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| tiva 2013/39/UE del Parlamento europeo e | del Consiglio, del 12 agosto 2013, nella lista La contaminazione da PFAS delle ma- | delle sostanze pericolose prioritarie e in trici ambientali, in particolare le acque | tale senso contribuiranno al raggiungi- interne superficiali e di falda, ha purtroppo | mento degli standard di qualità ambientale. raggiunto un livello allarmante soprattutto | Di fronte a tale conclamata emergenza a nel Veneto, interessando un’area di circa | causa della contaminazione in atto, la pre- 180 chilometri quadrati (dato dall’agenzia | sente proposta di legge intende colmare il regionale per la prevenzione e protezione | vuoto normativo esistente in materia fis- ambientale del Veneto 2015) nell’ambito | sando i limiti massimi di presenza di PFOA delle province di Vicenza, Verona, Padova e | e di PFOS nell’ambiente acquatico e stabi- ad oggi anche Rovigo, con settanta comuni | lendo i meccanismi di sostituzione di que- interessati e 300.000 persone coinvolte. È | stata compromessa la seconda falda frea- | | -- Pagina 4 -- ste sostanze in modo che il loro uso sia | stato trasgredito, la facoltà di intervenire gradualmente abbandonato.
| prevedendo la restrizione o il divieto di uso | delle PFAS. All’articolo 1, comma 1, tenuto conto | della situazione di emergenza, sono stabiliti | All’articolo 2 sono previsti i meccanismi i limiti massimi residui della concentra- | di sostituzione o di eliminazione di tali zione di PFAS nell’ambiente acquatico pros- | sostanze nei processi e nei prodotti indu- simi a zero. Al comma 2 si richiama, in | striali attraverso l’istituzione di un tavolo caso di acque compromesse, la legge 22 | tecnico-scientifico che ha il compito di in- maggio 2015, n. 68, recante « Disposizioni | dividuare le azioni utili da adottare per il in materia di delitti contro l’ambiente », e si | raggiungimento di questo obiettivo e sono attribuisce all’autorità locale competente, | stabiliti i criteri di funzionamento del ta- qualora quanto stabilito dal comma 1 sia | volo tecnico-scientifico. | -- Pagina 5 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | ART. 1. | | (Limiti massimi del contenuto di sostanze | perfluoroalchiliche nelle acque superficiali e | sotterranee). | | 1.
| | 1. Nelle acque superficiali e sotterranee | il limite massimo ammissibile di sostanze | perfluoroalchiliche (PFAS) non può supe- | rare il limite di rilevabilità delle stesse. | | 2. Qualora il limite di cui al comma 1 sia | superato, le acque sono considerate com- | promesse e deteriorate e l’autorità territo- | riale competente provvede alla restrizione | o al divieto di uso delle PFAS. | | ART. 2. | | (Restrizione e sostituzione delle PFAS). | | 1. Al fine di garantire la diminuzione | dell’immissione nell’ambiente delle PFAS e | il rispetto dei limiti massimi di cui all’ar- | ticolo 1, è prevista la sostituzione o l’eli- | minazione di tali sostanze nei processi pro- | duttivi e nei prodotti industriali. | | 2.
| | 2. Per le finalità di cui al comma 1, con | decreto del Ministro dell’ambiente e della | tutela del territorio e del mare, di concerto | con il Ministro dello sviluppo economico, | da adottare entro sessanta giorni dalla data | di entrata in vigore della presente legge, è | istituito un tavolo tecnico-scientifico, di se- | guito denominato « tavolo », composto da | cinque rappresentanti del Ministero del- | l’ambiente e della tutela del territorio e del | mare e da cinque rappresentanti del Mini- | stero dello sviluppo economico scelti tra i | funzionari competenti delle rispettive am- | ministrazioni, da quattro rappresentanti del | settore dell’industria e da quattro rappre- | sentanti delle associazioni ambientaliste ri- | conosciute. Del tavolo possono altresì fare | parte esperti scelti tra personalità del mondo | scientifico, accademico e giuridico e iscritti | nei rispettivi albi professionali.
Il tavolo | presenta, entro due anni dalla sua istitu- | | -- Pagina 6 -- zione, ai Ministeri competenti un docu- | mento tecnico recante indicazioni per la | sostituzione o per l’eliminazione delle PFAS | nei processi produttivi e nei prodotti indu- | striali e identifica, fra l’altro, il limite mas- | simo di emissioni nell’ambiente di tali so- | stanze. | | 3. Entro sei mesi dal ricevimento del | documento tecnico di cui al comma 2 e | sulla base delle indicazioni in esso conte- | nute, il Ministro dell’ambiente e della tu- | tela del territorio e del mare, di concerto | con il Ministro dello sviluppo economico, | con proprio decreto, stabilisce le disposi- | zioni per la sostituzione o per l’elimina- | zione nei processi produttivi e nei prodotti | industriali delle PFAS. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: S. 83-212-938-1203-1532-1627-1632-2160. - PROPOSTE DI LEGGE COSTITUZIONALE D'INIZIATIVA DEI SENATORI DE PETRIS e NUGNES; DE PETRIS ed altri; COLLINA ed altri; PERILLI; GALLONE; L'ABBATE; BONINO; CALDEROLI ed altri: "Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente" <em>(approvata, in un testo unificato, in prima deliberazione, dal Senato) </em>(3156) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-07-29 Data di approvazione: 2021-10-12 -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE APPROVATA, IN UN TESTO UNIFICATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 9 giugno 2021 (v. stampati Senato nn.
83-212-938-1203-1532-1627-1632-2160) D’INIZIATIVA DEI SENATORI DE PETRIS, NUGNES; DE PETRIS, CIRINNÀ, GIAMMANCO, NUGNES; COLLINA, MARCUCCI, FERRARI, FERRAZZI; PERILLI; GALLONE; L’ABBATE; BONINO; CALDEROLI, AUGUSSORI, GRASSI, PIROVANO, RICCARDI Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente Trasmessa dal Presidente del Senato della Repubblica il 9 giugno 2021 -- Pagina 2 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | Art. 2. 1. All’articolo 9 della Costituzione è ag- | | Art. 3. giunto, in fine, il seguente comma: | | *18PDL0146640* « Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli | ecosistemi, anche nell’interesse delle future | *18PDL0146640* generazioni. La legge dello Stato disciplina | i modi e le forme di tutela degli animali ». | | 1.
| | 1. All’articolo 41 della Costituzione sono | | apportate le seguenti modificazioni: | | a) al secondo comma, dopo la parola: | « danno » sono inserite le seguenti: « alla | salute, all’ambiente, »; | | b) al terzo comma sono aggiunte, in | | fine, le seguenti parole: « e ambientali ». | | 1. La legge dello Stato che disciplina i | modi e le forme di tutela degli animali, di | cui all’articolo 9 della Costituzione, come | modificato dall’articolo 1 della presente | legge costituzionale, si applica alle regioni a | statuto speciale e alle province autonome | di Trento e di Bolzano nei limiti delle | competenze legislative ad esse riconosciute | dai rispettivi statuti. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: POTENTI ed altri: Introduzione dell'articolo 544-septies del codice penale, in materia di diffusione nell'ambiente di sostanze nocive destinate a provocare la morte di animali domestici o selvatici (1930) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2019-06-21 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI POTENTI, TURRI, CANTALAMESSA, BONIARDI, DI MURO, MAR- CHETTI, PAOLINI, TATEO, BISA, ANDREUZZA, BADOLE, BAZZARO, BELLACHIOMA, BIANCHI, BILLI, BUBISUTTI, CAFFARATTO, CAPITA- NIO, CAVANDOLI, CECCHETTI, COVOLO, DARA, DI SAN MARTINO LORENZATO DI IVREA, DONINA, FANTUZ, FERRARI, FOGLIANI, FOSCOLO, FRASSINI, FURGIUELE, GASTALDI, GIACOMETTI, GRI- MOLDI, GUSMEROLI, IEZZI, LATINI, LUCCHINI, MACCANTI, ALES- SANDRO PAGANO, PANIZZUT, PATASSINI, PATELLI, PETTAZZI, PIC- COLO, PRETTO, RACCHELLA, RIBOLLA, STEFANI, SUTTO, TARAN- TINO, TIRAMANI, TOMBOLATO, VALBUSA, VALLOTTO, ZOFFILI, ZOR- DAN Introduzione dell’articolo 544-septies del codice penale,
in materia di diffusione nell’ambiente di sostanze nocive destinate a provo- care la morte di animali domestici o selvatici Presentata il 21 giugno 2019 ONOREVOLI COLLEGHI ! – Con la presente proposta di legge si intende introdurre una nuova fattispecie di reato attraverso cui perseguire la specifica condotta di coloro i quali, per scopi diversi dalla tutela dell’at- tività agricola o da interventi di preven- zione sanitaria, ma al fine di contenere la diffusione di animali domestici o selvag- gina, diffondano intenzionalmente sostanze velenose nell’ambiente tramite trappole o bocconi avvelenati, od altro sistema fina- lizzato all’ingerimento, in spazi aperti al pubblico. La norma è inserita nel codice penale, libro secondo, titolo IX-bis « Dei delitti contro il sentimento per gli ani- mali ». Si ricorda come le norme che di- sciplinano i delitti contro il sentimento per gli animali siano state introdotte dalla legge -- Pagina 2 -- n. 189 del 2004, al fine di colmare le pre- | se alcune delle norme penali vigenti pos- cedenti lacune normative in merito. | sono trovare applicazione nella fattispecie | in esame.
L’articolo 544-bis del codice pe- Ebbene, nonostante le buone intenzioni | nale punisce l’uccisione di animali « per del legislatore e della giurisprudenza, con- | crudeltà o senza necessità ». Anche se l’a- tinuano a segnalarsi numerosissimi casi di | nimale si salva, a causa delle forti soffe- animali domestici e selvatici che vengono | renze inflitte dal veleno si può configurare rinvenuti morti, spesso dopo atroci soffe- | comunque il reato di maltrattamento (ar- renze, per essersi cibati o essere altrimenti | ticolo 544-ter), punibile con la pena della venuti a contatto con bocconi avvelenati o | reclusione sino a diciotto mesi. Se invece carcasse. Con la presente proposta di legge | l’animale non solo soffre ma, come spesso si intende reprimere il fenomeno, ridu- | accade, muore solo dopo una lunga agonia, cendo il pericolo che gli animali, e anche le | si avrà maltrattamento aggravato dalla persone, possano inavvedutamente entrare | morte, per il quale è previsto un aumento in contatto con veleni sparsi in parchi | di pena.
Vi è poi l’articolo 638, che san- pubblici, cortili condominiali e altre zone, | ziona l’uccisione o il danneggiamento di dove possono esservi colonie feline o dove | animali altrui. Ulteriormente, si segnala possono essere portati a passeggio cani o | anche l’articolo 727-bis, che punisce l’uc- addirittura bambini. Si tratta di gesti spesso | cisione, la distruzione, la cattura, il pre- preceduti da episodi di insofferenza come | lievo, la detenzione di esemplari di specie insulti, rovesciamenti di ciotole e vere e | animali o vegetali selvatiche protette (e proprie minacce a danno dei proprietari di | riguarda quindi solo particolari categorie animali o di chi se ne prende cura. | di animali).
| di animali). Per la finalità qui in esame – | la repressione della condotta di coloro i Tali condotte, per lo più poste in essere | quali diffondano nell’ambiente sostanze atte a titolo individuale, raramente per preve- | ad eliminare fauna selvatica o domestica e nire danni alle attività produttive, determi- | in contesti avulsi dalla necessità di tutelare nano gravi rischi, per il loro impatto sulla | le produzioni agricole o di esercitare atti- salute pubblica e sulla biodiversità, infe- | vità preventiva per la protezione della sa- rendo colpi a numerose specie selvatiche, | lute delle persone – potrebbe trovare ap- talune già precipitate in uno stato critico di | plicazione anche l’articolo 674, che punisce bio-conservazione.
