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http://it.wikipedia.org/wiki/Balti_%28popolo%29
Balti (popolo).I balti'" o "'popoli baltici'" (anche "baltici", in lettone: "balti", in lituano: "baltai", in latgolico: "bolti"), definiti come coloro che parlano una delle lingue baltiche, sono un ramo dei popoli di origine indoeuropea, discendenti di un gruppo di tribù indoeuropee che si stabilirono nell'area tra il basso corso della Vistola e la Daugava ed il Dnepr, sulle coste sud-orientali del mar Baltico.La grande quantità di laghi e paludi in quest'area isolò i balti, e il risultato di questo isolamento è l'alto tasso di arcaicismi e di caratteristiche conservative nelle lingue baltiche. Tra i popoli baltici si annoverano i lituani, i lettoni ed i latgolici, tutti balti orientali, così come le culture baltiche occidentali dei prussiani antichi, gli jotvingi ed i galindi, al giorno d'oggi completamente estinti.Il termine "balti" fu creato dal linguista tedesco Georg Nesselmann nel 1845, per descrivere i gruppi etnici simili fra loro che vivevano vicino al mar Baltico.StoriaPreistoriaLa culla preistorica dei popoli baltici, secondo le ricerche paleogenetiche e gli studi archeologici, fu la zona tra il mar Baltico e l'Europa centrale tra la fine dell'ultima era glaciale e l'inizio del mesolitico. Si diffusero nell'area dal Baltico fino al fiume Volga ad est. La culla dei popoli slavi fu, molto probabilmente, la regione tra Cracovia ed il Danubio, vicina alle zone di origine dei balti. Gli slavi si espansero nella pianura ucraina del Dnepr nel VI secolo DC, dopo l'invasione degli avari, conquistando ed assimilando la maggior parte degli slavi orientali. Secondo alcune vecchie teorie, l'area di formazione dei balti si trovava, fino alla fine del secondo millennio a.C. vicino all'alto e medio corso del Dnepr, nell'odierna Ucraina, dove si riteneva che si fosse stabilita un'ipotetica proto-comunità balto-slava, cioè un popolo comune che in seguito si fosse scisso e avesse dato origine agli odierni balti e slavi. All'inizio del primo millennio a.C., vari gruppi migrarono sulle coste del mar Baltico, e si stabilirono tra il fiume Pasłęka ed il fiume Nemunas. Non è chiaro se sia stata questa migrazione a dare origine alle tribù baltiche.Vari studiosi, come Būga, Vasmer, Toporov e Trubachov, nel condurre studi etimologici sui nome dei fiumi dell'Europa orientale, sono stati in grado di identificare in alcune regioni nomi di provenienza tipicamente baltica, cosa che indica che molto probabilmente i balti vivessero in tali zone in tempi preistorici. Queste informazioni sono riassunte e sintetizzate da Marija Gimbutas nel suo "I balti" (1963) per ricavare una possibile Urheimat per i proto-balti. I confini di tale zona sono approssimativi: da una linea sulla costa pomerana verso est per includere o quasi i moderni siti di Varsavia, Kiev e Kursk, e poi verso nord attraverso Mosca fino al fiume Berža, e da qui verso ovest in una linea irregolare fino alla costa del Golfo di Riga, a nord di Riga.Questa zona include tutte le zone dove è noto storicamente che siano risiedute popolazioni baltiche e ogni luogo dove si pensa che si siano stanziati in differenti periodi di tempo. L'occupazione baltica della Russia occidentale, ad esempio, si ritiene sia avvenuta nel IV secolo DC.Nei primi secoli DC, le tribù baltiche si stanziarono nell'area tra la Vistola e la Daugava. La loro cultura si riconosce facilmente e molto probabilmente essi erano gli antenati delle tribù baltiche occidentali (antichi prussiani, jotvingi, galindi, scalvici e curoniani), come delle tribù baltiche orientali (lituani, semigalli e latgolici).Nel 98 d.C. Tacito descrisse una delle tribù vicino al mar Baltico ("Mare Suebicum") come "Aestiorum gentes" o "Aesti", dei raccoglitori di ambra. Si ritiene che questo popolo vivesse nella penisola di Sambia, anche non esistono altre fonti di riferimento.La cultura proto-baltica che rimase nella zona del Dnepr, comunque, mantenne una somiglianza significativa con la sua controparte sulle coste baltiche, ed era simile inoltre alla cultura di altri popoli che abitavano le foreste dell'Europa orientale, quasi completamente slavizzati tra il VII ed il X secolo DC.InvasioniNel XII e nel XIII secolo, lotte interne, così come le invasioni dei ruteni e dei polacchi, e in seguito l'espansione dell'Ordine Teutonico, ebbero come effetto il totale annichilimento dei galindi, dei curoniani e degli jotvingi. L'ultima parte degli antichi prussiani venne germanizzata nel XVI secolo, dopo la Riforma protestante in Prussia. Le culture dei lituani e dei latgolici/lettoni sopravvissero e divennero i predecessori delle moderne nazioni di Lettonia e Lituania.Ricerche geneticheRecentemente, alcune nuove ricerche sperimentali hanno analizzato il patrimonio genetico degli attuali abitanti dei Paesi baltici baltofone, evidenziando più affinità con estoni e mari, linguisticamente ugro-finnici, che con gli altri indoeuropei presenti nell'area slavi. Sulle implicazioni storiche di queste ricerche, se confermate, il dibattito tra gli specialisti è ancora aperto.Popoli e tribù balticheBibliografiaCollegamenti esterniBalti|Balts
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http://it.wikipedia.org/wiki/U-Boot
U-Boot.U-Boot'" è il termine tedesco per indicare genericamente sommergibili. Gli unici U-Boot che possono essere considerati sottomarini sono quelli che appartengono al Tipo XXI e al Tipo XXIII. Il termine U-Boot è una abbreviazione di "'Unterseeboot'", letteralmente "battello sottomarino". Il termine è utilizzato nelle altre lingue come sinonimo dei battelli sottomarini tedeschi della prima e seconda guerra mondiale, anche se spesso si trova scritto nella forma "anglicizzata" di U-Boat'". Gli obiettivi delle campagne degli U-Boot in entrambi i conflitti furono i convogli che portavano rifornimenti dagli Stati Uniti in Europa.Il termine U-Boot, seguito da un numero, esempio U-Boot 47 indica uno specifico vascello, mentre U-Boot Tipo II una determinata classe.Prima guerra mondialeNel maggio del 1915, l'U-boot U-20 tedesco affondò il transatlantico RMS "Lusitania". Delle 1.195 vittime, 123 erano civili americani, tra i quali un noto produttore teatrale e un membro della famiglia Vanderbilt. Questo evento fece rivolgere l'opinione pubblica americana contro la Germania, e fu uno dei fattori principali dell'entrata in guerra degli Stati Uniti a fianco degli alleati durante la prima guerra mondiale.Il 31 gennaio 1917 la Germania dichiarò che i suoi U-Boot si sarebbero impegnati in una guerra sottomarina indiscriminata.Seconda guerra mondialeDurante la seconda guerra mondiale, gli attacchi degli U-Boot furono la componente principale della Battaglia dell'Atlantico, che durò fino al termine della guerra. Winston Churchill, il primo ministro del Regno Unito per gran parte della guerra, sembra abbia detto: "L'unica cosa che mi terrorizzò veramente durante la guerra, fu la minaccia degli U-Boot". Durante le prime fasi della guerra e subito dopo l'ingresso degli Stati Uniti, gli U-Boot furono estremamente efficaci nella distruzione dei mercantili alleati. Le migliorie nella tattica dei convogli, il sonar, le bombe di profondità, la decifrazione del Codice Enigma usato dai tedeschi e il raggio d'azione degli aerei di scorta servirono a volgere la sorte contro gli U-Boot. Alla fine, la flotta degli U-Boot soffrì delle perdite estremamente pesanti, perdendo 789 unità (più 3 sommergibili inglesi che i tedeschi avevano conquistato) su 1157 (più 25 sommergibili alleati che i tedeschi avevano catturato) e circa 30.000 marinai su un totale di 50.000. Inoltre la Germania possedeva 700 piccolissimi sommergibili. Va ricordato l'aiuto dei sommergibili italiani, che aiutarono con 32 unità e 109 navi affondate l'alleato tedesco. Gli U-Boot tedeschi e i sommergibili giapponesi e italiani affondarono in tutto 2828 navi alleate, per un totale di circa 15.000.000 di tonnellate. Va anche annotato che tra il 1939 e il 1942 gli U-Boot bombardarono spesso i pozzi petroliferi americani delle Florida e di numerose aree costiere causando ingenti danni; quando gli USA migliorarono le loro difese costiere gli U-Boot furono costretti a operare nell'Altlantico lontano dalle coste statunitensi.Durante la seconda guerra mondiale, la Kriegsmarine (la Marina Militare Tedesca) produsse diversi tipi di U-Boot, man mano che la tecnologia migliorava.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniTipi di navi militariU-boat
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http://www.lucacoscioni.it/comments/recent?page=129
Non mi sembra che tu abbia fatto precedentemente affermazioni molto precise, anzi! Per quanto riguarda la pochezza intellettuale penso che tu non ti possa permettere una tale considerazione e poi che "vi contraddistingue"? MA A CHI? MA CON CHI STAI PARLANDO? Mi stai dando del "Voi"? Complimenti vi state facendo conoscere!! sono proprio contenta continuate così che andate bene molto molto bene caro carissimo max. Auguri....."privo di ogni attività neurologica, e quindi di ogni possibile manifestazione di pensiero [...], egli (l'individuo) perde la sua individualità, cioè muore come persona, secondo un criterio di valutazione fondato su alterazioni di parametri biologici certificate da evidenze strumentali ([...]), anche se i suoi tessuti vengono mantenuti in vita per finalità mediche. Mantenuti in vita giacchè, dopo la comparsa della morte cerebrale, l’insieme delle cellule costituenti i tessuti di quello che prima era un paziente non avrebbero, lasciate a sé, una autonomia tanto diversa da quella di un embrione." Quindi - un individuo, dopo la comparsa della morte cerebrale - un embrione entrambi, se lasciati a se' stessi, non hanno autonomia molto diversa, nel senso che l'insieme delle cellule che compongono i loro tessuti certamente moriranno. Ora, supponiamo di non lasciare a se' stessi i due soggetti di cui sopra. E quindi: - manteniamo in vita i tessuti dell'individuo in cui e' comparsa la morte cerebrale; - non sopprimiamo l'embrione e prendiamoci cura della donna che se lo porta dentro. Il paragone tra embrione ed individuo_cerebralmente_morto l'avete fatto voi. Vi domando se e come cambieranno i due soggetti di cui sopra. In particolare, se e come saranno cambiati, circa 9 mesi dopo, alla luce delle probabilita' naturali di sopravvivenza dell'embrione (leggo in questo sito, circa il 20%) e delle probabilita' di "risveglio" da morte cerebrale. La differenza, sempre stando al vostro termine di paragone, e' insignificante? Cari saluti, Renato ScottiPerò volevo dire che se anche ce la dovessero bocciare(l'abrogazione), magari noi malati(io forse meno di altri) ce ne stiamo sereni e cerchiamo di vivere al meglio, poi chissà forse i tempi cambieranno, e ci sarà un ricercatore "coreano" che scoprirà una cura per qualche malattia gravissima, e allora non ci sarà santo( e cardinale)che tenga e GUARIREMO(CAZZO POSSONO ESSERE CONTRO LE RICERCHE MA NON CONTRO LE CURE)!!! COMUNQUE ANDIAMO TUTTI A VOTARE SI SI SI SI!!!!!!purtroppo in parte quell'esperienza l'ho fatta per motivi che non la riguardano e che non spiegherò a lei. l'importante è che lei non dica cazzate lasciando intendere che abrogando parzialmente la legge 40 verranno tagliati i finanziamenti per la ricerca sulle staminali adulte. si preoccupi piuttosto di dire che i più importanti ricercatori del panorama italiano e mondiale considera le cellule staminali embrionali un fonte enorme per la ricerca ben più delle staminali adulte. punto.NON FERMIAMO LA RICERCA - 4 SI !!!! - è uno slogan, non parlo degli altri quesiti e nemmeno su quello della ricerca vado oltre a questo brevissima frase perchè non mi permetto di dire agli altri ciò che devono fare su una questione così importante e così personale, questo è il motivo per cui ho un rispetto ENORME per chi voterà no e avrei avuto un gran rispetto se fosse stata fatta una campagna anche dura martellante per il "NO" pur non essendo chiaramente d'accordo con quella scelta. ma per l'astensione no. quella è solo vigliaccheria.provi a fare una ricerca statisca e vedrà che 25-30% è una stima più che veritiera degli "astenuti fisiologici". lei comunque continua ad andare fuori tema e non capisco se lo faccia apposta perchè sa di essere in torto o cosa.cmq ora mi spiegherò ancora meglio ma non prima di averle ribadito una cosa: si rende conto di quanto è fastidioso arrogante e maleducato parlare di " "si" di moda e di ossequio ai capi-partiti e alle soubrette!!! " per gente la cui unica "colpa" è di non votare come lei?! non ho parole! comunque poniamo come pura ipotesi che lei abbia ragione: un discorso è dire che alcuni di coloro che voteranno sì lo faranno non pienamente informati sul tema referendario (cosa che vale peraltro anche per chi voterà no e per chi SI ASTERRA COME PRESA DI POSIZIONE) ben altro discorso è fare propri in modo, torno a dire, vigliacco e subdolo i voti di coloro che non vogliono o non possono esprimersi e che voi invece di fatto obbligherete a esprimersi (MA AD ESPRIMERSI COME VOLETE VOI!) prevaricandoli. semplifico ulteriormente il concetto chissà che sia la volta che ci capiamo: per vincere noi dovremo convincere il 50%+1 degli italiani con diritto di voto a votare SI' a voi invece per vincere basterà convincere il 20%+1 a non recarsi alle urne (perchè un altro 30% si asterrà cmq, per ben altri motivi; 30% che voi sfrutterete); riassumo: 50%+1 contro 20%+1: LE SEMBRA DEMOCRAZIA QUESTA??!!Non ho visto questo sito. Ora che ti ho letto, vado senz'altro a curiosare. Intanto comunque ognuno può considerare ingerenza clericale quel che vuole, e dirlo liberamente, indicando fatti specifici e argomentando più o meno coerentemente per tentare di persuadere gli interlocutori. Il fatto è che qui c'è in gioco un comportamento propagandistico ben preciso da parte di ministri di culto cattolici nell'esercizio delle loro funzioni, chiaramente vietato dall'articolo 98. Se della stessa illegalità si sono macchiati anche altri, il reato, lungi dallo scomparire, si sarà semplicemente ripetuto.Da quando in qua i figli sono un diritto? Da quando i bambini sono considerati alla stessa stregua di una rivendicazione sindacale? Se la memoria non mi inganna i figli sono prima di tutto un dono. Ma certo...! cosa ci importa se stiamo facendo della vita un giocattolo! L'importante è chesiamo felici noi, i valori non contano nulla... L'importante è che stiamo bene noi che già siamo nati, uccidere un embrione è un "danno collaterale" non è vero? Di questo passo il prossimo referendum (con relativi scioperi della fame) sarà per legalizzare il traffico clandestino di organi... tanto embrione o bambino povero del terzo mondo che differenza fa? L'importanteè il nostro benessere... VERGOGNA!!Peccato che sia piuttosto fantasioso (oltre che linguisticamente scorretto) chiamare esseri umani dei semplici embrioni. Se hai scritto davvero quelle ciniche meschinità a Coscioni e a Welby, sono stati ammirevoli a non risponderti come avresti meritato. Kant poi non c'entra veramente nulla, a meno che mi dimostri che da qualche parte tratta gli embrioni da soggetti morali. Il motivo di illegittimità è il famoso, chiarissimo articolo 98. Non chiarisci perché sarebbe una controprova il comportamento di Don Gallo. Sarebbe tanto strano che commettesse un'illegalità anche lui? Bisogna vedere il contesto e verificare l'eventuale abuso del suo ruolo. Certo non ti puoi aspettare che lo denuncino Cappato o Antinori. Fallo tu, se credi.L'astensione non è illegale. Ma nessuno su questa pagina afferma il contrario. E' invece illegale la propaganda per l'astensione (come qualsiasi altra propaganda elettorale) svolta da un pubblico ufficiale, dal ministro di qualsiasi culto ecc. nell'esercizio delle proprie attribuzioni. L'articolo 98 del Testo Unico delle leggi elettorali sopra riportato parla chiarissimo, è una legge dello stato tuttora in vigore e riguarda anche i referendum. Perché fingere di non capire?Senza pretendere di sostituirmi al sig. Pietro, ma solo perchè viene nuovamente richiesta una definizione dello stato di morte, ricorderò ancora che, per convenzione universalmente riconosciuta, anche dalla Chiesa se ciò può essere di qualche importanza, e come da prassi in vigore, si constata la morte di un individuo e se ne autorizza l’espianto degli organi quando cessa ogni sua attività elettrica corticale rilevabile dopo un EEG continuato per almeno 20 minuti. Il paziente con EEG piatto ed assenza dei riflessi fotomotore e di tronco encefalo è clinicamente morto, cioè è morto come individuo anche se continua ad essere vita nel suo battito cardiaco, nel suo respiro, nei suoi organi. E parimenti, se un individuo senza attività di pensiero è considerato ormai “mortoAnche se per ora sono sana,non riesco a capire come si possa negare a persone malate la speranza che tramite ricerca scientifica si possa giungere alla scoperta di una cura per malattie invalidanti come quelle descritte in questo forum. Non si può e non si deve permettere che gli embrioni abbiano più importanza di persone che sono vive,con sentimenti, desideri ,affetti. Avevo già deciso di votare 4 SI,dopo aver letto le vostre testimonianze cercherò di convincere tutte le persone che conosco ad andare a votare e a votare SI a tutti i quesiti.ma porca vacca....possibile che non vi rendiate conto ke siamo tutti ex-embrioni......possiamo noi, uomini e donne maggiorenni e liberi di scegliere ciò che vogliamo della NOSTRA vita, decidere il futuro di tanti BIMBI che ancora non possono dirci quale futuro desiderano avere?!?!?! Possiamo decidere noi della loro VITA???? e' questo il motivo per il quale io non andrò a votare, perché la VITA UMANA non può essere decisa da un referendum...e x chi desidera avere figli in sterilità....beh! lasciatemi dire ke conosco moltissime persone che convivono con questo problema...tante volte nella vita bisogna accettare le cose così come ti si trovano davanti, lottare perLeggo e sento cose deliranti circa l'amore per i figli e vorrei riportare la mia esperienza: ho 37 anni e tre figlie, di cui la più grande quindicenne (fate perciò voi i conti di quanti anni avevo quando divenni padre la prima volta). Mia moglie ed io ci sottoponemmo a svariati esami per prevenire il maggior numero possibile di malattie/malformazioni al bambino - prima del concepimento - e abbiamo ripetuto lo stesso iter per la seconda figlia e per la terza. Perchè volevamo il loro bene e la sofferenza non fa parte dei doni che un genitore vuole portare ai propri figli. Io lavoro quotidianamente con ragazzi e adulti portatori di handicap e per quanto la mia sia una sola testimonianza, posso dire che i loro genitori (quelli che conosco io, ovviamente) tra le tante tribolazioni che patiscono spesso hanno anche il senso di colpa per averli fatti nascere.1) Se l'"embrione umano" dovesse esser ritenuto pari a un essere umano per la sua "umanità" che è altro dalla "cavallinità" di un cavallo non staremmo qui a discuterne. Non c'è nessuna etica naturale in questo, nessuna evidenza universale, c'è un assunto che discende da una precisa posizione ideologica. Intorno a questo si gioca tutto. 2) E' evidente di no. E' infatti un valore universalmente condiviso che una sperimentazione su un essere umano non è lecita. Solo un pazzo come Mengele poteva ritenere di sì, ma solo perché riteneva le sue vittime un po' meno umane di lui. Personalmente, preferisco non arrecare sofferenza a nessuna creatura, per scelta etica. Se però fossi una scienziata e dovessi sperimentare sulle cavie, troverei un reale dilemma. Non sono una scienziata e quindi posso permettermi essere fedele al mio principio. 3) Molti lo hanno detto, anche citando dal Foglio e altra spazzatura simile. Per molti (?) scienziati che dicono che si può sperimentare su embrioni animali (che per me sono lo stesso degli embrioni umani, ribadisco) ve ne sono molti di più che dicono che la ricerca va fatta fin da adesso. Sono loro gli esperti e io ho il dovere di crederci. 4) Salto perché sono in evidente disaccordo con Socci. Nessuno esalta l'aborto, è evidentemente una scelta di sofferenza, ma tra un aborto e la condanna a una maternità indesiderata preferisco sempre il primo. Inoltre l'aborto è diminuito dopo che esiste una legge: evidentemente portare allo scoperto un fenomeno consente delle forme di prevenzione e controllo impossibili quando tutto è relegato alla clandestinità. Inoltre mi pare che la chiesa continui a negare la liceità della contraccezione, contrariamente a chi si pone realmente il problema di una maternità consapevole. 5) Ho già detto. Ci sono valori che sono universalmente condivisi e non ci vuole nessuna chiesa per affermarli. L'unica deriva che vedo è quella di un clericalismo arrogante che cerca di appropriarsi delle nsotre vite. L'annuncio del Vangelo, per chi ci crede, dovrebbe persuadere, non imporre. Se la chiesa non è più in grado di convincere e deve ricorrere alla spada di Cesare per affermare il suo potere è gravemente in crisi.
372,743
http://it.wikipedia.org/wiki/Nichelle_Nichols
Nichelle Nichols.Biografia artisticaNichelle Nichols si è sempre considerata un'attrice teatrale.Nel 1966 raggiunse tuttavia il successo interpretando il personaggio del tenente Uhura nella serie televisiva di fantascienza "Star Trek", una delle prime donne di colore mostrate in un ruolo non subalterno in una serie televisiva importante. In seguito ha ripreso questo ruolo in alcuni degli appuntamenti cinematografici della serie e in particolare nei primi sei film dedicati a "Star Trek".Nel corso della serie televisiva, la Nichols raggiunse un picco di notorietà quando, all'interno dell'episodio "Umiliati per forza maggiore", fu protagonista di quello che è comunemente considerato il primo bacio interrazziale della storia della televisione americana (questo e altri episodi non furono trasmessi dalla britannica BBC, che li riteneva inadatti ad un pubblico giovanile).L'attrice ottenne anche il plauso personale da parte di Martin Luther King, il quale si dichiarò suo fan e la convinse a non abbandonare la serie dopo la prima stagione, nonostante ella preferisse dedicarsi al teatro e in particolare ai musical.Nel 1997 perse il fratello, morto in un suicidio di massa assieme ad altri 39 adepti della setta Heaven's Gate fondata da Marshall Applewhite a Rancho Santa Fe, nei sobborghi di San Diego in California.Nel 2007 entra nel cast della serie "Heroes" nel ruolo di Nana Dawson, nonna di Micah.FilmografiaNel 2009 la Nichols ha presentato il premio per la miglior attrice con Zoe Saldana a Taraji Henson al nono premio annuale BET.NoteAltri progettiCollegamenti esterniAttori di Star TrekAttori afroamericaniNichelle Nichols
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http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Pettenati
Gianni Pettenati.BiografiaA sei anni ha vinto un concorso canoro e a otto anni ha iniziato gli studi musicali; da ragazzo ha fatto parte della filodrammatica comunale di Piacenza recitando Pirandello, ma è con la musica che Gianni Pettenati è diventato famoso.Gianni Pettenati infatti debutta nel 1965 con gli Juniors con il brano La Tramontana e nel 1966, accompagnato dal medesimo gruppo, incide il suo primo 45 giri, una cover di "Like a Rollin' Stone" di Bob Dylan intitolata "Come una pietra che rotola", seguita da quello che rimane il suo maggiore successo, "Bandiera Gialla", versione italiana di "The pied piper" incisa lo stesso anno da Patty Pravo (brano marchio della famosa discoteca Piper di Roma), canzone ancora oggi tra i brani musicali italiani più venduti e graditi dal grande pubblico.Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, è "Il superuomo" (cover di "Sunshine superman" di Donovan).Sempre nel 1967 partecipa al festival di Sanremo con "La rivoluzione", a Un disco per l'estate con "Io credo in te", al Cantagiro con "Un cavallo e una testa" (scritta da Paolo Conte) e a "Scala reale" in squadra con il vincitore di quell'anno, Claudio Villa, e con Iva Zanicchi, battendo Gianni Morandi, Sandie Shaw e Dino.Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con "La tramontana", brano molto fortunato che il cantante piacentino ripropone ancora oggi durante le sue serate. Seguono altri successi come "Caldo caldo", "Cin cin", "I tuoi capricci" e collaborazioni artistiche con prestigiosi autori della canzone italiana.Critico musicale, è autore di numerosi libri sulla storia della musica leggera italiana tra cui: "Quelli eran giorni - 30 anni di canzoni italiane", insieme con Red Ronnie, edito da Ricordi; "Gli anni '60 in America" (Edizioni Virgilio); "Mina come sono" (Edizioni Virgilio); "Io Renato Zero" (Edizioni Virgilio); "Alice se ne va" (Edizioni Asefi).Discografia parziale33 giri45 giri45 giri pubblicati all'esteroCDFilmografiaBibliografiaCollegamenti esterniPersonalità legate a Piacenza|Pettenati, GianniGruppi musicali beat|Pettenati, GianniGruppi e musicisti dell'Emilia-Romagna|Pettenati, Gianni
1,160,375
http://it.wikipedia.org/wiki/Suddivisioni_della_Lettonia
Suddivisioni della Lettonia.Attualmente la Lettonia è suddivisa in 26 "rajoni" (sing. "rajons") e 7 "città della Repubblica" ("Republikas pilsētas"), che fungono da divisioni amministrative di primo livello; i "rajoni" sono a loro volta suddivisi in circa 500 fra città ("pilsētas"; sing. "pilsēta"), comuni ("novadi"; sing. "novads"), territori rurali ("lauku teritorija") e frazioni ("pagasti"; sing. "pagasts").È tuttavia imminente l'applicazione della riforma amministrativa lettone del 1998, il cui atto conclusivo - la Legge sui Territori Amministrativi e sulle Aree Residenziali - ha trovato l'approvazione del Parlamento lettone ("Saeima") il 18 dicembre 2008 ed è stato già promulgato dal presidente Valdis Zatlers.In base alla nuova legge, entrata in vigore il 1º luglio 2009, le suddivisioni amministrative lettoni sono state leggermente modificate, con l'abolizione dei "rajoni" e la promozione dei "novadi" (ora 109) a suddivisioni amministrative di primo livello, a fianco delle città della Repubblica (passate da 7 a 9). La stessa legge prevede che un "novads" debba avere almeno 4.000 residenti ed un capoluogo avente almeno 2.000 residenti; al di sotto dei "novadi" i "pagasti" fungono da suddivisioni di secondo livello. Una mappa con le suddivisioni amministrative è allegata all’atto normativo.Mappa con le vecchie suddivisioni della Lettonia in vigore fino al 30 giugno 2009NoteVoci correlateCollegamenti esterniSuddivisioni della LettoniaAdministrative divisions of Latvia
2,356,859
http://it.wikipedia.org/wiki/Isotiocianato_di_allile
Isotiocianato di allile.L'isotiocianato di allile è il composto organosolforato di formula CH2CHCH2NCS. Questo liquido oleoso è responsabile del sapore piccante della senape, del rafano e del wasabi. È poco solubile in acqua, ma si scioglie bene nella maggior parte dei solventi organici.Biosintesi e funzioni biologicheL'isotiocianato di allile si trova nei semi della senape nera ("Brassica nigra") e della senape bruna ("Brassica juncea"). Rompendo i semi di senape si libera l'enzima tioglucosidasi che agisce su un glucosinolato chiamato sinigrinaL'isotiocianato di allile serve a difendere la pianta dagli erbivori; dato che è esso stesso dannoso per la pianta, viene conservato nella forma innocua di glucosinolato, separato dall'enzima. Quando l'animale mastica la pianta, si libera l'isotiocianato di allile che funge da repellente per l'animale.Produzione e usiL'isotiocianato di allile viene prodotto commercialmente per reazione del cloruro di allile con il tiocianato di potassio:Il prodotto ottenuto per questa via è a volte chiamato "olio di mostarda sintetico". L'isotiocianato di allile si può ricavare anche per distillazione a secco dei semi. Il prodotto ottenuto in questo modo è detto "olio di mostarda volatile" e di solito è puro al 92%. Viene usato principalmente come aromatizzante nei cibi. L'isotiocianato di allile di sintesi è usato come insetticida, battericida e nematocida; inoltre in alcuni casi si usa per proteggere le piante coltivate.La reazione di idrolisi dell'isotiocianato di allile porta ad ammine alliliche.TossicitàL'isotiocianato di allile è moderatamente tossico, ma è un potente lacrimogeno.NoteVoci correlateBiomolecoleDrogheIsotiocianati|AllileChimica degli alimentiAllyl isothiocyanate
1,435,465
http://it.wikipedia.org/wiki/Fin_du_Monde
Fin du Monde.Fin du Monde'" è una birra del Québec in Canada della Unibroue. E dal 2005, la birra è sotto la proprietà della multinazionale ontarienne Sleeman.StoriaQuesta birra è prodotta nell'onore dei grandi esploratori che credevano di essere arrivati alla fine del mondo in occasione della scoperta dell'America. Nel febbraio 1994, dopo 18 mesi di ricerca, Unibroue lancia la birra "Fin du Monde". Ha un volume d'alcool del 9% grazie ad una fermentazione tripla. Si tratta di una birra al gusto aromatizzato e prende la sua origine dal Medioevo, del Nord America. È una birra dal calibro delle grandi birre, avente uno stile unico.DettagliLa fine del mondo è una birra inglese forte bionda giallastra di fermentazione tripla. Viene conservata a circa 12° - 14° gradi centigradi con un invecchiamento dai 5 anni in su. Il suo colore giallastro libera all'odore un gusto di frutta con emanazioni di agrumi ed un sospetto di spezie. Birra vigorosa e maltata, possiede un buon gusto finale amaro. Ai pasti, può sostituire i vini bianchi o rossi ed aumenta il sapore della maggioranza delle pietanze.Collegamenti esterniBirre canadesiLa Fin du Monde (beer)
448,054
http://it.wikipedia.org/wiki/Universo_di_StarCraft
Universo di StarCraft.L'Universo di StarCraft è l'ambientazione fantascientifica creata dalla Blizzard Entertainment per una serie di videogiochi iniziata con StarCraft.SerieVideogiochiRomanziDai videogiochi sono stati tratti dei romanzi, tutti pubblicati da Simon & Schuster.CosmologiaNell'ambiente di Starcraft non si presenta il problema dei viaggi interstellari siccome la tecnologia di ogni razza permette ad ognuno di evitarlo: i terrestri dispongono di cargo spaziali iperveloci; gli zerg possono muoversi attraverso salti nell'iperspazio, i protoss, infine, sanno teletrasportarsi.Mondi principaliRazze PrincipaliFazioni PrincipaliPersonaggiStoriaIl possente popolo degli Xel'NagaIn antichità esisteva una potente razza di bio-creatori: gli Xel'Naga. Essi provavano felicità nel migliorare le razze della galassia. Ma nessuna di quelle che avevano incontrato aveva le potenzialità per raggiungere la perfezione. Quando si imbatterono nel pianeta Aiur, scoprirono nella razza dei Protoss la "purezza della forma". Questi grandi predatori umanoidi erano dotati di enormi poteri mentali, di cui essi avevano imparato ad usare solo una piccola frazione. Gli Xel'Naga aumentarono così gradualmente i poteri psionici dei protoss, fino a renderli in grado di comunicare tra loro pensieri, emozioni e sentimenti con il pensiero. Questa grande capacità tuttavia, a lungo andare si rivelò disastrosa per i protoss. Incapaci di disciplinare la mente, in preda al turbinio delle emozioni collettive, la civiltà dei protoss che pure dopo l'arrivo dei creatori era diventata fiorente si frammentò, fino a regredire ad uno stato tribale paranoico. La guerra e l'incomprensione imperversarono su Aiur. Gli Xel'Naga, affranti dal decorrere degli eventi si ritirarono in isolamento. Questo tuttavia provocò l'insorgere del sentimento di abbandono nei protoss, che in preda a un confuso panico attaccarono gli Xel'Naga costringendoli a ritirarsi dal pianeta. Questi ultimi si erano convinti che i protoss avessero ormai perso la "purezza della forma", perciò si lanciarono nello spazio alla ricerca di una nuova razza da portare alla perfezione.Trovarono così per caso il punto di partenza in uno strano anellide del pianeta vulcanico Zerus. La minuscola e bizzarra creatura chiamata zerg aveva la capacita di impiantarsi all'interno delle carni degli altri organismi prendendone così il controllo. In essa, gli Xel'Naga riconobbero la "purezza dell'essenza". Gli Xel'naga lavorarono sulla creatura affinché si evolvesse più in fretta e donandogli aspetti e capacità particolari. In particolare, la capacità di manipolare il dna dei loro organismi ospite. Per fare in modo che il processo evolutivo fosse focalizzato, e per evitare gli eventi occorsi su Aiur, dotarono inoltre gli zerg di una coscienza collettiva chiamata "Unica Mente", la quale governasse e controllasse tutto lo sciame. Ciò doveva evitare l'errore occorso coi Protoss. Dopo breve tempo tuttavia, gli Xel'naga, realizzarono che la loro nuova creazione aveva dei ritmi crescita preoccupanti. In poco gli zerg riuscirono ad assimilare ogni creatura vivente del loro pianeta, cambiandone completamente forma e aspetto. L'Unica Mente si era rivelato un essere molto efficiente nell'assorbire e manipolare il DNA delle varie specie di Zerus, combinandoli sapientemente, fino a creare individui zerg specializzati in un singolo compito, ma perfettamente integrati nello sciame. Ciò che gli Xel'Naga non sapevano era che l'Unica Mente aveva sviluppato una personalità sconfinatamente curiosa e pericolosamente ambiziosa. Grazie ai raffinati sensi che aveva sviluppato, l'Unica mente era perfettamente al corrente delle navi degli Xel'Naga in orbita su Char. E avendo assorbito ogni essere vivente del pianeta, gli Xel'Naga rappresentavano l'unica possibilità per saziare la sua fame di perfezione. Tuttavia lo spazio restava fuori dalla portata degli Zerg, che avevano bisogno di atmosfera per sopravvivere. Fino a quando uno stormo di un'ignara specie di viaggiatori spaziali non passò per quel sistema solare. L'Unica Mente iniziò ad emettere richiami mentali attirandoli così sulla superficie del pianeta, dove i guerrieri zerg li sorpresero prontamente. Con quella genetica ormai assorbita, in pochi giorni gli zerg furono in grado di lanciarsi nello spazio riversandosi a milioni sulle navi degli ignari Xel'Naga, i quali ebbero la peggio. Fu allora che l'Unica Mente venne a conoscenza della primogenie dei protoss, la purezza della forma. Nella sua infinita ambizione, fu chiaro all'Unica Mente che il percorso verso la perfezione passava necessariamente per l'assorbimento dei protoss nello sciame dei secondogeniti zerg, la purezza dell'essenza. E così, gli zerg si lanciarono nel cosmo assorbendo ogni forma di vita che incontrassero nello sciame, col fine ultimo di trovare Aiur e i protoss.La venuta dei TerrestriLa storia di StarCraft inizia alcuni millenni dopo, con i Terrestri.La storia prende il via dal XXIII secolo in cui l'umanità ha raggiunto livelli tecnologici senza pari, ormai tecnologie sofisticatissime come apparati cibernetici per il potenziamento delle attività umane erano all'ordine del giorno ed erano ampiamente diffuse.Ma a tutto ciò si contrapponeva una situazione energetica e demografica assai grave: la popolazione nei secoli precedenti era cresciuta vertiginosamente causando problemi di sovrappopolazione e ormai la enorme richiesta energetica globale aveva portato al pressoché totale esaurimento delle materie prime, come il petrolio.E a tutto ciò si aggiunse il sempre più preoccupante peggioramento del clima.In questo quadro di declino mondiale, il potere occidentale subì una grave battuta d'arresto, iniziarono una lunga serie di conflitti bellici spaventosi e ciò fu la causa della messa in commercio sui mercati neri di notevoli testate nucleari.In questo modo anche i paesi più poveri si dotarono di ordigni atomici che potevano mettere in ginocchio potenze del passato come gli USA.Il 22 novembre del 2229 venne fondata la LPU (Lega delle Potenze Unite) che in futuro sarebbe diventata il DTU, fazione presente nelle vicende di Starcraft: Brood War.La LPU ebbe come obiettivi la riunione di tutti gli stati mondiali sotto un'unica nazione.Per far ciò iniziò una lunga campagna di unione, combattendo i ribelli che non volevano unirsi.Questo organismo politico prese inoltre alcuni provvedimenti per integrare tutti i popoli:La cosa più importante che fece la LPU fu quella di riprendere in cosiderazione un valido programma spaziale per la futura colonizzazione di altri pianeti.In questo progetto furono spesi enormi risorse e nel giro di alcuni decenni l'umanità iniziò a fondare colonie all'interno del sistema solare.Ma negli anni successivi, un brillante scienziato di nome Doran Routhe iniziò una serie di lunghi studi per la fondazione di colonie fuori dal sistema solare e, conclusi questi studi, riuscì a ottenere la fiducia e il via libera da parte della LPU per questo suo ambizioso progetto.La LPU, assieme allo scienziato Routhe, decise di utilizzare delle "cavie".Queste cavie erano numerose persone, tutti carcerati e gente considerata come "feccia" della società che erano stati puniti e perseguitati dalla LPU.Di queste persone vennero selezionate le 32.000 più idonee per reggere un lungo viaggio spaziale e che poi sarebbero riuscite ad adattarsi al nuovo clima del pianeta.Così, in quegli anni, si costruirono 4 enormi astronavi colonizzatrici completamente automatizzate e guidate da un computer denominato "ATLAS".In queste navi di ultima generazione dotate di reattori nucleari avanzatissimi e di un sistema di ibernazione criogenica, furono caricati le 32.000 persone scelte (8.000 persone per astronave).La rotta di queste astronavi era verso un pianeta denominato "Gantris IV" situato nella costellazione di alfa centauri, e non molto lontano dal loro sistema solare.Il viaggio sarebbe dovuto durare solo un anno.Per metà viaggio la navigazione fu tranquilla e supervisionata dal computer che gestiva la rotta, la navigazione e monitorava lo stato dei "dormienti", aggiornando Doran Routhe ed i suoi scienziati ad intervalli regolari.Improvvisamente il computer andò in tilt e tutte le rotte di viaggio e le analisi sui viaggatori andarono perdute, rimase solo il sistema di emergenza.A questo punto le 4 navi viaggiarono nel vuoto, a caso, per oltre 10 anni percorrendo migliaia di anni luce.Cosi si arrivò al punto che i reattori delle astronavi stavano per collassare, e il sistema di emergenza si attivò, cercando i pianeti più vicini idonei per la colonizzazione.Così le navi raggiunsero 4 pianeti differenti.Tre astronavi riuscirono ad atterrare sulle superfici dei pianeti salvando interamente il loro equipaggio, ma riportando danni irriparabili. Sfortunatamente la quarta astronave precipitò violentemente su di un pianeta uccidendo tutti i suoi membri a bordo.I superstiti umani si trovarono su dei pianeti sconoscuti, lontanissimi dalla Terra.Questi pianeti furono denominati: Moria, Tarsonis, Umoja.Ben presto i membri della Nagglafar, una delle 4 astronavi che possedeva il computer, accedendo al terminale dell'ATLAS scoprirono l'enorme sciagura che gli era capitata e capirono che non avrebbero mai più rivisto la Terra...Le 3 colonie che appartenevano al medesimo sistema solare, iniziarono a svilupparsi utilizzando i materiali caricati a bordo delle navi colonizzatrici.La colonizzazione fu lunga e durò un secolo. Dopo questo secolo, questi umani erano ormai padroni dei loro mondi e disponevano di tecnologie e di società ormai evolute e consolidate.Una delle 3 colonie, Tarsonis, che di fatto era la più progredita, iniziò l'esplorazione spaziale ed essi scoprirono di non essere soli, ma che in tutto quei decenni anche altri umani erano sopravvissuti.Entrati in contatto tra loro, le 3 colonie lontanissime dalla Terra decisero di unirsi in una Confederazione.In pochi anni iniziarono la colonizzazione di altri pianeti circostanti: Chau Sara, Dylan VI, Korhal, Tyrador IX... Arrivando a colonizzare ben 13 pianeti del sistema solare, formando quel che verrà poi chiamato il Settore Koprulu o Settore Spaziale Terrestre.Ben presto però la Confederazione, che di fatto era guidata dai coloni di Tarsonis, iniziò sempre più a discriminare gli altri pianeti ed ad imporre un regime totalitario.Cosi iniziarono anche qui delle lunge guerre (come la Guerra delle Gilde su Moira) che durarono anni e che videro la comparsa e la sconfitta di numerosi movimenti ribelli al regime Confederato.A loro insaputa, le giovani colonie terrestri erano fin dalla loro comparsa spiate dai millenari Protoss, che però per la legge del Dae'Uhl non potevano entrare in contatto con esse.I Protoss erano affascinati dai progressi di quella razza aliena sconosciuta e che assomigliava tanto a loro per i loro continui conflitti interni; ma erano preoccupati dalla loro totale non curanza per la natura circostante e per come questa civiltà consumasse le risorse dei pianeti a ritmi impressionanti.Nel frattempo gli ignari terrestri continuarono le loro guerre fino a quando un giorno tutto cambiò.Era l'8 dicembre 2499 quando su Chau Sara una flotta aliena di 50 astronavi iniziò un massicio attacco planetario che portò al totale annilichimento di ogni forma di vita sulla superficie del pianeta.La classe dirigente confederata rimase traumatizzata e inetta a prendere decisioni, e tutte le colonie caddero nel panico.Vedendo che i Protoss si stavano dirigendo verso Mar Sara, la Confederazione decise di attaccare la loro flotta.I Protoss anche se nettamente superiori alle flotte terrestri, decisero di ritirarsi dal settore.Ma le cose andarono di male in peggio e 4 giorni dopo, su Mar Sara, fu avvistata un ulteriore razza aliena, che però era diversa dai Protoss. Essi erano di chiara origine insettoide, gli Zerg.La campagna del videogioco inizia appunto il 12 dicembre 2499 e il giocatore impersona un magistrato coloniale che per ordine della Confederazione deve salvare la sua gente dalla minaccia aliena.Qui si farà la conoscenza del maresciallo Jim Raynor che deciderà di aiutare e di seguire la fuga dei coloni.Dopo le prime operazioni belliche, però, si scopre che la Confederazione ha completamente abbandonato i suoi coloni.Così, con gli Zerg che dilagano per il pianeta, Raynor e il magistrato si uniranno ai Figli di Korhal, una milizia ribelle molto ben organizzata e capitanata da Arcturus Mengsk, ex agente confederato, deciso a far crollare la Confederazione dopo i crimini e il genocidio commessi su Korhal.La situazione peggiora sempre più e gli Zerg avanzano inarrestabilmente verso il centro del Settore Spaziale Terrestre.Mengsk e i suoi ribelli decidono di sfruttare gli Zerg per sfondare la Confederazione assieme al Luogotenente Sarah Kerrigan, soldatessa appartente al progetto confederato "Ghost" (fantasmi) che aveva come obbiettivo l'addestramento di super-soldati dotati di facoltà psichiche speciali.i Figli di Korhal decidono di utilizzare gli Emettitori Psi che sono dei dispositivi che sono in grado di attirare masse enormi di Zerg emanando un segnale captabile anche da altri pianeti.Così fatto, in breve tempo il pianeta-capitale confederato è completamente invaso e messo a ferro e fuoco dagli alieni.In questa situazione di crisi si giunge alla caduta della Confederazione e all'unione del generale confederato Edmond Duke all'interno dei Figli di Korhal. Ciò avvenne quando Duke venne salvato dagli Zerg da parte di Mengsk quando la Norad II fu abbattuta dagli alieni.A questo punto Mengsk è deciso a formare un nuovo impero terrestre che unisca tutte le colonie sotto dei nuovi ideali di libertà e partecipazione comune tra colonie.Ma in realtà il Dominio Terrestre, questo il suo nome, non ebbe atteggiamenti molto diversi dalla precedente dominazione.Infatti Mengsk durante una missione per allontanare i Protoss dagli alveari Zerg usati per distruggere la Confederazione, abbandona la sventurata Kerrigan caduta vittima di un agguato Zerg.Successivamente gli Zerg la infesteranno e la faranno diventare l'agente esecutivo dell'Unica Mente.Per questo motivo Jim Raynor si separò dal neo imperatore Mengsk e gli giurò odio eterno e per quel crimine Raynor farà di tutto per ostacolare l'ascesa del Dominio, anche se ben presto il giovane Raynor sarà coinovolto con una alleanza coi Protoss per combattere l'Unica Mente che si è manifestata su Aiur.Gli Zerg e la conquista di AiurNel secondo episodio della campagna il giocatore veste i panni di un Cerebrato, un servitore dell'Unica Mente Zerg a cui viene affidata la cura di una crisalide che contiene la terrestre Kerrigan, che si sta trasformando fisicamente e mentalmente in uno Zerg (una specie di ibrido umano-Zerg) per sorgere come servitrice dello Sciame Zerg.Tassadar, alto templare Protoss che aveva l'ordine di estripare gli Zerg dai mondi terrestri anche a scapito di sterminare questi ultimi, scopre che i Templari Oscuri, una stirpe eretica religiosa esiliata dalla società Protoss, possiedono le armi per distruggere i cerebrati. Così si allea con loro ed iniziano una furiosa battaglia con la creature. La sua vittoria gli costerà cara, perché l'Unica Mente tramite l'uccisione del cerebrato Sasz riesce a collegarsi telepaticamente con Zeratul, il prelato dei Templari Oscuri e riesce a scoprire la posizione del pianeta natale dei Protoss, Aiur.Così facendo lo Sciame Zerg preparò il suo esodo e in giro di breve tempo giunse sul pianeta portando morte e distruzione ovunque.Infatti L'Unica Mente si manifestò su Aiur stessa dopo la sua conquista, poiché il suo desiderio era quello di assimilare i Protoss per raggiungere la perfezione evolutiva della sua razza.Il sacrificio di TassadarNell'ultimo episodio della campagna di StarCraft, il giocatore impersonerà l'Esecutore, carica militare Protoss emanata dal Concilio in situazioni critiche.Il Concilio Protoss che governa di fatto la società, inizialmente sottovaluta la minaccia Zerg.Subito dopo alcune vittorie al fianco del condottiero Fenix, Aldaris, Capo del Concilio, vi ordina di ricercare il traditore Tassadar per punirlo, dopodiché quest'ultimo suggerì ai guerrieri su Aiur di uccidere i cerebrati per disperdere gli Zerg trascurando il fatto che però erano necessari i poteri degli esiliati Templari Oscuri.Cosi la vicenda si sposta brevemente su Char, dove si trova Tassadar insieme al nuovo alleato terrestre Raynor.Tassadar convincerà l'esecutore a stare dalla sua parte e a riunirsi con i Templari Oscuri, per tornare poi su Aiur a sconfiggere gli Zerg.Cosi si forma una alleanza tra Tassadar, gli eretici templari oscuri guidati da Zeratul, e dalle truppe terrestri di Raynor.Ciò però causò il dissenso del concilio che iniziò una dura guerra civile nel ben mezzo dell'invasione Zerg...Fortunatamente la rivolta fu sedata velocemente e l'alleanza tra Protoss e Terrestri si preparò per la battaglia finale.StarCraft si conclude con la vittoria dei Protoss e Terrestri sullo Sciame Zerg.Ma per sconfiggere L'Unica Mente, Tassadar si sacrifica schiantandosi con la sua astronave sull'enorme creatura, distruggendola.Qui termina StarCraft originale e iniziano gli eventi giocabili nell'espansione di StarCraft: Brood War.Il ritorno di KerriganNonostante il sacrificio di Tassadar e la distruzione dell'Unica Mente, gli Zerg su Aiur erano ancora superiori di numero rispetto ai loro nemici. L'unico punto a favore dell'alleanzaProtoss-Terrestri era il temporaneo smarrimento degli Zerg per la perdita del loro controllo psichico.Sfruttando questo vantaggio, i Protoss sopravvissuti si rifugiano su Shakuras, patria dei Templari oscuri, lasciando su Aiur gli eserciti di Fenix e Jim Raynor. I Protoss, nonostante le proteste di Aldaris, usano un portale extra-dimensionale, il quale però era stato precedentemente usato da alcuni Zerg che cosi infestano anche il pianeta degli Oscuri. Intanto Sarah Kerrigan, la terrestre infestata, ora libera dal controllo dell' Unica Mente progetta la sua ascesa al potere con numerosi intrighi.Ella chiede aiuto alla Matriarca, millenaria Templare Oscura, Raszagal.Kerrigan spiega a Raszagal che c'è una nuova Unica Mente che sta per essere generata su Char e che se non verrà distrutta in fretta, potrebbe espandere il suo potere psionico anche a tutte le altre creature, generando un nuovo pericoloso leader dello Sciame Zerg. Ma ciò che Sarah non spiega è che la distruzione dell'Unica Mente confluirà tutte le energie psioniche su di lei trasformandola nella nuova sovrana degli Zerg, cosa a cui lei aspira.Tuttavia, i Protoss capirono la situazione ed accettarono incautamente di aiutarla in cambio di un favore: Kerrigan avrebbe dovuto recuperare due antichi cristalli degli Xel'Naga (L'Uraj e il Khalis) per distruggere gli Zerg che avevano raggiunto Shakuras. Sarah accettò senza indugiare minimamente.Nel frattempo Il sovrano dell'ormai decaduto Conclave Aldaris, non vide di buon occhio il patto di Kerrigan e Raszagal e decide così di riprendere in mano l'antico potere e di dichiarare guerra ai due ribelli e ai loro (presunti) alleati.Questa sua presa di posizione non durerà molto, poiché Kerrigan lo assassinerà assieme ai suoi sostenitori, aiutata dalle forze di Artanis e Zeratul.Infatti Aldaris fu l'unico che capì veramente le intenzioni di Kerrigan.Successivamente i due cristalli verranno poi ritrovati e portati in un tempio Xel'Naga su Shakuras, da cui partì un'immensa onda di energia psionica che annientò ogni Zerg sul pianeta.L'arrivo del DTUIn Brood War, entra in scena il DTU (Direttorato della Terra Unita).Questa immensa flotta terrestre proviene dalla lontanissima Terra, che dopo aver studiato per anni l'ascesa di Protoss e Zerg e le situazioni politiche del settore terrestre, decide di intervenire per riunire tutte le colonie terrestri sotto la bandiera unita della Terra e per esitirpare ogni minaccia aliena (infatti essi temono che Protoss e Zerg possano invadere i lontani mondi umani e la Terra stessa, anche se in realtà è una possibilità molto remota, quasi nulla).Questa flotta guidata dal vice-ammiraglio Alexei Stukov e dall'ammiraglio Gerard DuGalle ha come prima prerogativa l'annientamento del Dominio Terrestre.Durante le prime manovre di conquista, il DTU si imbatte in un enigmatico personaggio: Il Tenente Samir Duran.Samir Duran si presenta loro come un ex-confederato in lotta contro il Dominio.In realtà se si svolge la missione segreta sbloccabile nella missione n°9 della campagna Zerg, si scopre che Samir Duran non è altro che una creatura millenaria che si è trasformata in un terrestre per sfruttare le peculiarità umane in campo di ricerca scientifica per sviluppare in segreto un ambizioso progetto impartitogli da un "volere che riposa da innumerevoli età" che prevede la creazione di ibridi Protoss-Zerg che "sono il futuro già scritto nell'ordine cosmico delle cose da quando le stelle erano ancora giovani" (tesutali parole di Duran).Tornando alla campagna Terrestre, Duran suggerisce numerose tattiche di approccio al Dominio e di fatto si rende molto utile ai fini del DTU.Ma su