_id
stringlengths
16
23
url
stringlengths
31
55
title
stringlengths
1
24
text
stringlengths
100
9.46k
score
float64
0.5
1
views
float64
1.91k
25.7k
20231101.it_593418_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
I libri liturgici hanno sempre usato questi due termini come sinonimi. Nelle edizioni del Messale Romano in uso prima del Concilio Vaticano II il termine «pianeta» appare undici volte, e il termine «casula» dodici volte. Il Rito dell'ordinazione presbiterale del Pontificale Romanum prescrive che l'ordinando si presenti avente «planetam coloris albi complicatam super brachium sinistrum», ma poi indica che il vescovo «imponit Ordinando casulam usque ad scapulas» e poi, più tardi, «explicans casulam, quam Ordinatus habet complicatam super humeros, et induit illum».
0.5
2,054.876798
20231101.it_593418_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
Dal Concilio Vaticano II in poi, il termine «casula» è usato quasi esclusivamente, accompagnato però qualche rara volta con la parola «pianeta» come sinonimo («la casula o pianeta»).
0.5
2,054.876798
20231101.it_593418_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
Ciò nonostante, qualche libro di consultazione, mentre tratta i due termini come sinonimi, considera arcaico il termine «casula»: «antica denominazione della pianeta sacerdotale».
1
2,054.876798
20231101.it_593418_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
I Principi e norme per l'uso del Messale Romano, ripresi inoltre dalla più recente Istruzione Redemptionis Sacramentum, indicano la casula o pianeta come veste propria del sacerdote celebrante nell'atto di celebrare il rito della Messa e ad azioni strettamente collegate ad essa. Le norme prevedono inoltre che sotto la casula si indossino, in ordine: amitto (ove previsto), camice o alba, cingolo (ove previsto) e stola; sotto la casula il Vescovo nelle messe pontificali aggiunge la dalmatica. Nelle celebrazioni dove non è prevista l'annessione al rito della Messa, il sacerdote può indossare il piviale o la semplice stola premettendo sempre il camice o la cotta.
0.5
2,054.876798
20231101.it_593418_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
La casula può essere di varie fogge e di vari colori liturgici a seconda dell'eucologia e della memoria liturgica celebrata. Ogni casula è corredata di stola propria e talvolta può essere confezionata in corredo ad altri paramenti quali mitria, dalmatica e piviale.
0.5
2,054.876798
20231101.it_593418_10
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
Il bianco è utilizzato durante le solennità e le feste (es: Pasqua, Natale, feste dei Santi non martiri, Messa del Crisma, In Cena Domini, battesimo, matrimonio, ordinazione, prima comunione, unzione degli infermi, etc.) e simboleggia il mistero della resurrezione, la gloria di Cristo, la purezza, la fede e la gioia.
0.5
2,054.876798
20231101.it_593418_11
https://it.wikipedia.org/wiki/Casula
Casula
Il rosso è il colore dello Spirito Santo, del sangue di Cristo e dei martiri e si utilizza, tra le altre occasioni, per le esequie pontificie, le festività dei martiri, il venerdì Santo, la domenica delle Palme, la Pentecoste, ecc.
0.5
2,054.876798
20231101.it_562757_5
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
ICBM di 3ª generazione, L'R-36M venne commissionato come sostituto dell'R-36 SS-9 Scarp nel 1969, fu testato nel 1972, armato ed integrato nell'arsenale missilistico sovietico nel 1975. Prodotto ed assemblato in Ucraina, ha un costo molto elevato, tanto che la sola parte di progettazione e test si aggira sugli 8-10 miliardi di rubli.
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_6
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Il trattato START II bandì i sistemi MIRV, ed istituì l'apertura di una procedura di demolizione sistematica di questo missile e della riconversione delle strutture di lancio.
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_7
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Nonostante i programmi concernenti ai protocolli START abbiano stabilito un ritiro degli SS-18 Satan entro il 2007, e la loro sostituzione con gli SS-25 e SS-27,l'evoluzione della situazione geopolitca, hanno portato le autorità della Federazione Russa, a rallentare questa procedura.
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_8
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Il sistema di propulsione del primo stadio usando la combinazione del tetraossido di diazoto con l'idrazina, sviluppa 460 tonnellate di spinta verticale mentre il propulsore del secondo stadio ne produce 70, consentendo all'SS-18 una gittata che va dagli 11000 ai 16000 km. Il sistema di guida è inerziale autonomo, controllato da un computer di bordo.
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_9
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Il missile che venne alloggiato nei silos dei vecchi R-36 appositamente modificati profondi 39 metri con un diametro di 5,9 metri, sfrutta un curioso sistema di lancio, che espelle il missile dal silo prima che il motore principale si inneschi, utilizzando un generatore a propellente solido, situata in fondo alla struttura.