L’elemento preoccupante | il getto pericoloso di cose (reato che po- di questo tipo di dispersione di sostanze | trebbe essere contestato anche in concorso velenose è legato al loro indiscriminato | con quelli sopra illustrati): tuttavia, va con- utilizzo in zone abitate, e ancor peggio in | siderato che per la sussistenza del reato è ambienti frequentati da adulti e bambini, | richiesto lo spargimento « in un luogo di come parchi giochi, prati, aree condomi- | pubblico transito o in un luogo privato ma niali e altre aree pubbliche in prossimità di | di comune o di altrui uso, (di) cose atte a abitazioni. Non sempre, fortunatamente, | offendere o imbrattare o molestare per- l’intento degli autori viene raggiunto, ma la | sone »; ciò comporta l’esclusione di deter- pratica di disseminare il terreno con trap- | minati luoghi sensibili al fenomeno; inoltre, pole alimentari, come l’ormai triste e noto | nel caso in cui, fortuitamente, non vi sia strumento delle polpette avvelenate, è da | alcun effetto sugli animali, il reato verrebbe considerarsi un pericolo in sé.
| punito a titolo di colpa solo quando la cosa | fosse destinata ad offendere le persone e La scarsa conoscenza del fenomeno, delle | non si darebbe espressa rilevanza all’esi- sue cause e delle sue conseguenze, ma | stenza di un dolo dell’agente, consistente soprattutto l’inesistenza di una autonoma | nell’intenzione di voler scientemente arre- fattispecie di reato diretta a reprimere que- | care danno mortale ad animali. Appare sti fatti, hanno fino ad ora impedito di | evidente poi come tutte tali ipotesi di reato poter pianificare efficaci misure di preven- | intendano perseguire le condotte delittuose zione e contrasto attraverso l’individua- | allorché queste abbiano già esplicato gli zione e la punizione dei responsabili. Il | nostro codice penale non prevede infatti, | ad oggi, una figura di reato specifica, anche | | -- Pagina 3 -- effetti del loro potenziale di pericolosità | sentite per ragioni sanitarie o di tutela sull’ambiente a danno e detrimento non | dell’industria, come nel caso delle cosid- solo della vita degli animali, ma anche della | dette « esche topicide », oppure allorché se salute delle persone.
| ne faccia un utilizzo esclusivamente pri- | vato, in luoghi non accessibili al pubblico, È per questo che si intende intervenire | rimanendo applicabili, in questo caso, le con finalità social-preventive. Inoltre, con | diverse norme di cui al titolo IX-bis del la proposta di legge in esame si intendono | codice penale. far salvi gli eventuali casi in cui le condotte | in oggetto devono essere considerate con- | | -- Pagina 4 -- 1. Nel titolo IX-bis del libro secondo del | PROPOSTA DI LEGGE codice penale, dopo l’articolo 544-sexies è | __ aggiunto il seguente: | | Art. 1. « Art. 544-septies.
1. « Art. 544-septies. – (Diffusione nell’am- | biente di sostanze nocive destinate a provo- | *18PDL0066170* care la morte di animali domestici o selva- | tici) – Chiunque, fuori dei casi consentiti, | *18PDL0066170* in luoghi o spazi aperti al pubblico, dif- | fonde in qualunque modo sostanze nocive, | compresi vetri, plastiche, metalli o mate- | riali esplodenti, attraverso trappole, boc- | coni avvelenati o altra modalità utile all’in- | gerimento, con la finalità di provocare la | morte di animali domestici o selvatici è | punito, salvo che il fatto costituisca più | grave reato, con la reclusione da due mesi | a un anno e con la multa da 800 a 5.000 | euro. | | La pena è aumentata di un terzo se il | fatto è commesso all’interno di centri abi- | tati o di luoghi destinati allo svago delle | persone o degli animali.
| | La pena è quella di cui all’articolo 544- | bis se dai fatti di cui al primo comma del | presente articolo deriva la morte dell’ani- | male ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: S. 83-212-938-1203-1532-1627-1632-2160. - D'INIZIATIVA SENATORE PERILLI; SENATORE BONINO; SENATORI NUGNES ed altri; SENATORE GALLONE; SENATORI DE PETRIS e NUGNES; SENATORE L'ABBATE; SENATORI RICCARDI ed altri; SENATORI FERRAZZI ed altri: "Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente" <em>(approvata, in seconda deliberazione, dal Senato con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti, già approvata, in prima deliberazione, dal Senato, in un testo unificato, e dalla Camera)</em> (3156-B) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-11-05 Data di approvazione: 2022-02-08 -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE APPROVATA, IN UN TESTO UNIFICATO, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 9 giugno 2021 (v. stampati Senato n.
83, 212, 938, 1203, 1532, 1627, 1632 e 2160) APPROVATA, IN PRIMA DELIBERAZIONE, DALLA CAMERA DEI DEPUTATI il 12 ottobre 2021 APPROVATA, IN SECONDA DELIBERAZIONE, CON LA MAGGIO- RANZA DEI DUE TERZI DEI SUOI COMPONENTI, DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 3 novembre 2021 D’INIZIATIVA DEI SENATORI DE PETRIS, NUGNES; DE PETRIS, CIRINNÀ, GIAMMANCO, NUGNES; COLLINA, MARCUCCI, FERRARI, FERRAZZI; PERILLI; GALLONE; L’ABBATE; BONINO; CALDEROLI, AUGUSSORI, GRASSI, PIROVANO, RICCARDI Modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente Trasmessa dal Presidente del Senato della Repubblica il 5 novembre 2021 -- Pagina 2 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | Art. 1. __ | | Art. 2. TESTO APPROVATO, IN SECONDA DELIBERAZIONE, | DAL SENATO DELLA REPUBBLICA | Art. 3. | 1.
3. | 1. All’articolo 9 della Costituzione è ag- | *18PDL0163210* | giunto, in fine, il seguente comma: | *18PDL0163210* | « Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli | ecosistemi, anche nell’interesse delle future | generazioni. La legge dello Stato disciplina | i modi e le forme di tutela degli animali ». | | 1. All’articolo 41 della Costituzione sono | | apportate le seguenti modificazioni: | | a) al secondo comma, dopo la parola: | « danno » sono inserite le seguenti: « alla | salute, all’ambiente, »; | | b) al terzo comma sono aggiunte, in | | fine, le seguenti parole: « e ambientali ». | | 1. La legge dello Stato che disciplina i | modi e le forme di tutela degli animali, di | cui all’articolo 9 della Costituzione, come | modificato dall’articolo 1 della presente | legge costituzionale, si applica alle regioni a | statuto speciale e alle province autonome | di Trento e di Bolzano nei limiti delle | competenze legislative ad esse riconosciute | dai rispettivi statuti. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE BRAMBILLA: Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione, in materia di tutela degli animali, degli ecosistemi e dell'ambiente (15) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-10-12 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE d’iniziativa della deputata BRAMBILLA Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione, in materia di tutela degli animali, degli ecosistemi e dell’ambiente Presentata il 23 marzo 2018 ONOREVOLI COLLEGHI ! — Perché inserire la tutela degli animali nella Costituzione ? Stiamo assistendo a un fenomeno prima culturale e poi giudiziario, l’elevazione dello status di animale da mera res ad essere senziente, ed è evidente che il nostro ordi- namento giuridico debba ormai confor- marsi a questo deciso mutamento, anche per evitare ulteriori paradossi e tensioni sociali.
Gli operatori del diritto quali magistrati, avvocati e Forze di polizia nella loro qua- lità di anello di congiunzione tra la legisla- zione (e quindi la politica, essendo le leggi frutto di una precisa scelta politica del legislatore) e la pratica, la vita reale, nel contribuire a creare il cosiddetto diritto vivente, in questo caso in materia di diritti degli animali, registrano lacune e proble- matiche che oggi abbiamo l’obbligo morale e giuridico di colmare. Abbiamo quindi l’inderogabile necessità di intervenire di fronte a sempre più pre- cise istanze di tutela da parte della collet- tività. Com’è noto la normativa penale a tutela degli animali nel 2004 (legge n. 189 del 2004) e nel 2010 (legge n. 201 del 2010) è stata sensibilmente rafforzata e interviene a cristallizzare un principio ben chiarito dalla giurisprudenza di legittimità (Corte di cassazione – sezione III penale, sentenza n.
39053 del 23 settembre 2013), un prin- cipio veramente innovativo per la cultura e per la società italiane di cui occorre pren- dere atto, ovvero che l’animale non è più una res, un oggetto nella mera disponibilità del padrone, ma un essere senziente che non può essere ucciso o maltrattato per motivi di opportunità e di convenienza ma solo per necessità. L’articolo 544-bis del codice penale re- cita, appunto, che è soggetto alla reclusione da quattro mesi a due anni « Chiunque per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale », analogamente l’articolo -- Pagina 2 -- 544-ter punisce il maltrattamento « non ne- | mia e quelle dell’etologia. Al di fuori dei cessitato », e già il Trattato che istituisce la | tribunali sempre più forti sono le pressioni Comunità europea, modificato dal Trattato | dei gruppi, movimenti e associazioni che, in di Lisbona, tutelava gli animali quali esseri | linea con gli ulteriori diritti sociali, chie- senzienti, stabilendo testualmente nelle « Di- | dono una sola cosa, cioè tutele precise per sposizioni di applicazione generale » che | gli animali.
« nel formulare e implementare le politiche | sull’agricoltura, pesca, trasporti, mercato | Pertanto l’autorità giudiziaria si trova a interno e ricerca, l’Unione e gli Stati mem- | dirimere delicate controversie nelle quali bri devono, poiché gli animali sono esseri | l’animale, prodotto o bene giuridico, di- senzienti, porre attenzione totale alle ne- | venta vittima del reato, e nelle quali si cessità degli animali, sempre rispettando i | contemperano le diverse esigenze e i diversi provvedimenti amministrativi e legislativi | equilibri dettati dalle pratiche commer- degli Stati membri relativi in particolare ai | ciali. riti religiosi, tradizioni culturali ed eredità | regionali ».
| In quest’ottica, e anche alla luce delle | molte questioni di ordine sociale oltre che Pertanto oggi la vita, la salute e le con- | giuridiche emerse, riteniamo che una co- dizioni di detenzione degli animali sono | pertura costituzionale ai diritti animali, vi- beni penalmente rilevanti perché tutelati | ste le numerose norme in materia contrap- dalla normativa penale che ha elevato a | poste, sia pertanto oggi doverosa in quanto reati la loro lesione con pene fino ai due | destinata a cristallizzare princìpi sociali di anni di reclusione (articoli 544-bis, 544-ter | fatto già esistenti e a supportare gli opera- e 727 del codice penale).
| tori giuridici nella serena applicazione delle | norme che già esistono e che vanno tutte È sul concetto di necessità e sulle pra- | nella direzione di sempre maggiore tutela tiche che sono scriminate nel loro causare | degli animali quali esseri senzienti, nonché morte e dolore agli animali che oggi rile- | a orientare il legislatore nazionale verso viamo le maggiori problematiche perché | l’abolizione di attività ormai obsolete e l’opinione pubblica, così come le stesse | inaccettabili che causano morte e dolore norme di protezione approvate nei diversi | agli animali. settori, iniziano a mettere in discussione da | un punto di vista politico e sociale molte | La proposta di legge costituzionale non pratiche di antico retaggio culturale o sto- | prevede nulla di rivoluzionario, anzi, si rico, in quanto causano uccisioni che ap- | limita a recepire e a codificare alcuni prin- paiono sempre più ingiustificate.
| cìpi di fatto già presenti nel nostro ordi- | namento giuridico, a fronte dei forti cam- Nell’applicazione della normativa pe- | biamenti culturali emersi, dando loro la nale, che ai sensi delle ultime pronunce | forma e l’autorevolezza di princìpi costitu- della Corte di cassazione si applica a tutti | zionali. gli animali, compresi quelli oggetto di norme | speciali, o meglio commerciali (Corte di | Il testo proposto prevede, dunque, l’in- cassazione, sezione III penale, sentenze | serimento della tutela dell’ambiente e del- n. 11606 del 26 marzo 2012 e n.
