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b"\n\nTriumph Tigress\n\nStoria\n\nL'ingresso del gruppo BSA nel mercato degli scooter venne annunciato da Edward Turner nell'ottobre del 1958. Il modello da 250 cm\xc2\xb3 di cilindrata aveva una velocit\xc3\xa0 di crociera compresa tra gli 88,5 ed i 96,5\xc2\xa0km/h ed un consumo di 42 chilometri per litro.Un prototipo del BSA Sunbeam venne presentato nel 1958 al Court Cycle and MotorCycle Show e la produzione inizi\xc3\xb2 alla fine del 1959; le consegne furono per\xc3\xb2 afflitte da ritardi dovuti alla necessit\xc3\xa0 di reclutare nuovo personale nonostante venisse dichiarata una capacit\xc3\xa0 di produttiva dello stabilimento di 50.000 veicoli l'anno.Il progetto di Edward Turner derivava dalla sua lunga esperienza con la costruzione delle veloci motociclette della Triumph. Il veicolo venne venduto sotto due marchi in modo da trarre vantaggi dalle due reti di distribuzione. L'uso del marchio su questo veicolo fu uno degli ultimi utilizzi avvenuti del nome Sunbeam. Le differenze tra il modello BSA Sunbeam e il Triumph Tigress era solo estetica in quanto il modello BSA aveva una colorazione policroma in verde e a due toni - rosso e crema - con il marchio BSA mentre il modello Triumph era in colore blu con il marchio Triumph.Lo scooter era disponibile con il motore bicilindrico a quattro tempi da 250\xc2\xa0cm\xc2\xb3 o con il motore a due tempi monocilindrico da 175\xc2\xa0cm\xc2\xb3. Tutti e due i motori avevano il raffreddamento ad aria forzata. Il motore a due tempi era uno sviluppo di quello del BSA Bantam mentre quello a quattro tempi era un motore a cilindri paralleli completamente nuovo con trasmissione ad ingranaggi piuttosto che a catena.Il sistema di accensione si basava su due blocchi ognuno dei quali si collegava ad una candela e non aveva spinterogeno. Il sistema di trasmissione alla ruota posteriore era una catena in bagno d'olio completamente chiusa.Tutte e due le versioni avevano un cambio a pedale a quattro marce. Su alcuni modelli dotati di motore da 250 avevano avviamento elettrico e impianto non a 6 V ma a 12 V. Il modello bicilindrico da 250 faceva raggiungere allo scooter la velocit\xc3\xa0 di 105 km/h ed il mezzo aveva, nonostante le ruote da 10 pollici, buone sospensioni e tenuta di strada. Il problema principale del veicolo era dato dalla qualit\xc3\xa0 con il quale era costruito. Si diceva che il Tigress faceva la felicit\xc3\xa0 di coloro che potevano permettersi i costi per le riparazioni.La produzione del modello con motore da 250 venne conclusa nel 1964 mentre il modello con il 175 due tempi rimase in produzione fino al 1965.Verso la fine degli anni sessanta, nonostante l'opposizione interna, venne prodotto un altro scooter e un veicolo a tre ruote per la spesa. Questo mezzo era il Triumph Tina e, utilizzando un altro marchio di propriet\xc3\xa0 della BSA, il tre ruote Ariel 3 erano destinati al segmento di mercato dei cosiddetti carrelli della spesa."
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b'Q2068751'
b'\n\nStar Blazers 2199\n\nTrama\n\nAnno 2191: per la prima volta nella sua storia, l\'umanit\xc3\xa0 entra in contatto con una civilt\xc3\xa0 extraterrestre. Il 1 aprile 2191 la flotta terrestre incontra la flotta aliena: purtroppo quello che poteva essere un pacifico incontro si trasforma nell\'inizio dello scontro fra le due civilt\xc3\xa0. Sulla Terra, la popolazione \xc3\xa8 informata che i Garmillassiani (cos\xc3\xac si chiamano gli alieni che hanno raggiunto il sistema solare) hanno attaccato la flotta terrestre.Negli anni successivi, i Terrestri e i Garmillassiani si affrontano in diverse battaglie: la pi\xc3\xb9 importante \xc3\xa8 la Seconda Battaglia di Marte, che permette di respingere l\'invasione garmillassiana. Nel frattempo, per\xc3\xb2, i nemici occupano Plutone e vi costruiscono una base dalla quale, con la loro tecnologia, accelerano meteoriti scagliandoli verso la Terra. Inizia cos\xc3\xac un sistematico bombardamento mediante queste bombe planetarie che portano alla distruzione delle citt\xc3\xa0 umane e alla distruzione dell\'ecosistema del pianeta; dopo otto anni di bombardamenti, la superficie della Terra \xc3\xa8 inadatta alla vita per la presenza di radioattivit\xc3\xa0, gli oceani sono scomparsi, la Terra desertificata e l\'umanit\xc3\xa0 \xc3\xa8 costretta a trasferirsi in citt\xc3\xa0 sotterranee.Una speranza, per\xc3\xb2, giunge da un\'altra civilt\xc3\xa0 extraterrestre: dal pianeta Iskandar la regina Starsha invia, tramite la sorella minore, i piani per la costruzione di un motore in grado di superare la velocit\xc3\xa0 della luce per consentire ai terrestri, che non conoscono ancora una tecnologia simile, di poter raggiungere il suo pianeta nella Grande Nube di Magellano in breve tempo. Viene cos\xc3\xac avviato il "Progetto Yamato" e nell\'arco di un anno viene costruita una nave spaziale con installato questo motore per poter raggiungere Iskandar e ritornare con il Cosmo Reverse System, un\'altra tecnologia iskandariana, in grado di riportare la Terra alle sue condizioni iniziali e permettere agli umani di ritornare a vivere in superficie.All\'inizio del 2199, mentre nei pressi di Plutone la flotta terrestre crea un diversivo, la seconda sorella della regina Starsha porta sul nostro pianeta l\'ultimo componente per poter completare il motore: il nucleo del motore ad onde moventi, tuttavia perde la vita su Marte durante la sua missione. Anche la flotta terrestre esce sconfitta da quest\'ultimo scontro, ma l\'obiettivo \xc3\xa8 conseguito e la nave spaziale pu\xc3\xb2 essere completata. La missione ha cos\xc3\xac inizio, la Yamato decolla e affronta il lungo viaggio verso Iskandar, viaggio che dovr\xc3\xa0 necessariamente durare meno di un anno, date che gli scienziati hanno ormai stimato che l\'umanit\xc3\xa0 non potr\xc3\xa0 continuare a vivere oltre questo limite di tempo nel sottosuolo, poich\xc3\xa9 la radioattivit\xc3\xa0 \xc3\xa8 penetrata sempre pi\xc3\xb9 in profondit\xc3\xa0.Durante questo viaggio, l\'equipaggio dovr\xc3\xa0 confrontarsi pi\xc3\xb9 volte con i Garmillassiani e le altre civilt\xc3\xa0 che sono state gi\xc3\xa0 annesse all\'Impero. Scoprir\xc3\xa0 nuove realt\xc3\xa0, nuovi mondi, nemici da onorare e nemici con i quali si pu\xc3\xb2 collaborare, ma dovr\xc3\xa0 anche superare divergenze interne, che rischiano di compromettere la missione; si trover\xc3\xa0 nientemeno nella condizione di dover salvare proprio la popolazione garmillassiana. Alla fine, l\'equipaggio giunger\xc3\xa0 alla sua meta e, ottenuto il Cosmo Reverse System, intraprender\xc3\xa0 il viaggio di ritorno.Giunto sulla Terra, con la Yamato dotata del Cosmo Reverse System, l\'equipaggio riuscir\xc3\xa0 a salvare il pianeta e l\'umanit\xc3\xa0 dall\'estinzione.\n\nSequel\n\nNel 2017 \xc3\xa8 stato prodotto Star Blazers 2202 (\xe5\xae\x87\xe5\xae\x99\xe6\x88\xa6\xe8\x89\xa6\xe3\x83\xa4\xe3\x83\x9e\xe3\x83\x882202\xe6\x84\x9b\xe3\x81\xae\xe6\x88\xa6\xe5\xa3\xab\xe3\x81\x9f\xe3\x81\xa1 Uchuu Senkan Yamato 2202: Ai no Senshi-tachi, lett.: "Corazzata Spaziale Yamato 2202: I guerrieri dell\'amore"), primo di sette film che si pongono come remake del film Addio Yamato e della seconda stagione della serie classica prodotta nel 1978. Nel progetto, la serie di film, proiettati per un tempo limitato nelle sale cinematografiche, dovr\xc3\xa0 poi essere rimontata nei 26 episodi che formeranno la seconda stagione dell\'anime e che verranno trasmessi in televisione.'
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b'Q1464924'
b"\n\nLa strada verso casa (film 1999)\n\nTrama\n\nUna ragazza di un villaggio e un giovane insegnante si innamorano, e la morte di quest'ultimo molti anni dopo, porta il loro unico figlio dalla citt\xc3\xa0 per il funerale.Il film inizia in bianco e nero nella Cina attuale, quando il figlio, Luo Yusheng, ritorna al suo villaggio dalla citt\xc3\xa0 in cui studia, dopo aver appreso della morte del padre. Sua madre, Zhao Di, insiste che sia seguita la tradizione di trasportare la bara a piedi al loro villaggio sperduto, cosicch\xc3\xa9 lo spirito di suo marito ricorder\xc3\xa0 la via di casa. Il figlio, in veste di narratore, racconta la storia del fidanzamento dei suoi genitori, cos\xc3\xac famosa da guadagnarsi lo status di leggenda nel villaggio. In tale racconto si ha il passaggio dal bianco e nero a colori intensi.Suo padre, Luo Changyu, venne al villaggio come insegnante. Immediatamente, Zhao Di si infatua di lui e viceversa. Cos\xc3\xac comincia un corteggiamento che consiste nello scambio di sguardi e occhiate tra i due. Sfortunatamente, il corteggiamento venne interrotto quando Luo fu chiamato dal governo per ritornare in citt\xc3\xa0. Zhao Di perde il suo cuore, e dopo averlo aspettato nella neve per molto tempo, si ammal\xc3\xb2 gravemente, tanto da far pensare agli abitanti del villaggio che sarebbe morta. Tuttavia, dopo aver sentito che il maestro \xc3\xa8 tornato furtivamente al villaggio, Zhao Di in lacrime, \xc3\xa8 corsa a salutare il suo amato. Ancora, il loro amore non fu consumato per due anni perch\xc3\xa9 l'insegnante fu portato via dal villaggio per punizione, per aver lasciato il suo incarico in citt\xc3\xa0 senza permesso.Ritornando al presente, e al bianco e nero, il figlio realizza come sia importante rispettare la tradizione per sua madre, e cos\xc3\xac cerca di fare tutto il necessario per soddisfare il suo desiderio. Gli viene detto dal capo villaggio che potrebbe essere difficile trovare abbastanza uomini validi per portare il padre a casa, dato che sono rimasti solo alcuni giovani uomini nel villaggio. Il capo villaggio e il figlio concordano sul prezzo da pagare agli uomini. Dopo l'accordo, sulla via di casa, pi\xc3\xb9 di cento persone si presentano per aiutare e portare a casa la bara dell'uomo, che \xc3\xa8 stato il loro insegnante, durante varie generazioni nel villaggio. Il capo villaggio restituisce il denaro al figlio, perch\xc3\xa9 nessuno ha accettato il pagamento per fare quello che loro considerano essere un onore piuttosto che un lavoro.La mattina seguente il figlio rinuncia di ritornare al suo lavoro in citt\xc3\xa0, per esaudire il sogno di suo padre di insegnare nella vecchia scuola, anche solo per un giorno, che \xc3\xa8 stata fondamentale per i suoi genitori poich\xc3\xa9 si sono innamorati grazie ad essa, usando il libro di testo di suo padre che scrisse lui stesso."
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b'Q3966043'
b"\n\nSpartaco Marchi\n\nSpartaco Marchi (Pisa, 21 dicembre 1891 \xe2\x80\x93 Viareggio, 26 ottobre 1976) \xc3\xa8 stato un baritono italiano.\n\nBiografia\n\nMolto giovane entr\xc3\xb2 a far parte della Societ\xc3\xa0 Corale Pisana in qualit\xc3\xa0 di baritono corista, e prese parte a tutte le stagioni liriche organizzate nei vari teatri cittadini.Nella stagione di Quaresima del 1910, durante le recite del Faust di Charles Gounod, ispirato e affascinato dalla meravigliosa bellezza del grande soprano spagnolo Bonaplata Bau Carmelita, la ritrasse in una scultura di marmo nelle vesti di Margherita e, alla fine della rappresentazione, gliela don\xc3\xb2, con grande sorpresa della cantante, che fu sentitamente commossa dal gesto del suo giovane ammiratore.Nel 1919 fu chiamato alle armi e assegnato a Roma all'aeronautica; approfitt\xc3\xb2 dell'occasione per partecipare a un importante concorso nazionale indetto dall'Accademia di Santa Cecilia, dove si classific\xc3\xb2 fra i primi sei, ottenendo cos\xc3\xac una borsa di studio presso il prestigioso conservatorio musicale.Membro della commissione giudicante era il famoso baritono e maestro Antonio Cotogni, allora insegnante di canto a S.Cecilia, il quale lo prese sotto la sua protezione; nonostante il traguardo raggiunto, alla fine del periodo della leva, Spartaco Marchi dovette interrompere i suoi studi musicali e vocali, e far ritorno a casa.Nel frattempo la famiglia si trasfer\xc3\xac a Firenze; qui conobbe il maestro Vito Frazzi, il quale lo convinse a riprendere gli studi interrotti. Frattanto al Teatro della Pergola di Firenze andava in scena l'Otello di Giuseppe Verdi con il famoso baritono Pasquale Amato, che fu per\xc3\xb2 contestato dai fiorentini e gli organizzatori dovettero perci\xc3\xb2 sostituirlo: interpellato il maestro Frazzi, egli propose Marchi come sostituto. Il Marchi, anche se molto perplesso, accett\xc3\xb2, ottenendo un ottimo successo personale e di critica.Inizi\xc3\xb2 cos\xc3\xac la sua carriera, che lo vide ottimo interprete dal 1922 al 1952 in tanti teatri italiani ed esteri, in ruoli di primo piano, a fianco di illustri colleghi e direttori d'orchestra.Dopo il successo a Firenze, fu Don Carlo ne La forza del destino al Teatro Regio di Torino, poi nel 1923 a Pisa Barnaba ne La Gioconda.Dopo il 1923 fino al 1926 pass\xc3\xb2 un periodo di stasi e ritorn\xc3\xb2 ad armarsi dello scalpello e a fare sculture e alcune pitture nella sua bottega d'arte a Firenze.Nel 1926 il suo debutto al Teatro alla Scala di Milano nel Sigfrido di Wagner, diretto da Ettore Panizza, opera ripetuta anche l'anno seguente, insieme a Sly di Ermanno Wolf-Ferrari, con Aureliano Pertile e Bruna Rasa.Comp\xc3\xac una lunga tourn\xc3\xa9e nei Paesi Bassi al Gran Teatro di Amsterdam, dove si esib\xc3\xac per undici sere consecutive in Amonasro nell'Aida. Cant\xc3\xb2 anche in Belgio (a fianco del tenore Giuseppe Lugo), Danimarca, Francia e Svizzera (Ginevra). Ad Anversa fu Scarpia nella Tosca di fronte ai reali belgi. A Montecatini Terme cant\xc3\xb2 in recite estive all'aperto Cavalleria rusticana e Pagliacci, diretto da Pietro Mascagni.Nel 1936 al Teatro Petruzzelli di Bari fu Amonasro nell'Aida con la sua concittadina Vera Amerighi Rutili e il grande tenore Aureliano Pertile; sempre lo stesso anno al massimo teatro barese fu cointerprete con Beniamino Gigli de Le astuzie d'amore di Franco Casavola e di Cavalleria rusticana di Mascagni.Ha cantato dal 1936 al 1942 con i maggiori interpreti del suo tempo: oltre a Gigli e alla Rasa, Iris Adami Corradetti, Cloe Elmo, Margherita Carosio e Magda Olivero ne Il campiello di Wolf-Ferrari, Pia Tassinari, Giuseppe Lugo, Alberto Ziliani, al Teatro della Triennale di Milano con Clara Petrella, nel 1941 La boh\xc3\xa8me a Udine con Mario Filippeschi e Madama Butterfly al Teatro Politeama di Pisa con Mario Del Monaco, Ines Adami Corradetti ed Ebe Ticozzi, nel 1942 al Comunale di Firenze con Ferruccio Tagliavini, Pia Tassinari e De Stefani (Marchi \xc3\xa8 interprete minore), nel 1943 al Verdi di Pisa La boh\xc3\xa8me con Galliano Masini e Maria Pia Corsini, e alla Scala nel ruolo di Sharpless nel 1945 in una notevole Madama Butterfly con la Adami Corradetti, Mafalda Favero e Mario Del Monaco.Dopo il 1952 si ritir\xc3\xb2 dalle scene, e torn\xc3\xb2 a dedicarsi alla sua passione per la pittura e le arti figurative, ottenendo ottimi successi anche come pittore (molti suoi quadri si trovano in numerose collezioni d'arte di Milano, Torino e Firenze.Mor\xc3\xac nel 1976 a Viareggio, dove visse i suoi ultimi anni con la figlia Paola.La sua salma \xc3\xa8 sepolta presso il cimitero della citt\xc3\xa0 versiliese."
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b'Q3861799'
b"\n\nMonte Oserot\n\nCaratteristiche\n\nSi trova sul limite meridionale delle Alpi Cozie, sullo spartiacque che separa la valle Stura di Demonte dalla valle Maira. La vetta sorge in provincia di Cuneo, a cavallo dei territori comunali di Argentera a sud e di Acceglio a nord, in una zona morfologicamente piuttosto complessa.Lo spartiacque alpino principale passa alcuni chilometri pi\xc3\xb9 a nord-est, con andamento prima NO-SE fino al monte Vanclava, dove piega decisamente ed assume un andamento verso ESE fino al colle della Maddalena. Dal monte Vanclava distacca una dorsale secondaria, che scende in direzione SE passando per il monte Scaletta ed il Bric, poi piega ad est per il passo la Croce, ripiega a SE e, giunto alla quota 2814, piega ad est, salendo alla vetta del monte Oserot. Da qui piega di nuovo a NE fino al colle Oserot, quindi di nuovo a SE verso il passo di Rocca Brancia. In questa zona, la cresta \xc3\xa8 ben definita sul versante SO (valle Stura), mentre \xc3\xa8 meno definita sul versante NE (valle Maira), dove domina il tormentato altopiano della Gardetta. Dalla vetta dirama una dorsale secondaria che si dirige verso SE, dapprima scendendo ad un colletto, poi risalendo verso una vetta secondaria detta monte Oserot falso (2761\xc2\xa0m); da qui la cresta prosegue digradando, dapprima in direzione SE poi, dal passo di Terra Rossa, piegando leggermente a S, andando a morire nella valle Stura sotto la frazione Servagno. Un'ulteriore dorsale dirama ad arco dalla quota 2814, prima in direzione est poi piegando verso sud. Un'altra dorsale ancora, poco pronunciata, dirama dalla vetta in direzione NO.Il versante nord-est della cresta secondaria scende con andamento abbastanza regolare verso la sottostante fonda Oserot, ove si trova il lago Oserot; sul versante opposto, la montagna \xc3\xa8 pi\xc3\xb9 tormentata, e scende con balze scoscese e movimentate verso la sottostante testa dell'Iretta (2189\xc2\xa0m) e la frazione di Bersezio. La cresta tra la vetta ed il falso Oserot \xc3\xa8 molto scoscesa su entrambi i versanti. Il versante nord \xc3\xa8 dominato dalla cresta secondaria, che divide due valloncelli che scendono l'uno verso il colle Oserot e poi verso la comba Emanuel, l'altro direttamente verso la comba Emanuel.Dal punto di vista geologico, la montagna appartiene al complesso brianzonese; la porzione sommitale \xc3\xa8 composta da calcari dolomitici e dolomie del Triassico, con una fascia di carniole del Trias che emergono a sud del falso Oserot; tra la vetta ed il passo di Terra Rossa affiora una formazione di porfiriti ed epidotiti del Carbonifero-Permiano.La situazione toponomastica e cartografica richiede una certa attenzione. Le carte pi\xc3\xb9 antiche indicano come Monte Oserot il falso Oserot, mentre non indicano il vero Oserot. Tale \xc3\xa8 ad esempio la cartografia IGM 1:25.000, che peraltro indica una quota di 2860\xc2\xa0m circa 100 metri a nord della vetta del falso Oserot. La carta dei sentieri - valle Maira della Comunit\xc3\xa0 montana Valle Maira indica come Monte Oserot entrambe le vette. La carta IGC 1:25.000 n.112 indica invece come monte Oserot la quota 2861, e non d\xc3\xa0 alcun nome al falso Oserot, indicato peraltro con una quota di 2773\xc2\xa0m.\n\nAccesso alla vetta\n\nLa via normale si sviluppa sul versante SE. Poco sotto il colle Oserot si distacca verso ovest una traccia di sentiero, indicata con tacche rosse sbiadite, che conduce i piedi di un canalone a SE della montagna, che risale verso la cresta NE, per la quale si giunge alla vetta. L'attacco pu\xc3\xb2 essere raggiunto da Bersezio, per il passo di Terra Rossa (sentieri P37 e P36 GTA), da Servagno (sentieri P35-P36 GTA), o dalla valle Maira, attraverso il colle Oserot (sentieri S11 o S27) oppure attraverso il passo di Rocca Brancia, col sentiero P35 GTA. In quest'ultimo caso \xc3\xa8 possibile appoggiarsi al rifugio della Gardetta, sull'omonimo altopiano. Arrivando invece dal passo di Terra Rossa si pu\xc3\xb2 usufruire di un sentiero che dal passo conduce direttamente al colle Oserot mantenendosi in quota sul pendio nord-orientale della cresta secondaria.La montagna \xc3\xa8 accessibile anche in inverno, con avvicinamento scialpinistico e salita dei canaloni terminali con ramponi e piccozza. \xc3\x88 possibile anche un avvicinamento diretto da Bersezio per la gorgia della Madonna, vallone che risale diretto verso la vetta in direzione NE. Giunti ad un pianoro a quota 2500\xc2\xa0m circa, alla base di un ampio circo racchiuso dalle creste secondarie SE e della quota 2814, si risale dapprima per pendio, poi per canale fino alla cresta, e da qui alla vetta."
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b'Q653078'
b"\n\nMalattia di Whipple\n\nEziologia\n\nNegli anni sessanta, con l'avvento della microscopia elettronica, fu dimostrato che i macrofagi PAS+ contenevano strutture bacillari (Bacillo di Whipple, un batterio molto difficile da coltivare) e fu avanzata l'ipotesi infettiva della malattia, quindi si propose la terapia antibiotica. Negli anni novanta, con tecniche biomolecolari basate sulla PCR (Reazione a catena della polimerasi, in inglese: Polymerase Chain Reaction), fu definitivamente dimostrata la presenza di bacilli Gram + del tipo Actinomiceti. Tale bacillo fu denominato Tropheryma whippelii. Nel 1997, il nuovo bacillo fu definitivamente isolato, caratterizzato e coltivato. Nel 2001 assunse la pi\xc3\xb9 corretta denominazione Tropheryma whipplei.\n\nPatogenesi\n\nBench\xc3\xa9 ancora non perfettamente studiata sembra che vi sia una down-regolazione di IL12.\n\nEpidemiologia\n\n\xc3\x88 una malattia rara. Tra il 1907 e il 1990 sono stati descritti in letteratura 617 casi di malattia di Whipple. Presumibilmente la malattia \xc3\xa8 diffusa in tutte le etnie e le popolazioni, anche se la maggior parte dei casi riguarda la popolazione bianca e anglosassone (appare come pi\xc3\xb9 frequente nei paesi di livello socio-economico pi\xc3\xb9 alto semplicemente perch\xc3\xa9 lo standard sanitario pi\xc3\xb9 elevato ne rende pi\xc3\xb9 agevole la diagnosi). Pi\xc3\xb9 frequente negli uomini che nelle donne. Rarissima nei bambini.\n\nTrattamento\n\nLa terapia maggiormente utilizzata al momento \xc3\xa8 rappresentata da ceftriaxone o penicillina e.v. seguita da cotrimoxazolo orale per un anno. Terapie alternative: buoni risultati sono stati anche ottenuti con CAF (Cloramfenicolo), Claritromicina, Doxiciclina, Eritromicina, Penicillina + Streptomicina.Nei casi di Whipple con sintomatologia neurologica \xc3\xa8 meglio cominciare il trattamento con Cotrimossazolo (che supera la barriera emato-encefalica) per via endovenosa, e passare alla somministrazione orale dopo alcune settimane. La durata del trattamento \xc3\xa8 compresa tra i 6 e i 12 mesi, con ripresa dell'antibiotico in caso di recidiva.Il quadro istologico pu\xc3\xb2 migliorare, ma \xc3\xa8 difficile che regredisca del tutto. L'esame biomolecolare delle sequenze batteriche pu\xc3\xb2 invece mostrare l'assoluta scomparsa dal circolo e dai tessuti del DNA batterico. Il test della PCR \xc3\xa8 pertanto considerato ottimale non solo perch\xc3\xa9 d\xc3\xa0 la certezza assoluta della diagnosi, ma anche per il monitoraggio del paziente e per decidere quanto a lungo continuare con il trattamento.Un DNA scomparso dal circolo non vuol dire che la malattia non si ripresenti, quindi \xc3\xa8 possibile che il germe rimanga allo stato latente in alcuni linfonodi o nella mucosa duodenale e da qui si possa slatentizzare e dar luogo a nuove ondate di infezione."
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b'Q6122423'
b'\n\nJagdstaffel 4\n\nStoria\n\nLa Jagdstaffel 4 viene fondata il 25 agosto 1916 a Fort Vaux, una delle prime squadriglie da caccia ispirata dalle esperienze di Oswald Boelcke sull\'organizzazione della componente aerea. La squadriglia inizialmente fu formata dai piloti esperti trasferiti dalla Feldflieger Abteilung 23, dalla Kampfeinsatzkommando Vaux, dalla Armee-Flugpark Nr. 2 e da altri piloti di aerei biposto assegnati originariamente alla 2\xc2\xaa armata dell\'esercito come Rudolf Berthold (aviatore), Wilhelm Frankl, Walter H\xc3\xb6hndorf e Ernst von Althaus. Nel giugno 1917 viene assegnata alla 4\xc2\xaa armata. La Jasta 4 il 1\xc2\xba settembre 1916 si sposta a Roupy, il 12 dicembre 1916 a Xivry-Circourt, il 10 febbraio 1917 a Le Catelet, il 24 febbraio 1917 a Douai ed il 1\xc2\xba giugno 1917 a Courtrai.Il 24 giugno 1917 viene dato l\'incarico a Manfred von Richthofen di formare la Jagdgeschwader I e la squadriglia si trasferisce presso l\'aerodromo di Markebecke per unirsi alle Jagdstaffeln 6, 10 e 11. La squadriglia sarebbe rimasta parte del "circo volante" di Richthofen per tutta la durata della guerra. Durante l\'estate di quell\'anno il comandante della squadriglia Kurt-Bertram von D\xc3\xb6ring ha dovuto ricoprire anche l\'incarico di comandante della Jagdgeschwader I a causa del ferimento di Richthofen con non poche difficolt\xc3\xa0.Al momento della formazione la Jagdstaffel 4 \xc3\xa8 stata dotata di aerei da caccia Halberstadt D.II e Fokker E.III per poi essere sostituiti nel febbraio 1917 dagli Albatros D.II e dai Pfalz D.III. In questo periodo gli aerei della squadriglia si presentavano con fasce bianche e nere intorno alla fusoliera. Nei primi mesi del 1918 l\'unit\xc3\xa0 viene dotata di Fokker Dr.I colorati a strisce rosse e turchese sia sulle ali che intorno alla fusoliera. La squadriglia ha anche avuto a disposizione Albatros D.III, Albatros D.V, Halberstadt D.V e Fokker D.VII.L\'appartenenza al "circo volante" port\xc3\xb2 l\'unit\xc3\xa0 a continui spostamenti. Il 2 luglio 1917 va a Marckebeke (a 3 km da Courtrai), il 21 novembre 1917 a Lieu-Saint-Amand, il 26 marzo 1918 a L\xc3\xa9chelle (Passo di Calais), il 3 aprile 1918 a Harbonni\xc3\xa8res, il 12 aprile 1918 a Cappy, dal 20 maggio a Longchamps di Vadencourt (Aisne), il 26 maggio a Puisieux Ferme (a 8 km da Laon), il 31 maggio a Beugneux, il 18 luglio a Monthussart Ferme (14 km a sud-est di Soissons), dal 30 luglio torna a Puisieux Ferme, dal 10 agosto 1918 ad Ennemain, dall\'11 agosto a Bernes, dal 30 agosto a Busigny, dall\'8 settembre al campo di aviazione di Metz-Frescaty (8 km sud sud-ovest da Metz), dal 9 ottobre a Marville, dal 7 novembre a Tellancourt e dal 10 novembre 1918 ripiega ad Aschaffenburg.Durante il 1918, la Jagdstaffel 4 ha operato sui fronti a supporto della 2\xc2\xaa, 6. Armee (Deutsches Heer), 7\xc2\xaa, e 17\xc2\xaa armata concludendo la guerra sul fronte dove era presente la 5. Armee (Deutsches Heer). Il Leutnant de Reserves Egon Koepsch \xc3\xa8 stato l\'ultimo Staffelf\xc3\xbchrer (comandante) della Jagdstaffel 4, dai primi giorni di novembre del 1918 fino alla fine della guerra. L\'unit\xc3\xa0 \xc3\xa8 stata smobilitata il 16 novembre 1918.Alla fine della prima guerra mondiale alla Jagdstaffel 4 vennero accreditate 192 vittorie aeree. Di contro, la Jasta 4 perse 11 piloti, 2 furono fatti prigionieri di guerra e 9 furono feriti in azione.'
b'11023964088601464095'
1,184
b'Q3671742'
b'\n\nChiesa di San Pietro a Ovile\n\nStoria e descrizione\n\nLa chiesa sorge nei pressi dell\'area dove si trovava il castellare dei Salvani, che fu distrutto dopo la disfatta dei Ghibellini nella battaglia di Colle Val d\'Elsa (1269); il personaggio pi\xc3\xb9 noto della casata era Provenzano, condottiero dei Senesi nella battaglia di Montaperti (1260), a cui fu dedicato l\'intero rione, detto appunto rione di Provenzano.San Pietro a Ovile \xc3\xa8 uno dei titoli parrocchiali urbani pi\xc3\xb9 antichi di Siena. La sua esistenza \xc3\xa8 documentata dal sec. XII, ma presumibilmente pi\xc3\xb9 antica. L\'antica Parrocchia aveva sede dove ora sorge l\'attuale Basilica di San Francesco. Nel 1236 Papa Gregorio IX autorizz\xc3\xb2 i Frati Minori, gi\xc3\xa0 insediatisi a Siena presso l\'Eremo di Ravacciano, a prendere possesso della pi\xc3\xb9 agevole Chiesa di San Pietro nel Borgo d\'Ovile. Era tuttavia intenzione dei Frati e della comunit\xc3\xa0 cittadina di edificare un nuovo e pi\xc3\xb9 grande edificio di culto in onore del Santo serafico di Assisi, da poco canonizzato. L\'antica chiesa di San Pietro fu pertanto demolita per far spazio al nuovo tempio francescano e ricostruita nel luogo attuale, a ridosso della cerchia duecentesca delle mura, gi\xc3\xa0 a partire dal 1247. Negli anni \'20 del sec. XV fu Parroco di San Pietro a Ovile il celebre Mariano da Siena, pellegrino pi\xc3\xb9 volte in Terrasanta e profondo conoscitore di quei luoghi e popolazioni. Mariano ha trasmesso nei suoi Diari una preziosa testimonianza storica e antropologica sugli scambi culturali e il clima di fede nel Mediterraneo del XV secolo.Dal 1988, con provvedimento dell\'arcivescovo senese Mario I. Castellano, il titolo parrocchiale fu soppresso e il suo territorio conflu\xc3\xac, insieme a quelli di San Cristoforo e San Donato all\'Abbadia, nella Parrocchia dell\'Insigne Collegiata di Santa Maria in Provenzano.Dell\'originaria costruzione romanica duecentesca della chiesa, rimaneggiata nell\'interno ad aula absidata nel 1753, si conserva soltanto la facciata a capanna in mattoni, con il portale sormontato da una lunetta con un frammentario affresco di Rutilio Manetti.Attualmente la chiesa \xc3\xa8 chiusa al pubblico. Al suo interno, lungo le pareti laterali, si conservano gli affreschi con sei Storie di san Pietro di Apollonio Nasini (anni \'30 del sec. XVIII) e un frammento di un ciclo pittorico sulla Passione di Cristo, tra le pi\xc3\xb9 interessanti testimonianze della pittura senese del sec. XIII.In San Pietro a Ovile era custodito un corredo pittorico e scultoreo di eccezionale importanza per la storia dell\'arte senese dei secoli XIV e XV: tra i dipinti pi\xc3\xb9 noti la Madonna col Bambino e quattro Angeli, gi\xc3\xa0 attribuita ad un anonimo "Maestro di Ovile" oggi riferibile a Bartolomeo Bulgarini, uno scomparto di polittico con San Pietro apostolo di Luca di Tomm\xc3\xa9, una Madonna col Bambino di Andrea di Bartolo, il quattrocentesco polittico dell\'Annunciazione tra i Santi Giovanni Battista e Bernardino da Siena di Matteo di Giovanni e il coevo Crocifisso di Giovanni di Paolo. Tutte queste opere sono oggi conservate a Siena nel Museo diocesano d\'arte sacra, presso l\'Oratorio di San Bernardino in piazza San Francesco, eccezion fatta per le statue lignee quattrocentesche della Madonna e di San Giovanni Evangelista di Domenico di Niccol\xc3\xb2 "dei cori", conservate nel Museo dell\'Opera della Metropolitana. Due frammenti dell\'Annunciazione che Matteo di Giovanni aveva realizzato per la chiesa di San Pietro a Ovile sono esposti all\'estero: la Nativit\xc3\xa0 della Vergine a Parigi al Museo del Louvre e lo Sposalizio della Vergine a Philadelphia presso la Collezione Johnson.Una piccola corte trecentesca \xc3\xa8 stata messa in luce, sul lato sinistro della facciata, dai lavori di ripristino effettuati negli anni \'30 del secolo scorso.'
b'16538636414519973088'
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b'Q202023'
b'\n\nHerm (isola)\n\nToponimi\n\nLa mappa dell\'Isola di Herm, pubblicata dagli abitanti di Herm dice:"L\'origine della toponimia di molti luoghi dell\'isola \xc3\xa8 oscura, come \xc3\xa8 lo stesso nome \'Herm\'".Nel tempo, c\'\xc3\xa8 stata una progressiva anglicizzazione dei nomi dell\'isola, ancora in corso su scala minore, in particolare nella sostituzione dei nomi originali; ad esempio, il nome proprio dell\'estremit\xc3\xa0 nord dell\'isola \xc3\xa8 "La Pointe du Gentilhomme", ma viene chiamato spesso "Alderney Point".I nomi dei campi sono generalmente in lingua inglese, ad eccezione di "Monku", "Belvoir" e "Bon Jour".Nei toponimi dell\'isola si trova qualche residuo di lingua norrena, come nella seconda parte del nome "Pointe Sauzebourge" all\'estremit\xc3\xa0 sud-ovest dell\'isola, oppure il nome della roccia de "Le Plat Houmet", che contiene il suffisso diminutivo -hou.Il nome "Hermetier", un\'isoletta che emerge con la marea, potrebbe derivare dalla storpiatura del nome normanno per "Terra di Herm".\n\nGeografia\n\nL\'isola di Herm \xc3\xa8 lunga soltanto circa 2,4 Km (1,5 miglia) e larga meno di un Km. La costa nord \xc3\xa8 sabbiosa, mentre la costa sud \xc3\xa8 rocciosa.Le principali attrazioni turistiche sono la Spiaggia di Shell e la Baia di Belvoir.A sud si trova l\'isola di Jethou. Si dice che nel 709 una tempesta abbia spazzato via la striscia di terra che collegava quest\'isola con Herm.A ovest si trova il Canale Little Roussel (Piccolo Roussel) tra Herm e Guernsey, mentre a est vi \xc3\xa8 il canale Big Roussel (Grande Roussel), tra Herm e Sark.\n\nL\'occupazione durante la seconda guerra mondiale\n\nDurante il XX secolo l\'isola venne nuovamente alla ribalta in occasione della sua occupazione tedesca delle isole del Canale tra il 1940 e il 1945\n\nLingua\n\nCome nel resto delle Isole del Canale, l\'amministrazione di Herm era esclusivamente in francese. Probabilmente a Herm, cos\xc3\xac come nelle isole vicine, la gente parlava una serie di lingue normanne, anche se non sono ancora state documentate. La lingua normanna \xc3\xa8 caduta in disuso e oggi estinta su Herm. Tuttavia i toponimi dell\'isola rimangono di origine franco-normanna.\n\nEconomia\n\nIl turismo \xc3\xa8 la principale fonte di reddito dell\'isola, con i turisti che arrivano su uno dei catamarani Trident Herm Trident V and Herm Trident VI del servizio traghetti operato dalla Trident Charter Company. Nei periodi di traffico intenso, anche il Herm Clipper viene utilizzato nel servizio.Altre fonti di reddito sono la coltivazione di verdure, l\'allevamento e occasionalmente l\'emissione di propri francobolli. L\'isola \xc3\xa8 un paradiso fiscale.'
b'7558583284776833118'
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b'Q20009665'
b'\n\nEsposizione Nazionale\n\nL\'Esposizione Nazionale fu un ciclo di esposizioni che si tennero sul suolo italiano dall\'anno 1861, inizialmente a cadenza decennale, durante il Regno d\'Italia. Scopo delle esposizioni fu di costruire e rafforzare uno spirito nazionale e mettere in mostra le pi\xc3\xb9 avanzate produzioni nei vari campi dell\'industria e del commercio. Alle aziende venivano conferiti riconoscimenti come diplomi, medaglie d\'oro o d\'argento.Le esposizioni nazionali ebbero un ruolo importante nella storia dell\'economia italiana, della produzione industriale e delle innovazioni tecnologiche.\n\nStoria\n\nLa prima esposizione in assoluto realizzata in Italia fu quella di Torino dell\'aprile del 1805, nell\'ambito dei festeggiamenti per il passaggio di Napoleone, diretto a Milano per l\'incoronazione. Venne organizzata dalla locale Camera di commercio e vide la partecipazione di 80 artefici e 33 artisti. Nel 1811 e nel 1812 si tennero a Torino altre due rassegne simili.Il Regno di Sardegna istitu\xc3\xac poi le "esposizioni triennali", la prima delle quali si tenne nel 1829 presso il Castello del Valentino.\n\n1861: Firenze\n\nNel 1861, con il Regno d\'Italia nacque la prima "Esposizione Nazionale", voluta da Quintino Sella, che si tenne a Firenze, alla Stazione Leopolda su progetto dall\'architetto Giuseppe Martelli. Venne inaugurata dal re Vittorio Emanuele II il 15 settembre 1861 e rimase aperta fino all\'8 dicembre. Era suddivisa in 24 classi e con cinque chilometri di percorso, e vi parteciparono 8.533 espositori nei pi\xc3\xb9 disparati campi delle arti, delle scienze, dell\'agricoltura e delle industrie italiane.\n\n1871: Milano\n\nSolo dieci anni dopo, nel 1871, si organizz\xc3\xb2 una rassegna dalle ambizioni nazionali, l\'Esposizione industriale italiana a Milano, dedicata in particolare a prodotti tessili e alimentari, e ad alcune delle pi\xc3\xb9 avanzate produzioni in campo edilizio e meccanico. Qui vi furono 1.190 espositori e circa 90 mila visitatori.\n\n1881: Milano\n\nLa successiva Esposizione nazionale fu aperta ancora a Milano dal 6 maggio al primo novembre 1881 nei giardini pubblici di Porta Venezia; con 7.139 espositori, di cui 314 anche dalla Sicilia, assunse per la prima volta carattere effettivamente nazionale. Ebbe oltre un milione di visitatori e conferm\xc3\xb2 Milano come capitale dell\'industria italianaSegu\xc3\xac la prima Esposizione generale italiana di Torino del 1884.\n\n1891: Palermo\n\nIl 1891 vide l\'inaugurazione della "IV Esposizione Nazionale Italiana" di Palermo, la prima nel sud Italia, organizzata con il sostegno di Francesco Crispi.La mostra, i cui padiglioni furono progettati dall\'architetto Ernesto Basile, venne inaugurata dal 15 novembre di quell\'anno e rest\xc3\xb2 aperta fino al 5 giugno 1892. Fu inaugurata dal re Umberto I e dal presidente del consiglio, il siciliano Antonio Starabba, marchese di Rudin\xc3\xac che aveva da qualche mese sostituito il conterraneo Crispi. Fu articolata in dodici divisioni, su un\'area di 130 mila m\xc2\xb2, di cui 70 mila coperti, ebbe 7.000 espositori, e furono emessi 1.205.000 biglietti. Furono previsti anche una galleria delle belle arti, una mostra etnografica siciliana e una mostra eritrea. Fu realizzata anche una mostra speciale di elettricit\xc3\xa0 alla quale intervennero 73 espositori, di cui 35 nazionali, 33 francesi e 5 tedeschi.\n\nL\'esposizione del 1898 e l\'Expo del 1906\n\nNel 1898 vi fu un\'altra Esposizione generale italiana a Torino, al cui interno vi fu anche la Mostra internazionale di elettricit\xc3\xa0.Nel 1906 \xc3\xa8 la volta della grande Esposizione internazionale di Milano, la prima in Italia, con la partecipazione di Inghilterra, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, ma anche le rappresentanze di Canada, Repubbliche sudamericane, Russia, Cina, Giappone.'
b'7829732881621418249'
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b'Q789826'
b'\n\nAir-Independent Propulsion\n\nStoria\n\nNello sviluppo del sottomarino, il problema della ricerca di forme soddisfacenti di propulsione subacquea \xc3\xa8 stato persistente. I primi sommergibili furono alimentati dall\'uomo con eliche azionate a mano, che rapidamente consumavano l\'aria dentro; questi vascelli dovevano muoversi per gran parte del tempo sulla superficie con i portelli aperti o utilizzando una sorta di tubo di respirazione, in entrambi i casi il sistema era pericoloso e caus\xc3\xb2 un certo numero di incidenti. Pi\xc3\xb9 tardi, i vascelli a comando meccanico usavano l\'aria compressa o il vapore, o l\'elettricit\xc3\xa0, e dovevano essere ricaricati dalla riva o, a bordo, da un motore aerobico.Il primo tentativo di un combustibile che brucia anaerobicamente \xc3\xa8 stato nel 1867, quando Narc\xc3\xads Monturiol svilupp\xc3\xb2 con successo \xe2\x80\x93 nel sommergibile Ict\xc3\xadneo II \xe2\x80\x93 un motore a vapore anaerobico (o indipendente dall\'aria) alimentato chimicamente.Nel 1908 la Marina Navale dell\'Impero Russo lanci\xc3\xb2 il sottomarino Pochtovy che usava un motore a benzina alimentato con aria compressa ed esaurito sott\'acqua.Questi due approcci, l\'uso di un combustibile che fornisce energia a un sistema a ciclo aperto, e la fornitura di ossigeno ad un motore aerobico in un ciclo chiuso, caratterizzano oggi l\'AIP.\n\nDescrizione\n\nI sistemi AIP sono relativamente recenti (sono utilizzati dalla met\xc3\xa0 degli anni novanta, anche se alcuni sistemi furono sperimentati, senza successo, dai tedeschi (verso il 1944) e dai sovietici (negli anni 50), e vanno dal semplice uso delle riserve di ossigeno liquido alle pi\xc3\xb9 recenti tecnologie come le celle a combustibile dei sottomarini diesel-elettrici.L\'utilizzazione di questi sistemi \xc3\xa8 un vantaggio per le marine militari che non fanno ricorso alla propulsione nucleare.Le limitazioni dei sommergibili convenzionali a propulsione diesel-elettrica sono notevoli, in quanto i battelli durante le immersioni utilizzano un motore elettrico alimentato da batterie che hanno bisogno di ricarica utilizzando un motore diesel accoppiato ad un alternatore. Il motore diesel a sua volta necessita di ossigeno e il sottomarino \xc3\xa8 costretto a fornire l\'aria esterna al motore diesel navigando in superficie o a quota periscopica ricevendo l\'aria necessaria attraverso lo snorkel, rischiando di essere rilevato dal radar (rilevazione del periscopio e dello snorkel), dai sensori a infrarossi o chimici (rilevamento dei gas di scarico) o dal sonar passivo (rumore dei motori diesel) delle unit\xc3\xa0 di superficie nemiche ed inoltre l\'autonomia delle batterie \xc3\xa8 limitata.Per superare questi limiti sono stati progettati sistemi di propulsione pi\xc3\xb9 efficienti, che permettano di rimanere sott\'acqua pi\xc3\xb9 a lungo. Un tentativo fu la propulsione Walter, un motore chimico a combustione che funzionava a perossido di idrogeno e alimentava una turbina la quale forniva sufficiente potenza per alimentare tutto il sottomarino. Durante la seconda guerra mondiale sono stati progettati con questo sistema di propulsione gli U-Boot tedeschi "Tipo XXIV" e "Tipo XXVI", ma non sono stati completati. Tali progetti erano stati ripresi dai sovietici nel dopoguerra, ma sono stati presto abbandonati in favore della propulsione nucleare, in quanto la classe Quebec, in cui tale sistema di propulsione venne sperimentato, era molto inaffidabile e soggetta ad esplosioni ed incendi. Per questo motivo i sottomarini di questa classe erano chiamati ironicamente "accendini", in quanto l\'ossigeno liquido \xc3\xa8 stato fonte di frequenti incendi.\n\nSistemi AIP\n\nEsistono 5 tipi di propulsione AIP'
b'4699348508701085117'
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b'Q49280'
b'\n\nMary Engle Pennington\n\nMary Engle Pennington (Nashville, 8 ottobre 1872 \xe2\x80\x93 New York, 27 dicembre 1952) \xc3\xa8 stata una biochimica e batteriologa statunitense e tecnico degli impianti frigoriferi.\n\nPrimi anni di vita e studi\n\nMary Engle Pennington nacque a Nashville, Tennessee, i suoi genitori erano Henry e Sarah B. (Malony) Pennington. Poco dopo la sua nascita, i suoi genitori si trasferirono a Filadelfia, per essere pi\xc3\xb9 vicini ai parenti quaccheri di Sarah Pennington. Mary dimostr\xc3\xb2 un precoce interesse per la chimica. Entr\xc3\xb2 all\'Universit\xc3\xa0 della Pennsylvania nel 1890 e complet\xc3\xb2 i requisiti per una laurea in chimica con insegnamenti minori di botanica e zoologia nel 1892. Tuttavia, poich\xc3\xa9 l\'Universit\xc3\xa0 della Pennsylvania allora non concedeva lauree alle donne, le fu dato solamente un "certificato di idoneit\xc3\xa0".La Pennington ricevette il suo Ph.D. presso l\'Universit\xc3\xa0 della Pennsylvania nel 1895 e fu docente di botanica in quella universit\xc3\xa0 negli anni 1895-96. Ottenne una borsa di studio per approfondire la chimica dei processi fisiologici presso l\'Universit\xc3\xa0 di Yale tra il 1897 e il 1899, dove svolse attivit\xc3\xa0 di ricerca con Lafayette Mendel.Nel 1898 accett\xc3\xb2 un impiego al Women\'s Medical College della Pennsylvania come direttrice del Laboratorio Clinico. Tra il 1898 e il 1901 lavor\xc3\xb2 come ricercatrice presso il dipartimento di igiene dell\'Universit\xc3\xa0 della Pennsylvania e come batteriologa presso l\'Ufficio della Sanit\xc3\xa0 di Filadelfia (Philadelphia Bureau of Health). Nella sua posizione presso l\'Ufficio della Sanit\xc3\xa0, contribu\xc3\xac a migliorare le norme igieniche nel trasporto e la conservazione dei prodotti lattiero-caseari.\n\nCollaborazione con il Dipartimento dell\'Agricoltura degli Stati Uniti\n\nNel 1905 la Pennington inizi\xc3\xb2 a lavorare per il Dipartimento dell\'Agricoltura degli Stati Uniti come chimico batteriologico. Il suo direttore del Bureau of Chemistry, Wiley Harvey W., la incoraggi\xc3\xb2 a candidarsi per la posizione di direttore del Food Research Laboratory, appena creato in osservanza della legge Pure Food and Drug Act del 30 giugno 1906. Accett\xc3\xb2 l\'incarico nel 1907. Uno dei suoi maggiori successi fu lo sviluppo di standard per il trattamento sicuro dei polli allevati per l\'alimentazione umana. Lavor\xc3\xb2 anche come direttrice per la progettazione di un carro merci refrigerato e prest\xc3\xb2 servizio nell\'United States Food Administration di Herbert Hoover durante la prima guerra mondiale.\n\nIngegnere della refrigerazione e consulente\n\nLa Pennington partecip\xc3\xb2 al progetto di un carro merci refrigerato presso il Food Research Laboratory. Questo la port\xc3\xb2 ad interessarsi all\'intero processo di conservazione degli alimenti deperibili, usando la refrigerazione sia nel trasporto che nelle abitazioni. Nel 1919 lavor\xc3\xb2 per una ditta privata, la American Balsa, che produceva sistemi di isolamento per la refrigerazione. Lasci\xc3\xb2 l\'azienda nel 1922 per iniziare una sua attivit\xc3\xa0 di consulenza che dur\xc3\xb2 fino al suo pensionamento nel 1952. Nel 1923 fond\xc3\xb2 l\'Household Refrigeration Bureau per educare i consumatori alle procedure di sicurezza nella refrigerazione domestica. Gran parte del suo lavoro nel 1920 fu sostenuto dalla National Association of Industries Ice (NAII), un\'associazione indipendente di produttori e distributori di ghiaccio (usato nelle ghiacciaie domestiche, prima che si diffondesse l\'uso dei frigoriferi elettrici). Con il supporto della NAII, pubblic\xc3\xb2 opuscoli sulla sicurezza alimentare nelle case, tra cui: The Care of the Child\'s Food in the Home (1925) e Cold is the Absence of Heat (1927). Venne soprannominata per questa sua competenza The Ice Lady.\n\nPubblicazioni e partecipazione ad associazioni\n\nMary Engle Pennington collabor\xc3\xb2 a molte riviste scientifiche e mediche e fu membro della American Chemical Society e della Society of Biological Chemists. Era socia anche della American Association for the Advancement of Science, membro della Philadelphia Pathological Society, della Sigma Xi e della Kappa Kappa Gamma Sorority.\n\nRiconoscimenti\n\nMary Engle Pennington ricevette nel 1940 la Medaglia Garvan-Olin,il pi\xc3\xb9 alto riconoscimento dato alle donne dalla American Chemical Society. Fu inclusa anche nella National Women\'s Hall of Fame e nella Hall of Fame della American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers (ASHRAE).'
