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SILVIA SETTALA. |
Sono sicura. La sua audacia non ha limiti. Ella senza piet e senza |
vergogna. |
LORENZO GADDI. |
Ed egli, Lucio, lo sa? |
SILVIA SETTALA. |
Non lo sa. Ma, certo, egli lo sapr, o prima o poi. Ella trover il modo |
ch'egli lo sappia. |
LORENZO GADDI. |
Ma perch questo? |
SILVIA SETTALA. |
Perch ella implacabile, perch non rinunzia alle sue prede. |
=Una pausa. Il vecchio pensoso. La voce della donna si fa tremante e |
roca.= |
E la statua.... la Sfinge.... l'avete voi veduta? |
LORENZO GADDI, =dopo avere un poco esitato.= |
S, l'ho veduta. |
SILVIA SETTALA. |
Fu egli che ve la mostr? |
LORENZO GADDI. |
S, un giorno dell'ottobre scorso. L'aveva finita allora. |
=Una pausa.= |
SILVIA SETTALA, =con la voce che le trema e le manca.= |
meravigliosa; vero? Dite! |
LORENZO GADDI. |
S, bellissima. |
SILVIA SETTALA. |
Per l'eternit! |
=Una pausa, grave di mille cose indefinite e tuttavia ineluttabili.= |
LA VOCE DI BEATA, =dal fondo del giardino.= |
Mamma! Mamma! |
LORENZO GADDI. |
La piccola vi chiama. |
SILVIA SETTALA, =scotendosi, sporgendosi dal davanzale.= |
Beata!... Ah, ecco: mia sorella Francesca traversa il giardino; vienesu, |
con Cosimo Dalbo. Sapete? Cosimo tornato dal Cairo; arrivato iersera |
a Firenze. Lucio sar molto contento di rivederlo. |
LORENZO GADDI, =levandosi per accomiatarsi.= |
Dunque addio, cara Silvia: forse a domani. |
SILVIA SETTALA. |
Rimanete ancora un poco! Mia sorella vorr vedervi. |
LORENZO GADDI. |
Bisogna ch'io vada. Sono gi in ritardo. |
SILVIA SETTALA. |
Quando avr il dono che mi avete promesso? |
LORENZO GADDI. |
Forse domani. |
SILVIA SETTALA. |
Senza forse, senza forse. Vi aspetto. Bisogna che voi veniate spesso |
qui, tutti i giorni. La vostra presenza un gran bene. Non mi |
abbandonate! Confido in voi, maestro. Ricordatevi che una minaccia |
ancora sul mio capo. |
LORENZO GADDI. |
Non temete. In alto il cuore! |