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| tecniche di evoluzione assistita – TEA, in Lo stesso processo può essere ottenuto | Italia), che producono piante migliorate mediante incrocio e selezione, ma con | non equiparabili agli OGM, come con- tempi molto più lunghi e minore preci- | clude la stessa Commissione. sione. | | In attesa di una decisione del Parla- Un punto di forza di queste tecniche | mento europeo, che potrebbe richiedere è che rendono possibile migliorare le va- | molti anni, è indispensabile che l’Italia rietà tradizionali e tipiche senza ricorrere | assuma un’iniziativa nazionale per con- all’incrocio che, rimescolando tutti i geni, | sentire l’avvio della sperimentazione nel ne fa inevitabilmente perdere le caratte- | campo degli organismi ottenuti da tecni- ristiche di tipicità. | che di evoluzione assistita (TEA). | Sia per l’editing genomico mediante | La presente proposta di legge, dunque, mutagenesi sito-diretta sia per la cisgenesi | è volta a modificare il decreto legislativo i prodotti ottenuti si differenziano perciò | n. 224 del 2003 introducendo un titolo dai classici OGM.
In particolare, i mutanti | II-bis, che prevede una procedura sem- | plificata per la sperimentazione degli or- | -- Pagina 3 -- ganismi ottenuti da TEA. In particolare si | esprime il proprio parere, favorevole o prevede che, nelle more dell’adozione, da | contrario, all’autorità nazionale e ai Mi- parte dell’Unione europea, di una disci- | nisteri interessati; plina organica in materia, l’emissione de- | liberata nell’ambiente di organismi otte- | il notificante può procedere all’emis- nuti con TEA e specificamente con tec- | sione del prodotto nell’ambiente sola- niche di mutagenesi sito-diretta e di ci- | mente dopo il rilascio del provvedimento sgenesi per fini sperimentali e scientifici | di autorizzazione del Ministero dell’am- segua la seguente procedura: | biente e della sicurezza energetica, rispet- | tando tutte le condizioni in esso precisate.
le istituzioni di ricerca e sperimenta- | Si prevede poi che il Ministero del- zione che intendono effettuare un’emis- | l’ambiente e della sicurezza energetica ga- sione deliberata nell’ambiente di un pro- | rantisca l’accesso alle informazioni in me- dotto ottenuto da TEA sono tenute a | rito alle notifiche e alle emissioni delibe- presentare preventivamente una notifica | rate nell’ambiente di prodotti ottenuti con all’autorità nazionale competente; | tecniche di editing genomico, rendendo | accessibili, ai sensi dei capi I-bis e I-ter la notifica comprende un documento | del decreto legislativo 14 marzo 2013, unico, da presentare in formato digitale, | n. 33, tutti i provvedimenti adottati. Inol- contenente le seguenti informazioni: | tre si prevede che il Ministero dell’am- | biente e della sicurezza energetica, di a) | concerto con il Ministero dell’agricoltura, | della sovranità alimentare e delle foreste informazioni generali, comprese | e con il Ministero della salute, organizzi quelle relative al personale e alla sua | annualmente una consultazione pubblica formazione; | sull’attuazione del nuovo titolo II-bis del | decreto legislativo n.
224 del 2003 e sui b) informazioni relative al prodotto | risultati dei prodotti ottenuti dalla speri- | mentazione in materia di TEA. ottenuto con TEA; | | Si prevede anche la predisposizione, da c) informazioni relative ai campi spe- | parte di colui che effettua la sperimen- rimentali in cui il prodotto viene coltivato | tazione, di una relazione conclusiva sul- e le eventuali interazioni con le superfici | l’emissione di organismi prodotti con le circostanti; | citate tecniche nella quale sono riportati | i risultati della verifica sperimentale sui d) un piano di monitoraggio diretto | possibili rischi e impatti per la salute a individuare eventuali effetti del prodotto | umana e animale e per l’ambiente.
sull’ambiente; | | La relazione è trasmessa dal Ministero e) la valutazione del rischio per l’a- | dell’ambiente e della sicurezza energetica grobiodiversità, per i sistemi agrari e per | ai Ministeri della salute e dell’agricoltura, la filiera agroalimentare del prodotto og- | della sovranità alimentare e delle foreste, getto di sperimentazione; | all’Istituto superiore per la protezione e la | ricerca ambientale e alle regioni e pro- con decreto del Ministro dell’agricol- | vince autonome interessate. Lo stesso Mi- tura, della sovranità alimentare e delle | nistero dell’ambiente e della sicurezza ener- foreste, di concerto con il Ministro del- | getica, avvalendosi della Commissione di l’ambiente e della sicurezza energetica, | cui all’articolo 6 del decreto legislativo sono definite, entro sessanta giorni dalla | n. 224 del 2003, effettua una valutazione data di entrata in vigore della norma, le | della relazione, esprimendo sulla stessa caratteristiche del documento unico; | un parere che deve essere comunicato al | notificante e alle regioni e province au- l’autorità nazionale (oggi il Ministero | tonome interessate.
È, altresì, previsto che dell’ambiente e della sicurezza energe- | il Ministero dell’ambiente e della sicu- tica), ricevuta la notifica, trasmette, entro | quindici giorni dal suo ricevimento, copia | della stessa notifica alla Commissione di | cui all’articolo 6 del decreto legislativo | n. 224 del 2003, che, entro sessanta giorni, | effettua la valutazione della notifica ed | | -- Pagina 4 -- rezza energetica invii alla Commissione | emissioni nell’ambiente di organismi pro- europea una sintesi di ogni notifica rice- | dotti con tecniche di editing genomico. vuta, informando la stessa Commissione | sulle decisioni adottate, comprese le even- | Infine, viene adeguato l’apparato san- tuali ragioni per le quali una notifica è | zionatorio del decreto legislativo n. 224 stata respinta, nonché sui risultati delle | del 2003 in funzione dell’inserimento del | nuovo titolo II-bis. | -- Pagina 5 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | 1. Dopo il titolo II del decreto legislativo | 8 luglio 2003, n.
224, è inserito il seguente: | | « TITOLO II-bis | | EMISSIONE DELIBERATA NELL’AM- | BIENTE DI ORGANISMI PRODOTTI CON | TECNICHE DI MUTAGENESI SITO-DI- | RETTA E CISGENESI A FINI SPERIMEN- | TALI E SCIENTIFICI | | Art. 14-bis. – (Disposizioni in materia di | organismi prodotti con tecniche di editing | genomico mediante mutagenesi sito-diretta | o di cisgenesi) – 1. Nelle more dell’ado- | zione, da parte dell’Unione europea, di una | disciplina organica in materia, l’emissione | deliberata nell’ambiente di organismi pro- | dotti con tecniche di editing genomico me- | diante mutagenesi sito-diretta o di cisge- | nesi a fini sperimentali e scientifici è sog- | getta alle disposizioni di cui al presente | titolo.
Si applicano le seguenti definizioni: | | a) editing genomico mediante mutage- | nesi sito-diretta: le nuove tecniche genomi- | che che permettono una precisa modifica | del DNA senza l’introduzione di nuovo ma- | teriale genetico, scientificamente definite | SDN-1 e SDN-2 dall’Autorità europea per | la sicurezza alimentare e dalla Commis- | sione europea; | | b) cisgenesi: l’inserzione di materiale | genetico proveniente da un donatore della | stessa specie o di una specie affine sessual- | mente compatibile. Il materiale genetico è | inserito senza modificazioni. | | 2. Le istituzioni di ricerca e sperimen- | tazione che intendono effettuare un’emis- | sione deliberata nell’ambiente di un orga- | nismo prodotto con tecniche di editing ge- | nomico mediante mutagenesi sito-diretta o | di cisgenesi sono tenute a presentare pre- | | -- Pagina 6 -- ventivamente una notifica all’autorità na- | zionale competente. | | 3.
| | 3. La notifica di cui al comma 2 com- | prende un documento unico, da presentare | in formato digitale, contenente le seguenti | informazioni: | | a) | | informazioni generali, comprese | quelle relative al personale e alla sua for- | mazione; | | b) informazioni relative all’organismo | prodotto con tecniche di editing genomico | mediante mutagenesi sito-diretta o di ci- | sgenesi; | | c) informazioni relative ai campi spe- | rimentali in cui l’organismo è coltivato e | alle eventuali interazioni con le aree circo- | stanti; | | d) un piano di monitoraggio diretto a | individuare eventuali effetti del prodotto | sull’ambiente; | | e) la valutazione del rischio per l’a- | grobiodiversità, per i sistemi agrari e per la | filiera agroalimentare dell’organismo og- | getto di sperimentazione. | | 4. Per ogni successiva emissione dello | stesso organismo, precedentemente notifi- | cato come parte dello stesso programma di | ricerca, il soggetto notificante è tenuto a | inviare una nuova notifica.
In tale caso, il | soggetto notificante può fare riferimento ai | dati forniti in notifiche precedenti o ai | risultati relativi a emissioni precedenti. | | 5. Con decreto del Ministro dell’agricol- | tura, della sovranità alimentare e delle fo- | reste, di concerto con il Ministro dell’am- | biente e della sicurezza energetica, sono | definite, entro sessanta giorni dalla data di | entrata in vigore della presente disposi- | zione, le caratteristiche del documento unico | di cui al comma 3. | | Art. 14-ter. – (Istruttoria della notifica) | – 1. Ricevuta la notifica di cui all’articolo | 14-bis, l’autorità nazionale competente tra- | smette, non oltre quindici giorni dal suo | ricevimento, una copia della notifica stessa | alla Commissione di cui all’articolo 6 che, | entro sessanta giorni, effettua la valuta- | zione della notifica ed esprime il proprio | | -- Pagina 7 -- parere, favorevole o contrario, all’autorità | nazionale competente e agli altri Ministeri | interessati. | | 2.
| | 2. L’autorità nazionale competente, en- | tro trenta giorni dal ricevimento del parere | di cui al comma 1: | | a) rilascia al soggetto notificante un’au- | torizzazione scritta all’emissione dell’orga- | nismo nell’ambiente, precisandone le con- | dizioni che, comunque, non possono essere | meno restrittive di quelle contenute nella | valutazione di cui al comma 1, provve- | dendo contestualmente a darne comunica- | zione alle regioni e alle province autonome | interessate; | | b) ovvero comunica per iscritto al | soggetto notificante i motivi del rifiuto del- | l’autorizzazione all’emissione dell’organi- | smo nell’ambiente. | | 3. Nel caso di inerzia dell’autorità na- | zionale competente, decorso il termine di | cui al comma 2, l’autorizzazione si intende | concessa in caso di parere favorevole della | Commissione di cui all’articolo 6 e negata | in caso di parere contrario. | | 4.
| | 4. Il soggetto notificante può procedere | all’emissione dell’organismo nell’ambiente | solamente dopo il rilascio del provvedi- | mento di autorizzazione dell’autorità na- | zionale competente, rispettando tutte le | condizioni in esso indicate. | | Art. 14-quater. – (Consultazione e infor- | mazione pubblica) – 1. L’autorità nazionale | competente provvede a garantire l’accesso | alle informazioni in merito alle notifiche e | alle emissioni nell’ambiente degli organi- | smi di cui all’articolo 14-bis del presente | decreto, rendendo accessibili, ai sensi dei | capi I-bis e I-ter del decreto legislativo 14 | marzo 2013, n. 33, tutti i provvedimenti | adottati. | | 2. L’autorità nazionale competente, di | concerto con il Ministero dell’agricoltura, | della sovranità alimentare e delle foreste e | con il Ministero della salute, organizza an- | nualmente una consultazione pubblica sul- | l’attuazione delle disposizioni del presente | titolo e sui risultati degli organismi ottenuti | dalla sperimentazione in materia di editing | genomico. | | -- Pagina 8 -- Art. 14-quinquies.
