbe aver ricevuto in risarcimento minore di quanto richiesto con la citazione, oppure perché non sono stata accolte delle eccezioni che potrebbero paralizzare l'intero giudizio (ad esempio la chiamata in causa del terzo senza autorizzazione del giudice in caso di opposizione a decreto in giuntivo). La questione di diritto che occorre affrontare riguarda il mezzo che la parte vittoriosa in primo grado deve utilizzare per far valere in appello una eccezione esaminata e respinta dal primo giudice. Si tratta cioè di stabilire se La mera riproduzione (in modo espresso) dell'eccezione nella comparsa di costituzione in appello è utilizzabile, invece, ove l'eccezione non sia stata oggetto di alcun esame, diretto o indiretto, ad opera del giudice di prime cure, chiarendosi, altresì, che, in tal caso, la mancanza di detta riproposizione rende irrilevante in appello l'eccezione, se il potere di sua rilevazione è riservato solo alla parte, mentre, se competa anche al giudice, non ne impedisce a quest'ultimo l'esercizio ex art. 345, comma 2, c.p.c. In sede di impugnazione, qualora un'eccezione di merito sia stata respinta in primo grado, in modo espresso o attraverso un'enunciazione indiretta che ne sottenda, chiaramente ed inequivocamente, la valutazione di infondatezza, la devoluzione al giudice d'appello della sua cognizione, da parte del convenuto rimasto vittorioso quanto all'esito finale della lite, esige la proposizione del gravame incidentale, non essendone, altrimenti, possibile il rilievo officioso (per il giudicato interno), né sufficiente la mera riproposizione. Quanto alle eccezioni di rito qualora esse siano state disattese espressamente o indirettamente dal primo giudice, che, dunque, su di esse abbia pronunciato, non è dubbio che la parte soccombente su di esse, ma vittoriosa quanto al'esito finale della lite e, dunque, in posizione di soccombenza teorica, se vuole ottenere che esse siano riesaminate dal giudice, investito dell'appello principale sul merito della controparte, deve farlo proponendo appello incidentale e non ai sensi dell'art. 346 cod. proc. civ. Se la parte vittoriosa non segue la strada dell'appello incidentale per riproporre eccezioni di merito o processuali esaminate e respinte in primo grafo, accade che l'eventuale eccezione informalmente riproposta diventa inammissibile (ad esempio un'eccezione di rito relativa all'inammissibilità della chiamata diretta di un terzo da parte dell'opponente affrontata e respinta in primo grado, la parte vittoriosa nel merito in primo grado, ha l'onere di proporre uno specifico motivo di appello incidentale a pena di inammissibilità).
La Cassazione del 12.2.2018 n. 3350 ha affermato che quando in appello si discute di un’eccezione di rito (ad esempio dell’inammissibilità della chiamata diretta di un terzo da parte dell’opponente ad un decreto ingiuntivo) affrontata e respinta in primo grado, l’appallato, vittorioso nel merito in primo grado, ha l’onere di proporre uno specifico motivo di appello incidentale.
Nicole Minetti si gode l'estate e come sempre condivide i suoi scatti più hot con chi la segue, su Instagram. Solo pochi giorni fa, ha pubblicato una foto che la ritraeva in stile bagnina sexy di Baywatch. Sembrano ormai lontani i giorni in cui si lamentava di avere un lato B enorme. Alcuni giorni fa, infatti, ha messo in bella mostra il suo fondoschiena, in una foto che dimostra che Nicole Minetti può contare su un fisico scultoreo. Lungi da lei, limitarsi a pubblicare l'immagine. Allo scatto, ha voluto associare "un insegnamento". Una pillola di saggezza che suona come una filosofia di vita. La scritta che accompagnava il post era: "Ure body ure rules don't let society fuck u up", ossia:
Nicole Minetti non si limita più a pubblicare sul suo profilo Instagram, foto hot che ritraggono le sue curve. Ora accompagna le immagini con delle pillole di saggezza.
Analizzando le sequenze genetiche di campioni virali ottenuti da oltre 5mila pazienti con COVID-19, l'infezione provocata dal coronavirus SARS-CoV-2, è stato dimostrato che il patogeno emerso in Cina continua a mutare costantemente, e che una delle mutazioni rilevate potrebbe averlo reso più infettivo e trasmissibile di prima. Nello specifico, si tratta della famigerata mutazione “D614G” scoperta in primavera da un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani del Dipartimento di Biologia Teorica e Biofisica del Laboratorio Nazionale di Los Alamos. Già allora si pensava che potesse rappresentare un catalizzatore per la trasmissibilità. A determinare che questa mutazione potrebbe aver reso il coronavirus SARS-CoV-2 più contagioso è stato un gruppo di studiosi dell'Università del Texas ad Austin, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Patologia e Medicina Genomica presso lo Houston Methodist Research Institute, del Consortium for Advanced Science and Engineering dell'Università di Chicago e di altri istituti statunitensi. Gli scienziati, coordinati dai professori Ilya J. Finkelstein e James M. Musser, sono giunti alle loro conclusioni dopo essersi concentrati sulle sequenze genomiche di pazienti positivi nell'area metropolitana di Houston, dove vivono ben 7 milioni di cittadini. Dall'analisi dei campioni di pazienti colpiti durante la prima ondata è stato determinato che la mutazione D614G era presente nel 71 percento dei casi, dunque già allora era quella dominante. Ma durante la seconda ondata estiva, come emerso dal sequenziamento genomico, la prevalenza è arrivata al 99,9 percento. In pratica, la totalità dei cittadini di Houston contagiati dal SARS-CoV-2 (se si eccettua una piccolissima frazione) è portatrice della mutazione D614G. Essa risiede sulla proteina S o Spike del patogeno, quella che sfrutta per legarsi al recettore ACE-2 delle cellule umane, scardinare la parete cellulare, riversare il materiale genetico all'interno e avviare il processo di replicazione, che determina l'infezione (COVID-19). Proprio la posizione cruciale della mutazione spiegherebbe la ragione del suo “successo”. Del resto, secondo lo studio britannico “Evaluating the effects of SARS-CoV-2 Spike mutation D614G on transmissibility and pathogenicity”, i virus dotati di questa mutazione avrebbero una maggiore capacità di trasmissione.
La seconda ondata che stiamo vivendo in Europa e in altri Paesi potrebbe essere stata innescata da un ceppo di coronavirus più contagioso, a causa di una mutazione (chiamata D614G) rilevata sulla proteina S. La mutazione è presente nel 99,9% dei positivi di Houston; durante la prima ondata aveva una prevalenza del 71%.
Il futuro del rinnovato Movimento 5 stelle passa anche dal limite del doppio mandato. Ne è consapevole il nuovo leader Giuseppe Conte che ieri, intervistato nel programma di Rete 4 Quarta Repubblica, ha detto che il tema dovrà essere risolto e che sarà sottoposto alla votazione degli iscritti. "Avremo delle proposte che faremo alla comunità interna – ha detto l'ex presidente del Consiglio – È necessario trovare una soluzione che tenga in equilibrio il principio per il quale la politica non deve essere un mestiere di vita e l'esigenza di trovare una formula per salvaguardare l'esperienza acquisita". Conte ha evitato di sbilanciarsi troppo su uno dei principi fondanti del Movimento, di cui ha preso le redini, né ha indicato quali saranno i tempi per coinvolgere la base in questa decisione. Solo a novembre 2020, durante gli Stati generali del M5s, l'ex reggente Vito Crimi diceva che non ci sarebbe stata nessuna deroga al limite dei due mandati "per le istituzioni regionali, nazionali e europee". Un ruolo importante nelle valutazioni da compiere potrà essere giocato dal nuovo Comitato di garanzia che sarà scelto domani dagli attivisti e che avrà il compito di sovrintendere alla corretta applicazione delle disposizioni dello statuto. Una cosa è certa: Conte, fresco di elezione online, dovrà tenere insieme le istanze della base pentastellata più vicina alle origini con quelle dei big che dopo due elezioni rischierebbero di chiudere la loro esperienza politica. Il limite del doppio mandato è stato, sin dall'inizio, uno dei segni distintivi dei 5 stelle, impedendo agli eletti di fare carriera in politica e distinguendo così il Movimento dai partiti tradizionali. "Io sono uscito da Palazzo Chigi – ha detto Conte nel corso della sua intervista – e sono tornato tra la gente per riossigenarmi. Questo ci fa bene. Oggi non sono neppure parlamentare e ho rifiutato il seggio che si era liberato per le suppletive a Roma proprio per stare in mezzo alle persone e sentire i loro bisogni e le loro urgenze".
