diff --git "a/static/data/il_mistero_delle_cattedrali.txt" "b/static/data/il_mistero_delle_cattedrali.txt" new file mode 100644--- /dev/null +++ "b/static/data/il_mistero_delle_cattedrali.txt" @@ -0,0 +1,5550 @@ + +1 + +La Sfinge protegge e domina la Scienza (disegno di Julien Champagne) + +2 +FULCANELLI + + +IL MISTERO +DELLE CATTEDRALI + + +e l'interpretazione esoterica +dei simboli ermetici +della Grande Opera + + +Terza edizione ampliata + + +con tre prefazioni di + +EUGÈNE CANSELIET, F.C.H. + + + +Scansione Ettore Peluso +Corretto da filuc (filuc@everyday.com) + + +EDIZIONI MEDITERRANEE + +3 + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + + +La maggior parte delle illustrazioni fotografiche sono di Pierre Jahan + + + +Titolo originale dell'opera : Le Mystère des Cathédrales - © Copyright +1964 by Jean-Jacques Pauvert, Paris - © Copyright 1972 by Edizioni +Mediterranee - Roma - Traduzione di Ferruccio Ledvinka - Copertina di +Giulia Marini - Printed in Italy - S.T.A.R. - Via Luigi Arati, 12 - Roma. + +4 +Ai Fratelli di Heliopolis + +5 + + + +PREFAZIONI + +6 +PREFAZIONE ALLA +PRIMA EDIZIONE +Per il discepolo è un compito ingrato e difficile presentare una +opera scrìtta dal proprio Maestro. Perciò, la mia intenzione non è quella +d'analizzare in quest'occasione II Mistero delle Cattedrali, né di +sottolineare il bello stile ed il profondo insegnamento. Confesso umilmente +la mia incapacità e preferisco lasciare ai lettori il compito d'apprezzare il +libro, +ed +ai +Fratelli +di +Heliopolis +la +gioia +di +raccogliere +questa sintesi, esposta così magistralmente da uno di loro. Il tempo +e la verità faranno il resto. +Già da molto tempo, ormai, l'Autore di questo libro non è più +tra noi. L'uomo si è eclissato. Riemerge soltanto il suo ricordo. Provo +una certa pena nell'evocare l'immagine di questo Maestro laborioso +e sapiente, al quale devo tutto, deplorando; ahimè! la sua precoce +dipartita. I suoi molti amici, fratelli sconosciuti che attendevano da lui +la soluzione del misterioso Verbum dimissum, lo rimpiangeranno in- +sieme a me. +Ma poteva egli, giunto al culmine della Conoscenza, rifiutare di +obbedire agli ordini del Destino? — Nessuno è profeta in patria — + +7 +Questo vecchio proverbio spiega, forse, la ragione occulta dello +sconvolgimento provocato, nella vita solitaria e studiosa del filosofo, dalla +scintilla della Rivelazione. Per effetto di questa fiamma divina, il vecchio +uomo si è completamente consunto. Il nome, la famiglia, la patria, tutte le +illusioni +e +tutti +gli +errori, +tutte +le +vanità +sono +ridotte +in +polvere. Ma da questa cenere, come la fenice dei poeti, nasce una +nuova personalità. Così almeno pretende la Tradizione filosofale. +Il Mio Maestro lo sapeva. E sparì quando giunse l'ora fatidica, +quando il Segno fu compiuto. Chi oserebbe sottrarsi alla Legge? — +Anch'io, nonostante lo struggimento provocato da una separazione +dolorosa, ma inevitabile, se mi capitasse il fortunato avvenimento che +obbligò l'Adepto ad allontanarsi dagli orrori di questo mondo, non +mi comporterei in maniera diversa. +Fulcanelli non è più. Eppure il suo pensiero è rimasto, ardente +e vivo, chiuso per sempre in queste pagine come in un santuario, e +questa è la nostra unica consolazione. +Grazie a lui, la Cattedrale gotica ci confida il suo segreto. E non +senza sorpresa né emozione apprendiamo in che modo fu tagliata, dai +nostri antenati, la prima pietra delle fondazioni, gemma abbagliante, +più preziosa dello stesso oro, e sulla quale Gesù fondò la sua Chiesa. +Tutta la Verità, tutta la Filosofia, tutta la Religione si basano su +quest'unica Pietra sacra. Molti uomini, pieni di presunzione, si credono +capaci di fabbricarla; eppure, quanto sono rari gli eletti abbastanza +semplici, abbastanza sapienti, abbastanza abili da riuscirvi! +Ma ciò non ha molta importanza. Ci basti sapere che le meraviglie del +nostro medioevo contengono la stessa verità positiva, gli stessi +fondamenti scientifici delle piramidi d'Egitto, dei templi greci, delle +Catacombe romane e delle basiliche bizantine. +Tale è, grosso modo, la portata del libro di Fulcanelli. +Gli ermetisti, — o almeno quelli che sono degni di questo nome, +— scopriranno anche dell'altro. Si dice che la luce nasce dallo scontro +di idee differenti: essi potranno riconoscere che qui, nel confronto tra +il Libro e l'Edificio, si libera lo Spirito e la Lettera muore. Fulcanelli +ha fatto per loro il primo sforzo; tocca ora agli ermetisti fare l'ultimo. +La strada che resta da percorrere è breve. C'è ancora bisogno di +individuarla con, esattezza e di non muoversi senza sapere dove si va. +Cosa si vuole di più? +Io so, non per averlo scoperto da solo, ma perché l'Autore stesso me ne +diede la certezza più di dieci anni ja, che la chiave dell'arcano +più grande è data, senza alcuna finzione, da una delle figure che illustrano + +8 +quest'opera. E questa chiave consiste unicamente in un colore, +manifesto all'artista già dall'inizio del lavoro. Nessun Filosofo, a +quanto mi è dato sapere, ha colto l'importanza di questo punto essenziale. +Rendendolo noto, obbedisco alle ultime volontà di Fulcanelli e +sono in regola con la mia coscienza. +Ed ora, mi sia permesso, in nome dei Fratelli di Heliopolis e mio, +di ringraziare caldamente l'artista al quale il mio maestro affidò +l'illustrazione del proprio lavoro. Infatti, grazie al talento sincero e +minuzioso del pittore Julien Champagne, Il Mistero delle Cattedrali riveste +il proprio austero esoterismo d'un superbo mantello di disegni originali. + +E. CANSELIET +F.C.H +Ottobre 1925 + +9 + +PREFAZIONE ALLA +SECONDA EDIZIONE + + Quando Il Mistero delle Cattedrali fu scritto, nel 1922, Fulcanelli non +aveva ricevuto ancora Il Dono di Dio, ma era così vicino all'Illuminazione +suprema che ritenne necessario aspettare e mantenere l'incognito, del resto +sempre conservato più ancora per inclinazione personale che per scrupolo +d'una rigorosa obbedienza alla regola del segreto. In verità, dobbiamo +ammettere che quest'uomo d'un'altra età, per il suo strano portamento, i +suoi modi antiquati e le sue insolite occupazioni, attirava, senza volerlo, +l'attenzione degli oziosi, dei curiosi e degli sciocchi; molto meno rumore, +tuttavia, suscitò, un po' più tardi, la scomparsa totale della sua presenza +fisica. +Così, non appena fu in ordine la prima parte dei suoi scritti, il Maestro +manifestò il suo desiderio, - assoluto e senza appello, cioè che la sua vera +entità restasse nell'ombra, e che sparisse la sua etichetta sociale, ormai +definitivamente cambiata con lo pseudonimo voluto dalla Tradizione e da +molto tempo familiare. Questo nome celebre è così solidamente fissato nella +memoria fino alle future generazioni, che non è assolutamente possibile + +10 +sostituirlo con un qualsiasi altro patronimico per quanto quest'ultimo possa +sembrare ben fondato, o brillantissimo o il più auspicato. +Ci si deve, come minimo, persuadere che il padre d'un'opera di così +eccelsa qualità, non lo abbandonò certo, una volta compiuto il suo lavoro, +se non per delle ragioni strettamente pertinenti, se non imperiose, e +maturate profondamente. Su di un piano diverso, tali ragioni diedero luogo +alla rinuncia, che non ci si stanca d'ammirare, perché anche gli autori più +distaccati dal mondo, scelti tra i migliori, si mostrano sempre sensibili alla +gloriuzza che deriva dalla propria opera stampata. Si deve aggiungere +però, che il caso di Fulcanelli non assomiglia a nessun altro, nell'ambito +delle Lettere del nostro tempo, perché proviene da una disciplina etica +infinitamente superiore, secondo la quale il nuovo Adepto armonizza il suo +destino con quello dei suoi rari predecessori, come lui apparsi alla loro +epoca determinata, scaglionati su una strada immensa, simili a dei fari di +salvezza e di misericordia. Filiazione senza macchia, che si mantiene +prodigiosamente, perché senza sosta venga confermata, nella sua duplice +manifestazione spirituale e scientifica, la Verità eterna, universale ed +indivisibile. E come la maggioranza degli antichi Adepti, Fulcanelli, +gettando alle ortiche del fosso la consunta spoglia del vecchio uomo, lasciò +soltanto sul sentiero la traccia onomastica del proprio fantasma di cui +l'altero biglietto da visita proclama la suprema aristocrazia. + + +* * * + +Per coloro che posseggono qualche conoscenza dei libri alchimistici del +passato è necessario basarsi su questo aforisma: l'insegnamento orale da +maestro a discepolo è superiore a qualsiasi altro. È in questo modo che +Fulcanelli ricevette l'iniziazione, così come noi l'abbiamo ricevuta da lui; +dobbiamo però aggiungere, da parte nostra, che Ciliani ci aveva già +spalancato la porta del labirinto, nella settimana incui apparve, nel 1915, +la riedizione del suo opuscolo. + Nella nostra Introduzione alle Dodici Chiavi della Filosofia noi abbiamo +ripetuto di proposito che Basilio Valentino fu l'iniziatore del nostro +Maestro, e ciò perché ci fu data l'occasione di cambiare l'epiteto del +vocabolo, cioè di sostituire - per amore di esattezza - l'aggettivo numerale +primo al qualificativo vero che avevamo utilizzato prima, nella nostra +Prefazione delle Dimore filosofali. A quell'epoca, noi ignoravamo la lettera +così commovente che riportiamo qui sotto e che trae tutta la sua cattivante +bellezza dallo slancio dell'entusiasmo, dal l'accento del fervore che + +11 +infiamma improvvisamente lo scrittore, diventato anonimo a causa della +raschiatura della firma, come lo è il destinatario per la mancanza +d'indirizzo. Indubbiamente costui fu il maestro di Fulcanelli, il quale lasciò, +tra le sue carte, la lettera rivelatrice, segnata in croce da due righe sporche +di carbone, lungo la traccia della piegatura, per essere stata poi tanto +tempo chiusa in un portafoglio, dove è stata lo stesso raggiunta dalla +polvere impalpabile e grassa dell'enorme forno sempre in attività. Così +l'autore del Mistero delle Cattedrali conservò per molti anni, come un +talismano, la prova scritta del trionfo del suo vero iniziatore, prova che +nulla più vieta di pubblicare oggi, soprattutto perché essa fornisce una idea +potente e giusta del sublime ambito nel quale si situa la Grande Opera. +Pensiamo che non ci sarà rimproverata la lunghezza della strana lettera da +cui sarebbe certo un peccato eliminare anche una sola parola, + + Mio caro amico, +Questa volta avete veramente ricevuto il Dono di Dio; è una grande +Grazia, e per la prima volta, mi rendo conto di quanto sia raro questo +favore. Infatti io credo che l'arcano, nel suo abisso insondabile di semplicità, +è introvabile con l'aiuto del solo raziocino per quanto esso possa essere +sottile ed esercitato. Finalmente siete in possesso del Tesoro dei Tesori, +rendiamo grazie alla Luce Divina che ve ne ha reso partecipe. Del resto, +l'avete meritato giustamente con la vostra incrollabile fede nella Verità, la +costanza degli sforzi, la perseveranza nel sacrifìcio, ed anche, non +dimentichiamolo,... con le vostre opere buone. +Quando mia moglie m'ha annunciato la bella notizia, sono stato +sbalordito dalla gioiosa sorpresa e non stavo più in me dalla felicità. A tal +punto che mi son detto: purché non paghiamo quest'ora di euforia con +qualche cosa di terribile domani. Ma, sebbene informato sommariamente +della cosa, ho creduto di capire, e ciò conferma la mia certezza, che il fuoco +viene spento soltanto quando l'Opera è compiuta e tutta la massa tintoria +impregna il vetro che, di decantazione in decantazione, resta alla fine +completamente saturo e diventa luminoso come il sole. +Avete spinto la vostra generosità fino ad associarci a questa alta ed +occulta conoscenza che vi appartiene di diritto e che è totalmente personale. +Meglio di ogni altro ne avvertiamo tutto il peso e meglio di ogni altro siamo +capaci di rimanervi eternamente riconoscenti. Sapete bene che le più belle +frasi, le più eloquenti proteste non valgono quanto la commovente +semplicità di queste parole: voi siete buono, ed è proprio per questa grande + +12 +virtù che Dio ha posto sulla vostra fronte il diadema della vera regalità. Egli +sa che farete un nobile uso dello scettro e dell'inestimabile appannaggio che +comporta. Da molto tempo ormai Vi conosciamo come il mantello blu dei +vostri amici nel bisogno; il mantello caritatevole si è improvvisamente +allargato perché, ora, tutto l'azzurro del cielo, ed il suo grande sole coprono +le vostre nobili spalle. Possiate gioire a lungo di questa grande e rara felicità +per la gioia e la consolazione dei vostri amici, ed anche dei vostri nemici, +perché la disgrazia cancella tutto ed ormai disponete della bacchetta magica +che compie tutti i miracoli. +Mia moglie, con quell'inesplicabile intuizione delle persone sensibili, +aveva fatto un sogno molto strano. Aveva visto un uomo avvolto in tutti i +colori dell'iride ed innalzato fino al sole. La spiegazione non si è fatta +attendere. Quale Meraviglia! Che bella e vittoriosa risposta alla mia lettera +piena di dialettica e - teoricamente - esatta, ma quanto lontana, ancora, dal +Vero, dal Reale! Ah! si potrebbe quasi affermare che chi ha salutato la stella +del mattino ha perso per sempre l'uso della vista e della ragione, perché è +affascinato da questa falsa luce e precipitato nelle tenebre... A meno che, +come è stato per voi, un gran colpo di fortuna non lo allontani bruscamente +dall'orlo del precipizio. +Non vedo l'ora di rivedervi, caro amico mio, di riascoltare il racconto +delle ultime ore d'angoscia e di trionfo. Ma state pur certo, tanta è la gioia +che stiamo provando e tale è la gratitudine che è nel nostro cuore, che non +riuscirei mai ad esprimermi a parole. Alleluia! +Vi abbraccio e mi felicito con voi +Il vostro vecchio amico... + +Chi sa compiere l'Opera con il solo mercurio ha trovato la perfezione, - +cioè è stato illuminato ed ha compiuto il Magistero. +Forse, un passaggio avrà colpito, sorpreso o sconcertato il lettore +attento e già in dimestichezza con i dati principali del problema ermetico. +Si tratta di quel passaggio in cui l'intimo e saggio autore della missiva +esclama: +"Ah! si potrebbe quasi affermare che chi ha salutato la stella del mattino +ha perso per sempre l'uso della vista e della ragione, perché è affascinato +da questa falsa luce ed è precipitato nelle tenebre". +Questa frase sembra in contraddizione con quello che abbiamo +affermato, più di vent'anni fa, in uno studio sulla Toison d'Or1 (1 Vedi +Alchimie. J.J. Pauvert editore, p. 137), e cioè che la stella è il grande segno +dell'Opera; ch'essa suggella la materia filosofale; che essa fa sapere + +13 +all'alchimista d'aver trovato non la luce dei pazzi ma quella dei saggi; che +essa consacra la saggezza; e che è chiamata stella del mattino. +Il lettore avrà notato che precisavamo brevemente che l'astro ermetico è +da principio ammirato nello specchio dell'arte o mercurio prima di +mostrarsi sotto il cielo chimico, ch'esso rischiara in modo assai modesto? +Egualmente ligio ai doveri di carità e d'osservanza del segreto, anche se +questo poteva farci passare per dei ferventi amanti del paradosso, avremmo +potuto insistere già allora sul meraviglioso segreto e, a questo scopo, +avremmo potuto ricopiare alcuni appunti scritti in un vecchio quaderno, +dopo una delle dotte discussioni con Fulcanelli; queste discussioni, +accompagnate da caffè freddo e zuccherato, erano la nostra maggiore +delizia al tempo della nostra adolescenza, quand'eravamo assidui e +studiosi, avidi di questo incomparabile sapere. +La nostra stella è unica, eppure è doppia. Sappiate distinguere la sua +impronta reale dalla sua immagine, e noterete ch'essa brilla con più intensità +alla luce del giorno che nelle tenebre della notte. +Dichiarazione, questa, che convalida e completa quella di Basilio +Valentino (Douze Clefs) non meno categorica e solenne: +"Gli Dei hanno accordato agli uomini due stelle per condurli verso la +grande Sapienza; osservale, o uomo! e segui con costanza il loro chiarore, +perché è in esso che si trova la Saggezza". +E si tratta certo delle due stelle rappresentate in una delle piccole +illustrazioni alchemiche del convento francescano di Cimiez, accompagnata +da una leggenda in latino che riguarda la virtù salvatrice inerente +l'irraggiamento notturno delle stelle. +"Cum luce salutem; con la luce, la salvezza". +In ogni caso, anche se si possiede solo in minima parte il significato +filosofico e se si prende la briga di meditare sulle già citate parole di Adepti +incontestabili, si avrà la chiave con cui Ciliani apre la porta del tempio. Ma +se ancora non si comprende, allora si rileggano le opere di Fulcanelli e non +si vada a cercare altrove un insegnamento che nessun altro libro potrebbe +fornire con altrettanta precisione. +Esistono, dunque, due stelle, che, nonostante la poca verosimiglianza, +formano in realtà un'unica stella. Quella che brilla sulla Vergine mistica, - +che è contemporaneamente nostra madre ed il mare ermetico1 (1 In francese +mère (madre) e mer (mare) si pronunciano allo stesso modo e sono dello +stesso genere. Quindi notre mère (nostra madre), secondo la cabala fonetica, +ha il significato di "nostro mare" (N.d.T)) - annuncia il concepimento e non +è altro che il riflesso dell'altra che precede il miracoloso avvento del Figlio. +Perché se la Vergine celeste è chiamata anche "stella matutina", stella del + +14 +mattino; se si può contemplare su di lei lo splendore d'un segno divino; se +la riconoscenza per questa sorgente di grazie procura gioia al cuore +dell'artista; non si tratta, però, che d'una semplice immagine riflessa dallo +specchio della Saggezza. Questa stella visibile ma inafferrabile, malgrado +la sua importanza ed il posto che occupa nelle opere di vari autori, attesta +la realtà dell'altra, di quella che incorona alla nascita il Bimbo divino. San +Crisostomo ci fa sapere che il segno che condusse i Magi alla grotta di +Betlemme, prima di sparire, si posò sul capo del Salvatore e lo circondò +d'un'apoteosi di luce. + +* * * + +Insistiamo, e siamo certi che alcuni ce ne saranno riconoscenti: si tratta +veramente d'un astro notturno la cui luce s'irraggia senza molto splendore +al polo del cielo ermetico. E quindi ha poca importanza, senza lasciarsi +ingannare dalle apparenze, che ci si informi sul cielo terrestre, di cui parla +Venceslao Lavinius di Moravia e su cui insiste tanto Jacobus Tollius: +"Tu avrai compreso che cos'è il Cielo, di cui si parla nel mio piccolo +libro, e per mezzo del quale sarà svelato il Cielo chimico. Perché +Questo cielo è immenso e riveste le campagne di una luce color di +porpora. +In esso sono stati individuati i suoi astri ed il suo sole". +È indispensabile meditare a fondo che il cielo e la terra, sebbene nel +caos cosmico originale siano stati mescolati, non sono differenti ne in +sostanza ne in essenza, ma lo diventano in qualità, in quantità ed in virtù. +La terra alchemica, caotica, inerte e sterile, non contiene forse, nonostante +ciò, il cielo filosofico? Sarebbe dunque impossibile per l'artista, imitatore +della Natura e della Grande Opera divina, separare nel suo piccolo mondo, +con l'aiuto del fuoco segreto e dello spirito universale, le parti cristalline, +velenose e pure, dalle parti dense, oscure e grossolane? Ma questa +separazione deve essere compiuta, essa consiste nell'estrarre la luce dalle +tenebre e nel realizzare il lavoro del primo dei Grandi Giorni di Salomone. +Mediante questa separazione, possiamo sapere che cos'è la terra filosofale +e che cosa gli Adepti hanno chiamato cielo dei Saggi. +Filalete che, nel suo libro Entrée ouverte au Palais ferme du Roi, si è +soffermato più degli altri sulla pratica dell'Opera, fa cenno della stella +ermetica, e conclude con la magia cosmica della sua apparizione: +"È il miracolo del mondo, l'unione delle virtù superiori con quelle +inferiori; per questa ragione l'Onnipotente l'ha indicata con un segno +straordinario. I Saggi l'hanno visto in Oriente, ne sono rimasti sbalorditi e + +15 +subito dopo hanno saputo che un Re purissimo era venuto al mondo. +Quando tu avrai visto la sua stella, seguila fino alla Culla; là vedrai il +Bel Bambino". +In seguito l'Adepto rivela come si deve procedere: +"Si prendano quattro parti del nostro drago igneo, che nasconde nel suo +ventre il nostro Acciaio magico, e nove parti della nostra Calamita; +mescolale insieme per mezzo di un ardente Vulcano, fino a ridurle sotto +forma d'acqua minerale, su cui galleggerà una schiuma che deve essere +eliminata. Getta la crosta esterna, prendi il nocciolo, purgalo tre volte con +il fuoco e con il sale, cosa che si farà facilmente se Saturno ha visto la +propria immagine nello specchio di Marte". +Infine Filatele aggiunge: +"E l'Onnipotente imprime il suo regale sigillo a quest'Opera e, così +facendo, l'adorna in modo del tutto particolare”. + +*** + +In verità, la stella non è un segno speciale del travaglio della Grande +Opera. La si può incontrare in numerosi composti archimici, in +procedimenti particolari ed in operazioni spagiriche di minore importanza. +E non di meno essa ha sempre lo stesso valore indicativo di trasformazione, +parziale o totale, dei corpi sui quali si è formata. Un esempio tipico ci è +fornito da Jean-Frédéric Helvetius, in questo passaggio del suo Veau d'Or +(Vitulus Aureus), che traduciamo: +"Un orefice di La Haye (cui nomen est Grillus), discepolo assai esperto +in alchimia, ma uomo assai povero secondo il carattere proprio di questa +scienza, qualche anno fa1 (1 Verso il 1664, anno dell'edizione principe e +introvabile del Vilulus Aurvus.), chiese al mio carissimo amico Jean- +Gaspard Knôttner, tintore di stoffe, un po' di spirito di sale preparato in +modo non volgare. A Knôttner che gli chiedeva se questo spirito di sale +speciale sarebbe stato utilizzato o meno per i metalli, Gril rispose che era +per i metalli; in seguito, egli versò questo spirito di sale su del piombo che +aveva posto in un recipiente di vetro, normalmente utilizzato per le +marmellate o altri alimenti. Dopo circa due settimane, apparve in superficie +una stranissima e brillante Stella argentea, che sembrava eseguita col +compasso da un abile artista. Per cui Gril, pieno d'una immensa gioia, ci +annunciò d'aver visto la stella visibile dei Filosofi; su di essa probabilmente +aveva letto qualcosa in Basilio (Valentino). Io e molti altri uomini onorati, +guardavamo con estrema ammirazione questa stella affiorante sullo spirito +di sale, mentre sul fondo, il piombo restava color cenere e gonfio come una + +16 +spugna. Poi, dopo sette o nove giorni, la parte umida dello spirito di sale +evaporò a causa dei grandi calori di quel mese di luglio, e la stella toccò il +fondo posandosi sul piombo spugnoso e terroso. Infine, Gril coppellò su di +un coccio la parte di piombo cinereo che portava aderente su di sé la stella, +e ottenne da una libbra di questo piombo, dodici ance d'argento di coppello +e da queste dodici once ricavò ancora due once d'oro eccellente". + Questa è la relazione di Helvetius. Noi la riferiamo soltanto per +esemplificare la presenza del segno della stella in tutte le modificazioni +interne dei corpi trattati filosoficamente. Però non vorremmo essere la +causa di lavori infruttuosi e deludenti, intrapresi senza dubbio da qualche +lettore entusiasta, basatosi sulla reputazione di Helvetius, sulla probità di +testimoni oculari e, forse, anche sulla nostra costante cura di sincerità. Per +questa ragione facciamo notare a coloro che vorrebbero rilevare il +procedimento che in questo racconto mancano due dati fondamentali: la +composizione chimica esatta dell'acido idrocloridrico e le operazioni +preliminari effettuate sul metallo. Nessun chimico ci contraddirà se +affermiamo che il piombo ordinario, qualunque esso sia, non assumerà mai +l'aspetto di pietra pomice sottomettendolo a freddo all'azione dell'acido +muriatico. Quindi per provocare la dilatazione del metallo sono necessarie +parecchie operazioni preliminari: eliminare le scorie più grossolane e gli +elementi perituri, per giungere poi, mediante la dovuta fermentazione, al +rigonfiamento che procurerà quell'aspetto spugnoso, molle, che già +manifesta una tendenza molto marcata per un profondo cambiamento delle +proprietà specifiche. +Blaise de Vigenère e Nassagora, per esempio, sono d'accordo +sull'opportunità d'una lunga cottura preliminare. Perché, se è vero che il +piombo comune è morto, - perché ha patito la riduzione e perché, come dice +Basilio Valentino, una grande fiamma divora un piccolo fuoco, - non è men +vero che lo stesso metallo, nutrito con pazienza di sostanza ignea, si +rianimerà, riprenderà poco per volta la sua attività spenta e da materia +chimica inerte diventerà corpo filosofico vivente. + +*** + + Ci si potrà stupire che abbiamo trattato con approfondimento un solo +punto della Dottrina, tanto da dedicargli la maggior parte di questa +prefazione, e proprio per questa ragione, temiamo d'aver oltrepassato i +limiti entro i quali, in genere, si tengono le prefazioni. Si può facilmente +notare, però, quant'era logico che trattassimo quest'argomento che +introduce direttamente al testo di Fulcanelli. Già dall'inizio del suo libro, + +17 +infatti, il nostro Maestro s'è lungamente soffermato sul ruolo capitale della +Stella, sulla Teofania minerale che annuncia, con certezza, la tangibile +spiegazione del gran segreto sepolto negli edifici religiosi. Ecco appunto +qual è Il Mistero delle Cattedrali, titolo dell'opera di cui curiamo, - dopo +l'edizione del 1926, di soli 300 esemplari, - una seconda edizione arricchita +da tre disegni di Julien Champagne e da alcune note originali di Fulcanelli, +raccolte e pubblicate tali e quali, senza nessuna aggiunta né il più piccolo +cambiamento. Esse sono dedicate ad un angoscioso dilemma, che trattenne +lungamente il Maestro alla sua scrivania, e sul quale diremo qualcosa a +proposito delle Dimore Filosofali. +Insomma, se si dovesse giustificare il merito del Mistero delle Cattedrali, +basterebbe segnalare che questo libro ha posto nuovamente in luce la +cabala fonetica i cui principii e la cui applicazione erano caduti nel più +totale oblio. Dopo questo insegnamento dettagliato e preciso, dopo le brevi +considerazioni che abbiamo fatto a proposito del centauro, dell’uomo- +cavallo di Plessis-Bourré, nel libro Due Dimore di alchimisti (Deux Logis +alchimiques), non si dovrebbe più confondere la lingua matrice, l'energico +idioma facilmente capito anche se mai parlato e, sempre secondo Cyrano +Bergerac, l'istinto o la voce della natura con le trasposizioni, le inversioni, +le sostituzioni e i calcoli astrusi quanto arbitrari della Kabbala ebrea. Ecco +perché è necessario distinguere tra i due vocaboli cabala e Kabbala, per +poterli usare a ragion veduta: il primo deriva da (parola greca) o dal latino +caballus, cavallo; il secondo dall'ebreo kabbalah che significa tradizione. +Inoltre non si dovrà cercare il pretesto, nei sensi figurati che vengono +ampliati per analogia, per parlare di imbroglio, maneggio o intrigo, +rifiutando così, alla parola cabala, l'uso che essa soltanto può giustificare e +che Fulcanelli ha magistralmente confermato, ritrovando la chiave perduta +della Gaia Scienza, della Lingua degli Dei o degli Uccelli. Gli stessi idiomi +che Jonathan Swift, il singolare Decano di San Patrizio, conosceva a fondo +e usava a suo piacimento, con profonda scienza e virtuosismo. + +SAVIGNIES. agosto 1957 + +18 + +PREFAZIONE ALLA + TERZA EDIZIONE + +“Mieux vault vivre gros bureaux +Povre, qu’avoir est seigneur +Et pourrir soubz riches tombeaux! +Qu'avoir esté seigneur! Que dys? +Seigneur, las! et ne l'est il mais? +Selon les davitiques dit, +Son lieu ne congnoistras jamais”. +Francois Villon Le Testament +XXXVI e XXXVII + +Era necessario, e soprattutto era un'elementare cura per Ìa salvezza +della filosofia ermetica, che Il Mistero delle Cattedrali comparisse +nuovamente. Tramite l'editore Jean-Jacques Pauvert, ecco pronta una +nuova edizione, preparata con lo stile e l'accuratezza che già gli +conosciamo e che, per il bene degli studiosi, soddisfa sempre la duplice +preoccupazione di contenere, nel senso migliore di questo vocabolo, la +perfezione dell'esecuzione ed il prezzo di vendita al lettore. Due condizioni, +queste, intrinseche e fondamentali, ed assai apprezzate dall'esigente Verità +che Jean-Jacques Pauvert ha voluto avvicinare maggiormente, illustrando +la prima opera del Maestro con la fotografia perfetta di quelle sculture che +prima erano presentate con i disegni di Julien Champagne. E così la +precisione dell'emulsione fotografica, permettendo di confrontare le opere +originali, proclama la coscienza e l'abilità di quell'eccellente artista che +conobbe Fulcanelli nel 1905, cioè dieci anni prima che noi ricevessimo lo +stesso inestimabile privilegio, tanto oneroso e troppo spesso invidiato. + + +19 +*** + +L'alchimia per l'uomo molto probabilmente non è altro che la ricerca ed +il risveglio della Vita segretamente assopitasi sotto il pesante involucro +dell'essere e la grezza scorza delle cose, ricerca e risveglio derivanti da un +certo stato d'animo molto prossimo alla grazia reale ed efficace. Sui due +piani universali, dove siedono insieme la materia e lo spirito, il processo è +assoluto e consiste in una permanente purificazione fino alla purificazione +più completa. +A questo scopo niente è più utile, per quel che riguarda il modo +d'operare, dell'apoftegma antico e così preciso nella sua imperativa +concisione: Salve et coagula; dissolvi e coagula. La tecnica semplice e +lineare, +esige +sincerità, +decisione +e +pazienza, +ed +ha +bisogno +d'immaginazione, ahimè! ormai quasi totalmente scomparsa in un gran +numero di persone, in questa nostra epoca dominata da una saturazione +sterilizzante ed aggressiva. Sono pochi quelli che si dedicano all'idea +vivente, all'immagine fruttuosa, al simbolo inseparabile da qualsiasi +elaborazione filosofale o avventura poetica, aprendosi a poco a poco, in +lento progresso, ad una luce più grande ed alla conoscenza. + Molti alchimisti hanno detto, in particolare la Turba attraverso le +parole di Baleus, che "la madre ha pietà del proprio figlio, ma egli è molto +duro nei suoi riguardi”. Il dramma familiare si svolge m modo positivo in +seno al microcosmo alchimico-fisico, di modo che si può sperare, per il +mondo terrestre e la sua umanità, che la Natura finalmente perdoni gli +uomini e si adatti, nel miglior modo possibile, alle torture ch'essi le fanno +continuamente subire. + +*** + +Ma c'è dell'altro ben più grave: Mentre la Franc-Macomerie cerca +sempre la parola perduta (verbum dimissum), la Chiesa universale (parola +greca katholiké), che posside questo Verbo, lo sta abbandonando per +abbracciare l'ecumenismo del diavolo. E niente favorisce di più +quest'errore inespiabile di un clero, troppo spesso ignorante, che obbedisce +tremando all'impulso errato, ma cosìddetto progressista suggerito dalle +forze occulte che mirano soltanto a distruggere l'opera di Pietro. Il rituale +magico della messa latina, profondamente sconvolto, ha perso ogni valore, +ed ora è perfettamente intonato con il cappello floscio ed il completo scuro +adottato da alcuni preti, felicissimi di questo travestimento che sembra una +promettente tappa verso l'abro gazione del celibato filosofico... + +20 + +In seguito a questa politica d'incessante abbandono, s'installa la funesta +eresia accompagnata dalla raziocinante vanità ed il profondo disprezzo +delle leggi più misteriose. Tra quest'ultime, l'ineluttabile necessità della +putrefazione feconda, per qualsiasi materia, affinché la vita possa +continuare sotto la fallace apparenza del nulla e della morte. Conoscendo +la fase transitoria, tenebrosa e segreta, che spalanca delle straordinarie +possibilità all'alchimia operativa, non è forse terribile che la Chiesa +acconsenta, ormai, a quest'atroce cremazione che una volta era senz'altro +respinta? +Eppure quale immenso orizzonte spalanca la parabola del grano affidato +alla terra, riportata da San Giovanni: +"In verità, in verità vi dico, se il granello di frumento, cadendo a terra, +non muore, rimane solo; ma se muore, porta molti frutti" (XII, 24). +E similmente, dello stesso discepolo prediletto, quest'altra preziosa +indicazione del Maestro, a proposito di Lazzaro, sul fatto che la +putrefazione del corpo non sta a significare la totale abolizione della vita: +“Gesù dice: Levate la pietra. Marta, sorella del morto, gli dice: Signore, +ormai manda cattivo odore; perché è là sotto da quattro giorni. Gesù gli +dice: Non ti ho forse detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?" (XI, 39, +40). +Dimenticando la Verità ermetica che assicurò la sua fondazione, la +Chiesa, essendole stato chiesto il suo parere circa l'incinerazione dei +cadaveri, prende in prestito, senza alcuno sforzo, la sua pessima +giustificazione alla scienza del bene e del male, secondo la quale la +decomposizione dei corpi, nei cimiteri sempre più numerosi, sarebbe una +minaccia d'infezione e d'epidemia per gli abitanti che respirano l'aria dei +dintorni. Argomento assai specioso, che fa per lo meno sorridere, +soprattutto quando si sa che fu proposto, molto seriamente, più d'un secolo +fa, mentre era fiorente il gretto positivismo dei Comte e dei Littré! Ed anche +commovente sollecitudine che, in questa nostra epoca benedetta, non fu +usata al tempo di due ecatombi, grandiose per il numero dei morti e per la +durata, ed avvenute su un territorio assai ristretto, nel quale l'inumazione +era sempre in ritardo e, spesso, molto dopo il tempo stabilito e quasi mai +alla profondità regolamentare. +In contrasto a ciò, è il momento di ricordare l'osservazione, macabra e +singolare, quale si dedicarono, all'inizio del Secondo Impero, e con uno +spirito assai differente, con la pazienza e la costanza d'un'altra epoca, i due +celebri medici e tossicologi Mathieu-Joseph Orfila e Marie-Guillaume +Devergie. Osservazione sulla lenta e progressiva decomposizione del corpo + +21 +umano; ecco la fine dell'esperienza condotta, fino ad allora, nel fetore e +nell'intensa proliferazione dei vibrioni: + "L'odore diminuisce gradualmente; alla fine si arriva ad uno stadio nel +quale tutte le parti molli sono sparse sul suolo formando un ammasso +fangoso, nerastro e con un odore che ha qualcosa di aromatico". + Per quel che riguarda la trasformazione del fetore in profumo, si deve +notare la sorprendente somiglianza con quello che dichiararono gli antichi +Maestri, a riguardo della Grande Opera fisica. In particolare due di essi, +Morien e Raimondo Lullo precisano che dopo l'odore fetido (odor teter) +della dissoluzione oscura, viene il profumo più soave, perché è il profumo +delle proprietà di vita e calore (quia et vitae proprius est et caloris). + +*** + + Dopo ciò che abbiamo abbozzato, non si deve forse essere timorosi, +visto che già intorno a noi, al livello in cui siamo, possono influire alcune +testimonianze contestabili od argomentazioni speciose? Propensioni +deplorevoli che mostrano, invariabilmente, l'invidia e la mediocrità e di cui +ci sentiamo in dovere di distruggere, oggi, gli effetti negativi e persistenti. +Ci riferiamo con questo ad una rettifica assai obbiettiva del nostro Maestro +Fulcanelli che studiava, al museo di Cluny, la statua di Marcello, vescovo +di Parigi, statua che una volta era posta a Notre-Dame, sul pilastro +mediano del portale di sant'Anna, prima che gli architetti Viollet-le-Duc e +Lassus la sostituissero, verso il 1850, con una copia soddisfacente. Quindi +l'Adepto del Mistero delle Cattedrali fu portato a correggere gli errori +commessi da Louis-Francois Cambrici. Eppure costui avrebbe potuto +esaminare la scultura originale, sempre al suo posto nella cattedrale, +dall'inizio del XIV secolo, ed invece scrisse, sotto il re Carlo X, una breve e +fastidiosa descrizione: + +22 +«Questo vescovo porta un dito alla bocca, per dire a coloro che lo +vedono e che sono venuti a conoscenza di ciò ch'egli rappresenta... Se +riconoscete ed indovinate che cosa io voglio significare con questo +geroglifico, tacete!... Non dite niente!» (Cours de Philosophic her-métique +ou d'alchimie en dix-neuf lecons. Parigi, Lacour e Maistrasse 1843). +Nell'opera di Cambriel, queste righe sono accompagnate dallo schizzo +inesperto che le ispirò o che fu da esse ispirato. Siamo del parere di +Fulcanelli quando egli afferma di non riuscire ad immaginare che due +osservatori, cioè lo scrittore ed il disegnatore, siano stati vittime, in due +momenti diversi, dello stesso errore. Sul disegno stampato nel libro, il santo +vescovo è barbuto, con evidente metacronismo, ha il capo coperto da una +mitra decorata da quattro piccole croci e tiene, con la mano sinistra, un +corto pastorale appoggiato alla spalla. Ed infine, imperturbabile, alza +l'indice al livello del mento nell'espressivo gesto mimico del segreto e della +raccomandazione di silenzio. +Nella sua conclusione Fulcanelli scrive: «Il controllo è facile perché +possediamo l'opera originale e quindi l'inganno salta subito agli occhi. Il +nostro santo è, secondo l'usanza medioevale, assolutamente glabro; la sua +mitra, molto semplice, non ha nessun ornamento, il pastorale, tenuto dalla +sua mano sinistra, appoggia la sua estremità inferiore sulla gola del drago. +Per quel che riguarda il famoso gesto dei personaggi del Mutus Liber e di +Arpocrate, esso esiste solo nell'eccessiva fantasia di Cambriel. San +Marcello è rappresentato benedicente, in un atteggiamento pieno di nobiltà, +con la fronte inclinata, l'avambraccio piegato, la mano all'altezza della +spalla, l'indice ed il medio alzati». + +* * * + +Come s'è appena visto, la questione, che in quest'opera è l'oggetto di +tutto il paragrafo VII del capitolo PARIGI, era quindi completamente +risolta; ed il lettore, volendo, potrebbe prenderne visione per intero già da +ora. Era stato sventato ogni inganno e la verità perfettamente chiarita, +quando Emile-Jules Grillot de Givry, circa tre anni dopo, scrisse, nel suo +Museo degli Stregoni, queste righe a proposito del pilastro di mezzo del +portale sud di Notre-Dame: +Sfortunatamente, per quest'immagine, il presunto San Marcello non ha +ancora il bastone episcopale di cui parla Grillot, decisamente fuori strada +tanto da giungere fino ad un'impossibile esagerazione. Al massimo si può +distinguere nella mano sinistra del prelato, beffardo e provvisto d'una +fluentissima barba, una specie di grosso bastone, sprovvisto all'estremità + +23 +superiore della voluta ornata che avrebbe potuto farlo diventare un +pastorale ecclesiastico. +Evidentemente era importante che, dal testo e dall'illustrazione, si +deducesse che questa scultura del XVI secolo - opportunamente inventata - +fosse quella che Cambrici "passando un giorno davanti alla chiesa di +Notre-Dame de Paris, esaminò con molta attenzione", dato che l'autore +dichiara, proprio sulla copertina del suo Corso di Filosofia, che il libro fu +terminato nel gennaio 1929. Così la descrizione ed il disegno, opera +dell'alchimista di Saint-Paul-de-Fenouillet, trovano un credito e, nello +stesso tempo, si completano restando nell'errore; mentre quell'irritante +Fulcanelli, troppo scrupoloso, esatto ed onesto, era accusato d'ignoranza e +di inconcepibile disprezzo. Invece, non è così facile concludere in questo +modo; infatti lo si constata subito sull'illustrazione di François Cambrici, +nella quale il vescovo porta, sì, un bastone accorciato, ma completo +dell'abaco e della voluta a spirale. + +*** + +Non ci fermiamo alla spiegazione di Grillot de Givry, assai ingegnosa +ma un po' elementare dell'accorciamento della verga pastorale (virgo +pastoralis); ed invece, non ci stanchiamo di denunciare questa stranezza, +che egli. cioè, si voleva riferire evidentemente, ma senza nominarla +espressamente! - innocentemente preciserà Jean Reyor, volendo significare +che ciò era avvenuto in modo del tutto fortuito - alla pertinente correzione +che sta nel Mistero delle Cattedrali; infatti è impossibile che una mente così +sveglia e curiosa come la sua non ne sia venuta a conoscenza. Questo +primo libro di Fulcanelli era in circolazione dal giugno 1926, mentre Il +Museo degli Stregoni uscì nel febbraio 1929, con la data: Parigi, 20 +novembre 1928; l'autore poi morì improvvisamente una settimana dopo la +pubblicazione del libro. +A quell'epoca, questo fatto, che non ci sembrò del tutto onesto, ci turbò e +ci sorprese lasciandoci sconcertati. Sicuramente non ne avremmo mai +parlato se dopo Marcel Clavelle - alias Jean Reyor - recentemente Bernard +Husson non avesse provato il bisogno inspiegabile, dopo trentadue anni, di +rintuzzare il colpo e di venire alla riscossa. Riporteremo qui solo la +tracotante opinione del primo, - pubblicata nel Voile d'Isis del novembre +1932, - perché il secondo se n'è appropriato interamente, senza neanche +riflettere, e senza il più piccolo scrupolo: in verità, noi avremmo preferito +che ne dimostrasse almeno un po' nei confronti dell'Adepto ammirevole, +nostro comune Maestro: + +24 +"Tutti condividono la virtuosa indignazione di Fulcanelli! Ma ciò che è +soprattutto riprovevole è la leggerezza dimostrata da questo scrittore in tale +circostanza. Chiariamo adesso che non c'erano gli elementi per accusare +Cambrici di "trucco", di "truffa" e di "impudenza". +"Verifichiamo punto per punto: il pilastro che attualmente si trova nel +portale di Notre-Dame è una riproduzione moderna che fa parte del restauro +degli architetti Lassus e Viollet-le-Duc, eseguito verso il 1860. Il pilastro +originale è relegato nel Museo di Cluny. Però dobbiamo dire che il pilastro +attuale riproduce assai fedelmente, nell'insieme, quello del XIV secolo, +tranne qualche motivo decorativo del basamento. In ogni caso né l'uno né +l'altro corrispondono alla descrizione e all'illustrazione pubblicate da +Cambrici ed innocentemente riprodotte da un noto occultista. Eppure +Cambrici non ha affatto cercato d'ingannare i suoi lettori. Egli ha descritto e +fatto disegnare fedelmente il pilastro, quale lo potevano vedere tutti i +Parigini del 1843. Ciò vuol dire che esiste un terzo pilastro di San Marcello, +che è una riproduzione infedele del primo, ed è proprio questo pilastro che +fu sostituito all'incirca nel 1860 con la copia più accurata ed esatta che oggi +possiamo vedere. E quell'infedele riproduzione ha proprio tutte le +caratteristiche segnalate dal bravo Cambrici. Egli non è assolutamente un +truffatore, ma al contrario è stato ingannato da una copia poco scrupolosa, +quindi la sua buona fede è del tutto fuori causa e questo è quello che più ci +preme di stabilire". + +*** + + +Per meglio affermare la sua opinione Grillot de Givry - ti noto occultista +di cui parlava Jean Reyor - nel suo Museo degli Stregoni mostra senza +alcuna referenza, abbiamo già visto come, una prova fotografica la cui +riproduzione lascia vedere la recente fattura. E, in fondo, quale può essere +il valore esatto di questo documento di cui si servì come prova nel suo libro +per rigettare, con tutta l'apparenza della irrefutabilità, il giudizio +imparziale di Fulcanelli a proposito di François Cambrici; giudizio, forse, +severo ma certamente ben fondato e che invece Grillot de Givry, come +sappiamo, si guardò bene dal segnalare. Occultista nel senso assoluto, si +mostrò altrettanto discreto per quel che riguarda la provenienza della sua +sensazionale fotografia... +Non potrebbe forse essere successo, più semplicemente, che questa +statua, che starebbe al posto di quella tolta nel secolo scorso all'epoca dei +lavori di restauro di Viollet-le-Duc, fosse stata presa in un altro posto e non + +25 +a Notre-Dame de Paris, e che quindi sia addirittura il ritratto d'un +personaggio dell'antica Lutezio e non dell'arcivescovo Marcello?... +Nell'iconografìa cristiana numerosi santi sono raffigurati con il drago +vicino, aggredente o sottomesso, e tra questi possiamo nominare: Giovanni +Evangelista, Giacomo Maggiore, Filippo, Michele, Giorgio e Patrizio. +Eppure, san Marcello è il solo che, col suo bastone, tocchi la testa del +mostro, grazie