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2,018
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Ticino
TI
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Lower court
Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
2,018
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it
Ticino
TI
social_law
Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
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it
Ticino
TI
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Corte di appello e di revisione penale , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
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Ticino
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Lower court
Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
2,018
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it
Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il II Camera civile del Tribunale di appello ticinese , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
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it
Ticino
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Lower court
Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Tribunale amministrativo federale , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
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it
Ticino
TI
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
2,018
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it
Ticino
TI
social_law
Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,148
2,018
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it
Ticino
TI
social_law
Lower court
Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. A seguito di un controllo del conteggio salari eseguito il 10 novembre 2016, la Cassa di compensazione AVS/AI/IPG del Cantone Ticino (di seguito Cassa) ha accertato che nel periodo dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2015, A._ SA aveva corrisposto retribuzioni per fr. 939'000.- per l'attività svolta da B._, sulle quali non erano stati prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD e AF dovuti dalla società. Ritenendo queste retribuzioni provento da attività lucrativa dipendente, la Cassa ha emanato l'11 gennaio 2017 una tassazione d'ufficio per ripresa di salari non notificati dalla A._ SA. A seguito del reclamo (recte: opposizione) di A._ SA il 25 gennaio 2017, con decisione su opposizione del 6 febbraio 2017, la Cassa ha in sostanza confermato la ripresa salariale nei confronti di A._ SA e, corretta in fr. 935'000.- la retribuzione di B._, ha preteso dalla stessa l'importo di fr. 147'489.90 a titolo di contributi paritetici non versati. Anche B._ si è opposto alla decisione di tassazione d'ufficio del 1° febbraio 2017 con cui gli veniva comunicata l'affiliazione di A._ SA alla Cassa quale datore di lavoro, come pure i salari da dipendente non dichiarati per fr. 935'000.-. Con decisione su opposizione del 23 febbraio 2017 la Cassa, ha respinto l'opposizione e confermato la decisione del 1° febbraio 2017. B. Adito su ricorso da A._ SA e da B._, i quali contestano la qualifica di attività dipendente ritenuta dalla Cassa, il Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello , dopo congiunzione delle cause, ha respinto i gravami. C. Il 22 agosto 2017 (timbro postale) A._ SA e B._ inoltrano un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiedono l'accoglimento, con conseguente annullamento del dispositivo 1 del giudizio impugnato e sua riforma, nel senso di annullare le decisioni su opposizione del 6 febbraio 2017, rispettivamente del 23 febbraio 2017, e di stralciare la ripresa salariale stabilita in sede di tassazione d'ufficio del 11 gennaio, rispettivamente 1° febbraio 2017. La Cassa postula la reiezione del gravame e l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali rinuncia a determinarsi.
5,182
2,018
dismissal
it
Ticino
TI
social_law
Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Tribunale di appello del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
dismissal
it
Ticino
TI
social_law
Lower court
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
dismissal
it
Ticino
TI
social_law
Lower court
Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
dismissal
it
Ticino
TI
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Ticino
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Lower court
Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Lower court
Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello ticinese , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
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Lower court
Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Tribunale amministrativo federale , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,182
2,018
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Lower court
Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. A.a. A._ al beneficio di un attestato di capacità quale montatore d'impianti di riscaldamento ottenuto nel 1989, ha esercitato questa professione dal 1989 al 2005, quando l'ha dovuta interrompere per motivi di salute, segnatamente affezioni alla schiena a seguito di un infortunio il 22 giugno 2002. Con decisione dell'Ufficio AI del Cantone Ticino (di seguito UAI) del 30 agosto 2005, l'interessato ha potuto seguire una riformazione professionale quale impiegato di commercio al termine della quale gli sono stati rilasciati nell'estate 2008 un attestato di maturità professionale e uno di capacità. Dal 1° dicembre 2008 A._ è alle dipendenze dello Stato del Cantone Ticino in qualità di impiegato amministrativo. L'UAI ha quindi chiuso la pratica con decisione del 9 dicembre 2008 in quanto i provvedimenti professionali erano stati ultimati con successo. A.b. Il 25 settembre 2016 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni presso l'UAI a seguito di un arresto cardio-vascolare verificatosi il 25 gennaio 2015. Gli accertamenti medici effettuati nell'ambito dell'istruzione della domanda hanno permesso di stabilire che l'interessato presentava un'incapacità lavorativa del 50% nel suo lavoro di dipendente cantonale, da cui risultava una perdita di guadagno del 39%. Con decisione del 14 marzo 2017, l'UAI ha pertanto respinto la domanda di prestazioni. B. A._ si è aggravato al Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello , che con giudizio dell'8 novembre 2017 ha accolto il ricorso, annullato la decisione del 14 marzo 2017 e lo ha posto al beneficio di una mezza rendita d'invalidità dal 1° marzo 2017. C. L'UAI inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale, cui chiede, previo riconoscimento dell'effetto sospensivo, di riformare il giudizio cantonale, nel senso che a A._ sia riconosciuto il diritto a un quarto di rendita dal 1° marzo 2017. Invitato a prendere posizione sul ricorso, l'opponente propone di respingerlo, mentre l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali ha rinunciato a esprimersi.