Il nuovo leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, annuncia che gli iscritti saranno chiamati ad esprimersi su una possibile modifica del limite del doppio mandato. “È necessario – ha detto – trovare una soluzione che tenga in equilibrio il principio per il quale la politica non deve essere un mestiere di vita e l’esigenza di trovare una formula per salvaguardare l’esperienza acquisita”.
Il sequel “Hotel Transylvania 2”, diretto da Genndy Tartakovsky, usciva nelle sale nel 2015 e, stavolta, Nonno Drac, è davvero preoccupato. Suo nipote Dennis, metà umano e metà vampiro, non mostra nessuna vampiresca caratteristica di famiglia. Così, mentre Mavis è occupata con Johnny a far visita ai suoi suoceri umani, il nonno arruola i suoi amici Frank, Murray, Wayne e Griffin per coinvolgere Dennis in un campo di addestramento per mostri. Nel frattempo lo scontroso e vecchio papà di Drac, il Conte Vlad, sta per fare una visita a sorpresa all'hotel di famiglia, ignaro che il suo piccolo pronipote non è un purosangue e che anche gli essere umani possono essere ospitati all’Hotel Transylvania. Il film è stato un successo clamoroso ma ci sono 5 curiosità che dovete sapere. Il travestimento di Jonathan da vampiro si ispira a quello del grande Gary Oldman nel cult “Dracula di Bram Stoker”, del 1992, diretto da Francis Ford Coppola. Il nome del mostruoso ma divertentissimo personaggio di Bela, pipistrello antropomorfo e fedele servitore di Vlad, deriva da Bela Lugosi, famoso attore che vestì i panni del Conte Dracula – e altri mostri – in tantissime produzioni della Universal Pictures. Il famoso gruppo Fifth Harmony canta il pezzo portante composto apposta per il film, “I’m In Love With a Monster”. La canzone ha avuto un ottimo successo, arrivando anche al primo posto della top ten in Brasile, Perù e Repubblica Domenicana. Nel film, Jonathan e Mavis vanno a Santa Cruz, in California, per vivere con gli umani. La città è stata anche la location del film “Ragazzi perduti”(1987), di Joel Schumacher, che parla di vampiri e vampirismo.
Il sequel diretto da Genndy Tartakovsky, uscito nel 2015, vedrà Drac alle prese col nipote Dennis, troppo poco “vampiresco” per i suoi gusti, ma dovrà fare i conti anche con la visita a sorpresa di suo padre Vlad. Il film ha avuto un successo clamoroso, ma ci sono 5 curiosità che dovete sapere.
Il ministro della Salute ha stilato la classifica degli oggetti e degli alimenti con cui i bambini al di sotto dei 4 anni rischiano facilmente il soffocamento. Giocattoli smontabili, pile, magneti, tappi delle penne e detersivi, si sa, sono tra le cose più pericolose con cui un bambino può entrare in contatto. Per quanto riguarda invece i cibi, quelli che con più frequenza sono responsabili degli incidenti gravi hanno delle caratteristiche precise. Sono piccoli, rotondi, di forma cilindrica, come l’uva, gli hot dog, le ciliegie, le mozzarelline, gli arachidi o i pistacchi; oppure sono appiccicosi e, una volta tagliati, si sfilacciano, aumentando l’adesione alle mucose. Pere, pesche o il grasso del prosciutto sono solo alcuni di questi ultimi. Fondamentale, in ogni caso, è la modalità di somministrazione di cibi e il modo in cui vengono cucinati. Anche dei biscotti fatti in casa o un finocchio possono essere potenzialmente pericolosi per un bambino. L’importante sarà tenere sotto controllo il piccolo durante i pasti ed imparare le opportune manovre salvavita per disostruire le vie aree.
In Italia, ogni settimana un bambino muore soffocato dopo aver ingoiato oggetti pericolosi, ma nell’80% dei casi si tratta di cibi. Arachidi, uva, hot dog, scopriamo quali sono gli alimenti con cui i bimbi rischiano facilmente il soffocamento.
Ad eccezione dell’Antartide, l’uomo aveva già occupato e modificato la maggior parte della massa continentale della Terra 12mila anni fa. Lo ha concluso un nuovo studio internazionale che mette in discussione i presupposti precedenti secondo cui buona parte del pianeta era rimasta relativamente inalterata fino alla rivoluzione industriale. Tuttavia, i cambiamenti dell’Antropocene trasformarono gli ecosistemi in modo sostenibile, piuttosto che causarne il collasso come accaduto più di recente. “Il nostro lavoro mostra che la maggior parte delle aree finora ritenute incontaminate, selvagge o naturali ha in realtà una lunga storia di insediamento e uso umano” ha affermato Erle Ellis, scienziato ambientale e professore dell’Università del Maryland, negli Stati Uniti, una delle dieci istituzioni internazionali che ha ricostruito l’uso storico globale del suolo. Prima dell’agricoltura intensiva, rilevano gli studiosi, l’azione umana veniva esercitata attraverso pratiche come la combustione stagionale, la caccia diffusa e la semina. “Le società utilizzarono i loro territori in maniera da sostenere la maggior parte della biodiversità nativa, persino aumentandone la biodiversità stessa, la produttività e la resilienza – ha aggiunto Ellis – . Le nostre mappe globali mostrano che, anche 12mila anni fa, quasi tre quarti della natura terrestre era abitata, utilizzata e modificata dalle persone. Le aree incontaminate erano pressoché rare, così come lo sono oggi”. Queste mappe, che possono essere visualizzate in modo interattivo online, rivelano il tipo di alterazione degli ecosistemi da parte degli esseri umani nel tempo e la loro interpretazione è stata pubblicata in un nuovo studio su PNAS. “Nel complesso, il problema non è l’uso umano di per sé – spiega la professoressa e coautrice dello studio Nicole Boivin dell’Istituo Max Planck per la scienza della storia umana a Jena, in Germania – . Il problema è il tipo di uso del suolo che vediamo nelle società industrializzate, caratterizzato da pratiche agricole insostenibili, estrazione e appropriazione assoluta”. L’attuale crisi della biodiversità, sostengono gli autori dello studio, può difficilmente essere spiegata dalla sola perdita di terre selvagge disabitate ma è il risultato invece di appropriazione, colonizzazione e uso intensivo dei territori della biodiversità a lungo modificati e sostenuti dalle società precedente. Implicitamente, gli esseri umani possono fermare (e invertire) i danni causati finora pur continuando a trarre vantaggio da questi territori. Spesso la strada più rapida per farlo è quella di abbracciare la conoscenza delle popolazioni che hanno gestito le aree in modo sostenibile per così tanto tempo, laddove tale conoscenza sopravvive. “Dare questa possibilità alle popolazioni indigene, tradizionali e locali che conoscono la loro natura, nel modo in cui gli scienziati stanno iniziando a comprendere, è essenziale” ritiene Ellis. Complessivamente, solo il 5% della massa continentale del pianeta è attualmente gestito, anche parzialmente, da popolazioni indigene sebbene circa l’80% della biodiversità sopravviva in queste aree. “Dobbiamo assicurarci che i nuovi tentativi di salvaguardare il pianeta e la biodiversità non siano solo l’appropriazione delle terra indigene – ha affermato Darren Ranco, professore associato di antropologia e coordinatore della ricerca sui nativi americani presso l’Università del Maine – . Non possiamo ricreare la peggiore delle politiche coloniali intesa a escludere i popoli indigeni, il che senza dubbio peggiorerebbe la situazione per l’ambiente e l’umanità”.
La conclusione arriva da un nuovo studio internazionale che mette in discussione precedenti valutazioni secondo cui la maggior parte della massa continentale del pianeta era rimasta relativamente inalterata fino alla rivoluzione industriale: “In realtà c’è una lunga storia di insediamento e di uso del suolo da parte degli uomini, con quasi tre quarti della natura terrestre abitata, utilizzata e modificata dall’azione dell’uomo già 12mila anni fa”.