1
2,053.285282
20231101.it_562757_10
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Il vettore poteva essere equipaggiato con otto ogive nucleari a dispersione e puntamento indipendente (MIRV - acronimo di "Multiple Independent Re-entry Vehicle), ciascuna capace di una potenza variabile fra i 550 e i 750 Kt o da una sola potente e grande testata da 24 Mt (si consideri che la più potente bomba atomica mai fatta esplodere sulla terra aveva una potenza di circa 50-60 megatoni).
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_11
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
Le capacità antibunker e anti-rifugio di questo ICBM di quarta generazione, dotato di testate MIRV, furono particolarmente temute dagli strateghi occidentali, a giusta ragione considerando che questo missile, schierato in 308 silo, sarebbe stato capace di distruggere l'80 % dell'arsenale missilistico americano (stima calcolata sulla base di nessuna reazione NATO dopo un eventuale attacco) utilizzando solamente due testate per silo, il che avrebbe reso disponibile per i sovietici almeno altre 1000 testate utilizzabili per ulteriori attacchi.
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_12
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
R-36M (Р-36М; SS-18 Satan Mod.1 / Mod.2 / Mod.3): versione originale entrata in servizio nel 1975, capacità di carico fino ad 8 testate nucleari. Ritirata dal servizio nel 1982
0.5
2,053.285282
20231101.it_562757_13
https://it.wikipedia.org/wiki/R-36M
R-36M
R-36M UTTKh (Р-36М УТТЖ; SS-18 Satan Mod.4): versione entrata in servizio nel 1979, aumentata a 10 la capacità di carico massima delle testate. Ritirata dal servizio nel 1988
0.5
2,053.285282
20231101.it_28584_11
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Nel frattempo, la produzione automobilistica andò avanti come prima dell'avvento della crisi: successo commerciale per i modelli a trazione anteriore e delusioni per quelli di fascia superiore, con motore V4 e trazione posteriore. Nulla cambiò fino al 1939, anno in cui scoppiò la seconda guerra mondiale. Nel frattempo, poco prima del nefasto evento, fu approntato il prototipo di un modello con motore due tempi a tre cilindri e trazione anteriore, un modello che nelle intenzioni dei vertici Auto Union avrebbe dovuto sostituire sia le precedenti DKW a trazione anteriore, sia i meno fortunati modelli a trazione posteriore. Ma lo scoppio della guerra interruppe i progetti del colosso tedesco. Vennero ripresi solo dopo la fine del conflitto: ma non solo dalla DKW.
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_12
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Dopo la seconda guerra mondiale il territorio della Germania venne suddiviso nelle zone occidentali, occupate da Francia, Regno Unito e Stati Uniti che il 23 maggio 1949, diedero vita alla Bundesrepublik Deutschland, meglio nota come "Germania Ovest" e la zona d'occupazione sovietica che il 7 ottobre 1949 divenne la Deutsche Demokratische Republik, meglio nota come "Germania Est". Qui la produzione DKW fu riavviata nell'ex-stabilimento Audi, rinominato VEB Kraftfahrzeugwerk Audi), ma con il nuovo marchio IFA (acronimo del gruppo industriale Industrieverband Fahrzeugbau, nato subito dopo l'occupazione sovietica. L'originaria fabbrica sassone di Zschopau fu anch'essa nazionalizzata dalle autorità sovietiche e, in seguito, riavviò la produzione motociclistica, anch'essa con il marchio IFA (in seguito mutato in MZ).
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_13
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Il marchio DKW vero e proprio si ricostituì invece in Germania Ovest fondando due nuovi stabilimento ad Ingolstadt e a Düsseldorf. Qui, la nuova DKW riprese la produzione nel 1949, inizialmente nel ramo motociclistico, riproponendo il modello d'anteguerra "RT 125", motoleggera di stampo utilitario. Poco dopo rimise in attività anche la divisione automobilistica, con il modello "F89" bicilindrico, sostituito successivamente dalla "F91" a tre cilindri (prodotta anche in Brasile dalla VEMAG S.A. di San Paolo tra il 1956 e il 1967).
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_14
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
La gamma motociclistica, inizialmente composta solo dalla RT 125, viene allargata nel 1951 dalle RT 175 e 200, e l'anno successivo anche dalla RT 250. Del 1954 sono la RT 350 bicilindrica (da 18,5 CV e 120 km/h) e lo scooter Hobby. Si ritorna dal 1952 anche alle competizioni, esordendo nel Motomondiale dapprima con una 250 (vincitrice del GP di Germania di quell'anno) per poi passare in 350 l'anno seguente, con una 3 cilindri a V che avrebbe ispirato la Honda NS 500 degli anni ottanta.
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_15
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Tra le automobili DKW più interessanti dell'epoca, invece, si ricordano la "Monza", sportiva costruita in serie limitata e derivata dal modello che aveva stabilito diversi record di velocità sul circuito brianzolo, la Munga, fuoristrada costruito per l'esercito tedesco e la "1000 SP", disponibile sia coupé che spider e con una linea americaneggiante.