Tarsonis comincia il suo intrigo: infatti convince il DTU a distruggere il Disgregatore Psi, uno strumento essenziale per combattere gli Zerg che invece poteva essere utile al direttorato.Poi dopo che il Dominio crollò per mano del DTU e l'imperatore Mengsk fuggì su Aiur grazie all'aiuto di Raynor, Duran abbandonò la posizione a lui impartita facendo sì che gli Zerg sopraffacessero dalle retrovie l'avanzata del DTU a caccia dei fuggitivi.Così Stukov compreso il complotto di tutto il settore contro l'operato del DTU, fugge su Braxis per riattivare il Disgregatore Psi e sperare di sovvertire le sorti.Ma l'ammiraglio DuGalle fu convinto dalle menzogne di Duran che diceva che Stukov lo aveva tradito. Così Stukov viene ucciso da Duran per ordine di DuGalle, ma poco prima di morire, Stukov svela la cospirazione di Duran all'amico ammiraglio facendogli capire che era stato imbrogliato. Intanto Duran era già scappato.Così si scopre che Duran (sempre per svolgere il suo progetto segreto) lavora per gli Zerg e per Kerrigan.Salvato il Disgregatore Psi, DuGalle decide di vendicare la morte ingiusta dell'amico decidendo di proseguire la marcia del DTU: invadere Char e conquistare la nuova Unica Mente manifestatasi sul pianeta vulcanico, sfruttando i poteri del Disgregatore Psi sugli Zerg.DuGalle riuscirà nel suo intento e metterà in ginocchio il potere di Kerrigan.La battaglia finaleKerrigan, non potendo controllare i suoi Zerg per via del Disgregatore che impedisce ogni sorta di comunicazione psionica tra tutte le gerarchie dello Sciame, è costretta a rivolgersi all'aiuto di Fenix, Mengsk e Raynor, illudendoli dicendo che le intenzioni del DTU erano quelle di rendere tutto il settore schiavo dell'autorità della Terra sfruttando gli innumerevoli Zerg per facilitarsi il proseguimento del suo obbiettivo.Di fatto era vero, però essi non sapevano quali erano le vere intenzioni di Kerrigan...Così Mengsk decise di aiutare Kerrigan.Infatti se Mengsk avvesse fornito degli Emettitori Psi per controllare gli Zerg e salvarli dal segnale del disgregatore il tempo sufficiente per distruggerlo poi Kerrigan avrebbe ceduto a Mengsk il pianeta Korhal quando lo avrebbe sottratto al DTU.Cosi fu fatto e il disgregatore Psi fu distrutto, in questo modo Kerrigan riebbe il controllo delle sue Genie.Ma il DTU era lungi dall'essere sconfitto.Successivamente l'alleanza Fenix/Kerrigan/Mengsk/Raynor si preparò per l'invasione del pianeta Korhal in mano al DTU.Dopo una grande battaglia, il DTU che usò anche parte degli Zerg "rinnegati" per sostenere i nemici fu sconfitto e il pianeta liberato e, secondo gli accordi, fu ceduto a Mengsk.Ma qui ebbe inizio il tradimento di Kerrigan: infatti all'alba del giorno seguente mentre Protoss e Terrestri riposavano e festeggiavano dopo la vittoria, Kerrigan attacca a tradimento i suoi ex alleati uccidendo il generale Edmond Duke (ex capo confederato al servizio di Mengsk) e uccidendo Fenix, il leggendario guerriero Protoss.Qualche giorno dopo su Tarsonis comincia la rappresaglia del DTU che, consolidato il controllo sull'Unica Mente, sferra un attacco con un grande sciame di Zerg "rinnegati".Ma anche qui seppur con difficoltà Kerrigan riesce a sconfiggere i nemici grazie all'aiuto di Duran.Successivamente Kerrigan torna su Shakuras per rapire la Matriarca Raszagal e così facendo riuscì a ricattare Zeratul e i Templari Oscuri per i suoi scopi.Kerrigan obbligò Zeratul ad aiutarlo a uccidere L'Unica Mente in mano al DTU; così facendo Kerrigan avrebbe liberato la Matriarca.Zeratul eseguì il suo dovere e uccise l'Unica Mente, ma poi scoprendo che la mente della Matriarca era stata infestata da Kerrigan, decide di uccidere anche lei.Uccisa l'Unica Mente, distrutto il Disgregatore Psi ed indebolito tutti i suoi nemici, Kerrigan aveva la strada libera per diventare la "Regina delle Lame" e imporre il suo volere su tutto il settore.Difatti nella battaglia finale che avvenne nei pressi di Char, Kerrigan riuscì a sbaragliare e a distruggere tutti i suoi nemici che si erano riuniti in una disperata alleanza.Il gioco finisce con il predominio di Kerrigan:Samir Duran, la missione Segreta sugli ibridi e le vicende di Brood WarC'è da dire che da un punto di vista, tutti gli eventi di Brood War sono più o meno influenzati da Samir Duran, questo ambiguo e misterioso personaggio. Come prima citato nella sezione "L'arrivo del DTU", Duran non è altro che un essere millenario che ha preso sembianze terrestri e che lavora per una entità sconosciuta che dice "riposante da innumerevoli età". Alcuni Fan della saga ipotizzano si tratti degli Xel'Naga e che Duran stesso sia uno di loro. In effetti può darsi che gli Xel'Naga non si siano estinti e abbiano deciso di continuare la loro ricerca della razza perfetta vivendo perfettamente nascosti tra gli ignari terran, decidendo di fondere i "figli" Protoss e Zerg tra loro.Nella Trama di Brood War si scopre che tutto è stato influenzato da questo essere, da Duran.Infatti è lui che si mette a lavorare per gli Zerg aiutando l'ascesa di Kerrigan; ma in realtà la ignara terrestre infestata è stata usata dal "burattinaio" Duran per i suoi fini. Infatti Duran ci avrebbe guadagnato dalla supremazia di Kerrigan: nessuno si sarebbe insospettito delle sue attività, essendo tutte le fazioni Protoss e Terrestri in conflitto con lo Sciame Zerg per la sopravvivenza...Ed è Duran che quando è infiltrato nel DTU convince DuGalle a distruggere il Disgregatore Psi, che in realtà sarebbe stato indispensabile ai fini del DTU e che avrebbe ostacolato gravemente l'ascesa di Kerrigan. Poi, è sempre Duran che, imbrogliato DuGalle, uccide a bruciapelo Stukov quando quest'ultimo scopre il suo tradimento e cerca di riattivare il Disrupter del Disgregatore Psi.In una breve analisi si scopre che dietro alla "trama principale" di Brood War che vede come protagonisti il DTU, Kerrigan ed i Protoss, si nasconde in verità una "trama secondaria" (cioè quella di Duran).Significativa poi è la missione segreta sugli ibridi Protoss-Zerg.In questa missione, il fuggitivo Zeratul dopo la sconfitta subita da Kerrigan, scopre la presenza di emissioni energetiche Protoss su una luna desolata mai colonizzata dalla sua razza.Zeratul pensa si tratti di Artanis, ma ben presto scopre l'agghiacciante verità di Duran.Infatti esplorando l'area circostante le emissioni scopre la presenza di celle di stasi che contengono esemplari di Zerg e di Protoss in ibernazione criogenica, analizzati e conservati da computer terrestri. Inizialmente Zeratul pensa si tratti di una diavoleria degli audaci Terrestri, ma, piano piano, scopre che la verità è un'altra... Infatti ad un certo punto il guerriero Protoss dopo aver distrutto un piccolissimo accampamento Terrestre, scopre la presenza di una cella di stasi contenente un ibrido Protoss-Zerg in perfetta ibernazione criogenica.E qui entra in contatto con Samir Duran che gli si rivela per quello che è, cioè non un terrestre, ma un essere millenario. In questa breve discussione Duran fa capire al "giovane" Protoss il destino che attenderà lui e tutto l'universo. Duran spiega a Zeratul che ciò che vede non è altro che l'ultima tappa del suo processo evolutivo, che questi ibridi sono sparsi su tantissimi altri pianeti remoti e desolati, e che se anche lo vorrà, non riuscirà mai a distruggerli tutti prima del loro risveglio.Zeratul incredulo e agghiacciato da tali verità fugge dal pianeta verso una meta ignota, incapace di raccontare ciò che ha visto ai suoi compagni.La vicenda degli ibridi si conclude qui, senza ulteriori sviluppi. Però non c'è dubbio sul fatto che questa storia sia di sicuro un elemento determinante per lo sviluppo della trama di eventuali nuovi episodi di StarCraft.Voci correlateNoteCollegamenti esterniUniversi immaginariStarcraftStarCraft universe
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ectaco
Ectaco.ECTACO Inc. (East-Coast Trading American Company Incorporated) e una società che fa traduttori elettronici, software per traduzione e le tecnologie di riconoscimento vocale fondata nel 1989 e situato a New York (Stati Uniti). La società ha più di 300 impiegati e 16 uffici in tutto il mondo.Tecnologie di riconoscimento vocaleÈ una delle prime società che hanno cominciato a sviluppare tecnologie di riconoscimento della voce. I prodotti della società furono usati dalle organizzazioni seguenti: Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, acronimo OTAN, Organizzazione delle Nazioni Unite, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa; ed istituzioni governative e federali negli Stati Uniti: le forze armate degli Stati Uniti, Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Ufficio investigativo federale, Servizi Segreti degli Stati Uniti. I prodotti furono usati anche nella guerra d'Iraq.La tecnologia diede la possibilità di comunicazione tra l'Esercito e le altre istituzioni degli Stati Uniti con quelli che non parlano inglese, specialmente nei territori di conflitti. Vuole dire la possibilità di ottenere una traduzione della risposta nelle altre lingue. La traduzione era indipendente dalle particolarità linguistiche dell'oratore. Altri fabbricanti di quel tempo (2002 -2006) non offra questo servizio.Rappresentazione mondialeL'ufficio principale è messo a New York. Nel 1993 la società ha aperto un ufficio in Russia (Santo Petersburg e Mosca) e durante i prossimi 2 anni in Germania (Berlino), Gran Bretagna (Londra), Repubblica ceca (Praga), Canada (Toronto), Polonia (Varsavia) ed Ucraina (Kiev). In 2000 per secondo ufficio negli Stati Uniti fu aperto a Chicago.Nel 1998 il centro per sviluppo di software fu aperto in Santo Petersburg (Russia). Il centro ha sviluppato il software per pressocché 300 modelli e 47 lingue. Nel 2000 l'ufficio ha cominciato a sviluppare le tecnologie di riconoscimento vocale. Nel 2002 la prima pubblicità traduttore elettronico con riconoscimento di voce apparso.Il centro aprì in 2004 LingvoSoft - una società nuova ed una marca di software.Il centro per sviluppo di ferramenta è localizzato a Hong Kong (Cina).MarcheCollegamenti esterniAziende software degli Stati UnitiEctaco
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http://guide.supereva.it/scooter/interventi/2005/12/238160.shtml
Pubblicato il 26 dicembre 2005 in: News
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http://it.wikipedia.org/wiki/Only_You_%28And_You_Alone%29
Only You (And You Alone)."Only You (And You Alone)" (spesso semplicemente chiamata "Only You'") è una canzone composta da Buck Ram e Ande Rand. La registrazione più celebre è senz'altro quella dei The Platters del 1955.La prima incisione del brano del 1954 dei Platters non riscontrò grandi consensi, ma nella sua seconda edizione, pubblicata il 3 luglio 1955 sorprendentemente diventò una hit. Il brano mantenne la vetta della classifica "US R&B" per sette settimane, arrivando anche alla quinta posizione della "Pop Chart", dove rimase in classifica per 30 settimane, battendo la cover registrata dai The Hilltoppers.Nel 1974 anche Ringo Starr registrò una versione di "Only You" per l'album "Goodnight Vienna", ed il singolo arrivò alla posizione numero uno della "US Adult Contemporary" nel 1975. Nel 1998 nella "Anthology Box Set" apparve una versione di "Only You", con la guida vocale di John Lennon. Anche Bobby Hatfiel dei The Righteous Brothers ne registrò una versione nel 1969.Quando la canzone "The Great Pretender" (che alla fine superò il successo di "Only You") venne lanciata in Europa, come primo singolo dei Platters, nel disco fu incluso come lato B proprio "Only You".I cantanti country Reba McEntire, Travis Tritt e Doug Stone registrarono una propria cover, rispettivamente, nel 1982, 1995 e 2006.Apparizioni al cinemaOnly You (And You Alone)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Ricamo
Ricamo.Antica figura di donna intenta a ricamare. L'arte del ricamo è molto antica ed ha una vasta diffusione in ogni paeseIl ricamo è l'attività artigianale ed il prodotto del disegno con l'ago su un tessuto. È un'arte finissima praticata fin dai tempi antichi, ed e tuttora un hobby diffuso in tutto il mondo. La distinzione tra "arte" e "hobby" sta - come in altre attività artigianali - nell'accuratezza dell'esecuzione.Occorre distinguere tra il ricamo a mano e quello a macchina. Pur cercando di rimanere soltanto un diverso modo di esecuzione, il ricamo a macchina ha tuttavia sviluppato particolari punti - e di conseguenza diversi disegni e diverse applicazioni - per cui è da trattare separatamente. Qui di seguito verranno presi in considerazione soltanto le tecniche ed i punti impiegati nel ricamo a mano.Cenni storiciIl ricamo è senz'altro una delle più antiche attività, sebbene i suoi prodotti non siano giunti ai nostri tempi. Ci sono dei frammenti di ricami risalenti all'antico Egitto, ma è probabile che quest'arte abbia avuto origine in Cina, da dove si propagò nel resto del mondo. In Europa se ne hanno le prime testimonianze solo nel primo Medioevo.Nell'arte popolare le tecniche venivano tramandate nel tempo con graduale perdita di originalità e con l'acquisizione di connotati locali, ma i manufatti, creati per oggetti di uso quotidiano, soccombevano al logorio del tempo, per cui oggi non rimane traccia della loro esistenza. Perciò non possiamo stabilire esattamente se il ricamo sia una tradizione popolare risalente a tempi remoti, o se invece si sia sviluppato con l'estensione di una moda inizialmente riservata al ceto più abbiente che poteva permettersi sia la spesa per i materiali sia il tempo necessario per l'esecuzione. Si sono salvati infatti solo alcuni eleganti ricami bizantini che certo non si possono definire di arte popolare, sia per la preziosità dei materiali impiegati, sia per l'uso che se ne faceva, prevalentemente cerimoniale. Possiamo comunque ipotizzare che, come la pittura, anche il ricamo abbia una base storica popolare molto antica.In Italia, il ricamo nasce come una delle espressioni della cultura saracena. Non a caso la prima scuola di ricamo ha sede a Palermo e risale ai primi anni del secondo millennio. È soltanto nel XII secolo però che l'attività dilaga in tutta Europa. Risalgono ai secoli XIII e XIV secolo i più monumentali lavori di ricamo conosciuti, cioè l'arazzeria francese, inglese, tedesca e, in misura minore, italiana - da non confondere con l'arazzo vero e proprio che è una tecnica artistica di tessitura. Intanto la scuola italiana, distaccatasi dal gusto orientaleggiante iniziale, pone il centro dell'attività a Firenze e crea dei veri capolavori in tecniche diverse dall'arazzo.A Firenze fu attivo Raffaellino del Garbo, mentre la bottega con più commesse fu quella delle Murate in via Ghibellina, che forniva i paramenti ecclesiastici per le maggiori occasioni solenni. La maggior commessa quattrocentesca fu quella per il Battistero, tra il 1466 e il 1480. Vennerono ricamati piviali, dalmatiche e pianete su cui veniva riportata in 26 scene la vita di san Giovanni Battista, realizzate da Paolo da Verona, Coppino di Giovanni da Malines, Piero da Venezia e altre su disegni di Antonio Pollaiuolo. Nel 1477 circa venne realizzato da Francesco Malocchi il paliotto offerto ad Assisi da Sisto IV con figure di Antonio Pollaiuolo. Alla metà del secolo, Filippo Maria Visconti chiamò alla sua corte un artista fiorentino a dirigere i laboratori e molti veneziani a lavorare presso di lui, per cui lo stile fiorentino e quello veneziano si incontrarono in decorazioni arabescate di gusto orientaleggiante. Ne sono esempi il paliotto di Varese del 1491 e quello di Santa Maria delle Grazie.Si sviluppa anche il ricamo in bianco e quello a fili contati che darà poi origine al merletto classico ed al merletto a filet.Oggi, l'arte del ricamo è praticamente scomparsa, lasciando l'interesse a livello di hobby. Un artista italiano, Francesco Vezzoli, vincitore della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, si è segnalato per l'utilizzo di ricami (ad esempio lacrime) su foto o ritratti.Principali tecniche di ricamoIl ricamo si esegue con lana, cotone o altro filato naturale, artificiale o sintetico di vario spessore; di solito il filato più sottile e robusto viene impiegato per le sfilature (orlo a giorno, gigliuccio...) e quello più grosso per gli altri tipi di ricamo.Le tecniche del ricamo si possono grosso modo dividere in tre categorie:Ricamo su disegnoIl ricamo su disegno è la tecnica più vecchia e più usata da tutti i popoli; la categoria può essere infatti suddivisa anche per area di appartenenza. La fase preparatoria prevede il disegno o schema di ricamo (a matita o ricalcato) del motivo sulla stoffa, dopodiché il tratteggio viene ricoperto con filati di vario colore.Al posto degli orli si esegue spesso la prilletta, cioè si arrotola un piccolo lembo di tessuto e intanto si cuce facendolo rimanere tondo e bombatino, aiutandosi con le dita inumidite da una spugnetta.Alcuni dei punti più usati: Erba, Pieno, Catenella, Cappa, Broccatello, Nodini, Corallo, Filza, Margherita, Ombra, Palestina, Raso, Vapore.Se non è previsto l'uso di filati colorati, parliamo di ricamo in bianco, Inizialmente si definiva così qualsiasi ricamo eseguito con filo bianco su materiale di colore bianco. Dopo l'avvento di colorazioni industriali che garantiscono i colori sia delle stoffe che dei filati, il termine intende ricami eseguiti con filato di un solo colore su sfondo uniforme. Viene usato per vestiti e biancheria personale e biancheria della casa. Rimane comunque una delle forme più raffinate del ricamo e solitamente riconosciuta come arte. Vengono usati i punti Smerlo, Madera, Richelieu, Rinascimento e altri.Ricamo contatoUn classico ricamo a punto croce con un soggetto di carattere familiare.Il ricamo contato prevede l'uso di stoffe a trama abbastanza larga ed omogenea da poterne contare i fili di tessitura, in modo da permettere l'esecuzione di ricami dai punti assolutamente omogenei per grandezza. Il disegno non viene riportato sul materiale, ma si effettua ricamando direttamente, dopo aver contato i punti necessari per coprire un dato numero di fili. Ad esempio: prima si decide quanti fili usare per ogni punto, poi si contano i fili che compongono alcuni centimetri di tessuto per capire quanti punti per centimetro sono necessari. In base a ciò si definisce il punto di inizio del lavoro (solitamente in un angolo o al centro esatto del canovaccio) e si da avvio al ricamo stesso. Nel ricamo colorato alle volte si usa ricamare innanzitutto uno dei colori principali, ad esempio il verde in una composizione di fiori, e poi aggiungere gli altri colori di minor impiego, ma non è una regola. I principali punti di questa categoria sono: Punto antico, Croce, Mezza croce, Assisi, Scritto, Piatto, Hardanger.Nella tecnica "a giorno" bisogna sfilare dalla stoffa due o più fili contigui in modo da ottenere una riga di solo ordito, la quale viene poi rifinita con piccoli punti lungo i bordi. Un'evoluzione di questa tecnica è l'inserimento di piccoli rettangoli che vengono fissati tutt'intorno sulla tela sottostante con gli stessi piccoli punti che bordano le righe di solo ordito. Questi inserti sono solitamente solo ritagli di tessuto colorato, ma possono essere a loro volta ricamati o sono addirittura dei piccoli capolavori in pizzo. Si possono elencare Ajour semplice, Ajour multiplo, Punto quadro, Gigliuccio, Rodi, Riporto.In queste due categorie solitamente i disegni sono di dimensioni limitate ed è il ricamatore che decide la loro disposizione e la ripetizione dei vari motivi sulla stoffa. Il disegno cioè viene adattato all'uso che se ne vuol fare. Tra i vari motivi sono sempre visibili spazi più o meno estesi di tessuto.Esistono in commercio schemi per questo tipo di ricami.Ricamo riferitoNel ricamo ad arazzo invece il disegno si presenta finito e difficilmente modificabile, in quanto si tratta della copertura totale di una data superficie. Questi disegni vengono chiamati "cartoni" in quanto effettivamente tracciati su supporti che permettano il loro uso prolungato. Bisogna infatti considerare che il ricamatore cuce la tela disegnando e colorando le figure come le osserva dal cartone che tiene accanto. Ecco perché parliamo di ricamo riferito. Questo lavoro è considerato una forma di espressione artistica e spesso viene firmato. Quando non riproduce un disegno libero, ma è una ripetizione di motivi geometrici, parliamo di ricamo a tappezzeria. Di solito vengono usati i punti Punto Antico, Gobelin, Mezzo punto, Punto croce.Fanno parte del ricamo riferito anche i lavori che, pur rientrando come disegno nelle prime due categorie, non possono venir trasposti a matita a causa del materiale particolare che si vuole usare. Ad esempio per il ricamo su velluto o su seta esistono delle tecniche particolari di riporto del tracciato, ma quasi sempre si preferisce lavorare direttamente con l'ago, senza previo disegno su stoffa, con il solo riferimento visivo al dipinto originale che può ridursi a mero suggerimento. Lo stesso succedeva con i ricami in oro, essendo il filato molto difficile da gestire e tanto prezioso da non poter certo venir sprecato. Oggi che i fili dorati sono appunto solo filati appena un po' più rigidi degli altri, la tecnica usata è quella del ricamo su disegno.Altri progettiVoci correlateCollegamenti esterniRicamo|Embroidery
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http://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Bolzon
Piero Bolzon.Trasferito adolescente a Roma, divenne un sostenitore del socialismo; non completò gli studi universitari di giurisprudenza, ma nel 1904 emigrò in Svizzera, ove conobbe l'ambiente degli anarchici frequentato in quel periodo anche da Benito Mussolini. Dopo diversi altri trasferimenti, partì per l'Argentina; qui si dedicò all'attività di pubblicista ed alla politica. Nel 1915 fu richiamato per la prima guerra mondiale, rimpatriò e fu assegnato agli Arditi, nei quali conseguì il grado di capitano.Nel conflitto fu ferito in più occasioni, restandone mutilato ed invalido; fu insignito di medaglia d'argento, di medaglia di bronzo al valor militare e di croce di guerra.Congedato, fu l'ideatore ed il fondatore dell'Associazione Arditi d'Italia; negli anni a venire ne sarebbe stato anche il presidente. Fu tra i fondatori dei Fasci di combattimento nel novembre 1919, e per essi fu candidato a Milano nello stesso anno. Abile nel disegno, ideò il manifesto elettorale per quelle votazioni Pochi giorni dopo le elezioni fu tratto in arresto con imputazioni di attentato alla sicurezza dello stato e banda armata. Nel gennaio successivo fu accusato di porto abusivo d'armi.Entrato nel comitato centrale fascista, membro della direzione del Partito Nazionale Fascista, fu nominato segretario dei fasci di combattimento di Milano e detenne quella carica sino al 1921, quando, mentre usciva il suo libro "Fiamma nera", fu inviato a Genova a governare l'organizzazione dei fasci locali e nel 1922 a Trapani. È al comando delle forze fasciste siciliane al congresso del PNF il 24 ottobre a Napoli, pochi giorni prima della Marcia su Roma. Nel 1923 fu inviato a Rieti come alto commissario politico del fascismo.Nel frattempo era diventato direttore del giornale "L'Ardito" ed ebbe collaborazioni con "Roma futurista". Su l'Ardito disegnò anche diverse vignette satiriche di qualche eco politica.Fu eletto deputato nel 1924 (lo sarebbe rimasto sino al 1939); nello stesso anno scrisse "Superando il gorgo". Nel 1925 fu dato alle stampe il suo libro "Oltre il muro e la fossa", di argomento politico. Nello stesso anno fu nominato Vicepresidente della Cassa nazionale infortuni, carica che avrebbe mantenuto sino al 1933. Dal 1926 al 1928 fu sottosegretario di stato per le colonie. Del 1928 è il suo libro "L'elogio della stirpe". Nel 1929 fu chiamato al Consiglio di Stato. Su proposta del presidente di quest'ultimo Ente, fu nominato senatore il 6 febbraio 1943.In questi anni fu insignito del Gran cordone dell'Ordine della Corona d'Italia, del Gran cordone dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia e fu nominato Grande ufficiale dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro.Nel 1943 rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Nel 1944 fu deferito all'Alta Corte di Giustizia per le Sanzioni contro il Fascismo, che il 16 novembre ne prescrisse la decadenza dal mandato senatoriale.FontiNoteCollegamenti esterniUlteriori informazioni nella sul database dell'.Voci correlatePersonalità dell'Italia fascista|Bolzon,PieroSenatori della XXX Legislatura del Regno d'Italia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Biblo
Biblo.Biblo'" (fenicio "Gbl", accadico "Gubla", greco "Byblos"), oggi chiamata Jbeil'" () è un'antica città fenicia sulla costa del Libano a circa 37 km a nord di Beirut.È stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio mondiale dell'umanità.Con il nome di "Gubayl" (Gibello, o Gibelletto nella traslitterazione in lingua italiana) fu a lungo una delle colonie genovesi al tempo della Repubblica di Genova. Fu per circa due secoli feudo familiare degli Embriaci di Genova, per alcuni anni anche dopo la riconquista araba.Le prime tracce d'insediamento risalgono al periodo calcolitico.La città si sviluppò, in seguito, nel corso del terzo millennio quando intraprese intensi scambi commerciali con l'Egitto a cui forniva soprattutto legno di cedro del Libano impiegato in Egitto sia in campo edilizio (colonne) che nel campo delle costruzioni navali.Il legame con l'Egitto si fece più stretto nel II millennio a.C. quando, per lunghi periodi, fu sottoposta direttamente al controllo egizio, come si può rilevare dalla corrispondenza diplomatica tra il sovrano di Biblo'", Rid-Adda, e i sovrani egizi Amenofi III ed Akhenaton.Passata in seguito sotto il controllo assiro finì per decadere nel corso del I millennio a.C. al rango di insediamento locale.BibliografiaGalleriaCollegamenti esterniAltri progettiCittà del LibanoPatrimoni dell'umanità in LibanoCittà punicheFeniciByblos
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http://it.wikipedia.org/wiki/Buddha_di_Bamiyan
Buddha di Bamiyan.I Buddha di Bamiyan'" erano due enormi statue del Buddha scolpite da una setta buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul e ad un'altezza di circa 2500 metri; una delle due statue era alta 38 metri e risaliva a 1800 anni fa, l'altra era alta 53 metri ed aveva 1500 anni.Nel 2003 vennero inseriti, insieme all'intera zona archeologica circostante e al paesaggio culturale, nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO, che si è impegnata, insieme ad altre nazioni, per la ricostruzione delle due statue, distrutte nel 2001 dai talebani.Prodotto della scuola LokottaravādinLa scuola mahasanghika dei "Lokottaravādin" pur non appartenendo al Buddhismo Mahāyāna aveva formulato in embrione delle teorie che poi si sarebbero sviluppate appieno nella dottrina del Trikāya, i "Tre Corpi di Buddha". Assunse quindi caratteristicamente una visione trascendente, "lokottara", e immanente del Buddha: sia come "Manomayakāya", corpo mentale posto in una dimensione esterna al mondo fenomenico, sia come "Rūpakāya", corpo fisico storicamente vissuto nel Saṃsāra come Siddhārtha Gautama Śākyamuni.I "Lokottaravādin" condividevano con le scuole Sarvāstivāda e Dharmaguptaka la diffusione nel nordovest indiano e avevano in comune l'espressione artistica modulata secondo i canoni dell'arte greco-indiana del Gandhāra di cui i Buddha di Bamiyan furono un esempio su scala gigantesca.Tecnica scultoreaI corpi principali delle statue furono sbozzati direttamente nella montagna, mentre i dettagli furono modellati mediante fango misto a paglia e poi ricoperti di stucco. Questa copertura, andata quasi completamente perduta già da tempo a causa degli agenti atmosferici, era originariamente dipinta per enfatizzare le espressioni del viso, le mani e le pieghe delle vesti. Le parti inferiori delle braccia delle statue furono costruite mediante la medesima tecnica di fango misto a paglia e supportate da armature in legno. Si pensa che la parte superiore dei volti fossero costituite da grandi maschere in legno. Le file di fori visibili nelle fotografie contenevano i paletti in legno necessari a sostenere le parti in stuccatura.StoriaBamiyan si trova sul percorso della Via della seta, un itinerario mercantile che univa i mercati della Cina con quelli dell'Asia centrale e meridionale, del Medio Oriente e dell'Europa. Fu la sede di numerosi monasteri Buddhisti e un florido centro religioso, filosofico e artistico dal II secolo in poi, fino all'invasione islamica del IX secolo.I monaci del monastero vivevano come eremiti in piccole grotte scavate nella roccia ai lati delle statue. Molti di questi monaci abbellirono le loro grotte con statue religiose e affreschi dai colori sgargianti.CostruzioneSi pensa che le due statue siano state costruite nel III e nel V secolo dai Kushan e dagli Eftaliti all'apice dei loro imperi. Da queste due tribù indoeuropee si è nel tempo formata la base delle popolazioni Pashtun, il gruppo etnico da cui provenne poi il seguito dei Talebani.Il pellegrino buddhista cinese Xuanzang, giunto a Bamiyan intorno al 630, descrive la regione come un fiorente centro buddhista, "con più di cento monasteri e più di mille monaci", e nota che entrambe le statue erano "decorate con oro e splendidi gioielli" (Wriggins, 1995).Una statua monumentale raffigurante Buddha seduto, simile per stile a quelli di Bamiyan, si trova nelle grotte del Tempio Bingling, nella provincia cinese di Gansu.Nel mese di dicembre del 2004 un gruppo di ricercatori giapponesi scoprì che gli affreschi di Bamiyan furono dipinti fra il V e il IX secolo, e non fra il VI e l'VIII secolo come si pensava precedentemente. La scoperta è stata fatta analizzando gli isotopi radioattivi contenuti in fibre di paglia trovate al di sotto degli affreschi.Patrimonio dell'umanitàDal 2003 sono stati riconosciuti come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO e subito iscritti nella lista dei patrimoni in pericolo.Le motivazioni sono state le seguenti:DistruzioneI tentativi fino al XX secoloQuando Mahmud di Ghazni conquistò l'Afghanistan nel XII secolo, le statue dei Buddha e gli affreschi vennero risparmiate dalla distruzione. Aurangzeb, l'ultimo imperatore Moghul, si distinse per il suo zelo religioso e. Anche Nadir Shah, dopo molti secoli di relativa calma, fece sparare colpi di cannone sulle statue. Ma a parte alcuni danni di scarsa rilevanza, i due Buddha resistettero egregiamente fino alla fine del XX secolo.I talebaniNel marzo 2001, i Talebani, musulmani "iconoclasti", ordinarono la distruzione delle due statue, denunciando surrettiziamente come "idolatre" quelle sculture, anche se in realtà la loro voleva essere un'espressione di totale ostilità verso la cultura dell'Occidente, irreligioso e decadente.Anche se nell'intenzione di chi eresse le statue poteva esservi una forma di idolatria, le statue per il Buddismo rappresentavano comunque esseri umani e non "dei". Da questo punto di vista i talebani hanno distrutto raffigurazioni umane e non divine, riuscendo peraltro a colpire in modo offensivo la sensibilità dell'Occidente da essi tanto odiato.Non va neppure dimenticato che nessuna dinastia islamica, fino ai Ghaznavidi si sognò mai di abbattere le raffigurazioni artistico-religiose del passato preislamico. Questo non è solo vero per l'Afghanistan (allora chiamato Khorasan e Tokharistan) ma, in modo del tutto eloquente, per l'Egitto col suo passato faraonico, ma anche la Siria o l'Iraq, con le sue innumerevoli testimonianze d'un passato che affonda le sue radici fin dentro il III millennio a. C. o la Libia e la Tunisia medievale e moderna, che conservarono le tracce del loro passato, non solo romano. La stessa Turchia, sede del Sultanato ottomano, restauratore del Califfato, non toccò mai le testimonianze del più remoto passato, come ad esempio quello hittita.Nel luglio del 1999 - in linea con la consolidata tradizione islamica che non distrugge le testimonianze archeologiche del passato, fossero anche "idolatriche" come i monumenti della Mesopotamia, della Siria o dell'Egitto antichi - il Mullah Mohammed Omar aveva emanato un decreto in favore delle conservazione dei Buddha di Bamiyan. A causa del fatto che la popolazione di fede buddista dell’Afghanistan non esisteva più da lungo tempo, il che impediva la possibilità che le due statue venissero adorate, egli dichiarò: “Il governo considera le statue di Bamiyan un esempio di una potenziale grande risorsa turistica per l’Afghanistan, e quindi dichiara che il sito di Bamiyan non dovrà essere distrutto ma protetto”.Il "clero" islamico afgano diede poi un severo giro di vite nei confronti dei segmenti non islamici della società. I Talebani bandirono ogni forma di raffigurazione, musica e sport, compresa la televisione, in accordo con quello che loro consideravano una rigorosa interpretazione della legge islamica.Nel marzo 2001, secondo l’agenzia di stampa France Press, un decreto dichiarò:Il ministro della Cultura e dell’Informazione Qadratullah Jamal rese nota all’agenzia di stampa Associated Press la decisione dei 400 religiosi afgani che dichiarava che le statue di Buddha erano contrari ai principi dell’Islam.Il 6 marzo il quotidiano londinese Times riportò che il Mullah Mohammed Omar disse: “i musulmani dovrebbero essere orgogliosi di distruggere gli idoli”. Egli aveva chiaramente cambiato la sua posizione, dall’essere favorevole alla conservazione delle statue all’essere fortemente contrario.La giustificazioneIl 18 marzo il New York Times riporta che un rappresentante dei Talebani disse che il governo prese questa decisione per l’ira derivante dal fatto che una delegazione straniera offrì denaro per salvare le antiche statue mentre un milione di afgani rischiavano di morire di fame.Il 19 aprile 2004, durante un’intervista ad un giornale pachistano, il Mullah Mohammed Omar dichiarò: “Io non volevo distruggere i Buddha di Bamiyan. In realtà alcuni stranieri vennero da me e dissero che loro avrebbero voluto restaurare le statue che erano state lievemente danneggiate a causa delle piogge. Questo mi scandalizzò. Pensai “questa gente insensibile non ha riguardo delle migliaia di essere umani che muoiono di fame, ma sono così preoccupati per oggetti inanimati come i Buddha”. Questo era estremamente deplorevole, e questa è la ragione per cui ne ho ordinato la distruzione. Fossero venuti per ragioni umanitarie, non ne avrei mai ordinato la distruzione”.Il governo dei Talebani decretò che le statue, che erano sopravvissute intatte per più di 1500 anni, erano idolatre e contrarie all’Islam. Durante la distruzione, il ministro dell’Informazione Qudratullah Jamal disse che “questo lavoro non è così semplice come la gente può pensare. Non si possono tirar giù le statue bombardandole perché entrambe sono incise e solidamente attaccate alla montagna”. I due Buddha vennero demoliti a colpi di dinamite e cannone dopo quasi un mese di intensi bombardamenti.RicostruzioneL'impegno per la ricostruzioneBenché le statue dei due Buddha siano state quasi completamente distrutte, i loro profili e alcune loro fattezze sono tuttora riconoscibili nelle cavità. È possibile per i visitatori esplorare le caverne dei monaci e i passaggi che le uniscono. Come parte dello sforzo internazionale per ricostruire l’Afghanistan dopo la guerra contro i Talebani, il governo del Giappone e alcune altre organizzazioni (tra cui l’Afghanistan Institute di Bubendorf in Svizzera e l’ETH di Zurigo) si sono impegnate nella ricostruzione delle due grandi statue di Buddha.Tuttavia il restauro del sito non è stato considerato prioritario dall'UNESCO e probabilmente i Buddha non saranno mai ricostruiti. Gli sforzi porteranno attualmente solo in due direzioni: consolidamento della roccia e delle nicchie che hanno sofferto per il bombardamento e la ricerca del terzo Buddha, un Buddha coricato in parinirvāna, di cui Xuanzang fa una descrizione e che dovrebbe essere nella vallata.Il governo afgano ha chiesto all’artista giapponese Hiro Yamagata di ricreare i Buddha di Bamiyan usando 14 raggi laser che proiettino le immagini delle statue nelle nicchie in cui erano stati scolpiti. I laser saranno alimentati tramite energia solare ed eolica. Se approvato dall’UNESCO il progetto, del costo di 9 milioni di dollari, in teoria avrebbe dovuto essere completato entro il 2007 ma, a tutt'oggi, non si hanno notizie in merito.DocumentariNel mese di marzo 2006 il regista svizzero Christian Frei ha realizzato un documentario di 95 minuti, intitolato “I Buddha giganti", che parla delle statue, della decisione dei Talebani di distruggerle e delle reazioni internazionali.Voci correlateCollegamenti esterniPatrimoni dell'umanità in Afghanistan|Buddha di BamiyanSculture a soggetto religiosostatue colossaliSculture perduteBuddhas of Bamyan
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http://www.melablog.it/post/2705/ipod-shuffle-la-recensione
L’iPod Shuffle di prima generazione era un piccolo gioiello di design funzionale. Sarebbe stato difficile fare meglio. Johnatan Ive, responsabile del design a Cupertino, ha quindi scelto cambiare rotta e intraprendere una nuova via puntando sull’indossabilità. L’ispirazione è venuta da un altro prodotti Made by Apple, ovvero il Radio Remote per gli iPod più grandi.Nella parte superiore del nuovo Shuffle, troviamo la porta per le cuffie che, essendo l’unica connesione presente, fa anche da porta USB2; inferiormente, invece, sono presenti l’interruttore di accensione e quello della modalità di riproduzione (casuale/normale). In questo ultimo caso trovo che la scelta di sdoppiare l’interruttore (il vecchio Shuffle ne aveva uno solo che faceva tutto) sia da biasimare. Ma non è un peccato mortale.Che dire, quindi, di questo nuovo membro della famiglia iPod? Estetica e dimensioni sono sicuramente i punti di forza, che vanno a porre l’ipod Shuffle 2G come nuovo punto di riferimento della categoria. La qualità costruttiva appare in linea con quella degli altri iPod, mentre le cuffie ci sono sembrate assolutamente inadeguate (forse per un difetto di fabbrica). Superiore alle aspettative l’autonomia.
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http://italy.indymedia.org/news/2005/01/707969.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50COMUNICATO STAMPA 32° GIORNO DEL PRESIDIO Inizialmente partito in sordina ed al di fuori degli ufficiali canali di rappresentanza, il presidio continua, nonostante difficoltà di varia natura (condizioni climatiche avverse ed età non più giovane dei partecipanti). Deve ricredersi chi pensava ad un’attività di breve respiro , data la grande determinazione profusa, riportata, peraltro, dalla gran parte della stampa locale. L’iniziativa anzi si è estesa, associando altri settori sociali coinvolti dalla problematica del precariato diffuso (cassaintegrati- disoccupati- migranti-giovani dei Centri Sociali). Settori Istituzionali (Comune di S. Maria C.V.) ed alcuni esponenti politici hanno espressamente manifestato la loro solidarietà, mentre altri hanno dovuto prendere atto dell’energia aggregativa e niente affatto rinunciataria, ma assolutamente decisa ad andare fino in fondo, espressa dal presidio. Particolarmente rilevante è stato l’impegno assunto dal Vescovo di Capua, Monsignore Bruno SCHETTINO, più volte in visita al presidio, di intervenire personalmente nei confronti dei vertici aziendali. Esprimiamo rammarico per le numerose assenze registrate, tra le quali, la più dolorosa è stata certamente quella della R.S.U. di stabilimento, sottrattasi alla Sua doverosa funzione di unificazione tra i lavoratori ancora occupati ed i componenti il presidio. Corre l’obbligo, in proposito, di segnalare l’interessamento e la disponibilità delle Segreterie Provinciali CISL e FIOM , a fronte di una incomprensibile distanza marcata, invece, da altri Organismi Sindacali. Ad ogni buon conto, significativi, per i rispettivi ruoli ricoperti, sono stati i silenzi assordanti venuti finora da Provincia e Regione. Alcuni primi risultati sono stati comunque raggiunti, malgrado il perdurante ed ostinato mutismo dell’Azienda: · la presa d’atto, da parte delle Segreterie Provinciali Sindacali, dell’opportunità di una presenza dei portavoce del presidio al tavolo delle trattative; · la decisione del Comune di S. Maria C.V. di costituirsi, per il danno territoriale subìto, parte civile contro la Finmek . QUANTO FINORA FATTO, NON BASTA! E’ necessario che ai pronunciamenti, alle dichiarazioni, alle intenzioni, seguano fatti ed atti concreti. Gli Obiettivi sono ormai noti: RIPRISTINO DELLA LEGALITA’ e MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI. Ognuno (Sindacato, Istituzioni, Politica) faccia la Sua parte. Per quanto ci riguarda, proseguiremo con l’iniziativa intrapresa- IL PRESIDIO CONTINUA- e con le altre che si svilupperanno nelle prossime settimane. S. Maria C.V.-CE- 10/01/2005 DAI CANCELLI DELLO STABILIMENTO “FINMEK ACCESS S.p.A. I 55 ex Lavoratori della Finmek Access P.S. Il Ns. domicilio: LA TENDA DELLA (LORO) VERGOGNA Via S.S. Appia- Località Cappuccini-81055 S.Maria C.V.(CE) INFOLINE :334-3608972
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http://procida.blogolandia.it/2010/02/04/ambiente-allevamento-di-tonni-rossi-a-giudizio-direttore-parco-marino-e-dirigente-utc-di-procida/
PROCIDA (NAPOLI), 4 FEB – Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli, Loredana Di Girolamo, ha disposto l’imputazione coatta ed il contestuale rinvio a giudizio, con l’accusa di abuso d’ufficio in concorso, a carico di Riccado Strada, direttore dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, del dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Procida, e dell’amministratore della società che gestiva l’allevamento di tonni rossi al largo dell’isola di Procida (Napoli). I fatti risalgono all’estate del 2008 quando il direttore dell’Area Protetta, Riccardo M. Strada. rilasciò un ‘Nulla Osta’ alla conduzione di un allevamento intensivo di tonno rosso in zona ‘b’ dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, in assenza di valutazione di impatto ambientale. La LAV, presentò al Commissariato di Polizia di Ischia un dettagliato esposto al fine di «verificare se tali condotte fossero idonee a concretizzare un eventuale reato e/o illecito amministrativo». Le indagini furono condotte dall’ispettore Giuseppe Gandolfo del Commissariato di Ischia. Il PM dopo aver acquisito la documentazione necessaria, assunto informazioni ed effettuato interrogatori, avanzava richiesta di archiviazione. La LAV si è presentata in qualità di parte lesa, con l’avvocato Francesco Rubinetti del Foro di Napoli presentando opposizione all’archiviazione. Il GIP, riguardo alla posizione del direttore del parco marino, Riccardo Strada, specifica che: ”come accertato dalla polizia giudiziaria, l’indagato non appare neutro e disinteressato nell’adozione del provvedimento perché vi imponeva alla società concessionaria di far effettuare una verifica di impatto ambientale ad una o altra di due società da lui indicate (con esborso di danaro), nelle quali lui aveva avuto di recente passato rapporti di collaborazione’. «Siamo soddisfatti della decisione del GIP perché accoglie tutte le nostre considerazioni e fermo restando il principio d’innocenza fino a sentenza definitiva, l’accusa è grave e allarmante, per questo è opportuno che tutta la faccenda venga presa in esame dal Tribunale, a garanzia di tutti, indagati compresi», dichiara Ciro Troiano, responsabile nazionale Tutela Ambiente della LAV e estensore della denuncia che ha portato all’imputazione coatta degli indagati. (ANSA)I fatti risalgono all’estate del 2008 quando il direttore dell’Area Protetta, dott. Riccardo M. Strada. rilasciò un Nulla Osta alla conduzione di un allevamento intensivo di tonno rosso in zona b dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, in assenza di valutazione di impatto ambientale. La LAV presentò al Commissariato di Polizia di Ischia un dettagliato esposto al fine di «verificare se tali condotte siano idonee a concretizzare eventuale reato e/o illecito amministrativo» . Le indagini furono condotte dall’ispettore Gandolfo del Commissariato di Ischia. Il PM dopo aver acquisito la documentazione necessaria, assunto informazioni ed effettuato interrogatori, avanzava richiesta di archiviazione, ove, pur evidenziando l’anomalia procedurale rilevava «l’insussistenza di elementi idonei a palesare l’intenzionalità di siffatta violazione e, al contrario, la sussistenza di più condotte erronee da parte di attori pubblici». Veniva, quindi, fissata udienza camerale per il rigetto!Rileva il GIP nel suo provvedimento che il Nulla Osta è un «atto palesemente illegittimo» e individua le cause di tale illegittimità «nell’avvenuto rilascio di un nulla osta in assenza di potere in tal senso, in assenza di previa valutazione di impatto ambientale, in assenza di concessione valida al momento dell’approvazione del decreto 88/08. I soggetti danneggiati dal reato sono certamente l’ente Regno di Nettuno, nonché la LAV, denunciante, in quanto ente di tutela ambientale». «Non si comprende – continua il GIP nell’esaminare la posizione di Strada -, come il gestore dell’area protetta, ovvero colui che era preposto alla sua tutela, possa aver rilasciato il nulla osta senza la previa valutazione di impatto ambientale, rimandandola alla fase successiva all’utilizzo della concessione, “in considerazione degli impegni assunti dal Comune con richiedente”, ed anzi in presenza di una valutazione negativa dello stesso istante. Va poi considerato che, come accertato dalla p.g.,!l’indagato non appare neutro e disinteressato nell’adozione del provvedimento perché vi imponeva alla società concessionaria di far effettuare una verifica di impatto ambientale ad una o altra di due società da lui indicate (con esborso di danaro), nelle quali lui aveva avuto di recente passato rapporti di collaborazione. Appare ben più verosimile che si sia prestato al gioco di forzare la norma appoggiandosi su un presunto dubbio interpretativo, invece inesistente, e, comunque, influente». Quanto al ruolo concorsuale svolto dagli altri indagati, «lo stesso sì è logicamente e deduttivamente sostanziato nel fare pressioni sullo Strada affinché gli accordi già intervenuti tra Comune e società non fossero vanificati dal diniego, invece doveroso, del nulla osta».
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http://natsukusa.splinder.com/archive/2004-06
Ci sono due gruppi siciliani il cui nome finisce per -ìa: ieri sera, nonostante la poderosa stravaccatura mentale (non trovo un termine migliore...), nonostante l'umidità e il vento fresco che penetrava le ossa, nonostante l'impianto delle luci fatto apposta per accecare il pubblico con dei raggi fotonici diretti dentro la retina... nonostante tutto questo mi sono goduto i Tinturìa.Po-pii po-pii po-pii po-pii fa la loro canzone che compare nel film di Ficarra & Picone, non chiedetemi il titolo, un solo film hanno fatto. F & P di Zelig. F & P che vent'anni fa (poco meno) facevano cabaret sulle sfigatissime televisioni locali, con delle tristissime scenografie. Loro. Ma non dovevo parlare di loro.Braccia conserte e sguardo tra il catatonico e lo sciamanico, seduto su un secchio della monnezza con il contegno di un totem indiano, seguo le minchiate che va sparando il cantante tra un brano e l'altro. I Tinturìa sono rinomati perché salgono sul palco rigorosamente sobri, niente canne per carità! (Fata Turchina, prometto, questa è l'ultima che dico!) Assolutamente a loro agio sul palco, si comportano - specie il cantante, il più fumato di tutti - come se fossero tra amici. Parlano col pubblico (Hai bisogno di qualcosa, una birra, una canna? Qualsiasi cosa chiedi, capito? non ti fare problemi), lanciano caramelle alla carruba (bleah) o almeno tentano di farlo... Il cantante si presenta sul palco con una barba finta della stessa forma dei suoi capelli cotonati e una tunica color carne... perché poi? mah.Gli altri -ìa sono gli Intracundìa, capitati come un fulmine a ciel sereno in una delle tante serate gratuite organizzate dal comune in cui promettono Meganoidi, Linea 77... che regolarmente non ci sono. Anzi non sanno neppure che qualcuno li aspettava. Come si chiama questa? Pubblicità ingannevole? Truffa? Ormai se non vedo la scritta ingresso X euro sulla locandina non ci credo, ma i ragazzetti ci cascano come pere stracotte. Poveracci.Sono ancora sconosciuti, non hanno pubblicato nemmeno un singolo, un demo, niente di niente ma hanno la stoffa. Per lo meno il cantante, Skip, ha abbondante stoffa nera, quella della lunghissima gonna orlata con ricami in oro modello vedova dell'entroterra siculo di fine ottocento. Per prima cosa protestano contro gli scarsissimi mezzi tecnici messi a disposizione dal comune (faccio pollice verso, e con quello di prima sono due...), hanno pure la grancassa sfondata. Vabbè, qualche insulto quà e là e attaccano a suonare lo stesso.Musica stranissima, c'è odore di KoRn nell'aria. Ritmi e melodie oriental-arabeggiante, testi in siciliano: davanti ai miei occhi vedo le immense campagne ondulate, aride della sicilia interna, un paesaggio allucinato dove se non cresce il grano non cresce niente, solo sassi e lucertole. Davvero un bell'effetto. Ma come per i KoRn, che alternano momenti di delicatezza a schianti di metal, più degli stessi Korn, ecco arrivare un riff pesantissimo e il growler di Skip si dispiega in tutta la sua ringhiosità. Qualcuno dice che questa parte è in inglese, io mi domando come riescono a distinguere le parole, sembra che abbai... Comunque, roba potente, che ti fa scuotere la testa, da pogo violento, fratture multiple & ferite lacero-contuse. Tra qualche mese esce un loro live, lo voglio!Dimenticavo, si esibiranno all'Arezzo Wave.Non sopporto le persone con un carattere forte. Non capisco che gusto ci provino, alcuni di loro, a fraintendere volontariamente certe frasi o comportamenti, a leggere un'intenzione malevola nei loro confronti quando non c'è niente di lontanamente assimilabile. Come se non bastasse l'irragionevolezza tipica delle personalità sanguigne! Sono persone con cui non si può parlare, hanno sempre e comunque ragione loro, anche quando paradossalmente tentano di convincerti del contrario (lo fanno per assumere la parte delle vittime). Sono capaci di rinfocolare inutili discussioni, di insistere sulla piaga finché, per sfinimento, ti costringono a dar loro ragione: devono uscire sempre vittoriosi, anche a scapito di una sana convivenza. Ma dico io... non vedono come sono ridicoli quando tentano di prevaricare sugli altri? coi loro meschini ricatti psicologici?