Ieri è stata registrata la puntata di Uomini e Donne de il trono dell’amore non ha età che ha visto protagonista indiscusso Leonardo Greco, visto che Federico Romano ha già scelto Ylenia fra mille polemiche. La puntata inizia con un divertente scenetta fra una corteggiatrice e Maria De Filippi. La ragazza è entrata in studio con un telo nero sul viso, chiedendo di poter accedere al trono over dato che Leo ha mostrato interesse solo per le quarantenni, che secondo lei sono lì solo per mettersi in mostra. Si parte poi con le esterne, la prima è quella fra Leonardo e la sua croce e delizia Bubi. Leonardo si trova a arrotolare un filo di lana che lo conduce fino alla sua corteggiatrice che lo attende in un residence per un aperitivo. Bubi non cambia strategia e cerca di mettere in cattiva luce Diletta invece di concentrarsi sul corteggiamento al tronista. Diletta viene accusata di essere troppo preparata e quindi un po posticcia anche nei modi. Tornati in studio Diletta minaccia di querelare Bubi per le offese rivoltegli ma la quarantenne milanese risponde con una nuova accusa rivelando che la ragazza ha avuto una storia con Cristiano Angelucci, un ex tronista. Diletta non smentisce ma parla di una storia estiva di poco conto, Leonardo Greco però è contrariato che Diletta non glielo abbia detto. Si vede poi l’esterna fra Leonardo e Diletta che si svolge in un clima molto disteso e quasi emozionante soprattutto quando la ragazza gli racconta la sua infanzia. I due si piacciono e scatta quasi il bacio. Una nuova corteggiatrice parte alla carica per Leonardo, si chiama Chiara ha 19 anni e un carattere esuberante. Nella sua prima esterna si produce in uno spogliarello un po goffo ma che fa molta simpatia a Leonardo. La ragazza gli confessa di trovare Marika e Bubi un po false, non davvero interessate a lui. Leonardo si dice ben impressionato da Chiara e ammette che non si aspettava di essere attratto da una ragazza così giovane.
Nella prossima puntata di Uomini e Donne Leonardo Greco scopre grazie a Bubi che Diletta è stata fidanzata con Cristiano Angelucci.
La Mostra del cinema di Venezia poteva smarcarsi dalla polarizzazione politica pro-contro Matteo Salvini? Pare proprio di no ed è oramai indiscutibile la capacità dell'attuale ministro dell'Interno, leader della Lega, di essere oggetto di grandi discussioni e divisioni in qualsiasi ambito, con un solo precedente storico come reale termine di paragone: Silvio Berlusconi. A gettarsi nel vortice del salvinismo è Michele Riondino, padrino della 75esima edizione della mostra cinematografica più antica al mondo, in partenza il 28 agosto al Lido. Con una dichiarazione rilasciata alla Stampa Riondino, dichiarandosi elettore del Movimento 5 Stelle, ha espresso la sua contrarietà a Matteo Salvini: Sono contento di non incontrare il ministro Salvini nè altri rappresentanti del cosiddetto governo del cambiamento. Salvini non mi rappresenta e non rappresenta la maggioranza di quelli che hanno votato 5 Stelle. E lo dico da elettore dei 5 Stelle. Chi ha votato 5 Stelle non si sarebbe mai messo con la Lega. Non avrei mai accettato il contratto di governo con la Lega e non avrei mai votato 5 Stelle se avessi saputo che loro lo avrebbero fatto. Invito a nozze per Salvini, che non si è lasciato scappare la possibilità di rispondere, naturalmente tramite Twitter, tentando di rispondere a Riondino facendo sponda su un personaggio sul quale si era già espresso: Asia Argento. Postando sui social una foto di qualche tempo fa che ritrae Riondino con la Argento, in questi giorni travolta dalla vicenda Jimmy Bennett, il capo del Viminale ha commentato così: Il "padrino" della Mostra del Cinema di Venezia, tal Michele Riondino qui in compagnia della tranquilla Asia Argento, si dichiara "contento di non incontrare Salvini”. Invece lo incontrerei volentieri, sono curioso e testardo, nella speranza di riportarlo su retta via…
L’attore, padrino della 75esima edizione della mostra del cinema di Venezia in partenza il 28 agosto, rilascia una dichiarazione in cui da elettore 5 Stelle si dice non rappresentato da Salvini, aggiungendo di essere contento all’idea di non doverlo incontrare. Il Ministro risponde con un tweet attaccandolo con una foto insieme ad Asia Argento.
Usa il suo profilo instagram per pubblicità e per raccontare se stessa, questa volta Cecilia Rodriguez lo usa per una comunicazione molto importante. Si è smarrito Aspirina, il suo piccolo cane, e non ha paura di lasciare anche un recapito telefonico personale pur di trovarlo. Chiarisce su instagram di contattare e chiamare solo per fornire notizie utili al fine di ritrovare il piccolo. Ho appena perso aspirina in via Torino a Milano, se qualcuno la vede, per favore vi prego di chiamarmi al 3920329708 avete un po' di sensibilità e non chiamate per rompere i coglini. Grazie Anche Belen Rodriguez si associa e posta su instagram un annuncio: Ragazzi vi chiediamo aiuto. Si è perso un cagnolino, di nome aspirina, zona duomo. Se la trovate scrivete a la mail di mia mamma veronicacozzani@hotmail.com grazie Il piccolo Aspirina era stato adottato da Belen Rodriguez durante la lunga vacanza in Argentina, al tempo della gravidanza. Aspettava Santiago De Martino quando la soubrette tornò dall'Argentina con quel piccolo cucciolo chiamato "Aspirina". Proprio Belen Rodriguez lo presentò su Facebook in un post che fece il pieno di like e condivisioni. Il cane, che ha vissuto più di tre anni con la famiglia Rodriguez. Poche ore dopo, il cane è stata ritrovato presso il "Bar Lucania". A renderlo noto la stessa Belen attraverso i social network. Grazie a tutti!!!! L'abbiamo trovata al bar Lucania!!! Vi siamo davvero grati…….
La sorella di Belen ha smarrito il suo cane in via Torino a Milano: “Vi prego di contattarmi se qualcuno lo vede”. Il cane è stato ritrovato poche ore dopo presso il Bar Lucania.
Si terranno venerdì 3 marzo alle ore 11 a Milano i funerali di Leone Di Lernia, l’artista pugliese morto il 28 febbraio 2017. È il figlio Davide a scrivere un post su Facebook per informare i tantissimi fan del cantante in merito alla data in cui si terrà la commemorazione funebre in suo onore. Si tratta di un invito aperto che Davide rivolge a quanti in vita hanno sostenuto il genitore: Il funerale di Leone Di Lernia sarà Venerdì 03/03/2017 alle ORE 11.00 presso la Chiesa di Sant'Antonio Maria Zaccaria in Via S. Giacomo 9, Milano. Mentre la sepoltura sarà presso il Cimitero di Ponte Sesto, Via Di Vittorio Rozzano. Grazie a tutti Davide Di Lernia. La precisazione è dovuta e arriva in risposta a quanti, fino a oggi, hanno chiesto al figlio dell’artista informazioni circa i funerali di Leone. La morte di Leone Di Lernia è stata annunciata da Lo Zoo di 105 martedì 28 febbraio. La celebre trasmissione radiofonica ha dato la notizia del decesso via social network: Sembra uno scherzo, uno dei mille fatti dallo Zoo, ma con il cuore spezzato, dobbiamo annunciare che Leone ci ha lasciato questa mattina! Riposa in pace fratello.
È Davide, figlio di Leone Di Lernia, a rendere nota la data in cui si terranno i funerali di Leone Di Lernia. I fan potranno dare l’ultimo saluto all’artista il 3 marzo a Milano.
