0 sono qui per parlarvi un po' delle connessioni quantistiche perché connessioni al cubo beh quello che stiamo facendo adesso è utilizzare anche se magari non vi sembra la tecnologia quantistica perché solo conoscendo le leggi della meccanica quantistica possiamo avere un laser che mi permette di puntare qui sopra possiamo avere un calcolatore dei transistor dei processori e così via però la storia che vi voglio raccontare è quella della seconda rivoluzione quantistica perché oggi quello che noi abbiamo nei nostri bit nella nostra società digitale i bit sono zeri e uni accendo e spengo dei circuiti sono elettroni che vanno e vengono sono fotoni che stanno in una fibra ottica e che si muovono cos'è la seconda rivoluzione quantistica per raccontarvelo voglio partire da una cosa che mi è successa ormai anni fa quando la mia prima settimana finito il dottorato il mio primo lavoro all'università di innsbruck prendo la bici esco dalla cantina mi viene incontro una limousine nera esce il dalai lama che è qui e lui era venuto in cantina - non c'era solo la bici ma c'erano anche i laboratori del mio collega rainer blatt e lì sua santità ha potuto fare una cosa che a lui a scuola - a tutti noi a scuola e anche a mio figlio recentemente - è stato insegnato che non è possibile ci è stato a tutti detto non è possibile vedere un singolo atomo allora ti dicono sì c'è il microscopio elettronico forse puoi avere una cosa indiretta eccetera anche quel buco nero dell'altro ieri non è veramente una foto ma è una cosa ricostruita ma all'atomo non puoi fare la foto non lo vedi con gli occhi allora nel laboratorio del mio collega c'è una piccola trappola vuol dire che sono degli elettrodi di metallo insomma dentro uno scatolotto vuoto con un vetro sopra e tra lo scatolotto e il mio occhio c'è un microscopio ci sono solo delle lenti e io aspetto alcuni minuti e così ha fatto anche sua santità dopo tre quattro minuti si abitua l'occhio al buio appoggio l'occhio sull'oculare e dentro lo vedo un piccolo atomino verdolino tutto solo in mezzo al buio e però io lo vedo direttamente quello che i padri fondatori della meccanica quantistica pensavano fosse impossibile - dicevano più facile che fare un esperimento con un singolo atomo è allevare un dinosauro in uno zoo come dire che non succederà mai - succede oggi succede tutti i giorni succede in una montagna di laboratori in giro per il mondo in giro per l'europa e anche in giro per l'italia l'italia è anche molto avanti su questo campo di ricerca e questo per me è il punto di partenza perché in qualche modo costruire questo atomino è una cosa che è fondamentalmente inutile è solo per la meraviglia solo per essere affascinante se si vuole ma questo è la base è il fondamento su cui si sviluppano tutta una serie di cose che vanno molto in là e questo è quello che vorrei raccontarvi un passo indietro ho parlato prima della tecnologia digitale di oggi questo è il primo transistor che è stato costruito nel ' era una cosa grande così poi è stato miniaturizzato miniaturizzato miniaturizzato oggi abbiamo milioni e miliardi di transistor su ciascuno dei chip che ci portiamo dietro in tasca nei nostri telefoni e così via la legge di moore è stata formulata più di anni fa e dice ogni paio d'anni riusciamo a mettercene il doppio di questi piccoli elementi per i circuiti digitali sullo stesso spazio e ci costa sempre uguale e quindi abbiamo computer sempre più potenti sempre più potenti e questo lo vediamo qui ad esempio il numero di transistor che ci sono a seconda del tempo è cresciuto enormemente da un migliaio a miliardi questo è quello che vi portate tutti quanti in tasca e però adesso questa cosa sta finendo questa è di fatto la base per tutte le tecnologie che utilizziamo per tutti i nostri social media i vostri social media facebook e twitter senza la meccanica quantistica non sarebbero possibili ora si può discutere se sarebbe una cosa positiva o negativa naturalmente ma comunque questo ci indica chiaramente che ha un impatto molto importante su quello che noi facciamo ma adesso andare molto in là non è possibile perché se lo rendo sempre più piccolo alla fine arrivo all'atomo e l'atomo è ciò che non si può tagliare a metà più piccolo dell'atomo è impossibile è un quanto più piccolo non c'è allora cosa vuol dire che quando facciamo le cose sempre più piccole raggiungiamo un limite questa crescita enorme a un certo punto si romperà e si interromperà e noi possiamo o disperarci oppure come se fossimo una grande industria di computer oppure come alcune grandi industrie di computer come microsoft ibm intel google che stanno investendo centinaia di milioni ciascuna ogni anno - e tra alcune settimane ci sarà un annuncio molto importante da parte di google in questo senso - dicono vabbè è caduta non c'è più questa crescita enorme inventiamoci qualcosa di nuovo questo è uno stimolo per l'innovazione futura e questa è l'idea delle tecnologie quantistiche allora qui passiamo dalle connessioni alla prima potenza - quelle normali di tutti i giorni facebook internet - alle connessioni alla seconda e connessioni da paura è una cosa che aveva detto einstein einstein non credeva che la meccanica quantistica fosse giusta lui era convintissimo che fosse sbagliata e ha detto adesso io vi dimostro che non può altro che essere sbagliata perché prevede queste connessioni assurde connessioni da paura lui aveva proprio detto e qui c'è un disegnino naturalmente non vi faccio le formule ma la differenza non è tantissima qui ho un disegnino di un piccolo sistema quantistico come quell'atomino di prima in qualche modo dentro come in questo disegno di un cubo c'è sia la figura la possibilità del cubo con la faccia in su che la possibilità del cubo con la faccia in giù ci sono tutte e due quando provate a guardarlo non siete in grado di vederlo nello stesso momento da una parte e dall'altra in qualche modo fa clic avanti e indietro o vi si stabilizza da una parte poi dovete pensarci forse c'è anche dall'altra quando lo guardate cade in una delle due possibilità se io ne ho più di uno di questi questa è una figura presa in prestito da un collega premio nobel nel bill phillips - quello che succede in questi due anche lì ci sono le due possibilità e quando li guardo anche lì collassano ora faccia in giù ora faccia in su ma il trucco qui è che non conosco nessuno - provate questo esercizio - che riesca a vederli uno in giù e uno in su nello stesso tempo o li vedete tutti e due in giù o tutti e due in su einstein diceva è assurdo questo perché nella meccanica quantistica posso preparare degli stati così che se io poi questi due cubetti questi due elettroni li separo loro sono sempre connessi e anche se ho un elettrone qui e l'altro è su alpha centauri io subito ne guardo uno e so immediatamente che cosa succederà lassù quando il mio collega lo va a controllare istantaneamente e questa è una cosa che serve per fare il teletrasporto e questa può sembrare una barzelletta e io vi posso dire che perché avete sentito sicuramente che c'è il teletrasporto su star trek e io vi posso dire tranquillamente che nessuna persona verrà teletrasportata su star trek perché per essere trasportati bisogna essere raffreddati molto tipo verso lo zero assoluto quindi non è facile ricordarsene dopo che è successo ma comunque - vi posso dire che quello di star trek è molto più noioso di quello vero quantistico perché in star trek quello che succede è beam me up scottie che significa trasmetti me io so che cosa viene trasmesso e so dove viene trasmesso ma nel teletrasporto quantistico non ha nessuna importanza dov'è andato a finire quest'altro elettrone o fotone potrebbe essere su alpha centauri potrebbe essere a milano lambrate potrebbe essere dove volete voi e comunque questa cosa funziona e viene trasportato un messaggio segreto uno stato non conosciuto - perché non posso sapere qual è prima di averlo misurato - e viene trasportato in un posto che non conosciamo e questo ancora una volta sembra una cosa inutile magari fantasiosa ma non tanto realistica e magari neanche tanto pratica e invece quello che possiamo fare - e qui arriviamo alle connessioni al cubo il terzo strato il terzo livello - è quello nel quale possiamo utilizzare queste cose come tecnologia partono da chiedersi come ha fatto einstein in maniera completamente filosofica se la realtà esiste o non esiste ad esempio ci sono stati esperimenti fatti da colleghi che hanno realizzato questa cosa di einstein chiedendosi se la realtà esiste localmente la risposta è la realtà localmente non esiste ora non abbiamo tempo serve un altro talk per per raccontare questa cosa ma quello che interessa qui è che possiamo usare queste cose perché perché se io il mio stato lo uso per trasmettere un messaggio e se questo messaggio che può essere zero o uno può essere un bit di una lunga stringa di un messaggio che voglio trasmettere se questo messaggio questo dato non c'è prima che io lo misuri allora non può essere intercettato da nessuno semplicemente perché non c'è lo stato la lettera lo zero o l'uno appare solo dopo che io ho fatto quella misura di prima e questo sembra una cosa fantascientifica e invece ci sono ditte che vi vendono dispositivi che fanno queste cose c'è una ditta a ginevra che è leader mondiale di questi temi si chiama adquantic e non sto facendo pubblicità a quella ditta sto dicendo che qui in europa siamo riusciti partendo da queste idee fondamentali basilari a sviluppare delle tecnologie che adesso veramente hanno la supremazia in giro per il mondo e a vienna il collega zeilinger è riuscito a fare per la prima volta il teletrasporto lo stato a cui siamo adesso è che è possibile comprare questi dispositivi che banche e governi stanno comprando per realizzare comunicazioni sicure vi mando un fotone nessuno può intercettarlo perché se lo intercetta lo rovina lo distrugge se qualcuno ci ha provato ci accorgiamo che ha provato a misurarlo e quindi se verifichiamo che nessuno ha intercettato abbiamo una comunicazione sicura che protegge i vostri dati che protegge la vostra carta di credito su internet che protegge i dati sensibili medici e così via e questa è una cosa che adesso succede su una distanza di alcune centinaia di chilometri e i colleghi che per la prima volta hanno fatto - questa è una figurina di fantasia di una decina di anni fa - hanno realizzato questo per la prima volta si sono accorti che magari si poteva mandarlo sul satellite e hanno provato a proporlo all'agenzia spaziale europea la quale nei successivi dieci anni ci ha dormito sopra e nel frattempo il primo autore del lavoro che ha fatto questo che ha proposto questa idea - si chiama jian-wei pan non è esattamente tirolese come potete immaginare - lui è tornato a shanghai e dal presidente xi ha ricevuto due miliardi di dollari che gli hanno permesso di realizzare questa cosa qui che è un satellite cinese che in questo momento è in orbita e con il quale sono già state fatte delle videochiamate quantistiche sicure a migliaia di chilometri di distanza tra la cina e l'austria e questa è una conseguenza del prendere queste particelle singole strane inaspettate con questi comportamenti che non sono normali e utilizzarle per farci qualcosa di tecnologico e questo è un esempio e adesso un altro esempio che coinvolge milano qui vicino a noi non lo vediamo ancora ma se io uso un fotone e lo spedisco sulla fibra ottica possiamo comunicare delle informazioni se invece uso degli atomi posso usarli per elaborare delle informazioni al posto di un transistor prendo un atomo quindi come ho detto lo faccio sempre più piccolo arrivando al singolo atomo lui si comporta anche lui l'atomo in questo modo strano quantistico se ne ho tanti di questi atomi loro sono nello stesso momento in tutti i possibili stati tutte le possibili combinazioni quindi se io ho un computer quantistico che riesce a manipolarli - mantenendoli belli freddi come abbiamo detto prima - quello che posso fare è ho un certo problema pongo una domanda al mio computer ma invece di porre una domanda alla volta e ogni volta ottenere la risposta io posso scrivere in questo computer quantistico contemporanamente tutte le domande possibili e ottenere tutte le risposte nello stesso momento è come cercare in un labirinto invece di andare provo qui dopo provo lì dopo provo là andare nello stesso tempo in tutti i possibili cammini del labirinto e voi capite che in un giro solo io arrivo alla soluzione e questa è una potenza di calcolo enorme che può servire per l'ottimizzazione la volkswagen ha usato un simulatore quantistico per ottimizzare il traffico dei taxi a pechino e questo come ripeto spesso è una cosa che a un fisico quale sono io non verrebbe in mente neanche sotto l'effetto di un influsso molto imponente di vodka perché è come dire - il fisico non sta a pensare queste cose noi pensiamo ai nostri giochini ai nostri atomini eccetera però poi viene gente che dice ah aspetta che si può fare qualcosa di utile due settimane fa mi ha chiamato adidas per sapere che cosa si può fare con un simulatore quantistico ci torno tra un attimo allora qui c'è un chip della intel con sette bit quantistici che lo hanno presentato alla fiera dell'elettronica di las vegas l'anno scorso quest'anno la ibm ha presentato il primo calcolatore quantistico commerciale potete comprarvelo è stato fatto a milano in modo che fosse abbastanza elegante non è uno scherzo la cosa esterna è stata realizzata a milano in modo che avesse un impatto visivo e quindi penso che anche qui a busto possiamo essere orgogliosi di questo - ma quello che è rilevante è che queste cose stanno entrando nella realtà dieci anni fa quando ho cominciato a insegnare queste cose dicevo agli studenti sì forse magari un giorno ma insomma boh e invece oggi ci sono questo è forse per me la cosa più incredibile di tutte ho altre due trasparenze che vi voglio mostrare su altre due possibilità una è la simulazione quantistica uso appunto questi atomini singoli li metto in una struttura regolare come un cartone di uova uno a uno e riesco a riprodurre il comportamento di nuovi materiali magari uno dei composti chimici li posso utilizzare per sviluppare dei nuovi sistemi chimici da nuove sostanze magari di sostanze superconduttive ad alta temperatura con cui potrei fare delle linee elettriche che non disperdano elettricità e quindi subito avrei gratis il percento in più di elettricità e invece un altro esempio è se io utilizzo dei singoli elettroni li posso usare come sensori posso mettere un singolo elettrone vicino a un neurone e si accorge se il singolo neurone si è acceso o si è spento in tempo reale la bosch in germania sta creando un progetto pilota per mettere sensori di questo tipo su un casco che dovrebbe aiutarci a leggere l'attività cerebrale per ad esempio guidare un computer oppure persone che non possono comunicare per problemi neurologici possono riuscire a comunicare con l'esterno per le diagnosi per la medicina c'è una montagna di applicazioni possibili e questi sono i motivi per cui la commissione europea ha deciso di mettere i piedi