493,407
http://it.wikipedia.org/wiki/Cappella_Pazzi
Cappella Pazzi.La Cappella Pazzi'" è una delle più note architetture rinascimentali, esemplare e rigorosa, capolavoro di Filippo Brunelleschi, e si trova incastonata nel primo chiostro della basilica di Santa Croce a Firenze.StoriaLa cappella di famiglia fu commissionata da Andrea de' Pazzi al grande architetto nel 1429, subito dopo il termine dei lavori alla Sagrestia Vecchia di San Lorenzo per i Medici, e iniziata nel 1433, con estrema lentezza. La cappella fungeva anche da sala capitolare, che era andata distrutta alcuni anni prima in un incendio. Venne dedicata a sant'Andrea, patrono omonimo del committente.Le difficoltà economiche rallentarono la costruzione, con una ripresa tra il 1442 e il 1446: nel 1443, quando la visitò papa Eugenio IV, era completa solo fino alla trabeazione. Andrea nel suo testamento (1445) destinò allora una cospicua somma al completamento dei lavori, ma un anno dopo morì Brunelleschi, bloccando di nuovo il cantiere. A quegli anni risalgono le opere di Luca della Robbia, amico di Brunelleschi. Cupola e volte vennero terminati solo nel 1459 e il portico nel 1461, come indicano le iscrizioni rispettivamente nel tamburo e sulla volta esterna. Nel 1478 era ancora in corso la costruzione del portico, terminato negli anni immediatamente successivi.ArchitetturaCon un arco così ampio per il completamento dei lavori è sempre stato un problema definire con precisione cosa spetti alla paternità del Brunelleschi e cosa sia stato frutto dei suoi continuatori; una parte della critica propende oggi per riconoscere al grande architetto almeno il progetto nelle linee essenziali sia della struttura interna che esterna, compreso il portico, che rappresenterebbe l'unica facciata brunelleschiana.La cappella è comunque un ottimo esempio di eleganza e sobrietà in architettura, con una maestosa padronanza dei rapporti fra i volumi dell'edificio a vantaggio dell'armonia generale dell'insieme. Le decorazioni si manifestano all'osservatore solo in un secondo momento, nel soffermarsi sui dettagli, completando l'ambiente senza appesantirlo e rubare la scena allo spazio architettonico ed alla sacralità dell'edificio.Lo schema generale, come nelle altre opere di Brunelleschi, si ispira a un precedente medievale, in questo caso la sala capitolare di Santa Maria Novella (il Cappellone degli Spagnoli, costituito da un vano principale a pianta rettangolare con scarsella), per innovarla applicando scelte di estremo rigore, innestate su alcuni elementi tratti dall'architettura romana e romanica fiorentina.EsternoLa cupoletta interna, opera di Luca della RobbiaLa facciata della chiesa si affaccia sul primo chiostro di Santa Croce. Alcuni la attribuiscono al continuamento di Giuliano da Maiano, altri invece la riferiscono al disegno originale del maestro, messo in opera dopo la sua morte. Importante è la sua funzione di mediazione spaziale e filtro per la luce, che arriva all'interno in maniera diffusa e omogenea.Il portico anteriore ricorda la solenne struttura degli archi di trionfo romani. Sei colonne corinzie di pietra serena sostengono un attico alleggerito, spartito in riquadri delimitati da lesene a coppie e interrotto al centro dall'arcata. Il coronamento, incompiuto, è stato protetto da una tettoia a facciavista. Secondo il Vasari il progetto prevedeva un coronamento a timpano. Il fregio sull'architrave, con piccoli tondi che racchiudono teste di cherubini è opera di Desiderio da Settignano. Il portico è coperto da volta a botte con una cupoletta in corrispondenza dell'arcata, entrambe ricoperte da rosoni in terracotta invetriata dove si incontra lo stemma Pazzi.Sullo sfondo della facciata si eleva la cupola a ombrello che ricorda molto la Sagrestia Vecchia della basilica di San Lorenzo, impostata all'esterno entro un basso cilindro con copertura a cono e sormontata da una lanterna. È divisa in dodici spicchi su ciascuno dei quali si apre un oculo e può evocare simbolicamente il numero degli apostoli e la grazia (la luce) che filtra da essi dall'entità divina (il sole, all'esterno)I cassettoni della volta sono decorati da rosoni. La cupola invece spicca per una complessa decorazione a i tondi, che spiccano per la brillante policromia della terracotta invetriata, opera di Luca della Robbia, autore anche del tondo con "Sant'Andrea" (patrono del committente) sopra la porta. Arricchiscono l'insieme della cupola interna le conchiglie a rilievo negli angoli e, al centro della cupoletta, lo stemma dei Pazzi coi delfini entro una ghirlanda di foglie e frutti.I battenti lignei, finemente intagliati con figure floreali e geometriche, furono realizzati da Giuliano da Maiano (1472).InternoL'interno è molto essenziale e si basa, come a San Lorenzo, nel modulo a 20 braccia fiorentine (circa 11,66 metri), che è la misura della larghezza dell'area centrale, dell'altezza dei muri interni e del diametro della cupola, in modo da avere un cubo immaginario sormontato da una semisfera. A questa struttura vanno aggiunte le due braccia laterali (coperte da volta a botte), un quinto ciascuno rispetto al lato del cubo centrale, e la scarsella dell'altare (con cupoletta), larga un altro quinto, pari all'arco di ingresso. La principale differenza con la pianta della sagrestia Vecchia è quindi la base rettangolare, sebbene egregiamente mascherata, che fu forse dovuta influenzata dall'assetto degli edifici preesistenti intorno: la cappella è incastonata infatti tra le pareti esterne della Cappella Baroncelli e della Cappella Castellani.Una panca in pietra serena corre sul perimetro e venne costruita per permettere l'uso della cappella anche come sala capitolare dei monaci. Dalla panca si dipartono le paraste corinzie, sempre in pietra serena, che scandiscono l'ambiente e si collegano alle membrature superiori; grazie all'espediente della panca che fa da zoccolo esse sono alla stessa altezza di quelle della scarsella, rialzata di alcuni gradini. L'apertura ad arco sopra il vano dell'altare è riprodotta anche sulle altri pareti, così come il profilo della finestra tonda sulla parete di accesso, creando un puro ritmo geometrico. La cupola è alleggerita dai sottili costoloni a rilievo e la luce inonda la cappella dalla lanterna e dalle finestrelle disposte sul tamburo. Il grigio omogeneo e profondo della pietra si staglia sul fondo a intonaco bianco, nello stile più tipico del grande architetto fiorentino.Un piccolo ambiente, accessibile da una porta nella parete destra della scarsella, era il luogo per la sepoltura dei membri della famiglia Pazzi e il culto privato. Sul lato opposto si trovava invece una porta che permetteva l'accesso alla basilica di Santa Croce, poi chiusa e smantellata.La decorazione plastica è strettamente subordinata all'architettura, come nella Sagrestia Vecchia: le pareti accolgono dodici grandi medaglioni in terracotta invetriata con gli "Apostoli", tra le migliori creazioni di Luca della Robbia; più in alto si trova il fregio, sempre con il tema dei Cherubini come all'esterno e con l'aggiunta dell'Agnello, simbolo di Redenzione, ma anche della potente Arte della Lana. Nelle vele della cupola, altri 4 tondi policromi sempre in terracotta, rappresentano gli "Evangelisti" sono attribuiti a Andrea della Robbia o al Brunelleschi stesso che ne avrebbe curato il disegno prima di affidarne la realizzazione alla bottega dei Della Robbia: in queste opere si può cogliere la polemica di Brunelleschi contro le decorazioni troppo espressive di Donatello nella Sacrestia Vecchia, che avevano "invaso" il saccello disturbando, a suo parere, l'essenzialità dell'architettura. I pennacchi ospitano stemmi della famiglia Pazzi.L'altare è privo di ancona, cioè di una pala d'altare dipinta o scolpita. Secondo Brunelleschi era preferibile l'uso essenziale delle sole vetrate. Le due vetrate della scarsella completano il ciclo iconografico e sono state realizzate su disegno di Alesso Baldovinetti, raffiguando "Sant'Andrea" (quella rettangolare) e il "Padre Eterno" (nell'oculo), che è in diretta corrispondenza con il medaglione di "Sant'Andrea" sulla porta d'ingresso nel portico.Influenza nell'architettura successivaLa Cappella dei pazzi un'importante struttura nel quadro delle riflessioni sugli edifici a pianta centrale, iniziata dagli architetti del Rinascimento e proseguita con opere come la chiesa di Santa Maria delle Carceri a Prato, il Tempio di San Biagio a Montepulciano o la Chiesa di Santa Maria Nuova a Cortona. Anche la Basilica di San Pietro era stata inizialmente progettata da Bramante con una pianta a croce greca. Nel'architettura religiosa questo modello fu poi abbandonato nel corso del '500, con l'affermazione generale della pianta a croce latina.Le rappresentazioni del cieloChiesa di San Lorenzo, particolare della Sacrestia VecchiaChiesa di Santa Croce, Cappella dei Pazzi, particolare della cupoletta sopra l'altareDurante il Medioevo e poi il Rinascimento in molti edififci pubblici si ritrovano rappresentazioni celesti, ad esempio lo Zodiaco del Palazzo della Ragione di Padova (1425-1440) e il Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara (1469).Anche in due delle opere più famose di Brunelleschi si trova una volta stellata dipinta: la Sacrestia Vecchia della chiesa di San Lorenzo e la Cappella dei Pazzi della chiesa di Santa Croce. In ambedue decora la cupoletta della scarsella, sopra l'altare, e rappresenta il cielo con le costellazioni che transitavano sopra Firenze il 4 luglio 1442. Per la volta stellata della Sacrestia di San Lorenzo abbiamo anche il nome del pittore che la eseguì, Giuliano d'Arrigo detto "il Pesello" su indicazione dell'astronomo e matematico Paolo dal Pozzo Toscanelli; ambedue furono probabilmente anche gli autori dello stesso motivo nella Cappella de' Pazzi. La scelta della data è stata messa in relazione con la venuta a Firenze di Renato d'Angiò, che alle'poca veniva visto come il condottiero che poteva comandare una nuova crociata per la riconquista della Terrasanta e la sconfitta degli Ottomani che stavano mettendo in gravi difficoltà l'impero bizantino.BibliografiaAltri progettiCollegamenti esterniCappelle di Firenze|PazziArchitetture di BrunelleschiSanta Croce (Firenze)Pazzi Chapel
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http://it.wikipedia.org/wiki/Forze_armate_e_di_polizia_sammarinesi
Forze armate e di polizia sammarinesi.Grazie ad uno specifico accordo bilaterale la difesa di San Marino in caso di conflitto viene garantita dall’Italia.La storiaI primi elenchi di soldati sammarinesi risalgono al 1204 e del 1403 si rileva completamente l'esercito sammarinese che era così suddiviso:Nel 1463 l'esercito sammarinese occupò i castelli di Serravalle, Fiorentino, Domagnano, Montegiardino parte dei domini dei Malatesta di Rimini che vennero annessi insieme a Faetano alla Repubblica di San Marino.Nel 1543 l'esercito sammarinese venne riformato e i "'Corpi Militari'" erano divisi in:Tuttora i "'Corpi Militari'" sono rappresentativi dell'indipendenza dello Stato e si articolano in:Compete inoltre, il servizio di guardia, durante le sedute del Consiglio Grande e Generale ed Arengo, nonché l’alza ed ammaina bandiera e la Guardia d’Onore ai Troni Reggenziali.Non esiste servizio militare obbligatorio, ma tutti i cittadini dai 18 ai 60 anni possono essere arruolati, in caso di necessità.Le spese per la difesa ammontavano nel 2001 a circa $700.000.Comandanti delle forze armate sammarinesiSedi forze armate sammarinesiCollegamenti esterniForze armate sammarinesi|Military of San Marino
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http://www.artsblog.it/tag/verona
Ne avevamo parlato proprio ieri e oggi vi diamo un’altra importante notizia su Fernando Botero. L’artista colombiano, residente nel Principato di Monaco, imputato per frode fiscale, avrebbe redditi non dichiarati per una cifra che si aggira intorno ai sette milioni di euro. Ieri mattina ha presenziato alla prima udienza di fronte al giudice monocratico del Tribunale di Viareggio Nidia Genovese per reati di cui all’ex articolo 4 DL 74 del 2000.L’udienza è stata rinviata al 10 giugno 2010 e tutto fa pensare che Botero dovrà “rientrare”, come hanno fatto prima di lui Valentino Rossi, Andrea Bocelli e molti altri. Botero vive in Italia, tra Pietrasanta, Verona e Pistoia, dove hanno sede le fonderie con cui lavora.Si è conclusa, lo scorso 20 ottobre, l’edizione 2008 di ArtVerona, una delle più importanti fiere italiane d’arte moderna e contemporanea. In questo video da poco inserito su Youtube, alcuni operatori del settore, presenti alla manifestazione, analizzano l’andamento del mercato dell’arte.Il secondo rileva, tra l’altro, la maggiore “resistenza” del mercato dell’arte, come dimostra il fatto che dopo l’11 settembre 2001 il primo, a differenza di quello finanziario, non subì alcun crollo.Il racconto e’ quello di un cinema impossibile, in cui l’autrice immagina un collage filmico, una narrazione mentale senza storia, destrutturata, fatta di flashback di pezzi cinematografici che ha come protagonisti professionisti sosia di Marcello Mastroianni e Ingrid Bergman. I due agiscono come fantasmi senza identita’ in un’opera di riflessione sull’immagine filmica e sul suo valore di simulacro del mondo.Si intitola “Per Girolamo Dai Libri. Pittore e miniatore del Rinascimento veronese” ed è la prima mostra monografica dedicata all’artista rinascimentale ospitata nel Museo di Castelvecchio di Verona fino al 15 aprile 2009.Artista attivo a Verona tra la fine del Quattrocento e la metà del secolo successivo, Dai Libri riscosse l’ammirazione di Vasari e già a 16 anni ottenne la commissione per la Deposizione dalla Croce per l’altare della famiglia Da Lisca nella importante chiesa monastica di Santa Maria in Organo.Mentre in Italia è più noto come miniatore, all’estero è alla pittura che deve la sua fama. La mostra ha come obiettivo di colmare questa lacuna. Accanto alle miniature sono esposti lavori come “La Madonna dei conigli”, “La Madonna della quercia”, “Il battesimo degli ibis”, la “Madonna dell’ombrello” e inoltre è stato riunito il gruppo di dipinti realizzati dall’artista per Santa Maria in Organo, la chiesa appunto, che gli commissionò la sua prima grande pala e per la quale continuò ad operare per oltre 15 anni.Congost è uno dei videoartisti più interessanti della scena dell’arte, con le sue proposte visionarie, teatrali, tra il grottesco e lo splatter, dove elementi reali si confondono con scenari digitali, video a musica e fotografia. Attingendo dalla storia dell’arte mescola miti moderni e passati.Per la galleria Artericambi ha realizzato un video La Mala Pintura da cui il titolo dell’esposizione, in cui propone una storia dove non si deve credere a ciò che si vede. In un mondo fantasioso e misterioso, compaiono tre fantasmi dal passato che, sostenitori della tradizione, combattono i nuovi linguaggi tecnologici. Il personaggio che salva la situazione è un giovane fruitore di MySpace, e già questi accenni fanno capire che non si tratta di una storia lineare.Andrea Galvani, di cui si è già parlato su Artsblog tempo fa e rappresentato dalla galleria veronese Artericambi, è il vincitore di Location One 2008/2009 e sarà il rappresentante italiano nell’ambito del progetto International Residency program a New York, per il quale vengono selezionati annualmente solo 12 artisti internazionali.Il premio consiste nella possibilità di usufruire per 6 mesi di uno studio con la guida di un personal curator. Garante per l’Italia è Artegiovane Milano che dà così, ad un giovane artista italiano, l’occasione di confrontarsi prima a livello nazionale e poi di essere eventualmente selezionato da una prestigiosa commissione americana.Al termine dell’esperienza, Andrea Galvani avrà l’opportunità di esporre il frutto del suo lavoro semestrale negli spazi espositivi messi a disposizione da Location One. L’opera di questo artista poliedrico (oltre che fotografo, anche autore di illustrazioni e video) è una riflessione sullo status dell’immagine: le sue sono dominate da paesaggi anonimi abitati da presenze ambigue.Il rapporto conflittuale tra uomo e natura è il tema centrale della produzione pittorica di Elisa Butturini. Sul piano espressivo, nella ricerca dell’artista veronese si nota il tentativo di coniugare la scomposizione di ispirazione cubista dell’immagine con una ricerca cromatica dagli esiti estremamente suggestivi. Evitando nel contempo soluzioni accentuatamente naturalistiche o astrattiste, la pittrice tende a rappresentare non già la natura in sè, ma l’aspirazione verso l’affermazione di una piena armonia tra uomo e ambiente.I modelli più evidenti sono Braque e Chagall. E di quest’ultimo la Butturini sembra condividere la visione di una natura madre e non matrigna, il rimpianto di un mondo originario, idealizzato e perduto, che l’uomo dovrebbe cercare, con tutte le proprie forze, di recuperare. Una concezione che non conduce mai l’artista ad un’aperta condanna, anche quando ad essere rappresentato è il paesaggio modellato dall’uomo: quella città la cui immagine viene disarticolata e poi sinteticamente (e amorevolmente) ricostruita in un’esplosione calda e coinvolgente di colori.Le quotazioni delle opere dell’artista veneta sono in crescita. I suoi quadri attualmente, nelle aste on line, oscillano tra i 1.000 e i 3.000 euro. La foto è stata gentilmente concessa da Artantide. com.Il 15 dicembre si inaugura a Verona “Pietro Consagra. Necessità del colore. Sculture e dipinti 1964-2000”.
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http://guide.supereva.it/usa/interventi/2001/11/80769.shtml
Pubblicato il 29 novembre 2001 in: La California
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http://it.wikipedia.org/wiki/T92_%28semovente%29
T92 (semovente).Il T92 Howitzer Motor Carriage era un semovente d'artiglieria sviluppato negli Stati Uniti d'America durante la seconda guerra mondiale.Il mezzo era armato con un obice da 240 mm M1 montato su scafo del carro M26E3, che in seguito verrà ridenominato Pershing, modificato. Era infatti stata aggiunta una settima ruota al treno di rotolamento. Una, limitata, produzione venne ordinata nel marzo del 1945 e il primo veicolo di prova fu approntato per il 25 giugno dello stesso anno. In totale la produzione fu di cinque esemplari.Contemporaneamente al T92 veniva sviluppato anche un altro mezzo simile: il T93. Quest'ultimo differiva dal precedente per l'arma utilizzata. In questo caso era stata montata la versione a canna lunga del cannone da 8 in (203 mm).I due mezzi avrebbero dovuto essere impiegati, in numeri limitati, nell'Operazione Downfall, la progettata invasione del Giappone. Con la resa ufficiale da parte dell'Impero Giapponese, 14 agosto 1945, venne meno la necessità di questi mezzi, che non vennero mai inviati nel teatro operativo del Pacifico.Il motivo principale per cui questi mezzi non furono messi in produzione è dovuto al basso rapporto potenza peso (8.8 HP/t, con un rapporto per un M4 Sherman di 12.2 HP/t) che li rendeva estremamente poco agili in terreno vario. Il peso elevato era dovuto essenzialemnte al peso dell'arma, pari da solo a 28 t, a cui si aggiungeva il forte peso del vomere d'arresto. D'altra parte non è chiaro perché i progettisti abbiano conservato una corazzatura di 1 in (25 mm) per un mezzo che portava un'arma con una gittata di 23 km, quindi che avrebbe dovuto essere usato solamente nelle seconde linee.Voci correlateCollegamenti esterniVeicoli militari statunitensi della seconda guerra mondialeT92 Howitzer Motor Carriage
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http://it.wikipedia.org/wiki/Manuel_Orantes
Manuel Orantes.Nato in una famiglia umile, passò la sua infanzia nella città catalana di L'Hospitalet de Llobregat, dove si avvicinò al tennis fungendo da raccattapalle nel locale tennis club.La sua carriera sportiva conobbe i primi importanti risultati nel 1966, quando vinse i tornei juniores di Wimbledon e dell'Orange Bowl, e la sua fama in Spagna crebbe a partire dal 1968, dopo che sconfisse l'allora Numero uno del tennis spagnolo Manolo Santana nella finale del torneo di Madrid.La prima vittoria in un torneo dell'ATP venne nel 1969, quando vinse il torneo di Barcellona, battendo ancora Manolo Santana.Giocatore mancino, competitivo soprattutto sulla terra battuta, nella sua carriera Manuel Orantes ha vinto 33 tornei ATP in singolare e 22 in doppio, giungendo inoltre in finale altre 35 volte in singolare e 20 in doppio.La sua unica vittoria in un torneo del Grande Slam fu quella degli US Open del 1975, quando batté in finale Jimmy Connors per 6-4, 6-3, 6-3; nel Grande Slam giunse inoltre una volta in finale nel singolare agli Open di Francia del 1974, quando venne sconfitto da Björn Borg per 2–6, 6–7, 6–0, 6–1, 6–1, ed una nel doppio agli Open di Francia del 1978, quando, in coppia con José Higueras, venne sconfitto da Gene Mayer e Hank Pfister per 6–3, 6–2, 6–2.Lunga fu anche la carriera di Manuel Orantes in Coppa Davis, nella quale disputò per la Spagna 87 incontri, vincendone 60 e perdendone 27, tra il 1967 ed il 1980.Nella classifica ATP del singolare raggiunse il punto più alto (2° posto) il 23 agosto 1973.Collegamenti esterniManuel Orantes
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http://italy.indymedia.org/news/2005/07/825404_comment.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50La stella di David o Sigillo di Salomone(prox libro di Dan Brown NdP301) è un antico simbolo esoterico associato poi agli ebrei da quando lo prese Rothschild.Ma sapete che i Rothschild hanno mosso organizzazioni come la Lega Anti Diffamazioni e la B'nai B'rith letteralmente significa "Figli dell'Alleanza" per mettere a tacere questi voci? Non fatemi ridere. Amo gli ebrei come i negri e tutti gli altri, odio viceversa chi sfrutta queste menzogne.Da notare che queste org. sono di proprietà dei Rothschild, la B'B fu fondata dai Roth nel 1843 per distruggere e diffamare a sua volta chiunque avesse osato condurre oneste ricerche.Furono loro che organizzarono l'ascesa al potere di Hitler attraverso società segrete a capo degli Illuminati presenti in Germania, come la Società Thule, la Società Vril e altre; furono i Rothschild a finanziare Hitler attraverso la Banca d'Inghilterra e altre fonti sono la Banca Kuhn Loeb, che finanziò anche la Rivoluzione Russa.Ma attenti Hitler non poteva appartenere alla famiglia Rothschild perchè ha massacrato quel popolo, insieme a zingari e comunisti e chi non gli piaceva, mentre i Rothschild difendono quel popolo facendone parte, e quindi, mai avrebbero fatto un orrore del genere.Ma (...)ciò è altamente improbabile(in Austria era saltato fuori un documento)(...)che dimostra che Maria Anna S. fosse a Vienna al momento del concepimento. A quel tempo era la domestica del barone Rothschild."(...)Attraverso quei fascicoli scoprimmo tramite certificato di nascita, scheda di registrazione della polizia, i protocolli ecc, alcune cose che il cancelliere tedesco riuscì a ricomporre come un puzzle, dandogli una coerenza logica".A Vienna era già da tempo in funzione un registratore obbligatorio presso il commissariato di polizia, ella lavorava presso i...Rothschild(ma dai!? P301)e il nonno ignoto di Hitler doveva trovarsi in quella casa.Come suo padre, quando il gioco si fece duro, si trasferì a Vienna; poco dopo la morte della madre nel dicembre 1907, Adolf partì per Vienna. Pare che là abbia fatto perdere ogni sua traccia per 10 mesi!Ciò che fece in quel periodo è un mistero, ma noi possiamo presupporre che si fosse intrattenuto a conoscere i suoi cugini e per valutare il suo potenziale in vista di future eventuali imprese".Philip Eugene de Rothschild, sostiene di essere un discendente dei Roth come lo fu Hitler o altre migliaia di persone cresciute e allevate da essi, prima di essere affidati a famiglie di facciata, al fine di ricoprire posizioni di privilegio sotto falso nome e illegittimamente.Alois, il padre nacque nel 1837 nel periodo in cui Salomon Mayer era l'unico Rothschild che viveva a Vienna. Persino la moglie era tornata a Francoforte dopo il fallimento del loro matrimonio.E Hermann von Goldschmidt, figlio di un impiegato di Salomon Mayer, scrisse un libro pubblicato nel 1917, che riporta a proposito si Solomon: "...dal 1840 aveva sviluppato un particolare entusiasmo per le giovinette"...e..."aveva una passione lasciva per le bambine, e le sue avventure con loro furono messe a tacere dalla polizia".C30 sei un Grande, ottimo sito e ottima news che mi ha aperto ulteriormente gli occhi e ha dato fondamento ad un sospetto che avevo anchio... Hitler era un burattino in mano ai burattinai che hanno fatto e ottenuto quel che volevano sin dall'inizio... Il potere di governare le masse ignoranti da un vero e propio stato e con l'alibi per commetter ogni tipo di obbrobrioso reato, dalla giustificazioni degli atti terroristici compiuri dal giovane Sharon e dai suoi seguaci contro i britannici in MO sino alle sporcaccionate ripetute e metodiche dei nostri giorni... C'è uno di loro dappertutto dove c'è ingiustizia e oppressione, dal Sud Africa nel mercato dei diamanti al Sud America nel colonialismo senvaggio che li contraddistingue.. Qui non siamo davanti ad una Religione o di un popolo legato dalla Religione, qui c'è un disegno massone per conquistare il mondo con la forza e con la cospirazione che dopo esser sfociato nell' 11 Settembre chissà cosa porterà... Qui il pericolo è reale e molto grave, io stesso conosco 3-4 persone che lavorano in un sistema Security che tramite alcune newsletter tiene in contatto vati personaggi ambivalenti, con parentele in America e Israele che vivono nel lusso pue senza fare nessun lavoro apparte quello delle talpe fabbrica disinformazione... Prima dell'invasione dell'IRAQ mi ha fatto vedere, uno di loro, un video-documentario sulle armi di sterminio.. che diceva di aver pagato oltre 600€.. dopo la guerra con la smentita delle armi di distruzione di massa glielo ho richiesto in copia e mi ha detto di non averlo più... la cosa strana è che l'occasione in cui me lo fece vedere fù che gliene dovetto fare alcune copie con masterizzatore nuovo che gli avevo installato.... Stay Tuned
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http://www.crimeblog.it/post/4834/ndrangheta-vibo-valentia-14-arresti-clan-lo-bianco
(…) L’operazione - chiamata New Sunrise (Nuova Alba) - ha svelato i condizionamenti della cosca Lo Bianco sugli appalti nell’ospedale della città. Con imprese ‘amiche’, gli affiliati alla cosca erano riusciti ad ottenere appalti per lavori e forniture nell’Azienda sanitaria e nell’ospedale di Vibo. E quando gli appalti venivano assegnati ad altre aziende, la cosca imponeva il pagamento del pizzo sui lavori grazie a propri infiltrati che lavoravano all’interno dell’Azienda sanitaria.
572,495
http://it.wikipedia.org/wiki/Cacteae
Cacteae.Le Cacteae'" sono una tribù della famiglia delle Cactaceae, la maggiore delle tribù della sottofamiglia Cactoideae.DescrizioneLe Cacteae hanno generalmente forma globoso-cilindrica, anche se non mancano i casi di piante subcolonari.Possono essere piante singole o cespitose, ma non formano lunghi rami nella porzione apicale del fusto.Il fusto può essere ricoperto da coste o da tubercoli, questi ultimi in genere disposti in spirali che partono dall'apice vegetativo.I fiori, che possono essere dei più svariati colori, si trovano in posizione apicale o subapicale. Sono di dimensioni medio-piccole rispetto a quelli di altre tribù. Sono regolari, raramente asimmetrici. Si aprono di giorno.L'ovario infero, può essere ricoperto da scaglie o lanuggine, oppure essere completamente liscio.Le areole sono generalmente ovali, a volte con un solco laterale o dimorfiche.DistribuzioneQueste piante sono tutte originarie del Nuovo Mondo, diffuse in Messico, Stati Uniti, Canada, America centrale, Colombia, Venezuela e nella zona dei Caraibi.ColtivazioneSono tra le piante succulente più coltivate al mondo, e molte di esse sono facili da far crescere e da far fiorire.Le regole base da tener presenti sono un buon drenaggio e innaffiature regolari nel periodo di vegetazione.Naturalmente, dato il grande numero di specie e di ambienti in cui esse crescono, le esigenze e la resistenza a particolari fattori quali temperatura, acidita del suolo e luminosità, variano moltissimo.TassonomiaNoteBibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniCactaceaePiante succulenteCacteae
7,021,729
http://guide.supereva.it/donna_in_web_/interventi/2000/09/13205.shtml
I “tradimenti virtuali” secondo uno studio eseguito su 1000 navigatori italiani, avvengono soprattutto in ufficio (45%dei casi) o a casa (23%), ed un terzo dei navigatori si collega alla rete appositamente per cercare qualche sito hard.RadioMontecarlo ha elaborato un sondaggio su un campione di oltre mille italiani di sesso maschile e di età compresa tra i 18 e i 60 anni, dal sondaggio risulta che il 19% degli intervistati confessa di aver tradito almeno una volta la moglie o la compagna, l’11% considera “innaturale” la monogamia e ben il 15% ammette la voglia di tradire “almeno una volta nella vita”.In vetta alla classifica degli infedeli ci sono gli americani (50%), seguiti dai russi (43%) e dagli inglesi (42%). Gli italiani con il 38% sono al sesto posto seguiti poi da polacchi (28%) e spagnoli (22%). Quattro intervistati su dieci confessano di avere rapporti sessuali con persone diverse nello stesso periodo.Pubblicato il 29 settembre 2000 in: TRADIMENTI
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http://it.wikipedia.org/wiki/Diocesi_di_Castro
Diocesi di Castro.La diocesi di Castro è una diocesi soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.StoriaSi ritiene che la diocesi di Castro sia stata fondata in seguito alla migrazione degli abitanti della vicina città di Vulci, rifugiatisi a Castro a causa dell'invasione dei Saraceni nell'VIII secolo.La cattedrale era la chiesa romanica dedicata a San Savino, patrono della città, e consacrata nel XIII secolo dal vescovo di Castro, San Bernardo da Bagnoregio, come testimonia una lapide posta un tempo sulla facciata della cattedrale ed ora conservata in un paese vicino.La fine della diocesi è determinata dal contesto storico in cui la città venne a trovarsi a partire dal XVI secolo, quando il ducato di Castro fu conteso tra il papato e la casa Farnese. Castro venne prima saccheggiata da Odoardo Farnese nel 1641, e poi definitivamente distrutta dalle truppe di papa Innocenzo X nel 1649. Decisivo fu l'episodio dell'assassinio del vescovo Cristoforo Giarda, nominato dallo stesso papa senza informare Ranuccio II Farnese, subentrato ad Odoardo; il responsabile dell'omicidio fu, per Innocenzo X, proprio Ranuccio, e questo portò alla guerra che sancì la distruzione della città. La sede vescovile fu trasferita ad Acquapendente.Oggi Castro è sede vescovile titolare; l'attuale vescovo titolare è monsignor Patrick Kevin Lynch, vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Southwark, in Inghilterra.Cronotassi dei vescoviCronotassi dei vescovi e degli arcivescovi titolariVoci correlateDiocesi cattoliche soppresse|CastroSedi titolari cattoliche|Castro
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http://www.02blog.it/tag/cesare+basile
Senza sprecarsi in quanto ad affetto, a ben vedere. Stiamo parlando innanzitutto dei meneghini Afterhours che hanno intitolato il loro ultimo disco “I Milanesi ammazzano il sabato”; tra le sue 14 tracce, oltre alla title-track, spicca “Tema: la mia città”, il cui testo è spiegato così dal cantante Manuel Agnelli: «Milano è “bilanciocentrica”, la cultura e l’attenzione per il sociale non esistono. Ma confidiamo nei suoi eroi e nei loro maglioncini magici per risolvere la situazione: un esercito di Ferocissimi Bloggettari Anonimi contro il sistema, ma solo dopo l’aperitivo…».
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http://it.wikipedia.org/wiki/Terremoto_del_Mugello
Terremoto del Mugello.Il terremoto del 13 giugno 1542'" rovinò gran parte del castello di Scarperia, e altri luoghi tra cui Gagliano, Sant'Agata, Barberino, Bosco ai Frati, Luco, provocando la morte di circa 150 persone. Fu traslata a Firenze l'immagine della Madonna del Sasso che ricevette offerte e omaggi dalle famiglie cittadine.Il "'terremoto del 29 giugno 1919'" colpì una vasta area dell'Appennino Tosco-Emiliano, in particolare il Mugello.Le prime scosse si avvertirono nella mattinata di questo giorno d'estate del primo dopoguerra con epicentro nel paese di Vicchio; la scossa maggiore, di grado IX della scala Mercalli, 6.2 della scala Richter, con profondità ipocentrale tra 5 e 10 km, fu avvertita poco dopo le tre del pomeriggio. Il bilancio fu drammatico; si contarono oltre cento morti e quattrocento feriti e migliaia di senzatetto.La zona dove si ebbero i danni maggiori fu quella nelle immediate vicinanze di Vicchio, comprendente le località di "Pilarciano, Villore, Rostolena, Mirandola, Villa, Vitigliano, Rupecanina e Casole"; nel capoluogo comunale furono distrutte 700 case su 1500; 500 divennero inagibili e le restanti subirono danni seri. Fu gravemente lesionata anche la casa natale del pittore Giotto nella frazione di "Vespignano".Gravi danni si ebbero anche a Borgo San Lorenzo, dove oltre il 75% delle case fu dichiarato inagibile e si ebbe il crollo della Pieve, di un'altra chiesa e danni seri ad altri edifici; a San Godenzo, dove si ebbero danni gravissimi alla chiesa e gran parte delle case inagibili; a Dicomano, dove crollarono la Torre dell'Orologio, diverse case e gran parte delle altre furono gravemente lesionate; si dovette evacuare l'ospedale di Luco del Mugello. Si ebbero danni gravi anche a Firenzuola ed in alcuni comuni del versante romagnolo ma per fortuna non alle persone, dato che la zona era stata già colpita da un terremoto nel novembre precedente e la popolazione viveva ancora in baracche di fortuna.Gli effetti del sisma si sentirono anche a Firenze, dove si ebbero danni minori come cadute di fumaioli, stacco di intonachi ed alcune lesioni di muri; a Prato, dove crollarono alcuni muri ed alcuni edifici furono lesionati ed a Campi Bisenzio, dove fu danneggiata un'antica torre medievale che dovette essere poi abbattuta.Una successiva forte scossa, il 1 luglio, aggravò ancora di più i danni, in particolar modo colpendo gli edifici già lesionati dalla prima scossa.Il giorno 1 marzo 2008, alle ore 08:43 ora italiana, una scossa di magnitudo 4.1 Richter è stata avvertita in un raggio relativamente ampio intorno alla zona del Mugello. Nel corso delle ore successive è seguito uno sciame di bassa intesità.Il giorno 14 settembre 2009, alle ore 22:05 ora italiana, una scossa di magnitudo 4.2 Richter è stata avvertita in un raggio relativamente ampio intorno alla zona del MUGELLO. Nel corso delle ore successive è seguito uno sciame di bassa intensità del quale solo altre due scosse sono state avvertite dalla popolazione (inserire la data del 14-09-2009)NoteVoci correlate
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http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Vogt
Joseph Vogt.StudiDal 1913 compì studi di teologia e dal 1916 di filologia e archeologia classica a Tubinga, dove fu allievo di Wilhelm Weber. Si laureò nel 1921 e nel 1923 divenne docente di storia antica. Nel 1924 trascorse un periodo di sei mesi in Egitto, Palestina e Nordafrica.Nel corso della sua carriera accademica ottenne una cattedra a Halle (1925), fu ordinario di storia antica a Tubinga, dove prese il posto di Weber (1926-1929); in seguito divenne decano della facoltà di filosofia (1927-1928). Ordinario a Würzburg (1929-1936), a Breslau (1936-1940), di nuovo a Tubinga (1940-1944), a Friburgo in Brisgovia (1944-1946) ed infine nuovamente a Tubinga (dal 1946) dove fu decano (1952-1953) e rettore (1958-1959) e dove rimase fino alla nomina a professore emerito (1962).Membro di numerose accademie, tra le quali la "Bayerische Akademie der Wissenschaften" (1949), l'"Akademie der Wissenschaften und der Literatur" di Magonza della quale presiedette la commissione per la storia antica, la "Heidelberger Akademie der Wissenschaften" (1958), l'"Académie des inscriptions et belles-lettres" (1970) e l'Accademia Austriaca delle Scienze.Fu inoltre membro dell'Istituto archeologico germanico (1953-1962), nel 1975 gli venne conferita la Laurea honoris causa dall'Università Cattolica di Milano (1975).Fu inoltre co-redattore di numerose riviste e collane fra le quali: "Tübinger Beiträge zur Altertumswissenschaft" (1927-1930 e 1953-), "Würzburger Studien zur Altertumswissenschaft" (1931-1938), "Breslauer Historischen Forschungen" (1936-1941), "Saeculum. Jahrbuch für Universalgschichte" (1955-), "Saeculum Weltgeschichte" (1965-), "Übersetzungen ausländischer Arbeiten zur antiken Sklaverei" (1966-), "Forschungen zur antiken Sklaverei" (1967-).OpereBibliografiaJoseph Vogt
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http://guide.supereva.it/lavorare_nello_spettacolo/interventi/2007/01/283250.shtml
Ma se qualcuno si espone per voi dicendo cose di voi che non sono vere rischiate di entrare dalla porta e uscire dalla finestra nello stesso momento. Dovete essere sinceri, mostrare la vostra buona volontà e l’umiltà di chi comincia. Certo, direte voi, in televisione non si fa altro che vedere persone che non sanno fare quello che dicono di saper fare e io dovrei essere sincero. Il teatro è un’arte rigorosa. Se volete sgambettare in tv lasciate perdere il Teatro, che è un’arte difficile e faticosa.Orson Welles diceva del mestiere dell’attore “99% traspirazione, 1% ispirazione”. In teatro si fatica, le cose si conquistano lentamente. E’ come fare la grappa. L’uva si spreme rapidamente, ma poi deve maturare nel tempo.Vedrete che trovare qualche piccola produzione che vi assuma gratuitamente è facilissimo. Tutti hanno bisogno di un trovarobe, un assistente alla regia, un suggeritore, proponetevi per una di queste cose e cominciate a vedere il lavoro nel suo svolgimento quotidiano. Guardate soprattutto se vi divertite. Se non vi divertite lasciate perdere. Per me divertirmi è osservare, ragionare sul testo, immaginare, costruire la vita antecedente del personaggio, la vita fuori scena del personaggio, quella che Stanislawskij definiva “Per Apollo”.Non vi forzate. Se non vi piace usare il cervello, non arriverete a niente di buono e non siate adatti a fare teatro, andate da Maria De Filippi a sgambettare e magari diventerete anche famosi, ma lasciate stare il teatro.Oggi in Italia si fanno tonnellate di Musical, tutto viene rimasticato per diventare un Musical, così si aprono scuole di musical e si dice che l’attore debba saper fare tutto. Sulle competenze di un attore sono perfettamente d’accordo, ma sul fatto che tutto il repertorio debba essere ri-digerito per diventare canzoni e balletti con passi a due, inventando situazioni che sono aberrazioni del testo originale, beh…no, non sono d’accordo per niente.Un regista teatrale che conosco, bravissimo, sostiene che l’attore può essere di due specie: un santo (laico) o un prostituto ( scusate il conio di questa parola, ma rende l’idea, no?).La mia è un po’ una provocazione ma non troppo. Sta a voi decidere di che specie siete.Pubblicato il 18 gennaio 2007 in: Dalle ombre al Bunraku passando per i burattini
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http://it.wikipedia.org/wiki/La_Compagnia_%28Prison_Break%29
La Compagnia (Prison Break).La Compagnia'" ("The Company" nell'originale) è un'organizzazione segreta fittizia della serie tv "Prison Break".La Compagnia è una multinazionale creata dopo la Guerra Fredda, della cui esistenza sono al corrente solo coloro che lavorano per essa. Esercita la sua influenza fino ai livelli più alti del potere politico, controllando tutte le decisioni che vengono prese dalla Casa Bianca. Il suo scopo è quello di arrivare ad avere il pieno controllo dell'economia degli Stati Uniti e stabilire così un nuovo ordine mondiale. Per raggiungere tale obiettivo usa Caroline Reynolds, vice presidente degli Stati Uniti, attraverso la quale manipolare il progetto sulla legge sull'energia. I tentativi impiegati dalla Compagnia per prendere controllo dell'economia del paese passano attraverso transazioni illegali, coperte dalla Ecofield, società di Terrence Steadman, fratello della Reynolds.Quando l'impiegato Aldo Burrows minaccia di svelare tutti segreti della Compagnia, questa cerca in tutti i modi di fermarlo. Per farlo uscire allo scoperto decide di fare leva sul figlio Lincoln, mettendo in atto un piano tramite il quale poter confezionare delle prove schiaccianti per farlo condannare alla sedia elettrica per l'omicidio di Steadman, omicidio che in realtà non verrà commesso né da Lincoln né da altri.In un primo momento, la Compagnia non interviene direttamente nella cospirazione, lasciando alla Reynolds e ai suo agenti tutti i mezzi per portare a termine il piano. Ma nonostante vari tentativi, gli agenti del vice presidente non riescono a fermare le indagini degli avvocati di Lincoln, Veronica Donovan e Nick Savrinn. La Reynolds è così costretta ad informare la Compagnia, la quale però comincia a dubitare anche della possibilità che la Reynolds sia in grado di vincere le elezioni. Anche il Presidente Richard Mills perde fiducia e questo spinge la Compagnia a rompere ogni rapporto con la donna. Ma quando la Reynolds fa uccidere il Presidente (facendolo avvelenare con una sostanza che non lascia tracce nel sangue) e prende il suo posto alla guida del paese, la Compagnia cambia atteggiamento.Prison Break|Compagnia, LaThe Company (Prison Break)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Union_Vald%C3%B4taine
Union Valdôtaine.La sede dell'Union Valdôtaine ad Aosta.L'Union Valdôtaine è un partito politico regionalista attivo in Valle d'Aosta. Conosciuto semplicemente come "mouvement" (movimento), rappresenta gli interessi della regione e ne tutela la sua specificità linguistica.Non fa parte ufficialmente di coalizioni, ma in passato si è spesso alleata a livello locale con il centro-sinistra italiano. Attualmente governa con una allenza di partiti autonomisti. Il presidente del movimento è Ego Perron, eletto nel congresso svoltosi a Saint-Vincent il 23 novembre 2008.StoriaPrima della fondazioneL'UV si rifà ai principi contenuti nella Dichiarazione di ChivassoFondazioneÈ stata fondata il 13 settembre del 1945 da 16 fondatori:La denominazione del movimento venne mutuata da quella dell'organo di stampa pubblicato a fine ottocento dal sindaco di Aosta César Chabloz.Il movimento si è posto per molto tempo come rappresentante principale degli interessi valdostani a suo dire non abbastanza tutelati dai decreti luogotenenziali del 7 settembre 1945.Prima di cofondare il movimento, Maria Ida Viglino (1915-1985)Maria Ida Viglino si dimette dal CLN valdostano di cui era membro designato dal Partito Socialista Italiano, proprio per protesta contro le limitazioni dei decreti luogotenenziali.Gli anni 2000Alle elezioni politiche del 2001 elegge un senatore, Augusto Rollandin, mentre alla Camera viene eletto con l'appoggio dell'UV Ivo Collé, membro della Stella Alpina. Esprime, in questa fase, anche il presidente della Regione, Dino Viérin, rieletto nel 1998.Nelle elezioni dell'8 giugno 2003, l'Union Valdôtaine raggiunge il risultato storico di diventare maggioranza assoluta nel Consiglio della Valle, ottenendo il 47,24% dei voti e 18 dei 35 seggi. Il candidato più votato è l'eurodeputato Luciano Caveri, con oltre 7313 preferenze. Alla presidenza della Regione va però Carlo Perrin, che ha raccolto 4139 voti, scelto come elemento "neutro" tra diverse fazioni (o "anime") dell'UV. Il governo di Perrin, vissuto in bilico tra crisi e franchi tiratori, termina il 21 giugno 2005, dopo che l'intera Giunta rassegna le dimissioni. I nuovi equilibri interni portano alla nomina di Caveri, il 4 luglio 2005, e ad un progressivo allontanamento polemico di Perrin che, dopo meno di un anno, lascia il movimento in cui aveva militato per oltre trent'anni.Alle elezioni politiche del 2006 l'UV si allontana dal centrosinistra, dopo anni di coalizione con i Democratici di Sinistra, preferendo formare una lista unitaria, denominata "Vallée d'Aoste Autonomie - Progrès Fédéralisme" con i due movimenti Stella Alpina e Fédération Autonomiste, che si schiera indipendentemente dalle due principali coalizioni nazionali. Per questa decisione, più di cinquanta esponenti valdostani, tra cui l'ex presidente della regione Carlo Perrin, si allontanano dall'UV e creano il movimento "Pour une Union Valdôtaine Libre", che sostiene l'Unione.La lista dell'UV raccoglie nella regione il 30% alla Camera e il 32% al Senato, risultati non sufficienti per ottenere parlamentari: ad aggiudicarsi il deputato e il senatore spettanti alla Regione è la lista di centrosinistra, schierata a sostegno di Romano Prodi, Autonomie Liberté Democratie, che ottiene il 43% alla Camera e il 44% al Senato, eleggendo proprio Carlo Perrin al Senato e Roberto Nicco alla Camera.Nel luglio 2006, una seconda frangia di unionisti, capitanati dall'ex assessore ai lavori pubblici Franco Vallet, unitamente al neo eletto senatore, l'ex presidente della Regione ed assessore all'agricoltura, Carlo Perrin, fondano un nuovo movimento, Renouveau Valdôtain, che si richiama agli ideali storici dell'Union Valdôtaine dei primi anni. Il movimento rappresenta un'altra frangia di ex unionisti dopo Vallée d'Aoste Vive, creato nel 2005 da un altro ex presidente della Regione, del Consiglio della Valle ed assessore all'istruzione, Roberto Louvin.Alle politiche 2008, l'UV si presenta nella lista Vallée d'Aoste, appoggiata da Fédération Autonomiste e Stella Alpina, candidando due suoi iscritti, Antonio Fosson al Senato, assessore regionale alla Sanità nella legislatura 2003-2008, e Ego Perron alla Camera, attuale presidente del Consiglio della Valle. Fosson è stato eletto al Senato con il 41,39% dei suffragi. Perron è stato sconfitto dal deputato uscente Roberto Nicco, raccogliendo il 37,84% dei consensi, contro il 39,12% di Nicco.Per le elezioni europee del 2009 l'UV si è apparentata con Il Popolo della Libertà, dopo anni di apparentameni con forze di centro-sinistra. Tale accordo potrebbe rendere possibile l'elezione di un parlamentare europeo, ottenendo almeno 50.000 preferenze individuali, secondo la clausola della legge elettorale che permette di aggirare lo sbarramento del 4% alle forze politiche rappresentanti minoranze linguistiche riconosciute se collegate con un partito che abbia superato il 4%.OrganizzazioneIl movimento è organizzato sul territorio valdostano articolandosi in zone a loro volta suddivise in sezioni. Il territorio di ogni zona è quello di ogni comunità montana della Valle d'Aosta. Il territorio del comune di Aosta, che non fa parte di nessuna comunità montana, costituisce una zona a se stante. Il territorio delle sezioni corrisponde grosso modo a quello dei comuni, tranne che ad Aosta, comune suddiviso in diverse sezioni.Il sistema delle sezioni è utilizzato per formare le liste alle elezioni regionali, nelle quali ogni sezione ha assegnato un corrispondente numero di candidati da esprimere. A questi, si aggiungono quelli riservati al Conseil Fédéral (organo "esecutivo" del partito) e alla Jeunesse Valdôtaine, organo giovanile del "mouvement".NoteCollegamenti esterniPartiti politici valdostaniAutonomismoValdotanian Union
7,421,807
http://www.downloadblog.it/tag/applicazioni+facebook
Per avere Facebook for AIR sul proprio PC è necessario scaricare l’archivio appena linkato e installare il programma a cui dare le nostre credenzial di accesso a Facebook, mentre successivamente l’applicazione “Facebook for Adobe AIR” andrà autorizzata anche dal nostro profilo nel social network.Scavalcando, e di molto, la maggior parte delle altre testate settimanali italiane, Famiglia Cristiana ha deciso di far produrre (Dital PR) e di lanciare un’applicazione Facebook ufficiale, basata sulle risposte degli utenti a un semplice quesito, anche se abbastanza insidioso per gli addetti ai lavori della cristianità: “Qual è il personaggio più simpatico del Vangelo?”.Questo dimostra non solo quanto sia effettivamente grande il potenziale del bacino italiano di utenza di Facebook, almeno agli occhi della stampa tradizionale (e che tradizione, in questo caso), ma soprattutto mette in luce quanto ci tenga la comunicazione cristiana ad essere presente anche in questa ennesima trasformazione dei media, dopo secoli da fuoriclasse in quelli tradizionali. Per ora, a sorpresa, la classifica è dominata da Giuda Iscariota.