11606 del 26 marzo 2012 e n. 5979 del | l’ecosistema nell’articolo 9, secondo comma, 13 dicembre 2012-7 febbraio 2013), nei | della Costituzione in quanto beni già pre- tribunali affrontiamo in questi giorni il | visti dall’articolo 117, nonché di un nuovo pericoloso quanto complicato dualismo tra | comma nell’articolo 9 nel quale è di fatto bene ed essere senziente per quanto ri- | sancito il riconoscimento degli animali quali guarda la natura dell’animale, in quanto | esseri senzienti, di derivazione europea e all’animale oggetto di pratiche commer- | dunque già cogente nel nostro ordinamento ciali, quindi bene o prodotto, sono attri- | ai sensi dell’articolo 13 del Trattato sul buiti diritti quale essere senziente da parte | funzionamento dell’Unione europea, nel del codice penale e della normativa euro- | quale è previsto che la Repubblica pro- pea, con i logici contrasti che ne derivano | muove e garantisce ciò che già oggi deve in base al contrasto tra le leggi dell’econo- | garantire ai sensi del codice penale (legge | n.
189 del 2004) ovvero la vita, la salute e | -- Pagina 3 -- un’esistenza compatibile con le caratteri- | disposto per la materia ambientale, la com- stiche etologiche dell’animale. | petenza sia esclusiva dello Stato ai sensi del | novellato articolo 117, secondo comma, let- Per quanto riguarda la competenza in | tera s), della stessa Costituzione. materia, il testo prevede che, così come è | | -- Pagina 4 -- PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE | ART. 1. __ | | ART. 2. 1. All’articolo 9 della Costituzione sono | | *18PDL0001270* apportate le seguenti modificazioni: | | *18PDL0001270* a) al secondo comma sono aggiunte, in | fine, le seguenti parole: « , l’ambiente e gli | ecosistemi »; | | b) è aggiunto, in fine, il seguente | | comma: | | « Gli animali sono esseri senzienti e la | Repubblica ne promuove e garantisce la | vita, la salute e un’esistenza compatibile | con le loro caratteristiche etologiche ». | | 1.
| | 1. Alla lettera s) del secondo comma | dell’articolo 117 della Costituzione sono | aggiunte, in fine, le seguenti parole: « non- | ché degli animali ». | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: CORNELI e DI LAURO: Disposizioni per il contenimento delle esternalità negative del consumo di carni rosse e carni lavorate sulla salute pubblica e sull’ambiente (2973) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2021-03-24 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DELLE DEPUTATE CORNELI, DI LAURO Disposizioni per il contenimento delle esternalità negative del consumo di carni rosse e carni lavorate sulla salute pubblica e sull’ambiente Presentata il 24 marzo 2021 ONOREVOLI COLLEGHI ! — Il consumo di carni rosse e lavorate è ormai associato, come scientificamente provato, a un sensi- bile aumento delle malattie croniche e, pertanto, è stato classificato come cance- rogeno dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In particolare, il consumo di carne rossa è considerato come probabil- mente cancerogeno, mentre quello di carne lavorata come certamente cancerogeno. L’in- tento della presente proposta di legge è, dunque, quello di introdurre una regola- mentazione del consumo di questi alimenti attraverso una leva fiscale, in modo del tutto simile a quanto avviene rispetto ad altri cibi dichiarati cancerogeni.
La pre- sente proposta di legge si basa su uno studio estremamente analitico svolto da ricercatori dell’università di Oxford dal ti- tolo « Health-motivated taxes on red and processed meat. A modelling study on opti- mal tax levels and associated health im- pacts », pubblicato nel 2018. Prima di tutto, occorre procedere a una definizione delle carni lavorate. Con tale termine si intende ogni tipologia di carne preservata tramite salatura, stagionatura o affumicatura ovvero attraverso l’aggiunta di additivi chimici. Possono essere com- presi in questa tipologia di carni anche la pancetta, le salsicce, gli affettati in generale e gli hot dogs, cioè carni più economiche rispetto a quelle non lavorate a causa della minore qualità delle parti utilizzate. La ratio dello studio, fondamentale per comprenderne le risultanze, è l’incorpora- zione dei costi socio-sanitari nel prezzo finale delle carni rosse e di quelle lavorate, allo scopo di generare un significativo au- mento dei benefìci in termini ambientali -- Pagina 2 -- ma soprattutto di salute pubblica, indivi- | regione fornite dall’Organizzazione delle Na- duando un livello ottimale di tassazione di | zioni Unite per l’alimentazione e l’agricol- tali beni. Questo, in particolare, appare | tura (FAO).
Da queste premesse, possiamo necessario nei Paesi con un reddito medio | rilevare quanto segue: le proiezioni dello o alto, dove il consumo di tali tipologie di | studio in riferimento al 2020, stante l’at- carne risulta molto elevato. In questo senso, | tuale livello di consumo di carni rosse, la tassazione ottimale è una variabile che | prevedono circa 860.000 decessi nel mondo, tiene conto del consumo pro capite e dei | e stante quello di carni trattate, 1.530.000 costi sanitari sostenuti per le malattie cor- | decessi. Due terzi dei decessi saranno do- relate. | vuti a infarti e a malattie cardiache, seguiti | dal diabete mellito di tipo 2 e dal cancro al Occorre partire dalla constatazione che | colon-retto. Circa i due terzi delle morti si il consumo di carni rosse e di carni lavo- | registreranno nei Paesi con un reddito me- rate eccede i livelli raccomandati nella | dio, un terzo in quelli con un reddito alto grande maggioranza dei Paesi con un red- | (in questa categoria rientra l’Italia) e una dito medio o alto, con impatti estrema- | piccola porzione in quelli con un reddito mente negativi sulla salute e sull’ambiente.
| basso. I costi associati per la relativa assi- Come detto, nel 2015, sia l’OMS che l’A- | stenza sanitaria ammonteranno a 285 mi- genzia internazionale per la ricerca sul | liardi di dollari, circa lo 0,3 per cento cancro hanno classificato la carne rossa | dell’intero prodotto interno lordo mondiale lavorata come cancerogena per gli esseri | previsto. I due terzi dei costi ricadrebbero umani. I suoi effetti nocivi non sono, però, | sulle spalle dei Paesi più avanzati, un terzo legati unicamente al cancro, bensì a molte | graverebbe su quelli con un reddito medio altre patologie tra le quali, in particolare, le | e la restante parte, piccolissima, sui Paesi malattie cardiache, l’infarto e il diabete | più arretrati. mellito.
mellito. | | In base allo studio e considerando tutte Alla luce di tali considerazioni, appare | le variabili in gioco, la media dell’aumento dunque ragionevole l’imposizione di una | del prezzo delle carni rosse dovrebbe atte- tassazione che incorpori il costo delle con- | starsi intorno al 4 per cento, andando dall’1 seguenze sociali prodotte dal consumo di | per cento dei Paesi meno avanzati al 21 per queste tipologie di carne nel prezzo finale | cento di quelli ricchi, mentre l’aumento del di vendita del bene. Lo studio citato cal- | prezzo delle carni trattate dovrebbe essere cola, pertanto, quale dovrebbe essere il | in media del 25 per cento, con una forbice livello ottimale di tassazione sulle carni | che andrebbe dall’1 per cento di aumento rosse o lavorate nelle principali regioni del | nei Paesi con un reddito basso al 111 per pianeta, stimando il possibile impatto di un | cento di aumento in quelli con un reddito tale provvedimento in termini di consumo | alto. In pratica, quindi, per i Paesi con di cibo, di mortalità correlata all’alimenta- | redditi più elevati viene proposta una tassa zione e di ricadute ambientali.
Tutto ciò | di circa il 20 per cento sulla carne non viene fatto utilizzando un modello econo- | lavorata (come le bistecche) e del 110 per mico versatile ed elastico, basato su diverse | cento su quella lavorata (come gli insaccati, variabili. Un modello che integra e migliora | le salsicce e la pancetta). Nel complesso, la quello derivante dal concetto di tassa pi- | misura determinerebbe entrate pari a 172 gouviana (una nozione che si riferisce al | miliardi di dollari all’anno e farebbe ri- lavoro dell’economista inglese Arthur Cecil | sparmiare 41 miliardi di dollari in cure Pigou), che dagli anni '20 del '900 ha pre- | mediche: in pratica, si eliminerebbe o com- visto l’eventualità di tassare attività econo- | penserebbe il 70 per cento dei costi sanitari miche che producono esternalità negative | attualmente sostenuti e si eviterebbero per la collettività. | 222.000 decessi all’anno (il 9 per cento).
| Tra le fonti utilizzate dallo studio vi | Associato al cambio dei prezzi vi sa- sono quelle fornite dal Modello internazio- | rebbe, poi, un conseguente mutamento dei nale per l’analisi politica delle materie prime | consumi, con un « effetto sostituzione » che e del commercio agricolo e le stime per | | -- Pagina 3 -- andrebbe presumibilmente a incrementare | fermentazione enterica degli animali (70 il consumo di pollame e di carni rosse non | per cento) e alle loro deiezioni (20 per trattate, con un decremento del consumo | cento) si imputa il 90 per cento delle emis- di carni lavorate di circa il 16 per cento in | sioni del settore agricolo. media, dato che nei Paesi più avanzati | potrebbe attestarsi attorno al 25 per cento, | La FAO prevede che il consumo di carne con picchi del 37 per cento. Il consumo | nel mondo sia destinato a crescere del 73 medio di carne sarebbe, pertanto, ridotto | per cento entro il 2050, raggiungendo più di due porzioni alla settimana, un tra- | di 460 milioni di tonnellate l’anno, un dato guardo ancora molto distante dall’odierna | che nel 1961 era di circa 70 milioni. Questo media europea che è di una porzione al | comporterà un ulteriore incremento dei giorno.
| sistemi di allevamento intensivo su vasta | scala, con impatti devastanti sull’ambiente. L’altro versante di rilievo è, poi, quello | Secondo un altro studio della FAO del dell’impatto ambientale derivante dagli al- | 2013, sul pianeta, in condizioni sempre più levamenti intensivi, i quali sono responsa- | estreme, erano allevati 2,1 miliardi di ovo- bili della maggior parte dei gas serra legati | caprini, 1,6 miliardi di bovini e 977 milioni alla produzione di cibo, circa il 14,5 per | di suini. Mentre, riguardo gli avicoli, nel cento delle emissioni totali, una percen- | 2010 il Worldwatch Institute stimava 19,7 tuale praticamente identica a quella deri- | miliardi di esemplari destinati alla produ- vante dai trasporti. | zione di uova e di carne. Se nel 1970 si | riteneva che gli animali allevati per l’ali- Una delle principali cause dell’effetto | mentazione umana fossero 9 miliardi, ora serra è la presenza nell’atmosfera di so- | si parla di 26,7 miliardi: numeri impres- stanze gassose come l’anidride carbonica | sionanti. (CO2) e il metano.
