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https://it.wikipedia.org/wiki/Pietro%20Roccasalva
Pietro Roccasalva
Biografia Pietro Roccasalva è nato a Modica nel 1970. Dopo aver frequentato l'Istituto d'Arte di Urbino e dopo essersi diplomato nel 1989, si è trasferito a Milano per frequentare i corsi all'Accademia di Belle Arti di Brera dove si è diplomato in pittura. Nel 2002 è stato selezionato per partecipare al corso di arti visive della Fondazione Antonio Ratti di Como, dove ha seguito le lezioni di Giulio Paolini. Dopo questa esperienza, ha iniziato a collaborare con diverse gallerie, a partecipare a manifestazioni espositive e a esporre con mostre personali e collettive in Italia e all'estero. Nel 2008 ha partecipato a Manifesta 7, Biennale Europea d'Arte Contemporanea e nel 2009 alla 53 Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Nel 2013 Le Magasin - Centre National d'Art Contemporain di Grenoble gli ha dedicato una grande mostra personale, che nel 2014 è stata ospitata anche dal Kölnischer Kunstverein di Colonia. Il suo lavoro ha a che fare con la pittura come campo di azione specifico, anche quando contempla l'utilizzo di altri media, che per l'artista sono sempre parte integrante del processo di realizzazione delle immagini pittoriche. La ricerca formale e concettuale di Roccasalva rimette in discussione il linguaggio della pittura, incrociandolo con altri mezzi espressivi come scultura, fotografia, elaborazioni digitali, performance e tableau vivant; tuttavia, questa contaminazione linguistica ha sempre il suo punto di partenza e di arrivo nella pittura. Attraverso una pluralità di riferimenti che spaziano dal quotidiano alla storia dell'arte, dal cinema alla letteratura e dalla filosofia alla cultura digitale e mediatica, Roccasalva ha elaborato un vasto repertorio iconografico fatto di personaggi, oggetti, architetture e un vocabolario molto personale in cui le tecniche e i generi pittorici tradizionali incontrano le recenti pratiche digitali. Selezione mostre personali 2022 - Chi è che Ride, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati - MASI, Lugano 2019 - Pietro Roccasalva, Fuerstenberg Zeitgenössisch, Donaueschingen, D 2016 - WHO SHOT MR. BURNS?, The Power Station, Dallas, USA 2014 - F.E.S.T.A., Kölnischer Kunstverein, Cologne, D 2013 - The Unborn Museum, MAGASIN – Centre National d’ArtContemporain, Grenoble, F 2008 - Z, CCS Bard at Seventh Regiment Armory, New York, USA 2007 - Truka, GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, I 2007 - Truka, Galleria Civica Montevergini, Siracusa, I 2006 - Il Traviatore – The Skeleton Key, Fondazione Querini Stampalia, Venezia, I Selezione mostre collettive 2022 - Afterimage, a cura di Bartolomeo Pietromarchi, Alessandro Rabottini, MAXXI, L'Aquila, I 2021 - The Paradox of Stillness: Art, Object, and Performance, Walker Art Center, Minneapolis, USA 2018 - She sees the shadows, DRAF (David Roberts Art Foundation) and MOSTYN, Llandudno, UK 2017 - The New Frontiers of Painting, Fondazione Stelline, Milano, I 2015 - Pass. Kunst in dorpen, Mullem, Huise, Wannegem, Lede, B 2015 - Ennesima. An Exhibition of Seven Exhibitions on Italian Art', Triennale di Milano, Milan I 2010 - Scene Shifts, Bonniers Konsthall, Stockholm, S 2009 - ITALICS. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968–2008, Museum of Contemporary Art, Chicago, USA 2009 - Fare Mondi / Making Worlds, 53 Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia, Venezia, I 2008 - 50 lune di Saturno / 50 Moons of Saturn, T2 Torino Triennale, Torino, I 2008 - ITALICS. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione 1968–2008, Palazzo Grassi, Venezia, I 2008 - Manifesta 7. The European Biennal of Contemporary Art, Comitato Manifesta 7, Rovereto / Trento / Bolzano / Fortezza, I 2007 - Solo24Ore, MUSEION – Museo d'Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano, I 2007 - Senso Unico, MoMA PS1, Long Island City, USA 2007 - A gap in keeping silent: noise, Poetry Summer Watou, Poëziezomer, B 2005 - XVI Quadriennale di Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma, I 2003 - Il Tirana Biennale, National Gallery of Arts and National Fair Centre, Tirana, AL 2003 - Great Expectations, Fuori Uso 2003, Ferrotel, Pescara, I Collezioni pubbliche Collection Fonds de Dotation Famille Moulin, Paris Collezione Giancarlo e Danna Olgiati - circuito del Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) Fondazione Giuliani, Roma Fondazione Prada, Milano Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino MoMA - Museum of Modern Art, New York MUSEION - Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Bolzano Museo del Novecento, Milano The Roberts Institute of Art, London Premi e riconoscimenti È vincitore del Premio Furla per l’arte 2005.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio%20Olivieri
Giorgio Olivieri
È l'attuale primatista nazionale under 18 e under 20 del lancio del martello. Biografia Figlio dell'ex giavellottista Luigi Olivieri, ha iniziato a praticare l'atletica leggera nel 2009 presso l'Atletica Sangiorgiese, società di stanza a Porto San Giorgio, in provincia di Fermo, per poi passare nel 2016 al Team Atletica Marche. Nel 2017 ha stabilito la migliore prestazione italiana under 18 del martello da 5 kg con la misura di 77,53 m, mentre nel 2019 ha realizzato i primati italiani under 20 con gli attrezzi da 6 kg e 7,26 kg, rispettivamente con 79,23 m e 72,03 m, misura quest'ultima che lo ha classificato terzo ai campionati italiani assoluti alle spalle di Marco Lingua e Simone Falloni. Ha esordito in una competizione internazionale in occasione dei Mondiali under 20 di Tampere 2018, non riuscendo tuttavia ad accedere alla finale, mentre l'anno successivo ha conquistato la medaglia di bronzo agli Europei under 20 di Borås 2019 con un lancio di 78,75 m. Nel 2020 è entrato a far parte del Centro Sportivo Carabinieri. L'anno seguente ha gareggiato agli Europei under 23 di Tallinn 2021, piazzandosi quinto con la misura di 71,95 m. Record nazionali Juniores (under 20) Lancio del martello: 72,03 m ( Bressanone, 28 luglio 2019) Lancio del martello (6 kg): 79,23 m ( Rieti, 8 giugno 2019) Allievi (under 18) Lancio del martello (5 kg): 77,53 m ( San Benedetto del Tronto, 1º ottobre 2017) Progressione Lancio del martello Palmarès Campionati nazionali 2 volte campione nazionale assoluto invernale nel lancio del martello (2022, 2023) 1 volta campione nazionale universitario del lancio del martello (2022) 3 volte campione nazionale promesse nel lancio del martello (2020, 2021, 2022) 2 volte campione nazionale promesse invernale nel lancio del martello (2021, 2022) 2 volte campione nazionale juniores nel lancio del martello (2018, 2019) 2 volta campione nazionale giovanile invernale nel lancio del martello (2018, 2019) 2 volte campione nazionale allievi nel lancio del martello (2016, 2017) 2016 ai campionati italiani allievi (Jesolo), lancio del martello (5 kg) - 67,24 m 12º ai campionati italiani allievi indoor (Ancona), getto del peso (5 kg) - 13,93 m 2017 ai campionati italiani allievi (Rieti), lancio del martello (5 kg) - 74,96 m 8º ai campionati italiani allievi (Rieti), getto del peso (5 kg) - 15,30 m ai campionati italiani invernali giovanili di lanci (Rieti), lancio del martello (6 kg) - 62,84 m 2018 4º ai campionati italiani assoluti (Pescara), lancio del martello - 65,67 m ai campionati italiani juniores (Agropoli), lancio del martello (6 kg) - 71,80 m ai campionati italiani invernali giovanili di lanci (Rieti), lancio del martello (6 kg) - 68,56 m 2019 ai campionati italiani assoluti (Bressanone), lancio del martello - 72,03 m ai campionati italiani juniores (Rieti), lancio del martello (6 kg) - 79,23 m ai campionati italiani invernali giovanili di lanci (Lucca), lancio del martello (6 kg) - 75,70 m 2020 4º ai campionati italiani assoluti (Padova), lancio del martello - 69,64 m ai campionati italiani promesse (Grosseto), lancio del martello - 70,95 m 2021 ai campionati italiani assoluti (Rovereto), lancio del martello - 74,22 m ai campionati italiani promesse (Grosseto), lancio del martello - 73,92 m ai campionati italiani invernali assoluti di lanci (Molfetta), lancio del martello - 69,50 m ai campionati italiani invernali promesse di lanci (Molfetta), lancio del martello - 69,50 m 2022 ai campionati italiani assoluti (Rieti), lancio del martello - 70,08 m ai campionati italiani promesse (Firenze), lancio del martello - 72,30 m ai campionati nazionali universitari (Cassino), lancio del martello - 70,43 m ai campionati italiani invernali assoluti di lanci (Mariano Comense), lancio del martello - 74,39 m ai campionati italiani invernali promesse di lanci (Mariano Comense), lancio del martello - 74,39 m 2023 ai campionati italiani invernali assoluti di lanci (Rieti), lancio del martello - 73,03 m ai campionati italiani assoluti (Molfetta), lancio del martello - 70,65 m Altre competizioni internazionali 2021 5º nella Coppa Europa di lanci ( Spalato), lancio del martello (under 23) - 70,57 m 2022 nella Coppa Europa di lanci ( Leiria), lancio del martello (under 23) - 70,84 m 2023 24º in Coppa Europa di lanci ( Leiria), lancio del martello - 67,98 m
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https://it.wikipedia.org/wiki/Conservatorio%20Statale%20Gaetano%20Braga
Conservatorio Statale Gaetano Braga
Il conservatorio Gaetano Braga è un istituto di studi musicali di grado universitario con sede a Teramo. Con 127 anni di attività e 115 di storia è il più antico conservatorio della regione Abruzzo. Storia Fondato nel 1907 come continuazione temporale della “La Cetra” nata nel 1895 come associazione di promozione musicale, per iniziativa della cittadinanza teramana, per portare la musica in città. La scuola è intitolata alla memoria del compositore giuliese Gaetano Braga, l'istitui è stato il primo conservatorio ad essere aperto nella regione Abruzzo, visto che gli altri 2 conservatori di Pescara e L'Aquila sono stati aperti rispettivamente negli anni 30 e 60 del 900. All'epoca della fondazione, nacque come ente privato è stato statalizzato solo nel febbraio del 2015, diventato cosi Conservatorio Statale di Musica. Sede Dopo il terremoto del 2016, la sede centrale della scuola è ospitata nelle strutture dell'Università di Teramo. La scuola dispone anche di una succursale a Giulianova. Biografia http://www.istitutobraga.it/istituto.html Collegamenti esterni Conservatori di musica in Abruzzo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Piero%20Patrussi
Piero Patrussi
Carriera sportiva Fu inserito nell'organico arbitrale della CAN per la Serie A e B tra il 1975 e il 1983. La prima gara diretta in Serie B fu Pescara-Reggiana del 13 giugno 1976 (terminata 1-0 per la squadra di casa). L'esordio in Serie A avvenne il 7 maggio 1978, in Atalanta-Roma (0-1). In totale ha diretto 9 incontri nella massima serie e 69 in quella cadetta. Nel 1978 vinse il premio Fischietto d'argento, assegnato per il miglior arbitro esordiente in Serie A dalla Polisportiva Pulcini Cascina.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Franco%20Giuseppe%20Tonolini
Franco Giuseppe Tonolini
Biografia È padre di Mauro Tonolini, assistente arbitrale internazionale. Carriera sportiva Nel 1973 venne premiato quale miglior arbitro della Serie D, attribuito nell'ambito del Seminatore d'Oro. Nello stesso anno venne promosso nel gruppo di arbitri designati per Serie A, Serie B e Serie C. Fu inserito nell'organico arbitrale della CAN per la Serie A e B tra il 1974 e il 1982. La prima gara diretta in Serie B fu Alessandria-Brindisi del 22 dicembre 1974 (terminata 3-1 per i piemontesi). Il primo match di Serie A arbitrato fu Perugia-Pescara (2-0), il 7 maggio 1978. In totale ha diretto 15 partite nella massima serie, e 65 in quella cadetta. Ha arbitrato la finale del Torneo di Capodanno, competizione organizzata dalla Lega Nazionale Professionisti e dalla Federazione Italiana Gioco Calcio, con le 16 squadre della Serie A 1980-1981. A vincere il torneo fu l', che si impose in finale sulla per 2-1, il 14 giugno 1981.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente%20ferroviario%20di%20San%20Severo
Incidente ferroviario di San Severo
L'incidente ferroviario di San Severo si verificò nel comune in provincia di Foggia il 3 aprile 1989 alle ore 16:12. Dinamica Il 3 aprile 1989 il regionale 12472, composto di 8 carrozze a due piani di tipo Casaralta e guidato dalla locomotiva E646 115, partì dalla stazione di Bari Centrale alle 14:11 diretto, come fermata di capolinea, alla stazione di San Severo. In fase di avvicinamento alla stazione di San Severo, dopo aver affrontato la curva che immette alla stazione i treni provenienti da sud, alcune vetture del convoglio deragliarono investendo il fabbricato presente al primo binario della stazione che ospitava il bar, la biglietteria, l'edicola, la sala d'attesa e l'ufficio del personale. L'incidente provocò 8 morti (anche se in una fase iniziale si parlò di nove vittime), tra cui i macchinisti del treno. Cause dell'incidente L'incidente venne ascritto sin dalle fasi immediatamente successive all'eccessiva velocità di ingresso del convoglio in stazione, notata anche da chi era presente in stazione al momento dell'incidente. Interrogazione parlamentare Il deputato Severino Cannelonga presentò al Ministro dei trasporti Carlo Bernini un'interrogazione parlamentare in seguito alle testimonianze di alcuni macchinisti dei depositi di Foggia e di Pescara in merito alle cattive condizioni della tratta San Severo-Termoli, con particolare riferimento alla situazione degli scambi di ingresso e di uscita dalle varie stazioni. Nella risposta scritta il ministro affermò che l'Ente ferrovie dello Stato "ha escluso ogni possibile collegamento fra l'incidente stesso e quanto era stato fatto presente dal suddetto gruppo di macchinisti". Vittime Nicola Carafa, di San Severo, capo gestione ferroviario Ciro Vasciarelli, di San Severo, assistente di stazione Giovanni D'Anello, di Sannicandro Garganico, manovratore ferroviario Antonio Ognissanti, di San Severo, capostazione Claudio Padalino, di Foggia, macchinista Domenico Iannitti, di Apricena, macchinista Michele Capotosto, di San Severo, impiegato FIAT Luciano Accettulli, di San Severo, imprenditore edile Commemorazioni Il 3 aprile 2016, in occasione del ventisettesimo anniversario dall'incidente, il sindaco di San Severo Francesco Miglio comunicò l'istituzionalizzazione della data del 3 aprile in ricordo delle vittime dell'incidente.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Serie%20C%202022-2023
Serie C 2022-2023
La Serie C 2022-2023 è stata la 9ª edizione del campionato italiano di calcio organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico in una divisione unica e, complessivamente, la 49ª edizione del campionato di Serie C. Il torneo si è concluso con la vittoria e la promozione in Serie B di , , e, dopo i play-off, del . Stagione Rimane confermata la formula a 60 squadre suddivise in tre gironi da 20. Il calendario è stato sorteggiato il 26 agosto. Il torneo è iniziato sabato 3 settembre 2022 con i primi anticipi del torneo poi seguite da tutte le altre gare in programma per domenica 4 e lunedì 5 settembre. La stagione regolare terminerà domenica 23 aprile 2023. Fra le 60 aventi diritto si sono registrate le esclusioni di e . Di conseguenza, è stata riammessa la retrocessa , mentre dalla Serie D è stata ripescata la . Le altre novità del campionato sono le quattro retrocesse dalla Serie B , , e e le nove promosse dalla Serie D , , , , , , , e . Degni di nota i ritorni in terza serie dell'Audace Cerignola (dopo 85 anni d'assenza) e della Recanatese (dopo 74 anni d'assenza) nonché l'esordio assoluto in un campionato professionistico di Gelbison, Sangiuliano City e San Donato Tavarnelle. Da segnalare i cambi di denominazione sociale dell'Ancona-Matelica in Ancona e della Juventus U23 in Juventus Next Gen. In questa stagione la regione più rappresentata è la Lombardia con nove squadre (AlbinoLeffe, Feralpisalò, Lecco, Mantova, Pergolettese, Pro Patria, Pro Sesto, Renate e Sangiuliano City); con sei squadre l'Emilia-Romagna (Cesena, Fiorenzuola, Imolese, Piacenza, Reggiana e Rimini), la Toscana (Carrarese, Lucchese, Montevarchi, Pontedera, San Donato Tavarnelle e Siena) e la Puglia (Audace Cerignola, Fidelis Andria, Foggia, Monopoli, Taranto e Virtus Francavilla); con cinque squadre la Campania (Avellino, Juve Stabia, Gelbison, Giugliano e Turris); con quattro squadre le Marche (Ancona, Fermana, Recanatese e Vis Pesaro), il Veneto (Arzignano Valchiampo, Padova, Vicenza e Virtus Verona) e il Piemonte (Alessandria, Juventus Next Gen, Novara e Pro Vercelli); con tre squadre il Lazio (Latina, Monterosi Tuscia e Viterbese); con due squadre il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Triestina), la Calabria (Catanzaro e Crotone), la Basilicata (AZ Picerno e Potenza) e la Sardegna (Olbia e Torres). Con una squadra la Liguria (Virtus Entella), l'Umbria (Gubbio), l'Abruzzo (Pescara), il Trentino Alto Adige (Trento) e la Sicilia (Messina). Le uniche regioni con nessuna squadra rappresentante sono la Valle d'Aosta e il Molise. Regolamento Promozioni Come nelle precedenti stagioni, le squadre classificate al primo posto dei tre rispettivi gironi sono promosse direttamente in Serie B. Ad esse si aggiunge la vincente dei play-off. Play-off I play-off verranno disputati dalle 28 squadre che, a conclusione della stagione regolare, si sono classificate dal secondo al decimo posto dei tre gironi e dalla squadra che risulta vincitrice della Coppa Italia Serie C. 1) Nell'ipotesi in cui per la vincitrice di Coppa Italia Serie C si verifichi una delle condizioni sotto elencate: a) si sia classificata al primo posto nel girone di competenza; b) si sia classificata al secondo posto nel girone di competenza; c) si sia classificata al terzo posto nel girone di competenza; d) si sia classificata nel girone di competenza in posizione che comporti la retrocessione diretta in categoria inferiore; e) si sia classificata in posizione che comporti l'accesso ai play-out; f) rinunci alla disputa dei play-off; nella posizione di griglia nei play-off (prevista per la vincitrice della Coppa) subentrerà l'altra squadra finalista di Coppa Italia Serie C. In quest'ultimo caso, qualora ricorrano anche per la finalista perdente la Coppa Italia Serie C le suindicate ipotesi di preclusione ovvero in caso di rinuncia di quest'ultima, la posizione di griglia nei play-off (prevista per la vincitrice della Coppa) sarà assegnata alla squadra quarta classificata nel girone di competenza della vincitrice di Coppa Italia Serie C, con scorrimento della classifica delle altre squadre successivamente posizionate fino all'ammissione, in via del tutto eccezionale, della squadra classificatasi all'undicesimo posto durante la stagione regolare. 2) Nell'ulteriore ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C o la società che le subentra nella posizione in griglia si sia classificata dal quarto al decimo posto durante la stagione regolare, avrà accesso ai play-off, in via del tutto eccezionale, la squadra classificatasi all'undicesimo posto nel girone di competenza durante la stagione regolare, con scorrimento della classifica delle altre squadre. Lo svolgimento delle gare di play-off si articolerà attraverso tre distinte fasi, con condizioni di accesso determinate come segue: Fase play-off del girone; Fase play-off nazionale; Final Four. Fase play-off del girone Alla prima fase play-off del girone accedono le 21 squadre classificate dal quarto al decimo posto di ciascun girone. Essa si svolgerà attraverso la disputa di un turno a gara unica ospitata dalla squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Primo turno play-off del girone Le 18 squadre classificate dal quinto al decimo posto di ciascun girone si affrontano, in gara unica, secondo la seguente previsione: a) la squadra quinta classificata affronterà la squadra decima classificata del medesimo girone; b) la squadra sesta classificata affronterà la squadra nona classificata del medesimo girone; c) la squadra settima classificata affronterà la squadra ottava classificata del medesimo girone; Le squadre vincenti avranno accesso al secondo turno. In caso di parità al termine dei 90' regolamentari, avrà accesso al secondo turno play-off del girone la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Nell'ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C si sia classificata al 5º o al 6º, o al 7º o all'8º o 9º o 10º posto, avrà accesso ai play-off del girone – in via del tutto eccezionale – la squadra classificatasi all'11º posto del girone di competenza, con scorrimento della classifica delle altre squadre. Secondo turno play-off del girone Nel secondo turno di play-off del girone, alle 3 squadre vincitrici degli incontri del primo turno, si aggiunge la squadra classificata al quarto posto di ciascun girone della stagione regolare. Le 4 partecipanti sono ordinate nel rispetto del piazzamento in classifica ottenuto al termine della stagione regolare, determinandosi gli accoppiamenti secondo i seguenti criteri: a) la migliore classificata affronta, in casa e in gara unica, la peggiore classificata; b) le altre due si affrontano in gara unica sul campo della migliore classificata. Nell'ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C si sia classificata al 4º posto durante la stagione regolare, avrà accesso ai play-off del girone – in via del tutto eccezionale – la squadra classificatasi all'11º posto del girone di competenza con scorrimento della classifica delle altre squadre. Le squadre vincenti avranno accesso alla fase play-off nazionale. In caso di parità al termine dei 90' regolamentari, avrà accesso alla fase play-off nazionale la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Fase play-off nazionale Alla fase play-off nazionale partecipano 13 squadre che si confronteranno in un doppio turno. Primo turno play-off nazionali Al primo turno play-off nazionale partecipano 10 squadre, così determinate: a) le 6 squadre che risultano vincenti degli incontri della fase play-off dei Gironi; b) le 3 squadre terze classificate di ogni girone al termine della stagione regolare; c) la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C (o la subentrata). Il primo turno della fase play-off nazionale si articolerà attraverso 5 incontri in gare di andata e ritorno secondo accoppiamenti tra le 10 squadre qualificate: che prevedranno come “teste di serie” le 5 squadre di seguito indicate: a) le 3 squadre classificate al terzo posto di ciascun girone nella stagione regolare; b) la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C (o la subentrata); c) la squadra che, tra le 6 vincitrici dei play-off del girone, risulterà meglio classificata. Le altre 5 squadre saranno accoppiate alle 5 “teste di serie” mediante sorteggio. Le squadre “teste di serie” disputeranno la gara di ritorno in casa. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso al secondo turno della fase play-off nazionale. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso al secondo turno della fase play-off nazionale le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare – andata e ritorno – avrà accesso al secondo turno della fase play-off nazionale la squadra “testa di serie”. Secondo turno play-off nazionali Al secondo turno della fase dei play-off nazionale partecipano le 5 squadre risultate vincitrici delle gare del primo turno e le 3 squadre classificate al secondo posto di ciascun girone al termine della stagione regolare. Le gare del Secondo Turno della Fase play-off Nazionale si articoleranno attraverso 4 incontri in gare di andata e ritorno, secondo accoppiamenti tra le 8 squadre qualificate che prevederanno, come “teste di serie”, le 4 squadre di seguito indicate: a) le 3 squadre classificate al secondo posto di ciascun girone nella stagione regolare; b) la squadra che, tra le vincitrici del primo turno di play-off nazionale, risulterà meglio classificata. Le altre 4 squadre saranno accoppiate alle 4 “teste di serie” mediante sorteggio. Le squadre “teste di serie” disputeranno la gara di ritorno in casa. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso alla Fase della Final Four. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso alla Fase della Final Four le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare – andata e ritorno – avrà accesso alla fase della Final Four la squadra “testa di serie”. Final Four Alla fase cosiddetta “Final Four” partecipano le 4 squadre vincenti degli incontri di cui al secondo turno play-off nazionale, inserite in un tabellone mediante sorteggio senza condizionamento di accoppiamento e successione degli incontri. Più in particolare si svolgeranno due successivi livelli di qualificazione come di seguito: a) i confronti valevoli quali “semifinali” saranno disputati in gare di andata e ritorno secondo accoppiamenti determinati da sorteggio integrale. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso alla “finale”. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso alla “finale” le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare, saranno disputati due tempi supplementari di 15' e, perdurando tale situazione, saranno eseguiti i calci di rigore; b) la “finale” sarà disputata in gare di andata e ritorno. A conclusione delle due gare, in caso di parità di punteggio, dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si terrà conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità saranno disputati due tempi supplementari di 15' e, perdurando tale situazione, saranno eseguiti i calci di rigore. La squadra vincente la “finale” acquisirà il titolo per l'ammissione al campionato di Serie B 2023-2024. Retrocessioni Le retrocessioni al campionato di Serie D sono nove. Le squadre classificate all'ultimo posto dei gironi al termine della stagione regolare del campionato Serie C sono retrocesse direttamente al campionato di Serie D. Le ulteriori sei retrocessioni saranno regolate, attraverso la disputa dei play-out, secondo la seguente formula Play-out La disputa dei play-out avviene tra le squadre classificatesi al penultimo, terzultimo, quartultimo e quintultimo posto di ogni girone, secondo la seguente formula: a) la squadra quintultima classificata disputa una gara di andata ed una gara di ritorno con la squadra penultima classificata; la gara di andata viene disputata sul campo della squadra penultima classificata; b) la squadra quartultima classificata disputa una gara di andata ed una gara di ritorno con la squadra terzultima classificata; la gara di andata viene disputata sul campo della squadra terzultima classificata; c) a conclusione delle due gare di cui ai punti a) e b), in caso di parità di punteggio, dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si tiene conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità viene considerata vincente la squadra in migliore posizione di classifica al termine della stagione regolare del campionato Serie C. Le squadre che risultano perdenti nelle gare di cui ai punti a) e b), verranno classificate, rispettando l'ordine acquisito nella graduatoria al termine della stagione regolare del campionato Serie C al terzultimo e penultimo posto e, conseguentemente, retrocederanno al campionato di Serie D 2023-2024. Gli incontri di play-out non si disputano se fra le due squadre ipoteticamente coinvolte il distacco in classifica è superiore agli 8 punti. In questo caso la squadra peggio classificata retrocede direttamente in Serie D. Girone A Avvenimenti Il girone A rivela molte sorprese: le favorite della vigilia, e , deludono le aspettative incappando in stagioni difficili; se i berici sono riusciti a risollevarsi a ridosso della parte centrale del campionato (vincendo la Coppa Italia Serie C, seppur poi con un calo finale, gli euganei, sconfitti in finale play-off nelle due stagioni precedenti, riescono a scalare la classifica verso il finale della stagione regolare. Le squadre di vertice si configurano, lungo l'arco del campionato, in un folto nugolo di squadre lombarde (tra cui , e ) e nel redivivo . Alla fine, a spuntarla sono i gardesani guidati da Stefano Vecchi un po' a sorpresa, in un campionato che si è rivelato molto equilibrato. Piazza d'onore riservata ai friulani, mentre al terzo posto si piazzerà proprio il Lecco che riuscirà poi a vincere i play-off, centrando la promozione in Serie B dopo 50 anni. Le nobili e , d'altro canto, stazionano per tutta la stagione sul fondo della classifica; a retrocedere direttamente sono questi ultimi, mentre i giuliani riescono a salvarsi, ai play-out, condannando alla retrocessione il neopromosso . L'altra retrocessa, nonostante i 45 punti raccolti, è il , sconfitta ai play-out dall' ma successivamente i virgiliani sono stati riammessi in Serie C come conseguenza della non iscrizione del Pordenone. Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica finale Legenda:       Promosso in Serie B 2023-2024.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2023-2024. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Risultati Tabellone Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Spareggi Play-off Primo turno Secondo turno Play-out Statistiche Squadre Primati stagionali Squadre Maggior numero di vittorie: Feralpisalò (20) Minor numero di vittorie: Piacenza (8) Maggior numero di pareggi: Arzignano Valchiampo, Padova, Piacenza e Pordenone (14) Minor numero di pareggi: Sangiuliano City (6) Maggior numero di sconfitte: Sangiuliano City (20) Minor numero di sconfitte: Feralpisalò (7) Miglior attacco: L.R. Vicenza (64 gol fatti) Peggior attacco: Triestina (31 gol fatti) Miglior difesa: Feralpisalò (21 gol subiti) Peggior difesa: Mantova (62 gol subiti) Miglior differenza reti: Feralpisalò (+20) Peggior differenza reti: Piacenza (-17) Partite Partita con più reti: Mantova-L.R. Vicenza 2-6 (8, 28ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: L.R. Vicenza-Pro Sesto 6-1 (5, 1ª giornata); Pergolettese-Padova 5-0 (5, 7ª giornata); Pordenone-Lecco 5-0 (5, 12ª giornata); Novara-Mantova 5-0 (5, 21ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 28ª giornata (35) Giornata con minor numero di gol: 24ª e 25ª giornata (16) Individuali Classifica marcatori Girone B Avvenimenti La seppe rifarsi della beffa subita l'anno precedente e conquistò la promozione in Serie B: i granata sono riusciti presto a issarsi in testa alla classifica e a non mollarla più, nonostante una flessione nel finale di campionato che ha ridato spazio alle velleità di e . Alla fine, la Reggiana ha conquistato la promozione con una giornata d'anticipo. Sul fondo, retrocesse direttamente il , alla seconda stagione nella categoria, e l', complice una penalizzazione di 7 punti che ha annullato l'eventuale play-out con la . L', in forte difficoltà nonostante fosse una retrocessa dalla Serie B, riesce a salvarsi, battendo il neopromosso e condannandolo alla Serie D. Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica finale Legenda:       Promosso in Serie B 2023-2024.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2023-2024. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Note: L'Imolese ha scontato 7 punti di penalizzazione. Il Siena ha scontato 6 punti di penalizzazione. Risultati Tabellone Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Spareggi Play-off Primo turno Secondo turno Play-out Statistiche Squadre Primati stagionali Squadre Maggior numero di vittorie: Reggiana (24) Minor numero di vittorie: Montevarchi (6) Maggior numero di pareggi: Fermana, Siena e Torres (17) Minor numero di pareggi: Carrarese e Fiorenzuola (8) Maggior numero di sconfitte: Montevarchi (22) Minor numero di sconfitte: Cesena, Reggiana e Virtus Entella (5) Miglior attacco: Cesena (66 gol fatti) Peggior attacco: Vis Pesaro (24 gol fatti) Miglior difesa: Cesena (24 gol subiti) Peggior difesa: San Donato Tavarnelle (62 gol subiti) Miglior differenza reti: Cesena (+42) Peggior differenza reti: Vis Pesaro (-31) Partite Partita con più reti: Pontedera-Olbia 5-4 (9, 20ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: Fiorenzuola-Reggiana 5-0 (5, 6ª giornata); Rimini-Vis Pesaro 5-0 (5, 8ª giornata); San Donato Tavarnelle-Cesena 1-6 (5, 36ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 21ª giornata (36) Giornata con minor numero di gol: 14ª e 15ª giornata (15) Individuali Classifica marcatori Girone C Avvenimenti Il domina il campionato dall'inizio alla fine, con un ruolino di marcia insostenibile per tutte le avversarie, prima tra tutte il rivale appena retrocesso dalla Serie B. Il 19 marzo 2023, allo Stadio Arechi di Salerno contro la , i giallorossi conquistano la certezza della Serie B matematica, con cinque giornate d'anticipo rispetto alla fine del campionato. Delude molto, tra le altre, l', scivolato addirittura fuori dalla griglia dei play-off e classificatosi al quattordicesimo posto mentre il di Zdeněk Zeman riesce a spuntarla nella lotta per il terzo posto, valevole l'accesso al turno nazionale dei play-off, contro il di Delio Rossi (arrivato in finale dei play-off ma sconfitto dal Lecco) e la sorpresa . Sul fondo, nulla da fare per e , retrocesse direttamente in Serie D (successivamente i viterbesi sono stati ulteriormente declassati in Promozione), e seguite a ruota dai cilentani della Gelbison, sconfitti dal blasonato ai play-out. Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica finale Legenda:       Promosso in Serie B 2023-2024.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2023-2024. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Note: La Viterbese ha scontato 2 punti di penalizzazione. Il Monterosi Tuscia ha scontato 2 punti di penalizzazione. Risultati Tabellone Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Spareggi Play-off Primo turno Secondo turno Play-out Statistiche Squadre Primati stagionali Squadre Maggior numero di vittorie: Catanzaro (30) Minor numero di vittorie: Fidelis Andria (6) Maggior numero di pareggi: Potenza (18) Minor numero di pareggi: Catanzaro, Monopoli e Virtus Francavilla (6) Maggior numero di sconfitte: Messina e Viterbese (19) Minor numero di sconfitte: Catanzaro (2) Miglior attacco: Catanzaro (102 gol fatti) Peggior attacco: Gelbison (25 gol fatti) Miglior difesa: Catanzaro (21 gol subiti) Peggior difesa: Giugliano (61 gol subiti) Miglior differenza reti: Catanzaro (+81) Peggior differenza reti: Fidelis Andria (-20) Partite Partita con più reti: Monterosi Tuscia-Turris 3-5 (8, 7ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: Catanzaro-Monopoli 6-0 (6, 28ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 19ª giornata (37) Giornata con minor numero di gol: 16ª giornata (14) Individuali Classifica marcatori Play-off (fase nazionale) Primo turno Secondo turno Final Four Semifinali Finale
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gianluca%20Picchiottino
Gianluca Picchiottino
Biografia Nato nel 1996 a Pisa, vive e si allena a Livorno dove ha iniziato da bambino allenato dalla madre. Nel 2019 a La Coruña, nella marcia 20 km, stabilisce il suo primato in 1h21'36". Nello stesso anno si laurea campione italiano nella marcia 10 km a Bressanone. Ha partecipato alla marcia 20 km ai Mondiali di giungendo 32º. Palmarès Campionati nazionali 1 volta campione nazionale assoluto della marcia 10 km (2019) 2018 ai campionati italiani assoluti (Pescara), marcia 10 km - 39'26" 2019 ai campionati italiani assoluti (Bressanone), marcia 10 km - 41'21" 2021 ai campionati italiani assoluti (Rovereto), marcia 10 km - 40'17" 2022 ai campionati italiani assoluti (Rieti), marcia 10 km - 40'21" Altre competizioni internazionali 2015 15º in Coppa Europa di marcia ( Murcia), marcia 10000 m U20 - 43'26" 2018 12º all'incontro internazionale di marcia ( Poděbrady), marcia 20 km - 1h24'33" 2022 36º ai Mondiali a squadre di marcia ( Mascate), marcia 20 km - 1h31'33" 17º all'incontro internazionale di marcia ( Poděbrady), marcia 20 km - 1h22'11"
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https://it.wikipedia.org/wiki/Serie%20C%202022-2023%20%28calcio%20femminile%29
Serie C 2022-2023 (calcio femminile)
L'edizione 2022-2023 è stata la quinta edizione del campionato italiano di Serie C di calcio femminile, terza serie nazionale. Il campionato è iniziato l'11 settembre 2022 e si è concluso il 28 maggio 2023. Il campionato si è concluso con la promozione in Serie B di , e , vincitrici dei tre gironi. Stagione Novità Alla quinta edizione del campionato nazionale di Serie C hanno avuto il diritto di chiedere l'iscrizione tutte le 33 squadre che hanno acquisito tale diritto al termine della Serie C 2021-2022, le 3 squadre retrocesse dalla Serie B 2021-2022, tutte le 16 squadre vincitrici i campionati regionali di Eccellenza. Dalla Serie C 2021-2022 sono stati promossi in Serie B l', il e l'; sono state retrocesse in Eccellenza la , il , la Pistoiese 2016, il , l'Isera, il Mittici, l', l'Accademia SPAL, il Fesca Bari e il Coscarello Castrolibero, mentre erano stati esclusi a campionato in corso il Catania e l'. Dalla Serie B 2021-2022 sono stati retrocessi il , la e la . Delle squadre aventi diritto non sono state ammesse per espressa rinuncia alla partecipazione al campionato: A.S.D. Rever Roma, A.S.D. Vis Civitanova, A.S.D. S.S.V. Brixen OBI, A.S.D. Assopotenza, A.S.D. Lazio C5 Global. Tra le aventi diritto, non sono state ammesse per non aver presentato domanda di iscrizione al campionato: S.S.D. Academy Parma Calcio 1913. La ha rilevato il titolo sportivo di partecipazione al campionato di Serie B della . Il D.F.C. Maia Alta Obermais ha cambiato denominazione in A.S.D. Meran Women. L'A.S.D. Roma XIV Decimoquarto ha ceduto il proprio titolo sportivo al Frosinone Calcio. L'A.S.D. VFC Venezia Calcio ha cambiato denominazione in A.S.D. Venezia Calcio 1985. A completamento organico sono state ammesse, in qualità di ripescate, le seguenti società: F.C. Lumezzane S.S.D., A.S.D. Fiamma Monza 1970. Successivamente alla pubblicazione dei calendari, il ha rilevato il titolo sportivo di partecipazione al campionato di Serie B del e conseguentemente ha rinunciato alla partecipazione al campionato di Serie C. Formula Non essendo stato completato l'organico a seguito dell'iscrizione del Genoa alla Serie B, risultano 47 squadre partecipanti che sono state divise in un girone da 15 squadre e due gironi da 16 squadre ciascuno. In ogni girone le squadre si affrontano in un girone all'italiana con partite di andata e ritorno per un totale di 30 giornate. Nel girone A una squadra effettua un turno di riposo nel turno in cui avrebbe dovuto affrontare il Genoa. Le squadre prime classificate di ciascun girone, per un totale di tre squadre, sono promosse direttamente in Serie B. Le ultime due classificate dei gironi B e C sono retrocesse direttamente nei rispettivi campionati regionali di Eccellenza. Le squadre classificate dall'undicesimo al quattordicesimo posto dei gironi B e C disputano i play-out per definire altre due squadre retrocesse per girone. Per il solo girone A, avendo una squadra in meno rispetto agli altri due, l'ultima classificata viene retrocessa direttamente in Eccellenza, mentre le squadre classificate dall'11º al 14º posto disputano i play-out per definire le altre due squadre retrocesse. Girone A Squadre partecipanti Classifica finale Classifica e verdetti come da comunicato ufficiale della LND. Legenda:       Promossa in Serie B 2023-2024.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2023-2024. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Risultati Play-out Girone B Squadre partecipanti Classifica finale Classifica e verdetti come da comunicato ufficiale della LND. Legenda:       Promossa in Serie B 2023-2024.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2023-2024. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Portogruaro e Sambenedettese hanno scontato 1 punto di penalizzazione. Risultati Play-out Girone C Squadre partecipanti Classifica finale Classifica e verdetti come da comunicato ufficiale della LND. Legenda:       Promossa in Serie B 2023-2024.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2023-2024. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. La Cantera Adriatica Pescara sconta 1 punto di penalizzazione. Risultati Play-out
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https://it.wikipedia.org/wiki/Convento%20di%20Santa%20Maria%20del%20Paradiso
Convento di Santa Maria del Paradiso
Il Convento di Santa Maria del Paradiso, conosciuto anche come Convento dell'Osservanza, è un convento (con annessa chiesa) di Tocco da Casauria ubicato in Via Osservanza. Storia Il convento fu costruito sui resti o nelle vicinanze di una cappella dedicata a San Flaviano sulle falde del Monte Rotondo. La sua data di fondazione è incerta, tuttavia è confermato che esistesse già nel 1412. Il terremoto dell'Italia centro-meridionale del 1456 lo distrusse e il vescovo di Chieti Colantino ottenne nel 1466 il permesso da papa Paolo II di ricostruirlo per darlo all'Ordine dei Frati Minori della Regolare Osservanza. Fu quindi riedificato a spese dei cittadini toccolani e completato nel 1470 con il nome di "Santa Maria del Paradiso", nello stesso anno vi si insediò l'Ordine. È a questo convento che originariamente risale il possesso del polittico della Madonna col Bambino del 1489 fatto dal Maestro dei Polittici Crivelleschi. Fin dalla fondazione del convento, in esso vi era anche una biblioteca ma a cui nel tempo sono stati sottratti i volumi custoditi, prima nel 1791 dove molti libri vennero portati a Napoli, e poi anche agli inizi dell'Ottocento in seguito alle soppressioni napoleoniche degli ordini religiosi operate dopo la conquista francese del Regno di Napoli. Sempre per via delle soppressioni napoleoniche, nel 1811 convento furono chiusi chiesa e convento, ma dopo la sconfitta francese nella campagna d'Italia, le truppe francesi si ritirarono da Tocco nel 1814 ed in seguito alla loro ritirata chiesa e convento vennero riscattate dai frati e riaperti nel 1816. Nel 1866 il convento venne chiuso di nuovo per via delle soppressioni operate dal Regno d'Italia e alla sua biblioteca vennero di nuovo sottratti diversi volumi, mentre altri andarono distrutti. Il convento riaprì al culto con i frati nel 1871. Nel 1900 fu aperto nel convento un collegio serafico per il quale fu costruito accanto la struttura del convento, nel 1962, un edificio a tre piani. Tale collegio cessò la sua attività nel 1979. Durante la seconda guerra mondiale, in seguito agli avvenimenti successivi l'8 settembre '43 (Armistizio di Cassibile) i tedeschi lanciarono subito l'Operazione Achse con l'obbiettivo di occupare la penisola italiana fino alla Linea Gustav. Tocco, trovandosi a nord della Linea Gustav, fu occupata anch'essa dai tedeschi i quali si stabilirono in vari edifici pubblici e privati, tra essi vi fu il Convento di Santa Maria del Paradiso che venne adibito a mattatoio e cucina per le truppe in paese. Durante il Novecento, prima e dopo la seconda guerra mondiale, convento e chiesa subirono vari restauri. Descrizione Convento Il convento ha due piani e nella sua facciata anteriore ha al piano terra 5 archi con colonne, mentre al primo piano 7. Sempre sulla facciata anteriore vi è sia la porta d'ingresso per la chiesa che per il chiostro interno, dentro cui sono affrescate sulle pareti laterali episodi delle vite di San Francesco d'Assisi, di Maria e della Passione di Gesù. Chiesa La struttura è composta da una navata principale alla sua entrata ed una minore laterale a sinistra, sul presbiterio vi è una volta a crociera con sopra degli affreschi. Vi è una sagrestia. All'interno la chiesa è in stile gotico rinascimentale con rifacimenti barocchi settecenteschi. Sulle mura laterali vi sono dodici affreschi raffiguranti la Via Crucis. Ci sono 3 cappelle e 3 altari laterali ed uno maggiore, quest'ultimo antistante un coro (architettura) con un organo ed un coro (mobilio) in legno.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Collegio%20elettorale%20di%20Chieti%20%28Senato%20della%20Repubblica%29
Collegio elettorale di Chieti (Senato della Repubblica)
Il collegio elettorale di Chieti fu un collegio elettorale del Senato della Repubblica operativo dal 1948 al 2005; istituito dal DPR 6 febbraio 1948, n. 30 (emanato nella vigenza della legge 6 febbraio 1948, n. 29), fu confermato dal d.lgs. 20 dicembre 1993, n. 535 (emanato in attuazione della legge 4 agosto 1993, n. 276, «legge Mattarella»). Dal 1948 al 1993 Territorio Il collegio comprendeva i seguenti comuni: Altino, Ari, Arielli, Borrello, Bucchianico, Canosa Sannita, Casacanditella, Casalincontrada, Casoli, Chieti, Civitaluparella, Civitella Messer Raimondo, Colledimacine, Colledimezzo, Crecchio, Fara Filiorum Petri, Fara San Martino, Filetto, Francavilla al Mare, Gamberale, Gessopalena, Giuliano Teatino, Guardiagrele, Lama dei Peligni, Miglianico, Monteferrante, Montenerodomo, Orsogna, Ortona a Mare, Palena, Palombaro, Pennadomo, Pennapiedimonte, Pizzoferrato, Poggiofiorito, Pretoro, Quadri, Rapino, Ripa Teatina, Roccamontepiano, Roccascalegna, Roio del Sangro, Rosello, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Taranta Peligna, Tollo, Torrevecchia Teatina, Torricella Peligna, Vacri, Villamagna (provincia di Chieti), Cepagatti, Nocciano, Rosciano (provincia di Pescara). Dati elettorali I legislatura II legislatura III legislatura IV legislatura V legislatura VI legislatura VII legislatura VIII legislatura IX legislatura X legislatura XI legislatura Dal 1993 al 2005 Territorio Il collegio comprendeva i seguenti comuni: Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Campo di Giove, Cansano, Cocullo, Corfinio, Introdacqua, Pacentro, Pettorano sul Gizio, Pratola Peligna, Prezza, Raiano, Roccacasale, Rocca Pia, Scanno, Sulmona, Villalago, Vittorito, Abbateggio, Bolognano, Brittoli, Bussi sul Tirino, Caramanico Terme, Carpineto della Nora, Castiglione a Casauria, Civitaquana, Civitella Casanova, Corvara, Farindola, Lettomanoppello, Manoppello, Montebello di Bertona, Pescosansonesco, Pietranico, Popoli, Roccamorice, Salle, Sant'Eufemia a Maiella, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Serramonacesca, Tocco da Casauria, Torre de' Passeri, Turrivalignani, Vicoli, Villa Celiera, Ari, Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Chieti, Fara Filiorum Petri, Filetto, Francavilla al Mare, Guardiagrele, Miglianico, Orsogna, Pretoro, Rapino, Ripa Teatina, Roccamontepiano, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Torrevecchia Teatina, Vacri, Villamagna. Dati elettorali XII legislatura XIII legislatura XIV legislatura Chieti Chieti
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https://it.wikipedia.org/wiki/Raffaele%20Laporta
Raffaele Laporta
Biografia Conseguita la maturità classica presso il Regio Liceo Ginnasio di Pescara, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma, dove conseguì la laurea nel 1937, pur non esercitando mai alcuna professione giuridica. Dal 1939 insegnò Filosofia, Pedagogia e Storia nelle scuole superiori. Durante la seconda guerra mondiale prestò servizio come sottotenente di fanteria. Dopo la guerra partecipò alle vicende politiche della ricostruzione dapprima nel Partito d’Azione, poi in Unità popolare e nel Partito socialista, collaborando con Tristano Codignola, che aveva conosciuto attraverso il padre Ernesto. Ripreso l’insegnamento, si avvicinò progressivamente alla pedagogia, in particolare grazie alla frequentazione di Ernesto ed Anna Maria Codignola e alle visite alla Scuola-Città "Pestalozzi" di Firenze, della quale nel 1957 sarebbe diventato il primo direttore dopo Codignola stesso. Conseguita la libera docenza in pedagogia nel 1957, fu professore di pedagogia nelle università di Cagliari (1965-67), Bologna (1967-69), Roma (1969-82) e Chieti (1982-91) dove fu Preside della Facoltà di Lettere e filosofia (1985-87) e dove dal 1992 fu Professore emerito. Si occupò principalmente di educazione permanente, del tempo libero giovanile, di didattica del cinema, di riforma della scuola, della formazione e dell'aggiornamento degli insegnanti. Principali pubblicazioni Cinema e età evolutiva, La Nuova Italia, Firenze 1957 La libertà nel pensiero di Vincenzo Cuoco, La Nuova Italia, Firenze 1957 Il senso del comico nel fanciullo ed il suo valore nella educazione, Malipiero, Bologna 1957 Educazione e libertà in una società in progresso, La Nuova Italia, Firenze 1960 La comunità scolastica, La Nuova Italia, Firenze 1963 Il tempo libero dai sei agli undici anni, La Nuova Italia, Firenze 1968 La difficile scommessa, La Nuova Italia, Firenze 1971 L'autoeducazione delle comunità, La Nuova Italia, Firenze 1979 Educazione e scienza empirica, Edizioni RAI-DSE, Roma 1980 Insegnanti come e perché, Lisciani & Giunti, Teramo 1980 L'insegnante: guida alla salute professionale, Mursia, Milano1985 Tempo libero e condizione giovanile: una lettura d'ambiente, Vecchio faggio, Chieti 1992 Avviamento alla pedagogia, Carocci, Roma 2001.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Collegio%20uninominale%20Abruzzo%20-%2002%20%28Camera%20dei%20deputati%202020%29