822,508
http://it.wikipedia.org/wiki/Duomo_di_Montepulciano
Duomo di Montepulciano.La Cattedrale di Santa Maria Assunta'" è il "'Duomo di Montepulciano'".La Cattedrale venne edificata tra il 1594 ed il 1680 e solennemente consacrata il 19 giugno 1712, da S. Ecc.za Mons. Francesco Maria Arrighi. Per erigerla fu abbattuta la vecchia pieve di Santa Maria, i cui diritti plebani, acquisiti intorno all'anno Mille, derivavano da un'antica chiesa posta fuori delle mura castellane, dove è oggi il Tempio di San Biagio. Il progetto venne affidato all'architetto orvietano Ippolito Scalza.L'unica struttura superstite dell'antica pieve è la massiccia torre campanaria in conci di travertino e laterizi, costruita nel terzo quarto del Quattrocento da Iacomo e Checco di Meo da Settignano. La parte apicale, denotata dalle slanciate bifore campanarie, non venne mai ultimata. Nella stessa sorte è incorsa la facciata, mentre i fianchi, terminati da un rivestimento a mattoni e conci di travertino, sono movimentati da paraste tuscaniche tra cui si inseriscono archi a tutto sesto.All'interno l'ordito architettonico, di chiara ascendenza fiorentina, risulta austero ed elegante per la nitidezza delle superfici ad intonaco che si alternano ai paramenti murari in conci di pietra. La pianta è a croce latina divisa in tre navate da possenti pilastri sorreggenti archi a tutto sesto. Nella navata centrale, nei transetti e nella scarsella absidale, rilevate trabeazioni sostengono una volta a botte; all'incrocio dei due corpi ortogonali i pennacchi angolari sostengono il tamburo (architettura) su cui si imposta la cupola. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera; sulle pareti, in corrispondenza di ogni campata, si aprono cappelle voltate a botte. A un pilastro di destra è addossato il pulpito sorretto da colonnine ioniche.I vasti spazi del tempio sono ornati da un ingente numero di opere d'arte. Alcune provengono dall'antica pieve e da altre chiese poliziane. Tra queste si ricordano il monumentale "trittico dell'Assunta", dipinto da Taddeo di Bartolo nel 1401, che troneggia sull'altare maggiore; il piccolo dipinto quattrocentesco su tavola denominato "Madonna del Pilastro", realizzato da Sano di Pietro; il trecentesco fonte battesimale attribuito a Tino di Camaino ed il retrostante altare dei Gigli in terracotta invetriata policroma, creato verso il 1512 da Andrea Della Robbia, che incornicia un piccolo bassorilievo marmoreo dell'ultimo quarto del Quattrocento; le statue lignee policromate dell'"Angelo annunziante" e della "Vergine annunziata", opera di Francesco di Valdambrino; la cinquecentesca tavola con il "Redentore" di Bartolomeo Neroni detto il Riccio; la tela effigiante "San Sebastiano", opera del Seicento fiorentino; nella cappella del Sacramento, la tela dipinta nel 1830 da Luigi Ademollo.Il quattrocentesco monumento funebre in marmo di Carrara di Bartolomeo Aragazzi fu realizzato da Michelozzo; oggi il monumento è diviso in sette frammenti murati in luoghi diversi: due statue ed il fregio con putti e ghirlande sono ubicate sull'altare maggiore; la sua demolizione avvenne nel secondo decennio del Seicento, quando venne effettuata la trasformazione degli altari e delle cappelle; nei primi del 1800 vennero sottratti due angeli che oggi si conservano al Victoria and Albert Museum di Londra; l'attuale sistemazione risale al 1815. Il grande organo ubicato sulla cantoria semicircolare dell'abside venne inaugurato nel 1839. Nei locali della sacrestia e nella sala capitolare si conserva un importante nucleo di arredi sacri e di dipinti, riferibili a varie epoche.BibliografiaVoci correlateDuomo|MontepulcianoCattedrali della provincia di Siena|MontepulcianoCattedrali dedicate a Maria|MontepulcianoChiese di MontepulcianoChiese dedicate a Maria assunta in cielo|Montepulciano
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http://it.wikipedia.org/wiki/Manuel_Augusto_Piraj%C3%A0_da_Silva
Manuel Augusto Pirajà da Silva.Medico e parassitologo ricercatore, laureato alla scuola di medicina di Bahia nel 1896 (che oggi porta il nome di Università Federale di Bahia), con una tesi sulla "meningite cerebrospinale epidemica", esercitò come medico prima di cominciare, nel 1902, la sua carriera accademica come ricercatore e come professore assistente della cattedra di Clinica Medica presso la sua Università. Pirajá da Silva fu uno dei primi scopritori e studiosi della schistosomiasi in America; descrisse l'uovo di Schistosoma mansoni e fu responsabile dell'identificazione e della prima descrizione della cercaria di Schistosoma mansoni, nel 1908. Nel 1909 si spostò in Francia, per completare i suoi studi di microbiologia, all'Istituto Pasteur di Parigi, e poi in Germania, all'Istituto di Malattie Marittime e Tropicali di Amburgo, dove nel 1912 pubblicò un notevole lavoro sulle cercarie di schistosoma. Successivamente, dal 1914 al 1935, assunse e mantenne la carica di professore di "storia naturale medica" nel Ginnasio Baiano. Fu nominato ispettore sanitario rurale nel 1921. Nel 1954, ricevette la medaglia "Bernhard Nocht" dall'Istituto Tedesco di Malattie Tropicali, di Amburgo e, due anni dopo, la Gran Croce dell'Ordine del Merito Medico dalle mani del presidente brasiliano Juscelino Kubitschek per la sua vita dedicata al servizio della scienza e della cultura medica brasiliana. Morì a Salvador nel 1961.Collegamenti esterniPirajá da Silva
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http://it.wikipedia.org/wiki/Leonardo_Leo
Leonardo Leo.È fra i grandi nomi della Scuola musicale napoletana.La vitaCelebre compositore e capostipite della bella scuola napoletana del XVIII secolo, nacque a San Vito degli Schiavoni (l'odierna San Vito dei Normanni), in provincia di Brindisi che apparteneva allora alla Terra d'Otranto. Leo avrebbe compiuto i suoi studi musicali al conservatorio della "Pietà dei Turchini", sotto la direzione di Nicola Fago, soprannominato "il tarentino". Girolamo Chigi, maestro di Cappella di San Giovanni in Laterano, allievo e amico di Pitoni, dice che Leo si recò a Roma e che vi studiò il contrappunto sotto la guida di questo sapiente maestro. Di ritorno a Napoli, Leo ottenne il posto di secondo maestro al conservatorio "della Pietà".Nel 1716 fu nominato organista della cappella reale e l'anno successivo venne designato per occupare il posto di maestro di cappella della chiesa di Santa Maria della Solitaria, per la quale scrisse molta musica.Nel 1719 fece rappresentare la "Sofonisba", sua prima opera seria che fu ben accolta e in cui il carattere espressivo del suo talento si faceva già notare.I biografi che sostengono abbia insegnato al conservatorio di Loreto s'ingannano, fu infatti prima al conservatorio "della Pietà", poi a quello di "Sant'Onofrio", dove ebbe per allievi alcuni dei compositori più illustri del XVIII secolo, come Jommelli e Piccinni.Non morì nel 1743, come dice lo stesso Piccinni, in una breve notizia biografica sul suo maestro, né nel 1742 come afferma Burney, ma nel 1744. Il marchese di Villarosa, riferisce che Leo sarebbe stato colpito da apoplessia, mentre era intento a scrivere un'aria buffa de "La finta frascatana" che comincia con queste parole: "Voi par che gite/di palo in frasca". Lo si trovò con la testa appoggiata sul suo clavicembalo e si credette, in un primo momento che dormisse, ma in reltà aveva già cessato di vivere.Leo era di taglia media, colorito bruno, occhio vivo e temperamento ardente. Sebbene fosse abitualmente piuttosto serioso, non mancava di urbanità e gentilezza. Infaticabile nella professione, passava spesso la maggior parte delle notti a comporre e si trovava sempre in vena- Amava le sue opere, ma rendeva giustizia al merito dei suoi rivali quando occorreva. Morì rimpianto da tutti, lasciando a lungo il ricordo di sé e delle sue opere, nonché della scuola di cui fu uno dei fondatori.Considerazioni sull'artistaLeo condivide col suo predecessore Alessandro Scarlatti e i contemporanei Durante e Feo, la gloria di aver fondato la scuola di Napoli, da cui sono usciti, durante tutto un secolo, una moltitudine di compositori drammatici di prim'ordine. Egli stesso fu non soltanto un grande professore, ma un artista dei più dotati. La sua musica da chiesa non ha meno maestà di quella di Durante, tocca il cuore e fa nascere degli slanci di tenera devozione.Il suo "Miserere" a due cori è una composizione tanto notevole per l'elevatezza dei sentimenti che l'hanno dettata, quanto per la purezza di stile in cui si riconoscono le tracce della scuola cantoria romana in cui studiò. Nella sua musica sacra nello stile accompagnato e concertato, Leo conserva la semplicità e si fa ammirare per la bellezza dell'espressione, come "l'Ave Maris Stella" per voce di soprano e orchestra o il "Credo" a quattro.Egualmente notevole nel genere teatrale, Leo è sempre nobile, spesso patetico e appassionato ed è con questi mezzi, molto semplici, che perviene a grandi effetti.Piccinni fa i più grandi elogi alle sue opere, e cita in particolare l'aria "Misero pargoletto" da "Demoofonte" come modello di espressione drammatica, quest'aria è, in effetti, della più grande bellezza, anche Arteaga è prodigo di elogi verso questo musicista.OpereSerenate e pastoraliDrammi per musicaNoteSan Vito dei NormanniCompositori classici|Leo, LeonardoArtisti di spettacolo napoletaniLeonardo Leo
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http://it.wikipedia.org/wiki/Philadelphia_Atoms
Philadelphia Atoms.I Philadelphia Atoms'" furono un club calcistico statunitense attivo a Filadelfia dal 1973 al 1976 nella NASL. Nelle quattro stagioni in cui furono attivi giocarono le loro partite interne nel Veterans Stadium dal 1973 al 75 e nel Franklin Field (1976).StoriaGli Atoms furono fondati nel 1973 dall'imprenditore edile Thomas McCloskey, incoraggiato a tentare l'avventura nel mondo del calcio da Lamar Hunt, proprietario dei Dallas Tornado e del club di football americano dei Kansas City Chiefs. McCloskey mise insieme un undici principalmente formato da giocatori statunitensi e riuscì a vincere il campionato NASL al primo tentativo, battendo in finale proprio i "Dallas Toronto" di Hunt. La vittoria del torneo diede una buona notorietà ai giocatori, tanto che il portiere Bob Rigby divenne il primo calciatore ad ottenere la copertina su Sports Illustrated.Negli anni successivi gli Atoms non riuscirono più a ripetersi ad alti livelli, e giocarono dei campionati mediocri senza mai centrare la qualificazione ai playoff. A causa degli insuccessi l'affluenza del pubblico iniziò a diminuire e McCloskey decise nel 1975 di vendere il club a un gruppo di imprenditori messicani. Nonostante la nuova proprietà il declino del club continuò inesorabile, e nel 1976, al termine di un'altra stagione deludente la squadra si sciolse. I proprietari cercarono di trasferire la franchigia a San Antonio per sostituire i San Antonio Thunder (la cui franchigia si era trasferita a Honolulu cambiando il nome in Team Hawaii), ma l'operazione non andò in porto.CronologiaPalmarèsAllenatoriCollegamenti esterniNorth American Soccer League|Philadelphia AtomsSocietà calcistiche statunitensi (storiche)|Philadelphia AtomsPhiladelphia Atoms
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http://it.wikipedia.org/wiki/De_Rosa-Stac_Plastic
De Rosa-Stac Plastic.La De Rosa-Stac Plastic'" (codice UCI: "'DER'") è una squadra maschile di ciclismo su strada irlandese, anche se i dirigenti e la maggior parte dei ciclisti sono italiani. Ha licenza da Professional Continental Team, che le consente di partecipare alle gare dei Circuiti continentali UCI. Grazie alle "wild-card" assegnate dalla UCI, ha la possibilità di partecipare anche ad alcuni eventi del Calendario mondiale UCI.StoriaLa squadra è nata nel 2010 in seguito allo scioglimento della LPR Brakes-Farnese Vini. La De Rosa, che forniva le biciclette alla LPR, ha preso il controllo di quello che restava della squadra e con l'aiuto dei dirigenti della defunta LPR e della Stac Plastic, azienda operante nel settore chimico che è diventata il secondo sponsor, ha creato il nuovo team.La maggioranza della rosa è composta da corridori che facevano parte della LPR. La squadra ha perso in particolare Danilo Di Luca, sospeso per doping, e Alessandro Petacchi, passato con altri compagni alla Lampre-Farnese Vini, mentre il precedente general manager Fabio Bordonali ha lasciato il posto al direttore sportivo Giovanni Fidanza, affiancato da Marco Tabai nel ruolo di direttore sportivo.La De Rosa-Stac Plastic ha preso parte alla sua prima gara il 30 gennaio 2010, il Giro della Provincia di Reggio Calabria. Debutto vittorioso, in quanto Matteo Montaguti si è aggiudicato la prima tappa e la classifica finale della corsa.Organico 2010RosaPalmarèsGrandi giriNoteCollegamenti esterniSquadre ciclistiche
1,282,186
http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Lorenzo_in_San_Pietro
Chiesa di San Lorenzo in San Pietro.La chiesa di San Lorenzo in San Pietro'" è un edificio sacro che si trova nel quartiere Pianello a Montalcino.Antica dipendenza dell'abbazia di Sant'Antimo, risale al XIV secolo ma fu trasformata nel Seicento. Presenta una semplice facciata in pietra affiancata dal campanile a vela, tetto a capanna, ed è ad unica navata. Si distingue per la presenza di tre opere di Ventura Salimbeni: sull'altare maggiore, "Cristo consegna le chiavi a San Pietro" (1599); sull'altare a destra, la "Disputa sull'Eucarestia" (1600); sull'altare a sinistra, "Cristo inchiodato alla croce" (1604).L'"Esaltazione dell'Eucaristia" di Ventura SalimbeniIl dipinto di Ventura Salimbeni intitolato "Esaltazione dell'Eucaristia", o "Disputa sull'Eucaristia", viene ritenuto da molti appassionati di argomenti misteriosi una "testimonianza ufologica". Nel dipinto, infatti, tra Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo, compare un grosso oggetto rotondo che qualcuno afferma essere inspiegabile in quell'epoca perché assomiglierebbe a un satellite artificiale con antenne.L'oggetto in questione è comune nell'iconografia della Trinità, in quanto presente in centinaia di opere d'arte di quell'epoca. Nei dipinti aventi tale soggetto sono figure classiche quelle di Gesù, dello Spirito Santo in forma di colomba e di Dio Padre, tra i quali è spesso collocata la "Sfera celeste", che non rappresenta in particolare la Terra, ma l'intero Universo. Il dipinto di Salimbeni contiene in particolare la raffigurazione del Sole e della Luna. Frequentemente compaiono gli scettri, simboleggianti il potere su tutto il Creato, tenuti in mano da Gesù e Dio Padre e da alcuni spesso descritti come copie perfette delle antenne dello sputnik.Tra gli esempi più conosciuti possiamo citare l'"Adoration de la Sainte Trinité" (1640) di Johann Heinrich Schonfeld, e la "Messe de Fondation de l'ordre des Trinitaires" (1666) di Juan Carreno De Miranda, entrambi esposti al Louvre, ma moltissimi altri artisti hanno dipinto "Trinità" con "oggetti" simili, come Guercino, Coecke, Giorgioli e Bertusio.Altre immaginiNoteVoci correlateCollegamenti esterniChiese di Montalcino|Lorenzo in San Pietro (Montalcino)Chiese dedicate a San Lorenzo martire|Montalcino
789,556
http://it.wikipedia.org/wiki/Strada_statale_23_del_Colle_di_Sestriere
Strada statale 23 del Colle di Sestriere.La ex strada statale 23 del Colle di Sestriere (SS 23), poi "strada regionale 23 del Colle di Sestriere (SR 23)" e ora "strada provinciale 23 del Colle di Sestriere (SP 23R)", è una strada provinciale italiana di notevole importanza. Inizia a Torino, nel centro città, con i nomi di: Via Paolo Sacchi, Corso Filippo Turati e Corso Unione Sovietica e, dopo aver superato la tangenziale, giunge a Stupinigi. Il tracciato è pianeggiante e scorrevole e tocca i comuni di Airasca, Riva e Pinerolo. Arrivati a Pinerolo la strada statale riceve il traffico proveniente dall'Autostrada del Pinerolese.L'abitato di Pinerolo viene superato con un tracciato in variante a due corsie per senso di marcia e senza intersezioni a raso, che forma (insieme alla ex strada statale 589 dei Laghi di Avigliana) la tangenziale di Pinerolo. In occasione delle Olimpiadi di Torino 2006 è stato costruito un ulteriore tratto di variante, per evitare l'attraversamento dell'abitato di Porte, costuito prevalentemente da gallerie e viadotti. Anche l'abitato di Villar Perosa viene aggirato tramite un tratto in variante, che consente di raggiungere anche il comune di San Germano Chisone.Oltrepassata Villar Perosa, la strada ritorna sulla sede "storica" e diventa più tortuosa, iniziando la risalita verso la Valle del Chisone, dove tocca i centri di Dubbione, Pinasca, Perosa Argentina, Roure, Villaretto e Fenestrelle, costeggiando l'omonimo Forte ed arrivando a quota 1154 m s.l.m. Prosegue poi attraversando Usseuax, Fraisse, Pragelato, che si trova a 1521 m s.l.m., fino ad arrivare al Colle di Sestriere. Superata la famosa località sciistica, la strada prosegue infine fino ad arrivare a Cesana Torinese, dove si immette sulla strada statale 24 del Monginevro.In seguito al Decreto Legislativo n. 112 del 1998, dal 2001, la gestione è passata dall'ANAS alla Regione Piemonte, che ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Torino; la strada venne quindi classificata come regionale con il nome di "strada regionale 23 del Colle di Sestriere (SR 23)".Nel 2007, con la Legge Regionale Piemonte 6 agosto 2007 n. 18 (BUR 9/8/2007 n. 32) e con la conseguente soppressione dell'"ARES" (Agenzia Regionale Strade) di cui faceva parte, venne infine classificata come strada provinciale con il nome di "strada provinciale 23 del Colle di Sestriere (SP 23R)".Conteggio ChilometriIl conteggio dei chilometri inizia dal centro della città di Torino, in Via Sacchi (nei pressi della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova). In città tuttavia il conteggio non è riportato: il primo cartello chilometrico si trova infatti presso il km 12, in località Stupinigi (comune di Nichelino), sulla rotonda che circonda la Palazzina di Caccia di Stupinigi.Voci correlateNoteStrade statali italiane| 023Provincia di TorinoStrade del PiemonteTrasporti a Torino
246,516
http://it.wikipedia.org/wiki/Cosmo_%28programma_televisivo%29
Cosmo (programma televisivo).Carl Sagan vicino a un modello del Viking"'Cosmo"' ("Cosmos" nell'originale) è un programma televisivo di divulgazione scientifica sull'astronomia condotto dall'astrofisico e scrittore Carl Sagan negli anni ottanta negli Stati Uniti d'America.In Italia la voce di Sagan era di Cesare Barbetti (doppiatore di molti attori americani). Con il titolo italiano di "Cosmo", era trasmesso all'interno della cornice del programma "Quark" verso la metà degli anni ottanta. "Cosmo" costituisce a tutt'oggi uno dei pochi "excursus" astronomici nella pluridecennale storia della trasmissione di Piero Angela.Per la bellezza delle immagini e la capacità acuta del suo ideatore, alcuni ritengono "Cosmos" uno dei migliori esempi di divulgazione culturale in televisione, trattando in modo rigoroso e non noioso temi scientifici.Sommario"Cosmos" venne prodotto tra il 1978 e il 1979 dalla KCET di Los Angeles, un'affiliata della PBS, con un budget di circa 6.3 millioni di dollari, più 2 millioni di spese pubblicitarie. Il formato del programma si basa su quello di documentari della BBC quali "Civilisation" di Kenneth Clark, "The Ascent of Man" di Jacob Bronowski "Life on Earth" di David Attenborough."Cosmos" è degno di nota per il suo uso di effetti speciali che permettevano a Sagan di camminare in mezzo ad ambientazioni che erano in effetti modellini piuttosto che modelli in scala reale.Turner Home Entertainment acquistò "Cosmos" dalla KCET nel 1989. Nel trasferimento alla televisione commerciale, gli episodi da un'ora vennero accorciati, e Sagan filmò nuovi epiloghi per diversi episodi in cui discuteva nuove scoperte (e differenti punti di vista) che erano avvenute nel frattempo. In più venne aggiunto un quattordicesimo episodio consistente in un'intervista a Sagan condotta da Ted Turner, e questa "nuova" versione venne successivamente pubblicata in formato VHS. Questa stessa versione venne pubblicata in seguito su Laserdisc da 12 pollici, un precursore dei DVD.Episodi2. Una voce nel concerto cosmico5. Blues per un pianeta rosso7. La spina dorsale della notte8. Viaggi nello spazio e nel tempoDivulgazione astronomicaProgrammi televisivi di divulgazione scientificaCosmos: A Personal Voyage
111,519
http://it.wikipedia.org/wiki/Medina
Medina.Medina'" ("'المدينة المنوّرة, al-Madīna al-munawwara, "La città illuminatissima") è una città dell'attuale regione saudita del "Hijāz", nella Penisola araba. Sorge in un'oasi ed è nota fin dai tempi più antichi in quanto ricordata col nome di Yathrib negli "Annali" di epoca assira.Medina nel VII secolo d. C. si chiamava ancora Yathrib (يثرب) e tale toponimo compare già nelle "Cronache assire" del IX secolo a.C. e come Yatrippa esso figura nelle opere geografiche romane, specialmente redatte dopo la spedizione nella penisola araba condotta all'epoca dell'imperatore Augusto dal prefetto Elio Gallo, che riuscì a penetrare (senza però poterli assoggettare) nel regno degli Homerites (Himyariti) che governavano le ambite regioni meridionali da dove giungeva il prezioso incenso.La città-oasi fu, con ogni probabilità, a lungo dominata da tribù ebraiche (secondo alcuni, ebraizzate). Entrata in contatto fecondo con il regno dei Lakhmidi di al-Hira, Yathrib mantenne una precisa vocazione agricola anche se non le mancava un fiorente artigianato incentrato sulle complesse tecniche metallurgiche di cui erano depositari proprio gli Ebrei locali che si dedicavano con successo anche a lavori di gioielleria e alla produzione di armi e armature.Le tre tribù ebraiche (i Banū Naḍīr, i Banū Qurayẓa e i Banū Qaynuqāʿ) dovettero con l'andar del tempo cedere spazio politico all'elemento arabo che, inurbandosi, aveva lentamente modificato a proprio vantaggio gli equilibri demografici di Yathrib.Le tribù israelitiche furono perciò costrette a confederarsi con le due tribù arabe dei Banū Khazraj e dei Banū Aws, di recente immigrazione ma di crescente peso numerico.L'eterogeneità etnica e religiosa di Yathrib si espresse in crescenti tensioni che raggiunsero l'acme nel 620 nella cosiddetta "giornata di Buʿāth" ("yawm Buʿāth"), uno scontro che portò alla chiamata in città, in veste di arbitro "(ḥākam)" della sanguinosa contesa, di Maometto, che incontrava notevoli difficoltà e crescenti ostilità coi suoi concittadini. Il trasferimento di Maometto e dei suoi fedeli a Yathrib si realizzò a partire dal 16 luglio 622, data ricordata dai musulmani come inizio dell'"Egira" e i musulmani presero in breve a chiamare Yathrib, Madīnat al-Nabī, "la città del Profeta": Medina, appunto.Qui si costituì, con un patto che coinvolse anche pagani e israeliti, la prima comunità musulmana ("Umma") e qui si presero tutte le decisioni politiche più importanti fino all'epoca del quarto successore (califfo) di Maometto, il cugino e genero ʿAlī ibn Abī Tālib. Per questo Medina è considerata unanimemente la seconda città santa dell'Islam, dopo la sola Mecca.Malgrado l'ostilità delle autorità saudite, Medina è ancor oggi oggetto di pie visite, con la cosiddetta "ziyāra", da parte di pellegrini che vogliono rendere omaggio alla tomba del Profeta e a quella dei suoi due successori, inumati in quella che è da tempo chiamata la Moschea del Profeta.La visita avviene nel corso della "ʿumra", il pellegrinaggio islamico non obbligatorio che si può compiere in tutti i mesi lunari non riservati al pellegrinaggio canonico ("hajj").Voci correlateAltri progettiMedina|Oasi dell'Arabia SauditaCittà Sante islamicheComunità storiche ebraicheMedina
7,505,121
http://www.ecowebnews.it/ghetto-di-venezia
(fonte Wikipedia)(fonte video You Tube) Note: la presente visualizzazione del video e dei titoli in questa pagina è automatica da YouTube. Il file video è residente su YouTube, i titoli sono messi a disposizione tramite RSS automatici. L'automaticità impedisce qualsiasi controllo da parte nostra sui contenuti degli stessi. Decliniamo ogni responsabilità sui contenuti video e testuali (titolo, tags). Per eventuali richieste di chiarimenti o per richiedere la rimozione del video invitiamo a contattare direttamente YouTube.
2,661,700
http://it.wikipedia.org/wiki/Stephen_Bourne
Stephen Bourne.Steve Bourne tiene una conferenza al SDWest 2005.Bourne si è laureato in matematica al King's College di Londra, un ulteriore "Diploma" (titolo universitario) in informatica a Cambridge. Ha ottenuto il dottorato in matematica presso il Trinity College.A quell'epoca ha scritto un compilatore per ALGOL 68 chiamato ALGOL 68C. Ha lavorato per novi anni ai laboratori Bell nel gruppo di Unix versione 7. Ha sviluppato, nel 1975, la Bourne Shell, che divenne negli anni successivi la shell di default di Unix 7 rimpiazzando la precedente Thompson shell. Scrisse anche il debugger [Codice 2]. È autore di "The UNIX system" (1983), il secondo libro su UNIX destinato al grande pubblico.Dopro l'esperienza ai laboratori Bell, Bourne ha lavorato per Silicon Graphics, Digital Equipment Corporation, Sun Microsystems, e Cisco Systems. È stato presidente dell'AMC ("Association for Computing Machinery") ed ha contribuito alla creazione di "ACM Queue" per il quale è Presidente del comitato editoriale.Attualmente è direttore tecnologico della El Dorado Ventures a Menlo Park (California)..È membro della Royal Astronomical Society.NoteCollegamenti esterniStephen R. Bourne
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http://www.crimeblog.it/tag/quarto+oggiaro
Le indagini hanno portato all’arresto di Donato Faiella, 62 anni ed originario di Foggia, soprannominato - chissà da chi - il “Ringo della Comasina” con chiaro riferimento alla dimistichezza con cui usava le armi in un altro quartiere di Milano che gode della stessa fama di Quarto Oggiaro, la Comasina, e che riporta alla memoria la Milano calibro 9. A quanto dice il capo della squadra mobile di Milano, poi confermato dallo stesso Faiella, in questa storia la criminalità organizzata ci entra di striscio e passando dalla porta posteriore:Di fatto, come un «Dottor Jekyll e Mister Hyde» della Brianza, Brescia - che un anno e mezzo fa torna in carcere per scontare una pena residua di 4 anni e cinque mesi per favoreggiamento in un omicidio - appena è in grado di rimettersi a lavorare nel negozietto sartoria di Rovello Porro, riallaccia subito i contatti con i suoi eroi nerazzurri. E forse anche con altri eroi più oscuri di cui lui però nega adesso con forza ogni rapporto.A Saronno tutti conoscono Santino Cattaneo, detto Santino, che nella confinante Rovello Porro aveva uno spaccio di abbigliamento noto in tutta la Lombardia per vendere roba di qualità a prezzi molto bassi. O meglio, a prezzi di simpatia: la merce era disponibile alla rinfusa nel magazzino, si raccoglieva quella interessante e la si portava alla cassa dal Santino, che ti sparava un prezzo (solo per contanti) guardandoti negli occhi. Il quale era era sempre molto invitante, quindi si pagava e il Santino gettava i quattrini alla rinfusa in un sacco nero della spazzatura.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Ernesto_di_Sassonia-Eisenach
Giovanni Ernesto di Sassonia-Eisenach.Egli fu il quarto (ma il secondo sopravvissuto) dei figli di Giovanni Federico II di Sassonia e di Elisabetta di Wittelsbach-Simmern.Suo nonno, Giovanni Federico I di Sassonia, aveva ottenuto il titolo di elettore, che però aveva perso dopo la Battagliadi Mühlberg, alla decapitazione del suo parente Maurizio, della linea albertina. Suo padre aveva tentato invano di riappropriarsi del titolo. per queste ragioni egli accolse benevolmente il cavaliere bandito dall'impero, Wilhelm von Grumbach, che aveva subito sulla propria pelle l'opposizione dell'imperatore.Dopo solo un anno dalla sua nascita, Giovanni Ernesto, venne tenuto prigioniero a Gotha dalle truppe dell'elettore Augusto di Sassonia, che espugnarono presto il castello. Suo padre venne condannato al carcere a vita. Sua madre, e la sorella maggiore di Giovanni Ernesto dovettero fuggire da Gotha. Esse trovarono dapprima protezione presso lo zio Giovanni Guglielmo di Sassonia-Weimar, ottenendo il governo delle terre dall'imperatore e tutelando allo stesso tempo i nipoti. Dopo un breve periodo di residenza a Weimar, Giovanni Ernesto, come del resto sua madre ed i suoi fratelli, visse a Eisenach ed a Eisenberg.Successivamente suo zio perse il favore imperiale. Nel corso della Dieta di Spira (1570), l'Imperatore decise di restaurare sul trono i tre figli di Giovanni Federico II.Nel 1572 suo fratello maggiore, Federico Enrico, morì di febbre tifoidea. Nello stesso anno, grazie alla Divisione di Erfurt, venne attuata la decisione della Dieta di Spira: le terre del padre vennero nuovamente separate dal ducato di Sassonia-Weimar, a creare il nuovo "Ducato di Sassonia-Coburgo-Eisenach". Giovanni Ernesto e suo fratello maggiore Giovanni Casimiro, divennero i reggenti dei nuovi ducati; a causa della loro minore età, ad ogni modo, furono posti sotto la tutela di tre principi elettori: Federico III di Baviera (aloro nonno materno), Giovanni Giorgio di Brandeburgo e Augusto di Sassonia; essi ottennero inoltre la reggenza del Sassonia-Coburgo-Eisenach.Al trasferimento della madre in Austria, intenzionata a seguire il marito nella prigionia, i due giovani principi spostarono la loro residenza a Coburgo, la futura capitale del principato. Con appena sei anni d'età, Giovanni Ernesto venne separato dalla famiglia ed affidato all'istruzione di precettori a lui completamente estranei. Sin dal 1578 egli frequentò l'Università di Lipsia assieme al fratello. Nel 1586, dopo il matrimonio di suo fratello con Anna di Sassonia, figlia dell'elettore Augusto, egli divenne col fratello il reggente autonomo di Sassonia-Coburgo-Eisenach. Giovanni Casimiro e Giovanni Ernesto governarpono assieme il principato nei successivi dieci anni, lasciando comunque la maggior responsabilità di governo al fratello maggiore. Per dividere la sua residenza da quella del fratello, Giovanni Ernesto si stabilì a Marksuhl nel 1587. Dopo anni di compromessi, Giovanni Casimiro acconsentì ad una divisione dei territori col fratello. Il Ducato di Sassonia-Eisenach divenne un principato separato dal Sassonia-Coburgo, che rimase a Giovanni Casimiro. Durante il primo anno di regno, Giovanni Ernesto continuò a risiedere a Marksuhl dal momento che Eisenach, la sua nuova residenza, non era ancora pronta.Nel 1598 Giovanni Ernesto creò un proprio"Landesregierung" (Governo di stato federale) e un proprio " Konsistorium". Nel 1633 suo fratello morì senza eredi. Per questo, Giovanni Ernesto ereditò anche il Sassonia-Coburgo, e governò su entrrambi i ducati sino alla sua mortemin unione personale, ma mantenendo la propria residenza a Eisenach.A Wiener Neustadt il 23 novembre 1591 Giovanni Ernesto sposò Elisabetta di Mansfeld-Hinterort, che morì quattro giorni dopo aver dato alla luce l'erede, Giovanni Federico.A Rotenburg, il 14 maggio 1598 Giovanni Ernesto si sposò in seconde nozze con Cristina di Assia-Kassel. Il matrimonio fu felice ma senza eredi.Con la morte di Giovanni Ernesto si conclude la linea dei Sassonia-Coburgo-Eisenach. Il suo principato venne diviso in Sassonia-Weimar e Sassonia-Altenburg.Duchi di Sassonia-EisenachDuchi di Sassonia-CoburgoWettinJohn Ernest, Duke of Saxe-Eisenach
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http://it.wikipedia.org/wiki/ELISA
ELISA.ELISA'" è l'acronimo dell'espressione inglese "Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay" (Dosaggio Immune Adsorbito Legato a un Enzima). Si tratta di un versatile metodo di analisi immunologica usato in biochimica per rilevare la presenza di un dato antigene, tipicamente appartenente a un microorganismo patogeno, grazie all'uso di uno specifico anticorpo.ELISA trova ampio uso anche per misurare la concentrazione di anticorpi nel plasma sanguigno, come ad esempio nei test per l'HIV.Ci sono due varianti del test ELISA: una è chiamata ELISA COMPETITIVO e l'altro ELISA NON COMPETITIVO.Esistono inoltre due metodiche di ELISA NON COMPETITIVO: il metodo diretto o DAS-ELISA e il metodo indiretto.Metodo direttoNel test ELISA NON COMPETITIVO indiretto l'antigene è legato al pozzetto e dato che al pozzetto della piastra è legato l'antigene non si può avere la formazione del sandwich, ma un anticorpo si legherà all'antigene, se presente, e un anticorpo secondario marcato con un enzima si legherà al complesso antigene-anticorpo riconoscendolo.Lo sviluppo del colore è indicativo della presenza dell'antigene che si voleva saggiare e l'intensità della colorazione, misurabile grazie al spettrofotometro, è semi-quantitativa secondo una scala arbitraria di intensità.Il test è da intendersi valido se la reazione risulta positiva nel pozzetto di controllo dove è sicuramente presente l'antigene e negativa nel pozzetto di controllo dove l'antigene sicuramente non è presente.Il test ELISA NON COMPETITIVO è un test qualitativo e semi-quantitativo: non fornisce un valore effettivo ma afferma la presenza o l'assenza dell'analita.Il test ELISA COMPETITIVO è un test quali-quantitativo: fornisce un valore specifico con una deviazione standard.L'ELISA REVERSE method & device (ER m&d) usa una conformazione innovativa della fase solida: un’astina di polistirene da cui protrudono 4-12 ogive.L’intera astina va introdotta direttamente nel campione da saggiare e tutti i passaggi successivi (lavaggi, incubazione in coniugato e incubazione in cromogeno) sono eseguiti semplicemente immergendo le ogive dell’astina estratta dal campione dopo opportuna incubazione in pozzetti di micropiastre standard pre-riempiti con le soluzioni e i reagenti.Gli importanti vantaggi sono i seguenti:Ha lo scopo di ricercare specifici anticorpi in un dato liquido biologico avendo a disposizione antigeni a cui questi possano legarsi,o,al contrario per ricercare specifici antigeni avendo a disposizione anticorpi monoclonali che possano legarsi a questi ultimi.In caso di esito positivo,per conferma si esegue il Western BlotVoci correlateHIV/AIDSTecniche di laboratorioAcronimiELISA
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http://guide.supereva.it/psicoterapia_ericksoniana/interventi/2006/01/239387.shtml
da univadis Roma, 4 gen. (Adnkronos Salute) - All’occorrenza, il cervello umano è in grado di produrre e rilasciare alcune sostanze chiamate endocannabinoidi, parenti stretti del principio attivo della marijuana. Il meccanismo si attiva quando arriva il segnale di danno ai tessuti cerebrali. Queste sostanze servono ad alleviare la sofferenza neuronale. Il processo, però, finora restava poco chiaro. I ricercatori non erano mai riusciti a capire le modalità di azione degli endocannabinoidi cerebrali e neppure come riuscissero ad ‘andare d’accordo’ con il sistema immunitario. Ora, però, alcuni ricercatori tedeschi e statunitensi sono riusciti a scoprire il meccanismo di una di queste sostanze, chiamata enandamide (Aea), in grado di proteggere i neuroni dall’infiammazione. ”La scoperta - affermano su Neuron - potrebbe favorire la messa a punto di nuovi farmaci antinfiammatori e medicinali contro malattie neurodegenerative come la sclerosi multipla”.Pubblicato il 8 gennaio 2006 in: 21 C'era una volta Psiche
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http://www.queerblog.it/post/4238/per-paola-binetti-omosessualita-e-pedofilia-sono-la-stessa-cosa-vergogna
I numeri: tel. 06.67.54.71 - fax 06.67.54.73.19 - mail info@partitodemocratico.it.Ragazzi perchè nessuno fa niente?Chi ci difende?E’ una vergogna,vedete che in Italia(in particolare),la situazione di noi omosessuali sta degenerando?Dove sono gli psicologi che prendono le nostre difese?Perchè in tv nessuno fa casino contro queste assurdità?A nessuno rode?Nessuno sporge denuncia contro questa eresie?Sono molto preoccupato,l’omofobia per colpa di queste bestie,cresce in maniera dilagante,idem per il vaticano,la gente ci guarda con maggiore disprezzo,veniamo trattati peggio di qualunque altra cosa,ma skerziamo?Invece di organizzare lo skifo del gay pride,(lo considero un carnevale gay,considerato volgare e diseducativo che alimenta ulteriormente il fango verso la nostra condizione,la gente giudica ciò che osserva),perchè non ci riuniamo tutti,scriviamo magari a Costanzo e organizziamo una bella serata?Qualcosa ragazzi,bisogna fare,ma non vi fa male leggere tutto questo?Vedete negli Usa come si stanno opponendo alla Proposition 8?Perchè qui in Italia,dobbiamo subire così?
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http://it.wikipedia.org/wiki/Concentrazione_di_massa
Concentrazione di massa.Mass concentration (astronomy)La Concentrazione di massa'", o "'mascon'" è una regione della Luna o di un pianeta che contiene una grande anomalia gravitazionale positiva. In generale, la parola "mascon" può essere usata come un sostantivo per descrivere la distribuzione di un eccesso di massa sopra o sotto la superficie di un pianeta. Un esempio sulla terra sono le Hawaii. Tuttavia, questo termine è più spesso usato come un aggettivo per descrivere una struttura geologica che ha una anomalia positiva gravitazionale come i "bacini mascon" sulla Luna.Tipici esempi di bacini mascon lunari sono i bacini di impatto Imbrium, Serenitatis, Crisium e Orientale, i quali posseggono tutti dei profili topografici di basso livello ma grandi anomalie gravitazionali.In teoria, a bassi profili topografici dovrebbero corrispondere piccole anomalie gravitazionali "negative", perciò le anomalie "positive" riscontrate dovrebbero dipendere da una concentrazione di massa posizionata nel mantello, il quale sorregge la litosfera.Una spiegazione potrebbe essere che i mari lunari, composti da basalti, siano, nei punti in cui si rilevano le anomalie gravitazionali, spessi più di 6 km. Tuttavia, questo accumulo di lava, che certamente contribuisce a generate le suddette anomalie, avrebbe dovuto comportare una elevazione del sistema crosta - mantello per giustificare l'"entità" della variazione gravitazionale.Infatti alcuni bacini mascon sulla Luna non sono associati a segni di attività vulcanica, questo potrebbe suggerire che l'elevazione del mantello potrebbe essere super - isostatica (cioè che è sollevato al di sopra della sua posizione isostatica). Va notato che l'enorme distesa di mare basaltico associata all' Oceanus Procellarum "non" possiede una variazione gravitazionale positiva.Le concentrazioni di massa lunare alterano la gravità di alcune zone al punto che satelliti posti su orbite basse e non controllate divengono instabili nel giro di mesi o anni, portando i satelliti a impattare contro la Luna stessa.Queste concentrazioni furono rilevate già dalla sonda sovietica Luna 10, ma la loro scoperta viene accreditata a Paul M. Muller e William Sjogren del NASA Jet Propulsion Laboratory (JPL) nel 1968 controllando i dati di volo del Lunar Orbiter.Voci correlateEsogeologiaMass concentration (astronomy)
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http://it.wikipedia.org/wiki/Luglio_Musicale_Trapanese
Luglio Musicale Trapanese.L'Ente Luglio Musicale Trapanese tiene viva la tradizione trapanese del teatro e della musica operistica, sia nella stagione estiva che invernale, con una serie di rappresentazioni liriche, concertistiche e di prosa.Il "Luglio musicale trapanese" nasce alla fine dell'ottocento, per il pubblico del teatro Garibaldi di Trapani, che anche d'estate voleva seguire la musica operistica.Fu scelto come proscenio lo spazio al centro dell'unico sito aperto comunale: la Villa Margherita.In quegli anni calcarono le scene del "Luglio" uno dei pochi spazi estivi per esibirsi in Italia, tutti i maggiori cantanti Trapani, come Enrico Caruso, che, si racconta ancora, fu fischiato dal pubblico per una sua incerta esecuzione. Con la distruzione, durante la seconda guerra mondiale, del teatro Garibaldi, restò l'unico spazio culturale della città.Tornato in auge negli anni '50 e '60, fu negli anni'90, trasformato in Ente, e si aggiunse anche una stagione, di prosa, invernale presso il teatro coperto della locale Università. Ai suoi vertici ci sono stati tra gli altri, Michele Megale, Francesco Braschi e Aldo Sarullo.Organizza il "Concorso Internazionale I giovani e l'Opera - Giuseppe Di Stefano", dedicato alle voci nuove.Collegamenti esterniTrapani
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http://italy.indymedia.org/news/2005/01/710325.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Svolta per i metalmeccanici. Non c’è solo un accordo, tra Fiom, Fim e Uilm, sulle richieste da presentare alla Federmeccanica (130 euro lordi al quinto livello, articolate in due parti, 105 riparametrate e 25 eguali per tutti assorbibili negli accordi aziendali). L’innovazione sta, soprattutto, nell’intesa su regole di democrazia sindacale capaci di impedire accordi separati. L’iter concordato prevede il referendum sulla piattaforma e la costituzione di un’assemblea composta da circa 500 delegati delle tre organizzazioni. Sarà lo strumento che accompagnerà la trattativa e farà da collegamento con la base d’operai e impiegati. E, alla fine, un altro referendum esprimerà il suo parere sulla presumibile bozza d’intesa. Tale ultima istanza potrà essere richiesta anche da una sola organizzazione e dovrà ottenere per essere valida una maggioranza qualificata. Tutto sarà sottoposto all’approvazione degli organismi dirigenti: la Fim riunisce oggi il consiglio generale, la Uilm domani la direzione, la Fiom il 14 l'assemblea nazionale. Sono poi previste le assemblee nei luoghi di lavoro e, il 15-16-17 febbraio, il referendum sulla piattaforma. L'apertura del negoziato con la Federmeccanica? Forse per fine febbraio.E’ il sigillo ad una discussione aspra tra i sindacati. La stagione degli accordi separati sembra chiusa. Ed ora bisognerà fare i conti con l’interlocutore padronale che ha già fatto sapere di considerare «inaccettabili» le richieste avanzate. Il direttore generale di Federmeccanica, Roberto Biglieri, ha comunque salutato con interesse la ritrovata unità sindacale. Speriamo che poi gli imprenditori non cerchino di introdurre maliziosi cunei al tavolo delle trattative. Acido il commento del sottosegretario al Lavoro Maurizio Sacconi. Raggianti, invece, i segretari confederali, Epifani, Pezzotta e Angeletti che sembrano tirare un sospiro di sollievo.«Ha vinto la scelta unitaria», ha commentato il responsabile lavoro dei Ds, Cesare Damiano. E, in effetti, non si può parlare di vinti o di vincitori nel braccio di ferro che ha visto impegnati i gruppi dirigenti del sindacato in questi mesi. Lo testimoniano le loro dichiarazioni. Con Giorgio Caprioli che, per la Fim, parla di una piattaforma «innovativa e coraggiosa», capace di affrontare due lacune dell’accordo del 1993: «l’esclusione di una parte dei lavoratori dalla distribuzione della produttività e la non credibilità dell’inflazione programma dal governo». Tonino Regazzi (Uilm) ricorda i quattro anni in cui non si sono fatti contratti unitariamente. Le divergenze sembrano davvero superate. Osserva Gianni Rinaldini, segretario generale della Fiom, che c’è stata una mediazione tra diverse posizioni ed ora la piattaforma, in tutti i suoi aspetti, è assunta in pieno dalle tre organizzazioni. Non ci saranno, insomma, ripicche. Dice ancora Rinaldini: «Abbiamo trovato un punto d’incontro sulle regole e abbiamo trovato anche una mediazione sulla richiesta economica. Quattro anni fa c’era la piattaforma unitaria e saltò sulla questione delle regole. Poi, due anni fa, ognuno fece la propria piattaforma perché mancavano le regole. Questa volta siamo stati in grado di mettere assieme le due cose». Ha pesato, fa notare, anche l’iniziativa sviluppata dai lavoratori nel corso di questi ultimi due anni, con le vertenze più dure e aspre concluse unitariamente.Siamo però, adesso, alla parte più dura: la trattativa vera col padrone. Rinaldini mette in guardia la Federmeccanica: «Sarebbe un insulto per i lavoratori pensare ad un aumento di 60 euro». E fa notare che la stessa Confindustria fa aveva spiegato come le proprie previsioni d’inflazione fossero assai lontane da quelle (ottimistiche) governative. «Perdono il pelo, ma non il vizio», con queste parole Guglielmo Epifani ha commentato la sortita della Federmeccanica. Mentre il segretario della Cisl, Savino Pezzotta, ha avvertito: «Le piattaforme si discutono, non si respingono». Luigi Angeletti, dal canto suo, ha chiesto che una volta tanto siano loro, gli industriali, a motivare i propri «no».I sindacati si sono anche preoccupati di non scavare un solco tra i lavoratori che lottano per salvare il proprio posto di lavoro e quelli che lottano per il rinnovo del cosiddetto biennio salariale. E proprio per questo hanno approvato, accanto alla piattaforma salariale, un documento sulla crisi dell’industria. E hanno lanciato una prima manifestazione nazionale a Roma per Thyssen Krupp. Partecipazione vera alle scelte sindacali, difesa del lavoro e del potere d’acquisto possono diventare termini inscindibili.
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http://guide.supereva.it/donna_in_web_/interventi/2004/01/147499.shtml
Cenerentola e Biancaneve che vi ricorderete dolci e rassicuranti invece litigheranno perchè stanche di dividere un solo principe azzurro per tutte le donne delle favole: “Ma pensa che inoltre il principe è uguale in ogni descrizione. Noi siamo bionde, con la treccia lunga, more, alte, con la pelle bianca…e ‘sto maestro di fedeltà dovrebbe accontentarci tutte? A me sembra tanto una metafora del dongiovanni. Si insomma, vi preparano da bambine al rapporto 1 uomo per 5 donne”……Sapere di essere un punto di riferimento per gli altri mi ha sempre aiutata..è la mia linfa vitale”. Da questo testamento spirituale che la nostra cara Simona ci ha lasciato si sviluppa l’attività pomeridiana di un supporto psicopedagogico che segua il suo progetto di vita. Nel rispetto assoluto delle sue intenzioni è stata costituita un’Associazione che si dedica ai minori. Con amore ed umiltà cercherà di portare avanti questa progettualità, dedicandosi gratuitamente attraverso varie chiavi di approccio (lettura,musica,disegno..) a sviluppare le problematiche dei bambini delle scuole elementari che abbiano difficoltà nell’apprendimento o nello studio individuale.
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http://www.autoblog.it/user/new-alpine/comments
#45 ma che ragionamenti da id10ta sono? xkè qual'è l'utilità di una maclaren f1? o delle ultime ca.gafornia o 458 italia? no dimmi tu ke utilità hanno allora tutte le sportive… poi questa è un auto particolare con una filosofia tutta sua e dire che non è una sportiva ne una gran turismo o che sia un audi ricarrozzata, avvalora il fatto che, chi scrive queste cose non solo non ha cervello ma è pure un emerito c0gli0n3…. capisco che fa male vedere il gruppo vw riuscire nell impresa di dare nuova vita amarchi storici come la bugatti che con la gestione italiana fallì dopo pochi anni mentre con il gruppo vw ha ritrovato nuova vita ed ettore bugatti sarebbe orgoglioso di questa opera d'arte a quattro ruote…. che poi vorrei vedere tutte ste supercar che avete nei vostri garage e quanta potenza sviluppano o quanto siano esclusive…. che poi come potete dire che non è sportiva un auto con ben 1200 cavalli, 1500 nm di coppia, che ha vinto la sfida divendendo l'auto stradale più veloce al mondo… fiattari patetici fate ridere i polli…. tenetevi le vostre ca.gafogna o la tamarra 458mamma mia che roba spaziale… la veyron mi è sempre piaciuta ma questa è una forza assoluta. e risulta anche elegante in questa livrea molto sobria…. cmq per la cronaca: la ferrari con la gamma che ha oggi a questa, gli fà un bel p0mp1n0…… come prestazioni come tecnica come finiture e accuratezza artigianale… basto pensare che son arrivati all iniezione diretta solo due anni fà con quella sch1fezza di ca.gafornia, per non parlare della tamarr0ide 458, lontana anni luce dalle linee pulita della f430 e contornata di led a festa, peccato che nessuno in questo caso critichi i led…. i soliti fiattari ipocriti ed incoerenti del blog, ma va bene così, infondo hanno la testa fasciata…#17 ma si white lasciali parlare…. c'è chi dice che è un catorcio ke non vale i soldi spesi, che sarà un flop….(peccato già le prevendite dicono l opposto….) ma si sà he l alfiattaro è così, dove non arriva rosica e dove rosica critica… un pò è la rabbia per il FLOPPONE IN EUROPA DELL ALFIAT VO.MITO un pò xkè hanno delle gamme prodotto peggio delle produzioni cinesi, ma hanno il barbaro coraggio di parlare…. ahahahaha che pena mi fanno, certo xkè per loro i soldi spesi per una vomito che è una punto ricarrozzata e attapirata di brutto li vale vero? chissà come mai in europa ha FLOPPATO ahahahahaahahahaha quà tutti esperti di design tutti che non riconoscono le audi tutti che dicono che fanno pena tutti che le odiano solo perchè: - è un brand che ha saputo tirarsi su le maniche e che ha lavorato sodo IN TUTTI I SEGMENTI PENSANDO ALLA PIENA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE ( Sarà un caso che anche clienti STORICI di bmw e mb siano passati ad audi???????????) - crea modelli per ogni fascia di mercato - produce prodotti di OTTIMA QUALITà oramai ben superiore persino a bmw e mb… - coccola i clienti con programmi personalizzati - vende come il pane in TUTTA EUROPA - produce modelli con FORTE FAMILY FEELING E QUINDI APPARTENENZA BEN RADICATA E CONSOLIDATA AL BRAND NON ACASO ANCHE I MODELLI FINE SERIE TENGONO VALORE NELL USATO MOLTO PIù DELLE CONCORRENTI…. Quindi non capisco tutto quest odio…. comprendo che la maggior parte sono fiattari repressi frustrati che non possono NEMMENO SOGNARSI UNA GAMMA SIMILE NEMMENO CON TUTTI W 3 I BRAND FIAT UNITI, MA NON è COLPA DI AUDI SE Fà AUTO DI QUALITà CHE VENDE COME IL PANE PROPRIO PERCHè LE PERSONE CHE LE ACQUISTANO SONO SODDISFATTE… VABBè CHE PER VOI LA PAROLA SODDISFAZIONE SIA LA QUALITà SIANO DEI TERMINI ASSENTI NEL VOSTRO DIZIONARIO DI ITALIANO, QUINDI L UNICA COSA CHE SAPETE FARE è LA CRITICA MA SI CRITICATE CRITICATE LA VOSTRA INVIDIA SARà LA FORTUNA DI AUDI A VOI NON RIMANE CHE GUARDARVI LE GAMME PENOSE CHE AVETE DI MODELLI E LECCARVI LE FERITE PER LE FETTE GUSTOSE DI MERCATO CHE AUDI VI SFILA DA SOTTO AL NASO AHAHAHAHAHAHAHA"La casa tedesca intanto spera di poter crescere almeno del 6% ogni anno; prospettiva con la quale ha garantito ai suoi 8600 dipendenti tedeschi che non ci saranno tagli ai posti di lavoro per i prossimi 5 anni." Brava Porsche, questo vuol dire sviluppo, profitto, utile….. mica come quella M3RD0SA DEL GRUPPO FIAT CHE SE NE F0TTE DELL ITALIA e dei suoi dipendenti, nascondendosi dietro il pregiudizio ed il luogo comune che gli operai non vogliono lavorare, ma senza avere le PALL3 DI AMMETTERE CHE STANNO SPOSTANDO TUTTO ALL ESTERO PERCHè SPENDONO UNA CIPPA X LA MANODOPERA. CHE BUFFONI…. E POI QUALCHE 1D10TA PENSA ANCORA CHE A COMPRARE UNA FIATTA SI Fà IL BENE DELL ITALIA… NO SI FA IL BENE DEL MARPIONNE E DEGLI AZIONISTI MAFI0S1 COME LUI….#99 scusa?? bmw regna??? a si? e dove?? nelle latrine forse…… beh non nascondiamoci dietro un dito, xkè bmw avrà motori ottimi e una perfetta guidabilità, ma come design negli ultimi modelli è peggio delle peggiori CINESATE mentre qualitativamente parlando è surclassata da tutti, come mb, audi. lexus, infiniti…. sò ke per i bmwisti è una bella botta questa ma è la realtà dei fatti…. e la cosa allarmante è che continuano a propinare modelli dal gusto a dir poco sconcertante… vedo sempre le critiche ad audi su questo blog, ma forse per una volta sono concordi con me nel dire che almeno audi è riuscita a fare un family feelingbuono su tutti i suoi modelli, tanto è vero che nessuno sfigura esteticamente rispetto alla concorrenza e il fatto che lo stile delle nuyove generazioni sia solo un evoluzione delle precedenti è un bene per il valore dell usato del mezzo… cmq detto questo, bmw se continua su questa strada la vedo messa male, molto molto male….ho guardato tutto il set fotografico. mah…. questa nuova generazione mi lascia molto molto perplesso. partendo dal posteriore, è l unico lato di questa X3 che trovo decente…. anche perchè è molto ispirato alla X5 quindi non è male, ma sà già di visto. linea laterale, taglio di portiere e linea della fiancata presa pari pari dalla X1, ma la cosa più sconcertante è il terzo finestrino laterale, che non ha nemmeno la caratteristica linea di chiusura "a gomito" tipico tratto distintivo di bmw, mentre quetso è troppo elaborato spigoloso…sembra messo lì a caso… passiamo per gli interni, punto dolente della prima generazione. Beh il salto qualitativo è evidente anche se, a guardare attentamente si possono notare ben tre tipi di accopiamenti di plastiche diverse (zona bocchette centrali, zona superiore cruscotto, e zona passeggero incluso cassetto portaoggetti) che sicuramente il tempo dirà della loro intrinseca qualità a cui bmw ha ormai abituato (insomma plastiche non eccelse di sicuro….) Ma la cosa che mi ha sconcertato di più, è il frontale, che trovo di una bruttezza, ed insipidità unica… visto che già la prima generazione non brillava per bellezza potevano sforzarsi di più, invece il risultato è a dir poco pessimo, e inoltre nella produzione odierna a partire anche dalla nuova serie 5 nei frontali sembra che appioppino i fari lì per caso… mi spiace ma bmw sta toppando di brutto. ok tencologia ok motori ok quello che volete, ma obbiettivamente come design invece di migliorare fà passi indietro rispetto alla concorrenza. Ad esempio il Q5 sembra fresco di linee come se fosse uscito ieri, così come la xc60, mentre questa secondo me si è ispirata ad un altra p0rcheria chiamata GLK….#56 per me sta cosa e metti sempre maserati tra le premium non và… visto ke è un marchio come ferrari ke punta più sulla sportività e ke gli riesce meglio di essere premium, in quanto basta salire su una quattroporte per capire le lacune ke ci sono rispetto anke ad una meno costosa classe S tanto per dirne una…. oltre al fatto ke è ormai vetusta e tecnologimanete soprpassata a destra e manca da tutte…. e poi specie con l ultimo restyling vedo ke anke lei è stata addobbata ad albero di natale con tutti quei led ( ke strano, però nessuno dice ke è tamarra….invece fosse un qualsiasi modello Audi apriti cielo….ke branco di incoerenti….)se per questo l ho vista al porte aperte della settimana scorsa. (parlo della ciuietta) allora rispetto alla 147 sembra molto tozza e la parte ke rimane INGUARDABILE è il frontale (inutile tentare di far passare ciò ke bello non lo è….) posteriore è intrigante cioè mi piace.. passando agli interni il bordo ke corre lungo tutta la palcia è il materiale morbido al tatto e piacevola ma: tunnel centrale asimmetrico duro in plastica rigida (povere ginocchia) plancia al punto di attacco tra parabrezza e montante anteriore anch essa plastica rigida e righevole al tocco delle unghie, per non parlare dei tanto criticati pannelli porta che sono fatti di una plastica tanto rigida quanto scadente. insomma c'era da aspettarselo. ricadono sempre negli stessi errori…..a1 ti stai rendendo solo ridic0lo davanti a tutti gli altri utenti, te ne rendi conto delle baggianat3 ke spari o no???? fatti un summer ceck up così magari provano a risistemarti un pò il pensiero… alex@c ha detto una cosa differente, visto ke un marchio premium ti da dei modelli molto molto più curati delle generaliste, visto ke sono perfettamente rifinite nei minimi dettagli anke in quelli ke non vedi o ke non vai mai a pensare, al trattamento ke riservano al cliente…. x dannymonster guarda è inutile stare a parlare con lui… è come i muli… ha i paraocchi si impunta con le sue idee e per di più osa giudicare ki vede un render e dice che gli piace…. è un caso clinico purtroppo#28 il tuo ancora lo cercano settimanalmente nonostante gli appelli di Chi l'ha visto su raitre… comunque non parlo con un 0ttus0 fiattar0 repress0 frustrato ke pensa sempre le solite cose sulle case straniere….. che poi dico: se le Audi son care, una Delta o una 159 te la regalano? non mi sembra mica… e poi chi acquista quella tipologia di auto sia per il brand che per il contenuto ke offre in più rispetto ad un generalista, si aspetta qualcosa di più rispetto appunto ad un generalista. Poi oggi come oggi anche i premium son costretti a espandere le gamme a non rimanere relegati a quei 3 o 4 modelli per evitare fallimenti, per allargare la gamma e per acquisire quanta più clientela possibile. è la logica del mercato che ti piaccia o no, ma putroppo mi rendo conto che parlare con te è una causa persa, forse fai bene a pensare al maglioncino del marpionne….
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dimit%C4%83r_Stan%C4%8Dov
Dimităr Stančov.Stančov servì anche come ministro degli esteri in due gabinetti, così come ambasciatore nel Regno Unito (1908 e 1920-1921), in Francia (1908-1915), in Belgio (1910-1915 e 1922-1924), in Italia (1915) e nei Paesi Bassi (1922-1924). Fu un attivo sostenitore della non-entrata in guerra della Bulgaria allo scoppio del primo conflitto mondiale, motivo per cui fu temporaneamente rimosso dal suo incarico. Nel 1919, dopo la sconfitta bulgara, fu il segretario della delegazione bulgara che firmò il trattato di Neuilly. Si dimise poi dai suoi incarichi diplomatici nel 1924 in seguito al disaccordo con le politiche di destra del governo di Aleksandăr Cankov.Dal 1925 al 1929 fu presidente del comitato olimpico bulgaro.Stančov si sposò con Anna de Grenaud nel 1889. Una dei cinque figli della coppia, Nadežda Stančova, divenne in seguito la prima donna bulgara a ricoprire un incarico diplomatico tra gli anni dieci e gli anni venti.FontiDimitar Stanchov
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http://www.ecowebnews.it/nudo
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http://www.cineblog.it/post/8881/alien-vs-predator-2-requiem-la-recensione
Mi sento decisamente in imbarazzo a recensire questo Alien Vs Predator 2 proprio perché non ha nulla di un film. Trama ridotta all’osso, battute che si possono riassumere in “Ahhh, cos’è?” “Scappa!” “Corriamo”, personaggi che muoiono nel giro di cinque minuti ed i rimanenti senza un minimo di spessore, neanche gli effetti speciali sono coinvolgenti e tutta la pellicola diventa noiosa. Che per un blockbuster del genere diventa proprio un bel difetto.