1
2,052.182332
20231101.it_28584_16
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Nel 1957 il gruppo Auto Union e le sue filiali (compresa la DKW) vennero acquisite dalla Mercedes-Benz. Il ramo motociclistico viene fuso, nel novembre 1958, con Victoria ed Express nella Zweirad Union, gruppo che sarà rilevato dalla Sachs nel 1966, fondendolo con la Hercules (marchio già posseduto dalla Sachs).
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_17
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
È di questo periodo una delle serie più riuscita (in vendita dal 1959), la "Junior/F12" (la cosiddetta "auto con le palpebre" a causa dell'originale forma dei fari anteriori) che fu in assoluto la macchina della DKW più popolare e venduta, anche in Italia; venne anche utilizzata una fabbrica di assemblaggio in Irlanda fino al 1964 (questa fu l'unica fabbrica della DKW in Europa al di fuori della Germania). La DKW Junior adottava un piccolo motore a 2 tempi e 3 cilindri di 741 cm³ (maggiorato a 791 cm³ sulla versione "De Luxe"); la potenza era di 39 CV SAE (34 CV DIN a 4300giri/min). La velocità massima era di 115 km/h.
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_18
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
Nel 1964 il gruppo Auto Union fu rilevato dalla Volkswagen, con la produzione automobilistica DKW che continuò sino al 1966.
0.5
2,052.182332
20231101.it_28584_19
https://it.wikipedia.org/wiki/DKW
DKW
L'ultimo modello, la "F102", sarebbe stata la base per la rinascita del marchio Audi, con la cosiddetta "serie F103". Il marchio Auto Union continuò ad essere utilizzato marginalmente ancora per alcuni anni, per poi sparire definitivamente e lasciare campo libero unicamente al redivivo marchio Audi, il quale però continuò ad utilizzare lo stemma dei quattro anelli, che una volta rappresentò la Auto Union.
0.5
2,052.182332
20231101.it_32031_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
In epoca romana doveva esistere nella zona una villa, che appartenne a Gaio Bruzio Presente, suocero dell'imperatore Commodo. Il nome del podere dei Bruzii passò al toponimo di Castellum Britti, attestato nel 1018. In testi del XII secolo viene citato come Montis Brittorum o De Brectis.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Dal XIV secolo il paese appartenne agli Orsini, dai quali passò nel 1664 ai Barberini e quindi agli Sciarra.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Sin dal Seicento gruppi di pastori provenienti dalle montagne del Reatino e dai monti Lucretili s'insediarono a circa 1 km a nord dal borgo del Castello, fondando Montelibretti "Casali". Questa zona costituisce l'attuale centro del paese.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Nel 1867 fu teatro della Campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma. Vi si scontrarono i garibaldini e le truppe pontificie e francesi. Un monumento ricorda gli episodi del 1867. Cimeli e testimonianze della battaglia si trovano nel Museo nazionale della campagna dell'Agro Romano per la liberazione di Roma, in comune di Mentana.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, costruita nel 1535 e ricostruita nel 1773. Conserva all'interno due dipinti seicenteschi: Madonna in trono con Bambino ed i Santi Domenico e Caterina. All'esterno, nella lunetta, sovrastante il portale, vi è un dipinto raffigurante Gesù Crocefisso, nei rispettivi lati, San Nicola di Bari e San Cristoforo, sullo sfondo si intravede Montelibretti Castello. Opera realizzata dal maestro d'Arte Giovanni Rainaldi nel 1989.
1
2,047.674997
20231101.it_32031_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Chiesa parrocchiale della Madonna del Carmelo (Chiesa Nuova). Questa chiesa fu inaugurata nel 1893 nella nuova parte del paese denominata "Casali". Gli interni sono stati ristrutturati negli anni settanta del novecento, quando la chiesa perse la struttura a navate per motivi di spazio. Nei primi anni duemila, inoltre, è stata affrescata dal maestro d'Arte Giovanni Rainaldi. Dà il nome alla contrada della Chiesa Nuova.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Palazzo Barberini, a pianta quadrata e con torri cilindriche, sorto nel Seicento, su un più antico castello degli Orsini.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_10
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Palazzo del Municipio, anticamente la caserma dei carabinieri, fu costruito nella seconda metà dell'ottecento, fa parte delle strutture costruite nel nuovo centro del paese, di stile umbertino.
0.5
2,047.674997
20231101.it_32031_11
https://it.wikipedia.org/wiki/Montelibretti
Montelibretti
Palazzo della "Scuola", precedentemente palazzo del Comune, si affaccia su Piazza della Repubblica, come il Palazzo del Municipio fu costruito nella seconda metà dell'ottecento, di stile umbertino.