b'10617183747163940761'
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b'Q415026'
b"\n\nBenztropina\n\nChimica\n\nBenztropina pu\xc3\xb2 essere sintetizzata tramite una reazione fra tropina e difenildiazometano.\n\nFarmacodinamica\n\nGli studi clinici hanno dimostrato che benztropina mesilato possiede sia azione di tipo anticolinergico (antagonizza i recettori dell'acetilcolina a livello del corpo striato) che di tipo antistaminico. L'azione \xc3\xa8 la risultante dalla combinazione della porzione tropinica della molecola e della porzione benzidrilica della difenidramina.Studi sperimentali nelle cavie hanno evidenziato che l'attivit\xc3\xa0 anticolinergica di questo molecola \xc3\xa8 circa pari a quella di atropina. Analoghi studi nei gatti suggeriscono che la sua potenza sia pari a circa la met\xc3\xa0 dell'atropina.La sua attivit\xc3\xa0 antistaminica sarebbe invece simile a quella della mepiramina.Gli effetti anticolinergici della molecola sono stati ritenuti terapeuticamente significativi nella gestione del parkinsonismo. Benzatropina infatti antagonizza l'effetto dell'acetilcolina, riducendo lo squilibrio tra il neurotrasmettitori acetilcolina e la dopamina, potendo cos\xc3\xac migliorare i sintomi della malattia di Parkinson in fase iniziale.Benzatropina \xc3\xa8 anche un inibitore della ricaptazione della dopamina. Per questa sua propriet\xc3\xa0 \xc3\xa8 molto utile nei soggetti con sintomi extrapiramidali che assumono antipsicotici.Benzatropina agisce anche come un inibitore funzionale dell'acido sfingomielinasi (FIASMA).\n\nUsi clinici\n\nViene utilizzato come farmaco coadiuvante nella terapia di tutte le forme di parkinsonismo. Pu\xc3\xb2 essere impiegato anche nel controllo dei disturbi extrapiramidali di origine iatrogena (generalmente causata da farmaci neurolettici, ad esempio dalle fenotiazine).Benzatropina \xc3\xa8 considerata un farmaco di seconda linea nel trattamento del morbo di Parkinson. Infatti \xc3\xa8 in grado di migliorare il tremore, ma non la rigidit\xc3\xa0 e la bradicinesia. Benzatropina \xc3\xa8 talvolta utilizzata per il trattamento della distonia, una malattia rara che provoca contrazioni muscolari anomale, con posizioni innaturali e torsioni degli arti, del tronco o del viso.\n\nControindicazioni\n\nIl farmaco \xc3\xa8 controindicato nei soggetti con ipersensibilit\xc3\xa0 nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica. \xc3\x88 inoltre controindicato nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo chiuso, miastenia grave, ostruzione pilorica o duodenale, ulcera peptica stenosante, ipertrofia prostatica, megacolon e discinesia tardiva. Non deve essere somministrato nei bambini con meno di 3 anni di et\xc3\xa0.\n\nDosi terapeutiche\n\nNei soggetti adulti con parkinsonismo il dosaggio raccomandato \xc3\xa8 pari a 1\xe2\x80\x932\xc2\xa0mg al giorno, per via orale. Il dosaggio varia, da soggetto a soggetto, da un minimo di 0,5 fino ad un massimo di 6\xc2\xa0mg. Il dosaggio pertanto deve essere attentamente individualizzato.Nei soggetti adulti con disturbi extrapiramidali indotti da farmaci la dose consigliata \xc3\xa8 generalmente di 1\xe2\x80\x934\xc2\xa0mg al giorno."
b'359425501260403959'
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b'Q3958933'
b"\n\nShadea a'Ru\n\nStoria\n\nAbile, determinata, coraggiosa e implacabile, Shadea a'Ru aveva avuto una vita difficile e sopport\xc3\xb2 numerosi tormenti. Sua madre era morta durante il parto che le diede la luce mentre suo padre mor\xc3\xac in guerra sul Prekkendor quando lei aveva appena otto anni. Fu costretta a separarsi dai propri fratelli e fu mandata a vivere con alcuni lontani parenti: quando ebbe dieci anni fugg\xc3\xac nella citt\xc3\xa0 di Dechtera e non li rivide mai pi\xc3\xb9. Per i successivi cinque anni visse di espedienti e cominci\xc3\xb2 ad avvicinarsi alle caserme della Federazione dove spesso i soldati le affidavano dei lavoretti retribuiti. Siccome era molto bella, i soldati le si avvicinavano volentieri ma la ragazza non si fece mai ingannare dalle loro dolci parole: al contrario si fece insegnare tutte le arti del combattimento che le permisero all'et\xc3\xa0 di ventidue anni di prestare servizio in guerra. Dopo due anni di scontri, il comando militare la fece tornare presso le caserme di Dechtera e l'anno seguente incontr\xc3\xb2 un vecchio storpio che praticava le arti magiche che la volle come sua apprendista. Dopo appena un anno di insegnamenti lo stregone mor\xc3\xac ma lei continu\xc3\xb2 gli studi e si accorse dopo qualche anno che la vita rigida e regolamentata della Federazione non faceva pi\xc3\xb9 per lei; purtroppo la sua idea di abbandonare l'esercito non fu accolta con favore dai suoi commilitoni che una notte decisero di drogarla portandola con la forza in una capanna abbandonata lontana dalla citt\xc3\xa0. Per due giorni abusarono di lei e quando si stancarono decisero di eliminarla, gettandola in un fiume: Shadea a'Ru riusc\xc3\xac a sopravvivere e, una volta riprese le forze, uccise tutti i balordi che l'avevano umiliata.Temendo una vendetta dei parenti delle vittime, fugg\xc3\xac nella Malaterra, una landa senza legge popolata da banditi e fuggiaschi di ogni razza, dove continu\xc3\xb2 nello studio delle arti magiche con l'intenzione di unirsi ai Druidi: fu qui che incontr\xc3\xb2 Iridia Eleri, una strega elfa dedita allo studio della magia, con cui strinse una forte amicizia. All'et\xc3\xa0 di ventotto anni le due si diressero a Paranor e sostennero il colloquio con l'Ard Rhys che permise loro di accedere all'ordine: dopo appena tre anni di apprendistato le due donne si accorsero che nonostante i suoi grandi poteri, Grianne non era in grado di mantenere la sua autorit\xc3\xa0 di Ard Rhys; per questo motivo Shadea a'Ru decise di sostituirla e di dirigere l'ordine nella direzione da lei pi\xc3\xb9 opportuna. Form\xc3\xb2 un piccolo gruppo di congiurati e per cinque anni studi\xc3\xb2 un modo per sbarazzarsi di Grianne. Grazie all'intervento di Sen Dunsidan, la dissidente sped\xc3\xac l'Ard Rhys nel Divieto e con l'appoggio dei suoi compagni fu proclamata nuovo Druido Supremo, facendo ricadere la colpa della scomparsa di Grianne ai Troll che proteggevano Paranor. Successivamente cercher\xc3\xa0 in ogni modo di rafforzare il suo potere, ordinando la morte degli Ohmsford e schierandosi dalla parte della Federazione.Tuttavia i suoi piani vanno in fumo con il ritorno nelle Quattro Terre di Grianne Ohmsford che la uccider\xc3\xa0 all'interno delle sale di Paranor dopo un duro scontro."
b'1308657561340171375'
996
b'Q62270'
b'\n\nChiamata di procedura remota\n\nParadigma RPC\n\nIl paradigma RPC risulta particolarmente adatto per il calcolo distribuito basato sul modello client-server; la "chiamata di procedura" corrisponde alla "richiesta" inviata dal "cliente", e il "valore restituito" della procedura corrisponde alla "risposta" inviata dal "servente".\n\nAspetti semantici\n\nPer quanto l\'obiettivo ultimo del paradigma RPC sia quello di fornire un meccanismo di chiamata di procedura remota la cui semantica sia essenzialmente equivalente a quella della chiamata di procedura locale (da cui la suddetta trasparenza del meccanismo), tale equivalenza non \xc3\xa8 mai compiutamente realizzata, a causa delle difficolt\xc3\xa0 che possono insorgere nella comunicazione su rete (sempre soggetta a fallimento). Non essendovi un unico modo ovviamente "giusto" per gestire queste complicazioni, i meccanismi di RPC possono differire in modo sottile per quanto concerne la semantica esatta della chiamata remota.Alcuni meccanismi, per esempio, hanno una semantica "at most once" (semantica "al massimo una volta"): in altre parole, una chiamata di procedura remota pu\xc3\xb2 fallire (cio\xc3\xa8 non venire eseguita) ma \xc3\xa8 garantito che non possa risultare in molteplici attivazioni della subroutine richiamata. L\'approccio opposto \xc3\xa8 rappresentato dalla semantica "at least once", che garantisce che la subroutine venga richiamata almeno una volta (potrebbe quindi accadere che essa sia attivata pi\xc3\xb9 volte). La semantica ideale \xc3\xa8 la "exactly once" (semantica "esattamente una volta"), che coincide con la semantica tradizionale della chiamata a procedura. Nel caso di procedure idempotenti (cio\xc3\xa8 per le quali una singola attivazione e molteplici attivazioni sono funzionalmente equivalenti), la semantica "at least once" coincide con quella "exactly once".Altre differenze semantiche fra l\'RPC e la chiamata di procedura tradizionale riguardano l\'evidente impossibilit\xc3\xa0, per la procedura richiamata, di produrre effetti collaterali nell\'ambiente del chiamante. Anche alcune forme di passaggio parametri, come il passaggio parametri per indirizzo, non sono direttamente applicabili all\'RPC, ma possono essere sostituite da concetti semanticamente molto vicini (come la distinzione fra parametri di input e parametri di output).\n\nInteroperabilit\xc3\xa0 e indipendenza dal linguaggio\n\nUn medesimo protocollo RPC pu\xc3\xb2 essere reso accessibile attraverso numerose API per diversi linguaggi di programmazione. Questo consente a un programma di richiamare "subroutine" di programmi remoti potenzialmente scritti in altri linguaggi di programmazione. Nella maggior parte dei casi, sistemi RPC di questo genere usano un linguaggio di descrizione di interfacce che consente una rappresentazione formale uniforme dei meccanismi di "subroutine" ("procedura", "funzione", "sottoprogramma", ecc.) forniti dai diversi linguaggi. Esempi di piattaforme che consentono l\'interoperabilit\xc3\xa0 di programmi scritti in diversi linguaggi sono la Sun RPC (anche nota come ONC RPC), il Distributed Computing Environment o DCE, le tecnologie DCOM e ActiveX di Microsoft, e il middleware CORBA.\n\nEvoluzioni moderne dell\'RPC\n\nMolti meccanismi moderni di RPC sottendono, in modo pi\xc3\xb9 o meno esplicito, l\'idea che i programmi interagenti siano object-oriented. In tal caso si parla anche, pi\xc3\xb9 propriamente, di "invocazione remota di metodi". La remotizzazione dell\'esecuzione dei metodi \xc3\xa8 supportata oggi dai principali linguaggi di sviluppo ad alto livello come Microsoft .NET e Java, resa disponibile rispettivamente da tecnologie come .NET TCP Remoting (2.0), .NET WCF (3.X) e RMI (Remote Method Invocation).Recentemente, molti produttori hanno creato tecnologie simili all\'RPC classica usando XML come IDL (Interface Description Language) e HTTP come protocollo di rete. Questi sistemi vengono chiamati web service. Un esempio celebre \xc3\xa8 SOAP (Simple Object Access Protocol).'
b'11328268060397023238'
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b'Q4116154'
b'\n\nFeature creep\n\nFeature creep, creeping featurism e featuritis sono termini utilizzati per descrivere l\'eccessiva ed incontrollata aggiunta di funzionalit\xc3\xa0 in un prodotto, soprattutto nell\'ambito dei software e dell\'elettronica di consumo. Le funzionalit\xc3\xa0 aggiunte non sono quelle basilari del prodotto e non sono necessarie. Ci\xc3\xb2 pu\xc3\xb2 portare anche al software bloat ed all\'eccessiva complicazione del prodotto, invece di voler semplificare il pi\xc3\xb9 possibile.\n\nCause\n\nLa causa pi\xc3\xb9 comune di un feature creep \xc3\xa8 il desiderio di fornire ai clienti un prodotto pi\xc3\xb9 utile o desiderabile, aumentando le vendite. Quando il prodotto \xc3\xa8 pronto per svolgere la funzione per cui \xc3\xa8 stato progettato, si pu\xc3\xb2 scegliere di aggiungere funzionalit\xc3\xa0 non necessarie, causando riduzione dell\'efficienza oppure mancanza di aggiornamenti alle versioni successive, costringendo gli utenti a rimanere fermi ad una vecchia versione.Un\'altra importante causa del feature creep \xc3\xa8 la presenza di un gruppo di progettisti che non riesce a trovare un accordo su quali debbano essere i casi di utilizzo e le funzionalit\xc3\xa0 base del prodotto, volendo cos\xc3\xac aggiungerli tutti. Pi\xc3\xb9 funzionalit\xc3\xa0 sono aggiunte, pi\xc3\xb9 sar\xc3\xa0 necessario far s\xc3\xac che si interfaccino tra loro, complicando l\'assetto generale del software.\n\nControllare il fenomeno\n\nCi sono differenti modi di limitare il feature creep, tra cui limitare le funzionalit\xc3\xa0 del prodotto che si deve creare ed eliminare le funzioni in eccesso.La tentazione di aggiungere sempre pi\xc3\xb9 funzionalit\xc3\xa0 pu\xc3\xb2 essere evitata, fino ad un certo punto, con una solida progettazione. Pu\xc3\xb2 essere anche controllata attivamente con un rigoroso change management e rimandando i cambiamenti pi\xc3\xb9 importanti ad una successiva fase di sviluppo del progetto.\n\nConseguenze\n\nIl feature creep causa costi aggiuntivi e ritardi nella roadmap. Mette in pericolo e fa cancellare prodotti e progetti.\n\nAllontanamento dall\'obbiettivo\n\nOgni tanto, il feature creep incontrollato pu\xc3\xb2 portare i prodotti lontano dai casi d\'uso per i quali erano stati progettati. Questo fenomeno si pu\xc3\xb2 chiamare anche scope creep.\n\nRitardi\n\nSpesso, un progetto ragionevolmente completo di funzionalit\xc3\xa0 oppure uno con un feature creep moderato pu\xc3\xb2 sopravvivere, ma la distribuzione delle versioni successive subir\xc3\xa0 sempre gravi ritardi quando si prender\xc3\xa0 la decisione di riscrivere l\'intero codice per utilizzare nuove tecnologie.Per esempio, Windows Vista doveva essere una release minore tra Windows XP e Windows 7, nome in codice Blackcomb, ma dopo che la Microsoft aggiunse sempre pi\xc3\xb9 funzionalit\xc3\xa0 previste per Blackcomb (molte furono anche cancellate), Vista divenne una release maggiore e richiese cinque anni di sviluppo.Un simile destino ha avuto Netscape 6, inizialmente pianificato come Netscape 5. La decisione del 1998 di Netscape Communications di rendere open-source Netscape Navigator fece notare che il codice di base fosse troppo difficile e ne richiese una completa riscrittura. Ci\xc3\xb2 port\xc3\xb2 a ritardi significativi, Netscape 5 venne saltato e l\'intera societ\xc3\xa0 venne comprata da AOL. La release che ne venne fuori nel 2000 fu molto criticata per il suo essere simile ad un\'alpha ed infatti raggiunse la stabilit\xc3\xa0 solo nel 2001 con Netscape 6.1, ben tre anni dopo la decisione di riscrivere il browser e l\'internet suite ad esso collegata. In quel lasso di tempo Internet Explorer aveva avuto la possibilit\xc3\xa0 di superare enormemente Netscape come percentuale di utilizzo.Anche dopo aver raggiunto la piena stabilit\xc3\xa0 ed aver acquisito nuove funzionalit\xc3\xa0, il nuovo Mozilla Application Suite, sul quale AOL costru\xc3\xac Netscape, fu visto comesoftware bloat. Appena un anno dopo, un gruppo di sviluppatori Mozilla decise di scindere la componente browser in Firefox.Il videogioco Broken Age \xc3\xa8 un altro esempio di progetto rallentato dal feature creep. Originariamente previsto per ottobre 2012, la prima met\xc3\xa0 del gioco \xc3\xa8 stata distribuita nel gennaio 2014 e la seconda parte l\'ha seguita nell\'aprile 2015. Il gioco ha quindi richiesto complessivamente due diversi round di finanziamento per essere completato.\n\nFeeping creaturism\n\nIl feature creep unito a delle scadenze ristrette porta spesso ad una soluzione alla buona. I cambiamenti che devono essere fatti potrebbero essere cos\xc3\xac grandi da necessitare una riprogettazione dalle fondamenta del progetto, ma la scadenza che si avvicina porta gli sviluppatori a dover far funzionare il tutto in breve tempo. Il gioco di parole inglese "feeping creaturism" \xc3\xa8 stato creato per enfatizzare l\'avversione di uno sviluppatore contro la situazione, il prodotto eccessivamente complicato diventa una "creatura malforme di soluzioni improvissate ... che si aggira nell\'oscurit\xc3\xa0" ("Feeping" \xc3\xa8 un sinonimo gergale della parola inglese "beeping".)'
b'17859317325250302442'
1,476
b'Q3669710'
b"\n\nChiesa di San Biagio della Fossa\n\nStoria e descrizione\n\nIncerta \xc3\xa8 l'identificazione di questa chiesa. Potrebbe corrispondere alla chiesa di sancti Blassi achariorum ricordata in una bolla di papa Urbano III del 1186 tra le chiese filiali di San Lorenzo in Damaso. Essa \xc3\xa8 menzionata nel catalogo di Cencio Camerario (fine XII secolo) al n. 301 con il nome di sancto Blasio de Circlo. Dal XV secolo assunse il nome di San Biagio della Fossa, nome che si \xc3\xa8 imposto nei secoli successivi: questo toponimo faceva riferimento ad una fossa che si trovava nel giardino annesso alla chiesa. Tuttavia nel catalogo di papa Pio V \xc3\xa8 chiamata San Biagio alla Pace, mentre in altre fonti del XVI secolo \xc3\xa8 denominata San Biagio de trivio, perch\xc3\xa9 si trovava all'incrocio di tre strade (via della Pace, vicolo degli Osti e via di Monte Vecchio).La chiesa era sede di una parrocchia. Nel 1569 divenne filiale del fonte battesimale di San Lorenzo in Damaso, il che significava che non aveva un battistero proprio, ma faceva riferimento a san Lorenzo. Nel 1626 acquis\xc3\xac i territori della soppressa parrocchia di San Nicola in Navona. Fu a sua volta soppressa il 26 agosto 1726 ed il suo territorio fu suddiviso fra le parrocchie di San Tommaso in Parione e dei Santi Simone e Giuda.La chiesa fu restaurata una prima volta nel 1541 grazie alla munificenza del vescovo di Montepeloso Bernardino Tempestini.Un altro restauro fu operato nel 1658, su iniziativa del parroco Agostino Albertini Romano: in questa occasione la facciata fu decorata con un affresco di Paolo Guidotti rappresentante il santo titolare. All'interno erano disposti tre altari: l'altare di destra era decorato con una tela dello stesso Guidotti raffigurante San Nicol\xc3\xb2 e Maria Vergine col bambino; sull'altare di sinistra v'era un quadro della Vergine Maria della Piet\xc3\xa0, ritenuto all'epoca una copia del Carracci; all'altare maggiore infine era esposta una tela di un discepolo del Guidotti con il Miracolo di san Santo.Un terzo restauro fu messo in opera nel 1725, anno in cui, in occasione del giubileo, la chiesa fu riconsacrata dal vescovo Domenico de Rossi, vescovo di Vulturara e Montecorvino. Soppressa la parrocchia la chiesa fu affidata dapprima alla confraternita dei Magazzinieri e poi a quella degli Osti. Per il giubileo del 1750 era possibile ottenere l'indulgenza nella chiesa dei Santi Biagio e Martino alla Pace dell'universit\xc3\xa0 degli osti e garzoni.Durante l'occupazione francese di Roma, la chiesa fu sconsacrata e ridotta in misere condizioni, e poi fu demolita per la costruzione di un edificio abitativo."
b'17502446258959904720'
817
b'Q26674641'
b'\n\nAmsterdam (nave)\n\nLa nave\n\nLa Amsterdam venne costruita per il trasporto di merci fra la Repubblica delle Sette Province Unite e le colonie olandesi in oriente. Durante il viaggio di andata queste navi portavano armi e mattoni per gli insediamenti, e argento e monete d\'oro per l\'acquisto di prodotti. Durante il viaggio di ritorno, invece, trasportavano merci che erano state acquistate, come spezie e tessuti. Su un viaggio di andata di otto mesi, le navi avevano circa 240 uomini a bordo, mentre sul viaggio di ritorno ne avevano circa 70.\n\nIl viaggio inaugurale\n\nIl viaggio inaugurale della Amsterdam era stato previsto da Texel, nei Paesi Bassi, fino a Batavia, l\'attuale Giacarta. La nave, comandata dal trentatreenne capitano Willem Klump, aveva a bordo 203 uomini di equipaggio, 127 soldati e 5 passeggeri. La Amsterdam venne caricata di tessuti, vino, pietre di zavorra, cannoni, carta, penne, tubi, merci domestiche e 27 casse di monete d\'argento. L\'intero carico avrebbe un valore di diversi milioni di euro attuali.Il 15 novembre 1748 la nave salp\xc3\xb2, ma dovette tornare indietro il 19 novembre a causa di un vento particolarmente sfavorevole. La Amsterdam salp\xc3\xb2 nuovamente il 21 novembre 1748, ma ritorn\xc3\xb2 a Texel il 6 dicembre 1748 sempre per le cattive condizioni del tempo. Il terzo tentativo venne fatto l\'8 gennaio 1749. La Amsterdam ebbe problemi nel canale della Manica per una forte tempesta, non riuscendo, per molti giorni, ad andare oltre Eastbourne. Alcuni sintomi di peste nera comparvero fra l\'equipaggio e ci fu un tentativo di ammutinamento. Alla fine il timone si ruppe e la nave, in bal\xc3\xaca della tempesta, affond\xc3\xb2 nella baia di Bulverhythe il 26 gennaio 1749, a 5\xc2\xa0km a ovest di Hastings.\n\nIl relitto\n\nNel 1969 la Amsterdam \xc3\xa8 stata scoperta dopo essere rimasta esposta a causa di una bassa marea. Fra le navi della VOC risulta la meglio conservata. L\'archeologo Pietro Marsden fece il primo rilevamento del relitto e consigli\xc3\xb2 un ulteriore scavo.Le autorit\xc3\xa0 olandesi iniziarono la ricerca il relitto, seguita da importanti scavi nel 1984, 1985 e 1986, nel corso dei quali sono stati ritrovati un gran numero di oggetti. Anche se il relitto \xc3\xa8 sommerso sotto la sabbia e il fango, gran parte dello scavo \xc3\xa8 stato fatto da subacquei. Alcuni dei reperti sono in mostra in un museo ad Hastings, nel Regno Unito, ad\'eccezione dell\'ancora, che si trova a St Katherine\'s Dock a Londra come arte pubblico.\n\nRicostruzione\n\nUna fedele ricostruzione della Amsterdam \xc3\xa8 stata costruita dal 1985 al 1990 da 400 volontari utilizzando strumenti e tecniche del XVIII secolo.Attualmente si trova presso il Museo del Mare di Amsterdam, dove pu\xc3\xb2 essere visitata.Per quanto riguarda la nave originale, negli anni ottanta il governo olandese (che \xc3\xa8 ancora proprietario del relitto) non disponeva di fondi sufficienti per il recupero, il restauro e l\'eventuale esposizione al pubblico, come \xc3\xa8 invece avvenuto per la Regalskeppet Vasa in Svezia.Pi\xc3\xb9 ponti e gran parte del bompresso si trovano sommersi nel fango e sono in buono stato di conservazione e la maggior parte del carico \xc3\xa8 ancora a bordo.\n\nCultura di massa\n\nIl fumetto del 1985 Angst op de "Amsterdam" di Spike e Suzy riguarda le vicende della Amsterdam.Al parco Madurodam de L\'Aia esiste un modello della Amsterdam in scala di 1:25.'
b'17399910746104194955'
1,078
b'Q1344949'
b"\n\nThe Blues Brothers\n\nCenni storici\n\nLa band nacque come parte di uno sketch musicale per il Saturday Night Live, facendo il suo debutto come ospite musicale nella puntata del 22 aprile 1978. In seguito alle registrazioni al SNL, i membri del cast e gli ospiti settimanali erano soliti frequentare l'Holland Tunnel Blues Bar, che Aykroyd aveva affittato non molto tempo dopo essersi unito al cast. Nel locale Dan e John riempirono un jukebox di canzoni di Sam & Dave, della band punk The Viletones e di altri. Belushi acquist\xc3\xb2 un amplificatore e vi ripose degli strumenti per chiunque volesse suonare. Fu qui che Aykroyd e Ron Gwynne idearono la storia che Aykroyd stesso trasform\xc3\xb2 nella bozza della sceneggiatura del film del 1980.Successivamente andarono oltre i confini dello schermo televisivo pubblicando il loro primo album, Briefcase Full of Blues (sempre nel 1978), e quindi realizzando un loro film, The Blues Brothers, nel 1980.Dopo il film, la band, che ha avuto cambi di formazione nel corso degli anni, ha tenuto concerti in tutto il mondo e continua ad esibirsi con frequenti tourn\xc3\xa9e. Senza John Belushi e Dan Aykroyd la band ha registrato 2 album: nel 1990 Live in Montreux e nel 1992 Red, White & Blues.Nel 1995 Dan Aykroyd invita Zucchero Fornaciari e altri cantanti alla House of Blues in una serata di gala per la celebrazione del 46\xc2\xba compleanno di John Belushi. Il bluesman italiano si \xc3\xa8 esibito insieme alla Blues Brothers Band, con Jim Belushi, ormai in pianta stabile nella formazione dopo la morte del fratello. La collaborazione con Zucchero \xc3\xa8 proseguita con la registrazione del videoclip del brano Per colpa di chi alla House of Blues. In seguito Zucchero ha acquistato i diritti di sfruttamento esclusivo del marchio e dello stemma della House of Blues in Italia, riproponendolo nella scenografia del pi\xc3\xb9 recente Black Cat World Tour.Nel 1997, i membri superstiti della band originaria, con Dan Aykroyd, James Belushi (fratello del defunto John, deceduto nel 1982 per una overdose) e John Goodman, si esibirono nell'intervallo del Super Bowl XXXI. Nello stesso anno venne prodotta una breve serie animata, che ebbe per\xc3\xb2 poco successo; Jake era interpretato da James Belushi, fratello minore di John, mentre Elwood aveva la voce di Peter Aykroyd, fratello minore di Dan.Le voci soliste sono Eddie Floyd, Rob Paparozzi e Dan Aykroyd, anche se la presenza di quest'ultimo \xc3\xa8 limitata dai molteplici impegni. Spesso si uniscono alla Blues Brothers Band anche James Belushi e John Goodman, co-protagonista nel seguito Blues Brothers: Il mito continua.Nel 2004 la band partecip\xc3\xb2 al Festival di Sanremo insieme ad Andrea Mingardi, con la canzone \xc3\x88 la musica.I Blues Brothers suonano anche alcune canzoni country, come la sigla della serie TV Gli uomini della prateria (Rawhide), la ballata Stand by Your Man e (Ghost) Riders in the Sky."
b'5505309661432916116'
841
b'Q1367204'
b'\n\nSt\xc3\xb8d\n\nFonetica\n\nLo st\xc3\xb8d pu\xc3\xb2 essere pronunciato in diversi modi, ma nell\'uso parlato normale si realizza come una contrazione della glottide, ma nella lingua sorvegliata pu\xc3\xb2 anche essere realizzato con una chiusura della glottide.In molte lingue il colpo di glottide \xc3\xa8 un fonema distinto (per esempio in diverse lingue semitiche), un allofono (per esempio in inglese Cockney, "bu\'er" = "butter") o come un glide (per esempio nel tedesco be\'achten).In danese lo st\xc3\xb8d \xc3\xa8 da considerarsi un fonema indipendente, poich\xc3\xa9 esistono diverse coppie minime che si distinguono soltanto per la presenza o l\'assenza di st\xc3\xb8d: and\'en ("anatra") ~ anden ("altro"), ta\'l ("parla" imperativo) ~ tal ("numero"), l\xc3\xb8\'ber ("corre") ~ l\xc3\xb8ber ("corridore") ecc.\n\nOrtografia\n\nLo st\xc3\xb8d non \xc3\xa8 segnalato da alcun diacritico nell\'ortografia danese. Tendenzialmente, tuttavia, le parole che terminano in -nd (con la d muta) hanno lo st\xc3\xb8d, mentre quelle che terminano in -n (con vocale breve), non hanno lo st\xc3\xb8d: hund ("cane") ~ hun ("lei"), mand ("uomo") ~ man ("si" riflessivo)Nella scrittura fonetica, lo st\xc3\xb8d, o colpo di glottide, si indica con il segno [\xca\x94].\n\nStoria\n\nLo st\xc3\xb8d danese \xc3\xa8 verosimilmente derivato da un originario accento musicale, che infatti si trova tuttora in svedese e norvegese. Lo st\xc3\xb8d compare in linea di massima soltanto in parole monosillabiche che in svedese e norvegese presentano l\'accento acuto, anche detto "accento 1", mentre le forme monosillabiche senza st\xc3\xb8d corrispondono generalmente alle parole svedesi e norvegesi con accento grave o "accento 2". Per esempio: danese \xc3\xa5nd\'en ~ \xc3\xa5nden, svedese a\xc2\xb4nden ~ a`nden.Lo st\xc3\xb8d danese e l\'accento 1 norvegese e svedese erano originariamente limitati alle parole monosillabiche.Questo sistema si complic\xc3\xb2 perch\xc3\xa9 nel corso del medioevo una serie di parole monosilabiche divennero plurisillabiche: le parole che terminavano in consonante + n, r, l svilupparono una vocale epentetica: sitr > danese sidd\'er, svedese si\xc2\xb4tter. Tuttavia, le parole terminanti in -en, er, -el derivate dal tedesco e dal latino erano automaticamente associate all\'accento 1, senza st\xc3\xb8d: per esempio latino regula > danese regel.Un\'altra complicazione \xc3\xa8 data dal fatto che una serie di parole con accento 1 originario non sviluppano lo st\xc3\xb8d in danese, perch\xc3\xa9 contengono gruppi di fonemi che non ammettono st\xc3\xb8d, in particolare i nessi consonantici rs, rp, rt, rk (per esempio vers, h\xc3\xa5rdt, bark) e i nessi composti da vocale breve + r, l, n, v, j, d (per esempio b\xc3\xa6r, ven, hav, t\xc3\xb8j). Questi ultimi presentano tuttavia lo st\xc3\xb8d quando sono seguiti dall\'articolo definito (per esempio b\xc3\xa6rr\'et, venn\'en, ha\'vet, t\xc3\xb8j\'et).'
b'12874314305198787908'
1,011
b'Q454645'
b"\n\nTito Brandsma\n\nBiografia\n\nA 17 anni entr\xc3\xb2 nell'ordine Carmelitano, nel convento di Boxmeer e nel 1905 fu ordinato sacerdote.L'anno successivo and\xc3\xb2 a Roma a frequentare gli studi di Filosofia all'Universit\xc3\xa0 Gregoriana dove consegu\xc3\xac la laurea in Filosofia nel 1909.Tornato nei Paesi Bassi, si dedic\xc3\xb2 all'insegnamento ai giovani frati carmelitani e contemporaneamente ebbe modo di inserirsi nel mondo del giornalismo, collaborando con varie testate olandesi. Nel 1919 divenne redattore-capo del giornale Citt\xc3\xa0 di Oss. Nel 1923 fu fondata l'Universit\xc3\xa0 Cattolica di Nimega dove padre Tito venne richiesto come professore. Nel 1932 divent\xc3\xb2 Rettore Magnifico di quell'Universit\xc3\xa0 e nel 1936 fu nominato dal futuro cardinale Johannes de Jong, metropolita d'Olanda, Assistente Ecclesiastico dei giornalisti cattolici, incarico che tenne fino alla sua morte.Nel 1940 i Paesi Bassi furono invasi e occupati dalla Germania nazista di Hitler, per cui, sia come insegnante all'Universit\xc3\xa0 che come Assistente dei giornalisti cattolici, ebbe modo varie volte di scontrarsi con l'ideologia nazista. Lo fece in maniera chiara e senza tante paure. Tanto che, per la sua strenua difesa della libert\xc3\xa0 religiosa dei giornali cattolici, i nazisti vollero tappargli la bocca facendolo prigioniero e internandolo nel gennaio del 1942, prima ad Amersfoort, nei Paesi Bassi, e di seguito, vista la sua intransigenza, a Dachau. Qui fin\xc3\xac i suoi giorni con una fiala di acido fenico iniettatagli da un'infermiera: era il 26 luglio 1942 ed aveva 61 anni.\xc3\x88 stato dichiarato beato, martire per la fede, il 3 novembre 1985 da papa Giovanni Paolo II.\n\nIl clero cattolico olandese contro il nazismo\n\nIl rapporto annuale della Polizia di Sicurezza sulla situazione nei Paesi Bassi testimonia la presa di posizione del clero cattolico olandese e della stampa cattolica in particolare, nei confronti del nazismo. Le ragioni dell'arresto, della prigionia e della morte di Brandsma sono da ricercarsi nella sua ferma opposizione alle autorit\xc3\xa0 occupanti. Viene definito nel rapporto come un pericoloso sovversivo in grado, con i suoi sermoni, di nuocere al Movimento nazionalsocialista. Il documento \xc3\xa8 una testimonianza delle azioni compiute contro la diffusione a mezzo stampa dei valori universali di fratellanza ed umanit\xc3\xa0 delle varie confessioni religiose presenti in Olanda.\n\nArresto e detenzione in carcere nei Paesi Bassi\n\nIl 21 gennaio 1942, a l'Aia, padre Tito veniva sottoposto a interrogatorio da parte del funzionario della Polizia, il signor Hardegen. L'interrogatorio si svolse in due tempi. Nella prima fase prevalse la narrazione dei fatti attraverso i quali si \xc3\xa8 sviluppata l'azione della Gerarchia ecclesiastica e quella di p. Tito in difesa dei giornali cattolici. Nella seconda parte \xc3\xa8 riportata l'affermazione dei principi ai quali si \xc3\xa8 ispirata l'azione della Chiesa e, in stretta e costante connessione con questa, l'azione di p. Tito.\n\nTestimonianze sulla vita in carcere\n\nBrandsma annot\xc3\xb2 in un suo diario la vita nel carcere. L'angusto spazio della cella, i maltrattamenti e le violenze a cui and\xc3\xb2 incontro, tuttavia, non furono per lui motivo di tristezza o lamentela. Visse tutto nella sequela a Cristo e nella fedelt\xc3\xa0 al Vangelo.\n\nLettere dal carcere\n\nDalla cella 577 del carcere di Scheveningen, il 12 febbraio 1942 p. Tito scrive una lettera ai suoi superiori, ai confratelli, ai familiari e agli amici. Nella prigione egli dichiara di sentirsi come a casa sua. Non vi \xc3\xa8 la chiesa, non pu\xc3\xb2 celebrare la messa, non pu\xc3\xb2 ricevere la comunione. Il mondo \xc3\xa8 lontano, ma Dio gli \xc3\xa8 vicino, perci\xc3\xb2 si sente molto tranquillo e contento."
b'4654953700662728289'
1,211
b'Q3285698'
b'\n\nMangala Vallis\n\nStoria\n\nL\'8 febbraio 2002 viene alla luce il primo album The Book of Dreams, un concept ispirato alle immaginifiche avventure narrate dallo scrittore fantastico Jules Verne e diversi sono gli artisti che si alternano nelle parti vocali dell\'album: Vic Fraja, Matteo Setti (tra gli interpreti dello spettacolo Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante) e Bernardo Lanzetti (ex Acqua Fragile e PFM). L\'album riscuote un unanime successo di critica e pubblico e viene distribuito in 12 nazioni. Nell\'arco di due anni i Mangala Vallis si esibiscono in importanti festival in Belgio, Germania e Paesi Bassi.Lycanthrope \xc3\xa8 il secondo album della band, uscito nel novembre 2005. Bernardo Lanzetti entra a far parte stabilmente del gruppo, e diventa l\'autore dei testi. David Jackson, saxofonista dei Van der Graaf Generator, \xc3\xa8 lo special guest del nuovo concept dedicato all\'essere umano diviso e combattuto tra i condizionamenti della societ\xc3\xa0 e la propria vera natura istintiva. Gli altri componenti della band sono: Riccardo Sgavetti al basso e Nicola Milazzo alla chitarra.Nel 2009 esce il DVD "Intergalactic Live Video Archives". Registrato durante il tour europeo del 2006, testimonia la grande energia della band e raccoglie i loro brani pi\xc3\xb9 significativi tratti dai primi due album: The Book of Dreams e Lycanthrope. Oltre ai concerti, il DVD contiene i due video ufficiali realizzati dalla band.Nel 2009 un ulteriore cambio di line up con l\'arrivo di Cristiano Roversi dei Moongarden alle tastiere.Il 2012 porta ulteriori cambiamenti, con l\'uscita dal gruppo di di Bernardo Lanzetti e Riccardo Sgavetti e l\'ingresso di Roberto Tiranti, cantante bassista dalle doti straordinarie(New Trolls, Labyrinth, Ian Paice, Glenn Hughes, Ken Hensley). La nuova formazione pubblica l\'album Microsolco, un concept album che lancia un ponte virtuale con il precedente disco. Anche qui, i temi del ritmo forsennato dei nostri tempi e il ritorno ad una dimensione pi\xc3\xb9 naturale sono l\'elemento portante della storia. Vi si racconta di ci\xc3\xb2 che accade il 21/12/2012 prendendo spunto dalla teoria della fine del mondo. In effetti in Microsolco avviene la \xe2\x80\x9cfine di un certo tipo di mondo\xe2\x80\x9d quando un hacker, nel suddetto giorno, immette nella rete un virus capace di distruggere le memorie digitali di tutto il pianeta. Questo gesto ci obbligher\xc3\xa0 ad una profonda riflessione e ad un recupero di modi di vivere sopiti da tempo. Essenzialmente un riavvicinamento all\'essenza dell\'uomo e alla madre Terra.Nel 2018 il gruppo \xc3\xa8 tornato al lavoro per la realizzazione del nuovo album intitolato "Voices" che uscir\xc3\xa0 nei primi mesi del 2020. La formazione ha visto l\'ingresso come tastierista e autore di Gianfranco Fornaciari (Ligabue, Clan Destino).'
b'12570154162326978003'
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b'Q8983'
b'\n\nAlice Superiore\n\nGeografia fisica\n\nSi trova in Val Chiusella. Noto per il suggestivo lago a valle del borgo, \xc3\xa8 posto su di un rilievo morenico a 15\xc2\xa0km da Ivrea. Il centro abitato sorge sulla riva sinistra del torrente Chiusella, da cui prende il nome la valle, ed \xc3\xa8 posto sopra una collina a 2\xc2\xa0km dal lago di Alice di origini moreniche.Nel 2009 i "Laghi di Meugliano e Alice" sono stati riconosciuti sito di interesse comunitario (codice: IT1110034).\n\nToponimo\n\nIl toponimo non \xc3\xa8 certo: si credeva che nei termini, riportati negli antichi dizionari, Al e Ich, il cui significato \xc3\xa8 Alto e Acqua. Lo studioso Du Cange si rifaceva al termine Halex, poi Alex, che attraverso una forzatura significa Acquarii officia. Tutte le etimologie si richiamano ovviamente all\'abbondanza di acque presenti nella zona.\n\nStoria\n\nNel Medioevo, verso la fine del millennio, Alice apparteneva al vescovo di Vercelli, che ne aveva la giurisdizione in virt\xc3\xb9 di donazioni imperiali; successivamente subentr\xc3\xb2 il dominio dei vescovi di Ivrea i quali, nel 1041, la donarono all\'Abbazia eporediese di Santo Stefano. Nel 1385 gli alicesi parteciparono alla rivolta antifeudale del tuchinaggio che insanguin\xc3\xb2 le terre del Canavese.Nel nucleo del borgo si possono ancora osservare le caratteristiche architettoniche medioevali: in particolare le mura di case composte da ciottoli disposti a spina di pesce, tipiche porte a "bandiera", con un battente fino a terra, di solito chiuso, e l\'altro pi\xc3\xb9 breve, utilizzato come sportello per la bottega.Il 27 maggio 2018, gli abitanti di Alice Superiore, Pecco e Lugnacco son stati chiamati alle urne per votare la fusione dei tre comuni nel nuovo comune di Val di Chy, comune istituito il 1\xc2\xba gennaio successivo. I "S\xc3\xac" hanno prevalso con oltre il 67% dei voti.\n\nMonumenti e luoghi d\'interesse\n\nDurante lo sbancamento delle torbiere, largamente sfruttate, vennero rinvenuti oggetti preistorici risalenti a pi\xc3\xb9 di 3.000 anni fa.In frazione Gauna si pu\xc3\xb2 visitare la chiesetta dedicata a San Rocco le cui celebrazioni (16 agosto) sono occasione di festeggiamenti ed iniziative culturali organizzate dall\'amministrazione e dal "Club del Lilla\'" che qui ha sede e raccoglie i migliori giovani della splendida frazione.Pregevole dal punto di vista artistico \xc3\xa8 da ricordare la Parrocchiale di San Martino, i cui registri risalgono al 1376: nel corso dei secoli sub\xc3\xac alcune modifiche. Dominante rispetto al borgo, possiede due facciate: una, detta solitamente "dei vivi", l\'altra, rivolta a sera detta "dei morti". Nella parrocchiale si possono ammirare affreschi dei fratelli Stornone, mentre l\'ancona del coro \xc3\xa8 del Vacca. \xc3\x88 a tre navate, come la Chiesa dei Santi San Sebastiano e Rocco, edificata nel 1420 come cappella ed ampliata nelle attuali forme alla fine del Seicento.\n\nEvoluzione demografica\n\nAbitanti censiti\n\nAltre informazioni amministrative\n\nIl comune faceva parte della Comunit\xc3\xa0 montana Val Chiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana.'
b'16485510503931873965'
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b'Q1339427'
b'\n\nEnrico Rava\n\nBiografia\n\n\xc3\x88 nato a Trieste nel 1939 per caso, come ha raccontato egli stesso; di famiglia piemontese da generazioni, \xc3\xa8 cresciuto a Torino dove ha cominciato a suonare da autodidatta il trombone in bande dixieland. Trasferitosi a Roma nei primi anni sessanta, ha avuto modo di collaborare con importanti musicisti, in particolare con Gato Barbieri e con Steve Lacy. Con il primo ha registrato nel 1965 la colonna sonora scritta da Piero Umiliani per il film di Giuliano Montaldo Una bella grinta. Con Steve Lacy ha suonato in un quartetto e si \xc3\xa8 trasferito in Argentina per qualche tempo, dove ha registrato nel 1966 The Forest and the Zoo, considerato uno dei dieci dischi essenziali del free jazz.Da l\xc3\xac, nel 1967 si \xc3\xa8 trasferito a New York, dove ha vissuto e lavorato per una decina d\'anni collaborando fra gli altri con la Jazz Composer Orchestra e partecipando all\'incisione dell\'epocale disco Escalator over the Hill di Carla Bley. Ha collaborato con importanti musicisti come Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Petrucciani, John Abercrombie, Joe Henderson, Paul Motian, Richard Galliano, Miroslav Vitous, Joe Lovano e Roswell Rudd. Nel 1972 incide il suo primo album da leader di un quartetto, Il giro del giorno in 80 mondi. Con questa nuova formazione suona in vari club newyorkesi, in giro per l\'Argentina e l\'Europa riscuotendo molti consensi. In seguito ha registrato numerosissimi album con musicisti italiani, americani ed europei, fra i quali il saxofonista Massimo Urbani, il pianista Stefano Bollani, il chitarrista John Abercrombie.Nel 1975, partecipa, spesso non accreditato per l\'usanza dell\'epoca, al primo disco di Giuni Russo: "Love is A Woman".Attualmente \xc3\xa8 leader di un quintetto in cui figurano Gianluca Petrella al trombone, Roberto Gatto alla batteria, Rosario Bonaccorso al basso e Andrea Pozza (che ha sostituito Stefano Bollani) al pianoforte, con cui ha registrato vari dischi per la ECM.Nel 2009 l\'Auditorium Parco della Musica di Roma lo ha incaricato della direzione del Jazz Lab con il quale ha realizzato alcuni progetti, quali Rava suona Gershwin e Rava on the dance floor, basato su musiche di Michael Jackson riarrangiate con Mauro Ottolini.Nel 2007 ha ricevuto una Nomination come Best Jazz Act per il prestigioso Italian Jazz Awards l\'Oscar Italiano del Jazz votato dal pubblico e nel 2008 ha ottenuto una Nomination come Best Jazz Album con "The Third Man", in duetto con Stefano Bollani, per la seconda Edizione degli Italian Jazz Awards.Spesso Rava ha suonato in dischi di musica leggera, ad esempio in Come sar\xc3\xa0 mio figlio di Mario Castelnuovo, La disciplina della Terra di Ivano Fossati e Ti ricordi? No non mi ricordo di Gino Paoli e Ornella Vanoni.\xc3\x88 il jazzista italiano che pi\xc3\xb9 di ogni altro ha contribuito a far emergere talenti oggi musicisti affermati come Stefano Bollani, Gianluca Petrella, Claudio Quartarone, Andrea Pozza, Mauro Ottolini, Paolo Fresu, Daniele Tittarelli, Julian Oliver Mazzariello.Fiorello ha inventato il personaggio di Paolo Fava, trombettista jazz dai lunghi capelli bianchi, imitando proprio Enrico Rava; i due si sono conosciuti lavorando ad un audiolibro realizzato dalla Rai e tratto dal primo romanzo di Andrea Camilleri.Dal 3 dicembre 2014 \xc3\xa8 cittadino onorario di Chiavari (provincia di Genova). Il 21 maggio 2019 viene insignito dell\xe2\x80\x99Onorificenza di Cavaliere dell\xe2\x80\x99Ordine al Merito della Repubblica Italiana; in passato era gi\xc3\xa0 stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Ministero della Cultura francese e Doctor in Music Honoris Causa presso la Berklee School of Music di Boston.\n\nStile\n\nRava, che \xc3\xa8 anche flicornista, ha una tecnica strumentale non virtuosistica e una sonorit\xc3\xa0 calda e personale. Il suo fraseggio, semplice e melodicamente espressivo, \xc3\xa8 caratterizzato da repentine ascese al registro acuto e si esprime meglio su tempi lenti e medi e sulle strutture armonicamente poco complesse delle sue composizioni.\n\nLibri\n\nEnrico Rava \xc3\xa8 anche autore di due libri: il primo, pubblicato nel 2004 da Minimum Fax e scritto in collaborazione con Alberto Riva, si intitola Note necessarie. Come un\'autobiografia, e racchiude anche un cd antologico del musicista.Ad esso \xc3\xa8 seguito Incontri con musicisti straordinari. La storia del mio jazz, pubblicato nel 2011 da Feltrinelli.'