Collegio uninominale Abruzzo - 02 (Camera dei deputati 2020)
Il collegio elettorale uninominale Abruzzo - 02 è un collegio elettorale uninominale della Repubblica Italiana per l'elezione della Camera dei deputati. Territorio Come previsto dalla legge n. 51 del 27 maggio 2019, il collegio è stato definito tramite decreto legislativo all'interno della circoscrizione Abruzzo. È formato dal territorio dell'intera provincia di Pescara (46 comuni) e da 22 comuni della provincia di Teramo: Alba Adriatica, Arsita, Atri, Bisenti, Castiglione Messer Raimondo, Castilenti, Colonnella, Controguerra, Corropoli, Giulianova, Martinsicuro, Montefino, Morro d'Oro, Mosciano Sant'Angelo, Nereto, Notaresco, Pineto, Roseto degli Abruzzi, Sant'Omero, Silvi, Torano Nuovo e Tortoreto. Il collegio è parte del collegio plurinominale Abruzzo - 01. Eletti Dati elettorali XIX legislatura Come previsto dalla legge elettorale, 147 deputati sono eletti con sistema a maggioranza relativa in altrettanti collegi uninominali a turno unico.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Collegio%20plurinominale%20Abruzzo%20-%2001%20%28Camera%20dei%20deputati%202020%29
Collegio plurinominale Abruzzo - 01 (Camera dei deputati 2020)
Il collegio elettorale plurinominale Abruzzo - 01 è un collegio elettorale plurinominale della Repubblica italiana per l'elezione della Camera dei deputati. Territorio Come previsto dalla legge n. 51 del 27 maggio 2019, il collegio è stato definito tramite decreto legislativo all'interno della Circoscrizione Abruzzo. Il collegio comprende l'intera circoscrizione cioè tutti e tre i collegi uninominali Abruzzo - 01 (Chieti), Abruzzo - 02 (Pescara) e Abruzzo - 03 (L'Aquila). XIX legislatura Risultati elettorali Eletti Eletti nei collegi uninominali Eletti nella quota proporzionale
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gis%20Gelati%20%28azienda%29
Gis Gelati (azienda)
La Gis Gelati (nome intero Gruppo Industriale Scibilia s.p.a.) è stata un'azienda produttrice di gelati e di olio e con sede in Mosciano Sant'Angelo, in provincia di Teramo. Storia La Gis Gelati nacque nel 1978 fondata nel 1978 dall'imprenditore Pietro Scibilia. L'azienda fu sponsor sia nel mondo del calcio che del ciclismo. Fallì nel 2013, pochi mesi dopo la scomparsa del suo fondatore.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Isa%20Pereira
Isa Pereira
Carriera Isa Pereira, nome abbreviato di Isabel Leonor Do Outerio Pereira, è una giocatrice di calcio a 5 femminile, protagonista del campionato italiano con la maglia del Città di Falconara. Dopo alcuni campionati in Portogallo approda nella Serie A italiana con la maglia del Real Statte. Nel 2019 arriva a Falconara squadra della quale diventa in breve tempo pilastro insostituibile e beniamina dei tifosi per estro e grinta. Con la maglia delle Citizens vince la Coppa Italia 2021. Nella stessa stagione la squadra raggiunge la finale scudetto, persa poi contro il Montesilvano. L'anno successivo è quello dello storico Triplete nazionale: in bacheca arrivano Supercoppa Italiana a dicembre, Coppa Italia e scudetto in gara-3 il 12 giugno 2022 contro il Pescara (ex Montesilvano). Il campionato successivo conferma la striscia positiva di vittorie con la conquista della Supercoppa Italiana 2022 nella finale di Genzano contro il Real Statte e, il 22 dicembre, del titolo continentale al termine dell'European Women's Futsal Tournament 2022, la Champions del calcio a 5 femminile. Palmarès : Scudetto 1 Città di Falconara: 2021-22 Coppa Italia: 2 Città di Falconara: 2020-2021, 2021-2022 Supercoppa Italiana: 2 Città di Falconara: 2021, 2022 European Women's Futsal Tournament: 1 Città di Falconara: 2022''' Note
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https://it.wikipedia.org/wiki/Canoe%20ocean%20racing%20ai%20I%20Giochi%20del%20Mediterraneo%20sulla%20spiaggia
Canoe ocean racing ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia
Le gare di Canoe ocean racing ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia si sono svolti dal 28 al 29 agosto 2015 a Pescara, in Italia. Podi Medagliere Collegamenti esterni Risultati I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia 01 Canottaggio nel 2015 Competizioni di canottaggio in Italia
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https://it.wikipedia.org/wiki/Sci%20nautico%20ai%20I%20Giochi%20del%20Mediterraneo%20sulla%20spiaggia
Sci nautico ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia
Le gare di sci nautico ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia si sono svolti dal 28 al 29 agosto 2015 a Pescara, in Italia. Podi Uomini Donne Medagliere Collegamenti esterni Risultati I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia 01 Sport nautici nel 2015
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https://it.wikipedia.org/wiki/Canottaggio%20da%20spiaggia%20sprint%20ai%20I%20Giochi%20del%20Mediterraneo%20sulla%20spiaggia
Canottaggio da spiaggia sprint ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia
Le gare di canottaggio da spiaggia sprint ai I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia si sono svolti dal 28 al 29 agosto 2015 a Pescara, in Italia. Podi Uomini Donne Misto Medagliere Collegamenti esterni Risultati I Giochi del Mediterraneo sulla spiaggia 01 Canottaggio nel 2015 Competizioni di canottaggio in Italia
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https://it.wikipedia.org/wiki/Oltre%20il%20confine%20%28film%202022%20Cavuti%29
Oltre il confine (film 2022 Cavuti)
Oltre il confine è un cortometraggio documentario del 2022, scritto e diretto da Davide Cavuti. Trama Il documentario nasce da un’idea di Giulio Capone, Matteo Veleno e Davide Cavuti e racconta il dramma del popolo ucraino fuggito dalla guerra, attraverso le immagini girate al confine lungo il corridoio umanitario di Medyka e all’interno della stazione Przemyśl e alcune scene di ricostruzione fiction. Produzione Il documentario è stato prodotto da MuTeArt Film in collaborazione con Fondazione Pescarabruzzo e Biblioteca Luigi Chiarini - Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Distribuzione Il film è stato presentato all'interno dello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo presso la 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Note Film documentari italiani
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https://it.wikipedia.org/wiki/Premi%20Flaiano%202022
Premi Flaiano 2022
La 49ª edizione dei premi Flaiano ha avuto luogo il 2 e 3 luglio 2022 a Pescara presso il Teatro monumento Gabriele D'Annunzio. La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Rete8, in replica nazionale su Rai 3, con la conduzione di Martina Riva. Durante le serate di premiazione, l'Associazione Culturale Ennio Flaiano ha assegnato la statuetta del Pegaso d'oro a personalità che nel corso della precedente stagione culturale si sono distinte in ambito letterario, cinematografico, teatrale, televisivo e radiofonico. La rassegna cinematografica collaterale si è svolta dal 27 giugno al 1º luglio 2022, inaugurata alla presenza di Riccardo Milani, direttore artistico del festival. Ghiaccio di Alessio De Leonardis e Fabrizio Moro è stato proiettato come film d'apertura. Vincitori Letteratura Premio per la narrativa: Daniele Mencarelli per Sempre tornare (Mondadori) Premio per la narrativa (giovani): Angela Bubba per Elsa (Ponte alle Grazie) Premio internazionale di italianistica: Horst Bredekamp per Michelangelo (Germania), Athanasia Drakouli per Isac. Rapresentation (Grecia), Maxi Manzo per El Vestido de Dora (Argentina), Theresia Prammer per Pier Paolo Pasolini. Nach meinem Tod zu veröffentlichen (Germania) Premio internazionale alla carriera: Valérie Perrin Premio speciale per la cultura: Daniela Di Fiore, Lucio Fumo Premio speciale: Carlo Verdone per La carezza della memoria (Bompiani) Cinema Premio per il film: Giuseppe Bonito per L'arminuta Premio per la regia: Edoardo Leo per Lasciarsi un giorno a Roma Premio per l'interpretazione femminile: Jasmine Trinca per Supereroi Premio per l'interpretazione maschile: Antonio Albanese per Come un gatto in tangenziale - Ritorno a Coccia di Morto, ex æquo con Massimiliano Gallo per Il silenzio grande Premio per la sceneggiatura: Bruno Oliviero e Valia Santella per Ariaferma Premio per l'opera prima: Laura Samani per Piccolo corpo Premio per il documentario: Giuseppe Tornatore per Ennio Premio per i costumi: Massimo Cantini Parrini per Cyrano Premio della giuria: Stefano Accorsi per Marilyn ha gli occhi neri Premio speciale: Ugo Tognazzi Teatro Premio per la regia: Krzysztof Zanussi per L'odore Premio per l'interpretazione femminile: Donatella Finocchiaro per Il filo di mezzogiorno Premio per l'interpretazione maschile: Emanuele Salce per Diario di un inadeguato Premio per il musical: Gianluca Guidi per Aggiungi un posto a tavola Premio alla carriera: Pier Luigi Pizzi Televisione e radio Premio per la regia: Daniele Luchetti per L'amica geniale Premio per l'interpretazione femminile: Anna Ferzetti per Le fate ignoranti Premio per l'interpretazione maschile: Fabrizio Bentivoglio per Monterossi, ex æquo con Phaim Bhuiyan per Bangla Premio per la sceneggiatura: Guido Maria Brera per Diavoli Premio per il programma culturale: Paolo Mieli per Passato e presente (Rai3) Premio per il giornalismo: Stefania Battistini (TG1), Francesca Mannocchi (TG LA7) Giurie Vengono di seguito indicati i membri delle giurie tecniche, come stabilite dall'Associazione Culturale Ennio Flaiano. Letteratura Fabio Bacà, scrittore Donatella Di Pietrantonio, scrittrice e giornalista Raffaele Manica, saggista Renato Minore, critico letterario e scrittore Maria Rosaria La Morgia, giornalista Raffaello Palumbo Mosca, docente universitario Cinema Roberto Andò, regista e sceneggiatore Alessandro Bencivenni, sceneggiatore Valerio Caprara, critico cinematografico Laura Delli Colli, saggista Franco Mariotti, giornalista Paolo Mereghetti, critico cinematografico Giuliano Montaldo, regista e sceneggiatore Teatro Giovanni Antonucci, drammaturgo Gianfranco Bartalotta, docente universitario Antonio Calenda, regista teatrale Masolino D'Amico, critico teatrale e scrittore Marco Patricelli, docente universitario Televisione e giornalismo Roberto Balducci, giornalista Maria Cuffaro, giornalista Stefano Reali, regista e sceneggiatore Gabriella Simoni, giornalista Cinzia Terlizzi, giornalista Alessio Viola, giornalista Italianistica Isabella Camera d'Afflitto, linguista e traduttrice Maria Concetta Costantini, docente e linguista Andrea Moro, linguista e scrittore Andrea Martino Raos, direttore dell'Istituto italiano di cultura di Washington D.C.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Michele%20Fioroni
Michele Fioroni
È stato uno dei migliori tennisti italiani degli anni ’80. Fioroni ha rappresentato il suo paese alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 dove venne eliminato al primo turno da Emilio Sánchez. Le uniche apparizioni di Fioroni nel tabellone principale in un evento del Grande Slam sono state al Roland Garros nel 1987, dove ha perso nel singolare al primo turno contro Anders Järryd e nel 1988 dove in doppio, in coppia con Massimo Cierro venne sconfitto da Brad Drewett e Paul Annacone. Biografia Cresciuto tecnicamente sulla terra rossa del Tennis Club Perugia sotto la guida del maestro Dante Marcarelli, viene notato e poi convocato da Mario Belardinelli presso il Centro Federale di Formia nel 1980. Alla fine del 1982 gioca il suo primo torneo ATP e passa al professionismo Carriera Nel 1977 è finalista nella Coppa Lambertenghi, nel 1979 raggiunge la finale nel singolare dei Campionati Italiani under 14 e vince il titolo nel doppio maschile e nel doppio misto. Nel 1983 raggiunge la terza posizione della classifica mondiale juniores vincendo il Trofeo Bonfiglio battendo Stefan Edberg e Karel Nováček, lo stesso anno vince anche gli Internazionali Juniores di Germania a Düsseldorf. In coppia con Paolo Canè vince il titolo nel doppio maschile dei Campionati Europei Juniores a Ginevra ed è finalista all'Orange Bowl di Miami. Nel 1984, dopo aver battuto Claudio Panatta e Gianni Ocleppo arriva secondo ai Campionati italiani assoluti di tennis di Perugia dove viene sconfitto da Francesco Cancellotti in quattro set (6-3, 2-6, 6-4, 6-0). L'anno successivo il 1985 è semifinalista ai Campionati italiani assoluti di tennis di Torino, sempre nel 1985 conquista la "Coppa de Galea" a Vichy con la nazionale italiana. Nel corso della carriera ha partecipato ha diverse edizioni dei tornei di Roma, Milano, Montecarlo, Barcellona, Sydney, Johannesburg, Nizza, Amburgo e Praga, tutti tornei facenti parte del circuito maggiore dell'ATP Tour. Ha inoltre raggiunto la semifinale del Pescara Challenger, i quarti di finale dei tornei di São Paulo Challenger de Tênis, Brasilia Challenger, Durban Challenger, Rio de Janeiro Challenger e Internazionali di Tennis di San Marino. E' risultato vincitore in diversi tornei satellite tra cui Umago, Bibione, Palermo, Cagliari e Siracusa. Nonostante non sia riuscito ad entrare nei primi 100 giocatori al mondo per mancanza di costanza nel rendimento, all'epoca il ranking era basato sulla media tra punti acquisiti e tornei giocati, il suo talento tennistico gli permetteva di giocare alla pari con tutti i migliori tennisti dell'epoca. Nella sua carriera vanta infatti vittorie su numerosi giocatori posizionati ai vertici della classifica ATP quali: Stefan Edberg, Karel Nováček, Guy Forget, Marián Vajda, Ulf Stenlund, Cedric Pioline, Michael Westphal, Paolo Canè, Omar Camporese, Renzo Furlan, Gianni Ocleppo, Claudio Panatta, Thierry Champion, Jean Philippe Fleurian, Bruno Oresar, Goran Prpić, Sláva Doseděl, Magnus Tideman, Andrej Čerkasov, Mark Koevermans, Alberto Tous, Tomás Carbonell e Andrea Gaudenzi. Vita privata Dopo il ritiro ha ricoperto il ruolo di manager e amministratore delegato in diverse aziende industriali italiane. È stato membro del CDA di Confindustria Perugia Legno. Attualmente vive a Roma e ha due figlie. Nel 2013 insieme ai migliori tennisti italiani degli anni '70 e '80 fonda l'Associazione Mario Belardinelli ex allievi di Formia e viene eletto presidente esecutivo.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20D%27Acchille
Antonio D'Acchille
Biografia Nato a Pratola Peligna (AQ) risiede a Roma dal 1950. È uno dei protagonisti del movimento artistico "La Nuova Maniera Italiana". Si diploma in pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma nel 1956 ma già nel 1953 inizia la sua attività espositiva vincendo numerosi premi. Nel 1960 la sua prima personale a Sulmona presentato in catalogo dall'Accademico d'Italia Cipriano Efisio Oppo. Negli anni '60 e '70 partecipa a numerose esposizioni nazionali ed internazionali. Dal 1980 al 1985 dirige l'Accademia di Belle Arti dell'Aquila. A partire dal 1986, e fino al 2001, inizia a promuovere le esposizioni dei suoi allievi dell'Accademia di Belle Arti di Roma presso la quale era titolare della cattedra di pittura. Nel 1986 partecipa alla XI Quadriennale di Roma nel settore "arte come storia dell'arte" con il possente "Il passo di Acheloo". La sua attività si è concentrata anche su commissioni di opere d'arte pubbliche e private di rilievo. Progetta il nuovo Presbiterio del Santuario della Madonna dell'Oriente (Tagliacozzo): realizza la grande volta, l'altare maggiore, il tabernacolo e la stella portaicona. Progetta il nuovo abside e realizza la grande cupola (rivestita in mosaico veneziano dorato) del Presbiterio della Cappella della Casa Generalizia dell'Istituto Figlie di S. Giuseppe in Roma. Tra le esposizioni si ricorda la partecipazione alla IL edizione del premio Michetti, la personale al Museo Civico di Sanremo, la XIII Quadriennale di Roma, "Epica Forma" Toronto - Canada, "Omaggio a D'Acchille" del premio Vasto 2000, l'antologica al Castello Cinquecentesco dell'Aquila, l'antologica al Palazzo Ducale (Urbino), l'antologica alla Fondazione Umberto Mastroianni di Arpino, l'antologica al Museo d'arte moderna Vittoria Colonna di Pescara. Tra le opere pubbliche ricordiamo anche l'esecuzione di un grande telero per la Chiesa della Visitazione (Ain Karem), la realizzazione di una grande scultura in bronzo vincitrice di un concorso nazionale per il ministero dei Lavori Pubblici destinata alla Città Giudiziaria di Caltagirone, la realizzazione del monumento bronzeo a Teofilo Patini per la città di Castel di Sangro. Hanno scritto della sua opera i maggiori critici e storici dell'arte italiana: Maurizio Calvesi, Rosario Assunto, Paolo Portoghesi, Cipriano Efisio Oppo, Claudio Strinati, Giulio Carlo Argan, Italo Tomassoni, Giorgio Tempesti, Giuseppe Gatt, Cesare Vivaldi, Floriano De Santi e altri. Onorificenze Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte
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https://it.wikipedia.org/wiki/Delfino%20Pescara%201936%202022-2023
Delfino Pescara 1936 2022-2023
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Delfino Pescara 1936 nelle competizioni ufficiali della stagione 2022-2023. Stagione Divise e sponsor Rosa Rosa aggiornata al 27 gennaio 2023. Organigramma societario Calciomercato Sessione estiva (dall'1/7 all'1/9) Sessione invernale (dal 1/1 al 31/1) Risultati Serie C Girone di andata Girone di ritorno Play-off Fase Nazionale Coppa Italia Serie C Turni eliminatori Statistiche Statistiche di squadra Aggiornate al 19 ottobre 2022 Andamento in campionato
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https://it.wikipedia.org/wiki/Alperen%20Karahan
Alperen Karahan
Record nazionali Seniores Getto del peso: 20,81 m ( Bursa, 8 maggio 2022) Getto del peso indoor: 19,85 m ( Bursa, 9 marzo 2022) Juniores Getto del peso (6 kg): 21,48 m ( Cluj-Napoca, 2 luglio 2019) Getto del peso (6 kg) indoor: 20,19 m ( Minsk, 26 febbraio 2019) Palmarès Campionati nazionali 3 volte campione nazionale del getto del peso (2020, 2021, 2022) 2020 ai campionati turchi (Istanbul), getto del peso - 17,63 m 2021 ai campionati turchi (Bursa), getto del peso - 19,76 m 2022 ai campionati turchi (Bursa), getto del peso - 20,27 m Altre competizioni internazionali 2019 ai campionati del Mediterraneo Under 23 indoor ( Miramas), Getto del peso - 17,69 m ai campionati balcanici under 20 ( Cluj-Napoca), getto del peso - 21,48 m 2021 in Coppa Europa di lanci under 23 ( Spalato), getto del peso - 19,48 m 5º nella First League degli Europei a squadre ( Cluj-Napoca), getto del peso - 19,03 m 5º ai campionati balcanici ( Smederevo), getto del peso - 19,59 m 2022 in Coppa Europa di lanci under 23 ( Leiria), getto del peso - 19,81 m ai campionati balcanici ( Craiova), getto del peso - 20,20 m ai Giochi della solidarietà islamica ( Konya), getto del peso - 20,46 m ai campionati del Mediterraneo Under 23 ( Pescara), Getto del peso - 19,15 m
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https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio%20Perugino
Antonio Perugino
Carriera da dilettante Perugino si avvicina alla boxe nella palestra del padre Giuseppe. Nel 1992, a Sanremo è campione d'Italia dilettanti dei pesi superwelter. Nella stessa competizione il fratello Prisco vince la medaglia d'oro nei pesi leggeri. Purtroppo morrà a soli ventotto anni investito da un treno. Antonio Perugino bissa il successo nel 1993 a Marcianise e si ripete l'anno dopo. Si laurea per la quarta volta Campione d'Italia dilettanti nel 1995 battendo in finale Cristian Sanavia. Lo stesso anno vince il Trofeo Italia di Mestre . Ai Campionati mondiali militari di Roma perde ai quarti di finale di stretta misura (12:10) contro il sudcoreano Young Rok Lee. L'anno dopo, ai campionati europei di Vejle si ferma ancora ai quarti di finale, battuto ai punti dal rumeno Francis Vastag. Grazie a questi ottimi risultati, Perugino è convocato nella squadra italiana di pugilato per le Olimpiadi di Atlanta 1996. Ai Giochi batte al primo turno il portoricano José Quinones (10:8). Supera al secondo lo svedese Roger Petterson ma in seguito si trova di fronte al vice campione del Mondo, il cubano Alfredo Duvergel, che poi vincerà la medaglia d’argento e perde ai punti (15:8). Carriera da professionista Perugino passa professionista nel 1997, nei pesi medi. Dopo sei incontri, tutti vinti, combatte contro l'esperto Valentino Manca per il titolo italiano che conquista a Pescara il 30 luglio 1998 ai punti. Respinge l’assalto di Manca quattro mesi dopo a Reggio Emilia sconfiggendolo per knock-out tecnico alla sesta ripresa. Il 27 marzo 1999, a Civitavecchia, Perugino conquista il titolo internazionale WBC dei pesi medi battendo l'argentino Ricardo Raùl Nuñez per knock-out tecnico al secondo round. Difende vittoriosamente il titolo due volte, sempre in Italia contro il tanzaniano Joseph Marwa (vittoria ai punti) e lo statunitense Shannon Landberg (KO alla prima ripresa). Il 13 dicembre 1999, a Caserta, Perugino affronta per il titolo mondiale WBU l'olandese di etnia caraibica Raymond Joval che lo aveva strappato ad Agostino Cardamone. È un match altalenante con una fase iniziale che registra una prevalenza del pugile italiano. Nelle riprese centrali del match l'olandese prende il sopravvento e provoca una ferita allo sfidante. Questi però si riprende e vince le ultime tre riprese aggiudicandosi il match e la cintura mondiale con un verdetto abbastanza netto. Dopo sei mesi, Perugino mette in palio vittoriosamente il titolo battendo nettamente ai punti a Caserta il sudafricano William Gare. I rapporti con la WBU, tuttavia, divengono tesi e l'organizzazione lo dichiara decaduto dal titolo nel corso del 2000. A fine anno Perugino passa nella scuderia di Salvatore Cherchi. Tra il 2001 e il 2002, combatte sei volte ma quasi sempre al limite delle sei riprese, con pugili minori, ottenendo altrettante vittorie. L'11 febbraio 2003, a Bormio, affronta l'argentino Orlando Javier Acuna, nel sottoclou di un match di Giovanni Parisi. Pur essendo previste anche in questo caso soltanto sei riprese, Perugino subisce una ferita e soffre nel finale. Vince comunque il ventitreesimo match su 23 disputati, mantenendo immacolato il suo record. Finito il match, ritorna in albergo ma dopo la mezzanotte il manager Cherchi, mentre gli medica la ferita, si accorge che il suo pugile ha subito danni cerebrali. Perugino è ricoverato all'ospedale di Sondalo dove è operato per oltre cinque ore ed esce in coma vigile. Lo stesso giorno il suo manager ne annuncia il ritiro dal pugilato agonistico.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Caterina%20Gonzaga%20di%20Giorgio
Caterina Gonzaga di Giorgio
Biografia Caterina Gonzaga, famosa per la sua bellezza, è nota per essere stata l'amante di alcuni potenti dell'epoca: il re di Napoli Ferdinando II d'Aragona detto Ferrandino, il signore di Firenze Piero il Fatuo e il re di Francia Carlo VIII. Di lei si parla per un episodio verificatosi nel corso del settembre 1494, mentre Ferrandino d'Aragona, allora duca di Calabria, era accampato presso la città di Cesena. L'avvenimento è riportato in una lettera datata 4 ottobre di Bernardo Dovizi da Bibbiena a Piero il Fatuo: Ferrandino venne una sera avvicinato da un "valente huomo" di nome Mattio, il quale gli fece intendere di dovergli parlare di una faccenda di enorme importanza. Ricevuto dunque dal duca nel giorno successivo, Mattio gli riferì che v'era una "nobilissima et bellissima madonna [...] per nobiltà e bellezza la prima fanciulla di tucta la Romagna" la quale avendo ammirato quattro anni addietro un ritratto di Ferrandino e avendo sentito lodare le sue innumerevoli virtù, si era perdutamente innamorata di lui e con proprio rischio e pericolo era venuta fino a Cesena soltanto per poterlo vedere; per di più, avendolo veduto, s'era infiammata a tal punto di lui che "non truova posa né locho o cosa che porti alcuno refrigerio a tanto suo fuocho". Lo pregava dunque Mattio ch'egli si degnasse di "havere compassione di chi per voi muore", e che volesse accontentarla nel suo desiderio, poiché altrimenti "la vita della meschinella presto mancheria". Ferrandino, com'è ragionevole, restò inizialmente in dubbio che potesse trattarsi di un complotto ai suoi danni e che la donna volesse avvelenarlo attraverso il coito, tanto più che proveniva da territorio nemico, e dunque la fece attendere qualche altro giorno, informandosi frattanto circa la sua identità, prima di convincersi ch'era sciocco da parte propria dubitare di qualche pericolo e di acconsentire all'incontro. Dunque, fingendo di uscire a caccia, egli si recò in gran segreto in una casa di campagna dove l'attendeva la donna e dove "consumò el sancto matrimonio con grandissima dolcezza dell'una parte et dell'altra". Questa donna, indicata nella lettera con il nome di Caterina Gonzaga, era forse una Gonzaga del ramo di Novellara e magari figlia di quel Giorgio Gonzaga morto nel 1487 e dunque sorella di quella Taddea che sposò Matteo Maria Boiardo. Il Dovizi, che si mostra assai scettico sulla sincerità dell'amore professato dalla donna, non manca di scrivere le proprie impressioni a tal proposito a Piero il Fatuo, giudicando che Caterina dovesse forse avere sentito parlare in giro delle notevoli dimensioni del membro virile di Ferrandino, che egli descrive in termini entusiastici come "assai horrevole" (ovvero sia "onorevole"), e che dunque più che dall'amore fosse spinta dalla lussuria. Sebbene Ferrandino non abbia poi "per sua conscentia" rivelato ad alcuno la relazione se non a poche persone, fra cui appunto il Dovizi (con il quale era solito parlare "liberamente de ogni cosa") e il marchese di Pescara Alfonso II d'Avalos, la fama della grande bellezza di tale Caterina giunse sino alle orecchie di Ludovico il Moro che in quel tempo si trovava ad Asti in compagnia del re di Francia Carlo VIII, il quale era sempre desideroso di avere attorno a sé belle donne. Ludovico mandò dunque un messo da Caterina, invitandola a recarsi ad Asti per compiacere il re e le offrì in cambio la somma di oltre 3500 ducati, che sarebbero dovuti servire per pagarle il viaggio. Caterina tuttavia, sdegnata dalla proposta, pregò Ferrandino che l'aiutasse a inventare una scusa buona a declinare l'offerta, poiché "da lui né vuole né può partirsi". Egli deliberò allora, fra le risate degli amici, che Caterina promettesse al Moro d'andare e accettasse l'offerta in denaro, ma che rubasse invece i ducati all'uomo che glieli avrebbe portati e si restasse con lui a Cesena. Ciò nondimeno Ferrandino, poiché gli era stato detto che Piero il Fatuo aveva provato a ottenere la donna senza tuttavia riuscirvi, si mostrò molto disponibile a prestargliela, dicendo: «Io voglio che queste cose delle donne, come le altre, tucte sieno tra noi communi». Il Dovizi ribatté dicendo che l'offerta di scambio a Piero non sarebbe convenuta di certo, in quanto Piero aveva presso di sé amanti mentre Ferrandino no, inoltre giudicò che la sua disponibilità fosse dovuta al fatto che in verità la "carne" di Caterina non gli piacesse, cosa che Ferrandino gli assicurò non essere vera, sostenendo "che di lei gli piace ogni cossa" e che anzi prima di partire "ne vuole un’altra scorpacciata". Da una lettera successiva del Dovizi, datata 9 ottobre, apprendiamo che Piero il Fatuo spedì poi al campo certe lettere con un ritratto della stessa Caterina, a dimostrazione del fatto che la donna fosse già stata sua amante. Riferisce il Dovizi che Ferrandino, dopo avere letto insieme a lui la lettera, ne "rise tanto et sì di cuore che non potrei dire più, et vi giuro che non lo ho visto né credo vedere mai in tanta letitia quanto fu allhora", e volle fosse riletta più volte anche in presenza dell'Avalos. Ferrandino confessò poi difatti di avere mentito nel dire che la donna gli fosse piaciuta, credendo che né Piero né il Dovizi la conoscessero, mentre in verità non gli era piaciuta per nulla, se non per "un pocho di maniere", dicendo che era più pelosa di un fauno, che le sue carni parevano di burro e che aveva modi "da puttane", e che insomma gli stava "più a noia che il diavolo". Aggiunge inoltre che se ancora Caterina avrà voglia di lui, allora dovrà venire ella stessa in campo a trovarlo, "altrimenti se lo può grattare tanto che si cavi la foia da sé", poiché egli "non se ne moverà un passo", e che "se lei non viene in campo, si può impichare per costui, che del rivederlo non facci più conto, et se venissi in campo proverrà come pesa il Marchese", ovvero sia se si presentasse in campo Ferrandino la offrirebbe altrettanto all'amico Alfonso d'Avalos. Conclude la questione il Dovizi dicendo che Ferrandino offrì anche a lui di provare la donna, ma che egli non si sarebbe mai permesso di giacere con una donna con la quale avesse già giaciuto il proprio signore Piero, infatti "dove è andato il padrone si guarderia quanto dal fuoco et diavolo andarvi epso".Le lettere del Dovizi di questo periodo, oltremodo farcite d'oscenità e doppi sensi, a partire dal XIX secolo sono state abbondantemente censurate in tutte le opere e i saggi che trattano l'argomento, tuttavia sono tutt'oggi conservate presso l'archivio di stato mediceo di Firenze e fruibili digitalmente. Sembra che, dopo questa rottura, Caterina avesse rivalutato l'offerta fattale dal Moro: tra le amanti di Carlo VIII, ormai entrato trionfalmente a Napoli, è segnalata infatti una Gonzaga incontrata a Guastalla, la quale si ipotizza essere proprio Caterina. Così risulta dal cronista Marin Sanudo e da una relazione degli ambasciatori veneti del maggio 1495:Sempre a quanto informa il Sanudo, questa Gonzaga seguì il re in Francia, dove egli le aveva donato uno stato (nel senso di ricco possedimento), e lì si trovava ancora nel dicembre 1496. Caterina sposò Girolamo Lion.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Persone%20di%20cognome%20Martelli
Persone di cognome Martelli
__EXPECTED_UNCONNECTED_PAGE__ Allenatori di pallacanestro (1) Phil Martelli, allenatore di pallacanestro statunitense (Media, n.1954) Architetti (2) Giuseppe Martelli, architetto italiano (Firenze, n.1792 - Firenze, † 1876) Valentino Martelli, architetto italiano (Perugia - † 1630) Arcivescovi cattolici (1) Giuseppe Maria Martelli, arcivescovo cattolico italiano (Firenze, n.1678 - Firenze, † 1741) Attori (2) Antonio Martelli, attore italiano (Bologna - Venezia) Arnaldo Martelli, attore italiano (San Marino, n.1887 - Torino, † 1955) Attori teatrali (1) Matthias Martelli, attore teatrale italiano (Urbino, n.1986) Avvocati (1) Mario Martelli, avvocato e politico italiano (Milano, n.1838 - Milano, † 1915) Botanici (1) Ugolino Martelli, botanico italiano (Firenze, n.1860 - Montelupo Fiorentino, † 1934) Calciatori (8) Adriano Martelli, ex calciatore italiano (Sabbioneta, n.1950) Danilo Martelli, calciatore italiano (Castellucchio, n.1923 - Superga, † 1949) Gastone Martelli, calciatore italiano (Bentivoglio, n.1908) Giuseppe Martelli, calciatore italiano (Molinella, n.1901) Lucía Martelli, ex calciatrice argentina (Buenos Aires, n.1989) Luigi Martelli, calciatore italiano (Livorno, n.1917) Paolo Martelli, calciatore italiano (Firenze, n.1970 - San Mauro Pascoli, † 1999) Sebastián Martelli, calciatore argentino (Buenos Aires, n.1996) Canottieri (1) Mauro Martelli, canottiere italiano (Livorno, n.1966) Cantautori (1) Lara Martelli, cantautrice italiana (Roma, n.1977) Cardinali (1) Francesco Martelli, cardinale e patriarca cattolico italiano (Firenze, n.1633 - Roma, † 1717) Compositori (1) Augusto Martelli, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra italiano (Genova, n.1940 - Milano, † 2014) Condottieri (1) Antonio Martelli, condottiero italiano (Firenze, n.1534 - † 1618) Critici d'arte (1) Diego Martelli, critico d'arte e mecenate italiano (Firenze, n.1839 - Firenze, † 1896) Direttori d'orchestra (1) Alberto Martelli, direttore d'orchestra e compositore italiano (Bologna, n.1955) Direttori della fotografia (1) Otello Martelli, direttore della fotografia italiano (Roma, n.1902 - Roma, † 2000) Enologi (1) Giuseppe Martelli, enologo italiano (Galliate, n.1950) Filologi (1) Mario Martelli, filologo e critico letterario italiano (Siena, n.1925 - Siena, † 2007) Filosofi (1) Michele Martelli, filosofo e saggista italiano (San Marco in Lamis, n.1940) Geologi (1) Alessandro Martelli, geologo e politico italiano (Caltanissetta, n.1876 - Firenze, † 1934) Imprenditori (1) Marco Martelli, imprenditore italiano (Firenze, n.1592 - † 1678) Ingegneri (1) Alex Martelli, ingegnere italiano (n.1955) Militari (2) Franco Martelli, militare e partigiano italiano (Catania, n.1911 - Pordenone, † 1944) Franco Martelli, militare italiano (Vinci, n.1906 - Dembeguinà, † 1935) Pittori (2) Fiore Martelli, pittore e decoratore italiano (Monza, n.1908 - Torino, † 1934) Nene Martelli, pittrice italiana (Torino, n.1927) Poeti (1) Pucciandone Martelli, poeta italiano (Pisa) Politici (5) Carlo Martelli, politico italiano (Novara, n.1966) Claudio Martelli, politico, giornalista e scrittore italiano (Gessate, n.1943) Decimo Martelli, politico italiano (Parma, n.1918 - † 1993) Giovanna Martelli, politica italiana (Torino, n.1963) Valentino Martelli, politico italiano (Laconi, n.1943) Rapper (2) C.U.B.A. Cabbal, rapper italiano (Pescara, n.1972) Lou X, rapper italiano (Tortoreto, n.1971) Registi (1) Massimo Martelli, regista, sceneggiatore e autore televisivo italiano (Bologna, n.1957) Tennisti (1) Marzio Martelli, ex tennista italiano (Livorno, n.1971) Umanisti (1) Ugolino Martelli, umanista italiano (Firenze, n.1519 - Empoli, † 1592) Velocisti (1) Vera Martelli, velocista italiana (Bologna, n.1930 - Bologna, † 2017) Vescovi cattolici (1) Braccio Martelli, vescovo cattolico italiano (Firenze, n.1501 - Lecce, † 1560) Senza attività specificata (1) Camilla Martelli, italiana (Firenze, n.1545 - Firenze, † 1590) Martelli
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https://it.wikipedia.org/wiki/Persone%20di%20cognome%20Antonelli
Persone di cognome Antonelli
__EXPECTED_UNCONNECTED_PAGE__ Allenatori di calcio (1) Roberto Antonelli, allenatore di calcio e ex calciatore italiano (Morbegno, n.1953) Allenatori di calcio a 5 (1) Luciano Antonelli, allenatore di calcio a 5 e ex giocatore di calcio a 5 argentino (Buenos Aires, n.1979) Anatomisti (1) Giovanni Antonelli, anatomista italiano (L'Aquila, n.1838 - Napoli, † 1914) Architetti (2) Alessandro Antonelli, architetto e politico italiano (Ghemme, n.1798 - Torino, † 1888) Augusto Antonelli, architetto italiano (Venezia, n.1895 - Roma, † 1960) Archivisti (1) Giovanni Antonelli, archivista, storico e politico italiano (Spoleto, n.1919 - Spoleto, † 2009) Astronauti (1) Dominic Antonelli, ex astronauta statunitense (Detroit, n.1967) Attori (2) Ennio Antonelli, attore italiano (Roma, n.1927 - Roma, † 2004) Roberto Antonelli, attore italiano (Campobasso, n.1938) Attrici (3) Carlotta Antonelli, attrice italiana (Roma, n.1995) Francesca Antonelli, attrice italiana (Roma, n.1972) Margherita Antonelli, attrice e comica italiana (Milano, n.1963) Calciatori (2) Giuseppe Antonelli, calciatore italiano (Lussinpiccolo, n.1909) Luca Antonelli, ex calciatore italiano (Monza, n.1987) Cardinali (5) Nicolò Maria Antonelli, cardinale e orientalista italiano (Pergola, n.1698 - Roma, † 1767) Ferdinando Giuseppe Antonelli, cardinale e arcivescovo cattolico italiano (Subbiano, n.1896 - Roma, † 1993) Ennio Antonelli, cardinale e arcivescovo cattolico italiano (Todi, n.1936) Giacomo Antonelli, cardinale italiano (Sonnino, n.1806 - Roma, † 1876) Leonardo Antonelli, cardinale e vescovo cattolico italiano (Senigallia, n.1730 - Senigallia, † 1811) Cestiste (1) Simona Antonelli, cestista italiana (Roma, n.1982) Cestisti (2) Massimo Antonelli, cestista italiano (Roma, n.1953) Riccardo Antonelli, cestista italiano (Varese, n.1988) Designer (1) Paola Antonelli, designer e architetta italiana (Sassari, n.1963) Diplomatici (1) Pietro Antonelli, diplomatico, esploratore e politico italiano (Roma, n.1853 - Rio de Janeiro, † 1901) Drammaturghi (1) Luigi Antonelli, drammaturgo italiano (Castilenti, n.1877 - Pescara, † 1942) Filologi (1) Roberto Antonelli, filologo italiano (Roma, n.1942) Generali (1) Giancarlo Antonelli, generale italiano (Premosello, n.1942 - Ornavasso, † 2015) Giocatori di curling (1) Massimo Antonelli, giocatore di curling e dirigente sportivo italiano (Cortina d'Ampezzo, n.1968) Giocatrici di beach volley (1) Maria Antonelli, giocatrice di beach volley brasiliana (Resende, n.1984) Giornalisti (1) Carlo Antonelli, giornalista e direttore artistico italiano (Novi Ligure, n.1965) Informatiche (1) Kathleen Antonelli, programmatrice irlandese (Creeslough, n.1921 - Wyndmoor, † 2006) Ingegneri (4) Giovanni Battista Antonelli, ingegnere militare italiano (Napoli, n.1527 - Toledo, † 1588) Giovanni Battista Antonelli, ingegnere e economista italiano (San Miniato, n.1858 - Cassano Spinola, † 1944) Battista Antonelli, ingegnere militare italiano (Gatteo, n.1547 - Madrid, † 1616) Giacomo Antonelli, ingegnere italiano (Terzo di Aquileia, n.1834 - Terzo di Aquileia, † 1927) Linguisti (1) Giuseppe Antonelli, linguista italiano (Arezzo, n.1970) Marciatori (1) Michele Antonelli, marciatore italiano (Macerata, n.1994) Medici (1) Ferruccio Antonelli, medico e psichiatra italiano (Sant'Elpidio a Mare, n.1927 - Roma, † 2000) Mezzofondisti (1) Franco Antonelli, mezzofondista italiano (Collazzone, n.1934 - Torino, † 2022) Militari (3) Bruno Antonelli, militare e partigiano italiano (Castel Goffredo, n.1925 - Castel Goffredo, † 1945) Dario Antonelli, militare italiano (Ripe San Ginesio, n.1911 - Bergamo, † 1945) Francesco Antonelli, militare italiano (Napoli, n.1803 - San Giovanni a Teduccio, † 1877) Partigiane (1) Mafalda Antonelli, partigiana italiana (Cinigiano, n.1921 - Lugano, † 2011) Piloti automobilistici (1) Andrea Kimi Antonelli, pilota automobilistico italiano (Bologna, n.2006) Piloti motociclistici (2) Andrea Antonelli, pilota motociclistico italiano (Castiglione del Lago, n.1988 - Syčëvo, † 2013) Niccolò Antonelli, pilota motociclistico italiano (Cattolica, n.1996) Registi (1) Massimo Antonelli, regista e sceneggiatore italiano (Asmara, n.1942) Scienziati (1) Giovanni Antonelli, scienziato, astronomo e matematico italiano (Pistoia, n.1818 - Firenze, † 1872) Stiliste (1) Maria Antonelli, stilista italiana (Siena, n.1903 - Roma, † 1969) Tipografi (1) Giuseppe Antonelli, tipografo e editore italiano (Venezia, n.1793 - † 1861) Vescovi cattolici (1) Gioacchino Antonelli, vescovo cattolico italiano (Faella, n.1792 - Firenze, † 1859) Antonelli
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https://it.wikipedia.org/wiki/Persone%20di%20cognome%20Angelini
Persone di cognome Angelini
__EXPECTED_UNCONNECTED_PAGE__ Agronomi Francesco Angelini, agronomo, giornalista e politico italiano (Roma, n.1898) Allenatori di calcio Giuseppe Angelini, allenatore di calcio e ex calciatore italiano (Rimini, n.1965) Allenatori di calcio a 5 Gianfranco Angelini, allenatore di calcio a 5 e ex giocatore di calcio a 5 italiano (Roma, n.1974) Allenatori di pallanuoto Alberto Angelini, allenatore di pallanuoto e ex pallanuotista italiano (Savona, n.1974) Arbitri di calcio Piero Angelini, arbitro di calcio italiano (Carrara, n.1918) Architetti Carlo Angelini, architetto svizzero (San Vittore) Giacomo Angelini, architetto svizzero (Monticello di San Vittore, n.1632 - Eichstätt, † 1714) Sandro Angelini, architetto italiano (Bergamo, n.1915 - † 2001) Attori Nando Angelini, attore italiano (San Benedetto del Tronto, n.1933 - Pescara, † 2020) Aviatori Gaby Angelini, aviatrice italiana (Susa, n.1911 - Uadi el-Ghelta, † 1932) Bassi Gian Francesco Angelini, basso italiano (Visso, n.1830 - Castel Ritaldi, † 1915) Calciatori Elio Angelini, calciatore italiano (Ravenna, n.1926 - Ravenna, † 1999) Luigi Angelini, ex calciatore italiano (Milano, n.1929) Sergio Angelini, calciatore e allenatore di calcio italiano (Querceta, n.1914 - Forte dei Marmi, † 1990) Cantautori Roberto Angelini, cantautore e chitarrista italiano (Roma, n.1975) Cardinali Fiorenzo Angelini, cardinale e arcivescovo cattolico italiano (Roma, n.1916 - Roma, † 2014) Direttori d'orchestra Cinico Angelini, direttore d'orchestra, arrangiatore e violinista italiano (Crescentino, n.1901 - Roma, † 1983) Dirigenti d'azienda Giordano Angelini, dirigente d'azienda e politico italiano (Ravenna, n.1939) Farmacisti Francesco Angelini, farmacista, imprenditore e politico italiano (Rotella, n.1887 - Ancona, † 1964) Fumettisti Simone Angelini, fumettista, illustratore e animatore italiano (Chieti, n.1980) Giornalisti Claudio Angelini, giornalista e scrittore italiano (Roma, n.1943 - New York, † 2015) Imprenditori Francesco Angelini, imprenditore, farmacista e giocatore di bridge italiano (Roma, n.1945) Ingegneri Arnaldo Maria Angelini, ingegnere italiano (Force, n.1909 - Roma, † 1999) Luigi Angelini, ingegnere e storico dell'architettura italiano (Bergamo, n.1884 - Bergamo, † 1969) Militari Raul Angelini, carabiniere e partigiano italiano (Terni, n.1923 - Morro Reatino, † 1944) Partigiani Carla Angelini, partigiana italiana (Roma, n.1923 - Roma, † 1995) Patrioti Antonio Angelini, patriota italiano (Pieve Fosciana, n.1810 - Modena, † 1845) Pittori Costanzo Angelini, pittore, incisore e letterato italiano (Santa Giusta, n.1760 - Napoli, † 1853) Pietro Angelini, pittore italiano (Forlì, n.1888 - Roma, † 1977) Stella Angelini, pittrice e scultrice italiana (Cento, n.1922 - Roma, † 1995) Poeti Alceste Angelini, poeta, traduttore e insegnante italiano (Buonconvento, n.1920 - Siena, † 1994) Politici Armando Angelini, politico e avvocato italiano (Seravezza, n.1891 - Seravezza, † 1968) Cesare Angelini, politico italiano (Lucca, n.1901 - † 1974) Giovanni Angelini, politico italiano (n.1808) Giuseppe Angelini, politico italiano (Novafeltria, n.1920 - † 2007) Jean-Christophe Angelini, politico francese (Porto Vecchio, n.1975) Ludovico Angelini, politico e medico italiano (Bari, n.1906 - † 1975) Nicola Angelini, politico e avvocato italiano (Bitonto, n.1895 - Bari, † 1966) Piero Angelini, politico italiano (Lucca, n.1936) Vito Angelini, politico italiano (Taranto, n.1931 - † 1999) Presbiteri Cesare Angelini, presbitero, scrittore e critico letterario italiano (Albuzzano, n.1886 - Pavia, † 1976) Registi Alessandro Angelini, regista e fotoreporter italiano (Roma, n.1971) Paolo Angelini, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano (Rimini, n.1966) Scrittori Josephine Angelini, scrittrice statunitense (Ashland, n.1975) Lucio Angelini, scrittore e traduttore italiano (Fano, n.1947) Scultori Giuseppe Angelini, scultore italiano (Roma, n.1735 - Roma, † 1811) Tito Angelini, scultore italiano (Napoli, n.1806 - Napoli, † 1878) Sociologi Aurelio Angelini, sociologo italiano (Catanzaro, n.1953) Storici Giovanni Battista Angelini, storico italiano (Strozza, n.1690 - Bergamo, † 1767) Vescovi cattolici Serafino Angelini, vescovo cattolico italiano (Carsoli, n.1848 - Avellino, † 1908) Angelini
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https://it.wikipedia.org/wiki/Andrea%20Busato
Andrea Busato
Biografia Fu convocato ai mondiali di Melbourne 2007, dove gareggiò nella staffetta 4x200 m stile libero, classificandosi 5º in finale, con Filippo Magnini, Nicola Cassio e Massimiliano Rosolino. Alle Universiadi di Bangkok 2007 guadgnò la medaglia di bronzo nella staffetta 4x200 m stile libero con Michele Cosentino, Andrea Giavi e Nicola Cassio. Ai XVI Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 vinse la medaglia d'oro nella staffetta 4x200 m stile libero con Emiliano Brembilla, Marco Belotti, Gianluca Maglia, Filippo Magnini, Cesare Schiocchetti e Nicola Cassio, senza scendere in acqua nella finale. Palmarès
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https://it.wikipedia.org/wiki/Festa%20de%20La%20Rinascita
Festa de La Rinascita
La festa de La Rinascita è la denominazione che assumono i festival organizzati periodicamente in diversi comuni d'Italia, inizialmente dal Partito dei Comunisti Italiani (dal 1999 al 2015) poi dal Partito Comunista Italiano (dal 2016). Storia La scissione dell'area cossuttiana dal Partito della Rifondazione Comunista diede origine l'11 ottobre 1998 al Partito dei Comunisti Italiani. Il PdCI si doterà a partire dal gennaio 1999, come organo del partito, del settimanale La Rinascita della sinistra, che nel nome e nella grafica voleva rifarsi allo storico settimanale Rinascita fondato e diretto fino alla morte da Palmiro Togliatti. Nel medesimo anno vengono inaugurate le prime feste di partito con lo scopo di autofinanziarsi, assumendo il nome di Festa de La Rinascita o talvolta di Festa de La Rinascita della sinistra. Dal 1999 al 2008 si tengono anche feste nazionali, in seguito solo locali. Nel 2010, in seguito alla nascita della Federazione della Sinistra, il PdCI organizza a Roma la festa nazionale assieme a Rifondazione Comunista, chiamata Festa Nazionale della Federazione della Sinistra. Nel 2016 il PdCI si scioglie per dare vita al Partito Comunista Italiano, le feste a quel punto assumono la denominazione di Festa de La Rinascita del PCI. Organizzazione Le feste de La Rinascita possono essere organizzate dai circoli, dalle federazioni provinciali e regionali. Esiste poi, annualmente, una festa de La Rinascita nazionale, organizzata in una città scelta appositamente. Generalmente, ospitano spazi per dibattiti, spettacoli, concerti e stand gastronomici. La loro organizzazione avviene a cura del partito e lo staff è composto da volontari iscritti o simpatizzanti del partito, mentre la partecipazione è aperta all'intera cittadinanza. Edizioni Feste nazionali de La Rinascita 1999: Pescara e Cogoleto 2000: Fiumicino e Roma 2001: Napoli 2002: Torino 2003: Roma 2005: Firenze 2006: Roma 2007: Roma 2008: Roma Nel 2010 Festa Nazionale della Federazione della Sinistra 2010: Roma Dal 2016 Feste Nazionali de La Rinascita del PCI 2022: Massarosa
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https://it.wikipedia.org/wiki/Mobili%20d%27intreccio%20in%20Italia
Mobili d'intreccio in Italia
I primi riferimenti ai mobili d'intreccio in Italia risalgono a Marco Terenzio Varrone e a Plinio il Vecchio. Nel tardo Ottocento, l'Italia non è un paese all'avanguardia per quanto riguarda il settore delle arti decorative, le innovazioni provengono sempre dall'estero. I primi fabbricanti di mobili d'intreccio italiani si ispirarono a prototipi stranieri, inventando numerose varianti. Nel 1902 si tenne a Torino la prima Esposizione d'arte decorativa moderna; all'Esposizione parteciparono il torinese Ernesto Alloggi, il fiorentino Emilio Paoli e l'udinese Premiata società friulana per l'industria del vimini. Mobili in vimini e giunco "firmati" fecero le loro prime apparizioni nelle esposizioni d'arte decorativa moderna grazie all'attività propulsiva dell'ENAPI (Ente nazionale per l'artigianato e le piccole industrie). La Dal Vera di Conegliano Veneto divenne negli anni Trenta la maggior industria di settore in Italia. Costruttori Lista tratta da : Alessi fratelli Mario e Leonida, Roma Alloggi Ernesto, Torino Andellini Natale Angeli & C. Badalucci Onofrio Bandini Vittorio, Redondesco (Mantova) Belluni Augusta, Roma Berletti Giuseppe, Udine Biondi Dante, Roma Bonacina Giovanni, Lurago d'Erba (Como) Buffa Violante, Legnano (Milano) Carocci, Roma Caron Severino, San Giovanni al Natisone (Udine) Castro Orazio, Premiata Fabbrica, Catania Ceccarelli Pasquale, Pratovecchio (Arezzo) Ciaralli Fratelli, Roma Ciaralli Stefano, Roma Colonia Agricola dell'Istituto di Ricovero e Istruzione Professionale degli Orfani di Guerra e fanciulli abbandonati, Borgo Erizzo (Zara) Cometti Giuseppe, Foresto Sesia (Novara) Comitato per le piccole industrie, Parma Comitato provinciale per l'Industria di vimini e affini, Ufficio del Lavoro, Municipio di Torino Consorzio fra cestai, Fogliano di Monfalcone (Trieste) Cooperativa Mutilati, Treviso Corbellani Virginio, Mantova Crenna Italo, Firenze Dal Vera Antonio, Conegliano Veneto (Treviso) Della Martina & Gervasoni, Società friulana per l'industria del vimini, Udine Ditifeci Lorenzo e Pio, Colle Val d'Elsa (Siena) D'Orsi G.& A., Napoli Fabbrica romana di mobili artistici in bambou, giunco e mobili rustici, Roma Fabbrica lavori in vimini, Feltre (Belluno) Gandin Attilio, Roma Gatti Amilcare, Casalbuttan (Cremona) Giudici Carlo succ.a Sartorio, Milano Istituto dei ciechi, Livorno Laboratorio e scuola dei ciechi, Siena Laboratorio per l'industria del vimine e affini, Brindisi Laterza & Mormone, Bari Lenarduzzi Emilio, Valvasone (Pordenone) Masciardi & Porro, Anzano del Parco (Como) Meloni Antonio, Roma Mourica A. Premiata Industria triestina di vimini, Roiano (Trieste) Muzzi Giulio e Figlio, Roma Negrini Amedeo, Roma Oglina Cipriano, Torino Pansolini Filippo, Solighetto (Treviso) Emilio Paoli, Firenze Pecorini Guglielmo & C., Firenze Benedetto Pellizzari, Padova Petrellese Giuseppe, Napoli Piccolo Eugenio, Castelnuovo Don Bosco (Alessandria) Pina Antonio (Firenze) Porino Angelo, Torino Premiata società friulana per l'industria del vimini, Udine Ratti & Vallanzasca, Milano G. Rho & C. Società udinese di orticoltura e floricultura, Udine Giuseppe Riboni, Milano Riccetti Angelo fu Antonio, Ponsacco (Pisa) Rimma Aurelio, Positano (Salerno) Robini Camillo, Roma Rossi Luciano, Gazzuolo (Mantova) Sagrestani Vittorio & C., Firenze Sala Cesare, Inverigo (Como) Scannella Vigo, Palermo Scuola Cestai e Panierai, Udine Scuola panierai di Barbisano, Barbisano (Treviso) Società friulana Industria vimini di G. Gervasoni & C., Udine Teodoro Domenico, Pescara Ditta G. Tinelli, Genova Ditta Valentini, Roma Varetto Luigi, Torino Verdier Stefania, Trieste Verniani Riccardo, Firenze Villa Giovanni e Francesco (F.lli), Molteno (Como) Volpatti e Sbrizzi, San Giorgio della Richinselda (Pordenone) Zambelli Pietro, Manerbio (Brescia)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Storia%20del%20Quattrocento%20in%20Abruzzo