0.5
2,047.674997
20231101.it_2601436_28
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Nel febbraio 2014, Essilor acquisisce Coastal Contacts, una società canadese che vende occhiali e lenti on-line, per 282 milioni di €.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_29
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Essilor, in collaborazione con l'Institut de la Vision, ha creato un laboratorio chiamato « Vieillissement Visuel, Action et Autonomie ». Questo progetto è sostenuto da un comitato di ricercatori Essilor, dall'Institut de la Vision e dall'Università Pierre e Marie Curie. Questo laboratorio permetterà ad Essilor di sviluppare nuovi prodotti per correggere gli effetti dovuti all'invecchiamento visivo.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_30
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Nel 2015, Essilor annuncia di dedicare un miliardo di euro per rafforzare la sua presenza nei paesi emergenti.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_31
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Il 1º ottobre 2018 con la fusione annunciata il 16 gennaio 2017 con il gruppo italiano Luxottica, leader mondiale nella produzione di montature per occhiali, diventa EssilorLuxottica.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_32
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
In seno ad Essilor, ad opera dell'Ing. Bertrand Maitenaz, è stata creata Varilux, la prima lente progressiva al mondo che corregge la presbiopia e consente al portatore di vedere a tutte le distanze, da vicino, nella zona intermedia e da lontano.
1
2,045.933271
20231101.it_2601436_33
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Il team di Ricerca e sviluppo di Essilor comprendeva circa 550 ricercatori in tutto il mondo nei 3 Centri di Innovazione e Tecnologia in Francia, Stati Uniti e Asia. I siti francesi sono raggruppati a Creteil dal 2013 in un nuovo centro R&D.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_34
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Il team R&D Essilor sviluppava in media 100 nuovi brevetti all'anno che aggiungono ad una base di 5600 brevetti depositati.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_35
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Nel corso degli anni, Essilor ha costruito inoltre una rete internazionale di partner, che includono università, gruppi industriali e aziende di medie dimensioni, quali PPG Industries (creatori di Transitions) e Nikon.
0.5
2,045.933271
20231101.it_2601436_36
https://it.wikipedia.org/wiki/Essilor
Essilor
Nell'agosto 2014 Essilor è classificata dalla rivista Forbes al 49º posto tra le 100 aziende più innovative al mondo.
0.5
2,045.933271
20231101.it_1243705_1
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
L'azienda venne fondata il 22 febbraio 1912 dall'olandese Anthony Fokker, uno dei pionieri dell'aviazione. Nel 1910, Fokker costruì il suo primo aereo, lo Spin, il primissimo velivolo di produzione olandese che volò sui Paesi Bassi. Resosi conto che la Germania gli avrebbe offerto maggiori opportunità, Anthony Fokker si trasferì a Berlino, dove, nel 1912, fondò la sua prima compagnia, chiamandola "Fokker Aeroplanbau", successivamente spostandola a Schwerin.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_2
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Il governo tedesco invitò Anthony Fokker e Hugo Junkers a lavorare insieme. Questa collaborazione portò alla nascita di alcuni dei primi modelli della Fokker divenuti famosi: il Fokker E.III, il Fokker Dr.I e il Fokker D.VII. Questi velivoli vennero prodotti per l'esercito tedesco e furono impiegati durante la prima guerra mondiale. Anthony Fokker divenne presto conosciuto per una sua invenzione: il meccanismo di sincronizzazione che permetteva ai proiettili di passare attraverso l'elica del velivolo senza danneggiarla. Il celebre triplano Fokker Dr.I venne utilizzato da Manfred von Richthofen, meglio noto come il "Barone Rosso".
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Nel 1919 Anthony Fokker concluse la sua collaborazione con Hugo Junkers e ritornò nei Paesi Bassi, dove fondò una ditta vicino ad Amsterdam. Questa ditta si chiamava "Nederlandse Vliegtuigenfabriek" facendo attenzione a nascondere il nome "Fokker", legato ai fatti della prima guerra mondiale. Nonostante le condizioni del Trattato di Versailles proibissero il riarmo, Fokker non tornò a casa a mani vuote: riuscì infatti a vendere un treno carico di pezzi di ricambio degli aerei militari di C.I e di D.VII al confine tra la Germania e i Paesi Bassi. Questa mossa gli permise di trovare rapidamente i fondi per l'apertura della sua impresa. Dopo il trasferimento dell'azienda, il maggior successo di Anthony Fokker fu la produzione di aerei civili, anche se non interruppe la vendita di quelli militari.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Durante gli anni venti, la Fokker entrò nel suo periodo d'oro, diventando la più grande industria produttrice di aerei del mondo. Il suo maggior successo fu il Fokker Trimotore F.VIIa/3m, utilizzato da ben 54 compagnie aeree. L'azienda dominò il mercato europeo fino all'arrivo degli aerei interamente metallici di produzione statunitense e tedesca. Nel 1926 Anthony Fokker compì un viaggio negli Stati Uniti, dove inaugurò la Fokker Aircraft Corporation of America, una sezione distaccata della sua industria. Durante gli anni trenta il distaccamento statunitense della Fokker si fuse con la General Motors, facendo nascere la General Aviation Manufacturing Corporation. Anthony Fokker morì a New York il 23 dicembre 1939.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
All'inizio della seconda guerra mondiale i Fokker G.I e Fokker D.XXI della Luchtvaartafdeling, l'allora designazione dell'aeronautica militare olandese, contarono un discreto numero di vittorie contro gli aerei nazisti. Le fabbriche della Fokker vennero allora confiscate dai tedeschi e usate per costruire Bücker Bü 181 e Junkers Ju 52. Al termine del conflitto mondiale, le fabbriche della Fokker erano state completamente distrutte dai nazisti in ritirata e dai bombardamenti degli alleati.
