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Preambolo
La Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano rappresenta un bene della comunità locale della Provincia di Bolzano e realizza in responsabile autonomia i propri scopi istituzionali, secondo le proprie determinazioni, operando prevalentemente nell’ambito del territorio di insediamento della suddetta comunità.
La Fondazione svolge la sua attività nell’interesse generale delle comunità alto atesina
sostiene iniziative di rilevanza strategica per il futuro interpretando in autonomia le esigenze e le istanze del territorio, in maniera imparziale e con spirito di collaborazione con i soggetti espressione delle realtà locali.
Titolo primo
Art. 1 (Origine, denominazione e durata)
"La ""Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano"" è la continuazione della Cassa di ""Risparmio di Bolzano"", fondata nel 1854, nella quale vennero fuse, in forza del R.D. 10 ottobre 1935 n. 2273, la ""Cassa di Risparmio di Merano"", fondata nel 1870 e la ""Cassa di Risparmio di Brunico"", fondata nel 1857, e che aveva modificato nel 1935 la sua denominazione in ""Cassa di Risparmio della Provincia di Bolzano""."
"Con modifica del suo assetto statutario la Fondazione ha assunto la denominazione di cui al precedente comma, a seguito del conferimento della azienda bancaria nella ""Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A."", in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 30 luglio 1990 n. 218 e dal D.Lgs. 20 novembre 1990 n. 356."
La Fondazione ha durata illimitata.
Art. 2 (Autonomia e normativa applicabile)
La Fondazione, persona giuridica privata senza fine di lucro, dotata di piena capacità e di piena autonomia statutaria e gestionale
è disciplinata, oltre che dalle norme del presente statuto, definite in aderenza ai contenuti della Carta delle Fondazioni adottata dall’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa, dalla legge 23.12.1998, n. 461 e dal D.Lgs. 17.05.1999, n. 153, dal Protocollo d’intesa sottoscritto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze il 22 aprile 2015, di seguito Protocollo d’intesa, dalle ulteriori vigenti disposizioni di legge, nonché dalle norme del Codice Civile in quanto compatibili.
Art. 3 (Sede)
La Fondazione ha sede legale in Bolzano.
Art. 4 (Oggetto, scopi e settori di intervento)
In continuità con la propria tradizione e con i propri interessi storici, la Fondazione indirizza l´attività prevalentemente nell’ambito territoriale della Provincia di Bolzano.
Ove l’organo di amministrazione lo ritenga opportuno, l’operatività della Fondazione può venire estesa ad altri ambiti territoriali, sia nazionali che esteri, nel rispetto delle linee guida emanate dall’organo di indirizzo.
La Fondazione non ha fini di lucro e persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico.
La Fondazione indirizza la propria attività nei settori ammessi, come definiti dalla normativa vigente, assicurando nel loro insieme, l’equilibrata destinazione delle risorse e dando preferenza ai settori a maggiore rilevanza strategica economica e sociale.
L’organo di indirizzo sceglie nell’ambito dei settori ammessi, secondo le modalità stabilite dalla legge, i settori rilevanti nei quali la Fondazione opera in via prevalente
Tale scelta viene presentata al pubblico con adeguate misure di pubblicità.
La Fondazione, tenuto anche conto delle risorse prevedibilmente disponibili tempo per tempo, al fine di rendere più efficace la propria azione e sovvenire in maniera organica alle esigenze del territorio, può rivolgere, sulla base della definizione di programmi pluriennali purché temporaneamente definiti, gli interventi anche a favore di uno o più settori fra quelli ammessi, avuto anche riguardo agli interventi programmati dagli altri enti e istituzioni operanti nel territorio di competenza.
La Fondazione rende pubbliche e facilmente accessibile le informazioni relative alla propria attività istituzionale secondo le previsioni del Protocollo d’intesa.
Art. 5 (Attività della Fondazione)
La Fondazione può svolgere direttamente la propria attività nei settori di cui all'art. 4 in forma di impresa o attraverso imprese strumentali operanti in via esclusiva per la diretta realizzazione degli scopi statutari.