14-quinquies. – (Relazione conclu- | siva sull’emissione) – 1. All’esito di cia- | scuna emissione nell’ambiente degli orga- | nismi di cui all’articolo 14-bis e alle sca- | denze eventualmente fissate nel provvedi- | mento di autorizzazione di cui all’articolo | 14-ter, il soggetto notificante invia all’auto- | rità nazionale competente una relazione | conclusiva sull’emissione stessa, nella quale | sono riportati i risultati della verifica spe- | rimentale sui possibili rischi e impatti per | la salute umana e animale e per l’ambiente. | 2. L’autorità nazionale competente tra- | smette copia della relazione di cui al comma | 1 al Ministero della salute, al Ministero | dell’agricoltura, della sovranità alimentare | e delle foreste, all’Istituto superiore per la | protezione e la ricerca ambientale e alle | regioni e province autonome interessate. | | 3.
| | 3. L’autorità nazionale competente, av- | valendosi della Commissione di cui all’ar- | ticolo 6, effettua una valutazione della re- | lazione di cui al comma 1 del presente | articolo, esprimendo sulla stessa un parere | che deve essere comunicato al soggetto | notificante e alle regioni e province auto- | nome interessate. | | Art. 14-sexies. – (Scambio di informa- | zioni con la Commissione europea) – 1. | L’autorità nazionale competente invia alla | Commissione europea, entro trenta giorni | dal ricevimento, una sintesi di ogni notifica | ricevuta ai sensi dell’articolo 14-bis. L’au- | torità nazionale competente informa, inol- | tre, la Commissione europea sulle decisioni | adottate ai sensi dell’articolo 14-ter, com- | prese le eventuali ragioni per le quali una | notifica è stata respinta, nonché sui risul- | tati delle emissioni, anche sulla base delle | relazioni di cui all’articolo 14-quinquies ». | | 2. All’articolo 33 del decreto legislativo 8 | luglio 2003, n.
224, sono apportate le se- | guenti modificazioni: | | a) al comma 1, dopo la parola: « 11, » | | è inserita la seguente: « 14-bis, »; | | b) al comma 4, dopo la parola: « 11, » | | è inserita la seguente: « 14-ter, ». | | -- Pagina 9 -- 3. All’articolo 34 del decreto legislativo 8 | luglio 2003, n. 224, sono apportate le se- | guenti modificazioni: | | a) al comma 1, dopo le parole: « emis- | sione deliberata di un OGM » sono inserite | le seguenti: « o di un organismo di cui | all’articolo 14-bis »; | | b) al comma 3, dopo le parole: « stesso | OGM » sono inserite le seguenti: « o dello | stesso organismo di cui all’articolo 14-bis » | e le parole: « nell’ipotesi prevista dall’arti- | colo 8, comma 5 » sono sostituite dalle | seguenti: « nelle ipotesi previste dall’arti- | colo 8, comma 5, e dall’articolo 14-bis, | comma 4 »; | | c) al comma 4,
| | c) al comma 4, dopo le parole: « emis- | sione deliberata di un OGM » sono inserite | le seguenti: « o di un organismo di cui | all’articolo 14-bis »; | | d) al comma 5, dopo le parole: « dal- | l’articolo 11, comma 1, » sono inserite le | seguenti: « e dall’articolo 14-bis, »; | | e) al comma 6, dopo le parole: « al- | l’articolo 13, comma 1, » sono inserite le | seguenti: « o su quella di cui all’articolo | 14-quinquies »; | | f) al comma 7, le parole: « nell’ipotesi | prevista dall’articolo 12, comma 6 » sono | sostituite dalle seguenti: « nelle ipotesi pre- | viste dall’articolo 12, comma 6, e dall’arti- | colo 14-quater, comma 3 » e dopo le parole: | « la presenza di OGM » sono inserite le | seguenti: « o di organismi di cui all’articolo | 14-bis »; | | g) alla rubrica, le parole: « al Titolo | II » sono sostituite dalle seguenti: « ai Titoli | II e II-bis ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: CARETTA ed altri: Riconoscimento della figura dell’agricoltore e dell’allevatore custodi dell’ambiente e del territorio e delega al Governo per la tutela e la promozione dell’attività da essi svolta (1123) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2023-04-27 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI CARETTA, ALMICI, AMORESE, ANTONIOZZI, CANNATA, CERRETO, CIABURRO, COLOMBO, IAIA, LA PORTA, LA SALANDRA, LOPERFIDO, MAIORANO, MARCHETTO ALIPRANDI, PADOVANI, FABRIZIO ROSSI, SCHIANO DI VISCONTI, TREMAGLIA, URZÌ, VINCI, ZURZOLO Riconoscimento della figura dell’agricoltore e dell’allevatore cu- stodi dell’ambiente e del territorio e delega al Governo per la tutela e la promozione dell’attività da essi svolta Presentata il 27 aprile 2023 ONOREVOLI COLLEGHI ! – Sono ormai sem- pre più numerose le regioni che sono interve- nute negli ultimi anni per il riconoscimento del ruolo svolto dagli agricoltori e dagli alle- vatori nella cura dell’ambiente e del territo- rio, anche grazie al loro insostituibile ruolo nel mantenimento degli habitat e dell’ecosi- stema.
La natura stessa del loro ruolo porta gli agricoltori e gli allevatori ad essere figure centrali nei territori, in particolare nelle aree rurali, affermandosi quali vettori di trasmis- sione delle tradizioni e delle conoscenze che rappresentano la storia e la vita di quello stesso territorio. Tale ruolo è stato ricono- sciuto dalla legislazione regionale in nume- rosi territori, al punto che è ormai improcra- stinabile un intervento nazionale che metta a sistema le legislazioni regionali in un qua- dro d’insieme che promuova e definisca in modo chiaro la figura dell’agricoltore anche in veste di custode dell’ambiente e del terri- torio. A tal fine interviene la presente propo- sta di legge che si compone di sei articoli. L’articolo 1 individua le finalità dell’in- tervento, enucleando le caratteristiche tipi- che degli agricoltori e degli allevatori cu- stodi, con una puntuale definizione ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile. L’articolo 2 reca una delega al Governo per l’adozione di decreti legislativi che de- finiscano in modo dettagliato le modalità di tutela dell’attività esercitata dagli agricol- tori e dagli allevatori custodi, nel rispetto -- Pagina 2 -- delle caratteristiche peculiari degli stessi, | L’articolo 5 definisce gli elementi per come delineate all’articolo 1 e al medesimo | l’individuazione di criteri di premialità a articolo 2.
| favore degli agricoltori e degli allevatori | custodi nell’ambito dei piani di sviluppo L’articolo 3 reca disposizioni di sempli- | rurali e dei piani strategici, inserendo una ficazione in materia di oneri fitosanitari | tutela a loro favore anche nella program- per gli allevatori custodi, i quali sono sot- | mazione dei fondi strutturali e di investi- toposti ai medesimi oneri previsti per gli | mento europei. allevamenti di grandi dimensioni. | | L’articolo 6 reca, infine, la copertura L’articolo 4 individua i criteri per la | creazione di elenchi degli agricoltori e degli | finanziaria. allevatori custodi. | | -- Pagina 3 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Finalità e definizioni) | | 1. Ai sensi dell’articolo 9 della Costitu- | zione, lo Stato tutela e sostiene l’ambiente, | la biodiversità e gli ecosistemi attraverso il | riconoscimento della figura dell’agricoltore | e dell’allevatore custodi dell’ambiente e del | territorio. | | 2.
| | 2. Gli agricoltori e gli allevatori custodi | sono gli imprenditori agricoli, singoli o in | forma associata, definiti ai sensi dell’arti- | colo 2, comma 3, della legge 1° dicembre | 2015, n.
194, che si occupano prevalente- | mente di: | | a) salvaguardare l’ecosistema attra- | verso attività di manutenzione del territo- | rio agrario, montano, forestale e boschivo; | | b) tutelare il territorio attraverso la | conservazione dell’assetto idraulico e idro- | geologico dello stesso; | | c) mantenere e proteggere la vegeta- | zione da avversità atmosferiche e incendi; | | d) conservare la biodiversità rurale | tramite la salvaguardia della tradizione agri- | cola locale e la valorizzazione delle varietà | colturali e delle produzioni locali al fine di | concorrere, in particolare, alla protezione | del territorio dagli effetti dell’abbandono | delle attività agricole; | | e) allevare razze animali e coltivare | varietà vegetali locali, proteggendole e sal- | vaguardandole da qualsiasi forma di con- | taminazione, alterazione o distruzione; | | f) diffondere la conoscenza, l’uso e le | tradizioni legate alle risorse di cui gli stessi | sono custodi; | | g) conservare, tutelare e promuovere | le formazioni arboree e vegetali monumen- | tali.
| | 3. Possono essere riconosciute come agri- | coltori e allevatori custodi anche le società | | -- Pagina 4 -- cooperative del settore agricolo e forestale | che si occupano prevalentemente delle at- | tività di cui al comma 2. | | Art. 2. | | (Delega al Governo per la tutela e la pro- | mozione dell’attività degli agricoltori e degli | allevatori custodi) | | 1. Il Governo è delegato ad adottare, | entro un anno dalla data di entrata in | vigore della presente legge, uno o più de- | creti legislativi recanti disposizioni per la | tutela e la promozione dell’attività degli | agricoltori e degli allevatori custodi di cui | all’articolo 1, anche al fine di semplificare | e di armonizzare la normativa in tutto il | territorio nazionale. | | 2.
| | 2. Nell’esercizio della delega di cui al | comma 1, il Governo si attiene ai seguenti | princìpi e criteri direttivi: | | a) assicurare il rispetto della disci- | plina in materia di tutela e di valorizza- | zione della biodiversità di interesse agri- | colo e alimentare di cui agli articoli 2, 4, 6, | 8 e 13 della legge 1° dicembre 2015, n. 194, | nonché l’armonizzazione, nel rispetto del- | l’autonomia legislativa delle regioni e delle | province autonome, della normativa regio- | nale e provinciale concernente gli agricol- | tori e gli allevatori custodi; | | b) riconoscere, promuovere e tutelare | le attività agricole e zootecniche svolte da- | gli agricoltori e dagli allevatori custodi; | | c) tutelare le pratiche di preserva- | zione della biodiversità rurale, di salvaguar- | dia della tradizione agricola locale e di | valorizzazione delle varietà colturali, con | particolare riguardo alle pratiche virtuose | di contrasto dell’abbandono del territorio | agricolo;
| | d) promuovere le iniziative di tutela | della memoria antica e recente relativa alle | pratiche agricole e zootecniche tradizio- | nali, nel rispetto delle specificità territo- | riali; | | e) sostenere gli interventi volti alla | conservazione e alla promozione delle for- | mazioni arboree e vegetali monumentali; | | -- Pagina 5 -- f) promuovere le attività di messa in | sicurezza dei territori colpiti da eventi ca- | lamitosi in cui si svolgono le attività degli | agricoltori e degli allevatori custodi; | | g) promuovere il ruolo dell’agricoltore | custode e dell’allevatore custode nell’am- | bito della Rete nazionale della biodiversità | di interesse agricolo e alimentare alla luce | delle moderne esigenze di tutela della so- | vranità alimentare nazionale. | | 3.