1
2,045.896452
20231101.it_1243705_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Al termine della seconda guerra mondiale il mercato aeronautico era affollato da aerei militari a basso costo riconvertiti come aerei civili. La Fokker riprese timidamente la produzione, iniziando a vendere alianti. In seguito venne messo sul mercato il Fokker F25, aereo civile che ebbe immediatamente successo. Nel 1951 venne costruita una nuova fabbrica accanto all'aeroporto di Schiphol, ad Amsterdam, dove vennero assemblati anche alcuni aerei militari su licenza, come l'F-104 Starfighter della Lockheed. Una seconda fabbrica venne inaugurata a Woensdrecht.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Nel 1958 venne commercializzato il Fokker F27, che divenne l'aereo di linea di maggior successo dell'epoca, vendendo quasi 800 esemplari dal 1958 al 1986. Nel 1962 il Fokker F27 fu seguito dal Fokker F28, che vendette 241 esemplari fino al termine della produzione nel 1987. Sia il Fokker F27 che il Fokker F28 vennero utilizzati dalla Reale Forza Aerea Olandese, ed anche il Principe Consorte Bernhard, marito della Giuliana dei Paesi Bassi, divenne pilota di quegli aerei. Nel 1969 la Fokker strinse un accordo con la Vereinigte Flugtechnische Werke. Questa collaborazione, terminata nel 1980, portò alla nascita del VFW-614, un aereo regionale che vendette solamente 19 esemplari. La Fokker fu inoltre partner del Consorzio F-16, che era responsabile della produzione dell'F-16 Fighting Falcon per gli eserciti belgi, olandesi e norvegesi.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Nel 1967 la Fokker avviò la produzione di alcuni componenti per satelliti. Un progresso importante si segnalò nel 1968, quando la Fokker realizzò il primo satellite interamente olandese (chiamato ANS). Questo venne seguito da un successivo progetto, chiamato IRAS, lanciato con successo nel 1983. Da allora, la Fokker contribuì alla realizzazione dei principali satelliti di fabbricazione europea. Insieme all'Unione Sovietica, inoltre, perfezionò il progetto del paracadute per il missile Ariane 5. La divisione aerospaziale divenne sempre più indipendente, fino alla bancarotta della Fokker nel 1996.
0.5
2,045.896452
20231101.it_1243705_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Fokker
Fokker
Dopo una breve e infruttuosa collaborazione con la McDonnell Douglas, la Fokker iniziò un ambizioso progetto per sviluppare simultaneamente due nuovi velivoli. Il Fokker 50 doveva essere una versione completamente modernizzata del Fokker F27, ed il Fokker 100 doveva essere un nuovo aereo di linea basato sul disegno del vecchio Fokker F28. Tuttavia, i costi di sviluppo salirono a tal punto da far quasi espellere la Fokker dal mercato nel 1987. Il governo olandese salvò l'azienda con un prestito di 212 milioni di fiorini, ma la obbligò a cercare un "socio strategico". Inizialmente le vendite del Fokker 100 erano buone, e l'azienda mise in commercio il Fokker 70. Le vendite di quest'ultimo aeroplano, tuttavia, risultavano al di sotto delle aspettative, ed il Fokker 100 soffrì della concorrenza da parte della Boeing e della Airbus. Nel 1992, dopo lunghe trattative, la Fokker firmò un accordo con la DASA, facente parte del gruppo Daimler-Benz. Questo, però, non risolse i problemi economici della Fokker.
0.5
2,045.896452
20231101.it_536513_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Nel VII secolo le tribù oghuz lasciarono l'Altaj muovendosi verso ovest, passando attraverso le steppe siberiane e stabilendosi nell'odierno Turkmenistan (per raggiungere poi anche la Russia meridionale e il bacino del Volga).
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Queste popolazioni si mescolarono, con tutta probabilità, alle native popolazioni iraniche. Ne nacque dunque un nuovo popolo, i turkmeni appunto, dedito alla vita nomade e pastorale fino alla conquista russa.