b'2776659965722813129'
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b'Q3106962'
b'\n\nDistretto di Polizia\n\nProduzione\n\nLa fiction, andata in onda per la prima volta nel 2000, racconta la vita dei personaggi che lavorano all\'interno di un commissariato di Polizia, il X Tuscolano, nel quartiere Tuscolano a Roma. Nel corso degli anni, la fiction ha subito numerosi cambiamenti nel cast e alcune variazioni stilistiche; tuttavia Distretto di Polizia ha sempre mantenuto le stesse caratteristiche di fondo, comuni a tutti gli episodi e a tutte le stagioni. All\'inizio di ogni episodio viene presentato un reato, solitamente di natura violenta: (un omicidio, un\'aggressione, una rapina, ecc.). Gli agenti del "Decimo" indagano su questo reato, risolvendolo entro il termine dell\'episodio. Salvo qualche eccezione, questi "casi di puntata" non hanno ripercussioni negli episodi successivi. Nelle ultime stagioni, alcuni di questi casi sono stati ispirati da reali vicende di cronaca nera italiana.Ogni stagione \xc3\xa8 contraddistinta da una "linea rossa", la cui indagine si dipana nel corso di tutti i suoi episodi. Negli anni, tali indagini sono state legate alla criminalit\xc3\xa0 organizzata oppure a eventi che hanno toccato molto da vicino la vita del commissariato, come l\'uccisione di uno degli agenti del Decimo o di un loro familiare oppure alla cattura di un latitante. Vi sono anche i casi di puntata (omicidi, rapine, stupri) risolti dagli ispettori in carica al X. Le due linee investigative sono inframezzate, dalla prima alla decima stagione, dalle vicende dei sovrintendenti Vittoria Guerra, Giuseppe Ingargiola e Ugo Lombardi, i quali si trovano a dover affrontare principalmente problemi di vita quotidiana (non necessariamente legati al loro lavoro) o a indagare su casi pi\xc3\xb9 leggeri, che si affiancano al caso principale dell\'episodio. Le loro vicende hanno il compito di alleggerire la tensione della storia principale, creando spesso veri e propri siparietti pi\xc3\xb9 vicini alla commedia che non al poliziesco; nell\'undicesima e ultima stagione tale linea pi\xc3\xb9 leggera ha visto come protagonisti i personaggi di Anita Cherubini e Otello Gagliardi.\n\nLocation\n\nLa serie \xc3\xa8 stata girata, per quanto riguarda gli interni, negli Studi di Cinecitt\xc3\xa0, che sono proprio vicini al quartiere Tuscolano; per le riprese del distretto dall\'esterno fu utilizzata la facciata dell\'Oratorio Salesiano Don Bosco di Piazza Decemviri, sempre nella zona di Cinecitt\xc3\xa0.\n\nRiconoscimenti\n\nDistretto di Polizia vince due Telegatti, nel 2003 (Distretto di Polizia 3) e nel 2006 (Distretto di Polizia 5). Tuttavia nel 2004 e nel 2007 arriva al secondo posto (Distretto di Polizia 4 e Distretto di Polizia 6).\n\nTrasmissioni internazionali\n\nLa terza, la quarta e la quinta stagione sono state trasmesse in Ungheria con il titolo Biztos Giulia Corsi. In Francia, la prima e la seconda stagione sono state trasmesse con il titolo Giovanna, commissaire, mentre dalla terza alla quinta con il titolo Julia Corsi, commissaire. \xc3\x88 andato in onda, dalla prima alla quarta stagione, anche in Grecia.\n\nIncongruenze\n\nNella prima stagione, si nomina il fratello dell\'agente Nina Moretti un paio di volte. Nella prima occasione viene detto che aveva 22-23 anni, in un\'altra occasione che aveva 18 anni.\n\nMerchandising\n\nNel corso degli anni, sono stati pubblicati i cofanetti dvd delle prime 9 stagioni. Per le prime 5 stagioni, inoltre, sono stati messi in commercio anche delle singole uscite settimanali, degli episodi in dvd. Tutte le varie uscite son state prodotte da Universal. Nel febbraio 2019, in occasione del ventennale, \xc3\xa8 stato prodotto un cofanetto contenente tutte le 11 stagioni, due delle quali non sono mai state prodotte sotto forma di cofanetto singolo.'
b'15397260586451418625'
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b'Q720076'
b"\n\nClemente di Metz\n\nBiografia\n\nSi ritiene che sia stato il fondatore della Chiesa di Metz, che sarebbe quindi una delle pi\xc3\xb9 antiche della Gallia, risalente al 280. San Clemente allest\xc3\xac il suo primo oratorio nelle \xc2\xabcaverne\xc2\xbb \xe2\x80\x94 cunicoli sotterranei \xe2\x80\x94 dell'antico anfiteatro.Apostolo della regione, fu secondo la tradizione il primo vescovo di Metz, che all'epoca portava il nome di Divodurum. Secondo la leggenda, Clemente arriv\xc3\xb2 in una citt\xc3\xa0 maledetta: un enorme drago, il Graoully affliggeva Divodurum e terrorizzava la popolazione. Era un mostro particolarmente impressionante: il suo corpo ricoperto di squame poteva volare come un uccello gigantesco, grazie a due giganti ali di pipistrello. Ancora pi\xc3\xb9 spaventosa era la sua gola che sputava fiamme dall'odore di zolfo e gli permetteva di azzannare le sue prede. Colpiva specialmente le ragazze.Clemente apparve come un salvatore e la folla gli richiese innanzitutto di sbarazzarsi di questo mostro. Preg\xc3\xb2 sulla collina di Sainte-Croix, dopo di che riprese il suo cammino alla testa di una folla rumorosa. Arriv\xc3\xb2 all'anfiteatro, dimora del drago e si precipit\xc3\xb2 sul mostro, catturandolo con la sua stola usata come laccio. Debellato, il Graoully fu costretto a seguire il suo vincitore, come un cagnolino ben addestrato, fino alla Seille, in cui si gett\xc3\xb2 insieme con i suoi sette cuccioli di drago appena dopo che san Clemente si era fatto il segno di croce.Uno dei tesori della cattedrale di Metz, che i visitatori possono ammirare al fondo del coro, dietro l'altar maggiore \xc3\xa8 la cattedra attribuita a san Clemente dalla tradizione. Si tratta di un seggio di marmo cipollino composto da due pezzi principali tagliati grossolanamente.Tutti i vescovi che si sono succeduti a Metz si sedettero sulla cattedra di san Clemente al loro ingresso nella diocesi.Scavi dell'inizio del XX secolo hanno permesso di scoprire i resti d'una cappella, posteriore alla distruzione dell'anfiteatro nel 253. Si tratterebbe verosimilmente della chiesa di San Pietro all'Arena (Saint-Pierre aux Ar\xc3\xa8nes), menzionata dalla tradizione quale primo luogo di culto eretto da Clemente a Metz.\n\nAltre fonti\n\nUna tradizione alternativa colloca la fondazione della diocesi di Metz in epoca pi\xc3\xb9 remota. Secondo questa leggenda, Clemente sarebbe stato un discepolo di san Pietro e lo zio di papa Clemente I. Inviato da Roma con un presbitero chiamato Celeste e un diacono chiamato Felice, avrebbe esercitato il suo ministero a Metz verso l'anno 95.Clemente \xc3\xa8 gi\xc3\xa0 presentato, senza ulteriori dettagli, come un discepolo di Pietro nelle Gesta episcoporum Mettensium scritte da Paolo Diacono verso il 783, che gli attribu\xc3\xac l'erezione di un oratorio consacrato a Dio nei sotterranei dell'antico anfiteatro.Alla fine del X secolo, il capitolo dell'abbazia di San Clemente di Metz entr\xc3\xb2 in conflitto con il vescovato. Fu in quest'occasione che i canonici di San Clemente scrissero le prime leggende attorno a San Clemente.Fino al XIV secolo l'abbazia di San Clemente e il vescovato svilupparono cos\xc3\xac tutt'una serie di scritto agiografici tesi a fare di Clemente ora una figura monacale ora l'araldo dell'istituzione episcopale. La prestigiosa abbazia di Gorze, che rivendica anch'essa il patronato del Santo, partecip\xc3\xb2 parimenti all'elaborazione della leggenda."
b'8260857213495161476'
1,084
b'Q1166565'
b"\n\nDarracq\n\nOrigini\n\nQuesta Casa automobilistica nacque nel 1896 quando il giovane industriale francese Alexandre Darracq, gi\xc3\xa0 titolare di una ben avviata fabbrica di biciclette denominata Gladiator, si rese conto degli enormi sbocchi commerciali che l'industria automobilistica avrebbe offerto. Perci\xc3\xb2 vendette la Gladiator ad un'altra azienda inglese operante nello stesso settore e che era la sua pi\xc3\xb9 diretta concorrente. Con gli introiti ricavati apr\xc3\xac un nuovo e pi\xc3\xb9 grande stabilimento a Suresnes, un sobborgo di Parigi e fond\xc3\xb2 quindi la Automobiles Darracq S.A.L'opificio era di concezione assai moderna e portava l'azienda tra i maggiori produttori mondiali di automobili. Un gruppo elettrogeno a vapore da 700 HP forniva l'energia elettrica a tutto lo stabilimento e, particolarmente, agli 850 torni di alta precisione, importati dagli USA, che costituivano il fiore all'occhiello del reparto meccanico. Nel 1902 la Darracq era in grado di sfornare dalle 15 alla 20 automobili al giorno, secondo le condizioni climatiche esterne. Per questo complesso di elevata tecnologia industriale, in quello stesso anno il presidente della Republica Francese \xc3\x89mile Loubet insign\xc3\xac Alexandre Darracq della Legion d'onore.Gli inizi non furono incoraggianti: il primo modello costruito era una vetturetta elettrica che di fatto non incontr\xc3\xb2 successo. Allora la neonata azienda si dedic\xc3\xb2 alle vetture con motore a combustione interna. Furono realizzati tre modelli, di cui uno a tre ruote, che per\xc3\xb2 non diedero risultati commerciali degni di nota.\n\n1900\n\nFu cos\xc3\xac che si lavor\xc3\xb2 ad una vettura di concezione pi\xc3\xb9 moderna e ad un prezzo pi\xc3\xb9 concorrenziale. Nel 1901 nacque cos\xc3\xac la Type C, una piccola vetturetta che riscosse invece un gran successo, grazie a strategie commerciali e propagandistiche indovinate. La vettura fu venduta in 1200 esemplari.L'anno seguente, la Darracq stipul\xc3\xb2 un contratto con la Opel per permettere a quest'ultima la produzione su licenza di alcuni modelli Darracq, sotto il marchio di Opel Darracq.Per consolidare ulteriormente il proprio nome, la Darracq si dedic\xc3\xb2 anche all'attivit\xc3\xa0 sportiva, ottenendo numerose affermazioni e battendo numerosi record, grazie alle imprese di modelli da corsa molto competitivi, il pi\xc3\xb9 noto dei quali fu senza dubbio la V8. Inoltre, sempre dal punto di vista sportivo, la Darracq istitu\xc3\xac la prima scuola di pilotaggio della storia.\n\n1910\n\nFu per\xc3\xb2 a partire dalla sfortunata avventura italiana che cominci\xc3\xb2 il declino per la Darracq: il 1909 fu un anno difficile per via di una crisi economica generale in tutta Europa. Inoltre, all'inizio degli anni dieci, la Casa propose alcuni modelli privi di appeal o peggio ancora dalla meccanica inaffidabile, che portarono la Casa in una grossa crisi. In pi\xc3\xb9, nel 1912, il patron Alexandre Darracq si ritir\xc3\xb2 e lasci\xc3\xb2 la Casa nelle mani di Owen Clegg, un inglese gi\xc3\xa0 esperto nel settore automobilistico. Con lui, la Casa si ristabil\xc3\xac ben presto dalla crisi. Ma poco dopo, vi fu lo scoppio della Prima guerra mondiale: ci\xc3\xb2 cre\xc3\xb2 enormi difficolt\xc3\xa0 per la Casa francese, la quale dovette acquisire la Talbot e la Sunbeam, due Case automobilistiche inglesi. Inizialmente, il marchio sopravvisse nei modelli prodotti in Francia e in Gran Bretagna, ma poco tempo dopo dovette fondersi in un unico gruppo denominato S.T.D. (Sunbeam-Talbot-Darracq). Siamo a questo punto nel 1920.\n\nChiusura\n\nIn seguito, l'intero gruppo verr\xc3\xa0 assorbito dalla Rootes e il marchio Darracq verr\xc3\xa0 estinto."
b'3820142595597385192'
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b'Q3953279'
b'\n\nScuola di Milano\n\nCon Scuola di Milano si intende generalmente la scuola filosofica formatasi agli inizi del XX secolo attorno alle personalit\xc3\xa0 di Piero Martinetti e Antonio Banfi, dapprima presso l\'Accademia Scientifico-letteraria e in seguito presso l\'Universit\xc3\xa0 degli Studi di Milano (fondata nel 1924). Tra gli esponenti di questa scuola si annoverano importanti filosofi italiani del secolo scorso come Mario Dal Pra, Ludovico Geymonat, Enzo Paci, Mario Untersteiner, Giulio Preti, Remo Cantoni, Dino Formaggio, Fulvio Papi, Franco Alessio, Salvatore Veca.\n\nCaratteri generali\n\nIl termine \xc2\xabScuola di Milano\xc2\xbb fu utilizzato per la prima volta da Fulvio Papi nel titolo di un suo saggio dedicato a Banfi, Cantoni, Paci e Preti, quattro intellettuali che orbitavano attorno all\'ateneo milanese e nei quali sono riconoscibili alcuni caratteri comuni, come la militanza nell\'antifascismo, l\'adesione al marxismo e al socialismo democratico tipici della tradizione milanese, e soprattutto uno \xc2\xabstile\xc2\xbb filosofico basato sull\'equilibrio tra vitalismo e razionalit\xc3\xa0. Ben presto, per\xc3\xb2, la storiografia filosofica ha allargato i confini di questa scuola, ascrivendovi anche altri filosofi formatisi presso l\'Universit\xc3\xa0 di Milano, che ne condivisero gli orientamenti teoretici.Anzitutto, oltre a Banfi, viene riconosciuto il ruolo fondamentale di Piero Martinetti. Martinetti e Banfi, maestro e allievo, rappresentano infatti i due punti di riferimento attorno a cui si \xc3\xa8 sviluppata la scuola: la riflessione teoretica ed etica del primo, sfociante in una "religiosit\xc3\xa0 civile" (influenzata dallo studio di Kant, Spinoza e Spir), e lo storicismo del secondo, aperto all\'esistenzialismo kierkegaardiano, influenzarono i contemporanei e costituirono lo sfondo su cui maturarono le riflessioni dei loro successori. Da qui, la Scuola filosofica di Milano nel corso degli anni si \xc3\xa8 sviluppata attraverso vari campi, nutrendo particolare interesse e attenzione per quanto accadeva in ambito filosofico nel resto d\'Europa, e soprattutto per la fenomenologia husserliana (Banfi fu tra i primi a studiare Husserl in Italia); al suo interno troviamo storici della filosofia (come Mario Dal Pra, Franco Alessio e l\'antichista Mario Untersteiner), filosofi della scienza (Ludovico Geymonat e i suoi allievi, come Emilio Agazzi, Giulio Giorello, Corrado Mangione, Salvatore Veca e Fabio Minazzi), studiosi di filosofia teoretica (Enzo Paci, Remo Cantoni, Giulio Preti, Fulvio Papi, Carlo Sini), di estetica (Dino Formaggio e la scuola di estetica che a lui si rif\xc3\xa0).'
b'13993616618512098208'
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b'Q3894730'
b"\n\nPaperinik contro tutti\n\nPaperinik contro il Dr. Hach-Mac (2693)\n\nPaperino sta per andare in vacanza, quando uno scienziato pazzo, il Dr. Hach-Mac e il suo droide-assistente Dumb, colpiscono Paperopoli con una speciale invenzione in grado di materializzare tutti i nemici di un videogioco. Nel primo livello, Paperinik deve battere un dinosauro e nel secondo un branco di scimmie per lui invincibili. Intanto, Dumb entra nella banca, poich\xc3\xa9 la macchina era un diversivo. Avrebbe dovuto aprire la cassaforte con la combinazione, ma non la ricordava, cos\xc3\xac torna dal dottore staccando la spina del congegno e, dato che \xc3\xa8 pasticcione, la ricollega all'autodistruzione, finendo insieme al perfido Hach-Mac in carcere.\n\nPaperinik contro i Twin Boys (2694)\n\nI Twin Boys sono due gemelli con il potere di assumere qualsiasi forma grazie alla loro tuta.Mascherandosi da Paperino e Paperoga, si introducono nel deposito. Catturano Paperone e Paperinik ma l'eroe mascherato, con un trucchetto, li fa trasformare in Bassotti. Il Sistema d'Allarme del Deposito li riconosce quindi come ladri e li scaccia via.\n\nPaperinik contro Zafire (2695)\n\nZafire fa scattare l'allarme al Museo e sviene tra la folla. Paperinik accorre convincendo le guardie in un malinteso, lasciando sola Paperina a comprare il regalo per Nonna Papera. Portata fuori dal museo, la malvagia Zafire ipnotizza Paperinik che, nelle sue vere vesti, rapina un museo di gioielli. Zafire scopre cos\xc3\xac l'identit\xc3\xa0 segreta di Paperinik finendo per\xc3\xb2 in prigione.\n\nPaperinik contro Mr. Invisible (2696)\n\nPaperinik affronta l'ultimo supercriminale pi\xc3\xb9 carismatico: Mr. Invisible. Dopo averlo imprigionato nella sua barca, Paperinik riuscir\xc3\xa0 a liberarsi mandandolo in prigione.\n\nPaperinik e il ritorno di Mr. Invisible (2701)\n\nIl malvagio Mr. Invisible fa il suo ritorno, dopo esser stato eletto tra un sondaggio effettuato su Topolino, nella storia Archimede inventa una pistola in grado di paralizzare, Mr. Invisible la ruba e paralizza Paperinik. Riuscir\xc3\xa0 a liberarsi grazie ad Archimede che scopre che o con il solletico e con una martellata l'effetto svanisce. Dopo essersi liberato cattura il nemico, paralizzandolo. Lo porter\xc3\xa0 in prigione dove lo sveglier\xc3\xa0 con una martellata.\n\nPaperinik Cult\n\nLe storie sono state ristampate su Paperinik Cult dal numero 66 al 69 e per ogni cattivo \xc3\xa8 stata pubblicata anche una storia in cui ritornava.Siccome in ogni numero di Paperinik Cult c'era una storia inedita, per i numeri 66, 67 e 68 le storie inedite erano quelle in cui i nemici tornavano, ma siccome la storia in cui tornava Mr. Invisible era una ristampa \xc3\xa8 stata fatta una storia inedita che non faceva parte della saga intitolata Paperinik contro il Rumorista."
b'3061982649321001077'
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b'Q15120195'
b"\n\nLuigi Martini (presbitero)\n\nLuigi Martini (Sustinente, 7 agosto 1803 \xe2\x80\x93 Mantova, 19 agosto 1877) \xc3\xa8 stato un presbitero italiano, fu confortatore dei Martiri di Belfiore, drammatica esperienza che traspose nel Confortatorio di Mantova pubblicato nel 1867.\n\nBiografia\n\nLuigi Martini nacque a Sustinente presso Villa Guerrieri Gonzaga il 7 agosto 1803 dal Fattore Pietro Martini, il quale si da giovane intraprese la carriera ecclesiastica, dopo le scuole elementari entr\xc3\xb2 nel seminario di Mantova. Il 1\xc2\xba gennaio 1828 fu ordinato sacerdote dal Vescovo di Mantova. Dopo una breve esperienza da curato a Sacchetta di Sustinente, fu parroco di Levata di Curtatone dal 1830 al 1843. In quegli anni fu legato alle attivit\xc3\xa0 del seminario mantovano dove in anni diversi fu vice rettore, direttore spirituale e docente di dogmatica.Parroco di Ostiglia fino al 1849, Martini fu nominato rettore del seminario di Mantova nel 1848 dall'appena insediato vescovo, Giovanni Corti. Introdusse riforme che propugnavano rapporti meno gerarchici tra docenti e allievi. La presenza contemporanea tra la classe docente di preti come Giuseppe Pezzarossa, Ferdinando Bosio, Enrico Tazzoli e lo stesso Martini suscit\xc3\xb2 critiche da parte di quella parte della societ\xc3\xa0 cittadina meno liberale e pi\xc3\xb9 legata al potere temporale della Chiesa e all'ordine sociale imposto dall'Austria. Le accuse di collusione con le idee liberali ebbero una conferma dagli arresti di numerosi uomini di chiesa legati alla cospirazione mazziniana capeggiata da don Enrico Tazzoli.Martini che comunque si mantenne sempre estraneo alla cospirazione politica anti austriaca, fu incaricato da Mons. Corti di assistere spiritualmente i condannati a morte nei giorni precedenti l'impiccagione nella valletta di Belfiore. Ancor pi\xc3\xb9 tragica fu questa sua esperienza poich\xc3\xa9 furono ben tre i sacerdoti tra i Martiri di Belfiore: Giovanni Grioli, Enrico Tazzoli e Bartolomeo Grazioli. Quando Mantova fu unita al Regno d'Italia, Martini pot\xc3\xa9 dare alle stampe la sua opera pi\xc3\xb9 famosa e pi\xc3\xb9 nobile, Confortatorio di Mantova negli anni 1851,52,53 e 55, testimonianza degli ultimi giorni di vita dei martiri che da Luigi Martini trovarono conforto spirituale nell'attesa della morte, e trovarono la voce che avrebbe reso indelebile la memoria del loro nobile operato perfettamente conciliabile con i sentimenti religiosi che avevano permeato la loro vita. Con tale scritto Martini si propose di rappresentare un autentico martirio cristiano e patriottico, cos\xc3\xac come infatti lo immaginava la memoria collettiva cittadina e nazionale.In seguito all'intervento austriaco Martini fu allontanato dalla guida del seminario. Ritorn\xc3\xb2 ad esserne rettore nel 1859. Nel frattempo, dal 1854, fu parroco della cattedrale di Mantova. Alla morte del vescovo Corti, Martini ricopr\xc3\xac l'incarico di vicario capitolare per pi\xc3\xb9 di due anni, di fatto svolgendo le funzioni vescovili fino alla nomina dell'intransigente Pietro Rota. Le critiche ricorrenti all'operato della classe docente seminarista sospettata di favorire il connubio tra cattolicesimo e liberalismo, nel 1871 portarono alla fine del rettorato di Martini e alla chiusura del seminario di Mantova. Pur tuttavia nel 1875 il Re d'Italia lo nomin\xc3\xb2 abate della Basilica Palatina di Santa Barbara, non soggetta all'autorit\xc3\xa0 della diocesi. Alla morte, come da sua espressa volont\xc3\xa0, fu sepolto nel cimitero di Levata di Curtatone."
b'13406961982896440578'
1,095
b'Q1611809'
b"\n\nGiuseppe Ohrwalder\n\nGiuseppe Ohrwalder (Lana, 1856 \xe2\x80\x93 Omdurman, 1913) \xc3\xa8 stato un missionario italiano.Segu\xc3\xac Daniele Comboni in Sudan e venne catturato dalle truppe del Mahdi e fugg\xc3\xac dopo dieci anni di prigionia. Tornato in Italia, raccont\xc3\xb2 la sua esperienza in un libro autobiografico intitolato I miei dieci anni di prigionia: rivolta e regno del Mahdi in Sudan, che ebbe una grande risonanza e contribu\xc3\xac a far conoscere in Europa la situazione politica sudanese.\n\nBiografia\n\nGiuseppe Ohrwalder nacque a Lana (oggi Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige) nel 1856. Studi\xc3\xb2 nel seminario diocesano fino alla fine del liceo. Nel settembre del 1875 si trasfer\xc3\xac a Verona per entrare nell'Istituto delle Missioni Africane fondato da Daniele Comboni. Nel 1879 part\xc3\xac per il Cairo e l'8 dicembre 1880 ricevette il presbiterato dallo stesso Comboni. Pochi giorni dopo part\xc3\xac alla volta di Khartoum, in Sudan.In Sudan Ohrwalder si distinse per l'impegno e la capacit\xc3\xa0 di lavorare con la gente del posto. Alla morte di Comboni, il 10 ottobre 1881, molti missionari proposero di affidare a Ohrwalder le missioni di Sudan ed Egitto; la sua candidatura venne per\xc3\xb2 archiviata per via della giovane et\xc3\xa0.\n\nLa prigionia\n\nL'8 gennaio 1882 fu destinato alla missione di Delen, nella zona dei Monti Nuba. Nello stesso anno divenne chiaro che le truppe del Mahdi minacciavano la missione; il personale progett\xc3\xb2 di fuggire a Fascioda, ma furono traditi da uno scrivano del consolato austriaco, che avvis\xc3\xb2 i mahdisti dell'imminente evacuazione. La missione fu attaccata prima del previsto; le truppe del Mahdi, che saccheggiarono gli edifici e presero prigionieri i missionari e le suore.Il 17 settembre 1882 i prigionieri furono condotti all'accampamento del Mahdi che stava assediando El Obeid. Il Mahdi ordin\xc3\xb2 ai prigionieri di convertirsi all'Islam, e in seguito al loro rifiuto li condann\xc3\xb2 alla decapitazione. La condanna venne poi sospesa, ma le condizioni di vita dei prigionieri (che erano privi di cibo e di assistenza medica) portarono alla morte di quattro dei missionari catturati.Per vivere, i missionari facevano piccoli lavoretti che poi vendevano ricavando quel minimo per non morire. I prigionieri vennero fatti andare da un campo all'altro per otto anni fino ad arrivare a Ondurman.Il 29 novembre 1890, Ohrwalder, due suore e una ragazza fuggirono da Omdurman su quattro cammelli. In otto giorni coprirono 700 chilometri. L'8 dicembre arrivarono in territorio egiziano, sani e salvi."
b'8062338473538519839'
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b'Q467430'
b'\n\nOrnithopoda\n\nDescrizione\n\nLa parola Ornitopode deriva dal greco ornis ossia uccello, e pous ossia piede, e significa "piede da uccello". Ci\xc3\xb2 si riferisce al fatto che gran parte dei generi appartenenti a questo gruppo possedeva zampe posteriori a tre dita, superficialmente simili a quelle degli uccelli. Gli ornitopodi erano inoltre caratterizzati dallo sviluppo di un becco corneo, un pube allungato che in molti casi si estendeva oltre l\'ilio, e una mandibola priva di aperture. Gli ornitopodi, inoltre, sono i soli dinosauri ornitischi a non possedere armature di sorta. Una variet\xc3\xa0 di ornitopodi e ceropodi affini presentava una cartilagine sottile e piatta lungo l\'esterno delle costole; in alcuni casi, queste placche si mineralizzavano e si fossilizzarono. La funzione di queste placche intercostali \xc3\xa8 tuttavia sconosciuta, ed \xc3\xa8 stata ritrovata nei generi Hypsilophodon, Othnielosaurus, Parksosaurus, Talenkauen, Thescelosaurus, e Macrogryphosaurus.I primi ornitopodi erano lunghi solo un metro o poco pi\xc3\xb9, ma probabilmente erano molto veloci. Possedevano una coda irrigidita, come quella dei loro predatori, i teropodi, per bilanciare il peso del corpo mentre correvano sulle zampe posteriori. Ornitopodi successivi divennero pi\xc3\xb9 adatti a nutrirsi brucando il fogliame, spostandosi su tutte e quattro le zampe. Le loro dimensioni aumentarono, e la loro colonna vertebrale acquis\xc3\xac un profilo ricurvo simile a quello di altri animali brucatori come il bisonte. Questi dinosauri, divenuti bipedi facoltativi, potevano comunque correre su due zampe in caso di fuga, ma passavano la maggior parte del loro tempo su tutti e quattro gli arti.La tassonomia dei dinosauri precedentemente attribuiti a Hypsilophodontidae \xc3\xa8 piuttosto problematica. Il gruppo in precedenza era costituito da tutti gli ornithischi bipedi non-iguanodonti, ma una rivalutazione filogenetica ha dimostrato che tali specie sono parafiletiche. In quanto tale, la famiglia Hypsilophodontidae \xc3\xa8 attualmente rappresentata solo da Hypsilophodon.Gli ultimi ornitopodi divennero molto grandi, ma non raggiunsero mai le dimensioni titaniche dei sauropodi. I pi\xc3\xb9 grossi ornitopodi, come gli adrosauri Edmontosaurus, Lambeosaurus e Shantungosaurus, raggiunsero i 15 metri di lunghezza.\n\nClassificazione\n\nStoricamente, la maggior parte degli ornitischi bipedi indeterminati erano raggruppati come ornitopodi. Da allora la maggior parte \xc3\xa8 stata riclassificata.\n\nTassonomia\n\nDi solito Ornithopoda viene classificata come un sottordine, nell\'ordine Ornithischia. Mentre la tassonomia classificata \xc3\xa8 in gran parte stata abbandonata dalla maggior parte dei paleontologi, alcuni ricercatori hanno continuato a impiegare tale classificazione, sebbene le fonti abbiano differito su quale dovrebbe essere il suo rango. Benton (2004) lo colloc\xc3\xb2 come un infraordine all\'interno del sottordine Cerapoda (originariamente chiamato un clade non classificato), mentre altri, come Ibiricu et al. (2010), lo hanno mantenuto nella sua tradizionale posizione di sottordine.\n\nFalsi ornitopodi\n\nStoricamente, molti resti indeterminati di ornitischi bipedi furono inseriti nel gruppo degli ornitopodi. In realt\xc3\xa0, di recente classificazioni pi\xc3\xb9 accurate hanno permesso di riconoscere molti di questi animali come ornitischi troppo primitivi (Fabrosauridi, Eterodontosauridi) per essere inclusi negli ornitopodi, e altri come membri primitivi dei marginocefali quadrupedi (Psittacosaurus). Un gruppo di marginocefali, i pachicefalosauri, era stato classificato a suo tempo tra gli ornitopodi.'
b'6836755786702358548'
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b'Q869604'
b'\n\nCrazy Town\n\nGli inizi\n\nIl gruppo fu fondato dai rapper Seth Brooks Binzer in arte Shifty Shellshock e Bret Mazur in arte Epic Mazur. Binzer (nato a Los Angeles) e Mazur (nato a Brooklyn) si trasferirono in giovane et\xc3\xa0 a Los Angeles e qui scoprirono e si appassionarono subito di musica hip hop.Binzer inizi\xc3\xb2 a comporre rime gi\xc3\xa0 a 12 anni, pur rimanendo anche appassionato di musica punk rock. Mazur inizi\xc3\xb2 a lavorare su alcuni demo quando frequentava il liceo. I due si incontrarono in uno studio di registrazione a Hollywood a met\xc3\xa0 del 1995, e qui decisero di creare un gruppo, inizialmente chiamato The Brimstone Sluggers. Gli altri componenti della band si unirono intorno al 1999, portando influenze punk e metal al loro stile.\n\nThe Gift of Game\n\nIl loro album di debutto fu The Gift of Game, pubblicato nel 1999 prodotto da un loro amico - Josh Abraham (Orgy, Coal Chamber) - e dal membro Epic. Il primo singolo ad essere estratto fu Toxic, seguito da Darkside. Ma \xc3\xa8 con l\'uscita del terzo singolo Butterfly, divenuto uno dei dischi pi\xc3\xb9 venduti dell\'anno, che i Crazy Town raggiungono la fama, nonch\xc3\xa9 la posizione numero 1 nella US Hot 100 per ben due settimane nel 2001. La canzone include un campionamento di Pretty Little Ditty dei Red Hot Chili Peppers (dall\'album Mother\'s Milk) e diventa subito una delle preferite del pubblico di MTV, anche se riceve la nomination da parte di VH1 special come una delle "40 canzoni peggiori di sempre".Nessun altro singolo della band raggiunger\xc3\xa0 il successo di Butterfly, il che etichetta i Crazy Town come "band da un singolo" (One Hit Band). Il successo di quest\'ultimo brano costa anche credibilit\xc3\xa0 all\'interno dell\'ambiente hard rock, poich\xc3\xa9 i fan rimangono delusi dalle sonorit\xc3\xa0 dolci e orecchiabili di Butterfly, tanto che durante la loro performance all\'Ozzfest i Crazy Town vengono duramente fischiati. I cambiamenti nella formazione per questo disco includono "Squirrel" (a.k.a. Kraig Tyler) al posto di Rust Epique alla chitarra.\n\nDarkhorse\n\nIl secondo album dei Crazy Town \xc3\xa8 Darkhorse, registrato nel 2002 per la Columbia Records. Il disco mostra una vena decisamente pi\xc3\xb9 rock per uscire dall\'etichetta di gruppo rap con le chitarre. Il disco pu\xc3\xb2 essere diviso in due parti, una d\'apertura decisamente rap rock, la seconda molto pi\xc3\xb9 leggera, dove trova spazio anche la ballata "Sorry". Dall\'album sono stai estratti due singoli Drowning e Hurt You So Bad. Un\'edizione speciale di Hurt You So Bad \xc3\xa8 stata pubblicata nel 2003. In quell\'anno il gruppo si sciolse per breve tempo, soprattutto perch\xc3\xa9 la loro casa discografica gli rinfacci\xc3\xb2 di non aver saputo pubblicare singoli commercialmente paragonabili a Butterfly.\n\nThe Brimstone Sluggers\n\nDopo essersi riuniti sul palco il 26 agosto 2009 per il primo concerto dopo cinque anni, il 28 agosto i Crazy Town perdono un altro componente: dj Adam Goldstein (DJ AM) viene infatti trovato morto per overdose di droghe, causa che aveva gi\xc3\xa0 portato al decesso del chitarrista Rust Epique nel 2004. Nel 2013 i Crazy Town hanno aperto le proprie pagine su Facebook e Twitter, e hanno reso disponibile in download digitale il singolo Lemonface, accompagnato da un video.Nel 2015 il gruppo ha pubblicato il terzo album in studio, intitolato The Brimstone Sluggers e trainato dai singoli Megatron, Born to Raise Hell e Come Inside.\n\nStile musicale\n\nLa musica dei Crazy Town \xc3\xa8 annoverata in diversi ambiti, tra cui nu metal, rap metal, rap rock e alternative rock. Agli esordi ricevettero subito l\'etichetta di gruppo nu metal, e in particolare furono ritenuti pi\xc3\xb9 simili a un gruppo rap con ospitate di chitarra. La loro musica \xc3\xa8 ispirata da M\xc3\xb6tley Cr\xc3\xbce, Beastie Boys, Limp Bizkit, Rage Against the Machine e Red Hot Chili Peppers.'
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b'Q235406'
b'\n\nHilary Hahn\n\nGiovinezza e prime esperienze\n\nHa iniziato a suonare il violino un mese prima di compiere quattro anni col Programma Suzuki del Peabody Institute di Baltimora. Ha partecipato a un corso Suzuki per un anno. Tra il 1984 e il 1989 ha studiato a Baltimora con Klara Berkovich. Nel 1990, a dieci anni, \xc3\xa8 stata ammessa al Curtis Institute of Music di Filadelfia, dove \xc3\xa8 diventata allieva di Jascha Brodsky. Ha studiato con lui per sette anni imparando gli studi di Kreutzer, \xc5\xa0ev\xc4\x8d\xc3\xadk, Gavini\xc3\xa8s, Rode, e i Capricci di Paganini.Nel 1991, ha debuttato con l\'Orchestra Sinfonica di Baltimora. Poco dopo, ha suonato con l\'Orchestra di Filadelfia, la Cleveland Orchestra, la Pittsburgh Symphony Orchestra e la New York Philharmonic. Nel 1995 ha fatto il suo debutto internazionale in Germania con una performance del Concerto per violino di Beethoven con Lorin Maazel e la Bavarian Radio Symphony Orchestra. Il concerto \xc3\xa8 stato trasmesso in radio e televisione in Europa. Un anno dopo, Hahn ha debuttato alla Carnegie Hall di New York come solista con l\'Orchestra di Filadelfia.A sedici anni aveva gi\xc3\xa0 completato i requisiti richiesti dal Curtis Institute per diplomarsi, ma scelse di rimanere per seguire corsi ulteriori, fino al conseguimento di un Bachelor of Music nel 1999. Durante questo periodo ha studiato violino con Jaime Laredo, e musica da camera con Felix Galimir e Gary Graffman. In un\'intervista concessa alla PBS nel dicembre 2001, ha dichiarato che tra tutte le discipline musicali, quella che pi\xc3\xb9 le interessa \xc3\xa8 l\'interpretazione.\n\nCarriera\n\nNel 1996, quando aveva sedici anni, la Sony Music le fece firmare un contratto in esclusiva. Alla scadenza del contratto, per un totale di cinque registrazioni in sei anni, ha deciso di non rinnovare il contratto con la Sony, firmando invece l\'anno dopo per la Deutsche Grammophon.Hahn ha suonato con orchestre come la London Symphony Orchestra, la New York Philharmonic, la Stuttgart Radio Symphony Orchestra e la Singapore Symphony Orchestra. Ha debuttato con la Chicago Symphony Orchestra nel marzo 2007. Sempre nel 2007 ha suonato nella Citt\xc3\xa0 del Vaticano, come parte delle celebrazioni per Papa Benedetto XVI con la Stuttgart Radio Symphony Orchestra diretta da Gustavo Dudamel.Ha iniziato ad esibirsi e tour in duo crossover con il cantautore Josh Ritter nel 2007 e con il cantautore Tom Brosseau nel 2005.Oltre ad essere una violinista solista, Hahn si \xc3\xa8 esibita anche come musicista da camera. Dall\'estate del 1992 si \xc3\xa8 esibita quasi ogni anno con la Skaneateles Festival di Musica da Camera di Skaneateles, New York. Tra il 1995 e il 2000 si \xc3\xa8 esibita e ha studiato musica da camera presso il Festival di Musica Marlboro nel Vermont, e nel 1996 ha lavorato come artista e membro del programma di mentoring musica da camera di The Chamber Music Society del Lincoln Center.In un\'intervista del 1999 con Strings Magazine, Hahn ha citato le persone che pi\xc3\xb9 hanno influenzato il suo sviluppo come musicista, citando David Zinman, direttore della Baltimore Symphony, e suo mentore da quando aveva dieci anni, e Lorin Maazel, con cui ha lavorato in Europa suonando con la Bavarian Radio Symphony Orchestra.Hilary Hahn sente che a volte gli amanti della musica classica "la rendono difficile per le persone che la accostano per la prima volta. Penso che anche se le persone si presentano in jeans e borchie, \xc3\xa8 bello che tutto il mondo della cultura sia interessato alla musica. A volte la gente dimentica che \xc3\xa8 la musica ci\xc3\xb2 che importa, non il modo di comportarsi e di vestire. "Durante i concerti spera in un silenzio assoluto da parte del pubblico durante l\'esecuzione. "Non per snobismo o sacro rispetto per la musica, ma solo perch\xc3\xa9 cos\xc3\xac tutti (compresi gli esecutori) possono sentire. La grande musica pu\xc3\xb2 essere molto confortevole e rilassante, e si pu\xc3\xb2 dormire, a patto di non russare"\n\nStrumenti\n\nHilary Hahn suona una copia del Cannone di Paganini fabbricata dal liutaio francese Jean-Baptiste Vuillaume nel 1864'
b'7062472985433585704'
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b'Q672326'
b"\n\nWind Jet\n\nLa crisi del 2012 e la tentata fusione con Alitalia\n\nIl 25 gennaio 2012, Alitalia ha dichiarato di volersi fondere con Wind Jet e Blue Panorama, fusione che diventa concreta il 13 aprile 2012, in quella data \xc3\xa8 stato firmato il contratto per l'acquisizione, da parte del Gruppo Alitalia, di attivit\xc3\xa0 della compagnia. Al contrario con la compagnia Blue Panorama non \xc3\xa8 stato raggiunto un accordo in merito al progetto di integrazione. Il 26 aprile successivo, la Wind Jet ha disposto la procedura di mobilit\xc3\xa0 per tutti i 504 dipendenti, denunciando perdite economiche pesantissime. Alla fine del luglio 2012, l'acquisizione si complica: l'autorit\xc3\xa0 garante della concorrenza e del mercato - l'antitrust italiana - d\xc3\xa0 parere favorevole alla acquisizione della compagnia da parte di Alitalia, a patto che quest'ultima ceda alcune licenze di volo (i cosiddetti slot) da e per l'aeroporto di Milano-Linate. Con queste condizioni, Alitalia ha valutato di rimetterci nell'operazione 20 milioni di euro il primo anno e 30 il secondo e per questa ragione ha chiesto ai proprietari di Wind Jet garanzie relativamente ai debiti contratti. L'amministratore delegato di Wind Jet, Stefano Rantuccio, ha per\xc3\xb2 accusato Alitalia di voler ottenere migliori condizioni economiche nell'acquisizione, dopo il pronunciamento della autorit\xc3\xa0 sulla concorrenza. In risposta a queste dichiarazioni, Alitalia ha annunciato di voler recedere dai suoi piani di acquisizione pochi giorni dopo nel mese di agosto 2012. A questo punto l'Ente nazionale per l'aviazione civile (ENAC) il 10 agosto inoltra una richiesta di garanzie a Wind Jet di solvibilit\xc3\xa0 nei confronti dei creditori e di regolarit\xc3\xa0 nelle operazioni di volo, altrimenti minaccia la sospensione della licenza dal 13 agosto successivo. L'ENAC ha anche chiesto di cessare l'emissione di biglietti, provvedimento che WindJet ha adottato chiudendo il sito web. In data 11 agosto 2012 la compagnia decide di sospendere tutte le operazioni di volo.Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la crisi di Wind Jet sarebbe da imputare alla sfavorevole situazione economica internazionale, all'aumento del costo delle materie prime, ad alcuni incidenti ed eventi eccezionali, come ad esempio l'acquisto del brand Wind Jet dalla controllante Meridi per 10 milioni di euro.\n\nIl concordato del 2013\n\nIl 19 ottobre del 2013 il 92% dei creditori ha votato per la ripresa dell'attivit\xc3\xa0. L'accordo prevede la restituzione del 48% dei debiti ai creditori privilegiati e il 5% per tutti gli altri. Tale concordato \xc3\xa8 stato possibile grazie all'intervento del presidente Antonino Pulvirenti, che ha messo a disposizione il capitale della holding Finaria spa, di cui \xc3\xa8 il titolare.\n\nL'inchiesta della magistratura\n\nNel luglio 2015 la procura di Catania iscrive nel registro degli indagati 14 persone, tra cui i vertici della societ\xc3\xa0 con l'accusa di bancarotta fraudolenta.Il presidente Pulvirenti, insieme all'amministratore delegato Stefano Rantuccio, \xc3\xa8 arrestato il 29 gennaio 2016 dalla Guardia di finanza su disposizione del GIP del tribunale di Catania. Avrebbero aggravato lo stato di dissesto della Wind Jet s.p.a. per oltre 160 milioni di euro, tramite operazioni dolose compiute a partire dal 2005.\n\nInflight magazine\n\nWind Jet pubblicava il bimestrale di bordo Check-Out, con redazione a Catania.\n\nAerotaxi\n\nTramite il proprio brand, Wind Jet Platinum Line, la Wind Jet offriva un servizio di aerotaxi con due esemplari di Piaggio P180 Avanti."
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b'Q13198172'
b'\n\nUnavantaluna\n\nStoria del gruppo\n\nGli Unavantaluna si formano nella primavera del 2004 a Roma dall\'incontro di quattro musicisti originari della Sicilia orientale (in particolare dell\'area etnea e peloritana). Fin dall\'inizio il repertorio \xc3\xa8 caratterizzato da un equilibrio tra le forme musicali della tradizione siciliana e l\'innovazione, sempre nel solco dei canoni musicali isolani: spiccano l\'interpretazione di grandi classici della musica siciliana (La pampina di l\'alivu, Mi votu e mi rivotu, Ciuri, ciuri, Vitti na crozza), nonch\xc3\xa9 tarantelle, contraddanze, cunti, canti della tradizione marinara e contadina, oltre agli inediti in lingua siciliana.Il nome riprende l\'inizio di una filastrocca siciliana (\xc2\xabUnu avant\'a Luna, due il bue [...]\xc2\xbb) pronunciata durante il gioco della cavallina, diffuso in tutta la Sicilia e accompagnato da versi che mutano da zona a zona dell\'isola.Nel 2006 pubblicano il primo album, Cumpagnia di musica sixiliana, seguito quattro anni dopo da Novi jorna novi misi. Frammenti di un oratorio popolare, interamente incentrato sui canti tradizionali siciliani del periodo natalizio, in particolare della novena. Nel 2013 esce il terzo lavoro discografico, Isula ranni (\'Isola grande\'), composto da un doppio cd, il secondo dei quali interamente inciso con brani inediti. Nello stesso anno vincono la sesta edizione del "premio Andrea Parodi" - un festival della world music organizzato annualmente a Cagliari dalla fondazione dedicata al cantautore sardo di origini liguri - con il brano Isuli, riconoscimento ulteriormente accresciuto dai premi per il miglior testo (ex aequo con Francesca Incudine) e per il miglior arrangiamento.Nel 2016 si esibiscono presso la cappella Paolina del palazzo del Quirinale nell\'ambito de I concerti al Quirinale trasmessi da Rai Radio 3, insieme con Eleonora Bordonaro (voce) e Puccio Castrogiovanni (marranzano). Nel 2017 vengono annoverati, insieme con Alfio Antico, Mario Incudine, Carlo Muratori e i fratelli Mancuso, tra le \xc2\xabfigure di spicco della musica folk siciliana\xc2\xbb nella sesta edizione italiana della guida Lonely Planet sulla Sicilia.L\'ensemble si avvale della collaborazione con artisti come Ashraf Ahmad Mohamed (tabla egiziana), Elvin Dhimitri (violinista albanese), Yannis Vassilakos (bouzoukista greco), Nando Citarella (cantante) e Gaspare Balsamo, cantastorie siciliano. Nel 2016 gli Unavantaluna avviano S\xc3\xb2nira e Sonos, un progetto artistico con Elena Ledda sulla musica tradizionale delle due maggiori isole italiane, Sicilia e Sardegna; nel 2017 con Ziad Trabelsi e Simone Pulvano realizzano La petite Sicile, uno spettacolo pertinente alla comunit\xc3\xa0 siciliana di Tunisi, e partecipano a Caruso, un\'opera coreografica ideata da Mvula Sungani, dedicata a Enrico Caruso e messa in scena al teatro Olimpico e al teatro Vascello di Roma.\n\nTourn\xc3\xa9e\n\nGli Unavantaluna sono stati protagonisti di varie tourn\xc3\xa9e in Italia e nel resto del mondo: Germania, Francia, Tunisia, Svizzera, Spagna, Portogallo, Serbia. Il 4 novembre 2016 si sono esibiti presso il National Theater & Concert Hall di Taipei, in Taiwan.'
b'10694439170550987042'
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b'Q1898394'
b'\n\nNuovi ricchi\n\nL\'espressione nuovi ricchi (o il sinonimo parvenu) si riferisce ai protagonisti di quei fenomeni di affluenza sociale che portano alcune persone ad acquisire rapidamente uno status di opulenza e ricchezza materiale affrancandosi dalle ristrettezze derivanti dalla precedente appartenenza a classi sociali modeste. Caratteristica di tale categoria \xc3\xa8 l\'ostentazione del nuovo status attraverso consumi orientati alla "vistosit\xc3\xa0" e alla visibilit\xc3\xa0 sociale, anche attraverso l\'emulazione dei costumi delle classi elevate di pi\xc3\xb9 antica esistenza.\n\nStoria\n\nIl fenomeno sociologico \xc3\xa8 noto almeno fin dalla remota antichit\xc3\xa0 della Grecia arcaica, ai secoli tra l\'VIII e VII a. C., quando gi\xc3\xa0 si manifesta l\'irritazione del ceto aristocratico nei confronti dell\'appropriazione dei nuovi ricchi Nel sesto secolo a.C. il poeta lirico e aristocratico Teognide di Megara assiste impotente alla crisi sociale della polis, alla decadenza e al crollo del proprio mondo aristocratico sotto la spinta del popolo e della borghesia, e si lamenta dell\'usurpazione del potere da parte dei nuovi ricchi, ineducati ed estranei ai principi dell\'aristocrazia. Una chiara enunciazione del fenomeno, e dei costumi emulativi dei nuovi ricchi, \xc3\xa8 presente in Aristotele (Retorica, II). Nella Repubblica romana, il termine Homo novus riassumeva connotazioni simili. Un esempio noto di nuovo ricco di quest\'epoca \xc3\xa8 fornita dalla figura di Trimalcione del Satyricon di Petronio.Nell\'Alto Medioevo, l\'affluenza dei "nuovi ricchi" fu inizialmente ostacolata dalla relativa stabilit\xc3\xa0 della societ\xc3\xa0 medievale, quale conseguenza di una sua maggiore rigidit\xc3\xa0 sociale: \xc3\xa8 soprattutto con il Basso Medioevo, a partire dall\'XI secolo con la rinascita dell\'anno Mille e l\'emancipazione e la fioritura economica legata ai nuovi centri urbani, che la societ\xc3\xa0 medievale comincia a sperimentare la creazione di nuove ricchezze, il sorgere di nuovi ceti sociali e tensioni sociali che porteranno a rivolte popolari. Mentre si acuiscono le differenze sociali, le citt\xc3\xa0 medievali si affolleranno di nuove figure di potenti e di ricchi borghesi della classe mercantile, sollevatisi dal nulla grazie alla loro capacit\xc3\xa0 di eccellere nei commerci o nelle nuove forme di economia. Queste nuove generazioni di borghesi tendevano a riprodurre, nelle loro citt\xc3\xa0 e nelle loro residenze, per spirito emulativo, il tono e lo stile di vita della aristocrazie signorili delle societ\xc3\xa0 curtensi.Il fenomeno dell\'ostentazione dello status attraversa tutto il Rinascimento, quando le nuove famiglie facoltose, come i Medici (le cui fortune borghesi originavano nella mercatura e nel cambio), o come i Chigi (in origine banchieri), si servirono dell\'arte come strumento privato di ostentazione del potere acquisito. Le casate dei nuovi ricchi rinascimentali, con il loro desiderio di lusso e la ricerca dello splendore nelle loro dimore signorili, ebbero un ruolo fondamentale come committenti di quegli artisti e artigiani che diedero vita alla fioritura dell\'Umanesimo e del Rinascimento'
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b'Q25905081'
b'\n\nMohamed Lahouaiej-Bouhlel\n\nMohamed Lahouaiej-Bouhlel (in arabo: \xd9\x85\xd8\xad\xd9\x85\xd8\xaf \xd9\x84\xd8\xad\xd9\x88\xd9\x8a\xd8\xac \xd8\xa8\xd9\x88\xd9\x87\xd9\x84\xd8\xa7\xd9\x84\xe2\x80\x8e, Mu\xe1\xb8\xa5ammad La\xe1\xb8\xa5wiyyij-B\xc5\xabhl\xc4\x81l; M\'saken, 3 gennaio 1985 \xe2\x80\x93 Nizza, 14 luglio 2016) \xc3\xa8 stato un terrorista tunisino residente in Francia, autore dell\'attentato terroristico che ebbe luogo a Nizza il 14 luglio 2016; per sferrare tale attacco, Lahouaiej-Bouhlel si mise alla guida di un camion sul Lungomare degli Inglesi, dove ogni anno si tengono le celebrazioni per la festa nazionale francese, causando la morte di 87 persone e il ferimento di altre 307, per poi essere ucciso dalla polizia.Il quotidiano India Times lo ha descritto come un uomo mentalmente instabile, con una vita personale molto controversa, che includeva abuso di droghe e l\'utilizzo di contenuti violenti sul web. Da un controllo condotto dalle forze dell\'ordine \xc3\xa8 inoltre emerso che il terrorista avesse una rete di relazioni sessuali sia con uomini sia con donne, incluso un anziano di 73 anni.\n\nAffiliazioni sospette\n\nIl quotidiano Nice Matin ha pubblicato un\'intervista rilasciata ad un testimone oculare della strage di Nizza, il quale ha affermato di aver udito, dal suo balcone, Lahouiej-Bouhlel gridare Allahu Akbar (Allah \xc3\xa8 grande) durante l\'attentato, affermazioni che sono state anche riportate da vari media e agenzie di stampa. Tuttavia, gli ufficiali non hanno confermato queste versioni, mentre la BBC ha affermato che quest\'espressione pu\xc3\xb2 essere stata udita in un video.Un pubblico ministero francese ha dichiarato che l\'attacco "porta il segno caratteristico del terrorismo jihadista", anche se un\'investigazione preliminare svolta dagli ufficiali francesi, non ha trovato alcun legame tra Lahouaiej-Bouhlel e qualche organizzazione terroristica internazionale. Amaq News Agency, un sito che si dice essere affiliato all\'ISIS, ha definito Lahouaiej-Bouhlel come "un soldato dello Stato Islamico", citando una fonte di sicurezza che riportava come il terrorista "ha sferrato il proprio attacco in risposta agli attacchi della coalizione contro l\'ISIS."Lahouaiej-Bouhlel non era conosciuto dalle autorit\xc3\xa0 tunisine per essere coinvolto in qualche attivit\xc3\xa0 terroristica sul suo paese natale. Il suo nome non figurava nel database francese contenente una lista di sospetti terroristi affiliati allo Stato Islamico. Secondo il cugino della moglie di Lahouaiej Bouhlel, Mohamed non era affatto una persona religiosa e non frequentava alcuna moschea. Il Guardian ha affermato che la mancanza di interesse religioso \xc3\xa8 tipica dei belgi e dei francesi che all\'inizio del 2016 si sono uniti a gruppi terroristici.Il Primo Ministro francese Manuel Valls ha dichiarato che Lahouaiej-Bouhlel venne "probabilmente radicalizzato all\'Islam in qualche modo" e ha inserito l\'attacco nel contesto della lotta al terrorismo sia all\'esterno che all\'interno del territorio francese. Quest\'informazione venne inizialmente presa con cautela dal Ministro dell\'Interno francese Bernard Cazeneuve, che afferm\xc3\xb2 di "non avere un individuo noto all\'intelligence francese per presunte attivit\xc3\xa0 di radicalizzazione islamica" e di "non poter confermare che le motivazioni del suo gesto fossero di matrice jihadista." Il giorno seguente, Cazeneuve disse che "sembra che il terrorista si sia radicalizzato rapidamente", prima ancora che lo scoprissero gli investigatori.Lo zio di Mohamed, Sadok Bouhlel, ha affermato che suo nipote \xc3\xa8 stato indottrinato all\'Islam due settimane prima dell\'attacco da un membro algerino del gruppo dello Stato Islamico di Nizza.'
