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http://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_del_mondo_di_scacchi_FIDE_1999
Campionato del mondo di scacchi FIDE 1999.Il campionato del mondo di scacchi FIDE 1999'" si svolse a Las Vegas tra il 31 luglio e il 18 agosto. Fu un torneo ad eliminazione diretta tra 100 giocatori, che fu vinto da Alexander Khalifman.Formato e controversieProseguendo nella strada dei campionati mondiali del 1996 e del 1998, la FIDE organizzò come campionato del mondo un torneo ad eliminazione diretta, togliendo al campione in carica quasi del tutto i privilegi provenienti dal titolo.Anatoly Karpov, vincitore dell'ultimo mondiale, infatti, venne inserito al secondo turno del tabellone (su sette), contrariamente alla tradizione che prevedeva che il campione in carica intervenisse solamente all'ultimo atto del campionato, contro uno sfidante deciso precedentemente. In risposta a questo, Karpov rifiutò di giocare. Altri scacchisti di punta non partecipanti furono Garry Kasparov (in polemica con la FIDE dopo la divisione del titolo mondiale avvenuta nel 1993, definì alcuni dei giocatori giunti nelle ultime fasi della competizione come "turisti"), Viswanathan Anand (perché in trattativa per un match contro Kasparov, che poi non ci fu) e Zsuzsa Polgár.Ogni match venne giocato, nei primi cinque turni, su due partite a tempo di riflessione lungo (100 minuti per 40 mosse, 50 per le successive 20 e 10 minuti per finire, più 30 secondi aggiunti ad ogni mossa); in caso di pareggio, si procedeva coi seguenti spareggi:Nella semifinale, i match a tempo lungo furono quattro, mentre nella finale ne erano previsti sei.PartecipantiI partecipanti previsti erano, in ordine di punteggio Elo: (in corsivo i rimpiazzati)I giocatori che scelsero di non partecipare furono rimpiazzati da:Turni 1-4Prima sezioneSeconda sezioneTerza sezioneQuarta sezioneQuinta sezioneSesta sezioneSettima sezioneOttava sezioneTurni 5-7FinaleLa finale fu giocata tra il 22 e il 29 agosto.NoteCollegmaneti esterniEdizioni del campionato del mondo di scacchi| 1999FIDE World Chess Championship 1999
605,183
http://it.wikipedia.org/wiki/Lanciagranate
Lanciagranate.Per lanciagranate si intende un'arma leggera di calibro da 30 a 50 mm in grado di lanciare un proiettile (che può essere dirompente, fumogeno, a gas lacrimogeno o illuminante) ad una distanza massima di 400m circa.Quest'arma deriva dalla necessità che si ebbe durante la prima guerra mondiale di trovare un modo di lanciare una granata oltre i 30m che costituiscono la distanza limite per un lancio a mano. All'inizio si optò per le granate da fucile, in seguito si sviluppò un'arma più pratica e maneggevole: il lanciagranate, appunto.Al giorno d'oggi viene usato come arma di squadra, quindi un fuciliere monta sulla sua arma individuale anche il lanciagranate. Ne è un esempio il diffusissimo abbinamento M4/M203. Stanno anche prendendo piede lanciagranate a tiro automatico, per il supporto alla fanteria.Montati su treppiede o su veicoli (vedi Mk 19 Mod.3) garantiscono un volume di fuoco che nessun'altra arma è in grado di fornire. Si presenta visivamente come un tubo da posizionare solitamente sotto la canna dell'arma il quale accoglierà la granata da caricare a colpo singolo, una volta sparato il colpo necessiterà di ricarica manuale nella maggioranza dei casi.Anche definito "lancia-granate" un'arma a sé stante atta a proiettare con le modalità sopra esposte più granate senza però essere abbinata ad un'arma da fuoco, esempio classico ne è il "Revolving launcher", che sfrutta appunto le modalità di un revolver classico per aumentare la capacità e la cadenza di tiro.Voci correlateArmi d'artiglieriaLanciagranate|Grenade launcher
208,291
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Ivo_alla_Sapienza
Chiesa di Sant'Ivo alla Sapienza.Sant'Ivo alla Sapienza'" è una basilica di Roma, sita nel rione Sant'Eustachio, realizzata nella seconda metà del XVII secolo dall'architetto lombardo Francesco Borromini.Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, l'edificio è considerato come uno dei capolavori dell'architetto, del Barocco e della storia dell'architettura in generale.StrutturaSant'Ivo alla Sapienza fu tema difficilissimo per Borromini, condizionato dalla preesistenza del palazzo e del cortile, realizzati da Giacomo della Porta, che lasciavano uno spazio grossolanamente quadrangolare molto limitato per far sorgere la chiesa.Da questi vincoli egli ricaverà un'occasione di grande libertà. Sceglie una matrice triangolare che gli consente di creare un organismo orientato già dalle linee del triangolo costruito; raddoppia il triangolo per creare una stella a sei punte che occupi tutta la superficie a disposizione, ed a questa forma sottrae ed aggiunge spazi circolari secondo un rigoroso schema logico. L'esigenza di sfruttare il più possibile un lotto di forma quadrata, l'interesse per un involucro mistilineo (che gli permettesse di continuare l'esperienza di San Carlino alle Quattro Fontane) e l'idea di trarre spunto da forme simboliche (capaci di legare l'origine e lo schema a dei significati primari) saranno i motivi ispiratori del progetto.Il risultato è ottenuto con estrema purezza ed apparente semplicità: la pianta centralizzata, mistilinea, disegna una sorta di stella a sei punte, e le mura ne ricalcano il perimetro. La parete è divisa da una serie di lesene scanalate, delle sottilissime cornici orizzontali, che sottolineano gli spigoli interni concavi e convessi della chiesa; sopra questa fascia vi è una cornice non eccessivamente aggettante, con funzioni di trabeazione, in cui ritroviamo il motivo del soffitto leggermente concavo, già visto nel San Carlino; sulla trabeazione poggia infine la cupola con sottili costolature che convergono all'ultimo anello della lanterna. Lo spazio interno è racchiuso in un involucro unitario in cui c'è un riferimento classico al Pantheon, come testimonia anche la totale visibilità da ogni parte di tutta la struttura. Del resto la partenza geometrica, creata dalla contaminazione di forme dure e forme concave, fa pensare a un bilanciamento di movimenti centrifughi e centripeti, intrecciati tra loro. La conclusione più profonda è verso l'alto, dove decorazioni di stelle, che rimpiccioliscono, e l'immagine dello Spirito Santo sul soffitto della lanterna, suggeriscono altezze smisurate ed intoccabili. L'effetto della luce, che entra incrociandosi sia dalla lanterna sia dalle finestre, è estremamente efficace e, unito al candore totale delle mura, sembra rendere le pareti della chiesa come diafane e trasparenti.All'interno si segnala la pala d'altare con "Sant'Ivo patrono degli avvocati" di Pietro da Cortona, incompiuta per la morte del maestro nel 1669 e terminata dai suoi allievi.Simbologia, lettura e riferimentiLa simbologia che il Borromini adopera nella pianta mistilinea, legata al tema della religione, è interessante per chiarire certe componenti della scultura del Borromini, ma l'elemento ispiratore maggiore, è l'intuizione dello spazio come elemento che reagisce in senso negativo, rispetto al movimento della massa muraria. Continuità ed organicità si raggruppano comprendendo che si deve creare un ordine nuovo, perciò la cupola non è più sorretta da arconi strutturali che creano delle unità secondarie confluenti a crearne una sola primaria, ma va a poggiare direttamente sul contorno mistilineo della Cappella, trasformando in modo lento e graduale la complessa forma di partenza in un cerchio perfetto, rappresentante Dio. A coronamento della chiesa, infine, è posta una lanterna spiraliforme che rimanda al Faro di Alessandria, come se la chiesa dovesse appunto fungere da faro per i fedeli: sul colmo della lanterna sono presenti delle "fiamme" in pietra che indicano il fuoco che illumina il percorso dei cristiani.La Trinità, simboleggiata dal triangolo, è la figura di partenza che, combinata con un altro triangolo rovesciato e con parti di cerchio, formerà la figura stilizzata di un'ape, simbolo a sua volta di carità e prudenza, ma nello stesso tempo elemento araldico nello stemma della famiglia Barberini, il cui esponente papa Urbano VIII commissionò la chiesa.Nella sua ricerca di sintesi, egli opera una fusione di elementi classici e gotici, usandoli non come ingrediente per un compromesso, ma come elementi rivissuti prima separatamente e poi organicamente. La stessa operazione di coerenza avviene tra esterno ed interno e non per ragioni meccaniche, anzi perché da questo punto di vista, la cupola sarebbe un falso strutturale, in quanto la diversità dei sei lobi interni non traspare nell'esterno, e il sesto acuto interno è nascosto da un tamburo ed un tetto a gradinate va verso la lanterna: non esiste cioè corrispondenza tra interno ed esterno. La lanterna che all'interno è completamente rotonda, all'esterno è composta da sei parti concave con doppie colonne che terminano in pinnacoli altissimi, mentre la spirale che sale verso l'alto non trova corrispondenza in una forma interna dove la lanterna finisce molto prima. La continuità è resa dalla linea sinusoidale del tamburo che viene evidenziata dalla cornice in alto. L'aspirazione all'infinito è data dalla spirale, e la leggerezza ricreata trova il suo compimento nella gabbia di ferro e nel globo posti sopra le fiamme che, come la luce di un faro, devono illuminare il fedele. Il rapporto tra la muratura e la atmosfera diventa qui più serrato e Borromini dimostra che la materia è anche entità incorporea, senza peso, nella luce.Come nei casi dei globi di travertino, che sono tenuti sollevati da una piccola asta di ferro sopra i merli che hanno funzione di contrafforti. I riferimenti sono nel gotico fiorito del duomo di Milano, nelle rappresentazioni mitiche della spiraliforme torre di Babele e nel faro di Alessandria che, fusi fra di loro, hanno giocato nella fantasia del Borromini fino a creare un riferimento totalmente originale e potentemente iconico. Il genio del Borromini raggiunse qui un apice e sconcertò i contemporanei testimoni della visione dello spazio che annullava i confini tra massa e atmosfera.NoteVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniChiese di Roma|Ivo SapienzaChiese di Roma del XVII secolo|Ivo SapienzaChiese di Roma (rione Sant'Eustachio)|Ivo SapienzaRoma R. VIII Sant'EustachioArchitetture di Francesco BorrominiSant'Ivo alla Sapienza
7,800,276
http://www.toysblog.it/tag/komachan
La tecnica dello stop motion è emozionante. Dà vita a personaggi meravigliosi come questo gattino chiamato Komachan, il protagonista di un film d’animazione intitolato Komaneko creato da Tsuneo Goda. La questione curiosa è che il soffice gattino ama lo stop-motion e gli piace realizzare film con questa tecnica. Tanto che realizza lui stesso gli storyboard. Il personaggio,molto noto tra i bambini giapponesi, nasce con un corto della durata di cinque minuti (la prima parte anticipa il post, il resto lo trovate qui ), poi trasformato in un film di un’ ora destinato alle sale cinematografiche. Komachan vive nella soffitta di una casa in cima ad una collina e ama il fai-da-te (gli piace creare delle storie per le sue bambole e ama cucire anche i loro vestitini). Komachan che vive con il nonno lavora duramente, è benchè sia un animale imbottito, si muove e mostra sul musetto delle espressioni così veritiere (senza usare le parole) da far dimenticare che non sia reale.
1,917,412
http://it.wikipedia.org/wiki/Nazionale_di_pallavolo_femminile_della_Svizzera
Nazionale di pallavolo femminile della Svizzera.La nazionale di pallavolo femminile della Svizzera'" è una squadra europea composta dalle migliori giocatrici di pallavolo della Svizzera. La squadra è sotto l'egida della "Federazione Svizzera di Pallavolo (Swiss Volley - SV)". Al 25 agosto 2008 la Svizzera è al 90° posto nel ranking mondiale a 0 punti.StoriaLa nazionale di pallavola svizzera ha come uniche particazioni ad un torno internazionali due fasi finali del campionato europeo, dove ha raggiungo risultati scarsi.Partecipazioni e posizionamentiCampionati olimpiciLa nazionale di pallavolo femminile della Svizzera non ha mai partecipato alle Olimpiadi.Campionati mondialiLa nazionale di pallavolo femminile della Svizzera non ha mai partecipato ai Campionati mondiali.Campionati europeiWorld Grand PrixLa nazionale di pallavolo femminile della Svizzera non ha mai partecipato al World Grand Prix.Coppa del MondoLa nazionale di pallavolo femminile della Svizzera non ha mai partecipato alla Coppa del Mondo.Grand Champions CupLa nazionale di pallavolo femminile della Svizzera non ha mai partecipato alla Grand Champions Cup.Voci correlatePallavolo in SvizzeraNazionali di pallavolo europee|Svizzera
1,878,996
http://it.wikipedia.org/wiki/Bandiera_del_Vermont
Bandiera del Vermont.La bandiera del Vermont'" è costituita dallo stemma dello stato e dal motto del Vermont su sfondo blu.La bandiera venne adottata il 1 giugno 1923.StoriaLo stato del Vermont ha avuto tre bandiere ufficiali prima dell'odierna.Nel 1760 venne adottata come bandiera della Repubblica del Vermont la bandiera dei "Green Mountain Boys". Nel 1791 quando il Vermont entrò a far parte degi Stati Uniti non venne adottata alcuna bandiera ufficiale.Quando nel 1804 la bandiera statunitense venne adattata con 17 stelle e 17 bande orizzontali, il Vermont la adottò come bandiera dello Stato con la scritta VERMONT in bianco sulla prima banda rossa partendo dall'alto.Nel 1837, quando la "Stars and Stripes" prese l'attuale forma, con 13 bande orizzontali, venne cambiata anche la bandiera dello Vermont, rimpiazzando le stelle nel Cantone con lo stemma dello Stato.Per evitare confusioni con la bandiera nazionale, nel 1923 si decise di adottare l'attuale bandiera.Collegamenti esterniVermontFlag of Vermont
7,124,054
http://italy.indymedia.org/news/2006/05/1060599_comment.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50ROMA (ANSA)- Le bare dei tre militari italiani morti in Iraq (il maggiore Carlo Di Trizio e i marescialli Franco Lattanzio e Nicola Ciardelli) sono giunte in piazza della Repubblica e sono state trasportate all'interno della basilica di Santa Maria degli Angeli per la cerimonia funebre, accolte da un lungo applauso. Le bare, avvolte nel tricolore, sono entrate nella basilica portate a spalla da militari dell'Arma e da paracadutisti. Un picchetto, composto da personale di tutte le forze armate, ha reso gli onori militari. Dietro alle bare il basco amaranto e la sciabola del maggiore Ciardelli e i berretti da sottufficiale di Trizio e Lattanzio. Le esequie sono celebrate dall'ordinario militare, monsignor Angelo Bagnasco. La chiesa e' piena di commilitoni dei tre caduti, di militari, ma anche di tantissima gente comune, che ha voluto rendere omaggio alle ultime tre vittime italiane del terrorismo in Iraq. Fuori dalla basilica una compagnia di formazione interforze composta da militari dell' Esercito (i paracadutisti della Folgore, la brigata cui apparteneva Ciardelli), della Marina, dell' Aeronautica, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza."Il cuore dell'Italia è qui" e "pulsa" per i tre militari uccisi da un "nuovo, vile attentato". Così l'ordinario militare monsignor Angelo Bagnasco ha iniziato l'omelia per i tre militari caduti a Nassiriya. Nel corso del funerale per i caduti di Nassiriya è stato letto il Vangelo delle Beatitudini di San Matteo. Sono così risuonate le beatitudini pronunciate da Cristo, ed in particolare quella per gli operatori di pace, impersonificati nella basilica di Santa Maria degli Angeli dalle tre vittime avvolte nel tricolore. Nel corso dell'omelia, l'ordinario militare monsignor Angelo Bagnasco ha ricordato anche il caporale dell'esercito rumeno morto nell'attentato in cui sono rimasti uccisi i tre soldati italiani. "Non possiamo dimenticare - ha detto - la quarta vittima, il caporale Hancu Bogdan". Bagnasco ha anche fatto gli auguri di pronta guarigione al maresciallo dei carabinieri Enrico Frassanito, ferito nell'attentato e ricoverato in condizioni gravi all'ospedale di Kuwait City. "Il loro sacrificio non sarà vano". Lo dice in un passo dell'omelia l'ordinario militare monsignor Angelo Bagnasco, ricordando il capitano Nicola Ciardelli e i marescialli Franco Lattanzio e Carlo Di Trizio. Un sacrificio, aggiunge, che contribuirà, "lentamente, ma inesorabilmente, alla costruzione di un'umanità migliore". Quelle di Ciardelli, Lattanzio e Di Trizio sono "vite spente da un lampo, con totale disprezzo della vita umana", prosegue ancora Bagnasco, e rappresentano "un monito per tutti".Molti i leader politici, della maggioranza e dell'opposizione presenti ai funerali dei tre militari italiani morti in Iraq, cominciati da pochi minuti nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Roma. Con il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, c'é il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il leader dell'Unione, nonché futuro premier, Romano Prodi. In chiesa sono presenti anche i neoeletti presidenti di Senato e Camera, Franco Marini e Fausto Bertinotti e anche gli ex presidenti Pera e Casini. Ci sono anche numerosi esponenti dell'attuale governo: dal ministro Martino, che è entrato insieme a Ciampi in chiesa, a Pisanu, da Landolfi a Tremaglia da Fini ad Alemanno, da Giovanardi e Gasparri alla Prestigiacomo, presente anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il segretario dell'Udc Cesa. Tra i leader del centrosinistra sono stai visti entrare Fassino, Rutelli, D'Alema, Violante, Parisi, Minniti, Diliberto, Rizzo, Mastella, Angius. A rendere omaggio alle salme il sindaco di Roma Veltroni, i presidenti della Regione Lazio e della Provincia, Marrazzo e Gasbarra i presidenti delle Regioni Puglia e Abruzzo, di dove sono originari due dei caduti, Vendola e Del Turco. Presenti anche tutti i rappresentanti delle forze armate e di polizia, dal Capo di Stato maggiore della Difesa, Di Paola a quelli di esercito e carabinieri, Cecchi e Gottardo al capo della polizia De Gennaro al comandante della Gdf, Speciale, ci sono anche il capo del Sismi, Niccolò Pollari e la parlamentare diessina neoeletta Rosa Calipari vedova dell'agente dei servizi segreti ucciso a Baghdad.In apertura dell' udienza pubblica di stamani, la Corte costituzionale, unendosi al cordoglio per l'attentato di cui sono rimasti vittime i tre militari italiani a Nassiriya, ha invitato l'aula ad osservare un minuto di silenzio e di raccoglimento "in ricordo e con gratitudine - ha detto il presidente della Consulta, Annibale Marini - per i nostri militari caduti nell' adempimento del dovere". “Profondo dolore e cordoglio” per l’attentato che è costato la vita ai militari italiani ed al rumeno a Nassiriya è stato espresso dal presidente della Margherita Francesco Rutelli ai familiari delle vittime e ai Vertici dell’Arma dei Carabinieri e dell’Esercito, così duramente colpiti. “Ci stringiamo con tutta la Nazione attorno alle loro famiglie e alle Forze Armate di fronte a questo gesto orribile e vigliacco, che è costato la vita ai nostri ragazzi e a un militare rumeno, impegnati al servizio della ricostruzione dell’Iraq”, aggiunge Rutelli. “Deve essere chiaro a tutti che l’agenda dell’Italia in Iraq - conclude - non è mai stata e mai sarà determinata né modificata dai gesti criminali dei terroristi”.
7,509,629
http://www.fashionblog.it/post/9546/ys-collezione-uomo-autunno-inverno-200910
La collezione Y’s autunno-inverno 2009/10 si rinnova pur ancorandosi con forza allo stile da sempre caro a Yamamoto. Una crasi perfetta tra oriente ed occidente, tra volumi contrapposti e, naturalmente, tra bianco e nero. Una visione quella di Y’s che non rinnega certo la propria matrice culturale, ma cerca piuttosto di innestarvi una vena nuova; vena che questa volta cresce alta e rigogliosa direttamente dal futuro.
1,228,564
http://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_Italiana_Insegnanti_di_Geografia
Associazione Italiana Insegnanti di Geografia.L' Associazione Italiana Insegnanti di Geografia'", "Società di cultura del territorio", è un' associazione nazionale fondata a Padova il 22 aprile 1954 per iniziativa di Elio Migliorini in occasione del "XVI Congresso Geografico Italiano".Struttura e finalitàL'associazione è presente sul territorio nazionale a livello regionale, provinciale, interprovinciale e cittadino. I suoi principali scopi (come da Statuto) sono incentrati intorno al tentativo di operare una sensibilizzazione diffusa alla cultura geografica, favorire l'incontro fra tutti gli insegnanti di discipline geografiche, da quelli delle scuole elementari fino ai docenti e ai ricercatori accademici, promuovere l' aggiornamento scientifico e didattico, favorire a tutti i livelli la coscienza dello sviluppo sostenibile nel rispetto ecologico del territorio, tutelare la geografia come materia d'insegnamento nella scuola e nelle Università.L'associazione inoltre si propone di operare contatti internazionali con altre associazioni operanti nel settore all'interno della Comunità Europea per attuare uno scambio proficuo di esperienze, conoscenze, novità.Il Convegno nazionale dell'AIIG è annuale, ha luogo sempre in località diverse e si svolge attraverso relazioni di didattica della geografia e aggiornamento sulle tematiche geografiche che interessano la regione che di volta in volta ospita la manifestazione. Hanno luogo inoltre laboratori didattici e seminari dedicati alla scuola elementare, media, superiore, Università. Vengono programmate periodicamente escursioni di studio. L'associazione promuove inoltre gruppi di lavoro, conferenze, viaggi di istruzione in Italia e all'Estero e manifestazioni in collaborazione con le strutture scolastiche.L'associazione è presieduta da un Consiglio nazionale, eletto ogni quattro anni dai soci, ed è composta da insegnanti di geografia di ogni ordine e grado, cultori della materia, studenti universitari in corsi in cui si insegna la Geografia, enti pubblici e privati e scuole.Dal 2002 è Presidente nazionale Gino De Vecchis.Rivista UfficialeOrgano ufficiale dell' AIIG è la rivista "Società, Ambiente, Territorio - Geografia nelle Scuole", in cui vengono pubblicati articoli ed interventi di varia natura, principalmente di aggiornamento didattico e scientifico, resoconti di laboratori didattici e di viaggi di istruzione, notizie, cronache di convegni e manifestazioni geografiche, recensioni e indicazioni bibliografiche.La Rivista è stata considerata dalla Commissione di esperti, operante presso la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali “di elevato valore culturale per il rigore scientifico con il quale viene svolta la trattazione degli argomenti”.RiconoscimentiL' AIIG è stata riconosciuta quale:Collegamenti esterniSiti correlati sono: www.aiig.eu e www.geografia-italiana.itVoci correlateAssociazioni scientifiche e professionali
7,820,673
http://zulawskiego5.splinder.com/post/10268734
Che in Polandia ci siano decine di organizzazioni cattoliche antisemite lo si sa. Che tale presenza ancori questo paese ad una condizione storica ferma nel tempo è giorno per giorno più chiaro. Che il governo attuale sia stato eletto grazie alla capillare propaganda via radio di preti e pretucoli è cosa nota. Che preti e pretucoli gestiscano in maniera del tutto libera e spensierata un impero economico e si arricchiscano a suon di slogan violenti e d'una aggressività del tutto inaudita è cosa evidente, pericolosamente evidente.Ma che in rete uno dei siti di questa grande famiglia elenchi una lista di "semiti polacchi" va forse al di là di ogni più nera immagine di una Polonia retrograda, omofoba e spudoratamente antisemita.Eppure così è. Indicano 256 nomi di polacchi più e meno noti, insieme al nome autentico, quello della famiglia ebraica, quello che hanno cercato di dissimulare; i paladini della polonità smascherano (in piena fantasia) una identità celata. A sostegno della loro tesi citano (sempre in piena fantasia) un passo del Talmud, Mądry Żyd to zakonspirowany Żyd. Zdemaskowany Żyd to głupi Żyd (Un ebreo intelligente è un ebreo cospiratore. Un ebreo smascherato è un ebreo stupido).Ma ciò che più fa male è che accanto al nome di Jacek Kuron scrivano "polonofob e szuja".La fobia per il tipo di Polonia che questi preti e pretucoli vorrebbero costruire è perfettamente condivisibile, ma szuja no, szuja significa mascalzone, furfante, briccone. Szuja no, non per lui.La lista finisce con questa fraseWszyskich zainteresowanych prosimy o nadsyłanie wiarygodnych informacji w celu uzupełnienia listy, Dziękujemy. (Preghiamo tutti gli interessati di inviare informazioni attendibili al fine di completare l'elenco. Grazie.)Già, grazie.Postato da: inquiline alle 19:57 | link | commenti (16)| commenti (16) pop up
1,660,533
http://it.wikipedia.org/wiki/Faro_di_Punta_Carena
Faro di Punta Carena.Punta Carena LighthouseIl faro di Punta Carena, è situato nell'isola di Capri sul capo omonimo a circa 3 km a sud-ovest di Anacapri.Il faro è attivo dal 1867, la sua costruzione è iniziata nel 1862 su progetto degli ingegneri borbonici, è tra i maggiori fari d'Italia per dimensioni e potenza, dopo quello di Genova.È costituito da una torre ottagonale in muratura con lanterna e galleria, posta sopra un edificio di due piani per il farista. Il faro è stato ridipinto recentemente e ora è bianco con strisce verticali rosse, la casa del custode è di colore rosso.Il faro è dotato di un'ottica rotante che emette lampi di luce bianca con periodo di 3 secondi. Il piano focale si trova a 73 metri sul livello del mare. Il faro ha una portata di 25 miglia marine (circa 46 km), ed è pertanto definito faro d'altura.Il faro fa capo al Comando di Zona Fari della Marina Militare con sede a Napoli (che si occupa di tutti i fari del Tirreno meridionale), Reggenza di Capri.NoteVoci correlateCollegamenti esterniFari della Campania|Punta CarenaPunta Carena Lighthouse
1,243,575
http://it.wikipedia.org/wiki/Ogle_cars
Ogle cars.La Ogle'" era una piccola Casa automobilistica britannica attiva tra il 1959 ed il 1962, basata a Letchworth nel Hertfordshire.StoriaDavid Ogle, stimato designer di automobili, decise, nel 1959, di mettersi in proprio e costruire autovetture complete, basate su disegni propri e meccanica BMC e Daimler.Il primo modello Ogle fu la "1.5" (1959), una coupé su pianale Mini e motore BMC di 1,5 litri (nella configurazione adottata dalla Riley).Nel 1962 vennero lanciati due nuovi modelli: la "SX1000" (con meccanica "Mini") e l'importante "SX250", un'elegante coupé a 3 volumi su base Daimler SP250 Dart.Lo stesso anno David Ogle rimase ucciso in un incidente stradale, mentre collaudava una SX1000.Con la morte del fondatore l'azienda chiuse i battenti come casa costruttrice, restando attiva nel settore del design. Il progetto della SX250 fu tuttavia rilevato dalla Reliant per produrre la Scimitar. In tutto sono state assemblate 76 Ogle.Modelli prodottiCollegamenti esterniCase automobilistiche britannicheCase automobilistiche per nomeOgle Design
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http://it.wikipedia.org/wiki/Taiji_Kase
Taiji Kase.La sua vita ed i suoi insegnamentiNasce il 9 febbraio 1929 a Chiba, in Giappone, e inizia la pratica delle arti marziali a soli sei anni. Kase tuttavia, non inizia con la pratica del Karate, ma con lo Jūdō. È conosciuto come uno dei migliori combattenti per la sua abilità tecnica, la sua enorme velocità e la sua forza.È all'età di quindici anni che inizia a praticare il Karate alla scuola Shotokan di Tokyo. È stato allievo diretto dei maestri Gichin e Yoshitaka Funakoshi.Il maestro Kase fa la sua comparsa sulla scena europea nel 1965 e da quel momento, se si escludono i brevi periodi del soggiorno belga, è sempre vissuto a Parigi. In Europa viene subito apprezzato per le qualità sia umane che prettamente tecniche. La caratteristica principale del suo insegnamento è quella di distaccare completamente la pratica sportiva dal Karate-dō. Il karate è una via, un percorso di formazione e crescita che Kase intendeva insegnare secondo i precetti del suo maestro e fondatore del Karate. Era l'incarnazione dello spirito del Karate al quale ha dedicato tutta la sua vita e tutto sé stesso. Per i suoi atleti è l'espressione più alta del Karate Tradizionale: sono la rettitudine del suo comportamento, la sua lealtà e la profonda umanità che erano proprie di questo grande Sensei che lo fanno apprezzare da tutti i praticanti di Karate, e non solo, al di là delle singole federazioni.
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http://guide.supereva.it/alleanza_nazionale/interventi/2004/05/160200.shtml
Tratto dal riformista del 24 maggio: Fausto Bertinotti ha ragione. Se l’area politica che sta a sinistra della lista unitaria, su cui comanda per intelligenza politica, dimostrerà di rappresentare il 15% dell’elettorato, non ci sono limiti alle sue ambizioni. La Farnesina a Rifondazione comunista? E perché no? Questo è esattamente il problema di fronte all’opposizione, prima per diventare governo e poi per governare. Come è noto, un analogo problema di assimilazione delle estreme l’ha avuto il centrodestra. Più piccolo, però, e non solo per dimensioni. Da quando Gianfranco Fini ha risciacquato i panni a Gerusalemme, è un problema che vale solo il 4%. In più, la Lega ha un core-business alquanto circoscritto: la sua issue è il federalismo, il suo insediamento sociale è da Cobas del nord. Il potere di ricatto che esercita è alto per la concentrazione geografica dei voti (essenziali nel maggioritario), ma il prezzo del ricatto è limitato perché settoriale, quasi di stampo sindacale.La issue della sinistra bertinottiana è invece più ampia e ambiziosa: quell’area condivide una visione di politica estera senza paragoni nei governi europei, nemmeno in Spagna e in Germania, meno che mai in Francia. Essa va infatti ben oltre l’Iraq. Riguarda la presenza dell’Italia nella Nato, il giudizio sul ruolo della superpotenza americana, che la guidi Clinton o Bush non fa differenza, il ripudio dell’uso della forza militare in ogni caso, il rifiuto degli obblighi di alleanza – anche nella Unione Europea – ogni volta che essi non sono abbastanza di sinistra. Ricordiamo che Bertinotti non sfila solo contro Bush, ma ha sfilato anche contro Prodi, in tutte le occasioni in cui i vertici della Ue prendevano decisioni in materia di economia, e perfino contro la Costituzione europea. Se in un futuro governo dell’Ulivo non ci saranno , come dice Bertinotti, la serie B si farà valere fino in fondo, fino alla Farnesina.La fibrillazione riguarderà dunque il cuore dell’alleanza di governo. Ricordiamo che nel suo manifesto di politica estera, pubblicato sul Corriere, Prodi aggiungeva al suo no alla guerra in Iraq il suo sì all’uso della forza in casi di pericolo imminente o di violazioni gravi dei diritti umani, il suo sì all’uso della forza anche quando non l’Onu, ma un’alleanza regionale (vedi Nato in Kosovo) lo autorizzi, il suo sì all’uso anche preventivo della forza quando non ci sia altro modo di evitare un disastro umanitario. La vasta area bertinottiana è invece contraria anche in questi tre casi, perché questa è la ragione sociale del movimento pacifista. Fateci caso: già oggi, quando è al governo Prodi non può chiedere il ritiro immediato dall’Iraq; e infatti – nessuno l’ha notato – la posizione ufficiale della Commissione europea non è mutata dopo la mozione italiana, buona solo per ruoli di opposizione.Che fare? C’è una risposta che va molto di moda, e la propone da tempo Walter Veltroni: coniugare riformismo e radicalismo, stringendo un patto programmatico pre-elettorale. In realtà, nel voto sull’Iraq l’Ulivo ha fatto esattamente questo: ha coniugato. Quelli di hanno votato insieme con quelli di . C’è bisogno di disquisire su chi gli italiani pensano che l’abbia spuntata? Basta leggere i commentatori alla Maltese o alla Padellaro: per giustificare quel voto si deve ora sprofondare, quasi inevitabilmente, nell’umorismo nero, scommettendo al limite dell’irrisione sui futuri insuccessi dell’Onu e sulla già alta probabilità che in Iraq finisca in un disastro.L’altra soluzione del dilemma, meno popolare di questi tempi, è quella che propone Enrico Letta. Invece di coniugare, competere. Contrastare l’egemonia culturale e ridurre la forza elettorale dell’area estrema, contestandola invece che inseguendola. Rivendicare con orgoglio la propria diversità sugli Usa, sull’Onu, sulla Nato, sulla Ue. Gli altri o prenderanno - Diliberto prenderà, così come fece quando il governo di cui era ministro inviò i bombardieri sulla testa del compagno Milosevic – o lasceranno l’Italia a Berlusconi.Questa seconda linea può fallire, ma l’altra fallisce di sicuro, prima ancora di essere messa alla prova, perché la prospettiva di Bertinotti alla Farnesina basta e avanza per far rivincere perfino un centrodestra in agonia. In verità, l’unica speranza di sostituire Berlusconi con un governo di alternanza sta in uno sfondamento elettorale della lista Prodi, a danno delle estreme. Altrimenti insieme con il governo Berlusconi cadrà anche il sistema bipolare, e qualche altra cosa riempirà il vuoto lasciato dall’assenza di un centrosinistra eleggibile.Qui si parrà la nobilitate della leadership di Prodi, appena tornerà da Bruxelles. Avrà poco tempo, al massimo un anno. O risolverà lui il dilemma, o lo faranno prima o poi i Veltroni e i Letta.
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http://www.autoblog.it/tag/9ff+gt9
Il motore, infatti, deriva dal 3.6 flat six proposto sulla GT3, anche se l’innesto di un doppio turbo-compressore innalza potenza e coppia fino a 973 cavalli e 964Nm. Non stupiscono, quindi, le sue pazzesche prestazioni: 3.4 secondi per raggiungere i cento all’ora – dovuti ad indicibili problemi di aderenza –, 8.2 per oltrepassare i 200 e soli 16.4 per sfondare il muro dei trecento. La progressione non si arresta fino ai 410 km/h.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Piazza_Colonna
Piazza Colonna.La colonna di Marco Aurelio al centro della piazzaPiazza Colonna'" è una piazza di Roma che prende il nome dalla Colonna di Marco Aurelio che qui sorgeva sin dall'antichità, e che dà il nome al rione omonimo, Rione Colonna, di cui la piazza fa parte.La piazza, fatta costruire verso la fine del Cinquecento da Papa Sisto V, sorge sulla centralissima Via del Corso, vicino a Montecitorio e il Pantheon, non distante da Piazza Venezia.La pianta della piazza ha forma rettangolare, con al centro la colonna di Marco Aurelio, ed è circondata da alcuni dei più importanti palazzi storici di Roma.Qui, proprio davanti alla colonna, si trova l'entrata di Palazzo Chigi. già sede dell'ambasciata dell'Impero Austro-Ungarico ed oggi sede del Consiglio dei Ministri.Alla sinistra di questo si trova Palazzo Wedekind, storica sede del quotidiano "Il Tempo", che presenta un porticato formato da colonne ioniche originarie dell'antica Veio.Proseguendo in senso orario, vicino alla chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi si trova Palazzo Ferraioli, appartenuto, tra gli altri, alla famiglia degli Aldobrandini, oggi ospitante le sedi di rappresentanza delle regioni Friuli-Venezia Giulia e Vallée d'AosteInfine, affacciato alla piazza ma anche su Via del Corso, sorge il Palazzo della Galleria Colonna, ora Galleria Alberto Sordi, storico ritrovo della Roma che contava.La fontanaPoco distante dalla colonna si trova un'elegante fontana, progettata da Giacomo Della Porta su incarico di Gregorio XIII; alimentata dall'acquedotto dell'Aqua Virgo, è costituita da una grande vasca in marmo di Chio decorata esternamente da sedici fasce verticali in marmo di Carrara; dall'acqua affiorano due gruppi di delfini e un piccolo catino al centro: questi elementi, scolpiti da Achille Stocchi, furono aggiunti alla fontana nella prima metà dell'Ottocento, in seguito di lavori di restauro della fontana.CollegamentiCollegamenti esterniPiazze di Roma|ColonnaRoma R. III ColonnaRoma R. II TreviPiazza Colonna
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http://notimetolose.myblog.it/archive/2003/10/12/preda.html
...Leonardo non ha amato la Madonna Lisa(si vede anche nel quadro...che il "maestro"(?) lasciò incompleto)...p referiva i suoi "giovani aiutanti"...sc elti da lui stesso per la bellezza e non certo per la bravura!...non cercare la sua sterile considerazione. ..accetta la mia che... pur sprovvisto di cavallo...mi prosto a Madonna Noti...come fedele cavaliere...Invocare la pace non è mai impossibile, se lo vuoi. trovo logico che un papa inneggi alla pace, mi stupirei molto del contrario. Per me, non è questione di trovare più o meno giusta la vincita dell'avocatess a iraniana a scapito di Wojtila, come qualche insulso tg ha invece detto. Per me è stata la scelta giusta, in quanto eviterei di premiare il capo di un'istituzione non laica a Nobel per la pace, per di più un'istituzione che da sempre si batte contro l'aborto e gli omosessuali (è pace anche questa, non credi?). Inoltre, capisco la grande volontà del papa nel viaggiare e predicare l'uguaglianza la pace in tutto il mondo, ma le vere persone che aiutano l'umanità con il loro messaggio di pace sono ben altre, e sono quelle che agiscono sul campo, sulla loro pelle. Sarasecondo me gli uomini sanno a malapena da che parte sono girati, infatti gli hanno fatto il peduncolo, altrimenti non sapevano se era un davanti o un dietro. Son bastarda eh? Almeno le pensassi veramente ste cose.... Per l'India ci si puo' organizzare, niente viaggi prenotati che ci pelano e in piu' se comperiamo un po' di roba artigianale ci ripaghiamo pure l'aereo. Perche' si va in aereo, tu che vuoi andare in treno non sai che dici. E in India si va a piedi, tu che parli di treno non sai che dici. Niente aerei che ho male alle spalle e non posso sbattere le braccia per aiutare il decollo e niente corriere, che non voglio consumare le scarpe a frenare e soprattutto non voglio star lì ad aspettare che passa se passa. Per la diarrea basta non bere acqua non bollita, non mangiare robe crude ma solo bruciate, e si vive a yogurth. Tanto peperoncino e moltissime spezie che sono antibiotiche e antisettiche. Io per me, partirei anche ora. Salut. E questo era il commento di ieri, visto che qui non funziona una bella fava lessa. Oggi sembra resistere... vedremo....
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http://www.girodivite.it/forum.php?id_forum=6501
Attenzione! A causa dell'abuso di alcuni pochi siamo costretti a ricordare a tutt* che: I dati personali immessi nella form sono archiviati da Girodivite al solo scopo di visualizzare il commento nell’ambito del sito; in nessun caso saranno utilizzati per altre finalità o trasmessi a terzi. L’immissione di nome e città è facoltativa. La responsabilità dei commenti ricade esclusivamente sui rispettivi autori: al fine della corretta attribuzione della stessa Girodivite memorizza, senza visualizzarlo sul sito, l’indirizzo IP dello scrivente. I commenti dei lettori sono soggetti a moderazione, Girodivite si riserva il diritto di eliminare quelli che, a seguito di controlli saltuari e "a campione", venissero giudicati inopportuni per forma e/o contenuti; commenti dal contenuto illecito potranno essere segnalati alle Autorità competenti. L’immissione di un commento implica conoscenza e accettazione delle regole suesposte.Girodivite - Segnali dalle città invisibili è on-line dal 1994. Quotidiano telematico e cartaceo, registrazione presso il tribunale di Catania n.13/2004 del 14/05/2004. Redazione: via Antonino di Sangiuliano 147 - 95131 Catania. Contatti: giro@girodivite.it (mail max 200kb) ::: RSS 2.0 ::: Tutti i contenuti originali prodotti per questo sito sono da intendersi pubblicati sotto le licenze Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike, che tutelano la possibilità di ripubblicarli, previa autorizzazione per fini commerciali.
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http://it.wikiversity.org/wiki/Logica_matematica/Calcolo_delle_proposizioni
Logica matematica/Calcolo delle proposizioni.Lo studio della logica matematica parte da una semplificazione della logica stessa: il calcolo delle proposizioni. In questo contesto non vengono analizzati oggetti e proprietà di questi: si considerano solo proposizioni; non osservando l'"interno" di una proposizione, cioè come minimo soggetto e predicato, una proposizione ha solo la caratteristica di essere vera o falsa (anche se non si può scegliere tra una di queste due possibilità e bisogna considerare entrambi i casi). Viceversa, anche senza conoscere una proposizione, possiamo collegarla ad altre proposizioni mediante congiunzioni logiche, e studiare il significato di questa proposizione composta.L'alfabeto.Come ogni linguaggio formale, il calcolo delle proposizioni si basa su un alfabeto. Di esso fanno parte delle variabili per rappresentare le proposizioni, e alcuni "segni di punteggiatura" per costruire le proposizioni composte.Le formule.I simboli dell'alfabeto prima definito si possono accostare per giustapposizione; tuttavia solo alcune combinazioni hanno significato per la logica. Queste sequenze significative si chiamano formule, e sono definite ricorsivamente.Questo significa che ci sono alcune formule di base, cioè formula_3 e quelle del tipo formula_4, e che a partire da queste si costruiscono altre formule complesse, secondo alcune regole.Nella definizione dell'insieme delle formule, FORM, compaiono alcuni simboli che non fanno parte dell'alfabeto delle proposizioni: sono quelli della comune pratica matematica e fanno parte, assieme al linguaggio naturale, del "metalinguaggio" ovvero del linguaggio che si utilizza per descrivere il linguaggio formale.Tra questi simboli del metalinguaggio ci sono variabili (formula_5) che rappresentano formule, ovvero elementi di FORM. A seconda dei casi, formula_6 può valere formula_7, etcetera.Per precisare la definizione precedente, per più piccolo si intende charamente che l'insieme FORM è l'intersezione di tutti gli insiemi che rispettano le clausole dell'elenco successivo. La definizione sarebbe problematica se non esistesse nessun insieme che rispetta tutte le clausole. Ma uno almeno esiste, ed è l'insieme di tutte le possibili stringhe di simboli dell'alfabeto che possiamo ottenere per giustapposizione; certo è un insieme vasto (anche se numerabile) pieno di cose inutili. D'altro canto l'intersezione di tutti questi insiemi è non vuota, perché l'elemento formula_3 appartiene sicuramente a tutti gli insiemi dell'elenco, quindi appartiene anche all'intersezione. Con ragionamenti analoghi sappiamo che all'intersezione appartengono anche tante altre formule (ed è chiaro che sono tutte e sole le formule di lunghezza finita che possiamo ottenere per costruzione).Su questa definizione, e apparentemente senza assiomi, si dimostra un teorema fondamentale, che prende il nome onorifico di "principio di induzione" sulle proposizioni.La dimostrazione di questo fondamentale teorema è tuttavia molto semplice: sia formula_34 un insieme di proposizioni (e quindi formula_35) che rispetta tutte le condizioni del precedente teorema; dunque, immediatamente, rispetta tutte le condizioni della definizione di FORM, quindi formula_36. Dalle due inclusioni, l'uguaglianza.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Drogaggio
Drogaggio.Con il termine drogaggio'", nell'ambito dei semiconduttori, si intende l'aggiunta al semiconduttore di piccole percentuali di atomi non facenti parte del semiconduttore stesso allo scopo di modificare le proprietà elettriche del materiale.Il drogaggio può essere di tipo "n": l'atomo drogante ha un elettrone in più di quelli che servono per soddisfare i legami del reticolo cristallino e tale elettrone acquista libertà di movimento all'interno del semiconduttore.Il drogaggio può essere di tipo "p": l'atomo drogante ha un elettrone in meno di quelli che servono per soddisfare i legami del reticolo cristallino e tale mancanza o vacanza di elettrone, indicata con il nome di lacuna, si comporta come una particella carica positivamente e si può spostare all'interno del semiconduttore.Le quantità di elementi droganti utilizzate per effettuare il drogaggio sono, in termini percentuali, bassissime: si parla per l'appunto di impurità elettroniche in quanto tali impurità sono in grado di modificare le proprietà elettriche del semiconduttore ma non le proprietà chimiche dello stesso.L'entità del drogaggio si misura in atomi a centimetro cubo, "atomi/cm³".Riferendosi al silicio, il semiconduttore più utilizzato che è composto da atomi tetravalenti, il drogaggio di tipo n può essere effettuato mediante atomi di fosforo o arsenico, mentre il drogaggio di tipo p è generalmente effettuato mediante atomi di boro.I drogaggi più bassi che si possono ottenere, al limite del silicio intrinseco, sono dell'ordine di 1013 atomi/cm³.I drogaggi più elevati, al limite del silicio degenere, sono dell'ordine di 1020 atomi/cm³.Si noti che, come precedentemente esposto, i numeri in gioco sono molto lontani dal numero di atomi di silicio in un centimetro cubo di materiale, che è dell'ordine di 1022.Le tecniche di drogaggio comunemente utilizzate sono la diffusione termica e l'impiantazione ionica.NoteVoci correlateTecnologie per l'elettronicaSemiconduttoriDoping (semiconductor)
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http://www.porteapertesulweb.it/newsletter/news1/pixel1.htm
Il testo è nato nell’ambito della discussione, quanto mai viva ed attuale, su copyright e DRM (Digital Rights Management, gestione dei diritti digitali), in seguito alla scelta dell’ente canadese equivalente alla nostra SIAE di ideare un personaggio fantastico, Captain Copyright, per insegnare ai bambini, con una severità che ad alcuni è parsa eccessiva, il rispetto dei diritti d’autore. Indipendentemente, tuttavia, dallo spunto polemico che ne ha stimolato la stesura e la diffusione, la favola contiene una lezione importante anche a livello generale, in un mondo in cui per interesse o tavolta anche più banalmente per fretta, ci si dimentica il valore fondamentale della collaborazione.