| | 3. Il decreto legislativo o i decreti legi- | slativi di cui al comma 1 sono adottati su | proposta del Ministro dell’agricoltura, della | sovranità alimentare e delle foreste, previa | intesa in sede di Conferenza permanente | per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le | province autonome di Trento e di Bolzano. | 4. Gli schemi dei decreti legislativi di cui | al comma 1, corredati di relazione tecnica, | sono trasmessi alle Camere ai fini dell’e- | spressione del parere da parte delle Com- | missioni parlamentari competenti per ma- | teria e per i profili finanziari, che si pro- | nunciano nel termine di trenta giorni dalla | data di trasmissione, decorso il quale i | decreti legislativi possono essere comunque | adottati. | | 5. Entro un anno dalla data di entrata | in vigore del decreto legislativo o dei de- | creti legislativi di cui al comma 1, il Go- | verno può adottare disposizioni integrative | e correttive dei medesimi, nel rispetto dei | princìpi e criteri direttivi e secondo la pro- | cedura di cui al presente articolo. | | Art. 3.
| | Art. 3. | | (Semplificazione degli oneri fitosanitari per | gli allevatori custodi) | | 1. Ai fini dell’esecuzione del piano na- | zionale di controllo delle salmonellosi negli | avicoli, agli allevatori custodi ai sensi del- | l’articolo 1 che esercitano l’attività di im- | prenditori agricoli ai sensi dell’articolo 2135 | del codice civile si applicano unicamente gli | oneri connessi alla redazione e all’esecu- | zione del piano di autocontrollo aziendale | semplificato. | | -- Pagina 6 -- Art. 4. | | (Elenco degli agricoltori e degli allevatori | custodi) | | 1. Gli agricoltori e gli allevatori custodi | sono iscritti, su richiesta, in un apposito | elenco da istituire presso i dipartimenti | competenti in materia di agricoltura nelle | regioni di riferimento e nelle province au- | tonome di Trento e di Bolzano. | | 2.
| | 2. Le regioni e le province autonome di | Trento e di Bolzano pubblicano nel proprio | sito internet istituzionale appositi bandi per | l’individuazione degli agricoltori e degli al- | levatori custodi da inserire nell’elenco isti- | tuito ai sensi del comma 1, nei quali sono | specificati le tipologie degli interventi, i | criteri e le modalità di loro attuazione | nonché le procedure per la presentazione | delle manifestazioni di interesse. | | 3. L’iscrizione agli elenchi di cui al pre- | | sente articolo è gratuita. | | Art. 5. | | (Criteri di premialità) | | 1. Il Ministro dell’agricoltura, della so- | vranità alimentare e delle foreste, previa | intesa con le regioni e con le province | autonome interessate, può individuare cri- | teri di premialità nell’ambito dei piani di | sviluppo regionale e dei piani strategici | della politica agricola comune in favore | degli agricoltori e degli allevatori custodi | per la promozione dell’attività da essi svolta. | 2.
| 2. Le regioni e le province autonome di | Trento e di Bolzano possono prevedere il | riconoscimento di specifiche agevolazioni, | compresa la riduzione delle imposte di | propria competenza, in favore degli agri- | coltori e degli allevatori custodi iscritti ne- | gli elenchi di cui all’articolo 4, comma 1. | | Art. 6. | | (Copertura finanziaria) | | 1. Agli oneri derivanti dall’attuazione | della delega di cui all’articolo 2, pari a | 350.000 euro annui a decorrere dall’anno | di entrata in vigore della presente legge, si | | -- Pagina 7 -- provvede mediante corrispondente ridu- | zione del Fondo per far fronte ad esigenze | indifferibili che si manifestano nel corso | della gestione di cui all’articolo 1, comma | 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: L'ABBATE ed altri: Modifiche ai decreti legislativi 3 aprile 2006, n. 152, e 11 aprile 2011, n. 54, e altre disposizioni per prevenire e ridurre la formazione di rifiuti in plastica e la loro dispersione nell’ambiente (551) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2023-03-30 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI L’ABBATE, AIELLO, ALIFANO, AMATO, APPENDINO, ASCARI, AURI- EMMA, BARZOTTI, CAPPELLETTI, CARMINA, CAROTENUTO, CASO, CHERCHI, SERGIO COSTA, FEDE, ILARIA FONTANA, MORFINO, ONORI, ORRICO, PAVANELLI, PELLEGRINI, PENZA, QUARTINI, SCERRA, SCUTELLÀ, TODDE, TORTO Modifiche ai decreti legislativi 3 aprile 2006, n. 152, e 11 aprile 2011, n. 54, e altre disposizioni per prevenire e ridurre la forma- zione di rifiuti in plastica e la loro dispersione nell’ambiente Presentata l’11 novembre 2022 ONOREVOLI COLLEGHI !
– L’obiettivo della presente iniziativa legislativa è prevenire e ridurre l’incidenza di microplastiche sul- l’ambiente (in particolare nell’ambiente ac- quatico e negli ecosistemi marini) e di conseguenza anche sulla salute umana, non- ché di promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli impren- ditoriali, prodotti e materiali innovativi e consumi consapevoli. Si stima che ogni anno finiscano nel mare e negli oceani otto milioni di tonnel- late di plastica. Ciò che preoccupa è poi l’inquinamento « invisibile » e di difficile quantificazione legato alle microplastiche. Le fonti di que- sto inquinamento sono diverse; a titolo esemplificativo se ne citano solo alcune: le migliaia di microparticelle di plastica con- tenute nei prodotti per la cosmesi che ogni giorno arrivano in mare direttamente dagli scarichi; le particelle prodotte da scarti industriali o materiali plastici degradati che si frantumano a causa degli agenti atmosferici; i « petali o coriandoli » o altro materiale sintetico di piccole e medie di- mensioni che durante cerimonie private o festività pubbliche vengono lanciati e che, una volta dispersi nell’ambiente costitui- scono una causa di inquinamento.
Una fonte inquinante, quest’ultima, che si può -- Pagina 2 -- eliminare e contenere mettendone al bando | materiale di imballaggio in plastica (Pruter, l’utilizzo e regolamentandone l’uso. | 1987; Mato e altri, 2001; Ivar do Sul e altri, | 2009). Nel 1988, un accordo internazionale Negli ultimi decenni la plastica è stata | ha fatto divieto alle imbarcazioni marine di prodotta e utilizzata dall’uomo con sempre | abbandonare scarti plastici in mare; tutta- maggior frequenza, tanto che attualmente | via, come troppo spesso accade, il rispetto questo materiale è divenuto il maggior de- | di questo accordo è stato essenzialmente trito antropogenico inquinante presente ne- | arbitrario, facendo sì che la navigazione gli oceani (Law e altri, 2010). Dagli anni | restasse anche nei decenni successivi un’im- cinquanta del novecento alla prima decade | portante fonte di inquinamento marino: si degli anni duemila, la richiesta mondiale di | stima che già nei primi anni novanta siano plastica è passata da 1 milione e mezzo di | state immesse in mare 6,5 milioni di ton- tonnellate a oltre 280 milioni di tonnellate. | nellate di plastica.
| nellate di plastica. A questo impressionante dato va aggiunto il | notevole incremento demografico della po- | Un altro significativo apporto all’inqui- polazione umana: negli ultimi cinquant’anni | namento marino deriva dalla manifattura la densità di popolazione mondiale è au- | di prodotti plastici che usano granuli e mentata del 250 per cento. | piccole palline di resina (pellets), cono- | sciute con il nome di nibs, come materia La conseguenza è ovvia: più plastica | prima. Attraverso fuoriuscite accidentali du- utilizzata e gettata via che, direttamente o | rante il trasporto, sia a terra che in mare, indirettamente, arriva in mare. Essa può | un uso inappropriato dei materiali di im- essere rinvenuta in ambiente marino in | ballaggio e il deflusso diretto da impianti di moltissime forme e dimensioni: sacchetti, | trasformazione, questi materiali possono sferule, materiale da imballaggio, rivesti- | entrare negli ecosistemi acquatici. menti da costruzione, recipienti, polisti- | rolo, nastri e attrezzi da pesca.
| In generale, la plastica presenta una | densità inferiore a quella dell’acqua di mare I rifiuti plastici provenienti da terra | ed è per questo motivo che galleggia in costituiscono circa l’8 per cento di tutti i | superficie. Solo in seguito alle interazioni detriti plastici che si trovano nell’ambiente | con gli organismi, come la creazione di marino. | microfilm intorno ai singoli frammenti o | l’insediamento di organismi bentonici sui Con circa la metà della popolazione | rifiuti più grandi, questi materiali possono mondiale residente entro un raggio di 80 | affondare. km dalla costa, i rifiuti plastici prodotti in | queste aree hanno un’alta probabilità di | Convenzionalmente, i rifiuti plastici sono essere immessi direttamente in ambiente | stati suddivisi in quattro classi dimensio- marino tramite fiumi e sistemi di acque | nali: reflue.
| | le macroplastiche (>200 millimetri); Gli impianti di trattamento delle acque | sono in grado di intrappolare macroplasti- | le mesoplastiche (4,76-200 millime- che e frammenti di varie dimensioni me- | diante vasche di ossidazione o fanghi di | tri); depurazione, tuttavia una larga porzione di | microplastiche riesce a bypassare questo | le microplastiche di medie dimensioni sistema di filtraggio, giungendo in mare. | Come mostrato da numerosi studi, i rifiuti | (1,01-4,75 millimetri); presi in carico dai fiumi, visto il loro ele- | vato flusso unidirezionale, sono trascinati | le microplastiche più piccole (0,33- direttamente negli oceani. | | 1,00 millimetri). Anche le navi rappresentano attual- | mente una rilevante fonte di rifiuti marini.
| A queste classi è necessario aggiungere Si stima indicativamente che durante gli | le nanoplastiche, le cui ridottissime dimen- anni settanta la flotta peschereccia globale | sioni rendono tuttavia impossibile il loro abbia scaricato oltre 23.000 tonnellate di | campionamento tramite metodi tradizio- | nali: secondo alcuni autori viene definito | nanoplastica un frammento plastico di di- | -- Pagina 3 -- mensioni inferiori a 20 micron (cioè un | uno dei mari più colpiti. Si stima siano millesimo di millimetro), secondo altri ad- | almeno 250 miliardi i frammenti di plastica dirittura al di sotto dei 100 nanometri | sparsi per tutto il Mediterraneo. La cen- (ovvero un millesimo di micron). | tralità dell’argomento ha spinto gruppi di | ricerca di numerosi Paesi che si affacciano Per quanto concerne la problematica | sul mare nostrum a intraprendere delle delle microplastiche, va sottolineato che | campagne di monitoraggio, al fine di com- tale realtà risulta la più allarmante in quanto | prendere la reale entità dell’impatto delle la loro immissione nell’ambiente marino è | microplastiche sull’ambiente marino.
pressoché quotidiana, derivante infatti da | molteplici fonti come la disgregazione e il | Nel 2012 è stato condotto un esteso deterioramento delle macroplastiche, la per- | campionamento in tutto il Mediterraneo dita di fibre tessili nei lavaggi dei capi di | nord-occidentale durante i mesi estivi, con- abbigliamento, l’impiego degli strumenti da | centrandosi principalmente lungo le coste pesca e l’utilizzo di prodotti per la cosmesi. | italiane e francesi. In tale circostanza è A tali aspetti si aggiunge, come vedremo | stata riscontrata una concentrazione media più avanti, anche il rischio derivante dalla | di 0,116 frammenti per metro quadro di concentrazione di pericolose sostanze chi- | superficie, fino a un massimo di oltre 0,36 miche tossiche, gli ftalati, che favoriti dalle | frammenti per metro quadro al largo del- piccolissime dimensioni delle microplasti- | l’isola d’Elba. Tuttavia, oltre all’importanza che possono facilmente passare dai bassi | dei numeri forniti da tale studio, è stato livelli trofici della catena alimentare, come | messo in relazione un fortissimo legame il plancton, ai pesci e quindi fino all’uomo. | tra la distribuzione delle particelle di mi- Anche se tradizionalmente a destare più | croplastiche e il vento.