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b'Q440465'
b'\n\nCatherine-Charlotte de Gramont\n\nI primi anni\n\nElla era la figlia maggiore del Maresciallo di Francia Antoine III de Gramont e di sua moglie, Fran\xc3\xa7oise Marguerite du Plessis, nipote del Cardinale Richelieu. Il fratello maggiore di Catherine-Charlotte fu Armand de Gramont, il celebre comte de Guiche, conosciuto per il proprio bell\'aspetto e la propria singolare arroganza, che divenne successivamente l\'amante segreto del Duca Filippo I d\'Orleans e di Enrichetta Anna Stuart, sua moglie.Nel 1660, Caterina spos\xc3\xb2 Luigi Grimaldi, II Duca del Valentinois ed erede al trono del Principato di Monaco, che viene descritto come il pi\xc3\xb9 glorioso ed il pi\xc3\xb9 avaro dei principi di origine italiana, dal quale ebbe sei figli.\n\nLa corte di Luigi XIV\n\nIl Principe e la Principessa di Monaco trascorsero molto pi\xc3\xb9 tempo a Parigi che a Monaco. Essi erano infatti ben introdotti nella corte reale di Luigi XIV, dove Catherine-Charlotte aveva ottenuto la posizione di dama di compagnia di Enrichetta Anna Stuart, cognata ed amante di Luigi XIV. Sua zia, Suzanne Charlotte de Gramont, Marchesa di Saint Chaumont, era anch\'essa membro dell\'entourage di Enrichetta ed era la governante delle sue due figlie, Maria Luisa e Anna Maria.La naturale bellezza di Catherine-Charlotte, ad ogni modo, non pass\xc3\xb2 inosservata. Ella era infatti rinomata per queste sue caratteristiche ed attraeva a s\xc3\xa9 molti amanti, incluso lo stesso re di Francia, il marchese di Villeroi, e "il piccolo Lauzun". Madame de S\xc3\xa9vign\xc3\xa9 la descrive come "accondiscendente nel piacere" ed era per questo soprannominata Caterina il Torrente.Il re, che aveva ormai perso interesse nella propria ultima amante, Louise de la Valli\xc3\xa8re, inizi\xc3\xb2 una relazione con Catherine-Charlotte che dur\xc3\xb2 solo pochi mesi. In realt\xc3\xa0 questo era parte di un complotto ordito da Enrichetta Anna Stuart per distrarre il re dalla Valli\xc3\xa8re e riportarlo a s\xc3\xa9. In effetti, Luigi XIV lasci\xc3\xb2 Catherine-Charlotte dopo alcune settimane, ma non torn\xc3\xb2 da Enrichetta, ripiegando invece su Madame de Montespan. I pettegolezzi di corte, durante questa breve relazione, narrarono anche di rapporti intimi intercorsi tra Caterina ed Enrichetta.Luigi I di Monaco, marito di Catherine-Charlotte, in un primo momento toller\xc3\xb2 questa situazione che pure era penosa, ma lo fece certamente per motivi politici. Infine per\xc3\xb2, quando tutti i pettegolezzi divennero insostenibili, abbracci\xc3\xb2 la carriera delle armi pur di fuggire dalle insidie della corte francese.Catherine de Gramont mor\xc3\xac a Parigi il 4 giugno 1678, all\'et\xc3\xa0 di soli 39 anni.'
b'2366765862794435576'
807
b'Q3852276'
b"\n\nMatthew Smith (programmatore)\n\nMatthew Smith (Londra, 1\xc2\xba gennaio 1966) \xc3\xa8 un autore di videogiochi britannico.\n\nBiografia\n\nProgrammatore di computer, divenne molto famoso negli anni '80 per aver dato alla luce Manic Miner e Jet Set Willy, due giochi per ZX Spectrum, pubblicati rispettivamente nel 1983 e nel 1984. Dopo che la sua famiglia si stabil\xc3\xac a Wallasey, una cittadina nei pressi del Merseyside, cominci\xc3\xb2 a programmare su un computer TRS-80, a quei tempi chiamato volgarmente Tandy. Il suo primo gioco per Tandy fu una sorta di clone di Galaxian, soprannominato Delta Tower One; in seguito si concentr\xc3\xb2 su di un altro titolo, Monster Muncher, per la piattaforma VIC-20.Ben presto ottenne un contratto con la Bug-Byte, una software house britannica fondata nel 1980, che in cambio di tre giochi avrebbe dato in prestito al giovane programmatore il suo primo ZX Spectrum. Il primo gioco sviluppato da Smith fu Styx, un action game datato 1983, che tuttavia non riusc\xc3\xac mai ad eguagliare il successo dei successivi Manic Miner e Jet Set Willy (pubblicato quest'ultimo sotto l'etichetta della Software Projects).Il primo fu scritto in sole sei settimane e fu immediatamente un best seller; mentre numerosi giochi di quel tempo erano piuttosto grezzi e primitivi, Manic Miner si distinse come il primo titolo per ZX Spectrum a vantare una musica in-game (ovvero durante il gioco stesso), ma soprattutto per la longevit\xc3\xa0 del titolo.Il seguito, Jet Set Willy, fu scritto in un lasso di tempo considerevolmente pi\xc3\xb9 lungo ed ebbe un successo ancora maggiore, consolidando la fama di Matthew Smith, che successivamente partecip\xc3\xb2 a numerosi programmi televisivi e fu il soggetto di molti articoli di giornale. Tale stato di celebrit\xc3\xa0 costrinse il programmatore di Wallasey a cambiare stile di vita, chi lo conosceva in precedenza nel descriverlo sottolineava il suo aspetto malaticcio e trasandato, era solito indossare una salopette oppure un enorme golf sovrastato da un arcobaleno. A molti dava persino l'idea di non avere una gran cura della sua igiene personale. In ogni caso il successo ottenuto mediante i due videogiochi Manic Miner e Jet Set Willy fu tale che le pressioni da parte dei suoi soci, che volevano altri best seller da sfornare, si fecero via via sempre pi\xc3\xb9 forti, in contrasto con quella che era la sua personalit\xc3\xa0 piuttosto introversa e semplice; questo lo condusse a chiudersi sempre pi\xc3\xb9 in se stesso.Col passare degli anni si vociferava di nuovi titoli a cui Matthew Smith stesse lavorando, il caso pi\xc3\xb9 eclatante \xc3\xa8 forse quello del 1987, quando sui giornali apparve la pubblicit\xc3\xa0 di un certo Attack of the Mutant Zombie Flesh Eating Chickens From Mars, sviluppato per la Software Projects, una software-house fondata dallo stesso Matthew; in realt\xc3\xa0 pare che Smith non ne fu felice a prodotto ultimato, per tale motivo non venne pi\xc3\xb9 pubblicato.L'anno successivo, nel 1988, chiuse la Software Projects e scomparve letteralmente dalla scena pubblica, suscitando un discreto interesse negli anni successivi da parte della comunit\xc3\xa0 di programmatori e appassionati che per primi usufruirono di Internet. Il grande successo ottenuto nella prima met\xc3\xa0 degli anni '80 e la successiva improvvisa scomparsa circondarono la figura del programmatore di un alone di mistero, incentivato da alcune voci che lo davano per morto e da altre che sostenevano addirittura che non fosse mai esistito. In realt\xc3\xa0 tra il 1995 e l'ottobre del 1997, Matthew Smith visse in una comune olandese, per poi tornare in Inghilterra. Sul finire degli anni '90 apparve un suo messaggio sulla rete in cui si mostrava sorpreso e attonito circa l'interesse da lui suscitato, soprattutto della speculazione di cui era stato oggetto. Nel 1999 torn\xc3\xb2 nel mondo della programmazione in ambito videoludico presso la Runecraft, ma sfortunatamente la compagnia fall\xc3\xac poco tempo dopo. L'anno successivo apparve in un programma televisivo britannico, chiamato Thumb Candy, durante il quale fu intervistato dal comico Iain Lee. Infine fece la sua presenza in numerose convention sul retrogaming.Attualmente Matthew Smith \xc3\xa8 ancora un programmatore e, dando credito a recenti interviste, starebbe lavorando al porting dei suoi giochi sui telefoni cellulari."
b'11308116356840742854'
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b'Q29841410'
b'\n\nFarman 12 W\n\nStoria del progetto\n\nIl motore 12 W della Farman fu parte di una serie di unit\xc3\xa0 motrici realizzate dal costruttore francese per l\'industria aeronautica nel primo dopoguerra dopo che, su sollecitazione del Ministero della Produzione e della Guerra, l\'azienda aveva realizzato corposi investimenti per la costruzione di una nuova officina.Terzo progetto realizzato, nel 1919, sui tavoli da disegno dei progettisti Farman, preceduto dall\'8V e dal 12V nel nuovo stabilimento, vide la luce solo nel 1921 preceduto nel frattempo dal 18W. Questi quattro propulsori condividevano tra loro le dimensioni del singolo cilindro (alesaggio di 130\xc2\xa0mm e corsa di 160\xc2\xa0mm), che nelle varie combinazioni di numero di cilindri e di bancate configurava ogni specifico motore.Affinato sotto la direzione tecnica dell\'ingegnere Charles Waseige, nel 1922 il propulsore, nella versione 12 Wd, venne omologato per una vita operativa di 15 ore e lo sviluppo di una potenza di 400 cavalli vapore (290\xc2\xa0kW). L\'azienda decise di produrre 30 esemplari di "12 Wd" ma, in un contesto estremamente competitivo determinato dall\'abbondanza d\'offerta di modelli, la scelta si rivel\xc3\xb2 azzardata e n\xc3\xa9 il mercato dell\'aviazione civile n\xc3\xa9 di quella militare espressero richieste. Medesimo insuccesso fu incontrato al Salone Aeronautico di Parigi del 1923 durante il quale si impose all\'attenzione il diretto concorrente Lorraine 12 F, dall\'analoga architettura.Nel medesimo anno la Farman intervenne in maniera considerevole sul propulsore dotandolo di doppia accensione e anticipo regolabile; furono inoltre introdotte modifiche al circuito di lubrificazione che, mediante l\'utilizzo di una pompa dedicata, consentivano la sostituzione dei filtri durante la marcia del motore. L\'applicazione di recenti ritrovati in tema di metallurgia, permise la realizzazione del carter in Alpax, una lega di alluminio.Il motore 12 W fu quindi omologato nel 1924 con la denominazione 12 We ed il valore di potenza di 500 cavalli vapore (370\xc2\xa0kW); vennero effettuate prove su diversi velivoli e in due diverse occasioni furono stabiliti primati di durata internazionalmente riconosciuti. Il "12 We" fu utilizzato anche per equipaggiare i tre esemplari di Farman F.140, un bombardiere notturno quadrimotore, acquistati dalla A\xc3\xa9ronautique Militaire. Complessivamente la produzione in serie raggiunse i 150 esemplari.\n\nImpiego operativo\n\nLa prima versione del motore 12 W a vedere la produzione "in serie" fu la "12 Wd", che risulta completata in 30 esemplari; l\'impiego di questi motori tuttavia non viene indicato dalle fonti reperite.La versione "12 We" fu, fra tutte quelle realizzate, la principale per diffusione commerciale e per risultati ottenuti: gi\xc3\xa0 nel 1925 uno di questi motori, installato sul Farman F.62 (singolo esemplare monomotore appositamente realizzato partendo dal Farman F.60 Goliath) si aggiudic\xc3\xb2 il primato di volo in distanza su "circuito chiuso" volando per 4\xc2\xa0400\xc2\xa0km in 45 ore 11 minuti e 59 secondi, primato che sarebbe stato ulteriormente migliorato volando per 4\xc2\xa0500\xc2\xa0km in 38 ore.Le caratteristiche messe in luce con queste imprese valgono alla Farman richieste per il motore anche da altri costruttori aeronautici ed il W12 viene installato, almeno in via sperimentale, su diversi velivoli: Bernard 195, Breguet Bre 19, Dewoitine 14, Lat\xc3\xa9co\xc3\xa8re 21, Lat\xc3\xa9co\xc3\xa8re 23, Lat\xc3\xa9co\xc3\xa8re 24, Lat\xc3\xa9co\xc3\xa8re 32, Latham 47, Levasseur PL7, Potez 25, Potez 28 e Potez 34.Tra il 1935 ed il 1937 la Farman utilizz\xc3\xb2 le varianti "12 Wirs" e "12 Wiars" per motorizzare due esemplari del proprio Farman F.1000 (rispettivamente denominati Farman F.1001 e Farman F.1002), aereo sperimentale con il quale sono svolti (infruttuosi) tentativi di ottenere il primato di volo in altitudine.'
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b'Q3161423'
b"\n\nJames Starks\n\nStagione 2010\n\nStarks fu scelto dai Packers nel corso del sesto giro del Draft 2010. A causa di un infortunio nel training camp fu messo in lista infortunati, in cui rimase fino al 10 novembre, quando debutt\xc3\xb2 nella lega contro i San Francisco 49ers, con 18 portate per 73 yard. Il 9 gennaio 2011, nel primo turno di playoff contro i Philadelphia Eagles, Starks super\xc3\xb2 il record per un rookie dei Packers di yard corse in una partita di playoff. Il suo primo touchdown giunse contro i Chicago Bears nella finale della NFC. Due settimane dopo, Starks corse 52 yard su 11 possessi nel trionfo di Green Bay sui Pittsburgh Steelers nel Super Bowl XLV.Nella settimana prima del Super Bowl, la sua citt\xc3\xa0 natale, Niagara Falls, fu decorata di verde e oro in suo onore. Il luned\xc3\xac successivo, Starks incontr\xc3\xb2 il sindaco di Niagara Paul Dyster.\n\nStagione 2011\n\nLa stagione successiva, Starks aument\xc3\xb2 il minutaggio a propria disposizione. Nel debutto in casa contro i New Orleans Saints, il giocatore segn\xc3\xb2 il suo primo touchdown in carriera nella stagione regolare. La settimana successiva, in trasferta contro i Carolina Panthers, egli corse il massimo stagionale con 85 yard. I Packers conclusero col miglior record della lega, 15-1, ma furono eliminati anzitempo nei playoff dai New York Giants, gara in cui Starks corse 43 yard su 6 tentativi, oltre a 4 ricezioni per 24 yard.\n\nStagione 2012\n\nNella stagione 2012, Starks scese in campo sporadicamente, concludendo con 6 presenze, 2 delle quali come titolare, 255 yard complessive corse e un touchdown segnato nella vittoria della settimana 13 contro i Minnesota Vikings.\n\nStagione 2013\n\nNella settimana 2, entrato a inizio partita al posto dell'infortunato Eddie Lacy, Starks si fece trovare pronto correndo 135 yard e segnando un touchdown. Fu il primo giocatore dei Packers a superare le 100 yard corse in una gara da 45 partite. Per questa prestazione fu premiato per la prima volta in carriera come miglior running back della settimana. Dopo essere partito come titolare nella gara successiva fu costretto a rimanere per un mese fuori dai campi di gioco per un infortunio. Torn\xc3\xb2 a giocare nella settimana 8 contro i Minnesota Vikings correndo 57 yard e segnando un touchdown. And\xc3\xb2 a segno anche nel Monday Night Football della settimana successiva ma i Packers furono sconfitti dai Chicago Bears. Nella settimana 15 segn\xc3\xb2 un touchdown su ricezione in trasferta contro i Dallas Cowboys coi Packers che passarono da uno svantaggio di 26-3 alla fine del primo tempo alla vittoria in rimonta per 37-36. Fu la prima vittoria di Green a Dallas dalla stagione 1989.\n\nStagione 2014\n\nIl primo touchdown della stagione, Starks lo segn\xc3\xb2 nel settimo turno contro i Panthers, mentre il secondo nel Monday Night del quattordicesimo turno contro i Falcons, in cui guid\xc3\xb2 i suoi con un massimo stagionale di 75 yard corse alla quinta vittoria consecutiva.\n\nStagione 2015\n\nCon Eddie Lacy infortunato, Starks ebbe spazio nella prima met\xc3\xa0 della stagione 2015. Il primo touchdown lo segn\xc3\xb2 nel sesto turno dopo una corsa da 65 yard, concludendo la gara contro i Chargers con 112 yard corse in dieci tentativi. La sua stagione regolare si chiuse con un nuovo primato personale di 601 yard corse, oltre a due touchdown. Nei playoff, Starks and\xc3\xb2 a segno nella gara del primo turno vinta in casa dei Redskins."
b'13350043787357944826'
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b'Q26258100'
b"\n\nStorie di Consalvo di C\xc3\xb3rdoba\n\nStoria\n\nCome testimoniato da fonti seicentesche Battistello Caracciolo era stato invitato a collaborare alle decorazioni pittoriche del costruendo Palazzo Reale di Napoli. Nel 1943 un ciclo di affreschi dipinto nella volta della sala XI del palazzo \xc3\xa8 stato attribuito da Roberto Longhi al Caracciolo; in seguito, un documento ritrovato da Antonio Pacelli all'interno dell'archivio storico del Banco di Napoli parla di un pagamento al pittore avvenuto nel 1611: tuttavia diversi studiosi sono concordi che la data di realizzazione, per lo stile utilizzato, debba essere posticipata di qualche anno. In sostanza Caracciolo ha dipinto l'opera tra il secondo e terzo decennio del XVII secolo.\n\nDescrizione\n\nIl tema scelto \xc3\xa8 quello della celebrazione di Gonzalo Fern\xc3\xa1ndez de C\xc3\xb3rdoba (o Consalvo di C\xc3\xb3rdoba), conosciuto anche come Gran Capitano, il quale riusc\xc3\xac nel 1503 a conquistare il regno di Napoli, sottraendolo ai francesi e istituendo il Viceregno spagnolo. Per le storie degli affreschi il Caracciolo si ispira a un libro del 1506 di Giovanni Battista Cantalicio, Le Historie delle guerre fatte in Italia da Consalvo Ferrando, che aveva come tema gli episodi della vita di Consalvo, mentre dal punto di vista artistico risente dell'influenza sia di quelle pitture manieriste che si incentrano sulle battaglie sia dello stile pittorico narrativo e naturalistico con intenti monumentali che lo collocano come uno stretto seguace di Caravaggio. Il ciclo di affreschi, unico superstite a soggetto laico del Caracciolo, si compone di cinque opere, ognuna con la propria didascalia e legata l'una all'altra grazie all'uso sapiente della prospettiva.Al centro \xc3\xa8 posto Conquista della Calabria: particolare \xc3\xa8 la figura di un ragazzo che sembra voler richiamare l'attenzione dello spettatore invitandolo alla visione delle storie; seguono gli altri affreschi posti, dalla parete di fronte all'ingresso, da destra verso sinistra: Disfida di Barletta, Duello con La Palisse a Ruvo di Puglia, in parte rovinato, Incontro di Consalvo di C\xc3\xb3rdoba con gli ambasciatori di Napoli che gli offrono le chiavi della citt\xc3\xa0 e, sulla parete del balcone, Ingresso trionfante in Napoli del Gran Capitano attraverso Porta Capuana. Nell'affresco con tema quello della consegna delle chiavi si riconosce al centro della scena una figura ritenuta essere Caravaggio: si tratta di un omaggio del Caracciolo verso il suo maestro, morto probabilmente da solo un anno al momento delle realizzazione dell'opera, e raffigurato in maniera molto simile a un altro ritratto realizzato da Ottavio Leoni, conservato a Firenze.Intorno agli affreschi principali, nei quattro angoli della volta, sono posti gli stemmi del figlio del fondatore del palazzo, Pedro Fern\xc3\xa1ndez de Castro, committente dell'opera, contornati da figure astronomiche come sole e pianeti, allegoria del potere lontano, riferendosi alla lontananza dal regno di Napoli da quello spagnolo."
b'9927922776871726558'
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b'Q3969223'
b"\n\nStazione di Carcaci\n\nStoria\n\nLa stazione venne costruita nell'ambito della seconda fase del progetto di ferrovia che avrebbe dovuto raggiungere le zone zolfifere dell'area Assoro-Leonforte-Nicosia, e proseguire verso Palermo ma che rimase incompiuto.La stazione venne costruita non molto distante dal ponte stradale della Strada statale 121 sul fiume Simeto, distante alcuni km dai centri abitati di Adrano e Centuripe nei pressi dell'omonimo borgo agricolo e in zona di produzione agrumaria. Venne inaugurata nel 1952 in concomitanza con l'apertura all'esercizio della tratta ferroviaria da Motta S. Anastasia a Schettino nonostante fosse stata gi\xc3\xa0 costruita in parte prima della seconda guerra mondiale. In seguito alla sospensione, alla fine degli anni settanta, della tratta fino a Regalbuto, divenne il terminale provvisorio della linea fino al 1986.La stazione era presenziata da un assuntore in conseguenza dell'esercizio a Dirigenza Unica della linea, successivamente da un gestore.La stazione assunse quindi un ruolo relativamente importante perch\xc3\xa9 concentr\xc3\xb2 il carico merci e degli agrumi delle stazioni precedenti sospese dal servizio con carri merci aventi origine nella stazione stessa. La localit\xc3\xa0 vedeva, nel periodo tra novembre e maggio di ogni anno un notevole lavoro di carico di carri merci derrate e di scomposizione e preparazione dei treni.La dismissione della stazione \xc3\xa8 avvenuta con il decreto ministeriale DM 73/T del 15 aprile 1987 contestualmente a quella della linea. La linea tuttavia \xc3\xa8 rimasta utilizzabile con circolazione in regime di manovra.\n\nStrutture e impianti\n\nL'edificio di stazione venne costruito ad ovest della linea ferrata; si componeva di un corpo centrale a 2 livelli e a quattro luci per facciata con edificio servizi laterale e giardinetto adiacente. Sul lato nord il magazzino merci con piano caricatore e un fascio merci di binari tronchi raccordati sul lato nord al binario di corretto tracciato sui quali insisteva anche un ponte a bilico da 40\xc2\xa0t per la pesatura dei carri e una sagoma limite.Il fascio binari comprendeva il primo binario, per arrivo e partenza e servizio viaggiatori, un secondo binario per incroci e precedenze a cui si raccordava un piazzale di binari passanti per servizio merci su lato est della stazione.La stazione era protetta da segnale semaforico di prima categoria. Una torre dell'acqua per il rifornimento idrico completava la dotazione dell'impianto.\n\nMovimento\n\nIl traffico viaggiatori in partenza e in arrivo dalla stazione fu sempre esiguo e limitato agli agricoltori e a qualche cacciatore. Il maggior uso era per l'invio e il ritorno del personale in servizio dei treni e delle stazioni. L'orario ferroviario in vigore 1975-1976 prevedeva due coppie di treni giornalieri, di categoria locale. Gli arrivi da Catania, alle ore 8:50 e alle 15:42 con proseguimento su Regalbuto; le partenze alle ore 10:10 e alle 17:16.Dopo la limitazione a Carcaci della linea (interrotta tra Sparacollo e Regalbuto) venne rielaborata l'offerta di servizi mantenendo due coppie giornaliere di automotrici in arrivo, rispettivamente, alle ore 8:32 e alle 16:44 con partenza delle stesse alle ore 8:42 e alle ore 17:05 per Catania.Il servizio merci comprendeva una coppia di treni omnibus, a giorni alterni, che divenivano giornalieri in periodo di produzione degli agrumi ai quali si aggiungeva l'effettuazione di eventuali ulteriori treni straordinari per derrate."
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b'Q222473'
b'\n\nHearts of Iron III\n\nModalit\xc3\xa0 di gioco\n\nHearts of Iron III permette al giocatore di controllare praticamente tutti i Paesi esistenti \xe2\x80\x93 o la cui esistenza sarebbe stata plausibile durante il periodo che va dal 1936 al 1948 \xe2\x80\x93 e condurli in guerra. Il punto su cui si focalizza il gioco sono le scelte dei vari capi di Stato nei vari settori nazionali, come la gestione delle forze armate (marina, esercito e aeronautica), la produzione industriale, la ricerca tecnologica, la diplomazia, lo spionaggio e la politica.\n\nSviluppo\n\nIl primo video di presentazione dl gioco della Games Convention di Lipsia mostra nuove caratteristiche come la grafica 3D. Paradox ha pubblicato tutta una serie di diari riguardanti lo sviluppo del gioco e varie video vetrine su YouTube. Anche se molto soddisfatto dalla portata e il successo Hearts of Iron II, il capo designer Johan Andersson decise comunque di partire da un nuovo motore grafico per migliorare di conseguenza ogni aspetto del gioco. L\'intelligenza artificiale del gioco \xc3\xa8 stata progettata per conquistare obiettivi strategici controllando le forze armate necessarie per raggiungerli.Durante un cambiamento delle circostanze l\'Intelligenza artificiale pu\xc3\xb2 persino ricordare e confrontare le varie possibilit\xc3\xa0 strategiche elaborate in precedenza. Paradox ha elaborato la mappa principale del gioco partendo dal presupposto che il giocatore avrebbe passato la maggior parte del tempo di fronte a essa, concependola come una mappa che anche un comandante durante la guerra avrebbe avuto di fronte a s\xc3\xa9. Dalle 2.600 province di Hearts of Iron II si \xc3\xa8 passati a pi\xc3\xb9 di 10.000. Ampia libert\xc3\xa0 anche nelle modifiche delle divisioni che possono contenere da due a cinque brigate (di cui almeno due per\xc3\xb2 di movimento, cio\xc3\xa8 fanteria, par\xc3\xa0, marine, carri armati o alpini, bloccando cos\xc3\xac, per esempio, la possibilit\xc3\xa0 di creare una divisione con quattro brigate d\'artiglieria), con un minimo di 5.000 uomini per divisione, modificandone la forza bellica e il costo.\n\nEspansioni\n\nIl 6 giugno 2010 \xc3\xa8 uscita l\'espansione Hearts of Iron III: Semper Fi, disponibile solo tramite download.Il 27 gennaio 2011 fu annunciato lo sviluppo di un\'altra espansione, Hearts of Iron III: For the Motherland, che venne poi distribuita il 28 giugno 2011.Il 6 giugno 2012 la Paradox ha annunciato di essere al lavoro sulla terza e ultima espansione del gioco, Hearts of Iron III: Their Finest Hour, commercializzata ufficialmente il 29 settembre dello stesso anno.\n\nSequel\n\nDurante l\'evento "Ask Me Anything" su reddit la Paradox ha confermato che Hearts of Iron IV era stato pianificato. Nel marzo 2016 hanno annunciato che il gioco sarebbe stato pubblicato il 6 giugno 2016.'
b'5271146884030775102'
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b'Q586400'
b'\n\nProject Zero (serie)\n\nProject Zero, conosciuta in Giappone come Zero (\xe9\x9b\xb6 \xe3\x80\x9czero\xe3\x80\x9c) e in Nord America come Fatal Frame, \xc3\xa8 una serie di videogiochi survival horror per le console creata dalla Tecmo. Dal 2012 Nintendo \xc3\xa8 diventata co-proprietaria della propriet\xc3\xa0 intellettuale.La serie tratta di fantasmi, esorcismi ed oscuri rituali shintoisti. Project Zero ha un\'atmosfera survival horror grazie anche alla musica e agli ambienti claustrofobici all\'interno dei quali ci si muove. Grossa enfasi viene inoltre data dal design degli ambienti e dei fantasmi che ci si trova ad affrontare lungo tutto il gioco. Il tema principale di Project Zero \xc3\xa8 la risoluzione di enigmi legati al folclore giapponese e in particolare alla superstizione orientale. I nemici principali della protagonista sono fantasmi e l\'unica forma di difesa di cui questa \xc3\xa8 dotata \xc3\xa8 la camera obscura, una vecchia macchina fotografica, in grado di esorcizzare gli spiriti quando si fa loro una foto.\n\nSerie principale\n\nAttraverso tutta la serie si fa riferimento a Kunihiko Asou, un "occultista" fittizio vissuto verso la fine del XIX secolo. Usando la tecnologia occidentale lui, nella finzione del gioco, \xc3\xa8 stato in grado di inventare alcuni strumenti attraverso cui sarebbe stato possibile mettersi in contatto con gli spiriti dell "altro mondo". Tra le sue invenzioni pi\xc3\xb9 importanti ci sono: la camera obscura, l\'arma principale utilizzata durante il gioco per difendersi dai fantasmi; la radio spirituale (vista per la prima volta in Project Zero II) attraverso cui \xc3\xa8 possibile ascoltare i pensieri, cristallizzati in particolari cristalli, degli spiriti sconfitti; un proiettore in grado di mostrare le immagini di fantasmi catturate su pellicole da film.Secondo Project Zero 3, le diverse invenzioni di Asou sono state diffuse in Giappone e sono state acquistate da collezionisti. La camera obscura usata da Miku nel primo gioco della serie apparteneva a sua madre, Mio trova in Project Zero II una diversa camera obscura mentre esplora il villaggio perdura. Si pu\xc3\xb2 presumere che la camera obscura rotta che Rei trova (spedita al suo fidanzato da Kei, lo zio di Mio) \xc3\xa8 la stessa camera che Mio ha usata nel secondo episodio della serie.\n\nReal: Another Edition\n\nReal: Another Edition \xc3\xa8 uno spin-off per cellulare distribuito solamente in Giappone a partire dall\'ottobre del 2004. Il gioco sfrutta la fotocamera del cellulare come strumento di gioco.\n\nFilm\n\n\xc3\x88 stato creato un cortometraggio CGI basato sul secondo capitolo del gioco chiamato Zero 4D. Questo per\xc3\xb2 non \xc3\xa8 stato commercializzato ma \xc3\xa8 diventato un\'attrazione in diversi Luna Park del Giappone, dove vi erano le caratteristiche del cinema 4D. Attualmente, l\'unico parco dei divertimenti dove \xc3\xa8 possibile trovare questa attrazione \xc3\xa8 a Kumamoto al Greenland.Una versione cinematografica diretta da Mari Asato \xc3\xa8 stata prodotta in Giappone ed \xc3\xa8 uscita durante l\'autunno del 2014. Il film \xc3\xa8 un adattamento del romanzo di Eiji \xc5\x8ctsuka, basato a sua volta sul primo capitolo della serie, Fatal Frame, ed \xc3\xa8 ambientato in un dormitorio scolastico giapponese. Le due protagoniste sono Aya Tsukimori (Ayami Nakaj\xc5\x8d) e Michi Kazato (Aoi Morikawa), due studentesse che investigheranno le misteriose scomparse all\'interno del dormitorio.Un secondo adattamento cinematografico hollywoodiano \xc3\xa8 in progetto.\n\nFumetti\n\nUna serie manga, intitolata Zero: Kage miko (\xe9\x9b\xb6 \xe5\xbd\xb1\xe5\xb7\xab\xe5\xa5\xb3 lett. "Zero: La miko dell\'ombra"), \xc3\xa8 stata distribuita in Giappone nel 2014 tramite l\'applicazione Manga Box della DeNA. La storia \xc3\xa8 stata scritta da Seimaru Amagi e illustrata da Hakus.Una nuova serie manga sar\xc3\xa0 creata da Tadashi Agi.\n\nRomanzi\n\nLa Kadokawa Shoten pubblicher\xc3\xa0 ad agosto 2014 il romanzo di Eiji \xc5\x8ctsuka da cui sar\xc3\xa0 tratto l\'adattamento cinematografico giapponese.'
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1,225
b'Q4393008'
b'\n\nReligioni in Bhutan\n\nCirca il 70% della popolazione bhutanese pratica la dottrina Drukpa della scuola Kagyupa, oppure quella Nyingmapa, le quali sono entrambe discipline del Buddhismo Vajray\xc4\x81na; il restante 30% pratica o l\'induismo o altre forme di buddhismo.La costituzione bhutanese, promulgata nel 2008, riconosce la libert\xc3\xa0 di culto, ma al contempo vieta il proselitismo e la conversione ad una fede diversa da quella di nascita.\n\nInduismo\n\nL\'induismo viene praticato soprattutto nella zona pi\xc3\xb9 a sud del paese, quella confinante con l\'India; i fedeli son composti vari gruppi di piccole/medie dimensioni frammentate tra le molteplici identit\xc3\xa0 settarie. La fede induista \xc3\xa8 maggiormente comune nel gruppo etnico nepalese, ma anche alcuni discendenti di etnia tibetana, almeno in parte, la praticano.\n\nB\xc3\xb6n\n\nViene definito Bon il sistema di credenze sciamanico-animistiche, considerata la forma \'religiosa\' originaria di tutto l\'altipiano dell\'Himalaya e ruotante tutta attorno al culto degli elementi naturali precedente l\'arrivo del Buddhismo. Anche se i sacerdoti o, per meglio dire sciamani spesso officiano o comprendono all\'interno dei propri riti Bon anche le pratiche buddhiste durante le numerose festivit\xc3\xa0 religiose, pochissimi sono i cittadini che professano esclusivamente la tradizione Bon.\n\nIslam\n\nSecondo certi dati provenienti dagli aderenti i musulmani costituirebbero all\'incirca il 5% dell\'intera popolazione; tuttavia il "CIA World Factbook" sostiene che i veri e propri credenti islamici siano in realt\xc3\xa0 meno dell\'1% dell\'intera popolazione. Nel 2009 il "Pew Research Center" ha stimato in circa 7 mila persone gli aderenti alla fede di Maometto.\n\nLibert\xc3\xa0 religiosa e sua regolamentazione\n\nLa legge dello stato prevede la libert\xc3\xa0 di religione: al di sopra della politica, le istituzioni e personalit\xc3\xa0 religiose hanno il dovere di "promuovere il patrimonio spirituale del paese, assicurando nel contempo che la dottrina di fede religiosa rimanga ben separata e distinta dall\'impegno politico" e che pertanto le massime autorit\xc3\xa0 ed istituzioni spirituali restino al di fuori di essa.Tutto questo riflette lo scopo dichiarato del governo i valori culturali e spirituali degl\'individui, esistono clausole proibitive all\'interno della costituzione interpretate come riguardanti la proibizione esplicito di far proselitismo, assieme all\'applicazione del contemporaneo divieto da parte delle maggiori personalit\xc3\xa0 religiose di dar aperte indicazioni di voto durante le elezioni parlamentari.La legge sulle organizzazioni religiose datata 2007 mira a proteggere e preservare l\'identit\xc3\xa0 spirituale del Bhutan imponendo l\'obbligo di registrazione per qualsiasi organizzazione di tipologia eminentemente religiosa; per raggiungere tali obiettivi \xc3\xa8 stato creato il "Chhoedey Lhentshog" come vera e propria autorit\xc3\xa0 di regolamentazione riguardante qualsivoglia tipo di organismo religioso. In tal modo si monitorizza e mantiene la documentazione sulla totalit\xc3\xa0 delle organizzazioni religiose presenti in Bhutan, le quali sono a loro volta tenute a registrare e a mantenere determinate formalit\xc3\xa0 e adempimenti societari. Fino a tutto il 2007 non vi sono state notizie e/o segnalazioni di violenze relative o connesse a tentativi d\'imposizione o pressione per conformarsi alla maggioritaria credenza Vajrayana; non vi \xc3\xa8 stata neppure alcuna segnalazione n\xc3\xa9 di abusi sociali n\xc3\xa9 discriminazione basata sulle credenze o pratiche religiose.'
b'4392095833376250807'
1,086
b'Q1542874'
b'\n\nSan Juan (fiume Stati Uniti d\'America)\n\nPosizione geografica\n\nNasce nel Colorado meridionale, lungo il versante meridionale delle montagne San Juan ad ovest del Continental Divide in Colorado sud-occidentale, per proseguire nel Nuovo Messico, attraversare brevemente l\'angolo sud-occidentale passando dal Colorado allo Utah dove si immette nel fiume Colorado. Altri affluenti del Colorado nascono dalle montagne San Juan, tra cui Animas, La Plata, Los Pinos, Navajo e Piedra, oltre al Chinle Creek. Il fiume ha un percorso complicato, arrivando a scorrere per quasi 8 chilometri per guadagnarne 1,5 in linea d\'aria, come nel Goosenecks State Park. Il fiume si immette nel Colorado presso Lake Powell, dopo aver attraversato Nuovo Messico e Utah, dove \xc3\xa8 noto come ramo \'San Juan\' del lago.\n\nPesca\n\nLe acque calde, lente e stagnanti del San Juan forniscono un buon luogo per pescare. Un suo tratto merita particolare attenzione per la pratica della pesca con la mosca; si tratta dei 7\xc2\xa0km che seguono la diga Navajo nel Nuovo Messico nord-occidentale, vicino alla piccola citt\xc3\xa0 azteca. Questo tratto \xc3\xa8 tra i migliori luoghi dell\'America settentrionale per la pesca alla trota. L\'acqua che esce dal fondo della diga \xc3\xa8 chiara e fredda, ricca di nutrimento, ed il suo flusso \xc3\xa8 relativamente stabile. Le ricche acque ospitano anche un\'abbondante flora, che a sua volta crea un perfetto ecosistema per la proliferazione degli insetti, i quali permettono la nascita della migliore popolazione di trote per un grande fiume, sia in termini di quantit\xc3\xa0 che di dimensione media.Ad un certo punto si \xc3\xa8 stimato che in questo piccolo tratto di fiume fossero presenti circa 80\xc2\xa0000 trote lunghe in media 43 centimetri.Il fiume San Juan sotto alla diga Navajo \xc3\xa8 una delle destinazioni turistiche preferiti dai patiti di pesca alla trota. Un suo tratto di 5\xc2\xa0km \xc3\xa8 stato nominato come "quality waters" (acque di qualit\xc3\xa0).\n\nAltre attivit\xc3\xa0 ricreative\n\nLa parte del San Juan che attraversa lo Utah \xc3\xa8 una famosa destinazione turistica. Rafting, pesca, escursionismo e campeggio sono molto gettonati in periodo estivo. Per i viaggiatori, il San Juan fornisce anche un\'interessante panoramica sulla storia dei nativi americani sotto forma di rovine ed arte rupestre. Le sponde del San Juan ospitano molte specie animali e vegetali, ed altre interessanti caratteristiche geologiche. Il tratto di San Juan compreso tra Bluff (Utah) ed il Lake Powell \xc3\xa8 gestito dal Monticello Field Office del Bureau of Land Management. Solitamente bisogna chiederel\'autorizzazione per ogni attivit\xc3\xa0 da fare sul fiume.'
b'2034383370579432654'
807
b'Q285810'
b"\n\nPteropus giganteus\n\nDimensioni\n\nPipistrello di grandi dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 198 e 300\xc2\xa0mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 140 e 186\xc2\xa0mm, la lunghezza delle orecchie tra 33 e 45\xc2\xa0mm, la lunghezza del piede tra 43 e 58\xc2\xa0mm e un peso fino a 800\xc2\xa0g.\n\nAspetto\n\nLa pelliccia \xc3\xa8 corta, pi\xc3\xb9 lunga e soffice nella sottospecie P.g.leucocephalus. Le parti dorsali sono nerastre, cosparse di peli grigiastri, la testa \xc3\xa8 marrone, le spalle sono bruno-giallastre chiare, mentre le parti ventrali sono giallo-brunastre. I maschi hanno un ciuffo di peli pi\xc3\xb9 brillanti intorno a delle ghiandole situate su ogni lato del collo. Il muso \xc3\xa8 lungo, affusolato e nerastro. Gli occhi sono grandi. Le orecchie sono lunghe e appuntite. Le membrane alari sono attaccate lungo i fianchi. La tibia \xc3\xa8 priva di peli. \xc3\x88 privo di coda, mentre l'uropatagio \xc3\xa8 ridotto ad una sottile membrana lungo la parte interna degli arti inferiori, relativamente pi\xc3\xb9 sviluppata al centro. Le tre sottospecie si differenziano principalmente dalle dimensioni.\n\nComportamento\n\nForma colonie fino a diverse migliaia di individui su grandi alberi come il Baniano o il Tamarindo, generalmente vicino a specchi d'acqua. Durante la notte pu\xc3\xb2 volare fino a 150 km dai ricoveri diurni per cercare cibo.\n\nAlimentazione\n\nSi nutre di fiori del Mango, Kapok, dell'Albero della Gomma, Erythrina lithosperma e Palma da cocco e di frutti della Papaya, Terminalia catappa, Anacardium occidentale, Annona muricata, Polyalthia longifolia, specie di Diospyros e di Ficus, Banano, Guava, Syzygium cumini e Madhuca indica.\n\nRiproduzione\n\nIn India, le femmine danno alla luce un piccolo all'anno tra febbraio e marzo dopo una gestazione di 140-150 giorni. Gli accoppiamenti avvengono tra luglio e ottobre. Nello Sri Lanka le nascite avvengono verso la fine di maggio e gli inizi di luglio, mentre gli accoppiamenti si svolgono durante il mese di marzo.\n\nDistribuzione e habitat\n\nQuesta specie \xc3\xa8 diffusa nel Subcontinente indiano e nell'Arcipelago delle Maldive. Un esemplare catturato presso Minhe, nella provincia cinese dello Qinghai nel 1959, \xc3\xa8 stato presumibilmente trasportato dai venti monsonici oppure dall'uomo.Vive in ambienti urbani e rurali, vicino a zone agricole fino a 2.000 metri di altitudine.\n\nStato di conservazione\n\nLa IUCN Red List, considerato l'esteso areale e la popolazione numerosa, classifica P. giganteus come specie a rischio minimo (LC)."
b'6226203299859295633'
850
b'Q2258755'
b"\n\nOlivetti Lettera 22\n\nStoria\n\nFu progettata nel 1950 dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938, in collaborazione con l'ingegnere Giuseppe Beccio. La Lettera 22 sostitu\xc3\xac il modello Olivetti MP1, uscito nel 1932 e progettato da Riccardo Levi, con design di Aldo Magnelli. La linea ideata da Nizzoli traeva spunto dal lavoro di ricerca a cui questi partecip\xc3\xb2 per la realizzazione della Olivetti Lexicon 80.\n\nCaratteristiche\n\nLa tastiera \xc3\xa8 incorporata nella carrozzeria in alluminio, il rullo \xc3\xa8 incastrato senza nessuna emergenza, fatta eccezione per la manopola, rispetto al piano orizzontale della macchina; la leva dell'interlinea \xc3\xa8 emergente ma pi\xc3\xb9 compatta nel corpo della macchina rispetto alla Lexikon, per rispondere alle esigenze di trasportabilit\xc3\xa0 e di limitato ingombro. La macchina per scrivere misura 8,3 \xc3\x97 29,8 \xc3\x97 32,4\xc2\xa0cm e ci\xc3\xb2 la rendeva, nonostante il peso di circa 4 Kg, estremamente funzionale al trasporto per i canoni dell'epoca. L'unit\xc3\xa0 della carrozzeria \xc3\xa8 ottenuta nonostante la divisione della scocca in due parti per consentire la pulizia dei martelletti, la sostituzione del nastro di scrittura e un pi\xc3\xb9 facile accesso agli altri dispositivi. Viene venduta accompagnata da una valigetta in cartone o similpelle con maniglia in modo da agevolarne il trasporto.La lettera 22 \xc3\xa8 una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto di scrittura il martelletto corrispondente, tramite il cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero, dietro al quale sta il foglio di carta sul quale viene cos\xc3\xac impresso il simbolo corrispondente. Una piccola leva situata in alto a destra della tastiera pu\xc3\xb2 essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare la stampa in colore nero, rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici a inchiostro per il ciclostile).Il movimento del nastro, che si ha a ogni pressione, cambia direzione automaticamente quando il nastro \xc3\xa8 finito su entrambe le ruote. Due sensori meccanici, vicino a ogni ruota, si spostano quando il nastro si tende (ci\xc3\xb2 indica che sta finendo) e fissano la ruota giusta al meccanismo di trasporto del nastro staccando l'altra.La tastiera \xc3\xa8 del tipo QZERTY, come \xc3\xa8 solito delle macchine italiane (a parte le moderne tastiere per computer). Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno e un tasto di tabulazione. Di questi solo il tasto di ritorno ha indicato un simbolo su di s\xc3\xa9 (una freccia rivolta a destra), mentre gli altri cinque citati vengono lasciati vuoti.L'insieme dei tasti di scrittura ha un'evidente mancanza: non \xc3\xa8 presente il tasto col numero 1 che si ottiene utilizzando la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola; allo stesso modo non \xc3\xa8 presente lo zero, che si ottiene digitando la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana, e per accentare una vocale si batteva dopo di essa un apostrofo.Sono molti gli scrittori e i giornalisti che hanno trovato nella Lettera 22 una compagna ideale per il proprio lavoro: tra di essi Cesare Marchi, Enzo Biagi ed Indro Montanelli (che non se ne separ\xc3\xb2 mai)."