in questo programma molto grosso di cui stavamo parlando prima e se ne sta aggiungendo un altro ne stiamo discutendo proprio in questi giorni per creare una rete sicura di comunicazione a livello europeo quindi un altro miliardo di euro proprio per questo e per la protezione dei dati di tutti noi c'è un grande numero di ricercatori coinvolti i dettagli non sono importanti quello che è importante è che non solo c'è una connessione tra questi quattro campi che vi ho fatto vedere prima - la comunicazione la simulazione la computazione e la sensoristica - ma che tutto quanto si appoggia su una fondamentale scienza di base perché queste cose sono possibili su questo torno tra poco soltanto se continuiamo a chiederci a porci le domande fondamentali quelle che sembrano completamente inutili e l'idea l'obiettivo la speranza che abbiamo è di poter arrivare in qualche modo come una missione di portare l'uomo sulla luna ma qui vedete appunto una bandiera come abbiamo visto un attimo fa di altri continenti che sono molto avanti su questo tema e magari la nostra speranza è di poter sostituire quelle bandiere o accompagnarle con una bandiera nostra io so che l'unione europea non è sempre percepita come la cosa più vicina ai cittadini ma questo è sicuramente un esempio in cui l'unione europea può fare davvero qualcosa di forte per tutti noi per il futuro delle nuove generazioni perché appunto le fondamenta di questa cosa vanno esattamente in questa direzione il futuro il futuro anche professionale non solo di servizi e di possibilità tecnologiche ma anche di posti di lavoro per le nuove generazioni e questo mi permette di arrivare di nuovo al fondamento delle cose questa è una slide che potrebbe sembrare stucchevole invece l'ho messa su ho concluso la mia presentazione davanti a una dozzina di ministri dell'unione europea alcuni mesi fa ho affittato la hoffburg di vienna- il palazzo imperiale di vienna non vi dico il costo per fare la giornata iniziale di questi progetti che abbiamo appena cominciato e la mia slide finale era questa ricostruire una flagship una nave ammiraglia e il punto fondamentale forse l'unica cosa che mi piacerebbe che ciascuno di voi si portasse a casa oggi è questa e questo ci collega appunto con le nuove generazioni ed è qualche cosa che possiamo fare tutti noi possiamo imparare da loro nel seguente senso che non importa quanto una cosa sembra complicata misteriosa esoterica non importa neanche quanto una cosa sembra utile quello che importa se vogliamo avere non solo l'innovazione di domani ma anche quella del giorno dopo e delle generazioni dopo è di non smettere mai di guardare la realtà con curiosità con meraviglia lasciandoci sorprendere lasciandosi affascinare grazie mille 1 è per me un onore essere qui oggi e mi sembra stranissimo essere su questo tappeto rosso se penso che fino a dieci anni fa la mia vita ruotava intorno alla vela passavo tutto il mio tempo libero in mare - non solo le giornate calde meravigliose dell'estate siciliana ma anche quelle fredde invernali e ricordo come fosse ieri la sensazione di avere le mani e i piedi completamente congelati alla fine degli allenamenti invernali e devo ammettere che ero così presa dalla vela che non mi ero nemmeno accorta che fosse arrivato internet uno dei miei primi incontri con internet è stato quando ho preparato la tesina delle scuole superiori ricordo che non sapevo ancora bene come cercare le immagini online e alla fine sono finita a fotocopiare delle immagini dai libri della biblioteca e appiccicarle con la colla sulla tesina perché non sapevo ancora come cercare le immagini e inserirle in un testo scritto a computer in dieci anni la mia vita è stata stravolta dalla rivoluzione digitale internet è stato il mio ponte dalla sicilia al resto del mondo ma il momento che mi ha veramente aperto gli occhi sulla rivoluzione digitale è stato qualche anno più tardi quando ho scoperto la stampa d e l'ho scoperta proprio guardando un ted talk quello di anthony atala questo professore parlava della stampa d di organi umani e della promessa di salvare la vita di centinaia di migliaia di persone con questa tecnologia una cosa fantastica e per me assolutamente fantascientifica a quei tempi mi ha incuriosito tanto che ho deciso di vedere una stampante d con i miei occhi e sono stata fortunata a trovare un corso di stampa d a bruxelles la città dove vivevo a quei tempi la descrizione di questo corso mi rassicurava perché diceva che chiunque perfino una persona come me che aveva studiato economia poteva imparare a stampare in d in poche ore e quindi mi sono buttata e ho fatto bene a buttarmi perché quel corso in poche ore mi ha permesso di creare un portachiavi col mio nome stampato in d non era stampa di organi ma era stampa in plastica semplicemente però quel portachiavi è bastato per farmi vedere la tecnologia con occhi diversi come uno strumento di creazione piuttosto che come qualcosa da utilizzare passivamente e quello è stato per me l'inizio di un percorso che mi ha portata qualche anno più tardi a fondare una start-up specializzata in stampa d per dentisti e anche a fondare il progetto teens kids che vorrei condividere oggi con voi sto lavorando su questo progetto da tre anni con un team fantastico di volontari che come me avevano voglia di investire sul futuro della sicilia e di riportare in sicilia quello che avevano scoperto nel loro percorso in giro per il mondo insieme stiamo creando un ponte che porti gli studenti in sicilia a contatto diretto con le innovazioni nel resto del mondo e vogliamo mostrare e portare una visione della tecnologia come uno strumento attivo di creazione l'idea di questo progetto è nata vedendo in prima persona quanto fosse profondo il divario tra realtà innovative - come quella di silicon valley - e altre realtà - come la sicilia - dove la tecnologia viene subita più che creata alla base di questo divario c'è innanzitutto il fatto che oggi ci sono pochi creatori digitali per esempio nelle comunità online si parla della regola dell' cioè che soltanto l' degli utenti di una comunità sono creatori di contenuti mentre tutti gli altri sono contributori e soprattutto consumatori passivi dei contenuti creati da qualcun altro viviamo in un mondo in cui pochi creano contenuti e servizi consumati da milioni o miliardi di persone e la cosa più preoccupante è che non solo ci sono pochi creatori della tecnologia digitale ma anche questi pochi creatori sono concentrati in alcuni stati e nelle grandi città questa concentrazione di creatori - e il divario in generale tra i creatori di tecnologia e i consumatori passivi della tecnologia - secondo me è uno dei problemi più grandi del xxi secolo e rischia di creare profonde diseguaglianze economiche politiche e sociali credo sia un problema che dobbiamo risolvere adesso e iniziare a risolvere a partire da oggi e in questa transizione verso il mondo digitale i nativi digitali sono specialmente vulnerabili e non è quello che normalmente pensiamo - che sono nati col digitale quindi sono naturalmente più vicini al digitale perché di fatto questi giovani sono nati in un mondo in cui internet è dato per scontato e spesso non viene messo in discussione se vediamo i nostri teenager nelle scuole oggi molti di loro sanno utilizzare internet in maniera passiva e sanno utilizzare i social media e instagram ma quanti di loro sanno utilizzare internet in maniera attiva per creare contenuti o per sviluppare idee imprenditoriali o per risolvere problemi sociali ma non sono qui per parlarvi di quanto secondo me sia urgente una riforma del sistema educativo in italia penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che il nostro sistema educativo ancora non si è adattato alla rivoluzione digitale e che non sta formando creatori protagonisti nell'era digitale se non ovviamente in alcuni casi eccezionali sono qui per parlarvi di come credo che tutti noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a risolvere questo problema e possiamo farlo partendo dal basso dalla nostra realtà locale anziché aspettare che qualcuno dall'alto riformi il sistema educativo nel nostro caso siamo partiti da marsala la città dove sono cresciuta nell'estrema punta occidentale della sicilia immagino che alcuni di voi conoscano marsala per il nostro vino ma immagino anche che non molti sapranno che marsala è anche la città del vento con tantissimi appassionati di vela come me penso che ci siano tre ingredienti fondamentali per diventare buoni velisti che sono gli stessi tre ingredienti che utilizziamo nel progetto teens for kids il primo ingrediente è la pratica fare vela si impara veleggiando non sui libri si diventa buoni velisti buttandosi in mare con tutte le condizioni con le cadute le risalite in barca le ricadute con i pianti quando ti senti persa in mezzo al mare con le vittorie e con le sconfitte e passando ore e ore a contatto con il mare il secondo ingrediente è il team quando ci si allena in un team si cresce insieme quando facevo vela ricordo che vedevamo ogni allenamento come una piccola gara si imparava dai più grandi e si insegnava ai più piccoli con il team giusto si arriva insieme al traguardo il terzo ingrediente è l'ambiente marsala è una città con condizioni ideali per fare vela tanto vento un mare meraviglioso che fa venire voglia di non scendere mai dalla barca e temperature che permettono di allenarsi tutto l'anno questi tre ingredienti - la pratica il team e l'ambiente - sono i tre ingredienti del progetto teens kids partiamo dal primo la pratica se vostra figlia vi dicesse che vuole diventare una velista le comprereste mai un libro spero di no la vela si impara in acqua e allo stesso modo la tecnologia si impara toccandola con mano usandola e non solo sui libri se vogliamo che i nostri studenti diventino creatori devono imparare a toccare la tecnologia con mano e saperla usare in maniera attiva non è importante che apprendano una tecnologia specifica perché comunque qualsiasi cosa apprendano oggi sarebbe obsoleta tra qualche anno è importante invece che apprendano una visione della tecnologia come uno strumento di creazione e oggi possiamo trasmettere questa visione della tecnologia attraverso le macchine di fabbricazione digitale come la stampante d e il taglio laser immagino che alcuni di voi non hanno mai visto una stampante d e immagino che pensiate che siano care e difficili da utilizzare in realtà non è così la fabbricazione digitale negli ultimi anni è diventata sia finanziariamente che anche tecnicamente molto accessibile e qualsiasi scuola oggi potrebbe permettersi di acquistare alcune di queste macchine e di creare un piccolo laboratorio creativo a scuola per esempio oggi si possono comprare stampanti d che costano meno di e sul fatto che siano tecnicamente accessibili può garantire un'economista che ha scoperto internet dieci anni fa nel progetto teens kids siamo partiti da moduli di base la programmazione - o coding - l'elettronica la stampa d e il taglio laser e i nostri studenti apprendono con le mani in pasta attraverso il fare e soprattutto giocando in uno dei nostri workshop per esempio gli studenti creano un microscopio fai da te con le macchine di taglio laser per la parte di elettronica di questo microscopio smontano una webcam poi prendono la lente della webcam e la assemblano sulla struttura che hanno tagliato col taglio laser e poi possono divertirsi a personalizzare il loro microscopio come preferiscono durante questo processo di creazione gli studenti non solo apprendono il disegno d il taglio laser come smontare una webcam - anche questa una competenza fondamentale nell'era digitale - ma soprattutto imparano a vedere la tecnologia come uno strumento per scoprire il loro intorno con questo workshop ho visto bambini e anche adulti correre curiosi per la strada a raccogliere foglie insetti e qualsiasi cosa strana trovassero ho visto anche alcuni prendere cotton fioc e cercare i batteri della bocca da spalmare sul microscopio e utilizzare il microscopio veramente come strumento per osservare e per essere curiosi e in più questo tipo di progetti sono progetti e strumenti preziosi per democratizzare la scienza infatti questi microscopi costano intorno ai e permettono di avere immagini come questa della stessa qualità di microscopi digitali che costano almeno dieci volte di più una volta apprese alcune competenze di base gli studenti sono liberi di scatenare la loro immaginazione creando qualsiasi cosa considerino utile o semplicemente divertente anche piccoli pokémon e la tecnologia per loro diventa uno strumento per creare qualcosa di cui essere orgogliosi non importa cosa creino importa che siano loro a crearlo immaginate se progetti come questo venissero svolti dagli studenti in tutte le nostre scuole immaginate come potrebbe trasformarsi la nostra educazione se per esempio durante l'ora di scienze gli studenti non solo studiassero i batteri sul libro ma imparassero anche a creare un microscopio per osservare i batteri che stanno studiando in questo modo la tecnologia non diventa una nuova materia tra i banchi di scuola ma diventa parte integrante del curriculum scolastico come vero e proprio metodo di apprendimento possiamo portare questo tipo di educazione digitale creativa in tutte le nostre scuole con gli altri due ingredienti del progetto teens kids il team e l'ambiente non possiamo aspettarci che tutti i nostri insegnanti si trasformino in esperti digitali da un giorno all'altro però possiamo facilitare questa transizione creando un team che faccia leva sui teenager nel progetto teens kids stiamo formando gli studenti delle scuole superiori per essere formatori dei più piccoli quest'approccio ha tanti vantaggi innanzitutto questi studenti sono nativi digitali - sono cresciuti con la tecnologia e quindi possono insegnarla in maniera più diretta ai piccoli inoltre fare leva sui teenager ci permette di portare l'educazione digitale a scuola a costi e tempi molto ridotti e quindi di aumentare esponenzialmente il numero di studenti che possiamo raggiungere nel progetto teens kids quest'anno a marsala siamo un gruppo di volontari che stanno formando studenti delle scuole superiori che durante quest'anno scolastico formeranno studenti delle scuole elementari a seconda dei loro interessi gli studenti delle scuole superiori hanno ruoli diversi nel nostro progetto c'è chi svolge le lezioni ai piccoli c'è chi ci aiuta a prepararle ci sono alcuni che stanno traducendo materiale workshop dall'inglese all'italiano e poi c'è un gruppo che ci sta aiutando a gestire il progetto come fosse la loro start-up per questi studenti delle scuole superiori il nostro progetto è uno stage formativo che svolgono durante le ore di alternanza scuola-lavoro uno stage che li sta formando e preparando al mondo del lavoro ma anche al mondo fuori dal lavoro in cui potranno godere di una visione della tecnologia come strumento di formazione di impegno sociale e di cambiamento insegnare è anche il modo migliore per imparare e questi studenti stanno diventando piccoli specialisti digitali alcuni di loro hanno