Infatti il campiona- clamore sono i rifiuti di maggiori dimen- | mento ha subìto un’interruzione a causa sioni, ultimamente si sta acquisendo la con- | del maltempo, precisamente tra il 22 e il 25 sapevolezza di come i frammenti plastici | luglio 2010, e una volta ristabilitesi le con- più piccoli e apparentemente insignificanti | dizioni meteo-marine adatte per la raccolta siano ancor più nocivi e pericolosi. Le | dati si è osservato come la concentrazione microplastiche costituiscono un problema | media dei frammenti fosse diminuita nelle enorme per gli ecosistemi acquatici, sia | stazioni a « sopravento ».
L’area è infatti marini che continentali, ed è indubbio che | molto esposta a venti provenienti da ovest siamo giunti a un livello di inquinamento | e nord ovest (come il maestrale); il vento da plastiche tale da rendere quasi impos- | agisce quindi come forzante per tale ma- sibile, almeno nel breve termine, una so- | teriale che si distribuisce nell’interfaccia luzione reale al problema, sebbene ci si | acqua-aria, e insieme alle correnti super- possa adoperare quantomeno per contra- | ficiali è in grado di ridistribuire e indiriz- starlo, e la presente proposta di legge si | zare i frammenti lungo quelle rotte su cui pone proprio questo obiettivo. | agiscono maggiormente tali forze. | Oggi sappiamo che le conseguenze di | Risultati simili sono stati riscontrati in questa grave forma di inquinamento, pres- | analisi condotte in Corsica e lungo le coste soché invisibile a occhio nudo, sono deci- | occidentali della Sardegna, in particolare samente più pesanti di quanto si pensasse | nel golfo di Oristano. Qui le concentrazioni e proprio per questo diventa improcrasti- | sono confrontabili con quanto osservato nabile una sua soluzione.
| nel Mediterraneo nord-occidentale, in me- | dia 0,15 frammenti per metro quadro; la Il Mar Mediterraneo in particolare non | maggior parte del materiale è composto dal può esser considerato immune da questo | di-2-etilesilftalato (odiottilftalato, DEHP), tipo di inquinamento; al contrario, date le | plastificante noto per il suo basso costo, sue caratteristiche di bacino semichiuso, la | che compone il PVC, e noto per essere grandissima densità abitativa che caratte- | velocemente metabolizzato da vertebrati e rizza le sue coste e la presenza di numerosi | invertebrati. corsi d’acqua dolce che in esso sfociano, | possiede tutte le caratteristiche per essere | | -- Pagina 4 -- Nel Mar Mediterraneo è difficile parlare | che salgono a 25 chili in Italia, un valore di « isole di plastica » così come ci si rife- | pari a meno della metà del Portogallo che risce ai casi dei bacini oceanici; infatti non | con 56 chili a testa è leader in Europa, gli esiste un sistema di circolazione ciclonico e | effetti sulla salute umana sono facilmente anticiclonico su così larga scala. | intuibili (Coldiretti – Impresa Pesca, 2015).
| Sono tantissime le specie affette da que- Bisogna tuttavia sottolineare che l’esi- | sta forma di inquinamento, dai filtratori, stenza di accumuli di rifiuti è stata segna- | come i molluschi bivalvi (le classiche cozze lata nel Mar Tirreno centrale e nel Mar | e vongole che frequentemente arricchi- Egeo. | scono i nostri pasti) e i crostacei cirripedi | (balani), agli invertebrati detritivori, come In conclusione, è necessario ampliare il | oloturie, isopodi, antipodi e policheti (in numero di studi relativi al Mediterraneo al | particolar modo Arenicola marina). È quindi fine di comprendere al meglio la reale | frequente che gli animali a vita bentonica densità delle microplastiche, le maggiori | accumulino direttamente microplastiche an- sorgenti e soprattutto come esse si distri- | che di cospicue dimensioni, mentre le par- buiscano in relazione alla circolazione su- | ticelle più piccole possono essere ingerite perficiale che caratterizza il bacino.
| anche da organismi planctonici, come i | copepodi e gli eufasiacei, ma ovviamente I dati numerici finora elencati potreb- | l’accumulo diretto è riscontrabile anche ai bero essere sufficienti a far comprendere la | livelli più alti della catena trofica, come portata dell’inquinamento da microplasti- | nella balenottera comune (Balaenoptera che. | physalus), che accumula notevoli quantita- | tivi di ftalati (in media circa 45 nano- Tuttavia, per comprendere pienamente | grammi per grammo di grasso), o nello questa tematica è necessario considerarne | squalo elefante (Cetorhinus maximus). gli effetti sugli ecosistemi acquatici. | | Alla luce delle riflessioni appena svolte In molti animali tali particelle creano | e dei dati scientifici citati, si pone la pre- danni fisici, come il soffocamento (tipica- | sente iniziativa legislativa composta da cin- mente osservabile in molti invertebrati fil- | que articoli. tratori).
tratori). Ma è solo l’inizio: è infatti di | portata decisamente maggiore la tossicità | L’articolo 1 introduce il divieto di im- che scaturisce dall’inquinamento da micro- | mettere in commercio e utilizzare in luoghi plastiche, esponenzialmente incrementata | aperti i cosiddetti « coriandoli e/o petali » da assorbimento e bioaccumulo di sostanze | di materiale plastico. Tale divieto viene inquinanti. | introdotto attraverso una modifica al de- | creto legislativo 11 aprile 2011, n. 54, in Gli inquinanti organici persistenti che | materia di sicurezza dei giocattoli, che re- più frequentemente vengono assorbiti sono | cepisce la direttiva 2009/48/CE, e in coe- ad esempio gli ftalati, i policlorobifenili | renza con quanto disposto dal regolamento (PCB), le organoclorine e i metalli pesanti. | (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo Questo processo fa sì che una piccola | e del Consiglio, del 18 dicembre 2006, con- superficie quale quella di una microparti- | cernente la registrazione, la valutazione, cella possa concentrare grandi quantitativi | l’autorizzazione e la restrizione delle so- di inquinanti, favorendone la dispersione | stanze chimiche.
in mare e diventano una vera e propria | « bomba a orologeria ». Già a metà del | In particolare, i numeri da 1 a 6 del- 1800, il grande filosofo tedesco Ludwig | l’articolo 3 del suddetto regolamento defi- Andreas Feuerbach sosteneva che: « Noi | niscono le sostanze chimiche e ne delimi- siamo quello che mangiamo ». Questa af- | tano l’ambito di applicazione. Va rilevato fermazione è pienamente contestualizza- | infatti che le sostanze chimiche di cui si bile anche in ambiente marino: « i pesci | compongono i coriandoli e i petali in pla- sono quello che mangiano » e, dato che | stica non si degradano naturalmente nel- sovente ingeriscono microplastiche, per sil- | l’ambiente circostante, anzi, esse si depo- logismo « i pesci sono plastica tossica ». | Considerando che si consumano, infatti, | circa 23 chili di pesce per persona all’anno, | | -- Pagina 5 -- sitano su prati e terreni e alle prime piogge | commercializzare i bastoncini per la puli- vengono prima trascinati nelle condotte | zia delle orecchie senza il supporto in pla- fognarie e poi finiscono in mare.
Alcuni | stica o comunque in materiale non biode- amministratori locali, tra i quali i sindaci | gradabile e compostabile ai sensi della di Venezia, di Rimini, di Livorno e di Fano | norma UNI EN 13432:2002. La stessa di- hanno introdotto il divieto in tutto il ter- | sposizione aggiunge anche l’obbligo di in- ritorio comunale, e in particolare nei centri | dicare sulle confezioni dei medesimi ba- storici, di utilizzare coriandoli in plastica e | stoncini le chiare informazioni sul loro altri prodotti similari (ad esempio, stelle | corretto smaltimento. Tali disposizioni sono filanti in plastica, cannoni spara coriandoli | poi confluite nel decreto legislativo 8 no- in plastica e in materiali non naturali) | vembre 2021, n. 196, che ha dato attua- anche in occasioni di feste, manifestazioni | zione alla predetta direttiva (UE) 2019/904. ed eventi e durante la celebrazione del | Per quanto riguarda invece i prodotti Carnevale. | cosmetici da risciacquo, il comma 546 del- | l’articolo 1 della legge n.
205 del 2017 ha La letteratura scientifica mondiale è pe- | introdotto il divieto, dal 1° gennaio 2020, di raltro concorde nel lanciare l’allarme sui | mettere in commercio « prodotti cosmetici rischi connessi alla presenza nelle acque | da risciacquo ad azione esfoliante o deter- marine di tali microplastiche, le quali, una | gente contenenti microplastiche » e il suc- volta ingoiate dai pesci, entrano nella ca- | cessivo comma 547 ha delimitato il campo tena alimentare umana. Si ritiene pertanto | di applicazione del divieto specificando la necessario vietarne l’uso, al fine di scon- | definizione di « microplastiche » (particelle giurare questa ulteriore aggravante dell’in- | solide in plastica, insolubili in acqua, di quinamento del nostro ambiente acquatico | misura uguale o inferiore a 5 millimetri, e nell’ecosistema marino.
| intenzionalmente aggiunte nei prodotti co- | smetici) e di « plastiche » (polimeri model- L’articolo 2 stanzia 250.000 euro per | lati, estrusi o fisicamente manipolati in ciascuno degli anni 2023 e 2024 per le | diverse forme solide che, durante l’uso e finalità di cui all’articolo 1, comma 543, | nel successivo smaltimento, mantengono le della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge | forme definite nelle applicazioni previste). di bilancio 2018), concernenti il sostegno | Il comma 548 stabilisce le sanzioni ammi- delle imprese virtuose che producono e | nistrative pecuniarie in caso di violazione distribuiscono bastoncini per la pulizia delle | del divieto contenuto nel comma 546. orecchie in materiale biodegradabile e com- | postabile, nonché prodotti cosmetici da ri- | L’articolo 3 modifica il decreto legisla- sciacquo ad azione esfoliante o detergente | tivo 3 aprile 2006, n. 152, introducendo che non contengono microplastiche. | l’articolo 181-ter volto alla promozione di | prodotti cosmetici sfusi o alla spina e di La ratio di questa norma è di limitare | riutilizzo di imballaggi primari.
l’incidenza negativa di tali prodotti sull’am- | biente, indicare l’esistenza di soluzioni al- | La vendita alla spina costituisce un esem- ternative adeguate, ecocompatibili ed eco- | pio virtuoso, semplice ed economico del nomicamente accessibili, nonché orientare | riutilizzo dei rifiuti di plastica e non sem- i produttori verso modelli imprenditoriali | plicemente del loro riciclo. Il miglior modo più sostenibili che prevedano possibilità di | per eliminare i rifiuti di plastica è infatti riutilizzo e materiali di sostituzione. | non generarli. La vendita alla spina non | solo riduce a zero tali rifiuti, ma incide sul Per quanto riguarda il primo prodotto | contenimento del consumo di materie prime, citato, il legislatore nazionale ha peraltro | dal momento che per riciclare la plastica si anticipato le indicazioni contenute nella | deve comunque usare nuovo petrolio e nuove parte « B » dell’allegato di cui all’articolo 5 | risorse di acqua ed energia elettrica.
