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Pareggiati in questo modo i loro conti, si strinsero la mano e giurarono di rimanere buoni amici per tutta la vita. |
Geppetto, vedendosi guardare da quei due occhi di legno, se n’ebbe quasi per male, e disse con accento risentito: |
Il pescatore verde prese una bella buccia di giunco |
E Melampo faceva proprio così? |
Eccola laggiù, diritta al mio dito, |
Vi ho subito riconosciuti alla voce. |
Figuratevi il povero Arlecchino! |
In quel mentre si udì nella grotta una vocina fioca fioca, che disse: |
Ciò detto, il burattino fece due passi in atto di andarsene: |
Pinocchio, quasi impaurito, guardò di qua e di là, per conoscere da qual parte venissero queste parole; |
Ma per andare a scuola ho bisogno d’un po’ di vestito. |
Pigliatemi lì quell’Arlecchino, legatelo ben bene, e poi gettatelo a bruciare sul fuoco. |
Ma guai a te se me ne fai un’altra delle tue! |
E intanto piangendo dirottamente e disperandosi, lo chiamava per nome e gli diceva: |
Intanto passò un’ora, ne passarono due, e la porta non si apriva: |
Ma da questa volta in là, faccio proponimento di cambiar vita e di diventare un ragazzo ammodo e ubbidiente |
E ora le quattro monete dove le hai messe? |
E Pinocchio cominciò a contare a voce alta: |
Alle seduzioni di quest’ultima ghiottoneria, Pinocchio non seppe più resistere e, fatto un animo risoluto, disse: |
Addio, Alidoro, fai buon viaggio e tanti saluti a casa. |
Quando Pinocchio entrò nel teatrino delle marionette, accadde un fatto che destò mezza rivoluzione. |
Ragazzo mio, così ci vuole un legnaiolo |
Il suo naso, che era già lungo, gli diventò più lungo almeno quattro dita. |
Quel burattino lì, seguitò a dire il Grillo-parlante, è una birba matricolata |
Ti voglio bene anch’io, rispose la Fata, e se tu vuoi rimanere con me, tu sarai il mio fratellino e io la tua buona sorellina |
Gli assassini inseguono Pinocchio; |
Dov’è la pallina di zucchero? |
Pensa che andiamo in un paese dove saremo padroni di fare il chiasso dalla mattina alla sera! |
È amara, ma ti farà bene. |
Dateci due buone camere, una per il signor Pinocchio e un’altra per me e per il mio compagno. |
La buona donnina, sentendo queste parole, soggiunse subito: |
Leggi il cartello, che c’è scritto, e lo saprai. |
Per il solito, o sono matti o imbroglioni! |
Difatti il carro era già tutto pieno di ragazzetti fra gli otto e i dodici anni, ammonticchiati gli uni sugli altri, come tante acciughe nella salamoia. |
Io rimango, rispose Pinocchio. |
Voglio diventare un ragazzino perbene e voglio essere la consolazione del mio babbo |
Figuratevi come rimase quel buon vecchio di maestro Ciliegia! |
Andò alla gora e riempita d’acqua la solita ciabatta, si pose nuovamente ad annaffiare la terra che ricuopriva le monete d’oro. |
Quello che mangiò meno di tutti fu Pinocchio. |
Lumachina bella, gridò Pinocchio dalla strada, sono due ore che aspetto! |
Dopo aver starnutito, il burattinaio, seguitando a fare il burbero, gridò a Pinocchio: |
Qualche disgrazia accade sempre! |
Di tanto in tanto, voltandosi indietro, canzonava i suoi compagni rimasti a una bella distanza |
Qui non ci son cavalieri! |
Fatto sta che i tre torsoli, invece di essere gettati fuori dalla finestra, vennero posati sull’angolo della tavola in compagnia delle bucce. |
Si contentano, disse il burattino ai carabinieri, che vada a riprendere il mio berretto? |
L’esser fritto in compagnia è sempre una consolazione. |
Appena finite le mani, Geppetto senti portarsi via la parrucca dal capo. |
Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. |
Intanto s’era levato un vento impetuoso di tramontana, che soffiando e mugghiando con rabbia |
Fra un’ora, siamo bell’e andati e tornati. |
Ricordati che tu sei solo e noi siamo in sette. |
Pinocchio mangia lo zucchero, ma non vuol purgarsi: |
E quel dondolìo gli cagionava acutissimi spasimi, e il nodo scorsoio, stringendosi sempre più alla gola, gli toglieva il respiro. |