deciso di continuare a studiare in aree scientifiche e tecnologiche e quindi di iscriversi all'università in queste aree ispirati dalle nostre attività altri hanno già creato startup innovative a marsala e una di queste creata da teenager ha già utenti in tutto il mondo insieme alla pratica attraverso la fabbricazione digitale e un team che fa leva sui teenager c'è un terzo cliente fondamentale per formare giovani creatori l'ambiente e mentre nella vela l'ambiente è dato e non si può modificare - si può solo essere fortunati a nascere e crescere in un posto baciato dal sole e dal vento - in progetti come teens kids l'ambiente si può disegnare nel nostro caso per creare un ambiente di apprendimento creativo e per formare i nostri ragazzi ci siamo affidati alle risorse disponibili gratuitamente online incluse quelle da università molto prestigiose come il mit e stanford abbiamo selezionato workshop progetti e interi corsi che stiamo replicando in sicilia e grazie a queste risorse stiamo offrendo un'educazione digitale creativa a costi intorno ai euro a studente un'educazione creativa al costo di un biglietto per il cinema questo è il potere che ha internet di rendere un'educazione d'eccellenza accessibile a tutti in maniera democratica ed equa ma devo ammettere che non è stato semplice trovare le risorse per questi workshop perché spesso non sono in italiano sono sparse tra varie piattaforme in varie lingue e nel progetto teens kids vogliamo contribuire a rimuovere questo ostacolo e a permettere a tanti altri di buttarsi in progetti di educazione creativa a scuola per questo abbiamo deciso di lanciare una piattaforma online in italiano dove condividere workshop progetti e corsi a cui noi ci siamo affidati per il nostro progetto e anche quelli che sogniamo di replicare in futuro in modo che chiunque volesse promuovere un'educazione digitale nella sua realtà locale possa avere un punto di riferimento da cui partire ma perché questa piattaforma - questo portale teens kids - faccia veramente la differenza il nostro contributo da solo non è sufficiente lanceremo la piattaforma a gennaio e nel frattempo vogliamo invitare tutti quelli che come noi stanno lavorando per formare giovani creatori a contribuire alla creazione di questa piattaforma abbiamo lanciato ieri sera - creato da alcuni studenti che fanno parte del nostro progetto - un portale online dove invitiamo tutti quelli che vogliono contribuire al progetto a condividere con noi progetti workshop casi pratici lezioni apprese qualsiasi cosa volessero mettere a disposizione di tutti attraverso il portale teens kids in questo modo il portale può diventare un punto di riferimento da cui partire ma anche un punto di incontro di scambio di lezioni apprese e di collaborazione tra persone che vogliono fare la differenza e portare questo tipo di educazione a scuola creando una rete basata su sperimentazione e condivisione possiamo far sì che da tanti casi isolati possa partire una rivoluzione educativa dal basso insieme possiamo formare una generazione di creatori di protagonisti dell'era digitale piuttosto che dei semplici spettatori di questa trasformazione tutti possiamo contribuire a questa missione un insegnante può iniziare con un workshop prendendolo dal portale teens kids e farlo nella sua classe una studentessa universitaria o una teenager possono bussare alle porte di una scuola elementare e proporsi per fare uno di questi workshop e da lì si passa poi a intere scuole e a interi comuni e condividendo questi workshop e le lezioni apprese sul nostro portale l'impatto di queste iniziative può moltiplicarsi l'attivista bertha calloway scriveva che non si può cambiare la direzione del vento ma si possono aggiustare le vele quando si inizia a fare vela normalmente ci si lascia trascinare dal vento e si segue la direzione del vento dopo un po' si inizia a controllare la barca a decidere la rotta e anche andare controvento il vento passa dall'essere un ostacolo a essere un mezzo per raggiungere una destinazione con la pratica attraverso la fabbricazione digitale con un team che fa leva sui teenager e con il giusto ambiente formativo possiamo far sì che questa generazione di studenti italiani veda la tecnologia nella stessa maniera in cui il velista vede il vento come uno strumento per raggiungere la loro destinazione grazie 2 vi voglio porre una domanda secondo voi la fotografia è una riproduzione della realtà o in qualche maniera ne è un'interpretazione possiamo con la fotografia vedere qualcosa che vada oltre i nostri occhi ve lo siete mai chiesto io ho trovato la risposta a tutto ciò realizzando degli scatti che sono andati oltre la mia visione in questo scatto in notturna di manarola si possono notare dei dettagli che di norma il nostro occhio potrebbe non cogliere appieno vediamo la trasparenza del mare vediamo la scogliera particolarmente luminosa ma soprattutto vediamo il cielo il cielo appare molto più luminoso di come appare normalmente ai nostri occhi ciò avviene grazie a una tecnica chiamata lunga esposizione è una tecnica di scatto in cui la durata della nostra foto non è di pochi secondi ma dura diversi secondi magari otto o dieci secondi o più alcuni minuti o talvolta anche diverse ore con questa tecnica quindi noi riusciamo ad avere uno scatto molto più luminoso rispetto a ciò che potremmo vedere normalmente questa tecnica quindi ci aiuta a vedere qualcosa che il nostro occhio non potrebbe mai cogliere ma proviamo ad andare ancora un po' oltre questo è lo scatto completo sulla destra abbiamo una chiara e distinta visione della via lattea sono diversi anni che mi sto occupando di questa tipologia di foto e da alcuni luoghi particolarmente bui si riescono ad ottenere degli scatti di questo genere la via lattea è la nostra galassia dove si trova il nostro sistema solare e con le opportune tecniche di scatto è possibile riprenderla al meglio è possibile coglierne forme e colori che di norma sarebbero quasi invisibili per noi per quale ragione di notte i nostri occhi non vedono così bene questi colori nel buio al contrario con la macchina fotografica possiamo ottenere questi risultati in realtà questa mia passione per il cielo notturno è nata ben prima della fotografia e del mio lavoro da fotografo è nata da bambino quando da bambino ero appassionato di astronomia e per un qualche periodo ho voluto fare l'astronomo poi crescendo ovviamente ho cambiato interesse e ho cambiato lavoro e l'astronomia però è tornata nel momento in cui ho avuto a disposizione degli strumenti fotografici particolarmente adatti a questa tipologia di scatti macchine fotografiche che lavorano molto bene al buio obiettivi luminosi che mi hanno aiutato a realizzare queste foto e quindi in qualche maniera ho assegnato questa sorta di sfida a me stesso questa ricerca continua di vedere questi cieli notturni da diversi luoghi ma soprattutto da luoghi in cui l'inquinamento luminoso spesso e volentieri ne copre la visione come si può immaginare i primi risultati non sono stati eccezionali devo dire che all'inizio i risultati non erano per niente belli però nel tempo sono migliorato come ho fatto a migliorare studiando molto prima di tutto come sfruttare al meglio la mia attrezzatura ho studiato il fotoritocco perché comunque un po' di fotoritocco è necessario per estrapolare al meglio i dettagli e il colore del cielo ma soprattutto ho studiato il momento giusto per realizzare queste foto che è diciamo il fattore fondamentale la via lattea infatti è visibile praticamente tutto l'anno però bisogna inquadrare nella giusta direzione e nel giusto periodo dell'anno in realtà questa che vedete è la via lattea detta estiva è una via lattea una zona della via lattea che si vede per lo più nei mesi estivi in realtà già in questa stagione è visibile solo che è visibile in ore non particolarmente comode per scattare poco prima dell'alba quindi già con la presenza del sole più si va verso l'estate più diventa visibile in ore notturne e quindi è più semplice realizzare gli scatti di questo genere al contrario in inverno si vede la via lattea invernale che è molto meno interessante rispetto a quella precedente presenta meno colori meno forme e soprattutto ha una colorazione meno intensa che è quella che quindi rende un po' particolari gli scatti in inverno al contrario però si possono realizzare scatti differenti sempre astronomici più relativi alle galassie e alle nebulose infatti in questo scatto si può notare sul lato quella piccola linea chiara che è una galassia è la galassia di andromeda che è facilmente fotografabile e in questo scatto pur molto grandangolare già si riesce a vedere chiaramente un fattore importantissimo quando si scatta poi è tenere conto di tutte quelle variabili e soprattutto del meteo il meteo è uno dei fattori fondamentali per ottenere una buona foto quindi una buona foto astronomica si basa soprattutto sull'organizzarsi e trovare al di là del giusto punto di scatto la giusta nottata dove realizzare gli scatti una nottata completamente tersa aiuta particolarmente la realizzazione delle foto ma teniamo anche in conto che la presenza della luna va a offuscare la visione del cielo e di conseguenza una notte senza luna o con la luna nuova è perfetta per realizzare questi scatti uno dei problemi maggiori della fotografia notturna è l'inquinamento luminoso purtroppo l'inquinamento luminoso va a coprire in qualche maniera il cielo creando questo effetto offuscato su di esso e creando questa forte dominante gialla di conseguenza la parte più importante successiva allo scatto del fotoritocco è proprio togliere questo effetto visivo l'effetto visivo quindi va a coprire la visione del cielo la copre nella macchina fotografica ma la copre anche per i nostri occhi di conseguenza buona parte del lavoro è relativo proprio a togliere questo effetto visivo fastidioso come avete visto in questo breve video l'inquinamento luminoso è un fattore molto importante che copre fisicamente la visione del cielo avete visto che durante il video quasi i colori cambiavano di volta in volta proprio perché le luci artificiali andavano in qualche maniera a cambiare la tonalità del cielo su cui si riflettono esse stesse l'italia purtroppo ha un fortissimo inquinamento luminoso quindi trovare zone in cui riuscire a realizzare questi scatti è quasi una sfida in liguria abbiamo la fortuna di avere la zona del parco delle cinque terre in cui è particolarmente buio quindi è fattibile realizzare queste foto ma si possono trovare anche tante altre zone interessanti personalmente sono rimasto stupito scoprendo di trovare una zona così idonea tra genova voltri e arenzano stranamente in questa zona c'è una serie di spiagge in cui è particolarmente buio e dove spesso vado a realizzare queste foto diciamo che è il primo punto in cui vado a scattare quando voglio provare dei nuovi scatti poco tempo fa alla fine dell'estate scorsa ho realizzato proprio questa foto una foto diciamo unica credo che sarà impossibile ripeterla in cui ho avuto in contemporanea la visione dalla via lattea da un lato e dall'altra parte una tempesta di fulmini sopra genova credo che sia stata totalmente la fortuna che mi ha provato quella sera in quel luogo però sono stato ripagato con la continua voglia di migliorare i miei scatti tempo fa ho fatto un po' una pazzia quella che sicuramente molti fotografi non farebbero mai ho smontato la mia reflex e l'ho modificata per migliorarla per l'astrofotografia è stata una modifica un po' azzardata devo dire che non si dovrebbe fare e che però mi ha ampliato le capacità di lettura del cielo notturno fondamentalmente come funzionano tutte le macchine fotografiche ma anche i nostri cellulari funzionano attraverso un sensore che legge la luce che li colpisce sul sensore è posto un filtro che va a filtrare la luce affinché la macchina possa vedere dei colori simili a quelli del nostro occhio infatti ciò che vede l'occhio umano è una zona molto ridotta dello spettro di emissione esistono ad esempio gli infrarossi gli ultravioletti che l'occhio umano non percepisce al contrario ci sono degli animali quali i rettili oppure gli insetti che invece possono vedere queste lunghezze d'onda io cosa ho fatto fondamentalmente ho messo al posto del filtro originale della macchina che va a bloccare l'infrarosso un filtro che invece ne consente la lettura cosa ha fatto questa modifica ha consentito alla mia macchina di iniziare a leggere dei colori che prima non poteva vedere ha iniziato a vedere sfumature di colore nei gas interstellari che la macchina proprio non poteva percepire assolutamente con questa modifica invece ha iniziato a vederli e i miei cieli notturni sono stati molto più colorati rispetto a prima la fotografia poi non è solo lato tecnico come ho parlato fino ad ora a volte è anche tanta tanta pianificazione vi racconterò questo l'estate scorsa a giugno ho raggiunto il rifugio monzino in valle d'aosta sulle pareti del monte bianco ho raggiunto questo rifugio perché l'estate precedente avevo visitato questo luogo con alcuni miei amici e avevo deciso mi ero proposto l'idea di ritornarci una seconda volta per realizzare gli scatti in notturna avevo notato che il posto era particolarmente adatto a realizzare degli scatti per la veduta che avevo sul panorama ma soprattutto perché immaginavo che sarebbe stato particolarmente buio di conseguenza per diversi mesi ho pianificato questa mia scalata è stata una scalata anche abbastanza difficile perché abbiamo trovato - eravamo in due fotografi - dei tratti innevati e dei tratti di scalata quindi non era semplice scalare già in queste condizioni oltretutto portando tutta questa attrezzatura quindi oltre l'attrezzatura da scalata anche quella fotografica l'esperienza vissuta è stata indubbiamente bellissima perché vedere un luogo del genere in queste condizioni era spettacolare il problema qual è stato verso il tramonto notai che il cielo non era perfettamente terso come speravo ma trovai diverse nuvole ero un po' sconfortato di cosa stava accadendo e di conseguenza pensavo già di non ottenere nessun risultato interessante durante la nottata però mi accorsi per caso che nel cielo vi erano delle strane forme delle forme che non riuscivo a interpretare domandandomi cosa fossero provai a fare una foto e scoprii che in realtà stavo vedendo a occhio nudo la via lattea è stato questo lo scatto forse più riuscito di tutti i miei mai realizzati per quale ragione perché offre la visione dell'intero arco della via lattea e soprattutto la visione è particolarmente distinta rispetto ad altri scatti lo scatto è stato molto difficile da realizzare non tanto tecnicamente ma per l'attenzione che ho dovuto dare a tutte le fasi di scatto per quale ragione perché ogni errore fatto in quel momento lo avrei ripagato a casa non avendo magari lo scatto necessario lo scatto è infatti una panoramica di sette foto verticali e per ognuna di esse ho dovuto realizzare più di una foto alcune più chiare per esporre bene l'ambiente e alcune più scure per esporre quelle zone troppo luminose quali il centro abitato