b'4412370124885947577'
1,116
b'Q213890'
b'\n\nMati Klarwein\n\nMati Klarwein (Amburgo, 9 aprile 1932 \xe2\x80\x93 Dei\xc3\xa0, 7 marzo 2002) \xc3\xa8 stato un pittore tedesco naturalizzato francese.Viene ricordato per aver illustrato le copertine degli album di numerosi musicisti quali Miles Davis (sua \xc3\xa8 la cover di Bitches Brew), Earth Wind & Fire, Santana e Buddy Miles.\n\nAnni cinquanta e sessanta\n\nMati Klarwein \xc3\xa8 nato ad Amburgo, in Germania. Sua madre Elsa K\xc3\xbchne era una cantante d\'opera mentre suo padre Ossip Klarwein \xc3\xa8 stato un architetto del backsteinexpressionismus tedesco. La sua famiglia era di origini ebree ed era fuggita dal Mandato britannico della Palestina quando aveva due anni, periodo in cui nacque la Germania nazista. Quando il territorio divenne Israele, nel 1948, essi si trasferirono a Parigi. Qui Mati studi\xc3\xb2 dal 1949 al 1951 con Fernand L\xc3\xa9ger e si diplom\xc3\xb2 all\'\xc3\x89cole des beaux-arts e all\'Acad\xc3\xa9mie Julian.Verso la fine degli anni cinquanta, Klarwein aggiunse nel suo nome "Abdul" ("servo" in lingua araba) per esprimere i suoi sentimenti riguardo alla condizione degli ebrei e dei palestinesi nel Medio Oriente: sosteneva infatti che per facilitare le comprensioni fra i due popoli, ogni ebreo dovesse adottare un nome arabo e viceversa. Nel 1956 incontr\xc3\xb2 Kitty Lillaz con cui viaggi\xc3\xb2 in tutto il mondo, facendo tappa in luoghi quali Tibet, India, Bali, Nord Africa, Turchia, Europa e Americhe.Nei primi anni sessanta si trasfer\xc3\xac temporaneamente a New York dove incontr\xc3\xb2 Jimi Hendrix. Sempre a New York incontr\xc3\xb2, nel 1961, durante una mostra in cui venne esibito il suo dipinto Flight to Egypt, Salvador Dal\xc3\xad, pittore che considerava un padre spirituale. Sempre nel 1961 incontr\xc3\xb2 la moglie Sofia Klarwein e, lungo i primi anni sessanta, ebbe modo di entrare in contatto con Arik Brauer. Nel 1965 ottenne la nazionalit\xc3\xa0 francese grazie al supporto di Andr\xc3\xa9 Malraux. La notoriet\xc3\xa0 dell\'artista crebbe intanto anche grazie alle commissioni di vari musicisti che richiedevano sue immagini per le copertine dei loro dischi.Nel suo dipinto Grain of Sand (1963-1965) molte immagini sono combinate insieme in un unico grande ma coerente insieme. Klarwein lo descrisse come una "sorta di commedia musical dipinta con un cast di migliaia di persone fra cui Marilyn Monroe, Anita Ekberg, Ray Charles, Pablo Picasso, Brigitte Bardot, Roland Kirk, Cannonball Adderley, Ahmed Abdul-Malik, Wonder Woman, l\'Orfanella in un cimitero di Delacroix, Litri e i suoi toreador di merda, Lawrence d\'Arabia, Socrate, Dal\xc3\xad, R\xc4\x81ma, Vishnu, Ganesha, lo Zork e una Via Lattea di amichetti."\n\nStile e tecnica\n\nMolte opere di Klarwein sono ispirate dal surrealismo e dalla cultura popolare, ma riflettono anche il suo interesse nelle divinit\xc3\xa0 e nel simbolismo. Klarwein viene ricordato perlopi\xc3\xb9 per le sue opere realizzate negli anni sessanta e settanta, con i suoi evidenti riferimenti al surrealismo, alle immagini psichedeliche popolari, temi esotici ed erotici, nonch\xc3\xa9 arte erotica e religiosa proveniente da differenti tradizioni culturali. Ha anche lavorato convenzionalmente fra una variet\xc3\xa0 di generi quali le nature morte, i paesaggi e la ritrattistica. La sua tecnica pittorica \xc3\xa8 debitrice della ""mischtechnik": tecnica che apprese da Ernst Fuchs durante un soggiorno a Saint-Tropez.'
b'777315697030148889'
1,071
b'Q3564431'
b'\n\nLefter Millo\n\nCarriera\n\nHa iniziato la carriera di calciatore alla scuola dei Pionieri del villaggio natale di Dervi\xc3\xa7an all\'et\xc3\xa0 di 11 anni (come riferito nell\'intervista rilasciata al settimanale sportivo Sporti Popullor n. 51/1984 del 4 dicembre 1984), successivamente ha proseguito nelle giovanili del Luft\xc3\xabtari, nelle cui file ha debuttato nella Kategoria e par\xc3\xab, la massima serie del campionato albanese di calcio il 19 febbraio 1984 a Kor\xc3\xa7\xc3\xab contro lo Sk\xc3\xabnderbeu (risultato finale 0-0). Segna il primo gol nel corso della partita Luft\xc3\xabtari-Partizani del 28 aprile 1985. Nel 1985 venne votato da specialisti albanesi come uno dei giovani pi\xc3\xb9 promettenti del campionato.Dovendo, come ogni cittadino albanese, svolgere il servizio militare venne convinto dall\'allora allenatore del Partizani Tirana, Neptun Bajko ad arruolarsi nell\'esercito e continuare la carriera di calciatore al Partizani Tirana a partire dal 1\xc2\xba gennaio 1986. Con questa squadra ha vinto un campionato albanese e partecip\xc3\xb2 alla Coppa dei Campioni (a Lisbona, contro il Benfica, la sua unica presenza). Anni dopo Neptun Bajko dichiar\xc3\xb2 in un\'intervista che il trasferimento di Millo dal Luft\xc3\xabtari al Partizani fu assai pi\xc3\xb9 complicato del previsto. Nel frattempo era stato convocato con le Nazionali Under-18 e Under-21 albanesi.In seguito viene convocato nella Nazionale maggiore, con la quale debutta a Berat nell\'amichevole contro Cuba il 6 agosto 1988 (0-0).All\'inizio del 1991, quando la maggior parte dei migliori sportivi albanesi lasci\xc3\xb2 il paese, caduto nella prima grave crisi sociale-economica, si trasfer\xc3\xac in Grecia e sottoscrisse un contratto con il Larissa, dove rimase fino al 1996 prima di passare all\'Iraklis.Gioca la sua ultima partita con il Partizani il 9 febbraio 1991 a Tirana contro il Traktori Lushnj\xc3\xab segnando un gol al 23\' del primo tempo.Gioca la sua ultima partita con la Nazionale albanese il 9 ottobre 1996 a Tirana (Albania-Portogallo 0-3).Il 9 marzo del 2013, a Gjirokast\xc3\xabr ed a Dervi\xc3\xa7an si sono svolte due manifestazioni in memoria di Left\xc3\xabr Millo. Hanno partecipato ex dirigenti e compagni di squadra del Larissa e ex dirigenti e compagni di squadra del Luftetari e del Partizani.A Dervi\xc3\xa7an \xc3\xa8 stato successivamente svelato un busto realizzato dallo scultore Maksim Mero che riporta in greco ed in albanese la didascalia: "leggenda del football" ed in soli caratteri greci "Lefter Millo".'
b'12472988086186556320'
847
b'Q10468'
b'\n\nCefeo (costellazione)\n\nCaratteristiche\n\nCefeo \xc3\xa8 una costellazione di dimensioni medio-grandi, estesa fra il Cigno e la stella polare; pu\xc3\xb2 essere individuata con facilit\xc3\xa0, dall\'emisfero boreale, partendo dalla "W" della vicina Cassiopea: individuate le stelle \xce\xb1 e \xce\xb2 Cas (le prime due dell\'asterismo), basta prolungare la linea congiungente le due stelle per circa 5 volte dalla parte di \xce\xb2, fino a trovare una stella bianca di seconda magnitudine, la \xce\xb1 Cephei; il resto della costellazione si estende in particolare verso nordest, dove si trovano alcune stelle di terza e quarta magnitudine che disegnano una figura simile a una gigantesca "matita" col vertice verso NNE.La costellazione \xc3\xa8 attraversata dalla Via Lattea nelle sue regioni centro-meridionali ed \xc3\xa8 pertanto ricca di ammassi stellari e nebulosit\xc3\xa0; anche attraverso un semplice binocolo sono ben evidenti ricchi campi stellari, in particolare presso il confine col Cigno. La parte settentrionale invece si allontana dal piano galattico e risulta quindi pi\xc3\xb9 povero: mancando stelle e oggetti di rilievo questa zona appare molto pi\xc3\xb9 scura.Cefeo \xc3\xa8, dopo la costellazione dell\'Orsa Minore, la pi\xc3\xb9 settentrionale della volta celeste, in quanto la sua punta pi\xc3\xb9 a nord dista 85\' d\'arco dal Polo Nord celeste (J2000); tra circa 200 anni la precessione degli equinozi far\xc3\xa0 s\xc3\xac che questo ricada entro i confini di Cefeo, che sar\xc3\xa0 quindi di fatto la costellazione pi\xc3\xb9 settentrionale.Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale \xc3\xa8 quello estivo e autunnale, dall\'emisfero nord, anche se, essendo una costellazione circumpolare fino a tutta la fascia temperata, \xc3\xa8 possibile osservarla in tutte le notti dell\'anno. Dall\'emisfero australe osservarla \xc3\xa8 invece difficoltoso e si mostra solo nelle regioni tropicali; a sud del Tropico del Capricorno non \xc3\xa8 mai osservabile.\n\nMitologia\n\nCefeo era il re d\'Etiopia, una terra che all\'epoca antica indicava il territorio compreso tra la Palestina ed il Mar Rosso; era il marito della vanitosa regina Cassiopea e il padre di Andromeda; i due personaggi figurano in cielo a formare le uniche due costellazioni celesti dedicate a un marito e a una moglie.Secondo la mitologia, egli non ebbe figli maschi, e dopo la sua morte il titolo di re pass\xc3\xb2 al nipote Perse, figlio di Andromeda e di Perseo, che la salv\xc3\xb2 dalle grinfie di un mostro marino (ricordato dalla costellazione della Balena) al quale era stata sacrificata come pegno per placare l\'ira delle Nereidi, offese dalla vanit\xc3\xa0 di Cassiopea.'
b'15617524918245798924'
831
b'Q1173356'
b"\n\nDave Stringer\n\nGiocatore\n\nStringer esordisce nel calcio professionistico con la maglia del Norwich City nel 1964, nella seconda divisione inglese, campionato nel quale milita ininterrottamente fino al 1972, anno in cui il suo club vince il campionato, ottenendo la prima promozione in prima divisione della propria storia. Il primo anno in massima serie \xc3\xa8 caratterizzato, oltre che dalla conquista della salvezza, dalla finale di Coppa di Lega inglese persa contro il Tottenham; l'anno seguente arriva invece una retrocessione in seconda divisione, seguita da una nuova promozione al termine del campionato 1974-1975, terminato con un terzo posto in classifica (e con una seconda finale persa in Coppa di Lega, questa volta contro l'Aston Villa). Al termine della First Division 1975-1976, chiusa dal Noriwch al decimo posto in classifica, Stringer lascia dopo 12 anni il club, nel quale ha totalizzato complessivamente 499 partite in competizioni ufficiali.Nell'estate del 1976 scende in Fourth Division (la quarta divisione inglese) al Cambridge Utd, con cui al suo primo anno vince il campionato; nella stagione 1977-1978 la squadra arriva invece seconda in classifica in Third Division, consentendo quindi a Stringer di giocare gli ultimi due anni della sua carriera da calciatore (dal 1978 al 1980) nella seconda divisione inglese.\n\nAllenatore\n\nTerminata la carriera da calciatore Stringer inizia ad allenare, ripartendo dalle giovanili del Norwich City, con cui nella stagione 1982-1983 vince una FA Youth Cup; rimane nelle giovanili del club fino al novembre del 1987, quando, in seguito alle dimissioni di Ken Brown, gli viene affidato l'incarico di allenatore della prima squadra, con cui arriva quattordicesimo in classifica nella prima divisione inglese, riuscendo nell'impresa di evitare la retrocessione in seconda divisione. Per questo motivo, viene riconfermato anche per la stagione 1988-1989, che si rivela essere una delle pi\xc3\xb9 positive nella storia del club, che arriva quarto in classifica in campionato (all'epoca il miglior piazzamento di sempre nella storia del club, e che, se non fosse stato per la squalifica dei club inglesi dalle competizioni UEFA per club, avrebbe valso la qualificazione alla Coppa UEFA) e raggiunge la semifinale di FA Cup. Nei tre anni seguenti il Norwich arriva rispettivamente decimo, quindicesimo e diciottesimo in classifica, giocando anche una semifinale di Full Members Cup (nella stagione 1990-1991) ed una seconda semifinale di FA Cup, nell'edizione 1991-1992 della manifestazione. Al termine della stagione 1991-1992, avendo il Norwich evitato in extremis la retrocessione in seconda divisione, Stringer si dimette dall'incarico di allenatore della prima squadra, per tornare ad allenare nelle giovanili, dove rimarr\xc3\xa0 fino al 2001, anno del suo definitivo ritiro dal calcio."
b'10102606928029201918'
802
b'Q26885471'
b"\n\nNXT Cruiserweight Championship\n\nL'NXT Cruiserweight Championship \xc3\xa8 un titolo di wrestling di propriet\xc3\xa0 della WWE riservato esclusivamente ai lottatori il cui peso non supera i 93\xc2\xa0kg. Il titolo, esclusivo dei roster di NXT e 205 Live, al 22 ottobre 2019 \xc3\xa8 detenuto da Lio Rush, che \xc3\xa8 al suo primo regno come campione.Creato inizialmente per la divisione dei pesi leggeri di Raw, il titolo \xc3\xa8 stato assegnato il 14 settembre 2016 come premio per il vincitore del torneo del Cruiserweight Classic; tale vincitore, nonch\xc3\xa9 campione inaugurale, \xc3\xa8 stato TJ Perkins.Il titolo non va confuso con il WWE Cruiserweight Championship, creato nella World Championship Wrestling (WCW) il 27 ottobre 1991, acquisito dalla World Wrestling Federation (WWF) il 23 marzo 2001 e ritirato il 25 settembre 2007; nonostante abbiano avuto lo stesso nome, i due titoli sono considerati diversi e pertanto non condividono la stessa storia.\n\nStoria\n\nIl torneo Cruiserweight Classic \xc3\xa8 stata una serie promossa dalla WWE che includeva wrestler il cui peso non superava i 93\xc2\xa0kg. Il torneo ha incluso molti wrestler da tutte le parti del mondo e da varie federazioni e si \xc3\xa8 concluso il 14 settembre 2016, con la vittoria di T.J. Perkins su Gran Metalik. Oltre ad aver vinto il trofeo del torneo, Perkins \xc3\xa8 stato premiato da Triple H con la cintura del WWE Cruiserweight Championship, diventando dunque il campione inaugurale. Successivamente il titolo e tutta la divisione dei pesi leggeri sono stati assegnati al roster di Raw.Come precedentemente detto, il titolo \xc3\xa8 diverso dal precedente WWE Cruiserweight Championship che ha avuto origine nella World Championship Wrestling (WCW) nel 1991 ed \xc3\xa8 stato ritirato nel 2007. Infatti, anche se i due titoli hanno lo stesso nome non condividono la stessa storia (come nel caso del Raw Women's Championship quand'era noto nel 2016 come WWE Women's Championship e dunque diverso dalla precedente e omonima versione).Dal 29 novembre 2016, inoltre, il titolo viene difeso anche a 205 Live, lo show dedicato esclusivamente alla divisione dei pesi leggeri di Raw. Dal gennaio del 2018, tuttavia, il titolo ha cominciato a venir difeso esclusivamente a 205 Live e in alcuni pay-per-view.Il 2 ottobre 2019 il titolo \xc3\xa8 diventato un'esclusiva di NXT, venendo dunque rinominato NXT Cruiserweight Championship. Di conseguenza, Clash of Champions \xc3\xa8 stato l'ultimo pay-per-view a vedere l'apparizione del WWE Cruiserweight Championship e di 205 Live.\n\nRegni\n\nIl primo campione \xc3\xa8 stato T.J. Perkins. Il titolo \xc3\xa8 stato reso vacante una volta e ci sono stati in totale dodici diversi campioni ufficiali, con Neville che detiene il record per il regno pi\xc3\xb9 lungo di sempre con 197 giorni, mentre Akira Tozawa detiene il record per il regno pi\xc3\xb9 breve con 6 giorni. Enzo Amore e Neville detengono il record per il maggior numero di regni con 2. The Brian Kendrick \xc3\xa8 il campione pi\xc3\xb9 anziano, avendo vinto il titolo a 37 anni, mentre Lio Rush \xc3\xa8 il campione pi\xc3\xb9 giovane, avendo vinto il titolo all'et\xc3\xa0 di 24 anni. Inoltre, Neville detiene anche il record per il maggior numero di giorni combinati come campione con 232.\n\nCintura che rappresenta il titolo\n\nLa cintura \xc3\xa8 di colore viola e presenta delle placche pentagonali color argento ai lati. La placca centrale, sempre argentata e a forma di un eptagono, presenta un globo con al centro il logo della WWE (la cui striscia sotto in origine era viola ma dal 27 febbraio 2017 \xc3\xa8 diventata arancione) e la scritta Cruiserweight champion (it. campione dei pesi leggeri). Dal 20 dicembre 2016, inoltre, la cintura presenta le placche personalizzabili ai lati (come nel WWE Championship).\n\nCampione in carica\n\nIl campione attuale \xc3\xa8 Lio Rush, che \xc3\xa8 al suo primo regno. Ha sconfitto il precedente campione Drew Gulak nella puntata di NXT svoltasi il 9 ottobre 2019 a Winter Park (Florida)."
b'9054234794702994968'
1,186
b'Q2637427'
b'\n\nYecheng\n\nStoria\n\nNel corso della dinastia Han era conosciuta come \xe8\xa5\xbf\xe5\xa4\x9c Xiye o \xe6\xbc\x82\xe6\xb2\x99 Piaosha. Era famosa per la produzione del \xe7\x99\xbd\xe8\x8d\x89baicao o \'erba bianca\' che forniva una sostanza estremamente tossica utilizzata sulle punte delle frecce, probabilmente Aconitium napellus, una pianta della famiglia velenosa delle Aconitum.Durante il primo periodo Han venne descritta come composta da 350 famiglie e 4000 abitanti di cui 1000 in grado di maneggiare armi, mentre nel secondo periodo se ne parla nel Libro degli Han posteriori (circa 125 d.C.) come composta da 2500 famiglie, oltre 10\xc2\xa0000 persone e 3000 uomini armabili.Il monaco pellegrino cinese Song Yun attravers\xc3\xb2 il regno ("Zhujuban") durante il suo viaggio da Khotan nel 519. La descrisse lontana 5 giorni di viaggio, e disse che produceva cereali che venivano trasformati in torte. Gli abitanti non permettevano la macellazione degli animali, e mangiavano solo coloro che erano morti per cause naturali. Molti di loro vivevano in montagna. Somigliavano alla popolazione di Khotan per lingua e costumi, mentre la loro scrittura era pi\xc3\xb9 simile a quella dei Brahman indiani.Xu\xc3\xa1nz\xc3\xa0ng, che attravers\xc3\xb2 lo stato nel 644, disse che era molto fertile, con abbondanti vigneti, pereti e molti peschi. Disse che aveva una circonferenza di oltre 1000 l\xc7\x90, con una capitale di oltre 10 li. La scrittura era simile a quella di Khotan, ma la lingua parlata era diversa. Nonostante ammettesse che gli abitanti erano buddhisti, essi avevano una scarsa cultura ed educazione, ed erano rudi ed ingannevoli. Molti monasteri erano in rovina, ed i circa 100 monaci erano di scuola Mahayana. Disse anche che i testi canonici Mahayana erano pi\xc3\xb9 numerosi qui che negli altri luoghi buddhisti che aveva visitato.Sembra che mand\xc3\xb2 un ambasciatore in Cina all\'inizio del periodo Taiyan (435-439) e che pagasse regolarmente un tributo. In seguito cadde in mano agli Unni bianchi e poi al Khaganato turco occidentale. Nel 639 il re mand\xc3\xb2 un inviato alla corte cinese e dal 659 divenne parte della regione chiamata dai cinesi "Quattro Guarnigioni" dopo la sconfitta del capo turco, Duman.La popolazione si convert\xc3\xac presumibilmente all\'Islam poco dopo che questa nuova religione giunse nel bacino del Tarim, attorno al 1006.All\'inizio rappresent\xc3\xb2 il canonico punto di partenza delle carovane dirette in India tramite Pamir, Tashkurgan, e tramite Ladakh ed i passi del Karakorum.Oggi \xc3\xa8 una piccola citt\xc3\xa0 con un mercato, alcuni negozi ed una banca. L\'oasi di Yecheng \xc3\xa8 una delle 11 contee, nota come contea di Kargilik, comprese nella prefettura di Kashgar.'
b'17179039451578360320'
883
b'Q351652'
b"\n\nK\xc5\x8dki Hirota\n\nI primi anni\n\nHirota nacque a Kaji-machi dori (\xe9\x8d\x9b\xe5\x86\xb6\xe7\x94\xba\xe9\x80\x9a\xe3\x82\x8a), oggi compresa nel territorio della citt\xc3\xa0 di Fukuoka. Suo padre era uno scalpellino di nome Tokubei (\xe5\xbe\xb3\xe5\xb9\xb3), che venne adottato dalla famiglia Hirota e spos\xc3\xb2 Take (\xe3\x82\xbf\xe3\x82\xb1), figlia di un imprenditore in campo agroalimentare.Il 14 febbraio 1878 alla coppia nacque il primo figlio, che sarebbe poi diventato Primo Ministro e che avrebbe avuto in seguito altri tre tra fratelli e sorelle. Sulla lapide che commemora gli scalpellini che contribuirono alla costruzione della statua dell'Imperatore Kameyama nel parco Azuma a Fukuoka, \xc3\xa8 riportato anche il nome di Tokubei.Dopo avere frequentato la scuola superiore della prefettura di Fukuoka Hirota prosegu\xc3\xac i propri studi all'Universit\xc3\xa0 Imperiale di Tokyo e si laure\xc3\xb2 in giurisprudenza. Tra i suoi compagni di corso c'era Shigeru Yoshida, che nel dopoguerra sarebbe diventato primo ministro del Giappone.\n\nCarriera diplomatica\n\nDopo la laurea Hirota fu assunto dal Ministero degli Affari Esteri e inizi\xc3\xb2 la carriera diplomatica prestando servizio presso numerose sedi estere. Nel 1923 divenne direttore del dipartimento del ministero che si occupava di Europa e America. Fu poi ambasciatore presso l'Unione Sovietica tra il 1928 e il 1932.Nel 1933 divenne Ministro degli Affari Esteri nel governo del Primo Ministro Sait\xc5\x8d Makoto, appena prima dell'uscita del Giappone dalla Societ\xc3\xa0 delle Nazioni. Conserv\xc3\xb2 questo incarico anche sotto il governo dell'ammiraglio Keisuke Okada.\n\nL'incarico di Primo Ministro\n\nIl 9 marzo 1936, anno nel quale la fazione pi\xc3\xb9 radicale delle forze armate giapponesi fu screditata a causa dell'incidente del 26 febbraio, Hirota venne eletto Primo Ministro in sostituzione di Okada.Oltre ad una serie di provvedimenti interni rivolti ad alleviare le tensioni con i militari, durante il suo governo il Giappone ader\xc3\xac al Patto anticomintern (25 novembre 1936) insieme alla Germania nazista e all'Italia fascista, patto che preludeva al Patto Tripartito del settembre 1940.Il governo Hirota dur\xc3\xb2 meno di un anno perch\xc3\xa9 egli si dimise a causa del disaccordo con Hisaichi Terauchi, che rivestiva la carica di Ministro della Guerra. Come suo successore fu inizialmente designato Kazushige Ugaki, che per\xc3\xb2 non riusc\xc3\xac a formare un governo a causa dell'opposizione dei vertici militari.Il 2 febbraio 1937 infine Senj\xc5\xabr\xc5\x8d Hayashi fu nominato primo ministro chiudendo il periodo di crisi di governo.\n\nIl secondo periodo della carriera diplomatica\n\nHirota fu nuovamente nominato ministro degli Esteri sotto il governo del principe Fumimaro Konoe, che succedette ad Hayashi. Nel corso di questo suo secondo mandato Hirota si oppose con decisione all'aggressione giapponese contro la Cina, aggressione che collideva con il suo progetto di un'alleanza tra Giappone, Cina e Manciuku\xc3\xb2 in funzione anti-sovietica. Le sue ripetute critiche all'escalation della seconda guerra sino-giapponese irritarono i vertici militari tanto che Hirota fu costretto alle dimissioni nel 1938.Nel 1945 Hirota fu nuovamente al servizio del governo in carica \xc3\xa8 guid\xc3\xb2 la delegazione che negoziava con l'Unione Sovietica, che in quel periodo era ancora vincolata dal patto di non aggressione con il Giappone. Egli cerc\xc3\xb2 di persuadere Iosif Stalin a non entrare in guerra, ma i suoi sforzi non ebbero successo e l'Unione Sovietica dichiar\xc3\xb2 guerra al Giappone mentre venivano bombardate Hiroshima e Nagasaki."
b'6033443131700360028'
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b'Q636411'
b"\n\nMight and Magic Book One: The Secret of the Inner Sanctum\n\nTrama\n\nIl gioco si svolge nel mondo immaginario di Varn. Un gruppo di sei avventurieri esplora molti territori diversi, tra cui cinque citt\xc3\xa0, caverne, montagne, sotterranei e anche un piano astrale, con l'obiettivo finale di scoprire il segreto del sancta sanctorum (Secret of the Inner Sanctum).Scopriranno invece che il buon re Alamar \xc3\xa8 stato segretamente sconfitto e sostituito da un losco personaggio di nome Sheltem, che ha preso le sue sembianze. Sheltem, la cui natura rimane sconosciuta, alla fine fugge da un portale magico, e diventer\xc3\xa0 l'antagonista principale anche nei successivi quattro giochi della saga.\n\nModalit\xc3\xa0 di gioco\n\nIl giocatore controlla una squadra di fino a 6 personaggi, predefiniti oppure creati dal men\xc3\xb9 principale. Il sistema di gioco \xc3\xa8 simile a quello di Dungeons & Dragons. Ogni personaggio pu\xc3\xb2 appartenere a una tra 6 classi: knight (cavaliere), paladin (paladino), archer (arciere), cleric (ecclesiastico), sorcerer (stregone), robber (rapinatore). Ci sono 5 razze (umano, elfo, nano, gnomo, mezz'orco), 7 caratteristiche personali che variano nel campo 3-18, e tre possibili allineamenti. Anche il sesso del personaggio non ha solo funzione estetica, essendoci almeno un territorio dove causa effetti differenti. Le caratteristiche di un nuovo personaggio vengono generate casualmente ma \xc3\xa8 possibile ripetere la generazione. Il profilo di un personaggio a un dato momento comprende il suo livello, punti ferita, punti magia, classe di armatura, condizione, punti esperienza.Durante l'avventura il gruppo pu\xc3\xb2 trovarsi in un luogo alla volta, che viene mostrato con visuale tridimensionale in prima persona fissa. Tramite comandi da tastiera l'intero gruppo pu\xc3\xb2 ruotare di 90\xc2\xb0 nelle quattro direzioni cardinali e cambiare luogo andando avanti o indietro, senza animazioni di passaggio da un luogo all'altro. Il mondo di gioco \xc3\xa8 suddiviso in 55 aree, che spesso si possono affrontare senza dover seguire un particolare ordine. Ciascuna area \xc3\xa8 composta da una griglia massima di 16x16 luoghi, per un totale di oltre 4000 luoghi. Con il gioco originale era fornito un blocco cartaceo di griglie 16x16 in bianco su cui il giocatore pu\xc3\xb2 mappare a mano le aree esplorate.Le varie azioni oltre al movimento si svolgono tramite men\xc3\xb9 e sottomen\xc3\xb9 testuali; il testo \xc3\xa8 in inglese o in giapponese a seconda della versione.Si possono incontrare oltre 200 tipi di creature ostili. Il combattimento avviene a turni, sempre tramite rapporti scritti, mentre graficamente viene mostrato sulla scena solo il nemico pi\xc3\xb9 forte attualmente presente, senza animazioni. Personaggi e mostri agiscono uno alla volta con priorit\xc3\xa0 variabili. Le classi di personaggi con abilit\xc3\xa0 magiche possono disporre di molti incantesimi (94 distribuiti in 7 livelli per ciascuna classe), ma in sostanza si tratta perlopi\xc3\xb9 di semplici mosse di attacco o difesa di efficacia variabile. Sono oltre 250 i tipi di oggetti ottenibili, molti con caratteristiche magiche.Sono possibili anche interazioni pacifiche con altri personaggi e il commercio nei negozi. Dalle interazioni si possono ottenere varie proposte di missioni, accettabili o meno, come anche indovinelli e rompicapo che \xc3\xa8 possibile risolvere o meno.In caso di morte dell'intero gruppo o abbandono della partita si pu\xc3\xb2 ricominciare dalle varie locande gi\xc3\xa0 visitate, dove \xc3\xa8 possibile salvare il progresso dei personaggi.\n\nSviluppo\n\nMight and Magic Book One venne ideato da Jon Van Caneghem, fondatore della New World Computing, e fu il primo prodotto rilevante dell'azienda, capostipite della fortunata serie di Might and Magic. Lo stesso Van Caneghem racconta che fu il primo gioco che progett\xc3\xb2, e che si occup\xc3\xb2 personalmente di quasi tutta la realizzazione della versione originale per Apple II (programmazione, grafica, storia, ecc.), impiegando tre anni per completarlo."
b'3243973173820661499'
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b'Q3889199'
b'\n\nPala Dei\n\nStoria\n\nCon la repentina partenza di Raffaello da Firenze nel 1508, la famiglia Dei, che gli aveva commissionato una pala d\'altare per la sua cappella in Santo Spirito, si dovette accontentare dell\'incompiuta Madonna del Baldacchino. Anni dopo si rivolsero a Rosso per una nuova pala, che venne completata nel 1522. In particolare il committente fu Ranieri, figlio di Carlo Dei. L\'opera fu lodata da Vasari, soprattutto per la vivacit\xc3\xa0 dei colori.Verso la fine del Seicento se ne interess\xc3\xb2 il gran principe Ferdinando de\' Medici che, offrendo una copia agli Agostiniani, se la fece portare a palazzo Pitti, dove \xc3\xa8 citata negli inventari a partire dall\'inizio del nuovo secolo, con le misure originarie. Per esigenze di arredamento, la pala venne ingrandita su tutti e quattro i lati di circa 50\xc2\xa0cm, come si vede bene ancora oggi, e dotata di una cornice dorata e intagliata in stile barocco. Il Richa la vide nel 1761.All\'opera \xc3\xa8 stato accostato un disegno nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi (n. 479 F), in cui \xc3\xa8 possibile che sia rappresentata una prima idea per la pala.\n\nDescrizione e stile\n\nSi tratta di una sacra conversazione, con al centro la Madonna, su un sedile rialzato, che tiene in braccio il Bambino, sullo sfondo di un\'ombrosa abside. Attorno ad essa si accalcano ben dieci santi, che erano particolarmente stretti prima dell\'ampliamento dei bordi, e che si dispongono a semicerchio ispirandosi proprio alla Madonna del Baldacchino di Raffaello. Sui due grandini alla base del trono si incontrano quindi san Pietro (veste gialla e azzurra, chiavi e libro in mano), san Bernardo di Chiaravalle (saio bianco), san Ranieri, sant\'Agostino (vestito da vescovo), san Rocco (o san Giacomo maggiore) col bordone, san Sebastiano (seminudo, con le braccia legate dietro la schiena), san Giuseppe, san Maurizio e una santa seduta a terra al centro. Gli attributi di santa Caterina d\'Alessandria (spada e ruota dentata rotta), vennero aggiunti solo nel Settecento, per cui non \xc3\xa8 dato sapere di chi si tratti esattamente. La scelta dei santi principali \xc3\xa8 dovuta soprattutto al nome dei componenti della famiglia.Molti sono gli elementi di rottura con la tradizione: il superamento dello schema piramidale, i panneggi dal volume "astratto", cio\xc3\xa8 innaturale, il colore fatto di trasparenze e cangiantismi, le espressioni talvolta torve, le anatomie tormentate (soprattutto nello scultoreo Sebastiano), gli occhi "muti", cio\xc3\xa8 appannati che non trasmettaono dialogo visivo. Tutto ci\xc3\xb2 ne fa un\'importante testimonianza delle inquietudini e delle trasformazioni che in quegli anni portavano avanti i rappresentanti pi\xc3\xb9 all\'avanguardia della "maniera", Rosso e, con esiti per certi versi simili, Pontormo.'
b'5868934045459996148'
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b'Q1780968'
b'\n\nComposizione al posto dell\'ereditariet\xc3\xa0\n\nLe basi\n\nUn\'implementazione di composizione al posto dell\'ereditariet\xc3\xa0 di solito inizia con la creazione di diverse interfacce che rappresentano i comportamenti che il sistema deve esibire. L\'uso di interfacce permette a questa tecnica di supportare il comportamento polimorfico che \xc3\xa8 cos\xc3\xac importante nella programmazione orientata agli oggetti. Le classi che implementano le interfacce identificate sono sviluppate e aggiunte alle classi del dominio di applicazione secondo necessit\xc3\xa0. Cos\xc3\xac, i comportamenti del sistema sono realizzati senza l\'ereditariet\xc3\xa0. In realt\xc3\xa0, le classi del dominio di applicazione possono essere tutte classi base, senza alcuna ereditariet\xc3\xa0. L\'implementazione alternativa dei comportamenti del sistema si realizza fornendo un\'altra classe che implementa l\'interfaccia col comportamento desiderato. Ogni classe del dominio di applicazione che contiene un riferimento all\'interfaccia pu\xc3\xb2 supportare facilmente qualsiasi implementazione di tale interfaccia e la scelta pu\xc3\xb2 anche essere ritardata fino al tempo di esecuzione.\n\nEreditariet\xc3\xa0\n\nQuello che segue \xc3\xa8 un esempio in C++11:class GameObject { public: virtual ~GameObject() {} virtual void update() {} virtual void draw() {} virtual void collide(GameObject objects[]) {}};class Visible : public GameObject { public: void draw() override { /* draw model at position of this object */ }; private: Model* model;};class Solid : public GameObject { public: void collide(GameObject objects[]) override { /* check and react to collisions with objects */ };};class Movable : public GameObject { public: void update() override { /* update position */ };};\n\nVantaggi\n\nFavorire la composizione al posto dell\'ereditariet\xc3\xa0 \xc3\xa8 un principio di progettazione che offre al progettista maggiore flessibilit\xc3\xa0, realizzando nel lungo termine le classi del dominio di applicazione e un dominio di applicazione pi\xc3\xb9 stabile. In altre parole, una relazione del tipo "HA-UN" pu\xc3\xb2 essere migliore di una del tipo "\xc3\x88-UN".La progettazione iniziale \xc3\xa8 semplificata identificando i comportamenti del sistema nelle interfacce separate invece di creare una relazione gerarchica per distribuire i comportamenti tra le classi del dominio di applicazione con l\'ereditariet\xc3\xa0. Questo approccio pu\xc3\xb2 ospitare pi\xc3\xb9 facilmente futuri cambiamenti dei requisiti che altrimenti richiederebbero una ristrutturazione completa delle classi del dominio di applicazione nel modello di ereditariet\xc3\xa0. Inoltre, evita problemi spesso associati con modifiche relativamente minori ad un modello basato dell\'ereditariet\xc3\xa0 che comprende diverse generazioni di classi.\n\nSvantaggi\n\nUno svantaggio nell\'uso della composizione al posto dell\'ereditariet\xc3\xa0 \xc3\xa8 che tutti i metodi essendo forniti dalle classi composte devono essere implementati nella classe derivata, anche se ci sono solo metodi di inoltro. Al contrario, l\'ereditariet\xc3\xa0 non richiede che tutti i metodi di una classe base devono essere ri-implementati all\'interno della classe derivata. Piuttosto, la classe derivata necessita solo di implementare (override) i metodi che hanno un comportamento differente rispetto ai metodi della classe base. Questo pu\xc3\xb2 richiedere significativamente meno sforzo di programmazione se la classe base contiene molti metodi che forniscono un comportamento predefinito e solo pochi di loro necessitano di essere sovrascritti all\'interno della classe derivata.Questo inconveniente pu\xc3\xb2 essere evitato utilizzando trait o mixin. Alcuni linguaggi, come Perl 6, forniscono una parola chiave di gestione per facilitare l\'inoltro dei metodi. In Java, il progetto Lombok consente di implementare la delega utilizzando un\'unica annotazione @Delegate sul campo invece di copiare e mantenere i nomi ed i tipi di tutti i metodi dal campo delegato.'
b'2598422872264649056'
1,084
b'Q295086'
b"\n\nGontrano\n\nOrigini\n\nEra il figlio quartogenito [il vescovo Gregorio di Tours (536 \xe2\x80\x93 597) lo elenca come quarto figlio], del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Clotario I e, sempre secondo Gregorio di Tours, della sua terza moglie, Ingonda, di cui non si conoscono gli ascendenti.\n\nBiografia\n\nAlla morte del padre, nel 561, sempre secondo Gregorio di Tours e come confermato anche dalle cronache del vescovo Mario di Avenches, i quattro figli di Clotario I che erano ancora in vita si divisero il regno del padre in quattro parti e a Gontrano tocc\xc3\xb2 quello che era stato il regno dello zio Clodomiro, il regno di Orl\xc3\xa9ans.Dopo la morte del fratello, il re di Parigi Cariberto, senza eredi maschi, il regno di Parigi venne diviso tra il di lui fratello, Sigeberto I ed il fratellastro, Chilperico I, per cui Gontrano estese i suoi domini.Cerc\xc3\xb2 sempre, con poco successo, di mantenere la pace tra i regni franchi, intervenendo con la sua opera di mediazione, cercando di intervenire sempre a favore del fratello pi\xc3\xb9 debole per dirimere i contrasti tra Sigeberto I e Chilperico I (la guerra civile tra la Neustria e l'Austrasia era iniziata dopo l'uccisione di Galsuinda, la moglie di Chilperico I, su ordine del marito; Galsuinda era la sorella di Brunechilde, moglie di Sigeberto I).Non avendo eredi, essendogli premorti tutti i figli, nel 577, a Pompierre, adott\xc3\xb2 suo nipote Childeberto II, figlio di suo fratello Sigeberto I di Austrasia (ucciso per volere di Fredegonda nel 575) e di Brunechilde e, con il trattato di Andelot del 28 novembre 587, dispose che alla sua morte gli succedesse come re di Burgundia.Durante la guerra tra Visigoti e Suebi, Gontrano si schier\xc3\xb2 a favore di questi ultimi, inviando una flotta in Galizia e intervenendo con le sue truppe nella penisola iberica per contrastare il re visigoto Leovigildo, che invi\xc3\xb2 contro Gontrano il figlio Recaredo, che sconfisse i Franchi.Leovigildo allora offr\xc3\xac un'alleanza a Gontrano, che non solo la rifiut\xc3\xb2, ma, con le sue truppe, entr\xc3\xb2 nuovamente nella penisola iberica, dove fu nuovamente fermato da Recaredo.Dopo la morte di Leovigildo, avvenuta durante la seconda invasione di Gontrano, Recaredo, nuovo re dei Visigoti, nel corso del 587 si convert\xc3\xac alla religione ortodossa (cattolica) ma, nonostante la conversione dei Visigoti, Gontrano li attacc\xc3\xb2 per due volte in Settimania, venendo per\xc3\xb2 sconfitto.Gontrano, durante il suo regno, si dedic\xc3\xb2 anche all'edificazione di edifici religiosi, tra cui, nel 584, la chiesa di San Marcello a Chalon-sur-Sa\xc3\xb4ne; a Digione ampli\xc3\xb2 la chiesa di San Benigno.Gontrano, secondo il cronista Fredegario, mor\xc3\xac, nel trentatreesimo anno di regno, il 28 marzo 592, a Chalon-sur-Sa\xc3\xb4ne, dove fu sepolto nella chiesa di San Marcello da lui fondata.Il trono, senza alcuna opposizione, pass\xc3\xb2 a Childeberto II: la Burgundia and\xc3\xb2 cos\xc3\xac a formare un unico regno con l'Austrasia.Memoria liturgica di san Gontrano: il 28 marzo.\n\nMatrimoni e discendenza\n\nGontrano si spos\xc3\xb2 due volte. Prima che prendesse moglie, per\xc3\xb2, una delle sue serve, Veneranda (ca. 520-589), divenne la sua concubina e gli diede un figlio, Gondebaldo (circa 549-dopo il 556), che fu avvelenato dalla matrigna Marcatrude dopo che Gontrano aveva inviato il suo primogenito ad Orl\xc3\xa9ans. Nel 556, infatti, Gontrano aveva sposato la figlia di Magnario, un duca dei Franchi, Marcatrude (?- dopo il 556), che gli diede un figlio maschio (nato dopo il 561), che mor\xc3\xac poco tempo dopo il fratellastro Gondebaldo.Gontrano, dopo la morte dei due figli, allontan\xc3\xb2 da s\xc3\xa9 Marcatrude che, non molto tempo dopo, mor\xc3\xac. Rimasto vedovo, nel 566 prese un'altra moglie, Austrechilde, detta Bobila (ca. 548-580), che gli diede due figli: Clotario e Clodomiro. Entrambi, secondo quanto riportato dal vescovo Mario di Avenches, morirono di peste nel 577."
b'3739148157607210882'
1,314
b'Q2741541'
b'\n\nAltare Monforte\n\nStoria\n\nL\'altare Monforte era originariamente un trittico ad ali mobili (perdute), come dimostrano le cerniere ancora presenti sulla cornice originale, nonostante il ridimensionamento del pannello gi\xc3\xa0 al centro. L\'opera deve il suo nome al convento di Monforte de Lemos, nel nord della Spagna, dove pervenne verosimilmente nel XVI secolo. Non se ne conosce il committente originale, n\xc3\xa9 tantomeno il luogo a cui era destinato, ma per via stilistica si \xc3\xa8 collocato il lavoro nei primi anni settanta del Quattrocento, tra le prime importanti commissioni dell\'artista.Fu acquistata dal museo nel 1914.\n\nDescrizione e stile\n\nIn un edificio diroccato Maria, di un pallore regale, porge il proprio figlio all\'adorazione di tre re appena pervenuti. Uno, dallo sfolgorante manto rosso, le sta inginocchiato davanti, dopo aver appoggiato su una roccia in terra la sua corona bordata di pelliccia e un prezioso recipiente colmo di monete d\'oro, che Giuseppe, dietro Maria, sembra indicare incredulo. Poco dietro sono arrivati gli altri due re, quello di mezza et\xc3\xa0, gi\xc3\xa0 inginocchiato, e quello giovane e di colore, in piedi. Il primo indossa la corona sopra un berretto di velluto rosso, ha una cappa foderata di pelliccia da cui sporge l\'elsa della spada e una bisaccia decorata da perle con due margheritine preziose; \xc3\xa8 colto mentre porta la mano al petto mentre l\'altra sta afferrando il dono, una coppa con la mirra, che un servitore gli porge. L\'ultimo dei re regge il suo dono nel palmo, indossa ancora gli speroni ed \xc3\xa8 vestito altrettanto sontuosamente, con al seguito tre servitori. In secondo piano si affacciano dei pastori, tra i quali quello con la barba e il cappello di pelliccia con la piuma \xc3\xa8 forse un autoritratto dell\'artista. Tutti gli sguardi, con profonda deferenza, convergono verso il piccolo Ges\xc3\xb9, che per\xc3\xb2 guarda verso lo spettatore. Il piano del calpestio, dove l\'artista dipinse alcuni dettagli simboli (le spighe che alludono all\'eucaristia, i fiorellini di varie specie), appare come inclinato verso lo spettatore, dando l\'effetto che le figure stiano per cadergli addosso. Si tratta della tipica impostazione spaziale "a grandangolo" dei primitivi fiamminghi, prima che essi venissero a conoscenza della prospettiva lineare italiana. Tra gli altri straordinari dettagli, sparsi per la tavola, ci sono gli iris, a sinistra, lo scoiattolo, al centro in alto, la piccola natura morta della scodella, la pentola, il cucchiaio di legno e il pane nella nicchia della parete. A sinistra si apre un paesaggio luminoso dove si vede il corteo dei magi, in tonalit\xc3\xa0 pi\xc3\xb9 chiare e luminose secondo un\'intuitiva prospettiva aerea. Vi si vedono alcuni edifici e un laghetto dove alcuni palafrenieri fanno riposare i cavalli. Un altro brano di paesaggio si trova al centro, dove due pastori indicano qualcosa a una donna anziana con un bambino piccolo, forse un riferimento a sant\'Elisabetta che porta il piccolo Giovanni Battista in visita a Ges\xc3\xb9. In alto pendono due gonfi drappi rosa e giallo: si tratta di quello che resta degli angeli che dovevano volare in alto nei pressi della stella cometa, secondo uno schema analogo a quello, ad esempio, dell\'Adorazione dei Magi di Jan Gossaert. Nel Museo Baroffio e del Santuario del Sacro Monte sopra Varese esiste una copia d\'epoca (in controparte) che mostra l\'originale nella sua interezza.L\'opera mostra l\'estrema maestria dell\'artista nel concertare uno straordinatrio spaccato in cui l\'estremo realismo \xc3\xa8 fuso con i dettagli pi\xc3\xb9 esotici e sfarzosi dei Magi e del loro corteo. Altissima \xc3\xa8 la qualit\xc3\xa0 dei dettagli "difficili", come la resa dei materiali (la pelliccia, il velluto, i metalli preziosi...) oppure l\'espressivit\xc3\xa0 di volti e mani, caricati di forte intensit\xc3\xa0 come nelle migliori opere dell\'artista.'
b'17177277885937197438'
1,213
b'Q16617376'
b'\n\nTranvia Grazzano-Rivergaro\n\nStoria\n\nLa tranvia, nata per congiungere Grazzano, stazione sulla tranvia Piacenza-Bettola, e Rivergaro, in val Trebbia, fu concessa alla societ\xc3\xa0 britannica The Piacenza Bettola and Cremona Tramway Company Limited (TPBC, nota anche come la "Societ\xc3\xa0 Inglese") il 30 gennaio 1886. I lavori iniziarono celermente, tanto da poter inaugurare la linea il successivo 14 giugno. L\'orario prevedeva cinque coppie di corse giornaliere (pi\xc3\xb9 una coppia nei giorni festivi), che percorrevano gli 8 km del percorso in mezz\'ora.Nel 1908 le attivit\xc3\xa0 della societ\xc3\xa0 britannica in liquidazione furono rilevate dalla Societ\xc3\xa0 Italiana Ferrovie e Tramvie (SIFT), concessionaria delle tranvie Piacenza-Pianello-Nibbiano, Cremona-Lugagnano, Piacenza-Agazzano e Piacenza-Lugagnano.La situazione finanziaria della SIFT, per\xc3\xb2, nel giro di alcuni anni peggior\xc3\xb2 notevolmente a causa della costruzione delle ferrovie Cremona-Borgo San Donnino e Borgo San Donnino-Fornovo: gli ingenti capitali investiti nella realizzazione delle due linee, poi riscattate dallo Stato, portarono la societ\xc3\xa0 nel 1921 a fare richiesta di concordato preventivo.Alle difficolt\xc3\xa0 finanziarie si un\xc3\xac l\'insoddisfazione da parte dell\'utenza per il servizio e la vetust\xc3\xa0 del materiale rotabile, tanto da spingere la provincia di Piacenza ad offrire un contributo alla SIFT per ammodernare le sue tranvie, elettrificandole o sostituendole con ferrovie elettriche: per la Grazzano-Rivergaro, in particolare, era previsto l\'impiego di tram ad accumulatori. Dei progetti ferrotranviari di SIFT e provincia fu realizzata solo la ferrovia Piacenza-Bettola, aperta all\'esercizio nel 1933. La tranvia Grazzano-Rivergaro sopravvisse ancora un anno alla linea da cui si diramava: il 14 luglio 1934 la linea fu sostituita da autobus della Societ\xc3\xa0 Emiliana Autoservizi (SEA), azienda facente capo alla SIFT.\n\nPercorso\n\nLa linea aveva inizio a Grazzano, stazione della tranvia Piacenza-Bettola situata davanti alla portineria del castello; nel 1916 la linea fu deviata sull\'odierna strada provinciale 35, e di conseguenza anche la stazione fu ricostruita. La linea proseguiva quindi toccando le localit\xc3\xa0 di Colonese, Trebbiola, Niviano, Ancarano, Pieve Dugliara e Diara prima di giungere alla stazione terminale di Rivergaro, dalla quale si poteva raggiungere le localit\xc3\xa0 di Travo, Perino, Bobbio e Ottone con una corriera posta in coincidenza con la tranvia.\n\nMateriale rotabile\n\nSulla tranvia prestarono servizio locomotive a vapore cabinate di tipo tranviario, per la maggior parte bidirezionali.A partire dal 1908, con l\'assorbimento della TPBC da parte della SIFT, il materiale rotabile fu utilizzato indifferentemente su tutte le linee sociali: il parco rotabili SIFT consisteva di 37 locomotive, 68 carrozze passeggeri e 337 carri merci (di cui 73 di propriet\xc3\xa0 di varie societ\xc3\xa0)Sulla linea fu inoltre impiegata, con scarsi risultati, un\'automotrice costruita dagli stabilimenti Romeo & C. su licenza Deutsche Werke Kiel.'