al rispetto che pittori e scultori del passato ebbero sempre +per la sua leggenda. Questa leggenda è molto ricca, e tra gli ultimi fatti +della vita del vescovo si racconta questo avvenimento (Inter novissima ejus +opera hoc annumeratur), riportato dal Padre Gerard Dubois d'Orléans +(Gerardo Dubois Aurelianensi), nella sua Storia della Chiesa di Parigi (in +Historia Ecclesiae Parisiensis) che noi adesso traduciamo dal testo latino +riassumendo: +«Una dama, più illustre per nobiltà di nascita che per la sua condotta e +la fama di buona reputazione, terminò i giorni che le erano destinati, poi +dopo un pomposo funerale, come si conveniva, fu sepolta solennemente. Per +punirla d'aver violato il letto nuziale, un serpente terribile s'avvicinò alla +sepoltura della donna, si nutrì delle sue membra e del suo cadavere del +quale aveva corrotto l'anima con i suoi funesti sibili. Esso non permette +ch'ella si riposi nella sua tomba. Ma avendo sentito del rumore, i servi della +donna defunta furono assai spaventati e cominciò ad accorrere la +popolazione della città per guardare lo spettacolo, e molti erano allarmati +alla vista dell'enorme animale... +«Il beato vescovo, avvertito, esce in mezzo al popolo, e ordina che i +cittadini si fermino e restino a guardare. Egli stesso, sema timore, avanza +verso il drago... che, come un supplicante, si prosterna davanti alle +ginocchia del santo vescovo, sembra fargli le feste e chiedergli grazia. +Allora Marcello, percuotendolo alla testa col suo bastone, gettò su di lui la +sua stola (Tum Marcellus caput ejus baculo percutiens, in eum orarium1 (1 +Orarium, quod vulgo stola dicitur (Glossarium Cangii). Orarium, ciò che +generalmente è chiamato stola (Glossario di Du Cange) injecit); lo condusse +poi in giro per due o tre miglia, seguito dal popolo; egli traeva (extrahebat) +la sua marcia solenne davanti a tutti i cittadini. Poi si rivolse all'animale e +gli comandò che d'allora in poi restasse sempre nel deserto o che andasse a +gettarsi nel mare...». +Sia detto, di sfuggita, che non c'è neanche bisogno di sottolineare +l'allegoria ermetica nella quale si distinguono la via secca e la via umida. +Questo racconto combacia perfettamente col 50° emblema di Michele +Maier nella sua Atalanta Fugiens, nel quale si vede un drago che avvinghia +una florida donna, vestita e nella pienezza della maturità, che giace inerte + +26 +nella sua fossa verosimilmente violata. +* * * + +Ma torniamo alla presunta statua di San Marcello, discepolo e +successore di Prudenzio, che Grillot de Givry pretende sia stata messa, +verso la metà del XVI secolo, sul pilastro mediano del portale sud, a Notre- +Dame, cioè al posto dell'ammirevole originale, che è invece conservato +sull'altra riva del fiume, al Museo di Cluny. Precisiamo che la statua +ermetica è adesso conservata nella torre settentrionale della sua primitiva +dimora. +Per poterci schierare nettamente contro l'affermazione in questione, +priva d'ogni fondamento, possediamo l'irrecusabile testimonianza del +signor Esprit Gobineau de Montluisant, gentiluomo di Chartres, tratta dal +suo Explicatione très-curieuse des Enigmes et Figures hierogliphiques, +physiques, qui sont au Grand Portail de l'Eglise Cathedrale et +Metropolitaine de Notre Dame de Paris. Ed ecco, dal nostro testimone +oculare, che «osserva attentamente» le sculture, la prova che il tutto tondo, +trasferito in via Sommerard da Viollet-le-Duc, era sempre al suo posto, sul +pilastro mediano del portale destro il «mercoledì 20 Maggio 1640, vigilia +dell'Ascensione del nostro Salvatore Gesù Cristo»: +«Sul pilastro, c'è ancora l'immagine d'un Vescovo, che mette il suo +Pastorale nelle fauci d'un drago, il quale è sotto i suoi piedi e sembra +uscire dall'acqua, viste le onde che vi sono scolpite, e tra queste onde +appare la testa d'un Re che ha una corona triplice, e che sembra annegare +tra le onde e poi riemergere». +Questa storica descrizione, chiara e decisiva, non scosse Marcel +Clavelle (pseudonimo di Jean Reyor), che però fu obbligato, per cavarsi +d'impaccio, a trasferire sotto Luigi XIV, la nascita della statua sconosciuta, +finché Grillot, improvvisamente, in buona fede o in malafede, non l'inventò +addirittura. Probabilmente disturbato dalla medesima prova evidente, +Bernard Husson non se la cava in modo migliore, proponendo, +semplicisticamente che XVI secolo, a pag. 407 del Museo degli Stregoni, sia +un refuso tipografico, ma per fortuna, corretto nella leggenda da XVII +secolo, cosa che invece non è, come si è constatato prima. + +*** + +E ancora, lasciando perdere l'esattezza, non significa torse inconcepibile +irriflessione ammettere che un restauratore, all'epoca dei Valois, +perseguendo una sua iniziativa, allo stesso tempo colpevole e singolare, + +27 +abbia portato in un museo, inesistente ai suoi tempi, la magnifica statua? +Essa invece si trova soltanto da poco più d'un secolo in una sala delle +Terme, scoperte in seguito ad alcuni lavori di ricostruzione del bel palazzo +opera di Jacques d'Amboise. E quanto sembra strano il seguito della storia; +cioè che quell'architetto del XVI secolo abbia mostrato, nei riguardi di +quella statua gotica ed imberbe, che egli avrebbe spostato, più cura nel +conservarla, di quanto abbia mostrato lo scrupoloso Viollet-le-Duc, +trecento anni dopo, per il vescovo barbuto, opera d'un suo lontano ed +anonimo collega! +Che Marcel Clavelle e Bernard Husson, uno dopo l'altro, si siano +scioccamente lasciati accecare dall'intenso piacere di cogliere in fallo il +grande Fulcanelli, passi pure; ma che Grillot de Givry sin dall'inizio non +abbia notato la monumentale illogicità della sua sconsiderata confutazione, +è una cosa che non sì riesce a comprendere. +Quindi, il lettore sarà certo d'accordo con noi sul fatto che, in occasione +della terza edizione del Mistero delle Cattedrali, era importantissimo che +fosse chiaramente stabilita la fondatezza del rimprovero di Fulcanelli, nei +riguardi di Cambrici e che, di conseguenza, fosse eliminato il pietoso +equivoco creato da Grillot de Givry; o, se si preferisce, che fosse realmente +e definitivamente chiarita una controversia che noi sapevamo tendenziosa e +priva di un vero scopo. + +Savignies, luglio 1964 + +Eugène CANSELIET + +28 + + + +IL MISTERO + +DELLE CATTEDRALI + +29 +La più forte impressione della nostra prima giovinezza, - avevamo sette +anni, - quella della quale conserviamo ancora un vivido ricordo, fu +l'emozione provocata dalla vista d'una cattedrale gotica al nostro animo +fanciullo. +Fummo +immediatamente +trasportati, +estasiati, +colmi +d'ammirazione, incapaci di staccarci dall'attrazione del meraviglioso, dalla +magia dello splendore, dell'immensità, della vertigine che si sprigionavano +da quell'opera più divina che umana. +Da allora la visione si è trasformata, ma l'impressione è rimasta. E se la +familiarità ha modificato il carattere primaverile e patetico di quel primo +contatto, non abbiamo mai potuto impedirci di essere quasi rapiti in estasi +davanti a quei meravigliosi libri figurati innalzati sui nostri sagrati e che +dispiegano fino al cielo i loro fogli di pietra scolpita. +Con quali parole, con quali mezzi potremmo esprimere loro la nostra +ammirazione, il sentimento di riconoscenza e tutti i sentimenti di gratitudine +dì cui è colmo il nostro cuore per tutto ciò che essi ci hanno insegnato a +gustare, a riconoscere, a scoprire, anche se essi non sono altro che dei muti +capolavori, veri maestri senza parole e senza voce? +Senza parole e senza voce? - Cosa stiamo dicendo! Se questi libri di +pietra hanno le loro pietre scolpite - frasi in bassorilievi e pensieri in ogive - +non per questo non si esprimono per mezzo dello spirito imperituro che +proviene dalle loro pagine. Libri più che chiari dei loro fratelli minori, - +manoscritti e stampati, posseggono su di essi il vantaggio di tradurre un +unico significato, assoluto e di facile espressione, dall'interpretazione +ingenua e pittoresca, un significato purgato dalle sottigliezze, dalle +allusioni, dagli equivoci letterari. +«La lingua di pietra parlata da questa nuova arte, dice assai +veridicamente J. F. Colfs1 (1 J. F. Colfs, La Filiation généalogique de toutes +les Ecoles gothiques. Parigi,Baudry,1884.), è contemporaneamente chiara e +sublime. E quindi essa parla all'anima dei più umili come a quella dei più +colti. Che lingua patetica il gotico delle pietre! Infatti è una lingua tanto +patetica che le canzoni d'un Orlando di Lassus o di un Palestrina, la musica +per organo d'un Haendel o d'un Frescobaldi, l'orchestrazione d'un +Beethoven o d'un Cherubini e, ciò che è ancora più grande di tutto questo, il +semplice e severo canto gregoriano, che è forse il solo vero canto, non si +aggiungono che in sovrappiù alle emozioni che la cattedrale, da sola, +produce. Guai a coloro ai quali non piace l'architettura gotica, o, per lo +meno, compiangiamoli come persone che non hanno ereditato un cuore». + Santuario della Tradizione, della Scienza e dell'Arte, la cattedrale non +dev'essere guardata come un'opera dedicata unicamente alla gloria del +cristianesimo, ma piuttosto come un vasto agglomerato d'idee, di tendenze, + +30 +di credo popolari, un insieme perfetto al quale ci si può riferire senza timore +ogni volta che c'è bisogno di approfondire il pensiero degli antenati in +qualsiasi campo : religioso, laico, filosofico o sociale. +Le volte ardite, la nobiltà delle navate, l'ampiezza delle proporzioni e la +bellezza dell'esecuzione fanno della cattedrale un'opera originale, +dall'armonia incomparabile, ma che non doveva essere completamente +dedicata all'esercizio del culto. + Se, sotto la luce spettrale e policroma delle alte vetrate, il raccoglimento +e il silenzio invitano alla preghiera e predispongono alla meditazione, in +compenso l'apparato, la struttura e gli ornamenti, emanano e riflettono, con +la loro straordinaria potenza, delle sensazioni i meno edificanti, uno spirito +più laico e, diciamo pure il termine, quasi pagano. +Si possono discernere, oltre all'ardente ispirazione nata da una solida +fede, le mille preoccupazioni della grande anima popolare, la affermazione +della sua coscienza, della sua propria volontà, l'immagine del suo pensiero, +di tutto ciò ch'esso ha di complesso, d'astratto, d'essenziale, di sovrano. +Se si va nell'edificio per assistere alle funzioni religiose, se si entra al +seguito d'un corteo funebre o in mezzo all'allegro corteo d'una festa solenne, +la calca è grande anche in ben altre circostanze. Si tengono delle assemblee +politiche presiedute dal vescovo; si discute il prezzo del frumento e del +bestiame; i tessitori stabiliscono il prezzo delle stoffe; si accorre anche per +cercare conforto, per domandare consiglio, per implorare perdono. E non ci +sono corporazioni che non facciano benedire il capolavoro del nuovo +confratello, che non si riuniscano una volta l'anno sotto la protezione del +loro santo patrono. +Durante tutto il bel periodo medioevale furono conservate anche altre +cerimonie, assai gradite al popolo. C'era la Festa dei Pazzi - o dei Saggi, - +«kermesse» ermetica processionale che partiva dalla chiesa col suo papa, i +suoi dignitari, i suoi fedeli, il suo popolo - il popolo del medioevo, +rumoroso, malizioso, scherzoso, pieno di traboccante vitalità, di entusiasmo +e di foga - e si riversava in città... Ilare satira d'un clero ignorante, +sottoposto all'autorità della Scienza nascosta, schiacciato sotto il peso d'una +indiscutibile superiorità. Ah! La Festa dei Pazzi, col suo carro del Trionfo di +Bacco, trainato da un centauro e una centauressa, ambedue nudi come il dio, +che era accompagnato dal grande Pan; carnevale osceno che s'impossessava +delle navate ogivali! Ninfe e naiadi uscenti dal bagno; divinità dell'Olimpo, +senza nubi e senza tutù: Giunone, Diana, Venere, Latona si davano +appuntamento alla cattedrale per sentire la messa! E quale messa! Composta +dall'iniziato Pierre de Corbeil, arcivescovo di Sens, secondo un rituale +pagano, e durante la quale le fedeli dell'anno 1220 gridavano il grido di + +31 +gioia dei baccanali: Evohè! Evohè! E gli scolari rispondevano con +entusiasmo delirante: + +Haec est darà dies clararum darà dierum! +Haec est festa dies fesTarum festa dierum!1 +(1 Questo giorno è celebre tra Ì giorni celebri! +Questo giorno è giorno di festa tra i giorni dì festa!) + +C'era anche la Festa dell'Asino, quasi altrettanto fastosa della precedente, +con l'ingresso trionfale, sotto i sacri archetti, di Mastro Aliboron, il cui +zoccolo, un tempo, calpestava la pavimentazione giudea di Gerusalemme. +Si celebrava il nostro glorioso Cristoforo, con una funzione speciale con cui +si esaltava, dopo l'epistola, quella potenza asinina che ha procurato alla +Chiesa l'oro dell'Arabia, l'incenso e la mirra del paese di Saba. Era questa +una parodia grottesca che il prete, incapace di comprendere, accettava in +silenzio, con la fronte china sotto il peso del ridicolo sparso in abbondanza, +da quei mistificatori del paese di Saba, o Caba, icabalisti in persona! È lo +scalpello degli imaigiers2 (2 Letteralmente fabbricanti d'immagini. N.d.T.) +del tempo, che ci da la conferma di quelle strane feste. Infatti, scrive il +Witkowski3 (3 G. J. Wilkowski. L'Art profane à l'Eglise. Etranger. Parigi, +Schemit, 1908, p. 35.) descrivendo la navata di Notre-Dame de Strasbourg, +«il bassorilievo di uno dei capitelli dei gran di pilastri riproduce una +processione satirica nella quale si distingue un maialetto che porta +un'acquasantiera, seguito da alcuni asini vestiti in abiti sacerdotali e da +scimmie che portano diversi attributi della religione ed anche da una volpe +chiusa in gabbia. È la Processione della Volpe, o della Festa dell'Asino». +Aggiungiamo che una scena identica, miniata, si trova al folio 40 del +manoscritto n. 5055 della Biblioteca nazionale. +C'erano, infine, quelle bizzarre usanze dalle quali traspirava un +significato (ermetico, talvolta molto puro; usanze che ogni anno si +rinnovellavano ed avevano come teatro la chiesa gotica, tra esse la +Flagellazione dell'Alleluia, nella quale i chierichetti spingevano, a gran +colpi di frusta, i loro sabot4 5 (4 Trottola dal profilo di Tau o di Croce. Nella +cabala, sabot equivale a cabot o chabot, lo chat bottè (gatto con gli stivali) +dei Racconti di mia Madre l'Oca. La focaccia dell'Epifania talvolta contiene +un sabot invece della fava. 5 Sabot: zoccolo N.d.T.) rumorosi fuori dalla +navata della chiesa cattedrale di Langres; c'era poi il Convoi de Carême- +Prenant; la DiablerIe de Chaumont; le processioni e i banchetti della +Infanterie dijonnaise, ultima eco della Festa dei Pazzi, con la sua Madre +Pazza, i suoi diplomi rabelaisiani, il suo stendardo sul quale due fratelli, uno + +32 +a rovescio dell'altro, si divertivano a scoprirsi le natiche; e lo strano Gioco +della Pelota che era giocato nella navata di Saint-Etienne, cattedrale +d'Auxerre, e che scomparve, poi, verso il 1538; ecc... +II +La cattedrale è anche l’ospitale aisilo di tutti i disgraziati. I malati che +venivano a Notre-Dame de Paris, per chièdere a Dio il lenimento delle loro +sofferenze, vi restavano fino alla completa guarigione. Era assegnata loro +una cappella, posta vicino alla seconda porta ed illuminata da sei lampade. +Qui essi passavano la notte. I medici visitavano i malati, proprio all'ingresso +della basilica, intorno all'acquasantiera. Ed è ancora là che la Facoltà di +medicina, nel XIII secolo, dopo essere uscita dall'Università per vivere +indipendente, venne a tenere le sue assemblee, stabilendovisi fino al 1454, +data della sua ultima riunione, convocata da Jacques Desparts. +Essa è anche l'asilo inviolabile dei perseguitati e il sepolcro dei defunti +illustri. È la città nella città, il centro intellettuale e morale del tessuto +urbano, cuore dell'attività pubblica, apoteosi del pensiero, della scienza e +dell'arte. +Con l'abbondante fioritura della sua decorazione, con la varietà dei +soggetti e delle scene che l'adornano, la cattedrale si presenta come +un'enciclopedia di tutto il sapere medioevale, perfettamente completa ed +assai variata, talvolta ingenua, talvolta nobile, ma sempre vivente. Queste +sfingi di pietra sono così degli educatori, degli iniziatori di prim'ordine. +Da secoli il guardiano di quest'ancestrale patrimonio è un vero e proprio +popolo di irsute chimere, di buffoni. di figurine, di mascheroni, di +minacciosi doccioni figurati - draghi, vampiri e tarasche1 (1 Specie di +manichino raffigurante un animale mostmoso che veniva portato in +processione alla Pentecoste in alcune città del Sud della Francia, in +particolare a Tarascona N.d.T.) +L'arte e la scienza, un tempo concentrate nei grandi monasteri, fuggono +dai laboratori, corrono all'edificio, si avvinghiano ai campanili, ai pinnacoli, +agli archi rampanti, si sospendono alle volte, popolano le nicchie, +trasformano le vetrate in gemme preziose, il bronzo in vibrazioni sonore e +sbocciano sui portali con una gioiosa volata di libertà e di espressione. + +33 +Niente di più laico dell'esoterismo di questo insegnamento! Niente di più +umano di questa profusione d'immagini originali, viventi, libere, +movimentate, pittoresche, talvolta disordinate ma sempre interessanti; +niente di più commovente di queste innumerevoli testimonianze della vita +quotidiana, del gusto dell'ideale, degli istinti dei nostri padri; e soprattutto, +niente di più avvincente del simbolismo dei vecchi alchimisti, abilmente +raffigurato dai modesti scultori di statue del medioevo. A questo proposito, +Notre-Dame de Paris, chiesa filosofale, è, senza possibilità di smentita, uno +dei i più perfetti prototipi del genere, come ha scritto Victor Hugo, «il più +soddisfacente compendio di scienza ermetica, mentre la chiesa di Saint- +Jacques-la-Boucherie ne era un geroglifico completo». +Gli alchimisti del XIV secolo si incontravano una volta alla settimana, +nel giorno di Saturno, sia nel grande portico, sia al portale di San Marcello, +oppure anche presso la piccola Porta Rossa, tutta decorata di salamandre. +Denys Zachaire c'informa che questa usanza era ancora in vigore nel 1539, +«di domenica e nei giorni festivi», mentre Noel du Fail dice che «il luogo di +convegno di questi accademici era a Notre-Dame de Paris1 ». (1 Nöel du +Fail, Propos mstiques, baliverneries, contes et discours d'Eutrapel (cap. X). +Paris, Gosselin, 1842.) +E qui, nello splendore delle ogive dipinte e decorate2 (2 lle cattedrali tutto +era colorato o dipinto di vivaci colori. Fa fede di questo il testo di Martirius, +vescovo e viaggiatore armeno del XV secolo. Questo autore dice che il +portico di Notre-Dame de Paris risplendeva come l'ingresso del paradiso. Vi +si poteva ammirare il porpora, il rosa, l'azzurro, l'argento e l’oro. Sulla +sommità del timpano del gran portale si possono ancora scorgere delle +tracce di dorature. Il timpano della chiesa Saint-Germain-l'Auxerrois ha +conservato la sua volta azzurra costellata d'oro.), dei costoloni delle volte, +dei timpani dalle figure multicolori, ognuno illustrava il risultato dei suoi +lavori, spiegava l'indirizzo delle sue ricerche. Si esprimevano delle +probabilità; si discutevano le possibilità, si studiavano sul posto le allegorie +del bel libro e la parte più animata di queste riunioni era certo l'astrusa +esegesi dei simboli misteriosi. +Dopo Gobineau de Montluisant, Cambrici e «tutti quanti»1 (1 In italiano +nel testo N.d.T.) gli altri, anche noi intraprendiamo il pio pellegrinaggio, per +parlare alle pietre ed interrogarle. Ahimè! è ormai tardi. Il vandalismo di +Sofflot ha distrutto gran parte di tutto quello che nel XVI secolo il soffiatore +poteva ammirare. E, se l'arte deve essere riconoscente agli eminenti +architetti Toussaint, Geoffroy Dechaume, BoeswillwaId, Viollet-le-Duc e +Lassus, che restaurarono la basilica, odiosamente profanata dalla Scuola, la +Scienza invece non ritroverà mai ciò che ha perduto. + +34 +Ma, comunque sia, malgrado queste incresciose mulilazioni, i motivi che +ancora esistono sono ancora abbastanza numerosi tanto da non dover +rimpiangere il tempo speso per una visita del luogo. Ci riteniamo, quindi, +soddisfatti e largamente ricompensati del nostro sforzo se abbiamo potuto +risvegliare la curiosità del lettore, soffermare l'attenzione dell'osservatore +sagace e mostrare agli amanti dell'occulto che non è impossibile ritrovare il +significato dell'arcano nascosto sotto il guscio pietrificato di questo +prodigioso libro di magia. +III +Prima dobbiamo dire due parole sul termine (gotico, impiegato perl'arte +francese che impose il suo stile a tutta la produzione del medioevo e la cui +espansione si estende dal XII al XV secolo. +Alcuni pretendono, a torto, che questa parola derivi dai Goti, antico +popolo della Germania; altri hanno creduto che questa forma d'arte venisse +chiamata così, per la sua originalità e la nuovissima singolarità che fecero +scandalo nel XVII e XVIII secolo e che quindi, per derisione, le fosse stato +imposto un termine equivalente a barbara: questa è l'opinione della Scuola +classica, imbevuta dei decadenti prìncipi del Rinascimento. +La verità, che è sulla bocca del popolo, è riuscita a mantenere e +conservare l’espressione Arte gotica, nonostante gli sforzi dell'Accademia +per sostituirle quella di Arte ogivale. Esiste in questo una ragioneoscura che +avrebbe dovuto far riflettere i nostri linguisti sempre allaricerca +dell'etimologia. Qual è, quindi, la ragione per cui pochissimi lessicologi si +siano trovati nel giusto? - Perché la spiegazione dev'essere cercata +nell'origine cabalistica della parola anziché nella sua radice letterale. +Alcuni autori perspicaci, e non superficiali, colpiti dalla similitudine che +esiste tra gotico e gaelico hanno pensato che ci dovesse essere uno stretto +rapporto tra Arte gotica e Arte gaelica o magica. + Per noi art gotique1 (1 Si è preferito lasciare qui e altrove, l'espressione +arte gotica in lingua francese perché il lettore possa rendersi conto del gioco +di fonetica che rende simili i termini «art gotique» e «argotique». In italiano +infatti tale gioco sarebbe intraducibile. Sul significato del termine argot, +Fulcanelli è molto esauriente qualche rigo più sotto N.d.T.) non è altro che + +35 +una deformazione ortografica della parola argotique, la cui omofonia è +perfetta, conformemente alla legge fonetica che regola la cabala fonetica in +tutte le lingue e senza tener conto alcuno dell'ortografia. La cattedrale, +quindi, è un capolavoro d'art goth o d'argot 2 (2 Anche qui la pronuncia +delle due parole e la stessa N.d.T.). +Dunque i dizionari definiscono la parola argot come «il linguaggio +particolare di tutti quegli individui che sono interessati a scambiarsi le +proprie opinioni senza essere capiti dagli altri che stanno intorno». È, +quindi, una vera e propria cabala parlata. Gli argotieri, quelli che si +servono d'un tale linguaggio, sono i discendenti ermetici degli argonauti, i +quali andavano sulla nave Argo, parlavano la lingua argotica, - la nostra +lingua verde - navigando verso le fortunate rive della Colchide per +conquistare il famoso Vello d'Oro. Ancor oggi si dice d'un uomo molto +intelligente, ma anche assai scaltro: sa tutto, capisce l'argot. Tutti gl'Iniziati +si esprimevano in argot, anche i vagabondi della Corte dei Miracoli, - col +poeta Villon alla loro testa, - ed anche i Frimasons3 (3 Dall'inglese Free- +mason (libero muratore), da cui derivano i corrispondenti termini in italiano +ed in francese: frammassone e fran-maçon N.d.T.), o frammassoni del +medioevo, «che costruivano la casa di Dio», ed edificavano i capolavori +argotiques ancor oggi ammirati. "nche loro, i nautes costruttori, +conoscevano la strada che portava al Giardino delle Esperidi... +Anche ai nostri giorni gli umili, i miserabili, i disprezzati, i ribelli avidi +di libertà e d'indipendenza, i proscritti, i vagabondi ed i nomadi parlano in +argot, dialetto maledetto, bandito dalla buona società, da quei nobili che non +lo sono affatto, dai borghesi pasciuti e benpensanti, avvoltolati +nell'ermellino della loro ignoranza e della loro fatuità. L'argon resta il +linguaggio d'una minoranza d'individui che vivono al di fuori delle leggi +codificate, delle convenzioni, degli usi, del protocollo, ad essi si applica +l'epiteto di voyous, cioè di voyants1 (1 In italiano: teppisti e veggenti. Come +si nota la radice dei termini francesi deriva dal verbo voir: vedere. In +italiano questo doppio senso è intraducibile N.d.T.), e, quello ancor più +espressivo, di Figli o Bambini del sole. Infatti, l'arte gotica è l’art got o cot, +l’arte della Luce e dello Spirito. +Si potrebbe credere che questi siano soltanto dei giochi di parole. Noi ne +conveniamo di buon grado. L'essenziale è che guidino la nostra fede verso +una certezza, verso la verità positiva e scientifica, chiave del mistero +religioso e non la mantengano, invece, errante nel labirinto capriccioso +dell'immaginazione. Quaggiù non esistono né il caso né la coincidenza, né i +rapporti fortuiti; tutto è previsto, ordinato e regolato, e non spetta a noi +modificare a nostro piacimento la volontà imperscrutabile del Destino. Se il + +36 +senso comune delle parole non ci permette nessuna scoperta capace di +elevarci, d'istruirci, d'avvicinarci al Creatore, allora il vocabolario diventa +inutile. Il verbo, che assicura all'uomo l'incontestabile superiorità e il potere +sovrano, esercitato su tutti gli esseri viventi, perde, in questo caso, la sua +nobiltà, la sua grandezza, la sua bellezza e diventa soltanto un'affliggente +vanità. Ma la lingua, strumento dello spirito, vive di per sé, anche se è solo +il riflesso dell'Idea universale. Noi non inventiamo nulla, non creiamo nulla. +Tutto è in tutto. Il nostro microcosmo non è altro che una particella, infima, +animata, pensante, più o meno imperfetta del macrocosmo. Ciò che noi +crediamo di scoprire con lo sforzo della nostra intelligenza esiste già da +qualche altra parte. La fede ci da il presentimento di ciò che esiste; e la +rivelazione ce ne da la prova definitiva. Spesso noi passiamo accanto al +fenomeno o al miracolo, quasi lo tocchiamo, ma non lo vediamo neppure, +come se fossimo ciechi e sordi. Quante meraviglie, quante cose insospettate +potremmo scoprire se sapessimo sezionare le parole, romperne il guscio e +liberare il loro spirito, la luce divina da esse racchiusa! Gesù si esprimeva +solo con parabole; pos siamo noi negare la verità ch'esse ci insegnano? E, +nella conversazione corrente, non sono forse i doppi sensi, le +approssimazioni, i bisticci di parole o le assonanze che caratterizzano le +persone di spirito, felici di poter sfuggire alla tirannia della lettera, e che si +mostrano, quindi, a loro modo cabaliste senza saperlo? +Aggiungiamo, infine, che l’argot è una delle forme derivanti dalla +Lingua degli Uccelli, madre e signora di tutte le altre, lingua dei filosofi e +dei diplomatici. È quella lingua, appunto, della quale Gesù svela la +conoscenza ai suoi apostoli, inviando loro il suo spirito, lo Spirito Santo. +Essa insegna il mistero delle cose e svela le più nascoste verità. Gli antichi +Incas la chiamavano Lingua di corte, perché era conosciuta dai diplomatici, +ai quali forniva così la chiave d'una duplice scienza : la scienza sacra e la +scienza profana. Nel medioevo era chiamata Gaia scienza o Gaio sapere, +Lingua degli dei, Diva-Bottiglia1 (1 La vita di Gargantua e Pantagruel, di +Francois Rabelais, è un'opera esoterica, un romanzo d'argot. In esso il buon +curato di Meudon si rivela un grande iniziato e un cabalista di prim'ordine.). +La Tradizione ci tramanda che gli uomini la parlavano prima della +costruzione della torre di Babele2 (2 La perifrasi, il costrutto ba usato per +bel. Anche qui c'è un gioco di cabala, intraducibile in italiano: la tour de +Babel (la torre di Babele) diventa la tour de Ba bel N.d.T.), che fu causa +della sua perversione, e per la maggioranza dei partecipanti fu anche causa +del totale oblio del sacro idioma. Oggi, a parte l'argot, ritroviamo un po' di +quell'antico carattere in alcune lingue locali come il piccardo, il provenzale, +ecc., e nel dialetto degli zigani. + +37 +La mitologia vuole che il celebre indovino Tiresia3 (3 Si dice che Tiresia +avesse perso la vista per aver svelato ai mortali i segreti dell'Olimpo. +Eppure visse «sette, otto o nove volte il periodo di vita d'un uomo» e, +alternativamente, sarebbe stato uomo e donna!) abbia conosciuto +perfettamente la Lingua degli Uccelli che gli sarebbe stata insegnata da +Minerva, dea della Saggezza. Insieme a lui, sarebbero stati a conoscenza di +questa lingua anche Talete di Mileto, Melampo e Apollonio di Tiana4 (4 +Filosofo la cui vita, ricca di leggende, miracoli e fatti prodigiosi, appare +assai ipotetica. Il nome di questo personaggio quasi favoloso, ci sembra +essere nient'altro che un'immagine mito-ermetica del compost, o rebis +filosofale, realizzato mediante l'unione del fratello con la sorella, di +Gabrizio con Beia, d'Apollo con Diana. Perciò, se le meraviglie raccontate +da Filostrato, sono effettivamente riferite alla chimica, non ce ne +stupiremo.) personaggi fittizi i cui nomi parlano eloquentemente della +scienza che ci interessa, e così chiaramente che non abbiamo bisogno di +analizzarli in queste pagine. +IV +Tranne qualche rara eccezione, la pianta delle chiese gotiche, cattedrali, +abbaziali o conventuali, assume la forma di una croce latina stesa al suolo. +Ma la croce è il geroglifico alchemico del crogiuolo, un tempo chiamato +cruzol, crucibile e croiset1 (1 Termini intraducibili N.d.T.) (nel tardo latino, +crucibulum, crogiuolo, ha per radice crux, crucis, croce, secondo Du +Cange). +Ed è infatti proprio nel crogiuolo che la materia prima, come lo stesso +Cristo, patisce la Passione; essa muore nel crogiuolo per risuscitare poi, +purificata, spiritualizzata, già trasformata. Del resto il popolo, fedele +guardiano delle tradizioni orali, non esprime forse il sacrificio terreno degli +uomini con delle parabole religiose e delle similitudini ermetiche? - Portare +la croce, salire il calvario, passare nel crogiuolo dell'esistenza, sono +altrettante locuzioni correnti nelle quali ritroviamo lo stesso senso nascosto +sotto lo stesso simbolismo. +Non dimentichiamo che intorno alla croce luminosa vista in sogno da +Costantino apparvero queste parole profetiche, che egli fece dipingere sul + +38 +suo labaro: In hoc signo vinces; con questo segno vincerai. Alchimisti, +fratelli miei, ricordatevi anche che la croce reca l'impronta di tre chiodi che +servirono ad immolare il Cristo-materia, immagine delle tre purificazioni +che devono esser fatte col ferro e col fuoco. Parimenti meditate questo +chiaro brano di sant'Agostino della sua Disputa con Trifone (Dialogus cum +Triphone, 40) : «Il mistero dell'agnello che Dio aveva ordinato di sacrificare +a Pasqua, egli dice, rappresentava la figura del Cristo, quelli che credono in +lui tingono col suo sangue le loro case, cioè se stessi mediante la fede che +hanno in lui. Ora, quest'agnello, che la legge prescriveva di fare arrosto +tutto intero, era il simbolo della croce che il Cristo doveva patire. Perché +l'agnello, per essere arrostito, è disposto in modo da raffigurare una croce: +uno degli spiedi di legno lo traversa da una parte all'altra, dall'estremità +inferiore fino alla testa, l'altro spiedo attraversa le spalle e ad esso si legano +i piedi anteriori dell'agnello (in greco: le mani).» +La croce è un simbolo molto antico, usato in ogni tempo; in qualsiasi +religione, presso tutti i popoli, e sarebbe uno sbaglio considerarla come +simbolo speciale del cristianesimo, come dimostra assai abbondantemente +l'abate Ansault1 (1 Vedi: abate Ansault, La Croix avant Jésus-Christ, Paris +V. Rétaux, 1894.). Diremo anche che la pianta dei grandi edifici religiosi +del medioevo, con l'adozione di un'abside semicircolare o ellittica saldata al +coro, segue perfettamente la forma del segno ieratico egiziano della croce +ansata, che si legge ank, ed indica la Via universale nascosta nelle cose. Se +ne può vedere un esempio nel museo di Saint-Germain-en-Laye, su di un +sarcofago cristiano proveniente dalle cripte arlesiane di Saint-Honorat. +D'altra parte, l'equivalente ermetico del segno ank è l'emblema di Venere o +Cipride (in greco ……, l'impura), il rame volgare che alcuni altri, per +nascondere ancora di più il senso, hanno tradotto con bronzo ed ottone. +«Imbianca l'ottone e brucia i tuoi libri» ci ripetono tutti gli autori migliori. +(parola greca) è lo stesso di (parola greca), zolfo, che significa ingrasso, +sterco, letame, immondizia. Il Cosmopolita scrive: «II saggio troverà la +nostra pietra perfino nel letame mentre l'ignorante non potrà neanche +credere ch'essa esista nell'oro.» +Così la pianta dell'edificio cristiano, col segno della Croce, ci rivela la +qualità della materia prima, e la sua preparazione; per gli alchimisti +quest'indicazione termina con l'ottenimento della Prima pietra, pietra +angolare della Grande Opera filosofale. Su questa pietra Gesù ha costruito +la sua Chiesa; e i liberi muratori medioevali hanno seguito simbolicamente +l'esempio divino. Ma prima che fosse tagliata, per servire di base per l'opera +d'arte gotica così come per l'opera d'arte filosofale, questa pietra ancora +grezza, impura, materiale e grossolana era lavorata per raffigurare + +39 +l'immagine del diavolo. +Notre-Dame de Paris possedeva un geroglifico simile, che si trovava +sotto la tribuna, all'angolo della clausura del coro. Era una statua del +diavolo, che spalancava un'enorme bocca nella quale i fedeli venivano a +spegnere i loro ceri; di modo che il blocco scolpito appariva sporco di gocce +di cera e di nerofumo. Il popolo chiamava questa statua Mastro Pietro del +Cantone, nome che è stato sempre incomprensibile agli archeologi. Questa +figura, destinata a rappresentare la materia iniziale dell'Opera, umanizzata +sotto le spoglie di Lucifero (che porta la luce, - la stella del mattino), era il +simbolo della nostra pietra angolare, la pietra del cantone, la pietra +maestra del cantone. «La pietra che i costruttori hanno scartato, scrive +Amyraut2 (2 M. Amyraut, Paraphrase de la Première Epìtre de saint Pierre +(capitolo II, v. 7). Saumur, Jean Lesnier. 1646, p. 27.), è diventata la pietra +maestra d'angolo, sulla quale si basa tutta la struttura dell'edificio; ma essa +è anche un ostacolo e pietra dello scandalo, contro la quale essi si scagliano +andando incontro alla propria rovina.» Per quel che riguarda il taglio di +questa pietra angolare - intendiamo qui la sua preparazione - lo si può veder +interpretato in un bellissimo bassorilievo dell'epoca, scolpito all'esterno +dell'edificio, su di una cappella absidale, dalla parte di via del Cloitre-Notre- +Dame. +V +Mentre al tailleur d'imaiges 1 (1 Cesellatore, scultore d'immagini sacre +N.d.T.) era riservata la decorazione delle parti elevate, al ceramista era +attribuito il compito di ornare il pavimento delle cattedrali. Esso, +generalmente, era lastricato o pavimentato mediante delle mattonelle di +terracotta dipinte e ricoperte con uno smalto al piombo. Quest'arte aveva +raggiunto nel medioevo una perfezione sufficiente ad assicurare ai soggetti +istoriati una bastevole varietà di disegni e di colori. Si usavano anche dei +piccoli cubi multicolori di marmo alla maniera dei mosaisti bizantini. Tra i +motivi usati più di frequente, è bene parlare dei labirinti, tracciati sul suolo +nel punto d'intersezione della navata col transetto. Le chiese di Sens, di +Reims, di Auxerre, di Saint-Quentin, di Poitiers, di Bayeux hanno +conservato i loro labirinti. Nel labirinto di Amiens si notava, al centro, una + +40 +grande lastra, nella quale era incastonata una sbarra d'oro e un semicerchio +dello stesso metallo, che raffigurava l'alzarsi del sole sulla linea +dell'orizzonte. Più tardi il sole d'oro fu sostituito da un sole di rame, poi +spari anche quest'ultimo e non fu mai più rimesso a posto. Quanto al +labirinto di Chartres, chiamato volgarmente la lega (sta per il luogo)2 (2 +Anche questo è un esempio di cabala fonetica, Lieue (lega) e lieu (luogo) si +pronunciano, in francese, allo stesso modo N.d.T.) e disegnato sul +pavimento della navata, si compone di tutta una serie di cerchi concentrici +che si ripiegano gli uni sugli altri con un'infinita varietà di combinazioni. +Un tempo al centro di questa figura, si notava il duello tra Teseo ed il +Minotauro. Questa è un'altra prova dell'infiltrazione dei soggetti pagani +nella iconografia cristiana e di conseguenza è anche prova d'un senso mito- +ermetico evidente. Però il problema non è di stabilire un qualsiasi rapporto +tra queste immagini e le famose costruzioni dell'antichità: i labirinti di +Grecia e d'Egitto. +Il labirinto delle cattedrali, o labirinto di Salomone, e, ci dice Marcellin +Berthelot1 (1 Vedi: La Grande Encyclopedie. Voce: Labyrinthe. T. XXI, pag +703.), «una figura cabalistica che si trova anche sul frontespizio di alcuni +manoscritti alchimici e che fa parte delle tradizioni magiche attribuite a +Salomone. È una serie di cerchi concentrici, interrotti in certi punti, in modo +da formare un percorso bizzarro ed inestricabile». +L'immagine del labirinto ci si offre dunque come emblema dell'intero +lavoro dell'Opera, con le sue due maggiori difficoltà: quella della strada da +seguire per raggiungere il centro, - nel quale si scatena il duro duello delle +due nature, - e l'altra quella della strada che l'artista deve seguire per +uscirne. A questo punto ha bisogno del filo d'Arianna se non vuole vagare +tra i meandri dell'opera senza riuscire a scoprire l'uscita. +Non è nostra intenzione scrivere, come fece Batsdorff, uno speciale +trattato per insegnare che cos'è il filo d'Arianna, che permise a Teseo di +compiere la sua impresa. Ma appoggiandoci alla cabala speriamo di fornire +agli investigatori sagaci alcune precisazioni sul valore simbolico del famoso +mito. + Arianna è una forma di airagne (ragno), per metatesi della i. In +spagnolo, la ñ si pronuncia gn; (parola greca) (araignée, airagne2 (2 Anche +nella parola italiana ragno è evidente la derivazione dal greco. Qui abbiamo +mantenuto tali e quali i termini di passaggio dal greco ai vari dialetti +francesi, altrimenti intraducibili N.d.T.)) si può dunque leggere arahné, +arahni, arahgne. La nostra anima non è forse il ragno che tesse il nostro +corpo? Ma questa parola richiede ancora altre derivazioni. Il verbo ….. +significa prendere, cogliere, trascinare, attirare; da esso deriva ….., ciò che + +41 +prende, attira, coglie. Quindi ….. è la calamità, la virtù rinchiusa in quel +corpo chiamato dai saggi: nostra magnesia. Proseguiamo. Nel dialetto pro +venzale, il ferro è chiamato aran e iran secondo le varie inflessioni. È +l’Hiram massonico, il divino Ariete, l'architetto del Tempio di Salomone. I +felibri chiamano il ragno aragno e iragno e anche airagno; i piccardi +aregni. Accostate tutte queste parole al greco ……, ferro e calamita. Questa +parola ha ambidue i significati. E non è tutto. Il verbo ….. significa l'alzarsi +di un astro che esce dal mare: da esso deriva ….. (aryan), l'astro che esce +dal mare, che sorge; …… o ariane è quindi l'Oriente, per la permutazione +delle vocali. Inoltre, …. ha anche il significato di attirare; quindi ….. è +anche: calamita. Se ora esaminiamo …….., da cui deriva il latino sidus +sideris, stella, riconosceremo il nostro aran, iran, airan provenzale, il greco +….., il sole sorgente. +Arianna, ragno mistico, fuggita da Amiens, ha lasciato sul pavimento del +coro soltanto la traccia della sua tela... +Ricordiamo rapidamente che il più celebre dei labirinti antichi, quello di +Cnosso a Creta, che fu scoperto nel 1902 dal dottor Evans, di Oxford, era +chiamato Absolum. A questo punto, faremo notare che questa parola è assai +vicina a quella di Absolu1 (1 Assoluto N.d.T.), nome con il quale gli antichi +alchimisti indicavano la pietra filosofale. + +VI +Tutte le chiese hanno l'abside rivolto verso sud-est e la loro facciata +verso nord-ovest, mentre i transetti, che formano il braccio trasversale della +croce, sono orientali nella dirczione nord-est, sud-ovest. Questa +orientazione è invariabile, deliberatamente voluta, in modo che i fedeli ed i +profani entrando in chiesa da Occidente, avanzassero dritti verso il santuario +con la faccia rivolta verso il luogo da cui sorge il sole, verso Oriente, la +Palestina, culla del cristianesimo. Essi lasciano le tenebre e vanno verso la +luce. +In seguito a questa disposizione, uno dei tre rosoni che ornano il transetto +e il grande portico non è mai illuminato dal sole; è il rosone settentrionale +che s'irradia nella faccia del transetto sinistro. Il secondo fiammeggia al sole + +42 +di mezzogiorno; è il rosone aperto alla estremità del transetto destro. +L'ultimo s'illumina ai raggi colorati del sole che tramonta; è il grande rosone +del portale, di gran lunga più grande, per estensione e per bellezza, dei suoi +fratelli laterali. In questo modo, sul frontone delle cattedrali gotiche, si +succedono i colori dell'Opera, secondo un processo circolare che va dalle +tenebre, - rappresentate dall'assenza e dal color nero, - alla perfezione del +colore rosso, passando per il color bianco, considerato come «una media tra +il nero e il rosso». + Nel medioevo, il rosone centrale dei portici si chiamava Rota,la ruota. +Ora, la ruota è il geroglifico alchemico del tempo necessario alla cottura +della materia filosofale e, in seguito, rappresentò la cottura stessa. Il fuoco +sostenuto, costante ed eguale che l'artista mantiene giorno e notte durante +questa operazione, è chiamato, perciò, fuoco di ruota. Però, oltre al colore +necessario alla liquefazione della pietra filosofale, c'è bisogno in più di un +secondo agente, chiamato fuoco segreto o filosofico. È proprio quest'ultimo +fuoco, risvegliato dal calore volgare, che fa girare la ruota e provoca i +diversi fenomeni che l'artista osserva nel proprio vaso 1 (1 De Nuysement, +Poème philosophic de la Verité de la Phisique Mineralle, in Traittez de +l'Harmonie et Constilution generalle du Vray Sel. Parigi, Périer e Buisard, +1620 e 1621, p. 254.): +D'aller par ce chemin, non ailleurs, je t'avoue; +Remarque seulement les traces de ma roue. +Et pour donner partout une chaleur égalle, +Trop tost vers terre et del ne monte ny dévalle. +Car en montant trop haut le ciel tu brusleras, +Et devallant trop bas la terre destruiras. +Mais si par le milieu ta carrière demeure, +La course est plus unie et la voye plus seure 2. +(2 Ti confesso che io procedo per questa strada e non per un'altra; Nota +soltanto le orme della mia ruota. / E per distribuire dappertutto un uguale +calore, / Fai attenzione a non montare ne a discendere troppo, verso il cielo +o verso la terra. / Perché montando troppo brucerai il cielo, / E andando +troppo in basso brucerai la terra. / Ma se procederai nel giusto mezzo, / +L'andamento è più regolare e la strada è più sicura (N.d.T.). +La rosa rappresenta, quindi, da sola la durata del fuoco e la sua azione. +Per questa ragione i decoratori medioevali hanno cercato di tradurre, nei +loro rosoni, i movimenti della materia eccitata dal fuoco elementare, come +si può notare sul portale nord della cattedrale di Chartres, nei rosoni di Toul + +43 +(Saint-Gengoult), di Saint-Antoine de Compiègne, ecc.. Nell'architettura dei +secoli XIV e XV, la preponderanza del simbolo igneo, che caratterizza +nettamente l'ultimo periodo dell'arte medioevale, ha fatto chiamare lo stile +di quest'epoca: Gotico fiammeggiante. +Alcuni rosoni, emblemi dell'amalgama, hanno un senso particolare che +sottolinea ancora di più le proprietà di questa sostanza che il Creatore ha +firmato di sua mano. Questo magico sigillo rivela all'artista che la strada +seguita è quella giusta e che la mistura filosofale è stata preparata +canonicamente. Si tratta d'una figura radiale a sei punte (digamma), +chiamata Stella dei Magi, che brilla alla superficie del compost1 (1 Fango +dall'odore pestilenziale proveniente dalle impurità e da quella parte di zolfo +dei filosofi che