Oggi sono iniziati i fatidici esame di maturità che tanto hanno ispirato gli artisti nostrani con canzoni e film al riguardo. E considerando l'esplosione delle star nostrane giovanissime e under-20 degli ultimi anni, soprattutto dovuta a programmi quali Amici ed X-Factor, non è di certo raro in questi giorni vedere tra i banchi di scuola anche dei volti più che noti. Sono molti, infatti, i vip del mondo dello spettacolo e della canzone che in questi giorni si apprestano a sostenere gli esami di stato, traguardo comunque importante e necessario anche per chi sembra ormai aver avuto già tutto dalla vita. Fra le celebrità impegnate con la maturità troviamo quest'anno anche Valerio Scanu, che oggi ha a che fare con la prima e domani con la seconda prova dell'esame di maturità 2010: il giovane talento uscito secondo da Amici e trionfatore dell'edizione di Sanremo 2010. Valerio Scanu per l'esame di maturità si dice abbastanza tranquillo dal momento che ha trovato il tempo per prepararsi tra un tour e l'altro. Ammette inoltre di amare in modo particolare il latino e il francese, mentre di non essere affatto ferrato in filosofia. Il tutto a causa di un professore che non solo non gli ha fatto amare particolarmente la materia, ma che è anche andato a dire ad alcune studentesse fan di Valerio che la giovane star sarebbe stata "un tonto".
C’è anche Valerio Scanu tra i giovani che in questi giorni sosterranno gli esami di maturità.
Immaginate un lunedì mattina, di per sé già difficile, semmai freddo e piovoso, di corsa per andare a lavoro perché la sveglia proprio non avreste voluto sentirla; entrate nella metropolitana e con la testa basta e assonnata mettete il piede nel primo vagone arrivato. Al primo passo un sensazione di stupore e disorientamento vi assale perché vi sembrerà di aver fatto un viaggio spazio-temporale: niente sedili, pali, cartelloni pubblicitari o finestre, tutto intorno a voi è ricoperto di vegetazione come se non stesse sulla metropolitana ma nel pieno della Foresta Amazzonica. Non state ancora dormendo né si tratta di un sogno ma di quello che è successo ai passeggeri del trasporto pubblico di Chicago la scorsa settimana. Camminare su un morbido prato tra liane e piante fiorite, colline erbose al posto di sedili e finestre, pavimento e soffitto ricoperto di fiori e frutti di bosco, cespugli e piante rampicanti proprio come nella giungla ma i fortunati visitatori si trovavano su una normale metropolitana che li avrebbe condotti al proprio posto di lavoro.
Sedili, finestre e pavimenti completamente ricoperti di vegetazione, ecco come il trasporto pubblico di Chicago ha accolto di recente i suoi passeggeri.
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Da domani ben due talent show occuperanno i palinsesti di Rai e Mediaset. Chi vincerà la sfida dell’auditel?
È stato annunciato ufficialmente il nome del Presidente di Giuria al prossimo Festival di Cannes. Anzi, i nomi: per la prima volta nella storia della kermesse sarà una coppia ad occupare il posto d'onore tra i giurati che attribuiranno la Palma d'Oro, ovvero Joel e Ethan Coen. La scelta è stata fatta per omaggiare le tante coppie di registi fratelli della storia del cinema, a partire dai Lumière che "inventarono" il cinema proprio 120 anni fa. Il prestigioso festival è giunto alla 68esima edizione e si svolgerà dal 13 al 24 maggio 2015. Per i Coen sarà un po' come ritornare a casa: proprio sulla Croisette, nel 1991 ricevettero la Palma d'Oro per "Barton Fink – È successo a Hollywood", cui seguì nel 1996 il premio per la miglior regia a "Fargo". Anche l'ultima pellicola, "A proposito di Davis" è stata in concorso a Cannes, dove ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria. Gli stessi Coen hanno dichiarato: Cannes è un festival che è sempre stato importante per noi, sin dall'inizio della nostra carriera. Presiedere la giuria è un onore del tutto speciale, dal momento che fino ad ora non abbiamo mai presieduto un bel niente! Registi, sceneggiatori, produttori, praticamente inseparabili in ogni loro progetto: i Coen sono la quintessenza del cinema d'autore americano, capaci di collezionare Oscar (tra cui quello per il Miglior film a "Non è un paese per vecchi"), sfornare cult immortali come "Il grande Lebowski", passare indifferentemente dal noir di "L'uomo che non c'era" al western di "Il Grinta" e diventare celebri per il loro umorismo nerissimo e spesso cinico. Non sarà un caso che uno dei loro film più celebri, "Fargo", è appena diventata una miniserie per la tv, premiata di recente con il Golden Globe. Il loro nuovo film è attualmente in produzione, si intitola "Hail Cesar!" e comprende un cast semplicmenente da urlo: George Clooney, Christopher Lambert, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Josh Brolin e Channing Tatum.
Joel e Ethan Coen, celebri per “Fargo”, “Non è un paese per vecchi” e “A proposito di Davis”, guideranno la giuria sulla Croisette. È la prima volta di un duo, in omaggio alle tante coppie di fratelli registi nella storia del cinema, dai Lumière ai Taviani.
Il portale elvetico "20minuten" scopre lo scandalo dei falsi contadini svizzeri, in realtà interpretati da aitanti modelli greci. E' bagarre oltralpe per il calendario sexy "Bauernkalender & Alpenboys 2014", che dovrebbe rappresentare la bellezza svizzera nei campi. Tra i 13 splendidi uomini ingaggiati per le foto ben 6 sono modelli professionisti, e per giunta greci. Il falso viene scoperto confrontando video e servizi fotografici del brand di biancheria intima "Modus Vivendi", che ha ingaggiato proprio gli stessi modelli. E non è tutto; anche lo scenario è scopiazzato dal suddetto brand che ha scattato le foto per i suoi cataloghi proprio in terra ellenica. A commentare stupito l'accaduto anche l'agricoltore e Mister Svizzera Renzo Blumenthal: Sono stupefatto, non avrei mai pensato che impiegassero dei professionisti. Nel calendario avremmo voluto solo 12 veri contadini svizzeri.
Bellissimi e aitanti in uno scenario bucolico. I protagonisti del calendario svizzero però non sono veri contadini elvetici, bensì dei modelli greci ingaggiati per l’occasione.
Salgono a quattro i candidati vaccini Covid sviluppati in centri di ricerca cubani che hanno ricevuto l’ok ai test clinici, di cui due, chiamati Soberana 1 e Soberana 2 in uno stato più avanzato di sperimentazione e già inseriti nel registro dei trial clinici dell’Organizzazione Mondiale di Sanità. Gli altri due, battezzati, Abdala e Mambisa, sono invece stati recentemente autorizzati dal Cecmed, il Centro di controllo statale dei farmaci, che ha dato il via libera agli studi di fase 1 rispettivamente nella città di Santiago di Cuba e nella capitale L’Avana. La ricerca finanziata totalmente dallo Stato che vive sotto embargo dal 1960 ha permesso dunque di arrivare alla formulazione di quattro candidati vaccini, con Abdala e Mambisa sviluppati dal Centro per l’Ingegneria Genetica e la Biotecnologia di Cuba, e Soberana 1 e Soberata 2 dall’Istituto Finlay di L’Avana. In particolare, Soberana 1 e Soberana 2 sono basati entrambi su subunità proteiche, pur differenziandosi per l’adiuvante utilizzato, ovvero per l’agente aggiunto per stimolare la risposta immunitaria. In altre parole, i ricercatori dell’Istituto Finlay hanno deciso di ricorrere a una porzione della proteina virale Spike, chiamata RBD, che il coronavirus Sars-Cov-2 utilizza per legare il recettore ACE2 delle cellule umane e penetrare al loro interno, sviluppando due differenti formulazioni con altrettanti diversi adiuvanti. Per Soberana 1 hanno scelto le membrane esterne del meningococco sfruttando la piattaforma del vaccino antimeningococcico Va-mengoc B-C, un prodotto ampiamente utilizzato a Cuba e nel resto del mondo. Gli sviluppatori del vaccino hanno infatti ritenuto che l’uso di questo adiuvante potesse escludere eventuali reazioni avverse e tossicità nel corso della sperimentazione. Attualmente, per Soberana 01 è in corso lo studio di fase 1-2, un trial clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo per valutare sicurezza ed immunogenicità del vaccino su circa 700 volontari sani (19-59 anni e 60-80 anni) in uno schema a due dosi, somministrate a distanza di 28 giorni una dall’altra. Se i risultati saranno quelli attesi, Soberana 01 passerà alla fase terza e ultima fase di sperimentazione, con l’obiettivo di ottenere i primi dati di efficacia nel mese di marzo 2021. Per Soriberana 2, invece, i ricercatori hanno optato per un adiuvante diverso, cioè la tossina del tetano disattivata, essendo anche questa una strategia già utilizzata con successo dall’Istituto Finlay per due prodotti che si utilizzano nei bambini contro lo pneumococco e contro il batterio emofilo dell’influenza (Haemophilus influenzae). La fase di sperimentazione di fase 1 ha previsto l’arruolamento di 40 volontari sani (19-59 anni) per valutare la sicurezza e esplorare l’immunogenicità del vaccino in uno schema di due dosi, anche queste a distanza di 28 una dall’altra. Questi saranno gli stessi obiettivi che verranno perseguiti nella sperimentazione di fase 1 dei due vaccini sviluppati dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (CIGB), chiamati come detto Abdala (CIGB-66) e Mambisa (CIGB-669) che, tra le varie caratteristiche, si diversificano per modalità di somministrazione, il primo per via intramuscolare e il secondo per via nasale. La prima fase di sperimentazione, avviata a inizio dicembre per Abdala, coinvolgerà 132 volontari di età compresa tra i 18 e 54 anni e si concluderà il prossimo 16 febbraio. Se gli esiti saranno quelli sperati, la seconda fase di studio dovrebbe coinvolgere 600 volontari.