Si della di direttiva (UE) 2019/904 del Parla- | stima che circa 2.654.374 flaconi di pro- mento europeo e del Consiglio, del 5 giugno | dotti cosmetici riusati fino ad oggi si siano 2019, e ha introdotto con il comma 545 | dell’articolo 1 della legge n. 205 del 2017 il | divieto, dal 1° gennaio 2019, di produrre e | | -- Pagina 6 -- tradotti in 488.405 chilogrammi di anidride | per il ritiro dei contenitori: infatti, il ri- carbonica risparmiate all’ambiente. | torno al loro produttore ha percentuali di | resa dall’80 al 90 per cento, come dimo- Inoltre, per incentivare i negozianti a | strano i risultati raggiunti in altri Paesi del predisporre dei punti vendita di prodotti | nord Europa, dalla Germania all’Olanda e, sfusi o alla spina, è stata prevista una | infine, ai Paesi scandinavi. Risulta essere, riduzione della tassa sui rifiuti in propor- | inoltre, un’efficiente misura di prevenzione zione alla diminuzione della frazione in | per correggere comportamenti ecologica- peso degli imballaggi primari. | mente scorretti e per limitare fortemente | l’uso dei contenitori « usa e getta ».
Al con- L’articolo 4 detta norme per promuo- | trario, i contenitori a rendere presentano vere una virtuosa pratica del passato, il | notevoli vantaggi: cosiddetto sistema del « vuoto a rendere », | con un intervento complementare a quello | 1) non diventano rifiuti, quindi non operato dai commi da 760 a 766 dell’arti- | gravano sui costi di raccolta e di smalti- colo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178 | mento dei rifiuti e non vanno a riempire (legge di bilancio 2021). Anche in questo | discariche e ad alimentare inceneritori; caso, la finalità dell’intervento è di pro- | muovere la riutilizzazione degli imballaggi | 2) fanno risparmiare le materie prime destinati all’uso alimentare. Tale sistema è | che sarebbero necessarie per produrre altri semplice e conveniente sotto molti profili, | contenitori; non da meno quello economico.
Da un | punto di vista pratico, si prevede una cau- | 3) la sterilizzazione delle bottiglie a zione versata al momento dell’acquisto di | rendere richiede circa sessanta volte meno un prodotto come una bevanda o altro in | energia rispetto alla produzione di nuove un contenitore di vetro, alluminio o pla- | bottiglie; stica. La cauzione è restituita al consuma- | tore nel momento in cui il contenitore | 4) garantiscono un corretto compor- vuoto è reso al venditore in modo che possa | tamento del consumatore, che è indotto essere riutilizzato più volte senza divenire | dalla cauzione a restituire il vuoto con un rifiuto. | percentuali superiori a quelle che può of- | frire la raccolta differenziata. Il deposito cauzionale sul « vuoto a ren- | dere » è sicuramente il mezzo più efficace | | -- Pagina 7 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Divieto di dispersione in luoghi all’aperto di | coriandoli in plastica) | | 1. Al capo I del decreto legislativo 11 | aprile 2011, n.
54, è aggiunto, in fine, il | seguente articolo: | | « Art. 2-bis. – (Divieto di dispersione in | luoghi all’aperto di coriandoli in materiale | plastico) – 1. Al fine di tutelare l’ambiente | e di ridurre l’impatto delle microplastiche | nell’ecosistema, è vietata la dispersione in | luoghi all’aperto di coriandoli in plastica | non biodegradabile e non compostabile, | ovvero di ogni altro materiale sintetico so- | lido di piccole e medie dimensioni, inten- | dendosi per tali le particelle di misura, | rispettivamente, fino a 5 millimetri e fino a | 5 centimetri, in quanto materiali altamente | inquinanti. | | 2. In caso di violazione del divieto di cui | al comma 1 si applica la sanzione ammi- | nistrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 | euro ». | | Art. 2. | | (Stanziamento di risorse per incentivare la | produzione e la commercializzazione di pro- | dotti in materiale biodegradabile) | | 1. Per la finalità di cui al comma 543 | dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, | n.
205, la dotazione del fondo di cui all’ar- | ticolo 2, comma 323, della legge 24 dicem- | bre 2007, n. 244, è incrementata di 250.000 | euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. | | Art. 3. | | (Introduzione dell’articolo 181-ter del de- | creto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, re- | cante norme per favorire la vendita di pro- | | -- Pagina 8 -- dotti cosmetici sfusi o alla spina e il riuti- | lizzo di imballaggi primari) | | 1. Prima dell’articolo 182 del decreto | legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è inserito | il seguente: | | « Art. 181-ter. – (Norme per favorire la | vendita di prodotti cosmetici sfusi o alla | spina e il riutilizzo di imballaggi primari) – | 1.
Al fine di promuovere nuovi modelli | imprenditoriali, nuove forme di consumo | consapevole, prodotti e materiali innovativi | finalizzati alla prevenzione e alla riduzione | progressiva degli imballaggi in coerenza | con quanto disposto dalla direttiva 2008/ | 98/CE del Parlamento europeo e del Con- | siglio, del 19 novembre 2008, lo Stato, le | regioni, le province autonome di Trento e | di Bolzano e gli enti locali, nell’ambito delle | rispettive competenze, favoriscono la ven- | dita di prodotti cosmetici da sciacquare | sfusi o alla spina ed il riutilizzo di imbal- | laggi primari. | | 2. Ai fini del presente articolo, si inten- | dono per “prodotti cosmetici da sciac- | quare” tutte le sostanze o miscele da sciac- | quare destinate a venire a contatto con | l’epidermide o con il sistema capillare al | fine esclusivo o principale di igiene perso- | nale.
Rientrano nella suddetta definizione: | | a) saponi da toeletta, preparati da | | doccia, shampoo; | | b) schiume, gel, creme da barba e | saponi solidi da barba in coerenza con | quanto disposto dal regolamento (CE) | n. 1223/2009 del Parlamento europeo e del | Consiglio, del 30 novembre 2009, e dalla | decisione 2014/893/UE della Commissione, | del 9 dicembre 2014. | | 3. Per le finalità di cui al presente ar- | ticolo, le regioni e le province autonome di | Trento e di Bolzano, con appositi accordi di | programma, promuovono la vendita dei | prodotti di cui al comma 1 sfusi o alla | spina con impiego di imballaggi riutilizza- | bili più volte. La vendita di prodotti sfusi o | alla spina può essere realizzata presso ne- | gozi specializzati o presso punti vendita | all’interno dei locali della grande distribu- | zione organizzata. | | -- Pagina 9 -- 4.
| | -- Pagina 9 -- 4. Agli esercizi commerciali che realiz- | zano la vendita dei prodotti di cui al comma | 1 sfusi o alla spina si applica una riduzione | della tassa sui rifiuti (TARI) in proporzione | alla diminuzione della frazione in peso | degli imballaggi primari. I comuni discipli- | nano con regolamento la riduzione della | quota variabile della TARI e le modalità di | applicazione del beneficio agli utenti di cui | al presente comma. | | 5.
| | 5. Le regioni e le province autonome di | Trento e di Bolzano, per la finalità di cui al | presente articolo: | | a) promuovono iniziative idonee a sen- | sibilizzare e a informare i cittadini dei | vantaggi che le pratiche di cui al presente | articolo hanno in termini di riduzione dei | rifiuti da imballaggio, nonché a diffondere | un consumo consapevole nell’ambito di un’e- | conomia solidale e partecipata anche gra- | zie a un contatto diretto tra produttori e | consumatori nel rispetto dell’ambiente e | del lavoro; | | b) creano e aggiornano una piatta- | forma on line in cui sono tracciati, nell’am- | bito del proprio territorio, i punti vendita | più vicini ove acquistare prodotti di cui al | comma 1 sfusi o alla spina; | | c) organizzano per il personale degli | esercizi commerciali corsi di formazione | gratuiti con rilascio di attestato ricono- | sciuto dalla regione o dalla provincia au- | tonoma di Trento e di Bolzano di “opera- | tore certificato per la vendita della cosmesi | sfusa”.
I corsi di cui alla presente lettera | sono tenuti da farmacisti iscritti nell’albo | professionale e sono finalizzati a fare chia- | rezza sugli obblighi di legge, sull’etichetta- | tura e sulla tracciabilità dei prodotti di cui | al comma 1 sfusi o alla spina. | | 6. Per le finalità di cui al presente ar- | ticolo, il Ministro dell’ambiente e della tu- | tela del territorio e del mare, sentiti il | Ministro della salute, il Ministro delle po- | litiche agricole alimentari e forestali e il | Ministro delle infrastrutture e della mobi- | lità sostenibili, con proprio decreto, disci- | plina le procedure, le modalità e le condi- | zioni delle campagne di sensibilizzazione e | informazione e dei corsi di formazione, di | | -- Pagina 10 -- cui al comma 5, lettere a) e c).
Le regioni e | le province autonome di Trento e di Bol- | zano provvedono all’attuazione del pre- | sente articolo con le risorse umane, stru- | mentali e finanziarie disponibili a legisla- | zione vigente e, comunque, senza nuovi o | maggiori oneri a carico della finanza pub- | blica ». | | Art. 4. | | (Disposizioni in materia di vuoto a rendere) | | 1. Il sistema del vuoto a rendere si | applica al recupero per il riutilizzo dei | seguenti imballaggi riutilizzabili, di cui al- | l’articolo 218, comma 1, lettera e), del de- | creto legislativo 3 aprile 2006, n.
152, de- | stinati all’uso alimentare: | | a) le bottiglie e i contenitori in plastica | utilizzati per acqua o per bevande di altro | genere; | | b) le bottiglie e i contenitori in vetro | utilizzati per acqua, per bevande di altro | genere o per alimenti di qualsiasi tipo; | | c) le lattine e i contenitori in allumi- | nio utilizzati per acqua, per bevande di | altro genere e o per alimenti di qualsiasi | tipo. | | 2. I produttori, gli utilizzatori e gli utenti | finali degli imballaggi di cui al comma 1 | possono aderire a una filiera di recupero | per il riutilizzo degli stessi imballaggi, di | seguito denominata « filiera », costituita allo | scopo di realizzare un sistema di restitu- | zione degli imballaggi più sostenibile sotto | il profilo ambientale ed economico, preve- | dendo, ove possibile, un numero minimo e | massimo di riutilizzazioni dello stesso im- | ballaggio, compatibile con il materiale di | cui esso è composto e calcolato in base | all’intero ciclo di vita del manufatto. | | 3.
| | 3. Gli aderenti alla filiera che acqui- | stano gli imballaggi versano una cauzione | al venditore, commisurata alla quantità o | al peso degli imballaggi stessi. Coloro che | hanno versato la cauzione hanno diritto | alla restituzione della cauzione pagata, pro- | porzionalmente alla quantità o al peso de- | gli imballaggi riconsegnati al venditore. Gli | | -- Pagina 11 -- utenti finali degli imballaggi aderenti alla | filiera provvedono alla raccolta degli im- | ballaggi vuoti e utilizzabili a essi restituiti | dai consumatori, nonché al versamento ai | medesimi consumatori di una quota della | cauzione dagli stessi versata. I consumatori | restituiscono gli imballaggi usati negli eser- | cizi commerciali in cui li hanno acquistati, | ricevendo la restituzione della cauzione ver- | sata o un titolo all’acquisto di valore al- | meno equivalente. | | 4. Agli esercizi commerciali e ai produt- | tori di imballaggi aderenti al sistema di cui | al presente articolo si applica una ridu- | zione della tariffa sui rifiuti (TARI) in pro- | porzione alla diminuzione della frazione in | peso degli imballaggi.