Storia del Quattrocento in Abruzzo
Il Quattrocento in Abruzzo fu caratterizzato da lotte di potere tra diverse famiglie, sismi ma anche da un notevole sviluppo economico: dalla pastorizia, infatti, dipendeva più o meno direttamente almeno la metà della popolazione. Tale sviluppo fu dovuto alla pratica della transumanza, che aveva lo sbocco nelle fiere mercantili di Foggia e partiva dai vari tratturi del territorio aquilano e dalla Maiella, come il cosiddetto "tratturo magno", il più grande, o il tratturo Pescasseroli-Candela. Nello stesso periodo, Jacopo Caldora accrebbe il suo potere in Abruzzo: fece costruire le fortificazioni di Carpinone (oggi in Molise) e Civitaluparella, e rafforzare quelle di Castel del Giudice (IS) e Pacentro. Su suo impulso si costruì anche il castello del Vasto e si forticò la città di Ortona. Numismatica All'inizio del Quattrocento, Ladislao di Durazzo e i suoi successori, fino a Carlo VIII d'Angiò alla fine del secolo, concessero la facoltà alle maggiori città abruzzesi di battere moneta, dotandosi di una propria zecca. I principali centri di produzione furono Chieti, che ne ebbe il privilegio dal 1459 al 1495, Lanciano, durante gli Angioini, Guardiagrele, che coniò i bolognini presso casa Marini dal 1391, e Sulmona. Proprio qui l'attività numismatica prese avvio grazie alle concessioni di Ladislao del 1406 e del 1410. Le monete qui coniate recavano le iniziali dell'emistichio Sulmo mihi patria est, tratto dalla raccolta Tristia di Ovidio, che nacque proprio in città. Tale privilegio durò fino al 1528. Dopo l'assedio, anche alla città di Aquila fu concesso il privilegio di battere moneta per 5 anni senza versare tributi alla corona, oltre all'esenzione dalla riscossione delle tasse regie per 4 anni. Ortona ebbe la sua zecca per breve tempo, così come Atri, Cittaducale, Amatrice, Manoppello e Tagliacozzo. La guerra angioino-aragonese Nell'àmbito della guerra di successione tra il casato d'Angiò e quello d'Aragona, l'Abruzzo rimase profondamente coinvolto, specialmente per quanto riguarda le città di Sulmona e Aquila (l'odierna L'Aquila). In quel tempo il capitano di ventura Jacopo Caldora era un importante condottiere del Regno di Napoli, fedele al partito angioino di Giovanna II d'Angiò-Durazzo. Dal 1424 fu in possesso dell'Abruzzo Citra, dell'Abruzzo Ultra, del Contado di Molise e della Capitanata, e dallo stesso anno fu anche capitano generale dell'esercito regio di Giovanna II per via della sua fama di condottiero. L'ascesa al trono di Giovanna II Caldora, nel 1415, era al servizio della regina, Giovanna II d'Angiò-Durazzo, come comandante, insieme a Muzio Attendolo Sforza, delle truppe napoletane inviate negli Abruzzi per impedire il ritorno ad Aquila di Antonuccio Camponeschi. Tuttavia, la corona sospettò della fedeltà di Caldora, che tra l'altro ebbe l'appoggio di Pandolfello Alopo, prima di cambiare schieramento e diventare favorito e amante della regina. Ciononostante, Jacopo prese parte alle trattative con il Comune quale rappresentante del governo regio. Così facendo, Caldora entrò nella vita politica del regno, ai tempi minacciato dall'opposizione dei baroni contro la regina Giovanna II. Nel 1417 Giovanna iniziò a vendere dei feudi per avere i fondi contro Braccio da Montone, che minacciava Roma. Tra i vari feudi c'era quello di Agnone (oggi in Molise), nelle mani dei baroni opposti alla regina. Giovanna II si affidò dunque a Caldora per recuperarlo: egli, insieme a Marino da Somma, riconquistò la città e la regina lo ricompensò con la nomina a capitano di Agnone, così come di Minervino e Manfredonia; in più assunse il privilegio di ricevere un quarto delle entrate doganali derivanti dal frumento che arrivava nel porto di Manfredonia. Tuttavia dopo la presa di Agnone, Caldora non ottemperò all'ordine di muovere le sue truppe verso quelle di Attendolo Sforza, per unirle contro Braccio; andò dunque verso l'abbazzia di Casamala, unendosi con alcuni baroni abruzzesi. Sforza attaccò a sorpresa le truppe di Caldora, mandando avanti Perdicasso Barile, dal momento che temeva intrighi tra Braccio e Caldora; ciò portò alla cattura di quest'ultimo. Sergianni Caracciolo, nel frattempo, assunse un ruolo importante alla corte di Giovanna II a causa dell'assenza di Sforza da Napoli, impegnato contro Braccio. Fu nominato infatti gran siniscalco e divenne il favorito di Giovanna. Quando nel 1418 Attendolo Sforza tornò, cercò di stringere legami con alcuni baroni, pertanto Caracciolo lo attaccò, liberando Caldora e inviandolo contro il rivale. Sforza, però, temendo un'azione simile, andò verso Napoli, evitando il conflitto. Ci fu in seguito un accordo che permise di placare le ostilità, facendo tornare Caldora ad avere un ruolo importante nella politica napoletana. Giovanna fu incoronata il 28 ottobre 1419, sebbene la crisi di successione fosse tutt'altro che risolta: Luigi III d'Angiò, infatti, avanzò delle pretese ufficiali sul trono napoletano, contro Alfonso V d'Aragona. Nel 1420 Attendolo Sforza abbandonò Giovanna II e iniziò a sostenere Luigi III, sostenuto da una buona parte della nobiltà. Nello stesso anno la regina nominò Caldora capitano dei castelli abruzzesi di Montesisto, Castiglione, Buccio e Casilitto, ma quando Braccio – passato a sostenere Giovanna II e Alfonso V – andò verso Sulmona, Caldora fortificò Pacentro per evitarne il passaggio. Nonostante ciò, quando Braccio arrivò a Sulmona, Caldora lo fece entrare, chiedendogli di accordarsi con la regina e trovando quindi il supporto di Caldora. Alfonso V, nel frattempo, si stabilì a Castel Nuovo, mentre Giovanna a Castel Capuano, dal momento che tra i due si ruppero i rapporti a causa del crescente peso politico di Caracciolo. Nel 1423 si arrivò a uno scontro armato tra i due, quando Alfonso fece arrestare Caracciolo e tentò di assaltare Castel Capuano, trovando però resistenza. Con uno scambio di prigionieri, Giovanna fece liberare il favorito, col quale scappò poi ad Aversa. A questo punto Giovanna II dichiarò di non volere più Alfonso come erede, nominando contestualmente Luigi III d'Angiò quale nuovo successore. L'assedio dell'Aquila Nel 1423, dopo la rottura dei rapporti tra Giovanna e Alfonso, la regina chiese l'intervento di Braccio – che si fece nominare principe di Capua – con 4000 cavalieri. Egli si mosse dunque verso gli Abruzzi, dove però trovò opposizione ad Aquila, che si rifiutava di accettare la nomina di Braccio come connestabile degli Abruzzi, avvenuta l'anno precedente. Lo sfregio di Braccio fu di prendere d'assedio i castelli che fondarono la città nel 1266, sotto la protezione di Carlo I d'Angiò, affinché la città restasse senza viveri e uomini per combattere: a uno a uno molti dei castelli furono presi e caddero. Papa Martino V scomunicò quindi Braccio; si giunse quindi a una coalizione tra la regina Giovanna, il pontefice e il duca di Milano Filippo Maria Visconti per opporsi a Braccio. Giovanna si affidò a Jacopo Caldora e ad Attendolo Sforza, trovando il supporto di Visconti. Lo scontro ci fu il 2 giugno 1424 a Bazzano. Attendolo Sforza doveva giungere in città con 4000 uomini, ma morì annegando nel fiume Pescara, pertanto il comando delle truppe passò al figlio Francesco. Nel mese di aprile Filippo Maria Visconti, che giocò un ruolo importante nella presa dell'Aquila, mandò il denaro a Jacopo per sostenere l'esercito, affinché Giovanna II tornasse a Napoli. Caldora fu ricoperto di onori e gli fu data carta bianca per andare in Abruzzo a combattere contro Fortebraccio. Jacopo partì con Francesco Sforza, Micheletto Attendolo, Luigi di San Severino e Ludovico Colonna e acquartierò le truppe nella piana San Lorenzo, sotto la basilica di Collemaggio; il 6 giugno ci fu la battaglia decisiva della lega di papa Martino V e Giovanna contro le truppe di Braccio, presso la piana di Bazzano. Braccio venne sconfitto, e il suo esercito disperso; alcuni soldati furono trucidati a Paganica, i cui abitanti volevano vendicarsi delle offese subite. A causa della vittoria all'Aquila, Caldora assunse una certa rilevanza nel campo militare del regno di Napoli, tanto che nel 1426 fu inviato nello Stato Pontificio a sostenere Martino V contro dei nobili della Marca, su proposta di Giovanna II. Gli Acquaviva Gli Acquaviva furono una famiglia nobile di origine abruzzese, proveniente dal feudo di Acquaviva nella Valle Siciliana, sul Gran Sasso. Fu una delle sette grandi case del regno di Napoli. Il 30 aprile 1479, per concessione del re Ferdinando I, affiancarono alla loro dinastia il nome e lo stemma della casata reale, essendo essi imparentati con gli Aragona. Sin dalla nascita della famiglia, ebbero diversi feudi nel teramano e nei pressi del Vomano. Nel 1382 ottennero anche San Flaviano (l'odierna Giulianova) e Montorio, per concessione di Carlo III di Durazzo. Il conflitto tra i Melatino e i Della Valle A Teramo, i Melatino e i Della Valle, ricordati poi come "Spennati" i primi e "Mazzaclocchi" o "Antonellisti" i secondi, furono le due principali famiglie nobili cittadine che si contesero il potere in questo periodo, lottando aspramente tra loro e rischiando più volte di far cadere la città nelle mani dei signori Acquaviva. Il conflitto tra angioini e durazziani era capeggiato in città da Errico di Roberto Melatino e Antonello della Valle, fratello del vescovo. Le origini della contesa sono da ricercare nella cacciata di Melatino dalla città ad opera di Della Valle, insieme con la sua famiglia e i suoi sostenitori, avvenuta nel 1388. Durante la minore età di Ladislao, il potere regio sulla città divenne sempre più flebile, tanto che sempre nel 1388 a Campli, arrivò il vicegerente d'Apruzzo Andrillo Mormile; a seguito di un incendio nella casa ove alloggiava, gli abitanti di Campli vi entrarono e la saccheggiarono, facendo fuggire Mormile. Egli si appellò alla reggente Margherita, ma la questione venne indultata. Errico Melatino, temendo di non poter più entrare in città, iniziò a parteggiare per Antonio d'Acquaviva, nella speranza di potersi vendicare contro Antonello della Valle, cedendogli inoltre la signoria di Teramo. Il 22 novembre 1390 Acquaviva, in compagnia di Melatino, marciò su Teramo non trovando resistenza, dal momento che le guardie erano state corrotte. Della Valle accolse Acquaviva nella sua casa, ma il primo a tradimento venne ucciso a pugnalate. Morto, il corpo svestito fu gettato dalla finestra in mezzo alla strada, sicché un cittadino che aveva subito angherie da lui in passato, riconoscendolo, gli troncò la testa, la innalzò su una picca e la portò per le strade della città. Il cadavere infine fu gettato in un fosso sotto Santo Spirito. Il palazzo Della Valle fu distrutto, e vi venne creato un macello di legno dove, per dileggio, i macellai in ricordo della mattanza del tiranno, ingaggiarono combattimenti con le interiora degli animali. L'acquisto di Atri e Teramo e la morte di Andrea Matteo d'Acquaviva In seguito, nel 1393 Antonio d'Acquaviva comprò le città di Atri e Teramo per ducati. Due anni dopo Andrea Matteo, sostenitore di Ladislao, divenne il nuovo duca d'Atri. Egli tentò, come il padre, di approfittare di una controversia di guelfi e ghibellini ad Ascoli, per poterla prendere con un colpo di mano. Nel frattempo il vescovo di Teramo Pietro della Valle, fratello di Antonello, morì il 22 febbraio 1396; gli succedette Corrado Melatino, in ottimi rapporti con Acquaviva e con papa Bonifacio IX. Alla morte di questo, salì al soglio il sulmonese papa Innocenzo VII, che prese in considerazione la causa di Ascoli, infeudandola al duca di Atri, per tentare di salvare la città. Il duca di Atri andò a prendere possesso della città, per conto del re, nel 1406. L'Acquaviva ottenne da Ladislao vari riconoscimenti, e nell'assedio di Taranto contro Maria, vedova di Raimondo Orsini, comandò personalmente l'esercito. Rimase ferito nella battaglia, e tornando a Teramo fu ucciso il 17 febbraio 1407 da parte di alcuni esponenti della famiglia Melatino. La sua morte avvenne dopo che egli, andando a caccia con dei giovani, mise in groppa sul suo cavallo la moglie di uno di essi, scatenando l'ira del marito. Errico aveva già preso accordi con Ladislao riguardo alla morte di Andrea Matteo, affinché il casato non fosse perseguito dopo l'omicidio. Per oltre un anno, quindi, la morte di Acquaviva rimase invendicata; ma alla fine i suoi figli entrarono a Teramo, sorpresero i Melatino, li squartarono e gli mozzarono le teste. Questa mattanza servì inoltre a far ribollire gli animi dei Della Valle e dei signori di Campli contro i Melatino. Cominciò così, il 12 marzo 1408 di caccia all'uomo via per via all'interno della città, molti membri dei Melatino vennero uccisi, e risparmiati in alcuni casi, a testimonianza del Muzii, solo i bambini. I camplesi, resisi conto di una possibile sanguinosa punizione di Ladislao, giunsero a Roma con ambasciatori, raggiungendo il papa Gregorio XII e l'antipapa Benedetto XIII nel pieno delle loro dispute, chiedendo indulti e perdoni, che ottennero, poiché riuscirono a sfruttare a loro favore i cavilli di giustificazione del delitto per lesa maestà. Il perdono dunque fu concesso, anche se si erano ormai formati a Teramo due opposti schieramenti dei Melatino e dei Della Valle, che per via degli omicidi furono confinati a ventidue miglia da Teramo; essi violarono ripetutamente gli ordini reali di Ladislao, tanto che in un documento del 1411 il re intimò alle città che ospitavano gli esuli di esiliarli in altri luoghi più lontani, e in caso di disobbedienza di ucciderli. Il Rinascimento ad Atri Giulio Antonio Acquaviva, nipote di Andrea Matteo, si sposò con Caterina, figlia del principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo, dalla quale Giulio ebbe in dote tre città pugliesi: Conversano, Bitetto e Bitonto. È in questo momento che la città di Atri inizia un vero e proprio processo di sviluppo urbano e culturale, tanto da rappresentare il manifesto del rinascimento abruzzese in contrapposizione a quello di maniera aquilano. Atri venne abbellita da palazzi signorili, le chiese antiche furono restaurate, come quelle di San Nicola, San Francesco, Sant'Agostino e soprattutto il Duomo di Santa Maria Assunta, con la cella della torre campanaria realizzata da Antonino da Lodi, che mostra molte somiglianze con la torre della Cattedrale di Teramo e con quella del Duomo teatino. Inoltre per la cattedrale atriana, tra i monumenti più importanti d'Abruzzo, venne chiamato il pittore Andrea De Litio, che eseguì il ciclo pittorico delle Storie di vita di Anna e Gioacchino, di Maria e di Gesù. La rinascita di San Flaviano come "Giulia" L'area di San Flaviano era malconcia a causa delle guerre e della malaria, Il duca Giuliantonio Acquaviva d'Aragona, che aveva anche il titolo di conte di San Flaviano, decise di costruire una città ideale in un luogo migliore, situato sulla costa e a metà strada tra il Saline e il Tordino. Alla nuova San Flaviano dette i nomi di "Giulia" e "Giulia nova", trasferendovi le persone dal vecchio insediamento. In seguito le reliquie del patrono san Flaviano furono traslate dalla vecchia alla nuova chiesa rinascimentale. Secondo lo storico Niccolò Palma, l'edificazione di Giulia può essere datata intorno al 1470, non essendo stato possibile costruire una nuova città in un solo anno. Giulia venne dotata di sette torrioni, di una residenza ducale e del convento dei frati minori, oltre che di abitazioni e altre chiese. I giuliesi ebbero, in seguito, una serie di privilegi per concessione di Giuliantonio, tra i quali l'esenzione fiscale per quindici anni, la dogana da stabilirsi a Giulia, l'esenzione delle cause per i debiti, l'immunità dagli alloggi militari e la divisione tra i giuliesi stessi dei beni di coloro che non avessero abbandonato San Flaviano. I sismi del Quattrocento Il sisma del 1456 Anche l'Abruzzo rimase profondamente coinvolto nel terremoto del Sannio del 5 dicembre 1456, che ebbe ben 5 epicentri distribuiti lungo la catena degli Appennini sanniti, dall'Abruzzo, alla Terra di Lavoro e alla Basilicata, scatenando un'attivazione di diverse faglie. L'epicentro principale fu a Benevento, che rimase quasi distrutta, con una scossa di magnitudo 7.1 della scala Richter, e decine di migliaia di vittime. Lo sciame sismico, per il riattivarsi di numerose faglie distribuite in un vasto territorio, durò almeno 3 anni, durante i quali si verificarono altri forti terremoti concatenati alla faglia del Matese: centri come Isernia e Bojano, infatti, risultarono quasi interamente distrutti. Una delle repliche più disastrose ci fu il 30 dicembre, più a nord della scossa del 5 dicembre ma sempre nel Sannio, che acuì la gravità della situazione. In Abruzzo, in particolare le città di Aquila e Sulmona furono interessate dal sisma e subirono diversi danni. Il sisma dell'Aquila del 1461 L'Aquila, già gravata dal terremoto del 1456 e da altre scosse degli anni seguenti, nel 1461 fu interessata da un altro grave sisma, di magnitudo Richter 6,4 e con epicentro a Poggio Picenze. Le cronache, insieme ai trattati storici di Bernardino Cirillo e Anton Ludovico Antinori, parlano di scosse iniziate già nel 1460, e che durarono fino al 1462. Nelle cronache il giorno della forte scossa è il 26 novembre, avvenuta durante la notte. Ci furono edifici danneggiati e 150 vittime, con la distruzione totale dei centri di Castelnuovo di San Pio delle Camere e di Onna, la rovina di Poggio Picenze, Santo Sano, per cui infatti il paese fu ricostruito più a valle della fortezza. All'Aquila si registrarono diversi danni, sia tra palazzi civili, sia tra le chiese: in particolare, furono riportati la rovina del presbiterio di Collemaggio, danni lievi alla chiesa di San Bernardino perché ancora in costruzione e di crolli nelle principali chiese di Santa Maria Paganica, Santa Giusta, San Pietro, San Giovanni d'Amiterno. Danni furono subiti anche dal Palazzo del Capitano; inoltre la chiesa di San Giacomo presso Porta Paganica scomparve, nella zona dove oggi si trova la chiesetta del Crocifisso. Dopo il terremoto In questo tempo però la città seppe risollevarsi abbastanza in fretta. Già prima del terremoto, Aquila fu famosa anche per la prolungata dimora di tre santi francescani: Bernardino da Siena, Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca. Il primo giunse a predicare in città verso la fine della sua vita, e intrecciò rapporti con la ricca famiglia dei Notari, ossia i fratelli Jacopo e Nicola di Nanni del quarto di Santa Maria; alla sua morte, avvenuta il 20 maggio 1444 proprio nel capoluogo abruzzese, la cittadinanza chiese e ottenne da papa Eugenio IV il permesso di custodirne le spoglie. Nel 1454, quindi, si cominciò con la costruzione della Basilica di San Bernardino, per volontà dell'amico Giovanni da Capestrano e con l'assenso del nuovo pontefice Niccolò V. Negli anni successivi la basilica fu arricchita da ulteriori opere, come la Resurrezione del fiorentino Andrea della Robbia. Valenti artisti come Raffaello Sanzio intrecciarono rapporti con la ricca famiglia Branconio, che dipinse la Visitazione per la chiesa di San Silvestro, dove la famiglia aveva la cappella privata, e un Autoritratto con un amico, probabilmente il nobile Giovanni Battista Branconio. In àmbito pittorico e scultorico si distinsero l'aquilano Saturnino Gatti, con le statua di Collemaggio e il ciclo di affreschi di Tornimparte, Andrea De Litio della Marsica, con alcuni affreschi di lunette e pale dipinte conservate nel Museo nazionale d'Abruzzo e nel Museo d'arte sacra di Celano, e infine Francesco da Montereale, appena all'inizio del secolo successivo. Nel campo culturale la città si sviluppò nella corrente del Rinascimento nella seconda metà del '400, con il privilegio della stampa del 3 novembre 1481 e il conseguente arrivo in città di Adamo da Rottweil, discepolo di Gutenberg, mentre nel 1525 ufficialmente le stamperie aquilane tesseranno rapporti con Fabriano per l'acquisto della carta. Battista Alessandro Jaconelli tradusse in volgare le Vite parallele di Plutarco, prima pubblicazione del Burkardt proprio ad Aquila, nel 1482. Inoltre, in questo secolo, nell'attività storiografica si distinsero Cola da Borbona e Bernardino da Fossa. La congiura dei baroni in Abruzzo La dinastia dei Caldora che fece seguito a Jacopo fu composta da suo fratello, Raimondo, e dai figli, Antonio e Berlingiero. Antonio fu anch'egli capitano di ventura ed ereditò dal padre diversi titoli e feudi in Abruzzo e in Molise. A causa della sua condotta ambigua nello scegliere il partito politico più favorevole, Antonio si inimicò Alfonso d'Aragona, venendo sconfitto il 28 giugno 1442 nella battaglia di Sessano, poi ricacciato da Carpinone e Pescolanciano, dove aveva i suoi feudi. Benché dopo la prigionia fosse stato perdonato da Alfonso, Caldora perse gran parte del suo territorio, e cedette anche le altre terre abruzzesi. Malgrado ciò, la condotta di Antonio continuò a essere ambigua; quindi partecipò alla "congiura dei baroni". Sempre nel 1464 la città del Vasto fu assediata, in quanto fu fortificata con mura e cannoni da Jacopo, padre di Antonio. Questo perse la battaglia, e venne catturato da Ferrante d'Aragona nel 1464, che combatteva con il tenente Giacomo Carafa. Il re punì Caldora con la confisca di tutti i feudi e la prigionia. Egli venne liberato in seguito a delle trattative condotte dal figlio, Restaino, e dal duca di Milano Francesco Sforza. Dopo cinque anni, non riuscendo a sopportare più tale condizione, Antonio Caldora si imbarcò a Pozzuoli con la sua famiglia, abbandonando il regno di Napoli. Temendo la reazione del re, si rifugiò in varie città dello Stato Pontificio e infine morì a Jesi nel 1477, nella casa di un ex soldato di suo padre.
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Ezequiel Canario
Palmarès Campionati nazionali 1983 5º ai campionati portoghesi di corsa campestre - 34'31" 1988 ai campionati portoghesi di corsa campestre - 36'56" 1989 ai campionati portoghesi di corsa campestre - 39'04" 1991 4º ai campionati portoghesi di corsa campestre - 36'10" Altre competizioni internazionali 1983 5º al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 5000 m piani - 13'30"43 6º al Cross Internacional Juan Muguerza ( Elgoibar) 1984 al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 3000 m piani - 7'49"8 alla San Silvestre Vallecana ( Madrid), 12,6 km - 35'58" 1985 alla San Silvestre Vallecana ( Madrid), 12,6 km - 36'52" al Cross Internacional Juan Muguerza ( Elgoibar) 1986 11º ai Bislett Games ( Oslo), 10000 m piani - 27'53"72 7º al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 5000 m piani - 13'28"36 4º alla BOclassic ( Bolzano) - 29'30" 1987 al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 10000 m piani - 28'00"90 al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 10000 m piani - 28'20"58 al Golden Gala ( Roma), 5000 m piani - 13'39"60 1988 4º al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 10000 m piani - 27'52"27 alla BOclassic ( Bolzano) - 28'50" 4º al Cross Internacional de Itálica ( Siviglia) - 29'03" 1989 5º al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 10000 m piani - 27'50"09 10º al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 10000 m piani - 27'54"07 7º al Golden Gala ( Pescara), 5000 m piani - 13'35"42 alla BOclassic ( Bolzano) - 28'27" al Cross Internacional Juan Muguerza ( Elgoibar) 1990 7º al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 10000 m piani - 28'13"90 al Campaccio ( San Giorgio su Legnano) - 35'05" 51º al Cross Internacional de Itálica ( Siviglia) - 30'33" Collegamenti esterni
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Nicola Carlone
Biografia Giovinezza Nato a Minervino Murge nel 23 settembre 1960 ha trascorso l'adolescenza in Svizzera a Losanna. Ha frequentato il liceo scientifico "Vilfredo Pareto". Carriera militare Nel 1978 entra all'accademia navale come aspirante guardiamarina del corso normale di stato maggiore della Marina. Ha partecipato come responsabile di sistemi di armi e missili a operazioni nel Mediterraneo, Golfo persico e Oceano Indiano prima di passare nella Guardia Costiera nel 1990. Incarichi Dal 1991 al 1996 ha prestato servizio presso la Direzione Marittima di Pescara, partecipando all'operazione NATO "Sharp Guard" per l'attività di embargo navale ONU alla ex Jugoslavia. Dal 1996 al 1999 ha prestato servizio presso la Direzione Marittima di Bari responsabile del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare connesse ai flussi migratori da Albania e Kosovo. Dal 1999 al 2001 è stato Capo del Compartimento marittimo e Comandante del porto di San Benedetto del Tronto. Dal 2001 è stato destinato a Roma presso il Comando Generale del Corpo dove ha ricoperto, nel 2001/05, l'incarico di Capo 1° Ufficio ("Piani") del 3º Reparto ("Piani e operazioni"), partecipando regolarmente quale delegato nazionale a comitati tecnici dell'International Maritime Organization (Londra) e, nel 2005/07, l'incarico di Capo 3° Ufficio ("Affari internazionali e politiche di sviluppo") del 7º Reparto ("Ricerca e sviluppo"), dove ha gestito le relazioni del Corpo con istituzioni internazionali, Unione europea e servizi di Guardia Costiera di paesi esteri. Dal 2008 al 2011 è stato International Policy Advisor del Comandante Generale, ha pianificato e coordinato i lavori della 1ª edizione del Mediterranean Coast Guard Functions Forum (Genova 2009) e, come Project Leader, ha diretto la partecipazione del Corpo a tre progetti europei di gemellaggio ("Twinning"), per attività di formazione e capacity building in favore della Croazia, e due progetti UE di assistenza ("Taiex"), per attività di formazione in favore della Turchia. * Nel 2010 ha ricoperto l'incarico di Assistente del Comandante Generale. Dal 2015 al 2018 è stato Capo del 3º Reparto ("Piani e Operazioni") del Comando Generale, alle cui dipendenze opera l'Italian Maritime Rescue Coordination Centre - IMRCC, responsabile del coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell'area SAR di responsabilità italiana. Comandante generale della Guardia Costiera Con Decreto del Presidente della Repubblica, vista la delibera del Consiglio dei Ministri del 15/07/2021, è stato nominato, a decorrere dal 25/07/2021, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, con il contestuale conferimento del grado di Ammiraglio Ispettore Capo Vita privata È sposato con ed ha due figli. Parla correntemente le lingue inglese e francese ed ha una conoscenza di base della lingua tedesca. Onorificenze Onorificenze italiane Onorificenze straniere Voci correlate Corpo delle capitanerie di porto - Guardia Costiera
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Tommaso d'Aquino (vescovo di Vico Equense)
Biografia Appartenente all'antica casata degli Aquino, nacque a Caramanico Terme (attualmente in provincia di Pescara) il 10 settembre 1657. Fu ordinato presbitero ed entrò nella congregazione dei Chierici regolari teatini. Il 21 giugno 1700 papa Innocenzo XII lo nominò vescovo di Vico Equense; venne consacrato vescovo il 24 giugno successivo dal cardinale Pier Matteo Petrucci, co-consacranti Gerolamo Ventimiglia, vescovo di Lipari, e Domenico Belisario de Bellis, vescovo di Molfetta. Rimase vescovo fino al giorno della sua morte, avvenuta il 15 ottobre 1732. Durante il suo vescovato promosse l'istruzione religiosa e fece ricostruire le chiese dei santi Ciro e Giovanni e della Santissima Trinità. Genealogia episcopale La genealogia episcopale è: Cardinale Alderano Cybo-Malaspina Cardinale Pier Matteo Petrucci, C.O. Vescovo Tommaso d'Aquino, C.R.
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Ravil Kashapov
Biografia Nel 1987 si è piazzato in ottava posizione nella maratona dei Mondiali, con un tempo di 2h14'41"; l'anno seguente con un tempo di 2h13'49" ha invece concluso in decima posizione la maratona dei Giochi Olimpici di Seul. Palmarès Campionati nazionali 1986 4º ai campionati sovietici, 10000 m piani - 28'39"50 1987 ai campionati sovietici di maratona - 2h12'43" ai campionati sovietici, 10000 m piani - 28'41"94 1988 7º ai campionati sovietici, 5000 m piani - 13'46"13 Altre competizioni internazionali 1986 4º ai I Goodwill Games ( Mosca), maratona - 2h17'10" 1987 9º alla Maratona di Fukuoka ( Fukuoka) - 2h13'12" 1988 in Coppa Europa di maratona ( Huy) - 2h11'30" a squadre in Coppa Europa di maratona ( Huy) alla Maratona di Fukuoka ( Fukuoka) - 2h11'19" 15º al Memorial Van Damme ( Bruxelles), 10000 m piani - 28'29"40 1989 4º in Coppa del mondo di maratona ( Milano) - 2h11'07" 6º in Coppa Europa ( Gateshead), 10000 m piani - 29'32"47 alla Maratona di Chicago ( Chicago) - 2h13'19" alla Maratona di Fukuoka ( Fukuoka) - 2h12'54" 9º al Golden Gala ( Pescara), 5000 m piani - 13'37"26 1990 4º alla Maratona di Fukuoka ( Fukuoka) - 2h14'27" 1996 8º alla Maratona di Istanbul ( Istanbul) - 2h25'25" 1998 ai Campionati del mondo di 100 km ( Kochi) - 6h36'33" 2001 7º ai campionati europei di 100 km ( Winschoten) - 7h03'27" 2002 12º ai Campionati del mondo di 100 km ( Torhout) - 6h57'20" 9º ai campionati europei di 100 km ( Winschoten) - 6h57'41" 2003 20º ai Campionati del mondo di 100 km ( Taipei) - 8h08'32" 2004 52º ai campionati europei di 100 km ( Winschoten)
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giordana%20Sorrentino
Giordana Sorrentino
Biografia Inizia a frequentare la palestra e ad allenarsi all'età di 13 anni, dopo che ha subito un infortunio al ginocchio praticando il pattinaggio artistico a rotelle seguendo le orme del fratello maggiore Michael.. Giovanili Nel 2016 vince la medaglia d'argento ai Campionati italiani juniores a Pisa nella categoria 50 kg. Nel 2017 vince il Campionato italiano Juniores categoria 50 kg a Chieti. e ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti Youth 2017 a Guwahati in India viene eliminata ai 16°, nella categoria 57 kg, dalla scozzese Victoria Glover. Nel 2018 ai Campionati europei di pugilato giovanili a Roseto degli Abruzzi perde ai quarti, nella categoria 57 kg, contro la slovacca Jessica Triebelova mentre ai Campionati mondiali di pugilato giovanili di Budapest in Ungheria, perde ai quarti di finale, nella categoria 57 kg, contro la statunitense Isamary Aquino. Dilettanti Nel 2018 a Pescara vince il primo titolo italiano Elite nella categoria 57kg (peso piuma). Nel 2019 vince il Campionato italiano di pugilato Elite femminile nella categoria 54 kg (Peso gallo). Ad ottobre ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti femminile 2019 a Ulan-Udė in Russia, nella categoria 54 kg (Peso gallo), viene eliminata agli ottavi dalla cinese di Taipei Huang Hsiao-wen. Ai Giochi mondiali militari di Wuhan in Cina viene eliminata dalla russa nei quarti nella categoria 54 kg (Peso piuma). Con la vittoria del bronzo nel torneo preolimpico di Parigi, la Sorrentino ottiene il pass per le Olimpiadi di . In terra nipponica la pugile romana si ferma agli ottavi del torneo, elimintata dalla cinese di Taipei Huang Hsiao-wen nella categoria pesi mosca. Nel 2021 a Mosca in Russia vince la medaglia d'argento alla 58ª edizione dei Mondiali Militari di Pugilato, kermesse organizzata dal Consiglio Mondiale degli Sport Militari (CISM), nella categoria dei 51kg. Nel 2022 a Parenzo in Croazia vince la medaglia d'oro ai Campionati Europei Under-22 nella categoria 50 kg e ad Orano in Algeria la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo nella categoria 50 kg. Ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti 2022 diputati a Istanbul in Turchia viene eliminata ai quarti di finale dall'uzbeka Aziza Yokubova. Ai Campionati europei di pugilato dilettanti femminili 2022 disputati a Budua in Montenegro, Giordana vince la medaglia bronzo nella categoria 50 kg, sconfitta in semifinale dalla turca Buse Naz Çakıroğlu. Palmarès
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Donati (cognome)
Donati è un cognome di lingua italiana. Varianti De Donati, De Donatis, De Donato, Di Donato, Don, Dona, Donà, Donadel, Donadelli, Donadello, Donadi, Donadini, Donado, Donadon, Donadona, Donadoni, Donadono, Donadu, Donatella, Donatelli, Donatello, Donatiello, Donatini, Donato, Donatone, Donatoni, Donatucci. Origine e diffusione Cognome panitaliano, è presente prevalentemente nel centro-nord Italia. Potrebbe derivare dai prenomi Donato, Donatiano o Donadio. In Italia conta circa 9208 presenze. La variante Donadelli è reggiana, modenese, milanese, bergamasca, lodigiana, vicentina, veneziana e giuliana; Donadi è trevigiano; Donadini è trevigiano e veneziano; Donadon è trevigiano, veneziano, bellunese e pordenonese; Donadello è vicentino e padovano; Donadona è napoletano; Donadel è trevigiano, veneziano, bellunese, pordenonese e padovano; Donatello è veronese, padovano, vicentino e salernitano; Donatoni è tipico veronese; Donatucci compare in Abruzzo e Molise, specificamente a Pescara, Isernia e Chieti; Dona è padovano ma compare anche a Grottole (provincia di Matera); Donà è tipicamente veneto e trentino, con presenze anche a Latina; Donato è panitaliano; Donadoni è bergamasco; Donatiello è presente a Caserta, Benevento, Avellino, Potenza, Brindisi e Taranto; Donatelli è umbro, veronese e abruzzese e compare nelle due Puglie; De Donati è valtellinese; De Donatis è leccese; De Donato è milanese, ravennate, riminese, romano, campano, potentino, barese e cosentino; Di Donato è laziale, abruzzese, campano e pugliese; Donado è quasi unico. Persone
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Max Mandusic
Biografia Cresciuto a Trieste, nel 2012 inizia a praticare atletica leggera prediligendo gli ostacoli, passando poi al salto con l'asta allenato dallo zio. Nel 2014 entra a far parte dell'Atletica Trieste, nel 2015 partecipa ai Mondiali U18 a Cali in Colombia non qualificandosi per la finale con la misura di 4,90 m. Nel 2017 partecipa agli Europei U20 a Grosseto giungendo decimo in finale. Nel 2019 vince i Campionati italiani Promesse (under 23) Rieti, stabilendo il suo nuovo primato di 5,40 m, partecipa agli Europei U23 a Gävle in Svezia non superando le qualificazioni, non ottenendo misura. A fine luglio a Bressanone vince il suo primo titolo ai campionati italiani assoluti. L'anno successivo vince sia ai campionati italiani assoluti indoor ad Ancona, stabilendo il suo nuovo personale a 5,50 m che ai campionati italiani assoluti a Padova. Nel 2021 passa alle Fiamme Gialle e vince nuovamente ai campionati italiani assoluti indoor ad Ancona, mentre giunge quinto ai campionati italiani assoluti a Rovereto. Nel 2022 rivince i campionati italiani assoluti a Rieti; partecipa ai Giochi del Mediterraneo a Orano in Algeria giungendo 6º nel salto in alto. Partecipa agli Europei, svoltisi a Monaco di Baviera in Germania, venendo eliminato nelle qualificazioni non avendo superato alcuna misura. Palmarès Campionati nazionali 3 volte campione nazionale assoluto nel salto con l'asta (2019, 2020, 2022) 2 volte campione nazionale assoluto di salto con l'asta indoor (2020, 2021) 2015 ai campionati italiani assoluti (Padova), salto con l'asta - 4,80 m 7º ai campionati italiani assoluti (Torino), salto con l'asta - 4,70 m 2017 4º ai campionati italiani assoluti (Trieste), salto con l'asta - 5,20 m 2018 7º ai campionati italiani assoluti (Pescara), salto con l'asta - 5,10 m 2019 ai campionati italiani assoluti (Ancona), salto con l'asta - 5,35 m ai campionati italiani under-23 (Rieti), salto con l'asta - 5,40 m ai campionati italiani assoluti (Bressanone), salto con l'asta - 5,30 m 2020 ai campionati italiani assoluti (Ancona), salto con l'asta - 5,50 m ai campionati italiani assoluti (Padova), salto con l'asta - 5,40 m 2021 ai campionati italiani assoluti (Ancona), salto con l'asta - 5,52 m 5º ai campionati italiani assoluti (Rovereto), salto con l'asta - 5,05 m 2022 5º ai campionati italiani assoluti (Ancona), salto con l'asta - 5,10 m ai campionati italiani assoluti (Rieti), salto con l'asta - 5,50 m
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https://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo%20Simonelli
Lorenzo Simonelli
Biografia Nato in Tanzania a Dodoma, da padre italiano (antropologo e ricercatore) e madre tanzaniana, a 5 anni si trasferisce con la famiglia a Roma. Inizia praticando nuoto prima di passare all'atletica leggera prediligendo gli ostacoli. Nel 2019 migliora tre volte il record italiano allievi nei 60 metri ostacoli indoor portandolo a 7"71 e nel 2021 migliora il record juniores con 7"63. Nel 2021 partecipa agli Europei U20 a Tallinn vincendo la medaglia di bronzo nei 110 m ostacoli, stabilendo il proprio record personale con 13"34, ad agosto ai Mondiali U20 di Nairobi in Kenya viene eliminato in batteria nei suoi 110 metri ostacoli, mentre arriva quarto nella staffetta 4x100 con cui stabilisce il nuovo record italiano juniores col tempo di 39"28. Nel 2022 vince i campionati italiani under 23 a Firenze stabilendo il suo nuovo record personale con 13"59, mentre arriva secondo campionati italiani assoluti a Rieti. Partecipa ai Giochi del Mediterraneo a Orano in Algeria giungendo 5º nei 110 m hs. Partecipa agli Europei, svoltisi a Monaco di Baviera in Germania, venendo eliminato in batteria col tempo di 13"95. Il 12 settembre vince la medaglia d'oro ai Campionati del Mediterraneo under 23 a Pescara. Nel 2023 ai campionati europei indoor di Istanbul arriva 4º, a soli 5 millesimi dal bronzo, con il primato personale e nazionale U23. Record nazionali Promesse (under 23) 60 m hs indoor: 7"59 ( Istanbul, 5 marzo 2023) 110 m hs: 13"33 ( Espoo, 14 luglio 2023) Staffetta 4x100 metri: 38"76 ( Grosseto, 21 luglio 2023) (Erik Marek, Matteo Melluzzo, Marco Ricci, Lorenzo Simonelli) Juniores (under 20) 60 m hs indoor (99 cm): 7"63 ( Ancona, 7 febbraio 2021) Staffetta 4x100 metri: 39"28 ( Nairobi, 22 agosto 2021) (Angelo Ulisse, Matteo Melluzzo, Filippo Cappelletti, Lorenzo Simonelli) Allievi (under 18) 60 m hs indoor (91 cm): 7"71 ( Ancona, 27 gennaio 2019) Palmarès Campionati nazionali 1 volta campione nazionale assoluto dei 110 m hs (2023) 1 volta campione nazionale assoluto dei 60 m hs (2023) 2 volte campione nazionale promesse dei 110 m hs (2022, 2023) 1 volta campione nazionale promesse indoor dei 60 m hs (2023) 2 volte campione nazionale juniores dei 110 m hs (2020, 2021) 1 volta campione nazionale juniores indoor dei 60 m hs (2021) 1 volta campione nazionale allievi indoor dei 60 m hs (2019) 2018 In batteria ai campionati italiani allievi (Rieti), 110 m hs (91 cm) - 15"03 2019 ai campionati italiani allievi indoor (Ancona), 60 m hs (91 cm) - 7"76 ai campionati italiani allievi (Agropoli), 110 m hs (91 cm) - 13"61 2020 ai campionati italiani juniores (Grosseto), 110 m hs (99 cm) - 13"67 5º ai campionati italiani assoluti (Padova), 110 m hs - 14"04 2021 ai campionati italiani juniores indoor (Ancona), 60 m hs (99 cm) - 7"63 ai campionati italiani assoluti indoor (Ancona), 60 m hs - 7"82 ai campionati italiani juniores (Grosseto), 110 m hs (99 cm) - 13"58 5º ai campionati italiani assoluti (Rovereto), 110 m hs - 13"79 2022 ai campionati italiani promesse (Firenze), 110 m hs - 13"59 ai campionati italiani assoluti (Rieti), 110 m hs - 13"74 2023 ai campionati italiani assoluti indoor (Ancona), 60 m hs - 7"66 ai campionati italiani promesse indoor (Ancona), 60 m hs - 7"67 ai campionati italiani promesse (Agropoli), 110 m hs - 13"40 ai campionati italiani assoluti (Molfetta), 110 m hs - 13"40 Altre competizioni internazionali 2023 4º all'Athletissima ( Losanna), 110 m hs - 13"41 8º al Golden Gala ( Firenze), 110 m hs - 13"57
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https://it.wikipedia.org/wiki/Tifoseria%20dell%27Unione%20Sportiva%20Livorno%201915
Tifoseria dell'Unione Sportiva Livorno 1915
In questa voce sono riportate informazioni relative alla storia ed evoluzione della tifoseria del Unione Sportiva Livorno 1915, società calcistica italiana con sede a Livorno. Contesto Per le partite casalinghe la tifoseria organizzata si riunisce nella Curva Nord dello Stadio Armando Picchi, intitolata dal 2022 a Fabio Bettinetti, noto ultras amaranto prematuramente scomparso a causa di una malattia nel 2020. Composizione demografica Orientamento politico La Curva Nord è da sempre fortemente caratterizzata dall'ideologia comunista. Per questo motivo, è frequente la presenza di bandiere di Cuba, dell'Unione Sovietica, con l'effige del Che o il simbolo Antifa. Negli anni sono stati realizzati anche striscioni e coreografie inneggianti a eventi e personalità legate al comunismo, a tal proposito, vi sono stati diversi episodi controversi nella storia del tifo organizzato labronico; fra quelli che hanno fatto maggiore scalpore vanno segnalati uno striscione che inneggiava alle foibe esposto durante una partita con la , il coro Nelle foibe ci mettiamo pure voi intonato contro il Verona e i fischi durante il minuto di silenzio per le vittime della strage di Nassiriya. Fan Club Esistono due organi di coordinamento che raccolgono i club di tifosi del Livorno ufficialmente riconosciuti dalla società. Il primo a nascere fu il Centro di Coordinamento Club amaranto, che comprende Club Campanile, Club Il Porto, Club Magnozzi Fides, Club Milano Amaranto. Dal 2015 è affiancato dal Coordinamento Club Livorno, che raccoglie Club Atl, Club Igor Protti Vada, Club Stua e Club Villaggio Emilio. Tifoseria organizzata Dagli inizi agli anni novanta Il movimento ultras livornese ha inizio nel 1976 con la nascita degli Ultras Livorno, a cui fanno seguito, nel 1977, gli Ultras Fossa. Negli anni successivi nascono numerosi gruppi, soprattutto di quartiere. Tra questi si distinguono soprattutto Magenta, Fedayn, Sbandati e Gruppo Autonomo. Nel 1990 nascono i North Kaos, l’ala più giovane ma ugualmente turbolenta della Nord. Nel 1993 nasce la Legione, il primo gruppo di orientamento destroide a Livorno, che ha vita breve e si scioglie lo stesso anno calcistico. Brigate Autonome Livornesi Nel 1999 nascono le Brigate Autonome Livornesi, grazie ad una fusione fra fazioni ultras precedenti come Magenta, Fedayn, Sbandati e Gruppo Autonomo. A non partecipare a questo progetto sono North Kaos e Ultras che nell’arco di qualche anno si sciolgono. Lo scopo di questa fusione va ricondotta a scopi principalmente di centralizzazione e di maggior organizzazione del tifo. È all'anno di nascita delle BAL che allude esplicitamente il numero di maglia indossato dall'attaccante Cristiano Lucarelli (99), con cui intendeva sottolineare il suo forte legame con la tifoseria e della quale, inutile dirlo, divenne l'idolo. In un'intervista del settembre 2010 però, Lucarelli dichiarò di aver scelto quel numero perché era (anche) l'anno di nascita del suo primo figlio.Molto attivi nel movimento ultras danno vita al Fronte di Resistenza Ultras nato grazie alla collaborazione con i tifosi di Ancona, Casertana, Ternana, Savona e Cosenza, per seguire una lotta contro la presunta repressione dello stato e all'ideologia di destra di alcune curve. Nel 2004 il gruppo ska punk Banda Bassotti incide nell'album Baldi e fieri, il brano Fino all'ultimo bandito, dedicato alle BAL. Il gruppo è stato colpito negli anni da numerosissimi provvedimenti daspo (interdizione agli stadi), fino ad arrivare a 500 in un'unica stagione calcistica, che ne hanno portato allo scioglimento ufficiale nel 2005. La Curva Nord dopo lo scioglimento delle BAL Lo striscione recitante Fino all'ultimo Bandito venne usato dalle stesse BAL dopo l'autoscioglimento fino al 2007. Un anno dopo, nel 2008, si decise di passare definitivamente il comando della Curva Nord nelle mani dei Visitors 1312 affiancati dal gruppo Vecchie Origini Livornesi 1915. L’introduzione della Tessera del tifoso determina lo scioglimento di tutti i gruppi organizzati a Livorno, fino al 2013, quando il tifo si riorganizza sotto il nome dei Livorno 1915, che però nel 2016 decide di autosospendersi per l’apatia del resto dello stadio. Nel 2017, il tifo cerca di ricompattarsi scegliendo il nome Curva Nord Livorno 1915, e si ricrea entusiasmo grazie alla promozione in Serie B a fine stagione. Nel 2020 cambia nome in Curva Nord Fabio Bettinetti Livorno, in memoria di un noto ultras amaranto prematuramente scomparso. Cronologia Note: 1976 - Nascita degli Ultras 1977 - Nascita degli Ultras Fossa 1983 - Nascita dei Fedayn 1987 - Nascita degli Sbandati 1990 - Nascita dei North Kaos 1993 - Nascita dei Magenta 1993 - Nascita dei Legione 1994 - Scioglimento dei Legione 1999 - Scioglimento degli Ultras Fossa 1999 - Scioglimento dei Fedayn 1999 - Scioglimento degli Sbandati 1999 - Scioglimento dei Magenta 1999 - Nascita delle Brigate Autonome Livornesi 2002 - Scioglimento dei North Kaos 2005 - Scioglimento delle Brigate Autonome Livornesi 2008 - Nascita delle Vecchie Origini Livornesi 1915 2008 - Nascita dei Visitors 1312 2011 - Scioglimento delle Vecchie Origini Livornesi 1915 2011 - Scioglimento dei Visitors 1312 2013 - Nascita dei Livorno 1915 2016 - Scioglimento dei Livorno 1915 2017 - Nascita della Curva Nord Livorno 1915 Gemellaggi e rivalità Gemellaggi e amicizie Gli unici gemellaggi attualmente stretti dagli ultras livornesi sono quelli con i tifosi dell' e dell'; mentre si registrano amicizie nel segno dell'antifascismo con le tifoserie di e . Buoni rapporti vi sono con le tifoserie organizzate di , , , Cosenza, St.Pauli, . In passato vi sono stati gemellaggi con Fiorentina, Spezia, Pescara e Sampdoria. Rivalità A livello regionale vi sono rivalità con il , l', la e il . Altre grandi rivalità, più recenti, sono nate con la , il , l', il , la e la . Con la esisteva un forte gemellaggio, gettato su basi storiche rinascimentali, che si interruppe bruscamente per volere degli stessi labronici quando i Viola si gemellarono con le Brigate Gialloblù nel 1973. Con il infatti, c'è una fortissima rivalità risalente agli Anni '20, accentuata dalle posizioni comuniste e antifasciste della tifoseria amaranto in contrasto all'iniziale neutralità della curva Scaligera; quando questa si schierò all'estrema destra, l'odio reciproco si aggravò, soprattutto quando i gialloblù in trasferta al Picchi intonarono cori contro Piermario Morosini, calciatore amaranto scomparso prematuramente. Le recenti rivalità con la e la (entrambe amiche del Verona) sono anch'esse accentuate dalle forti divergenze politiche. L'unica stracittadina nel vero senso del termine è quella che contrappone il Livorno all'. Ma dal momento che si tratta di una società minore impegnata a livello dilettantistico non c'è alcuna scissione nel tifo cittadino. Un capitolo a parte merita la rivalità dei livornesi verso Pisa: le radici di questa rivalità campanilistica e sportiva risalgono addirittura al 1284, quando la flotta pisana fu sconfitta da quella genovese al largo di Livorno, all'epoca porto pisano, fra gli scogli delle melorie sancendo l'inizio della fine della Repubblica Marinara. Nemmeno un secolo dopo il porto livornese (già all'epoca principale punto di sbarco toscano), grazie alla signoria Medicea fu risistemato e ampliato diventando infine porto franco, mentre nel 1606 il centro abitato ottenne lo status di città, con seimila abitanti. Arrivando ai giorni nostri questa rivalità campanilistica non si è mai sopita: girando per il mondo non è raro vedere scritte di scherno tra le due opposte fazioni nei luoghi più disparati. Tra le due tifoserie nel corso degli anni non sono mancati scontri violenti, come nel 1999 o come nel 2001. Anche Romeo Anconetani, che durante la sua presidenza espresse chiaramente l'idea di unire le due città sotto un'unica squadra chiamata Pisorno, si dovette ricredere vedendo le proteste che scaturirono dalle due città. Più recentemente, nel 2012, l'allora presidente del consiglio Mario Monti propose l'accorpamento di varie province italiane e tra queste vi erano proprio Pisa e Livorno. Anche in questo caso ne scaturì un pandemonio di proteste e sfottò nelle due città, rivolti non solo l'una contro l'altra ma soprattutto verso l'iniziativa del primo ministro. Nel 2014 invece, la tifoseria labronica espose, durante una partita casalinga contro il , uno striscione di solidarietà verso Gianluca, un operaio pisano gravemente malato.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Guido%20Di%20Naccio