non s'è potuto amalgamare. Il compost si presenta sotto vari +aspetti di diversi colori: marrone scuro, alla prima cottura; va poi verso il +nero, il grigio ed anche il verde N.d.T.), cioè al di sopra della mangiatoia in +cui riposa Gesù, il Bimbo-Re. +Tra gli edifici che ci mostrano i rosoni stellati a sei petali, - riproduzione +del tradizionale Sigillo di Salomone2 (2 Il giglio delle convalli poligonale, +chiamato comunemente Sigillo di Salomone, deve il suo nome allo stelo, la +cui sezione è stellata, come il segno magico attribuito al re degli Israeliti, +figlio di David.), - citiamo la cattedrale di Saint-Jean e la chiesa Saint- +Bonaventure de Lyon (rosoni dei portali); la chiesa di Saint-Gengoult a +Toul; i due rosoni di Saint-Vulfran d'Abbeville; il portale della Calenda +nella cattedrale di Rouen; lo splendido rosone blu della Sainte-Chapelle, +ecc... +Poiché questo segno è del massimo interesse per un alchimista, - non si +tratta forse dell'astro che lo guida e gli annuncia la nascita del Salvatore? - +sarà per noi un piacere riunire qui alcuni brani da testi che riferiscono, +descrivono e spiegano la sua apparizione. Lasceremo al lettore la cura di +stabilire tutti gli accostamenti più utili, di coordinare le varie versioni, di +isolare la verità positiva che, in questi frammenti enigmatici, è mescolata +all'allegoria della leggenda. + + +44 +VII +Varrone, nel suo Antiquitates rerum humanarum, ricorda la leggenda +d'Enea, che salva il padre ed i penati dalle fiamme di Troia e che giunge, +dopo lunghe peregrinazioni, nei campi di Laurento1 (1 Secondo le regole +della cabala si tratta di l'or enté (l'oro innestato).), termine del suo viaggio. +Egli spiega così l'avvenimento: +Ex quo de Troja est egressus Aeneas, Veneris eum per diem quotidie +stellam vidisse, donec ad agrum Laurentum veniret, in quo eam non vidit +ulterius; qua recognovit terras esse fatales2 (2 Varro, in Servius, Aeneid, t. +III, p. 386.). (Dopo la sua partenza da Troia, Enea vide tutti i giorni e +durante il giorno la stella di Venere, fin quando non arrivò nei campi di +Laurento, dove cessò di vederla, cosa che gli fece capire che quelle erano le +terre designate dal Destino). +Ecco adesso una leggenda, estratta da un'opera che ha per titolo : Libro di +Seth, riportata nei seguenti termini da un autore del VI secolo3 (3 Opus +imperfectum in Mattheum. Hom. II unito alle Oeuvres de saint Jean +Chrysostome, Patr. grecque. t. LVI, p. 637.): +«Ho udito alcune persone parlare d'una Scrittura che, anche se poco +certa, non è contraria alla fede ed è anche una bella storia che merita +d'essere udita. In essa si legge che esisteva un popolo, nell'Estremo Oriente, +sulla riva dell'Oceano, che possedeva un Libro attribuito a Seth, nel quale si +parlava della futura apparizione di questa stella e dei doni che si dovevano +portare al Bambino; si considerava questa predizione come trasmessa da +generazioni di Saggi, di padre in figlio, +«Essi scelsero dodici Saggi, tra i più sapienti del loro popolo e tra i +maggiormente dediti all'osservazione dei misteri dei cieli, e si prepararono +all'attesa di questa stella. Se qualcuno di questi Saggi moriva, un suo figlio +od un parente prossimo, anch'esso in attesa dello stesso avvenimento, era +scelto per sostituirlo. +«Nella loro lingua costoro erano chiamati Magi, perché glorificavano +Dio in silenzio e a bassa voce. +«Ogni anno questi uomini, dopo la mietitura, salivano su di un monte +che, nella loro lingua, si chiamava Monte della Vittoria; ed era un monte +assai bello per i ruscelli e gli alberi che gli facevano corona; su questo +monte si trovava una caverna ricavata nella roccia. Arrivati in cima, si +lavavano, poi pregavano e lodavano Dio in silenzio per tre giorni; questa +pratica era seguita ad ogni generazione, sempre nell'attesa che questa stella +di felicità apparisse durante la loro generazione. E, finalmente, essa + +45 +apparve, sul Monte della Vittoria, sotto le spoglie d'un piccolo bambino che +mostrava la figura d'una croce; essa parlò loro, diede loro le istruzioni +necessario ed ordinò di partire per la Giudea. +«Così la stella li precedette per due anni, e mai, durante il viaggio, venne +a mancare il pane o l'acqua. +«Ciò che essi fecero in seguito è riportato più brevemente nel Vangelo.» +Secondo questa leggenda, d'epoca differente, la forma della stella sarebbe +stata diversa1 (1 Apocryphes, t. II, p. 469.): +«Durante il viaggio, durato tredici giorni, i Magi non mangiarono né +dormirono; né essi ne provarono il bisogno, e questo periodo sembrò loro +che avesse la durata d'un giorno. Più s'avvicinavano a Betlemme, più la +stella brillava con splendore; essa aveva la forma di un'aquila, che volasse +per aria agitando le ali; al di sopra di essa c'era una croce.» +La leggenda seguente, che ha come titolo Fatti accaduti in Persia, al +tempo della nascita di Cristo, è attribuita a Giulio l'Africano, cronista del III +secolo, benché non si sappia a quale epoca essa appartenga realmente2 (2 +Julius Africanus, in Patr. grecque. t. X, pp. 97 e 107.): +«L'episodio accadde in Persia, in un tempio di Giunone (parola greca), +costruito da Ciro. Un sacerdote annuncia che Giunone ha concepito. — A +questa notizia tutte le statue degli dei danzano e cantano. — Una stella +scende dal cielo e annuncia la nascita d'un Bambino Principio e Fine. — +Tutte le statue cadono bocconi. — I Magi annunciano che questo Bambino +è nato a Betlemme e consigliano al re di mandare ambasciatori. — Allora +appare Bacco ( parola greca), che predice che questo Bambino scaccerà tutti +i falsi dèi. — Partenza dei Magi, guidati dalla stella. Giunti a Gerusalemme, +essi annunciano ai sacerdoti la nascita del Messia. — A Betlemme, essi +salutano Maria, e fanno dipingere da un abile schiavo, il suo ritratto col +Bambino; questo ritratto viene poi messo nel loro tempio principale con +questa iscrizione: A Giove mitra (parole greche, — al dio sole), al grande +Dio, al re Gesù, l'impero dei Persiani fa questa dedica.» +«La luce di questa stella, scrive sant’Ignazio3 (3 Lettera agli abitanti di +Efeso, c. XIX) di tutte le altre; il suo splendore era ineffabile, e la sua novità +faceva si che tutti quelli che la guardavano erano colmi di stupore. Il sole, la +luna e gli altri astri formavano il cuore di questa stella.» +Huginus a Barma, nella Pratica della sua opera1 (1 Huginus a Barma, Le +Règne de Saturne changé en siècle d'or. Parigi, Derieu, 1780.), usa gli stessi +termini per parlare della materia della Grande Opera sulla quale appare la +stella: «Prendete della vera terra, egli dice, ben impregnata di raggi di sole, +di luna e degli altri astri.» +Nel IV secolo, il filosofo Calcidio che, a detta di Mullachio, ultimo dei + +46 +suoi editori, proclamava che si dovevano adorare gli dei della Grecia, gli dei +di Roma e gli dei stranieri, ha mantenuto il racconto della stella dei Magi e +la spiegazione che di essa fornivano i sapienti. Dopo aver parlato di una +stella chiamata Ahc dagli Egiziani e che sarebbe stata foriera di disgrazie, +aggiunge: +«C'è anche un'altra storia più sacra e venerabile, che attesta come, con il +sorgere di una certa stella furono annunciate, non morti e malattie, ma la +venuta d'un Dio venerabile, perché parlasse agli uomini e perché fosse +d'aiuto alle miserie terrene. I più saggi tra i Caldei, avendo visto questa +stella, da uomini bene esercitati alla contemplazione dei fenomeni celesti, +viaggiarono di notte e cercarono, secondo quanto si dice, la nascita recente +d'un Dio, ed avendo riconosciuto la maestà di questo Bambino, gli resero gli +omaggi che si convenivano ad un Dio così grande. Cosa che a voi è nota più +che ad ogni altro2 (2 Calcidio, Comm. in Timoeum Platonis, e. 125; sta nei +Frag. philosophorum graecorum di Didot, t. II, p. 210. - Evidentemente +Calcidio si rivolge ad un iniziato.).» + Diodoro di Tarso3 (3 Diodoro di Tarso, Du destin, sta in Photius, cod. +233; Patr. grecque, t. CHI, p. 878.) si mostra ancor più positivo quando +afferma che «questa stella non era una di quelle che popolano il cielo, ma +una certa virtù o forza (parola greca) urano-diurna (parola greca), che ha +preso la forma d'un nastro per annunciare la nascita del Signore di tutti». +Vangelo secondo san Luca, II, v. da 1 a 7 : + « Ora, nella medesima contrada, si trovavano dei pastori che passavano +la notte nei campi, vegliando a turno per far la guardia alle loro greggi. Ecco +che si presentò loro un Angelo del Signore, ed una luce divina li avvolse, +essi furono presi da grande spavento: ma l'Angelo disse loro: +«Non temete, perché io vi porto la Buona Novella fonte di grande gioia +per tutto il popolo; oggi è nato per voi nella città di David un Salvatore che +è il Cristo-Signore; e questo per voi sarà il segno: troverete un Bambino +avvolto in panni e posto in una mangiatoia. +«Nello stesso istante la moltitudine della milizia celeste si unì all'Angelo, +lodando Dio e dicendo: Gloria a Dio. nel più alto dei cieli e pace in terra +agli uomini di buona volontà.» +Vangelo secondo san Matteo. II v. da 1 a 1 1 : +«Quando Gesù nacque a Betlemme, città di Giuda, al tempo del re Erode, +giunsero dall'Oriente a Gerusalemme dei Magi, dicendo: Dove è Colui che è +nato, re dei Giudei, perché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo +venuti ad adorarlo? +«... Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, s'informò accuratamente +sul periodo nel quale era loro apparsa la stella, e mandandoli a Betlemme, + +47 +disse : +«Andate, informatevi esattamente sul Bambino e, quando lo avrete +trovato, fatemelo sapere, affinchè, anch'io, vada ad adorarlo. +«Essi dunque, dopo aver udito il re, se ne andarono; ed ecco che la stella +che avevano visto in Oriente apparve nuovamente e li precedeva fino a +quando non andò a posarsi sopra il luogo nel quale era il Bambino. +«Ora, vedendo la stella, essi si rallegrarono assai e, entrando nella casa, +trovarono il Bambino con Maria, sua madre, e prosternandosi l'adorarono; +poi aperti i loro forzieri, gli offrirono dei regali: oro, incenso e mirra.» +A proposito di fatti così strani e davanti all'impossibilità d'attribuirne la +causa a qualche fenomeno celeste, A. Bonnetty1 (1 A. Bonnetty, Documents +historiques sur la Religion dea Romains, t. II, p. 564.), colpito dal mistero +che avvolge questi racconti, si chiede : +«Chi sono questi Magi e cosa si deve pensare di questa stella? È ciò che +in questo momento si domandano i critici razionalisti ed altri ancora. È +difficile rispondere a questa domanda perché il Razionalismo e +l'Ontologismo, antichi e moderni, poiché estraggono tutte le loro +conoscenze da se stessi, hanno fatto dimenticare tutti i mezzi mediante i +quali gli antichi popoli dell'Oriente conservavano le tradizioni primitive.» +La prima menzione della stella la troviamo sulla bocca di Balaam. Costui +sarebbe nato nella città di Pethor, sull'Eufrate, e viveva, dicono, verso l'anno +1477 a.C., in regione centrale dell'impero assiro, allora ai suoi inizi. Profeta +o Mago in Mesopotamia, Balaam esclamava: +«Come potrei io maledire colui che il suo Dio non maledice? Come +potrei dunque minacciare colui che Jehohav non minaccia? Ascoltate!... Io +lo vedo, ma non adesso; io lo contemplo ma non da vicino... Sorge da +Gìacobbe una stella e da Israele nasce un segno... » (Num., XXIV, 47). +Nell'iconografìa simbolica la stella serve ad indicare sia il concepimento +che la nascita. Spesso la Vergine è rappresentata cinta da un'aureola di +stelle. Quella di Larmor (Morbihan), fa parte d'un trittico molto bello sulla +morte del Cristo e la sofferenza di Maria, — Mater dolorosa, — nel cielo +della composizione centrale si possono vedere il sole, la luna, le stelle e la +sciarpa di Iride, la Vergine, poi, tiene nella mano destra una grande stella, +— maris stella, — epiteto dato alla Vergine in un inno cattolico. +G. J. Witkowski1 (1 G.J. Witkowski, L'Art profane à l'Eglise. Francia, +Parigi, Schemit, 1908, p. 382.) ci descrive una vetrata assai curiosa, che si +trovava vicino alla sacrestia, nell'antica chiesa, oggi distrutta, di Saint-Jean +a Rouen. Questa vetrata raffigurava il Concepimento di san Romano. «Suo +padre. Benedetto, consigliere di Clotario II, e sua madre Felicita, erano +distesi su di un letto, interamente nudi, secondo l'usanza che durò fino alla + +48 +metà del XVI secolo. Il concepimento era rappresentato da una stella che +brillava sulla coperta a contatto del ventre della donna... La cornice di +questa vetrata, già strana per l'argomento principale trattato, era ornata di +medaglioni nei quali si distinguevano, non senza sorpresa, le figure di +Marte, Giove, Venere, ecc..., e perché non si avessero dubbi sulla loro iden +tità, la figura di ogni divinità era accompagnata dal proprio nome.» + +49 +VIII +Come l'anima umana ha i suoi segreti recessi, così la cattedrale ha i suoi +corridoi nascosti. Il loro insieme, (dal greco ……, nascosto) costituisce la +cripta che si estende sotto il livello della chiesa). +In questo luogo basso e umido e freddo, il visitatore avverte una +singolare sensazione che impone il silenzio: quella della potenza unita alle +tenebre. Qui siamo nell'asilo dei morti, come nella basilica di Saint-Denis, +necropoli degli illustri; come nelle Catacombe romane, cimitero dei +cristiani. Lastre di pietre; mausolei di marmo. sepolcri; resti di storia, +frammenti del passato. Un silenzio triste ed oppressivo riempie questi spazi +coperti a volta. I mille rumori del di fuori, varie eco del mondo, non +arrivano più fino a noi. Finiremo con l'arrivare alle caverne dei ciclopi? +Siamo sulla soglia dell'inferno dantesco, o sotto le gallerie sotterranee, così +accoglienti, così ospitali per i primi martiri? — Tutto è mistero, angoscia e +paura in questo antro oscuro... +Attorno a noi, numerosi pilastri enormi, massicci, talvolta abbinati, +innalzati sui loro basamenti larghi e smussati. Capitelli corti, poco +sporgenti, sobri, tozzi. Forme rozze e povere, nelle quali l'eleganza e la +ricchezza cedono il passo alla solidità. Muscoli spessi, contratti per lo +sforzo, che si dividono, senza venir meno, il formidabile peso dell'intero +edifìcio. Volontà notturna, muta, rigida, tesa in una perpetua resistenza +contro la pressione. Forza materiale che il costruttore ha saputo ordinare e +dividere, dando a tutte queste parti l'aspetto arcaico d'una mandria di +elefanti fossili, saldati gli uni con gli altri, arrotolando i loro dorsi ossuti, +scavando i loro ventri pietrificati sotto la spinta d'un carico eccessivo. Forza +reale ma occulta che si attua in segreto, si sviluppa nell'ombra, agisce senza +tregua nella profondità delle sostruzioni dell'opera. Questa è l'impressione +predominante che il visitatore avverte percorrendo le gallerie delle cripte +gotiche. +Un tempo, le camere sotterranee dei templi servivano come dimora per le +statue di Iside, ed esse diventarono, al tempo dell'introduzione del +cristianesimo in Gallia, quelle Vergini nere che il popolo, ai giorni nostri, +circonda d'una venerazione tutta particolare. Del resto il simbolismo tra + +50 +queste due raffigurazioni è lo stesso: le une e le altre mostrano sul loro +basamento la famosa iscrizione: Virgini pariturae; alla Vergine che deve +partorire. Ch. Bigarne1 (1 Ch. Bigarne, Considérations sur le Culle d'Isis +chez les Eduens. Beaune, 1862.), ci parla di parecchie statue di Iside +designate dallo stesso vocabolo. L'erudito Pierre Dujois ci dice: «Già nella +sua Bibliografia generale dell'Occulto, il sapiente Elias Schadius aveva +segnalato, nel suo libro De dictis Germanicis, un'iscrizione analoga: Isidi, +seu Virgini ex qua filius proditurus est2 (2 A Iside, o alla Vergine dalla quale +nascerà il Figlio.). Queste icone, dunque, non avevano per nulla il +significato cristiano, che comunemente viene loro dato, almeno dal punto di +vista esoterico. Bigarne dice che Iside, prima della concezione è, secondo la +teogonia astronomica, l'attributo di quella Vergine che parecchi monumenti, +molto più antichi del cristianesimo, indicano col nome di Virgo paritura, +cioè la terra prima d'essere fecondata, e che sarà ben presto rianimata dai +raggi del sole. È anche la madre degli dei, come attesta una pietra di Dio: +Matri Deum Magnae ideae». Il senso esoterico delle nostre Vergini nere +non può esser meglio definito. Esse raffigurano, nella simbologia ermetica, +la terra primitiva, quella che l'artista deve scegliere come soggetto della +propria grande opera. È la materia prima allo stato di minerale, come e +quando viene estratta dai filoni metalliferi, profondamente nascosta sotto la +massa rocciosa. I testi ci dicono che è «una sostanza nera, pesante, friabile, +fragile, che ha l'aspetto d'una pietra e può essere frantumata in piccoli pezzi +proprio come una pietra». Sembra dunque normale che il geroglifico +umanizzato di questo minerale abbia il suo stesso colore caratteristico e che +gli si riservi come sede i luoghi sotterranei dei templi. +Ai nostri giorni, le Vergini nere non sono numerose. Ne citeremo alcune, +che godono di gran celebrità. La cattedrale di Chartres sotto questo punto di +vista è la più favorita; infatti ne possiede due, una, chiamata con l'espressivo +nome di Notre-Dame-sous-Terre, è posta nella cripta, ed è seduta su di un +trono il cui basamento reca l'iscrizione già nota: Virgini pariturae; l'altra si +trova nella chiesa, è chiamata Notre-Dame-du-Pilier, occupa il centro di una +nicchia piena di ex voto in forma di cuori che mandano raggi. Witkowski ci +dice che quest'ultima è oggetto di devozione da parte d'un gran numero di +pellegrini. «Un tempo, aggiunge questo autore, la colonna di pietra che gli +fa da supporto era "scavata" dalle lingue e dai denti dei suoi focosi fedeli, +come il piede di san Pietro, a Roma, o il ginocchio di Ercole, adorato dai +pagani in Sicilia; ma per preservarla da quei baci troppo ardenti, la colonna +fu avvolta, nel 1831, con un rivestimento in legno». Chartres, con la sua +Vergine sotterranea, è considerata la più antica meta dei pellegrinaggi. Un +tempo c'era soltanto un'antica statuetta di Iside «scolpita prima di Gesù + +51 +Cristo», come raccontano alcune antiche cronache locali. Però, l'immagine +che possediamo ora data soltanto dalla fine del XVIII secolo, perché quella +della dea Iside era stata distrutta non si sa quando, e sostituita con una +statuetta in legno, che teneva il Bambino seduto sulle ginocchia, e che, a sua +volta, fu bruciata nel 1793. +Quanto alla Vergine nera di Notre-Dame du Puy — le cui membra non +sono visibili — ha la forma d'un triangolo, con il vestito che la cinge al +collo e si allarga senza pieghe fino ai piedi. La stoffa è decorata con tralci di +vite e di spighe di grano — allegorie del pane e del vino eucaristici — e +lascia passare, all'altezza dell'ombelico, la testa del Bambino, incoronato +altrettanto sontuosamente della madre. +Notre-Dame-de-Confession, celebre Vergine nera delle cripte di Saint- +Victor a Marsiglia, ci mostra un bello specimen di statuaria antica, morbida, +larga e grassa. Questa figura, piena di nobiltà, tiene nella mano destra uno +scettro ed ha la fronte cinta da una corona a triplice fiorone (tav. I). +Notre-Dame de Rocamadour, meta d'un famoso pellegrinaggio, già +frequentata nell'anno 1166, è una madonna miracolosa; la tradizione fa +risalire la sua origine al giudeo Zaccheo, capo dei pubblicani di Gerico; +questa statua sovrasta l'altare della cappella della Vergine, costruita nel +1479. È una statuetta di legno, annerito dal tempo, rivestita da una veste di +lamine d'argento che consolidano i resti in legno ormai tarlati. «La celebrità +di Rocamadour risale al leggendario eremita, santo Amatore o Amadour, +che scolpì in legno la statuetta della Vergine alla quale furono attribuiti +parecchi miracoli. Si racconta che Amatore era lo pseudonimo del +pubblicano Zaccheo, convertito da Gesù Cristo; venuto in Gallia, avrebbe +diffuso il culto della Vergine. Questo culto è molto antico a Rocamadour; +però, la gran voga del pellegrinaggio data soltanto dal XII secolo1 (1 La +Grande Encyclopédie, t. XXVIII, p. 761.).» +A Vichy si venera, da epoca molto antica, la Vergine nera della chiesa di +Saint-Blaise, +come +testimonia +Antoine +Gravier, +prete +partigiano +dell'indipendenza dei comuni nel XVII secolo. Gli archeologi datano questa +scultura del XIV secolo e, poiché le parti più antiche della chiesa di Saint- +Blaise, nella quale è posta, furono costruite solo nel XV secolo, l'abate +Allot, segnalandoci questa statua, esprime il parere ch'essa un tempo facesse +parte della cappella Saint-Nicolas, fondata nel 1372 da Guillaume de +Hames. +Anche la chiesa di Guéodet, chiamata Notre-Dame-de-la-Cité, a +Quimper, possiede una Vergine nera. +Camille Flammarion1 (1 Camille Flammarion, l'Atmosphère. Parigi, +Hachette, 1888, p. 362.) ci parla d'una statua analoga ch'egli vide, nei + +52 +sotterranei dell'Osservatorio, il 24 settembre 1871, due secoli dopo la prima +osservazione termometrica, che fu fatta nel 1671. Egli scrive : « Il colossale +edificio di Luigi XIV che eleva la balaustra della terrazza a ventotto metri +dal suolo, scende nel sottosuolo con delle fondazioni che hanno la stessa +profondità: ventotto metri. All'angolo d'una galleria sotterranea, si nota una +Vergine, messa in quello stesso anno 1671, e dei versi incisi ai suoi piedi la +invocano col nome di Notre-Dame di sottoterra). Questa poco conosciuta +Vergine parigina, che impersonifica nella capitale il misterioso soggetto di +Ermes, sembra che sia una replica di quella di Chartres, la Benedetta +Signora sotterranea. +Ancora un particolare utile per l'ermetista. Nel cerimoniale prescritto per +le processioni delle Vergini nere, venivano bruciati soltanto ceri di color +verde. +Quanto alle statuette d'Iside, — parliamo di quelle che sono sfuggite alla +cristianizzazione, — sono ancora più rare delle Vergini nere. Forse sarebbe +utile ricercarne la ragione nell'alta antichità di queste icone. Witkowski2 (2 +L'Art profane a l'Eglise. Op. cit., p. 26.) ce ne segnala una sistemata nella +cattedrale Saint-Etienne, a Metz. «Questa figura in pietra di Iside, scrive +l'autore, misura o m. 43 di altezza e o m. 29 di larghezza e proviene dal +vecchio chiostro. La sporgenza di questo altorilievo era di o m. 18; +rappresentava un busto nudo di donna, ma così magro che, per servirci +d'un'espressione figurata dell'abate Brantóme, "non poteva mostrare altro +che la carcassa "; la sua testa era coperta da un velo. Due mammelle +asciutte pendevano dal suo petto, simili a quelle delle Diane di Efeso. La +pelle era tinta di rosso, e il drappo che cingeva la vita era nero... Una statua +analoga esisteva a Saint-Germain-des-Prés e a Saint-Etienne de Lyon.» +Tuttavia, il culto di Iside, la Cerere egiziana, era molto misterioso, e tale +rimane anche per noi. Sappiamo soltanto che la dea era festeggiata +solennemente, ogni anno, nella città di Busiris, e che le veniva sacrificato +un bue. Ci dice Erodoto : «Dopo il sacrifìcio, uomini e donne, parecchie +migliala, si danno dei grandi colpi. Per quale dio si stanno battendo, +sarebbe, io credo, un'empietà dirlo.» I Greci, come gli Egiziani, +mantenevano un assoluto silenzio sui misteri del culto di Cerere e gli storici +non ci hanno appreso nulla che possa soddisfare la nostra curiosità. La +rivelazione ai profani del segreto di queste pratiche era punito con la +morte. Ascoltare la divulgazione era considerato un crimine della stessa +gravita. Come per i santuari egiziani di Iside, così nei templi di Cerere era +rigorosamente vietato l'ingresso a tutti coloro che non avevano ricevuto +l'iniziazione. Eppure, le informazioni che ci sono state tramandate, sulla +gerarchia dei grandi sacerdoti, ci autorizzano a pensare che i misteri di + +53 +Cerere dovevano essere dello stesso tipo di quelli della Scienza ermetica. +Infatti sappiamo che i ministri del culto si dividevano in quattro gradi: lo +Ierofante, incaricato d'iniziare i neofiti; il Porta-fiaccola, che rappresentava +il Sole; 1'Araldo, che rappresentava Mercurio; il Ministro dell'Altare, che +rappresentava la Luna. A Roma le Cerealies si celebravano il 12 aprile e +duravano otto giorni. Veniva portato in processione un uovo, simbolo del +mondo, e ad esso venivano sacrificati dei maiali. +Abbiamo detto prima che Die, una statua che rappresentava Iside, era +chiamata madre degli dei. Lo stesso epiteto era riservato a Rea o Cibele. +Così le due divinità si rivelano parenti assai prossime, e noi saremmo +piuttosto dell'idea di considerarle come espressioni diverse d'un solo e unico +principio. Charles Vincens conferma questa opinione con la descrizione +ch'egli fornisce d'un bassorilievo raffigurante Cibele, che, per secoli, è stato +visto all'esterno della chiesa parrocchiale di Pennes (Bouches-du-Rhóne), +con la sua iscrizione: Matri Deum. «Questo strano frammento, ci dice il +Vincens, è scomparso soltanto intorno al 1610 ma è riprodotto in una +incisione nel Recueil di Grosson (p. 20).» Analogia ermetica strana: Cibele +era adorata a Pessinunte, in Frigia, sotto la forma di una pietra nera che si +diceva essere caduta dal cielo. Fidia rappresenta la dea seduta su di un trono +tra due leoni, essa ha sul capo una corona murale dalla quale scende un velo. +Talvolta viene raffigurata mentre tiene una chiave e sembra che stia +togliendo il velo. Iside, Cerere, Cibele: tre teste sotto lo stesso velo. + + IX +Terminati questi preliminari, dobbiamo adesso intraprendere lo studio +ermetico della cattedrale e per porre un limite alla nostra ricerca prendiamo +come tipo il tempio cristiano della capitale, Notre-Dame de Paris. +Certo il nostro compito è difficile. Non viviamo più al tempo di messer +Bernardo, conte di Treviso, di Zachaire o di Flamel. I secoli hanno lasciato +una traccia profonda sulla facciata dell'edificio, le intemperie hanno scavato +rughe profonde, ma le distruzioni compiute dal tempo sono ben poca cosa +se paragonate a quelle prodotte dai furori umani. Le rivoluzioni hanno +inciso la loro impronta, incresciosa testimonianza della collera plebea; il + +54 +vandalismo, nemico del bello, ha sfogato il suo odio con spaventose +mulilazioni, ed anche i restauratori, sebbene ispirati dalle migliori +intenzioni, non hanno sempre saputo rispettare ciò che gli iconoclasti +avevano risparmiato. +Un tempo, Notre-Dame de Paris innalzava la sua maestà in cima ad una +scalinata di undici gradini. Appena isolata, da uno stretto sagrato, dalle case +di legno, dagli acuti pignoni disposti a piani in aggetto, essa guadagnava in +arditezza ed in eleganza ciò che perdeva in massa. Oggi invece, e grazie +all'arretramento, sembra più massiccia quanto più è distaccata, con i portici, +i pilastri e i contrafforti poggianti direttamente a terra; i successivi rinterri, a +poco a poco, hanno colmato il dislivello e finito con l'assorbirlo fino +all'ultimo gradino. +In mezzo a quello spazio limitato, da una parte, dall'imponente basilica e, +dall'altra, dal pittoresco agglomerato di piccoli alberghi ornati di frecce, +spighe, banderuole, traforati dalle «boutiques» dipinte con le travi scolpite, +con le burlesche insegne, scavati agli angoli di nicchie, ornate di madonne o +di santi, fiancheggiati da torrette, da garitte di vedetta, da bertesche, in +mezzo a questo spazio, dicevamo, era eretta una statua di pietra, alta e +sottile, che teneva in una mano un libro e nell'altra un serpente. Questa +statua faceva parte d'una fontana monumentale sulla quale si leggeva questo +distico: + +Qui sitis, huc tendas: desunt si forte liquores, +Pergredere, aeternas diva paravi! aquas. + +O tu che hai sete, vieni qui: se per caso mancano le onde, +Per gradi, la Dea ha preparato le acque eterne. + +Il popolo lo chiamava ora Signor Legris, ora Venditore di gris, Gran +Digiunatore o Digiunatore di Notre-Dame. +Questi strani appellativi hanno ricevuto parecchie interpretazioni ma le +espressioni popolari non sono state identificate dagli archeologi e così +neppure la statua. La spiegazione migliore è quella che ci da Amédée de +Ponthieu1 (1 Amédée de Ponthieu, Légendes du Vieux Paris. Parigi, +Bachelin, Deflorenne, 1867, p. 91.), ed essa ci sembra tanto più degna +d'interesse, perché l'autore, che non era assolutamente un ermetista, giudica +senza pregiudizi e parla senza idee preconcette: +«Davanti a questo tempio, ci racconta parlando di NotreDame, +s'innalzava un monalito sacro, reso informe dal tempo. Gli antichi lo +chiamavano Febigene2 (2 Generato dal sole o dall'oro), figlio d'Apollo; il + +55 +popolo lo chiamò più tardi Mastro Pietro, volendo così significare Pietra +maestra, pietra di potere3 (3 È la pietra angolare della quale abbiamo +parlato.); si chiamava anche messere Legris, allora gris significava fuoco e +in particolare fuoco grisù, fuoco fatuo... +«Secondo alcuni, queste informi sembianze ricordano quelle d'Esculapio, +o di Mercurio o del dio Termine4 (4 Termini erano dei busti di Ermete +(Mercurio)); secondo altri sarebbero le sembianze di Archambaud, maestro +di Palazzo sotto Clodoveo II, che aveva regalato il fondo sul quale era stato +costruito l'Hôtel-Dieu; altri credevano di scorgere i tratti di Guillaume de +Paris, che l'aveva innalzata contemporaneamente al portale di Notre-Dame; +l'abate Leboeuf dice di vedervi la figura di Gesù Cristo; altri quella di santa +Geneviève, patrona di Parigi. +«Questo monolito fu tolto nel 1748, quando fu allargata la piazza del +Sagrato di Notre-Dame.» +All'incirca nello stesso periodo, il capitolo di Notre-Dame ricevette +l'ordine di sopprimere la statua di san Cristoforo. Il colosso dipinto in +grigio1 (1 Rinascimento N.d.T.), si addossava al primo pilastro di destra, +entrando nella navata. Era stata eretta nel 1413 da Antoine des Essarts, +ciambellano del re Charles VI. La si volle togliere nel 1772, ma Christophe +de Beaumont, allora arcivescovo di Parigi, si oppose formalmente. Solo alla +sua morte, nel 1781, la statua fu trainata fuori della città e spezzata. Notre- +Dame d'Amiens possiede ancora il buon gigante cristiano che portò il +Bambino Gesù, ma non deve essere sfuggito, neppure lui, alla distruzione +perché, ora, fa corpo con il muro: è una scultura in bassorilievo. Anche la +cattedrale di Siviglia conserva un san Cristoforo colossale e affrescato. +Quello della chiesa di Saint-Jacques-la Boucherie fu distrutto insieme +all'edificio e la bella statua della cattedrale d'Auxerre, datata 1539, fu +distrutta dietro ordini precisi, nel 1768, solo qualche anno prima di quella di +Parigi. +Per motivare queste decisioni, è evidente che c'era bisogno di ragioni più +che solide. Sebbene sembrino ingiustificate, ci pare che la causa derivi dal +significato simbolico ricavato dalla leggenda e condensato — certo troppo +chiaramente — dalla rappresentazione. San Cristoforo, di cui Jacques de +Voragine ci rivela l'antico nome: Offerus, il cui significato è, secondo la +maggioranza, colui che porta il Cristo (dal greco ……..); ma la cabala +fonetica svela un altro significato, adatto e conforme alla dottrina ermetica. +Cristoforo sta per Crìsoforo: che porta l'oro (dal greco ……..). Si capisce +meglio quindi l'alta importanza che, simbolicamente, è rivestita da san +Cristoforo. Si tratta del geroglifico dello zolfo solare (Gesù) o dell'oro +nascente, innalzato sulle onde mercuriali e poi portato, dall'energia propria + +56 +di questo Mercurio, al grado di potenza posseduta dall'Elisir. Secondo +Aristotele, il Mercurio ha come colore emblematico il grigio o il viola, cosa +che in sé basta per spiegare perché le statue di san Cristoforo erano dipinte +dello stesso colore. Un certo numero di vecchie incisioni, conservate nel +Gabinetto delle Stampe della Biblioteca Nazionale, e che rappresentano il +colosso, sono eseguite con un tratto semplice e di color bistro. La più antica +di esse è del 1418. +A Rocamadour (Lot) si può ancora vedere una gigantesca sta tua di san +Cristoforo, innalzata sul podio Saint-Michel, che precede la chiesa. Accanto +si nota un vecchio forziere ferrato, sopra il quale è conficcato nella roccia e +tenuto da una catena un grossolano mozzicone di spada. La leggenda vuole +che questo frammento sia appartenuto alla famosa Duranda, la spada che il +paladino Rolando spezzò aprendo la breccia di Roncisvalle. Comunque sia, +la verità che sgorga da questi particolari è assai limpida. La spada che apre +la roccia, la verga di Mosè che fa scaturire l'acqua dalla pietra di Horeb, lo +scettro della dea Rea, con cui ella colpisce il monte Dindimo, il giavellotto +d'Atalanta sono un unico e medesimo geroglifico di questa materia nascosta +dei Filosofi, della quale san Cristoforo indica la natura e il forziere ferrato il +risultato. +Ci dispiace di non poter dire di più sul magnifico emblema al quale era +riservato il primo posto nelle basiliche ogivali. Di queste grandi +raffigurazioni, gruppi ammirabili per l'insegnamento che contenevano, non +ci resta nessuna descrizione precisa e dettagliata; essefurono fatte sparire da +un'epoca decadente e superficiale, senza neanche la scusa d'una indiscutibile +necessità. +Il XVIII secolo, regno dell'aristocrazia e del bello spirito, degli abati di +corte, delle marchese imbellettate, dei gentiluomini con le parrucche, tempo +benedetto dei maestri di ballo, dei madrigali e delle pastorelle alla Watteau, +secolo brillante e perverso, frivolo e manierato che doveva finire nel +sangue, fu particolarmente nefasto per le cattedrali gotiche. +Gli artisti, trascinati dalla grande corrente di decadenza che ebbe sotto +François I il nome paradossale di Renaissance1 (1 Rinascimento. N.d.T.), +incapaci d'uno sforzo creativo eguale a quello dei loro antenati, +completamente all'oscuro della simbologia medioevale, si dedicarono alla +riproduzione di opere bastarde, senza gusto né carattere, senza pensiero +esoterico, invece di continuare e sviluppare l'ammirevole e sana creatività +francese. +Architetti, pittori, scultori, preferendo la loro gloria a quella dell'Arte, si +ispirarono agli antichi modelli contraffatti in Italia. +I costruttori del medioevo erano ricchi di fede e modestia. Artigiani + +57 +anonimi di puri capolavori, essi costruirono per la Verità, per l'affermazione +del loro ideale, per diffondere la nobiltà della loro scienza. Quelli del +Rinascimento, invece, preoccupati soprattutto della loro personalità, gelosi +del proprio valore, costruirono per rendere famoso il loro nome alla +posterità. Il medioevo deve il proprio splendore all'originalità delle proprie +creazioni; il Rinascimento deve la sua moda alla servile fedeltà delle sue +copie. Là un pensiero, qui una moda. Da un lato, il genio; dall'altro, il +talento. Nell'opera gotica, la tecnica resta sottomessa all'Idea: mentre +nell'opera rinascimentale la tecnica domina e cancella l'Idea. L'una parla al +cuore, al cervello, all'anima: è il trionfo dello spirito; l'altra si rivolge ai +sensi: è la glorificazione della materia. Dal XII al XV secolo, povertà di +mezzi ma ricchezza d'espressione; a partire dal XVI, bellezza plastica, +mediocrità d'invenzione. I mastri medioevali seppero animare il comune +calcare; gli artisti del Rinascimento lasciarono il marmo freddo ed inerte. +L'antagonismo di questi due periodi, nati da concezioni opposte, spiega il +disprezzo del Rinascimento e la sua profonda ripugnanza per tutto quello +che era gotico. +Un tale stato di spirito doveva risultare fatale all'opera del medioevo; e +sono dovute proprio ad esso le numerosissime mulilazioni che oggi +dobbiamo deplorare. + +58 + + + + + +PARIGI + + +59 +I +La cattedrale di Parigi, come la maggioranza delle basiliche +metropolitane, è posta sotto l'invocazione della benedetta Vergine Maria o +Vergine-Madre. In Francia il popolino chiama queste chiese le Notre-Dame. +In Sicilia, esse hanno un nome ancora più espressivo, quello di Matrici. Si +tratta, quindi, proprio di templi dedicati alla Madre (lat. mater, matris), alla +Matrone nel senso primitivo, questo termine, per corruzione, è diventato poi +Madone1 (1 Si è preferito lasciare il vocabolo francese per una migliore +comprensione del passaggio tra Matrone e Madone N.d.T.) (ital. madonna), +mia Signora e, per estensione, Notre-Dame. Attraversiamo il cancello del +porticato ed iniziamo lo studio della facciata del gran portale, chiamato atrio +centrale o del Giudizio. +Il pilastro di mezzo, che divide in due il vano d'ingresso, ci offre una +serie di rappresentazioni allegoriche delle scienze medioevali. Di fronte al +Sagrato, — ed al posto d'onore, — l'alchimia è raffigurata da una donna la +cui fronte tocca le nubi. Seduta in trono, ella ha nella mano sinistra uno +scettro — segno di sovranità — mentre con la destra tiene due libri, uno +chiuso (esoterismo) e l'altro aperto (essoterismo). Mantenuta tra le sue +ginocchia e poggiata sul suo petto si eleva la scala dai nove gradini, — +scala philosophorum, — geroglifico della pazienza che deve essere +posseduta dai suoi fedeli nel corso delle nove successive operazioni della +fatica ermetica (tav. II). «La pazienza è la scala dei Filosofi, ci dice Valois1 +(1 Oeuvres de Nicolas Grosparmy et Nicolas Valois. Mss. Biblioteca +dell'Arsenal n. 2516 (166 S.A.F.), p. 176), e l'umiltà è la porta del loro +giardino, perché a chiunque persevererà senza orgoglio e senza invidia. Dio +farà misericordia.» +Tale è il titolo del capitolo filosofale di quel mutus Liber rappresentato +dal tempio gotico; tale il frontespizio di questa Bibbia occulta dai massicci +fogli di pietra; questa l'impronta, il sigillo della Grande Opera laica sul +frontone stesso della Grande Opera cristiana. Non poteva essere meglio +situato se non sulla soglia stessa dell'ingresso principale. +Così la cattedrale ci appare basata sulla scienza alchemica, investigatrice +delle trasformazioni della sostanza originale, della Materia elementare (lat. + +60 +materea, radice mater, madre). Perché la Vergine-Madre, spogliata del suo +velo simbolico, non è altro che la personificazione della sostanza primitiva, +di cui si è servito, per realizzare i suoi fini, il Principio creatore di tutto ciò +che esiste. Questo è il significato, del resto assai chiaro, di quella singolare +epistola che viene letta alla messa dell'Immacolata-Concezione della +Vergine ed eccone il testo: +«Il Signore mi ha posseduta all'inizio delle sue vie. Io ero prima che egli +plasmasse qualsiasi altra creatura. Io ero nell'eternità prima che venisse +creata la terra. Gli abissi non erano ancora ed io ero già concepita. Le +sorgenti non erano ancora uscite dalla terra; la pesante massa delle +montagne non era stata ancora formata; ero già nata prima delle colline. +Egli non aveva ancora creato ne la terra, ne i fiumi, ne consolidato la terra +mediante i due poli. Quando egli preparava i Cieli, io ero presente; quando +circoscrisse gli abissi con i loro limiti e stabilì una legge inviolabile; quando +stabilizzò l'aria attorno alla terra; quando equilibrò l'acqua delle sorgenti; +quando rinchiuse il mare nei suoi limiti e quando impose una legge alle +acque perché non superassero i confini loro assegnati; quando gettò le +fondamenta della terra, io ero con lui e regolavo tutte le cose.» +Chiaramente qui si tratta dell'essenza stessa delle cose. E, infatti, le +litanie c'insegnano che la Vergine è il Vaso che contiene lo Spirito delle +cose: Vas spirituale. Scrive Etteilla1 (1 Etteilla, Le Denier du Pauvre, nelle +Sept nuances de l'Oeuvre philosophique s.l.n.d. (1786), p. 57.): «Su di un +tavolo, all'altezza del petto dei Magi c'erano, da un lato un libro o un in +sieme di fogli o lamine d'oro (il libro di Thot) e dall'altro lato un vaso pieno +d'un liquore celeste-astrale, composto per un terzo di miele selvatico, d'una +parte d'acqua terrestre e d'una parte d'acqua celeste... Il segreto, il mistero, +dunque, stava nel vaso.» +Questa Vergine singolare, — Virgo singularis, come l'indica +espressamente la Chiesa, — è, per di più, glorificata con degli epiteti che +indicano sufficientemente la sua origine positiva. Non è chiamata, infatti, +anche: Palma della Pazienza (Palma patientiae); Giglio tra le spine2 (2 È il +titolo di manoscritti alchemici celebri di Agricola e di Ticinensis. Vedi +biblioteche di Rennes (159); di Bordeaux (533); di Lyon (154); di Cambrai +(919)) (Lilium inter spinas); Miele simbolico di Sansone; Chioma di +Gedeone; Rosa mistica; Porta del Cielo; Casa d'Oro, ecc.? Gli stessi testi +chiamano Maria anche Sede della Saggezza, in altri termini Soggetto della +Scienza ermetica, della sapienza universale. Nel simbolismo dei metalli +planetari è rappresentata dalla Luna, che riceve i raggi del Sole e li conserva +segretamente nel suo seno. È la dispensatrice della sostanza passiva, +animata dallo spirito solare. Quindi Maria, Vergine e Madre, rappresenta la + +61 +forma; mentre Elia, il Sole, Dio, il Padre è l'emblema dello spirito vitale. +Dall'unione di questi due principi scaturisce la materia vivente, sottomessa +alle vicissitudini delle leggi di mutazione e di progressione. È, cioè. Gesù, +lo spirito incarnato, il fuoco corporificato nelle cose che ci sono familiari +quaggiù : +E IL VERBO SI È FATTO CARNE, ED HA ABITATO TRA DI NOI +Del resto la Bibbia c'insegna che Maria, madre di Gesù, era del ramo di +Jessé. Ora, la parola ebrea Jes significa fuoco, sole, divinità. Essere del +ramo di Jessé, significa quindi, essere della razza del fuoco, del sole. Poiché +la materia trae origine dal fuoco solare, come abbiamo visto, il nome stesso +di Jésus1 (1 Gesù N.d.T.) ci appare nel suo originale splendore celeste: +fuoco, sole, Dio. +Infine, nell'Ave Regina, la Vergine è chiamata propriamente Radice +(Salve, radix); quest'appellativo fa notare ch'ella è il principio e l'inizio di +Tutto. «Salve, o radice, attraverso la quale la Luce ha brillato sul mondo.» +Queste sono le riflessioni suggerite dall'espressivo bassorilievo che +accoglie il visitatore sotto il portico della basilica. La Filosofia ermetica, le +vecchia Spagiria gli danno il benvenuto nella chiesa gotica, tempio +alchemico per eccellenza. Perché la cattedrale tutt'intera non è altro che una +glorificazione muta, ma espressa con immagini, dell'antica scienza di Ermes +di cui essa ha saputo, del resto, conservare uno degli antichi artigiani. +Infatti, Notre-Dame de Paris conserva il proprio alchimista. +Se spinti dalla curiosità, o per dare uno scopo piacevole alla passeggiata +senza meta d'un giorno d'estate, salite la scala a chiocciola che porta alle +parti alte dell'edifìcio, percorrete lentamente il passaggio, scavato come un +canale per lo smaltimento delle acque, sulla sommità della seconda galleria. +Giunti vicino all'asse mediano del grande edificio, all'altezza dell'angolo +rientrante della torre settentrionale, noterete, in mezzo ad un corteo di +chimere, il sorprendente rilievo d'un grande vecchio di pietra. È lui, è +l'alchimista di Notre-Dame (tav. III). +Col capo coperto dal cappello frigio, attributo dell'Adeptato2 (2 II berretto +frigio, che copriva il capo dei sanculotti e costituiva una specie di talismano +protettore, in mezzo alle stragi della rivoluzione, era il segno distintivo degli +Iniziati. Il dotto Pierre Dujois, — nell'analisi che egli fa di un'opera di +Lombard (de Langres) intitolata: Histoire des Jacobins, depuis 1789 jusqu'à +ce jour, ou Etat de l’'Europe en novembre 1820 (Parigi, 1820) — scrive che +giunto al grado di Epopte (nei Mystères d'Eleusis), «si chiedeva al novizio +se si sentiva la forza, la volontà e la dedizione richieste per porre mano alla +GRANDE OPERA. Allora gli si posava in capo un berretto rosso, + +62 +pronunciando queste parole: «Copriti con questo berretto, vale più della +corona d'un re». Si era, quindi, ben lontani dal pensare che questo tipo di +petaso, chiamato liberia nelle Mithriache, e che un tempo serviva ad +indicare gli schiavi affrancati, fosse un simbolo massonico e il segno +supremo dell'Iniziazione. Non ci si stupirà più di vederlo raffigurato sulle +nostre monete ed i nostri monumenti pubblici».), posato negligentemente +sulla lunga capigliatura dai grandi riccioli, il saggio, avvolto nel leggero +camice di