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Emanuela
Piedi nudi nella sabbia dei pioppeti, nelle stoppie, nei mucchi di granoturco, per sentirsi parte del mondo. Una laurea in architettura, usata per progettare libri. Un'esperienza al Vivaio, un centro di psicologia per l'età evolutiva, usata per ascoltare. Una passione per il disegno, usata per raccontare. Tanti libri per bambini per imparare e imparare e imparare a non perdere lo sguardo bambino. | <urn:uuid:e03bf59e-38e1-49e4-b2d0-1e2e5c691c26> | CC-MAIN-2013-20 | http://attraversogiardini.it/emanuela/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997187 |
Situazione: Situato in una posizione strategica nel cuore verde della Romagna questo hotel sorge non lontano da numerosi ristoranti, bar, pub e locali notturni. La stazione degli autobus dista circa 50 m. A 14 km di distanza gli ospiti troveranno la stazione ferroviaria. Interessanti opportunità di shopping sono raggiungibili a 20 km. Il Museo delle Ceramiche e i Musei di San Domenico sono a 10 km. Ravenna dista 40 km, Firenze 100 km.
Alloggio: La dotazione prevede bagno privato con doccia, vasca da bagno e asciugacapelli, telefono con linea diretta, TV via satellite/cavo, accesso a Internet, minibar, set da stiro e letto a due piazze o king size. Gli ospiti potranno inoltre usufruire di aria condizionata e riscaldamento regolabili autonomamente, cassetta di sicurezza e balcone/terrazza.
Servizi: Questo hotel de Charme da 119 camere è pervaso da un'atmosfera suggestiva ed elegante e regalerà a chi vi soggiorna una vacanza all'insegna del lusso e del comfort. La dotazione prevede hall con reception e servizio check out aperti 24 ore su 24, cassetta di sicurezza, ascensore, aria condizionata, caffetteria, edicola, parrucchiere, bar, discoteca, sala giochi, ristorante nonché strutture per conferenze e accesso a Internet con o senza cavo. Arricchiscono ulteriormente l'offerta servizio in camera, servizio lavanderia, noleggio e deposito biciclette e parcheggio. I più piccoli potranno divertirsi grazie al miniclub (a pagamento).
Regime: L'hotel serve tutti i giorni una colazione continentale a buffet. Pranzo e cena sono disponibili a buffet, à la carte o con menu.
Sport: L'hotel mette a disposizione una piscina coperta e una piscina all'aperto con area riservata ai bambini, snack bar a bordo vasca, sedie a sdraio e ombrelloni. Gli ospiti potranno concedersi trattamenti estetici presso il centro Spa dotato di vasca hot tub, sauna, solarium e bagno di vapore. L'offerta a pagamento comprende tennis, equitazione e ciclismo. Gli ospiti potranno inoltre divertirsi giocando a ping pong, biliardo/snooker, minigolf o allenandosi in palestra. La struttura organizza un programma di animazione per i più giovani. Gli appassionati del fairway possono recarsi al vicino campo da golf, I Fiordalisi, situato a 15 km dall'hotel (a pagamento). | <urn:uuid:dad189e9-6a8b-459d-ba14-935c2822692c> | CC-MAIN-2013-20 | http://aviajes.com/it/ho-Grand-Hotel-Terme-Castrocaro-Terme-e-Terra-del-Sole-28261/index.htm | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.989889 |
Le gelide giornate invernali non hanno tolto brio al giovane ed euforico gruppo dei "Beli Nui", nuovamente pronto a tornare sulla scena per entusiasmare grandi e piccini con il Carnevale Invernale.
L'evento avrà inizio l'8 Marzo con la sflilata pomeridiana per poi ritrovarci per la cena e il ballo in maschera nella tensostruttura allestita per l'occasione in Piazza San Filippo a Dolceacqua.
Si proseguirà venerdì 11 Marzo con l'Happy Hour seguito dalla "Spaghettata Belottata".
Il gran finale sarà sabato 12 Marzo quando danze e allegoria saranno in scena per una serata all'insegna del ballo in maschera e dove i Beli Nui proporranno la loro "cena carnevalesca".
Per la prenotazione dei tavoli e/o per eventuali informazioni : 3889510858 (Sara) | <urn:uuid:f10832a3-4e1b-4474-88a6-a040f893280c> | CC-MAIN-2013-20 | http://blog.dolceacqua.eu/2011/02/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.990867 |
Tutte le partite della lega di sviluppo del basket americano (NBA Development League) si possono vedere in diretta streaming gratuita sul PC e su dispositivi mobile grazie ad un accordo con Youtube. Il portale di videosharing più famoso al mondo infatti trasmetterà Live 350 partite delle 16 squadre iscritte al campionato D-League 2012/2013 playoffs inclusi da Novembre 2012 ad Aprile 2013.
La D-League è stata fondatata nel 2001, sotto il nome di NBDL per volontà della NBA, nata con l'intento di dare una possibilità a tutti quei giovani giocatori che non sono riusciti ad entrare nel mondo della NBA attraverso i draft. Attraverso un sistema di affiliazione delle squadre della D-League ad una o più franchigie della NBA, questi giocatori possono essere seguiti e visionati dai manager e dirigenti NBA, ed essere messi sotto contratto, dopo aver dimostrato le proprie doti cestistiche, in un campionato comunque ben organizzato e competitivo come la D-League. Infatti circa il 20% dei giocatori attualmente in NBA hanno giocato in questa lega di sviluppo.
Ogni team durante l'anno gioca più di 50 partite di campionato e le migliori 8 accedono direttamente ai playoffs. Le 16 squadre che partecipano all'NBA D-League 2012/2013 sono: Austin Toros, Bakersfield Jam, Canton Charge, Erie BayHawks, Fort Wayne Mad Ants, Idaho Stampede, Iowa Energy, Los Angeles D-Fenders, Maine Red Claws, Reno Bighorns, Rio Grande Valley Vipers, Sioux Falls Skyforce, Santa Cruz Warriors, Springfield Armor, Texas Legends and Tulsa 66ers. Come vedere la D-League in live streaming GRATIS su Youtube? Continua a leggere | <urn:uuid:5bb296b4-7f09-4d99-be0c-20080217d121> | CC-MAIN-2013-20 | http://blog.mytvgratis.net/tag/youtube/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996456 |
Lomè
La Ragione
L'eubage
Credo che dobbiamo iniziare ad abituarci a dischi sempre più contaminati da singoli punti di riferimento.
Ogni traccia con un suono e un'intenzione differente, una sorta di 'concept compilation', più che album, dove la musica si muove a seconda dell'istinto dei propri autori che diventano sempre più onnivori in fatto di stili e meno indottrinati al momento della scrittura.
La bellezza di questa fantasia può diventare un'arma a doppio taglio, potrebbe essere anche un alibi per non ammettere la mancanza di idee nello sviluppo di un tema ben preciso, ma non sembra essere il problema dei Lomè, molto abili nella composizione, nell'esecuzione e nella tecnica vocale/strumentale.
La loro preparazione è la cosa che più ti tiene incollato a "La Ragione", lo segui passo passo non tanto per i brani, quanto nell'attendere qualche soluzione armonica non consueta, come la loro rivisitazione di "Zum, Zum, Zum" come se fosse passata per gli ottoni di Mark Ronson.
Meno efficace l'inizio del disco con "Diavoli" (Kim Tahyil dei Soundgarden che suona con i Subsonica), così come il pop sentimentale di "Le Mie Idee", bellissima sul momento, ma si ridimensiona ascoltando il resto del disco.
Così quando arriva "Anche Gli Scheletri Possono Salvarsi" tutto si fa più scuro, come una serata in Sardegna (da dove nasce l'idea dei cori) in compagnia di John De Leo e di un kaos pad.
Adesso si che inizia l'album dei Lomè, "Marmobianco" è guidata dal contrabbasso, da un quartetto d'archi e dalla precisissima, bellissima, intonatissima, ispiratissima, caldissima, notevolissima voce di Riccardo Ruggeri che racchiude nel suo timbro Jeff Buckley, il sopracitato De Leo e alcuni spigoli/esercizi di Demetrio Stratos; al suo stesso livello gli altri Lomè, soprattutto quando arriva "La Ragione (Non Ce l'Ha Nessuno)" e "Volkandra".
Poi arriva il momento più bello del disco, il pop-jazz di "Della Mia Stanza", una canzone che potrebbe esser nata negli anni '50, quando non c'era nulla da copiare e la scrittura migliore arrivava dai veri talenti, l'ispirazione principe scaturita da quell'incomprensibile nulla che rende la musica geniale.
I Lomè sbagliano solo la scaletta scegliendo un inizio morbido, nella speranza di entrare nelle grazie di qualche operatore mainstream, ma costoro sono già saturi di pubblicazioni tutte uguali e input clientelari.
Si parte dal basso cari miei biellesi, e dalla seconda parte de "La Ragione".
Lomè - promo | <urn:uuid:9ab40556-2781-4c21-b400-4b35f58ca854> | CC-MAIN-2013-20 | http://canali.kataweb.it/musica/2009/10/08/lome-la-ragione/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991364 |
La calata G.B. Cuneo. Su un muro la lapide che ricorda il bombardamento della flotta di Luigi XIV.
La casa di sinistra, nell'ultima immagine sin qui vista, é quella dove nacque Edmondo De Amicis.
Questa, in parte, la zona del Convento.
Il campanile é quello del Duomo di San Giovanni.
Fuori dal circuito delle mura, il campanile della SS. Annunziata.
Il ritorno al tratto, minimale, ma ben visibile come tipologia, dei bastioni, situato ad est.
Su un muro a fianco del Duomo una riproduzione specifica da un'opera che ho già citato altre volte, il "Theatrum Sabaudiae" del 1682, riproduzione che colloca il porto dell'epoca più a occidente e evidenzia, dove prima sorgeva il castello dei Doria, il Convento di San Francesco di Paola.
Un viaggio molto di fantasia, insomma, il mio. | <urn:uuid:e8f97fb7-7ca6-48a5-bd57-e8e2d9f18bab> | CC-MAIN-2013-20 | http://collasgarba.wordpress.com/2012/08/02/quelle-antiche-mura-di-oneglia-2/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.988101 |
Vieni all'evento del 18 maggio "Windows Phone 7 Day" a Bari organizzato da DotNetSide con la collaborazione di Microsoft Italia e UgiMobile
Non mancate…ormai manca poco ed i posti sono limitati
Ormai mancano pochi giorni al prossimo evento che DotNetSide organizza in collaborazione con Microsoft.
Info e registrazione : http://dotnetside.org/content/WindowsPhone7Day.aspx
Non mancate | <urn:uuid:eacbbed8-e88f-4468-ab95-0079be0c6fe9> | CC-MAIN-2013-20 | http://dotnetside.org/blogs/vito/archive/2010/05.aspx | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.973744 |
Meglio!Si potrei rimpicciolirle
Un consiglio: le immagini chi sono, forum è possibile farle un po' più piccole?
Però vorrei che la slide fosse centrata nel template, ma non riesco proprio a centrarla
puoi scegliere la dimensione in Px del modulo fra le impost.
Anche se quel template lo vedo 1 po largo...
Cioè, visto che scrivi su 2 colonne, e il numero di caratteri e/o cmq la dimensione delle immagini è varia, da 1 senso di disordine...
Potresti scegliere di visualizzare su 1 colonna e stringere 1 po tmplate, a 960 ad ES.
(p.s. Qui potrai trovare le mie approfondite recensioni di componentihardware.
) | <urn:uuid:1d3a5df4-54ec-40cf-a311-16370dbbb34a> | CC-MAIN-2013-20 | http://forum.joomla.it/index.php/topic,44826.msg202138.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.946692 |
Grazie capo! Non vedo l'ora di vedere i nuovi Mario Kart e Smash Bros per riaprirti le chiappette!
Gatsu mi serve ancora il tuo aiuto
Questi volumoni : http://www.amazon.it/Distruzione-The...ds=the+sandman racchiudono le storie trattate nei 21 numeri della planeta ?
L'altro giorno in libreria ho beccato Cages di Dave McKean, l'ho preso al volo ma lo devo ancora leggere, tu li hai dato uno sguardo ?
Thanks.
Quello di Amano mi ispira di brutto, spero di trovarlo a buon prezzo
Mi perdoni se te lo chiedo per l'ennesima volta ? Questa volta me li segno in un foglietto
Io ho i 21 volumi di The Sandman della planeta...cosa dovrei recuperare per completare la storia ?
Bene bene, mi manca solo un codice, e sarà quello di castlevania a fine mese, ben venga quindi Dk per 3ds
Ottimo acquisto, io ancora la devo prendere ma speravo uscisse anche per ps3...alla fine outland e bgee hd li ho già su 360
Azz, io ho un po' di roba arretrata da leggere, ho dato solo uno sguardo veloce a yawara! del maestro, ma sopratutto ho ancora Master Keaton che aspetta
Diciamo che Ikigami per me ha preso una svolta un po' inaspettata ma gradita.
Comunque si va avanti, sono rientrato al gs da qualche settimana,sono alle prese con clienti interessanti.
In quanto a gaming ho finito da poco DmC, grande gioco, anzi è una figata ora gioco a Luigi e Fire emblem.
Tu che mi racconti, il wiiu lo stai sfruttando ?
We guts, ti è piaciuto poi il finale di Ikigami ? Sei l'unico che "conosco" che lo legge, quindi volevo condividere qualche parere
Grazie mille!
Giocato al cartoomics.
http://www.youtube.com/watch?feature...&v=ohtLy9wict0
FE è D1 assicurato .
http://marketplace.xbox.com/it-it/Pr...5-d80258410a30
D1?
Ho un malus di -3 in fantasia
Auguri gattusone
Se è abbastanza longevo in singolo gli darò una possibilità..
Piglia a due soldi quel capolavoro di Virtue's Last Reward nel frattempo.
Divinità
Professionista
2006-2010
Esperto
佐々木 小次郎
Admin Gamesforum.it
Piemontese Lombardo | <urn:uuid:ba407bb8-8b65-408e-9b8b-86454677408a> | CC-MAIN-2013-20 | http://forum.spaziogames.it/board/member.php?u=20019&tab=friends | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.980924 |
Glen Grant, il whisky scozzese dal carattere inconfondibile, sarà a fianco dei rugbisti del Benetton Rugby Treviso per tutta la prossima stagione. Glen Grant ha scelto di legarsi ad una squadra storica, che affonda le sue radici nella gloriosa e antica tradizione del rugby a Treviso. La squadra dei biancoverdi è tra le protagoniste del RaboDirect PRO12, il campionato che coinvolge squadre d'élite scozzesi, irlandesi e gallesi. Il Benetton Rugby Treviso rappresenta inoltre l'Italia in Heineken Cup, la coppa Europa di rugby, facendosi portavoce della passione e dell'entusiasmo italiano in questo sport.
Glen Grant ha scelto di rinnovare il suo impegno a sostegno del mondo del rugby e dei valori che accomunano la tradizione di questo sport a quella del whisky di qualità scendendo in
campo a fianco di una delle più importanti realtà sportive nazionali. Glen Grant, il Single Malt dal carattere forte e deciso come lo sport del rugby, trova infatti in questo sport il partner ideale. Il whisky nasce dall'impegno, dalla dedizione e dall'esperienza di generazioni di uomini così come il rugby è caratterizzato da lealtà e valori autentici. Un legame concretizzato tra l'altro dal sostegno del brand per la Nazionale Italiana Rugby. | <urn:uuid:0a5098ab-eadf-4790-aee1-ae4b158719ae> | CC-MAIN-2013-20 | http://ilgrillotalpa.com/2012/08/08/rugby-e-sponsor-glen-grant-cambia-maglia-e-sceglie-il-benetton-treviso/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.987534 |
Karlsplatz è un luogo di incontro importante, e rappresenta solo uno dei motivi che rendono invidiabile la posizione dell'Hotel Königshof.
La Karlsplatz è la piazza più grande di Monaco di Baviera e brulica sempre di abitanti e turisti. In estate,
i bambini si tuffano nella grande fontana centrale; d'inverno, ci si può divertire con una pista di pattinaggio su ghiaccio. Il fatto che
la piazza sia un luogo d'incontro centrale è solo uno dei motivi che rendono invidiabile la posizione dell'Hotel Königshof
(altri due sono la vicinanza della piazza alla stazione ferroviaria e alla principale via dello shopping). La proprietà è
prediletta per gli eventi speciali, soprattutto la sera, quando i saloni privati offrono una vista meravigliosa della cattedrale di Frauenkirche
illuminata. Il ristorante attrae abitanti e turisti per la sua cucina, premiata con una stella Michelin, a base di
prodotti locali.
Visualizza le informazioni sulle strutture per eventi | <urn:uuid:be089f4f-a3b9-42e4-9fba-4237a08f76cb> | CC-MAIN-2013-20 | http://it.lhw.com/Hotel/Hotel-Konigshof-Munich-Germany?tcscode=L05 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996926 |
Komsomol
|Komsomol|
|(RU) Комсомо́л|
|Stato||URSS|
|Fondazione||29 ottobre 1918|
|Dissoluzione||1991|
|Partito||Partito Comunista dell'Unione Sovietica|
|Affiliazione internazionale||Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (1945-1991)|
Il termine Komsomol, in russo: Комсомол[?], è la contrazione di Kommunističeskij Sojuz Molodëži (in cirillico: Коммунистический Союз Молодёжи) ovvero l'Unione comunista della gioventù, organizzazione giovanile del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
Fondata nel 1918 col nome di Unione Comunista Russa della Gioventù (RKSM, Rossijskij Kommunističeskij Sojuz Molodëži, Российский Коммунистический Союз Молодёжи) modificò il nome in VLKSM (Vsesojuznyj Leninskij Kommunističeskij Sojuz Molodëži, Всесоюзный Ленинский Коммунистический Союз Молодёжи ) ovvero Unione Comunista Leninista Pansovietica della Gioventù. L'appartenenza alla Komsomol costituiva molto spesso uno dei primi gradini del cursus honorum degli apparatčiki sovietici, come testimonia il celebre esempio del Segretario generale del PCUS, Jurij Andropov già capo del KGB.
Organo di stampa era il giornale Komsomol'skaja Pravda (Комсомольская Правда). Il Ventiduesimo Congresso straordinario della Komsomol tenutosi nel settembre del 1991, durante la dissoluzione dell'Unione Sovietica dopo il tentato golpe d'agosto, decretò che il ruolo della VLKSM come Federazione delle Unioni Comuniste della Gioventù era "giunto al termine". | <urn:uuid:5445de59-3663-4671-a9cc-bbfde262b156> | CC-MAIN-2013-20 | http://it.wikipedia.org/wiki/Komsomol | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.904624 |
Questo sito web è dedicato ad un nuovo progetto volto alla creazione di un CMS (questo) estendibile, flessibile, adatto a qualunque utilizzo. Si cercherà di realizzare un CMS il più semplice possibile da utilizzare sia dal punto di vista dell'utente, sia da quello del web master, sia da quello dello sviluppatore che vorrà creare applicazioni web utilizzando questo software.
Un altro obbiettivo fissato, è quello di dotare il CMS di un automatismo elevato, in grado di ottimizzare automaticamente le pagine del sito per la navigazione degli utenti e l'indicizzazione da parte dei motori di ricerca.
L'idea nasce dall'esperienza maturata con WebPortal CMS che, nonostante si sia rivelato un software discreto, ha evidenziato molti limiti nella gestibilità, nella sicurezza, ecc. Essendosi rivelato anche difficile da mantenere, ho pensato di realizzare un nuovo CMS da zero, implementando molte soluzioni che in molti casi mi avrebbero risolto facilmente molti problemi. Maggiore attenzione è stata fatta per incrementare notevolmente la sicurezza dell'applicazione.
Il nome LetoCMS deriva da Leto, nome della dea greca dello sviluppo tecnologico (potete trovare maggiori informazioni nella sezione Curiosità del sito). CMS ovviamente è stato aggiunto in quanto si tratta di un CMS...
Attualmente LetoCMS non è ancora disponibile per l'acquisto o il download in nessuna delle sue edizioni più che altro perché vorrei rilasciare una prima versione completa, ben funzionante e sicura. Vi consiglio comunque di controllare spesso la pagina Stato attuale del progetto che fornisce (come indicato dal nome stesso) utili informazioni sull'avanzamento di questo progetto.
Ad ogni modo è possibile visionare molte delle funzioni attualmente sviluppate (alcune delle quali da rivedere) sui seguenti siti web:
In alternativa, nella pagina Chi sono potrete trovare alcune informazioni utili per contattarmi. | <urn:uuid:19b17648-c047-4da1-9c08-fb81bdcf1017> | CC-MAIN-2013-20 | http://letocms.altervista.org/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.999219 |
[imc-abruzzo] Aggiornata ftr "regione e legge 30"
alfred
sp1een a riseup.net
Mer 23 Nov 2005 15:58:37 PST
ho inserito l'iniziativa della manifestazione del 22 (anche se un pò in
ritardo :PP )
e linkato negli aggiornamenti il post che riporta gli esiti della
manifestazione.
http://italy.indymedia.org/features/abruzzo/#2474
avevo pensato di scrivere magari una due righe su quest'iniziativa, e
magari farlo anche alla ftr degli ex-lsu visto che l'iniziativa l'hanno
organizzata insieme e c'è un comunicato congiunto...
non ho bene in mente come inserire e soprattutto come "collegare" le due
ftr...avete qualche idea?
ciao
Maggiori informazioni sulla lista
imc-abruzzo | <urn:uuid:d943d6a9-bbf4-4f9c-810c-f0b8a7e8e0dd> | CC-MAIN-2013-20 | http://lists.indymedia.org/pipermail/imc-abruzzo/2005-November/1123-sb.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.988087 |
E cosi', quel fazzoletto di sfiga popolato da 1.657.155 rompicoglioni tra i quali contiamo diverse migliaia di barbuti musulmani fanatici e qualche centinaio di raddrizzatori di banane etiche filoislamici nostrani impegnati a soccorrere i "bambini di Gaza" e a sminuzzarti gli zebedei con "gli occhi dei bambini di Gaza", ha prodotto nuovamente l'unica cosa che produce, nonostante gli ampi finanziamenti dell'Unione Europea che finiscono in Kalashnikov e quelli dell'abominevole regime iraniano che servono a comprare Kalashnikov: un martire.
Questa volta tuttavia non si tratta di un "nobile combattente per la liberta' palestinese" che pone fine alla sua miserabile esistenza uccidendo e mutilando civili israeliani, bensi' di Vittorio Arrigoni, attivista e secondo la vulgata della liquamica sinistra antisemita e filoislamica che lo ha adottato come martire, "pacifista" dedito a fiori e opere di bene.
Naturalmente per "i bambini di Gaza".
Chi ha ucciso Arrigoni? Mi viene in mente un titolo strepitoso di Cuore relativo a Salvo Lima che a mio avviso si applica benissimo anche ad Arrigoni: "Salvo Lima come John Lennon: ucciso da un fan impazzito."
In realta' chi lo abbia ucciso e' questione di cui m'importa poco o nulla nelle dinamiche medievali di faide neandertaliane fra gruppi di barbuti fanatici, adepti di una religione becera e bigotta.
Lo ho gia' scritto su Facebook: non auguro a nessuno la sorte di Arrigoni, ma francamente della sua morte non m'importa un fico secco.
La sua dipartita mi lascia completamente indifferente.
E la totale indifferenza che provo verso la sua effettivamente crudele sorte, e' maturata dopo aver letto gli scritti sul suo blog intitolato "Guerrilla Radio", su Facebook, e come "ospite" su varie altre testate internettiane o blog della becera e nazista sinistra rossobruna antagonista e antisemita che gioisce quando un aeroplano dirottato da un bastardo fanatico si schianta contro un grattacielo facendo 3000 morti, e invoca il suo nuovo mentore, ossia quello stracazzo di Allah: l'amico immaginario di gruppi di barbuti terroristi islamico-neandertaliani, che ha sostituito Lenin e Mao Tze Tung, nella lista delle "Cause Abominevoli Da Appoggiare Perche' Siamo di Sinistra."
Io la gente come Arrigoni la vedo parlare di diritti umani e pace per difendere regimi aberranti che grondano sangue da 30 anni, e tutte le volte con argomentazioni pseudocolte che spesso vengono proposte da intellettuali o accademici spocchiosi che all'universita' hanno sofferto di una cronica carenza di pompini e che all'epoca sognavano di ritornare dalla tizia che gli aveva rifilato un due di picche in veste di Commissari dell'Armata Rossa, e oggi bardati come un "Guerriero dell'Islam", con tanto di destriero arabo, brandendo la regolamentare "Spada dell'Islam" per profferire con sprezzo tipico del piccolo-borghese deluso in amore:
"Guarda Calogera: guarda l'uomo che hai rifiutato per il figlio del commendator Giambascioni. Guarda che cosa e' diventato piccola borghesuccia spaventata. Cos'e', hai paura del babau islamico? Hai paura che islamizziamo il tuo Occidente? Ora io sono puro e vivo nella purezza dell'Islam, i Sette Pilastri della Saggezza, il sufismo, il surfismo e il Doner Kebab"
Calogera: "Sara', ma a me sembri lo stesso pirla sfigato di quando all'universita' mi gonfiavi le ovaie con i poeti persiani del XII secolo. E comunque un pompino non te lo faccio lo stesso..."
Sono totalmente indifferente alla sorte di Arrigoni, perche' la gente come Arrigoni, non solo non versa una lacrima sulla sorte dei civili israeliani uccisi per ordine di ributtanti e vigliacchi assassini che non hanno le palle per affrontare Tsahal e mandano adolescenti indottrinati a uccidere altri adolescenti, ma perche' se il sottoscritto, la sua famiglia o un amico, perdessero la vita in un attentato compiuto da un figlio di mignotta estremista islamico che fa strage di pendolari in nome della sua religione neandertaliana e delle Jihad islamiche dei miei coglioni propagandate da una manica di barbuti mullah dell'Eta' della Pietra, quelli come Arrigoni troverebbero il modo di giustificare l'attentatore: direbbero che e' colpa dell'Occidente che fa la guerra in Iraq o in qualche altro Sarcazzistan abitato da pecorai che inculano bambine - che noi naturalmente non possiamo capire perche' non abbiamo letto i poeti arabi del XV secolo - se 100 uomini, donne o bambini vengono dilaniati e trasformati in un hamburger di sangue, budella e merda mentre andavano al lavoro.
E conosco gia' l'obiezione che qualcuno di questi pregyatyssimi e vigliacchi intellettuali filoislamici sollevera': "E i bambini, le donne o i civili palestinesi, iracheni e afgani, dilaniati e trasformati in un in un hamburger di sangue, budella e merda mentre giocavano o partecipavano a una festa di matrimonio, da una bomba americana o della Nato?"
Allora: a parte che l'idea che un musulmano nato e vissuto in Europa abbia il dovere di massacrare indiscriminatamente civili europei solo perche' "Kafir" (non credenti e non appartenenti alla Umma musulmana) o perche' in qualche Sarcazzistan la Nato commette errori, piu' o meno deliberati, e' qualcosa di abominevole e schifosamente aberrante che solo menti barbare e neandertaliane potevano concepire.
Questo e' infatti il concetto infame e criminale di "punizione collettiva" e se dovessimo applicarlo alla lettera, dopo un attentato tipo quello alla metropolitana di Londra del luglio 2005, ogni europeo cristiano e non, dovrebbe avere licenza di uccidere il primo musulmano che incontra per strada.
In secundis, io so benissimo che le bombe della Nato e gli Hellfire degli Apache israeliani oltre a vaporizzare giustamente e come deve essere, sceicchi ciechi, fanatici e psicopatici, dilaniano donne e bambini.
Io so benissimo che a Sabra e Chatila un generale israeliano idiota e macellaio, (e come se non bastasse anche un pessimo generale) si volto' dall'altra parte permettendo ai falangisti cristiani libanesi di massacrare centinaia di civili palestinesi ammassati in un campo profughi.
Io so queste cose: so bene cosa hanno fatto (e continuano a fare, vedi Libia) americani, inglesi, francesi e varie potenze occidentali in nome prima della lotta al comunismo prima e di quella al terrorismo poi.
Conosco bene la storia e la storie dei feroci regimi fascisti sudamericani e degli orrori commessi dai Contras finanziati dalla Cia in Nicaragua: impalare una donna dopo averla violentata in gruppo era una delle cose piu' gentili che questi bastardi psicopatici facevano.
So molto bene tutte queste cose perche' io non credo ai "buoni": io non credo in un mondo in bianco e nero dove tutti i cattivi sono da una parte e tutti i buoni dall'altra. Le guerre non vengono combattute fra "buoni' e "cattivi": non esistono guerre giuste o sbagliate: la guerra non ha una valenza etica. Io le guerre le divido solo in evitabili e inevitabili. E lo dico da appassionato di storia militare, come ben sa chi segue London Alcatraz.
In mezzo, fra guerre "evitabili" e "inevitabili", ci sono solo sangue, budella e merda. Punto.
Io so tutte queste cose e onestamente mi fanno schifo e orrore: ma parlando negli anni con gente come Arrigoni, mi sono reso conto che loro credono nei "buoni": loro credono davvero che qualcuno sia legittimato a uccidere e massacrare civili, in nome di una ideologia, di qualche "oppressione", di una religione o di qualche altra stronzata utopica: una "Rivoluzione Proletaria", una "Rivoluzione Nazionalsocialista", o una "Rivoluzione della Gloriosa Repubblica Islamica dell'Iran".
Quando fate osservare a questa gente che Sabra e Chatila sono un orrore, loro annuiscono e partono in filippiche etiche tutto sommato anche giuste: chi puo' onestamente difendere una barbarie come Sabra e Chatila senza sentire l'impellente necessita' di sputarsi in faccia allo specchio?
Loro naturalmente: i pregyatyssimi e coltissimi intellettuali filoislamici, ma ovviamente non con Sabra e Chatila, bensi' con Tall El Zataar (1976: siriani e milizie cristiane in un campo profughi palestinese) la strage alle olimpiadi di Monaco, le stragi dei kamikaze nelle discoteche israeliane durante l'Intifada Al-Aqsa ( non la prima Intifada) e perfino il massacro commesso dai tanto buonini palestinesi come Lupo de Lupis, nel villaggio libanese di Damour sempre nel 1976 ai danni di civili cristiano-libanesi.
Ma tutte queste cose i pregyatyssymi, coltissimi e vigliacchissimi intellettuali filoislamici e filopalestinesi si guardano bene dal dirvele: stai a vedere che magari qualcuno scopre che in guerra non esistono i "buoni", e che i "cattivi" non sono solo i perfidi sionisti.
Per questi immensi vigliacchi, la cui coscienza morale gronda letteralmente sangue, ogni massacro che piace a loro e' giustificato da un altro massacro che invece e' orribile e cattivo: due torti per loro fanno una ragione ed e' quello che io chiamo "rilancio dialettico": un classico espediente retorico di una certa sinistra reazionaria e rossobruna che funziona un po' come chi rilancia su un piatto d'apertura a un tavolo di poker, ma in questo caso per distogliere l'attenzione da un argomento su cui si verrebbe o stretti in un angolo, o costretti a rivelare apertamente che si fa il tifo per dei regimi orrendi, facendo cadere cosi' quella foglia di fico etica di cui si ammanta sempre l'interlocutore per giustificare atrocita' mostruose.
Parlate delle foibe? Loro rilanciano coi massacri dei fascisti o degli ustascia in Yugoslavia che ovviamente per loro giustificano le foibe, anche se non avranno mai il coraggio di dirvelo apertamente.
Vi spostate sui Khmer Rossi? Loro rilanceranno dicendo che e' stata colpa dei bombardamenti americani sulla Cambogia, come se gli stupidi, criminali e in ultima analisi, militarmente inutili, bombardamenti americani sulla Cambogia avessero fornito una giustificazione a Pol Pot e alla sua cricca di comunisti psicopatici per compiere il deliberato genocidio di due milioni di cambogiani.
Per non parlare dei massacri dei civili israeliani: con gli israeliani e' caccia libera per questi vigliacchi, razzisti, nazisti e antisemiti camuffati da "pacifisti" e difensori dei diritti dei popoli.
Con gli israeliani e' permesso tutto. Tanto basta dire: "Non ce l'ho con gli ebrei, ma solo coi sionisti. Non potete darmi dell'antisemita perche' critico il governo israeliano".
La sapete una cosa? Perfino un nazista e' - paradossalmente - meglio di questi loschi figuri: si' perche' un nazista e' un immenso figlio di puttana che tuttavia non vi nasconde minimamente di essere un figlio di puttana: ve lo fa capire subito; sapete bene di avere davanti un bastardo. Non sei del colore, della razza o della religione giusta? Finisci ammazzato di botte o in un forno, senza perifrasi, citazioni colte dei poeti arabi del XV secolo o complesse piroette etiche, filosofiche e morali.
Questi vigliacchi -perche' di vigliacchi si tratta e non di ipocriti - invece non hanno il coraggio di comunicarvi apertamente le loro idee aberranti a sanguinarie perche' cio' danneggerebbe il loro status sociale o accademico in seno ai "progressisti", e allora ricorrono a elaborati e colti "scudi etici" con cui proteggere la loro immagine e coscienza, cosi' come i loro amichetti di Hamas o talebani ricorrono a "scudi umani" e civili per proteggersi dai missili israeliani o della Nato.
E tornando ad Arrigoni i suoi scritti sono semplicemente abominevoli e riflettono in parte l'abominevole "forma mentis" di chi crede che in nome di cause ideologiche eticamente superiori, o della "liberta' ", si possa giustificare qualunque atrocita' commessa da regimi infami.
Leggete qui che orrore.