Guido Di Naccio
Carriera Nato in Svizzera, è cresciuto in Abruzzo. Ha studiato recitazione all'Accademia Flajano di Pescara con i docenti Roberto Pedicini e Christian Iansante e con l'attrice abruzzese Alba Bucciarelli, oltre a essere stato allievo del regista Sabatino Ciocca presso il teatro Marrucino di Chieti. Si è distinto in particolare per avere doppiato Gabriel Macht nella serie TV Suits, in cui interpretava il protagonista Harvey Specter, e anche Silco nella serie animata Arcane. Doppiaggio Cinema Mark Duplass in Darling Companion, The Lazarus Effect, Paddleton Jerry O'Connell in Veronica Mars - Il film , La lista dei fan**lo Gordon Lam in Cold War, Firestorm Teemu Savolainen in Star Wreck: In the Pirkinning James Hetfield in The Darwin Awards John Hawkinson in R. L. Stine: I racconti del brivido - Non ci pensare! Imran Patel in A Mighty Heart Michael Desante in The Hurt Locker Kayvan Novak in Four Lions Adam Rodriguez in Per amore o per interesse Jason Flemyng in Ironclad Jayson Warner Smith in Footloose Johann Urb in Il mio angolo di paradiso Aksel Hennie in Age of Heroes Scott Adkins in I mercenari 2, Triple Threat Jason Brooks in Beverly Hills Chihuahua 3: Viva La Fiesta! Tim Guinee in Just Like a Woman Benjamin Biolay in Quando meno te l'aspetti Diarmaid Murtagh in Renegades - Commando d'assalto Ben Shenkman in Il processo ai Chicago 7 Leonidas Gulaptis in Guida sexy per brave ragazze Riccardo Floris in Time Is Up 2 Omar Chaparro in Blackout Davor Tomic in Un'isola per cambiare Mario Casas in Bird Box Barcellona Serie televisive Jason Gedrick in Dexter, Law & Order - Unità vittime speciali, Le regole del delitto perfetto Daniel Gillies in The Vampire Diaries, The Originals Jerry O'Connell in Ugly Betty, Samantha chi? Liam McMahon in Titanic - Nascita di una leggenda Ed Stoppard in Miss Marple al Bertram Hotel Steve Liesman in Too big to fail Carey Van Dyke in Mega Python vs. Gatoroid Jason Douglas in Friday Night Lights Russel DeGrazier in Friday Night Lights Andrew Thacher in Senza traccia Joel Bissonnette in Senza traccia Sean McGowan in Senza traccia Todd Hofley in Falcon Beach Dominic Keating in Heroes Nashawn Kearse in I Soprano Frank John Hughes in I Soprano John Hawkinson in The Kill Point Nick Koesters in The Kill Point Dan Feuerriegel in Spartacus Anjul Nigam in Grey's Anatomy Ken Marino in NYPD - New York Police Department Frank Chiesurin in The Listener Phil LaMarr in La vita secondo Jim William deVry in Nikita Robbie Washington in Wildfire Michael S. Walter in In Plain Sight - Protezione testimoni Lucas Near-Verbrugghe in Law & Order - Unità vittime speciali Sebastian Spence in Camelot Tom Melissis in Agente speciale Sue Thomas Tim Kang in The Unit David Ackert in The Unit Enrique Arce in Genesis José Manuel Seda in Fisica o chimica Darien Sills in Person of Interest Joe Manganiello in Medium Frederick Koehler in Bones Peter Paige in Bones Antonio Sabato Jr. in Hot in Cleveland Marcus Rosner in The Secret Circle Dash Mihok in Grey's Anatomy Gilles Marini in Modern Family Sean Rogerson in Smallville David DeSantos in Pretty Little Liars Tom Wlaschiha in Il trono di spade Gabriel Macht in Suits Reggie Lee in Grimm Joe Manganiello in Medium Joe DeRosa in Better Call Saul Marcus Graham in Secret City Taylor Handley in Code Black Shawn Hatosy e Jason Manuel Olazabal in Fear the Walking Dead Scott Aiello in Billions (prima voce) Jason Babinsky in Billions (seconda voce) Cas Anvar in Doubt - L'arte del dubbio Scott William Winters in Criminal Minds Adam Kulbersh in Bosch Tarek Bishara in Bull Mario Casas in The Innocent: Suburbia Killer Corey Stoll in Scene da un matrimonio Justin Hen in The Terminal List Ben Cotton in The Night Agent David Tennant in Ahsoka Soap Opera e telenovelas Alan Thicke in Beautiful Rodrigo Cuevas in Lana, fashion blogger Mario Guercio in Heidi bienvenida Sebastián Holz in Kally's Mashuper Sergio Surraco in Bia Sarp Can Köroğlu in Mr. Wrong - Lezioni d'amore Animazione Valtor in Winx Club Antilope in L'era glaciale 3 - L'alba dei dinosauri Laslie Hunt in The Looney Tunes Show Vincent Van Ghoul in Scooby Doo Mystery Inc. Riff Tamson in Star Wars: The Clone Wars Steve Smith in China, IL Biowulf in Generator Rex Orm e Ray in Young Justice Toffee in Marco e Star contro le forze del male Papà Puzzola in La famiglia Passiflora Silco in Arcane Eric in Super Ladri Videogiochi Kayn in League of Legends Ammiraglio Statura e mercante di rottami rodiano in LEGO Star Wars: Il risveglio della Forza Altre voci in Star Wars Jedi: Fallen Order, Ghost of Tsushima, Star Wars Jedi: Survivor
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https://it.wikipedia.org/wiki/Alfredo%20Cospito
Alfredo Cospito
Militante anarchico insurrezionalista, nel 2014 è stato condannato a 9 anni e 5 mesi di reclusione per la gambizzazione di Roberto Adinolfi, dirigente della Ansaldo Nucleare. Successivamente ha ricevuto (dopo un lungo iter processuale) un'ulteriore condanna a 23 anni di reclusione per un attentato con ordigni esplosivi eseguito nel 2006 contro la scuola allievi carabinieri di Fossano (CN). È stato protagonista di uno sciopero della fame di quasi sei mesi contro il regime carcerario 41-bis a cui è sottoposto. Biografia Condanna per diserzione Il 16 aprile 1991 Cospito fu condannato dal tribunale militare di Roma a un anno e nove mesi di reclusione militare per diserzione aggravata, dichiarandosi al giudice "obiettore totale" e "anarchico". Fu graziato il 27 dicembre dello stesso anno dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga dopo uno sciopero della fame. Prima di questa condanna ne ricevette un'altra a un anno di reclusione per il «reato di mancanza alla chiamata», che scontò solo in parte grazie ad un'amnistia. Sempre nel 1991 fu arrestato per aver partecipato all'occupazione dell'Ex Aurum a Pescara. Nel 1996 il suo nome comparve nelle inchieste legate all'area anarco-insurrezionalista. Fino al 2008 partecipò insieme alla compagna Anna Beniamino alla redazione del giornale clandestino anarchico rivoluzionario KN03, per il quale venne accusato di istigazione a delinquere. Gambizzazione di Roberto Adinolfi Il 7 maggio 2012, a Genova, Cospito e il suo complice, Nicola Gai, si recarono in motocicletta di fronte alla casa di Roberto Adinolfi, dirigente dell'azienda metalmeccanica italiana Ansaldo Nucleare. I due spararono tre volte ad Adinolfi alle gambe, fratturandogli il ginocchio, una tattica usata in precedenza in Italia dalle Brigate Rosse. Una lettera inviata al Corriere della Sera rivendicò l'attentato per conto del Nucleo Olga della Federazione anarchica informale (FAI). Nelle prime ore del mattino del 14 settembre 2012 Cospito e Gai furono arrestati a Torino; i due apparentemente si preparavano a lasciare il Paese. All'udienza preliminare del rito abbreviato Cospito si rifiutò, verbalmente e di fatto, di alzarsi all'ingresso della corte. Subito dopo tentò di leggere in aula un documento autografo nel cui testo, poi messo agli atti, rivendicava l'attentato a Roberto Adinolfi, raccontando nei dettagli l'organizzazione dell'attentato e motivando tale azione attraverso una sua personale analisi economico-politica con al centro la "società tecnologica". Nel documento, intitolato Il marchio della vita, Cospito affermava che sparare ad Adinolfi fu per lui una "gioia" e un "godimento", probabilmente facendo riferimento all'opuscolo considerato un "manifesto" anarco-insurrezionalista, redatto da Alfredo Maria Bonanno nel 1977, intitolato appunto La gioia armata. Su richiesta del giudice venne interrotto e allontanato dall'aula dalla polizia penitenziaria. È stato condannato a 9 anni e 5 mesi per il reato. Nicola Gai ha finito di scontare la sua pena nel 2020. Attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano Mentre scontava la pena, Cospito è stato accusato insieme alla compagna Anna Beniamino dell'attentato del 2 giugno 2006 alla scuola allievi carabinieri di Fossano (CN). L'attentato, rivendicato con la sigla Rivolta Animale e Tremenda/Federazione Anarchica Informale (RAT/FAI), fu condotto, secondo la ricostruzione della corte, con una tecnica "a trappola": due ordigni esplosivi, uno minore come richiamo, e il secondo ad alto potenziale, temporizzato, per fare vittime. Solo per casualità non vi furono morti o feriti. Tuttavia Cospito ha dichiarato che si trattava di «due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno». A seguito dell'attentato, Cospito è stato inizialmente condannato a 20 anni di reclusione ai sensi dell'art. 422 del codice penale (reato di strage); successivamente la Corte di cassazione, su richiesta della Procura, ha riqualificato il reato in base all'art. 285 del codice penale come atto terroristico "diretto ad attentare alla sicurezza dello Stato", di conseguenza la Corte d'assise d'appello di Torino, chiamata ad emettere la sentenza, ha rimesso gli atti alla Corte costituzionale perché stabilisse la compatibilità o meno tra ergastolo ostativo e un attentato senza vittime. La Corte costituzionale, con sentenza del 18 aprile 2023 ha dichiarato l'incostituzionalità della norma che vincolava la Corte di merito ad emettere una sentenza di ergastolo, ammettendo così la possibilità di applicare le attenuanti per fatti di lieve entità. Il 26 giugno 2023 la Corte d'assise d'appello di Torino ha di conseguenza rideterminato la pena in 23 anni di reclusione. Il 41-bis e lo sciopero della fame Il 5 maggio 2022 Cospito è stato posto in regime di reclusione 41-bis nel carcere di massima sicurezza di Bancali (SS) in Sardegna per i "numerosi messaggi che, durante lo stato di detenzione, ha inviato a destinatari all'esterno del sistema carcerario […] documenti destinati ai propri compagni anarchici, invitati esplicitamente a continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti ritenuti più efficaci". Il 20 ottobre 2022 Cospito ha iniziato uno sciopero della fame contro le condizioni del regime 41-bis, dimagrendo di 35 kg alla fine dell'anno. Diversi gruppi anarchici hanno manifestato in suo sostegno, mentre alcuni intellettuali e giuristi italiani hanno chiesto al Ministero della giustizia la revoca della misura, allegando, oltre a ragioni umanitarie, la "sproporzione tra i fatti commessi e le pene inflitte". Amnesty International ha preso posizione sul caso dichiarando che il 41-bis "costituisce un trattamento crudele, inumano e degradante". Gli avvocati di Cospito avevano fatto ricorso contro la misura detentiva del 41-bis, respinto poi dalla Corte di cassazione il 24 febbraio 2023. Già iI 19 dicembre 2022 il tribunale di sorveglianza di Roma aveva rigettato la richiesta, come successivamente lo aveva respinto il ministro della giustizia Carlo Nordio, argomentando la decisione con "la sussistenza della pericolosità sociale dell'anarchico, rimasta immutata e il rischio che possa comunicare con l'esterno". Anche una richiesta di scontare la pena agli arresti domiciliari (di fatto sospendendo il regime di 41-bis) è stata rigettata il 27 marzo 2023. Il 30 gennaio 2023 il detenuto è stato trasferito nel carcere di Opera; la detenzione è stata inframmezzata da periodi di ricovero nel reparto detentivo dell'Ospedale San Paolo di Milano a causa delle precarie condizioni di salute conseguenti allo sciopero della fame. L'avvocato di Cospito ha presentato una petizione all'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, e il 1º marzo 2023, in attesa di una decisione sul merito, il Comitato ONU ha chiesto all'Italia di adottare "misure temporanee cautelative" di attenuazione del 41-bis a favore del detenuto. Nella notte tra il 25 e il 26 marzo 2023 alcuni distributori automatici di tabacco in varie regioni d'Italia sono stati manomessi in un attacco informatico, riducendo il prezzo di vendita delle sigarette a €0,10 a pacchetto. Sugli schermi dei distributori compariva la scritta "Fuori Alfredo dal 41-bis". Il 19 aprile 2023, dopo la sentenza della Corte costituzionale che prevede la possibilità di applicare le attenuanti alla sua condanna per l'attentato di Fossano, Cospito ha annunciato l'interruzione dello sciopero della fame pur rimanendo in regime di 41 bis. Successivamente è stato nuovamente trasferito nel carcere di Sassari. Il 19 giugno 2023, la procura generale di Torino ha chiesto alla Corte d'assise d'appello di emettere una condanna all'ergastolo contro Cospito per l'attentato alla scuola carabinieri allievi di Fossano del 2006. Il 26 giugno 2023, l'anarchico è stato condannato a 23 anni di reclusione.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Serie%20B%202022-2023%20%28pallanuoto%20maschile%29
Serie B 2022-2023 (pallanuoto maschile)
L'edizione 2022-2023 del campionato italiano maschile di pallanuoto di Serie B si svolge tra 40 squadre suddivise in 4 gironi secondo la provenienza geografica. Di seguito l'elenco delle squadre partecipanti: GIRONE 1: Piacenza PN 2018 NC Monza U.S. Locatelli PN Bergamo Acquatica Torino Rangers PN Vicenza Sporting Lodi Cus Gaes Milano PN Busto GIRONE 2: Lerici Sport Pol. Delta Aragno Rivarolesi Osimo Pirates WP CN Mar. Carrara Rapallo Nuoto Lib. RN Perugia Sea Sub Modena RN Roma Vis Nova San Giorgio WP GIRONE 3: Nuoto 2000 Napoli WP Bari San Mauro N. Basilicata Nuoto 2000 Villa York SC Lib. Roma Eur PN Aquademia Club Aq. Pescara CC Lazio WP Fiorillo Academy GIRONE 4: RN Arechi RN L. Auditore Crotone WS Napoli Lions CN Salerno Pol. Muri Antichi Pol. Acese Unime Ortigia Academy Triscelon Etna Sport Brizz Nuoto Collegamenti esterni Sport acquatici nel 2022 Sport acquatici nel 2023 Edizioni del campionato italiano maschile di pallanuoto
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ulderico%20De%20Cesaris
Ulderico De Cesaris
Biografia Nacque a Spoltore, provincia di Pescara il 22 dicembre 1889, figlio di Giovanni e di Maria Camilla Dell'Elce. Dopo aver compiuto gli studi secondari a Roma, nel 1908 si arruolò volontario nel Regio Esercito in forza al 42º Reggimento fanteria "Modena", e tre anni dopo, alla fine del 1911, partì per la Libia con il 34º Reggimento fanteria "Livorno". Con il grado di sergente maggiore, comandante di una pattuglia esploratori, ottenne un encomio solenne nel febbraio 1912 per i combattimenti di Tobruk. Partecipò in seguito alla occupazione delle isole di Rodi e di Cos e rimpatriò nel 1913 perché ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena. Nominato sottotenente in servizio permanente effettivo nell'agosto 1914, fu destinato a prestare servizio presso il 18º Reggimento fanteria "Acqui" con il quale, il 24 maggio dell'anno successivo, entrò in guerra contro l'Impero austro-ungarico sul Basso Isonzo. Fu il primo a guadare, nel giugno, con ardite pattuglie esploranti il torrente Torre, superando l'Isonzo verso Vermegliano. Si offrì più volte volontario per aprire varchi nei reticolati nemici e primo a lanciarsi all'attacco, ottenendo un encomio solenne nel corso della prima battaglia dell'Isonzo dal comando della 14ª Divisione ed una medaglia d'argento al valor militare nel luglio 1915 alle Cave di Selz. Venne decorato con una medaglia di bronzo al valor militare e una promozione per merito di guerra gli furono concesse per il valore dimostrato nelle azioni di Monte Sei Busi il 31 agosto e 1 settembre. Divenuto capitano, nel febbraio 1916, al comando dell'8ª Compagnia del suo reggimento sulle alture a nord delle Cave di Selz, nei combattimenti del 27, 28 e 29 marzo fu insignito della seconda medaglia d'argento per conducendolo il suo reparto per ben tre volte all'attacco. Per i successivi, durissimi combattimenti del mese di aprile, gli veniva conferita, con Regio Decreto del 19 novembre 1920, la medaglia d'oro al valor militare a vivente. Nell'aprile 1917 fu trasferito nel Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea dove rimase fino al 1919, prestando servizio prima nel IX Battaglione eritreo e poi nel presidio di Massaua come comandante. Rientrato in Italia venne prima assegnato al Ministero della guerra del Regno d'Italia, e poi al Sottosegretariato per le pensioni di guerra. Collocato, a domanda, in posizione ausiliaria nel 1924, e trasferito poi nella riserva, fu presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti e Reduci della provincia di Roma per molti anni. Stabilitosi a Spoltore a partire dal 1924, intraprese una brillante carriera imprenditoriale. Fu promosso maggiore nel 1929 e tenente colonnello nel 1937. Si spense a Spoltore il 2 ottobre 1972. Una via di Spoltore porta il suo nome. Onorificenze
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https://it.wikipedia.org/wiki/Monica%20Comegna
Monica Comegna
Biografia Nata e cresciuta in Abruzzo, Monica Comegna si trasferì a Roma per intraprendere studi di recitazione. La sua carriera cominciò nel 1999 con un ruolo nella pellicola Terrarossa, uscita nelle sale due anni più tardi. Sul grande schermo apparve altre 4 volte, recitando tra l'altro nel cast internazionale di South Kensington, e ricoprendo il ruolo della protagonista Valentina in Ascolta la canzone del vento, film presentato in anteprima al Festival di Cannes (2003). Sul piccolo schermo debuttò nel 2002 con la serie televisiva corale Stiamo bene insieme, nel ruolo di Rocchina, una studentessa universitaria. Prese inoltre parte a un episodio della terza stagione di Don Matteo e, ultimo ruolo per la televisione, a un episodio di R.I.S. - Delitti imperfetti, nella quarta stagione (2008). Il 20 gennaio 2023 il treno Roma-Pescara, su cui Monica Comegna stava viaggiando per andare a trovare i genitori, si fermò a causa di uno smottamento dovuto al maltempo; l'attrice prese una grave infreddatura e fu poi colpita da febbre molto alta. Dopo il ricovero in ospedale a Lanciano, le sue condizioni peggiorarono progressivamente fino alla morte, sopravvenuta il 2 febbraio. Filmografia Cinema Terrarossa, regia di Giorgio Molteni (2001) Quello che cerchi, regia di Marco Simon Puccioni (2001) South Kensington, regia di Carlo Vanzina (2001) Piovono mucche, regia di Luca Vendruscolo (2002) Ascolta la canzone del vento, regia di Matteo Petrucci (2003) Televisione Stiamo bene insieme (2002) - Serie TV L'altra donna, regia di Anna Negri (2002) - Film TV Don Matteo, episodio 03x13 (2002) - Serie TV Una famiglia per caso, regia di Camilla Costanzo e Alessio Cremonini (2003) - Film TV Diritto di difesa (2004) - Serie TV La buona battaglia - Don Pietro Pappagallo, regia di Gianfranco Albano (2006) - Miniserie TV R.I.S. - Delitti imperfetti, episodio 4x10 (2008) - Serie TV
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https://it.wikipedia.org/wiki/Angela%20Passeri
Angela Passeri
Biografia Anche il padre, Luigi, e il fratello maggiore, Stefano, sono stati calciatori. Caratteristiche tecniche Nata come terzino destro, in seguito si è adattata al ruolo di difensore centrale. Considerata una delle calciatrici italiane più promettenti della sua generazione, è dotata di ottime qualità tecniche e atletiche, e ha dimostrato di avere anche buone doti di leadership e resistenza fisica. Carriera Club Nata a Pescara, Passeri inizia a giocare a cinque anni nell'A.S.D. Il Delfino Flacco Porto, società dilettantistica della città, in cui si fa strada fra le varie categorie dell'attività di base prima di passare alle formazioni esclusivamente femminili. Dopo essersi messa in evidenza nelle giovanili biancazzurre, nel marzo del 2019 viene tesserata momentaneamente dalla , con cui disputa e vince la prima edizione del Torneo di Viareggio femminile. Nell'agosto del 2020, Passeri viene ingaggiata a titolo definitivo dall', in Serie A. Prende quindi parte al Campionato Primavera Femminile, in cui le nerazzurre raggiungono le semifinali del torneo, prima di ottenere il terzo posto finale. Nella stessa stagione, viene anche aggregata alla prima squadra meneghina. Il 12 settembre 2021, debutta fra i professionisti e in massima serie, sostituendo Beatrice Merlo nei minuti finali dell'incontro vinto per 1-4 in casa dell'. Il 24 agosto 2022, Passeri viene ceduta in prestito annuale al , sempre in Serie A. Fa il suo debutto ufficiale con le Pantere quattro giorni dopo, giocando da titolare l'incontro di campionato in casa della , perso per 0-2. Lungo la stagione, si impone come titolare della squadra campana, giocando in molte occasioni per tutti e novanta i minuti di gioco. Al termine dell'annata, contribuisce alla salvezza del Pomigliano, arrivata in seguito al successo nel doppio play-out contro la . Nazionale Passeri ha rappresentato tutte le nazionali giovanili italiane, dall'Under-16 fino all'Under-19, rivestendo in più casi il ruolo di capitana. Fra il giugno e il luglio del 2022, ha preso parte all'Europeo Under-19 in Repubblica Ceca, in cui le Azzurrine sono state eliminate al primo turno. Statistiche Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 14 luglio 2023.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Romina%20Pierdomenico
Romina Pierdomenico
Biografia Nata a Vicoli in provincia di Pescara, ha iniziato la sua carriera all'età di 19 anni con la partecipazione a Miss Italia nel 2012 classificandosi seconda. Nel 2013 debutta alla conduzione con Gulp Cinema, in onda su Rai Gulp. Dopo la partecipazione a programmi come Temptation Island e Uomini e Donne, entra a far parte, nel 2019, del corpo di ballo del programma comico Colorado in onda su Italia 1. Nello stesso anno affianca Ezio Greggio alla conduzione del varietà La sai l'ultima?, in onda su Canale 5. Nel 2020 debutta sul grande schermo con il film Lockdown all'italiana, con la regia di Enrico Vanzina. Dal 2022 conduce il programma radiofonico 105 Friends in onda su Radio 105. Il 12 maggio 2023, con una storia su Instagram, Ezio Greggio ha annunciato che da qualche settimana, pur mantenendo buoni rapporti, era finita la sua relazione sentimentale con Romina Pierdomenico, con la quale faceva coppia dal 2018. A conferma l'annuncio è stato condiviso anche da Romina Pierdomenico. Televisione Miss Italia 2012 (Rai 1, 2012) Concorrente Gulp Cinema (Rai Gulp, 2013) Conduttrice Temptation Island (Canale 5, 2014) Tentatrice Uomini e Donne (Canale 5, 2015-2016) Corteggiatrice Colorado (Italia 1, 2019) Ballerina La sai l'ultima? (Canale 5, 2019) Co-conduttrice Monte-Carlo Film Festival de la Comédie (Canale 5, 2020-2022) Co-conduttrice Pomeriggio 5 (Canale 5, 2023) Opinionista Filmografia Cinema Lockdown all'italiana, regia di Enrico Vanzina (2020) Radio 105 Friends (Radio 105, dal 2022) Oltre il Festival (Radio 105, 2023) Liguria - La bella estate (Radio 105, 2023) Note
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https://it.wikipedia.org/wiki/Angelica%20Ghergo
Angelica Ghergo
Biografia Nel 2010, a soli 8 anni, inizia a praticare atletica leggera con l'Atletica Osimo, ottenendo da subito ottimi risultati. Negli anni 2016 e 2017 partecipa ai campionati italiani cadetti, ottenendo prima un terzo e poi un secondo posto. Nel 2018 si trasferisce al Team Atletica Marche e ottiene la sua prima convocazione in nazionale, gareggiando agli Europei u18, dove in finale chiude con un ottimo ottavo posto. Nel 2021 entra a far parte del Centro Sportivo Esercito. In seguito partecipa agli Europei u20, arrivando quinta nei 400 hs, stabilendo il suo nuovo primato personale, e terza nella staffetta 4x400 m femminile. Sempre nello stesso anno partecipa ai Mondiali u20, posizionandosi quarta nei 400 hs e terza nella staffetta 4x400 m. Nel 2022 partecipa ai Campionati del mediterraneo u23 a Pescara arrivando quarta. Sempre nello stesso anno stabilisce i suoi nuovi primati personali nei 100 hs e nei 200 m indoor ed outdoor. Nel 2023 è stata costretta ad iniziare tardi la sua stagione, poiché è stata vittima di un grave infortunio (distorsione alla caviglia con rottura dei legamenti). Progressione 400 metri ostacoli 400 metri piani 400 metri piani indoor Palmarès Campionati nazionali 2 volte campionessa nazionale allievi dei 400 m piani indoor (2018, 2019) 2 volte campionessa nazionale juniores dei 400 m hs (2020, 2021) 1 volta campionessa nazionale juniores dei 400 m piani indoor (2020) 1 volta campionessa nazionale promesse dei 400 m hs (2022) 2016 ai campionati italiani cadetti, 300 m hs - 45"31 2017 ai campionati italiani cadetti, 300 m hs - 45"58 2018 ai campionati italiani allievi indoor, 400 m piani - ai campionati italiani allievi, 400 m hs - 2019 ai campionati italiani allievi indoor, 400 m piani - ai campionati italiani allievi, 400 m hs - 2020 ai campionati italiani juniores indoor, 400 m piani - ai campionati italiani juniores, 400 m hs - 6ª ai campionati italiani assoluti, 400 m hs - 58"79 15ª ai campionati italiani assoluti, 4 x 400 - 3'59"01 2021 ai campionati italiani juniores, 400 m hs - 2022 ai campionati italiani promesse, 400 m hs - 6ª ai campionati italiani assoluti, 400 m hs - 58"45 2023 5ª ai campionati italiani promesse, 400 m hs - 1'00"04 7ª ai campionati italiani assoluti, 400 m hs - 1'00"11 Altre competizioni internazionali 400 m, incontro internazionale under 20 indoor a Minsk 2020 400 m e 4x100, 36° Brixia Meeting 2018 Note World Athletics European Athletics Fidal Collegamenti esterni
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https://it.wikipedia.org/wiki/ASD%20Club%20Sportivo%20Urania
ASD Club Sportivo Urania
LASD Club Sportivo Urania Vernazzola è una società di canottaggio e pesca sportiva fondata il 1º ottobre 1926. Ha sede nel borgo di Vernazzola, nel quartiere Sturla a Genova, in Via Argonauti 10, 16147. Canottaggio La Società ASD Club Sportivo Urania Vernazzola è sempre stata un punto di riferimento per il canottaggio. Dopo un periodo di assenza dalle competizioni, la società è ritornata in grande stile conquistando numerosi titoli italiani grazie all'ottimo lavoro dell'allenatore Roberto Moscatelli e del Presidente Guido Dioguardi. In particolare, la società è stata capace di vincere la prima posizione in classifica per ben 9 anni consecutivi, dal 2014 al 2022. La ASD Club Sportivo Urania Vernazzola ha conquistato un totale di 50 titoli italiani a partire dalla sua fondazione nel lontano 1926. Il canottaggio è sempre stato il punto forte della società, dimostrando grande passione e dedizione per questo sport. Società L'ASD Club Sportivo Urania Vernazzola 1926 è molto di più che una società di canottaggio e pesca sportiva. La sede sociale, oltre ad avere una palestra attrezzata per gli allenamenti degli atleti, è dotata anche di un bar che funge da punto di ritrovo per i membri della società e i residenti del borgo di Vernazzola. La presenza dell'Urania è particolarmente significativa nella vita sociale del borgo, poiché la sede sociale è dotata di biliardi, biliardini e tavoli per giocare a carte. La società organizza anche tornei di vario genere e feste, tra cui la festa di Capodanno, la festa della Befana, la Pentolaccia e la celebre SanGioVerna. Grazie a queste iniziative, l'ASD Club Sportivo Urania Vernazzola 1926 si conferma come un punto di riferimento importante per la comunità locale, oltre ad essere una società sportiva di successo nel panorama nazionale del canottaggio. Palmarès Competizioni Nazionali Campione Italiano di Canottaggio a Sedile Fisso: 41 titoli Campione Italiano di fondo di Canottaggio a Sedile Fisso: 11 titoli Campione Italiano di Coastal Rowing: 2 titoli Società prima classificata: 9 anni Competizioni Europee Atleti campioni d'Europa: Ilaria Bavazzano (4 volte), Dario Nicolini (2 volte), Nicolò Frisoni, Riccardo Fossa, Martina Fanfani, Alessia Graci, Veronica Germano, Francesco Lozza, Arianna Moscatelli, Federica Fossa, Ivan Dante Onorificenze Stella d'Argento al merito sportivo: 2020 Medaglia al valore atletico d'argento: 3 nel 2019 (Ilaria Bavazzano, Veronica Germano, Dario Nicolini), 3 nel 2020 (Veronica Germano, Francesco Lozza, Dario Nicolini) Medaglia al valore atletico di bronzo: 2 nel 2019 (Alessia Graci, Arianna Moscatelli), 4 nel 2020 (Karen Faccin, Viviana Graci, Alessia Graci, Arianna Moscatelli) Vogatori Campioni Italiani Dati aggiornati a settembre 2022. Paolo Capurro, 3 titoli. 2CJ nel 1977 a La Spezia, 2PJ nel 1978 a Laveno, 2CS nel 1980 a Pusiano. Pietro Capurro, 3 titoli. 2CJ nel 1977 a La Spezia, 2PJ nel 1978 a Laveno, 2CS nel 1980 a Pusiano. Paolo Vela, 2 titoli. 4PJ nel 1982 a Cadrezzate, 4PJ nel 1983 a Monate. Giorgio Traverso, 2 titoli. 4PJ nel 1982 a Cadrezzate, 4PJ nel 1983 a Monate. Alessandro Jannone, 2 titoli. 4PJ nel 1982 a Cadrezzate, 4PJ nel 1983 a Monate. Marcello Podestà, 1 titolo. 4PJ nel 1982 a Cadrezzate. Barbara Dodero, 6 titoli. 2CF nel 1992 a Genova Prà, 2CF nel 1993 a Pusiano, 4CF nel 1994 a Corgeno, 2CF nel 1995 a Gavirate, 2CF e 2PF nel 1997 a Corgeno. Renata Corradini, 6 titoli. 2CF nel 1992 a Genova Prà, 2CF nel 1993 a Pusiano, 4CF nel 1994 a Corgeno, 2CF nel 1995 a Gavirate, 2CF e 2PF nel 1997 a Corgeno. Vanna Visini, 1 titolo. 4CF nel 1994 a Corgeno. Laura Moscatelli, 1 titolo. 4CF nel 1994 a Corgeno. Michela Muzzi, 1 titolo. 2FR nel 1996 a Corgeno. Chiara Borselli, 1 titolo. 2FR nel 1996 a Corgeno. Filippo Azzolina, 1 titolo. 4CJ nel 1999 a Eupilio. Massimiliano Baronia, 1 titolo. 4CJ nel 1999 a Eupilio. Davide Licitra, 3 titoli. 4CJ nel 1999 a Eupilio, GMM nel 2021 a Genova Foce, GMM nel 2022 a Pisa. Paolo Santamaria, 1 titolo. 4CJ nel 1999 a Eupilio. Mattia Benvenuto, 1 titolo. GJM nel 2010 a Paraggi. Ivan Dante, 3 titoli. GJM nel 2010 a Paraggi, SXJ nel 2013 a Corgeno, 2CJ nel 2013 a Corgeno. Lorenzo Simoni, 1 titolo. GJM nel 2010 a Paraggi. Giovanni Zunino, 1 titolo. GJM nel 2010 a Paraggi. Ilaria Bavazzano, 20 titoli. ECF nel 2012 a Corgeno, ERF nel 2013 a Corgeno, ERF nel 2014 a Corgeno, EJF nel 2015 a Corgeno, EJF nel 2016 a Corgeno, 2FJ nel 2016 a Corgeno, Gozzo Femminile nel 2016 a S.Margherita Ligure, SXF nel 2017 a Corgeno, Gozzo Femminile nel 2018 a La Spezia, 2PF nel 2019 a Corgeno, SXF nel 2019 a Corgeno, GSF nel 2019 a Rio Marina, 2PF nel 2020 a Eupilio, SXF nel 2020 a Eupilio, GSF nel 2020 a Porto Ceresio, 2PF nel 2021 a Pisa, 2PF nel 2021 a Corgeno, SXF nel 2021 a Corgeno, 2PF nel 2022 a Pisa, 2PF nel 2022 a Corgeno. Alberto Capurro, 2 titoli. ECM nel 2012 a Corgeno, 2CJ nel 2013 a Corgeno. Evandro Savona, 4 titoli. Coastal Rowing Singolo Master Under 43 Maschile nel 2013 a Genova, Coastal Rowing Singolo Master 43-55 Sprint Maschile nel 2019 a Pescara, GMM nel 2021 a Genova Foce, GMM nel 2022 a Pisa. Andrea Latte, 1 titolo. GJM nel 2014 a Livorno. Mattia Lazzaro, 1 titolo. GJM nel 2014 a Livorno. Teo Grisolia, 1 titolo. GJM nel 2014 a Livorno. Michele Olivieri, 1 titolo. GJM nel 2014 a Livorno. Federica Fossa, 5 titoli. 2FJ nel 2015 a Corgeno, ERF nel 2016 a Corgeno, 2FJ nel 2016 a Corgeno, Gozzo Femminile nel 2016 a S.Margherita Ligure, Gozzo Femminile nel 2018 a La Spezia. Camilla Benvenuto, 1 titolo. 2FJ nel 2015 a Corgeno. Lorenza Volante, 1 titolo. Gozzo Femminile nel 2016 a S.Margherita Ligure. Arianna Moscatelli, 6 titoli. Gozzo Femminile nel 2018 a La Spezia, GSF nel 2019 a Rio Marina, 2PF nel 2021 a Pisa, 2PF nel 2021 a Corgeno, 2PF nel 2022 a Pisa, 2PF nel 2022 a Corgeno. Martina Moscatelli, 1 titolo. Gozzo Femminile nel 2018 a La Spezia. Veronica Germano, 6 titoli. 2PF nel 2019 a Corgeno, GSF nel 2019 a Rio Marina, 2PF nel 2020 a Eupilio, 4PF nel 2020 a Eupilio, GSF nel 2020 a Porto Ceresio, 2FJ nel 2021 a Pisa. Alessia Graci, 3 titoli. GSF nel 2019 a Rio Marina, 4PF nel 2020 a Eupilio, GSF nel 2020 a Porto Ceresio. Viviana Graci, 2 titoli. 4PF nel 2020 a Eupilio, GSF nel 2020 a Porto Ceresio. Karen Faccin, 1 titolo. 4PF nel 2020 a Eupilio. Martina Fanfani, 1 titolo. ERF nel 2021 a Pisa. Emanuele Artuso, 2 titoli. ERM nel 2021 a Pisa, GJM nel 2022 a Livorno. Roberto Moscatelli, 2 titoli. GMM nel 2021 a Genova Foce, GMM nel 2022 a Pisa. Marco Corradino, 2 titoli. GMM nel 2021 a Genova Foce, GMM nel 2022 a Pisa. Alessio De Nardo, 2 titoli. 4CC nel 2022 a Pisa, 2CM nel 2022 a Pisa. Dario Dal Ponte, 1 titolo. 4CC nel 2022 a Pisa. Lorenzo Fabbri, 1 titolo. 4CC nel 2022 a Pisa. Lorenzo Bucci, 1 titolo. 4CC nel 2022 a Pisa. Giulio Albano, 2 titoli. ECM nel 2022 a Pisa, 2CM nel 2022 a Pisa. Riccardo Fossa, 2 titoli. 2PJ nel 2022 a Pisa, GJM nel 2022 a Livorno. Nicolò Frisoni, 2 titoli. 2PJ nel 2022 a Pisa, GJM nel 2022 a Livorno. Ottaviano Corradino, 2 titoli. GJM nel 2019 a Rio Marina, GJM nel 2022 a Livorno. Matteo Nino, 1 titolo. GJM nel 2019 a Rio Marina. Dario Nicolini, 1 titolo. GJM nel 2019 a Rio Marina. Marco Ucheddu, 1 titolo. GJM nel 2019 a Rio Marina.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ada%20D%27Adamo
Ada D'Adamo
Biografia Nata a Ortona nel 1967, D'Adamo si era poi trasferita a Roma, dove si era diplomata al corso di avviamento dell'Accademia nazionale di danza, oltre ad aver conseguito due lauree: una in lettere, all'Università "La Sapienza", e una in discipline dello spettacolo. Appassionata di danza e musica classica fin dall'infanzia, lungo la sua carriera D'Adamo ha lavorato principalmente nel mondo del teatro e della danza contemporanea, scrivendo diversi saggi (spesso incentrati sul ruolo del corpo nell'arte e nella danza), nonché occupandosi della produzione e promozione di spettacoli teatrali in collaborazione con l'Ente teatrale italiano, il Romaeuropa Festival e altre associazioni. Inoltre, è stata molto attiva anche nell'ambito della letteratura per l'infanzia, collaborando principalmente con la casa editrice Gallucci. Nel 2005 l'autrice è diventata madre di Daria: tuttavia, solo dopo la nascita, alla bambina è stata diagnosticata un'oloprosencefalia, malattia caratterizzata da una grave malformazione cerebrale e che l'ha resa completamente invalida. Spinta dalle difficoltà incontrate, insieme al compagno, nel crescere e aiutare la figlia, nel febbraio del 2008 D'Adamo ha deciso di scrivere una lettera di sfogo a Corrado Augias, allora curatore di una rubrica su Repubblica, in cui denunciava l'insufficiente tutela nei confronti delle famiglie con figli disabili in Italia, e auspicava l'introduzione di leggi che garantissero il diritto all'aborto, ammettendo che lei stessa avrebbe interrotto la propria gravidanza se le fosse stato possibile. Tra il 2013 e il 2014, la scrittrice ha iniziato la stesura del suo primo romanzo autobiografico, Come d'aria, ispirato proprio dal suo rapporto con la figlia, nonché dalla scoperta di aver sviluppato una patologia tumorale e dalle conseguenti cure a cui si è dovuta sottoporre. Una volta ultimato, il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Elliot nel gennaio del 2023. Il 1º marzo seguente, Come d’aria è stato ufficialmente incluso tra le candidature al Premio Strega dello stesso anno, essendo stato proposto dalla scrittrice e giornalista Elena Stancanelli, che aveva anche recensito il volume per La Stampa. Il 24 maggio 2023, il libro è stato insignito del Premio Mondello nella sezione "Autore italiano", per poi ricevere una menzione speciale al Premio Campiello e il Premio Strega Giovani. D'Adamo è deceduta la notte del 1º aprile 2023 a causa delle complicanze dovute alla sua lunga malattia. Pochi giorni prima, il 24 marzo, aveva fatto la sua ultima comparsa in pubblico al Museo delle genti d'Abruzzo a Pescara, dove era stata invitata per le celebrazioni del cinquantesimo anniversario dei Premi Flaiano. In seguito alla notizia della scomparsa dell'autrice, l'organizzazione del Premio Strega ha annunciato che Come d'aria sarebbe rimasto comunque in gara, rimanendo così selezionabile per la finale, ed eventualmente come vincitore. Dopo essere stato incluso dal comitato direttivo del premio nella dozzina dei libri semifinalisti, e poi selezionato per la "cinquina" finalista, il 6 luglio 2023 Come d'aria è stato insignito del Premio Strega 2023, avendo ottenuto 185 voti. Il premio è stato ritirato dal marito, Alfredo Favi, e dall’editrice di Elliot, Loretta Santini. In questo modo, D'Adamo è diventata la dodicesima scrittrice a ricevere il premio, nonché la terza fra autori e autrici ad aggiudicarsi una vittoria postuma, dopo Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel 1959 e Mariateresa Di Lascia nel 1995. Opere Romanzi Come d'aria, Elliot, 2023 Saggi Danzare il rito. Le Sacre du printemps attraverso il Novecento, Bulzoni, 1999 Curatele Chiaroscuri: scritti tra cinema e teatro (di Mario Martone), Bompiani, 2004 1986-2010: 25 anni di Romaeuropa Festival (di Giovanni Pieraccini), Electa, 2010 Note Studenti della Sapienza - Università di Roma Scrittori per ragazzi
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https://it.wikipedia.org/wiki/Cave%20Canem%20%28etichetta%20discografica%29
Cave Canem (etichetta discografica)
La Cave Canem è stata un'etichetta discografica indipendente italiana attiva dal 1985 al 1992. Storia L'etichetta venne fondata a Pescara nel 1985 da Maurizio Lattanzio e Belfino De Leonardis (bassista dei The Gift) che iniziarono così un percorso di produzione di band emergenti italiane, le cui sonorità spaziavano tra diversi generi: dal punk alla new wave fino al synth pop. La prima pubblicazione fu il mini album Excuse Me Sir...I Must Tell You Something della band abruzzese Dirty Kids, pubblicato nel 1985, a cui fece seguito, sempre nello stesso anno, il 12" I Had a Dream, secondo lavoro del gruppo pescarese The Gift, prodotto con la supervisione artistica di Gianni Maroccolo. Nel 1986 venne pubblicato The Big Noise and the Long Silence, disco degli A Special Night, band dark wave. Dalla fusione di componenti dei The Gift (Sala e Burchielli) e degli A Special Night (Prosperi e Del Conte), nel 1986 nasceranno i Vegetable Men, band di neo-psichedelia che riscosse il plauso della critica italiana. In quello stesso anno la Cave Canem partecipa all’Indipendent Music Meeting (IMM) di Firenze, punto d’incontro e di mercato di tutto il settore discografico indipendente italiano. Il massimo della produzione dell'etichetta si raggiungerà nel 1987 con la pubblicazione di cinque album: Desert City dei romani Still Life, l’album omonimo dei Future Memories (band di Rieti), il secondo lavoro dei Dirty Kids, dal titolo 50 Songs, Thanks John degli aquilani Barr Menuhi, band orientata verso un suono pop elettronico, e Never Seems To Be So Good, album dalle sonorità new wave, dei teramani Le Bateau lvre. Sempre nel 1987 l’etichetta realizza una compilation, questa volta su cassetta, dal titolo Compilation One e che conteneva brani tratti dalla produzione dei gruppi in catalogo, con l’aggiunta di due brani di Looney Tunes e dei Vegetable Men. Nonostante la discografia ufficiale si arresti nel 1987, la sigla ha continuato ad operare ancora per qualche anno come studio di registrazione. Catalogo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe%20Mazzocca
Giuseppe Mazzocca
Biografia Nacque in contrada Pagliaroli a Farindola, provincia di Pescara, il 7 ottobre 1922, figlio di Nicola e Antonia Pilone. Crebbe all'interno di una famiglia di agricoltori, accudendo gli animali da cortile e le mucche, portando al pascolo le pecore, zappando i campi e facendo provvista di legna. Nell'aprile 1941 fu arruolato nel Regio Esercito, venendo assegnato nel gennaio 1942 al battaglione alpini "L'Aquila" del 9º Reggimento alpini, facente parte della 3ª Divisione alpina "Julia". Nell’agosto successivo partiva per l'Unione Sovietica al seguito dell'ARMIR e giunto al fronte gli venne assegnato il compito di porta munizioni, andando su e giù per i camminamenti del fronte, sempre in prima linea. Il 22 dicembre, durante i giorni della seconda battaglia difensiva del Don, il 22 dicembre 1942, a quota 204 a Ivanowka, rientrato nelle trincee italiane, si accorse che il suo compagno era rimasto indietro ed era ferito, ritornò quindi da lui lo sostenne e insieme tentarono invano di rientrare nelle linee nazionali. Inquadrati dal tiro nemico una raffica di mitragliatrice gli staccò un braccio e lui, pur di non lasciare il compagno, con i denti trascinò la cassetta di munizioni. Poco dopo una granata anticarro colpì in pieno i due soldati uccidendoli e facendo scempio dei corpi. Il suo gesto fu conosciuto solo dopo la fine della guerra, e venne quindi insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria. Onorificenze
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https://it.wikipedia.org/wiki/Fabio%20Martini
Fabio Martini
Dal giugno 1989 lavora a La Stampa dove ha svolto il ruolo di notista politico, inviato, commentatore. Biografia Allievo dello storico Paolo Spriano, si laurea (con 110 e lode) in “Storia dei partiti politici” all’Università La Sapienza. Sposato dal 1989 con Rosa Maria Attanasio, ha due figlie, Giulia e Lavinia. Appartiene ad una famiglia avversata a più riprese dal regime fascista. Il padre Stelio, nel 1943, si rifiuta di arruolarsi nell’esercito della Repubblica Sociale Italiana e viene deportato in un campo di concentramento in Germania, dal quale fugge, per entrare poi nelle Brigate Garibaldi, Divisione Cuneo, col nome di battaglia “Platone”. Il nonno materno, Nicola Perrotti tra i pionieri della psicoanalisi in Italia, già sindaco socialista di Penne, è arrestato dalla polizia fascista ed inserito nell'elenco dei «sovversivi». Il bisnonno materno, Giovanni Merloni già deputato socialista e amico di Anna Kuliscioff, diventato oppositore del regime, nel 1936 è condannato dal Tribunale Speciale per la difesa dello Stato. Carriera giornalistica Nel 1982 risulta primo tra 500 partecipanti alla prova indetta da Fieg e Fnsi per l’assegnazione di 75 Borse di Studio. È assegnato nella redazione de Il Messaggero, dove viene assunto nel 1983 sotto la direzione di Vittorio Emiliani. Lavora nella Cronaca di Roma dove realizza diverse “esclusive”. Tra queste le inchieste sulla controversa ristrutturazione dello Stadio Olimpico in vista dei Mondiali di calcio, sui successi e sui limiti dell’Estate romana. sulla gestione clientelare delle municipalizzate. Nel giugno del 1989 viene assunto a La Stampa, in occasione del rilancio e del cambio di formato deciso dal direttore Gaetano Scardocchia. Dal 1990 diventa notista politico e realizza diversi scoop: sul nuovo nome del Pci; sulla prima scissione nella storia della Dc; sulla svolta che avrebbe trasformato l’Msi in Alleanza nazionale; realizza l’intervista all’ambasciatore israeliano Ehud Gol che segna un passaggio storico: lo sdoganamento degli ex fascisti presso lo Stato di Israele. Il 24 luglio 2011 racconta la riunione riservata in una sede di Banca Intesa, durante la quale era emersa una investitura informale nei confronti di Mario Monti, quale predestinato a sostituire Silvio Berlusconi a palazzo Chigi, uno scoop che si concretizzerà quattro mesi dopo: Monti verrà incaricato di formare il governo da parte del presidente Giorgio Napolitano. Il 26 gennaio 2015 ricostruisce la “vera storia dei 101”. l’affondamento della candidatura di Romano Prodi come candidato alla Presidenza della Repubblica, che diventa la base di tutte le successive ricostruzioni, non solo giornalistiche su quella vicenda. Dal primo gennaio 2022 collabora anche al quotidiano online Huffington post. Su diverse riviste specialistiche, Il Mulino, Problemi dell’informazione, Rivista di politica ha scritto articoli e saggi sulla natura consociativa dei giornalisti e sulle complicità tra politica e media. Guido Quaranta, maestro per generazioni di giornalisti, in una intervista a Claudio Sabelli Fioretti, lo ha definito uno dei pochi “squali” tra i giornalisti politici italiani per la tendenza al lavoro “solitario”, a differenza dei tonni che “fanno vita di branco” e “domande ovvie”. In una intervista a Prima Comunicazione, Martini ha rivendicato la scelta di estraneità ai clan politico-giornalistici: “Preferisco la solitudine alla baldoria del clan“. Nel 2021 gli viene assegnato in Campidoglio il Premio Lucio Colletti. Controversie A seguito dell’articolo, pubblicato da La Stampa il 18 gennaio 2007 dal titolo Caro Gianfranco il passato ritorna, paga i tuoi debiti”, viene querelato da Gianfranco Fini che quando la denuncia va davanti al Gip è diventato Presidente della Camera. Il 7 ottobre 2008 il Gip Emanuela Gai assolve Martini perché “il fatto non costituisce reato” e successivamente anche la Corte di Cassazione si pronuncia nello stesso modo. Polemiche Nel luglio del 2013. assieme a diversi altri giornalisti, viene definito “pirla” da Marco Travaglio per aver descritto alcune contraddizioni nell'istruttoria che negli anni precedenti aveva coinvolto l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco. In risposta, Martini scrive al direttore del Fatto Quotidiano Antonio Padellaro: “Oramai gli insulti di Travaglio non offendono più, il suo turpiloquio adolescenziale fa sorridere”, ma poiché “la prova regina della pirlaggine dei tanti giornalisti messi dall'indice sarebbe la condanna di primo grado emessa dal tribunale di Pescara” nei confronti di Del Turco, quella è “una logica insidiosa per il collega: tutte le volte che i giudici hanno sentenziato contro di lui, dovremmo dedurne che Travaglio è un pirla? Data la quantità, un grandissimo pirla? No e lui sbaglierebbe a considerarsi tale. La vita è molto più travagliata di quel che crede Travaglio, ma per lui è sempre tutto chiaro: chi la pensa diversamente da lui è un pirla. Complimenti”. Opere Con Stefania Nardini, Roma nascosta, Roma, Newton Compton; 1984, ISBN 9788879834483. con Mariagrazia Gerina e Marco Damilano, Veltroni il piccolo principe, Milano, Sperling & Kupfer, 2007, ISBN 978-88-200-4432-9. AA.VV, L’ opposizione al governo Berlusconi, Roma-Bari, Laterza, ISBN 88-420-7123-4. La fabbrica delle verità, Venezia, Marsilio, 2017, ISBN 978-88-317-2665-8. Controvento. La vera storia di Bettino Craxi, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2000, ISBN 978-8849860832. Nathan e l’invenzione di Roma, Venezia, Marsilio, 2021, ISBN 978-88-297-0990-8. Altri progetti editoriali Quirinale, il carisma degli outsider. Podcast in 12 puntate per Radio 3. Note
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https://it.wikipedia.org/wiki/Pietri%20%28cognome%29
Pietri (cognome)