laboratorio, s'appoggia con una mano alla balaustra, mentre, con +l'altra, accarezza la propria barba abbondante e serica. Egli non medita, +osserva. L'occhio è fìsso; lo sguardo possiede una straordinaria acutezza. +Tutto, nell'atteggiamento del Filosofo, rivela una estrema emozione. La +curvatura delle spalle, lo spostamento in avanti della testa e del busto +tradiscono, infatti, una grande sorpresa. In verità, questa mano pietrificata +sembra animarsi. È forse un'illusione? Sembra di vederla tremare... + +Che splendida figura questa del vecchio maestro che scruta, interroga, +curioso ed attento, l'evoluzione della vita minerale, e poi, infine, abbagliato, +contempla il prodigio che solo la propria fede gli faceva intravedere! +E come sembrano misere le moderne statue dei nostri scienziati, — che +siano colate in bronzo o scolpite nel marmo, — in confronto a questa +raffigurazione venerabile, dal realismo così potente nella sua semplicità! + + II +Lo Stilobate della facciata che si sviluppa e si estende sotto i tre portici, è +un vero tesoro per il decifratore di enigmi ermetici, tanto esso è ricco +d'immagini strane ed istruttive. +È qui che troviamo il nome lapidario del soggetto dei Saggi; qui +assistiamo all'elaborazione del solvente segreto; qui, infine, seguiremo +passo per passo il lavoro dell'Elisir, dalla prima calcinazione fino all'ultima +cottura. +Ma, per mantenere in questo studio un certo metodo, seguiremo sempre +l'ordine di successione delle figure, andando dall'esterno verso i battenti del +portico, come farebbe un fedele che entri nel santuario. + +63 +Sulle facce laterali dei contrafforti che limitano il grande portale, +troveremo, all'altezza degli occhi, due piccoli bassorilievi incastrati +ciascuno in un'ogiva. Quello del pilastro sinistro ci presenta l'alchimista che +scopre la Fontana misteriosa, quello che il Trevisano descrive nella +Parabola finale del suo libro sulla Philosophie naturelle des Métaux l (l Vedi +J. Mangin de Richebourg, Bibliothèque des Philosophes Chimiques, Parigi +1741, t. II, trattato VII.). +L'artista ha camminato a lungo, ha vagato per false vie e per dubbi +sentieri; ma finalmente la sua gioia esplode! Il ruscello di acqua viva scorre +ai suoi piedi; sgorga, gorgogliando, dalla vecchia quercia cava2 (2 «Nota +questa quercia», dice semplicemente Flamel nel Livre des Figures +hiéroglyphiques.). Il nostro Adepto ha colpito nel segno. E così, +dimenticandosi dell'arco e delle frecce con le quali, allo stesso modo di +Cadmo, ha trafìtto il drago, guarda ondeggiare la limpida sorgente la cui +virtù solvente e la cui essenza volatile gli sono confermate da un uccello +appollaiato sull'albero (tav. IV). +Ma qual è quell'occulta Fontana? Qual è la natura di questo potente +solvente capace di penetrare tutti i metalli, — in particolare l'oro, — e di +compiere, con l'aiuto del corpo disciolto, tutt'intera la Grande Opera? — +Questi sono enigmi così profondi che hanno respinto un numero +considerevole di ricercatori; tutti o quasi si sono inutilmente accaniti contro +questo muro impenetrabile, elevato dai Filosofi a difesa della loro cittadella. + La mitologia la chiama Libethra* (* Vedi: Noël, Dictionnaire de la +Fable, Paris, Le Normant, 1801) e ci racconta che era una sorgente di +Magnesia, e che nelle vicinanze c'era un'altra sorgente chiamata La Roccia. +Ambedue scaturivano da una grossa roccia la cui forma assomigliava ad un +seno di donna; di modo che l'acqua sembrava colare da due mammelle +come se fosse latte. Ora, noi sappiamo che gli antichi autori chiamano la +materia dell'Opera la mostra Magnesia e che il liquore estratto da questa +magnesia è chiamato Latte della Vergine. Questa è un'indicazione. +Abbastanza chiara e sufficientemente espressiva è poi l'allegoria del +miscuglio o della combinazione di quest'acqua primitiva, derivata dal Caos +dei Saggi, con una seconda acqua di natura differente (sebbene sia dello +stesso genere). Da questa combinazione deriva una terza acqua che non +bagna le mani e che i Filosofi hanno chiamato talvolta Mercurio, talvolta +Zolfo a seconda che considerassero la qualità di questa acqua o il suo +aspetto fisico. +Nel trattato dell’Azoto* (* Azoth o Moyen de fair l’Or caché des +Philosophes di Frate Basilio Valentino, Parigi, Pierre Moët, 1659, p. 51), +attribuito al celebre monaco di Erfurt, Basilio Valentino, e che sarebbe + +64 +invece opera di Senior Zadith, si nota una xilografia che rappresenta una +ninfa o sirena incoronata che nuota in mare e che fa zampillare, dai suoi +seni rigonfi, due zampilli di latte che si mescolano con i flutti. +Gli autori arabi chiamano questa Sorgente col nome di Holmat; e ci +insegnano anche che le sue acque diedero l’immortalità al profeta Elia +(parola greca, sole). Essi pongono questa famosa sorgente nel Modhallam, +la cui radice significa Mare oscuro e tenebroso, spiegazione che indica +perfettamente la confusione elementare che i Saggi attribuiscono al loro +Caos o materia primitiva. +Un dipinto, che non è altro che la replica della favola appena citata, si +trovava nella piccola chiesa di Brixen (Tirolo). Questo strano quadro, +descritto da Misson e segnalato da Witkowski* (* G. J. Witkowski, L’art +profane à l’Eglise, Etranger, p. 63), sembra essere la versione religiosa +dello stesso tema chimico: «Gesù fa colare in un grande bacile il sangue che +sgorga dal suo fianco, ferito dalla lancia di Longino; la Vergine preme le +sue mammelle, e il latte che zampilla cade nello stesso recipiente. Ciò che +trabocca va in un secondo bacile e si perde in fondo ad un crepaccio +infuocato dove le anime del Purgatorio, maschi e femmine, a busto nudo, si +precipitano a raccogliere questo liquore prezioso che li consola e li +rinfresca.» +Sotto questo vecchio dipinto si legge un’iscrizione in latino di sagrestia: +Dum fluit e Christi benedicto Vulnere sanguis, +Et dum Virgineum lac pia Virgo premit, +Lac fuit et sanguis, sanguis conjungitur et lac, +Et sit Fons Vitae, Fons et Origo boni* +(* «Mentre il sangue cola dalla ferita benedetta del Cristo e la Vergine +preme il suo virgineo seno, il latte ed il sangue zampillano e si mescolano, +diventano Fontana di Vita e Sorgente di Bene) +Riporteremo qui due descrizioni, che riguardano la Fontana misteriosa e +i suoi componenti; tali descrizioni accompagnano le Figure simboliche +d’Abramo l’Ebreo, libro che pare, appartenne a Nicolò* (* Recueil de Sept +Figures peintes. Biblioteca dell’Arsenal, n. 3047 (153 SAF)), e che questo +Adepto teneva esposto nel suo ufficio di scrivano. Ecco i testi originali di +due leggende esplicative: + «Terza figura — È dipinto e rappresentato un giardino cinto di siepi e +nel quale vi sono parecchie aiuole. Nel mezzo c'è un vecchio tronco cavo di +quercia, ai piedi del quale, su di un lato, c'è un roseto dalle foglie d'oro, con +rose bianche e rosse, che circonda questa quercia fino ad una certa altezza, + +65 +prossima ai rami. E ai piedi di questo tronco cavo di quercia gorgoglia una +sorgente, limpida come argento, che si perde sottoterra; tra i molti che la +cercano, ci sono quattro ciechi che zappano ed altri quattro che la cercano +senza scavare, e pur essendo la fontana davanti ad essi, non riescono a +trovarla, tranne uno che la soppesa tra le mani.» +È proprio quest'ultimo personaggio a fare da soggetto nel motivo scolpito +a Notre-Dame de Paris. La preparazione del solvente di cui stiamo parlando +è riportata nella spiegazione che accompagna la immagine seguente: +«Quarta figura — C'è dipinto un campo, nel quale sta un re incoronato, +vestito di rosso, alla moda Ebrea, e che tiene una spada sguainata; due +soldati che uccidono i figli di due madri, sedute per terra, che piangono i +loro bambini; e due altri soldati che gettano il sangue in un grande tino +pieno di quel sangue, in esso il sole e la luna, discendendo dal cielo o dalle +nubi, vengono a bagnarsi. Ci sono sei soldati armati con armatura bianca: +ed il re è il settimo, sette innocenti morti, e due madri, una vestita di blu che +piange, asciugandosi le lacrime con un fazzoletto, l'altra, anch'essa +piangente, vestita di rosso.» +Segnaliamo ancora una figura del libro del Trismosin* (*Vedi Trismosin, +La Toyson d'Or. Parigi, Ch. Sevestre, 1612, p. 52.), che è quasi eguale alla +terza figura d'Abramo. Si vede una quercia, dalla cui base, cinta da una +corona d'oro, nasce un ruscello nascosto che scorre nella campagna. Tra le +fronde dell'albero, svolazzano degli uccelli bianchi, tranne un corvo, che +sembra addormentato, mentre un uomo, vestito poveramente, salito su di +una scala, sta per prenderlo. In primo piano due sofisti, vestiti con +ricercatezza di stoffe sontuose, discutono ed argomentano su questo punto +della scienza, senza notare la quercia posta dietro di loro, ne vedere la +Fontana che scorre ai loro piedi... +Aggiungiamo, infine, che la tradizione esoterica della Fontana di Vita o +Fontana di Giovinezza si ritrova materializzata nei Pozzi sacri posseduti, +nel medioevo, dalla maggior parte delle chiese gotiche. L'acqua che vi si +attingeva era considerata di grandi virtù curative e la si usava nella cura di +alcune malattie. Abbon, nel suo poema che tratta dell'assedio sostenuto da +Parigi contro i Normanni, ci trasmette intere pagine che testimoniano le +meravigliose proprietà dell'acqua del pozzo di Saint Germain-des-Prés, +scavato in fondo al santuario della celebre abbazia. La stessa fama godeva +l'acqua del pozzo di Saint-Marcel, a Parigi, scavato nella chiesa stessa, +vicino alla pietra tombale del venerabile vescovo; questa acqua, secondo +Grégoire de Tours, si rivelò un efficacissimo specifico per parecchie +malattie. Ancor oggi esiste, all'interno della basilica gotica di Notre-Dame +de Lépine (Marne), un pozzo miracoloso, chiamato Pozzo della Santa + +66 +Vergine, ed un pozzo analogo sta in mezzo al coro di Notre-Dame de +Limoux (Aude); la sua acqua, si dice, guarisce tutte le malattie; esso reca +quest'iscrizione: + Omnis qui bibit hanc aquam, si fidem addit, salvus erit. +Chiunque beva di quest'acqua, se vi aggiunge la fede, starà bene. + +Presto avremo l'occasione di ritornare su quest'acqua pontica, alla quale i +Filosofi hanno dato un gran numero d'epiteti più o meno suggestivi. +Davanti alla decorazione scolpita che riporta le proprietà e la natura +dell'agente segreto, sul contrafforte opposto potremo assistere alla cottura +del compost filosofale. Questa volta l'artista veglia il prodotto del suo +lavoro. Vestita l'armatura, le gambe protette e lo scudo al braccio, il nostro +cavaliere è piazzato sulla terrazza di una fortezza, a giudicare dai merli che +lo circondano. Con un movimento difensivo, minaccia col giavellotto una +forma imprecisa (qualche raggio? un globo di fiamma?), che, purtroppo, è +impossibile identificare tanto il rilievo è ormai mutilato. Dietro il +combattente, c'è un piccolo edificio bizzarro, formato da un basamento +centinato, merlato, e sorretto da quattro pilastri, ricoperto da una volta +segmentata a chiave sferica. Sotto la volta del basamento, una massa +aculeiforme e fiammeggiante sta a precisarne la destinazione. Questo strano +torrione, castello in miniatura, è lo strumento della Grande Opera, +l’Athanor, l'occulto forno dalle due fiamme, — una potenziale e l'altra +virtuale, — che tutti i discepoli conoscono e che numerose descrizioni e +incisioni hanno contribuito a volgarizzare (tav. V). +Immediatamente al di sotto di queste figure sono riprodotti i due soggetti +che sembrano esserne il complemento. Ma, poiché l'esoterismo in esse +contenuto si nasconde sotto l'aspetto sacro e le scene bibliche, eviteremo di +citarli, per non rischiare il demerito d'una interpretazione arbitraria. Alcuni +grandi sapienti, tra gli antichi maestri, non hanno avuto timore di spiegare +alchemicamente le parabole delle sante Scritture, tanto il loro significato è +suscettibile di diverse interpretazioni. La Filosofia ermetica invoca spesso la +testimonianza della Genesi per analogia al primo lavoro dell'Opera; una +gran quantità d'allegorie del vecchio e del nuovo Testamento assumono un +imprevisto rilievo a contatto con l'alchimia. Questi precedenti potrebbero +servirci sia ad incoraggiarci sia a servirci di scusa; ma noi preferiamo +limitarci esclusivamente a quei motivi il cui carattere profano è +indiscutibile, lasciando agli investigatori benevoli la facoltà d'eseritare sugli +altri bassorilievi la propria sagacia. + +67 + +III +Gli argomenti ermetici dello stilobate si sviluppano su due file +sovrapposte, a destra e a sinistra del portico. La fila inferiore è composta di +dodici medaglioni e quella superiore di dodici figure. Quest'ultime +rappresentano dei personaggi seduti su dei basamenti ornati di scanalature +dal profilo ora concavo, ora angoloso, e posti tra gli intercolumni delle +arcate trilobate. Tutti questi soggetti scolpiti hanno dei dischi ornati con veri +emblemi riferentisi al lavoro alchemico. +Se iniziamo dalla fila superiore, dal lato sinistro, il primo bassorilievo ci +mostrerà l'immagine del corvo, simbolo del colore nero. La donna che lo +tiene sulle sue ginocchia simboleggia la Putrefazione (tav. VI). +Ci sia permesso di fermarci un attimo sul geroglifico del Corvo, perché +esso nasconde un punto importante della nostra scienza. Esso rappresenta, +infatti, nella cottura del Rebis filosofale, il color nero, primo segno visibile +della decomposizione, conseguenza della perfetta miscela delle materie +contenute nell'Uovo. Secondo i Filosofi, è il sicuro segno del successo +futuro, la prova evidente dell'esatta preparazione del compost. In un certo +modo, il Corvo è il sigillo canonico dell'Opera, come la stella è la firma del +soggetto iniziale. +Ma questa nerezza, sperata dall'artista, da lui attesa con ansietà, la cui +apparizione colma i suoi voti e lo riempie di gioia, non si manifesta solo +durante la cottura. L'uccello nero appare varie volte, e questa frequenza +permette agli autori di seminare la confusione nell'ordine delle operazioni. +Secondo Le Breton* (*Le Breton, Clefs de la Philosophie Spagyrique, +Parigi, Jombert, 1722, p. 282.), «ci sono quattro putrefazioni nell'Opera +filosofica. La prima nella prima separazione; la seconda nella prima +congiunzione; la terza nella seconda congiunzione, fatta dall'acqua pesante +col suo sale; la quarta, infine, nella fissazione dello zolfo. In ciascuna di +queste putrefazioni arriva il colore nero.» +I nostri vecchi maestri hanno potuto facilmente coprire l'arcano con uno +spesso velo, mescolando le qualità specifiche delle diverse sostanze, durante +le quattro operazioni che mostrano il color nero. E quindi diventa assai + +68 +laborioso separare e distinguere nettamente ciò che è specifico di ciascuna +di esse. +Ecco alcune citazioni che potranno illuminare l'investigatore e +permettergli di riconoscere la strada in questo tenebroso labirinto: +Il Cavaliere Sconosciuto* (*La Nature à découvert, dello Chevalier +Inconnu. Aix, 1669.) scrive: «Nella seconda operazione, l'artista prudente +fissa l'anima generale del mondo nell'oro comune e rende pura l'anima +terrestre e immobile. In quest'operazione, la putrefazione che essi chiamano +Testa di Corvo, è molto lunga. Essa è seguita, poi, da una terza +moltiplicazione con l'aggiunta di materia filosofica o anima generale del +mondo.» +In queste righe sono chiaramente indicate due operazioni successive, la +prima delle quali termina e la seconda comincia dopo l'apparizione della +colorazione nera, cosa che non avviene con la cottura. +Un prezioso manoscritto anonimo del XVIII secolo* (*La Clef du +Cabinet hermétique. Manoscritto del XVIII secolo di Anonimo, s.l.n.d.), +cosi ci parla della prima putrefazione, che non va confusa con le altre: +«Se la materia non si è putrefatta e mortificata, è detto in questa opera, +non potrete estrarre i nostri principii ed i nostri elementi; per aiutarvi in +questa difficoltà, vi indicherò i segni necessari per riconoscerla. Anche +alcuni Filosofi l'hanno notata. Morien dice: bisogna notare una certa acidità +ed essa deve avere un certo odore di sepolcro. Filalete dice ch'essa deve +apparire come se ci fossero degli occhi di pesce, cioè delle piccole bollicine +sulla superfìcie, sì da sembrare che stia schiumando; perché questo è un +segno che la materia fermenta e che sta bollendo. Questa fermentazione è +molto lunga e bisogna avere molta pazienza, perché essa si compie per +mezzo del nostro fuoco segreto che è il solo agente che può aprire, +sublimare e putrefare.» +Ma, tra tutte queste descrizioni, quelle che si riferiscono al Corvo (o +color nero) della cottura sono molto più numerose e le più ricercate, perché +esse racchiudono tutte le caratteristiche delle altre operazioni. +Bernardo il Trevisano* (* Bernardo il Trevisano, La Parole délaissée, +Paris, Jean Sarà, 1618, p. 39.) cosi si esprime: +«Notate dunque che, quando il nostro compost comincia ad essere +inumidito con la nostra acqua permanente allora comincia a cambiare +divenendo in tutto simile alla pece fusa, ed è tutto nero, come il carbone. A +questo punto il nostro compost è chiamato: pece nera, sale bruciato, +piombo fuso, ottone sporco, Magnesia e Merlo di Jean. Perché a quel punto +è venuta una nube nera, volando nella parte intermedia del vaso, e con bella +e delicata maniera, si è elevata alla superficie del vaso; mentre sul fondo di + +69 +questo c'è la materia sciolta come pece, che resta totalmente disciolta. Di +questa nube parla Jacques del paese di S. Saturimi, dicendo: O nube +benedetta che spicchi il volo dal nostro vaso! È questa l'eclissi di sole di cui +parla Raimondo* (*L'autore, con questo nome, intende parlare di Raimondo +Luilo (Doctor Illuminatus). E quando questa massa si è cosi annerita, si dice +che è morta, e che è priva di forma... Quando si è manifestata l'umidità, la +massa si presenta colorata come un argento vivo nero e fetido, mentre prima +essa era asciutta, bianca, dall'odore piacevole, ardente, e depurata dallo +zolfo con la prima operazione; invece, ora deve essere depurata con questa +seconda operazione. Per questo, il corpo viene privato della sua anima, del +suo splendore e della meravigliosa lucentezza che aveva prima, ed ora è +nero e brutto... Questa massa nera o annerita, è la chiave* (*Si dà il +nome di chiave ad ogni dissoluzione alchemica radicale (cioè irriducibile), +talvolta questo termine viene esteso ai mestrui o solventi capaci di +compierla.), l'inizio ed il segnale che si è perfettamente trovato il modo +di operare del secondo regime della nostra preziosa pietra. Perché, dice +Ermete, visto il colore nero, state pure certi che avete seguito il sentiero +giusto e percorso un buon tratto di strada.» +Batsdorff, autore presunto d'un'opera classica* (*Le Filet d'Ariadne. +Parigi, d'Houry, 1695, p. 99.), che altri attribuiscono invece a Gaston de +Claves, insegna che la putrefazione si manifesta quando appare il color +nero e che questo è il segno d'un lavoro corretto e conforme alla natura. +Egli aggiunge: «I Filosofi gli hanno dato diversi nomi e l'hanno +chiamato: Occidente, Tenebre, Eclissi, Lebbra, Testa di Corvo, Morte, +Mortificazione del Mercurio... Ne risulta, dunque, che con questa +putrefazione si separa il puro dall'impuro. Ora, i segni d'una buona e +vera putrefazione sono una nerezza assai nera o molto profonda, un +odore fetido, cattivo e nauseabondo, chiamato dai Filosofi toxicum et +venenum, questo odore non è sentito dall'odorato, ma solo +dall'intelletto.» +Chiudiamo qui le citazioni, che potremmo moltiplicare a iosa senza +che lo studente ne ricavi gran profitto, e torniamo alle figure ermetiche +di Notre-Dame. +Il secondo bassorilievo ci mostra l'effigie del Mercurio filosofico: un +serpente che si avvinghia intorno ad una verga d'oro. Abramo l'Ebreo, +conosciuto anche col nome di Eleazar, si servì di questo simbolo nel +libro che capitò nelle mani di Flamel, — cosa che non ha niente di +sorprendente, perché incontriamo questo simbolo in tutto il periodo +medioevale (tav. VII). + +70 +Il serpente indica la natura aggressiva e solvente del Mercurio, che +assorbe avidamente lo zolfo metallico e lo trattiene così fortemente che la +coesione non può più essere vinta. Si tratta del «verme velenoso che +contamina tutto col suo veleno », di cui parla l'Ancienne Guerre des +Chevaliers* (*Pubblicata, con l'aggiunta d'un commento di Limojon de +Saint-Didier, nel Triomphe hermétique o la Pierre philosophale victorieuse. +Amsterdam, Weitsten, 1699, e Desbordes, 1710. Quest'opera rara è stata +ristampata, da Atlantis, compreso il frontespizio simbolico e la sua +spiegazione, che spesso mancavano negli esemplari antichi.). Questo rettile +indica il Mercurio al suo primo stadio, e la verga d'oro lo zolfo corporale +che gli si aggiunge. La soluzione di zolfo o, in altre parole, l'assorbimento +di esso da parte del mercurio, ha fornito il pretesto per i più svariati +emblemi; ma il corpo risultante, omogeneo e perfettamente preparato, +conserva il nome di Mercurio filosofico e l'immagine del caduceo. È la +materia o amalgama di primo grado, uovo vetriolato che ha bisogno solo di +una cottura graduale per trasformarsi prima in zolfo rosso, poi in Elisir, poi, +nel terzo stadio, in Medicina universale. «Nella nostra Opera, affermano i +Filosofi, basta il solo Mercurio.» +Più in là c'è una donna dai capelli lunghi che si agitano come fiamme. +Ella impersona la Calcinazione, e stringe al petto il disco della Salamandra +«che vive nel fuoco e si nutre del fuoco» (tav. VIII). Questa mitica lucertola +indica nient'altro che il sale centrale, incombustibile e fisso, che conserva la +propria natura anche nelle ceneri dei metalli calcinati e che gli Antichi +hanno chiamato Sperma metallico. Nella violenza dell'azione del fuoco, le +parti combustibili vengono distrutte; resistono solo le parti pure, inalterabili +e, sebbene siano molto stabili, possono essere estratte con la lisciviazione. +Per lo meno questo è il termine spagirico della calcinazione, similitudine +di cui si servono spesso gli Autori per esemplificare meglio l'idea generale +che si deve avere del lavoro ermetico. Tuttavia i nostri maestri dell'Arte +hanno avuto cura d'attirare l'attenzione del lettore sulla differenza +fondamentale che esiste tra la calcinazione volgare, come viene realizzata +nel laboratorio chimico, e quella che l'Iniziato fa nel gabinetto filosofico. +Essa non viene fatta per mezzo del fuoco volgare, non ha assolutamente +bisogno dell'aiuto d'un riverbero, ma richiede l'aiuto d'un agente occulto, +d'un fuoco segreto che, per dare un'idea della sua forma, ha più l'aspetto +d'un'acqua che d'una fiamma. Questo fuoco, questa acqua ardente è la +scintilla vitale comunicata dal Creatore alla materia inerte; è lo spirito +racchiuso nelle cose, il raggio igneo, imperituro, chiuso nel fondo della +sostanza oscura, informe e frigida. Stiamo giungendo qui nel più alto +segreto dell'Opera; e saremmo ben felici di tagliare questo nodo di Gordio + +71 +in favore degli aspiranti alla nostra Scienza, — al ricordo, ahimè! di noi +stessi che rimanemmo fermi, a causa di questa difficoltà, per più di +vent'anni, — se ci fosse permesso di profanare un mistero la cui rivelazione +dipende dal Padre delle Illuminazioni. Con nostro sommo dispiacere non +possiamo far altro che segnalare l'ostacolo e consigliare, con i più eminenti +filosofi, l'attenta lettura di Artephius* (* Le secret Livre d'Artephius, nei +Trois Traitez de la Philosophie naturelle, Parigi. Marette, 1612.), di +Pontanus* (* Pontanus, De Lapide Philosophico. Francofurti, 1614.), e della +piccola opera intitolata: Epistola de Igne Philosophorum* (* Manoscritto +della Biblioteca Nazionale, 19969.) Vi si troveranno preziose indicazioni +sulla natura e le caratteristiche di questo fuoco acqueo o di questa acqua +ignea, indicazioni che potranno essere completate con i due testi seguenti. +L'autore anonimo dei Precetti del Padre Abramo dice: «Questa acqua +primitiva e celeste dev'essere estratta dal corpo nel quale essa si trova; +secondo noi, è chiamata con un nome di sette lettere, e rappresenta lo +sperma primigenio di tutti gli esseri, non specificato e non determinato nella +casa dell'Ariete per generare suo figlio. A questa acqua i Filosofi hanno dato +tanti nomi, è il solvente universale, la vita e la salute di ogni cosa. I Filosofi +dicono che in quest'acqua si bagnano il sole e la luna, che anch'essi si +risolvono in acqua, loro origine prima. È per questo fatto che si dice ch'essi +muoiono, ma i loro spiriti sono portati sulle acque di questo mare nel quale +sono sepolti... Sebbene si dica, figlio mio, che ci sono altri metodi per +risolvere questi corpi nella loro materia prima, attieniti a quello che io ti +spiego, perché lo conosco per esperienza e nei modi in cui ci è stato +tramandato dagli Antichi.» +Anche Limojon de Saint-Didier scrive: «... Il fuoco segreto dei Saggi è +un fuoco che l'artista prepara secondo l'Arte, o almeno che egli può far +preparare da coloro che posseggono una perfetta conoscenza della chimica. +Questo fuoco non è caldo sul momento, ma è uno spirito igneo se introdotto +in una cosa della stessa natura della Pietra, e, eccitato un poco dal fuoco +esteriore, la calcina, la discioglie, la sublima, e la risolve in acqua asciutta, +come dice il Cosmopolita.» +Del resto, presto scopriremo altre figure che riguardano sia la +fabbricazione, sia le qualità di questo fuoco segreto rinchiuso in un'acqua +che costituisce, poi, il nostro solvente universale. La materia necessaria alla +sua preparazione è proprio l'argomento del quarto motivo: un uomo mostra +l'immagine dell’Ariete e tiene, con la mano destra, un oggetto, che +purtroppo, oggi non è possibile individuare (tav. IX). È forse un minerale, +un frammento di qualche attributo, un utensile oppure anche un pezzo di +stoffa? Non lo sappiamo. Il tempo ed il vandalismo sono passati di qui. + +72 +Eppure l'Ariete resta e l'uomo, geroglifico del principio metallico maschile, +ce ne mostra la figura. Ciò ci aiuta a capire queste parole di Pernety: «Gli +Adepti dichiarano d'estrarre il loro acciaio dal Ventre dell’Ariete e +chiamano calamità anche questo acciaio.» +Viene poi l'Evoluzione: essa ci mostra l'orifiamma dai tre pennoni, +triplicità dei Colori dell'Opera, che si trovano descritti in tutte le opere +classiche (tav. X). +Questi tre colori si succedono secondo l'ordine invariabile che va dal +nero al rosso passando per il bianco. Ma, poiché la natura, secondo il +vecchio proverbio, — Natura non facit saltus, — non fa nulla bruscamente, +ci sono molti altri colori intermediari che appaiono tra questi tre principali. +Ma l'artista non li considera perché sono superficiali e passeggeri. Essi +recano solo il messaggio della continuità e della progressione delle +mutazioni interne. Per quel che riguarda i colori essenziali, essi durano più a +lungo che non le altre sfumature transitorie e intaccano più profondamente +la materia, segnando un cambiamento di stato della sua costituzione +chimica. Non si tratta quindi, di tinte evanescenti, più o meno brillanti, che +appaiono sulla superficie del bagno, ma sono proprio colorazioni della +massa che si rivelano anche in superficie ed assorbono tutte le altre. +Crediamo che sia stato un bene, l'aver precisato un punto cosi importante. +Queste fasi colorate, specifiche della cottura nella pratica della Grande +Opera, hanno sempre servito come prototipo simbolico; a ciascuna di esse +fu attribuito un significato preciso, e spesso assai esteso, per esprimere sotto +il loro velo alcune verità concrete. Per questo è esistita, in ogni tempo, una +lingua di colori, unita intimamente alla religione, come ci dice Portal* +(*Frédéric Portal, Des Couleurs Svmboliques. Parigi, Treuttel et Würtz, +1857, p.2.), e che nel medioevo riappare sulle vetrate delle cattedrali +gotiche. +Il color nero fu attribuito a Saturno, che, in spagiria, divenne il +geroglifico del piombo, in astrologia un pianeta malefico, nella scienza +ermetica il drago nero o Piombo dei Filosofi, in magia la Gallina nera, ecc. +Nei templi d'Egitto, quando il candidato era sul punto di superare le prove +d'iniziazione, un sacerdote gli si avvicinava e gli suggeriva all'orecchio +questa frase misteriosa: «Ricordati che Osiride è un dio nero!» È il colore +simbolico delle Tenebre e delle Ombre cimmerie, quelle di Satana, al quale +si offrivano delle rose nere, ed è anche il colore del Caos primitivo, nel +quale gli spermi di tutte le cose sono confusi e mescolati; è la sabbia della +scienza araldica e l'emblema dell'elemento terra, della notte e della morte. +Come nella Genesi il giorno succede alla notte, la luce succede +all'oscurità. Essa ha come segno distintivo il color bianco. I Saggi ci + +73 +assicurano che, quando la materia è giunta a questo stadio, è ormai libera da +ogni impurità, perfettamente lavata ed esattamente purificata. Essa si +presenta allora sotto l'aspetto di granuli solidi o corpuscoli brillanti, dai +riflessi adamantini e d'una splendente bianchezza. Il bianco è stato anche +applicato alla purezza, alla semplicità, all'innocenza. Il color bianco è quello +degli Iniziati, perché l'uomo che abbandona le tenebre per seguire la luce, +passa dallo stadio profondo a quello d'Iniziato, di puro. Spiritualmente si è +rinnovato. Pierre Dujois scrive: «II termine di Bianco, è stato scelto per +delle ragioni fìlosofìche assai profonde. Il color bianco, — come attesta la +maggioranza delle lingue, — ha sempre indicato la nobiltà, il candore, la +purezza. Secondo il celebre Dizionario-Manuale ebreo e caldeo di +Genesius, hur, heur, significa essere bianco; hurim, heurim indica i nobili, i +bianchi, i puri. Questa trascrizione dall'ebreo, più o meno variabile (hur, +heur, hurim, heurim) ci conduce alla parola heureux* (*Felice N.d.T.). I +bienheureux* (*Beati N.d.T.), — quelli che sono stati rigenerati e lavati col +sangue dell'Agnello, — sono sempre rappresentati con degli abiti bianchi. +Nessuno ignora che beato è l'equivalente, il sinonimo di Iniziato, di nobile, +di puro. E gli Iniziati vestivano di bianco. I nobili si vestivano allo stesso +modo. Anche i Mani, in Egitto, erano vestiti di bianco. Ftah, il +Rigeneratore, era avvolto di bianco, per indicare la nuova nascita dei Puri o +dei Bianchi. I Catari, setta alla quale appartenevano i Bianchi di Firenze, +erano i Puri (dal greco …..). In latino, in tedesco, in inglese, le parole +Weiss, White, significano bianco, felice, spirituale, saggio. Invece, in ebreo, +schher indica un colore nero di transizione; cioè il profano che cerca la +iniziazione. Portai dice che l'Osiride nero, che appare all'inizio del Rituale +funebre, rappresenta questo stato d'animo che passa dalla notte al giorno, +alla morte alla vita.» +Quanto al color rosso, simbolo del fuoco, indica l'esaltazione, il +predominio dello spirito sulla materia, la sovranità, la forza e l'apostolato. +Ottenuta sotto forma di cristallo o di polvere rossa, volatile e fusibile, la +pietra filosofale diventa penetrante e adatta a guarire i lebbrosi, cioè a +trasmutare in oro i metalli volgari che a causa della loro ossidabilità sono +inferiori, imperfetti, « malati o infermi». +Paracelso, nel Livres des Images, cosi parla delle successive colorazioni +dell'Opera: «Sebbene esistano alcuni colori elementari — perché l'azzurro è +più particolarmente proprio della terra, il verde dell'acqua, il giallo dell'aria +e il rosso del fuoco, — tuttavia, i colori bianco e nero si riferiscono +direttamente all'arte spagirica, nella quale ritroviamo anche i quattro colori +primitivi, cioè il nero, il bianco, il giallo ed il rosso. Il nero è la radice e +l'origine degli altri colori; perché ogni materia nera può essere riverberata* + +74 +(*Cioè scaldata in un forno a riverbero N.d.T.) per il tempo necessario, in +modo che i tre altri colori appaiono successivamente e ciascuno a suo +tempo. Al nero succede il bianco, il giallo al bianco ed il rosso al giallo. +Ora, ogni materia giunta al quarto colore per mezzo della riverberazione è la +tintura delle cose del suo tipo, cioè della propria natura.» +Per dare un'idea dell'estensione assunta dalla simbologia dei colori, — e +specialmente dai tre colori maggiori dell'Opera, — notiamo che la Vergine è +sempre rappresentata drappeggiata in blu (corrispondente al nero, come +spiegheremo in seguito), Dio in bianco e il Cristo in rosso. Sono questi i +colori nazionali della bandiera francese, che, del resto, fu composta dal +massone écribouille* (* Intraducibile in italiano N.d.T.) Louis David. In +esso il blu scuro o il nero rappresenta la borghesia; il bianco rappresenta il +popolo, gli uomini comuni e i contadini, ed il rosso è riservato all’autorità o +alla sovranità. In Caldea, le Ziggurat, che normalmente erano delle torri a +tre piani, ed alla cui categoria appartiene anche la famosa Torre di Babele, +erano rivestite di tre colori: nero, bianco e rosso-porpora. +Fino ad ora abbiamo parlato dei colori da un punto di vista soltanto +teorico, e, come i Maestri hanno fatto prima di noi, per obbedire alla +dottrina filosofica e all'espressione tradizionale. Ora sarebbe forse +conveniente scrivere, in favore dei Figli della Scienza, qualcosa che riguardi +la pratica e non la speculazione, per scoprire, così, che cosa differenzia la +similitudine dalla realtà. +Pochi Filosofi hanno osato avventurarsi su questo terreno infido. +Etteilla* (* Vedi il Denier du Pauvre o la Perfection des métaux. +Parigi,circa 1785, p. 58.) ci ha segnalato un quadro* (* Questo quadro +sarebbe stato dipinto verso la metà del XVII secolo.) dell'argomento +ermetico che egli avrebbe posseduto, e ci ha conservato alcune leggende +poste sotto di esso; tra di esse, si legge, non senza sorpresa, questo consiglio +degno d'essere seguito: Non vi riferite troppo al colore. — Che c'è da +aggiungere? Forse i vecchi autori hanno deliberatamente ingannato i loro +lettori? E quale indicazione i discepoli d'Ermes dovranno sostituire ai colori +che mancano per riconoscere e seguire la dritta via? +Fratelli, cercate senza scoraggiarvi, perché qui come in altri punti oscuri +dovete compiere un grande sforzo. Voi avete certo letto, in parecchi passi +dei vostri libri che i Filosofi parlano chiaramente solo quando vogliono +allontanare i profani dalla loro Tavola rotonda. Le descrizioni fornite dei +loro regimi, ai quali attribuiscono delle colorazioni emblematiche, sono +d'una perfetta chiarezza. Dovete dunque concludere che queste osservazioni, +descritte così bene, sono false e chimeriche. I vostri libri, come quello +dell'Apocalisse, sono chiusi da sigilli ermetici. Dovete spezzarli uno per + +75 +uno. Il compito è faticoso, lo riconosciamo, ma vincendo senza pericolo si +trionfa senza gloria. +Imparate, dunque, non in che cosa un colore si distingue da un altro, ma +piuttosto con che cosa si distingue un regime da un altro. E, per prima cosa, +che cos'è un regime? — Semplicemente il modo di far vegetare, di +mantenere e d'accrescere la vita che la vostra pietra ha ricevuto alla sua +nascita. Si tratta, quindi, d'un modus operandi, che non è forzatamente +tradotto in una successione di colori diversi. Filalete scrive: «Chi conoscerà +il Regime sarà onorato dai principi e dai grandi della terra.» Lo stesso +autore aggiunge: «Noi non vi nascondiamo nient'altro che il Regime.» Ora, +per non attirare sul nostro capo la maledizione dei Filosofi, rivelando ciò +che essi hanno creduto di dover lasciare nell'ombra, ci accontenteremo +d'avvertirvi che il Regime della pietra, cioè la sua cottura, ne contiene +parecchie altre, cioè parecchie altre ripetizioni dello stesso modo +d'operare. Riflettete, ricorrete all'analogia, e, soprattutto, non vi +allontanate mai dalla semplicità naturale. Pensate che dovete mangiare +tutti i giorni per conservare la vostra vitalità; che vi è indispensabile il +riposo perché esso fornisce, da una parte, la digestione e l'assimilazione +dell'alimento, e, dall'altra, il rinnovamento continuo delle cellule +consunte dal lavoro quotidiano. E in più, non dovete forse espellere +frequentemente alcuni prodotti eterogenei, scarti o residui non +assimilabili? +Allo stesso modo, la vostra pietra ha bisogno di nutrimento per +aumentare la propria potenza e questo nutrimento deve essere graduale, +ed anche variato ad un certo momento. Date prima il latte; la dieta a +base di carne, più sostanziosa, verrà in seguito. E non dimenticate, dopo +ogni digestione di separare gli escrementi, perché la vostra pietra +potrebbe esserne avvelenata... Seguite, quindi, la natura ed obbeditele il +più fedelmente possibile. Quando avrete acquistato la conoscenza +perfetta del Regime, capirete in che modo conviene effettuare la cottura. +Capirete meglio, così, l'apostrofe che Tollius* (*J. lollius. Le Chemin du +del Chymique. Trad, del Manuductio ad Coelum Chemicum. Amstelaedami, +Janss. Waesbergios, 168) rivolge ai soffiatori, schiavi della lettera: +«Andate, e ritiratevi adesso, voi che cercate con una diligenza infinita i +vostri diversi colori nelle vostre bocce di vetro. Mi avete stancato con il +vostro nero di corvo; siete altrettanto pazzi di quell'uomo dell'antichità +che applaudiva, a teatro, per abitudine, anche s'era solo, perché +s'immaginava d'aver sempre davanti agli occhi qualche nuovo +spettacolo. Lo stesso fate anche voi, quando piangendo dalla gioia + +76 +v'immaginate di vedere nelle vostre bocce di vetro la vostra bianca +colomba, la vostra aquila gialla ed il vostro fagiano rosso. Andate, vi +ripeto, allontanatevi da me, se cercate la pietra filosofale in una cosa +fissa; perché essa non penetrerà i corpi metallici più di quanto non +farebbe il corpo d'un uomo con le più solide mura... +«Ecco ciò che avevo da dire dei colori, perché abbandoniate i vostri +inutili lavori in avvenire; aggiungerò a questo qualcosa concernente l'odore. +«La Terra è nera, l'Acqua è bianca; l'aria più si avvicina al Sole e più +ingiallisce; +l'etere +è +completamente +rosso. +La +morte, +come + +77 +diciamo tutti, è nera, la vita è piena di luce; più la luce è pura e più essa +s'avvicina alla natura angelica e gli angeli sono puri spiriti di fuoco. Ora, +l'odore d'un morto o d'un cadavere non è forse molesto e sgradevole +all'odorato? Cosi l'odore fetido, di cui parlano i Filosofi, indica la +fissazione; al contrario invece l'odore gradevole indica la volatilità, perché +essa s'avvicina alla vita ed al calore.» +Tornando al basamento di Notre-Dame, troveremo al sesto posto la +Filosofia, il cui disco reca il segno d'una croce. Questo è il simbolo +dell'elemento quaternario e la manifestazione dei due principii metallici, +sole e luna, — quest'ultima manca, tolta di mezzo a colpi di martello, — o +zolfo e mercurio, genitori della pietra, secondo Ermes (tav. XI). + + + IV + + I motivi che ornano il lato destro sono di consultazione più difficile; +anneriti e consunti, devono il loro deterioramento all'orientamento di questo +lato del portico. Spazzati dai venti occidentali, sette secoli di raffiche li +hanno sbriciolati fino al punto da ridurre alcuni di essi allo stato di contorni +spugnosi e imprecisi. +Sul settimo bassorilievo di questa serie, — il primo a destra, — possiamo +notare una sezione longitudinale dell'Athanor e la struttura interna destinata +a sostenere l'uovo fìlosofico; nella mano destra il personaggio tiene una +pietra (tav. XII). +Nel tondo seguente si vede scolpito un grifone. Il mostro mitologico, la +cui testa ed il cui petto sono d'aquila e per il resto del corpo è un leone, +inizia lo studioso alle qualità contrarie che necessariamente devono essere +congiunte nella materia filosofale (tav. XIII). In quest'immagine troviamo il +geroglifico della prima congiunzione, che avviene soltanto poco per volta a +mano a mano che procede questo lavoro faticoso e fastidioso che i Filosofi +hanno chiamato: aquile. L'intera serie d'operazioni termina con l'unione +intima dello zolfo e del mercurio e si chiama anche Sublimazione. Mediante +la ripetizione delle Aquile o Sublimazioni filosofiche il mercurio esaltato si + +78 +spoglia delle sue parti grossolane e terrestri, della propria umidità superflua +ed acquista una parte del corpo fisso, ch'egli discioglie, assorbe ed assimila. +Far volare l'aquila, secondo l'espressione ermetica, significa far uscire la +luce dalla tomba e portarla alla superficie, cosa, questa, caratteristica di +ogni vera sublimazione. È quello che c'insegnala favola di Teseo ed +Arianna. In questo caso Teseo (parola greca), luce organizzata, manifestata, +che si separa da Arianna, il ragno che è al centro della sua tela, la pietra, il +guscio vuoto, il bozzolo, la larva della farfalla (Psiche).» Sappi, fratello +mio, scrive Filalete* (*Lenglet-Dufresnoy, Histoire de la Philosophie +Hermétique, - L'Entrée au Palais Ferme du Roy, t. II, p. 35. Parigi, +Coustelier, 1742.), che l'esatta preparazione delle Aquile volanti è il primo +stadio della perfezione e per apprenderlo c'è bisogno d'un'intelligenza +industriosa ed abile... Per arrivarci noi abbiamo sudato e lavorato molto, +abbiamo persino passato delle notti senza dormire. Così tu, che sei soltanto +all'inizio, sii convinto che non riuscirai nella prima operazione senza un +gran lavoro... + «Comprendi dunque, fratello mio, ciò che dicono i Saggi, quando +sottolineano che portano le loro aquile a divorare il leone; e meno aquile si +usano più la battaglia è rude e più difficoltà ci sono per ottenere la vittoria. +Ma per perfezionare la nostra Opera, c'è bisogno di non meno di sette +aquile, e se ne dovrebbe usare almeno nove. Il nostro Mercurio filosofico è +l'uccello d'Ermes che viene chiamato anche Oca o Cigno e talvolta anche +Fagiano.» +Queste sublimazioni sono descritte da Callimaco, nell'Inno a Delo (v. +250, 255), quando dice parlando dei cigni: + (versi in greco) +«(I cigni) girarono sette volte intorno a Delo... e non avevano ancora +cantato l'ottava volta che nacque Apollo.» +Si tratta d'una variante della processione che Giosuè fece fare sette volte +intorno a Gerico. i cui muri caddero prima dell'ottavo giro (Giosuè, e. VI, +16). +Per segnalare la violenza del combattimento che precede questa nostra +congiunzione, i Saggi hanno simbolizzato le due nature con l'Aquila ed il +Leone, di eguale forza, ma di costituzione contraria. Il leone impersona la +forza terrestre e fissa, mentre l'aquila esprime la forza dell'aria e volatile. +Messi uno davanti all'altro, i due campioni si attaccano, si respingono, si +sbranano con decisione fino a quando, avendo l'aquila perso le ali ed il +leone la testa, i due antagonisti formano un corpo solo di qualità intermedia +e di sostanza omogenea, il Mercurio animato. + +79 +All'epoca ormai lontana, in cui, studiando la Scienza sublime ci +chinavamo sul mistero, fitto di grandi enigmi, ci ricordiamo di aver visto +costruire un bei palazzo la cui decorazione non mancò di sorprenderci, +poiché trattava di quegli argomenti ermetici che tanto ci preoccupavano. +Sopra il portone d'ingresso, due giovanotti, un ragazzo ed una ragazza, +allacciati, allontanano e sollevano il velo che li copriva. I loro busti +emergono da un mucchio di fiori, foglie e frutta. Sul coronamento d'angolo, +domina un bassorilievo; mostra il combattimento simbolico dell'aquila e del +leone, di cui abbiamo parlato, e si nota facilmente che l'architetto ebbe una +certa pena per sistemare l'ingombrante emblema, imposto da una volontà +intransigente e superiore* (* Questo palazzo, costruito in pietra squadrata +ed alto sei piani, è situato nel XVII «arrondissement», all'angolo del +boulevard Péreire e della rue de Monbel. Qualcosa di simile c'è anche a +Tousson, vicino Malesherbes (Seine-et-Oise): è una vecchia casa del XVIII +secolo, d'aspetto piuttosto importante, che reca sulla facciata, incisa con i +caratteri dell'epoca, la seguente iscrizione, della quale rispettiamo la +disposizione e l'ortografia: +Par un Laboureur +je suis construit +sans interes et d'un bon zelle, +il m'a nommé PIERRE BELLE. +1762. +(Da un Aratore / io fui costruita. / Non per interesse e con premuroso +zelo / mi ha chiamato PIETRA BELLA. / 1762) +(L'Alchimia aveva anche il nome di Agricoltura celeste, ed i suoi Adepti +si chiamavano Aratori).)