Avete letto? Avete letto cosa scriveva il "pacifista" amico dei bambini di Gaza? Quello che vi invitava a "Restare Umani", "Stay Human'?
Scriveva questo: "Sicuramente, verrà il giorno in cui i Paesi della regione saranno testimoni della distruzione del regime sionista", ha dichiarato il 27 gennaio 2010 la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei. Perfettamente d'accordo con le sue parole, e come me lo sono certamente molti israeliani ed ebrei antisionisti, potrebbe essere il contrario?"
Eccome no, come potrebbe essere il contrario? Sono d'accordissimo tantissimi ebrei e israeliani che non vedono l'ora di farsi "desionistizzare" e trasformarsi in polvere radioattiva per mano di un regime teocratico dell'Eta' della Pietra tanto buonino buonino come Lupo de Lupis, che fa tutto cio' per il loro bene e per liberarli dal cancro del loro governo imperialista e coloniale. Un regime teocratico umano, buono, rispettoso dei diritti e delle liberta' individuali.
Poi naturalmente arriva la "carota" umanitaria per controbilanciare il "bastone" contro i perfidi sionisti che senno' sembriamo davvero nazisti: meglio pararsi il culo con un po' di buone intenzioni e aria fritta stile Miss Mondo che quando viene eletta blatera in lacrime cose tipo: " Vorrei tanto la pace nel mondo per tutti gli uomini di buona volonta' ":
"Rimpiazzarlo senza spargimenti di sangue con uno stato democratico, laico, secolare, magari sui confini della Palestina storica e che inglobi palestinesi e israeliani sotto eguale diritto di cittadinanza senza discriminazioni etniche e religiose, è un augurio che mi sento di auspicare diventi presto realtà."
Ecco: e ora che ci siamo dati una bella lucidata alla coscienza umanitaria di sinistra, riprendiamo con le legnate: "Ai giornalisti prezzolati e ai nostri politicanti asserviti ai macellai israeliani, vorrei far notare quello che è lapallisiano nella dichiarazione di Ali Khamenei: non una sentenza di morte a Israele, ma una condanna al sionismo."
Ma si', certo, che tradotto significa: "Non sono io che sono razzista, sei tu che sei negro."
Non manca nemmeno l'immancabile classico: lo "scudo etico" con cui giustificare qualsiasi delirio contro Israele: "Ed essere contro Israele sionista non significa certo essere contro gli ebrei, ospiti graditi a Teheran (come da foto)."
Ma e' ovvio! Solo le nostre menti corrotte e obnubilate dall'imperialismo occidentale che non hanno ancora visto la santa e pura luce dell'Islam non sanno che gli ebrei sono ospiti graditissimi a Teheran.
Figuratevi che Ahmadinejad vuole tanto bene agli ebrei che ha perfino organizzato delle speciali partite di pallanuoto per cementare tramite la nobile pratica dello sport, l'antica amicizia fra il popolo iraniano e quello ebraico: la prima partita si svolgera' fra due settimane nella piscina olimpionica del Palazzetto dello Sport di Teheran:
ebrei contro coccodrilli.
E non so se avete visto la foto pubblicata da Arrigoni in cui Ahmadinejad abbraccia un rabbino come prova dell'entusiastica volonta' degli israeliani e degli ebrei di farsi desionistizzare dal benevolente regime di coglioni islamici di Teheran.
Peccato, davvero un peccato - e francamente trovo la cosa di una disonesta' intellettuale ributtante - che Arrigoni ometta allegramente di spiegarvi che quel rabbino si chiama Yisroel Dovid Weiss: un fanatico ebreo americano ultraortodosso a capo di una setta estremista ebraica chiamata Neturei Karta. Una setta che Arrigoni probabilmente approvava perche' dichiaratamente antisionista e ostile alla creazione di Israele su deliranti basi religiose: la prova che i coglioni non conoscono razza, religione e fede politica: sono distribuiti uniformemente dappertutto. I coglioni sono gli unici veri democratici del pianeta.
Arrigoni il "pacifista", Arrigoni il difensore dei diritti dei popoli contro i tiranni colonialisti, imperialisti e contrario a ogni forma di apartheid e razzismo, glissa ancor piu' allegramente sulla amena e umanitaria cornice di quel fraterno abbraccio di difensori dei diritti umani: una conferenza di negazionisti indetta da Ahmadinejad nel dicembre del 2006 ( l'11 dicembre per l'esattezza) per smontare il "mito dell'Olocausto."
Un consesso di nobili paladini delle piu' alte cause umanitarie tra cui allignavano il noto negazionista professor Robert Faurisson (un altro di quegli intellettuali inutili come i pregyatyssimi accademici filoislamici) e il piu' acerrimo, incommensurabile, incorruttibile, infaticabile e indefesso nemico di ogni forma di razzismo e apartheid: Il Gran Maestro David Duke dell'Impero Invisibile: una organizzazione che si batte per il welfare e i diritti civili dei neri del sud degli Stati Uniti dal lontano 1865, e piu' comunemente nota come Ku Klux Klan.
Mi chiedo davvero come Arrigoni potesse ignorare queste singolari coincidenze e come francamente abbia potuto mentire cosi' spudoratamente su tali singolari "presenze", se davvero era un nemico dell'apartheid e del razzismo.
L'ultima chicca dal pezzo di Arrigoni riecheggia il titolo del post e si riferisce a quella che lo sputtanatissimo Norman Finkelstein - un cialtrone sbugiardato da storici veri e l'ennesima prova che anche fra gli ebrei allignano i pirla - chiama " L'Industria dell'Olocausto".
"Identificare tutti gli ebrei del mondo con Israele sionista e ancora peggio con la tragedia della shoah significa fare il gioco di quello che Norman Filkenstein ha brillantemente battezzato l'industria dell'Olocausto".
"Brillantemente?", no dico "brillantemente ribattezzato?" No certo che no: non bisogna identificare gli ebrei con l'Olocausto o con Israele sionista. Se parliamo di sei milioni di morti e di donne ebree ucraine prima violentate e poi inchiodate alle porte dei fienili dagli Einsatzgruppen, se parliamo del massacro di 37.771 ebrei nel burrone di Baby Yar in Ucraina durante il quale perfino quelle merde delle SS si sentirono male in un'orgia selvaggia di esecuzioni in cui dovettero ubriacarsi per continuare a sparare alla nuca di bambini di 3 anni, se parliamo di questo facciamo il gioco dei sionisti. Non bisogna identificare gli ebrei con l'Olocausto, perche' l'Olocausto non significa nulla per gli ebrei: c'era una guerra e qualche ebreo ci e' finito in mezzo per errore. Pare addirittura che qualcuno fra i piu' sfortunati si sia rotto una gamba.
E mi chiedo inoltre come Arrigoni e gli amici filopalestinesi di Arrigoni intendessero e intendano 'identificare" gli ebrei "buoni" da quelli "cattivi": gli ebrei da rieducare e quelli irriducibili senza speranza.
Per sciogliere questo atroce e amletico dubbio etico, un buon metodo che credo gli amici filoislamici e filohamas di Arrigoni potrebbero adottare, e' quello comunemente noto come metodo "Links und Rechts", ossia, metodo "Destra e Sinistra", dal tipo di selezione che gli ufficiali delle SS ad Auschwitz operavano per distinguere gli ebrei "utili" da quelli "inutili" quando questi scendevano dai vagoni piombati: a destra vivevi, a sinistra passavi per il camino. Semplice ed efficace no? Immagino che l'Ayatollah Khamenei, l'idolo del "pacifista" Arrigoni, troverebbe assai interessante questo suggerimento.
Per tutti questi motivi, pur ovviamente non compiacendomi della morte di Arrigoni che personalmente non mi aveva fatto nulla e aveva tutto il diritto di dire quello che pensava, mi arrogo il diritto e la liberta' di restare assolutamente indifferente davanti alla morte di chi scriveva simili menzogne sulla sorte tragica e sulle tragedie immani di milioni di altri esseri umani.
Io da vivo avrei sputato in faccia a uno come Arrigoni: da morto non provo assolutamente nulla per una persona simile.
E infine una ultima nota per quelli che mi hanno detto che "Io non lo conoscevo, che era una persona diversa, e il dolore dei genitori, il dolore di un padre e bla bla bla" o che "Sviluppo idiosincrasie e utilizzo gli stessi slogan di quegli anni 70 che stigmatizzo" o che "Cadrei nella stessa retorica".
Ecco, leggete quello che ha scritto Arrigoni e poi venitemi a rinfacciare che utilizzo la stessa retorica e le stesse idiosincrasie degli anni 70: mettetevi una mano sulla coscienza e sulla vostra onesta' intellettuale e venitemi a parlare del coraggio di una madre sul quale io peraltro non mi permetto di dire una parola e che quello si', rispetto, e poi venitemi invece a chiedere di mostrare rispetto e pacatezza per una persona che sul dolore e il coraggio di milioni di madri, padri e sopravvissuti ha sputato sopra scrivendo ignobili menzogne storiche e citando come prova di volonta' pacifista, abbracci fraterni fra capi di regimi osceni ed estremisti a una conferenza dedicata alla negazione di un genocidio alla quale ha partecipato il Gran Maestro del Ku Klux Klan.
Chiedetemi di non giocare con la retorica qualunquista antipro e leggete cosa scrive Arrigoni sulla "identificazione degli ebrei e dei sionisti con l'Olocausto" e " L'industria dell'Olocausto" e poi domandatevi chi gioca con la retorica, e con quella morte e dolore verso i quali Arrigoni ostenta un pelo sullo stomaco che mi mette paura e verso il quale io dovrei dimostrare pacatezza, considerazione e non farmi "trascinare dalle idiosincrasie degli anni 70".
Ponetevele voi queste domande se vi rimane un briciolo di onesta' intellettuale: pensate alle vostre di "idiosincrasie", ma non venitemi a chiedere di mostrare pacatezza o considerazione per chi scriveva quelle cose.
E se avete pensato di depennarmi dai vostri amici o link, fate pure: la cosa onestamente mi fa vento alla pirla. Sopravvivero' perche' sono sopravvissuto a cose ben peggiori della vostra disistima nei confronti "dell'odio che mi si e' attaccato come una tigna" e della vostra stima e dolore per chi glorifica conferenze umanitarie a cui partecipano esponenti del Ku Klux Klan.
E se non sopravvivero', venite pure a sputare sulla mia tomba o date una festa quando il "qualunquista idiosincratico" schiattera'.
Mi frega meno di zero: io non ho torti da raddrizzare, ne' disegnini in cui prendo per mano i bambini di Gaza per essere ricordato nei santini dei martiri degli oppressi: io sono un figlio di puttana qualunquista che odia i negazionisti, i membri del Ku Klux Klan, i capi di teocrazie oscene e le menzogne sulla pelle di milioni di morti.
E mi rendo perfettamente conto che questo non puo' piacere a tutti.
Se per "Restare Umano" devo abbracciare Ahmadinejad o il Gran Maestro del Ku Klux Klan, be' preferisco restare il figlio di puttana qualunquista che sono. | <urn:uuid:9ba1a7ab-9ce9-449d-937e-304217f5d411> | CC-MAIN-2013-20 | http://londonalcatraz.blogspot.com/2011/04/la-fabbrica-dei-martiri.html?showComment=1303091936625 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.985929 |
Pillola, come funziona? Non lo sa il 98% delle donne
La pillola è molto usata, ma le donne (nel 98 percento dei casi) non sanno come realmente funzioni. Serve per evitare gravidanze indesiderate: questo è chiaro. Ma come fa a bloccare quest'eventualità? È un mistero per quasi la totalità delle consumatrici. Lo ha verificato una ricerca condotta in Germania, Francia, Gran Bretagna, Svezia e Romania, e pubblicata sulla rivista Contraception. Ricordiamo che la pillola, l'anno scorso, ha compiuto 50 anni ed è utilizzata da 100 milioni di signore.
È quindi un farmaco di uso comune e nonostante ciò la maggior parte delle donne, a prescindere dal livello culturale, non ha idea di quali meccanismi siano nascosti dietro l'anticoncezionale orale. Ma c'è di più. Il 75 percento vorrebbe conoscerli.
In questo contesto, un ruolo chiave dovrebbe essere quello del ginecologo. A loro il compito, in fase di prescrizione, di spiegare i meccanismi di questo farmaco, superando tutti quei luoghi comuni e quei pregiudizi che per anni hanno caratterizzato la pillola. Spesso il farmaco viene preso, non solo come anticoncezionale, ma per curare alcuni disturbi femminili: mestruazioni abbondanti e irregolari, acne, endometriosi, ovaio policistico ecc.
Il prof. Francesco Primiero dell' Università di Roma "La Sapienza", ha spiegato: "I progestinici di ultima generazione, come il drospirenone, rispondono meglio a queste esigenze, con un profilo rischi/benefici a favore dei benefici, aspetto condiviso anche dai comitati riuniti dall'FDA a dicembre 2011″.
Per quanto riguarda l'assunzione, secondo il rapporto World Contraceptive Use 2011, nel mondo oggi utilizza la pillola in media l'8,8% delle donne. Ci sono dettagli interessanti, per esempio Germania, Algeria e Belgio sono paesi con più utilizzatrici, mentre in fondo alla classifica troviamo Tunisia, Botswana e Iraq.
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articoli
La Stampa n. 02.01.2011
Le frottole di inizio gennaioEccone un altro. Di anno. Primo gennaio, giorno di propositi, di promesse, di buone intenzioni, di parole date e, soprattutto, di speranza. Aspettative grandi e piccolissime. Sogni. Nel corso del tempo ho visto cambiare segni e significati che qualcuno mi aveva insegnato, che avevo imparato e che la vita mi aveva confermato come certi e immutabili.
I fatti, i gesti, gli sguardi non sono più gli stessi. Le parole non compongono affermazioni, il tempo dei verbi più usato non è l'indicativo presente, l'appuntamento è, per consuetudine, deserto. Come alibi, ci nutriamo di futuro. Non consideriamo la ricchezza del «progetto» vero, non abbiamo il coraggio di vivere l'attualità. Così non ci capita di programmare, ma piuttosto di rimandare. In un contesto di popolazione che invecchia a rotta di collo, che sta raggiungendo età matusalemmiche, che chiede garanzie per l'autosufficienza, tutti parlano di giovani. A volte mi domando se non sia uno scherzo. Brutalmente mi rispondo che si tratta di un grande imbroglio.
La promessa diventa l'unica espressione possibile. Inflazionata quanto si vuole, proviamo a godercela. Non andiamo per il sottile a decifrarne la consistenza. Pur sapendo che corrisponde a un debito, ci piace accumularne da fare indigestione.
La pace, l'amore, la non violenza, il ponte sullo stretto, il posto di lavoro, la redenzione, la pulizia, la calma, il sorriso saranno a nostra disposizione. Ma non adesso. Adesso c'è la loro promessa. Ce la facciamo bastare e non scrutiamo neppure più la sincerità negli occhi dei proponenti. Come i bambini, quando scartano l'uovo di Pasqua, speriamo che la sorpresa sia soddisfacente. Di solito rimaniamo perplessi, se non proprio delusi e, allora, ce ne facciamo una ragione. Ci accontentiamo di tirare randellate nel cioccolato. Mangiamo il guscio, indifferenti, compiacenti, pigri.
Quali sono i propositi per il nuovo anno? È meglio non addentrarsi negli ambiti retti dal Babau che non è molto interessato alla nostra felicità. Adoperiamo la sfera del privato per avvicinarci a quella concretezza di cui abbiamo bisogno. I giovani, prima di essere una imprecisata categoria di cittadini di uno Stato, sono i nostri figli e i nostri nipoti. Sono poco interessata a sentirne parlare ancora da qualche finto idealista, e provo a dedicare loro la comprensione vera. Il bacio del Buon Anno, in questo caso, non è una frottola imprecisa.
« back | <urn:uuid:94f2ef30-17dd-403e-bb4f-9fbb8e33f3eb> | CC-MAIN-2013-20 | http://minamazzini.com/stampa/le-frottole-di-inizio-gennaio/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997451 |
Parte oggi con la cronosquadre di Savigliano (CN) il Giro delle Valli Cuneesi nelle Alpi del Mare
Con la Cronometro a squadre di 14 km di Savigliano parte oggi il Giro delle Valli Cuneesi nelle Alpi del Mare. Domani tappa collinare da Faule a La Morra d'Alba di 162 km, quindi tappa con arrivo in salita lunedi 30, la Fossano-Artesina di 123 km e gran finale martedi 30 con la Bene Vagienna-Terme di Vinadio di 151 km.
Quattro tappe, tre sono in linea, con 24 squadre ognuna di 5 corridori, per un totale di 120 concorrenti , tre le straniere, due Francesi ed una Polacca. Rispetto alle recenti edizioni, si sono ridotte le tappe che da cinque passano a quattro, ma contemporaneamente si è aumentato il numero delle squadre riducendone i componenti.
A breve le news sulla prima tappa.
Autore
Nome utente: gianca
Nome: Giancarlo
Cognome: Costa | <urn:uuid:17831323-bca1-4a55-894c-24e49d1471d9> | CC-MAIN-2013-20 | http://outdoorpassion.lastampa.it/news/parte-oggi-cronosquadre-savigliano-cn-giro-valli-cuneesi-alpi-mare-1655400 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991306 |
mercoledì 11 aprile 2012
E' una sorta di "pellegrinaggio" in tutti gli stati mediorientali asserviti agli interessi imperialisti quello compiuto in questi giorni dall'Ex-vicepresidente irakeno Tarik al-Hashemi, inseguito da mandati di cattura emessi dal tribunale di Bagdad per il suo ruolo di organizzatore di attentati e omicidi, la cui realizzazione veniva affidata al dettaglio delle sue guardie del corpo, ricompensate con tremila dollari "a colpo" e minacciate negli affetti familiari laddove non si mostrassero entusiaste di venire trasformate in killer a pagamento.
Hashemi é arrivato all'aeroporto internazionale di Istanbul e, secondo quanto annunciato, dovrebbe persino incontranrsi col Premier Erdogan. Quello che stupisce (e indigna) é l'ostinazione dei leader filo-imperialisti della regione di trattare Hashemi come una legittima figura politica quando ogni carica che ricopriva prima che emergessero i dettagli della sua doppia vita criminale deve necessariamente considerarsi sospesa e invalidata.
Prima di mettersi a viaggiare tra le capitali della regione soggette ai voleri di Washington Hashemi si era rintanato nelle province semi-autonome curde, per sottrarsi alle richieste di comparizione del tribunale della capitale irakena. Il Governo di Nouri al-Maliki ha tratto le conseguenze dall'atteggiamento degli Stati che hanno scelto di ospitare Al-Hashemi ignorando le legittime richieste di estradizione avanzate dal Ministero della Giustizia di Bagdad. | <urn:uuid:8796b163-4679-4253-8897-7b952736eae8> | CC-MAIN-2013-20 | http://palaestinafelix.blogspot.com/2012/04/e-una-sorta-di-pellegrinaggio-in-tutti.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994715 |
come da oggetto sto sviluppando un progetto in java che sfrutta il formato json per i file di configurazione.
Col senno di poi avrei fatto tutto in xml, ma java e xml sono un'accoppiata relativamente e inutilmente complicata
Ad ogni modo, il problema che ho con questo formato è che essendo nato prevalentemente per lo scambio di dati non contempla l'utilizzo di parti commentate. Questo un po' mi limita nel contesto in cui lo utilizzo perchè mi sarebbe utile avere dei file di configurazione con porzioni commentate.
La soluzione che ho pensato è quella di leggere il file in una stringa, manipolarla con una espressione regolare e darla poi in pasto al parser json.
L'espressione regolare dovrebbe eliminare i pezzi indesiderati secondo le seguenti due regole
- dal primo carattere '#` fino a fine linea
- dalla prima sequenza di caratteri '/*' fino a '*/'
grazie in anticipo | <urn:uuid:9da5fa5c-338d-4596-a757-776bed5b7bc1> | CC-MAIN-2013-20 | http://slacky.eu/forum/viewtopic.php?f=20&t=36728 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997986 |
SET REMOTE_PROC_TRANSACTIONS (Transact-SQL)
Specifica che, quando una transazione locale è attiva, l'esecuzione di una stored procedure remota comporta l'avvio di una transazione distribuita Transact-SQL gestita da Microsoft Distributed Transaction Coordinator (MS DTC).
|Importante|
Questa opzione è disponibile per compatibilità con le versioni precedenti per le applicazioni che utilizzano le stored procedure remote. Anziché pubblicare chiamate della stored procedure remota, utilizzare query distribuite che fanno riferimento a server collegati che vengono definiti tramite sp_addlinkedserver.
Quando l'opzione REMOTE_PROC_TRANSACTIONS è impostata su ON, la chiamata di una stored procedure remota comporta l'avvio di una transazione distribuita e l'integrazione della transazione in MS DTC. L'istanza di SQL Server in cui viene chiamata la stored procedure remota corrisponde all'origine della transazione e ne controlla il completamento. Quando per la connessione viene successivamente eseguita un'istruzione COMMIT TRANSACTION o ROLLBACK TRANSACTION, l'istanza di controllo richiede che il completamento della transazione distribuita nei computer interessati venga gestito da MS DTC.
Dopo l'avvio di una transazione distribuita Transact-SQL, è possibile chiamare stored procedure remote in altre istanze di SQL Server che sono state definite come server remoti. Tutti i server remoti sono integrati nella transazione distribuita Transact-SQL. MS DTC assicura inoltre che la transazione venga completata in ogni server remoto.
L'opzione REMOTE_PROC_TRANSACTIONS è un'impostazione a livello di connessione che consente di ignorare l'opzione sp_configure remote proc trans a livello di istanza.
Quando l'opzione REMOTE_PROC_TRANSACTIONS viene impostata su OFF, le chiamate di stored procedure remote non diventano parte di una transazione locale. Al completamento della stored procedure remota viene eseguito il commit o il rollback delle modifiche apportate dalla stored procedure. Le successive istruzioni COMMIT TRANSACTION o ROLLBACK TRANSACTION eseguite dalla connessione che ha chiamato la stored procedure remota non hanno alcun effetto sull'elaborazione eseguita dalla procedura.
L'opzione REMOTE_PROC_TRANSACTIONS è disponibile per compatibilità con le versioni precedenti e ha effetto solo sulle chiamate di stored procedure remote indirizzate a istanze di SQL Server che sono state definite come server remoti tramite sp_addserver. L'opzione non viene applicata alle query distribuite che eseguono una stored procedure in un'istanza definita come server collegato tramite sp_addlinkedserver. Per ulteriori informazioni, vedere Architettura delle query distribuite.
L'opzione SET REMOTE_PROC_TRANSACTIONS viene impostata in fase di esecuzione, non in fase di analisi.
Si desidera partecipare? | <urn:uuid:bfa3a432-35f0-42ae-8488-710204e1ba83> | CC-MAIN-2013-20 | http://technet.microsoft.com/it-it/library/ms178549(v=sql.105) | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993897 |
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RISORSE DELL'AISO
In questa sezione si vorrebbe mettere a disposizione degli utenti un catalogo che descriva vari fondi di interviste e videointerviste conservate presso centri, associazioni, enti di ricerca e privati ricercatori che hanno manifestato la volontà di collaborare con l'AISO e di mettere a disposizione della comunità le informazioni riguardanti i materiali in loro possesso. Presentiamo qui anche il catalogo della biblioteca dell'AISO, consultabile presso la sede di Roma.
Pubblichiamo articolo per presentare la BIBLIOTECA del Circolo Gianni Bosio, collezione che accoglie anche i volumi, audio e video donati all'AISO e offre un catalogo consultabile on-line. Il materiale è cosultabile presso la Casa della Memoria.
Biblioteca di Casa della Memoria e della Storia:
Orario apertura: lunedì – giovedì – venerdì 10.00 – 14.00, martedì e mercoledì 10.00 – 18.00, sabato e domenica chiusa
Info: tel. 06 45460501 – email email@example.com.
La collezione di monografie e audioregistrazioni del Circolo Gianni Bosio di Stefano Gambari e Roberta Palleschi
Parole chiave: storia orale, musica popolare. Stefano Gambari (responsabile della Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia)
Presso la Casa della Memoria e della Storia (via San Francesco di Sales 5, Roma) la collezione di materiali pubblicati del Circolo Gianni Bosio – associazione culturale per la conoscenza critica delle culture popolari fondata nel 1972 – costituisce un giacimento documentario di 2300 record specializzato in aree d'interesse quali: metodologia della storia orale, sociologia della memoria, identità culturale, movimenti migratori e culture migranti, storia locale e sociale, folclore e musica popolare, trasformazione industriale e conflitti sociali, globalizzazione e sviluppo. Inoltre la storia del brigantaggio in Italia costituisce il tema di una parte della recente donazione di Pietro Morsani alle Biblioteche di Roma, integrata nella collezione Bosio.
La raccolta di materiali pubblicati del Circolo Gianni Bosio fa parte della Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia, una biblioteca speciale oltre che specializzata, gestita dall'Istituzione Biblioteche del Comune di Roma che comprende le collezioni in comodato d'uso dell'ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati Politici), dell'ANEI (Associazione Nazionale ex Internati), dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia), dell'IRSIFAR (Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza), del Circolo Gianni Bosio, dell'ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) e della FIAP (Federazione Italiana delle Associazioni Partigiane), con un patrimonio di oltre 16.600 monografie aggiornato tramite donazioni e acquisizioni continue. Il patrimonio della Biblioteca è catalogato nell'Indice del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN, Polo RMB).
Il catalogo è consultabile collegandosi al sito Biblioteche di Roma (selezionare Casa della Memoria e della Storia), ma anche tramite il portale Bibliotu che offre numerosi servizi utilizzabili in linea, quali il prestito interbibliotecario metropolitano, percorsi di lettura, il post dei commenti di lettura, ecc.
Il catalogo è interrogabile inoltre tramite gli Opac SBN, tra cui il portale Internetculturale.
La Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia è una biblioteca tematica bifronte: se da un lato è principalmente rivolta a un'utenza di ricercatori, studiosi e scrittori, dall'altro si integra nella rete delle Biblioteche di Roma offrendone tutti i servizi e dischiudendosi così a un'utenza più vasta, quella delle biblioteche di pubblica lettura. Il profilo della collezione vede rappresentate: storia del Novecento, prima e seconda guerra mondiale, fascismo e antifascismo, confino, Resistenza e Liberazione dall'occupazione tedesca, deportazione, campi di internamento e di sterminio, antisemitismo e Shoah, memorie biografiche e autobiografiche dei sopravvissuti, storia dell'Italia repubblicana. Il patrimonio bibliografico è particolarmente significativo per le monografie sull'occupazione nazista di Roma e sulle stragi nazifasciste in Italia, per i diari e le memorie di partigiani, di sopravvissuti alla Shoah o di prigionieri italiani deportati nei campi di prigionia in Germania.
Nelle procedure di catalogazione e indicizzazione semantica è stata adottata la 22a edizione della Classificazione decimale Dewey (CDD) che espande e articola notevolmente la classe 940.531 8 (Olocausto); particolare attenzione è stata rivolta alle dediche, e a tutti i materiali rinvenuti all'interno dei libri cui si è fatta menzione nel record catalografico (p.e., carte, lettere, fotocopie, ritagli di quotidiani, biglietti, cartoline, emissioni filateliche).
Tra i progetti della Biblioteca attualmente in corso, l'Arricchimento dell'Opac prevede la redazione di abstract e il collegamento al record catalografico di oggetti digitali, mentre il progetto Web della memoria riguarda la selezione di siti web di qualità pertinenti alla collezione con una loro descrizione a catalogo, comprensiva di abstract, secondo lo standard International Standard Bibliographic Description for Electronic Resources, ISBD(ER) del 1997, ora integrato in ISBD consolidated edition.
La Biblioteca conserva inoltre l'archivio digitale del progetto Album di Roma: fotografie private del Novecento; i cittadini possono consegnare foto relative alla storia sociale della città, che vengono digitalizzate e pubblicate sul sito Album di Roma.
Infine la Biblioteca funziona anche come sportello per il progetto Pietre d'inciampo: i parenti di un deportato ucciso nei lager nazisti (politico, militare, di religione ebraica, omosessuale, testimone di Geova, rom o sinti) possono chiedere di porre in sua memoria un piccolo ricordo presso il luogo in cui abitava, a Roma. Questi segni della memoria sono le pietre d'inciampo o Stolpersteine, diffuse in tutt'Europa, che vengono installate sul selciato stradale dall'artista tedesco Günter Demnig.
Presso il Circolo Gianni Bosio sono raccolte le monografie (sezione di collocazione BOSIO e FFBOSIO, quest'ultima per i libri fuori formato), gli allegati alle monografie costituiti dai CD-audio e una collezione di oltre 500 dischi in vinile provenienti in prevalenza dalla donazione di Alessandro Portelli (sezione BOSIO MM), e di recente catalogati. Inoltre sono consultabili, oltre a questi materiali pubblicati, i materiali non pubblicati dell'Archivio audiovisivo e sonoro "Franco Coggiola". Si tratta di una collezione di oltre 1300 documenti originali, incrementato di donazioni continue, che comprende fondi relativi alla musica popolare e alle forme espressive dell'oralità a Roma e nel Lazio; interviste sulla memoria delle Fosse Ardeatine e della Resistenza a Roma; registrazioni di musica popolare di Giovanna Marini; folk music, gospel, canzone politica degli Stati Uniti; il repertorio della maggiore cantatrice tradizionale del Lazio, Italia Ranaldi; registrazioni di musica popolare a Penne (Abruzzi), interviste sulla storia di borgate e quartieri di Roma, sull'antifascismo e sulla guerra nella provincia di Roma, in Puglia e Umbria; musica e interviste sulle culture migranti a Roma e nel Lazio; confino politico, movimenti e occupazioni studentesche.
La catalogazione dei dischi in vinile del Circolo Gianni Bosio. Roberta Palleschi (Biblionova)
Circa cinquecento LP appartenenti al Circolo Gianni Bosio sono stati inseriti nel catalogo informatizzato della Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia.
Il fondo è costituito in gran parte da incisioni di musica e canti popolari. Un itinerario sonoro, con molte registrazioni sul campo, che attraversa tutta la Penisola: c'è, ad esempio, la Sardegna, con Efisio Melis, grande suonatore di launeddas; il Lazio, con le ciaramelle di Amatrice e i canti della Ciociaria; la Lombardia, con la musica del Carnevale di Bagolino; la Toscana con i canti tradizionali interpretati da Dodi Moscati; le voci delle Mondine del Vercellese. E ancora, la voce di Rosa Balistreri, la "cantantrice del Sud", le incisioni del Nuovo Canzoniere Italiano e della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Registrazioni "storiche" come l'accorato appello di Danilo Dolci, trasmesso dalla Radio libera del Centro studi di Partinico il 25 marzo del 1970, in favore della popolazione del Belice colpita dal terremoto. Ed ancora i canti del mondo operaio, come la "Tammuriata dell'Alfasud" del Gruppo operaio 'e Zezi' di Pomigliano d'Arco.
Alle registrazioni dedicate al repertorio italiano si affiancano quelle della tradizione statunitense: come i canti blues interpretati dai prigionieri del Louisiana State Penitentiary, o gli LP, dal vivo, del Newport Folk Festival e ancora le registrazioni sul campo curate dall'etnomusicologo Alan Lomax.
La catalogazione, su software Sebina, è stata realizzata in base agli ISBD (NBM) (Non Book Material) tenendo conto dei criteri di descrizione del materiale sonoro in uso nel Polo delle Biblioteche di Roma. Ampio spazio è stato dato al campo delle note, dove sono state riportate informazioni relative al contenuto dei libretti allegati, alle date e ai luoghi delle registrazioni. Nel medesimo campo sono stati segnalati i titoli dei singoli brani presenti in ciascun LP; questa scelta consente la possibilità, per gli utenti, di effettuare le ricerche attraverso l'Opac non solo per autore o titolo del disco, ma anche per titolo del singolo brano, poiché il campo note è indicizzato.
Tutti i documenti sono stati inoltre classificati e collocati in base alla 22a edizione della Classificazione Decimale Dewey. Effettuando una ricerca di questi materiali nel catalogo della Biblioteca della Casa della Memoria e della Storia, è consigliabile selezionare l'opzione Audiovisivi e, tra le biblioteche, Casa della Memoria e della Storia.
Si può richiedere di ascoltare in Biblioteca gli LP, che verranno a tal fine convertiti in formato digitale.
La Biblioteca accetta donazioni di libri, DVD, CD audio e altri materiali; contattare firstname.lastname@example.org. | <urn:uuid:f94a5920-de92-4f32-bc4d-29dc16108837> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.aisoitalia.it/risorse/risorse-dellaiso/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.988211 |
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Free Online Dictionary
vena cava superiore
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Vena cava superiore
La vena cava superiore è una delle più grandi e importanti vene dell'organismo: la sua funzione consiste infatti nel trasportare il sangue privo di ossigeno dai tessuti che si trovano al di sopra del cuore fino all'atrio destro di quest'ultimo, per fare in modo che esso sia riossigenato tramite il meccanismo della piccola circolazione. Tra le sostanze che si trovano disciolte nel sangue che scorre in questa vena ricordiamo l'anidride carbonica da eliminare tramite la respirazione e i vari scarti cellulari.
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| vena cava superiore in Italian
You think you have ethics... Take the survey NOW! | <urn:uuid:ff5c50c1-7f17-4bd5-87a6-8f1db65e1f33> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.babylon.com/definition/vena%20cava%20superiore/?uil=English&uris=!!Z9J5VWW4XJ&tid=Definition | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.976115 |
Kursaal , Merano
Prevendita biglietti presso tutte le librerie Athesia, Baba's (Bolzano), Non Stop Music (Merano) e online su athesiaticket.it.