In tali imprese la Fondazione detiene partecipazioni di controllo. L’investimento nelle imprese e negli enti strumentali è realizzato utilizzando esclusivamente le risorse derivanti dal reddito, fatto salvo quanto previsto per i beni mobili e immobili dall’art. 7, comma 3-bis, del decreto legislativo n. 153/99.
Nel caso di esercizio diretto dell’attività d’impresa, la Fondazione istituisce specifiche contabilità separate.
La Fondazione non può esercitare funzioni creditizie né effettuare, in qualsiasi forma, finanziamenti, erogazioni o sovvenzioni, diretti o indiretti, a enti con fini di lucro o in favore di imprese di qualsiasi natura, con eccezione delle imprese strumentali e delle cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381, e successive modificazioni.
La Fondazione non può altresì erogare contributi a partiti politici.
Per il conseguimento degli scopi istituzionali e per soddisfare le esigenze gestionali la Fondazione opera con tutte le modalità consentite dalla sua natura di persona giuridica privata dotata di piena autonomia gestionale.
Ai fini di diversificare il rischio di investimento del patrimonio e di ottenere una adeguata redditività, la Fondazione, salvo quanto disposto all’art. 25, comma 3 bis, del D.Lgs. 17 maggio 1999, n. 153, può mantenere o acquistare partecipazioni non di controllo di società anche diverse da quelle aventi per oggetto esclusivo l´esercizio di imprese strumentali
può compiere tutte le operazioni finanziarie, commerciali, mobiliari e immobiliari ritenute funzionalmente utili o necessarie al conseguimento degli scopi statutari
La Fondazione non ricorre all'indebitamento in nessuna forma, salvo il caso di temporanee e limitate esigenze di liquidità dovute allo sfasamento temporale tra uscite di cassa ed entrate certe per data e ammontare.
In ogni caso l’esposizione debitoria complessiva non può superare il dieci percento della consistenza patrimoniale.
La Fondazione assicura il rispetto delle disposizioni recate dall'art. 15 della legge 11 agosto 1991, n. 266 nonché della legge provinciale 1 luglio 1993, n. 11.
La Fondazione può raccordare la propria attività con quella di altri enti aventi finalità analoghe.
La Fondazione può altresì aderire a organizzazioni nazionali e internazionali che realizzino attività coerenti con lo scopo della Fondazione, a organizzazioni rappresentative delle Fondazioni bancarie di cui all'art. 10 D.Lgs. 17 maggio 1999, n. 153, o a enti nazionali e internazionali associativi di fondazioni.
La Fondazione può costituire o partecipare a fondazioni di diritto privato ai sensi degli art. 12 e seguenti del codice civile con finalità analoghe alle proprie.
La Fondazione può accettare donazioni e lasciti e, ai sensi e agli effetti dell'art. 32 del codice civile, può accettare donazioni con uno scopo particolare.
Art. 6 (Regolamenti interni)
Le modalità di perseguimento degli scopi statutari e la disciplina della gestione e dell´organizzazione della Fondazione possono essere demandate a regolamenti interni, approvati dall´organo di indirizzo su proposta del consiglio di amministrazione.
Tali regolamenti devono, tra l´altro, contemplare in modo particolare le modalità di individuazione e selezione dei progetti e delle iniziative da finanziare, allo scopo di assicurare la trasparenza dell´attività, la motivazione delle scelte e la più ampia possibilità di tutela degli interessi contemplati dallo statuto, nonché la migliore utilizzazione delle risorse e l´efficacia degli interventi.
Detti regolamenti, oltre a quanto precisato dal presente statuto, si ispirano anche ai principi e ai criteri dettati dalla Carta delle Fondazioni nonché dal Protocollo d’Intesa.
Art. 7 (Patrimonio)
Il patrimonio della Fondazione è totalmente vincolato al perseguimento degli scopi statutari.