Pietri è un cognome di lingua italiana. Varianti De Pero, De Petris, De Pieri, De Piero, De Pietri, De Pietro, Del Piero, Depero, Depetris, Di Piero, Di Pierro, Di Pietro, Dipierro, Pedranzini, Pedrazza, Pedrazzi, Pedrazzini, Pedrazzo, Pedrazzoli, Pedrelli, Pedretti, Pedretto, Pedrielli, Pedrini, Pedrocca, Pedrocchi, Pedrocco, Pedroletti, Pedroli, Pedrolini, Pedron, Pedroncelli, Pedroncini, Pedrone, Pedronetto, Pedroni, Pedrotti, Pedrotto, Peirano, Peirone, Pera, Perani, Perano, Perassi, Perasso, Perazzi, Perazzini, Perazzino, Perazzo, Perelli, Peretti, Peretto, Peri, Perilli, Perillo, Perin, Perina, Perinelli, Perinello, Perinetti, Perinetto, Perini, Perino, Pero, Perola, Peroli, Perolo, Peron, Peroncini, Perone, Peroni, Perotta, Perotti, Perotto, Perozzi, Perozzini, Perozzino, Perozzo, Perrella, Perrelli, Perrello, Perretta, Perretti, Perretto, Perri, Perrina, Perrini, Perro, Perrone, Perroni, Perrotta, Perrotti, Perrotto, Perrucci, Perruccio, Perut, Peruto, Perutti, Perutto, Peruz, Peruzzi, Peruzzini, Peruzzo, Petra, Petracci, Petraccini, Petraccio, Petrarca, Petrassi, Petrasso, Petrazzi, Petrazzini, Petrazzo, Petrazzoli, Petrazzuoli, Petrazzuolo, Petrella, Petrelli, Petrello, Petretti, Petretto, Petri, Petrilli, Petrillo, Petrini, Petrino, Petris, Petro, Petroccelli, Petrocchi, Petrocci, Petrocco, Petrocelli, Petronelli, Petrone, Petroni, Petronio, Petrotto, Petrozza, Petrozzi, Petrozzini, Petrozzino, Petrozzo, Petruccelli, Petruccello, Petrucci, Petrucciello, Petruccio, Petruccioli, Petrucciolo, Petrucelli, Petruzza, Petruzzelli, Petruzzellis, Petruzzello, Petruzzi, Petruzziello, Petruzzo, Pierani, Pierati, Pierato, Pieretti, Pieri, Pierini, Piero, Pierone, Pieroni, Pierotti, Pierotto, Pierri, Pierro, Pierucci, Pietrazzini, Pietretti, Pietrini, Pietrino, Pietro, Pietroni, Pirelli, Pirini, Pirola, Pironi, Pirotta, Pirotti, Pirotto. Origine e diffusione Il cognome è tipicamente emiliano-romagnolo. Potrebbe derivare dal prenome Pietro. In Italia conta circa 671 presenze. La variante Pedrocchi è tipica del bergamasco; Pedrotti è trentino, sondriese e bresciano; Perrucci è tarantino, brindisino e barese; Perruccio è siciliano e pugliese; Petronelli è pugliese; Pietroni è anconetano; Petretti compare a Capannori, Lucca, Montecorvino Pugliano e Viterbo; Petretto è sassarese e cagliaritano con comparse a Dolianova; Petrotto è siciliano; Petri è toscano, romano, trentino e friulano; Petrini è iserniano, lucano e barese; Petrelli è marchigiano, leccese e barese; Petrella è laziale, abruzzese, molisano, pugliese e campano, con comparse in Sicilia; Petrarca è molisano, campano e laziale; Petrini è toscano, romagnolo, abruzzese e laziale; Petrilli è laziale, aquilano, napoletano, foggiano e reggino; Petrillo è campano e laziale; Perilli è laziale, abruzzese e pugliese; Perillo è campano e pugliese; Petracci è massese, lucchese, maceratese, piceno, viterbese e romano; Petraccini è anconetano, latinense e romano; Petrocchi è romano, reatino e ascolano; Petrocco è abruzzese; Petris è udinese; Petrucci è tipico del centro Italia; Petruccio è casertano e napoletano; Petruzzi è tipicamente pugliese con comparse in tutt'Italia; Petruzzelli è barese; Petrozza è materano; Petrozzi è di Sora nel frusinate con comparse a Foggia e Genova; Petruzzo compare a Gesualdo nell'avellinese e in Salento; Peirone è cuneese; Pedrazzi è modenese, bolognese e ferrarese, con comparse in Lombardia; Pedrazzo è biellese; Pedrazzoli è mantovano e reggiano; Pedretti è lombardo e emiliano; Pedrini è lombardo, emiliano, riminese e pesarese; Pedroni è lombardo e emiliano; Pedroncelli è bergamasco e sondriese; Pedroncini è lombardo; Pedronetto è veneziano, trevigiano e pordenonese; Peirano è cuneese e genovese; Peron è vicentino e padovano; Peroni è tipicamente lombardo-veneto; Peroncini è milanese e piacentino; Perroni è laziale e messinese; Peroli e Perolo sono veronesi; Perotti è centro-settentrionale con prevalenza in Piemonte e Lombardia; Perotto è torinese, cuneese e bellunese; Perozzi è tipico della zona di San Benedetto del Tronto; Perozzo è vicentino, padovano e trevigiano; Perrotti è abruzzese e campano; Perotta è milanese; Perrotta è napoletano e casertano; Perrini è pugliese; Pierri è campano e pugliese; Pierro è campano, lucano e pugliese; Depetris è tipico di Bagnolo Piemonte in provincia di Cuneo, di Torino e di Vermiglio in Trentino; De Petris è latinense e frusinate, con comparse a Teramo e Pescara; De Pietri è reggiano e modenese; De Pietro è napoletano, cosentino e salentino; Di Pietro è tipico di Abruzzo, Campania, Molise, Puglie e Sicilia; Di Pierro è pugliese e settentrionale; Pirelli è salentino, napoletano e milanese; Pirini è bolognese, ravennate e milanese; Pironi è romagnolo e laziale; Pirotti è savonese e bolognese; Pirotta è milanese, comasco e bergamasco; Pirotto è savonese; Pedron è trentino e veneto; Perola è milanese e bergamasco; Pietro, Petro, Petraccio, Petruzzello, Petrozzo, Pedrone, Perozzini, Perozzino e Perrotto sono estremamente rari. Persone
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https://it.wikipedia.org/wiki/Festa%20dell%27Amicizia
Festa dell'Amicizia
La Festa nazionale dell'Amicizia (o semplicemente Festa dell'Amicizia) è stata una festa partitica organizzata annualmente dalla Democrazia Cristiana dal 1977 al 1993, sia a livello nazionale che locale. Descrizione Istituita nel 1977 per cercare di concorrere con le altre feste di partito dei partiti socialisti, si svolgeva usualmente tra settembre e ottobre. La prima festa nazionale si tenne il 22 settembre 1977 a Palmanova alla presenza di Benigno Zaccagnini, Tina Anselmi e con tanti ospiti dello spettacolo nazionale, tra cui Pippo Baudo, Daniela Goggi e altri ancora. Uno degli ospiti politici fissi negli anni fu Ciriaco De Mita. Edizioni Feste nazionali dell'Amicizia 1977: Palmanova 1978: Pescara 1979: Modena 1980: Viareggio 1981: Trento 1982: Viareggio 1983: Fiuggi 1984: Milano 1985: Bari 1986: Cervia 1987: Palermo 1988: Verona 1989: Montecatini Terme 1990: Cagliari 1991: Arona 1992: Pesaro
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https://it.wikipedia.org/wiki/Davide%20Tirelli
Davide Tirelli
Biografia Detiene la quinta miglior prestazione italiana di sempre nei 1500 metri piani. Palmarès Campionati nazionali 1987 ai campionati italiani assoluti, 1500 m piani - 3'46"59 1988 ai campionati italiani assoluti, 1500 m piani - 3'46"03 1989 ai campionati italiani assoluti, 1500 m piani - 3'49"23 1990 ai campionati italiani assoluti indoor, 1500 m piani - 3'48"75 1991 ai campionati italiani assoluti, staffetta 4x800 m piani - 7'20"10 (in squadra con Carlo Barbieri, Giuseppe D'Urso e Massimo Pegoretti) ai campionati italiani assoluti indoor, 1500 m piani - 3'49"89 1993 ai campionati italiani assoluti, staffetta 4x800 m piani - 7'14"65 (in squadra con Andrea Benvenuti, Riccardo Cardone e Giuseppe D'Urso) 2015 21º ai campionati italiani master di 10 km su strada, categoria SM50 - 34'29" Altre competizioni internazionali 1987 10º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'40"17 1988 8º al Golden Gala ( Verona), 1500 m piani - 3'39"75 1989 8º al Golden Gala ( Pescara), 1500 m piani - 3'38"29 7º al Weltklasse Zürich ( Zurigo), 1500 m piani - 3'40"88 1990 6º al Golden Gala ( Verona), 1500 m piani - 3'38"11 6º ai Goodwill Games ( Seattle), 1500 m piani - 3'41"58 1991 6º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'35"63 1992 4º al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 1500 m piani - 3'37"66 9º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'37"69 1993 7º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'39"80 15º all'Athletissima ( Losanna), 1500 m piani - 3'41"53 1994 9º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'39"01 15º al Bauhaus-Galan ( Stoccolma), 1500 m piani - 3'40"03 1995 7º al Golden Gala ( Roma), 2000 m piani - 5'00"31 9º all'Athletissima ( Losanna), 1500 m piani - 3'42"78 1996 12º al Meeting de Paris ( Parigi), 1500 m piani - 3'36"16 11º al Golden Gala ( Roma), 1500 m piani - 3'37"17 2007 5º ai Mondiali master ( Riccione), 5000 m piani, categoria SM40 - 15'02"57
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio%20Cittadini
Giorgio Cittadini
Carriera Club Cresciuto nel settore giovanile dell', esordisce in prima squadra e in Serie A il 9 gennaio 2022, a 19 anni, giocando i minuti finali nella partita vinta per 6 a 2 contro l'Udinese. La stagione seguente viene mandato in prestito al Modena, in Serie B, dove totalizza 18 presenze in campionato e 2 in Coppa Italia. Il 4 luglio 2023 viene ceduto in prestito al . Nazionale Il 22 settembre 2022 esordisce con la nazionale Under-21, nell'amichevole persa per 0-2 contro l'Inghilterra a Pescara. Nel 2023 viene convocato per l'Europeo Under-21, dove tuttavia non viene impiegato e gli Azzurrini vengono eliminati nella fase a gironi. Statistiche Presenze e reti nei club Statistiche aggiornate al 1º luglio 2023. Cronologia presenze e reti in nazionale
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https://it.wikipedia.org/wiki/Serie%20C%202023-2024
Serie C 2023-2024
La Serie C 2023-2024, nota anche col nome sponsorizzato Serie C NOW 2023-2024, è la 10ª edizione della terza serie del campionato italiano di calcio. Organizzato dalla Lega Italiana Calcio Professionistico in una divisione unica, è, complessivamente, la 50ª edizione del campionato di Serie C. Stagione Rimane confermata la formula a 60 squadre suddivise in tre gironi da 20. Il calendario è stato sorteggiato il 7 agosto 2023. Fra le 60 aventi diritto si sono registrate l'esclusione del e la rinuncia del . Di conseguenza è stato riammesso il (retrocesso dopo i play-out al termine della scorsa stagione) ed è stata iscritta l', seconda squadra del club bergamasco militante in Serie A. Le altre novità del campionato sono le tre retrocesse dalla Serie B , e (il , retrocesso ai play-out, è stato successivamente riammesso tra i cadetti per l'esclusione della ) e le nove promosse dalla Serie D , , , , , , , e , a cui si aggiunge la ripescata (al posto del Brescia). Degni di nota i ritorni in terza serie del Sestri Levante (dopo 74 anni d'assenza) e del Brindisi (dopo 33 anni d'assenza) nonché l'esordio assoluto in un campionato professionistico del Pineto. Il torneo è iniziato venerdì 1º settembre 2023 con i primi anticipi, poi seguiti dalle altre gare in programma per sabato 2, domenica 3 e lunedì 4. La stagione regolare terminerà il 28 aprile 2024. Da segnalare che, dal momento che solo il 30 agosto 2023 il Consiglio di Stato ha definitivamente sancito l'esclusione della Reggina dalla Serie B, da cui la conseguente riammissione del Brescia tra i cadetti, le partite delle prime due giornate coinvolgenti la Casertana (ripescata al posto dei lombardi) sono state rinviate. In questa stagione la regione più rappresentata è la Lombardia con nove squadre (AlbinoLeffe, Atalanta U23, Lumezzane, Giana Erminio, Mantova, Pergolettese, Pro Patria, Pro Sesto e Renate); con sette squadre la Campania (Avellino, Benevento, Casertana, Juve Stabia, Giugliano, Sorrento e Turris); con sei squadre la Puglia (Audace Cerignola, Brindisi, Foggia, Monopoli, Taranto e Virtus Francavilla); con cinque squadre il Veneto (Arzignano Valchiampo, Legnago, Padova, Vicenza e Virtus Verona); con quattro squadre l'Emilia-Romagna (Cesena, Fiorenzuola, Rimini e SPAL), la Toscana (Arezzo, Carrarese, Lucchese e Pontedera), le Marche (Ancona, Fermana, Recanatese e Vis Pesaro) e il Piemonte (Alessandria, Juventus Next Gen, Novara e Pro Vercelli); con due squadre l'Abruzzo (Pescara e Pineto), il Lazio (Latina e Monterosi Tuscia), la Liguria (Sestri Levante e Virtus Entella), l'Umbria (Gubbio e Perugia), la Basilicata (AZ Picerno e Potenza), la Sicilia (Catania e Messina) e la Sardegna (Olbia e Torres). Con una squadra la Calabria (Crotone), il Friuli Venezia Giulia (Triestina) e il Trentino Alto Adige (Trento). Le uniche regioni con nessuna squadra rappresentante sono la Valle d'Aosta e il Molise. Regolamento Promozioni Come nelle precedenti stagioni, le squadre classificate al primo posto dei tre rispettivi gironi sono promosse direttamente in Serie B. Ad esse si aggiunge la vincente dei play-off. Play-off I play-off verranno disputati dalle 28 squadre che, a conclusione della stagione regolare, si sono classificate dal secondo al decimo posto dei tre gironi e dalla squadra che risulta vincitrice della Coppa Italia Serie C. 1) Nell'ipotesi in cui per la vincitrice di Coppa Italia Serie C si verifichi una delle condizioni sotto elencate: a) si sia classificata al primo posto nel girone di competenza; b) si sia classificata al secondo posto nel girone di competenza; c) si sia classificata al terzo posto nel girone di competenza; d) si sia classificata nel girone di competenza in posizione che comporti la retrocessione diretta in categoria inferiore; e) si sia classificata in posizione che comporti l'accesso ai play-out; f) rinunci alla disputa dei play-off; nella posizione di griglia nei play-off (prevista per la vincitrice della Coppa) subentrerà l'altra squadra finalista di Coppa Italia Serie C. In quest'ultimo caso, qualora ricorrano anche per la finalista perdente la Coppa Italia Serie C le suindicate ipotesi di preclusione ovvero in caso di rinuncia di quest'ultima, la posizione di griglia nei play-off (prevista per la vincitrice della Coppa) sarà assegnata alla squadra quarta classificata nel girone di competenza della vincitrice di Coppa Italia Serie C, con scorrimento della classifica delle altre squadre successivamente posizionate fino all'ammissione, in via del tutto eccezionale, della squadra classificatasi all'undicesimo posto durante la stagione regolare. 2) Nell'ulteriore ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C o la società che le subentra nella posizione in griglia si sia classificata dal quarto al decimo posto durante la stagione regolare, avrà accesso ai play-off, in via del tutto eccezionale, la squadra classificatasi all'undicesimo posto nel girone di competenza durante la stagione regolare, con scorrimento della classifica delle altre squadre. Lo svolgimento delle gare di play-off si articolerà attraverso tre distinte fasi, con condizioni di accesso determinate come segue: Fase play-off del girone; Fase play-off nazionale; Final Four. Fase play-off del girone Alla prima fase play-off del girone accedono le 21 squadre classificate dal quarto al decimo posto di ciascun girone. Essa si svolgerà attraverso la disputa di un turno a gara unica ospitata dalla squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Primo turno play-off del girone Le 18 squadre classificate dal quinto al decimo posto di ciascun girone si affrontano, in gara unica, secondo la seguente previsione: a) la squadra quinta classificata affronterà la squadra decima classificata del medesimo girone; b) la squadra sesta classificata affronterà la squadra nona classificata del medesimo girone; c) la squadra settima classificata affronterà la squadra ottava classificata del medesimo girone; Le squadre vincenti avranno accesso al secondo turno. In caso di parità al termine dei 90' regolamentari, avrà accesso al secondo turno play-off del girone la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Nell'ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C si sia classificata al 5º o al 6º, o al 7º o all'8º o 9º o 10º posto, avrà accesso ai play-off del girone – in via del tutto eccezionale – la squadra classificatasi all'11º posto del girone di competenza, con scorrimento della classifica delle altre squadre. Secondo turno play-off del girone Nel secondo turno di play-off del girone, alle 3 squadre vincitrici degli incontri del primo turno, si aggiunge la squadra classificata al quarto posto di ciascun girone della stagione regolare. Le 4 partecipanti sono ordinate nel rispetto del piazzamento in classifica ottenuto al termine della stagione regolare, determinandosi gli accoppiamenti secondo i seguenti criteri: a) la migliore classificata affronta, in casa e in gara unica, la peggiore classificata; b) le altre due si affrontano in gara unica sul campo della migliore classificata. Nell'ipotesi in cui la vincitrice di Coppa Italia Serie C si sia classificata al 4º posto durante la stagione regolare, avrà accesso ai play-off del girone – in via del tutto eccezionale – la squadra classificatasi all'11º posto del girone di competenza con scorrimento della classifica delle altre squadre. Le squadre vincenti avranno accesso alla fase play-off nazionale. In caso di parità al termine dei 90' regolamentari, avrà accesso alla fase play-off nazionale la squadra meglio classificata al termine della stagione regolare. Fase play-off nazionale Alla fase play-off nazionale partecipano 13 squadre che si confronteranno in un doppio turno. Primo turno play-off nazionali Al primo turno play-off nazionale partecipano 10 squadre, così determinate: a) le 6 squadre che risultano vincenti degli incontri della fase play-off dei Gironi; b) le 3 squadre terze classificate di ogni girone al termine della stagione regolare; c) la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C (o la subentrata). Il primo turno della fase play-off nazionale si articolerà attraverso 5 incontri in gare di andata e ritorno secondo accoppiamenti tra le 10 squadre qualificate: che prevedranno come “teste di serie” le 5 squadre di seguito indicate: a) le 3 squadre classificate al terzo posto di ciascun girone nella stagione regolare; b) la squadra vincitrice della Coppa Italia Serie C (o la subentrata); c) la squadra che, tra le 6 vincitrici dei play-off del girone, risulterà meglio classificata. Le altre 5 squadre saranno accoppiate alle 5 “teste di serie” mediante sorteggio. Le squadre “teste di serie” disputeranno la gara di ritorno in casa. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso al secondo turno della fase play-off nazionale. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso al secondo turno della fase play-off nazionale le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare – andata e ritorno – avrà accesso al secondo turno della fase play-off nazionale la squadra “testa di serie”. Secondo turno play-off nazionali Al secondo turno della fase dei play-off nazionale partecipano le 5 squadre risultate vincitrici delle gare del primo turno e le 3 squadre classificate al secondo posto di ciascun girone al termine della stagione regolare. Le gare del Secondo Turno della Fase play-off Nazionale si articoleranno attraverso 4 incontri in gare di andata e ritorno, secondo accoppiamenti tra le 8 squadre qualificate che prevederanno, come “teste di serie”, le 4 squadre di seguito indicate: a) le 3 squadre classificate al secondo posto di ciascun girone nella stagione regolare; b) la squadra che, tra le vincitrici del primo turno di play-off nazionale, risulterà meglio classificata. Le altre 4 squadre saranno accoppiate alle 4 “teste di serie” mediante sorteggio. Le squadre “teste di serie” disputeranno la gara di ritorno in casa. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso alla Fase della Final Four. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso alla Fase della Final Four le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare – andata e ritorno – avrà accesso alla fase della Final Four la squadra “testa di serie”. Final Four Alla fase cosiddetta “Final Four” partecipano le 4 squadre vincenti degli incontri di cui al secondo turno play-off nazionale, inserite in un tabellone mediante sorteggio senza condizionamento di accoppiamento e successione degli incontri. Più in particolare si svolgeranno due successivi livelli di qualificazione come di seguito: a) i confronti valevoli quali “semifinali” saranno disputati in gare di andata e ritorno secondo accoppiamenti determinati da sorteggio integrale. Le squadre che al termine degli incontri di andata e ritorno avranno ottenuto il maggior punteggio avranno accesso alla “finale”. In caso di parità di punteggio, dopo la gara di ritorno, avranno accesso alla “finale” le squadre che avranno conseguito una migliore differenza reti nelle due gare. In caso di ulteriore parità al termine delle due gare, saranno disputati due tempi supplementari di 15' e, perdurando tale situazione, saranno eseguiti i calci di rigore; b) la “finale” sarà disputata in gare di andata e ritorno. A conclusione delle due gare, in caso di parità di punteggio, dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si terrà conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità saranno disputati due tempi supplementari di 15' e, perdurando tale situazione, saranno eseguiti i calci di rigore. La squadra vincente la “finale” acquisirà il titolo per l'ammissione al campionato di Serie B 2024-2025. Retrocessioni Le retrocessioni al campionato di Serie D sono nove. Le squadre classificate all'ultimo posto dei gironi al termine della stagione regolare del campionato Serie C sono retrocesse direttamente al campionato di Serie D. Le ulteriori sei retrocessioni saranno regolate, attraverso la disputa dei play-out, secondo la seguente formula Play-out La disputa dei play-out avviene tra le squadre classificatesi al penultimo, terzultimo, quartultimo e quintultimo posto di ogni girone, secondo la seguente formula: a) la squadra quintultima classificata disputa una gara di andata ed una gara di ritorno con la squadra penultima classificata; la gara di andata viene disputata sul campo della squadra penultima classificata; b) la squadra quartultima classificata disputa una gara di andata ed una gara di ritorno con la squadra terzultima classificata; la gara di andata viene disputata sul campo della squadra terzultima classificata; c) a conclusione delle due gare di cui ai punti a) e b), in caso di parità di punteggio, dopo le gare di ritorno, per determinare la squadra vincente si tiene conto della differenza reti; in caso di ulteriore parità viene considerata vincente la squadra in migliore posizione di classifica al termine della stagione regolare del campionato Serie C. Le squadre che risultano perdenti nelle gare di cui ai punti a) e b), verranno classificate, rispettando l'ordine acquisito nella graduatoria al termine della stagione regolare del campionato Serie C al terzultimo e penultimo posto e, conseguentemente, retrocederanno al campionato di Serie D 2024-2025. Gli incontri di play-out non si disputano se fra le due squadre ipoteticamente coinvolte il distacco in classifica è superiore agli 8 punti. In questo caso la squadra peggio classificata retrocede direttamente in Serie D. Girone A Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica Aggiornata al 31 ottobre 2023. Legenda:       Promosso in Serie B 2024-2025.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2024-2025. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Risultati Tabellone Aggiornato al 31 ottobre 2023. Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Statistiche Aggiornate al 31 ottobre 2023. Squadre Primati stagionali Squadre Maggior numero di vittorie: Mantova (8) Minor numero di vittorie: Novara (0) Maggior numero di pareggi: Novara, Padova e Renate (5) Minor numero di pareggi: Fiorenzuola (0) Maggior numero di sconfitte: Fiorenzuola (8) Minor numero di sconfitte: Padova (0) Miglior attacco: Triestina (20 gol fatti) Peggior attacco: Alessandria, Arzignano Valchiampo e Novara (8 gol fatti) Miglior difesa: Padova (6 gol subìti) Peggior difesa: Fiorenzuola (22 gol subìti) Miglior differenza reti: Mantova, Padova e Triestina (+11) Peggior differenza reti: Fiorenzuola (-12) Partite Partita con più reti: Pergolettese-Pro Sesto 5-2 (7, 1ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: Legnago-Arzignano Valchiampo 4-0 (4, 1ª giornata); Giana Erminio-L.R. Vicenza 1-5 (4, 2ª giornata); Fiorenzuola-Legnago 0-4 (4, 8ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 1ª giornata (28) Giornata con minor numero di gol: 5ª giornata (22) Individuali Classifica marcatori Aggiornata al 31 ottobre 2023. Girone B Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica Aggiornata al 30 ottobre 2023. Legenda:       Promosso in Serie B 2024-2025.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2024-2025. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Note: Risultati Tabellone Aggiornato al 30 ottobre 2023. Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Statistiche Aggiornate al 30 ottobre 2023. Squadre Maggior numero di vittorie: Torres (8) Minor numero di vittorie: Fermana (1) Maggior numero di pareggi: Perugia (6) Minor numero di pareggi: 10 squadre (2) Maggior numero di sconfitte: Fermana, Rimini e Sestri Levante (6) Minor numero di sconfitte: Perugia e Torres (0) Miglior attacco: Cesena (27 gol fatti) Peggior attacco: Fermana (4 gol fatti) Miglior difesa: Torres (5 gol subìti) Peggior difesa: Rimini (23 gol subìti) Miglior differenza reti: Cesena (+17) Peggior differenza reti: Fermana (-12) Partite Partita con più reti: Rimini-Juventus Next Gen 4-3 (7, 3ª giornata) e Cesena-Rimini 5-2 (7, 6ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: Cesena-Ancona 4-0 (4, 4ª giornata), Fermana-Cesena 0-4 (4, 5ª giornata) e Pontedera-Rimini 4-0 (4, 8ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 1ª giornata (23) Giornata con minor numero di gol: 4ª giornata (18) Individuali Classifica marcatori Aggiornata al 30 ottobre 2023. Girone C Squadre partecipanti Allenatori e primatisti Classifica Aggiornata al 30 ottobre 2023. Legenda:       Promosso in Serie B 2024-2025.       Ammessa direttamente ai play-off nazionali.   Ammesso ai play-off o ai play-out.       Retrocesso in Serie D 2024-2025. Regolamento: Tre punti per la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, la graduatoria verrà stilata secondo la classifica avulsa tra le squadre interessate che prevede, in ordine, i seguenti criteri: Punti negli scontri diretti. Differenza reti negli scontri diretti. Differenza reti generale. Reti realizzate in generale. Sorteggio. Note: Risultati Tabellone Aggiornato al 30 ottobre 2023. Ogni riga indica i risultati casalinghi della squadra segnata a inizio della riga, contro le squadre segnate colonna per colonna (che invece avranno giocato l'incontro in trasferta). Al contrario, leggendo la colonna di una squadra si avranno i risultati ottenuti dalla stessa in trasferta, contro le squadre segnate in ogni riga, che invece avranno giocato l'incontro in casa. Calendario Statistiche Aggiornate al 30 ottobre 2023. Squadre Primati stagionali Squadre Maggior numero di vittorie: Avellino e Juve Stabia (7) Minor numero di vittorie: Monterosi Tuscia (1) Maggior numero di pareggi: Audace Cerignola (6) Minor numero di pareggi: Avellino, Brindisi, Crotone e Turris (1) Maggior numero di sconfitte: Monterosi Tuscia e Sorrento (7) Minor numero di sconfitte: Benevento e Juve Stabia (1) Miglior attacco: Turris (20 gol fatti) Peggior attacco: Giugliano (6 gol fatti) Miglior difesa: Juve Stabia (5 gol subìti) Peggior difesa: Turris (24 gol subìti) Miglior differenza reti: Avellino (+10) Peggior differenza reti: Monterosi Tuscia (-8) Partite Partita con più reti: Messina-Turris 3-3 (6, 4ª giornata), Virtus Francavilla-Sorrento 1-5 (6, 8ª giornata) e Crotone-Messina 3-3 (6, 11ª giornata) Partita con maggiore scarto di gol: AZ Picerno-Giugliano 4-0 (4, 4ª giornata), Avellino-Monopoli 4-0 (4, 5ª giornata), Casertana-Catania 0-4 (4, 6ª giornata) e Virtus Francavilla-Sorrento 1-5 (4, 8ª giornata) Giornata con maggior numero di gol: 8ª giornata (32) Giornata con minor numero di gol: 2ª giornata (21) Individuali Classifica marcatori Aggiornata al 30 ottobre 2023.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Kilari%20%28album%29
Kilari (album)
Kilari è l'album discografico della colonna sonora italiana dell'anime omonimo. L'album è stato pubblicato in CD attraverso le edicole, allegato alla rivista ufficiale da RTI Music il 15 giugno 2010. L'album contiene la sigla, cantata da Valentina Ponzone e 11 canzoni cantate dai personaggi del cartone. Tracce Interpreti Produzione Paolo Paltrinieri – Produzione artistica e discografica Chiara del Vaglio – Assistenza musicale per Assim srl Marina Arena – Coordinamento Tony De Padua – Coordinamento Andrea Fecchio – Coordinamento Giuseppe Spada – Grafica Alberto Cutolo – Mastering al Massive Arts Studios, Milano Gabriella Vainiglia, Simona Scuto, Mary Montesano – cori Produzione e formazione dei brani Kilari Max Longhi – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Giorgio Vanni – chitarra, produzione e arrangiamento Fabio Gargiulo – chitarra, registrazione e mixing al Lova Music Recording Studio, Milano Balalaika Max Longhi – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Giorgio Vanni – chitarra, produzione e arrangiamento Fabio Gargiulo – chitarra, registrazione e mixing al Lova Music Recording Studio, Milano Fuoco d'artificio Maurizio Fabrizio – produzione Goffredo Orlandi – tastiera, programmazione, arrangiamento, registrazione e mixing al Gorland Studio, Firenze Il cuore di una star Antonio d'Ambrosio – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Disc to Disc, Milano Cristiano Macrì – chitarre, programmazione, produzione, arrangiamento, mixing allo Studio Disc to Disc, Milano La speranza del cuore Alessandro Boriani – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Novenove, Milano Gigi de Martino – basso Federico Paulovich – batteria Io ti troverò Stefano Cenci – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Claudio Trippa – chitarre Pino Santamaria – registrazione e mix allo Studio Novo Sonum, Roma Tu sei unica Max Longhi – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Giorgio Vanni – chitarra, produzione e arrangiamento Fabio Gargiulo – chitarra, registrazione e mixing al Lova Music Recording Studio, Milano Diventa il mio re Fausto Cogliati – programmazione ritmica, chitarre, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing al Best-Sound Studio, Milano Cuori all'unisono Antonio d'Ambrosio – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Disc to Disc, Milano Il mio vero volto Goffredo Orlandi – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing al Gorland Studio, Firenze Magia d'amore Ivano Suardi – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Trentaudio Productions, Brembate di Sopra (BG) Con la punta del naso Raffaele Rinciari – tastiera, chitarre, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Musicteam, Bellusco (MI) Gigi de Martino – basso Federico Paulovich – batteria Ristampa Nell'ottobre 2010, l'album è stato ristampato e distribuito da Edel su licenza RTI. Le differenze con la ristampa dell'album sono un titolo diverso, una copertina diversa e l'aggiunta di 5 nuovi brani: Produzione e formazione dei brani Aria Marco Marrone – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Markhouse, Pescara Inseparabili Goffredo Orlandi – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing al Gorland Studio, Firenze Happy Max Longhi – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Giorgio Vanni – chitarra, produzione e arrangiamento Fabio Gargiulo – chitarra, registrazione e mixing al Lova Music Recording Studio, Milano Mitical light Antonio d'Ambrosio – tastiera, programmazione, produzione, arrangiamento, registrazione e mixing allo Studio Disc to Disc, Milano You can fly Maurizio Bianchini – tastiera, programmazione, produzione e arrangiamento Graziano Pegoraro – produzione e arrangiamento Enrico Fabris, Anthony Ricotta – registrazione e mixing all'RTI Recording Studio, Cologno Monzese (MI) Note Album per bambini Album di autori vari Album del 2010 Colonne sonore Album di sigle di serie televisive d'animazione Album pop Album pop rock
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https://it.wikipedia.org/wiki/Delfino%20Pescara%201936%202023-2024
Delfino Pescara 1936 2023-2024
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti il Delfino Pescara 1936 nelle competizioni ufficiali della stagione 2023-2024. Divise e sponsor Organigramma societario Aggiornato al 10 ottobre 2023. Area direttiva Presidente: Daniele Sebastiani Vice Presidente: Gabriele Bankowski Presidente Onorario: Vincenzo Marinelli Consigliere: Roberto Druda Segretario Generale: Luigi Gramenzi Segretario Sportivo: Fabrizio D’Ortenzio Area comunicazione e marketing Responsabile Comunicazione: Massimo Mucciante Addetto Stampa: Andrea Mazzetti Responsabile Marketing: Pietro Falconio Area sportiva Direttore Sportivo: Daniele Delli Carri Responsabile Area Scouting: Antonio Bocchetti Area tecnica Team Manager: Francesco Troiano Allenatore: Zdeněk Zeman Allenatore in seconda: Giovanni Bucaro Preparatore dei Portieri: Giovanni Di Fiore Collaboratore Tecnico: Diego Labricciosa Area sanitaria Responsabile Sanitario: Dr.ssa Emanuela Spada Fisioterapista Marco Rossi, Walter Costi Massaggiatore Rocco Trivarelli Recupero Infortunati Carlo Cavasinni Settore Giovanile Responsabile Settore Giovanile: Angelo Londrillo Allenatore Primavera: Marco Stella Rosa Rosa aggiornata al 1º luglio 2023. Calciomercato Sessione estiva (dall'1/7 all'1/9) Sessione invernale (dal 1/1 al 31/1) Risultati Serie C Girone di andata Girone di ritorno Coppa Italia Coppa Italia Serie C Turni eliminatori Statistiche Statistiche di squadra Statistiche aggiornate al 1º luglio 2023 Andamento in campionato Statistiche dei giocatori Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Vincent%20Massari
Vincent Massari
Biografia Vincent Massari nacque come Vincenzo Massari a Luco dei Marsi (AQ), Abruzzo, il 29 novembre 1898. Emigrò dall'Italia nel 1915, dopo aver studiato in un seminario nel comune di Penne (nella contemporanea provincia di Pescara), pochi giorni prima del disastroso terremoto di Avezzano del 1915, che provocò migliaia di vittime, e pochi mesi prima della partecipazione dell'Italia alla prima guerra mondiale. Arrivato nella seconda metà di gennaio negli Stati Uniti d'America a Ellis Island, si stabilì nella contea di Las Animas, in Colorado, prima di trasferirsi definitivamente a Pueblo con i suoi genitori. Da convinto antifascista, lavorò da adolescente nel giornalismo e prestò servizio sindacale, collaborando con giornali letti principalmente da italoamericani. Collaborò e diresse redazioni come L'Unione (dal 1925 al 1945 circa), fondata da Ettore Chiariglione, uno dei padri del Columbus Day, e Marsica Nuova, giornale che Massari fondò nel 1918, appena ventenne. Attraverso le sue pagine pubblicò notizie dall'Abruzzo ed entrò in contatto con personaggi importanti dell'antifascismo italiano come il sulmonese Carlo Tresca. Trattò argomenti politici e culturali come la storia del lago Fucino e gli anni successivi al suo prosciugamento, nonché la ricostruzione della Marsica dopo il terremoto del 1915 che distrusse quasi completamente Avezzano e il suo circondario. Promosse sin da subito convintamente le opere di Ignazio Silone, pubblicando a puntate su L'Unione il romanzo Fontamara, opera bandita in Italia durante il ventennio fascista. Nel 1937 fu eletto presidente della federazione colombiana delle società italoamericane e divenne membro della camera di commercio di Pueblo. Nel 1954 si candidò alla Camera dei rappresentanti del Colorado e prestò servizio nella Camera per 10 anni fino a quando si trasferì al Senato del Colorado nel 1965. Nel 1960 ricevette la Stella della Solidarietà Italiana dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, come riconoscimento per aver cementato i buoni rapporti tra Italia e Stati Uniti. È stato eletto tre volte al Senato del Colorado, prestando servizio dal 1965 al 1976 come membro del Partito Democratico. Grazie alla dedizione politica e al suo fervido impegno, che gli fece guadagnare l'appellativo di "Leone italiano", la Colorado State University Pueblo (CSU Pueblo) fu istituita ufficialmente nel 1975. Massari morì il 16 novembre 1976, all'età di circa 77 anni, in un ospedale statale del Colorado. Vita privata Vincent Massari si sposò con Amalia Perasso il 21 agosto 1917. Ebbero due figlie: Angelina e Rose. Una delle sue pronipoti è Judy A. Massare, nota paleontologa statunitense specializzata nella ricerca sui rettili marini del Giurassico. Onorificenze e riconoscimenti L'arena Massari dell'università statale di Pueblo è dedicata alla sua memoria.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ecomuseo%20Fiabosco
Ecomuseo Fiabosco
L'Ecomuseo Fiabosco è un'istituzione culturale senza scopo di lucro sita nel Comune di Sant'Eufemia a Maiella (PE) in Abruzzo, all'interno dell'area del Parco Nazionale della Maiella. Si tratta del primo ecomuseo d’Italia dedicato alla salvaguardia dell’immaginario. Progetto Il progetto nasce nel 2021 e vuole tutelare la fanta-diversità, recuperando i personaggi fantastici del folklore della regione Abruzzo. Lo fa attraverso delle sculture realizzate da artisti nazionali e internazionali, che dialogano con l’ambiente naturale circostante. Il progetto artistico vuole essere non soltanto un’esposizione di opere d’arte, ma soprattutto un percorso attraverso l’immaginario e l’immaginifico, intesi come strumenti per orientarsi all’interno dell’esistenza, vero e proprio metodo di indagine e di risposta che l’essere umano applica alla realtà e ai suoi misteri. L’ecomuseo nasce come area a tutela delle creature fantastiche che hanno popolato la fantasia della regione, e che oggi si stanno metaforicamente estinguendo, in quanto dimenticate e soppiantate da un altro tipo di immaginazione. Insieme all'immaginario collettivo, l'Ecomuseo Fiabosco si impegna alla tutela e alla valorizzazione della pietra bianca della Maiella, materiale scelto per la realizzazione delle sculture. Un modo per perpetuare l’antica arte degli scalpellini d’Abruzzo mettendosi in continuità con il patrimonio materiale e immateriale del passato della regione e per rendere omaggio alla recente istituzione del Maiella Geopark della rete Geoparchi Mondiali UNESCO. All’esposizione si affiancano con frequenza concerti, spettacoli teatrali e visite guidate. Opere La ninfa Maia – Dangyong Liu – 2021 Il drago – Pina Egizii, Fabrizio Antinucci – 2021 La mandragora – Marija Markovic – 2021 Il lupo mannaro – Valentina Di Luca – 2021 Il Re Selvatico – Francesco Gigante – 2021 La strega – Stefano Faccini – 2021 Il serpente – Armando Di Nunzio – 2021 La pandafeca – Wu Mengyuan, Wu Gengmo – 2022 La sirena - Marija Markovic – 2022 Il mutaforme – Armando Di Nunzio – 2022 Il mazzamurillo – Francesco Gigante – 2022 L’albero delle fate – Ceramica Santalucia – 2022 Il Vento Maggiore – Valentina Di Luca – 2022 La chimera marsa - Giuseppe Colangelo - 2023 Il gigante - Emiliano Faraone e Marco Piccozzi - 2023 Le tre melagrane - Antonio Di Campli - 2023 L'uomo-bestia - Antonio De Marini - 2023 La sibilla - Lucia Andreozzi - 2023 Il pesce lucente - Raffaella Pierdominici - 2023 L'orco - Stefano Iampieri - 2023 Fiabosco Academy Oltre a invitare artisti nazionali e internazionali, tra le mission del progetto c’è quella di coinvolgere i giovanissimi artisti a prendere dimestichezza con i materiali della loro terra, in modo da rafforzare la filiera artistica locale. Per questo motivo ogni anno vengono invitati i licei artistici della regione per realizzare sculture da installare all’interno dell’ecomuseo. Le opere del progetto Fiabosco Academy allestite all'interno dell'Ecomuseo Fiabosco: Il satiro pensante - Liceo Artistico "Pantini-Pudente" (Vasto) - 2023 La morte - Liceo Artistico "Misticoni-Bellisario" (Pescara) - 2023 La spada nella roccia - Liceo Artistico "G. Palizzi" (Lanciano) - 2023 Giano - Liceo Artistico "G. B. Vico" (Chieti) - 2023 Collegamenti esterni Ecomusei dell'Abruzzo
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https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe%20Ruggiero
Giuseppe Ruggiero
Biografia Giuseppe Ruggiero nasce a Calvizzano da una famiglia agiata di origine nobile. Indirizzato dalla famiglia verso un percorso di Giurisprudenza, preferisce tuttavia cimentarsi nelle corse automobilistiche, passione che in Italia ai tempi si stava diffondendo sempre più; dedicandosi anche agli studi di meccanica per poter lavorare sulle sue vetture. Le prima corse a cui gareggiò furono la Targa Abbruzzi del 1938 e la Mille Miglia del 1940, in cui si piazzò secondo in categoria 1500cc con una Fiat 1500. Dopo la Seconda Guerra mondiale, con il ritorno delle corse prese definitivamente a gareggiare: era l'epoca in cui nacquero i primi circuiti automobilistici, ma anche in cui molte gare si disputavano su percorsi cittadini. La prima corsa del dopoguerra a cui partecipò, con una Alfa Romeo 8C 2300, fu la Coppa Felice Scandone Posillipo-Coroglio del 1946, in cui si piazzò primo in classifica assoluta. Con la vettura Alfa Romeo gareggiò anche alla Cetara-Capo d'Orso e alla Sorrento-Sant'Agata dei Goti del 1947, piazzandosi sempre primo in posizione assoluta e quindi mostrandosi campione imbattibile nei circuiti automobilistici cittadini. Era riconosciuto per i suoi stacchi di frizione molto netti, con cui dava molto spettacolo e che gli sono valsi il suo soprannome. Sempre nel 1947, con la scuderia "Partenope - ACI Napoli", partecipò alla Coppa TARAS a Mottola, piazzandosi sempre sul podio al terzo posto. Con la stessa scuderia, parteciperà alla Catania-Etna del 1956, e alla Coppa Selva-Fasano nel 1955 (con un'Alfa Romeo 8C 2000) e nel 1956 (con la sua Maserati), piazzandosi quinto. Nel 1948, partecipa al II Gran Premio di Bari con una Stanguellini 1100, piazzandosi quinto, dopo Tazio Nuvolari (arrivato quarto) e Achille Varzi (terzo). Con la stessa auto partecipa anche al Circuito di Pescara, piazzandosi undicesimo. Partecipa al V Circuito delle Cascine di Firenze e al X Gran Premio di Roma, tuttavia non piazzandosi in classifica per non aver terminato la gara (arrivando 14esimo). Al circuito di Firenze si piazza dopo Luigi Villoresi. Nel 1948, acquista una Maserati A6 GCS 2000, e con questa automobile partecipa, fino al 1960, a ben dodici Gran Premi di Napoli, con risultati che vanno dal secondo posto in tempo assoluto al dodicesimo posto in arrivo. Nel 1950, partecipa alla IV Coppa Selva-Fasano, arrivando primo in classifica assoluta. Nello stesso anno, parteciperà alla Amalfi-Ravello e alla Vermicino-Rocca di Papa, e nel 1951 al III Giro di Calabria, posizionandosi quinto sempre con la sua Maserati. Si ritirerà negli anni 70'. Muore nel 1981, lasciando la figlia e la moglie (divenuta poetessa locale). Nonostante la fama ottenuta tra gli anni 40' e gli anni 70', nel suo paese natale non vi è traccia di elementi commemorativi alla sua figura. La collaborazione con Maria Teresa De Filippis Ruggiero non gareggiò solo in gare singole, ma anche in coppia con un altro pilota: Maria Teresa De Filippis, la prima pilota di Formula 1 d'Italia. Peppe 'a frizione strinse una forte amicizia e collaborazione con la marchesa De Filippis, che si tramutò in una serie di vittorie e arrivi al podio nel 1949: grazie alla Taraschi Urania 750 della De Filippis, arrivarono primi in categoria alla III Stella Alpina, e secondi di categoria alla Coppa della Toscana, alla III Coppa Selva-Fasano e alla Salerno-Cava de' Tirreni. Hanno partecipato anche alla XXXIII Coppa Florio, con una Fiat Camen (la carrozzeria di una 500 Topolino con un Bimotore accoppiato), ma hanno dovuto ritirarsi causa incidente. Risultati
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https://it.wikipedia.org/wiki/Serie%20C%202023-2024%20%28calcio%20femminile%29
Serie C 2023-2024 (calcio femminile)
L'edizione 2023-2024 è la sesta edizione del campionato italiano di Serie C di calcio femminile, terza serie nazionale. Il campionato è iniziato il 10 settembre 2023 e si concluderà il 2 giugno 2024. Stagione Novità Alla sesta edizione del campionato nazionale di Serie C hanno avuto il diritto di chiedere l'iscrizione tutte le 33 squadre che hanno acquisito tale diritto al termine della Serie C 2022-2023, le 3 squadre retrocesse dalla Serie B 2022-2023, tutte le 17 squadre vincitrici i campionati regionali di Eccellenza e una società semifinalista della fase nazionale della Coppa Italia Regionale. Dalla Serie C 2022-2023 sono stati promossi in Serie B l', il e la ; sono state retrocesse in Eccellenza la Lucchese, la , il Su Planu, il , l'Orvieto, la Rinascita Doccia, la Sambenedettese, il Cosenza, l'Academy Sant'Agata, la Salernitana e la Cantera Adriatica Pescara. Dalla Serie B 2022-2023 sono stati retrocessi il , il e l'. Delle squadre aventi diritto non sono state ammesse per espressa rinuncia alla partecipazione al campionato: F.C.D. Pinerolo, S.C.S.D. Centro Storico Lebowski, A.P.D. Atletico Avigliano, U.S. Isera, Vis Pesaro dal 1898. Tra le aventi diritto, non sono state ammesse per non aver presentato domanda di iscrizione al campionato: S.S.D. U.S. Città di Pontedera, A.S.D. F.C. Sanremo Ladies. Il è stato ripescato in Serie B. A completamento organico sono state ammesse, in qualità di ripescate, le seguenti società: U.S.D. Rinascita Doccia, U.S. Salernitana 1919. Il Palermo Women ha ceduto il proprio titolo sportivo al Palermo Football Club, il primo ripartirà dall'Eccellenza siciliana. Dopo che anche la è stato ripescato in Serie B, il è stato ammesso a completamento organico. Formula Le 48 squadre partecipanti sono state divise in tre gironi da 16 squadre ciascuno. In ogni girone le squadre si affrontano in un girone all'italiana con partite di andata e ritorno per un totale di 30 giornate. Le squadre prime classificate di ciascun girone, per un totale di tre squadre, sono promosse direttamente in Serie B. Le ultime due classificate di ciascun girone sono retrocesse direttamente nei rispettivi campionati regionali di Eccellenza. Le squadre classificate dall'undicesimo al quattordicesimo posto di ciascun girone disputano i play-out per definire altre due squadre retrocesse per girone; i play-out si giocano in gara unica sul campo della società meglio piazzata al termine della stagione regolare. Girone A Squadre partecipanti Classifica Aggiornata al 29 ottobre 2023. Legenda:       Promossa in Serie B 2024-2025.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2024-2025. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Risultati Girone B Squadre partecipanti Classifica Aggiornata al 29 ottobre 2023. Legenda:       Promossa in Serie B 2024-2025.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2024-2025. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Risultati Girone C Squadre partecipanti Classifica Aggiornata al 29 ottobre 2023. Legenda:       Promossa in Serie B 2024-2025.   Ammessa ai play-out.       Retrocessa in Eccellenza 2024-2025. Note: Tre punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta. Risultati
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https://it.wikipedia.org/wiki/Gran%20Premio%20d%27Italia%202023
Gran Premio d'Italia 2023