… +Il nono motivo ci permette di approfondire ancora di più il segreto della +fabbricazione del Solvente universale. Una donna, nel tondo, indica, — +allegoricamente, — i materiali necessari alla costruzione del vaso ermetico; +essa tiene alta una tavoletta di legno, che assomiglia un poco ad una doga di +botte, la cui essenza ci è rivelata dal rametto di quercia scolpito sullo scudo. +Ritroviamo qui la sorgente misteriosa, scolpita sul contrafforte del portico, +ma il gesto del nostro personaggio tradisce la spiritualità di questa sostanza, +di questo fuoco della natura senza il quale niente può vegetare né crescere +quaggiù (tav. XIV). È questo spirito, diffuso sulla superficie del globo, che +dev'essere captato dall'artista ingegnoso, man mano che procede nella +materializzazione. Aggiungeremo ancora che c'è bisogno d'un corpo +particolare che funge da ricettacolo, di una terra attraente nel quale esso +possa trovare il principio suscettibile di riceverlo e di «corporificarlo». «La +radice dei nostri corpi è nell'aria, dicono i Saggi, ed il loro capo è nella + +80 +terra.» Quest'ultimo è quella calamita chiusa nel ventre di Ariete, che +dev'essere colta nell'attimo della sua nascita, con accortezza e abilità. +«L'acqua di cui noi ci serviamo, scrive l'autore anonimo della Clef du +Cabinet Hermétique, è un'acqua che racchiude in sé tutte le virtù del cielo e +della terra; per questo essa è il Solvente generale di ogni Natura; essa apre +le porte del nostro gabinetto ermetico e regale; in essa sono chiusi il nostro +Re e la nostra Regina, e quindi, essa è il loro bagno... È la fontana del +Trevisano, nella quale il Re si spoglia del proprio mantello di porpora per +vestirsi d'un abito nero... È vero che è difficile procurarsi quest'acqua; per +questo il Cosmopolita dice, nel suo Enigma, ch'essa era rara nell'isola... +Quest'ultimo autore ce la segnala più particolarmente con queste parole: non +assomiglia all'acqua delle nubi, ma ne possiede l'apparenza. In un altro +passo ce la descrive con i nomi di acciaio e calamita, perche si tratta d'una +vera e propria calamita che attira verso di sé tutte le influenze del cielo, del +sole, della luna e degli astri, per comunicarle alla terra. Egli dice che questo +acciaio si trova in Ariete, che segna l'inizio della Primavera, quando il sole +entra nella costellazione dell'Ariete... +«Flamel ce la descrive, con una certa precisione, nelle Figure di +Abraham l'Ebreo; egli ci illustra una vecchia quercia cava* (* Vedi p. 79), +da cui sgorga una sorgente; con quest'acqua un giardiniere innaffia le piante +ed i fiori di un'aiuola. La vecchia quercia, che è cava, indica la botte, fatta +col legno di quercia, in essa bisogna far imputridire l'acqua destinata ad +innaffiare le piante, quest'acqua è assai migliore dell'acqua fresca... Ora è +questo il momento per scoprire uno dei grandi segreti di quest'Arte, che i +Filosofi hanno tenuto nascosto, senza questo vaso non potrete raggiungere +la putrefazione e la purificazione dei nostri elementi, proprio come non si +potrebbe fare il vino se non lo si sia lasciato fermentare nel tino. Poiché la +botte è di legno di quercia, anche il vaso deve essere in legno di vecchia +quercia, arrotondato all'intemo come una semisfera, e dai bordi, molto +spessi, formanti un quadrato; in mancanza di questo basta un barile, coperto +con un altro badie. Quasi tutti i Filosofi hanno parlato di questo vaso +assolutamente necessario per questa operazione. Filalete lo descrive per +mezzo della favola del Serpente Pitone che Cadmo trafìsse, da parte a parte, +contro una quercia. C'è una figura nel libro delle Douze Clefs* (* Vedi la +Douze Clefs de Philosophie del Frate Basilio Valentino. Parigi, Moët 1659, +chiave 12. Ristampa a cura delle Editions de Minuit, 1956) che rappresenta +quest'operazione ed il vaso nel quale essa viene fatta, da cui esce un gran +fumo che indica la fermentazione e l’ebollizione di quest’acqua; questo +fumo va verso una finestra da cui si vede il cielo, con su dipinto il sole e la +luna, che indicano l’origine di quest’acqua e le virtù ch’essa contiene. È il + +81 +nostro aceto mercuriale che discende dal cielo sulla terra e dalla terra sale al +cielo». +Abbiamo riportato qui questo testo perhcé può essere utile, a condizione +di saperlo leggere con prudenza e di capirlo con saggezza. Qui è ancora il +caso di ripetere la massima cara agli Adepti: lo spirito vivifica, ma la lettera +uccide. +Eccoci ora davanti ad un simbolo assai complesso, quello del Leone. +Complesso perché non possiamo, davanti all’attuale nudità della pietra, +accontentarci d’una sola spiegazione. I Saggi hanno attribuito al Leone +diverse qualità, sia per esprimere l’aspetto delle sostanze sulle quali +lavoravano, sia per indicare una qualità speciale e preponderante. +Nell’emblema del Grifone (ottavo motivo), abbiamo visto che il Leone, re +degli animali terrestri, rappresenta la parte fissa, basica d’un composto, +fisità che, a contatto con la volatilità contraria, perdeva la parte migliore di +sé, quella che ne caratterizzava laforma, cioè il linguaggio geroglifico, la +testa. Questa volta dobbiamo studiare l’animale da solo, ed ignoriamo di +quale colore era vestito. Generalmente, il Leone è il segno dell’oro, segno +sia alchemico che naturale; tradue, cioè, le proprietà fisico-chimiche di +questi corpi. Ma i testi danno lo stesso nome alla materia che, nella +preparazione del solvente, accoglie in sé lo Spirito universale, il fuoco +segreto. In ambedue i casi si tratta sempre dell’interpretazione della +potenza, dell’incorruttibilità, della perfezione come del resto è assai ben +indicato dal valoroso con la spada levata, dal cavaliere coperto dalle cotte di +maglia che ci rappresenta il re del bestiario alchemico (tav. XV). +Il primo agente magnetico che serve a preparare il solvente, — alcuni lo +hanno chiamato Alkaest, — si chiama Leone verde, non tanto perché +possiede una colorazione verde, ma perché non ha ancora acquisito i +caratteri minerali che distinguono chimicamente lo stato adulto dallo stato +nascente. È un frutto ancora verde ed acerbo, se paragonato al frutto rosso e +maturo. È la giovinezza metallica, sulla quale non ha ancora agito +l'Evoluzione, ma che contiene in sé il germe latente d'una energia reale, che +più tardi sarà destinata a svilupparsi. È lo stadio in cui sono l'arsenico ed il +piombo in confronto all'argento ed all'oro. È l'imperfezione di oggi da cui +deriverà la più grande perfezione futura; il rudimento del nostro Elisir. +Alcuni Adepti, tra essi Basilio Valentino, lo hanno chiamato Vetriolo verde, +per significare la sua natura calda, ardente e salina; altri, invece, Smeraldo +dei Filosofi, Rugiada di maggio, Erba di Saturno, Pietra vegetale, ecc. «La +nostra acqua, dice Mastro Atrnaud de Villeneuve, prende il nome delle +foglie di tutti gli alberi, degli alberi stessi e di tutto ciò che ha un colore +verde, per ingannare gli insensati.» + +82 +Quanto al Leone rosso, secondo i Filosofi, non è altro che la stessa +materia, o Leone verde, portata mediante speciali procedimenti a questa +tipica qualità che caratterizza l'oro ermetico o Leone rosso. Per questa +ragione Basilio Valentino ci dà questo consiglio: «Sciogli e nutrisci il vero +Leone col sangue del Leone verde, perché il sangue fisso del Leone rosso è +ricavato dal sangue volatile di quello verde, perché ambedue posseggono la +medesima natura.» +Tra tutte queste qual è la vera interpretazione? — Confessiamo di non +poter rispondere a questa domanda. Il Leone simbolico era, senza alcun +dubbio, dipinto o dorato. Qualche traccia di cinabro, di malachite o di +metallo ci trarrebbe d'impaccio. Ma non resta più nulla, nient'altro che il +calcare eroso, grigiastro e consunto. Il leone di pietra conserva il suo +segreto! +L'estrazione dello Zolfo rosso ed incombustibile è indicata dalla figura +d'un mostro che ha il doppio aspetto di gallo e di volpe. È lo stesso simbolo +di cui si servi Basilio Valentino nella terza delle sue Douze Clefs. Dice +l'Adepto: «Questo superbo mantello insieme al Sole degli Astri, che segue +lo zolfo celeste, conservato con cura per timore che vada a male, lo farà +volare come un uccello, tanto quanto ce ne sarà bisogno, ed il gallo mangerà +la volpe e poi annegherà e si soffocherà nell'acqua, poi riprendendo vita +mediante il fuoco sarà divorato dalla volpe (in modo che ciascuno giochi +la sua parte.» (tav. XVI). +Alla volpe-gallo succede il Toro (tav. XVII). +Considerato come segno zodiacale, è il secondo mese delle +operazioni preparatorie della prima opera e il primo regime di fuoco +elementare della seconda. Considerati dal punto di vista della pratica +alchemica, il toro ed il bue erano consacrati al sole, proprio come la +vacca lo è alla luna, e raffigurano lo Zolfo, principio maschile, dato che +il sole è chiamato metaforicamente da Ermes, Padre della pietra. Quindi, +il toro e la vacca, il sole e la luna, lo zolfo ed il mercurio sono dei +geroglifici d'identico significato ma indicano le nature primitive +contrarie, prima della loro congiunzione, nature che l'Arte sa estrarre dai +miscugli imperfetti. + + + +83 +V +Soffermeremo la nostra attenzione su dieci dei dodici medaglioni che +ornano la fascia inferiore del basamento; infatti due motivi hanno subito +delle mutilazioni troppo profonde perché si possa ricostruirne il senso. +Quindi, a malincuore, andremo oltre, senza fermarci davanti ai resti +informi del quinto medaglione (lato sinistro) e dell'undicesimo (lato +destro). +Vicino al contrafforte che separa il portico centrale dal portale nord, +ci si presenta per primo un motivo raffigurante un cavaliere disarcionato +che si aggrappa alla criniera d'un focoso cavallo (tav. XVIII). +Quest'allegoria si riferisce all'estrazione delle parti fisse, centrali e pure, +mediante quelle volatili o eteree con la Soluzione filosofica. Si tratta più +propriamente della rettificazione dello spirito ottenuto e della +distillazione ripetuta di questo spirito sulla materia pesante. Il cavallo, +simbolo di rapidità e leggerezza, indica la sostanza spirituale; il suo +cavaliere indica la pesantezza del corpo metallico grezzo. Ad ogni +distillazione, il cavallo disarciona il suo cavaliere, il volatile abbandona +il fisso; ma lo scudiero riassume nuovamente il comando, e così fin +quando l'animale estenuato, vinto e sottomesso; acconsente a portare +quel fardello ostinato e non può più liberarsene. L'assorbimento del fisso +da parte del volatile avviene lentamente e a fatica. Per riuscirvi bisogna +avere molta pazienza e perseveranza e ripetere spesso l'affusione +dell'acqua sulla terra, dello spirito sul corpo. Soltanto con questa tecnica. +— per la verità lunga e fastidiosa, — si riesce ad estranre il sale +nascosto del Leone rosso con l'aiuto dello spirito del Leone verde. Il +corsiero di Notre-Dame è simile al Pegaso alato della favola (radice +parola greca, sorgente). Come l'altro, getta a terra i suoi cavalieri, che si +chiamano Perseo e Bellerofonte. È ancora lui che trasporta Perseo, +attraverso il cielo, nel regno delle Esperidi, e fa sgorgare, con un colpo +di zoccolo, la fontana Ippocrene, sul monte Elicona, fontana che, si +racconta, fu poi scoperta da Cadmo. +Nel secondo medaglione, l'Iniziatore ci presenta con una mano uno +specchio, mentre con l'altra alza il corno di Amaltea; al suo fianco c'è +l'Albero della Vita (tav. XIX). Lo specchio simboleggia l'inizio dell'opera, +l'Albero della Vita ne indica la fine e il corno dell'abbondanza si riferisce al +risultato. + +84 +Alchemicamente, la materia prima, quella che l'artista deve +prescegliere per iniziare l'Opera, è chiamata Specchio dell'Arte. Moras +de Respour* (* De Respour, Rares Experiences sur l'Esprit minéral. Parigi, +Langlois et Bar-bin, 1668.) ci dice: «Comunemente tra Filosofi essa è +indicata col nome di Specchio dell'Arte, perché è soprattutto per mezzo suo +che si è conosciuta la composizione dei metalli nelle vene della terra... Così +si dice che soltanto l'indicazione proveniente dalla natura ci può istruire.» È +cosi che insegna anche il Cosmopolita* (* Nouvelie Lumière chymique. +Traile du Soufre. Parigi, d'Houry, 1649, p. 78.), quando parla dello Zolfo: +«Nel suo regno c'è uno specchio nel quale si può vedere tutto il mondo. +Chiunque guardi in questo specchio può vedere ed imparare le tre parti +della Sapienza di tutto questo mondo, ed in questo modo diventerà assai +sapiente in questi tre regni, come lo sono stati Aristotele, Avicenna e +molti altri; i quali, come i loro predecessori, hanno potuto vedere in +questo specchio in che modo è stato creato il mondo.» Basilio +Valentino, nel suo Testamentum, scrive: «L'intero corpo del Vetriolo +deve essere considerato proprio come uno Specchio della Scienza +filosofica... È uno Specchio nel quale si vede brillare ed apparire il +nostro Mercurio, nostri Sole e Luna, e per mezzo suo in un attimo si può +mostrare e provare all'incredulo Tommaso la cecità della sua crassa +ignoranza.» Perneiy nel suo Dictionnaire Mytho-Hermétique non ha +citato mai questo termine, sia che non lo abbia conosciuto, sia che +l'abbia omesso volontariamente. Questo soggetto. così volgare e così +disorezzato. diventa in seguito l'Albero della Vita, Elisir o Pietra +filosofale, capolavoro della natura aiutata dalla capacità umana, puro e +ricco gioiello alchemico. Sintesi metallica assoluta, essa assicura al +fortunato possessore di questo tesoro il triplo appannaggio del sapere, +della ricchezza e della salute. È il corno dell'abbondanza, sorgente +inestinguibile delle felicità materiali del nostro mondo terreno. +Ricordiamo infine che lo specchio è l’attributo della Verità, della +Prudenza e della Scienza presso tutti i poeti e mitologi greci. +Ecco ora l'allegoria del peso di natura: l'alchimista leva il velo che +copriva la bilancia (tav. XX). +Nessun Filosofo è stato prolisso circa il segreto dei pesi. Basilio +Valentino s'è accontentato di dire che bisognava « dare un cigno bianco +al doppio uomo igneo » che corrisponderebbe a ciò che si può vedere +nel Sigillum Sapìentum di Huginus a Barma, in cui l'artista tiene una +bilancia di cui un piatto trascina l'altro secondo il rapporto di due a uno. +Il Cosmopolita, nel suo Trattato sul Sale, è ancora meno preciso: «Il + +85 +peso dell'acqua, egli dice, dev'essere plurale, e quello della terra in +lamelle bianche o rosse dev'essere singolare.» L'autore degli Aphorismes +Basiliens, o Canons Hermétiques de l'Esprit et de l'Ame* (*Stampati in +fondo alle Oeuvres tant Medicinales que Chymiques, del R.P. de Castaigne. +Parigi, de la Nove, 1681.), scrive nel canone XVI: «Noi iniziamo la +nostra opera ermetica con la congiunzione di tre principii preparati con +una certa proporzione, essa si basa sul peso del corpo, che deve +eguagliare lo spirito e l'animo quasi per metà.» Se ne hanno parlato +anche Raimondo Lullo e Filalete, molti hanno preferito tacere; alcuni +pretendono che solo la natura attribuiva le qualità secondo un'armonia +misteriosa ignorata dall'Arte. Ma queste contraddizioni non resistono ad +un esame approfondito. Infatti, sappiamo che il mercurio filosofico +deriva da una determinata quantità di mercurio che ha assorbito una +certa parte di zolfo; quindi è indispensabile conoscere esattamente le +reciproche proporzioni dei componenti, se si segue la via antica. Non +abbiamo certo bisogno di ricordare che queste proporzioni sono avvolte +da similitudini e coperte d'oscurità, anche negli scritti degli autori più +sinceri. Ma si deve notare, d'altra parte, che è possibile sostituire l'oro +volgare allo zolfo metallico; in questo caso, l'eccesso di solvente può +sempre essere separato mediante distillazione, ed il peso si trova ridotto +ad un semplice apprezzamento della consistenza. È chiaro che la +bilancia costituisce un indizio prezioso per la determinazione della via +antica, dalla quale sembra che si debba escludere l'oro. Ci vogliamo +riferire all'oro volgare che non ha subito né la volatilizzazione né la +trasfusione, operazioni che, modificando le sue proprietà ed i suoi +caratteri fisici, lo rendono adatto al lavoro dell'alchimista. +Una soluzione particolare e poco usata ci è dettata da uno dei cartigli che +noi stiamo studiando. È quello dell'argento vivo volgare, per ricavare i] +mercurio comune dei Filosofi, che essi chiamano il «nostro» mercurio, per +distinguerlo dal metallo fluido dal quale proviene. Sebbene si possano +incontrare frequentemente +delle descrizioni +abbastanza +estese +su +quest'argomento, non nasconderemo che una tale operazione ci sembra +azzardata, se non addirittura sofistica. Secondo il punto di vista degli autori +che ne hanno parlato, il mercurio volgare, purificato da ogni impurità e +perfettamente volatilizzato, assumerebbe una qualità ignea che normalmente +non ha, e sarebbe capace di diventare, a sua volta, solvente. Una regina, +seduta in trono, fa cadere con un calcio un valletto che, con una coppa in +mano, viene ad offrirle i suoi servigi (tav. XXI). Si deve quindi vedere in +questa tecnica, supponendo ch'essa possa fornire l'atteso solvente, solo una + +86 +modificazione della via antica, e non una pratica speciale, perché l'agente +resta sempre lo stesso. Ora, noi non vediamo che vantaggio si potrebbe +ricavare da una soluzione di mercurio ottenuta per mezzo del solvente +filosofico, dato che proprio quest'ultimo è l'agente principale e segreto per +eccellenza. Eppure è quello che sostiene Sabine Stuart de Chevalier- +(*Sabine de Chevalier, Discours philosophique sur le Trois Principes, o la +Clej du Simctuaire philosophique. Paris, Quillau, 1781.). Quest'autrice +scrive: «Per ottenere il mercurio filosofico, si deve dissolvere il mercurio +volgare senza diminuire in nulla il suo peso, perché tutta la sua sostanza +dev'essere convertita in acqua filosofica. I Filosofi conoscono un fuoco +naturale che penetra fino al cuore del mercurio e che lo spegne +interiormente e conoscono anche un solvente che lo cambia in acqua +argentina pura e naturale; essa non contiene e non deve contenere nessun +corrosivo. Non appena il mercurio è sciolto dai suoi legami, ed è vinto dal +colore, assume la forma d'acqua, e quest'acqua è la cosa più preziosa del +mondo. Ci vuole assai poco tempo perché il mercurio volgare prenda questa +forma.» Saremo certo scusati di non essere dello stesso parere, e di non +credere, per delle buone ragioni, basate sull'esperienza, che il mercurio +volgare, sprovvisto del proprio agente, possa diventare un'acqua utile +per l'Opera. Il servus fugitivus di cui abbiamo bisogno è un'acqua +minerale e metallica, solida, fragile, che ha l'aspetto di pietra ed è molto +facile da liquefarsi. Quest'accia coagulata in forma di massa pietrosa è +l’Alkaest* (*Secondo Van Helmont si tratta d'un solvente capace di +riportare alla loro vitalità primitiva tutti i corpi della natura N.d.T.) e +Solvente Universale. Se è meglio leggere i Filosofi, — secondo il +consiglio di Filalete, — con un granello di sale, sarebbe meglio +utilizzare tutta la saliera per lo studio di Stuart de Chevalier. +Un vecchio intirizzito dal freddo, curvo sotto il tondo del medaglione +seguente, s'appoggia, stanco e debole, su di un blocco di pietra; una specie +di manicotto avvolge la sua mano sinistra (tav. XXII). +È facile riconoscere in questa figura la prima fase della seconda Opera, +quando il Rebis ermetico, chiuso nel centro dell'Athanor, subisce la +sconnessione delle sue parti e procede verso la mortificazione. È l'inizio, +attivo e dolce, del fuoco di ruota simbolizzato dal freddo e dall'inverno, +periodo embrionale nel quale i semi, chiusi nel seno della terra filosofale, +subiscono l'influenza fermentatrice dell'umidità. Sta per cominciare il regno +di Saturno, emblema della radicale dissoluzione, della decomposizione e del +color nero. Basilio Valentino così lo fa parlare: «Io sono vecchio, debole e +malato, perciò sono rinchiuso in una fossa... Il fuoco mi tormenta molto e la +morte rompe le mie carni e le mie ossa.» Un certo Demetrio, viaggiatore + +87 +citato da Plutarco, — i Greci hanno certo superato tutti quanti gli altri +perfino nelle smargiassate, — racconta con la massima serietà che in una +delle isole da lui visitate presso la costa inglese, si trovava Saturno +prigioniero e sepolto in un profondo sonno. Il gigante Briareo (Egeo) è il +guardiano della sua prigione. Ed ecco in che modo, por mezzo delle favole +ermetiche, autori anche celebri, hanno scritto la Storia! +Il sesto medaglione non è altro che una ripetizione frammentaria del +secondo. Ritroviamo l'Adepto, a mani giunte, nell'attitudine di preghiera, +che sembra rendere grazie alla Natura, raffigurata sotto l'aspetto d'un busto +femminile riflesso da uno specchio. Riconosciamo qui il geroglifico del +soggetto dei Saggi, lo specchio nel quale «si vede apertamente tutta la +natura» (tav. XXIII). +Alla destra del portico, il settimo medaglione ci mostra un vecchio +pronto a passare la soglia del Palazzo misterioso. Egli ha appena tolto il +velo che nascondeva l'ingresso agli sguardi profani. È il primo passo +compiuto nella pratica, la scoperta dell'agente capace d'operare la +riduzione del corpo fisso, capace di compiere il reincrudimento, secondo +il termine tramandatoci, in una forma analoga a quella della sua sostanza +primitiva (tav. XXIV). Gli alchimisti alludono a quest'operazione +quando parlano di rianimare le corporificazioni, cioè di rendere viventi i +metalli morti. Bisogna saper aprire la prima porta di Ripley e di Basilio +Valentino, è la Porta del Palazzo chiuso del Re di Filalete. Il vecchio +altri non è se non il nostro Mercurio, agente segreto di cui numerosi +bassorilievi ci hanno rivelato la natura, il modo d'agire, i materiali ed il +tempo di preparazione. Quanto al Palazzo, rappresenta l'oro vivo o +filosofico, oro vile, disprezzato dagli ignoranti, e nascosto sotto i cenci +che lo celano agli sguardi, sebbene sia tanto prezioso per chi ne conosce +il valore. Dobbiamo vedere in questo motivo una variante dell'allegoria +dei Leoni verde e rosso, del solvente e del corpo da sciogliere. Infatti, il +vecchio, identificato dai testi con Saturno, — che, si dice, divora i suoi +figli, — era, una volta, dipinto in verde, mentre l'interno visibile del +Palazzo mostrava una tinta di porpora. Diremo più in là a quale testo ci +si può riferire per stabilire, grazie ai colori originali, il significato di +tutte queste figure. Si deve anche notare che il geroglifico di Saturno, +considerato solvente, è molto antico. Su di un sarcofago del Louvre, che +aveva contenuto la mummia d'un prete di nome Poeris, scriba d'un +tempio di Tebe, si può osservare sul lato sinistro il dio Sou, che sostiene +il cielo con l'aiuto del dio Knubis (anima del mondo), mentre ai loro +piedi giace il dio Ser (Saturno) sdraiato, dalle membra di colore verde. + +88 +Il tondo seguente ci permette d'assistere all'incontro tra il vecchio ed +il re incoronato, del solvente e del corpo, del principio volatile e del sale +metallico fisso, incombustibile e puro. L'allegoria si avvicina molto al +testo fatto di parabole di Bernardo Trevisano, nelle quali «il prete +vecchio e di età avanzata» si mostra così bene edotto sulle proprietà +della fontana occulta, sulla sua azione sul «re del paese» ch'essa ama, +attira e sommerge. In questo procedimento, e quando si rianima il +mercurio, l'oro o re è sciolto poco per volta e senza violenza; lo stesso +non avviene nella seconda in cui, contrariamente all'amalgama +ordinario, il mercurio ermetico sembra attaccare il metallo con una forza +caratteristica che rassomiglia abbastanza alle effervescenze chimiche. A +questo proposito i Saggi hanno detto che durante la Congiunzione si +alzavano delle violente tempeste, dei grandi temporali, e che i flutti del +loro mare offrivano lo spettacolo d'un «aspro combattimento». Alcuni +hanno avvicinato questa reazione alla lotta ad oltranza tra animali +diversi: aquila e leone (Nicolò Flamel); gallo e volpe (Basilio +Valentino), ecc. Ma secondo noi, la descrizione migliore, — soprattutto +la più iniziatica, — è quella lasciataci dal grande filosofo Cyrano +Bergerac sullo spaventoso duello che sotto i suoi occhi combatterono la +Remora e la Salamandra. Altri ancora, e sono i più numerosi, attinsero +le loro immagini dalla genesi prima e tradizionale della Creazione, essi +hanno descritto la formazione dell'amalgama filosofale paragonandolo a +quello del caos terrestre, nato dallo sconvolgimento e dalle reazioni del +fuoco e dell'acqua, dell'aria e della terra. +Per la sua umanità e familiarità, lo stile di Notre-Dame, non è meno +nobile né meno espressivo. Le due nature sono raffigurate da due +bambini aggressivi e battaglieri che, venendo alle mani, non si +risparmiano gli scapaccioni. Al culmine della lotta, uno di essi lascia +cadere un vaso, e l'altro una pietra (tav. XXV). Non è assolutamente +possibile descrivere con più chiarezza e semplicità l'azione dell'acqua +pontica sulla rozza materia, e questo medaglione fa grande onore al +maestro che l'ha concepito. +In questa serie di argomenti, con la quale termineremo la descrizione +delle figure del grande portico, appare nettamente che l'idea direttrice ebbe +come obbiettivo la concentrazione dei punti variabili della pratica della +Soluzione. Infatti essa da stila è sufficiente per indicare la strada seguita. La +prima via è caratterizzata dalla soluzione dell'oro alchemico col Solvente +Alkaest; la seconda è indicata dalla soluzione dell'oro volgare col nostro +mercurio. Per mezzo di quest'ultima si realizza il mercurio animato. + +89 +Infine, una seconda soluzione, quella dello Zolfo, rosso o bianco, con +l'acqua filosofica, è l'oggetto del dodicesimo ed ultimo bassorilievo. Un +guerriero lascia cadere la propria, spada e si ferma, interdetto, davanti ad +un albero ai piedi del quale si alza un ariete; l'albero ha tre enormi frutti +in forma di palla, e tra i rami si vede emergere il profilo d'un uccello. +Ritroviamo qui l'albero solare, descritto dal Cosmopolita nella Parabola +del Traile de la Nature, albero dal quale si deve estrarre l'acqua. Quanto +al guerriero, rappresenta l'artista che ha appena compiuto la fatica +d'Ercole della nostra preparazione. L'ariete sta a testimoniare che ha +scelto la stagione propizia e la sostanza adatta; l'uccello precisa la natura +volatile del composto « più celeste che terrestre». Ormai, non deve far +altro che imitare Saturno, il quale, dice il Cosmopolita, «attinse dieci +parti di quest'acqua, prese subito il frutto dell'albero solare e lo mise in +quest'acqua... Perché quest'acqua è l'Acqua della vita che ha la capacità +di migliorare i frutti di quest'albero; di modo che, ormai, non ci sarà più +bisogno di piantarne né di innestarne; perché essa potrà, col suo odore +soltanto, rendere della stessa sua natura tutti i rimanenti sei alberi . Per +di più questa raffigurazione è una replica della famosa spedizione degli +Argonauti, nella quale troviamo Giasone vicino all'ariete dal vello d'oro +ed all'albero dai frutti preziosi del Giardino delle Esperidi. +Nel corso di questo studio abbiamo avuto l'occasione di deplorare sia i +deterioramenti di stupidi iconoclasti, sia la completa sparizione del +rivestimento policromo posseduto, un tempo, dalla nostra cattedrale. Non ci +resta più nessun documento bibliografico capace d'aiutare l'investigatore e +di rimediare, anche solo in parte, all'oltraggio dei secoli. Eppure non è +assolutamente necessario consultare vecchie pergamene né sfogliare +inutilmente le vecchie stampe: Notre-Dame stessa conserva i colori originali +delle figure del gran portico. +Guillaume de Paris, del quale dobbiamo benedire la perspicacia, seppe +prevedere il grave danno che il tempo avrebbe arrecato alla sua opera. Da +maestro oculato, fece riprodurre minuziosamente i motivi dei medaglioni +sulla vetrata del rosone centrale. Così il vetro viene a completare la pietra e, +grazie all'aiuto della fragile materia, l'esoterismo riconquista la sua +primitiva purezza. +Si potrà, così, scoprire il significato dei punti dubbi dei bassorilievi. +Per esempio, la vetrata, per l'allegoria della Distillazione ripetuta (primo +medaglione), ci presenta, non un semplice cavaliere, ma un principe +incoronato con una corona d'oro, vestito di bianco, con le calze rosse; +dei due bambini che litigano, uno è verde, l'altro grigio-viola; la regina + +90 +che getta a terra il Mercurio porta una corona bianca, una camicia verde +ed un mantello porpora. Si sarà anche sorpresi nello scoprire alcune +immagini +ormai +sparite +dalla +facciata, +come, +per +esempio, +quell'artigiano, seduto davanti ad un tavolo rosso e che tira fuori da un +sacco delle grandi monete d'oro, o questa donna, dal corsetto verde, +vestita con una blusa scarlatta che sta lisciando i suoi capelli davanti allo +specchio; o quei Gemelli, dello zodiaco inferiore, di cui uno è rubino, e +l'altro smeraldo, ecc... +Quale profondo argomento di meditazione ci offre l'ancestrale Idea +ermetica con la sua armonia e la sua unità. Pietrificata sulla facciata, +vetrificata nell'enorme orbe del rosone, essa passa dal mutismo alla +rivelazione, dalla gravita all'entusiasmo, dall'inerzia all'espressione viva. +Consunta, rozza e fredda sotto la cruda luce dell'esterno, essa sorge dal +cristallo in fasci colorati e penetra sotto le navate, vibrante, calda, diafana e +pura come la Verità medesima. +Lo spirito non può fare a meno d'essere scosso in presenza di +quest'altra antitesi, ancora più paradossale: la fiaccola del pensiero +alchemico che illumina il tempio del pensiero cristiano! + +VI +Lasciamo il gran portico e andiamo al portale nord o della Vergine. +Guardate il sarcofago, accessorio d'un episodio della vita del Cristo; esso +è posto al centro del timpano, sulla cornice mediana; noterete sette cerchi: +sono i simboli dei sette metalli planetari (tav. XXVI). +Le soleil* +(* II sole indica l'oro, l'argento vivo il Mercurio; / Ciò che Saturno è per +il piombo. Venere lo è per il bronzo; / La Luna dell'argento, Giove dello +stagno, / E Marte del ferro son la figura N.d.T.) marque l'or, le vif argent le +Mercure; +Ce qu'est Saturne au plomb, Vénus l'est a l'airain; +La Lune de l'argent, Jupiter de l'étain, +Et Mars du fer sont la figure* (*La Cabale Intellective. Mss. della + +91 +Biblioteca dell'Arsenal, S. e A. 72, p. 15.). +Il cerchio centrale è decorato in modo particolare, mentre gli altri si +ripetono a due a due, — cosa che non accade mai nei motivi puramente +decorativi dell'arte ogivale. Ed anzi, questa simmetria va dal centro +verso l'estremità, come c'insegna il Cosmopolita: «Guarda il cielo e le +sfere dei pianeti; vedi come Saturno è il più in alto di tutti, a lui succede +Giove, e poi Marte, il Sole, Venere, Mercurio ed infine la Luna. Ora +considera che le virtù dei pianeti non salgono ma scendono; anche +l'esperienza c'insegna che Marte si converte facilmente in Venere, e non +Venere in Marte, perché essa è più in bassodi una sfera. Così Giove si +tramuta facilmente in Mercurio, perché Giove è più in alto di Mercurio, il +primo è il secondo dopo il firmamento, l'altro è il secondo sopra la terra; e +Saturno è quello più in alto e la Luna quella più in basso; il Sole si mescola +con tutti ma non è mai migliorato dagli inferiori. Noterai che c'è una grande +corrispondenza fra Saturno e la Luna, in mezzo ad essi, infatti, c'è il Sole, lo +stesso accade per Mercurio e Giove, Marte e Venere, che hanno tutti il Sole +posto nel mezzo, tra di loro.» +La concordanza di mutazione dei pianeti metallici tra di loro è quindi +indicata, sul portico di Notre-Dame, nel modo più chiaro. Il motivo centrale +simbolizza il Sole; le rose dell'estremità indicano Saturno e la Luna; poi +vengono rispettivamente Giove e Mercurio, ed infine, da una. parte e +dall'altra del Sole, Marte e Venere. +Ma c'è di meglio. Se analizziamo quella linea bizzarra che sembra +congiungere la circonferenza delle rose, noteremo che è formata dalla +successione di quattro croci e di tre volute a spirale, di queste tre una è a +spirale semplice e le altre due a spirale doppia. Notate, poi, che se si +trattasse solo di voler ornare il sarcofago, ci vorrebbero sei od otto di questi +motivi aggiuntivi, per mantenere una simmetria perfetta; ma non è cosi, +perché uno spazio, quello di sinistra, rimane vuoto; cosa, questa, che prova +definitivamente che il senso simbolico è voluto. + Le quattro croci, proprio come nella simbologia spagirica, rappresentano +i metalli imperfetti; le volute a spirale doppie i metalli perfetti, e la voluta +semplice il mercurio, semi-metallo o semi-perfetto. +Ma se, lasciando il timpano, abbassiamo lo sguardo verso la parte sinistra +del basamento, che è ripartito in cinque nicchie, noteremo entro l'estradosso +di ogni arcata delle strane figurine. +Andando dall'esterno verso destra, ecco il cane e le due colombe (tav. +XXVII) che troviamo descritte nell'animazione del mercurio volatile; questo +è il cane di Corascene, di cui parlano Artephius e Filalete, che bisogna +riuscire a separare dal compost allo stato di polvere nera; e quelle sono le + +92 +Colombe di Diana, altro enigma disperante, nel quale sono nascoste la +spiritualizzazione e la sublimazione del mercurio filosofale. Troviamo poi +l'agnello, simbolo dell'edulcorazione del principio arsenicale della Materia; +l'uomo voltato, il quale rappresenta, meglio che sia possibile, l'apoftegma +alchemico solve et coagula, che insegna a realizzare la conversione +elementare volatilizzando il fisso e fissando il volatile (tav. XXVIII): +Si le fixe tu sçays dissouldre, +Et le dissoult faire voller, +Puis le vollant fixer en pouldre, +Tu as de quoy te consoler*'. +(*Se sai dissolvere il fisso, / e far volare il volatile, / e poi fissare in polvere +il volatile, / ti puoi rallegrare N.d.T.). +In questa parte del portico si trovava scolpito, una volta, il geroglifico +maggiore della nostra pratica: il Corvo. +Il corvo di Notre-Dame, figura principale del blasone ermetico, aveva +esercitato, in ogni epoca, un'attrazione assai viva sulla folla dei soffiatori; +infatti una vecchia leggenda lo indicava come l'unico punto di riferimento +d'un sacro deposito. Si racconta che Guillaume de Paris, «il quale, dice +Victor Hugo, è stato senz'altro dannato per aver posto un frontespizio così +infernale sul santo poema cantato per l'eternità dal resto dell'edificio», +avrebbe nascosto la pietra filosofale in uno dei pilastri dell'immensa navata. +Ed il punto esatto del misterioso nascondiglio era determinato con +precisione dall'angolo visuale del corvo... +Quindi, secondo la leggenda, l'uccello simbolico, un tempo, fissava, +dall'esterno, il posto, incognito a tutti, del sacro pilastro nel quale +sarebbe stato murato il tesoro. +Sul lato esterno dei pilastri senza imposta, che sostengono l'architrave +e lo sviluppo della volta, sono rappresentati i segni dello zodiaco. +S'incontrano per primi, dal basso verso l'alto, Aries, poi Taurus e, al di +sopra, Gemini. Sono i mesi primaverili che indicano l'inizio del lavoro +ed il tempo propizio per le varie operazioni. +Ci si potrà obbiettare che lo zodiaco può non avere un significato +occulto e rappresentare unicamente la zona delle costellazioni. È +possibile. Ma, in questo caso, dovremmo ritrovare l'ordine astronomico, +la successione cosmica delle figure zodiacali che i nostri Antenati non +hanno ignorato. Ora, a Gemini, succede Leo, che prende il posto di +Cancer, respinto sul pilastro di fronte. Lo scultore* (*Imaigier nel testo +(N.d.T.) ha voluto, quindi, indicare con quest'abile trasposizione, ia +congiunzione del fermento filosofico. — o Leone, — con l'amalgama + +93 +mercuriale, unione che si deve compiere verso la fine del quarto mese +della prima Opera. +Sotto questo portico, si nota anche un piccolo rilievo quadrangolare +veramente curioso. Sintetizza ed esprime la condensazione dello Spirito +universale, il quale forma, non appena si è materializzato, il famoso +Bagno degli astri, nel quale si devono bagnare il sole e la luna chimici, +per cambiare natura e ringiovanire. In questo bassorilievo vediamo un +bambino cadere da un crogiuolo grande come una giara, mantenuta +verticale da un arcangelo in piedi, avvolto da nubi, con un'ala distesa e +che sembra colpire l'innocente. Tutto il fondo della composizione è +occupato da un cielo notturno e stellato (tav. XXIX). Riconosciamo in +questo soggetto, l'allegoria molto semplificata, cara a Nicolò Flamel, del +Massacro degli Innocenti, che tra breve vedremo su di una vetrata della +Sainte-Chapelle. +Senza entrare in dettagli circa la tecnica da seguire nelle varie +operazioni, — cosa che nessun Autore ha osato fare, — diremo, però, +che lo Spinto universale, corporificato nei minerali con il nome +alchemico di Zolfo, costituisce il principio e l'agente efficace di ogni tin- +tura metallica. Ma questo Spirito, questo rosso sangue dei fanciulli, può +essere ottenuto solo scomponendo ciò che la natura aveva prima +composto in essi. Quindi è necessario che il corpo perisca, che sia +crocifisso e che muoia se se ne vuole estrarre l'anima, la vita metallica e +la Rugiada celeste, ch'esso teneva rinchiusa. E questa quintessenza, +travasata in un corpo puro, fisso, perfettamente digerito, farà nascere +una nuova creatura, assai più splendente dei corpi da cui deriva. I corpi +non hanno alcuna possibilità d'agire gli uni sugli altri; solo lo spirito è +attivo ed agente. +Per questa ragione, i Saggi, sapendo che il sangue minerale di cui +avevano bisogno per animare il corpo fisso ed inerte dell'oro non era +altro che una condensazione dello Spirito universale, anima di tutte le +cose: sapendo che questa condensazione, sotto la forma umida, capace +di penetrare e rendere vegetative le misture sublunari, avveniva soltanto +di notte, col favore delle tenebre, del cielo puro e dell'aria calma; +sapendo, infine, che la stagione in cui essa si manifestava più +attivamente e più abbondantemente corrispondeva alla primavera +celeste, i Saggi, per tutte queste ragioni, le diedero il nome di Rugiada +di Maggio. Perciò Thomas Corneille* (*Dìctionnaire des Arts e des +Sciences, art. Rose-Croix. Parigi, Coignard, 1731.) non ci sorprende + +94 +quando dichiara che i grandi maestri della Rosa-Croce erano de la +Rosée-Cuite* (*Fratelli della Rugiada-Cotta. Anche qui c'è l'accostamento +cabalistico tra Rose (rosa) e Rosee (rugiada) N.d.T.), e questo era il +significato ch'essi davano alle iniziali del loro ordine: F.R.C. +Vorremmo poter dire di più su quest'argomento d'estrema importanza e +mostrare come la Rosee de Mai* (*Rugiada di Maggio (N.d.T.) (Maia era la +madre di Ermes), — umidità vivificante del mese di Maria, la Vergine +madre. — si estragga facilmente da un corpo particolare, abietto e +disprezzato, del quale abbiamo già descritto le caratteristiche, se non +esistessero dei limiti invalicabili... Abbiamo raggiunto il più alto segreto +dell'Opera e desideriamo mantenere il nostro giuramento. È questo il +Verbum dimissum del Trevisano, la Parola perduta dei frammassoni +medioevali, quella che tutte le Confraternite ermetiche speravano di trovare, +e la cui ricerca costituiva lo scopo dei loro lavori e la ragione d'essere della +loro esistenza* (*Tra i più celebri centri d'iniziazione di questo tipo +citeremo gli ordini degli Illuminati, dei Cavalieri dell'Aquila nera, delle +Due Aquile, dell’Apocalisse; i Fratelli Iniziali dell'Asia, della Palestina, +dello Zodiaco; le Società dei Fratelli neri, degli Eletti Coëns, dei Mopsi, +delle Sette-Spade, degli Invisibili, dei Principi della Morte; e poi i Cavalieri +del Cigno, istituiti da Elia, i Cavalieri del Cane e del Gallo, i Cavalieri +della Tavola rotonda, della Genetta, del Cardo, del Bagno, della Bestia +morta, dell'Amaranto, ecc...). +Post tenebras lux. Non dimentichiamolo. La luce nasce dalle tenebre; +essa è diffusa nell'oscurità, nel buio, come il giorno lo è nella notte. È dal +Caos oscuro che fu estratta la luce riunendo i suoi raggi dispersi, e se, nel +giorno della Creazione, lo Spirito divino si muoveva sulle acque degli +Abissi, — Spiritus Domini ferebatur super aquas, — questo spirito +invisibile, dapprima non poteva essere distinto dalla massa acquea e si +confondeva con essa. +Infine ricordatevi che Dio impiegò sei giorni per compiere la sua Grande +Opera, che la luce fu separata il primo giorno e che i giorni seguenti furono +determinati, come i nostri, da intervalli regolari ed alternati d'oscurità e di +luce: +A minuit, une Vierge mère +Produit cet astre lumineux: +En ce moment miraculeux +Nous appelons Dieu notre frère.