Il patrimonio della Fondazione, originato dall´operazione disposta dalla legge 30 luglio 1990 n. 218 e dal D.Lgs. 20 novembre 1990 n. 356, è costituito dal Fondo di dotazione, oltre alle riserve obbligatorie e facoltative accantonate e agli avanzi di gestione e si incrementa con:
accantonamenti alla riserva obbligatoria stabilita dall'Autorità di vigilanza
liberalità a qualsiasi titolo pervenute ed esplicitamente destinate ad accrescimento del patrimonio
avanzi di gestione non destinati a finanziare l'attività erogativa
riserve o accantonamenti facoltativi la cui costituzione sia deliberata dall'organo di indirizzo al fine di meglio sovvenire alle esigenze della gestione patrimoniale e della politica degli investimenti della Fondazione.
Le plusvalenze e minusvalenze, anche conseguenti a valutazione, relative alla partecipazione nella società bancaria conferitaria sono imputate a patrimonio.
La costituzione degli accantonamenti e delle riserve di cui alla precedente lettera c) non deve comunque pregiudicare l'effettiva tutela degli interessi contemplati nello statuto e deve rispondere a criteri di sana e prudente gestione.
Nell'amministrare il patrimonio la Fondazione si attiene a criteri prudenziali, diversificando il rischio in modo da conservarne il valore e ottenerne un'adeguata redditività.
Il giudizio sulle scelte gestionali deve comunque essere dato alla luce delle informazioni disponibili al momento e nel contesto in cui le stesse sono state prese e non secondo criteri di giudizio ex post.
I contratti e gli strumenti finanziari derivati sono utilizzati con finalità di copertura oppure in operazioni in cui non siano presenti rischi di perdite patrimoniali.
Le procedure di gestione del patrimonio sono disciplinate da apposito regolamento.
Nella diversificazione del rischio degli investimenti, la Fondazione opera affinché l’esposizione verso un singolo soggetto non sia complessivamente superiore a un terzo dell’attivo di bilancio secondo quanto previsto dall’art. 2, commi da 4 e a 7, del Protocollo d’intesa.
La gestione del patrimonio può essere affidata a intermediari abilitati ai sensi del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58.
La scelta del gestore deve rispondere a criteri orientati all'esclusivo interesse della Fondazione.
Al fine di evitare situazioni di conflitto di interessi, l'organo di indirizzo può nominare un comitato tecnico indipendente, composto anche da membri degli organi della Fondazione nonché esperti indipendenti terzi, che si incarica di effettuare la scelta dell'intermediario per l'affidamento della gestione sulla base dei criteri stabiliti preventivamente dall'organo di indirizzo.
In ordine all’esercizio di diritti connessi alla partecipazione nella società bancaria conferitaria, la Fondazione deve trasmettere all’Autorità di vigilanza, entro cinque giorni dalla conclusione, gli eventuali patti parasociali e le loro successive modifiche, dando espressamente conto che i suddetti accordi non contengono previsioni in contrasto con i principi stabiliti dall’articolo 6 del decreto legislativo n. 153/99, fermo restando quanto previsto dall’art. 25, comma 3-bis, del medesimo d.lgs. n. 153.
Negli stessi termini temporali sono trasmessi gli accordi, in qualunque forma conclusi, da cui possa derivare l’attribuzione alla Fondazione dei diritti e dei poteri di cui all’art. 6, comma 2, del richiamato d.lgs. n. 153/99.
Art. 8 (Destinazione del reddito)
In conformità a quanto previsto dall'art. 8 del D.Lgs. 17 maggio 1999, n. 153, la Fondazione destina il reddito secondo il seguente ordine:
spese di funzionamento, nel rispetto di principi di adeguatezza delle spese alla struttura organizzativa e all'attività svolta dalla Fondazione
oneri fiscali
riserva obbligatoria, nella misura determinata dall'Autorità di vigilanza
almeno il cinquanta per cento del reddito residuo o, se maggiore, l'ammontare minimo di reddito stabilito dall'Autorità di vigilanza ai sensi dell'articolo 10, terzo comma, lett. e) del D.Lgs. 17 maggio 1999, n. 153 ai settori di intervento previsti dall'art. 4 del presente statuto
altre finalità previste dallo statuto, reinvestimento del reddito o accantonamenti e riserve facoltativi previsti dallo statuto o dall'Autorità di vigilanza
erogazioni previste da specifiche norme di legge.