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http://www.calcioblog.it/post/6858/genoa-roma-3-1-giallorossi-domati-da-milito-ma-infuriati-con-la-terna-arbitrale
Sono i rossoblu a partire subito a testa bassa e dopo soli 4 minuti trovano il vantaggio con Giuseppe Sculli, giocatore forse non famoso per le sue doti tecniche ma che sta dimostrandosi di un’utilità enorme in questo Genoa, decisivo il suo anticipo su Riise che gli consente di presentarsi di fronte a Doni e batterlo. I padroni di casa dopo il gol continuano a gestire bene la partita senza però provare ad affondare il colpo letale.Nel secondo tempo le squadre continuano ad equivalersi, almeno nei primi quindici minuti. Al 16° però cambia tutto, Milito su assist di Modesto supera di testa Doni e porta di nuovo in vantaggio la sua squadra. Passano altri cinque minuti e la Roma pareggia con il solito Panucci ma incredibilmente l’arbitro su segnalazione del guardialinee Biasutto annulla per fuorigioco. Il romanista era in gioco di almeno 3 metri, l’errore è francamente inspiegabile. La Roma perde la testa e De Rossi è il simbolo di questo crollo, commette un brutto fallo su Palladino, protesta e viene espulso.Con la Roma in dieci Spalletti tenta il tutto per tutto, lancia nella mischia Aquilani, Okaka e Montella ma nonostante gli sforzi il gol non arriva. Allora ci pensa Milito a segnare ancora servito ottimamente da Palladino quando la partita ormai è finita. Per la Roma in cerca di continuità arriva un altro brutto stop e l’errore arbitrale, per quanto clamoroso, non deve rappresentare un alibi come anche Rosella Sensi ha sottolineato.Le dichiarazioni di Spalletti a fine partita sono amare, l’allenatore se la prende con la terna dicendo che in questo modo anche il lavoro di un’intera settimana viene rovinato, soprattutto nel caso di una squadra che sta comunque vivendo un momento di difficoltà. Gasperini ammette la fortuna ma la prende con più filosofia e si consola per la buona prova della sua squadra. Ora la Roma aspetta la lanciatissima Atalanta in casa, mentre il Genoa giocherà l’anticipo di sabato sera a Firenze contro i viola.GENOA-ROMA 3-1 (1-1)MARCATORI: 4′ pt Sculli (G), 28′ pt De Rossi (R), 16′ e 43′ st Milito (G)GENOA: Rubinho; Biava, Ferrari, Criscito; M. Rossi, Milanetto, Juric, Modesto (34′ st Mesto); Gasbarroni (11′ st Palladino); Sculli (14′ st Olivera), Milito. All. GasperiniROMA: Doni; Cicinho, Loria, Panucci, Riise; De Rossi; Taddei (31′ st Okaka), Perrotta (33′ st Aquilani), Brighi, Menez (39′ st Montella); Vucinic. All. SpallettiNOTE: espulso al 24′ st De Rossi (R) per doppia ammonizione. Ammoniti Perrotta, Menez, Criscito, Cicinho, Juric, Loria, Olivera, Aquilani. Spettatori 25 mila circa.Per le foto grazie a: corrieredellosport.it
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http://it.wikipedia.org/wiki/Public_Enemy
Public Enemy.I Public Enemy'", conosciuti anche solo come "'PE'", sono un gruppo hip hop statunitense noto per i temi politici nei loro testi, per la forte critica verso i mass media e per l'attenzione alla comunità afroamericana.Hanno avuto un impatto culturale e mediatico sugli altri gruppi hip hop come quasi nessun altro artista dell'epoca, facendosi promotori dei cantanti degli anni a seguire e ponendo le basi di generi musicali di prima scelta nell'hip hop degli anni 90, quali l'Hardcore hip hop e il Political Rap.Sono considerati da molti appassionati di musica rap e non uno dei gruppi più validi (e senza dubbio più importanti) dell'ambito hip hop.FormazioneMembri della Bomb Squad, membri del collettivo spesso associati ai Public Enemy ed a volte ritenuti perte integrante del gruppo:Storia del gruppoOriginiIl gruppo si forma intorno a Carlton Ridenhour, che tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta studiava grafica presso la "Adelphi University" e contemporaneamente lavorava come DJ nell'emittente radiofonica WBAU.Il primo brano è "Public Enemy No. 1", è registrato da Carlton, che si farà chiamre Chuckie D, diventato poi Chuck D (la D sta per "dangerous", pericoloso).La Def Jam e "Yo! Bum Rush the Show"Grazie al produttore della Def Jam Records Rick Rubin Chuck D forma un gruppo con DJ Terminator X, Professor Griff coreografo dei breakers Security Of The First World, e William Drayton, il secondo rapper, che adotta lo pseudonimo di Flavor Flav.Nel 1987 viene pubblicato "Yo! Bum Rush the Show", con basi strumentali semplici e scandite."Elvis was a hero to mostBut he never meant shit to me you seeStraight up racist that sucker wasCause I'm Black and I'm proudI'm ready and hyped plus I'm ampedMost of my heroes don't appear on no stampsSample a look back you look and findNothing but rednecks for 400 years if you check"Il 1988 e la piccola rivoluzioneNel secondo album, dal nome It Takes a Nation of Millions to Hold Us Back e pubblicato nel 1988, la Bomb Squad inventa il suo inconfondibile stile fatto di suoni comuni mischiati per formare la base dei brani; si ritrovano pezzi come "Bring the Noise" e "Don't Believe the Hype". Del 1988 è anche il singolo "Fight The Power", che fa da colonna sonora del film di Spike Lee, "Fa' la cosa giusta" ("Do The Right Thing").Per via di alcuni giudizi espressi da Professor Griff considerati antisemiti, Griff è dapprima estromesso dal gruppo e viene addirittura annunciato lo scioglimento dei Public Enemy. In seguito Griff viene riammesso nel gruppo per poi lasciarlo definitivamente.Nel 1989 escono il singolo "Welcome To The Terrordrome" che anticipa l'LP del 1990, "Fear Of A Black Planet", con i brani "911 Is a Joke", riferito al numero 911, il numero di emergenza per i cittadini statunitensi, "Brothers Gonna Work It Out" e "Can't Do Nuttin For Ya Man".La lenta discesaIl seguente album pubblicato dai Public Enemy è "Apocalypse 91...The Enemy Strikes Black", uscito nel 1991 con una nuova versione di "Bring The Noise" suonata con il gruppo metal Anthrax. Il successo dell'LP è forte tanto da spingerlo al numero 4 delle classifiche pop.Dal 1992 inizia la loro discesa: partecipano allo "Zoo TV Tour" con gli U2, e pubblicano "Greatest Misses", una collezione di remix di poco successo. A questo si aggiungono i problemi con la legge per Flav, legati al consumo di stupefacenti, che porta la band a fermarsi durante il 1993 per permettere al componente di tentare una disintossicazione.Nell'estate del 1994 la band torna pubblicando l'album "Muse Sick-n-Hour Mess Age", che per via di recensioni molto negative da "The Source" e "Rolling Stone" non ottiene molto successo. Viene cancellato il tour previsto, e Chuck nel 1996 pubblica il proprio album solista, dal titolo "The Autobiography of Mistachuck" e insieme con la Bomb Squad produce tre album di altri rapper.Nella primavera del 1998 i Public Enemy realizzano la colonna sonora del film "He Got Game" di Spike Lee, che viene considerata un vero e proprio album."There's a Poison Goin' On..." è il settimo LP dei PE del 1999 con "Do You Wanna Go Our Way".Flavor FlavDopo tre anni di silenzio la band pubblica "Revolverlution", LP costituito da tracce inedite, remix e brani live. Dopo il ritiro di Terminator X nella band subentra DJ Lord di Atlanta, come primo DJ.Nel 2004 Flavor Flav si dedica al piccolo schermo con la partecipazione ad alcuni "reality show" al fianco di Brigitte Nielsen; i commenti dei fan e degli altri componenti del gruppo non sono positivi.Nel settembre 2005 con Flavor Flav pubblicano "Hell No We Ain't All Right!", criticando l'operato svolto dall'amministrazione di George W. Bush in occasione dell'Uragano Katrina.DiscografiaAlbum studioLivePremi e riconoscimentiNoteBibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniRapper di New YorkPublic Enemy (group)
2,088,829
http://it.wikipedia.org/wiki/Raggruppamento_Nazionale_Repubblicano_Socialista
Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista.Il Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista'" è una formazione politica nata durante la Repubblica Sociale Italiana, dichiaratamente non fascista ma supportante la RSI, in quanto portatrice di istanze sociali all'avanguardia.La formazione nasce nel febbraio 1945 nel territorio della RSI con il nome di Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista (R.N.R.S.), su consenso e concordia dello stesso Benito Mussolini, per iniziativa di un gruppo di socialisti e sindacalisti nazionali fino allora estranei al fascismo.Fondatore ed ideatore del movimento, che mantenne sempre la propria netta autonomia dal Partito Fascista Repubblicano, fu il filosofo Edmondo Cione, affiancato da socialisti come Carlo Silvestri e Concetto Pettinato e dal sindacalista Pulvio Zocchi, ai quali si unirono altri nomi meno illustri.Scopo del movimento era l'impegno per la piena realizzazione del Manifesto di Verona.Sempre su consiglio di Benito Mussolini il Raggruppamento fu autorizzato anche alla stampa di un quotidiano politico, l' Italia del popolo.Successivamente il Raggruppamento Nazionale Repubblicano Socialista assunse il nome di "Partito Repubblicano Socialista Italiano", che si sciolse con la fine dell'esistenza politica della RSI. Tutti i suoi sostenitori, benché si proclamassero non fascisti, vennero perseguiti dalle forze partigiane in qualità di collaboratori del governo di Salò.Voci correlatePartiti politici italiani (passato)FascismoRepubblica Sociale Italiana
2,696,982
http://it.wikipedia.org/wiki/HD_68601
HD 68601.HD 68601 è una stella supergigante bianca di magnitudine 4,76 situata nella costellazione della Poppa. Dista 4659 anni luce dal sistema solare.OsservazioneSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste australe. La sua posizione moderatamente australe fa sì che questa stella sia osservabile specialmente dall'emisfero sud, in cui si mostra alta nel cielo nella fascia temperata; dall'emisfero boreale la sua osservazione risulta invece più penalizzata, specialmente al di fuori della sua fascia tropicale. La sua magnitudine pari a 4,8 fa sì che possa essere scorta solo con un cielo sufficientemente libero dagli effetti dell'inquinamento luminoso.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra dicembre e maggio; nell'emisfero sud è visibile anche all'inizio dell'inverno, grazie alla declinazione australe della stella, mentre nell'emisfero nord può essere osservata limitatamente durante i mesi della tarda estate boreale.Caratteristiche fisicheLa stella è una supergigante bianca; possiede una magnitudine assoluta di -6,01 e la sua velocità radiale positiva indica che la stella si sta allontanando dal sistema solare.Sistema stellareHD 68601 è un sistema stellare formato da due componenti. La componente principale A è una stella di magnitudine 4,76. La componente B è di magnitudine 9,5, separata da 25,2 secondi d'arco da A e con angolo di posizione di 298 gradi.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale A
1,190,358
http://it.wikipedia.org/wiki/Mamistra
Mamistra.Mamistra'" o "'Mopsuestia'" (in greco: Μαμίστρα o Μόψουέστία, ovvero Mopsus (Siriaco Maṣīṣtā, Armeno Msis, Turco Misis, oggi Tkish) è una città antica della Cilicia Campestris (successivamente Cilicia Secunda) sul fiume Pyramus (anche detto Pyramos, in arabo Jayḥān, oggi Ceyhan Nehri).La città si trova circa 20 km ad est dell'attuale Adana (allora chiamata Antiochia in Cilicia) nella provincia di Adana, Turchia.La tradizione vuole che ad aver fondato questa città, sia stato Mopso, che visse prima della guerra di Troia, anche se la città fu a malapena accennata prima dell'era cristiana. Gaio Plinio Secondo la denomina la città libera di Mopsos (Hist. nazionale., la V, 22), ma il nome originale è Mopsuestia, come afferma Stefano di Bisanzio e tutti i geografi e i cronisti cristiani. Sotto la dominazione seleucide, la città prese il nome di "'Seleucia sul Pyramus'" (dal greco: Σέλεύχεια προς του Πύραμο, che può essere traslitterato come "Seleukeia pros tou Pyramo"; in latino: "Seleucia a Pyramu". Questi nomi furono dati prima della conquista romana quando, sotto Adriano, la città venne denominata Adriana'", sotto Decio "'Decia'", ecc., come sappiamo dalle iscrizioni e dalle monete della città. Costantino II costruì nella città un magnifico (così denominato dai contemporanei) ponticello, sopra il Pyramus (Malalas, "Chronographia", XIII; P.G., XCVII, 488) in seguito fu fatto restaurare da Giustiniano I di Bisanzio (Procopio, "De Edificiis", V. 5).Nel 95 a.C. il sovrano seleucide Seleuco VI vi insediò la propria corte. La vita lussuosa e costosa della corte di Seleuco non era tollerabile dalla popolazione locale, già afflitta dai pirati; il sovrano aggravò ulteriormente le difficoltà dei suoi sudditi imponendo una leva volta a fornirgli un nuovo esercito. Scoppiò allora una rivolta e Seleuco fu obbligato a rifugiarsi nell'ippodromo, che pare sia stato bruciato con il sovrano e i suoi uomini dentro.La città fu inclusa nella diocesi d'Oriente, nella provincia di Cilicia II, in occasione della riforma di Diocleziano.Gli Arabi conquistarono nel 637 la città (da essi chiamata al-Massisa/al-Maṣṣīṣa) grazie ad Abū ‘Ubayda ibn al-Jarrāḥ oppure grazie a Maysara b. Masrūkh.Dopo aver riunificato il suo Califfato, l'omayyade ‘Abd al-Malik riprese il controllo della città che il "basileus" Costantino IV Pogonato aveva riconquistato nel 685. Nel 703 il figlio di ‘Abd al-Malik, ‘Abd Allah, ricostruì la sua cittadella.CiliciaCittà bizantineCittà romane in TurchiaMopsuestia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Formula_1
Storia della Formula 1.Quest'articolo è un approfondimento della parte storica'" ("'1946–oggi'"), con particolare riferimento alle questioni tecniche, riguardante la "'Formula 1'".La "'Storia della Formula 1'" affonda le sue radici nelle prime gare automobilistiche disputate verso la fine dell'Ottocento (1878–1905) e suddivise in due tipi: quelle da città a città, considerate in seguito antesignane del Rally, e quelle di durata, anticipatrici della moderna Endurance. Dal 1906 iniziarono ad assumere lo status di Gran Premi e al principio degli anni venti venne proposta una prima seria regolamentazione delle gare, denominata Formula Grand Prix e adottata principalmente in Europa attraverso la quale vennero gareggiate l'unica edizione di un Campionato del Mondo per Costruttori nel 1925, vinto dall'Alfa Romeo, e cinque edizioni (1935–1939) di un campionato europeo chiamato "Grandes Epreuves", dominate da piloti e vetture tedesche. Il sistema di punteggio era basato sulle penalità acquisite – chi ne otteneva di meno vinceva il titolo – e non sul sistema di punteggio attuale, instaurato già a partire dall'ultimo anno di svolgimento di quel campionato.La Formula 1 venne creata con il nome iniziale di Formula A nel 1946, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando vi fu una prima serie di Gran Premi non validi per il titolo. Un buon numero di corse vennero organizzate negli anni precedenti la guerra, e dopo la sospensione durante il conflitto, l'idea di un campionato mondiale di automobilismo venne formalizzata nel 1947. Il nome della Formula venne cambiato nel 1948 con quello attuale a causa della nascita della Formula 2. Nel 1949 vengono scelti sette Gran Premi validi per l'assegnazione del trofeo. La prima gara valida per il campionato fu il Gran Premio di Gran Bretagna nel 1950. Al titolo piloti seguì un titolo per i costruttori nel 1958. Oltre ai campionati mondiali, si disputarono anche due campionati nazionali per vetture di Formula 1. Il primo, denominato "Tasmanian Formula", si disputò nel Sudafrica e anche in Australia dal 1960 al 1975, e il suo dominatore fu il pilota rhodesiano John Love, vincitore di sei titoli. Il secondo, denominato "Formula Aurora", ebbe una durata più breve e si disputò in Inghilterra dal 1978 al 1980.Le gare non valide per il titolo mondiale continuarono a disputarsi per diversi anni. In 57 stagioni (1950–2006) si sono svolti complessivamente 768 Gran Premi validi per il titolo – e con i 17 del calendario ufficiale 2007, la cifra salirà a 785 – alle quali vanno aggiunte le 368 corse non valide disputate nel periodo 1946–1983. Tra queste ultime, il picco massimo venne raggiunto nei periodi 1946–1957 (soltanto nel 1953 se ne disputarono 30) e 1961–1963 prima di conoscere un lento e inesorabile declino. La più celebre fu la Race of Champions che si correva sul Circuito di Brands Hatch. A causa degli alti costi di gestione, l'ultima corsa si disputò nel 1983. A partire dal 1984 tutte le gare per vetture di Formula 1 sono valide per il titolo mondiale. In totale, i Gran Premi per vetture di Formula 1 regolarmente disputati – validi e non – sono 1136, e con le gare del 2007 la cifra passerà a 1153.I primi anni (1946—1949)La Formula 1 venne creata nel 1946 dalla Commissione Sportiva Internazionale (CSI) della FIA, antecedente della FISA, come la classe più alta di corse automobilistiche per monoposto scoperte dell’automobilismo mondiale. All’inizio era conosciuta come Formula A – attualmente la categoria più alta del karting – ma ne venne cambiato il nome dopo appena due anni a causa della nascita della Formula 2, e diventò ufficiale nel 1950. L'idea di organizzare un campionato mondiale venne formalizzata nel 1947, ma già nel 1939 la vecchia AIACR, con il cambiamento del sistema di punteggio avvenuto nel Campionato Europeo Piloti, stava cominciando a pensare a questa soluzione. Lo scoppio del conflitto bloccò temporaneamente tutti i programmi.In principio la formula si basava largamente sulle regolazioni della cilindrata del motore – che era soltanto di tipo supercompresso – fissate durante gli anni trenta. Prima del 1938 venivano ammessi a gareggiare nella stessa stagione – e in particolare nel 1936 – sia propulsori di 3.8 litri (Alfa Romeo), sia di 5.6 litri a V12 (Mercedes) e infine quelli a 6.0 litri della Auto Union. Nel 1938 la cilindrata venne limitata a 3.0 litri. Il nuovo regolamento del 1946 prevedeva un nuovo equilibrio per le vetture tra i motori supercompressi già esistenti e quelli aspirati. Vennero ammessi i tipi di motore aspirato da 4.5 litri, e quello supercompresso da 1.5 litri denominato con il vecchio termine francese "Voiturette" montato sulle vetture da Grand Prix precedenti allo scoppio della guerra. Tutti gli altri motori supercompressi vennero esclusi.La prima corsa disputata con questi nuovi regolamenti si disputò in Italia, e precisamente a Torino il 1 settembre del 1946, il Gran Premio di Torino, disputato sul Circuito del Valentino – il nome è preso dal Parco del Valentino, dove le vetture correvano sui viali adiacenti al Borgo Medioevale – e venne vinta da Achille Varzi alla guida di una Alfa Romeo 158 detta Alfetta, anche se in realtà le macchine non avevano subito grandi cambiamenti da quelle che avevano corso le stagioni precedenti. Quella di Varzi era stata progettata e costruita prima della guerra. I Campionati per i Piloti e quello per i Costruttori non vennero immediatamente reintrodotti. Nei primi anni si gareggiavano intorno alle 20 corse, tenute in Europa dalla tarda primavera ai primi di autunno, e l'esempio del circuito cittadino di Torino venne seguito immediatamente, oltre che in Inghilterra, da Milano, Bari, Sanremo, Pescara, Siracusa, Napoli e Modena in Italia; Nizza, Marsiglia, Albi, Pau, Comminges e Parigi in Francia; e infine dal circuito di Chimay in Belgio dove si disputava il Grand Prix des Frontieres.In particolare il circuito cittadino di Ospedaletti, che ospitò dal 1948 al 1951 il Gran Premio di Sanremo per vetture di Formula 1 e in seguito per altri tipi di vetture, fu l'ultimo dei circuiti stradali cittadini di quel periodo a chiudere i battenti nel 1972. In ogni caso, nessuna di queste prime gare venne considerata significativa. Le vetture più competitive venivano dall’Italia, in particolare l’Alfa Romeo. Nel periodo 1946–1949 si assisteva al tramonto della carriera dei vecchi piloti anteguerra come lo stesso Varzi, Jean-Pierre Wimille e Tazio Nuvolari, mentre piloti come Ascari e Fangio iniziavano a farsi notare.Campionato del Mondo (1950—1957)Nel 1950, in risposta al Campionato Mondiale di Motociclismo introdotto l'anno precedente, la FIA organizzò il primo vero Campionato del Mondo Piloti utilizzando il Regolamento della Formula 1. L’organizzazione del campionato vide scegliere sei dei maggiori Gran Premi in Europa, più la 500 Miglia di Indianapolis, ma questa fu una mera formalità per quanti avevano partecipato alle gare durante gli anni precedenti. Furono tre team italiani ad occupare le posizioni dominanti dei primi anni del campionato, l’Alfa Romeo, quindi la Ferrari, e infine la Maserati. Altre case manufattrici nazionali – come la francese Talbot o la britannica BRM – competono, con successi assai modesti. Un buon numero di vetture private prendevano parte alle gare.L’Alfa Romeo dominò la concorrenza nella stagione 1950, vincendo tutte le gare di quel campionato con l’"Alfetta" 158 costruita prima della guerra da Enzo Ferrari. La sola eccezione fu per la 500 Miglia, che faceva parte del campionato ma non correva con le regole della Formula 1 ed era raramente gareggiata dai piloti europei. La corsa non acquisterà mai importanza nel mondo della Formula 1 e uscì dal calendario del campionato dopo il 1960. Nino Farina vinse il campionato inaugurale, Juan Manuel Fangio lo conquistò nel 1951 con la Alfa Romeo 159, un'evoluzione della 158. I motori dell’Alfetta erano estremamente potenti per la capacità delle altre vetture dell’epoca. Nel 1951 il motore della 159 produceva attorno ai 420 cavalli di potenza, ma questo comportava un prezzo da pagare nel consumo eccessivo di benzina, che era stimato dai 125 ai 175 litri per percorrere 100 km. Enzo Ferrari, che gareggiò con l’Alfa Romeo prima della guerra (in pratica la Ferrari iniziò utilizzando ed elaborando materiale Alfa Romeo), fu il primo a comprendere che lo sviluppo dei motori con compressore da 1.5 litri era giunto a un punto morto. Ogni ulteriore incremento di potenza obbligava a compiere lunghe soste per fare rifornimento di benzina, con conseguente perdita di tempo. Per le ultime gare del 1950 Ferrari abbandonò il modello 125 da 1.5 litri con compressore, ormai da museo, e presentò il nuovo modello 375 con motore V12 aspirato da 4.5 litri, cilindrata che diventerà un "classico" della Casa modenese. Con un consumo di benzina che si aggirava attorno ai 35 litri per 100 km le 375 offriromo fiera opposizione all’Alfetta fino al termine della stagione 1951. L’Alfa Romeo, una compagnia finanziata dallo stato, decise di ritirarsi dopo il rifiuto del governo italiano di concedere fondi per progettare la nuova vettura. Sorprendentemente, l’Alfa Romeo investì nelle corse budget molto limitati, utilizzando ancora tanto materiale e tecnologie precedenti alla guerra durante queste prime due stagioni. All’istante il team vinse i due campionati usando solo nove motori costruiti negli anni ‘30.Non fu comunque il ritiro dell’Alfa Romeo a rendere invincibile la Ferrari. La FIA si trovò in una posizione imbarazzante quando ammise che sul Regolamento della Formula 1 dell’epoca era previsto uno slittamento al 1954 del passaggio al motore atmosferico da 2.5 litri. Le maggiori case costruttrici erano in quel momento impegnate ad adattare le loro vetture per i nuovi regolamenti, ma a quel punto si trovarono spiazzate in termini puramente finanziari. Fu chiaro a tutti che nessuno poteva pensare di preparare una nuova macchina per affrontare le stagioni successive. Soltanto la Ferrari era in grado di allestire vetture di Formula 1 competitive. La soluzione adottata fu quella di far disputare il Campionato Mondiale Piloti con le vetture di Formula 2 per due stagioni. Naturalmente il dominio Ferrari avvenne con la leggera e potente 500 a 4 cilindri guidata dal leggendario pilota italiano Alberto Ascari che fu il primo pilota a vincere due campionati consecutivi nel 1952 e 1953. Le vetture Ferrari di Formula 1 continuarono a gareggiare nelle gare non valide per il campionato e in quelle di Formula Libre corse durante quel periodo, soprattutto nel Sudamerica – non a caso, "Libre" è il termine spagnolo con cui si definisce "Libera" – dove queste corse erano molto popolari. Ironicamente, durante quel biennio la sola gara del Campionato del Mondo in cui le vetture di Formula 1 erano ammesse era la 500 Miglia. Nel 1952 la Ferrari schierò quattro 375 di Formula 1 con Alberto Ascari come pilota guida, ma con scarso successo: solo Ascari riuscì a qualificarsi (a metà schieramento) e si ritirò ben presto in gara. Non contando la gara di Indianapolis, il Campionato del Mondo si svolse interamente in Europa fino al 1953, quando la stagione si aprì in Argentina. Quella fu la prima corsa ufficiale di Formula 1 a disputarsi fuori dall’Europa.Come previsto, il Campionato del Mondo ritornò al Regolamento di Formula 1 per la stagione 1954, adesso basato sui motori atmosferici a 2.5 litri. Erano la Lancia e la Mercedes-Benz a monopolizzare la serie, guidati dai migliori piloti dell’epoca: Ascari per la Lancia, Fangio per la Mercedes. Utilizzando valvole desmodromiche, iniettori a benzina, magnesio, ed altre parti piuttosto esotiche come linee del telaio presentate con una forma alquanto allungata e altre tecniche piuttosto avanzate, la nuova Mercedes iniziò la stagione 1954 quando Fangio partì dalla pole position nel Gran Premio di Francia svolto sul circuito stradale di Reims-Gueux con il primo giro percorso a una velocità di oltre 200 km/h – fu la prima volta nella storia della Formula 1 – prima di vincere la corsa, Fangio ingaggiò un duello con l’altro pilota della Mercedes Karl Kling, giunto in seconda posizione.Le vetture Mercedes affrontarono le due stagioni seguenti con Fangio che si aggiudicò tutte le gare lasciando agli altri piloti soltanto tre corse. Alla fine della stagione 1955 la Mercedes si ritirò dalle gare nello stesso modo fulmineo com’era entrata. Avevano provato la superiorità della loro tecnologia, ma fu il terribile disastro di una delle sue vetture sport, guidata da Pierre Levegh alla 24 Ore di Le Mans di quell'anno, che provocò il decesso di 83 persone, a comportare il ritiro dalle competizioni. La casa tedesca resterà lontano dalla Formula 1 fino al termine della stagione 1993. Dopo la tragedia di Le Mans, lo sport automobilistico ne uscì totalmente sconvolto: tre Gran Premi ancora da disputarsi vennero immediatamente cancellati e il governo svizzero annunciò il bando totale alle corse automobilistiche disputate sul suo territorio nazionale (tutt'ora in vigore. Il gran premio di Svizzera del 1982 fu disputato in Francia,a Digione).Il Gran Premio di Montecarlo 1955 vide uno spettacolare incidente quando Ascari e la sua Lancia, dopo aver mancato una chicane, si schiantarono contro il molo. Ascari viene sbalzato fuori dalla vettura e cadde in acqua, vivo e apparentemente senza danni. Vi furono varie speculazioni attorno a una emorragia interna non riscontrata quando appena quattro giorni dopo Ascari rimase ucciso a Monza mentre effettuava alcuni test su una vettura Ferrari sport prestatagli dall'amico Castellotti. Dopo la morte di Ascari, la Lancia (alle prese con gravi problemi finanziari) si ritirò definitivamente dalla categoria cedendo motori, vetture, informazioni e tecnologia alla Ferrari (che ricambierà il favore negli anni settanta fornendo il motore per la creazione della mitica Stratos).La stagione 1956 vide Fangio fare buon uso della Ferrari – nata in casa della Lancia – per vincere il suo quarto campionato. Guidando una Maserati, coglie il quinto successo nella stagione 1957, stabilendo un record che resterà imbattuto per 46 anni.La rivoluzione del motore posteriore (1958—1961)Nonostante la configurazione base della formula rimanga invariata per il 1958, le gare furono accorciate dai circa 500 km / 300 miglia ai 300 km / 200 miglia e le macchine usarono un particolare tipo di benzina composto da vari tipi di miscele il cui componente primario era il metanolo.Con il ritiro di Fangio, Mike Hawthorn alla guida della Ferrari conquistò il titolo piloti nella stagione 1958 diventando così il primo pilota inglese a vincere il titolo. La scuderia britannica Vanwall conquistò il primo titolo riservato ai costruttori in quella stagione, ma non riuscì a coronare le sue aspirazioni di portare un pilota inglese al titolo iridato. Stirling Moss, nonostante avesse totalizzato un numero maggiore di vittorie rispetto ad Hawthorn, perse il titolo per un solo punto (Hawthorn sfruttò il regolamento dell'epoca che premiava con un punto chi faceva il giro più veloce in gara). Questa annata vide anche una donna guidare per la prima volta una Formula 1 in una gara di campionato, Maria Teresa de Filippis che debuttò guidando da privata una Maserati nel Gran Premio del Belgio..Il 1958 fu un anno cruciale per la Formula 1. Contro una piccola pattuglia di Ferrari e Maserati (ritiratasi ufficialmente nella stagione precedente), Stirling Moss vinse il Gran Premio d'Argentina guidando una vettura a motore centrale Cooper per conto della scuderia privata di Rob Walker, spinta da un motore 2 litri fornito dalla Coventry Climax a 4 cilindri. Questa fu la prima vittoria per una vettura col motore posizionato dietro al pilota in Formula 1. Il successivo Gran Premio a Montecarlo venne vinto ugualmente dalla Cooper, guidata questa volta da Maurice Trintignant. Spinte da motori di minore cilindrata, le Cooper rimasero outsiders nel 1958, ma nel momento in cui i nuovi motori da 2.5 litri della Coventry Climax furono messi a disposizione, le piccole vetture britanniche passarono a dominare la Formula 1. La stagione 1959 vide una competizione serrata tra la scuderia Cooper dell’australiano Jack Brabham, e Moss che correva per il team di Rob Walker su vettura Cooper. L’uso della trasmissione della Citroën Traction Avant modificata, rappresentò il tallone d’achille per le Cooper, e Walker tornò a un progetto casalingo. Sfortunatamente questo asse speciale era totalmente incompatibile con le altre componenti della vettura e Brabham vinse il titolo, con Moss piazzato secondo.La stagione 1960 vide Enzo Ferrari adottare il più collaudato schema a motore anteriore, in base al principio "i cavalli stanno davanti al carro, non dietro", mentre Lotus e BRM introdussero le macchine a motore centrale. Il team di Rob Walker passò al telaio della Lotus 18. Moss portò la Lotus alla sua prima vittoria in Formula 1 a Monaco, ma la sua stagione venne rovinata da un incidente e Brabham conquistò il suo secondo titolo con la Cooper.La rivoluzione del motore centrale rese obsolete altre potenziali vetture dal progetto rivoluzionario. Un particolare sistema di trazione che agiva in contemporanea sulle quattro ruote motrici denominato "4WD" (four wheels drive) venne impiantato sulla Ferguson P99 a motore anteriore fornito dalla Coventry Climax per la disputa del Gran Premio di Gran Bretagna del 1961, vincendo inoltre la Oulton Park Gold Cup, gara non valida per il campionato, ma era troppo pesante e complessa per essere comparata alla nuova generazione delle vetture a motore centrale.Nel 1961, nel tentativo di diminuire le velocità, per le macchine di Formula 1 la cilindrata fu ridotta da 2.5 a 1.5 litri, non sovralimentati (essenzialmente le allora vigenti regole per la Formula 2), una formula che rimarrà invariata nei successivi cinque anni. Ferrari aveva iniziato la stagione con le collaudate vetture V6 a 65° di Formula 2 con motore centrale, schierando poi nel corso della stagione un V6 a 120°. Questo segnò l’inizio del dominio della Ferrari nella stagione 1961 quando i team britannici furono sconfitti dalla maggior potenza del motore italiano. Phil Hill divenne il primo pilota statunitense ad aggiudicarsi il titolo mondiale.I primi due decenni, negli anni ‘50 e ‘60 il Campionato del Mondo di Formula 1 era solo all'inizio, la punta di un iceberg se consideriamo tutte le gare disputate successivamente sotto il Regolamento di Formula 1. Il numero totale di corse non valide non era variato dall’introduzione del campionato mondiale. Molte gare celebri, come i Gran Premi di Pau e di Siracusa, il BRDC International Trophy di Silverstone, la Race of Champions di Brands Hatch e la citata Oulton Park Gold Cup, continuano a non far parte del Campionato del Mondo, ma furono per molti anni terreno di competizione per molti piloti e scuderie di gran nome.Emergono le tecnologie (1962—1967)Nel 1962, la squadra Lotus mise in pista la Lotus 25 spinta dal nuovo motore della Coventry-Climax FWMV V8. L’automobile era dotata di un telaio composto dalla monoscocca in alluminio installato sul progetto tradizionale. Questo rappresentò un notevole passo in avanti tecnologico dalla introduzione del motore centrale, ma il loro inizio non fu soddisfacente. Jim Clark finì secondo in quella stagione lasciando il titolo a Graham Hill e la sua nuova BRM V8 con il motore detto " a canne d'organo" in quanto gli scarichi erano 4 corti terminali (per ciascuna bancata) simili alle canne di un organo.Non appena la vettura e motore divennero affidabili, iniziò l’era della Lotus e di Clark. Jim vinse il titolo per due volte in tre anni, nel 1963 e nel 1965, l’unico caso nella storia di un pilota che si aggiudica il campionato di f.1 e la 500 Miglia nello stesso anno. Per la 1964 la Lotus introdusse la nuova Lotus 33 e la Ferrari fece un notevole sforzo finanziario e tecnologico per vincere il titolo. La Ferrari provò tre motori differenti durante la stagione — il già esistente V6, il V8 ed il 12cilindri boxer — mentre la Lotus stava lottando con i problemi di gioventù della nuova vettura. I titoli andarono a John Surtees e alla Ferrari. Il mondiale di Surtees è passato alla storia, considerato che fu il solo pilota a conquistare Campionati Mondiali nell’automobilismo e nel motociclismo. Il Gran Premio del Messico del 1965 fu l’ultima gara delle Formula 1 da 1.5 litri, e vide Richie Ginther dare alla Honda la sua prima vittoria al termine di un’annata che, sotto tanti aspetti, fu estremamente deludente per la debuttante scuderia giapponese.La stagione 1966 vide un "Ritorno di Potenza" in Formula 1, dato che cambiarono le regole per i motori ancora una volta, ammettendo motori di 3.0 litri aspirati, o 1.5 litri sovralimentati. Il 1966 fu anno di transizione per molte scuderie, che iniziarono la stagione con motori 1.5 litri che con l'aumento della corsa del pistone riuscivano a raggiungere i 2.2 litri di cilindrata.La Ferrari era grande favorita con una versione di 3 litri V12 derivato da quello della Ferrari 275P (vettura sport ampiamente testata), ma quei motori soffrivano di un calo di potenza e le vetture erano pesanti (circa 600kg); un V6 di 2.4 litri derivati dalla Dino F1 del 1958/1960 mantenne qualche promessa (Bandini 2° a Montecarlo), ma Surtees lasciò la squadra a metà stagione dopo una disputa con il team manager Dragoni. Grandi problemi vennero anche dagli pneumatici: la Ferrari all'inizio del 1966 era l'unica scuderia ad aver progettato una vera F1 di 3000 cc, mentre le gomme non erano ancora in grado di sopportare le sollecitazioni dovute al raddoppio di cilindrata e coppia.La Coventry-Climax, fornitrice principale di gran parte dei competitori, si ritirò dal mondo dello sport lasciando squadre come la Lotus in difficoltà con le versioni allargate di quei motori obsoleti. La Cooper passò allo sviluppo di un altro obsoleto Maserati V12 originariamente progettato per la Maserati 250 F negli ultimi anni ’50, mentre la BRM effettuò la scelta di progettare un pesante e complesso motore H-16.Il grande vincitore fu Jack Brabham, di cui la squadra omonima Brabham Racing Organisation aveva conquistato la vittoria nei costruttori per due anni di fila con il V8 di derivazione Oldsmobile della Repco e il telaio semplice ed efficace. Con le due sole valvole per cilindro e non più di 330 cavalli di potenza, il motore Repco era di gran lunga meno potente della concorrenza tra i nuovi motori da 3 litri ma diversamente dagli altri era leggero, sicuro e affidabile fin dalla partenza delle nuove regole. Inoltre le Brabham erano le monoposto di gran lunga più leggere tra nuove le 3.0 litri.Il 1966 fu l’anno di Jack Brabham, l’unico a trionfare contemporaneamente sia come pilota che come proprietario di scuderia, mentre nel 1967 toccò al suo compagno di squadra, il neozelandese Denny Hulme, al quale Brabham affidò la seconda vettura del team.Nel 1967 la Lotus introdusse la Lotus 49, spinta dal Ford-Cosworth DFV V8, motore che dominò la Formula 1 per i successivi 15 anni. Come il Repco, il Cosworth era leggero e compatto ma era un autentico motore da corsa con l’uso di 4 valvole per cilindro e testate bialbero e garantiva molta più potenza. La Cosworth aveva puntato ai 400 cavalli di potenza che il motore aveva addirittura dimostrato di superare nelle prime prove. Il motore DFV era stato progettato per essere portante (una idea pionieristica la ebbe la Lancia con il modello D50). Questo permise a Chapman di progettare una monoscocca che terminava subito dopo il sedile del pilota mentre la Brabham usava una struttura tubolare molto classica che sosteneva motore, la scatola del cambio e le sospensioni posteriori. Il neonato DFV soffrì di guasti frequenti dovuti alle vibrazioni eccessive dell'albero motore, costringendo Keith Duckworth a riprogettare molte parti e permettendo a Hulme di vincere la corona mondiale piloti grazie a una maggiore affidabilità del suo V8 Repco.Il 1967 vide anche risultati lusinghieri dal pilota rhodesiano John Love con un Cooper-Climax da 2.7 litri a quattro cilindri; Love, che era sui quarant’anni, anche se era visto come uno dei piloti più forti del Sudafrica non era una stella, conducendo in testa e piazzandosi secondo nel Gran Premio del Sudafrica di quell’anno. La Cooper di Love era originariamente progettata per le gare più brevi della Coppa Tasmania; per disputare un Gran Premio di durata maggiore Love aggiunse due serbatoi di benzina ausiliari. Sfortunatamente, quei serbatoi di benzina si guastarono e lo costrinsero al rifornimento dopo aver condotto in testa gran parte della gara.John Love era il re incontrastato del campionato nazionale del Sudafrica per vetture di Formula 1, disputato dal 1960 al 1975, aggiudicandosi il titolo piloti sei volte negli anni ’60. Le vetture da competizione per quella serie si erano ritirate dal campionato mondiale anche se esisteva una dura selezione di macchine costruite localmente o modificate. I piloti da competizione in quella serie gareggiavano normalmente le gare locali e il campionato del mondo, naturalmente solo qualche evento occasionale disputato in Europa, anche se a quei livelli riuscivano a ottenere soltanto piccoli successi.Entro i tardi anni ‘60, le gare "d’oltremare" fuori dall’Europa come il Gran Premio del Sudafrica costituivano almeno un terzo dei campionati per ogni anno. Il culmine della stagione rimaneva nel vecchio continente, fatte disputare sopra l’emisfero nordico durante l’estate, mentre le gare sotto il continente europeo cadevano usualmente all’inizio o alla fine della stagione, un modello che si è protratto fino ai nostri giorni. C’era inoltre un buon numero di gare non valide per il titolo mondiale disputate fuori dall’Europa, e il Gran Premio del Sudafrica, insieme alle gare in Australia, era occasionalmente una di queste.Arrivano le sponsorizzazioni (1968—1973)Per il 1968 la Lotus perse i diritti esclusivi nell’uso della DFV. La McLaren costruì una vettura potenziata con il DFV e nuove scuderie entrano in scena con Ken Tyrrell fondatore di una sua propria, la Tyrrell usando le Matra-Ford con l’ex pilota della BRM Jackie Stewart come prima guida. Clark vinse la sua ultima gara nel primo giorno dell’anno, all’apertura di quella stagione, il Gran Premio del Sudafrica del 1968. Il 7 aprile 1968 il due volte campione del mondo rimase ucciso a Hockenheim durante lo svolgimento di una gara della Formula 2 non valida per il campionato europeo di categoria. Quell’anno vide inoltre due innovazioni significative. Il primo fu la liberalizzazione delle sponsorizzazioni che la FIA decise di consentire dopo il ritiro dei supporti alle scuderie. Ciascuna vettura poteva apporre scritta e colorazione diversi. Nel maggio la Lotus, prima del Gran Premio di Spagna si presentò a Jarama soppiantando il tradizionale colore nazionale britannico verde nella livrea rossa, oro e bianca della marca Gold Leaf della Imperial Tobacco. La seconda innovazione fu l’introduzione degli alettoni che fino a quel momento si erano visti soltanto sulle vetture di Endurance e della serie CanAm della Chaparral. Colin Chapman iniziò ad affilare le armi di gara con modesti ali anteriori e uno spoiler sulla Lotus 49B di Graham Hill a Monaco. Brabham e Ferrari sono andati meglio al Gran Premio del Belgio con ali di grande ampiezza montati su un vano alto sopra il pilota. La Lotus rispose con ali anch’esse grandi, collegate direttamente alla sospensione posteriore. Brabham e Matra produssero un’ala anteriore montata e collegata alla sospensione anteriore. Alla fine di quella stagione la maggior parte delle vetture utilizzavano alettoni mobili con diversi sistemi di controllo. Ci furono diversi tipi di alettoni, a forma di spunzoni, e persino quelli sprofondati in entrambe le sospensioni. La Lotus si aggiudicò entrambi i titoli nel 1968 con Graham Hill, con Stewart classificato secondo.La vettura Matra del 1968 fu la più innovativa per l’uso strutturale dei serbatoi di benzina ispirati all’aeronautica, ma la FIA decise di vietare tale tecnologia per il 1970. Per il 1969 la Matra prese la decisione radicale di entrare come scuderia e costruire una nuova macchina usando la struttura del serbatoio del team Tyrrell, nonostante questa soluzione valesse per una singola stagione. La stagione 1969 partì con vetture che usavano ali larghe e più sofisticate dell’annata precedente. Quando la Lotus, al Gran Premio di Spagna, ruppe il fissaggio degli spunzoni ai quali gli alettoni erano fissati, la FIA constatò la loro grande pericolosità e li vietò dalla gara successiva di Monaco. Vennero reintrodotti nel seguito della stagione ma con restrizioni in dimensioni e altezza, fissate direttamente al telaio in una posizione solida e ben definita. La questione della sicurezza cominciò a diventare importante in Formula 1 e il Gran Premio del Belgio a Spa rischiò di non svolgersi a causa della minaccia dei piloti di boicottare il circuito se non fossero state aggiornate misure di sicurezza così come da loro richiesto. Jackie Stewart vinse facilmente il titolo del 1969 con la nuova Matra MS80, un successo spettacolare per un costruttore e una squadra che erano entrati soltanto l’anno precedente in Formula 1. Sarà questo il solo titolo vinto da un telaio costruito in Francia, e bisognerà aspettare 36 anni per vedere un altro costruttore francese conquistare il titolo. Il 1969 vide inoltre un breve ritorno di interesse nel sistema di trasmissione sulle quattro ruote motrici, il four wheels drive, con il record di quattro vetture equipaggiate con quel sistema schierate al Gran Premio di Gran Bretagna. Johnny Servoz-Gavin fu il solo pilota che prese punti con il 4WD, terminando in sesta posizione con la Matra MS84 al Gran Premio del Canada, anche se la trasmissione alle ruote anteriori era materialmente disconnessa. Gli pneumatici larghi e le forze che spingevano la vettura verso il basso erano risultate migliori per l’aumento del grip aerodinamico, e questa tecnologia venne praticamente abbandonata. Jacky Ickx si piazzò al secondo posto nel campionato su una Brabham diventata ancora competitiva dopo l’abbandono dei motori Repco a favore di quelli DFV.Per la stagione 1970 la Tyrrell chiese alla Matra di usare i loro V12, ma alla fine si decise di mantenere i Cosworth. La Matra era diventata una filiale della Chrysler e la Tyrrell derivava molto dei relativi innesti dalla Ford e dalla Elf (associata con la Renault) la collaborazione terminò. Ken Tyrrell acquistò il motore 701 della March come soluzione provvisoria in vista di sviluppare la nuova vettura per la stagione successiva. La nuova Lotus 72 a cuneo era una macchina molto innovatrice, caratterizzata dalla flessibilità delle sospensioni, barra del fascio di torsione, radiatori montati, freni anteriori interni e l’ala posteriore sporgente. I problemi originari della 72 erano dovuti alle sospensioni, ma una volta risolti la vettura dimostrò la sua superiorità e la nuova prima guida della Lotus, l’austriaco Jochen Rindt, dominò il campionato prima di morire a Monza a causa dell’improvvisa rottura dell’albero del freno prima di affrontare la Parabolica durante la sessione di qualifiche. Fu l’unico a conquistare il titolo postumo per la Lotus. Il 1970 vide l’introduzione delle gomme slick dalla Goodyear.Dopo la morte di Rindt la scuderia Lotus ebbe una stagione 1971 alquanto interlocutoria con i suoi due nuovi e inesperti piloti, Emerson Fittipaldi and Reine Wisell. La squadra spese gran parte del tempo sperimentando una vettura potenziata da un motore a gas turbina e ancora con il sistema di trasmissione sulle quattro ruote motrici. Dopo il ritiro di Jack Brabham, il suo vecchio team – la Brabham Racing Organisation – andò incontro a un rapido declino. Usando il proprio telaio largamente ispirato a quello della Matra MS80 ma più convenzionale, la Tyrrell e Jackie Stewart raggiungono facilmente il successo in entrambi i campionati.Con un telaio perfezionato sulla 72, adesso colorato di nero e oro per una nuova sponsorizzazione, la John Player Special, la Lotus conquistò il titolo nella stagione 1972 con la sopresa ventiseienne del pilota brasiliano Emerson Fittipaldi che divenne il campione del mondo più giovane, stabilendo un record battuto solamente 33 anni dopo. Stewart si piazzò al secondo posto in classifica, ma la sua stagione venne compromessa da un’ulcera allo stomaco.Nella stagione 1973, i due piloti della Lotus, Fittipaldi and Ronnie Peterson gareggiarono contro la Tyrrell di Stewart supportata da François Cevert. In quell’annata Stewart vinse il titolo piloti, ma durante la gara finale della stagione, il Gran Premio degli Stati Uniti a Watkins Glen, Cevert cozzò durante le qualifiche del sabato nella nota esses rimanendo ucciso all’istante. Stewart e la Tyrrell si ritirarono dalla gara consegnando di fatto il titolo costruttori alla Lotus. Alla fine della stagione Stewart rese pubblica la decisione di ritirarsi, una decisione presa già prima di quel Gran Premio.La McLaren terminò la stagione 1973 con tre vittorie e diverse pole position, completando il recupero dalla morte del suo fondatore. La personale interpretazione della McLaren sulla concezione del telaio della Lotus 72, la M23 venne considerata il miglior progetto messo in campo. Fittipaldi colse l’occasione di lasciare la Lotus per la McLaren che gli offrì il posto migliore dopo che Chapman si era rifiutato di concederlo.Ferrari e McLaren al top (1974—1977)La stagione 1974 vedeva favoriti nelle previsioni la McLaren e Fittipaldi, ma era un risultato chiuso prima del previsto. La Ferrari si riprese dalla misera stagione 1973 con le sue prime vere vetture a monoscocca, la 312 B3 potenziata flat-12 e guidata dal giovane austriaco Niki Lauda e l’esperto pilota italo-svizzero Clay Regazzoni. Malgrado il guasto della nuova Lotus 76, Peterson è riuscito a vincere gare con la 72 vecchia di quattro anni. Il pilota argentino della Brabham Carlos Reutemann fu altrettanto abile a vincere con la nuova BT44 e il giovane talento sudafricano Jody Scheckter finì molte corse a punti, inclusa la vittoria nel Gran Premio di Svezia ad Anderstorp con la M23 somigliante alla Tyrrell 007. La stagione e le speranze di Lauda si incrinarono dopo un incidente al primo giro del Gran Premio di Germania. Soltanto l’ultima corsa della stagione decise il titolo piloti tra Fittipaldi, Regazzoni e Scheckter.In quest’annata le innovazioni vennero introdotte dalle Lotus 49 e 72 che cambiarono il disegno della macchina. Il motore completamente sollecitato e sospensioni variabili flessibili erano ora la norma, la maggior parte delle vetture avevano la carrozzeria a forma di cuneo e le prese d’aria erano piazzate sopra le teste dei piloti. La principale innovazione di questo periodo venne introdotta nel 1975, quando è comparsa la Ferrari 312T con la scatola del cambio trasversale per distribuire meglio il peso della vettura.Le rosse vinsero tre titoli costruttori consecutivi nel 1975, 1976, e nel 1977. Lauda conquistò con relativa facilità il suo primo titolo piloti nel 1975. La più grande sorpresa della stagione fu la piccola scuderia Hesketh che vinse il Gran Premio d’Olanda con James Hunt. Malgrado schierasse soltanto una macchina rifiutando qualsiasi sponsorizzazione il team finì al 4° posto nella classifica costruttori. L’anno vide inoltre Lella Lombardi conquistare mezzo punto terminando al 6° posto nel Gran Premio di Spagna in una gara funestata dalla morte di quattro spettatori centrati in pieno dalla Lola di Rolf Stommelen e quindi interrotta. Fu l’unica donna a prendere punti in un Gran Premio di Formula 1.Questo periodo viene inoltre ricordato per la presenza di diversi team privati che formarono una delle più enormi, variopinte e competitive griglie nella storia dell’automobilismo. Il basso costo del motore Ford-Cosworth DFV incoraggiò molti neofiti a debuttare nella Formula costruendo un proprio telaio, con diversi gradi di variazione in termini di successo. Oltre alla già citata Hesketh, Ensign, Penske, e Theodore Racing entrarono e uscirono in poco tempo senza destare poco più di un'impressione. La Penske in particolare, prima scuderia statunitense a vincere un Gran Premio, nella fattispecie quello di Austria del 1976 con John Watson, in seguito troverà maggiore gloria nella categoria americana NASCAR. Altri team, come la Shadow, Wolf, e la Arrows, che fu l’ultima tra questi a lasciare la categoria, archiviarono molti più successi, gareggiando da pari a pari con le scuderie più di nome.Per il 1976, Emerson Fittipaldi, insieme al fratello Wilson, anch’esso pilota, prese la sorprendente decisione di fondare una scuderia propria con il decisivo sostegno finanziario delle Compagnie dello Zucchero del Brasile, che pretese il cambio di denominazione – da Fittipaldi Automotive a Copersucar – e la livrea della vettura con i colori nazionali e la bandiera brasiliana. James Hunt, appena venne a conoscenza del futuro della Hesketh, compromesso dalla mancanza di uno sponsor (Lord Hesketh ha tentato di ottenere maggiori finanziamenti, stabilito che Hunt era in grado di lottare per il titolo, ma non poteva più permettersi di finanziarie la scuderia soltanto con le sue risorse personali), firmò un contratto con la McLaren. Nel 1976 il secondo titolo successivo per Lauda sembrava inevitabile, fino al suo arresto improvviso sotto la pioggia nell’incidente occorso al Bergwerk durante il secondo giro dell’ultimo Gran Premio di Germania corso al vecchio Nürburgring, riportando gravi ustioni. Gli erano state impartite le estreme unzioni, ma incredibilmente si riprese e guidò la Ferrari sei settimane più tardi nel Gran Premio d’Italia. Perse il campionato per un solo punto su James Hunt nella gara finale, disputata in condizioni impossibili sotto una pioggia battente al Fuji nella prima edizione del Gran Premio del Giappone quando dopo aver percorso appena un giro lasciò la sua vettura parcheggiata nei box, dichiarando che il rischio era troppo grande e rifiutandosi di gareggiare in quelle condizioni estreme.L’innovazione più radicale del 1976 venne dalla Tyrrell P34 equipaggiata con 6 ruote. La P34 era una buona macchina, spesso terminava le gare terza o quarta e vincendo inoltre il Gran Premio di Svezia, ma non era superiore alle migliori vetture a 4 ruote. Il 1976 vide la scuderia Lotus adottare le spazzole di montaggio o pannelli esterni in plastica sotto la assai poco competitiva 77; McLaren e Brabham sperimentarono con dighe e divisori nel tentativo di diminuire l’area di bassa pressione sotto l’automobile, ma non trovarono effetti significativi sulle prestazioni; nei fatti nessuno era a conoscenza delle vere intenzioni di Chapman.Le polemiche seguite alla gara del Fuji danneggiarono le relazioni tra Lauda ed Enzo Ferrari. Il pilota austriaco divenne ufficialmente la seconda guida della scuderia, mentre Carlos Reutemann era il leader. Lauda firmò un contratto con la Brabham alla fine della stagione 1977, dopo aver constatato che Enzo Ferrari rifiutava di dargli una vettura per la fine della stagione. Il suo secondo titolo era basato principalmente su regolarità e affidabilità. Malgrado i conflitti con il proprietario e lo status di seconda guida, Lauda godeva di grande rispetto nel team Ferrari che lo mise sempre in condizione di dare il meglio dalla sua vettura. Nei fatti era un’annata tra le più competitive di sempre ma nessun altro rivale del pilota austriaco emerse a tentare di togliere punti per la conquista dei due titoli. A sorpresa, la nuova scuderia Wolf, nata dalle ceneri della Frank Williams Racing Cars e la Hesketh, vinse all’esordio assoluto nel Gran Premio di Argentina – unica scuderia, fino a oggi, a riuscire nell’impresa – stabilendo inoltre un connubio eccellente con Jody Scheckter che finì secondo dietro a Niki Lauda.Il 1977 vide anche due innovazioni tecniche radicali destinate a cambiare il futuro della Formula 1. Lo scopo degli esperimenti della Lotus effettuati nel 1976 venne rivelato con la Lotus 78, che introdusse l’effetto suolo per la prima volta nella massima serie, usando i profili alari sigillati a terra facendo scorrere i pannelli esterni. Generava un improvviso aumento delle