b'12412014906061152459'
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b'Q3654039'
b"\n\nCampionato femminile (hockey su pista)\n\nStoria\n\nL'attivit\xc3\xa0 sportiva femminile in ambito hockey su pista \xc3\xa8 sempre stata a livello dilettantistico.Il campionato \xc3\xa8 nato su richiesta di tre societ\xc3\xa0 partecipanti ai campionati italiani maschili perch\xc3\xa9 alcune ragazze che sapevano pattinare, essendo state per diversi anni iscritte al pattinaggio artistico e avendo seguito sempre con molto interesse i campionati nazionali di hockey maschili, avevano chiesto alla propria societ\xc3\xa0 di imparare a giocare.La federazione nell'accogliere la loro richiesta, non avendo un numero di societ\xc3\xa0 sufficiente per indire un campionato italiano organizz\xc3\xb2 il 1\xc2\xb0 Trofeo Nazionale Femminile che si svolse nell'aprile del 1987.Il successo della manifestazione fu tale che all'inizio della stagione successiva (1987-1988) il numero delle societ\xc3\xa0 iscritte sal\xc3\xac subito a 14 squadre ed ebbe tutti i crismi per l'assegnazione del primo titolo italiano.Il tasso tecnico delle ragazze sal\xc3\xac in breve tempo e quando il C.E.R.H. (Comit\xc3\xa9 Europ\xc3\xa9en de Rink-Hockey) istitu\xc3\xac nel 1989 il primo Campionato Europeo Femminile l'Italia, schierata ai nastri di partenza con una formazione ben preparata, fu la protagonista e dopo il 4\xc2\xba posto colto alla prima edizione vinse le due successive manifestazioni ufficiali del 1991 e 1993.Con il passare degli anni, non avendo un continuo ricambio generazionale basato sullo sviluppo del settore giovanile, a partire dalla met\xc3\xa0 degli anni novanta molte ragazze che avevano raggiunto un notevole livello tecnico lasciarono l'attivit\xc3\xa0 sportiva per motivi professionali. Lo sviluppo dell'attivit\xc3\xa0 sportiva delle squadre meridionali delle province di Bari, Matera e Salerno (Skater's e Ragazze di Molfetta, Pattinomania di Matera, Salerno e Roller Salerno) e delle squadre sarde cagliaritane (Ottoruote Carbonia, Skating e Tabasco Cagliari) e l'aumento delle iscrizioni di squadre toscane e trivenete controbilanci\xc3\xb2 la mancata iscrizione di molte squadre.Nel decennio successivo la categoria sub\xc3\xac il trend negativo dell'hockey su pista e le ridotte iscrizioni portarono alla perdita del titolo di campionato italiano costringendo la federazione a organizzare solo tornei promozionali, od addirittura sopprimere tale manifestazione.Tuttavia, nella seconda met\xc3\xa0 del primo decennio del ventunesimo secolo si \xc3\xa8 assistito ad un avvicinamento del gentil sesso allo sport rotellistico: ci\xc3\xb2 \xc3\xa8 culminato con la possibilit\xc3\xa0 di reintrodurre ufficialmente il campionato a partire dalla stagione 2012-2013.La manifestazione si \xc3\xa8 svolta presso gli impianti messi a disposizione dal Sandrigo Hockey, grazie alla partecipazione di sei compagini: Bassano, Amatori Breganze, Lodi, SPV Viareggio, CRESH Eboli e Pattinomania Matera. Visto il riscontro positivo seguito alla reintroduzione del campionato, \xc3\xa8 stato possibile reintrodurre anche la Coppa Italia, le cui fasi finali si sono svolte a Matera. Entrambi i trofei sono stati vinti dall'Hockey Bassano; i secondi posti sono stati raggiunti da Viareggio (campionato) e da Matera (Coppa).Secondo regolamento, con la nuova istituzione del campionato, sar\xc3\xa0 possibile riprendere l'attivit\xc3\xa0 legata alla Nazionale e partecipare ai futuri impegni europei e mondiali."
b'7555457155416518139'
1,036
b'Q3667528'
b"\n\nChiaravalle (Milano)\n\nStoria\n\nL'abbazia di Chiaravalle fu fondata nel 1135 da san Bernardo di Clairvaux, il Cistercense che introdusse in Lombardia l'uso dei canali per l'irrigazione, in aperta campagna, in un'area agricola della bassa milanese, a sud-est della citt\xc3\xa0, all'interno del territorio comunale.La chiesa, eretta fra il 1172-1221 in forme gotiche francesi \xc3\xa8 caratterizzata dalla torre campanaria all'incrocio dei bracci, a loggette digradanti (1340). Nell'interno, la decorazione a grandi affreschi nella navata centrale, sopra il coro intagliato seicentesco e nei transetti \xc3\xa8 dei Fiammenghini (sec XVII); alla sommit\xc3\xa0 di una scala nel transetto destro, Madonna col Bambino affrescata da Bernardino Luini. A destra della chiesa, resti del chiostro gotico(sec XIII) e Sala capitolare con graffiti bramanteschi e affreschi attribuiti ai Fiammenghini. Il nucleo abitativo si era andato formando nel medioevo intorno all'omonima abbazia cistercense, lungo quella che oggi \xc3\xa8 la via San Bernardo.Nell'ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi, la comunit\xc3\xa0 chiravallese apparteneva alla Pieve di San Donato, e confinava con Vaiano e Nosedo a nord, San Donato ad est, San Giuliano, Civesio, Sesto Ulteriano e Poasco a sud, e Macconago ad ovest. l censimento del 1751 la localit\xc3\xa0 fece contare 800 abitanti.In et\xc3\xa0 napoleonica il conteggio dei residenti nel 1805 registr\xc3\xb2 740 persone, e dal 1808 al 1816 Chiaravalle fu per la prima volta annessa a Milano, recuperando tuttavia l'autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1841 gli austriaci decisero di espandere il territorio municipale di Chiaravalle annettendogli il comune di Poasco con la frazione di Sorigherio, per un complesso di 1251 persone nel 1853 e 1355 nel 1859.All'unit\xc3\xa0 d'Italia nel 1861 il Comune di Chiaravalle aveva 1417 abitanti, e nel 1862 mut\xc3\xb2 il nome in Chiaravalle Milanese per distinguersi da localit\xc3\xa0 omonime. Nel 1870 vi fu aggregato anche il comune di Nosedo.Collocata a sud del capoluogo meneghino e quindi non nella sua principale direttrice di espansione industriale, Chiaravalle mantenne nel tempo il suo peculiare aspetto agricolo, conteggiando 2219 anime nel 1881, poi 2890 nel 1901, e 5728 nel 1921. Nel 1923 il comune di Chiaravalle Milanese fu infine soppresso e, come avvenuto nel periodo napoleonico, annesso a Milano insieme ad altri dieci comuni. Tale sistemazione amministrativa non fu per\xc3\xb2 definitiva, perch\xc3\xa9 nel 1932 il regime fascista fece una parziale retromarcia staccando da Milano, e quindi da Chiaravalle, non solo l'antico territorio di Poasco, ma anche tutta quella porzione di campagna ad oriente della ferrovia Milano-Pavia che era stata precedentemente la parte orientale del comune chiaravallese, ossia i villaggi di Bagnolo e Tecchione, passandola sotto San Donato Milanese.\n\nInfrastrutture e trasporti\n\nData la natura rurale e la bassa urbanizzazione dell'area, Chiaravalle non \xc3\xa8 servito da linee metropolitane o ferroviarie. L'abitato \xc3\xa8 attraversato dal vecchio tracciato della Ferrovia Milano-Genova, ancora visibile, mentre le rotaie moderne corrono pi\xc3\xb9 ad oriente. Sul percorso originario era presente una stazione al servizio di Chiaravalle, poi dismessa insieme ai vecchi binari.Alcune linee di autobus (140, 77), gestite da ATM, collegano Chiaravalle ai quartieri limitrofi."
b'10032530541255331072'
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b'Q3876210'
b'\n\nNicola Fierro\n\nNicola Fierro (dopo il 1915 \xe2\x80\x93 30 ottobre 2009) \xc3\xa8 stato uno storico e archeologo italiano.\n\nBiografia\n\nFu per molto tempo amministratore di Bisaccia, ed era iscritto al partito socialista. Negli anni 70 si batt\xc3\xa9 affinch\xc3\xa9 il castello ducale, ridotto a stalla, venisse acquistato dal comune, cosa che avvenne nel 1977.Insegnante, si dedic\xc3\xb2 all\'archeologia, diventando Ispettore Onorario della Sovrintendenza Archeologica di Salerno e di Avellino. Fu fondatore del Gruppo Archeologico Salernitano e della rivista Sal(t)ernum. Fu lui a segnalare il ritrovamento dei primi resti della necropoli di Bisaccia, e a rinvenire la "tomba della principessa di Bisaccia". Insieme a Werner Johannowsky, ispezion\xc3\xb2 l\'Irpinia orientale scoprendo nuovi siti archeologici. Ha collaborato con varie riviste tra cui La Torre, Il Postiglione e l\'Eco di Andretta.Insieme ad Antonio Asprea avanz\xc3\xb2 la sua ipotesi che l\'Aquilonia sannita citata da Tito Livio sia da identificare con Lacedonia. Cerc\xc3\xb2 di ricostruire anche il percorso del viaggio diplomatico di Orazio a Brindisi citato nelle sue Satire. \xc3\x88 stato anche professore di letteratura latina all\'universit\xc3\xa0 di Salerno. Dopo la morte, nel febbraio 2011, \xc3\xa8 stata dedicata alla sua memoria una sala espositiva del Museo civico archeologico di Bisaccia. Inoltre il Gruppo Archeologico Salernitano ha indetto, per ricordare la sua figura, il premio "Nicola Fierro".\n\nIl viaggio di Orazio narrato nelle sue Satire\n\nNicola Fierro ha cercato di ricostruire il percorso del viaggio diplomatico di Orazio a Brindisi narrato nelle sue Satire.Dopo accurate ricerche \xc3\xa8 giunto alla conclusione che la Trivici villa citata da Orazio come luogo di sosta non sia da identificare con l\'odierna Trevico ma piuttosto con un sobborgo di Mirabella Eclano, tuttora oggi chiamato dagli abitanti Trevico. Infatti l\'odierna Trevico si chiama cos\xc3\xac solo dal 1547, mentre prima si chiamava semplicemente Vico. Quindi Trevico non pu\xc3\xb2 essere la stessa Trevico menzionata da Orazio . Inoltre Orazio dice che a Trevico cominciava a vendere i monti della Puglia e Mirabella Eclano si trova appunto tra i confini tra Campania e Puglia. Inoltre Orazio narra che dalla Trevici villa alla tappa successiva andarono spediti (rapimur), ci\xc3\xb2 rende improbabile che la Trevici villa sia l\'odierna Trevico perch\xc3\xa9 l\'alta quota in cui si trova (1089\xc2\xa0m) renderebbe impossibile un andamento spedito per un carro di trasporto a quattro ruote. Al contrario il tragitto Mirabella Eclano-Bisaccia percorre la valle dell\'Ufita, quindi una zona pianeggiante.Nei versi successivi Orazio menziona un oppidulum quod versu dicere non est (un fortino che non \xc3\xa8 possibile citare nel verso). Fierro identifica questo fortino innominabile con Sub Romula. Alla fine delle ricerche ha ricostruito il suo viaggio. Fierro ha escluso che Orazio abbia scelto di percorrere la via mulattiera per il tratto Benevento-Brindisi: infatti se avesse scelto questa via, all\'epoca dissestata e lenta, non avrebbe mai usato nei versi il termine rapimur (voliamo via, veniamo rapiti) che indica che il viaggio fu veloce. Quindi dovrebbe aver scelto la via Appia antica, veloce e pi\xc3\xb9 pianeggiante.\n\nGuerre sannitiche\n\nFierro sostiene che il luogo dove si combatt\xc3\xa9 la Battaglia di Aquilonia (terza guerra sannitica) sia l\'odierna Lacedonia. A favore della tesi vi sono vari indizi.\n\nAltre ricerche\n\nGi\xc3\xa0 dagli anni 1970 si dedica all\'archeologia, infatti insieme a Giancarlo Bailo Modesti, ha ritrovato una necropoli con centinaia di tombe di Fossakultur.'
b'1750133613157104104'
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b'Q1176739'
b"\n\nDavid Stewart, Duca di Rothesay\n\nDavid Stewart Duca di Rothesay (24 ottobre 1378 \xe2\x80\x93 Falkland, 26 marzo 1402) fu erede al Regno di Scozia in quanto figlio primogenito di Roberto III di Scozia e di Annabella Drummond e dal 1390 al 1398 fu il primo Duca di Rothesay. Gli venne dato il nome di David in onore del nonno Davide II di Scozia e oltre al titolo di duca port\xc3\xb2 anche i titoli di Conte di Atholl (1398-1402) e Conte di Carrick (1390-1402). Davide condivise con lo zio, ed arcinemico, Robert Stewart, Duca d'Albany, il privilegio di essere stati i primi duchi creati in Scozia. David non divenne mai re, il suo matrimonio con Marjorie Douglas, figlia di Archibald Douglas, III conte di Douglas, non diede figli.\n\nL'affaccio alla scena politica\n\nDavid Stewart nacque il 24 ottobre 1378, primogenito di Roberto III di Scozia ed Annabella Drummond. Nel 1399 David fu nominato Luogotenente del regno, in parte per la crescente infermit\xc3\xa0 del padre e in parte perch\xc3\xa9 il clima con la vicina Inghilterra si stava scaldando e la guerra diventava sempre pi\xc3\xb9 vicina. Questa era l'occasione per lui per cominciare a sperimentarsi nella politica, ma la sua capacit\xc3\xa0 di manovra venne significativamente ristretta sia dalla sua giovanile inesperienza, che dalla perenne rivalit\xc3\xa0 che lo divideva dallo zio paterno Robert Stewart che era stato protettore del regno prima della sua nomina. Robert era un politico aspro e navigato e i suoi disegni sul trono erano abbastanza chiari, senza contare che aveva una solida base di potere. Per costruire una pi\xc3\xb9 forte alleanza con i nobili locali David spos\xc3\xb2 Marjorie Douglas, la figlia di Archibald Douglas, III conte di Douglas, scelta che provoc\xc3\xb2 una seria rottura con George I, conte di March poich\xc3\xa9 una delle sue figlie era stata inizialmente promessa a David.Egli gioc\xc3\xb2 in ogni caso un ruolo politico come dimostrano le negoziazioni di pace che fece con Giovanni di Gand a proposito delle Marche gallesi.David pare avesse un'alleata fedele nella propria madre che fece in modo che egli prendesse pi\xc3\xb9 saldamente le redini sulla situazione e fu lei ad organizzare le giostre che si tennero a Edimburgo e durante le quali egli venne creato cavaliere, presentato insieme al re e investito del titolo di Duca di Rothesay da Walter Tray (morto 1401), Arcivescovo di St. Andrews, lo stesso prelato che aveva creato suo zio Duca di Albany.\n\nLa prigionia e la morte\n\nNel tardo febbraio 1402 mentre viaggiava verso Saint Andrews David fu catturato nel corso di un'operazione segreta organizzata da Albany con la complicit\xc3\xa0 del cognato Archibald Douglas, IV conte di Douglas, il suo potente suocero era morto due anni prima, e il pretesto per l'arresto fu che la sua luogotenenza era terminata. All'inizio David venne portato al Castello di Saint Andrews e poco dopo al Falkland Palace, la residenza di suo zio nel Fife. Secondo il cronacotecario Walter Bower il viaggio David lo pass\xc3\xb2 incappucciato e a dorso di mulo. La prigionia di David presso il palazzo fu breve poich\xc3\xa9 venne lasciato morire: il principe mor\xc3\xac il 26 marzo 1402 e l'inchiesta condotta nel mese di maggio sulla condotta dello zio e le sue relative responsabilit\xc3\xa0 lo scagion\xc3\xb2 da ogni accusa.Quattro anni dopo fu suo fratello minore a succedere al trono come Giacomo I d'Inghilterra, ma poich\xc3\xa9 era prigioniero in Inghilterra Albany continu\xc3\xb2 a governare indisturbato per molti anni ancora."
b'16975170101202478703'
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b'Q4015438'
b"\n\nVittorio Matteucci\n\nVittorio Matteucci (Livorno, 27 maggio 1963) \xc3\xa8 un cantante e attore italiano.\n\nBiografia\n\nIl suo amore per il palcoscenico si manifesta gi\xc3\xa0 a tre anni, quando \xc3\xa8 il giovanissimo capo coro dell'asilo. A soli otto anni si trasferisce con la famiglia a Padova.Qui comincia a cantare con il Coro Tre Pini diretto da Gianni Malatesta e da questa esperienza vocale iniziano anche le sue prime esibizioni pubbliche nei locali della zona.Dopo tanti anni di gavetta, accompagnati dallo studio approfondito della tecnica musicale senza trascurare la scuola e poi l'universit\xc3\xa0, comincia a farsi conoscere dal grande pubblico accompagnando, con la US Band, le esibizioni di Umberto Smaila.Approda in televisione come vocalist in programmi come Buona Domenica (1993, 1994), La sai l'ultima (1995, 1996), La canzone del secolo (1998), Ciao Mara (1999) e Maurizio Costanzo Show come cantante della band di Demo Morselli in due stagioni.Ultima apparizione televisiva nella prima edizione di Ballando con le stelle, nel 2005. Contemporaneamente porta avanti alcuni progetti radiofonici e alcune altre cose come l'insegnamento di tecnica musicale e le collaborazioni con la Walt Disney.Per la nota casa produttrice doppia il personaggio di Yao nella parte cantata del film d'animazione Mulan e canta la sigla di George re della giungla...?. Compone oltre 150 canzoni spaziando su vari generi musicali della tradizione italiana e internazionale. Alcuni suoi brani vengono eseguiti durante le sue serate dal vivo in cui li integra con repertorio swing, napoletano, classico italiano e internazionale.Non abbandona mai i progetti teatrali, sua grande passione; dalle esibizioni giovanili anche nel carcere di Porto Azzurro, all'approdo al musical con il ruolo di Giuda in una produzione padovana di Jesus Christ Superstar e alla prosa con Il tribuno di Mauricio Kagel.Nel 2002-2003 veste i panni del perfido arcidiacono Frollo nell'opera popolare Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante che riscuote uno strepitoso successo in tutta Italia, ruolo che lo consacra come uno dei volti pi\xc3\xb9 importanti nel teatro musicale.Nel 2003-2004 ricopre il ruolo del barone Scarpia in Tosca - Amore disperato di Lucio Dalla.Da marzo a settembre 2006 interpreta il Conte Dracula in Dracula Opera Rock della PFM, Premiata Forneria Marconi.Dal novembre 2007 passa ad un ruolo diverso: Dante nell'opera musicale La Divina Commedia di Monsignor Marco Frisina.Nel 2009 torna nell'opera Tosca - Amore disperato, mentre nel 2010 prende parte al musical I promessi sposi - Opera moderna di Michele Guard\xc3\xac, nel ruolo dell'Innominato.Da ottobre 2013 a settembre 2015 interpreta il Conte Capuleti, padre di Giulietta, nella nuova produzione di David Zard Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo.Nell'autunno 2015 riprende il ruolo dell'Innominato ne I promessi sposi - Opera moderna.Da marzo 2016 a settembre 2017, e successivamente da settembre 2019 ad aprile 2020, torna ad interpretare l'arcidiacono Frollo in Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante con gran parte del cast originale."
b'15717429499549536409'
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b'Q6717952'
b'\n\nMSWLogo\n\nDescrizione\n\nIl nucleo del linguaggio \xc3\xa8 quello dell\'UCBLogo di Brian Harvey. \xc3\x88 un software gratuito, con il codice sorgente disponibile, scritto nel linguaggio C++ della Borland. Il programma inizialmente apre due finestre: quella grafica con al centro la tartaruga e la scritta MSWLogo Screen e quella di testo per i comandi identificata da Commander. Scritta l\'istruzione sulla linea di comando e premuto il tasto "Execute" per l\'esecuzione della stessa, la linea passa memorizzata nella parte soprastante. Spesso l\'effetto dell\'istruzione \xc3\xa8 visibile nella finestra riservata alla grafica. Premendo il tasto "EdAll" mediante il mouse si apre una terza finestra con scritto Editor dove si possono memorizzare nuovi comandi collaudabili poi, dopo averli salvati, dalla linea di comando (vedi immagini).MSWLogo supporta pi\xc3\xb9 di mille tartarughe simultanee e la grafica tridimensionale. Supporta anche un\'interfaccia Windows, quindi l\'I / O \xc3\xa8 disponibile tramite Interfaccia grafica e gli eventi generati da tastiera e da mouse possono attivare degli "interrupt" che permettono di rilevarli.\n\nGrafica della tartaruga e gif animati\n\nOltre a numerose altre funzioni elencate successivamente, come in ogni linguaggio Logo, \xc3\xa8 implementato il "linguaggio della tartaruga" che fu ideato da Seymour Papert per scopi educativi. Poche istruzioni elementari, dette primitive, permettono alla tartaruga azioni elementari intuitive come avanzare, indietreggiare, girare lasciando o meno traccia del passaggio sullo schermo. La tartaruga \xc3\xa8 un automa cibernetico, rappresentato dal tradizionale triangolino orientato. \xc3\x88 capace di obbedire a comandi familiari a ogni essere vivente mobile, umano o non, e di apprendere e memorizzare nuovi comandi, diventando cos\xc3\xac sempre pi\xc3\xb9 abile nel descrivere la geometria dal suo punto di vista. Istruire l\'automa porta a un processo di identificazione che pone l\'istruttore al centro dello scenario geometrico che vuol creare. Tutto ci\xc3\xb2 \xc3\xa8 stato progettato per esplorare e scoprire la matematica in modo naturale, divertente e creativo. In questo modo si stabilisce anche, secondo Papert, un\'importanre sinergia tra l\'esperienza sensomotoria individuale e il linguaggio puramente formale tipico del mondo logico della matematica e dell\'informatica. Molto interessante dal punto di vista didattico \xc3\xa8 anche la possibilit\xc3\xa0, offerta dal MSWLogo, di creare gif animati collegando in rapida successione le schermate disegnate dalla tartaruga. Il libro, scritto con particolare attenzione ai pi\xc3\xb9 giovani, da Jim Muller, \xc3\xa8 anche un manuale completo del Logo con particolare riferimento proprio all\' MSWLogo. Programmi logo e immagini relativi al libro si possono scaricare gratuitamente dal sito della Softronics in lingua inglese. In Italiano invece, nel sito didattico Maecla, nella sezione Tartapelago, \xc3\xa8 disponibile un vocabolario animato dove sono spiegate le principali istruzioni della geometria della tartaruga illustrate anche mediante apposite animazioni didattiche.'
b'6851752302350133672'
882
b'Q161089'
b"\n\n\xc4\xb0lkay G\xc3\xbcndo\xc4\x9fan\n\nCaratteristiche tecniche\n\nCentrocampista completo nonch\xc3\xa9 vero e proprio jolly, molto bravo tecnicamente, abile nei passaggi stretti e filtranti, inoltre possiede una buona attitudine negli inserimenti offensivi. \xc3\x88 un giocatore molto elegante ed ha nella visione di gioco la sua arma migliore ampliando la manovra e lanciando verso la porta i compagni. \xc3\x88 inoltre molto abile nella lettura della partita e nei tempi di gioco. Predilige il ruolo di centrale, ma durante la sua carriera ha ricoperto in maniera efficace tutte le porzioni del centrocampo, servendo assist ai compagni come trequartista e spezzando il gioco avversario come mediano.\n\nInizi: Bochum e Norimberga\n\nProveniente dalle giovanili del Bochum, si trasferisce a soli 18 anni al Norimberga, dove il 19 settembre 2009 debutta in Bundesliga e il 20 febbraio 2010 realizza il suo primo gol, contro il Bayern Monaco.Nel 2010 un talent scout del Genoa suggerisce alla societ\xc3\xa0 rossobl\xc3\xb9 il suo acquisto: quando l'affare sembra ormai fatto, i liguri si tirano indietro, preferendo mettere sotto contratto Felipe Seymour.\n\nBorussia Dortmund\n\nIl 5 maggio 2011 firma un contratto quadriennale con il Borussia Dortmund. Realizza il suo primo gol con la nuova maglia il 17 dicembre 2011, nella partita vinta 4-1 contro il Friburgo. Il 20 marzo 2012 segna al 120' il gol decisivo contro il Greuther F\xc3\xbcrth, che porta il Borussia in finale. Conclude la sua prima stagione in giallo-nero con due trofei: il campionato tedesco e la coppa di Germania.Segna il gol del momentaneo 1-1, su calcio di rigore, nella finale di UEFA Champions League 2012-2013 persa per 2-1 contro il Bayern Monaco.Inizia la stagione 2013-2014 da protagonista, con la vittoria nella Supercoppa di Germania 2013 contro il Bayern, in cui sigla il gol del momentaneo 3-1 (finir\xc3\xa0 4-2 per il Borussia) dopo aver gi\xc3\xa0 causato l'autogol di Van Buyten per il 2-1. Riesce per\xc3\xb2 poi a giocare solo la prima partita di campionato, perch\xc3\xa9 il 14 agosto subisce un infortunio alla schiena in un'amichevole della nazionale contro il Paraguay, restando indisponibile per tutta la stagione.Il 18 ottobre 2014, quattordici mesi dopo l'infortunio, \xc3\xa8 finalmente tornato in campo nella partita di Bundesliga contro il Colonia.\n\nManchester City\n\nIl 2 giugno 2016 viene ufficializzato il suo trasferimento a titolo definitivo al Manchester City per 27 milioni di euro; il giocatore firma un contratto quadriennale. Segna il suo primo gol con la maglia dei Citizens il 17 settembre nella larga vittoria interna 4-0 contro il Bournemouth. Il 1\xc2\xba novembre realizza una doppietta decisiva, nella sfida interna di Champions League vinta 3-1 dal Manchester City contro il Barcellona. Il 14 dicembre 2016 nella sfida di Premier League, contro il Watford subisce un grave infortunio al ginocchio destro, lesionandosi i legamenti, infortunio che lo costringer\xc3\xa0 a saltare il resto della stagione. Nell'agosto 2019 in scadenza di contratto, rinnova fino al giugno 2023 con i Citizens.\n\nNazionale\n\nDebutta in nazionale maggiore, l'11 ottobre 2011 in una partita amichevole vinta 3-1 contro il Belgio entrando all'84esimo. Segna il suo primo gol con la maglia della nazionale tedesca il 27 marzo 2013, nella partita valida per la qualificazione dei Mondiali 2014 Germania-Kazakistan, partita finita poi 4-1 per i tedeschi."
b'9588979930516107924'
1,065
b'Q27989648'
b"\n\nPalazzo Municipale (Asola)\n\nStoria\n\nGrazie a un dipinto datato 1792 si pu\xc3\xb2 notare che il Palazzo Municipale si componeva di tre edifici, rispettivamente il Palazzo Pubblico, il Palazzo Pretorio (la parte pi\xc3\xb9 antica) e l'Archivio.Il Palazzo Pubblico era costituito al piano superiore dalla Sala per i Consigli, Generale e Speciale, e dagli uffici della Comunit\xc3\xa0; al pianterreno vi era il magazzino dell'artiglieria, dal 1761 ridotto a Caff\xc3\xa8 dei Nobili.Il Palazzo Pretorio, nel mezzo, comprendeva gli uffici del Podest\xc3\xa0 e al piano terra le prigioni, spostate poi nel 1830 in Via Piave.L'Archivio, forse in origine abitazione del podest\xc3\xa0, divenne in seguito sede della Cancelleria.Con la ristrutturazione del 1794 i tre edifici furono ridotti a un unico fabbricato. Fu costruito inoltre il Teatro nella parte del Palazzo Pubblico e Pretorio, che poi verr\xc3\xa0 smantellato nel 1887 per ragioni di sicurezza.Successivamente, nel 1915, il Palazzo Municipale fu ampliato e sistemato nella fisionomia attuale.\n\nEsterno\n\nLa facciata \xc3\xa8 caratterizzata da un porticato sormontato da finestroni neoclassici. Sul frontone dell'attico \xc3\xa8 riportata la scritta Maioris Auspicium Italiae auctae aedes anno MCMXV in memoria del restauro e ampliamento del 1915 che ne hanno determinato la fisionomia attuale. Nell'angolo nord dell'edificio si apre un'elegante Loggia Veneta costruita nel 1610 su progetto dell'architetto Lantana, in origine ornata con otto dipinti del Moretto, poi traslati nella Cattedrale (nell'area del presbiterio) nel 1620 per impedirne il degrado. Oggi \xc3\xa8 ornata da una lapide con bassorilievo a ricordo del ''re galantuomo e guerriero'' Vittorio Emanuele II e da una curiosa annotazione relativa al livello sul mare (m. 40,727).\n\nInterno\n\nSalendo al piano superiore per un ampio e solenne scalone di marmo, si pu\xc3\xb2 ammirare una bella vetrata policroma in stile liberty e due lapidi alle pareti che ricordano quanti insigni asolani hanno sacrificato la loro vita per la Patria. Sopra la porta d'ingresso della Sala del Consiglio in una piccola lapide nera si ricorda il motivo dell'orgoglio asolano, il nulli subdita se non a Venezia.All'interno del Salone del Consiglio Maggiore pregevoli stucchi e diversi quadri contribuiscono a dare solennit\xc3\xa0 a questo ambiente, oggi come un tempo, luogo della massima assemblea cittadina. Vi sono infatti raffigurati in cornici ovali lignee dogi e personaggi ragguardevoli del panorama politico asolano dal XVII al XVIII secolo. Al centro della parete principale spicca il ritratto del provveditore Gasparo de Luca (1688); sul lato che si affaccia alla piazza un ritratto del Doge con il caratteristico copricapo; sulla parete alle spalle del pubblico trovano posto il ritratto di un nobile personaggio, un Doge e l'elegante provveditore Giovanni Marco Michele con armatura e nell'atto di appoggiare un elmo con celata, dipinto nel 1686 da Francesco Paglia. Dello stesso autore infine abbiamo il dipinto di considerevoli dimensioni che raffigura il provveditore Alberto Gozzi mentre riceve dal suo cancelliere Marco Nascivera una busta con sigillo su cui si legge Al saggio nobil homo Alberto Gozi Provveditore di Asola (1687).Nel Salone del Consiglio dei Dieci degni di nota sono gli arredi lignei con motivi vegetali a rilievo dorato e un bel quadro in testa di Casimiro Jodi sull'interno della Cattedrale (1927). L'elemento pittorico decorativo delle pareti (probabilmente di fine Ottocento) riporta negli ovali che si susseguono date e nomi della storia asolana: anno 1276 (la data a cui la tradizione fa risalire la prima traccia storicamente documentata di uno stendardo con leone rampante); 1516 Riz.Daynus (assedio di Massimiliano I); 1402 Bet.Zanone (uccisione di Giovanni Visconti e fuga del Carcano); 1843 P.Tosio (anno di morte del nobile asolano) per ricordarne solo alcune."
b'6369125155177771415'
1,216
b'Q1896282'
b"\n\nMaria Rudolf\n\nBiografia\n\nCrebbe in un paese vicino al confine sloveno, dove visse insieme al padre Massimiliano, la madre Teresa Kobal e una sorella e due fratelli (il fratello minore mor\xc3\xac di meningite all'et\xc3\xa0 di dieci anni).Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 la Zona d'operazioni del Litorale adriatico fu annessa al Terzo Reich e l'attivit\xc3\xa0 dei gruppi di partigiani contro i nazifascisti conobbe un forte incremento. La Rudolf fece parte della Resistenza; nelle vesti di staffetta, ruolo assegnato a molte donne che operarono nelle file partigiane, il suo compito era quello di mantenere i rapporti tra i vari gruppi combattenti, trasportando e consegnando messaggi e dispacci. Quando la sua attivit\xc3\xa0 fu scoperta, la Rudolf venne arrestata e rinchiusa nel carcere di Gorizia. Sottoposta a processo insieme ad altri due altri giovani partigiani, il 13 giugno 1944 venne assolta. Ciononostante non fu rilasciata, ma tradotta nelle prigioni di Trieste.Il 2 settembre 1944 venne deportata da Trieste al campo di concentramento di Auschwitz, dove giunse dopo un viaggio di cinque giorni. Fu immatricolata con il numero 88492, tatuato sul suo avambraccio. Durante la prigionia, nutrendosi degli avanzi delle malate del campo, riusciva a nutrirsi pi\xc3\xb9 di altre sue compagne; per questa condotta rischi\xc3\xb2 di essere scoperta e uccisa.Il 14 ottobre 1944, dopo quaranta giorni trascorsi ad Auschwitz, Maria Rudolf venne selezionata per andare a lavorare in una fabbrica e trasferita al campo di concentramento di Flossenb\xc3\xbcrg. Ricevette inoltre un nuovo numero di matricola, questa volta cucito sulla camicia: 60301. Nella citt\xc3\xa0 di Plauen che si trova nelle vicinanze di Flossenb\xc3\xbcrg, fu costretta a lavorare nella fabbrica OSRAM che produceva lampadine spia per aerei da guerra. Maria Rudolf descrive la sua Kap\xc3\xb2 (una tedesca in divisa) nella fabbrica come una donna cattiva e brutale.Nell'aprile del 1945 la fabbrica fu bombardata e incendiata dagli Alleati. Assieme ad altre cinque compagne, la Rudolf scapp\xc3\xb2 in un bosco vicino in attesa delle liberazione, che avvenne dopo qualche giorno. Solo nell\xe2\x80\x98agosto del 1945, dopo un viaggio di ben 28 giorni, pot\xc3\xa9 rientrare a casa. Per tanti anni dopo la sua liberazione riusc\xc3\xac a incontrare in diverse occasioni alcune compagne di allora, con le quali pot\xc3\xa9 rinnovare la memoria della loro comune esperienza. Svolse un a preziosa attivit\xc3\xa0 di testimone, specialmente a favore degli studenti. Mor\xc3\xacnel 2012, all'et\xc3\xa0 di 86 anni, a Trieste; aveva un figlio e due figlie."
b'16676726151715229575'
815
b'Q121234'
b"\n\nGabriele Gabrieli\n\nGabriele Gabrieli, o de Gabrielis, de Gabrieli (Roveredo, 18 dicembre 1671 \xe2\x80\x93 Eichst\xc3\xa4tt, 21 marzo 1747), fu un architetto svizzero del Canton Grigioni, attivo in Germania.Gabriele apparteneva al gruppo di capomastri, architetti e stuccatori originari della val Mesolcina nel Canton Grigioni, che dal XVI secolo, quasi senza eccezioni, fino al XVIII, si diffusero nei territori di lingua tedesca dell'Europa.\n\nBiografia\n\nGabriele comp\xc3\xac la sua formazione edilizia fra 1l 1685 ed il 1689 presso il padre, il capomastro Giovanni Gabrieli, e dal 1690 si trattenne a come lavorante a Vienna, dove la vittoria sui turchi del 1683 aveva dato un forte impulso all'edilizia.Gabrieli lavor\xc3\xb2 poi in Baviera alle dipendenze dello zio, l'architetto di corte Enrico Zuccalli, come semplice operaio edile, impegnato nella creazione di un palazzo e divenne mastro muratore fra i tre ed i quattro anni dopo.Dal 1694 al 1705 Gabriele fu al servizio del principe Giovanni Adamo Andrea del Liechtenstein a Vienna, prima come capomastro e poi come capocantiere. Qui egli fu attivo quasi sempre come realizzatore dei progetti dell'architetto lucchese Domenico Martinelli.Parallelamente alle sue attivit\xc3\xa0 viennesi, Gabrieli, grazie ad un contratto, dal 27 dicembre 1694 in poi lavor\xc3\xb2 come capocantiere per il giovane margravio di Ansbach, Giorgio Federico II di Brandeburgo-Ansbach. Egli inizi\xc3\xb2 il suo servizio nell'autunno del 1695, dopo un lungo viaggio in Italia. Nel margraviato nacquero i suoi primi edifici di proprio progetto, a parte uno dei suoi primi lavori, il birrificio viennese Sperckenb\xc3\xbchl.Nel 1703 riprese il suo nuovo servizio ad Ansbach sotto il margravio Guglielmo Federico di Brandeburgo-Ansbach, dopo un soggiorno in patria e dopo la conclusione di alcuni lavori a Vienna. Egli si dedic\xc3\xb2 alla costruzione di edifici sia sacri che profani e nel 1709 venne nominato direttore dei lavori di Ansbach e consigliere di corte.Intraprese quindi un viaggio a Venezia e probabilmente uno anche ai Francia.Ai pi\xc3\xb9 significativi lavori di Gabrieli appartengono quelli fra il 1706 ed il 1709 e quelli fra il 1713 ed il 1716, quale l'ala meridionale del palazzo residenziale dei principi ad Ansbach.L'11 febbraio 1710 spos\xc3\xb2 in patria Giovanna Marta Tini, che port\xc3\xb2 con s\xc3\xa9 ad Ansbach. Dalla moglie ebbe cinque figli. Ella tuttavia mor\xc3\xac nel luglio 1715, in seguito al parto dell'ultimo figlio, Adamo Emanuele. Sposatosi in seconde nozze con Magdalena Pfaller, non ebbe da questa figli.Gi\xc3\xa0 nel 1699 Gabrieli si era candidato alla ristrutturazione del Duomo nella citt\xc3\xa0 di Eichst\xc3\xa4tt, cos\xc3\xac come si candid\xc3\xb2 nel 1701 alla conduzione dei lavori del Duomo di Lubiana, ma non ottenne nessuno dei due incarichi.Poich\xc3\xa9 il margravio mostrava scarso interesse per intraprendere nuove opere, nel 1714 Gabrieli si rivolse nuovamente ad Eichst\xc3\xa4tt, le cui fortificazioni, in piene guerra dei trent'anni mostravano ancora grosse carenze, e questa volta ebbe successo. Egli fu nominato gi\xc3\xa0 nell'anno Direttore di corte dei lavori, prendendo il posto dell'appena deceduto Giacomo Angelini e tramite il Principe elettore Johann Anton I. Knebel von Katzenelnbogen gli fu affidato l'incarico della sistemazione della facciata occidentale del Duomo di Eichst\xc3\xa4tt.Con il decreto di nomina del 25 aprile 1714 Gabrieli si trasfer\xc3\xac definitivamente ad Eichst\xc3\xa4tt tra il 1715 ed il 1716 e qui diede prova fino alla sua morte, come Direttore di corte dei lavori e consigliere di corte, di una grandissima attivit\xc3\xa0.Egli plasm\xc3\xb2 il volto barocco della citt\xc3\xa0 di Eichst\xc3\xa4tt con il suo stile italo-viennese.Il suo monumento funebre, dovuto a Giovanni Domenico Barbieri, si erge nel cimitero della citt\xc3\xa0 ed una copia in bronzo del busto di Gabrieli \xc3\xa8 stata posta sulla piazza principale di Eichst\xc3\xa4tt.Gran parte del suo patrimoni fu devoluto nel suo testamento alla fondazione di una scuola di latino nella sua citt\xc3\xa0 natale.Il fratello minore, Francesco Gabrieli ( 1688 - 1726), lavor\xc3\xb2 fino alla sua morte come architetto sotto i conti della casa \xc3\x96ttingen-\xc3\x96ttingen. Un altro fratello pi\xc3\xb9 giovane, Giovanni Gaspare Gabrieli (1685 - 1713) era stuccatore e lavor\xc3\xa0, fra l'altro, nel castello di Obernzenn. La sorella Caterina and\xc3\xb2 sposa nel 1691 al capomastro roveredano Antonio Sala."
b'4546124638449988328'
1,440
b'Q17620924'
b'\n\nAssault Tech 1: BattleTech\n\nContesto storico\n\nCon l\'acquisizione della velocit\xc3\xa0 superluminale (a partire dall\'anno 2108), la razza umana si diffuse per la Via Lattea. Intere regioni cosmiche vennero raggiunte e battezzate Inner Sphere, Periphery e Deep Periphery. La fondazione delle colonie, aliment\xc3\xb2 la bramosia di potere. L\'Inner Sphere, la pi\xc3\xb9 popolata delle zone esplorate, divenne di sovranit\xc3\xa0 di cinque "nazioni interstellari", dominate da altrettante dinastie di Casate nobiliari in lotta fra loro.Nel 2439, il prototipo di un robot militare di notevole stazza, pilotabile e dall\'aspetto antropomorfo, venne sviluppato aprendo la strada a una classe di colossi bellici destinata a divenire l\'arma principe delle epoche a venire: i BattleMech.Nel 3050, una minaccia proveniente dalla Deep Periphery, fece nascere l\'idea di stringere un patto di coalizione fra le Casate belligeranti: fu l\'Invasione dei Clan, i discendenti di un\'antica forza militare una volta operante nella Inner Sphere (ora riorganizzati in una struttura sociale basata sui legami di sangue), tornati dal loro esilio, con mire di conquista. L\'invasione giunse in un periodo colpito duramente dalle guerre, e venne attuata con una sproporzione di forze e un divario tecnologico tali da favorire la rapida avanzata dei Clan, almeno fino a quando gli aggressori furono sfidati in un "scontro finale", un\'imponente battaglia campale occorsa nel 3052. Sconfitti, i Clan furono costretti all\'osservanza di una lunga tregua.Il leader di tutti i Clan (l\'ilKhan), venne accusato di tradimento da fazioni interne ai Clan (in seguito alla disfatta subita) e ne chiesero la destituzione, per rompere la tregua e proseguire con i piani d\'invasione. Tuttavia, secondo le tradizioni dei Clan, un contenzioso pu\xc3\xb2 essere risolto mediante un combattimento (in questo caso, attraverso una cosiddetta "Prova del Rifiuto"): il Clan Wolf e quello dei Jade Falcon, si fronteggiarono.\n\nContesto attuale\n\nPer mezzo della "Guerra del Rifiuto", il Clan dei Jade Falcon tenta di permettere la ripresa dell\'azione verso l\'Inner Sphere. Il Clan Wolf, si batte contro i Jade Falcon per annientarli.\n\nSviluppo\n\nAssault Tech 1: BattleTech (spesso abbreviato in AT1:BT), \xc3\xa8 una sorta di rifacimento del secondo episodio della serie MechWarrior (a sua volta ispirato al gioco da tavolo BattleTech).Il titolo, sviluppato interamente da zero, \xc3\xa8 stato avviato dalla software house bulgara Benzine Studios e successivamente ripreso da MekTek Studios, in collaborazione con la community online MekTek.net(comunit\xc3\xa0 di fan e modder fondata nel 1999 da Vince McMullin e James Taylor per fornire agli utenti contenuti e strumenti per la serie MechWarrior, scaricabili gratuitamente, e che nel 2006 ha dato vita proprio allo studio di sviluppo MekTek Studios). Il gioco ridisegnato, sfruttava, fra l\'altro, le API DirectX, in versione 7 (non disponibili all\'epoca del lancio di MechWarrior 2), incluse nell\'engine grafico Blitz3D alla base della riprogettazione del titolo.Nell\'ottobre del 2009, MekTek.net annunci\xc3\xb2 il rilascio di Assault Tech 1: BattleTech in versione 2.3.0, una major release, una rielaborazione che comprendeva soprattutto nuovi mech, armamenti e mappe singleplayer, oltre all\'aggiunta, nelle sessioni di gioco, degli agenti atmosferici e ad alcuni miglioramenti riguardo alla rappresentazione della vegetazione.Nel 2012, sviluppo e supporto furono accantonati (e i server per la modalit\xc3\xa0 multiplayer disconnessi), in quanto MekTek Studios decise di dedicarsi ad un nuovo lavoro, la progettazione del gioco per PC, Heavy Gear Assault (prodotto completamente slegato dalla serie MechWarrior).'
b'14784996079925038954'
1,099
b'Q1146756'
b"\n\nNGC 6624\n\nOsservazione\n\nSi individua nella parte occidentale della costellazione, in corrispondenza di una zona di cielo molto ricca di stelle di fondo; pu\xc3\xb2 essere rintracciato con facilit\xc3\xa0 grazie alla presenza della brillante stella Kaus Media, la centrale dell'arco del Sagittario, da cui occorre spostarsi di 50' in direzione sudest. Si nota anche con un binocolo 10x50 come una piccola macchia chiara simile a una stella nebbiosa; con un telescopio da 120mm e ingrandimenti attorno ai 100x \xc3\xa8 possibile notare qualche debole stellina in particolare verso il bordo occidentale. Strumenti dai 200mm di apertura e ingrandimenti pi\xc3\xb9 spinti permettono di risolvere diverse decine di deboli componenti, disposte in evidenti concatenazioni.A causa della sua declinazione piuttosto meridionale, quest'ammasso pu\xc3\xb2 essere osservato principalmente da osservatori situati nell'emisfero australe della Terra, sebbene sia comunque osservabile discretamente anche fino alle latitudini temperate medie. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale \xc3\xa8 quello compreso fra giugno e ottobre.\n\nStoria delle osservazioni\n\nNGC 6624 \xc3\xa8 stato osservato per la prima volta da William Herschel nel 1784, che lo osserv\xc3\xb2 attraverso il suo riflettore da 18,4 pollici; lo descrisse come un oggetto piuttosto grande di forma circolare e molto luminoso al centro; nel New General Catalogue si fornisce una descrizione simile, rimarcandone la sua risolvibilit\xc3\xa0.\n\nCaratteristiche\n\nNGC 6624 \xc3\xa8 un ammasso globulare di densit\xc3\xa0 media, stimata di valore 6 su una scala compresa fra 1 e 12; la sua distanza \xc3\xa8 stimata sui 2570\xc2\xa0parsec (7880 anni luce) dal Sole, nella cui posizione corrisponde una distanza dal centro della Via Lattea pari a 1200\xc2\xa0parsec. Si tratta di un ammasso che presenta un'elevata metallicit\xc3\xa0 ed \xc3\xa8 posizionato in prossimit\xc3\xa0 del disco galattico. Nelle sue regioni centrali sono presenti almeno una decina di stelle vagabonde blu, suggerendo fortemente che il centro dell'ammasso, piuttosto concentrato, abbia favorito gli incontri ravvicinati fra stelle e la conseguente formazione di questo genere di oggetti. Le componenti pi\xc3\xb9 luminose dell'ammasso sono di magnitudine 16.Studi condotti tramite il Telescopio Spaziale Hubble hanno permesso di scoprire una particolare stella binaria a raggi X di piccola massa, catalogata come 4U\xc2\xa01820\xe2\x80\x9330, le cui componenti sono una stella di neutroni e una nana bianca, che orbitano una attorno all'altra in appena 11,4 minuti; la distanza fra le due stelle \xc3\xa8 di appena 161.000\xc2\xa0km, meno della met\xc3\xa0 della distanza Terra-Luna. La stella di neutroni ha una massa di 1,58\xc2\xb10,06\xc2\xa0M\xe2\x8a\x99 e un raggio di appena 9,1\xc2\xb10,4\xc2\xa0km."