Nonostante i nostri sforzi nel verificare i dati qui indicati, non possiamo assumerci alcuna responsabilità in riguardo alla correttezza di quanto riportato e all'effettivo svolgersi della manifestazione. Per sicurezza vi invitiamo a contattare l'organizzatore. | <urn:uuid:9803ff68-d341-47df-82e5-b9066e9f68e9> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.burggrafenamt.com/it/calendario/dettagli/sissi-das-musical-in-lingua-tedesca/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997255 |
Ricetta dei muffin integrali ovvero l'impasto base
Ecco la ricetta dei muffin integrali senza alcuna aggiunta, nè di frutta nè di verdura, praticamente questa è la ricetta per l'impasto di base per sfornare dei semplici e genuini dolci integrali. Queste merendine sono fragranti e morbide, perfette per accompagnare la pausa pomeridiana per fare una golosa merenda, magari con una calda e corroborante tisana o un profumato tè. Questa collaudata ricetta USA prevede l'utizzo di zucchero di canna integrale, ma se non l'avete in casa non temete, la riuscita delle tortine è garantita anche con l'uso di zucchero semolato, forse saranno solo un poco meno 'integrali'.
Ingredienti per i muffin integrali (dosi per 12 muffin)
- 125 grammi di farina bianca
- 100 grammi di farina integrale
- Mezza bustina di lievito in polvere per dolci
- 50 grammi di zucchero
- 1 uovo
- 50 ml di olio di semi
- Un pizzico di sale
- 225 ml di latte
Preparazione
- In una ciotola setaccia le farine e il lievito, unisci lo zucchero e il sale e mescola tutto.
- In un'altra ciotola sguscia l'uovo, aggiungi il latte e l'olio di semi, mescolando con una frusta.
- Versa questo composto nella ciotola con le farine, incorpora tutto e quando avrai un impasto granuloso versane qualche cucchiaiata negli stampini da muffin precedentemente unti e infarinati. Riempi per 2 / 3 gli stampini e metti in forno già caldo 180 gradi per 25 / 30 minuti.
- Una volta sfornati lasciali raffreddare 5 minuti, quindi sformali, trasferiscili su una gratella e servi freddi.
Foto di mars! | <urn:uuid:7d5dbe23-faf5-4f50-8ca0-305c1352ff1f> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.buttalapasta.it/articolo/ricetta-dei-muffin-integrali/43651/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.968278 |
Punto di riferimento per chi ama la moda di tendenza come per chi preferisce lo stile della tradizione, CARRARO CASA offre una vasta scelta di soluzioni personali per vestire con classe qualsiasi ambiente.
Forte di una grande esperienza decennale nella progettazione d'interni, nella realizzazione di tende e nella produzione di materassi, ha selezionato per voi i migliori tessuti, tappezzerie, trapunte, letti tessili e tendaggi completi di installazione.
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Da lunedì a venerdì 9 - 12,30 e 15 -19
Sabato 9 - 12,30 e 15,30 - 19
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ULTIME NEWS
Lunedì
08/04/2013
ore 17:21
MATERASSO VINTAGE
Vintage: l'artigianalità del passato e la tecnologia del futuro.
E' nato un nuovo materasso: Vintage.
Vintage è il materasso realizzato a mano dalle preziose e abili mani dei nostri artigiani, riesce a coniugara la ricercatezza e la cura dei dettagli del passato attraverso l'utilizzo di materiali naturali quali la lana merinos e il cotone in falda e viene arricchito da un tessuto elegante in fibra naturale di Viscosa che sa valorizzare tutte le sue caratteristiche.
Vintage non dimentica di essere anche un materasso dei giorni nostri e per questo il suo cuore, la sua struttura, è realizzata con il sistema di molle insacchettate 2_side, una struttura in grado di garantire un perfetto sostegno.
Martedì
26/03/2013
ore 19:30
TESSUTO FONOASSORBENTE
L'acustica architettonica si occupa degli effetti della struttura architettonica sui suoni prodotti in un ambiente. Il modo in cui vengono percepiti i suoni dipende dal suono diretto al quale è esposto il singolo individuo. Anche la somma dei suoni riflessi svolge un ruolo decisivo, creando un effetto eco che aumenta il livello sonoro complessivo. Gli ambienti devono essere concepiti in maniera mirata per ottimizzare il tempo di riverberazione e impedire la propagazione del suono diretto. Si tratta di creare uno spazio rispondente alle sue funzioni, capace di garantire la concentrazione e una sensazione di benessere. Questo scopo lo si raggiunge attraverso elementi fonoassorbenti e atti a smorzare le onde sonore.
Con la sua gamma di tessuti creativi per ambienti Crèation Baumann propone soluzioni interessanti per l'acustica architettonica ed esteticamente accattivanti. Il ventaglio di possibilità offerto dai tessuti dal punto di vista dell'acustica viene spesso sottovalutato. Qui Crèation Baumann mostra il potenziale di soluzioni acustiche innovative ottenute attraverso la strutturazione dello spazio mediante i tessuti.
Lunedì
21/01/2013
ore 00:00
VELA CUBE R310
Vela ombreggiante con sistema brevettato di pensionamento del telo integrato nei montanti inclinati, regolato da un automatismo con molle a gas. Montanti con registro micrometrico dell'inclinazione. Tessuto poliestere. Sistema a doppio cavo per allineamento chiusura telo e di sicurezza. Dimensioni massime realizzabili 5.00 x 5.00 m. | <urn:uuid:fc32b4b0-baa5-495d-b907-99c3906c0f1b> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.carrarocasa.com/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991995 |
Continuano i lavori in casa Canonical verso l'avvicinamento ad Ubuntu 12.10 Quantal Quetzal. Dopo l'arrivo delle Web Apps, dei nuovi templates per LibreOffice ed aver rimosso Unity 2D, ecco che il team ci regala una nuova chicca per la sempre più matura e completa Unity: stiamo parlando della possibilità di avere supporto alle anteprime! Cosa sono queste anteprime? In Ubuntu 12.04 e precedenti versioni, i risultati della Dash venivano aperti dal corrispondente programma abilitato: un file musicale veniva aperto con un lettore musicale, una immagine con un il programma di visualizzazione foto impostato, un documento con LibreOffice eccetera eccetera. Bene, la nuova funzionalità "anteprima" darà agli utenti la possibilità di cliccare con il tasto destro del mouse sui risultati ricevuti per poter accedere all'anteprima del file o scoprine informazioni aggiuntive.
Ad esempio, cliccando con il tasto destro su un file musicale nella Dash si avvierà la cosiddetta Music Preview che mostrerà le copertine degli album e anche un piccolo player per avviare la riproduzione. Ecco un'immagine:
Inoltre, facendo clic destro su un risultato di Ubuntu One Music Store si aprirà un'anteprima simile all'immagine di sopra, che permette di visualizzare in anteprima ogni traccia di un album prima di poterlo scaricare! Ecco un'immagine:
La funzione dedicata alle anteprime non è stato però progettata solo per i file multimediali: cliccando col tasto destro su un'applicazione installata nel sistema, potremo accedere ad una schermata comprensiva di screenshot, descrizione, rating degli utenti, pulsanti per la disinstallazione o come aprire l'applicazione:
La cosa bella di questa funzionalità è che presto verranno fornite anche le API per poter applicare le anteprime anche ad alcuni risultati più mirati, come Flickr o torrent:
Attualmente il progetto è ancora in sviluppo ma sarà pronto per esordire con Ubuntu 12.10 Quantal Quetzal! | <urn:uuid:5720a519-d823-4fd4-b666-bd717831645a> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.chimerarevo.com/nuova-caratteristica-per-unity-arrivano-le-anteprime/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996459 |
Aim Vicenza e gli studenti dell'istituto per geometri "Canova" insieme per realizzare tre nuove rotatorie in via Quadri. La convenzione è stata sottoscritta questa mattina dal presidente Roberto Fazioli da una parte e dal dirigente scolastico Domenico Caterino dall'altra nell'ufficio di piazza Biade del consigliere comunale delegato alla mobilità, Claudio Cicero.
"L'asse di via Quadri è in forte sofferenza – ha spiegato Cicero - a causa di incroci regolati da semafori che, uno dietro l'altro, rallentano a tal punto il traffico da indurre molti automobilisti a penetrare piuttosto in centro città. Stiamo così cercando di rendere più fluido possibile l'asse viabilistico che congiunge via Cricoli con lo stadio e che costituisce di fatto un pezzo della nostra attuale circonvallazione. Ritengo quindi importante che l'infrastruttura che andiamo a realizzare venga studiata in collaborazione con chi la utilizza, e pertanto anche dagli studenti e dai loro professori che sono anche professionisti del settore: un'ottima occasione quindi per far convergere mondo del lavoro e mondo della scuola".
Già a partire dai prossimi giorni, infatti, gli incroci di via Quadri con viale Trieste, strada di Bertesina e via Scarpa saranno oggetto dei rilievi fotografici e degli studi del traffico da parte dei futuri geometri del Canova, che avranno a disposizione i sistemi satellitari d'avanguardia dell'istituto, con notevoli vantaggi in termini di tempo e di precisione. Sotto la supervisione di Comune e Aim e sulla base di uno schema di massima, gli studenti passeranno quindi alla progettazione con l'obiettivo di rendere funzionali le rotatorie già entro l'estate mediante realizzazioni provvisorie.
"C'è già grande entusiasmo fra i ragazzi – ha commentato soddisfatto il preside Caterino -. Ringrazio quindi vivamente il Comune per il coinvolgimento, perché la scuola non è solo teoria, ma è anche applicazione. Le classi impegnate saranno le quarte e le quinte nelle ore di topografia, costruzioni ed estimo, in modo che poi i ragazzi possano sviluppare la tesina finale proprio su questa importante esperienza".
La convenzione prevede che Aim corrisponda all'istituto Canova circa 11 mila euro per ciascuna delle tre rotatorie, cifra che servirà soprattutto per erogare borse di studio agli studenti che partecipano al progetto e per le prestazioni professionali dei docenti che firmeranno i progetti.
"Finalmente vedo il mondo aziendale e il mondo della scuola che dialogano tra loro – ha commentato Fazioli -. Mentre nel Nord Europa infatti tutte le scuole si fanno vanto di commesse, relazioni e contatti con i soggetti pubblici, qui da noi si ragiona ancora come se fossero due mondi completamente separati, quasi antitetici. Per questo sono davvero molto contento di firmare questa convenzione. Mi auguro, anzi, che Aim funga da volano della domanda di intelligenze sul territorio perchè ci sono davvero tante cose da fare per i nostri ragazzi".
"Questa sarà inoltre un'occasione per lavorare ad una delle prime passerelle ciclopedonali rialzate – ha annunciato infine Cicero -, che purtroppo a Vicenza mancano. In questo caso servirebbe per mettere in sicurezza il collegamento strategico fra il grosso quartiere di Parco Città con la parte di via Riello, dove ci sono le scuole, in modo che pedoni e ciclisti possano attraversare in tutta sicurezza un'arteria grande come via Quadri. Le piste ciclabili che vengono realizzate – ha precisato Cicero - sono il frutto di un disegno globale, che riguarda tutta la città, votato in consiglio comunale e completo di indicazioni di priorità che stiamo seguendo: quando quindi si vedono sorgere in città pezzi di piste ciclabili, non sono fatti a caso, ma costituiscono tessere di un puzzle già studiato". | <urn:uuid:73f34125-0a7a-41f4-a298-dc251f36b222> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.comune.vicenza.it/uffici/staff/uffinfocom/urp/notizie.php/64773 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.98997 |
Lungo i portici di corso Fogazzaro domenica 9 ottobre, dalle 9.30 alle 19, va in scena la ventitreesima edizione di "Antichi Mestieri in Corso", mostra mercato dedicata all'artigianato artistico e naturale ed all'enogastronomia tipica. Domenica 9 ottobre sarà, quindi, una giornata dedicata al mondo della manualità, dell'arte e anche dei sapori.
I circa cinquanta banchi multicolori ed eterogenei di "Antichi mestieri in Corso" si snoderanno dalla chiesa di San Lorenzo fino ai Carmini.
Tra gli artisti presenti: il maestro ceramista Egidio dalla Gassa di Nove, Erminio Scortegagna di Schio, Roberto Rigoni da Asiago, il corniciaio Pasqualin da Montello Trevigiano, lo scultore naif-figurativo Gino Capretta di Vittorio Veneto; lo scultore della Pietra Domenico Travaglia di Nanto; Massimo Pinna e l'artigianato della famiglia di sua moglie nepalese e così via.
Uno spazio particolare merita la cooperativa sociale Noncello di Pordenone che da oltre vent'anni opera sul fronte dell'artigianato sociale.
Per quanto riguarda i prodotti enogastronomici locali sarà presente l'apicoltura Filippi di San Vito di Leguzzano; i prodotti dei Colli Berici di Fernando Scalabrin; gli strudel Trentini della pasticceria Leda; le focacce e il pesto del Golfo dei Poeti; le alici e il tonno sott'olio di Favignana; i formaggi e i salumi al tartufo del toscano Bastreghi; le olive e il pane di Altamura di Zuccaro.
Per l'occasione durante la giornata potranno rimanere aperti anche i negozi del centro storico.
La kermesse è frutto della collaborazione dell'assessorato al turismo del Comune di Vicenza e dell'associazione "I Portici di corso Fogazzaro".
Modifiche alla circolazione veicolare
Dalle 7 alle 24 risulteranno chiuse al traffico corso Fogazzaro, nel tratto compreso tra contrà Pedemuro S. Biagio e contrà del Borghetto; contrà Busato, nel tratto compreso tra contrà Corpus Domini e corso Fogazzaro; contrà Cantarane, nel tratto compreso tra stradella del Soccorso Soccorsetto e corso Fogazzaro. I veicoli provenienti da contrà Pedemuro S. Biagio, in deroga al divieto di circolazione in zona a traffico limitato, potranno transitare in contrà Motton S. Lorenzo e contrà Ponte delle Bele. Il transito sarà invece vietato in contrà Mure Carmini subito dopo l'entrata del parcheggio AIM, per i veicoli diretti in stradella Beccariette.
Per approfondimenti consultare il comunicato stampa.
Informazioni e coordinamento Bio Naturae: 329 3506600, www.bionatura.org | <urn:uuid:e55d73e9-453a-4eff-8fc4-804eac0a1c74> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.comune.vicenza.it/vicenza/manifestazioni/manturistiche.php/67804 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.97159 |
Il Presidente del Consiglio regionale della Valle d'Aosta è Emily Rini.
Nata ad Aosta il 15 agosto 1982, è residente a Villeneuve. Si è laureata in giurisprudenza presso l'Università del Piemonte orientale. Attualmente è praticante abilitato iscritta all'Albo degli Avvocati di Torino e collabora con uno studio associato a Ivrea e a Torino in ambito di diritto penale. E' coagente di assicurazione nell'impresa di famiglia. Si presenta per la prima volta alle elezioni regionali del 25 maggio 2008 nella lista dell'Union Valdôtaine e viene eletta con 2556 voti.
Nel corso della Legislatura ha partecipato attivamente alle attività istituzionali della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali, promuovendo insieme alle sue colleghe del Lazio, della Toscana e del Trentino Alto-Adige l'istituzione di un Forum permanente delle Elette nelle Assemblee legislative con il fine di affrontare le tematiche della rappresentanza di genere nelle Istituzioni, poi fatto proprio dalla Conferenza stessa. Prima di essere eletta Presidente del Consiglio, è stata membro della Commissione speciale per l'esame del fenomeno delle infiltrazioni mafiose in Valle d'Aosta e della quinta Commissione consiliare "Servizi sociali", relazionando su importanti provvedimenti legislativi in materia di sport, disabilità e sanità, con una particolare attenzione alle tematiche delle salute della donna e dei bambini.
Il Consiglio regionale elegge al suo interno il proprio Presidente.
Per la validità dell'elezione è richiesta la presenza di almeno 2/3 dei componenti il Consiglio: se ciò non si verifica, l'elezione è rinviata ad altra adunanza, da tenersi entro il termine di otto giorni, nella quale si procede a nuova votazione, purché sia presente la metà più uno dei consiglieri.
Il Presidente è eletto con votazione a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei consiglieri. Se dopo tre votazioni nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta, si procede ad una quarta votazione nella quale è eletto il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti; a parità di voti è eletto il più anziano di età.
Il Presidente rappresenta il Consiglio regionale, lo presiede e ne è l'oratore ufficiale. Convoca il Consiglio, apre, sospende, chiude le sedute e ne mantiene l'ordine, concede la facoltà di parlare ai singoli consiglieri, dirige e modera le discussioni, impone l'osservanza del Regolamento interno, presenta le questioni, annuncia il risultato delle votazioni, predispone e provvede per il buon andamento dei lavori del Consiglio.
Si è soliti affermare, riassuntivamente, che al Presidente del Consiglio fa capo la cosiddetta "polizia delle sedute".
Il Presidente è assistito da due Vicepresidenti e da due Segretari del Consiglio che collaborano con lui e lo sostituiscono in caso di assenza o impedimento.
Nel caso di cessazione dalla carica del Presidente, per qualsiasi motivo, la Presidenza è assunta dal Vicepresidente più anziano per data di elezione o, a parità di data, per numero di voti ottenuti o, ancora, a parità di voti, per età. Questi provvede a convocare il Consiglio, entro otto giorni dall'inizio della vacanza, per l'elezione del Presidente.
I due Segretari del Consiglio, alternandosi tra loro, assistono il Presidente nei lavori del Consiglio; danno lettura dei verbali consiliari e degli atti dei quali deve darsi comunicazione al Consiglio; provvedono al controllo delle votazioni e sovrintendono alla redazione dei processi verbali delle adunanze consiliari. | <urn:uuid:8668a4e1-815f-45f1-8734-318b755e1fb4> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.consiglio.regione.vda.it/organismi/presidente_i.asp | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997377 |
Ciao, è la tua prima visita? sai che su CoPlaNet.it c'è una ricca comunità pronta ad aiutarti? Sai che è il sito di riferimento numero 1 in Italia per quel che riguarda Liste Trofei e Obiettivi? Sai che partecipando attivamente alla community potrai ottenere tante medaglie e partecipare a tantissime inziative come le lotterie periodiche e vincere fantastici premi? Che stai aspettando, REGISTRATI SUBITO e presentati, avrai diritto ai tuoi primi punti rep e alla tua prima Medaglia. Ti aspettiamo!!! | <urn:uuid:63d1f2f9-d0b6-47bc-94ba-3407cb8fb938> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.coplanet.it/forum/members/ropeppo-13111.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994245 |
Pensavano di avere avuto un'idea geniale Stefano Mendicino e Michele Mastroianni, due giovani sviluppatori che avevano creato e pubblicato sull'iTunes Store un'applicazione che estrapolava circa 150 frasi celebri dai romanzi di Fabio Volo. Il successo era arrivato in fretta: i due avevano già venduto 600 copie con un guadagno di più o meno 300 euro, grazie alla passione tutta italiana per aforismi, massime e tutto quello che c'è di simile.
Idea che però non è piaciuta a Mondadori, editore dei libri di Fabio Volo, che ha chiesto mediante i suoi legali di rimuovere l'applicazione del canale di vendita perché viola il diritto d'autore. Evidentemente i testi del celebre attore e conduttore radiofonico fruttano un bel po' di quattrini e Mondadori non intende spartirli con nessuno, anche se secondo i due ragazzi l'App avrebbe semmai incrementato la pubblicità per gli scritti di Volo, aumentando il giro d'affari dei suoi libri.
In risposta all'ammonimento degli avvocati, infatti, Stefano e Michele hanno scritto una lettera aperta all'editore che sta facendo il giro del web, dividendo l'opinione pubblica: danno ragione alle motivazioni legali, ma invitano a quantificare questa proprietà intellettuale per verificare se valga davvero la pena investire risorse per bloccare questo genere di iniziative o sarebbe meglio concentrarsi su quali strategie adottare per stare al passo con il web e i social media in genere.
visualizza l'articolo completo su: Linkiesta.it
Università LUM "Jean Monnet"
Corso di International Marketing a.a. 2011/2012
Francesco Giambersio email@example.com
Prof. Roberto De Donno firstname.lastname@example.org
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La lavorazione di Breaking Dawn è giunta alle battute finali. Robert Pattinson e Kristen Stewart sono atterrati a Vancouver per realizzare le ultime riprese del film sul set allestito presso i North Shore Studios.
Dopo mesi di lavorazione, sembra proprio che i RobSten siano in procinto di abbandonare definitivamente i panni di Edward e Bella.
Il sito HollywoodLife ha diffuso le immagini dell'ultima location scelta per l'ultimo capitolo di Twilight, dove verrano girate le ultime scene relative agli interni.
Gli altri membri del cast, come Taylor Lautner, Ashley Greene e Kellan Lutz, invece, continueranno le riprese in Canada fino a fine aprile, prima di dire addio ai loro personaggi della saga vampiresca e dedicarsi a nuovi progetti.
Intanto arrivano altre anticipazioni riguardo Renesmee, la figlia dei due protagonisti che sarà la chiave del finale del film. Secondo le ultime news, infatti, a interpretare il personaggio da adolescente potrebbe essere Christie Burke, che sostituirà la piccola Mackenzie Foy.
Se vuoi aggiornamenti su Breaking Dawn, immagini dal set finale inserisci la tua e-mail nel box qui sotto: | <urn:uuid:d3bf44a2-e51b-4038-9e95-6a5ba7d5f179> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.diredonna.it/breaking-dawn-immagini-dal-set-finale-29136.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996983 |
Le telecamere di Explora Science Now!entrano nell'istituto comprensivo "Galileo Galilei" di Montopoli in Val d'Arno, in provincia di Pisa. Con i ragazzi della classe quarta parleremo di proporzioni e lo faremo utilizzando delle semplici fotografie.
Nato nel 1989 come sezione aggiunta al cartellone del Festival dei Due Mondi, Spoletoscienza in breve tempo ne è diventato appuntamento irrinunciabile, capace di attrarre nuovo pubblico e indovinarne la richiesta di conoscenza. Scienziati, filosofi, artisti, studiosi del Diritto, dell'Economia, musicisti si ritrovano ogni anno negli spazi del chiostro di S. Nicolò per confrontare procedure e rispettivi linguaggi.
In Europa cresce la necessità di fornire ai giovani una adeguata Educazione alla Sessualità. Nei differenti paesi i metodi di insegnamento vanno dalla tradizionale e più "formale" lezione in classe all'educazione alla pari.
Il 9 Maggio Roma ospiterà una delle Giornate Studio Mediterranee su Identità, qualità e sicurezza alimentare. Un'iniziativa itinerante, ricca di eventi e momenti di incontro e confronto sul tema della sicurezza e qualità dei prodotti alimentari, che si svolge attraverso i Paesi dell'area Euro-Mediterranea.
A partire dal 5 giugno 2008, per una settimana, Milano e il territorio regionale diventeranno un grande palcoscenico, sul quale andrà in scena un ricco cartellone di appuntamenti, nel quale si intrecceranno incontri di taglio scientifico ed eventi di taglio divulgativo ed edutainment, volti a favorire e diffondere una cultura dell'ambiente.
Anche quest'anno a "Terra Futura", mostra - convegno che si svolge a Firenze dal 23 al 25 maggio 2008 - progetti e iniziative che mettono in luce il costante impegno di vari settori della società civile nella costruzione di alleanze per promuovere buone pratiche di sostenibilità.
Il tema della Fiera Internazionale del Libro 2008 è Ci salverà la bellezza. Il dilemma se l'è posto per primo Fëdor Dostoevskij sotto forma d'una drastica alternativa: il mondo o sarà salvato dalla bellezza o sarà dannato dalla bruttezza. | <urn:uuid:991c2632-b57d-4933-8733-2207a06be299> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.explora.rai.it/online/eventi.asp?pun_id=tutte&curpage=3 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.990151 |
Elisabetta I Tudor, figlia di Enrico
VIII e della seconda moglie Anna Bolena, regina d'Inghilterra e d'Irlanda
nacque a Londra nel 1533 e morì nel 1603; il suo regno durò dal 1558 al 1603.
Fu l'ultima regnante della dinastia Tudor.
Ritratto di Elisabetta I, 1585 (attribuito a William Segar)
La gorgiera e gli alti polsini sono realizzati in reticello e il bordo a lunghe punte è in punto in aria.
Il pittore ha realizzato questi merletti con il pennello ma sembrano realizzati con l'ago
Elisabetta I, Oliver Isaac- 1600
Oliver era un allievo di Nicholas Hilliard, il pittore preferito da Elisabetta.
Marcus Gheeraerts il Giovane,1592
Nel 1592, un cortigiano di Elisabetta, Sir Henry Lee, la ospitò nella sua casa a Ditchley, nell'Oxfordshire. Questo ritratto venne fatto per commemorare questa visita e ritrae la regina come la padrona del suo regno. Lei sta sopra la mappa dell' Inghilterra con un piede appoggiato vicino a Ditchley. Una sfera celestiale simboleggia potere e saggezza.
In questo ritratto ci sono dei simboli importanti: le perle sul capo e sull'abito che simboleggiano la purezza, sulla sinistra la corona imperiale e la mano appoggiata sul globo, le dita sono appoggiate sull'America.
Ritratto con setaccio, Pinacoteca di Siena
Quentyn Metsys the Younger, 1583?
Come tutti i ritratti di Elisabetta anche questo ritratto è allegorico. La regina viene raffigurata come la vestale Tuccia che venne accusata di aver violato il voto di castità e per dimostrare la sua innocenza raccolse l'acqua del Tevere con un setaccio. Il setaccio porta la scritta "a terra il ben mal dimora in sella".
Il quadro fu trovato arrotolato nel 1895 nel vecchio palazzo dei Medici
Marcus Gheeraerts il Vecchio-1580
In questo ritratto, Elisabetta è messaggera di pace, tiene un ramo d'ulivo sulla mano destra e una spada nel fodero giace ai suoi piedi.
Due ritratti molto simili, in entrambi è stata inserita la rosa, simbolo della dinastia dei Tudor.
Leggendo la biografia di questo personaggio ho incontrato alcuni tratti molto importanti, che descrivono la propensione di Elisabetta per le arti manuali e il modo di vestire di quel tempo.
Elisabetta I
Carolly Erickson, Oscar Mondadori
Pag. 36
Sin dall'infanzia le bambine venivano abbigliate come donne, indossando scomodi corsetti e tutti gli strati di sottovesti e sottogonne che le dame portavano sopra di essi. Sgambettavano in lunghe vesti voluminose irrigidite dai ricami e lottavano con importune maniche a sbuffo staccabili che rendevano le braccia troppo pesanti da sollevare. I ritratti dell'epoca mostrano fanciulline che a stento avevano mosso i primi passi, i visi tondi cinti da lacci stretti delle cuffie, i corpicini sepolti sotto strati di gonne e sopravvesti fasciate strette alla persona, i colli grassocci arrossati sotto le gorgiere indurite dall'amido.
Pag. 40
Le ragazze, fragili creature quali erano………….. Il ricamo era il loro passatempo tradizionale e impiegavano anni di diligente applicazione per passare dai semplici punto croce, punto erba e punto spiga dei primi campioni, ai punti ritorto, indietro, pieno e catenella richiesti dagli intricati lavori decorativi. Le bambine imparavano a ricamare l'alfabeto e moraleggianti proverbi da appendere alle pareti; all'età di sei o sette anni erano passate a decori più elaborati e sapevano ornare abiti e cuscini. C'erano decine di stili da apprendere e un'esperta ricamatrice di dieci o dodici anni poteva trascorrere la maggioranza del suo tempo libero nascosta dietro un telaio, le matasse di filo avvolto intorno al collo, l'abito irto di aghi. I genitori trovavano rassicuranti le ore passate a ricamare. Un nobiluomo scrisse che tutte le fanciulle avrebbero dovuto essere destinate a vasti progetti di ricamo " che sono eternamente all'inizio e non finiscono mai". Kat Ascley ( la governante che si occupò dell'educazione di Elisabetta) sembrò attenersi a questa linea, almeno per un certo periodo, dato che a sei anni Elisabetta donò al fratello Edoardo, di due anni, una camicina in cambrì "fatta con le sue mani" e l'anno successivo gli regalò un altro lavoro d'ago ^.
Pag 49
Come regalo per il nuovo anno, alla fine del 1544 Elisabetta inviò alla matrigna un dono che metteva in bella mostra tutti i suoi progressi. Si trattava di un libro scritto di suo pugno, la cui copertina, splendidamente ricamata con fili d'argento e blu, con gruppi di fiori viola e le iniziali della regina intrecciate, proclamava la perizia della donatrice nell'arte del cucito.
Pag.54
Probabilmente disse poche parole, immergendosi con diligenza nello studio e nella laboriosa arte del ricamo.
^Letters and
Papers , Foreign and domestic , of de Reign of Enry VIII , a cura di J.S.
Brewer, R.H. Brodie e James Gairdner,21 voll..,
I testi sono dell'autrice
E' vietata qualsiasi forma di riproduzione, anche parziale, di questa e di tutte le pagine del sito. | <urn:uuid:01ea2d5a-a003-4310-ae15-ba7a5b78f33a> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.fioretombolo.net/elisabetta%20I.htm | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.99504 |
I resti dell'antica cattedrale di Firenze sono ancor oggi visitabili sotto il Duomo di Santa Maria del Fiore.
Il nome di Santa Reparata fu mantenuto fino ai primi anni del Quattrocento quando i lavori di ristrutturazione la seppellirono completamente per lasciar posto alla nuova imponente costruzione.
La presenza di questi resti ci permette tuttavia il privilegio di approfondire gli studi storico topografici della città. Inoltre gli scavi di recupero dell'antico edificio, iniziati nel 1965, hanno permesso di scoprire ben altri due edifici precedenti a Santa Reparata.
Durante le opere di scavo sono inoltre state riportate alla luce i mosaici appartenenti alla prima e originale pavimentazione nonché numerose pietre tombali tra cui importantissima quella dell'Architetto Filippo Brunelleschi che fu seppellito qui nel 1446, anno della sua morte.
Per informazioni:
Scavi di Santa Reparata
Piazza Duomo
Firenze
Orario: Festivo - chiuso.
Feriale - dal lunedì al venerdì: 10 - 17; primo sabato del mese: 10 - 16; altri sabati 10 - 16.45; la biglietteria chiude 40 minuti prima della chiusura del museo.
Chiuso: Domenica | <urn:uuid:470817c7-dd1e-4524-803e-09a2593817f6> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.firenzealbergo.it/DE/Experience-Florence/romantic-getaway/pages/Scavi_Santa_Reparata.aspx | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.989262 |
Al museo del Bigallo, a due passi dal Duomo di Firenze, hanno appena montato un campanello per gli invalidi. Staffa nera, contrassegno con seggiola a rotelle, giusto all'altezza di chi è costretto a trascorrere la vita seduto. Manuela Cappellini, presidentessa dell'Associazione Toscana Paraplegici Onlus, ha appena premuto il pulsante blu. Non c'è pedana, ne un elevatore, Manuela aspetta fuori che qualcuna la faccia entrare. Dietro di sé, tiene i manici della sua carrozzina Samira, per tutti Sami, la fedele accompagnatrice di Manuela. Vent'anni insieme, una vita. Dal portone di ingresso esce una signora, guarda la scena, la carrozzina e poi le dice: "Mi spiace signora, questo non è un luogo abilitato ai disabili". "Come?" Le risponde decisa la professoressa. "Sì, guardi, purtroppo non c'è la possibilità fisica all'accesso". Tre scalini ritti e ravvicinati, porta stretta e nessuna pedana movibile o di fortuna. "Purtroppo – le spiega la signora un po' imbarazzata – i vincoli architettonici non permettono modifiche strutturali". "Questa è proprio bella; ma come, è stato inaugurato ai primi di agosto e nessuno ha pensato ad un passaggio per chi è in carrozzina a rotelle? Di chi è la responsabilità?" esclama infastidita Manuela. Perplessità, mani che si intrecciano; "Del Comune" dice alla fine. Esce un collega della signora e le dice: "Mi spiace, ha tutte le ragioni, lei non ci crederà ma anche noi subiamo questa situazione, oltretutto abbiamo ricevuto altre lamentele". Il collega non si arrende, trova un varco alternativo, da un portone adiacente l'ingresso del museo. C'è da fare "solo" uno scalino, ma le braccia di Sami ormai sono forti ed abituate. Qualche metro in un corridoio, una porta a vetri e poi finalmente dentro. Manuela a questo punto finalmente può gustarsi "La Madonna della Misericordia", opera del 1342 della cerchia di Bernardo Daddi. Vite complicate, faticose, piene di insidie. Chi consuma parte della propria vita sulle quattro ruote di una carrozzina a qualcosa, a molto, è costretto a rinunciare. E' inutile negarlo. Essere privati anche del bello, con tutto ciò che ne comporta, scaturisce un profondo senso di ingiustizia.
Museo del Bigallo: accesso per i disabili?