I comuni discipli- | nano con regolamento la riduzione della | quota variabile della TARI e le modalità di | applicazione del beneficio agli utenti di cui | al presente comma. | | Art. 5. | | (Copertura finanziaria) | | 1. Agli oneri derivanti dall’attuazione | della presente legge, valutati in 10 milioni | di euro annui a decorrere dall’anno 2023, si | provvede, per gli anni 2023 e 2024, me- | diante corrispondente riduzione delle pro- | iezioni per i medesimi anni dello stanzia- | mento del fondo speciale di parte corrente | iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022- | 2024, nell’ambito del programma « Fondi | di riserva e speciali » della missione « Fondi | da ripartire » dello stato di previsione del | Ministero dell’economia e delle finanze per | l’anno 2022, allo scopo parzialmente uti- | lizzando l’accantonamento relativo al me- | desimo Ministero. | | 2. Il Ministro dell’economia e delle fi- | nanze è autorizzato ad apportare, con pro- | pri decreti, le occorrenti variazioni di bi- | lancio. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: IAIA ed altri: Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, per la repressione dei reati contro l’ambiente, nonché al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di responsabilità delle persone giuridiche (1363) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2023-08-03 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI IAIA, MATTIA, VARCHI, ANTONIOZZI, CERRETO, GARDINI, URZÌ, AMORESE, MILANI, LAMPIS, MAIORANO, DONDI, ALMICI, MAR- CHETTO ALIPRANDI, MALAGUTI, BUONGUERRIERI, BENVENUTI GOSTOLI, FABRIZIO ROSSI, RACHELE SILVESTRI, PELLICINI, PUL- CIANI, CANNATA, DE CORATO, MATTEONI, MATERA, GIOVINE, CON- GEDO, AMICH, LA SALANDRA, COLOMBO, GIORGIANNI, CARETTA, CIABURRO, RAIMONDO, MACCARI, LOPERFIDO, MAULLU, LA PORTA, LANCELLOTTA, DI GIUSEPPE, RUSPANDINI, POLO, SCHIANO DI VISCONTI, ZUCCONI, ZURZOLO, FOTI Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al decreto legislativo 3 aprile 2006, n.
152, per la repressione dei reati contro l’ambiente, nonché al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, in materia di responsabilità delle persone giuridiche Presentata il 3 agosto 2023 ONOREVOLI COLLEGHI ! – La cura dell’am- biente naturale e delle persone e le più ampie questioni riguardanti il rapporto tra gli esseri umani e l’ecosistema rappresen- tano un interesse pubblico primario che necessita di un’adeguata governance am- bientale, ovvero di nuove disposizioni, mag- giormente efficaci, per eliminare i punti deboli attualmente presenti nell’ordina- mento giuridico al fine di poter affrontare con maggiore efficacia i rischi ambientali. Attualmente, non è più possibile defi- nire emergenza ambientale ciò che è rife- rito ai soli singoli ed occasionali eventi che, incidendo drammaticamente sulle tradizio- nali matrici ambientali di acqua, aria e suolo, causano danni irreparabili all’ecosi- stema. Oltre a ciò, si deve ulteriormente dibattere di un aggiuntivo fenomeno crimi- -- Pagina 2 -- nale organizzato illecito che è causa di un | Con l’articolo 1 della citata legge n. 68 più vasto, esteso e dannosissimo impatto | del 2015 si è quindi introdotto, nel libro ambientale.
Esso si configura e articola in | secondo del codice penale, il nuovo titolo una struttura criminale complessa, avente | VI-bis (Dei delitti contro l’ambiente) con il finalità economico-imprenditoriali deviate | quale si prevedono nuovi ulteriori delitti perché utilizza e sfrutta sistemi e metodi | riguardanti l’inquinamento ambientale, il corruttivi al fine di drenare illecitamente, e | disastro ambientale, il traffico e abban- in maniera sistemica, i flussi di denaro | dono di materiale ad alta radioattività, l’im- pubblico distribuiti in tutto il territorio | pedimento del controllo e l’omessa boni- nazionale per il miglior funzionamento dei | fica. In particolare, il nuovo articolo 452- servizi necessari nei settori della filiera del | bis del codice penale punisce l’inquina- ciclo dei rifiuti, del ciclo del cemento, delle | mento ambientale sanzionando con la energie rinnovabili e della sostenibilità am- | reclusione da due a sei anni e con la multa bientale.
Fenomeno che è causa di ricadute | da 10.000 a 100.000 euro, chiunque abusi- sociali gravissime, perché pongono a ri- | vamente cagioni compromissioni o deterio- schio l’incolumità delle persone, la salute | ramenti « significativi e misurabili » dello pubblica e l’integrità dei beni giuridici tu- | stato preesistente « delle acque o dell’aria, telati dall’ordinamento. | o di porzioni estese o significative del suolo | o del sottosuolo » o « di un ecosistema, In tema di ecoreati è, quindi, ben co- | della biodiversità, anche agraria, della flora nosciuta ed evidente la stretta e intima | o della fauna ». connessione esistente tra le associazioni | criminali e il diritto penale ambientale, a | Le ulteriori fattispecie codicistiche pe- causa di una diretta implicazione delle as- | nali di interesse disciplinano i reati di di- sociazioni a delinquere, in particolare quelle | sastro ambientale (articolo 452-quater con di tipo mafioso.
| pena edittale compresa tra cinque e quin- | dici anni); di traffico e abbandono di ma- Il tema è sempre più pericolosamente | teriale ad alta radioattività (articolo 452- attuale, anche perché deve essere tenuto in | sexies con pena edittale compresa tra due e buon conto l’evidente convergenza di inte- | sei anni); di impedimento del controllo ressi che collega la criminalità mafiosa e la | (articolo 452-septies con pena edittale com- criminalità economica, basata sul connubio | presa tra sei mesi e tre anni) e di omessa esistente tra il possesso di un efficace me- | bonifica (articolo 452-terdecies con pena todo di controllo del territorio, posto a | edittale compresa tra uno e quattro anni). carico delle tradizionali componenti crimi- | Con il decreto legislativo 1° marzo 2018, nali e il tranquillizzante ma sviante utilizzo | n. 21, è stato poi introdotto, nel medesimo surrettizio dell’apparente volto legale di | titolo VI-bis del codice penale, il delitto di alcune imprese, di fatto aventi una reale | attività organizzate per il traffico illecito di diversa natura perché infiltrate o contigue | rifiuti (articolo 452-quaterdecies con pena alla criminalità organizzata stessa, per il | edittale compresa tra uno e sei anni).
perseguimento di interessi economici ille- | citi. | Gli strumenti repressivi individuati per | contrastare i fenomeni sono quelli del de- L’ordinamento italiano, al fine di con- | litto, prevedendo circostanze aggravanti spe- trastare le condotte illecite poste in essere | ciali e ad effetto speciale, anche connesse delle organizzazioni criminali, anche di tipo | con ipotesi di delitti associativi e utiliz- mafioso, ha recepito i contenuti della di- | zando misure cautelari reali come il seque- rettiva 2008/99/CE del Parlamento europeo | stro e la confisca. e del Consiglio, del 19 novembre 2008, con | la legge 22 maggio 2015, n. 68. La crimi- | Anche le norme in materia ambientale, nalità ambientale, infatti, costituisce una | approvate con il decreto legislativo 3 aprile delle attività delinquenziali maggiormente | 2006, n. 152, hanno disciplinato penal- lucrative al mondo, insieme al traffico di | mente alcune condotte come la « combu- stupefacenti. | stione illecita di rifiuti » (articolo 256-bis | del citato decreto legislativo n.
152 del 2006 | -- Pagina 3 -- con pena da due a cinque anni), nonché la | dono dei rifiuti » l’articolo 255 del citato « prescrizione asseverata tecnicamente dal- | decreto legislativo n. 152 del 2006 non ha l’ente specializzato competente nella mate- | dato buona prova in materia di deterrenza ria trattata » prevista all’articolo 318-ter, | e repressione perché non ha impedito il contenente una sorta di misura di estin- | fatto che le aree dove si concretizza il reato zione del reato. | in oggetto si trasformino in delle vere e | proprie discariche abusive. Naturalmente, per la disciplina della | materia assume un ruolo particolarmente | Per tale motivo appare necessario no- importante proprio il citato decreto legi- | vellare l’ordinamento giuridico, a partire slativo n. 152 del 2006, che prevede, però, | dai reati di inquinamento ambientale e di prevalentemente, illeciti amministrativi e | disastro ambientale perché rappresentano i reati contravvenzionali, ossia misure che | cardini del sistema di prevenzione e san- non si sono rivelate in grado di garantire il | zionatorio.
Quindi si propone la previsione livello di deterrenza necessario allo scopo, | di una pena accessoria consistente nell’in- tanto da non potersi considerare idonee a | capacità di contrattare con la pubblica am- garantire una sicurezza adeguata in mate- | ministrazione, nel caso di compimento dei ria ambientale. Tra esse, numerose sono le | reati di inquinamento ambientale, disastro fattispecie che, pur se sintomatiche di con- | ambientale, traffico e abbandono di mate- dotte molto gravi, hanno però natura mo- | riale ad alta radioattività, impedimento di nosoggettiva come il trasporto di rifiuti da | controllo e traffico illecito di rifiuti. La parte di conduttori non iscritti all’albo (ar- | confisca obbligatoria, anche per equiva- ticolo 256, comma 1), l’omessa redazione | lente, delle cose che costituiscono il pro- del modello unico di dichiarazione ambien- | dotto o il profitto del reato ovvero che sono tale (articoli 189 e 258), le « immissioni in | servite a commetterlo, è estesa al delitto di acque o in atmosfera senza autorizza- | traffico illecito di rifiuti.
La disciplina pro- zione » (articolo 256, comma 2), l'« abban- | posta prevede, quindi, anche la confisca dono di rifiuti anche pericolosi » (articolo | quale misura di prevenzione per i valori 255). Tali comportamenti, di norma, sono | posseduti in modo ingiustificato o spropor- puniti con sanzioni di lievissima entità am- | zionato rispetto al proprio reddito per ta- ministrativa oppure con contravvenzioni e | luni illeciti quali: il disastro ambientale, pene edittali minime. | l’attività organizzata per il traffico illecito | di rifiuti e per l’ipotesi aggravata di asso- Eppure è innegabile che, ad esempio, | ciazione per delinquere.