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Secondo altri, il termine "turkmeno" deriverebbe dal persiano tir, pronunciato dai turchi tür, che significa "freccia" e kàmon, pronunciato keman dai turchi, che sta per "arco". Dunque, i persiani attribuirono ai turkmeni questo loro nome perché essi erano esperti arcieri. Con il tempo, le popolazioni turche avrebbero dimenticato il significato della parola e avrebbero confuso il suffisso man (poi diventato men) con la parola turca che significa "io" (in gran parte delle lingue turche, infatti, turkmen significa "io sono turco").
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Studi sul DNA mitocondriale hanno mostrato che i turkmeni presentano tracce di origini caucasiche, simili a quelle delle popolazioni dell'Iran orientale, ma con forti (frequenza del 20%) componenti genetiche nord-mongoliche.
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Del resto, i turkmeni mostrano una grande varietà di fenotipi, tanto da creare un continuum tra il tipo mediterraneo caucasico e quello nord-mongolico. Ciò confermerebbe proprio l'antica origine del popolo turkmeno, derivante dalla fusione delle native popolazioni iraniche con gli invasori di stirpe turca: le due etnie si sarebbero mescolate, adottando la lingua turca e creando una cultura ibrida turco-iraniana.
1
2,045.054259
20231101.it_536513_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Il turkmeno (latino: Türkmen, cirillico: Түркмен) è la lingua ufficiale del Turkmenistan. È parlato da più di 3.600.000 persone in Turkmenistan e da altri 3.000.000 fuori dal Turkmenistan, in particolare in Iran, Afghanistan e Russia.
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_10
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Circa il 50% dei parlanti turkmeno come prima lingua ha una buona padronanza del russo, a testimonianza del legami con l'impero russo prima e con l'Unione Sovietica poi.
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_11
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
Il turkmeno in Afghanistan e Iran non è lingua scritta, per cui molti turkmeni tendono al bilinguismo, usando, soprattutto nella scrittura, il persiano o un dialetto persiano. Tuttavia, in Iran, si usano pure delle varianti dell'alfabeto perso-arabico per scrivere il turkmeno.
0.5
2,045.054259
20231101.it_536513_12
https://it.wikipedia.org/wiki/Turkmeni
Turkmeni
I turkmeni dell'Iran e dell'Afghanistan sono molto più conservatori e legati alle tradizioni rispetto a quelli del Turkmenistan. Presso queste popolazioni, infatti, l'Islam gioca un ruolo molto più importante, tant'è che i turkmeni dell'Iran e dell'Afghanistan osservano ancora molte pratiche che in Turkmenistan sono state invece abbandonate dopo decenni di dominio sovietico. Inoltre, essi sono per lo più rimasti semi-nomadi dediti all'allevamento, all'agricoltura e alla tessitura di tappeti.
0.5
2,045.054259
20231101.it_272493_0
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Il turntablism è l'arte di manipolare i suoni e creare musica mediante il giradischi ed il mixer da DJ.
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_1
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Il termine fu creato da DJ Babu dei Beat Junkies nel 1995 e differenzia il dj, che più semplicemente seleziona e mixa brani musicali, dal turntablist che invece è colui che esercita una serie di manipolazioni su vinile, puntine e mixer per produrre suoni. È una disciplina che deriva dalla cultura hip hop: Kool Herc fu il creatore dei cosiddetti break musicali che caratterizzarono il background musicale dell'hip hop anni settanta, mentre dobbiamo a Grand Wizard Theodore l'invenzione della celebre tecnica dello scratch.
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_2
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Il turntablism si può dividere in due sottodiscipline che sono lo scratch e il beat juggling. Ognuna di queste è composta da svariate tecniche più o meno avanzate che si possono ammirare nei contest nazionali e internazionali come quelle organizzate dalla DMC o dall'ITF (ora divenuto IDA)
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Nella storia del turntablism si può considerare una "vecchia scuola" e una "nuova scuola" dati i molti progressi nell'ambito tecnologico con l'invenzione di nuovi giradischi con forze di trazione superiori e mixer più avanzati soprattutto per quanto riguarda la scorrevolezza dei fader e gli effetti.
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Tra i più noti turntablist possiamo citare: Afrika Bambaataa, Grandmaster Flash, DJ Grand Mixer DXT Jam Master Jay, DJ Qbert, Mix Master Mike, A-Trak, DJ Craze, D-Styles, Roc Raida, Rob Swift, Kid Koala, DJ Shadow, e le crew Invisible Skratch Piklz X-Ecutioners, Allies, Birdy Nam Nam e C2C.
1
2,044.219999
20231101.it_272493_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
In Italia ricordiamo le storiche crew Alien Army con DJ Gruff, DJ Skizo, DJ Tayone, John Type e la crew Men In Scratch con DJ Myke e DJ Aladyn. Altri capostipiti del turntablism in Italia sono DJ Jad Giorgio Prezioso.