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http://italy.indymedia.org/news/2005/05/785235.php
Warning: mysql_connect() [function.mysql-connect]: Access denied for user 'imc_italy'@'localhost' (using password: YES) in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 28Warning: mysql_select_db(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 29Warning: mysql_query(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 40Warning: mysql_errno(): supplied argument is not a valid MySQL-Link resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 115Warning: mysql_fetch_array(): supplied argument is not a valid MySQL result resource in /imc/sf-active/shared/classes/db_class.inc on line 50Lo diciamo perché è processo difficile soprattutto nella provincia, dove il coprifuoco culturale è ancora più soffocante che altrove nella spirale alienante che si produce tra consumo e produzione, dove le insorgenze sono spinte verso il basso dalla concertazione che permane, in una sorta di doppiezza che rimanda all’esterno una realtà ben differente di quella che si vive nel quotidiano. Ma il soggetto che continuamente il processo frammenta sta qua con tutta la sua potenza, anche se la destrutturazione dei percorsi di ricomposizione è operazione costante, dai giornali locali allo sviluppo delle partite IVA individuali, alla bamba il sabato sera.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Via_Lattea
Via Lattea.La Via Lattea'" (dal latino "Via Lactea") è la galassia alla quale appartiene il sistema solare; è la Galassia'" per antonomasia, poiché il nome deriva dal greco Γαλαξίας ("Galaxias"), che significa "latteo", utilizzato in epoca greca per designarla. In base agli studi più recenti, pare che la Galassia sia, da un punto di vista strettamente morfologico, una galassia spirale barrata, ovvero una galassia composta da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra, dalla quale si dipartono i bracci di spirale, che seguono un andamento logaritmico; è il membro principale, insieme alla Galassia di Andromeda, del Gruppo Locale, un insieme di galassie comprendente, oltre alle due precedentemente citate, la Galassia del Triangolo ed una cinquantina di galassie minori, principalmente nane.In astronomia osservativa, il termine designa la debole banda luminosa biancastra dall'aspetto lattiginoso che attraversa diagonalmente la sfera celeste, formata dalle stelle e dalle nebulosità situate nel disco galattico stesso. La Via Lattea è più brillante in direzione della costellazione del Sagittario, dove si trova il centro galattico, il quale non è però visibile a causa dell'assorbimento della luce da parte delle dense polveri presenti in quella direzione.Nel corso della storia molti miti e leggende sono sorti per spiegare l'origine della Via Lattea: dal latte di Era che allatta Eracle nella mitologia greca al Gange etereo dell'India; immaginata da Democrito e dagli astronomi arabi come una scia di stelle lontane, fu in seguito riconosciuta come tale da studiosi e filosofi come Immanuel Kant, William Herschel e Lord Rosse.Secondo alcune fonti, il termine "Via Lattea" sarebbe da riferirsi esclusivamente alla scia luminosa osservabile nel cielo notturno, mentre in campo scientifico, secondo una consuetudine radicata principalmente nei Paesi anglosassoni, sarebbe preferibile utilizzare, per indicare la galassia nel complesso, il termine "Galassia Via Lattea" (in inglese "Milky Way Galaxy"), o anche "la Galassia", con l'iniziale maiuscola. Tuttavia, anche nelle pubblicazioni scientifiche, la locuzione "Via Lattea" resta comunque la più diffusa in tutti i contesti, anche per indicare la galassia nel suo complesso.Osservazione da TerraLa Via Lattea dell'emisfero boreale; si distingue l'asterismo del Triangolo Estivo. Ben visibile la Fenditura del Cigno, una lunga fascia scura che divide la scia chiara della Via Lattea in senso longitudinale.Osservando la Via Lattea dalla Terra, un pianeta che giace in uno dei suoi bracci di spirale, essa appare nel cielo notturno come una fascia chiara di luce bianca che percorre trasversalmente l'intera volta celeste, dove si addensa un numero di stelle maggiore che nelle altre aree del cielo e che appare di aspetto leggermente diverso a seconda dell'emisfero in cui ci si trova. Numerose interruzioni nella sua continuità sono causate dalla presenza in più punti di nebulose oscure e polveri che oscurano la luce delle stelle più lontane. Il tratto più luminoso ricade tra le costellazioni di Ofiuco, Scorpione e Sagittario, ossia in direzione del centro galattico; numerosi altri punti brillanti si dispongono a nord e a sud del centro, in particolare il tratto costituito dal Braccio del Cigno, nell'omonima costellazione, e dal Braccio della Carena-Sagittario, nella costellazione della Carena.Relativamente all'equatore celeste, la Via Lattea passa nel suo estremo a nord nella costellazione di Cassiopea e nell'estremo a sud nella costellazione della Croce del Sud. Questa curiosa disposizione è dovuta alla grande inclinazione relativa tra il piano orbitale della Terra (l'eclittica, ovvero il piano fondamentale del Sistema Solare) e il piano equatoriale della Galassia. In realtà, a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, questa inclinazione della Via Lattea varia sensibilmente a seconda delle epoche, aumentando o diminuendo se l'asse di rotazione terrestre si avvicina o si allontana dalla stessa scia della Via Lattea; nella nostra epoca, la sua inclinazione è in lenta ma costante crescita. Nell'epoca precessionale opposta alla nostra (tra 13.000 anni, o anche 13.000 anni fa), l'inclinazione della Via Lattea diminuisce.A causa della diversa distribuzione delle nebulose oscure nella nostra Galassia, la sua forma vista da Terra appare molto irregolare e frastagliata: il tratto a nord del centro galattico, che ricade nell'emisfero boreale, appare solcato da una lunga scia scura, che percorre la fascia centrale della scia luminosa per oltre una quarantina di gradi: si tratta di un complesso nebuloso noto come Fenditura del Cigno, ed è una caratteristica tipica della Via Lattea del cielo boreale; vista dall'emsifero australe, nel suo ramo a sud del centro galattico, appare meno oscurata della parte boreale: l'unica nebulosa oscura di rilievo è la Nebulosa Sacco di Carbone, che si presenta come una toppa scura che si sovrappone al grande chiarore della Via Lattea dei cieli del sud. In direzione opposta al cento galattico invece, fra le costellazioni dell'Auriga e dei Gemelli, la scia chiara appare un po' meno spessa e meno brillante.Il fatto che la Via Lattea divida il cielo notturno terrestre in due emisferi più o meno uguali indica che il Sistema Solare si trova vicino al piano galattico. La relativamente bassa luminosità superficiale della Via Lattea non le permette però di poter essere scorta dalle più grandi aree urbane o suburbane afflitte da inquinamento luminoso.Storia delle osservazioniEtimologia e credenze"L'origine della Via Lattea" di Jacopo Tintoretto.Numerose cosmogonie, formulate dalle popolazioni di tutto il mondo, si sono poste come obiettivo quello di spiegare l'origine della Via Lattea. Il nome italiano, inglese, ed europeo in generale, deriva dall'antico nome greco Γαλαξίας, "Galaxias", che deriva a sua volta dalla parola γάλα, γάλαϰτος - "gala, galaktos" -, ossia, "latte"; da notare come questa sia anche l'origine stessa della parola "galassia".Il nome deriva da un episodio piuttosto noto della mitologia greca. Zeus, invaghitosi di Alcmena, dopo avere assunto le fattezze del marito, il re di Trezene Anfitrione, ebbe un rapporto con lei, la quale rimase incinta. Dal rapporto nacque Eracle, che Zeus decise di porre, appena nato, nel seno della sua consorte Era mentre lei era addormentata, cosicché il bambino potesse bere il suo latte divino per diventare immortale. Era si svegliò durante l'allattamento e realizzò che stava nutrendo un bambino sconosciuto: respinse allora il bambino e il latte, sprizzato dalle mammelle, schizzò via, andando a bagnare il cielo notturno; è questa l'origine, secondo gli antichi Greci, della "Via Lattea".Il termine "Via Lattea", nella sua forma latina "Via Lactea", fu in seguito utilizzato dai Romani, che ricalcarono il mito greco.Gli antichi Egizi consideravano la Via Lattea come una controparte celeste del fiume Nilo: un fiume chiaro che attraversa il cielo notturno esattamente come il Nilo attraversava le loro terre.Nell'area dell'Asia centrale, dell'Africa e in alcune culture mediterranee, il nome della Via Lattea è legato alla parola indigena che significa "paglia" (confronta il nome in sardo "Sa bia 'e sa palgia", "La via della paglia"); è stato accertato che questo nome è stato diffuso dagli Arabi, che a loro volta lo presero in prestito dalla Lingua armena.In alcune lingue uraliche, turche, ugrofinniche e baltiche, la Via Lattea è chiamata "Via degli uccelli"; il nome cinese "Fiume d'argento" (銀河) è usato in tutta l'Asia orientale, inclusi Corea e Giappone. Un nome alternativo usato nell'antica Cina, specialmente nei poemi, è "Fiume etereo di Han" (天汉); in giapponese invece "Fiume d'argento" (銀河 "ginga") assume il significato generico di galassia, mentre la Via Lattea in particolare è chiamata "Sistema del Fiume d'argento" (銀河系 "gingakei") o anche "Fiume celestiale" (天の川 "ama no kawa"). Nelle lingue correnti in India, sia in quelle di origine indoeuropea che in quelle di origine dravidica, si utilizza il termine sanscrito (e Hindi) "Akasha Ganga", il "Gange celeste". In svedese è chiamata infine "Vintergatan" (Strada dell'Inverno), poiché le stelle nella sua fascia sono usate per predire il tempo che farà nel successivo inverno.Approcci scientificiLa forma della Via Lattea dedotta da William Herschel nel 1785 secondo la disposizione delle stelle; il sistema solare era immaginato nei pressi del suo centro.Aristotele descrisse la Via Lattea in una sua opera sulle Scienze della Terra, i "Meteorologica" (DK 59 A80), ma già prima di lui i filosofi Anassagora (ca. 500–428 a.C.) e Democrito (450–370 a.C.) avanzarono l'idea che la Via Lattea fosse una lunga scia di stelle molto distanti. L'astronomo persiano Abū Rayhān al-Bīrūnī (973-1048 d.C.) propose per primo che la Via Lattea fosse formata da un insieme di innumerevoli stelle nebulose.Una prima conferma di ciò giunse nel 1610, quando Galileo Galilei usò un cannocchiale per studiare la Via Lattea, scoprendo che era in effetti composta da un elevatissimo numero di deboli stelline. In un trattato del 1755, Immanuel Kant, rifacendosi ad un'opera precedente di Thomas Wright, speculò (correttamente) che la Via Lattea fosse in realtà un corpo in rotazione formato da un numero enorme di stelle, legate insieme dalla forza di gravità in modo simile a quanto avviene nel sistema solare, ma in scala molto maggiore; il disco di stelle viene visto dall'interno come una lunga scia chiara solo per un effetto prospettico. Speculò inoltre (sempre correttamente) sul fatto che alcune delle nebulose visibili nel cielo notturno altro non fossero che delle "galassie" esse stesse, simili alla nostra ma molto più lontane.Il primo tentativo di descrivere la forma della Via Lattea e la posizione del Sole al suo interno fu di William Herschel nel 1785, attraverso un conteggio scrupoloso del numero di stelle in seicento regioni differenti del cielo. Disegnò in seguito un diagramma della forma della Galassia, considerando erroneamente il Sole nei pressi del suo centro.Fotografia della "Grande Nebulosa di Andromeda" risalente al 1899, in seguito identificata con la Galassia di Andromeda.Nel 1845 Lord Rosse costruì un nuovo telescopio che gli consentì di distinguere la forma ellittica e spiraliforme di alcune delle nebulose allora conosciute; cercò inoltre di capire un punto sorgente individuale in molte di queste particolari "nebulose", prestando fede a quanto formulato in precedenza da Kant.Nel 1917 Heber Curtis osservò la supernova S Andromedae all'interno della "Grande Nebulosa di Andromeda"; cercando poi nei registri fotografici trovò altre undici stelle novae. Curtis determinò che la magnitudine apparente di questi oggetti era stata 10 volte inferiore di quella che raggiungono gli oggetti all'interno della Via Lattea. Come risultato egli calcolò che la "nebulosa" dovesse trovarsi ad una distanza di circa 150.000 parsec. Diventò così un sostenitore della teoria degli "universi isola", che affermava che le nebulose di forma spirale erano in realtà galassie separate simili alla nostra. Nel 1920 ebbe luogo il "Grande Dibattito" tra Harlow Shapley e Heber Curtis riguardo la natura della Via Lattea, delle nebulose spiraliformi e sulle dimensioni dell'Universo. Per supportare l'ipotesi che la Grande Nebulosa di Andromeda fosse in realtà una galassia esterna, Curtis indicò la presenza di linee oscure simili alle nebulose oscure osservabili nella Via Lattea, come anche il notevole Effetto Doppler osservato.Il problema fu definitivamente risolto da Edwin Hubble nei primi anni venti, che si servì del potente telescopio "Hooker", appena costruito nell'osservatorio di Monte Wilson. Fu in grado di risolvere le parti esterne di alcune nebulose spiraliformi come insiemi di stelle e identificò alcune variabili Cefeidi, che lo aiutarono a stimare la distanza di queste nebulose: queste si rivelarono troppo distanti per essere parte della Via Lattea. Nel 1936 lo stesso Hubble ideò un sistema di classificazione per le galassie in base alla loro morfologia ancora usato ai nostri giorni, la Sequenza di Hubble.DimensioniUna rappresentazione artistica della Via Lattea.Il disco stellare della Via Lattea ha un diametro di circa 100.000 anni luce e uno spessore, nella regione dei bracci, di circa 1000 anni luce. Le stime sul numero di stelle che la compongono sono varie e a volte controverse: secondo alcune fonti sarebbero circa 200 miliardi, mentre secondo altre potrebbero essere fino a 400 miliardi; In realtà, il numero esatto dipende dalla quantità delle stelle di piccola massa, altamente incerto; inoltre, recenti osservazioni inducono a pensare che il disco gassoso della Via Lattea abbia uno spessore di ben 12.000 anni luce, un valore dodici volte superiore a quello precedentemente accettato. Se vi fosse un modellino in scala con un diametro di 130 km che rappresenti la nostra Galassia, il sistema solare ne occuperebbe appena 2 millimetri.All'esterno della Via Lattea si staglia, per circa 180.000 anni luce, l'alone galattico, delimitato dalle due galassie satelliti maggiori, la Grande e la Piccola Nube di Magellano, i cui perigalattici (il punto della loro orbita in cui si trovano più vicine alla nostra Galassia) si trovano a circa 180.000 anni luce dalla Via Lattea stessa.EtàDefinire l'età esatta della Via Lattea presenta notevoli difficoltà; l'età della stella più antica conosciuta nella Galassia, HE 1523-0901, è stimata in circa 13,2 miliardi di anni, una datazione non molto diversa da quella dell'Universo stesso.Questa stima è basata sulle ricerche condotte da un team di astronomi nel 2004, che si servirono dello spettrografo del Very Large Telescope per misurare, per la prima volta, il contenuto in berillio di due stelle dell'ammasso globulare NGC 6397. Da queste ricerche emerse che il lasso di tempo che separa la comparsa della prima generazione di stelle dell'intera Galassia da quella dell'ammasso globulare esaminato si aggira tra i 200 e i 300 milioni di anni; considerando l'età stimata delle stelle dell'ammasso globulare (13,4 ± 0,8 miliardi di anni), fu possibile stimare l'età delle stelle più vecchie della Via Lattea, che quindi si aggirerebbe sui 13,7 ± 0,8 miliardi di anni (ossia, appunto, circa 300 milioni di anni più vecchie). Se questi calcoli sono corretti, il disco galattico avrebbe un'età compresa tra 6,5 e 10,1 miliardi di anni.Composizione e strutturaNGC 7331 è spesso citata come una galassia gemella della Via Lattea; osservandola dall'esterno, la nostra Galassia sarebbe quindi molto simile a questa. IC 342 è un'altra galassia di aspetto simile alla nostra.Le osservazioni condotte dal Telescopio spaziale Spitzer nel 2005 confermarono che la Via Lattea fosse realmente una galassia spirale barrata: la nostra Galassia è dunque formata da un nucleo centrale (bulge) attraversato da una struttura simile ad una barra, costituita da stelle evolute, circondate da gas e polveri; dalla barra si dipartono quattro strutture a spirale, disposte secondo uno schema logaritmico, su cui si dispongono le formazioni stellari più giovani. La distribuzione della massa nella Galassia sembra ricalcare il modello Sbc suggerito nella classificazione di Hubble, ossia una galassia spirale con dei bracci relativamente sottili e sfrangiati.L'ipotesi che la Via Lattea fosse in realtà una spirale barrata, e non una normale galassia spirale come si credeva inizialmente, iniziò ad interessare gli astronomi attorno agli anni ottanta; i loro sospetti furono confermati, come detto in precedenza, dalle osservazioni condotte dal Telescopio spaziale Spitzer nel corso del 2005, che mostrarono anche che la barra centrale della Via Lattea fosse in realtà più larga di quanto inizialmente sospettato.La Via Lattea è ora considerata una spirale barrata di tipo SBbc.Nel 2006 fu stimata con maggior accuratezza la massa totale della Galassia, e fu indicato un valore di circa 5,8 × 1011 M☉, che comprende un numero di componenti stellari variabile, a seconda dell'abbondanza di stelle di piccola massa, tra 200 e 400 miliardi di stelle. La magnitudine assoluta integrata della Via Lattea è stata invece stimata intorno a -20,9. Gran parte della massa galattica potrebbe essere costituita da materia oscura, che forma un alone galattico le cui stime di massa variano tra 600 miliardi e 3000 miliardi di masse solari (M☉).Centro galatticoIl centro della Via Lattea in una immagine presa dal telescopio spaziale Spitzer.Il disco galattico, che si estende su un piano attorno al centro galattico, ha un diametro compreso fra 70.000 e 100.000 anni luce. La distanza tra il Sole e il centro galattico è attualmente stimata in 26.000 ± 1400 anni luce (7,62 ± 0,32 kpc), mentre le stime precedenti si aggiravano su valori attorno ai 35.000 anni luce.Il centro galattico nasconde al suo interno un oggetto di massa molto elevata, che si ritiene essere la causa della forte emissione radio da parte della sorgente nota come Sagittarius A; molti indizi inducono a pensare che si tratti di un buco nero supermassiccio, denominato Sgr A*. Si pensa che molte galassie abbiano al loro centro oggetti di questo tipo.Il centro galattico è attraversato da una barra, dalle dimensioni prossime ai 27.000 anni luce; si crede che essa attraversi il centro galattico con un angolo di visuale di 44 ± 10 gradi rispetto alla linea ideale che collega il Sole allo stesso centro galattico. La barra è composta principalmente da stelle rosse, probabilmente di età molto antica (fondamentalmente nane e giganti rosse) ed appare circondata da una struttura ad anello chiamata "anello dei 5 kpc", che contiene una gran parte dell'idrogeno molecolare presente nella Galassia e dove hanno luogo molti fenomeni di formazione stellare. Vista dalla Galassia di Andromeda, questa struttura sarebbe la più luminosa osservabile della nostra Galassia.Bracci di spiraleOgni braccio di spirale descrive una spirale logaritmica (come d'altra parte fanno tutti i bracci delle galassie spirali), con un'inclinazione di circa 12 gradi. L'esito di studi condotti nel 1993 hanno suggerito che nella Via Lattea vi siano quattro bracci maggiori, aventi tutti origine al centro della Galassia, con alcuni bracci secondari, che si dipartono dai maggiori; i loro nomi sono elencati di seguito, come mostrato anche dall'immagine a sinistra.Struttura osservata e schematizzata dei bracci di spirale.All'esterno dei bracci maggiori è presente un anello esterno, detto Anello dell'Unicorno; si tratta di una struttura anulare, che circonda la Galassia, formato da stelle e gas strappati dalle forze mareali ad altre galassie milioni di anni fa. Uno studio del 2008 ha tuttavia messo in discussione la natura di due dei bracci di spirale, considerandoli solo come degli addensamenti maggiori di gas rispetto allo spazio intragalattico circostante; i due bracci maggiori pertanto sarebbero il Braccio di Perseo e il Braccio Scudo-Croce.Come spesso accade in molte galassie, la distribuzione della massa nella Via Lattea fa sì che la velocità orbitale della gran parte delle stelle attorno al centro galattico non dipenda necessariamente dalla loro distanza dal centro; fuori dalle regioni del bulge o dal bordo esterno, la velocità tipica è compresa fra 210 e 240 km/s. Pertanto, il tipico periodo orbitale di una stella è direttamente proporzionale solo alla lunghezza della traiettoria percorsa, a differenza di quanto può invece essere osservato nel sistema solare, dove, nel rispetto delle leggi di Keplero, le differenti orbite dei pianeti possiedono anche differenze di velocità significative associate, ed è dunque anche uno degli indizi più evidenti dell'esistenza della materia oscura. Un altro aspetto interessante è il cosiddetto "problema dell'attorcigliamento" delle galassie spirali: se si suppone infatti che le parti più interne dei bracci di spirale ruotino più lentamente delle parti esterne, la Via Lattea si "attorciglierebbe" così tanto che la struttura a spirale ne verrebbe staccata. Questo scenario è in realtà l'opposto di quanto si osserva nella galassie spirali; per questo motivo gli astronomi suppongono che i bracci di spirale si formino come risultato di un'onda di densità di materia emanata dal centro galattico. Il modello può essere paragonato ad un ingorgo stradale su un'autostrada: le auto sono tutte in movimento, ma c'è sempre un punto in cui le auto sono ferme; uno scenario simile si osserva nei bracci di spirale laddove si rinvengono forti addensamenti stellari e di nebulose. Questo modello si accorda bene anche con i fenomeni di formazione stellare osservati nei bracci di spirale o nelle loro vicinanze: l'onda di compressione aumenta la densità dell'idrogeno molecolare, che collassa facilmente dando luogo alla formazione delle protostelle.AloneIl disco galattico è circondato da un alone sferoidale formato da stelle vecchie ed ammassi globulari, il 90% dei quali si trovano entro un raggio di 100.000 anni luce, suggerendo l'esistenza di un alone di stelle di 200.000 anni luce di diametro. Tuttavia, alcuni ammassi globulari sono stati osservati a distanze anche maggiori, come Palomar 4 e AM1, che si trovano ad oltre 200.000 anni luce dal centro galattico. A differenza del disco, che contiene gas e polveri che oscurano la visuale ad alcune lunghezze d'onda, l'alone galattico ne è completamente privo; i fenomeni di formazione stellare hanno luogo nel disco, e specialmente nei bracci di spirale, dove la densità è maggiore, mentre nell'alone tali fenomeni non si verificano. Anche gli ammassi aperti sono oggetti tipici del disco e non dell'alone.Recenti scoperte hanno aumentato le dimensioni della struttura nota della Via Lattea. Con la scoperta che il disco della Galassia di Andromeda si estende molto più di quanto precedentemente osservato, si è ipotizzato che anche quello della nostra Galassia potesse essere più esteso; questa ipotesi trovò la prima conferma con la scoperta dell'estensione del braccio esterno appartenente al Braccio del Cigno. Con la scoperta della Galassia Nana Ellittica del Sagittario arrivò anche l'individuazione di una scia di detriti causati dall'orbita polare della galassia e la sua interazione con la Via Lattea. Similmente, con la scoperta della Galassia Nana Ellittica del Cane Maggiore, fu scoperto un anello di detriti circondante il disco della Via Lattea derivante dall'interazione di questa galassia con la nostra.Nel 2006 fu infine scoperta una grandissima struttura diffusa estesa sulla volta celeste su una superficie apparente di circa 5000 volte quella della Luna piena, che non sembra adattarsi al modello ideato per la nostra Galassia: questo gruppo di stelle si estende infatti perpendicolarmente al piano galattico, verso l'esterno. La teoria più accreditata afferma che si tratti di una galassia nana in fase di fusione con la Via Lattea; questa galassia è stata chiamata col nome di Corrente stellare della Vergine, poiché si estende in direzione dell'omonima costellazione, a circa 30.000 anni luce da noi.Posizione del SoleLa posizione del Sole all'interno della Via Lattea (NASA).Il Sole, e quindi anche la Terra e tutto il Sistema Solare, si trova nella Nube Interstellare Locale, che a sua volta si trova dentro la Bolla Locale, a sua volta dentro la Cintura di Gould situata nei pressi del bordo interno del Braccio di Orione, ad una distanza di circa 7,62 ± 0,32 kpc dal centro galattico. La distanza tra il nostro braccio locale e quello subito più esterno, il Braccio di Perseo, è di circa 6500 anni luce. Il Sole e il Sistema Solare si trovano in quella fascia che gli scienziati chiamano zona galattica abitabile.L'apice della traiettoria solare, noto come apice solare, indica la direzione in cui il Sole si sposta nello Spazio attraverso la Via Lattea. La direzione generica del moto solare è poco a sud della stella Vega, entro i confini meridionali della costellazione di Ercole, con un angolo di 60° rispetto alla direzione del centro galattico. L'orbita solare attorno alla Galassia si ipotizza che sia approssimativamente circolare, con l'aggiunta di perturbazioni dovute ai bracci di spirale e alla distribuzione di massa non uniforme. In aggiunta a ciò, il Sole oscilla sù e giù rispetto al piano galattico all'incirca 2,7 volte per orbita; ciò ricorda molto da vicino come un moto armonico semplice lavori nel caso non sia né forzato né smorzato da forze esterne. A causa della relativamente alta densità di stelle e polveri incrociate nei pressi del piano galattico, queste oscillazioni spesso coincidono con i periodi di grandi estinzioni di massa verificatisi sulla Terra, probabilmente a causa dell'aumentato rischio di impatto con corpi celesti estranei.Il Sistema Solare impiega circa 225-250 milioni di anni per completare un'orbita attorno alla Galassia (un anno galattico); si pensa dunque che il Sole abbia completato durante la sua vita circa 20-25 orbite complete, mentre dall'origine dell'Uomo sarebbe trascorso 1/1250esimo di rivoluzione. La velocità orbitale del Sistema Solare rispetto al centro galattico è approssimativamente di 220 km/s; a questa velocità, al Sistema Solare occorrono circa 1400 anni per compiere uno spostamento pari ad un anno luce, o 8 giorni per muoversi di una UA.Ambiente esternoLa Via Lattea e la Galassia di Andromeda formano un sistema binario di galassie spirali giganti; insieme alla Galassia del Triangolo e a tutte le galassie nane satelliti, circa una cinquantina, formano il Gruppo Locale. Il Gruppo Locale fa invece parte del Superammasso della Vergine.La Via Lattea è il centro di gravità attorno al quale orbitano due galassie più piccole, chiamate Nubi di Magellano, e una parte delle galassie nane del Gruppo Locale. La più grande tra queste è la Grande Nube di Magellano, con un diametro di 20.000 anni luce, ossia circa un quinto di quello della nostra Galassia; nei suoi pressi si trova una compagna, la Piccola Nube di Magellano. Le due galassie sono connesse tra di loro e con la Via Lattea tramite la Corrente Magellanica, un ponte di idrogeno neutro; si pensa che il materiale di cui è composta la corrente sia stato strappato via dalla Grande Nube a causa delle forze mareali durante l'ultimo transito ravvicinato con la nostra Galassia. Alcune delle galassie nane orbitanti attorno alla Via Lattea sono la Galassia Nana Ellittica del Cane Maggiore, la più vicina, la Galassia Nana Ellittica del Sagittario, la Galassia Nana dell'Orsa Minore, quella dello Scultore, del Sestante, della Fornace e la Galassia Leo I. Le galassie nane più piccole orbitanti attorno alla nostra possiedono un diametro di appena 500 anni luce; tra queste ci sono la Galassia Nana della Carena e del Drago, più la galassia Leo II. Probabilmente esistono altre galassie nane ancora sconosciute, sempre gravitazionalmente legate alla Via Lattea. Osservazioni attraverso la zona d'ombra galattica rivelano di tanto in tanto nuovi membri del Gruppo Locale, finora solo galassie nane, alcune delle quali si rivelano poi essere legate con la nostra.Le Galassie Antenne, un esempio di galassie in collisione.Un'ipotesi suggestiva è stata da poco suggerita per spiegare il cosiddetto "movimento in eccesso" che la Via Lattea possiede verso una parte di Spazio oscurata dal centro galattico: alcuni scienziati americani hanno teorizzato l'esistenza di un'altra galassia gigante di dimensioni paragonabili alla Galassia di Andromeda, posta nel Gruppo Locale a circa 3 milioni di anni luce da noi, oppure al massimo un gruppo di galassie simile al Gruppo Locale ma appena al di fuori di questo, popolato da alcune galassie giganti. Finora non è stato possibile osservare questa galassia (o quest'ammasso di galassie) poiché la sua direzione sarebbe proprio in direzione del centro galattico, e dunque oscurato da Terra dalle polveri oscure. La radioastronomia, secondo alcuni, potrebbe essere in futuro in grado di attraversare lo spesso strato di nubi galattiche per osservare lo Spazio a noi nascosto.Nel gennaio del 2006 alcuni ricercatori riportarono che il fino ad allora inspiegato "warp" (distorsione) riscontrato sul disco galattico era stato ora mappato e si era trovato un increspamento, o vibrazione, creata dalle Nubi di Magellano durante la loro rivoluzione attorno alla nostra Galassia, che causa delle vibrazioni a certe frequenze quando queste si trovano appena fuori dai confini della Via Lattea. Prima queste due galassie, che possiedono assieme circa il 2% della massa della Via Lattea, erano considerate troppo piccole per influenzare la nostra Galassia; tuttavia, tenendo conto della presenza della materia oscura, il movimento di queste due galassie crea una scia che la influenza. Secondo delle elaborazioni condotte dall'Università del Massachussetts, la materia oscura si separa dal disco galattico assieme allo strato di gas conosciuto, comportando un aumento dell'effetto gravitazionale delle due Nubi di Magellano nel momento di transito vicino alla Via Lattea.Le misure attuali suggeriscono inoltre che la Galassia di Andromeda si stia avvicinando a noi ad una velocità compresa fra 100 e 140 km/s. Come conseguenza di ciò si ipotizza che fra 3 o 4 miliardi di anni la Via Lattea e la Galassia di Andromeda potrebbero collidere; in un evento apparentemente catastrofico come quello di uno scontro fra galassie, le singole stelle non collideranno fra di loro, ma si mescoleranno, andando a formare un'unica grande galassia ellittica nel corso di un miliardo di anni dallo scontro.VelocitàIn senso generale, la velocità assoluta di un oggetto attraverso lo Spazio non è una questione "significante" secondo la teoria della Relatività ristretta di Einstein, secondo la quale non esiste un sistema di riferimento inerziale nella Spazio con cui comparare la velocità della Via Lattea (il movimento infatti deve essere in questo caso necessariamente specificato in rapporto ad un altro oggetto).Gli astronomi credono che la Via Lattea si muova a circa 600 km/s rispetto al riferimento dato dalle galassie circostanti; se ciò fosse corretto, la Terra compirebbe uno spostamento nello Spazio di 51,84 milioni di km al giorno, o più di 18,9 miliardi di km all'anno, circa 4,5 volte la distanza minima da Plutone. La nostra Galassia si starebbe muovendo in un punto di Spazio visibile nella costellazione dell'Idra, e potrebbe col tempo diventare un membro dell'Ammasso della Vergine.Un altro punto di riferimento è dato dalla radiazione cosmica di fondo (CMB); la Via Lattea sembra muoversi a circa 552 km/s rispetto ai fotoni della CMB. Questo movimento è osservato da satelliti come il COBE e il WMAP, che fungono da bilanciamento bipolare alla CMB, poiché i fotoni in sintonia con la radiazione di fondo mostrano uno spostamento verso il blu in direzione del movimento e uno spostamento verso il rosso nella direzione opposta.Nella cultura popolare modernaLa Via Lattea del sud; evidenti la Croce del Sud e, a sinistra, Alfa Centauri. Quest'ultima è pure frequentemente usata come riferimento culturale.Esistono due tipi differenti di culture popolari moderne legate alla Via Lattea: quello legato all'ambientazione di saghe fantascientifiche nella nostra Galassia, e quello legato semplicemente al suo nome, "Via Lattea", e più in particolare alla versione inglese, "Milky Way".La saga di fantascienza ambientata negli spazi interstellari della nostra Galassia che vanta il maggior numero di episodi e serie televisive è Star Trek; si tratta di un lungo ciclo di film e di telefilm ambientati in un futuro in cui l'Uomo ha raggiunto un livello tale di tecnologia da poter intraprendere viaggi nello spazio intragalattico ed entrare in contatto con civiltà aliene, riunendosi con loro in un grande corpo amministrativo chiamato Federazione Unita dei Pianeti. Nella prima serie di film, al comando della grande astronave Enterprise, un gruppo multietnico e multiculturale di esploratori si spinge in un viaggio di cinque anni alla scoperta di angoli remoti della Via Lattea. A questo ciclo di film sono seguiti altri cicli di produzioni cinematografiche per il piccolo e per il grande schermo, nonché una serie animata.Un'altra saga molto famosa ambientata nella Via Lattea è la serie di "cicli" (gruppi di romanzi accomunati da un tema di fondo comune) di Isaac Asimov: il Ciclo dei Robot, il Ciclo della Fondazione e il Ciclo dell'Impero; in tutti e tre i cicli, la Via Lattea è controllata in gran parte da un Impero Galattico, a cui appartengono tutti i pianeti colonizzati dall'Uomo. A differenza della maggior parte degli imperi galattici descritti nella fantascienza più recente, l'Impero Galattico asimoviano non è caratterizzato negativamente ed è un'istituzione generalmente benigna. Al momento della sua massima espansione questo impero occupava oltre venticinque milioni di mondi.La seconda tradizione riguarda il nome stesso Via Lattea, che viene spesso usato come fonte di ispirazione per gruppi folk, locali e località. Il nome inglese "MilkyWay" identifica ad esempio un gruppo di musica pop giapponese, mentre lo stesso nome è stato usato come titolo di una canzone di Syd Barrett, il fondatore e primo leader dei Pink Floyd, di un pezzo dei Weather Report, nonché di una canzone del cantautore italiano Franco Battiato. Il nome Via Lattea è anche usato per intitolare aree e comprensorii: Via Lattea è ad esempio il nome di un comprensorio sciistico piemontese, mentre in Inghilterra del sud si trova un parco divertimenti intitolato "The Milky Way".In letteratura "La Via lattea" è il titolo di un poema di Théodore de Banville pubblicato nel 1843 e di Guillaume Apollinaire (all'interno della raccolta "Alcools") pubblicato nel 1913.Galleria fotograficaNoteBibliografiaLibriArticoli ScientificiCarte celestiVoci correlateVoci genericheVoci affiniAltri progettiCollegamenti esterniArticoliImmagini NASAGalassie del Gruppo LocaleGalassie spirali barrateVia LatteaMilky Way
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http://www.calcioblog.it/post/4342/sporting-lisbona-roma-2-2-un-pareggio-che-vale-oro
La Roma non doveva perdere a Lisbona, lo scopo era mantenere fra sè e gli unici rivali credibili per il secondo posto nel girone un margine decisivo di punti dopo la vittoria dell’Olimpico firmata Vucinic. L’obiettivo viene raggiunto solo al 90esimo minuto di una partita di grande sofferenza grazie ad un gol di Pizarro deviato in maniera decisiva da Anderson Polga, un colpo di fortuna decisivo in una serata difficile. (Clicca qui per la Galleria Fotografica, qui per il Video)Il primo mezzo pasticcio lo combina Doni che sulla pressione dell’attaccante si fa sporcare un pallone che avrebbe dovuto bloccare con maggiore sicurezza, la sfera rotola in rete, ma l’arbitro De Bleeckere vede un fallo e annulla. La serata delle gaffes del portiere romanista non si è ancora esaurita, passano pochi minuti e su un cross dalla destra Doni si scontra con un Mexes altrettanto goffo consegnando sempre a Liedson l’assist a porta vuota per il pareggio. Lo Sporting continua fino al 45esimo a chiudere nella propria metà campo la Roma, ma non trova la via della rete.Nell’intervallo arriva altra tegola per Spalletti che aveva già dovuto fare a meno di Tonetto fermatosi nel riscaldamento pre-partita: resta negli spogliatoi per un infortunio Mexes ed entra Ferrari. Fino al 19esimo la Roma sembra in grado di contenere gli attacchi dello Sporting e riproporsi con discreta pericolosità. “Sembra” perchè sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora Liedson, completamente perso da Juan, trova la seconda rete personale con un bel tuffo di testa su tiro-cross di Izmailov e porta in vantaggio la sua squadra che realizza il momentaneo aggancio in classifica ai danni dei giallorossi.Lo Sporting a quel punto cala il ritmo e non crea ulteriori pericoli, ma la Roma non sembra in grado di impensierire Tiago, questo almeno fino all’89esimo. Un tiro senza grosse pretese dai 35 metri di Pizarro viene deviato due volte, da Vukcevic prima e da Anderson Polga poi, traiettoria beffarda che gela il pubblico dello stadio di Lisbona.Un finale inaspettato, la prima volta in stagione che la squadra di Spalletti riesce ad infilare una rimonta dopo tante beffe subite negli ultimi minuti in campionato (Empoli, Juventus, Fiorentina). Il 2 a 2 finale consente alla Roma di mantenere 3 punti di vantaggio sullo Sporting e può sognare la vittoria che le potrebbe dare la qualificazione agli ottavi contro la Dinamo Kiev il prossimo 27 novembre.SPORTING LISBONA (4-1-3-2): Tiago; Abel, Tonel, Polga, Ronny; Veloso; Izmailov (44′ s.t. Pereirinha), Romagnoli, Moutinho; Djalò (18′ s.t. Vukcevic), Liedson. (Rui Patricio, Paredes, Purovic, Farnerud, Gladstone). All. Bento.ROMA (4-2-3-1): Doni; Cicinho, Mexes (1′ s.t. Ferrari), Juan, Cassetti; De Rossi, Pizarro; Giuly (46′ s.t. Brighi), Perrotta (35′ s.t. Esposito), Mancini; Vucinic. (Curci, Antunes, Pit, Barusso). All. Spalletti.[…] Stasera dall’Inter ci si aspettava una vittoria comoda che rappresentasse il passo in avanti decisivo per la conquista degli ottavi di Champions, l’ostacolo vero era alle spalle, la tranquillità era acquisita dopo la conquista dei tre punti nell’insidiosa trasferta in russia di 15 giorni fa. Invece, in ossequio all’aggettivo che più le si addice, la “Pazza Inter” regala ai suoi tifosi una partita incredibile. Sotto 2 a 0 al 30esimo si porta sul pari in meno di due minuti con un uno-due terrificante Ibrahimovic - Cambiasso. Nel secondo tempo controlla la gara, continua ad attaccare senza mostrare segni di cedimento, e segna altre due reti (sempre con la coppia Ibrahimovic - Cambiasso, autori di una doppietta) e può permettersi il lusso di raccogliere una perla di rara bellezza del suo genio svedese, al quarto centro in Champions. (Clicca qui per la Gallery, qui per il video) […][…] Eccovi i video del Mercoledì di Champions, come avrete visto quelli di Inter - CSKA 4-2 e Sporting Lisbona - Roma 2-2 sono disponibili nei qui e qui, siamo in debito con voi delle altre reti della serata. Le sfide di Barcellona, Siviglia e Lione sono documentate qui in home, dopo il continua invece potrete godervi le due minisintesi delle partite che riguardano i Gruppi G e F delle italiane: la vittoria per 4 a 0 del Manchester United sulla Dinamo Kiev (occhio al quarto gol capolavoro di Cristiano Ronaldo) e quella dei turchi del Fenerbahce sul PSV per 2 a 0. […]
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dolcetto_di_Dogliani
Dolcetto di Dogliani.Dolcetto#Dolcetto di DoglianiIl Dolcetto di Dogliani'" è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Cuneo.Denominazione di Origine Controllata, riconosciuta con D.P.R. del 26/06/1974sono idonei solo i terreni prevalentemente argilloso-calcareo-siliceiZona di produzione: vari comuni della provincia di Cuneo:Clavesana, Cigliè, Dogliani, Farigliano, Monchiero, Roccacigliè ed in parte il territorio dei comuni di Roddino e Somanorosso che si evolve verso tinte granato rubino tendente al violaceoasciutto, piacevolmente amarognolo, delicato e gradevole, di discreto corpo, armoniconon prescritto dalla legge; è ottimo nell'annata, ma si conserva bene per 2÷3 anni; ha diritto alla qualifica «superiore» se deriva da uve che assicurano almeno 12,5° C e se invecchiato almeno 1 annoPer gustare completamente tutte le qualità del Dolcetto di Dogliani sturare la bottiglia a temperatura ambiente, maneggiando delicatamente per evitare di scuotere l'eventuale deposito.Abbinamento gastronomico: salumi, minestre, carni bianche; è vino da tutto pastoCollegamenti estrerniAbbinamenti consigliatiPer gustare completamente tutte le qualità del Dolcetto di Dogliani sturare la bottiglia a temperatura ambiente, maneggiando delicatamente per evitare di scuotere l'eventuale deposito. Abbinamento gastronomico: salumi, minestre, carni bianche; è vino da tutto pastoProduzioneVini DOC della provincia di CuneoVini DOC e DOCG prodotti con uva DolcettoVini piemontesiDolcetto#Dolcetto di Dogliani
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dirk_Hartog
Dirk Hartog.La sua spedizione del 1616 è stata la seconda di un gruppo europeo a sbarcare sul suolo australiano: a testimonianza della sua visita, venne lasciato sul luogo dello sbarco un manufatto, la cosiddetta targa di Hartog.Il suo nome, oltre che Dirk Hartog'", viene anche scritto "'Dirck Hartog'" oppure "'Dierick Hartochsz'". Ernest Giles faceva riferimento a lui col nome di "'Theodoric Hertoge'".Vita di Dirk HartogNato in una famiglia di marinai, all'età di 30 anni gli fu affidato il comando della sua prima nave e trascorse molti anni impegnato in iniziative commerciali nel Mar Baltico e nel Mar Mediterraneo.Successivamente entrò a far parte, nel 1616, della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, ricevendo il comando della nave "Eendracht", che significa "Concordia", "Unità", facente parte di una flotta in viaggio dall'Olanda alle Indie Orientali Olandesi. Salpata nel gennaio del 1616 in compagnia delle altri navi, Hartog e la sua "Eendracht" si separarono dal resto della flotta durante un temporale, arrivando indipendentemente al Capo di Buona Speranza (luogo dove poi sarebbe sorta la citta di Cape Town in Sud Africa).Partendo da lì, Hartog attraversò l'Oceano Indiano in direzione di Batavia (l'attuale Giacarta), utilizzando o forse spinto fuori rotta dai forti venti occidentali denominati Quaranta ruggenti, già segnalati in precedenza dal navigatore olandese Hendrik Brouwer come mezzo per raggiungere velocemente l'isola di Giava. Il 25 ottobre 1616, a circa 26° di latitudine sud, Hartog e il suo equipaggio si imbatterono in modo inatteso in "varie isole, trovate, comunque, disabitate." Sbarcò su un'isola al largo della costa di Shark Bay nell'Australia occidentale, chiamata oggi in suo onore Isola di Dirk Hartog. La sua è stata la seconda spedizione documentata di un europeo a sbarcare sul continente australiano (preceduto solo da Willem Janszoon), ma il primo a farlo sulla costa occidentale.Hartog trascorse tre giorni esaminando la costa e le isole circostanti: ribattezzò la zona "Eendrachtsland" in onore della sua nave ma il nome non durò a lungo. Quando ripartì, affisse una targa di peltro a un palo, la famosa Targa di Hartog: su di essa era incisa la registrazione della visita fatta sull'isola. L'incisione (tradotta dall'originale in olandese) recitava:Non trovando niente di interessante, Hartog continuò a navigare verso nord lungo la costa inesplorata dell'Australia occidentale, raggiungendo in base alle carte nautiche il 22° di latitudine sud. Quindi, abbandonò la costa, dirigendosi verso Batavia, arrivandovi finalmente nel dicembre del 1616, circa cinque mesi oltre il previsto.Ottant'anni dopo, nel 1696, l'esploratore olandese Willem de Vlamingh sbarcò sull'isola e per caso trovò la targa, che giaceva mezza sepolta nella sabbia. La sostituì con una nuova che riproduceva quella originale di Hartog, aggiungendo delle note sue e riportando la targa originale ad Amsterdam, dove può essere ammirata al Rijksmuseum.Nel 2000, la targa di Hartog fu temporaneamente portata in Australia per essere esibita al Sydney Maritime Museum. Ciò ha portato qualcuno a pensare che la targa, considerata la sua grande importanza trattandosi del più vecchio manufatto scritto della storia europea dell'Australia, dovesse essere acquisita dal museo australiano: ma le autorità olandesi si sono affrettate a precisare che la targa non era in vendita.Dirk Hartog si dimise dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali al suo ritorno ad Amsterdam nel 1617, riprendendo le iniziative commerciali private nel Baltico.Nel 1985 gli è stato dedicato un francobollo commemorativo, emesso dalle Poste australiane, raffigurante la sua nave.NoteCollegamenti esterniStoria dell'AustraliaDirk Hartog
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http://it.wikipedia.org/wiki/Cronaca_del_Palio_di_Asti_2006
Cronaca del Palio di Asti 2006.Questa è la cronaca del Palio di Asti'" corso in piazza Vittorio Alfieri domenica 17 settembre 2006Prima batteria: con le unghie e...con le briglieLa mossa della prima batteria è piuttosto nervosa, i concorrenti, agli ordini del mossiere Bartolo Ambrosione, faticano a trovare l'allineamento giusto; l'accoppiata della Torretta, in un momento di nervosismo forza il canapo e rimedia una rovinosa caduta, fortunatamente senza conseguenze per cavallo e fantino.Alla fine si parte: le favorite Santa Maria Nuova e Cattedrale escono nell'ordine dal canapo e prendono subito la testa: la manterranno fino al traguardo. Subito dietro di loro si scatena la bagarre per il terzo posto, con le rivali Torretta e Santa Caterina che si marcano strette fin dall'inizio. Non succede nulla fino a metà del secondo giro, quando Viatosto, Don Bosco e Baldichieri rinvengono dalle retrovie e sorpassano la Torretta, andata larga alla curva del Cavallone. La rimonta di Viatosto e Baldichieri prosegue all'inizio del terzo giro con il sorpasso ai danni di Santa Caterina, il cui fantino sembra più preoccupato di sorvegliare da vicino il rivale di Torretta che di guadagnarsi l'accesso in finale. All'uscita dell'ultimo Cavallone la situazione cambia ancora: Viatosto e Baldichieri cedono di schianto e finiscono in coda, la Torretta rinviene ma subisce l'azione di disturbo della rivale Santa Caterina, il cui fantino trattiene per le briglie Mazda. Il fantino della Torretta replica immediatamente nerbando l'avversario e dando vita ad un duello che si protrae fino al traguardo, con Don Bosco che si piazza subito dietro ai due contendenti. All'arrivo, il Capitano del Palio Mario Vespa squalifica Torretta e Santa Caterina per trattenuta reciproca su segnalazione dei giudici di gara, suscitando le ire dei borghigiani di Torretta (a posteriori verrà stabilito che Santa Caterina ha trattenuto Torretta ma non viceversa, e quindi la squalifica al fantino Virginio Zedde sarà revocata).Questo dunque l'ordine d'arrivo ufficiale della prima batteria:Seconda batteria: tra i tre litiganti...il quarto godeMossa decisamente tranquilla, con San Martino San Rocco che prende subito la testa, seguito da San Marzanotto e San Lazzaro. Dietro, Moncalvo, San Paolo e San Pietro mantengono il contatto con i tre di testa, mentre Canelli non riesce mai ad entrare in gara e rimane stabilmente in coda. A metà batteria la cavalla di San Marzanotto inizia a dare segni di cedimento, tanto che San Lazzaro riesce a passarla agevolmente all'esterno alla curva del Cavallone. Nelle due posizioni di testa rimane tutto invariato fino alla fine, mentre dietro è una lotta a 4 per l'ultimo posto utile per la finale. San Marzanotto è in evidente difficoltà e viene raggiunto da San Paolo, che sembra riuscire ad avere la meglio, ma all'ultima curva arriva il colpo di scena: San Pietro entra duro su Moncalvo, il cui fantino per un attimo tiene la monta ma poco dopo cade trascinando con sè anche San Marzanotto, senza conseguenze per cavalli e fantini. San Paolo deve allargare la curva per non cadere a propria volta e ad approfittare della situazione è proprio San Pietro che infila tutti all'interno e guadagna così terzo posto e accesso in finale.Questo dunque l'ordine d'arrivo ufficiale della seconda batteria:Terza batteria: largo agli outsiderMossa difficile, con San Damiano che fatica ad allinearsi al canapo. Al via Castell'Alfero prende subito la testa seguito da Nizza e Tanaro, che però viene quasi subito superato da Montechiaro. Seguono San Damiano, San Secondo e San Silvestro, autore di una brutta partenza. Al primo Cavallone, mentre Castell'Alfero prosegue la sua fuga solitaria, l'accoppiata di Nizza finisce larghissima e si ritrova invischiata a centro gruppo, mentre dalle retrovie rinviene San Secondo, che inizia subito un duello a nerbate con il rivale Tanaro. Intanto San Damiano rimane in coda, senza riuscire ad inserirsi nella lotta per la finale.Al secondo Cavallone Tanaro cede e finisce progressivamente in fondo al gruppo, Nizza e San Damiano cercano di farsi largo, mentre San Silvestro alla fine del secondo giro sale in quarta posizione, a ridosso di San Secondo. Subito dopo anche l'accoppiata biancorossa inizia a dare segni di stanchezza, tanto che San Silvestro riesce ad infilarla agevolmente all'esterno della prima curva. All'ultimo Cavallone San Secondo cede del tutto, mentre San Silvestro infila anche Montechiaro e si porta al secondo posto, con Castell'Alfero sempre in testa a gestire un enorme vantaggio. All'ultima curva Nizza e San Damiano sorpassano San Secondo ma è troppo tardi per raggiungere anche Montechiaro, che guadagna così l'accesso alla finale. Si chiude così la terza batteria, con i favoriti Nizza, San Damiano e San Secondo che rimediano una clamorosa eliminazione, a vantaggio delle sorprese Castell'Alfero, San Silvestro e Montechiaro.Questo dunque l'ordine d'arrivo ufficiale della terza batteria:Finale: quando conta l'esperienza...Il primo sussulto della finale arriva prima ancora della mossa: la commissione veterinaria decide infatti di escludere Montechiaro perché il cavallo Asolo non ha recuperato a sufficienza dallo sforzo sostenuto in batteria. Si avrà quindi una finale a 8 cavalli.Il compito del mossiere non è facile, con San Silvestro che ostacola l'allineamento al canapo della rivale Santa Maria Nuova.Alla fine, nonostante San Silvestro e Santa Maria Nuova si siano invertiti le rispettive posizioni, Ambrosione sgancia il canapo e dà buona la mossa, col risultato di sfavorire alcuni concorrenti, che sono così costretti ad una partenza a rilento. All'abbassamento del canapo Santa Maria Nuova prende la testa, seguita da San Martino San Rocco, San Pietro e Castell'Alfero. Non succede nulla fino al secondo Cavallone, quando San Lazzaro rinviene dalle retrovie infilando nell'ordine Cattedrale e San Silvestro. L'accoppiata gialloverde è scatenata, tanto che nel rettilineo successivo sorpassa anche San Pietro e Castell'Alfero, portandosi a ridosso di San Martino San Rocco. Qui però si ferma: Massimino II, con una chiusura decisa e anche un po' sospetta ferma la corsa di San Lazzaro all'ingresso dell'ultima curva. La risposta di Gingillo consiste in una serie di nerbate sulla schiena dell'avversario, che però non cede. A questo punto Domizia perde il passo e scivola all'esterno rischiando una caduta, Gingillo rimane miracolosamente in arcione, ma la sua corsa è ormai compromessa. Poco dopo San Silvestro approfitta della situazione per sorpassare Castell'Alfero e San Pietro, portandosi così in terza posizione. All'ultimo Cavallone Castell'Alfero si libera finalmente di San Pietro, autore di una marcatura asfissiante, e cerca di recuperare il tempo perduto, ma ormai è troppo tardi per raggiungere Santa Maria Nuova, che conquista così il Palio, il quarto dalla ripresa.Questo dunque l'ordine d'arrivo ufficiale del Palio di Asti 2006:Palio di Asti
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http://it.wikipedia.org/wiki/Diari_di_Hitler