È stato previsto, nel caso del rinvenimento di uno stoccaggio | altresì, che con la sentenza di condanna o abusivo di migliaia di tonnellate di rifiuti | di applicazione della pena, il giudice debba all’interno di un capannone abbandonato, | ordinare anche il recupero e, se tecnica- la polizia giudiziaria dovrebbe automatica- | mente possibile, il ripristino dello stato dei mente, e non per discrezionalità dell’auto- | luoghi, ponendo i costi a carico del con- rità giudiziaria competente come attual- | dannato e delle persone giuridiche obbli- mente accade, ipotizzare immediatamente | gate al pagamento delle pene pecuniarie in il reato di traffico illecito di rifiuti e non la | caso di insolvibilità del primo. fattispecie di discarica abusiva come ac- | cade ora. Realizzando quanto qui propo- | Significativo l’intervento in tema di rav- sto, si attiverebbe invece la competenza | vedimento operoso. Esso, originariamente della Direzione distrettuale antimafia e an- | previsto come causa di non punibilità, at- titerrorismo.
| tualmente opera come circostanza di atte- | nuazione della pena in favore di chi, ri- L’esperienza sul campo, consolidata, ha | spettivamente, prima della dichiarazione di consentito di individuare alcune criticità | apertura del dibattimento di primo grado, del sistema sanzionatorio penale che ri- | eviti che l’attività illecita porti a conse- guardano, ad esempio, alcune contravven- | guenze dannose ulteriori, provveda alla zioni contenute nel citato decreto legisla- | messa in sicurezza, alla bonifica o al ripri- tivo n. 152 del 2006. In particolare, per | stino dello stato dei luoghi ovvero collabori quanto riguarda il fenomeno dell'« abban- | | -- Pagina 4 -- con l’autorità amministrativa o le Forze di | associativa all’interno dell’articolo 416-bis polizia alla ricostruzione dei fatti e all’in- | del codice penale relativo alle associazioni dividuazione dei colpevoli. | di tipo mafioso anche straniere. Si prevede | che nei casi in cui l’associazione è finaliz- Di seguito il dettaglio delle modifiche | zata all’inquinamento ambientale, causa la apportate all’ordinamento giuridico dalla | morte o le lesioni come conseguenza del presente proposta legge.
| delitto di inquinamento ambientale, mira | al traffico e all’abbandono di materiale ad Con l’articolo 1 si modifica l’articolo | alta radioattività, consiste in attività orga- 255 del citato decreto legislativo n. 152 del | nizzate per il traffico illecito di rifiuti ov- 2006, ponendo la fattispecie di abbandono | vero è finalizzata al traffico illecito di ri- di rifiuti nel novero dei reati contravven- | fiuti, la pena è aumentata fino a un terzo. zionali e non più in quello degli illeciti | Con l’articolo 5 si modifica la fattispecie amministrativi. | di disastro ambientale prevista dall’articolo | 452-bis del codice penale, trasformando Con l’articolo 2 si modifica il decreto | l’aggravante ad effetto comune, attual- legislativo 8 giugno 2001, n.
231, aggiun- | mente prevista dal secondo comma, in ag- gendo, tra le norme che puniscono la re- | gravante ad effetto speciale, con un pesante sponsabilità amministrativa degli enti, le | inasprimento del trattamento sanzionato- fattispecie di cui agli articoli 353 e 353-bis | rio, aumentato da un terzo alla metà della del codice penale concernenti, rispettiva- | pena base. Inoltre, si aggiunge un’ulteriore mente, la turbata libertà degli incanti e la | aggravante ad effetto speciale, prevedendo turbata libertà del procedimento di scelta | un aumento della pena da un terzo a due del contraente. Si incrementano poi i reati | terzi, per l’ipotesi di « deterioramento, com- in materia ambientale considerati come | promissione o distruzione di un habitat presupposto della responsabilità ammini- | all’interno di un sito protetto »; conseguen- strativa degli enti. A tale fine sono quindi | temente, si dispone l’abrogazione dell’arti- ampliate le fattispecie che determinano l’in- | colo 733 del codice penale.
capacità a contrarre con la pubblica am- | ministrazione prevedendo, tra queste, an- | Con l’articolo 6 si modifica l’articolo che la turbata libertà del procedimento di | 452-quater del codice penale, trasfor- scelta del contraente, l’astensione dagli in- | mando l’aggravante ad effetto comune, canti, il trasferimento fraudolento di beni, | prevista dal secondo comma, in aggra- la ricettazione, il riciclaggio, l’impiego di | vante ad effetto speciale, determinando denaro, beni o utilità di provenienza illecita | un congruo inasprimento del trattamento e l’autoriciclaggio. | sanzionatorio, che varia da un terzo alla | metà della pena base. Con l’articolo 3 si modifica la disciplina | codicistica in materia di confisca, rite- | Con l’articolo 7, infine, si modifica il nendo determinante la visione strategica | codice di procedura penale, introducendo del contrasto delle articolazioni della cri- | il tema dei « reati spia » del delitto di minalità organizzata ambientale mediante | « associazione per delinquere contro l’am- l’utilizzo di tecniche di aggressione investi- | biente ».
Infatti, con la presente proposta gativa vertenti sulle interazioni tra questa e | di legge si modifica l’articolo 51, comma le associazioni mafiose. Quindi, per le fat- | 3-bis, del codice di procedura penale, tispecie relative all’inquinamento ambien- | attribuendo la competenza per materia tale, quali la morte o le lesioni conseguenti | alle Direzioni distrettuali antimafia e an- al delitto di inquinamento ambientale, il | titerrorismo competenti nel territorio. Tale disastro ambientale, il traffico o l’abban- | scelta è compiuta nella consapevolezza dono di materiale ad alta radioattività, il | che si attribuiscono ulteriori funzioni agli traffico illecito di rifiuti, anche con attività | organi che meglio possono garantire un finalizzate a tale scopo, la pena è aumen- | argine alla estrema pericolosità del feno- tata fino a un terzo.
| meno, in particolare perché riescono a | limitare l’attività criminosa e l’attitudine Con l’articolo 4 si innova nel modo più | efficace la disciplina vigente, poiché si pre- | vede l’inserimento di una nuova ipotesi | | -- Pagina 5 -- delle associazioni specializzate nel com- | specializzate e in grado di svolgere attività pimento di ecoreati nel trasformarsi e | inquirenti molto efficaci, superando le pro- rinnovarsi ininterrottamente, perché già | blematiche di rilevante complessità a cui in possesso delle professionalità altamente | si deve dare una positiva soluzione. | -- Pagina 6 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Modifica al decreto legislativo 3 aprile 2006, | n. 152) | | 1. Il comma 1 dell’articolo 255 del de- | creto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è | sostituito dal seguente: | | « 1.
Fatto salvo quanto disposto dall’ar- | ticolo 256, comma 2, chiunque, in viola- | zione delle disposizioni degli articoli 192, | commi 1 e 2, 226, comma 2, e 231, commi | 1 e 2, abbandona o deposita rifiuti ovvero | li immette nelle acque superficiali o sotter- | ranee è punito con l’ammenda da mille | euro a diecimila euro. Se l’abbandono ri- | guarda rifiuti pericolosi, la pena è aumen- | tata fino al doppio ». | | Art. 2. | | (Modifiche al decreto legislativo 8 giugno | 2001, n. 231) | | 1. Al decreto legislativo 8 giugno 2001, | n.
231, sono apportate le seguenti modifi- | cazioni: | | a) all’articolo 24, comma 1, dopo le | parole: « di cui agli articoli 316-bis, 316- | ter, » sono inserite le seguenti: « 353, 353- | bis, »; | | b) all’articolo 25-undecies, comma 1, | dopo la lettera e) sono inserite le seguenti: | | « e-bis) per la violazione degli articoli | 512-bis, 648 e 648-bis, la sanzione pecu- | niaria da duecentocinquanta a seicento | quote; | | e-ter) per la violazione dell’articolo | 648-ter, la sanzione pecuniaria da duecen- | tocinquanta a seicentocinquanta quote ». | | Art. 3. | | (Modifica all’articolo 240-bis del codice pe- | nale) | | 1. Al primo comma dell’articolo 240-bis | del codice penale, le parole: « dagli articoli | | -- Pagina 7 -- 452-quater, 452-octies, primo comma » sono | sostituite dalle seguenti: « dagli articoli 452- | bis, 452-ter, 452-quater, 452-sexies, 452- | octies, primo comma, 452-quaterdecies ».
| | Art. 4. | | (Modifica all’articolo 416-bis del codice pe- | nale) | | 1. All’articolo 416-bis del codice penale | | è aggiunto, in fine, il seguente comma: | | « Se l’associazione è diretta a commet- | tere taluno dei delitti contro l’ambiente di | cui agli articoli 452-bis, 452-ter, 452-quater, | 452-sexies, 452-quaterdecies, nonché agli ar- | ticoli 259 e 260 del decreto legislativo 3 | aprile 2006, n. 152, la pena è aumentata | fino a un terzo ». | | Art. 5. | | (Modifica all’articolo 452-bis e abrogazione | dell’articolo 733 del codice penale) | | 1.
Il secondo comma dell’articolo 452- | bis del codice penale è sostituito dal se- | guente: | | « Quando l’inquinamento è prodotto in | un’area naturale protetta o sottoposta a | vincolo paesaggistico, ambientale, storico, | artistico, architettonico o archeologico, ov- | vero in danno di specie animali o vegetali | protette, la pena è aumentata da un terzo | alla metà. Nel caso in cui l’inquinamento | causi deterioramento, compromissione o | distruzione di un habitat all’interno di un’a- | rea naturale protetta o sottoposta a vincolo | paesaggistico, ambientale, storico, artistico, | architettonico o archeologico, la pena è | aumentata da un terzo a due terzi ». | | 2. L’articolo 733 del codice penale è | | abrogato. | | Art. 6. | | (Modifica all’articolo 452-quater del codice | penale) | | 1.
Il secondo comma dell’articolo 452- | quater del codice penale è sostituito dal | seguente: | | « Quando il disastro è prodotto in un’a- | rea naturale protetta o sottoposta a vincolo | | -- Pagina 8 -- paesaggistico, ambientale, storico, artistico, | *19PDL0049910* architettonico o archeologico, ovvero in | danno di specie animali o vegetali protette, | *19PDL0049910* la pena è aumentata da un terzo alla metà ». | | Art. 7. | | (Modifica all’articolo 51 del codice di pro- | cedura penale) | | 1. Al comma 3-bis dell’articolo 51 del | codice di procedura penale, le parole: « 452- | quaterdecies e 630 del codice penale » sono | sostituite dalle seguenti: « 452-bis, 452- | quater, 452-quinquies, 452-quaterdecies e | 630 del codice penale nonché dall’articolo | 256, comma 3, del decreto legislativo 3 | aprile 2006, n. 152 ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE DEL BARBA: Modifiche agli articoli 2, 9 e 41 della Costituzione, in materia di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile (909) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2023-11-07 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE d’iniziativa del deputato DEL BARBA Modifiche agli articoli 2, 9 e 41 della Costituzione, in materia di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile Presentata il 22 febbraio 2023 ONOREVOLI COLLEGHI ! – La presente propo- sta di legge costituzionale è finalizzata a in- trodurre nella Costituzione il principio della promozione dello sviluppo sostenibile, ad in- tegrazione del principio di tutela dell’am- biente. Il « diritto all’ambiente » è ormai da anni al centro di un vivace dibattito a livello glo- bale, e a livello europeo è oggetto di espressa tutela ai sensi del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, di numerose direttive europee e della maggior parte delle Costitu- zioni degli Stati membri dell’Unione. La Costituzione vigente definisce il con- cetto di ambiente come bene da tutelare, a seguito della recente riforma introdotta dalla legge costituzionale 11 febbraio 2022, n. 1, che è stata pubblicata nella Gazzetta Uffi- ciale n.