Manuela non si è rassegnata, da anni vive a stretto contatto con i problemi che affliggono chi ha condiviso il suo stesso destino. Ogni giorno combatte contro l'incuranza, la superficialità e gli ostacoli fisici di una città come Firenze. Barriere architettoniche per tutti invisibili, superabili, quasi stupide. Per loro un inferno quotidiano. "Firenze – confessa la professoressa Cappellini – non è una città per disabili, con Renzi e con questa amministrazione, che non si cura di noi, più che mai". Il viaggio in centro prosegue nel lastronato di piazza della Repubblica. Le buche sono all'ordine del giorno, qualcuna più tenue, un paio molto più decise. La carrozzina procede in avanti in un moto incostante, un continuo zig-zag tra zone franche, abbastanza lisce, e dove la pietra è più incisa. "Se uno è distratto ed entra lì dentro –dice Manuela indicando una buca – con la carrozzina non ne esce fuori. A meno che non abbia un'accompagnatrice come me. Non tutti però sono fortunati come me, non tutti se lo possono permettere". "Siamo appena tornati da Barcellona – racconta Sami – nelle piazze come questa ci sono dei corridoi di pietra levigata, come marmo. Delle vere e proprie strade per disabili, dove non c'è pericolo di arenarsi". Un po' una corsia preferenziale lontana dai rischi, capace di attenuare lo sforzo. "Barcellona – continua Manuela – è un modello, rinnovata e completamente accessibile al mondo dei disabili, una sensibilità tangibile".
Da piazza della Repubblica a piazza Strozzi. In questo caso, le pietre della piazza per una persona in seggiola a rotelle prendono le fattezze del monte Everest. Qualche metro a lato del Colle Bereto, le pietre formano una vera e propria conca che qualche metro più avanti si trasforma in una cunetta. Pietre che saltano, buche; una piccola, grande, voragine che si estende lungo una lingua della piazza. Per una sedia a rotelle vere e proprie sabbie mobili. "Qui – confessa la cappellini – è un vero disastro, uno dei punti più carenti dell'intera pavimentazione del centro storico". Di nuovo verso piazza del Duomo, passando da marciapiedi e scivoli. Già, gli scivoli, a volte dolci, a volte meno, che in teoria accompagnano il moto delle ruote, senza costringere un disabile ad affrontare uno scalino da un marciapiede all'altro. Non sempre tuttavia semplificano la vita. Anzi, spesso la complicano. "Quando li hanno fatti erano perfetti. Poi qualche lavoro nella rete stradale, in quella idrica, per dirne alcuni, hanno rovinato il cemento, il primo collante tra la strada ed il marciapiede, così da formare uno scalino, a volte insuperabile". La vita in seggiola a rotelle è fatta anche di attese: qualcuno che si fermi per darti una mano, avere i denari necessari per vivere e permetterti un aiuto, aspettare le riparazioni della politica. "Da quando usciamo di casa – racconta decisa Sami – cominciamo a combattere con tutto e con tutti". Spesso combattono con le biciclette, parcheggiate male, fuori dalle rastrelliere, nel primo palo sotto tiro. Peccato che spesso, un po' i marciapiedi stretti, un po' le ruote che si piegano verso l'interno, un po' i pedali, diventano anch'esse corredo delle barriere architettoniche strutturali. In via de' Sassetti per esempio, vicino al cinema Odeon, il marciapiede e lo scivolo sono completamente ostruiti dalle biciclette. Certo, Firenze è una città complicata, antica, con una pianta urbana che spesso fa fatica a collimare con certe esigenze. La struttura in sé poi esige particolari attenzioni. Si parla sempre di una perla unica, rara, bellissima. D'altronde certe attenzioni se le potrebbe tranquillamente concedere. Pochissimi sono per esempio i negozi, anche nomi altisonanti della moda, forniti di scivolo sulla soglia di ingresso. "A volte – dice Manuela sorridendo amaramente – anche fare spese è un problema, perché molti dei negozi in centro non hanno né lo scivolo né la pedana".
Disabilità: reportage sul centro di Firenze
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Piazza Duomo, la parte che presto vedrà il rifacimento del manto lastronato. Prezzo 700mila euro. Intanto le buche imperversano. Poco prima di imboccare via dell'Oriuolo due problemi. Un primo problema, via dello Studio. In salita, pietroni sconnessi, assomiglia alle rapide di un fiume. "Qui entrarci è impossibile" afferma Sami, che comincia ad avere male ai polsi. L'altro sono i parcheggi. "Quando la piazza fu pedonalizzata – racconta Manuela – Renzi ci assicurò tre posti invalidi per parcheggiare nell'area dedicata ai taxi. Taxi, invalidi e sosta breve. Da un giorno all'altro, prima dell'estate, sia i nostri posti sia quelli della sosta breve sono spariti. Sono rimasti solo i taxi. A noi le vie limitrofe. Il problema è che l'amministrazione non sa che tutti i luoghi per noi sono uguali. In delle zone del centro, dove non c'è spazio e lo scalino del marciapiede è di intralcio, noi in seggiola a rotelle non possiamo parcheggiare. Manuela e Sami aggirano l'area dedicata ai taxi ed imboccano lo scivolo di via dell'Oriuolo, adiacente all'edificio della Regione. Subito si presentano due ostacoli che hanno dell'incredibile. In cima allo scivolo è stato posto un bidone della spazzatura, cilindrico, scuro, uno dei tanti del centro. Posizionarlo un metro più indietro era decisamente meglio. Svolta obbligatoriamente stretta e via verso le Oblate. L'entusiasmo si placa subito, appena due metri più in là del bidone. C'è un edicola lungo strada. Davanti al gabbiotto, come tutte le edicole che si rispettino, una serie di contenitori con giornali vari e scorte cartacee. Il problema è che, in questo caso tra le lamiere della struttura e il magazzino volante, vengono mangiati centimetri preziosi al marciapiede. Tanto che la carrozzina non ci passa.
L'ultima tappa del viaggio con Manuela Cappellini è dedicata all'isola pedonale di piazza Pitti. "Siamo costretti a fare – confessa la professoressa della Onlus che conta circa 350 iscritti – un giro assurdo per accedervi, tra angoli e spigoli accesissimi. Spesso manovrare con macchine ampie è impossibile. Alcuni miei amici che posseggono il furgone su cui entrano direttamente con la carrozzina, non possono più accedervi perché il passaggio è troppo stretto per manovrare". Manuela poi indica una cosa davvero curiosa: in una piccola strettoia, via dei Velluti, che sbocca direttamente in piazza Pitti, il Comune ha posto degli ostacoli per bloccare il transito ai motorini. Solo che il blocco impedisce anche il regolare passaggio delle carrozzine che non hanno spazio per oltrepassare la barriera. In tutto questo, la politica cittadina? "Abbiamo avuto l'ultimo incontro - spiega Manuela – il 4 di novembre. Quel giorno abbiamo chiesto all'assessore Mattei di consentire l'apertura di piazza Santa Felicita per farci accedere in piazza Pitti, invece di farci passare da via Toscanella. Ci hanno rimandato, come al solito, prendendo tempo". Aspettare. Albert Camus diceva: "Se il provvisorio dura quanto la vita di un uomo, per quell'uomo è il definitivo". | <urn:uuid:137975f6-1dd6-42f7-8479-ce352cb72947> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.firenzetoday.it/cronaca/firenze-no-citta-disabili-paraplegici.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.992459 |
Il blog "InTime, condivido per comunicare" è un sito che si occupa di social media e web marketing, ma anche di consulenza per tutto ciò che riguarda il web.
Il blog è nato nel novembre del 2008 e nel corso di questi mesi è cresciuto molto, andando ben oltre le mie aspettative. La passione per il web, web 2.0, mi ha spinto ad iniziare questa avventura, cercando di esplorare come oggi la comunicazione si rapporta con la rete. E come la rete ha cambiato modo di fare comunicazione e business. Argomenti interessanti per me che ho avuto modo di approfondire su questo blog grazie anche al supporto e alla partecipazione di tanti esperti e ai tanti lettori che, in un modo o nell' altro, hanno "fatto tappa" da queste parti.
Negli ultimi mesi, causa problemi tecnici e gestionali, ho dovuto trascurare un pò tutta l'attività in attesa di realizzare questa versione che attualmente vedete online. Completamente rinnovata nella veste grafica, ma che conserva la suo interno la struttura della vecchia versione. Ci sono anche nuovi contenuti, e altri ce ne saranno, ma presto realizzerò anche altre iniziative che spero trovino anche l vostro consenso.
Il blog al momento è strutturato in questo modo, ci sono le Categorie:
Condividere & Comunicare: è la categoria dove si trovano i post che riguardano il mondo della comunicazione, del web, dell'advertising e del business. Al momento è la categoria che raccoglie la maggior parte dei posts presenti nel blog;
Campagne & Eventi: è una categoria nuova che fa parte di questa nuova versione. In essa vengono raccolti i post sponsorizzati e i post che raccontano di eventi che si terranno o comunicati di eventi stessi;
InThe World: è una categoria che esisteva già nella versione precedente. Qui trovate i posts che riguardano argomenti in generale, spesso eventi che possono non riguardare il web, anche eventi a carattere internazionale. O più semplicemente si può trovare anche quello che succede di curioso nel mondo;
InWeb 2.0: questa è la categoria dove vengono raccolti i posts che rigiuardano più da vicino il mondo del web 2.0, le novità e le news tecnologiche e anche quelle che riguardano l'Enterprise 2.0;
Featured: questa è la categoria dove si trovano i posts in evidenza
Poi ci sono le Pagine, come questa, Info dove ci sono tutte le informazioni sul blog e su di me.
Blog Policy: qui è spiegato come viene gestito il blog, dalla pubblicità in esso contenuto alla gestione dei commenti. All'interno di questa pagina, il link è in alto, c'è il Disclaimer, dove trovate la licenza Creative Commons.
Mi sembra di aver spiegato tutto, almeno finora.
Qui alcuni modi per entrare in contatto con me, tutti gli altri li trovate in homepage:
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Il percorso ciclabile Kyll ha ottenuto dall'ADFC il marchio di qualità con 4 su 5 stelle. Lungo 130 km, il percorso parte da Kronenburg e termina a Treviri e si snoda per intero in Renania-Palatinato conducendo i cicloturisti lungo il confine tra Germania e Belgio, alle sorgenti del fiume Kyll e attraverso la regione dell'Eifel. | <urn:uuid:7bedba53-5400-48f7-af0b-7c0378df78ba> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.germany.travel/lv/news/news_detail_1-85269.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994141 |
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Che ato se pò ffa
Teatro Augusteo: la nuova stagione 2012/2013 Napoli
dal September 28 2012 al December 31 2013
Come ogni anno è ricco di novità, grandi nomi e qualità il cartellone 2012/2013 del Teatro Augusteo, il più seguito dal pubblico di Napoli e dintorni.
La stagione inizia il 24 ottobre con uno spettacolo di e con il più bravo comico napoletano di tradizione, Giacomo Rizzo, tratto da una delle commedie e film più amate dal pubblico partenopeo: Un turco napoletano di Eduardo Scarpetta. E seguendo la scia della commedia made in Naples il 14 dicembre a calcare il palco dell'Augusteo sarà il comico Biagio Izzo con Tutti con me, spettacolo in cui poter assistere a tutti i personaggi da lui creati all'interno di una trama narrativa esilarante.
Ma, si sa, la forza del Teatro Augusteo sta nel musical, genere teatrale che da Broadway riscuote sempre più successo in tutto il mondo. Cinque sono i titoli presentati per la nuova stagione. Il 9 novembre si potrà assistere a W Zorro, il nuovo musical di Stefano D'Orazio, con musiche di Roby Facchinetti con Michel Altieri, mentre dal 23 novembre ci sarà l'attesissimo Grease, spettacolo evergreen curato da Saverio Marconi e Silvio Testi. Vittoria Belvedere e Luca Ward dal 18 gennaio interpreteranno My Fair Lady, un classico della commedia americana con l'amatissima Audrey Hepburn, la favola della povera e rozza fioraia trasformata in principessa da un ostinato e burbero professore di fonetica. Ma la vera chicca di quest'anno sarà il musical Frankenstein Junior, ispirato all'omonimo film di Mel Brooks del 1974, una delle migliori commedie del cinema e parodia del libro di Mary Shelley e prodotto dalla Compagnia della Rancia, in scena dal 15 febbraio. E per la prima volta in Italia arriva Gipsy, il musical che debuttò a Broadway dal 1959, di Jule Styne, con liriche di Stephen Sondheim, ispirato alla vera storia di Gypsy Rose Lee, Regina del Burlesque nell'America degli anni '30, interpretata per la versione italiana dalla nostra artista a trecentosessanta gradi Loretta Goggi.
Come da tradizione grande spazio è lasciato ai "one man show" di Sal Da Vinci, dal 1 gennaio con E' così che giro il mondo, Massimo Ranieri dal 1 marzo, e dalla signora del varietà Marisa Laurito, che dal 19 aprile porta in scena Un giorno da signora, commedia musicale tratta da "Angeli con la pistola", film di Frank Capra del 1961.
Fuori abbonamento gli spettacoli "unici" di matrice "sociale", come quello di Marco Travaglio dell'11 ottobre, Anestesia Totale con Isabella Ferrari, di Ascanio Celestini La Fila Indiana del 5 novembre e di Marco Paolini in ITIS Galileo del 16 gennaio.
E poi i grandi concerti, come quello dei Pooh del 3 dicembre, l'inedito duo Stefano Bollani e Irene Grandi del 10 dicembre, e Gino Paoli e Danilo Rea dell'11 marzo. Due gli spettacoli fuori abbonamento: Giorgio Panariello con il suo celebre successo in In mezzo a voi dal 28 gennaio ed il musical Peter Pan con Manuel Frattini su musiche di Edoardo Bennato che riscosse già tanto successo qualche anno fa, in scena dal 31 gennaio.
Ma l'Augusteo lascia spazio anche alle rassegne, anche queste seguitissime, tra cui ricordiamo Artecinema, il Festival Internazionale di Film sull'Arte Contemporanea dal 9 ottobre, e la IV rassegna di Teatro Amatoriale dal 6 maggio. | <urn:uuid:7b1cc53a-16f9-4b73-8d4c-6a7be58cf405> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.hotelchiaia.it/na/events/teatro_augusteo_la_nuova_stagione_20122013_napoli.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.981661 |
Created Equal è un bellissimo progetto fotografico di Mark Laita, che affianca foto estremamente simili di soggetti estremamente diversi, facendo risaltare la superficialità di ciò che ci distingue. Commenta sul suo sito:
In America, il divario tra i ricchi e i poveri è in crescita, il conflitto tra liberali e conservatori si sta radicalizzando, e anche il bene e il male sembrano più lontani di quanto siano stati mai. Al centro di questa galleria di dittici c'è il mio desiderio di ricordare che eravamo tutti uguali prima che il nostro ambiente, le circostanze e il fato ci facessero prendere la forma di quello che siamo. | <urn:uuid:b0e4e917-5f01-4729-8529-0483677a5077> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.ilpost.it/2011/03/28/creati-uguali/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997954 |
La settimana scorsa l'Alto rappresentante per gli Affari esteri dell'Unione Europea, Catherine Ashton, ha incontrato il nuovo presidente serbo Tomislav Nikolić in uno dei tanti vertici degli ultimi anni tra Europa e Serbia affinché quest'ultima possa entrare presto nell'UE. Come mostra un video che sta circolando molto online, a pochi minuti dall'incontro Ashton ha spiegato di non saper riconoscere Nikolić e ha chiesto al diplomatico Robert Cooper di accompagnarla per indicarglielo. Secondo l'Independent, Ashton è stata fortunata nel trovare subito un collaboratore per aiutarla a riconoscere Nikolić in tempo, allontanando la possibilità di una butta figura.
nella foto, Catherine Ashton (AP/Hadi Mizban) | <urn:uuid:74c2760e-3f2d-4b69-aea3-8584deb496d0> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.ilpost.it/2012/06/19/catherine-ashton-presidente-serbia/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996287 |
Il sito di WordPress appare strano da qualche ora, forse ha subito l'attacco di hacker. Probabilmente quando vedrete questo post, la mattina del 14 ottobre, sarà tutto a posto, ma per diverse ore, a partire da ieri sera, il sito www.wordpress.org appariva diverso dal solito.
Il sito ufficiale di Wordpress, visitatissimo da chi è alla ricerca di plugin e template WordPress gratuiti e affidabili, consigliati dalla comunità mondiale degli sviluppatori del cms per blog più famoso al mondo, è stato hackerato?
Al suo posto appariva una pagina diversa, di cui vi do una screenshot nell'immagine qui sotto.
Al posto del consueto sito di WordPress, una scritta, "Elle social Advantage". Un sito semplicissimo, costruito con un sistema automatico molto probabilmente (c'è il link al website builder di Godaddy).
Anche la cache Google delle ore 22.04 (ora di Greenwich) indicava la stessa pagina.
Un mistero che nelle prossime ore troverà la sua risposta. | <urn:uuid:6908f539-b49f-451c-9861-705c681df5f3> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.immenso.org/15840/wordpress-org-hackerato/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996099 |
Prove tecniche di campionato per il Città di Messina che a Camigliatello affronta il Montalto, formazione di serie D.
Il Città di Messina supera 2-1 i calabresi guidati da Paschetta al termine di un confronto piacevole ed equilibrato. Le reti tutte nel primo tempo: Citro porta in vantaggio i suoi, pareggia Sifonetti, Assenzio appone il suo sigillo. Nella ripresa un rigore sbagliato per parte da Sifonetti e Buda. Le due formazioni si ritroveranno di fronte nel torneo di D.
La prima occasione la costruisce il Città di Messina al 5′ sfruttando una combinazione sulla destra tra Cappello e Citro, fermato in area dalla tempestiva uscita del portiere Faita. Pronta la risposta dei calabresi: al 7′ Crescibene centra il palo con un gran tiro dalla lunga distanza. Al 13′ è Sifonetti a provarci da fuori ma il suo tiro finisce sul fondo. Il Città di Messina torna a spingere al 15′: sugli sviluppi di un corner Frassica riesce a deviar il pallone verso la porta avversaria ma il numero uno del Montalto fa suo il pallone. La gara si sblocca al 16′: il portiere Faita riceve da un compagno e rinvia di prima, Citro si inserisce sulla traiettoria del pallone e di testa beffa l'avversario. La reazione dei calabresi non si fa attendere e al 20′ Sifonetti da sinistra trova su punizione il varco giusto per sorprendere Donateo e firmare l'1-1. La gara resta vibrante e al 32′ il Città di Messina rimette la testa avanti: corner di Citro e stacco imperioso di Assenzio da centro area che non dà scampo a Faita. Il Montalto risponde al nuovo svantaggio poco dopo, al 35′, quando il solito Sifonetti ci prova da fuori trovando stavolta la risposta di Donateo. Al 41′ ancora Sifonetti innesca Zangaro che si inserisce da sinistra e mette dentro di testa, ma la rete viene annullata per fuorigioco. Un minuto più tardi buon destro dalla distanza di Maio con palla di poco oltre la traversa. Si chiude dunque con il Cittá di Messina in vantaggio per 2-1 un primo tempo particolarmente divertente.
Nella ripresa subito cinque cambi nel Città di Messina: dentro Mannino, Viscuso, Cammaroto, Cucè e Buda per Donateo, Cappello, Cordima, Munafò e Tiscione. La prima occasione del secondo tempo ha per protagonista Saraniti che, servito da Buda, impegna il neo entrato De Lucia, bravo ad opporsi di piede. Al 22′ l'arbitro conced un rigore al Montalto per un presunto fallo di mano di Viscuso su tiro ravvicinato di Zangaro: dal dischetto Sifonetti spiazza Mannino ma il pallone finisce sul palo. Al 26′ bel diagonale di Sifonetti con palla a fil di palo. Con il passare dei minuti Rando inserisce uno dopo l'altro anche Di Mercurio, Puzone e Fragapane. Dopo una fase di stallo del match è Buda a rendersi protagonista in due circostanze. L'attaccante messinese al 39′, su lancio di Di Mercurio, viene anticipato all'ultimo istante dal portiere avversario; poi, al 41′, sfruttando un preciso assist di Assenzio si ripresenta davanti a De Lucia, lo supera in dribbling e viene atterrato: inevitabile la decisione dell'arbitro di concedere il rigore. Dal dischetto va lo stesso Buda che però tira a lato. Pur sprecando la possibilità di chiudere definitivamente i conti, il Città di Messina porta a casa un successo che dà morale e consente di chiudere il meglio il ciclo di amichevoli disputate nel corso del ritiro precampionato. Il gruppo resterà a Camigliatello Silano fino a venerdì 10 agosto, giorno del rientro in città. | <urn:uuid:ed4497c1-245e-458a-815f-c9bddd358476> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.infomessina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=30033:amichevole-citta-di-messina-supera-il-montalto&catid=46:calcio&Itemid=27 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995944 |
Il Friuli Venezia-Giulia, la regione più settentrionale d'Italia, si trova a ridosso dell'Austria a nord, e della Slovenia a est. La parte settentrionale del Friuli è occupata dalle montagne mentre la parte meridionale da una fascia di colline che scendono fino alla pianura percorsa dal fiume Tagliamento. Questa pianura termina sul mare con una costa bassa e sabbiosa, nella quale spiccano le lagune di Marano e di Grado.
Il clima del Friuli è tipicamente alpino sulle montagne, mentre nella zona meridionale diventa di tipo mediterraneo. Spesso la parte meridionale è spesso investita da un forte vento freddo, la bora, causato da differenze di pressione atmosferica.
Il Friuli è una regione con una notevole varietà linguistica. Si parlano, oltre l'italiano, lo sloveno e il tedesco. Per la sua posizione di confine e la varietà della sua popolazione, la regione gode di uno statuto speciale.
I numerosi turisti che ogni anno visitano il Friuli possono scegliere tra vari tipi di turismo. Turismo montano per chi ama le passeggiate e le escursioni in montagna con o senza guida alpina, trekking, mountain bike. A Tolmezzo si trova il Museo delle arti popolari. Alla stazione sciistica di Sella Chianzutan giungono turisti sia d'estate (per le passeggiate) che d'inverno (per sciare). Il vicino lago di Sauris offre uno spettacolo mozzafiato in tutte le stagioni. Il turismo marittimo si svolge tutto sulle bellissime spiagge friulane. Località come Lignano Sabbiadoro e Grado portano in Friuli ogni anno migliaia di turisti. Il turismo d'arte invece lo si può fare in città come Aquileia con la sua Basilica e Cividale del Friuli con il tempietto longobardo, il ponte del Diavolo e il Museo cristiano. A Palmanova ci troviamo davanti ad un gioiello di urbanistica militare. La città infatti è costruita su una pianta ottagonale con al centro la piazza del paese e la chiesa. Intorno ad essa un antico fossato e antiche mura che preservavano la città dagli attacchi nemici. A Gorizia si può visitare il Museo provinciale con reperti delle Guerrem mondiali. A sud-ovest di Gorizia possiamo dare uno sguardo al Carso, l'altopiano calcareo che si estende fino a Trieste, ricco di tunnel, caverne e fiumi sotterranei. Una delle principali attrazioni di Trieste è l'acquario cittadino che ospita esemplari della fauna marina adriatica. Inoltre al Castello di San Giusto sopra Trieste si gode di una splendida vista del golfo. Piazza dell'Unità, una tra le più vaste piazze d'Italia, ospita ogni anno manifestazioni canore e culturali.
Vini assai pregiati sono uno dei tanti fiori all'occhiello della gastronomia friulana. Insieme al prosciutto San Daniele, alle varietà di mele e di pere, agli ottimi salumi e formaggi locali. | <urn:uuid:2d96fe4c-9c36-470f-83db-67577e8d7e99> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.italiainviaggio.eu/hotel/friuli-venezia-giulia.htm | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.976843 |
STOCCOLMA – In Svezia, Viggo Hansen, consigliere della Contea di Sormland, ha varato una mozione che mira a suddividere le "tazze" dei servizi igienici della sede del consiglio provinciale, indicando con un'apposita targhetta quelle destinate esclusivamente agli uomini che vogliono orinare in piedi. Le ragioni di questa scelta sono di tipo igienico e salutistico: obbligare gli [...]
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ROMA- Benchè qualcuno continui a sostenere che sia un luogo comune pensare che la moda rientri davvero in tutti i settori, forse così sbagliato non è.
Ce ne ha dato prova, questa volta, una rivista seria e impegnata quale "Italianieuropei", diretta da Massimo D'Alema e Giuliano Amato che ha dedicato il focus di febbraio all'immagine del corpo [...]
Roma – "In una coppia è importante che la donna si diverta a condire il sesso con sale e pepe. Certe cose mi piace farle anche in privato. Il mio compagno ne ha visti di miei strip. È importante divertirsi. Se si ha una buona chimica di coppia basta avere immaginazione. Spogliarsi dei ruoli seri [...]
Milano – Hanno per lo più tra i 40 e i 50 anni, sono attenti alla forma, spesso fanno sport e vanno in palestra. Hanno una certa indipendenza economica ma sono meno informati rispetto alle coetanee donne che decidono di ricorrere alla chirurgia plastica per migliorarsi: è questo l'identikit dell'uomo che, sorprendentemente ma non troppo, [...]
Come sarà la coppia del futuro? I tempi sono cambiati e secondo i ricercatori dell'Università di Oxford in futuro i ruoli s'invertiranno completamente: l'uomo vestirà i panni di casalingo e la donna, invece, quelli…
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Da un recente studio è emerso che gli uomini sono più passionali quando smettono di fumare e che la loro libido, quando dicono addio alle "bionde", subisce un'impennata. Ovviamente per bionde intendiamo…
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Step 1: si scalda l'atmosfera e ti [...] | <urn:uuid:20e71951-4149-4a07-9458-9bfcfc20da4f> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.ladyblitz.it/per-lui/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991041 |
I fattori cerebrali e sociali che contribuirono
all'esplosione di ingegno dei nostri antenati
In edicola dal 3 maggio
I ricercatori sono in particolare riusciti a memorizzare uin una fialetta di vapori di rubidio un "film" di due fotogrammi che rappresentavano due lettere, una N e una T, che poi hanno riprodotto in successione.
La procedura utilizzata da Paul Lett e collaboratori perfeziona quella usata da ricercatori dell' Australian National University che tempo fa erano riusciti a memorizzareuna lettera in un gas , e si basa su un processo quantistico noto come GEM (gradient echo memoria), che sfrutta i principi alla base delle tecniche di Gradient Echo utilizzate nella risonanza magnetica.
L'immagine viene memorizzata in modo diffuso da qualsiasi atomo presente nella cella esposto a specifici segnali provenienti da tre campi attentamente calibrati: il campo elettrico della luce segnale, il campo elettrico di un altro laser a impulsi di "controllo", e a un campo magnetico regolato in modo da variare lungo l'asse maggiore della cella capace di indurre negli atomi di rubidio, che si comportano essi stessi come minuscoli magneti, un fenomeno di precessione quantistica, ossia una torsione del loro momento magnetico. Quando l'immagine è assorbita dai atomi nella cella, il fascio di controllo viene spento. La lettura
Nel corso degli esperimenti, i due "fotogrammi" sono stati stati riprodotti in sequenza a un microsecondo di distanza l'uno dall'altro, anche se nel processo di lettura è stato riottenuto solo solo l'8 per cento della luce originale: La qualità dell'immagine, osservano gli autori, potrà però migliorare con la pratica.
Considerato il tempo di memorizzazione che il nuovo supporto può garantire – allo stato attuale circa 20 microsecondi – esso non si candida certo a sostituire quelli tradizionali per applicazioni di uso comune; l'impiego prospettato dai ricercatori non è però di minore importanza, dato che, come osservano gli autori, è quello di strumento di memorizzazione di "immagini quantistiche" che possa fungere da memoria ad accesso casuale per i futuri computer quantistici. | <urn:uuid:33d89d2b-43fd-4744-a407-c6c7122f5754> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.lescienze.it/news/2012/05/31/news/registrazione_memorizzazione_film_in_gas_atomico_memoria_computer_quantistici-1059242/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997043 |
Trasporto Bagagli
Il nostro servizio accoglienza può provvedere, se richiesto, al trasporto bagagli dal porto all'albergo al costo di Euro 12,00 per ciascun bagaglio. Basta comunicare all'albergo l'orario di imbarco per l'isola e il nostro incaricato, con divisa e cappello con la scritta "Hotel Luna", attenderà al porto e provvederà a recapitare il bagaglio in camera, mentre gli ospiti raggiungeranno l'albergo in tutta comodità.
Trasferimenti
Si può raggiungere l'Isola di Capri in aliscafo o traghetto da Napoli o Sorrento e gli orari cambiano secondo la stagione. Nel periodo giugno-settembre sono possibili anche collegamenti con la Costiera Amalfitana e Ischia. Siamo anche in grado di organizzare servizi trasferimento da Napoli aeroporto o stazione con auto privata fino al porto di Napoli, biglietti traghetto o aliscafo per Capri, servizio bagaglio da Napoli fino in albergo ed altro ancora, la nostra portineria sarÓ lieta di fornire ogni informazione, non esitate a contattarci.
Orari collegamenti e auto al seguito
Prima di mettervi in viaggio Ŕ preferibile informarsi riguardo agli orari aggiornati dei traghetti o aliscafi in partenza per l'isola. Per chi viaggia in auto, esistono precise restrizioni per il trasbordo dell'auto sull'isola e nel periodo marzo-ottobre Ŕ possibile farlo solo a precise condizioni. L'auto comunque a Capri Ŕ di scarsa utilitÓ, consigliamo di lasciarla sulla terraferma. | <urn:uuid:bde23271-5842-4531-8130-4578d0d86bdb> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.lunahotel.com/it/concierge-info | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993617 |
Verso il 1380 Leonello Lomellini, uno dei rappresentanti di Genova in Corsica, decide di far edificare una bastia su di un promontorio roccioso 10 km a nord della sede locale del potere Genovese. Questa nuova collocazione presenta numerosi vantaggi: è facilmente difendibile ed è fiancheggiata da due insenature naturali che permettono l'approdo. Per di più, anche se le insenature che dipendono dai villaggi di Cardo e di Belgodere sono utilizzate come marine, questo promontorio è completamente libero. Le prime sale del Museo hanno dunque lo scopo di consentire al visitatore di apprendere come la città si è sviluppata a partire dalle sue due vocazioni iniziali: offrire una posizione di ripiego al potere in caso di conflitto e garantire una protezione efficace al commercio marittimo.
In effetti, un secolo più tardi, vicino alla bastia inizia a sorgere una cittadina. Dalla fine del quindicesimo secolo, vengono costruiti dei bastioni, come prolungamento della prima cinta fortificata. Questa terra nova, suddivisa per tutta la lunghezza da vie ortogonali fra loro, acquista da allora lo statuto di capitale diventando l'unica sede ufficiale di residenza del governatore. A livello inferiore, al di fuori dei bastioni, anche la città aperta, detta terra vecchia in ricordo della sistemazione precedente, comincia a crescere diramandosi progressivamente attorno al porto.
Questa prima tematica ha dunque l'intento di spiegare l'evoluzione urbanistica e architettonica dal quindicesimo al ventesimo secolo caratterizzata dalla pregnanza dell'ambiente naturale che racchiude la città tra mare e montagna e da un'espansione urbana a lungo ostacolata dallo sviluppo piuttosto disorganizzato della città bassa.
Viene riconosciuto un interesse particolare ai due quartieri che costituiscono il nucleo del centro storico della città: Terra Nova e Terra Vecchia, considerati nelle loro rispettive funzioni principali: il sistema difensivo della città e gli allestimenti portuali.
Capitale politica, Bastia diventa presto la capitale religiosa principale dell'isola con la conseguente creazione di numerosi edifici di culto. Facendo venire dei "maestri d'opera" dalla Terra Ferma (continente italiano), i committenti favoriscono l'introduzione dell'architettura barocca in Corsica. Il visitatore scoprirà di volta in volta un panorama degli edifici più importanti attualmente ancora visibili, oltre alla rievocazione di alcuni edifici oggi scomparsi.
L'influenza italiana si manifesta anche nell'architettura privata e continua ancora a lungo dopo l'annessione alla Francia. Essa contraddistingue non solo lo stile e l'organizzazione dell'ambiente urbano ma anche l'insieme della vita quotidiana come è testimoniato dagli elementi di decorazione, dal mobilio e dal vasellame presenti nelle ultime sale del pianterreno. | <urn:uuid:1bb0ccad-174b-444d-bfbf-5c1491cc428e> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.musee-bastia.com/musee-bastia/musee.php?nav=12&lang=it | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993894 |
Pensare oggi alla salute di domani
L'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna studia le principali patologie che colpiscono l'universo femminile e propone strategie di prevenzione primarie e secondarie, promuovendo una cultura della salute di genere. O.N.Da sostiene ricerche di base e cliniche sulle principali patologie, ne valuta l'impatto sociale ed economico e informa le Istituzioni, i medici e il pubblico. | <urn:uuid:fe21978c-b693-49df-8aae-522a648541d7> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.ondaosservatorio.it/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.99657 |
Dai un'occhiata ai link qui di seguito per punti di riferimento nel Ciberspazio:
Scientology
Dai un'occhiata a questo vasto sito per avere risposte a domande sulla religione che si sta espandendo più rapidamente di qualsiasi altra: Scientology.
Ulteriori siti sulla religione di Scientology
L. Ron Hubbard
Anche se maggiormente conosciuto per Dianetics e Scientology, le opere di L. Ron Hubbard comprendono molti campi differenti - su questo sito puoi trovare informazioni dettagliate sui numerosi aspetti dell'incredibile vita del Sig. Hubbard.
Dianetics
Scopri Dianetics - un best-seller dal 1950! In questo sito puoi anche prenotare il tuo posto gratuito per un workshop di Dianetics, dai un'occhiata al famoso tour tridimensionale della mente umana e ascolta le persone che parlano di Dianetics in Real Audio.
New Era Publications:
New Era Publications, ApS è la casa editrice di L. Ron Hubbard in Europa il loro sito presenta una libreria on-line completa di sistema sicuro per ordinare.