oppure il rifugio stesso che vedete poco in basso è interessante anche notare tutti gli oggetti celesti che erano visibili in quella nottata e che quasi si potevano percepire a occhio nudo da quanto era terso il cielo come dicevo prima il lato organizzativo è fondamentale per realizzare queste foto e come potete vedere ho utilizzato prima della partenza alcune applicazioni che mi hanno aiutato a capire la direzione dello scatto per quale ragione il rifugio purtroppo rimane aperto tre mesi all'anno quindi in un periodo tra giugno e settembre ho dovuto tenere in conto delle fasi lunari ho dovuto tenere un po' in conto anche il meteo in poche parole avevo identificato in un'estate tre o quattro occasioni per scattare di conseguenza ho dovuto pianificare molto bene quello che dovevo fare e soprattutto scegliere l'inquadratura in qualche maniera sono arrivato sul posto già sapendo quello che volevo ottenere perché è l'unico modo per ottimizzare la mia fase di scatto questo è un altro scatto in cui si notano ancora più dettagli uno scatto più zoomato rispetto a prima e anche in questo si possono notare le diverse sfumature e colori che compongono la via lattea e anche tante piccole nebulose che sono quelle macchie tendenzialmente più rosse che sono visibili nel cielo tra i tanti scatti ho realizzato anche questo che è una tecnica completamente diversa questa è detta star trail è una tecnica di scatto in cui la durata della nostra foto non dura secondi come avviene normalmente per il cielo notturno ma dura minuti è un tempo molto lungo e cosa accade in questi minuti vediamo la rotazione della volta celeste l'unica stella che rimane fissa è la stella polare le altre stelle invece lasciano queste strisce che è la loro rotazione è quindi interessante pensare che con la fotografia riusciamo a fotografare il tempo che è qualcosa che noi non possiamo vedere lo possiamo solamente percepire quindi grazie alla fotografia lo trasportiamo nella realtà è anche interessante pensare a un'altra cosa le stelle che stiamo vedendo noi sono stelle che arrivano dal passato il tempo che la luce impiega tra l'essere emessa da una stella e l'arrivare a noi può essere molto lungo ad esempio la luce del sole impiega otto minuti per giungere fino a noi quindi le stelle che sono distanti miliardi di anni luce impiegano miliardi di anni per arrivare a noi di conseguenza noi stiamo vedendo un cielo del passato quindi con la fotografia noi possiamo ottenere qualcosa che va oltre il nostro sguardo che va oltre quello che è per noi la normalità possiamo anche creare qualcosa che non possiamo percepire come il passaggio del tempo a tal proposito vi starete domandando cosa abbia fatto all'inizio con quei lanci di sabbia in quel caso ho realizzato una tecnica particolare in cui ho realizzato qualcosa che in realtà non esiste ma lo realizzo e lo rendo reale grazie alla fotografia ho realizzato una tecnica come questa un abito di sabbia questo non è lo scatto realizzato prima è un altro realizzato precedentemente questa tecnica è una sorta di mia piccola sfida che ho avuto in questi anni sono anni che sto sperimentando questa tipologia di foto in cui realizzo questi abiti con diversi materiali ho usato la sabbia ho usato della vernice e tanto altro fondamentalmente come avete visto realizzo diversi lanci di materiale sul corpo della modella e poi vado a riassemblare tutti gli scatti assieme in photoshop per riunire e ricreare l'abito intero è quindi una tecnica un po' particolare ma da dove nasce in realtà mi sono ispirato a un noto fotografo che si chiama aurum light che è stato il primo a sperimentare questa tecnica interessato dal suo risultato ho deciso di crearne una mia versione e quindi ho iniziato a sperimentare provando diverse tecniche di scatto e tantissimi materiali come potete immaginare quando si usa la vernice è molto più caotico che lanciare la sabbia come ho fatto prima nel tempo poi provando a discostarmi completamente dai risultati iniziali ho deciso di passare ad altri materiali altri elementi in questo caso del caffè e della verdura ovviamente ho sempre usato dei cibi scaduti per non sprecare nulla e questo non va detto assolutamente alle modelle ho provato anche a realizzare scatti più simpatici alcuni pubblicitari anche per dare un aspetto molto diverso al mio lavoro in qualche maniera variarlo sempre successivamente ho deciso di uscire dalla sala pose in qualche maniera quindi non stare più in ambiente chiuso ma ambientare tutto in esterno e quindi ho scelto diversi luoghi dove ambientare questi scatti è stato più difficile farlo perché quando sono in studio ho molta più attrezzatura disponibile in esterno meno però ho ottenuto comunque dei risultati interessanti in qualche maniera ambientando la figura il materiale dell'abito con l'ambiente stesso ad esempio questo è uno dei miei scatti preferiti per quanto sia stato uno dei più difficili da realizzare per quale ragione perché le foglie quando le lanciavo volavano via ovviamente quindi ogni volta che facevamo un lancio dovevamo per forza recuperare moltissime foglie come avete visto è un lavoro di squadra lavoro sempre con una o due persone che mi aiutano nei lanci perché una persona deve lanciare l'altra deve scattare quindi è sempre un lavoro di team questo recentemente poi ho deciso di tornare in sala posa ho deciso di fare un lavoro completamente diverso da quello precedente ho realizzato i dodici segni zodiacali con questa tecnica dell'abito liquido è una tecnica in questo caso mixata con altre realtà ho mixato con la grafica d sono andato a inserire la grafica d per realizzare alcune parti dell'abito che non potevo realizzare lanciando semplicemente la vernice e per realizzare poi i piedistalli quindi avevo bisogno di qualcosa in più la cosa interessante nella realizzazione di queste foto qual è stata cercare quel piccolo dettaglio che fosse rappresentativo del singolo segno provando a mantenere comunque una continuità stilistica tra tutte le foto che era il fattore principale per creare una serie intera giustamente adesso vi faccio vedere quello che abbiamo fatto prima mentre stavate vedendo i primi speaker io ero giù a montare l'abito e questa è una versione molto velocizzata giusto per farvi capire quello che ho fatto fondamentalmente sono andato a sovrapporre i vari scatti cercando di fonderli al meglio non è uno dei risultati migliori devo ammetterlo perché ho lavorato molto di fretta in uno spazio non completamente idoneo però vi dà un'idea di come il risultato si possa ottenere e quale sia la magia che sta dietro a questa tipologia di foto per me questa è la magia da un lato riuscire a trasportare chiunque in luoghi che ho fotografato in qualche maniera farli rivivere agli altri dall'altra parte creare qualcosa che non esiste e che con la fotografia invece diventa reale grazie a tutti 3 non è vero che a me preoccupa la comunicazione anzi la osservo mi piace cosa sto pensando in questo momento che le mie due dimensioni spazio e tempo -- hanno dei limiti la dimensione temporale è limitata dal countdown che mi sta segnando il tempo che ho a disposizione la disposizione invece di questo cerchio ai miei piedi è il limite della mia dimensione spaziale non posso travalicare il limite di questo cerchio rosso perché uscirei dal fuoco delle telecamere e quindi perderei un'occasione unica di lasciare un momento epico della mia esistenza che sicuramente mi sopravviverà quindi in questi minuti io sto lasciando qualcosa all'umanità sto realizzando la mia etica individuale in un luogo privilegiato senz'altro senza dubbio per una storia personale per una professione per una serie di botte di fortuna o di infamità ho iniziato a fare il giornalista con una finta raccomandazione di uno zio arcivescovo che non ho mai avuto ma era l'unica maniera che si aveva per poter cercare di ambire a varcare i confini dell'azienda pubblica dove c'era quel cavallo morente detto questo vorrei sfatare innanzitutto quello che è un luogo comune che viviamo nell'epoca della comunicazione no non è affatto vero non è la cifra fondamentale dell'epoca in cui viviamo quella che noi comunichiamo noi non stiamo comunicando in realtà ci stiamo semplicemente addestrando a quella che è una fase inconsapevole della nostra evoluzione cerco di essere più chiaro noi - più o meno i miei dati sono del tutto imprecisi ma faccio il giornalista perché amo l'imprecisione sennò farei lo scienziato - abbiamo più o meno cominciato a camminare eretti milioni di anni fa poi abbiamo impiegato altri - milioni di anni per diventare uomini a tutti gli effetti e qual è stato il segno della nostra evoluzione perché noi siamo stati una specie privilegiata perché siamo qui noi a parlare dentro un anfiteatro e abbiamo pensieri complessi per un banalissimo episodio che ci è spuntato il pollice opponibile l'inizio della nostra evoluzione è questo pollice che io possa fare così possa schioccare le dita possa avvitare un bullone possa trasformare la mia mano in un utensile e quindi cambiare il mondo attorno a me una semplice evoluzione il pollice opponibile ci rende quello che siamo abbiamo cominciato quindi a trasformare il mondo avendo il pollice opponibile cambiavamo il mondo siamo diventati veramente gli architetti dell'universo come dicono i massoni ma lo siamo a tutti gli effetti perché non ci siamo accontentati di cambiare il mondo fisico abbiamo cominciato anche a costruirci un fantastico mondo metafisico bellissimo e anche in questo noi siamo stati molto bravi abbiamo sempre immaginato come abbiamo cominciato a costruire delle macchine - abbiamo cominciato a costruire delle macchine che cambiassero il mondo la ruota la leva e poi andando avanti fino ad arrivare che ne so alla vite senza fine al cardano con tutti gli attrezzi che ci siamo inventati che via via hanno costruito la tecnologia abbiamo cambiato il nostro mondo non abbiamo cambiato soltanto il nostro mondo ma anche quello delle idee abbiamo cominciato a costruirci delle fantastiche architetture per dare possibilità di visualizzare o di appoggiare quelli che erano i nostri stati interiori per cui abbiamo cominciato ad acquisire una sensibilità e quindi ci siamo costruiti degli universi delle cosmogonie abbiamo cominciato a pensare agli dèi abbiamo cominciato a costruire degli idoli degli idoli che ci somigliassero e fossero le nostre metafore degli idoli che parlavano e quindi davano a noi la possibilità di vedere rappresentato allucinato quello che noi pensavamo di essere questo fa sempre parte del nostro cammino evolutivo noi in questo momento però stiamo compiendo in maniera forse inconsapevole in circa una ventina d'anni un salto evolutivo altrettanto potente per noi come è stato quello che in milioni di anni ci ha dato il pollice opponibile è quello di avere iniziato a pensare l'idea che noi potessimo avere delle protesi emotive che in qualche maniera andassero oltre quelli che erano i limiti dei nostri sensi ho un po' sorriso quando qualcuno ha detto prima che iniziassimo spegnete i cellulari come dire spegnete quello che noi abbiamo a disposizione oggi per osservare a tempo reale la nostra evoluzione noi stiamo cercando alla stessa maniera in cui abbiamo cominciato a cambiare il mondo a cambiare anche la nostra sensibilità a cambiare la nostra percezione degli altri esseri umani della nostra dimensione spazio-temporale proprio attraverso questo oggetto che ognuno di voi ha il fatto che ognuno di voi ne abbia uno in tasca significa che ormai è una protesi irrinunciabile è soltanto per un mero arcaismo che ancora noi mese dopo mese vediamo il nuovo modello di smartphone ci fermiamo rispetto a quello che è l'hardware quello che all'esterno di questo oggetto in realtà è la sua essenza la nostra evoluzione sarà completa in questa fase quando noi avremo incorporata questa possibilità ulteriore di avere degli spazi più ampi rispetto a quelli limitati dei nostri sensi come questo cerchio rosso come quel countdown che segna che mancano minuti e secondi alla fine questo significa che dobbiamo vedere e osservare essere consapevoli che il mondo che stiamo vivendo è un mondo che sta registrando il nostro cambiamento perché noi stiamo cambiando come noi siamo cambiati con il pollice opponibile abbiamo cominciato a cambiare il nostro mondo noi stiamo cambiando con questa nostra percezione che comunque abbiamo una nuova maniera per gestire la socialità la socialità significa esperienza il nostro cervello muta cambia con la relazione con gli altri una volta un'amica mia che è una scienziata mi ha detto io ti cambio cambio qualcosa di te mi tocca una mano con le unghie ora le tue sinapsi sono composte in una certa maniera quindi ti ho cambiato il cervello tu hai un cambiamento fisico soltanto con una carezza figuriamoci quanto cambiamo e quanto stiamo cambiando dallo stress che non eravamo abituati a gestire di avere non so - contatti in un social network e avere il database organizzato di tutte le nostre relazioni non avere più una gerarchia di relazioni se non un ordine alfabetico delle relazioni che noi gestiamo beh questo è fantastico questo cambierà il mondo questo muterà il mondo a tendere noi riusciremo a incorporare questa facoltà e come questi occhiali - che in realtà sono una protesi senza occhiali comincio a vedere sfocato dalla prima fila in poi quindi ho una protesi per acuire il mio senso della vista - non mi basterebbe la vista per gestire persone ma quando mai s'è posto un uomo il problema di guardare in faccia persone non ho possibilità fisiche legate ai miei sensi di gestire i contatti che magari ho nel mio social network quindi ho bisogno di una protesi alla fine mi comincia a pesare il fatto che sia un oggetto che devo tenere fuori dal mio corpo e lo vorrò dentro quella che era la fantastica anticipazione di alcuni performer di body art negli anni ' come stelarc che si mangiava dei piccoli meccanismi dicendo il corpo umano è pieno di zone vuote bisogna riprogettare il corpo umano ma noi stiamo riprogettando il corpo umano noi stiamo dando corpo a una nuova dinastia di esseri umani anche cambiando le fattezze fisiche le nostre dimensioni corporee la nostra espressione mutava secondo l'uso che facevamo dell'ambiente camminavamo tanto ci venivano delle gambe lunghe e affusolate stiamo molto seduti diventiamo sedentari e ci viene la gastrite ma artificialmente abbiamo capito che può essere cambiato ma figuriamoci non c'è più il tabù dell'incorporamento di oggetti estranei della tecnologia che entra nel nostro corpo ma che male c'è mi fa male un ginocchio mi dicono tra qualche anno metterai la protesi sì metterò una cosa al vanadio qua e chi se ne importa rischia di scoppiare il cuore mi metteranno un po' di valvole siamo abituati ma siamo abituati non soltanto all'avanguardia nel nostro pensiero tutti sono abituati una persona anziana sa che se ha un problema cardiaco gli mettono dei bypass delle valvoline e continua a vivere quindi è già superato il tabù non esiste più una differenza tra organico e inorganico anzi l'inorganico entra tranquillamente a far parte del nostro corpo