* +(* A mezzanotte, una Verginemadre, / produce quest’astro luminoso; / in +questo attimo miracoloso / noi chiamiamo Dio nostro fratello N.d.T.) + + +95 +Dal punto di vista ermetico, l'emblema di cui ci stiamo occupando ne è +una prova. Un'altra prova la troviamo nell'Enciclopedia del XVIII secolo, +nella quale si asserisce che la Grande Opera può essere compiuta mediante +due vie, una chiamata via umida, più lunga ma tenuta in alta considerazione, +ed un'altra, via secca, molto meno apprezzata. In quest'ultima bisogna +«cuocere il Sale celeste, cioè il mercurio dei Filosofi, con un corpo +metallico terrestre, in un crogiuolo, a diretto contatto col fuoco, per quattro +giorni». +Nella seconda parte d'un'opera attribuita a Basilic Valentino* (*Azoth o +oyen de jaire l'Or caché des Philosophes. Parigi, Pierre Moèt, 1659, p. 140.), ma che +sarebbe piuttosto opera di Senior Zadith, l'autore sembra che si riferisca alla +via secca quando scrive che, «per giungere a quest'Arte, non c'è bisogno di +gran lavoro e di fatica, la spesa è poca e gli strumenti di poco valore. Perché +quest'Arte può essere imparata in meno di dodici ore, e portata alla +perfezione in otto giorni, quando ha in sé il suo proprio principio». +Filalete, nel capitolo XIX dell'Introitus, dice, dopo aver parlato della via +lunga, che asserisce essere noiosa e buona soltanto per le persone ricche: +«Ma, con la nostra via, non ci vuole più d'una settimana. Dio ha riservato +questa via rara e facile per i poveri disprezzati e per i suoi santi coperti +d'abiezione.» Per di più, nelle sue Note su questo capitolo, Lenglet- +Dufresnoy pensa che «questa via si compie con il doppio mercurio +filosofico. In questo modo, egli aggiunge, l'Opera è compiuta in otto giorni, +invece dei diciotto mesi, circa, della prima via». +Questa via più corta, ma nascosta da uno spesso velo, è stata chiamata +dai Saggi Regime di Saturno, La cottura dell'Opera invece d'aver bisogno +dell'uso d'un vaso di vetro, richiede solo che ci si serva d'un semplice +crogiuolo. «Io sconnetterò il tuo corpo in un vaso di terra ed in esso ti +seppellirò» scrive un autore celebre* (*Salomon Trismosin, La Toysan d'Or. +Parigi, Sevestre Ed. 1612, pp. 72 e 110.), e più in là aggiunge: «Accendi un fuoco +nel tuo vetro, cioè nella terra che lo tiene chiuso. Questo metodo rapido, che +ti abbiamo liberalmente insegnato, mi sembra la via più corta e la vera +sublimazione filosofica per giungere alla perfezione di questa grande +fatica.» In questo modo si potrebbe spiegare la massima fondamentale della +Scienza: un solo vaso, una sola materia, un solo fornello. +Ciliani, nella Prefazione del suo libro* (*Ciliani, Hermès dévoilé. Parigi, +F. Locquin, 1832.), riferisce i due procedimenti con queste parole : +«Io penso di dover avvertire qui che non si deve mai dimenticare che c'è +bisogno soltanto di due materie della stessa origine, una volatile, l'altra +fissa; che ci sono due vie, la via secca e la via umida. Io seguo quest'ultima, +di preferenza, per dovere, sebbene la prima mi sia assai familiare: essa si + +96 +compie con una materia unica.» +Anche Henri de Lintaut si fa testimone in favore della via secca : infatti +scrive* (* H. de Lintaut, L'Aurore. Mss. Biblioteca dell'Arsenal, S.A.F. 169, +n. 3020.): «Questo segreto supera tutti i segreti del mondo, perché voi +potete in poco tempo senza grande cura ne lavoro, giun gere ad una grande +proiezione, su quest'argomento leggete le opere di Isaac Hollandois, che ne +parla più diffusamente.» Sfortunatamente il nostro autore non è più prolisso +dei suoi confratelli. Henckel* (*F. Henckel, Traile de l'Appropriatìon. +Parigi, Thomas Hérissant, 1760,p. 375, § 416.) scrive: «Quando penso che +l'artista Elia, citato da Helvetius, pretende che la preparazione della pietra +filosofale s'inizi e si finisca in quattro giorni, e che, in effetti, ha mostrato +questa pietra ancora aderente ai cocci del crogiuolo, mi pare che non +sarebbe poi cosi assurdo mettere in questione quello che dicono gli +alchimisti, se quello ch'essi chiamano lunghi mesi non fosse di tanti giorni, +ma fosse un periodo di tempo molto più limitato; e se esistesse un metodo +nel quale tutta l'operazione consistesse solo nel tenere la materia al più alto +grado di fluidità, cosa che si potrebbe ottenere con fuoco molto forte, +mantenuto vivo dall'azione dei mantici; ma certo questo metodo non può +essere eseguito in tutti i laboratori, e forse non sarebbe di pratica +realizzazione per molte persone.» +L'emblema ermetico di Notre-Dame, che aveva già attirato l'attenzione +del sagace Laborde* (*De Laborde, Explications de l'Enigme trouvée en un +pilier de l'Eglise deNosire-Dame de Paris par le sieur D.L.. Parigi, 1636), +nel XVII secolo, occupa lo spazio mediano del portale, dallo stilobate +all'architrave ed è scolpito minuziosamente sui tre lati del pilastro del +portale. Si tratta d'un'alta e nobile statua di san Marcello, con in capo la +mitra; sopra il suo capo c'è un baldacchino con due torricelle, ma +sprovvisto, secondo noi, di qualsiasi significato segreto. Il vescovo è in +piedi su di un dado oblungo finemente scavato, ornato da quattro colonnine +e da un meraviglioso drago in stile bizantino, il tutto è sostenuto da uno +zoccolo bordato da un fregio e collegato al basamento da una modanatura a +gola rovescia. Del resto solo il dado e lo zoccolo hanno un reale valore +ermetico (tav. XXX). +Sfortunatamente questo pilastro, cosi magnificamente decorato, è quasi +nuovo: solo dodici lustri ci separano dal suo rifacimento, perché è stato +rifatto e... modificato. +Non è nostra intenzione discutere qui sull'opportunità o meno di queste +riparazioni, e non pretendiamo assolutamente di sostenere che si debba +lasciare che la lebbra del tempo invada uno splendido corpo, senza curare i +guasti prodotti; però, nella nostra posizione di filosofo, non possiamo fare a + +97 +meno di rammaricarci per la disinvoltura dimostrata dai restauratori nei +riguardi delle creazioni gotiche. Se era meglio sostituire il vescovo annerito +e rifare il basamento ormai in rovina, sarebbe stata cosa molto facile; +bastava copiare il modello, trascriverlo fedelmente. Poco importava che +contenesse o no un significato recondito: l'imitazione servile l'avrebbe +conservato. Si è cercato di far ancora meglio, e, mentre ci si attenne +fedelmente alla fisionomia del santo vescovo e al bel drago, si decorò +invece lo zoccolo di fogliame e di svolazzi romani, al posto dei bisanti e dei +fiori che si vedevano un tempo. +Questa seconda edizione, riveduta, corretta ed aumentata, è, senza +dubbio, più ricca della precedente, ma il simbolo è stato troncato, la scienza +mutilata, la chiave perduta, l'esoterismo spento. Il tempo corrode, consuma, +disgrega, sbriciola il calcare; la chiarezza viene a mancare, ma il senso +rimane. Sopraggiunge il restauratore, il guaritore delle pietre; con qualche +colpo di scalpello amputa, gratta via, cancella, trasforma, modifica una +rovina autentica in un brillante ma artificiale arcaismo, ferisce e cura, toglie +e aggiunge, sfronda e contraffà in nome dell'Arte, della Forma o della +Simmetria, senza preoccuparsi minimamente dell'idea creatrice. Grazie a +questa moderna protesi, le nostre venerabili dame saranno sempre giovani! +Ahimè! manomettendo l'involucro si è fatta sfuggire l'anima. +Discepoli di Ermes, andate alla cattedrale per esaminare il posto e la +disposizione del nuovo pilastro, e dopo seguite il cammino percorso +dall'originale. Attraversate la Senna, entrate nel museo di Cluny ed avrete la +soddisfazione di trovarlo vicino alla scala che porta all'accesso del +frigidarium delle Terme di Giuliano. Qui è approdato questo bel +frammento* (* L'itinerario, oggi, non è più valido; perché, da circa sei anni +ormai, il pilastro simbolico, oggetto di tanta giustificata venerazione, è +tornato a Notre-Dame, non lontano dal posto che fu suo per più di +cinquecento anni. Infatti lo si potrà trovare in una stanza della torre nord, +dall'alto soffitto a volta ad archi incrociati; questa torre sarà, presto o tardi, +trasformata in museo ed è orientata in modo tale che la copia della statua in +questione è a sud, sullo stesso livello e dalla parte opposta della piattaforma +del grande organo. +Provvisoriamente, anche se il visitatore andrà fino al nuovo posto della +scultura iniziatica, la curiosità non sarà soddisfatta tanto facilmente. Ahimè! +lo aspetta una sorpresa, che lo rattristerà subito, si tratta dell'amputazione, +estremamente spiacevole, di quasi tutto il corpo del drago, che adesso è +ridotto alla sola parte anteriore ed alle due zampe. +La mostruosa bestia, con la grazia d'una grossa lucertola, stringeva +l'athanor, lasciandovi dentro, nelle fiamme, il piccolo re dalla triplice + +98 +corona, figlio della sua azione violenta sulla morta adultera. Si può vedere +solo il viso del bambino minerale che sta subendo i «lavaggi ignei» di cui +paria Nicolò Flamel. Esso è fasciato e legato, secondo il costume +medioevale, e come si trova ancor oggi nella figurina di porcellana del +piccolo «baigneur» (Bagnante ma nel linguaggio comune anche bambolotto +N.d.T.) che è messo nella focaccia nel giorno della festa dell'Epifania. +(Vedi: Alchimie, op. cit., p. 89).). +Questo enigma del lavoro alchemico, risolto in modo esatto, — almeno +in parte, — da Francois Cambrici, gli valse la citazione di Champfleury nei +suoi Excentriques, e quella di Tcherpakoff nei suoi Fous Littéraires. +Avremo anche noi lo stesso onore? +Sullo zoccolo cubico, lato destro, noterete due bisanti in rilievo, +massici e circolari; sono le materie o nature metalliche, — soggetto e +solvente, — con le quali si deve iniziare l'Opera. Sul prospetto principale, +queste sostanze, modificate dalle operazioni preliminari, non sono più +rappresentate sotto forma di dischi ma di rose a petali saldati. È bene +ammirare senza riserve l'abilità mediante la quale l'artista ha saputo +interpretare la trasformazione dei prodotti reconditi, liberati dagli accidenti +esterni e dai materiali eterogenei che li avvolgevano nella miniera. Nel lato +sinistro, i bisanti, divenuti ormai rose, hanno la forma di fiori decorativi a +petali saldati, ma col calice apparente. Sebbene siano stati ben corrosi e +quasi cancellati, è ancora facile ritrovare la traccia del disco centrale. Questi +fiori rappresentano sempre gli stessi soggetti ma hanno acquisito altre +qualità ancora; il grafismo del calice indica che le radici metalliche sono +state aperte e sono disposte a manifestare il loro principio seminale. Questa +è la traduzione esoterica dei piccoli motivi ornamentali dello zoccolo. Il +dado ci fornirà la spiegazione complementare. + +Le materie preparate, riunite in un solo amalgama devono subire la +sublimazione o ultima purificazione ignea. In quest'operazione le parti +combustibili si distruggono, le materie terrose perdono la loro coesione e si +disgregano, mentre i principii puri, incombustibili, si elevano sotto una +forma assai diversa da quella assunta dall'amalgama. Si tratta del Sale dei +Filosofi, il Re coronato di gloria, che nasce nel fuoco e deve rallegrarsi nel +successivo matrimonio, affinchè le cose occulte diventino manifeste, come +dice Hermes. Rex ab igne veniet, ac conjugio gaudebit et occulta patebunt. +Di questo re, il dado mostra solo la testa, emergente dalle fiamme +purificatrici. Ma per come si presenta oggi il bassorilievo non si può essere +certi che la fascia frontale scolpita nel capo del fanciullo rappresenti una +corona; potrebbe benissimo trattarsi, a giudicare dalla forma e dal volume, + +99 +d'una specie di casco o di cimiero. Ma, fortunatamente, possediamo il testo +di Esprit Gobineau de Montluisant, il cui libro fu terminato «mercoledì 20 +maggio 1640, vigilia della gloriosa Ascensione de Nostro Salvatore Gesù +Cristo»* (* Explication très curieuse des Enigmes et Figures +hiéroglyphiques, Physiques, qui sont au grand portali de l'Eglise +Cathédrale et Méfropolitaine de Notre-Dame de Paris), e che chiaramente +ci fa sapere che il re porta una triplice corona. +Dopo l'innalzarsi dei principii puri e colorati del composto filosofico, il +residuo è pronto subito per fornire il sale mercuriale, volatile e fusibile, che +è stato spesso chiamato dagli antichi autori : Drago babilonese. +L'artista creatore del mostro emblematico ha prodotto un vero +capolavoro, che sebbene mutilato, — le penne di sinistra sono spezzate, — +resta nondimeno un pezzo notevole d'arte statuaria. L'animale favoloso +emerge dalle fiamme e la sua coda sembra uscire dall'essere umano del +quale, in certo qual modo, avvinghia la testa. Poi con un movimento di +torsione, che lo fa inarcare sull'arco, va a ghermire l'athanor con i suoi rostri +potenti. +Se esaminiamo la decorazione del dado, noteremo delle scanalature +raggruppate, poco scavate, dalla sommità curva e a base piana.Quelle della +parete sinistra sono accompagnate da un fiore con i quattro petali separati, +che rappresentano la materia universale, quaternaria tra gli elementi primi, +secondo la dottrina d'Aristotele. Assai diffusa nel medioevo. Proprio al di +sotto si trova il duo delle nature lavorato dall'alchimista, la cui +ricomposizione fornisce il Saturno dei Saggi, denominazione che è +l'anagramma di nature* (* In francese l'anagramma tra Saturno e nature è +più evidente N.d.T.). Nell'intercolunnio di fronte si trovano quattro +scanalature, che procedono in modo decrescente, secondo l'obliquità della +rampa fiammeggiante, esse rappresentano il quaternario degli elementi +secondi; infine da ogni lato dell'athanor, proprio sotto gli artigli del drago, +le cinque unità della quintessenza, che comprendono i tre principii e le due +nature, e poi il loro totale nel numero di dieci «nel quale tutto finisce e +termina». +L.-P. François Cambrici* (* L.P. Francois Cambrici, Cours de +Philosophie hermétique ou d'Alchimie en dix-neuf lefons. Parigi, Lacour et +Maistrasse, 1843.) pretende che la moltiplicazione dello Zolfo, — bianco o +rosso, — non è indicata nel geroglifico studiato; noi non oseremmo +pronunciarci cosi categoricamente. La moltiplicazione, infatti, può essere +realizzata soltanto grazie all'aiuto del mercurio, che nell'Opera ha il ruolo di +paziente, mediante cotture o fissazioni successive. Dobbiamo, quindi, +cercare nel dragone, immagine del mercurio, il simbolo rappresentativo + +100 +della nutrizione e della progressione dello Zolfo o dell'Elisir. Se questo +autore, avesse avuto più cura nell'esaminare i particolari decorativi, avrebbe +certo notato: +1. Una banda longitudinale che parte dalla testa del drago e segue la linea +delle vertebre fino all'estremità della coda; +2. Due bande analoghe, disposte obliquamente, una su ciascuna ala; +3. Due bande più larghe, trasversali, che cingono la coda del drago, la +prima all'altezza delle penne, l'altra al di sopra della testa del re. Tutte +queste bande sono ornate da cerchi pieni che si toccano in un punto della +loro circonferenza. +Il loro significato ci sarà dato dai cerchi delle bande caudali: il centro di +essi è nettamente indicato su ciascuno di essi. Gli ermetici sanno che il re +dei metalli è raffigurato dal segno solare, cioè una circonferenza con o +senza punto centrale. Ci sembra dunque che sia legittimo pensare che, se il +drago è coperto a profusione dal simbolo aureo, — ne ha perfino +sull'artiglio della zampa destra, — significa che è capace di trasmutare in +quantità; ma questo potere può essere acquisito solo grazie ad una serie di +ulteriori cotture, con lo Zolfo o Oro filosofico, che costituiscono le +cosiddette moltiplicazioni. +Questo è il significato esoterico, che abbiamo creduto di riconoscere sul +bei pilastro della porta di sant'Anna, e spiegato il più chiaramente possibile. +Altri, più sapienti, daranno forse una interpretazione migliore, perché non +pretendiamo d'imporre a nessuno la tesi qui sviluppata. Ci basterà dire, che, +in generale, essa concorda con quella di Cambrici. Ma, in cambio, non +condividiamo il parere di quest'autore, che ha voluto estendere, senza prove, +il simbolismo del dado alla statua. +Certo è sempre penoso dover rimproverare un errore lampante, ed ancor +più triste raccogliere alcune affermazioni per distruggerle in blocco. Eppure +bisogna farlo, qualunque sia il nostro rammarico. La scienza che noi +studiarne è altrettanto positiva, reale ed esatta quanto l'ottica, la geometria o +la meccanica; i suoi risultati sono al- trettanto tangibili quanto quelli della +chimica. Se entrano in una certa roporzione nel comportamento e +l'orientamento delle nostre ricerche, dobbiamo però evitare le impennate, +subordinandole alla logica, al ragionamento, e sottomettendole al criterio +della esperienza. Ricordiamoci che sono le truffe di avidi soffiatori, le +pratiche insensate dei ciarlatani, le sciocchezze di scrittori ignoranti e senza +scrupolo che hanno gettato il discredito sulla scienza ermetica. Si deve +vedere giustamente e parlare con precisione. Non una parola non ponderata, +non un pensiero che non sia passato al vaglio del giudizio e della riflessione. +L'Alchimia ha bisogno d'essere epurata; liberiamola dalle macchie di cui + +101 +talvolta l'hanno insudiciata perfino i suoi partigiani: non potrà che diventare +più robusta e più sana, senza per- dere niente del suo fascino ne della sua +misteriosa attrazione. + François Cambrici, nella trentatreesima pagina del suo libro scrive cosi: +« Da questo mercurio, deriva la Vita rappresentata dal vescovo che è al di +sopra del drago già citato... Questo vescovo porta un dito alla bocca, per +dire a quelli che lo vedono e che hanno compreso ciò che egli rappresenta... +tacete, non dite nulla!...» + II testo è accompagnato da una tavola, riproduzione d'un disegno assai +mal fatto, — e questo non è nulla, — ma chiaramente truccato, — e questo +è ben più grave. San Marcello è raffigurato mentre tiene un pastorale corto +come l'asta d'una banderuola d'un guardiano di passaggio a livello; con la +testa coperta da una mitra decorata di croci, e, superbo anacronismo, +l'allievo della Prudenza è barbuto! Particolare pungente: nel disegno di +faccia, il drago ha il muso di profilo e rode il piede del povero vescovo, che, +del resto, sembra curarsene assai poco. Infatti, calmo e sorridente si +preoccupa di chiudere le labbra con l'indice nel gesto che comanda il +silenzio. +La verifica è facile, perché possediamo l'opera originale e l'imbroglio +salta immediatamente all'occhio. Il nostro santo è, secondo il costume +medioevale, assolutamente glabro; la sua mitra, molto semplice, non mostra +alcun ornamento, il pastorale tenuto dalla mano sinistra, è appoggiato, dalla +parte inferiore, sul muso del drago. Quan- to al famoso gesto che imita +quello dei personaggi del Mutus Liber e di Arpocrate, è nato solo +dall'eccessiva fantasia di Cambrici. Infatti, san Marcello è rappresentato +benedicente, in uno atteggiamento pieno di nobiltà, con la fronte inclinata, +l'avambraccio piegato, la mano all'altezza della spalla, l'indice e il medio +alzati. +È assai difficile credere che due osservatori abbiano potuto essere vittime +della stessa illusione. Questa fantasia deriva dall'artista o fu imposta dal +testo? La descrizione ed il disegno hanno una tale concordanza tra loro che +ci si permetterà di non avere troppa fiducia nelle qualità d'osservazione +descritte in quest'altro brano dello stesso autore: +«Passando un giorno davanti alla chiesa di Notre-Dame de Paris, ho +esaminato con molta attenzione le belle sculture con cui sono decorate le tre +porte e ho notato in una di queste tre porte un geroglifico assai bello, che +non avevo mai osservato, e per parecchi giorni di seguito sono andato ad +osservarlo per riuscire a descrivere dettagliatamente tutto ciò che esso +rappresentava; alla fine ci riuscii. Leggendo ciò che segue il lettore se ne +convincerà, e sarà meglio ancora se andrà lui stesso sul posto.» + +102 +Quest'affermazione non manca certo d'ardire e d'impudenza. Se il lettore +di Cambrici segue l'invito non troverà, sul pilastro di mezzo del portale di +sant'Anna, che il leggendario esoterismo di san Marcello. Vedrà il vescovo +che uccide il drago toccandolo col suo pastorale, come riporta la tradizione. +Se poi, in più, egli simboleggia la vita della materia, è un'opinione personale +dell'autore, che è libero di esprimerla; ma che la statua impersonifichi il +tacere di Zoroastro, non è vero e non lo fu mai. + + VIII + +Costruite dai Frimasons* (* Dall'inglese free-mason (pietra libera e, per +estensione, libero muratore) diventato in francese franc-maçon ed in italiano +frammassone N.d.T.) per assicurare la trasmissione dei simboli della +dottrina ermetica, le nostre grandi cattedrali ebbero, al loro apparire, una +grande influenza su numerosi edifici più modesti dell'architettura civile o +religiosa. +Flamel si compiaceva di rivestire d'emblemi e di geroglifici i numerosi +edifìci che fece costruire qua e là. L'abate Villain ci informa che il piccolo +portale della chiesa di Saint-Jacques-la-Boucherie, fatto costruire +dall'adepto nel 1389, era coperto di figure. «Sullo stipite occidentale del +portale, ci dice, si vede la statua di un piccolo angelo che tiene tra le mani +un disco; Flamel aveva fatto intarsiare un dischetto di marmo nero con un +filo di oro purissimo che formava una cro- ce* (*Abate Villain, Histoire +critique de Nicolas Flamel. Parigi, Desprez, 1761.)...» I poveri dovevano +alla sua generosità anche due case ch'egli fece costruire per loro in «rue du +Cimetière-de-Saint-Nicolas-des- Champs», la prima nel 1407 e la seconda +nel 1410. Questi edifici erano ornati, ci assicura Salmon, da «una gran +quantità di figure incise nella pietra, con una N ed una F gotiche da ogni +lato». La cappella dell'ospedale Saint-Gervais, ricostruita a sue spese, non +era da meno delle altre fondazioni.» La facciata e il portale della nuova +cappella, scrive Albert Poisson* (* Albert Poisson, Histoire dell'Alchimie. +Nicolas Flamel. Parigi, Chacornac, 1893), erano coperti di figure e di +leggende secondo il solito modo di Flamel.» Il portale di Sainte-Geneviève- + +103 +des-Ardents, situato in rue de la Tixeranderie, conservò il suo interessante +simbolismo fino alla metà del XVIII secolo; a quell'epoca la chiesa fu +trasformata in abitazione e gli ornamenti della facciata furono distrutti. +Flamel fece innalzare anche due archi decorativi nel cimitero degli +Innocenti, uno nel 1389, l'altro nel 1407. Poisson c'informa che sul primo, +tra le altre targhe geroglifiche, si notava uno scudetto che l'Adepto «sembra +aver imitato da un altro attribuito a san Tommaso d'Aquino». Il celebre +occultista aggiunge che lo stesso scudetto è raffigurato alla fine +dell’Harmonie Chymique di Lagneau. Ed ecco, riportata qui, la descrizione +ch'egli ci fornisce: + « Lo scudetto è diviso in quattro parti da una croce, questa ha nel suo +centro una corona di spine che racchiudono un cuore sanguinante da cui +spunta una canna. In uno dei quarti si vede scritto IEVE in caratteri ebraici, +in mezzo ad una miriade di raggi luminosi e sopra ad una nuvola nera; nel +secondo quarto, c'è una corona; nel terzo, la terra coperta da un'abbondante +messe; il quarto reca dei globi di fuoco.» + Questa descrizione, conforme all'incisione di Lagneau, ci permette di +concludere che costui ha fatto copiare la sua figura dall'arco del cimitero. E +non è cosa impossibile, perché delle targhe originali ne restavano ancora tre +al tempo di Gohorry, — cioè verso il 1572, mentre la Harmonie Chymique +fu stampata da Claude Morel nel 1601. Però, sarebbe stato meglio rivolgersi +allo scudetto tipo, assai diverso da quello di Flamel, molto meno oscuro. +Esso esisteva ancora all'epoca della Rivoluzione in una vetrata che +illuminava la cappella di san Tommaso d'Aquino, nel convento dei +Giacobini. La chiesa dei Domenicani, — che vi abitarono e vi si erano +stabiliti intorno al 1217, — fu fondata da Luigi IX. Essa era sita in rue +Saint-Jacques e conosciuta col nome di Saint-Jacques le Majeur. Il libro +Curiositez de Paris, apparso nel 1716 edito da Saugrain il vecchio, +aggiunge che a fianco alla chiesa c'erano le scuole del Dottore angelico. + Lo scudetto della vetrata, detto di san Tommaso d'Aquino, fucopiato con +esattezza e dipinto nel 1787 da un ermetista chiamatoChaudet. Questo +dipinto ci permette di descriverlo (tav. XXXI). +Lo scudo francese, inquartato, è collegato alla sommità ad un segmento +circolare che lo domina. Su questo pezzo supplementare è raffigurato un +matraccio d'oro capovolto, circondato da una corona di spine verdi su +campitura color sabbia. La croce d'oro ha tre globi azzurri: sul braccio +destro, sul sinistro e sulla parte bassa del braccio verticale; in più ha, al +centro, un cuore rosso che porta un ramoscello verde. Su questo cuore +cadono e si fissano alcune gocce d'argento che cadono dal matraccio. Al +quarto in alto a destra, bipartito in oro, con tre stelle di porpora, e in + +104 +azzurro, con sette raggi d'oro, è opposto, a sinistra in basso, un campo color +sabbia dalle spighe d'oro su un fondo color tanè. Nel quarto in alto a +sinistra, c'è una nube violetta su campitura argento, con tre frecce pure +d'argento, pennate d'oro, che sfrecciano verso l'abisso. In basso a destra, tre +serpenti d'argento su campitura verde. +Questo bell'emblema è tanto più importante per noi in quanto ci svela i +segreti relativi all'estrazione del mercurio ed alla sua congiunzione con lo +zolfo, punti oscuri della pratica, sui quali tutti gli antichi autori hanno +preferito mantenere un religioso silenzio. +Anche la Sainte-Chapelle, capolavoro di Pierre de Montereau, +meravigliosa urna di pietra, costruita, tra il 1245 ed il 1248, per ricevere le +reliquie della Passione, possedeva un insieme di figure alchemiche assai +notevole. Anche se ci dispiace vivamente che il portale originale sia stato +restaurato, portale in cui i Parigini del 1830 potevano, insieme con Victor +Hugo, ammirare «due angeli, di cui uno tiene una mano dentro un vaso +mentre l'altro la tiene dentro una nube», abbiamo la gioia, ancor oggi e +malgrado tutto, di possedere intatte le vetrate del lato sud dello splendido +edificio. Sembra quasi impossibile trovare da qualche altra parte una +collezione migliore, che si riferisca all'esoterismo alchemico, di quella della +Sainte-Chapelle. Iniziare foglia dopo foglia, la descrizione d'una tale foresta +di vetro, sarebbe un lavoro immenso capace di fornire materiale per +parecchi volumi. Ci limiteremo dunque a mostrare un esempio tratto dalla +quinta finestra, sotto la prima crociera, e che ha per argomento la Strage +degli Innocenti, di cui più sopra abbiamo descritto il significato (tav. +XXXII). Non raccomanderemo mai abbastanza, agli amanti della nostra +vecchia scienza, ed ai curiosi delle cose occulte, lo studio delle vetrate +simboliche della cappella alta; essi vi troveranno abbastanza soggetti da +spigolare, ed altrettanti ne troveranno nel grande rosone, incomparabile +creazione di colori e d'armonia. + +105 + + + + +AMIENS + +106 + + Come Parigi, anche Amiens ci offre una notevole raccolta di bassorilievi +ermetici. Il fatto singolare, e che conviene notare, è che il portale centrale di +Notre-Dame d'Amiens, — portale del Salvatore, — è la replica quasi fedele +non solo dei motivi che decorano il portale di Parigi, ma anche dell'ordine +di successione. Le differenze sono in piccoli particolari; a Parigi i +personaggi tengono dei dischi, qui tengono degli scudi; l'emblema del +mercurio è presentato, ad Amiens, da una donna, a Parigi da un uomo. Su +ambedue gli edifici, gli stessi simboli, gli stessi attributi, movimenti e +costumi simili. Nessun dubbio che l'opera ermetica di Guillaume le Parisien +abbia esercitato una reale influenza sulla decorazione del gran portale +d'Amiens. + Insomma, il capolavoro piccardo, magnifico tra tutti, resta uno dei più +puri documenti che il medioevo ci abbia lasciato. Del resto, la sua +conservazione permise ai restauratori di rispettare la maggior parte dei +motivi decorativi; e quindi, questo ammirevole tempio, dovuto al genio di +Robert de Luzarches e di Thomas e Renault de Cormont, rimane ancor oggi +nel suo originale splendore. Tra le allegorie proprie allo stile di Amiens +citeremo in primo luogo l'ingegnosa interpretazione del fuoco di ruota. Il +filosofo, seduto ed appoggiato con il gomito al ginocchio destro, sembra +meditare o vegliare (tav. XXXIII). + Questo quadrifoglio, secondo noi assai caratteristico, è stato, però, +interpretato in tutt'altra maniera da alcuni autori. Jourdain e Du val, Ruskin +(Thè Bible of Amiens), l'abate Roze e, dopo di loro, Georges Durand* (* G. +Durand, Monographie de l'Eglise cathédrale d'Amiens Parigi, A Picard, +1901.) hanno trovato un significato riferendosi alla profezia d'Ezechiele, il +quale, dice G. Durand, «vide quattro animali alati, come li vedrà, dopo, san +Giovanni, e poi due ruote una dentro l'altra. E qui si è voluto raffigurare +proprio la visione delle ruote. L'artista, ingegnosamente, prendendo alla +lettera il testo, ha ridotto la visione alla sua più semplice espressione. Il +profeta è seduto su di una roccia e sembra dormire appoggiato al ginocchio +destro. Davanti a lui appa- iono due ruote di carro, e questo è tutto.» + Quest'interpretazione contiene due errori. Il primo errore testimonia uno +studio incompleto della tecnica tradizionale e delle formule che i latomi* (* +Scalpellini N.d.T.) seguivano nell'esecuzione dei loro simboli. Il secondo, +più grave, dimostra una certa mancanza di osservazione. + Infatti, i nostri scultori d'immagini religiose seguivano la prassi di +isolare, o, come minimo, di sottolineare gli attributi soprannaturali per +mezzo d'un cordone di nubi. Ne abbiamo una prova evidente sulla facciata +di tre contrafforti del portico; ma qui non c'è niente di simile. D'altra parte il + +107 +nostro personaggio ha gli occhi aperti; quindi non è assolutamente +addormentato ma sembra che stia vegliando mentre accanto a lui si sta +effettuando la lenta azione del fuoco di ruota. Per di più, è universalmente +risaputo che, in tutte le scene che raffigurano, in stile gotico, una +apparizione, l'illuminato è rappresentato mentre guarda il fenomeno; il suo +atteggiamento, la sua espressione dimostrano invariabilmente la sorpresa o +l'estasi, l'ansietà o la beatitudine. Non è invece ciò che accade nel soggetto +di cui ci stiamo occupando. Le due ruote sono, e non possono essere +nient'altro, che un'immagine, di significato oscuro per il profano, messa a +bella posta col proposito di velare una cosa ormai nota, sia dall'iniziato che +dal nostro personaggio. E cosi noi lo possiamo vedere mentre è +assolutamente distolto da una qualsiasi preoccupazione di ogni tipo. Egli +veglia e sorveglia, paziente ma un po' stanco. Terminate le gravose fatiche +d'Ercole, il suo lavoro si riduce al gioco da bambini di cui parlano i testi, +cioè a sorvegliare il fuoco, cosa che anche una donna che sta filando può +facilmente fare e farlo bene. +Quanto alla doppia immagine del geroglifico, dobbiamo interpretarla +come il segno di due svolgimenti che devono agire successivamente +sull'amalgama per assicurargli un primo grado di perfezione. A meno che +non si preferisca vedervi l'interpretazione delle due nature nella +conversione, anch'essa compiuta con una cottura delicata e regolare. Pernety +adotta quest'ultima tesi. +Infatti, la cottura lineare e continua esige la doppia rotazione d'una +stessa ruota, movimento impossibile a rendere nella pietra e che quindi +giustifica la necessità di due ruote incastrate fino a formarne una sola. La +prima ruota corrisponde alla fase umida dell'operazione, — chiamata +eliquazione* (* Tale termine deriva da Elixir, quindi elixation significa fare +l'elixir N.d.T.), — durante la quale il composto resta fuso, fin quando non si +forma una leggera pellicola che aumentando pian piano di spessore, va fino +in profondità. S'inizia allora il secondo periodo, caratterizzato dalla +secchezza, — o assazione, — mediante un secondo giro di ruota; questo +periodo si compie e si termina quando il contenuto dell'uovo calcinato +appare granuloso o polverulento, sotto forma di piccoli cristalli, o di sabbia +o di cenere. +L'anonimo commentatore d'un'opera classica* (* La Lumière sortant par +soy-mesme des Ténèbres. Parigi, d'Houry, 1687, cap. III, p. 30), dice, a +proposito di quest'operazione che è veramente il sigillo della Grande Opera, +che «il filosofo fa cuocere, con un calore dolce e solare, ed in un unico vaso, +un unico vapore che pian piano s'inspessisce.» Ma quale può essere la +temperatura del fuoco esteriore, conveniente a questa cottura? Secondo gli + +108 +autori moderni, all'inizio il calore non dovreb- be superare la temperatura +del corpo umano. Albert Poisson parte da 50° con un aumento progressivo +fino a circa 300° centigradi. Filalete, nelle sue Regole* (* Règles du +Philalèthe polir se conduire dans l'Oeuvre hermétique, sta in Histoie de la +Philosophie hermétique, di Lenglet-Dufresnoy. Parigi, Coustelier,) afferma +che « si deve considerare come calore temperato quel grado di temperatura, +che potrà essere uguale a quello del piombo (327°) o dello stagno fusi +(232°) ed anche più alto, cioè tale che i vasi possano sopportarlo senza +rompersi. Da qui si co mincerà ad aumentare il calore per giungere a quello +conveniente al regno nel quale la natura vi ha lasciato.» Nella sua +quindicesima regola, Filalete ritorna ancora su questo punto tanto +importante; dopo aver fatto notare che l'artista deve operare su dei corpi +minerali e non su sostanze organiche, cosi dice: + «Bisogna che l'acqua del nostro lago giunga all'ebollizione con le ceneri +dell'albero di Ermes; io vi esorto a far bollire giorno e notte senza sosta, di +modo che la natura celeste possa salire e quella terrestre discendere, tra le +attività del nostro mare tempestoso. Perché, ve lo assicuro, se non si fa +bollire, non si può chiamare il nostro lavoro cottura ma soltanto +digestione.» +Segnaleremo anche una piccola decorazione, posta accanto al fuoco di +ruota e scolpita alla destra dello stesso portico e che G. Durand ritiene che +sia una replica del settimo medaglione di Parigi. Ecco come egli ce lo +presenta : +«I signori Jourdain e Duval avevano chiamato Incostanza il vizio opposto +alla Perseveranza; ma ci sembra che la parola Aposta sia, proposta dall'abate +Roze sia più adatta al soggetto rappresentato. Si tratta d'un personaggio dal +capo scoperto, imberbe e con la tonsura, quindi chierico o monaco, che +indossa un vestito, munito di cappuccio, lungo fino a mezza gamba; questo +vestito non è diverso da quello indossato dal chierico del gruppo della +Collera tranne che per la cintura con cui questo è cinto. Gettando accanto a +sé le brache e le calzature, una specie di stivaletti, sembra che si stia +allontanando da una bella piccola chiesa, che si vede sullo sfondo, dalle +finestre lunghe e strette, dal campanile cilindrico e in aggetto (tav. +XXXIV.» In una nota, Durand aggiunge: «Sul gran portale di Notre-Dame +de Paris, l'Apostata lascia i suoi vestiti nella chiesa stessa; e sulla vetrata +della stessa cattedrale, è raffigurato fuori dalla chiesa nell'atteggiamento di +chi fugge. A Chartres è completamente spogliato e ha indosso solo una +camicia. Ruskin nota che il pazzo infedele è sempre raffigurato a piedi nudi, +nelle miniature del XII e XIII secolo.» +Da parte nostra non troviamo alcuna correlazione tra il soggetto di Parigi + +109 +e quello d'Amiens. Mentre quello simboleggia l'inizio dell'Opera, questo, al +contrario, ne indica la fine. La chiesa è piuttosto un athanor, ed il suo +campanile, innalzato a dispetto delle più elementari regole d'architettura, è il +forno segreto che contiene l'uovo filosofico. Questo forno ha delle aperture +attraverso le quali l'artigiano osserva le fasi del lavoro. Inoltre è stato +dimenticato un particolare importante e molto caratteristico: intendiamo +cioè quell'arco del basamento che appare vuoto. Ora, è difficile ammettere +che una chiesa possa essere costruita su volte apparenti tanto da sembrare +che poggi su quattro piedi. Ed è tanto più azzardato scambiare per un vestito +la cosa informe e floscia che l'artista indica col dito. Tutti questi motivi ci +hanno indotto a pensare che il motivo di Amiens facesse parte del +simbolismo ermetico e che rappresentasse la cottura e l'apparecchio ad hoc. +L'alchimista che abbia tolto le calzature indica abbastanza bene fino a che +punto si deve essere prudenti e quanto ci si deve preoccupare del silenzio in +quest'operazione segreta. Il vestito leggero, poi, indossato dall'artigiano nel +bassorilievo di Chartres, si giustifica col calore emanato dal forno. Infatti al +quarto stadio di fuoco, seguendo la via secca, è necessario mantenere una +temperatura vicina ai 1200°, temperatura necessaria anche nella proiezione. +Anche i moderni operai dell'industria metallurgica sono vestiti allo stesso +modo sommario del soffiatore di Chartres. Saremmo senz'altro felici di +conoscere la ragione per cui gli apostati proverebbero il bisogno di +spogliarsi mentre s'allontanano dalla chiesa. È proprio questa spiegazione +che avremmo voluto ci fosse data, a sostegno e spiegazione della tesi +proposta dagli autori già citati. +Abbiamo visto che anche a Notre-Dame de Paris l'athanor assume +l'aspetto d'una torricella, innalzata su delle volte. È chiaro che non lo si +poteva riprodurre, esotericamente, eguale a quello esistente in laboratorio. +Ci si limitò, perciò, a dargli una forma architettonica, senza però abolire +tutte le caratteristiche, quelle cioè capaci di svelare la sua vera destinazione. +Si riconoscono le parti costituenti il forno alchemico: ceneriera, torre e +calotta. Del resto quelli che hanno consultato le stampe antiche, — ed in +particolare le tavole della Pyrotechnie, inserite da Jean Liébaut nel suo +trattato* (* Vedi Jean Liébaut, Quatre Livres des Secrets de Médecine et de +la Philosophie Chimique, Parigi, Jacques du Puys, 1579, pp. 17a e 19°.), — +non si potranno sbagliare. I forni sono raffigurati simili a dei torrioni con i +loro spalti, i loro merli, le loro feritoie. Alcuni insiemi di questi strumenti +finiscono col prendere l'aspetto di edifici o di piccole fortezze dalle quali +sporgono i colli degli alambicchi e delle storte. + In un quadrifoglio incastrato nello stipite destro del gran portico, +ritroviamo l'allegoria del gallo e della volpe, cara a Basilio Valentino. Il + +110 +gallo è appollaiato su di un ramo di quercia e la volpe cerca di raggiungerlo +(tav. XXXV). I profani vi vedono l'argomento di una favola popolare nel +medioevo, che sarebbe, secondo Jourdain e Duval, l'antenata di quella del +corvo e della volpe. «Ma, aggiunge G. Durand, non si vedono i cani, che +sono il completamento della favola.» Questo particolare indicativo non +sembra che abbia risvegliato l'attenzione degli autori sul significato occulto +del simbolo. Eppure i nostri avi, traduttori esatti e meticolosi, non avrebbero +certo trala- sciato di raffigurare questi altri protagonisti se si fosse trattato +d'una scena nata da una favola. +Forse sarebbe utile qui ampliare il significato dell'immagine, favorendo +cosi i figli della scienza, nostri fratelli, più di quanto non abbiamo fatto per +lo stesso emblema scolpito nel portico di Parigi. Senza dubbio spiegheremo +più in là la stretta correlazione che c'è tra il gallo e la quercia, relazione che +ha la sua analogia nel legame familiare; perché il figlio è unito al proprio +padre come il gallo lo è all'albero. Per il momento, diremo soltanto che il +gallo e la volpe non sono altro che lo stesso geroglifico che abbraccia i due +stati fisici distinti della stessa materia. Quello che appare per prima è il +gallo, o parte volatile, quindi la parte vivente, attiva, piena di movimento, +estratta dal soggetto, che ha per emblema la quercia. Si tratta della nostra +famosa sorgente, la cui acqua scorre alla base dell'albero sacro, tanto +venerato dai Druidi, questa sorgente è stata chiamata dagli antichi filosofi +Mercurio, sebbene essa non abbia, esteriormente, niente in comune con il +volgare argento vivo. Perché l'acqua di cui abbiamo bisogno è secca, non +bagna le mani e sgorga dalla roccia sotto i colpi della verga di Aaron. +Questo è il significato alchemico del gallo, emblema di Mercurio presso i +pagani e della resurrezione presso i cristiani. Questo gallo, sebbene volatile, +può diventare la Fenice. Ma, prima, deve assumere lo stato di fissità +provvisoria, indicata dal simbolo della volpe, la nostra volpe ermetica. +Prima d'iniziare la pratica, è importante sapere che il mercurio contiene in +sé tutto ciò che è necessario alla lavorazione. «Sia benedetto l'Altissimo, +esclama Geber, per aver creato questo Mercurio dotandolo d'una natura tale +che a lei nulla resiste! Perché, senza d'esso gli alchimisti avrebbero un +bell'affannarsi, tutto il loro lavoro diventerebbe inutile.» Ed è l'unica +materia di cui abbiamo bisogno. Infatti, quest'acqua secca, sebbene +interamente volatile, può, se si scopre il modo per farla rimanere più a lungo +sul fuoco, diventare abbastanza fissa da resistere a quel grado di calore che, +invece normalmente, sarebbe stato sufficiente a farla evaporare tutta. Essa, +allora, cambia simbolo, e la sua qualità di pesante le fa assumere, per +rappresentare la nuova natura, l'emblema della volpe. L'acqua è diventata +terra e il mercurio zolfo. Però questa terra, malgrado il bei colore acquistato + +111 +con il lungo contatto col fuoco, non servirebbe a niente se restasse nella sua +forma secca; un vecchio assioma c'insegna che ogni tintura secca, nella sua +siccità, è inutile; si deve quindi disciogliere questa terra o questo sale nella +stessa acqua dalla quale è nato, o, ciò che è lo stesso, nel proprio sangue, +perché diventi nuovamente volatile, cosicché la volpe riprenda la struttura, +le ali e la coda del gallo. Con un'operazione simile alla precedente, +l'amalgama verrà nuovamente coagulato, lotterà ancora contro la tirannia +del fuoco, ma questa volta nella fusione e non più a causa della propria +qualità secca. Cosi nascerà la prima pietra, ne completamente fissa ne +completamente volatile epperò abbastanza resistente al fuoco, assai +penetrante e facilmente fusibile, proprietà, queste, che dovrete aumentare +per mezzo d'una terza ripetizione della stessa manipolazione. Allora il +gallo, attributo di san Pietro, pietra vera e fluente sulla quale riposa +l'edificio cristiano, il gallo, dunque, avrà cantato tre volte. Perché è proprio +lui, il primo Apostolo, che de- tiene le due chiavi incrociate della soluzione +e della coagulazione; è lui il simbolo della pietra volatile, resa fissa e densa +dal fuoco, che la fa precipitare. San Pietro, nessuno l'ignora, fu crocifisso a +testa in giù... +Segnaleremo ora due bassorilievi assai interessanti, posti tra le belle +decorazioni del portale nord, o di Saint-Firmin, occupato quasi interamente +dallo zodiaco e dalle corrispondenti scene campestri o familiari. Il primo +bassorilievo rappresenta una cittadella, la cui porta, massiccia e sprangata, è +fiancheggiata da torri merlate ira le quali si trovano due piani di costruzioni; +il basamento è ornato da uno spiraglio munito di grata. +È forse il simbolo dell'esoterismo filosofico, sociale, morale e religioso +che viene svelato e trattato negli altri centoquindici quadrifogli? O forse +dovremmo vedere in questo soggetto del 1225, la visualiz- zazione dell'idea +della Fortezza alchemica, idea ripresa e modificata da Khunrath nel 1609? +Si tratta forse del Palazzo, misterioso e sbarrato, del re della nostra Arte, e +del quale parlano Basilio Valentino e Filalete? Comunque stiano le cose, si +tratti di una cittadella o d'una dimora regale, l'edifìcio, d'aspetto imponente e +dissuasivo, da una reale impressione di forza e d'inespugnabilità. Costruito +per conservare qualche tesoro o per raccogliere qualche importante segreto, +ci appare cosi impenetrabile che solo possedendo la chiave delle poderose +serrature, che lo preservano da ogni effrazione, si può pensare di entrarvi. +Ha contemporaneamente l'aspetto di prigione e di caverna e dall'uscio +promana qualche cosa di sinistro, di terribile che fa pensare all'ingresso del +Tartaro: +Lasciate ogni speranza voi ch'entrate. + +112 +Il secondo geroglifico, posto immediatamente al di sotto del precedente, +ci mostra degli alberi morti, dai rami nodosi, torti ed avviticchiati tra loro, +sotto un firmamento consunto, ma in cui si possono ancora distinguere le +immagini del sole, della luna, e di alcune stelle (tav. XXXVI). +Questo soggetto si riferisce alle materie prime della nostra Arte, pianeti +metallici, di cui i Filosofi dicono che la morte è stata causata dal fuoco, e +l'inerzia dalla fusione alla quale sono stati sottoposti, essi sono ormai privi +di potere vegetativo, come lo sono gli alberi durante l'inverno. +Per questa ragione i Maestri ci hanno tante volte raccomandato di +rincrudire i metalli, fornendo loro, con la forma fluida, l'agente specifico +ch'essi hanno perduto nella riduzione metallurgica. Ma dove si può trovare +questo agente? È il grande mistero che più volte abbiamo avvicinato nel +corso di questa ricerca, accostandoci a lui qua e là secondo i vari emblemi +affinchè solo il ricercatore perspicace possa riconoscere le qualità ed +identificarne la sostanza. Non abbiamo voluto seguire il metodo antico, +secondo il quale si forniva un'indicazione esatta, esprimendola con una +parabola, ma accompagnata da una o parecchie aggiunte speciose o +falsificate, allo scopo di sviare il lettore incapace di separare il grano buono +dal loglio. Certo questo lavoro può essere discusso e criticato, poiché è più +difficile di quanto si creda a prima vista; ma non pensiamo che ci si +potrebbe accusare d'aver scritto una sola menzogna. Dice il proverbio che +non tutte le verità si possono dire; noi crediamo, a scapito del proverbio, che +si può farle capire servendosi di qualche sottigliezza della lingua. «La nostra +Arte è interamente cabalistica» diceva un tempo Artephius; infatti la cabala +ci è stata sempre di grande aiuto. Essa ci ha permesso, senza truccare la +verità, senza snaturare l'espressione, senza falsificare la Scienza e senza +essere spergiuri, di dire molte cose che sarebbero inutilmente cercate nei +libri dei nostri predecessori. Talvolta davanti all'impossibilità, nella quale ci +troviamo, di spingerci più in là senza violare il nostro giuramento, abbiamo +preferito mantenere il silenzio ed il mutismo anziché fare allusioni non vere +o abbandonarci ad un eccesso di confidenza. +Anche qui, davanti al Segreto dei Segreti, davanti a quel Verbum +dimissum già menzionato, potremmo aggiungere soltanto che esso fu +confidato da Gesù ai suoi Apostoli, secondo le testimonianze di san Paolo* +(* Saint Paul, Epìtre aux Colossiens, cap. I, vv. 25 e 26.): + «Io sono stato fatto ministro della chiesa per volontà di Dio, il quale mi +ha inviato a voi per compiere la SUA PAROLA. Cioè il SEGRETO che è +rimasto nascosto sempre ed in ogni età, ma che ora Egli rivela a coloro che +giudica degni.» Cosa possiamo dire, se non riportare la testimonianza dei +grandi maestri che, anch'essi, hanno tentato di spiegarlo? «Il Caos metallico + +113 +prodotto dalla natura contiene in sé tutti i metalli ma non è un metallo. +Contiene oro, argento e mercurio, ep- pure non è oro ne argento ne +mercurio* (* Le Psautier d'Hermophile, sta nei Traités de la