Rivista Freedom
Freedom è una rivista pubblicata dalla Chiesa di Scientology fin dal 1968 ed è vera cronaca investigativa nell'interesse del pubblico. Dai un'occhiata a questo sito web dove puoi leggere molti numeri di Freedom on-line.
Association for Better Living and Education
È impossibile non notare i sintomi di decadenza della società moderna - abuso di droga, criminalità, sistema di istruzione che sta fallendo e declino morale. Dai un'occhiata a che cosa l'Association for Better Living and Education sta facendo a questo proposito.
La mia citazione favorita Gruppi che appoggio
Scientologist On-Line | <urn:uuid:73c971c9-094c-4328-bfdf-2881b4a49a3f> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.oursites.org/fabioxodo/favorite.htm | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993424 |
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YEMEN – IL PAESE DELLE MILLE E UNA NOTTE - (2005) di Daniela e Sandro
per info sul paese click sulla bandiera
INTRODUZIONE:
Difficile raccontare lo Yemen, ma ci provo partendo dall'inizio.
Com'è nata l'idea di un viaggio proprio in quel Paese?
Premetto che soffro da tempo del famoso "Mal d'Africa" e che gli ultimi viaggi sono stati esclusivamente verso quel Continente, ma il Mondo è grande – mi dico sempre – e bisogna allargare i propri orizzonti.
L'idea originale era di riprendere un vecchio progetto, visitare il Vietnam, un viaggio che nel 2003 avevo progettato ed anche già organizzato interamente, ma che è stato impossibile realizzare a causa dell'epidemia SARS, molti voli in quel periodo erano stati soppressi e così pur non volendo rinunciare ci sono stata costretta.
Dunque l'idea era quella di lasciare temporaneamente l'Africa e spingersi in estremo Oriente. Pur ripassando gli appunti, pur avendo ricomprato una nuova guida più aggiornata ed avendo già dato avvio al progetto, non ne ero del tutto convinta, non avevo più quel "prurito" che sentivo nel 2003, temevo che dopo gli spazi, la natura ed i popoli africani non avrei apprezzato pienamente il nuovo viaggio, la cosa mi turbava parecchio perché per me un viaggio è un notevole investimento emotivo e per nessuna ragione vorrei tornare insoddisfatta.
Dopo un approfondito esame di coscienza e lunga meditazione ho deciso che era meglio lasciar sonnecchiare ancora un po' il Vietnam, un viaggio deve essere sentito dentro ed io, purtroppo, non lo sentivo.
Rileggo la lista dei "viaggi da fare" e un nome mi colpisce: Yemen!
Quel nome era stato aggiunto all'elenco dopo aver visto su una rivista la foto di un antico ponte di pietra, non resisto al fascino di un ponte e del vuoto sottostante e anche se può sembrare banale questo è il motivo per cui lo Yemen è entrato nella lista.
Ricordavo anche di aver letto un interessante articolo su Socotra, ho recuperato quella vecchia rivista e le parole:… l'isola appartiene politicamente e amministrativamente allo Yemen, ma geograficamente è molto più vicina all'Africa… hanno fatto scoccare in me quella famosa scintilla, quella che ti fa pensare… SI è proprio lì che voglio andare!
Quindi la commistione "ponte" e "isola al largo delle coste della Somalia" è stata determinante.
Cominciano a quel punto le ricerche, lo studio approfondito del Paese, i contatti con altri viaggiatori (pochi purtroppo) e dopo mesi di "lavori" finalmente c'è un programma, ci sono i voli, c'è tutto.
Parte il conto alla rovescia e alle 21 (ora locale) del 18 ottobre 2005 eccoci, Sandro ed io, in quel dell'aeroporto di Sana'a, attraversiamo in macchina (una lustra Mercedes con tanto di pellicciotto sintetico che ricopre il cruscotto e l'immancabile scatola di fazzoletti di carta, "equipaggiamenti" che troveremo poi su qualsiasi altra macchina yemenita) una metropoli enorme fino a raggiungere un piccolo hotel (Arabia Felix) nel cuore della città vecchia.
Siamo stanchi per il lungo viaggio, ma è impossibile non notare da subito la straordinaria bellezza della città vecchia, le antiche case a torre sembrano fatte di biscotto, i decori di calce che contornano le finestrelle di ogni forma sembrano trine di zucchero ed i vetri, trasparenti o colorati o costituiti da sottili lamine di alabastro, creano nella notte un gioco di luci e colori da fiaba.
DA NON PERDERE:
Il ns. programma di viaggio è molto ricco, prevede la visita delle seguenti località e cittadine:
19/10/05 - Bayt Baws, Wadi Dhahr, Sana'a
20/10/05 - Sana'a – Manakha – Monti Haraz – Al-Hoteib - Al-Hajjarah
21/10/05 - Manakha – mercato di Beit Al-Faqih - Zabid - Taizz
22/10/05 - Taizz - Yufrus - Monte Jabal Sabir - Taizz
23/10/05 - Taizz – mercato Wadi Dhabab - Jibla - Sana'a
24/10/05 – Sana'a – Thula – At-Tawila – Al-Rayadi - Al-Mahwit
25/10/05 – Al-Mahwit – Hababah – Zakati - Bukur – Kawkaban
26/10/05 – Kawkaban – Shibam - Kohlan – Hajjah
27/10/05 – Hajjah – Huth – Shahara
28/10/05 – Shaharah - Sana'a
29/10/05 - Sana'a - Marib
30/10/05 - Marib - deserto - Shibam - Sayun
31/10/05 - Sayun - Tarim - Eynat - Sayun
01/11/05 - Sayun - Al-Hajarayn - Sif- Wadi Doan - Al-Khoreibah
02/11/05 - Al-Khoreibah - Wadi Doan - Al-Mukalla
03/11/05 - Al-Mukalla – spiaggia Bir Ali - Al-Mukalla
terminerà poi con una settimana nella splendida isola di Socotra.
In realtà lo Yemen è molto di più della lista di nomi inseriti nel programma, è un insieme di montagne, di decine e decine di villaggi senza nome, di vallate, di canyon, di sconfinate distese desertiche, di architetture di vario tipo e di molto altro ancora, difficile scrivere anche un solo appunto per ogni luogo che è sfilato davanti ai nostri occhi.
Non farò quindi un resoconto dettagliato seguendo lo schema di un diario di viaggio, che potrebbe risultare noioso, non mi cimenterò neppure a descrivere i paesaggi, impresa impossibile, le foto valgono più di qualunque descrizione, mi limiterò semplicemente a ricordare alcuni luoghi o episodi.
SANA'A
Capitale dello Yemen, da sola vale il viaggio.
Per apprezzare pienamente la stupefacente architettura e la vitalità della città vecchia è preferibile alloggiare in uno dei caratteristici alberghetti ricavati in antiche case a torre, strutture semplici, ma ricche di fascino che rievocano atmosfere d'altri tempi, dove all'alba ci si sveglia al canto dei Muezzin, la cui voce è diffusa dagli altoparlanti delle numerose moschee sparse per tutta la città (la prima volta è senza dubbio suggestivo, poi ve lo raccomando!).
E' bellissimo perdersi, girando a piedi, tra i vicoli, ammirando con il naso all'insù i palazzi, esplorare l'enorme Suq con le centinaia di bottegucce stracolme di mercanzia, dove i venditori non sono particolarmente assillanti e dove gli articoli esposti non sono per turisti.
E' d'obbligo salire sulla terrazza di uno dei tanti samsarah (caravanserraglio) per ammirare dall'alto il profilo dei palazzi, dei minareti, la geometria di vicoli, cortili e giardini nascosti.
Nella capitale si può sostare solo qualche ora o più giorni senza mai annoiarsi.
Se ci si siede sulle gradinate che fiancheggiano la porta di ingresso alla città vecchia (Bab el-Yemen) si possono scattare bellissime fotografie, è proprio lì che sfila tutto il mondo ed i personaggi più curiosi.
Nei dintorni di Sana'a, nel Wadi Dhahr, da non perdere la visita al palazzo simbolo dello Yemen, costruito su uno sperone di roccia, l'immagine di questo meraviglioso palazzo è riprodotta anche sui francobolli.
MANAKHA e dintorni
Stiamo ammirando dall'alto alcuni villaggi, l'autista decide di sbarazzarsi di noi, la cosa ci indispone un po', ma siamo tolleranti e soprattutto non abbiamo nessuna intenzione di rovinarci il viaggio con spiacevoli discussioni, ci diciamo anche che siamo in pieno Ramadam quindi acconsentiamo senza fare storie al nostro "abbandono", a quel punto l'autista punta il dito su un villaggio in basso (siamo su un dirupo roccioso) e dice: "scendete di qua, vi aspetto tra due ore laggiù!" accende il motore e va'.
Ci guardiamo intorno scoprendo che non c'è un sentiero, ma avendo un passato di camminatori ed una buona conoscenza della montagna, non ci perdiamo d'animo, affrontiamo lastroni di roccia che spesso si affacciano su vuoti impressionanti, camminiamo in orizzontale cercando nel contempo anche di scendere, soprattutto dove il vuoto è un po' meno vuoto, dopo parecchio tempo ci troviamo su una serie di gradoni, si tratta di campi (coltivati a Qat) terrazzati, i cui muretti a volte sono alti anche 2,5 metri.
Scendere, tutto è stato tranne che facile ed è in quell'occasione che abbiamo cominciato a dubitare della serietà e professionalità dell'autista, perché è veramente solo grazie alla nostra dimestichezza con la montagna se, bene o male, siamo arrivati… LAGGIU' senza farci male e senza contare che i campi di Qat sono sorvegliati a vista da uomini armati.
Ci siamo veramente stupiti per tanta incoscienza, ma non è questa la cosa che voglio evidenziare in questo racconto.
Dopo diverse ore arriviamo LAGGIU'… al villaggio, dell'autista non c'è traccia, ci diciamo che – forse – considerato il nostro lungo girovagare, ci siamo persi e che il luogo dell'appuntamento probabilmente non era in quel villaggio, ma in quello vicino (che sembra vicino!).
Non ci sono strade, prendiamo un sentiero, la stanchezza comincia a farsi sentire, ma dobbiamo ritrovare l'autista prima che faccia buio, non lo troviamo neppure al secondo villaggio, decidiamo, a quel punto, di tornare sulla strada principale e di chiedere un passaggio verso il punto dove siamo stati "scaricati" o verso Manakha, cittadina in cui siamo alloggiati.
Fatichiamo anche a trovare la strada asfaltata, ma ci sentiamo meno smarriti e soli grazie alla gentilezza delle persone incontrate che ci hanno dato precise indicazioni e, non solo, con il sistema del passaparola hanno fatto in modo che l'autista potesse raggiungerci sulla "retta via".
Questo episodio ha messo in crisi la nostra fiducia nei confronti dell'autista, che si è sentito pure in diritto di farci una ramanzina (no comment!) ma nello stesso tempo ci ha fatto molto apprezzare la gentilezza e la disponibilità del popolo yemenita, purtroppo tristemente famoso, per colpa di alcuni, per i fatti che tutti conosciamo.
JIBLA
È uno dei tanti villaggi yemeniti dove abbiamo sostato, come sempre siamo soli, l'autista dorme da qualche parte poco lontano, abbiamo però imparato ad apprezzare i suoi abbandoni;
saliamo la lunga e ripida scalinata che conduce nel cuore del villaggio, giriamo tra le stradine e una dolcissima ragazza yemenita ci affianca, il suo nome è Rima, ha 17 anni, ha il volto scoperto e parla un italiano quasi perfetto (oltre ad altre 4 lingue).
Ci guida raccontandoci cose molto interessanti sulla cultura e sulle usanze yemenite, visitiamo il cortile interno di una moschea, ci spiega che la sua famiglia è progressista, lei studia, può circolare a viso scoperto e potrà sposarsi quando e con chi vorrà.
Chiediamo se la cosa è mal vista dal resto degli abitanti, Rima ci assicura che se la famiglia acconsente a certe aperture nessuno al di fuori della famiglia ha niente da ridire. Questa per noi è una piacevole scoperta.
Avremmo voglia di scattare a Rima, che è bellissima, una foto, probabilmente lei avrebbe anche acconsentito, ma decidiamo di non trattarla come un'attrazione turistica e rinunciamo allo scatto. Salutiamo con affetto Rima e le siamo riconoscenti per la piacevole e molto istruttiva chiacchierata.
BIMBI DI UN VILLAGGIO SENZA NOME
Come in ogni villaggio, i turisti vengono "assaliti" da bande di ragazzini vocianti e festanti che chiedono SURA (foto) KALAM (penna) BAKSHISH (mancia) o di fare da guida;
noi non siamo ovviamente esenti da questo "fenomeno".
Racconto dell'incontro con i bambini di un minuscolo villaggio, di cui non conosco neppure il nome, perché è diverso da tutti gli altri.
Il villaggio è molto piccolo, non serve una guida, a dire la verità siamo anche un po' stanchi di villaggi, bambini, casette, capre e di tutto ciò che nello Yemen si ripropone decine e decine di volte, non abbiamo più penne, né caramelle, abbiamo scattato per giorni e giorni centinaia di foto ai bambini di decine di villaggi, comprato palloni, matite, lecca-lecca, ingaggiato decine di guide…
facciamo capire ai nostri accompagnatori che non vogliamo una guida, vorremmo solo fare due passi e niente altro, il codazzo si assottiglia, ma tre ragazzini non demordono e ci seguono continuando a ripetere la solita filastrocca SURA KALAM BAKSHISH GUIDE, decidiamo di ignorarli, ci seguono per un po', poi ci superano sbarrandoci la strada, si mettono in fila e cominciano a cantare FRA MARTINO CAMPANARO in tutte, ma proprio tutte le lingue, anche in italiano…
Che piccoli amorevoli ruffiani!
Anche i più duri a quel punto si sarebbero sciolti.
SHAHARA
Arrivare in quel luogo remoto è stata una vera avventura, è una delle esperienze del viaggio nello Yemen che ricorderò più intensamente.
Dopo qualche ora di strada sterrata molto sconnessa comincia il bello, si lasciano fuoristrada e autista, ci si mette nelle mani di una guida locale (armata di Kalashnikov) e si comincia la dura salita verso i quasi 3.000 mt dove si trova lo stupendo villaggio di Shahara e l'incredibile ponte di pietra sospeso nel vuoto.
La salita avviene a bordo di un vecchissimo pick-up Toyota, si sta in piedi sul cassone, aggrappati come piovre, con i muscoli completamente contratti per la paura di cadere, la strada sterrata è ripidissima, accidentatissima e strapiombante, si sale in queste condizioni per un'ora e mezza abbondante, stando attenti ad abbassarsi quando si incrociano i fili della luce, i panorami sono straordinari e a parte i muscoli indolenziti a forza di tenersi aggrappati è veramente divertente.
Lungo il percorso ci si ferma spesso per dare un passaggio alla gente del luogo, la pendenza è incredibile, ma lo scassatissimo pick-up riparte sempre, in poco tempo il cassone si riempie di donne coperte dal trazionale abito nero, bambini, uomini e montagne di cose, tutti ci guardano incuriositi, sorridono e cercano di comunicare nella loro lingua, i più "istruiti" sfoggiano qualche parola in inglese o addirittura in italiano, per loro è importante riuscire a stabilire un contatto, neanche fossimo celebrità… tanta cordialità e tanti sorrisi ci commuovono!
Arrivati a destinazione il villaggio di Shahara è una vera meraviglia, si presenta con casette di pietra molto ordinate, alcune di esse si specchiano nella grande cisterna per la raccolta dell'acqua, le persone sono molto ospitali;
"affittiamo" un simpaticissimo ragazzino del luogo e andiamo subito in cerca del ponte, alle 17,25 del 27 ottobre 2005 ho raggiunto il principale obiettivo del viaggio, non ci posso credere, ecco il "mio" ponte, è lì davanti ai miei occhi, è stupendo, lo attraverso e guardo sotto con tanta emozione ed un pizzico di vertigine;
poco dopo, il tramonto tinge di colori rosso/rosa ogni cosa, sono veramente felice!
Facciamo ritorno al funduq (molto semplice, ma pulito, si dorme in piccole stanze su materassi stesi a terra sopra tappeti che hanno molto da raccontare, il bagno è in comune) ceniamo in compagnia di un simpatico gruppo di Avventure nel Mondo, dopo cena saliamo tutti sulla terrazza (siamo in una tipica casa a torre) ad ammirare un cielo stellato meraviglioso;
Si va a nanna presto, stanchi, ma appagati e felici, la mattina seguente si scende dalla montagna a piedi, attraversando il ponte e ammirando le incredibili coltivazioni a terrazza, dopo circa un paio d'ore di cammino, raggiunto il primo villaggio, si riprende il pick-up, in discesa è ancora più "spaventoso" che in salita, ma sempre divertente, si recuperano poi auto e autista e si riparte per una nuova meta.
WADI HADRAMAWT – WADI DOAN e dintorni
Dopo essere scesi dall'altopiano che ospita Sana'a, si passa da Marib, si attraversa il deserto e si giunge in una valle fertile lunga oltre 165 km chiamata Wadi Hadramawt, lo scenario che si apre davanti ai nostri occhi è a dir poco straordinario, tutto lo Wadi è fiancheggiato da ambo i lati da montagne di roccia dalla cima piatta, qui si incontrano cittadine e villaggi con le case costruite interamente con mattoni di fango;
Shibam, chiamata la Manhattan del deserto, è un autentico gioiello, si dice che in mezzo km quadrato trovino posto ben 500 palazzi, impossibile dire se siano davvero 500, comunque perdersi tra i suoi vicoli strettissimi è un'esperienza da non perdere.
Nei campi coltivati di questa zona si possono vedere donne dall'abito nero, completamente coperte, con in testa un caratteristico cappello di paglia dalla punta conica, sono figure veramente particolari, sembrano streghe appena uscite da un libro di fiabe.
Percorrendo il Wadi Doan, la più bella diramazione dell'Hadramawt, si incontrano decine e decine di villaggi costruiti a ridosso di due file di montagne, che qui sono ancora più vicine e creano uno spettacolare canyon, sul fondo del quale crescono rigogliosi palmeti.
La pista qui è difficile, a volte inesistente, si viaggia per lunghi tratti sul letto sassoso di un fiume in secca, ma la bellezza dei panorami ripaga di qualunque fatica.
La corsa termina in un villaggio chiamato Al-Khoreibah.
Questo è lo Yemen più autentico e lontano dalle rotte turistiche, anche se "turistico" in tutto il resto dello Yemen è una parola veramente grossa.
In questo luogo si incontrano pochi scassatissimi pick-up carichi fino all'inverosimile di persone e animali, il mezzo di trasporto più diffuso è l'asino.
Non è raro vedere asini decorati da greche o altri motivi ornamentali ottenuti con l'Hennè, nota tintura naturale.
Camminare tra la gente è un'esperienza imperdibile.
ALBERGO
Nei dintorni di Shibam si trova l'hotel Al-Hawta Palace, la guida EDT lo descrive così: "vanta l'esclusiva prerogativa di essere l'unico albergo di prima categoria interamente costruito in fango e argilla, l'architettura dell'edificio è molto bella, come pure l'arredamento nel tipico stile dell'Hadramawt occidentale. A coronamento di tutto, l'albergo è immerso in una meravigliosa proprietà etc. etc."
Dopo averlo "assaggiato" si può affermare che il giudizio della guida EDT è fin troppo modesto;
in quell'albergo non si respira aria di lusso, ma aria d'altri tempi, si tratta di un antico edificio interamente e superbamente ristrutturato (da un architetto di origine italiana) le finestre, i portoni, i mobili, le cassapanche, etc. sono tutti originali, tutto è stato recuperato alla perfezione, girare tra i cortili, il patio, i corridoi, le terrazze di quell'hotel è come fare un giro in un museo. Le stanze, contrariamente da quel che ci si può aspettare da un 4 stelle, sono semplici, ma molto affascinanti, non c'è sfarzo, solo molto semplice buon gusto a cominciare dal massiccio portoncino di ingresso alle finestrelle e soprattutto nessuna apparente e stonata modernità.
Da provare!
BIR ALI
Il tratto di costa che collega Al-Mukalla e Bir Ali è lungo circa 130 km ed è un succedersi di scenari desertici di enorme bellezza, si vedono rocce vulcaniche nere, dune di sabbia color vaniglia, piatte distese di sabbia punteggiate da qualche rado cespuglietto rinsecchito, ogni tanto si intravedono scorci del bellissimo Mar Arabico, infine si fa sosta alla spiaggia di Bir Ali, sabbia bianca e mare che dal trasparente degrada al turchese, dove è impossibile non concedersi un lungo bagno.
Daniela e Sandro
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GRAZIE!!! | <urn:uuid:39ff10e8-3863-4cb5-8e03-cef5637f8b21> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.pinuccioedoni.it/racconti/yemendaniela.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.987968 |
Ueli Steck, il mio alpinismo
Un breve video girato da Jon Griffith di Ueli Steck che spiega e dimostra la sua passione per l'arrampicata.
"Mi sono sempre sentito a mio agio ad arrampicare senza corda. Questo mi ha poi portato verso le salite in velocità, ma dobbiamo essere onesti, ad un certo punto devi fermarti altrimenti non sopravviverai." Ecco come inizia questo bel video "ritratto" dello svizzero Ueli Steck accompagnato, tra le altre, da delle super riprese sul Col du Plan, sulla famosa Jedi Master in Valle d'Aosta e sulla parete Nord del Petit Dru.
A few weeks climbing with Ueli Steck... | <urn:uuid:d730ad01-adef-493f-ad66-2e8c0c7df693> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=39329 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995259 |
Sono aperte le iscrizioni al Rock Junior 2013, il festival dell'arrampicata giovanile che si terrà sabato 31 agosto e domenica 1 settembre 2013 ad Arco (Lago di Garda - Trentino) e che darà il via al Rock Master Festival, la settimana di grandi eventi sportivi e di iniziative outdoor dedicati ai campioni dell'arrampicata, a tutti gli appassionati e a chi vuole avvicinarsi agli sport all'aria aperta. | <urn:uuid:c57fdd9a-eaa9-402c-b43f-964596ed8cbf> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.planetmountain.com/gallery/img_d.php?keyID=13211 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.986462 |
thnl32.dll is a DLL file Questo processo ancora sta rivedendo. Se gli avete liberamente alcune informazione tatto per trasmetterci un email a pl[at]uniblue[dot]net
Processi non di sistema come thnl32.dll hanno origine da software installato nel sistema. Poiché la maggior parte delle applicazioni conserva i dati nel registro del sistema, è probabile che il registro abbia subito una frammentazione e abbia accumulato voci non valide che possono compromettere le prestazioni del PC. È consigliabile controllare il registro per individuare i problemi di rallentamento
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Ingredientes
Per il Pan di spagna
5 uova
75 gr farina
75 gr fecola di patate
150 gr zucchero
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
Per la crema diplomatica ai frutti di bosco
500 ml di latte p.s.
100 zucchero
50 gr farina
3 tuorli
1 bustina di vanillina
Pasta aromatizzante ai frutti di bosco
100 gr panna fresca
100 gr panna vegetale
Zucchero al velo vanigliato
Per la bagna all'alchermes
200 ml di acqua
100 gr zucchero
100 ml liquore alchermes
- Nivel → Medio
1 Pan di spagna
Fate montare a lungo le uova (a temperatura ambiente) con lo zucchero e un pizzico di sale. Dovete ottenere un composto molto gonfio e ben sostenuto. Unitevi quindi a poco a poco la farina setacciata insieme alla fecola e alla vanillina, mescolando con delicatezza dal basso verso l'alto.
Versate il tutto in una tortiera di circa 26 cm di diametro interamente foderata con carta forno (ritagliate un cerchio per la base e delle fasce per il bordo, fatela aderire alle pareti precedentemente unte con del burro). Infornate a 180° per 40 min (controllate la cottura con la tecnica dello spiedino di legno). Sformate paino e lasciate raffreddare su una gratella.
2 Crema diplomatica ai frutti di bosco
Fate scaldare il latte senza farlo bollire.
In una pentola dal fondo spesso mettete i tuorli e lavorateli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Setacciatevi la farina e amalgamatela bene al composto aiutandovi con una cucchiaiata di latte. Unite la vanillina. Versatevi quindi pian piano il latte.
Portate a ebollizione su fiamma dolce e fate cuocere per 10 min circa senza mai smettere di mescolare. Versate la crema in una ciotola di ceramica a cui farete aderire della pellicola per alimenti punzecchiandola qua e là per permettere la fuoriuscita del vapore.
Montate la panna vegetale insieme a quella fresca e aggiungetevi zucchero al velo a piacere.
Una volta che la crema sarà fredda schiacciatela con una forchetta e incorporatevi qualche cucchiaiata di preparato ai frutti di bosco. Amalgamatela con cura alla panna montata.
3 Bagna all'alchermes
Fate bollire per qualche minuto l'acqua con lo zucchero. Lasciate raffreddare. Unite il liquore.
4 Composizione della torta
Eliminate dal pan di Spagna eventuali irregolarità, quindi tagliatelo orizzontalmente ottenendo tre dischi.
Ponete il primo disco su di un vassoio bagnatelo con lo sciroppo all'alchermes aiutandovi con un pennello da cucina. Verificate che sia bagnato bene premendo leggermente con le dita.
Mettetevi una parte della crema ai frutti di bosco distribuendola bene.
Coprite con il secondo disco e bagnate anche questo con lo sciroppo, come per il primo.
Secondo strato di crema.
Posizionate il terzo disco e proseguite come per i precedenti.
Coprite con poca crema e livellate bene la torta sia in superficie che lungo i bordi, eliminando con una spatola ogni imperfezione.
Lasciate riposare in frigo per un'oretta. Decorate la torta a piacere con panna rosa (unite qualche goccia di colorante liquido alla panna già montata), cuoricini di frolla, briciole di pan di Spagna e granella di zucchero. | <urn:uuid:f6d43f96-ddf2-4c7d-9042-10263c2add3a> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.recipefy.com/es/pink-lady/recetas/4611?likes_cont | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991458 |
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Diritto Rimborso e Risarcimento Danni
Diritto Rimborso Biglietti Aerei e Risarcimento Voli Viaggi e Vacanze
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Leggi qui di seguito i nostri approfondimenti sulle tematiche più interessanti e dibattute:
- I Diritti dei Passeggeri
- Risarcimento per ritardata partenza volo
- Vacanza rovinata
- Compagnie Aeree Nazionali titolari di licenza d'esercizio e di trasporto aereo
- Che cos'è la Black List
LINK E RISORSE UTILI
Aeroporti Nazionali e Compagnie Aeree
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Documentati sui temi più caldi riguardanti disservizi nel trasporto aereo, infortuni in viaggio e problematiche in vacanza. Diventa un turista sempre più informato e consapevole! | <urn:uuid:d78bd942-cb29-40fa-87cd-4d4073b1c569> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.salvaviaggio.com/informazioni-per-il-turista/diritto-rimborso-biglietti-risarcimento-voli-viaggi-vacanze.php | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.983328 |
Musica è passione, musica è creatività, musica è piacere!
L'Associazione Culturale C.M. è una scuola di musica e un centro culturale con sede a Rignano Flaminio (RM) fondata da amanti delle note che vuole dare la possibilità a tutti, bambini, ragazzi e adulti, di imparare a suonare uno strumento musicale.
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La scuola di musica C.M. offre una vasta gamma di corsi: canto, pianoforte, chitarra, violino, fiati... Siete interessati? Scoprite tutti i nostri corsi di base e di perfezionamento. | <urn:uuid:3d9f3f7b-01e2-40bf-a3ef-c2b4555153c1> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.scuoladimusicacm.it/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.99292 |
Oggi si fa un esperimento. So che molti dei lettori di questo blog usano un Mac, vediamo, quindi, se qualcuno sa risolvere il mio problema ed arrivare là dove anche Google ha fallito.
Il problema riguarda l'uso di immagini disco (di tipo sparse e cifrate, ma questo è ininfluente). Mi chiedo, senza trovare risposta, come montare un'immagine in una posizione precisa all'interno di una cartella, invece di vederla come un disco normale accanto agli altri volumi attivi (Macintosh HD, etc.).
So che è possibile, perché è esattamente quello che fa automaticamente MacOS con la mia cartella personale, dato che uso FileVault. Inoltre, attraverso Utilità Disco.app, vedo che tra le informazioni associate all'immagine disco c'è anche il punto nel quale eseguire il mount, ma non riesco a modificarlo.
Prima di proseguire col post, cerco di tradurre un po' delle cose che ho scritto. Una immagine disco è un file .dmg, tipo quelli che si scaricano da internet e che contengono le applicazioni che vogliamo installare. Assomigliano ai .iso che conoscono gli utenti Windows, ma MacOS ha la (meravigliosa) caratteristica di saperli gestire come se fossero dei normali dischi esterni, delle chiavette USB: doppio click, e appaiono tra le risorse disponibili, esattamente come un normale disco esterno o una partizione.
Una immagine disco sparse ha la caratteristica di occupare soltanto lo spazio necessario: se imposto una immagine con la capienza di 10 GB, ma la riempio con un solo GB, tale immagine occuperà solo 1 GB di spazio; ciò non avviene con immagini tradizionali o con partizioni, che occupano da subito tutto lo spazio che hanno a disposizione.
Una immagine disco cifrata conserva i suoi dati al riparo da sguardi indiscreti. Non è possibile accedere ai suoi contenuti senza conoscere la password, in alcun modo.
Montare una immagine in un punto preciso del File System significa vedere il contenuto di quella immagine disco come se fosse una normale cartella, insieme a tutte le altre.
FileVault è una tecnologia inclusa in Mac OS che fa esattamente questo, in modo del tutto trasparente per l'utente. Memorizza tutto il contenuto della propria cartella di inizio (documenti, immagini, video, desktop, libreria, etc.) dentro una immagine sparse cifrata e, al momento del login, monta tale immagine al posto della cartella di inizio dell'utente, che non sie ne accorge neppure.
Per chi è così paziente o curioso da avere ancora voglia di leggere, la parte seguente dell'articolo spiega perché ho questa necessità. (continua…) | <urn:uuid:92b3db1a-8161-4648-8527-5706385ff8ab> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.settolo.it/archives/2006/09 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997008 |
In questo articolo, daro' delle linee guida per una corretta alimentazione sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo.
La dieta o meglio ..un corretto regime alimentare e' fondamentale sia se si desidera dimagrire che aumentare di massa muscolare; potrei dire che ha la stessa importanza(se non di piu') di un corretto allenamento per ottenere i risultati che si desidera.
I pasti devono essere suddivisi durante la giornata, in modo da fare i 3 pasti fondamentali piu' due spuntini a meta' mattina e a meta' pomeriggio;
La colazione e' il pasto piu' importante della giornata, quindi deve essere molto ricco in carboidrati che daranno energia per tutta la giornata e di proteine.
Lo spuntino di meta' mattina puo' essere fatto con della frutta o yogurt, per chi ha bisogno di molte proteine per crescere dal punto di vista muscolare puo' inserire ulteriormente della bresaola, della fesa di tacchino o del tonno.
Il pranzo a base di riso o pasta (meglio integrali piu' ricchi in fibre e con un rilascio insulinico minore), piu' un bel contorno di insalata mista. | <urn:uuid:80731edd-4859-442c-ae26-9f26730f2e80> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.simonelosi.it/chi-sono/about-me/item/217 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.984109 |
Salve, ho bisogno di alcuni consigli.
Settimana scorsa ho utilizzato correttamente la slack per poi spegnere e andarmene in vacanza 3/4 giorni.
L'altro ieri al ritorno accendendo il pc ho notato che sullo schermo non compariva niente, allora facendo alcune prove e sudate varie ho smontato un pò i vari pezzi per poi rimontarli...
Oggi il pc è ripartito.
Ma il boot è rallentato in una maniera assurda, circa 2 minuti.
In oltre adesso è rallentato il tutto, magari qualche problema alla ram o agli hd...
Qualcuno ha qualche suggerimento ?
Scusate ma di hardware ne capisco davvero poco.
questo è il log di lshw http://sprunge.us/GJeC
Questo è il dmesg : http://sprunge.us/KdFX
appena raggiunge "sda"
il boot si ferma quasi del tutto rallentando parecchio.
Non è un problema di slackware visto che il sistema funziona (sto scrivendo da li), dev'essere qualche tipo di problema hardware o magari di impostazioni sbagliate nel bios (ho tolto la batteria reimpostando le opzioni di default)
Grazie per qualsiasi aiuto.
Se avete bisogno di altro basta chiedere. | <urn:uuid:0ac4659a-6df0-4b95-bf1e-f877f066a94e> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.slacky.eu/forum/viewtopic.php?p=287218 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997831 |
PALERMO, 26 LUG – "Lo chiamavano l'ispettore anti estorsioni. Giovanni Lizzio, responsabile della sezione anti estorsione della Questura di Catania, venne ucciso il 27 luglio del 1992 proprio nella città in cui si stava occupando di inchieste molto delicate e delle confessioni di un collaboratore di giustizia. Un uomo simbolo della lotta contro lo strapotere e l'arroganza della mafia, un poliziotto conosciuto, una memoria storica della città di Catania".
A 20 anni dall'omicidio dell'ispettore capo Giovanni Lizzio, Sonia Alfano (Presidente della Commissione Antimafia Europea) ne ricorda il sacrificio. | <urn:uuid:10da3af0-d031-4ae7-b580-e5494764147e> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.soniaalfano.it/2012/07/26/20-anni-fa-a-catania-lomicidio-dellispettore-giovanni-lizzio-il-ricordo-di-sonia-alfano-presidente-della-commissione-antimafia-europea/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.986642 |
21/05/2012
Giro d'Italia: pensieri e parole di Ivan Basso nel giorno di riposo
Tranquillità e determinazione: il capitano si prepara per la battaglia finale
«Sono sereno perché tutto finora è andato nel verso giusto e nei prossimi giorni arriva il terreno che prediligo». Tranquillo, calmo e determinato: Ivan Basso, capitano della Liquigas-Cannondale ha parlato così oggi nella conferenza stampa del secondo giorno di riposo del Giro d'Italia.