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Nell'ultimo decennio, grazie anche alla rinascita del vinile, il turntablism in Italia ha continuato la sua crescita portando in giro per il mondo la propria scuola, grazie a personaggi come DJ Mandrayq, DJ 2P, DJ Bront, DJ Gengis, DJ Craim ed a team come gli Scratch Busters e i Blatters.
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Webber, Stephen. DJ Skills: The essential guide to Mixing and Scratching. USA, Elsevier,Ltd, 2008. ISBN 978-0-240-52069-8
0.5
2,044.219999
20231101.it_272493_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Turntablism
Turntablism
Chang, Jeff. Can't Stop Won't Stop: a history of hip hop generation. New York, St. Martin's Press, 2005. ISBN 978-0-312-30143-9
0.5
2,044.219999
20231101.it_113967_28
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
La vena neoromantica che porta alla ricerca delle radici culturali tradizionali ha, negli ultimi decenni, dato vigore ad una serie di associazioni e di eventi non privi di richiamo turistico.
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_29
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
Va innanzi tutto ricordata la tradizionale passione musicale, sia suonata che cantata, presente in quasi tutti i paesi della valle. Numerose sono le bande che incarnano la tradizione dei gruppi di strumenti a fiato.
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_30
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
Iniziative di recupero dei canti tradizionali hanno avuto luogo a Brosso ed a Rueglio (ove diffusa era l'usanza delle serenate scherzose e finanche licenziose rivolte alle ragazze da maritare, usanza detta "Canté le Martine")
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_31
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
A Vico la "Corale Polifonica Valchiusella" ha saputo mettere in valore la passione musicale popolare dando luogo ad un gruppo che si è affermato, anche a livello europeo, con un importante repertorio di musica classica.
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_32
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
Sotto il profilo della produzione letteraria, sono stati prodotti testi in cui si recuperano le storie e le leggende narrate una volta nelle stalle ed i ricordi della gente e dei mestieri "di un tempo". Ricerche di antropologia folklorica hanno indagato in maniera più profonda miti e credenze che ancora fanno parte della memoria popolare (citiamo qui solamente l'esempio dell'urcièt, l'uomo selvatico).
1
2,043.766639
20231101.it_113967_33
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
Sulla conservazione della memoria storica del lavoro in miniera si incentra un progetto ecomuseale della Regione Piemonte comprendente il "Centro Minerario di Traversella".
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_34
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
Le sagre e le feste di paese hanno portato a riproporre i piatti tradizionali della cucina locale, una cucina povera incentrata sull'utilizzo di quanto la valle sa offrire (mais, tome, castagne, funghi, ecc).
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_35
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
La riscoperta (o l'invenzione) di piatti a base di erbe selvatiche che si raccolgono in primavera, ha portato in Valchiusella ad una iniziativa di grande successo ("El Sabat d'le Erbe") consistente in passeggiate didattiche di riconoscimento delle piante commestibili, seguite da una cena presso i ristoranti del luogo basata appunto su piatti che utilizzano le erbe selvatiche della valle.
0.5
2,043.766639
20231101.it_113967_36
https://it.wikipedia.org/wiki/Valchiusella
Valchiusella
G.C. Plazio, La cera, il latte, l'uomo dei boschi. Mitologia e realtà sociale in una comunità prealpina, Torino, Giappichelli, 1979;
0.5
2,043.766639
20231101.it_38577_2
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
La cardioide, dato che è una epicicloide con una cuspide, è individuata dalle seguenti equazioni parametriche in cui la lunghezza del raggio di entrambi i cerchi è uguale a :
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
In particolare le sopracitate equazioni parametriche descrivono una epicicloide che ha la cuspide nell'origine e che si sviluppa prevalentemente verso destra.
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
Se si considera un diametro diverso da quello unitario, la formula generale per il calcolo dell'area è:
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
Si supponga di far ruotare la cardioide attorno al suo asse di simmetria. Siano le ascisse tale asse.
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
Per coerenza con le definizioni delle coordinate sferiche, si consideri di far ruotare attorno all'asse soltanto la porzione di cardiode con ordinate positive. Tale richiesta equivale a imporre che l'angolo latitudinale vari tra e .
1
2,041.920053
20231101.it_38577_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
Dove è l'angolo longitudine che misura l'ampiezza della rotazione. Se la rotazione è completa, varia tra e . Si supponga di far ruotare la cardioide attorno al suo asse di un angolo . Si ha:
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
Se la rotazione è completa, si ha quindi che il volume del solido di rotazione che si ottiene vale .
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
La cardioide può considerarsi come una particolare chiocciola di Pascal, l'unica dotata di una cuspide.
0.5
2,041.920053
20231101.it_38577_10
https://it.wikipedia.org/wiki/Cardioide
Cardioide
La estesa figura centrale nera di un insieme di Mandelbrot è una cardioide. Tale cardioide è circondata da una configurazione frattale di cerchi.