(CO2) e il metano. La CO2 si ottiene non | solo dai processi di combustione delle ben- | In questo quadro, occorre inoltre ricor- zine, del carbone e del legno, ma anche da | dare che un terzo delle risorse idriche tutti i processi strettamente connessi agli | mondiali è utilizzato per l’allevamento e allevamenti intensivi. La zootecnia contri- | che il 70 per cento della produzione globale buisce, infatti, alle emissioni di CO2 in | di cereali finisce nelle mangiatoie degli seguito all’utilizzo di energia fossile ai fini | animali da macello, sottraendo cibo e ri- della produzione e del trasporto di mezzi | sorse alle popolazioni umane povere. Gli tecnici destinati all’allevamento, come man- | allevamenti occupano il 25 per cento della gimi, medicinali e attrezzature varie. Un | superficie terrestre e, pertanto, appare fon- gas altamente nocivo per la nostra salute, | damentale che questi dati divengano og- oltre alla CO2, è il metano, derivante anche | getto rilevante di dibattito pubblico. dal metabolismo di alcuni batteri, denomi- | nati « metanogeni », che si trovano nell’ap- | Secondo l’Organizzazione meteorolo- parato digerente degli animali.
Da un punto | gica mondiale dell’Organizzazione delle Na- di vista ecologico, quindi, l’allevamento ani- | zioni Unite le emissioni di gas serra avreb- male contribuisce sensibilmente non solo | bero ormai raggiunto livelli record: l’ultima all’esaurimento delle falde acquifere (per | volta che la Terra ha sperimentato una produrre 1 chilo di proteine animali sono | concentrazione simile di CO2 è stata circa necessari più di 110.000 litri di acqua), ma | tre o cinque milioni di anni fa, quando la è responsabile anche del 37 per cento delle | temperatura media era di 2-3 gradi più emissioni di metano antropogenico (23 volte | calda e il livello del mare era di 10-20 metri più dannoso della CO2 in termini di riscal- | più alto di quello attuale. La scienza ormai damento globale), del 65 per cento di os- | non lascia adito a dubbi: senza rapidi tagli sido nitroso (circa 300 volte più dannoso | alla CO2 e ad altri gas a effetto serra i della CO2 e che può permanere nell’atmo- | cambiamenti climatici avranno impatti sem- sfera per centocinquanta anni), del 64 per | pre più distruttivi e irreversibili sulla vita cento di ammoniaca e, in generale, dell’in- | del nostro pianeta. quinamento delle acque sotterranee.
quinamento delle acque sotterranee. Alla | | In conclusione, le carni rosse e soprat- | tutto quelle lavorate, con tutto ciò che è | -- Pagina 4 -- legato al loro ciclo di produzione, generano | consumo di carne, potrebbe condurre an- conseguenze indiscutibilmente dannose non | che a una riduzione delle emissioni di gas solo per la salute umana, ma anche per | serra legate agli allevamenti e questo rap- quella dell’intero pianeta. Pertanto, lo stu- | presenta certamente un ulteriore motivo dio conferma che l’imposizione di un livello | per regolamentare il consumo di tale ali- di tassazione ottimale, al fine di ridurre il | mento. | -- Pagina 5 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Finalità) | | 1.
La presente legge si prefigge le se- | | guenti finalità: | | a) limitare il consumo di carni rosse e | di carni lavorate in quanto associato all’in- | sorgenza di malattie di natura cancerogena | e cardiovascolare e dannoso per la salute e | la sanità pubblica; | | b) aumentare la sostenibilità ambien- | tale anche attraverso un minore consumo | delle carni rosse e delle carni lavorate, la | cui produzione risulta altamente inqui- | nante. | | Art. 2. | | (Definizioni) | | 1. Ai fini di cui alla presente legge, per | carni rosse si intendono le carni ottenute | da animali da macello e, in particolare, la | carne bovina, vitello, vitellone, manzo, bue | e vacche, la carne equina, cavallo e pule- | dro, e le carni di ovini, suini e caprini. Tali | carni sono caratterizzate dalla presenza di | mioglobina e di emoglobina, possibili cause | di formazione nell’intestino di colonie can- | cerogene. | | 2.
| | 2. Ai fini di cui alla presente legge, per | carni lavorate si intendono i prodotti sot- | toposti a processi quali salatura, essicca- | zione, stagionatura, fermentazione, affumi- | catura e aggiunta di conservanti e di addi- | tivi chimici. Tra questi prodotti sono com- | presi la carne in scatola, gli insaccati, la | carne secca e i würstel. Le carni lavorate | sono ritenute portatrici di agenti cancero- | geni. | | Art. 3. | | (Imposta sul valore aggiunto) | | 1. Per il perseguimento di obiettivi di | pubblico interesse, compresi quelli di tutela | | -- Pagina 6 -- della salute e della sanità pubbliche, il | Ministro dell’economia e delle finanze, con | proprio decreto, prevede l’aumento al 22 | per cento dell’aliquota dell’imposta sul va- | lore aggiunto (IVA) sul prezzo al consumo | delle carni rosse e delle carni lavorate. | | Art. 4. | | (Credito d’imposta) | | 1.
Alle imprese di produzione di carni a | denominazione di origine protetta, di cui al | regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parla- | mento europeo e del Consiglio, del 21 no- | vembre 2012, situate nel territorio nazio- | nale si applica il credito d’imposta di cui ai | commi 98 e seguenti dell’articolo 1 della | legge 28 dicembre 2015, n. 208. | | 2. Il credito d’imposta di cui al comma | 1 è concesso, in misura non superiore al 50 | per cento delle spese sostenute per gli in- | vestimenti relativi alla riconversione dei | processi produttivi destinati alla sostenibi- | lità ambientale. | | Art. 5. | | (Finanziamento delle spese sanitarie e di | progetti di sostenibilità ambientale e di green | economy) | | 1.
Una somma pari al 50 per cento del | gettito erariale derivante dall’aumento del- | l’aliquota dell’IVA disposto ai sensi dell’ar- | ticolo 3 è destinata, secondo gli importi | stabiliti con decreto del Ministro dell’eco- | nomia e delle finanze, al Ministero della | salute e al Ministero della transizione eco- | logica per il finanziamento delle spese sa- | nitarie e di progetti di sostenibilità ambien- | tale e di green economy. | | 2. Le somme destinate al finanziamento | delle spese sanitarie ai sensi del comma 1 | sono ripartite, con decreto del Ministro | della salute, tra gli istituti di ricovero e | cura a carattere scientifico oncologici e | cardiovascolari. | | 3. Il restante 50 per cento del gettito | erariale derivante dall’aumento dell’ali- | quota dell’IVA disposto ai sensi dell’articolo | | -- Pagina 7 -- 3 è destinato al Ministero dell’economia e | delle finanze. | | 4.
| | 4. Gli uffici competenti dei Ministeri | della salute, della transizione ecologica e | dell’economia e delle finanze stabiliscono, | con propri regolamenti, le modalità di uti- | lizzo delle somme di cui al presente arti- | colo. | | Art. 6. | | (Adeguamento dei menù nelle mense) | | 1. Al fine di garantire ai cittadini la | parità di trattamento, assicurando loro la | possibilità di consumare pasti che non con- | tengono carni o altri derivati animali, è | fatto obbligo a tutte le mense, pubbliche, | convenzionate e private, comprese quelle di | asili nido, scuole e università, di fornire | almeno un menù vegetariano e uno vegano | in alternativa al menù convenzionale. | | 2. Le mense ospedaliere, fermo restando | l’obbligo di cui al comma 1, devono, inoltre, | adeguare i loro menù alle specifiche esi- | genze dei degenti, con particolare riferi- | mento ai reparti oncologici, nei quali è | fatto divieto di somministrare ai pazienti | carni rosse e carni lavorate. | | 3.
| | 3. Il Ministro della salute adotta, con | proprio decreto, un regolamento per l’at- | tuazione delle disposizioni dei commi 1 e 2, | stabilendo, in particolare, i termini di adem- | pimento degli obblighi ivi previsti, le mo- | dalità di effettuazione dei controlli presso | le mense, con specifico riguardo ai reparti | oncologici ospedalieri, e le relative sanzioni | amministrative in caso di violazione delle | citate disposizioni dei commi 1 e 2. | | Art. 7. | | (Campagne di informazione | e di sensibilizzazione) | | 1. Il Ministro della salute e il Ministro | dello sviluppo economico, d’intesa con i | Ministri della transizione ecologica, delle | politiche agricole alimentari, forestali e del | turismo, provvedono alla realizzazione di | campagne di informazione al fine di ren- | dere consapevole la popolazione circa i | | -- Pagina 8 -- rischi derivanti da un’alimentazione scor- | *18PDL0140050* retta e di promuovere la diffusione di pra- | tiche alimentari corrette. | *18PDL0140050* | 2.
| *18PDL0140050* | 2. Ai medesimi fini di cui al comma 1, | il Ministro dell’istruzione provvede alla re- | alizzazione di campagne di sensibilizza- | zione nelle scuole di ogni ordine e grado. | 3. Le campagne di cui ai commi 1 e 2 | sono realizzate senza nuovi o maggiori oneri | a carico della finanza pubblica. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: MURONI: Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della bellezza nel paesaggio italiano, nell'ambiente e nella qualità architettonica e urbanistica (738) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 18 Data di proposta: 2018-09-28 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE d’iniziativa della deputata MURONI Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della bellezza nel paesaggio italiano, nell’ambiente e nella qualità architettonica e urbanistica Presentata il 14 giugno 2018 ONOREVOLI COLLEGHI ! – La presente pro- posta di legge recante « Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della bellezza nel paesaggio italiano, nell’ambiente e nella qualità architettonica e urbanistica » rap- presenta un’iniziativa molto importante: la bellezza è infatti parte decisiva della sfida per il futuro del Paese. Tonino Guerra diceva, a ragione, che la bellezza è il nostro petrolio. Se è vero che l’Italia è povera di materie prime tradizionali, come l’oro nero o il rame, è altrettanto vero che il nostro Paese è ricco di altre risorse: il sole, il paesaggio, la creatività, l’intraprendenza, i grandi saperi artigianali, la bellezza, la cultura, le tradizioni e la qualità della vita.
L’Italia può e deve ripartire proprio da esse per combattere la grave crisi che stiamo attraversando. La bellezza, senza dubbio, è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia. La bellezza della città, dei paesaggi, delle opere d’arte, dei prodotti italiani di qualità, della creatività e questo elenco potrebbe continuare a lungo. Oggi puntare sulla bellezza è un obiettivo im- prescindibile e una chiave fondamentale per capire come il nostro Paese possa ri- trovare le idee e la forza per guardare con rinnovato ottimismo al futuro e rispondere anche alla domanda di bellezza italiana che viene dal mondo. Intorno al concetto di qualità, nelle sue molte declinazioni cultu- rali e sociali, nell’intreccio inestricabile tra natura e sapiente intervento antropico, si racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia e, al contempo, esso rappresenta una chiave per immaginare un altro futuro oltre la crisi. È poi necessario tenere insieme temi e questioni oggi affron- tati purtroppo in modo parcellizzato, se non contraddittorio. Occorre fare della qua- lità la chiave di ogni trasformazione nel territorio italiano.