«Chi è davanti a me in questo momento lo è con pieno merito. Rodriguez non ha sbagliato nulla, mantenendo una grande costanza di rendimento in tutte le occasioni. Il mio obiettivo, in queste tappe, era quello di non perdere. Ci sono riuscito sempre, tranne che con lui. Non potevo pensare di competere, né per le vittorie di tappa né quando attacca nei finali. Io ho altre caratteristiche e saranno quelle che sfrutterò nelle tappe che mancano, a me più congeniali. Nell'economia di un Giro d'Italia la componente fondamentale è non avere giornate "ni". Se si riesce a mantenere un rendimento così, vuol dire che la maglia rosa è vicina. Finora è stata una corsa particolare, faticosa e stressante. La tappe che ci attendono superano i 5.000 metri di dislivello e per questo, alla terza settimana di corsa, i chilometri che ci dividono da Milano saranno molto, molto impegnativi»
Un pensiero poi è rivolto alla squadra: «Si è parlato tanto del nostro modo di correre, del lavoro della squadra, anche con qualche critica. Pareri ovviamente da rispettare, quello che però si ignora, talvolta, è che la nostra è una strategia studiata e pensata, che magari non paga nell'immediato ma che potrà dare i suoi frutti alla distanza».
Sul Giro che manca, Ivan Basso ha le idee chiare: «Le mie progressioni fanno la differenza quando c'è selezione e fanno male grazie al prezioso lavoro della squadra, come quello di Szmyd nei finali, in particolare sulle salite lunghe che ci aspettano giovedì, venerdì e sabato. Non faccio promesse o proclami, però sono certo che questo è l'unico modo che ho per vincere e attaccare i miei avversari. Ho grande rispetto per Rodriguez ed Hesjedal che sono davanti, ma anche per chi mi sta dietro ad una manciata di secondi come Scarponi e Kreuziger. Se Purito manterrà il rendimento di queste tappe, o se qualcun altro attaccherà e si dimostrerà più forte, vorrà dire che vincerà meritatamente. Io però non penso agli altri: voglio solo trovare le condizioni ideali per essere il miglior Basso possibile nei tre tapponi che mancano. Il rendimento degli avversari è una variabile che non dipende da me, io devo pensare a sfruttare i miei punti di forza».
Le ultime parole riassumono infine lo spirito con cui è stato, e sarà affrontato, questo Giro d'Italia: «Io e la mia squadra vogliamo conquistare questo Giro d'Italia e faremo tutto il possibile per riuscirci. Se così non sarà, vorrà dire che qualcuno è stato più forte ed avrà vinto per merito proprio, non per demerito nostro. Noi avremo la coscienza a posto sapendo di aver dato tutto: vogliamo correre senza rimorsi e con la certezza che nessuno possa rimproverarci nulla. Lavoriamo a questo obiettivo da mesi, con preparazione e programmazione, sia io che la tutta la squadra, corridori e personale compreso: nessuno potrà dirci che avremo lasciato qualcosa di intentato». | <urn:uuid:4f90840b-7916-45d6-beb6-130ae299778f> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.teamliquigascannondale.com/2012/ita/main.php?mod=news&m=4&n=74 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995816 |
I gravi fatti di cronaca di via Mantegna a Reggio impongono la presa di coscienza e la riflessione sollecitate dal vicequestore Cesare Capocasa. Anche la nostra provincia, come il resto del paese e in particolare il Nord Italia, è costretta a fare i conti con un nuovo tipo di criminalità. Una criminalità che non si dedica a reati di particolare spessore, ma per lo più a furti e rapine. E che tuttavia è propensa ad un uso della violenza sproporzionato e spesso del tutto immotivato.
Di fronte a questo fenomeno, le nostre comunità rischiano di essere disarmate. E non per le sciocchezze che ogni volta si cercano di contrabbandare, come il presunto buonismo di un'amministrazione comunale o di un giudice. Le nostre comunità rischiano di essere disarmate per ragioni molto più serie. Primo: le leggi sull'immigrazione non funzionano e non sono altro che sanatorie mascherate. Secondo: il sistema giudiziario non funziona. Per evitare che le carceri scoppino, molti reati sono ormai depenalizzati. Se uno dei ladri di via Mantegna non avesse tentato di sparare ad un agente con la pistola che gli aveva sottratto, lui e il suo complice finiti in manette non sarebbero neppure stati arrestati. Se la sarebbero cavata con una denuncia a piede libero per furto. Terzo: in questi anni le forze dell'ordine sono state progressivamente indebolite dai Governi che si sono succeduti. Il risultato, per fare un esempio, è che oggi la Questura di Reggio ha meno agenti di 20 anni fa. Per non parlare dei mezzi, delle risorse, dei soldi per pagare gli straordinari e così via. E scorrendo l'elenco dei tagli alle forze dell'ordine e alla giustizia contenuti nel decreto di revisione della spesa pubblica, il futuro non promette niente di buono.
di Gabriele Franzini
© Riproduzione riservata | <urn:uuid:f062a298-a8a7-47cb-b4db-d4e65705adc1> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.telereggio.it/2012/07/11/una-sfida-difficile-per-le-nostre-comunita/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997829 |
Lucy Bullivant - Gli edifici pubblici che hai recentemente terminato, due biblioteche Idea Store situate a Londra nelle zone di Whitechapel
(2001-5) e Poplar (2001-4), reinventano la tradizionale istituzione, conferendole la forma di spazi vivibili e accessibili, offrendo un'idea ibrida di luogo educativo, informale e intimamente associato al contesto locale. Riesci a dar vita ad un linguaggio architettonico capace di creare un'atmosfera dove prima non esisteva. Come hai affrontato questi due contesti urbani così degradati?
David Adjaye - Integro l'identità di ciascuna strada dove sorgono le librerie, immutate dagli anni '60 e caratterizzate da insediamenti residenziali e negozi di quartiere (a Whitechapel un mercato rionale di fronte all'edificio). Non volevo creare un'altra istituzione staccata dal contesto cittadino. Costruire un monumento sarebbe stato un gesto di condiscendenza nei confronti di un pubblico che vuole essere coinvolto. Io contesto la tendenza delle istituzioni a volere dare un'immagine benevola di se stessa, spostando l'attenzione su uno stile più interattivo di pianificazione della città, mettendo in connessione l'esterno e l'interno dell'edificio, intaccando la tradizionale gerarchia istituzionale.
L.B. - La caratteristica di questi edifici consiste nell'uso di un linguaggio architettonico che ricorda sia i complessi per uffici sia - letteralmente - i grandi magazzini, mescolandoli in una serie di sequenze ripetute.
D.A. - E' un mix intenzionale di linguaggi che riconosce che la qualità del "dentro" è diversa da quella del "fuori" e quindi rompe con la tradizione classica.
L.B. - Ci sono stati molti commenti da parte dei media a proposito dell'Idea Store a Whitechapel, non tutti positivi. Un critico d'architettura ha definito una apparente assenza di maestria, il tuo evitare di fare le cose in maniera tipicamente modernista, astratta. Quel critico non tollera alternative a mio parere.
D.A. - Sì, i miei amici orientali hanno avuto meno difficoltà a comprendere il mio approccio dal momento che il loro rapporto tra corpo e città è tutt'uno. L'edificio è composto da diversi strati laminati con un rivestimento esterno. A mio parere il modello ideale dell'architettura europea del XIX secolo non esiste più. Credo che siamo ormai anestetizzati nei confronti del costruire, non dovremmo essere distaccati da quello che significa fare realmente un edificio.
L.B. - In che modo la tua architettura sfida le logiche costruttive che seguono la spinta della globalizzazione, insidiando la creatività degli architetti?
D.A. - Si tratta di dare nuova rilevanza alla professione e di dar spazio all'architettura, concentrandosi sulla costruzione e la sua etica sociale. Invece di lasciare la realizzazione in mano agli esperti o di portare avanti una cultura sistematica del fare edifici che rinunci alla magia dell'architettura, io mi preoccupo di sfruttarne le capacità di agire su livelli diversi incrementando il contesto di significati.
Questo non significa valorizzare l'aspetto estetico, ma testare l'importanza dell'arte. L'arte vuole dimostrare all'umanità la propria importanza. L'arte è la nuova scienza.
L.B. - Qual è secondo te il valore di un approccio multidisciplinare?
D.A. - Per me ha il significato di un sistema tentacolare che da una parte attragga e dall'altra distolga il mondo professionale e del business coinvolto nella realizzazione di edifici o nuovi sviluppi urbani.
L.B. - Oltre ai nuovi Idea Store la tua mostra* espone gli edifici pubblici che stai realizzando, tra cui il Bernie Grant Arts Centre di Tottenham (2002-7),
il centro artistico di Rivington Place a Shoreditch (2003-7) entrambi situati nella zona Est di Londra, lo Stephen Lawrence Centre for Young People a Deptford, nella zona Sud di Londra (2004-7), e il nuovo edificio per il Museum of Contemporary Art nel centro di Denver (2004-7). In questo momento di intenso dibattito riguardo al "pubblico" e alla nozione di civico, quali sono le nuove identità che stai tracciando per questi edifici? Parlando delle tue opere usi termini quali porosità, qualità relazionali, accessibilità, incapacità di soddisfare l'aspirazione ad essere ultraflessibili.
D.A. - Lo "spazio pubblico" ormai è un mito che non mantiene ciò che promette. I graffiti che ricoprono i muri degli edifici pubblici e il loro uso limitato, testimoniano una generale mancanza di fiducia nella cosa pubblica. Non ci fidiamo più dell'esterno. Questo senso di vuoto ha coperto le facciate delle costruzioni. I miei edifici sono carichi del significato di "pubblico". Non si può più "fare" un edificio pubblico, ma si può dargli questo potenziale. Sono sfumature diverse. I miei lavori non sono in linea con l'ottica commerciale corrente.
Tutte le mie opere in costruzione a Londra non superano i 10 milioni di sterline. Sono edifici porosi che richiedono una interrelazione personale. In loro presenza hai una sensazione di vicinanza e complessità. Considera per esempio il Rivington Place Arts Centre a Shoreditch, in fase di realizzazione, che ha un budget molto ristretto e sorge su un'area limitata che non mi permetteva di progettare liberamente; così ne ho modificato lo schema. In uno spazio di 60x40 m, le stesse proporzioni dei magazzini in quella zona, il progetto crea un gioco di aperture e chiusure, trasparenze e opacità. Non è un progetto funzionalista, ma una matrice di aperture rettangolari posta in una griglia flessibile che dà l'idea della porosità.
E' illusionistico ma non pittoresco.
L.B. - Il catalogo della mostra, oltre a saggi di Saskia Sassen, Peter Allison e Nikolaus Hirsch che ci aiutano nella comprensione delle tue opere, contiene il testo di una conversazione con l'autore e maestro Kodwo Eshun sull'abitazione informale in cui tu citi i villaggi africani Ndebele in Soweto. Qui gli abitanti hanno personalizzato gli elementi costruttivi standardizzati sia per le proprie abitazioni che per gli edifici pubblici. Quanto conta per te la considerazione che anche nel mondo occidentale si rifiutino soluzioni standardizzate?
D.A. - Mi interessa molto capire il modo in cui si compongono le cose, quindi non mi capita mai di commissionare un unico sistema ad un unico produttore. Sono gli accostamenti particolari che rivelano la natura particolare di un materiale e di un progetto.
Gli abitanti dei villaggi sceglievano i materiali per le loro proprietà specifiche, non per il loro pregio, ecco perché le loro costruzioni non risultano mai stereotipate. Mi interessa la coreografia dell'assemblare, sistemi compositivi determinati da risultati specifici che diano origine ad un nuovo vernacolare. Invece di parlare di ibridizzazione io uso il termine "embricatura" che, sociologi come Saskia Sassen usano con il significato di sovrapposizione, per descrivere la capacità di comporre le cose in modo che diano una percezione di molteplicità. Si ha la sensazione di attraversare un sistema continuo mentre invece si tratta di un'architettura a più livelli. Per evitare il rischio di fare dell'architettura retorica diventa di vitale importanza il saper dare risposte specifiche a condizioni diverse.
L.B. - A proposito del complesso abitativo di Fairfield Road a Bow, nella zona Est di Londra per la società Presentation, parli di un'agenzia di investimento "sociale" capace di comunicare fortemente il proprio ruolo. Mi puoi spiegare che cosa intendi?
D.A. - Un nuovo idioma corrisponde ad una cultura, uno stile di vita, a specifiche condizioni degli esseri umani. Lo schema per 46 abitazioni sostenibili ribalta la percezione comune dell'edilizia popolare come qualcosa di inferiore che è meglio tenere nascosto. Il rivestimento delle due torri è connesso al contesto in cui sorgono; quello in bronzo della torre nord si armonizza con la muratura in mattoni dell'area adiacente, sottoposta a vincolo conservativo, mentre il rivestimento in ottone della torre sud riprende il colore giallo dei mattoni degli altri edifici vicini. Sono determinato a destigmatizzare l'edilizia popolare al punto da suscitare la gelosia dei dirimpettai per il progetto. Abbiamo la fortuna di collaborare con una società immobiliare che sta lavorando con altri giovani architetti e che comprende in pieno la nostra aspirazione a trasformare, evolvere e migliorare questa tipologia edilizia.
*"Making Public Buildings", Whitechapel Gallery, Londra Primavera 2006.
La mostra proseguirà al Netherlands Architecture Institute di Maastricht nell'autunno 2006, al The Studio Museum di Harlem a New York nella primavera del 2007, al Museum of Contemporary Art di Denver nell'autunno 2007 e all'Arario Gallery di Pechino nell'inverno 2007.
Il catalogo, con lo stesso titolo, curato da Peter Allison è pubblicato da Whitechapel Gallery, 2006.
I progetti di David Adjaye sono descritti nel libro "Anglo Files: la generazione emergente nell'architettura del Regno Unito", curato da Lucy Bullivant, pubblicato da Thames & Hudson, 2005. | <urn:uuid:c695b283-905d-4554-85fa-8954f61f3412> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.theplan.it/J/index.php?option=com_content&view=article&id=647:intevista-a-david-adjaye&Itemid=107&lang=it | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995186 |
L'agenzia Moody's taglia il rating di 23 enti locali italiani, fra i quali le province autonome di Bolzano e Trento, la Lombardia, il Lazio e le città di Milano e Napoli. Tagliato anche il rating di dieci banche, incluse Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Il downgrade degli enti locali segue quello dell'Italia, deciso da Moody's la scorsa settimana. "Le prospettive" per gli enti locali "restano negative in linea con quelle" dell'Italia, afferma l'agenzia internazionale in una nota. Il rating della provincia di Bolzano è stato tagliato ad A3 da A1, così come quello della provincia di Trento. Il rating della Lombardia è stato ridotto a Baa1 da A2, con Milano declassata a Baa2 da A3. Il rating del Lazio è stato tagliato a Baa3 da Baa2. Napoli è stata tagliata a spazzatura, a Ba1.
Il rating "di 10 banche italiane e 3 istituzioni finanziarie" è stato tagliato "di uno o due livelli" in seguito al downgrade dell'Italia deciso la scorsa settimana. Il rating di Unicredit è stato ridotto a Baa2 da A3, con prospettive negative. Intesa Sanpaolo è stata declassata a Baa2 da A3. Il rating di Banca Monte Parma è stato ridotto a Baa2 da Baa1, così come quello di cassa di Risparmio di Parma e Piacenza.
ATS | <urn:uuid:31027b23-4e02-4826-8733-3259eba19b86> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.ticinonews.ch/articolo.aspx?id=268698&rubrica=16 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993764 |
Firefox 12 è disponibile per il download. La possibilità di scaricare la nuova versione del browser non c'è ancora su tutti i siti di Mozilla, ma basta cliccare qui per averlo in italiano, qui in inglese e qui in qualsiasi altra lingua. Domani sarà distribuito in modo ufficiale tramite i classici canali e l'aggiornamento automatico.
Proseguendo nel ciclo di sviluppo rapido inaugurato dopo Firefox 4, Mozilla si trova a integrare novità più o meno interessanti ogni sei settimane. Questa versione non ha grandi differenze rispetto a quella precedente ed è tutto sommato una versione che affina quanto fatto finora.
Mozilla è riuscita a rendere più lineare il processo di aggiornamento, che da questa versione richiederà un'autorizzazione in meno (User Account Control) in Windows, velocizzando l'operazione. Page Source guadagna i numeri di linea e le interruzioni di linea sono supportate nell'attributo del titolo.
Mozilla ha migliorato il "Find in Page" e gli URL incollati nel download manager ora fanno partire automaticamente i download. La fondazione ha lavorato sulle proprietà CSS, implementando column-fill e text-align-last e ha aggiunto il supporto sperimentale ECMAScript 6 Map e Set objects. Per quanto riguarda OS X, Mozilla ha risolto un problema che riduceva le prestazioni WebGL su alcuni tipi di hardware.
Ricordiamo che Firefox 12 è l'ultima versione a supportare Windows 2000, Windows XP RTM o XP Service Pack 1, quindi se avete ancora un vecchio sistema operativo assicuratevi di passare almeno a Windows XP Service Pack 2 se non vorrete essere costretti a cambiare browser.
Passi avanti più interessanti dovrebbero arrivare nel corso dell'anno, dalla versione con interfaccia Metro per Windows 8 fino al rinnovamento dell'interfaccia classica con il tema Australis. Sarà inoltre possibile decidere quando caricare oppure no uno script JavaScript e Flash. | <urn:uuid:a3839c05-dbb2-4a34-a19c-8df9418cf23f> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.tomshw.it/cont/news/il-browser-mozilla-firefox-12-e-disponibile-per-il-download/37093/1.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996444 |
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UN GIORNO STAVO OSSERVANDO SOLO UNA FOTOGRAFIA E MI IDENTIFICAVO SPIRITUALMENTE CON QUESTA DONNA E IN EFFETTI HO SAPUTO CHE ELLA È ESISTITA. GRAZIE A QUEST'AGENZIA CHE EBBI L'OPPORTUNITÀ DI SCRIVERLE E ASCOLTARE LA SUA VOCE. LA REALTÀ SI AVVICINA E QUELLO CHE UN GIORNO FU SOLTANTO UN SOGNO, LO TRASFORMA IN AMORE VERO.
I SOGNI POSSONO REALIZZARSI, ALTRA METÀ DELLE NOSTRE VITE ESISTE, SOLO ABBIAMO BISOGNO DI CERCARLA.
ciao grazie a tutti!
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Grazie all`agenzia "TopBellaDonna" ho incontrato la mia moglie attuale. Non potevo neanche immaginarlo prima, perché era molto strano per me, com`è possibile innamorarsi di una persona di un`altro paese - noi siamo così diversi; ma appena ho visto la mia amata per la prima volta, appena ho sfiorato la sua mano, ho capito che era lei il mio destino. Questo suona un po` patetico, forse, ma non so come dirlo meglio. Vi ringrazio con tutto il mio cuore per tutto ciò TopBellaDonna.com !!
Ho adorato il progetto di questo sito. La navigazione eccellente e facile. Congratulazioni!
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Nel passato mi ero già rivolto ai servizi di un`altra agenzia matrimoniale, e non posso dire che mi mancava qualcosa, ma quando mi sono rivolto all`agenzia "Bella Donna" mi sono sentito attorniato di premure come cliente, e questo mi ha lusingato molto. Se posso dire la mia il catalogo delle foto qui è semplicemente magnifico. Sono sicuro che proprio qui troverò la mia futura moglie.
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Questo sito è magnifico: tante belle ragazze, stile nel design e ottimo negozio di regali. Ho mandato alla mia amata, che abita a Doneck, un cesto con i fiori e un divertente giocattolo e presto ho ricevuto la sua lettera, dove mi ha ringraziato con la sincera gratitudine. Sapete, era così piacevole, quando lei mi ringraziava per l`attenzione, che questo ha coperto tutte le spese con sopravanzo!
Io vorrei ringraziare l`agenzia "BellaDonna" prima di tutto perché mi hanno dato la possibilità d`incontrare una donna eccezionale - è piena di bontà, bella ed affettuosa. Quando sono venuto per prima volta sul Vostro sito, ero impressionato per il bel design e per la varietà dei servizi, che, come cliente, mi offrivano. Devo ammettere, che prima ero indeciso, se vale la pena di registrarsi e se troverò qui l`unica donna che vorrei. Ma, una volta superati i dubbi, ho capito, che ho trovato un`ottima possibilità di comunicare con le donne dai diversi paesi e sceglierne una, con quale potrò vivere tutta la vita insieme.
Ed ecco, avendo scritto solo un paio di lettere ad alcune donne, io avevo già trovato la donna, che ho sognato per tutti questi anni. Adesso ci scriviamo le lettere ogni giorno e ci telefoniamo molto spesso.
Grazie che esiste un meraviglioso servizio "BellaDonna"!!! | <urn:uuid:ed38453b-24c5-4755-b9dc-62097e28ea86> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.topbelladonna.com/comments.php?lang=it | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.985606 |
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Notizie - ottobre 2011
Le "buone pratiche" in Trentino
Aperta un'inchiesta. Iscrizione nel registro degli indagati di Luciano Dalpiaz, genero della vittima e padre delle tre sorelle
Scontri fra cristiani copti ed esercito: il commento del comboniano padre Esti
La Corte d'Appello deciderà sul ricorso presentato dall'ex assessore condannato per corruzione impropria
Vasta operazione di Polizia e Carabinieri negli ambienti dell'estremismo radicale
Il premier a Bruxelles presenta le misure anticrisi. Responso atteso alle 20.
A Trento coincide con la decima giornata ecumenica per il dialogo cristiano-islamico.
L'appello del parroco di Sanzeno contro Halloween e per il recupero cristiano della festa di Ognissanti.
Il Governatore rilancia - anche in Finaziaria - il tema dell'occupazione delle nuove generazioni.
Pomini della Cisl: "Vanno garantiti i piani di alta formazione" | <urn:uuid:441c319e-7d52-4d62-8550-c5b974fea007> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.trentinoinblu.it/Notizie/(offset)/10/(year)/2011/(month)/10 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.990291 |
Sono stato in hotel Bellevue nel febbraio, perché sono stato invitato a un seminario tenutosi qui. La camera era molto bella, pulita e confortevole e ho ottenuto una vista perfetta sul lago e le vette delle montagne ricoperte di neve tutto intorno al lago. Il cibo era eccellente, il personale cordiale. Peccato che sia bassa stagione invernale così il lago... Più
- Conosciuto anche come:
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Importante centro agricolo, artigianale, industriale (piccole e medie imprese) e commerciale, Francavilla sorge su un'area interessata da insediamenti umani fin dalla preistoria e il territorio nord-ovest e sud-est della città è ricco di testimonianze dell'età messapica e romana. Il borgo attuale ha origini medioevali.
Lo stemma municipale è costituito da un albero di ulivo con ai lati le lettere F e V ed è scolpito sui monumenti principali.
Francavilla è sede della Fiera Nazionale dell'Ascensione | <urn:uuid:c91d6703-6d81-4686-8556-c9e4fd031a5c> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.trovasalento.it/comuni/francavilla_fontana.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.958739 |
Monthly Archives: gennaio 2008
Spesso i miei concittadini si aspettano che una Amministrazione Comunale crei posti di lavoro. La mia risposta è che una Amministrazione non crea direttamente posti di lavoro, deve operare affinché ci possano essere opportunità di sviluppo dell'economia locale che è la premessa fondamentale per la creazione di lavoro. In questi anni abbiamo stabilizzato i lavoratori socialmente utili ed avviato nuovi servizi con la Costituzione della Società Mista, consentendo al Comune di risparmiare spese per attività affidate completamente ad essa, dando ai lavoratori certezze lavorativa e contributiva , cosa che prima non avevano, abbiamo creato moltissimi investimenti turistici alberghieri , (8 alberghi e masserie ristrutturate) che sono tutti in fase di apertura o già aperti con circa 3000 posti letto, che avvieranno a lavoro circa 350 unità fra stagionali e fissi. Abbiamo gestito Progetti per il Servizio Civile con l'avvio al lavoro di n. 36 giovani per un anno. Abbiamo messo in campo una progettualità che è la base per la creazione di opportunità. Oggi le risorse provenienti dallo Stato centrale sono sempre meno e solo una puntuale progettazione può far arrivare finanziamenti. La mia gestione ha assicurato tutto ciò ed anzi proprio l'esperienza maturata in questi anni tornerà molto utile nei prossimi 5, se i cittadini lo vorranno.
Altro elemento importante è stato l'assegnazione di tutti i lotti zona artigianale e l'ampliamento della stessa con l'appalto per i lavori definitivi delle opere di urbanizzazione. Stiamo appunto creando opportunità.
Credo di poter rivendicare con orgoglio che in questi 5 anni la città è cambiata in meglio. L'elemento caratterizzante è stato l'aver mantenuto l'impegno preso nella scorsa campagna elettorale di costruire una città per tutti. Questa amministrazione ha saputo ascoltare, proporre, discutere con la città. Non mi sono chiuso nel palazzo, ho continuato a vivere in mezzo ai miei concittadini, ho continuato a svolgere il mio lavoro, con grande impegno ho cercato di mantenere la "normalità" della mia vita, consapevole della responsabilità che avevo nell'amministrare la città.
Oggi Carovigno è molto diversa, è una città migliore, una città in crescita dal punto di vista sociale e imprenditoriale. Ricordo con grande piacere che una delle prime straordinarie attività di marketing territoriale avvenne con l'arrivo del Giro d'Italia del 2004. Quell'evento ci proiettò in una dimensione nazionale quale luogo turisticamente rilevante e capace di ospitare una grande manifestazione, non più all'ombra della blasonata Ostuni. Oggi siamo tra le 15 realtà più importanti per ospitalità turistica della Puglia, segno chiaro ed inequivocabile di un lavoro efficace. Le realtà turistiche sono un fiore all'occhiello di questa comunità ed è altrettanto chiaro che questo sarà terreno di ulteriori attenzioni nei prossimi 5 anni. Le previsioni dei flussi turistici per i prossimi anni ci incoraggiano a fare di più. La politica farà la sua parte, poi starà agli imprenditori investire e pianificare. Non abbiamo dimenticato i più bisognosi impegnandoci molto con i servizi sociali nell'approntare progetti che hanno consentito di affrontare i temi della disabilità, dei minori a rischio, delle tossicodipendenze e dell'alcolismo, contribuendo peraltro alla creazione di figure professionali che hanno lavorato a tali progetti.
La realizzazione della Scuola Superiore " Istituto Alberghiero " è il segnale dell'attenzione alla formazione mirata alle reali esigenze della città, la biblioteca multimediale a Serranova che a breve inaugureremo, mentre sono numerose le opere pubbliche, penso alla manutenzione canali di scolo delle acque nel territorio di Carovigno, o alla riqualificazione con verde attrezzato della piazza di C.so V. Emanuele ed ancora al disinquinamento del territorio e delle marine, la fogna nel centro urbano, gli Uffici Postali di Serranova e Carovigno, al Piano Urbanistico pronto per essere approvato, e tante altre opere tutte nella direzione delle reali esigenze della città e dei cittadini, non a caso ho sempre parlato di ascolto della città.
Comincia questa mia nuova avventura nel mondo dei blog. La politica è la mia passione, sono il sindaco della mia città che si accinge ad affrontare una nuova ed impegnativa campagna elettorale che cercherò di raccontare in questi post. Lo farò ovviamente dal mio punto di vista, quindi di parte, perchè questo è poi lo spirito dei blog, essere sì schierati ma aperti ai commenti di chiunque. Questo blog sarà anche l'occasione per i suggerimenti, le idee e le critiche di quanti vorranno partecipare. | <urn:uuid:dac43c31-4f8c-4c21-a050-08727e05a058> | CC-MAIN-2013-20 | http://www.vittoriozizza.net/?m=200801 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.996337 |
Ho trovato davvero degna di miglior causa la motivazione con la quale l'avvocato Ghedini ha spiegato perchè il suo assistito ha denunciato alla Magistratura La Repubblica. Le domande di Repubblica, sostiene il difensore di Berlusconi, sarebbero una "diffamazione mascherata".
La stampa, a sentire Ghedini, non solo non avrebbe il diritto di dar conto di azioni e comportamenti dell'on. Berlusconi, ma neppure di rivolgergli delle domande a proposito di quelle azioni e di quei comportamenti. Chiedere è già diffamare, un'equazione da far invidia a un Putin o a un Chavez.
La cosa più grave? Che a stabilire questo originalissimo divieto di domanda, non è un potente qualsiasi, e nemmeno un primo Ministro qualsiasi: è il Premier che possiede o occupa buona parte dei mezzi di informazione. Ecco perchè non siamo di fronte a un contenzioso tra Berlusconi e un giornale ma a un'idea distorta delle regole democratiche che esige una risposta da tutti coloro che non la condividono. | <urn:uuid:54ecffe6-bca6-48f2-99f8-412e5eb48a53> | CC-MAIN-2013-20 | http://www2.paologentiloni.it/?m=200908 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368697232084/warc/CC-MAIN-20130516094032-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997537 |
Gentile signora Benedetta Parodi,
è a lei che mi rivolgo, giacché è solo lei che ci mette la faccia...
Non avevo mai visto il suo gradevolissimo spazio di cucina all'interno di Studio Aperto fino a ieri, quando mi hanno avvertita che proprio ieri, con grazia e leggiadria, aveva preparato in TV una ricetta "presa" dal mio blog e precisamente La Panna Cotta al cioccolato di Paolina!
Sì, sì, "presa", e lo sottolineo, perché, a quanto mi risulta, la ricetta non le è MAI stata inviata dalla autrice, essendo stata pubblicata unicamente in questo blog che è coperto da copyright, quale ricetta della pagina di Gennaio del Calendario Ammodomio.
Certo lei questo non può saperlo, ma Paolina - " la deliziosa ragazza, brava cuoca e brava fotografa", come lei l'ha definita - si sta impegnando da tempo in un percorso esattamente opposto al suo: sta studiando, frequentando corsi di cucina e sperimentando, con i consigli di chef professionisti; sta approfondendo con grande serietà, tecniche e procedimenti, mettendoci tutta la sua passione e il cuore!
Le è mai sorto il dubbio, gentile e sorridente signora Parodi, che per qualcuno la cucina possa rappresentare altro rispetto al suo "cotto e mangiato"? Le è mai venuto il sospetto che non basti citare l'autore per eludere le norme vigenti sul diritto d'autore?
Essì, perché in un paese civile il consenso alla pubblicazione da parte di un autore è ancora un diritto tutelato dalla legge!!!
Non voglio addentrarmi in questioni giuridiche, non desidero alzare il tono di una polemica vecchia e stantia sul diritto d'autore in cucina, mi preme solo sottolineare, con grande amarezza, che ancora una volta il mondo della TV attinge a piene mani dal lavoro che noi appassionati facciamo in rete e se ne appropria con prepotenza, in barba a tutte le regole del buon vivere civile, usandolo indebitamente anche a scopo di lucro!
Sarebbe eccessivo pretendere pubbliche scuse per aver aver utilizzato una ricetta che mai nessuno le ha messo a disposizione? Sarebbe inopportuno segnalarle che la pagina FB di "Cotto e Mangiato" è gestita "allegramente" da chi, invece di scusarsi, mortificato per l'"equivoco", si limita a cancellare i messaggi che educatamente abbiamo lasciato in bacheca per chiarire i fatti? Faccia lei..
Mi permetta ancora un piccolo consiglio... Non si accontenti di eseguire pedissequamente in cucina tutto ciò che il suo staff le propone di cucinare: la sua Panna cotta al Cioccolato non è ben fatta, se lo lasci dire... ^_^
Tra quella di Paolina e la sua c'è una bella differenza, che anche un occhio inesperto può cogliere al volo... Scommettiamo che i miei lettori sapranno individuare qualche piccola ingenuità che lei ha commesso nella preparazione?
Sarebbe troppo chiederle di avvalersi di un coautore che non abbia bisogno di spulciare i foodblog alla ricerca di ricette già collaudate?
Da oggi in poi la seguirò, lo prometto, e le segnalerò da queste pagine (cotto e mangiato... ma anche no!), con l'aiuto di chi vorrà farlo insieme me, le "sviste" più evidenti della sua, sia pur godibilissima, trasmissione!