Transmutation +des Metaux. Manoscritto anonimo del XVIII secolo, strofa XXV.)». Questo +testo è chiaro; ma se preferite il linguaggio simbolico ecco un esempio tratto +da Haymon* (*Haymon, Epistola de Lapidibus Philosophicis. Trattato 192, +t. VI del Theatrum Chemicum. Argentorati, 1613.) che ci dice: +«Per ottenere il primo agente, si deve andare nella parte po steriore del +mondo, là dove si sente brontolare il tuono, soffiare il vento, cadere la +grandine e la pioggia; là si potrà trovare la cosa se la si cerca.» + Tutte le descrizioni che ci hanno lasciato i Filosofi, circa il loro soggetto, +o materia prima che contiene l'agente indispensabile, sono molto confuse ed +assai misteriose. Eccone qualcuna scelta tra le migliori. +L'autore del commento sulla Lumière sortant des Ténèbres, scrive a pag. +108: «L'essenza nella quale si trova lo spirito che noi cerchiamo è innestata +ed impressa in esso, anche se con un aspetto e delle caratteristiche +imperfette; la stessa cosa è detta da Ripleus Anglois all'inizio delle sue +Douze Portes; e Aegidius de Vadis, nel suo Dialogue de la Nature, mostra +chiaramente e come se fosse inciso in lettere d'oro che in questo mondo è +rimasta una porzione di questo Caos primitivo, nota ma disprezzata da tutti, +e che è venduta pubblicamente.» Lo stesso autore dice ancora, a pag. 263, +che « questo soggetto si trova in parecchi luoghi ed in ognuno dei tre regni; +ma se consideriamo le possibilità della natura è certo che la sola natura +metallica deve essere aiutata dalla natura e con la natura; quindi dobbiamo +cercare il soggetto, adatto alla nostra arte, soltanto nel regno minerale, nel +quale risiede lo sperma metallico.» +A sua volta Nicolas Valois* (* Oeuvres de N. Grosparmy et Nicolas +Valois, ms. già citato, p. 140.) ci dice: «Esiste una pietra dalle grandi virtù, +che è chiamata pietra ma non è una pietra, è minerale vegetale e minerale, si +trova in tutti i luoghi ed in ogni tempo, presso qualsiasi persona.» +Anche Flamel* (* Nicolas Flamel, Originai du Désir dèstre, o Thésor de +Philosophie, Parigi, Hulpeau, 1629, p. 144.) scrive: «C'è una pietra occulta, +nascosta e sepolta profondamente sotto una sorgente, essa è vile, povera e +senza nessun valore; ed è coperta d'escrementi e di sterco; ad essa, sebbene +sia sempre la stessa, vengono dati parecchi nomi diversi. Il Saggio Morien +dice che questa pietra, che non è pietra, è animata perché ha la virtù di +procreare e di generare. Questa pietra è tenera, ed ha la sua origine in +Saturno o in Marte, Sole e Venere; e se essa è Marte, Sole e Venere... » +Le Breton* (* Le Breton, Clefs de la Philosophie Spagyrique. Parigi, +Jombert, 1722, p. 240.) dice: «C'è un minerale, noto ai veri Sapienti, che nei + +114 +loro +scritti +lo +nascondono +sotto +diversi +nomi, +esso +contiene +abbondantemente il fisso e il volatile.» +Un anonimo* (* La Clef du Cabinet hermétique, ms. già citato, p. 10.) +scrive: «I Filosofi hanno avuto ben ragione di nascondere questo mistero +agli occhi di coloro che apprezzano le cose soltanto per l’uso ch'essi ne +fanno; perché se costoro conoscessero, o se fosse loro apertamente svelata +la Materia, che Dio ha voluto nascondere nelle cose che a loro sembrano +utili, essi non la stimerebbero più.» Questo brano è analogo ad un altro, +tratto dall’Imitation* (* Imitatìon de Jésus-Christ, libro II, cap. 1, v. 6.) con +il quale chiuderemo la raccolta di queste citazioni astruse: «Colui che stima +le cose per ciò ch'esse valgono, e non giudica secondo il merito o la stima +degli uomini, costui possiede la vera Saggezza.» +Torniamo alla facciata d'Amiens. +L'anonimo maestro che scolpì i medaglioni del portico della Vergine +Madre, ha interpretato in maniera assai curiosa, la condensazione dello +spirito universale; un Adepto contempla il flusso di rugiada celeste che +cade su di una massa informe, scambiata da molti autori per un vello. Senza +infirmare quest'opinione, è altrettanto verosimile interpretare quella forma +come quella d'un corpo diverso, come il minerale indicato col nome di +Magnesia o di Calamità filosofica. Si può notare che quest'acqua cade +soltanto sul soggetto considerato, cosa, questa, che conferma la +considerazione che questo corpo nasconda in sé una virtù attrattiva, che +sarebbe certo assai importante cercare distabilire (tav. XXXVII). +Crediamo che sia questo il luogo per correggere alcuni errori commessi a +proposito d'un vegetale simbolico, che, preso alla lettera da alcuni soffiatori +ignoranti, contribuì grandemente a gettare il discredito sull'alchimia ed il +ridicolo sui suoi partigiani. Vogliamo parlare del Nostoc. Questa pianta è un +criptogamo, nota a tutti i contadini, la si trova dappertutto, in campagna, sia +sull'erba, sia sul terreno umido, nei campi, lungo i sentieri o ai margini dei +boschi. In primavera, di buon mattino, se ne trovano di voluminose, gonfie +di rugiada notturna. Gelatinose, e tremolanti, — da cui deriva il loro nome +di tremelle, — sono per lo più verdastre e si seccano cosi rapidamente sotto +l'azione dei raggi solari, che dopo qualche ora è impossibile ritrovarne le +tracce sul posto stesso su cui poche ore prima erano sparse. La +combinazione di tutti questi caratteri differenti, — improvvisa apparizione, +assorbimento d'acqua e rigonfiamento, colore verde, consistenza molle e +scivolosa, — ha permesso ai Filosofi di prendere quest'alga come segno +geroglifico della loro materia. Ed è certo un ammasso di questo tipo, +simbolo della Magnesia minerale dei Saggi, che nel quadrifoglio di Amiens +è scolpito mentre assorte la rugiada celeste. Tralasceremo i numerosi nomi + +115 +dati al nostoc e che nelle intenzioni dei Maestri indicavano solo il loro +principio minerale: Arca celeste, Sputo di Luna, Burro di terra, Grasso di +rugiada, Vetriolo vegetale, Flos Coeli, ecc. a seconda che la considerassero +come ricettacolo dello Spirito universale o come materia terrestre evaporata +dal centro allo stato di vapore, e poi coagulata per raffreddamento al +contatto dell'aria. +Questi strani nomi, che pure hanno la loro ragion d'essere, hanno fatto +dimenticare il significato reale ed iniziatico del Nostoc. Questa parola +deriva dal greco …., ……, e corrisponde al latino nox, noctis, notte. Si +tratta, dunque, d'una cosa che nasce di notte, ha bisogno della notte per +svilupparsi, e può essere lavorata soltanto di notte. In questo modo il nostro +soggetto, è stato mirabilmente nascosto agli sguardi profani, sebbene possa +essere facilmente individuato e lavorato da coloro che hanno un'esatta +conoscenza delle leggi naturali. Ma quante poche persone riflettono, ahimè! +tutte le altre si limitano ad un ragionamento superficiale! +Vediamo, ci dite, voi che avete tanto arato, che cosa pretendevate di fare +con i vostri forni accesi, con i vostri numerosi, svariati ed inutili utensili? +Speravate forse di compiere, di sana pianta, una vera e propria creazione? +— No di certo, perché la facoltà di creare appar- tiene soltanto a Dio, unico +Creatore. Quindi desideravate provocare, in seno ai vostri materiali, una +generazione. Ma in questo caso, avete bisogno dell'aiuto della natura, e +potete star certi che quest'aiuto vi sarà rifiutato se per disgrazia o per +ignoranza, non ponete la natura in condizione d'applicare le sue leggi. Qual +è, dunque, la condizione primordiale, essenziale, perché si possa +manifestare una qualunque generazione? Risponderemo per voi: l'assenza +totale della benché minima luce solare anche se diffusa o schermata. +Guardatevi intorno, interrogate la vostra propria natura. Non vedete che, +nell'uomo e negli animali, la fecondazione e la generazione avvengono, +grazie alla particolare disposizione degli organi, in una totale oscurità, che +viene mantenuta fino al giorno della nascita? — È forse in superfìcie, in +piena luce, — o nelle profondità della terra, — nell'oscurità, — che i semi +vegetali possono germogliare e riprodursi? È il giorno o la notte, con la sua +rugiada fecondante, che li alimenta e li rende vitali? Guardate i funghi; non +nascono, crescono e si sviluppano di notte? E Amiens voi stessi, non è forse +durante la notte, durante il sonno notturno, che il vostro organismo ripara i +danni, elimina le sue scorie, riforma le nuove cellule, i nuovi tessuti al posto +di quelli che la luce del giorno ha bruciato, consunto e distrutto? Ed anche il +lavoro della digestione, dell'assimilazione e della trasformazione degli +alimenti in sangue ed in sostanze organiche, si compie nella oscurità. Volete +fare un esperimento? — Prendete delle uova fecondate, fatele covare in una + +116 +stanza ben illuminata; alla fine dell'incubazione tutte le vostre uova +conterranno degli embrioni morti, più o meno decomposti. Se per caso +nascerà un pulcino, sarà cieco, malaticcio e non sopravviverà a lungo. Tale +è la nefasta influenza del sole sul processo della generazione, ma non sulla +vitalità degli individui già formati. Non crediate, poi, che gli effetti d'una +legge, fondamentale nella creazione della natura, siano limitati soltanto ai +regni organici. Anche i minerali, nonostante la loro reazione meno visibile, +sono sottoposti a questa legge, come i vegetali e gli animali. È abbastanza +noto che la riproduzione dell'immagine fotografica è basata sulla proprietà +dei sali d'argento di decomporsi alla luce. Cioè questi sali riprendono il loro +stato metallico inerte, mentre, nel buio del laboratorio, avevano acquisito +una qualità attiva, vivente e sensibile. Due gas mescolati, il doro e +l'idrogeno, conservano la loro integrità finché non sono tenuti nell'oscurità; +si combinano lentamente alla luce diffusa e con una forte detonazione se +interviene la luce del sole. Parecchi sali metallici in soluzione, se esposti +alla luce del giorno, si trasformano o precipitano in un tempo più o meno +lungo. E cosi il solfato ferroso si muta in solfato ferrico, ecc.... È +importante, quindi, ricordare che il sole è il devastatore per eccellenza di +tutte le sostanze troppo giovani, troppo deboli per resistere al suo potere +igneo. E questo è cosi vero che su quest'azione speciale si è basata una +terapia per la guarigione di affezioni esterne, la cicatrizzazione rapida di +piaghe e ferite. Il trattamento fototerapico è stato, quindi, reso possibile dal +mortale potere dell'astro sulle cellule dei microbi, prima, e sulle cellule +organiche, poi. +Ed ora, se vi pare opportuno, lavorate pure di giorno; ma non ci accusate +se i vostri sforzi terminano soltanto con degli insuccessi. Per quel che ci +riguarda, noi sappiamo che la dea Iside è la madre di tutte le cose, e che essa +le porta tutte nel suo seno, e che soltanto lei è la dispensatrice della +Rivelazione e dell'Iniziazione. Profani, voi che avete occhi per non vedere +ed orecchie per non udire, a chi indirizzerete le vostre preghiere? Ignorate, +forse, che si arriva a Gesù solo per intercessione di sua Madre sancta Maria +ora pro nobis? E, per vostra norma, sappiate che la Vergine è raffigurata +con i piedi posati sulla falce di luna, sempre vestita di blu, colore simbolico +dell'astro notturno. Potremo dire molto di più, ma crediamo d'aver detto +abbastanza. +Terminiamo, dunque, lo studio dei simboli ermetici originali della +cattedrale d'Amiens, esaminando, alla sinistra dello stesso portico della +Vergine-Madre, un piccolo soggetto d'angolo che ci mostra una scena +d'iniziazione. Il maestro indica a tre suoi discepoli Vostro ermetico, sul +quale ci siamo dilungati già a lungo, la stella tradizionale che serve di guida + +117 +ai Filosofi e indica loro la nascita del figlio del sole (tav. XXXVIII). A +proposito di questa stella, ricordiamo qui il motto di Nicolas Rollin, +cancelliere di Filippo il Buono, motto che fu dipinto nel 1447 sul +rivestimento di piastrelle dell'ospedale di Beaune, di cui egli era il +fondatore. Questo motto, rappresentato con un rebus, — Sola, — +manifestava la scienza del suo possessore con il segno caratteristico +dell'Opera, l'unica, la sola stella. + +118 + + + + + +BOURGES + +119 +I +Bourges, vecchia città del Berry, silenziosa, calma, raccolta e grigia +come un chiostro di monastero, fiera a giusto ttiolo di una cattedrale +mirabile, offre ancora agli amanti del passato alcuni altri edifici altrettanto +notevoli. Tra questi, il Palazzo Jacques-Coeur e il Palazzo Lallemant sono i +più puri gioielli della sua meravigliosa corona. +Non ci soffermeremo molto sul primo palazzo, che un tempo fu un vero +museo di emblemi ermetici. Su di esso sono passati i vandali. Le sue +successive destinazioni hanno rovinato la decorazione degli interni, e, se la +facciata non fosse conservata nel suo primitivo stato, ci sarebbe oggi +impossibile anche solo immaginare, davanti alle pareti nude, alle sale in +rovina, alle alte gallerie dalla volta a carena, quale fu, un tempo, la +magnificenza di questa sontuosa dimora. +Jacques Coeur, gran tesoriere di Charles VII, la fece costruire nel XV +secolo, egli ebbe la fama d'essere un Adepto esperto. Infatti David de +Planis-Campy lo cita, dicendo che possedeva « il prezioso dono della pietra +da bianco », in altre parole della trasmutazione dei metalli vili in argento. +Da ciò forse derivò il suo titolo di argentier* (*Tesoriere. In francese argent +significa argento, soldi, ricchezza N.d.T.). Comunque sia, dobbiamo +riconoscere che Jacques Coeur fece di tutto per accreditare questa qualità, +vera o falsa che fosse, di filosofo, mediante il fuoco, mettendo in mostra una +gran quantità di simboli ben scelti. +Tutti conoscono lo stemma ed il motto di questo gran personaggio: tre +cuori formano il centro della leggenda, scritta sotto forma di rebus, A +vaillans cuers riens impossible* (*Ai cuori coraggiosi niente è impossibile +(N.d.T.). Massima fiera, traboccante d'energia, che ha un significato assai +singolare se viene studiata secondo le regole cabalistiche. Infatti, se +leggiamo cuer con l'ortografia dell'epoca otterremo contemporaneamente: +1° l'enunciato dello Spirito universale (raggio di luce); 2° il nome volgare +della materia di base che fu lavorata (il ferro); 3° le tre ripetizioni necessarie +alla perfezione totale dei due Magisteri (i tre cuers). Siamo quindi convinti +che Jacques Coeur abbia praticato personalmente l'alchimia, o che, come +minimo, abbia visto elaborare sotto i propri occhi la pietra da bianco + +120 +mediante il ferro «essenzificato» e cotto tre volte. +Il posto principale, tra i simboli preferiti dal nostro tesoriere, è occupato +dalla conchiglia di san Giacomo e dal cuore. Queste due immagini sono +sempre accoppiate o disposte simmetricamente, come si può vedere nei +motivi centrali dei tondi a quattro lobi delle finestrature, delle balaustre, dei +pannelli e del picchiotto del portone, ecc.. Senza dubbio c'è, in questo +dualismo della conchiglia e del cuore, un rebus imposto, riferito al nome del +proprietario, o alla sua firma stenografica. Però le conchiglie del genere a +pettine (Pecten Jacoboeus dei naturalisti) sono sempre servite come +distintivo ai pellegrini di san Giacomo. Essi le portavano sia sul cappello +(come si può notare su di una statua di Saint-James nell'abbazia di +Westminster, sia intorno al collo, e sia, infine, fissate sul petto, sempre +disposte in modo da essere ben visibili. La Merelle de Compostelle (tav. +XXXIX), (* Merelle o Mareille sono le forme femminili del sostantivo +mereau (di etimologia sconosciuta), che ha il significato di gettone di +presenza. La merelle, quindi, è il nome proprio dell'oggetto con cui si gioca +(un disco, una pietra piatta, un coccio) al gioco che in italiano è detto: +campana. In particolare, in Francia, la morelle viene giocata, tra l'altro, su +uno schema disegnato a terra, — avente la forma d'una croce, e diviso in 10 +stazioni. Si parte da un'estremità chiamata Terra e si deve giungere all'altra +estremità chiamata Cielo; poi si deve tornare indietro. Qui la merelle è +accoppiata al significato simbolico del pellegrinaggio; ma Fulcanelli, +servendosi della cabala, va ancora più in là. N.d.T.). sulla quale potremmo +approfondire parecchie cose, serve, nella simbologia segreta, ad indicare il +principio Mercurio* (* Il Mercurio è l'acqua benedetta dei Filosofi. Le +grandi conchiglie, un tempo, servivano a contenere l'acqua benedetta; +ancora oggi, se ne trovano spesso in molte chiese rurali.) chiamato anche +Viaggiatore o Pellegrino. Essa è portata misticamente da tutti coloro che +iniziano il lavoro e cercano di ottenere la stella (compostella). Niente di +strano, allora, che Jacques Coeur abbia fatto riprodurre, all'ingresso del suo +palazzo, l’icon peregrini cosi diffusa presso i soffiatori del medioevo. +Nicolo Flamel non descrive forse parafrasando, nelle sue Figures +Hiéroglyphiques, il viaggio che intraprese per chiedere, come egli ci dice, +«al Signore Jacques di Galizia» aiuto, luce e protezione? Agli inizi tutti gli +alchimisti sono a questo stadio. Devono compiere, col bordone come guida +e la « merelle » come distintivo, quel lungo e pericoloso viaggio di cui una +metà è terrestre e l'altra metà marittima. Prima pellegrini, poi piloti. +La cappella, restaurata ed interamente dipinta, è poco interessante. +Tranne il soffitto, dalle volte ad ogive incrociate, nel quale una ventina +d'angeli un po' troppo recenti e che hanno sulla fronte il globo e srotolano + +121 +delle scritte, ed una Annunciazione scolpita sul timpano della porta, non +resta più nulla del simbolismo d'una volta. Occupiamoci, dunque, del pezzo +più originale del Palazzo. +Si tratta d'un bei gruppo, scolpito su di un fondo di lampada, che orna la +stanza cosiddetta del Tesoro. Si dice che rappresenti l'incontro di Tristano e +Isotta. Noi non contraddiremo questa interpretazione, perché il soggetto non +cambia assolutamente il significato simbolico che si ricava dalla scultura. +Questo bei poema medioevale fa parte del ciclo dei romanzi della Tavola +rotonda, leggende ermetiche tradizionali, innovazioni delle antiche favole +greche. La leggenda di Tristano e Isotta si riferisce direttamente alla +trasmissione delle antiche conoscenze scientifiche, nascoste sotto il velo +d'ingegnose storie fantastiche rese popolari dal genio dei nostri menestrelli +piccardi (tav. XL). +Al centro del bassorilievo, sporge uno scrignetto cubico e cavo. posto ai +piedi d'un albero fronzuto, il cui fogliame nasconde la testa incoronata del +re Marco. Ai due lati vediamo Tristan de Léonois e Isotta, lui ha un +copricapo a cercine, lei ha invece una corona, ed è raffigurata mentre la sta +tenendo con la mano destra. I nostri personaggi sono immaginati nella +foresta di Morois, su di un folto tappeto di erbe e fiori, ed ambedue +guardano fissamente la misteriosa pietra scavata che li separa. +Il mito di Tristano de Léonois è una replica di quello di Teseo. Tristano +combatte e uccide il Morhout, Teseo il Minotauro. Ritroviamo qui il +geroglifico della preparazione del Leone verde, — da cui deriva il nome di +Léonois o Léonnais portato da Tristano, — tale preparazione è insegnata da +Basilio Valentino mediante la parabola della lotta di due campioni, l’aquila +e il drago. Questo combattimento singolare dei corpi chimici la cui +combinazione produce il solvente segreto (e il vaso dell'amalgama), è stato +l'argomento di moltissime favole profane e d'allegorie sacre. Quella di +Cadmo che trafigge il serpente contro una quercia; quella di Apollo che +uccide con le sue frecce il mostro Pitone e di Giasone che uccide il drago +della Colchide; ed ancora Horus che combatte contro il Tifone del mito di +Osiride; Ercole che taglia la testa dell'Idra e Perseo che taglia quella della +Gorgone; e poi san Michele, san Giorgio, san Marcello che abbattono il +Drago, copie cristiane di Perseo, che a cavallo di Pegaso, uccide il mostro +che sorveglia Andromeda; ed è anche il combattimento della volpe e del +gallo, di cui abbiamo già parlato descrivendo i medaglioni di Parigi; quello +dell'alchimista col drago (Ciliani), della remora e della salamandra (di +Cyrano Bergerac), del serpente rosso e di quello verde, ecc.... +Questo solvente poco comune permette il reincrudimento* (*Termine di +tecnica ermetica che significa rendere crudo, cioè riportare ad uno stadio + +122 +anteriore a quello che caratterizza la maturità, retrocedere.) dell'oro naturale, +il suo ammoirbidimento ed il ritorno allo stato primitivo sotto forma di sale, +friabile e facilmente fusibile. Questo è il ringiovanimento del re, segnalato +da tutti gli autori, inizio d'una nuova fase evolutiva, impersonificata, nel +bassorilievo di cui ci stiamo occupando, da Tristano, nipote del re Marco. +Infatti, dal punto di vista chimico, lo zio ed il nipote non sono altro che la +stessa cosa, dello stesso genere e d'origine simile. L'oro perde la propria +corona, — perdendo il colore, — per un certo periodo di tempo, e se ne +vede privato finché non è giunto a quel grado di superiorità a cui può essere +portato dall'arte e dalla natura. Allora eredita una seconda corona, +«infinitamente più nobile della prima ». come ci assicura Limojon de Saint- +Didier. Per questo vediamo in primo piano, nettamente in rilievo, le +immagini di Tristano e della regina Isotta, mentre il vecchio re rimane +nascosto tra il fogliame dell'albero centrale, che nasce dalla pietra come +l'albero di Jessé nasce dal petto del patriarca. Notiamo ancora che la regina +è contemporaneamente la sposa del vecchio e del giovane eroe; ciò per +mantenere la tradizione ermetica che impersonifìca nel re, nella regina e +nell'amante la triade minerale della Grande Opera. Segnaliamo, infine, un +particolare d'un certo valore per l'analisi dei simboli. L'albero situato dietro +Tristano è carico di frutti enormi, — pere o fichi giganteschi, — e cosi +abbondanti che il fogliame sparisce dietro una tale abbondanza. È una strana +foresta quella di Mort-Roi* (* Re-morto. In francese Morois e Mort-Roi +hanno la stessa pronuncia, ma, come si vede, la cabala nasconde dei +significati preziosi N.d.T.), saremmo proprio portati a confonderla con il +favoloso e meraviglioso Giardino delle Esperidi. + + +II + +Ma il Palazzo Lallemant ci farà soffermare attentamente, assai di più che +non il Palazzo Jacques-Coeur. Si tratta d'una casa borghese di dimensioni +modeste e di stile meno antico dell'altro edifìcio, offre però il raro vantaggio +di presentarsi a noi in perfetto stato di conservazione. Nessuna + +123 +restaurazione, nessuna mulilazione gli hanno tolto il bei carattere simbolico +proveniente dall'abbondante decorazione, composta da temi delicati e +minuziosi. +Il corpo di fabbrica, costruito contro una scarpata, ha la base della +facciata più bassa di circa un piano rispetto al livello del cortile. Questa +particolare disposizione ha bisogno d'una scala, coperta con volta a tutto +sesto. Sistema ingegnoso ed originale, che permette l'accesso al cortile +interno, da cui si accede agli appartamenti. +Sul pianerottolo, coperto da una volta, all'inizio della scala, il guardiano, +— del quale dobbiamo lodare la squisita affabilità, — apre una piccola +porta alla nostra destra. «Questa, ci dice, è la cucina.» È una stanza piuttosto +grande, scavata sotto il livello del terreno, ma col soffitto basso, e illuminata +a malapena da una sola finestra, che si sviluppa in larghezza ed ha una +crociera di pietra. Un piccolo caminetto, poco profondo: questa è la cucina. +Per convalidare la sua affermazione il cicerone mostra un fondo di lampada, +posto in un ricasco di archi, in cui è raffigurato un garzone* (* «Clerc» nel +testo francese; letteralmente: chierico. Ma questa parola è, foneticamente, +eguale a «clair», chiaro; quindi il significato è per estensione: colui che +vede chiaro, colui che sa N.d.T.) che stringe il manico d'un pestello. È +veramente l'immagine d'uno sguattero del XVI secolo? Noi siamo scettici. Il +nostro sguardo va dal piccolo caminetto, — nel quale si potrebbe a +malapena arrostire un tacchino, ma che basterebbe a contenere la torre d'un +athanor, — al bamboccio promosso cuoco, e poi si rivolge alla cucina, cosi +triste, cosi buia in questa luminosa giornata d'estate... +Più riflettiamo e meno la spiegazione della guida ci sembra verosimile. +Questa sala bassa, oscura, resa ancor più lontana dalla sala da pranzo da una +scala e da un cortile scoperto, questa sala che ha come unica attrezzatura un +camino stretto, insufficiente, sprovvisto di fondo in ferro forgiato e d'un +supporto a cremagliera, non potrebbe ospitare, evidentemente, nessuna +attività culinaria. Ed invece ci sembra proprio la sala adatta per un lavoro +alchemico, dal quale deve essere esclusa la luce solare, nemica della +generazione. Quanto allo sguattero, conosciamo troppo bene la cura, la +coscienza, lo scrupolo d'esattezza col quale lavoravano gli imaigiers* (* +Scultori N.d.T.) d'un tempo quando traducevano in scultura le loro idee, per +chiamare pestello lo strumento che questa statua mostra al visitatore. Non +riusciamo a credere che l'artista abbia dimenticato di rappresentare il +mortaio, attrezzo che avrebbe completato la raffigurazione. Del resto, solo +la forma dell'utensile è caratteristica ma ciò che il bamboccio in questione +tiene in mano è in realtà un matraccio a collo lungo, simile a quelli che +usano i nostri chimici, e che essi chiamano anche palloni, a causa della loro + +124 +pancia sferica. Infine, l'estremità del manico di questo supposto pestello è +svuotata e tagliata di sbieco, cosa questa che prova proprio che abbiamo a +che fare con un utensile cavo, sia esso vaso o fiala (tav. XLI). +Questo vaso indispensabile e tanto misterioso è stato chiamato con molti +nomi, tutti scelti in modo da distogliere i profani, non solo dalla sua vera +destinazione ma anche da ciò con cui è fatto. Gli Iniziati ci capiranno e +sapranno di quale vaso intendiamo parlare. In genere è chiamato uovo +filosofico e Leone verde. Con la parola uovo, i Saggi vogliono indicare la +loro amalgama, disposta nel vaso adatto, e pronta a subire le trasformazioni +che saranno provocate dall'azione del fuoco. In questo senso, è proprio +come un uovo, perché l'involucro, o il guscio, racchiude in sé il rebis +filosofale, formato dal bianco e dal rosso secondo una proporzione simile a +quella dell'uovo degli uccelli. Il secondo epiteto, invece, non è stato mai +spiegato in nessun testo. Batsdorff, nel suo Filet d'Arìadne, dice che i +Filosofi hanno chiamato Leone verde il recipiente che serve alla cottura, ma +senza darne nessuna spiegazione. Il Cosmopolita, insistendo maggiormente +sulle qualità del vaso e su quanto esso sia necessario nel corso del lavoro, +afferma che nell'Opera «c'è soltanto questo Leone verde che chiude ed apre +i sette indissolubili sigilli dei sette spiriti metallici, e che tormenta i corpi +finché non li abbia completamente perfezionati, a prezzo d'una lunga e +perseverante pazienza dell'artista». +Nel manoscritto di G. Aurach* (* Le très précieux Don de Dieu. +Manoscritto di Georges Aurach, di Strasbourg. scritto ed illustrato di sua +mano, nell'anno della Salvezza dell'Umanità riscattata, 1415.) vediamo un +matraccio di vetro pieno per metà d'un liquido verde; l'autore aggiunge che +tutta l'arte sta nell'ottenere soltanto questo Leone verde e che il nome stesso +ne indica il colore. È il vetriolo di Basilio Valentino. La terza figura del +Vello d'oro è quasi identica all'immagine di G. Aurach. Nella prima +vediamo un filosofo vestito di rosso, col capo coperto da un berretto verde, +e che indossa un mantello di porpora, mentre mostra con la mano destra un +matraccio di vetro contenente un liquido verde. Ripley s'avvicina +maggiormente alla verità quando dichiara: «Un solo corpo immondo entra +nel nostro magistero; comunemente i Filosofi lo chiamano Leone verde. È il +mezzo e il modo per unire le tinture tra il sole e la luna.» +Secondo queste informazioni, è chiaro che il vaso è considerato in due +modi: per quel che riguarda la materia che lo compone e per la sua forma, +da un lato come un vaso di natura, dall'altro come vaso dell'arte. Le +descrizioni, — poche e poco chiare, — che abbiamo riportato, si riferiscono +alla natura del vaso; una gran quantità di testi, invece ci informano sulla +forma dell'uovo. Esso può essere, a piacimento, sferico od ovale, purché sia + +125 +in vetro bianco, trasparente, ottenuto senza soffiatura. È assolutamente +necessario che le sue pareti siano d'un certo spessore, per resistere alle +pressioni interne, ed alcuni autori raccomandano di scegliere, a questo +scopo, il vetro della Lorena* (*Le parole vetro di Lorena, servivano a +distinguere, un tempo, il vetro molato dal vetro soffiato. Grazie alla +molatura, il vetro di Lorena poteva avere delle pareti molto spesse e +regolari.). II collo, infine, è lungo o corto, secondo le intenzioni dell'artista o +secondo la sua comodità; l'essenziale è che lo si possa saldare facilmente +con la lampada da smaltatore. Ma questi particolari pratici sono +sufficientemente noti, tanto da dispensarci da più ampie spiegazioni. +Noi vorremmo soprattutto far notare che il laboratorio ed il vaso per +l'Opera, il luogo nel quale lavora l'Adepto e quello nel quale agisce la +natura, sono le due cose certe che colpiscono l'iniziato al principio della +visita e che rendono il Palazzo Lallemant una delle più seducenti e rare +dimore filosofali. +Preceduti dalla guida, eccoci adesso nel cortile lastricato. Con pochi +passi raggiungiamo l'ingresso d'una loggia abbondantemente illuminata da +un portico formato da tré archi e tutto sesto. È una grande sala, dal soffitto +sottolineato da grossi travetti. Vi si trovano dei monoliti, delle stele ed altri +frammenti antichi, che conferiscono al luogo l'aspetto d'un museo +d'archeologia locale. Ma il nostro interesse è rivolto ad altro, al muro di +fondo nel quale è incastrato un magnifico bassorilievo in pietra dipinta. +Esso rappresenta san Cristoforo che depone il piccolo Gesù sulla riva +rocciosa del famoso torrente ch'essi hanno appena attraversato. In secondo +piano, un eremita, con la lanterna in pugno, — perché la scena avviene di +notte, — esce dalla sua capanna e viene verso il Bambino-Re (tav. XLII). +Ci è capitato spesso di trovare delle belle rappresentazioni di san +Cristoforo; però nessuna di esse è rimasta cosi aderente alla leggenda come +questa. Ci sembra, quindi, senza alcun dubbio, che il soggetto di questo +capolavoro e il testo di Jacques de Voragine contengano lo stesso +significato ermetico, con, in più, alcuni particolari che non si potrebbero +trovare altrove. San Cristoforo, perciò, acquista una capitale importanza in +rapporto all'analogia esistente' tra questo gigante, che porta il Cristo, e la +materia che porta l'oro (parola greca), che ha quindi lo stesso ruolo che ha +nell'Opera. Poiché è nostra intenzione essere utili allo studioso sincero e in +buona fede, spiegheremo subito il significato esoterico, che invece abbiamo +lasciato da parte quando abbiamo parlato delle statue di san Cristoforo e del +monolito innalzato sul sagrato di Notre-Dame a Parigi. Ma, volendo farci +capire ancora meglio, trascriveremo per prima cosa il racconto della +leggenda riportato da Amédée de Ponthieu* (*Amédée de Ponthieu, + +126 +Légendes du Vieux Paris. Parigi, Bachelin-Deflorenne, 1867, p. 106.) +secondo Jacques de Voragine. Sottolineeremo a bella posta i passaggi e i +nomi che si riferiscono direttamente al lavoro, alle condizioni ed ai +materiali, perché ci si possa fermare, riflettere e trame profitto. +«Prima d'essere cristiano, Cristoforo si chiamava Offerus; era una specie +di gigante, dalla mente molto ottusa. Quando raggiunse la maggiore età, si +mise in viaggio dicendo che voleva servire il più gran re della terra. Gli +consigliarono d'andare alla corte di un re molto potente che fu ben contento +d'avere un servitore cosi forte. Un giorno il re, sentendo un menestrello +pronunciare il nome del diavolo, terrorizzato, si fece il segno della croce. — +Perché fai cosi? chiese subito Cristoforo. — Perché io ho paura del diavolo, +rispose il rè. — Ma se lo temi, non sei dunque altrettanto potente? Allora io +voglio servire il diavolo. — Cosi detto, Offerus si allontanò dalla corte. +«Dopo una lunga marcia alla ricerca di questo potente monarca, vide +avanzare una grande schiera di cavalieri vestiti di rosso; il loro capo era +nero e gli disse : — Che cosa desideri? — Io cerco il diavolo per servirlo. +— Io sono il diavolo, seguimi. — E così Offerus si trovò arruolato tra i +servitori di Satana. Un giorno, durante una lunga corsa, la schiera infernale +incontrò una croce sul bordo della strada; il diavolo ordinò di tornare +indietro. — Perché? chiese Offerus, sempre desideroso d'imparare. — +Perché io temo l'immagine del Cristo. — Se tu temi l'immagine del Cristo, +significa che tu sei meno potente di lui; allora io voglio entrare al servizio +del Cristo. — Offerus, da solo, passò davanti alla croce e continuò la sua +strada. Incontrò un buon eremita e gli chiese dove avrebbe potuto vedere il +Cristo. — Dovunque, rispose l'eremita. — Non capisco, disse Offerus, ma +se dici la verità, quali servizi gli potrebbe rendere un giovanotto robusto e +sveglio come me? — Bisogna servirlo, rispose l'eremita, con la preghiera, i +digiuni e le veglie. — Offerus fece una smorfia. — Non c'è un altro modo +per diventare ben accetto? chiese. — L'eremita comprese con chi aveva a +che fare e, presolo per mano, lo condusse sulla riva d'un torrente impetuoso, +che scendeva da un'alta montagna; qui giunto, gli disse: — Tanta povera +gente che ha attraversato quest'acqua è morta annegata; resta qui, e porta +sull'altra riva, sulle tue robuste spalle, quelli che tè lo chiederanno. Se farai +questo per amore di Cristo, egli ti riconoscerà come suo servitore. — +Volentieri lo farò per amore del Cristo, rispose Offerus. — Quindi si costruì +una capanna sulla riva e, giorno e notte, trasportò i viaggiatori che glielo +chiedevano. +«Una notte, spossato dalla stanchezza, dormiva profondamente; lo +svegliarono dei colpi bussati alla sua porta, e udì la voce d'un bambino che, +per tre volte, lo chiamò per nome!. Si alzò, pose il bambino sulle larghe + +127 +spalle ed entrò nel torrente. Arrivato nel mezzo del letto, vide che +improvvisamente il torrente diventava sempre più gonfio e minaccioso, le +onde s'ingrossavano e si precipitavano contro le sue gambe nerborute per +rovesciarlo. Egli faceva del suo meglio per resistere, ma il bambino pesava +come un grosso fardello; allora, nel timore di lasciar cadere il piccolo +viaggiatore, sradicò un albero per appoggiarsi; ma i flutti s'ingrossarono +ancora, ed il bambino stava diventando sempre più pesante. Offerus, +temendo di vederlo morire, alzò la testa verso di lui e gli disse: — Bambino, +perché diventi cosi pesante? Mi sembra di star portando il mondo. — Il +bambino rispose : — Non solo tu porti il mondo, ma anche colui che ha +fatto il mondo. Io sono il Cristo, tuo Dio e tuo padrone. In ricompensa dei +tuoi buoni servigi, io ti battezzo nel nome di mio Padre, nel mio proprio +nome ed in quello dello Spirito Santo; d'ora in poi tu ti chiamerai +Cristoforo. — Da quel giorno, Cristoforo andò viaggiando per il mondo per +insegnare la parola del Cristo.» +Questa narrazione è sufficiente per mostrare con quanta fedeltà l'artista +ha notato e riprodotto anche i più piccoli dettagli della leggenda. Ma ha +fatto anche di meglio. Dietro ispirazione del sapiente ermetista che gli aveva +ordinato l'opera* (*Da alcuni documenti conservati negli archivi del +Palazzo Lallemant, sappiamo che Jean Lallemant faceva parte della +Confraternita alchemica dei Cavalieri della Tavola rotonda.), lo scultore ha +raffigurato il gigante, con i piedi ancora in acqua, vestito d'una leggera +stoffa annodata sulle spalle e stretta da una larga cintura all'altezza +dell'addome. È proprio questa cintura che conferisce a San Cristoforo il suo +vero carattere esoterico. Quello che stiamo per dire qui, non si insegna. Ma, +in più del fatto che, per molte persone, la scienza qui rivelata resta lo stesso +oscura ed incomprensibile, crediamo anche che, d'altra parte. un libro che +non insegni nulla sia inutile e vano. Per questo motivo, ci sforzeremo di +sviscerare il simbolo, per quanto ci è possibile, in modo da mostrare agli +investigatori dell'occulto il fatto scientifico nascosto dalla propria immagine +simbolica. +La cintura di Offerus è trapunta secondo linee incrociate, simili a quelle +che si vedono sulla superficie del solvente quando è stato preparato +canonicamente. Questo è il Segno, che tutti i Filosofi riconoscono per +indicare, esteriormente, la virtù, la perfezione e l'estrema purezza +intrinseche della loro sostanza mercuriale. Abbiamo già detto, parecchie +volte, e lo ripetiamo ancora, che tutto il lavoro dell'arte consiste nel +purificare questo mercurio fino a quando non si sia rivestito del segno +indicato. Questo segno, gli autori l'hanno chiamato Sigillo di Hermes, Sale +dei Saggi (Sel sta per Scel * (Nell'antico francese Sel (sale) e Scel (sigillo). + +128 +La loro pronuncia è eguale e, come si vede, è simile anche l'ortografia +N.d.T.)), — cosa questa che getta la confusione nello spirito dei ricercatori, +— segno e impronta dell'Onnipotente, ed anche sua firma, ed ancora Stella +dei Magi, Stella polare, ecc. Questa disposizione geometrica sussiste ed +appare con maggiore definizione quando si è messo a sciogliere l'oro nel +mercurio, per portarlo al suo stadio primitivo, quello di oro giovane o +ringiovanito, in una parola di oro bambino. Per questa ragione, il mercurio, +— fedele servitore e Scel della terra* (* Sigillo N.d.T.), — è chiamato +Fontana di giovinezza. Quindi i Filosofi si esprimono chiaramente quando +insegnano che il mercurio, una volta effettuata la soluzione, porta il +bambino, il Figlio del Sole, il Piccolo Re (Reuccio), come una vera e propria +madre, perché, in effetti, l'oro, nel suo seno, rinasce. «Il vento, — cioè il +mercurio alato e volatile, — lo ha portato nel proprio ventre», ci dice Ermes +nella sua Tavola Smeraldina. Ritroviamo la versione segreta di questa verità +positiva nella Focaccia dei Re, che è usanza dividere tra i mèmbri della +famiglia, il giorno dell'Epifania, celebre festa che ricorda la manifestazione +di Gesù Cristo bambino ai Re Magi e ai Gentili. La Tradizione vuole che i +Magi siano stati guidati fino alla culla del Salvatore da una stella, che fu, +per essi, il segno annunciatore, la Buona novella della sua nascita. La nostra +focaccia è segnata come lo è la stessa materia e contiene nella pasta il +piccolo bambino popolarmente chiamato bagnante. È il Bambino-Gesù +portato da Offerus, il servitore o il viaggiatore; è l'oro nel suo bagno, il +bagnante; è la fava, lo zoccolo, la culla, o la croce d'onore, ed è anche il +pesce «che nuota nel nostro mare filosofico» secondo l'espressione usata dal +Cosmopolita* (* Cosmopolite o Nouvelle Lumière chimique. Traile du Sei. +Parigi, J. d'Houry, 1669,p. 76.). Facciamo notare che, in alcune basiliche +bizantine, il Cristo, talvolta, era rappresentato come le Sirene, con una coda +di pesce. Lo si può vedere raffigurato in questo modo anche su di un +capitello della chiesa di Saint-Brice a Saint-Brisson-sur-Loire (Loiret). Il +pesce è il geroglifico della pietra dei Filosofi al suo primo stato, perché la +pietra, come il pesce, nasce nell'acqua e vive nell'acqua. Tra le pitture della +stufa alchemica, costruita nel 1702 da P.H. Pfau* (* Conservata nel Museo +di Winterthur, Svizzera), si può vedere un pescatore con la lenza che tira +fuori dall'acqua un bel pesce. Altre allegorie raccomandano di prenderlo per +mezzo d'una reticella o di una rete, che sono un'immagine esatta della +maglia, formata da fili incrociati, schematizzata sulle nostre focacce* (* +L'espressione popolare avoir de la gaiette equivale a essere fortunato. Chi è +abbastanza fortunato da trovare la fava della focaccia non ha più bisogno di +niente; non gli mancherà mai il denaro. Sarà due volte re, per la scienza e +per la ricchezza.) dell'Epifania. Segnaliamo anche un'altra forma + +129 +emblematica più rara, ma non meno luminosa. In una famiglia di amici, +presso la quale eravamo stati invitati a dividere la focaccia con gli altri, +vedemmo sulla crosta, e non senza sorpresa, una quercia che allargava i suoi +rami, al posto delle incisioni a losanga che vengono usate normalmente. Al +piccolo bagnante era stato sostituito un pesce di porcellana, e questo pesce +era una sole* (* Sogliola N.d.T.) (dal latino: sol, solis, il sole). Spiegheremo +tra poco il significato ermetico della quercia, parlando del Vello d'oro. +Aggiungiamo ancora che il famoso pesce del Cosmopolita, che egli chiama +Echineis, è l’oursins* (*5 Riccio di mare N.d.T.) (dal latino: echinus), +l’orsacchiotto, la piccola orsa, costellazione nella quale si trova la stella +polare. Le impronte di ricci di mare fossili, che si trovano abbondantemente +in molti terreni, presentano una faccia radiata a forma di stella. Per questo +Limojon de Saint-Didier raccomanda agli investigatori di regolare la loro +strada «guardando la stella del nord.» + Questo pesce misterioso è il pesce regale per eccellenza; chi lo scopre +nella sua parte di focaccia è onorato col titolo di re e festeggiato come tale. +Ora, un tempo, si chiamava pesce regale soltanto il delfino, o lo storione, il +salmone e la trota perché, si diceva, queste varietà di pesce erano riservate +alla tavola del re. Ma, in verità, questa denominazione aveva soltanto +carattere simbolico, perché il figlio maggiore del re, colui che doveva a sua +volta cingere la corona, aveva il titolo di Delfino, che è il nome d'un pesce, +e, ancor meglio, d'un pesce regale. Del resto, i pescatori in barca del Mutus +Liber cercano di prendere, sia con ami e lenze che con la rete, proprio un +delfino. Altri delfini si possono notare in diversi motivi decorativi del +Palazzo Lallemant; alla finestra mediana della torretta d'angolo, sul capitello +d'un pilastro, ed anche sul coronamento d'una credenza, nella cappella. +L’Ichtus greco delle Catacombe romane non ha altra origine. Infatti, +Martigny* (* Martigny, Dictionnaire des Antiquités chrétiennes, art. +Eucharistie, II edizione, p. 291.) riproduce una curiosa pittura delle +Catacombe, che rappresenta un pesce che nuota tra i flutti portando sul +dorso un cesto nel quale vi sono dei pani ed un oggetto rosso di forma +allungata, che potrebbe essere un recipiente colmo di vino. Il cesto portato +dal pesce è lo stesso geroglifico della focaccia; anche la sua struttura, infatti, +è eseguita con vimini intrecciati a losanga. Per non dilungarci troppo su +questi accostamenti, ci accontentiamo di far notare attentamente la cesta di +Bacco chiamata Cista, portata dalle Cristofore in occasione delle +processioni dei baccanali e «nelle quali, ci dice Fr. Noèl* (* Fr. Noèl, +Dictionnaire de la Fable, Parigi, Le Normant, 1801.), era rinchiuso ciò che +c'era di più misterioso.» + + +130 + E perfino la pasta di questa focaccia obbedisce alle leggi della sim- +bologia tradizionale. Questa pasta è una sfoglia* (*3 Sfaldabile, a strati, a +sfoglie N.d.T.) ed il nostro piccolo bagnante vi è incluso come un +segnalibro. In questo c'è una strana ed interessante conferma della materia +rappresentata simbolicamente dalla focaccia dei Re. Sendivogius ci fa +sapere che il mercurio preparato ha l'aspetto e la forma d'una massa pietrosa +friabile e feuilletée* (*4 In francese feuilletée deriva da feuillet (foglio) +N.d.T.). «Se l'osservate bene, dice, noterete che essa è completamente +sfaldabile.» Infatti, le lamine cristalline, che compongono questa sostanza, +sono sovrapposte come i fogli d'un libro, per questa ragione è stata chiamata +terra a foglio, o terra di fogli, libro di fogli, ecc. Perciò vediamo la materia +prima dell'Opera espressa simbolicamente da un libro ora aperto, ora +chiuso, secondo ch'essa sia stata lavorata o sia appena estratta dalla miniera. +Talvolta, quando questo libro è raffigurato chiuso, — indicando cosi la +sostanza minerale grezza, — non è raro vederlo anche sigillato da sette +bande; sono il segno delle sette operazioni successive che