forze al suolo diminuendo drasticamente improvvisi malfunzionamenti. La Lotus 78, guidata da Mario Andretti e Gunnar Nilsson vinse cinque Gran Premi nel 1977. La Renault rivelò il secondo quando la loro RS01 ha fatto la prima apparizione potenziata da un motore turbo da 1.5 litri, derivato dalle loro vetture nella categoria sport. Anche se i motori sovralimentati avevano avuto un certo successo negli anni ’50 e i regolamenti che ammettevano i motori turbocompressi erano esistiti per 11 anni, nessuna scuderia di Formula 1 ne costruì una, ritenendo che il consumo di combustibile e il ritardo di spinta negherebbe la sua potenza superiore. L’ingegnere motoristico Bernard Dudot, che aveva osservato i motori della Offenhauser usati nella serie statunitense Indycar, spinse per questa scelta.L’entrata della Renault significò anche l’acquisto degli pneumatici radiali in Formula 1, forniti dalla Michelin. La Goodyear, che godeva del monopolio prima dell’entrata della Michelin, usava ancora la gomma progettata con pieghe trasversali per le gare. La Goodyear vide questa entrata della casa francese come una seria minaccia e fece uno sforzo notevole nella ricerca e sviluppo per le proprie gomme sulla parte radiale. La stagione 1977 per la Tyrrell fu disastrosa perché la Goodyear era troppo occupata a fornire i quattro piccoli pneumatici anteriori richiesti dalla P34. Senza uno sviluppo continuo, gli pneumatici persero gradualmente di competitività e il concetto della vettura a sei ruote venne abbandonato prima del loro bando definitivo decretato dalla Federazione nel 1982.Effetto suolo e ascesa dei motori turbo (1978—1983)Per la stagione 1978 le nuove Lotus 79 hanno effettuato il più radicale e maturo uso del concetto di effetto suolo. Molte altre scuderie cominciarono a sperimentare con le tecnologie, ma la Lotus ebbe un inizio folgorante e l’italo–americano Mario Andretti vinse il Campionato, diventando il primo pilota a vincere contemporaneamente la serie americana Indycar (progenitrice della Indy Racing League) e il titolo di Formula 1. Negli anni '60 aveva vinto inoltre la Daytona 500 della serie NASCAR e la 500 Miglia. La Brabham superò di gran lunga la Lotus nel concetto del generare forze verso il basso con la Brabham BT46B "a ventilatore", un revival del concetto di "sucker car" usato da Jim Hall sulla sua Chaparral nella serie CanAm otto anni prima. La vettura approfittò di una scappatoia nel Regolamento e naturalmente la scuderia, guidata da Bernie Ecclestone che era stato nominato Presidente della Formula One Constructors Association (FOCA), ritirò la vettura prima che scattasse il divieto ufficiale della Federazione dopo aver vinto la sua unica gara con Niki Lauda nel Gran Premio di Svezia. Più avanti nella stagione, Ronnie Peterson cozzò contro le barriere subito dopo la partenza del primo giro a Monza del Gran Premio d’Italia e la sua Lotus bruciava tra le fiamme. Venne tirato fuori dalla vettura e la prognosi medica fu inizialmente buona, ma lo svedese morì il giorno seguente a causa di un’improvvisa embolia. Esplosero immediatamente le accuse tra piloti, Riccardo Patrese venne boicottato dal resto del gruppo e preferì non prendere parte al Gran Premio successivo, mentre Hunt annunciò il ritiro nella stagione seguente, dopo il Gran Premio di Montecarlo. Il Circuito di Anderstorp, che vide vincere due tra le più radicali e in un certo senso stravaganti vetture di Formula 1 della storia, non vedrà più disputare un Gran Premio per il bando decretato dal governo svedese.Per il 1979 la Ligier, la risorta scuderia Williams e la sorpresa Ferrari, malgrado l’handicap del Flat-12 che ostruiva le gallerie aerodinamiche, produsse progetti di ali per le vetture che erano più efficaci di quelle della Lotus 79. Questo fatto obbligò la Lotus a introdurre frettolosamente la nuova 80 che andava un passo avanti il concetto di effetto suolo (era inteso originariamente per funzionare senza le ali, soltanto con i piedini laterali – sidepods – a effetto suolo) e non ha mai dimostrato di essere competitiva. La Renault insisteva col motore turbo, malgrado i frequenti guasti che gli provocarono il soprannome di "Little Yellow Teapot" (Piccola Teiera Gialla), e vinse finalmente la prima gara sul circuito di Digione nel Gran Premio di Francia con la RS10 che riusciva a conciliare la potenza del motore turbo e l’aerodinamica dell’effetto suolo.Le nuove tecnologie introdotte dalla Renault e la Lotus sfociarono nella celebre guerra tra la FISA e la FOCA dei primi anni ‘80. I motori turbo erano macchine complesse di cui la disposizione limitava l’effetto suolo "tunnel" sotto la vettura. Erano ancora una tecnologia emergente ed era piuttosto difficile, espansivo in termini finanziari per lo sviluppo, costruzione e resa in affidabilità. Era supportato da molte scuderie manufattrici, come Renault, Ferrari e Alfa Romeo che seguirono quella strada. In opposizione, il motore poco costoso, affidabile e stretto della Ford-Cosworth DFV – la sigla sta per Double Four Valve – nei suoi due modelli 28 e 29, ancora usato dalla maggior parte delle squadre più di una decade dopo la sua effettiva introduzione, si prestava bene ed era altamente efficiente per la resa aerodinamica effetto suolo. Questi due gruppi erano rappresentati da due entità politiche – il governo dello sport FISA, con a capo il francese Jean-Marie Balestre, e la FOCA, governata da Bernie Ecclestone. Il primo gruppo sosteneva una stretta limitazione all’effetto suolo per ottenere il massimo vantaggio dalle loro potenti turbo. Il secondo gruppo invece sosteneva un effetto suolo senza restrizioni per riequilibrare il deficit esistente sui cavalli di potenza. Ma c’erano anche questioni finanziarie, che alla fine dei conti risultarono quelle più importanti. In confronto ai grandi costruttori con budget illimitati, quelli piccoli desideravano avere una larga parte dei proventi della Formula 1 per poter rimanere competitive.Le battaglie tra FISA e FOCA durante i primi anni ’80 oscurarono gli eventi sulla pista. Il sudafricano Jody Scheckter diede alla Ferrari il suo ultimo titolo mondiale nel 1979 prima dei suoi 21 anni di digiuno, ma l’attenzione era altrettanto focalizzata sul giovane canadese Gilles Villeneuve. L’australiano Alan Jones e il finlandese Keke Rosberg portarono al successo Frank Williams nelle rispettive stagioni 1980 e 1982, mentre il giovane brasiliano Nelson Piquet vincere titoli per la scuderia Brabham di Ecclestone nel 1981 e 1983.Patrick Depailler rimase ucciso nel 1980, durante una sessione di test a Hockenheim, probabilmente a causa delle forti accelerazioni laterali che causarono un black out nella veloce Ostkurve. Un doppio, impressionante colpo per la Ferrari nel 1982, con la morte di Gilles Villeneuve, a causa di un grave incidente avvenuto durante le prove del Gran Premio del Belgio a Zolder e le gravi ferite alle gambe che fermarono la carriera del compagno di squadra Didier Pironi solo poche settimane più tardi nelle prove del Gran Premio di Germania ad Hockeneim, contribuirono a portare questa crisi sotto i riflettori, e aiutando entrambe le parti a sedare le dispute per il bene dello sport.L’antiquato DFV aiutò la serie nazionale britannica Aurora che si gareggiò tra il 1978 e il 1980. Come nel Sudafrica nella precedente generazione, le seconde vetture da scuderie come la Lotus e la Fittipaldi Automotive erano all’ordine del giorno, anche se alcuni, come la March 781, erano costruiti specificamente per quella serie. Nel 1980 la serie vide la sudafricana Desiré Wilson passare alla storia per essere l’unica donna a vincere una gara su una vettura di Formula 1 quando trionfò a Brands Hatch con la Williams.Dopo parecchi anni di oblio la McLaren fuse con Ron Dennis il Project-4 team di Formula 2. La McLaren MP4/1 (McLaren Project-4) introdusse nel 1981 il primo telaio a fibra composta di carbonio, un'innovazione che, malgrado i dubbi iniziali sopra le relative reazioni dopo uno scontro, venne adottato da tutte le squadre dalla metà della decade. L’uso della fibra di carbonio composta al posto del classico alluminio fece guadagnare all’automobile in termini di leggerezza significativi, tuttavia mostrava maggior rigidità e grip aerodinamico soprattutto nei pressi delle curve in velocità.Il titolo piloti 1983, vinto da Piquet per la scuderia Brabham di Bernie Ecclestone, che era ancora a capo dei diritti delle scuderie non manifatturiere, fu il primo titolo piloti vinto in sella ad un motore turbo. Nel 1983, le dispute tra la FISA e la FOCA vennero risolte e anche se la FOCA emerse mostrando più forza, le scuderie avevano ottenuto qualcosa di concreto. Entro il 1984, solo la Tyrrell lottava ancora con i vecchi motori DFV. Il 1983 vide anche la 368° e ultima gara per vetture di Formula 1 non valida per il campionato, la Race of Champions a Brands Hatch, vinta dal Campione del Mondo uscente Keke Rosberg su Williams Cosworth dopo una dura battaglia con lo statunitense Danny Sullivan.I problemi sulla sicurezza aiutarono finalmente a risolvere le dispute; dopo quasi 50 anni, la potenza realizzata dalle vetture turbo potrebbe infine battere i 640 cavalli di potenza (477 kW) prodotti dalle sovralimentate Mercedes-Benz W125 del 1937, senza un consumo enorme di carburante speciale molto esplosivo. Nel 1986, qualche motore viaggiava oltre i 1000 cavalli di potenza (750 kW) nelle prove corte di qualificazione. Il dinamometro della BMW, che riusciva a misurare i 1000 cavalli, era incapace di rilevare la misura di potenza dei loro motori da qualifica - Paul Rosche ne stimava una largamente superiore ai 1300 cavalli. Dopo il primo consumo di combustibile la spinta dei motori turbo era limitata e venne così ridotta – dalle 4-bar del 1987 alle 1.5-bar nel 1988 – per il 1988 i turbo erano soltanto di poco più potenti delle leggere vetture atmosferiche a 3.5 litri che erano state introdotte l’anno precedente. I primi motori turbo videro anche l’introduzione del rifornimento nella serie, ma questa pratica venne vietata nel 1984.Dominio di McLaren e Williams (1984—1993)Con le controversie lasciate definitivamente alle spalle, le scuderie di Formula 1 fiorirono con il resto degli anni ’80 e i primi anni ‘90. Malgrado l’oppressivo dominio di due squadre — McLaren e Williams — questo periodo è visto dagli osservatori come uno dei più luminosi nei 50 anni di storia della F1.Niki Lauda, al rientro dopo un primo ritiro nel 1982, batté la giovane promessa e compagno di squadra Alain Prost nella corsa al titolo nella stagione 1984 soltanto per mezzo punto di scarto, il minore distacco dal secondo classificato registrato della storia. Questo mezzo punto in sé scatenò polemiche in quanto era arrivato dopo l’interruzione per pioggia del Gran Premio di Montecarlo, che provocò l’assegnazione di metà punteggio. Prost vinse quella corsa, ma il debuttante Ayrton Senna destò grande impressione con la modesta Toleman, piazzandosi secondo. Era il principio di una rivalità tra i due uomini che continuò per quasi un decennio. Ma nei primi anni, Prost aveva mantenuto il vantaggio, guidando per la scuderia McLaren motorizzata con il turbo TAG Porsche dove conquistò tre titoli mondiali in pochi anni, il primo nella stagione 1985.Quella 1986 fu un'altra stagione combattuta sino all’ultimo. Le Williams motorizzate Honda di Nelson Piquet e Nigel Mansell sembravano imbattibili, ma si rubarono punti l’uno con l'altro, permettendo alla McLaren di Prost di rimanere vicino. Anche se la Williams vinse facilmente il Campionato Costruttori in quell’anno, il titolo piloti fu deciso solo al Gran Premio finale della stagione, quello di Australia. Prost prese il secondo titolo con molta fortuna, quando entrambi i piloti Williams soffrirono di problemi agli pneumatici. Il 1987 vide uno sviluppo significativo soltanto dalla Williams, con Piquet che guidando di sostanza nelle gare vinse il suo terzo titolo davanti a Mansell.La stagione 1987 vide anche il ritorno dei motori atmosferici in Formula 1, dopo un’annata – quella del 1986 – caratterizzata soltanto dal turbo e considerata inoltre quella delle vetture più potenti della storia. La cilindrata fu aumentata a 3.5 litri, e i motori turbo vennero ristretti nell’alimentazione della pressione nella stagione 1988 e nella capacità del serbatoio per limitare il loro effetto, con il divieto totale introdotto nel 1989. Tuttavia, gli ultimi motori turbo avevano dominato, la Williams vinse facilmente nel 1987, e la McLaren ritornò in splendida forma nel 1988 con il team dei fuoriclasse Prost e Senna vincitore di 15 delle 16 gare in programma, un record ancora oggi imbattuto. Fu Senna che emerse da vincitore, conquistando il primo dei suoi tre titoli mondiali.Nel 1989 i turbo erano banditi, ma il dominio della McLaren continuò per le tre stagioni successive. Prost vinse il terzo titolo nel 1989, Senna lo conquistò nelle stagioni 1990 e 1991. Il campionato venne guastato da un’acerrima rivalità dai due piloti, culminata da una doppia collisione nei Gran Premi del Giappone a Suzuka nel 1989 e 1990. Nel 1989 Prost chiuse la porta durante un azzardato tentativo di sorpasso del compagno di squadra mentre Senna più tardi si sentì libero di buttare fuori dalla gara del 1990 Prost, al quale seguì una rigida condanna dal vertice della Formula 1. Senna, naturalmente, si era preoccupato della minaccia (e opportunità) portata dalla risorta Williams, adesso motorizzata Renault, che si preparava a dominare la Formula 1 per i successivi sette anni.Più dei motori Renault, tuttavia, da cui ha permesso alla Williams e più tardi alla Benetton di dominare la Formula 1 dal 1992 al 1997. Con la reintroduzione del rifornimento di carburante ai pit stops le gare vennero trasformate in una serie di sprint, con il risultato conseguente che le strategie finirono per guadagnare importanza rispetto all’abilità del pilota. Nei primi anni ‘90, le scuderie iniziarono a introdurre aiuti elettronici al pilota, e il loro uso si sparse con estrema rapidità. Le sospensioni attive (anticipate dalla Lotus nel 1987), i cambi semi-automatici (Ferrari nel 1989), e il controllo di trazione (Williams nel 1991) divennero essenziali per competere. Qualcuna di queste tecnologie erano state prese in prestito alle contemporanee automobili da strada. Altri invece vennero sviluppati appositamente per essere utilizzati in pista e più avanti presero la via degli autosaloni. Erano tutte vetture capaci di andare a velocità sempre maggiori in rapporto alla capacità di spesa delle diverse scuderie. La FIA, consapevole che l’eccesso di tecnologia minasse totalmente l’abilità del pilota, tolse l’elettronica nel 1994. Naturalmente, molti osservatori sostennero che tale eliminazione derivasse dal fatto che la FIA non avesse i mezzi necessari per supportare tali aiuti ai piloti. Neppure queste controversie diminuirono l'entusiasmo degli sportivi britannici quando Nigel Mansell vinse il titolo nel 1992 e fu il primo pilota a ritirarsi da campione del mondo, dopo un decennio di tentativi falliti, né gli sportivi francesi quando nel 1993 Alain Prost vinse il suo quarto e ultimo titolo ritirandosi anch’egli come il collega inglese. Entrambi i piloti guidavano le vetture della Williams.Le telecamere leggere delle televisioni erano diventate pratica comune nei primi anni ’90. Come pure l’amplificazione del pubblico che lo rendeva più attraente ai garanti delle sponsorizzazioni oltre le aziende tradizionali del tabacco da fumo. I miglioramenti alla sicurezza inoltre, hanno significato che i fornitori principali di vetture erano più propensi a realizzare un connubio con la scuderia su una base a rotazione.Il 1994, sulla carta, era l’anno della maturazione per produrre una stagione indimenticabile. Ayrton Senna era stato ceduto alla Williams per rimpiazzare Prost. Il giovane pilota tedesco Michael Schumacher guidava la Benetton potenziata Ford. La McLaren nutriva grandi speranze per il nuovo motore Peugeot, e la Ferrari era proiettata a cancellare le ultime tre stagioni deludenti con Gerhard Berger e Jean Alesi. Quella stagione fu indimenticabile, ma per motivi ben diversi da quelli previsti.Sicurezza, regolazioni e regolamenti (1994—1995)A partire dal 1986, quando Elio de Angelis perì durante i test sul circuito Paul Ricard a Le Castellet, e fino al 1994 nessun pilota era più deceduto alla guida di una vettura di Formula 1. C’erano stati parecchi incidenti sconvolgenti (per esempio Nelson Piquet e Gerhard Berger a Imola o Martin Donnelly a Jerez de la Frontera), ma non furono fatali. La velocità delle monoposto della massima serie era aumentata continuamente in otto anni, malgrado i motori turbo fossero stati dichiarati illegali, la riduzione della lunghezza degli pneumatici e la rimozione degli aiuti elettronici al pilota. C’era un "aria di invincibilità" in Formula 1, una credenza che le vetture fossero intrinsecamente sicure e i piloti non sarebbero più deceduti.Al Gran Premio di San Marino del 1994 queste leggende metropolitane crollarono in un attimo, dapprima con le gravi ferite occorse a Rubens Barrichello durante le prove libere del venerdì poi con la morte di Roland Ratzenberger nelle prove ufficiali del sabato e infine con quella di Ayrton Senna durante la gara. Ancora, Karl Wendlinger restò in stato di coma per due settimane dopo uno scontro al Gran Premio di Montecarlo., oltre ad altri 3 gravi incidenti (uno scontro alla partenza, Comas che non si accorge delll'incidente di Senna, una ruota persa da Alboreto che ferisce 4 meccanici).Il conto dei decessi e i due feriti gravi rappresentarono una scossa terribile per tutti. Non solo due piloti rimasero uccisi durante un singolo week-end di gara, ma uno di loro era il tre volte campione del mondo. Sembrava di essere tornati improvvisamente negli anni ’70, dove in una stagione di 12 gare, morivano in media due piloti e altri tre o quattro rimanevano gravemente feriti. La FIA reagì rapidamente e con grandissima severità con cambiamenti importanti da far rispettare per il resto dell’annata e in quelle seguenti, rappresentando l’inizio della spinta da parte della FIA per aumentare la sicurezza in Formula 1.Mentre cambiamenti significativi non potevano essere fatti alle vetture nel 1994, la FIA richiese la perforazione dei contenitori d’aria (gli "airboxes") per ridurre il loro effetto "ram-air" e quindi la potenza. Per la stessa ragione i combustibili speciali, in precedenza una strana mistura di benzene e toluene, vennero vietati; soltanto quelli con caratteristiche simili al petrolio vennero permessi. Per ridurre le forze verso il basso, e quindi la velocità delle vetture in prossimità delle curve, venne introdotta una speciale "plancia" di legno adattata sotto la parte centrale del telaio, forzando una larga sezione del pavimento più lontano dalla pista. Se tale plancia consumandosi venisse portata sopra una certa tolleranza al Regolamento (approssimativamente 10 mm), la vettura sarebbe stata ritenuta illegale.Più avanti, dal 1995, i progetti sono stati richiesti per essere disegnati secondo un piano di riferimento (la mascherina), e rigorose limitazioni sono state fatte rispettare quanto alle tolleranze minime e massime per le funzioni del veicolo (come il formato dell’apertura della cabina di guida, un'idea molto nota nelle serie Champ Car e IndyCar da almeno un decennio, e dei dispositivi aerodinamici, comunemente chiamate ali). Dopo, la massima cilindrata del motore venne ridotta da 3.5 a 3 litri. Ulteriori cambiamenti erano demandati dalla FIA per continuare a provare di mettere un freno nell’incremento di velocità nelle vetture di Formula 1 durante la loro progressione lungo gli anni. Questi cambiamenti includono l’aumento del formato di apertura della cabina di guida (per assicurare l’uscita del pilota con una certa facilità, minimizzando possibili impatti laterali), introcendo gli pneumatici con quattro scanalature (per ridurre la velocità in curva e il grip) e la carrozzeria più stretta (questo complicherebbe il raffreddamento e inoltre ridurrebbe la velocità), formati e elementi delle ali rialzati e ridotti (tagliando le forse aerodinamiche, altro elemento di riduzione della velocità), e introducendo accurati controlli sulle tolleranze di rigidezza e le misure di accertamento sulle vetture e sulle loro conformità nelle regolazioni prestabilite (per esempio, i test del peso sulle ali e sulla carrozzeria per accertarsi il loro mantenimento integro e non flettessero per dare vantaggi aerodinamici in linea retta).La rapida introduzione di tutti questi nuovi regolamenti – particolarmente quelli introdotti nel 1994 – rese l’atmosfera se possibile ancora più caotica in Formula 1. Michael Schumacher doveva disperatamente combattere per la conquista del suo primo Campionato del Mondo Piloti mentre la sua squadra, la Benetton venne scoperta in frequenti violazioni del Regolamento FIA, e Schumacher venne sospeso di conseguenza per diverse corse. Anche la gara valevole per il titolo in Australia fu controversa, a causa della collisione con il rivale Damon Hill, figlio di Graham, e assicurandosi la vittoria.Tuttavia, al principio della stagione 1995 le cose si erano assai aggiustate e Schumacher prese il suo secondo titolo piloti, e la Benetton, il suo primo titolo costruttori con relativa facilità, battendo la scuderia Williams di Hill e David Coulthard. Il motore Renault, che ha alimentato entrambe le squadre era virtualmente imbattibile, con la sola Ferrari a contrastarla timidamente con la vittoria singola al Gran Premio del Canada di Jean Alesi, la sua unica vittoria in carriera.Fine dell’era dei privati (1996—1999)Per la stagione 1996, la FIA diede mandato di un più largo formato della minima grandezza della cabina di guida, con la protezione della testa del pilota, per assicurargli maggiore sicurezza. Come parte del piano per ricostruire la Ferrari, Jean Todt fece ingaggiare Michael Schumacher dal team Benetton in quell’anno, in cambio dei due piloti Alesi e Berger. Ci furono effetti immediati, nel suo primo anno con la scuderia Schumacher vinse tre gare, più di quanto la squadra aveva ottenuto nei cinque anni precedenti. La Ferrari non poteva ancora lottare per il titolo e Damon Hill diede un impatto forte al suo campionato, conquistando la corona dopo tre anni di tentativi falliti.Nella stagione 1997, un altro figlio di un pilota leggendario della F1 conquistò il titolo ancora una volta con la Williams, e Jacques Villeneuve divenne il quarto pilota a vincere nello stesso anno in Formula One e nel campionato CART (gli altri erano Mario Andretti, Emerson Fittipaldi, e Nigel Mansell). Questa stagione fu più combattuta della precedente, e Villeneuve conquistò il Campionato Piloti soltanto nella gara finale. Ancora una volta, Michael Schumacher ebbe una collisione con il suo rivale nella corsa finale, ma a differenza del 1994 l’evento si ritorse contro di lui: Schumacher non solo venne battuto in gara, ma per aver tentato di buttare deliberatamente fuori dalla pista Villeneuve, gli fu tolta la seconda posizione nel Campionato, pur preservando tutti i risultati ottenuti.Alla fine del 1997 la Renault si ritirò momentaneamente dalla Formula 1. La McLaren-Mercedes prese la corona di campione per i due anni successivi, entrambi conquistati da Mika Häkkinen. Nelle prime gare del 1998 il finlandese era veramente irraggiungibile e i suoi contendenti, Schumacher e Villeneuve, potevano solo guardare. Schumacher nel prosieguo della stagione diede vita ad una ammirabile rimonta che lo portò a lottare per il titolo fino all'ultima gara, ma lo spegnimento del motore sulla griglia del Gran Premio del Giappone e una successiva foratura nel corso della gara resero il tutto vano. La stagione 1999 fu una stagione combattuta quanto anomala. Villeneuve fu subito fuori dai giochi con la nuova scuderia BAR mentre Schumacher fu a lungo in lotta con Hakkinen fino a che, a causa di un inconveniente meccanico ai freni, impattò contro le barriere di pneumatici a Silverstone, nel Gran Premio di Gran Bretagna, fratturandosi una gamba. Il suo compagno di squadra Eddie Irvine divenne così primo pilota della Scuderia Ferrari e finì lui stesso in corsa per il titolo. Schumacher lo aiutò al rientro dopo sei gare saltate e sebbene Irvine perse per solo due punti dal vincitore Mika Häkkinen, il suo sforzo bastò per ridare alla Ferrari il titolo costruttori che non vinceva dal 1983.Dietro le corse al titolo, tuttavia, vi erano segnali di fermento non incoraggianti di problemi in Formula 1. Nomi presenti per lungo tempo, gloriosi e rispettati come Brabham e Lotus, con il passaggio di Ecclestone alla guida della serie e la scomparsa di Chapman, svanirono subito dalle griglie di partenza. La scuderia francese Ligier si trovò in condizioni economiche disperate e venne venduta ad Alain Prost. La scuderia di Ken Tyrrell continuò ancora per qualche tempo, con risultati miseri, fino al 1998, quando la BAR rilevò il team. La variopinta era delle piccole scuderie fondate da privati stava volgendo al termine e lo stesso accadde con le sponsorizzazioni. Nomi come Larrousse, Dallara, Simtek, Pacific, e Forti non si videro più. Le ultime a chiudere i battenti furono la Jordan, Sauber, Arrows e naturalmente la Minardi che sopravvissero ancora qualche tempo. La breve notorietà della Jordan nel 1998 e nel 1999, sotto la guida di piloti di solida esperienza come lo stesso Damon Hill, Heinz-Harald Frentzen, e il fratello minore di Michael, Ralf Schumacher fu l’ultimo sussulto di orgoglio dei privatisti e non rappresentò un’autentica rinascita dello sport. Anche un team come la Benetton, di proprietà e guida italiani ma di telaio britannico, campioni soltanto pochi anni prima, stava sopravvivendo a malapena. Jackie Stewart fronteggiò la sua scuderia dal 1997 al 1999 con il sostegno della Ford ma alla fine arrivò la vendita inevitabile e la trasformazione del nome nella Jaguar.L’ascesa di Schumacher e della Ferrari (2000—2004)La stagione 2000 vide le griglie di partenza di Formula 1 tornare alla normalità, con la Jordan uscita rapidamente fuori dai giochi, e la Williams, guardando in prospettiva di una nuova collaborazione con la BMW iniziò a riaffermarsi. La lotta nella parte anteriore, tuttavia, era principalmente tra Häkkinen e Schumacher, entrambi due volte campioni. La Ferrari era in costante miglioramento dall'arrivo in squadra del tedesco, e nel 2000 Schumacher prevalse, diventando tre volte campione alla pari con Senna, e riportando il titolo piloti alla Ferrari per la prima volta dopo 21 anni dai tempi di Jody Scheckter nel 1979. La stagione 2001 vide la Ferrari dominare nettamente sul resto della concorrenza, e Schumacher vinse il campionato al Gran Premio di Ungheria e lo portò come secondo vincitore più rapido di sempre, alla pari di Nigel Mansell. La stagione 2002 non ebbe storia. Entrambe le Ferrari finirono tutte le gare, vincendone 15 su 17. Michael Schumacher prese più punti del secondo e terzo classificato messi insieme e vinse il titolo già alla metà di luglio nel Gran Premio di Francia battendo quel record eguagliato nell’annata precedente.Mentre la Ferrari celebrava il suo dominio, lo sport era ancora tribolato dai problemi. Due scuderie private – la Prost Grand Prix e la Arrows chiusero i battenti per fallimento, l’ultima nel corso della stagione. La Benetton rischiò di seguire la loro sorte, fino a quando la scuderia venne acquistata dalla Renault, che rientrò in Formula 1 portandosi dietro il direttore tecnico del team italo–britannico, Flavio Briatore. Intanto alla Minardi si stava facendo le ossa un giovane pilota di belle speranze, Fernando Alonso. Eventuali altri problemi di disturbo erano nell’unica scuderia in apparenza solida, la Ferrari. Mentre la Formula 1 non era sconosciuta alle squadre che monopolizzavano i podi del vincitore, le azioni della Ferrari durante il 2002 fecero scalpore, e in particolare i finali contestati del Gran Premio d’Austria e in quello degli Stati Uniti. A molti osservatori era sembrato che lo spirito sportivo non avesse più spazio in Formula 1, quello che rendeva possibile il detto della “vittoria a tutti i costi” troppo lontano. Queste valutazioni e la presenza notevolmente declinante dei team ma anche degli spettatori sui circuiti nell’ultima parte del 2002, fu un serio problema per uno sport che era il più costoso – e, cosa importante, il più lucrativo grazie all’avvento delle multinazionali – del mondo in quel tempo.Nella stagione 2003, nonostante regolamenti cambiati pesantemente per impedire che lo strapotere di una squadra avvenisse di nuovo, Schumacher vinse il campionato ancora una volta. Guidando una vettura, la F2003-GA forse tra le più raffinate mai costruite dalla casa di Maranello e dedicata a Gianni Agnelli, ma anche piuttosto complicata, ebbe una lotta strettissima con il finlandese Kimi Räikkönen e il colombiano Juan Pablo Montoya, ma Schumacher prevalse di un solo punto nel Gran Premio del Giappone a Suzuka. Il 2003 era sembrato un balsamo perfetto per rinfrescare le memorie della stagione precedente, con 8 corse vinte da piloti diversi (incluse le prime vittorie di Fernando Alonso, passato alla Renault, Kimi Räikkönen e il romano Giancarlo Fisichella (che riporta un pilota italiano sul podio più alto della Formula 1 dopo parecchi anni), e cinque team differenti, incluse la stessa Renault (per la prima volta in 20 anni) e la Jordan, che agguantò una vittoria fortunata nel selvaggio e incredibile Gran Premio del Brasile.Nella stagione 2004 la Ferrari e Schumacher ritornano a dominare interamente il campionato, vincendo entrambi i titoli con facilità. Una nuova corsa nel Bahrein fece il suo debutto in Aprile e un’altra nuova gara in Cina venne messa in calendario a Settembre. Inizialmente si pensò all’introduzione di queste nuove corse a scapito dei prestigiosi Gran Premi europei come quello britannico e italiano, che rischiavano la rimozione dal campionato, ma alla fine risultò preferibile aumentare a 18 il numero di gare stagionali. Secondo Ecclestone, lo spostamento serviva a incrementare l’estensione globale della serie, nonostante le rigide restrizioni applicate in diversi paesi europei (in primis il Belgio) sulla pubblicità al tabacco da fumo ed altrove poteva rappresentare un fattore. Questo movimento vide la percentuale di gare di Formula 1 svolte fuori dai tradizionali confini europei salivano attorno al 50% – significante che il Campionato del Mondo, visitante quattro dei sei continenti, preservava il suo nome.Nonostante il dominio Ferrari (che vinse 15 delle 18 corse), la battaglia nelle retrovie era stata molto più interessante del 2002, poiché le centrali elettriche di McLaren e Williams si tirarono fuori da un orrendo inizio con delle nuove vetture più radicali nel progetto. Come previsto da tempo, la Renault fu assai rapida nel capitalizzare le sfortune dei due vecchi team britannici, ma la reale sorpresa era rappresentata dalla British American Racing, capitanata da Jenson Button. Nonostante non avesse mai vinto una gara, Button otteneva piazzamenti regolari sul podio, sul secondo o terzo gradino, e con il compagno di squadra giapponese Takuma Sato riesce a cucire un secondo posto nel Campionato Costruttori, lasciando terza la Renault con il pescarese Jarno Trulli che ottenne una consolante vittoria a Monaco. Montoya e Räikkönen potevano sperare in vittorie solitarie per i loro team, finendo al quarto o al quinto posto nei risultati.La decisione della Ford di uscire dalla Formula 1 come fornitore di motori alla fine della stagione 2004 espose alla vulnerabilità totale qualche piccola scuderia. Non soltanto la loro squadra Jaguar venne venduta alla compagnia austriaca di bevande energetiche Red Bull, ma le poche scuderie indipendenti ancora presenti, che usavano tradizionalmente i motori Ford, hanno trovato i rifornimenti di motori in uno stato precario.La Renault spodesta la Ferrari (2005—2006)Nella stagione 2005, la Formula 1 vide la Ferrari uscire subito fuori dai giochi, con il team Renault dominare la prima parte della stagione e Fernando Alonso mostrare una chiara sicurezza per tutto il campionato. Nella seconda parte della stagione la McLaren dimostrò significativi progressi, con risultati costantemente migliorati e un riscontro di vittorie da 6 sulle 7 corse. Tuttavia la poca affidabilità della vettura inglese, a fronte di prestazioni invidiabili, permise ad Alonso di controllare per tutta la stagione.Per un istante era sembrato che Räikkönen potesse lottare seriamente con Alonso, ma a tre gare dalla fine, in Brasile Alonso fu il primo spagnolo e il più giovane Campione del Mondo, battendo dopo 33 anni il record di Fittipaldi. Il Campionato Costruttori sembrava di facile conquista per la McLaren, che era considerata l’automobile più veloce del lotto e nel corso della stagione era migliorata in affidabilità. Il cambio di regolamenti avvenuto in quell’anno – due in particolare, il divieto del cambio degli pneumatici e soprattutto quello del motore dopo due gare – e un inopinato ritiro di Juan Pablo Montoya nella gara finale della stagione, il Gran Premio di Cina a Shanghai, assicurò anche quel titolo alla Renault. Una statistica ha dimostrato il dominio dei due team: si sono lasciati sfuggire soltanto una gara, il controverso Gran Premio degli Stati Uniti (alla quale parteciparono solo tre scuderie), la sola gara che Schumacher e la Ferrari hanno vinto in quell’annata.I piccoli team specialisti finirono per sparire a partire dal settembre 2005, con la Minardi acquistata dalla Red Bull e rinominata Scuderia Toro Rosso per gareggiare come team satellite della stessa Red Bull Racing. La Jordan venne acquistata dalla multinazionale dell’acciaio russo–canadese Midland nei primi mesi del 2005 e cambiò il nome in Midland F1 per la stagione 2006. Nel giugno 2005, la BMW acquistò la maggioranza delle azioni della Sauber, cambiando il nome alla scuderia, mentre la Williams cessò la collaborazione con la BMW fornendo una disposizione commerciale preferenziale con la Cosworth. Allo stesso modo, la Honda acquistò le azioni della BAR e rientrò a tutti gli effetti come scuderia. Per il 2006 le scuderie manufattrici raggiunsero il livello più basso di presenza mai toccato in precedenza nella storia dello sport.La stagione 2006 fu l’ultima ad avere due fornitori degli pneumatici, la giapponese Bridgestone e la francese Michelin. Quest’ultima, probabilmente scottata dalle controversie suscitate nella gara statunitense del 2005, annunciò il ritiro anticipato al termine del 2006 – il termine prefissato era alla fine del 2007 – poiché, secondo una disposizione della FIA del dicembre 2005 che prevedeva un unico fornitore degli pneumatici, non voleva rimanere l’unica fornitrice. La Bridgestone fornirà dunque in esclusiva le gomme in Formula 1 fino al 2010 compreso.La Renault e Fernando Alonso confermarono i successi nei campionati Costruttori e Piloti, ma la stagione fu più combattuta del previsto. La regola del cambio di motore rimaneva invariata, ma venne reintrodotto il cambio degli pneumatici e un nuovo sistema di qualifiche, il cosiddetto “knock-out” che rimpiazzava definitivamente il poco gradito, da pubblico e piloti, “giro secco”. Il campione del mondo spagnolo conquistò sei vittorie (quattro di queste furono consecutive), mentre Giancarlo Fisichella vinse la terza gara della sua carriera. Schumacher e la Ferrari, dopo un inizio stentato, iniziano la rimonta vincendo quattro gare nel periodo estivo, da Imola a Hockenheim.Jenson Button vinse la sua prima gara in Formula 1 al Gran Premio di Ungheria, mentre Alonso venne costretto al ritiro per problemi meccanici e Schumacher non fece di meglio. Furono proprio alcuni errori strategici del pilota tedesco – non ultima, la controversa fermata o blocco della vettura nella curva a 180% detta La Rascasse durante le qualifiche a Montecarlo – a risultare alla lunga decisivi. Il suo compagno di squadra Felipe Massa vinse il Gran Premio di Turchia, Alonso estese il vantaggio su Schumacher, ma nelle due gare successive a Monza, grazie alla rottura del motore della Renault di Alonso, e a Shanghai il pilota tedesco si portò in perfetta parità, completando la rimonta.Quando sembrava che il titolo stesse scivolando nelle mani del tedesco, ecco che in Giappone deve subire la rottura del motore a 17 giri dalla conclusione e in Brasile fu alle prese con un problema al sistema di rifornimento, che lo obbligò a partire dalla quinta fila. Nel prosieguo della gara subì un contatto con Fisichella che lo fece ripartire dai box in ultima posizione, da cui iniziò una splendida rimonta fino al quarto posto. Ad Alonso basta un piazzamento a punti per confermarsi, diventando così il più giovane campione del mondo ad aver conquistato per due volte consecutive il titolo mondiale. Felipe Massa vince la seconda gara in carriera davanti al suo pubblico, esattamente come fece Senna nel 1993.L'era del blocco dei propulsori (2007—2008)La stagione 2007 è caratterizzata dal congelamento dello sviluppo nei progetti e nelle caratteristiche dei motori V8 al termine del 2006 e non dovranno essere più ritoccati almeno fino al termine della stagione 2008, anche se il primo atto ufficiale della "Formula One Commission", il nuovo organismo unitario decisionale sui regolamenti, ha espresso il parere di allungare almeno di altri due anni tale blocco, e quindi fino al 2010 quando sarà previsto un ritorno al motore turbocompresso, alimentato stavolta a diesel. Su di esso saranno consentite solo modifiche di rifinitura allo scopo di portare il regime massimo di rotazione del V8 a 19.000 giri. Ciò significa che chi avesse commesso qualche errore nel progetto, dovrà portarselo dietro per due o quattro anni. La lista dei componenti da sostituire è stata presentata dalle scuderie alla FIA prima della fine del 2006, in modo da garantire maggiore affidabilità. La realizzazione materiale del motore deve avvenire entro la gara di apertura della stagione e da quel momento ogni ulteriore modifica sarà consentita sarà consentita soltanto per cause di forza maggiore – fallimento del fornitore o uscita di produzione di un componente – oppure per diminuire i costi di produzione.A livello agonistico fu la prima stagione dopo 15 anni senza Michael Schumacher, con Alonso passato alla McLaren e Räikkönen andato in Ferrari. Con l’uscita di scena di Jacques Villeneuve e Juan Pablo Montoya, si devono confermare i buoni propositi – il polacco Robert Kubica e Nico Rosberg, entrambi in attesa di conferme – e si scoprono nuovi talenti come il britannico Lewis Hamilton, primo pilota di colore a gareggiare in Formula 1. Proprio Hamilton fu protagonista di una eccezionale stagione d'esordio in cui, contro avversari del calibro di Alonso e Räikkönen, si ritrovò vicinissimo alla vittoria del titolo mondiale.Dopo un errore in Cina, in cui si ritirò perdendo il primo "match point", in Brasile, ultima gara del campionato, Hamilton non riuscì a conquistare i punti necessari, e la vittoria di gara e campionato andarono inaspettatamente a Räikkönen, che era rimasto alle spalle di Alonso e Hamilton per tutta la stagione. L'ultimo pilota della Finlandia a vincere la corona iridata era stato Mika Hakkinen, nel 1999.Räikkönen vince con 1 punto di vantaggio sui 2 avversari della Mclaren, riuscendo dove aveva precendemente fallito.La stagione 2008 vide la conferma del talento di Lewis Hamilton. Con Alonso tornato alla Renault in seguito agli screzi dell'anno precedente, il campionato vide una accesa lotta tra l'inglese e Felipe Massa, mentre il campione del mondo Räikkönen, in testa nella prima metà di campionato, si dovette accontentare del terzo posto dopo una seconda parte pessima, a pari punti con un ispirato Kubica, su una BMW competitiva. Il mondiale si decise ancora una volta in Brasile, all'ultima curva, con Hamilton che agguanta disperatamente il punto necessario per diventare campione del mondo.La vittoria della nuova Brawn Gp (2009)Il campionato di Formula 1 2009,vinto dall'inglese Brawn Gp, passerà alla storia, sicuramente, come uno dei campionati piu assurdi e discussi che la storia della F1 abbia mai conosciuto; Non tanto per la vittoria della stessa Brawn Gp, che ereditava una scuderia come la Honda che nella stagione precedente aveva concluso nelle retrovie della classifica,ma soprattutto per ua raffica di episodi molto accesi durante tutta la stagione: prima di tutto il conflitto che coinvolse direttamnte la FIA di Max mosley e la FOTA (asssociazione dei team) di Luca Cordero Motezemolo, che addirittura minaccio un possibile ritiro della ferrari dalla F1NoteBibliografiaCollegamenti esterniFormula 1| StoriaHistory of Formula One
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http://www.motorsportblog.it/post/1031/jcb-dieselmax-a-563-kmh
Il team non si accontenta e il giorno successivo in un altro tentativo raggiunge i 563 Km/h, un grande risultato per il team e per Andy Green che oltre ad essere l’uomo più veloce della terra col Trust SCC, ora può anche vantarsi di essere il più veloce con un motore Diesel, Su AB potete vedere un breve filmato dell’impresa.per quante tecnologie si riescano a “tirar” fuori dai cassetti per rincorrere i motori diesel,i benzina saranno sempre dietro d’ora in poi: le stesse tecnologie che vengono industrializzate per migliorare i benzina,quasi sempre sono applicabili e sortiscono lo stesso effetto anche sui diesel,perciò sempre una spanna avanti siamo con la nafta… e cmq trovatemi un benzina che a 1600 giri trasmette alle ruote 320 Nm(tanto per iniziare,sicuramente in futuro avremmo 400/500 Nm),o che in sesta a 1400 giri va a 100 km/h,con percorrenze anche di 20 km/litro… vi serve almeno un 4/5 litri turbo o un 6/7 litri aspirato per il primo requisito,la coppia motrice,e un 600 cc della smart per il secondo,il consumo(non sempre,quella del mio amico fa attorno ai 16),ma avere tutte e due le cose assieme… scordatevelo! forse su un altro pianeta… e poi,quante auto benzina salgono la rampa del garage senza accellerare,ovvero,la coppia al minimo di 800 giri è già sufficiente per camminare(??). quante auto benzina sotto i 2 litri fanno un tornante in terza,e quante salgono un passo di montagna senza mai cambiare? questi per molti potrebbero essere particolari insignificante… per me no,anzi,tanti pregi che mi fanno apprezzare il mio ormai sorpassato 130TDI. ricordatevi,in città difficilmente si passano i 2000/2500 giri,e il benzina sportivo a tali regimi… sportivo non è affatto! con un diesel si apprezza la guida nel 90% del tempo,perchè si sente sempre il motore pronto a spingere… con il benzina si aspetta un rettilineo sgombro,e speriamo senza laservelox… l’altra sera ho provato il 3000 benzina bmw di uno: mi pareva una macchina elettrica! mi aspettavo molto di più per un’auto di quel prezzo! invece la 330D li vale tutti i soldi spesi…
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http://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Obizio
Sant'Obizio.Obizio'" o "'Obizzo visse verso la metà del XII secolo, nato a Niardo in Valcamonica, è santo della Chiesa cattolica.Cenni biograficiNato a Niardo, era figlio del conte del luogo Graziadeo.Addestrato fin da fanciullo nell'arte bellica, partecipò giovanissimo alle battaglie tra i Bresciani e i Cremonesi.Il 7 luglio 1191 partecipa alla Battaglia di Rudiano contro i Bergamaschi.Partecipando all'assalto contro il nemico, rimase intrappolato nella mischia dei combattenti, e fu imprigionato dalle travi di un ponte che era caduto sotto il peso dei soldati.Obizio rimase sepolto lunghe ore finché non riuscì a farsi liberare da un passante. A lui raccontò d'aver visto l'inferno e le sue orribili pene; per questo decise d'abbandonare il mondo e dedicarsi ad una vita di penitenza e d'orazione.Tornato a Niardo abbandonò la moglie Triglisenda e i figli e si vestì da eremita.Fece lunghi pellegrinaggi a Cremona e in tutta l'alta Italia, ed alla fine chiese d'essere ospitato a Brescia nel monastero di Santa Giulia.Dopo sei anni di vita penitente morì sulla nuda terra il 6 dicembre 1206, e fu sepolto nel chiosto del convento di Santa Giulia.Nel 1498 nell'urna dove era stato sepolto Obizio cominciò a scaturire un'acqua miracolosa.Le sue ossa furano traslate sotto l'altare di Santa Giulia ed anche lì, nel 1553 ancora scaturì del liquido.Nell'anno del giubileo 1600 fu istituito il culto di Sant'Obizio.Tra il 1526 ed il 1528 il Romanino dipinse le storie della sua vita nella Chiesa del San Salvatore a Brescia, che ospita tutt' ora una cappella a lui dedicata.Quando il monastero di Santa Giulia venne soppresso nel 1797 la comunità di Niardo reclamò le reliquie del suo santo, le quali sono ora custodite nell'altare della parrocchiale.CultoOgni anno Niardo celebra la solenne festa di Sant'Obizio, San Costanzo e del Beato Innocenzo da Berzo, la prima domenica di maggio. Nelle solenni celebrazioni i Corazzieri di Sant'Obizio scortano l'urna delle relique per le vie del paese.NoteCollegamenti esterniPersonalità legate alla Val Camonica|ObizioBiografie di santi|ObizioObitius
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http://italy.indymedia.org/news/2001/11/27847_comment.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Non sembra aver mai fine la controversia cominciata nell'aprile dello scorso anno tra la magistratura francese e Yahoo! a proposito delle memorabilia naziste in vendita all'asta nel sito. L'ultimo capitolo della vicenda è stato scritto ieri dal giudice federale americano Jeremy Fogel, il quale si è pronunciato esprimendo una serie di dubbi sull'intervento dei tribunali francesi che ha costretto il portale più celebre della Rete a cancellare dalla sezione del sito americano la serie di oggetti che inneggiavano al Terzo Reich. Entusiasta dell'intervento del giudice, Yahoo! ha affermato che «un sito americano, in quanto tale, deve soggetto alle leggi dello Stato e della tutela offerta dal Primo Emendamento della Costituzione americana». Anche grazie a questo elemento, la tormentata questione dei cimeli nazisti continua a costituire uno dei precedenti giuridici più rappresentativi nell'ambito della libertà di espressione su Internet e del delicato equilibrio tra la legge e le nuove tecnologie. La causa sembrava essersi definitivamente conclusa a gennaio di quest'anno quando Yahoo! accettò l'ultimatum con cui la Francia chiedeva di mettere fine alla vendita di t-shirt, vecchie uniformi e svastiche nella sezione dedicata alle vendite online all'incanto. Oltre ad aver eliminato gli oggetti incriminati, Yahoo! decise di introdurre una tassa sulle transazioni all'asta, così da disincentivare l'inserimento indiscriminato di beni poco interessanti o di dubbio gusto e aumentare così la qualità generale del servizio.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Project_Rockstar
Project Rockstar.Project RockstarProject Rockstar è un gioco multiplayer online, in lingua inglese, che conta circa 150mila utenti.Nel gioco si impersona un manager musicale che forma delle band e le guida nella strada del successo e delle classifiche, indicando lo svolgimento dei concerti, le promozioni discografiche e la composizione dei brani musicali e degli LP.Quando si è guadagnato abbastanza denaro (virtuale) è possibile fondare una propria etichetta discografica e scritturare le band degli altri giocatori.Il gioco è caratterizzato da un sottile humor britannico ed è ben moderato, i turni sono in base giornaliera: 24 ore corrispondono ad una settimana.In Project Rockstar è presente un ricco forum, in lingua inglese, ed un sistema di e-mail interno.Attualmente è in via di sviluppo la traduzione italiana del gioco.As a result of threatened legal action by Take-Two Interactive Software Inc and Take-Two Interactive Software Europe Limited this website is currently unavailable.We apologise to the community who have enjoyed and supported this game with their time and creativity over the last 8 years.Collegamenti esterni
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http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Nicola_da_Tolentino_%28Genova%29
Chiesa di San Nicola da Tolentino (Genova).La chiesa di San Nicola da Tolentino'" è un edificio religioso di Genova in salita della Madonnetta, sul percorso per il santuario della Madonnetta, e la sua comunità parrocchiale fa parte del Vicariato di Castelletto dell'arcidiocesi di Genova.Cenni storici e descrizioneLa chiesa di San Nicola da Tolentino fu costruita tra il 1597 e il 1601 dai padri Agostiniani Scalzi. Progettata da Andrea Vannone, fu realizzata da Cipriano Bianco, padre dell'allora giovanissimo Bartolomeo, il quale ebbe forse una piccola parte nella realizzazione del dormitorio dei frati.L'edificio religioso venne radicalmente modificato nel corso dei secoli dai molteplici interventi succedutisi: l'ultimo nel 1908, col restauro dell'interno e della facciata. Infine il 7 novembre 1942, durante un terribile bombardamento, fu in gran parte distrutto (anche il convento subì gravi danni). La chiesa fu ricostruita fra il 1945 e il 1950, e ancora ampliata fra il 1964 e il 1970; dopo la costruzione della nuova facciata (1976-1977), venne definitivamente consacrata dal cardinale Giuseppe Siri il 7 giugno 1980.Di non vaste proporzioni, ha un'unica navata voltata a botte, con decorazioni a stucco di gusto rococò e ampie cappelle laterali ricche di marmi. Tra le opere d'arte conservate: un affresco di Lazzaro Tavarone sulla controfacciata; "San Nicolò con la Madonna e le anime purganti", gruppo ligneo di Pasquale Navone; "Madonna del parto", statua attribuita a Tommaso Orsolino; "I profanatori del Tempio" e "Le nozze di Cana", dipinti di Giovanni Battista Paggi; una statua della "Madonna", di Taddeo Carlone; la "Madonna della Consolazione", dipinta da Bartolomeo Guidobono. Di fianco al presbiterio si trovano bei portali di marmo intarsiati (1656) e un "Martirio di San Lorenzo", tavola di ignoto pittore del XVI secolo.Nel tempio sono sepolti lo scultore Nicolò Stefano Traverso e Giacomo Mazzini, padre di Giuseppe.Galleria fotograficaBibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniChiese dedicate a San Nicola da Tolentino|Genova
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ipoacusia
Ipoacusia.Per ipoacusia'" si intende una riduzione, più o meno grave, dell’udito.DefinizioneL’orecchio di un soggetto giovane è in grado di udire suoni di frequenza compresa tra i 20 e i 20.000 Hz e di intensità superiore ai 10-20 dB. Nelle prove audiometriche la soglia di udibilità viene ricercata tra i 250 e i 8000 Hz (frequenze del campo tonale) per un’intensità compresa tra i -10 e i 120 dB. Si definisce normoacusico un soggetto che è in grado di percepire suoni di intensità pari o minore ai 20-25 dB per tutte le frequenze del campo tonale. L’ipoacusia può quindi essere definita come un deficit uditivo in cui il soggetto non è in grado di percepire suoni di intensità inferiore ai 25 dB per alcune o tutte (pantonale) le frequenze del campo tonale.ClassificazioneIn base alla sede del danno che ha portato ad ipoacusia può essere classificata comeIn base all’entità dell’ipoacusia si riconoscono:BibliografiaVoci correlate
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ioan_Petru_Culianu
Ioan Petru Culianu.VitaHa insegnato all'Università di Chicago e in quella di Groninga, dove si è occupato di storia della cultura rumena.Ha studiato all'Università di Bucarest, prima di trasferirsi nel 1972, in Italia, a Perugia, dove gli è stato garantito l'asilo politico. In seguito ha insegnato all'Università Cattolica a Milano, prima di spostarsi in Francia e in Olanda e per ultimo negli Stati Uniti.Nel 1987 ha ottenuto il PhD alla Università di Parigi, con un tesi riguardante l'analisi dei principali miti occidentali, nell'ambito del dualismo della cultura dell'ovest, dopodiché si è specializzato in magia rinascimentale e misticismo. Durante il periodo di collaborazione con Eliade, famoso storico di religioni, ha scritto vari articoli politici.di gnosticismo e di magia rinascimentale, è stato un collaboratore e discepolo di Mircea Eliade, Culianu ha pubblicato vari lavori sul mondo dell'occulto, dell'eros, della magia, della fisica e della storia.MorteCulianu è stato ucciso nel 1991, per motivi ancora adesso ignoti, anche se molte fonti ritengono che i suoi cattivi rapporti con il mondo della politica rumeno e con la "Securitate", i servizi segreti comunisti rumeni, che lui definì una "forza di stupidità epocale", possano aver influito sugli accadimenti.Venne stato assassinato dentro il bagno della scuola, a Chicago, da un colpo di pistola sparatogli sul capo.Nel periodo precedente alla morte, Culianu aveva pubblicato numerosi articoli e interviste nelle quali criticava apertamente il governo post-rivoluzionario di Ion Iliescu.Pubblicazioni in italianoNoteBibliografiaCollegamenti esterniIoan P. Culianu
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http://www.gamesblog.it/tag/avalanche+studios/record/10
Da quest’ultima sequenza filmata possiamo trarre due semplici considerazioni: la prima, è che la neo-sussidiaria di Square Enix sembra essersi concretamente data da fare nell’arricchire l’impianto di gioco del primo capitolo con una serie infinita di fattori che, nell’insieme, dovrebbero conferire a questo seguito una certa dose di longevità e rigiocabilità. Per la seconda, ossia per l’irrealismo del motore fisico, propendiamo per l’ipotesi secondo la quale l’arcipelago di Panau si trovi in realtà nel bel mezzo del Trangolo delle Bermude, con tutte le conseguenze sulla gravità (e sulle sovrumane capacità atletiche di Rico) che ne conseguono.