5,208
2,018
dismissal
it
Ticino
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civil_law
Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Tribunale di appello del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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it
Ticino
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Lower court
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
dismissal
it
Ticino
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civil_law
Lower court
Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
dismissal
it
Ticino
TI
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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it
Ticino
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Corte di appello e di revisione penale ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Ticino
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Lower court
Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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it
Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la II Camera civile del Tribunale di appello ticinese ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Lower court
Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Tribunale amministrativo federale ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
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it
Ticino
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Ticino
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Ticino
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Lower court
Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,208
2,018
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Ticino
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Lower court
Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. In data 21 settembre 2006 la B._ SA ha autorizzato C._ SA a " sv olgere qualsiasi atto o procedura volta all'incasso dei crediti vantati nei confronti" di A._, nonché a conferire a propria discrezione subdelega a un avvocato o a un proprio corrispondente. Per conto della B._ SA, C._ SA ha escusso A._ per l'incasso di fr. 8'900.-- oltre interessi, e meglio come a precetto esecutivo 16 novembre 2016 dell'Ufficio di esecuzione di Lugano. Il 5 dicembre 2016 C._ SA ha conferito procura all'avv. Alain Susin perché abbia a rappresentarla per l'inoltro della causa contro A._. A.b. Avendo quest'ultimo interposto opposizione contro il precetto esecutivo, con istanza 15 dicembre 2016 la B._ SA, con il patrocinio dell'avv. Susin, ne ha chiesto il rigetto definitivo. Il Pretore del Distretto di Lugano ha accolto l'istanza in data 15 marzo 2017 e ha rigettato in via definitiva l'opposizione, ponendo tassa e spese a carico dell'escusso soccombente. B. Adita da A._ con reclamo 20 marzo 2017, la Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino ha preliminarmente invitato la B._ SA a produrre una procura aggiornata. La creditrice escutente vi ha dato seguito in data 27 giugno 2017, producendo una procura portante la data del giorno precedente, nella quale si confermano le facoltà conferite alla mandataria già con la procura precedente; inoltre, essa ha espressamente ratificato tutto l'operato della mandataria. Con la qui impugnata pronuncia 12 luglio 2017, il Tribunale di appello ha respinto il reclamo, ponendo le relative spese e corrispondenti ripetibili a carico di A._. C. Con ricorso sussidiario in materia costituzionale datato 14 agosto 2017, A._ (qui di seguito: ricorrente) chiede l'annullamento della sentenza impugnata e il rinvio degli atti al Tribunale di appello per nuova decisione. Con decreto presidenziale 16 agosto 2017 è stata respinta l'istanza di concessione dell'effetto sospensivo al ricorso. Non sono state chieste determinazioni nel merito, ma è stato acquisito l'incarto cantonale.