Tanto le dovevo, la saluto cordialmente,
Ornella
Piesse: Se il suo prossimo successo editoriale conterrà le ricette "pescate" in rete dal suo staff, cambi titolo, la prego, lo chiami "Pappa pronta": è più corretto! :DDDD | <urn:uuid:73b49639-f8c2-4e5e-b827-62d8dd009bc3> | CC-MAIN-2013-20 | http://ammodomio.blogspot.com/2011/03/cotto-e-mangiato-ma-anche-no.html?showComment=1299501452859 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991934 |
Profughi d'Istria
Doc
Quella mattina a Montona passava la commissione alleata che doveva stabilire (ma doveva solo ratificare secondo gli accordi decisioni già prese) che a Montona non vivevano più italiani. La maestra, altra testa calda, aveva distribuito dei gessetti colorati ai bambini delle elementari e fatto disegnare sul palmo della mano la
bandiera tricolore
A pugni chiusi, per non farsi scoprire da qualche slavo (pena l'infoibamento), i bambini uscirono dalle classi in strada e al passaggio dei commissari aprirono le mani in segno di saluto. Fu così che una selva di bandierine tricolori sventolò in strada costringendo la commissione alleata ad una dolorosa bugia. Fra quei bambini ce n'era uno particolare, Mario Andretti
si chiamava
Mario Andretti è nato il 28 febbraio del 1940 a Montona, città italiana nella penisola d'Istria e è diventato un mito nel suo paese d'adozione grazie alla passione per la velocità, ma non ha mai dimenticato la sua travagliata infanzia di italiano straniero in patria. Figlio di Rina e Alvise Luigi Andretti, condivise la sua infanzia di guerra con il fratello gemello Aldo e la sorella Anna Maria e dal 1948 al 1955 dovette adattarsi a vivere in un campo profughi in Toscana. In quegli anni bui vissuti praticamente da prigionieri, la famiglia Andretti maturò giocoforza la decisione di abbandonare l'Europa per trovare briciole di serenità al di là dell'Oceano. La sua passione per le auto si fa risalire ad un viaggio a Monza nel 54 dove ebbe l'occasione di vedere lui 14 enne le macchine da corsa e Ascari. Gli Andretti si stabilirono quindi a Nazareth in Pennsylvania avendo a disposizione soltanto 125 dollari e nessuna conoscenza dell'inglese. La grande passione per i motori dei fratelli gemelli divenne una vera e propria benedizione per gli sfortunati profughi istriani. Mario e Aldo Andretti esordirono nel mondo delle corse nel marzo del 1959, ma dopo pochi anni le loro strade si divisero a causa di un grave infortunio occorso ad Aldo. Il gemello abbandonò le corse e divenne il primo tifoso di Mario, ormai lanciato alla conquista nel mondo della velocità. Mario Andretti trionfò nella Indy 500 sul circuito di Indianapolis, nella Daytona 500, nella Indy Championship 4 tempi, lasciando ovunque la sua scia di campione di razza delle quattro ruote. Passò poi nel 1971 alla Ferrari, ma la carriera con il cavallino rampante di Maranello si spense mestamente dopo due anni passati senza gloria né infamia. Continuò la sua carriera di Formula con altri team fra i quali nuovamente la Ferrari. Nel 1982, all'età di 42 anni Andretti divenne il più anziano tra i piloti in gara nella Formula 1, ma la sua carriera era ben lontana dalla conclusione. In quello stesso anno egli vinse ancora una volta a Indianapolis e poi continuò a stritolare avversari fino all'età di 54 anni. Fu inserito negli annali e ancora oggi è considerato tra i 500 piloti più famosi di Indianapolis. Il suo nome è oggi sinonimo di aziende di vini, (Andretti Winery) e di imprese petrolifere. http://www.ddavid.com/formula1/mario_bio.htm in inglese.
Ottavio è considerato il primo cittadino "sindaco" del libero "Comune di Zara", come dice lui:.
*Ricorda il suo ultimo giorno a Zara?. *Certo, era il Natale del 1941. Poi partii per l'Africa….. Non ci sono mai più tornato, sono diventato esule quasi senza accorgermene. Seppi di quel che era accaduto quando raggiunsi la mia famiglia a Trieste, dai racconti dei miei amici. Quelli ancora vivi.
*Cosa accadde a Zara quando arrivarono gli uomini di Tito? *Iniziò la caccia agli italiani, li prendevano, gli legavano una pietra al collo e li affogavano, altri erano già morti sotto i bombardamenti, altri scappavano. Questa è stata la nostra "liberazione", ventimila persone in fuga, mentre in Istria tanta gente innocente veniva infoibata. Da cosa siamo stati liberati?
*I suoi genitori cosa le hanno raccontato? *Mia mamma, per tanto tempo, non mi ha detto nulla. Però ogni volta che passava un aereo sulla nostra casa lei tremava. Era sopravvissuta a 64 raids, capisce?
*Non mi ha risposto: cosa c'è della sua terra d'origine nella sua vita, nel suo lavoro, nelle sue creazioni di moda? *I colori, quelli che mi hanno accompagnato per tutta la mia giovinezza. Se fossi nato in Finlandia, mi creda, non sarei diventato creatore di moda.
Ottavio Missoni: la piccola differenza
Ottavio la chiama "la piccola differenza", la differenza tra l'essere liberati dagli americani piuttosto che dai comunisti di Tito: Il grande stilista italiano simbolo degli esuli di Zara odia la
retorica e salta a piè pari le domande sul dolore, come quando si batteva nei 400 ostacoli alle Olimpiadi (23 volte la maglia azzurra: la finale olimpica negli ostacoli a Londra, nel
1948). Usa la lingua per colpire il nemico invisibile scagliandola come quel giavellotto che faceva mulinare negli stadi di tutto il mondo. Missoni, triestino d'adozione, nasce a Ragusa (oggi Dubrovnik) da padre capitano di lungo corso e da madre Veneta,
della antica casata dei conti de'Didovich, che scelsero la cittadinanza italiana quando il territorio fu assegnato all'Italia dopo il trattato di Rapallo del novembre 1920. Quando cresciuto ebbe la necessità di frequentare le scuole superiori la famiglia si trasferì a Zara,
dove la scelta era maggiore (successe anche a Enzo Bettiza spalatino). A vent'anni, alla fine del '41, Ottavio,
già buon atleta, partì per il servizio militare col grado di caporale di fanteria, e dopo un breve addestramento fu inviato in Africa, dove partecipò alla battaglia di El Alamein. Fatto prigioniero dagli Inglesi e non
"collaborativo", fu rinchiuso in un campo "di rieducazione" dove restò fino al '46.
Ottavio riprende gli allenamenti e già nel 47 è campione nei 400 ostacoli. "Quei traguardi raggiunti con determinazione assunsero per me il sapore della rivalsa, come se avessi gareggiato a nome della mia gente, dei sopravvissuti e degli innocenti massacrati. A Londra si delineò il mio futuro: tra gli spettatori c'era una sedicenne che le monache con cui studiava avevano condotto ad assistere alle gare: era Rosita, una ragazzina dai grandi occhi colmi di sogni, che nel '53 divenne mia moglie". Di far maglie e indumenti non toccò a lui decidere, poiché i genitori avevano già avviato una piccola produzione, ma di portarla ai vertici mondiali questo si sa è merito suo. Oggi i suoi modelli sono esposti perfino nei grandi musei di tutto il mondo, come il "Metropolitan Museum of Art" di New York"
Così dice
Nino Benvenuti
(nella giornata nazionale della memoria promossa per ricordare le vittime delle Foibe)
Giovanni "Nino" Benvenuti e' nato a ISOLA d'Istria il 26 aprile 1938.
Mi hanno cacciato dal mio paese quando avevo tredici anni
Si chiamava Isola d'Istria, Oggi è una cittadina della Slovenia.
Nel paese dove sono nato le uniche scritte ancora in italiano sono solo al cimitero. A parlare la mia lingua è rimasto qualche vecchio pescatore giù al porto. Ogni tanto ci ritorno per portare i fiori sulla tomba dei miei cari. Nella mia carriera sportiva ho girato il mondo, ho vinto nella boxe tutto quello che c'era da vincere e molti mi ricordano come il campione originario di Trieste. Una città che m'ha adottato, e alla quale sono grato, ma resto un istriano. Un esule. La casa dei nonni sorgeva nel centro storico del paese, al numero 13 di via Contesini. Fino a nove anni non avevo mai sentito una persona che parlasse slavo. Poi vennero loro. Nei ricordi di bambino sono rimasti impressi quei colori che associavo al terrore. Ricordo il blu delle divise dei soldati jugoslavi, e il copricapo dall'inconfondibile stella rossa. Ma ancor più angosciante era l'innocente color carta da zucchero. Era il colore degli abiti civili dei funzionari dell'Osna, la polizia politica titina. Erano in due quel pomeriggio d'estate del '47 quando vennero a prendere mio fratello Eliano. Aveva diciassette anni e nessuna colpa se non quella di essere italiano. Lo portarono via. "Solo per poco tempo" dissero. Non rientrò, nè quella sera, nè nei giorni successivi. Venne rinchiuso nel carcere di Pirano, prima, e di Capodistria poi.
Solo dopo due mesi di silenzio e di attesa estenuante sapemmo che almeno era ancora vivo. Dopo sette mesi si tenne una specie di processo. Il verdetto fu di assoluzione e Eliano tornò a casa. Altri giovani invece erano spariti nel nulla per sempre.
Altri celebri esuli:
Orlando Sirola, tennista campione di livello mondiale nella specialità del doppio
Abdon Pamich, marciatore campione olimpico su 50 km il 1964
Agostino Straulino, velista campione olimpico di classe star il 1952 e campione mondiale
Alida Valli, attrice
Laura Antonelli, attrice
Sergio Endrigo, cantante di musica leggera
Enzo Bettiza, scrittore
Fulvio Tomizza, scrittore
Leo Valiani, politico
Ezio Loik, calciatore della nazionale
Giorgio Luxardo, industriale e produttore del maraschino di Zara
|Chiudi le schede| | <urn:uuid:4a90a289-7b84-4999-bc4a-bc2d5d694958> | CC-MAIN-2013-20 | http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/schede/profughi.htm | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.991166 |
L' Integral Fast Reactor (IFR, in origine Advanced Liquid-Metal Reactor) è un tipo di reattore nucleare autofertilizzante. Questi reattori sono progettati per estrarre quasi tutta l'energia dell'Uranio e del Torio, diminuendo le necessità di carburante di quasi 100 volte. In pratica con la tecnologia IFR da sola sarebbe possibile mantener il consumo mondiale attuale di energia per un miliardo di anni.
Il Department of Energy degli USA aveva un progetto IFR fino al 1993, quando venne cancellato. Altri paesi hanno reattori autofertilizzanti in via di sviluppo e in uso. L'idea, infatti, non è nuova.
Engineer-Poet, però, in un commento ad un articolo su The Oil Drum, cita un documento non classificato del DoE:
During the 50 years that the Federal Government controlled the U.S. uranium enrichment enterprise, DOE generated over 700,000 metric tons of depleted uranium hexafluoride (DUF6).
About 10% of that is suitable for enrichment to LWR fuel, but fast breeders or converters can use 100% of it. At 0.8 tons of metal/GW-yr, that is 590,000 GW-yr of generation or 590 years at 1 TWe without mining another gram of uranium. The USA is currently using about 450 GW average.
Il che significa che, volendo, gli USA potrebbero produrre tutta l'energia che consumano annualmente (non solo quella elettrica) utilizzando degli IFR senza dover estrarre un grammo di uranio per i prossimi 400 anni.
Pensateci: l'industria del carbone chiusa, quella del petrolio ridotta a rifornire l'industria chimica, niente petroliere in giro per il mondo, nessun incidente petrolifero, zero CO2, elettricità che costa la metà rispetto ad adesso, nessun ricatto da parte dei paesi produttori di idrocarburi (penso al Medio Oriente e alla Russia in particolare), l'inquinamento da idrocarburi scomparso, niente soldi che finanziano regimi dispotici o terrorismo.
Sarebbe bello, ma non per tutti. Se foste i proprietari delle industrie basate sugli idrocarburi vedreste quasi tutta la vostra ricchezza scomparire. Tutto il denaro che vi permette di frequentare politici, belle donne e di cenare con capi di stato sparirebbe inesorabilmente. Ma anche i politici e gli attivisti ecologisti, senza più nulla contro cui protestare, come potrebbero cenare ad aragoste e permettersi di fare congressi e summit a Bali o in altre zone esclusive ed esotiche?
Ecco perché il progetto dell'IFR doveva morire. | <urn:uuid:3db4f097-4ccf-4cc5-a615-3a3111a49026> | CC-MAIN-2013-20 | http://extropolitca.blogspot.com/2010/11/perche-il-reattore-veloce-integrale.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.986535 |
SICUREZZA >> TUTTI I MODELLI
Ozone crede nella stessa filosofia di sicurezza degli standard IKO per gli sganci di sicurezza con il sistema a 3 stadii.
- 1°Sicura primaria (Lasciare la barra)
- 2° Sganciare il Chicken loop per sbandierare il kite senza potenza (Il nuovo CL Ozone Megatron in fusione.
- 3° Sganciare il leash di sicurezza se ancora in pericolo (Il leash è collegato alla linea di sbandieramento)
Safety Video
Il primo stadio per la sicurezza su tutti I kite Instinct quando ci si trova in una situazione potenzialmente a rischio è il rilascio della barra. Il kite perderà potenza ed aspetterà al bordo finestra.
Il principiante o intremedio dovrebbe essere attaccato col leash alla linea di sbandieramento e gli esperti dovrebbero fare lo stesso durante il lancio e l'atterraggio sulla spiaggia.
PRINCIPIANTI E DURANTE IL LANCIO ATTACCARE IL LEASH ALLA MANIGLIA ROSSA O-SHIT HANDLE
I rider avanzati ed esperti possono agganciarsi direttamente all'anello d'acciaio all'intenro del loop per le manovre unhooked (sganciati) in modo che il rider è ancora collegato al kite nel caso tirino lo sgancio di sicurezza del loop. Ma se per esempio perdono la barra durante una manovra difficile, il kite si mettere sul bordo finestra rendendo il recupero del kite facile e senza stress.
Per chi si collega con il leash all'anello d'acciaio del CL e deve svincolarsi completamente dal kite in caso di emergenza, deve sganciare anche la sicura del leash per essere completamente libero dal kite.
Se il rider in emergenza ha già lasciato andare la barra, può successivamente tirare lo sgancio del chickenloop facile da trovare che toglie potenza al kite al 100% grazie al sistema di sbandieramento su una delle linee anteriori.
RIDER INTERMEDI ED AVANZATI AGGANCIANO IL LEASH ALL'ANELLO PER ESPERTI DENTRO AL CHICKENLOOP
Novità per il 2008 è il "flag-out line stopper ball" >> Per evitare che la barra spari via lontano dal rider dopo che ha sganciato il kite= nessun intreccio pericoloso nelle linee una volta ativata la sicurezza con il sistema di sbandieramento.
Il sistema Ozone ha anche il, facile da usare, O shit handle. Il cappio rosso su una delle front che il rider può tirare in ogni momento sapendo che toglierà tutta la potenza al kite in caso di necessità o di emergenza semplicemente allungando un braccio e tirando il cappio.
Tutti I kite sono forniti dle nuovo leash di sicurezza 2008 con una maniglia di sgancio facile da prendere e una guaina in neoprene sul bungee che ti protegge dalle abrasioni in caso di errore durante un tentativo di handle pass. | <urn:uuid:8535553c-98ed-4bdf-9814-577aba582bc8> | CC-MAIN-2013-20 | http://flyozone.com/kitesurf/it/products/previous-kites/instincts-2008/instinct-lightii/bar-system/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.990512 |
Cronache di un paese che non esiste, al centro esatto del Mondo
I miei nuovi racconti, scappati dalla penna danzano sulle ali della musica
Se la tua Vita è un viaggio, ogni bivio è una scelta.Un rischio. Forse una cosa da nulla, o forse no. Ogni bivio è una promessa. O una minaccia.
Se la tua Vita è un viaggio allora è anche un'avventura. Se è un Viaggio, la tua Vita, avrà spesso i colori dell'estate e cieli troppo azzurri o i colori dell'autunno: arancio e giallo. E avrà i colori dell'inverno, il candore della neve e quelli della primavera e il profumo intenso delle fioriture. Se la tua Vita è in Viaggio, potrai cadere, farti male. Qualcuno, forse, ti tenderà la mano. Qualcun altro ti recherà danno. Durante questo lungo, lungo viaggio ci saranno tante domande cui trovare una risposta. Ad ogni sasso, ad ogni albero, nube per nube, incontro dopo incontro, ancora una domanda. Stretto a te ogni sorriso ricevuto. Delle offese dovrai decidere se conservarle nel rancore, nel rammarico o lasciarle scivolare via. Se hai deciso di fare della tua Vita un Viaggio allora sarà affollato di dubbi, paure e sorprese. Incontro e meraviglia ma anche angoscia e smarrimento. E ci saranno giorni duri e sempre, sempre scelte da fare, posizioni da prendere. Se la tua Vita è come una strada, devi camminarla. Andare avanti. Ogni passo una lacrima. Ogni giorno tutto da capo. Se la tua vita è Vita, buon viaggio. | <urn:uuid:aff5342d-dded-483b-8f03-adea23b2d926> | CC-MAIN-2013-20 | http://ioportoildolce.blogspot.com/2012_01_09_archive.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993446 |
Museo dei bambini
Con il termine museo dei bambini si intende un'istituzione impegnata nell'interesse dei bambini mediante l'attuazione di programmi volti a stimolare la curiosità e a motivare l'apprendimento. Sono organizzazioni culturali che si riconoscono nella definizione di museo così come definito da ICOM – International Council of Museums. I musei dei bambini variano enormemente nella misura, nello stile e nei contenuti. Creatività e diversità rendono i musei dei bambini una categoria in continua evoluzione e con grandi potenzialità da esprimere.
Sono più di 400 i Musei dei Bambini in tutto il mondo, storicamente conosciuti nel mondo anglofono come Children's Museums. Si tratta di una realtà nata alla fine dell'ottocento negli Stati Uniti (Brooklyn, 1899).
Indice
Metodo pedagogico [modifica]
Il metodo pedagogico hands on, ispiratore e comune a tutti i musei dei bambini, è l'educazione non formale intesa come la capacità del bambino di apprendere tramite l'esperienza diretta. L'obiettivo che si pongono primariamente è il supporto allo sviluppo cognitivo e alla valorizzazione del talento creativo del bambino. La comunanza nel metodo e la volontà di imporre l'attenzione della comunità internazionale l'importanza crescente dei Musei dei Bambini ha dato vita nel 1998 all'associazione internazionale Hands On! Europe che raccoglie le migliori esperienze in questo settore.
I musei dei bambini in Italia [modifica]
I musei dei bambini in Italia si sono sviluppati solo negli ultimi dieci anni come spazi dedicati ai bambini riconducibili all'esperienza dei children's museums che riflettono l'esperienza internazionale per l'identità del metodo pedagogico e la differenziazione nell'impostazione e nei contenuti.
Città della Scienza di Napoli propone "moduli" diversi su temi scientifici, dall'avventura dell'evoluzione al planetario, dove i bambini possono osservare, sperimentare e verificare fenomeni scientifici.
Explora, il museo dei bambini di Roma, presenta una piccola città a misura di bambino, dove si possono compiere le esperienze che nella vita normale sono proprie degli adulti, dal rifornimento di benzina alla produzione di un quotidiano.
Il Museo per Bambini di Siena si propone invece di avvicinare i bambini alle arti visive attraverso il contatto diretto con personalità del mondo dell'arte, la sperimentazione delle tecniche, la rielaborazione.
La Città dei Bambini di Genova è indirizzata soprattutto al grande flusso di pubblico richiamato dall'Acquario di Genova e come esso si inserisce nel complesso del Porto Antico, sorto nel 1992 dalla ristrutturazione di una parte del porto commerciale. Realizzata su concessione della Cité des sciences et de l'industrie di Parigi, offre gioco, scienza, tecnologia a bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 14 anni.
Nel panorama dei musei dei bambini italiani, MUBA - Museo dei Bambini Milano - costituisce un'esperienza originale. Nonostante il lavoro svolto in questi anni in tal senso e le molte proposte esaminate, MUBA infatti non ha ancora una sede permanente. Un ostacolo che è stato superato sviluppando capacità ed esperienze in una direzione diversa da quella tradizionale dei children's museums e acquisendo un know how specifico unico in Italia. [1]
Note [modifica]
- ^ Associazione Italiana degli Studi Museologici, Rivista Nuova Museologia, Novembre 2004, N. 11 – pp. 14:16 | <urn:uuid:d5089289-68a9-4086-a7a5-c484e6430fcf> | CC-MAIN-2013-20 | http://it.wikipedia.org/wiki/Museo_dei_bambini | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994996 |
Paolo Busi, Fiasco!, e il Teatro dell'Improvvisazione
Negli ultimi anni si è parlato spesso di improvvisazione teatrale, tramite radio, tv, internet e passaparola tra amici.
Fare improvvisazione teatrale vuole dire andare in scena senza testo scritto, creando lo spettacolo direttamente davanti al pubblico. L'attore che improvvisa non sa cosa farà, ma saprà cosa fare una volta che lo spettacolo è iniziato.
L'Associazione Culturale Janus ha avuto il piacere di intervistare Paolo Busi, attore del teatro dell'improvvisazione, che ha utilizzato Fiasco! per un suo spettacolo.
Ciao! Chi sei ma soprattutto cosa fai?
Ciao! Mi chiamo Paolo Busi e faccio parte, assieme ad altri cinque attori e un musicista, dei "5 Dita Nella Presa", un gruppo di improvvisazione teatrale, il Teatro all'IMPROnta.
In questi anni si parla di improvvisazione teatrale, ma non tutti sanno cosa sia: vuoi aiutarci a capire meglio cosa sia un gruppo di Imprò e come funziona una serata di improvvisazione teatrale?
Ci sono svariate realtà nell'improvvisazione. Associazioni numericamente grandi o compagnie minuscole, come la nostra. C'è chi mette in scena degli incontri tra due squadre facendo votare al pubblico quella che preferisce e c'è chi si fa dire dal pubblico cosa vorrebbe vedere quella sera per poi farlo; c'è chi si mette alla prova costruendo - per esempio - una scena senza usare parole che contengano una consonante scelta dagli spettatori e c'è chi cerca d'improvvisare una storia completa con un inizio, una parte centrale e una fine, c'è chi fa Shakespeare e chi fa il Musical. C'è di tutto, insomma.
Ci sono differenze tra un gruppo canonico e il tuo gruppo?
Il nostro gruppo si caratterizza perché pur avendo sperimentato tutte realtà elencate sopra, abbiamo anche un curriculum teatrale in senso classico: c'è chi ha fatto cinema, chi ha fatto danza, chi Commedia dell'Arte, chi canto. Perciò abbiamo un approccio centrato meno sulla storia o sulle risate e più sulle relazioni tra i personaggi.
Allo stesso tempo cerchiamo di creare situazioni che uno spettatore potrebbe trovare a teatro e non al cinema. Per esempio niente astronavi e alieni, ma magari una scena su come due astronauti che non si sopportano da una vita devono cercare di portare a termine la prima missione umana su Marte. Insomma, ci piace usare l'improvvisazione per esplorare il lato umano dei personaggi: perché sono lì e perché non si sono ancora ammazzati a vicenda? All'inizio di una scena, di ogni scena - che sia cinema, teatro, non importa - lo spettatore inconsapevolmente questa domanda se la pone. Noi cerchiamo di rispondere. In scena. Improvvisando.
Ok,sono uno spettatore che non conosce i giochi di ruolo e l'improvvisazione teatrale. Vengo a vedervi. Cosa devo fare? Cosa mi capita?
In un nostro spettacolo tipico chiediamo un suggerimento. Può essere una parola: a volte un'emozione, altre una poesia o una canzone,o altro. Quel suggerimento per noi è il trampolino: lo utilizziamo per farci un monologo, oppure una canzone. Poi il monologo o la canzone li usiamo come spunti per fare la prima scena, che usiamo come spunto per la seconda e così via, unendo in maniera organica scene, monologhi e canzoni.
Per esempio?
Il pubblico suggerisce "pattume". Io tengo un breve monologo ricordando i bidoni dell'immondizia di quand'ero bambino e del camion che veniva a prenderli, dove c'erano due netturbini in piedi su un predellino che svuotavano i bidoni. Due attori fanno una scena nella quale sono due netturbini, uno è sposato con la sorella dell'altro e gli dice che ha intenzione di divorziare. Come sarà il loro turno di lavoro? Altra scena: un uomo lasciato dalla moglie non è assolutamente capace di stare dietro alla casa. Mangia schifezze, ha tutte le camicie non stirate e così via. Davanti ai bidoni della raccolta differenziata la vicina di pianerottolo gli spiega che l'umido va qua,che il vetro là e così via e lui, mentre lei parla, s'innamora e usa la propria incapacità nelle faccende domestiche per conquistarla. Da qui un'altra attrice trae spunto per cantare una canzone sul fatto che le donne s'innamorano sempre del'uomo sbagliato. Poi magari torniamo alla prima scena, con la sorella del netturbino che spiega al fratello che ha capito di essersi innamorata dell'uomo sbagliato. E così via. Non pensiamo mai a cosa dovrà accadere o dove deve andare la storia, ma a cosa è accaduto.
Fila sempre tutto liscio?
Cambiando il suggerimento cambia tutta la sequenza di associazioni che crea lo spettacolo. Siamo talmente fessi che una volta abbiamo rifiutato il suggerimento del pubblico spiegando che ci avevano dato lo stesso spunto una settimana prima da un'altra parte, col risultato che gli spettatori poi non hanno creduto che fosse tutto improvvisato.
E noi? Come fai a conoscerci? Come hai scoperto Fiasco? Sei un vero nerd?
Rolla iniziativa!
Bé, io ho un trascorso da giocatore di ruolo che si perde nella notte dei tempi, basta pensare che ho a casa l'edizione di D&D del 1981! Col tempo ho progressivamente abbandonato l'hobby a favore dell'improvvisazione teatrale.
Cercando strumenti per fare entrare la narrazione nell'improvvisazione sono inciampato nei giochi di ruolo di nuova generazione e ho visto che c'erano autori che stavano facendo quello che cercavo di fare io: smontare il meccanismo della creazione drammaturgica per rimontarlo in maniera tale che si costruissero storie senza che la cosa fosse palese.
Molti di questi autori hanno esperienza nell'imprò, perciò tra le righe dei regolamenti i nostri cuori comunicano. L'edizione in italiano di "Fiasco!" mi ha sorpreso con la carta di credito in mano mentre stavo per prendere l'edizione in inglese: veramente! Purtroppo per "Shock" e "Un Penny Per I Miei Pensieri" siete arrivati tardi, ma non per "Grey Ranks", "Polaris" e "Non Cedere Al Sonno", "Non Perdere il Senno" - Non male, eh?
"Fiasco!" m'incuriosiva per quei sogni grandiosi e pessime realizzazioni. M'interessava vedere il meccanismo per creare dei fallimenti che non suonassero sempre e soltanto come delle fantozzate.
Come è nata l'idea di usare Fiasco per uno spettacolo di Imprò? Quanto tempo è servito per allestire il progetto?
Tutto nasce col "Malinconico Duo Finlandese" di "Come Fare Fiasco": l'ho visto e mi si è accesa una lampadina. Quel tipo di "Fiasco!" lavora sulle coppie, come facciamo noi.
Le coppie sono tenute assieme da Luoghi, Oggetti e, sopratutto, Bisogni, e noi quello lo abbiamo ben presente, visto il background teatrale.
Il "Malinconico Duo" era una sequenza di scene a due, e anche noi usiamo le sequenze di scene a due per creare gli spettacoli. Bisognava solo provare a farlo. E dopo due mesi di lavoro intenso (e doloroso) è nato Matrjoska.
Parlaci meglio del progetto Matrjoska
Matrjoska lo abbiamo creato per cinque attori: purtroppo una delle nostre attrici non riusciva, per altri impegni, a tenere il ritmo di prove che abbiamo visto subito essere necessario. Perciò abbiamo deciso che quattro attori avrebbero avuto il ruolo dei Protagonisti, mentre un quinto avrebbe avuto il ruolo del Jolly per coprire eventuali necessità di personaggi di contorno. All'apertura dello spettacolo il pubblico sceglie un libro a caso da un mucchio di libri di letteratura russa e una pagina di quel libro serve da trampolino.
Poi inizia la sequenza del "Malinconico Duo Finlandese", con la drastica differenza che i personaggi e i legami non sono decisi in anticipo, ma creati direttamente in scena: un'attrice entra e fa una donna anziana, un attore la raggiunge e dice "Aspetta mamma, che ti aiuto" ed ecco creata la Relazione (Madre e Figlio); lei risponde "Carlo, invece di stare lì a cincischiare aiutami a mettere il puntale in cima all'albero" e tra loro abbiamo un Oggetto: un Albero di Natale.
E così via, ogni volta che due personaggi che non si sono mai incontrati prima vanno in scena. In questa maniera più o meno a un terzo dello spettacolo tutti i Personaggi sono legati tra di loro. Le scene vengono ogni tanto inframezzate da canzoni che improvvisate dal Jolly, per dare un po' di respiro al pubblico e per permettere agli attori di riordinare le idee (non per decidere cosa fare, tra di noi non parliamo mai durante lo spettacolo) .
Il risultato finale consiste così in una sequenza di quindici scene, introdotta e chiusa da una canzone, più quattro-cinque canzoni, per un'ora e mezza di spettacolo.
Abbiamo deciso di escludere i bagni di sangue, le situazioni "gonzo" o i playset: facciamo uno spettacolo rivolto al teatro e il ricalcare lo stile "Fiasco!" [da tavolo NdR] renderebbe tutto un po' una scemenza; "Fiasco!" è un gioco da fare al tavolo, coi suoi dadi bianchi e neri, le sue tabelle della crisi e il suo sipario, uno spettacolo è un'altra cosa.
Perchè "Fiasco!" funziona per te il tuo gruppo?
Come "Cinque Dita" ci siamo allenati a gestire scene lunghe solo con due, massimo tre, attori in scena, perciò l'approccio di "Fiasco!" , dove ogni personaggio viene creato a partire da come è legato agli altri, per noi è stato come il whisky per gli indiani.
Perchè ti aiuta, e come?
Normalmente nell'improvvisazione le relazioni sono limitate a Genitore-Figlio, Amici, Colleghi, Capo-Impiegato, Marito-Moglie, Coppia di fidanzati e poco altro, a volte non ci sono affatto, perciò già solo la prima pagina dei playset, quella delle Relazioni, per molti sarebbe una miniera d'oro.
Come ha migliorato la tua esperienza a teatro?
Grazie all'approccio alle scene di "Fiasco!": quando tocca a te impostare che fai? Guardi il tavolo, osservi quello che c'è, e su quello crei la scena. Fai con quello che hai, non quello che vorresti avere. Questa per chi improvvisa è una grande lezione.
Infine c'è l'eleganza. Sulle prime pensavo di impostare lo spettacolo come un Playset, col pubblico che avrebbe deciso le Relazioni, i Bisogni, eccetera; poi ho realizzato non era questo che rende "Fiasco!" un grande gioco, ma il fatto che una volta che le bocce si mettono in moto non ci si ferma più. Per questo lo spieghi e inizi a giocare in dieci minuti. perché tutto il superfluo è stato tolto. Per il teatro è la stessa cosa: bisogna togliere il superfluo.
Lo consiglieresti a quale tipo di persone?
Se dovessi consigliarlo a qualcuno, lo consiglierei alle improvvisatrici. Le donne nell'improvvisazione vengono spesso relegate a quattro ruoli base: la Moglie, la Fidanzata, la Figlia o la Prostituta; mentre in Fiasco i personaggi femminili fanno le peggiori cose: seducono, fomentano odi, manipolano, uccidono, o vengono uccise perché troppo spietate.
Ecco: se alle improvvisatrici venisse permesso di portare in scena personaggi di tale spessore più spesso, sarebbe una cosa meravigliosa per tutti.
Contatti: Trovate Paolo e il suo gruppo su facebook o su http://www.teatroallimpronta.it/
(CC) Andrea "Rino" Rossi | <urn:uuid:2719cbc1-8c4f-4ce1-8613-51e0ffc494db> | CC-MAIN-2013-20 | http://janus-design.it/blog/paolo-busi-fiasco-teatro-dellimprovvisazione | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994677 |
Descrizione - Terza parte della conferenza "In Direzione Contraria". Pensieri, parole e passioni dalla parte degli animali, di Annamaria Manzoni. Psicologa e scrittrice che da anni si batte contro tutte le forme di violenza sugli animali, autrice di importanti saggi, fra cui "Noi abbiamo un Sogno" e "In Direzione Contraria", in cui viene evidenziata la condizione di ineffabile maltrattamento e sfruttamento degli animali nel mondo a causa dell'uomo. | <urn:uuid:cee8036d-5446-408f-978d-d49bdc0f9427> | CC-MAIN-2013-20 | http://laverabestia.org/play.php?vid=4022 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995461 |
Hi All,
this post will be in Italian, in particular is dedicated to the whole community of Italian mobile developers.
Having fun with Adobe AIR is a free event in 6 different Italian cities where people will learn how to create or improve own cross platform applications made with Adobe AIR for mobile devices.
For any question feel free to leave a comment to this post or drop me an email.
Ciao a tutti,
mi chiamo Luca Mezzalira e sono l'organizzatore di "Having fun with Adobe AIR" un evento dedicato a tutti gli sviluppatori mobile che vogliono avvicinarsi ad una tecnologia cross-platform, come Adobe AIR, per la realizzazione delle proprie app o game su smartphone o tablet.
In collaborazione con alcuni importanti sponsor, come Adobe e BlackBerry per esempio, che ringrazio innanzitutto, sono riuscito ad organizzare 6 tappe in giro per l'Italia dove in una giornata andremo a scoprire le potenzialità di Adobe AIR, andremo a sviluppare degli esempi pratici che possano far vedere il workflow per la realizzazione di un'applicativo mobile.
Infatti l'evento è basato sulla formula BYOL (Bring Your Own Laptop) dove ogni participante dovrà portare il proprio computer con installato Flash Builder dove potrà creare i proprio applicativi e installarli poi nel proprio tablet o smartphone.
Se ti stai chiedendo se è una perdita di tempo perchè Flash è "morto", beh credimi, non è così.