della nostra esperienza ci sono anche altre mutazioni però mutazioni che in realtà avvengono proprio per usi sociali un'altra importante mutazione che abbiamo avuto è la perdita del baculum il baculum è l'osso penico che una volta era importante perché eravamo poligami c'erano tante donne e ci serviva un attrezzo sempre a disposizione poi siamo diventati monogami abbiamo cambiato le nostre abitudini e mi pare che un milione e mezzo di anni fa abbiamo perso il baculum lo mantengono alcuni primati l'uomo non ce l'ha più quindi un uso sociale ha cambiato il nostro corpo e perché non dovrebbe cambiare il nostro corpo un uso sociale come quello di avere la nostra possibilità di relazionarci allargata questo ha sempre appassionato diciamo i miei ultimi anni di attenzione per tanti anni ho osservato la televisione il mio compito era appunto come ha detto la persona che mi ha introdotto di fare il massmediologo un termine che mi è sempre sembrato odioso anche perché avevo l'impressione di osservare una realtà transeunte che non era possibile codificare in un sistema scientifico la comunicazione noi cambiamo continuamente non puoi dire cosa sia la comunicazione quando nacquero le prime facoltà di scienza della comunicazione ridevo ma scienza di che questi studiavano televisione i soloni spiegavano cos'è la televisione la televisione oggi non esiste più quando la osservavo io una decina d'anni fa già dicevo sì è un medium ma perché è un medium è un medium nell'accezione primaria di questo termine è un evocatore di realtà fantasmatiche la televisione non è importante non ci fa vedere nulla non ci ha fatto evolvere non è l'oggetto che cambierà la nostra vita lasciatelo dire quello alle vestali che ogni giorno si strappano i capelli dicono ah come cambia il mondo la cattiva televisione la buona televisione non esiste roba passata è un medium è servito per un certo periodo a farci vedere una realtà di oltretomba in cui tutti ambivano ad entrare era l'addestratore alla concezione alla percezione della protesi emotiva la televisione altro non ha fatto poi alla fine che osservare l'umanità e non inventarsi più nulla la televisione non è più assimilabile a una realtà come la poesia la narrativa no per la televisione -- la televisione generalista parlo la televisione dei telefilm è un'altra cosa è una trasposizione del teatro è il teatro a casa la televisione non ha fatto altro che osservare la realtà e cominciare a dimostrare che le persone che la guardavano entravano all'interno del suo spettacolo benissimo tutto questo l'ho fatto per una parte importante della mia vita quindi osservavo la comunicazione osservavo i mezzi di comunicazione dicevo abbiamo queste protesi emotive incorporate dentro di noi che bello comunicheremo tanto voglio studiare capire immaginare volevo essere avanti rispetto agli altri capire cosa sarebbe successo il giorno dopo poi improvvisamente nella mia vita è accaduto che mi è nato un figlio autistico perlomeno ho avuto la percezione di avere un figlio autistico un essere umano che ha un problema di comunicazione la totale incomunicabilità o la radicale incomunicabilità che dovevo fare a quel punto lì avevo due strade una strada è quella che la maggior parte ahimè delle famiglie che hanno un ragazzo autistico fanno in italia sono tante perché statisticamente ormai nasce un autistico ogni bambini quindi qualcosa sta cambiando comunque ho cominciato a osservare il mondo visto da una persona che non comunicava e ho capito qualcosa di fondamentale in realtà noi ci stiamo evolvendo e le persone che non comunicano non sono altro che l'anticipazione della nostra fase futura dell'evoluzione e stranamente su queste persone si è creata una sorta di guerra di religione oggi l'autismo la neurodiversità è al centro di una sorta di nuovo movimento di rivolta cosa fate ai nostri bambini li vaccinate li fate diventare tutti autistici dio mio che succederà non comunicheranno più ci toglierete questa facoltà fantastica che tutti noi possiamo esprimere un'opinione abbiamo uno smartphone e nei social network anche se siamo radicalmente degli analfabeti funzionali possiamo dire quello che vogliamo quindi la paura è che quella che viene considerata la nuova frontiera del potere ottuso e assoluto che è la scienza questa modesta cosa che ci ha fatto evolvere che fa sì che voi state qua in buona salute che ci siano delle luci che io possa parlare che lascerò questa fetta della mia vita dove potrà continuare a parlare quando non ci sarò più è diventato il grande spauracchio e l'oggetto dello spauracchio sono proprio i bambini ci fate morire i nostri bambini ma guardate che c'è sempre stata una paura verso quelli che mangiavano i bambini il primo pregiudizio verso gli ebrei era che ammazzassero i bambini per berne il sangue e fare dei loro rituali e ho cominciato a studiare la non comunicazione ho cominciato a spiegare a queste persone che non è che ci sono delle cause esterne cattivi che avvelenano i vostri bambini o avvelenano voi con i vaccini o con un'infinità di altre cose no i nostri figli sono così perché noi siamo così ce l'abbiamo già noi dentro il nostro patrimonio genetico per fare questo dimostrare questo cosa ho fatto ho passato due mesi della mia vita a farmi diagnosticare la percentuale che ho di autismo e ho una forte percentuale di autismo che riesco a gestire sono autistico fortemente autistico quindi in me già vedo la possibilità di questa nuova evoluzione quale sarà la nuova società la società degli autistici non saranno persone che non comunicheranno avranno una comunicazione diversa più selettiva abbandoneranno alcuni cascami che in questo momento limitano la nostra esistenza l'emotività la personalità la famiglia tutte queste cose certo c'è un lato in questo abbastanza negativo proprio riguardo appunto alla delimitazione del proprio tempo alla sopravvivenza la mia vera angoscia è che avrò un figlio che mi sopravviverà e questo sembra paradossale ma non ci dormo la notte è assolutamente contro natura avere paura di un figlio che sopravvive perché perché avrò un figlio con un cervello diverso in una società che dà valore soltanto al cervello omologato e quindi quello che riuscirò a fare in questo lasso di tempo da quando uscirò da questo cerchio che delimita il mio spazio e quando arriverà a zero il timer che delimita il mio tempo è cercare il più possibile di lanciare l'orgoglio per i cervelli diversi il mio sarà un coming-out io ho un cervello diverso sono matto e allora cos'è la nuova società sarà fatta di matti come me sarà una società diversa molto più leggera meno legata alle tradizioni alle convenzioni alle paure alle superstizioni sarà più efficiente 4 non mi è mai piaciuto volare e so per certo di non essere l'unico circa sei persone su dieci provano una sensazione che va da un leggero disagio a un profondo terrore quando devono prendere un volo aereo non mi è mai piaciuto volare ed è un problema perché al contrario amo profondamente viaggiare viaggiare è stato un desiderio fortissimo per me nel corso della mia vita anche solo la prospettiva di poter partire per andare a esplorare nuovi orizzonti nuove culture nuovi sapori nuove persone è sempre stato qualcosa che mi entusiasmava che mi rendeva felice nonostante questa passione viscerale per il viaggio che mi ha portato a fare di tutto per poter lavorare viaggiando e quindi poter viaggiare il più possibile non ho mai amato volare anzi sono una di quelle persone che quando si trovava su un volo aereo un po' problematico con una turbolenza si terrorizzava ed era questo più o meno il pensiero che avevo in mente alcuni anni fa su un volo che da hong kong mi stava riportando a bali che è il posto che io chiamo casa per alcuni mesi dell'anno il volo stava andando alla perfezione quando a un certo punto la prima scossa quella sensazione che tutti noi conosciamo si accendono le luci del segnale della cintura allacciata il comandante ordina a tutti di tornare immediatamente al proprio posto perché siamo appena entrati in una fase con forti turbolenze io non ero seduto ovviamente ero sul fondo dell'aereo ero andato a chiedere un bicchiere d'acqua quando tutto si mise a tremare e il mio istinto fu quello di girarmi e di andare immediatamente al mio posto ma mentre stavo per fare questo movimento qualcosa catturò la mia attenzione c'era un'hostess sul fondo dell'aereo che sistemava gli snack sul carrello e sembrava la persona più tranquilla del mondo totalmente in pace con se stessa completamente disinteressata a quella turbolenza che invece stava terrorizzando me e la maggior parte dei passeggeri per me era inconcepibile non riuscivo a spiegarmi come riuscisse a essere così calma e tranquilla a continuare il suo lavoro come se nulla fosse così approfittando di un momento in cui l'aereo non vibrava particolarmente decisi di andare a chiederglielo mi lanciai mi avvicinai feci un sorriso per celare il disagio e l'imbarazzo e le chiesi semplicemente come fai a non avere paura e vedete il bello di viaggiare è che ci sono dei momenti apparentemente insignificanti per gli altri che invece hanno la potenzialità di cambiarti la vita e quello fu uno di quei momenti perché l'hostess si girò mi studiò per un attimo un po' confusa per quella domanda sicuramente inaspettata però poi mi rispose senza esitazioni e mi disse gli aeroplani sono fatti per volare quelle parole nella loro semplicità iniziarono a risuonare dentro di me andarono a toccare delle corde che avevo dentro che neanche sapevo di avere lei mi vide un po' confuso e riprese a parlare mi disse lo sai che ci sono molte più possibilità che un aeroplano causi un incidente quando è per terra rispetto a quando è in volo perché gli aeroplani sono dei mezzi estremamente pesanti sono ingombranti sono difficili da manovrare per terra gli aeroplani sono stati progettati e studiati per stare in cielo il cielo è la loro dimensione quando un aeroplano è in cielo non hai nulla di cui preoccuparti gli aeroplani sono fatti per volare e con quell'ultima frase fece un sorriso mi indicò il segnale delle cinture e mi congedò io tornai subito al mio posto e avevo tutte queste parole che mi risuonavano dentro decisi di fare una cosa che non avevo mai fatto guardai fuori dal finestrino non l'avevo mai fatto perché pensavo che rendermi conto dell'altezza a cui viaggiavo e della velocità a cui andava l'aereo mi avrebbe terrorizzato guardai fuori e non vidi niente non c'era niente perché era notte fonda quindi vedevo a malapena l'ala dell'aereo eppure non avevo nessuna paura mi sentivo tranquillo e per assurdo mi sentivo per la prima volta nella mia vita al sicuro su un aereo da quel giorno non ho mai più avuto paura di volare ma non è questa la cosa più importante che è successa a bordo di quel volo aereo perché quelle semplici parole semplici ma in un certo senso illuminanti di quell'hostess quella strana conversazione che ho avuto con lei aveva dato il via a un effetto domino di riflessioni che mi portarono a una riflessione finale gli aeroplani sono fatti per volare su questo non c'è dubbio e noi esseri umani invece per cosa siamo fatti qual è la nostra dimensione come il cielo lo è per l'aeroplano che cosa possiamo fare ogni singolo giorno per poter essere felici per sentirci realizzati io ho cercato a lungo una risposta mi è rimasta proprio dentro questa serie di domande e l'ho cercata fuori la risposta l'ho cercata confrontandomi con altre culture con altri modi di intendere la vita leggendo tanti libri guardando tanti film poi un giorno mi sono reso conto che la risposta ce l'avevo dentro dovevo semplicemente riavvolgere il nastro e andare a rivedere tutte le esperienze che avevo vissuto in giro per il mondo tutti gli stati d'animo che avevo avuto ero sicuro che facendo questo processo avrei trovato la risposta così partii da quando ero un ragazzo appena uscito dal liceo convinto che la forma della sua felicità fosse quella più tradizionale quella che gli era stata insegnata fin da piccolo quindi laureati prendi magari una seconda laurea trova un bel lavoro prestigioso inizia a lavorare duramente per poi poterti permettere una casa magari una casa in centro da ostentare agli amici e avere un'automobile potente con cui girare la domenica mattina per farti vedere dagli altri e suscitare un po' di invidia credevo fosse quella la forma della mia felicità così avevo iniziato questo percorso mi ero iscritto all'università pensando di fare il primo passo in quella direzione poi però mi resi conto dopo pochi mesi che non sarei riuscito a trovare la felicità in quel modo perché anche solo pensare a quella vita mi rendeva infelice non perché sia sbagliato ma per me non poteva funzionare la forma della mia felicità non poteva essere quella così decisi a vent'anni di lasciare l'università prendere tutti i risparmi che avevo e comprare un biglietto di sola andata per l'australia con l'intenzione di arrivare là cercare lavoro per poter sopravvivere ma soprattutto esplorare gli stili di vita alternativi le alternative cercare delle risposte e così iniziò il mio girare per il mondo che adesso dura da più di otto anni ma quello che è stato veramente importante del mio girovagare sono stati gli incontri che ho fatto in australia ad esempio conobbi un ragazzo italiano che si era trasferito lì alcuni anni prima e faceva l'istruttore di surf lui si alzava ogni mattina all'alba prendeva la sua tavola percorreva a piedi le poche centinaia di metri che lo separavano dall'oceano si buttava nel mare con un entusiasmo che non avevo mai visto nella mia vita e quando era tra le onde era la persona più felice del mondo ecco se a lui avessero chiesto per cosa sei fatto lui avrebbe risposto senza esitazioni sono fatto per fare surf se poteva svegliarsi ogni mattina e fare surf era felice indipendentemente da ciò che accadeva nel resto della sua giornata qualche anno più tardi mi trasferii in canada e lì conobbi un personaggio veramente curioso un uomo di anni che aveva lavorato per trent'anni in una grossa banca canadese anche con un impiego di una certa responsabilità e prestigio poi un giorno si era stufato infelice di quella vita e aveva deciso di licenziarsi prendere la liquidazione e investirla per fare il giro del mondo e così aveva fatto aveva iniziato a girare tutto il mondo visitando decine di paesi immergendosi in tantissimi modi di vivere diversi tantissime culture diverse e aveva capito alla fine che non c'era nessun posto migliore di quello che lui da sempre chiamava casa vancouver era il posto più bello del mondo per lui allora era tornato a vancouver ma questa volta non più per lavorare in banca ma per fare ciò che lo rendeva felice aveva comprato un terreno e aveva iniziato a coltivare mirtilli quando lui mi raccontò questo fatto io rimasi un attimo confuso gli dissi i mirtilli e perché i mirtilli dopo tutto quello che hai fatto i viaggi la banca e lui mi rispose semplicemente per me i mirtilli sono la felicità poterli coltivare poterli prendere poterne fare delle marmellate dei biscotti e il mio risotto che è il più buono di tutto il canada - sottolineava