Abbi compassione di un povero ragazzo inseguito dagli assass |
Andò subito in cerca di uno specchio, per potersi vedere: |
Pinocchio, Lucignolo e tutti gli altri ragazzi, che avevano fatto il viaggio coll’omino, appena ebbero messo il piede dentro la città, si ficcarono subito in mezzo alla gran baraonda |
Noi, riprese la Volpe, non lavoriamo per il vile interesse: |
E sognando gli pareva di essere in mezzo a un campo, e questo campo era pieno di arboscelli carichi di grappoli, |
Quanto tempo ci vuole di qui alla spiaggia? |
Ma trovò tutto buio e tutto deserto. |
Se non vuoi durar fatica, allora, ragazzo mio, divertiti a sbadigliare, e buon pro ti faccia. |
Ma quando Pinocchio fu sul più bello, quando, cioè, allungò la mano per prendere a manciate tutte quelle belle monete e mettersele in tasca, si trovò svegliato all’improvviso |
E i miei compagni sono pronti? |
Rido, perché nello spollinarmi mi son fatto il solletico sotto le ali. |
Ma come avete fatto a crescere così presto? |
Anzi, siccome vedo che il sole va sotto, così ti lascio subito e scappo via. |
Se fossi stato un ragazzino per bene, come ce n’è tanti, se avessi avuto voglia di studiare e di lavorare, se fossi rimasto in casa col mio povero babbo, a quest’ora non mi troverei qui, in mezzo ai campi, a fare il cane di guardia alla casa d’un contadino. |
Ma la Casina bianca non c’era più. |
Pinocchio, alla vista di quello spettacolo straziante, andò a gettarsi ai piedi del burattinaio e piangendo dirottamente |
No, è meglio cuocerlo nel piatto! |
Il gatto, disse Pinocchio, vedendo il gatto che colle zampine davanti si divertiva a far ballare alcuni trucioli di legno. |
Chi lo sa che dispiacere sarebbe per il tuo vecchio padre, se ora ti facessi gettare fra quei carboni ardenti! |
Allora Pinocchio mortificato di sentirsi scambiare per un granchio, disse con accento risentito: |
E a quest’ora non sarei più un burattino |
Alidoro invece voleva fermarsi ma trasportato dall’impeto della corsa, entrò nell’acqua anche lui. |
Prendi la via del bosco, e sono sicurissima che lo incontrerai. |
Ora bisogna sapere che Pinocchio, fra i suoi amici e compagni di scuola, ne aveva uno prediletto e carissimo, |
E il viaggio lo fate a piedi? |
E io, invece, faccio il bighellone e il vagabondo tutto l’anno. |
Vi dirò dunque, ragazzi, che mentre il povero Geppetto era condotto senza sua colpa in prigione, quel monello di Pinocchio, rimasto libero dalle grinfie del carabiniere, |
L’ho veduto ieri sulla porta di casa sua. |
E facendo finta di non essersi accorto di nulla, gli domandò sorridendo: |
Pinocchio si levò subito il suo cappelluccio; |
Anderò a rasciugarmi e a riscaldarmi, e poi? |
Gli andò che il burattinaio Mangiafoco mi dette alcune monete d’oro, e mi disse: |
Il povero Pinocchio corse subito al focolare, dove c’era una pentola che bolliva e fece l’atto di scoperchiarla, per vedere che cosa ci fosse dentro, ma la pentola era dipinta sul muro. |
Pinocchio, commosso anche lui, si avvicinò al Gatto, sussurrandogli negli orecchi: |
Quando le quattro faine si credettero sicure del fatto loro, andarono difilato al pollaio, che rimaneva appunto vicinissimo al casotto del cane |
Difatti dopo tre ore e mezzo Pinocchio la vide tornare con un vassoio d’argento in capo. |
Pinocchio, invece di diventare un ragazzo, parte di nascosto col suo amico Lucignolo per il Paese dei Balocchi. |
Per l’appunto era una nottataccia d’inferno. |
Stava lì lì per fare un’ultima offerta: |
Ma il Grillo, che era paziente e filosofo, invece di aversi a male di questa impertinenza, continuò con lo stesso tono di voce: |
Tutto fiato buttato via, perché i burattini, invece di continuare la recita, raddoppiarono il chiasso e le grida |
Vi porterò la brocca fino a casa! |
Aspettami costì che torno subito, |
Con una lezione di più o con una di meno, si rimane sempre gli stessi somari. |
Dammi un boccon di frittura e ti lascio in pace. |
Pinocchio, sebbene fosse solo, si difendeva come un eroe. |