0.5
2,041.920053
20231101.it_1517916_2
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
I giochi con le biglie erano molto praticati in passato, quando i bambini giocavano all'aria aperta ed avevano a disposizione spazi sterrati in cui costruire le piste o le buche. Oggi sopravvivono più che altro nelle spiagge, o in qualche riedizione tecnologicamente evoluta.
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
per le corse in pista: con un movimento rapido del dito medio contrapposto al pollice (schicchera o piffetto in alcuni dialetti)
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
per il lancio aereo: con un movimento rapido del pollice contrapposto al medio e con l'indice d'appoggio. Tale lancio poteva avere come bersaglio la buca o la biglia di un concorrente.
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_5
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
Si disegnava un cerchio per terra e dal centro del cerchio, una linea abbastanza lunga.I giocatori puntavano un certo numero di biglie che venivano allineate; la prima a sinistra era “il gallo”, ed era posizionata nel centro del cerchio (di solito un "biglione", che valeva, a seconda della dimensione, 5 o 10 biglie); le altre si mettevano una dietro l'altra a partire dall'incrocio del cerchio con la linea. Questa biglia si chiamava "vice" o "vice gallo". Poi da una certa distanza convenzionata, dopo il sorteggio, ogni giocatore “tirava” una biglia contro la fila e si guadagnava tutte le biglie che si trovavano sulla destra all'arco, formato dalla biglia tirata. Era molto importante la mira. Spesso si puntava sul “gallo” perché voleva dire guadagnare tutte le biglie.
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_6
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
Si disegna sul terreno, o sull'asfalto con un gessetto, la figura di un triangolo equilatero di 10-15 cm di lato. Al suo interno si inserisce "la posta": il numero di biglie che si vogliono giocare. I giocatori, che devono essere distanti dal triangolo non meno di tre metri, prendono una biglia più grande e a turno devono cercare di avvicinarsi il più possibile al triangolo, ma non lo devono attraversare. Quello che si avvicina di più ha diritto al primo tiro, e così via gli altri. A questo punto, i giocatori hanno l'obiettivo di attraversare il triangolo con la biglia - senza che questa rimanga all'interno del triangolo, pena l'esclusione dal gioco - cercando di buttare fuori le biglie messe in "posta" all'interno del triangolo. Durante questo attraversamento, la biglia del giocatore non deve però andare poi a toccare quella degli altri concorrenti, che sta fuori dal triangolo (pena è l'esclusione nel caso vada a toccarne una che non abbia ancora attraversato il triangolo). Se si riesce quindi a buttare fuori una o più biglie, si ha diritto a continuare nei tiri. Vince chi butta fuori dal triangolo più biglie degli avversari.
1
2,039.899231
20231101.it_1517916_7
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
Una variante molto diffusa del gioco delle biglie su pista è il gioco delle biglia su sabbia. In questo caso le biglie sono di plastica, più grandi rispetto alle tradizionali biglie di vetro, e spesso al loro interno sono stampate immagini di ciclisti, automobili o personaggi di animazione.
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_8
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
Dal 2005, l'Assessorato allo Sport di Rimini organizza il campionato mondiale di Cheecoting (altro nome per identificare il gioco di biglie su spiaggia).
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_9
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
Dal 2009, L'Assessorato allo Sport del Comune di Ravenna patrocina un Campionato di Biglie, organizzato dall'Associazione Sportiva Dillentantistica Centathlon che prevede, oltre alle classiche tappe su sabbia durante la stagione estiva, anche delle gare di biglie sulla neve durante la stagione invernale.
0.5
2,039.899231
20231101.it_1517916_10
https://it.wikipedia.org/wiki/Biglia
Biglia
La prima tappa, valevole per un campionato mondiale di biglie sulla neve, si è disputata a Nauders in Austria l'11 dicembre 2010. Il secondo campionato si è svolto il 17 dicembre 2011, sempre a Nauders.
0.5
2,039.899231
20231101.it_759948_2
https://it.wikipedia.org/wiki/Visby
Visby
Il nome della città, Visby, deriva dalla parola Vi, che in norreno significa luogo sacrificale. Alcuni la chiamano affettuosamente col nome di "città delle rose e delle rovine".
0.5
2,039.372681
20231101.it_759948_3
https://it.wikipedia.org/wiki/Visby
Visby
Non si conosce molto della storia antica di Visby, ma è certo che intorno al 900 essa fosse un centro di commerci.
0.5
2,039.372681
20231101.it_759948_4
https://it.wikipedia.org/wiki/Visby
Visby
Nel corso del XII secolo venne eretta la Cattedrale di Visby, dedicata a Santa Maria e modificata nel XIII secolo. Nei secoli successivi vennero costruite molte altre chiese, mentre la città fioriva grazie alla sua partecipazione alla Lega anseatica.
0.5
2,039.372681