Infatti Adobe sta continuando a sviluppare questa tecnologia dando nuove potenzialità per la creazione di applicativi mobile e desktop, dall'accelerazione in GPU all'integrazione con Native Extension e molto altro ancora!
Durante l'evento avremo la fortuna di avere con noi degli speaker Adobe, in alcune tappe, che ci daranno la possibilità di scoprire su cosa si sta concentrando Adobe e quale sarà il futuro della piattaforma.
Un evento totalmente gratuito che credo possa far piacere in Italia a molti sviluppatori che vogliono iniziare a muovere i primi passi nel mondo mobile oppure quelli che già ci lavorano ma vogliono alternative valide con cui sviluppare.
L'evento avrà un massimo di 20 partecipanti circa per tappa e sarà di una giornata, le città in cui si svolgerà saranno Milano, Torino, Bolzano, Padova, Firenze e Bari.
La registrazione è obbligatoria e dev'essere fatta tramite il sito dell'evento: http://www.havingfunwithadobeair.com/
Se invece preferisci seguirci direttamente sulla nostra pagina facebook ecco l'indirizzo: https://www.facebook.com/pages/Having-fun-with-Adobe-AIR/430003473713246
Per qualsiasi dubbio o domanda non esitare a contattarmi via email o lasciando un messaggio su questo post.
Spero di vederti ad una delle tappe del tour!
A presto
Luca | <urn:uuid:5f73461f-dac0-43d2-9cff-d1e564f6294e> | CC-MAIN-2013-20 | http://lucamezzalira.com/2013/01/07/having-fun-with-adobe-air/?like=1&source=post_flair&_wpnonce=0772592eec | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.989126 |
21 set
"[...] Cosa induce l'ottimo Cacciari a garantire che l'Italia non sarà trascinata a combattere per il solito vincitore, che poi, strada facendo diventa lo sconfitto?
Perché insistere a chiederci se si tratta o no di fascismo? Quello prodotto da trent'anni di bombardamento televisivo è probabilmente peggio del fascismo storico, perché non si fonda sulla repressione del dissenso, non si fonda sull'obbligo del silenzio, ma tutto al contrario, si fonda sulla proliferazione della chiacchiera, sull'irrilevanza dell'opinione e del discorso, sulla banalizzazione e la ridicolizzazione del pensiero, del dissenso e della critica.
Il totalitarismo di oggi non è fondato sulla censura del dissenso ma su un immenso sovraccarico informativo, su un vero e proprio assedio all'attenzione.
Non si può in alcun modo assimilare l'attuale composizione sociale del paese con la composizione sociale, prevalentemente contadina e strapaesana dell'Italia degli anni Venti. Nei primi decenni del secolo ventesimo, il modernismo futurista dei fascisti introduceva un elemento di innovazione e di progresso sociale, mentre oggi il regime forzitaliota non porta dentro di sé alcun germe di progresso, e la sua politica economica si fonda sulla dilapidazione del patrimonio accumulato nel passato. In questo Asor Rosa ha visto giusto. Il fascismo è un fenomeno di modernizzazione totalitaria, il berlusconismo è un fenomeno di devastazione della civiltà sociale della modernità. Mentre il fascismo avviò un processo di modernizzazione produttiva del paese, il regime forzitaliota ha dissipato le risorse accumulate dal paese negli anni dello sviluppo industriale, come aveva fatto Carlos Menem in Argentina nel decennio che ha preceduto il crollo di quell'economia e di quella società. Ma questo carattere dissipativo è perfettamente coerente con la tendenza principale che si manifesta nel pianeta nell'epoca neoliberista. [...]
(segue) | <urn:uuid:ecde08b3-84b0-4797-bd7b-97937245b392> | CC-MAIN-2013-20 | http://luigimilani.com/tag/fascismo/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.993908 |
05/09/2009
Antonio Di Pietro: "No ai condannati in Parlamento ed alleanza sulla condivisione di tutto il programma"
Mercato San Severino, in provincia di Salerno, ieri è stata omaggiata dalla visita contemporanea del leader nazionale Italia dei Valori Antonio Di Pietro e dell'europarlamentare, più votato alle scorse elezioni, Luigi De Magistris. La serata, a cui hanno preso parte, fra gli altri, il segretario provinciale IDV Nello Formisano, il consigliere provinciale IDV Carlo Guadagno, il segretario del circolo IDV di Eboli Luigi Morena e la segretaria del circolo IDV di Eboli Assunta Nigro, ha lasciato la popolazione di Mercato San Severino e gli abitanti dei paesi limitrofi entusiasti per la presenza di tali personalità e per il carisma espresso e per le modalità con cui hanno trattato le tematiche affrontate. Antonio Di Pietro con la sua schiettezza ha infervorato la platea raccontando il suo pensiero: "Il fallimento della politica in Campania è dovuto ai tanti berluschini che se ne devono tornare a casa" e "Di fronte a una politica del centro sinistra che stenta a trovare credibilità noi ci dobbiamo fare promotori di una nuova alleanza dove non si mandano al macero i partiti ma le persone che hanno sbagliato e fallito nel loro progetto politico. Italia dei Valori contrasta e contrasterà con tutte le sue forze il modello di governo berlusconiano che è un governo che toglie ai poveri per dare ai prepotenti, agli spregiudicati e invita alla criminalità e non alla lotta alla criminalità che fa due pesi e due misure coi cittadini e che invita anche all'odio raziale. Italia dei Valori vuole costruire un'alternativa ma non è una buona ragione per assistere alla mala gestione della cosa pubblica e alle responsabilità politiche gravi che si trovano nel centro sinistra. Il Partito Democratico ha fatto il suo tempo in termini di leadership e noi vogliamo assumerci le nostre responsabilità per un'alleanza fatta di valori ma anche di programmi. I nostri programmi completi saranno illustrati a Vasto nell'assemblea programmatica che faremo il 18, 19 e 20 settembre e verteranno soprattutto sull'occupazione e sul lavoro. Proporremo inoltre la non ammissione a candidati Italia dei Valori dei condannati; la non ammissione a rivestire la candidatura di assessore per chi si trova sotto processo fino a che non si è chiarita la posizione; che le imprese che si prendono l'appalto non possano più partecipare a gare; porre attenzione alla questione meridionale e ai problemi forti come la disoccupazione ed il lavoro; bisogna inoltre dare la giusta importanza alla sanità, perché la sanità è come l'acqua la quale sta alla vita come l'informazione sta alla democrazia". Ed alla domanda, se preferisce dialogare con Bersani o con Franceschini il leader di Italia dei Valori ha risposto: " Preferisco dialogare con i cittadini. Il dialogo politico si fa sui programmi e non solo su questo o su quell'altro; Bersani, Franceschini e Marino sono persone perbene ma il problema è che cosa vogliono fare e con chi lo vogliono fare. Italia dei Valori non è una formazione politica che fa da traino o ruota di questo o di quell'altro, noi ci facciamo promotori del nostro programma fino al contratto dei precari della scuola. Nel nostro programma c'è l'abrogazione della riforma Gelmini perché non è una riforma ma una controriforma che non mette i ragazzi in condizione di avere un futuro in termini di cultura e sicurezza". Riferendosi all'utilizzo dei social network come facebook per far politica ha inoltre aggiunto: "Noi di Italia dei Valori stiamo facendo di necessità virtù e abbiamo già la nostra politica che si sta sviluppando nella maggior parte dei casi attraverso la rete proprio perché non essendo proprietari dei mezzi di informazione classici, abbiamo capito che la rete dà possibilità di dialogare, ascoltare e interloquire. Personalmente nel mio facebook ho decine e decine di persone simpatizzanti, apriremo un nostro facebook modernissimo a fine mese, è saremo in forte presenza su Twitter come ultima frontiera e abbiamo fatto un IDV channel attraverso youtube".
Alessia Saggese
Grinta, grande umiltà e tanta forza d'animo sono le prime sensazioni che trasmette l'onorevole parlamentare Francesco Barbato del partito "Italia dei Valori" a chi ha la fortuna di poter trascorrere un po' di tempo in sua compagnia. E dalle sue parole emerge la voglia di far prevalere la legalità in ogni luogo o situazione e di fare da amplificatore alla voce dei popolo. Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni in risposta alle nostre domande poste nell'incontro con i giovani tenuto ad Eboli venerdì sera.
Onorevole Barbato, come vede la situazione politica attuale?
"La funzione politica dovrebbe essere quella di ascoltare ma purtroppo la politica attuale non ascolta più. Si son chiusi nel palazzo e con questo inciucio strisciante decidono tutto allontanandosi sempre più dai cittadini non prendendo in considerazione le loro necessità e i loro problemi".
Qual è la posizione dell' "Italia dei Valori" e quindi la sua?
"Con le Europee noi di Italia dei Valori abbiamo avuto un grande consenso che attualmente è ancora in crescita. Bisogna far presto a scendere in campo perché c'è una dittatura strisciante da fermare. Si dice lavoriamo per il Paese e poi mi son trovato inizialmente davanti a chi voleva fare "leggi ad azienda" . Ricordo che mi ritrovai in Parlamento, carico, perché pronto a dare il mio contributo per trovare soluzioni concrete ai problemi dei cittadini come la disoccupazione, i rifiuti ed altro ed invece mi ritrovai a una discussione su rete4. Una politica purtroppo iniziata con le leggi ad azienda per poi proseguire con un Parlamento inutile in cui bastano 30 deputati ed escort che vogliono sottomettere la magistratura. Ne è un esempio il caso Apicella, macinato perché faceva il suo dovere e non protetto da nessuno. Per il Consiglio Superiore della Magistratura è stato più facile mettere su un piatto d'argento la testa di Apicella che insieme ad altri magistrati stava facendo il proprio lavoro e portando avanti quello che aveva iniziato Luigi De Magistris e che non gli era stato permesso di portare a termine. Devo constatare con malincuore che chi fa il proprio mestiere in Italia va a finire sulla croce. Hanno fatto passare per decreto legge tutto quello che hanno voluto loro, solo il Lodo Alfano non è passato come decreto legge. Siamo giunti così alla "legge ad personam" ma noi non ci dobbiamo scoraggiare e dobbiamo lavorare come le formichine per fare il bene comune. Berlusconi ci sta dando una visione distorta, costruendo una società di veline e di "puttane" e non un'Italia con valori. Noi meridionali abbiamo la fortuna di contraddistinguerci per le due "p" e cioè pensieri e passione. Ed invece ci vogliono far sottostare alle "leggi ad delinquentiam", hanno varato lo scudo fiscale e fanno sì che la criminalità organizzata rubi ancora di più il futuro ai giovani imponendo dove costruire, quale vigilanza chiamare e tutto ai prezzi che dicono loro. Le aziende sane sono costrette a scappare. Dobbiamo portare avanti e far vincere la legalità perché è alla base dello sviluppo e lo sviluppo è a sua volta la base dell'occupazione. Solo così i giovani per lavorare non saranno costretti ad emigrare al Nord. Mi dispiace intercettare rabbia e delusione sul territorio. Noi diamo soluzioni e facciamo proposte ma loro non le considerano proprio e vanno avanti con arroganza e senza emendamenti. È una vera e propria dittatura strisciante. Si sta legittimando e legalizzando ogni illegalità col Governo Berlusconi. Venne a Napoli per trattare con un delinquente e non per questioni di pedofilia; magari fosse stato così. La storiella di aver brindato con Noemi Letizia, che ci ha voluto far credere, è solo un modo di distogliere l'attenzione pubblica dall'incontro che ebbe col padre".
È stato definito il sindaco anti camorra e per un periodo ha anche vissuto sotto scorta, ha paura?
" No, ricordando i giudici Falcone e Borsellino ritengo che chi abbassa la testa e tace muore ogni volta che lo fa, chi invece va avanti a schiena diritta muore una sola volta. Io morirò una sola volta".
Quali saranno le alleanze future dell'Italia dei Valori?
"Le alleanze si fanno con chi vuole amministrare l'interesse dei cittadini"
Cosa pensa della proposta popolare nata su face book "Noi vogliamo Luigi De Magistris, presidente della regione Campania?
"De Magistris non può nel modo più assoluto tradire gli elettori. Ha ricevuto un mandato per rappresentare quei cittadini nel Parlamento Europeo per finire in Regione Campania".
Alessia Saggese
04/09/2009
L'incontro di Eboli con i giovani ed i simpatizzanti dell'Italia dei Valori ha permesso di trovare un amplificatore alle esigenze ed alla voce del popolo nonché primo guerriero contro le vecchie metodologie di fare politica ed innovatore verso il nuovo corso di scelta e formazione della nuova classe dirigente di governo, che si sintetizza nella figura dell'onorevole parlamentare Francesco Barbato. Il quale in un successivo incontro ha espresso il suo pensiero sulle future alleanze dell'Italia dei Valori in Campania, sul governatore uscente Bassollino, sulla situazione dell'Italia dei Valori campana e sulla preoccupazione del futuro dei giovani del Sud costretti ad emigrare al Nord per trovare lavoro, che rappresenterà al prossimo congresso che si terrà a Napoli e successivamente al congresso nazionale del partito che si terrà a Vasto. Il dialogo, dopo le mie domande, è diventato un monologo. Sembrava un fiume in piena in cui Barbato, dotato di un'energia ed una dialettica pungente e chiara senza mezze misure o linguaggi di comodo, ha colpito laddove voleva, solcando un segno netto tra l'attuale modo di intendere la politica molto negativo e criticato ed uno nuovo intendimento dove la politica ed i ruoli dirigenziali sono aperti ai giovani ed alle persone oneste con capacità e valori . "Per quel che riguarda il congresso che si terrà a Napoli, sentiremo Antonio Di Pietro cosa ne pensa e se ci troviamo sulla stessa lunghezza d'onda. Inutile prendersela solo con Bassolino in riferimento al quale, io per primo, affermai sul quotidiano Il Roma che non bisogna prendere neanche un caffè da lui perché ognuno dovrebbe rispondere del proprio operato mentre lui ha creato solo grossi disagi a livello mondiale. Con chi ha fallito non si può percorrere un percorso di rinnovamento. Se questo vale per Bassolino di cui parlammo in epoche non sospette, allora sia con lui che con tipi come lui, noi di "Italia dei Valori" non possiamo andare. Proprio per la non condivisione per una attività politica amministrativa noi di IDV dobbiamo rappresentare con atti e fatti una diversità etica per cui diventa intollerabile criticare Bassolino e poi consentire a persone, ad esempio come Marrazzo, di prendere in giro i campani non rispettando quello che era stato l'input nazionale lo scorso anno di uscire fuori da ogni incarico, dare le dimissioni come annunciò in conferenza stampa, ricopriva la carica di presidente bilancio della Regione Campania, e due mesi dopo scrisse a Mastella che ritirava le dimissioni che aveva protocollato prendendo in giro così i cittadini. Marrazzo aveva, dopo Bassolino, l'incarico di maggiore importanza e se è criticata la spesa della Regione Campania per rifiuti e sanità con lui che ne teneva i cordoni e che assecondava la politica di Bassolino. Peggio ancora addirittura dire che si usciva dalla Regione Campania anche con altri incarichi per prendere il giorno alcune nomine come amministrazione dell'Università di Napoli dove Marrazzo mette il suo capo staff Cosimo Boemi. Ci troviamo in un'era in cui la politica offre alcuni personaggi che prendono solo in giro i cittadini. Per queste ragioni Antonio Di Pietro deve mettere ordine in Campania dove c'è bisogno di una forte iniezione di "dipietrismo" nell' Italia dei Valori campana che ancora oggi non hanno a che vedere con la cultura e coi valori che contraddistinguono Italia dei Valori in Campania. A Vasto rappresenterò i giovani perché da uomo del Sud noto che viene rubato loro il futuro, soprattutto nel mezzogiorno di Italia. L'ISTAT ha detto che nel 2008 più di 2000 persone sono andate al Nord per trovare lavoro. Allora la mia preoccupazione prioritaria è preservare l'anello più fragile del sistema per loro che al Sud non hanno prospettive perché il Sud è martoriato dalla criminalità organizzata che troppo ha come complice privilegiato la politica dei partiti. Per non parlare poi della situazione della scuola in quanto il "berlusconismo" vuole che l'educazione dei ragazzi non avvenga nelle scuole ma davanti alle reti Mediaset dove stanno costruendo una società vuota, plastica, senza valori fatta di veline e puttane dove non si cresce professionalmente per meriti e professionalità ma per "aiuto" del politico o potente di turno. Una società legata a fare soldi subito, senza scrupoli, sulla pelle e sulla vita degli altri; basti pensare alla gestione dei rifiuti e alla sanità dove in nome del dio denaro si calpesta tutto e tutti. "
Alessia Saggese | <urn:uuid:51f4b642-e277-461d-bd57-74c8822372b6> | CC-MAIN-2013-20 | http://piscicellivincenzo.myblog.it/archives/category/articoli-e-foto-di-alessia-saggese/index-10.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994198 |
... salafita ispirato ad Al Qaeda: volevano tenere un congresso nella loro roccaforte, Kairouan, nell'interno del paese. A portare la tensione alle stelle aveva pensato Amina Tyler, che già aveva suscitato la...GIAMPAOLO CADALANU
... islamico retto sulla sharia; teorizza la legittimità di combatterlo con ogni mezzo. La sua corrente jihadista, guidata dal reduce "afgano" Abu Ayad, si richiama a Al Qaeda. Il partito di Gannouschi si...RENZO GUOLO
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... il ruolo di Al Qaeda. Ci riesce in parte: dalle e-mail emergono soprattutto contrasti fra la Cia e il Dipartimento di Stato. Nessuna menzogna fondamentale. Il presidente cerca di riportare il...DAL NOSTRO CORRISPONDENTE FEDERICO RAMPINI
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... al Qaeda. Risulta così confermato come furono redatte più versioni dei 'talking points' e il generale David Petraeus si sarebbe opposto alal decisione di escludere dalle comunicazioni il...
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... velocità dei tweet e dal cosiddetto citizen journalism", rincara Auletta. Ricordate? In rete si moltiplicarono le notizie su Al Qaeda e altri attacchi imminenti al punto da far chiudere i cieli...
... computer, i collegamenti a siti vicini ad Al Qaeda sono risultati appartenere a Tamerlan e tracciabili soltanto a lui. Non ci sono indizi che lei avesse «cospirato» con i due fratelli, o con altri, per...VITTORIO ZUCCONI | <urn:uuid:82baca94-b688-4562-93aa-90e896bf917f> | CC-MAIN-2013-20 | http://ricerca.repubblica.it/ricerca/repubblica?query=qaeda&view=archivio&testata=&sortby=ddocdatetime&location=Digos&add-company=Carrefour | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.997238 |
Il Sud Riaccende...
Una didattica ben strutturata è un aspetto chiave per la diffusione della cultura musicale tra i giovani.... Le modifiche alle leggi che regolamentano gli istituti di formazione musicale influiscono inevitabilmente su... Mario Monteleone, oltre a essere uno degli Accordiani più anziani, con il numero di registrazione #10, è... La Regione Campania punta molto sulla crescita delle attività artistiche e musicali. Il consigliere Gennaro... La capacità di apprezzare e fare arte è strettamente collegata al livello culturale di un Paese e alla sua... Al convegno "Il Sud Riaccende La Musica" hanno trovato posto anche le opinioni di alcuni storici Accordiani.... Per il convegno "Il Sud Riaccende La Musica", Nico Di Battista ha condiviso la sua esperienza sul campo,... L'ultimo SHG è stato occasione di confronto con il convegno "Il Sud Riaccende La Musica". A seguire,...
le rubriche
Nel 2010, dopo l'ennesimo trasloco, decisi di costruire un Isobox artigianale per il mio studio. Fino a oggi... Perché può essere necessario tappare la buca di una chitarra acustica... Le scrive un reduce di SHG36, ovvero dell'ultimo Second Hand Guitars, quello che si è tenuto a Salerno il 5... Che ci lascia SHG Salerno? Moltissimo. C'era, girava tra alcuni, una vaga atmosfera coloniale prima di... Che la musica riesca ad appassionare a livelli indicibili non è certo un segreto, come pure che uno strumento...
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Guida | Samsung Bada 2.0 Per Wave S8500: disponibile il primo firmware ufficioso S8500XPKG5!
Di iNicc0lo il 20 luglio 2011
Finalmente ci siamo. Come anticipato nel corso del pomeriggio, è arrivato il primo firmware ufficioso Bada 2.0 per Samsung Wave S8500. Si tratta dell'aggiornamento S8500XPKG5 che vi abbiamo anticipato nel precedente articolo. Ancora molti i problemi software e difficilmente potrà essere utilizzato quotidianamente. Di seguito comunque trovate guida per aggiornare e immagini del firmware.
Guida aggiornamento Bada 2.0 Samsung Wave S8500:
File Necessari:
- PC Suite Kies installata sul PC | Download
- Driver Samsung installati | Download (usare quelli nel pacchetto rom)
- ROM che contiene anche il programma di aggiornamento | Download o samfirmware.com
- Batteria Carica!
- Tutte le risorse su samfirmware.com (password della rom è il nome del sito: samfirmware.com)
Procedura:
- Installate i pacchetti scaricati sopra (Kies e Driver)
- Scompattare la rom in una cartella in modo da avere tutti i file necessari e il programma MultiLoader
- Aprite MultiLoader e selezionate i vari pacchetti come da immagine
- I pacchetti solo facilmente riconoscibili in quanto ognuno ha il nome relativo al tasto che selezionate. Per il Boot dovete selezionare la cartella boot all'interno della rom che avete scaricato e verrà riconosciuto in automatico.
- Mettere il Wave II in modalità download premendo e mantenendo premuto: Volume Giu + Tasto Blocco schermo + Tasto Power
- Connettete il Wave 2 con il cavetto USB e controllare che venga riconosciuta una porta COM con scritta Ready (se installa dei driver attendete l'installazione)
- Premete Download e aspettate circa 5/8 minuti
- Non toccate nulla, non cambiate finestra nel pc e non fate altro
- Al riavvio del cellulare, solo quando è avviato il sistema, staccate il cavetto.
HDblog non si assume nessuna responsabilità su eventuali danni o malfunzionamenti derivati da questa procedura.
-
Domande, dubbi e richieste le potete fare nel Forum Bada | Clicca qui | <urn:uuid:f0704b6a-6a00-48f9-9f7a-74132c0da3a9> | CC-MAIN-2013-20 | http://samsung.hdblog.it/2011/07/20/guida-samsung-bada-2-0-per-wave-s8500-disponibile-il-primo-firmware-ufficioso/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.988757 |
dicembre 2, 2010 2 commenti
Poi hanno spento la luce. E non mi son più svegliato.
Bombe e orologi fermi, tanto per cambiare. I tre giorni che sconvolsero l'Italia, e chi se li dimentica. Tutto cominciò la mattina del 12 dicembre, tanto per cambiare. Dopo 41 anni. Poco dopo mezzogiorno un'edizione straordinaria del telegiornale dava la notizia di un'esplosione a Piazza Fontana. Durante le commemorazioni della strage. Uno sfregio, si pensò in molti. Ma nessuno poteva immaginare quello che ne conseguì. D'altronde gli eventi precipitarono in fretta.
Il presidente del Senato Schifani, poche settimane prima, in seguito all'assalto degli studenti a palazzo Madama, aveva detto: "Da tempo ci sforziamo con i nostri appelli e richiami al senso di responsabilità di tutti ad abbassare i toni per evitare che l'aumento degli episodi di violenza e di intolleranza in occasione di manifestazioni pubbliche possa trasformarsi in gesti non solo incivili ma anche forieri di eventi luttuosi". Ci scappa il morto, detto in parole povere. Ròba che rimpiangi Cossiga, per dire.
Intanto i due ragazzi fermati il giorno dell'assedio al Senato non venivano rilasciati. Le università iniziarono lo stato di mobilitazione permanente. Gli atenei occupati in tutt'Italia. Un giorno c'era manifestazione, e l'altro pure. Agli studenti, a poco a poco, s'affiancò la società civile: non solo operai, precari e insegnanti, ma anche immigrati, lavoratori stanchi e indignati, persino i pensionati. Ovunque, i centri cittadini paralizzati. Festa e protesta. Il governo era in piena crisi: il 14 dicembre la Consulta avrebbe dovuto pronunciarsi sul legittimo impedimento mentre in Parlamento si sarebbe dovuta votare la fiducia. Tutto ciò se.
Ma cerchiamo d'esporre i fatti, sebbene siano confusi, seguendo l'ordine cronologico degli eventi che hanno generato il corto circuito. Ad esempio, è importante dire, che le forze dell'ordine, stanche delle botte date e di quelle subite, e di troppi straordinari non pagati, dopo dieci giorni di scontri e delirio cominciarono a scioperare pure loro. Cioè, non tutti, ma una buona parte sì. E, viene da sé, la degenerazione che ne è seguita.
I neofascisti e i leghisti al nord e gli uomini delle varie cosche al sud, e gli ultrà tutti, infervorati dal sobillamento generale, ne approfittano, ciascuno per la sua causa, per entrare in azione. I primi morti, il 7 dicembre, furono a Napoli, Roma e Milano, durante le colluttazioni. Pallottole vaganti, tanto per cambiare. Ma attraverso telefonini, telecamere e internet le immagini hanno fatto il giro della penisola (e non solo). Così ebbe inizio la caccia all'uomo. L'obiettivo: gli uomini che avevano sparato, e ucciso.
Era tutto un risuonar di sirene. Tutti contro tutti: non si capiva chi stava con chi, contro chi, per cosa, contro cosa. Nessuno, però, ce la faceva più. E, in molti, ambivano ai posti di governo, o di comando, per ingrassare, o per costruire. Vendette, rappresaglie: guerra civile, un delirio mai visto in tanti anni di storia complicata. Molti si chiusero nelle case, chi poteva abbandonava le città. Una nuova sconosciuta paura catturava, inaspettatamente, l'attenzione degli italiani. Dopo vent'anni a riempirsi le giornate col vuoto dell'intrattenimento televisivo. Lo sbandamento di fronte all'inconsueto. Le abitudini sovvertite. Dovettero persino sospendere i campionati di calcio. Le chiese, di domenica e non solo, ripresero ad esser frequentate. Si sa, che quando s'è in difficoltà, dio è l'amico più vicino, l'amico più facile. Si piange il morto e si prega dio. I morti nelle strade erano ormai più di quelli sul lavoro.
Voi mi capirete, signori miei, se il racconto è confuso. Voi c'eravate, avete visto, avete partecipato, eravamo tutti in strada, ognuno schierato, come fantasmi che non sanno dove andare. La prima bomba scoppiata a Brescia, il 12 dicembre 2010, non era solo uno sfregio. La colpa fu data dapprima agli islamici, poi agli anarco-comunisti dei centri sociali. Qualcuno diceva che era stata la mafia, altri dicevano che erano stati i fascisti. Qualcuno diceva che erano stati ambienti deviati della massoneria, altri ancora dicevano che era stato lo Stato. In molti sospettavano che fascisti, mafiosi, massoni e servizi segreti erano tutti d'accordo. Naturalmente, è presto per la verità. E poi, si sa, quando scoppiano le bombe, qui in Italia, la verità non si scopre mai.
Le strade, già piene di gente, dopo la bomba di Brescia si colorarono di un frastuono atroce, ancor più incazzato. Cariche improvvise spezzavano i cortei con azioni di guerriglia militare, poi si disperdevano, dileguandosi. Assalti neofascisti alle università di tutta Italia, scontri violenti, tre morti, giovani, ragazzi. Figli di madri e padri che avranno vita distrutta. Quella notte, tra il 12 e il 13 dicembre 2010, in un'operazione combinata, esercito, polizia e carabinieri fanno irruzione negli atenei occupati e arrestano centinaia di studenti. All'alba, col territorio sgomberato, i neofascisti si prendono le università.
Alle 8 e 47 della mattina del 13 dicembre un'esplosione alla stazione metro Pinciopallo sveglia la città di Roma. I giornalisti non fanno in tempo a batter l'ansa che alle 8 e 52 un'altra bomba, questa volta a Milano, esplode nei pressi della stazione metro Tiraturati. Le linee fisse saltano, le comunicazioni sono interrotte. Alle 9 e 26 scoppia un'autobomba davanti alla procura di Reggio Calabria, alle 9 e 31 un'altra autobomba esplode davanti al palazzo di Giustizia di Firenze. Alle 9 e 48 un aereo di linea viene dirottato sulla Questura di Palermo. Ecco servito il nostro 11 settembre. Alcuni temono sia ritornata la guerra.
Il Consiglio dei Ministri vara un provvedimento straordinario in cui destituisce il Presidente della Repubblica, incaricando delle sue funzioni il Premier. Viene determinato lo stato d'emergenza. Le elezioni vengono bloccate a tempo indeterminato. Viene istituito il servizio d'ordine d'emergenza nazionale (a cui spetta il compito, inoltre, di controllare casa per casa e scovare eventuali dissidenti). Si firma un'amnistia che fa uscire dalle carceri 45mila detenuti.
Il 14 dicembre, a reti unificate, e per la prima volta, su tutti i profili di facebook, il presidente del Consiglio dichiara che va tutto bene, ci penserà lui, qualche morto cosa volete che sia, l'importante che tutto sia finito e che l'Italia è un grande paese. In molti, durante il messaggio, si sono sentiti sfondare la porta di casa e visti prelevare e portare via. L'ultima cosa che ho saputo, signori, è che oltre a me, hanno portato via quasi mezzo milione di persone.
Poi hanno spento la luce.
25-11-2010 | <urn:uuid:8a2b76c4-71b9-4764-8e98-79d696db9f98> | CC-MAIN-2013-20 | http://scrittoriprecari.wordpress.com/tag/fantapolitica/ | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994857 |
Buon lunedì cari amici. Chi mi segue sul blog sarà a conoscenza del mio weekend a Torino. Il comune di Torino e l'assessorato alla cultura hanno organizzato questo bellissimo tour per alcuni blogger, regalandoci una città tutta da scoprire (è stata la mia prima volta nel capoluogo Piemontese), una opportunità davvero unica ed imperdibile. Sono rimasta affascinata è a dir poco. Nella mia ignoranza pensavo che Torino fosse una città grigia, una grande periferia ed invece mi sono dovuta ricredere. Mi è piaciuta talmente tanto che sto già organizzando una piccola vacanza con la mia famiglia. Nei prossimi giorni vi mostrerò il reportage fotografico di questo fine settimana appena passato e vi racconterò una Torino vista con i miei occhi tra mostre, chiese, palazzi, atelier, musei, cene sul tram, workshop e vi lascerò qualche indirizzo dove trovare dei negozietti davvero originali.
Oggi invece, voglio parlarvi della nuovissima sezione di Shab dedicata ai gioielli: Shab Jewellery. Se in questi mesi avete avuto modo di conoscere Elisabetta, la titolare di Shab, vi sarete sicuramente resi conto dell'accortezza con cui propone le nuove collezioni. Mancava un sito italiano, dove reperire gioielli dal gusto romantico, gioielli fatti a mano e unici nel loro genere. Ed ecco pronti per noi quest'ampia vetrina di collane, braccialetti, orecchini e cerchietti. Giusto per non sapere né leggere né scrivere, ho già prenotato questo braccialetto, adoro i pois! E a voi quale gioiello piace di più?
Tra l'altro in questo periodo prenatalizio in cui molti di noi, sono in difficoltà nel trovare il regalo perfetto alla sorella o all'amica, con un semplice click, arriveranno i vostri doni in un batti baleno. Volete una nuova idea per un regalo di Natale? Cosa ne pensate dei nuovi profumatori di Shab? Ce n'è uno per ogni gusto e stile: dal classico sacchettino di lino ricamato al romantico cuscino con decorate le gabbiette di uccelli. Dall'elegante candela nel bicchiere al profumatore da appendere a forma di cuore. Correte a vedere l'ampia scelta si profumatori sono certa che troverete quello che fa per voi.
~ Shab ~
Per informazioni: firstname.lastname@example.org
potete trovarlo anche su: | <urn:uuid:0d40ba7c-cb63-4520-a041-13ab7debe20f> | CC-MAIN-2013-20 | http://shabbychicinteriors.blogspot.com/2012/12/shabby-jewellery.html | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.995899 |
La ricetta ce l'ha data Barbara: abbiamo avuto occasione di assaggiare la sua torta ad una festa e ce ne siamo innamorate!
Un impasto sbricioloso, croccantino e dolce, a racchiudere una farcia morbida, dal semplice sapore di ricotta ma con un'aggiunta golosa, le gocce di cioccolato.
La torta di ricotta è un classico, preparata in questo modo è una delle tante varianti. E' perfetta per ogni occasione speciale, perché mai pesante e non pretenziosa.
Nella nostra versione abbiamo messo poca ricotta rispetto alle proporzioni della ricetta originale, perchè la crema sarebbe dovuta essere più ricca, tuttavia un'idea per un'aggiunta alternativa potrebbe essere distribuire sul fondo della torta una mostarda agrumata o una marmellata di mandarini.
Noi per la cottura abbiamo utilizzato uno stampo a tortiera della Guardini.
VINO CONSIGLIATO: Fragolino Bianco (vino dal colore bianco paglierino con riflessi verdolini, profumo intenso ed aromatico dal netto sentore di fragola, sapore morbido ed equilibrato) | <urn:uuid:1502edf1-dfad-4ed8-900f-582a894b0675> | CC-MAIN-2013-20 | http://spizzichiandbocconi.blogspot.com/2012/02/torta-di-ricotta-di-barbara.html?showComment=1329994298032 | s3://commoncrawl/crawl-data/CC-MAIN-2013-20/segments/1368701445114/warc/CC-MAIN-20130516105045-00028-ip-10-60-113-184.ec2.internal.warc.gz | ita | 0.994665 |