sempre - mi rende felice più recentemente un paio di anni fa ho incontrato una ragazza a bali che mi ha raccontato la sua storia anche lei si era trasferita a vivere lì la sua storia era veramente particolare era arrivata sull'isola come tanti altri turisti per visitarla una volta lì però si era innamorata di quel luogo e un giorno mentre guidava il suo scooter si rese conto di quanti cani randagi ci fossero in giro questa consapevolezza la colpì con tale forza che lei decise di rimanere a bali ma per prendersi cura dei cani randagi così iniziò a lavorare come volontaria in un ambulatorio poi ne aprì uno suo e adesso questa è la sua vita una vita estremamente più dura difficile sporca rispetto a quella che aveva molto più semplice in occidente ma una vita piena una vita che la rende felice e se trovi la tua felicità in fondo non hai bisogno di nient'altro ecco io ne ho conosciute a decine di persone così con una forma della loro felicità veramente alternativa e strana e ripensando a loro mi sono reso conto che non possiamo rispondere alla domanda per cosa siamo fatti perché noi esseri umani siamo molto più complicati di un aeroplano se tu chiedi a una persona che forma ha la tua felicità ogni singola persona ti dà una risposta diversa oppure ancora più grave ti risponde non lo so quindi la vera domanda non è questa perché c'è un comune denominatore tra tutte le persone felici che ho incontrato ed è il fatto che erano tutte riuscite a valorizzare il loro tempo avete presente quella sensazione che sono sicuro molti di voi hanno provato almeno una volta nella vita di arrivare sul posto di lavoro guardare l'orologio vedere che sono le e un quarto e dire dannazione cosa non darei per poter far volare le prossime otto ore per poterle consumare e teletrasportarmi a stasera quando sarò libero di fare quello che voglio io questa sensazione la provavo all'università era davvero una situazione che non mi rendeva felice mi sentivo come un animale in gabbia quindi arrivavo in aula e dicevo quanto vorrei consumare in fretta queste ore ecco nessuna delle persone felici che ho incontrato sul mio percorso aveva questi pensieri ma a dire la verità nessuno di loro neanche si chiedeva che cos'è la felicità lo erano perché erano riusciti a riempire il loro tempo di ciò che gli piace fare allora alla domanda cosa possiamo fare ogni singolo giorno per valorizzare il nostro tempo ho trovato delle risposte in questo caso ho ripensato al mio percorso e queste sono le tre fasi per valorizzare il proprio tempo quelle che funzionano per me ma potrebbero benissimo funzionare anche per voi la prima fase è trovare il proprio ikigai ikigai è un termine giapponese che significa ragion d'essere è lo scopo della vita di una persona è il motivo per cui al mattino ti alzi e vivi la maggior parte delle persone non sa rispondere a qual è il tuo ikigai chi invece riesce a rispondere non solo ha valorizzato il proprio tempo ma probabilmente ha anche trovato la felicità perché secondo i giapponesi l'ikigai è l'intersezione di quattro aspetti ciò che ami fare ciò che sai fare ciò che puoi condividere con gli altri magari per fare del bene e ciò che puoi fare per mantenerti per pagare le bollette per poterti mantenere per l'appunto il punto più importante è forse l'ultimo riuscire a fare dell'ikigai un lavoro perché io stesso desideravo che il tempo passasse in fretta ma dal momento in cui sono riuscito a fare della passione per la scrittura un lavoro del viaggio un'altra mia passione uno stile di vita e da quando ho iniziato ad avere degli obiettivi in cui credo ho smesso di desiderare che il tempo passi in fretta mi sveglio e vorrei che le giornate passassero lente vorrei non sprecarne neanche una trovare il proprio ikigai è fondamentale per valorizzare il proprio tempo e come si trova l'ikigai credo che ci siano tanti modi ma uno dei più efficaci è tornare indietro con la mente a quando si era giovani a quando si era un adolescente che adulto sognavi di diventare quali erano i tuoi sogni e non è importante se non sei riuscito a diventare il chitarrista di una band famosa in tutto il mondo perché da giovane sei anche un po' infantile ovviamente ma se la musica era la tua più grande passione era ciò che più ti accendeva e sei finito a digitare cifre davanti a un computer per otto ore al giorno rinchiuso dentro quattro pareti allora qualcosa è andato storto se il tuo sogno era di diventare una veterinaria occuparti ogni giorno degli animali e ti sei laureata in giurisprudenza per far contenta tua madre qualcosa è andato storto queste situazioni non solo creano una grande insoddisfazione ma anche un sentimento di odio di invidia perché non fai quello che ti piace e sai che c'è qualcuno là fuori che lo sta facendo o perché ha avuto più coraggio o più fortuna ma comunque c'è qualcuno là fuori che lo sta facendo e questo a lungo andare ti logora ti rovina la vita la seconda fase per valorizzare il proprio tempo è essere viaggiatori significa ovviamente viaggiare nel mondo è un consiglio che do a chiunque investire i propri soldi nei viaggi significa dar valore al proprio tempo aggiungere vita alla vita d'altronde capita spesso di passare intere settimane a casa di cui non si ha nessun ricordo poi parti per un viaggio e di ogni singola giornata ricordi tutto hai vari ricordi questa credo sia una delle definizioni più belle del valorizzare il proprio tempo ricordare se non la ricordi non puoi dire di aver vissuto la vita fino in fondo ma il vero senso dell'essere viaggiatori non è collezionare timbri sul passaporto è una questione di mentalità qual è il contrario di viaggiare il contrario è stare fermi stare fermi fisicamente ma anche fermi sulle proprie posizioni rinchiudersi nelle abitudini in ciò che conosciamo non rischiare non andare mai a esplorare l'ignoto e allora essere viaggiatori è una questione di stile di vita di approccio alla vita faccio un esempio se ogni mattina vedi una ragazza che magari ti piace la osservi però poi non riesci mai a fare quel passo per andare a parlarle buttati parti viaggia dentro di lei dentro i suoi sogni nel suo modo di vedere la vita nel suo passato nei suoi progetti nelle sue ambizioni buttati questo vuol dire essere viaggiatori hai un brutto rapporto con tuo padre e non ne parlate mai avete quel muro di indifferenza tra di voi iniziate un viaggio insieme fate quella conversazione che rimandate da troppi anni questo significa essere viaggiatori vuol dire smettere di essere passeggeri e diventare piloti della propria vita prenderne il controllo questo significa essere viaggiatori e il terzo punto per imparare a valorizzare il proprio tempo e quello che forse mi sta un po' più a cuore è essere artigiani del proprio tempo nel corso del mio girare per il mondo ho svolto decine di lavori diversi tra cui quello del panificatore mi svegliavo ogni notte quando tutti dormivano e iniziavo a lavorare e poi andavo a dormire mentre tutti erano al lavoro è una vita molto dura una vita non semplice però il lavoro del panificatore dà la grande possibilità di pensare di riflettere tu sei lì che impasti intanto con la mente ragioni rifletti e fai delle scoperte che ti possono cambiare la vita in quel periodo io ne feci una e cioè che il mio pane quello che facevo per me era il più buono del mondo e attenzione non perché io sia il miglior panificatore del mondo ma perché era mio lo avevo scelto io quel pane lo avevo modellato come volevo io gli avevo messo gli ingredienti che più mi piacevano lo avevo cotto come piaceva a me gli avevo dato la forma che volevo io era fatto esattamente sulla forma del mio gusto e credo che questa sia un'ottima metafora di ciò che significa valorizzare il proprio tempo il tempo lo dovete modellare dovete essere artigiani del vostro tempo non dei consumatori non potete trovarlo preconfezionato sullo scaffale del supermercato come avviene invece con il pane il vostro tempo lo dovreste modellare sulla forma della vostra felicità qualunque essa sia questo è fondamentale e per riuscire a essere artigiani del proprio tempo c'è un modo che mi ha trasmesso un monaco buddista alcuni anni fa ho avuto l'onore e il privilegio di parlare con un anziano monaco buddista a chiang mai in thailandia al quale posi una domanda provocatoria gli chiesi c'è un modo per essere felici ogni singolo giorno lui mi disse la felicità per come la intendete voi occidentali è una questione di imparare a vivere nel momento presente perché voi occidentali siete ossessionati dal passato e dal futuro ma il passato non torna e quindi non ha alcun effetto su di voi quindi non esiste il passato il futuro non è altro che un'ipotesi voi state ipotizzando di averlo un futuro ma non è detto quindi non dovreste neanche pensarci dovreste vivere ogni singola giornata come fosse un nuovo inizio come se fosse una nuova vita e se ci riuscite riuscite a darvi la possibilità di essere felici ogni singolo giorno perché ogni giorno è un nuovo inizio si parte tutto da capo io ho cercato di fare mia questa filosofia di vita e la prima cosa che ho fatto è stata smettere di essere schiavo del calendario è una cosa a cui ho pensato soltanto negli ultimi anni e mi sono reso conto di quanto siamo schiavi delle date sul calendario c'è una data che ci dice quando possiamo essere felici c'è una data che invece rappresenta un giorno qualsiasi anonimo che non vale niente c'è una data in cui dobbiamo essere tristi perché torniamo dalle ferie e si torna a lavorare il punto è che riuscire a capire che ogni singola giornata è un nuovo inizio è davvero un passo importantissimo verso la propria felicità perché la vedete questa foto io non l'ho scattata il giorno di natale non l'ho scattata il giorno del mio compleanno non era sabato sera quel momento in cui ti senti costretto a essere felice non so nemmeno quando è stata scattata questa foto però ricordo che ero su un'isola thailandese koh lipe e ricordo che questa giornata è stata una delle più felici della mia vita questa è l'unica cosa che conta pertanto l'augurio che faccio a chiunque incontro sulla mia strada è quello che c'è scritto sul mio taccuino di viaggio have a nice life trovate il vostro ikigai siate viaggiatori della vita siate artigiani del vostro tempo e riuscirete a ottenere esattamente questo una buona vita grazie applausi 5 grazie a tutti ciao ciao il mio nome è francesco pignatti benvenuti qua oggi la mia presentazione sarà sulla fiducia online come tornare in forma con un personal trainer allora prima di tutto voglio chiedervi chi di voi ha mai alloggiato in un airbnb okay tantissimi come immaginavo quasi tutti chi di voi invece ha investito in bitcoin okay parecchi fantastico per finire chi di voi ha utilizzato l'application tinder per un appuntamento okay qua è un po' più difficile tenete la mano a metà strada a parte il signore con la giacca blu là in fondo che ha tutte e due le mani alzate che muore dalla voglia di raccontare le sue esperienze però non mi sembra il caso il punto sul quale volevo farvi concentrare oggi è questo che cos'hanno in comune queste aziende be' prima di tutto si tratta di aziende con capitale altissimo e zero asset fisici basti pensare che airbnb a metà del era valutata miliardi davanti a colossi come hilton e marriott poi si tratta di esempi come le nuove tecnologie hanno permesso di creare nuovi business che non esistevano prima su airbnb si può affittare anche un igloo un castello airbnb ha completamente riscritto il concetto e le dinamiche di industria dell'ospitalità e poi si tratta di spazi virtuali che connettono sconosciuti online e permettono quello che è definito come consumo sociale la sharing economy ovvero non possiedi più un prodotto o un oggetto ma usufruisci di un servizio la condivisione di asset spazi esperienze in un modo che non si è mai visto prima se ci pensate su airbnb le persone diventano più importanti delle case e poi si tratta di piattaforme che permettono di fare soldi sfruttando i propri asset nel caso di airbnb le case ma anche le passioni le competenze qual è dunque quella forza che permette tutto questo il carburante che permette tutto questo è la fiducia che automaticamente e regolarmente riponiamo nei confronti di altri perfetti sconosciuti online che cos'è dunque la fiducia secondo la ricercatrice rachel botsman che ha coniato il termine sharing economy la fiducia è quella forza che ci porta verso il nuovo quell'anello di collegamento fra il noto e l'ignoto la disponibilità a credere a qualcuno e qualcosa che non conosciamo esattamente come se ci pensate la prima volta che abbiamo messo i nostri dati della carta di credito online tutte le volte che brands persone o sistemi ci propongono di fare qualcosa di diverso dal solito allora facciamo un trust leap un salto di fiducia nel vuoto nell'ignoto e nella storia dell'umanità ci sono stati solo tre stadi di evoluzione della fiducia ovvero locale istituzionale e distribuita fino a metà dell' la fiducia era riposta nelle persone più vicine a noi compaesani di cui conoscevamo tutta la famiglia e i discendenti e difatti pure io se tornassi a vivere nel mio paesino natale di finale emilia in provincia di modena e dovessi chiedere un prestito a un mio compaesano be' farei in modo di restituire i soldi altrimenti la mia reputazione verrebbe compromessa e nessuno vorrebbe più fare transazioni con me in paese la fiducia era quindi locale e riposta nei singoli individui poi ovviamente a metà del ' con l'esplosione delle grandi metropoli chicago new york los angeles londra ovviamente il mio compaesano viene sostituito dalle grandi istituzioni dalle grandi banche la fiducia era risposta in queste istituzioni simbolo di autorità e meno nelle persone si parlava quindi di fiducia istituzionale e basata su permesso però tuttavia sappiamo benissimo che negli ultimi anni ci sono stati numerosissimi scandali messi a nudo dai mass media che c'hanno fatto perdere progressivamente la fiducia in queste istituzioni basti pensare all'hacking dei telefoni della newcorps allo scandalo delle emissioni della volkswagen al fatto che un solo banker è finito in prigione dopo l'ultima crisi finanziaria o le panama papers che hanno messo in evidenza come i ricchi sfruttino i paradisi fiscali offshore ma la transizione alla fiducia distribuita nella quale ci troviamo oggi con aziende come airbnb non avviene per colpa di questi scandali ma perché i vecchi players le organizations non sono più adatte all'era digitale all'era del consumo sociale per innescare infatti le dinamiche della fiducia distribuita occorre un processo dove le persone sono le vere protagoniste e decidono chi è il destinatario della fiducia della loro fiducia attraverso gli strumenti digitali ci troviamo in pratica davanti a un mondo a due velocità da una parte ci sono istituzioni e organizzazioni che sono ancora ancorate al sistema economico sociale tradizionale e dall'altra invece start-up e nuove idee di business che vivono nella nuova dinamica della fiducia distribuita nel novembre anch'io lascio il mondo istituzionale il mondo corporate per dedicarmi alla mia passione