b'4263293317307078764'
876
b'Q3616861'
b'\n\nAngelo Amorevoli\n\nAngelo Maria Amorevoli (Venezia, 16 settembre 1716 \xe2\x80\x93 Dresda, 15 novembre 1798) \xc3\xa8 stato un tenore italiano.\n\nBiografia\n\nInizi\xc3\xb2 a cantare nelle opere serie quando era appena tredicenne: nel 1729 si esib\xc3\xac nelle riprese dei drammi Amore e gratitudine, probabilmente di Flavio Carlo Lanciani, e Ottone in villa, di Antonio Vivaldi. L\'anno successivo a Roma cant\xc3\xb2 nel Mitridate (addirittura come protagonista) e nel Siface di Nicola Porpora, e a Venezia prese parte alla Dalisa di Johann Adolf Hasse. Dal 1731 al 1735 egli apparve nelle maggiori produzioni operistiche a Torino, Milano e in altre citt\xc3\xa0 dell\'Italia settentrionale e dal 1736 al 1740 fu a Napoli, dove cant\xc3\xb2 in 11 opere, tra cui l\'Achille in Sciro di Sarro, dramma che inaugur\xc3\xb2 il 4 novembre 1737 il Teatro San Carlo. Nel 1739 viaggi\xc3\xb2 inoltre a Vienna, dove suscit\xc3\xb2 molte attenzioni, soprattutto nel Feraspe di Vivaldi. Il 26 dicembre del 1740 partecip\xc3\xb2 anche all\'inaugurazione del Nuovo Teatro Regio di Torino, interpretando il ruolo di Mitrane nell\'Arsace di Francesco Feo. Nel 1741 si esib\xc3\xac prima a Firenze, citt\xc3\xa0 nella quale fu alquanto apprezzato, e quindi a Londra, dove dall\'ottobre del 1741 al maggio del 1743 cant\xc3\xb2 in numerose produzioni al King\'s Theatre. Tornato in Italia, nel 1744-5 si esib\xc3\xac a Milano e nel 1745 decise di trasferire la propria dimora a Dresda al fine di poter cantare nelle opere di Hasse. Nel 1748 visit\xc3\xb2 Vienna, dove incontr\xc3\xb2 il celebre librettista Pietro Metastasio, il quale elogi\xc3\xb2 il suo canto, e dove prese parte all\'inaugurazione del Burgtheater esibendosi ne La Semiramide riconosciuta di Gluck (Mirteo). Pass\xc3\xb2 quindi ancora a Milano, prima nel biennio 1748-9, poi dal 1759 al 1764, anno in cui si ritir\xc3\xb2 dal palcoscenico. Tornato definitivamente a Dresda rientr\xc3\xb2 alla corte sassone, per\xc3\xb2 solamente come cantante da camera e da chiesa, posizione che tenne sino al 1771 circa. A Dresda si spense, nel 1798, agli albori del nuovo secolo, quando ormai il suo mondo artistico era inesorabilmente tramontato.Angelo Amorevoli \xc3\xa8 fra i personaggi del romanzo Cento anni di Giuseppe Rovani, che lo descrisse come protagonista di tormentate avventure galanti e come prototipo del futuro tenore ottocentesco: in effetti, secondo Rodolfo Celletti niente si sa della vita privata di Amorevoli, e sul piano vocale niente egli aveva a che fare con il tenore di stampo romantico, dalla voce argentina e squillante e dall\'estensione prodigiosa.\n\nCaratteristiche artistiche\n\nAngelo Amorevoli pu\xc3\xb2 essere considerato il tenore pi\xc3\xb9 virtuosistico della scena lirica europea della prima met\xc3\xa0 del Settecento e guid\xc3\xb2, insieme ad altri, come innanzi tutto Annibale Pio Fabri, ma anche Francesco Borosini, la rivincita del tenore nel mondo del melodramma barocco. Prima di loro infatti, a partire dalla seconda met\xc3\xa0 del secolo precedente, il tenore, che present\xc3\xb2 per tutto il periodo un carattere decisamente baritonale, era stato spesso confinato a parti di ripiego, a ruoli buffi, a figure (interpretate in travesti) di vecchie donne pi\xc3\xb9 o meno laide o lussuriose. Con l\'avvento della nuova leva tenorile guidata dal Fabri e dall\'Amorevoli, le cose cambiarono drasticamente: l\'estensione vocale e le tessiture usate rimasero sostanzialmente baritonali, anche se forse leggerissimamente pi\xc3\xb9 elevate che in precedenza, conquistando il si\xe2\x82\x83 bemolle, ma, soprattutto, le inedite capacit\xc3\xa0 virtuosistiche di cui la nuova leva si rivelava capace consentirono al tenore di compiere un vero salto di qualit\xc3\xa0 guadagnando finalmente ruoli di primo piano nello svolgimento delle opere barocche. Non certo ruoli di giovane eroe od amante, che rimanevano appannaggio delle voci bianche dei castrati (o eventualmente delle donne in travesti), ma grandi ruoli di padre, di generale, di antagonista vilain (lo stesso tipo di ruoli insomma che poi sarebbe diventato caratteristico del baritono moderno). In questo nuovo campo, l\'Amorevoli primeggi\xc3\xb2 sicuramente in tutte le parti d\'Europa in cui si trov\xc3\xb2 a cantare, e con i maggiori operisti del tempo, a partire da Vivaldi per finire con Hasse, il quale lo utilizz\xc3\xb2 a lungo a Dresda e che, con l\'allegro di Segeste, "Solcar pensa un mar sicuro", nella versione dell\'Arminio proposta in tale citt\xc3\xa0 nel 1745, gli dedic\xc3\xb2 l\'aria di tempesta forse pi\xc3\xb9 virtuosistica mai fino ad allora affidata ad una voce maschile.'
b'11174960994878837374'
1,458
b'Q661222'
b"\n\nRe Giovanni\n\nTrama\n\nIn Inghilterra Re Giovanni, il pi\xc3\xb9 giovane dei cinque figli del re Enrico II d'Inghilterra e della duchessa Eleonora d'Aquitania, e che governa da tempo, riceve un'ambasceria da Filippo II Re di Francia, nella quale egli chiede di cedere il trono al di lui giovane nipote Arturo.Giovanni non accetta la perentoria richiesta di Filippo e si prepara alla guerra per difendere il suo trono. Nella stessa scena interviene il diverbio tra due gentiluomini che si contendono un'eredit\xc3\xa0: Roberto di Falconbridge e suo fratello Filippo, spogliato dei beni perch\xc3\xa9 ritenuto figlio illegittimo di Riccardo I detto Cuordileone, fratello di Giovanni e precedente Re. La figura fisica di Filippo ricorda molto quella del Cuordileone, mentre il testamento del defunto Sir Roberto disconosce Filippo adducendo a motivo proprio il concepimento avvenuto da parte di Riccardo mentre lui era in servizio d'ambasceria in Germania. Allora interviene la regina madre Eleonora che, riconoscendolo come nipote grazie alla forte somiglianza nel fisico e nella voce, suggerisce a Filippo di Falconbridge di cedere le terre di Falconbridge in cambio di un cavalierato, e di mutuare il proprio nome in quello del padre biologico, Riccardo Plantageneto. Di accompagnare infine lei e lo zio nella guerra francese.Intanto i francesi, capeggiati da Re Filippo, assediano la citt\xc3\xa0 inglese di Angers e dichiarando che la lasceranno solo con l'ascesa al trono del principe Arturo. Purtroppo non c'\xc3\xa8 molto da fare perch\xc3\xa9 i francesi sono alleati anche con gli austriaci che credono di aver assassinato Re Riccardo.Nel frattempo Eleonora raggiunge Costanza, la madre di Arturo per rovesciare Giovanni, ma questi assieme a Riccardo le scopre e le punisce severamente. Inoltre affermano che il futuro re sar\xc3\xa0 solo un uomo molto saggio, chiunque sia.Infatti il piano di Riccardo (Filippo di Falconbridge) e di Re Giovanni \xc3\xa8 semplice: lasciare Angers al suo destino e unire con un matrimonio Francia e Inghilterra: facendo sposare Delfino, figlio di Filippo, con Bianca, nipote di Giovanni. Il tutto si svolge sotto lo sguardo corrucciato di Regina Costanza che teme per la vita di suo figlio Arturo.Per le nozze viene scelto da Roma il Cardinal Pandolfo il quale prima della cerimonia deve pretendere le scuse di Filippo per una vecchia mancanza di rispetto al papa. Questi rifiuta e allora viene scomunicato; ma le nozze si celebrano comunque. Ma in segreto Pandolfo sostiene un altro pretendente per il trono: un certo Luigi. Finalmente i progetti di Giovanni e Riccardo possono compiersi definitivamente con le riprese della guerra; infatti Riccardo combatte e sconfigge l'Austria per vendicare il padre, Arturo viene catturato dagli inglesi dopo un sanguinoso assedio ad Angers e la sua protettrice Eleonora viene tolta di mezzo per sempre. Ora Giovanni ordina che il nipote Arturo venga ucciso immediatamente, mentre il Cardinal Pandolfo incita Luigi a invadere l'Inghilterra. Come sicario viene scelto Uberto che per\xc3\xb2 non se la sente di uccidere un suo pari e propone a Giovanni di riscattarlo. Egli accetta a malincuore, ma intanto giunge una notizia della falsa morte del nipote. Tutta l'Inghilterra \xc3\xa8 in subbuglio fino a quando l'equivoco non \xc3\xa8 chiarito.Purtroppo pochi mesi dopo Arturo muore veramente, nel tentativo di fuggire dalla prigione ov'era rinchiuso e i nobili inglesi insorgono contro Giovanni, credendolo il capo dei congiurati. Giovanni ora ripone completamente la sua fiducia in Pandolfo, che \xc3\xa8 per\xc3\xb2 segretamente in accordo coi francesi, e in Riccardo che continua a servire fedelmente lo zio. Poco tempo dopo una spedizione inglese capeggiata dal Bastardo marcia verso la Francia, che risponde con una controffensiva guidata da Luigi. Lo scontro \xc3\xa8 cruentissimo e con massicce perdite. Alla fine gli inglesi sono costretti a ripiegare ma i ribelli ritornano di nuovo sotto la protezione di Re Giovanni. Infine un monaco della corte inglese avvelena Re Giovanni e Riccardo si ritrova solo ad affrontare i francesi e Luigi. Tuttavia prima di un nuovo scontro giunge il Cardinal Pandolfo con un trattato di pace, annunciando che gli inglesi avrebbero riposto fedelt\xc3\xa0 solo sul figlio di Giovanni, Enrico, fino a quel momento tenuto nascosto a tutti.Riccardo commenta che la giusta linea di successione \xc3\xa8 cos\xc3\xac ristabilita e che nulla potr\xc3\xa0 mai causar danno all'Inghilterra se questa rimane fedele a se stessa."
b'12733784007943968983'
1,328
b'Q151898'
b'\n\nVero come la finzione\n\nTrama\n\nHarold Crick \xc3\xa8 un ispettore del servizio fiscale americano. Ha una vita regolare, scandita dal timer del suo orologio digitale. Un giorno, mentre si reca al lavoro, sente una voce di una donna, che sembra narrare la vita di Harold esattamente come farebbe un narratore onnisciente. Harold crede sia uno scherzo, ma quando la voce, continuando a seguire e a commentare la vita e le situazioni di Harold, arriva a predirne la morte con una frase sibillina, "se solo avesse saputo che...", disperato, si rivolge ad una psicologa, che oltre a consigliargli psicofarmaci, lo indirizza da un professore esperto di letteratura, Jules Hilbert.Da qualche parte nella stessa citt\xc3\xa0 intanto, la scrittrice Kay Eiffel viene affiancata da Penny Escher, una segretaria inviata dalla sua casa editrice al fine di spronarla a terminare un libro. Il punto a cui Kay non riesce a trovare soluzione \xc3\xa8 come far morire un suo personaggio, un ispettore delle tasse chiamato Harold Crick.Nel frattempo, la vita di Harold va avanti, e durante un\'ispezione conosce Ana Pascal, e se ne innamora. Dapprima la donna detesta Harold, poi piano piano lo ricambia. Il professore Hilbert intanto cerca di capire in quale intreccio Harold si trovi, in quale tipo di letteratura, se in una commedia o in una tragedia. Il professore intanto fa riflettere Harold sul fatto che lui viva o meno la sua vita, ed Harold inizia a viverla, iniziando a smetterla con la sua mania di contare tutto, ma "lasciandosi un po\' andare".Quando Harold riconosce la voce in televisione, mentre viene trasmessa una vecchia intervista alla scrittrice Kay Eiffel, Hilbert lo mette in guardia, spiegandogli che \xc3\xa8 un\'autrice che uccide i suoi personaggi. Harold allora corre da lei per convincerla a non ucciderlo, e quando la rintraccia, scopre che aveva appena finito di scrivere la parte sulla sua morte. Ancora incredula, Kay lascia il suo manoscritto ad Hilbert, il quale lo trova un capolavoro che senza la morte di Harold sarebbe incompleto. Anche Harold legge il romanzo, e lo riconsegna a Kay, ringraziandola per la bellissima morte che gli regaler\xc3\xa0.Il giorno dopo Harold si reca al lavoro, e quando un ragazzino finisce in mezzo alla strada, Harold si butta per salvarlo, riuscendoci, ma finendo investito lui stesso.Harold si risveglia all\'ospedale, con molteplici ferite e fratture, ma vivo. Al suo fianco c\'\xc3\xa8 Ana, mentre da qualche parte della citt\xc3\xa0 Hilbert rimprovera Kay per aver cambiato la fine del romanzo. La donna gli spiega allora che un uomo che sa di morire e lo accetta, \xc3\xa8 proprio il tipo d\'uomo che si vorrebbe tenere in vita.'
b'2931524257388831939'
804
b'Q647871'
b"\n\nSiegmund von Hausegger\n\nSiegmund von Hausegger (Graz, 16 agosto 1872 \xe2\x80\x93 Monaco di Baviera, 10 ottobre 1948) \xc3\xa8 stato un compositore e direttore d'orchestra tedesco.\n\nBiografia\n\nHa ricevuto le prime lezioni di musica sotto la guida del padre Friedrich Edler (26 Aprile 1837 - 23 febbraio 1899), avvocato, docente di musicologia, compositore musicale e uno dei primi grandi appassionati della musica di Richard Wagner, e di sua madre Edvige Goedel. In seguito ha imparato a suonare il corno, il violino e l'organo.L'addestramento musicale \xc3\xa8 stato perfezionato sotto gli insegnamenti di Erich Wolf Degner, di Karl Pohlig e di Martin Pl\xc3\xbcddemann.Hausegger, oltre alla musica, ha studiato letteratura, filosofia, storia e storia dell'arte presso l'universit\xc3\xa0 della sua citt\xc3\xa0 natale, Graz.All'et\xc3\xa0 di 19 anni compose un'opera per coro e orchestra.Assunse la direzione dapprima della Kaim-Orchester a Monaco, poi della Museums-Konzerte di Francoforte sul Meno, quindi dell'Accademia di Musica e della Filarmonica di Monaco di Baviera, dei Concerti Filarmonici di Amburgo. Tra i suoi studenti noti annoveriamo: Karl Marx, Eugen Jochum e Karl H\xc3\xb6ller.Hausegger divent\xc3\xb2 celebre come interprete di opere della Neudeutschen Schule e di Anton Bruckner. Va notato che \xc3\xa8 stato uno dei primi direttori importanti a promuovere costantemente la distribuzione delle versioni originali delle sinfonie di Bruckner. Dal 1934 Hausegger fu uno dei leader del consiglio dei compositori tedeschi all'interno della Reichsmusikkammer. Fu lui a condurre nel novembre del 1934 a Monaco un concerto di propaganda delle SS con opere di Wagner e Bruckner. Tuttavia, il musicista non ader\xc3\xac mai al NSDAP e per questo motivo sub\xc3\xac minacce da parte del regime nazista. Queste circostanze spinsero Hausegger nel 1934 a dimettersi dalla presidenza dell'Accademia di Musica. e quattro anni dopo da tutti gli altri incarichi.Come compositore Hausegger si ispir\xc3\xb2 principalmente alla musica di Richard Wagner e in parte anche a quella di Anton Bruckner. Una certa somiglianza si nota anche nello stile con Gustav Mahler, anche se i suoi tratti parodistici e alienanti sono difficilmente reperibili nelle opere di Hausegger. L'interesse principale di Hauseggers fu inizialmente l'opera, ma presto si spost\xc3\xb2 nel campo delle sinfonie, prendendo come punto di riferimento anche Franz Liszt.Tra le sue opere principali, sono da annoverare poemi sinfonici, composizioni per orchestra e coro, le opere Helfrid (1890), Zinnober (1898). Tra le sue pubblicazioni, annoveriamo una monografia su Alex Ritter (1920) e i saggi critici Betrachtungen zur Kunst (1921).Hausegger spos\xc3\xb2 nel 1902 a Monaco di Baviera la cantante Hertha Ritter (1873-1913), figlia del compositore Alexander Ritter e nipote di Richard Wagner, che mor\xc3\xac il 15 gennaio 1913, dopo un mese dalla nascita del figlio Friedrich. Poco dopo Hausegger spos\xc3\xb2 in seconde nozze Bronsart von Schellendorff (1877-1956), con la quale ebbe una figlia, Veronika."
b'2366365931069050693'
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b'Q2522177'
b'\n\nStazione di Uppsala\n\nStoria\n\nLa stazione centrale fu inaugurata da re Carlo XV di Svezia il 19 settembre 1866 e il giorno dopo fu inaugurata la ferrovia tra Uppsala e Stoccolma. Le due citt\xc3\xa0 erano collegate all\'epoca da tre treni al giorno in entrambe le direzioni e il viaggio durava circa due ore e mezza.Nel 1870 furono aggiunte le linee Uppsala-Heby, Uppsala-G\xc3\xa4vle e la ferrovia a scartamento ridotto Uppsala-L\xc3\xa4nna. Qualche anno dopo fu creato anche il parco ferroviario, che in seguito serv\xc3\xac come base durante la prima guerra mondiale.Nel 1906 fu inaugurata la rete tranviaria di Uppsala, con una linea che partiva dalla stazione e arrivava fino a Sysslomansgatan. I tram funzionarono fino a met\xc3\xa0 dell\'estate 1945, quando un incendio nel deposito dei tram caus\xc3\xb2 gravi danni ai veicoli, tanto che il percorso tra la stazione ed il centro fu sostituito da autobus.Gi\xc3\xa0 nel 1908, l\'intera linea ferroviaria per Stoccolma era a doppio binario, ma si dovette aspettare fino al 1934 per l\'elettrificazione.La zona della stazione \xc3\xa8 stata riprogettata negli anni 2005-2011, con la costruzione di un nuovo centro passeggeri.\n\nLa vecchia stazione\n\nL\'edificio della stazione originale \xc3\xa8 del 1866, progettato dall\'architetto-capo delle ferrovie statali svedesi Adolf Wilhelm Edelsv\xc3\xa4rd ed \xc3\xa8 stato utilizzato fino al 2010, quando venne inaugurata la nuova stazione. Il vecchio edificio della stazione \xc3\xa8 un edificio di interesse storico dal 1986.Di fronte all\'edificio si trova la scultura "N\xc3\xa4ckens polska" di Bror Hjorth.\n\nLa nuova stazione\n\nTra gli anni 2005 e 2011 la zona della stazione \xc3\xa8 stato oggetto di una vasta ristrutturazione, con la creazione di un "centro viaggiatori". Il progetto \xc3\xa8 stato gestito congiuntamente da Amministrazione dei Trasporti Svedese, Jernhusen e dal comune di Uppsala.Sono stati realizzati 10 binari. I binari 1 e 2 sono usati per il traffico in direzione nordmentre i binari 7 e 8 per quello in direzione sud. I binari intermedi sono utilizzati per i treni locali che hanno inizio e fine a Uppsala. Solitamente il binario 3 \xc3\xa8 riservato al treno SL, il binario 4 per i treni pendolari di Uppsala e i binari 5 e 6 per i treni per Uppt\xc3\xa5get. Infine,i binari 9 e 10 sono a scartamento ridotto e appartengono alla ferrovia Uppsala-Lenna.\n\nMovimento passeggeri e ferroviario\n\nIl movimento passeggeri \xc3\xa8 buono in tutte le ore del giorno.'
b'9448192634354537395'
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b'Q1755836'
b'\n\nClan Mononobe\n\nIl clan Mononobe (\xe7\x89\xa9\xe9\x83\xa8\xe6\xb0\x8f Mononobe uji) fu un clan del Giappone che si distinse alla corte imperiale di Yamato durante il periodo Kofun e nella prima parte del periodo Asuka. I capi del clan monopolizzarono per lungo tempo il controllo dell\'esercito e furono noti per la loro devozione alla tradizionale religione shintoista.Gli eventi e le date che riguardano il clan Mononobe sono riportate negli Antichi annali del Giappone (Nihongi o Nihonshoki \xe6\x97\xa5\xe6\x9c\xac\xe7\xb4\x80) e nelle Cronache degli antichi eventi (Kojiki \xe5\x8f\xa4\xe4\xba\x8b\xe8\xa8\x98), testi che furono compilati all\'inizio dell\'VIII secolo.\n\nOrigini\n\nIl clan tracciava le sue origini nei tempi remoti, e fu fondato dal figlio maggiore dell\'imperatore Suinin, il principe Inishiki. Questi fu incaricato della custodia dei tesori del santuario Isonokami, un complesso di templi shinto particolarmente venerato dai guerrieri giapponesi. All\'interno del complesso fu per lungo tempo custodito un arsenale di armi in ferro. Nel corso dei secoli successivi, il clan rappresent\xc3\xb2 di fatto la corporazione dei guerrieri di Yamato.I Mononobe osteggiarono l\'introduzione del buddhismo alla corte imperiale che, secondo i Nihongi, si verific\xc3\xb2 nel 538, mentre secondo i Kojiki ebbe luogo nel 552. Tale evento viene considerato l\'inizio dell\'era classica giapponese, il periodo Asuka, e diede il via a duri scontri tra i clan pi\xc3\xb9 importanti di Yamato. La nuova religione fu portata a corte da monaci inviati dal sovrano di Baekje, tradizionale alleato del Giappone stanziato nella penisola coreana.\n\nIl successo nella lotta tra i clan di corte\n\nDal 536 Soga no Iname, il capo del clan Soga, famiglia di origine coreana devota al buddhismo, era stato nominato "grande ministro" (\xe5\xa4\xa7\xe8\x87\xa3 \xc5\x8comi) di Yamato, ed aveva favorito l\'arrivo dei monaci buddhisti. I conservatori clan dei Mononobe e dei Nakatomi, i cui capi erano i maestri cerimonieri dei sacri riti shintoisti di corte, convinsero l\'imperatore Kimmei che la grave epidemia che imperversava fosse opera delle divinit\xc3\xa0 shinto, i Kami, i quali intendevano con essa punire il paese per l\'apertura alla nuova religione straniera. L\'imperatore assecond\xc3\xb2 il volere dei due capi clan Mononobe no Okoshi e Nakatomi no Kanamura, e cacci\xc3\xb2 i monaci ma Soga no Iname mantenne la carica e una certa influenza sul sovrano.La tensione tra i clan rivali crebbe e, durante il regno di Bidatsu, successore di Kimmei, si ripet\xc3\xa9 la situazione del regno precedente: su intercessione del nuovo \xc5\x8comi Soga no Umako, figlio di Iname, vennero nuovamente invitati i monaci di Baekje che, dopo una nuova epidemia, furono cacciati per volere dei Nakatomi e dei Mononobe.\n\nLa sconfitta e la fine del clan\n\nIl successivo imperatore Yomei era un fervente buddhista imparentato con i Soga, avendo sposato due delle figlie di Iname, ma regn\xc3\xb2 due soli anni, dal 585 al 587, ed alla sua morte la situazione precipit\xc3\xb2. Mentre il nuovo capo dei Mononobe, Mononobe no Moriya, figlio di Okoshi, assecond\xc3\xb2 l\'ascesa al trono del principe Anahobe, Soga no Umako sostenne la candidatura del principe Hatsusebe, fratello di Anahobe.Nello stesso anno 587, la contrapposizione raggiunse il culmine e si risolse con la battaglia di Shigisan, che si svolse lungo il fiume Ekagawa, nella provincia di Kawachi, l\'odierna parte sud-orientale della prefettura di Osaka. Lo scontro vide il trionfo dell\'armata Soga e la distruzione del clan Mononobe. Moriya trov\xc3\xb2 la morte assieme al principe Anahobe ed al capo-clan dei Nakatomi. Il trono fu dato da Umako ad Hatsubebe, che sarebbe passato alla storia col nome di imperatore Sushun.\n\nConseguenze della sconfitta\n\nIl sanguinoso evento port\xc3\xb2 alla distruzione del clan Mononobe ed al trionfo dei Soga e del buddhismo, che divenne subito la religione ufficiale di corte. Ebbe inizio un periodo luminoso della storia giapponese caratterizzato da eventi epocali che trasformarono profondamente il volto del paese. I Soga avrebbero controllato la corte imperiale fino al 645, quando un complotto ordito dal futuro imperatore Tenji e dal capo dei Nakatomi, che erano sopravvissuti alla disfatta di Shigisan, posero fine al potere dei Soga.Il clan Mononobe si sarebbe riformato nel 686 con il nome dell\'antico complesso templare che fu sempre sotto il suo controllo, divenendo cos\xc3\xac il clan Isonokami, ma non sarebbe pi\xc3\xb9 arrivato agli alti livelli della gerarchia nobiliare.'
b'5715534330485310923'
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b'Q3015088'
b'\n\nDanila Kozlovskij\n\nPrimi anni\n\nDanila Kozlovskij \xc3\xa8 nato a Mosca il 3 maggio 1985. Sua madre, Nade\xc5\xbeda Zvenigorodskaja, \xc3\xa8 un\'attrice, e suo padre, Valerij Kozlovskij, \xc3\xa8 professore all\'Universit\xc3\xa0 di Mosca specializzato in comunicazioni di marketing e di massa. Ha un fratello maggiore, Egor, e uno minore, Ivan.Fin da piccolo ha frequentato corsi di danza e di musica, imparando a suonare il sassofono. Durante i suoi primi anni di istruzione ha cambiato spesso scuola per problemi disciplinari.\n\nGli studi e il debutto\n\nNel 1996, \xc3\xa8 stato accettato alla Scuola Militare Navale di Kron\xc5\xa1tadt, che ha frequentato fino alla sua laurea nel 2002.In quegli anni, ha debuttato come attore nella serie televisiva russa Semplici verit\xc3\xa0 (nel 1998).Dopo la laurea, si \xc3\xa8 iscritto all\'accademia teatrale dell\'Istituto statale russo di arti dello spettacolo di San Pietroburgo, frequentando il corso di regia sotto la supervisione di Lev Dodin. Durante il suo quarto anno ha fatto il suo debutto sul palcoscenico del Piccolo Teatro Drammatico (Th\xc3\xa9\xc3\xa2tre de l\'Europe), nel ruolo di Edgar in Re Lear (2006). Il ruolo gli ha portato il suo primo premio: un riconoscimento speciale della giuria del "Soffitto d\'Oro" (il premio pi\xc3\xb9 prestigioso per il teatro, a San Pietroburgo) per il migliore debutto.\n\nIl cinema\n\nNello stesso anno ha anche ricevuto il suo primo premio "Elefante Bianco" dalla corporazione dei critici di cinema russi per il miglior ruolo protagonista (nel film Garpastum, 2006). Ha ricevuto il premio nazionale "Aquila d\'Oro" per Duchless (2012, nomination per il "Miglior attore Cinema").Nel 2014, ha recitato ne ruolo di Dimitri Belikov nel suo primo film americano, Vampire Academy. Nel 2015 ha interpretato il ruolo di Erast Fandorin in The Decorator, basato sul romanzo omonimo di Boris Akunin, ed il ruolo di Egor Dorin nel film The Spy, sulla base di un altro romanzo di Akunin.\xc3\x88 anche apparso nella pubblicit\xc3\xa0 per il profumo Coco Mademoiselle di Chanel al fianco di Keira Knightley.Nel 2016 \xc3\xa8 stato protagonista del film russo Viking.\n\nVita privata\n\nNell\'autunno del 2008 ha sposato l\'attrice Urszula Malka. La coppia ha presentato istanza di divorzio nel 2011.Nel 2012, ha iniziato una relazione sentimentale con la modella e attrice russa Julija Snigir. Il rapporto si \xc3\xa8 concluso nel 2013.Dal 2014 ha una relazione con l\'attrice, modella, regista e scrittrice Olya Zueva.'
b'14798402250136619394'
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b'Q3944147'
b"\n\nSa burra\n\nSa burra \xc3\xa8 un tappeto tipico di Gadoni e Sarule, paesi siti nel centro della Sardegna. Il tappeto, fatto completamente di lana, veniva inizialmente usato come grossa coperta per ripararsi dal freddo nelle rigide notti invernali dagli abitanti di Gadoni, che si trova ai piedi del Gennargentu. Con la messa in commercio di materiali pi\xc3\xb9 leggeri, \xe2\x80\x9csa burra\xe2\x80\x9d, da coperta pesante venne usato come tappeto sottotavolo.Sa Burra \xc3\xa8 ricavato completamente dal vello della pecora, dal quale si ricava lo stame e la lana. Lo stame \xc3\xa8 il filato pi\xc3\xb9 resistente e viene usato fare l'ordito. La lana invece, essendo pi\xc3\xb9 morbida, oltre a fare la trama nei tappeti, si usa per fare le calze soprattutto per gli uomini di campagna: contadini e pastori.\n\nPreparazione del telaio\n\nDopo la filatura dello stame si prepara l'ordito; poich\xc3\xa9 \xc3\xa8 necessario disporre di un ampio spazio, l'ordito viene preparato nella strada dove vengono messi dei paletti di legno in un muro. L'ordito, avvolto intorno a rulli girevoli, i subbi\xe2\x80\x9d, uno posto vicino al tessitore, sul quale si avvolge il manufatto con il procedere della lavorazione, mentre dall'altro si vanno svolgendo i fili dell'ordito, passando attraverso particolari dispositivi detti licci. Questi, azionati dai pedali, permettono di realizzare i disegni con il passaggio della navetta contenente la trama, la quale viene lanciata a mano attraverso il passo di ordito aperto ad ogni colpo di pedale. Ad ogni passaggio di trama viene azionata l'intelaiatura a pettine (cassa battente) \xe2\x80\x9csa scassa\xe2\x80\x9d avente la funzione di accostare il filo inserito al tessuto gi\xc3\xa0 formato. Per mantenere sempre la stessa larghezza del tappeto, si usa \xe2\x80\x9csu stirapannu\xe2\x80\x9d (tempiale) che viene spostato ogni cinque centimetri di lavorazione. Ogni volta che viene tolto, si usa un pettinino di ferro per accostare i fili della trama in modo che vengano coperti tutti i fili dell'ordito. Tutto il lavoro viene tenuto da \xe2\x80\x9csu cordoni\xe2\x80\x9d fatto da sei fili dell'ordito ai lati del tappeto dove vengono avvolti i fili delle trame ad ogni passaggio della navetta. Ogni trenta centimetri di tessitura \xc3\xa8 una \xe2\x80\x9cmosta\xe2\x80\x9d che viene separata da \xe2\x80\x9csa prana\xe2\x80\x9d. Alternativamente si fanno \xe2\x80\x9csa mosta imbistia\xe2\x80\x9d e \xe2\x80\x9csa mosta gialla e orrubia\xe2\x80\x9d, con archi che completano il disegno. Si ripetono sino alla misura desiderata. Il sottotavolo ha una larghezza di due metri per la lunghezza che si vuole e si lavora in due persone. Il tappeto piccolo ha una larghezza di 60 centimetri per la lunghezza che si vuole e si lavora con una persona.\n\nLa tintura\n\nIl colore si otteneva da erbe diverse, mentre oggi si utilizzano tinture chimiche. I colori tradizionali del tappeto gadonese sono: il bianco e il nero naturale della pecora, il giallo che si ottiene dalle foglie della Dittinella \xe2\x80\x9ctruiscu\xe2\x80\x9d e il bordeaux dalle radici della Robbia Selvatica \xe2\x80\x9cs' urixedda\xe2\x80\x9d."
b'13925168779012953264'
1,056
b'Q18224281'
b'\n\nGiovanni Gaspare Pedoni\n\nGiovanni Gaspare Pedoni o Pedone (Luganese, seconda met\xc3\xa0 del XV secolo \xe2\x80\x93 dopo il 1520) \xc3\xa8 stato uno scultore italiano.\n\nBiografia\n\nScultore rinascimentale formatosi nell\'ambiente culturale milanese, fu attivo soprattutto a Cremona, dove \xc3\xa8 documentato dal 1499 al 1520 e dove ha lasciato la maggior parte delle opere note. Tra i lavori cremonesi, in particolare, si ricordano quelli a palazzo Raimondi, dove tra il 1501 e il 1502 scolp\xc3\xac anche due camini in seguito trasferiti uno nel palazzo comunale della citt\xc3\xa0 e uno nel Castello Trecchi di Maleo.\n\nL\'equivoco vasariano e le sue conseguenze\n\nGran parte della letteratura artistica antica, dal XVII al XIX secolo, assegna al Pedoni l\'esecuzione dei raffinati intagli marmorei sulla facciata della chiesa di Santa Maria dei Miracoli, attribuzione non supportata da alcuna fonte documentaria n\xc3\xa9 da riscontri stilistici, cos\xc3\xac come nulla provi che lo scultore sia mai stato a Brescia. L\'origine di questa corrente di pensiero \xc3\xa8 da ricondurre a Giorgio Vasari il quale, nelle sue Vite de\' pi\xc3\xb9 eccellenti pittori, scultori, e architettori, tra le pagine dedicate agli artisti bresciani, parlando di scultura accenna esclusivamente proprio al luganese Pedoni, "che ha fatto molte cose in Cremona e in Brescia [...] che sono belle e laudabili". Giorgio Vasari equivoca molto probabilmente sull\'identit\xc3\xa0 dell\'artista, confondendo per omonimia Gaspare Pedoni e Gasparo Cairano, il principale esponente della scultura rinascimentale bresciana.Al momento della visita a Brescia e della compilazione delle pagine ad essa dedicate, Vasari \xc3\xa8 certo a conoscenza del De Sculptura di Pomponio Gaurico, dove \xc3\xa8 nominato il "Gaspar Mediolanensis" autore dei Cesari della Loggia. Tuttavia, \xc3\xa8 probabile che nessun bresciano sia stato in grado di raccontargli di pi\xc3\xb9 circa questo scultore, almeno stando all\'ignoranza palesata dalle pur erudite fonti locali dell\'epoca, tanto pi\xc3\xb9 che il gusto scultoreo era ormai radicalmente mutato con la rivoluzione manierista di Jacopo Sansovino. Non casualmente, infatti, l\'unico scultore bresciano ricordato dal Vasari \xc3\xa8 Giacomo Medici, discepolo del Sansovino. Disponendo, in aggiunta, di informazioni sull\'attivit\xc3\xa0 del Pedoni nella vicina Cremona, probabilmente il Vasari finisce per far coincidere le due personalit\xc3\xa0, identificando in Gaspare Pedoni luganese, cio\xc3\xa8 milanese, il "Gaspar Mediolanensis" del Gaurico e, forse, attribuendo l\'ignoranza locale all\'origine forestiera dello scultore.L\'equivoco sull\'attivit\xc3\xa0 bresciana del Pedoni viene quindi completato circa duecento anni dopo, con la pubblicazione, nel 1774, delle Notizie istoriche de\' pittori, scultori ed architetti cremonesi di Giovanni Battista Zaist, in cui l\'autore, trattando di Gaspare Pedoni, muove il passo verso Brescia per cercare conferma alla flebile citazione del Vasari. \xc3\x88 dunque lo Zaist ad attribuire allo scultore milanese l\'intera facciata del santuario dei Miracoli di Brescia, in quanto "sembra che quest\'Opera corrisponda all\'altre sue, che abbiam qui esistenti in Cremona, e fatte da lui circa gli stessi tempi, siccome cos\xc3\xac parla Giorgio Vasari". L\'attribuzione elaborata dallo Zaist avr\xc3\xa0 pesantissime ricadute sulla letteratura artistica nazionale, la quale tra l\'altro necessitava del nome di uno scultore per colmare il vuoto ancora aperto, o quasi, sulla paternit\xc3\xa0 dell\'opera.'
b'18334009718042332521'
1,104
b'Q2440542'
b"\n\nCattedrale di Santa Maria Assunta (Aberdeen)\n\nStoria\n\nFinita di costruire nel dicembre del 1860 in stile gotico su progetto di Alexander Ellis di Aberdeen, divenne cattedrale nel 1878, dopo che nel 1877 fu aggiunta la torre campanaria disegnata da R. G. Wilson.Nel 1960, la chiesa fu restaurata integralmente con la semplificazione degli interni.\n\nEsterno\n\nLa facciata \xc3\xa8 ornata da una vetrata del 1978 di David Gulland che ritrae il martire John Ogilvie. A fianco all'ingresso laterale \xc3\xa8 posta una statua della Madonna, di Alexander Brodie.\n\nInterno\n\nSubito all'ingresso si trova il fonte battesimale, messo nella posizione attuale nel 1978; dietro, il cero pasquale. Nel fondo della chiesa c'\xc3\xa8 un organo, raro esempio del lavoro di James Concaher di Huddersfield, installato nel 1887.\n\nNavata centrale\n\nLa navata centrale \xc3\xa8 molto larga con sei bassorilievi in fibra di vetro, tre per lato. Nei pennacchi tra gli archi vi \xc3\xa8 il lavoro di un altro artista locale, Ana Davidson, che ha dipinto scene della vita di Maria. Da destra L'annunciazione, La nascita di Cristo, La presentazione di Cristo al tempio, Le nozze di Cana, Cristo con la croce, e La discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli.\n\nPresbiterio\n\nIl presbiterio \xc3\xa8 il punto pi\xc3\xb9 importante della chiesa. L'altare maggiore in granito di Aberdeen fu eretto nel 1960; \xc3\xa8 spesso coperto da un tappeto di Fiona Forsyth, di Aberdeen. In un lato dell'altare vi \xc3\xa8 il leggio. Sul muro del presbiterio c'\xc3\xa8 una crocifisso in fibra di vetro che raffigura Cristo con Maria sua madre e Giovanni di Charles Blakeman di Londra. Dall'altro lato due tele dipinte (I Murali del Millennio) da Fiona Forsythe che raffigurano quella di sinistra i santi Ninian, Serf, Enoch, Drostan, Fergusto, Medan & Colin and the Macdonald Maidens in alto, in basso i santi Colomba, Devenick, Macario, Baithene, Fintan - Munnu, Kenneth & Donan, Melrubio, Adamnano e Mungo, quella di destra i santi Gerardine, Margherita di Scozia e Magno in alto, in basso Nathalan, Duthac, Gilberto di Moray e John Ogilvie.Sotto un rosone voluto da William Stopani nel secolo scorso.La finestra ovest vicino all'altare maggiore raffigura i quindici misteri del Rosario. Sopra quasi nascosta c'\xc3\xa8 una piccola vetrata che mostra la Colomba, simbolo dello Spirito Santo.\n\nCappelle\n\nLa Lady Chapel situata sotto il campanile, nell'angolo nordest della chiesa contiene la statua di Maria in legno che \xc3\xa8 una replica della statua originale, oggi nella chiesa di Notre Dame de Finisterre a Bruxelles, molto amata dagli scozzesi.Sulla destra del muro della cappella, quattro monumenti dedicati ai vescovi della diocesi George Hay, James Kyle, John McDonald e Colin Grant. Vi \xc3\xa8 poi un altare per monsignor William Stopani che contiene le reliquie di Stopani, McDonald e Grant e di tre Sorelle Francescane.Nel muro nord della chiesa, tra l'altare maggiore e la Lady Chapel, vi sono le stazioni della croce, mosaici di Gabriel Loire di Chartres.Sul lato sinistro per chi guarda vi \xc3\xa8 il Reliquiario del Santissimo Sacramento con una lampada rossa ad olio sempre accesa. Sotto \xc3\xa8 collocato un quadro che raffigura il Signore, Giudice Misericordioso di Felix McCullough di Edimburgo.Vicino all'altare maggiore \xc3\xa8 collocata la cappella dedicata ai patroni della citt\xc3\xa0 che presenta un altro quadro di Felix McCullough che raffigura i santi Nicola, Machar e Clement. Nel quadro vi sono anche Sant'Andrea e Santa Margherita, patroni della Scozia.\n\nStanza capitolare\n\nLa stanza capitolare cui si accede da una porta blu alla destra dell'altare dei Patroni della Citt\xc3\xa0 \xc3\xa8 il luogo d'incontro dei canonici della cattedrale."
b'4377585592759150838'
1,189
b'Q1278759'
b"\n\nLago di Eber\n\nOrigine del nome\n\nI nomadi turkmeni chiamavano i loro alloggi (tende dei nomadi) Eber.\n\nGeologia\n\nIl lago d'Eber \xc3\xa8 una parte del bacino chiuso di Akar\xc3\xa7ay, un bacino tettonico circa di circa 7600 km\xc2\xb2.A nord del lago si erge la catena montuosa dell'Emir Da\xc4\x9flar\xc4\xb1, mentre a sud si estende la catena montuosa del Sultan Da\xc4\x9flar\xc4\xb1. Il lago si \xc3\xa8 formato in una caldera a un'altitudine di 967 metri. Durante l'ultima era glaciale (Pleistocene), esso era un corpo idrico molto grande e profondo. Il lago d'Eber \xc3\xa8 alimentato dal torrente Akar\xc3\xa7ay e dall'acqua di fusione del Sultan Da\xc4\x9flar\xc4\xb1. A causa del flusso stagionale d'acqua dovuto allo scioglimento delle nevi, la sua area cambia nel corso dell'anno. Il livello pi\xc3\xb9 basso fu nell'ottobre 1991, quando l'acqua si ritiro' sino a coprire 62 km\xc2\xb2. Il livello pi\xc3\xb9 alto dell'acqua \xc3\xa8 stato misurato nel maggio 1969, con un'area che si estendeva per 164,5 km\xc2\xb2.\n\nNatura\n\nAnche se \xc3\xa8 un grande lago, esso d\xc3\xa0 un'impressione molto pi\xc3\xb9 piccola a causa delle grandi aree coperte di canne, in quanto la maggior parte del lago sembra un pascolo. Le acque attirano i cacciatori, che tra l'altro cacciano gli uccelli lacustri. Sull'acqua ci sono centinaia di isole galleggianti, chiamate dai locali Kopak. Le radici delle canne, che si ingrossano col passare del tempo, si staccano dal fondo e salgono alla superficie dell'acqua. Dopo un po' 'di tempo, dai resti della vegetazione e dalla polvere si forma terra. Alcune delle isole galleggianti sono cos\xc3\xac grandi che i pescatori, i cacciatori e i raccoglitori di canne possono costruirvi piccoli alloggi. Gli abitanti di alcuni villaggi nelle immediate vicinanze del lago esercitano l'agricoltura sul terreno fertile. Con il grano raccolto e altri prodotti, tanti residenti si guadagnano da vivere in questo modo. Serpenti di mare, pesci d'acqua dolce, uccelli acquatici, tartarughe e alcune altre specie vivono dentro e intorno al lago. Per proteggere la flora e la fauna, il 22 giugno 1992 l'Organizzazione culturale e naturale di Konya ha dichiarato il lago una riserva naturale.\n\nImportant Bird Area\n\nIl lago \xc3\xa8 stato dichiarato da BirdLife International come Important Bird Area nel 1989 per le sue specie di uccelli acquatici di carattere internazionale e specie minacciate dalla caccia, dall'inquinamento e dal taglio dei canneti.\n\nImportanza economica\n\nUna cartiera attiva nelle vicinanze copre parzialmente il fabbisogno dei materiali necessari per la produzione dalle regioni umide dei laghi di Eber e di Karam\xc4\xb1k. Circa mille lavoratori sono impiegati nella fabbricazione della carta.\n\nStato presente del lago\n\nIn passato, i laghi di Eber e di Ak\xc5\x9fehir formavano un unico grande lago. Dopo che le sorgenti del lago divennero sempre meno copiose, il lago di Ak\xc5\x9fehir si separ\xc3\xb2 dal lago d'Eber. Quest'ultimo scarica l'acqua nel lago di Ak\xc5\x9fehir attraverso un canale, cosi' che entrambi i laghi sono ancora collegati. A causa del clima sempre pi\xc3\xb9 caldo e del prelievo d'acqua dagli affluenti, l'area del lago si sta restringendo costantemente. Di conseguenza, il lago di Ak\xc5\x9fehir non viene pi\xc3\xb9 adeguatamente rifornito d'acqua e si allontana gradualmente dal lago d'Eber. Attualmente la distanza tra i due laghi (punti pi\xc3\xb9 vicini) \xc3\xa8 di circa 10 km. Le dighe costruite attorno al lago d'Eber e le pompe idrauliche utilizzate per irrigare le aree agricole hanno contribuito a rendere quasi secche le fonti d'acqua sopra e sotto il suolo. Ingegneri hanno avviato progetti per contrastare la completa disidratazione delle fonti. In passato, il lago d'Eber era un paradiso per gli uccelli grazie alle sue innumerevoli piante acquatiche. Oggi, tuttavia, l'acqua \xc3\xa8 talmente inquinata che praticamente nessuno desidera fermarsi sul lago. Il motivo per l'enorme inquinamento \xc3\xa8 lo scarico delle acque reflue della citt\xc3\xa0 di Afyonkarahisar nel lago. Inoltre, gli effluenti delle fabbriche circostanti si riversano nel lago. Un altro pericolo deriva dalla spazzatura accumulata. La profondit\xc3\xa0 del lago \xc3\xa8 ora scesa a 1,70 m.Nell'ottobre 2018 \xc3\xa8 stato riferito che il lago si era asciugato completamente."
b'1052084697141651646'
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b'Q3852178'
b"\n\nMatteo Polo\n\nMatteo Polo (Venezia, fl. 1252 \xe2\x80\x93 Venezia, 1309) \xc3\xa8 stato un mercante ed esploratore italiano, fratello di Niccol\xc3\xb2 Polo e zio di Marco Polo, il noto esploratore veneziano. Divenne mercante, e assieme al fratello Niccol\xc3\xb2 si stabil\xc3\xac a Costantinopoli dove impiant\xc3\xb2 una vasta attivit\xc3\xa0 commerciale poi estesa anche a Sudak in Crimea e nella parte occidentale dell'Impero mongolo. Essi fecero un viaggio in quella che \xc3\xa8 la moderna Cina e quindi tornarono provvisoriamente in Europa latori di un messaggio per il Papa da parte dell'imperatore della Cina. Ripartiti assieme al nipote Marco, i Polo fecero un altro viaggio in Oriente, cos\xc3\xac come narrato nel libro Il Milione.\n\nPrimo viaggio\n\nMatteo e il fratello Niccol\xc3\xb2 partirono per Costantinopoli dove risiedettero per diversi anni. Essi poterono condurre i loro commerci godendo delle facilitazioni, politiche e fiscali, concesse loro per il contributo dato, dalla Repubblica di Venezia, alla conquista di Costantinopoli nel corso della IV Crociata del 1204. Comunque, ritenendo che la situazione politica della citt\xc3\xa0 fosse divenuta precaria, decisero di trasferire i loro affari a Soldaia, citt\xc3\xa0 della Crimea, e lasciarono Costantinopoli nel 1259 o 1260. La loro decisione si dimostr\xc3\xb2 saggia. Costantinopoli venne riconquistata nel 1261 da Michele Palaeologo, regnante dell'Impero di Nicea, che distrusse il quartiere veneziano. I veneziani catturati vennero accecati, mentre molti di quelli che tentarono la fuga perirono sulle imbarcazioni sovraccariche che tentavano di dirigersi verso le altre colonie veneziane del Mar Egeo.La loro nuova residenza, sul bordo nord del Mar Nero, Soldaia, era stata frequentata da commercianti veneziani dal XII secolo. Quando i Polo vi giunsero, faceva parte del nuovo stato mongolo noto come Khanato dell'Orda d'Oro. Alla ricerca di migliori profitti, i Polo continuarono il loro viaggio verso Saraj, dove si trovava la corte di Berke Khan, il sovrano del Khanato dell'Orda d'Oro. A quel tempo, la citt\xc3\xa0 di Saraj non era altro che un enorme accampamento e i Polo vi rimasero per circa un anno. Alla fine, decisero di lasciare la Crimea, a causa di una guerra civile tra Berke e suo cugino Hulagu o forse a causa del cattivo rapporto tra Berke Khan e l'Impero bizantino. Pertanto si trasferirono pi\xc3\xb9 a est a Bukhara, nell'attuale Uzbekistan, dove rimasero per tre anni.Nel 1264, Matteo e Niccol\xc3\xb2 si unirono ad un'ambasciata inviata da Hulagu al fratello Kublai Khan. Nel 1266, raggiunsero la sede del Kublai Khan a Khanbaliq, oggi Pechino in Cina. Nel suo libro, Il Milione, Marco spiega come Kublai Khan ricevette ufficialmente i Polo e li mand\xc3\xb2 indietro, con un mongolo di nome Koeketei, come ambasciatori presso il Papa. Portavano con s\xc3\xa9 una lettera del Khan con la richiesta dell'invio di cento missionari istruiti che potessero insegnare il cristianesimo ed i costumi occidentali al suo popolo e olio della lampada del Santo Sepolcro. La lettera conteneva anche una paiza, una tavoletta d'oro lunga 30 cm e larga 7, che autorizzava il titolare a richiedere ed ottenere l'alloggio, i cavalli e il cibo in tutto il dominio del Kublai Khan. Koeketei si dilegu\xc3\xb2 nel bel mezzo del viaggio, lasciando i Polo a viaggiare da soli a Ayas nel Regno armeno di Cilicia. Da quella citt\xc3\xa0 portuale, salparono verso San Giovanni d'Acri, capitale del Regno di Gerusalemme.La lunga sede vacante fra la morte di Papa Clemente IV, nel 1268, e l'elezione del nuovo papa nel 1271 ritard\xc3\xb2 il tentantivo dei Polo di adempiere alla richiesta di Kublai Kan. Su suggerimento di Teobaldo Visconti, allora legato papale presso il reame d'Egitto, ad Acri per la IX Crociata, i due fratelli tornarono a Venezia nel 1269 o 1270, in attesa dell'elezione del nuovo papa."