1,995,701
http://it.wikipedia.org/wiki/Daphne_Millbrook
Daphne Millbrook.Daphne Millbrook'" è un personaggio della serie televisiva "Heroes", interpretato da Brea Grant.Biografia del personaggioTerza stagioneDaphne è una ragazza di origine francese che compare per la prima volta nel primo episodio della terza stagione, quando Hiro, ora a capo della Yamagato, spinto dalla curiosità, apre una cassaforte che il padre gli aveva vietato di aprire ed all'interno trova la metà di una formula che potrebbe causare gravi danni se caduta in mani sbagliate. Sfortunatamente, prima che Hiro possa rimetterla al sicuro, sopraggiunge Daphne a velocità supersonica rubando la formula e scappando via, dato il potere della donna a nulla vale il tentativo di Hiro di bloccarla.Riuscita dunque a fuggire a Parigi, ignara che il giapponese, con l'inseparabile amico Ando le stia alle costole, si prepara a partire nuovamente diretta in Germania, dove ha intenzione di prendere la seconda parte della formula, appena entrata in possesso dell'Haitiano,e ci riuscirà proprio grazie al maldestro intervento dei suoi due inseguitori che colpiscono lo sventurato con una botta in testa, impedendogli di annullare i poteri della giovane che dunque completa vittoriosa il secondo furto e la terza fuga, che tuttavia, potrebbe avere gravi ripercussioni sul mondo.Nel quarto episodio ambientato nel futuro, troviamo una Daphne "buona", sposata con Matt Parkman con una deliziosa figlioletta di nome Daniella, sorella dell'ormai quattordicenne Molly Walker (nel frattempo adottata dalla coppia) ed al servizio della sicurezza nazionale con Knox e Claire; il trio, dopo aver ucciso il Peter del futuro, fa ricorso alla figlia adottiva della francese per catturare quello del presente; e grazie agli affinati poteri della ragazzina lo localizzano in Costa Verde, a casa di Sylar e di suo figlio Noah.qui, Daphne si sfida con esso alla velocità della luce, mentre Knox e Claire uccidono per errore il figlio di Sylar che disperato si fa esplodere distruggendo la Costa Verde, da cui riescono a salvarsi solo Claire e Peter catturato da quest'ultima da cui riuscirà tuttavia a scappare ed a ritornare nel presente. Fuggita(ma non abbastanza velocemente da non rimanere ustionata) del posto dell'esplosione, Daphne, gravemente ferita, torna da Matt, e muore tra le sue braccia.Parkman, nel presente ha visto la scena grazie a Usutsu e ad un "viaggio spirituale" e decide di rintracciare la bella francese per impedirlo.Tornati al presente scopriamo che il committente del furto ordinato alla francese è un fasullo Linderman provocato dal potere allucinogeno di Maury Parkman, il quale reclutata la giovane nella nuova compagnia di Arthur Petrelli come reclutatrice a sua volta di individui con superpoteri che occorreranno alla compagnia, gli viene dunque data una lista ed un partner, Knox, prima di andarsene la ragazza dimostra di essersi resa conto del fatto che Linderman non sia corporeo.Assieme a Knox, essa rapirà Adam, ed in seguito si presenterà ad Hiro, con l'intenzione di reclutare anche lui, quando però Knox chiede ad Hiro di uccidere Ando e lui acconsente, Daphne, ignara che il giapponese abbia usato un trucco rimane delusa in quanto lo considerava una brava persona; dimostrandosi per la prima volta buona e compassionevole, in seguito verrà mandata a prelevare Matt Parkman; (accompagnato dalla fida tartaruga) e rimane scioccata dalle rivelazioni fattele da Parkman sul loro futuro, tanto da non riuscire a crederci finché il poliziotto non le dice il nome della loro futura figlia; Daniella (che scopriamo essere lo stesso nome della nonna della francesina). Daphne allora si confida con Matt, la compagnia la ricatta per farle eseguire i loro ordini, facendo leva su un mtivo a noi tuttora ignoto (lo stesso Linderman, alias Maury Parkman le ricorda "ciò che la compagnia fa per lei" e la minaccia che smetteranno di farlo se non obbedirà), quando Parkman, tenta di consolarla e le offre protezione, essa rifiuta rispondendo che nessuno può aiutarla, dopodiché fugge via a velocità supersonica, penetra nel settore cinque e rapisce Flint nella cella di Sylar.In seguito si reca anche da Mohinder Suresh per reclutarlo ma dopo aver visto le mostruosità compiute dallo scienziato cambia idea e fugge terrorizzata.In seguito i suoi capi le ordinano di uccidere Parkman, e al rifiuto di questa essi le ricordano del suo "debito" verso la compagnia; amareggiata Daphne si reca nell'appartamento di Matt seguita da Knox, quando Matt le chiede il perché del suo gesto essa scoppia in lacrime e rivela al detective che se non lo farà i suoi capi la uccideranno, Matt le promette che la proteggerà, e così all'arrivo di Knox causa un'illusione che difende lui e la francese dalla furia del soggetto avanzato di colore. Scampato il pericolo Daphne si congratula con Matt e tra un complimento e l'altro i due si scambiano un bacio. Più tardi la francese chiama i suoi capi e rivela loro che Matt ha "abboccato".Assieme a Matt si recherà poi alla Primatech per svegliare Angela, continuando tuttavia a fare il doppio gioco.Tuttavia, mentre il telepate analizza la mente della anziana donna scopre da essa l'inganno della francese e ne rimane profondamente deluso, essa ignara chiede di renderla partecipe della visione ma il poliziotto replica brutalmente che ha capito il suo gioco, la francesina sconsolata gli rivela che in realtà ciò che prova per lui è un sentimento reale ma che sta solo eseguendo gli ordini poiché spaventata da Arthur, i due sembrano riappacificarsi seppure Matt dimostri ancora una certa sfiducia nei suoi confronti.Dopo aver svegliato Angela i due saranno da lei spediti alla ricerca di Hiro e Ando, la francese si mostra poco cooperativa poiché sfiduciata ed impaurita, mostrando inoltre un aspetto fragile della sua personalità, e trovatasi di fronte ai due giapponesi che non si fidano di niente il suo umore non migliora, e tanto meno quando anche lo stesso Matt non dimostra fiducia nei confronti di lei; arrabbiata e delusa la donna fugge dai due e si reca a casa sua in Kansas. In quel momento comincia la misteriosa eclissi che priva tutti i soggetti avanzati dei loro poteri, compresa la stessa Daphne, che, dopo essere stata raggiunta a casa sua dai due giapponesi e da un pentito Parkman, accetta di vedere solamente lui, mostrandogli dunque il motivo per cui spaventata da Petrelli: senza i suoi poteri, essa sarebbe paralizzata su una sedia a rotelle.Appreso di ciò, Matt tenta di consolarla dicendole che ciò non dipende da Arthur e che non è obbligata ad essere cattiva se non vuole, tuttavia la bionda francese è troppo sconvolta ed impaurita per ascoltarlo e lo manda via.Finita l'eclissi però, i poteri di Daphne sono ripristinati e la ragazza può nuovamente correre ei campi di grano, dove viene raggiunta poi da Matt, il quale le dice che lui si fida di lei e che in fondo lei è una brava persona, Daphne lo ringrazia e compie il grane passo andando finalmente dalla parte dei buoni.In seguito il suo aiuto sarà vitale per la squadra nel tentativo di recuperare la formula che donerà poteri a Ando; ed ancora di più quando, proprio grazie ai poteri di Ando riuscirà a correre tanto velocemente da viaggiare nel tempo e recuperare Hiro. in seguito i quattro superuomini; Matt, Daphne, Hiro e Ando si recheranno alla Pinehearst per distruggere la formula.tra le macerie dell'edificio infine, Matt e la biondina si abbracceranno teneramente ripensando al pericolo scampato.Nel quarto volume vediamo la ragazza condurre una vita tranquilla e normale assieme a Matt, i due hanno pareri contrastanti sull'uso dei propri poteri e Matt la sgrida spesso perché se ne serve per compiere più in fretta il suo lavoro di fattorina; tuttavia i due vanno d'amore e d'accordo e progettano un futuro insieme.Quando inizia la caccia ai superumani da parte del governo Daphne non viene rintracciata ma Matt si, ed allora la biondina francese si fionda al salvataggio rintracciando anche l'amico Ando e scoprendo così che anche Hiro è stato catturato dal governo.La francesina ed il giapponese uniscono le forze e trovano i prigionieri, nel tentativo di soccorrerli però Daphne viene raggiunta da un proiettile e cade a terra esanime; Matt da lontano osserva la scena disperato; la morte della donna lo porterà ad usare il suo potere in maniera diabolica e quasi oscuro per trovare la vendetta.In realtà sappiamo Daphne non essere morta, ma solo ferita e trasportata nell'edificio 26 dove versa in condizioni critiche; anche Matt lo scoprirà attraverso l'interrogatorio telepatico a Noah Bennet, tale notizia ridarà speranza all'uomo.In seguito all'edificio 26, Tracy, organizzerà un'evasione generale, liberando anche Mohinder e Matt, il quale libererà l'amata biondina e la porterà in ospedale, qui grazie ai suoi poteri telepatici convincerà i dottori ad operarla senza troppe domande; ma anche la scienza medica ha un suo confine e di questo Matt se ne rende conto, difatti per Daphne non ci sono più speranze, l'amato le immetterà un'illusione nel cervello al fine di farla morire in modo dolce, ma Daphne si accorgerà dell'inganno e, dopo aver chiesto a Matt di vedere la Torre Eiffel e di fare un giro sulla luna telepaticamente, darà il suo triste addio al poliziotto morendo in un tenero abbraccio.Poteri e abilitàIl potere di Daphne Millbrook è di spostarsi a velocità sovrumana: essa stessa si definisce "speedster" (velocista) nel primo episodio in cui appare, in uno scambio di battute con Hiro Nakamura. Il suo potere è tanto sviluppato non solo da poterla rendere quasi impercettibile agli occhi, ma anche da renderla l'unica persona al mondo ad essere immune al blocco o rallentamento temporale di Hiro. La sua abilità inoltre è talmente forte da eludere i nervi danneggiati e consentire all'organismo della giovane di camminare nonostante la sua paralisi. Può anche portare persone nei suoi viaggi semplicemente tenendoli stretti a sé. Grazie a un momentaneo potenziamento di Ando è stata capace di superare la velocità della luce e viaggiare nel tempo.CuriositàPersonaggi di Heroes|Millbrook, DaphneList of characters in Heroes#Daphne Millbrook
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http://www.tvblog.it/post/12914/ballando-con-le-stelle-esce-o-no-valentina-vezzali
Ballando con le stelle settima puntata - Valentina Vezzali protetta dallo spareggio (con Maurizio Aiello)pubblicato: sabato 28 febbraio 2009 da Lord LucasUPDATE: Questa settimana non è stata eliminata alcuna coppia e sapremo solo all’inizio della prossima settimana chi verrà sconfitto nello spareggio tra Valentina Vezzali e Maurizio Aiello. Ancora una volta la campionessa olimpica è stata protetta, visto che prima le è stata data la possibilità di una sfida a due (da cui è stato escluso “il terzo al ballottaggio” Stefano Bettarini) e poi ne è stato rimandato l’esito alla prossima puntata.Dopo una settimana di fermo “sanremese” riapre la pista da ballo del sabato sera di RaiUno. Non è dato sapere “perché” l’unica donna rimasta in gara a Ballando con le Stelle sia fin dall’inizio la più scarsa di tutte (e di tutti), ovvero Valentina Vezzali accompagnata da un intrepido Samuel Peron. I due si scontreranno questa sera con i vincenti e aitanti uomini del cast: il ‘record man’ di spareggi vinti nella storia dello show Maurizio Aiello (con Sara Di Vaira), Stefano Bettarini (con Samanta Togni), Alessio Di Clemente (con Alessandra Mason), il principe Emanuele Filiberto (con Natalia Titova) e il giovane Andrea Montovoli (con Ola Karieva).La puntata di questa sera decreterà non solo i semifinalisti di questa quinta edizione del programma, ma anche i concorrenti che la settimana prossima scenderanno nuovamente in pista per affrontare il ripescaggio, insieme a Emanuela Aureli e Roberto Imperatori, Carol Alt e Raimondo Todaro, Corinne Clery e Chuck Danza, Metis Di Meo e Simone Di Pasquale, Licia Nunez e Dima Pachomov, Andrea Roncato e Vicky Martin.Continua, inoltre, il Torneo delle Stelline: questa settimana, proprio come per la competizione dei ‘Big’, le piccole coppie formate da Nicole Cherubini e Bryan Cascone; Karen Ciaurro e Nicholas Fiorini; Giulio Maria Furente e Giulia D’Errico; Arianna Tornari e Jeison Murrani; Brando Pacitto e Fabiola Zaffiro saranno sottoposte non soltanto alla valutazione della supertecnica Carolyn Smith, ma anche al giudizio del pubblico attraverso il televoto.Riproponiamo alcune recenti dichiarazioni di Milly Carlucci, rilasciate al quotidiano Il Tempo:“Il nostro è un programma familiare dove non si specula sull’aggressività o sulla claustrofobia, sull’esasperazione dei lati oscuri del carattere. La chiave è la drammaturgia della competizione. Bettarini e Alessio Di Clemente sono rivali, e magari fingono di essere amici, ma poi vogliono vincere tutti e due. Perché l’importante non è partecipare, alla faccia di De Coubertin. Poi cerchiamo di studiare la chimica tra un uomo e una donna che ballano insieme, magari detestandosi, come certe coppie di campioni del pattinaggio. Osserviamo il sessantenne con la pancetta come Andrea Roncato, o la cinquantenne che con la danza non si ritrova, come Corinne Clery, superino i propri limiti. Li ha eliminati il televoto, pazienza”.Non trovate anche voi quest’edizione di Ballando con le Stelle molto migliorata, sia sul profilo del racconto autoriale che della competizione agonistica, oltre che per un cast veramente disposto a mettersi in gioco pur senza cadute di stile?(17 Voti | Media: 4.12 su 5)Articoli similiChorus - Milly Carlucci porta Glee su Raiuno del 17 ago 2010Bienvenue dans ma tribu, il reality che in Francia sta scatenando le proteste degli antropologi del 13 ago 2010Paola Perego "impone" un reality in daytime su Raiuno del 13 ago 2010Arianna Ciampoli a TvBlog: "Ballando con le stelle? Sarebbe la sfida della mia vita" del 27 lug 2010Zhoom, in Francia un reality con 9 gay del 26 lug 2010CategorieReality Show Ballando con le StelleArgomenti Similialessandra mason, alessio di clemente, andrea montovoli, ballando con le stelle, ballerini ballando con le stelle, carolyn smith, cast ballando con le stelle, concorrenti ballando con le stelle, emanuele filiberto, maurizio aiello, milly carlucci, natalia titova, ola karieva, paolo belli, samanta togni, samuel peron, sara di vaira, stefano bettarini, valentina vezzaliGallerie CorrelateCommenti dei lettori(Inserisci un commento - Nascondi commenti anonimi)28 feb 2009 - 16:26 - #128 feb 2009 - 16:46 - #228 feb 2009 - 16:53 - #328 feb 2009 - 16:57 - #428 feb 2009 - 17:05 - #528 feb 2009 - 18:37 - #628 feb 2009 - 19:53 - #7La non uscita della Vezzali dimostra ancora una volta come dietro ad ogni reality, ci sia in fondo una trama già scritta, un eroe, un’eroina, un carnefice ed una vittima…Non so quale “patto di sangue” leghi la Vezzali al programma,ma è innegabile che si tratti di un bastone di scopa inespressivo ed impacciato…Però continua a starci dentro, dopo aver superato l’eliminazione di tutte le altre donne concorrenti:e la cosa che dovrebbe incuriosir ancor di più è il “buonismo” di noi italiani, che rimaniamo le uniche vittime predestinate della tv:di una tv dove riescono a far crederci che l’Aureli sia improvvisamente diventata una “schiappa” da mandar via, dove un Povia qualsiasi riesce a strappar un secondo posto al festival dopo aver scelto strategicamente una canzone provocatoria,forte del polverone che avrebbe sollevato attorno a se,dove uno stupido e demente “cummenda-Mercandalli” diventa l’inviato trash di un programmma ancora più trash come Lucignolo, dove un bastone di scopa come la Vezzali riesce a guadagnar le semifinali senza saper ballare…e lo stesso risultato del test qui sopra testimonia questo nostro buonismo…invece che un risultato plebiscitario x decretare la sua inevitabile uscita, una buona parte dei votanti vuole che rimanga ancora..MA COME SI PUO’????MAHH!28 feb 2009 - 20:14 - #8BALLANDO DEVE ESSERE VINTO DA UNA DONNA28 feb 2009 - 20:15 - #9mi è bastato vederla a porta a porta per capirlo. :)28 feb 2009 - 20:16 - #1028 feb 2009 - 21:01 - #1128 feb 2009 - 21:06 - #1228 feb 2009 - 21:38 - #13mah, Lordio un’idea sul perchè il palo vezzaloso sia ancora in gara l’avrei.Porta telespettatori e la giuria fa di tutto per salvarla.28 feb 2009 - 21:41 - #14La Vezzali ha la leggiadria di un armadio…Commento #15 (-5 punti) - 28 feb 2009 - 21:41 - Apri commento28 feb 2009 - 22:33 - #15 (nascondi)28 feb 2009 - 22:37 - #1628 feb 2009 - 22:42 - #1728 feb 2009 - 22:46 - #1828 feb 2009 - 22:49 - #1901 mar 2009 - 01:48 - #20cheo01 mar 2009 - 01:51 - #2101 mar 2009 - 02:46 - #2201 mar 2009 - 02:54 - #2301 mar 2009 - 11:02 - #2401 mar 2009 - 11:40 - #25- Vezzali fuori- Aureli ripescataAxelle01 mar 2009 - 12:17 - #2601 mar 2009 - 12:21 - #27La cosa più vergognosa è che ieri sera hanno tenuto la gente fino a quasi l’una davanti alla tv e poi NON HANNO NEPPURE DATO IL RISULTATO Penoso…A me sembra abbastanza pilotato che quest’anno vincerà Emanuele Filiberto.Accadrà così……prossima settimana fuori uno dei due poco importa quale, dentro la Aureli…….e poi di nuovo fuori quello dei due che si è salvato…..nella puntata successiva. Conclusione…..vince Emauelito e Miss Titova alla quale negli anni sono sempre stati dei partner terrificanti….01 mar 2009 - 13:10 - #2801 mar 2009 - 13:40 - #2901 mar 2009 - 14:15 - #30rosanna1101 mar 2009 - 14:29 - #31RoBy2201 mar 2009 - 22:00 - #32The Avenger04 mar 2009 - 00:35 - #33The Avenger12 mar 2009 - 19:35 - #34A furor di popolo la dea Nemesi è tornata a farci vista dopo un (im)meritato soggiorno di riposo coatto tra le nubi del Monte Olimpo. Finalmente ha timbrato il cartellino e a farne le spese è stata la schermitrice più amata dagli italiani del Sabato Sera. “Fuori, fuori e ancora fuori” rieccheggia animosamente un grido nei corridoi virtualpopolari di TV Blog!! Who cares? A che pro? Troppo facile, amici miei! Molto “BarSport” inquadrare nel mirino la Valentina-croce rossa e far cantar un bossolotto al vetriolo… Questo non per atteggiarmi a snobistico puzzone dell’ultima ora, a giudice oltranzista del trendy fai-da-te. Non che goda a far il bastian contrario di turno o a difendere situazioni oltremodo disperate come quella valentiniana! Semplicemente non mi pongo il problema. Pregusto la vittoria di Aiello in tutta la sua splendida evidenza. O forse c’è di più… Ispirato da una bellissima Sara-musa, il nostro Maurizio, riesce a catturare i consensi della giuria popolare e l’agognato successo al fotofinish. Ma, nella mia personale ricostruzione dell’evento, anche lui, ultimo eroe ad accedere in semifinale, deve lasciare i riflettori alla sublime manifestazione dell’arte, rappresentata dalla grazia di Sara di Vaira… Riflessi di angelico lucore danzano con leggiadria nei quattro angoli dell’agone da ballo. La retina, sollecitata come non mai, cattura con sistematica attenzione queste magnifiche istantanee, come se volesse assemblarle e trasmettere una pellicola di emozioni al nostro cuore. E’ una luce intensamente soave, quella emanata da Sara, pronta a far breccia perfino nel più ostinato cultore dell’insensibilità e a convertire i miscredenti della Danza. A toccare le corde dell’emozione, poi, quel candido sorriso irradiato dalla sua solarissima e trasparentissima joie de vivre. Questo non è un fan club, me ne rendo conto, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare… Non solo di Aiello, Vezzali e Aureli si vive. GRAZIE A SARA!The Avenger13 mar 2009 - 01:13 - #35The Avenger13 mar 2009 - 01:49 - #36PUBBLICITÀL'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori.Commenta questo articoloRegistrati per commentare e per entrare nella community di tvblog. Potrai inserire immagini, video, partecipare alle discussioni nei vari gruppi o crearli e inviare messaggi privati agli altri utenti registrati. 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http://www.stefanolaguardia.eu/2010/05/13/openstreetmap-inizia-il-passaggio-alla-nuova-licenza-odbl/
Ma che cos’è la licenza ODbL? E perchè questa nuova licenza? La spiegazione dettagliata di come funziona la ODbL la rinvio a successivi articoli che mi riprometto di pubblicare su questo blog. Per il momento basterà sapere che la detta licenza è di fatto nata contestualmente all’aumentare dei dati e degli utenti che hanno iniziato a contribuire ad Openstreetmap, allorchè ci si è posti il problema di come permettere l’uso ed il riuso dei dati e del database che compongono OSM, nel rispetto di un principio cardine: la condivisione, ossia la libertà massima di riuso dei dati, in puro spirito open.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Georgetown_University
Georgetown University.La Georgetown University'" è una università privata (cattolica) statunitense, con sede a Washington DC."Georgetown University" è la più antica università cattolica degli Stati Uniti d'America e uno dei più prestigiosi atenei del paese. Fondata dal padre gesuita John Carroll nel 1789, l'università è ancora retta dalla Compagnia di Gesù: fa infatti parte dell'associazione delle università gesuite ("AJCU"), l'associazione delle 28 università che la Compagnia di Gesù possiede negli Stati Uniti, ed assieme alla "Catholic University of America" e alla "Trinity University", è una delle tre università cattoliche nel Distretto di Columbia.SportGli Hoyas fanno parte della Division I NCAA, e sono da sempre affiliati alla potente Big East Conference. La pallacanestro è lo sport principale e le partite interne vengono spesso giocate al Verizon Center, campo di casa anche dei Washington Wizards della NBA.PallacanestroDa sempre una potenza della Big East, Georgetown ha avuto i suoi momenti di maggior gloria negli anni '80, quando guidati dal mitico centro Patrick Ewing e dallo storico coach John Thompson arrivarono per ben due volte consecutive alla finale nazionale, nel 1984 vinsero il campionato, mentre nel 1985 furono battuti a sorpresa dai sorprendenti ragazzi di Villanova, altra squadra della Big East ma molto meno accreditata. Un'altra finale fu raggiunta nel 1943, questa volta fu Wyoming a battere gli Hoyas. Nonostante un curriculum di discreti piazzamenti e numerosissime partecipazioni al Torneo NCAA, Georgetown ha dovuto attendere la stagione appena conclusa per tornare alle Final Four, a guidarli dalla panchina era ancora un John Thompson, il figlio dello storico allenatore del titolo.Università negli Stati UnitiSport a WashingtonGeorgetown University
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http://www.motoblog.it/post/7247/esquad-e-strong-jeans-per-motociclisti
Si tratta di pantaloni realizzati in Armalith® (tessuto unico brevettato), la stoffa più resistente di sempre nata dall’unione di una fibra unica, impiegata finora esclusivamente per gli articoli destinati all’ambito spaziale, militare e off-shore, con il cotone. Dopo la rilavorazione ed un trattamento speciale, la fibra è combinata con un filo di cotone ed è tessuta seguendo uno speciale processo che le conferisce un ottima resistenza. Il limite di rottura a trazione di una gamba di pantalone, realizzata con questo materiale, è superiore a 10 tonnellate.I jeand Esquad pare che siano oltremodo resistenti abbinati alla “comodità” del classico jeans. Gli inserti in Nomex posizionati nelle zone più esposte in caso di caduta, fungono da barriera isolante nei confronti del riscaldamento dovuto allo strisciare sull’asfalto, che potrebbe altrimenti ustionare la pelle. E-Strong è disponibile nelle taglie che vanno dalla 46 alla 56 ad un prezzo Iva inclusa di 349 euro.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_Giovanni_da_Verrazzano
Ponte Giovanni da Verrazzano.Il Ponte Giovanni da Verrazzano'" è il secondo ponte sull'Arno più a monte del comune di Firenze, dopo quello di Varlungo.Unisce il Quartiere di Gavinana al Quartiere del Campo di Marte tramite il Lungarno Cristoforo Colombo e Piazza Ravenna.Caratteristiche tecnicheIl Ponte Giovanni da Verrazzano è lungo 141 metri, di fattura moderna, ha un'altezza massima di 12 metri, la sua unica campata ha una luce di 113 metri ed è largo 26,80 metri. La struttura è in acciaio e cemento armato.RealizzazioneLa realizzazione è terminata nel 1980. Il progetto è opera degli ingegneri C. Damerini e V. Scalese e dell'architetto Leonardo Savioli. Il ponte è visivamente suddiviso in tre parti: le prime due, simmetriche e di calcestruzzo, partono dalle due rive opposte e sono congiunte tramite la parte centrale che ha la struttura in metallo. Nelle parti laterali sono presenti delle sedi per la sosta dei pedoni.BibliografiaAltri progettiPonti di Firenze|Giovanni da Verrazzano
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http://it.wikipedia.org/wiki/La_voce_del_cuore
La voce del cuore."'La voce del cuore"' è una miniserie televisiva di Canale 5 diretta da Ludovico Gasparini, in onda in quattro puntate nell'autunno 1995. I protagonisti sono Gianni Morandi e Mara Venier, che recitano a fianco di Andrea Roncato e di una giovane Claudia Pandolfi.TramaDaniele Montero (Gianni Morandi) è un allenatore di calcio all'apice della propria carriera, infatti è appena riuscito vincere lo scudetto con la sua squadra.Però i festeggiamenti per il tricolore coincidono proprio con il secondo anniversario della morte di sua figlia, così Daniele decide di sfuggire alle cronache tornando per qualche tempo nel suo paese d’origine, in cui non aveva più messo piede da 20 anni.Al paesello Daniele ritrova gli amici di un tempo e riesce a sentirsi più sereno; quando il presidente della sua squadra arriva al paese per cercarlo, tutti i concittadini lo aiutano a nascondere la sua presenza.Nel frattempo sua moglie Chiara (Mara Venier) è ancora in città per chiedere l’affidamento di un bambino ad un assistente sociale; la speranza di entrambi è quella di poter tornare a sentirsi genitori...Miniserie televisive commediaFiction Mediaset
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http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Chiesa
Enrico Chiesa.BiografiaOriginario del comune di Mignanego nell'entroterra genovese il 29 dicembre 1970.Caratteristiche tecnicheSpesso utilizzato come seconda punta, può essere utilizzato anche come esterno di centrocampo.CarrieraClubCresciuto nelle giovanili della Sampdoria, viene ceduto in prestito a Teramo e Chieti, rientrando in blucerchiato nella stagione 1992-1993. In questa annata viene utilizzato con buona frequenza nella massima serie come esterno di centrocampo, mettendo a segno un solo gol.Viene quindi nuovamente prestato in B al Modena, dove giocando da attaccante realizza 14 gol non sufficienti tuttavia ad evitare la retrocessione degli emiliani. Passa quindi sempre in prestito alla Cremonese in Serie A, e realizzando 14 gol risulta decisivo per la salvezza dei grigiorossi.Rientra quindi alla Sampdoria nella stagione 1995-1996, dove sale definitivamente alla ribalta nazionale segnando 22 gol in 27 partite e formando una coppia gol eccezionale assieme a Roberto Mancini.Si trasferisce poi al Parma, dove forma una coppia con Hernán Crespo, vincendo anche una Coppa UEFA e una Coppa Italia. Nel triennio in Emilia diventa anche, con 16 gol, il miglior marcatore della squadra gialloblù nelle Coppe europee.Nel 1999 si trasferisce alla Fiorentina, una squadra che puntava allo scudetto e in cui Chiesa diventa la spalla del leader Gabriel Omar Batistuta, contendendo questo ruolo a Predrag Mijatović. e a fine anno i gol segnati sono solo 7. L'anno successivo, grazie anche alla partenza di Batistuta, Chiesa segna 22 gol in 30 partite. Nella stagione 2001-2002 viene consacrato leader della squadra vista anche la partenza del capitano Manuel Rui Costa e nonostante i problemi finanziari della società il presidente Vittorio Cecchi Gori riesce a resistere dal vendere l'attaccante. Alla quinta giornata di campionato, durante la partita contro il Venezia, riporta la rottura dei legamenti del ginocchio e ciò gli fa chiudere anzitempo la stagione. A fine campionato la Fiorentina retrocede in Serie B.Nell'estate del 2002 approda alla Lazio, dove, reduce dall'infortunio della stagione precedente, non riesce ad entrare negli schemi della squadra collezionando solo 12 gare e 2 gol. Nell'estate del 2003 passa alla neopromossa Siena, con cui a fine stagione avrà collezionato 10 gol (tra cui la tripletta rifilata ai rivali dell'Empoli nel primo storico incontro tra le due toscane in Serie A) contribuendo alla salvezza dei bianconeri anche con numerosi assist per il partner d'attacco Tore Andre Flo.L'anno successivo, dopo un girone di andata che vede il Siena in piena lotta per non retrocedere, Quando arriva l'esonero di quest'ultimo, Chiesa si sblocca e segna 11 gol nel solo girone di ritorno anche grazie ad un attacco rinforzato dall'arrivo di Massimo Maccarone.Con il terzo anno consecutivo del Siena in massima serie, Chiesa ottiene la fascia di capitano. Arrivano anche giocatori di grande qualità e prestigio da affiancare a Chiesa, quali l'ariete albanese Erjon Bogdani e il fantasista Tomas Locatelli. Chiesa va a completare il tridente, mettendo a segno altri 11 gol.Nel 2006-2007, Chiesa non trova la continuità degli anni passati, giocando solo spezzoni di partita. Ciononostante Chiesa resta un beniamino dei tifosi senesi: a lui dedicano la coreografia della gradinata nel derby della Toscana Siena-Fiorentina del 2005-2006.Per due anni consecutivi vince il "Fedelissimo d'Oro", premio rilasciato annualmente dal Siena Club Fedelissimi al vincitore di una classifica stilata in base ai voti di tifosi, giornali nazionali e testate locali.Per un certo periodo di tempo, anche a seguito del ritiro dall'attività agonistica di Roberto Baggio e Giuseppe Signori, è stato il maggior realizzatore nel campionato italiano di Serie A con 138 gol.Il 10 giugno 2008 annuncia il suo addio al Siena e alla Serie A, per riniziare in Seconda Divisione (la ex serie C2) con il Figline. All'esordio con la formazione toscana, il 31 agosto 2008, Chiesa realizza una rete nel successo interno contro la Cisco Roma. La sua stagione è povera di gol: ne segna solo 5 in 21 partite di un campionato che si conclude trionfalmente per la sua squadra che conquista la storica promozione in Prima Divisione. Il bomber mette la firma sulla conquista della Supercoppa realizzando, nel 3-0 finale, una doppietta al Cosenza.Il 1° novembre 2009, al 16° minuto della gara Sorrento-Figline Chiesa subisce un bruttissimo infortunio al ginocchio destro riportando la lacerazione del tendine rotuleo. A 40 anni un infortunio terribile che può pregiudicare il proseguo della sua carriera.NazionalePer la Nazionale di calcio dell'Italia ha giocato il Campionato europeo del 1996 e il Mondiale del 1998, sostituendo in quest'ultimo caso all'ultimo minuto Fabrizio Ravanelli. Chiesa detiene il record di gol segnati in Nazionale partendo dalla panchina (5).È stato l'ultimo giocatore della Nazionale a segnare 2 gol nelle prime 2 partite.StatistichePresenze e reti nei clubCronologia presenze e reti in NazionalePalmarèsNoteCollegamenti esterniPersonalità legate a GenovaEnrico Chiesa
1,442,657
http://it.wikipedia.org/wiki/Luna_11
Luna 11.Luna 11 fu il secondo tentativo da parte dell'URSS, coronato da successo, di porre in orbita lunare un satellite artificiale. Luna 11 rappresentò una evoluzione rispetto a Luna 10.La MissioneLuna 11 fu lanciata il 24 agosto 1966 alle 08:03:00 UTC e si immise in orbita lunare il 27 agosto 1966. Gli obiettivi della missione erano:Luna 11 completò 277 orbite ed effettuò 137 trasmissioni radio.Il sistema di ripresa video era simile a quello della sonda Zond 3 e aveva una risoluzione di 15/20 metri a pixel. Tuttavia non fu possibile riprendere alcuna foto della superficie lunare perché la navicella perse il corretto orientamento con la Luna. Questo inconveniente fu causato da un corpo estraneo che si inserì dentro uno degli ugelli del controllo assetto.Luna 11 fu lanciata solo due settimane dopo il lancio della sonda statunitense Lunar Orbiter.Le trasmissioni si interruppero il 1 ottobre 1966 quando le batterie di bordo si esaurirono.Voci correlateProgramma LunaLuna 11
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http://it.wikipedia.org/wiki/Theta1_Orionis_C
Theta1 Orionis C.θ1 Orionis C (θ1 Ori C / Theta1 Ori C) è il membro più luminoso dell'ammasso stellare del Trapezio, nella costellazione di Orione.Possiede la più alta temperatura superficiale tra le stelle visibili ad occhio nudo ed è anche, in termini assoluti, una delle stelle più luminose conosciute. La sua magnitudine assoluta è di -3,2, che a una distanza di 1500 anni luce appare di magnitudine apparente 5,1. Questa stella è anche responsabile della forte radiazione ultravioletta che ionizza lentamente la Nebulosa di Orione; questi raggi UV sono anche la causa principale dell'illuminazione della Nebulosa di Orione. Il suo vento solare è centinaia di volte più potente di quello del Sole e viaggia alla velocità di 1000 km/s.Osservazioni all'infrarosso di questa stella hanno mostrato che si tratta pure di un sistema binario multiplo; è anche una sorgente di raggi X. Probabilmente in pochi milioni di anni potrebbe esplodere come supernova.Voci correlateCollegamenti esterniStelle di classe spettrale OStelle blu di sequenza principaleTheta¹ Orionis C
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http://www.businessonline.it/news/7621/Attentati-alle-Olimpiadi-2008-in-Cina-esplosione-a-Xinjiang-regione-musulmana-Terrorismo.html
a cura della RedazioneFonte: Nessunapubblicato il 04/08/2008 alle ore 12:15:20
7,814,413
http://www.tvblog.it/user/ugo_fresh
Login:Ugo_fresh Karma:185 Nome Completo:Ugo_fresh Sito web: Registrato dal:2007-05-23 16:05:31 Commenti scritti:15 Segnalazioni inviate:2 Descrizione:Gli ultimi commenti di Ugo_fresh:Garimberti: "Troppi reality e poca qualità? Colpa dell'evasione del Canone"(1 punto) (0 commenti)e in più… se il canone costasse 200 euro ma si vedesse una tv di qualità come la BBC con documentari degni di nota, (superquark attinge a piene mani da li) show serali e preserali decenti e gente capace alla conduzione degli stessi sarei triplamente contento di pagarli quei soldi! che i dirigenti rai si guardassero una puntata di Top Gear per capire che un programma sulle automobili fatto bene può essere apprezzato da tutti non solo dagli appassionati! noi cos'abbiamo invece? easy driver… dove il punto proncipale dello show sono i paesaggi che vanno a visitare! SVEGLIA!! per vedere le città e i paesaggi c'è già linea verde o lineablu.. non ce ne frega una pippa di quelle cose in un programma come quello! l'unico programma decente per gli appassionati è TG2 Motori… durata? 10 minuti scarsi! per non parlare poi della pubblicità, assente praticamente sulla tv di stato inglese e sulla maggior parte di quelle europee.. qui ce n'è come o se non di più che su mediaset! pago quei soldi… ma ogni anno mi pesano sempre di più!1 mese e 2 settimane faGarimberti: "Troppi reality e poca qualità? Colpa dell'evasione del Canone"(0 punti) (0 commenti)a questo signore dico una sola cosa: ma va ca ga re!1 mese e 2 settimane faI Griffin: due inediti della sesta stagione in onda domani sera su Italia1(0 punti) (0 commenti)*moige6 mesi faI Griffin: due inediti della sesta stagione in onda domani sera su Italia1(0 punti) (0 commenti)Complimenti a colui che ha deciso di sopprimere la messa in onda de "i griffin" sostituendoli con Chiambretti night. Appena è iniziato il programma come prima piano c'era un bel cu lo di una signorina in perizoma… questo sì che è migliorare la tv! sono schifato dalla bigotteria che dimostrate e la paura che avete nei confronti di associazioni come il mogie, che hanno il solo scopo di rendere il panorama televisivo italiano adatto ai soli cristiani integralisti. ribadisco la mia delusione nei vostri confronti! Andrea Fresco6 mesi faI Griffin: due inediti della sesta stagione in onda domani sera su Italia1(0 punti) (0 commenti)adesso mando una mail a mediaset! fatelo anche voi!6 mesi faI Griffin: due inediti della sesta stagione in onda domani sera su Italia1(0 punti) (0 commenti)che vadano a farsi fo t tere! bigotti di me r da! no comment!6 mesi fa(-4 punti) (0 commenti)nooooooo.. la clerici no! mai sopportata, lei e quelle canzoncine del ca zz o per i bambini! è una trasmissione di cucina non è bim bum bam! isoardi a vita!6 mesi faLa tv che gli italiani vorrebbero non è la tv che gli italiani domandano. Dov'è il trucco?(1 punto) (0 commenti)detesto i reality, detesto tutte quelle trasmissioni dove si insultano a morte per niente, non mi piacciono per nulla i varietà che ci sono in tv la sera e il sabato e la domenica! xfactor, amici e via dicendo sono inguardabili! mi piacciono i telefilm fatti bene e che non durano 56456 serie come ad esempio csi ( bello fino alla 6 serie… poi si ripete) ormai la tv "normale" non la vedo più, eccezzion fatta per i gran premi e per l'italia, di calcio ovviamente e per superquark-passaggio a nordovest! su sky l'offerta è decisamente maggiore e la sezione documentari o comunque discovery o NGC in tutte le loro declinazioni mostrano sempre qualcosa di interessante da vedere! i notiziari italiani sono inguardabili, oggi al tg1 hanno fatto un servizio su farmville di facebook!! :| no comment! per il resto esiste internet che con tutti i siti di streaming tengono viva l'intelligenza!7 mesi e 4 settimane faElisa Isoardi tra La Prova del Cuoco e Radio2 racconta a TvBlog anche il suo amore-odio con un collega(1 punto) (0 commenti)@2: :|8 mesi e 3 settimane fa(-1 punto) (0 commenti)ho preso per curiosità il primo numero a mestre mentre aspettavo la coincidenza per bologna per andare al motorshow…. veramente una tristezza infnita di giornale! mi aspettavo un giornale di alto livello culturale laico com'era agli esordi il playboy americano e invece ho trovato un " gioia" per pippaioli! che tristezza! comunque la tizia non è male! ;)1 anno e 8 mesi faVedi tutti i commenti di Ugo_fresh.Le ultime segnalazioni di Ugo_fresh:Vedi tutte le segnalazioni Ugo_fresh.I Cesaroni 4L'Isola dei Famosi 7La Pupa e il Secchione 2Ascolti Tv Giovedì 2 settembre 2010: Il peccato e la vergogna con 5,7 mln (28,53%) batte Montalbano in replica. Il Tg La7 di Mentana vola all'8,38% (814)Ascolti Tv Mercoledì 1 settembre 2010: esordio boom per Il peccato e la vergogna al 27,01% e 5,6 mln, I Promessi Sposi all'11%, record per Velone. I provini di X Factor 4 al 12% (794)Ascolti Tv Martedì 31 agosto 2010: vince Un medico in famiglia 6 (17,21%, 21,33%) su Sbirri (17,45%). Tg La7 con Mentana tiene il 6,64%, Da Da Da vola a 6 mln (553)Ascolti Tv Lunedì 30 agosto 2010: Boom per per il Tg La7 con Enrico Mentana al 7,3% e 1,5 mln. In prime time pareggio tra SuperQuark e Juno, bene Castle e Chuck (349)Ascolti Tv Domenica 29 agosto 2010: in 4,5 mln per la Moto GP (21,36% sugli ind., 24,63% sul target comm.le). Un medico in famiglia 6 al 13,7% e al 18,8%, F1 al 47,27% (324)Ascolti Tv Venerdì 27 agosto 2010: l'Inter perde in campo ma stravince in tv con 5 mln. Dirty Dancing al 16,86%, Alisa al 22%. Paperissima Sprint al 10%, il Tg5 al 18,7% (230)tvblog è un supplemento alla testata Blogo.it registrata presso il Tribunale di Milano n. 487/06, P. IVA 04699900967. Contatti, chi siamo© 2004-2010 Blogo.it, alcuni diritti riservati sotto licenza Creative Commons.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Chicago_Tribune
Chicago Tribune.Il Chicago Tribune'" è un quotidiano di Chicago, Illinois, United States, nonché la maggiore pubblicazione della Tribune Company. Autoproclamatosi "World's Greatest Newspaper" (da cui il nome di radio e televisione, WGN), il Chicago Tribune è il giornale principale dell'area metropolitana di Chicago e del Midwest degli Stati Uniti e l'ottavo quotidiano statunitense per diffusione. Tradizionalmente pubblicato nel formato broadsheet, il 13 gennaio 2009 il "Tribune" ha annunciato la decisione di affiancare all'edizione broadsheet un'edizione in formato tabloid, intesa per il consumo non domestico.Il 2 aprile 2007, il "Tribune" annunciò un piano di vendita in blocco. Fu associato ad un pacchetto azionario del valore di 34 dollari per azione e ad un Employees Stock Ownership Plan. Divenne presidente Sam Zell, un magnate nel campo dei beni immobili. Come parte del progetto furono venduti anche i Chicago Cubs e il loro stadio, Wrigley Field, come la parte di Comcast SportsNet Chicago appartenente al "Tribune". L'8 dicembre 2008 la compagnia fu messa sotto regime di amministrazione controllata.StoriaIl "Tribune" fu fondato il 10 giugno 1847 da James Kelly, John E. Wheeler e Joseph K.C. Forrest. Nei primi otto anni di storia il giornale andò incontro a numerosi cambi di proprietà. Inizialmente non si trattava di un giornale politicamente schierato, benché avesse la tendenza a sostenere i Whig o il Free Soil e a screditare i Democrats in periodo di elezioni. Alla fine del 1853 sul "Tribune" cominciarono ad apparire una serie di editoriale a carattere xenofobo che criticavano fortemente gli immigrati e la Chiesa cattolica. In questo periodo divenne anche un grande sostenitore del Temperance movement. Per quanto nativisti potessero essere i suoi editoriali fu solo il 10 febbraio 1855 che il "Tribune" si unì formalmente ai nativisti americani, o Know-Nothing movement, il cui candidato sindaco, Levi Boone, divenne sindaco di Chicago il mese successivo.Dal 1854, il Capitano J. D. Webster, più tardi Generale Webster e capo di stato maggiore nella Battaglia di Shiloh e il Dottor C. H. Ray di Galena, Illinois convinsero Joseph Medill, in forza al "Leader" di Cleveland a diventare capo-redattore. Ray divenne editore in capo, Medill il capo redattore e Alfred Cowles, Sr., fratello di Edwin Cowles, almeno inizialmente ebbe il ruolo di bookkeeper. I tre acquistarono ognuno un terzo del "Tribune". Sotto la loro proprietà il "Tribune" si distaccò dalle idee dei Know Nothings e divenne il principale organo di stampa repubblicano di Chicago. Il quotidiano continuò comunque a stampare editoriale anti-cattolici e anti-irlandesi. Il "Tribune" assorbì i tre giornali principali di Chicago: il "Free West" nel 1855, il "Democratic Press" nel 1858 e il "Chicago Democrat" nel 1861. L'editore del "Democrat", John Wentworth, lasciò il suo incarico di editore per candidarsi come sindaco di Chicago. Tra il 1858 e il 1860, il quotidiano ebbe come titolo "Chicago Press & Tribune". Dopo il novembre 1860 divenne "Chicago Daily Tribune". Prima e dopo la Guerra civile americana, i nuovi editori spinsero fortemente le idee abolizioniste, dando il loro supporto ad Abramo Lincoln, che Medill aiutò nella sua corsa alla presidenza nel 1860. Il quotidiano rimase apertamente schierato sul fronte repubblicano anche negli anni successivi.Nel 1861 il "Tribune" pubblicò delle nuove liriche per la canzone "John Brown's Body" di William W. Patton, mettendosi in competizione con The Battle Hymn of the Republic, pubblicato due mesi più tardi da Julia Ward Howe. Medill fu sindaco di Chicago per un unico mandato dopo il Grande incendio di Chicago del 1871.Strisce comiche e investimentiNel ventesimo secolo, nel periodo in cui editore era il colonnello Robert R. McCormick, il quotidiano fu fortemente isolazionista e fu molto attivo nella copertura di notizie politiche e di tendenze sociali, tanto da autodefinirsi "The American Paper for Americans", ponendosi contro i democratici e il New Deal, parlando in modo sdegnoso di inglesi e francesi ed utilizzando toni entusiastici nei confronti di Chiang Kai-shek e del senatore Joseph McCarthy.Quando McCormick divenne co-editore (con il cugino Joseph Patterson) nel 1910, il Tribune era il terzo quotidiano per numero di ventide a Chicago, con una tiratura di sole 188,000 copie. I due inserirono nel quotidiano nuove rubriche come la colonna delle inserzioni e strisce comiche come "Little Orphan Annie" e "Moon Mullins", poi mutate in "crociate", che videro il loro primo successo arrivare dall'espulsione dal senato del capo dei Repubblicani dell'Illinois, il senatore William Loring. Nello stesso periodo, il"Tribune" si mise in competizione con il quotidiano di Hearst, il "Chicago Examiner", in una lotta per la diffusione. Dal 1914, i cugini riuscirono a cacciare il Managing Editor William Keeley. Nel 1918, l'Examiner fu costretto a fondersi con il "Chicago Herald".Nel 1920, Patterson lasciò la poltrona di editore del "Tribune", per occuparsi del proprio quotidiano, il "New York Daily News". In una nuova lotta con l'"Herald-Examiner", McCormick e Hearst indissero nel 1922 due lotterie rivali. Il "Tribune" vinse la sfida, aggiungendo alle sue file 250,000. Durante il periodo McCormick, il "Tribune" si distinse nel "modified spelling" (per esempio sostituendo "although" con "altho").McCormick, vigoroso sostenitore del partito repubblicano, morì nel 1955, quattro giorni prima dell'elezione di Richard J. Daley, leader democratico, come sindaco di Chicago.Uno dei maggiori scoop nella storia del "Tribune" fu la pubblicazione del testo del Trattato di Versailles nel giugno 1919. Un altro fu l'aver rivelato i piani militari degli Stati Uniti il giorno precedente l'attacco a Pearl Harbor. Il 7 giugno 1942 la pagina principale del "Tribune" annunciò che l'America aveva violato il codice PURPLE o Magic, codice militare segreto giapponese.Il quotidiano è noto anche per un clamoroso errore avvenuto nelle elezioni presidenziali del 1948. Molti dei componenti dello staff del quotidiano erano in sciopero e la confusione venutasi a creare portò il quotidiano a credere che il candidato Repubblicano Thomas Dewey avesse vinto le elezioni. L'edizione del quotidiano del giorno seguente titolava "DEWEY DEFEATS TRUMAN". L'accaduto fece finire il quotidiano del giorno nell'elenco degli oggetti da collezionista, quando il reale vincitore delle elezioni, Harry S. Truman, si fece fotografare con il giornale in mano.Il leggendario direttore sportivo del "Tribune", Arch Ward, fu l'inventore del Major League Baseball All-Star Game nel 1933, come parte integrante dell'esposizione cittadina Century of Progress.La reputazione di innovatore del "Tribune" è dovuta anche al suo interesse nei confronti della radiofonia. Il "tribune" comprò una vecchia stazione, la WDAP, nel 1924 e la rinominò WGN (AM), ovvero "World's Greatest Newspaper." WGN Television fu lanciata il 5 aprile del 1948. Queste stazioni rimasero proprietà del "Tribune" fino ai giorni nostri e rappresentano uno dei primi tentativi di unione di un quotidiano e di una stazione di broadcasting. Più tardi, il quotidiano gemello del "Tribune", il "New York Daily News", creò la radio e televisione WPIX.Post-McCormickNel 1969, sotto la guida di Harold Grumhaus e dell'editore Clayton Kirkpatrick, l'appoggio dato in passato dal "Tribune" ai conservatori divenne storia. Nonostante il mantenimento di una propspettiva repubblicana e conservatrice negli editoriali, il "Tribune" cominciò a pubblicare articoli che rispecchiassero un più largo spettro di opinioni, eliminando dagli articoli di cronaca il punto di vista fortemente conservatore che avevano avuto nel periodo McCormick.A fine 1974, il "Tribune" pubblicò il testo completo (264.000 parole) delle registrazioni del Watergate, in un supplemento di 44 pagine che anticipò di almeno 24 ore la trascrizione ufficiale del Government Printing Office della Casa Bianca.Una settimana più tardi, dopo avere studiato le trascrizioni, l'editoriale del quotidiano osservò che "l'alta dedicazione ai principe che gli americani hanno il diritto di aspettarsi dal presidente non si può evincere dalle trascrizione delle registrazioni". Gli editori del "Tribune" arrivarono alla conclusione che "nessuna persona sana di mente poteva leggere [le trascrizioni] e continuare a ritenere che Mr. Nixon avesse onorato gli standard di dignità richiesti ad un presidente" e chiesero le dimissioni del presidente Nixon. La posizione assunta dal "Tribune" rifletteva perfettamente il cambio di rotta dal conservatorismo precedente e costituiva un problema per le speranze di sopravvivenza di Nixon alla Casa Bianca. Il perduto appoggio da parte del "tribune" rappresentava per la Casa Bianca la perdita di un supporter storico e il crollo delle speranze di Nixon di archiviare lo scandalo.Nel 1997 il "Tribune" pubblicò una colonna molto popolare, curata da Mary Schmich, dal titolo "Advice, like youth, probably just wasted on the young", conosciuta anche come Wear Sunscreen o the Sunscreen Speech.Nonostante nel periodo McCormick, il "Tribune" avesse rifiutato per anni di partecipare al Premio Pulitzer, vinse negli anni 24 premi, tra cui molte onorificenze per gli editoriali.Il "Tribune" divenne in seguito leader nel settore dell'informazione via internet, acquistando a fine anni '90 il 10 per cento di America Online e lanciando in seguito siti come (1995), (1996), e (1999). Nel 2002 lanciò un tabloid dedicato ad una fascia d'età tra i 18 e i 34 anni, intitolato "RedEye".A Luglio 2008, Ann Marie Lipinski, editrice per sette anni consecutivi, annunciò le sue dimissioni. Il suo posto fu preso da Gerould W. Kern.Politica editorialeIn una pubblicata nel 2007 sul "Tribune" sia a mezzo stampa che online, la filosofia del quotidiano è così descritta:Il "Tribune" è economicamente co$nservatore, scettico nei confronti dell'accrescimento del e dello stipendio minimo e entitlement spending. Sebbene il "Tribune" abbia criticato l'amministrazione Bush per quanto riguardo le decisioni prese sulle libertà civili, l'ambiente e vari aspetti di politica, supporta ancora la sua presidenza, richiamando invece al dovere i Democratici, come il governatore dell'Illinois Rod Blagojevich e chiedendo la loro rimozione dalle cariche pubbliche.Nel 2004, il "Tribune" supportò la campagna per la rielezione di President Bush, una decisione in linea con lo storico supporto dato dal giornale al partito Repubblicano. Il 17 ottobre 2008, il giornale si schierò a favore del candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama, facendo la storia del quotidiano e abbracciando per la prima volta nei suoi 161 anni di storia la causa di un candidato non repubblicano.Il "Tribune" in precendenza ha spalleggiato anche candidati indipendenti. Nel 1872 supportò Horace Greeley, un editore vicino al partito Repubblicano, e nel 1912 sposò la causa di Theodore Roosevelt, in corsa con il Progressive Party contro il Presidente Repubblicano William Howard Taft.Nel corso degli anni, il "Tribune" ha appoggiato candidati democratici in corsa per posti di minore importanza, ne è un esempio il recente appoggio dato a Bill Foster, a Barack Obama come Senatore e alla democratica Melissa Bean, che sconfisse Philip Crane, il più anziano repubblicano in forza alla House of Representatives. Nonostante nel 1998 il "Tribune" abbia sostenuto George Ryan, nella corsa per il governatorato dell Illinois, dopo una serie di indagini lo stesso quotidiano fece emergere uno scandalo relativo ai suoi anni da Segretario di Stato. Ryan rifiutò di presentarsi nuovamente nel 2002 e fu di consequenza indagato ed incarcerato come conseguenza di quanto emerso dale indagini.Tribune CompanyIl "Chicago Tribune" è una delle proprietà principali della Tribune Company, che comprende svariati quotidiani e stazioni televisive statunitensi. Nella sola Chicago sono di proprietà della Tribune le stazioni radiofoniche WGN (720 AM) e la stazione televisiva WGN-TV (Channel 9). La Tribune Company è anche proprietaria del "Los Angeles Times" - la maggiore proprietà della Tribune Company - e della squadra di baseball dei Chicago Cubs.La Tribune Company fu proprietaria del "The New York Daily News" dalla sua nascita, nel 1919 al 1991, anno in cui divenne proprietario Robert Maxwell. I fondatori del "News", il capitano Joseph Patterson e il colonnello McCormick, erano entrambi discendenti di Medill. La Tribune Company cedette nel 2008 il "Newsday", quotidiano di Long Island.Dal 1925, il "Chicago Tribune" ha la sua sede nella Tribune Tower di North Michigan Avenue, sulla Magnificent Mile. L'edificio è un palazzo in stile neo-gotico, il cui progetto fu scelto tra quelli che avevano risposto ad una competizione internazionale indetta dal "Tribune".Il 25 giugno 2008, la Tribune Company annunciò di aver autorizzato una compagnia di beni immobili a cercare offerte per la vendita della Tribune Tower a Chicago e del Times Building a Los Angeles.Colonnisti2008: la nuova veste graficaL'adozione della nuova veste grafica, a partire da settembre 2008 (discussa sul sito web del Tribune) fu largamente dibattuta e in molti casi lasciò l'impressione di essere solo un'operazione commerciale, dettata dalla necessità di abbattere i costi di produzione del quotidiano.Chapter 11 bankruptcy protectionDopo una perdita di 124 milioni di dollari, la Tribune Company richiese di avvalersi del "Chapter 11 bankruptcy protection", l'equivalente dell'amministrazione controllata prevista dalla legge italiana l'8 dicembre del 2008. La compagnia fu sottoposta alla giurisdizione della U.S. Bankruptcy Court del Distretto del Delaware, accusando un debito di 13 miliardi di dollari a fronte di un valore stimato di 7.6 miliardi di dollari.Come parte del piano di bancarotta, il proprietario Sam Zell cedette la proprietà dei Cubs, per ridurre il debito. Questa cessione fu poi collegata alle accuse di corruzione che portarono all'arresto del governatore dell'Illinois Rod Blagojevich. Nello specifico, il governatore fu accusato di servirsi dei problemi finanziari di alcuni quotidiani per ottenere il licenziamento di alcuni editori.NoteCollegamenti esterniQuotidiani statunitensiChicago Tribune