Solo così sarà possibile influire a 360 gradi sulla cultura architet- -- Pagina 2 -- tonica e ingegneristica, su quella degli am- | Una prospettiva di questo tipo passa per ministratori locali e arrivare a coinvolgere | alcune precise scelte di cambiamento sia a le soprintendenze e i provveditorati alle | livello statale, che la presente proposta di opere pubbliche, per fare di ogni intervento | legge individua nei nove articoli di cui è un’occasione per qualificare il territorio, | composta, che nell’azione di regioni e di rispettando le risorse e valorizzando le | comuni, che devono procedere nella mede- specificità locali. È questa la chiave di volta | sima direzione e in maniera coordinata.
Un per un Paese, l’Italia, capace di muovere | primo cambiamento riguarda l’attenzione intelligenze, attenzioni e investimenti in- | prioritaria che bisogna avere nei confronti torno a un’idea di paesaggio come valore | di quello che è il più grande patrimonio aggiunto dello straordinario patrimonio di | artistico e architettonico del mondo e che città e di piccoli centri, di beni ambientali, | ha bisogno di una più efficace tutela, di storici e architettonici, artistici, di culture | restauri ma anche di valorizzazione per materiali e immateriali. | renderlo accessibile e fruibile. Per riuscirci | occorre invertire il trend di riduzione delle L’Italia infatti da tempo non produce | risorse nel settore, introducendo una pro- più nuova bellezza, fatto salvo qualche esem- | grammazione finalmente chiara degli in- pio isolato.
Le periferie, il consumo di | terventi e dei finanziamenti, ma anche su- suolo, l’abusivismo, l’emarginazione dei gio- | perando un’organizzazione delle compe- vani, l’individualismo esasperato e la ridu- | tenze che non funziona e che finisce per zione dei finanziamenti per la cultura e per | rincorrere emergenze e allarmi, superando la scuola sono tutti fenomeni che rubano | un’idea di paesaggio ancora chiuso dentro bellezza al nostro Paese. | perimetri vincolistici e conflitti di compe- | tenze tra Ministero dei beni e delle attività La finalità della presente proposta di | culturali e del turismo, regioni e comuni. Si legge è quella di conservare e di valorizzare | deve avere l’ambizione e la forza di realiz- la bellezza presente e di metterla al centro | zare una diffusa opera di recupero, con- di ogni intervento. Per questo nella nostra | servazione, valorizzazione e fruizione che idea di bellezza l’attività antropica e il | coinvolga regioni ed enti locali, associazioni ruolo delle comunità e degli individui sono | e privati, per uscire da una crisi di risorse centrali nell’intreccio con la dimensione | e di idee e perfino di speranza rispetto alla naturale della bellezza che caratterizza i | situazione attuale.
Per intraprendere que- paesaggi più affascinanti – dai borghi sto- | sta strada occorre chiudere definitivamente rici ai territori agricoli – e nell’importanza | la stagione dei condoni edilizi, del saccheg- che oggi assume la produzione di nuova | gio e della deregulation del territorio ita- bellezza. Per fare in modo che questo inizio | liano con un’idea di territorio come palco- del XXI secolo diventi il tempo di un’idea | scenico da plasmare e adattare a spinte e a di architettura capace di coniugare una | interessi, che è la ragione delle ormai pe- nuova estetica con la risposta alla domanda | riodiche tragedie che si ripetono nei sem- di case e di spazi urbani degni di questo | pre più fragili territori italiani, ma che è nome e di tenere insieme vivibilità e sicu- | anche la risposta sbagliata e controprodu- rezza, identità e qualità. La sfida è pro- | cente ai segnali di declino del sistema pro- muovere un modello di sviluppo nuovo, | duttivo italiano.
Per questo motivo è ur- alternativo a quello fondato sulla crescita | gente modificare la normativa in materia di edilizia estensiva che ha distrutto molte | lotta all’abusivismo edilizio, che oggi sta bellezze naturali senza portare alla crea- | interessando e devastando proprio le aree zione di alternative valide. Oggi più che mai | più delicate da un punto di vista ambien- si deve invece guardare in un’altra dire- | tale. Per dare un segnale chiaro di inver- zione per innescare nei territori processi di | sione di marcia occorre ripartire con le trasformazione che puntino a rendere più | demolizioni rendendo più semplice ed ef- belle, moderne e vivibili le città italiane, a | ficace l’intervento dei comuni, ma preve- migliorare la qualità della convivenza, del | dendo anche un potere sostitutivo da met- benessere individuale e collettivo e anche a | stimolare creatività, vitalità e diversità. | | -- Pagina 3 -- tere in mano ai prefetti. In alcuni paesaggi | deve risultare ben più vantaggioso da un italiani lo stato di degrado sociale e am- | punto di vista economico e di procedura bientale ha raggiunto condizioni spesso | rispetto alla trasformazione di aree natu- drammatiche.
Occorre prestare una nuova | rali e agricole. Attraverso nuove politiche si attenzione a queste aree in diverso modo | deve dare una risposta anche ai problemi « fragili », restituire una speranza a chi vive | delle aree interne, che risentono dei pro- nelle tante periferie italiane che non sono | blemi legati all’abbandono delle colture agri- solo nelle grandi aree urbane, ma che ca- | colture e ai sempre più rilevanti fenomeni ratterizzano molte aree costiere con inse- | di dissesto idrogeologico aggravati dai cam- diamenti degradati e abusivi, oppure ter- | biamenti climatici e che hanno bisogno reni agricoli abbandonati, edifici produttivi | proprio di cura e di manutenzione dei in dismissione e cave, tutti senza alcuna | territori e di attente politiche di valorizza- prospettiva di bonifica. Per questi territori | zione dei molti beni e risorse culturali di occorrono politiche nuove, programmi di | cui sono custodi.
intervento e di investimento coordinati per | contesti dove le politiche tradizionali, sia | Proprio la bellezza può essere la chiave urbanistiche che ambientali, si sono rive- | per guardare in modo nuovo a politiche late inefficaci, dove c’è bisogno di indivi- | che interessano fortemente il territorio e duare soluzioni di uso, salvaguardia e va- | che concorrono in maniera rilevantissima a lorizzazione del territorio originali per re- | definirne caratteri e qualità – come le cuperare alla fruizione pubblica aree oggi | scelte che riguardano le infrastrutture o « sequestrate » dal degrado e dall’inquina- | quelle per l’offerta turistica – attraverso mento, nonché per ricreare spazi per l’a- | decisioni di investimento e di selezione gricoltura. Un cambiamento radicale deve | delle priorità. L’articolo 1 della presente essere effettuato anche rispetto alle opere | proposta di legge prevede il riconoscimento pubbliche e alle infrastrutture, dove sem- | della bellezza come patrimonio nazionale.
pre e ovunque si deve scegliere la strada dei | Gli articoli 2 e 3 determinano le linee guida concorsi di progettazione per ogni affida- | per il Governo ai fini della tutela e della mento di incarichi in modo da spingere la | valorizzazione del paesaggio italiano e del qualità delle opere invece che il ribasso sui | contenimento del consumo di suolo. L’ar- costi nella selezione delle proposte. In po- | ticolo 4 introduce procedure di concorso di che parole, bisogna creare nuova bellezza | progettazione o di idee per le opere pub- negli spazi in cui viviamo. Imprescindibile | bliche di particolare rilevanza. Gli articoli in questa direzione è rimettere le città al | 5 e 6 prevedono caratteristiche e contributi centro dell’attenzione delle politiche e degli | finanziari per la rigenerazione urbana. L’ar- interventi e la rigenerazione delle periferie | ticolo 7 promuove politiche per la repres- come alternativa concreta e desiderabile al | sione dell’abusivismo, mentre l’articolo 8 è consumo di nuovi suoli agricoli per usi | finalizzato all’istituzione di un bando di urbani. Ad esempio, intervenire per riqua- | idee per la bellezza.
Infine l’articolo 9 isti- lificare e densificare aree già urbanizzate | tuisce l’Osservatorio nazionale per la bel- | lezza. | -- Pagina 4 -- PROPOSTA DI LEGGE __ ART. 1. (Riconoscimento della bellezza come patri- monio nazionale). 1. La presente legge riconosce la bel- lezza come patrimonio nazionale e forma fondamentale di espressione dell’identità e della cultura del Paese da tutelare e da promuovere. 2. In attuazione dell’articolo 9 della Co- stituzione, la presente legge detta i princìpi generali per la promozione, la tutela, la valorizzazione e la creazione della bellezza in quanto bene comune indisponibile. Le regioni si adeguano a tali princìpi nell’e- sercizio della propria potestà legislativa e regolamentare. ART. 2. (Tutela e riqualificazione del patrimonio pa- esaggistico italiano). 1. Il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, presenta alla Camere ogni anno il programma nazionale per la conservazione e per il restauro del patri- monio storico, artistico e architettonico, nel quale sono individuati le priorità di intervento e gli obiettivi di tutela e di frui- zione dei beni.
Il programma è sottoposto per il parere alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Presso la Presidenza del Consiglio dei mi- nistri è istituito un tavolo per l’attuazione degli interventi e per il loro cofinanzia- mento con i fondi regionali, europei e re- gionali nonché per il coinvolgimento dei Ministeri interessati, di privati e di asso- ciazioni di tutela. 2. Le aree costiere libere da edificazione e comprese in una fascia di profondità di 1.000 metri dalla linea di battigia, anche -- Pagina 5 -- per i terreni elevati sul mare, sono sotto- | poste a vincolo di inedificabilità. Il vincolo | ha valore anche nei confronti delle previ- | sioni del piano regolatore non ancora at- | tuate alla data di entrata in vigore della | presente legge. I comuni hanno novanta | giorni per recepire i vincoli nei propri | strumenti urbanistici.
Le regioni, attra- | verso i loro piani paesaggistici, definiscono | le forme di tutela e di valorizzazione delle | aree costiere libere da edificazione, gli usi | compatibili non di carattere edilizio, gli | obiettivi e le strategie di riqualificazione | del patrimonio edilizio e turistico esistente. | 3. Il Ministro dei beni e delle attività | culturali e del turismo, di concerto con il | Ministro dell’ambiente e della tutela del | territorio e del mare, approva, entro no- | vanta giorni dalla data di entrata in vigore | della presente legge, un piano per la riqua- | lificazione dei paesaggi oggetto di degrado | ambientale e sociale. Nel piano, che è ag- | giornato con cadenza biennale, sono indi- | viduate le aree nelle quali devono essere | concentrate le risorse provenienti dai fondi | europei, statali e regionali per realizzare | progetti innovativi di riqualificazione e di | bonifica ambientali delle aree industriali e | agricole dismesse e degradate, nonché di | demolizione di costruzioni abusive, incom- | patibili o a rischio.
Gli obiettivi contenuti | nel piano costituiscono la base per un’in- | tesa da sancire in sede di Conferenza per- | manente per i rapporti tra lo Stato, le | regioni e le province autonome di Trento e | di Bolzano ai sensi dell’articolo 3 del de- | creto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, | contenente l’individuazione degli obiettivi | che ciascuna regione e provincia autonoma | si impegna ad adottare con i propri stru- | menti di programmazione urbanistica e di | pianificazione paesaggistica. | | ART. 3. | | (Tutela del suolo e contenimento del con- | sumo). | | 1. La Repubblica tutela la risorsa suolo | e le funzioni che essa svolge in quanto | elemento essenziale per la vita degli ecosi- | stemi e del genere umano. Per suolo s’in- | | -- Pagina 6 -- tende lo strato superiore della crosta ter- | restre, costituito da componenti minerali, | organici, acqua, aria e organismi viventi. Il | suolo rappresenta l’interfaccia tra terra, | aria e acqua e ospita la maggior parte della | biosfera.