b'14677520532413812946'
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b'Q821283'
b'\n\nBattaglia di Varsavia (1920)\n\nI preparativi\n\nNei mesi precedenti l\'inizio del conflitto gli stati dell\'Intesa forniscono alla Polonia notevoli quantitativi di equipaggiamento militare, assistenza militare e risorse finanziarie. Gli Stati Uniti, oltre ad un prestito consistente, trasferiscono attraverso il porto di Danzica il materiale bellico rimasto in Europa dopo il primo conflitto mondiale. Nel frattempo la Polonia rifiuta le offerte del governo sovietico per intavolare delle trattative allo scopo di stabilire pacifiche relazioni tra i due Stati.Il 25 aprile 1920 le truppe polacche invadono il territorio ucraino e penetrano in profondit\xc3\xa0 nel territorio sovietico conquistando Kiev il 6 maggio. La controffensiva dell\'Armata Rossa permette la liberazione di Kiev il 12 giugno, infliggendo una serie di sconfitte all\'esercito invasore fino a ricacciarlo oltre il fiume Bug. Sullo slancio di queste vittorie l\'Armata Rossa tenta di occupare l\'intera Polonia con lo scopo dichiarato di instaurarvi una repubblica sovietica e proseguire verso la Germania e l\'Ungheria che sono sull\'orlo della rivoluzione.Il 24 luglio si costituisce in Polonia un governo di coalizione, di cui \xc3\xa8 primo ministro Wincenty Witos, leader del Partito Contadino Piast e pi\xc3\xb9 di 160.000 volontari sono inviati al fronte. Gli aiuti chiesti da Varsavia ai governi occidentali vengono rifiutati e se si esclude la missione di cui fa capo il generale francese Maxime Weygand ogni altra concessione \xc3\xa8 ostacolata indirettamente da ondate di scioperi nei paesi da cui dovrebbero partire i rifornimenti oppure direttamente dai governi stessi, come nel caso di quello cecoslovacco che rifiuta il passaggio alle truppe ungheresi che il reggente, ammiraglio Miklos Horthy di Nagyb\xc3\xa0nya, vorrebbe inviare a sostegno dell\'esercito polacco in difficolt\xc3\xa0.Da parte sovietica si conta molto sulla rivoluzione che sarebbe potuta divampare alla vista delle truppe russe e lo stesso Lenin il 7 agosto afferma categoricamente al congresso del Komintern che le truppe con la stella rossa sono ormai prossime ad entrare a Varsavia, che viene posta sotto assedio il 13 seguente.Negli stessi giorni i vescovi polacchi indirizzano una lettera pastorale alla nazione e all\'episcopato mondiale in cui si fa riferimento agli orrori compiuti nel corso della Rivoluzione Russa da parte dei bolscevichi e il pericolo che si sta materializzando per l\'intera Europa e chiedono a Papa Benedetto XV la benedizione per la Polonia.Il 15 agosto Papa Benedetto XV raccomanda la recita del Santo Rosario in tutta la Cristianit\xc3\xa0 per ottenere dalla Vergine Maria il sostegno e la Vittoria.\n\nLa battaglia\n\nL\'evento decisivo avviene il 16 agosto quando il comandante in capo Pi\xc5\x82sudski ordina un\'ampia controffensiva guidata dal generale J\xc3\xb3zef Haller che permette di rompere l\'assedio davanti Varsavia, mentre l\'armata comandata dal generale W\xc5\x82adys\xc5\x82aw Sikorski isola a sud, sulla bassa Vistola, il grosso delle truppe bolsceviche che sono costrette ad una precipitosa fuga oltre il fiume Nemunas, lasciando sul campo 10.000 morti e pi\xc3\xb9 di 60.000 prigionieri.A seguito della sconfitta, Lenin \xc3\xa8 costretto nel mese di settembre a chiedere l\'armistizio, che verr\xc3\xa0 poi firmato in ottobre, cui seguir\xc3\xa0 il Trattato di Pace di Riga.\n\nIl \xe2\x80\x9cMiracolo della Vistola"\n\nIl termine in cui i Polacchi indicano i fatti dell\'agosto 1920 \xc3\xa8 quello di "Miracolo della Vistola", espressione usata dal generale Haller che, prima dell\'offensiva, aveva ordinato un ottavario di preghiere per un successo umanamente insperabile e che dopo il vittorioso scontro aveva usato per manifestare gratitudine alla Provvidenza.Molti Polacchi considerano la vittoria nella guerra russo-polacca una intercessione della Madonna Nera di Czestochowa il cui culto si perde nei secoli; lo scontro venne immortalato come ritratto all\'interno del Santuario della Santa Casa di Loreto, nella cappella donata da re Sobieski in occasione della vittoria sui Turchi nella battaglia di Vienna.'
b'10608980277480414113'
1,255
b'Q250908'
b"\n\nHighland Village\n\nGeografia fisica\n\nHighland Village \xc3\xa8 situata a 33\xc2\xb005\xe2\x80\xb217\xe2\x80\xb3N 97\xc2\xb003\xe2\x80\xb221\xe2\x80\xb3W (33.087940, -97.055874). Secondo lo United States Census Bureau, ha un'area totale di 6,4 miglia quadrate (17\xc2\xa0km\xc2\xb2), di cui 5,5 miglia quadrate (14\xc2\xa0km\xc2\xb2) di terreno e 0,9 miglia quadrate (2,3\xc2\xa0km\xc2\xb2), o 13,88%, d'acqua.\n\nEvoluzione demografica\n\nSecondo il censimento del 2000, c'erano 12.173 persone, 3.874 nuclei familiari e 3.552 famiglie residenti nella citt\xc3\xa0. La densit\xc3\xa0 di popolazione era di 2.206,6 persone per miglio quadrato (851,5/km\xc2\xb2). C'erano 4.009 unit\xc3\xa0 abitative a una densit\xc3\xa0 media di 726,7 per miglio quadrato (280,4/km\xc2\xb2). La composizione etnica della citt\xc3\xa0 era formata dal 94,21% di bianchi, l'1,47% di afroamericani, lo 0,40% di nativi americani, l'1,92% di asiatici, lo 0,02% di isolani del Pacifico, lo 0,80% di altre razze, e l'1,18% di due o pi\xc3\xb9 etnie. Ispanici o latinos di qualunque razza erano il 3,46% della popolazione.C'erano 3.874 nuclei familiari di cui il 53,3% aveva figli di et\xc3\xa0 inferiore ai 18 anni, l'85,3% erano coppie sposate conviventi, il 4,5% aveva un capofamiglia femmina senza marito, e l'8,3% erano non-famiglie. Il 6,6% di tutti i nuclei familiari erano individuali e l'1,5% aveva componenti con un'et\xc3\xa0 di 65 anni o pi\xc3\xb9 che vivevano da soli. Il numero di componenti medio di un nucleo familiare era di 3,14 e quello di una famiglia era di 3,29.La popolazione era composta dal 32,9% di persone sotto i 18 anni, il 5,1% di persone dai 18 ai 24 anni, il 29,9% di persone dai 25 ai 44 anni, il 28,2% di persone dai 45 ai 64 anni, e il 4,0% di persone di 65 anni o pi\xc3\xb9. L'et\xc3\xa0 media era di 38 anni. Per ogni 100 femmine c'erano 99,9 maschi. Per ogni 100 femmine dai 18 anni in gi\xc3\xb9, c'erano 97,8 maschi.Il reddito medio di un nucleo familiare era di 102.141 dollari, e quello di una famiglia era di 105.109 dollari. I maschi avevano un reddito medio di 79.626 dollari contro i 41.102 dollari delle femmine. Il reddito pro capite era di 40.613 dollari. Circa lo 0,1% delle famiglie e lo 0,4% della popolazione erano sotto la soglia di povert\xc3\xa0, incluso lo 0,1% di persone sotto i 18 anni enessuno di 65 anni o pi\xc3\xb9."
b'14378867339047379200'
891
b'Q551601'
b'\n\nAl-Afdal Shahanshah\n\nal-Malik al-Afdal Shahanshah ibn Badr al-Jamali, Arabo \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xa3\xd9\x81\xd8\xb6\xd9\x84 \xd8\xb4\xd8\xa7\xd9\x87\xd9\x86\xd8\xb4\xd8\xa7\xd9\x87 \xd8\xa8\xd9\x86 \xd8\xa8\xd8\xaf\xd8\xb1 \xd8\xa7\xd9\x84\xd8\xac\xd9\x85\xd8\xa7\xd9\x84\xd9\x8a (Acri, 1066 \xe2\x80\x93 11 dicembre 1121), fu un visir (w\xc4\x81si\xe1\xb9\xada ) dei califfi fatimidi d\'Egitto.In latino il suo nome fu tradotto come "Lavendalius" o "Elafdalio".\n\nConflitto con i Crociati\n\nAl-Afdal commise un grave errore di valutazione sulla natura dell\'invasione della Terra Santa da parte dei Crociati, che scambi\xc3\xb2 per mercenari bizantini e consider\xc3\xb2 naturali alleati contro il comune nemico, i turchi selgiuchidi.Gli approcci dei Fatimidi per un\'alleanza con i cristiani furono respinti e i Crociati continuarono verso sud da Antiochia verso Gerusalemme.Quando divenne evidente che non si sarebbero fermati prima di aver conquistato la citt\xc3\xa0, al-Afdal mosse da Il Cairo, ma era troppo tardi per salvare Gerusalemme, che cadde il 15 luglio 1099.Il 12 agosto, i Crociati al comando di Goffredo di Buglione sorpresero al-Afdal alla Battaglia di Ascalona e gli inflissero una sonora sconfitta.Al-Afdal pot\xc3\xa9 riaffermare il controllo fatimide su Ascalona, poich\xc3\xa9 i Crociati non tentarono di tenerla e la utilizz\xc3\xb2 come base logistica per i successivi attacchi agli Stati crociati.Al-Afdal mosse ogni anno contro il nascente Regno di Gerusalemme. Nel 1103 ottiene un primo successo contro Baldovino; nel 1105 tent\xc3\xb2 di instaurare una cooperazione con l\'atabeg di Damasco ma senza risultato, fu sconfitto di nuovo a Ramla.Al-Afdal e il suo esercito conseguirono effimeri successi fintanto che nessuna flotta europea interfer\xc3\xac, poi non colsero altre vittorie.Anche se egli mand\xc3\xb2 a combattere le sue truppe migliori perse gradualmente il controllo delle fortezze costiere e le citt\xc3\xa0 della Palestina caddero una dopo l\'altra nelle mani dei Crociati.Nel 1109 Tripoli fu conquistata, nonostante la flotta e i rifornimenti inviate da al-Afdal, e divenne il centro di un\'importante contea crociata.Nel 1110 il governatore di Ascalona, Shams al-Khil\xc4\x81fa, si ribell\xc3\xb2 contro al-Afdal con l\'intenzione di consegnare la citt\xc3\xa0 a Gerusalemme in cambio di un grosso compenso, ma le sue stesse truppe berbere lo assassinarono e mandarono la sua testa ad al-Afdal.Baldovino arriv\xc3\xb2 a spingersi nello stesso Egitto, dove razzi\xc3\xb2 Pelusium, ma mor\xc3\xac durante la ritirata (1118).In seguito i Crociati presero Tiro come pure San Giovanni d\'Acri e rimasero a Gerusalemme per diversi decenni, fino all\'arrivo di Saladino.'
b'16323310936217237487'
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b'Q2600689'
b'\n\nArrivals & Departures\n\nBackground\n\nArrivals & Departures nasce pochi giorni dopo che i Silverstein sono rientrati dal Never Shave Again Tour nel dicembre del 2006. La band si riunisce in una sala prove ed inizia a mettere assieme le idee che erano nate nel corso del tempo, e cos\xc3\xac nel giro di un paio di mesi viene completata la maggior parte delle canzoni, arrivando a scriverne anche delle altre che non sono poi state incluse nell\'album, a differenza dei lavori precedenti in cui raggiunte le 11-12 canzoni la band terminava la fase di scrittura. In seguito, la band ha scelto come produttore Mark Trombino, noto per aver prodotto album di Jimmy Eat World e Blink-182, ed anche per questo in cima alla lista dei produttori ideali stilata dai vari membri della band. La collaborazione si rivela per\xc3\xb2 poco proficua.Il cantante Shane Told ha pi\xc3\xb9 volte parlato dei vari fattori che hanno negativamente influenzato l\'album: secondo lui, il produttore dell\'album, Mark Trombino, non era adatto a lavorare con la band, dato che imponeva le proprie scelte a dispetto di ci\xc3\xb2 che i membri del gruppo credevano fosse meglio fare; ad esempio, volle che tutte le parti in scream fossero registrate in un solo giorno e che il disco nell\'insieme fosse finito il pi\xc3\xb9 presto possibile. Questo mise la band in condizioni di stress che non le permisero di lavorare al meglio. Tanto Trombino quanto Told, in pi\xc3\xb9, avevano appena terminato due relazioni di lunga data, e probabilmente non erano focalizzati sull\'album tanto quanto avrebbero dovuto. Inoltre l\'aver registrato l\'album a Los Angeles fu fonte di continue distrazioni per la band, che quindi era poco concentrata sul lavoro in studio. Nel complesso, il giudizio di Told a posteriori \xc3\xa8 che Arrivals & Departures \xc3\xa8 s\xc3\xac un buon album, con alcune delle canzoni pi\xc3\xb9 importanti a suo modo di vedere, ma in generale non era il tipo di passo in avanti che i fan volevano vedere dai Silverstein. Told ha detto che se potesse, tornerebbe indietro e modificherebbe numerose cose riguardanti questo album.\n\nWorlds Apart\n\nIn base a quanto rivelato da Shane, il tema della canzone \xc3\xa8 la lontananza che andare in tour comporta e gli effetti che questa ha sul mantenimento delle relazioni.\n\nMy Disaster\n\nIl testo parla dei problemi con l\'alcool avuti dal cantante Shane Told nel periodo della scrittura del disco.\n\nStill Dreaming\n\nSecondo ed ultimo singolo tratto da Arrivals & Departures. Il testo \xc3\xa8 stato scritto da Shane in collaborazione con Neil e parla di quando finalmente si possono rivedere i propri cari dopo essere stati separati a causa del tour. Shane l\'ha citata come la peggiore canzone dei Silverstein; secondo lui, il testo poteva essere scritto meglio e anche la musica ha delle parti rivedibili (in particolare il ponte con echi ska).\n\nHere Today, Gone Tomorrow\n\nIl testo della canzone riguarda John "Beatz" Holohan, il batterista della band Bayside morto in un incidente stradale durante il tour che il gruppo stava facendo proprio con i Silverstein. Sul booklet del CD al termine del testo compare appunto una dedica a Beatz. Le due band sono da allora legate da una forte amicizia.\n\nVanity and Greed\n\nShane Told a qualche anno di distanza ha affermato che la canzone in un certo senso gli piace, ma che gli sembra molto strana e che non sa a cosa mai stessero pensando quando l\'hanno scritta.\n\nTrue Romance\n\n\xc3\x88 la canzone pi\xc3\xb9 lunga dell\'album e deve il suo nome al film omonimo di Tony Scott, che in italiano \xc3\xa8 stato intitolato Una vita al massimo.\n\nFalling Down e Rain Will Fall\n\nLe due canzoni sono state inserite a fine album come tracce bonus per iTunes. Shane Told ha registrato le parti vocali da solo in uno studio a Toronto, ed infatti la sua voce suona leggermente diversa dal resto del CD, probabilmente per l\'uso di una differente strumentazione di registrazione.'
b'4202261276432671574'
1,114
b'Q3665310'
b'\n\nCesara Buonamici\n\nCesara Buonamici (Fiesole, 2 gennaio 1957) \xc3\xa8 una giornalista italiana.In attivit\xc3\xa0 dagli anni settanta, ha esordito curando diverse rubriche giornalistiche per le reti Fininvest, divenendo poi uno dei volti simbolo del TG5, per il quale lavora fin dal lancio avvenuto nel 1992.\n\nGli esordi\n\nFiglia del nobile fiorentino Cesare Buonamici, \xc3\xa8 nata a Fiesole nella villa di famiglia (una propriet\xc3\xa0 con oliveto di 200 ettari) ed \xc3\xa8 stata cresciuta dalla tata, terziaria carmelitana.Inizia la carriera durante gli studi universitari (facolt\xc3\xa0 di Farmacia) presso Tele Libera Firenze, un\'emittente del capoluogo toscano, alla fine degli anni settanta. Durante questo periodo dimostra grande professionalit\xc3\xa0 e versatilit\xc3\xa0, conducendo il telegiornale, alcuni quiz e un antenato dei moderni talk show ("Quattro chiacchiere con Cesara"). In tal modo diventa popolarissima tra i telespettatori toscani. In un\'intervista Cesara ha simpaticamente "rivendicato" l\'invenzione del gioco dei fagioli nel vaso, ripreso pochi anni dopo dalla RAI per il programma Pronto, Raffaella?. Nel frattempo inizia a scrivere articoli per il quotidiano fiorentino La Citt\xc3\xa0, che appartiene a Mauro Ballini, proprietario anche di Tele Libera Firenze.Nel 1982 Tele Libera Firenze viene assorbita da Retequattro, di propriet\xc3\xa0 del gruppo Arnoldo Mondadori Editore, e la Buonamici passa a lavorare per l\'editore milanese; si sposta poi in Fininvest quando Retequattro viene ceduta al gruppo di Silvio Berlusconi. In quel periodo ha curato diversi programmi giornalistici, tra cui una rubrica all\'interno di Buongiorno Italia, Dentro la notizia, Parlamento in e Canale 5 News.Cesara Buonamici diviene giornalista professionista nel 1987.\n\nLa carriera al TG5\n\nDopo aver portato al debutto insieme a Emilio Fede il notiziario di Italia 1 Studio Aperto, \xc3\xa8 stata tra i fondatori del TG5, che conduce ancora fin dalla sua nascita nel gennaio 1992. Conduce l\'edizione delle 13:00 in coppia con Emilio Carelli fino al 2000. Il suo maggiore scoop \xc3\xa8 stato sicuramente in occasione del referendum del 18 aprile 1999 (quesito sull\'abolizione della quota proporzionale nelle elezioni della Camera dei deputati), quando a tarda notte ha "imperiosamente" interrotto il suo direttore Enrico Mentana in studio, annunciando per prima il mancato raggiungimento del quorum, ormai dato per scontato.Successivamente viene promossa a condurre l\'edizione principale delle 20:00.Il 13 giugno 2001 si \xc3\xa8 anche cimentata come conduttrice televisiva, presenta infatti su Canale 5 la puntata zero del reality show Love Stories.Oramai volto familiare del TG5 delle 20, \xc3\xa8 divenuta vicedirettrice nell\'estate del 2018. Nonostante il lavoro l\'abbia portata a vivere a Roma da anni, Cesara non ha interrotto i suoi legami con la citt\xc3\xa0 natale e con Firenze, dove \xc3\xa8 spesso protagonista di eventi e manifestazioni di vario tipo. Nella nativa Fiesole, Cesara \xc3\xa8 titolare assieme alla madre Rosa ed al fratello Cesare di una nota azienda agricola biologica che produce olio d\'oliva.Nel giugno del 2004 ha ricevuto ad Alghero, per la sezione giornalismo, la X edizione del "Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo".Il 13 marzo 2013 annuncia con un\'edizione straordinaria del TG5 la fumata bianca del Conclave che ha portato all\'elezione di Papa Francesco.Cesara Buonamici \xc3\xa8 sposata con Joshua Kalman, medico israeliano, al suo fianco da pi\xc3\xb9 di vent\xe2\x80\x99anni. La coppia non ha figli.\n\nConduzione di programmi\n\nIl 26 febbraio 2019 ha condotto, insieme a Gianluigi Nuzzi, il programma TV Segreti e delitti su Canale 5.\n\nControversie\n\nNel 2006 \xc3\xa8 stata sospesa per sei mesi dall\'ordine dei giornalisti del Lazio, dopo la rivelazione delle intercettazioni telefoniche della procura di Potenza: il pubblico ministero Henry Woodcock scopr\xc3\xac infatti che la giornalista raccomandava l\'imprenditore Ugo Bonazza presso il ministro dell\'ambiente Matteoli per lo sblocco di una pratica ai Monopoli, negoziando al telefono un compenso di 10.000 euro (la Buonamici ha negato poi al magistrato di averli mai percepiti effettivamente). Torn\xc3\xb2 alla conduzione dell\'edizione serale del TG5 il 14 maggio 2007.'
b'4317502083550318881'
1,342
b'Q3084252'
b'\n\nFran\xc3\xa7ois Chifflart\n\nFran\xc3\xa7ois Chifflart (Saint-Omer (Pas-de-Calais), 21 marzo 1825 \xe2\x80\x93 Parigi, 19 marzo 1901) \xc3\xa8 stato un pittore, incisore e disegnatore francese.\n\nBiografia\n\nFran\xc3\xa7ois-Nicolas Chifflart, detto Fran\xc3\xa7ois Chifflart, era figlio di Antoine-Omer Chifflart, fabbricante di serrature a Saint-Omer. Fu proprio a fianco di suo padre che inizi\xc3\xb2 ad incidere i metalli, e, per il suo precoce talento nell\'incisione e nell\'uso del cesello, fu notato e poi assunto da Louis Fiolet, il maggiore fabbricante di pipe di ceramica della citt\xc3\xa0. Sua sorella, peraltro, spos\xc3\xb2 Alfred Cadart, originario di Saint-Omer, il quale, su consiglio di lei, inizi\xc3\xb2 un\'attivit\xc3\xa0 di incisore e di editore di stampe a Parigi. Chifflart cominci\xc3\xb2 a disegnare giovanissimo alla Scuola comunale di Saint-Omer, e nel 1844 entr\xc3\xb2 all\'\xc3\x89cole des beaux-arts di Parigi, nell\'atelier di L\xc3\xa9on Cogniet, dove complet\xc3\xb2 la sua preparazione. Nel 1851 vinse il primo Prix de Rome di pittura storica con il quadro P\xc3\xa9ricl\xc3\xa8s au lit de mort de son fils, dopo aver ottenuto il terzo premio l\'anno precedente con la tela Z\xc3\xa9nobie sur les bords de l\'Araxe. Ma Chifflart avversava palesemente l\'accademismo che imperava in quegli anni e il manifestare tale rifiuto fece s\xc3\xac che il suo nome e le sue opere furono emarginati. Si volse allora sempre di pi\xc3\xb9 verso il disegno e la pratica dell\'incisione. Le sue incisioni per il Faust, esposte al Salon del 1859, furono oggetto di grande ammirazione da parte di uomini di cultura e in particolare di letterati, come Baudelaire e Th\xc3\xa9ophile Gautier.In occasione del Salon del 1863, Ernest Chesneau cit\xc3\xb2, fra altre opere interessanti, un David vainqueur, \xc2\xabcomposizione movimentata di M. Chifflard\xc2\xbb.Infine Chifflart conobbe Victor Hugo, che vide in lui \xc2\xabil soffio della grande arte del diciannovesimo secolo\xc2\xbb, e da questa conoscenza inizi\xc3\xb2 per lui, a partire dal 1867, una nuova carriera di illustratore. Per Victor Hugo, egli illustr\xc3\xb2 in particolare Les Travailleurs de la Mer (1866), incisi da Fortun\xc3\xa9 M\xc3\xa9aulle, e il celebre romanzo Notre-Dame de Paris (1831).Dal 1862 al 1867, Chifflart approfitt\xc3\xb2 del laboratorio di incisione del cognato Alfred Cadart in rue Richelieu, presso la "Societ\xc3\xa0 degli Acquafortisti"; pot\xc3\xa9 cos\xc3\xac produrre pi\xc3\xb9 di 200 acqueforti sino al 1881, a fianco di sua sorella, che aveva continuato col marito l\'attivit\xc3\xa0 di incisione e stampa.Purtroppo il suo atteggiamento in politica, che egli non mancava di manifestare, contro il governo autoritario dell\'imperatore Napoleone III gli fece perdere una parte consistente della sua ricca clientela parigina e lentamente, giorno dopo giorno, il suo nome fu dimenticato. Ciononostante Chifflart continu\xc3\xb2 a lavorare fino all\'ultimo anno del secolo.Fran\xc3\xa7ois Chifflart mor\xc3\xac a Parigi a 76 anni nel marzo del primo anno del XX secolo. Una via di Saint-Omer porta ancor oggi il suo nome.'
b'2839410907132910467'
1,025
b'Q217498'
b"\n\n\xc3\x81lvaro Obreg\xc3\xb3n\n\nBiografia\n\nNato a Navojoa, nello Stato messicano di Sonora, da una famiglia povera di agricoltori. Nel 1910, quando a seguito dall'emanazione del Piano di San Luis Potos\xc3\xad da parte di Francisco Madero, scoppi\xc3\xb2 l'insurrezione generale, Obreg\xc3\xb3n non si un\xc3\xac ai ribelli, pur non disdegnando le loro rivendicazioni, in quanto a quel tempo vedeva di buon occhio il regime di Porfirio D\xc3\xadaz. Inizi\xc3\xb2 la sua attivit\xc3\xa0 politica l'anno successivo con l'elezione a sindaco della citt\xc3\xa0 di Huatabampo, sostenendo Madero, nuovo presidente, nella lotta contro la rivolta guidata da Pascual Orozco. Quando Madero fu ucciso dalla rivolta guidata da F\xc3\xa9lix D\xc3\xadaz e dal generale Victoriano Huerta Obreg\xc3\xb3n si un\xc3\xac alla fazione costituzionalista di Venustiano Carranza nella rivolta contro il nuovo governo di Huerta, e riusc\xc3\xac nel 1914 a togliergli il potere.Come comandante militare al seguito di Carranza si distinse anche nella lotta per sconfiggere Pancho Villa ed Emiliano Zapata. Nel 1917 si candid\xc3\xb2 per la prima volta a presidente del Messico ma all'elezione del 5 febbraio arriv\xc3\xb2 solamente quarto con 4007 voti.Obreg\xc3\xb3n torn\xc3\xb2 alla politica nel 1920, sperando di succedere a Carranza come presidente. Quando per\xc3\xb2 fu evidente che Carranza avrebbe scelto come suo successore Ignacio Bonillas, \xc3\x81lvaro Obreg\xc3\xb3n organizz\xc3\xb2 una rivolta militare contro il presidente Carranza, i cui scopi furono espressi nel manifesto del Plan de Agua Prieta. La rivolta ebbe successo e Carranza fu prima deposto poi assassinato in un'imboscata nello Stato di Puebla. Per sei mesi Adolfo de la Huerta fu il presidente provvisorio del Messico, fino alle elezioni che videro Obreg\xc3\xb3n vincitore.I quattro anni di presidenza di Obreg\xc3\xb3n sono famosi per la politica anticlericale, per le riforme agrarie messe in atto e per la politica amichevole nei confronti degli Stati Uniti d'America, basati sulla vendita del petrolio messicano. Al momento della successione de la Huerta diede vita a una rivolta, perch\xc3\xa9 si considerava il naturale successore alla presidenza contro il preferito di Obreg\xc3\xb3n, Plutarco El\xc3\xadas Calles, che comunque vinse le elezioni.Nel 1928 Obreg\xc3\xb3n corse ancora per la presidenza, e fu eletto dopo elezioni molto contestate. Recatosi a Citt\xc3\xa0 del Messico per celebrare la vittoria, fu assassinato a colpi di pistola nel ristorante La Bombilla dal cristero Jos\xc3\xa9 de Le\xc3\xb3n Toral, contrario alle spietate politiche anti-religiose del governo."
b'5106466348433658092'
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b'Q340178'
b"\n\nVladimir Ku\xc5\xa1\n\nVladimir Ku\xc5\xa1 (Mosca, 1965) \xc3\xa8 un pittore e scultore russo surrealista, sebbene egli preferisca definire la propria arte realismo metaforico.\n\nBiografia\n\n\xc3\x88 nato nel 1965 a Mosca ed ha iniziato a disegnare e a rivelare la sua abilit\xc3\xa0 artistica fin dall'et\xc3\xa0 di tre o quattro anni. Ha iniziato a frequentare una scuola d'arte a sette anni in Russia. Trascorreva la prima met\xc3\xa0 della sua giornata nella scuola regolare, svolgendo i compiti, e spendendo la seconda met\xc3\xa0 in lezioni d'arte fino alle nove di sera. \xc3\x88 entrato nel Moscow Art Institute a diciassette anni, e quando, diciottenne, inizi\xc3\xb2 i due anni obbligatori di servizio militare, fu presto incaricato di dipingere affreschi e tele, piuttosto che svolgere le regolari funzioni di fanteria.Secondo Ku\xc5\xa1, i principali artisti che hanno influenzato il suo stile sin dalla sua prima esperienza alla scuola d'arte sono Botticelli, Bosch, van Gogh, D\xc3\xbcrer, Vermeer ma soprattutto Dal\xc3\xad. Stancatosi dello stile pittorico di C\xc3\xa9zanne su cui si focalizzava la scuola d'arte, Ku\xc5\xa1 \xc3\xa8 passato da adolescente alle immagini surreali ed ha realizzato il suo primo dipinto surreale all'et\xc3\xa0 di quattordici anni. Ku\xc5\xa1 ha sperimentato diversi stili di impressionismo dopo aver visto un libro di opere di Salvador Dal\xc3\xad alla fine degli anni ottanta, ma non fece fortuna perch\xc3\xa9 lo stile perse di forma. Fortemente influenzato dal padre, un matematico, Ku\xc5\xa1 credeva che i dipinti realistici mostrassero l'abilit\xc3\xa0 professionale dell'artista e attir\xc3\xb2 cos\xc3\xac gli spettatori in modo che essi potessero accettare le immagini impossibili dipinte come realistiche, abbastanza da vedere le metafore in esse contenute ed esplorarne i diversi livelli di significato.Nel 1987 ha iniziato a vendere i suoi dipinti e a esporli all'interno dell'Union of Artists. Intorno allo stesso periodo di tempo fu invitato a dipingere una serie di ritratti per il personale dell'ambasciata degli Stati Uniti, sebbene sia stato costretto a ridurre il suo lavoro sui ritratti dopo che il KGB divenne sospettoso del suo coinvolgimento con gli americani a causa di libri che egli lesse durante la leva militare.Nel 1990 ha esposto i suoi lavori in Germania insieme ad altri due artisti russi; ha visitato Los Angeles per una mostra ed \xc3\xa8 rimasto negli Stati Uniti.Nel 1991 il suo sogno \xc3\xa8 diventato realt\xc3\xa0. Per un certo periodo \xc3\xa8 stato in grado di affittare un piccolo garage a Los Angeles in cui dipingere, ma non \xc3\xa8 riuscito a trovare alcun luogo in cui esporre le sue opere. Ha guadagnato denaro ritraendo le persone sul molo di Santa Monica. Alla fine ha speso i propri risparmi in un biglietto per le Hawaii e dormito sulla spiaggia di Santa Monica finch\xc3\xa9 il volo di rientro non part\xc3\xac alcuni giorni pi\xc3\xb9 tardi.La sua arte \xc3\xa8 stata per prima notata nel continente asiatico ed in seguito si \xc3\xa8 diffusa in America. Nel 2001 Ku\xc5\xa1 ha aperto la sua prima galleria d'arte, Kush Fine Art a Lahaina, nelle isole Hawaii. Attualmente ha inoltre un'altra galleria Kush Fine Art a Laguna Beach, in California."
b'8508692111120369402'
1,004
b'Q815370'
b"\n\nBelet Uen\n\nStoria\n\nBelet Uen \xc3\xa8 un'area di antico insediamento umano. Prima di spostare la sua capitale a Taleh nel 1909, il patriota somalo Mohammed Abdullah Hassan costru\xc3\xac un forte nei pressi dei Belet Uen per controllare meglio l'Ogaden.La citt\xc3\xa0, a causa della sua posizione strategica, era negli anni settanta una delle principali basi del Western Somali Liberation Front (WSLF), attivo soprattutto nella vicina regione etiope dell'Ogaden, abitata prevalentemente da somali, allo scopo di liberarla dall'Etiopia e annetterla alla Somalia per formare la Grande Somalia.Tra il 2006 e il 2008 \xc3\xa8 stata teatro di scontri tra l'Unione delle Corti Islamiche e il Governo di Transizione Somalo, spalleggiato dall'esercito etiope. Le forze governative sono riuscite a prendere il controllo della citt\xc3\xa0, tuttavia alla fine del 2008 Al-Shabaab, organizzazione terroristica islamista nata dall'Unione delle Corti Islamiche, ha conquistato Belet Uen, cos\xc3\xac come gran parte della Somalia meridionale.Il 18 giugno 2009 a Belet Uen si \xc3\xa8 verificato un attentato suicida, in seguito rivendicato dall'organizzazione terroristica islamista Al-Shabaab, in cui sono rimaste uccise 35 persone, tra cui il Ministro dell'Interno del Governo Federale di Transizione Omar Hashi Aden.Il 31 dicembre 2011 il Governo Federale di Transizione ha ripreso la citt\xc3\xa0 battendo le milizie di Al-Shabaab: i soldati dell'esercito somalo, assistiti da circa 3000 unit\xc3\xa0 delle truppe alleate etiopi hanno attaccato la citt\xc3\xa0 alle prime ore del mattino, catturandola dopo ore di combattimento. I morti sono stati circa 20, per lo pi\xc3\xb9 soldati etiopi e membri di Al-Shabaab.\n\nAmministrazione comunale\n\nIl 7 maggio 2012 Belet Uen ha visto le sue prime elezioni comunali dall'inizio della guerra civile, nei primi Anni '90. \xc3\x88 stato eletto Mohamed Hassan Nuriye.Il sindaco, nel primo giorno di carica, ha vietato la detenzione di armi da fuoco in citt\xc3\xa0, pena il sequestro dell'arma ed eventualmente l'arresto. Inoltre, Nuriye Ha aggiunto che i soldati governativi non di pattuglia sarebbero rimasti nelle loro basi, e avrebbero potuto portare armi in citt\xc3\xa0 solo se impegnati in operazioni di sicurezza.Per rafforzare la sicurezza, l'amministrazione comunale ha iniziato a registrare simultaneamente tutti i residenti.Il sindaco ha inoltre lanciato piani di ricostruzione e abbellimento della citt\xc3\xa0. Il 18 luglio 2012 l'amministrazione comunale ha imposto un coprifuoco di due giorni per permettere ai soldati di demolire le strutture illegalmente costruite lungo la strada cittadina principale, in una delle prime iniziative di rinnovamento della citt\xc3\xa0."
b'9267432001658936641'
818
b'Q12791'
b'\n\nSpada\n\nTecniche di utilizzo\n\nLa spada, la prima arma inventata con il solo scopo di uccidere altri esseri umani, declina la sua effettiva capacit\xc3\xa0 offensiva solo nelle mani di un utente esperto. Si tratta perci\xc3\xb2 di uno strumento d\'offesa il cui utilizzo, diversamente da armi rudimentali e/o derivate dall\'ambito venatorio (es. clava e lancia), necessita un\'adeguata formazione. Da qui l\'origine, nelle varie parti del mondo, della scherma, semplicisticamente definibile come "arte della spada".In Europa, le prime fonti che accennano a particolari tecniche di scherma datano all\'Ellenismo ma \xc3\xa8 solo nel tardo Medioevo che appaiono i primi trattati scritti da Maestri d\'Arme veri e propri. In Italia, i pi\xc3\xb9 famosi Maestri che ci hanno lasciato testimonianza dei loro insegnamenti sono Fiore dei Liberi (Flos Duellatorum - Ferrara - 1410 circa) e Filippo Vadi (De arte gladiatoria dimicandi - Urbino - 1485 circa). In questo periodo, che per l\'Italia \xc3\xa8 da considerarsi gi\xc3\xa0 rinascimento delle arti e delle scienze (e la scherma \xc3\xa8 considerata come una di esse), il combattimento \xc3\xa8 particolarmente legato all\'utilizzo di spade a due mani, daghe, lance, azze, bastoni e lotta a mani nude. Dal \'500, con il graduale affermarsi dell\'arma da fuoco sui campi di battaglia, la spada diventa arma da difesa personale per eccellenza e lo studio delle sue tecniche d\'offesa e difesa precipue s\'intensifica. L\'arma viene spesso accompagnata da una seconda lama pi\xc3\xb9 corta da impugnarsi con l\'altra mano, spesso chiamata daga o pugnale da duello, oppure accompagnata da armi difensive quali piccoli scudi (brocchieri e targhe), scudi pi\xc3\xb9 grandi (rotelle e targoni) oppure semplici mantelli (cappe). La "scherma tradizionale europea" diventa cos\xc3\xac espressione di arte e scienza senza precedenti di cui l\'Italia \xc3\xa8 il pi\xc3\xb9 noto centro propagatore.L\'origine aristocratica della scherma, in cui l\'utilizzo di armi secondarie viene gradualmente limitato da motivi etici e di etichetta, porta a una progressiva codifica della disciplina. In essa diventano preponderanti sempre pi\xc3\xb9 i colpi di punta, decisamente pi\xc3\xb9 letali dei tradizionali colpi di taglio. \xc3\x88 per l\'appunto dopo il 1600 che la vecchia spada da lato (detta cos\xc3\xac poich\xc3\xa9 di uso civile da portare alla cintura) si trasforma nella spada da lato a striscia o semplicemente "striscia". L\'evoluzione dell\'arma porta a un cambiamento delle tecniche: ormai si usa per lo pi\xc3\xb9 la spada sola o la spada e il pugnale; ancora per tutto il 1600 l\'Italia produce notevoli Maestri, quali Ridolfo Capoferro da Cagli.Nei secoli successivi, la scherma si allontana sempre pi\xc3\xb9 dai casi di combattimento reale, perdendo d\'importanza la dottrina d\'uso principale: la sopravvivenza in un combattimento in steccato, in Duello "alla macchia" o in caso di aggressione in strada. La scherma diventa gradualmente un passatempo da gentiluomini, che vedono nel circolo di scherma anche una sorta di club per ritrovarsi. Nel XIX secolo, cambiamento generalizzato della scherma porta alla scomparsa di Maestri che possano insegnare efficacemente quest\'arte in condizioni di combattimento reale. Per questo motivo gli ambienti militari delle potenze dominanti del tempo cominciano a ricercare fuori dai propri territori persone in grado di insegnare il combattimento con la sciabola ai propri ufficiali. In ogni modo, anche nel \'900 gli schermidori Italiani di spada erano rinomati proprio per la loro esperienza e pratica nell\'uso della spada da duello, sebbene le tecniche originali di scherma antica, la quale sfrutta combinazione di colpi di taglio e colpi di punta, risultavano ormai non pi\xc3\xb9 praticate.'
b'16576832903637357697'
1,158
b'Q17625920'
b"\n\nCollegiata dello Spirito Santo\n\nStoria\n\nUna primitiva cappella dedicata a santa Sofia fu fatta costruire agli inizi del XVI secolo dalla famiglia Cossa: questa, intorno al 1570, venne affidata ai marinai del borgo e dieci anni pi\xc3\xb9 tardi, per volere del vescovo Fabio Polverino, divenne sede parrocchiale, al posto della chiesa di San Vito a Campagnano. Grazie alle numerose offerte fatte dai fedeli che si recavano alla cappella, addossato a questa, nel 1613, venne costruito un piccolo ospedale. Tuttavia nel 1636 sia la cappella che l'ospedale furono abbattuti per far posto ad una nuova chiesa: i lavori terminarono nel 1672 e la nuova struttura, dedicata allo Spirito Santo, fu consacrata nel 1676; nel 1851, per volere di papa Pio IX, venne elevata a collegiata.\n\nDescrizione\n\nL'accesso alla chiesa, posta nelle immediate vicinanze della cattedrale di Santa Maria Assunta e della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, \xc3\xa8 data da una scalinata in piperno: la facciata \xc3\xa8 intonacata in bianco e non presenta elementi decorativi, se non una sottile trabeazione che divide la parte inferiore, dove \xc3\xa8 posto il portale d'ingresso, da quella superiore, terminante ad arco, con al centro un finestrone.Internamente \xc3\xa8 a croce latina, a navata unica, con volta lievemente affrescata: sulla controfacciata, a sinistra, \xc3\xa8 posto un fonte battesimale del XIX secolo ed una tela di ignoto del 1709, raffigurante San Francesco Saverio che battezza un negretto, mentre a destra due tavole, una con soggetto la Madonna della Salvazione, di ignoto, del XVII secolo, l'altra la Madonna con Bambino e Santi, ritrovata sul retro della tela posta sull'altare maggiore ed attribuita in un primo tempo a Marco dal Pino ed in seguito a Michele Manchelli. Lungo i lati della si aprono tre cappelle: nella prima del lato sinistro \xc3\xa8 presenta una tela della Madonna con Bambino, opera di ignoto proveniente dalla scuola napoletana, vicino a Francesco Solimena, nella seconda la statua di san Giovan Giuseppe della Croce e nella terza tela della Madonna del Rosario, contornata da quindici piccoli quadretti a raffigurare i misteri del Rosario, attribuita a Giuseppe Bonito, come certificato da un documento che ne attesta il pagamento di trenta ducati: la tela \xc3\xa8 stata realizzata nel 1786, utilizzandone una gi\xc3\xa0 precedentemente dipinta. La prima cappella del lato destro ha una tela rappresentate la Sacra Famiglia con Sant'Anna, San Gioacchino e San Giovannino, opera simile a quella ospitata nella chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Napoli, di Fabrizio Santafede, la seconda \xc3\xa8 ornata con una statua di san Pietro ed altre due statue poste in nicchie laterali, mentre la terza ha una tela dell'Annunciazione del 1776, attribuita a Vincenzo Diano.La zona del transetto presenta nella parte centrale una bassa cupola, mentre lateralmente sono posti due altari, di fattura di Antonio Di Lucca, nella seconda met\xc3\xa0 del XVIII secolo; in particolare: sulla sinistra \xc3\xa8 una tela raffigurante la Madonna delle Grazie di Paolo De Matteis, del 1710, mentre sulla destra \xc3\xa8 un crocifisso ligneo del XVIII secolo, inserito in un dipinto di Giuseppe Bonito, con soggetto il Calvario, opera del 1768. L'altare maggiore, protetto da una balaustra, \xc3\xa8 realizzato in marmi policromi: sul fondo \xc3\xa8 posta una tela di Alfonso Di Spigna, la Pentecoste, del 1768, contornata da una cornice in stucco opera di Cesare Starace, lo stesso autore che arricch\xc3\xac la zona absidale con quattro altorilievi in stucco raffiguranti san Giovanni evangelista, un santo evangelista di dubbia identit\xc3\xa0, sant'Andrea e san Giacomo.Tra la prima e la seconda cappella \xc3\xa8 posta, sul lato sinistro, un'uscita secondaria, mentre, sul lato destro, la sacrestia: al suo interno conserva un armadio del XIX secolo contenente un calice in argento realizzato da Gennaro Russo, un baldacchino in argento del XVIII secolo, un affresco del XVI secolo, con tema quello del Castello Aragonese, ed una tela del Traditio clavium, della bottega di Fabrizio Santafede. Accanto alla chiesa si erge il campanile: ha una forma piramidale e cupola a pera, rivestita esteriormente da mattonelle gialle e verdi."
b'3161820301891841764'
1,306
b'Q380406'
b"\n\nFran\xc3\xa7ois-Xavier Ortoli\n\nFormazione\n\nFran\xc3\xa7ois-Xavier Ortoli trascorse l'adolescenza nell'Indocina francese a causa del lavoro del padre. Studi\xc3\xb2 al liceo Albert Sarraut di Hanoi, nell'odierno Vietnam.Durante la seconda guerra mondiale si impegn\xc3\xb2 in Indocina contro l'esercito giapponese. Fu decorato con la croce di guerra e con la medaglia militare e della resistenza.Nel 1947 Ortoli fu ammesso alla \xc3\x89cole nationale d'administration (ENA) e successivamente divenne ispettore delle finanze.\n\nCarriera amministrativa\n\nDopo aver partecipato a diversi gabinetti ministeriali, Ortoli fu capo servizio della Direzione delle relazioni economiche esterne del Ministero degli affari economici della Francia.Nel 1958 Ortoli fu nominato capo di gabinetto di Robert Lemaignen, il primo commissario europeo per i Paesi d'oltremare. Poche settimane dopo venne nominato direttore generale della Direzione generale per il mercato interno della Commissione europea. Era il pi\xc3\xb9 giovane direttore generale di tutta la Commissione. \xc3\x88 stato il primo a ricoprire tale incarico, che gli offr\xc3\xac un'influenza importante sul processo di integrazione economica europea cominciato in quell'anno con l'entrata in vigore del Trattato di Roma.Nel 1961 Ortoli venne nominato segretario generale del comitato interministeriale per le questioni di cooperazione economica europea. Dal 1962 al 1966 fu direttore di gabinetto del primo ministro francese Georges Pompidou. Tra il 1966 e il 1967 trascorse anche un breve periodo come commissario generale per la pianificazione.\n\nIncarichi ministeriali\n\nIl 29 aprile 1967 Ortoli venne nominato ministro delle infrastrutture e dell'edilizia nell'ambito del quarto governo guidato da Georges Pompidou. Il 31 maggio 1968 sostitu\xc3\xac Alain Peyrefitte come ministro della pubblica istruzione.Nel giugno 1968 Ortoli venne eletto deputato per l'Unione dei Democratici per la Repubblica nel collegio di Lilla. Il 10 luglio fu nominato ministro dell'economia e delle finanze nell'ambito del governo guidato di Maurice Couve de Murville.Nel giugno 1969, durante la presidenza di Georges Pompidou, Ortoli fu nominato ministro dello sviluppo industriale e scientifico all'interno del governo presieduto da Jacques Chaban-Delmas.\n\nCommissione europea\n\nNel 1973 Ortoli venne nominato presidente della Commissione europea. Fu il primo francese a svolgere tale incarico. Il mandato della Commissione Ortoli termin\xc3\xb2 nel 1977.La Commissione Ortoli dovette affrontare prima di tutto il problema dell'austerity e del rialzo dei prezzi del petrolio.Dopo la fine del mandato come presidente della Commissione, Ortoli fece parte anche delle due commissioni europee successive, presiedute rispettivamente da Roy Jenkins e da Gaston Thorn. Nell'ambito di tali commissioni Ortoli fu commissario per gli affari economici e finanziari, e fu dunque uno dei principali fondatori del Sistema monetario europeo creato nel 1979 e dell'Unit\xc3\xa0 di conto europea (ECU).\n\nAltre attivit\xc3\xa0\n\nAlla scadenza del suo mandato come commissario europeo, Ortoli venne nominato dal presidente francese Fran\xc3\xa7ois Mitterrand presidente e direttore generale della Total. Rimase alla Total fino al 1990."
b'38218592150677265'
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b'\n\nHenri Pousseur\n\nHenri Pousseur (Malmedy, 23 giugno 1929 \xe2\x80\x93 Bruxelles, 6 marzo 2009) \xc3\xa8 stato un compositore di musica contemporanea e didatta belga.\n\nBiografia\n\nHa studiato composizione all\'Accademia Reale di Musica di Liegi dal 1947 al 1953.Recatosi a Darmstadt nei primi anni cinquanta per seguire i famosi Ferienkurse, incontr\xc3\xb2 autori come Pierre Boulez, Karlheinz Stockhausen, Bruno Maderna e Luciano Berio, con i quali strinse rapidamente amicizia, diventando cos\xc3\xac un devoto membro delle avanguardie musicali dell\'epoca.Nel 1957 fu invitato come docente ai corsi estivi di Darmstadt: fu l\'inizio della sua lunga attivit\xc3\xa0, che lo port\xc3\xb2 ad insegnare a Colonia, a Basilea, all\'Universit\xc3\xa0 di Buffalo, cos\xc3\xac come in Belgio.Dal 1970 fino al suo pensionamento avvenuto nel 1988 ha continuamente insegnato all\'Universit\xc3\xa0 ed al Conservatorio di Liegi, dove ha inoltre fondato il Centre de recherches et de formation musicales de Wallonie. Negli anni ottanta, inoltre, \xc3\xa8 stato il fondatore e direttore dell\'"Institut de p\xc3\xa9dagogie musicale" di Parigi, strettamente collegato con l\'"IRCAM" (fondato e diretto da Pierre Boulez) e facente parte della "Cit\xc3\xa9 de la musique".Da sempre interessato all\'uso delle nuove tecnologie informatiche nella composizione musicale, Henri Pousseur ha lavorato allo studio di musica elettronica della Westdeutsche Rundfunk di Colonia nel 1954 ed allo Studio di Fonologia della Rai di Milano nel 1957; nel 1958 ha fondato lo Studio di musica elettronica di Bruxelles. Nel 2006 ha lavorato negli studi di Tempo Reale a Firenze per la realizzazione di una nuova versione della sua composizione Rimes.Alla fine degli anni cinquanta ha avuto modo di incontrare il saggista e romanziere francese Michel Butor, con il quale collabora costantemente lungo tutta la sua carriera (da Votre Faust del 1960-1968 a Le proc\xc3\xa8s du jeune chien del 1978, a Le Sablier du Ph\xc3\xa9nix del 1994).Oltre alle attivit\xc3\xa0 compositive e pedagogiche, Pousseur ha pubblicato numerosi articoli e libri sulla musica, tra i quali vanni citati almeno Fragments Th\xc3\xa9orique I: sur la musique exp\xc3\xa9rimentale (Bruxelles, Universit\xc3\xa9 Libre de Bruxelles, 1970), e Musiques crois\xc3\xa9es (Parigi, L\'Harmattan, 1997).Ha ricevuto la laurea honoris causa dalle Universit\xc3\xa0 di Metz e di Lilla.\n\nLa sua musica\n\nDopo le prime esecuzioni importanti, avvenute nel contesto dei Ferienkurse di Darmstadt, le musiche di Henri Pousseur sono state eseguite nelle principali manifestazioni mondiali legate alla musica contemporanea, nonch\xc3\xa9 nelle stagioni concertistiche ed operistiche dei pi\xc3\xb9 rilevanti centri internazionali (dalla Biennale di Venezia ai Domaine Musical di Parigi, dal Teatro alla Scala di Milano al Festival di Donaueschingen, alla Carnegie Hall di New York).Generalmente considerato come un tipico esponente della "scuola di Darmstadt", Pousseur ha utilizzato tecniche tipiche di quella scuola, quali lo strutturalismo e l\'alea, frequentemente per\xc3\xb2 le ha "contaminate" con altri stili (spesso ritenuti inconciliabili), come quelli di Franz Schubert e Anton Webern (in Votre Faust), oppure il curioso accostamento tra il linguaggio proprio di Pousseur incrociato con la famosa canzone statunitense di protesta "We shall overcome" (nella composizione Couleurs crois\xc3\xa9es).Nei primi anni sessanta si trov\xc3\xb2 in contrasto con molte delle restrizioni obbligate dalla scrittura musicale strutturalista, ed assunse una personale posizione di "rifiuto del rifiuto" delle esperienze musicali del passato, non per ricollegarsi a stili o epoche preesistenti, bens\xc3\xac per sviluppare l\'esperienza weberniana in modo pi\xc3\xb9 completo ed a pi\xc3\xb9 ampio spettro. Su queste posizioni venne ben presto seguito da molti colleghi illustri, tra cui Luciano Berio, Bruno Maderna, Alfred Schnittke, Gy\xc3\xb6rgy Ligeti ed altri.La quasi totalit\xc3\xa0 delle sue opere \xc3\xa8 edita da Suvini Zerboni (Milano).'
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