164,371
http://it.wikipedia.org/wiki/Minerve
Minerve.Minerve'" è un comune francese di 111 abitanti situato nel dipartimento dell'Hérault nella regione della Linguadoca-Rossiglione.Capitale storica della regione minervese, questo piccolo comune accoglie ogni anno più di 300.000 visitatori. Avendo nel turismo e nella produzione di vini di qualità i due pilastri della sua attività, Minerve è stata inclusa nella lista dei più belli villaggi francesi.GeografiaMinerve è un piccolo villaggio posto su una grande roccia, vera isola continentale circondata dai canyon di due fiumi che convergono in questo posto: il "Cesse" e il "Brian". Lo straordinario ambiente naturale costituisce la principale attrattiva turistica, condivisa con la sua tragica storia.Fu, infatti, qui che fu innalzato il primo rogo della crociata degli albigesi. Più di 150 catari si lanciarono spontaneamente nella fiamme per non essere obbligati ad abiurare la propria fede.Minerve è a 10 km da Olonzac, 28 da Saint-Pons-de-Thomières e 32 da Narbonne.EtimologiaIl nome mitico di Minerve non ha niente a che fare con la dea greca. Bisogna avvicinarlo a Ménerbes in Provenza, la cui somiglianza topografica è sorprendente. Condividendo la radice Men (la stessa di men-hir), si tratterebbe d'un toponimo celtico che farebbe riferimento alla sua situazione, abbarbicata sulla roccia (come i numerosi toponimi romani che iniziano per rocca).EconomiaDalla fine del XX secolo l'interesse per la storia dei Catari e il turismo verde hanno portato a Minerve centinaia di migliaia di turisti.Luoghi di interesse e monumentiNel patrimonio meraviglioso del luogo si trovano:Evoluzione demograficaAltri progettiCollegamenti esterniComuni del dipartimento dell'Hérault|MinerveComuni della regione della Linguadoca-Rossiglione|MinerveMinerve, Hérault
288,597
http://it.wikipedia.org/wiki/Terapia_craniosacrale
Terapia craniosacrale.La terapia cranio sacrale è una pratica di medicina complementare che fa parte del patrimonio osteopatico, anche se viene erroneamente confusa con una medicina alternativa a sé stante.È stata fondata all'inizio del XX Secolo da William Garner Sutherland, studente in osteopatia il quale durante i suoi studi ebbe l'intuizione che le ossa del cranio potessero essere capaci di un impercettibile movimento "respiratorio". Oggigiorno questa terapia si è sviluppata in diverse metodologie che vanno dal CS osteopatico, più strutturale e fisico, al CS biodinamico, meno invasivo più vicino alle terapie energetiche.La terapia cranio sacrale biodinamica è basata sulla stimolazione delle risorse del corpo, con lo scopo di aiutarlo a ritrovare o a mantenere il suo stato di salute. Secondo chi la pratica, la terapia è d'aiuto a risolvere i traumi sia psichici sia fisici. Non utilizzando farmaci o manovre fisioterapiche invasive può essere combinata senza controindicazioni ad altre terapie.La terapia cranio sacrale è basata sulla convinzione che la fisiologia sia basata sul movimento, e che se la corretta biomeccanica del corpo venisse alterata per malattia o per incidente, potrebbe provocare danni all’intero organismo. Per i teorici della disciplina, sarebbe dunque importante ristabilire, nel limite del possibile, la mobilità delle parti colpite per ristabilire l’equilibrio fisiologico del corpo attraverso delicate manipolazioni del cranio.Sempre secondo la corrente biodinamica, i blocchi hanno anche una natura energetica e nel corpo agiscono dei flussi di energia in movimento (concetto simile al sistema dei Chakra e delle Nadi nella fisiologia orientale). Se in un corpo queste correnti subiscono costrizioni, si perde potenziale; se il blocco continua o si aggrava può sorgere dolore o malattia. Secondo il fondatore, la terapia cranio sacrale avrebbe la capacità di aiutare i pazienti a sciogliere questi blocchi, permettendo al corpo di ritrovare il suo stato di salute.Medicina alternativaCraniosacral therapy
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http://it.wikipedia.org/wiki/Alexandre_Victor_Papacino_D%27Antony
Alexandre Victor Papacino D'Antony.BiografiaPapacino proveniva da una famiglia di origine franco-spagnola, distintasi nel campo militare.I suoi genitori furono Antoine Victor, capitano di porta a Villafranca e Giovanna Angela D’Antonj.Suo zio Giovanni Pietro Papacino, servì con distinzione nell’artiglieria sabauda in qualità di capitano sotto Vittorio Amedeo II e suo fratello Giuseppe Antonio, ottenne anche il grado di luogotenente-colonnello d’artiglieria, con il comando dell’arsenale di stanza a Nizza.Alessandro seguì quindi le orme dei parenti e all’età di 18 anni prese servizio nell’artiglieria in qualità di volontario.Si distinse nelle basi di Casale, Pizzighettone ed a Tortona.Avendo coperto con onore l’importante incarico di aiutante–maggiore nel suo reggimento nella famosa “giornata di Pavia”, il 14 marzo 1734, fu nominato sotto-luogotenente, poi luogotenente, il 12 dicembre 1741.Riscoppiata la guerra, il regno di Sardegna si alleò dapprima con la Francia e poi con l’Austria, e Papacino poté farsi notare non solamente come buon artigliere, ma anche come abile ingegnere militare, durante gli scontri in cui combatté.Distinguendosi nella battaglia di Villafranca (1744), riuscì ad ottenere il grado di capitano.Nel 1747, dopo essersi fatto notare notare per la sua preparazione dal sovrano, venne nominato commissario, e nel suo nuovo ruolo fu tra quelli mandati a Piacenza, Pavia e Milano per discutere con gli ufficiali spagnoli ed austriaci per regolare la spartizione e la restituzione dei pezzi d’artiglieria e delle munizioni di guerra, a seguito della convenzione di Nizza del 1749.Sin dalla più giovane età, Papacino fu interessato alla fisica ed alle scienze matematiche e, questi suoi studi lo portarono a legarsi intelettualmente con due degli scienziati che godevano di maggiore seguito alla corte di Torino: l’abate Gerolamo Tagliazzucchi ed il direttore della Scuola Reale d’artiglieria, Ignazio Bertola.In seguito l’abate Jean Antoine Nollet, professore di fisica in Francia, fu chiamato a Torino ad insegnare, presso il convento di San Francesco da Paola, e Papacino ne poté seguire le conferenze e gli esperimenti.Quando fu scelto nel 1755, come direttore della Scuola di Artiglieria, Papacino aveva il grado di maggiore nell’artiglieria. Il 12 giugno 1759, fu nominato cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e fu allora che prese il cognome di sua madre, D’Antonj, sotto il quale è maggiormente conosciuto nel mondo delle scienze.Come direttore della Scuola d’Artiglieria, Papacino creò un corso di studi nel quale univa le scienze matematiche, l’artiglieria e l’ingegneria militare, che fu nei suoi insegnamenti tradotto in francese da Mont-Rosard e pubblicato in francese nel 1777.Questo corso, di vera scienza militare, fu addottato per l’insegnamento nelle scuole d’artiglieria in Prussia e nei territori della repubblica di Venezia.Nonostante fosse preso dall’insegnamento, la carriera militare di Papacino fu segnata da continui avanzamenti di grado.Il 12 settembre 1774, fu nominato brigadiere, poi il 18 novembre 1780 generale maggiore. Nel 1783 fu nominato capo del corpo reale d’artiglieria e il 24 dicembre 1784 fu innalzato al grado di generale luogotenente.Fu scelto da Vittorio Amedeo III per insegnare al principe l’arte della guerra, in qualità di precettore, ed il sovrano per testimoniargli tutta la sua soddisfazione, lo decorò della Gran Croce del Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e gli accordò, il 1 ottobre 1779, una ricca comanderia, nelle terre degli Avogadro di Massazza.Papacino D’Antonj continuò ad interessarsi dello sviluppo dell’artiglieria sabauda, stabilendo delle nuove formule per la fabbricazione delle polveri.Siccome nei corpi d’artiglieria mancavano sottufficiali sufficientemente istruiti, creò per il suo reggimento una scuola, affinché ogni artigliere sapesse leggere e scrivere, pagandone i maestri con i suoi averi.Opere
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http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa-Oratorio_di_Sant%27Antonio_da_Padova_%28Balerna%29
Chiesa-Oratorio di Sant'Antonio da Padova (Balerna).La chiesa-oratorio di Sant'Antonio da Padova'" a "'Cereda'" frazione di Balerna, posto al somma di una collinetta vicino all'autostrada, è un edificio a pianta longitudinale orientato ad ovest, degli anni 1685-1688, radicalmente trasformato nel 1931 dall'architetto Giacomo Alberti di Bedigliora in vista di un'inversione d'asse mai avvenuta. Lungo la salita d'accesso: "grandi edicole settecentesche" della Via Crucis con "bassorilievi in terracotta" di Fiorenzo Abbondio, del 1931.La facciata ad ovest, con portico colonnato, è rivestita da un mosaico con la "figura del Santo titolare", realizzato da Gino Macconi nel 1995 in sostituzione degli "affreschi" di Torilo Conconi eseguiti nel 1931 e attualmente conservati in un locale annesso all'oratorio. A sinistra del portico colonnato sopra cui era il romitorio, della prima metà del secolo XVIII, con "veduta graffita della finta abside poligonale dell'oratorio in veste neogotica" e "due dipinti murali" con "San Francesco d'Assisi" e la "Decollazione di San Giovanni Battista", del 1931; a destra, il portico coevo affrescato con "Episodi della vita del Santo" da Pietro Verzetti. A est semplice facciata con lesene angolari. Nell'atrio d'ingresso sta una fascia affrescata con sei "Episodi della vita di Sant'Antonio da Padova" di cui la "Nascita" e la "Morte" del 1860 sono di Antonio Rinaldi di Meride, gli altri del 1948 di Alberto Bogani.All'interno sulle pareti della navata coperta con una volta a vela: "quattro riquadri affrescati con i Miracoli del Santo", della fine XVII-inizio XVIII, e fascia dipinta con "dieci Episodi della vita del Santo" in parte di A. Rinaldi, del 1860 circa; a sinistra, bella "Madonna lignea" della scuola di Tommaso Rodari, d'inizio secolo XVI. Il presbiterio quadrangolare ha un "altare barocco" in stucco, coronato da volute, recante la "statua lignea del Santo titolare" del 1688; la volta a botte è stuccata ed affrescata con la "Gloria del Santo" del secolo XVIII; a destra, "Crocifisso ligneo" del secolo XVII. La sistemazione dell'area presbiteriale del 1969 si deve all'architetto Alberto Finzi; il "tabernacolo" del 1985 è di Costantino Sassi. In annessi locali si trovano "numerosi dipinti" che vanno dal XVI al XIX secolo.NoteBibliografiaChiese del Mendrisiotto|Antonio da Padova
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http://it.wikipedia.org/wiki/La_fattoria_%28seconda_edizione%29
La fattoria (seconda edizione).La seconda edizione de La fattoria'" si è tenuta nel 2005, ed è quella che ha subito maggiori cambiamenti.È andata in onda dal 16 marzo 2005 su Canale 5 (la precedente è andata in onda su Italia 1) con la conduzione di Barbara D'Urso, che ha sostituito Daria Bignardi come accaduto in precedenza per la conduzione del "Grande Fratello". Come inviato nella "location", una "fazenda" brasiliana, è stato scelto Pupo.L'edizione è stata vinta da Raffaello Tonon, che si è scontrato per la vittoria nella finale di domenica 29 maggio con il cantante Mal e con Patrizia Rossetti, con la quale ha stretto amicizia nell'ambito della trasmissione; la finale è stata seguita da 5.696.000 (con il 31.58% di share).Tra gli opinionisti in studio, particolare risalto hanno avuto la nota scrittrice Barbara Alberti.ContadiniTabellone dello svolgimento del programmaAvvenimenti salientiDurante la prima settimana è avvenuta un'esplusione; Jo Squillo è stata squalificata dal gioco per aver occupato l'appartamento riservato al "fazendeiro", ovvero colui che settimanalmente veniva scelto come "capo-contadino" e poteva godere di comfort particolari a dispetto degli altri concorrenti.Lo svolgimento del programma è stato caratterizzato, come spesso accade nei reality show, da alcune storie d'amore; particolare interesse hanno suscitato le relazioni tra Giulia Montanarini e Marco Basile e quella tra Edoardo Costa e Francesca Lodo.NoteReality showProgrammi televisivi (passato)
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http://www.emasoft.net/index.php?p=287
Sabato sera ad Atsugi ci sono stati gli 花火 (はなび-hanabi) o fuochi d’artificio, che in giapponese significano letteralmente fiori di fuoco. Un evento per questa tranquilla cittadina che ha portato in strada migliaia di persone, ritrovandoci in riva al fiume inscatolati come sardine, ognuno con il suo fazzoletto di terra ben delimitato da teloni apposti il giorno prima in avanscoperta.Ovviamente le star della serata, i fuochi non hanno deluso le mie aspettative: non c’e’ che dire, i Giapponesi i fuochi d’artificio li sanno fare e bene. Sara’ stato anche merito delle donazioni che sponsor non tanto anonimi hanno fatto per la manifestazione, ma il risultato non ha assolutamente deluso.Domenica e’ stata una giornata italiana: dovevo incontrare Tadashi, amico cantante trapiantato per meta’ in Italia e mi sono ritrovato a pranzare con la sua ex-insegnante di Italiano (una simpaticissima signora che vive in Giappone da 34 anni) e una studentessa di canto e di Italiano.Devo ricordarmi di parlare con piu’ moderazione: in seguito ad un mio apprezzamento sui Nattou (納豆li ricordate?) mi sono ritrovato con un gentil pensiero da parte della studentessa: 2 scatole di favolosi e super rari Nattou che credo finiro’ a malapena entro la scadenza, prevista per il 2007… carinissima, per carita’, ma credo la prossima volta staro’ piu’ attento :)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Zombi_2
Zombi 2."'Zombi 2"' è un film del 1979, diretto da Lucio Fulci.È il primo horror diretto da Fulci, autore sino ad allora prevalentemente di commedie e thriller. Il grande successo ottenuto in tutto il mondo dalla pellicola convinse il regista a continuare sulla strada dell'horror, di cui verrà considerato un maestro. I critici cinematografici francesi coniarono per lui, grazie a questo film, l'espressione "poeta del macabro".Alla sua uscita fu accusato di essere una copia dello "Zombi" diretto da George Romero. In realtà le affinità con "Zombi" si fermano al titolo, poiché Fulci elimina la critica sociale presente nella pellicola di Romero per concentrarsi sulle origini haitiane degli zombi."Zombi 2" è oggi considerato un cult movie dagli amanti dello splatter. Il trucco e gli effetti speciali furono nominati ai Saturn Award, nel 1981.TramaNell'immaginaria isola di Matul, situata nei Caraibi, un corpo avvolto in un sudario risorge su un tavolo. Un uomo gli spara un colpo alla testa, quindi comunica a qualcuno: «Ora il battello può partire».A New York un vascello alla deriva approda nel porto, rischiando una collisione con altre navi. Due agenti della guardia costiera intervengono per controllare. I due entrano nel vascello, trovandolo in pessime condizioni igieniche, pieno di vermi e in stato di abbandono. Sotto coperta uno dei due agenti viene improvvisamente aggredito da un essere orribile, obeso e sfigurato, che sfonda la porta della cabina dove era stato rinchiuso. Il collega della vittima spara allo strano individuo, che scompare nelle acque del fiume.Peter West (Ian McCulloch), un giornalista, viene incaricato dal suo caporedattore (Lucio Fulci) di indagare sul caso che vede coinvolta la figlia del proprietario del vascello misterioso, Anne Bowles (Tisa Farrow). Essa rivela alla polizia di non avere notizie del padre da mesi.Nel frattempo all'obitorio il medico legale constata che il poliziotto del vascello è morto per dissanguamento, causato da più morsi alla giugulare. Ma il cadavere dell'agente mostra segni di vita alle spalle dei medici ignari, muovendo le mani sotto il lenzuolo.Anne e Peter si incontrano durante una sortita al vascello abbandonato. Peter trova a bordo una lettera del padre di Anne, indirizzata a lei. Nella lettera il padre parla di strani fenomeni avvenuti sull'isola di Matul, e di aver contratto un misterioso virus. Scoperti dal poliziotto a guardia del vascello, i due fingono di essere una coppietta clandestina, quindi si allontanano.Il giorno dopo i due partono per Matul. A condurli sull'isola sono Susan (Auretta Gay) e Brian (Al Cliver), una coppia di statunitensi in vacanza con la loro imbarcazione.Intanto sull'isola avvengono fatti inspiegabili ed orribili. Decine di cadaveri e di persone ferite sono sistemati in un ospedale di fortuna, e gli abitanti del luogo si affidano alla magia. David Menard (Richard Johnson), uno scienziato che studia questi strani fenomeni, abita in una villa con la moglie Paula (Olga Karlatos), terrorizzata da ciò che avviene. Paula vorrebbe abbandonare l'isola, ma David è del parere opposto. Dopo una violenta lite David si allontana dalla villa.Il viaggio di Anne e Peter continua. Durante una sosta Susan si immerge per effettuare alcune fotografie subacquee, ma ad un tratto viene aggredita da uno strano essere. Susan riesce a liberarsi del mostro che, insensibile al dolore, ingaggia un duello con uno squalo. Il mostro perde un braccio, ma riesce ad avere la meglio, squarciando il ventre dello squalo, e cibandosene. Susan riemerge dall'acqua sconvolta, e racconta l'accaduto agli allibiti Brian, Peter ed Anne.La lotta subacquea tra lo zombi e lo squaloA Matul, Paula, rimasta sola in casa, si sta facendo una doccia. Dei colpi alla porta la fanno sussultare. Si avvicina per vedere chi sia, e viene straziata da un essere orribile e molto forte, che le trafigge un occhio con una scheggia della porta, appena sfondata.Nell'ospedale di fortuna allestito da David intanto la situazione precipita: i pazienti muoiono l'uno dopo l'altro e poco dopo si risvegliano. David deve sparare loro alla testa, per farli morire definitivamente. Alcune notizie comunicano che strani esseri si stanno dirigendo verso il villaggio. La situazione è ormai chiara: i morti risorgono, e David si ostina a cercare una spiegazione scientifica al fenomeno.Anne, Peter, Susan e Brian rimangono alla deriva, e sparano dei razzi per attirare l'attenzione. Lucas (Dakkar), un uomo del luogo aiutante di David, si accorge dei segnali e avverte lo scienziato, che li aiuta e spiega loro che il padre di Anne, un suo caro amico, è morto chiedendogli di fare avere un'ultima lettera alla figlia. David sta tentando di frenare l'epidemia, ma senza successo. Il gruppo di statunitensi è incredulo. David chiede loro di andare nella sua villa, per far compagnia a Paula, rimasta sola. Arrivati sul luogo, i quattro trovano un gruppo di zombi intenti a divorare il cadavere della donna.Fuggiti dalla villa sulla jeep di David, i quattro hanno un incidente e Peter si ferisce alla caviglia. Durante una sosta assistono atterriti alla resurrezione di un nutrito gruppo di cadaveri, e scoprono di essere arrivati in un vecchio cimitero di conquistadores spagnoli. Gli zombi emergono lentamente dalla terra, e hanno un aspetto spaventoso. I volti sono scarnificati, le orbite vuote e piene di vermi. Susan viene sgozzata da uno zombi. Peter, Anne e Brian fuggono fino all'ospedale di David. Qui trovano gli zombi che, sempre più numerosi, assediano la struttura. I tre si barricano dentro, insieme a David, Lucas e un'infermiera. Questi ultimi tre vengono uccisi dagli zombi, mentre Brian viene morso dalla rediviva Susan. Peter e Anne danno fuoco all'ospedale e riescono a fuggire, portandosi dietro Brian.Raggiunto il battello chiudono Brian, ormai morto, dentro la cabina. Stanno per raggiungere New York, quando la radio avverte che una tremenda epidemia ha colpito la città: orde di cadaveri sono tornati in vita e aggrediscono le persone, mangiandole. Intanto Brian si è risvegliato e cerca di uscire dalla cabina.Sul ponte di Brooklyn decine di orribili zombi si dirigono lentamente verso la città.Estetica e stile"Zombi 2", più che a "Zombi", diretto da George Romero l'anno precedente, e prodotto da Dario Argento, che curò la distribuzione italiana della pellicola e cambiò titolo al film (in origine intitolato "Dawn of the Dead"), si ispira ai classici dell'horror degli anni trenta e quaranta, quali "L'isola degli zombies", diretto da Victor Halperin nel 1932, e "Ho camminato con uno zombi", diretto da Jacques Tourneur nel 1943. Da questi film Fulci riprese infatti l'ambientazione esotica e l'insieme di religiosità e superstizione. Ma Fulci fece irrompere in questo contesto, che era prevalentemente fatto di atmosfere, una crudeltà e una violenza visiva mai viste sino ad allora in Italia, in quel genere di film.Scene tagliateFurono due le scene eliminate dal montaggio finale del film:Differenze con "Zombi"All'uscita del film, Fulci ricevette una lettera da Dario Argento e da George Romero, che lo accusavano di aver cavalcato l'onda del successo del film di Romero, e di aver impedito la realizzazione de "Il giorno degli zombi" (che Romero dirigerà nel 1985).Sotto accusa finì soprattutto la frase di lancio del film, apparsa sulle locandine, «...quando i morti usciranno dalla tomba, i vivi saranno il loro sangue...», che riecheggiava la frase promozionale del film di Romero, «Quando non ci sarà più posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra». Si venne così a creare un conflitto tra i due autori italiani.Fulci replicò alla lettera di Argento, con un'altra lettera nella quale elencò tutti i film di zombi della storia del cinema, precedenti a quello di Romero, aggiungendo un sarcastico e polemico: «Se ho copiato da voi, allora ho copiato anche da loro. Statevene zitti».Fulci dichiarò: «"Zombi 2" è naturalmente nato sulla scia del film di Romero, che solo in Italia si chiamò "Zombi". Il mio film però è completamente diverso da quello di Romero. Lui ha fatto un film sociale, io ho fatto un film più avventuroso, e soprattutto ho ricondotto la figura del morto vivente ai riti vudù cui naturalmente appartiene. Non credo di aver copiato. Se i critici visionassero entrambi i film si renderebbero conto da soli dell'assurdità di tali affermazioni».Uno degli zombi creati da Giannetto De RossiLa trama di "Zombi 2" risulta più vicina ad un ipotetico prequel di "Zombi", piuttosto che a un sequel o ad un'imitazione. Il film inizia e finisce a New York, ma i fatti avvengono nei Caraibi, nel cuore della leggenda, dove il mito degli zombi è nato, mentre Romero porta l'azione direttamente negli USA.La differenza più evidente tra i due film si può trovare nel trucco dei morti viventi. Nel film di Romero essi sono pallidi, quasi normali. Nel film di Fulci invece sono ricoperti di vermi e dai volti squarciati. Romero mostra i suoi zombi come un'immagine quasi speculare dei vivi, con un abbigliamento riconoscibile che suggerisce l'estrazione sociale e il ruolo che essi avevano da vivi (una suora, un uomo in costume da bagno). Gli zombi di Fulci sono quasi tutti uguali, nel senso dell'abbigliamento e dell'estrazione sociale, senza nessuna espressione, con la testa perennemente bassa e dall'andatura traballante.ProduzioneRegia"Zombi 2" in origine doveva essere un film horror a basso budget, diretto da Joe D'Amato. Il produttore Ugo Tucci però riteneva D'Amato troppo legato al cinema erotico, quindi il film fu proposto in un secondo tempo, quando i produttori decisero di aumentare il budget, a Enzo G. Castellari, che rifiutò, chiedendo 40 milioni di lire dell'epoca, perché poco interessato al cinema horror. Castellari allora propose per la regia Lucio Fulci, che non aveva mai girato un horror, ma aveva realizzato dei thriller che presentavano alcune scene degne di un horror, come "Una lucertola con la pelle di donna" e "Non si sevizia un paperino".Ugo Tucci, che aveva già lavorato con Fulci, stava lavorando al poliziottesco di Umberto Lenzi "Da Corleone a Brooklyn". Per quel film Tucci voleva Mario Merola come attore, ma esso aveva rifiutato. Tucci allora parlò con Fulci, per convincere l'attore napoletano ad accettare. Fulci ci riuscì, e in cambio del favore Tucci gli propose la regia di "Zombi 2". Fulci accettò, accontentandosi di 6 milioni di lire, e Castellari in seguito si disse felice del fatto che il suo rifiuto avesse consentito il ritorno al cinema di Fulci, dopo un paio di film che non riscossero buoni incassi.SceneggiaturaIl soggetto e la sceneggiatura del film sono firmati da Elisa Briganti, moglie dello sceneggiatore Dardano Sacchetti. Questi fu chiamato dal produttore Gianfranco Couyoumdjian, che gli parlò di un albo di Tex Willer in cui Tex era coinvolto in una storia di zombi, in un ambiente western.Sacchetti quindi iniziò a scrivere il film, un anno prima che "Zombi" uscisse in Italia, fondendo generi diversi, quali l'horror, l'avventuroso, il western, il poliziesco e la commedia. Alla fine però Sacchetti preferì non porre la sua firma come sceneggiatore, a causa della morte del padre avvenuta poco prima, preferendo far firmare il copione alla moglie Elisa.La scena dell'occhio trafitto riempì quattro pagine della sceneggiatura, con i movimenti e gli angoli di ripresa dettagliati. Il prologo e il finale del film, ambientati a New York, furono aggiunte dopo l'uscita italiana di "Zombi", per volere dei produttori.Fulci sostenne più volte di aver cambiato parte della sceneggiatura, aumentando l'aspetto fantastico del film. Sacchetti, invece, sostenne che la sceneggiatura conteneva già tutte le sequenze dettagliate del film e non fu rivista.CastIl cast del film inizialmente comprendeva, oltre ad Al Cliver, anche Leonard Mann e Monica Zanchi.Alla fine furono scelti Ian McCulloch e Tisa Farrow (sorella di Mia Farrow) per interpretare i protagonisti, Richard Johnson e Olga Karlatos, per interpretare lo scienziato e la moglie. Lucio Fulci appare come suo solito in un cameo nel ruolo del caporedattore.La Karlatos alla fine della scena in cui il suo occhio viene trafitto da una scheggia di legno, ebbe una crisi di nervi e scoppiò a piangere per l'emozione e la paura. Fulci, saputa la notizia, era felicissimo: «Bene! Siamo riusciti nell'intento! Ho scioccato la Karlatos... figuriamoci il pubblico!» esclamò entusiasta.Il giorno della ripresa subacquea Fulci scoprì che Auretta Gay non sapeva nuotare. Fu chiamato subito un istruttore di nuoto, che però non si rivelò tanto bravo. Con uno stratagemma la Gay venne allora letteralmente gettata in mare, ma arrancò subito. L'istruttore la raggiunse, ma i due andarono rapidamente a fondo. Intervenne allora il capitano della nave che era sul set, lanciando loro una ciambella di salvataggio. Proprio in quell'istante Al Cliver si gettò in mare per accorrere in aiuto, ma fu colpito dalla ciambella. Fu la volta di Ian McCulloch, che si tuffò ma prese in pieno la bombola d'ossigeno della Gay, e ci vollero 14 punti per suturare la ferita. Fulci fissò tutta la scena in silenzio, allibito, sbottando alla fine, in romanesco: «Questa equipe non vale un cazzo!», quindi iniziò a chiamare la Gay "Caghetta Gay".Per Al Cliver fu il primo film girato con Fulci, del quale diventerà l'attore feticcio. In realtà Fulci aveva già cercato di lavorare con Cliver per il suo spaghetti-western "Sella d'argento", girato nel 1978, ma non si era messo d'accordo con il suo agente. Fulci, sul set, aveva soprannominato Cliver "Tufus", perché a suo parere era "duro" come una pietra. Durante una scena, che prevedeva l'incendio dell'ospedale, Cliver si era addormentato. Fulci disse: «Dobbiamo bruciare a destra, perché a sinistra c'è "Tufus" che dorme!».Trucco ed effetti specialiPer gli effetti speciali del film la produzione pensò subito a Giannetto De Rossi. Fabrizio De Angelis, uno dei tre produttori, aveva infatti apprezzato il lavoro di De Rossi sul set di "Emanuelle in America", diretto da Joe D'Amato nel 1976. De Rossi, tra l'altro, aveva già lavorato con Fulci, per le commedie "I maniaci" e "Nonostante le apparenze... e purché la nazione non lo sappia... All'onorevole piacciono le donne". De Rossi fu affiancato da Maurizio Trani e dal giovane Rosario Prestopino, alla sua prima esperienza in veste di truccatore.La produzione suggerì a De Rossi di riprodurre il trucco e gli effetti speciali degli zombi di Romero (creati da Tom Savini). De Rossi rifiutò subito la proposta, poiché aveva visto il film e considerava gli zombi pallidi, tendenti al bluastro, cosa che non permetteva ad essi di essere veramente paurosi.Il primo provino per il trucco fu fatto a New York, e realizzato su un attore piccolo ma molto grasso. Fu utilizzata della creta, per ricoprire l'attore e per riformargli i tratti somatici. Finito il trucco Fulci e De Angelis erano perplessi. De Rossi non si scoraggiò, e disse che se non era gradito il suo lavoro lui se ne tornava a casa, e gli zombi si facevano pallidi. Alla fine Fulci e De Angelis si convinsero.La procedura per il trucco era la seguente: i volti degli attori venivano rivestiti dalla creta, che poi veniva ricoperta di lattice di gomma spugnata, che asciugava e teneva insieme le parti. Dopo un'ora la creta si seccava. Il trucco era quindi completato con altri materiali (gomme speciali e plastilina), e le protesi erano direttamente applicate sui corpi degli attori. Fulci dichiarò che alla fine del trucco gli attori che interpretavano gli zombi sembravano «dei vasi di fiori ambulanti».La sequenza più famosa del film, passata alla storia del cinema horror come la "sequenza dell'occhio", è quella in cui Olga Karlatos viene spinta verso una scheggia di legno, e il suo occhio viene trafitto.Le riprese della scena durarono mezza giornata. Fu fatto un calco del volto della Karlatos, dal quale fu successivamente ricavata la testa finta con l'occhio trafitto. La testa veniva retta da De Rossi. In sede di montaggio si realizzarono una serie di stacchi, campi e controcampi, attraverso i quali si sostituiva la testa della Karlatos con quella finta. De Rossi spingeva la testa finta verso la scheggia di legno, che si spezzò fortunatamente verso la macchina da presa, quindi la cornea, che era fatta di plastilina, uscendo dall'orbita risultò molto visibile, facendo molto effetto. Quando il film uscì nelle sale cinematografiche De Rossi andò al primo spettacolo, quando il pubblico era composto prevalentemente da ragazzi. De Rossi controllò se i ragazzi ridessero, poiché secondo lui se in un film horror si ride non va bene. La scena dell'occhio coincideva con la fine del primo tempo. Quando si accesero le luci in sala non rise nessuno. De Rossi, allora, capì che la scena era perfetta.Per la scena in cui Auretta Gay viene morsa al collo dal cadavere di uno dei conquistadores spagnoli, fu applicato sul collo dell'attrice un collo finto. Dietro le spalle della Gay vi erano dei tubi pieni di sangue finto, con De Rossi e Trani che pompavano il sangue. Questa scena fu l'unica a dover avere due ciak: infatti la prima volta De Rossi sbagliò, e i denti dell'attore che interpretava lo zombi, mordendo la gola della Gay, non riuscivano ad azzannarla, poiché scivolavano sul collo finto.FotografiaIl direttore della fotografia Sergio Salvati usò delle luci dal basso e da varie angolature, per aiutare i trucchi. Quindi usò molto il controluce. Le luci erano collegate a delle resistenze, e quando gli zombi camminavano Salvati diminuiva o aumentava l'intensità, creando così un'alternanza di luce ed ombra.RipreseLe riprese del film iniziarono l'11 giugno 1979, con il titolo di lavorazione "Gli ultimi zombi", e terminarono il 6 luglio dello stesso anno. Il budget ammontava a circa 410 milioni di lire. Il film fu girato a New York, a Santo Domingo e a Roma. Gli interni dell'ospedale e la villa dei Manard furono ricostruiti a Fogliano, in provincia di Latina.Durante la lavorazione del film, Fulci girava per il set con dei vermi nelle tasche della giacca, che all'occorrenza sistemava sui teschi o attaccava addosso agli attori. Dato che amava fumare la pipa, il regista quando notava un attore che interpretava uno zombi che aveva la mano troppo pulita, se la infilava nella tasca dove teneva la pipa, e quando la mano dell'attore usciva era completamente nera.La scena finale, con gli zombi che attraversano lentamente il ponte di Brooklyn, fu girata all'alba, senza permessi. Il trucco fu effettuato alla svelta, e se si osserva bene la scena si nota che i volti degli zombi sono pieni di sangue e scarnificati, ma per il resto i loro corpi sono in condizioni normali.La sequenza della lotta tra lo zombi e lo squalo non fu voluta né girata da Fulci. L'idea, così come anche quella della sequenza finale, fu di Ugo Tucci, che aveva appena conosciuto Renè Cardona Jr., un regista messicano che aveva realizzato un film simile a "Lo squalo" di Steven Spielberg, con meno soldi. Dato che Fulci era già tornato a Roma, la sequenza fu realizzata da Giannetto De Rossi, con l'aiuto di un documentarista, l'operatore Ramon Bravo, nell'Isola delle Mujeres, in Messico. L'attore che doveva interpretare lo zombi si ammalò, e fu sostituito da un addestratore locale di squali.Il cane che appare durante la scena in cui viene mostrata la desolazione di una parte dell'isola (dove si aggirano solo zombi, granchi e, appunto, un cane) era il vero cane di Fulci. Esso fu "doppiato" da un ululato vero.Molti zombi furono interpretati dai fratelli Dell'Acqua (Alberto, Arnaldo e Roberto), stuntman che realizzarono le sequenze d'azione più pericolose.AccoglienzaIl film uscì nelle sale cinematografiche italiane il 25 agosto 1979. La prima si tenne a Torino, esattamente un anno dopo l'uscita di "Zombi".La pellicola incassò in totale 1.502.251.238 di vecchie lire, classificandosi al cinquantasettesimo posto della classifica annuale, e suscitò un certo clamore. Complessivamente, nel mondo, "Zombi 2" incassò circa 30 milioni di dollari, secondo molte fonti riscuotendo un successo superiore a "Zombi".CensuraIl film fu approvato dalla censura il 23 agosto 1979, con il visto n. 73936, e fu vietato ai minori di 18 anni. Nel 1989 fu approvata una versione tagliata di 140 metri, con il visto censura n. 2353, e fu vietato ai minori di 14 anni.CriticheLa critica cinematografica italiana dell'epoca non fu molto tenera con il film, definito perlopiù come prodotto di «bassa macelleria» e un'imitazione di "Zombi". All'estero, invece, il film fu subito amato, soprattutto dai critici francesi.Morando Morandini attaccò duramente il film, definendolo un «instant movie sulla scia del film di Romero. Effettacci, personaggi labili, privo di suspense. Nocivo a tempo pieno».Negli anni novanta il film fu rivalutato dalla critica italiana. La rivista "Nocturno" considera il film «un'opera rivoluzionaria, dal punto di vista estetico e tecnico, rispetto alla tradizione horror, e non solo italiana. Effetti speciali di raccapricciante impatto visivo, violenza iperrealista, colori accesissimi e suoni parossisticamente dilatati».Antonio Tentori definisce il film «il primo vero esempio di horror totale e situazionista. Tutto può accadere in qualsiasi momento. Non importa il susseguirsi logico della storia, quanto l'accumulo in un continuo e a tratti insostenibile crescendo di shock legati alle singole situazioni».Marco Giusti, nel suo dizionario, lo definisce «un film divertente per i suoi eccessi di gore».Lucio Fulci definì "Zombi 2" come un film sul potere e sul contagio del potere. Inoltre lo definì artaudiano: «Non c'è crudeltà, ma la presupposizione della crudeltà».Dardano Sacchetti giudica il film positivamente ma, secondo lui, se avesse avuto un altro titolo, se avesse avuto 200 milioni di lire in più, e se Fulci avesse creduto di più nel film, come fece successivamente per "...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà", ne sarebbe venuto fuori un capolavoro.Quentin Tarantino, una volta visto il film, si disse entusiasta, ma perplesso per la scarsa velocità degli zombi: «Stavo vedendo il film con un mio amico, e ci siamo trovati d'accordo nel dire che se fossimo stati nella medesima situazione dei protagonisti del film, nella giungla, circondati da questi mangiatori di carne che si muovevano così... ce la saremo data a gambe come Jesse Owens o quel fottutissimo Carl Lewis...». Fulci, poco prima di morire, rispose per le rime a Tarantino, con la sua solita ironia, sulle pagine del "manifesto".Colonna sonoraLa colonna sonora del film fu realizzata da Fabio Frizzi, fratello del presentatore televisivo, insieme a Giorgio Tucci. Essi usarono delle musiche caraibiche miste ad effetti elettronici, per sottolineare i momenti di tensione.La musica del film è diventata di culto, tra gli amanti del genere. Lo stesso Fulci la riutilizzò, con piccoli cambiamenti, per il successivo "...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà".Home video"Zombi 2" in Italia non è mai uscito in DVD. Esiste solo un'edizione in VHS ormai da anni fuori catalogo.All'estero il film è uscito in DVD. Negli Stati Uniti è uscita una versione a disco singolo, edita dalla Blue Underground, e un'edizione speciale in due DVD, edita dalla Media Blasters, contenente come extra il commento audio di Ian McCulloch, due interviste agli attori Captain Haggerty e Dakkar, un documentario di 98 minuti e un'intervista al costumista Walter Patriarca. In Francia è uscita un'edizione in due DVD, edita dalla Neo Publishing, contenente come extra un documentario di 100 minuti, il commento audio di Ian McCulloch, una serie di speciali sui trucchi e gli effetti speciali e un libretto di 16 pagine.Collegamenti ad altre pellicoleLa "scena dell'occhio" riproposta da Fulci in "...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà"BlooperNel film sono presenti alcuni blooper:Titoli per l'esteroIl film uscì nel Regno Unito come "Zombie Flesh Eaters", in Francia come "L'Enfer Des Zombies", in Germania Ovest come "Woodoo Die Schreckens Insel Der Zombies", in Spagna come "Nueva York Bajo El Terror De Los Zombies" e negli Stati Uniti come "Zombie".Slogan promozionaliNoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniFilm splatterFilm di zombiZombi 2
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http://it.wikipedia.org/wiki/Hugin_%28software%29
Hugin (software).Una vista panoramica della Torre di Babele, Arches National Park, Utahhugin'" (scritto con iniziale minuscola) è un programma libero multipiattaforma per creare immagini panoramiche a partire da varie foto scattate secondo determinate regole.È sviluppato da Pablo d'Angelo e altri, ed è essenzialmente un'interfaccia per "enblend" e per i "panotools", entrambi strumenti "software" per creare foto panoramiche. L'incollaggio delle foto è eseguito a partire da foto che si sovrappongono parzialmente, usando dei punti di controllo per allineare e trasformare le foto in modo che siano adattate a formare un'unica grande immagine."hugin" consente di creare facilmente (e anche automaticamente) i punti di controllo tra coppie di immagini, ottimizzare le deformazioni delle immagini attraverso una finestra di anteprima.Caratteristiche"hugin" e i programmi associati consentono di:Grado di avanzamento dello sviluppoDopo quasi due anni di versione beta, "hugin" è giunto (4 ottobre 2008) alla versione stabile 0.7.Nelle estati 2007 e 2008 ha partecipato al programma "Google Summer of Code".Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniPanorama di Londra realizzato con "hugin"Computer graficaSoftware liberoSoftware multipiattaformaFotografia panoramicaSoftware LinuxApplicazioni per Mac OS XSoftware WindowsHugin (software)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pancho_Campo
Pancho Campo.Nel 1977 si è trasferito in Spagna con la sua famiglia. Nel 1980, ha cominciato i suoi studi di medicina, conciliando lo studio con l’attività sportiva. È stato tennista professionista e durante gli anni 90 ha ottenuto il titolo di allenatore di tennis ed ha lavorato con giocatori professionisti nell’ATP Tour. È così che ha capitanato la squadra femminile di tennis cileno nei Giochi Olimpici di Barcellona ’92.Nel campo dell’organizzazione di eventi, Campo ha organizzato, tra il 1997 ed il 2002, eventi come la Coppa Davis di tennis o concerti d’illustri artisti come Pink Floyd, Sting od Enrique Iglesias, tra i tanti.Dopo la sua attività imprenditoriale come promotore, Campo ha iniziato la sua formazione nel settore del vino. Ha assistito a corsi di enologia, viticoltura e marketing presso l’Università della California, Davis (Stati Uniti) dal 2005 al 2007. La sua formazione in Austria, Francia ed Inghilterra tra diversi altri Paesi, è stata una delle cause della fondazione, nel 2006, del Congresso Mondiale di Vino e Cambio Climatico per il quale ha potuto contare sulla partecipazione di rinombati personaggi del settore, scienziati e leaders sociali come Al Gore. Difatti, Campo venne istruito personalmente dallo statunitense per entrare a far parte di The Climate Project, dal 2007 al 2008. L’avvicinamento di Campo al cambio climatico ed al settore del vino, gli è servito per essere considerato come uno dei pionieri per quanto riguarda lo studio e la promozione dell’impatto del cambio climatico sull’industria del vino. Inoltre, Pancho Campo ha ottenuto negli ultimi anni una notevole rilevanza nella relazione tra l’industria vinicola ed il medio ambiente, secondo la revista Drinks Business. Nel 2006 ha fondato il programma di promozione internazionale del vino spagnolo conosciuto come Spanish Wine Education. Un programma che si dedica alla promozione dei vini spagnoli negli Stati Uniti, in Europa ed in Asia, con alle spalle oltre 75 seminari realizzati in più di 25 città.Nel 2008, Campo ha ricevuto la massima categoria esistente nel settore del vino, convertendosi così nel primo Master of Wine di nazionalità spagnola ad ottenere questo titolo.Nel 2009, Pancho Campo ha creato, partendo da The Wine Academy of Spain, Winefuture-Rioja ’09, il congresso vinicolo che è riuscito a riunire in Spagna i leaders mondiali del settore quali Robert Parker, Jancis Robinson, Mel Dick, Steven Spurrier, e molti altri ancora. Oltre 1000 professionisti hanno assistito ad un congresso che è stato catalogato, da esperti come lo stesso Parker, Kevin Zraly e molti altri, come l’evento più importante nella storia del settore vinicolo.Attualmente, Campo si trova immerso in diversi progetti che fanno parte di The Wine Academy of Spain, quali il Congresso Mondiale di Vino e Cambio Climatico, Vinoble o la prossima edizione di Winefuture prevista per il 2011.Collegamenti esterniPancho Campo
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http://guide.supereva.it/giochi_di_ruolo/interventi/2003/08/141194.shtml