permettono di +aprirlo poiché ciascuna di esse spezza uno dei sigilli di chiusura. Tale è il +Gran Libro della Natura, che racchiude, nelle sue pagine, la rivelazione +delle scienze profane e quella dei misteri sacri. È un libro dallo stile +semplice, di facile lettura, a condizione, però, che si sappia dove trovarlo, +— cosa assai difficile, — e che, soprattutto, lo si sappia aprire, — cosa che +è ancora più laboriosa. +Visitiamo adesso l'interno del Palazzo. In fondo al cortile si apre la porta, +dall'arco ribassato, che da accesso agli appartamenti. Queste sale sono +ricche di cose assai belle, e gli amanti del nostro Rinascimento vi +troveranno ampiamente di che soddisfare i loro gusti. Attraversiamo la sala +da pranzo, il cui soffitto a cassettoni e l'alto caminetto, istoriato con le +insegne di Luigi XII e di Anna di Bretagna, sono delle vere meraviglie, ed +entriamo nella cappella. +Si tratta d'un vero gioiello, cesellato ed arabescato con amore da artisti +veramente ammirevoli; questa piccola stanza si sviluppa in lunghezza +piuttosto che in larghezza e, tranne la finestra trifora in puro stile ogivale, +non si può dire che sia una vera cappella. Tutta la decorazione, infatti, è +profana, tutti i motivi che la ornano sono presi in prestito alla scienza +ermetica. Un superbo bassorilievo dipinto, eseguito, con lo stesso stile del +san Cristoforo della loggia, ha per argomento il mito pagano del Vello +d'oro. I cassettoni del soffitto servono da cornice a numerose figure +geroglifiche. Una bella nicchia istoriata del XVI secolo propone un enigma +alchemico. Non c'è una scena religiosa, non un versetto d'un salmo, non una +parabola evangelica, nient'altro che il verbo misterioso dell'Arte + +131 +sacerdotale... È possibile che sia stata celebrata la Messa in questa stanza, +dai paramenti cosi poco ortodossi, e che è, invece, tanto propizia, con la sua +mistica intimità, alla meditazione, alle letture, oppure alla preghiera del +Filosofo? — — Cappella, studio o oratorio? Noi poniamo la domanda senza +dare una risposta. +Il bassorilievo del Vello d'oro, è la prima cosa che si nota, entrando: si +tratta d'un bellissimo paesaggio in pietra, messo in risalto dal colore, ma +poco illuminato, pieno di curiosi dettagli più difficili da studiare adesso che +la patina del tempo li rende di diffìcile interpretazione. Al centro d'un +anfiteatro roccioso, ricco di muschio e dalle pareti verticali, si alza una +foresta di tronchi rugosi e ricchi di fogliame; l'essenza principale di questo +bosco è la quercia. Alcune radure lasciano intravedere diversi animali, ma è +malagevole riconoscerli, — c'è un dromedario, un bue o una vacca, una rana +sulla sommità d'una roccia, ecc., — essi animano l'aspetto selvaggio e poco +accogliente del luogo. Dal terreno erboso nascono dei fiori e delle canne del +genere phragmites. A destra, la spoglia dell'ariete: essa è posata su di una +roccia e sorvegliata da un drago, il cui profilo minaccioso si staglia contro il +cielo. Anche Giasone era raffigurato ai piedi d'una quercia, ma questo pezzo +della composizione, essendo certamente a tutto tondo e quindi poco +aderente, si è staccato dall'insieme (tav. XLIII). +La favola del Vello d'oro è un enigma completo del lavoro ermetico che +deve terminare con la Pietra Filosofale* (* Vedi Alchimie, op. cit.). Nella +lingua degli Adepti, si chiama Vello d'oro la materia preparata per l'Opera, e +lo stesso nome viene dato anche al risultato finale. Cosa, questa, assai +esatta, perché queste sostanze si differenziano solo per purezza, fissità e +maturità. Pietra dei Filosofi e Pietra Filosofale sono dunque due cose simili, +per quel che riguarda la specie e l'origine, ma la prima è cruda, mentre la +seconda, che deriva dall'altra, è perfettamente cotta e digerita. I poeti greci +ci raccontano che «Zeus fu cosi contento del sacrifìcio fatto in suo onore da +Frisso che volle che tutti quelli che avessero posseduto questo vello +vivessero nell'abbondanza finché lo conservavano presso di sé, e che, però, +fosse permesso a tutti di tentare di conquistarlo.» Si può essere certi, senza +paura di sbagliare, che quelli che approfittano di quest'autorizzazione non +sono affatto numerosi. E non perché il compito sia impossibile ne +particolarmente pericoloso, — perché tutti quelli che conoscono il drago +sanno +anche +come +vincerlo, +— +ma +la +grossa +difficoltà +sta +nell'interpretazione del simbolismo. In che modo si potrebbe stabilire una +concordanza soddisfacente fra tante immagini diverse, fra tanti testi +contraddittori? Eppure è il solo mezzo a nostra disposizione per riconoscere +la dirczione giusta tra tutti gli altri sentieri senza sbocco, vicoli ciechi, + +132 +insuperabili, che ci vengono offerti e che tentano il neofìto impaziente di +avanzare. Per questo non ci stancheremo mai d'esortare i discepoli a con +vergere i loro sforzi verso la soluzione di questo punto oscuro, sebbene +materiale e tangibile, vero e proprio asse intorno al quale ruotano tutte le +combinazioni simboliche che stiamo studiando. + In questo caso, la verità ci appare nascosta da due immagini distinte, +quella della quercia e quella dell'ariete, le quali rappresentano, come +abbiamo appena detto, nient'altro che la medesima cosa sotto due aspetti +differenti. Infatti, la quercia è sempre stata scelta, dagli autori antichi, per +indicare il nome volgare del soggetto iniziale, come lo si trova in miniera. I +Filosofi ci danno le notizie necessario su questa materia, solo con +approssimazione, l'equivalente della quale corrisponde alla quercia. La frase +di cui ci stiamo servendo può parere equivoca; ce ne dispiace, ma non si +potrebbe dire di più senza oltrepassare certi limiti. Soltanto gli iniziati al +linguaggio degli dèi capiranno senza sforzo, perché essi posseggono le +chiavi che aprono tutte le porte, sia quelle della scienza che quelle della +religione. Ma per alcuni presunti cabalisti, giudei o cristiani che siano, ma +forniti di pretensione piuttosto che di vera scienza, quanti Tiresia, Talete o +Melampo esistono, che siano capaci di comprendere le cose? Certamente +noi non ci prendiamo la briga di scrivere per costoro, le cui combinazioni +illusorie non approdano a niente di positivo, di solido, di scientifico. +Lasciamo, dunque, questi dottori della Kabbala nella loro ignoranza e +torniamo al nostro bassorilievo, caratterizzato, dal punto di vista ermetico, +dalla quercia. +Nessuno ignora che la quercia ha sovente sulle sue foglie delle piccole +escrescenze rotonde e rugose, talvolta bucate da un piccolo foro, e chiamate +noci di galla (dal latino: galla). Ora, se noi accostiamo tre parole latine e +della stessa famiglia: galla, Gallia, gallus, abbiamo: galla, Gallia, gallo. Il +gallo è l'emblema della Gallia e attributo di Mercurio, come dice +espressamente Jacob Tollius* (*Manuductio ad Coelum chemicum. +Amstelodami, ap. J. Waesbergios, 1688.); esso infatti è il coronamento dei +campanili delle chiese francesi, e non senza ragione la Francia è chiamata: +Figlia primogenita della Chiesa. Non ci resta che un piccolo passo da fare +per scoprire ciò che i maestri dell'Arte hanno nascosto con tanta cura. +Continuiamo. Non soltanto la quercia fornisce la galla, ma da anche il +Kermès, che, nella Gaia Scienza, ha lo stesso significato di Ermes, essendo +permutanti le consonanti iniziali* (* La permutazione, è ovvio, avviene con +le parole scritte con la grafia francese; Kermes e Hermès. Cioè tra K e H. +N.d.T.). Ambedue questi hanno un significato identico, quello di Mercurio, +Però, mentre la galla indica il nome della materia mercuriale grezza, il + +133 +Kermès (in arabo girmiz, che tinge di scarlatto) caratterizza la sostanza +preparata. È importante non confondere queste cose per non perdersi +quando si passerà alle prove pratiche. Ricordatevi quindi che il mercurio dei +Filosofi, cioè la loro materia preparata, deve avere la capacità di tingere, e +che acquista questa capacità soltanto per mezzo delle prime preparazioni. +Quanto al soggetto grossolano dell'Opera, alcuni lo chiamano Magnesia +lunarii; altri, più sinceri, lo chiamano Piombo dei Saggi, Saturno vegetale. +Filalete, Basilio Valentino, il Cosmopolita lo chiamano Figlio o Bambino di +Saturno. Con queste differenti denominazioni si riferiscono talvolta alla sua +proprietà magnetica ed attrattiva nei riguardi dello zolfo, talvolta alla sua +qualità di fusibilità, alla sua facile liquefazione. Per tutti è la Terra santa +(Terra sancta); infine questo minerale ha per geroglifico celeste il segno +astronomico dell’Ariete (Aries). Gala in greco significa latte, ed il mercurio +è chiamato anche Latte di Vergine (lac virginis). Quindi, fratelli, se seguite +attentamente quello che abbiamo detto a proposito della galette des Rois* (* +Focaccia dell'Epifania N.d.T.), e se sapete perché gli Egiziani avevano +divinizzato il gatto, non avrete più ragione di dubitare del materiale che +dovrete scegliere; ormai ne conoscerete chiaramente il nome volgare. +Possederete, allora, quel Caos dei Saggi «nel quale si trovano in potenza +tutti i segreti occulti», come ci dice Filalete, e che l'artista abile in poco +tempo sa rendere attivi. Aprite, cioè decomponete questa materia, cercate +d'isolarne la parte più pura, o la sua anima metallica, secondo l'espressione +consacrata, ed avrete il Kermes, l'Ermes, il mercurio che tinge, che ha in sé +l’oro mistico, proprio come san Cristoforo porta Gesù e l'ariete il proprio +vello. Comprenderete perché il Vello d'oro è appeso ad una quercia, proprio +come la galla ed il Kermes, e potrete dire, senza essere contro la verità, che +la vecchia quercia ermetica fa da madre al mercurio segreto. Accostando +tra di loro leggende e simboli, si farà la luce nel vostro spirito e conoscerete +cosi la stretta affinità che unisce la quercia all'ariete, san Cristoforo al +Bambino-Re, il Buon Pastore alla pecorella, copia cristiana dell'Ermes +erioforo, ecc.... +Allontanatevi dalla soglia della cappella e ponetevi al centro; alzate gli +occhi; potrete ammirare una delle più belle collezioni di emblemi che si +possano trovare* (*A questo soffitto se ne possono paragonare altri due +inestimabili, ricchi di soggetti ermetici: uno si trova a Dampierre-sur- +Boutonne, anch'esso scolpito, del XVI secolo (vedi Le Dimore Filosofali. +Roma, Edizioni Mediterranee, 1972); l'altro a Plessis-Bourré, illustrato da +dipinti del XV secolo (vedi Deux Logis Alchimiques). Il soffitto, composto +di cassettoni disposti su tre file longitudinali, è sostenuto, nel mezzo della +luce, da pilastri a pianta quadrata accostati al muro perimetrale, e che hanno + +134 +quattro scanalature su ciascuna faccia. +Il pilastro di destra, rivolto verso l'unica finestra che illumina questa +piccola stanza, ha tra le sue volute un cranio umano posto su di un sostegno +di foglie di quercia, ed è provvisto di due ali. Traduzione assai espressiva +della nuova generazione, nata dalla putrefazione, che segue la morte, la +quale, a sua volta, sopravviene nei composti quando essi hanno perso la loro +anima vitale e volatile. La morte del corpo fa apparire un colore blu scuro o +nero assegnato al Corvo, geroglifico del caput mortuum dell'Opera. Questo +è il segno e la prima manifestazione della dissoluzione, della separazione +degli elementi e della futura generazione dello zolfo, principio colorante e +fìsso dei metalli. Le due ali sono state messe per indicare che, con +l'abbandono della parte volatile ed acquosa, avviene la sconnessione delle +parti, e che la coesione è ormai spezzata. Il corpo, mortificato, precipita in +cenere nera, dall'aspetto di polvere di carbone. Poi con l'azione del fuoco +intrinseco sviluppato da questa disgregazione, la cenere, calcinata, +abbandona le proprie impurità grossolane e combustibili; nasce allora un +sale puro che con la cottura, pian piano, si colora ed assume l'occulta +potenza del fuoco (tav. XLIV). +Il capitello di sinistra mostra un vaso decorativo la cui bocca è +fiancheggiata da due delfini. Un fiore, che sembra uscire dal vaso, sboccia +con una forma che ricorda quella dei gigli d'araldica. Tutti questi simboli si +riferiscono al solvente, o mercurio comune dei Filosofi, principio contrario +allo zolfo, del quale abbiamo già visto l'emblema della sua elaborazione +sull'altro capitello. +Nella base di ambedue i capitelli, una larga corona di foglie di quercia, +traversata verticalmente da un fascio di foglie anch'esse di quercia, +riproduce il segno grafico corrispondente, nell'arte spagirica, al nome +volgare della materia. Cosi la corona ed il capitello realizzano il simbolo +.completo della materia prima, che è anche rappresentata da quel globo, che +Dio, Gesù e qualche grande sovrano tengono nella loro mano, come +possiamo vedere in tante raffigurazioni. +Ma il nostro intento non è quello di analizzare minutamente tutte le +immagini che decorano il cassettonato di questo soffitto, modello del suo +genere. L'argomento, assai esteso, avrebbe bisogno di uno studio speciale e +ci obbligherebbe a delle frequenti ripetizioni. Ci limiteremo quindi a darne +una rapida descrizione ed a riassumere il significato delle immagini più +originali. Tra di esse segnaliamo, prima di tutto, il simbolo dello zolfo e +della sua estrazione dalla materia prima, il cui simbolo grafico è fissato, +come abbiamo appena visto, su ciascuno dei due pilastri. Si tratta d'una +sfera armillare deposta su di un fornello ardente, e che ha una notevole + +135 +rassomiglianza con una delle incisioni del trattato dell'Azoto. Qui il braciere +è al posto di Atlante, e quest'immagine del nostro lavoro, già di per sé assai +istruttiva, ci dispensa da ogni commento. Poco più in là è raffigurato, un +comune alveare, di paglia, riprodotto con le api tutt'intorno; argomento, +questo, che è molto spesso usato, specialmente sul forno alchemico di +Winterthur, Ecco qui, — che decorazione singolare per una cappella! — un +bambino che urina con un forte zampillo nel suo zoccolo. Più in là, lo stesso +bambino inginocchiato vicino ad una pila di lingotti appiattiti, tiene un libro +aperto, mentre ai suoi piedi giace un serpente morto. — Dobbiamo fermarci +o proseguire? — Esitiamo. Un particolare, che sta nella penembra delle +modanature, indica il significato del piccolo bassorilievo; sul pezzo più alto +della pila si vede il sigillo stellato del re mago Salomone. In basso il +mercurio; in alto l'Assoluto. Procedimento semplice e completo che +comporta una sola via, esige un'unica materia, ha bisogno d'una sola +operazione. «Chi sa compiere l'Opera con il solo mercurio ha trovato ciò +che c'è di più perfetto* (* A questo punto Fulcanelli utilizza il post-scriptum +della lettera che aveva portato con sé per tanti anni, e che abbiamo già +riprodotto in extenso, nel 1957, nella nostra seconda prefazione.)» Questo +almeno è quello che affermano tutti i più celebri autori. L'unione dei due +triangoli del ferro e dell'acqua, o dello zolfo e del mercurio riuniti in un +corpo solo, genera l'astro a sei punte, geroglifico dell'Opera per eccellenza e +della Pietra Filosofale realizzata. A fianco di quest'immagine ce n'è un'altra +che ci mostra un avambraccio infiammato, la cui mano tiene delle grosse +castagne o marroni; più in là lo stesso simbolo geroglifico, uscendo da una +roccia, tiene una torcia accesa; qui, invece, c'è il corno d'Amaltea, +traboccante di fiori e di frutta, che serve da trespolo ad un francolino o +pernice, — l'uccello in questione non è ben caratterizzato; ma che +l'emblema sia una gallina nera o la pernice rossa non cambia nulla al +significato ermetico espresso. Qui ecco un vaso capovolto, sfuggito per la +rottura d'un legame, dalle fauci d'un Icone decorativo che lo teneva in +equilibrio: è una versione originale del solve et coagula di Notre-Dame de +Paris; poco distante c'è un soggetto poco ortodosso ed alquanto irriverente: +un bambino che cerca di spezzare sul proprio ginocchio un rosario; più in +là, è raffigurata una larga conchiglia, la nostra merelle, che tiene fissata su +di essa e legata per mezzo di alcune bande a spirale, una massa non meglio +identificata. Il fondo del cassettone che reca quest'immagine, ripete quindici +volte il simbolo grafico che permette l'esatta identificazione del contenuto +della conchiglia. Lo stesso segno, — sostituito al nome della materia, — +appare li vicino, molto più grande, questa volta, e al centro d'una fornace +ardente. In un'altra figura ritroviamo il bambino, — ci pare che sostenga il + +136 +ruolo dell'artista, — con i piedi posti nella concavità dell'ormai nota merelle +mentre getta davanti a sé delle piccole conchiglie, provenienti, cosi ci +sembra, dalla grande. Noteremo anche: il libro aperto divorato dal fuoco; la +colomba con l'aureola, raggiante e fiammeggiante, emblema dello Spirito; +il corvo igneo appollaiato sul cranio che sta beccando, composizione di +figure di morte e di putrefazione; l'angelo «che fa girare il mondo» come se +fosse una trottola, soggetto ripreso e sviluppato in un piccolo libretto +intitolato: Typus Mundi * (* Typus Mundi in quo ejus Calamitates et +Pericula nec non Divini, humanique Amorrs antipathia. Emblematice +proponimtur a RR. C.S.I.A. Antuerpiae. Aoud Joan. Cnobbaert, 1627.) +opera di alcuni Padri Gesuiti; la calcinazione filosofica, simbolizzata da una +granata sottoposta all'azione del fuoco in un vaso d'oreficeria, sopra il corpo +che si calcina si vede la cifra 3 seguita dalla lettera R, che indicano +all'artista la necessità delle tre ripetizioni dello stesso procedimento, sul +quale abbiamo più e più volte insistito. Infine l'ultima immagine rappresenta +il ludus puerorum, spiegato nel Vello d'oro di Trismosin e raffigurato nello +stesso identico modo: un bambino dal viso ilare gioca col suo cavallo di +legno, tenendo alta la frusta (tav. XLV). +Abbiamo terminato l'elenco dei principali emblemi ermetici, scolpiti sul +soffitto della cappella; chiuderemo l'argomento con l'analisi d'un pezzo assai +strano e singolarmente raro. +Scavata nel muro, vicino alla finestra, una piccola nicchia del XVI secolo +attira gli sguardi sia per la sua bella decorazione che per il mistero +dell'enigma considerato indecifrabile. Nessuno, ci dice il nostro cicerone, è +mai riuscito a fornire una spiegazione. Questa lacuna deriva certamente dal +fatto che nessuno ha capito né quale scopo avessero i simboli di tutta le +decorazione, né quale scienza si nascondesse sotto quei molteplici +geroglifici. Il bel bassorilievo del Vello d'oro, che avrebbe potuto essere +preso come guida, non è stato considerato nel suo vero significato: è restato, +per tutti, un'opera a carattere mitologico nella quale è lasciato libero corso +all'immaginazione orientale. Eppure anche questa nicchia reca l'impronta +alchemica, che, in quest'opera, abbiamo abbondantemente descritto in tutti i +particolari (tav. XLVI). Infatti sulle lesene che reggono l'architrave di +questo tempio in miniatura, scopriamo, immediatamente al di sotto dei +capitelli, gli emblemi consacrati al mercurio filosofale; la «merelle», +conchiglia di san Giacomo, o acquasantiera, sormontata dalle ali e dal +tridente attributo del dio marino Nettuno. Si tratta sempre della stessa +indicazione del principio acqueo e volatile. Il frontone è costituito da una +grande conchiglia decorativa che serve da basamento a due delfini +simmetrici e legati, all'estremità, all'asse della composizione. Tré granate + +137 +avvolte dalle fiamme completano la decorazione di questa credenza +simbolica. +L'enigma è composto da due parole: RERE, RER, che sembra non +abbiano alcun senso e sono, ambedue, ripetute per tre volte sul fondo +concavo della nicchia. +Già in base a questa semplice disposizione, possiamo scoprire +un'indicazione preziosa, quella delle tre ripetizioni d'una sola ed unica +tecnica celata sotto la misteriosa espressione RERE, RER. Ora, le tre +granate ignee del frontone confermano questa tripla azione d'un medesimo +procedimento, e, poiché esse rappresentano il fuoco corporeo di quel sale +rosso chiamato zolfo filosofale, noi capiremo facilmente che si deve ripetere +tre volte la calcinazione di questo corpo per realizzare le tre opere +filosofìche, secondo la dottrina di Geber. La prima operazione ci procura lo +Zolfo, o medicina del primo ordine; la seconda operazione, assolutamente +simile alla prima, ci da l’Elisir, o medicina del secondo ordine, che è +diversa dallo Zolfo solo per qualità e non per sua natura; infine la terza +operazione, eseguita come le prime due, ci da la Pietra filosofale, medicina +del terzo ordine, che contiene in sé tutte le virtù, le qualità e le perfezioni +dello Zolfo e dell'Elisir moltiplicate in potenza ed in estensione. Se ci viene +chiesto, ancora, in che cosa consiste e come si esegue questa triplice +operazione della quale abbiamo appena spiegato i risultati, rinvieremo il +richiedente al bassorilievo del soffitto, nel quale si può vedere una granata +che si arrostisce in un certo vaso. +Ma in qual modo si può decifrare l'enigma delle due parole prive di +senso? — In un modo molto semplice. RÈ, ablativo latino di res, significa la +cosa, considerata per quel che riguarda la materia che la compone; poiché la +parola RERE è l'accostamento di RE, una cosa, e RE, un'altra cosa, +tradurremo con l'espressione due cose in una, oppure una cosa duplice; così +RERE sarà l'equivalente di RE BIS. Aprite un dizionario ermetico, sfogliate +qualsiasi opera che tratti d'alchimia e troverete che la parola REBIS, usata +frequentemente dai Filosofi, caratterizza il loro compost o amalgama, pronta +a subire le successive metamorfosi per l'azione del fuoco. Riassumiamo. +RE, una materia secca, oro filosofico; RE, una materia umida, mercurio +filosofico; RERE o REBIS, una materia duplice, contemporaneamente +umida e secca, amalgama di oro e di mercurio filosofico, combinazione che +ha ricevuto dalla natura e dall'arte una duplice proprietà occulta, equilibrata +esattamente. +Vorremmo essere altrettanto chiari nella spiegazione della seconda +parola RER, ma non ci è permesso di rompere il velo di mistero che la +ricopre. Nondimeno, per soddisfare, nei limiti del possibile, la legittima + +138 +curiosità dei figli dell'arte diremo che queste tré lettere contengono un +segreto d'importanza capitale che si riferisce al vaso dell'Opera. RER, serve +a cuocere, ad unire radicalmente ed indissolubilmente, a provocare le +trasformazioni del compost RERE. Ma come si potrebbero dare indicazioni +sufficienti senza divenire spergiuro? — Non fidatevi di ciò che dice Basilio +Valentino nelle sue Douze Clefs, e guardatevi bene dal prendere alla lettera +le sue parole, quando pretende che «chi possiede la materia troverà ben un +recipiente in cui cuocerla». Noi, al contrario, affermiamo, — e si può aver +fiducia nella nostra sincerità, — che sarà impossibile ottenere il benché +minimo successo nell'Opera se non si conosce perfettamente che cosa sia il +Vaso dei Filosofi ne con quale materia dev'essere fabbricato. Pontanus +confessa che prima di conoscere questo recipiente segreto aveva +ricominciato lo stesso lavoro più di duecento volte, ma senza successo, +sebbene lavorasse con i materiali adatti e convenienti e secondo il metodo +giusto. L'artista deve fare da sé il proprio recipiente; è una massima +dell'arte. Di conseguenza, non iniziate nulla prima d'aver tutto perfettamente +chiaro su questo guscio dell'uovo, qualificato di secretum secretorum dai +maestri del medioevo. +Che cos'è dunque RER? — Abbiamo visto che Re significa una cosa, +una materia; R, che è la metà di RE, significherà dunque una mezza cosa, +mezza materia. RER equivale, cioè, ad una materia più metà d'un'altra o +della sua propria. Notate però che qui non si tratta di proporzioni ma di una +combinazione chimica indipendente dalle quantità relative. Per farci capire +meglio, prendiamo un esempio e supponiamo che la materia rappresentata +da RE sia il realgar o solfuro naturale d'arsenico. R, metà di RE, potrebbe +essere, dunque, lo zolfo del realgar od il suo arsenico, queste due sostanze +sono simili, o differenti, a seconda che ci si riferisca allo zolfo e all'arsenico +separati o combinati nel realgar. In tal modo, RER sarà ottenuto dal realgar +più lo zolfo, che è considerato il componente per metà del realgar; oppure +aggiungendo l'arsenico considerato come l'altra metà del medesimo solfuro +rosso. +Ancora qualche consiglio; cercate per prima cosa RER, cioè il vaso. In +seguito saprete facilmente che cos'è RERE. La Sibilla, interrogata sulla +definizione di Filosofo, rispose: «È colui che sa fare il vetro.» Applicatevi +dunque a fabbricarlo secondo la nostra arte, senza tener conto dei +procedimenti dei vetrai. Sarebbe più istruttivo studiare i metodi dei vasai; +guardate le tavole di Piccolpassi* (* Claudius Popelin, Les Trois Livres de +l'Ari du Potier, del cavaliere Cipriano Piccolpassi. Parigi, Librairie +Internationale, 1861.), ne troverete una che rappresenta una colomba le cui +zampe sono legate ad una pietra. Non dovete forse, secondo l'eccellente + +139 +parere di Tollius, cercare e trovare il magistero in una cosa volatile? Ma se +non avete un vaso per trattenerla, in che modo potrete impedirle di +evaporare, di svanire senza lasciare il minimo residuo? Fate, quindi, prima il +vaso, e poi l'amalgama; sigillatelo con cura affinchè nessun vapore possa +sfuggire; scaldate il tutto secondo le regole dell'arte fino alla calcinazione +completa. Rimettete la porzione pura della polvere ottenuta nella vostra +amalgama che sigillerete ancora nello stesso vaso. Ripetete per la terza volta +e non ci ringraziate. I vostri ringraziamenti devono essere rivolti al +Creatore. Per noi, che non siamo che un punto di riferimento posto sulla +grande via della Tradizione esoterica, non reclamiamo nulla, ne ricordo, ne +riconoscenza, dovete soltanto preoccuparvi per gli altri quanto noi ci siamo +preoccupati per voi. +La nostra visita è terminata. Ancora una volta la nostra ammirazione, +pensosa e muta, interroga questi meravigliosi e sorprendenti paradigmi, il +cui autore è rimasto per tanto tempo sconosciuto ai nostri. Esiste forse un +libro scritto da lui? — Niente sembra indicarlo. Senza dubbio, seguendo +l'esempio dei grandi Adepti del medioevo, preferì affidare alla pietra, +piuttosto che alla carta, la testimonianza irrefutabile d'una scienza immensa +della quale possedeva tutti i segreti. Quindi è giusto, è equo che la sua +memoria resti viva tra noi, che il suo nome esca infine dall'oscurità e brilli, +come un astro di prima grandezza, nel firmamento ermetico. +Jean Lallemant, alchimista e cavaliere della Tavola Rotonda, merita di +prendere posto attorno al santo Graal, e di comunicarsi insieme con Geber +(Magister magistrorum), con Ruggero Bacone (Doctor admirabilis). +Eguale, per l'estensione del suo sapere, al poderoso Basilio Valentino, al +caritatevole Flamel, è superiore ad essi per aver espresso due qualità, +eminentemente scientifiche e filosofiche, ch'egli portò al più alto grado di +perfezione: la modestia e la sincerità. + +140 + + + +LA CROCE CICLICA +DI HENDAYE + +141 + +Piccola città di frontiera dei paesi baschi, Hendaye raccoglie le proprie +casette ai piedi dei primi contrafforti pireneici. È racchiusa tra il verde +oceano, il lago Bidassoa, lucente e rapido, ed i monti erbosi. La prima +impressione, a contatto di quel suolo aspro e rude, è abbastanza penosa, +quasi ostile. Sul mare, all'orizzonte, la punta di Fontarabie, color ocra sotto +la luce tagliente, sprofonda nelle acque glauche e abbaglianti del golfo e a +stento riesce a rompere l'austerità naturale d'un luogo selvaggio. Tranne per +il carattere spagnolo delle proprie case, il tipo e l'idioma dei suoi abitanti, +l'attrazione tutta particolare d'una recente spiaggia, irta d'orgogliosi palazzi, +Hendaye non possiede nulla che possa attirare l'attenzione del turista, +dell'archeologo o dell'artista. +All'uscita della stazione, un sentiero di campagna costeggia la strada +ferrata e conduce alla chiesa parrocchiale, posta nel centro della cittadina. +Le mura nude, affiancate da una massiccia torre, quadrangolare e tronca, si +elevano su di un sagrato rialzato di qualche gradino e bordato d'alberi dalla +folta chioma. È un edificio volgare, pesante, rimaneggiato, non interessante. +Però, vicino al transetto meridionale, si nasconde, sotto il verde fogliame +del sagrato, una semplice croce in pietra, altrettanto semplice quanto strana. +Questa croce ornava, un tempo, il cimitero e solo nel 1842 fu messa vicino +alla chiesa, nel posto che occupa ancor oggi. Almeno questo è quanto ci +assicurò un vecchio basco, che, per lunghi anni, aveva svolto le funzioni di +sacrestano. Quanto all'origine di questa croce, non se ne sa nulla e ci è stato +impossibile raccogliere la benché minima informazione circa l'epoca della +sua erezione. Tuttavia, basandoci sulla forma del basamento e su quella +della colonna, pensiamo ch'essa non dovrebbe essere anteriore alla fine del +XVII secolo o all'inizio del XVIII. Ma quale che sia la sua antichità, la +croce di Hendaye, con la decorazione del suo basamento, dimostra di essere +il monumento più singolare del primitivo millenarismo, la più rara +traduzione simbolica del chiliasmo, che ci sia mai stato dato d'incontrare. Si +sa che questa dottrina, prima accettata, poi combattuta da Origene, da san +Dionigi di Alessandria e da san Gerolamo, benché la chiesa non l'abbia mai +condannata, faceva parte delle tradizioni esoteriche dell'antica filosofia di + +142 +Ermes. +L'ingenuità dei bassorilievi, la loro esecuzione maldestra ci fanno +pensare che questi emblemi di pietra non sono opera d'un professionista +dello scalpello e del bulino; ma, lasciando da parte l'estetica, dobbiamo +riconoscere che l'oscuro artigiano che scolpi queste immagini possedeva +una scienza profonda e delle reali conoscenze cosmografiche. +Sul braccio trasversale della croce, — una croce greca, — si nota +l'iscrizione comune, bizzarramente scolpita in rilievo e su due righe +parallele, con le parole attaccate le une alle altre; eccole trascritte, +rispettandone la disposizione: + +OCRUXAVES + +P E S U N I C A + + Certo, è facile ricostruire la frase ed il significato ben noto: O crux ave +spes unica. Tuttavia, se noi traducessimo da persone inesperte, non si +riuscirebbe a comprendere che cosa si dovrebbe desiderare, dal basamento o +dalla croce, ed una simile invocazione potrebbe sorprendere. In verità, +dovremmo spingere la disinvoltura e l'ignoranza a tal punto da disprezzare +le più elementari regole di grammatica; pes, nominativo maschile, vuole +l'aggettivo unicus, che è dello stesso genere, e non il femminile unica. +Sembrerebbe dunque che la deformazione della parola spes, speranza, in +pes, piede, per ablazione della consonante iniziale, sia l'involontario +risultato d'una assoluta mancanza di pratica presso il nostro scalpellino. Ma +l'inesperienza può veramente giustificare una simile stranezza? Noi non +possiamo ammetterlo. Infatti, il paragone tra i motivi eseguiti dalla stessa +mano e allo stesso modo dimostra l'evidente preoccupazione per una +normale distribuzione e l'accuratezza per la loro disposizione ed il loro +equilibrio. Perché l'iscrizione sarebbe stata eseguita con meno scrupoli? Un +suo attento esame permette di stabilire che i caratteri sono precisi, se non +eleganti, e che non si accavallano (tav. XLVII). Senza dubbio il nostro +artigiano li scrisse prima con il gesso o il carbone, e questo schizzo deve +necessariamente allontanare ogni idea d'un possibile errore sopravvenuto +durante la lavorazione. Ma poiché esso esiste, bisogna, di conseguenza, che +questo errore apparente sia, in realtà, voluto. La sola spiegazione che +possiamo invocare è quella d'un segno messo a bella posta, nascosto sotto +l'aspetto d'un'inspiegabile esecuzione sbagliata e destinato quindi a +risvegliare la curiosità dell'osservatore. Diremo, dunque, che secondo noi +l'autore scientemente e volontariamente dispose in quel modo l'epigrafe di + +143 +questa opera che ci colpisce. +Lo studio del piedistallo ci aveva già illuminato, e sappiamo già in che +modo, con l'aiuto di qualche chiave, era meglio leggere l'iscrizione del +monumento; ma vogliamo mostrare ai ricercatori di quale aiuto possono +essere, per risolvere i significati nascosti, il semplice buon senso, la logica +ed il ragionamento. +La lettera S, che prende in prestito la forma sinuosa del serpente, +corrisponde al khi (x) della lingua greca e ne assume anche il significato +esoterico. È la traccia elicoidale del sole giunto allo zenit della sua +traiettoria nello spazio, al tempo della catastrofe ciclica. È un'immagine +teorica della bestia dell'Apocalisse, del drago che vomita, nei giorni del +giudizio, il fuoco e lo zolfo sulla creazione macrocosmica. Grazie al valore +simbolico della lettera S, messa in posizione errata a bella posta, +comprendiamo che l'iscrizione dev'essere tradotta in linguaggio segreto, +cioè nella lingua degli dei o quella degli uccelli e che si deve scoprire il +significato per mezzo delle regole della Diplomazia. Alcuni autori ed in +particolare Grasset d'Orcet, nell'analisi del Songe de Polyphile, pubblicata +dalla Rivista Britannica, le hanno fornite abbastanza chiaramente tanto da +dispensarci dal parlarne ancora dopo di loro. Dunque, leggeremo in +francese, lingua dei diplomatici, il latino tale e quale come è scritto; poi, +usando le vocali permutanti, otterremo l'assonanza delle nuove parole che +compongono un'altra frase della quale ristabiliremo l'ortografìa e l'ordine +dei vocaboli ed anche il senso letterale* (* Nel testo: Il est écrit que la vie +se réfugie en un seul espace. N.d.T.): È scritto che la vita si rifugi in un sol +luogo* (* Dal latino spatium, preso nel significato di luogo, posto, +ubicazione, dategli da Tacito. Corrisponde al greco ….., radice ….., paese, +contrada, territorio.), apprendiamo cioè che esiste un paese nel quale la +morte non toccherà gli uomini, quando sarà il terribile momento del duplice +cataclisma. Tocca a noi cercare, poi, la posizione geografica di questa terra +promessa, dalla quale gli eletti potranno assistere al ritorno dell'età d'oro. +Perché gli eletti, figli di Elia, secondo le parole della Scrittura, saranno +salvati. Perché la loro fede profonda, la loro instancabile perseveranza nella +fatica avrà fatto meritare loro d'essere elevati al rango di discepoli del +Cristo-Luce. Essi porteranno il suo segno e riceveranno da lui la missione di +ricollegare all'umanità rigenerata la catena delle tradizioni dell'umanità +scomparsa. +La faccia anteriore della croce, — quella che ricevette i tre terribili chiodi +che fissarono al legno maledetto il corpo dolorante del Redentore, — è +indicata dall'iscrizione INRI, incisa sul suo braccio trasversale. Questa +iscrizione corrisponde all'immagine schematica del ciclo riportato sul + +144 +basamento (tav. XLVIII). Quindi siamo in presenza di due croci simboliche, +strumenti del medesimo supplizio: in alto, la croce divina, esempio del +modo scelto per espiare, in basso la croce del globo, che indica il polo +dell’emisfero boreale e che individua nel tempo l'epoca fatale di +quest'espiazione. Dio Padre tiene in mano questo globo sormontato dal +segno igneo, ed i quattro grandi secoli, — figurazioni storiche delle quattro +età del mondo, — hanno i loro sovrani rappresentati con lo stesso attributo: +Alessandro, Augusto, Carlomagno, Luigi XIV* (*I primi tre sono degli +imperatori, il quarto è soltanto rè, il Rè-Sole, ed indica in tal modo il +declino dell'astro ed il suo ultimo sprazzo di luce. È il crepuscolo che +precede la lunga notte ciclica, piena d'orrore e di spavento, «l'abominazione +della desolazione».). Questo è ciò che c'insegna l'epigrafe INRI, +esotericamente tradotta da Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum, ma che prende +in prestito alla croce il significato occulto: Igne Natura Renovatur Integra. +Perché, presto, il nostro emisfero sarà provato col fuoco e nel fuoco. Ed allo +stesso modo con cui, per mezzo del fuoco, si separano i metalli impuri +dall'oro, cosi, dice la Scrittura, i buoni saranno separati dai cattivi nel gran +giorno del Giudizio. Su ognuna delle quattro facce del piedistallo, si nota un +simbolo differente. Su di una è scolpita l'immagine del sole, su di un'altra +quella della luna; sulla terza, c'è una grande stella e sull'ultima una figura +geometrica che, come abbiamo appena detto, è lo schema adottato dagli +iniziati per indicare il ciclo solare. Si tratta d'una semplice circonferenza +divisa in quattro settori da due diametri, che s'intersecano ad angolo retto. I +settori portano scolpita un'A che li caratterizza, cosi, come le quattro âges* +(*Età. N.d.T.) del mondo; essi formano quindi un geroglifico completo +dell'universo, formato dai segni convenzionali del cielo e della terra, delle +cose spirituali e delle cose terrene, del macrocosmo e del microcosmo, e nel +quale si ritrovano riuniti gli emblemi maggiori della redenzione (croce) e +del mondo (circonferenza). +Nel medioevo, dunque, si esprimeva la rotazione continua di queste +quattro fasi del grande periodo ciclico, per mezzo d'un cerchio diviso da due +diametri perpendicolari; ciascuna fase, generalmente, era rappresentata dai +quattro evangelisti o dalla loro lettera simbolica che era l’alfa greca, e, più +spesso, dai quattro animali evangelici che attorniavano il Cristo, +raffigurazione umana e vivente della croce. Quest'ultima composizione +tradizionale si trova assai di frequente nei timpani dei portali romanici. +Gesù è raffigurato seduto, con la mano sinistra appoggiata ad un libro, la +destra alzata nel gesto della benedizione, e separato dai quattro animali che +gli fanno corona dall'ellisse chiamata Mandorla mistica. Questi gruppi +scultorei, generalmente separati dagli altri da ghirlande di nuvole, sono + +145 +composti con le figure messe sempre nello stesso ordine, come si può notare +nelle cattedrali di Chartres (portale del rè) e di Le Mans (portico +occidentale), nella chiesa dei Templari di Luz (Hautes-Pyrénées), in quella +di Civray (Vienne), nel portale di Saint-Trophime ad Arles, ecc. (tav. +XLIX). +Scrive san Giovanni : « Davanti al trono c'era anche un mare di vetro +simile a cristallo; ed in mezzo al trono ed intorno al trono, c'erano quattro +animali pieni di occhi sia davanti che di dietro. Il primo animale +assomigliava ad un leone; il secondo assomigliava ad una mucca; il terzo +aveva il viso come quello di un uomo, ed il quarto as somigliava ad +un'aquila che vola* (* Apocalisse cap. IV, vv. 6 e 7.). » Questa relazione è +simile a quella di Ezechiele: « Io vidi dunque... una grossa nuvola ed un +fuoco che la circondava, e tutt'intorno uno splendore, in mezzo al quale +c'era qualcosa di simile al metallo che esce dal fuoco; ed in mezzo a questo +fuoco si vedevano riuniti quattro animali... E le loro facce rassomigliavano +ad un viso di uomo; e tutt'e quattro, a destra, avevano il muso d'un leone; e +tutt'e quattro, a sinistra, avevano il muso d'un bue; ed al di sopra tutt'e +quattro avevano un muso d'aquila* (* Cap I, vv. 4 e, 5, 10 e 11.)» +Nella mitologia indù, i quattro settori uguali della circonferenza, formati +dalla croce, servivano di base ad una concezione mistica assai singolare. +L'intero ciclo dell'evoluzione umana è incarnato sotto l'aspetto d'una vacca, +che simbolizza la virtù, ed i suoi quattro zoccoli stanno ognuno su uno dei +quattro settori che raffigurano le età del mondo. Nella prima età, che +corrisponde all'età dell'oro dei Greci e che è chiamata Credayougam o età +dell'innocenza, la Virtù si mantiene stabilente sulla terra: la vacca si +appoggia completamente con i suoi quattro piedi. Nel Tredayougam o +seconda età, corrispondente all'età dell'argento, la vacca s'indebolisce e si +tiene solo su tre zampe. Per tutta la durata del Touvabarayougam o terza +età, corrispondente a quella del bronzo, essa si riduce a due piedi soltanto. +Ed infine nella nostra età del ferro, la vacca ciclica, o l'umana Virtù, giunge +al supremo grado di debolezza e di senilità: si sostiene a fatica, in equilibrio +su di un solo piede. È la quarta ed ultima età, il Calyougam, età di miseria, +di disgrazia e di rovina. +L'unico sigillo dell'età del ferro è quello della morte. Il suo geroglifico è +lo scheletro provvisto degli attributi di Saturno: la clessidra vuota, che +indica il tempo trascorso, e la falce, riproduzione del numero sette, che è il +numero della trasformazione, della distruzione, dell'annientamento. Il +Vangelo di quest'epoca nefasta è quello scritto sotto l'ispirazione di san +Matteo. Matthaeus, in greco ……, deriva da ……, ……, che significa +scienza. Questo vocabolo ha prodotto ….., ….., studio conoscenza, da ….. + +146 +imparare, istruirsi. È il Vangelo secondo la Scienza, l'ultimo tra tutti, ma +per noi il primo, perché c'insegna che, tranne un piccolo numero d'eletti, noi +dobbiamo perire collettivamente. Per questa ragione l'angelo fu attribuito a +san Matteo, perché la scienza, la sola capace di penetrare il mistero delle +cose, quello degli esseri e del loro destino può dare all'uomo delle ali perché +si elevi fino alla conoscenza delle più alte verità e giunga fino a Dio. + + +147 + + + + + +CONCLUSIONE + +148 +Scire. Potere +Audere. Tacere. + + ZOROASTRO + + + La Natura non apre a tutti, indistintamente, la porta del santuario. + In queste pagine il profano scoprirà, forse, qualche prova di una scienza +vera e positiva. Noi però non pretenderemo d'essere onorati dalla sua +conversione, perché non ignoriamo quanto tenaci siano i pregiudizi, e +quanto sia grande la forza delle prevenzioni. Il discepolo, tuttavia, ne +ricaverà maggior profitto, a condizione che non disprezzi le opere dei +vecchi Filosofi, che studi, accuratamente, ed approfondendoli, i testi +classici, finché non abbia acquisito una sufficiente e lucida visione che gli +permetta di discernere i punti oscuri della tecnica operatoria. +Nessuno può pretendere di possedere il gran Segreto se non accorda la +propria esistenza al diapason delle ricerche intraprese. +Non è sufficiente essere studioso, attivo e perseverante, se manca un +solido principio, che sia una base concreta, se l'entusiasmo smodato accusa +la ragione, se l'orgoglio tiranneggia il giudizio, se l'avidità si accresce alla +fulva luce d'un astro d'oro. +La Scienza misteriosa ha bisogno di molta equità, di esattezza, di +perspicacia nell'osservazione dei fatti, d'uno spirito sano, logico e +ponderato, d'un'immaginazione viva ma senza esaltazione, d'un cuore +ardente e puro. Inoltre, essa esige la più grande semplicità e l'assoluta +indifferenza nei confronti delle teorie, dei sistemi, delle ipotesi che, +generalmente, sono ammessi senza dimostrazione, facendo fede sui libri o +sulla reputazione dei loro autori. Essa vuole che i suoi aspiranti imparino a +pensare di più col proprio cervello, e meno con quello degli altri. Essa +pretende, infine, ch'essi chiedano la verità dei suoi principii, la conoscenza +della sua dottrina e la pratica dei suoi lavori alla Natura, nostra madre +comune. +Con l'esercizio costante delle sue facoltà d'osservazione e di +ragionamento, con la meditazione, il neofito salirà i gradini che conducono +al + +SAPERE. + +L'imitazione +ingenua +dei +procedimenti +naturali, +l'abilità +unita +all'ingegnosità, le luci d'una lunga esperienza gli assicureranno il + +149 +POTERE. + +Divenuto realizzatore, avrà ancora bisogno di pazienza, di costanza, di +volontà incrollabile. Audace e risoluto, la certezza e la fiducia nate da una +solida fede gli permetteranno di + +OSARE. + +Infine, quando il successo avrà consacrato tanti anni laboriosi, quando i +suoi desideri saranno esauditi, il Saggio, disprezzando le vanità di questo +mondo, si accosterà agli umili, ai diseredati, a tutti coloro che lavorano, +soffrono, lottano, si disperano e piangono quaggiù. Discepolo anonimo e +muto della Natura eterna, apostolo dell'eterna Carità, resterà fedele al suo +voto di silenzio. + Nella Scienza, nel Bene, l'Adepto deve, per sempre, + +TACERE + +150 + + +