5,228
2,019
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it
Ticino
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Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Tribunale di appello del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
2,019
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Ticino
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Lower court
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
2,019
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Ticino
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Lower court
Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
2,019
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
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Lower court
Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Corte di appello e di revisione penale ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
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Ticino
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Lower court
Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La II Camera civile del Tribunale di appello ticinese ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
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Lower court
Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Tribunale amministrativo federale ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
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Ticino
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Lower court
Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,228
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Lower court
Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
Fatti: A. C._ e B._ hanno incaricato l'architetto A._ di progettare la ristrutturazione e l'ampliamento della loro casa a Ronco sopra Ascona per un limite di spesa di fr. 2'300'000.--, che un precedente architetto non era stato in grado di rispettare. A._ ha allestito progetti e varianti, sfociati in tre licenze edilizie, la cui realizzazione avrebbe però superato il tetto di spesa stabilito. C._ e B._ hanno per finire ristrutturato la casa sulla base di un progetto allestito dall'architetto D._, hanno venduto la proprietà e hanno rifiutato di pagare A._. B. Con petizione del 21 giugno 2012 A._ ha convenuto in giudizio C._ e B._ davanti alla Pretura di Locarno-Città, chiedendo che fossero condannati a pagargli almeno fr. 213'338.15 e che per tale importo fosse rigettata in via definitiva l'opposizione a un precetto esecutivo. Con le conclusioni l'attore ha ridotto la domanda a fr. 204'575.-- e chiesto la condanna solidale dei convenuti. Il Pretore ha respinto integralmente la petizione con decisione del 7 agosto 2017. La Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino ha riformato il giudizio di prima istanza con sentenza del 13 marzo 2019. Ha ac colto parzialmente la petizione e condannato i convenuti in solido a pagare all'attore fr. 8'314.65, rigettando in via definitiva per questo importo l'opposizione al precetto esecutivo. C. A._ insorge davanti al Tribunale federale con ricorso in materia civile del 29 aprile 2019. Chiede in via principale che il giudizio cantonale sia riformato, che C._ e B._ siano condannati solidalmente a pagargli fr. 204'575.-- e che l'opposizione al precetto esecutivo sia rigettata per questo importo; in via subordinata che la sentenza cantonale sia annullata e la causa sia rinviata al Tribunale di appello per nuovo giudizio nel senso dei considerandi. C._ e B._ propongono di respingere il ricorso con rispo sta dell'11 giugno 2019. L'autorità cantonale non ha preso posizione. D. Con decreto presidenziale del 15 luglio 2019 è stata respinta la domanda di concessione dell'effetto sospensivo presentata contestualmente al ricorso.
5,283
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Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Tribunale di appello del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
5,283
2,019
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Lower court
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Corte di appello e di revisione penale (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla II Camera civile del Tribunale di appello ticinese (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Tribunale amministrativo federale (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
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Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
5,283
2,019
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it
Ticino
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Lower court
Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
Fatti: A. Il 10 maggio 2018 B._ circolava sull'autostrada A2 nel territorio del Comune di Monteceneri in direzione nord alla guida di un'autovettura Tesla Model S con motore elettrico. Dopo l'uscita della galleria del Monte Ceneri, il conducente transitava sulla corsia di sorpasso all'inizio di un tratto con una segnaletica di cantiere che prevedeva la deviazione, demarcata con linee arancioni, della corsia di sorpasso verso la carreggiata opposta. Invece di seguire la deviazione, l'autovettura è proseguita diritta, collidendo dapprima con alcuni paletti segnaletici e in seguito con uno spartitraffico del tipo "varioguard". All'impatto con lo spartitraffico, che ha funto da rampa, il veicolo è stato proiettato in aria e si è ribaltato più volte, terminando la corsa sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 120 metri dal punto di collisione con il primo paletto segnaletico. Nell'urto con lo spartitraffico, la parte anteriore sinistra del sottoscocca si è lacerata, provocando la combustione delle batterie del veicolo, che si è incendiato. B._, rimasto privo di conoscenza all'interno dell'abitacolo, è deceduto sul posto. B. A seguito dell'incidente, il Procuratore pubblico del Cantone Ticino ha aperto un procedimento penale contro ignoti, ordinando in particolare una serie di accertamenti tecnici e peritali. Terminata l'istruzione, con decisione del 30 gennaio 2019, ha decretato l'abbandono del procedimento. Il Procuratore pubblico ha sostanzialmente ritenuto che l'incidente era riconducibile esclusivamente alla negligenza del conducente, che aveva perso la padronanza del veicolo. C. Contro il decreto di abbandono, A._, moglie della vittima, ha presentato un reclamo alla Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino (CRP), che lo ha respinto con sentenza del 20 maggio 2019. La Corte cantonale ha rilevato che gli accertamenti esperiti dal magistrato inquirente non hanno permesso di accertare l'esistenza di circostanze imputabili a terzi quali cause del decesso della vittima. D. A._ impugna questa sentenza con un ricorso del 21 giugno 2019 al Tribunale federale, chiedendo in via principale di annullarla e di annullare contestualmente il decreto di abbandono. In via subordinata, postula la riapertura dell'istruzione penale nei confronti dei responsabili della messa in circolazione del veicolo in questione. In via ulteriormente subordinata, chiede di ordinare ulteriori misure istruttorie. La ricorrente fa valere la violazione del diritto federale, in particolare del principio "in dubio pro duriore" e del diritto di essere sentita, lamentando un'insufficiente motivazione del giudizio impugnato. E. La Corte cantonale si rimette al giudizio del Tribunale federale, mentre il Procuratore pubblico chiede di respingere il ricorso. La ricorrente si è confermata nelle proprie conclusioni con una replica del 19 luglio 2019. Con decreto presidenziale dell'8 luglio 2019 è stata respinta la domanda di conferimento dell'effetto sospensivo.