Salve, il mio nome è Stefano e sono proprietario del Full Moon, un locale di Roma, che, per la scenografia Fantasy, la programmazione artistica orientata su Metal, Gothic e musica celtica, il tipo di pubblico che lo frequenta, ben si adatta ad ospitare giochi di ruolo da tavolo. E’ possibile individuare fasce orarie in cui riservare l’ingresso ai soli interessati all’evento, oppure si può sempre riservare una sala per giocare, tranne il Sabato sera e il Lunedì, giorno di chiusura. Il locale, dotato di aria condizionata, è un’associazione culturale con tessera gratuita e si trova a Trastevere in via Luigi Santini 12, nei pressi di Piazza S. Cosimato. Per maggiori informazioni consultate il nostro sito: http://fullmoon.turn.toCerco un compagno per il gioco di dungeons & dragons. Del gioco me ne ha parlato mio cugino e mi ha entusiasmato. Mi son fatto regalare il manuale del giocatore e quello per il dungeons master poi ho comprato il libro dei mostri partecipando ad un asta. I miei compagni di via non vogliono giocarci. Dei miei amici non vuole giocare nessuno, quindi sono un “dungeons master” senza gruppo. Spero di trovare un gruppo! Se i lettori di questo annuncio ne conoscono qualcuno in cerca di un altro giocatore sono gentilmente pregati di contattarmi sull’indirizzo
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http://it.wikipedia.org/wiki/Eljero_Elia
Eljero Elia.ClubGli inizi nell'ADO Den HaagPrima di far parte del Den Haag, Elia giocava per alcuni club dilettantistici.Elia fa il suo debutto nel 2004 a soli 17 anni. In questa stagione ha collezionato solo 4 presenze e 1 gol.Elia ha inoltre debuttato con l'under-19 Olandese nel 2005, un anno dopo del suo debutto nel calcio professionistico. Nel 2006 fu convocato per l'Olanda under-21.Nel 2007 dopo una lunga trattativa viene acquistato dal Twente.Dal 2007 ad oggiElia con la maglia del Twente.Prima di essere acquistato dal Twente, Elia interessava anche all'Ajax che non riuscì a battere la concorrenza del club di Enschede; lui scelse l'Ajax ma il Den Haag lo indirizzò verso il Twente, così facendo Elia non ebbe possibilità di scelta.Nel giugno 2009, l'allenatore olandese Bert van Marwijk, lo ha convocato in occasione delle qualificazioni per i Mondiali 2010, contro Islanda e Norvegia.Il 5 luglio 2009 passa all'Amburgo per 9 milioni di euro, firmando un contratto quinquennale.Collegamenti esterniEljero Elia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Jean_Valli%C3%A8re
Jean Vallière.Il processoAgostiniano del convento di Livry, presso Pressy, fu condannato, dice l'abate Pierre Driart, «per le blasfeme ed enormi parole dette su Nostro Signore Gesù e sulla sua degna madre la Vergine Maria». Aveva infatti sostenuto che il padre di Gesù era stato Giuseppe e la Madonna lo aveva concepito come ogni altro essere umano.Jean Vallière fu uno dei primi aderenti al luteranesimo: del resto, nel convento di Livry, da quando ne fu abate Jean Mauburnus, era penetrato lo spirito della Riforma, pur nelle moderate espressioni di Erasmo, con il quale l’abate fu in corrispondenza.La sentenza del Parlamento di Parigi si è conservata ed è il più antico testo noto fino ad oggi di una condanna pronunciata contro un aderente alla Riforma francese.«Viste dalla corte le accuse e le informazioni fatte al Giudice dal prevosto e dal sottoprevosto di Precy contro Jehan Vallière, cosiddetto eremita, prigioniero nella Prigione del palazzo a causa delle esecrabili e detestabili blasfemie da lui dette e professate su nostro Salvatore e Redentore Gesù Cristo e della gloriosa vergine Maria sua madre, gli interrogatori e le confessioni del detto Vallière, fatte davanti ai consiglieri di questa corte a ciò commessi, come la raccolta dei testimoni e i confronti con dette persone e ascoltato e interrogato in detta corte sui detti casi, si è confessato chierico e ha chiesto di essere ridotto allo stato laicale e, tutto ciò considerato e attestato, il detto Vallière non sarà reso come chierico e non godrà del privilegio del clericato e inoltre la corte, in ragione dei casi detti, ha condannato e condanna il detto Vallière a essere condotto in un carro ove si portano le immondizie della Città, fin davanti alla chiesa di Notre Dame di Parigi e qui chieda grazia e perdono a Dio e alla Vergine Maria delle sue blasfemie e ciò fatto da lì sia condotto al mercato dei porci e qui, dopo avergli tagliata la lingua e bruciato vivo, sia il suo abito e il suo corpo ridotto in cenere. E ha ordinato e ordina la detta corte che il processo fatto contro il detto Vallière sia bruciato e i suoi beni confiscati. Fatto ed eseguito l’otto agosto dell’anno millecinquecentoventitré.Quello stesso giorno furono bruciati, davanti alla chiesa di Notre Dame un buon numero di libri di Lutero sequestrati durante l’inchiesta contro il Vallière.BibliografiaVoci correlateProtestanti|Vallière, JeanPersone giustiziate sul rogo|Vallière, JeanPersone giustiziate per eresia|VallièreJean Vallière
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http://it.wikipedia.org/wiki/J-Pop
J-Pop.J-Pop'" (anche "Jpop") è un'abbreviazione comunemente utilizzata in Occidente per indicare la musica pop giapponese.Il termine j-pop ha due tipi di letture: in Giappone i negozi di dischi solitamente dividono la musica in quattro grandi categorie: j-pop, enka, classica ed internazionale; questo vuol dire che si definisce "j-pop" tutta la produzione nazionale senza alcuna distinzione di genere dai più soft ai più duri. All'estero, invece, si è soliti distinguere ogni genere musicale giapponese con il suo corrispettivo occidentale, anticipato da una "j-": nasce così il j-rock, il j-jazz, il j-ska eccetera. Il senso usato in questo caso, ed in tutta la Wikipedia in italiano, è quello Occidentale, perché di più facile enciclopedizzazione.Il j-pop abbraccia molti generi di musica pop, come la musica dance, l'hip-hop, ma anche il soft-rock e il soul. Il termine viene utilizzato per distinguere la musica popolare moderna dal genere classico e tradizionale, conosciuto come enka (alcune canzoni, fra le quali quelle di Miyuki Nakajima e Anzen Chitai, rappresentano una fusione tra i due generi). Nel j-pop sono evidenti le influenze e le contaminazioni della musica occidentale, europea e nordamericana.La musica j-pop è parte vitale ed integrante della cultura popolare giapponese. Le serie televisive, gli spot commerciali, gli anime (che cambiano la propria sigla di apertura e di chiusura più volte), i videogiochi e molte altre forme di intrattenimento televisivo (e non solo) sono lo strumento di diffusione della musica, andando a creare un mercato secondo, nel mondo, solo a quello statunitense.SottogeneriLista di artisti J-PopCollegamenti esterniMusica in GiapponeMusica popJ-pop
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giochi_panamericani
Giochi panamericani.Paesi membri del'Associazione dei giochi PanamericaniI Giochi panamericani'" sono, dopo quelli olimpici, la maggiore manifestazione sportiva multi-disciplinare in termini di nazioni partecipanti: organizzati ogni quattro anni, nell'anno precedente quello delle Olimpiadi, vedono in competizione atleti dei paesi del continente americano. Fra gli sport rappresentati ve ne sono alcuni tipicamente latino-americani, come ad esempio la palla basca. Per molti sono considerati le "altre Olimpiadi": in realtà costituiscono per gli atleti del continente americano un "test" di grande importanza in vista dei giochi olimpici dell'anno successivo.Giunti alla XV edizione (tenutasi a Rio de Janeiro, in Brasile, dal 13 al 29 luglio del 2007), i primi Giochi panamericani vennero inaugurati il 25 febbraio 1951 a Buenos Aires (Argentina). Vi parteciparono oltre 2.500 atleti appartenenti a 22 paesi.In effetti, il debutto dei giochi avrebbe dovuto avvenire almeno una dozzina di anni prima, nel 1940, ma la gestazione della manifestazione sportiva - anche a causa della seconda guerra mondiale - fu abbastanza travagliata. L'idea di affiancare ai Giochi olimpici una sorta di festa dell'amicizia e dello sport che riguardasse le nazioni del continente americano in realtà era sorta durante il Congresso olimpico tenuto in coincidenza con i Giochi di Parigi del 1924 quando i membri di Cuba, Guatemala e Messico del Comitato Olimpico Internazionale proposero l'istituzione di "giochi regionali" per i paesi dell'America centrale. Due anni dopo il Messico ospitò così una sorta di primi Giochi panamericani, limitati però agli stati centrali del continente americano.Alle Olimpiadi di Los Angeles del '32 i rappresentanti delle delegazioni dell'America latina proposero l'ampliamento dei giochi a tutti gli stati dell'intero continente. La prima riunione del' "Congresso sportivo panamericano" si tenne a Buenos Aires nell'agosto del 1940 e servì a designare la capitale argentina come sede dei primi Giochi panamericani ufficiali aperti a tutte le nazioni continentali. Tali giochi avrebbero dovuto tenersi nel 1942 ma la guerra mondiale, ovviamente, costrinse ad un annullamento della manifestazione.Curiosamente, sebbene i giochi del '42 non si fossero potuti tenere, fu stampato ugualmente un manifesto ricavato da una litografia - realizzata nel 1941 dall'artista Falier Totaro - che raffigura un atleta nel gesto del lancio di un giavellotto con sullo sfondo un mappamondo orientato sul continente americano e le 21 bandiere dei paesi aderenti (esclusi quelli del commonwealth britannico che non parteciparono al congresso deliberativo dei giochi).Un secondo "Congresso dello sport panamericano" si tenne poi in occasione dei giochi di Londra del 1948 ed in quella occasione vennero gettate le basi definitive per i nuovi giochi panamericani da tenersi tre anni dopo in Argentina.Dal 1955 l'organizzazione dei giochi panamericani ha cambiato nome in PASO (o OPSA) e ha fissato la sede a Città del Messico (messicano è anche il presidente, Mario Vásquez Raña). Ad oggi sono 42 le nazioni dell'America del nord, centrale e del sud e dei Caraibi aderenti ad essa. Le lingue ufficiali sono lo spagnolo e l'inglese.Senza esito sono risultati i tentativi di dare vita anche ad una versione invernale dei giochi panamericani. Una edizione, già organizzata e prevista per il 1989, fu rinviata di un anno a causa delle cattive condizioni meteorologiche (ma anche l'anno successivo il maltempo consentì solo un parziale svolgimento delle gare, limitatamente alle discipline alpine). L'edizione del 1993 fu addirittura cancellata totalmente e da allora di Giochi panamericani invernali non si è più parlato.Nazioni partecipantiLe edizioni dei Giochi panamericaniVoci correlateCollegamenti esterniCompetizioni sportiveManifestazioni multisportivePan American Games
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http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_di_ferro
Classe di ferro."'Classe di ferro"' è una serie televisiva di 24 puntate da 60 minuti l'una, trasmessa da Italia 1. La prima serie è stata prodotta nel periodo ottobre 1988 – agosto 1989, la seconda nel periodo aprile – dicembre 1990 con il titolo "Classe di ferro 2". La sigla della trasmissione (Asso) era cantata da Jovanotti. Stabilì il record di ascolti il 01/12/1989 con 5.851.000 spettatori, pari al 20,93% di "share". La sigla della seconda serie (Helela) è invece cantata da Adriano Pappalardo.L'idea di una terza serie (sulla vita dei militari dopo la naja) fu scartata a favore di una serie poliziesca intitolata "Quelli della speciale" diretta sempre da Corbucci che mantenne quasi intatto il cast di "Classe di ferro" ad eccezione di Paolo Sassanelli e Massimo Reale. Dopo essere stata trasmessa per un periodo di tempo sul canale satellitare Happy channel attualmente le repliche vengono trasmesse il lunedì notte su italia 1TramaLe vicende di un gruppo eterogeneo di ragazzi di tutta Italia, giunti in una caserma della provincia friulana per svolgere il servizio militare. Fra scherzi goliardici e goffi tentativi per conquistare qualche bella ragazza, al fine di rendere il fastidioso obbligo più sopportabile, la vita in caserma scorre tranquilla e fra le reclute si rafforza l'amicizia.EpisodiSeconda stagionePersonaggi principaliMontiniGiampiero Montini (Massimo Reale), fiorentino, è di nobile famiglia (lui stesso dichiara di avere «"tre quarti di sangue reale"»). Orfano di madre, grande appassionato di abiti di lusso e di ragazze (per cui passa le sue giornate), avrebbe potuto non raggiungere i commilitoni se il padre - che era quasi riuscito a farlo destinare a Firenze - non lo avesse sorpreso a far l'amore con la sua compagna, il giorno del Giuramento. Diventa da subito uno dei "leader" del gruppo di matricole, sempre pronto a fare scherzi (ai danni anche dei superiori) e a "firmarli" canticchiando l'ouverture de "Il barbiere di Siviglia".Più avanti non solo si scoprirà che il suo nome completo è Lorenzo Maria Giampiero Montini, ma anche che la sua famiglia è stata addirittura citata nella "Divina Commedia".SerraGabriele Serra (Paolo Sassanelli), barese e grande tifoso della squadra pugliese, lavora come cameriere nel ristorante di famiglia. Per poter essere riformato e raggiungere una ragazza slava di cui è invaghito, si finge omosessuale ma l'inganno viene scoperto grazie ad uno stratagemma del tenente Dell'Anno. Ha la particolarità d'innamorarsi ogni volta che ha un'avventura con una donna, ma molto spesso è proprio il suo carattere apparentemente timido ed insicuro a renderlo attraente (è sicuramente colui che "acchiappa" di più). Memorabile l'incontro, durante un'esercitazione in territorio americano, con una ragazza pellerossa di cui si innamora ed al cui padre (il gran capo della tribù locale) chiede informazioni in dialetto barese per sentirsi rispondere nella lingua indigena.ScibettaAntonio Scibetta (Giampiero Ingrassia), siciliano ma residente a Lignano Sabbiadoro, non molto distante dalla caserma, è uno dei più attivi negli scherzi. È l'unico ad essere realmente fidanzato, anche se soffre molto l'insistenza della sua Gisella...desiderosa di accasarsi e che, a tale scopo, lo subissa di richieste relative a mobili e pezzi d'arredamento. In più di un'occasione si trasforma in show-man...improvvisandosi cantante, musicista e disc-jockey.BertolazziMario Bertolazzi (Guido Venitucci) è un giovane umbro proveniente da Todi ed è studente universitario. Grande conquistatore di ragazze, grazie al "fascino dell'intellettuale". Si distingue dagli altri perché porta (almeno fino ad un certo punto) i baffetti ordinati. Durante la serie viene promosso caporale, per aver contribuito alla ripresa scolastica della figlia del colonnello Calcaterra, a cui ha dato ripetizioni di materie letterarie. Il suo intercalare più celebre: "Ragazzi, qui le cose sono tre...", salvo poi formulare solamente due eventualità. Per questo motivo gli altri spesso inveiscono bonariamente verso di lui...specialmente Scibetta che - scherzosamente - lo minaccia di assestargli un pugno, una volta o l'altra.Di TostoReginald Di Tosto (Luca Venantini) è figlio di italiani emigrati negli Stati Uniti; per via di ciò, non si aspettava di essere chiamato per la leva in Italia. Giunto in caserma, ha necessità di un interprete e lo troverà in Rocco Melloni… al quale si accompagnerà spesso durante la libera uscita. S'innamora di Olimpia, l'acrobatica sorella del fante Mirko De Zan.CardarelliSesto Cardarelli (Luca Amorosino), romano, fa il meccanico, ma s'improvvisa anche lavavetri. Proviene da una famiglia povera e numerosa, è balbuziente e per questo assai timido, in particolare con le ragazze: ma grazie all'aiuto degli amici, supererà questo scoglio. È un vero e proprio talento: in grado di aggiustare qualunque cosa, dai carri armati agli impianti stereo. Curiosamente, dopo ogni riparazione...gli avanza sempre un pezzo, ma nonostante ciò tutte le apparecchiature funzionano alla perfezione.MelloniRocco Melloni (Rocco Papaleo), lucano, è un contadino… il classico ragazzo meridionale un po' ingenuo. S'innamora della cameriera del bar in cui i militari si ritrovano spesso durante la libera uscita. La ragazza, Concettina, ha origini calabresi ed un comportamento molto deciso e geloso. Col suo essere ingenuo ed a volte un po' rustico, finisce inevitabilmente col fare una grande confusione (con risvolti comici), dalla quale tenta di uscire con assoluta "nonchalance". Viene assegnato come interprete al fante Reginald Di Tosto e per questo è nominato caporale e successivamente destinato a lavoro d'ufficio.De ZanMirko De Zan (Francesco Apolloni), romagnolo, è un ragazzo appartenente ad una famiglia di circensi, per i quali è l'unica fonte di sostentamento. Mancando lui infatti, gli spettacoli del loro piccolo circo non possono aver luogo... e per tale motivo inizialmente non risponde alla chiamata alle armi, venendo perciò prelevato dai Carabinieri e consegnato come renitente alla leva. Per poter sopravvivere, i suoi lo raggiungono con tanto di carrozzone al seguito... ed egli al posto di godere della libera uscita, terminato il servizio in caserma, si reca presso il circo di famiglia per poter dar vita allo spettacolo. Ha eccellenti doti acrobatiche e grazie ad esse parteciperà ai campionati militari di atletica leggera, assieme a Reginald Di Tosto. Il suo attaccamento ai familiari è tale, da fargli anche sottrarre cibo e generi di prima necessità tanto presso la mensa, quanto presso il magazzino di approvvigionamento della caserma, al fine di assicurare ai suoi le vettovaglie. In questo, è spesso aiutato da Tanga, uno scimpanzé suo fidato amico e compagno di lavoro.DajkiriMahamet Dajkiri (Thami Dee), ragazzo di colore di origine eritrea, è una delle nuove reclute che subentrano nella seconda serie del telefilm. Pur essendo straniero, svolge il servizio militare a Castelvecchio per poter ottenere la cittadinanza italiana. Viene preso di mira da alcuni commilitoni razzisti, che inizialmente gli impediscono perfino di dormire in camerata...costringendolo a trascorrere la notte nel corridoio. Sarà integrato poco dopo nel gruppo di amici,che lo accoglieranno nella loro stanza a spese della recluta Lorenzo Colombo. Giovane prestante, si dimostra un eccellente atleta.ColomboLorenzo Colombo (Alessandro Paradisi), "affettuosamente" chiamato dagli altri "Cogliombo", milanese, è anch'egli una recluta che entra a far parte del cast nella seconda serie. È il classico figlio di papà consapevole dei propri mezzi economici: appena arrivato, tenta subito d'ingraziarsi il Capitano Cavicchi parlandogli di alcune loro comuni conoscenze, ma senza ottenere risultato. Destinato alla stanza di Scibetta e company, gli viene chiesto di cambiare il proprio posto letto...al fine di consentire al soldato di colore Mahamet Dajkiri di non subire più le vessazioni della camerata attigua. Inizialmente egli si rifiuta e per questo viene bersagliato da continui scherzi, in modo particolare dal Montini, che lo sbeffeggia spesso a causa del suo atteggiamento da rampollo ricco e viziato. In un secondo momento, Colombo cede finalmente il posto a Mahamet e riuscirà anche a togliere dai guai il gruppo, grazie ad un suo intervento "finanziario".Don CastelliIl suo nome di battesimo è Felice (Maurizio Mattioli) ed è il cappellano militare: non manca mai di specificarlo, specie quando lo chiamano "reverendo". La sua qualifica è equiparata al grado di Maggiore (viene specificato in due episodi). È di origine ciociara, tenta (inutilmente) di "convertire" le reclute, e prega sempre invano di trovare la cappella piena per la funzione religiosa. Va molto d'accordo col capitano Cavicchi col quale spesso s'intrattiene a giocare a carte, presso il Circolo Ufficiali. È un uomo energico,ma allo stesso tempo di gran cuore: non manca mai di aiutare i soldati meno abbienti, sostenendoli con le offerte della Messa o con i soldi vinti a carte.Sergente ScheroneIl Sergente Maggiore Roberto Scherone (Adriano Pappalardo) è senza dubbio il personaggio più celebre della serie. È un veneto purosangue, sanguigno quanto collerico nei momenti giusti, sa farsi temere ma anche rispettare dalle sue reclute, che vedono in lui un punto di riferimento fisso. Onnipresente e pronto a menare le mani, ma anche capace di atti di tenerezza, è fidanzato con la ferroviera Luisa, la quale lo chiama col vezzeggiativo "Bibi" e per questo è preso in giro dalle reclute. Ad un certo punto si scopre che il suo nome completo è "Roberto Maria", giacché i suoi genitori s'aspettavano di avere una femmina, costringendo quindi il nostro da piccolo a giocare con le bambole. Massiccio e letteralmente instancabile durante il servizio e l'addestramento, sempre efficiente e pronto a scattare sull'attenti agli ordini dei superiori, è tanto autoritario in caserma quanto goffo ed impacciato sotto l'egida dei propri familiari. Celeberrimo è il suo metodo per far marciare i soldati,inneggiando alla gloria del battaglione Tigre (di cui è orgoglioso all'ennesima potenza) ed intonando la canzone "Helela" (un reprise della quale costituirà la sigla della seconda serie).Tenente Dell'AnnoIl Tenente di complemento Ulderico Dell'Anno (Pierluigi Cuomo), napoletano all'apparenza preciso e ligio al dovere, è in realtà un gran dritto: fa presto amicizia con le reclute ed è sempre pronto a partecipare alle loro "zingarate". In piu'di un'occasione, davanti al colonnello o al capitano,copre le spalle ai ragazzi giustificandoli. Come loro, è anch'egli un impenitente donnaiolo e spesso è di grande utilità al gruppo: grazie al suo grado di ufficiale infatti riesce a far ottenere brevi licenze, permessini e vantaggi agli amici, oltre all'ingresso in locali e locations presso cui normalmente i militari di truppa non potrebbero avere accesso.Capitano CavicchiIl Capitano Pier Aldo Cavicchi (Aldo Ralli) è un po' il "grande padre" delle reclute. Serio ed autoritario, non manca comunque di adeguarsi al clima goliardico della caserma, mostrando al contempo professionalità mista a grande autoironia. Friulano d'origine, è da tutti ritenuto un tombeur des femmes, ma in realtà è un timido che non ha molta fortuna negli incontri amorosi. Durante la serie, complice uno scherzo delle sue reclute, viene dapprima deriso per essersi iscritto ad un'agenzia matrimoniale. Infuriato per l'accaduto, sottopone i soldati ad addestramenti durissimi, finché essi non capiscono che per ammorbidirne l'atteggiamento, devono trovare una compagna al loro superiore. Il gioco delle parti gli farà incontrare (al)Bina, proprietaria di un bar, con la quale poi convolerà a giuste nozze.Colonnello CalcaterraIl Colonnello Enrico Calcaterra (Elio Zamuto) è il comandante della caserma. Anch'egli è un uomo tutto d'un pezzo, ma tuttavia di grande umanità. Tiene parecchio ai suoi soldati e pur mostrandosi a volte inflessibile nelle decisioni (specie in occasione della consegna di De Zan), non manca di elogiare la truppa in diverse occasioni difendendone l'onore e la rettitudine, specie quando alcuni spocchiosi esponenti della cittadina ne mortificano la condotta vietando alle ragazze di uscire prima dell'orario di rientro dei militari, proibendone l'accesso ai locali oppure negando loro la possibilità di fare acquisti nei negozi. A tale scopo, collabora col Sindaco e con altri esercenti al fine di promuovere l'integrazione dei soldati nella locale comunità. Nella seconda serie viene sostituito da un nuovo comandante, il colonnello Remondino (Salvatore Martino).ConcettinaConcettina (Antonella Laganà), d'origine calabrese, è l'energica fidanzata del caporale Rocco Melloni. Lavora presso il bar/pizzeria/sala biliardo di Castelvecchio d'Adige ed è qui che incontra il caporale Melloni, il quale le fa la corte e successivamente se ne innamora, inizialmente non ricambiato. La ragazza infatti ha un'infatuazione per un cantante girovago, tale Macho Carrera (magistralmente interpretato da Massimo Giuliani). Il caso vuole però che l'artista in realtà sia omosessuale e Concettina, dopo esserlo andata a trovare speranzosa, è costretta a tornare sulle proprie scelte. Dirà quindi di sì a Rocco e tra i due nascerà un rapporto d'amore condito con tanta gelosia (che spesso sfocerà in comiche scene stile "donna dall'onore tradito", specialmente durante l'episodio "Una Festa Americana").LuisaLuisa Polin (Licinia Lentini), anch'essa veneta, è la procace fidanzata del sergente Scherone. Lavora come macchinista delle ferrovie a Castelvecchio d'Adige ed ha una smodata passione per il ballo. Per questo motivo è spesso in contrasto col suo uomo, gelosissimo di lei e che tenta inutilmente di dissuaderla dai suoi propositi. Ma quasi sempre ha la peggio, poiché la donna gli ricorda che il mondo non è la caserma e quindi il sergente non ha alcun diritto di darle ordini e di trattarla come se lei fosse uno dei soldati che il sottufficiale è abituato a comandare quotidianamente.MondiMaurizio Mondi (Alberto Di Stasio) è il proprietario della discoteca di Castelvecchio D'Adige nonché di un paio di bische clandestine della zona. Odia a morte i militari (la cosiddetta "bassa forza", ossia i soldati semplici) e fa di tutto per rendere loro la vita impossibile, mettendoli in cattiva luce durante le sedute del consiglio comunale (di cui egli fa parte in qualità di rappresentante degli esercenti assieme al salumiere Rivelli, suo degno compare). Impedisce in più occasioni l'ingresso al proprio locale ai soldati di truppa, mutando però immediatamente atteggiamento nei confronti degli ufficiali, come il tenente Dell'Anno. Ha un odio particolare per il Montini, "colpevole" tra l'altro di aver tentato l'approccio con sua moglie Eleonora (da lui trascurata), durante la cosiddetta "Operazione Simpatia" (tratta dall'omonimo episodio della serie). Da ella poi, il Mondi riceverà una dolorosa vendetta durante la notte di Natale.RivelliIl Rivelli (Mario Donatone) è il padrone dell'omonima salumeria/alimentari di Castelvecchio. Assieme al Mondi, fa parte del piccolo gruppo di rappresentanza dei commercianti, in seno al civico consesso. Non vede di buon occhio i militari e giunge perfino al punto di vietare loro gli acquisti nel proprio negozio, coadiuvato dalla moglie (anch'essa oltremodo odiosa). Non accetta di fornire ospitalità durante l' "Operazione Simpatia", infischiandosene completamente degli inviti rivoltigli dal Sindaco: cederà, ma solo apparentemente, soltanto nel periodo pre-natalizio... quando, non potendo fare a meno di concedere qualche dono alla caserma, proverà ad appioppare merce avariata, scaduta e scarti di magazzino ai soldati incaricati della raccolta. Allo sdegnoso rifiuto di questi ultimi, il Rivelli ha perfino la sfrontatezza di mostrarsi offeso, mandandoli via in malo modo. Pagherà tuttavia a caro prezzo questo affronto: complice infatti il tenente Dell'Anno, per l'occasione camuffatosi da ispettore della Finanza in incognito, si troverà nell'impellente urgenza di liberarsi di alcuni beni di consumo acquistati sottobanco... al fine di evitare pesanti sanzioni pecuniarie. Scibetta e compagni, rimasti in disparte ad attendere il momento propizio, fanno quindi nuovamente ingresso nel market... venendo stavolta non solo trattati ossequiosamente dall'arcigno negoziante (che regalerà loro interi prosciutti di gran pregio, pur di liberarsene), ma ottenendo anche di prelevare parecchia roba extra dagli scaffali.Serie televisive commedia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Virgil_Exner
Virgil Exner.BiografiaGiovinezza, studi e primi impieghiLa vita di Virgil Exner () fu movimentata fin dagli inizi: in tenera età venne infatti adottato da George ed Iva Exner, una coppia residente nella zona sud-ovest dello stato del Michigan. Fin da bambino, Virgil mostrò una grande passione per il disegno, ed in particolare per le automobili. Per questo frequentò la University of Notre Dame a South Bend, nello stato dell'Indiana. Ma nel 1928, dopo soli due anni fu costretto ad abbandonare perché non più in grado di sostenere le spese per gli studi.Trovò un impiego come aiutante in una ditta di creazioni pubblicitarie: la sua passione per il disegno delle automobili venne impiegato per la realizzazione di pubblicità per la Studebaker, nota Casa automobilistica statunitense, anch'essa con sede a South Bend. qui conobbe Mildred Marie Eshleman, che sposò nel 1931 e dalla quale ebbe due figli: Virgil Jr., nato il 17 aprile 1933, che in seguito avrebbe seguito le orme del padre, e Brian, nato nel 1940, il quale morì giovanissimo in seguito alle conseguenze di una caduta dalla finestra di casa.Dalla General Motors alla StudebakerLa Studebaker Champion fu uno dei modelli che Exner contribuì a realizzare durante il suo periodo con Raymond LoewyIl talento di Exner non tardò a farsi notare dai superiori: uno dei suoi capi, che era in stretti rapporti con l'allora capo del design della General Motors, Harley Earl, consigliò ad Exner di inviare al reparto design della Casa alcuni dei suoi disegni. Fu così che nel 1934 Exner cominciò a lavorare presso l'ufficio "Art & Colour" del reparto design della General Motors, sotto gli occhi attenti di Harley Earl, il quale in quegli anni scoprì anche altri talenti, tra cui Bill Mitchell, giunto alla General Motors un anno dopo Virgil Exner. Quest'ultimo si applicò con dedizione al suo nuovo impiego, tanto che nel 1936, due anni dopo la sua assunzione, fu nominato capo della sezione di design della Pontiac.Passarono altri due anni: nel 1938 Virgil Exner venne scelto per lavorare presso lo studio di design di Raymond Loewy, sito a New York. Questo studio ricevette ben presto l'incarico di disegnare le nuove autovetture Studebaker. Virgil Exner ricevette a sua volta l'incarico di occuparsi di tale lavoro e venne trasferito a South Bend, con gran contentezza dello stesso Exner, poiché tornò a trovarsi vicino a casa. Contemporaneamente, però, Exner mal tollerava il fare troppo oppressivo di Loewy, che lo comandava a distanza e non gli dava grosse soddisfazioni con i suoi lavori. Ben presto i rapporti tra Exner e Loewy si fecero tesi: l'ingegnere capo della Studebaker, Roy Cole, gli consigliò di provare a fare un disegno da solo e di mostrarlo ai vertici della Casa di South Bend. Exner accettò e quando la Studebaker accettò il disegno di Exner al posto di quello di Loewy, quest'ultimo prese la palla al balzo per licenziare Exner.In questo modo, nel 1944, Exner passò direttamente dalla Loewy alla Studebaker, in un ambiente di lavoro in cui Exner poteva contare in realtà solamente sull'amicizia con Roy Cole. Poche altre persone lo stimavano realmente all'interno della Casa di South Bend. La riprova si ebbe quando nel 1947 la Studebaker lanciò sul mercato la Starlight, quella vettura disegnata da Exner e che gli costò il licenziamento dalla Loewy: le linee di tale modello furono attribuite alla Loewy anziché ad Exner stesso, perché la Loewy aveva un impatto pubblicitario di gran lunga superiore. Ciò amareggiò profondamente Virgil Exner. Inoltre, ben presto Roy Cole sarebbe andato in pensione, fatto che avrebbe tolto ad Exner qualunque appoggio all'interno della Studebaker. Ancora una volta fu lo stesso Roy Cole a fare un regalo ad Exner, mettendo una buona parola per lui alla Chrysler, dove si stava fortemente cercando un responsabile del design giovane e che rinnovasse l'intera gamma della Casa di Detroit, oramai austera da troppi anni dopo il fiasco clamoroso del modello Airflow.Arrivo alla ChryslerUna Chrysler C300, uno dei capolavori di Exner e del suo programma "Forward Look"Fu così che Virgil Exner giunse alla Chrysler, dove avrebbe trovato finalmente un ambiente più adatto a lui, e dove poteva realmente godere di rispetto e fiducia. Qui, Exner svolse un'intensa attività fatta di innumerevoli prototipi, ma anche di molti modelli destinati lla produzione in serie.Tra i primi progetti di Exner presso la Chrysler, vi fu il modello "K-310" () ed il progetto della "Chrysler Crown Imperial Dual Cowl" (). Dati gli enormi costi di progettazione e realizzazione di tali prototipi, Exner pensò ad un modo per contenere le crescenti spese e lo trovò nella collaborazione della carrozzeria italiana Ghia, con la quale venne stipulato un accordo: Exner avrebbe disegnato le carrozzerie e Ghia le avrebbe costruite. Fu da qui che partì un'intensa collaborazione tra la carrozzeria torinese ed il colosso americano, collaborazione dalla quale sarebbero nati numerose dream cars indicate in futuro come pietre miliari nella storia del design automobilistico. Tra queste vanno senza dubbio citati i prototipi e, quest'ultimo dotato di motore a turbina. Seguirono poi la, realizzata in tre varianti di carrozzeria (due roadster, una coupé ed una cabriolet), la e la spettacolare. Tanto lavoro valse ad Exner la promozione nel 1953 a direttore del design della Chrysler.A metà degli anni cinquanta ci fu molta apprensione per un attacco cardiaco che colpì Exner, ma che non riuscì ad avere la meglio sull'affermato designer. Nell'autunno del 1954 partì un programma di avanguardia stilistica fortemente voluto dallo stesso Exner e che mirava al decisivo rinnovamento della produzione in serie. Tale programma, denominato "Forward Look", avrebbe cominciato ad essere applicato sull'intera produzione Chrysler del 1955. Da tale programma nacquero capolavori come la Chrysler C300.Il programma "Forward Look" continuò ad essere applicato con sempre maggiore incisività anche negli anni seguenti, dando vita a vetture caratterizzate da profili bassi, dinamici e resi ancor più particolari dalle pinne posteriori, spesso assai pronunciate e di gran moda all'epoca. Nessuno come Exner, però, aveva cercato di interpretare le pinne posteriori anche in chiave tecnica, e più precisamente come ottimo fattore aerodinamico. Exner credeva in ciò e già nel 1956 diffuse le pinne su ogni modello Chrysler in listino.La popolarità acquisita da tali modelli, le vendite giunte alle stelle ed il fatto che i modelli Chrysler erano sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza, fecero sì che nel 1957 Exner venne promosso vicepresidente del settore design della Chrysler.Virgil Exner terminò la sua esperienza alla Chrysler nel 1961 a causa di divergenze con le alte sfere della Casa, per via di una decisione di queste ultime di ridurre la spettacolarità dei suoi modelli, decisione non condivisa da Exner e che causò di fatto un tracollo nelle vendite della Casa. Exner venne comunque visto come possibile capro espiatorio e fu licenziato: uno dei suoi ultimi modelli è stata la Plymouth Valiant, già appartenente alle nuove direttive della Chrysler e che di fatto incontrò uno scarso successo. Da quel momento, Exner si sarebbe riferito alle Chrysler post-1961 chiamandole "pulcini spelacchiati".Ultimi anniNel 1962, Virgil Exner aprì uno studio per conto suo, dove venne seguito dal figlio Virgil Jr. Ottenne di poter comunque avere rapporti con la Chrysler, anche se solo come consulente.Virgil Exner morì nel 1973 all'ospedale "William Beaumont" di Royal Oak, nel Michigan.Voci correlateBibliografiaDesigner automobilistici statunitensi|ExnerVirgil Exner
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http://it.wikipedia.org/wiki/Rignano_Garganico
Rignano Garganico.Rignano Garganico'" è un comune italiano di 2.196 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.Geografia fisicaEntrato a far parte nel 2004 del Parco Nazionale del Gargano, è in assoluto il più piccolo comune del Promontorio.Sorge sulla cima di una collina, dalle cui alture si gode una splendida veduta del Tavoliere delle Puglie: per questo il comune è soprannominato il "Balcone delle Puglie".Nelle giornate più terse il panorama spazia da Bari al Vulture, fino alle cime del Sub-Appennino Dauno con il fantastico sfondo della Maiella innevata, ed ovviamente tutto il Tavoliere con i suoi campi multicolore. Fa parte della Comunità Montana del Gargano.CollegamentiStoriaLe prime notizie documentate del paese risalgono al 1029, tuttavia è datata 1158 la sua annessione all'Abbazia di Montesacro, evento che di fatto sancisce l'esistenza di Rignano Garganico. La cittadina ha tuttavia origini ben più antiche, che risalgono fino alla preistoria, come testimoniano i reperti rinvenuti negli insediamenti archeologici che sorgono nei suoi dintorni (Grotta Paglicci, Grotta Spagnoli e i dolmen di Lamasecca e della Piana della Madonna di Cristo). Nella vicina Grotta Paglicci sono state ritrovate alcune pitture parietali che hanno consentito agli studiosi di risalire all'esatta collocazione storica dei reperti, e cioè al Paleolitico superiore. Numerosi i ritrovamenti, nella stessa grotta, risalenti al Paleolitico Medio ed Inferiore. Nelle vicinanze di Paglicci è stato anche rinvenuto un dolmen, un esemplare di struttura megalitica, la prima, di tale genere, che sia mai apparsa in Capitanata.PersonalitàTra i personaggi noti del paese si ricordano:Tra i nativi o oriundi (figli di rignanesi) e che attualmente vivono fuori Rignano:EconomiaIl contributo maggiore all'economia locale è ancora fornito dall'agricoltura, nella pianura del Tavoliere. Ultimamente si stanno diffondendo iniziative dedite ad un miglior utilizzo del potenziale turistico della cittadina, il cui centro storico, pur se piccolo, è davvero bello. Inoltre si sta cercando di valorizzare le visite per la Grotta Paglicci grazie dall'interessamento del Parco Nazionale del Gargano.Attualmente è allo studio, da parte di un gruppo non avente alcun riferimento ai Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo, un progetto per realizzare una statua gigante di Padre Pio (una delle più alte al mondo) nella suggestiva località "la Croce", ove sarebbe ben visibile dal Tavoliere, con annessi alberghi e ristoranti: tentativo che difficilmente sarà raggiunto, visti i notevoli costi e data anche la relativa vicinanza con il reale corpo di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo (soli 12 km). La Croce, oltre a fornire un panorama unico, che nelle giornate più chiare è delimitato a Sud dalla Terra di Bari ed a Nord dalle cime della Maiella coprendo una distanza di ca. 300 km, ospita una ormai vecchia pista di lancio per deltaplani che si avvale di correnti ascensionali ideali per questo sport, favorite dalla forte pendenza e più generalmente dalla conformazione geologica. Gli sportivi di questa disciplina si sono offerti nel passato di avviare una scuola per insegnare questa specialità ma non vi sono mai riusciti.ClimaIl clima, a causa dell'altura (590m) e della posizione interna, risente meno dell'influsso marino rispetto ad altri paesi del Gargano. Esso è di tipo mediterraneo-continentalizzato con inverni a volte rigidi, in cui non mancano le nevicate, ed estati asciutte e più fresche rispetto al sottostante Tavoliere. Le precipitazioni sono tra le più basse del promontorio - poiché il paese rientra nella fascia più arida, quella pedegarganica di sud-ovest - e si aggirano attorno ai 600mm annui. Una caratteristica del clima locale è il vento, che soffia per parecchi giorni all'anno: se d'inverno accentua la sensazione di freddo, d'estate è sicuramente gradevole ed attenua la calura soffocante tipica pugliese: si spera che anche a Rignano Garganico si comincino a sfruttare i venti per la produzione di energia eolica, come sui dirimpettai Monti della Daunia.Luoghi d'interesse storico e naturalisticoFeste, sagre ed altre date di interesseEvoluzione demograficaCulturaMuseiAmministrazioneNoteVoci correlateComuni della provincia di FoggiaRignano Garganico
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http://it.wikipedia.org/wiki/Moon_%28film%29
Moon (film)."'Moon"' è un film di fantascienza del 2009, diretto da Duncan Jones ed interpretato da Sam Rockwell.Il film è stato presentato in anteprima assoluta al Sundance Film Festival nel gennaio 2009. La Sony Pictures Classics ha distribuito il film negli Stati Uniti e in Canada a partire dal 12 giugno 2009. In Italia è stato presentato in anteprima al festival Scienceplusfiction il 29 novembre 2009 e stato distribuito nelle sale cinematografiche dal 4 dicembre 2009.Nella versione originale la voce del robot GERTY è di Kevin Spacey.TramaSam Bell da tre anni lavora presso la base lunare Sarang, adibita all'estrazione dell'Elio-3, che potrebbe salvare la Terra da una grossa crisi energetica. In questi tre anni Sam ha vissuto nella base con l'unica compagnia di un robot di nome GERTY, isolato dalle comunicazioni in diretta con la Terra a causa di un guasto, sognando di riabbracciare al più presto la moglie e la figlioletta. A due settimane dalla fine del suo contratto inizia ad avere allucinazioni e a soffrire di forti mal di testa, la perdita di lucidità lo porta a compiere un fatale errore che causa un incidente nel quale rimane ferito. Apparentemente si sveglia nell'infermeria della base, con una lieve amnesia. Questo "Sam" si accorge però in poco tempo che vi è qualcosa di strano, si accorge che GERTY sta comunicando in diretta con la sede della compagnia di estrazione e gli impedisce di uscire dalla base. Tramite un trucco (finge un danno allo scudo della stazione) riesce ad uscire e si dirige verso l'estrattore con cui ha avuto un incidente: qui trova un altro se stesso (quello con cui si era aperto il film) ferito. Il primo Sam, risvegliato, inizia un viaggio verso la consapevolezza che la vita vissuta fino ad ora non gli appartiene, cercando di capire se la persona identica a lui sia reale o frutto della sua immaginazione.I due Sam, in balia del loro stato mentale poco lucido (il primo per l'età avanzata del clone, che è in grado di durare solo tre anni) e della situazione ambigua, scoprono con l'avanzare del film che entrambi sono dei cloni e che la società ne ha già pronti tanti altri (loro erano il 5° e il 6°). I ricordi della loro vita precedente, come quelli della moglie e della figlia non appartengono a loro, ma sono ricordi innestati nella loro mente appartenenti al Sam Bell originale.Scopriranno anche che le comunicazioni in diretta sono impedite grazie a delle antenne che emettono un forte disturbo. Nel frattempo le condizioni di salute del primo Sam continuano a peggiorare, e si scopre che i cloni precedenti venivano inceneriti al termine dei tre anni del contratto. La compagnia, ignara che entrambi i Sam convivono, manda sulla Luna una spedizione di soccorsi, in realtà incaricata di riparare l'estrattore e a far sparire quello che loro pensano essere il corpo del Sam morto nell'incidente.I due Sam elaborano un piano: risvegliano un terzo clone (che non viene avvertito della situazione) e riavviano il computer del robot (per cancellare dalla sua memoria le registrazioni dei giorni precedenti); inizialmente il piano prevede l'uccisione del terzo clone e di farlo trovare al posto del corpo incidentato, mentre il Sam iniziale tornerebbe sulla terra grazie alla navetta necessaria al trasporto dell'Elio-3. Le condizioni di questo Sam, con ormai ben poco da vivere, non lo permettono, per cui il suo corpo viene riportato nel mezzo incidentato e a fuggire con la navetta è il secondo Sam, mentre la squadra di soccorso sta entrando nella base il terzo clone si sta svegliando.Il film termina con l'audio di notiziari in varie lingue, grazie al quale si comprende che l'operato della compagnia è stato reso noto dal secondo Sam giunto sulla Terra.Produzione"Moon" è il primo lungometraggio diretto dal regista pubblicitario Duncan Jones, di cui è autore del soggetto e co-sceneggiatore assieme a Nathan Parker. Il film è stato scritto specificatamente pensando all'attore Sam Rockwell. Il film rende omaggio ai film di fantascienza amati da Jones in gioventù, come "2002, la seconda odissea" (1972), "Alien" (1979) e "Atmosfera zero" (1981), con l'intento di ricreare le atmosfere dei film fantascientifici degli anni settanta e ottanta.Per ricreare le atmosfere lunari, Jones si è ispirato alle immagini della missione spaziale giapponese SELENE e al libro fotografico "Full Moon" di Michael Light, riproducendo immagini dai colori ovattati simili al bianco e nero.Il film è stato realizzato con un budget limitato (5 milioni di dollari), cercando di ridurre al minimo i costi di produzione, riducendo al minimo il cast, sostanzialmente composto da un solo attore, ed effettuando le riprese principalmente in studio. Le riprese hanno avuto luogo negli Shepperton Studios, nel Regno Unito, per la durata di 33 giorni tra febbraio e marzo del 2008.Jones ha preferito utilizzare modellini piuttosto che affidarsi all'animazione digitale e si è affiancato specialisti che avevano già lavorato per "2002, la seconda odissea", inoltre sono stati assunti una serie di designer, già nel team di "Alien", per la progettazione del Rover lunare usato nel film. Infine gli effetti visivi sono stati curati dalla londinese Cinesite, specializzata nella creazione di effetti speciali per film indipendenti.NoteCollegamenti esterniFilm di fantascienzaFilm thrillerMoon (film)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Eochaid_di_Scozia
Eochaid di Scozia.Era figlio di re Run dello Strathclyde e, forse, di una figlia di re Cináed mac Ailpín di Scozia. Si pensa comunemente che egli abbia coregnato con Giric.La figura di EochaidLa prova che Eochaid abbia governato come sovrano dei pitti viene dalla "Cronaca dei re di Alba":La morte di Aed Finliath, figlio di Niall Caille, viene solitamente datata al 20 novembre dell'879, mentre l'eclissi di sole al 16 giugno dell'885.Alcune altre versioni della "Cronaca dei re di Alba" non includono Eochaid. I "Duan Albanach", ad esempio, omettono sia Eochaid sia Giric, saltando da rom "Aodh dei bianchi fiori" (Áed mac Cináeda) a "Domhnal, figlio di Cusaintin il Giusto" (Domnall mac Causantín). I "Duan Albanach" omettono anche re precedenti come Selbach mac Ferchair. E c'è chi ha pensato a casi di damnatio memoriae, che non è però possibile provare. L'"Orygynale Cronykl of Scotland" di Andrew of Wyntoun (ca. 1420) e la "Rerum Scoticarum Historia" di George Buchanan (1579) conoscono Giric, ma non Eochaid.Tra gli storicia e gli studiosi moderni resta ancora oggi molto accesa la discussione tra chi crede che Eochaid sia stato davvero un re scozzese o pitto e chi invece rifiuta tale ipotesi e nega persino che questo personaggio abbia davvero regnato.Un nome molto diffusoCol nome di Eochaid'" o "'Eochaidh'" (nome irlandese e gaelico-scozzese medievale molto popolare, che derivava dall'antico irlandese "ech", cioè "cavallo") furono chiamati anche molti altri re storicamente esistiti o leggendari, tra cui:Si conoscono due leggendari sovrani supremi d'Irlanda chiamati Roitheachtaigh, nome che sembrerebbe significare "ruote di Eochaid".BibliografiaCollegamenti esterniRe di ScoziaSovrani del regno di StrathclydeEochaid, son of Rhun
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http://galatina.blogolandia.it/2009/01/21/a-galatina-tra-sacro-e-profano/
Da segnalare due eventi importanti per la vita della nostra cittadina . Proseguono i festeggiamenti e le manifestazioni inaugurali dopo il restauro dell’organo più antico di Puglia datato 1558, dopo la benedizione e la messa di domenica 21 dicembre 2008 nel 450° anno della sua costruzione . Domani 22 gennaio 2009 con la presenza di Fra Massimo Tunno parroco di S.Caterina d’Alessandria, il vescovo di Otranto Mons. Donato Negro e la presenza di Maria Giovanna Di Capua della sopraintendenza per i beni storici ci sarà un concerto con protagonista l’organo restaurato. Il concerto inizierà alle ore 19.15 suonerà Francesco Di Lernia opere di Hans Buchner; Andrea Gabrieli; Antonio Valente; Bernardo Pasquini; Scarlatti; Johann Pachelbel. Francesco Di Lernia foggiano ha studiato organo,cembalo e musica d’insieme in Italia e Germania conseguendo il massimo dei voti nel diploma di organo, Cum Laude, nella scuola di Lubecca . Altri appuntamenti saranno il 7 -14 e 21 febbraio, ma di questi appuntamenti ne riparliamo nei prossimi articoli. L’organo della basilica, conservando il somiere a tiro del 1558, gran parte delle canne originali, una coppia di tasti spezzati e le canne di facciata sbalzate alternativamente a tortiglioni, punta di diamante e a cupolette lo rendono eccezionale ed unico come caratteristiche nell’Italia meridionale. Invece il giorno dopo 23 gennaio alle ore 19 un incontro dibattito presso la sala Celestino Contaldo del palazzo della Cultura titolo ad effetto ” Dalla Sanità ai rifiuti il fallimento del CentroSinistra le proposte del CentroDestra ” interverranno Raffaele Baldassare consigliere regionale PDL; Gino Caroppo consigliere regionale e capogruppo UDC; Saverio Congedo consigliere regionale PDL;Rocco Palese consigliere regionale FI e PDL; Mario Vadrucci consigliere regionale PDL. Due temi interessanti in città fra sacro e profano non mancate .