Diari di Hitler.I cosiddetti "diari di Hitler" sono un celebre falso storico. La loro pubblicazione, nel 1983 sulla popolare rivista "Stern", fu uno dei più grossi scandali nella storia della stampa tedesca.Nell'aprile del 1983 il settimanale "Stern" dichiarò di essere entrato in possesso dei diari segreti del dittatore nazista Adolf Hitler: a scoprirli era stato il giornalista Gerd Heidemann, che li aveva acquistati per la cifra di quasi 10 milioni di marchi dal pittore Konrad Kujau. Secondo la testimonianza di quest'ultimo, i preziosi diari facevano parte di un gruppo di documenti recuperati dalla carcassa di un aeroplano precipitato poco prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, nell'aprile 1945, a Börnersdorf, presso Dresda (che allora, nel 1983, faceva parte dell'ex DDR).I 62 volumi dei diari coprivano gli anni dal 1932 al 1945: Gerd Heidemann affermò di averli sottoposti al giudizio di alcuni dei maggiori studiosi del periodo, tra cui gli storici Hugh Trevor-Roper, Eberhard Jäckel e Gerhard Weinberg. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 25 aprile 1983 essi dichiararono autentici i diari. Trevor-Roper in particolare dichiarò:Trevor-Roper era all'epoca il direttore della casa editrice del Times di Londra e, sebbene abbia in seguito decisamente negato di aver agito in malafede, la sua posizione presentava un chiaro conflitto di interessi, poiché il domenicale del Times, "Sunday Times", aveva già pagato una considerevole somma per avere l'esclusiva della pubblicazione dei diari nel Regno Unito.Dopo nemmeno due settimane scoppiò tuttavia lo scandalo: la verità venne a galla il 5 maggio, quando furono resi noti i risultati delle analisi di due istituti che avevano esaminato il materiale in cui erano stati redatti i diari. L'analisi chimica dell'inchiostro e della carta provò che entrambi risalivano sicuramente a un periodo molto successivo alla Guerra. Inoltre, un più accurato esame portò alla luce svariate inesattezze storiche, mentre lo stile stesso della scrittura corrispondeva solo superficialmente a quello di Hitler.Uno dei dettagli più grotteschi era che persino il monogramma sulla copertina dei diari era sbagliato, essendo FH invece che AH, le vere iniziali del nome di Hitler. Si scoprì che Kujau aveva guadagnato in passato parecchi soldi realizzando copie di quadri di Hitler e che era diventato abilissimo nell'imitarne la calligrafia: il contenuto dei "diari" era stato in larga parte copiato dai testi dei discorsi pubblici del Führer, con l'aggiunta di commenti "personali".Travolti dallo scandalo, i capi redattori di "Stern" Peter Koch e Felix Schmidt si dimisero. Heidemann e Kujau vennero arrestati, processati per frode e condannati. Avendo confessato subito di aver scritto egli stesso i falsi diari, Kujau ottenne una condanna relativamente mite e, una volta scarcerato, sfruttò la notorietà acquisita per la vicenda guadagnando una discreta fortuna.Heidemann, al contrario, venne trattato più duramente, poiché la corte era giunta alla conclusione che una parte dei 10 milioni pagati da "Stern" non fosse stata trasmessa a Kujau, ma Heidemann se ne fosse indebitamente appropriato, e la sua ostinazione nel negarlo venne considerata un'aggravante. Di recente però, gli eredi di Kujau, morto nel 2000, hanno ammesso che questa accusa contro Heidemann non era fondata, come provano delle registrazioni di telefonate che a Heidemann non fu permesso presentare al processo: si prepara quindi un processo di revisione della sentenza.A seguito di questo clamoroso inganno cui aveva, seppure involontariamente, dato il suo prestigioso avallo, il prestigio accademico dello storico Hugh Trevor-Roper rimase assai appannato. Come ebbe a confessare in seguito, probabilmente il pensiero di potere, grazie a quei diari, realizzare il sogno di qualsiasi storico del nazismo - riuscire a spiegare una volta per tutte la personalità del dittatore nazista - gli aveva fatto abbandonare la cautela necessaria in questi casi.L'ultimo volume dei falsi diari di Hitler è stato acquistato a un'asta a Berlino il 23 aprile 2004 da un anonimo compratore per la cifra di 6.500 euro.BibliografiaCollegamenti esterniAdolf HitlerFalsi storiciHitler Diaries
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http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant%27Andrea_%28Melano%29
Chiesa di Sant'Andrea (Melano).Nel Comune di Melano la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea'", al margine sud del villaggio, attestata già come chiesa curata già nel secolo XV, fu ricostruita in forme neoclassichenegli anni 1846-1850 da Luigi Fontana (1812-1877) e interamente ornata negli anni 1848-1850 di plumbee "decorazioni pittoriche" di Angelo Colla. Il portico su colonne ioniche del 1916 è di Florindo Bernasconi; la gradinata è del 1920.Della chiesa precedente sopravvive il campanile barocco, oggi isolato. La costruzione neoclassica a pianta a croce greca, coperta da una cupola a tamburo con coppie di nicchie agli angoli ha un profondo presbiterio absidato e ampie finestre semicircolari. In facciata presenta nicchie con le statue dei Santi Andrea e Pietro da Morrone. Subì restauri nel 1934, 1976 (il campanile) e l'interno negli anni 1992-1994 diretti da Lino Caldelari ed Augusto Scacchi.All'interno la cupola è sorretta da colonne in stucco lucido di Giuseppe Piffaretti; sull'"altare maggiore" stanno due seicenteschi "angeli lignei" adoranti; sugli altari laterali: "statue" della "Madonna del Rosario" e di "San Giuseppe", del secolo XVII, ridipinte, realizzate da Antonio Conza, avvicinabili ad opere della bottega di Agostino Silva di Morbio Inferiore. L'arredo liturgico è nuovo. Alle pareti: due "oli su tela" raffiguranti "San Carlo Borromeo" e la "Madonna col Bambino tra i Santi Rocco e Sebastiano", opera degli anni 1790-1800 di Giovanni Battista Bagutti di Rovio.NoteBibliografiaChiese del Luganese|Andrea
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http://guide.supereva.it/console/interventi/2003/06/136940.shtml
o meno convenzionali (benzina + fiammiferi = strage tanto per dire…) per“accorciare” la fila ma anche per commettere episodi di ultraviolenza gratuita.Non crediate comunque di riuscire a non “cadere in tentazione” perché per quantocommissioni tra una trovata di cattivo gusto (urinare in faccia alle persone…)ed un’altra trovata di cattivo gusto (violenza gratuita nei confronti deglianimali…). Ah, beh, poi c’è il cameo di Gary “Arnold” Coleman che alzain “americano stretto”.iniziale: cosa succede quando si mescola ultraviolenza gratuita, cattivogusto, volgarità e turpiloquio, l’apparizione speciale di Gary Coleman ed unapresunta libertà d’azione? Vien fuori un pessimo prodotto che forse riuscirà adattrarre qualche minorenne dal gusto proibito del titolo vietato ai minori,nient’altro. Sulle inevitabili polemiche sulla violenza veramente insulsapresente nel titolo nei confronti di animali ed uomini, oltre al fatto che allafine si tratta di un gioco e reputo che difficilmente qualcuno cambiatteggiamento nelle relazioni con gli altri esseri viventi dopo aver fattoquesta esperienza videoludica, fa specie però sapere che negli USA la primasettimana in cui è uscito nei negozi, Postal 2 abbia venduto molto beneposizionandosi ai primi posti delle classifiche di vendita. Ma purtroppo questoè un effetto della violenza insita nella società, non di certo una causa.Ribadendo il mio quasi disgusto nei confronti dei contenuti faccio mia unafamosa perla di saggezza e tolleranza: “Non condivido la tua opinione ma faròdi tutto affinché tu possa essere libero di esprimerla”. Certo è che guardandoanche il sito ufficiale di P2 (sempre il gioco è!) viene quasi voglia diripensarci. Fate un salto quie poi ditemi…Pubblicato il 5 giugno 2003 in:
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http://it.wikipedia.org/wiki/Classe_U-205_%28sottomarino%29
Classe U-205 (sottomarino).I sottomarini Type 205'" hanno costituito una classe di sommergibili della Bundesmarine, sviluppati a partire dal progetto Type 201 i primi battelli costruiti in Germania dopo il secondo conflitto mondiale.Nel dopoguerra l'industria navale tedesca non ebbe il permesso di ricominciare la costruzione di sommergibili, ma dopo una quindicina d'anni, dato il clima di Guerra Fredda che contrapponeva est e ovest, e con l'ingresso della Germania nella NATO tale divieto venne meno.I tedeschi a partire dagli anni sessanta realizzarono numerosi battelli, spesso dalle caratteristiche molto originali, derivati dalla "'Classe U-201 dei quali i più importanti sono stati i sommergibili Type 205 e Type 206 prodotti per le proprie esigenze, mentre i battelli Type 207 sono stati realizzati per la Norvegia.Da queste esperienze deriverà la classe Type 209 che più che una classe è in realtà una famiglia di sotto-classi dall'aspetto proteiforme, in quanto il loro dislocamento, come anche conseguentemente le dimensioni, varia tra le 650 e le oltre 1500 tonnellate, che diverrà il punto di riferimento della produzione mondiale in tema di sommergibili diesel-elettrici.La "Classe U-205" costituiva la diretta evoluzione del "Type U-201" che era stato costruita con lo scafo in acciaio amagnetico, mentre i battelli "Type 205" vennero costruiti in acciaio non amagnetico, con uno scafo più lungo, apparato di propulsione più potente e sensori più moderni. In particolare l'apparato motore Diesel-elettrico era costituito da due motori diesel Mercedes-Benz, ciascuno dei quali accoppiato ad un generatore Brown Boveri che agivano su un motore elettrico Siemens-Schuckertwerke collegato ad un elica a cinque pale.La classe "U-201" era stata costruita con lo scafo in acciaio amagnetico per sventare la minaccia delle mine navali, ma non essendo stato il materiale testato accuratamente i battelli mostrarono notevoli problemi di resistenza alle alte pressioni operando in profondità, così delle dodici unità previste solo tre furono quelle realizzate, mentre la costruzione della quarta unità venne interrotta e successivamente ripresa come "Type 205", mentre dei tre battelli immessi in servizio, il terzo venne ceduto alla Norvegia nel 1967 ed i primi due vennero sottoposti ad ammodernamenti e rimasero in servizio come battelli "Type 205" sino all'inizio degli anni novanta con il sommergibile "U-1" che nel 1988 ebbe l'apparato motore ricostruito con il sistema di propulsione AIP e fu il primo sommergibile al mondo con propulsione a celle a combustibile. Il successo delle prova è stata una condizione indispensabile per lo sviluppo e la costruzione della Classe U-212.La successiva evoluzione del "Type 205" sarebbe stato il "Type 206", realizzato finalmente in acciaio amagnetico.I primi sottomarini "Type 205" sono stati costruiti negli stabilimenti Howaldtswerke di Kiel e sono entrati in servizio nella Marina Tedesca nella prima metà degli anni sessanta mentre gli ultimi sono andati in disarmo all'inizio del XXI secolo, l'ultimo dei quali nel 2005.Altri due battelli sono stati realizzati anche per la Danimarca, costruiti su licenza in un cantiere navale di Copenhagen e sono andati in disarmo tra la fine del 2003 e l'inizio del 2004.I sottomarini tedeschi "U-9" e "U-10" sono stati preservati come battelli museo rispettivamente al Museo della Tecnica di Speyer e al Museo Marittimo di Wilhelmshaven.Classi di sommergibili moderni|U-205Type 205 submarine
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http://it.wikipedia.org/wiki/Quasi-satellite
Quasi-satellite.Un quasi-satellite'" è un corpo celeste analogo ad un pianeta o ad un satellite, la cui orbita comprende tuttavia sia il suo pianeta che la rispettiva stella.L'orbita di un quasi-satellite attorno al Sole impiega esattamente lo stesso tempo che di quella del suo pianeta, ma di solito ha una maggiore eccentricità. Quando visto dalla prospettiva del pianeta, il quasi-satellite apparirà percorrere un anello oblungo attorno ad esso, anche se tecnicamente non vi orbita attorno.Quasi-satelliti conosciutiÈ noto che Urano e Nettuno possono trattenere quasi-satelliti per l'intera età del sistema solare (circa 4,5 miliardi di anni), mentre Giove per soli 10 milioni di anni e Saturno per 100.000 anni.È inoltre noto che la Terra possiede i quasi-satelliti 2003 YN107 e 2004 GU9, e Venere possiede il quasi-satellite 2002 VE68.Gli oggetti in "orbita a ferro di cavallo" come 2002 AA29 sono talvolta chiamati quasi-satelliti, benché non sia la stessa cosa. Questi oggetti "ferro di cavallo" ogni tanto diventano quasi-satelliti per poche decine o centinaia di anni prima di tornare nel loro stato precedente.Collegamenti esterniSatelliti naturaliQuasi-satellite
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http://it.wikipedia.org/wiki/Quartetto_B%C4%83l%C4%83nescu
Quartetto Bălănescu.Il Quartetto Bălănescu'" è un quartetto d'archi d'avanguardia fondato nel 1987 dal violinista rumeno Alexander Bălănescu che ne rappresenta il punto di forza in quanto ne è l'arragiantore e compositore.Questo quartetto è molto gradito per il loro stile originale fatto da differenti sonorità e suoni dissonanti accompagnati da cambiamenti di ritmi. Il Quartetto di Bălănescu nell'intento di portare la musica classica contemporanea ad essere più vicina ed accessibile al mondo moderno si propone al pubblico in modo molto ecclettico così talvolta propone arrangiamenti di altri noti artisti che si scostano molto dagli ambienti della musica da camera come la pop elettronica dei Depeche Mode, dei Kraftwerk o degli Yellow Magic Orchestra o suonando assieme ad artisti e gruppi molto eterogenei come David Byrne, Gavin Bryars, Michael Nyman, Rabih Abou-Khalil, Kevin Volans, Hector Zazou, i Pet Shop Boys, gli Spiritualized i To Rococo Rot. La cifra più innovativa di questo gruppo va a trovarsi nel crossover che compie con la musica popolare dell'Europa dell'Est. Infatti Bălănescu, dopo un tour del quartetto in Romania, scopre il fascino della musica popolare della sua terra di origine ed inizia così a comporre musica che mischia queste sonorità con quella classica, ma anche dal jazz inaugurando uno stile molto particolare e pubblicando così "Luminitza" e da questo poi "Maria T" che è un omaggio che il quartetto fa alla grande cantante rumena Maria Tănase.DiscografiaColonne sonoreCollaborazioniQuartetti d'archi|Bălănescu, QuartettoBalanescu Quartet
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pok%C3%A9mon_Smeraldo
Pokémon Smeraldo.è un videogioco della serie Pokémon pubblicato per Game Boy Advance. Smeraldo è il seguito dei videogiochi Pokémon Rubino e Zaffiro e ne condivide molte caratteristiche, tuttavia presenta alcune nuove funzionalità, ad esempio l'animazione dei Pokémon durante gli scontri (ripresa da Pokémon Cristallo).Il gioco è ambientato nella regione di Hoenn. L'ambiente di gioco è identico a quello presente nelle versioni Rubino e Zaffiro, con l'aggiunta di alcune aree non presenti nei precedenti titoli, come ad esempio il Parco Lotta.La storia non differenzia molto dai titoli precedenti e i protagonisti non variano. In Smeraldo tuttavia saranno presenti le due organizzazioni criminali che operano ad Hoenn: il Team Magma ed il Team Idro. Inoltre sarà possibile catturare i Pokémon leggendari Groudon, Kyogre e Rayquaza (raffigurati, rispettivamente, nelle copertine di Rubino, Zaffiro e Smeraldo).Nel videogioco inoltre è stata introdotta la forma Velocità del Pokémon leggendario Deoxys e sono state apportate delle modifiche al sistema di battaglia 2 contro 2. Smeraldo può essere collegato, oltre alle versioni Rubino e Zaffiro, ai videogiochi Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia, Pokémon Colosseum e.Il gioco è stato rilasciato in Giappone il 16 settembre 2004. Negli Stati Uniti venne rilasciato il 25 maggio 2005, in Europa (ed in Italia) solamente il 1º ottobre dello stesso anno.LocalitàTra i luoghi presenti in Pokémon Smeraldo vanno menzionati la Quizzoteca e il già citato Parco Lotta.QuizzotecaLa Quizzoteca è un piccolo edificio situato a nord di Selcepoli lungo il Percorso 110 nelle vicinanze del ponte che conduce a Ciclamipoli.Il proprietario dell'edificio è il Mago del quiz. Le stanze del palazzo presentano labirinti, in cui è possibile incontrare allenatori, in cui sono poste trappole ed ostacoli.In ogni percorso è presente una pergamena che è necessaria raccogliere per uscire dalla stanza. Una volta terminato il labirinto il personaggio sopraccitato donerà al protagonista un oggetto molto raro (come la Caramella Rara, una MT o la Timer Ball, un particolare tipo di Poké Ball).I labirinti sono in totale 8 (ognuno corrispondente ad una medaglia differente).Parco LottaIl Parco lotta è un'area di gioco introdotta per la prima volta in Pokémon Smeraldo. È composta da sette edifici che comprendono 7 arene, nella quale si svolgono vari tipi competizioni.Al termine delle competizioni (solitamente composte da 21 battaglie consecutive) è possibile ricevere PL (Punti Lotta) che serviranno ad acquistare oggetti, strumenti o mosse (grazie ai due Guida Mosse all'interno del parco).Dopo aver conseguito numerose vittorie all'interno di un'arena è possibile sfidare l'Asso in due battaglie che daranno rispettivamente un Simbolo d'argento ed uno d'oro. I 7 Assi sono: Savino, Valentina, Baldo, Alberta, Tolomeo, Spartaco e Fortunata.I Pokémon usati dall'Asso nel corso della seconda sfida saranno differenti e più forti rispetto a quelli usati durante il primo incontro.Ogni arena può avere un mini-regolamento ma in genere all'interno degli edifici del Parco Lotta ci solo solamente tre regole:Voci correlatePokémon Ruby and Sapphire#Pokémon Emerald
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http://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Teresa_di_Borbone-Napoli
Maria Teresa di Borbone-Napoli.BiografiaNata "Maria Teresa" in onore di sua nonna materna, l'Imperatrice Maria Teresa d'Austria, era la maggiore dei diciassette figli del Re e della Regina di Napoli e Sicilia. Suo padre era figli di Carlo III di Spagna e della principessa sassone Maria Amalia di Sassonia. Sua madre era sorella della regina Maria Antonietta di Francia e suo padre era fratello di Maria Luisa di Spagna Gran Duchessa di Toscana e poi Imperatrice d'Austria e di Carlo IV di Spagna.Altre cugine che portavano lo stesso nome della loro nonna erano Maria Teresa d'Austria (1767-1827) futura regina di Sassonia; Maria Teresa d'Asburgo-Este (1773-1832), futura regina di Sardegna; e la più famosa Maria Teresa di Francia (1778–1851) figlia di Maria Antonietta e regina titolare di Francia.Il 15 agosto 1790 sposò il suo doppio cugino primo, l’Arciduca Francesco d’Austria, che divenne successivamente imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Francesco II (1792) e quindi imperatore d’Austria con il nome di Francesco I (1804).Il matrimonio fu felice nonostante Francesco e Maria Teresa avessero caratteri diversi. Maria Teresa viene descritta come una persona calma e con un'apparenza sensuale. Amava le feste in maschera ed il Carnevale, e partecipava ad i balli anche se era incinta. Ebbe una certa influenza sul marito, così come interesse nella polita. Diede consigli al marito e si ritiene sia la responsabile del licenziamento del barone Johann Baptist von Schloißnigg e del conte Franz Colloredo; fu anche critica nei confronti di Napoleone e spinse il marito in guerra contro la Francia.Importante patrona della vita musicallee viennese, ha commissionato una grande quantità di musica per usi ufficiali e privati. Joseph Haydn scrisse il suo Te Deum su sua richiesta. Compose anche numerose masse per celebrare il suo governo. I suoi compositori preferiti includevano Pavel Wranitzky (sinfonie e Joseph Leopold Eybler (composizioni sacre).DiscendenzaMaria Teresa e Francesco ebbero dieci figli:AscendenzaBibliografiaVoci correlateAltri progettiBorbone-NapoliImperatrici del Sacro Romano ImperoImperatrici austro-ungaricheMaria Theresa of Naples and Sicily
786,764
http://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_comunale_Santa_Maria_del_Mercato
Teatro comunale Santa Maria del Mercato.Il Teatro comunale santa Maria del Mercato di Serra San Quirico (AN) è lo storico teatro della città.StoriaIl teatro sorge all'interno dell'antica Abbazia di Santa Maria del Mercato risalente al 1289 ed eretta accanto all'ingresso dell'antico castello, presso il luogo dove si teneva un tempo il mercato. La sala teatrale è opera dell'ingegnere locale Enrico Piccioni e fu inaugurata nel 1928 come sede della locale Società Filarmonica. Per motivi di inagibilità il teatro fu chiuso nel 1979 e successivamente riaperto, dopo un accurato restauro, nel 1996.Architettura e decorazioniLa facciata conserva l'antico aspetto della chiesa medievale a cui si addossa un elegante campanile romanico a piani sovrapposti. L'interno è costituito da un'aula rettangolare con due ordini di palchetti, per un totale di 14, addossati alla parete d'ingresso. Le pareti laterali presentano ancora la spartizione a paraste joniche festonate con sovrastante trabeazione, dovuta al rifacimento a cui fu sottoposto l'interno della chiesa nel 1870. Il palcoscenico sorge in luogo dell'antico abside ed è preceduto da un boccascena ad arco policentrico.Voci correlateTeatri delle Marche|Comunale santa Maria del Mercato
623,609
http://it.wikipedia.org/wiki/Strada_statale_58_della_Carniola
Strada statale 58 della Carniola.La strada statale 58 della Carniola (SS 58), nata come strada statale è stata in seguito declassata al rango di strada regionale come "strada regionale 58 della Carniola (SR 58)".Inizia all'estrema periferia di Trieste, precisamente dinnanzi alla "Cava Faccanoni" e termina nella località di Fernetti (Comune di Monrupino), presso il confine di Stato con la Slovenia; fino alla seconda guerra mondiale essa proseguiva fino a poco dopo Postumia, terminando sull'allora confine con il Regno di Jugoslavia. Il suo nome all'epoca era infatti "strada statale 58 delle Grotte di Postumia".Fino alla costruzione del tratto dell'autostrada tra Trieste e Lubiana fu la principale arteria di collegamento fra l'Italia e la Slovenia.Parte dall'incrocio con la strada statale 14 della Venezia Giulia, sale fino al sobborgo triestino di Opicina, dove s'incrocia nel cosiddetto "Quadrivio di Opicina" con la vecchia strada statale 202 Triestina. Tale incrocio rappresentava un nodo cruciale delle comunicazioni tra l'Italia e le coste dell'Istria, della Dalmazia e, in generale la Jugoslavia, in quanto tutto il traffico su queste direttrici era costretto a passare per tale quadrivio. Con la costruzione del raccordo autostradale il traffico è stato dirottato su questa altra arteria.Dopo aver percorso la località prosegue verso la Slovenia. Termina al confine di Stato, che viene utilizzato anche dal raccordo autostradale. Il nome Carniola si riferisce alla regione storica della Slovenia, con capoluogo la città di Lubiana, posta immediatamente ad Nord Est del Carso e raggiunta da questa strada (in tedesco "Krain", in sloveno "Kranjska").Dal 1 gennaio 2008 la competenza sull'intera arteria è passata alla regione Friuli-Venezia Giulia che la gestisce tramite la Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A..Collegamenti esterniNoteStrade statali italiane| 058Provincia di Trieste|Strada Regionale 058Trasporti a Trieste|Strada Regionale 058Trasporti in Friuli-Venezia Giulia|Strada Regionale 058
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http://it.wikipedia.org/wiki/Leather_Jackets
Leather Jackets."Leather Jackets" è il ventiseiesimo album (il ventesimo in studio) dell'artista britannico Elton John, pubblicato nel novembre del 1986.Il discoL'LP fu registrato ai Wisseloord Studios (Hilversum, Olanda) e ai Sol Studios (Berkshire, Regno Unito). Cher collabora con "Lady Choc Ice" (pseudonimo di Elton) nella stesura del brano "Don't Trust That Woman", mentre Roger Taylor e John Deacon dei Queen suonano in "Angeline".L'album prosegue lo stile di "Ice on Fire" (1985); la produzione Gus Dudgeon cerca di adattarsi ai suoni dell'epoca, mentre Elton aggrava i propri problemi personali abusando pesantemente di alcool e droghe. Il risultato è un prodotto analogo e forse ancora peggiore del precedente, quasi unanimemente considerato come uno dei punti più bassi della carriera della rockstar britannica pur contenendo validi spunti melodici.Anche il pubblico reagisce freddamente, e "Leather Jackets" diventa in breve uno dei lavori meno venduti del pianista di Pinner, conseguendo una #24 UK e addirittura una #91 USA, la peggiore posizione in classifica mai raggiunta da un album di Elton. Nessuno dei due estratti dell'LP ("Heartache All Over the World" e "Slow Rivers") raggiunge la Top40 statunitense e britannica, per la prima volta dai tempi di "Tumbleweed Connection" (1970), dal quale non fu peraltro rilasciato alcun singolo. Lo stesso Elton John ha dichiarato, nel 2006, di considerare "Leather Jackets" il suo album meno preferito.TracceTutti i brani sono stati composti da Elton John e Bernie Taupin, salvo dove notato diversamente.B-sidesClassificheFormazioneNoteLeather Jackets (album)
1,201,775
http://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_della_Pieve
Città della Pieve.Città della Pieve'" è un comune di 7.748 abitanti della provincia di Perugia.È situata su un colle, a circa 500, dominante la Val di Chiana.Città rinascimentale, Città della Pieve è costruita quasi completamente in mattoni a vista.Città della Pieve fa parte di:Geografia fisicaCittà della Pieve è in Umbria ma situata vicino al confine con la Toscana.Monumenti e luoghi d'interesseEdifici importantiPossiede le mura di cinta con le porte "S.Agostino" e "S.Maria".Nei dintorniNel territorio comunale, da segnalare la chiesetta della Madonna della Sanità, a 2 km a sud del capoluogo: vecchio romitorio con timpano romanico, e all' interno, al di sopra dell altare, si trova una tela della scuola del Perugino.SocietàEvoluzione demograficaInfrastrutture e trasportiFerrovieLa stazione più vicina è Chiusi-Chianciano Terme, che si trova ad una distanza di circa 8 km.StradeL'autostrada è la A1, con l'uscita al casello di 'Chiusi-Chianciano Terme'.Utilizzando la normale rete viaria, si oltrepassa Chiusi e la linea ferroviaria; si raggiunge Città della Pieve percorrendo la SS71.Provenendo da Perugia si percorre tutta la SS 220.CulturaVi sono succursali dell'Università di PerugiaMediaTelevisioneA Città della Pieve sono stati girati gli episodi delle prime sei stagioni della serie TV "Carabinieri". Il set è stato l'istituto per il commercio statale di Perugia (sempre a Città della Pieve in via Maria Maddalena 34) e il bar Pippo in Piazza Matteotti.ArteOpere del Perugino a Città della PieveEventiUna volta all'anno (19-21 giugno), in occasione della festa di S.Luigi (protettore del Terziere Casalino)la strada principale viene coperta di composizioni formate da petali di fiori.Attorno a ferragosto si svolge il "Palio dei Terzieri". Una manifestazione che ha la durata di circa 10 giorni e va a concludersi con la gara della "caccia al toro" tra i "Terzieri": "Borgo dentro", "Casalino" e "Castello".Nel periodo di Natale viene allestito un Presepe da terziere Castello. La Domenica e il lunedì di Pasqua il Terziere Borgo Dentro organizza nei sotterranei di Palazzo Orca i "Quadri Viventi" ispirati alla Passione Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.Personalità legate a Città della PieveAmministrazioneGemellaggiCittà della Pieve è gemellata con le seguenti città:Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniNoteComuni della provincia di PerugiaBandiera arancioneCittà della Pieve
2,033,099
http://it.wikipedia.org/wiki/Tito_Chelazzi
Tito Chelazzi.BiografiaI suoi genitori erano Raffaello Chelazzi e Eleonora Baldini, erede di una facoltosa famiglia senese.Inizialmente sembrava destinato a diventare un medico ma decise di abbandonare gli studi per darsi anima e corpo alla pittura. Il suo maestro Alessandro Martini, successivamente si iscrisse all' Accademia di Belle Arti di Firenze. Quando Alessandro Martini venne incaricato di restaurare il dipinto miracoloso raffigurante la Madonna conservato nella Basilica della Santissima Annunziata, Tito Chelazzi fu chiamato dal maestro quale aiutante.Inizialmente Chelazzi realizzò una serie di immagini della madonna per le cappelle gentilizie delle ville situate nei dintorni di Firenze e di San Casciano.Successivamente i suoi soggetti furono quasi esclusivamente i Fiori e la Frutta.Nel 1859 combatté per l'indipendenza italiana arruolandosi come volontario e prestando servizio per due anni col 18° reggimento Bersaglieri.Tornato a Firenze riprese il lavoro di pittore ed entrò nello studio di Stefano Ussi del quale fu prima allievo e poi intimo amico. Nel 1861 alla esposizione Nazionale delle Arti e del Lavoro allestita presso la Stazione di Porta a Prato vennero esposti accanto ai lavori di Stefano Ussi alcuni lavori realizzati dal Chelazzi.Si riarruolò una seconda volta con il colonnello Menotti Garibaldi una volta scoppiata nuovamente la guerra con l'Austria nel 1866, fece con lui la campagna del Tirolo. Scampo fortunatamente alla morte che decimò i componenti del suo reggimento impegnati durante la Battaglia di Bezzecca.Ritornato nuovamente a Firenze si decido fino alla morte alla pittura. Nello stesso 1866 apri il suo studio in via delle Lame, in seguito si trasferì in un altro studio situato in piazza Donatelo nei pressi di Via degli Artisti, nella zona dove pullulavano ambienti dedicati alle arti. Ebbe contatti con i vari artisti che avevano lo studio nei pressi del suo; artisti che furono lo stesso Stefano Ussi ma anche Aristodemo Costoli, Michele Gordigiani, Francesco Vinea, Nicolò Barabino, Carlo Ademollo, Antonio Ciseri, Rinaldo Carnielo e Vittorio Matteo Corcos.La sua fama negli anni settanta e ottanta del XIX secolo fu notevole e alcune sue opere furono acquistate anche negli Stati Uniti. I suoi soggetti floreali furono molto popolari tra le nobildonne del periodo. Tra i suoi committenti ci furono Margherita di Savoia che con il marito Re Umberto aveva acquistato per 500 lire un suo quadro raffigurante delle margherite e in seguito, oltre a fargli omaggio di una sua visita presso lo studio dell'artista, gli commissionò anche altri lavori tra i quali la raffigurazione su specchio delle rose thea. Altri suoi nobili committenti furono i Reali del Wurtemberg per i quali decoro il gabinetto della regina con fiori dipinti su specchi, porte e finestre. Per la Granduchessa Maria Paulowna di Russia decorò tre specchi che furono collocati nel salone da ballo della reggia di San Pietroburgo. Lavorò anche per la Duchessa di Edimburgo e per il Principe Galitzine durante il suo soggiorno a Firenze. Durante il soggiorno a Firenze della Regina Vittoria presso Villa Palmieri, Chelazzi venne invitato a dipingere varie opere.Sono rimaste delle corrispondenze epistolari tra il chelazzi e i suoi committenti. In una lettera invita dalla regina del Wurtemberg è scrittoDei lavori per la granduchessa di Russia è rimasta una testimonianza dello stesso Chelazzi che affermaNonostante fosse ormai un artista conosciuto nel mondo mantenne un atteggiamento di uomo modesto e schivo, non interessato alle lodi e ai riconoscimenti ufficiali che gli venivano conferiti. Nel 1888 venne nominato Cavaliere della Corona ma il Chelazzi rispedì al mittente l'onorificenza.Negli ultimi anni di vita,presso il suo studio, Chelazzi ricevette la visita e le committenze delle vari personalità dell'epoca. Ma il pittore a causa dell'età e dello stato di salute, ormai precario, non poté accontentare tutti. Nel 1892 l'Editore Treves pubblicò un volume intitolato, "I Fiori di Primavera", interamente illustrato dal Chelazzi. Le tavole dovevano essere dieci per ogni stagione e una volta completata l'opera si sarebbe chiamata "Il Libro dei Fiori"; ma dopo i primi tre volumi dedicati rispettivamente ai fiori di Primavera, dell'Estate e dell'autunno, l' ultimo volume "I Fiori dell'Inverno", non contiene le tavole del Chelazzi, che nel frattempo era scomparso, ma di Arnaldo Ferraguti.Morì il 12 aprile 1892 nella sua casa situata in via della Piazzola 10, a Firenze.Galleria immaginiOnorificenzeAltri progettiNoteBibliografiaArtisti di scuola fiorentina|Chelazzi, Tito
119,987
http://it.wikipedia.org/wiki/Partitura
Partitura.Estratto di parte per pianoforte del "Notturno op. 27 n. 2" in Reb maggiore di Frédéric ChopinUna partitura'" è l'insieme di molti righi musicali condensati in una sola parte complessiva, ad uso del compositore o del direttore d'orchestra.Nel linguaggio comune si utilizzano spesso i termini partitura o spartito per indicare il mezzo di rappresentazione scritta della musica.In realtà i termini parte, spartito e partitura hanno significati ben precisi nel linguaggio musicale. Vedere il paragrafo terminologia musicale per i dettagli.Il sistema di notazione musicale normalmente in uso nella musica occidentale per strumenti musicali fa uso di un pentagramma su cui vengono segnate le note musicali ed altri simboli musicali come le chiavi.È un sistema di notazione musicale (o semiografia), comunemente stampato su carta.StoriaPrima del XV secolo la musica era scritta a mano e conservata in pesanti tomi rilegati.La prima macchina per stampare spartiti musicali fece la sua apparizione intorno al 1473, una ventina di anni dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili di Johann Gutenberg.Nel 1501 l'italiano Ottaviano Petrucci pubblicò il trattato "Harmonice musices odhecaton", che conteneva 96 spartiti di musica stampati.Il metodo di stampa di Petrucci, pur dando ottimi risultati, era lungo e laborioso (richiedeva tre passaggi).Solo intorno al 1528 la tecnica di stampa di spartiti con un singolo passaggio divenne di uso comune, grazie al libraio e tipografo francese Pierre Attaingnant.L'industria delle edizioni musicali si sviluppò progressivamente fino a tutto il XIX secolo. Gli spartiti a stampa acquistarono un loro ruolo fondamentale fra i musicisti ed i cultori della musica. La sua importanza si ridusse con l'avvento delle registrazioni e della radio.Alla fine del XX secolo hanno acquisito importanza i sistemi computerizzati di scrittura di spartiti.Esistono vari programmi software per la scrittura di spartiti, come per esempio GNU LilyPond, Finale o Sibelius.Esiste anche un Progetto Mutopia che cerca di fare per la musica quello che il Progetto Gutenberg fa per le opere letterarie, ovvero catalogare una serie di opere di pubblico dominio accessibili a tutti.Terminologia musicaleParteLe parti vengono realizzate sulla base della partitura dal Copista - Trascrittore Musicale (a mano o con strumenti informatici) secondo le esigenze dello strumentista (dimensioni della pagina e del carattere, possibilità di girare le pagine senza interrompere l'esecuzione, inserimento di note guida...).PartituraSpartitoRiduzione per voci e pianoforte di una composizione originariamente concepita per voci e orchestra.Voci correlateCollegamenti esterniTeoria musicaleSheet music
1,523,398
http://it.wikipedia.org/wiki/Festa_di_San_Paolo_a_Solarino
Festa di San Paolo a Solarino.La Festa di San Paolo'" è la festa patronale che si svolge a Solarino, ogni prima domenica d'agosto.Essa rappresenta, per i solarinesi, la "Festa" per antonomasia, talmente sentita e partecipata, al punto da coinvolgere non solo i residenti ma anche da richiamare i fedeli dei comuni vicini e soprattutto i molti emigrati provenienti dalle diverse parti del mondo (specialmente Australia, USA, Svizzera e Germania).Le originiNel 1770 il vescovo di Siracusa, Monsignor Giuseppe Antonio Requisenz proclamò San Paolo di Tarso patrono della "Terra di San Paolo nel feudo di Solarino" e sempre nello stesso periodo concesse di celebrare, il 25 gennaio, giorno della Conversione di San Paolo, la festa del patrono con la processione del simulacro del Santo.Le condizioni atmosferiche non sempre favorevoli, spesso, non permettevano il regolare svolgimento dei festeggiamenti, per cui non era raro che gli stessi venissero posticipati alla domenica successiva. Per questo motivo e perché a gennaio scarseggiavano le provviste di grano, offerta principale che veniva donata al Santo dai fedeli durante la processione del fercolo, già nella seconda metà dell'Ottocento si pensò bene di spostare la festa patronale nei mesi estivi.Nel 1869 venne trasferita al 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo; quindi, nel 1906, all'ultima domenica di luglio, vale a dire dopo la raccolta del frumento. La festa del 25 gennaio continuò ad esistere, ma perdendo sempre più d'importanza, sino a ridursi a mera "festa interna", costituita dalle semplici funzioni religiose svolte in chiesa.L'ultimo cambiamento, che nell'intenzione delle parti doveva essere soltanto provvisorio, avvenne nel 1953, su richiesta della Società Meridionale di Elettricità, quando la festa venne rinviata alla prima domenica d'agosto, perché l'ultima domenica di luglio, ad Avola, si svolgeva contemporaneamente la festa di Santa Venera e l'ente gestore, a causa di carenza di energia elettrica, non era in grado di fornire l'elettricità sufficiente per l'illuminazione straoridinaria dei due comuni. Tale cambiamento di data, legato ad un evento isolato e contingente, come detto, avrebbe dovuto riguardare soltanto l'anno in corso, ma si dimostrò più duraturo del previsto e da allora, la festa di San Paolo viene ancora celebrata la prima domenica d'agosto.NoteBibliografiaVoci correlateCollegamenti esterniFestività cattoliche della Sicilia|PaoloSolarino
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http://it.wikipedia.org/wiki/Franz_Brentano
Franz Brentano.BiografiaDiscendente da una famiglia di origine italiana, studiò filosofia alle università di Monaco, Würzburg, Berlino (con Friedrich Adolf Trendelenburg) e Münster. Sviluppò un particolare interesse per Aristotele e la filosofia scolastica. Scrisse la sua dissertazione a Tübingen "Sul molteplice significato dell'ente in Aristotele". In seguito, Brentano iniziò a studiare teologia entrando al seminario a Monaco e poi Würzburg per prepararsi a diventare un prete cattolico (quale fu ordinato il 6 agosto 1864).Negli anni 1865 - 1866 scrisse e discusse la sua tesi di abilitazione ed iniziò ad insegnare all'università di Würzburg. I suoi studenti in questo periodo includono tra l'altro Carl Stumpf e Anton Marty.Tra il 1870 e 1873 Brentano fu coinvolto nella discussione intorno all'infallibilità papale. In quanto contrario a tale dogma, alla fine rinunciò ai suoi voti ed uscì dalla chiesa. In seguito ai suoi stravolgimenti religiosi, anche Stumpf, che stava contemplando una carriera ecclesiastica e studiava al seminario, si distanziò dalla chiesa.Nel 1874 pubblicò la sua opera più importante: "La psicologia dal punto di vista empirico" e da quell'anno insegnò all'università di Vienna. Tra i suoi studenti ci furono Edmund Husserl, Alexius Meinong, Christian von Ehrenfels e molti altri (vedi Scuola di Brentano per maggiori dettagli). Mentre iniziava la sua carriera come professore ordinario, fu costretto ad abbandonare il suo posto e la cittadinanza Austriaca nel 1880 per potersi sposare come ex-prete. Gli verrà concesso di tornare all'università solo come "Privatdozent", docente normale, fino al 1885.Dopo il suo ritiro dalla vita accademica, nel 1896 si trasferì in Italia, a Firenze, dove restò fino allo scoppio della prima guerra mondiale, quando si spostò a Zurigo, dove morì nel 1917. La sua permanenza in Italia - fu in stretto contatto con Francesco De Sarlo e in corrispondenza con Giovanni Vailati - sarà di decisiva importanza per gli sviluppi della filosofia e della psicologia agli inizi del '900. Nel 1913 venne tradotta in italiano, a cura di Mario Puglisi, con il titolo "La classificazione delle attività psichiche", la seconda parte della sua opera del 1874.Opere e pensieroIntenzionalitàBrentano è soprattutto famoso per aver reintrodotta nella filosofia contemporanea il concetto di intenzionalità, originalmente proveniente dalla filosofia scolastica, nella sua opera "Psychologie vom empirischen Standpunkt" Psicologia dal punto di vista empirico. Con l'intenzionalità della coscienza o della mente si intende l'idea che la coscienza sia sempre diretta ad un oggetto, che abbia sempre un contenuto. Brentano definì l'intenzionalità come la caratteristica principale dei "fenomeni psichici" (o mentali), tramite cui essi possono essere distinti dai "fenomeni fisici". Ogni fenomeno mentale, ogni atto psicologico ha un contenuto, è diretto a qualche cosa (l'"oggetto intenzionale"). Ogni credere, desiderare etc. ha un oggetto: il creduto, il desiderato. Dal concetto di intenzionalità egli arrivò ad affermare l'impossibilità di indagare oggettivamente la realtà psicologica al di fuori della relazione che questa intrattiene con il soggetto esperiente.Perciò i fenomeni psichici, secondo l'autore, possono essere colti solamente attraverso l'indagine sull'esperienza interna immediata, attraverso il metodo fenomenologico.Tramite le opere di Edmund Husserl, che riprese la nozione da Brentano, l'idea di intenzionalità penetrò nella ricerca contemporanea, sia nella filosofia continentale che nella filosofia analitica.Il pensiero di Brentano fu divulgato in Italia in particolar modo da Francesco De Sarlo.PresentazioneUn altro elemento importante nella filosofia di Brentano è la distinzione tra il modo "proprio" ed "improprio" di presentare ("Vorstellen"). Un esempio preso da Husserl spiega questa distinzione: se uno si trova di fronte ad una casa, uno ha una presentazione propria e diretta di questa casa nell'intuizione ("Anschauung"), ma se uno la stesse cercando e avesse solo una descrizione (la casa sull angolo tra le strade tale e tale) allora questa descrizione sarebbe una presentazione indiretta e impropria della casa. In altre parole, una presentazione propria è possibile solo quando si ha accesso all'oggetto presentato in maniera diretta, quando è attualmente presente. Una presentazione impropria si ha quando questo non è possibile e bisogna ricorre a maniere indirette, come segni, simboli, descrizioni, etc. i quali costituiscono una presentazione indiretta ed impropria.OpereBibliografiaCollegamenti esterniFilosofi austriaci|BrentanoScuola di Brentano|BrentanoFranz Brentano
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http://www.affari-web.it/dblog/storico.asp?s=Speciali&m=&pagina=25&ordinamento=desc
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http://it.wikipedia.org/wiki/Gottfried_Hofer
Gottfried Hofer.Il padre Alois era un mugnaio di Laion, che aveva aperto una pasticceria a Bolzano, mentre la madre era levatrice.Fu proprio l'abilità dimostrata da Gottfried nella decorazione dei dolci a spingerlo, all'età di 18 anni, all'Accademia di arti figurative di Monaco di Baviera, dove ebbe come maestro Ludwig von Löfftz. Per completare la sua formazione fece lunghi viaggi in Italia e a Parigi, finché - nel 1895 - si stabilì a Roma, dove visse per 15 anni. Qui entrò nel gruppo dei "Deutschrömer".Si trasferì poi a Berlino, ma la sua attività lo portò spesso in giro per l'Europa. A titolo d'esempio, spesso si recava nelle località di Madonna di Campiglio e Fex (dove sono sepolte le sue ceneri), luoghi in cui cominciava a nascere il tursmo.Fu un pittore realista, che tuttavia si lasciò influenzare da simbolismo ed impressionismo. Fu autore di numerosi ritratti (tra i quali uno che ritrae Otto von Bismarck e l'aristocrazia di Amburgo), ma anche di affreschi (decorò la sala del consiglio del Municipio di Bolzano ed il salone del Grand Hotel Des Alpes a Madonna di Campiglio). Un altro dei suoi soggetti preferiti erano le Dolomiti di Brenta.BibliografiaCollegamenti esterniPersonalità legate a Bolzano|Hofer, Gottfried
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http://it.wikipedia.org/wiki/Hopp%C3%ADpolla
Hoppípolla.Hoppípolla'" è un singolo dei Sigur Rós uscito il 28 novembre ed in seguito, il 1º maggio, in una riedizione dettata dal successo ottenuto.Il Disco"Hoppípolla" (parola islandese per "Saltando nelle pozzanghere", contrazione di "Hoppa i polla": la "-a" viene troncata nel titolo) è una canzone della band islandese Sigur Rós, rilasciata come parte del loro album Takk... del 2005 e poi come secondo singolo tratto dallo stesso disco, il 28 novembre. Ancora una volta, come è stile dei Sigur Ròs, il testo della canzone è principalmente in islandese con alcune righe cantate in Vonlenska, o "Hopelandic"."Hoppípolla" è stata usata nella serie TV Pianeta Terra della BBC nel 2006, che dette alla band uno dei suoi rari momenti di esposizione ad un'audience su larga scala. In conseguenza di ciò le vendite del singolo aumentarono vertiginosamente e fu necessaria una ripubblicazione della versione commerciale nel maggio del 2006, distribuita dalla EMI. Questa nuova release del singolo ebbe il favore della critica per la band nel panorama della musica mondiale, fino all'essere nominata "Jungalist Single" della settimana il 1º maggio 2006.La canzone è molto usata negli spot delle trasmissioni sportive, specialmente dall'emittente che ha contribuito a farla conoscere al grande pubblico: la BBC'".Ad esempio, "Hoppípolla" venne suonata nei titoli di coda dalla BBC nella finale dalla FA Cup del 2006, ma anche la BBC News 24 la utilizzò per promuovere la loro fascia d'ascolto per la Coppa del Mondo, Germania 2006. Ed ancora la BBC la suonò come tema di background per uno stimolante montaggio dei giochi Inglesi, durante la Coppa del Mondo e come trailer per la pubblicità per quelli futuri.Sempre nell'ambito sportivo, fu usata da Sky Sports per il montaggio all'intervista al manager del F.C. Copenhagen, Stale Solbakken, prima che la sua squadra affrontasse il Manchester United nella Champions League, il 1º novembre 2006.Il pezzo è stato utilizzato anche per il promo dell'emittente musicale italiana FLUX e, nel 2010, come stacco musicale all'interno del 60° Festival della Canzone Italiana di Sanremo, sebbene inizialmente il direttore d'orchestra che la suonava l'avesse spacciata per una propria composizione."Hoppípolla" venne impiegata anche nel trailer del film "I Figli degli Uomini" di Alfonso Cuaron e più recentemente del film "Earth" (2009) prodotto da Disney Nature. Recentemente gli We Are Scientists ne hanno fatto una cover nel loro b-sides Crap Attack.Il singolo, in più, contiene due tracce dall'album Takk... più la registrazione in studio del loro live preferito Hafsól. Hafsól è una canzone del loro primo album, "Von", del 1997, ma la sua versione dal vivo è così diversa che i fan hanno preteso d'ascoltare una registrazione in studio pure di quella.Il video musicale di "Hoppípolla", diretto da Arni & Kinski nel novembre 2005, ritrae la storia di due gruppi di amici ormai già molto anziani, che non hanno intenzione di rinunciare alla loro anima da bambini, quasi infantile. Infatti, girano per la città facendo scherzi alle altre persone, proprio come dei ragazzini. Durante il climax del videoclip i due gruppi si incontrano in un cimitero simile ad un parco e combattono l'uno contro l'altro, con gavettoni e spade di legno, finché uno di loro non si fa male (il suo naso sanguina). Gli avversari scappano impauriti, mentre gli altri celebrano la loro agognata vittoria. Proprio come dei bambini, il cui unico scopo nelle loro giornate, è divertirsi.FormazioneTracceNoteCollegamenti esterniHoppípolla
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http://it.wikipedia.org/wiki/Chaz_Bono
Chaz Bono.Nata donna, nel 2009 ha annunciato pubblicamente il suo stato di transizione e la decisione definitiva di cambiare sesso. Il suo percorso verso la conversione sessuale è iniziato nel 2008 con la terapia ormonale e terminerà entro il 2010. Attualemente si fa già chiamare con il nome maschile di Chaz.La questione gay e l'outingIl rapporto con la sua omosessualità non è stato facile fin dall'inizio, al punto che Chastity ebbe a subire l'outing da parte della rivista "Stars" nel gennaio 1990. Tuttavia, dopo questo episodio traumatico, Bono ha accettato rapidamente la sua dimensione di personaggio pubblico notoriamente omosessuale, al punto da diventare una militante dei diritti LGBT: oggi Chastity Bono è dichiaratamente lesbica ed è apparsa come tale su varie pubblicazioni statunitensi, tra le quali le copertine dei periodici gay "Out" e "The Advocate".La Bono è anche un'attiva militante della Gay and Lesbian Alliance Against Defamation e della Human Rights Campaign.Nonostante questo impegno, Chastity Bono è stata però criticata dalla comunità gay statunitense quando ha fatto commenti riguardo alla serie televisiva "Ellen", che aveva per protagonista l'attrice dichiaratamente lesbica Ellen DeGeneres. In particolare la Bono aveva affermato che lo show era "troppo gay". Ciò ha portato a illazioni sul fatto che la Bono avrebbe avuto un'avversione contro la sua stessa omosessualità, cosa che l'interessata ha però sempre veementemente negato.La famigliaNel suo libro dal provocatorio titolo "Family outing" (Un gioco di parole tra "Un'uscita in famiglia" e "Dichiararsi alla famiglia") la Bono ha sorpreso molti rivelando che, quando ha fatto il coming out con la madre, Cher si è trovata piuttosto a disagio per la notizia, nonostante la sua condizione di icona gay.Viceversa, quando Chastity diede la notizia al padre, Sonny Bono (nonostante la sua immagine pubblica di "macho") non solo non ebbe problemi, ma le rivelò di saperlo già.CuriositàLa Bono è stata una delle partecipanti del "Celebrity Fit Club 3" di VH1, uno show per celebrità che controlla la loro perdita di peso. Ha partecipato al programma dopo aver espresso la volontà di perdere peso e di smettere di fumare.NoteBibliografiaCollegamenti esterniAttori LGBTAttivisti LGBTAttori italoamericaniChaz Bono
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pozol
Pozol.PosoleUna ciotola di Pozol a Cuernavaca in MessicoIl Pozol, dal Nahuatl “pozolli” (schiumoso), è un cibo ottenuto da una massa di mais cotto e fermentato in uso in America Centrale.OrigineIl pozol è stato il cibo tradizionale corrente, di enorme valore, e di importanza fondamentale per la normale alimentazione, ma anche avente un grande significato sacro e cerimoniale, con prodotti identici o analoghi, di Inca, Maya ed Aztechi secoli prima della dominazione spagnola.È apparso poco comprensibile per le popolazioni locali, il tentativo di forzata sostituzione del mais con il frumento, a significato di imposizione civile e religiosa da parte dei dominatori di religione cristiana.Il pozol continua comunque ad essere cibo importante per gli attuali Maya, Chontali, Lacandoni, Tzeltali, Tzotzili, Tojolabali, Zoque, Chamula, Mame e Zapotechi.Il pozol non è solo importante ed usato come comune cibo “di valore”, ma anche come materia prima di bevande. energetiche, curative e di supporto, e per la prevenzione di malattie come infezioni intestinali e le parassitosi.Fondamentale è la funzione di sostegno in caso di febbri o malattie.Il pozol non ha una connotazione relativa ad un ceto sociale, ma è consumato da tutte le classi sociali.Il NixtamalCondizione preliminare della preparazione del Pozol è la preparazione del Nixtamal, un preparato di semi di mais bolliti con acqua e calce.Il Nixtamal bollito e lavato con acqua fresca, è macinato in una pasta omogenea e raccolto in una massa pastosa avvolta con foglie di banano. Dato che la nixtamalizzazione (bollitura con calce) produce una sterilizzazione, l’inoculo dei fermenti per la fermentazione avviene nelle fasi successive fasi di lavaggio e di macinazione.La fermentazioneLa fermentazione, (acida, non alcolica), dura un periodo variabile da uno a 14 giorni, i tempi dipendono da condizioni di temperatura e dal tipo di prodotto che si intende ottenere, dato che il prolungamento della fermentazione accentua il sapore acido del prodotto.La microbiologia del pozol è governata inizialmente da batteri, lieviti e miceti che sono responsabili del repentino abbassamento del pH.Sono prevalenti i Lattobacilli, aerofili mesofili, ed enterobatteri; con la sostanziale diminuzione del pH a 4.6 prevalgono i Lattobacilli, lieviti e miceti.Lieviti come Tricosporum, Candida, Hansenula, e Saccaromyces sono ordinariamente presenti.Miceti come Cladosporium, Monilia, Mucor, si insediano in superficie mano a mano che il Ph si abbassa, dando un aspetto gelatinoso alla massa; la possibilità di colonizzazione da miceti diversi è però molto ampia.Tra i batteri: Bacillus, Paracolobactrum, Agrobacterium, Pseudomonas, Escherichia coli, Klebsiella, Alkaligenes.Il particolare Agrobacterium azotofilum e Klebsiella pneumonie, hanno un’interessante attività di fissazione dell’azoto atmosferico, in particolare A. azotofilum ha manifestato una spiccata attività antagonista nei confronti della crescita di muffe, anche se probabilmente è la semplice realizzazione ed il mantenimento di un ambiente acido ad essere determinante.La funzione azotofissatrice di Agrobacterium è di notevolissimo rilievo per il miglioramento e l’arricchimento proteico del pozol.Il perfezionamento dell’aroma ed il sostanziale miglioramento delle caratteristiche del pozol sono dovute alla sequenza di fermentazioni ed alla presenza di miceti, le fermentazioni producono l’evoluzione del pH, dal 5,7 della granella, al 7,5 dopo alla nixtamalizzazione, che scende a 6,9 nella massa prima della fermentazione, ed a 3,5 dopo nove, dieci giorni di fermentazione.Si ha dunque, come caratteristica, uno spiccato sapore acido finale.Effetto della fermentazioneL’incremento di proteine pregiate in aminoacidi freschi ottenuto da fermentazione di nixtamal è notevolissimo, ma anche per le vitamine è rilevante l’aumento di niacina, riboflavina, lisina, triptofano, non trascurabile è il miglioramento delle caratteristiche organolettiche.In prodotti invece ottenuti da fermentazione di granella “non nixtamal” si ottengono in maggior misura tiamina e fosforo, ma notevolmente meno in altri composti.I componenti del prodotto finale, partendo da macinato di granella “nixtamal” o da granella normale, sono quindi sensibilmente diversi.È probabile che con la nixtamalizzazione o si attivino reazioni e trasformazioni dirette, non altrimenti ottenibili; ovvero si attivino fermentazioni successive indotte diverse.Nel pozol in fermentazione sono certamente presenti in origine batteri patogeni di ogni sorta.Le violente variazioni di pH e gli effetti di sovrapposizione ed inibizione reciproca di ceppi batterici acidofili, che alla fine prevalgono, inducono evidentemente alla fine la repressione e distruzione dei ceppi batterici patogeni e delle loro tossine, dall’uso ormai millenario del prodotto usando, le procedure corrette, non si è mai avuto alcun tipo di problema.ConsumoLa pasta fermentata è distribuita in panetti da un ettogrammo ad un chilo di peso, (che sono le porzioni di consumo) ed è diluita con acqua in rapporto pozol/acqua di 1 a 2, o 1 a 3.La crema biancastra che si ottiene è un cibo base tradizionale per estese popolazioni; alla crema sono aggiunti, secondo il cibo che si vuole ottenere, sale, peperoncino tostato e macinato, ovvero zucchero o miele.Dal punto di vista nutrizionale possono essere anche aggiunte paste ottenute dalla macinazione della noce di cocco o di fave (semi) di cacao, tali aggiunte migliorano il contenuto in acidi grassi (oli) ed altri aminoacidi.Con maggiori diluizioni del pozol in acqua si ottengono tutta una serie di bevande-cibo (dissetanti e nutrienti) che sono in comune uso, ma che sono soprattutto frequentemente usate nel lavoro dei campi, o per supporto nei viaggi.Il consumo è molto diffuso in Messico, in Chiapas, Tabasco, Campeche ed Yucatan.Un consumo meno importante ma consistente è anche nella regione di Veracruz, Oaxaca ed in Guatemala.Gli attuali nativi hanno conservato, nonostante tutto, un grande rispetto per tale loro cibo, e lo offrono ritualmente nelle cerimonie tradizionali della fioritura, maturazione, e stagione di raccolta del mais.Notazione di rilievoIl pozol è solo uno dei molti cibi ottenuti, in modo complesso, spesso con fermentazioni, da un cereale (in questo caso il mais), in Centro America; questi cibi sono, a loro volta, solo alcuni fra quelli ottenuti da procedimenti analoghi in tutto il resto del mondo (pressoché esclusa l’Europa).Il pozol è un cibo equilibrato ed abbastanza completo.L’avere trascurato, in Europa ed in Italia, quanto connesso alla tecnologia alimentare straniera (considerata “da selvaggi”) in questo caso nell’uso alimentare del mais, che è stato invece importato acriticamente ed adottato come cibo prevalente semplicemente bollito, ha prodotto nei secoli scorsi in Europa, ed in particolare in Italia, il terribile flagello della Pellagra, che ha provocato migliaia di morti, e terribili sofferenze.Collegamenti esterniCucina centroamericanaPosole