La presente legge detta princìpi | fondamentali in materia di pianificazione | del territorio per il contenimento del con- | sumo del suolo, per la mitigazione e la | compensazione degli impatti ambientali pro- | vocati e per l’orientamento degli interventi | edilizi prioritariamente verso le aree già | urbanizzate degradate e le aree ad uso | produttivo dismesse da riqualificare, anche | al fine di promuovere e di tutelare l’attività | agricola, il paesaggio e l’ambiente. | | 2. Presso l’Istituto nazionale di statistica | è istituito il registro nazionale del consumo | del suolo, quale sistema informativo stati- | stico e geografico integrato. Esso si avvale | delle informazioni disponibili e dei risultati | metodologici e classificatori prodotti nel- | l’ambito degli studi in sede internazionale, | nazionale e accademica utilizzando, sul | piano della produzione dei dati e su quello | metodologico, i risultati cui sono pervenuti | gli enti pubblici e privati che, a diverso | titolo, dispongono di informazioni e di stru- | menti utili a tale scopo. | | 3.
| | 3. Il Ministro delle infrastrutture e dei | trasporti, di concerto con il Ministro del- | l’ambiente e della tutela del territorio e del | mare, presenta annualmente alle Camere | un rapporto sul consumo del suolo e sui | processi di più rilevante trasformazione | ambientale causati dalla crescita dell’urba- | nizzazione, nell’ambito del quale sono in- | dividuati gli obiettivi di contenimento quan- | titativo da perseguire su scala pluriennale | nella pianificazione territoriale e urbani- | stica. | | 4. Gli obiettivi contenuti nel rapporto di | cui al comma 3 costituiscono la base per | un’intesa da sancire in sede di Conferenza | permanente per i rapporti tra lo Stato, le | regioni e le province autonome di Trento e | di Bolzano ai sensi dell’articolo 3 del de- | creto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, | contenente l’individuazione degli obiettivi | che ciascuna regione e ciascuna provincia | autonoma si impegna ad adottare con i | propri strumenti di programmazione urba- | | -- Pagina 7 -- nistica. L’intesa deve essere aggiornata al- | meno ogni tre anni.
Qualora l’intesa non | sia raggiunta entro novanta giorni dalla | prima seduta della Conferenza permanente | per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le | province autonome di Trento e di Bolzano | in cui l’oggetto è posto all’ordine del giorno, | il Consiglio dei ministri approva un atto di | natura legislativa da presentare alle Ca- | mere con una relazione nella quale sono | indicate le specifiche motivazioni per cui | l’intesa non è stata raggiunta. | | 5. Il suolo non edificato costituisce una | risorsa il cui consumo comporta oneri di- | retti e indiretti a carico della collettività. La | trasformazione dello stato dei suoli causata | dall’espansione delle aree urbane è suscet- | tibile di contribuzione in ragione dell’im- | patto che determina sulla risorsa suolo, | ferma restando la disciplina abilitativa ap- | plicabile ai sensi delle leggi e dei regola- | menti vigenti. | | ART. 4. | | (Bellezza delle opere pubbliche e concorsi di | progettazione). | | 1.
| | 1. Nelle opere pubbliche di rilevanza | sotto il profilo architettonico, ambientale, | storico-artistico e conservativo, nonché tec- | nologico, è applicata la procedura del con- | corso di progettazione o del concorso di | idee. Ogni altra modalità di affidamento | deve essere motivata e approvata dall’Au- | torità nazionale anticorruzione (ANAC), | pena la nullità del bando. | | 2. Il terzo periodo del comma 4 dell’ar- | ticolo 154 del decreto legislativo 18 aprile | 2016, n. 50, è sostituito dai seguenti: « Al | vincitore del concorso, se in possesso dei | requisiti previsti dal bando, è affidato l’in- | carico della progettazione definitiva ed ese- | cutiva. L’incarico è affidato con procedura | negoziata senza bando nel caso in cui il | corrispettivo per le ulteriori attività di pro- | gettazione non sia stato già indicato nel | bando di concorso ». | | ART. 5. | | (Rigenerazione urbana). | | 1.
| | 1. I comuni possono individuare, attra- | verso i loro strumenti urbanistici, ambiti | | -- Pagina 8 -- caratterizzati da degrado delle aree e dei | tessuti urbani da assoggettare a interventi | di rigenerazione urbana, ambientale e so- | ciale i cui obiettivi sono individuati dai | medesimi strumenti urbanistici.
Per rige- | nerazione urbana s’intende un insieme or- | ganico di interventi che riguarda edifici | pubblici e privati e spazi pubblici, attra- | verso interventi di demolizione, di ricostru- | zione, di ristrutturazione e di nuova co- | struzione, con l’obiettivo di conseguire una | significativa riduzione dei consumi idrici | ed energetici, intervenendo sulle presta- | zioni degli edifici, sul risparmio e sulla | produzione da fonti rinnovabili, la messa | in sicurezza degli edifici da un punto di | vista statico, la bonifica delle aree e la | qualificazione naturalistica degli spazi pub- | blici, la riduzione delle aree impermeabili, | la realizzazione di interventi per la gestione | e per la raccolta differenziata del ciclo dei | rifiuti, la mobilità sostenibile basata sugli | spostamenti pedonali e ciclabili e sul tra- | sporto pubblico, nonché l’integrazione delle | funzioni residenziali con attività e funzioni | miste. | | 2.
| | 2. Per favorire gli investimenti negli am- | biti di rigenerazione urbana i comuni pos- | sono disporre, per un periodo massimo di | dieci anni, di un regime agevolato, consi- | stente nella riduzione del contributo di | costruzione relativo a tutte le sue compo- | nenti e nell’applicazione di un’aliquota ri- | dotta agli effetti dell’imposta municipale | unica. | | 3. Oltre agli incentivi di cui al comma 1, | negli ambiti di rigenerazione urbana il co- | mune può prevedere compensazioni e in- | centivazioni attraverso l’attribuzione di di- | ritti edificatori alle proprietà immobiliari | pubbliche e private. Il comune può inoltre | promuovere interventi di riqualificazione | del sistema delle infrastrutture e delle at- | trezzature pubbliche anche utilizzando i | proventi del contributo di cui all’articolo 6. | 4. I trasferimenti di beni immobili che | intervengono negli ambiti di rigenerazione | urbana fino alla realizzazione degli inter- | venti sono soggetti all’imposta di registro | nella misura dell’1 per cento e alle imposte | ipotecarie e catastali, se dovute, in misura | fissa.
| | -- Pagina 9 -- ART. 6. | | (Contributo per la tutela del suolo e per la | rigenerazione urbana). | | 1. Il consumo del suolo, a causa del suo | impatto su una risorsa non rinnovabile, è | soggetto a un contributo per la tutela del | suolo e per la rigenerazione urbana legato | alla perdita di valore ecologico, ambientale | e paesaggistico che esso determina. Re- | stano fermi gli obblighi di pagamento con- | nessi con gli oneri di urbanizzazione e con | il costo di costruzione, la cui misura è | stabilita dai comuni ai sensi delle leggi | statali e regionali vigenti. | | 2. Il contributo di cui al comma 1 si | applica, a decorrere dalla data di entrata in | vigore della presente legge, su tutto il ter- | ritorio nazionale con riferimento a ogni | attività di trasformazione urbanistica ed | edilizia che determina un nuovo consumo | di suolo.
Esso è pari a tre volte il contributo | relativo agli oneri di urbanizzazione e al | costo di costruzione, nel caso in cui l’area | sia coperta da superfici naturali o semina- | turali, ovvero è pari a due volte il mede- | simo contributo, nel caso in cui l’area sia | coperta da superfici agricole in uso o di- | smesse. Il contributo non è dovuto per | interventi su aree edificate o comunque | adibite ad usi urbani e da riqualificare, | nonché nei casi in cui non sono dovuti gli | oneri relativi ai costi di urbanizzazione e al | costo di costruzione. Il contributo può es- | sere sostituito, previo accordo con il co- | mune, con una cessione compensativa di | un’area e con il corrispondente vincolo a | finalità di uso pubblico per la realizzazione | di nuovi sistemi naturali permanenti quali | siepi, filari, prati permanenti, boschi, aree | umide e di opere per la fruizione ecologico- | ambientale dell’area quali percorsi pedo- | nali e percorsi ciclabili. L’area deve essere | di dimensione minima pari alla superficie | territoriale dell’intervento previsto.
| | 3. Sono tenuti al pagamento del contri- | buto di cui al comma 1 i soggetti tenuti al | pagamento degli oneri relativi ai costi di | urbanizzazione e al costo di costruzione, | secondo le stesse modalità e gli stessi ter- | mini. I comuni destinano i proventi del | contributo a un fondo per interventi di | | -- Pagina 10 -- bonifica dei suoli, di recupero e di riqua- | lificazione del patrimonio edilizio esistente, | di demolizione e di ricostruzione di edifici | posti in aree a rischio idrogeologico, di | acquisizione e di realizzazione di aree verdi. | 4. I proventi degli oneri relativi all’ur- | banizzazione primaria e secondaria e al | costo di costruzione previsti dall’articolo 16 | del testo unico delle disposizioni legislative | e regolamentari in materia edilizia, di cui | al decreto del Presidente della Repubblica | 6 giugno 2001, n.
380, sono versati in un | conto corrente vincolato presso la tesoreria | del comune e sono destinati esclusivamente | alla realizzazione delle opere di urbaniz- | zazione primaria e secondaria, al risana- | mento di complessi edilizi compresi nei | centri storici e in altri tessuti urbani da | tutelare, all’acquisizione delle aree da espro- | priare, nonché, nel limite massimo del 30 | per cento, a spese di manutenzione ordi- | naria e straordinaria del patrimonio comu- | nale. | | ART. 7. | | (Repressione dell’abusivismo edilizio e recu- | pero ambientale delle aree). | | 1. Ai fini dell’attuazione dell’articolo 9 | della Costituzione, le opere abusive non | suscettibili di sanatoria ai sensi della legge | 28 febbraio 1985, n. 47, del decreto-legge | 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con | modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, | n. 326, e del testo unico di cui al decreto | del Presidente della Repubblica 6 giugno | 2001, n.
380, realizzate nelle aree soggette | a vincolo sono acquisite al patrimonio di- | sponibile dello Stato mediante la proce- | dura di cui al presente articolo, fino all’e- | secuzione degli interventi di demolizione e | di ripristino ambientale delle aree. L’acqui- | sizione è estesa fino al limite di dieci volte | la superficie utile abusivamente costruita. | Qualora l’abuso sia stato compiuto in aree | assoggettate alla tutela di cui alla legge 6 | dicembre 1991, n. 394, o del codice dei | beni culturali e del paesaggio, di cui al | decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, | si applicano le disposizioni del presente | articolo. | | -- Pagina 11 -- 2.
| | -- Pagina 11 -- 2. L’acquisizione delle opere abusive di | cui al comma 1 al patrimonio disponibile | dello Stato opera qualora il responsabile | dell’abuso non provveda alla demolizione e | al ripristino dello stato dei luoghi nel ter- | mine di quarantacinque giorni dall’ingiun- | zione a demolire che, alla scadenza del | termine predetto, costituisce titolo per l’im- | missione nel possesso e per la trascrizione, | a titolo gratuito, nei registri immobiliari. | | 3. Il segretario comunale, entro tre mesi | dalla data di entrata in vigore della pre- | sente legge, provvede obbligatoriamente alla | trasmissione al prefetto dell’elenco conte- | nente le opere non sanabili ai sensi del | comma 1 e lo stato dell’iter per i procedi- | menti di sanatoria non ancora conclusi. | L’elenco contiene, tra l’altro, il nominativo | del proprietario e dell’eventuale occupante | dell’immobile abusivo, gli estremi di iden- | tificazione catastale e il verbale di consi- | stenza delle opere abusive nonché il titolo | di occupazione dell’immobile.