il bodybuilding e la cultura fisica e devo dire che questo è stato un mio personale trust leap un mio personale salto di fiducia nel vuoto perché lasciavo un posto prestigioso presso il centro direzionale europeo di una grande multinazionale per dedicarmi al mondo se potete permettermelo un po' più frivolo e superficiale del bodybuilding ma già allora avevo intenzione di sfruttare le nuove tecnologie per andare oltre la palestra e raggiungere obiettivi ben più nobili così quando decisi di lanciarmi di lasciare canon e di fondare ironmanager mi fissai questa mission rendere l'esperienza del personal training online superiore a quella offline quando ero ancora a canon nel aprii questo canale youtube ironmanager con l'intento di condividere la mia passione per il natural bodybuilding e la mia storia il mio percorso con altri appassionati il nickname ironmanager era nato per dimostrare ad amici colleghi o chi diceva che non riusciva mai ad avere tempo per un po' di sana attività fisica che in realtà era possibile stare in forma e diventare anche bodybuilder agonisti senza per forza essere gestori di palestre personal trainer o vivere giorno e notte in palestra bastava solo tanta forza di volontà passione e determinazione e per un po' di tempo ho portato avanti ironmanager come il mio alter ego online con occhiali giacca e cravatta ero una sorta di superman londinese di giorno corporate manager impegnato in meetings interminabili in ufficio e poi dalle fino a mezzanotte ancora in ufficio a registrare video e a scrivere articoli per la community del fitness italiana i miei contenuti non sono mai stati particolarmente curati molto amatoriali a volte mi alzavo in pigiama e registravo un video e questo fu chiaro la prima volta che un esperto seo ebbe accesso al mio canale youtube la prima cosa che esclamò fu wow fran si vede benissimo che hai fatto tutto per passione qua i titoli non sono ottimizzati non ci sono tags le immagini di copertina dei video non sono clickbait è proprio un casino eppure nonostante i canali ironmanager non fossero curati come quelli di tanti youtubers di oggi i social ironmanager continuavano a crescere e nel con il lancio del mio primo e-book filetto il mio sito andò down ben volte la prima settimana per i troppi downloads ad oggi quell'e-book è stato scaricato oltre volte e già allora trovavo fans di ironmanager dappertutto in tutto il mondo dalla stazione centrale di brescia alle spiagge pugliesi fin nel bel mezzo di chinatown a singapore ero diventato come un punto di riferimento per la community del fitness italiano ovunque andassi dalla grande città al piccolo paese da nord a sud da omegna a scorrano sapevo che potevo trovare un tetto sotto il quale alloggiare e una palestra dove potermi allenare ogni mese a londra mi arrivava il caffè da napoli di gennaro o la frutta martorana dalla sicilia di salvatore alcune ragazze si sono messe anche a piangere la prima volta che mi hanno sentito al telefono e poi sì poi hanno cominciato a mandarmi foto voi sapete che noi personal trainers siamo particolarmente gettonati dalle ragazze quindi potete immaginarvi in realtà foto compiaciute dei risultati ottenuti con il programma e contente di aver ingaggiato me come loro personal trainer è veramente interessante come in un così breve lasso di tempo così tanta gente avesse risposto fiducia nei miei confronti mi avesse identificato come una guida un mentore una persona da ascoltare che potesse aiutarla nel loro percorso di cultura fisica come avevo fatto secondo voi a raggiugnere questa reputazione avete qualche idea okay il signore laggiù ha detto il fisico be' sicuramente anche quello però il primo fattore determinante è stata la passione e la spontaneità nel raccontare il mio percorso la mia storia nel natural bodybuilding raccontando anche dei miei fallimenti poi sicuramente la coerenza nei miei ideali dall'inizio alla fine diventando uno dei primi ambasciatori in italia del movimento drug free del natural bodybuilding molto controcorrente in un mondo che purtroppo ancora oggi è fortemente contaminato dal doping poi un interesse genuino nei confronti dei miei followers e dei miei atleti cercando di evitare loro gli errori che ho commesso all'inizio del mio percorso e poi sì tornando al punto del signore be' sicuramente è molto importante in questo settore come in tanti altri non essere bravo solo a parole ma anche con i fatti walking the talk ovvero mostrando il fisico salendo sui palchi di gara nonostante i mille impegni quotidiani e leading by example come un vero ironmanager poi c'erano sicuramente anche quelle che sono le dinamiche dell'infrastruttura digitale sulla quale ho costruito la mia reputazione con internet abbiamo quella che il sociologo post-modernista harvey ha definito la compressione spazio-temporale ovvero la rete ci permette di sentirci vicini con gente prima remota e lontana ed è proprio vero che se non fosse stato per youtube non avrei mai cominciato a collaborare per esempio con giordano un ragazzo cubano che sì ha vissuto a milano ma adesso fa lo uber driver a miami beach o con bruno che mi manda i suoi aggiornamenti da una piattaforma petrolifera in congo con celia che fa la hostess per la emirates e guarda i miei video in aeroporto prima di imbarcarsi sul prossimo volo la compressione spazio-temporale è servita a me stesso per comunicare in modo istantaneo e diretto con i miei followers e i miei atleti ovunque mi trovassi in qualsiasi parte del mondo nel bel mezzo del mare del nord durante una crociera lungo i fiordi norvegesi o nel mezzo del deserto del rajasthan a volte sfruttando anche il fuso orario vantaggioso per rispondere ai miei atleti quando sono ancora a letto che dormono in realtà la compressione spazio-temporale sta avvenendo anche adesso io sono qua con voi ma sono anche online nel live di instagram ironmanager vive e prospera nel digitale gli stessi strumenti che io utilizzo per comunicare con i miei atleti sono gli stessi che utilizzo per comunicare con i miei collaboratori sparsi in tutto il mondo dal web designer che è qui oggi e che vive a rescaldina quindi a pochi chilometri di distanza da questo teatro ad anitek che si occupa del merchandising ironmanager a mumbai con molti dei miei collaboratori non mi sono mai incontrato la maggior parte delle nostre decisioni comunicazioni avviene online molti chiedono di collaborare perché hanno fiducia nel brand ironmanager e nella mia persona poi è vero che la rete ci ha permesso di sentirci più vicini con gente prima remota e lontana ma se ci pensate bene sentirci più vicini con gente con la quale condividiamo le stesse passioni ideologie valori con i social media abbiamo quella che è stata definita come omofilia ovvero la fascinazione reciproca di appartenere alla medesima identità è vero che attiriamo sempre gente più simile a noi ma questo avviene in modo ancora più rapido e veloce sui social media i social media mi hanno permesso di creare la mia nicchia di pubblico di collaborare con andrea che è qui anche oggi e che fa l'imprenditore di una start-up ed è impegnato in meetings dalla mattina alla sera e ha le stesse difficoltà che avevo io quando ero a canon nel gestire gli impegni lavorativi e la sua passione per il bodybuilding di corinna che fa la dottoressa e lavora in un pronto soccorso oppure di emiliano che fa il direttore generale di una banca di giuseppe che lavora da facebook a dublino di giovanni che fa il giocatore professionista di poker di luca che fa il panettiere ed è costretto ad allenarsi al mattino presto dopo il turno di notte oppure di alessia che si sta preparando per superare i test della legione straniera di morena che si allena ancora oggi alla tenera età di anni questa è tutta gente che proviene da mondi e settori completamente disparati ma tutti accomunati dalla stessa passione e determinazione nel raggiungere i propri risultati e difatti tutte le volte che ho avuto modo di incontrare di persona gli atleti della ironmanager army in occasione degli ironmanager meetups in italia è stato chiaro fin da subito che avevo davanti a me gente con il mio stesso carattere i miei stessi valori passione determinazione e devo dire che questo ha reso il mio lavoro molto molto più facile il rapporto coach-atleta infatti prende tutt'altra dimensione mi rendo conto che non sono più per loro solo un personal trainer ma divento un amico un confidente fidato una persona a cui raccontare tutto ma davvero tutto e allora anche se con molti dei miei followers non mi sono mai sentito non mi sono mai visto molti si sentono liberi al primo messaggio di confidarmi dei loro problemi in famiglia disordini alimentari dei problemi con il fidanzato la fidanzata i ragazzi mi chiedono come recuperare la libido e sono il primo a cui le ragazze confidano di avere di nuovo il ciclo dopo anni di amenorrea dovuti ai regimi alimentari completamente sballati neolaureati che mi chiedono consigli di carriera dove imparare l'inglese dove alloggiare e cosa mangiare in india ma forse l'elemento che sottovalutiamo e che in realtà è potentissimo è questo se abbiamo così tanta fiducia nei confronti del nostro personal trainer allora siamo anche più automotivati a raggiungere i nostri risultati pensateci in realtà io non mi prendo alcun merito non sono altro che una guida un mentore un aiuto ma per raggiungere risultati come questi be' ci devi mettere anche del tuo e allora non mi sorprendo più oggi se c'è gente che compra un annuale di personal training senza neanche contattarmi prima quando mai questo avviene in palestra questa è gente che è profondamente motivata che mi conosce da anni e che crede in me e questo mi dà una carica pazzesca perché ogni giorno provo soddisfazione nel fare qualcosa di buono nell'aiutare gente a trovare fiducia in se stessa a tornare in salute e in forma mi sento più zen è da qui questo nuovo taglio di capelli come potete vedere mi sento più libero di esprimere me stesso ironmanager non è più solo il mio alter ego online ma con il tempo l'ho fatto emergere come la mia vera identità il mio vero io senza più filtri e convenzioni sociali e negli ultimi due anni ho anche abbracciato la filosofia vegan adesso non dico questo perché mi sento superiore ad altri nel senso ehi guardate qua sono vegan sono meglio di tutti ma per farvi capire ancora una volta quanto mi senta realizzato con il mio lavoro oggi non solo aiuto gente a tornare in forma ma aiuto anche a creare consapevolezza nei confronti dei diritti degli animali e delle limitate risorse del pianeta aiuto a dimostrare che è possibile essere atleti cruelty free ed avere addominali scolpiti come questi anche senza il consumo di carne uova e latticini abbattendo quindi tutti gli stereotipi legati al mondo del bodybuilding e del fitness io sinceramente non potrei chiedere di più dal mio lavoro sono in paradiso i'm sorry the video io mi alleno con ironmanager perché davvero fa questo lavoro per passione e non spinto da altri motivi altro che red bull io mi alleno con ironmanager perché è lui che mi mette le ali perché non si limita a dare dei programmi prestampati o scritti ho imparato cosa vuol dire equilibrio mi alleno con ironmanager perché i train with ironmanager because he doesn't just focus on the short-term gains but he gives me the knowledge i need for a healthier life è riuscito a cambiarmi sia mentalmente che fisicamente ciò che fran e il gruppo di ironmanager mi hanno trasmesso fin dal primo momento è stato il concetto di equilibrio me entreno con ironmanager porqué para mi es el top de los top fran mi ha aiutato a modificare completamente la mia concezione di allenamento e alimentazione all'interno di questa disciplina hi i've known ironmanager for two years i work out with ironmanager because he is the best trainer and a good mentor stay strong stay strong stay strong stay strong stay strong stay strong grazie 6 l'evoluzione è il campo della scienza che forse racconta più storie di tutti gli altri racconta un sacco di storie solo che a differenza dei miti e delle narrazioni che raccontiamo ai bimbi noi cerchiamo di ricostruirle attraverso delle prove delle evidenze degli indizi un po' come sherlock holmes le storie però lo sappiamo sono scivolose hanno dei pro e dei contro ci possono affascinare ma ci possono anche ingannare ci possono raccontare delle ricostruzioni false molti anni fa un mio collega molto più illustre di me si chiamava j b s haldane è stato uno dei padri della genetica delle popolazioni si trovava in un salotto ad oxford molto formale con presenti teologi signore e principesse e una di queste a un certo punto gli chiese senta professore ma se lei dovesse immaginarsi il creatore che cosa vedrebbe come se lo immagina era una domanda un po' tendenziosa perché haldane era noto per essere ateo miscredente comunista le aveva addosso tutte in inghilterra soprattutto in quell'epoca e haldane rispose guardi signora non lo so però se dovessi immaginarmi il creatore penso che egli abbia una smodata passione per i coleotteri cosa voleva dire haldane voleva dire che se noi guardiamo la terra e la biodiversità dal punto di vista di un evoluzionista la prima cosa che notiamo è che noi siamo alla periferia dell'impero noi non siamo al centro di questa storia siamo una delle tante meravigliose specie prodotte dalla storia naturale la storia che vi racconto adesso brevemente è frutto di ricerche recentissime quindi vi racconto cose che abbiamo scoperto da pochi mesi e che sconvolgono decisamente il nostro modo di raccontare l'evoluzione umana è la storia di una delusione tutto sommato ma una delusione costruttiva una delusione che ci fa bene che ci fa pensare che rimette in moto le grandi domande che la scienza è capace di sollevare da dove veniamo perché cosa ci facciamo qua qual è il posto dell'uomo nella natura l'inizio della storia è in questa immagine che vedete alle mie spalle è una pagina affascinante misteriosa scritta da charles darwin stesso risale al luglio del se vi ricordate le date vuol dire che era giovanissimo era nato nel non aveva ancora anni era appena tornato da un viaggio meraviglioso in giro per il mondo che abbiamo studiato tutti durato cinque anni torna nel ' e appena tornato inizia a scrivere questi taccuini privati privatissimi così segreti che saranno praticamente l'unico scritto darwiniano che lui deciderà di non pubblicare mai dirà proprio mi raccomando non diffondete mai quello che ho scritto da ragazzo appena tornato da questo viaggio in una di queste pagine c'è questo diagramma bellissimo che lui chiama the tree of life l'albero della vita e scrive vedete i think io penso che e per la prima volta scrive a se stesso perché sta parlando a sé quello che ha capito dell'evoluzione cioè che l'evoluzione è un albero e come un albero ha un fusto cioè gli antenati comuni e poi ha delle ramificazioni le specie che si diversificano nel corso del tempo e poi si estinguono che si moltiplicano e così via una storia interessante una storia plurale fatta di tante specie diverse perché vi racconto una storia che in realtà è una delusione