Con l’ok ai trial clinici di due nuovi candidati, lo spray nasale Mambisa e Abdala, passano a quattro i vaccini contro Covid-19 sviluppati in centri di ricerca cubani. Messi a punto dal Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (CIGB), si aggiungono ad altri due testati dall’Istituto Finlay, Soberana 01 e Soberana 02. I primi risultati di efficacia attesi per marzo 2021.
Quale miglior modo di festeggiare i 20 anni di carriera se non quello di imbarcarsi in un tour mondiale di 20 date? E così Laura pausini partirà l'8 dicembre dal Palalottomatica di Roma prima di volare in Europa, America, Sud America e Canada. Per l'occasione, una delle artiste italiane più amate al mondo uscirà anche con un "Greatest Hits" che racchiude i suoi brani più famosi, quelli che ne hanno costellato la carriera. L'album sarà pubblicato dalla Warner, sarà disponibile, ovviamente, sia in formato fisico che in quello digitale. "Laura – dice Ferdinando Salzano di F&P Group che produce e organizza il tour – ha espresso il desiderio di stare più a contatto con il suo pubblico" e per questo "ci ha chiesto di ricreare un teatro dentro i palasport e abbiamo deciso di seguire questa linea artistica". Il tour che rimarra a Roma anche il 9 e l'11 dicembre proseguirà a Milano (16, 18, 19 dicembre al Mediolanum Forum). A Parigi (1 febbraio, Le Zenith), a Bruxelles (2 febbraio, Forest National), a Ginevra (5 febbraio, Arena Genf), a Zurigo (6 febbraio, Hallenstadion), Madrid (8 febbraio, Palacio Deportes), San Paolo (19-20 febbraio, Credicard Hall), Buenos Aires (22 febbraio, Luna Park), Vina del Mar (24 febbraio, Festival Internacional de La Cancion), Santiago (25 febbraio, Arena Movistar), Mexico Df (28 febbraio, Arena Ciudad de Mexico), Miami (2 marzo, James L. Knight Center), New York (6 marzo, Madison Square Garden) e Toronto (9 marzo, Casino Rama).
Partirà da Roma i tour di 20 date pensato per festeggiare la lunga carriera di una delle artiste italiane più amate al mondo.
Una serie di foto pubblicate su Instagram riaccendono una luce differente sulla storia tra Stefano De Martino e Gilda Ambrosio. Se il settimanale Chi dà per certa la fine della loro storia d’amore, alcuni scatti postati sui social sembrerebbero raccontare un’altra storia. Le foto fanno riferimento al party organizzato per festeggiare il 32esimo compleanno di Macia Del Prete, amica di Stefano e coreografa. Alla festa organizzata a Milano per lei ha presenziato Stefano e, insieme a un’altra decina di amici, anche la bella Gilda. Non è detto che i due stiano insieme, eppure il fatto che partecipino a un party organizzato per pochi intimi potrebbe voler dire che la loro storia non è davvero finita. Sempre il settimanale diretto da Alfonso Signorini, avanzò l’ipotesi che De Martino si fosse riavvicinato a Belén Rodriguez. Pubblicando la notizia della presunta rottura con Andrea Iannone, il noto magazine aggiunse che Stefano era tornato a frequentare la casa dell’ex moglie, pur non parlando mai direttamente di un ritorno di fiamma. Il fatto che sia tornato a farsi vedere con Gilda dopo settimane di silenzio potrebbe indicare, al contrario, che Stefano sia ancora sentimentalmente occupato. Da anni lontano dal mondo della cronaca rosa, Stefano si tiene lontano il più possibile da pettegolezzi di sorta ed eventuali conferme. Fino a qualche mese fa era solito intervenire sui social solo per smentire le fiamme che gli venivano attribuite di volta in volta, per poi smettere di smentire all’epoca in cui è nato l’amore confermatissimo con la Ambrosio. Da quel momento, però, ha preferito non offrire ulteriori agganci alla stampa, deciso a vivere la vita privata lontano dai riflettori, così come ha deciso di fare l’ex moglie Belén.
Stefano De Martino è stato fotografato ancora una volta in compagnia di Gilda Ambrosio. Si vocifera che tra i due sia finita, ma queste foto scattate solo un giorno fa sembrerebbero raccontare un’altra storia.
E’ stata un’edizione davvero straordinaria. Il Festival 2013 sarà ricordato come uno dei più belli e importanti della storia della kermesse, ma soprattutto perché, per la prima volta, la Palma d’Oro è andata ad un film che racconta una storia gay, “La Vie d’Adèle” di Abdellatif Kechiche con le superlative protagoniste Lea Seydoux e Adèle Exarchopoulos che ha convinto la giuria presieduta quest’anno dal grande Steven Spielberg. Il Gran Premio della Giuria è andato ai mitici fratelli Coen e al loro stupendo “Inside Llewyn Davis”, basato sulla vita del musicista e cantautore Dave von Ronk, attivo negli anni ’60. I protagonisti sono un grande Oscar Isaac, Justin Timberlake e Carey Mulligan. Il Premio della Giuria è, invece, andato al commovente “Like father, Like Son” (“Tale padre, tale figlio”) di Hirokazu Kore-eda, mentre il miglior regista quest’anno è risultato essere Amat Escalante per il suo controverso “Heli”. A Jian Zhang-ke va il premio per la miglior sceneggiatura per “A Touch of Sin”, mentre “Grigris”, il favorito dei bookmakers, resta a bocca asciutta, come “La Grande Bellezza” di Sorrentino. Il premio come Miglior Attrice quest’anno è stato conquistato dalla stupenda Bérénice Bejo per il film “Le Passé” (“The Past”) mentre il miglior attore è Bruce Dern per “Nebraska”, che straccia i favori Toni Servillo e Michael Douglas. L’Italia si è dovuta accontentare della Menzione speciale per il cortometraggio “37°4 S” di Adriano Valerio e il premio della Giuria Ecumenica assegnato ieri a “Miele” di Valeria Golino. Di seguito trovare tutti i premi divisi per categoria. Palma d’Oro al miglior film: La Vie d’Adèle – Abdellatif Kechiche Grand Prix Speciale della Giuria: Inside Llewyn Davis – Fratelli Coen Prix d’interprétation féminine (migliore attrice): Bérénice Bejo – The Past Prix d’interprétation masculine (miglior attore): Bruce Dern – Nebraska Prix de la mise en scène (miglior regista): Amat Escalante per Heli
L’edizione 2013 sarà ricordata per essere stata una delle più alte sul piano qualitativo e soprattutto per il film vincitore della Palma d’oro, “La Vie d’Adèle”, stupenda storia gay che ha rapito la giuria presieduta da Steven Spielberg.