Il Gran Premio d'Italia 2023 è stata la quattordicesima prova della stagione del campionato mondiale di Formula 1. La gara si è tenuta domenica 3 settembre all'Autodromo nazionale di Monza ed è stata vinta dall'olandese Max Verstappen su Red Bull Racing-Honda RBPT, al quarantasettesimo successo nel mondiale; Verstappen ha preceduto all'arrivo il suo compagno di squadra, il messicano Sergio Pérez, e lo spagnolo Carlos Sainz Jr. su Ferrari. Grazie al successo ottenuto, Verstappen stabilisce il primato nella storia della Formula 1 di dieci vittorie consecutive, con la striscia iniziata nel Gran Premio di Miami, battendo il precedente record del tedesco Sebastian Vettel di nove vittorie consecutive registrate nella stagione , con lo stesso costruttore. La Red Bull Racing registra il record del maggior numero di doppiette in una stagione con sei, dopo il precedente record di cinque segnato nel precedente campionato. È stato il Gran Premio oggetto della durata della distanza di gara più corta della storia della categoria, senza contare le gare terminate prematuramente, con 1h13'41"143, seppur percorrendo due giri in meno rispetto al precedente primato stabilito nell'edizione del 2003 dello stesso Gran Premio, con 1h14'19"838. All'intero weekend di gara hanno assistito spettatori, per il secondo Gran Premio d'Italia con il più alto numero di presenze all'Autodromo nazionale di Monza, dietro al primato dei spettatori dell'edizione precedente del 2022. Vigilia Aspetti tecnici Per questo Gran Premio la Pirelli, fornitore unico degli pneumatici, offre la scelta tra gomme di mescola C3, C4 e C5, la tipologia di mescole più morbide che caratterizzano l'intera gamma messa a disposizione dall'azienda fornitrice degli pneumatici per il campionato. È la prima edizione del Gran Premio dove la Pirelli stabilisce questa tipologia di pneumatici. Essa viene stabilita per la settima volta in stagione, e per la prima volta dal Gran Premio d'Ungheria. La Pirelli nomina allo stesso tempo la tipologia di pneumatici disponibile per i successivi Gran Premi di Singapore, Giappone e Qatar. La Federazione conferma le tradizionali due zone di attivazione del Drag Reduction System stabilite nell'edizione 2011 del Gran Premio quando il dispositivo fu introdotto per la prima volta nella storia della categoria in quella stagione. La prima zona è collocata sul lungo rettilineo dei box, con il punto di determinazione del distacco fra piloti posto dopo la curva 11, quest'ultimo modificato nell'edizione precedente del 2022, venendo posizionato dopo la suddetta curva dopo che in precedenza era collocato prima di essa. La seconda zona è posta sul rettilineo tra la curva 7 e la curva 8, con detection point posto prima della curva 7. Fin dal debutto del dispositivo mobile in Formula 1, l'Autodromo nazionale di Monza fu uno dei pochi circuiti presenti nel calendario del campionato mondiale a essere caratterizzato dalla presenza di due zone per l'utilizzo dell'alettone posteriore mobile, visto la presenza di lunghi rettilinei, con il principale obiettivo di favorire i sorpassi. Fu oggetto di due zone DRS nel 2011 insieme al circuito di Montréal, sede del Gran Premio del Canada, al circuito di Valencia, sede in quella stagione del Gran Premio d'Europa, del Buddh International Circuit, sede della prima edizione del Gran Premio d'India, e il circuito di Yas Marina, sede del Gran Premio di Abu Dhabi. La Federazione ha anche analizzato le zone del DRS durante il , introducendo cambiamenti per il 2023 al fine di facilitare i sorpassi o renderli più difficili in alcuni circuiti in cui si riteneva che la zona in cui utilizzare il dispositivo mobile fosse troppo facile o difficile al fine di effettuare un sorpasso. L'Autodromo nazionale di Monza non rientra tra i tracciati oggetto di queste modifiche. Rispetto all'edizione del , sono stati rimossi i dissuasori di velocità gialli e neri della curva 4, della curva 5 e della curva 8. Viene anche rimosso il primo dissuasore di velocità alla curva 10. La Federazione rende noto che nella via di fuga della chicane della curva 1 e della curva 2 sono state collocate quattro file di blocchi di polistirolo. Per garantire che le vetture possano rientrare in pista in condizioni di sicurezza, i piloti, in caso di utilizzo della via di fuga, devono passare attraverso le quattro file di blocchi di polistirolo e ricongiungersi alla pista alla fine della via di fuga. I piloti possono utilizzare l'erba solo se è chiaramente inevitabile. Alla curva 5 qualsiasi pilota che va dritto e non percorre la zona d'ombra prima dell'apice del cordolo della seconda chicane, deve rimanere alla destra della linea gialla e del dissuasore, rientrando in pista al termine della via di fuga dopo l'uscita della curva 5. Prima dell'inizio della prima sessione di prove libere del venerdì, sulla vettura di George Russell e Fernando Alonso viene installata la terza scatola del cambio e la terza trasmissione. Entrambi i piloti non sono penalizzati sulla griglia di partenza in quanto i nuovi componenti installati rientrano tra quelli utilizzabili nel numero massimo stabilito dal regolamento tecnico. Sulla vettura di Charles Leclerc, Carlos Sainz Jr., Russell, Valtteri Bottas, Liam Lawson e Yuki Tsunoda viene installata la quarta unità relativa al motore a combustione interna, al turbocompressore, all'MGU-H e all'MGU-K. Sulla vettura di Esteban Ocon viene installata la quarta unità relativa al turbocompressore e all'MGU-H. Sulla vettura di Sainz Jr., Lawson e Tsunoda viene installata la quinta unità relativa all'impianto di scarico, e sulla vettura di Leclerc e Bottas la sesta unità dello stesso componente. Tutti i piloti non sono penalizzati sulla griglia di partenza in quanto i nuovi componenti installati rientrano tra quelli utilizzabili nel numero massimo stabilito dal regolamento tecnico. Prima della terza sessione di prove libere del sabato, la direzione gara stabilisce che qualsiasi pilota che superi il tempo di un minuto e 41 secondi durante le qualifiche dalla seconda linea della safety car alla prima di essa in qualsiasi giro, compresi quelli di entrata e in uscita, può essere considerato come andare lentamente senza un valido motivo, con l'episodio indagato al termine della sessione. Prima delle qualifiche, la direzione gara comunica che non vengono resi disponibili un set aggiuntivo di pneumatici intermedi, alla luce delle previsioni meteo. Aspetti sportivi Il Gran Premio rappresenta il quattordicesimo appuntamento stagionale a distanza di una settimana dalla disputa del Gran Premio d'Olanda, tredicesima gara del campionato. Per la quarta volta in stagione, il mondiale prevede la disputa di una prova a distanza di una settimana dall'altra. Il Gran Premio d'Italia è l'ottavo e ultimo appuntamento della stagione previsto in Europa, nonché il sesto consecutivo. Esso è il secondo evento dopo la pausa estiva obbligatoria per squadre e piloti, nonché la terza gara della seconda parte di stagione, e il primo di tre appuntamenti complessivi calanderizzati nel mese di settembre. Il mondiale disputa una gara sulla tipologia di tracciato permanente per il sesto weekend di gara consecutivo. Il contratto per l'inserimento della gara nel calendario mondiale, sempre all'Autodromo nazionale di Monza, è stato rinnovato nel mese di giugno 2020 fino alla stagione 2025. Sponsor del Gran Premio è, come nell'edizione precedente, la Pirelli, azienda italiana fornitrice degli pneumatici per il campionato. A questa edizione assistono spettatori, per il secondo Gran Premio d'Italia con il più alto numero di presenze all'Autodromo nazionale di Monza, dietro al primato dei spettatori del . Presente nel calendario del campionato mondiale di Formula 1 fin dall'edizione inaugurale del e valido quale prova della categoria dallo stesso anno, il Gran Premio d'Italia, insieme a quelli di Monaco, Svizzera, Belgio, Francia e Gran Bretagna, compresa un'edizione della 500 Miglia di Indianapolis valida per il mondiale, fu una delle prove che caratterizzò il calendario dell'edizione inaugurale del mondiale di Formula 1. Il Gran Premio è l'unico, insieme a quello di Gran Bretagna, ad essere stato presente nel calendario del campionato mondiale fin dalla prima stagione del 1950. Esso vede la sua disputa nel calendario della stagione nel tradizionale mese di settembre, per la sua novantatreesima edizione, la settantaquattresima valida per il mondiale, e l'ottantottesima all'Autodromo nazionale di Monza, il terzo autodromo permanente più antico al mondo, dopo quello di Brooklands in Inghilterra e quello di Indianapolis negli Stati Uniti d'America, nonché il circuito più veloce presente nel calendario mondiale fin dalla stagione . Il circuito ha ospitato il maggior numero di edizioni del Gran Premio, su nove diverse configurazioni, la cui la più recente in uso dalla stagione , ed è, fra tutti quelli utilizzati nel calendario del campionato mondiale di Formula 1 fin dalla stagione inaugurale del 1950, al primo posto per maggior numero di edizioni disputate di un Gran Premio con 72, oltre ad essere al primo posto per maggior numero di edizioni disputate consecutivamente con 42. Il Gran Premio d'Italia è il quinto più antico Gran Premio dopo quelli di Francia, Stati Uniti, Spagna e Russia e, dal , anche quello che si è svolto per più volte. Per l'unica edizione valida per il mondiale nel 1980, esso è stato corso all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari, sede in passato di 26 edizioni del Gran Premio di San Marino e a partire dal del Gran Premio dell'Emilia-Romagna. In cinque occasioni, non valide per il mondiale, il Gran Premio si è disputato in altre località, tra cui Montichiari (1921), il quale fu sede dell'edizione inaugurale, Livorno (1937), Milano (1947) e Torino (1948). Il Gran Premio non è stato corso nel 1929 e nel 1930, e tra il 1939 e il 1946, tutte edizioni non valide per il mondiale di Formula 1. Nel primo caso la gara non fu corsa a seguito del gravissimo incidente del pilota locale Emilio Materassi nell'edizione del 1928 che causò la morte 22 spettatori, tra cui lo stesso Materassi, e più di 40 feriti, mentre nel secondo caso la gara non fu corsa per via della seconda guerra mondiale. Il Gran Premio d'Italia 2021 fu scelto come una di tre prove totali della stagione ad essere protagonista della sperimentazione, per la prima volta nella storia della Formula 1, del formato di gara caratterizzato dalla disputa dell'allora chiamata Qualifica Sprint al sabato al fine di stabilire la griglia di partenza del Gran Premio. L'Italia avrebbe ospitato, per la quarta stagione consecutiva, almeno due Gran Premi sul proprio territorio, prima dell'annullamento del Gran Premio dell'Emilia-Romagna in programma a maggio a causa dell'ondata eccezionale di maltempo che prima del weekend di gara si abbatte sull'omonima regione. Il Paese sarebbe stato, insieme agli Stati Uniti d'America, come quello oggetto nell'ospitare almeno due gare sul proprio territorio nell'arco di una stagione. Il territorio italiano, oltre ad essere al primo posto per aver ospitato il maggior numero di gare nella storia del mondiale con 104, esso ospitò, per la prima volta, ben tre Gran Premi nella stagione , nel quale il calendario mondiale fu influenzato a causa delle problematiche dettate dalla pandemia di COVID-19. Oltre al Gran Premio dell'Emilia-Romagna e quello omonimo, il Gran Premio della Toscana, da corrersi all'Autodromo internazionale del Mugello, fu introdotto durante la stagione per rimpiazzare altri numerosi Gran Premi annullati o posticipati a causa dell'emergenza sanitaria. L'Italia ha anche ospitato il soppresso Gran Premio di San Marino all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, dal al , l'unica edizione del Gran Premio di Pescara sull'omonimo circuito, corsa nel , il Gran Premio di San Remo dal 1937 al e il Gran Premio Dino Ferrari del , quest'ultimi due con le prove non valide per il mondiale. Con l'intenzione di rendere l'uso degli pneumatici più sostenibile in futuro, la Formula 1 testa una riduzione dei set di pneumatici assegnati da 13 a 11 in due Gran Premi nel 2023. In queste gare, tra cui questo appuntamento e nel già disputatosi Gran Premio d'Ungheria a luglio, l'uso degli pneumatici nelle qualifiche sarà dure in Q1, medie in Q2 e morbide in Q3, con clima asciutto. Inizialmente una delle due gare scelte fu il Gran Premio dell'Emilia-Romagna, prima del suo annullamento. Il pilota olandese e campione del mondo della Red Bull Racing, Max Verstappen, in caso di successo, stabilirebbe un nuovo record nella storia della categoria per il maggior numero di vittorie consecutive, con dieci, striscia iniziata nel Gran Premio di Miami. Verstappen è stato anche vittorioso nelle Sprint del Gran Premio d'Austria e del Gran Premio del Belgio. Nel precedente Gran Premio d'Olanda, l'olandese ha eguagliato le nove vittorie consecutive messe a segno da Sebastian Vettel durante la stagione , sempre con il costruttore austriaco, dal Gran Premio Belgio al Gran Premio del Brasile. Sempre in caso di successo, Verstappen diventerebbe il primo pilota a trionfare nelle quattro gare classiche presenti in calendario fin dalla stagione inaugurale del , dopo i successi nel Gran Premio di Monaco, nel Gran Premio di Gran Bretagna e nel Gran Premio del Belgio. Il leader della classifica piloti, in caso di arrivo a podio, eguaglierebbe Fernando Alonso con 15, per la terza striscia più lunga di sempre di arrivi a podio consecutivi, dietro a Michael Schumacher con 19 e a Lewis Hamilton con 16. Il pilota australiano della McLaren, Oscar Piastri e quello statunitense della Williams, Logan Sargeant, debuttanti in questo campionato, hanno già corso all'Autodromo nazionale di Monza. Piastri ha corso nella Formula Renault Eurocup del 2018 e del 2019, in Formula 3 nel 2020 e in Formula 2 nel 2021, con il miglior risultato la vittoria in quest'ultima categoria. Sargeant ha gareggiato nella Formula Renault Eurocup del 2018 e nella Formula Renault NEC dello stesso anno, in Formula 3 nel 2019 e 2020, in Formula 2 nel 2022 e nella European Le Mans Series del 2021, con il miglior risultato appannaggio della vittoria durante la prova della Formula Renault NEC. Durante la seconda sessione di prove libere del precedente Gran Premio d'Olanda, il pilota australiano dell'AlphaTauri, Daniel Ricciardo, si frattura il polso a causa di un incidente. Egli viene sostituito dal pilota di riserva della Red Bull Racing e della stessa AlphaTauri, il neozelandese Liam Lawson, al debutto nella categoria. Lawson sostituisce Ricciardo anche in questo appuntamento e la scuderia di Faenza rende noto che egli sostituisce l'australiano anche nei successivi Gran Premi finché quest'ultimo non recupera dal suo infortunio. Lawson ha già gareggiato all'Autodromo nazionale di Monza in Formula 3 nel 2019 e 2020, nella Euroformula Open del 2019, in Formula 2 nel 2021 e 2022, e nel DTM del 2021, con il miglior risultato la vittoria nell'Euroformula Open e nel DTM. Il pilota di riserva dell'Aston Martin e della McLaren, il brasiliano Felipe Drugovich, membro dell'AMF1 Driver Development Programme e campione del mondo di Formula 2 della precedente stagione, prende il posto del canadese Lance Stroll durante la prima sessione di prove libere del venerdì, con il numero 34. Drugovich sostituì Stroll anche durante i test invernali, nel quale il canadese fu costretto a saltarli per via di un infortunio in allenamento. L'Aston Martin rispecchia quanto previsto nel regolamento sportivo valevole della stagione precedente, in cui tutte le dieci squadre iscritte al campionato hanno l'obbligo di schierare, durante le sessioni di prove libere, almeno due piloti giovani. La Ferrari gareggia con una speciale livrea che presenta un tocco di giallo, uno dei colori storici dell’azienda già protagonista lo scorso anno in occasione del 75º anniversario della sua fondazione. Sulle monoposto vi è un riferimento che rimanda alla carrozzeria della Ferrari 499P vincitrice dell'ultima 24 Ore di Le Mans. Anche le tute dei due piloti Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. sono oggetto di un merchandising dedicato, con i tre colori storicamente più utilizzati dalla Ferrari, il rosso, il giallo e il nero. L'Alfa Romeo corre con una speciale livrea che ricalca il Tricolore e che rende omaggio all'Alfa Romeo 33 Stradale. I due piloti britannici della Mercedes, Lewis Hamilton e George Russell, rinnovano il contratto con la scuderia tedesca fino alla stagione 2025. L'ex pilota di Formula 1 Vitantonio Liuzzi è nominato commissario aggiunto. L'italiano ha svolto in passato, in diverse occasioni, tale funzione, l'ultima al Gran Premio d'Ungheria. Liuzzi fu nominato commissario aggiunto anche nell'edizione del 2019. È la casa automobilistica tedesca Mercedes a fornire la safety car e la medical car. Prove Resoconto Verstappen ottiene la migliore prestazione della prima sessione. L'olandese, con gomme a mescola dura, da testare anche in vista delle qualifiche ad allocazione obbligatoria delle mescole per ogni fase, ha dimostrato una ottima competitività, anche nella simulazione di gara. Alle sue spalle si è piazzato, staccato di pochi millesimi, Sainz Jr., che, a sua volta, ha preceduto l'altro pilota della Red Bull Racing, Pérez. Sulle monoposto si è rivisto il fenomeno del saltellamento: a causa della ricerca della massima aerodinamicità le vetture risultano molto vicine al suolo, e questo porta a minore stabilità. Le due Alfa Romeo hanno iniziato la sessione con venti minuti di ritardo, per un problema al software. Carlos Sainz Jr. è il più veloce della sessione pomeridiana del venerdì. Lo spagnolo ha colto il tempo usando gomme a mescola morbida, durante la simulazione di qualifica. Le due Ferrari hanno fatto gioco di squadra, con Leclerc che ha concesso la scia a Sainz Jr. nel rettilineo tra la variante Ascari e la curva Alboreto. Quando lo spagnolo ha concesso, a sua volta, questo vantaggio al monegasco, questi ha commesso un errore alla prima variante. Dietro allo spagnolo si è piazzato Lando Norris; la velocità delle McLaren è confermata dal quarto tempo per Piastri. Tra i due si è piazzato Pérez, che però è stato autore di un'uscita di pista alla curva Alboreto. Dopo aver messo una ruota sulla ghiaia la monoposto è terminata, dopo un testacoda, contro le barriere. Ha potuto compiere solo due giri Lance Stroll; non impiegato nella prima sessione, per fare posto a Felipe Drugovich, il canadese ha dovuto fermare la sua Aston Martin per un guasto alla power unit. Per recuperare la monoposto la direzione di gara ha interrotto la sessione, con bandiera rossa. Durante le prime due sessioni di prove libere del venerdì, Alexander Albon utilizza l'assemblaggio di una trasmissione al di fuori dell'allocazione prevista secondo il regolamento tecnico. Il pilota thailandese della Williams non è penalizzato sulla griglia di partenza in quanto tale operazione rientra tra quelle effettuabili nel numero massimo consentito dal regolamento tecnico. La Red Bull Racing è stata multata di euro da parte della Federazione in quanto Max Verstappen ha superato la velocità minima stabilita dentro la corsia dei box. Nella notte tra il venerdì e il sabato, l'Aston Martin utilizza uno dei due coprifuochi concessi durante la stagione per effettuare le operazioni sulle proprie vetture. La scuderia britannica non ricevono sanzioni. Prima dell'inizio della terza sessione di prove libere del sabato, sulla vettura di Carlos Sainz Jr. viene installata la quinta unità relativa all'impianto di scarico, la quarta scatola del cambio e la quarta trasmissione. Il pilota spagnolo della Ferrari non è penalizzato sulla griglia di partenza in quanto i nuovi componenti installati rientrano tra quelli utilizzabili nel numero massimo stabilito dal regolamento tecnico. Sainz Jr. batte, per pochi millesimi, Verstappen, nella sessione del sabato mattina. Lo spagnolo della Ferrari è stato, nel corso della sessione, ammonito, con bandiera bianconera, per aver ostacolato Tsunoda. Lewis Hamilton, terzo, è staccato di quasi mezzo secondo dal tempo del ferrarista. L'altro pilota della scuderia italiana, Leclerc, ha chiuso col quarto tempo, ma dopo aver dovuto rinunciare a chiudere il suo giro più veloce. Il monegasco è stato autore di un errore alla seconda curva di Lesmo. Peggio ha fatto il compagno di team di Verstappen, Pérez, che ha potuto compiere solo undici giri, per la necessità di lavori sulla sua ala anteriore. Risultati Nella prima sessione del venerdì si è avuta questa situazione: Nella seconda sessione del venerdì si è avuta questa situazione: Nella sessione del sabato mattina si è avuta questa situazione: Qualifiche Resoconto Dopo Tsunoda e Magnussen, è Max Verstappen che fa segnare il miglior tempo, in 1'22"047. Il tempo del campione del mondo è annullato per il non rispetto dei limiti del tracciato, alla seconda curva di Lesmo. Passa a condurre, così, Pérez. Il tempo del messicano viene migliorato da Russell, poi da Albon. Alle spalle del thailandese si piazza l'altro pilota della Willams, Sargeant. Alle loro spalle si trovano, per il momento, Zhou Guanyu e Lando Norris. Sainz Jr. sale quarto, mentre Leclerc è settimo, battuto da Alonso; anche il tempo dello spagnolo non verrà validato, per il non rispetto dei limiti di pista. La classifica si movimenta di continuo, visto che i piloti, su gomme dure, girano molto in pista. Pérez riprende a comandare, con 1'21"911, prima dell'arrivo del compagno di scuderia Verstappen, che abbassa il limite a 1'21"573. Anche Fernando Alonso rimonta, in terza posizione; Esteban Ocon è autore di un errore alla variante Ascari. Tsunoda sale quinto, mentre Lawson è settimo. Mentre Ocon va ai box, per controllare il fondo piatto della sua vettura, Charles Leclerc risale in terza posizione, prima che il suo tempo sia battuto da Sainz Jr.. Rimonta quarto anche Norris, mentre anche il tempo di Oscar Piastri viene annullato. Stessa sorte tocca a Pierre Gasly. Nella lotta fra i due piloti della Ferrari Leclerc riscavalca Sainz Jr., ponendosi alle spalle di Verstappen, staccato di due decimi. Il tempo del ferrarista è migliorato da Albon; Piastri fa l'ottavo tempo, mentre Logan Sargeant è quinto. Si pone in situazione di sicurezza anche Lawson, col decimo tempo; meglio fa l'altro portacolori dell'AlphaTauri, Tsunoda, che è quarto. Non passano il taglio Zhou, il cui ultimo crono è annullato, Gasly, Ocon, Magnussen e Stroll. Leclerc e Sainz Jr. sono messi sotto indagine dai commissari, per non aver rispettato il tempo minimo per effettuare il giro di riscaldamento, un minuto e 41 secondi. La direzione informa che, comunque, la posizione dei due ferraristi verrà studiata dopo la sessione di qualifica. Verstappen chiude, nella seconda fase, il primo tentativo in 1'21"035. Questo gli permette di battere Pérez di quasi quattro decimi; Lando Norris è terzo. Meglio fa Alexander Albon che prende il secondo tempo; Alonso chiude quarto, mentre Piastri batte il suo compagno di team. Leclerc si piazza secondo, poco prima che Carlos Sainz Jr. ottenga il miglior tempo (1'20"991). George Russell chiude col sesto tempo, mentre dimostra difficoltà Hamilton, che è solo dodicesimo. L'ex campione del mondo, leggermente ostacolato da Pérez, si lamenta per la mancanza di tenuta di strada della sua monoposto. Quando mancano un paio di minuti alla fine della Q2 solo mezzo secondo separa il tempo del sesto da quello del sedicesimo. Tsunoda è provvisoriamente nono, Russell sale quinto, battuto dal compagno di scuderia Hamilton. Leclerc s'installa al comando, prima che Verstappen segni ancora la miglior prestazione. Pérez non riesce a fare meglio del quarto tempo. Non accedono alla fase finale Tsunoda, Lawson, Hülkenberg, Bottas e Sargeant. Verstappen, in Q3, entra in pista per primo, davanti a Pérez, Norris e Alonso; tra i piloti della Ferrari, Leclerc precede Sainz Jr.. Il campione del mondo ferma il tempo sull'1'20"631. Sergio Pérez chiude in 1'20"921, battuto anche da Norris. Leclerc è capace di sopravanzare Verstappen, ma viene immediatamente battuto, a sua volta, da Sainz Jr. (1'20"532). Albon prende il quarto tempo, prima che Russell lo preceda. Hamilton è nono, davanti al solo Alonso. Per il secondo tentativo il primo a prendere la pista è Alonso, seguito, a distanza, da Leclerc, e dalle due Red Bull Racing. Leclerc migliora nel primo settore, senza essere battuto da Verstappen. Sainz Jr., in pole position provvisoria, è in leggero ritardo, ma i tre piloti sono molto vicini. Leclerc si migliora anche nel settore centrale, ma il suo tempo è battuto dai suoi due avversari. Il monegasco chiude in 1'20"361. La sua pole position dura pochi secondi: Verstappen porta il limite a 1'20"307. Sainz Jr. è però capace di battere, a sua volta, l'olandese, terminando in 1'20"294. Lo spagnolo conquista la quarta pole position in carriera, la prima da quella ottenuta nel Gran Premio degli Stati Uniti d'America 2022, dopo trecentoquindici giorni. Sainz Jr. eguaglia il numero delle partenze al palo nella storia del mondiale ottenute da Mike Hawthorn, Didier Pironi, Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella. Per la Ferrari è la duecentoquarantacinquesima partenza in prima posizione della storia e la terza del campionato, la prima dal Gran Premio del Belgio con Leclerc, bissando la partenza al palo dopo quella ottenuta nel 2022 proprio col monegasco. La scuderia di Maranello estende il proprio record del maggior numero di pole position ottenute nel Gran Premio d'Italia, con ventitré. Verstappen, secondo, ha vinto quattro volte nelle ultime dieci partenze da questa posizione. Leclerc parte terzo e viene battuto da un compagno di squadra a Monza per la prima volta in carriera. Russell ottiene il quarto posto e parte nei primi quattro per la seconda gara consecutiva dopo il terzo posto nel precedente Gran Premio d'Olanda. Con la quinta posizione, per Pérez è solamente la seconda qualifica nei primi cinque nelle ultime nove gare. La sesta posizione di Albon è il miglior risultato per la Williams sul circuito italiano dalla partenza di Stroll in prima fila nell'edizione del 2017. Per il thailandese è la quinta apparizione in Q3 nelle ultime sette gare. Piastri, settimo, fa meglio in qualifica del compagno di scuderia Norris, nono, per la seconda volta negli ultimi tre Gran Premi. Hamilton è solamente ottavo, per la peggiore prestazione sul circuito brianzolo dall'edizione del 2013, dodicesimo in griglia. Norris è nono nella sua peggior prestazione in qualifica a Monza dalla stagione del debutto, quella del . Alonso, decimo, al peggior risultato in qualifica della stagione, è l'unico pilota ad aver raggiunto il Q3 in tutte le gare dell'anno. Tsunoda manca l'accesso al Q3 per soli undici millesimi. Con il giapponese undicesimo e Lawson dodicesimo, l'AlphaTauri presenta due vetture nelle prime dodici posizioni per la seconda volta in stagione dopo il Gran Premio di Monaco. Entrambe le Alpine sono eliminate in Q1 per la prima volta dal Gran Premio di Singapore 2016 quando il costruttore correva sotto la denominazione di Renault, con Magnussen e Jolyon Palmer alla guida. Gasly è diciassettesimo sul circuito dove ottenne la prima vittoria in carriera nell'edizione del 2020, dopo il podio ottenuto nella precedente gara a Zandvoort. Ocon è eliminato nella prima fase per la seconda gara di fila, non raggiungendo il Q3 nelle ultime sei gare. Magnussen e Zhou sono entambi eliminati in Q1 per la nona volta in stagione. È stata l'undicesima volta su quattordici gare che il danese viene sopravanzato in qualifica dal compagno di scuderia Hülkenberg. Stroll è qualificato ultimo, per la seconda eliminazione in questa fase dopo quella del Gran Premio di Miami. Sainz Jr., alla prima nona fila in carriera, e la prima all'Autodromo Nazionale di Monza, nonché alla prima pole position sul circuito italiano e in stagione, dopo l'unica partenza del campionato in prima fila nel Gran Premio di Spagna, è il primo spagnolo che parte davanti a tutti nel Gran Premio d'Italia da Fernando Alonso nell'edizione del 2010, sempre con la Ferrari. Sainz Jr. è il quarto pilota differente del campionato in pole position dopo Verstappen, Pérez e Leclerc. Per la terza volta Sainz Jr. e Verstappen partono in quest'ordine in prima fila. Nelle due volte precedenti, in una occasione ha vinto Sainz Jr. e in una ha vinto Verstappen. Lo spagnolo è il primo pilota a battere il compagno di scuderia Leclerc in qualifica sul circuito monzese. Entrambe le Ferrari occupano le prime tre posizioni in griglia per la prima volta dall'edizione del 2018. Verstappen, alla cinquantatreesima prima fila in carriera, è partito in pole position nell'edizione del 2021 grazie a una penalità di Bottas, ma non è mai stato il più veloce in qualifica. L'Aston Martin raggiunge il Q3 per la prima volta nel Gran Premio d'Italia, dopo che nell'edizione precedente entrambe le vetture furono eliminate in Q1. Dal tempo migliore della pole position e dalla seconda posizione, occupata da Verstappen, vi è un margine di tredici millesimi, il più basso dall'edizione del 2006 quando Kimi Räikkönen e Michael Schumacher ne furono separati da due. Sono stati cancellati sette tempi dai commissari sportivi ai piloti per non aver rispettato i limiti della pista, durante le qualifiche. Si sono visti cancellare il tempo Max Verstappen (alla curva 7), Lance Stroll (alla curva 2), Fernando Alonso (alla curva 7), Pierre Gasly (alla curva 2), Esteban Ocon (alla curva 10), Oscar Piastri (alla curva 7) e Zhou Guanyu (alla curva 7). I due piloti della Ferrari, Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr., non ricevono sanzioni da parte dei commissari sportivi, per non aver rispettato le istruzioni stabilite dalla direzione gara. I due piloti hanno superato il tempo limite di un minuto e 41 secondi valevole tra la seconda linea della safety car e la prima di essa, durante la percorrenza del quarto giro in Q1. Risultati Nella sessione di qualifica si è avuta questa situazione: In grassetto sono indicate le migliori prestazioni in Q1, Q2 e Q3. Gara Resoconto Durante il giro di formazione Yuki Tsunoda è costretto all'abbandono. La necessità di evacuare la sua vettura, ferma vicino alla Parabolica, fa effettuare un'ulteriore di giro di formazione, prima che la direzione di gara decida di interrompere la procedura di partenza. La gara riprende alle 15:20. A causa del nuovo giro di formazione la gara viene ridotta a 51 giri. Carlos Sainz Jr. resiste all'attacco di Verstappen, al via, mentre Leclerc si avvicina al campione del mondo, senza essere capace di attaccarlo. Alle spalle dei primi tre ci sono Russell, Pérez e Piastri. L'australiano viene passato alla Roggia da Alexander Albon. I due piloti della Red Bull Racing cercano, nei primi giri, di superare i loro avversari diretti. In varie occasioni sia Verstappen che Pérez attaccano, alla prima variante, rispettivamente, Sainz Jr. e Russell. Al quattordicesimo giro il messicano sorpassa il pilota della Mercedes, tagliando però la seconda curva, essendo così costretto a restituire la posizione. Il giro successivo Sainz Jr. blocca in frenata, alla prima staccata; questo consente a Verstappen di affiancare lo spagnolo. I due proseguono appaiati fino alla Variante della Roggia, dove l'olandese ha la meglio, portandosi al comando. Al sedicesimo giro anche Sergio Pérez prende la posizione a Russell. Quest'ultimo, e Sainz Jr., effettuano la sosta al ventesimo giro, seguiti, nel giro successivo, da Verstappen e Leclerc. Si trova così al comando Pérez. Leclerc rientra in pista al sopraggiungere di Sainz Jr.: lo spagnolo tiene la posizione. Dopo la sosta di Pérez, va al comando Piastri, e dopo il pit stop del pilota della McLaren, si trova primo Lewis Hamilton, uno dei pochi piloti ad essere partito con gomme dure. Al venticinquesimo passaggio Max Verstappen supera l'ex campione del mondo, e si riporta al comando. Poco prima della sosta il pilota della Mercedes è passato anche dal duo della Ferrari. Al trentesimo giro Verstappen conduce con 5"8 su Sainz Jr., 6"8 su Leclerc e 7"5 su Pérez. Due giri dopo il messicano della Red Bull Racing supera Leclerc, alla prima variante. In seguito si mette a caccia di Sainz Jr., senza però riuscire a distanziare Leclerc. Al quarantaduesimo giro Hamilton ha un contatto con Oscar Piastri alla Roggia, nella lotta per l'ottava posizione. I due vanno nella via di fuga. Il pilota della McLaren ha l'ala danneggiata, tanto che Hamilton viene penalizzato di cinque secondi sul tempo di gara. Hamilton, però, nei giri successivi, passa sia Lando Norris, che Albon, salendo in sesta posizione. La lotta tra Sainz Jr. e Pérez, per il secondo posto, si protrae per diversi giri. Solo al quarantaseiesimo giro Pérez avrà la meglio sul ferrarista, passandolo alla prima variante. Negli ultimi giri Sainz Jr. dovrà difendersi, a più riprese, da Leclerc che, senza successo, tenterà di prendergli la terza posizione. Max Verstappen vince il quarantasettesimo Gran Premio in carriera, la dodicesima gara in stagione, la decima consecutiva, nonché il secondo successo consecutivo nel Gran Premio d'Italia, bissando il trionfo dell'edizione del 2022. Per la Red Bull Racing è la quattordicesima vittoria consecutiva in stagione su altrettante gare, la centoseiesima della propria storia e la quarta complessiva all'Autodromo nazionale di Monza, la seconda consecutiva dopo il successo proprio con Verstappen nel , nonché la sesta doppietta in stagione grazie al secondo posto di Pérez, la ventottesima della propria storia, e la prima da quella ottenuta nel Gran Premio del Belgio. Per Pérez la seconda posizione è stato il primo podio a Monza dalla stessa ottenuta nell'edizione del 2012 alla guida della scuderia allora denominata Sauber. Sainz Jr. è terzo e ottiene il primo podio stagionale. Lo spagnolo termina con un distacco di 11"193 dal vincitore Verstappen, il divario più basso per un pilota diverso dalla Red Bull Racing in un Gran Premio completato interamente sotto la bandiera verde. Il pilota della Ferrari ha condotto quattordici giri, il margine più ampio in cui un pilota non alla guida della Red Bull Racing ha condotto una gara in campionato. Con la quarta posizione di Leclerc, la scuderia di Maranello, che supera l'Aston Martin per la terza posizione nel mondiale costruttori, presenta due vetture nelle prime quattro posizioni per la prima volta in stagione. Russell, quinto, termina nei primi cinque per la prima volta dal Gran Premio di Gran Bretagna, mentre Hamilton, sesto, conclude nella stessa posizione del precedente Gran Premio d'Olanda. Hamilton non è salito sul podio a Monza a partire dall'edizione del 2020. Con la settima posizione, Albon eguaglia il suo miglior risultato stagionale e della Williams, appannaggio del Gran Premio del Canada. Il thailandese ottiene punti per la seconda gara di fila per la prima volta da quando corre per il costruttore britannico. Norris è ottavo a mantiene il record di punti conquistati in tutte le cinque apparizioni nel Gran Premio d'Italia. Alonso, nono, ottiene punti a Monza solamente per la seconda volta negli ultimi dieci anni, dopo l'ottava posizione con l'Alpine nell'edizione del 2021. Bottas completa la zona punti, dopo averne ottenuto solamente uno nelle ultime dodici gare, grazie alla decima posizione del Gran Premio del Canada, gara in cui l'Alfa Romeo aveva ottenuto punti per l'ultima in campionato. Lawson conquista l'undicesima piazza, al miglior risultato per qualsiasi pilota che ha guidato questa vettura in stagione, dopo il dodicesimo posto di De Vries nel Gran Premio di Monaco e il tredicesimo del subentrante Ricciardo nel Gran Premio d'Ungheria. Con Hülkenberg diciassettesimo e Magnussen diciottesimo entrambe le Haas sono state le uniche due vetture doppiate. Tsunoda subisce un guasto meccanico prima di iniziare la gara per la seconda volta in tre apparizioni a Monza, dopo quanto accaduto nel . Con Alonso nono e Stroll sedicesimo, per l'Aston Martin è il peggior risultato in stagione. Per Max Verstappen, che ha concluso ogni Gran Premio della stagione in prima o seconda posizione, è stata la decima vittoria consecutiva, stabilendo il nuovo primato nella storia della Formula 1 per il maggior numero di vittorie consecuive, imbattuto dal 7 maggio, giorno del Gran Premio di Miami, e battendo il precedente record del tedesco Sebastian Vettel di nove vittorie consecutive registrate nella stagione , con lo stesso costruttore. Per il campione del mondo è stato il quindicesimo podio consecutivo dal Gran Premio di Abu Dhabi 2022, eguagliando la terza striscia più lunga nella storia del mondiale appannaggio di Alonso. Il leader della classifica piloti diventa il primo pilota nella storia del mondiale a trionfare nelle quattro gare classiche presenti in calendario fin dalla stagione inaugurale del , dopo i successi nel Gran Premio di Monaco, nel Gran Premio di Gran Bretagna e nel Gran Premio del Belgio. Fin dall'inizio del campionato precedente, per Verstappen è stata la ventisettesima vittoria, pareggiando lo stesso numero di successi nel mondiale di Jackie Stewart, che fu il record di vittorie assolute nella categoria dal al . L'olandese ha un margine di centoquarantacinque punti in classifica piloti sul secondo Pérez, ovvero più di sei vittorie con otto Gran Premi al termine. La Red Bull Racing vince quattordici gare consecutive dall'inizio del campionato ed estende il proprio record con quindici vittorie di fila, considerando il trionfo nel Gran Premio di Abu Dhabi 2022, ultima gara del campionato precedente. Il costruttore austriaco diventa il primo team nella storia della categoria a vincere quindici gare di fila, trionfando in ventiquattro delle ultime venticinque gare. La scuderia di Milton Keynes segna la sesta doppietta stagionale, la prima nel Gran Premio d'Italia, stabilendo il primato nella storia del costruttore per il maggior numero di doppiette in una singola stagione dopo le cinque messe a segno nel campionato precedente. Pérez ha il distacco di punti più alto che abbia mai avuto in tutta la stagione su Alonso, terzo in classifica, con 49. La Red Bull Racing non ha mai concluso un campionato presentando due piloti nelle prime due posizioni in classifica. Piastri segna il primo giro più veloce in carriera, diventando il centotrentasettesimo pilota differente nella storia del mondiale a ottenere questo riconoscimento, il primo da Daniil Kvjat nel Gran Premio di Spagna 2016. Il punto addizionale del giro più veloce non viene assegnato per la prima volta dal Gran Premio del Bahrein, gara inaugurale del campionato, per l'ottava volta complessiva dopo essere stato reintrodotto nella stagione , in quanto ottenuto dall'australiano, dodicesimo all'arrivo, fuori dalle prime dieci posizioni. Alonso ha percorso un totale di giri in carriera in Formula 1. È stato il Gran Premio oggetto della durata della distanza di gara più corta della storia della categoria, senza contare le gare terminate prematuramente, con 1h13'41"143, seppur percorrendo due giri in meno rispetto al precedente primato stabilito nell'edizione del 2003 dello stesso Gran Premio, con 1h14'19"838. Per la prima volta, il Gran Premio d'Italia non è stato coperto nell'attuale distanza di gara prevista valevole dall'edizione del 2003 di 53 giri, pari a 306,720 km, ma accorciato di due tornate per l'annullamento della procedura di partenza. È stato il primo Gran Premio della stagione a non aver coperto la distanza programmata prevista. Tutte le sessioni del Gran Premio si sono disputate su pista asciutta per la prima volta dal Gran Premio di Miami. La corsa non ha visto né l'utilizzo delle bandiere gialle, né della safety car e né della virtual safety car per la prima volta dal Gran Premio di Spagna. Sono stati cancellati 17 tempi dai commissari sportivi ai piloti per non aver rispettato i limiti della pista, durante la gara. Si sono visti cancellare il tempo tre volte Lando Norris (una volta alla curva 7 e due volte alla curva 1) e Sergio Pérez (tutte alla curva 2), due volte Fernando Alonso (una volta alla curva 10 e una volta alla curva 7), Oscar Piastri (entrambe le volte alla curva 5) e Lewis Hamilton (una volta alla curva 5 e una volta alla curva 4), una volta George Russell (alla curva 2), Valtteri Bottas (alla curva 5), Logan Sargeant (alla curva 5), Carlos Sainz Jr. (alla curva 5) e Charles Leclerc (alla curva 5). Risultati I risultati del Gran Premio sono i seguenti: Classifiche mondiali Piloti Costruttori
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https://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo%20Crispi
Michelangelo Crispi
Biografia È sposato con Teresa ed ha due figlie Valentina e Federica. Ha conseguito la laurea in economia e management presso l'Università di Pescara. Carriera nel canottaggio Ha iniziato a praticare il canottaggio presso il Circolo Canottieri Jonica di Catania. In carriera ha ottenuto 10 titoli di Campione d’Italia. La sua squadra di club è stata il Gruppo Sportivo Fiamme Gialle. Ha rappresentato l' ai Giochi olimpici estivi di , dove si è classificato 8º nel 2 di coppia pesi leggeri, con Marco Audisio. Ai Giochi del Mediterraneo di Bari 1997 ha vinto l'oro nel 2 di coppia pesi leggeri, precedendo sul podio i francesi Frédéric Dufour e Pascal Touron e gli spagnoli Josep Colome e Carlos Dinares. Dirigente sportivo Al termine dell'attività agonistica è divenuto direttore sportivo del Gruppo Naurico Fiamme Gialle. È stato insignito del distintivo d'oro dello sport militare. Ha ricevuto due medaglie d'oro al valore atletico e il Collare d'Oro al valore atletico dal CONI. Dal 2017 al 2020 è stato consigliere federale della Federazione Italiana Canottaggio (FIC), con la delega all'area tecnica. Dal 7 febbraio 2021 è stato nominato vice presidente ed ha la responsabilità e il controllo dell'area tecnica olimpica e paralimpica. Palmarès Mondiali Montréal 1992: oro nel 4 di coppia pesi leggeri; Račice 1993: argento nel 4 di coppia pesi leggeri; Indianapolis 1994: oro nel 2 di coppia pesi leggeri; Aiguebelette 1997: argento nel 2 di coppia pesi leggeri; Colonia 1998: argento nel 2 di coppia pesi leggeri; St. Catharines 1999: oro nel 2 di coppia pesi leggeri; Giochi del Mediterraneo Bari 1997: oro nel 2 di coppia pesi leggeri;
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9889053
https://it.wikipedia.org/wiki/Alberto%20Peruffo
Alberto Peruffo
Editore e regista culturale impegnato in questioni di giustizia sociale e ambientale nei territori dove ha vissuto, svolge attività di scrittore, alpinista, artista. Le sue provocazioni culturali e artistiche sono state oggetto di ispirazione per diversi intellettuali italiani (v. incipit di Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1) e di attenzione da parte di istituzioni internazionali. Nel 2010 ha attivato l’attenzione dell’UNESCO per la successiva missione ICOMOS sulla situazione militare-urbanistica di Vicenza compiuta nel 2016; nel 2022 è stato il promotore della missione ONU in Veneto per le sostanze inquinanti emergenti, i cosiddetti PFAS. Su questo tema ha collaborato con le massime autorità nazionali e internazionali, tra cui i ricercatori del CNR-IRSA, Greenpeace Italia, Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” e soprattutto l’avvocato americano Robert Bilott, protagonista del film Cattive acque (Dark Waters). Grazie a queste collaborazioni ha proposto, sviluppato e approfondito in chiave sociale, i concetti di “crimine ambientale” e “zona di sacrificio ad alto reddito”. Come alpinista ha partecipato e guidato spedizioni di livello internazionale in Hindu Kush, Himalaya, Karakorum e nelle cordigliere andine, tra cui la spedizione K2014 in Sikkim con il patrocinio nazionale del CAI nei 150 anni della celebrazione della nascita dell’associazione, raccogliendo negli anni l’attenzione dei maggiori festival di montagna e premi nazionali (CAAI 2000) e internazionali (Explorersweb 2008). Biografia Nel 1987 si diploma all’Istituto Tecnico Statale Alessandro Rossi di Vicenza partecipando alla prima classe sperimentale di Robotica della scuola italiana, nei primi due anni, rientrando nell’indirizzo classico il terzo. Nel 1988 affronta l’obiezione al servizio militare, rifiutando la difesa armata, proponendo la difesa civile, sulla base del concetto dei futuri Corpi Civili di Pace, sviluppato successivamente durante la lotta contro le basi militari di Vicenza. Si laurea a pieni voti presso la facoltà di Filosofia dell’Università di Padova nel 1996 con il biologo Martino Rizzotti e lo storico del pensiero scientifico Alessandro Tessari. Nel 1999 fonda la casa editrice Antersass e nel 2004 apre la libreria-laboratorio La Casa di Giovanni, dedicata al nonno materno, militante politico socialista. Attualmente collabora come ricercatore, libero docente, attivista indipendente, con diverse scuole, università, gruppi di azione e ricerca, in Italia e all’estero. Attivista Tra il 2001 e il 2004 partecipa al Comitato No Alla Centrale che bloccherà il progetto della grande Centrale Termoelettrica a ciclo combinato di Montecchio Maggiore, storica vittoria ambientalista dell’Ovest vicentino. La discesa dal campanile di Montecchio con lo striscione “No per legittima difesa”, eseguita da Alberto Peruffo con il suo compagno di cordata Alberto Urbani, durante la manifestazione di ventimila persone in Piazza del Duomo, resta una delle immagini simbolo della lotta. Dal 2006 al 2015 partecipa alla lotta e al movimento No Dal Molin contro la nuova base americana. Produrrà diverse operazioni artistiche e porterà la contraddizione militare di Vicenza alla Presidenza UNESCO di Parigi, mettendo la città in procedura di verifica da parte dell’ICOMOS. Il primo firmatario dell’Istanza Vicenza Fuori dall’UNESCO ideata da Peruffo fu il celebre scrittore vicentino Mario Rigoni Stern. Nel 2010 partecipa all’azione “garibaldina” sulla Ciminiera Boschetti con i compagni d’arte Paolo Rumiz e Bepi De Marzi, per ricordare i valori dell’Italia liberata dal fascismo e contro l’onda razzista veicolata dai sindaci dei paesi leghisti, in primis Montecchio Maggiore, protagonista di restrizioni negli alloggi degli immigrati e di aver messo a pane e acqua nell’asilo pubblico le famiglie indigenti. Nel 2011 con l'Operazione Transumanza. Non passa la menzogna è tra i fautori del blocco simbolico che porterà al fallimento del Giro della Padania, aiutato dallo scrittore triestino Paolo Rumiz e dal musicista vicentino Bepi De Marzi. Dal maggio 2016 al maggio 2023, dopo aver fatto parte del primo comitato contro la Superstrada Pedemontana Veneta, diventa il coordinatore e leader del movimento No Pfas contro la Miteni, fabbrica responsabile della contaminazione prodotta dalle sostanze perfluoroalchiliche, chiamando in causa forze nazionali (CNR-IRSA, Università di Venezia e Padova) e internazionali, come Greenpeace, l’avvocato Robert Bilott, la Missione ONU diretta da Marcos Orellana, per affrontare il più grande inquinamento delle acque potabili in Europa. Con le due Marce dei Pfiori e molte altre mobilitazioni da lui ideate, tra cui le conclusive giornate davanti alla Procura - Pfas Base Camp con la Staffetta delle Acque Infrante - sarà tra i promotori del Processo Miteni attualmente in corso. Per le sue azioni rigorose, nonviolente, ma radicali, riceverà due avvisi di garanzia con relativi procedimenti penali da parte della Procura di Vicenza (blocco simbolico della Miteni con i giovani dei Centri Sociali del Nordest) e della Giunta Regionale del Veneto (per aver sfiduciato la Regione Veneto, in particolare l’assessore Gianpaolo Bottacin, in diretta durante la trasmissione Cento Città di Rai Radio 1). Il primo processo è andato in prescrizione, il secondo è ancora in corso. Durante l'udienza di Robert Bilott in Italia, il 24 maggio 2023, insieme con Giuseppe Ungherese di Greenpeace, la giurista Claudia Marcolungo dell'Università di Padova, il sindacalista Giampaolo Zanni (segretario CGIL Vicenza), l'ematologo Francesco Bertola e il chirurgo Claudio Lupo (portavoce ISDE Italia), gli attivisti Luca Cecchi e Michela Piccoli (Mamme No Pfas), guida la delegazione No Pfas italiana al Parlamento italiano, Camera dei Deputati, per la messa al bando delle sostanze perfluoroalchiliche in Europa, frutto di un lavoro collettivo pluriennale di cui è stato coordinatore nazionale e che ha visto la firma di 122 associazioni, gruppi, organizzazioni europee. Scrittore Dal 1999 al 2013 è stato l’ideatore e il curatore del collettivo di scrittura nato intorno al progetto Intraisass.it poi iBorderline.net, aperiodico digitale di letteratura, alpinismo e arti visive. Al progetto hanno partecipato centinaia di scrittori e sono uscite tre raccolte su stampa cartacea, con nomi importanti del panorama nazionale e internazionale come Reinhold Messner, Mauro Corona, Erri De Luca, insieme con specialisti come Luca Visentini, Mauro Mazzetti, Mario Crespan. Il blog omonimo (fondato nel 2004) è stato uno dei primi blog collettivi di scrittura italiana, da cui sono nati libri come Il paese di Luca Visentini e Ritorni a valle di Mario Crespan. Come articolista ha pubblicato decine di articoli su riviste di esplorazione e montagna, nazionali, come la Rivista del Cai, Alpi Venete, Planetmountain, GognaBlog, e internazionali come l’American Alpine Journal, l’Himalayan Journal. Nel 2014 pubblica su Altitudini.it pubblica Snowstorm. Reportage di un’assenza dalla Rete, prima di partire per la Spedizione Zemu, esperimento di trasposizione del capolavoro di Joseph Conrad, Tifone, dal mare alla montagna, una specie di romanzo di situazione dove si rifà passo passo alla scrittura dell’originale, sollevando numerose critiche e discussione. Dal 2018 è l’ideatore e il curatore del gruppo di ricerca e scrittura collettiva PFAS.land, organo di informazione sulla contaminazione da Pfas (forever chemicals), contro i crimini ambientali. Nel 2019 pubblica il suo primo libro come autore, Non torneranno i prati. Storie e cronache esplosive di Pfas e Spannoveneti (Cierre Edizioni) con la prefazione di Giuseppe Ungherese (responsabile di Greenpeace Italia) e di Francesca Leder (urbanista dell’Università di Ferrara). Il libro, che raccoglie la “scrittura operativa” della lotta No Pfas e alcuni saggi, uscito come strumento di difesa e aiuto dopo le denunce subite, si esaurisce presto e nel 2021 esce un’edizione ampliata con i fatti del processo Miteni e una nuova prefazione del professore Francesco Vallerani, decano della cultura veneta, docente di geografia culturale e umana (Cultural and Human Geography) presso le Università di Padova e a Venezia. Nel 2021 fonda insieme con PFAS.land e Caracol Olol Jackson il Laboratorio Politico di Ecologia, dove intellettuali attivisti italiani sono chiamati a portare il loro contributo teorico e pratico nella formulazione di concetti fondamentali. Diversi i suoi interventi in scritture collettive, libri e riviste di interesse nazionale. Tra i più importanti ricordiamo lo scritto L’attivismo in Formula di un disastro ambientale, libro fotografico di Federico Bevilacqua e «Chi inquina paga, o no?» I casi DuPont e Miteni con i docenti-ricercatori Alberto Lanzavecchia e Matteo Telatin sui Quaderni di ricerca de Il Mulino. Nel 2023 ZNetwork, il magazine di politica e attivismo internazionale dove hanno scritto e scrivono Eduardo Galeano e Noam Chomsky, pubblica Capitalism Must Be Stopped, Not Reformed, testo di base delle presentazioni Radical Ecologies Cut Off Human Arrogance/Capitalism del 2023 presso il Life After Oil International Film Festival e il Venice Climate Camp. Artista Ha studiato musica classica e jazz con il saxofonista Sergio Montini, flautista dell'Orchestra dell’Arena di Verona. Dal 2014 studia e usa lo strumento elettronico a fiato AKAI EWI, nella versione 5000, per le sue performance. Fin da giovane esperto ed appassionato di musica etnica e d’impegno civile, dub, reggae, di cui è stato reporter musicale di Concerko, in Italia e a Londra, negli anni 80, tra le prime fanzine autoprodotte di settore in Italia. A seguito dell’esperimento editoriale Intraisass.it ha iniziato ad esplorare la composizione tra teatro, musica, narrazione, nel momento del passaggio tra l’analogico e il digitale, sperimentando le prime forme di teatro multimediale (Art Video Mix) con la neonata compagnia di ricerca artistica Fattoria Artistica Antersass. Alcune delle sue opere sono state protagoniste delle aperture di alcuni importanti festival nazionali e internazionali, come il Trento Film Festival, Oltre le Vette di Belluno, Film Festival della Lessinia, Life After Oil International Film Festival. La composizione tra diverse discipline artistiche ed azioni sul campo, di carattere politico, vere e proprie opera-azioni corali, collettive, che superano il concetto classico di performance, sono state oggetto di studio presso l’Università di Milano e l’Università della Tuscia. Altre sono state protagoniste di importanti eventi, come l’evento Beuys della Biennale di Venezia, o eseguite in situazioni politicamente difficili, come in Place de Fontanoy a Parigi, in zona off-limits, davati al Palazzo dell’Unesco, prima di essere ricevuto dalla presidenza e dopo essere stato fermato dalla Gendarmeria francese. The Sad Smoky Mountains (le Tristi Montagne Fumanti) è stata premiata dalla Rivista Explorersweb di New York tra le opere “esplorative” più importanti del 2008 e la relativa azione “Red torch for Tibet” del gruppo newyorkese è stata citata anche sul New York Times. Di seguito le opere più importanti e i luoghi della prima esecuzione. 