Le ammini- | strazioni statali e regionali preposte alla | tutela, nonché, nel caso della aree protette | nazionali, gli enti parco, trasmettono al | prefetto l’elenco delle demolizioni da ese- | guire nelle ipotesi previste dal comma 1. | | 4. Il prefetto competente per territorio, | acquisiti gli elenchi di cui al comma 3, | provvede, entro trenta giorni, agli adempi- | menti relativi al trasferimento allo Stato | dei beni e delle aree interessati, notificando | l’avvenuta acquisizione al proprietario e al | responsabile dell’abuso. L’esecuzione della | demolizione delle opere abusive è disposta | dal prefetto, in danno del responsabile del- | l’abuso, che può avvalersi in caso di moti- | vata necessità delle strutture tecnico-ope- | rative del Genio militare. Tale facoltà è | estesa a tutti i soggetti competenti per la | demolizione di opere abusive.
Qualora l’o- | pera abusiva risulti adibita ad unica abi- | tazione, anche di fatto, del nucleo familiare | dell’autore dell’abuso, il prefetto può so- | spendere la demolizione per un tempo da | tre a dodici mesi ed emettere un provve- | dimento per uso temporaneo e oneroso | dell’abitazione. | | 5. Il dirigente degli uffici o il responsa- | bile dei procedimenti di repressione dell’a- | busivismo edilizio che non emanano gli atti | | -- Pagina 12 -- di propria competenza entro il termine di | trenta giorni da quando è insorto l’obbligo | sono sottoposti a procedimento discipli- | nare ai sensi dell’articolo 55-bis del decreto | legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e sono | passibili di sospensione. | | 6. Il titolare della concessione, il com- | mittente e il costruttore sono responsabili | della conformità delle opere alla normativa | vigente, alle previsioni di piano e, unita- | mente al direttore dei lavori, a quelle della | concessione.
Essi sono tenuti al pagamento | delle sanzioni pecuniarie e solidalmente | alle spese per l’esecuzione in danno in caso | di demolizione delle opere abusivamente | realizzate e per il ripristino dello stato dei | luoghi. | | 7. A decorrere dalla data di entrata in | vigore della presente legge, le amministra- | zioni pubbliche che realizzano demolizioni | ai sensi del presente articolo possono ac- | cedere alle risorse del Fondo per le demo- | lizioni delle opere abusive, di cui all’arti- | colo 32, comma 12, del decreto-legge 30 | settembre 2003, n. 269, convertito, con mo- | dificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, | n. 326. | | ART. 8. | | (Bando di idee per la bellezza). | | 1. È istituito un bando di idee per la | bellezza, promosso dal Ministro dei beni e | delle attività culturali e del turismo, di | concerto con il Ministro del lavoro e delle | politiche sociali. Il bando è finalizzato a | promuovere la capacità progettuale e in- | novativa delle giovani generazioni e la pro- | duzione di bellezza.
Al bando, che ha ca- | denza biennale a partire dall’anno 2018, | possono partecipare cittadini singoli o in | gruppo di età compresa tra diciotto e tren- | tacinque anni. | | 2. Il bando individua i criteri per valu- | tare le proposte presentate con riguardo ai | seguenti ambiti: la riqualificazione del ter- | ritorio: la bellezza da portare nel futuro; la | vivibilità urbana: la bellezza di costituire | una comunità e di ritrovare l’identità di | gruppo; le produzioni artistiche e culturali: | la bellezza della creatività. Nel bando sono | | -- Pagina 13 -- individuati i contenuti delle proposte, per | la descrizione del tema che si vuole affron- | tare, delle idee e delle soluzioni, nonché dei | vantaggi sociali, ambientali e culturali.
I | criteri di valutazione tengono in conside- | razione prioritariamente: la capacità del- | l’idea di essere un modello innovativo, in | quanto utilizza nuove conoscenze, tecnolo- | gie e inediti approcci organizzativi; la ca- | pacità dell’idea di avere una concreta rica- | duta territoriale valorizzando filiere vir- | tuose legate a bellezza, cultura e coesione | sociale, arti visive, teatrali e musicali, in- | novazione e occupazione. | | 3. Per le attività di cui al comma 1 sono | stanziati 10 milioni di euro per il primo | biennio. Le proposte selezionate possono | ricevere finanziamenti pari alla copertura | di tutte le spese nel caso di studi di fatti- | bilità e pari a una compartecipazione fino | al 70 per cento delle spese nel caso di | realizzazione dei progetti. Il Ministro dei | beni e delle attività culturali e del turismo, | di concerto con il Ministro del lavoro e | delle politiche sociali, individua, nell’am- | bito dei fondi europei, risorse e ulteriori | benefìci fiscali per la realizzazione delle | idee e dei progetti oggetto del bando. | | ART.
| | ART. 9. | | (Osservatorio nazionale per la bellezza). | | 1. È istituito l’Osservatorio nazionale | per la promozione della bellezza, di seguito | denominato « Osservatorio », che ha lo scopo | di rilevare le tendenze e i contesti princi- | pali nei quali si sviluppano fenomeni ri- | conducibili a un sano civismo e di diffon- | derne le buone pratiche che possono rap- | presentare una soluzione ai bisogni sociali, | educativi e strutturali esistenti, agendo sulla | prevenzione. L’Osservatorio è composto da | rappresentanti del Ministero dell’interno, | del Ministero dei beni e delle attività cul- | turali e del turismo, del Ministero del la- | voro e delle politiche sociali, nonché da | rappresentanti nominati dalle regioni, dal- | l’Associazione nazionale dei comuni ita- | liani, dall’Unione delle province d’Italia e | dalla Conferenza dei rettori delle università | italiane. | | -- Pagina 14 -- 2. L’Osservatorio redige una relazione | annuale sul rapporto tra cittadini e civismo | e attua ricerche, in particolare sul ruolo dei | giovani e del volontariato.
Indice annual- | mente un bando finalizzato a raccogliere e | a sostenere le buone pratiche di civismo | sviluppate a livello territoriale, articolan- | dole in tre sessioni: buone pratiche di ci- | vismo delle comunità locali, buone pratiche | di civismo delle comunità scolastiche, arte | e cultura per l’impegno civile. | | 3. Al fine di valorizzare la bellezza le- | gata ad azioni di civismo delle comunità è | istituita, sotto l’alto patronato del Presi- | dente della Repubblica, la Giornata nazio- | nale della virtù civica. In occasione di tale | Giornata il Presidente della Repubblica pre- | mia le buone pratiche selezionate dal bando | di cui al comma 2 indetto dall’Osservatorio. | 4. Le attività di cui ai commi 1 e 2 sono | finanziate attraverso la compartecipazione | alle spese da parte delle istituzioni presenti | nell’Osservatorio. Tali istituzioni e gli altri | componenti l’Osservatorio individuano nel- | l’ambito di bandi europei e delle fondazioni | bancarie risorse ulteriori per specifici pro- | getti e azioni. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: S. 17. - Senatori BERGESIO ed altri: "Disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura" <em>(approvata dal Senato)</em> (1304) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2024-02-05 Data di approvazione: 2024-02-07 -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE APPROVATA DAL SENATO DELLA REPUBBLICA il 12 luglio 2023 (v. stampato Senato n. 17) D’INIZIATIVA DEI SENATORI BERGESIO, CENTINAIO, CANTALAMESSA, BIZZOTTO, BORGHESI, CLAUDIO BORGHI, CANTÙ, DREOSTO, GARAVAGLIA, GERMANÀ, MARTI, MINASI, MURELLI, PAGANELLA, PIROVANO, POTENTI, PUC- CIARELLI, ROMEO, SPELGATTI, STEFANI, TESTOR, TOSATO Disposizioni per il riconoscimento della figura dell’agricoltore custode dell’ambiente e del territorio e per l’istituzione della Giornata nazionale dell’agricoltura Trasmessa dal Presidente del Senato della Repubblica il 13 luglio 2023 -- Pagina 2 -- PROPOSTA DI LEGGE | __ | | Art. 1. | | (Finalità) | | 1.
Lo Stato, le regioni e le province | autonome di Trento e di Bolzano tutelano | e sostengono la salvaguardia dell’ambiente | e dell’ecosistema, nel rispetto dei princìpi | di cui all’articolo 9 della Costituzione, an- | che attraverso il riconoscimento della fi- | gura dell’agricoltore come custode dell’am- | biente e del territorio, che concorre alla | protezione del territorio stesso dagli effetti | dell’abbandono delle attività agricole non- | ché dello svuotamento dei piccoli insedia- | menti urbani e dei centri rurali e dal ri- | schio idrogeologico. | | Art. 2. | | (Agricoltore custode dell’ambiente | e del territorio) | | 1. Fermo restando quanto previsto dalla | legge 1° dicembre 2015, n. 194, sono agri- | coltori custodi dell’ambiente e del territo- | rio gli imprenditori agricoli, singoli o asso- | ciati, che esercitano l’attività agricola ai | sensi dell’articolo 2135 del codice civile, | nonché le società cooperative del settore | agricolo e forestale,
che si occupano di una | o più delle seguenti attività: | | a) manutenzione del territorio attra- | verso attività di sistemazione, di salvaguar- | dia del paesaggio agrario, montano e fore- | stale e di pulizia del sottobosco, nonché | cura e mantenimento dell’assetto idraulico | e idrogeologico e difesa del suolo e della | vegetazione da avversità atmosferiche e in- | cendi boschivi; | | b) custodia della biodiversità rurale | intesa come conservazione e valorizzazione | delle varietà colturali locali; | | c) allevamento di razze animali e col- | | tivazione di varietà vegetali locali; | | -- Pagina 3 -- d) conservazione e tutela di forma- | | zioni vegetali e arboree monumentali; | | e) contrasto all’abbandono delle atti- | vità agricole, al dissesto idrogeologico e al | consumo del suolo; | | f) contrasto alla perdita di biodiver- | sità attraverso la tutela dei prati polifiti, | delle siepi, dei boschi,
| delle siepi, dei boschi, delle api e di altri | insetti impollinatori e coltivazione di piante | erbacee di varietà a comprovato potenziale | nettarifero e pollinifero. | | Art. 3. | | (Promozione della figura dell’agricoltore | custode dell’ambiente e del territorio) | | 1. Le regioni, le province autonome di | Trento e di Bolzano, le città metropolitane, | le province, i comuni e le comunità mon- | tane e isolane, anche costituiti in unioni o | associazioni di comuni, possono promuo- | vere la diffusione della figura dell’agricol- | tore custode dell’ambiente e del territorio, | anche attraverso progetti, accordi e proto- | colli d’intesa volti a valorizzarne il ruolo | sociale e a realizzare opere finalizzate allo | svolgimento delle attività di cui all’articolo | 2, comma 1, nonché opere di protezione | dei coltivi e degli allevamenti. | | 2.
| | 2. Per la finalità di cui al comma 1, le | regioni e le province autonome di Trento e | di Bolzano possono prevedere il riconosci- | mento di specifici criteri di premialità, in- | clusivi della riduzione dei tributi di rispet- | tiva competenza, nel rispetto della norma- | tiva europea in materia di aiuti di Stato, in | favore degli agricoltori custodi dell’am- | biente e del territorio iscritti nell’elenco ai | sensi dell’articolo 5. | | Art. 4. | | (Contratti di collaborazione e convenzioni) | | 1. Per la conclusione dei contratti di | collaborazione di cui all’articolo 14 del | decreto legislativo 18 maggio 2001, n.