Se non ascolti il mondo con il cuore e la testa aperti, se non presti attenzione a ciò che accade intorno a te, a che odore dell'aria, a cosa dice la gente, il mondo inizia a dettare le sue regole, le regole crudeli", afferma Serhii Makhno, l'architetto del progetto Bunker che propone con la sua casa un viaggio nella profondità del Pianeta, a 15 metri sotto terra. Bunker è un'abitazione sotterranea autonoma che ha diversi strati: uno spazio abitativo, un pavimento con un sistema di trattamento delle acque e un generatore, uno strato per l'impianto elettrico, e in fondo un pozzo con giardini e cielo, sicuro e insonorizzato. Piano B è un bunker pensato per far fronte alle emergenze, come la pandemia globale che si è abbattuta sul mondo intero. La particolare abitazione rende possibile la vita sottoterra con tutti i comfort e i servizi di una casa a livello. Il bunker può essere posizionato ovunque nel modo a quindici meri di profondità o anche di più. La struttura dall'esterno è nascosta da un ingresso monumentale che sembra un'opera d'arte. L'accesso avviene attraverso un elemento di pietra che sembra condurre all'interno di un museo o di una galleria d'arte. Gli ingressi al bunker sono tre e la struttura si sviluppa su più livelli: da un lato c'è lo spazio abitativo,lo spazio per l'impianto elettrico, e in fondo uno spazio con giardino sicuro e insonorizzato. “If you don't listen to the world with an open heart and head, if you don't pay attention to what's going on around you, what the air smells like, what people say, the world starts dictating its rules, cruel rules," says Serhii Makhno. ⠀ Bunker project is a trip to a depth of 15 meters and below. It is an autonomous underground house that has several layers: a living space, a floor with a water treatment system and generator, a layer of electrical equipment, and at the very bottom — a well. With gardens and the sky. Safe and soundproof. A post shared by Sergey Makhno Architects (@makhno_design) on Jun 18, 2020 at 10:02am PDT
Il progetto Bunker dell’architetto Serhii Makhno è un viaggio nella profondità del Pianeta, a 15 metri sotto terra. Si tratta di una casa sotterranea autonoma che ha diversi strati: uno spazio abitativo, un pavimento con un sistema di trattamento delle acque e un generatore, uno strato per l’impianto elettrico, e in fondo un pozzo con giardini e cielo, sicuro e insonorizzato.
La notizia che un po' tutti i fans stavano aspettando, potrebbe essere molto vicina all'ufficialità. Peter Jackson, infatti, secondo alcuni siti americani, avrebbe accettato di dirigere The Hobbit, dopo l'abbandono di Guillermo Del Toro, a causa delle difficoltà finanziarie della MGM che hanno messo in stand by le riprese del film. Da giorni si mormoravano nomi riguardo a chi avrebbe potuto sostituire Del Toro, ma nessuno sembrava particolarmente convincente. Jackson pareva fuori causa, per altri impegni che non gli avrebbero permesso di dedicarsi alla regia della trasposizione tolkeniana, ma ora l'autore neozelandese dovrebbe aver cambiato idea, anche su pressione dei produttori, e le trattative dovrebbero essere in corso. Sicuramente sarebbe a questo punto la migliore soluzione possibile. Attendiamo la conferma definitiva.
La notizia che tutti i fans aspettavano sembra essere molto vicina: Jackson avrebbe accettato di assumersi la regia di The Hobbit.
Finalmente è arrivato il turno di Guendalina Tavassi. La mamma sexy imperversa da tempo nel loft, orchestrando degli scherzi ai danni dei suoi compagni d'avventura. Questa volta è proprio la romana a diventare vittima di un gustosissimo siparietto insieme alla sua amica Margherita. Gli attori scelti sono i genitori di Raoul del Grande Fratello 11. "Qualcuno fuori dalla casa è molto arrabbiato con voi. Siete sicure di non avere niente da rimproverarvi?" con queste parole Alessia Marcuzzi prepara Guendalina e Margherita all'incontro ravvicinato del terzo tipo con i futuri suoceri della romana. La porta scorrevole si alza e mostra alle due concorrenti il volto dei genitori di Raoul. Dopo aver infiammato Guendalina con uno spogliarello, Tulli diventa indirettamente protagonista di quest'ennesimo show e così i suoi cari lo difendono dalle imitazioni perpetrate a suo danno. "Avete offeso la suscettibilità di un ragazzo grande ma grande dentro. Questo non è bello perchè io mi sono visto la trasmissione e ho visto che quando è toccato a voi due,, vi ha dato fastidio che vi hanno toccato nei sentimenti". Bastano queste parole per far scoprire a Guendalina Tavassi che le due persone dietro il vetro altrI non sono che i genitori di Raoul Tulli. Margherita e la sua amica di merenda tentano in qualche modo di giustificare il proprio comportamento. Ma tutto è vano, la mamma del concorrente, infatti, scoppia subito in lacrime. Fortunatamente si è trattato solo di uno scherzo diverso da quello che Andrea Cocco organizzò per la speaker radiofonica e che le causò non pochi problemi visto che a Margherita crollarono i nervi. In quest'occasione, invece, le due concorrenti hanno saputo tenere testa ai genitori di Raoul pronti a vendicare il proprio figliolo.
Guendalina Tavassi e Margherita Zanatta diventano le vittime di uno scherzo orchestrato dal Grande Fratello 11 in collaborazione con i genitori di Raoul Tulli.
La Festa del Papà è sempre più vicina, ed è giunto quindi il momento di trovare il regalo giusto per questo 19 marzo. Si tratta di un'occasione speciale in cui, i figli di tutte le età, vogliono dimostrare il loro amore attraverso un regalo. Mentre i più piccoli possono realizzare dei simpatici lavoretti fatti in casa, per i più grandi parte una vera e propria caccia al regalo per il proprio genitore. Invece di scegliere la solita cravatta banale o un braccialetto di circostanza, però, quest'anno puntare su gadget e regali tech potrebbe essere la scelta più intelligente. I regali tecnologici sono infatti sempre più apprezzati dai papà di tutto il mondo e, tra cuffie, smartwatch, powerbank e tablet, su Amazon c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Naturalmente, prima di scegliere il regalo da acquistare, è importante conoscere le abitudini e gli hobby del proprio papà, in modo da non optare per un regalo che rischi di finire nel dimenticatoio. Ci sono papà più sportivi, altri più pantofolai, altri ancora appassionati di musica, fotografia e lettura. Per ognuno di loro è possibile trovare un accessorio o un gadget tecnologico che possa rappresentare un regalo perfetto. Vediamo quindi quali sono le migliori idee regalo tech per la Festa del Papà del 2021. Si tratta di prodotti disponibili su Amazon a prezzi variabili, da dispositivi economici a meno di 20 Euro, fino a regali hi-tech più sofisticati e costosi. Ecco una selezione di regali tech per la Festa del Papà da poter comprare su Amazon. Si tratta di prodotti molto diversi tra loro con caratteristiche e prezzi variabili. Nella lista sono presenti dispositivi molto economici, da meno di 20 Euro, e prodotti più costosi. Vediamo insieme quali sono e quale potrebbe essere la scelta giusta per il proprio papà. Questa powerbank UNIQO da 20000 mAh rappresenta il regalo perfetto per tutti i papà che utilizzano diversi dispositivi tecnologici. Permette infatti di ricaricare, in maniera semplice e veloce, smartphone, tablet, cuffie e smartwatch semplicemente collegandoli. Presenta due uscite USB, per poter caricare anche due dispositivi contemporaneamente. Inoltre, grazie agli indicatori LED, è possibile conoscere sempre lo stato di carica della powerbank, in modo che il proprio papà possa utilizzarla ovunque si trovi. Per i papà che amano leggere, un moderno Ebook reader Kindle potrebbe essere una soluzione ottima. A differenza delle edizioni cartacee, infatti, un ebook reader permette di portare con sé migliaia di libri, a un peso decisamente ridotto. Il Kindle di Amazon presenta inoltre la luce frontale regolabile, in modo da poter leggere sia di notte che di giorno senza sforzo. In più il display antiriflesso permette di leggere anche con la luce del sole diretta sullo schermo. Se il vostro papà ama ascoltare della buona musica, gli auricolari bluetooth Umi. possono essere un regalo tech perfetto. Gli auricolari includono una pratica custodia che permette di ricaricarli automaticamente quando sono inseriti all'interno. Per quanto riguarda la qualità audio, gli auricolari offrono un suono senza interferenze e bassi profondi, con il bluetooth 5.0 che raggiunge i 48 Mbps e i 15 metri di distanza. Dal punto di vista dell'autonomia è possibile utilizzare le cuffiette per 6 ore con una singola carica. Se l'intenzione è quella di regalare uno smartwatch lowcost di qualità, questo Xiaomi Mi Watch rappresenta un buon compromesso. Oltre a mostrare l'orario, questo orologio permette di monitorare aspetti come il battito cardiaco, l'ossigenazione del sangue, la qualità del sonno e i chilometri percorsi. In più include 117 modalità di allenamento facilmente selezionabili tramite il pulsante Sport dedicato. Insomma un regalo tech perfetto per tutti i papà sportivi e amanti della tecnologia. Non tutti hanno la fortuna di avere il proprio papà vicino, e c'è chi si deve accontentare di vederlo solo tramite videochiamata. Questa webcam AUKEY potrebbe essere il regalo perfetto per mantenersi sempre in contatto. Si tratta di una webcam con una risoluzione Full HD a 1080p che offre un video chiaro e nitido anche in ambienti poco illuminati. I due microfoni integrati permettono inoltre di ottenere un suono pulito, riducendo al massimo il rumore di sottofondo.