44 del 22 febbraio 2022, esattamente un anno prima della data di presentazione della presente proposta di legge. Tuttavia la riforma del 2022 non ha con- templato appieno la realtà degli attuali mo- delli di produzione e consumo che hanno determinato livelli di utilizzo di risorse e ter- ritorio che erano inimmaginabili nell’imme- diato dopoguerra nonché trasformazioni so- ciali e modifiche delle dinamiche del mer- cato dei capitali e del lavoro che rappresen- tano un vero e proprio sconvolgimento rispetto al passato. Risulta quindi impor- tante una decisa ed espressa innovazione della Carta che, pur mantenendo ferma l’in- dispensabile tutela ambientale, orienti tale tutela verso la promozione dello sviluppo so- stenibile, soprattutto a garanzia delle gene- razioni future, consentendo loro di avere le stesse opportunità che hanno avuto quelle precedenti di condurre una vita prospera. Di più, l’inserimento della tutela dell’am- biente nella Costituzione senza aver previsto lo sviluppo sostenibile può rappresentare un riflesso incondizionato di un conflitto di re- troguardia che si limita a contrapporre l’am- biente allo sviluppo mentre, paradossal- mente, una rivisitazione del concetto di svi- -- Pagina 2 -- luppo assegnerebbe all’ambiente stesso una | In questa prospettiva la proposta di revi- centralità maggiore.
| sione costituzionale dell’articolo 9 consente | una piena armonizzazione con la precedente Correttamente, non era più possibile te- | modifica dell’articolo 117 della Carta che at- nere fuori la sfida ambientale dal testo costi- | tribuisce allo Stato la competenza legislativa tuzionale ed è stato fondamentale comin- | esclusiva in materia di tutela dell’ambiente, ciare questo percorso introducendovi la pa- | e l’introduzione dello specifico riferimento rola ambiente in modo chiaro ed intellegi- | allo sviluppo sostenibile, come esplicitato so- bile; tuttavia questa scelta non può restare | pra, rende maggiormente cogente e chiara meramente formale, ma deve spingersi a | l’applicazione dello stesso articolo 9. chiarire appieno l’approccio culturale da in- | traprendere attraverso l’ulteriore riferi- | Si ricorda che il valore della sostenibilità mento allo sviluppo sostenibile.
| ha rappresentato uno dei pilastri del Trat- | tato che adotta una Costituzione per l’Eu- Nello scenario descritto, la sostenibilità | ropa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, che dello sviluppo in una prospettiva di respon- | già nel preambolo richiama la necessità del sabilità intergenerazionale diventa, da un | « rispetto dei diritti di ciascuno (...) nella con- lato, condizione imprescindibile per poter | sapevolezza delle loro responsabilità nei con- perseguire gli obiettivi che la Carta costitu- | fronti delle generazioni future e della Terra ». zionale si prefigge e, dall’altro lato, lo stesso | Tra gli obiettivi dell’Unione di cui all’arti- tema diventa un riferimento solido per pro- | colo 3 della Costituzione europea, che pur- seguire lungo un cammino di miglioramento | troppo non è mai entrata in vigore, oltre alla della società e per creare nuove opportunità | promozione della pace e dei suoi valori, vi è per tutte le persone di esprimere a pieno il | « il benessere dei suoi popoli ». Il benessere proprio potenziale nel presente e nel futuro.
Il benessere proprio potenziale nel presente e nel futuro. | del popolo sarà raggiungibile solo se l’U- In questo senso si inquadra la presente pro- | nione si adopererà « per lo sviluppo sosteni- posta di integrazione dell’articolo 2 della Co- | bile dell’Europa, basato su una crescita eco- stituzione, e non dell’articolo 9, nel senso di | nomica equilibrata, (...) su un’economia so- rendere esplicita l’estensione dei diritti e dei | ciale di mercato fortemente competitiva, che doveri fondamentali anche alle generazioni | mira alla piena occupazione e al progresso future. Infatti non si intende tramandare alle | sociale, e su un elevato livello di tutela e di future generazioni solamente l’ambiente, ma | miglioramento della qualità dell’ambiente ». l’intero assetto dei diritti fondamentali del- | Lo sviluppo sostenibile è considerato, inol- l’uomo che la Costituzione si prefigge di ga- | tre, un valore da promuovere anche nelle rantire, tra i quali può rientrare a buon di- | relazioni con il resto del mondo, nella cer- ritto quello della tutela dell’ambiente. | tezza che la pace, la sicurezza, la solidarietà, | il progresso reciproco dei popoli, il commer- Già la legge costituzionale 20 aprile 2012, | cio libero ed equo, l’eliminazione della po- n.
1, nel disciplinare la legge prevista dal | vertà e la tutela dei diritti umani sono inter- nuovo articolo 81 della Costituzione, conte- | dipendenti e fortemente legati allo « sviluppo neva questa importante tensione per quanto | sostenibile della Terra ». riguarda la sostenibilità dei conti pubblici e | la necessaria flessibilità con cui la nuova di- | Lo sviluppo sostenibile rappresenta, per- sciplina avrebbe dovuto affrontare il tema | tanto, in ambito europeo un valore cui sono dell’equilibrio tra le entrate e le spese del | fortemente legate diverse materie, come l’a- bilancio delineando processi complessi e par- | gricoltura, la pesca, le risorse biologiche del tecipati al fine di stabilire le corrette valuta- | mare, i trasporti, l’energia, l’ambiente, la pro- zioni di merito. Se ne evince come perfino in | tezione dei consumatori, la sanità pubblica e materia economico-finanziaria la sostenibi- | la protezione civile. lità non può essere ricondotta a un semplice | « pareggio di bilancio », bensì richiede una | Anche nella Carta dei diritti fondamen- profonda interdipendenza tra tutte le gran- | tali dell’Unione, approvata a Nizza nel 2000, dezze contemplate e soprattutto una co- | si afferma che la dignità umana è inviolabile scienza e una previsione delle fasi di ciclo | e che ogni individuo ha diritto non solo alla economico.
| vita ma a vivere in modo dignitoso e ciò è | -- Pagina 3 -- possibile solo se vi è anche un elevato livello | L’inserimento del concetto di sviluppo so- di tutela dell’ambiente. Il miglioramento | stenibile nella Costituzione rafforzerebbe an- della qualità dell’ambiente è possibile solo se | che la produzione normativa successiva che tutte le politiche dell’Unione sono informate | dovrebbe rispettare il dettato costituzionale al principio dello sviluppo sostenibile (arti- | e obbligherebbe il legislatore a non poter più colo 37). | prescindere dalla sostenibilità, sottraendolo | dalla pericolosa tentazione di ricercare solu- Il principio dello sviluppo sostenibile con- | zioni e consenso con interventi ad impatto sacrato nella Dichiarazione di Rio de Ja- | positivo immediato, ma con ricadute nega- neiro, nell’ambito della Conferenza delle Na- | tive nel medio-lungo periodo. In tal modo si zioni Unite su ambiente e sviluppo del 1992, | darebbe un significato ben più ampio al pre- e successivamente recepito a livello europeo | gresso intervento operato con la modifica dall’articolo 2 del Trattato di Amsterdam del | dell’articolo 81 della Costituzione dalla ci- 1997 e dall’articolo 1 del Trattato di Lisbona | tata legge costituzionale n.
1 del 2012, accan- del 2007 indica che tutte le politiche di svi- | tonando un’interpretazione della sostenibi- luppo debbono essere informate al concetto | lità in senso meramente finanziario delle po- della sostenibilità anche perché l’ambiente, | litiche pubbliche coerentemente con l’intro- inteso come insieme di elementi, fisici, chi- | duzione degli indicatori di benessere equo e mici, biologici e sociali, è oggetto di molte- | sostenibile (BES) nella legge di bilancio e si plici interessi che debbono essere mediati | darebbe corretto seguito anche alla recente attraverso il valore della sostenibilità. È op- | riforma operata dalla citata legge costituzio- portuno inoltre considerare i 17 obiettivi del- | nale n. 1 del 2022. l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, | adottata dall’Assemblea generale delle Na- | Alla luce del contesto storico e normativo zioni Unite il 25 settembre 2015. In coerenza | affermatosi in ambito internazionale ed eu- con tali obiettivi l’Italia ha approvato l’arti- | ropeo, la presente proposta di legge costitu- colo 3 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, | zionale propone la modifica degli articoli 2, cosiddetto « collegato ambientale », in base | 9 e 41 della Costituzione.
Ben consapevoli al quale si prevede che la Strategia nazionale | della difficoltà che una revisione dei princìpi per lo sviluppo sostenibile deve essere aggior- | fondamentali comporta, si ritiene che la co- nata con cadenza almeno triennale, dele- | stituzionalizzazione dell’attenzione alle ge- gando pertanto il Governo ad elaborare piani | nerazioni future possa essere meglio collo- di azione per raggiungere i 17 obiettivi di | cata all’articolo 2. Il principio dello sviluppo sviluppo sostenibile al 2030. | sostenibile, invece, trova un’ideale e indispen- | sabile collocazione nell’alveo dell’articolo 9. Dalla lettura degli obiettivi emerge an- | Per quanto concerne tale principio si ritiene cora una volta la loro trasversalità in ogni | altresì opportuno il suo inserimento nell’ar- campo dell’azione umana travalicando meri | ticolo 41 al fine di dare nuova forza all’etica aspetti ambientali, sociali ed economici ma | ambientale ed economica. combinando insieme tali aspetti per un reale | avanzamento della società.
| La presente iniziativa legislativa racco- | glie le istanze e le elaborazioni teorico-nor- Quindi, al pari di altri importanti Paesi | mative e giurisprudenziali sia nazionali sia membri dell’Unione, quali la Francia in pri- | internazionali che hanno caratterizzato ne- mis, ma anche la Spagna, la Germania, il | gli ultimi decenni l’evoluzione in materia di Portogallo, la Polonia e altri, si ritiene ma- | diritto ambientale e di promozione dello svi- turo il tempo per il recepimento nella Costi- | luppo sostenibile e mira a porre il nostro tuzione italiana del principio dello sviluppo | Paese all’avanguardia a livello internazio- sostenibile, inteso come intrinseca ricerca | nale su tali tematiche. della compatibilità tra lo sviluppo econo- | mico e la tutela dell’ambiente e della salute | umana. | | -- Pagina 4 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | Art. 2. (Modifica all’articolo 2 della Costituzione) | | Art. 3. 1. All’articolo 2 della Costituzione sono | aggiunte, in fine, le seguenti parole: « , | *19PDL0025210* anche nell’interesse delle future genera- | zioni ».
| *19PDL0025210* | (Modifica all’articolo 9 della Costituzione) | | 1. Al terzo comma dell’articolo 9 della | Costituzione, le parole: « anche nell’inte- | resse delle future generazioni » sono sosti- | tuite dalle seguenti: « promuovendo le con- | dizioni per uno sviluppo sostenibile ». | | (Modifica all’articolo 41 della Costituzione) | | 1. All’articolo 41 della Costituzione, le | parole: « indirizzata e coordinata a fini | sociali e ambientali » sono sostituite dalle | seguenti: « indirizzata e coordinata a fini | sociali, ambientali e di sviluppo sosteni- | bile ». | |