2003 Intraisass. Montagne Sole Silenzio, opera di teatro multimediale con Fattoria Artistica Antersass (Edoardo Egano, Nicola Brugnolo, Maurizio Camposeo), Auditorium Canneti Vicenza. 2006 Ventimila piedi sopra il mare, opera di teatro multimediale con Fattoria Artistica Antersass (Edoardo Egano, Nicola Brugnolo, Maurizio Camposeo, Lorenzo Menato), Teatro Santa Chiara Trento. 2007 The Wandering Cemetery, opera-azione corale con Fattoria Artistica Antersass contro la Base Militare Dal Molin (oggi Del Din), Vicenza City e Biennale di Venezia. 2008 The Sad Smoky Mountains and Skyscrapers, opera-azione collettiva internazionale per i diritti violati in Tibet durante le Olimpiadi di Pechino, con passaggio sul Cervino (con l'alpinista Michele Guerrini), finale a Parigi, e sul Monte Verena da parte del Centro Diritti Umani di Padova. 2008 The Wandering Cemetery meets the Sad Smoky Mountains, performance con l'artista Ilaria Carli Paris ed Edoardo Egano, durante il Free International Forum dedicato a Joseph Beuys (Bolognano, Pescara). 2008 Il Triste Palladio Fumante, performance corale in Piazza dei Signori e Festival No Dal Molin (Vicenza). 2009 L’Esilio della Libertà, Padova Centro, performance corale in cammino con il Centro Diritti Umani in difesa del Tibet (Padova). 2009 Senza futuro? Performance e installazione presso la Fortezza da Basso durante il Festival Terra Futura (Firenze). 2009 Gandhi's upstanding netpoint, opera-azione corale digitale, per la Marcia Internazionale della Pace e contro la militarizzazione di Vicenza (Campo Marzo Vicenza). 2010 Pacta Sunt Servanda, installazione (più di 1000 firme collegate insieme sul selciato) e performance con consegna dell'istanza Vicenza Out of Unesco, primo firmatario Mario Rigoni Stern (Parigi Place de Fontenoy, Palazzo dell’Unesco). 2010 ll Grande Fardello a social container, installazione e opera-azione collettiva, Parco Retrone durante Festambiente (Vicenza). 2011 L’Italia s’è desta. Il Monte è fumante, opera-azione fumogenista per i 150 dell'Unità d'Italia, con Marco Paolini, Paolo Rumiz, Enio Sartori (Monte Summano, Santorso) 2011 Cross2road. Operazione transumanza. Non passa la menzogna, opera-azione collettiva contro il Giro della Padania (tra Rovereto e Passo di Pian delle Fugazze) 2012 Vergogna. Vicenza Patrimonio Vergognoso dell’Unesco, performance collettiva presso la nuova Base Militare Del Din-Dal Molin di Vicenza. 2013 The Burning Cemetery, brucia la memoria sopra la pianura vicentina, performance corale, Bocchetta Paù Altopiano di Asiago (incipit del libro Cent'anni a Nordest, Wu Ming 1). 2014 Non torneranno i prati, finché ci saranno basi militari e strade pedemontane mafiose, performance collettiva (Vicenza città e basi militari). 2015 La voce contraria, concerto-orazione per coro a voce singola per Erri De Luca con Raimondo Di Maio (Tribunale di Torino). 2015 Il Cervino africano e l'estasi della vetta, performance con Antoine Le Menestrel, Baba Diarra, Yaya Dembele, Paola Corti (Valtournenche, Cervino Film Festival). 2015 Sad Smoky Mountains meets Dolomites Embrace Human Rights, performance collettiva con Tatiana Pais Becher, Bill Shipsey e Insieme Si Può (Tre Cime di Lavaredo, Dolomiti). 2016 Consegna delle ceneri di Non torneranno i prati, performance collettiva, con il Presidio No Dal Molin (Base Del Din/Dal Molin, Città di Vicenza). 2016 La guerra ovunque. Omaggio a Battisti, performance solitaria sul Corno Battisti (Monte Pasubio). 2016 Vicenza si solleva? Gli ecomostri parlano, performance collettiva sugli scheletri di cemento con Vicenza si Solleva (Borgo Berga, Vicenza). 2017 H-ambient 2, concerto-video-performance per AKAI EWI 5000 e ambienti himalayani inesplorati. con Edoardo Egano (Trieste, Teatro Miele; Belluno Rifugio Antiareo). 2017 Pfas Suite, composizione videoelettronica per AKAI EWI 5000, con Edoardo Egano (Forno Fusorio di Tavernole, Brescia). 2018 C-Duval. Non torneranno i prati, videoperformance teatrale per macchina a vento e memorie bruciate, con Giuseppe Savio ed Edorardo Egano (Festival L’arma della memoria, Bocciodromo Vicenza). 2021In difesa della pora tera mia (la tera del me corpo). Requisitoria poetica dell’Avvocato Ernesto Calzavara e c. al Processo contro il Brigante Bernuffo, performance teatrale con Nuova Fattoria Artistica (Piazza del Tribunale di Vicenza). 2022 Mente che trema. Radice quadrata di zero, piece teatrale con musica per AKAI EWI 5000, performance teatrale con Nuova Fattoria Artistica (Alte di Montecchio Maggiore, a 20 anni dalla lotta del Comitato No alla centrale). Regista culturale Come curatore e regista culturale numerosi sono i concept di regia e gli eventi curati, diversi di rilievo nazionale, con personaggi di primo piano della cultura italiana, come Franco Battiato (in veste di regista di cinema sperimentale), e Letizia Battaglia (in veste di attivista su fronti territoriali non-convenzionali, le mafie del Nordest). Tra i più importanti ricordiamo: 1985-1986 Antibabylon (Valle dei Molini, Fimon), festival giovanile contro il sistema imperante nei territori di residenza, come ramo sperimentale dell’allora celebre Montecio Rock. 2003 Montagne essenziali, personale di Maurizio Camposeo (Oltre le vette, Belluno) 2004 La storia del K2, con Reinhold Messner e Trento Film Festival (Castello di Romeo, Montecchio Maggiore). 2005 Alpinismo resistente party, con Lorenzo Massarotto (Auditorium Canneti, Vicenza). 2006-2008 A un passo dal confine. Rassegna di scritture contemporanee (Teatro San Pietro, Montecchio Maggiore, con protagonisti celebri personaggi in ruoli non convenzionali, tra cui Franco Battiato, Vitaliano Trevisan, Luigi Meneghello, Cristina Donà, Mauro Corona, Giuseppe Cederna). 2009 Upstanding concert. Una rete disarmante con Vinicio Capossela e Mario Brunello (Teatro Olimpico, durante la Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, di cui è stato art director a Vicenza). 2011 Quando il sacro rompe i confini, personale di Monika Bulaj (Casa di Cultura Cibernetica, di cui è stato il fondatore presso la Casa Rossa Ceccato, Montecchio Maggiore). 2012 Al partir por los Andes, collettiva di Franco Michieli e Padre Topio (Casa di Cultura Cibernetica, presso la Casa Rossa Ceccato, Montecchio Maggiore). 2013 Chiamata alle arti, personale di Stefano Zattera (Libreria La Casa di Giovanni, Montecchio Maggiore). 2013-2014 Travalicando muri di idee, personale di Fosco Maraini (Biblioteca Arzignano, Casa della Cultura di Merano, Oltre le vette Belluno). 2013 Strappi & Femmes, personale di Daniela Perissinotto (Libreria La Casa di Giovanni). 2013 Non rinunciamo alla nostra forza, con Luisa Muraro (Sala Civica, Montecchio Maggiore). 2013 Point Lenana, con Wu Ming 1 (Piazza Marconi, Arzignano). 2013-2023 Alpstation Bookshop e spazio culturale (Schio). 2014 LPCM Laboratorio Permanente di Cinematografia di Montagna, workshop con Carlo Alberto Pinelli (Rifugio Campogrosso). 2015 Non c’è bellezza senza giustizia, personale di Letizia Battaglia (Nuova Galleria Civica di Montecchio Maggiore). 2015 Dialogo sulle parole contrarie, con Erri De Luca e Mauro Corona (Teatro Comunale di Belluno). 2015 Grande concerto per il Nepal, con Sonig Tchakerian, Mario Brunello, Fausto De Stefani, Giuliano Fracasso, Coro e Orchestra di Vicenza (Chiesa di San Lorenzo, Vicenza). 2015-2016 Storia di Renato Casarotto, con il Teatro Minimo e Trento Film Festival (Sisilla di Campogrosso e Teatro Olimpico di Vicenza). 2017 Detox. Contro i PFAS, con Greenpeace Italia (Teatro Cinema San Pietro, Montecchio Maggiore). 2017 La forza del diritto. La testimonianza americana, con Robert Bilott (Teatro Comunale di Lonigo). 2018 Ambiente e lavoro, compagni di vita. Omaggio a Mario Rigoni Stern durante il congresso CGIL provinciale (Teatro Millipini, Asiago). 2018 TTT togliere-togliere-togliere, rassegna di cultura, arte, performance, cammino e alpinismo by fair means, (Centro Stabile di Cultura, Schio). 2020 Alti e bassi della nostra vita, con Hans Kammerlander (Castello di Romeo, Montecchio Maggiore). 2021 Laboratorio Politico di Ecologia, con PFAS.land (Caracol Olol Jackson, Vicenza). 2022 La rivoluzione ecologica ai tempi della crisi climatica, con Cillsa (Ecofesta, Parco Villa Brusarosco di Arzignano). Alpinista Socio del CAI Montecchio dal 1991 e attivista sodale a Mountain Wilderness dal 2008, è stato protagonista di notevoli ascensioni sulle Alpi e sulle Dolomiti di casa. È stato leader e alpinista di punta di alcune tra le più importanti spedizioni alpinistiche italiane del suo periodo (tre di queste su Ottomila), nominato tre volte in 10 anni al Grignetta d’oro e una volta nella Big List dei Piolets d’Or 2015 (prima spedizione italiana ad essere nominata per una salita in Himalaya) per l’esplorazione Zemu, mentre ha ricevuto il Premio CAAI Paolo Consiglio 2000 - massimo riconoscimento nazionale per l’alpinismo esplorativo - per la spedizione esplorativa in Hindu Kush, guidata da Franco Brunello, Sezione CAI di Montecchio. Ispiratore del Collettivo TTT, gruppo di giovani alpinisti “radicali” pronti a difendere le montagne dall’addomesticamento dilagante con lo slogan togliere-togliere-togliere, influenzati da alcune storiche vie aperte nelle Piccole Dolomiti, come Intramosca (Cima Mosca), Alpinismo Radicale e la Via Dei Montecchiani Ribelli (Monte Baffelan). Di seguito l'elenco delle più importanti realizzazioni e spedizioni. 1996. Ragazzo di Buia. Monte Cornetto, parete sud-est, Gruppo del Sengio Alto, Piccole Dolomiti. Con Alessio Gualdo. 1997. Invernale Aste-Susatti. Punta Civetta, parete nord-ovest, Gruppo del Civetta, Dolomiti. Con Alessio Gualdo. 1998. Placca Aperta e Pilastro Meraviglioso, varianti alla Via degli Ometti, Monte Cornetto, parete ovest, Gruppo del Sengio Alto, Piccole Dolomiti, con Mirco Scarso. 1999. Alpinismo Radicale, parete est, Monte Baffelan, Piccole Dolomiti. Con Alberto Urbani. 2000. Spedizione Chiantar, Hindu Kush, Pakistan. Capo Spedizione Franco Brunello. Raggiunti 3 seimila mai saliti (tra cui il Garmush 2 o Renato Casarotto Kor) e molte cime minori (tra cui la Juniperus Tower per una via di estrema difficoltà su roccia). 2002. Spedizione scientifica ADIQ Cho Oyu 8201, Tibet, Himalaya. Capo Spedizione Giampaolo Casarotto, con l’alpinista diabetico Marco Peruffo. Vetta raggiunta il 1 ottobre con Patrizia Pensa. Il 3 ottobre Giampaolo Casarotto e Marco Peruffo. 2003. Vajo Intramosca, parete nord, Cima Mosca, Gruppo del Carega, Piccole Dolomiti. Con Francesco Pompoli. 2003. Diedri del Silenzio, parete sud-est, Monte Colbricon, Gruppo del Lagorai. Con Francesco Pompoli e Michele Scuccimarra. 2003. Caro Potente Mass, parete sud, Pala di San Martino, Gruppo delle Pale, Dolomiti. Con Lorenzo Massarotto. 2005. Vajo Bettega-Maslowski o via Italo Polacca, Cima Mosca, Gruppo del Carega, Piccole Dolomiti. Con Ivo Ferrari. 2005. Spedizione Rakaposhi-Batura, Karakorum, Pakistan. Esplorazione dello sperone nord-ovest del Rakaposhi e nuove salite di seimila metri sul ghiacciaio Batura. Capo Spedizione, con Michele Romio, Mirco Scarso, Carlos Buhler, Renzo Corona, Ivo Ferrari. 2014. Spedizione Zemu, Kanchenjunga, Himalaya, Sikkim. Esplorazione del ghiacciai Talung, Tongshyong e Simvu, con prime salite a montagne e a passi tra i 5000 e i 6000 metri (tra cui la Porta Maraini. Capo Spedizione, con Anindya Mukherjee, Cesar Rosales Chinchay, Francesco Canale, Andrea Tonin, Davide Ferro, Enrico Ferri. 2015. Via dei Montecchiani Ribelli, parete nord, Monte Baffelan. Con Leonardo Meggiolaro. 2018. Spedizione Huantsan, Cordillera Blanca, Perù. Esplorazione del versante ovest e salita alla Cima Nord. Capo Spedizione con Cesar Rosales Chinchay, Enrico Ferri, Fredi Cruz, Asqui Ronald Choque, Evo Quispe Poma, Federico Moro, Pietro Contalbrigo, Francesco Vascellari, Malu Espinoza, Edwin Juan Pascual. 2022. Spedizione internazionale al Nanga Parbat, Himalaya, Pakistan. Capo Spedizione. Supporto alla prima salita peruviana della montagna. Vetta di Cesar Rosales Chinchay il 3 luglio.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Unioni%20di%20comuni%20soppresse
Unioni di comuni soppresse
Elenco delle unioni di comuni sciolte o in liquidazione. Abruzzo Chieti Unione dei Comuni dell'Area Urbana Chieti Pescara Unione dei Comuni della Marrucina Unione dei Comuni Delle Colline Teatine Unione dei Comuni Montani Maiella Alta Val di Foro Calabria Cosenza Unione dei Comuni di Pandosia Unione Arberia Unione Brettia Unione dei Comuni Monti, Mare e Terme Unione dei Comuni Marano Unione dei Casali Unione dei Comuni dell'Alto Ionio - La Via del Mare Unione Terre del Savuto Campania Avellino/Benevento Unione dei Comuni Medio Calore Unione dei Comuni Città dei Sanniti Unione dei Comuni Santi Sanniti Caserta Unione dei Comuni Area Caserta Sud-Ovest Unione di Comuni Atella Unione di Comuni Monti Trebulani Unione di Comuni Terra di Lavoro Salerno Unione dei Comuni dell'Irno Unione dei comuni Sant'Arsenio, San Rufo e San Pietro al Tanagro Unione Terre dell'Agro Unione dei comuni Valle dell'Alento Emilia-Romagna Ferrara Unione Alto Ferrarese Unione Delta del Po Parma / Piacenza Unione Civica Terre del Po Unione Terre Verdiane Unione dei Comuni della Valle del Tidone Unione dei Comuni della Via Emilia Piacentina Friuli-Venezia Giulia Gorizia Unione Territoriale Intercomunale Carso Isonzo Adriatico Unione Territoriale Intercomunale Collio - Alto Isonzo Pordenone / Trieste Unione Territoriale Intercomunale del Noncello Unione Territoriale Intercomunale del Tagliamento Unione Territoriale Intercomunale Giuliana Udine Unione Territoriale Intercomunale del Friuli Centrale Unione Territoriale Intercomunale Medio Friuli Comunità del Medio Friuli Lazio Frosinone Unione dei Comuni Paesi della Ciociaria Unione dei comuni "Cominium" Unione dei Comuni Municipi d'Europa Unione "Antica Terra di Lavoro" Unione Civitas d'Europa Unione dei comuni degli Ernici Rieti / Roma / Viterbo Unione dei Comuni della Valle del Tevere Unione di Comuni della Bassa Sabina Unione dei comuni Valle del Giovenzano Unione dei Comuni della Teverina Liguria Genova Unione dei comuni della Valle del Tempo Unione dei comuni del Golfo Paradiso Unione dei comuni montani dell'Alta Val Trebbia Imperia Unione dei Comuni della Valle del San Lorenzo Unione dei comuni montani della Valle Prino Unione dei comuni Villaregia Unione dei comuni del Golfodianese e i suoi Borghi Unione dei comuni della Valle Impero e della Valle del Maro Unione dei comuni delle Valli Nervia e Roja La Spezia Unione dei comuni Cinque Terre-Riviera Unione dei Comuni della Val di Vara Savona Unione Comuni Valmerula e Montarosio Unione dei Comuni del Finalese Unione dei Comuni della Val Maremola Unione dei Comuni della Vite e dell'Ulivo Lombardia Bergamo Unione di Comuni Alto Serio Unione di Comuni Lombarda Asta del Serio Unione di Comuni Terre del Serio Unione Insieme sul Serio Unione Media Val Cavallina Brescia Unione dei Comuni della Bassa Valle Camonica Unione dei Comuni della Valle del Garza Cremona Unione di Comuni Lombarda Terrae Nobilis Unione di Comuni Lombarda Terre dell'Oglio Unione di Comuni Lombarda Tre Ville Unione Lombarda dei Comuni di Piadena e Drizzona Unione Lombarda Soresinese Lecco / Milano Unione Centro Valsassina e della Grigna Settentrionale Unione dei comuni della Valvarrone Unione dei Comuni del Sud Est Milano Parco dell'Addetta Mantova Unione delle Torri Unione dei comuni Isola Mantovana Unione dei comuni Sei Oltrepò Unione dei comuni Lombarda Terre d'Oglio Unione comuni Lombarda San Giorgio e Bigarello Unione dei comuni Terre di Zara e Po Monza e della Brianza Unione dei comuni dei Tre Parchi Unione dei Comuni di Camparada e Lesmo - Prime Terre di Brianza Unione Lombarda dei Comuni di Bellusco e Mezzago Pavia Unione dei Comuni Lombardi del Tidone Pavese Unione dei Comuni San Zenone al Po e Spessa Unione di Comuni Agora Unione di Comuni Lombarda di Lomello e Galliavola Unione di Comuni Lombarda Oltrepo Lombardo Unione Lombarda dei Comuni di Frascarolo e di Torre Beretti e Castellaro Unione Valle del Po Varese Unione dei Comuni del Medio Verbano Unione dei Comuni Ovest Lago Varese Unione dei comuni di Lonate Pozzolo e Ferno Marche Ancona / Ascoli Piceno Unione dei Comuni di Castelbellino e Monte Roberto Unione della Media Vallesina Unione dei Comuni Piceni Pesaro e Urbino Unione Dei Comuni del San Bartolo e del Foglia Unione dei Comuni di Auditore, Montecalvo in Foglia, Petriano e Tavoleto Unione Roveresca Molise Campobasso Unione dei Comuni del Centro Molise Unione dei Comuni Montani Castello di Gerione Trentino - Alto Adige Trento Unione dell'Alto Primiero Piemonte Alessandria Comunità Collinare di Munfrin Comunità Collinare Il Girasole Unione Comuni Basso Monferrato Unione dei Comuni Alto Monferrato Acquese Unione dei comuni Betlemme Unione dei Comuni Tra Sture e Po Unione Molino dei Torti e Alzano Scrivia Comunità collinare Colli Tortonesi Unione dei Castelli tra l'Orba e la Bormida Asti Unione collinare Colline Alfieri Unione Collinare Val Rilate Unione Comuni Terre Astiane Unione dei Colli Divini Unione Valli Astigiane Unione Versa Astigiano Biella / Vercelli Unione dei Comuni Colline e Rive del Cervo Unione della Pianura Biellese Unione dei Comuni Coser Bassa Vercellese Unione dei Comuni Oltre Sesia Cuneo Unione di Comuni Terre dai Mille Colori Unione di Comunità Collinare Roero: Tartufo ed Arneis Unione Montana del Monte Regale Unione Montana delle Valli Monregalesi Torino Comunità Collinare Piccolo Anfiteatro Morenico Canavesano Comunità collinare Terre dell'Erbaluce Unione dei Comuni di Airasca, Buriasco e Scalenghe Unione dei Comuni Terre del Chiusella Unione della Morena Frontale Canavesana Unione di Comuni Comunità Collinare Intorno al Lago Puglia Barletta-Andria-Trani / Lecce Unione di Comuni ARO 2 BT Unione di Comuni Tavoliere Meridionale Unione dei Comuni Talassa Mare di Leuca Unione di Comuni Terra di Leuca Bis Sardegna Sud Sardegna Unione dei Comuni GS4 Sicilia Agrigento / Caltanisetta Unione dei comuni Feudo d'Alì Unione dei Comuni Re, Al, Imera Unione dei comuni "Terre di collina" Catania / Messina Unione dei Comuni Nocellara dell'Etna Unione Terra del Verga Unione della Rocca e dei Vivai Palermo Unione Ciminna e Ventimiglia di Sicilia San Leonardo Unione Comuni della Baronia Unione Comuni delle Torri tra Mare e Monti Unione Comuni Montelepre-Borgetto Unione dei Comuni Bassa Valle del Torto Unione dei Comuni dall'Eleuterio a Rocca Busambra Unione dei comuni del Corleonese Unione dei Comuni del Golfo Unione dei Comuni le Quattro Terre Unione dei Comuni Monreale-Jetas Unione dei Comuni Pizzo Marabito Unione dei Comuni Porte del Parco delle Madonie Unione "Valle del Torto e dei Feudi" Unione delle Terme Arabe ad oltre Alpe Cucco Unione di Comuni Val D'Himera Settentrionale Siracusa Unione dei Comuni di Francofonte e Licodie Eubea Unione dei Monti Climiti Unione Terre delle Acque Toscana Firenze / Pisa Unione dei Comuni Parco Alta Valdera Unione dei comuni Fiesole-Vaglia Unione dei comuni di Figline ed Incisa in Valdarno Arezzo / Grosseto Unione di comuni Arcipelago Toscano Unione dei comuni di Cavriglia e San Giovanni Valdarno Unione dei comuni dei Tre Colli Veneto Padova Unione Comuni Megliadina Unione dei Comuni Colli Euganei Unione dei Comuni del Medio Brenta Unione dei Comuni Padova Nord Ovest Unione di Comuni Retenus Treviso / Rovigo / Vicenza Unione dei Comuni di Cimadolmo Ormelle e San Paolo di Piave Unione Montana del Monfenera Piave Cesen Unione dei Comuni dell'Eridano Unione Montana Marosticense Verona Unione Comuni Destra Adige Unione dei Comuni di Roverè, Velo e San Mauro Unione di Comuni dall'Adige al Fratta Unione Veronese Tartarotione
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https://it.wikipedia.org/wiki/Nathaniel%20Peterson
Nathaniel Peterson
Nathaniel Peterson (Noa), (Memphis 4 agosto 1952 - Pescara 25 settembre 2023) è stato un bassista, cantante e armonicista di origine afro-native-amerinde. Biografia Azariah Cain a.k.a. Nathaniel Peterson nasce a Memphis nel Tennessee negli Stati Uniti d'America. Inizia a suonare il basso in giovanissima età, negli anni sessanta incontra diversi bluesman, suona l’armonica e canta. Ancora adolescente divide il palco con grandi della musica come John Lee Hooker, Mitch Ryder, Rusty Day, Jim McCartey, Tim Buckley, Jimmy Reed, Howlin' Wolf, Iggy Pop, Don Davis e molti altri. Alla fine degli anni anni ottanta, Nathaniel Peterson attraversa gli Stati Uniti in un tour di un anno con la sua band, Mama Rooa e produce l'album Mama Roo. Dal 1994 al 1999 è bassista dei Savoy Brown, nel 2005 esce il disco di Hubert Sumlin About Them Shoes, in cui Nathaniel canta in tre brani accompagnato da musicisti come Keith Richards, Eric Clapton, Levon Helm. In Italia fonda nel 2002 i Twin Dragons, band rock blues, il gruppo musicale ha suonato concerti in giro per l’Europa, dai club ai festival italiani (Pistoia Blues, Roma Estate, Flog Firenze, Naima Forli) e in Europa (Blues in Park ad Amburgo, Lucerna Music Bar a Praga). Il terzo cd della band è intitolato Sound of the Universe. Tra le varie collaborazioni, Nathaniel Peterson ha collaborato con Andrea Braido. Discografia Album Mama Roo, gruppo musicale Mama Roo, anno 1990 Tracce: Back Door Man Have Some Fun Our Love Is Forever Red Cadillac Stone Cold Lover No Money Down People All over the World See a Change a Comin''' Do the Do''
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https://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo%20Zambon
Amedeo Zambon
Biografia Amedeo Zambon è stato un tenore del più classico repertorio del romanticismo italiano. Esordisce nel 1960 a Roma e dopo la vittoria del concorso di Busseto canta nel 1961 al teatro La Fenice di Venezia. Nel 1962 canta la parte del pescatore del Guglielmo Tell di Rossini (con Tito Gobbi protagonista principale). Debutta in un ruolo principale a settembre dello stesso anno al teatro Eliseo di Roma con La bohème, e poco dopo a Fermo e Jesi in Madama Butterfly, fu vincitore di alcuni concorsi di canto tra cui quello di Parma. Ottiene un contratto di tre mesi per cantare all'opera di Istanbul, in Turchia, e ci rimarrà per tre anni debuttando diverse opere che poi manterrà in repertorio per tutta la carriera, Cavalleria rusticana, Turandot, Tosca, Aida, Carmen per un numero considerevole di circa 200 rappresentazioni tra titoli operistici e concerti di canto. Torna in Italia alla fine del 1965 a Palermo per cantare Ernani e successivamente la fanciulla del West, a Napoli debutta in Pagliacci e Andrea Chenier, e alla fine del 1966 Adriana Lecouvreur (con il soprano Leyla Gencer), l'anno successivo è a Seattle in Turandot resa celebre poiché il famoso e anziano tenore (81 anni) Giovanni Martinelli canterà la parte dell'imperatore Altoum in un sporadico ritorno alle scene. Assieme a Gabriella Tucci è Radames in Aida al teatro Bellini di Catania, debutta in arena di Verona in Andrea Chenier a fianco di Orianna Santunione e Giangiacomo Guelfi con la direzione di Oliviero De Fabritiis. A Treviso è Mario Cavaradossi in Tosca, nel 1968 torna a Catania per debuttare la Wally di Alfredo Catalani, opera di cui sarà uno dei maggiori e migliore interprete del ruolo di Giuseppe Hagenbach, nel 4° atto il tenore ha una difficile aria che Amedeo Zambon esegue rigorosamente in tono. Successivo debutto alla Scala di Milano con Turandot, il 1969 è un anno importante, alla Carnegie Hall di New York è partner di Montserrat Caballè ne La straniera di Vincenzo Bellini, e autentico salvatore della patria all'inaugurazione turbolenta del Maggio Musicale Fiorentino con l'Aida di Verdi in sostituzione di un collega. Debutta ne Il trovatore a Città del Messico, e ritorna in Aida a Dallas in celebri recite con Elena Souliotis e Shirley Verrett e la direzione di Nicola Rescigno. Tornato alla Scala di Milano per cantare due ruoli ne l'Ulisse di Luigi Dallapiccola e tre recite di Pagliacci, intervallati da Ernani a Lisbona e Aida a Bruxelles, in estate sarà alle Terme di Caracalla per Aida che poi eseguirà in diverse stagioni a seguire. Alla fine del 1970 torna alla Fenice di Venezia per cantare l'opera di Saverio Mercadante Le due illustri rivali e ad inizio 1971 alla Scala di Milano la Kovàntscina di Mussorgskij nel ruolo del principe Andrej Kovànski, in quest'anno sono da segnalare ude importanti produzioni al San Carlo di Napoli di Cavalleria rusticana con Leyla Gencer e Tosca con Elena Suliotis e Gian Giacomo Guelfi. Il 1972 sono, oltre alle tante Aida e Trovatore, da segnalare Carmen con Viorica Cortez all'arena Flegrea di Napoli e la Wally a Bergamo con Magda Olivero, e la registrazione negli studi RAI de La cena delle beffe di Umberto Giordano, nel ruolo di Giannetto Malespini. L'anno successivo ancora con Wally a Trieste con a fianco Raina Kabaivanska, i mesi seguenti è un susseguirsi di recite di Trovatore, Aida, Turandot e Andrea Chenier, tuttavia nel 1974 ancora per la RAI registra un'edizione di Siberia di Giordano, nel ruolo di Vassili, edizione ritenuta di riferimento per la magnifica interpretazione anche dei co-interpreti del cast. In quest'anno Amedeo Zambon canterà Turandot a Catania con Hana Janku, a Torre del lago con Danica Mastilovic, a Treviso con Emma Renzi, a Vienna e Caracalla sarà interprete di Aida e al teatro dell'opera di Roma con Il trovatore, nell'anno del cinquantesimo della morte di Puccini ci sarà spazio per numerose produzioni di Tosca, e molto interessanti saranno alcuni concerti per la RAI di Milano e successivamente trasmessi in televisione. Nel 1975 debutta a Catania la Manon Lescaut di Puccini, a Napoli canterà del compositore pugliese Dino Milella l'opera Una storia d'altri tempi e a Barcellona, a dicembre, è il protagonista con grande successo assieme a Leyla Gencer e Vincente Sardinero di Poliuto di Donizetti, opera che veniva riproposta per la sola terza volta dal dopo guerra, in precedenza la cantò Giacomo Lauri-Volpi a Caracalla nel 1955 e Franco Corelli alla Scala di Milano nel 1960, subito dopo nel circuito emiliano con la Wally ancora con Raina Kabaivanska. Nel gennaio del 1976 a Catania, Amedeo Zambon debutta con successo nel ruolo di Arrigo de I vespri siciliani, seguono numerose recite di varie opera a Vienna e una Turandot prima a Napoli con Birgit Nillsson e poi a Torino con Danica Mastilovic, in questo stesso anno sono da segnalare tra le molte recite e produzioni una Cavalleria rusticana e Pagliacci nella stessa serata a Lecce, una Carmen al teatro Metastasio di Prato con Carmen Gonzales e Manon Lescaut a Sassari con Radmila Bakocevic. Il 1977 è un altro anno ricco di importanti impegni, si comincia al San Carlo di Napoli con Cavalleria rusticana con Fiorenza Cossotto, Trovatore nel circuito emiliano tra cui Parma, Turandot in diverse città e Andrea Chenier a Houston (USA) e Catania, un'ottima Turandot a Trieste e Fanciulla del west a Vienna. Nel 1978 c'è il debutto al Metropolitan di New York con Trovatore, successivo Andrea Chenier al Liceo di Barcellona, debutto del Tabarro di Puccini a Lisbona, tra le tante c'è da ricordare i Vespri siciliani ad Atene al Odeon of Herodes Atticus e il Trovatore alla Scala in occasione del bicentenario del teatro milanese, e successive produzioni di Carmen a Novara e Cagliari avendo come partner Franca Mattiucci e Enzo Sordello, e Maria Luisa Nave e Giulio Fioravanti. Nel 1979 a Trieste è il protagonista di un'opera dimenticata del compositore istriano Antonio Smareglia, Abisso opera in tre atti su libretto di Silvio Benco con Rita Orlandi Malaspina, Ileana Meriggioli e Aldo Protti e la direzione di Gianfranco Masini, a maggio sarà nel cast di una prima mondiale La caccia al lupo del compositore molisano Aladino Di Martino al San Carlo di Napoli, poi una Turandot a Bregenz sulle rive del lago di Costanza (Austria), sarà la prima opera italiana data su questo magnifico e naturale sfondo scenografico, seguirà una bellissima edizione di Manon Lescaut al Del Giglio di Lucca con Mara Zampieri e un Trovatore a Gand in Belgio. Il 1980 è protagonista di una strepitosa Turandot al teatro Petruzzelli di Bari e poi successivamente al comunale di Bologna e a fine anno arriva anche il debutto ne La forza del destino a Gand in Belgio. Nel 1981 La campana sommersa di Ottorino Respighi a Trieste per un importante recupero di questa difficile e faticosa opera con a fianco una brava Fiorella Pediconi, seguiranno Manon Lescaut a Liegi e a Monaco di Baviera, nel mezzo un fugace ritorno alla Fenice di Venezia con La Fanciulla del west, a settembre per il George Enescu festival a Bucarest assieme a Ghena Dimitrova e Nicolai Herlea è interprete di Tosca, a terminare l'anno ancora con Forza del destino a Rovigo e Treviso. Nel 1982 a febbraio a Las Palmas de Gran Canaria in Turandot con Montserrat Caballé, a seguire numerose recite di Norma nel circuito emiliano con Adelaida Negri, debuttò in Samson et Dalila a Liegi e Pagliacci a Parigi Palais Garnier con Catherine Malfitano, di nuovo Norma a Rovigo e Treviso. Il 1983 vede tra le diverse recite un'importante Norma a Bonn, Aida alla Rocca Brancaleone di Ravenna e a fine anno Andrea Chenier alla Staatsoper di Vienna. Nel 1984 un'edizione di Pagliacci a Liegi trasmessa dalla TV belga, e l'anno successivo sempre a Liegi Turandot con Galina Savova, Andrea Chenier a Bonn e Treviso, ma ci sarà il debutto a Berna con Otello che poi avrà modo di cantare in molti importanti teatri europei, tranne che in Italia, tra le diverse città Stoccarda Anversa, Londra, Parigi e Città del Capo, in questi ultimi anni di carriera ci sarà spazio per altri interessanti appuntamenti tra cui Aida a Malta ed Enna (Castello di Lombardia), Pagliacci al teatro Romano di Benevento, l'ultimo titolo operistico debuttato con Fedora di Umberto Giordano a Chieti, Pescara e Barletta, poi in Giappone a Osaka con recite di Pagliacci e Cavalleria Rusticana, chiudera la carriera con Pagliacci al Théâtre des Champs-Elisées di Parigi. Amedeo Zambon muore nella sua casa di Milano per un fulminante infarto che non gli lascia scampo il lunedì del 28 febbraio 2000.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Montaperto%20%28Montemiletto%29
Montaperto (Montemiletto)
Montaperto è una frazione del comune di Montemiletto nella provincia di Avellino ed ex comune autonomo, rimasto tale fino all'Unità d'Italia. Storia Le prime testimonianze associate alla presenza umana in questi luoghi riguardano un piccolo gruppo di cacciatori raccoglitori che durante il paleolitico medio aveva frequentato l’area della Cava Brogna. Dalla località Paradisiello provengono i frammenti di ceramica impressa del neolitico inferiore riconducibile alla facies culturale di Guadone. Dal sito di Acquasala, una ex cava utilizzata per l’estrazione del sale e del gesso, provengono invece i resti di vasellame della media età del bronzo decorati con caratteristiche distintive della facies appenninica. Tra il IV e il III secolo a.C. in questo stesso territorio si erano stanziati anche alcuni gruppi di popolazioni italiche, ovvero gli Irpini e gli oggetti funerari a loro riconducibili provengono dalla necropoli della località Zanfreda; si tratta essenzialmente di skyphos e coppe dipinte a vernice nera. Durante il periodo della dominazione romana tutta l’area di Montaperto venne sistematicamente occupata; in località di S. Stefano venne rinvenuto un capitello ionico, mentre in via S. Antonio fu ritrovato un fregio dorico con l’immagine di un elefante realizzato per il monumento funerario di un veterano romano della legio V Alaudae, vissuto tra l’età triumvirale e quella augustea. Una finalità analoga e cioè quella di ornamento di un monumento funerario di età romana aveva anche la testa di leone di età tardo repubblicana, primo imperiale, rinvenuta in località Orno nei pressi della chiesa di S. Nicola. Nel dicembre del 1715 a Montaperto fu ritrovata una grande urna di età tardo romana con il suo prezioso contenuto del peso di circa 38 libbre. La notizia della scoperta di un ingente tesoretto di monete d’oro di età tardo romana, fatta in modo causale da un allevatore di maiali, si diffuse molto rapidamente e fu riportata su due importanti riviste stampate a Parigi e Londra. Le due cronache riferiscono anche altri dettagli come il fatto che le monete, contrassegnate con l'effige dell'Imperatore Foca (602-610 d.C.), dopo il rinvenimento le stesse vennero requisite e vendute dal Fisco. Nell’archivio della Soprintendenza di Avellino è custodita una lettera del 3 novembre del 1910, di un tale Domenico de Vicariis, che fa riferimento al rinvenimento di una tavola in pietra con figura di epoca bizantina, alcuni capitelli e resti umani, da parte di un tale Michele Brogna, avvenuto durante i lavori di scavo compiuti in un terreno ubicato nella frazione di Montaperto in prossimità della contrada San Leucio o Pescara. Anche questa notizia venne riportata in un articolo pubblicato sul quotidiano locale “L’Irpinia nuova” il 5 marzo del 1910. L'ex comune autonomo Il centro abitato di Montaperto ora frazione del comune di Montemiletto è stato un comune autonomo fino all’unità d'Italia. Lo stemma comunale era composto da tre monti e da una croce potenziata uscente da quello centrale e intorno il motto: Montibus super apertis signum pacis. I primi documenti redatti a Montaperto actum Montis Aperti risalgono agli inizi dell’anno mille, riguardo all’atto notarile del 979 d.C. con il quale Ademario, figlio di Sassone concede in pegno a Diletto figlio di Lupo una vigna in loco ubi curti Gualduli dicitur, finibus de predicto loco Monteaperto che si trovava nei pressi de una parte fine via Antiqua; lo storico Scandone ritiene che lo stesso debba essere però datato all’anno 1009. Nel 1097 la contessa Altruda discendente dei conti longobardi e moglie di Eriberto conte di Ariano domina et rectrix del Castello di Montaperto e di molti altri feudi donò una chiesa posta in località San Nicola de Cibariis e le terre ad essa circostanti alla Badia di Cava dei Tirreni. Pochi anni dopo, siamo nel 1119, il castello di Montaperto insieme a quello di Montemiletto venne distrutto e dato alle fiamme dal conte Rainulfo. In seguito Montaperto venne riportato nel catalogo dei baroni come un feudo di due militi ed era tenuto da un signore di nome Dionisio. Il castello di Montaperto nel 1487 appartenne a Berardino Filangieri figlio di Matteo Filangieri. Il feudo fu venduto per 2300 ducati a Giovanni Angelo Pisanello e poi riacquistato da Nicola Antonio Filangieri il quale lo rivendette a Giovan Battista de Tocco. Negli anni che seguirono ritroviamo nuovamente signore di Montaperto Giovanni Angelo Pisanello. Nell’anno 1597 i Pisanello rivendettero il feudo di Montaperto ad Alfonso Capano per conto di Giovan Battista de Tocco. Da una descrizione del 1795 possiamo rilevare che né suoi contorni vi sono due miniere una di sale, e l’altra di marmo griggio. L’abitato storico di Montaperto si suddivide in due macro aree; il centro antico e il borgo medioevale entrambe delimitate da terrazzamenti medioevali realizzati con muri a secco. Questo vasto comprensorio storico e architettonico il 23 marzo del 2000 venne sottoposto a Vincolo Ambientale e Paesaggistico al fine di evitare ulteriori stravolgimenti storici e urbanistici con la seguente motivazione: Considerato che in data 30 aprile 1996 perveniva all'Ufficio centrale per i beni ambientali e paesaggistici un esposto con cui si richiedeva di tutelare il patrimonio architettonico, artistico, storico e paesaggistico del comune di Montemiletto, localita' Montaperto, in provincia di Avellino, denunciando l'inadeguatezza del Piano regolatore generale ad ogni forma di tutela del centro storico e delle aree limitrofe. Monumenti e luoghi d'interesse Nel centro storico di Montaperto si conservano alcune architetture e monumenti d'interesse storico e culturale. Architetture religiose Le testimonianze storico religiose relative ad antichi edifici di culto nel territorio di Montaperto sono numerose e alquanto manifeste; la prima documentata in un atto notarile del 1097 è quella di San Nicola dei Cibariis edificata su di un terreno pianeggiante presso l’attuale località Orno. La notevole rilevanza di questa chiesa è da correlare al fatto che si trovava nelle immediate vicinanze di due fondamentali arterie stradali dell’antichità note con i nomi di via Campanina e via Antiqua Maiore e quindi alla conseguente capacità di poter ospitare i pellegrini diretti nell’area garganica. Alla fine del XVII sec. nel centro storico di Montaperto esistevano altre tre chiese rispettivamente intitolate a: Sant’Audeno, San Sebastiano e al SS. Rosario e Sant’Eustachio ma nel suo territorio si annovera anche quella di Santa Maria in Piano a Mezzo Mondo. I morti di questo centro abitato prima del settecento venivano seppelliti fuori dalle mura, ovvero nel cimitero antico situato nel terreno adiacente all’atrio della chiesa Arcipretale di Sant’ Eustachio, tale camposanto si estendeva fino alla sottostante strada pubblica. Questo luogo oggi corrisponde esattamente all’area di Retrosanti ed è ancora noto agli abitanti con la trasposizione di Coemeterium nel dialettale Ciommeterio. Chiesa di S. Audeno La chiesetta di Sant’ Audeno si trova dentro le mura del centro antico di Montaperto e deve la sua intitolazione alla presenza, nella valle del Sabato, dei popoli provenienti dalla Normandia allo stesso modo dell’omonimo edificio di culto presente nella vicina Serra di Pratola. La chiesa è citata in un atto notarile stipulato nel mese di dicembre del 1227 tra Giovanni e Giacinto, rispettivamente custode e rettore della chiesa di Sant’ Audeno, al fine di poter effettuare una permuta di un terreno posto in una località al di sotto del castello. Il testo in questione riporta testualmente: Commutatio facta inter Iohannem et Iaquintum, custodem et rectorem ecclesiae S. Audeni castelli Montis Aperti, de quodam territorio aspero inculto et infructifero in pertinentiis dicti castri Montis Aperti in loco ubi dicitur li Cinisi cum quodam horto subtus castellus predictum Montis Aperti. Le notizie successive risalgono alla fine del seicento e agli inizi del settecento e sono tutte riconducibili alle intense attività promosse dal Cardinale Orsini prima che questi divenisse Papa con il nome di Benedetto XIII. Secondo la documentazione di quel periodo la chiesa era proprio attaccata alla porta di ingresso del castello ed era circondata da tutti i lati dalla via pubblica, della stessa sappiamo che tutte le pareti interne ed esterne erano intonacate. Si accedeva al suo interno tramite un ingresso posto al lato sud e dopo la soglia bisognava scendere due scalini. Nell’area del presbiterio erano state ricavate tre nicchie e in quella centrale vi era un affresco con le figure di una Madonna con bambino in braccio oltre a San Giacinto e le anime purganti. La chiesa cimitero fu solennemente benedetta dallo stesso Cardinale e in quell’occasione venne affissa una targa in marmo bianco, purtroppo andata dispersa, dal seguente tenore: L’Ec.mo Arciv. Orsini a XXIV luglio MDCCIX in cui benedisse solennemente questo Cimitero concedette in perpetuum a fedeli che qui avranno per i defunti in esso seppelliti nel dì della commemorazione dei morti e loro ottava. Dentro una nicchia posta sopra all’entrata venne dipinto un cranio di defunto sormontato da una croce e la scritta Coemeterium mentre le ossa dei defunti venivano deposti lungo tutti i lati della chiesa. L’edificio a quel tempo era lunga solo 23 palmi e larga 25 e parte di essa risultava diruta. Questa ecclesia castri ovvero una chiesa interna al castello è verosimilmente coeva al mastio normanno svevo adiacente alla vicina chiesa di Sant’Eustachio anche essa realizzata all’interno della cinta muraria fortificata da torri angolari a base quadrata. La costruzione si presenta con un’unica navata ed è munita di un arco a tutto sesto che suddivide il recinto presbiteriale nel quale è stata ricavata una piccola absidiola; l’intera struttura è composta da blocchi di pietra locale uniti a malta e resti di conci e mattoni. Geosito di Acquasala Da una descrizione del comune di Montaperto del 1795, possiamo rilevare che “né suoi contorni vi sono due miniere una di sale, e l’altra di marmo griggio”. La miniera di sale in questione era situata nella località Acquasala di Montaperto, lungo un piccolo torrente affluente del vallone Iemale che si riversa a sua volta nel fiume Sabato. La cava è stata sfruttata per l’estrazione del sale ma anche del gesso fino al XIX secolo. Il 9 novembre del 1844, l’Intendente comunica ai sindaci dei tenimenti di Candida, Montefalcione, Lapio, Montaperto e S. Paolina che la Dir. Gen. dei dazi indiretti ha “chiesto l’autorizzazione di sopprimersi le sorgive di acqua salsa esistenti nel tenimento di cotesto comune”; chiede “se la chiusura delle dette sorgive arrechi danni o pregiudizi a cotesta popolazione, o alle irrigazioni de’ terreni”, come aveva chiesto il Min. delle Finanze Ferri il 6 novembre. Il 13 novembre del 1844, Nicola Sarro eletto di Montaperto scrive: “Nella salina di questo Comune non vi è alcuna sorgiva. La forza del sale, penetrante da se stessa, fa pe’ meati della terra trapelare de’ vapori, i quali ne’ tempi estivi si salcificano al calore del sole, e spandono una fioritura bianca sulla vetta del colle che lo comprende. Taluni della bassa gente spruzzano sulla vetta medesima l’acqua normale, che fatta salina fan calare in alcuni fossetti scavati, e la raccolgon dappoi. Se l’amministrazione generale de’ dazi indiretti vuol chiudere questi, dovrà coprire ancora la vetta intera, che piccola non è; ma a nulla le varrà, poiché i vapori del sale trapeleranno mai sempre a traverso di qualunque ostacolo, e produrranno la medesima fioritura. E nel caso del covrimento in parola si arrecherà danno in pregiudizio de’ possessori della vetta indicata, perché si verrà ad occupare il loro suolo”. Il 12 febbraio 1845 l’Amm. Gen. replica affermando “che queste dichiarazioni sono in contraddizione delle insistenze continue della Regia de’ Sali, e delle perizie che dettagliano le opere da eseguirsi, onde pare difficile di potersi credere inutili”. Ha perciò incaricato il direttore dei D.I. di recarsi sui luoghi. Galleria immagini
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https://it.wikipedia.org/wiki/Paride%20Tremolada
Paride Tremolada
Carriera Appartiene alla sezione AIA di Monza. Dopo una breve esperienza da calciatore, la sua carriera arbitrale inizia nel 2015, anno in cui colleziona 5 presenze nel campionato U17 e 17 in Serie D. Nella stagione seguente, 2016-17, dirige nel campionato U17 5 partite, oltre che la finale di Supercoppa U17 tra Inter e Como, vinta 3-0 dai nerazzurri. Dirige poi 19 partite in Serie D e una di Viareggio Cup. Nella stagione 2017-2018 dirige 25 partite tra campionato U17 (1), Serie D (23) e Coppa Italia Serie D (1). A partire dalla stagione 2017-2018 è promosso in CAN C: dirige la Primavera 13 volte e in Serie C 14 volte, tra cui una presenza in Coppa Italia Serie C. Il 3 agosto 2019 esordisce in Coppa Italia, arbitrando Pro Vercelli-Rende (1° turno). Il 15 agosto 2021 svolge la funzione di IV ufficiale in Torino-Cremonese, trentaduesimi di Coppa Italia: entra al posto di Giovanni Ayroldi, infortunatosi nel corso della gara. Arbitra in Serie C e Primavera fino alla stagione 2022-2023 compresa: in questa stagione dirige la finale di Coppa Italia Serie C, Juve Next Gen-Vicenza (1-2) e la semifinale playoff di Serie C (Foggia-Pescara, 2-2). Al termine della stagione 2022-2023, in carriera ha diretto 1 partita di Coppa Italia, 2 di Coppa Italia Serie C, 1 di Coppa Italia Primavera, 80 di Serie C, 25 nel campionato primavera, 12 nel campionato U17, 60 di Serie D e 1 di Viareggio Cup, per un totale di 182 partite dirette in carriera. Dalla stagione 2023-24 è promosso in CAN A-B: dirigerà sia in Serie A che in Serie B. La sua prima designazione arriva alla 2ª giornata di Serie B, quando svolge il ruolo di AVAR in Feralpisalò-Sudtirol. Alla 3ª giornata dirige -, la sua prima partita in Serie B. Fa il suo esordio in Serie A, come IV ufficiale, il 17 settembre in Cagliari-Udinese, diretta da Daniele Doveri. Dirige la sua prima partita di Serie A alla 9^ giornata, il 23 ottobre, ovvero Udinese-Lecce, terminata 1-1. Il 31 ottobre 2023 dirige Cremonese-Cittadella, gara valida per i sedicesimi di Coppa Italia. Note
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https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo%20Orsoni
Riccardo Orsoni
Biografia Inizia a praticare l'atletica leggera all'età di dodici anni, appassionandosi subito alla marcia. Nel 2014 entra nella squadra del CUS Parma, dove nel 2017 inizia ad essere allenato da Alessandro Gandellini. Dopo diverse ottime prestazioni a livello nazionale, nel 2019 è il primo italiano juniores a vincere la Coppa Europa di marcia ad Alytus, in Lituania. Nel 2019 è anche medaglia d'argento nella marcia 10000 metri ai campionati europei under 20 di Borås. Nel 2020 passa ai colori del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle e, dopo un quarto posto agli europei under 23 di Tallinn 2021 nella marcia 20 km, nel 2022 conquista la medaglia d'oro ai campionati del mediterraneo under 23 di Pescara sulla medesima distanza. Lo stesso anno si classifica 39º ai mondiali a squadre di marcia, contribuendo al quinto posto per il team italiano nella classifica a squadre della marcia 35 km. Nel 2023, con la sua sesta posizione individuale, contribuisce all'ottenimento della medaglia d'argento per l'Italia nella marcia 35 km a squadre ai campionati europei a squadre di Poděbrady. Nell'agosto dello stesso anno prende parte ai campionati mondiali di Budapest, dove si classifica sedicesimo nella marcia 35 km. Progressione Marcia 5000 metri indoor Marcia 10 km Marcia 20 km Marcia 35 km Palmarès Campionati nazionali 1 volta campione italiano assoluto della marcia 35 km (2023) 2 volte campione italiano juniores della marcia 10000 metri (2018, 2019) 1 volta campione italiano juniores della marcia 20 km (2019) 1 volta campione italiano juniores della marcia 50 km (2018) 1 volta campione italiano juniores della marcia 5000 metri indoor (2019) 2016 4º ai campionati italiani allievi indoor, marcia 5000 m - 22'46"05 ai campionati italiani allievi, marcia 10000 metri - 46'29"36 4º ai campionati italiani allievi di marcia, marcia 10 km - 46'53" 2017 ai campionati italiani allievi indoor, marcia 5000 m - 21'56"80 ai campionati italiani allievi di marcia, marcia 10 km - 44'39" 2018 ai campionati italiani juniores indoor, marcia 5000 m - 21'53"47 ai campionati italiani juniores, marcia 10000 m - 43'59"30 ai campionati italiani della marcia 50 km, gara juniores - 1h30'27" 2019 ai campionati italiani juniores indoor, marcia 5000 m - 21'17"93 ai campionati italiani juniores, marcia 10000 m - 42'55"93 ai campionati italiani della marcia 20 km, gara juniores - 1h04'50" 2020 6ª ai campionati italiani di marcia 10 km - 41'02" 2021 ai campionati italiani under 23 indoor, marcia 5000 m - 20'28"99 ai campionati italiani assoluti indoor, marcia 5000 m - 19'44"49 ai campionati italiani assoluti under 23, marcia 10000 m - 42'40"45 6º ai campionati italiani assoluti, marcia 10 km - 40'58" 4º ai campionati italiani assoluti di marcia, marcia 20 km - 1h23'53" 5º ai campionati italiani assoluti di marcia, marcia 35 km - 2h38'45" 2022 ai campionati italiani under 23, marcia 10000 m - 41'52"92 5º ai campionati italiani assoluti, marcia 10 km - 41'35" ai campionati italiani assoluti di marcia, marcia 35 km - 2h34'42" 2023 ai campionati italiani assoluti indoor, marcia 5000 m - 19h33'53" ai campionati italiani assoluti, marcia 10 km - 40'21" ai campionati italiani assoluti di marcia, marcia 20 km - 1h23'08" ai campionati italiani assoluti di marcia, marcia 35 km - 2h33'06" Voci correlate Migliori prestazioni italiane nella marcia 3000 metri Migliori prestazioni italiane nella marcia 35 km Collegamenti esterni
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https://it.wikipedia.org/wiki/Erol%20Bilgin
Erol Bilgin