Il 19 marzo, giorno in cui si festeggia la Festa del Papà, è ormai vicino, ed è quindi giunto il momento di pensare al regalo giusto. I regali tech sono sempre i più graditi, soprattutto da quei papà tecnologici in grado di smanettare e districarsi tra dispositivi elettronici e digitali di ogni tipo. Che si tratti di un papà più sportivo, amante della musica o della fotografia, abbiamo selezionato 20 idee regalo tech per la Festa del Papà 2021 da acquistare su Amazon. Si tratta di una selezione di prodotti economici, disponibili a meno di 20 euro, e dispositivi più costosi. Tra smartwatch, tablet, powerbank e altri accessori tecnologici, siamo sicuri che riuscirete a trovare il regalo giusto per questa occasione così speciale.
Che fosse emozionato l'aveva detto all'inizio. E di sicuro è stata l'emozione a giocare un brutto scherzo a Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 stelle che ieri era a Milano, in piazza XXIV maggio, per sostenere la candidata sindaco dei Cinque stelle Layla Pavone. Peccato però che, proprio quando l'ha nominata per la prima volta, l'ex presidente del Consiglio ne abbia sbagliato il nome: "Posso dire che sono emozionato qui a Milano, di essere qui a Milano? – ha esordito Conte, proseguendo così: "Sono molto contento di incontrare, siamo in campagna elettorale, Layla Romano che è qui. Mi fa piacere davvero che il Movimento 5 stelle dia un grande segnale di rinnovamento con questa candidatura". La smorfia dell'ex consigliera di amministrazione della società editrice del Fatto quotidiano, che il 3 e 4 ottobre sfiderà Beppe Sala, Luca Bernardo e gli altri candidati sindaco, ha rivelato il fastidio col quale la gaffe è stata accolta. Conte ha comunque superato l'impasse parlando del risultato che si aspetta dal Movimento 5 stelle alle prossime elezioni amministrative: "Storicamente il Movimento non ha brillato a Milano. Quindi per il principio di realtà non mi aspetto che questo segno di rinnovamento dia risultati strepitosi fin dall'inizio. Ma per noi è importante dare un segnale di attenzione a Milano", ha chiarito l'ex premier, che ha poi ricordato la sua lettera al "Corriere della sera" su Milano (anche quella non priva di errori, con i famosi 200mila bambini poveri a Milano) aggiungendo: "Qualche errore l'abbiamo commesso se non siamo riusciti a dialogare con i ceti produttivi e alcune fasce sociali anche qui a Milano, evidentemente è colpa nostra".
Gaffe di Giuseppe Conte all’incontro con la candidata sindaca del Movimento 5 stelle a Milano, Layla Pavone. L’ex presidente del Consiglio si è sbagliato chiamandola Layla Romano. Il leader del M5s ha poi aperto alla possibilità di sostenere Sala all’eventuale ballottaggio: “Noi siamo in un orizzonte politico che è alternativo a questa politica di destra”.
Quando si parla di igiene intima si pensa sempre che i detergenti e i saponi utilizzati siano dei validi alleati per eliminare gli odori vaginali: in realtà però, tali utilizzi possono provocare l'effetto opposto, ovvero invece di mascherare gli odori renderli ancora più penetranti e persistenti. Nonostante sia normale sentire un odore particolare nelle parti intime femminili, molte donne non lo sopportano, pensando che sia sgradevole: a volte addirittura gli odori persistenti generano vergogna, tanto da far sentire la donna a disagio anche durante i rapporti sessuali. Ecco quindi tutte le cause e i rimedi naturali per eliminare il cattivo odore e sentirsi sempre fresche e pulite. Tra le cause che possono provocare cattivi odori ci sono senza dubbio le infezioni, che possono nascere da una non corretta igiene intima, l'utilizzo di prodotti per l'igiene troppo aggressivi o addirittura da un'alimentazione scorretta. Anche il cibo infatti può influire sulla nostra salute e di conseguenza può causare infezioni all'apparato urinario e di conseguenza la comparsa di cattivi odori. Se ti sei accorta di avere delle perdite gelatinose e biancastre potresti aver contratto una micosi, facilmente curabile anche con dei farmaci da banco. È importante però rivolgersi sempre al proprio medico o al proprio ginecologo per stabilire quale sia la causa e trovare il giusto rimedio in base alla tipologia di perdita e di odore presente nelle parti intime. Pantaloni troppo stretti e intimo sintetico possono provocare irritazioni e prurito, e dal sudore possono nascere anche cattivi odori provocati dalla proliferazione dei batteri. Se la pulizia intima è troppo frequente e utilizzi detergenti o saponi, potresti ridurre la flora batterica e di conseguenza saresti esposta ad agenti esterni che potrebbero provocare cattivo odore. Attenzione anche durante i rapporti sessuali: cambiate sempre il preservativo dopo un rapporto ed evitate di utilizzare quelli profumati che potrebbero alterare la flora batterica. Anche gli antibiotici e alcuni medicinali potrebbero essere i responsabili del cattivo odore intimo. Nel periodo delle mestruazioni è molto facile assistere alla comparsa dei cattivi odori. Per limitarli è importante cambiare spesso gli assorbenti: scegli quelli in cotone, interni od esterni, che grazie alla loro fibra naturale contrastano gli odori, oppure le coppette mestruali da inserire all'interno della vagina che limitano la proliferazione batterica. Sono da evitare anche le salviette profumate, che promettono di eliminare i cattivi odori: gli ingredienti chimici infatti potrebbero alterare il ph della della vagina e causare la comparsa dei cattivi odori. Ogni volta che cambi l'assorbente, lava le tue parti intime con dell'acqua fresca, senza utilizzare saponi: è sufficiente il getto dell'acqua per eliminare i residui di impurità e batteri e per farti sentire fresca e pulita.
Vuoi contrastare il cattivo odore intimo ma non sai come fare? Ecco tutti i consigli per sentirti sempre fresca e pulita, dall’alimentazione ai rimedi naturali.
Dopo il crollo della cabina numero 3 della Funivia del Mottarone, avvenuto il 23 maggio scorso, il piccolo Eitan ha perso i genitori, il fratello e i bisnonni. Rimasto solo, il bimbo di soli 4 anni è stato affidato a una zia residente in Italia. Affidato alle cure di psicologi, medici e fisioterapisti, il Eitan ha vissuto con la zia paterna Aya in provincia di Pavia. Sabato 11 settembre, il bimbo è stato prelevato dal nonno materno Shmuel Peleg e portato in Israele senza il consenso dell'altro ramo familiare. Lo avrebbe condotto fuori dall'Italia prima in auto fino alla Svizzera e poi con un volo privato da Lugano a Tel Aviv. La zia ha parlato esplicitamente di rapimento mentre la famiglia materna ha replicato di aver "rispettato la volontà dei genitori di Eitan che non ci sono più". Il bimbo sarebbe in cura presso il prestigioso ospedale Sheba di Ramat Gan, sobborgo chic di Tel Aviv. Qui vive la nonna materna del bimbo. Proprio lei avrebbe rivelato che Eitan è in cura presso l'ospedale, aggiungendo di averlo prelevato rispettando la volontà dei genitori. A suo dire, il bimbo "voleva tornare da tempo in Israele". In un'intervista alla radio israeliana 103 FM, ha detto che il bimbo è stato affidato a medici e psicologi. "Il bimbo doveva essere affidato a uno psicologo. Abbiamo fatto fare gli accertamenti che avrebbe dovuto fare in Italia e al quale invece non è stato sottoposto". Dall'ospedale per il momento non è giunta alcuna conferma. "Le condizioni di Eitan – ha continuato la nonna Etty nell'intervista alla radio – sono pessime e dopo 4 mesi finalmente ha potuto rivedere dei medici. Dalle dimissioni dall'ospedale in Italia, non ha visto più nessuno a parte sua zia. Per mesi sua zia ci ha impedito a me e mio marito di consultarci con medici e psicologi".