228, | e per la stipula delle convenzioni di cui | all’articolo 15 del medesimo decreto, le | pubbliche amministrazioni valutano l’op- | | -- Pagina 4 -- portunità di accordare la preferenza agli | agricoltori custodi dell’ambiente e del ter- | ritorio, iscritti nell’apposito elenco in con- | formità a quanto disposto dall’articolo 5, in | ragione del servizio che si intende affidare | con i medesimi contratti. | | Art. 5. | | (Elenco degli agricoltori custodi | dell’ambiente e del territorio) | | 1. Gli agricoltori custodi dell’ambiente e | del territorio sono iscritti, su richiesta, in | un apposito elenco da istituire presso i | dipartimenti competenti in materia di agri- | coltura delle regioni e delle province auto- | nome di Trento e di Bolzano. | | 2. Le amministrazioni interessate prov- | vedono agli adempimenti previsti dal pre- | sente articolo nell’ambito delle risorse | umane, finanziarie e strumentali disponi- | bili a legislazione vigente. | | Art. 6.
| | Art. 6. | | (Istituzione della Giornata nazionale | dell’agricoltura) | | 1. La Repubblica riconosce la seconda | domenica di novembre come Giornata na- | zionale dell’agricoltura, di seguito denomi- | nata « Giornata nazionale », al fine di far | conoscere il ruolo fondamentale dell’agri- | coltura, che nelle sue fasi di semina, cura, | attesa e raccolto incarna l’essenza della vita | e la cui pratica è fondamentale al soddi- | sfacimento dei bisogni primari dell’uomo e | al raggiungimento del benessere econo- | mico, ambientale e sociale del Paese. | | 2. La Giornata nazionale non determina | gli effetti civili di cui alla legge 27 maggio | 1949, n. 260. | | Art. 7. | | (Iniziative per la celebrazione della | Giornata nazionale) | | 1.
Al fine di celebrare la Giornata na- | zionale, lo Stato, le regioni, le province, i | comuni e gli enti gestori di parchi nazionali | | -- Pagina 5 -- e di altre aree naturali protette possono | promuovere, nell’ambito della loro autono- | mia e delle rispettive competenze, anche in | coordinamento con le associazioni di cate- | goria e gli enti del Terzo settore, iniziative | specifiche e manifestazioni pubbliche fina- | lizzate a far conoscere i valori e le ester- | nalità positive dell’agricoltura sostenibile | nonché a diffondere la conoscenza e la | consapevolezza delle funzioni ecosistemi- | che dell’attività agricola in termini di tutela | della risorsa idrica, di mantenimento degli | equilibri idromorfologici, di tenuta idrau- | lica del terreno e di regimazione delle ac- | que. | | Art. 8. | | (Celebrazione della Giornata nazionale negli | istituti scolastici di ogni ordine e grado) | | 1.
In occasione della Giornata nazio- | nale, le istituzioni scolastiche di ogni or- | dine e grado, nell’ambito della loro auto- | nomia, possono promuovere iniziative di- | dattiche, percorsi di studio ed eventi dedi- | cati al tema dell’agricoltura anche con la | collaborazione di istituzioni, enti pubblici, | associazioni di categoria ed enti del Terzo | settore. | | Art. 9. | | (Informazione radiofonica, televisiva e mul- | timediale nella Giornata nazionale) | | 1. La società concessionaria del servizio | pubblico radiofonico, televisivo e multime- | diale, secondo le disposizioni previste dal | contratto di servizio, può dedicare spazi ai | temi connessi alla Giornata nazionale nel- | l’ambito della programmazione televisiva | pubblica nazionale e regionale. | | Art. 10. | | (Istituzione del premio « De agri cultura ») | | 1.
Presso la Presidenza del Consiglio dei | ministri è istituito un premio al merito, | denominato « De agri cultura », ricono- | sciuto agli agricoltori che si sono distinti | | -- Pagina 6 -- per aver prodotto beni di elevata qualità o | per l’impiego di strumenti di innovazione | tecnologica in agricoltura o di tecniche e | metodi di coltivazione integrata rispettosa | dell’ecosistema. Per la finalità di cui al | presente comma è autorizzata la spesa di | 20.000 euro annui, a decorrere dall’anno | 2023. | | 2. Il premio di cui al comma 1 è asse- | gnato, a decorrere dall’anno 2023, secondo | modalità e criteri definiti con decreto del | Presidente del Consiglio dei ministri, agli | agricoltori di cui al comma 1 che presen- | tino progetti volti alla rivisitazione della | cultura tradizionale agricola in chiave cre- | ativa e innovativa al fine di apportare un | contributo efficace all’incremento della com- | petitività del settore agricolo. | | Art. 11. | | (Copertura finanziaria) | | 1.
Agli oneri derivanti dall’attuazione | della presente legge, pari a 20.000 euro | annui a decorrere dall’anno 2023, si prov- | vede mediante corrispondente riduzione | dello stanziamento del fondo speciale di | parte corrente iscritto, ai fini del bilancio | triennale 2023-2025, nell’ambito del pro- | gramma « Fondi di riserva e speciali » della | missione « Fondi da ripartire » dello stato | di previsione del Ministero dell’economia e | delle finanze per l’anno 2023, allo scopo | parzialmente utilizzando l’accantonamento | relativo al Ministero dell’agricoltura, della | sovranità alimentare e delle foreste. | |
-- Atto parlamentare della Camera dei Deputati -- Titolo: NEVI ed altri: Introduzione del titolo II-<em>bis</em> del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di organismi prodotti con tecniche di <em>editing</em> genomico mediante mutagenesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici (611) Iniziativa: Parlamentare Legislaura: 19 Data di proposta: 2023-01-24 Data di approvazione: Non ancora approvato -- Pagina 1 -- PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI NEVI, BAGNASCO, BATTISTONI, CASASCO, D’ATTIS, DE PALMA, PATRIARCA, PITTALIS, RUBANO, PAOLO EMILIO RUSSO, SACCANI JOTTI, TASSINARI, TOSI Introduzione del titolo II-bis del decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224, concernente l’emissione deliberata nell’ambiente di orga- nismi prodotti con tecniche di editing genomico mediante muta- genesi sito-diretta o di cisgenesi a fini sperimentali e scientifici Presentata il 21 novembre 2022 ONOREVOLI COLLEGHI !
– La normativa eu- ropea e italiana in materia di organismi geneticamente modificati (OGM) è ferma, rispettivamente, al 2001 (direttiva 2001/ 18/CE del Parlamento europeo e del Con- siglio, del 12 marzo 2001) e al 2003 (decreto legislativo 8 luglio 2003, n. 224). Nel frattempo, la scienza ha sviluppato tecniche che hanno superato i meccanismi di transgenesi, cioè di creazione di un organismo vivente introducendo nel suo DNA sequenze di DNA diverso da quello dell’organismo stesso. Le nuove tecniche genomiche (New Genomic Techniques – NGT) alle quali la presente proposta di legge fa riferimento sono di seguito sin- teticamente illustrate. Innanzitutto, si fa riferimento alla tec- nica dell’editing del genoma mediante mu- tagenesi sito-specifica, nota anche come mutagenesi sito-diretta o mirata, di se- guito denominata editing genomico, che permette una precisa modifica del DNA senza l’introduzione di nuovo materiale genetico, e definita dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) nu- cleasi sito-specifica di tipo 1 (SDN-1) e nucleasi sito-specifica di tipo 2 (SDN-2).
Per effettuare l’editing genomico si usano proteine della classe delle nucleasi, ovvero enzimi che tagliano il DNA, e brevi se- quenze di RNA, le quali guidano la nu- cleasi in un preciso punto desiderato del genoma, con la possibile conseguenza del- -- Pagina 2 -- l’inattivazione di un gene o dell’introdu- | così ottenuti sono indistinguibili, anche zione nella sua sequenza di modifiche già | analiticamente, dagli organismi che por- presenti in natura. In ambedue i casi, le | tano la stessa mutazione generatasi spon- mutazioni ottenute sono equivalenti a mu- | taneamente o ottenuta con metodi classici tazioni che possono avvenire spontanea- | di mutagenesi. mente. La normale biodiversità all’interno | di una specie coltivata è dovuta a tali | Se da un lato il miglioramento gene- mutazioni.
La tecnologia di editing geno- | tico, la genetica e la genomica hanno mico più nota è denominata « CRISPR/ | continuato a sviluppare tecnologie sempre Cas9 », perché utilizza la proteina Cas9, | più innovative nel rispetto delle caratte- ed è stata sviluppata nel 2012 da due | ristiche della specie interessata, la legi- ricercatrici, la francese Emmanuelle Char- | slazione invece è rimasta la stessa di venti pentier e la statunitense Jennifer Doudna, | anni fa, cioè quella stabilita dalla direttiva una scoperta che è valsa loro il premio | 2001/18/CE e dalle disposizioni da essa Nobel per la chimica nel 2020. Le tec- | derivate, che disciplinano la produzione e niche di editing genomico CRISPR/Cas9 | la coltivazione degli OGM. sono state definite le « forbici genetiche | che hanno inaugurato una nuova era per | Con la sentenza del 25 luglio 2018, le scienze della vita ».
Infatti, mediante | causa C-528/16, la Corte di giustizia del- l’editing genomico si può introdurre in | l’Unione europea ha equiparato le piante una varietà coltivata una qualsiasi muta- | ottenute mediante le tecniche di editing zione favorevole che sia stata identificata | genomico alle piante geneticamente mo- in un’altra varietà, in individui selvatici o | dificate, facendole dunque ricadere sotto in specie affini, senza introdurre nuovi | la regolamentazione della direttiva 2001/ geni e soprattutto evitando le « tradizio- | 18/CE in assenza di una legislazione eu- nali » lunghe pratiche di incrocio e di | ropea aggiornata in materia. La sentenza reincrocio: l’unica mutazione introdotta è | del 2018, fortemente criticata per aver, di quella che si desidera ottenere.
| fatto, bloccato la ricerca nel campo del- | l’editing genomico e le sue applicazioni in L’altra tecnica genomica è la cisgenesi, | agricoltura, è stata peraltro smentita con- ovvero l’inserzione di materiale genetico, | cettualmente dalla stessa Commissione eu- ad esempio un gene, proveniente da un | ropea in uno studio sulle nuove tecnologie organismo donatore della stessa specie o | genomiche dell’aprile 2021, con cui si è di una specie affine sessualmente com- | sollecitato il Parlamento europeo a ride- patibile. Il materiale genetico è inserito | finire una normazione specifica per le senza modificazioni. Anche la variazione | nuove tecniche in questione (NGT, nel nel numero di copie di uno stesso gene, | caso delle piante coltivate denominate an- con lievi modifiche, fa parte della nor- | che New Breeding Techniques – NBT o male biodiversità presente in ogni specie.