5,349
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Ticino
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Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Tribunale di appello del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
5,349
2,019
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Ticino
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Lower court
Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Ticino
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Lower court
Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Ticino
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Lower court
Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Corte di appello e di revisione penale ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della II Camera civile del Tribunale di appello ticinese ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Tribunale amministrativo federale ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
5,349
2,019
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Ticino
TI
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Lower court
Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
Fatti: A. Dal matrimonio tra A.A._ e B.A._ è nato, il 5 novembre 2001, C.A._. Dopo aver ricevuto una richiesta di intervento da parte dei genitori (che chiedevano un allontanamento del figlio per evitare "gravi danni di violenza domestica "), con decisione 29 novembre 2017 l'Autorità regionale di protezione 7 sede di Capriasca ha deciso di privarli del diritto di determinare il luogo di dimora del minore e di collocare quest'ultimo: dapprima in un istituto, poi presso la Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio (a scopo di perizia ed in seguito a scopo di cura e assistenza) ed infine presso una comunità terapeutica in Italia (a scopo di cura e assistenza). In data 4 ottobre 2018 A.A._ e B.A._ hanno chiesto di revocare il collocamento presso la comunità terapeutica e di potersi occupare personalmente del figlio. Con decreto 21 novembre 2018 l'autorità di protezione ha sospeso con effetto immediato le relazioni personali tra figlio e genitori e ha intimato a questi ultimi i rapporti dei vari servizi che si occupano del figlio, assegnando un termine di 15 giorni per formulare eventuali osservazioni. Il 12 dicembre 2018 si è tenuta un'udienza alla presenza di entrambi i genitori. Mediante decisione 19 dicembre 2018 l'autorità di protezione ha respinto la richiesta di revoca del collocamento coattivo a scopo di cura e assistenza, ha confermato il ritiro della custodia ai genitori e ha stabilito le relazioni personali tra figlio e genitori. Con decisione 27 febbraio 2019 l'autorità di protezione ha nominato l'avv. Gilles Benedick quale curatore di rappresentanza del minore. B. Mediante sentenza 11 giugno 2019 il Presidente della Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino ha respinto, per quanto ricevibile, il reclamo interposto dai coniugi A._ avverso la decisione 19 dicembre 2018 dell'autorità di protezione. C. Con ricorso 10 luglio 2019 A.A._ e B.A._ hanno impugnato la sentenza cantonale dinanzi al Tribunale federale, chiedendo di revocare il ritiro della custodia parentale, di revocare il collocamento coattivo del figlio a scopo di cura e assistenza presso la comunità terapeutica in Italia, di revocare il mandato ai vari uffici di protezione coinvolti e di essere posti al beneficio dell'assistenza giudiziaria per la sede federale. Non sono state chieste determinazioni.