Il piccolo Eitan si troverebbe attualmente in un ospedale di Tel Aviv dopo che il nonno lo ha portato in Israele con un volo privato da Lugano. “Dopo le dimissioni dall’ospedale non è stato più seguito, ora può finalmente migliorare con i medici israeliani” ha dichiarato la nonna Etty in un’intervista a un’emittente locale. La zia Aya però denuncia: “Il nonno condannato per maltrattamenti anche in Israele”
Esce oggi in Dvd, edito da Universal, Nemico Pubblico, l'ultimo film di Michael Mann, ambientato negli anni '40 e basato sulla storia del fuorilegge John Dillinger, interpretato da un convincente Johnny Depp. Un'opera controversa, che ha fatto molto parlare di sé, con giudizi contrastanti: chi l'ha adorato senza riserve, chi l'ha criticato pesantemente, e poi quelli, come il sottoscritto, che si pongono (una volta tanto) a metà strada, giudicandolo un lavoro dall'alto valore estetico e tecnico, ma non un capolavoro assoluto, come invece accaduto per altre gemme nella carriera di questo splendido regista. Nemico Pubblico, ignorato dalle nominations agli Oscar (ma non c'è da stupirsi) è un film che lascia forse spiazzati, non immediato come altri di Mann, eppure in grado di conquistare gradualmente, grazie a sequenze memorabili disseminate all'interno della narrazione, utili ancora una volta a confermare la grandiosa capacità del regista di rimodellare l'oggetto cinema sfruttandone tutte le potenzialità di messinscena come pochissimi altri al mondo sono in grado di fare. La filmografia di Mann, in ogni caso, si presta a infinite possibilità di analisi e revisione. Dal sublime e inarrivabile Heat (manuale del cinema che andrebbe insegnato nelle scuole per tutti i suoi 180 minuti di durata) all'entusiasmante Collateral, passando per gli ottimi Insider e Manhunter, senza dimenticare i pregevoli Strade violente, La fortezza, L'ultimo dei Mohicani e Alì con Will Smith, fino al meno riuscito Miami Vice. Un autore da preservare come un gioiello raro, che ama violentemente il cinema, e ce lo dimostra in ogni suo lavoro.
Esce oggi in Italia, edito da Universal, Nemico Pubblico, l’ultimo film di Michael Mann, ennesimo gioiello di uno dei migliori registi al mondo.
Per chi ha avuto la fortuna di visitare le Hawaii sa perfettamente che sono considerate un paradiso terrestre. Mare cristallino, spiagge bianche, natura lussureggiante e clima mite fanno di questo posto un luogo dove chiunque vorrebbe vivere. Qui lo studio di architettura internazionale Olson Kundig ha realizzato una residenza che integra il suo habitat naturale. Soprannominata hale lana che significa nella lingua locale "casa galleggiante" questa casa hawaiiana consente di vivere a stretto contatto con la natura. Ispirata all'architettura vernacolare delle Isole Polinesiane, questa residenza permette di vivere in un vero e proprio paradiso terrestre. Hale lana riprende le tecniche costruttive hawaiane locale, "dove i grandi tetti a baldacchino raccolgono le brezze degli alisei prevalenti e li fanno muovere attraverso l'edificio", spiega Tom Kundig, responsabile del design presso Olson Kundig. "Tuttavia, questo progetto porta strutturalmente l'idea a un nuovo livello con un cantilever molto lungo e un bordo del tetto estremamente preciso.". Sviluppata su due livelli, la residenza hawaiana è costruita in legno locale per integrarsi perfettamente nel paesaggio. Grazie a grandi vetrate a tutta altezza e a una pianta studiata appositamente per consentire scorci prospetti unici, la casa gode di una vista mozzafiato unica.
Lo studio di architettura Olson Kundig ha realizzato una casa alla Hawaii caratterizzata da un sistema a baldacchino che si integra perfettamente nel paesaggio circostante. Ispirata all’architettura vernacolare delle Isole Polinesiane, questa residenza permette di vivere in un vero e proprio paradiso terrestre.
Una coppia sorpresa a fare sesso tra le auto in un parcheggio sul lungomare di Chiaravi, in Liguria, e punita con una multa davvero molto salata. Diecimila euro a testa. L’episodio è avvenuto lo scorso weekend nel parcheggio della Colmata e a sorprendere i due amanti in atteggiamenti intimi sono stati gli agenti del commissariato che si trovavano in zona per dei controlli per prevenire i furti sulle auto. Gli agenti hanno notato due persone in piedi tra le auto e, dopo averle illuminate, stupiti hanno capito perché si trovavano lì. Secondo quanto si legge sui quotidiani locali, l’uomo e la donna erano completamente nudi quando sono stati scoperti. A quel punto i due amanti – si tratta di una coppia di quarantenni – si sono ricomposti e poi hanno tentato di giustificarsi con gli agenti, che nel frattempo hanno accertato che l’auto era dell’uomo e che i due non si trovavano lì per compiere dei furti ma per un motivo ben diverso.
La sosta in un parcheggio è costata cara a una coppia sorpresa ad amoreggiare tra le auto sul lungomare di Chiavari. I due quarantenni sono stati sorpresi dagli agenti e puniti con una multa di 10000 euro a testa: “Siamo stati presi dalla passione di fare l’amore all’aperto”.
In occasione della Milano Design Week 2021 Gufram sceglie una delle piazze più caratteristiche della città per celebrare in grande stile i 50 anni di Pratone, una delle sue icone più note. Dal 5 al 10 settembre 2021 Piazza San Fedele, a pochi passi dal Duomo, dalla Galleria Vittorio Emanuele e dal Teatro alla Scala, diventa lo sfondo di Super Pratone: un enorme seduta Pratone gonfiabile di un verde intenso domina le architetture manieriste dello spazio urbano, dando la possibilità ai visitatori di perdersi al suo interno tra steli giganti, come in un vero e proprio labirinto. Super Partone è la grande installazione pubblica che Gufram ha realizzato per celebrare i 50 anni della sua seduta più visionaria. La gigantesca opera, che conserva il colore, le proporzioni e la famosa “morbidezza” dell'iconico arredo presenta una base quadrata con lati di 8 metri che sostiene 34 steli alti 5,30 metri i quali formano una sorta di labirinto percorribile dai visitatori in Piazza San Fedele: “Per un salotto grande basta un grande Pratone. Ma se il salotto è grande come una piazza serve un Super Pratone!”, afferma Charley Vezza, Global Creative Orchestrator di Gufram. “Pratone è stato creato nel 1971 per sovvertire l’idea ‘borghese’ del sedersi in salotto. Per i suoi 50 anni abbiamo pensato ancora più in grande, insinuandoci in uno dei ‘salotti’ più belli di Milano e ingigantendo l’esperienza surreale di immergersi in un prato in un luogo inaspettato”. Dopo Milano, Super Pratone sarà accolta dai più importanti musei e istituzioni culturali del mondo per sottolineare la contemporaneità del messaggio del Radical Design a cui fa riferimento la visionaria chaise longue.
Gufram presenta un gigantesco Pratone per celebrare i 50 anni della sua seduta più visionaria. Dal 5 al 10 settembre 2021 Piazza San Fedele a Milano diventa lo sfondo di un Super Pratone gonfiabile di colore verde intenso che domina le architetture manieriste dello suggestivo spazio urbano, che si può percorrere come in un vero e proprio labirinto.