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http://it.wikipedia.org/wiki/Isla_del_Sol
Isla del Sol.L'Isla del Sol ("Isola del Sole"), chiamata anche Isola Titicaca, è un'isola sita nella parte boliviana del Lago Titicaca. È sita nel dipartimento di La Paz, precisamente nella provincia di Manco Kapac.Con una superficie di circa 12 km2 è l'isola più grande del lago.Le etnie prevalenti sull'isola sono aymara e quechua e, conseguentemente, gli idiomi parlati sono l'aymara, il quechua e lo spagnolo. Gli abitanti sono per lo più dediti all'agricoltura, alla pastorizia e all'artigianato.L'isola è collinosa e caratterizzata dai terrazzamenti costruiti dagli inca che l'abitavano anticamente e spesso utilizzati dalla popolazione odierna. Sono presenti ancora sull'isola alcuni siti archeologici risalenti all'epoca incaica. In particolare, un santuario con un tempio dedicato a Inti (il dio Sole) e alcuni resti dell'antica strada Inca.La leggenda racconta che dal lago, in prossimità di dove sorge l'isola, uscirono Manco Cápac e Mama Ocllo per fondare la città di Cusco, da dove avrebbe avuto luogo quello che sarebbe diventato l'Impero Inca.Voci correlateAltri progettiCollegamenti esterniIsole della BoliviaIsla del Sol
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http://guide.supereva.it/wrestling/interventi/2005/03/202959.shtml
L’inverno è freddo, ma l’inverno in EEWF si scalda e diventa caldissimo! La violenza che qui regna sovrana stasera raggiungerà il suo culmine grazie a due match che nessuno deve perdere, la resa dei conti assoluta tra jerome e Cobra, il match che tutti quanti aspettavano, e soprattutto il main event, il Deathcell match! 9 uomini per un solo titolo, Punisher contro tutti, e un uomo misterioso che imperversa sul match…..cosa succederà? Basta seguire qui live da Oslo il ppv e non perdere nulla, stasera si scriverà la storia del wrestling!Siamo arrivati finalmente al match più atteso della serata se non dell’anno, il Deathcell match! La strutta cade al centro dell’arena, è il secondo Deathcell della storia, il primo fu vinto da Olimpic Hero, e ora il titolo sarà difeso da Punisher! Ed è proprio il campione del mondo il primo ad arrivare, Punisher arriva e sale sulla struttura fino all’ultimo piano dove attenderà i suoi avversari, poiché queste sono le regole: si parte con 4 match separati, poi alla conclusione dei match i vincitori formeranno due tag team e si scontreranno e il team vincitore affronterà Punisher in un triple threat match. Il primo ad arrivare è Maxx Venom che si posiziona nella gabbia 1, subito dopo buoi nell’arena e arriva Morales nella gabbia 2, è la volta della rombante motocicletta di Mr Biker per la gabbia 3 e subito dopo arriva Nerzhul per la gabbia 4. Ora ne mancano 4, non sappiamo ancora l’ordine dei match, e ecco arrivare Kael, e si posizione nella gabbia 1, subito dopo arriva Awesome per la gabbia 4 ed è la volta di Josh carty per la gabbia 2. Subito dopo senza musica arriva il mysterious man, buona corporatura e volto coperto e si posizione nella gabbia di Biker. Quindi i match sono:Le immagini scrutano prime tutte le gabbie, poi si portano all’interno della prima gabbia, dove Maxx Venom tocca le catene che compongono la gabbia per assaggiare l’inferno del Deathcell, Kael entra nel ring e subito lo assale. Scambio di pugni, Venom ha le spalle alle corde, e Kael con una serie di spallate lo sbatte più volte con la schiena contro la gabbia, poi lo prende e con un irish whip lo lancia contro l’altra parte del ring e poi lo abbatte con un braccio teso. Kael lo prende e lo solleva schiacciandolo con un suplex, poi ancora un altro suplex, e quindi lo ferma per una powerbomb, lo alza ma Venom reagisce con dei pugni e si libera, quindi calcio allo stomaco dell’avversario e swinning neckbreaker. Ora Venom torna in piedi e senza esitare prende la testa dell’avversario e la lancia contro la gabbia, Kael barcolla e Venom ancora lo afferra per la testa e lo lancia contro la gabbia, poi ancora dall’altra parte, Kael barcolla e Venom lo atterra con una spinebuster. Venom non prova il pin, ma anzi alza Kael e lo porta verso la gabbia, sta per sbattergli la faccia ma Kael resiste, oppone resistenza e poi si libera con delle gomitate, e ora strofina il volto di Venom contro la gabbia! Venom è in difficoltà, Kael lo colpisce con del calci alla schiena, poi prende la rincorsa e valanga su Venom contro la gabbia. Venom è in ginocchio e Kael colpisce con una ddt ……..1………2……..NO! Kael lo colpisce con dei pugni, poi lo alza e lo mette sulla terza corda, anche lui sale, scambio di pugni, Venom reagisce con degli avambracci e con una testata fa cadere Kael, poi lo colpisce dal paletto con un knee drop. Quindi Venom lo attacca con dei calci a terra, poi applica all’avversario una stretta headlock, cerca immediatamente di far cedere Kael ma quest’ultimo poco dopo si rialza con Venom attaccato alle spalle, Kael si mette in piedi e parte andando all’indietro e mandando Venom contro la gabbia! Venom barcolla all’indietro, e back drop di Kael ……..1………2……..NO!Intanto nella gabbia numero 2 Morales e Carty si trovano all’interno, Carty subito fa qualche piccolo passo indietro per evitare l’assalto del mostro, Carty cerca quasi di chiedere il suo aiuto, di cercare un’alleanza, ma Morales invece lo inizia colpire subito! Colpi molto pesanti da parte di Morales, pugni forti, e sbatte Carty da una parte all’altra del mini ring, e poi lo stende con un braccio teso. Morales sorride, Carty è in ginocchio che implora pietà, Morales invece lo atterra con un calcione alla testa, poi legdrop. Morales è in full control, afferra Carty per la gola e lo solleva per un gorilla press slam, lo tiene in aria vari secondi, ma invece di gettarlo lo lancia di forza contro la gabbia! Colpo pazzesco! Carty è a terra dolorante, e Morales già chiama la Chokeslam! Morales è pronto ad afferrare l’avversario per la gola, ma Carty reagisce con un low blow, che è l’unica strada per prendersi un break. Morales si appoggia alle corde dolorante, Carty si rialza e si lancia con una rincorsa ma è abbrancato al volo da Morales per la gola, tentativo di Chokeslam a vuoto perché Carty si libera con dei calci, e swinning neckbreaker. Carty si rialza e colpisce con dei calci allo stomaco Morales a 4 zampe a terra, calci in faccia, Morales si mette sulle ginocchia e Carty lo colpisce con un dropkick basso in faccia …….1………..2…..….NO! Carty ricomincia con dei pugni, cerca poi di fermarlo in una headlock ma Morales lo lancia contro le corde, rimbalzo e blocco stile football e clothesline. Ora il mostro rialza Carty, pugni molto pedanti, Carty è costretto all’angolo ma li reagisce con un calcio, cesoie di chop, ma non servono a nulla perché mentre il canadese colpisce Morales ride! Carty continua con delle chop, ma Morales gli blocca la testa e va con un pugno che lo fa barcollare e poi big boot …….1……….2………NO! Morales allora prende Carty per la faccia e gliela strofina contro la gabbia!!! Carty urla per il dolore e Morales prosegue nella sua opera, poi continua con dei pugni, Carty barcolla all’indietro ma Morales lo afferra per il braccio e lo lancia di peso contro la gabbia! Carty cade male, Morales sale sulla terza corda, aspetta che l’avversario si rialzi, e poi connette con un flying clothesline ………1……….2………NO!Nella gabbia 3 Awesome e Nerzhul sono già sul ring, scambio di pugni, l’americano ha la meglio, ancora ginocchiate al costato, poi lo afferra per la testa e lo lancia contro la gabbia, Nerzhul però si ferma in tempo non andando a incocciare contro le catene e appena si gira però awesome lo stende con un braccio teso. Awesome lo colpisce con dei pugni a terra, lo alza e va con un irish whip, valanga ma nerzhul frappone una gamba, poi rincorsa ma Awesome si abbassa e lo stende di nuovo con un braccio teso. Awesome chiama l’incitamento del pubblico che è con lui, poi prende Nerzhul per i capelli ma il santone da terra colpisce con dei pugni allo stomaco dell’avversario, awesome retrocede e Nerzhul gli mette due dita negli occhi, si alza e lo lancia contro la gabbia facendolo poi cadere e lanciandolo ancora con un rocket lancer contro la gabbia! ……1……..2……..NO!big boot ……..1………2……..NO! Nerzhul cerca immediatamente di solverlo per la sua finisher, la Death & Decay ma awesome fa resistenza e reagisce con dei pugni, quindi lo lancia contro le corde e colpisce con uno spinebuster. Awesome lo va ad alzare ma Nerzhul risponde con dei calci, lo blocca a due mani alla testa e lo schiaccia con una strana ddt, awesome ha subito il colpo e si rialza quasi di scatto come una molla dal colpo barcollando e tenendosi la testa, così Nerzhul lo alza e lo schiaccia con una running side slam ……….1………..2……..NO! niente da fare ancora e Nerzhul quindi prova a alzarlo per un suplex, Awesome però risponde con dei pugni al costato e modifica tutto con una neckbreaker, e sono entrambi a terra. I due si rialzano poco dopo, scambio di pugni da cui ne esce vincitore Awesome che però subisce un calcio, nerzhul prova la rincorsa ma subisce una powerslam ………1………2……..NO! Awesome lo alza per una powerbomb, ma Nerzhul fa resistenza e lo butta via con un back body drop, quindi rimbalzo e nuovo big boot, per poi sollevarlo e schiacciarlo con un brain buster! …………1……….2……..NO!Biker è a terra sanguinante, Wolverine sta letteralmente dominando, ancora pugni alla fronte di Biker intrisa di sangue, lo ferma per i capelli e alza il braccio in gesto di vittoria, ma Mr Biker colpisce con un low blow!!! Prima reazione del biker, che si alza a fatica con la faccia ridotta a una maschera di sangue, Wolverine dolorante per il colpo ricevuto si appende al costume dell’avversario che però lo lancia via!!! Biker non perdona, e ora si vendica colpendo l’avversario molto duramente, pugni molto forti, una vera e propria rissa, Wolverine ora è a terra all’angolo e Biker lo attacca con dei calci in petto, l’arbitro lo richiama ma Biker lo rialza e lo lancia contro la gabbia, poi lo solleva sulle spalle a modo di missile e lo manda con la nuca contro la gabbia.Ora è il rientrante Wolverine a essere in difficoltà, Biker lo attacca ancora e prova a sollevarlo per una powerbomb, che connette. Non lo schiena ma Biker continua a riempirlo di calci, poi lo afferra per i capelli ed ecco che lo sbatte con violenza contro la gabbia, la faccia di Biker conosce le catene della gabbia, poi ancora pugni stile pugile, Biker quasi lo irride e lo stende con un bel destro. Il pubblico fischia il biker che risponde con un gestaccio ai fans che fino a prima lo sostenevano, quindi prova a strozzarlo tra le corde, l’arbitro lo richiama animosamente, Biker lo spintona via e continua a colpire Wolverine, poi lo alza e suplex, rincorsa e gomitata cadente, ora è lui a metterlo all’angolo, è lui a salire sul paletto e a colpire con dei pugni che però non ricevono l’aiuto dei fans, biker conta da solo ma prima del decimo pugno Wolverine reagisce, fa un passo in avanti e colpisce con un atomic drop, Biker barcolla, Wolverine parte per un braccio teso ma biker si abbassa e colpisce con un calcio e poi una powerbomb …….1……..2……..NO! Biker torna in controllo, ancora colpi pesanti, lancio alle corde e powerslam, quindi lo ferma per un german suplex che connette, ancora lancio alle corde e belly to belly suplex …….1…….2…….NO!Biker decide di chiudere la pratica, chiama la sua Super Biker Breaker, ferma l’avversario e riesce a connettere con la sua finisher! ……….1………2……..NO!!! Mr Biker è incredulo per la reattività dell’avversario, e lo chiude in una strettissima headlock, presa molto forte, l’arbitro alza il braccio di Wolverine che cade, alza il braccio una seconda volta e ricade, lo alza una terza ma stavolta non cade, anzi Wolverine quasi pare gasarsi, si alza e colpisce con una serie di gomitate l’avversario, si libera con uno spezza mandibola, Biker barcolla e subisce una stunner! Wolverine si butta a capofitto sull’avversario …….1………2………NO! Wolverine non di ferma, sembra tornato in partita, lancio contro la gabbia per Biker, poi lo mette sul paletto e Superplex! Wolverine non si ferma ancora, solleva Biker e powerbomb, ma ora Wolverine è pronto ad applicare la sua Wolvlock! Biker è a terra e implora pietà per il suo infortunio, Biker chiede di fermarsi, ma Wolverine non sente ragioni e applica la Wolvlock! L’agonia dura pochi secondi, perché Biker cede quasi subito!!! Ritorno col botto per Wolverine che fa cedere Mr Biker e ora si prepara per il prossimo matchNella gabbia 2 il match prosegue e Morales rialza Carty per la gola, ancora Chokeslam ma ancora Carty la evita con un calcio, fa cadere il mostro a terra, tenta un rocket lancer ma non ce la fa a sollevarlo per il peso, e Morales lo spinge con le gambe via e poi connette con una powerslam d’incontro. Morales in controllo, ora è lui a prendere Carty per le gambe e lo lancia contro la gabbia con un rocket lancer! Carty cade all’indietro, e Morales lo afferra sollevandolo per uno spinebuster. Ora il mostro torna sulla terza corda, ma Carty ha la forza per spedire l’arbitro contro le corde e farlo cadere sopra esse! Carty anche sale sulle corde, i due ora sono in piedi in equilibrio sulle corde e si colpiscono con dei pugni, Morales strofina la faccia di Carty contro la gabbia, carty fa altrettanto colpendo più volte Morales contro la gabbia, ma alla fine di questa lotta Morales lo prende per la gola e va con una Chokeslam dalla terza corda!!! …….1……..2………NO! Grande Carty che resiste, Morales è incredulo e allora decide di farla finita e lo solleva per la Tombstone! Finisher in arrivo, ma Carty gli scivola dietro la schiena e connette con il Nightmare Drop! Entrambi a terra molto stanchi, carty striscia e mette un braccio sull’avversario ……..1………2……….NO! niente da fare, entrambi a terra, Carty è il primo a alzarsi, ma alle sue spalle subito di alza anche Morales, e quando il canadese si volta subisce una serie di pugni! Serie di pugni molto pesante, Morales è imbufalito, irish whip e lo alza al volo ma Carty colpisce così con und dropkick volante, Morales barcolla all’indietro fino alle corde, carty si lancia ma Morales lo manda contro la gabbia lanciandolo sopra di lui. Carty barcolla e Morales lo imprigiona in un dragon sleeper, la presa però dura pochi istanti perché Carty si libera con uno spezza mandibola, si lancia sulla seconda corda e connette con una tornado ddt.Kael non ci crede, sbatte i pugni a terra, e quindi chiama la sua Flame Strike! Kael alza l’avversario, è verticale su di lui ma Venom riesce a resistere, gli cade dietro la schiena e applica una velocissima sleeper hold! Kael muove animosamente le braccia per liberarsi poiché Venom ha azzeccato la mossa perfettamente, sta per far addormentare l’avversario che cade sulle proprie ginocchia, l’arbitro gli alza subito il braccio che però cade, gli rialza ancora il braccio che cade una seconda volta, sta per cadere una terza ma non è così! Kael resiste, allora è Venom a mollare la presa e a lanciarlo contro le corde e poi a farlo cadere e applicare la sua MaXXimum Deathlock!Intanto nella gabbia 3 Nerzhul non demorde, ma anzi lo solleva per la Death & Decay, ma Awesome fa resistenza, gli scivola dietro la schiena e lo blocca al collo! Awesome cerca di applicare una qualche presa, ma nerzhul reagisce con un calcio del mulo, Awesome si piega in due dal dolore e Nerzhul lo attacca con un bulldog. Awesome è a terra e Nerzhul lo porta contro la gabbia dove gli strofina violentemente la faccia. L’americano non si ferisce, Nerzhul quindi cerca di lanciarlo dall’altra parte ma invece è Awesome a lanciarlo e poi di rimbalzo lo colpisce con un samoan drop. Awesome allora tenta la sua Awesome Bomb ma è dolorante per i colpi subiti e Nerzhul ha il tempo di lanciarlo contro le corde e colpire con una Lou Thezs Press, serie di pugni a terra, poi si alza e sale sul paletto, vola per una double axe ma awesome lo colpisce con un pugno al petto, rincorsa per un braccio teso ma nerzhul si sposta e è suo il braccio teso. Nerzhul quindi riesce a alzare l’avversario ancora per la Death & Decay, ma awesome gli scivola dietro, lo lancia in avanti e poi lo colpisce con un devastante braccio teso di rara potenza che lo fa roteare di 360° gradi su stesso!!! Awesome quindi lo ferma per la Awesome Bomb, e connette! ………1………….2………NO!!! il santone resiste e Awesome è assolutamente incredulo e furibondo, tenta una nuova Awesome Bomb ma Nerzhul invece reagisce con un low blow! Awesome barcolla dolorante, si aggrappa alle corde, si gira e Nerzhul lo alza e lo stende con la Death & Decay!!! Entrambi a terra, Nerzhul allunga lentamente un braccio ……….1………..2……….NO!!! Nerzhul si rialza dolorante, prende awesome per la testa e lo mette in ginocchio appoggiato sulle corde, tenta di strozzarlo con esse e per questo viene richiamato dall’arbitro, Nerzhul molla la sua azione e lascia awesome con la testa tra le corde, prende la rincorsa per tentare un salto sull’avversario, parte ma awesome si toglie all’ultimo e Nerzhul sbatte le parti basse contro le corde e appena si volta Awesome reattivo lo blocca per la CATATONIC! Awesome connette con la sua finisher, ma arrivano i Necromancers!Ora i 4 match sono finalmente conclusi, le porte delle mini-gabbi si aprono automaticamente, e tutti e 4 si dirigono verso la gabbia posta al centro della struttura, ma subito come era ovvio venom si para dietro Morales colpendolo con delle pacche, il primo tag team è formato, e Nerzhul girandosi si trova Wolverine, i due sono costretti a fare team insieme, mentre Punisher dal piano alto della struttura li scruta. I due team parlando tra loro, sembrano scegliere le strategie, morales e Venom si voltano per parlare, ma appena Wolverine li vede voltarsi li assale!!! Pugni a entrambi, morales cerca di fermarlo ma finisce pure lui vittima della furia di Wolverine, Venom si para ma finisce gambe all’aria, l’arbitro riporta dietro Wolverine e fa suonare il gong, il match inizia!I primi a iniziare il match sono Nerzhul e Morales, proprio i due mostri partono con una posizione di clinch, Morales fa valere la sua enorme forza fisica e lo scaraventa verso le corde, poi braccio teso d’incontro, Nerzhul torna in piedi e Morales lo blocca subito alla gola, Nerzhul si libera con un calcione e va all’angolo a dare il tag a Wolverine. Wolverine entra e subito si scaglia contro Morales con una fitta serie di pugni, Morales è infuriato ma venom dietro di lui sbraita per avere il cambio, e Morales glielo concede! Venom sale sul ring, faccia a faccia subito con Wolverine, i due super-rivali fin da quando è nata la EEWF finalmente ritornano l’uno contro l’altro. I due si fissano, e subito parte una fitta serie di pugni, scambio davvero violento, ha la meglio Wolverine che ora tenta di lanciare Venom contro le corde ma è venom a fare forza e a mandare l’avversario contro le corde e braccio teso, calcio e swinning neckbreaker, che però Wolverine ribalta e la connette lui!Wolverine continua con dei pugni a terra, deve intervenire Morales per fermarlo, ma Wolverine colpisce pure lui! Pugni e ancora pugni al mostro, ma Venom ferma Wolverine e va con un calcio per poi colpire con una double arm ddt. Morales esige il cambio, Venom glielo concede e Morales entra colpendo violentemente Wolverine, ancora calci, poi lo alza e side slam, lo afferra per la testa e lo lancia contro la gabbia! Ancora colpi contro la gabbia, Wolverine comincia a sanguinare, ancora lanci contro la gabbia e poi big boot. Nerzhul prova interferire ma Morales lo atterra con un big boot, torna a colpire Wolverine, lo ferma per la testa e da il cambio a Venom che quindi entra e lo assale con dei pugni in faccia, Venom ride e lo schiaffeggia, ma ciò fa svegliare Wolverine che blocca un pugno di Venom, poi un altro e un altro ancora, e agisce con un calcio, sono suoi i pugni ora e lo scaraventa contro la struttura metallica, lo blocca per un fall away slam, Morales entra ma Wolverine con il fall away slam gli spedisce Venom contro! Venom ora è in braccio proprio a Morales e Wolverine con un dropkick li fa cadere e li schiena ……1……..2…….NO!Wolverine allora si riprende Venom e lo colpisce ancora, poi da il cambio a Nerzhul che entra e attacca Venom, prova a sollevarlo per un suplex ma invece Venom si ribella e lui colpisce con un vertical suplex, lo lancia poi contro le corde e colpisce con un jumping knee d’incontro, Nerzhul barcolla e braccio teso. Ora Venom cerca di applicare la MaXXimum Deathlock, ce la fa ma subito Wolverine interviene interrompendo la mossa, l’arbitro lo porta via e Venom appena si volta è colpito da Nerzhul, che poi lo alza per la sua finisher ma Venom sguscia e colpisce con una reverse ddt ………1……..2…….NO! Venom da quindi il tag a Morales, il mostro entra e blocca Nerzhul in un bear hug, il santone soffre, la stretta è molto forte, ma Nerzhul non demorde, e poi Morales si distrae poiché wolverine da fuori lo minaccia. Morales si infuria, ma nerzhul va con dei pugni e si libera, e poi lo colpisce con un low blow prima di scaraventarlo contro la gabbia! Morales a fatica va all’angolo, Nerzhul gli si lancia contro ma il mostro alza una gamba, riesce così a dare il cambio a Venom che entra ma riceve l’attacco di Nerzhul, colpisce con delle gomitate e lo lancia contro le corde, rincorsa ma Venom si abbassa e colpisce con un calcione allo stomaco, tenta una butterfly powerbomb, ma Nerzhul reagisce e si libera, tenta un braccio tesa e venom risponde ancora con un calcio e lo atterra con una ddt. Ora Venom sale sulla terza corda ma Wolverine da fuori lo spinge mandandolo violentemente contro un lato della gabbia, Venom cade e Nerzhul lo blocca per la sua Death & Decay che connette, ma Morales entra e ferma Nerzhul per una chokeslam mettendo poi un incosciente Venom sull’avversario, entra Wolverine ma Morales lo atterra, intanto l’arbitro conta Venom ………1………2……..NO!!! i due sono entrambi a terra distrutti e strisciano vero il rispettivo angolo per ottenere il cambio, procedono a fatica ma ce la fanno e doppio tag!Ora sono Wolverine e Morales sul ring, ancora pugni del rientrante, Morales però non si sposta di un centimetro, Wolverine cerca la rincorsa e Morales al volo lo abbranca per la Chokeslam, ma Wolverine reagisce con un calcio liberandosi, cerca di farlo cadere, tenta una rocket lancer ma non riesce a sollevarlo, quindi sale sul paletto ma morales lo raggiunge subito, serie di pugni che fanno cadere proprio il mostro ma Venom spinge a terra Wolverine. Morales si alza di scatto e blocca ancora l’avversario per la gola, ma a sua volta Wolverine ancora si libera con un calcio, ferma l’avversario e connette con un buon piledriver! ………1……..2…….NO! nulla da fare, Wolverine va a dare il cambio a Nerzhul ma subito arriva Venom che lo colpisce alle spalle, Nerzhul prova a entrare ma Venom lo colpisce a sua volta, Morales quindi torna in piedi e prende Wolverine e Chokeslam! ………1………2………NO! Il mostro sale sulla terza corda, aspetta che l’avversario si rialza, vola per un flying clothesline ma va a vuoto, rimane in piedi ma appena si volta Wolverine colpisce con la stunner! Morales barcolla ma non cade, e Wolverine lo fa cadere con un sgambetto e applica la Wolvlock! La presa è buona ma arriva da dietro Venom che atterra Wolverine con un bulldog, entra Nerzhul che lo solleva per la Death & Decay ma Venom gli scivola dietro e lo spintona verso Morales che lo alza al volo e connette con la Tombstone! ………1………2……..NO! Wolverine interrompe tutto, Morales lo assale ma Wolverine si abbassa e manda il mostro contro la gabbia, Venom arriva e Wolverine risponde con un back body drop, rincorsa e si lancia contro Venom che però si abbassa, ancora rimbalzo alle corde e Venom lo spinge ancora contro Morales che lo ferma e connette con la Minos Doom! ……..1.……2…….3!!!Punisher colpisce con dei calci a terra, lo alza e torna a colpirlo con dei pugni in testa, sale sul paletto ma Morales sale anche lui e colpisce con delle testate, prova addirittura un superplex ma Punisher oppone resistenza e fa cadere il mostro! Quindi il campione si mette in piedi sul paletto e si lancia a piedi uniti sul petto dell’avversario. Intanto Venom ritenta di salire, ora sia Punisher sia Morales vanno a bloccarlo ma Venom prende la scala e la usa per colpire entrambi alla testa, quindi la apre e finalmente sale! Venom è ora della partita e colpisce a suon di pugni entrambi, soprattutto si avventa su morales che prima lo ha colpito, lo costringe all’angolo e lo attacca con delle ginocchiate, tenta un lancio alle corde ma morales fa valere il suo peso e lui lo lancia, rincorsa ma Venom si abbassa e calcio, intanto dietro arriva Punisher che attacca venom, pugni e lancio alle corde e Lou Thezs Press, Morale storna sul campione afferrandolo da dietro, ma Punisher si libera con un calcio del mulo e lancia Venom con un back body drop,Venom si alza subito ma viene atterrato da un bodyslam, torna Morales alla carica e braccio teso, Punisher in control!Venom è assalito duramente, Morales lo costringe all’angolo e lo lancia alle corde per poi atterrarlo con una side slam, rincorsa e legdrop, Morales subito lo rialza e lo lancia di schiena contro la gabbia, Venom è dolorante e Morales lo alza con due mani sul collo pronto per immolarlo, ma da dietro Punisher lo fa cadere colpendolo alle gambe, swinning neckbreaker a terra e Punisher torna subito su Venom, assalto con dei pugni, lancio alle corde e lo ferma per un belly to belly, ma Venom si libera con delle gomitate, e lui colpisce con un belly to belly suplex. Venom si rialza e lo prende per le gambe ma Morales torna da dietro e con una gomitate devastante all’altezza della nuca lo stende, e legdrop a punisher. Morales quindi lo ferma e va con un rocket lancer che spedisce il campione di faccia contro la gabbia, e la telecamera inquadra che subito si è vistosamente ferito in fronte! Morales lo colpisce con dei pugni in fronte, Punisher è piegato in due ma non cade, rincorsa del mostro e big boot …….1…….2……NO! Morales lo rialza ma Venom torna alla carica, ancora colpi, Venom prova a sollevare il gigante per la sua finisher ma niente, quindi tenta ancora dei pugni, sale sulle corde ma Morales lo fa cadere subito, sale anche lui sulle corde e gli sbatte la faccia contro la gabbia, Venom cade e Morales lo colpisce poi con un flying clothesline! …….1……..2……..NO! il mostro va all’angolo e toglie la protezione dal paletto, e usa la corda per strozzare Punisher. Il campione tossisce per la strozzatura, Venom lo libera poiché attacca da dietro Morales e lo manda con la testa proprio il gancio scoperto all’angolo. Morales sanguina, Venom va con dei calci al costato e poi DDT. Venom strofina la testa di morales contro la gabbia, ma intanto Punisher ha afferrato la corda che legava il paletto e con essa colpisce alla schiena Venom e poi lo strozza, ma Venom si libera con uno spezza mandibola, chop al campione, lo porta all’angolo dove usa ancora delle chop, poi irish whip e solleva al volo punisher per la MaXXimum Damage, ma Punisher sguscia via e da un calcio a Venom colpendolo con una powerbomb ……..1……..2…….NO! allora Venom sale sul paletto, e da li tocca il tetto della gabbia e decide addirittura di aggrapparsi al tetto! Morales lo raggiunge ma Venom lo respinge con dei calci, arriva Punisher che al volo si aggrappa alle sue gambe, e Venom connette con una hurrancarana! Venom torna in piedi e Morales lo abbatte con un braccio teso e va a prendersi il pin su Punisher ……..1…….2………NO! Venom colpisce Morales alle spalle e gli si aggrappa, Morales si lancia contro il paletto di schiena ma Venom si stacca, lo lancia quindi contro la gabbia e la parete si apre!!! Venom rimane appeso alla gabbia nel vuoto, tutto il pubblico in piedi, e Venom decide addirittura di scendere dalla struttura! Venom va a prendersi una sedia mentre su sul tetto sono entrambi a terra gli avversari, prende la sedia e torna dentro, riutilizza la scala per salire e poi porta usa anche essa. Morales lo attacca con dei pugni facendogli perdere l sedia dalle mani, ancora colpi e lancio alle corde poi big boot, ma da dietro Punisher lo colpisce proprio con la sedia, Morales si gira e tenta di colpirlo in testa ma Morales usa il pugno per bloccarlo, punisher barcolla ed è Morales a colpirlo con la sedia. Ora il mostro lancio un grosso urlo, e alza Punisher per la Tombstone, lo alza ma Punisher ribalta il tutto e lo spinge via, e lo afferra per la gola, e CHOKESLAM di Punisher a Morales ……..1………2……..NO!!! Punisher allora va a prendersi la sedia da terra, ma Venom invece gli lancia la scala addosso, poi la solleva e la sua come testa d’ariete per colpire Punisher in volto. Venom sorride e alza Punisher e lo colpisce con la sua FINAL PUNISHMENT!!! ……..1……..2……..NO!!!Venom è incredulo, prova a alzare Punisher per colpirlo con dei pugni, e alle sua spalle mentre colpisce c’è morales in piedi! Venom continua a colpire, poi fa un passo indietro, e incoccia contro Morales, si volta di scatto e il mostro lo solleva per colpirlo con la sua MaXXimum Damage! …….1………2……….NO!!! tutti e tre si sono scambiati le mosse finali ma nulla da fare, quindi Morales alza Venom e lo blocca alla gola, ma torna pure Punisher che però è preso alla gola, doppia Chokeslam in arrivo, ma entrambi si ribellano con dei calci e invece colpiscono Morales con un doppio suplex, e poi però si colpiscono con dei pugni!!! Punisher ha la meglio, venom è contro le corde, afferra quindi la sedia, colpo ma Venom si abbassa, va a prendere la scala, Punisher lo raggiunge con la sedia ma Venom lo colpisce al costato con la scala, punisher è piegato in due e venom lo attacca alla schiena con la sedia! Morales si alza ma Venom lo colpisce con la sedia facendolo barcollare, quindi lo solleva per la MaXXimum Damage e connette! ……..1……….2……….NO!!! Morales resiste, Venom non ci crede, tenta di applicare la sua reverse figure 4 ma Punisher lo blocca e lo alza, Final Punishment! ………..1………2……..NO!!! anche Venom resiste, Punisher lo attacca con delle ginocchiate al costato, prende la rincorsa con le corde, ma Venom si sposta e Punisher è preso al volo da Morales che va con la Minos Doom! ……..1…….2…….NO!!! niente da fare, ognuno resiste alle finisher, quindi Morales decide di farla finita e alza Punisehr per la Tombstone, ma Venom usa ancora la sedia, morales deve mollare la prese, Venom colpisce ma Morales lo blocca e connette con un’altra chokeslam, e quando si gira Punisher cerca di alzarlo per la sua finisher, ma Morales lo spintona contro le corde e va con un big boot, il campione barcolla, morales lo azla ancora ma da dietro Venom colpisce con un low blow! ………1………2……….NO! punisehr interrompe tutto, prende la sedia e la spacca in testa a Venom che cade a peso morto! Ora cerca di usarla anche contro Morales, ma il mostro frappone l’arbitro, Punisher allora getta la sedia e morales gli lancia contro l’arbitro, braccio teso ma Punsierh si abbassa, calcio di Punisher, lancio alle corde ma è il mostro a lanciarlo, minos Doom ma Punisehr reagisce con dei pugni, si libera e torna a colpire con dei pugni, prende la sedia ma da terra Venom lo blocca per i pantaloni, punisher si libera solo con un calcio ma distratto Morales lo prende e lo solleva, è pronto per una powerbomb, e POWERBOMB di Morales che fa PRECIPITARE PUNISHER DI Giù PERCHé LA GABBIA SI ROMPE!!!
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http://it.wikipedia.org/wiki/Entomologia_agraria
Entomologia agraria.L'Entomologia agraria è una branca dell'Entomologia applicata. Studia gli insetti, altri artropodi e vari altri organismi, sotto il profilo delle loro interazioni dirette o indirette con l'agricoltura e i suoi prodotti. L'ambito di studio dell'Entomologia agraria si estende in senso lato anche all'Entomologia forestale, all'Entomologia veterinaria ed all'Entomologia medica (come sezione della Parassitologia).Importanza dell'entomologia agrariaDa un punto di vista ecologico i vegetali, come organismi "produttori", costituiscono una delle basi alimentari fondamentali degli organismi viventi "consumatori" primari e, indirettamente, di tutti gli organismi consumatori di grado superiore. In un ecosistema naturale gli equilibri interni alla biocenosi fanno in modo che il flusso di energia e di materia organica si esaurisca all'interno della rete alimentare. L'omeostasi correlata alla complessità della biocenosi fa in modo che nessuna specie prenda definitivamente il sopravvento sulle altre.L'attività agricola crea degli ecosistemi artificiali, gli "agrosistemi", caratterizzati per ragioni economiche dall'esistenza di un "surplus" energetico. Le colture agrarie rappresentano una forma semplificata di cenosi vegetale finalizzata ad ottimizzare l'impiego delle risorse e convogliarle in un'eccedenza produttiva. Questa eccedenza produttiva in natura si trasforma in un processo evolutivo degli ecosistemi richiamando l'ingresso di organismi con un potenziale biotico elevato (specie a strategia "r") che hanno un'azione di antagonismo nei confronti delle specie agrarie. Questo antagonismo si manifesta con la competizione interspecifica nel caso di organismi produttori (ad esempio, le piante infestanti) e con interazioni trofiche di predazione o di parassitismo nel caso di organismi consumatori primari (in particolare funghi patogeni, nematodi, insetti, uccelli, molluschi e, in contesti particolari mammiferi). La semplicità della biocenosi fa in modo che tali organismi, almeno in una prima fase, non incontrino antagonisti diretti: in generale, questi sono rappresentati da consumatori di ordine superiore (predatori e iperparassiti), che spesso hanno un potenziale biologico basato sulla strategia "k" e, quindi, hanno un insediamento più lento negli ecosistemi in evoluzione.Per i motivi sopra citati un agrosistema è destinato ad una rapida mutazione a scapito delle piante agrarie (e della loro produzione) e a beneficio degli organismi consumatori che entrano in competizione con l'uomo. Da quando è divenuto agricoltore l'uomo ha dovuto perciò combattere una lotta senza quartiere contro questi competitori naturali. L'evoluzione della tecnica agronomica nel corso dei tempi ha portato ad una estrema semplificazione degli agrosistemi e ad un incremento delle eccedenze produttive, intensificando ulteriormente la competizione da parte dei consumatori primari e portando in primo piano il problema della difesa dei vegetali.Parallelamente all'evoluzione della tecnica agronomica sono pertanto nate ed evolute specifiche branche della biologia applicata finalizzate alla difesa dei vegetali: la Fisiopatologia, interessata alle avversità di natura non biotica, la Patologia vegetale (fitopatologia), interessata alle avversità di natura biotica rappresentate dalle crittogame (funghi) e dai batteri, la Virologia vegetale, interessata ai virus e ai fitoplasmi, la Nematologia, interessata ai nematodi, l'Entomologia agraria, interessata agli insetti, e la Parassitologia vegetale, interessata a tutti i fitofagi "minori".L'entomologia agraria si colloca pertanto nel contesto più ampio della difesa dei vegetali concentrando gli studi su una particolare categoria sistematica. L'evoluzione di una branca specifica rivolta ai soli Insetti trova fondamento nel fatto che questa categoria sistematica è la più ricca di specie nell'ambito del regno animale e, soprattutto, la più ricca di specie che hanno un rapporto diretto con l'uomo e le sue attività. Inoltre, il grado di evoluzione degli insetti nell'insieme degli invertebrati ha fatto sì che questi abbiano nel complesso raggiunto un elevato potenziale biologico e una notevole capacità di affermazione nell'ambiente, tali da renderli tra i più temibili organismi competitori con l'uomo.Aspetti storiciL'approccio con i flagelli storiciTutte le fonti storiche attestano le carestie, con decine di migliaia di morti, in tutta l'Asia occidentale e nell'Africa settentrionale, a causa del proliferare periodico delle locuste, che lasciavano alla fame le popolazioni. Il problema arrivò ad interessare anche la Basilicata e la Puglia: Minos Martelli, docente di entomologia a Milano fino al 1975, narrava ai discepoli di avere condotto, giovane assistente, le operazioni di irrorazione, alla fine degli anni quaranta, contro uno sciame che poteva distruggere il raccolto del frumento nel Tavoliere delle Puglie. Carestie di gravità paragonabile erano prodotte, nei paesi più settentrionali, dal maggiolino, una specie oggi pressoché scomparsa, che costrinse periodicamente gli abitanti della Normandia e della Bretagna a nutrirsi di maggiolini fritti quando le infestazioni distruggevano le produzioni vegetali. Altrettanto esiziali gli afidi del grano, o la dorifora della patata, capace di lasciare intere coltivazioni senza una foglia, quindi incapaci di produrre i tuberi.L'uomo ha sempre cercato di difendere le colture, all'inizio con i mezzi della stregoneria e della superstizione. Il trattato di agronomia dell'età bizantina, la Geoponica, suggerisce che per liberare l'orto dagli afidi il contadino mandi la moglie, in tempo di mestruazioni, a percorrere nuda l'orto: terrorizzati, gli afidi evacueranno. Contro lo sciame di locuste suggerisce, invece, di appendere, ai capi del campo, pipistrelli ad ali distese.Segna la data di nascita di un'autentica scienza per la difesa delle colture contro gli insetti la spedizione che, per incarico dell'Accademia delle scienze parigina, compiono Henri Louis Duhamel du Monceau e Mathieu de Tillet, nell'estate del 1760, nella regioni di Angoulême, dove un'invasione di "falsa tignola" sta distruggendo i seminati di frumento, aggravandosi anno dopo anno e minacciando la più grave carestia. Armati di una lente di ingrandimento e di un termometro, le prime armi della scienza contro i devastatori, i due accademici identificano il fitofago, studiano il suo ciclo biologico, mettono a punto la procedura per devitalizzarlo, introducendo il frumento in un forno e portandolo a temperatura alla quale l'uovo dell'insetto perisca. Precauzioni attentissime dettano per il frumento da semina, che dovrà essere riscaldato nel forno senza perdere la vitalità, ciò che impedirebbe la produzione successiva. Singolarmente, i due accademici insegnano a immergere, dopo il riscaldamento, il grano da seme in una liscivia di cenere e calce, un espediente che oltre all'efficacia contro la tignola è altrettanto utile contro alcune crittogame, in primo luogo il "carbone", allora autentico flagello. La lotta contro gli insetti fitofagi inizia insieme a quella contro i parassiti fungini.Nell'ultimo quarto dell'Ottocento l'entomologia agraria vive uno dei capitoli più gloriosi della propria storia quando, per combattere un fungo parassita, la peronospora, vengono importate dall'America viti immuni. Tragicamente, nelle radici di quelle viti si annida un insetto (la fillossera) assai più pericoloso della peronospora, siccome la vite europea è assolutamente incapace di resistere ai danni che esso provoca all'apparato radicale. Coordinandosi all'Ampelografia, la disciplina che studia i vitigni, la risposta della scienza alla terribile devastazione sarà quella rinnovare tutti i vigneti europei innestandoli su portinnesti di ceppo americano, geneticamente resistenti al fitofagoL'evoluzione della lotta chimicaParallelamente allo studio degli insetti sotto l'aspetto biologico e alla scoperta di nuove specie, l'Entomologia agraria approfondisce la ricerca sui metodi di controllo nel tentativo di razionalizzare la fitoiatria. Per buona parte del XX secolo questo settore di ricerca concentra le sue attenzioni sulla lotta chimica.La prova dell'efficacia antiparassitaria di soluzioni chimiche può essere fatta risalire alla metà dell'Ottocento i frutticoltori sperimentano, contro gli afidi del pesco, l'utilità dell'estratto di tabacco, ricavato dai mozziconi dei sigari. Ancora oggi il solfato di nicotina si rivela uno dei principi attivi più efficaci, anche se eccessivamente costosi, nel controllo delle pullulazioni di afidi resistenti.All'alba del Novecento l'entomologia indirizza definitivamente la fitoiatria verso la lotta chimica, con l'introduzione delle prime molecole insetticide, come i derivati dell'arsenico, alcuni oltremodo tossici e persistenti. Ai composti di derivazione varia subentrano le nuove molecole di sintesi, sperimentate a cavallo fra le due guerre. Un aspetto singolare è che la ricerca scientifica nel settore dei pesticidi ha avuto nel secolo scorso strette relazioni con le sperimentazioni militari delle armi chimiche.Nel secondo dopoguerra prendono una larga diffusione gli insetticidi clororganici, di cui il più famoso è il D.D.T. Questi insetticidi libereranno regioni vastissime dalla malaria, si riveleranno efficaci per combattere alcuni zooparassiti (ad esempio i pidocchi), avranno un ruolo fondamentale nella difesa delle colture. Dopo alcuni decenni di impiego massivo si scoprono gli effetti collaterali di questi prodotti, dovuti soprattutto alla loro notevole persistenza e alla proprietà di accumularsi nel tessuto adiposo degli animali superiori. Il danno ambientale dei clororganici è inestimabile perché per le loro proprietà si accumulano ai vertici delle catene alimentari. Denuncia, drammaticamente, i danni dell'uso di insetticidi non selettivi e persistenti, una biologa americana, Rachel Carson, con un libro dal titolo emblematico: "Silent spring", primavera senza uccelli.A cavallo fra gli anni sessanta e gli anni settanta i clororganici saranno sostituiti gradualmente da insetticidi di sintesi di nuova generazione, la maggior parte dei quali s'identifica nelle categorie dei fosforganici e dei carbammati, e il cui successo raggiungerà l'apice negli anni ottanta. La diffusione di questi principi attivi ha arrestato la crescita del problema dei clororganici e ha peraltro introdotto metodi di controllo più sofisticati, con l'elaborazione di sostanze in grado di penetrare all'interno dei tessuti vegetali (insetticidi sistemici, citotropici, translaminari) e raggiungere pertanto fitofagi di difficile controllo con gli insetticidi di contatto. Questi insetticidi presentano come proprietà generali una persistenza moderata, un'elevata polivalenza, un'elevata tossicità acuta (mediamente più alta nei fosforganici) e una meno conosciuta tossicità cronica, talvolta con potenziali effetti teratogeni o cancerogeni spesso messi in discussione secondo gli interessi. Il meccanismo d'azione, talvolta altamente sofisticato, è potenzialmente in grado di indurre fenomeni di resistenza genetica negli insetti ad alto potere riproduttivo.La diffusione dei fosforganici e dei carbammati, di conseguenza, portò nuovi problemi di natura medico-sanitaria e ambientale. Da un lato l'uso di insetticidi molto più tossici dei clororganici poneva problemi di tutela della salute degli operatori e dei consumatori, da un altro l'impiego sistematico nella lotta a calendario di principi attivi poco selettivi ha aggravato gli effetti dei clororganici sulla biodiversità, semplificando ulteriormente gli agrosistemi, a scapito degli organismi utili, e predisponendo le colture ad attacchi sempre più intensi da parte di insetti fitofagi di difficile controllo. Fra gli anni settanta e gli anni ottanta si è generato un circolo vizioso che imponeva l'aumento dei trattamenti, delle dosi, della tossicità.Da allora, tra polemiche sempre vivaci, la scienza ha continuato a elaborare molecole sempre più selettive, tali da avere un effetto mirato, e più labili, così da scomparire rapidamente dopo l'effetto. Le opposizioni non riescono, del resto a impedire l'uso degli insetticidi, se si considera che gli insetti determinano ancora, mediamente, la perdita del 20 per cento della produzione mondiale di riso, del 10 per cento di quella di frumento, del 14 per cento di quella di mais, corrispondenti, complessivamente, seppure il calcolo sia approssimativo, al fabbisogno di ottecento milioni di uomini. A partire dagli anni ottanta i fosforganici e i carbammati, molti dei quali ormai vietati, sono stati affiancati dai cosiddetti "insetticidi di quarta generazione". Questi principi attivi presentano un basso impatto ambientale e meccanismi d'azione selettivi che tendono a preservare la salute dell'uomo e dei vertebrati in generale e, nel contempo, a non interferire con la biologia dell'artropodofauna utile.L'evoluzione dei metodi di lottaL'applicazione della lotta biologica come metodo mirato di controllo degli insetti dannosi risale al XIX secolo. Uno degli esempi storici più significativi riguarda l'introduzione negli USA del Coccinellide australiano "Rodolia cardinalis" (1889), allo scopo di controllare le infestazioni dell'"Icerya purchasi". L'efficacia fu tale che il predatore fu introdotto negli anni successivi in molti Paesi. Per circa mezzo secolo, a cavallo fra il XIX e il XX secolo, la lotta biologica destò un notevole interesse alla luce delle conoscenze acquisite in campo etologico e, soprattutto, a causa della limitata disponibilità di mezzi chimici.In Italia le più significative applicazioni di lotta biologica risalgono all'inizio del XX secolo, con l'introduzione, ad opera di Antonio Berlese della "Rodolia cardinalis" nel 1901 e della "Prospaltella berlesei" contro la cocciniglia bianca del pesco nel 1906, del "Cryptolaemus montrouzieri", ad opera di Filippo Silvestri, contro i cotonelli degli agrumi nel 1908, dell'"Aphelinus mali", ad opera di Giacomo Del Guercio, contro l'afide lanigero del melo nel 1923. Nel corso di un cinquantennio un grande contributo venne da parte di Filippo Silvestri che introdusse, allo scopo di acclimatarli, molti parassitoidi o predatori, con esiti non sempre felici.In campo istituzionale risultarono molto attivi, nell'importazione di ausiliari esotici in Italia, il Laboratorio di Entomologia Agraria di Portici e la Stazione di Entomologia Agraria di Firenze, ma significativi contributi vennero anche da parte di altre istituzioni universitarie che facevano capo agli atenei di Milano, Bologna, Piacenza, Catania.Fatta eccezione per qualche esempio felice, come quelli citati, la lotta biologica ha però ceduto il passo alla lotta chimica allorché l'industria chimica ha reso disponibile rimedi efficaci nel breve periodo, relegando quella biologica ad un ruolo marginale per diversi decenni, soprattutto a partire dagli anni cinquanta con l'avvento dei clororganici. La lotta chimica ha dunque occupato un ruolo egemone fin da quando si è diffuso l'impiego dei clororganici. A tutt'oggi i trattamenti insetticidi con principi chimici rappresentano il mezzo principale con cui si combattono gli insetti nei Paesi che praticano un'agricoltura intensiva.Le vicende legate all'uso indiscriminato dei clororganici prima e dei fosforganici poi hanno ridimensionato drasticamente l'importanza data alla chimica. È significativa una considerazione di Giorgio Celli in una sua prefazione ad un libretto divulgativo distribuito in Emilia-Romagna negli anni novanta: dall'inizio degli anni quaranta alla fine degli anni settanta, negli Stati Uniti, il prelievo operato dagli insetti sulle produzioni agrarie è aumentato dal 7% al 13%, nonostante il consumo di prodotti chimici di sintesi sia aumentato, nello stesso intervallo di tempo, del 1200%. Questo dato mette in luce che l'uso massiccio della chimica nella fitoiatria non ha risolto l'atavico problema degli insetti dannosi, bensì l'ha aggravato producendo un danno economico diretto (maggiori costi di produzione) e un danno economico indiretto (impatto ambientale, impatto sulla salute pubblica).Parallelamente all'espansione della lotta chimica si è evoluta nella seconda metà del XX secolo una nuova concezione della difesa dei vegetali che ha avuto applicazione a partire dagli anni settanta. I contributi fondamentali e le innovazioni vennero proprio dal settore dell'Entomologia agraria, estendendosi poi ad altri settori della difesa (Patologia vegetale, ecc.). Il primo passo fu l'evoluzione del concetto di lotta guidata come alternativa alla lotta a calendario. La lotta a calendario, che raggiunse l'auge negli anni sessanta, prevedeva la protezione permanente della coltura con trattamenti ripetuti ciclicamente in funzione della persistenza del principio attivo. La lotta guidata introdusse il concetto di soglia d'intervento, basato su criteri esclusivamente economici: un trattamento è inutile finché l'andamento della popolazione del fitofago e le condizioni climatiche non presuppongono l'insorgenza di un danno economico. Il trattamento fitoiatrico ha pertanto necessario solo quando le condizioni determinano un danno economico che supera il costo del trattamento stesso.La lotta guidata non escludeva la lotta chimica, bensì ne razionalizzava il ricorso su basi prettamente economiche. I suoi principi fondamentali vennero acquisiti da una successiva evoluzione, il concetto di lotta integrata. Le origini delle teorie della lotta integrata risalgono agli anni cinquanta e il concetto venne focalizzato nel 1959 in quella che fu una pietra miliare della storia dell'Entomologia Agraria "The integrated control concept". La lotta integrata incorpora il concetto di lotta guidata correggendone l'impostazione di base: nella valutazione dei benefici e dei costi non si può fare a meno di considerare anche quelli indiretti dell'impatto ambientale. Da qui si evolve il concetto di fondo di un sistema di difesa che "integra" tutti i mezzi disponibili: chimici, agronomici, meccanici, biologici, biotecnologici.La lotta integrata non esclude i trattamenti chimici ma, a differenza della lotta guidata, prevede che questi facciano parte di un sistema integrato, pertanto devono essere compatibili con gli altri mezzi usati, con particolare riferimento ai mezzi biologici. L'applicazione della lotta integrata ha dato impulso alla ricerca in diversi ambiti:Il lavoro svolto negli ultimi decenni dall'Entomologia agraria ha prodotto la determinazione di nuove specie, una maggiore conoscenza dell'etologia e degli aspetti ecologici, la nascita di molecole chimiche di nuova concezione, a basso impatto sia per l'uomo sia per le specie utili, l'elaborazione di piani di difesa che hanno ridotto sensibilmente in termini quantitativi l'impiego di prodotti chimici in campo fitoiatrico, la tutela della biodiversità con il passaggio del concetto di produzione agronomica convenzionale a quello di produzione integrata.NoteBibliografiaEntomologia|
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http://it.wikipedia.org/wiki/Tommy%2C_la_stella_dei_Giants