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Lower court
Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Tribunale di appello del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
5,380
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Lower court
Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello ticinese il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Tribunale amministrativo federale il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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GR
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Lower court
Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. A._, nato il 26 novembre 1950, beneficiario di una rendita d'invalidità, ha inoltrato nell'aprile del 2008 una domanda di prestazioni complementari. La Cassa di compensazione AVS del Cantone Grigioni (di seguito Cassa) gli ha riconosciuto tale diritto dal 1° marzo 2007. A.b. Nel giugno 2017 l'assicurato ha informato la Cassa dell'autodenuncia all'autorità fiscale, in cui figurava il suo possesso di beni fondiari in Italia. La Cassa ha operato nuovi conteggi da cui è emerso che, dal 1° novembre 2012 in considerazione dei termini di prescrizione, vi era un'eccedenza di entrate e dunque i presupposti per il riconoscimento del diritto a prestazioni complementari non erano più dati. Con pronunce del 26 ottobre 2017, confermate con decisione su opposizione del 16 marzo 2018 a seguito dell'opposizione del 28 novembre 2017, la Cassa ha chiesto all'assicurato la restituzione di fr. 46'387.-. B. A._ si è aggravato al Tribunale delle assicurazioni del Cantone Ticino il 30 aprile 2018 e ha chiesto l'annullamento della pronuncia di restituzione per motivi formali, segnatamente per carenza nella motivazione, e ha pure sollecitato un riconteggio del valore degli immobili siti in Italia e dei loro redditi, postulando la rinuncia delle pretese in restituzione. Con giudizio del 13 novembre 2018 il Tribunale cantonale ha parzialmente accolto il gravame, nel senso di riconoscere il valore di reddito dell'usufrutto dell'immobile sito ad Arona solo a far tempo dal marzo 2017, senza prendere in considerazione il suo valore capitalizzato nella sostanza. Gli atti sono stati quindi ritornati all'amministrazione per un nuovo calcolo delle prestazioni complementari e dell'importo da restituire. Per il periodo anteriore al 1° marzo 2017, il ricorso è stato respinto. C. A._ ha interposto ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale il 5 gennaio 2019 (timbro postale), chiedendo il suo accoglimento e l'annullamento della decisione del 16 marzo 2017 (recte 2018) per carenza di motivazione, il ricalcolo dei valori patrimoniali e reddituali degli immobili in Italia in conformità "della disciplina tributaria italiana" e che venga dichiarata "illegittima" la pretesa in restituzione della Cassa.
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Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Tribunale di appello del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Tribunale di appello del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Tribunale amministrativo del Cantone dei Grigioni , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Canto ne Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Camera di esecuzione e fallimenti del Tribunale di appello del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Corte di appello e di revisione penale
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Corte di appello e di revisione penale - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Camera di protezione del Tribunale d'appello del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Ticino
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Lower court
II Camera civile del Tribunale di appello ticinese
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il II Camera civile del Tribunale di appello ticinese - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al II Camera civile del Tribunale di appello ticinese , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Tribunale amministrativo federale
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Tribunale amministrativo federale - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Tribunale amministrativo federale , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP)
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Corte di appello e di revisione penale del Cantone Ticino (CARP) , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.
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Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello
Fatti: A. A.a. Nell'agosto 2001 A._ da ultimo attivo quale macchinista lancista specializzato nel settore edile, ha presentato una domanda di prestazioni AI, lamentando dolori alle spalle consecutivi a infortuni professionali coperti dall'assicuratore infortuni Insai. Con giudizio del 23 ottobre 2008, il Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello - che già si era chinato sulla vertenza con giudizio del 21 gennaio 2004, rinviando l'incarto all'amministrazione per nuovi accertamenti di natura valetudinaria - ha confermato ad A._ il diritto a un quarto di rendita d'invalidità dal 1° maggio al 31 luglio 2002, una rendita intera dal 1° agosto al 30 novembre 2002, una mezza rendita dal 1° giugno al 31 agosto 2003 e una rendita intera dal 1° settembre al 31 dicembre 2003, calcolate con il metodo generale del confronto dei redditi. A.b. Nel mese di dicembre 2013 A._ ha inoltrato una nuova richiesta di prestazioni, lamentando un peggioramento delle affezioni valetudinarie. L'Ufficio assicurazione invalidità del Cantone Ticino (di seguito UAI) ha esperito gli accertamenti medico-amministrativi e, preso anche atto di una ingente vincita di denaro con un "gratta e vinci" nel marzo 2015, con decisione del 19 aprile 2018 ha rifiutato il diritto a una rendita d'invalidità. L'UAI ha ritenuto che l'assicurato aveva rinunciato negli anni al conseguimento di un guadagno, rispettivamente allo svolgimento delle mansioni domestiche, situazione non coperta dall'AI. B. Con ricorso del 4 maggio 2018 A._ si è aggravato al Corte dei reclami penali del Tribunale d'appello , postulando il riconoscimento di una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013, in particolare egli rivendica il riconoscimento dell'esercizio di un'attività lucrativa prima del danno alla salute e la sua intenzione di riprendere un lavoro. Con giudizio dell'11 febbraio 2019 la Corte cantonale ha respinto il gravame e confermato la pronuncia dell'UAI. C. A._ inoltra un ricorso in materia di diritto pubblico al Tribunale federale in data 14 marzo 2019 (timbro postale), chiedendo sostanzialmente il diritto a una rendita intera d'invalidità dal dicembre 2013.