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http://guide.supereva.it/greco/interventi/2003/11/145831.shtml
Pubblicato il 25 novembre 2003 in: scuola e didattica
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http://it.wikipedia.org/wiki/Bilhorod-Dnistrovs%27kyj
Bilhorod-Dnistrovs'kyj.Bilhorod-Dnistrovs'kyj'" (o "Bialogrod"; in rumeno "Cetatea Albă", "Fortezza Bianca", in turco "Akkerman" o "Akierman", "Roccia Bianca"; in italiano antico anche Moncastro'" o "'Maurocastro'") è una città-fortezza dell'Ucraina sudoccidentale.Questa città ho una storia di quasi 3000 anni, e sorge a circa 50 km dal posto di confine tra Moldova e Ucraina di Tudora.Fondata sulla bocca dell'estuario del fiume Tiras (Nistro) da navigatori medio-orientali provenienti dalla città di Milet, nei secoli XIII-XIV durante l'epoca del Principato di Moldova fu eretta da Stefan cel Mare una maestosa fortezza che fu per l'appunto battezzata con il nome di "Cetatea Albă".NomiLa città di Bilhorod-Dnistrovs'kyj dalla sua fondazione ha più volte cambiato il suo nome. Gli antichi Greci la chiamarono Turas'", nome che davano anche al Nistro, oppure "'Ophiusa'". Con l'arrivo dei Romani la città mutò il suo nome in "'Album Castrum'" ("Castello Bianco"). Da questa denominazione, il nome di Bilhorod avrà sempre al suo interno la parola bianco, ovvero il colore delle sue scogliere, i Bizantini infatti la conobbero prima col nome di'" Asperon"' che, in lingua pecenega vuol dire bianco. I Greci chiamarono la città sia Leukopolis'", ovvero "città bianca", sia Asprokastron'", dal pecenego "Asperon", sia'" Maurokastron"', letteralmente "castello nero". Proprio con quest'ultimo nome la città venne conosciuta dagli italiani che la denominarono Maurocastro'" o "'Moncastro'".Con l'arrivo dei Russi nel 1503, Bilhorod cambiò ancora una volta il suo nome, questa volta fu scelto il turco "'Akkerman'" (bianco) che venne sostituito tra il il 1918 e il 1944 dal rumeno "'Cetatea Albă (rocca bianca). Dal 1944 al 1991 la città prese il nome di Belgorod-Dnestrovskiy'", che in russo significa "Città bianca sul Nistro", per poi mutare di nuovo nel nome attuale.Bilhorod Dnistrovs'kyj è conosciuta in altre lingue della regione balcanica e sarmatica sempre col nome di "città bianca" o "roccia bianca".Ha dato i natali al mezzosoprano Elena Cernei.NoteComuni dell'Oblast' di OdessaBilhorod-Dnistrovskyi
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http://www.calcioblog.it/post/13395/lippi-perde-la-calma-con-la-troupe-di-mediset
Marcello Lippi non sta passando una buona estate e, anche se c’era da immaginarsi un trattamento non certo tenero da parte dei tifosi, l’ex Ct non poteva immaginare di essere bersagliato d’insulti anche nella sua Toscana, nei luoghi che frequenta abitualmente, lui nativo e residente a Viareggio. Le aggressioni verbali a sui danni da parte dei “tifosi” si sono susseguite in tutti i luoghi visitati: l’Isola del Giglio e l’Isola d’Elba in particolare, che Lippi sta visitando a bordo della sua barca.Marcello Lippi: “Guardi, capita male, lei…se siete in imbarazzo, dopo lo siamo ancora di più… io vi avverto: dopo lo siamo ancora di più…la mano gliela do volentieri, capita male eh… spenga, spenga la telecamera. Ascolti, glielo dico una volta…Adesso io non ho più intenzione di parlare di calcio…Io non voglio proprio parlare con nessuno…se io venissi poi a vedere che avete ripreso la barca, e io che faccio qualche cosa, dico: “guarda che pezzi di … che erano quelli là, non sembravano pezzi di… invece sono…andate a farvi un bagno, credo che sia la cosa più giusta e più logica…io vi ho spiegato i motivi che sono venuto via di casa…per non parlare con gente come voi…guarda che pezzi di …”
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http://it.wikipedia.org/wiki/Stazione_di_Cusano
Stazione di Cusano.La stazione di Cusano è una stazione ferroviaria di superficie di tipo passante, della linea ferroviaria Venezia - Udine.StoriaLa stazione venne inaugurata nel 15 ottobre 1855 quando venne aperto il tratto ferroviario che collegava la stazione di Pordenone alla stazione di Casarsa provenendo da Venezia.CaratteristicheLa stazione non è presidiata e ha due binari: vi transitano alcuni treni regionali che circolano sulla linea Venezia - Udine; si accede al binario 2 tramite un sottopassaggio. È presente una piccola sala d'aspetto al binario 1, mentre al binario 2 vi è una pensilina. La stazione è equipaggiata con due obliteratrici e due monitor che indicano orari e ritardi dei treni. Il servizio di biglietteria automatica ed i bagni sono presenti, ma da tempo non sono più in funzione. È possibile acquistare i biglietti in un esercizio commerciale situato a lato dell'entrata del sottopassaggio.ServiziLa stazione dispone dei seguenti servizi:Voci correlateStazioni ferroviarie della provincia di Pordenone|Cusano
1,990,512
http://it.wikipedia.org/wiki/Verner_Panton
Verner Panton.Verner Panton è stato uno dei più grandi designer del nostro secolo e le sue realizzazioni sono tuttora una fonte di ispirazione per molti.Nacque a Copenhagen nel 1926 e crebbe con l'idea di diventare un pittore, dopodiché i suoi interessi si orientarono verso l'architettura ed egli partì con il suo furgoncino Vw. Viaggiò attraverso l'Europa per farsi un'idea del design internazionale di allora e conoscere gli esponenti del settore.Tornato in Svezia si distinse subito per la sua eccentricità nel progettare gli oggetti e nel reinventare totalmente il design di allora.Alla fine degli anni ’60 debuttò con la “Panton Chair” la prima sedia realizzata interamente con un unico foglio di plastica (che riprendeva il concetto della Sedia S realizzata in compensato nel 1955) e che invece di suggerire la sua funzione, tendeva a nasconderla.Da questo evento, Panton cominciò a realizzare le sue opere innovative, ma in quegli anni il design di quel tipo non era ben accetto da tutti e molti definirono queste opere vere e proprie pazzie. Verner non si fece intimidire da queste critiche negative, anzi, si impegnava ogni volta di più per dimostrare al mondo che si poteva uscire dai ranghi dei rigidi stili di allora senza perdere la funzionalità degli oggetti. In quel periodo la sua mente era dedicata ad una ricerca continua, una sperimentazione rivolta non solo agli oggetti, ma all'ambiente intero. Tutto doveva essere in armonia: la forma degli oggetti rispetto allo spazio, ai materiali, al colore, alla luce. Tutto si andava a fondere in ambienti sempre nuovi poiché lui stesso affermava che se un determinato oggetto è dettato dalla creatività, questo non può “non funzionare” perché avrà per forza un fine pratico.Questa riflessione ci fa capire che Panton non risolveva un problema funzionale creando un oggetto con una determinata forma, ma sfidava le potenzialità di quest'ultima per mettere alla prova la sua inventiva.Per questo motivo partecipò a molte fiere tra il ’68 ed il ’70 quali “Visiona 0” e “visiona 2”, dove presentò il progetto “fantasy landscape” ed istallazioni psichedeliche di paesaggi spaziali.Panton concesse i diritti di produzione a molte importanti aziende del settore quali Herman Miller ed Ikea.Verner Panton
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http://www.polisblog.it/post/1309/approvata-la-finanziaria-vi-spieghiamo-la-manovra-in-10-punti
Entrate. Approvata la Robin Hood Tax, che colpisce le scorte stoccate dalle compagnie petrolifere, ovvero in parole povere i vantaggi ottenuti grazie alla fluttuazione dei prezzi del greggio. Previsto un incasso di 800-900 milioni. Sarà imposto un tetto agli stipendi dei manager pubblici, con un taglio del 25%, cui aggiungere la riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione di società non quotate e controllate dallo Stato (obbligatoriamente tra 5 e 7). La sanità delle Regioni subirà inoltre un taglio di 250 milioni. E’ stato invece congelato per ora il previsto taglio di 9 province e l’abolizione delle comunità montane.Lotta all’evasione. Aumentate del 10% le risorse destinate a combattere l’evasione fiscale. I comuni (come già previsto nella finanziaria 2005) dovranno contribuire attivamente a rintracciare gli evasori. Prevista anche una semplificazione del sistema di multe, con possibilità di riduzione delle stesse mediante l’accertamento con evasione per i contribuenti sottoposti a controlli (ma per differenze non superiori ai 25.000 euro).Mezzogiorno. Verrà istituita la Banca del Sud, una SpA con un capitale iniziale di 5 milioni (da restituire entro 5 anni). Viene invece eliminato l’obbligo di pagare in modo tracciabile (assegno o carta) per importi superiori ai 100 euro. Il limite ritorna ai vecchi 12.500 euro.
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http://www.autoblog.it/tag/bancarotta+general+motors
General Motors ha dichiarato che una volta superato il periodo di bancarotta pilotata sarà chiusa la joint Venture con Toyota denominata NUMMI (New United Motor Manufacturing Inc.), attiva da ormai 25 anni a Freemont, in California. In questo sito produttivo che dà lavoro a 5000 operai sono costruite Toyota Corolla e Tacuma Pick up, mentre sarà a breve interrotta la linea dedicata ad alcuni modelli della defunta Pontiac. L’impianto è capace di 400.000 veicoli l’anno e attualmente sta lavorando al 40% delle sue possibilità.
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http://www.benessereblog.it/tag/staminali
Denti che si autoriparano: sembra un’idea da fantascienza, eppure i ricercatori francesi Michel Goldberg e Anne Poliard sono riusciti a far autoriparare i denti cariati di un topolino introducendo nella cavità lasciata dalla carie un gel in cui è stata inserita una molecola, il peptide A-4.Un prodotto cosmetico, unguento o crema che sia, non può agire sulle cellule, ma può aiutare a mantenere inalterate le caratteristiche dell’habitat in cui le cellule staminali vivono, ed evitare che muoiano. Una crema può proteggere il microambiente della staminali e rivitalizzarlo, può riempire i tessuti flaccidi tra le rughe e far sì che la pelle appaia più levigata, ma non può fare miracoli, nè rivoluzioni. Siamo realisti.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Baiocco
Baiocco.Baiocco'" o "'Bajocco'" (plurale: "Baiocchi" o "Bajocchi") è il nome di una moneta emessa dal XV secolo fino al 1865. L'origine del termine è incerto.Inizialmente era il nome di una moneta da 12 denari, cioè di un soldo d'argento che imitava il grosso Bolognino.Il nome fu poi preso dalle monete di questo valore emesse nello Stato della Chiesa.Con l'aumento del valore dell'argento il Baiocco perse di peso. Divenuto troppo piccolo nelle dimensioni, fu nuovamente reso più grande con la diminuzione del titolo.Sisto V lo fece battere con il valore di 4 quattrini (o 1/10 di giulio) ma con un 20% di intrinseco in meno.Ne furono emesse grandi quantità che furono imitate dalla zecca di Urbino e falsificate a Gazoldo e a Castiglione delle Stiviere. Di conseguenza fu abolito nel 1592.Nel 1602 fu emessa nuovamente una moneta dal valore di 1/2 baiocco e nel 1725 fu emesso il baiocco di rame. Cento baiocchi valevano uno scudo romano.Nell'Ottocento era l'unità base dello Stato pontificio. Erano emesse monete da 1/2, 1, 2, 5, 10, 20 e 50 baiocchi. Furono battute fino al 1865, quando lo Stato della Chiesa, per ottenere l'adesione all'Unione Monetaria Latina, decise di introdurre il sistema decimale in uso in molti paesi europei, tra cui il Regno d'Italia.Il valore era ancora di un soldo, cioè cinque centesimi di lira.Nel Regno di Napoli furono chiamate con questo nome monete battute nel XVIII secolo.CuriositàÈ da segnalare che l'uso di questa monetazione rimase cara alla cultura popolare dell'epoca in alcuni casi perpetuandosi a tutt'oggi: infatti nella tradizione popolare romana e in quella di molte altre località che facevano parte dello Stato Pontificio venne coniata l'espressione essere "senza un baiocco" per indicare qualcuno o (spessissimo se stessi), senza soldi o non molto ricco.Altri progettiVoci correlateMonetazione italianaMonetazione medioevaleMonetazione modernaMonetazione pontificia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Jean-Fran%C3%A7ois_Champollion
Jean-François Champollion.Decifratore dei geroglifici con la traduzione della stele di Rosetta, è considerato il padre dell'Egittologia.Diceva di sé stesso: "Sono tutto dell'Egitto e l'Egitto è tutto per me".Nacque a Figeac, nel dipartimento di Lot in Francia, figlio del libraio Jaques Champollion (1744-1821) e di Jeanne-Françoise Gualieu (1744 - 1807) e ultimo di sette fratelli, nel pieno della rivoluzione francese(la repubblica venne proclamata a Figeac nel settembre del 1792).All'età di soli cinque anni riuscì ad associare la scrittura stampata alle parole apprese grazie ad una quanto mai duttile memoria, imparando così a leggere da solo. Allievo fuori del comune, studiò prima a Figeac e poi a Grenoble il latino, il greco e l'ebraico, ma anche l'arabo e l'aramaico, con l'aiuto del fratello maggiore, Jean Jacques Champollion (detto Champollion Figeac, 1778-1867), che gli procurava i testi.A 17 anni lesse la prefazione del suo "L'Egitto sotto i Faraoni" dinanzi all'Accademia di Grenoble, sostenendo che il copto derivi dall'antica lingua egiziana, con il risultato di essere eletto all'unanimità membro dell'Accademia stessa. Continua i suoi studi fino ad avere una completa conoscenza del copto, tale da comporre in questa lingua.Si trasferì poco tempo dopo a Parigi per frequentare dei corsi di lingue presso l'École spéciale des langues orientales ("Scuola speciale delle lingue orientali", fondata nel 1795, oggi Institut National des Langues et Civilisations Orientales). All'età di venti anni era perfettamente padrone di molte lingue, tra cui il latino, il greco, l'ebraico, il sanscrito, l'arabo, il siriaco, il caldeo, il persiano, il cinese ed altre, oltre alla sua lingua madre. Il 10 luglio del 1809 fu nominato professore di Storia a Grenoble e nel 1810 uscirono le sue prime pubblicazioni: riaffermava l'origine comune delle tre scritture conosciute, geroglifica, Scrittura ieratica e demotica, e trattava del carattere non solo simbolico ma anche fonetico dei geroglifici. Continuò inoltre lo studio della lingua copta, della quale compose le grammatiche dei due principali dialetti e un dizionario. In quest'epoca scrisse al fratello: "Mi dedico interamente al copto. Voglio sapere l'egiziano come il mio francese, poiché sono certo che su questa lingua sarà basato il mio grande lavoro sui papiri egiziani" ".Incontrò casualmente Napoleone Bonaparte (suo fratello Jacques ne era un sostenitore) mentre questi passava da Grenoble nella sua ascesa verso Parigi ed ebbe l'occasione di parlare con lui dei propri studi, affascinandolo.Nel 1818 sposò a Grenoble Rosine Blanc, che gli darà nel 1824 l'unica figlia, Zoraide.Il 27 agosto del 1821 presentò all'Académie des inscriptions et belles-lettres ("Accademia delle iscrizioni e belle lettere") di Parigi la tavola di corrispondenza tra i segni della scrittura ieratica e geroglifica e della scrittura demotica che derivano dai primi.Champollion sperimentò il sistema elaborato sui cartigli con i nomi degli antichi faraoni ricopiati dai monumenti di Abu Simbel, identificando i nomi di Ramses e Thutmose. Nel 1823 insieme all'amico Jean Joseph Dubois iniziò la pubblicazione del "Pantheon egiziano" in 15 volumi completati nel 1831).Nel 1824 uscì infine il "Resoconto del sistema geroglifico degli antichi Egizi" aprendo le porte all'egittologia scientifica. Nel libro riferiva dell'insieme delle sue ricerche sui nomi degli dei e dei re egiziani, esponendo l'organizzazione di insieme della scrittura in segni fonetici ed ideografici. I segni fonetici sono i 25 segni che indicano una consonante, il primo vero alfabeto della storia dell'umanità, a cui si aggiungono i segni per i gruppi di due o tre consonanti. I segni ideografici designano direttamente l'oggetto o sono determinativi per distinguere parole formate dalle stesse consonanti ma di diverso significato.Nel 1826 fu nominato direttore della sezione egiziana del Museo del Louvre e si occupò della classificazione degli oggetti riportati in Francia dalla spedizione di Napoleone in Egitto.Tra il 1828 e il 1830 coronò il suo sogno partecipando ad una missione scientifica franco-italiana in Egitto, insieme a Ippolito Rosellini, da cui riportò un'enorme massa di note, traduzioni, testi e materiali. Al ritorno venne eletto membro dell'Accademia delle Iscrizioni e delle Belle Lettere ("Académie des inscriptions et belles-lettres") e ottenne la cattedra di "Antichità egiziane" al Collegio di Francia ("Collège de France").Morì a Parigi il 4 marzo del 1832, a soli 41 anni, e fu seppellito nel cimitero del Père Lachaise. Il suo nome fu dato ad un liceo di Grenoble.In onore di Champollion è stato battezzato, in età moderna, il cratere Champollion, sulla superficie della Luna.OnorificenzeBibliografiaSu ChampollionAltri progettiDecifrazione di lingueJean-François ChampollionInstitut National des Langues et Civilisations OrientalesAcadémie des inscriptions et belles-lettres
949,667
http://it.wikipedia.org/wiki/Sant%27Umberto
Sant'Umberto.Sant'Umberto (VII secolo) abate di Maroilles, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.Umberto, figlio di Evrardo e Popita, fu affidato ad alcuni monaci con lo scopo di educarlo. In seguito compì probabilmente due pellegrinaggi a Roma, prima di fondare un monastero a Maroilles nell'Hainaut sulle rive dell'Helpe.Nel 675 Umberto cedette la sua villa di Mézières-sur-Oise alla chiesa di Maroilles.. Morì il 25 marzo 680 o 681 e venne seppellito nella cappella che aveva costruito. Nell'833 le spoglie dell'abate furono trasferite nella chiesa dell’abbazia. Verso il 1020 le sue reliquie vennero spostate dal luogo originario e furono traslate prima a Bruges e poi a Cambrai, prima di tornare nel 1733 nella chiesa di Mézières.Originariamente negli antichi martirologi francesi, olandesi e tedeschi il santo veniva ricordato il 25 marzo, mentre ora nel Proprio della diocesi di Cambrai la festa è fissata al 6 settembre, anniversario della traslazione.NoteBiografie di santi|UmbertoSanti francesi|UmbertoAbati francesiHumbert of Maroilles
295,307
http://it.wikipedia.org/wiki/Zach_Thomas
Zach Thomas.Al debutto come rookie nella stagione 1996 con i "Dolphins" ha giocato 16 partite tutte da titolare facendo 2 sack, 3 intercetti per 64 yard con un touchdown ed un ritorno su kick off per 17 yard "record personale".Nel 2° anno "stagione 1997" ha giocato 15 partite tutte da titolare facendo 0,5 sack ed un intercetto per 10 yard.Nel 3° anno "stagione 1998" ha giocato 16 partite tutte da titolare facendo 2 sack e 3 intercetti per 21 yard con 2 touchdown"record personale.Nel 4° anno "stagione 1999" ha giocato 16 partite tutte da titolare facendo un sack, un intecetto per nessuna yarda ed infine un ritorno su kick off per 15 yard.Nel 5° anno "stagione 2000" ha giocato 11 partite tutte da titolare facendo 1,5 sack ed un intercetto per nessuna yarda.Nel 6° anno "stagione 2001" ha giocato 15 partite tutte da titolare facendo 154 tackle di cui 94 da solo, 3 sack, 2 deviazioni difensive ed infine 2 intercetti per 51 yard con un touchdown.Nel 7° anno "stagione 2002" ha giocato 16 partite tutte da titolare facendo 156 tackle di cui 101 da solo, 0,5 sack, 2 deviazioni difensive ed infine un intercetto per 7 yard.Nell'8° anno "stagione 2003" ha giocato 15 partite tutte da titolare facendo 152 tackle di cui 84 da solo, un sack, 6 deviazioni difensive ed 3 intercetti per 21 yard.Nel 9° anno "stagione 2004" ha giocato 13 partite tutte da titolare facendo 145 tackle di cui 85 da solo, 2 sack e 4 deviazioni difensive.Nel 10° anno "stagione 2005" ha giocato 14 partite tutte da titolare facendo 158 tackle di cui 104 da solo, 2 sack, 2 deviazioni difensive ed un intercetto per nessuna yarda.Nell'11° anno "stagione 2006" ha giocato 16 partite tutte da titolare facendo 165 tackle"record personale" di cui 103 da solo, 3 sack, 9 deviazioni difensive"record personale" e un intercetto perdendo 4 yard.Nel 12° anno "stagione 2007" ha giocato 5 partite tutte da titolare facendo 52 tackle di cui 42 da solo, un sack e 2 deviazioni difensive.Nel 13° anno "stagione 2008" passa ai "Cowboys" dove gioca 16 partite di cui 14 da titolare facendo 94 tackle di cui 65 da solo, un sack e 3 deviazioni difensive.L'11 aprile 2009 dopo esser stato sul mercato dei free agent ha firmato un contratto di un anno per 2 milioni di dollari con i "Chiefs". Ma poi il 5 settembre è stato rilasciato.Zach Thomas
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http://it.wikipedia.org/wiki/You_Know_Me_%282_Pistols%29
You Know Me (2 Pistols).You Know Me (2 Pistols song)"'You Know Me"' (in italiano: "Tu mi conosci") è il secondo singolo del rapper statunitense 2 Pistols estratto dall'album di debutto "Death Before Dishonor". È stato prodotto dal team J.U.S.T.I.C.E. League e vi ha partecipato il cantante R&B Ray J.InformazioniJeremy Lemont Saunders e William Raymond Norwood, Jr. sono gli stessi autori del testo della canzone, che ha riscosso molto meno successo del singolo precedente "She Got It" (anch'esso prodotto dal team di beatmaker J.U.S.T.I.C.E. League), non essendo riuscita a classificarsi nemmeno tra le prime 80 posizioni della "Billboard Hot 100", quando invece "She Got It" aveva raggiunto la posizione n.24 all'interno di tale classifica.VideoclipIl videoclip della canzone ha fatto il suo ingresso nella classifica "106 & Park" dell'emittente televisiva via cavo "BET" il 17 giugno 2008 ed è stato diretto da Rage.2 Pistols e Ray J eseguono il brano principalmente davanti a una lussuosa automobile di colore blu scuro con i fari accessi, mentre nell'aria è in corso un continuo gioco di luci e ombre. In altre scene, eseguono il brano mentre viaggiano a bordo della stessa macchina e nella scena finale, 2 Pistols fa salire nella macchina con lui una ragazza che va a prendere a casa sua. Il team di produttori J.U.S.T.I.C.E. League fa un'apparizione nel video.ClassificaNoteVoci correlateCollegamenti esterniSingoli di Ray JYou Know Me (2 Pistols song)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Fasola
Francesco Fasola.BiografiaNato da una modesta famiglia di lavoratori dei campi, a causa della fragile situazione economica il padre fu costretto a lasciare la famiglia emigrando negli U.S.A. dove rimase per circa 10 anni. Venne avviato dapprima al seminario dell'isola di San Giulio, nel lago d'Orta, e poi in quello di San Carlo in Arona, dove incontrò, come padre spirituale, don Silvio Gallotti.Ricevette il diaconato a Novara, il 26 maggio 1921 dal vescovo diocesano mons. Gamba, e il 26 giugno successivo fu ordinato presbitero nella cappella privata dell'Episcopio di Novara.Giovane sacerdote, fu destinato a Galliate, dove iniziò a svolgere la sua attività nell'ambito giovanile.Nel 1927 si accentuò in lui la disponibilità ad un lavoro nell'ambito della diocesi, così entrò a far parte dell'associazione degli Oblati dei Santi Gaudenzio e Carlo, da poco costituita su iniziativa di don Gallotti, e vi emise "professione perpetua" nel 1929. Il suo primo impegno fu, per alcuni anni, quello di assistente diocesano di Azione Cattolica, e in tale periodo di intensa attività incontrò ragazzi che avrebbero avuto poi rilievo nella vita nazionale, tra i quali Oscar Luigi Scalfaro.Nel 1942 fu nominato rettore del santuario di Varallo. Fu richiamato a Novara, nel 1946, con l'ufficio di pro-vicario generale della diocesi stessa.Nel 1954, all'età di 54 anni fu scelto da papa Pio XII, su segnalazione del vescovo diocesano Gilla Grimigni quale candidato all'ufficio di vescovo coadiutore dell'anziano vescovo di Agrigento, Giovanni Battista Peruzzo. Così l'8 marzo 1954 fu eletto vescovo titolare di Vartana e vescovo coadiutore "Sedi datus" del vescovo di Agrigento, e il 2 maggio dello stesso anno venne consacrato vescovo a Novara. Esercitò il suo ministero pastorale nella diocesi di Agrigento per sette anni: compì due visite pastorali, promosse riunioni del clero e celebrazioni liturgiche in tutti i paesi della vasta diocesi, si adoperò per la ricostruzione di edifici sacri, per il seminario diocesano, per il museo diocesano.Il 22 ottobre 1960 venne eletto vescovo di Caltagirone dal papa Giovanni XXIII e il 21 gennaio 1961 prese canonico possesso della diocesi. A lui si devono tutte le pratiche relative all'erezione della nuova parrocchia della Sacra Famiglia, che volle restasse come ricordo del Concilio Ecumenico Vaticano II. Accolse la salma di don Luigi Sturzo, perché fosse tumulata nella chiesa del SS. Salvatore.Il 13 marzo 1963, essendosi dimesso il venerando arcivescovo di Messina Angelo Paino, fu promosso da papa Paolo VI alla sede metropolitana di Messina, assumendo il titolo annesso di Archimandrita del SS. Salvatore. Anche a Messina, come ad Agrigento, volle esercitare, con una lettera, un'azione di stimolo sulle pubbliche autorità affinché maggiormente e più efficacemente provvedessero ai bisogni delle periferie. Cercò di arginare l'emorragia di vocazioni all'ordine sacro e i malesseri che alcune interpetazioni dei documenti conciliari provocavano in quegli anni presso taluni settori della comunità ecclesiale.Raggiungendo nel 1973 l'età di 75 anni, presentò al papa la richiesta di dimissioni dal governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età. Esse vennero respinte, nonostante l'annuale rinnovazione, fino al 1976 quando venne nominato come suo Coadiutore "cum jure successionis" l'arcivescovo Ignazio Cannavò. Il 3 giugno 1977, in occasione del Solenne Pontificale in onore della Madonna della Lettera, affidò il pastorale al suo successore, Ignazio Cannavò, che da quel momento prese canonico possesso dell'Arcidiocesi. Il 16 luglio dello stesso anno lasciò Messina, accompagnato e salutato al porto dal nuovo Pastore, al quale chiese la benedizione prima di congedarsi.Tornò quindi al santuario del Sacro Monte di Varallo, di cui era stato rettore. A causa del peggiorarsi della propria salute fu costretto a trasferirsi a Novara, presso la Casa degli Oblati. Il 26 giugno 1988 celebrò per l'ultima volta l'eucarestia in occasione del suo 67° anniversario di ordinazione presbiterale, e morì il 1º luglio 1988, all'età di 90 anni. Recentemente, dal suo successore, l'Arcivescovo e Archimandrita Giovanni Marra, è stata aperta la sua causa di Beatificazione e Canonizzazione. Per questo motivo gli spetta il titolo di Servo di Dio. L'attuale Arcivescovo Metropolita di Agrigento, Mons. Francesco Montenegro, fu per lunghi anni suo segretario particolare durante la sua permanenza nella sede di Messina.Vescovi e arcivescovi di Messina
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http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Benedetto_V
Papa Benedetto V.Fu eletto alla morte di Papa Giovanni XII dal patriziato e dalla plebe di Roma, in opposizione Leone VIII, imposto dall'Imperatore Ottone I.Al momento della sua elezione era semplice diacono e l'incalzare degli eventi gli impedì di accedere ai gradi del sacerdozio e dell'episcopato, necessari per l'esercizio della sua carica; infatti, benché Benedetto fosse una persona molto pia, moralmente irreprensibile e di grande cultura (è definito "grammaticus" dai testi coevi), Ottone I non approvò la scelta, e dopo un breve assedio, entrò in Roma e, restaurato Leone, si fece consegnare Benedetto (23 giugno 964).Convocato un sinodo lo stesso giorno, l'Imperatore ottenne la condanna di Benedetto come usurpatore. Benedetto rinunciò a difendersi e venne spogliato degli abiti pontificali e formalmente deposto. Il suo antagonista Papa Leone VIII gli spezzò sulla testa il pastorale: l'episodio è significativo poiché ci trasmette la prima notizia dell'esistenza di un particolare "scettro" papale. Non fu ridotto allo stato laicale ma gli fu permesso di conservare il grado di diacono.Per taluni storici della Chiesa, Leone VIII era un antipapa e il suo pontificato vero iniziò con la deposizione di Benedetto V il 23 giugno 964.Quale dei due sia stato papa e chi antipapa, fino a quel 23 giugno, è stata tesi dibattutissima nella Chiesa, tant'è che in San Paolo Fuori le Mura c'è il ritratto di Benedetto V tra Giovanni XII e Giovanni XIII, ma non quello di Leone VIII. Oggi si tende a dire che Leone VIII o fu Papa due volte, fino alla deposizione che subì per volere di Giovanni XII e poi di nuovo a partire dalla deposizione di Benedetto V, oppure fu papa una volta sola a partire dalla deposizione di Benedetto; in ogni caso, in quel mese, Benedetto V sarebbe stato papa legittimo e senza alcun dubbio.Ottone I lo esiliò ad Amburgo, dove il vescovo locale, Adaltago, lo trattò con grande rispetto permettendogli anche di predicare, tanto che grazie a lui si ebbero numerose conversioni al cattolicesimo e ritorni alla pratica religiosa.Morì ad Amburgo il 4 luglio 966 venerato da tutti per la santità della sua vita e seppellito nella cattedrale della città.Poiché negli anni seguenti Amburgo fu aggredita e distrutta dagli slavi, fu diffusa la voce che lo stesso Benedetto avesse previsto queste sciagure e predetto che esse sarebbero cessate quando il suo corpo sarebbe stato sepolto accanto alla tomba di San Pietro. I resti dell'ex Papa furono effettivamente trasferiti a Roma, ed inumati nel cosiddetto "Paradiso", il grande atrio quadriportico della basilica di San Pietro, per ordine dell'Imperatore Ottone III nel 999.La tomba ed i resti di Benedetto V sono andati perduti fra il 1506 ed il 1539, durante i lavori di demolizione della vecchia basilica e di costruzione della nuova.Talvolta a Benedetto V è attribuito il titolo di santo ed indicato il 4 luglio, giorno della sua morte, come quello della sua festa; in realtà il suo nome non figura in nessuna edizione del martirologio.BibliografiaCardinali nominati da Giovanni XIIPapiPersonalità legate a Roma|Benedetto 05Pope Benedict V
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http://it.wikipedia.org/wiki/Me_Against_the_Music
Me Against the Music."'Me Against the Music"' è un brano cantato dalla cantante statunitense Britney Spears con la collaborazione di Madonna. È il primo singolo, registrato all'inizio del 2003, estratto dall'album "In the Zone" sempre del 2003. È stato pubblicato negli Stati uniti il 20 ottobre 2003 e nel mondo il 10 novembre dello stesso anno.La canzone è stata per un lungo periodo ai vertici delle classifiche mondiali, tanto da diventare il quarto singolo di maggior successo della Spears (dopo "...Baby One More Time", "Toxic e "Oops!...I Did It Again), con 5.360.000 copie vendute nel mondo. È stata prodotta da Chris "Tricky" Stewart e Penelope Magnet.Il videoIl video della canzone mostra Britney e Madonna impegnate a ballare prima in una discoteca, cantando insieme o a intervalli l'una all'altra; successivamente in un giardino ed in seguito intorno ad un vecchio letto. Britney cerca d'inseguire poi la regina del pop, alla fine del video si ritrovano e Madonna si volatilizza dopo il tentativo della Spears di baciarla.Esecuzioni dal vivoLa Spears ha eseguito il brano in molte trasmissioni televisive e nel suo "Onyx Hotel Tour" e nel più recente "The Circus Starring: Britney Spears Tour" dove è stato riagganciato in versione "Bollywood" simile al remix già inserito nell'album "In The Zone"("Rishi Rich's Desi Kulcha" Remix). Spesso il brano è stato eseguito in playback: Britney non ha quasi mai cantato la canzone dal vivo a causa dell'articolata coreografia che accompagnava l'esecuzione del brano.La Spears e Madonna non hanno mai eseguito la canzone insieme dal vivo; in ogni esecuzione live del brano la voce di Madonna era registrata o spesso assente.ClassificaAndamento nella classifica dei singoli italianaFormati e lista delle tracceRemix"Me Against The Music" è stata una delle canzoni di Britney Spears più remixate.NoteCollegamenti esterniSingoli di MadonnaMe Against the Music
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http://it.wikipedia.org/wiki/Vimercate
Vimercate.Vimercate'" ("Vimercaa" in brianzolo) è un comune italiano di 25.601 abitanti della provincia di Monza e Brianza in Lombardia.GeografiaSi trova nella pianura Padana, al limite delle colline della Brianza, a nord est di Milano, da cui dista 23 km. Dista inoltre: da Monza 8 km, da Bergamo 25 km, da Lecco 27 km.È bagnata dal torrente Molgora che attraversa il suo territorio da nord a sud.StoriaIl nome deriva dal latino Vicus Mercati'" ("borgo del mercato").Il luogo è sempre stato centro di scambi commerciali e tuttora ospita un frequentato mercato settimanale al dettaglio.OnorificenzeEvoluzione demograficaLuoghi di interessePalazzo TrottiPalazzo Trotti, esempio di "villa di delizia" in Brianza, fu residenza dal XVI secolo dei conti Borella, antichi feudatari di Vimercate, passata quindi insieme al feudo alla famiglia Trotti, dai quali prende il nome, ed è attuale sede del municipio. Presenta un anonimo prospetto ottocentesco su piazza Unità d'Italia, ma ospita all'interno affreschi barocchi.Gli affreschi sono stati realizzati in tutte le sale quattro scene situate nella fascia alta e sulle intere pareti della sala "Cleopatra". Molte sale presentano soffitti dipinti.Le tre sale centrali del piano terreno ("Ercole", "Cleopatra", "Semiramide") e una sala del primo piano ("Minerva"), furono affrescate da un anonimo pittore del primo Settecento, ancora legato alla pittura accademica seicentesca.La "sala di Bacco" è opera di Carlo Donelli detto il Vimercati; fu dipinta poco dopo le prime quattro sale e.Le sale più importanti sono però quelle dipinte nella seconda metà del Settecento da Giuseppe Antonio Felice Orelli, grande interprete del barocchetto lombardo che si dimostra in grado di articolare il racconto in modo arioso e teatrale.Villa SottocasaAltro esempio di "villa di delizia neoclassica, fu costruita negli ultimi decenni del XVIII secolo.La struttura è ad U, con ampio cortile d'onore affacciato sulla centrale via Vittorio Emanuele. La facciata anteriore è di stampo neoclassico, semplice e sobria; la fascia marcapiano, le lesene binate e il timpano evidenziano la zona centrale. Le ali laterali sono, come di norma nelle ville neoclassiche brianzole, di altezza dimezzata rispetto al corpo principale.La facciata posteriore verso il giardino è più elaborata di quella anteriore: presenta infatti una balaustra con vasi sulla sommità, cornici e timpani alle finestre, fasce verticali a sottolineare la parte centrale.Il grande parco fu sistemato nel XIX secolo secondo la moda del giardino all'inglese, con architetture curiose: una torre neogotica, una "Kafehaus", costruzione nel parco dove i nobili si recavano a bere il caffè, le serre.Attraverso un portone sormontato da una pensilina si accede all'interno. L'atrio d'ingresso presenta pianta quadrata con iscritto uno spazio circolare delimitato da colonne neoclassiche e sormontato da cupola. Decorano l'ambiente statue di un "Satiro danzante" e di una "Venere", oltre a bassorilievi con putti; a metà dello scalone è collocata una copia dell' "Apollo del Belvedere" dei Musei Vaticani.Le sale interne, riccamente decorate, presentano affreschi, lampadari in cristallo, fregi e pavimenti originali. La cappella privata, dedicata all' "Assunzione della Vergine", ha una grata grazie alla quale anche i contafini potevano assistere alle funzioni religiose. Come pala d'altare è collocata una tela con l'"Immacolata" (1705), opera di Stefano Maria Legnani detto il "Legnanino".Tra i dipinti ospitati nella villa, sono presenti due ritratti ottocenteschi di Mosè Bianchi oltre a un ritratto equestre di Eleuterio Pagliano.La facciata posteriore verso il giardino è più elaborata di quella anteriore: presenta infatti una balaustra con vasi sulla sommità, cornici e timpani alle finestre, fasce verticali a sottolineare la parte centrale.Sul lato nord della villa sono presenti le scuderie e un maneggio coperto, in stile neogotico, edificato intorno agli anni Ottanta dell'Ottocento.Dagli anni sessanta del Novecento gran parte del parco è proprietà del comune e aperta al pubblico. Nel 2001 il comune ha acquistato l'intera villa compresa la restante parte del parco. L'edificio accoglierà il "MUST.Museo del territorio", che esporrà reperti, documenti e immagini del territorio compreso tra Monza e Trezzo sull'Adda.La villa è accessibile al pubblico durante le numerose mostre organizzate lungo l'arco dell'anno e durante la manifestazione "Ville Aperte".Ponte di San RoccoFondato sui resti di un preesistente "ponte romano del III secolo, nel XII secolo gli venne sovrapposta una porta difensiva, quella occidentale, citata per la prima volta nel 1153 come "Porta de Moriano" e più bassa della struttura attuale. Nel XIV secolo fu eretta la porta orientale e sopraelevata quella verso il borgo, portando il complesso vicino all'aspetto attuale.Nel corso dell'Ottocento venne interrata l'ultima arcata orientale, mentre il ponte divenne oggetto di stampe e illustrazioni: da questo periodo l'immagine del ponte fu simbolo di Vimercate.La torre ovest, verso il centro cittadino, è di pianta trapezoidale e deriva dalla somma di due diversi interventi. Il più antico è costituito dalla porta-torre della fine del XII secolo, con portale concluso da due archi, uno in pietra e l'altro in mattoni. I resti dell'antica porta sono ancora perfettamente conservate e visibili nella parte inferiore, dove su tutti e tre i lati si notano i merli alla guelfa, in laterizio, della Porta de Moriano. Sull'arco in pietra è scolpita una piccola protome umana ad occhi sbarrati, della fine del XII secolo. Questa prima porta venne sopraelevata nella seconda metà del Trecento per svolgere un ruolo difensivo, garantito dai due ordini di feritoie e dagli archi pensili sulla sommità, dai quali era possibile calare liquidi bollenti addosso agli eserciti attaccanti.La torre orientale'", a pianta rettangolare, venne eretta nella seconda metà del XIV secolo. Le forme attuali della parete centrale, in mattoni e completamente prive di aperture, derivano da interventi del tardo Cinquecento. Le due pareti laterali invece presentano la stessa muratura della parte alta dell'altra torre, vale a dire corsi di mattoni alternati a ciottoli di fiume, sulle quali sono presenti quattro feritoie.Il Ponte di San Rocco, unico esempio lombardo di ponte fortificato medioevale, ha acquistato nel tempo una forte valenza simbolica e storica, come provato dal fatto che si tratta dell'unica porta d'accesso al borgo, a differenza delle altre, non abbattuta nell'Ottocento.Altri monumentiAltri luoghi di interesseIl complesso Torri Bianche di VimercateCulturaFeste e ricorrenzePersonalità legate a VimercateAmministrazioneAmministrazioni precedentiElenco dei sindaci della città di Vimercate dall'unità d'Italia ad oggi:TrasportiVimercate è collegata tramite numerose linee di autobus, che fanno capo alla stazione di piazza Marconi, alle linee 1 e 2 della metropolitana milanese, alle stazioni ferroviarie di Monza ed Arcore ed ai centri dell'area nord-est di Milano.SportA Vimercate sono presenti diverse società sportive.Galleria fotograficaNoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniComuni della BrianzaComuni della provincia di Monza e della BrianzaVimercate
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http://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_Sviluppo_e_Pace