Tommy, la stella dei Giants.è un anime giapponese, tratto dal manga omonimo creato nel 1966 da Ikki Kajiwara (sceneggiatura) e Noboru Kawasaki (disegni). Ne esistono ben tre serie (per un totale di oltre 250 episodi) l'ultima delle quali, però, fu interrotta perché ormai lontana dall'idea di partenza.TramaPrima serie (181 episodi).Arthur Young è un grande giocatore di baseball che nel 1943 entra a far parte della squadra dei Giants. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la sua promettente carriera è compromessa da un infortunio alla spalla che lo obbligherà a lasciare la squadra nel 1948. Il sogno, quasi ossessivo di diventare una stella del baseball, viene quindi riflesso dal vecchio Artur, sul piccolo secondogenito Tommy. L'anime si apre proprio nel punto in cui Artur e Tommy si allenano nel cortile della propria casa, in una innevata sera di inverno. Artur Young e famiglia conducono un vita appena dignitosa, infatti il signor Young, già vedovo, lavora come manovale di cantiere per mantenere i figli, Giusy, sorella maggiore di Tommy, e lo stesso Tommy. Questi però è sottoposto ad allenamenti massacranti, pur essendo solo un bambino, infatti, spesso indossa un'imbracatura di ferro per potenziare i muscoli delle spalle e, nonostante sia destrorso è costretto ad usare sempre la mano sinistra. Diventato più grande, Tommy entra a far parte del Liceo Sinclair, dove incontra Charlie Red, che diventerà il suo migliore amico nonché inseparabile ricevitore. Dopo una ascesa lenta e difficoltosa ma costante, Tommy entra a far parte della squadra dei Giants come lanciatore mancino, conquistando la fama grazie all'utilizzo di nuovi lanci, sempre più difficili da ribattere: la serie dei super lanci. Questi però, minano la sua integrità fisica e talvolta anche quella psichica del ragazzo, il quale, nell'ultimo episodio, eseguendo un lancio molto lento accartocciando la muscolatura in modo inverosimile, pur di portare i Giants alla vittoria contro la squadra allenata dal padre stesso che, pur di sconfiggerlo, gli mette di fronte l'amico Charlie Red alla battuta, lede in modo irreparabile la muscolatura del braccio e della spalla sinistra. Tommy, che, paralizzato dal dolore atroce, si trova a terra, viene accudito dal papà che, in uno slancio di austero affetto paterno gli accomoda il braccio inerte nella fasciatura. La prima serie si conclude così con la notizia del probabile abbandono al baseball di Tommy.Seconda serie (52 episodi)Questa seconda serie, nettamente più breve della precedente, si colloca in un prossimo futuro, nel quale Tommy è ormai adulto, come testimoniato anche dall'incanutimento del padre Arthur. Tommy, ormai fallito come lanciatore mancino, si aggira nei campi dilettantistici di periferia barattando discreti compensi con qualche fuori campo. Infatti, nel lasso di tempo che intercorre tra le due serie, Tommy si era ritirato in montagna per prepararsi al suo rientro nel mondo del baseball come battitore, adoperando un lancia-palle automatico. Il padre, oramai vecchio e stanco, pur di preservare la salute psico-fisica del figlio cerca, invano, di ostacolarlo. Tommy incontra, ad un certo punto, il vecchio amico Charlie Red, che lo fa ritornare un astro del baseball, mettendogli a disposizione i migliori lanciatori e l'allenatore americano Bill Thunder.Terza serieFilm e specialiIl primo lungometraggio cinematografico dedicato a "Kyoujin no Hoshi" fu proiettato nel 1969, come parte di un festival dedicato ai film a colori tratti da anime, dato che all'epoca la maggiorparte delle persone possedevano ancora televisori in bianco e nero. Lo speciale televisivo "Star of Giants vs Mighty Atoms" fu trasmesso anche negli Stati Uniti con il titolo "Astro Boy vs the Giants".Personaggi e doppiatoriStaff dell'animeNoteVoci correlateCollegamenti esterniMangaAnime per titoloShōnenStar of the Giants
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http://it.wikipedia.org/wiki/Antonello_Venditti
Antonello Venditti.Cantautore italiano fra i più popolari e tra i più prolifici della cosiddetta "Scuola Romana", dal 1972, anno del suo debutto discografico, ha condensato nel suo repertorio canzoni d'amore e d'impegno sociale.BiografiaGli inizi: il FolkstudioNasce a Roma, nel quartiere Trieste (precisamente a via Zara 13).Figlio di una famiglia della medio-alta borghesia italiana: il padre molisano Vincenzino Italo, è un Prefetto, la madre, Wanda Sicardi, è insegnante liceale di latino e greco. Antonello vive la sua giovinezza all’insegna del formalismo e dell’assoluto rispetto per la famiglia.Viene avvicinato allo studio della musica giovanissimo. Già durante le scuole elementari, frequentate alla scuola XX settembre 1870 di via Novara, studia il pianoforte.Nella canzone "Mio padre ha un buco in gola" descriverà in maniera sarcastica la sua famiglia: il padre, infatti, aveva subito una ferita alla gola nella Seconda guerra mondiale (un proiettile gli rimbalzò sulla fibbia della cinta e si conficcò nella sua gola), mentre della madre, insegnante di latino e greco, canta «mia madre è professoressa, o meglio è una professoressa madre, mi ha dato sempre 4 anche se mi voleva bene».Durante l'adolescenza ha problemi di obesità, arrivando a pesare 90 chili («ed io io crescevo bene, grasso come un maiale», canta sempre in "Mio padre ha un buco in gola"). A 14 anni, scrive le sue prime tre canzoni: "Sora Rosa" (la prima in assoluto), "Lontana è Milano" e "Roma capoccia". Intanto frequenta il liceo Giulio Cesare, a cui rimarrà profondamente legato, tanto da dedicargli anni dopo una celebre canzone ("Giulio Cesare").L'occasione di presentare la sua musica in pubblico arriva alla fine degli anni sessanta con la partecipazione alle attività del celebre locale romano Folkstudio, assai importante per la formazione dei giovani autori e la crescita musicale della città (vi aveva suonato anche Bob Dylan nel 1962); così ricorda Lo Cascio l'arrivo di Venditti: "Antonello fece la sua comparsa un pomeriggio con un montgomery... aveva in mano un pezzo di carta con il testo di una canzone che aveva scritto: era "Sora Rosa", e a noi piacque molto. Antonello suonava il piano in un modo che non avevamo mai sentito, ed aveva una voce veramente eccezionale".Nel suo libro, L'importante è che tu sia infelice, il cantautore scrive: "Era un martedi quando staccai il primo passo dentro al Folkstudio di via Garibaldi e trovai un tale Francesco De Gregori che alternava composizioni sue a traduzioni di brani di Leonard Cohen e Bob Dylan. Mi presentarono Giancarlo Cesaroni, ovvero l'uomo-censura, grande boss, diviso fra sigaro, Ballantine's e corse dei cavalli. A fare i provini c'era la fila, decideva lui a insindacabile giudizio. In un angolo addossato al muro, malmesso e di schiena al pubblico, c'era un pianoforte che veniva usato solo in caso di jazz. Quasi non esisteva come strumento nell'immaginario collettivo. Gli suonai "Sora Rosa", "Roma capoccia" e "Viva Mao" e il capo sentenziò: "Puoi venire domenica". Lo spazio domenicale cominciava alle 14:30 e terminava quando noi decidevamo di far girare le chiavi. Ci chiamavamo poco fantasiosamente "I Giovani del Folk(studio)", ne facevamo parte io, De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, i quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla finiti nella prima strofa di "Notte prima degli esami".In questo locale conosce molti altri cantautori e musicisti tra cui Rino Gaetano.Nel 1971 Venditti debutta come autore: la It pubblica infatti il 45 giri del gruppo Le Impressioni, Il prete rosso, che sul lato B ha la canzone "È la fine della vita", scritta da Venditti.Il debutto come cantautoreNel 1972, complice un viaggio premio in Ungheria, a cui Lo Cascio rinuncia, Venditti e De Gregori decidono di costituire un duo, e riescono ad ottenere un contratto con la It di Vincenzo Micocci: il primo e unico album del duo, pubblicato nel giugno del 1972, porta l'enigmatico titolo di "Theorius Campus", che è in realtà anche il nome del duo (non essendo presenti sulla copertina i nomi dei due cantautori): raccoglie alcune canzoni già presentate al Folkstudio, e per quel che riguarda Venditti alcune di queste entreranno in pianta stabile nel suo repertorio concertistico, come "Ciao uomo" (pubblicata anche su 45 giri, che entra anche in hit parade), la celeberrima "Roma capoccia" e "Sora Rosa", già registrata qualche mese prima (con alcune lievi differenze nel testo) da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli.Del periodo di Theorius Campus, Lo Cascio scrive: "...Lilli Greco (produttore del disco e musicista) mi confidò qualcosa circa le sue impressioni di questi tempi: era stato colpito naturalmente soprattutto da Antonello, la cui voce e il cui stile non potevano che raggiungere le vette più alte del successo. Lilli disse che a suo avviso già Antonello era, ed è senz'altro, una delle voci più belle a livello mondiale...Mi disse inoltre che era rimasto molto colpito dal modo assolutamente inedito con il quale Antonello si accompagnava al pianoforte: innanzitutto l'impostazione più ritmica che melodica dell'accompagnamento, e inoltre una caratteristica di tecnica pianistica estremamente efficace: Antonello creava un bordone potente con la mano sinistra suonando la tonica con il mignolo e il pollice in ottava, completando i bassi con la terza o la quinta a scelta; con la mano destra eseguiva l'accordo con un risvolto inconsueto: terza, quinta e ottava senza tonica. Il risultato finale era quello di una grande completezza ed estensione di suono.""Ciao uomo" partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, vincendo la "Gondola d'argento". Micocci decide di dare fiducia a Venditti, e gli propone la registrazione di un disco da solista, "L'orso bruno", che viene pubblicato dalla It nell'aprile del 1973.De Gregori collabora al disco scrivendo insieme all'amico il testo di "L'ingresso della fabbrica"; il modello di riferimento è Elton John, e gli arrangiamenti delle canzoni, curati da Vince Tempera, si rifanno esplicitamente al lavoro effettuato da Paul Buckmaster con il cantautore britannico, specialmente nella title track o nella già citata "L'ingresso della fabbrica" (dove è addirittura presente all'inizio una citazione con il pianoforte di "Your song" di Elton John).Altri brani significativi dell'album sono "E li ponti so' soli", cantata in dialetto romanesco, "Lontana è Milano", storia di emigrazione, e "Il mare di Jan", con la citazione nel finale dello slogan del '68 "C'est ne qu'un debut, continuons le combat" ("questo è solo l'inizio della nostra lotta"). Tra i musicisti che collaborano al disco da citare gli altri componenti, con Tempera, dei The Pleasure Machine, e cioè il batterista Ellade Bandini e il bassista Ares Tavolazzi.Nel corso del 1973 inizia la collaborazione e amicizia con Mia Martini, per la quale scrive due brani, "Ma quale amore" e "Ruba".Passato alla casa discografica RCA e sotto la direzione artistica di Ennio Melis, Venditti realizza, "Le cose della vita" (1973), registrato da solo con il pianoforte e una tastiera eminent, in cui ripropone una versione molto più scarna dell'originale di "E li ponti so' soli", una canzone già cantata da Patty Pravo, "Le tue mani su di me", e sei brani nuovi, tra i quali particolarmente significativi sono, oltre alla title track, "Il treno delle 7" e "Mio padre ha un buco in gola", invettiva-sfogo sulla sua famiglia.Nello stesso anno Venditti diventa produttore di due dischi, "La mia donna" dell'amico Giorgio Lo Cascio e "Blue morning" del gruppo omonimo (in cui suona un giovanissimo Roberto Ciotti).Del 15 gennaio 1974 è un'esibizione al Teatro dei Satiri a Roma, dove propone la canzone "A Cristo" che gli vale una denuncia da un maresciallo delle Guardie di Pubblica Sicurezza presente in sala per vilipendio alla religione di stato, fu processato e condannato a sei mesi con la condizionale. Come racconta nel suo libro L'importante è che tu sia infelice, la frase contestata era "ammazzate Gesù Crì quanto sei fico". La parola "fico" fu considerata un'offesa. Ma la canzone è scritta tutta in dialetto e quell'aggettivo in romanesco è ritenuto un complimento. Questo però il Tribunale non lo considerò e il cantautore fu condannato a sei mesi con la condizionale.Il 1974 è l'anno di "Quando verrà Natale", registrato con la collaborazione dei Cyan, che riscuote un buon successo grazie a brani come "Marta" e "Campo de' fiori" (inciso, nello stesso periodo, anche dalla Schola Cantorum, il gruppo vocale di Edoardo De Angelis); anche una canzone di questo disco viene incisa da Patty Pravo, "Ora che sono pioggia".Il successoIl 1975 è l'anno del suo matrimonio con Simona Izzo, e del successo di "Lilly", con cui Venditti arriva al primo posto della hit-parade sia dei 33 giri che dei 45: in effetti questo è sicuramente l'album più completo tra quelli della prima fase della sua carriera, e affianca a canzoni in dialetto romanesco ("Santa Brigida", orchestrata magistralmente da Giuseppe Mazzucca e Nicola Samale) ballate acustiche come "Attila e la stella" e canzoni ironiche come "Penna a sfera" (attacco di Venditti al giornalista di Ciao 2001 Enzo Caffarelli, che lo aveva attaccato dalle pagine del suo giornale).Per la prima volta appare una canzone sui ricordi del liceo, "Compagno di scuola", mentre la title track è una storia di droga; completa il disco "Lo stambecco ferito", una storia ispirata alle vicende di Felice Riva.Dopo un successo di vendite di tal genere è sempre difficile ripetersi, e il disco seguente, "Ullalla", pubblicato ad ottobre del 1976, non ci riesce: in realtà il disco è molto bello, tenta di staccarsi musicalmente dal precedente (grazie soprattutto alla presenza di Ivan Graziani, che suona le chitarre e cura gli arrangiamenti), le canzoni affrontano tematiche importanti, come il compromesso storico in "Nostra signora di Lourdes", o il disastro ambientale causato dall'Icmesa di Seveso il 10 luglio del 1976 con la fuga della nube tossica di diossina nella bella "Canzone per Seveso" (una delle canzoni più toccanti del cantautore, che ha affermato di aver scritto di getto la canzone, poiché stava registrando l'album in uno studio nelle vicinanze, ad Anzano del Parco); nella parte finale di "Per sempre giovane" Venditti inserisce un pezzo di "Born to run" di Bruce Springsteen. Durante la registrazione di Ullalla, precisamente il 27 agosto, Venditti diventa padre; nasce Francesco Saverio.Anche il 45 giri estratto dall'album, "Maria Maddalena", non riscuote un buon successo di vendite, pur essendo una bella canzone (sicuramente, però, non all'altezza di "Lilly"): è appunto questo insuccesso a rovinare il rapporto tra il cantautore e la RCA, per cui Venditti contatta un nuovo produttore, Michelangelo Romano (che ha già lavorato con Alan Sorrenti e Roberto Vecchioni), che gli fa firmare un nuovo contratto discografico con la Philips, che pubblica "Sotto il segno dei pesci" (1978, con cui ritorna al primo posto sia nelle classifiche dei 45 giri che dei 33) e "Buona domenica" (1979).Dopo "Buona domenica" il cantautore si prende una pausa di tre anni, anche per alcuni problemi familiari (in questo periodo si separa dalla moglie, Simona Izzo), interrotta solo dalla collaborazione con Luca Barbarossa (Venditti suona il pianoforte nella seconda versione di "Roma spogliata", contenuta nell'album Luca Barbarossa).Nel 1982 fonda una sua etichetta, la Heinz Music, distribuzione Ricordi (poi Bmg), con cui ha pubblicato negli anni ottanta: "Sotto la pioggia" (1982), "Cuore" (1984), "Venditti e segreti" (1986) al sax in tre brani partecipa Enzo Avitabile. Importante è anche il live registrato al Circo Massimo di Roma nell'ambito dei festeggiamenti del secondo scudetto giallorosso, "Circo Massimo" (1983), che contiene due inediti: "Grazie Roma" e "Circo Massimo". Nel 1984 Venditti organizza un secondo concerto al Circo Massimo per seguire la finale di Coppa dei Campioni della Roma. L'evento viene trasmesso in diretta televisiva. Il cantautore esegue alcune canzoni solo con il pianoforte prima della partita, dopo c'è il concerto con tutta la band, anche se la Roma perde contro il Liverpool.Nel 1985 esce un doppio live intitolato "Centocittà", con un solo inedito: "Centocittà". Il video di questo brano ha come protagonista Carlo Verdone da sempre amico del cantautore e che in futuro suonerà più volte la batteria nei dischi di Venditti: "Rocky, Rambo e Sting (1986)", "In questo mondo di ladri (percussioni, 1988)", "Benvenuti in Paradiso (1991)", "Tutti all'Inferno (Voce iniziale e batteria, 1995)" e "Comunisti al sole (2007)". Suonerà spesso anche in diversi concerti.Nel 1986 Venditti compone le colonna sonora di un film di Verdone intitolato Troppo forte.Il cambiamento di sonoritàGli anni '80 si concludono con un grandissimo successo di vendite con l'album "In questo mondo di ladri" contenente tra l'altro la canzone "Ricordati di me" che negli anni a venire sarà sempre presente nei concerti di Venditti (1988), quest'album insieme al precedente, segna un punto di svolta nello stile di Venditti, con un mutamento di sonorità che da un lato mette sempre più in secondo piano il pianoforte (dal tour del 1986 il cantautore prende l'abitudine di cantare per quasi tutto il concerto in piedi, mentre in precedenza si accompagnava suonando il piano), e dall'altro evidenzia sempre più la parte ritmica negli arrangiamenti delle canzoni.È del 1991 l'album "Benvenuti in Paradiso", di cui va ricordata la canzone "Dolce Enrico" dedicata ad Enrico Berlinguer, il segretario del PCI morto nel 1984). Nel videoclip di "Alta marea", diretto da Stefano Salvati appare Angelina Jolie. A Benvenuti in Paradiso segue un lungo tuor negli stadi di tutta Italia, nel 1992 escono un doppio disco live e un video intitolati Da San Siro a Samarcanda con le registrazioni di questi concerti. C'è un solo inedito che si chiama "L'amore insegna agli uomini". Durante il concerto a San Siro avviene il collegamento in diretta con Samarcanda, trasmissione di Rai 3 condotta da Michele Santoro. Venditti esegue "Modena" insieme a Gato Barbieri.Nel 1995 è la volta di "Prendilo tu questo frutto amaro" pubblicato anche in spagnolo col titolo "Cada instante". Tra le canzoni più importanti di questo album va ricordata "Eroi minori", dedicata alla scorta di Giovanni Falcone."Antonello nel paese delle meraviglie" è del 1997, album con il quale Antonello rivisita con una orchestra sinfonica, diretta da Renato Serio alcuni dei suoi successi e contenente anche il brano inedito "Ho fatto un sogno", scritto con Ennio Morricone e Sergio Bardotti. Il disco è stato pubblicato in edizione limitata con copie numerate, stampate su carta filigranata.L’8 marzo 1999, festeggia all’università La Sapienza di Roma i suoi 50 anni, e con l’occasione ritira il diploma di Laurea in Giurisprudenza, conseguita nei primi anni '70.Nel 1999 esce "Goodbye Novecento" dove trovano spazio anche "Su questa nave chiamata musica" dedicata a Fabrizio De André e " La coscienza di Zeman" dedicata al noto allenatore di calcio. Il videclip del primo singolo estratto da questo disco, "In questo mondo che non puoi capire" è stato girato dal regista di "Train de vie", Radu Mihaileanu.La copertina raffigura il firmamento al debutto del XXI secolo attraverso la rielaborazione di una suggestiva immagine antica; gli astri sono nei segni zodiacali come, idealmente, visibili da Roma allo scoccare del 2000.Gli anni 2000Nel 2000 partecipa come ospite al Festival di Sanremo, presentato da Fabio Fazio. Esegue due brani dall'ultimo album Goodbye Novecento: "Che tesoro che sei" e "Su questa nave chiamata musica".Nel 2001 esce "Circo Massimo 2001" contenente anche l'inedito "Che c'è" (scritto in occasione del terzo scudetto dell'Associazione Sportiva Roma di cui è tifoso, di cui scrisse già l'inno "Roma (non si discute, si ama" nel 1973). Lo scudetto viene celebrato una settimana dopo con un grande concerto al Circo Massimo, seguito da un milione e settecentomila persone, cui partecipano, tra gli altri, Sabrina Ferilli, Franco Sensi, Francesco Totti assieme ad alcuni giocatori e Corrado Guzzanti, che riprende un'imitazione dello stesso Venditti che aveva proposto nella sua trasmissione L'ottavo nano, e propone "Grande Raccordo Anulare", una sua canzone che fa la parodia allo stile del cantautore."Che fantastica storia è la vita" è il titolo del disco che esce nel 2003, in cui Venditti si riavvicina alle sonorità del passato e torna a cantare con Francesco De Gregori nel brano "Io e mio fratello". In quest'album sono contenute anche "Lacrime di Pioggia", dedicata al padre scomparso e "Ruba" scritta negli anni settanta per Mia Martini.Viene premiato al Fivizzano Music World il 7 settembre 2003: ritira il "Premio Musica e Poesia" per la particolarità e la ricercatezza dei suoi testi e delle sue musiche.Nel 2004 riceve un importante riconoscimento: il Premio Lunezia, "per l'emozione poetica dell'album Che fantastica storia è la vita".Sempre nel 2004 esce "Campus Live", album dal vivo, registrato durante le prove del tour negli studi di Cinecittà Campus, che contiene anche un brano inedito "Addio mia bella addio", registrato in studio. "È una canzone popolare italiana, cantata dai soldati. Ho ritrovato un mio antico provino del 1974 (Antonello aveva inciso un pezzo in cui cantava il solo ritornello, ndr) in cui cantavo "Addio mia bella addio", una canzone dei soldati italiani sul Carso, nata per la verità da una poesia del 1848 (di Carlo Alberto Bosi, il riferimento è la battaglia di Curtatone e Montanara ndr). Poi mi sono accorto che una canzone popolare anglo-americana, "Waltzing Matilda", ritrovabile anche in Australia e rifatta anche da Tom Waits, ha lo stesso ceppo sonoro di "Addio mia bella addio". Mi ci sono ficcato dentro e ne ho dato la mia versione, riscrivendone il testo." Nella canzone ci sono molti riferimenti all'attualità, in un'intervista il cantautore ha detto di aver iniziato a scrivere questa canzone dopo la strage di Nasiriya. A metà canzone c'è la voce di una donna che recita in inglese una preghiera buddhista.Segue un lungo tour che dura oltre un anno. Insieme al disco c'è anche un DVD registrato sempre durante le prove.Nel novembre 2006 esce la sua antologia più completa, un cofanetto di 3 CD intitolato "Diamanti" che rimane nella classifica dei dischi più venduti per quasi un anno vendendo oltre 250.000 copie.Il 16 novembre 2007 esce il suo nuovo lavoro "Dalla pelle al cuore", contenente nove canzoni inedite anticipato già in radio il 12 ottobre 2007 dal singolo omonimo.Da ricordare "Tradimento e perdono", dedicata ad Agostino Di Bartolomei, ex capitano della A. S. Roma, amico di Venditti, che si tolse la vita sparandosi un colpo di pistola al cuore il 30 maggio 1994. Sempre il questa canzone vengono ricordati anche Luigi Tenco e Marco Pantani. Di questo brano Venditti dice: "...Anche il suicidio è un tradimento, alla vita però. L’ho scritta il 30 maggio, anniversario della morte di Di Bartolomei, e del giorno in cui la A. S. Roma perse nell’84 la Coppa dei Campioni. Può avere valore anche per me, è una canzone preventiva; io penso che uno che ha successo, abbia diritto a più amore che non una persona normale: a volte, quando finisce la tua importanza, una parola può bastare."Altro pezzo molto importante, che Venditti ha definito il cuore del disco è "Giuda". Il cantautore la spiega così: "...figura simbolo del nostro tempo. Ho scritto questo brano come se fossi Giuda, così solo, abbandonato nell'inferno - ha spiegato Venditti - anche se poi, dall'altra parte, c'è la stessa solitudine di chi ha dato la vita per noi, perché questo nostro tempo è quanto di più lontano possa esserci dalla cristianità."2008Il 20 gennaio 2008 viene premiato con il Telegatto di platino all'Auditorium Conciliazione di Roma e pochi giorni dopo esce su Video Italia il videoclip della canzone "Indimenticabile", girato nel quartiere Eur a Roma.L' 8 marzo 2008 avvia il nuovo tour "Dalla pelle al cuore".Nel 2008 è stato attribuito a Venditti il Secondo Premio Laurentum intitolato ai "valori della cultura", dal Centro Culturale Laurentum, con riferimento ai valori artistici espressi nell'anno precedente unitamente all'impegno civile profuso in molti anni della sua carriera.2009Nel mese di febbraio il doppio cd antologico Le Donne (2009), subito nelle prime posizioni delle hit parade.Il 6 ottobre viene pubblicato il suo romanzo autobiografico intitolato L'importante è che tu sia infelice.Proprio negli stessi giorni il cantautore subisce delle critiche per aver espresso nel 2008, durante un concerto a Marsala in Sicilia, introducendo la sua canzone "Stella", dei giudizi negativi sulla Calabria affermando che in questa "non c'è niente" e dicendo, ironicamente, di sperare "che si faccia il ponte,così almeno la Calabria esisterà". Il video è stato pubblicato su youtube con un anno di ritardo. Queste dichiarazioni hanno scatenato reazioni polemiche da parte del Consiglio Regionale della Calabria e del sindaco reggino Giuseppe Scopelliti. Il cantante ha replicato: «"Purtroppo non è stata pubblicata la versione integrale: prima della Calabria ho parlato della Sicilia, della mafia, dell'Italia»"."«Non mi devo giustificare di nulla. È uno sfogo spettacolare, ironico ma accorato, durante uno show. Dove puoi anche sbagliare i toni. Il concerto risale al 6 agosto 2008, a Marsala. I media e i calabresi si dovrebbero chiedere come mai un filmato di due anni fa sia diventata una notizia di cronaca». Su YouTube. «Attraverso questo simpatico mezzo puoi essere messo in mezzo in qualsiasi momento. Scorrettamente. Mancano un’ora e mezza prima e un’ora e mezzo dopo del concerto...Tutto è partito da un incontro, in traghetto, fra Reggio e Messina. Stavo andando, d’inverno, al Teatro Greco di Taormina, che si riempì magicamente di neve. Un ragazzo calabrese che sta leggendo Gramsci si confessa: io vado in Sicilia per respirare aria di libertà, di cultura, di serenità. Mi ha colpito questo migrante non verso il Nord o Roma ma al di là dello Stretto. L’ho raccontato, commentando: qui c’è la mafia, ma forse in Calabria stanno peggio di voi. Com’è arrivato, “tagliato” e fuori contesto martedì su YouTube? Ho una mia idea, ma finché non trovo le prove me la tengo per me»". La questione è stata successivamente chiarita dal cantautore che ha incontrato il sindaco di Reggio Calabria, Scopelliti e il presidente della regione Calabria, Agazio Loiero.Viene premiato alla conferenza della NIAF (tenutasi a Washington i giorni 23 e 24 ottobre 2009). Venditti ha inaugurato venerdì 23 ottobre la locandina degli eventi in programma presentandosi al pianoforte sul palco del salone delle feste dell'Hotel Hilton. Il cantautore ha omaggiato il pubblico con una serie di canzoni tratte dal suo immenso repertorio, che spazia atttraverso tre generazioni, le quali erano equamente rappresentate sul parterre.Il 23 novembre 2009 riceve il premio Radicchio d'oro: "...premiato per la cultura il cantautore Antonello Venditti. Di recente ha scritto un libro: L'importante è che tu sia infelice, incentrato sulla figura dominatrice di sua madre. «Il titolo del libro è una frase che mi diceva sempre mia madre – ha detto Venditti - È stata una figura molto severa, anche se questo libro alla fine la assolve»".Il 31 dicembre 2009 canta davanti al Colosseo per il Capodanno di Roma davanti a oltre 100mila persone.L'artista impegnatoMolti sono i brani in cui il cantante ha introdotto aspetti e temi della vita del proletariato urbano, a cui è stato e continua ad essere politicamente legato. Nel gruppo delle canzoni impegnate rientrano:LibriDiscografiaAlbumAntologie45 giri45 giri pubblicati all'esteroCanzoni scritte per altri artistiPartecipazioniProduzioniCoverCuriositàNoteBibliografiaCollegamenti esterniPersonalità legate a Roma|Venditti, AntonelloArtisti legati a Roma|Venditti, AntonelloGruppi e musicisti del Lazio|Venditti, AntonelloGruppi e musicisti della IT|Venditti, AntonelloGruppi e musicisti della RCA Italiana|Venditti, AntonelloGruppi e musicisti della Philips|Venditti, AntonelloAntonello Venditti
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http://it.wikipedia.org/wiki/Due_Sicilie
Due Sicilie.Due Sicilie'" (in latino "Utriusque Siciliae", "Du' Sicilî" in siciliano, "Dòje Sicìlie" in napoletano) è il nome con cui è conosciuto il territorio del Mezzogiorno e della Sicilia appartenuto dapprima al Regno di Sicilia durante il periodo normanno, e poi al Regno delle Due Sicilie.StoriaAragonesiIl nome deriva dal titolo che assunse Alfonso I di Napoli allorché riunificò sotto il suo controllo le corone del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia. Definendosi "rex Utriusque Siciliae" (re di entrambe le Sicilie, oppure di ambedue le Sicilie), il re ufficializzò la denominazione in uso presso le corti di Napoli e Palermo secondo cui i territori dell'antico Regno di Sicilia svevo-normanno, che dalla conquista di Carlo I di Napoli erano passati sotto la corona angioina, erano definiti "Regno di Sicilia al di qua del faro" (Regno di Napoli), o Sicilia citeriore, mentre quelli divenuti possesso aragonese (Regno di Trinacria), "Sicilia al di là del faro". Il riferimento geografico in base al quale i domini erano definiti nella cartografia e nel gergo politico "citeriori" (al di qua) o "ulteriori" (al di là) era lo Stretto di Messina, e l'omonimo faro.SpagnoliAlla morte di Alfonso Il Magnanimo, i due regni vennero nuovamente separati secondo due regnanti diversi, nel 1458 infatti il re di Sicilia è Giovanni I detto Il Giusto mentre a Napoli regna Ferdinando I detto Ferrante.Nel frattempo i sovrani francesi tornarono a rivendicare il diritto d'annessione del Regno di Napoli.Dalla Francia allora tentò inutilmente di occupare Napoli Carlo VIII di Francia, e quindi il suo successore, Luigi XII, che infine riuscì a stipulare un accordo con il papa Alessandro VI e Ferdinando II d'Aragona, per cui il pontefice dichiarava decaduto il titolo di "rex Siciliae", e al suo posto istaurò la corona di "rex Neapolis", di cui fu investito Luigi XII di Francia.Luigi XII quindi, in collaborazione con Ferdinando II d'Aragona, occupò militarmente il Sud Italia e sconfisse l'antica dinastia aragonese, che aveva riunite politicamente (solo formalmente comunque) Napoli e Palermo. Ferdinando II però cacciò poi le truppe francesi dall'Italia meridionale e conquistò Sud e Sicilia: considerando i nuovi territori acquisiti una sua eredità legittima, unì i titoli regi annessi nella corona d'Aragona, e istituì a Napoli e Palermo due vicereami distinti. La divisione politica fra i due territori italiani era rafforzata dalla peculiarità della corona di Trinacria (Sicilia), alla quale era legato un particolare privilegio ("regalia") che prevedeva il diritto del sovrano di influire sulle nomine del clero siciliano e sull'amministrazione dei patrimoni ecclesiastici, in particolare nelle tre arcidiocesi storiche (Monreale, Palermo e Catania). Tale stato giuridico era rappresentato dall'istituto ecclesiastico della "Apostolica Legazia di Sicilia", soggetto canonico e politico più volte contestato dopo la controriforma dalle stesse gerarchie cattoliche, specialmente ad opera dello storico Cesare Baronio.Borbone e napoleonidiNel frattempo a rafforzare la separazione politica di Palermo e Napoli ci pensa il fatto che dopo la guerra di successione spagnola, il regno di Sicilia fu girato a Vittorio Amedeo di Savoia, mentre il reame partenopeo a Carlo VI d'Asburgo.Dopo il lungo periodo in cui Napoli e Sicilia furono rette dai vicereami spagnoli e austriaci, i Borbone riconquistarono i due territori. Carlo di Borbone riadottò per se il titolo di "rex Neapolis" secondo la consuetudine asburgica (il titolo "rex Neapolis" fu anche di Carlo V), e conquistata la Sicilia, lentamente a corte impose ufficiosamente le denominazioni di Sicilia citeriore e Sicilia ulteriore. Il titolo di "re delle Due Sicilie" fu assunto ufficialmente per la prima volta da Gioacchino Murat, secondo le disposizioni di Giuseppe Bonaparte (già "roy de Naples") e Napoleone, che concessero la prima costituzione, il cosiddetto "statuto di Baiona", e il titolo regale annesso al Murat. Dopo il trattato di Vienna il titolo fu riadattato per Ferdinando di Borbone, il 9 giugno 1815, e definitivamente assunto l'8 dicembre dell'anno seguente dal sovrano restaurato che fuse i due regni creando il Regno delle Due Sicilie.NoteVoci correlateAltri progetti
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http://it.wikipedia.org/wiki/Stratigrafia_%28radiologia%29
Stratigrafia (radiologia).La stratigrafia'" o "'tomografia'" (dal greco "tómos", nel senso di "strato") è una tecnica radiografica inventata negli anni trenta dal radiologo italiano Alessandro Vallebona.A differenza della radiografia convenzionale la stratigrafia permette di documentare iconograficamente solo lo strato desiderato eliminando, sulla base di principi di geometria proiettiva, le strutture circostanti confondenti.La tecnica consiste nel movimento sincrono e opposto di tubo radiogeno e pellicola impressionabile. Tale movimento, con fulcro sul piano iconograficamente significativo, permette la cancellazione delle strutture che si trovano al di fuori del centro di rotazione (o "di simmetria") del movimento stesso.L'apparecchio più comune è a pendolazione lineare. La costruzione di questo è relativamente semplice. Tale forma è però poco adatta allo studio di strutture fini e complicate come può essere l'orecchio interno, mentre è stata utile soprattutto nello studio di torace, mediastino, laringe e scheletro.Tale metodica determina tuttavia alcuni artefatti di trasporto nella direzione del movimento di pendolazione detti "ombre parassite", maggiori in caso di strutture complesse. Per separare brillantemente questo problema la stratigrafia si può giovare di apparecchi a movimenti più complessi (stratigrafia circolare, spiroidale, ipocicloidale).Rimane comunque indubbia la non trascurabile irradiazione del paziente dovuta ai tempi diagnostici e alla necessità di elevate dosi di radiazione.Negli anni '70-'80 la stratigrafia è stata rivoluzionata dall'utilizzo delle tecniche informatiche e quindi si è naturalmente evoluta nella tomografia computerizzata.NoteRadiologia
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http://it.wikipedia.org/wiki/Croce_di_Agilulfo
Croce di Agilulfo.La "'Croce di Agilulfo"' è una croce in oro, tra i capolavori dell'oreficeria longobarda, risalente all'inizio del VII secolo e conservata a Monza nel "tesoro" presso il Museo Serpero (Museo del Duomo).StoriaIncerta la funzione originaria del manufatto, realizzato comunque con certezza durante i primi anni del VII secolo, comunque prima della morte di Agilulfo, avvenuta nel 616.Mentre lo stile complessivo è tipicamente bizantino per la forma e la disposizione dei sei pendagli, la decorazione risente di influenze barbariche: questo rende più probabile una realizzazione eseguita nell'ambito del regno longobardo.È possibile allora che si trattasse di un pendente appeso alla corona regale, appartenuto ad Agilulfo.DescrizioneAlta 22,5 cm e larga 15 cm, ha la forma di croce latina, con i bracci leggermente svasati alle estremità. È decorata da pietre preziose e raffigurazioni del Cristo, di arcangeli e di apostoli. Sei pendenti a goccia, realizzati con altrettante perle, sono appesi a catenelle, sempre in oro: quattro appese ai bracci laterali e due all'estremità del braccio inferiore.L'incastonatura delle pietre, eseguita a freddo, segue uno schema rigidamente simmetrico ed alterna pietre bianche e verdi, rotonde e rettangolari, secondo uno schema ordinato che ricorda la distribuzione spaziale di gusto tardo-antico. I bordi della croce e dei castoni presentano motivi a rilievo (piccole sfere o altro), che danno nell'insieme un aspetto splendido.Voci correlateAltri progettiMonzaOggetti di oreficeria e toreutica longobarda
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http://it.wikipedia.org/wiki/Una_sull%27altra
Una sull'altra."'Una sull'altra"' è un film del 1969, diretto da Lucio Fulci.È il primo giallo diretto dal regista romano, in precedenza autore di commedie e musicarelli. Si tratta di un giallo erotico, con scene lesbo tra Marisa Mell e Elsa Martinelli, e a differenza dei successivi gialli del regista non presenta scene schock, ma è strutturato come un giallo classico.TramaLa moglie di un giovane medico muore improvvisamente lasciando al marito un cospicuo patrimonio. Giorni dopo il medico incontra in un locale notturno una spogliarellista, identica alla moglie deceduta. Le indagini della polizia riscontrano che la donna è morta per avvelenamento, e che l'assicurazione è stata firmata dalla spogliarellista, indotta da uno sconosciuto.Il medico viene arrestato in seguito alla scoperta, nell'abitazione della spogliarellista, di una busta contenente denaro e le sue impronte digitali. Il medico viene condannato alla camera a gas. Il giorno prima dell'esecuzione il fratello, proprietario di una clinica, gli confessa di essere lui l'assassino, insieme alla moglie, che è ancora viva.Mentre il medico cerca di dimostrare la propria innocenza il fratello e la moglie vengono uccisi da un innamorato respinto dalla donna. L'esecuzione del medico viene così interrotta all'ultimo istante.ProduzioneFulci e lo sceneggiatore Roberto Gianviti scrissero il film sulla scia del successo de "Il dolce corpo di Deborah", diretto nel 1968 da Romolo Guerrieri. Molti critici scrissero invece che era ispirato a "La donna che visse due volte", uno dei capolavori di Alfred Hitchcock. Questa convinzione era rafforzata dalla frase di lancio del film, che diceva: «Questo film comincia dove Hitchcock finisce».SceneggiaturaLucio Fulci considerava la sceneggiatura del film come una delle sue migliori. Ci volle un anno per scriverla, perché non si riusciva a trovare un colpo di scena convincente, per il finale. Gianviti ebbe l'idea del fuso orario, ma la storia era stata pensata per svolgersi in Francia e quindi Fulci e Gianviti si accorsero che sarebbe stato necessario ambientare il film negli Stati Uniti. Proposero il cambiamento di ambientazione al produttore Edmondo Amati, che accettò perché stava girando negli USA il film di Alberto De Martino "Gli insaziabili", e decise di utilizzare il film di Fulci come film di ripiego. Alla fine però il film di Fulci incassò molto di più del film di De Martino.RipreseLe riprese del film, con il titolo di lavorazione "Perversion story", iniziarono il 2 dicembre 1968, e durarono otto settimane.Il film fu girato a San Francisco, nel penitenziario di San Quintino, a Reno e a Sacramento. Gli interni furono girati in Italia.AccoglienzaIl film uscì il 15 agosto 1969, e incassò circa 869 milioni di lire.Censura"Una sull'altra", uscito nelle sale con il divieto ai minori di 18 anni, fu denunciato come "spettacolo osceno". Il 10 settembre 1969 fu sequestrato. Fulci e Amati tagliarono alcune scene del film, che tornò così nelle sale cinematografiche.Nei passaggi televisivi sono presenti alcuni tagli, mentre nel 2006 è uscito in Italia il DVD con la versione integrale.Titoli per l'esteroNegli USA il film usci' all'epoca come "One on Top of the Other", nel 2007 uscito in DVD nella versione UNCUT con il titolo di "Perversion story".NoteCollegamenti esterniFilm gialliFilm thriller
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http://www.travelblog.it/post/9697/las-fallas-ritornano-le-festivita-piu-famose-di-valencia
Anche quest’anno è tornato, a Valencia, l’appuntamento con uno degli eventi più spettacolari e coinvolgenti di tutta la Spagna. Stiamo parlando del festival delle Fallas, che coinvolge la città tutti gli anni, dal 15 al 19 marzo. Il nome deriva dal plurale di falla, che a sua volta ha origine nel latino volgare *facla, facula, cioè ‘piccola torcia’, anche se così piccole, le moderne fallas, proprio non sono.Valencia in questi giorni si trasforma in una città colorata di mille sfumature e capace di soddisfare tutti i sensi: i costumi regionali, i fiori ed i monumenti falleri sono una fulgente festa per gli occhi, come pure la grazia, l’eleganza e la bellezza della nostra falleras, le patrone della festa, vestite con i loro fantastici costumi tipici. L’udito si diverte ad ascoltare i pezzi suonati dalle bande musicali, che colmano con le loro melodie le strade della città e accompagnano il mormorio della festa. L’olfatto percepisce l’intenso, pervasivo e tipico aroma della polvere da sparo, associato ai fuochi d’artificio e alle mascletà, indice per ogni Valenciano che si rispetti, della primavera incipiente. Il gusto si gode il sapore degli ottimi bunyols, che si possono trovare in molti vicoli, grazie alle bancarelle. Il tatto è presente nell’accoglienza data dai cittadini di Valencia a coloro che visitano la città per condividere le Fallas, evento senza paragoni, ed è palpabile nell’aria.Ogni anno la città di Valencia spende centinaia di migliaia di euro nel realizzare un numero impressionante di fallas, gruppi scultorei composti da molteplici pezzi minori, chiamati ninots (letteralmente, pupazzi). Il costo economico di questi monumenti viene sopportato da una sorta di club di quartiere denominati anche essi Falla, gestiti da una cosiddetta ‘Commisione Fallera’ e un’intera area di periferia è dedicata, con il nome di Città delle Fallas, alla loro produzione, per la quale sono necessari parecchi mesi ed il lavoro di diversi tipi di artigiani. Ogni “Falla” è tenuta a costruire due opere, la “falla major” e la “falla infantil”. Entrambe partecipano ad un distinto concorso. Il bello è che, come in un gigantesco mandala, alla fine di così tanto lavoro, le fallas vengono tutte bruciate. Tutte, eccetto un singolo ninot, giudicato il più bello in assoluto e dunque graziato (indultat, come si dice a Valencia).L’aspetto religioso della festa non è tuttavia affatto secondario. Infatti ogni anno, il 17 ed il 18, viene reso omaggio alla Verge dels Desemparats (La Vergine dei derelitti), patrona della città. Nella piazza ad essa dedicata una sfilata di donne vestite con i costumi tipici della festa dà vita alla cosiddetta Marcha de la Ofrenda (Marcia dell’Offerta). Durante questa manifestazione le donne offrono dei fiori alla Vergine che vengono posti su una enorme costruzione in legno fino a creare una composizione floreale che fa da mantello della Madonna. La bellissima opera resta esposta nella Plaza de la Virgen, per alcuni giorni fin quando i fiori non cominciano a perdere la loro bellezza. Quest’anno nel manto dominano i colori rosso, bianco e rosa.Ancora più credibile il clima di festa che si respira in questi giorni, in cui l’attività lavorativa della città è quasi totalmente sospesa, ed una marea di persone non fa altro che ascoltare musica, bere, guardare fuochi d’artificio, partecipare a parate, ballare e quant’altro. Davvero un evento da non perdere!
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http://it.wikipedia.org/wiki/Pallacanestro_Cant%C3%B9
Pallacanestro Cantù.La Pallacanestro Cantù è una delle maggiori squadre di pallacanestro in Italia, nonché la seconda squadra più titolata nelle competizioni europee dopo il Real Madrid e per questo motivo chiamata la "Regina d'Europa".StoriaLa nascita e l'arrivo in serie ALa Pallacanestro Cantù nasce, come l'Olimpia Milano, nel 1936, grazie a Mario Broggi e Angiolino Polli. Durante l'epoca del fascismo la squadra si chiama Opera Nazionale Dopolavoro di Cantù. La stagione 1948-49 è la prima disputata in serie C. Nel 1953 ottiene la promozione in serie B e l'anno successivo anche in serie A. Retrocede subito in serie B, nel 1955, ma riconquista la massima serie l'anno dopo. Il primo sponsor è la Milenka, una distilleria di Cantù.L'epoca Oransoda-LevissimaNel 1956 arriva come sponsor l'Oransoda, mentre la società è in mano alla famiglia Casella. Nel 1958, grazie anche all'innesto dello statunitense Tony "Mister Uncino" Vlastelika, l'Oransoda si piazza al quarto posto nel massimo campionato. Un anno dopo lo sponsor è la Levissima; sono gli anni in cui Lino Cappelletti (primo canturino a giocare per la Nazionale, che segnò 45 punti contro la Svezia, firmando un record che verrà battuto solo dai 46 dell'altro canturino Antonello Riva nel 1987 contro la Svizzera) si ritira, cedendo il posto a giovani di belle speranze come Charlie Recalcati.Nel 1967-68 torna l'Oransoda, ed è lo storico anno del primo scudetto. Il quintetto-base è composto dallo stesso Recalcati, dall'italo-argentino Carlos D'Aquila e dal cosiddetto "muro di Cantù" formato da Alberto De Simone, Alberto Merlati e Bob Burgess. L'allenatore è lo jugoslavo Boris Stanković.Gli anni SettantaCon talenti esplosivi come Pierluigi Marzorati, Charlie Recalcati e Fabrizio Della Fiori, negli anni settanta Cantù dominerà la scena del basket europeo, conquistando una serie di prestigiosi trofei come tre Coppe Korać consecutive (1973, 1974, 1975), lo scudetto nel 1975, tre Coppe delle Coppe consecutive (1977, 1978, 1979) e la Coppa Intercontinentale nel 1975.La Squibb CantùGli anni ottanta cominciano con un nuovo sponsor, la Squibb, ma la musica non cambia: Cantù conquista subito lo scudetto nella stagione 1980-81 e si conferma come una delle squadre più forti d'Europa vincendo anche la Coppa delle Coppe. Il 1982 è un altro anno storico: grazie a fenomeni come Antonello Riva, una delle bandiere storiche della squadra, e C.J. Kupec, la squadra canturina conquista la seconda Coppa Intercontinentale e la Coppa Campioni, che conquisterà anche nel 1983 ai danni di Milano. Nel 1985 debutta l'americano, poi naturalizzato italiano, Dan Gay.Gli anni NovantaL'ultimo anno di Pierluigi Marzorati viene festeggiato con l'ultimo trofeo europeo sinora ottenuto da Cantù: la Coppa Korać nel 1991. Gli anni novanta sono parecchio altalenanti: un'ottima stagione ma senza successi quella del 1992-93, poi due anni di A2 e la riconquista della serie A con Franco Polti nuovo proprietario e sponsor. Nel 1999 la società passa in mano all'imprenditore Francesco Corrado, ma la nuova presidenza si apre con una tragedia: la morte improvvisa del giovane Enrico "Chicco" Ravaglia, la cui maglia numero 6 verrà ritirata e innalzata sul soffitto del Palasport Pianella'". Con l'ingresso di Corrado in società la Pallacanestro Cantù acquisisce un nuovo aspetto e si propone come un club all'avanguardia sotto diversi aspetti, primo fra tutti quello del marketing e del rapporto con i tifosi. Nel 2000 Antonello Riva supera Oscar Schmidt nella classifica dei migliori marcatori di sempre della serie A italiana.Il nuovo millennioNel 2000-2001 Cantù rischia la retrocessione, ma si salva alla guida del nuovo allenatore Pino Sacripanti. L'anno dopo arriva lo sponsor "Oregon Scientific", con l'obiettivo di riportare la squadra brianzola ai fasti di un tempo. Il "Pianella" cambia nome in "PalaOregon", e Cantù disputa due stagioni ai vertici della serie A italiana. Rinuncia alla partecipazione all'Eurolega per il 2003, ma si aggiudica, lo stesso anno, la prima Supercoppa della sua storia. Nel 2004 arriva per due anni lo sponsor "Vertical Vision" e nel 2005 il palazzetto cambia nome diventanto "PalaVerticalVision" per tutta la durata della stagione. Nel 2006, stagione del 70° anniversario, Cantù cambia sponsor, associando il proprio nome all'azienda di arredamento Tisettanta di Giussano. Tra i tanti eventi organizzati, oltre alla pubblicazione del libro "70 anni di canestri", avviene il ritorno in campo di Pierluigi Marzorati all'età di 54 anni. La bandiera della società canturina torna in campo simbolicamente per una partita (la prima di campionato vinta 70-69 contro la Benetton Treviso) stabilendo un record da Guinness dei Primati, diventando il primo giocatore di basket a giocare in cinque decadi consecutive con la stessa maglia nel massimo campionato professionistico nazionale.Nella stessa stagione, dopo un inizio stentato, Cantù raggiunge i playoff scudetto (eliminazione ai quarti di finale contro la Montepaschi Siena).La stagione 2007-2008 ha visto la Pallacanestro Cantù approcciarsi al campionato italiano con una disponibilità economica alquanto ridotta, dopo un pessimo inizio la compagine brianzola riesce a raggiungere degli insperati playoffs, eliminata dalla Lottomatica Roma che però viene costretta a gara 4.La famiglia Corrado, dopo un decennio di grandi successi sotto la sapiente ed oculata guida del bravissimo presidente Francesco, decide di cedere il passo ed anche in questo caso il Presidentissimo si dimostra una persona ed onesta che mantenendo la sua promessa di regalare la squadra a chi le avesse garantito un futuro la cede al gruppo N.G.C. della famiglia Cremascoli capeggiato dall'uomo che diventerà il nuovo A.D. ovvero Natale Bellotti, ha preso parte alla trattativa anche l'avvocato Massimo Nicolini.Fra i dirigenti della vecchia gestione è rimasto Alessandro Corrado, diventato presidente, Bruno Arrigoni, Luca Rossini, mentre ha fatto il suo ingresso come direttore generale Walter Bellotti.La nuova gestione ha l'obiettivo di garantire un futuro ed un progetto a lungo termine per far tornare ai livelli che spettano alla Regina d'Europa.La prima stagione del nuovo gruppo dirigenziale è contraddistinta dalla discontinuità: dopo una secca sconfitta nella prima partita casalinga contro il Montepaschi Siena, la squadra è capace di sbancare 62-86 il PalaMaggiò di Caserta e successivamente di centrare un importante vittoria per 93-95 sul campo della Snaidero Udine e un'altra importantissima vittoria contro la Bancatercas Teramo.A seguito di questo inizio incerto di sussegue una serie di 5 sanguinose sconfitte consecutive che proiettano la NGC in zona retrocessione, ma improvvisamente la squadra sembra aver riacquistato tutta la sua chimica ed infila 5 vittorie di seguito tra cui le vittorie esterne a Ferrara, Pesaro e Bologna.Grazie a questa striscia la Pallacanestro Cantù centra la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia e sfiora l'impresa contro il Montepaschi Siena rimanendo in partita per 37 minuti.Anche nel girone di ritorno si susseguono strisce positive a strisce negative, purtroppo nelle ultime 5 partite la NGC totalizza 1 sola vittoria perdendo partite apparentemente facili come quelle in casa con Ferrara e a Rieti e per la classifica avulsa rimane esclusa dalla post season.La nuova stagione si apre nel migliore dei modi e il Presidente Alessandro Corrado è in grado di chiudere in soli tre giorni tutto il capitolo relativo alla sponsorizzazione tecnica, siglando accordi biennali con case di prestigio come Legea ed And One, purtroppo però viene bruscamente interrotto il rapporto con l'allenatore Luca Dalmonte per volontà di quest'ultimo che dichiara non sussistere le condizioni per un sereno rapporto lavorativo.Inizia dunque la rifondazione partendo da Mazzarino, Lydeka e Giovacchini e cercando un nuovo tecnico: Andrea Trinchieri, che firma un contratto biennale.La stagione 2009-2010 inizia nel migliore dei modi, dopo una sconfitta sfortunata 68-72 al Pianella contro la Banetton Treviso, la formazione di Trinchieri, che si rivela essere un abile stratega, ottiene tre vittorie consecutive a Cremona (103-104) contro Montegranaro (79-75) e una grande impresa senza Jeffer e Lydeka all'Adriatic Arena contro la Scavolini (60-75). In campionato continua a suon di vittorie per la formazione di Trinchieri che piazza colpi formidabili a Roma (70-81) in casa contro la Virtus di Bologna (72-63) e strapazza Avellino quarta in classifica a pari punti nello spareggio per i quartieri altissimi del torneo (85-61). Con questa vittoria Cantù si proietta alla Final Eight prepotentemente con la possibilità di accedervi da testa di serie. Un girone d'andata sicuramente meomorabile guidato in maniera sapiente da coach Trinchieri che fa di un gruppo mediocre una squadra temibile per tutti. La Coppa Italia vede, però, l'eliminazione della squadra canturina ai quarti di finale per 65-70 contro l'Angelico Biella al termine di una gara incolore da parte degli uomini di Andrea Trichieri. Messa da parte la delusione di coppa, la NGC si rituffa nel campionato dove, però, Cantù totalizza tre sconfitte (92-96 vs Treviso, 71-77 vs Montegranaro, 81-93 vs Pesaro) nelle prime quattro gare del girone di ritorno che fanno scivolare la Pallacanestro Cantù dal quarto all'ottavo posto in graduatoria facendo evidenziare la prima,vera, crisi stagionale dei biancoblu.PalmaresCampionati giovaniliFinali disputateCronistoriaColori e simboloI colori sociali della Pallacanestro Cantù sono attualmente il bianco e l'azzurro, precedentemente, in epoca Levissima furono il bianco ed il verde.Il simbolo recentemente ridisegnato raffigura un canestro a forma di C che si accinge ad accogliere un pallone.RosterPalazzettoLa Pallacanestro Cantù disputa le sue partite dal 1975 all'interno del Palasport Pianella, situato su un colle di Cucciago, cittadina limitrofa a Cantù.Nel 1975 il Palasport Pianella risultava essere l'impianto più all'avanguardia in Europa e vi furono disputate parecchie competizioni internazionali.Nel 2006 il presidente Francesco Corrado ha ristrutturato l'ormai vetusto impianto, aprendo un'altra uscita per gli spogliatoi, rendendo più confortevoli e larghe le sedute e rendendo lo storico impianto uno tra i più a norma in Italia.Nel 2008 la Jumbo Gruppo Italia ricavò all'interno dell'impianto la piccola saletta "Jumbo Louge" pronta ad accogliere durante gli intervalli i dirigenti e gli ospiti del parterre.Il Comune di Cantù ha attualmente assegnato all'azienda Turra l'appalto per la realizzazione del nuovo palasport da 7200 posti che sorgerà probabilmente entro il 2011/2012.Organizzazione societariaCestisti celebriMaglie ritirateAllenatoriRecord e statisticheLa Pallacanestro Cantù è entrata nel "Guinness World Record" nel 2007 per aver schierato Pierluigi Marzorati nella stessa squadra per 5 decenni.TifosiIl gruppo di tifo organizzato, denominato "Eagles", garantisce uno spettacolo unico in tutte le partite casalinghe della squadra, che segue anche in trasferta su tutti i campi.Fino al 2002 il gruppo "Eagles" era fiancheggiato dai "Kamikaze" che si sciolsero poi nel medesimo anno a seguito del furto dello striscione da parte della Fossa dei Leoni di Bologna.Gli Eagles sono collegati con i seguenti gruppi di tifosi:Gli Eagles sono in rapporti d'amicizia con i seguenti gruppi di tifosi:Gli Eagles sono in pessimi rapporti con i seguenti gruppi di tifosi:SponsorCollegamenti esterniPallacanestro Cantù|*Pallacanestro Cantù