Carriera Iniziò la carriera da sollevatore nel 1998 nella squadra del Kütahya Gençlik Merkezi S.K., trasferendosi due anni più tardi nel Tarım Kredi S.K., sotto la guida di Hilmi Pekünlü. Vinse i campionati europei giovanili Under-16 di Villeneuve-Loubet nel 2002, Under-17 di Stavanger del 2004, gli europei Juniores a Burgas nel 2004 e arrivò secondo ai mondiali juniores di Minsk nel 2004. Nel 2006 partecipò ai campionati mondiali universitari di Izmir giungendo al secondo posto. Partecipò a due edizioni dei Giochi del Mediterraneo: a Pescara nel 2009, vincendo l'oro nello strappo e nello slancio (non si assegnavano le medaglie nel totale) e a Tarragona nel 2018, vincendo l'argento nelle due specialità. Dal 2005 al 2010 vinse cinque medaglie (una di bronzo, due d'argento e due d'oro) ai campionati europei e una medaglia di bronzo ai campionati mondiali di Adalia. Nel 2012 giunse ottavo alle Olimpiadi di Londra, ma otto anni più tardi, nell'agosto del 2020, fu squalificato per essere stato trovato positivo al Chlorodehydromethyltestosterone e allo stanozololo in base a una nuova analisi delle provette.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Fabbricante%20di%20lacrime%20%28film%29
Fabbricante di lacrime (film)
Fabbricante di lacrime è un film del 2024 diretto da Alessandro Genovesi. La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2021 di Erin Doom. Trama Nica è una ragazza di diciassette anni che vive in un orfanotrofio chiamato Grave all'interno del quale si raccontano diverse storie come quella del Fabbricante di lacrime, un artigiano che si dice abbia forgiato tutte le paure degli uomini. Un giorno Nica viene finalmente adottata, ma viene presa insieme a Rigel, un ragazzo molto misterioso che odia Nica senza un apparente motivo. Produzione L'annuncio dell'uscita del film Fabbricante di lacrime è avvenuta a maggio del 2022, dopo che la Colorado Film aveva acquisito i diritti del libro della scrittrice Erin Doom. Il film è stato diretto da Alessandro Genovese. Il 19 settembre 2023 Netflix ha annunciato tramite il suo profilo Instagram che gli attori Caterina Ferioli e Biondo avrebbero interpretato il ruolo dei due protagonisti, Nica e Rigel. Le riprese del film si sono svolte a Pescara, alcune scene in una scuola superiore del posto, altre presso Il Ponte di Ferro, che collega piazza Garibaldi e via Orazio.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ebrei%20internati%20in%20Italia
Ebrei internati in Italia
Gli ebrei internati in Italia negli anni della Seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1943, furono circa 10.000. Tra di loro c'erano in primo luogo le migliaia di profughi che dai paesi dell'Europa centrale e orientale (Germania, Austria, Polonia, Croazia, Bosnia, Serbia, Romania, ecc.) si erano rifugiati nei territori della Slovenia e della Dalmazia occupati dalla truppe italiane, per sfuggire agli arresti, alle uccisioni e alle deportazioni dell'Olocausto. Tra gli ebrei "stranieri" vanno compresi anche gli ebrei già presenti da anni in Italia prima dello scoppio della guerra che in seguito alle leggi razziali del 1938 avevano perso la cittadinanza italiana o non avevano più speranza di ottenerla, e gli ebrei libici (di cittadinanza inglese) deportati dal Nord Africa. Ad essere internati fu infine anche un gruppo di ebrei italiani antifascisti considerati sovversivi dal regime. Storia L'internamento degli ebrei stranieri e antifascisti tra il 1940 e il 1943 appartiene a quella prima fase dell'Olocausto in Italia che lo storico Michele Sarfatti ha definito come il periodo in cui a partire dalle leggi razziali fasciste del 1938 si attuò la “persecuzione dei diritti degli ebrei” o "persecuzione giuridica degli ebrei" (e di altre minoranze etniche e religiose), cui seguì la “persecuzione delle vite degli ebrei” o "persecuzione fisica degli ebrei", dall’8 settembre 1943 al 25 aprile 1945, sotto l’occupazione nazista e la Repubblica sociale italiana. Dalle leggi razziali all'internamento (1938-40) Dopo il 1933 l'Italia aveva accolto con grande liberalità un numero considerevole di profughi ebrei proveniente dai territori sotto il controllo del Terzo Reich. Le leggi razziali fasciste del 1938 cambiarono radicalmente la situazione, privando del diritto di soggiorno tutti gli ebrei "stranieri" e minacciandoli di espulsione se non avessero lasciato il paese entro 6 mesi. Al tempo stesso però continuarono ad essere concessi "visti turistici" fino all'estate 1939 ed anche dopo l'inizio della guerra i canali di immigrazione e transito rimasero aperti. Nel periodo che va dall'introduzioni delle leggi razziali in Italia (7 settembre 1938) al momento in cui l'Italia entrò ufficialmente in guerra (10 giugno 1940), oltre 10.000 ebrei stranieri transitati per l'Italia riuscirono a emigrare per altri paesi. Già al momento dell'invasione tedesca della Polonia il Ministero degli Interni invitò le prefetture a compiere accertamenti sui cittadini di potenziali stati nemici (francesi, inglesi, polacchi) e a predisporre strutture adeguate in vista di un loro internamento. I preparativi si accentuarono con l'attacco tedesco alla Francia e per la prima volta nelle circolari si fece esplicito riferimento agli "ebrei stranieri", inclusi quelli provenienti dalla Germania o paesi alleati i quali anch'essi dovevano essere considerati "appartenenti a Stati nemici". L'internamento civile degli ebrei stranieri (1940-43) I provvedimenti divennero operativi con l'entrata in guerra dell'Italia. Dagli arresti nelle carceri furono esentati gli ebrei immigrati prima del 1919 o sposati con italiani, e in generale le donne e i bambini, che furono invitati a rimanere in attesa di ulteriori istruzioni. Per accogliere e controllare gli ebrei "stranieri" e antifascisti divenne operante una fitta rete di campi per l'internamento civile, generalmente di piccola o media grandezza con l'eccezione di Campagna (vicino a Salerno) e soprattutto di Ferramonti (vicino a Cosenza), che arrivò quest'ultimo ad ospitare oltre 2000 persone. La funzione e organizzazione di questi campi, operanti tra il 10 giugno 1940 e l'8 settembre 1943, vanno nettamente distinte da quello che alcuni di essi poi diventeranno dopo l'8 settembre 1943, quando divennero parte dalla macchina di morte dell'Olocausto. La vita nei campi prima dell'8 settembre 1943 fu difficile, ma il modello adottato fu piuttosto quello dei campi di confino; agli internati era concessa una certa libertà di movimento e autonomia organizzativa, e la possibilità di ricevere aiuti e assistenza dall'esterno. Il trattamento fu simile a quello di una prigionia, e non fu affiancato da violenze antisemite fisiche o morali aggiuntive. Gli ebrei internati soprattutto non erano soggetti a deportazione nei campi di sterminio. Non tutti gli ebrei internati furono trasferiti nei campi di internamento, a centinaia di essi fu imposta in alternativa la condizione di internati liberi, a domicilio coatto, in pratica al confino, in numerosissimi comuni rurali sparsi per tutta la penisola. Si calcola che al momento dell'entrata in guerra dell'Italia, i profughi ebrei presenti sul territorio nazionale fossero circa 3.800. Il loro numero crebbe considerevolmente tra il 1940 e il 1943 a causa delle migliaia di ebrei trasferiti in Italia dalla Libia, dall'Albania, da Rodi e soprattutto dai territori annessi della Slovenia e dalla Dalmazia, divenuti luoghi di rifugio degli ebrei dai Balcani, durante colpiti da eccidi e deportazioni. Il database di Anna Pizzuti contiene circa 10.000 nomi. Gli ebrei italiani - nonostante tutte le limitazioni loro imposte dalle leggi razziali fasciste - si mobilitarono a favore dei loro correligionari internati attraverso la DELASEM (Delegazione per l'Assistenza degli Emigranti Ebrei), una società di assistenza per i profughi che era stata creata dall'Unione delle comunità israelitiche in Italia il 1º dicembre 1939 con l'assenso del regime. Durante tutto il primo periodo bellico fino all'8 settembre del 1943 la DELASEM poté svolgere legalmente un'opera fondamentale nell'assistenza dei profughi ebrei, rendendo meno dure le condizioni di vita nei campi e nelle località di confino, favorendo quando possibile la loro emigrazione e quindi sottraendoli di fatto allo sterminio. Da internati a ricercati: l'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana (1943-45) Dopo l'8 settembre 1943, la nuova situazione significò l'immediata liberazione dei 2000 ebrei internati nell'Italia meridionale (ora sotto il controllo dell'esercito alleato e del nuovo governo italiano). Nell'Italia del Centro-Nord, invece, con l'occupazione tedesca e la Repubblica Sociale Italiana gli ebrei (tutti gli ebrei, anche quelli italiani) divennero ricercati e soggetti a deportazione. I campi di internamento divennero campi di concentramento e transito verso i luoghi di sterminio dell'Europa centrale. Gli 8.000 ebrei stranieri (ormai ex-internati) dovettero così darsi alla clandestinità, assieme ai 35.000 ebrei italiani, con i quali condivisero la sorte negli anni più difficili dell'Olocausto in Italia fino alla Liberazione, il 25 aprile 1945. Circa 700 furono gli ex-internati arrestati e deportati ad Auschwitz (e lì quasi tutti deceduti), spesso traditi senza scrupoli per denaro o consegnati alle autorità naziste per pura indifferenza burocratica. Almeno 878 trovarono aiuto per rifugiarsi in Svizzera (il caso più emblematico fu quello del comune di Aprica dove oltre 200 di loro furono condotti oltre confine in un'epica fuga collettiva). La maggior parte degli ex-internati sopravvisse in clandestinità in piccoli gruppi mischiandosi alle migliaia di rifugiati, renitenti alla leva e ricercati politici, scampando a chi dava loro la caccia, vivendo nella paura ma anche trovando aiuto generoso e solidarietà, talora da parte di intere comunità locali. Un caso particolare è rappresentato dagli oltre 300 ebrei libici (di cittadinanza inglese) che condotti dal Nord Africa in Italia nel 1942-43 furono internati in vari campi (in Toscana, Marche e Emilia-Romagna) e quindi, dopo l'8 settembre 1943, in gran parte deportati in Germania a Bergen-Belsen o Dachau con l'intenzione di usarli come scambio di prigionieri. I sopravvissuti alla prigionia saranno rimpatriati nel 1945. Da internati a rifugiati: nell'Italia liberata (1943-50) Con l'avanzata degli eserciti alleati, gli ebrei ex-internati si concentrarono sempre piu nelle regioni liberate dell'Italia meridionale, in attesa della fine della guerra. Per molti di loro si aprì immediatamente la possibilità dell'emigrazione negli Stati Uniti o in Palestina. A fine luglio 1944 la nave "Henry Gibbins" salpò da Napoli con a bordo 982 rifugiati ebrei, accolti a Fort Ontario negli Stati Uniti, per iniziativa del presidente Franklin D. Roosevelt. Almeno 583 di essi risultano nelle liste degli ebrei internati nell'Italia fascista tra il 1940 e il 1943; provenivano in prevalenza dalla Calabria (249), dalla Campania (39), dal Molise (8), ma anche dai campi di internamento della Dalmazia e dell'Albania e dalle regioni del nord non ancora liberate. Gli altri sembrano essere giunti nei territori liberati dell'Italia meridionali dai Balcani dopo l'estate 1943. Sempre nell'estate 1944 due navi cariche di rifugiati poterono salpare da Bari con destinazione Palestina, rispettivamente nel maggio e nel luglio 1944. Anche in questo caso almeno 356 dei passeggeri risultano negli elenchi degli ebrei internati nell'Italia fascista tra il 1940 e il 1943, provenienti per la stragrande maggioranza dei casi da Ferramonti (258). La maggior parte degli ex-internati rimasero in attesa nelle località di internamento (alcune, come Ferramonti riadattate allo scopo) o nei nuovi campi profughi per loro allestiti in Puglia, a Bari e a Santa Maria al Bagno (Lecce) e quindi a Roma liberata. Dopo il 25 aprile 1945, si aprì un fase nuova con l'arrivo di migliaia e migliaia di profughi ebrei dall'Europa dell'Est. Si aprirono campi un po' in tutta Italia e cominciò il lungo processo di rilocazione dei rifugiati verso gli Stati Uniti o il nuovo Stato d'israele o altre destinazioni, processo che ufficialmente si concluse solo nel 1950. Il database di Anna Pizzuti I dati sugli "Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico" sono raccolti in un database, a cura di Anna Pizzuti.. La ricerca fotografa la situazione nell'estate del 1943, prima che la caduta del fascismo nel luglio 1943, l'avanzata degli eserciti alleati e l'occupazione tedesca del settembre 1943 ponesse fine al regime di internamento coatto degli ebrei stranieri e antifascisti in Italia, operante tra il 1940 e il 1943, e cominciassero le deportazioni. I campi di internamento sono contrassegnati con un asterisco (*) Per ogni località il database riporta il numero degli ebrei internati, con informazioni sintetiche sull'esperienza del gruppo negli anni 1940-43 e sulla loro sorte dopo l'8 settembre 1943. Ebrei internati nelle regioni dell'Italia meridionale Le regioni dell'Italia meridionale (Basilicata, Calabria, Campania e Molise) accolsero un numero elevato di internati ed i campi più popolosi (Ferramonti e Campagna). Erano dopotutto da sempre le regioni preferite dal regime fascista per l'invio al confino di dissidenti e antifascisti. Furono tuttavia anche le regioni ad essere liberate per prime dall'esercito alleato (già nel settembre 1943). Questo significò la liberazione pressoché immediata di 2000 internati che non dovettero così affrontare anche l'esperienza degli arresti e delle deportazioni. Molti di loro poterono usufruire già nell'estate 1944 della possibilità di emigrazione negli Stati Uniti o in Palestina. Gli altri si concentrarono soprattutto nei nuovi campi profughi per loro attrezzati in Puglia. Calabria Gli internati ebrei in Calabria furono circa 2000 (tra cui numerose famiglie con bambini). Furono concentrati per la maggior parte nel campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, con presenze significative anche nei comuni di Lungro (20), Rogliano (15) e Castrovillari (15). Alcuni internati morirono per cause naturali durante il soggiorno coatto: uno a Lungro (1941), uno a Cosenza (1941), uno a Bianchi (1942), e almeno una trentina a Ferramonti (1940-43). Gli unici deceduti di morte violenta furono quattro vittime di un mitragliamento da parte di un caccia alleato durante un duello aereo con un velivolo tedesco sopra il campo di Ferramonti (27 agosto 1943). Almeno 13 bambini figli di internati nacquero a Cosenza, 7 a Ferramonti, uno a Campana, uno a Castrovillari. Gli internati furono tutti liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943, a meno che non fossero stati trasferiti nei mesi precedenti in altre località del Centro-Nord. Centinaia di essi ebbero la possibilità di emigrare già nell'estate 1944 negli Stati Uniti (249) o in Palestina (258). Gli altri rimasero fino alla fine della guerra in varie località dell'Italia meridionale, dove soprattutto in Puglia si crearono per essi degli ampi campi profughi. Bibliografia: Francesco Folino, Ebrei destinazione Calabria (1940-1943), Sellerio, Palermo 1988; Leonardo Falbo, Non solo Ferramonti. Ebrei internati in provincia di Cosenza (1940-1943), Pellegrini, 2010; Mario Rende, Ferramonti di Tarsia: Voci da un campo di concentramento fascista. 1940-1945, Mursia, 2019; David Henryk Ropschitz, Ferramonti: La salvezza dietro il filo spinato, tr. Simona Celiberti, Texianer Verlag, 2022. Cosenza (1908 internati) Ferramonti* (1809) -- Lungro (20) -- Rogliano (15), Castrovillari (15) -- Acri (7), Laino Bruzio (7), San Marco Argentano (7) -- Celico (5), Spezzano della Sila (5) -- Campana (4), Mormanno (4), Santa Sofia d'Epiro (4) -- Carpanzano (3) -- Bianchi (2), Cerisano (2) Basilicata Gli internati ebrei in Basilicata furono oltre 350 (tra cui numerose famiglie con bambini). Le concentrazioni più alte si ebbero nei comuni di Potenza, Lauria (43),Lagonegro (37), Avigliano (35), Melfi (24), Muro Lucano (16), Brienza (13), Bella (11), Tolve (11) e Matera (11). Quattro internati morirono per cause naturali durante il soggiorno coatto: uno a Ripacandida (1940), uno a Potenza (1941), uno a Tolve (1942), e uno a Lauria (1943). Gli internati furono tutti liberati con l'arrivo dell'esercito alleato nel settembre 1943, a meno che non fossero stati trasferiti nei mesi precedenti in altre località del Centro-Nord. Molti di essi ebbero la possibilità di emigrare già nell'estate 1944 negli Stati Uniti o in Palestina. Gli altri rimasero fino alla fine della guerra in varie località dell'Italia meridionale, dove soprattutto in Puglia si crearono per essi degli ampi campi profughi. Potenza (317 internati) Albano di Lucania (3), Anzi (8), Avigliano (35), Bella (11), Brienza (13), Castelluccio Inferiore (1), Castelsaraceno (2), Corleto Perticara (19), Forenza (7), Lagonegro (37), Latronico (1), Lauria (43), Maratea (2), Marsico Nuovo (5), Melfi (24), Moliterno (1), Montemilone (3), Muro Lucano (16), Oppido Lucano (2), Pescopagano (2), Picerno (3), Pignola (2), Potenza (47), Potenza al (1), Potenza (47), Ripacandida (1), Rotonda (1), Ruoti (7), Sant'Arcangelo (1), Satriano di Lucania (2), Tito (5), Tolve (11), Trecchina (2) Matera (36 internati) Matera (11), Ferrandina (7), Stigliano (6), Pisticci* (5), San Giorgio Lucano (4), Salandra (1), Colobraro (1), Tricarico (1) Campania Oltre 300 ebrei furono internati in Campania (incluse numerose famiglie con bambini). La concentrazione più alta si ebbe nel Campo di internamento di Campagna (Salerno) (228). Si trattò altrimenti di piccoli gruppi sparsi in vari comuni della regioni con presenze significative a Ospedaletto d'Alpinolo (18), Bella (11), Forino (10), Teggiano (9). La regione Campania fu liberata già nel settembre-ottobre 1943. Gli internati presenti in zona riacquistarono così la loro libertà. Diversi di loro ebbero già l'opportunità nell'estate 1944 di emigrare negli Stati Uniti (39) o in Palestina (2). Gli altri si trasferirono per lo più nei campi profughi per loro predisposti in Puglia. Bibliografia: Elisabeth Bettina, It Happened in Italy: Untold Stories of How the People of Italy Defied the Horrors of the Holocaust, Nashville, Thomas Nelson, 2009. Avellino (56 internati) Ospedaletto d'Alpinolo (18) -- Forino (10) -- Solofra* (7) -- Mirabella Eclano (6), Montemarano (6) -- Atripalda (2), Avellino (2), Mercogliano (2) -- Bonito (1), Chiusano di San Domenico (1), Sant'Angelo dei Lombardi (1) Benevento (7 internati) Benevento (2), Campolattaro (2), Colle Sannita (2) -- Pannarano (1) Salerno (255 internati) Campagna* (228) -- Bella (11) -- Teggiano (9) -- Sala Consilina (6) -- Contursi (3) -- Padula (2) -- Acerno (1), Buonabitacolo (1), Fisciano (1), Nocera Inferiore (1), Nocera Superiore (1), Polla (1) Molise Oltre 100 ebrei furono internati in Molise. L'area fu liberata già nel settembre-ottobre 1943. Gli internati riacquistarono così la loro libertà e si trasferirono per lo più nei campi profughi per loro predisposti in Puglia. Alcuni ebbero la possibilità di emigrare già nell'estate 1944 negli Stati Uniti (8) o in Palestina (7). Campobasso (133 internati) Casacalenda* (21) -- Petrella Trifernina (16) -- Sepino (14) -- Cantalupo del Sannio (10), Castropignano (10) -- Baranello (9), Vinchiaturo* (9) -- Isernia (8), Agnone* (8) -- Macchiagodena (6), Monteroduni (6) -- Campobasso (5), San Giuliano del Sannio (5) -- Larino (2) -- Boiano (1), Campomarino (1), Montagano (1), Pannarano (1) Ebrei internati nelle regioni dell'Italia centrale Numerosi furono gli ebrei internati nelle regioni dell'Italia centrale, sia nei campi appositamente predisposti sia in regime di internamento libero nei vari comuni. Per circa un anno, dall'8 settembre 1943 fino alla liberazione nel giugno-agosto 1944, gli ebrei dell'Italia centrale si trovarono ad affrontare il pericolo costante di deportazione. Sono quindi qui indicati, comune per comune, assieme al numero degli internati, anche il numero dei deportati. Tale numero si riferisce strettamente al destino degli ex-internati e non comprende gli altri deportati tra gli ebrei italiani o quelli stranieri giunti in Italia dopo l'8 settembre 1943. Abruzzo Oltre 1000 furono gli ebrei internati in Abruzzo. Si trattò per la maggior parte di piccoli gruppi sparsi nei molti comuni della regione. Le concentrazioni più alte si ebbero nei vari campi di internamento dell'Abruzzo, a Civitella del Tronto (152), Vasto (50), Corropoli (46), Lanciano (45) e Nereto (44), ma anche nei comuni di Guardiagrele (61), L'Aquila (42), Atessa (37), Villa Santa Maria (27), Orsogna (26), Avezzano (25) e Rapino (24). Per circa un anno, dall'8 settembre 1943 fino alla liberazione nel giugno 1944, gli ebrei in Abruzzo sotto occupazione tedesca si trovarono ad affrontare il pericolo costante di deportazione. Ciononostante solo un numero limitato di ex-internati fu arrestato. Alcuni riuscirono ad attraversare le linee e a giungere nelle zone già liberate nel Sud Italia o trovarono rifugio in altre regioni. La maggior parte sopravvisse in clandestinità. Un caso a parte è rappresentato dagli ebrei libici, imprigionati nel campo di Civitella del Tronto; nel maggio 1944 furono trasferiti a Fossoli e di lì deportati a Bergen-Belsen per essere usati come scambio di prigionieri, sopravvivendo così allo sterminio. Dopo la Liberazione, la maggior parte degli ex-internati si raccolse nei campi profughi per loro allestiti in Puglia. Alcuni poterono già emigrare nell'estate 1944 negli Stati Uniti (59) o in Palestina (10). Chieti (411 internati) Archi (6), Atessa (37), Bomba (18), Bucchianico (8), Casalbordino (8), Casoli* (13), Castel Frentano (19), Castiglione Messer Marino (19), Chieti* (17), Fara Filiorum Petri (11), Gissi (1), Guardiagrele (61), Istonio Marina (oggi Vasto)* (50), Lama dei Peligni* (6), Lanciano* (45), Orsogna (26), Ortona a mare (1), Paglieta (1), Palena (4), Rapino (24), Scerni (2), Torricella Peligna (7), Villa Santa Maria (27) L'Aquila (225 internati) L'Aquila (42/1), Avezzano (25/3), Castel di Sangro (20/0), Pizzoli (20/0), Pescina (18/1), Carsoli (17/0), Alfedena (16/4), Scurcola Marsicana (15/0), Ateleta (8/0), Barisciano (1), Capestrano (3), Casteldisangro (2), Civitella Roveto (1), Gioia dei Marsi (1), Luco dei Marsi (4), Montereale (13/1), Navelli (9), Pereto (3), Pescasseroli (1), Pescocostanzo (2), Rocca di Mezzo (4), Pescara (34 internati) Caramanico (5), Città S. Angelo (5), Collecorvino (4), Ferindola (1), Montesilvano (4), Penne (11), Pianella (4) Teramo (349 internati) Atri (15), Campagna* (1), Campli (3), Castilenti (5), Cermignano (10), Città Sant'Angelo (1), Civitella del Tronto* (152), Corropoli* (46), Fano Adriano (3), Isola del Gran Sasso* (7), Istonio Marina (oggi Vasto)* (1), Nereto* (44), Notaresco* (14), Penna S. Andrea (20), Penna S.Andrea (1), Penna Sant'Andrea (1), Rocca Santa Maria (2), Sant'Omero (3), Torricella Sicura (1), Tortoreto* (19), Tortoreto Alto (1), Tortoreto* (19) Lazio Il Lazio accolse un numero relativamente limitato di internati (130) rispetto alle altre regioni dell'Italia centrale. Le concentrazione più elevate furono nei comuni di San Donato Val di Comino (25), Fara in Sabina (21) e Picinisco (15). Dopo l'8 settembre fino alla liberazione nel giugno-luglio 1944, gli ex-internati dovettero nascondersi per sfuggire alle deportazioni. Le situazioni più critiche si ebbero a San Donato Val di Comino (con 16 deportati) e Borbona (6). Frosinone (46 internati / 16 deportati) San Donato Val di Comino (25/16) -- Picinisco (15/0) -- Fiuggi (3/0) -- Sora (2/0) -- Frosinone (1/0) Rieti (40 internati / 12 deportati) Fara Sabina (loc. Farfa) (21/1) -- Borbona (6/6) -- Belmonte Sabino (3/0) -- Cittaducale (2/2), Rieti (2/0), Rivodutri (2/2) -- Collevecchio (1/0), Forano (1), Castelnuovo di Farfa (loc. Granica) (1/0), Leonessa (1/1) Viterbo (44 internati) Montefiascone (7/0) -- Cellere (6/0) -- Bolsena (4/0), Viterbo (4/0) -- Castiglione in Teverina (3), Corchiano (3) -- Acquapendente (2), Canepina (2), Capodimonte (2), Grotte di Castro (2), Ischia di Castro (2), San Lorenzo Nuovo (2) -- Caprarola (1), Graffignano (1), Nepi (1), , Tuscania (1), Vitorchiano (1) Marche 403 furono gli ebrei internati nelle Marche, per lo più in piccoli gruppi sparsi nei vari comuni della regione. Le concentrazioni più alte si ebbero nei campi di Servigliano (56), Urbisaglia (55), Urbania (39) e Pollenza (31), ma anche in regime di internamento libero in comuni come Camerino (46), Ascoli Piceno (13) e Macerata Feltria (10). Ancona (4 internati) Ancona (1), Fabriano (1), Osimo (1), Senigallia (1) Ascoli Piceno (103 internati) Ascoli Piceno (13), Castelraimondo (1), Castignano (2), Corropoli* (2), Maltignano (AP) (1), Maltignano (3), Montalto Marche (2), Montegiorgio (5), Montottone (1), Offida (10), Porto San Giorgio (1), S.Vittoria in Matenano (1), San Benedetto (2), San Benedetto del Tronto (1), Santa Vittoria in Matenano (4), Servigliano* (56) Macerata (183 internati) Apiro (1), Camerino (46), Castelraimondo (5), Fabriano (1), Fiuminata (2), Forno di Zoldo (1), Macerata (4), Mogliano (2), Petriolo (2), Pollenza* (31), San Ginesio (5), San Severino Marche (9), Sarnano (3), Sforzacosta* (9), Tolentino (1), Treia* (6), Urbisaglia* (55) Pesaro (123 internati) Apecchio (9), Cagli (4), Cantiano (5), Fermignano (9), Isola del Piano (1), Macerata Feltria (10), Mercatino Conca (1), Mombaroccio (1), Pennabilli (4), Pergola (6), Pesaro (9), Piandimeleto* (4), Piobbico (1), S. Agata Feltria (3), S.Angelo in Lizzola (6), S.Angelo in Vado (3), Sant'Angelo in vado (4), Sassocorvaro (4), Urbania* (39) Toscana Numerosi furono gli ebrei internati in Toscana. Le concentrazioni più alte si ebbero nei campi di Civitella della Chiana (Arezzo) (75), Castelnuovo Garfagnana (Lucca) (67), Bagni di Lucca (Lucca) (32), e Bagno a Ripoli (Firenze) (24), ma anche in regime di internamento libero in comuni come Arezzo (37), Arcidosso (27), Civitella Paganico (19), Cortona (13),Montecatini Terme (10). Dopo l'8 settembre 1943 le situazioni più critiche di deportazione tra gli ex-internati si ebbero in Garfagnana (soprattutto nel campo di Castelnuovo Garfagnana con ben 53 deportati e in quello di Bagni di Lucca, 8 deportati) e nel grossetano (ad Arcidosso con ben 19 deportati, e Roccalbegna, 8 deportati). Una situazione particolare fu quella degli molti ebrei libici detenuti nei campi di Civitella della Chiana (Arezzo) e in numero minore a Bagno a Ripoli (Firenze), i quali furono deportati a Bergen-Belsen, per essere usati come scambio di prigionieri, scampando così lo sterminio. Dopo la Liberazione nel luglio-agosto 1944. la maggior parte degli ex-internati si raccolsero a Roma o nei campi profughi della Puglia. Bibliografia : Enzo Collotti (a cura di), Ebrei in Toscana tra occupazione tedesca e RSI, Carocci, Roma, 2007; Luciana Rocchi, La persecuzione degli ebrei nella provincia di Grosseto nel 1943-44, ISGREC, Istituto storico grossetano della resistenza e dell'età contemporanea, 2002. Arezzo (143 internati) Anghiari - Renicci* (1), Anghiari (2), Arezzo (37/3), Bibbiena (3), Castiglion Fiorentino (6/0), Chiusi della Verna (3), Civitella della Chiana (Villa Oliveto)* (75), Cortona (13/0), Montalone (1), Rassina (2), Renicci Anghiari (1) Firenze (53 internati) Bagno a Ripoli (Villa La Selva)* (24/9), Borgo San Lorenzo (1), Campi Bisenzio (1), Certaldo (1), Fiesole (3), Fiorenzuola (2), Firenze (4/1), Firenzuola (1), Greve (1), Impruneta (1), Montaione (1), Palazzuolo di Romagna (1), Pontassieve (1), Prato (1), Reggello (1), Ronta (1), San Casciano (4), San Giminiano (1), Scarperia (1), Sesto Fiorentino (2) Grosseto (68 internati / 29 deportati) Arcidosso (27/19) -- Pari (Civitella Paganico) (19/0) -- Castel del Piano (8/2), Roccalbegna (8/8) -- Pitigliano (5/0) -- Grosseto (1/0) -- Cf. Campo di concentramento provinciale di Roccatederighi Lucca (99 internati / 61 deportati) Castelnuovo Garfagnana* (67/53) -- Bagni di Lucca* (32/8) Pisa (2 internati) Santa Luce (2) Pistoia (45 internati) Montecatini Terme (10) -- Prunetta (9) -- Agliana (7) -- Buggiano (4), Lamporecchio (4), Ponte Buggianese (4) -- Serravalle Pistoiese (3) -- Borgo a Buggiano (2), Larciano (2) Siena (12 internati / 2 deportati) Colle Val d'Elsa (3/0) -- Castellina in Chianti (2/2), Sarteano (2/0), Siena (2/0) -- Poggibonsi (1/0), San Gimignano (1/0), Sinalunga (1/0) Umbria 108 furono gli ebrei internati a piccoli gruppi in vari comuni dell'Umbria. La concentrazione più alta si ebbe a Perugia (32 persone) con nuclei significativi anche a Todi (9), Umbertide (9) e Cascia (7). Con l'occupazione tedesca gli internati si dettero alla clandestinità. Nessuno di loro risulta incluso nelle liste dei deportati. Bibliografia: Luciana Brunelli, Ebrei internati. La provincia di Perugia dal 1940 al 1944, Giuntina, Firenze 2019. Perugia (102 internati) Assisi (2), Bastia Umbra (1), Bevagna (4), Cascia (7), Città di Castello (5), Civita Casanova (2), Deruta (1), Giano dell'Umbria (2), Gubbio (3), Marsciano (2), Montefalco (6), Monteleone di Spoleto (1), Norcia (6), Perugia (32), San Giustino (1), Sellano (2), Todi (9), Torgiano (5), Umbertide (9), Valfabbrica (2) Terni (6 internati) Amelia (1), San Venanzo (2), Terni (3) Ebrei internati nelle regioni dell'Italia settentrionale Numerosi furono gli ebrei internati nelle regioni settentrionali, specie nei comuni montani di Veneto, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. Per quasi due anni, dall'8 settembre 1943 fino alla liberazione il 25 aprle 1945, gli ebrei dell'Italia settentrionale si trovarono ad affrontare il pericolo costante di deportazione. Le strategie di difesa per evitare l'arresto furono essenzialmente tre (e tutte egualmente rischiose): fuga in Svizzera o verso i territori liberati dell'Italia meridionale o ricerca di luoghi sicuri per nascondersi sotto falsa identità. Ci furono arresti e deportazioni, ma la grande maggioranza degli ex-internati riuscirono a sopravvivere, grazie anche alle relazioni stabilite con la popolazione locale durante il periodo di internamento. Sono quindi qui indicati, comune per comune, assieme al numero degli internati, anche il numero dei deportati. Tale numero si riferisce strettamente al destino degli ex-internati e non comprende gli altri deportati tra gli ebrei italiani o quelli stranieri giunti in Italia dopo l'8 settembre 1943. Emilia Romagna 706 furono gli ebrei internati in Emilia Romagna. Le concentrazioni più elevate furono nei comuni di Bazzano (58), Borgotaro (41), Mirandola (39), Camugnano (35), Bedonia (27), Concordia (26), Sissa (23). Relativamente pochi furono gli arresti e le deportazioni ad Auschwitz di ex-internati, nonostante alcune situazioni critiche a Tizzano Val Parma (11 deportati), Bedonia (9), Mezzani (7) e Carpaneto Piacentino (4). Un caso a parte riguarda i numerosi ebrei libici internati a Bazzano, Camugnano, San Felice sul Panaro, Cavezzo e Castelnuovo Monti, i quali furono deportati a Bergen-Belsen, per essere usati come scambio di prigonieri, scampando così lo sterminio. Bologna (149 internati / 98 deportati) Bazzano (58/58), Camugnano (35/34), Lizzano Belvedere (9/1), Monzuno (7/1), Bologna (6/1), San Giovanni in Persiceto (6/0), Molinella (5/0), Castiglion de Pepoli (4/0), Imola (4/2), Minerbio (4/0), Castel d'Aiano (3/0), Sasso Marconi (3/0), San Pietro in Casale (2/0), Malalbergo (1/1), San Giorgio Piano (1/0). Modena (234 internati) Mirandola (39/0), Concordia (26/1), Guiglia (19/1), San Felice sul Panaro (18/18), Zocca (18/0), Cavezzo (16/16), Nonantola (14/0), Monfestino in Serramazzoni (13/1), Castelfranco Emilia (9/1), Fanano (9), Finale Emilia (9), Medolla (9), Soliera (6), Modena (5), Pavullo (5), Novi di Modena (2), Lama Mocogno (2), Collecchio (1). Parma (297 internati / 46 deportati) Borgotaro (41/1), Bedonia (27/9), Sissa (23/1), Roccabianca (20/0), Soragna (20/1), Calestano (19/3), Tizzano Val Parma (18/11), Mezzani (17/7), Zibello (17/0), Bardi (15/0), Langhirano (14/3), Traversetolo (14/2), Montechiarugiolo* (13/1), San Secondo Parmense (11/4), Sorbolo (11/1), Scipione di Salsomaggiore* (5/0), Parma (4/1), Tornolo (4/0), Berceto (3/0), Sala Baganza (1/1). Reggio Emilia (21 internati / 18 deportati) Castelnuovo Monti (14/14), Reggiolo (3/2), Reggio Emilia (2/0), Quattro Castella (1/1), Quattrocastella (1/1). Piacenza (5 internati / 4 deportati) Carpaneto Piacentino (4/4), Caorso (1/1). Friuli Essendo regione di confine con i Balcani (da cui proveniva la maggior parte dei profughi ebrei), il Friuli non fu luogo di internamento civile, se non in pochi casi occasionali. Trieste (1 internato / 0 deportati) Trieste (1/0) Gorizia (2 internati / 0 deportati) Gorizia (2/0) Liguria Solo 8 ebrei furono internati in comuni della Liguria. Datisi alla clandestinità durante l'occupazione tedesca, nessuno di loro risulta incluso nelle liste dei deportati. Genova (6 internati / 0 deportati) Santo Stefano d'Aveto (2/0), Fontanigorda (1/0), Isola del Cantone (1/0), Santa Margherita Ligure (1/0), Torriglia (1/0) Savona (2 internati / 0 deportati) Alassio (1/0), Piana Crixia (1/0) Lombardia 746 furono gli ebrei internati in Lombardia. Le concentrazioni più alte si ebbero a Aprica (247), Erba (26), Merate (21) e San Omobono Imagna (20). Dopo l'8 settembre la grande maggioranza degli ex-internati sopravvisse, rifugiandosi in Svizzera (376) o rimanendo in clandestinità. Le situazioni più critiche furono a Pralboino [Brescia] (6 deportati), San Giovanni Bianco Bergamo (6), Serina [Bergamo] (5), Belgioioso [Parma] (4). Bergamo (139 internati / 20 deportati / 28 Svizzera) San Omobono Imagna (20/1) -- Gandino (18/0) -- Branzi (16/1) -- San Giovanni Bianco (12/6), Sarnico (12/0) -- Clusone (9/0) -- Serina (8/5) -- Casazza (7/0), Gromo (7/2) -- Almenno San Salvatore (6/0) -- Trescore (4/3), Treviglio (4/1) -- Bergamo (3/0), Nossa (3/0), Sovere (3/0) -- Albino (2/0), Zogno (2/0) -- Almè con Villa (1/0), Calcinate (1/1), Ciserano (1/0) Brescia (68 internati / 7 deportati / 15 Svizzera) Pralboino (18/6) -- Quinzano (8/0) -- Calcinato (7/0) -- Borgo San Giacomo (6/0), Carpendolo (6/0) -- Bedizzolo (5/0) -- Toscolano Maderno (4/0) -- Gambara (3/0), Salò (3/1) -- Brescia (2/0), Maderno (2/0) -- Breno (1/0), Gardone Riviera (1/0), Palazzolo dell'Oglio (1/0), Sirmione (1/0) Como (216 internati / 110 Svizzera) Erba (26/0) -- Merate (21/0) -- Bellagio (17/0) -- Cantù (14/2) -- Bellano (11/0), Carate Urio (11/0), Mariano Comense (11/0) -- Nesso (10/0) -- Asso (9/0) -- Missaglia (8/4) -- Olgiate Comasco (7/0) -- Lomazzo (6/0), Tremezzina (6/0) -- Appiano Gentile (5/0), Gravedona (5/0), Isola Comacina (5/0) -- Argegno (4/0), Lurate Caccivio (4/0) -- Barzanò (3/0), Cermenate (3/0), Colico (3/0), Fino Mornasco (3/0), Lambrugo (3/0), Oggiono (3/0) -- Brivio (2/0), Cadorago (2/0), Carimate (2/0), Civenna (2/1), Como (2/0), Introbio (2/0), Oliveto Lario (2/0) -- Canzo (1/0), Cremeno (1/0), Dongo (1/0), Magreglio (1/0), Pontelambro (1/0), Villanterio (1/0) Cremona (10 internati / 0 deportati / 2 Svizzera) Cremona (6/0) -- Gussola (4/0) Milano (13 internati / 1 deportato / 3 Svizzera) Abbiategrasso (3/0) -- Desio (2/1), Garbagnate (2/0), Milano (2/0) -- Corsico (1/0), Legnano (1/0), Seregno (1/0), Seveso (1/0) Mantova (4 internati / 1 deportato / 1 Svizzera) Mantova (3/1) -- Bozzolo (1/0) Pavia (22 internati / 8 deportati / 3 Svizzera) Belgioioso (4/4) -- Gravellona Lomellina (3/2), Mode (3/0) -- Garlasco (2/0), Landriano (2/2), San Giorgio Lomellina (2/0), San Nazzaro de' Burgundi (2/0), Villanterio (2/0) -- Casteggio (1/0), S. Maria della Versa (1/0) Sondrio (260 internati / 3 deportati / 214 Svizzera) Aprica (247/1) -- Sondrio* (12/2) -- Madesimo (1/0) Varese (14 internati / 0 deportati / 6 Svizzera) Arcisate (5/0), Varese (5/0) -- Gavirate (3/0) -- Tradate (1/0) Piemonte 372 ebrei furono internati in Piemonte (incluse numerose famiglie con bambini). Le concentrazioni più alte si ebbero a Asti (69), Canelli (49), Cocconato (36), Saluzzo (28), Alba (26), Agliano d'Asti (22). Dopo l'8 settembre la maggior parte degli ex-internati riuscì a sottrarsi alle deportazioni, trovando rifugio in Svizzera (127) o nascondendosi in clandestinità. Le situazioni più critiche furono nel Vercellese (8 deportati), e nell'Astigiano, soprattutto a Villanova d'Asti (5). Alla fine i deportati tra gli ex-internati furono 23. Alessandria (12 internati / 1 deportato / 1 Svizzera) Casale Monferrato (7/1) -- Acqui (5/0) Asti (250 internati / 11 deportati / 106 Svizzera) Asti (69/3) -- Canelli (49/1) -- Cocconato (36/0) -- Agliano d'Asti (22/0) -- Castelnuovo Don Bosco (20/0) -- Mombercelli (19/0) -- Montechiaro d'Asti (15/1) -- Villanova d'Asti (9/5) -- Montiglio (6/0) -- San Damiano d'Asti (3/0) -- Macerata Feltria (1/0), Nizza Monferrato (1/1) Cuneo (81 internati / 3 deportati / 13 Svizzera) Saluzzo (28/0) -- Alba (26/3) -- Bra (17/0) -- Dronero (6/0) -- Valdieri (3/0) -- Santo Stefano Belbo (1/0) Novara (11 internati / 0 deportati / 3 Svizzera) Romagnano Sesia (4/0) -- Vespolato (3/0) -- Baveno (2/0) -- Oleggio (1/0), Verbania (1/0) Vercelli (19 internati / 8 deportati / 4 Svizzera) Livorno Ferraris (5/4) -- San Germano Vercellese (3/3), Santhià (3/1) -- Borgo Vercellese (2/0), Candelo (2/0), Trino Vercellese (2/0), Vercelli (2/0) Trentino Solo 7 ebrei furono internati in comuni del Trentino. Dopo l'8 settembre 1943, i quattro internati a Moena furono arrestati nel gennaio 1944 a Trento, deportati e uccisi ad Auschwitz nel febbraio dello stesso anno. Gli altri sopravvissero in clandestinità. Bolzano (1 internati / 0 deportati) Merano (1/0) Trento (6 internati / 4 deportati) Moena (4/4) -- Strembo (1/0), Trento (1/0) Valle d'Aosta Oltre 150 ebrei (incluse famiglie con bambini) furono internati nella provincia di Aosta, che era allora molto più estesa, comprendendo diversi comuni che oggi sono parte della Regione Piemonte. I profughi giunsero per la maggior parte da Spalato su una nave partita l'8 dicembre 1941 con circa 200 ebrei serbi e croati diretti a Trieste. Dal Friuli proseguirono in treno alla volta di Ivrea per essere quindi smistati nei comuni stabiliti per l'internamento. Due internati morirono durante il periodo di soggiorno coatto (uno per cause naturali a Cuorgnè e uno suicida a Castellamonte). Una bambina nacque a Saint-Vincent nell'aprile 1943. Nell'estate 1943, le concentrazioni più alte di internati si avevano nei comuni di Cuorgnè (51), Castellamonte (35), San Vincenzo della Fonte (33) e Caluso (25). Con l'occupazione tedesca cominciò la grande fuga, soprattutto verso la Svizzera, ma numerosi furono anche coloro che sopravvissero nascosti nella zona e non mancarono neppure quanti intrapresero il lungo viaggio verso Sud, verso le zone liberate dall'esercito alleato. I deportati alla fine saranno dodici. La situazione più critica fu quella di Caluso dove ci furono 8 arresti. Un'anziana ex-internata morì a Saint-Vincent per cause naturali nell'ottobre 1944. Aosta (168 internati / 12 deportati / 68 Svizzera) Cuorgnè (51/0) -- Castellamonte (35/0) -- San Vincenzo della Fonte (33/2) -- Caluso (25/8) -- Chiaverano (15/0) -- Lessolo (7/1) -- Aosta (2/1) Veneto La regione Veneto fu la regione del Nord con il maggior numero di ebrei internati (almeno 1320, distribuiti in circa 100 comuni). Le concentrazioni più rilevanti si ebbero a Asolo (79), Lonigo (63), Treviso (51), Enego (50), Mareno di Piave (49), Malo (49), Roana (41), Valdobbiadene (38), Crespano del Grappa (33), Caprino Veronese (32), Cison di Valmarino (29), Arsiero (28), Camisano Vicentino (28), Montecchio Maggiore (27/1), Sandrigo (27), Valli del Pasubio (27), Mel (25), Arzignano (24), Possagno (25), Quero (23), (20), Breganze (22), Lusiana (22), Noventa (22), Posina (21), Castelfranco Veneto (20), Feltre (20), Piove di Sacco (20). Dopo l'8 settembre 1943, la maggior parte degli ex-internati riuscirono a sopravvivere, rifugiandosi in Svizzera o nell'Italia meridionale o rimanendo nascosti in clandestinità. Ci furono tuttavia diverse situazioni critiche soprattutto a Mel (24 deportati) e Quero (16) [prov. Belluno], a Caprino Veronese (20) [prov. Verona], a Taglio di Po (11) [prov. Rovigo], e a Sossano (10) e Albettone (9) [prov. Vicenza]. Bibliografia: Sito del Centro Studi sull’Internamento e la Deportazione Marina Eskenasi; Paolo Tagini, Le poche cose. Gli ebrei internati in Provincia di Vicenza (1941-1945), 2006; Daniele Ceschin, In fuga da Hitler. Gli ebrei stranieri internati nel trevigiano (1941-1943), ISTRESCO, 2007; Antonio Spinelli, Vite nell’ombra. Storie di ebrei stranieri in provincia di Padova (1933-1945), 2022; Antonio Spinelli (a cura di), Ebrei stranieri in Veneto. Storie di fughe e internamento (1933-43), Cierre Edizioni, 2022. Belluno (152 internati / 54 deportati / 7 Svizzera) Mel (25/24) -- Quero (23/16) -- Feltre (20/1) -- Agordo (17/4) -- Fonzaso (12/0) -- Longarone (9/0), Sedico (9/0) -- San Vito di Cadore (8/0) -- Forno di Zoldo (6/2), Lamon (6/0) -- Falcade (4/0) -- Cencenighe (3/0), Puos D'Alpago (3/2) -- Domegge (2/2), Trichiana (2/2) -- Belluno (1/0), Cengenighe (1/0), Cesiomaggiore (1/1). Padova (51 internati / 4 deportati / 1 Svizzera) Piove di Sacco (20/1) -- Torreglia (10/0) -- Padova (7/0) -- Cittadella (4/0) -- Abano (3/0), Monselice (3/3), Monteortone (3/0) -- Noventa Padovana (1/0). Rovigo (123 internati / 39 deportati / 7 Svizzera) Adria (17/1) -- Rovigo (16/1) -- Lendinara (13/1), Costa di Rovigo (13/5) -- Castelguglielmo (12/1) -- Taglio di Po (11/11) -- Castelmassa (5/2) -- Crespino (7/0), Papozze (7/3) -- Stienta (6/5), Ficarolo (6/3) -- Castelmassa (5/2) -- Fratta Polesine (4/3) -- Fiesso Umbertiano (3/3) -- Canaro (2/0), Gravello (2/0) -- Crespino (1/0) Treviso (387 internati / 9 deportati / 36 Svizzera) Asolo (79/0) -- Treviso (51/1) -- Mareno di Piave (49/2) -- Valdobbiadene (38/0) -- Crespano del Grappa (33/0) -- Cison di Valmarino (29/1) -- Possagno (25/0) -- Castelfranco Veneto (20/0) -- Oderzo (13/0) -- Tarzo (8/0), Vedelago (8/0) -- Cavaso di Tomba (7/0), Mogliano Veneto (7/0) -- Loria (6/0), Montebelluna (6/3) -- Conegliano (3/0), Follina (3/0) -- Istrana (2/2) Venezia (7 internati / 0 deportati / 1 Svizzera) San Donà di Piave (7/0) Verona (32 internati / 20 deportati / 0 Svizzera) Caprino Veronese (32/20) Vicenza (586 internati / 31 deportati / 81 Svizzera) Lonigo (63/5), Enego (50/0), Malo (49/2), Roana (41/3), Marostica (30/0), Arsiero (28/5), Camisano Vicentino (28/3), Montecchio Maggiore (27/1), Sandrigo (27/0), Valli del Pasubio (27/1), Arzignano (24/0), Breganze (22/0), Lusiana (22/1), Noventa (22/1), Posina (21/0), Sossano (18/10), Caltrano (16/0), San Nazario (16/0), Lastebasse (14/0), Vicenza (14/0), Albettone (9/9), Brendola (8/0), Montebello (4/0).
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https://it.wikipedia.org/wiki/Tifoseria%20dell%27Unione%20Sportiva%20Avellino%201912
Tifoseria dell'Unione Sportiva Avellino 1912
In questa voce sono riportate informazioni relative alla storia ed evoluzione della tifoseria dell'Unione Sportiva Avellino 1912, società calcistica italiana con sede ad Avellino. Composizione demografica L'Avellino vanta, in proporzione alle dimensioni del proprio bacino di utenza, un seguito di tifosi molto numeroso. Lo zoccolo duro degli ultras irpini, in passato, era in città, ma ora anche nell'hinterland e nei piccoli paesi dell'Irpinia si è diffusa questa mentalità oltre che l'amore per la maglia biancoverde che coinvolge un gran numero di supporter. La passione intorno a questa squadra scoppiò in maniera prorompente sin dai primi anni del dopoguerra, fino a raggiungere l'apoteosi durante il decennio in massima serie, quando il Partenio-Lombardi faceva registrare oltre 40000 presenze. In tal senso Dino Viola - storico presidente della Roma negli anni ottanta - affermerà: Quella avellinese è stata, ed è tuttora, una tifoseria capace di fare grandi numeri e di competere alla pari con piazze molto più grandi; soprattutto in trasferta ha uno zoccolo duro abbastanza numeroso che garantisce sempre buone presenze al seguito dei lupi, a prescindere dai risultati. L'Avellino vanta numerosi tifosi anche fuori regione, in particolare nel centro-nord dove molti avellinesi sono emigrati per ragioni lavorative o di studio. Tifoseria organizzata Il primo club di tifosi irpino nasce nel 1973, sull’onda dell’entusiasmo per la promozione in B, denominato “Lupi Irpini club ‘Ubaldo Martinez’”. Poi, via via, nascono altri clubs, come i “Lupi Irpini”, “Ciccio Cupolo”, “Gli Ultras”, il club “Fedelissimi”, “Borgo Ferrovia”, “San Tommaso”. Con l’approdo in Serie A, un gruppo di ragazzi tifosissimi dell’Avellino che si ritrovano presso la discoteca “Rendez vous”, decidono di formare il primo vero gruppo organizzato: nascono così i Green Stars Il ricordo più bello di quel periodo è forse quello dell’invasione di Genova, con quasi 15.000 tifosi festanti per la storica promozione in Serie A. I fondatori del Green Stars erano volonterosi, fedelissimi ai colori biancoverdi, fortemente passionali. I Bar “Broadway” e “Picone” erano i luoghi preferiti per pianificare coreografie e trasferte. Il loro stile di tifo era tra passato e moderno. Dopo di loro nascono i “Kaya”, i “Celtics”, nel ’79, gli “Executors”, i “Bad Boys San Tommaso”, il Bronx e i “Bush”. La curva Nord era occupata dagli Executors, mentre nei Distinti prendevano posto gli “Ultras” del leader Marcantonio. Una delle cause della separazione era costituita dalla misura troppo lunga dello striscione “Commando Green Stars Curva Sud 1978”, che non lasciava spazio ad altri striscioni in curva. Nell’85 si formano i Green Rock, nati come Green Stars sez. Rock, con l’intento di distinguersi dal resto della tifoseria avellinese, come gruppo “fuori”, portando il calore avellinese in tutti gli stadi. Nell’88 nascono i Cruels, in risalto per la particolare mentalità, la presenza, anche in anni bui, la compattezza e l’amore per la maglia. Altro gruppo importante è il New Bush Antonio Petrillo, sorti dalle ceneri del disciolto “Bush” nel 1989, dando subito un impronta precisa, estraniandosi dalla politica e strizzando l’occhio al british style. Il 2 settembre 2009, a causa delle vicissitudini societarie che hanno coinvolto l'Unione Sportiva Avellino 1912, gli Splatter 1991 comunicano il loro scioglimento dopo essere stati per diciotto anni tra i gruppi principali della Sud. Rispettivamente il 24 e il 29 ottobre, per le stesse ragioni, vengono ufficialmente sciolti i gruppi Cruels 1988 e Bush 1989. Successivamente, per effetto della mancata iscrizione dell'U.S. Avellino in Lega Pro, a cui poi farà seguito la radiazione della società, nell'estate del 2009 alcuni componenti di essi, unitamente alla passione dei più giovani, decidono di formare un unico gruppo-guida denominato Curva Sud Avellino. In seguito alla sua fondazione, alcuni gruppi ultras della curva Sud hanno deciso sin dall'inizio di non seguire le sorti dell'Avellino Calcio.12, per attaccamento alla vecchia denominazione e al vecchio logo. La rinascita del calcio avellinese, nonostante le molte difficoltà affrontate, riaccende la passione della tifoseria, che cresce numericamente di partita in partita, riportandola a essere quella conosciuta in tutta Italia per passione, colore e calore. Cronologia Note: 1978 - Nascita dei Green Stars 1988 - Nascita dei Cruels 1989 - Nascita dei Bush 1991 - Nascita degli Splatters 1978 - Scioglimento dei Green Stars 1988 - Scioglimento dei Cruels 1989 - Scioglimento dei Bush 1991 - Scioglimento degli Splatters 2009 - Nascita di Curva Sud Avellino 2019 - Scioglimento di Curva Sud Avellino 2019 - Nascita di Ultras Avellino 1912 Gemellaggi e rivalità Gemellaggi Durante gli anni 1980 si instaurarono dei saldi gemellaggi con i tifosi della , della , del e della , poi tutti sciolti a cavallo degli anni 1990 e 2000 per decisione del Direttivo Curva Sud avellinese; i rapporti con queste tifoserie restano comunque amichevoli, specie con gli juventini e soprattutto con i messinesi, l'amicizia più duratura degli irpini, nata in occasione di Catania-Avellino giocata al Celeste in campo neutro nel 1984. Forte inoltre è l'amicizia che lega la Curva Sud Avellino a diversi gruppi ultras della Curva Andrea Costa del . Altri rapporti di stima e rispetto si hanno con i tifosi di , , Scandone Avellino, e . A livello internazionale, dal febbraio 2018 la Curva Sud Avellino si gemella con la North Side dell', club de L'Aia. Proprio in virtù di tale gemellaggio, nella stagione 2020-2021 la società dedica la terza maglia ai colori sociali del club olandese, il giallo e il verde. Rivalità Tra le principali rivalità spicca quella con il , che trova origine nei lontanissimi anni ’40, quando si verificò uno scandalo che sconvolse il campionato di Serie C. Altre inimicizie per gli ultras avellinesi si registrano con le tifoserie di Bari, Benevento, Brindisi, Catanzaro, Crotone, Fidelis Andria, Foggia, Hellas Verona, Juve Stabia, Latina, Napoli, Padova, Pescara, Pisa, Reggina, Salernitana, Savoia, Taranto, Ternana e Torino. Note U.S. Avellino 1912 Avellino
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