Movimento Sviluppo e Pace.Il Movimento Sviluppo e Pace è una associazione di volontariato apartitica e aconfessionale che si occupa di solidarietà internazionale. E' stato riconosciuto nel 1982 come O.N.G. dal Ministero degli Esteri italiano.Nel 1998 ha anche ottenuto lo status di ONLUS e, il 19 marzo 1999, quello di Ente morale.StoriaDurante l’episcopato di Michele Pellegrino e nel clima di rinnovamento introdotto dall’enciclica Populorum Progressio un gruppo di intellettuali e di personalità torinesi tra le quali Carlo Baffert, don Luigi Bertuzzi, Giorgio Ceragioli, Giorgio Garneri ed Edo Gorzegno diedero vita nel 1967 al "Movimento Piemontese Fame nel Mondo", che venne presentato dall'arcivescovo alla Conferenza Episcopale Piemontese il 25 marzo 1967. Il movimento era stato inizialmente concepito come una riorganizzazione del "Centro cattolico Torinese contro la fame nel mondo", una struttura sorta nel 1962 nell’ambito della Arcidiocesi di Torino e che gestiva i fondi provenenti dalla "Quaresima di Fraternità" (una campagna annuale di raccolta di offerte a favore del Terzo Mondo rivolta a parrocchie, istituti religiosi e associazioni cattoliche). L'associazione venne legalmente riconosciuta con un atto notarile del 27 dicembre 1968 e prese il nome di "Movimento Sviluppo e Pace" (MSP).La nuova associazione si differenziava dalle precedenti esperienze sia perché prescindeva da fedi religiose e da appartenenze politiche sia perchè da una attività di puro sostegno alle missioni cattoliche era passata alla realizzazione di progetti di sviluppo basati su una stretta collaborazione con istituzioni laiche nazionali e locali. Nel primo consiglio di presidenza del movimento oltre ai cattolici erano presenti laici liberali e marxisti; Giovanni Giovannini fu eletto presidente e Giorgio Ceragioli direttore generale.Il Movimento continuò a gestire la "Quaresima di Fraternità" fino al 1973; anche a seguito del riconoscimento come ONG allentò però progressivamente il proprio rapporto con le istituzioni cattoliche differenziando la propria azione in vari campi di intervento e collaborando con la Commissione europea per la realizzazione di molti progetti di sviluppo.Principali attivitàIl Movimento Sviluppo e Pace sostiene progetti di sviluppo basati sull'impiego di risorse umane locali ad ogni livello organizzativo e solamente di rado impiega personale italiano con contratti di lunga durata.I responsabili del movimento vengono invece inviati in loco per offrire studio e consulenza ai nuovi progetti oltre che per monitorarne e valutarne l'efficacia. Il movimento appoggia anche la creazione di ONG nei PVS; una tra le iniziative più importanti di questo tipo è stata la collaborazione con ASSEFA Italia per la costituzione in India dell'"Association for Sarva Seva Farms", lagata al movimento gandhiano del Sarvodaya.Fonti di finanziamentoLe principali fonti di finanziamento delle attività del Movimento Sviluppo e Pace sono:NoteCollegamenti esterniONLUSOrganizzazioni non governative
714,954
http://it.wikipedia.org/wiki/Australasia
Australasia.Australasia'" è un termine usato in varie maniere per indicare una regione dell'Oceania: Australia, Nuova Zelanda, e le vicine isole dell'Oceano Pacifico.Il termine fu coniato da Charles de Brosses in "Histoire des navigations aux terres australes" del 1756. Deriva dal latino e significa "asia del sud". De Brosses lo introdusse per differenziare l'area dalla Polinesia (ad est) e dal Pacifico sudorientale ("Magellanica"). Va distinto anche dalla Micronesia (a nord est).Geografia antropicaGeopoliticamente, il termine Australasia è qualche volta usata per indicare insieme Australia e Nuova Zelanda, in assenza di parole che si riferiscono all'insieme dei due paesi. A volte viene inclusa anche la Papua Nuova Guinea nel termine. Ci sono molte organizzazioni, limitate ad Australia e Nuova Zelanda, il cui nome inizia con "(Royal) Australasian Society".Nel passato, i team sportivi australiani e neozelandesi si sono uniti sotto il nome di Australasia. Esempi includono il tennis, tra il 1905 e il 1915, quando Australia e Nuova Zelanda unirono i loro giocatori migliori per partecipare alla Coppa Davis (che vinsero nel 1907, 1908, 1909, 1911 e 1914), e ai Giochi olimpici estivi del 1908 e del 1912. L'Australasia inoltre gareggiò nel 1911 al Festival of Empire, il precursore dei Giochi del Commonwealth.Geografia ecologicaDa un punto di vista ecologico, la ecozona Australasiana è una distinta regione con una storia evolutiva comune e una grande flora e fauna unica. In questo senso, l'Australasia è limitata all'Australia, alla Nuova Guinea e alle isole vicine, incluse quelle indonesiane da Lombok e Sulawesi, a est. La linea di Wallace divide biologicamente l'Asia dall'Australasia (il Borneo e Bali si trovano ad ovest, nella parte asiatica). La Nuova Zelanda comprende un'altra zona ecologica completamente diversa, a causa della sua posizione isolata dal resto del mondo, come anche il resto dell'Australasia.Voci correlateGeografiaAustralasia
1,771,525
http://it.wikipedia.org/wiki/Al-Mutanabbi
Al-Mutanabbi.Il suo nome completo è Abū ṭ-Ṭayyib Aḥmad Ibn al-Ḥusayn al-Mutanabbī (in arabo أبو الطيب احمد بن الحسين المتنبّي). Si presentò in gioventù come novello profeta e conservò il marchio di questa esperienza giovanile nel soprannome con cui è comunemente noto: al-Mutanabbi, cioè "il sedicente Profeta". È considerato uno dei massimi esponenti della poesia araba classica.BiografiaNacque a Kufa, in Iraq, da padre acquaiolo; il poeta sostenne peraltro di discendere da una tribù sudarabica. Dimostrò fin da subito una notevole intelligenza e frequentò la scuola dei nobili della città; quando compì 10 anni, abbandonò Kufa, poiché minacciata dai Carmati, e si rifugiò presso le tribù beduine del deserto. Ivi apprese l'arabo ("ʿarabiyya") alla perfezione, rimanendovi due anni. Al suo ritorno a Kufa nel 927 entrò forse in contatto con ambienti sciiti e carmati acquisendo una visione pessimistica dell'esistenza.Aspirando alla fama e alla ricchezza si dedicò completamente alla composizione di panegirici e nel 928 si recò a Baghdad.Iniziò poi un pellegrinaggio nelle diverse città del Califfato abbaside, alla ricerca di un mecenate che ne sostenesse l'aspirazione artistica.Nel 933 le fonti registrano la sua presenza a Homs, dove venne incarcerato con l'accusa di aver partecipato, se non addirittura guidato, un tentativo di rivolta carmata, in veste di sedicente profeta. Si proclamò innocente dell'accusa e venne liberato, ma ciò gli valse da allora il negativo epiteto di al-Mutanabbi (colui che si spaccia per profeta).Dopo questo episodio, continuò a vagare alla ricerca di opportunità che gli permettessero di raggiungere la fama, ma dovette accontentarsi di entrare al servizio di vari esponenti della borghesia della regione siriana, finché non entrò in rapporto con il signore di Damasco, Badr Ibn ʿAmmār. Il sodalizio però s'interruppe dopo appena un anno e mezzo.Attraversato un nuovo periodo di crisi, al-Mutanabbī fu introdotto nel 948 alla corte di Ali Sayf al-Dawla, signore hamdanide di Aleppo (dal 947 al 967) sotto la cui protezione restò per 9 anni celebrando le gesta e le virtù dell'emiro hamdanide. Le poesie di questo periodo, note in arabo come Sayfiyyat, sono ispirate alle campagne militari contro i bizantini e i beduini e ai piccoli e grandi fatti di corte. Ad Aleppo vi erano altri poeti ufficiali e al-Mutanabbī entrò in rivalità con molti di essi; queste inimicizie lo misero a più riprese in cattiva luce, finché nel 957 egli dovette abbandonare la corte hamdanide e far ritorno a Damasco e da lì al Cairo, dove lo aspettava Kafur (Abū l-Misk Kāfūr al-Lābī, eunuco ed ex schiavo nero, reggente degli impuberi Ikhshididi egiziani Ūnūjūr e, poi, ʿAlī ibn al-Ikhshīd).Al-Mutanabbī rimase al Cairo 4 anni, coltivando la speranza di diventare governatore di Sidone, allora sotto dominio egiziano. I rapporti però andarono rapidamente peggiorando e al-Mutanabbī iniziò a dar segni di insofferenza. Dopo la morte di un alto ufficiale turco, Abū Šuǧāʿ Fātik, che lo aveva preso sotto la sua protezione, fu imprigionato. Approfittando della Festa dei Sacrifici del 961 evase e prese la via del deserto, inseguito dagli emissari di Kāfūr. Attraversò l'Arabia e approdò finalmente in Iraq nei primi mesi del 962. Una sua celebre poesia descrive l'avventuroso viaggio e si conclude con un'impietosa satira del sovrano egiziano.Si stabilì poi a Baghdad dove conobbe il vizir del califfo e vari letterati. Oramai noto, fu circondato da eruditi che si offrirono di trascrivere un'antologia delle sue opere ("dīwān"). Tra gli ammiratori si distingueva in particolare il grammatico Ibn Ǧinnī. Fu tuttavia bersaglio anche di numerose critiche da parte di un gruppo di detrattori, guidati dal Sahib Ibn Abbad che gli rimproverava un'insufficiente conoscenza della grammatica e un'abitudine al plagio. Nel 965 fu invitato prima ad Arrajan e poi a Shiraz dal potente emiro buyide 'Adud al-Dawla. Nonostante l'ottima accoglienza ricevuta, ripartì nuovamente per Kufa. Nella sua città natale, tuttavia, non arrivò mai perché venne assassinato lungo la via del ritorno da presunti briganti.La fama lo raggiunse prestissimo. Inizialmente la critica si divise: alcuni lo indicarono come un plagiario fin troppo criptico mentre chi lo apprezzò ne lodò la capacità linguistica e comunicativa e l'uso immaginifico della metafora quale figura retorica per eccellenza. Tuttavia, nel giro di due secoli, al-Mutanabbī conseguì un favore pressoché unanime e venne riconosciuto come poeta arabo per eccellenza, preferito persino ai poeti antichi.OpereContinuamente ristampato, il "Dīwān" è accompagnato generalmente da un commentario. Tra i più apprezzati vi è quello classico di al-Wāḥīdī, che è stato oggetto di un'edizione critica: "Dīwān Abī ṭ-Ṭayyib al-Mutanabbī wa-fī aṯnāʾ matnihi šarḥ al-imām al-ʿallāma al-Wāḥidī" / "Mutanabbii carmina cum commentario Wahidii", ed. Friedrich Dietrici, Berolini (Berlin), 1861.BibliografiaAl-Mutanabbi
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http://it.wikipedia.org/wiki/Kutha
Kutha.Kutha'" (o anche "'Kutu'") è il nome dato a due luoghi, uno reale, l'altro mitico.La Kutha reale (nelle vicinanze della moderna Tell Habil Ibraham) fu un'antica città sumera nella terra di Akkad sulla riva destra del ramo orientale dell'alto Eufrate, a nord di Nippur. La città si trovò spesso sotto l'assedio dei Gutei o degli Amorrei o a volte di entrambe le popolazioni. La città era sede di commerci, soprattutto da parte di contrabbandieri. Fra i principali prodotti di commercio vi era l'ossidiana, il lapislazzulo, la corniola e altre pietre e metalli preziosi che provenivano principalmente da nordest (moderno Iran ed Afghanistan). Queste gemme venivano poi spedite a valle per la lavorazione da parte di gioiellieri della città di Umma, Uruk e altre.La sua popolazione attorno al 2700 a.C. contava meno di 5.000 abitanti.Kutha era la città del culto di Nergal, il re degli inferi.La Kutha mitologica è il nome dato alla capitale degli inferi, Irkalla.ControversieL'autore del moderno libro occulto denominato il Simon Necronomicon sostiene che il nome Cthulhu usato nelle opere di H.P. Lovecraft derivi dal nome di questa città. Nel libro viene esposta la teoria che Cthulhu sia in realtà "Kuthalu", il cui significato sarebbe "l'uomo di Kutha" o "uomo degli inferi" e sarebbe quindi un dio dei morti, o più precisamente Nergal. Questo ha dato nuovo vigore all'ipotesi che i romanzi di Lovecraft riguardanti il mito di Cthulhu siano basati sulla mitologia sumera.In realtà non ci sono prove per sostenere questa teoria e Chris Siren, autore della FAQ sulla mitologia sumerica, dichiara che la parola "LU" con significato di "uomo" viene usata soltanto come un prefisso e non suffisso (cosicché il nome, se fosse esistito veramente, sarebbe stato "Lukutha" e non "Kuthalu "), riferendosi quindi specificamente a uomini mortali e non a dei.Voci correlateCittà sumereKutha
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Tubi
Giuseppe Tubi.Giuseppe Tubi'" è un personaggio del fumetto "Topolino" che esordisce in alcune storie degli anni trenta.Sfrutta la propria professione di idraulico per coprire la sua autentica attività di rapinatore.Il personaggio è stato ideato da Merrill de Maris e Floyd Gottfredson per le strisce giornaliere del 1938 note con il titolo di "Topolino e la banda dei piombatori", dopo quella sua prima apparizione non era più stato utilizzato da alcun altro autore.Tubi è un idraulico, ma soprattutto un ladro che, con il resto della sua banda, composta da "Rosolio" e dal signor "Spinosetti", compie indisturbato audaci rapine tra le case dei topolinesi, almeno fino a che non assume un bravo ed intelligente giovane: Topolino. L'abile "detective" dilettante scopre che Tubi e la sua banda, una compagnia teatrale senza lavoro, decise di darsi all'antica arte del furto, sotto un'opportuna copertura.Dopo oltre vent'anni Tubi e la sua banda escono finalmente di prigione ed incrociano la loro strada con l'incontenibile multimiliardario Paperon de' Paperoni. Questa fu la loro ultima apparizione usa, mentre in Italia Tubi (da solo o con complici d'occasione) è stato calorosamente accolto dagli sceneggiatori ansiosi di poter alternare l'onnipresente Gambadilegno con un altro villain da contrapporre al detective topolinese.Una sua peculiarità è il carattere estremamente flemmatico e tranquillo.Personaggi dei fumetti DisneyPersonaggi dell'universo di TopolinoCani immaginariIdraulici immaginari
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http://www.calcioblog.it/post/9781/diego-entusiasta-dopo-lesordio-la-juve-puo-vincere-qualsiasi-trofeo
Non c’è da preoccuparsi neanche del possibile dualismo con il capitano bianconero, Alex Del Piero, la stima da parte di Diego nei suoi confronti è enorme, lo definisce uno dei giocatori più forti del mondo e assicura che non ci sarà nessuna competizione. Il suo obiettivo è la vittoria e per raggiungerlo non conta certo chi batterà le punizioni. Parole che sicuramente rendono felice Ciro Ferrara che quest’anno potrà contare sulle soluzioni balistiche di due giocatori eccezionali sui calci da fermo.L’avventura è cominciata benissimo, siamo solo all’inizio e la stagione dimostrerà se i grandi investimenti estivi della società bianconera porteranno ai frutti sperati. Per il momento i bianconeri sono una delle squadre che più hanno convinto, si tratta soltanto di calcio estivo ma è pur sempre una buona occasione per valutare i pregi e i difetti di un club. Mentre tutte le altre arrancano la Juve ha già dimostrato di essere competitiva, le big del calcio italiano e europeo sono avvisate. La prossima partita contro il Real Madrid ci dirà qualcosa in più rispetto alla reale forza di questo gruppo.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Il_nemico_alle_porte
Il nemico alle porte."'Il nemico alle porte"' ("Enemy at the Gates") è un film del 2001 prodotto e diretto da Jean-Jacques Annaud.TramaStalingrado, 20 settembre 1942, la giovane recluta dell'Armata Rossa Vasily Zaitsev (Jude Law) giunge nella città sul Volga quasi totalmente in mano alla Wehrmacht; egli è senza esperienza di guerra ma è in possesso di una grande abilità di tiratore, qualità che gli è stata impartita fin da bambino dal nonno, un pastore degli Urali, che lo ha allevato insegnandogli la tecnica di tiro allo scopo di difendere il suo bestiame dall'attacco dei lupi. Il suo primo impatto con la guerra è devastante: i commissari politici sparano ai soldati che impauriti si gettano in acqua vedendo le imbarcazioni colpite dall'artiglieria tedesca e dai proiettili degli Stukas, le truppe sono male armate e scarsamente equipaggiate, tanto che i soldati vengono mandati all'assalto disponendo di un solo fucile ogni due, e gli stessi commissari, per ordine di Stalin, fanno mitragliare coloro che, vista l'impossibilità di successo, tentano di sfuggire al devastante fuoco tedesco.Lo stesso giorno fa la conoscenza del commissario Danilov (Joseph Fiennes), che, dopo essere entrambi scampati ad una pattuglia tedesca fingendosi morti, lo osserva abbattere uno dopo l'altro, con un solo preciso colpo alla testa, cinque nemici e questo avvenimento viene immediatamente riportato da Danilov nel giornale dell'Armata. La situazione della battaglia è allarmante e Stalin due giorni dopo invia a Stalingrado, allo scopo di infondere morale alle truppe per evitarne la resa o lo sbando, uno dei suoi ufficiali politici più fidati: Nikita Sergeevič Chruščёv (Bob Hoskins). Egli, dopo avere indotto al suicidio il Generale comandante della piazza si rivolge ai commissari politici spiegandogli le ragioni per le quali la città non può cadere e per raccogliere idee al fine di rovesciare la situazione. Danilov prende la parola e, coraggiosamente ma rivelando nel contempo una certa ambizione, suggerisce all'alto ufficiale di pubblicare nuovamente il giornale dell'Armata, fornendo "esempi da seguire" con i racconti dei loro eroi; Chruščёv, venuto a conoscenza dell'abilità di Vasily, accoglie l'idea, promuovendo Danilov allo Stato Maggiore e trasferendo Vasily alla divisione tiratori scelti.Nel periodo successivo il cecchino russo, dotato dai suoi superiori del nuovo fucile di precisione Mosin-Nagant 91-30, insieme ai suoi nuovi compagni di divisione, seguita a mietere le sue vittime, che vengono scrupolosamente contate ed annotate sul giornale ma la sua abilità attira l'attenzione dei tedeschi i quali, il 21 ottobre 1942, inviano dalla Germania il loro miglior tiratore: il Maggiore König (Ed Harris), direttore della scuola di tiro di Zossen allo scopo di trovarlo e di ucciderlo. I primi scontri tra i due si risolvono a favore del cecchino tedesco: nel primo vengono uccisi due compagni di Vasily e nel secondo muore Koulikov (Ron Perlman), un altro tiratore scelto russo che prima della guerra aveva frequentato la stessa scuola di tiro diretta dall'ufficiale tedesco ed inviato dallo Stato Maggiore sovietico per aiutare Vasily.Il giovane russo è scoraggiato ma Danilov lo rassicura rivelandogli che Sacha (Gabriel Thomson), un bambino che lavora come calzolaio per i tedeschi, lo informerà sui movimenti di König facendo nel contempo il doppio gioco per avere la fiducia del Maggiore ma i due scontri successivi si risolvono in un nulla di fatto: nel primo il Maggiore cambia la sua posizione bloccando Vasily ma quest'ultimo viene salvato dall'intervento di Tania (Rachel Weisz) mentre nel secondo, a causa di una serie di circostanze sfortunate, i due non riescono a vedersi ed a Vasily, addormentatosi nell'attesa, viene rubato il portafoglio da un soldato tedesco e questo porta le due parti in conflitto a ritenere che il cecchino russo sia morto e quindi al Maggiore è comandato il rientro in Germania; il comandante tedesco gli chiede la consegna della piastrina al fine di evitare che, in caso di sua morte, i russi possano servirsene come arma di propaganda ed il Maggiore consegna anche la Croce al merito che suo figlio, morto nei primi giorni della battaglia, aveva ricevuto postumaEgli però non crede alla morte di Vasily ed informa Sacha sul punto in cui egli si troverà il giorno dopo per aspettarlo ed il bambino lo riferisce non appena il cecchino russo fa rientro al comando; Vasily si avvia verso il punto indicatogli dal Sacha e Tania lo raggiunge ma questo fatto produce due conseguenze: la prima è che Danilov, innamorato non ricambiato di lei, viene a conoscenza del sentimento di Tania per Vasily mentre la seconda è la conferma dei sospetti che il Maggiore nutriva nei confronti di Sacha e del suo doppio gioco e questo lo porterà ad uccidere il bambino lasciandolo impiccato ad un serbatoio dell'acqua, allo scopo di attirare Vasily fuori dal nascondiglio. Tania corre a casa di Sacha e, grazie all'aiuto di Danilov, riesce a convincere la madre (Eva Mattes), con la pietosa bugia del "passaggio" di Sacha alla parte dei tedeschi, ad essere evacuata dalla città ormai quasi completamente in mano alla Whermacht ma, mentre si recano al porto, Tania viene colpita da una granata.Danilov raggiunge Vasily che si trova ancora in attesa di scorgere il Maggiore e lo informa della morte di Tania, il commissario, colpito dallo sconforto, disilluso sulle sue idee e della sua probabile sorte in caso di sconfitta, vuole espiare le sue colpe ed al fine di fare individuare a Vasily la postazione del Maggiore si sporge e viene immediatamente colpito a morte; König esce dal suo nascondiglio ma si accorge troppo tardi che Vasily è di fianco a lui e con rassegnazione si abbandona alla sua sorte. Alcuni mesi dopo, il 3 febbraio 1943, giorno della fine della battaglia, Vasily trova l'indirizzo di un ospedale dove, grazie alle suppliche della madre di Sacha, Tania era stata ricoverata agonizzante e riesce a ritrovarla viva e convalescente potendola riabbracciare. Il film termina, prima dei titoli di coda, con alcuni cenni storici su Vasily: il riconoscimento ad Eroe dell'Unione Sovietica e l'esposizione del suo fucile al Museo di Storia di Stalingrado (oggi Volgograd)Film e realtàIl comando tedesco, al fine di eliminare Zaitsev e le conseguenze sul morale delle truppe che la sua azione provocava, inviò a Stalingrado il tiratore migliore di cui disponeva: il Colonnello ("Standartenführer") delle SS Heinz Thorwald (o Torvald); il duello tra i due durò quattro giorni: durante il primo il Colonnello tedesco riuscì ad uccidere due compagni del cecchino russo mentre nel secondo i due si studiarono per tutta la giornata senza sparare al fine di non rivelare all'altro la propria posizione.Il terzo giorno Thorwald sparò pensando di avere avvistato Zaitsev ma il soldato colpito non era lui ma un suo compagno che rimase ferito e questo permise al giovane russo di conoscere la sua posizione. Il giorno dopo fece ritorno nel medesimo posto insieme ad un altro compagno e, per fare uscire allo scoperto il Colonnello sollevò un elmetto: Thorwald sparò colpendo l'elmetto e Zaitsev gridò come se fosse stato colpito egli stesso; il tedesco si sporse per controllare l'efficacia del suo colpo ed era proprio ciò che Zaitsev si aspettava ed infatti appena avvistato lo colpì a morte.Fonti di parte sovietica affermarono in seguito che durante la battaglia di Stalingrado Zaitsev avrebbe ucciso 242 tedeschi, tra soldati ed ufficiali, perdendo tuttavia la vista, prima della fine della battaglia, a causa dello scoppio di una bombaErroriNella prima scena in cui appare König, nel suo scompartimento in treno, egli indossa la divisa ed i gradi di Maggiore della Wehrmacht ma ha sulla spalla un "bollino circolare" di colore verde con il grado di SS-Brigadeführer (Generale di brigata) e, nelle scene di combattimento, un fregio sul berretto col medesimo grado.CuriositàNoteBibliografiaAA. VV., Il Terzo Reich, Volume: In marcia verso Stalingrado, Milano, 1993.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniFilm sulla seconda guerra mondiale|Nemico alle porte, IlFilm drammaticiEnemy at the Gates
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http://www.italkazak.it/index.php?option=com_content&task=view&id=387&Itemid=2
I rappresentanti ufficiali della cultura dei paesi di lingua turca l'avevano proposto, un mese fa , per il Nobel della letteratura, ma giunto alla soglia dei suoi ottant'anni, il grande scrittore kyrgyzo Chingiz Ajtmatov non ce l'ha fatta ad attendere il riconoscimento che la sua opera di narratore, quasi cinquantennale, meritava. Per complicazioni a una grave malattia che curava in una clinica di Norinberga, il 10 giugno scorso è scomparso.Nato nel 1928 nello sperduto "kishlak" (villaggio) kyrgyzo di Seker, il padre fucilato durante le Grandi Purghe staliniane, dopo essersi diplomato a Frunze (ora Bishkek) in agraria e veterinaria, a metà degli anni Cinquanta del XX secolo era ammesso all'Istituto superiore di letteratura di Mosca e si affermava nei tre decenni successivi come uno dei massimi narratori sovietici, tradotto in oltre 100 lingue: tra cui l'italiano per merito, soprattutto, dell'editore milanese Mursia e del russista Eridano Bazzarelli.Assieme ad altri (grandi) scrittori di lui meno noti – tra cui l'abkhazo Fazil Iskander - Ajtamatov ha rappresentato il multiculturalismo e bilinguismo tipici della letteratura sovietica, rapidamente scomparsi con la fine dell'Urss.Nonostante i numerosissimi alti riconoscimenti e le altissime tirature, in patria come all'estero, scrittore perfettamente bilingue (in russo e kyrgyzo), Ajtmatov è stato lasciato fuori dal fondamentale dizionario "Scrittori russi del XX secolo" (edito nel 2000). Brutto segno di tempi dominati da angusti nazionalismi.Ajtmatov apparteneva legittimamente alla grande tradizione letteraria russa (per le influenze che su di lui esercitarono Leskov, Tolstoj Cechov, Privshin). Eppure, alla sua morte, la Russia ha riservato poca attenzione (a parte i messaggi di cordoglio di Medvedev e Putin). Mentre ha ignorato l'evento l'Occidente. Non così, per fortuna, è stato nei paesi di lingua turanica, specie in Turchia, dove Ajtmatov è considerato alla stregua di uno scrittore turco.La "terza via" di AjtmatovIl kyrgyzo Ajtmatov aveva arricchito la lingua e la letteratura russe di voci, nomi, leggende del folklore e della ricca letteratura kyrgyza (restata orale fino all'era sovietica). Con frequenti incursioni nell'affine Kazakhstan.I suoi numerosi racconti e romanzi, a cominciare dal primo, "Dzamilja", pubblicato nel 1959, sono ambientati nelle steppe e nelle montagne centroasiatiche tra Kyrgyzstan e Kazakhstan. Per il loro contenuto e stile sono fuori dal realismo socialista, con cui però hanno convissuto, subendo anche critiche e conflitti. Tuttavia, non appartengono neppure alla letteratura russa "del dissenso", così schierata nel suo antisovietismo e anticomunismo militanti.Ajtmatov, come notava tanti anni fa Gigliola Venturi, appartiene a una sorta di "terza via" letteraria, tollerata e pubblicata e anche premiata in Urss. Si veda, ad esempio, la corrente dei cosiddetti scrittori "campagnoli" russi come Rasputin, Mozhaev e altri).Tuttavia, questa "terza via" in Occidente è restata oscurata (specie sotto il profilo politico mediatico), dal prevalere della letteratura del dissenso, finendo con il restarne schiacciata. Ingiustamente.All'Ovest e tra i dissidenti Ajtmatov fu considerato "opposizione di Sua Maestà", anche per la sua partecipazione a importanti istituzioni ufficiali.L'opera di AjtmatovSi tratta di un giudizio ingiusto. Ajtmatov è un grande scrittore, che ha reso universali vicende, luoghi e personaggi del suo Kyrgyzstan, grazie non solo a una scrittura di rara intensità lirica, ma anche alla straordinaria capacità di creare metafore e simboli significativi e di riflettere profondamente su una serie di temi che, se furono cruciali per l'Urss, lo sono anche per i nostri anni.Ha rappresentato, infatti, il conflitto tra bene e male. Tra natura da una parte e civilizzazione e progresso tecnologico dall'altra. Tra disperato ancoraggio alla tradizione e ineluttabile senso di sradicamento e spaesamento.Nei suoi principali "povesti", o racconti lunghi, da "Addio, Gul'sary" (1966) a "Il battello bianco" (1970), e nei suoi due maggiori romanzi, da "Il giorno che durò più di un secolo" (1980) a "Il patibolo" (1988), emerge una visione del mondo ben lontana dall'"ottimismo real-socialista", dalla fiducia nel "futuro radioso" promesso dal socialismo reale.Ajtmatov condivide, come alcuni suoi umili-grandi personaggi (tra cui spicca il vecchio ferroviere Edigej de "il giorno che durò più di un secolo"), l'etica del lavoro onesto, del dovere, del rispetto nei confronti dell'uomo e della natura, della solidarietà e dell'uguaglianza. Tutti valori che avrebbero dovuto permeare la società socialista, ma che sono ben lontani dal realizzarsi. Il bene soccombe di fronte al male e alla sopraffazione, la generosità di fronte all'umana cupidigia e grettezza. La natura, che egli rappresenta con grande intensità poetica, ritraendola soprattutto negli animali co-protagonisti dei suoi racconti e romanzi, cede di fronte agli assalti implacabili della civilizzazione che sradica e aliena. Mentre la fantasia, l'immaginazione, il mito, la fiaba sono sconfitte davanti alla trivialità dell'esistenza quotidiana.Gli oppressi, gli umili, i buoni (il vecchio pastore Mamun e il nipote che si getta, affogando, nel torrente per andare incontro come pesce alle acque del lago Issyk Kul e al suo mitico battello bianco) sono vittime dei più forti, dei senza scrupoli, dei burocrati ottusi.Questi temi dominano nella narrativa di Ajtmatov, assieme a quello della catastrofe ecologica, descritta soprattutto ne "Il patibolo", in cui lo scrittore affronta il tema, allora proibito, della droga (l'"anasha" delle steppe centro-asiatiche). Non solo, ma lo scrittore avverte un nuovo e più grave pericolo che incombe sull'umanità: la nascita di un uomo nuovo, il "mankurt", termine presto divenuto proverbiale, con cui egli designa l'uomo privato della memoria e della coscienza, ridotto schiavo e passivo esecutore della volontà altrui, sradicato dalla sua tradizione, dalle sue radici ("Il giorno che durò più di un secolo").Ajtmatov ci appare ora scrittore più attuale di quanto non lo fosse ieri, ben oltre l'Urss e la sua settantennale esistenza storica.Crollata l'Urss, purtroppo, è declinata anche la sua vena creativa. Ajtmatov è stato come inaridito dai compiti politici e diplomatici che il suo Kyrgyzstan gli ha affidato, fino a un anno fa. La sua opera, per fortuna, resta viva e molto può dire al nostro cuore e alla nostra mente. E può ancora insegnarci molto.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Elaborazione_del_linguaggio_naturale
Elaborazione del linguaggio naturale.L'Elaborazione del linguaggio naturale, detta anche NLP (dall'inglese "Natural Language Processing"), è il processo di estrazione di informazioni semantiche da espressioni del linguaggio umano o naturale, scritte o parlate, tramite l'elaborazione di un calcolatore elettronico.Questo processo è reso particolarmente difficile e complesso a causa delle caratteristiche intrinseche di ambiguità del linguaggio umano. Per questo motivo il processo di elaborazione viene suddiviso in fasi diverse, tuttavia simili a quelle che si possono incontrare nel processo di elaborazione di un linguaggio di programmazione:ProblematicheIn teoria, l'elaborazione del linguaggio naturale è un metodo attraente di interazione uomo-macchina. I primi sistemi sviluppati, quali SHRDLU, che lavoravano in "mondi a blocchi" con vocabolari ristretti, ottenevano ottimi risultati. Ciò portò i ricercatori a un eccessivo ottimismo, che presto scemò non appena i sistemi furono estesi a situazioni più realistiche con problemi reali di ambiguità e complessità.La comprensione del linguaggio naturale è spesso considerata un problema IA-completo, poiché si pensa che il riconoscimento del linguaggio richieda una conoscenza estesa del mondo e una grande capacità di manipolarlo. Per questa ragione, la definizione di "comprensione" è uno dei maggiori problemi dell'elaborazione del linguaggio naturale.Voci correlateNatural language processing
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dendrite_%28biologia%29
Dendrite (biologia).In biologia si definiscono dendriti'" (dal greco "dendròn", "albero") le fibre minori che si ramificano a partire dal neurone, che trasportano il segnale nervoso in direzione centripeta (verso il soma, il corpo cellulare del neurone). Più dendriti di un unico neurone formano un albero dendritico. La maggior parte dei neuroni presenta un numero molto elevato di dendriti attraverso i quali riceve impulsi provenienti da altri neuroni o, nel caso di neuroni sensoriali, prodotti da stimoli ambientali.Possono variare molto nelle dimensioni e nel numero in base al compito che svolgono, anche perché sono in genere specializzate in un particolare compito. Il citoplasma dei dendriti non è uguale a quello degli assoni in quanto formato anche da mitocondri. I dendriti portano i segnali dall'esterno all'interno della cellula, e questo segnale può provenire o da un altro neurone, o da un organo di senso.In genere i dendriti sono anche ricoperti da piccole protrusioni chiamate spine dendridiche. Le spine rappresentano siti post-sinaptici (vedi sinapsi) diffusi sul dendrite. È stato stimato che nelle spine dendritiche risiedano oltre il 90% delle sinapsi eccitatorie del cervello.Voci correlateCellule del sistema nervosoDendrite
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http://www.booksblog.it/post/4551/l-origine-il-romanzo-di-charles-darwin-di-irving-stone
Irving Stone, grande autore di appassionanti ricostruzioni storiche e biografie romanzate, ci racconta, oltre all’avventuroso viaggio visto con occhi ottocenteschi e ciò che ne seguì, anche l’uomo Charles Darwin. Dopo 5 anni di studi approfonditi, comprese molte ricerche presso i discendenti dello scienziato, emerge la figura di un uomo animato da un grande spirito avventuroso, energico ed appassionato, dotato di genialità scientifica, ma anche di grande umanità, gentilezza, umiltà e… senso dell’umorismo. Un uomo che fu sempre guidato dall’idea che esaminare a fondo ciò che vedeva, farsi domande e cercare di darsi risposte plausibili fosse l’unica vera strada scientifica da percorrere. E che la torre d’avorio di un sapere stantio ed intoccabile, in cui molti scienziati dell’epoca (e non solo) si erano arroccati, non sarebbe mai stata la sua “prigione”.
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http://www.gustoblog.it/post/2847/no-knead-bread-il-pane-che-non-si-impasta
Pre-riscaldare il forno a 230°C e mettervi dentro a riscaldare una pirofila dai bordi alti e col coperchio (la pirofila può essere in qualsiasi materiale, ghisa, pirex etc.). Rovesciare il blob (occhio che è molle molle e scappa da tutte le parti) nella pirofila bollente. Coprire col coperchio e infornare per circa 30-40 minuti sempre a 230°C. Rimuovere il coperchio e continuare la cottura per altri 10-15 minuti (io tolgo direttamente la pagnotta dalla pirofila e l’appoggio sulla griglia del forno).
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http://it.wikipedia.org/wiki/Nikita_di_Pe%C4%8Derska
Nikita di Pečerska.Entrato ancor giovane nel Monastero delle Grotte di Kiev, decise di emulare il monaco Isacco di Pečerska isolandosi in eremitaggio nelle Grotte Lontane del monte Berestov. Qui, secondo la tradizione agiografica, fu tentato da demoni i quali, in vesti angeliche, lo convinsero a trascurare la preghiera per concentrarsi nella lettura del Vecchio Testamento. Tale episodio è interpretato da molti storici come un tentativo di conversione da parte della comunità ebraica, molto numerosa e influente in quel periodo a Kiev.Esorcizzato dai monaci anziani, Nikita decise tuttavia di proseguire la propria vita da eremita fino alla propria nomina di Arcivescovo di Novgorod, avvenuta nel 1096. Venerato in vita come Taumaturgo e ritenuto in grado di estinguere gli incendi con la forza della propria preghiera, occupò il soglio per più di dieci anni, fino alla morte giunta nel 1109 quando aveva 78 anni.Fonti e collegamenti esterniBiografie di santiSanti ucrainiSanti russi
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http://it.wikipedia.org/wiki/Lars_Ulrich
Lars Ulrich.BiografiaGli iniziPrima di dedicarsi alla musica era un promettente tennista, sulle orme del padre Torben, professionista di fama nazionale.Il primo concerto cui assistette fu quello tenuto dai Deep Purple nel 1973 a Copenaghen; Lars rimase affascinato dallo stile di Ian Paice e successivamente dallo stile di John Bonham dei Led Zeppelin. I genitori gli comprarono una batteria ed iniziò la pratica a 13 anni, suonando i pezzi dei Deep Purple e dei Led Zeppelin con i suoi amici. Crebbe anche ascoltando, Motörhead, Thin Lizzy, Iron Maiden, Def Leppard, e Diamond Head.MetallicaAlla fine degli anni settanta Lars dovette trasferirsi negli Stati Uniti, assieme alla famiglia, per motivi di lavoro. Lars comincia a dedicarsi a tempo pieno al lavoro di batterista, abbandonando il tennis. Nel 1981, tramite un annuncio, conosce un giovane chitarrista di nome James Hetfield, appassionato sia di heavy metal che di punk rock, e già reduce dall'esperienza con gli Obsession. I due decisero di fondare i Metallica nell'ottobre di quell'anno, assoldando Dave Mustaine alla chitarra solista e Ron McGovney al basso.Prima dell'uscita dell'album di esordio, la formazione subisce un primo cambiamento: infatti, al posto di Mustaine e di McGovney, arrivano nel 1983 l'ex chitarrista degli Exodus Kirk Hammett e l'ex bassista dei Trauma Cliff Burton.Lars Ulrich in concerto a Londra (15-09-2008)Nel corso degli anni, lo stile di Lars Ulrich ha assunto molte sfumature diverse. Nell'album d'esordio "Kill'Em All" (1983) dimostra uno stile tecnicamente povero e puntato molto sulla velocità ritmica, mentre nei successivi "Ride the Lightning" (1984) e "Master of Puppets" (1986), dedica maggiore attenzione alla tecnica e alla poliritmia.Nel 1988, dopo la morte di Cliff Burton e con l'arrivo di Jason Newsted, viene pubblicato "...And Justice For All", ritenuto l'album più tecnico dei Metallica; qui Ulrich è ben stimato per le cavalcate con la doppia cassa in "Blackened", i cambi di tempo in "One", le potenti sincopi di "Harvester of Sorrow" e di "Frayed Ends of Sanity", e il groove preciso e veloce di "Dyers Eve".Nel 1991 con "Metallica" iniziano i cambiamenti dello stile musicale del gruppo, e Lars deve abbandonare l'uso massiccio della doppia cassa e le ritmiche thrash metal che caratterizzarono la sua carriera iniziale, in favore di un drumming più semplice e melodico. Ciò si accentuò (nello stesso periodo Lars ridusse le dimensioni del suo drum-set nel numero di tom e piatti impiegati, e nel modello da GranStar II Birch a StarClassic Maple) nei successivi "Load" (1996) e "ReLoad" (1997), non esenti da critiche."St. Anger" (2003), che vede l'entrata del nuovo bassista Robert Trujillo al posto di Newsted, divide ancora i loro fans. Alcuni lo definiscono un buon disco e il migliore dagli anni novanta in poi, altri lo definiscono il loro peggior album in assoluto. Sono stati anche ampiamente criticati il mixaggio e il suono degli strumenti. Nel 2004, a causa di problemi di salute, venne sostituito, temporaneamente, da Dave Lombardo, Joey Jordison e il suo tecnico Flemming Larsen durante un tour dei Metallica.L'ultimo lavoro è Death Magnetic, uscito il 12 settembre 2008 e che segna un ritorno alle sonorità thrash metal. Prodotto da Rick Rubin, il nuovo lavoro vede per la prima volta la partecipazione attiva, nel processo di registrazione, del nuovo bassista Trujillo.Di Bob Rock dice: "Ci conoscevamo ormai troppo bene ed era giusto rimodernarci un po' tutti..."Ultimamente Lars Ulrich ha partecipato con la "Ian Gillan Band" suonando il classico "Smoke On The Water".La vicenda di NapsterLars Ulrich diventò famoso anche al di fuori della cerchia dei fan dei Metallica quando, nel marzo 2000, consegnò personalmente a Napster una lista di 300.000 utenti da denunciare in quanto, a suo dire, condividevano illegalmente file MP3 dei Metallica.Questo episodio, prontamente ripreso dai media, lo pose al centro della furia degli utenti della rete di tutto il mondo, tanto che tuttora egli è considerato il personaggio simbolo della repressione dello scambio di file musicali via Internet da parte delle major discografiche.In seguito a questo episodio, Weird Al Yankovic si fa beffe di lui nei brani "Don't Download This Song" e "Enter Napster".EquipaggiamentoLars Ulrich è endorser per Tama drums, Zildjian cymbals e Remo drumheads.Tama Starclassic Maple, LU Magnetic Orange Finish, Chrome Hardware'"Lars Ulrich in concerto a Londra (15-09-2008)DiscografiaCon i MetallicaConcertografiaCon i MetallicaNoteBibliografiaVoci correlateAltri progettiCollegamenti esterniMetallicaBatteristi thrash metalLars Ulrich
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http://it.wikipedia.org/wiki/AFC_North
AFC North.AFC North'" è il nome della "division" settentrionale della American Football Conference, nata nel 2002 a seguito della riorganizzazione della National Football League ed originariamente formatasi nel 1970 nella fusione tra AFL e NFL col nome di AFC Central'". Quest'ultima era a sua volta l'evoluzione della preesistente NFL Century Division.Attualmente ne fanno parte: i Baltimore Ravens, i Cincinnati Bengals, i Cleveland Browns ed i Pittsburgh Steelers.StoriaLa divisione originale (AFC Central) contava 4 membri: oltre agli attuali Bengals, Browns e Steelers, erano presenti gli Houston Oilers. A queste squadre si aggiunsero nel 1995 i Jacksonville Jaguars.Nel 1996 i Browns vennero trasferiti da Cleveland a Baltimora col nome di Baltimore Ravens, mentre l'anno seguente gli Oilers lasciarono Houston diventando i Tennessee Titans, rimanendo comunque anch'essi nella "division". Due anni più tardi, nel 1999, venne riformata la squadra di Cleveland sempre col nome di Browns e la "division" contò quindi la partecipazione di sei squadre.Nel 2002, con la riorganizzazione della NFL in otto "division" di quattro squadre ciascuna, i Jaguars e i Titans vennero spostati nella AFC South, portando così alla situazione attuale.Una particolarità AFC North è che l'unica "division" della NFL che non allinea tra le squadre che ne fanno attualmente parte una delle fondatrici della American Football League.Cronologia della AFC NorthAlbo d'oro della AFC NorthSquadre qualificate con "Wild Card"Partecipazioni totali ai play-offNoteCollegamenti esterniNational Football LeagueAFC North