perché quando poi siamo andati ad applicare questa idea darwiniana - già nel ' poi lui diventa famoso pubblicherà l'origine delle specie anni dopo - quando abbiamo trattato l'evoluzione umana stranamente gli scienziati stessi hanno fatto un'eccezione e dico gli scienziati stessi non persone esterne alla scienza o degli avversari dell'evoluzione ma se guardate per esempio come thomas h huxley ricostruiva l'evoluzione umana vedete che è molto diversa dall'albero che vi ho fatto vedere prima quella di prima era una storia di diversità di molteplicità di convivenza di specie diverse questa è una storia molto diversa in cui c'è una sola specie per volta si procede in modo lineare questa è una grande storia di progresso è quella che un mio collega che è stato molto importante nella mia formazione si chiamava stephen jay gould definiva la nostra grande illusione l'illusione è che homo sapiens - che è sempre messo in fondo all'estrema destra e rappresenta il culmine dell'evoluzione - l'illusione che la storia dovesse necessariamente portare fino a noi sicuramente questa è un'immagine molto familiare per tutti noi la troviamo sempre scritta sui giornali in televisione l'abbiamo vista citata tante volte quello che abbiamo scoperto di recente è che questa eccezione non vale è caduta l'abbiamo messa in discussione l'evoluzione umana non è andata affatto in questo modo vi faccio vedere altre alternative a questa immagine che viene usata in pubblicità viene usata ovunque la mia preferita è quella in alto a destra che è comparsa su una rivista femminista e mette a confronto l'evoluzione del maschio molto lenta e graduale ma progressiva e quella della femmina stranamente molto stabile ma la trovate in tutte le salse questa immagine è una sorta di grande icona un'iconografia anche oggi quando noi pubblichiamo articoli riguardanti l'evoluzione umana che vadano sui giornali ci mettono sempre questa immagine a me è capitato anche di recente la prima riga del mio articolo era non esistono anelli mancanti nell'evoluzione e immediatamente mi hanno messo quest'immagine con gli anelli mancanti quindi è qualcosa di molto potente di profondamente radicato nella nostra mente la versione decisamente che io scelgo come la migliore in assoluto al mondo è questa che è stata proposta nei simpson dove l'evoluzione culmina inesorabilmente e meravigliosamente in homersapiens che vedete all'estrema destra perché è molto strana questa eccezione perché mentre noi continuavamo a tenere in piedi questa grande iconografia della speranza gli scienziati andavano avanti e ricostruivano le storie evolutive le storie naturali delle specie in un modo molto diverso questa è un'immagine meno decifrabile delle precedenti ma è meravigliosa vi dico solo una cosa io penso che se un extraterrestre dovesse cadere sulla terra fra un po' e noi dovessimo raccontargli una delle grandi conquiste della scienza e del sapere - ci sarebbe la teoria della relatività un sacco di scoperte in ambito fisico ma io gli farei vedere questa immagine e gli direi guarda qui c'è la specie homo sapiens che grazie alla scienza è riuscita a mettere insieme a ricostruire l'albero della vita cioè a capire la parentela tra tutti gli esseri viventi ma proprio tutti dal battere fino all'animale più complesso fino al giaguaro alla giraffa agli esseri umani che hanno abitato e che abitano questo pianeta questo albero della vita mette insieme tutti i viventi che noi conosciamo e vedete che è un albero che è ramificato ci sono tante specie e se volete trovarvi è estremamente complicato perché noi siamo qua siamo gli animali dentro qua e tra l'altro siamo un po' più vicini ai funghi che non alle piante anche questa cosa non ci piace tanto e dentro gli animali dovete fare un ramoscello di un ramoscello di un ramoscello per nove volte prima di trovare homo sapiens quindi siamo alla periferia dell'impero della biodiversità come aveva detto haldane con quella battuta spiritosa per scandalizzare la signora la stessa cosa se ci avviciniamo alla nostra storia più particolare alla nostra famiglia troviamo lo stesso schema vedete questo non voglio raccontarvelo perché è un po' tecnico ma se guardate questa immagine noi siamo qui noi siamo questa specie siamo dentro questo genere che è il genere homo se guardate alle vostre spalle trovate una storia di grandi ramificazioni come queste quindi trovate un cespuglio non una scala non trovate una linearità trovate una molteplicità e la cosa interessante per esempio in schemi come questi è che in qualsiasi momento tiriate una linea del tempo - immaginatevi di avere una macchina del tempo scegliete un'epoca qualsiasi per esempio milioni di anni fa tirate la linea scoprite che in qualsiasi momento della storia evolutiva c'erano tante specie diverse contemporaneamente chi più chi meno cugina delle altre e qui vedete se partite dall'oggi che l'homo ha un antenato in comune con lo scimpanzé vissuto all'incirca sei sette milioni di anni fa e andando più indietro ne ha uno con i gorilla gli oranghi i gibboni e con tutto il resto del vivente quindi un'immagine molto sintetica molto potente perché è entrata in crisi questa immagine così potente dell'evoluzione come capita spesso nella scienza c'è un po' d'inerzia le idee nuove a volte fanno un po' fatica a entrare poi però vengono sommerse dalle anomalie non funzionava quel modello e alla fine con molta fatica l'abbiamo abbandonato questa è una scoperta bellissima fatta nel pensate che ha conquistato ben due copertine di science data l'importanza della scoperta la scoperta più importante del è un nostro possibile antenato e si chiama ardi ardipithecus se lo guardate un po' vedete che è un mix di caratteri moderni e di caratteri arcaici è un po' uno scimmione lo si vede dagli arti superiori così lunghi dall'alluce divaricato però è perfettamente bipede ha la faccia piatta - e quindi è un mix di caratteri la cosa interessante che abbiamo scoperto è che questo nostro antenato non è stato all'inizio di tutta la storia ma ha vissuto insieme con tanti altri guardate questo è un esempio abbastanza incredibile questa è una sola vallata dell'etiopia noi - anche noi sapiens siamo nati da quelle parti lì in una di quelle vallate e in una sola di queste vallate c'erano addirittura tre generi umani differenti che sono indicati con i colori diversi e non succede mai che sparisce uno e viene sostituito da un altro quello che succede è che convivono insieme in un modo cespuglioso qualcuno si estingue qualche specie nuova nasce e si crea quell'immagine complicata e interessante dell'evoluzione che ci riguarda anche direttamente ecco questo è il modo in cui noi oggi insieme con i miei colleghi ricostruiamo l'evoluzione umana vedete il tempo scorre dal basso verso l'alto è un vero e proprio cespuglio vedete che da quando c'è stato l'antenato comune tra noi e gli scimpanzé ci sono stati tra noi e loro quasi forse addirittura c'è chi dice specie diverse altro che la scala lineare è molto più complicato un sacco di specie diverse anche qua in qualsiasi momento voi tiriate una linea trovate un sacco di specie contemporaneamente la cosa che abbiamo scoperto di recente nell'ultimo anno e mezzo e che ci ha un po' sconvolto perché non ce l'aspettavamo è che questa storia riguarda anche i tempi recentissimi se voi guardate dentro qua homo sapiens è in alto a destra e noi siamo l'ultimo ramoscello questo qua qua è l'oggi il presente se voi andate indietro pochissimo tempo anche solo mila anni scoprite che sulla terra esistevano altre specie umane quello che abbiamo scoperto di recente è che fino a massimo mila anni fa pensate sulla terra esistevano cinque specie umane contemporaneamente che è una cosa che facciamo quasi fatica ad immaginare cinque specie umane se un extraterrestre fosse caduto anni fa avrebbe visto circolare sulla terra noi sapiens un po' dappertutto e altre quattro forme umane questo apre un sacco di interrogativi naturalmente molto importanti e anche intriganti questa è una delle ultime scoperte fatta in indonesia su una piccola isola flores abbiamo trovato cicogne alte un metro e ottanta topi lunghi un metro e mezzo coda compresa e hominini piccoli che non superavano quasi mai un metro questo è un nostro parente un nostro cugino scoperto pochi anni fa su quest'isola è rimasto bloccato su quell'isola per centinaia di migliaia anni ed è diventato piccolo questo è un meccanismo evolutivo che si chiama nanismo insulare e succede spesso è successo anche in italia sapete che in sicilia c'erano gli elefanti nani che erano grandi come un cane di grandi dimensioni in sardegna c'erano i mammut nani questo perché quando specie a sangue caldo di grandi dimensioni rimangono bloccate sulle isole conviene loro per selezione naturale diventare più piccoli però questa è la prima volta che incredibilmente vediamo questa cosa succedere in una specie umana ma il fatto ancora più sconvolgente tant'è che ci abbiamo messo qualche anno prima di accettarlo davvero e rassegnarci all'evidenza è che questo homino qua chiamato subito hobbit man dagli scienziati l'hobbit man su quell'isola di flores è andato avanti è sopravvissuto fino a anni fa l'altro ieri praticamente noi tutti a scuola abbiamo studiato gli egizi i sumeri le civiltà della scrittura le piramidi prendete le piramidi andate indietro qualche migliaio di anni e sulla terra esisteva un'altra specie umana nostra cugina con la quale noi abbiamo vissuto e con la quale ci siamo incontrati pure perché noi siamo passati da quell'isola lo sappiamo perché i sapiens sono arrivati in australia molto tempo prima che questa si estinguesse quindi sappiamo anche che li abbiamo incontrati e che ci siamo visti ma incontri ravvicinati di tipo preistorico ce ne sono stati ancora di più sconvolgenti questa è l'ultima scoperta vedete che il paper è dell'aprile del per farla breve in asia è stata scoperta in questa grotta sui monti altai nella siberia meridionale un'altra specie umana che non ci aspettavamo esistesse noi sapevamo che in questa grotta la grotta di denisova ci stavano già due specie noi sapiens già da - mila anni fa e i neandertal famosissimi li abbiamo studiati tutti a scuola sapete che l'uomo di neandertal non è un nostro antenato era un nostro cugino abbiamo vissuto insieme con lui anche qua in italia in queste vallate proprio in queste zone c'erano i villaggi dei sapiens e i villaggi dei neandertal comunicavamo probabilmente forse ci scambiavamo addirittura le tecnologie ci sono dei siti in cui a volte una novità compare nell'accampamento dei sapiens e poi la vedi nei neandertal e viceversa quindi vuol dire che c'era una relazione la nostra storia evolutiva ha avuto un sacco di alter ego non siamo mai stati soli è da pochissimo tempo che siamo soli su questo pianeta e in quella grotta gli scienziati pensavano di trovare o sapiens o neandertal o tutti e due sono andati a prendersi un piccolo mignolo una falange di uno scheletro l'hanno portato in germania hanno tirato fuori il dna - sapete che oggi si può fare non è jurassic park ma insomma si può fare si tira fuori e si può vedere a quale specie appartenga e si è scoperto che non era né dei sapiens né dei neandertal ma di un'altra specie ancora quindi una storia molto complicata di convivenze so già che vi state chiedendo una cosa che ci chiediamo tutti perché l'evoluzione lo diceva gould stesso è una storia di morte e di sesso e le due cose ci interessano sempre un sacco quindi come sono finite tutte queste specie non lo sappiamo quindi come si sono estinte il lato morte non lo sappiamo si sono estinte tutte molto di recente e forse so che state già pensando anche a questo c'è il nostro zampino quindi un po' abbiamo contribuito anche noi ad estinguerle ma non sappiamo esattamente come perché non è stato niente di drammatico su questo siamo sicuri non è stato un genocidio non le abbiamo estinte direttamente dev'essere successo qualcosa d'altro che ha portato al loro regresso progressivo fatto sta che da poco tempo siamo rimasta l'unica specie umana sul pianeta poi c'è il versante sesso ed è anche questo sorprendente fino a qualche mese fa vi avrei risposto che le specie non potevano accoppiarsi tra di loro c'era una barriera genetica pensavamo ma l'ultima scoperta fatta è che non è così pensate tutti i sapiens non africani cioè quelli usciti dall'africa e poi rimasti fuori dall'africa contengono nel loro sangue probabilmente una traccia neandertaliana dal quattro al sei percento quindi nel nostro dna nel nostro sangue scorre una piccola traccia del neandertal com'è possibile questo l'unico modo o per lo meno il modo più plausibile per spiegarlo è che almeno in un momento si pensa in medio oriente per anni ci siamo accoppiati abbiamo avuto accoppiamenti fertili quindi le due specie si sono unite insieme per poco poi si sono separate una delle due si è estinta e noi sapiens abbiamo avuto il sopravvento però questo è un bel dogma che cade perché il nostro genoma non è solo nostro quindi non dobbiamo esserne troppo gelosi ma è un mantello di arlecchino dentro il quale ci sono tracce addirittura di altre specie non siamo soli nemmeno dentro il nostro genoma vi faccio vedere questa immagine perché noi siamo usciti da qui questo è un altro dato recentissimo lo stretto di gibuti da questo piccolo passaggio sono uscite le popolazioni dei sapiens che poi uscendo hanno incontrato le altre specie uscite prima i neandertal l'uomo di denisova che vi ho fatto vedere prima e poi le specie indonesiane questo è un quadro riassuntivo di tutto quello che vi ho raccontato noi usciamo dall'africa siamo usciti più volte da anni fa e uscendo incontriamo forme viventi già esistenti specie umane nostre cugine conviviamo qualche volta ci accoppiamo e poi colonizziamo tutto il mondo e soltanto noi per esempio siamo arrivati in australia e poi abbiamo colonizzato le americhe perché nelle ere glaciali il mondo era diverso da come appare qua c'erano degli interi continenti che ora sono sommersi come la beringia oppure tutta questa zona qua era percorribile via terra e quindi si poteva arrivare senza attraversare il mare dal sud africa fino all'america del sud una delle conseguenze ovviamente di tutta questa storia è primo che forse dobbiamo guardare all'evoluzione con un pochino più di umiltà senza pensarci come l'apice di questa storia anche perché appunto ci siamo mescolati insieme e la cosa interessante ma la dico solo in chiusura perché non vorrei scandalizzare nessuno è che noi sappiamo anche che gli accoppiamenti erano asimmetrici cioè era sempre il maschio neanderthal con una femmina sapiens che per noi maschietti sapiens è veramente sconfortante perché ci siamo fatti rubare le femmine già anni fa e quindi usciamo malissimo dall'evoluzione ma la seconda conseguenza è più seria ed è il fatto che se la storia è andata così quelle che abbiamo sempre chiamato razze umane non esistono siamo una specie giovane veniamo fuori tutti da un piccolissimo gruppo e non c'è stato il tempo per separare le razze umane quindi cancelliamo dal linguaggio della scienza il concetto di razza umana grazie