La Fondazione non può distribuire o assegnare quote di reddito o parti di patrimonio ovvero qualsiasi altra forma di utilità economiche agli associati, agli amministratori, ai fondatori e ai dipendenti, con esclusione dei compensi di cui all´art. 32 del presente statuto.
Titolo secondo
Art. 9 (Soci)
Il numero massimo dei soci è di 175.
I soci non hanno diritti né sul patrimonio né sulle rendite della Fondazione.
Art. 10 (Elezione)
La qualità di socio si acquista a seguito di elezione da parte dell'assemblea dei soci, previa verifica della sussistenza dei requisiti prescritti dal presente statuto.
Le modalità di elezione sono disciplinate da un apposito regolamento, elaborato da un comitato elettorale e approvato dall´assemblea.
Il comitato elettorale si compone di 9 soci ed è eletto dall´assemblea. Il comitato elettorale è presieduto dal socio più anziano di età.
Le modalità di elezione dei soci contenute nel regolamento devono rispettare i principi della proporzionale in cui risultano essere composti i gruppi linguistici in conformità all´ultimo censimento provinciale.
Inoltre dovrà essere garantita una adeguata rappresentanza delle zone delle ex Casse di Risparmio di Bolzano, Merano e Brunico, così come territorialmente definite prima della fusione effettuata in forza del R.D. 10.10.1935 n. 2273.
Tale rappresentanza dovrà, possibilmente, corrispondere alla densità demografica nelle zone di cui sopra risultante dall’ultimo censimento provinciale.
Art. 11 (Requisiti e obbligo di residenza)
I soci della Fondazione devono essere scelti fra i residenti nella Provincia di Bolzano da almeno 4 anni, di piena capacità civile, di indiscusse probità e onorabilità, annoverabili fra le persone più rappresentative nelle varie categorie economiche, professionali, culturali e del volontariato che per comprovata esperienza e capacità professionale e lavorativa, conoscenza tecnica, appartenenza e partecipazione a istituzioni, enti, ordini professionali, organizzazioni economiche, culturali, sportive e di beneficenza siano in grado di contribuire al rispetto nonché alla realizzazione degli obbiettivi della Fondazione.
Possono altresì rivestire la qualità di socio della Fondazione, fino a un massimo complessivo di cinque, i cittadini italiani nati nella Provincia di Bolzano e residenti fuori Provincia, i quali, per il loro significativo profilo personale e professionale, possano fornire rilevanti contributi al conseguimento degli obiettivi della Fondazione.
Art. 12 (Durata)
I soci durano in carica 15 anni e possono essere confermati.
Art. 13 (Incompatibilità)
Non possono essere eletti o designati soci:
"coloro nei cui confronti, o anche nei confronti degli Enti di cui siano legali rappresentanti, pendono procedimenti esecutivi per inadempimento delle proprie obbligazioni verso la Fondazione o che con la Fondazione abbiano una vertenza in corso o che a essa abbiano cagionato danni o perdite;"
i dipendenti della Fondazione o delle società controllate in servizio e coloro che si trovano nelle condizioni di cui all'art. 14 del presente statuto.
Art. 14 (Decadenze)
Decadono dalla qualità di socio:
"i soci che per qualsiasi causa perdano la piena capacità civile;"
"i soci che trasferiscano la loro residenza fuori dalla Provincia di Bolzano, salvo che siano portatori in Provincia di rilevanti interessi economici o culturali;"
"i soci che riportino una condanna che leda la loro onorabilità o che vengano a trovarsi in situazioni incompatibili con l'interesse o il prestigio della Fondazione;"
"i soci che vengano a trovarsi in una delle condizioni previste dalle lettere a) e b) dell´articolo precedente;"
i soci che, senza giustificato motivo, non siano intervenuti o non si siano fatti rappresentare all'assemblea dei soci per tre riunioni ordinarie consecutive.
La qualità di socio si perde, infine, per recesso, con effetto dalla data di ricevimento da parte della Fondazione della relativa comunicazione.
Titolo Terzo